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Domenica 1 febbraio 2009
Brevi dal mondo
Uccide il vicino di casa senegalese CIVITAVECCHIA - Un poliziotto di Civitavecchia ha ucciso il suo vicino di casa senegalese. Forse per una lite condominiale. L'agente dice che ha esploso il colpo di fucile per sedare una lite da stranieri ma c'è chi sostiene che tra i due non corresse buon sangue. Ferito ad una gamba, il senegalese - 42 anni - è morto poco dopo in ospedale dissanguato.
Rogo in una casa riposo russa, 23 morti MOSCA - Almeno 23 persone sono morte in un incendio in una casa di riposo nella repubblica di Komi, nel nord della Russia. Altre tre sarebbero state tratte in salvo. Due ore dopo l'incendio, che si estende su una superficie di oltre 1000 metri quadrati, non era ancora stato domato.
In Italia e nel Mondo ROMA - Walter Veltroni ha difeso lo sbarramento al 4 per cento per le europee. E ieri il relatore del progetto di legge, Giuseppe Calderisi (Pdl), ha detto che l'accordo, unanime, "non può essere in alcun modo modificato". E il numero due del Pd, Dario Franceschini, in sintonia con il segretario del partito ha sbarrato la strada a ritocchi al ribasso. Ai partitini, che prima di tentare la soluzione del matrimonio di interesse per poter arrivare al Parlamento di Strasburgo, sono decisi a battersi fino in fondo contro il patto scellerato Berlusconi-Veltroni, ha detto chiaro e tondo che di abbassare la soglia al 3 per cento non se ne parla proprio. Anche a rischio di far salire ulteriormente la tensione tra i 'democrat' e la sinistra radicale Franceschini, bollato come 'autolesionista' e 'fastidioso' il dibattito interno, ha avvertito i dalemiani: "Se c'è qualcuno tra di noi che oggi ripropone il 3 per cento, lo fa unicamente per far saltare tutto e andare a votare senza alcuno sbarra-
Elezioni europee, attriti nel Pd sullo sbarramento del 4 per cento mento". Un messaggio che non è affatto piaciuto all'ulivista Franco Monaco e nemmeno ad Enrico Letta, piuttosto critico sul 'masochismo' del Pd. Ed in effetti Veltroni, trovato l'accordo con il premier che mantiene le preferenze alzando però la soglia di sbarramento, deve fare i conti non solo con la sinistra radicale ma anche con il dissenso interno. Oltre ai dalemiani (che nell'assemblea del gruppo del Pd, martedì prossimo, daranno battaglia), critici sono soprattutto gli ulivisti. Secondo Monaco è sbagliato cambiare le regole a ridosso del voto: si finisce con lo scavare altri solchi in un centrosinistra "già devastato", e non è affatto sicuro che questa strategia porti al Pd voto utile. Malumori e perplessità sono stati ribaditi anche ieri dagli esponenti piemontesi del
Veltroni lancia un “decalogo”. E attacca il governo
«Con la green economy un milione di posti di lavoro»
Vicenza, occupata la base Usa VICENZA - Duecento attivisti hanno occupato i terreni intorno all'aeroporto vicentino dove sorgerà la nuova base Usa, contro il progetto militare Usa. che prevede l'allargamento di Camp Ederle. L'occupazione spiega il comitato - proseguirà ad oltranza.
Pd, secondo i quali è giusto evitare la frantumazione ma va rivista la soglia del 4 per cento. Una questione così rilevante - hanno precisato il segretario regionale Rocchino Morgando e il capogruppo in consiglio regionale Rocchino Muliere - non può essere affrontata a pochi mesi dalle elezioni, anche perché rischia di avere ripercussioni gravissime sul voto amministrativo e sulle alleanze a livello locale. Veltroni ha espresso la disponibilità ad accogliere nelle liste dei democratici anche quella parte della sinistra riformista che al momento gli ha dichiarato guerra. Un segnale rivolto soprattutto ai socialisti di Riccardo Nencini, alla Sinistra democratica e forse anche ai Verdi (che non andranno al voto con i partiti della falce e martello). In questo modo i 've-
terocomunisti' Diliberto e Ferrero sarebbero sempre più isolati. E di 'liste aperte' ha parlato anche il ministro ombra dell'ambiente Ermete Realacci. Ma Nencini, che finora però non ha avuto nessun segnale concreto dal leader del Pd, è sul piede di guerra. Se giovedì prossimo la riforma elettorale, vincendo ogni primato, diventerà legge il Ps lotterà fino alla morte contro Berlusconi-Veltroni, definiti ironicamente "i coniugi Beckham della politica italiana". Claudio Fava, segretario della Sinistra democratica, sembra non credere in 'offerte' serie, e ha accusato Veltroni di avere 'elemosinato' a lungo questa legge, in cambio della loro 'eutanasia'. L'unità a sinistra stenta a decollare e Paolo Ferrero, leader di Rifondazione, farà ricorso alla Consulta, ma spera ancora in un ripensamento di Veltroni e Di Pietro. E Clemente Mastella leader dell'Udeur, uno dei 'nanetti' in cerca di aggregazione, ha chiesto a Veltroni di dire dove e con chi si siederà a Strasburgo.
Walter Veltroni ieri mentre parla della “rivoluzione verde”
ROMA - Un milione di posti di lavoro da realizzare in un arco decennale grazie alla green economy. Walter Veltroni ha tracciato le linee della "rivoluzione verde" per l'Italia del Pd a conclusione del primo appuntamento in vista della Conferenza programmatica di aprile. "Sarà un piano decennale serio e moderno per un milione di posti di lavoro, o prodotti o salvati, con scarsi costi e molti benefici", aggiunge il segretario del Pd, che ricorda come l'unica leva, l'unico traino, l'unica forma di crescita virtuosa del Pil è la rivoluzione ambientale". Secondo Veltroni non solo è necessaria una rivoluzione verde "per trasferire il mondo alle generazioni future, ma bisogna fare di più" nel settore automobilistico, dell'edilizia, fino ad arrivare "alla rottamazione del petrolio che è una scelta economica e politica". Nel piano decennale, osserva Veltroni, ci sarà "la rottamazione dei vecchi meccanismi" perché "abbiamo il know-how per fare questa scelta e oltre che liberarsi del petrolio rispettare i parametri di Kyoto". "Scegliendo per l'Italia la via della green economy si sostiene e si rilancia l'economia; si rispettano gli impegni presi a livello europeo; entro tre mesi il Governo faccia finalmente conoscere quali sono i piani d'azione per il rispetto degli obiettivi '20-2020', come hanno fatto Fran-
Paolo Bonaiuti
cia, Gran Bretagna e Germania; si coinvolgono, fra nuovi lavori e riqualificazione di quelli esistenti un milione di posti di lavoro nei prossimi cinque anni", ha detto Veltroni intervenendo al convegno "Un nuovo new deal ecologico", organizzato dagli Ecologisti democratici, nella sede di Largo del Nazareno. Sulla crisi economica, Veltroni attacca il governo, che definisce "assolutamente inerte". Per il segretario del Pd "c'è una distanza dalle condizioni di vita della società. Quando Berlusconi dice che un calo del Pil del 2% non è un problema è perché non gli importa di sapere che una flessione del 2% del Pil significa 600mila posti di lavoro in meno". "Piange il cuore - continua - vedere il governo di que-
sto paese in questo stato. Ci vorrebbe un De Gasperi o un Ciampi, un presidente del Consiglio che sappia unire il paese". Berlusconi, invece, è completamente assente, continua Veltroni. "Un'assenza persino fisica: si occupa di tutt'altro, fa campagna elettorale in Sardegna. E' come se la crisi non lo riguardasse". Non si fa attendere la replica di Paolo Bonaiuti: "Il governo c'è, è presente, prende misure per sostenere l'economia d'accordo con gli altri paesi europei", dice il portavoce di Berlusconi, aggiungendo che gli attacchi della sinistra sono solo fumo, non proposte concrete. Nel suo piano "verde" il segretario del Pd ha parlato anche di ecoincentivi alle auto ma vincolati a un piano di "ricerca e innovazione per basso consumo e basse emissioni oltre a incentivare il trasporto pubblico". Per quanto riguarda le infrastrutture Veltroni indica "la soluzione di un fondo a rotazione per finanziare i migliori progetti cantierabili subito e non al 2011". Si guarda poi "a raddoppiare le fonti di energia rinnovabili nei prossimi dieci anni e a un progetto di strategia nazionale in questo settore" finanziato con soldi pubblici. Tra le altre proposte per un "New Deal ecologico" c'è la riqualificazione energetica degli edifici, rendendo permanenti le agevolazioni fiscali del 55% per gli interventi di efficienza.
Superenalotto record: cinque 6 e due 5+1 ROMA - Record di vincite per il Superenalotto: nell'estrazione di ieri sera, riporta il sito della Sisal, si sono avuti ben cinque 6, che vincono ciascuno 7.947.183,69 euro e due 5+ da 499.459,58 euro ciascuno. I vincitori con 5 punti sono 243, ciascuno incassa 3.083,09 euro. Il jackpot per il 6 del prossimo concorso sarà di 10.900.000,00 euro. Le schedine vincenti sono state giocate a Rovigo (tabaccheria in via Mascagni, 15) a Mondovì, in provincia di Cuneo (tabaccheria Jolly in via Del Vecchio, 7) a Montesilvano, in provincia di Pescara (tabaccheria D'Ambrosio in viale Europa, 68), a Forte dei Marmi, in provincia di Lucca (punto vendita Poleschi in via Pochielli, 12) e a Minerbio, in provincia di Bologna (tabaccheria in via Garibaldi, 13). Realizzate anche due vincite con punti "5+1", a Saluzzo (in provincia di Cuneo) e Gallipoli (nel Leccese) per 499.459,58 euro, oltre a due "5 stella", a Osimo (nella provincia di Ancona) e Roma, ai quali vanno ciascuno 77.077,25 euro.
ilLotto Nazionale Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia
estrazione del 31 gennaio 2009
85 38 55 88 62 1 8 1 3 19 3
43 7 51 70 45 4 71 83 13 46 16
ilSuperEnalotto
68 14 52 29 90 37 51 47 22 45 11
80 15 77 1 55 31 20 6 36 62 81
47 48 29 45 68 58 40 13 28 9 62
Conc. n° 14
Montepremi 4.994.595,82 euro
1 - 3 - 8 - 38 - 83 - 88 numero jolly 16 punti 6 7.947.183,69 punti 4 141,27 10,47 punti 5+1 499.459,58 punti 3 punti 5 3.083,09 Num. Superstar 85
In Italia e nel Mondo
Domenica 1 febbraio 2009
Quindici milioni al voto per le amministrative. Nessun incidente di rilievo e fila ai seggi
Sciiti e sunniti alle urne, l’Iraq volta pagina Soddisfatti il premier (la cui lista è in testa) e il ministro della Difesa
Una signora al voto
BAGHDAD - File ai seggi, nessun attentato di rilievo, atmosfera calma e la voglia di voltare pagina. Si può riassumere così la giornata di ieri in Iraq dove quindici milioni di persone erano chiamate alle urne per eleggere i consigli provinciali. Si trattava della prima consultazione dal 2005: a con-
tendersi i 440 seggi dei consigli provinciali, che poi eleggeranno i governatori delle rispettive province, sono scesi in campo 14.431 candidati, tra cui 3.912 donne, appartenenti ad oltre 400 partiti, gruppi o movimenti politici. Non si votava solo nelle tre province autonome curde e in quella della contesa città petrolifera di Kirkuk. I risultati arriveranno martedì. "Il successo delle elezioni ha detto il ministro della difesa Mohammed al Obeidi ha dimostrato le grandi capacità delle nostre forze di sicurezza".
Soddisfatto anche il premier Nuri al Maliki: "Sono contento per la grande affluenza alle urne, che mostra la dimensione della fiducia del popolo nel suo governo e nelle elezioni". Le immagini del premier che inserisce la sua scheda nell'urna di un seggio allestito nella super-protetta Zona Verde di Baghdad sono state trasmesse in diretta dall'emittente di Stato 'al Iraqyia'. "Il comitato elettorale è riuscito a bloccare tutti i possibili varchi per eventuali brogli", ha aggiunto al Maliki parlando con i giornalisti.
Contrariamente al boicottaggio delle elezioni del 2005, questa volta si sono candidati anche numerosi esponenti sunniti, in particolare membri e capi delle associazioni tribali dei cosiddetti Consigli per il risveglio (Sawha). Solo nella città di Falluja, e in altri centri sunniti, l'affluenza alle urne è stata in mattinata inferiore alle aspettative, secondo quanto riferiscono fonti sul posto. Visto il pacifico andamento delle operazioni di voto, a Baghdad le autorità hanno deciso di limitare alle 17 (le 15 in Italia) il blocco della
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circolazione alle auto private, inizialmente previsto fino alle 5 di stamattina. Secondo i primi sondaggi sarebbe in testa proprio la lista del partito islamico (sciita) del premier, chiamata "Per lo Stato di Diritto". L'unico incidente della giornata è avvenuto a pochi chilometri da Tikrit: un ordigno è esploso al passaggio di una vettura della polizia locale provocando la morte di un civile e il ferimento di sette agenti. Sempre ieri, è stato rimosso, su ordine del governatore della provincia di Salaadin, il monumento a forma di scarpa gigante realizzato a Tikrit in onore di Muntazer al Zaidi, il giornalista che ha lanciato le proprie scarpe contro l'ex presidente Usa, George W. Bush. Arturo Costa
Il padre: «I principi di diritto sono intoccabili»
Eluana, i giudici di Milano «Le sentenze vanno applicate» ROMA - Le sentenze vanno applicate. Lo ha detto a chiare lettere il presidente della Corte d'Appello di Milano, Giuseppe Grechi, che ha dedicato un capitolo della propria relazione al delicato caso di Eluana Englaro, la ragazza che da 17 è in coma vegetativo. "Nella vicenda di Eluana i giudici non hanno invaso territori altrui", ha detto il giudice nel discorso di inaugurazione dell'anno giudiziario, ribadendo la correttezza dell'operato della magistratura. Così, ha sottolineato, "né il potere esecutivo, né il potere legislativo possono far finire nel nulla le sentenze definitive". "La Costituzione - ha osservato - è fondata sulla separazione dei poteri per cui un potere non può interferire in un altro". Durante il 2008 la Corte d'Appello "è stata nuovamente chiamata a decidere sul drammatico caso", ha ricordato Grechi. "La Corte Costituzionale, la Corte di Cassazione e la Corte Europea dei diritti dell'uomo - ha aggiunto hanno già confermato la correttezza dell'operato della Corte d'Appello, che non ha invaso territori altri". Insomma, "in uno Stato di diritto il giudice non può rifiutare una risposta, per quanto nuova o difficile sia la domanda di giustizia che gli viene rivolta". La vicenda di Eluana ha assunto dunque una rilevanza speciale e simbolica e nel cercare la risposta si "deve mantenere un atteggiamento di genuina umiltà e un costante ancoraggio ai principi della Costituzione". Più tardi, parlando a margine della cerimonia, Grechi è tornato sul provvedimento della stessa Corte d'Appello, citato anche nella sua relazione. "Quando la sentenza o il provvedimento come questo è definitivo, si impone a tutti" ha spiegato meglio, precisando che non intendeva entrare nel merito della questione, né della decisione.
Cesare Battisti scortato da un agente
Brasile, i Pac contro Battisti: «Infame definirci pentiti». Alfano: «Un assassino»
Una foto di archivio di Eluana Englaro
Non sono mancate le polemiche: "Ribellarsi al Parlamento è un attentato alla Costituzione. Il presidente della Corte di Appello di Milano è un eversivo, un nemico del diritto e della democrazia. Le sue frasi sono da denuncia", è insorto il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. Che ha auspicato che Grechi venga punito e "comunque assumerò iniziative a tal fine. È una vergogna che abbia un incarico così delicato", ha dichiarato. Grechi ha controreplicato, dicendosi "convintissimo di quel che ho detto". Sollevato il padre di Eluana: "Quel che mi fa piacere è che ancora una volta i principi di diritto chiariti nella vicenda di Eluana per la magistratura sono intoccabili". "Di più
dalla magistratura non mi potevo aspettare", ha concluso papà Beppino. Intanto, l'Ordine dei Medici di Milano ha criticato la recente sentenza del Tar della Lombardia sulla vicenda di Eluana per il ruolo meramente esecutivo che viene lasciato al medico e per la "pretesa di un organo amministrativo di definire il confine tra ciò che è, nell'ambito dell'atto medico, terapia e sostentamento". In una nota, l'ordine dei medici Chirurghi e Odontoiatri di Milano (OMCeOMi) ha spiegato che si tratta di "un ulteriore passo in avanti lungo una via sbagliata, quale è quella giudiziaria per risolvere un caso che attiene al sentire più profondo dell'animo umano". Elisabetta Martorelli
ROMA - "Per i drammatici fatti che ci videro coinvolti 30 anni fa venimmo condannati e abbiamo pagato, non barattando la nostra libertà con quella degli altri. Troviamo infamante che Cesare Battisti ci qualifichi come collaboratori di giustizia o pentiti". E' durissima la replica degli ex Proletari armati per il comunismo Sebastiano Masala e Giuseppe Memeo, insieme alla moglie di Gabriele Grimaldi (morto nel 2006), Pia Ferrari, a Cesare Battista. Ieri, l'ex terrorista li aveva indicati come responsabili degli omicidi per i quali è stato condannato in Italia. E ieri i suoi ex compagni fanno sentire la loro voce. Con una dichiarazione non è sottoscritta da Sante Fatone, che diventò collaboratore di giustizia. "Pensiamo che l'atteggiamento complessivo di Cesare Battisti non aiuti, a distanza di anni, il dibattito per il superamento di quella tragica storia che tanti lutti e sofferenze ha provocato - affermano - Il silenzio più delle parole si addice per il rispetto delle vittime e per
chi non ha mai smesso di soffrire". Dura anche la reazione dell'avvocato Giovanni Beretta che fu difensore di Giuseppe Memeo e Gabriele Grimaldi: "Battisti accusa gli altri, ma si dimentica delle persone che ha ucciso lui. A partire dall'omicidio dell'agente Campagna. Fu lui a impugnare la pistola e a sparagli, in un momento in cui il gruppo stava solo studiando le sue abitudini per decidere il da farsi". Lapidaria Laura Grimaldi, madre di Gabriele: "Spero solo che il signor Cesare Battisti sia estradato". ALFANO - A due giorni dalla prima seduta del Tribunale supremo federale brasiliano chiamato a decidere se archiviare o meno la domanda dell'ex terrorista, il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha dato incarico al diplomatico a Brasilia Michele Valsensine, richiamato martedì scorso a Roma per consultazioni, di procedere ad ogni azione giuridica possibile. "Il nostro obiettivo é la restituzione all'Italia di un criminale assassino".
Google in tilt, ricerche bloccate in tutto il mondo
«Addio shopping»: spopola il blog delle fidanzate dei banchieri
ROMA - E' durato circa una quarantina di minuti un problema tecnico di natura non ancora precisata che ha mandato in tilt Google. Le funzionalità del motore di ricerca più usato al mondo sono tornate normali solo nel tardo pomeriggio di ieri, ma durante il breve periodo per la rete si è diffusa una ondata di messaggi molto preoccupati. Centinaia di utenti sparsi per tutto il mondo hanno segnalato di aver incontrato dei problemi nel fare le ricerche. In pratica ad ogni pagina di risposta veniva aggiunta la frase "questo sito può contenere mate-
CARTE di credito prosciugate, shopping più difficile, addio prodotti firmati. Qualcuno ha perfino dovuto dire addio al personal trainer. Il tutto, con conseguenze anche sull'intesa affettiva e sessuale con il partner. "Sei la fidanzata di un banchiere? Siamo qui per aiutarti a superare questi momenti difficili". Il blog Dating a Banker Anonymous (Daba) racconta l'altra faccia della crisi dei mutui americani (nella foto, tratta dal blog delle “girls” prima della crisi): quella delle donne che sono state spettatrici del crollo delle borse e ora, al
Obama e il poster “replicante” riale pericoloso" e se si cliccava sul link della ricerca, compariva una pagina che invitava a non andare avanti perché il sito era potenzialmente pericoloso. Problemi erano stati rilevati anche con Google News.
L'OBAMA-mania non si ferma, è contagiosa. L'ultima moda del web è quella lanciata dal sito Obamiconme, dove si possono creare immagini sulla falsa riga del celebre poster dedicato al neopresidente degli Usa: "Hope", firmato dall'artista e
illustratore Frank Shepard Fairey, un'opera diventata simbolo. Ora i fan dell'ex senatore dell'Illinois si possono sbizzarrire, cambiando slogan e facce. Ma anche facendo il verso a Bush, Sarah Palin o Berlusconi. Insomma, largo alla creatività.
fianco di compagni ridotti ai conti in rosso, sono passate "dalle stelle alle stalle". Il diario online, creato dalle newyorchesi Laney Crowell e Megan Petrus, sta spopolando. Un universo femmile viziato e ora, quindi, contrariato.
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Domenica 1 febbraio 2009
Il fatto del giorno: Giustizia, lentezza da Terzo mondo Intercettazioni da rivedere Quelle stanche relazioni e processi da accelerare che somigliano a epigrafi
Siamo al 156° posto dopo Guinea e Gabon
dal servizio di Mario Coffaro
dall’editoriale di Mario Cervi
dall’articolo di Gian Antonio Stella
Il presidente della Corte di Cassazione Vincenzo Carbone tende la mano, auspica riforme condivise, senza scontri tra le forze politiche e con la disponibilità della magistratura a cooperare con il legislatore. Un auspicio condiviso, durante l’inaugurazione dell’Anno giudiziario con il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, anche dal ministro Guardasigilli Angelino Alfano e dal vice presidente del Csm Nicola Mancino. Carbone ha messo in dubbio due tabù dei magistrati: le intercettazioni, che «dovrebbero essere limitate nell’estensione della durata senza motivo», e l’obbligo dell’azione penale. Qual è il rimedio? L’indicazione di criteri di priorità dei reati e dei processi più urgenti da parte del legislatore [...].
Le relazioni con cui viene inaugurato, presenti quasi al completo le massime autorità dello Stato, l’anno giudiziario, somigliano molto a epigrafi poste sopra una pietra tombale: sotto la quale giace la giustizia italiana. Nonostante i corazzieri, gli ermellini, le toghe, gli ori e i velluti, la cerimonia è dunque mesta (gli intervenuti riescono peraltro a nascondere, con facce di circostanza, il senso di vergogna che immagino li attanagli. Non è che il naufragio del diritto in quella che dovrebbe esserne la patria sia una novità del 2009. Da quando è nata la Repubblica con un progressivo e inarrestabile aggravamento - l’universo dei tribunali è malato di lentezza, di inefficienza, di cavillosità cartacea, di rinvii, di prescrizioni. [...]
Inaugurazione dell’Anno giudiziario: magistratura divisa sulle intercettazioni. Tutti d’accordo sulla lentezza dei processi: l’Italia è al 156° posto dopo Guinea e Gabon. Altri 16 giorni di ritardi nella durata media dei nostri processi e supereremo a ritroso anche lo staterello incastonato tra l’Eritrea e la Somalia. Questione di tempo: nella nostra retromarcia andiamo già peggio dell’Angola, del Gabon, della Guinea Bissau... [...] La classifica [...] dice che gli Usa stanno al 6° posto, la Germania al 9°, la Francia al 10°, il Giappone al 21° e i Paesi dell’Ocse, fatta la media dei bravissimi e dei mediocri sono al 33° posto. La Spagna, che tra i Paesi europei sta messa male, è 54°. Noi addirittura 156°. Su 181 Paesi. [...]
La migliore di ieri
I magistrati si dividono
Le riforme indispensabili anche per chi non c’entra
Prospettive da evitare
dall’articolo di Enrico Paoli
dall’editoriale di di Vittorio Grevi
dall’editoriale di Giovanni Maria Bellu
Le intercettazioni e le regole per il suo impiego, dopo aver diviso la politica, spaccano anche la magistratura, solitamente compatta nel difendere i propri strumenti e privilegi. Non senza una certa sorpresa, aprendo l’anno giudiziario, il primo presidente della Cassazione Vincenzo Carbone, ha parlato della necessità di «riforme condivise», criticando poi «l’abnorme ricorso alle proroghe» delle intercettazioni. Non solo. Se la relazione di Carbone ha ricevuto il plauso del governo, per voce dei ministri Franco Frattini, che ne sottoscriverebbe «ogni parola», e Roberto Calderoli, per il quale «è stata concreta, sincera ed efficace». [...]
Forse mai come quest’anno il tema dominante dell’inaugurazione dell’anno giudiziario è stato quello dell’eccessiva dilatazione dei tempi del processo, in contrasto con la previsione costituzionale che ne impone la «ragionevole durata». Un difetto di efficienza su cui si è ampiamente soffermata la relazione del primo presidente della Corte di Cassazione, Vincenzo Carbone, che vi ha ravvisato la principale causa della diffusa crisi di fiducia dei cittadini nella giurisdizione. Se la giustizia deve essere intesa come un «servizio essenziale» per la collettività (cioè, secondo una felice formula del presidente Napolitano,
come un «servizio da rendere ai diritti ed alla sicurezza dei cittadini»), è chiaro che così non si può andare avanti. Occorre, invece, procedere con decisione sulla strada delle riforme, ma con la consapevolezza che le più urgenti sono quelle dirette ad incidere, per l’appunto, sulla efficienza degli apparati giudiziari e sulla celerità dei ritmi processuali. [...] Anche perché l’esigenza di tutela della dignità delle persone, soprattutto di quelle estranee alle indagini (di cui ieri si è preoccupato il ministro Alfano), si realizza soprattutto nel senso di evitare alle stesse la «gogna mediatica», costituita dalla arbitraria pubblicazione delle loro conversazioni intercettate. [...]
Giannelli sul Corriere
La stessa maggioranza politica che ha fatto della sicurezza uno dei temi centrali della campagna elettorale sta smantellando scientificamente uno dei più importanti ed efficaci strumenti per la lotta alla criminalità. Abbiamo provato a immaginare cosa ne sarebbe stato di alcune delle principali inchieste degli ultimi anni se la normativa delineata dal testo governativo fosse stata in vigore al tempo dei fatti. [...] Olindo e Rosa vivrebbero tranquilli nel loro appartamentino di Erba. Mario Alessi, il killer del piccolo Tommaso Onofri, sarebbe un libero cittadino. [...]
La Stampa
Gli altolà si sprecano
Adesso lo Stato deve onorare il suo patto coi cittadini
dall’articolo di Luca Ricolfi
dall’editoriale di Paolo Graldi
Sulle intercettazioni gli altolà al governo si sprecano. [...] In occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, sono intervenuti nientemeno che il Procuratore generale della Cassazione (Vitaliano Esposito), il primo presidente della Cassazione (Vincenzo Carbone), il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura (Nicola Mancino), il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati (Luca Palamara). Nei giorni scorsi era già intervenuto il presidente della Corte Costituzionale (Giovanni Maria Flick). Tutti, in un modo o nell’altro, hanno espresso preoccupazioni per le possibili conseguenze del disegno di legge governativo. Sono fondate tutte queste preoccupazioni? Dipende dal bene che si intende tutelare. Se il bene è il diritto alla privacy, le preoccupazioni sono ovviamente infondate, perché il disegno di legge [...] ha precisamente lo scopo di aumentare le garanzie dei cittadini [...].
Quella messa funebre, tanto solenne quanto triste, quel de profundis a cadenza annuale che ci ostiniamo a chiamare Inaugurazione dell’Anno Giudiziario non ha aggiunto, nella sua edizione 2009, un solo dato che già non si sapesse, una diagnosi che non fosse nota, un colpo d’ala (o di reni) che non si fosse già udito. Ma, va riconosciuto subito, in quel rito a cui si dovrebbe assistere a capo chino e col volto pervaso dal rossore, s’è intravista una lucetta. Tremolante come una candela esposta al vento e tuttavia all’apparenza pronta a resistere, a non spegnersi.
Quella lucetta si chiama riforma della Giustizia. Che si potrebbe anche chiamare come l’estremo tentativo di Resurrezione di un moribondo che vuol tornare a camminare. I numeri ci dicono di questa tristezza infinita che la società italiana, dicono le indagini, i sondaggi, gli studi di settore, percepisce come una ferita profonda e, appunto, ingiusta. Non c’è una sola cifra, un solo dato dei moltissimi ascoltati ieri al Palazzaccio sede della Suprema Corte di Cassazione che non suoni come un atto di diffusa impotenza, di scoraggiante incapacità. Il saldo di tutte le attività legate alla amministrazione della Giu-
La fotografia
Pd unito a Di Pietro dal commento di Massimo Franco
La rottura fra Walter Veltroni e Antonio Di Pietro si sarebbe consumata da tempo [...] Ma il no alla legge sulle intercettazioni che Di Pietro e Veltroni preannunciano, li vede in tandem: l’Udc di Pier Ferdinando Casini è più possibilista. La cosa più scivolosa per il centrosinistra, però, è un’altra. La difesa del potere di indagine dei magistrati, che secondo Pd e Idv la riforma cancellerebbe, è accompagnata da un nuovo attacco dipietrista contro il presidente della Repubblica; e a bordate pesanti nei confronti di Francesco Rutelli. Di Pietro nega di avere insultato Napolitano [...]: si tratterebbe a di «presunte offese» [...]. Ma intanto ribadisce le critiche al Quirinale, sostenendo che secondo un sondaggio della rivista Micromega [...] non sarebbe «un buon custode della Costituzione». [...]
Melbourne, Nadal conquista la finale agli Open d’Australia di tennis (Ansa)
stizia in Italia è di colore rosso cupo, che ricorda il sangue raggrumato dei troppi delitti che aspettano sentenze definitive. Un dato per tutti: spendiamo più di ogni altro Paese in Europa per essere confinati al 151esimo posto nel mondo in una classifica che ne comprende 181: siamo peggio dell’Angola, Cabon, Guinea, Sao Tomè e prima di Gibuti, Liberia, Sri Lanka, Trinidad. La classifica è della Banca Mondiale e riguarda i tempi del processo civile. [...] E il rimedio c’è. Sono le riforme. Tutti le invocano, hanno fretta di vararle e di utilizzarne metodi, procedure, risorse. A parole. [...] La sesta colonna di Francesco Zardo
Ecco un argomento che ci permette di mettere in evidenza le contraddizioni della democrazia: la lentezza della giustizia. Le contraddizioni della nostra democrazia, intendiamoci: ci sono posti dove la democrazia funzina bene e dove i tempi della giustiza funzionano bene pure quelli. In Italia no: perché? Semplice: c’è troppa gente alla quale fa comodo che la giustizia sia lenta. Per ogni creditore che deve recuperare in fretta i suoi soldi, tanto per usare l’esempio col quale è stata stilata la graduatoria che ci vede al posto numero 156, c’è un debitore che ha tutto l’interesse a pagare il più tardi possibile. Se insomma ci fosse un referendum tanti voterebbero perché la giustizia, semmai, rallenti il suo corso. E tra coloro che dovrebbero ringraziare questa lentezza c’è pure qualcuno di quelli che ci governano, figurarsi.
Domenica 1 febbraio 2009
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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Massachusetts, l’Università rischia di chiudere e per salvarsi mette all’asta i quadri del suo museo
Gelo sull’attacco a Gaza fra Israele e la Turchia
dal reportage di Paolo Valentino
dall’articolo di Eric Salerno
Quella del Rose Art Museum di Waltham, in Massachusetts, è una delle più belle e raffinate collezioni americane d’arte moderna e contemporanea. Nel 2007, valeva più di 350 milioni di dollari. Fra le sue 6 mila opere, quasi tutte avute in dono nell’arco di 50 anni, figurano lavori di Roy Lichtenstein, Andy Warhol, Jasper Johns, Willem de Kooning e Richard Serra. Ma i giorni del Rose sono contati. La Brandeis University, che lo ha creato e ne è proprietaria, ha infatti annunciato la sua chiusura e l’intenzione di vendere l’intera collezione. La ragione: far fronte alla drammatica crisi finanziaria, che minaccia di portare al collasso il prestigioso college del New England. «È una scelta terribile e necessaria, ma la priorità dev’essere sempre la nostra missione di insegnamento e ricerca», ha detto il presidente, Jehuda Einharz. [...] Si ribella lo stesso direttore del Rose, Michael Rush, tenuto all’oscuro di cosa stesse preparando il consiglio d’am-
Un dipinto di Alexis Rockman di proprietà del museo
ministrazione, e già impegnato in una campagna d’opinione per salvare il museo. Perfino l’ufficio del Procuratore Generale del Massachusetts annuncia di voler verificare se la vendita delle opere d’arte avvenga o meno in violazione della «volontà dei donatori » o degli accordi stipulati a suo tempo con l’Università. Tant’è. La drammatica scelta di Brandeis illustra con un caso da manuale la pressione
dal commento di Cesare Martinetti
Alla fine ci toccherà ringraziarlo, questo Battisti perché confessando di essere fuggito dalla Francia con l’aiuto dei servizi segreti della République ha rivelato un segreto di Pulcinella (anche in francese si dice così) e strappato il primo velo di una grande ipocrisia franco-italiana che dura esattamente da 24 anni, un’ipocrisia passata alla storia con il nome di «dottrina Mitterrand». E che si sarebbe dovuta chiamare Craxi-Mitterrand. Ma non basta perché con la sua lettera di ieri il fuggitivo italiano che il Brasile ha incredibilmente fregiato
che l’inasprirsi della crisi economica mette sul sistema dell’istruzione universitaria privata americana, legato a doppio filo alla generosità dei grandi filantropi e degli ex studenti. Brandeis è uno dei templi della Ivy League, con una reputazione accademica non inferiore a quella delle più celebri Harvard, Yale, Princeton. È il luogo prediletto dalla grande borghesia ebraica della East Coast, per mandarci a studiare i figli.
La Stampa
L’ipocrisia franco-italiana sulla “dottrina Mitterand” del titolo di «rifugiato politico» ha indicato i nomi dei «veri» killer che con la sigla di Pac consumarono i delitti per i quali lui è stato condannato. Vero o non vero si vedrà. Ma ben venga anche la sua voce nella ricostruzione della verità storica e processuale degli Anni di piombo. Partiamo dal nodo storico che è all’origine di tutto, quell’intesa tra i due leader socialisti, siglata
all’Eliseo nell’85, annunciata dal Presidente francese con uno di quegli interminabili giri di parole per i quali andava famoso. Nella sostanza Mitterrand disse che i ricercati italiani non colpevoli né complici di «crimini di sangue» che da anni si erano stabiliti in Francia, tagliando i ponti con il passato e che vivevano alla luce del sole non sarebbero stati estradati. Erano
Ma la recessione non l’ha risparmiata: in soli sei mesi, il valore del suo patrimonio è sceso da 712 a 530 milioni di dollari. Mentre il deficit previsto per i prossimi cinque anni è di 80 milioni di dollari, secondo le stime più ottimiste. Non sono serviti a molto i tagli alle spese e al personale, l’aumento delle rette, il ridimensionamento delle borse di studio. L’alternativa, ci spiega l’amministratore delegato del college, Peter French, «era tra chiudere il 40 per cento dei nostri edifici, tagliare un altro 30 per cento dello staff, cioè licenziare quasi 200 tra professori e assistenti, in altre parole condannare Brandeis, oppure usare la collezione del Rose». French rivela che a rendere inevitabile la decisione è stato il fallimento dell’appello d’emergenza lanciato all’inizio dell’anno ai donatori. È servito soltanto a scoprire che molti di loro sono stati colpiti duramente dallo scandalo Madoff, il truffatore di Wall Street, che con la sua catena di Sant’Antonio ha rovinato centinaia di ricchi investitori. [...]
allora più o meno trecentocinquanta. Perché lo fece? Gilles Martinet, all’epoca ambasciatore francese a Roma, nel 2004 aveva rivelato a La Stampa che fu Craxi a chiederglielo: non voleva gestire il problema e soprattutto preferiva tenere Toni Negri lontano dall’Italia. Ora Jean Musitelli, uno dei consiglieri di Mitterrand, in un’intervista di ieri a Repubblica, conferma l’intesa, precisando che Mitterrand non aveva però alcuna intenzione di nascondere assassini né di dar loro lo status di rifugiati «politici». [...]Il pasticcio Craxi-Mitterrand è diventato «dottrina» per un’inerzia che faceva comodo. [...]
Garofani rossi, bandiere turche e palestinesi, migliaia di manifestanti con in testa il sindaco d’Istanbul, striscioni - «Sei il leader del mondo» e «La Turchia è orgogliosa di te» - hanno accolto Recep Tayyip Erdogan al suo ritorno in patria. Anche se la stampa israeliana parla di crisi rientrata dopo lo scontro sugli eventi di Gaza avvenuto a Davos, tra il presidente israeliano Shimon Peres e il premier turco, l’incidente potrebbe avere conseguenze nei rapporti tra i due paesi alleati. Non tanto, forse, per volontà dei rispettivi leader che già cercano di ridimensionare l’accaduto, ma a causa della crescente opposizione popolare nel paese a maggioranza islamica alla politica israeliana. Peres ed Erdogan hanno già parlato al telefono. Il primo per «chiarire» la propria posizione rispetto ad alcuni «malintesi» e non, come scriveva qualcuno a Istanbul, per chiedere scusa. Erdogan avrebbe garantito che l’incidente non influirà nei rapporti bilaterali. Era arrabbiato non tanto con Peres, che perdendo la consueta calma aveva alzato la voce e, puntando il dito, attaccato il premier turco, ma con il moderatore che aveva concesso al presidente israeliano il doppio del tempo per parlare. Per l’ambasciatore israeliano ad Ankara, Gaby Levy, la crisi è, comunque, passeggera. Dopo aver ricordato il carattere «strategico» dei rapporti tra Gerusalemme e Ankara (nel 1996 firmarono un accordo di cooperazione militare) si è detto «fiducioso che in tempi brevi le nostre relazioni torneranno al loro livello abituale». Il dibattito al Forum economico mondiale di Davos ha assunto le sembianze di una talk-show all’italiana. Ed è finito con l’uscita dell’istrioni-
co premier turco per protesta quando non gli è stato consentito, per mancanza di tempo, di ribattere al presidente israeliano. Avrebbero dovuto parlare di pace in Medio Oriente ma i due interventi non potevano essere più diversi. Erdogan gridava contro l’uccisione di «bambini innocenti». Peres difendeva governo e militari. La Turchia avrebbe fatto lo stesso, ha urlato, se missili cadevano su Istanbul. E ha accusato il premier di aver condannato con forza l’attacco sferrato contro Gaza «solo per senso di colpa». Per il presidente turco Gul, il gesto di Erdogan era «adeguato». «La Turchia sta facendo grandi sforzi per la pace e la stabilità nella regione e tutti dovrebbero tenerne conto». La tensione tra i dirigenti turchi e israeliani è cominciata all’indomani del bombardamento di Gaza a fine dicembre. Pochi giorni prima, Ehud Olmert era stato accolto ad Ankara ma, protestano i turchi, si era ben guardato dall’avvertire il paese amico del piano d’attacco. Gul ed Erdogan sono impegnati da almeno un anno a portare Israele e Siria a colloqui di pace diretti. Hanno avuto un ruolo nel convincere Hamas a cessare il fuoco a Gaza. E la prossima settimana, per parlare di tregua e di processo di pace, sarà ad Ankara il presidente palestinese Mahmoud Abbas. Hamas e, in Iran, l’ayatollah Rafsanjani hanno elogiato lo show d’Erdogan ma in Turchia c’è chi lo ha criticato. Per qualcuno, la sceneggiata di Davos aveva lo scopo di guadagnare i favori dell’elettorato islamico in vista delle elezioni amministrative di marzo. Tagliente il commento di Deniz Bolukbasi, deputato del partito nazionalista all’opposizione: «Non è possibile diventare un eroe abbandonando il campo [...]».
Crisi e dintorni: Tra Usa e Davos L’Italia avrà un futuro solo se pensa ai giovani
Marcegaglia vuole la riforma del welfare Un forum “Non pensiamo soltanto ai pensionati” dell’ovvio
dall’intervento di Michele Tiraboschi
dall’intervista di Elena Polidori
dal commento di Geronimo
Caro direttore, il vibrante appello lanciato a Davos da Emma Marcegaglia non può essere lasciato cadere nel vuoto. Non è retorica. Il nostro Paese avrà un futuro degno della sua storia e tradizione solo se tornerà a investire sui giovani. L'Italia di domani si costruisce dando prospettive e maggiori certezze agli adulti di domani. Dobbiamo ripartire dalle fondamenta: scuola, formazione e lavoro. Dice bene un antico proverbio cinese, recentemente richiamato dai documenti strategici dell'Unione Europea sulle politiche giovanili: "quando fai piani per un anno, semina grano; se fai piani per un decennio pianta alberi; se fai piani per la vita, forma e educa le persone". Non esistono alternative. E non esistono neppure facili scorciatoie come quella di chi oggi propone di togliere agli anziani per dare ai giovani. Giovani e anziani devono semmai idealmente sottoscrivere un nuovo patto generazionale che garantisca adeguate protezioni a chi è in reale stato di bisogno. Senza rendite parassitarie e senza che le tutele sociali incidano negativamente sui necessari investimenti per la crescita e lo sviluppo. In un Paese come il nostro che conosce i più bassi tassi di occupazione regolare tanto dei giovani che degli anziani occorre rilanciare con forza l'idea di una società attiva. Una società che ambisce cioè a diventare padrona del proprio futuro. Perché capace di rimuovere le principali ragioni di conflitto tra generazioni. Perché crea occupazione distribuita su tutte le fasce d'età offrendo a tutti, e in modi differenziati, continue opportunità di inclusione nel mercato del lavoro. Tante, forse troppe, sono le proposte di riforma in campo. Ma nessuna, a ben vedere, coglie il cuore del problema. Eppure le statistiche bene evidenziato come i tassi di disoccupazione italiani, riferiti a soggetti con più di 25 anni, siano perfettamente in linea con la media degli altri Paesi, mentre peggiorano drasticamente nella fascia di età tra i 20 e i 24 anni e ancor di più nella fascia tra i 15 e i 19 anni. Ed è qui che sta la vera anomalia italiana e, con essa, la spiegazione delle pessime performance del nostro mercato del lavoro. [...]
"La crisi economica deve essere una occasione per ripensarci tutti, per supplire alla cronica mancanza di meritocrazia, per far sì che il mercato del lavoro si apra ai giovani e alle donne", dichiara Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, in un appassionato discorso tenuto a Davos [...]. "Bisogna favorire il ricambio generazionale". Al termine [...] c’è modo di rivolgerle qualche domanda. Presidente, non c’è una contraddizione tra questa necessità e le reiterate richieste di innalzare l’età pensionabile? Insomma: come si fa a parlare di riforma delle pensioni [...] con i vecchi sempre inchiodati al lavoro e i giovani ai margini? "Questo è vero. Ma non è che se la gente va in pensione prima, i giovani automaticamente vanno al lavoro". Però se i posti esistenti sono tutti occupati a vita... "Per questo dico che la crisi deve essere un’occasione di ripensamento per tutti noi. Del modo di fare impresa, per esempio. Ma anche del welfare". Restiamo al welfare. Come
La tradizionale riunione di Davos del World forum of economy mai come questa volta ha un profilo surreale. La convergenza nella stazione sciistica svizzera dei potenti della terra, infatti, quest’anno arriva in un momento in cui il mondo attraversa una crisi recessiva senza precedenti. Per certi aspetti anche più pesante della grande repressione del 1929 non fosse altro perché la globalizzazione economica generalizza ogni cosa, opportunità e crisi. Dall’agosto del 2007 la crisi finanziaria innescata dai mutui sub-prime americani è nota a tutti, a cominciare naturalmente dai governi e dalle élite finanziarie. Eppure tutti, o quasi tutti, hanno atteso che la crisi finanziaria mettesse in ginocchio l’economia reale per intervenire con provvedimenti molti dei quali sinora solo annunciati. Pensavamo, in verità, che a Davos le élite finanziarie potessero offrire ai governi di tutto il mondo, peraltro ampiamente e autorevolmente rappresentati [...] un’analisi sulle cause e sulle responsabilità del disastro finanziario. [...]
Emma Marcegaglia, numero uno di Confindustria
si risolve il dilemma? "Dobbiamo rifletterci sopra. Abbiamo un sistema che passa tutto per le pensioni, senza dare un euro per i sussidi di disoccupazione ai giovani e alle donne che fanno figli. E’ mai possibile? Tutto il nostro welfare è pensato per un lavoro a tempo indeterminato, maschile e in aziende che non cambiamo mai". Ma come si concilia la voglia di mettere continuamente mano all’età pensionabile quando i giovani restano a spasso e tutti i posti di comando sono presi per sempre? "Per esempio eliminando la
divisione tra i lavoratori anziani, di fatto stabili e inamovibili e i giovani precari. Naturalmente non si tratta di rendere i licenziamenti più facili. Né si può mandare a casa chi ha lavorato tutta la vita senza un reddito mensile". Qual è la soluzione, allora? "Una idea è di studiare un contratto unico. Qualcosa del genere la sta pensando il Pd. Si tratta di prevedere meno tutele all’inizio di un percorso lavorativo per poi aumentarle progressivamente. In questa maniera si evita l’attuale, netta segmentazione tra anziani e giovani". [...].
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Primo piano
Domenica 1 febbraio 2009
Violenza sulle donne Venerdì la denuncia dello stupro, ieri gli arresti: stavano preparando la fuga
Branco rumeno a Cassano Cinque giovani si scatenano in una notte su una loro connazionale di ANTONIO IANNICELLI CASSANO - Ha trovato il coraggio e la forza di raccontare tutto. Prima al marito. Poi ai carabinieri. A questi ultimi, la ragazza rumena di 22 anni, bracciante agricola, sposata e madre di un bambino che si trova in Romania, ha raccontato di aver subito, nella notte tra mercoledì e giovedì scorso, una violenza sessuale da parte di cinque suoi connazionali. Ai carabinieri ha indicato particolari importanti per l'identificazione dei presunti autori della violenza di gruppo che sono stati già fermati dai militari della Tenenza di Cassano, guidati dal tenente Giorgio Feola, in collaborazione con i colleghi della compagnia di Corigliano, guidata dal capitano Raffaele Ruocco. Adesso, i cinque cittadini rumeni, Munteano Maricel, 33 anni, Mresan Vasile, 22 anni di Cluj, Mresan Valer, 34 anni di Cluj, Lacatus Calin Tiberin, 20 anni di Alba, e Tarnavean Paul Cristian, 22 anni di Cluj, tutti domiciliati alla contrada Bruscate Grande di Sibari, nel comune di Cassano, e tutti braccianti agricoli, si trovano, in stato di fermo giudiziario, associati al carcere di Castrovillari, accusati di violenza sessuale di gruppo e di sequestro di persona. Sono stati trovati dai militari nella propria abitazione già con le valigie pronte. Probabilmente qualcuno di loro, o tutti, volevano “prendere il volo” per trasferirsi altrove e far perdere le proprie tracce. Lunedì, il Gip del Tribunale di Castrovillari si pronuncerà sulla convalida del fermo e su eventuali altre decisioni. La cronaca racconta che la ventiduenne madre, bracciante rumena, in Italia da qualche mese, nel corso di una notte d'inverno è stata
LA VITTIMA
«Chiedo solo che venga fatta giustizia»
Da sinistra in alto: Munteano Maricel, Mresan Vasile, Mresan Valer, Lacatus Calin Tiberin e Tarnavean Paul Cristian
vittima per ore di una violenza bruta, i cui segni resteranno indelebili. Venerdì mattina, accompagnata dal marito, si è recata nella stazione dei carabinieri di Sibari. Ai militari ha raccontato, con molto imbarazzo e, soprattutto, con molta paura, di essere stata vittima di una violenza sessuale di gruppo. La ragazza nel denunciare quanto le era accaduto, ha fornito ai militari elementi indispensabili per l'individuazione del “branco”. Con una dovizia di particolari, ha descritto i suoi 5 presunti violentatori che abitavano vicino casa sua e che lei conosceva solo di vista. I cinque l'avrebbero prelevata con la forza dalla propria abitazione, l'avrebbero percossa e l'avrebbero portata nell'abitazione in cui essi vivevano. A turno, ne avrebbero abusato, violentandola. Sembra che la violenza sia stata accertata da una suc-
cessiva visita medica. I sanitari, a quanto riferiscono le forze dell'ordine, avrebbero emesso un referto con una prognosi di 7 giorni. La giovane rumena ha “fotografato” nella propria mente i suoi violentatori. Ai militari di Sibari ha indicato anche alcuni loro particolari personali, tipo tatuaggi sul corpo, orecchini ai lobi e persino alcune cicatrici sul corpo di qualcuno di loro. Sulla scorta di queste indicazioni, i carabinieri della Tenenza di Cassano, in collaborazione con i colleghi della compagnia di Corigliano, hanno iniziato le indagini e nel tardo pomeriggio di venerdì, intorno alle 18,30, hanno individuato e fermato i presunti componenti del “branco”, riscontrando le indicazioni e i particolari loro forniti dalla giovane rumena. La giovane madre, pur se provata dalla violenza subita, è determinata: «Devono essere puniti».
forze dell’ordine di quello HA TROVATO la forza di anche ha subito: «Chiedo che dare dai carabinieri e fornire sia fatta giustizia». gli elementi che hanno perQuando le viene domandamesso di smascherare i suoi to se prova ancora dolore si connazionali che le avevano limita a dire che ogni tanto fatto violenza. Ma la denuncia «gira ancora la testa». Si è della giovane rumena non si è curata da sola, la giovane, fermata. Ha accettato di pardopo la violenza: niente lare in televisione, mostrando ospedale. «Mi sono lavata. alle telecamere di Teleuropa Poi sono andata dai carabiNetwork il suo volto. Ha rinieri». Sono stati i militari sposto alle domande che la dell’Arma a disporre i rilievi giornalista Rosalba Baldino clinici che hanno accertato le ha posto con garbo. Chi ti che la ragazza è stata violenha aiutato? «Sola». Ha una voce incerta, la ragazza. Ma il La rumena ai microfoni di Ten tata. Da qui gli arresti, facilitati dai particolari che la racconto è lucidissimo: «Che cosa può fare una donna sola contro tanti giovane ha impresso nella sua memoria mentre subiva l’orrore. Meditando, forse, uomini? Niente». Li conoscevi? «Sì». Risponde in maniera asciutta, parla an- che quel gesto non sarebbe passato sotto che del figlio che è in Romania e invoca silenzio. una sola cosa, adesso che ha parlato alle an. g.
I volontari: «Ora non si approfitti del caso per fare repressione sugli immigrati» CASSANO - L'episodio di violenza sessuale perpetrata sulla giovane madre rumena da parte di cinque suoi connazionali, domiciliati a Cassano, ha scosso sia la comunità cassanese e sia quella rumena, costituita, quasi per la sua totalità, da gente onesta e laboriosa. Sono circa duecento i cittadini rumeni che vivono regolarmente nei quattro centri urbani (Cassano, Lauropoli, Doria e Sibari) dislocati sul territorio del comune di Cassano. Qualche altra decina, invece, non hanno ancora regolarizzato la loro posizione. Per Pier Paolo Graziadio, responsabile del Progetto sull'immigrazione “Rondini in Volo”, redatto dall'Auser cassanese con il patrocinio dell'amministrazione comunale e provinciale, l'episodio di violenza su la giovane madre rumena è «un evento criminoso che va ad aggiungersi alla lunga lista delle violenze subite dalle donne. La violenza - dice - è sempre un danno sia per gli italiani e sia per le comunità straniere che compongono ormai la no-
I due accusati di aver favorito la latitanza dei connazionali sono in casa di parenti al Nord
stra società. Purtroppo - evidenzia Graziadio questi episodi vengono strumentalizzati per giustificare una legislazione repressiva in materia di immigrazione. E' pericolo associare un episodio di violenza, che deve essere punito secondo la legge italiana, alla questione dell'immigrazione». Anche il senatore Antonio Gentile è intervenuto sul grave caso di violenza. «Non bisogna ghettizzare nessuna etnia, ma il problema degli immigrati clandestini è avvertito pesantemente da una popolazione che oggi è più impaurita. Sono certo - ha continuato Gentile che gli organi di polizia sapranno dare ancora più forza alla lotta all’immigrazione clandestina e mi compiaccio con la magistratura per avere subito intercettato i criminali autori di questo stupro. Ci sono troppi immigrati in città - dice Gentile - che non sono regolari, mentre altri (anche rumeni) fanno il proprio lavoro con onestà e intelligenza». a. i.
L’ANALISI
Secondo gli psichiatri c’è un cocktail L’avvocato della coppia aggredita: «Serviva un messaggio più forte» di cause scatenanti
Guidonia, bufera per i domiciliari di PASQUALE FAIELLA ROMA – Si sono “rifugiati” nelle abitazioni di parenti nel nord Italia, molto probabilmente in Veneto, i due romeni accusati di aver favorito la latitanza dei 4 connazionali accusati dello stupro avvenuto a Guidonia, vicino a Roma, che ieri hanno ottenuto gli arresti domiciliari. La decisione del gip di Tivoli, Cecilia Angrisani, motivata con il fatto che i due romeni «sono incensurati e hanno a disposizione gli alloggi dove poter applicare le ordinanze di custodia emesse in sede di convalida il 29 gennaio», ha sollevato altre polemiche, a pochi giorni dalle censure giunte dai politici verso un altro magistrato, il pm della procura di Roma, Vincenzo Barba, che aveva concesso i domiciliari a Davide Franceschini, il violentatore di Capodanno. Per la famiglia delle due giovani vittime della violenza, «gli
arresti domiciliari sono una misura assolutamente inadeguata al caso. Auspicavano una misura più forte. Il giudice avrà senz'altro valutato bene ma serviva un messaggio più forte». È al vaglio della Procura della Repubblica di Tivoli, tuttavia, l’ipotesi di far ricorso al Tribunale del Riesame contro la decisione del gip. Il procuratore Luigi De Ficchy sta valutando questa ipotesi. In procura, secondo quanto si è appreso, l’iniziativa del gip ha fatto scaturire molti malumori: diversamente dal «caso» di Roma, il pm Marco Mansi, infatti, aveva dato parere negativo alla attenuazione della misura cautelare in carcere. Ma da venerdì Mugurel Goia, 22 anni, e Ionut Barbu, di 30, sono “al sicuro” anche da eventuali rappresaglie presso parenti al nord Italia, probabilmente in Veneto, proprio dove era diretto il branco dei quattro violentatori fermati
poi dai carabinieri al casello autostradale di Tivoli. Intanto dalla Romania giungono indiscrezioni sui curricula criminali di almeno due dei quattro stupratori che vivevano in un paesino vicino a Sibiu nel nord del Paese: fedine penali lunghe e personalità violente. Uno di loro, raccontano dalla Romania, durante una funzione religiosa avrebbe bestemmiato in chiesa e addirittura urinato vicino all’altare. «Sono francamente sconcertato nell’apprendere la notizia della nuova concessione di arresti domiciliari a persone implicate in reati di violenza sessuale – ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno -. Non si comprende come sia possibile che dopo la concessione di questo beneficio al ragazzo reo confesso dello stupro di Capodanno ad appena 48 ore dal suo arresto, anche ai fiancheggiatori del branco di Guidonia siano concessi gli ar-
L’arresto di uno degli accusati
resti domiciliari dopo appena 3 giorni. Critiche anche dal presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto. Nel pomeriggio a Guidonia Azione Giovani, associazione di An, ha protestato nella stradina dove avvenne lo stupro contro gli arresti domiciliari concessi ai due romeni.
ROMA – «Il bombardamento mediatico di immagini di donne nude, che si presentano come disponibili, aumenta lo stimolo sessuale e in soggetti con difficoltà relazionali può tradursi in violenza di gruppo, perchè proprio il gruppo dà la forza di agire». È l'analisi fatta dallo psichiatra Giorgio Maria Bressa dopo il secondo caso in pochi giorni di stupro da parte di un gruppo di persone. «A far scattare la violenza – ha sottolineato – non è probabilmente uno solo, ma un insieme di fattori. Innanzitutto la debolezza psicologica dei responsabili, male inseriti socialmente e con inibizioni patologiche». In queste persone, secondo Bressa, lo stimolo sessuale indotto dalla tv, specialmente quelle private, o da Internet, può far nascere l'idea che «tutto sia giustificato e possibile», e far commettere la violenza di gruppo. «Proprio il gruppo, infatti – ha aggiunto – in una sorta di delega di responsabilità, diventa lo strumento di supporto alle carenze del singolo e dà il coraggio di passare all’azione». Anche Stefano Ferracuti, professore del Dipartimento di Psichiatria della Sapienza, parla di «molteplicità di fattori» alla base di queste violenze: «Molto conta il problema ormonale di base, della gestione dell’aggressività e dell’incapacità di procurarsi partner femminili».
Primo piano
Domenica 1 febbraio 2009
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I nodi della giustizia Caselli: «Un siluro gli emendamenti del governo». Alfano: «Verifiche sull’efficienza dei giudici»
L’allarme dei magistrati italiani Anno giudiziario, scontro su intercettazioni e riforme di SILVIA BAROCCI ROMA – La riforma del processo penale che il ministro della Giustizia Alfano intende portare in Consiglio dei Ministri la prossima settimana, le modifiche costituzionali (separazione giudicipm, Csm diviso un due, etc) che seguiranno nel giro di un paio di mesi e il ddl intercettazioni i cui emendamenti saranno votati a giorni in commissione Giustizia alla Camera: il fondale del palcoscenico è unico per tutti e 26 i distretti di Corte di appello dove sono andate in scena le cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario 2009. Occasioni per riflettere sui mali della giustizia, primo fra tutti la sua lentezza (al mondo siamo al 156/mo posto, peggio dell’Africa, denunciava l’altro ieri il presidente della Cassazione, Vincenzo Carbone; in Europa siamo secondi solo alla Bosnia per numero di reati per abitante, ha rilanciato ieri il presidente della Corte di Appello di Milano, Giuseppe Grechi). Ma anche per rinfocolare, a distanza, le polemiche su intercettazioni e riforme. Il Guardasigilli, da Napoli, rilancia la necessità di un diritto processuale penale «giusto» che metta al riparo dalla «gogna mediatica», preannunciando inoltre un sistema di controlli sulla professionalità dei magistrati così che «il loro operato, doverosamente autonomo e indipendente, non si trasformi in autoreferenzialità o in mero arbitrio». Se a Castelcapuano Alfano incassa gli applausi quando ringrazia le «toghe» in lotta contro la camorra, la doccia fredda viene poco dopo dall’Anm partenopea: con le nuove norme sulle intercettazioni – dice il pm della Dda Antonio Ardituro – non sarebbe stato possibile catturare il boss della fazione «stragista» dei Casalesi, Giuseppe Setola. La spiegazione di Alfano («abbiamo mantenuto il tetto previsto dalla legge precedente» e non più i dieci anni originari del ddl,
FOCUS
Dalle sentenze inapplicate alle carenze di organico Ecco la mappa delle emergenze
Alfano durante il suo intervento all'inaugurazione dell'anno giudiziario a Napoli
per cui le intercettazioni sono state «solamente contenute in limiti temprali più accettabili») non convince le «toghe». Il più autorevole altolà arriva da Palermo, dove il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, non nasconde la sua «perplessità sugli emendamenti del governo al ddl intercettazioni, specie per la previsione di consentirle solo in presenza di «gravi indizi di colpevolezza»: «quando si hanno già indizi di colpevolezza, l’intercettazione potrebbe non essere più necessaria», dice. Bisogna risparmiare? Allora – ipotizza Grasso – «si potrebbe pretendere che i gestori telefonici offrano gratuitamente» il servizio. Gli emendamenti del governo sono «un siluro», accusa il procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli. Ma anche le più dure critiche hanno toni più misurati di qualche anno fa, quando le toghe, in occasione delle cerimonie degli anni giudiziari, sfilavano con la costituzione sotto il braccio o con la toga nera sulle spalle in segno di lutto. L’ex capo di quel pool, Francesco Saverio Borrelli,
presente alla cerimonia di Milano senza più quella toga di pg che sette anni fa indossava mentre spronava a «resistere, resistere, resistere», invita ora la magistratura a fare «un esame di coscienza» perchè «avrebbe dovuto autolimitarsi» nelle intercettazioni. Le riforme temute dalle toghe e preannunciate da Berlusconi sono dietro l’angolo. Il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, da Bari mette in guardia: «quando non c'è una convergenza sull'impianto generale difficilmente una riforma va in porto»; “c'è un diritto della maggioranza di governare però anche un dovere della maggioranza di dialogare. Non siamo ai temi della stabilità ma della precarietà dei governi». Riforme condivise, dunque, e senza «iattanza» da parte di alcuno. La strada è però accidentata. «La crisi della giustizia è grave e allarmante, come mai in passato. Ma – denuncia il presidente della Corte di Appello di Roma, Giorgio Santacroce – il giudice italiano non può continuare a vivere il suo rapporto con la politica in modo perennemente teso e conflittuale».
ROMA – Il caso Eluana Englaro, la ragazza lo, Francesco Novità – le carenze dell’orgada 17 anni in stato vegetativo, come para- nico sono gravi: nel distretto mancano il digma del difficile rapporto tra politica e 38% dei pm, il 22% dei giudici, il 19% del magistratura anche su temi scivolosi come personale amministrativo. ROMA: PIU' PROCESSI PER VIOLENil testamento biologico; l’incredibile record della procura di Potenza sul fronte intercet- ZA SESSUALE. Nel Lazio, però, diminuitazioni; la carenza di mezzi e strutture che scono gli omicidi volontari, le rapine e le estorsioni. Preoccupa il feva di pari passo con l’insostenomeno della violenza negli nibile lentezza dei processi stadi di matrice politica, coin Italia. È complesso il quame gli assalti alle caserme dro che emerge dalle cerimodella polizia dopo l'uccisione nie di inaugurazione dell’andel tifoso laziale Gabriele no giudiziario nei 26 distretSandri. Ma per il presidente ti di Corte di Appello. della Corte di Appello GiorMILANO: ELUANA; gio Santacroce, «la riforma GRECHI, SENTENZE SIAdella giustizia è la vera emerNO APPLICATE. Per il pregenza» e il «muro contro musidente della Corte d’appello, ro tra magistratura e politiGiuseppe Grechi, nella vica non giova al Paese». cenda della Englaro «i giudiNAPOLI; OMICIDI IN ci non hanno invaso territori CALO, PIU' DENUNCE PER altrui». Inoltre, «nè il potere USURA. Gli omicidi sono diesecutivo, nè il potere legiminuiti del 28,5% (sopratslativo possono far finire nel tutto quelli di natura camornulla le sentenze definitive». ristica passati da 89 a 62), riParole, queste, che infiammano la polemica. Il presidente della Corte d'appello duzione del 21, 8% anche delle rapine, estorsioni (11%), POTENZA: IN TRE ANNI di Milano Giuseppe Grechi furti (10%). Si registra anASCOLTI PER QUASI TRE SECOLI. Là dove lavora, tra gli altri, il pm che un incremento delle denunce per assoHenry John Woodcock la durata delle inter- ciazione per delinquere (+27,7%), con una cettazioni è stata pari a 267 anni (oltre due lieve flessione per quelle di tipo mafioso (secoli e mezzo) negli ultimi tre anni. Denun- 2%). Aumentano le denunce per usura ciati anche violazioni del segreto «rimaste (57,1%). Sono i dati della relazione del presiscandalosamente impunite», carenza di or- dente reggente della Corte di Appello Luigi ganici e numerosi giudizi pendenti (un ma- Martone, ascoltati dal ministro Alfano. PERUGIA: CASO MEREDITH NON gistrato di Matera ha in carico 5.600 ricorsi COMPARE; +360% REATI DROGA. Nesin materia di lavoro e previdenza). SALERNO: PESA IL CASO APICELLA. sun riferimento al processo per l’omicidio Il presidente facente funzione della Corte di della ragazza inglese alla ribalta della croAppello, Matteo Casale, si impone il «riser- naca giudiziaria internazionale. In Umbo» per non rinfocolare le polemiche dopo bria, ha detto il pg Giancarlo Armati, c'è stache il procuratore Vincenzo Apicella ha to un aumento del 72% degli omicidi colposi avuto la sanzione più dura tra tutte le 'toghè per incidenti sul lavoro e del 360% dei reati punite dal Csm: sospensione da stipendio e legati alla droga. VENEZIA: UN MAGIfunzioni. TORINO: L’EFFICIENZA NON STRATO PER 100MILA ABITANTI. È il PAGA. La giustizia in Italia è «in situazione dato a livello regionale lamentato dal presicomatosa» e le riforme annunciate dal go- dente della Corte d’Appello Manuela Romei verno non incidono sui suoi veri problemi. Pasetti. Il Veneto, dice, è così tra le ultime Seppure Torino sia seconda in Italia per ef- realtà del Paese a fronte di una media nazioficienza – dice residente della Corte d’appel- nale di un magistrato ogni 15mila abitanti.
LA POLEMICA
Di Pietro denunciato per vilipendio L’Unione delle Camere penali interviene dopo le frasi su Napolitano di ANNA LAURA BUSSA ROMA – Non accenna a smorzarsi la polemica per le frasi pronunciate dal leader dell’Idv Antonio Di Pietro a piazza Farnese nei confronti del Capo dello Stato. Ad aprire un nuovo capitolo della vicenda è il presidente dell’Unione delle Camere Penali Oreste Dominioni che denuncia l’ex ministro alla Procura della Repubblica di Roma per vilipendio nei confronti del Capo dello Stato. Non si è trattato solo «di una mera espressione di un’opinione», fa osservare l’avvocato, «ma di una condotta che vuole destabilizzare le istituzioni democra-
tiche». Di Pietro, per nulla intimorito dal gesto di Dominioni, peraltro già annunciato in un’intervista a «Il Corriere della Sera», ribatte sorridendo: «Accetto volentieri la sfida perchè tanto vincerò la causa!». Per Dominioni non ci sono dubbi, nella critica di Di Pietro al silenzio di Giorgio Napolitano, si ravvisano tutti gli estremi del reato di vilipendio e «non solo perchè viene contestato al Capo dello Stato di non adempiere al suo ruolo di arbitro», ma «soprattutto perchè lo si accusa di silenzi che vengono paragonati a costumi mafiosi». E questo fatto, per il presidente delle Camere Penali, «è di una
gravità inaudita». Di Pietro ostenta sicurezza e si difende. Non solo, spiega, non c'è stata nessuna offesa al Presidente della Repubblica, ma la causa contro Dominioni sarà vinta per tre motivi: prima di tutto perchè non ha mai accusato il capo dello Stato di «essere un mafioso». Secondo perchè sostenere che non sempre Napolitano «è stato imparziale» rientra nel diritto di critica tutelato dalla Costituzione. Terzo perchè di cosa si sarebbero dovuti accusare, allora, tutti quelli che per anni «hanno detto di tutto» sugli allora presidenti della Repubblica Ciampi, Scalfaro e Cossiga? Di Pietro in-
fatti avverte che porterà in Tribunale «una copiosa rassegna stampa sui numerosi casi di critica nei confronti di Ciampi, Scalfaro e Cossiga». L’Ucp ribadisce che quella dell’ex ministro non è certo “un’opinione». Mentre la direzione Idv ricorda che Dominioni è anche «avvocato difensore della famiglia Berlusconi» e che accusare «falsamente qualcuno di aver commesso un reato, commette un reato a sua volta». Dal Pd (con la sola esclusione dell’Ulivista Franco Monaco) nessun commento, mentre nella maggioranza solo il ministro per l'Attuazione del Programma Gianfran-
Antonio Di Pietro
co Rotondi prende le difese di Di Pietro: «Non penso che abbia commesso un reato, ha espresso solo un’opinione ingenerosa e ingiusta, ma nell’ambito dei suoi diritti di opinione come cittadino e parlamen-
tare». Di parere diametralmente opposto il portavoce di FI Daniele Capezzone: invece di criticare l’iniziativa «seria e ineccepibile di Dominioni, Di Pietro si assuma la sua responsabilità».
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Primo piano
Domenica 1 febbraio 2009
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Domenica 1 febbraio 2009
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L’Anno giudiziario Presidente della Corte d’Appello e procuratore generale analizzano i mali del distretto di Basilicata
Giustizia malata Tra intercettazioni e fughe di notizie
LA PRIMA VOLTA - Il presidente della Corte d’Appello Ettore Ferrara è alla sua prima inaugurazione dell’anno giudiziario Sulla copertina della sua relazione ha fatto stampare una foto dell’Incompiuta di Venosa
Lo Pomo dice «No» al bavaglio ai giornalisti Non bisogna «mettere il bavaglio» ai giornalisti, che «non possono essere il capro espiatorio unico della Giustizia e della fuga di notizie»: la libertà di stampa «va infatti esercitata» anche perché i cronisti sanno distinguerla «dal libertinaggio», grazie alla «professionalità, ai codici e alla deontologia». E' quanto ha spiegato il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Basilicata, Oreste Lo Pomo, nel corso dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, che si è svolta stamani a Potenza, aggiungendo che, «in un clima che mi sembra di attacco», i giornalisti «sanno mediare tra le intercettazioni e l'interesse dei cittadini all'informazione». Nel corso del dibattito, inoltre, sono intervenuti i rappresentanti della sezione di Potenza dell'Anm e dell'associazione dei giudici onorari, Ida Iura e Tina Di Lena, i presidenti della Camera pensale di Potenza e dell'associazione Autonomia forense, e il segretario del sindacato avvocati, Ivan Russo, Nicola Cataldo e Leonardo Pinto, che hanno chiesto «leggi più chiare e la difesa delle regole».
Quest'anno ha fatto più di 137 anni di intercettazione in un anno». Totale: «267 anni. Più di due secoli e mezzo in tre anni», dice Tufano. Il costo complessivo distrettuale, rispetto ai periodi precedenti, comunque «è diminuito». Merito del nuovo capo della procura Giovanni Colangelo. Dice Tufano: «Ha richiamato i sostituti alla osservanza dei criteri di oculatezza e di economia del servizio e ha conseguito la ridu-
zione del 50 per cento del costo giornaliero delle intercettazioni». Al procuratore generale piacciono i giudici manager. Dice ancora: «E' la guida attenta ed esperta che occorreva. Una guida che ha già dimostrato di avere un occhio attento al rapporto costi-risultati che serve a razionalizzare la spesa giudiziaria». E per dimostrare che la “linea Tufano” è quella vincente dice: «Prendiamo l'omicidio dell'avvocato
Francesco Lanera. Chi ha voluto che riprendessero indagini abbandonate da anni? Chi ha istituito lo speciale gruppo di investigatori interforze che ha operato sotto la direzione dell'ottimo procuratore Domenico De Facendis?». Domande retoriche. E i giornalisti? Tocca anche a loro. Dice Tufano: «Adesso c'è un'altra cosa da fare, procuratore De Facendis. Bisogna scoprire le fonti delle gravi fughe di notizie
di LEO AMATO
Un momento dell’inaugurazione dell’anno giudiziario Il primo a sinistra è il presidente Ettore Ferrara
finite su alcuni giornali. Sono sicuro che lei le scoprirà e sarà la prima volta in Italia. Anche su questo versante, in questo distretto, occorre voltare pagina e impegnarsi seriamente per individuare fonti, canali e recettori privilegiati». Un cronista presente si lascia scappare: «Adesso ordina al carabiniere in alta uniforme di estrarre la sciabola e tagliare la testa ai giornalisti». Tocca al presidente dell'ordine dei giorna-
COMMENTI FUORI UDIENZA
Cosa ne pensano gli esponenti del Pd e del Pdl. Il sindacato degli avvocati bacchetta Tufano
«Carenza di personale» e «controlli sugli appalti» POTENZA - In occasione della inaugurazione dell’anno giudiziario, stamani a Potenza, il senatore Carlo Chiurazzi componente della Commissione Giustizia, ha dichiarato: «il Presidente della Corte di Appello, Ettore Ferrara, ha sottolineato, tra le altre, l’emergenza della carenza di personale, magistrati e amministrativi, sia nei Tribunali di Potenza, Matera, Melfi e Lagonegro che presso la Polizia Penitenziaria. Emergenza a cui il Partito Democratico ha risposto in questi mesi di serrato lavoro, presentando tre disegni di legge sul "Riordino della professione forense" e sul "Riordino del processo civile e penale". In testa agli impegni del Pd, in Senato, inoltre, provvedimenti tesi allo snellimento delle procedure dei processi; alla informatizzazione della macchina amministra-
tiva; alla introduzione di processi di qualità al fine di rispondere con più efficienza ed efficacia alle legittime domande dei cittadini». «Nella relazione del Presidente della Corte d'Appello di Potenza, Ettore Ferrara, emerge un segnale d'allarme nell'area della pubblica amministrazione dove la tendenza a delinquere si manifesta in modo più marcato rispetto al passato». Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico, che in mattinata ha partecipato all’inaugurazione dell'anno giudiziario del Distretto lucano. «La gestione di ingenti finanziamenti pubblici e la mancanza di rigorosi controlli amministrativi, anche per la politicizzazione che li caratterizza, ha fatto rilevar una dilagante tendenza all'abuso con un’espansione dei comportamenti penalmente rilevanti. Un
monito che la politica regionale non può trascurare per impegnarsi a costruire nuovi e più efficaci sistemi di controllo sui centri di spesa e sulle stazioni di appalto garantendo una reale trasparenza ed una corrispondente efficacia nell'impiego delle risorse pubbliche». «Il procuratore generale Vincenzo Tufano, anche questa mattina, ha trattato il tema “caldo” delle intercettazioni telefoniche. L'argomento richiede alcune precisazioni per evitare ulteriore confusione che si aggiunge a quella già esistente su una materia assai delicata. Va pertanto precisato che il problema non sono le intercettazioni in quanto tali, ma l'uso che si fa delle stesse». Lo sostiene l’avvocato Leonardo Pinto, segretario degli avvocati di Matera, che aggiunge: «Strumentalmente si tenta limita-
INAUGURAZIONE POLITICA - In prima fila gli esponenti politici. Ci sono Latronico, Belisario, Bubbico, Napoli, Lapenna, Chiurazzi, Lacorazza, De Filippo, De Franchi, Santarsiero, Di Nubila
Le spese per le indagini sotto i riflettori «Sono aumentate sei volte tanto»
Il procuratore generale Vincenzo Tufano al suo arrivo nell’aula Grippo
mente di anno in anno grazie soprattutto alla procura di Potenza. Consistente, quest'anno, è stato l'aumento della durata totale in giorni delle intercettazioni fatte dalla procura di Potenza. Nei tre anni è passata da 19.213 giorni a 28.449 giorni e infine ai 50.106 giorni del periodo in esame». Continua l'analisi di Tufano: «Semplificando in anni, aveva fatto più di 130 anni di intercettazioni in due anni.
L’EX DEL CSM - E’ presente l’ex membro laico del Csm Emilio Nicola Buccico. Molti attendono un suo intervento, ma lui non prende la parola. Nei giorni scorsi è stato sentito a Catanzaro nel procedimento “Toghe lucane”
Due milioni di euro per il grande orecchio
DIRITTO DI CRONACA
di FABIO AMENDOLARA POTENZA - Ettore Ferrara è tra i presidenti di Corte d'Appello più giovani d'Italia. Parla già da un paio d'ore. La platea è silenziosa e attenta. Qualche giudice, una decina di politici, diversi avvocati e tanti esponenti delle forze dell'ordine siedono proprio di fronte a lui. Si rivolge «ai tanti magistrati che, senza necessità di imporre loro orari di lavoro, spesso si prodigano oltre quanto sarebbe legittimo pretendere». E «ai tanti avvocati che quotidianamente sono chiamati a operare tra mille difficoltà e incomprensioni». Tira fuori un po' di dati sui «processi pendenti» e sulla «litigiosità nel distretto». Si lamenta per «le carenze d'organico». Ma il 2008, per lui, resta comunque «un anno positivo». Sembra essersi messo d'accordo con il membro del Csm Vincenzo Siniscalchi. «Pur in un generale muro di pianto - sostiene l'avvocato membro laico del Csm - il distretto di Potenza riporta dei risultati positivi». Come Torino e Bolzano. Legge il suo discorso. Dopo un lungo applauso lo salutano in tanti. L'avvocato Nicola Cataldo rievoca «vecchi processi». Il presidente dell'ordine dei giornalisti Oreste Lo Pomo ricorda di quando «difendeva uno degli indagati per l'omicidio della piccola Lucia Montagna a Melfi». Siniscalchi va a sedersi in prima fila. Alla sua destra c'è il governatore Vito De Filippo, da anni difeso dai collaboratori dell'avvocato Siniscalchi nei processi che gli intenta il pm Henry John Woodcock. Mentre parla il rappresentante del ministero della Giustizia Andrea Nocera entrano nell'aula Grippo, al quinto piano del palazzo di giustizia, i senatori Filippo Bubbico e Carlo Chiurazzi e il segretario del Pd Piero Lacorazza. Giusto in tempo per l'intervento del procuratore generale Vincenzo Tufano. Il suo ultimo intervento. Perché questo è l'ultimo anno da procuratore generale. Lascia dopo aver portato per 50 anni la toga sulle spalle e dopo aver letto per otto volte la relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario. Il tema del «caro intercettazioni» da qualche anno è il suo cavallo di battaglia. Dice Tufano: «Le intercettazioni, negli ultimi tra anni, sono aumentate progressiva-
INTERVENTI DAL FORO - Dopo il rappresentante del Csm l’avvocato Vincenzo Siniscalchi sono intervenuti diversi avvocati: il presidente degli ordini forensi di Potenza e Melfi e i rappresentanti delle associazioni di categoria
re ovvero abolire le intercettazioni che non costituiscono prova nel processo penale, ma un mezzo di ricerca della prova. Inoltre, mai bisogna dimenticare che il pm, salvo caso eccezionalissimi, si limitano a chiedere di disporre l'ascolto via cavo, che viene autorizzato o meno dal Giudice delle Indagini Preliminari. Chi fa uso di intercettazioni al di fuori del procedimento penale commette un arbitrio. Tuttavia, non è immaginabile sottrarre all'attività investigativa uno strumento indispensabile per la ricerca della verità, paventando strumentalmente l'eventualità di un uso indebito delle stesse. E' da dire, infine, che sull'argomento si presta poca attenzione al contenuto delle intercettazioni che, in alcuni casi, mettono in evidenza veri attentati alle istituzioni ed alla democrazia».
listi a difendere la categoria. «No al bavaglio», dice Lo Pomo. E come ogni anno ricorda: «Non vogliamo essere vasi di coccio tra i vasi di ferro». In quella sala lo sanno tutti che il problema non sono i giornalisti. A riportare l'attenzione sul binario giusto è Ida Iura, un giudice civile che da qualche anno rappresenta a Potenza l'Associazione nazionale magistrati. «Crediamo - dice - che i cittadini non possano avere interesse a soluzioni che finiscono con il favorire i legami con la politica e che non incidono sulle cause delle disfunzioni nell'amministrazione della giustizia. Auspichiamo interventi legislativi che incidano in modo mirato sul processo e sull'organizzazione degli uffici e che siano il frutto di un confronto proficuo tra i vari protagonisti». Ma l'attenzione è già calata. La platea aspettava Tufano. L'aula Grippo comincia a svuotarsi. Parla il senatore dipietrista Felice Belisario. «La politica - dice non deve influenzare né le carriere dei giudici, né il corso delle indagini. La “casta” deve sottostare alla legge come tutti i cittadini. Se i capi delle procure dovessero essere indagati per reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni - Belisario si riferisce al procuratore generale e al capo della procura di Matera Giuseppe Chieco, entrambi indagati nell'inchiesta sulle toghe lucane - è auspicabile che vengano trasferiti ad altro incarico in attesa che venga chiarita la lo-
ro posizione. Non si tratta di giustizialismo, ma è solo la necessità di rendere serene le indagini, evitando conflitti di interesse». E' sulla stessa linea di Tufano, invece, l'avvocato Michele Valente, presidente dell'ordine forense di Potenza. L'anno scorso aveva annunciato di aver scoperto di essere intercettato. Non se ne è saputo più nulla. Una vicenda ancora tutta da chiarire. Quest'anno è preoccupato per le misure cautelari. Dice: «Dal secondo semestre del 2004 al primo semestre del 2008 a Potenza il Tribunale del Riesame ha accolto il 60 per cento dei ricorsi contro le misure cautelari», da cui sono scaturiti complessivamente «1,3 milioni di euro di risarcimenti per ingiusta detenzione». Sul tema intercettazioni torna il presidente della Camera penale della Basilicata, l'avvocato Savino Murro. «Ancora una volta dice Murro - le intercettazioni a cui sono sottoposti gli avvocati, anche nei colloqui con i clienti, vengono conservate e pubblicate». Ci sono altri interventi: il giudice onorario Tina Di Lena, il presidente di Autonomia forense Nicola Cataldo, del Sindacato degli avvocati di Matera Leonardo Pinto e della Camera penale di Potenza Ivan Russo. Chiedono «leggi più chiare e rispetto delle regole». E’ l’ultimo intervento. Ferrara si alza in piedi. Ringrazia i presenti e dichiara «aperto il nuovo anno giudiziario». f.amendolara@luedi.it
POTENZA - Naturalmente il discorso finisce sulle intercettazioni. Intercettazioni: chi? Intercettazioni: quanto costano? Intercettazioni: quante ne fanno? Intercettazioni: e a chi? Parlano i numeri. Il presidente della Corte d'Appello Ettore Ferrara relaziona in maniera molto dettagliata. Nell'anno appena trascorso nel distretto lucano c'è stato un notevole incremento nel loro utilizzo: 56.850 giorni di ascolto complessivi, contro i 32.117 dell'anno precedente; i 24.632 del 2005/2006; e i 9.120 del 2003/2004. Fatti due conti significa che in quattro anni le intercettazioni sono aumentate di sei volte tanto, eppure sorprendentemente, in tutto questo tempo, il livello di spesa è rimasto pressoché invariato. 9 mila giorni nel 2003/2004 al costo di 2 milioni e centomila e rotti, 56 mila nel 2007/2008, e in regalo un bel televisore, che vuol dire un risparmio, netto, di 4 mila euro, per le esigue finanze dell'amministrazione della giustizia. Probabilmente un affare, tutto sommato, se si considera anche l'efficacia delle intercettazioni come strumento d'indagine rispetto all'impiego di altri mezzi e di personale. Ma non esistono solo ragioni di stampo economico. Le intercettazioni: a chi? Il presidente della Camera penale di Basilicata, l'avvocato Savino Murro, di Potenza, va dritto al problema: «E' trascorso un anno dalla denuncia fatta proprio in quest'aula da me e dal presidente dell'Ordine degli avvocati di Potenza di essere intercettati. Avevo auspicato, allora, un'inversione di rotta; purtroppo le ultime notizie di stampa ci confermano invece che gli avvocati continuano ad essere intercettati mentre parlano con i loro clienti. Ciò che allarma e indigna è che queste intercettazioni illecite e illegittime vengono non solo fatte, ma conservate, e pubblicate. Allora si pone un serio interrogativo: Vogliamo davvero ristabilire le regole? Vogliamo davvero ritenerci uno stato di diritto?». Il presidente dell'Ordine degli avvocati di Potenza, Michele Valente, ne parla invece in un passaggio verso la fine del suo breve discorso. Vorrebbe tralasciare del tutto la questione, quindi si concede soltanto una battuta: «Il notorio abuso che ne viene fatto da parte di taluno è l'unica causa delle ipotizzate riforme della materia, tanto da farle preferire a questa situazione nonostante la loro intrinseca assurdità, almeno per
Il procuratore generale Vincenzo Tufano
quanto è dato leggere in proposito fin ora». Quindi le parole, definitive, del procuratore generale della Corte d'appello, Vincenzo Tufano: «Negli ultimi tre anni le intercettazioni sono aumentate progressivamente di anno in anno grazie soprattutto alla procura di Potenza. Per semplificare, nei primi due anni, la procura di Potenza ha fatto più di 130 anni di intercettazioni, e solo quest'anno 137. Più di due secoli e mezzo di intercettazioni in tre anni… Ma devo aggiungere una precisazione importante. I dati arrivano fino al 30 giugno scorso, e il nuovo procuratore ha assunto il suo incarico solo il 9 aprile, sicchè solo da allora, in questo come in altri settori di quell'ufficio, egli ha potuto mettere in pratica la sua esperienza organizzativa: ha chiuso le sale di ascolto delle intercettazioni per inidoneità e non conformità alla norma-
tiva, facendone realizzare delle altre; ha richiamato i colleghi sostituti all'osservanza dei criteri di oculatezza e di economia del servizio in questione, e ha conseguito, nel breve volgere di un mese, la riduzione di circa il 50 per cento del costo giornaliero delle intercettazioni. E' la guida attenta ed esperta che occorreva, una guida che, così come altri procuratori del distretto, per i quali valgono gli stessi apprezzamenti, ha già dimostrato di avere un occhio attento anche al rapporto costi-risultati, che serve a razionalizzare la spesa giudiziaria». I sostituti in quest'ultimo anno avrebbero abusato dello strumento delle intercettazioni dopo le dimissioni del procuratore capo Galante, proprio a causa della sua assenza. Inutile girarci attorno: non viene fatto il nome, ma il riferimento è diretto al sostituto procuratore Henry John Woodock.
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Primo piano
Domenica 1 febbraio 2009
Primo piano 11 Parte da Melfi l’attacco convinto del Pdl lucano al centrosinistra Domenica 1 febbraio 2009
Politica lucana
Hanno fallito, tocca a noi
E’ già corsa alle candidature e non mancano i primi scontri. Soave dal Pdci chiarisce: «Nessun veto sugli uomini ma solo voglia di decidere»
Navazio difende la sua scelta sull’Asi
Lacorazza abbassa la temperatura Latronico: «Vergognoso tentativo»
Giù le mani dalle nostre idee. Il senatore del Pdl, Cosimo Latronico “tuona” contro il Pd: «E' vergognosa e squallida la campagna di disinformazione dei parlamentari del Partito democratico di Basilicata che realizzano un goffo tentativo di prendersi il merito del prossimo risultato di riduzione del prezzo delle benzine per i lucani». Latronico sottolinea: «L'emendamento del Pd sulla legge delega sul federalismo fiscale, non c'entra niente con la riduzione del prezzo dei carburanti che quando si realizzerà, sarà l'esito della decisione e degli atti del governo Berlusconi e della sua maggioranza parlamentare. Solo nelle prossime settimane approveremo al Senato la proposta del governo Berlusconi che dispone l'aumento delle royalties e la istituzione di un fondo per abbattere il prezzo delle benzine per i cittadini lucani». «Questi sono i fatti - conclude il senatore Latronico - il resto è un tentativo sguaiato di alterare la verità che non riuscirà a raggirare i lucani che sapranno riconoscere al Pdl il merito di aver garantito ai lucani un vantaggio diretto per lo sfruttamento delle sue risorse minerarie dopo anni di dimenticanze dei governi nazionali e regionali di centro sinistra».
di SALVATORE SANTORO POTENZA - E ora c’è da superare lo “scoglio” candidature per le presidenze delle due province. Per il Partito democratico lucano non c’è tempo per il relax. Dopo gli “straordinari” per chiudere la crisi alla Regione e la querelle interna che si è aperta sul fronte Lacorazza - Falotico ora per il segretario regionale del Pd e tutta la dirigenza democratica c’è un’altra prova su cui misurarsi. E’ quella della scelta dei candidati. Prima però c’è da tentare la mediazione con tutti gli “aspiranti” e con le varie anime presenti nel Partito democratico lucano e non solo. Perchè è’ tutto il centrosinistra che è in fermento. Ambizioni da “presidente” non sono presenti solo nel Partito democratico ma in molti altri partiti. Tutto questo in una condizione non semplice oggettivamente: il Pd, tormentato da frizioni interne, potrebbe avere la “tentazione” di lasciare poco spazio agli “alleati”. Candidare per le tre potazioni più importanti (Comune di Potenza e le presidenze delle province materane e potentine) altrettanti esponenti del Pd per il segretarario regionale Lacorazza, e tutto il vertice del partito, sarebbe la via “interna” più semplice per abbassare la temperatura e le febbre da polemica. Ma dagli alleati già arrivano gli stop. I Popolari uniti, non ne fanno mistero; “gradirebbero” la ricon-
Piero Lacorazza
ferma alla presidenza della Provincia di Matera di Carmine Nigro. Per quella di Potenza, non sono misteriose nemmeno le aspirazioni dell’Idv nella persona del segretario regionale, Michele radice. E già ci sono le prime fibrillazioni. Venerdì, al margine del coordinamento regionale del Pdci, il segretario Giovanni Soave ha tuonato. Poi ieri, al nostro giornale, ha chiarito: «Per me non c’è nessun problema sugli uomini. Dico solo che i comunisti vogliono partecipare alle consultazioni e alle trattative tra partiti del centrosinistra. Non vogliamo subire decisioni dall’alto». Chiaro il messaggio. E’ evidente che non si cerca la polemica da parte del Pdci ma solo la concertazione. Intanto però, dal Pd c’è già
stata la reazione. Dagli ambienti della segreteria hanno fatto sapere di non accettare veti da nessuno soprattutto su questioni interne al Pd. E poi, c’è un presidente, Sabino Altobello, ancora in carica e con tutte le possibilità per la riconferma. Meglio procedere a fari spenti insomma. Lacorazza però, non si nasconde dietro le porte della segretaria democratica ed è già andato a Matera a calmare “i bollenti spiriti” dopo le notizie sulla «diponibilità di Antezza a candidarsi per la Provincia di Matera». Il segretario, venerdì ha incontrato i componenti della direzione provinciale del pd, del gruppo consiliare e il presidente Nigro. Secondo le indiscrezioni avrebbe chiarito che la candidatura di Antezza non è ufficializzata ma è stata registrata solo la disponibilità della senatrice a candidarsi. Che però, Antezza sia in pole, è un dato di fatto. Non lo nega nessuno. E solo un passo indietro della stessa senatrice potrebbe aprire la strada a una riconferma per Nigro al quale però sarebbe stato anche detto che i Popolari e l’Udeur del 2004 sono due cose differenti. Nigro in ogni avrebbe sottolineato la propria appartenenza al centrosinistra. Al di là delle voci, la sensazione però, è che Lacorazza abbia anche avvertito: «non facciamo gli stessi errori delle comunali in cui si è perso».
Belisario (Idv) “bacchetta” gli alleati
«Troppi personalismi per gli assetti futuri» Lo sfogo di Belisario: «C’è troppa confusione nella maggioranza che sostiene il governo regionale in Basilicata, le province di Potenza e Matera e il Comune di Potenza». Il presidente del gruppo Italia dei valori al Senato, Felice Belisario, sostiene inoltre che «l’Idv guarda con preoccupazione alle divisioni e ai personalismi che tentano di condizionare in modo maldestro l’ordinata e proficua conclusione del mandato di governo, ai vari livelli, per incidere sugli assetti futuri». «Gli elettori guardano a questo spettacolo indegno con sofferenza e disgusto», denuncia Belisario che tiene a sottolineare che «l’Idv è un partito responsabile, ma la pazienza ha un limite. Il rampantismo di tanti “senzafamiglia” arreca danni irreparabili alle istituzioni, ma dei problemi veri della gente nessuno parla: delle fabbriche in crisi, delle famiglie in difficoltà, dei precari disoccupati in aumento, delle infrastrutture viarie e ferroviarie pericolose, del dissesto idrogeologico e del degrado ambientale». «E’su questo che l’Idv chiede un confronto serio ed è pronto allo scontro. Ma finiamola di correr dietro a chi chiede, per sé o per i suoi amici, una nuova poltrona o la conferma di quella che si ha. Di questo passo –conclude Belisario –non si costruirà alcuna aggregazione riformista e allora, seppur controvoglia, all’Idv non resterà che ripetere: meglio soli che male accompagnati».
LA POLEMICA
Nardiello (Pdci) attacca «le scelte antimeridionalistiche» del governo Berlusconi
Penalizzato il Sud e aumenta il razzismo POTENZA - «Il governo, con i suoi provvedimenti intende determinare una drastica riduzione delle risorse destinate al Sud che saranno praticamente dimezzate. Si profila un provvedimento vergognoso, l’ennesima beffa ai danni del Sud che sarà scippato delle risorse necessarie per il suo sviluppo. Come se non bastasse per quanto riguarda il Fondo sociale europeo, con il prelievo di circa due miliardi e 600 milioni di euro, saranno colpite e penalizzate le politiche attive del lavoro, punendo le regioni che hanno i tassi più alti di disoccupazione. Un antimeridionalismo mai visto da parte di un Governo che
indica nel Mezzogiorno il vero ed unico male del Paese e che, proprio in questo periodo di grave crisi internazionale, elimina ogni impegno per il Sud». Questo il lungo grido di allarme del consigliere regionale dei Comunisti italiani, Giacomo Nardiello che prosegue ancora: «Invece di spingere per fronteggiare l’emergenza e recuperare il ritardo con una corretta distribuzione delle risorse, si toglie ai poveri per dare ai ricchi scippando le risorse pubbliche destinate al sud e utilizzandole per fini diversi da quelli programmati. Si penalizza pesantemente il sostegno al mondo del lavoro, soprattutto in termi-
ni di ammortizzatori sociali, nelle fasce più deboli del Paese. Ormai è sotto gli occhi di tutti: quello che vuole il centrodestra è un sud sempre più in ritardo, con più disoccupati e con peggiori servizi e più disuguaglianze rispetto al centro - nord. In questo clima non meravigliano i nuovi fenomeni di razzismo che provengono da ambienti leghisti contro i lucani, perchè le scelte politiche antimeridionaliste hanno un retroterra culturale che è quello degli insulti ed attacchi violenti alle nostre comunità. Tutto ciò anche per tentare di offuscare le scelte del centrodestra». E Nardiello aggiunge ancora: «Un dato
per tutti: all’insediamento del governo Berlusconi il Fas ammontava a 64 miliardi di euro. Tra prelievi diretti, decreti d’urgenza, oboli vari e prenotazioni che stanno avvenendo in una sorta di folle competizione tra i vari ministeri, il Fas è sceso a 52 miliardi e, adesso, si prepara una nuova riduzione delle risorse destinate sud. Ciliegina sulla torta di un piano anticrisi classista indirizzato tutto a favore delle imprese del nord e delle banche e che non dà il minimo aiuto alle fasce più deboli di un Paese sempre più in crisi. Una crisi non solo economica ma anche politica e sociale, a causa dell’azione miope e pena-
lizzante dell’esecutivo Berlusconi». «E tutto ciò accade mentre il Pd - conclude il consigliere del Pdci - ha deciso di allearsi con il Pdl per "spazzare" l'opposizione comunista attraverso lo sbarramento del 4 per cento alle Europee, invece di far fronte comune con la sinistra comunista per rafforzare l'opposizione alle scelte antimeridionaliste».
“Macchine da voto” sì, ma non solo per sè stessi L’ex senatore del Pd, Salvatore Adduce, oggi presidente di Agrobios, ha scritto una lettera aperta ai vertici del partito (a Lacorazza, Chiurazzi e Ferrara) sulla prossime elezioni provinciali di Matera. Questo il testo: «Carissimi, pensate davvero che il percorso intrapreso dal segretario regionale Piero Lacorazza e dall’Ufficio Politico del Pd che conduce alla candidatura di Maria Antezza alla presidenza della provincia di Matera sia l’unico modo per affrontare con ragionevole fiducia la prossima campagna elettorale? Non pensate che ricorrere, stressandola, ancora una volta in meno di un anno, a Maria rappresenti una implicita dichiarazione di incapacità del Pd a fornire al centrosinistra e alla Basilicata le forze necessarie per governare e risolvere i difficili problemi che la crisi sta acuendo in modo insopportabile? E non è forse arrivato il momento di chiarire che Antezza, ma anche Bubbico, Chiurazzi, Santochirico, che molti considerano, con una definizione bellicosa, “terribili macchine da voto”, e chiarirlo a loro stessi innanzitutto, che essi sono “macchine acchiappa voto” anche quando non c’è in ballo la propria individuale candidatura? Credo che la scelta di stare nel Pd, possiamo dire di militare nel Pd, qualche volta possa e debba prescindere dall’affermazione elettorale personale per costruire un partito nel quale ciascuno si senta parte di un destino comune. Sono certo che innanzitutto Antezza sia interessata a dimostrare come la sua capacità di relazione con grandi pezzi di elettorato abbia prodotto qualche legame che vada oltre la propria individualità. Se ciò non fosse le fondamenta del Pd sarebbero davvero incerte e legate alla sola presenza di qualcuno di noi. Sono sicuro che così non è. Sono sicuro che nonostante tutti i problemi, grazie al generoso lavoro dei gruppi dirigenti a co-
minciare dal segretario e soprattutto delle migliaia di militanti, il Pd stia mettendo radici solide e possa affrontare con fiducia i marosi del confronto elettorale a una sola condizione: che tutti siano pronti a dare il meglio, a prescindere dal ruolo che si è chiamati a svolgere. Sono certo che Antezza e gli altri parlamentari della provincia di Matera vorranno dimostrare di saper spendere ogni loro energia per qualunque candidato del Pd alla Provincia. Sono consapevole delle difficoltà nelle quali stiamo operando. La crisi alla Regione, finalmente chiusa, ha dato l’impressione anche in Basilicata che “l’amalgama” non sia ben riuscita. Ma non è forse proprio un problema di eccesso di personalizzazione che sta provocando le difficoltà? Sembra passato un secolo, non solo poco più di un anno, da quando con le primarie sembrava essersi messo in marcia un popolo a sostegno di nuovi metodi e nuove persone. Poi amaramente abbiamo scoperto, come molti di noi avevano avvertito, che la modalità con cui si è tenuta quella consultazione era il preludio a un’occupazione un po’ militaresca dello spazio politico. Infatti, oggi pronunciare la parola “primarie” ai molti fa venire l’orticaria. E tuttavia non dobbiamo abbandonare quello strumento che ha il merito di mobilitare tante persone che altrimenti resterebbero ai margini politici. Ma anche le primarie non ci esentano dall’esercizio della nostra funzione di dirigenti responsabili della politica. Proprio per questo vi chiedo di aprire una discussione seria, senza pregiudizi, capace di farci pronunciare con serenità e rigore sul futuro che vogliamo costruire. In ballo non c’è solo una candidatura, bensì un metodo di lavoro e di rapporto tra noi e con la società che intendiamo rappresentare. Sono fiducioso della vostra sensibilità. Salvatore Adduce
Parte da Melfi, e non certo casualmente, in una delle sue storiche roccaforti, la sfida del centro destra lucano. Una sfida a tutto campo, piena, ambiziosa, con tema centrale mostrarsi forza in grado di governare in maniera importante la Basilicata. “Politiche di sviluppo e governo del territorio”, questo il titolo del convegno che si è svolto in una gremita sala del Relais la Fattoria. Presente tutto l'estabilishment del PDL, i senatori, Viceconte, Digilio e Latronico, il deputato Taddei, il capogruppo Pagliuca e i consiglieri regionali più un cospicuo numero di amministratori. Appare chiara la voglia di affermazione e si guarda con ottimismo alle prossime amministrative: «Siamo pronti», asserisce Digilio, «siamo sulla buona strada. Il governo regionale ha fallito. Lo ha fatto per ben 4 volte. I nuovi assessori Viti e Straziuso, altro non sono che “vecchie”riproposizioni per la serie “l' assassino torna sempre sul luogo del delitto”. La gestione Altobello è stata deludente, ritengo che il centrodestra abbia le adeguate credenziali per proporsi in modo concreto e serio». Gli attacchi centrosinistra si sprecano sa parte di Pagliuca:
Un momento del convegno (Foto A. Zenti)
«Non so se definire questa nuova giunta, un governo di quaresima o un governo per le provinciali. Il centrosinistra ha proposto una politica sterile, ferma da oltre un anno, con leggi tipo la competitività che altro non sono che leggi "cornici". Partiamo dal Vulture Melfese che in passato ci ha dato grandi soddisfazioni per far recepire alla gente la voglia di cambiamento e la possibilità di un inversione di tendenza che liberi il popolo lucano dall'asfissia che lo ha attanagliato negli ultimi periodi». La platea attende risposte e proposte che giungano dal governo nazionale. Portavoce da Roma, il senatore Guido Viceconte: «Il governo ha intrapreso una serie di azioni che ormai sono pronte alla concretizzazione. E’ stato
presentato l'emendamento per l'abbattimento del costo della benzina. Ritengo che per fine marzo, nel contesto del decreto energia, i lucani potranno ottenere il grande risultato del risparmio». Melfi vuol significare anche Fiat e indotto automobilistico, settore in crisi evidente. "Abbiamo studiato interventi immediati - rimarca Viceconte - per un settore di enorme rilevanza come quello automobilistico, un settore trainante per la nostra economia. Applicata questa politica, anche Melfi e di conseguenza la Basilicata potrà contare su fattori tangibili per la ripresa». Non emergono strategie per le investiture delle prossime elezioni. Stando ai “rumors”, dovrebbe prevalere per le provinciali, l'ipotesi candidatura in-
terna ai partiti. A smuovere un pò le acque, sottolineando il suo essere battitore libero, non ancora apertamente schierato con il Pdl, ci ha pensato il sindaco di Melfi, Ernesto Navazio: “Siamo in una fase di costituzione di questo nuovo soggetto politico. Ritengo che in questo confronto democratico, sia giusto sottolineare l'importanza e la necessità di applicare un sistema valoriale che si basi maggiormente sulle idee e sulle soluzioni, sgombrando il campo da ogni possibile intreccio, più che sulla appartenenza. Solo così possiamo acquisire maggiore credibilità». Non poteva mancare una frecciata sulla questione Asi, che ha tenuto banco attraverso una querelle con i vertici regionali del partito. «Non capisco perché altre postazioni andavano occupate e questa no, - dice Navazio - per me resta fondamentale il concetto di servire le istituzioni, fornendo il proprio contributo, aldilà del colore politico». E infine Navazio spazza via il campo da ogni possibile tentazione in chiave provinciali: "Non sono candidato nel futuro immediato». Per le regionali si vedrà. Emilio Fidanzio
L’INTERVENTO
Inagibilità democratica lucana DALLA PRIMA , si è risolta con una soluzione che registra l'implosione, di fatto, del Pd e la crisi irreversibile del centro sinistro lucano. Chi aveva puntato, maldestramente su questo azzardo, come preludio al rinnovamento globale della politica regionale e ad una rinnovata capacità di governo è stato tragicamente smentito. Tra le macerie prodotte da questo gioco al massacro dentro il Pd, rimane anche il sacrificio dell'autonomia Sindacale, determinato da quei settori che per ragioni assolutamente estranee agli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori, si sono fatti risucchiare in una logica tutta politicista, con l'illusione di risolvere problemi che nulla hanno a che vedere con quella vicenda collettiva che ha fatto grande e gloriosa la storia del Sindacalismo lucano. In realtà non ci voleva molto per capire che l'apertura di questa crisi aveva in sé il preludio di una soluzione di compromesso al ribasso. L'esito, infatti, è una giunta che presenta più limiti e contraddizioni di quella precedente, con nuove entrate di sapore pre-gorbacioviano, non certo rivolte al futuro e con competenze tutt'affatto diverse dalle deleghe affidate. Viene da chiedersi perché mai, chi ha fatto saltare il governo regionale perché ritenuto inadeguato ha poi avallato una soluzione, che al di là delle persone coinvolte, ha dato vita ad una giunta la cui debolezza strutturale è sotto gli occhi di tutti. La verità è che i problemi veri della gente, aggravati da una crisi senza precedenti dei comparti più importanti dell'economia regionale, la precarietà e la mancanza di futuro per le giovani generazioni, la sofferenza sociale che in molti casi spinge alla disperazione intere famiglie, il degrado progressivo delle Istituzioni, non hanno mai rappresentato un motivo d'interesse per i governanti di questa Regione, impegnati in conflitti intestini finalizzati esclusivamente al proprio tornaconto. La fuori uscita di dirigenti ed' intere componenti dal gruppo del Pd, una maggioranza rimpicciolita e colma di distinguo e di riserve come ha dimostrato il dibattito nell'ultimo consiglio regionale, sono il risultato di una sorta
di deflagrazione originata da chi, cinicamente, gioca il tutto per tutto pur di affermare una presenza, di rafforzare una sfera di influenza,in una partita di domino nella quale vendere pure l'anima, abbandonando la regione al proprio destino, ma stringendo in pugno l'ultima casamatta del potere. In questo quadro, con personaggi che sembrano uscire da pagine manzoniane, appare in vero difficile poter ritrovare nel futuro qualche successo o una possibilità di realizzazione di un programma, sia pure minimo, di fine legislatura. Chi ha giocato allo sfascio, continuerà a farlo, animato da un folle spirito di rivincita e dalla volontà di dimostrare che ha perso non chi ha staccato l'ossigeno al governo, ma chi vi è rimasto aggrappato con la speranza di sopravvivere. In questa situazione appare disarmante, addirittura patetico, il tentativo del giovane segretario del Pd di accreditare l'idea che sia possibile dare vita ad una nuova fase della vicenda regionale, “con il ritorno della politica al centro del quadrato,” senza partire da una spietata autocritica dell'esperienza, sia pure breve, del Pd e dalla rottura di quel compromesso di potere che tiene insieme un gruppo di comando che ha sfigurato l'immagine e l'identità stessa della Regione. Tuttavia, si dipanano nello sfondo della crisi nuove questioni politiche e nuove opportunità, che sarebbe sbagliato sottovalutare. Penso alla sfida lanciata da Falotico e dai “cattolici democratici” che sembrano dire ad alta voce tutto il disagio e la sofferta esperienza dentro il nuovo partito. Se la posizione di Falotico, pur motivata da analisi acute e da denunce fondate, rimane ancora tutta dentro l'orizzonte di questo Pd sconvolto e privo di identità, essa sarà la riedizione di un ennesimo centro d'influenza minoritario, controllato dai maggiorenti che avranno buon gioco ad isolarlo depotenziando un progetto che invece può essere il vero fatto nuovo della politica lucana e non solo. Se invece, Falotico, si fa portatore di una rilettura profonda e radicale della sua sofferta esperienza di cofondatore del Pd e ne porta a consapevolezza ceti sociali, gruppi dirigenti e larghi strati della società lucana, indicandone l'ina-
deguatezza in primo luogo rispetto a i presupposti ideali e culturali del partito, allora si può aprire una nuova stagione. I socialisti di Basilicata, che non sono pochi, hanno la storia, la cultura politica, il patrimonio ideale e culturale per dare credibilità e forza a questa sfida ma, la loro voce è quasi inesistente perché non hanno un partito e un gruppo dirigente democraticamente legittimato. In realtà, da noi, la vecchia diaspora socialista non si è mai ricomposta nonostante i congressi costituenti e l'impegno generoso di coloro che hanno sinceramente creduto nella nascita del nuovo Ps. Il dibattito e l'espressione di voto, nell'ultimo consiglio regionale, hanno dimostrato una volta di più che senza una linea politica, democraticamente definita e coerentemente sostenuto dal partito, il gruppo consiliare del Ps può esistere solo sulla carta. Non ho condiviso la posizione di chi ha votato a favore della nuova giunta, per un elementare principio di coerenza rispetto al ragionamento politico fin qui svolto ma, ancora di più ho ritenuto sbagliato, ambiguo e istituzionalmente poco dignitoso il comportamento di chi ha scelto di uscire dall'aula qualche minuto prima del voto. I socialisti avrebbero dovuto esprimere un voto esplicitamente contro, non solo per la palese inadeguatezza della soluzione data alla crisi ma, anche per il ruolo assolutamente marginale ed insignificante a cui sono stati costretti durante la fase di consultazioni delle forze politiche. Penso, che se ci fosse stata una sede in cui discutere seriamente, questa posizione non sarebbe risultata isolata tra i tanti socialisti nauseati dai giochetti della vecchia politica, dai compromessi tra piccoli notabili di paese, ancora convinti che basti raccattare qualche tessera in più per farsi un partito a propria immagine e somiglianza. Non è più possibile continuare a vivere questa condizione di inagibilità democratica. Penso perciò, che la segreteria nazionale dovrà farsi finalmente carico della necessità di definire modalità e tempi di un processo congressuale vero, per eleggere un gruppo dirigente riconosciuto e legittimato a dirigere unitariamente e in assoluta autonomia il nuovo partito. Vito Gruosso
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L e mani e la memoria. Due elementi necessari per trasformare un blocco di tufo in una scultura nata dall’ispirazione e dalla tradizione del passato. E’ Matera, con la sua storia millenaria, ad affascinare Gianfranco Barbarinaldi, di ritorno dopo un periodo di studi fuori città. I segni lasciati da Mario Cresci, Josè Ortega e dai grandi artisti che rimasero attoniti davanti alla magia dei Sassi, hanno trasformato il sogno di un ragazzo in una passione che ancora oggi muove le mani di Gianfranco. «Tendo a realizzare le cose con le mie mani e attraverso la scultura riesco a soddisfare questa esigenza - spiega - che mi gratifica e mi permette di liberare le idee. Per me ogni opera è una sfida e quando questa si realizza è una emozione indescrivibile. Recuperare e dare nuova vita opere di un passato lontano ti dona una consapevolezza di quanto sia prezioso il patrimonio artistico che abbiamo». Il ruolo che la città ha svolto tra gli anni ‘70 e ‘80 consente ancora oggi di conservare testimonianze importanti su cui basare l’attività artigianale. I ricordi delle botteghe tornano nelle parole d Gianfrano: «Frequentando uno di questi maestri ho cominciato per caso a lavorare il Tufo. Ricordo ancora quel pomeriggio nei Sassi, la sensazione che mi ha dato, una sorta di macchina del tempo che mi ha fatto tornare indietro, una sensazione unica rivivere e sentire i suoni e i colori di un’ epoca antica. Sono rimasto folgorato da quell'esperienza unica nel suo genere e così quasi per gioco è nata questa passione». A.Cier.
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il reportage Il Pollino tra fascino antico e nuove emergenze
riscatto
BUCOLICO di ANDREA DI CONSOLI Con questo articolo inizia la collaborazione dello scrittore lucano con il Quotidiano della Basilicata
L'Aspromonte, in Calabria, ha avuto la fortuna di avere un “cantore” in Corrado Alvaro, il grande scrittore di San Luca; e poi ha avuto la sfortuna di essere l'impenetrabile e tenebrosa montagna della 'Ndrangheta e dell'anonima sequestri. I l Monte Pollino, invece, tra i più grandi Parchi Nazionali d'Europa, non ha avuto né un “cantore” né una malavita eclatante. E' una montagna immensa, che lambisce 59 comuni tra Calabria e Basilicata, ma purtroppo pochi la conoscono (soprattutto non la conoscono all'estero). Sono quindici anni che si cerca in tutti i modi di farne decollare il turismo, e di rendere appetibile un'offerta di alta qualità naturalistica e paesaggistica, ma le cose, nonostante alcuni evidenti passi in avanti, non vanno troppo bene. E questo per un motivo, e cioè perché la montagna “pura” attrae principalmente un turismo di cultura medio-alta, ovvero un turismo contemplativo, escursionistico e sportivo. Sin dalla sua istituzione (1993), il Parco Nazionale del Pollino ha difeso un territorio di straordinaria ricchezza faunistica e floreale; ha evitato che i singoli comuni svendessero la montagna come fece Totò con la Fontana di Trevi; e, infine, ha sancito la difesa del grande “polmone verde” meridionale (Vallo di Diano, Pollino, Sila). Certo, la popolazione locale si è sempre lamentata degli eccessivi vincoli a salvaguardia del territorio; ma, si sa, la maggioranza degli italiani di cultura meridionale ha ancora bisogno di leggi severe per difendere i proprio prodigi naturali e culturali, altrimenti li smonterebbe e li svenderebbe pezzo per pezzo. E poi se le fabbriche non sono state fatte nel Dopoguerra, è quasi certo che non si faranno più (la Centrale Enel della Valle del Mercure, e il Cementificio di Castrovillari, sono quasi i due emblemi rupestri di uno sviluppo zoppo e senza prospettive). Siamo sicuri, inoltre, che il monte Pollino sarà una zona importante nella futura “rivoluzione verde” che accadrà in Occidente nei prossimi anni. Detto questo, la zona di confine tra Calabria e Basilicata è una zona tortuosa e difficile. Le città (Potenza, Matera, Cosenza) sono lontane centinaia di chilometri. Linguisticamente siamo nella controversa “zona Lausberg”. Tra un paese e l'altro ci sono circa una dozzina di chilometri di curve e tornanti. Alto è il tasso di emigrazione. Bassa, invece, è l'antropizzazione (tutti i 59 comuni del Parco del Pollino formano una popolazione di circa 170.000 abitanti). Terra senza classe operaia (se non edile), con una storia antica di pastorizia e di agricoltura. Terra con difficili collegamenti, nonostante la vicinanza della “sgarrupata” autostrada Salerno-Reggio Calabria. Gli aeroporti più vicini, infine, sono lontanissimi: Bari, Napoli, Lamezia Terme. E quindi chi viene qui, in questi paesi, ci viene con la propria automobile, con la precisa intenzione di vedere la montagna, il raro e prezioso pino Loricato, le incisioni rupestri di Papasidero, le aquile, e per mangiare le specialità locali: carne arrosto, pasta fatta a mano, melanzane rosse, fagioli, ripieni, insaccati e peperoni “cruschi”. Pure, non è da sottovalutare la crescita degli sport estremi: rafting nelle gole del Lao, scalate su pareti ripide, ecc. Forse bisognerebbe puntare tutto su un turismo alberghiero e culinario lussuoso e di alta qualità (gli esempi non mancano: “La locanda di Alia”a Castrovillari e “da Peppe”a Rotonda), ma per adesso ci si contenta di un turismo mordi e fuggi, specialmente di provenienza pugliese. La verità è che i paesi “dell'osso” meridionale sono bellissimi, ma purtroppo gli italiani hanno smarrito la grammatica per leggerli (si leggano i libri del “paesologo” Franco Arminio, e le opere di Vito Teti). Che appeal di marketing possono avere una piazza innevata, un corso deserto illuminato da lampioni gialli, un viadotto, un
Andrea Di Consoli è nato nel 1976, da genitori lucani, a Zurigo, dov'è vissuto fino al 1987. Dal 1987 al 1996 ha abitato in Lucania. Dal 1996 vive a Roma. Collaboratore fisso de Il Riformista, de Il Messaggero, di “ViaPo-Cisl” e “Nuovi Argomenti”. Dal 2001 collabora al “Taccuino italiano”, programma radiofonico di Rai International. Ha pubblicato i saggi “Le due Napoli di Domenico Rea” (Unicopli, 2002) e, con Filippo Bubbico, “Una lucida passione. Il riformismo meridionale, la Basilicata, la rivolta di Scanzano” (Avagliano, 2006), la raccolta poetica “Discoteca” (Palomar, 2003), il libro di racconti “Lago negro” (L'Ancora del Mediterraneo, 2005) e il romanzo “Il padre degli animali” (Rizzoli, 2007). E' consulente editoriale
portale, il rudere di un castello, un bar in piazza, un cane che cammina nella notte? I 59 paesi del Parco Nazionale del Pollino non saranno mai Cortina d'Ampezzo; ma quel che è più grave è che nessuno sente la necessità di amare l'altra faccia della luna, quella più in ombra. Sul Pollino non ci sono impianti di risalita, non ci sono eventi mondani, né alberghi di lusso, né cene di gala, né borghesie sensuali, o magari “cafonal”, tipo Boldi-De Sica. Ma, appunto, non è tutto questo una ricchezza? La presidenza dell'Ente Parco Nazionale del Pollino è quasi sempre finita in mano a modesti raccomandati di partito, o a qualche “trombato” eccellente alle elezioni politiche. Carne di porco, insomma. Nomine a sbafo per sistemare “gente di apparato” che al Parco ha pensato ben poco. Da circa due anni alla presidenza c'è Domenico Pappaterra, anche lui un “trombato” alle politiche, ex giovanissimo Sindaco di Mormanno, ex Assessore regionale calabrese del Pd di matrice socialista, ed ex Deputato, epperò da quando si è insediato nella nuovissima sede del Convento di Santa Maria a Rotonda, sede del Parco, si è messo a lavorare sul serio. E i risultati si sono visti: riduzione del 90% degli incendi nei boschi (dopo l'anno nero del 2007), sferzata sul varo del Piano del Parco, riorganizzazione della burocrazia dell'Ente, accordi a destra e a manca con associazioni turistiche e sportive, costruzione di Case-albergo, blocco dei finanziamenti a pioggia per gli eventi culturali, e quindi gestione coordinata, misure drastiche per contenere i danni dei cinghiali (nel 2008 sono stati 1 milione di euro), studio e gestione della sentieristica a un qualificato studioso come Giorgio Braschi e un grande progetto: ripristinare la vecchia “Littorina”, una delle linee ferroviarie più epiche del Sud. Lo abbiamo detto tante volte: non tutti i politici e non tutti i “trombati” sono uguali; e bisogna avere sempre la curiosità e la volontà di conoscerli e di valutarne l'operato. E, infine, non temere il giudizio positivo se il loro lavoro è stato ben svolto. Anche così si demolisce il brutto cancro dell'antipolitica italiana. La “Littorina”, dicevamo. Pochi sanno di che si tratta. Insomma, la “Littorina” era una linea ferroviaria che collegava in diagonale (coprendo tanti paesi dell'interno della Basilicata e della Calabria) Lagonegro con Spezzano Albanese. Era lunga 147 chilometri, e fu costruita tra il 1917 (tratta Spezzano-Castrovillari) e il 1924 (tratta Castrovillari-Lagonegro). Fu, purtroppo, definitivamente dismessa nel 1978. Era una linea ferroviaria importante, che favoriva i commerci agricoli e artigianali, portava gli emigranti verso Sicignano, e quindi Napoli, agevolava i collegamenti per chi doveva andare a Salerno o a Bari per la vita militare, e rendeva più “connessi” i circa venti paesi collegati alla “Littorina” (tra le fermate principali: Lagonegro, Rivello, Nemoli, Latronico, Lauria, Galdo, Castelluccio inf. e sup., Laino Borgo, Papasidero, Mormanno, Campotenese, Morano Calabro, Castrovillari, Frascineto, Civita, Cassano e Spezzano). Nomi sconosciuti di un'epopea minore. L'archivio vivente della “Littorina” è il suo ultimo capotreno, Giuseppe Feudo di Castrovillari, che è stato a capo delle mitiche quattro carrozze dal 1963 al 1978. Feudo sa tutto, e ci mette a parte di una cosa che pochi sanno, ovvero che tra Castelluccio superiore e Castelluccio inferiore fu costruita la prima galleria elicoidale italiana (assolutamente da ristrutturare); e che i viadotti e i ponti delle Ferrovie calabro-lucane furono tra le opere più avanzate dell'epoca.
E, ovviamente, si ricorda nitidamente i drammi che si vivevano alle stazioni quando qualcuno partiva (per sempre) per le Americhe lontane. Ora Pappaterra ha intenzione di restaurarne una parte (“Il treno verde”), inizialmente a scopo turistico. Ma chissà che non balzi in mente a qualcuno l'idea di riattivarla tutta, perché i grandi problema dei trasporti
La “Littorina” collegava in diagonale Lagonegro e Spezzano Albanese e si snodava attraverso lungo 147 chilometri passando da 20 paesi. Portava gli emigranti verso Sicignano e Napoli Fu definitvamente dismessa nel 1978
Il Parco del Pollino, uno dei più grandi Parchi nazionali d’Europa, sconta purtroppo la scarsa conoscenza, soprattutto all’estero
ferroviari meridionali sono principalmente due: la difficoltà dei collegamenti diagonali e longitudinali; e l'eccessiva onerosità nel servire i piccoli paesi, che vengono considerati inutili. E invece i paesi non sono inutili manco per niente, perché rappresentano inconscio e memoria dell'identità italiana; e rappresentano la riserva conservativa di immaginari
che sembrano obsoleti, ma che sono l'ossatura poetica di un'Italia “profonda” che presidia e cura il territorio, e tramanda ritualità importanti. Una Nazione è forte se ha una buona avanguardia e una seria e motivata retroguardia. Se la retroguardia non funziona, una buona avanguardia serve a poco.
Il futuro passa dal turismo di lusso
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Il fatto Melfi, la comunità che ospitò sei concili papali
la chiesa nacque terre
in queste
di FRANCO CACCIATORE Dal 1059 al 1221 si svolsero nella città lucana sei concili papali. Il loro svolgimento è legato alla conquista del centro da parte dei Normanni, giunti con le “sole bisacce sulle spalle”, come fu scritto per sottolineare il loro potere quasi nullo. D'altra parte la Chiesa andava perdendo la propria autonomia. Questa un po' la molla che spinse a tenere a Melfi una serie di concili papali che, oltre a discutere e sancire delle regole su molte questioni ecclesiali, ridiedero alla Chiesa la perduta autonomia e ai Normanni quel potere mancante. A sancirlo la costruzione del campanile della cattedrale che re Ruggiero fece erigere proprio per suggellare questa intesa con la Chiesa. Il primo di questi Concili ebbe inizio il 24 giugno 1059 con la presenza di Papa Nicolò II e la partecipazione di cento vescovi, gran numero di abati ed altri di ordine inferiore. Tema principale la riforma dei costumi degli ecclesiastici divenuti all'epoca troppo lassisti e quindi l'imposizione, dato gli abusi in atto, del celibato per i religiosi. Al Concilio intervenne anche Roberto il Guiscardo e numerosi normanni. Fra lui e il Papa fu sottoscritta una reciproca intesa. Da una parte l'investitura di Roberto a duca di Puglia, Calabria e Sicilia e dall'altra il vassallaggio nei riguardi del Pontefice e l'impegno di difenderlo da ogni attacco. In quanto ai religiosi partecipanti, troviamo fra gli abati, Adam dell'abbazia fortezza di S. Nicola delle Tremiti e il potente Desiderio di Montecassino, che diverrà poi Papa Vittore III. Fra i due certamente vi sarà stato uno scontro per l'indipendenza della badia tremitese, che da tempo mal sopportava la sudditanza a quella di Montecassino.
In senso orario un’immagine di Alessandro IICattedrale, la cattedrela di Melfi
In ogni modo Adam riuscì a documentare e a mettere in atto l'indipendenza dell'Abbazia delle Tremiti da quella madre di Montecassino. La questione però non ebbe termine e né trovò soluzione immediata. Essa si trascinò anche durante il pontificato che seguì, quello di Alessandro II, che nel 1067 tenne a Melfi il secondo Concilio. Anche in questo, larga partecipazione di vescovi ed abati. A seguire un atto di grande rilievo, l'inaugurazione da parte del Pontefice, dell'Abbazia di Montecassino. L'occasione deve essere stata utile all'abate Desiderio per convincere Alessandro II a promuovere un'inchiesta sull'abbazia delle Tremiti. Ma il tutto non terminò qui e dopo molti
anni e dopo alterne vicende la questione rimase ancora irrisolta. Così sino all'anno 1081, quando intervenne nella difficile situazione creatasi, fra gli abati Adam e Desiderio, Roberto il Guiscardo. Nella riunione che fu indetta per l'occasione, oltre al capo normanno, intervennero vescovi e feudatari, e alla fine l'abate di Montecassino riconobbe finalmente l'autonomia dell'abbazia delle Tremiti e rinunciò alla tutela delle isole. A Melfi, per iniziativa di Mons. Dante Casorelli, sulla collina che ospita chiesa e convento, detto dei Cappuccini, è eretta statua a Urbano II, il pontefice del terzo concilio, che vide la costituzione della Le-
ga Santa e l'ideazione delle Crociate. Intorno al basamento gli altri papi dei concili. Il quarto con Pasquale II, il quinto tenuto da Innocenzo II, il concistoro del 1221 con Onorio III e, come detto, il secondo con Alessandro II e il primo con Nicolò II, nell'atto di ricevere l'obbedienza da parte di Roberto il Guiscardo. Certamente ancora un ruolo di primo piano recitato da Melfi, un vero filo diretto con le isole tremitesi, che corre su un antico iter e accomuna l'area meridionale e quella insulare, un tempo al centro di avvenimenti che facevano la storia d'Italia.
Domenica 1 febbraio 2009
il personaggio Il barone chiaromontese Giovanni Di Giura
IL NOBILE
CHE AMAVA LA TERRA di LUCIO VITALE «La mia terra, come più volte ho detto, è un lusso di feroci affetti». Quante volte, gli abbiamo sentito dire queste parole, i più anziani se lo ricorderanno sicuro. Sembra ieri, in realtà moriva il 30 gennaio di 20 anni fa, il barone Giovanni di Giura. A distanza di tantissimi anni dalla sua scomparsa, la figura di questa persona straordinaria, lascia ancora un grande vuoto nella piccola comunità chiaromontese. Raccontare la vita del barone Giovanni, in poche righe non è cosa facile. Uomo di vasta cultura, tutti lo ricordano come persona “squisita e dai modi gentili”, che scambiava una parola e un sorriso con tutti. Abitava a Roma, ma trascorreva l'estate tra il suo palazzo di famiglia a Chiaromonte, e la sua tenuta di campagna a Battifarano, una grossa contrada a pochi chilometri dal paese. Sposato con la contessa Maria Adelaide Alvarez de Castro, il barone Giovanni, ebbe quattro figli: Gerardo, Fabrizio, Flaminia e Livia. Nel 1978 il re Umberto II ha concesso il titolo di marchese a Don Gerardo (deceduto il 7.4.1997) e a Don Fabrizio, attualmente l'ultimo figlio maschio in vita del barone Giovanni. Il rientro a Chiaromonte d'estate, per lui significava “rinascere”. Adorava passeggiare per il paese, dove veniva salutato da tutti, e, da persona educata che era, ricambiava sempre la cortesia. Specialmente quando si recava a Battifarano, salutava tutti i dipendenti, che con garbo e affetto, li considerava semplicemente “i suoi collaboratori”. Durante i pasti, infatti, li voleva tutti intorno alla sua tavolata, per discutere della sua passione più grande: l'agricoltura. Per lui la campagna non era un segreto, anzi, lo ripeteva spesso, non solo alla gente semplice di cui si è sempre circondato, ma anche davanti alle persone di potere con cui quotidianamente intratteneva rapporti di lavoro a Roma. Non a caso ripeteva sempre con orgoglio: «mi onoro di essere un agricoltore, oltre che un diplomatico». Naturalista convinto, proibiva a chiunque di recidere gli alberi, e per lo sviluppo agricolo della sua tenuta a Battifarano, destinava tutti i suoi risparmi costruendo strade, realizzando l'elettrificazione, e tanto altro, senza resoconti d'alcun genere. Nel 1936 costruì un bellissimo edificio e lo adibì gratuitamente a scuola elementare. La scuola fu intitolata a suo padre Gerardo, che l'aveva istituita per primo, nella sua dimora, già dai primi del 1900. Appena rientrava a Roma, ogni 15 giorni voleva essere informato dal suo fattore sull'andamento della tenuta, dove da persona precisa quale era, dettava le sue istruzioni con criteri di straordinaria competenza ed efficacia. «Non a caso - si legge nel libro del dottor Francesco Elefante “Storia di Battifarano” pubblicato nel 2007, - durante la sua gestione, l'azienda ha conosciuto una fase di grande sviluppo, ottenendo diversi premi nazionali per la produzione di grano e olio. La zootecnia contava un migliaio e più tra ovini e caprini, oltre 200 bovini, e circa 500 suini». Per il suo impegno nello sviluppo dell'Azienda di Battifarano, il barone si guadagnò la Stella d'Oro al Merito Rurale e poi la nomina a Cavaliere del Lavoro nel giugno del 1958. Ma questi sono soltanto 2 dei tanti riconoscimenti che ebbe in vita il barone. Nella sua lunga carriera, fu per circa 20 anni amministratore del Banco di Roma, presidente dell'Ente italiano per gli scambi teatrali, presidente della Società Dante Alighieri, Ispettore Onorario ai Monumenti, Accademico dell'istituto di Studi Romani, Accademico Cosentino. Insignito di numerose onorificenze (medaglia d'oro dei benemeriti della Pubblica Istruzione, Collare dell'Ordine Supremo della SS. Annunziata, Balì d'Onore dei SS. Maurizio e Lazzaro), ha ottenuto la cittadinanza onoraria di Chiaromonte nel 1932. Cariche certamente importanti e prestigiose, ma la sua carriera, a radici ben più lontane, e le sua vita è stata vissuta sempre in prima linea, come la storia della sua vita insegna. Il barone Giovanni di Giura, nacque a Roma il 6 gennaio 1893 da Gerardo Giosuè, e dalla baronessa Alba Ricco Nicotera, dama di 1ª classe dell'Ordine del Santo Sepolcro. Si laureò a 20 anni in legge, all'università di Roma. Non incline alle toghe e alle aule giudiziarie, prese parte al primo concorso diplomatico, e lo vinse brillantemente. Le sue doti, non fecero fatiche ad essere apprezzate, tanto che l'allora Ministro degli Esteri d'Italia, il barone Sonnino, destinò il giovanissimo diplomatico alla più importante ambasciata italiana: quella di Londra. Prestissimo, grazie alle sue doti diplomatiche, guadagnò consensi tra la corte dell'aristocrazia britannica, tanto da piacere ai suoi superiori. Dopo poco tempo, fu promosso Segretario e trasferito presso la Regia Legazione italiana dell'Aja. Dopo lo scoppio della guerra europea, egli non esitò un istante. Interruppe la
carriera, e, giovanissimo volle servire la Patria. Chiese ed ottenne di essere arruolato tra i volontari di guerra, e come tanti, prese parte a tantissime azioni sul fronte, rimanendo in primissima linea fino al termine del conflitto. Dopo la grande guerra, rientrò in diplomazia, entrando nella direzione generale degli affari politici. Ritornò all'Aja, ricoprendo il ruolo di delegato italiano alla conferenza internazionale. Di ritorno dall'Aja, fu destinato alla Regia Ambasciata presso il Governo degli Stati Uniti a Washington, con l'incarico di Primo Segretario, dove rimase per circa un anno. Incaricato d'affari in Messico, dove assolse con grande soddisfazione i suoi impegni diplomatici, fu destinato ad altri incarichi diplomatici a Pechino e Tokyo, dove ebbe funzioni di Consigliere di ambasciata, e successivamente fu trasferito in Norvegia, rendendo segnalati servizi al paese per il salvataggio del dirigibile Italia. Arrivò tra il 1938 e il 1946 a svolgere anche il ruolo di Ministro Plenipotenziario in Lituania e Venezuela. Rinomata la sua passione per la lettura, infatti, scrisse e pubblicò diversi libri di carattere diplomatico, storico ed artistico. Tra le sue pubblicazioni più importanti, l'ultima sua opera: (Lituania e Venezuela, notizie diplomatiche 1938-1946 - Perugia 1984), hanno un valore documentario inestimabile. Con l'avanzare degli anni, ha conservato vivo l'interesse per la conoscenza e la lettura fino alla fine dei suoi giorni, infatti, amava trascorrere le giornate leggendo un buon libro, e difficilmente guardava la televisione. Per lui Chiaromonte era tutto, e ogni volta che tornava nel suo paese, amava circondarsi dei suoi concittadini, per discutere su come migliorare semplicemente la qualità della vita in paese, donando tutta la sua conoscenza e la sua saggezza. Il barone Giovanni, era una fonte inesauribile d'idee, e chi lo conosce bene, sa, che aveva ancora tanti progetti da suggerire alla sua comunità. Lucidissimo fino alla fine, si è spento serenamente a Roma il 30 gennaio 1989 all'età di 96 anni. La sua salma, accompagnata da una folla impressionante di gente, e stata trasportata fino alla sua amata Chiaromonte, dove i suoi concittadini gli hanno reso l'ultimo saluto, prima di essere sepolto tra i suoi avi a Battifarano, nella Cappella di Famiglia, intitolata a Sant'Andrea Avellino. Chiaromonte, dopo 20 anni, non dimentica uno dei suoi figli più illustri, e, chi lo conosceva bene, in questo triste anniversario lo ricorda e lo piange con infinita commozione e affetto.
«Mi onoro di essere un agricoltore, oltre che un diplomatico»
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Domenica 1 febbraio 2009
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Giuseppe Cortesani Il lucano ideò i raduni degli ex prigionieri del lager di Thorn
il RICORDO
“Signore, Onnipotente Iddio padrone della vita e della morte
TIENE VIVI
prostrati dinanzi al Tuo altare noi che avemmo la gioia del ritorno, ti invochiamo per i fratelli che non sono tornati e dormono lassù in terra straniera. Ad essi, Signore, benigno concedi
di FRANCESCA GRESIA
Quell'amicizia doveva continuare, quel legame non poteva essere spezzato perché forse la loro vita la dovevano a quell'affetto gratuito che ognuno di loro aveva regalato all'altro, al di là della nazionalità e della lingua. Erano loro, quelli di Thorn, i militari internati nel campo di prigionia in Polonia, giunti oggi al trentaquattresimo raduno. Freddo, fame e fatica, tutto pesava sulle loro spalle ma la voglia di farcela era più forte. E alla fine ha vinto! Sono trascorsi pochi anni dal rientro dall'inferno, molti non hanno ancora voltato pagina, e forse mai riusciranno a dimenticare quello che hanno vissuto, eppure Giuseppe Cortesani di San Chirico Raparo non vuole cancellare un pezzo di storia che le nuove generazioni devono conoscere e comprendere appieno. Il tenente medico, a piccoli passi, inizia la sua ricerca. Con meticolosa pazienza cerca di mettersi in contatto con gli internati che aveva conosciuto, avvia contatti epistolari con loro. Molti purtroppo non sono più tornati, ma mai saranno dimenticati perché altrettanto importanti. Siamo nei primi anni 50, la ricerca non è semplice, eppure si continua a cercare. E' il 1953 quando l'idea del raduno si concretizza nel primo appuntamento che si terrà a Reggio Emilia. Tanti i reduci e tanti i familiari, tutti uniti per fare delle proprie persone il simbolo del ricordo di una parte della storia che non può essere dimenticata. Al di là delle problematiche logistiche ed economiche, il gruppo si ritrova insieme per testimoniare le difficoltà superate e d'altra parte per ringraziare il Signore della vita che continuano a vivere. Perché come scrive Piero Frullini nel raccontare la vita di un altro reduce di Thorn, Giuseppe Fradusco, sul sito www.basilicata.cc: “Senza particolari cerimonie, ma con l'intenzione di ricordare affettuosamente comuni peripezie, amicizie nate o perdute, nacque il gruppo “quelli di Thorn”, un tempo soldati sfortunati, casualmente riuniti in fraternità per celebrare ricordi, pericoli superati e parlare anche dei commilitoni meno fortunati che non ce l'avevano fatta a scampare alla morte”. Inizia così un nuovo viaggio che vede il gruppo incontrarsi a Perugia e a Rimini, e poi dal 1979 a Perugia, l'appuntamento diviene fisso. Nella seconda metà di settembre ogni anno, i reduci si incontrano in una località dell'Italia in cui risiedeva un reduce. Il copione è comune, il sabato pomeriggio ci si incontra e si visita il posto, mentre la domenica una santa messa ricorderà coloro che non sono più in vita. In particolare colui che tanto si era speso per curare e assistere i soldati, Don Carlo Maria Grezzi prigioniero volontario che morì il 9 maggio 1945 nell'ospedale sovietico 1342 (ex Kopernicus Lazaret) per la TBC contratta nello stesso campo. Per alcuni il gruppo decide di ricordarli con la posa di una lapide, come nel 1984 quando quelli di Thorn approdano a San Chirico Raparo, paese natio del dott. Cortesani e di Domenico Aloisio, morto alla tenera età di 20 anni presso lo stesso campo di prigionia. Ma il peregrinare non può essere limitato e nel 1987 i reduci tornano sui luoghi del dolore, a Torun ( ex Thorn) in Polonia. Un viaggio non facile, ma l'ennesima testimonianza che il dolore e la sofferenza possono essere superate con il conforto altrui. L'impegno verso se stessi e gli altri prosegue negli anni, il gruppo pian
La sede del conforto e la beatitudine del riposo La Chiarezza dell'eterna luce! E quando la sera dolcemente scende sugli uomini e le cose, fa, o Signore, che il vento porti il polline d'un fiore su quelle tombe; fa che nella lunga notte il vento porti una lacrima di madre o il pianto di una sposa; fa che alla nuova aurora un raggio di sole baci la fredda terra e schiudasi il fiore perenne del ricordo della patria lontana!” Ten.Nando Curti
Il lungo viaggio verso il campo Kopernicus Era l’8 settembre 1943. A sera, nella caserma di Lubiana dove da qualche mese siamo aqquartierati, ci giunge via radio la notizia dell'armistizio. Attendiamo ordini che non arriveranno mai. I nostri comandi sono scomparsi durante la notte. In compenso, con le prime luci dell'alba, un carro armata con la croce uncinata si presenta sul viale d'ingresso e da una camionetta un ufficiale in un cattivo italiano ci invita a consegnare le armi (i cannoni preda bellica del 15/18 ed i moschetti-cavalleria 1891). Grazie alla mia conoscenza della lingua e al buon senso del nostro comandante di gruppo ci consegniamo e dopo due giorni ci troviamo a viaggiare su carri bestiame e scaricati a Thorn in Polonia dove scopriamo che l'albergo che ci ospiterà è intitolato ad un famoso astronomo del posto “Kopernikus-Lager”. Nella baracca ufficiali che ci ospita, incontriamo un gruppo di ufficiali medici: il Cap. La Rosa ed i tenenti Scevola, Manenti e Cortesani. Tutti siamo un po' giù di corda dato il succedersi degli avvenimenti; tutti penpian si snellisce ma i parenti non vogliono che l'esperienza si spenga con i loro cari perchè la loro tenacia ha già dimostrato che nessun è realmente morto finquando c'è qualcuno che lo ricorda. Così commenta Marco Grassi, figlio di uno dei reduci ancora in vita: “Quando hai la possibilità di trascorrere una giornata con loro, sei sommerso da una sensazione forte, percepisci un legame tra queste persone che va al di là della comprensione umana, è un'esperienza intrisa di valori”. Ed è così che anche questo anno, il gruppo indistruttibile si riunirà l'ultimo week end di settembre presso Castelpietro di Bologna perché quali precursori di uno Stato capace di istituire una giornata delle memoria nel solo anno 2000, “quelli di Thorn” avevano già capito che era necessario fare del ricordo una forza per il futuro.
Il raduno di “Quelli di Thorn” a Padova il 30 settembre 2007. L’incontro degli ex prigionieri nacque da un’idea di Giuseppe Cortesani di san Chirico Raparo
siamo ai nostri cari, alle nostre case ed a quello che sarà il nostro futuro; ma Cortesani ci riporta ai nostri compiti nella realtà del momento e ai nostri doveri. Mi faccio interprete, presso il comando del campo, perché autorizzino la installazione di un ospedaletto per le prime cure dei militari di cui Cortesani è direttore ed organizzatore, coadiuvato in prima linea dal Cappellano Don Carlo Ghezza, grazie al grazie al quale riesce a rifornire di medicinali la farmacia del campo. Il Nostro Peppino e Don Carlo diventano il binomio animatore dello Stalag XXA, un medico ed un sacerdote che assistono gli internati che arrivano sempre più numerosi da quelle infernali fabbriche dove lavorano in condizioni disumane. Sono sempre loro che spesso li accompagnano all'ultima dimora. Ma anche questo periodo termina con l'arrivo delle armate russe; siamo sempre prigionieri, anche se con migliore trattamento. Cortesani è per breve tempo a Ostacewo, un centro di cura termale, con i suoi assistiti, ma torna al Kopernicus Lazaret dove il 9 maggio 1945 muore il nostro padre Ghezzi ed insieme accompagniamo la salma al cimitero del campo e che molti anni più tardi abbiamo ritrovata nel cimitero italiano di guerra di Varsavia nel viaggio che, con Cortesani, organizzammo e che ci riportò nei luoghi della nostra prigionia. Per lui, infatti, i nostri rapporti non sono mai finiti; quel legame di fraterna amicizia che ci aveva aiutato in quei tragici periodi doveva ancora durare e così, per sua iniziativa, nacquero i raduni annuali a cominciare da quello di Reggio Emilia, organizzato da Manenti ( ricordo ancora il tavolo del pranzo su cui troneggiava la sua vecchia gavetta di alpino) e poi, via via ogni anno, ci siamo ritrovati in tutta Italia, dal nord al sud. Ogni volta, purtroppo, c'era qualcuno in meno ed era l'occasione per ricordarlo come fosse ancora tra noi.
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Domenica 1 febbraio 2009
24 ore in Basilicata
Da domani chiusi il ponte di Picerno sul Raccordo e (parzialmente) la tratta Battipaglia-Potenza
Isolati su strada e su ferrovia Sul sito delle Fs non sono segnalati i bus sostitutivi RACCORDO chiuso; ferrovia chiusa. Da domani lo sbocco a nord della Basilicata sarà tappato da lavori delle Fs e dell’Anas. La novità è la chiusura della tratta ferroviaria Potenza-Battipaglia da domani fino al 3 aprile prossimo. Si tratta - è scritto su un comunicato e confermano dall’ufficio stampa di Ferrovie dello Stato - di un blocco parziale, relativo alle ore serali e non a quelle mattutine. A farne le spese, in Basilicata, due treni. Trenitalia s’impegna a sostituire con autobus - tra Eboli e Potenza - il Regionale 12441 delle 18 da Napoli per Potenza e il Regionale 12440 delle 21.28 da Potenza per Salerno. Il cantiere serve per consentire a Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo Fs) di eseguire lavori di potenziamento infrastrutturale tra le stazioni di Eboli e Buccino, sulla linea Battipaglia Potenza. Si tratta di lavori che l’ufficio stampa collega all’installazione di un sistema di controllo sulla linea ferroviarie per aumentare la sicurezza dei passeggeri. Nel comunicato stampa si parla anche di “rinnovo dei binari”. Avvisano dalle Fs che gli orari e i tempi di viaggio dei pullman, che arriveranno e partiranno nei piazzali antistanti le stazioni, potranno variare in relazione al traffico stradale. «Gli interventi - aggiungono - si svolgeranno nelle ore notturne dei giorni lavorativi (tranne il sabato) per ridurre le interferenze con la circolazione dei treni, in particolare quelli riservati alla mobilità dei pendolari». «Informazioni dettagliate - concludono - sono disponibili nelle stazioni, nelle biglietterie, negli uffici informazioni e assistenza clienti, sul sito web ferroviedellostato.it». In realtà, sul sito non si trova il comunicato relativo. Inoltre, se si prova a prenotare il viaggio per il 3 febbraio, ad esempio, sui treni indicati come sostituiti dai bus, non c’è nessuna nota
Il ponte di Picerno. A destra, la stazione Inferiore di Potenza
che informi della novità: dunque, fino a ieri sera il biglietto veniva venduto come fosse per un treno quando invece parte del percorso viene effettuata su un pullman. Il secondo blocco, quello del raccordo fra Potenza e l’autostrada Salerno-Reggio-Calabria, era stato annunciato il 26 gennaio scorso dall’Anas. Per la precisione, del tratto che va dal chilometro 37 + 395 al chilometro 31 + 206 (in pratica, dallo svincolo di Tito a quello di Picerno). Il cosiddetto “ponte di Picerno”. Sei chilometri, ma capaci di rendere la vita difficile a tutti quelli che dalla Basilicata vogliono salire verso nord. E ovviamente a chi voglia fare il percorso inverso. La causa del nuovo stop: «Improcrastinabili interventi di natura tecnica», dicono dall’Ente per le strade. Di nuovo - come già fu dal 22 luglio al 20 novembre dell’anno scorso - il traffico sarà deviato sulla strada provinciale ex statale 94. Per i mezzi pesanti è invece previsto un percorso alternativo (strada statale 95, strada provinciale “IscaPantanelle» ed ex strada
statale 19 ter), con uscite obbligatorie a Tito e Buccino. Il viadotto era stato chiuso al traffico - con gravi di-
sagi alla circolazione automobilistica e ripercussioni sulle aziende di una vasta zona del Potentino - dopo la
scoperta di un fenomeno di dissesto della trave esterna della campata numero 14 della carreggiata nord:
un’ispezione su entrambe le carreggiate del ponte portò alla scoperta di uno “stato di dissesto di alcuni impalcati”. Attualmente è aperta una sola carreggiata (quella in direzione Potenza, lungo il viadotto Fiumara di Tito, tra il km 31 + 350 e il km 32 + 675) con un semaforo che detta i tempi del senso unico alternato. Tempi che spesso diventano lunghi e tediosi. E dire che solo da tre mesi si era tornati a respirare dopo 123 giorni di passione, vissuti lungo le gimkane del tortuoso percorso alternativo. Per quanto riguarda invece la ferrovia, solo da due giorni il traffico era ripreso normalmente, sulla Potenza-Battipaglia, dopo alcuni giorni di chiusura dovuta agli effetti del maltempo. Adesso, i fronti di isolamento sono in coppia, e sono tali da costituire un grosso disagio per pendolari, studenti e cittadini e anche un ostacolo allo sviluppo dell’economia locale.
“Per non dimenticare chi dimentica”: lo sport umano
Alzheimer, stasera al Palapergola la festa di solidarietà “PER NON dimenticare chi dimentica…”: il titolo, significativo nella sua drammaticità, dà il senso di cosa si parlerà stasera alle 18 nel Palapergola di Potenza in contrada Rossellino. E’ la giornata di solidarietà in favore dell'Associazione Alzheimer Basilicata. «L'incontro - spiega la presidente Cristiana Coviello - sarà l'occasione per continuare la raccolta firme, iniziata il 21 settembre 2008, per promuovere l'apertura di un Centro diurno per i malati di Alzheimer. Le firme saranno poi consegnate al presidente della Regione Basilicata». L'associazione è aderente alla Federazione Italia, presente nella nostra regione dal 2003. Grazie anche al continuo contatto con le istituzioni che si occupano di
questa patologia, esercita la funzione di monitoraggio delle problematiche e dei bisogni delle famiglie, cercando di dare risposte adeguate alle necessità che emergono durante le diverse fasi della patologia, fornendo aiuto, sostegno e conforto alle famiglie lucane coinvolte. Tra gli obiettivi primari l'Associazione, oltre al sostegno e alla tutela dell'ammalato e dei suoi familiari, la diffusione dell'informazione e la sensibilizzazione dell'opinione pubblica e delle istituzioni, la promozione della ricerca scientifica e la partecipazione alla programmazione della politica sanitario-sociale. «Per questo - spiegano i dirigenti dell’associazione - l'associazione Alzheimer Basilicata, , con il contributo della società Nuova Invicta Potenza e con il patrocinio del Comune di Potenza Assessorato allo Sport,
organizza al Palapergola, in concomitanza dell'Incontro di Basket del campionato di C1 della Centre Corporelle contro il Nocera inferiore, la seconda edizione della manifestazione “Per non dimenticare chi dimentica..”.». Gli atleti indosseranno la maglietta dell'Associazione Alzheimer con la significativa scritta “Non molliamoli”. Saranno anche distribuiti i calendari “Allena Memoria” realizzati dall'associazione per i quali verrà chiesto un contributo economico e i proventi serviranno per finanziare il Centro Ascolto dell'associazione al numero 0971 446261, attivo mercoledì e il venerdì dalle 17 alle 19, che è il punto di riferimento per chiunque abbia bisogno di informazioni e consigli inerenti la malattia di Alzheimer.
Emilia Simonetti (Prc) preoccupata per i dati sul fenomeno persecutorio
Stalking, la Basilicata seconda in Italia LA BASILICATA è al secondo posto in Italia per quanto riguarda il fenomeno dello “stalking”, ossia la persecuzione di cui alcune persone sono fatte oggetto da parte di maniaci, violenti, ex fidanzati o mariti eccetera. Il dato viene riferito da una preoccupata Emilia Simonetti, consigliere regionale del Prc. Lo stalking potrebbe a breve diventare un reato previsto dall’ordinamento italiano, così come ha fortemente voluto il ministro Mara Carfa-
gna. Dice Simonetti: «Non conosciamo in dettaglio la metodologia dell’indagine condotta dall’Osservatorio nazionale sullo “stalking” ma il dato che vede al secondo posto la regione Basilicata, con il 34 per cento dei casi accertati-segnalati, tra il 2002 e il 2007, subito dopo la Toscana (38 per cento), è devastante ed è un motivo in più per esprimere soddisfazione per l’approvazione da parte della Camera della legge che, al di là delle solite schermaglie politiche, è
una vittoria delle donne e un segnale di cambio di passo culturale. Se il fenomeno persecutorio è purtroppo in aumento nella nostra regione, attraverso atteggiamenti che dalle stupidaggini tipo sms ossessivi arrivano a vere e proprie persecuzioni che spesso sfociano in casi da cronaca nera, è necessario interrogarsi su cosa accada non solo in occasione di “episodi di cronaca” che coinvolgono donne lucane». «Un fenomeno - aggiunge -
che si aggiunge a quello della violenza e del maltrattamento, specie tra le mura domestiche e che necessita di azioni soprattutto culturali per il rispetto del partner, se vogliamo fare realmente prevenzione e non solo assistenza alle donne vittima della sopraffazione». «In attesa - prosegue l’esponente di Rifondazione comunista - dell’approvazione definitiva in Senato della nuova legge e dell’istituzione di un numero verde nazionale per
fornire una prima assistenza psicologica e giuridica e per indirizzare le vittime presso gli sportelli allestito nelle Questure, a livello regionale si può fare di più intanto sostenendo le iniziative dell’Associazione Telefono Rosa e della Casa dedicata a Ester Scardaccione e quella più recente avviata a Matera da associazioni femminili che hanno promosso un centro di ascolto e assistenza». «C’è poi - conclude - un aspetto poco conosciuto an-
Emilia Simonetti che perché ancora poco denunciato: il mobbing che colpisce specie le lavoratrici sui luoghi di lavoro e richiede un Osservatorio regionale, una più adeguata normativa e misure più efficaci di intervento».
24 Ore in Basilicata 21 Petrolio Incontro a Viggiano, il dottor Mele del “Laboratorio” spazia fra passato e presente Domenica 1 febbraio 2009
Salute e ambiente sotto attacco Cronistoria del rapporto fra estrazioni e Valle dell’Agri VIGGIANO - Negli ultimi tempi è quasi diventato un appuntamento fisso nella Valle del petrolio ritrovarsi a convegni, meeting e workshop su un tema fondamentale quale quello dello stato di salute e dell'ambiente della Valle in relazione al petrolio. E mentre la Regione Basilicata rilascia autorizzazioni a manca per l'attivazioni di nuovi pozzi petroliferi nel territorio valdagrino, ai cittadini valligiani oramai l'era dell'oro nero non entusiasma più anzi, per mancanza di monitoraggio sanitario e ambientale, timori, paure e allarmismi hanno preso piede nel territorio Saudita. Inoltre sul campo sono scesi esperti scientifici e sanitari, ricercatori nazionali, internazionali, ognuno ha portato il proprio contributo, snocciolando dati e previsioni. Ogni convegno ha visto uno scenario e un pubblico diverso come quello sul “Monitoraggio ambientale e della salute in Val d'Agri” svoltosi presso la bibliomediateca del centro sociale del comune viggianese a organizzarlo l'associazione politico - culturale “Laboratorio per Viggiano”. Un’iniziativa che ha richiamato semplici cittadini, gente comune come il contadino delle Vigne, località limitrofa al Centro Oli, la casalinga, lo studente e il professore. Nessun rappresentante istituzionale locale, provinciale o regionale, al tavolo dei relatori, solo lui, il presidente dell'associazione, Giambattista Mele, nonché medico curante del territorio. Quasi come raccontare una storia vissuta tanto tempo fa, il dottor Mele, nella maniera più semplice possibile, attraverso la proiezione di slide e filmati, ha mostrato “Com'era e come do-
Duro attacco dell’Associazione lucana internazionale
Richieste a De Filippo da Zurigo le dimissioni di Santochirico DA ZURIGO chiedono la testa dell’assessore all’Ambiente Vincenzo Santochirico: a proporre a De Filippo le dimissioni («immediate») dell’assessore è la presidenza dell’Associazione Lucana Internazionale. «Inoltre - aggiungono - non riconosciamo l’assessorato all’ambiente lucano, visti i pessimi risultati dimostrati negli ultimi anni: in alcun modo è stato tutelato l’ambiente lucano e la salute dei lucani a causa delle estrazioni petrolifere ed i vari incidenti amibentali che ne sono susseguiti. Inoltre in questi anni non è stato mantenuto l’accordo stipulato fra Stato, Regione ed Eni, che prevedeva una profonda azione di monitoraggio ambientale». «L’unico “Ente” da noi riconosciuto per il monitoraggio ambientale - proseguono - è la Ola (Organizzazione Lucana Ambientalista), unico organo competente che può dare l’unica consulenza sulla tutela ambientale lucana». L’attacco non finisce qui: «L’assessore all’Ambiente Santochirico si dovrebbe dimettere soprattutto dopo l’incidente ambientale occorso nel mese di novembre del 2008 nell'area attrezzata "Acqua dell'Abete" peraltro sequestrata dalle forze di polizia per ordine della magistratura nel comune di Calvello dove nelle falde idriche l’Arpab ha rinvenuto sostanze pericolose inquinanti, con molta probabilità derivanti dall’attività petrolifera. A poche centinaia di metri più a monte è presente il pozzo Cerro Falcone 2 dell’Eni e nella stessa area si effettuano lavori per la posa nel terreno di oleodotti, reti di reinezione e nuove postazioni petrolifere». La platea di ieri a Viggiano
vrebbe essere la nostra Val d'Agri”. Un viaggio fra passato, presente e futuro. Protagonista la Valle e il petrolio perché con una frase del filosofo politico inglese, Francis Bacon “Nulla v'è che induca l'uomo a molto sospettare, quanto il poco conoscere”. La cronistoria è quella che fu l'arrivo della conoscenza del petrolio nel territorio valdagrino dal 1922 quando una serie di ricerche mostrano la presenza del gas nel sottosuolo in Basilicata al 1937 la scoperta del primo piccolo giacimento a Tramutola agli anni '80: «Vengono sfruttati i giacimenti
del Monte Alpi, di Cerro Falcone e Tempa Rossa. Ed è nel 1996 che per la prima lavorazione viene costruito il Centro Olio. Il petrolio che viene estratto in Val d'Agri viene definito “olio amaro di discreta qualità”». L'intervallo è dato da alcuni filmati e poi di nuovo la ripresa: «Che cos'è il petrolio? Dall'estrazione alla lavorazione al trattamento di idrodesulfurizzazione, per renderlo meno amaro. Un trattamento che avviene attraverso il cosiddetto processo Klaus che provoca inevitabilmente l'emissioni di gas di scarto: Idrocarburi Policiclici Aromatici (Ipa), il ben-
zene, i Cov (Composti organici volatili), tutti con forti potere cancerogeni e l'H2S o idrogeno solforato, che è una delle sostanze più pericolose mai incontrate dall'uomo». La gente è curiosa e attenta, soprattutto, per gli effetti di alcune sostanze, come il benzene, un cancerogeno riconosciuto che danneggia, in modo particolare, le cellule germinali. «I più gravi effetti - continua il medico - si manifestano in caso di esposizione a lungo termine e sono principalmente a carico del sangue e del midollo osseo, provocando un calo del numero
Le critiche del vicepresidente del consiglio
Mattia: la giunta della Basilicata non ha una strategia energetica LA GIUNTA regionale Basilicata non ha una linea politica sull’energia: l’accusa è di Franco Mattia (Pdl), vicepresidente del consiglio regionale. Mattia prende lo spunto dall’impegno che l’assessore all’Ambiente, Vincenzo Santochirico, ha preso: presentare il Piano energetico regionale entro la primavera. Prosegue Mattia: «Dagli imprenditori e quindi non dalla “solita” opposizione di centrodestra, è venuto un atto di accusa sulle conseguenze negative provocate, non solo alle comunità locali ma a settori dell'ìmprenditoria (che ha necessità di abbattere i costi) dai gravi ed ingiustificati ritardi nell'adeguare il precedente Piano energetico ampiamente superato. Accade così che mentre il presidente di Assomineraria De Scalzi parla del progetto di istituire in Basilicata un “hub energetico”, vale a dire una “piattaforma” (fatta di pozzi, impianti, condotte, centri di stoccaggio eccetera) con relazioni sul territorio nazionale e internazionale, la giunta regionale ha solo deciso di non decidere e di bloccare (da aprile 2007) qualsiasi progetto per nuovi impianti di produzione di energie alternative e rinnovabili». «E' dunque necessario - prosegue partire dalla valenza nazionale delle risorse energetiche lucane per avere un orizzonte della questione energetica, per risvolti di politica, di economia e finanza internazionale, molto più ampio di quello assai limitato che ha caratterizzato sinora la gestione dei
governi regionali degli ultimi 15 anni». In proposito, l’esponente del Pdl riprende le parole del ministro per lo Sviluppo economico Scajola: “Quando ci manca l'energia va ricordato ai nostri concittadini che sotto il nostro territorio c'è un valore inestimabile, si parla di 100 miliardi di euro di energia. Non solo nell'Adriatico ma anche in Basilicata ci sono energie che dobbiamo sfruttare”. E questo è il commento di Mattia: «In attuazione dell'Accordo Regione Basificata-Total, la Sel ha l'incarico della gestione di tutti i giacimenti di gas che sono associati a quelli petroliferi. Sempre sulla base delle intese intercorse tra compagnia petrolifera titolare del “Programma Tempa Rossa” e Regione si tratta di un minimo garantito pari a 750 milioni di metri cubi di gas naturale (a valore di mercato oltre 230 milioni di euro) con un buon livello di resa calorica». «La fornitura del gas - prosegue Franco Mattia - deve avvenire seguendo la legge di produzione del giacimento e il gas sarà consegnato alla Regione, od all'operatore da essa indicato (in questa ipotesi la Sel) nel punto della rete dei metanodotti nazionali in alta pressione più vicino all'area del realizzando Centro Olio di Corleto Perticara. Ma nel settore della distribuzione del gas alle terminazioni di utente la Sel, in base all'intesa intercorsa non opererà direttamente, ma tramite una propria controllata che sarà costi-
tuita insieme ad altri enti locali, alcuni dei quali già titolari, anche tramite municipalizzate, di reti di distribuzione». Non solo: «Potrà contare - afferma il consigliere del centrodestra - sul contributo di circa 25 milioni di euro previsto nell'intesa tra Eni e Regione sul petrolio della Val d'Agri, per l'ultimazione dello schema delle reti del metano». «Dunque - continua Mattia - una strategia volta a sfruttare le opportunità che si apriranno con la fine del regime transitorio previsto dalle norme di liberalizzazione, e la conseguente completa apertura a nuovi operatori del mercato della distribuzione e gestione delle reti metanifere urbane. Entrambi questi aspetti dovrebbero consentire di ottenere per i lucani migliori condizioni di mercato, da indirizzare anche come leva di incentivazione alle attività produttive, per le quali sarà possibile ipotizzare formule di cessione promozionali». «Si pone pertanto l'esigenza immediata - prosegue - di rendere funzionale la Società energetica lucana e di aggiornare il Piano Energetico Ambientale Regionale, evitando il rischio che la Sel da struttura tecnica diventi, di fatto, un nuovo Dipartimento-Assessorato, ripercorrendo un'esperienza fallimentare che abbiamo già vissuto, per esempio in agricoltura (penso all'ex Esab) con enti che governano al posto della giunta regionale», conclude Mattia.
di globuli rossi e forti anemie. Tra gli effetti a lungo termine, rientra la leucemia. Poi vi è l'H2S, al momento non esiste un alta tecnologia avanzata che possa evitare la fuoriuscita di H2S dagli impianti di desulfurizzazione dei Centro Oli, e che il problema di un corretto smaltimento dell'H2S è ancora irrisolto». «E' necessario - dice Mele attrezzarsi per un attento e continuo monitoraggio delle emissioni - Le conseguenze sulla salute umana per la maggior parte di questi prodotti della lavorazione e di estrazione degli idrocarburi sono legate alle malattie re-
spiratorie, tumori, malattie neurologiche». E dagli effetti sulla salute umana si percorre i numerosi incidenti avvenuti sul territorio a danno dell'ambiente da parte del petrolio. E se un uomo come il professor Nico Perrone, appartenente allo staff tecnico di Enrico Mattei Roma, aveva dichiarato: «Il petrolio arricchisce multinazionali e politici sui e devasta il territorio… per le popolazioni locali non ci sarà sviluppo e occupazione. Inutile attendersi posti di lavoro che non ci saranno mai, visto che le multinazionali richiedono sempre più manodopera specializzata e sempre meno manodopera presente sul territorio». Forse qualcosa si doveva sospettare. Ed è nelle conclusioni che è racchiuso il pensiero finale: «Cosa si chiede alla politica? Di sospendere qualsiasi ulteriore autorizzazione di sondaggio, fino a che non verrà messo a punto un sistema di monitoraggio che si definisca tale, fuori da ogni “pressione” e che tenga informata la popolazione. Di riflettere bene sul fatto che i punti di estrazione siano ormai più che sufficienti a saturare le già scarse possibilità di autonomo di recupero dell'ambiente, soprattutto, alla luce dello sviluppo del progetto Tempa Rossa e dell'approvazione da parte del governo della controversa legge 1441 ter. Cosa ci aspettiamo dalla politica locale? Che si costruisca una sorta di Comitato di Valle costituito non solo da rappresentanti dei comuni coinvolti nell'estrazione, ma anche da associazioni ambientaliste che vigilano sull'effettivo controllo della tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente. Se perdiamo queste due cose tutto sarà inutile». Angela Pepe
Nardiello (Pdci) contro il governo
«C’è del razzismo dietro le scelte antimeridionaliste» C’E’ DEL RAZZISMO nelle scelte antimeridionaliste del governo: se ne dice sicuro Giacomo Nardiello, capogruppo del Pdci in consiglio regionale. Dice Nardiello: «Il governo, con i suoi provvedimenti intende determinare una drastica riduzione delle risorse destinate al sud che saranno praticamente dimezzate. Si profila un provvedimento vergognoso, l’ennesima beffa ai danni del Sud che sarà scippato delle risorse necessarie per il suo sviluppo. Come se non bastasse per quanto riguarda il Fondo sociale europeo, con il prelievo di circa due miliardi e 600 milioni di euro, saranno colpite e penalizzate le politiche attive del lavoro, punendo le regioni che hanno i tassi più alti di disoccupazione». «Un antimeridionalismo aggiunge - mai visto da parte di un governo che indica nel Mezzogiorno il vero ed unico male del Paese e che, proprio in questo periodo di grave crisi internazionale, elimina ogni impegno per il Sud. Iinvece di spingere per fronteggiare l’emergenza e recuperare il ritardo con una corretta distribuzione delle risorse, si toglie ai poveri per dare
ai ricchi scippando le risorse pubbliche destinate al sud e utilizzandole per fini diversi da quelli programmati». «Si penalizza pesantemente il sostegno al mondo del lavoro - aggiunge - soprattutto in termini di ammortizzatori sociali, nelle fasce più deboli del Paese. Ormai è sotto gli occhi di tutti: quello che vuole il centrodestra è un sud sempre più in ritardo, con più disoccupati e con peggiori servizi e più disuguaglianze rispetto al centro-nord. In questo clima non meravigliano i nuovi fenomeni di razzismo che provengono da ambienti leghisti contro i lucani, perchè le scelte politiche antimeridionaliste hanno un retroterra culturale che è quello degli insulti ed attacchi violenti alle nostre comunità. Tutto ciò anche per tentare di offuscare le scelte del centrodestra». Nardiello cita un dato per tutti: all’insediamento del governo Berlusconi il Fas ammontava a 64 miliardi di euro. «E tutto ciò accade mentre il Pd - conclude - ha deciso di allearsi con il Pdl per "spazzare" l'opposizione comunista attraverso lo sbarramento del 4% alle Europee».
22 24 Ore in Basilicata I vescovi scrivono messaggi di speranza ai disoccupati e agli amministratori locali Domenica 1 febbraio 2009
Dalle due lettere ai lucani Politici invitati a proteggere la natura ed essere onesti A UNA PRIMA analisi il filo comune che collega le due lettere diffuse ieri dai vescovi lucani - una destinata agli amministratori pubblici, l’altra ai disoccupati - è un messaggio. Un messaggio di speranza. Ma ci sono letture anche più profonde da fare. Andando a fondo, scremando le missive dalle frasi della Bibbia, sfrondandole dai riferimenti alla fede e dal soggetto alla cui opera i presuli appoggiano la speraza di cui sopra - cioè il Dio cristiano - c’è un nocciolo duro che è di sostanza laica e civile. Un invito agli amministratori perché perseguano il bene comune; agli aspiranti lavoratori perché credano fortemente a volersi bene l’un l’altro. A praticare, cioè, la solidarietà, termine oramai così usato da risultare spesso abusato (ma non in questi scritti). Ma c’è anche un invito esplicito a votare con coscienza e non solo per convenienza. Agli amministratori è dedicato anche un passaggio che sembra cucito addosso alle tante emergenze ambientali, a cominciare dai timori per le attività petrolifere. Dalla prima lettera ai disoccupati Alcuni passaggi della lettera aperta ai “disoccupati e agli operai in Cassa Integrazione della Basilicata e alle loro famiglie” : «Carissimi, vi scriviamo all'indomani delle feste natalizie, consapevoli che abbiamo potuto fare troppo poco affinché il Natale del Signore insieme alla grande speranza della vita eterna portasse nelle vostre case anche la realizzazione delle piccole speranze di cui abbiamo bisogno per una vita familiare serena e decorosa. (...) La legittima aspettativa di un lavoro non occasionale, ma stabile e dignitoso, capace di essere un solido fondamento per la famiglia “comunità resa possibile dal lavoro” va sostenuta con tutte le forze da quanti hanno la responsabilità di guide politiche delle nostre comunità». «Perché vi scriviamo? Innanzitutto per dare una rinnovata consistenza alle vostre speranze. Anche se non è facile prevedere un futuro roseo per la nostra regione, siamo
Il vescovo metropolita della Basilicata Agostino Superbo
chiamati a costruire giorno per giorno nuovi e concreti percorsi di speranza per tutti. La difficile situazione di crisi economica internazionale e nazionale ha reso ancora più evidenti le fragilità della nostra piccola regione». «Il numero rilevante di disoccupati e di cassintegrati ci richiama fortemente alla solidarietà, valore sempre essenziale per una corretta vita sociale, ma estremamente urgente in momenti di grave difficoltà economica. In questi momenti, forte è la tentazione di pensare a salvare soltanto se stessi, il proprio posto di lavoro, la propria provincia, il proprio comune, la propria azienda, senza curarsi di ciò che avviene altrove. Tale atteggiamento, anche se portasse ad un successo immediato, non è capace di creare un futuro per i vostri figli. Esso è contrario allo spirito di fraternità, frutto dell'amore che ci viene da Gesù Cristo, e contraddice ai principi fondamentali della Costituzione Italiana». «Vi è un secondo itinerario della speranza che possiamo creare e percorrere. Si tratta di crescere nella partecipazione alla vita pubblica.
Le aspettative del sindacato sui concorsi
Vaccaro (Uil): «De Filippo mantenga le promesse per il futuro dei giovani» «L’ENNESIMO rapporto che ci consegna l’Eurispes con l’accentuata volontà dei giovani delle regioni meridionali disponibili a lasciare la propria terra per tentare fortuna altrove, accontentandosi di lavorare in nero, con minori garanzie contrattuali e persino di notte, conferma nella crudezza delle cifre il crescente disagio delle giovani generazioni». E’ lo scenario tracciato da Carmine Vaccaro, segretario provinciale della Uil, che ricorda come «tra i primi segnali che il sindacato attende dalla nuova giunta regionale c’è sicuramente il mantenimento degli impegni annunciati dal governatore De Filippo». Ovvero, l’avvio «delle procedure relative a bandi di concorso per assunzioni negli uffici regionali, progetti in grado di arginare l’emorragia intellettuale e di trasformare la formazione in reale strumento di avviamento al lavoro». Senza però dimentica il precariato. Con un contratto atipico «i giovani rimangono intrappolati nella propria condizione, con l’impossibiità di progettare il proprio futuro in maniera indipendente».
ANCORA un allarme lanciato dalla Confesercenti che ricorda come siano a rischio 60mila piccole imprese del commercio. E tra le pmi del settore, in Basilicata, hanno già “abbassato la saracinesca” in diverse centinaia. Il presidente provinciale di Potenza dell’organizzazione Prospero Cassino sottolinea che «la perdita di posti di lavoro nel commercio è già in atto in diverse regioni, ma a livello nazionale c’è un dato che ci preoccupa molto. Si parla della cessazione di circa 60mila imprese, molte delle quali a con-
Dobbiamo dichiarare concluso per sempre il tempo delle deleghe in bianco, frutto di ataviche necessità, ma anche esito oscuro di dipendenze non sempre dignitose e confessabili. Siamo chiamati a prendere tutti insieme, sulle nostre spalle, il carico della responsabilità verso il presente e verso il futuro». Dalla seconda lettera agli amministratori Poi c’è l’altra lettera, quella agli amministratori regionali, provinciali e comunali. Non priva anche di “rimproveri”. Alcuni stralci: «Vi scriviamo per manifestarvi la nostra preoccupazione per le sorti di molte famiglie della nostra regione, colpite dalla piaga dolorosa di un lavoro mai trovato o recentemente perduto». «La gente ci chiama “pastori”. Ma nell'antico Oriente, nella Grecia e nella Bibbia, anche i re, i capi del popolo e quanti hanno autorità sono chiamati pastori. Anche se su piani sostanzialmente diversi, condividiamo con voi il compito di guide della comunità». «Quante volte si ha l'impressione che i timonieri delle nostre comunità seguono le rotte imposte dai po-
tenti di turno, invece di dirigersi verso le flebili voci di chi, per vivere, ha bisogno di tutto. (...) Non dobbiamo aver paura. La vera politica, come la vera pastorale, è quella che, con decisione, parte dai più deboli per assicurare il nutrimento della giustizia a tutti. (...) La difesa di interessi di parte crea, per sua natura, una forma di dissidio cronico in tutte le amministrazioni, causando ritardi non facilmente misurabili al progresso autentico della Regione e delle città. Questo fenomeno disorienta i cittadini, crea il distacco dei giovani dalla politica e non può chiamarsi democrazia». «La vera democrazia, invece, si costruisce sul rispetto verso la diversità delle opinioni, ma ha come fondamento l'essere concordi sullo scopo da raggiungere: realizzare il bene comune privilegiando i più svantaggiati» I«l sindaco Giorgio La Pira disse, nel 1955, al segretario nazionale della Dc: “…fino a quando mi lasciate a questo posto, mi opporrò con energia massima a tutti i soprusi dei ricchi e dei potenti. Non lascerò senza difesa la parte debole della città: chiusura di fabbriche, licenziamenti e sfratti troveranno in me una diga non facilmente abbattibile. Il pane (quindi il lavoro) è sacro, la casa è sacra. Non si tocca impunemente né l'una né l'altra. Questo non è marxismo, è Vangelo”». «Amate senza riserve questa Regione, che Dio vi ha affidato attraverso la volontà del popolo. Siate i primi custodi delle ricchezze che il Creatore ha voluto donare alla nostra terra. La bellezza dei nostri mari e delle nostre montagne, la limpidezza dell'atmosfera, la purezza dell'ambiente siano l'oggetto di cure tenaci e vigili. E' necessario, infatti, resistere con forza ai miraggi ingannevoli di uno sfruttamento indiscriminato, che depaupera e rovina inesorabilmente il territorio per il vantaggio economico di pochi». La conclusione è con una frase di don Tonino Bello di Molfetta: «E quando toccherete con mano l'insufficienza della vostra fatica, affidatevi a Dio, perché sia Lui a custodire la città».
Arbea, critiche sull’esito L’ITER della vicenda Arbea (una carenza di fondi poi sbloccati con l’interessamento del neoassessore Viti, come lo stesso Viti ha fatto sapere) non è stato gradito da diversi soggetti: dalla Cia e da un lettore, Francesco Cangi, agricoltore. Dice Cangi: «In un contesto globale di crisi economica si dovrebbe avere il buon senso nelle azioni quotidiane dei nostri amministratori. Purtroppo gli agricoltori lucani hanno pagato troppo sulla propria pelle le inefficienze amministrative e della gestione dei politici di turno. Noi vogliamo solo salvaguardare le nostre piccole aziende, create dal nulla con estremi sacrifici economici e fisici. Non siamo più disposti a subire gli abusi perpetrati nei nostri confronti. Chiedo fatti concreti nò chiacchiere né strumentalizzazioni elettorali e di parte». Affermano invece dalla Cia regionale: «Spacciare per una “grande conquista” istituzionale, politica e sindacale (magari, con un comunicato scritto a 3 mani!) l'ordinario trasferimento di fondi per il pagamento degli aiuti comunitari 2007 e 2008 da parte di Agea, è solo un inutile esercizio per coprire inefficienze, sperperi e danni al comparto agricolo del “sistema di gestione degli aiuti” in Basilicata».
Lo stabilimento siderurgico risente nell’approvvigionamento del rottame
Anche per i dipendenti Siderpotenza una settimana di cassintegrazione ANCHE alla Siderpotenza è arrivato il tempo delle cassintegrazione. Ma solo per una settimana e per ragioni “esterne”. I dipendenti dello stabilimento siderurgico del capoluogo lucano da lunedì e fino al prossimo 9 febbraio (quando è prevista la ripresa dell’attività) resteranno a casa (non saranno comunque interrotte le attività di manutenzione ordinaria vista l’impossibilità per uno stabilimento siderurgico di spegnere gli altiforni). La soluzione interessa sia il reparto acciaieria che quello del laminatoio. Inoltre è stata ipotizzata - ma si spera di poter scongiurare il provvedimento una nuova settimana di cassintegrazio-
ne, valida solo per il reparto laminatoio, all’inizio del mese di marzo. Il gruppo di Udine, che ha rilevato dalla vecchia proprietà Lucchini lo stabilimento potentino, circa 6 anni fa, e che conta in città circa 300 dipendenti, si è trovato a dover fronteggiare gli “effetti” della crisi. Ovvero, la particolare congiuntura dei mercati - la Siderpotenza è su mercati internazionali, mediterraneo compreso - ha reso difficile l’approvvigionamento di rottami. Il tentativo da parte dell’azienda sta nel cercare di abbassare l’accumulo delle giacenze, per avere la certezza di poter piazzare sul mercato la maggior parte della produzione. C’è inoltre - ma il pro-
blema al momento riguarda quasi tutte le aziende fornitrici del mercato siderurgico - la necessità di avere di conseguenza maggiore certezza sull’effettivo recupero dei pagamenti delle commesse ricevute: così il gruppo ha deciso di abbassare i volumi prodotti al laminatoio (nel caso dell’eventuale fermata di marzo). Detto in parole povere, cercare di produrre tanto quanto poi si vende. Nel frattempo, sullo stabilimento sono stati avviati già da qualche settimana i lavori per l’installazione della nuova cappa di aspirazione dei fumi e della struttura per l’abbassamento dell’inquinamento sonoro. s.l.
L’allarme di Confesercenti duzione familiare, con 1-2 dipendenti, sicchè basta fare un calcolo per vedere che è a rischio un numero molto corposo di posti lavoro». partendo da questa consapevolezza, sarebbe «un errore concentrarsi - prosegue solo sulla crisi dell’auto e chiudere gli occhi sulle grandi difficoltà di migliaia di piccole e medie imprese a rischio chiusura con danni
Cia e un agricoltore
all’occupazione realmente devastanti». Certo, la crisi nel settore ato, «c’è e va affrontata - aggiunge Cassino - ma sarebbe sbagliato e largamente impopolare» non tenere conto «delle drammatiche condizioni di tantissime pmi» con il rischio «di una assurda spaccatura della realtà sociale fra imprese e lavoratori di serie A e imprese e lavoratori di se-
rie B». Piuttosto «servono interventi assai più vasti e profondi che tengano conto del reale assetto produttivo del paese». Confesercenti chiede proposte efficaci per ridurre il divario nord-sud, attraverso una strategia di riduzione delle tasse, un sostegno alle pmi e investimenti sulle infrastrutture. «Solo così dice Cassino - potremmo at-
trarre qui investimenti e turismo, invertendo il ruolo che ci vuole fanalino di coda della crescita economica». Secondo le ultime previsioni di Bankitalia, la disoccupazione al sud è vicina al 28 per cento. «In questo scenario a pagare un costo altissimo - avverte il presidente provinciale - saranno soprattutto le pmi». Di qui, un nuovo invito al Governo
«per sostenere le imprese con determinazione e responsabilita’, offrendo loro prospettive di tipo organizzativo ma anche solidale». Sulla pressione fiscale «cosa aspettiamo - conclude - a tagliare sprechi e inefficienze, a tagliare le tasse e a dare respiro ai redditi da lavoro e da impresa?». A proposito dell’accesso al credito, l’invito al Governo «a spingere le banche a non trincerarsi dietro le proprie paure». Ma «la recessione e’ tale che il Governo deve subito provvedere con una significativa riduzione dell’impatto degli studi sulle pmi».
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Domenica 1 febbraio 2009
QUELL’OZIOSO PARLAMENTO EUROPEO
ETA’ ASSESSORI POLEMICA STERILE
di ANTONIO MONTANO
di GIOVANNI RIBELLINO IN tutto il mondo le istituzioni parlamentari adempiono a un fine preciso: fare le leggi. Il parlamento che non fa le leggi è uno pseudoparlamento, una finzione che non esiste, non può esistere, non deve esistere. Il voto politico/democratico serve unicamente per la nomina di rappresentanti deputati a regolamentare i comportamenti sociali mediante normative discusse e approvate dalle apposite assemblee degli eletti che sono, appunto, i parlamentari. Essi stabiliscono i doveri e i diritti dei cittadini singoli e associati, i loro doveri, i loro obblighi e le sanzioni per le inottemperanze e le violazioni l'assetto del territorio, il rapporto con gli Stati, servizi ed emergenze ecc. mediante norme di efficacia giuridica in aderenza alle leggi fondamentali degli Stati consacrate nelle carte costituzionali. Nell'approssimarsi delle elezioni del parlamento europeo, in Italia è stata già disposta la soglia minima di voto che ciascun gruppo politico deve raggiungere al di sotto del quale (4%) non ci possono essere eletti nelle liste minoritarie. Stante al "Porcellum" ai notabili arroganti dei grandi partiti è assicurato di mandare a Strasburgo parenti, segretari e servitori per una lunga villeggiatura. Ma Le pare on. Brunetta che ne vale la pena di scovare i nullafacenti nella P.A. quando esiste la macchina elettorale delle europee fatta a posta per produrne di nullafacenti? Lei lo sa bene, on. le Brunetta, che quello europeo è un parlamento ozioso, inutile e costosissimo per i contribuenti italiani e che tali requisiti negativi lo rendono anche immorale. Lo sa molto bene che il parlamento europeo è un postificio di marionette in ricreazione permanente che realizza nell'arco di dodici mesi appena dodici sedute in cui si macinano parole vacue nell'ingranaggio di un eterno ritorno di nichilistici propositi. Che costano un patrimonio monetario alla nostra nazione pari a 350 milioni di euro all'anno, circa 700 miliardi di vecchie lire corrispondenti a due miliardi al giorno. Otto miliardi all'ora non presenziata, ma all'ora che passa. Costano non solo gli eurodeputati, ma anche i tremila funzionari che si aggirano come in una farsa nell'aula faraonica, nei ventiquattro saloni delle conferenze; i portaborse e i traduttori delle venticinque lingue ufficiali che trascrivono ogni atto in 785 copie. Vi sono poi i giornalisti e i rappresentati dei governi nazionali. La manutenzione ordinaria dei 2.650 uffici equipaggiati da gratificare gli inquilini con ogni confort e con supporti elettronici, costa 78 milioni di euro all'anno. A ciò si sommano le spese per le cosiddette "tornate" consistenti in alcune sedute in trasferta a Bruxelles con una spesa aggiuntiva di 830 mila euro per il trasporto su tir di incartamenti nonchè le 71.369 giornate di trasferta corrisposte ai funzionari nell'anno scorso. Tutte queste spese a carico dei contribuenti per un parlamento virtuale che produce aria fritta e che costituisce l'emblema di legittimazione della "Casta" posta sul piedistallo da un consenso inutile e assurdo. Se Berlusconi con la sua promessa elettorale di dimagrimento del numero degli eletti, nella doppia accezione della diminuzione o dimezzamento del numero di eletti e nell'abbassamento degli emolumenti e indennità varie e accessorie, avesse mantenuto tali promesse, avrebbe reperito i fondi disponibili per aiutare gli italiani in affanno. Dia ora almeno la prova di aver capito, ma lo sa molto bene, che il parlamento europeo è un dispendio di risorse per arricchire i nullafacenti e dia l'esempio di essere consequenziale alle sue convinzioni astenendosi dal presentare candidati alle europee. Si faccia la riforma della giustizia che non funziona o funziona malissimo con arbitrii di ogni specie, ma giustizia è anche non derubare gli italiani mediante il trasferimento dei proventi fiscali dai contribuenti ai fannulloni di Strasburgo. Ogni silenzio nel merito farà di Berlusconi un fedifrago. Una iniziativa di Weltroni e del Pd in tal senso potrebbe far decollare il Pd con molti voti compreso il mio. Le "Caste" in Italia si sommano e si compenetrano con scambio e sostegno reciproco. Vi è la "Casta" dei politici, dei sindacalisti dei giudici, quella masmediale. Sulle quali aleggia quella di Strasburgo che è del tutto speciale perchè appositamente creata dagli elettori. A differenza del nostro patrimonio castale, quello denunciato nel libro di Rizzo e Stella, quello non voluto dagli elettori, ma dagli eletti fedigrafi del bene comune che ha sede nei palazzi del potere, la casta di Strasburgo l' hanno creata i cittadini irretiti nell'ignoranza e nell'inganno. Il presidente Berlusconi che è un movimentista che ama la tradizione, ma non vuole imbalsamarla nel presente perchè non è un conservatore, ma un innovatore del pensiero forte e desueto, ci aspettiamo un intervento per l'abolizione del parlamento di Stasburgo o per la sua radicale modifica nell'ambito di una revisione e riassetto della politica europea che dia lo sprint per l'indicazione del percorso di una effettiva unità politica europea nella quale si possa giustificare la creazione di un vero parlamento capace di legiferare nell'interesse nell'interesse di tutti gli stati aderenti. Con ciò il cavaliere imprimerebbe un suggello all'epica di una passione divorante e fatale per la cosa pubblica. Noi gli faremo giungere la proposta. Se la sentiranno gli elettori, ne saranno capaci di rompere gli ingranaggi della locomotiva che porta a Strasburgo col non voto alle prossime europee? Io di certo non voterò: per moralità, per non rendermi responsabile della più scandalosa e mostruosa delle caste: quella di Strasburgo. Ai corregionali lucani che ho inteso sensibilizzare al problema con il presente articolo, diano la prova di intelligenza, sensibilità e responsabilità con il rifiuto del voto alle europee.
AL TG 3 UN NOME CHE RISCATTA IL SUD di TOMMASO MARCANTONIO GENTILISSIMO direttore, è trascorsa un’intera settimana e delle provocazioni lanciate da “La Nuova” non sono rimaste che le meschine diffamazioni, insulti e veleni. Per la verità un sursum corde le era stato soffiato e augurato in segno di apprezzamento dell'opera meritoria di informazione autonoma, indipendente e obiettiva. Sembra, però, che nessuno si sia accorto di questa sterile polemica, perché, a ben vedere, su Il Quotidiano non è comparsa traccia di solidarietà vuoi da parte dei lettori e vuoi da parte di chi guida le fila e i fili della vita pubblica. Probabilmente presi e accapigliati per gli scontri della quarta giunta regionale De Filippo. Dietro le quinte, comunque, qualcuno ha avuto piacere di vederla al telegiornale della notte di RAI 3, venerdì 30 gennaio verso le ore 24, per commentare fatti e avvenimenti della giornata. Ed Ella ha potuto brillantemente commentare storia e giustizia soprattutto meridionale, calabrese e siciliana in particolare. Complimenti! Ma non facciamo sapere in giro che il direttore Paride Leporace è assurto agli onori del tavolo dei commenti del TG 3 quando in genere fino a poco tempo fa erano convitati di pietra i soliti baroni della casta giornalistica tra Repubblica, Corriere della Sera, Stampa di Torino e talvolta de Il Sole 24 Ore. Le opinioni di Paolo Mieli, di Ezio Mauro, Giulio Anselmi o Ferruccio De Bortoli - a dire del popolino - contano più di quelle di un Paride Leporace del profondo sud che dirige Il Quotidiano della Basilicata. Giornale di modesta ampiezza, fondato da Pino Anzalone, che con l'andare avanti negli anni è diventato sempre più ricco di fatti, cultura, politica e commenti nazionali ed internazionali - anche se come recensioni - soprattutto IL CONVEGNO di Viggiano sul tema del petrolio e della tutela della salute mette in primo piano la risposta al problema del monitoraggio ambientale. La Val d’Agri non può essere abbandonata a se stessa, perché rappresenta un formidabile accumulo di veleni e di sostanze tossiche che ogni giorno prendono di mira anzitutto gli abitanti della Valle. Il convegno ha inoltre messo in evidenza un ventaglio di responsabilità e una serie di
dei due capoluoghi e dei 131 paesi che gravitano in Basilicata dà ampio resoconto pressocchè giornalmente. È stato con vero piacere assistere ai suoi interventi al telegiornale 3 della RAI TV di Stato che tra l'altro, riesce a interpellare molto efficacemente Giovanna Botteri per capire con le notizie dagli USA, come intendono muoversi Barack Obama, i democratici e i repubblicani al Senato per combattere la grave crisi economica e finanziaria per fare ripartire il Globo ormai pressoché ingessato. Quindi, gentilissimo direttore Paride, con le indagini in ospedale, le inchieste su Total Gate e le vicende delle Toghe Lucane, Lei è arrivato a esporre compiutamente e senza peli sulla lingua l'apprezzato contributo a corretta interpretazioni delle più gravi problematiche dei nostri giorni. A qualcuno, affetto da strabismo o miopia, condita da tossicità prevenuta, darà fastidio. Ma la Basilicata dovrà dirle grazie per questo suo impegno costante che in ogni caso permette di farci conoscere meglio e più ampiamente per valori, dignità, cultura e correttezza. Perché, se è vero come è vero che dei villani trogloditi incivili della Lega Nord - attraverso Facebook - si sono permessi di insultarci con attacchi violenti come riferisce Il Quotidiano di sabato 31 gennaio a pag. 12, è la dimostrazione lampante della differenza sostanziale della dappochezza che le pantegane delle fogne del Nord si sono ingrassate ai danni del Meridione e anche dell'apporto e del contributo dei Lucani. Varrà la pena astenersi da qualunque gesto di stizza proprio per la superiorità dimostrata attraverso la sua brillante presenza al Telegiornale di RAI-3 venerdì scorso. Ancora complimenti!
VAL D’AGRI: VIGILANZA AMBIENTALE soggetti ai quali compete l’obbligo di dare chiarezza sulle conseguenze delle emissioni in atmosfera, non solo del centro olio, ma degli oltre cinquanta pozzi sparsi qua e là. La Regione Basilicata ha deciso di affidare all’Università la
vigilanza sull’ambiente. Un ruolo di supervisore, quello dell’Ateneo lucano, ma anche di stretto controllo dei vari parametri . Ciò che conta nella difficile lotta per salvaguardare la salute dei cittadini, è il ruolo prioritario delle realtà
LE polemiche apparse anche su "Il Quotidiano" recentemente sull'età avanzata dei nuovi assessori regionali sono sterili, in quanto la soluzione dei problemi politici non è legata al fattore età, bensì alla sussistenza dei presupposti di spirito di missione, intelligenza critica ed esperienza maturata. Su tale logica si fonda la scelta operata dal presidente della giunta regionale, sia nella nomina dei nuovi assessori, sia nella riconferma degli altri. Pertanto, rispettabili appaiono le tesi in merito sostenute su "Il Quotidiano" da parte dell'ex sen. Saverio D'Amelio, e da parte dell'assessore Vincenzo Viti. Quindi, l'operato dell'attuale giunta va giudicato a posteriori. Semmai, uno dei compiti principali dell'attuale giunta sarebbe quello di "ringiovanire" l'agricoltura, nel senso di determinare l'occupazione dei giovani in tale campo e attività collaterali (e artigianali), in quanto, negli ultimi decenni vi è stato un progressivo abbandono giovanile. Tant'è che, con notevoli riflessi negativi sul piano sociale in Basilicata, tali attività vengono svolte da molti stranieri. Al riguardo, oltre ad un'assistenza nei servizi, occorrerebbe un'opera educativa sinergica da parte di diversi dipartimenti regionali, nei confronti dei giovani, onde smuovere, anche a livello psico-sociale ("complessi " atavici ereditati) le cause di tale abbandono. Tale opera potrebbe rientrare nel contesto dell'attuazione del "Programma di sviluppo rurale" 2007-2013, tramite l'uso razionale e proficuo della risorsa acqua. Indi, tramite ulteriore irrigazione, oltre allo sviluppo agricolo, si potrebbe determinare un agriturismo residenziale diffuso nelle aree soggette a tale vocazione, quale, ad esempio la zona del lago di S. Giuliano, per superare lo spopolamento dei centri minori. Sempre tramite irrigazione e costituzione di società miste pubblice-private, si potrebbe determinare un aumento dell'area forestale sia per fini ambientali, sia per fini industriali-produttivi, onde superare l'attuale crisi occupazionale. territoriali , che debbono vigilare sulla rigorosa applicazione delle norme in materia di difesa della salute pubblica. Non può essere solo l’Eni a vigilare su se stessa. Altrimenti la Valle dell’Agri è destinata a trasformarsi in una delle tante pattumiere sparse per l’Italia. Una pattumiera che, oltre tutto, costringe la gente ad andare via. Maria Rosaria Guarascio assessore alle Politiche sociali
Potenza Domenica 1 febbraio 2009
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Il sindaco rassicura sull’identità della riqualificazione e attende «ancora sollecitazioni»
Lo “strappo” sulla piazza Laieta (Uniti nell’Ulivo): «Santarsiero ha cambiato idea» DICE che «la riunione di venerdì è stata un’occasione importante». Così, il sindaco Santarsiero spiega che la gente affluita all’incontro convocato in un teatro cittadino per parlare del progetto di riqualificazione di piazza Mario Pagano, voluto dall’amministrazione comunale e affidato a un team guidato dall’architetto di fama internazionale, Gae Aulenti, «è un bel segno», pur in presenza di numerosi commenti negativi al provvedimento. Fin qui, dialogo tra cittadini e amministrazione. Solo che sulla piazza più importante della città si ratifica lo strappo, dal sapore tutto politico, tra Santarsiero e alcuni consiglieri (non più stabilmente) di maggioranza. Angelo Laieta, ex capogruppo del Pd, oggi guida il gruppo comunale di Uniti nell’Ulivo ed è tra i cinque consiglieri che, come l’ex assessore regionale all’Agricoltura, Roberto Falotico, hanno abbandonato il gruppo del Pd per recuperare “l’esperienza del 2005”. Laieta, proprio all’indomani dell’incontro pubblico sulla piazza, annuncia un’interrogazione urgente e chiede che «sia subito sospeso il progetto preliminare». Del resto «un’amministrazione - è qualcosa in più di un promemoria - dovrebbe lavorare a fianco dei cittadini, per tentare di dare nuovo impulso alla città». Sarà il sindaco a rassicurare: «l’assemblea ci ha messo in condizione di ricevere pareri e critiche che, al netto di alcune strumentalizzazioni, fanno bene». Anzi, proprio per dare un senso all’iniziativa - altrimenti non avrebbe avuto neanche senso chiamare a raccolta la città - Santarsiero promette che «saranno tenuti in considerazione gli spunti e i suggerimenti arrivati». Non basta. Perchè Laieta si chiede come mai «il sindaco abbia cambiato idea». Il riferimento è a un incontro tenuto dalla precedente amministrazione comunale con i cittadini, avvenuto nel 2002 nella cappella dei Celestini (allora Santarsiero era presidente della Provincia e Laieta consigliere comunale dello Sdi) in cui «si affrontò il tema della riqualificazione ipotizzando la realizzazione di un parcheggio interrato necessario alla fruibilità del centro storico» e per «soddisfare al meglio le esigenze dei cittadini». CON il regolamento edilizio e il piano operativo, martedì prossimo, la terza commissione consiliare competente dovrebbe approvare anche il contestuale regolamento edilizio. Ovvero, quel provvedimento che, con riferimento a norme nazionali del settore, dettaglia le modalità costruttive: attenzione alle modalità di installazione degli impianti per la produzione di energia, per predisposizioni igienico-sanitarie, distanze, colori. PROPOSTA Il regolamento, attualmente, è ancora al vaglio della commissione consiliare. Nelle prossime sedute, i consiglieri sono chiamati, eventualmente, a emendare il regolamento che hanno a lungo discusso, modificato e corretto con gli uffici. Sono attesi diversi emendamenti che andranno discussi e votati. poi la commissione voterà il provvedimento integrale. DATI GENERALI Il regolamento suddivide e classifica le varie tipologie di intervento, tra ristruttu-
I GIUDIZI SULL’ASSEMBLEA Manzi, «si tenga conto dei pareri negativi» E Torrio invita a non demolire un “simbolo”
La platea del dibattito sulla piazza, Laieta (in basso a sinistra) e Santarsiero (f. M.)
Nel frattempo, con il recupero dell’incontro recente - «che è stato un fatto storico, la grande affluenza è testimonianza di una grande voglia di partecipazione» - Santarsiero coglie l’occasione per precisare che all’assemblea «è emersa chiara l’impossibilità di dare corso alle proposte di realizzare parcheggi sotterranei perchè l’intervento sarebbe decisamente troppo invasivo». Senza contare «che è praticamente irrealizzabile sia dal punto di vista tecnico, che da quello economico». Detto questo, prova a eliminare i dubbi sull’attacco alla storia cittadina. «Il progetto - prosegue il primo cittadino - è stato affidato con una gara dal-
la precisa missione, nella piena consapevolezza di quelle che sono le funzioni del nostro centro storico». Ovvero, residenziale, commerciale, direzionale, culturale, identitaria. Ora, «è nell’ambito di queste funzioni, senza perderle mai di vista, che da tempo abbiamo definito alcuni interventi, dall’apertura di palazzo Loffredo, al rilancio del teatro Stabile, fino alla riqualificazione di via Pretoria e ai finanziamenti stanziati per palazzo D’Errico e palazzo Palermo». E’ in «questo contesto e tenendo a mente il tema del recupero che i progettisti hanno scelto una proposta che esalta i palazzi storici presenti nella piazza, il teatro e il palazzo
NEL dibattito sulla piazza, c’è chi, sempre in ruolo istituzionale, raccoglie il “buono” della serata. Luca Manzi, consigliere provinciale dei Verdi, sa che il progetto della piazza ha il «grandissimo merito di animare in città un dibattito pubblico di amplissimo respiro e di coinvolgimento mai visto prima». L’auspicio è che di «almeno parte delle osservazioni fatte dia cittadini si tenga conto». Certo, «apprezzabile lo sforzo» pur in presenza di alcune «perplessità» che il consigliere elenca nelle «vasche e nelle fontane» e in quelle panchine, ancora virtuali, che non sono proprio immagine usuale dello “struscio” potentino. Allora, proprio il contributo dei dubbi sollevati dai cittadini sta «nel costringere in qualche modo gli amministratori a fermarsi e riflettere». Ecco il segno della «partecipazione collettiva» di portata «storica». Tra i presenti al teatro Due Torri, venerdì pomeriggio, c’era anche Margherita Torrio, della direzione nazionale del Partito socialista. Anche lei tra gli intervenuti sul tema con un primo «apprezzamento al sindaco Santarsiero per aver voluto coinvolgere i cittadini nel dibattito». Torrio ha inoltre precisato che quell’intervento in sala è stato fatto «come cittadino e in nome anche di tanti concittadini che le si sono rivolti, molti dei quali non iscritti a partiti, che non condividono il progetto, firmato da Gae Aulenti, che prevede la demolizione e la nuova formulazione della piazza». «L’intervento - spiega Torrio - andrebbe a sacrificare gli spazi, rendendo davvero difficile il vivere nella sua “dimensione umana e storica” di piazza Mario Pagano». Quella piazza che «trova unicità e originalità proprio nella sua originale pendenza, memoria storica per secoli di generazioni potentine e “simbolo” della loro appartenenza alla nostra comunità». Allora ancora un auspicio: «Spero che l’amministrazione comunale e il sindaco Santarsiero, sempre attento e sensibile alla opinione pubblica - conclude - tengano conto del dissenso espresso dai numerosi intervenuti all'assemblea».
del Governo». Ma di storia parla anche Laieta che ricorda come la stessa Gae Aulenti, a Napoli abbia siglato il progetto di riqualificazione di piazza Dante, «con un progetto di recupero della storia, ovvero tutto l’inverso che ha proposto per piazza Prefettura». E poi, «la storia va rispettata, non interpretata». Santarsiero, però, sa che «saranno utili tutte le sollecitazioni arrivate. Anzi - dice - spero ne arrivino altre». Poi, nel dettaglio, ancora richiami ai “fattori” di critica. A partire dalla pendenza della piazza che «non sarà eliminata. Già nelle varie fasi di progettazione, il dislivello,
pur diminuito, è stato mantenuto». La tempistica? I tecnici sono già al lavoro per trasformare il progetto preliminare in definitivo che potrebbe “ricevere” alcune delle sollecitazioni avanzate. «Saranno valutate tutte le questioni relative agli alberi, alle panchine, alla pavimentazione. Quel progetto non dimentica certo di mettere al centro la storia della città». Nel frattempo, Uniti nell’Ulivo, in qualche modo, con le parole di Laieta, ricorda che oggi le cose in maggioranza sono cambiate e il sostegno “dipende”, atto per atto. E così che lo spazio dell’incontro, si fa terreno di scontro politico. Sara Lorusso
Al varo della commissione il nuovo regolamento edilizio
Costruzioni, colori e antenne razione, manutenzione, risanamento, restauro o nuovo impianto. Per ogni intervento sono stabiliti altezze di riferimento, parametri come le distanze da mantenere o le altezze di riferimento. SOSTENIBILITA’ L’indirizzo è quello di un contenimento energetico, con la predilezione di fonti di energia alternativa verso cui, progressivamente, tutti gli edifici devono adeguarsi. Ovviamente, analogo discorso viene introdotto sull’acqua. Per incentivare accorgimenti simili, il regolamento lascia aperta la possibilità di prevedere bonus edificatori (da assegnare attraverso una maggiore superficie, secondo quanto poi sarà previsto dal Regolamento urbanistico) o economici (magari attraverso tassazioni ridotte). I bonus sa-
ranno calcolati attraverso punteggi, assegnabili da un minimo di dieci punti ottenuti, secondo la tabella allegata al regolamento edilizio. ANTENNE Ecco il primo passo per la regolazione del settore nel capoluogo. L’articolo 128 del regolamento edilizio prevede che in tutti gli immobili composti da più unità abitative (nuove o su cui eseguire lavori) in cui possono essere presenti più apparecchi televisivi, con relative parabole o antenne, sarà obbligatoria l’installazione di un’unica antenna centralizzata (o collettiva), per la ricezione sia dei programmi televisivi trasmessi in analogico che per la ricezione satellitare. UFFICI Sempre in ottica di sostenibilità, anche pratica, gli edi-
fici pubblici dovranno essere costruiti orientando gli spazi in cui si concentra gran parte dell’attività verso il sud. Sul lato nord, invece, andranno collocati quegli spazi che, come magazzini o box, hanno meno bisogno di riscaldamento e illuminazione. Negli ambienti, poi, deve essere “massimizzato” l’apporto di luce naturale. MATERIALI Oltre all’invito a selezionare materiali eco-sostenibili, per la realizzazione dell’involucro dello stabile, il nuovo regolamento edilizio consiglia l’utilizzo di componenti vegetali. L’esempio è quello del tetto verde, ovvero la copertura costituita da uno strato vegetale. COLORI Non sarà più possibile usare eccessiva fantasia. Per i palazzi del centro storico (ogni
richiesta di intervento sarà confrontata con foto d’epoca) vanno riproposti fedelmente i colori originari. Tutte le parti in pietra, murature o elementi, non possono essere rivestite da tinte “ricoprenti”. La tinteggiatura degli intonaci di uno stesso immobile è consentita utilizzando non più di due o tre diversi cromatismi: viene individuato un colore prevalente, l’altro è destinato a evidenziare elementi della facciata. Inoltre, ogni colore prevalente su un immobile, deve richiamare, senza discostarsi, almeno uno dei colori presenti sugli immobili adiacenti. ACQUA E LUCE Gli edifici devono essere dotati di un sistema di raccolta delle acque piovane provenienti dalle cooperture. All’inteno degli stabili, il risparmio energetico passa
obbligatoriamente per l’installazione di sistemi di controllo a tempo o con il sensore della presenza, per quegli spazi comuni, come l’atrio delle scale d’ingresso, in cui al presenza degli inquilini non è continua. PARCHEGGI Un caso particolare è stabilito per i locali adibiti a parcheggio che devono essere realizzati rispettando alcune altezze minime (2,40 metri per spazi destinati a più di nove veicoli, 2 metri per meno di nove macchine). Per quei parcheggi in cui c’è presenza di sistemazione a verde (le superfici possono essere conteggiate) è richiesta la presenza di almeno un albero ad alto fusto ogni 80 metri quadrati. BARRIERE Gli edifici di nuova costruzione con più di tre piani devono essere obbligatoriamente muniti di ascensore. L’inesistenza di barriere architettoniche è obbligatoria per edifici pubblici di nuova costruzione. E’ sempre bene ribadirlo. s.lorusso@luedi.it
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Potenza
Domenica 1 febbraio 2009
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Veglia di preghiera
TORNA per il terzo anno consecutivo l’appuntamento con il RealMente, la manifestazione legata alle grandi mostre in svolgimento alla Galleria Civica di Potenza. Quest’anno la portata artistica della mostra “L’enigma del vero percorsi del Realismo in Italia 1870 - 1980” viene approfondita da più ottiche, non solo artistica ma anche letteraria, musicale e cinematografica. Gli appuntamenti del RealMente comprendono, infatti, lezioni d’arte, concerti di musica classica e appuntamento con il cinema. Nella durata di questi eventi culturali è stata, inoltre, inserita un’altra iniziativa: “Cucina d’Arte” . Ai momenti culturali si succedono momenti culinari con l’assaggio di cucina italiana. Prossimo incontro, sempre presso la Galleria di Palazzo Loffredo, il 10 febbraio alle 19.
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“La strada” allo Stabile
Il reale gusto dell’arte
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LA PRIMULA
SI terrà oggi alle 19.30 nella chiesa della Trinità la veglia di preghiera organizzata dalla “Pastorale familiare diocesana” e dalle associazioni che si operano a favore della vita. La manifestazione è stata organizzata in occasione della “XXXI giornata per la vita”. Il programma prevede il ritrovo di tutti i partecipanti alle 18,30 in piazza Mario Pagano. Dalla piazza partirà una fiaccolata silenziosa fino alla vicina chiesa della Trinità dove si terrà la veglia di preghiera presieduta dall’arcivescovo di Potenza, Agostino Superbo. Il tema proposto dalla Conferenza episcopale italiana è “La forza della vita nella sofferenza”.
TOSCA e Massimo Venturiello porteranno in scena, il prossimo 4 febbraio, con sipario alle 21, al teatro Stabile, “La strada” di Tullio Pinelli e Barnardino Zapponi. L’adattamento teatrale, scritto anni fa da Bernardino Zapponi e Tullio Pinelli (quest’ultimo collaboratore alla sceneggiatura con Fellini e Ennio Flaiano), pur restituendo la trama e i dialoghi del film, inventa qualcosa di nuovo, squisitamente teatrale, spostandosi in una dimensione poetica che va oltre la sfera realistica del film e ci porta altrove. La costruzione di una tessitura musicale e canora che accompagnerà l’intero spettacolo, ha dato alla rappresentazione un particolare taglio epico. La poetica dello spettacolo sarà centrata, da una parte sul rapporto (o meglio sull’impossibilità di un rapporto) tra Zampanò e Gelsomina, sulla loro difficoltà insormontabile di ascoltarsi e dall’altra sul mondo in cui essi si muovono (la ‘strada’, appunto) in mezzo a persone, che forse hanno in comune solo la ricerca disperata del sostentamento. Il collante resterà, come nel film, il Circo, anche se assumerà una valenza narrativa diversa, forse un po’ meno naif, a servizio di una messa in scena che si propone di ‘mostrare’, anche con una certa violenza, la tragedia quotidiana di un’umanità forse meno lontana da noi di quanto pensiamo. Insomma Tosca e Massimo Venturiello faranno rivivere sul palco del teatro Stabile la magica atmosfera del film del grande regista Federico Fellini. Tosca vestirà i panni che furono sul grande schermo di Giulietta Masina
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Potenza 27 L’assessore regionale alla Sanità ha avviato le procedure per appaltare il servizio Domenica 1 febbraio 2009
Sì alla radioterapia al S. Carlo Il nosocomio potentino ha tutte le competenze necessarie SONO 1.200 le persone lucane che vengono trattate con la radioterapia ogni anno. Di queste soltanto poco più della metà sono curate con questo metodo nella regione. Al Crob di Rionero. L’assessore alla Sanità Antonio Potenza, ha finalmente fatto chiarezza su quanti sono realmente gli ammalati di tumore in Basilicata che hanno bisogno di questo tipo di trattamento, confermando che il gap negativo del costo economico è di circa 700.000 euro l’anno. Oltre a quello che spende chi è costretto a curarsi fuori regione. I dati forniti sinora da alcune delle parti in causa, su quanti fossero i malati di tumore in regione, ne comunicavano circa la metà di quanti ne vegono contati oggi. Il quesito se chi ha diramati i dati errati lo abbia fatto per errore, incompetenza o malafede resta irrisolto. Una “triste” vicenda che forse finalmente viene posta sui binari della corretta pro-
Il documento per l’istituzione della radioterapia al San Carlo
grammazione della sanità lucana. Una vicenda che ha provocato inevitabilmente, a chi l’ha vissuta come parte interessata, tanta amarezza e sfiducia verso la classe dirigente della sanità lucana. Anche in considerazione
dell’attesa per iniziare il trattamento di radioterapia. Spesso accade che al Crob i pazienti vengono chiamati appena entro i tre mesi previsti dai protocolli ma, proprio perché trascorso tanto tempo, gli vengono prescrit-
ti nuovi esami che richiedono ulteriori giorni d’attesa. Il comunicato diramato ieri dagli uffici dell’assessorato alla sanità regionale, riporta quali saranno i passaggi tecnici per l’allestimento del reparto della radioterapia all’Ospedale San Carlo di Potenza. Il cui progetto è oggi al vaglio dell’Opt, l’organismo tecnico del Dipartimento che controlla gli investimenti tecnologici in relazione alla connessa gara d’appalto. Una volta approvato il capitolato, verrà dato il via all’appalto. Nel comunicato l’assessore Potenza dice che «l’esigenza di un nuovo acceleratore lineare era stata verificata nei mesi scorsi, anche a seguito di un vivace e proficuo confronto con gli operatori del settore e con il comitato di cittadini che aveva prodotto una copiosa raccolta di firme a favore dell’iniziativa – e continua La scelta del San Carlo, come struttura nella quale allocare il servizio, si spiega col
fatto che l’azienda ospedaliera regionale, essendo dotata di strutture e di professionalità elevate in campo oncologico, ha la necessità di integrare per le sue competenze, l’offerta dell’Ircss Crob, con il quale le attività sono improntate in un rapporto di piena collaborazione e in un’ottica di rete oncologica regionale» L’aspettativa che hanno molti, è che l’assessore parli anche a nome del Presidente Vito De Filippo, principale destinatario delle 42.000 firme della petizione proradioterapia a Potenza, che sino a oggi non si è mai pronunciato sulla vicenda. Altri sospettano invece che la scelta di diramare il comunicato in questa fase, nella quale è alto il dibattito sulla senologia del San Carlo - si parla del trasferimento di Enrico Mazzeo, direttore della senologia del San Carlo al Crob di Rionero – non sia una strategia per agevolare, facendola passare inosservata, questa “operazione”
Trasferimento che, così come ha denunciato anche il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, con una nota riportata ieri anche sul Quotidiano, rischia di creare una dannosa competizione col possibile smembramento del reparto del San Carlo. L’assessore Potenza ha anche dichiarato che le scelte devono avere l’ottica della rete oncologica regionale. I più attenti conoscitori dei passaggi legati a queste scelte, sanno che il dualismo tra San Carlo e Crob in questa fase sta avendo un’impennata che alimenta il sospetto che si possano creare ulteriori danni alla sanità lucana. Dall’assessore alla sanità i cittadini lucani si aspettano, pur comprendendone le difficoltà, atti concreti perché si creino le giuste condizioni per una rete regionale, non solo oncologica, con ruoli e funzioni chiare per ogni struttura. Gianfranco Gallo potenza@luedi.it
Al circolo “Angilla vecchia” la presentazione di “We love Potenza”
Martedì seduta dell’assise provinciale
Un dibattito per discutere su come “progettare la città”
Riordino istituzionale Un consiglio per sollecitare l’iter
DOVEVA essere la conferenza stampa di presentazione del concorso di idee “We love Potenza - Progettiamo insieme la nuova città” e, invece, alla fine è stato un vero e proprio confronto aperto tra cittadini, giovani progettisti, sportivi ed esponenti degli ordini professionali, l’incontro che si è tenuto ieri al circolo “Angilla Vecchia”. Il concorso - con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti della provincia di Potenza, l'Ordine degli Ingegneri e la collaborazione del comitato di quartiere di Poggio tre Galli - ha come obiettivo la realizzazione di un “Centro sportivo polivalente ”da realizzarsi nella zona “G” di Potenza, ovvero nella zona dll’Europa Unita). Il presidente del circolo, Vincenzo Fierro, in apertura dei lavori, ha sottolineato come «da 5 anni in questa città non si organizzano concorsi di idee per coinvolgere giovani progettisti del posto» e “We love Potenza” «vuole proprio riaccendere i riflettori sulle tante energie e professionalità di cui questa città dispone».
Un progetto che, grazie al lavoro e agli sforzi compiuti da mesi, «mira a coinvolgere in maniera diversa e partecipata i cittadini nel disegnare una città più moderna, innovativa e con maggiori spazi pubblici per attività sportive, ludiche, riabilitative». Per Michele Lapenna, presidente dell’ordine degli Ingegneri, l’iniziativa «evidenzia la necessità di puntare sui grandi progetti di riqualificazione anziché sui grandi nomi di cui francamente questa terra può fare a meno». Michele Graziadei, presidente dell'ordine degli Architetti ha sottolineato il valore del contributo offerto dal circolo «che è importante per la città in quanto ripropone una pratica qual è il concorso di idee che, nella passata amministrazione, ha generato ben 4 progetti di riqualificazione urbana a livello europeo, tutti finiti nel dimenticatoio». Il concorso di idee serve, a parere di Graziadei, per far sì che tutti si interroghino «su quale tipo di città voglia-
Al PalaPergola serata a favore dell’associazione Alzheimer “PER non dimenticare chi dimentica…”. Questo il titolo della manifestazione, in programma oggi alle 18, al PalaPergola, organizzata dall’associazione “Alzheimer” Associazione che dal 2003 «grazie anche al continuo contatto con le istituzioni che si occupano di questa patologia - ha spiegato il presidente Cristiana Coviello esercita la funzione di monitoraggio delle problematiche e dei bisogni delle famiglie, cercando di dare risposte adeguate alle necessità che emergono durante le diverse fasi della patologia, fornendo aiuto, sostegno e conforto alle famiglie lucane coinvolte». Tra gli obiettivi oltre il sostegno e la tutela dell’ammalato e dei suoi familiari, la diffusione dell'informazine e la sensibilizzazione dell'opinione pubblica e delle istituzioni, la promozione della ricerca scientifica e la partecipazione alla programmazione della politica sanitario-sociale. Per questo questo pomeriggio alle 18, in concomitanza dell’incontro di basket del campionato di C1 della Centre Corporelle contro il Nocera, si terrà la seconda edi-
zione della manifestazione “Per non dimenticare chi dimentica”. Per l’occasione gli atleti che scenderanno in campo indosseranno la maglietta dell’associazione Alzheimer con la significativa scritta “Non molliamoli”. Saranno anche distribuiti i calendari “Allena memoria” realizzati dall’associazione per i quali verrà chiesto un contributo economico e i proventi serviranno per finanziare il Centro ascolto dell’associazione - contattabile chiamando lo 0971 446261 - attivo il mercoledì e venerdì dalle 17 alle 19. Il centro ascolto «è il punto di riferimento - ha proseguito Cristiana Coviello - per chiunque abbia bisogno di informazioni e consigli inerenti la malattia di Alzheimer». La manifestazione di oggi pomeriggio sarà anche l’occasione per continuare la raccolta firme, iniziata lo scorso 21 settembre, per promuovere l’apertura di un Centro diurno per i malati di Alzheimer. Tutte le firme che verranno raccolte saranno poi consegnate al presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo.
mo costruire, condividendone percorsi e propositi, ed è il metodo a tutt'oggi migliore per attivare momenti di partecipazione, comunicazione e condivisione vera». «Come categoria di professionisti ha aggiunto il presidente dell’Ordine degli architetti - stiamo raccogliendo delle firme per presentare una legge di iniziativa popolare che garantisca la professionalità e la qualità degli interventi che devono caratterizzare qualunque opera pubblica da porre in essere, dai vicoli dei paesi alle piazze delle grandi città». Unico neo la mancata partecipazione all’iniziativa dell’amministrazione comunale «coinvolta anzitempo nel progetto che - come ha concluso Fierro - non ha avuto nemmeno il tatto di farci pervenire una nota di risposta alle richieste puntualmente inviate». Il Bando di partecipazione e tutta la documentazione necessaria è disponibile sul sito del circolo www.circoloangillavecchia.it e sui siti degli ordini professionali.
SI terrà martedì una seduta di consiglio provinciale aperta per la giornata di mobilitazione dell’Upi (Unione delle Province italiane) La seduta si terrà alle 10.30, nella sala consiliare di piazza Mario Pagano. La seduta è stata convocata per aderire alla Giornata nazionale di mobilitazione delle Province, indetta dall'Unione delle Province d'Italia. «Aderiamo all’iniziativa - afferma il presidente del consiglio provinciale Antonio Salicone - convinti di dover contrastare una campagna denigratoria contro le Province che si inserisce, in modo organico, in una strategia di delegittimazione della politica, attraverso la riduzione degli
spazi della democrazia e del ruolo delle istituzioni». Verrà sottoposto all’approvazione dell’assemblea un ordine del giorno nel quale si chiederà, tra l’altro, al Governo e al Parlamento di accelerare l’iter per un riordino istituzionale, che individuando e rafforzando le funzioni di Comuni, Province e Regioni, semplifichi e renda efficiente la pubblica amministrazione. L’assise sarà aperta alla cittadinanza, alle forze economiche e politiche, ai sindacati e ai rappresentanti delle istituzioni presenti sul territorio. Dopo il dibattito consiliare, le conclusioni saranno affidate al presidente della Provincia di Potenza Sabino Altobello.
Incontro nella scuola dell’infanzia “Alcide De Gasperi”
L’importanza della famiglia LA famiglia fondatrice di valori umani. E' stato questo il tema della tavola rotonda svoltasi ieri pomeriggio nella scuola per l'infanzia Alcide De Gasperi Un tema caldo, quello sviluppato da suor Anna Beatrice e dai genitori dei bambini che quotidianamente frequentano l'istituto scolastico ed educativo del capoluogo. Il decadimento dei valori e la perdita dei fattori educativi, liturgici ed associativi sono stati i temi caldi dell'incontro che ha preso spunto dal “Meeting internazionale delle famiglie” svoltosi all'inizio di gennaio a Città del Messico. Un dibattito vivace, sempre attento ha animato la giornata di lavoro dei genitori e delle insegnanti, guidate da suor Anna Beatrice e suor Licia Marra. Sei i temi della catechesi sdolcinati nel corso della tavola rotonda tutti attinenti alla perdita costante e dolorosa dei valori familiari, elemento di forte preoccupazione della società moderna. I temi elaborati dalla tavola rotonda sono stati quelli inerenti la famiglia come valore, il nucleo familiare come elemento fondante della fede, la famiglia aperta a Dio e al prossimo,
Il pubblico presente all’incontro
la famiglia trasmettitrice di valori e usanze cristiane, e come portatrice di valori della diversità. Tanti accenti, legati al ruolo difficile tra genitori e figli che in questi ultimi anni ha avuto diverse sfaccettature e situazioni complesse. La globalizzazione, i messaggi spesso fuorvianti dei mass media, la delinquenza, i problemi della vita quotidiana sono stati gli spunti principali della tavola rotonda di ieri pomeriggio. La Chiesa, supportata dalla costante presenza dei preti, delle suore e degli operatori di pace deve consentire pro-
cessi di crescita molto forti e duraturi. I messaggi di Giovanni Paolo II in occasione delle conferenze svoltesi in Messico nel 1979 e in Africa nel 1992 sono i punti ispiratori di un dialogo sempre difficile tra famiglie e istituzioni. I comportamenti dei bambini, lo stile educativo dei genitori, la condotta e il rispetto verso il prossimo costituiscono vere e proprie fondamenta di carattere esistenziale. I vizi dei bambini, ivi compreso lo spreco d'acqua e la mancanza di educazione sono fattori emotivi e significativi di una crescita costante e duratura nel tempo. Fattori e carenze che devono essere limate con il contributo consapevole dei genitori, delle istituzioni e delle forme di aggregazione più svariate. I recenti moniti di Benedetto XVI devono costituire gli strumenti per una svolta nell’ambito del delicato ruolo genitore-figlio. La presenza del padre, il rapporto con il mondo esterno e quello doloroso con la morte sono stati altri elementi di valutazione dibattuti nel corso dell’incontro. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
Domenica 1 febbraio 2009
28 Avigliano Una delibera della giunta comunale concede altri 60 giorni per pagare l’imposta
Ici, prorogata la scadenza Obiettivo: escludere i terreni che non sono edificabili AVIGLIANO – Ici sui terreni edificabili: una delibera della giunta comunale proroga i termini di scadenza per il pagamento dell’Ici di altri sessanta giorni. Nelle prossime settimane saranno riviste tutte le cartelle relative al 2003, in particolare le 340 riguardanti i contribuenti che posseggono terreni nelle zone B così come identificate dal piano regolatore generale. L’obiettivo è quello di escludere dalla tassazione i reliquati di terreno non effettivamente edificabili e verificare le reali potenzialità edificatorie degli altri. Inoltre, sarà rivisitata la tabella dei valori assegnati a ciascuna area. Questa decisione permetterà di rivedere gli indici in base ai quali l'ente calcola il valore del bene ai fini del pagamento dell’Ici. Alla fine della verifica di tutte le posizioni tributarie, che durerà alcune settimane, l’ente emetterà gli avvisi ex novo. Contro queste nuove cartelle, comunque, chi vorrà potrà fare ricorso alla commissione tributaria. Ossigeno ai contribuenti, dunque. Ma anche un passo indietro dell'amministrazione. Sono questi i provvedimenti adottati dalla giunta
Il sindaco Tripaldi. A destra la piazza principale di Avigliano
comunale nei giorni scorsi, in seguito a una serie di incontri e prese di posizioni politiche critiche, prima fra tutte quella del consigliere Francesco Coviello (Udc), che hanno sollevato il caso delle cartelle Ici inviate per conto del Comune da una società di Pesaro, la Quadratech. Le decisioni dell'ente le ha rese note il sindaco di Avigliano, Domenico Tripaldi,
che nella delibera di giunta numero 14 del 2009, in fase di pubblicazione, ha stabilito tra l'altro la proroga di almeno sessanta giorni per il pagamento dell'imposta. Una soluzione dettata da «un fermento fisiologico nato all'indomani del progetto di equità fiscale, che per la prima volta ha permesso il controllo a tappeto su tutti i terreni edificabili». Così la spiega Tripaldi, il
quale tiene a dire che «il contribuente aviglianese è virtuoso» e si è dimostrato «sempre adempiente agli obblighi tributari». I numeri che snocciola Tripaldi sono questi: «Il novanta per cento dei contribuenti paga, c'è un nove-dieci per cento che invece sfugge al pagamento di alcune imposte». E’ una sorta di gioco a guardie e ladri. Se c’è di mezzo la legge, pare essere
il ragionamento di Tripaldi, la caccia all'evasore è d'obbligo. A parere del primo cittadino di Avigliano «non c’è nessun atto persecutorio. Sono adempimenti di obblighi di legge (due decreti del 2005 e del 2006, uno del governo Berlusconi, l'altro del governo Prodi, ndr) a cui gli uffici non possono sottrarsi, pena la responsabilità contabile di carattere perso-
nale dei funzionari dell'ente». Il provvedimento di giunta elargirebbe altri effetti. La sanzione amministrativa prevista per coloro che hanno omesso la dichiarazione dei beni si pagherà una sola volta. Dicono dal comune che qualora il calcolo dell'Ici sulla base del nuovo valore assegnato ai terreni dovesse andare a credito di quei cittadini che hanno già pagato, l'eventuale differenza sarà portata a scomputo nelle cartelle relative all'Ici del 2004. Quei contribuenti che dovessero avanzare, dunque, sconterebbero nel bollettino del prossimo anno. Questa confusione si poteva evitare, se solo fossero stati informati in tempo e con chiarezza i cittadini. È l'accusa giunta nei giorni scorsi dai consiglieri comunali del centrodestra che, nell'annunciare la richiesta di un consiglio comunale straordinario, hanno affidato la loro posizione a un comunicato stampa. Tripaldi non ci sta alle accuse a distanza e risponde: «I contribuenti sono stati informati attraverso un questionario inviato a tutti». Solo? Gianni Sileo potenza@luedi.it
Pietragalla Nonostante le sollecitazioni
Pietragalla L’iniziativa del “Forum dei giovani”
Ufficio postale, da 3 anni manca ancora l’insegna
Al via il girone di ritorno del torneo di calcio a 5
PIETRAGALLA - Mentre in tanti centri abitati della Basilicata ci si confronta sul tema della razionalizzazione dei servizi postali tra l'ente Posteitaliane e le istituzioni territoriali e i cittadini, a Pietragalla questo problema non esiste. Invece è presente una situazione che da oltre tre anni non si riesce a risolvere tenuto conto che non è soltanto una questione di forma e quindi di immagine ma anche di sostanza e più volte dalle pagine de "Il Quotidiano della Basilicata" in questo lungo periodo di tempo è stata sollevata tale lacuna. Si tratta della totale mancanza dell'insegna "Pt" al di sopra della porta di ingresso dell'ufficio postale di Pietragalla la cui inesistenza provoca, soprattutto tra le persone non residenti che si trovano in paese per espletare servizi postali immediati sul posto, difficoltà nella sua individuazione al punto chè pur trovandosi nelle sue vicinanze non si riesce ad individuarlo in quanto manca il riferimento essenziale. Oltre
tre anni or sono a causa della neve l'insegna andò in frantumi e da allora la risoluzione del problema non è stata ancora effettuata tenuto conto che attualmente è presente solo la struttura in ferro che sosteneva l'insegna. E' certamente anche una questione di immagine se si considera che la struttura in ferro che funge da sostegno è davvero inguardabile al cospetto di un fabbricato e di un ufficio dove nel passato più o meno recente sono stati effettuati lavori di ristrutturazione e di riqualificazione dal punto di vista della funzionalità e se si considera che l'ufficio è ubicato lungo via Vittorio Emanuele , l'arteria cittadina a più alta densità veicolare e pedonale del centro abitato. Sicuramente questo è un disagio sopportabile e superabile rispetto ad altre situazioni ben più gravi e serie, ma ciò non toglie che necessita della soluzione. Antonio Bevilacqua potenza@luedi.it
PIETRAGALLA - Il Forum dei Giovani di Pietragalla si caratterizza per tutta una serie di attività diversificate che coinvolgono direttamente sia nell'organizzazione che nella partecipazioni molti dei ragazzi che vi fanno parte. Nel corso di un anno di attività si è passati dall'impegno sociale a quello artistico, dall'attività legata alla solidarietà all'impegno sportivo. La sede sociale della struttura della quale è responsabile Valentino Pepe si trova lungo via Vittorio Emanuele III, l'arteria cittadina a più alta densità pedonale e veicolare e ciò permette una frequentazione continua e frequente essendovi all'interno varie opportunità per poter lavorare. Per quanto concerne le attività in svolgimento riprende in questi giorni con la fase di ritorno il torneo di calcio a cinque
organizzato dal Forum al quale partecipano all'incirca una dozzina di squadre e questo mini campionato si svolge presso l'impianto sportivo del centro polifunzionale di Rione San Leonardo del paese. Si tratta di una iniziativa sportiva cominciata durante lo scorso mese di novembre che ha riscosso immediatamente l'interesse e la partecipazione di tante persone tenuto conto dell'elevato numero di squadre partecipanti. Naturalmente oltre all'aspetto prettamente sportivo questo evento calcistico è importante in quanto costituisce un momento di aggregazione e di confronto tra generazioni differenti anche dal punto di vista sportivo, se si considera che tutte le partite vengono seguite anche da un pubblico sempre più numeroso. an. be. potenza@luedi.it
Pignola I volontari del Cras di Pantano apriranno le porte del centro faunistico
Una domenica alla scoperta dell’oasi PINGOLA - L'oasi florofaunistica del Pantano propone ancora una giornata all'insegna del contatto con la natura. Oggi a partire dalle 10, le guide saranno a disposizione di quanti vorranno visitare l'oasi naturalistica del Wwf intorno al lago. Nel corso della giornata i responsabili della cooperativa “Novaterra”, a cui è affidata la gestione dell'oasi, illustreranno le attività svolte con proiezioni interattive e presentazione in powerpoint sulla riserva e la fauna delle zone umide. Previsti laboratori di microscopia
e attività di birdwatching. Per l'osservazione degli uccelli, in dotazione attrezzature professionali: binocoli, cannocchiali e guide di riconoscimento dell'avifauna europea. Altrettanto interessante il laboratorio di fotografia naturalistica, anch'esso con dotazione di strumenti specifici. L'oasi del Pantano, un'estensione di 155 ettari, ospita salici, pioppi ed ontani, oltre alla flora tipica delle zone lacustri. Più di 150 specie di uccelli migratori transitano nei pressi del lago e 37 specie vi nidificano.
E' possibile osservare alzavole, morette, aironi e rapaci come il nibbio, il falco di palude e la poiana. Impossibile, poi, dimenticare i cigni stanziali. All'interno dell'oasi si trova il Cras, Centro recupero animali selvatici della Provincia di Potenza. Le sue strutture ospitano gli esemplari selvatici che necessitano di cure prima di essere nuovamente riconsegnati al loro habitat naturale. Centinaia le specie di uccelli, ma anche ricci, volpi e tassi rimessi in libertà. Nel mese di novembre, grazie alle cure del veterina-
rio dottor Antonio Casalnuovo e dei responsabili del centro, è stata reintrodotta una coppia di nibbi reali. I rapaci sono tornati a sorvolare le campagne di Albano di Lucania. La principale causa di ferimento e morte di questi esemplari è imputabile alle armi da fuoco, tuttavia il connubio tra cacciatori e uccelli a volte è possibile. Lo testimonia l'episodio avvenuto un paio di mesi fa a Palazzo S.Gervasio, dove «un cacciatore - racconta Francesco Romano, responsabile Cras - aveva rinvenuto una poiana probabilmente investita
da un'auto in corsa. Il rapace è stato soccorso e recapitato presso il centro. Sottoposto alle cure del caso, il volatile ha avuto una degenza di circa due mesi, dopo di che sono state accertate le condizioni idonee per il suo rilascio. La liberazione è avvenuta nel Bosco di Santa Giulia, a Palazzo San Gerva-
sio, esattamente nel luogo di ritrovamento, alla presenza anche di un esponente Wwf, Mario Musacchio». Nel promuovere le attività di oggi, i responsabili dell'oasi e del Cras rinnovano l'appello per la tutela degli animali selvatici Simona Brancati potenza@luedi.it
Domenica 1 febbraio 2009
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A Cancellara il 2 e 3 febbraio si celebra San Biagio Martire. Non mancano musica e Lucanica
Patrono, tutto pronto per la festa Coinvolte nella preparazione le associazioni del comune CANCELLARA - Tutto è pronto a Cancellara per celebrare, domani e il 3 febbraio, il santo patrono San Biagio Martire. Questa manifestazione che unisce fede e folklore, quest’anno, oltre al consueto rito religioso che si concluderà con la tradizionale benedizione della gola e del pane, prevede il ritorno, graditissimo, della sagra della salsiccia di Cancellara “La Lucanica”. Si è deciso, quest'anno, di mettere insieme le forze e organizzare una festa che raggruppasse, almeno una volta all'anno, tutte le associazioni di Cancellara: Acli, Anspi (Oratoiro San Clemente), Associazione “la Cancellarese”(Gruppo folkloristico” la Rondinella), Biblioteca Libutti, Comitato Feste e Unitre, con il patrocinio della Comunità Montana Alto Basento ed il Comune di Cancellara. Un evento quello di domani e del 3 febbraio che ha dietro un lavoro che va avanti da mesi.
Cancellara, il comune lucano che, per due giorni, sarà impegnato per la festa dedicata al santo patrono San Biagio Martire
Mesi in cui si sono susseguite riunioni e scambi di opinione al fine organizzare al meglio questo appuntamento. La festa di San Biagio che ormai si ripete da tantissimi anni è molto sentita a Cancellara, uno dei pochi paesi dove è ancora vivo il rito di invocare la protezione del Santo incrociando due candele sotto la gola. Quest'anno i festeggiamenti sono en-
trati nel vivo già venerdì scorso, con la sfilata dei “Tintili”. Una sfilata di costumi tradizionali per le strade del borgo medioevale, accompagnata da musiche e balli popolari, di tradizione secolare, questa è una festa di rievocazione di eventi propizi per la collettività. Si proseguirà oggi, con la celebrazione eucaristica della Candelora alle 17, a seguire la mostra fotografica dal
Dopo l’iniziativa del gruppo “Cuori muresi”
Artigiani e commercianti: proposte per il futuro MURO LUCANO - Ha riscosso una buona partecipazione l'iniziativa del gruppo culturale Cuorimuresi finalizzato all'aggregazione sociale e alla conoscenza dei problemi del territorio. L’associazione ha dato vita nel pomeriggio di giovedì 29 gennaio 2008 nell'aula consiliare del comune di Muro Lucano, a un pubblico incontro con commercianti e artigiani. Il tema della tavola rotonda è stato: “Problematica di settore, ricerca delle soluzioni”. L’obiettivo di Cuorimuresi è di conoscere bene gli aspetti e le problematiche che vivono i commercianti e gli artigiani di Muro Lucano, e magari tracciare delle linee programmatiche per approntare anche una lista civica in vista delle prossime elezioni amministrative del 6 e 7 giugno 2009. L’intento è sempre lo stesso: riavvicinare i cittadini rendendoli partecipi e consapevoli di quanto succede sul territorio, e promuovere la partecipazione attiva dei cittadini alla vita sociale e politica di Muro Lucano, che contribuisca a operare scelte utili e condivise per il
Il presidente Alberto Iuzzolino con Gaetano Baldassarre (associazione Cuori muresi)
“bene comune”. All'iniziativa di Cuorimuresi hanno partecipato i rappresentanti di alcune aziende: Antonio Calabrese, Luigi Perillo, Maria Di Gennaro, Carmine Partini, Vito Pacella, Domenico Ciaglia, GerardinaChiaravalle, Michelina Strammiello, Maria Gerarda Paciello e Giuseppe Selvaggi. I commercianti hanno posto l'accento sulla necessità di programmare delle iniziative per favorire l'afflusso di persone provenienti da fuori, al fine di rilanciare il settore e rendendo accessibili e fruibili i luoghi di maggiore attrazione turistica. Il Gruppo Culturale Cuo-
rimuresi, inoltre, ha portato a conoscenza delle forze attive presenti all'incontro alcuni punti alla base della carta valori dell'associazione: il coinvolgimento in modo attivo e trasparente dei cittadini, la trasparenza nell'attività degli uffici pubblici, e voci sia in entrata e in sia uscita del bilancio comunale, trasparenti, chiare e accessibili a tutti. I Cuorimuresi, i Commercianti e gli Artigiani, dopo questo primo fattivo incontro si sono dati appuntamento a giovedì 12 febbraio 2009 sempre alle 17,30 presso la Sala Consiliare del comune di Muro Lucano. Carmine Pepe
Un bilancio sull’annata agraria POTENZA - Continua in regione l'attività dell'Alsia, l'agenzia lucana di sviluppo e di innovazione in agricoltura. Si rinnova l'appuntamento annuale con il “Consuntivo fitosanitario”, la giornata congressuale dedicata all'andamento dell'annata agraria, alle emergenze fitosanitarie e alle strategie di difesa. A organizzare il tutto è il Servizio di Difesa integrata dell'Alsia, a cui parteciperanno come ogni anno tecnici ed esperti. Questa edizione - sottolinea il respon-
sabile Giuseppe Mele dell'Alsia - si terrà giovedì 5 febbraio a Metaponto a partire dalle nove del mattino presso l'azienda sperimentale Alsia “Pantanello” di Metaponto. Durante i lavori sarà illustrato il Servizio di previsione e avvertimento "FitoSpa", attivato dalla Regione in linea con le nuove direttive europee sull'uso sostenibile degli agrofarmaci. Spazio anche alla nuova normativa sui fitofarmaci e alla consueta esposizione dei poster sulle attività svolte dai vari Enti partecipanti. Claudio Buono
titolo “Come eravamo….”, presso la sede comunale di piazza Umberto I e infine è previsto preso la chiesa dell'Annunziata il concerto della Candelora in onore di San Biagio, con l'orchestra da camera Obadiah. La manifestazione entrerà, però, nel vivo martedì 3 febbraio. Si inizierà la mattina con il giro per le vie del paese della banda musicale. Alle 11 è prevista la celebra-
zione eucaristica presieduta da Giovanni Ricchiuti, alle17.30 il rito della benedizione della gola, con la distribuzione del pane benedetto di San Biagio. Alle 20.30 aprirà il momento gastronomico per eccellenza, che dopo tanti anni ritorna per la gioia dei buon gustai, la sagra della salsiccia. Un prodotto tipico della tradizione cancellarese, che rimane sempre tra i più rinomati della Basilicata per qualità e pregiatezza. Le prime notizie sulla salsiccia di Cancellara risalgono al 1700. Infatti nella "statistica del regno di Napoli nel 1811 “Sussistenza e alimentazione della popolazione circondario Cancellara, comune di Cancellara " , si legge: "...si fa uso dà contadini di carne di porco, che ingrasciano nelle loro case in tempo di carnevale ..si salano le carni di maiale, e si affumicano, che come sa/siccie stesse si conservano fino al tempo delle mes-
si......" . Altre notizie più recenti si trovano sugli atlanti storici della Insor, nelle pubblicazioni del 1931, 1969 e del 1984. E' stata inserita anche tra i prodotti dell' Arca della Slow Food Arcigola. Oltre alla salsiccia sarà possibile degustare prodotti tipici della tradizione culinaria di Cancellara. Tra i vari stand che verranno allestiti ci sarà anche quello dove, mani esperte, sveleranno i segreti delle complessi operazioni che occorrono per la realizzazione di questo gustosisimmo prodotto. Per l'occasione è stato preparato un quintale di salame. La serata sarà allietata dalla presenza di quattro gruppi folkloristici: “La Rondinella” di Cancellara, “i Salviani” di Savoia di Lucania, “I Titesi” di Tito ed infine il gruppo folk di Baragiano. In chiusura di serata non mancherà lo spettacolo di fuochi pirotecnici. Carmen Paradiso
Domenica 1 febbraio 2009
30 Viggiano Continua il sit-in davanti alla sede del Centro olii. Viceconte e Taddei scrivono al ministro
Autotrasportatori: protesta a oltranza I lavoratori attendono l’incontro di domani in Regione VIGGIANO - Continua ad oltranza la protesta degli autotrasportatori del greggio. Per lunedì mattina alle 12 e 30 disposto un tavolo istituzionale con Regione, Eni e Prefetto. Per ora la situazione non è cambiata. Sono già trascorsi tre giorni da quando gli autotrasportatori del greggio sono scesi sul “piede di guerra” posizionando le proprie autocisterne lungo la strada che affianca il Centro Olio. Una protesta pacifica, per ora, esplosa da quando l'Eni ha comunicato di sospendere dal 31 Gennaio 2009 l'attività del centro di stoccaggio e carico di Calvello. Quindi niente più lavoro per una categoria che dal 1993 ha iniziato l'attività investendo nel proprio futuro lavorativo e che durante gli anni ha subito dei bruschi rallentamenti fino ad arrivare ad oggi, con la decisione da parte di l'Eni di sospendere l'attività di trasporto del greggio da Calvello al Centro Olio, con la chiusura di alcuni pozzi. Una situazione di disperazione per gli oltre 70 autotrasportatori che si sono ritrovati «senza lavoro e debiti, per aver investito nel ricambio di mezzi». Disperazione che potrebbe montare anche in qualcosa di più forte - evidenziano i lavoratori - come incatenarsi davanti ai
Maratea I rocciatori scoprono una falda acquifera
Frana di Ogliastro-Fiumicello Servono altri controlli geologici
Gli autotrasportatori nei pressi del centro olii di Viggiano
cancelli del Centro Olio per far sospendere ogni attività, se la situazione non cambia. Si vedrà - aggiungono - quello che non si è mai visto in Val d'Agri». Ma la criticità è anche per un'altra categoria. Insieme alla situazione precaria lavorativa degli autotrasportatori è affiancata anche la precarietà delle oltre 20 unità della vigilanza “città di Potenza” che accompagnano le autocisterne durante i tragitti sul territorio. Per loro il lavoro finisce quando finisce quello degli autotrasportatori. Intanto i rappre-
sentanti istituzionali locali portano la loro solidarietà come il presidente della Comunità Montana Antonio Imperatrice che ha commentato «solidarietà a tutti gli autotrasportatori per la situazione di emergenza che si è venuta a creare per la crisi di lavoro che riguarda più di 70 famiglie». Sulla vicenda sono intervenuti anche i parlamentari Taddei e Viceconte. Gli esponenti del Pdl hanno inviato una nota al Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, nella quale si evidenziano le esigenze e le
necessità che stanno interessando il trasporto petrolifero nei giacimenti lucani ed i rapporti tra gli autotrasportatori e l'ente committente Eni spa. I due Parlamentari ritengono che tale servizio è stato svolto con grande professionalità e con investimenti per un importo di circa due milioni di euro. Pertanto, «si è chiesto al Ministro di intervenire presso l'Eni affinché siano date, in tempi rapidi, risposte a tali lavoratori ed alle loro famiglie». Angela Pepe provinciapz@luedi.it La frana di Ogliastro
San Martino D’Agri Ieri la cerimonia
Salvarono un pastore Riconoscimento all’Arma SAN MARTINO D’AGRI - Un riconoscimento pubblico ai carabinieri si San Chirico Raparo per l'impegno profuso nel salvataggio di un pastore scomparso il 2 novembre 2008. Con una mozione all'ordine del giorno del consiglio comunale e la consegna di una pergamena, l'amministrazione ha voluto rendere onore a coloro che come ha commentato il primo cittadino, Pasquale Robortella: “Evidenziando altissimo senso di dovere e lodevole altruismo non esitavano, con pronta determinazione e cosciente sprezzo del pericolo, ad intervenire in soccorso dell'anziano pastore”. Era il 2 novembre quando Sassone Leopoldo esce di casa per portare al pascolo i suoi animali, ma l'anziano ottantaseienne non rientra a casa e i figli iniziano a preoccuparsi. Ben presto vengono allertati i carabinieri di San Chirico Rapa-
ro che coordinano le ricerche, supportati dall'aiuto di numerosi cittadini e dai vigili del fuoco. Si lavora per tutta la notte e solo la mattina del 4 novembre, intorno alle 6.30 Leopoldo viene ritrovato in un dirupo, sul Monte Raparello, dove era scivolato. A ringraziare i carabinieri anche l'anziano pastore e sua figlia Antonietta. Una cerimonia semplice ma anche significativa. Alla presenza del tenente Luigi Salvati Tanagro, comandante N.O di Lagonegro, il sindaco Robortella ha consegnato al Maresciallo capo, Rocco Del Bue, il riconoscimento. A seguire i ringraziamenti ai carabinieri Pasquale Dima e Pasquale Martella, rispettivamente consegnati dall'assessore del comune di San Chirico Raparo, Giovanna Greco e dall'assessore Lammoglia Michelino. Un'occasione per dare plauso non solo all'intervento effet-
La cerimonia di ieri
tuato a novembre, ma anche per ribadire come ha spiegato Robortella: «l'importanza di un lavoro silenzioso che i carabinieri sono sempre stati in grado di effettuare, creando un ambiente sano e nella convinzione che in una realtà come quella di San Martino è necessario prevenire e conquistare la fiducia della gente, piuttosto che reprimere». Francesca Gresia provinciapz@luedi.it
L’iniziativa è promossa dal Cai
Avvocati di Lagonegro, altra tappa Il Pollino sarà presente a PedalaItalia 2009 della formazione professionale LAGONEGRO - Per gli avvocati la formazione professionale continua. Gli avvocati avranno la possibilità di mantenere e migliorare la propria preparazione professionale, curandone l'aggiornamento e partecipando alle attività di formazione. “La professione forense” è stato il tema dell'incontro che si è tenuto nel Cinema Iris di Lagonegro. L'incontro ha prodotto, ai partecipanti, tre crediti formativi per la previdenza e la deontologia. L'incontro è iniziato con l’intervento del presidente del Tribunale di Lagonegro, Antonio Cirillo, l'introduzione del presidente dell'ordine degli avvocati di Lagonegro, Gennaro Lavitola, e gli interventi del
consigliere cassa nazionale previdenza e assistenza forense, Beniamino Palamone, dal tema “prospettive e necessità della riforma previdenziale” ed in video proiezione “la nuova disciplina della professione forense ex legge 223/2006” dei professori Piero Schlesinger e Pierluigi Tirale. L'argomento è stato inquadrato per la situazione così come era delineabile fino al 4 luglio 2006 giorno della pubblicazione in gazzetta ufficiale, con immediata entrata in vigore, del “Decreto Bersani”, poi convertito con la legge n. 248 del 4.8.2006, per poi analizzare brevemente le novità stesse introdotte da tale legge nonché dal Codice Deontologico.
POLLINO - Anche il Pollino sarà presente al PedalaItalia 2009 ideato dal Cai. L'estate 2009 sarà in sella con PedalaItalia da Trieste a Reggio Calabria in mountain bike. A dieci anni dal secondo CamminaItalia, la prossima estate tocca alle mountain bike percorrere tutta l'Italia in un ideale gemellaggio tra gli escursionisti con gli scarponi e quelli con le ruote sempre all'insegna del motto “godere dell'ambiente e dei panorami, conoscere e vivere da vicino la montagna, amarla e rispettarla”. Ecco il messaggio che scaturisce dalla grande manifestazione che si svolgerà dal 5 luglio al 4 ottobre 2009 lungo tutte le Alpi e gli Appennini, guidata a turno da decine di sezioni del Cai, che si passeranno il testimone dalla città giuliana sino al capoluogo sullo Stretto di Messina. em. ma.
MARATEA - Resta ancora sotto osservazione il movimento franoso che si è verificato mercoledì mattina alla località Ogliastro-Fiumicello. Ieri mattina un ulteriore sopralluogo ha evidenziato la presenza nell'area di una falda acquifera che richiederà ulteriori accertamenti, mentre Acquedotto lucano continua a tenere sotto controllo il tratto di fognatura interrotto per evitare sversamenti di materiale in mare. A Lagonegro, intanto, riapre la Sp 19. Al sopralluogo di ieri, insieme ai tecnici comunali e ai vigili urbani, hanno partecipato anche due rocciatori della “Dolomiti rocce”, incaricati dal Comune di Maratea di verificare le condizioni di stabilità dell'area in vista dell'intervento di sicurezza del costone. Dal sopralluogo è emerso un fronte della frana di circa 30 metri e la presenza, su tale fronte, di acqua. Per questo si è deciso di rimandare gli interventi per la messa in sicurezza dell'area fino a quando il sito non sarà osservato da un geologo. Quello che bisogna ora capire è se l'acqua che zampilla dal terreno proviene da una falda sotterranea oppure si tratta solo di una quantità di acqua accumulatasi in questi giorni di abbondanti precipitazioni. Una volta stabilito questo, la Dolomiti rocce procederà con la messa in sicurezza del sito. Farà cioè cadere il terriccio e i massi ancora in condizioni di pericolo e stenderà sull'area interessata dalla frana una rete metallica. Solo dopo, sarà possibile accedere all'impianto di sollevamento che collega una parte della rete fo-
gnante di Fiumicello all'impianto di pretrattamento dei liquami a località Ogliastro, danneggiato dalla frana. La situazione è per il momento sottocontrollo, ribadisce Franco Florenzano, Comandante dei vigili urbani di Maratea. La condotta che porta una parte consistente della fognatura di Maratea all'impianto di pretrattamento non è stata al momento danneggiata dalla frana. Quella invece interrotta dal movimento franoso, raccoglie poche case della frazione, per lo più destinate a residenze estive. Inoltre, spiega sempre il comandante dei Vigili Florenzano, il tratto chiuso è costantemente monitorato dai tecnici di Acquedotto lucano che saltuariamente provvedono a svuotarlo con le autobotti. Una buona notizia arriva per la viabilità. Ieri pomeriggio alle 18, la Provincia ha riaperto la Sp 19 chiusa all'ingresso di Lagonegro domenica scorsa a causa di un movimento franoso che ha interessato il costone sovrastante. L'intervento è stato più lungo del previsto sia per le condizioni di maltempo perdurante durante la settimana che hanno rallentato i lavori, sia per la notevole mole di materiale che è stato necessario far cadere dal costone per mettere in sicurezza l'area. Rimangono, invece, ancora chiuse al transito, la strada Panoramica che dalla Sp 18 Tirrena Inferiore conduce al Porto di Maratea e la Sp 44 alla frazione Parrutta di Trecchina. Francesco Zaccara provinciapz@luedi.it
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Domenica 1 febbraio 2009
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Lavello Resta in piedi l’origine dolosa. L’ombra del racket? Ma i proprietari smentiscono
Pub incendiato: continuano le indagini LAVELLO - Un rete metallica e delle grandi tavole di legno lungo la centralissima Via Roma e la Via De Manna comprono quello che è rimasto dal pub Revolution dopo l'incendio i giorni scorsi. A distanza di quarantotto o ore dal tragico evento si fa la conta dei danni ma soprattutto ci si interroga ancora sulle possibili cause. Mille ipotesi dalle più disparate alle più imbarazzanti ma anche tanto timore per un evento che non ha precedenti nella cittadina dauna. E' la notizia del giorno. Tiene banco nei capannelli di gente che continuano a sostare innanzi al locale ma anche nei locali pub-
blici tra giovani e meno giovani. Non trapela nessuna notizia dalla forze dell'ordine impegnate incessantemente nelle indagini. Nessuna pista è stata per il momento esclusa. Si pensa anche alla mano del racket sebbene i proprietari dell'attività commerciale abbiano più volte smentito tala ipotesi. Il locale, un bar pub notturno, era ben frequentato soprattutto da giovani nelle ore notturne e nei week end. All'interno si svolgevano manifestazioni ed esibizioni di gruppi musiciali. La sua apertrura all'inizio del 2007 in uno stile nuovo ed avveneristico. Di natura sicuramente dolosa,
l'incendio pare sia stato appiccato da parte di alcuni malviventi che dopo aver forzato la porta di ingresso, sottratto alcuni beni all'interno e cosparso del liquido infiammabile, hanno appiccato il fuoco servendosi di un ordigno artigianale. Sono rientrati intanto nelle loro abitazioni già dalla mattinata di venerdì i condomini dei dieci appartamenti che sovrastano il pub. Per loro ancora lo choc di una notte trascorsa in strada ma soprattutto la paura per le sorti degli appartamenti ai primi piani dello stabile lambiti visibilmente dalle fiamme che si sono rapidamente propagate all'esterno del lo-
cale. Per loro il ricordo di un piccolo incendio divampato, a causa di un corto circuito, pochi mesi fa in un locale, sede di uno studio legale, adiacente al pub e facente parte dello stesso stabile. Sotto choc l'intera cittadinanza che non aveva mai assistito ad eventi del genere in precedenza. Stretto riserbo da parte delle forze dell'ordine mentre per la dinamica dell'evento e per le particolarità del caso non si esclude che si tratti di veri e propri professionisti. Proseguono intanto a trecentossessanta gradi le indagini da parte delle forze dell'ordine che hanno interrogato a lungo gli stessi pro-
Il pub incendiato
prietari dell'attività commerciale e che pare stiano anche visionando alcune immagini riprese da telecamere di istituti di credito nelle vicinanze. Non sembra invece avere avuto seguito la voce circa la presen-
za di un testimone, avventore di un bancomat nelle vicinanze del locale, che pare abbia assistito all'evento ma sia stato fatto allontanare dai malviventi con minacce. Daniele Masiello provinciapz@luedi.it
Venosa Esperti e operatori si sono dati appuntamento in un incontro promosso dalla Cia
Viticoltura di qualità per lo sviluppo Paolo Cardone: «E’ un anno cruciale per il settore» Venerdi 30 gennaio nella sala del trono nel stenza sugli espianti. Capiamo tutti - ricastello pirro del balzo di Venosa la Cia Ba- prende - che così andremo verso la scomparsilicata ha organizzato un convegno sulla sa di molti vitigni autoctoni, la scomparsa nuova riforma Ocm vino analizzando i vari di alcune viticulture in alcune regioni storipunti con riflessioni sulle conseguenze che che, il progressivo appiattimento e standarsi potrebbero creare all'interno della realtà dizzazione dei vini europei e italiani. Dolocale. Punto strategico della discussione, vrebbe essere preferita quella della ristrutanche in vista dell'attuale recessione, l'au- turazione dei vigneti allo scopo di migliorare la situazione esimento delle vendite di stente, suscitando anvino straniero. che la scelta di politica «Il settore della vitieconomica che caratcoltura è certo il più terizza ocm». complesso- ha detto il Alla discussione vicepresidente della hanno dato il loro conCia Basilicata Paolo tributo l'agronomo Cardone - Questo è un Giuseppe Avigliano e anno cruciale perché l'enologo Michele Ladopo un periodo di cretorraca i quali hanno scita degli investimenesposto con chiarezza ti industriali, realizzai vari punti di questo zioni di nuovi impianti nuovo regolamento di vigneti in particolacon le varie previsioni re nelle nostre aree infuture. Altri interventerne, il mercato ha ti sono stati fatti dal subito un rallentapresidente del distretmento e ce il rischio di to agroindustriale del un atteggiamento di Un momento dell’incontro vulture Mauro Biscesconforto, demotivaglia, dall'assesore prozione tra i nostri vitivinciale all'agricoltura Antonio Vitucci , coltori». A fare un quadro completo sulla realtà lo- Domenico Mastrogiovanni della direzione cale è stato il vice presidente della cantina di nazionale e dal presidente regionale della venosa, Rocco Sileo che ha sottolineato le si- Cia Donato di Stefanoche ha sottolinato tuazioni di disagio e sconforto degli opera- l'importanza della viticoltura nella realtà tori vinicoltori «che stanno attraversando regionale «per questo - ha concluso - l'impeun periodo di crisi. Altri limiti che riguar- gno di ciascuno deve essere proteso non sodano l'ocm vino - ha aggiunto - sono la pre- lo alla salvaguardia, ma soprattutto alla lovisione di fondi destinati alla promozione ro tutela ed al loro possibile sviluppo». extra Unione Europea che trascura la neFrancesca Pugliese cessità di valorizzare il vino locale e l'insiprovinciapz@luedi.it
Mollica: «Normativa da applicare correttamente» VENOSA - «Una corretta ed adeguata applicazione della nuova normativa sui vigneti favorirà lo sviluppo organico dell'intero settore rendendo più competitivi i vini europei rispetto ai vini del Nuovo Mondo». E' quanto afferma il consigliere regionale della Federazione dei Popolari di Centro, nonché Presidente della III° Commissione consiliare (Attività produttive e Agricoltura) della regione Basilicata, Francesco Mollica intervenendo al seminario “OCM Vino- Quali Prospettive per la Basilicata”organizzato dalla Confederazione italiana agricoltori (Cia) di Basilicata a Venosa. «Il testo del Organizzazione Comune di Mercato (Ocm) Vino, formalmente adottato dal Consiglio dei Ministri nell'aprile 2008 - dichiara Mollica -introduce una vasta riforma dell'organizzazione comune del mercato vitivinicolo; riforma che permetterà di destinare, attraverso l'eliminazione di inefficaci e costosi sistemi di intervento, nuove e mirate misure più positive e dinamiche aumentando la competitività dei mercati europei; in questo modo si affronterà efficacemente il problema delle giacenze di vino superiori all'equivalente della produzione di un anno e che aumentando, esercitano una pressione al ribasso sui prezzi e sui redditi dei produttori». «Fra le novità dell'Ocm Vino - prosegue l'esponente della Federazione dei Popolari di Centro - risultano efficaci quelle riguardanti le dotazioni finanziarie nazionali che consentiranno agli Stati Membri di
adattare le misure d'azione alla loro situazione particolare; gli stessi fondi potranno essere trasferiti a misure di sviluppo rurale e riservate alle regioni vitivinicole. I finanziamenti al settore vengono, infatti, ricompresi in un piano nazionale contenente diverse misure, alcune delle quali verranno gestite direttamente a livello nazionale attraverso Agea (Arbea) che dovrà celermente provvedere ai pagamenti di quanto programmato». «Data la crisi congiunturale, la contrazione dei consumi nei prodotti di gamma medio alta, e l'aumento delle importazioni rispetto alle esportazioni, si permetterà così, di procedere ad un'azione destinata ad aumentare la qualità e la quantità dell'offerta vitivinicola che usufruirà di adeguate strategie di marketing ed opportune azioni distributive capaci di rendere profittevole l'attività. Si procederà ad uniformare il sistema di classificazione dei vini per cui a livello comunitario si parlerà di Do e Ig al posto di Doc e Igt; certificazione che sarà affidata ad un soggetto pubblico o privato con caratteri di imparzialità e terzietà». «Al fine di favorire la commercializzazione di un prodotto quale il vino -conclude Mollica - è necessario, quindi, che la Regione dopo aver investito ingenti risorse congiuntamente agli imprenditori agricoli, attraverso un'adeguata ed imponente azione di marketing possa formare e fortificare l'ultimo anello della filiera, la commercializzazione».
Un’Alfa 156 si è ribaltata per i l manto stradale dissestato. Qualche contusione per la conducente
Venosa - Ginestra: ancora un incidente GINESTRA - E sono cinque. E tutti nel giro di un mese. La strada Ginestra-Venosa ancora scenario di un incidente. E’ del 30 gennaio, la notizia di un spaventoso incidente avvenuto sulla strada provinciale n° 10. Un’Alfa 156 condotta da una ventenne di Banzi, R.V. con a fianco la mamma A.G. era diretta a Potenza, giunta in prossimità del campo sportivo di Ginestra a causa probabilmente di due buche, nel tentativo di evitarle, si è ribaltata rimanendo sulla stessa carreggiata. Le due donne sono state subito accompagnate da un automobilista in transito al vicino ospedale di Venosa. Constatato che l'ospedale oraziano non poteva in-
tervenire, le due donne sono state trasportate all'ospedale di Melfi dove la ragazza che guidava, che accusava dolori alle spalle ed al collo, è stata sottoposta ad una Tac, mentre la mamma ha subito un trauma cranico e le è stata applicata un collare. Sul posto dove è successo l'incidente, sopraggiungeva anche il Comandante di Polizia Municipale di Ginestra, Maresciallo Antonio Gremigna, che aveva terminato il suo lavoro al Comune arbreshe ed era diretto a Venosa. Ha contribuito a regolare il traffico che a quell'ora era abbastanza trafficato. Infatti, sono in tanti che lavorano a Venosa, insegnanti, dipendenti della Asl, impiegati, provenienti
da altri centri del Vulture. Anche il padre della ragazza che guidava,Vincenzo V. è stato subito avvertito dell'incidente ed ha raggiunto gli altri componenti della famiglia. Raggiunto telefonicamente ha riferito: «per fortuna che mia figlia procedeva piano altrimenti la macchina avrebbe strisciato a terra e terminata la sua corsa dopo parecchi metri con possibili gravi danni ai miei familiari. Infatti, i graffi subiti dalla macchina, nella sua parte superiore non sono tanto evidenti. Non è possibile viaggiare su queste strade che ad ogni curva evidenziano crepe e buche, un vero pericolo per chi vi transita». Noi aggiungiamo che que-
sta strada è stata interessata da miglioramenti per una spesa di 240 mila euro proprio nei mesi scorsi da parte della Provincia di Potenza. Ci chiediamo come mai ci sono ancora buche e crepe su questa strada? Come mai non è stato rifatto il manto stradale dove è successo l'incidente, a differenza di altri punti meno pericolosi, interessati da nuovo manto stradale? Come mai le linee di mezzeria non interessano tutto il tratto, ma sono state fatte a metà? Come mai questa strada, pur migliorata, continua ad essere pericolosa ? A questi interrogativi, si attendono delle risposte. Lorenzo Zolfo provinciapz@luedi.it
La macchina incidentata
Domenica 1 febbraio 2009
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Melfi Inteventi effettuati in alcune zone considerate a rischio
Il Comune scende in campo contro la piaga del randagismo MELFI - Dopo la segnalazione effettuata dal "Quotidiano", relativamente alla questione randagismo a Melfi, l'amministrazione comunale fa sapere di essere prontamente intervenuta nella zona via Foggia, via Lucca, via Aldo Moro, area ingresso Ospedale. In questa parte della città erano soliti girare cani di grossa taglia che infastidivano, passanti, automobilisti e residenti. «Siamo intervenuti, portando via tre cani che componevano questo branco - fanno sapere dal palazzo di città. La situazione è migliorata ed invitiamo i cittadini di Melfi a segnalarci casi di cani pericoli, o ammalati, anche se spesso non tutte le segnalazione hanno queste caratteristiche", sottolinea l'Assessore al ramo, Francesco
Rauseo. Il problema randagismo resta di difficile risoluzione. Fenomeno complesso ed aperto a vari fronti con l'amministrazione comunale che cerca di svolgere il suo ruolo, tra non poche difficoltà, anche in assenza di un canile che dovrebbe aprire battenti prossimamente, come rimarca lo stesso Rauseo: " Contiamo di inaugurare questa struttura entro aprile". Il nuovo canile che sorgerà in zona Accovatura, con-
trada Serre a Melfi, disterà circa 10 chilometri dal centro cittadino sarà dotato di una sala operatoria e potrà ospitare 100 cani. " Il problema, sottolinea Rauseo, è che quando aprirà il canile sarà già quasi completo visto che attualmente abbiamo circa 70 cani sparsi tra i vari canili del circondario". A questi bisognerà aggiungere qualche altro cane proveniente da canili tipo Lavello, convenzionati con il comune di
Melfi, che deve in qualche modo ricambiare la cortesia ricevuta in questi anni. Aumentando i moduli si potranno aumentare i posti, l'importante che il tutto non vada a discapito dell'accoglienza e del confort. " Bisogna evitare assolutamente la creazione di canili - lagher, come purtroppo se ne sono visti in passato, rimarcano dall'associazione Anta Onlus ( associazione, nazionale, tutela , animali), sezione di Melfi. " Il Sindaco Navazio ha promesso già a luglio 2007 che il canile era pronto. Siamo a febbraio 2009 ed ancora non è entrato in funzione, nonostante vi sia un emergenza da risolvere. Il discorso del cane di quartiere è attualmente utopistico ed impraticabile per una realtà come Melfi. Occorre in-
L’intervento degli accalappiacani e dei vigili urbani (Zenti)
vece una seria opera di sterilizzazione, unito ad un anagrafe canino. Senza dimenticare che spesso si esagera con le segnalazioni, sottolineano i volontari. Si richiede l'intervento comunale anche in presenza di cani che non sono assolutamente pericolosi o ammalati, come recita la legge. Capiamo le persone che nutrono timore per i cani, rimarcano sempre dall'Anta, ma non ci risultano casi
di persone aggredite e morse da cani". Come si evince la questione è seria e di non facile ed immediata risoluzione. Occorre buon senso e ragionevolezza, sperando che l'apertura del canile che non può più essere rimandata, possa in qualche modo risultare primo passo verso il ridimensionamento del fenomeno randagismo. Emilio Fidanzio provinciapz@luedi.it
Parla l’assessore al ramo Patrizia Lepellere
Ripacandida, abbattuti Melfi, la diocesi celebra i costi della mensa scolastica la giornata della vita RIPACANDIDA - Nonostante l'effetto euro ed i continui aumenti dei costi della vita, il Comune di Ripacandida si muove in controtendenza. Il Comune di Ripacandida gestisce direttamente il servizio di mensa scolastica. Provvede giornalmente all'acquisto e ritiro dei beni necessari all'erogazione dei pasti occorrenti agli alunni delle scuole dell'obbligo. La qualità dell'erogazione del servizio, gestito direttamente dal Comune, ha raggiunto livelli di eccellenza e di gradimento da parte degli utenti. Nel 2008, quando il Comune era retto dal Commissario prefettizio, il costo della refezione a carico degli utenti ha subito un incremento del 20%. L'attuale amministrazione comunale, sensibile alle sollecitazioni pervenute da parte di alcune famiglie e tenendo conto delle difficoltà economiche che le famiglie stanno vivendo direttamente
L’assessore Lepellere
sulla propria pelle, e su proposta dell'assessore alla Pubblica Istruzione Patrizia Lepellere, ha ridotto con decorrenza dal 1 febbraio 2009, del 20% i costi di contribuzione della refezione scolastica a carico degli
utenti. Avvicinata l'assessore alla Pubblica istruzione, Patrizia Lepellere, alla sua prima esperienza amministrativa, ha riferito: “L'iniziativa, oltre che per le motivazioni su menzionate, si propone di stimolare la partecipazione di un maggior numero di utenti al servizio della refezione scolastica mantenendo lo stesso livello di qualità. L'amministrazione comunale è fortemente impegnata a verificare la possibilità di rivedere le tariffe di altri servizi, compatibilmente con le risorse disponibili, e migliorare la qualità degli stessi. L'impegno per i settore di propria competenza sarà sempre rivolto, con particolare sensibilità, ai bisogni delle famiglie. La stessa attenzione sarà dedicata ai bisogni rappresentati dalla scuola e dai suoi operatori”. Lorenzo Zolfo provinciapz@luedi.it
MELFI - Per la chiesa italiana nella prima nel saper vivere la sofferenza che può esdomenica di febbraio si celebra la trentu- sere causata da malattie, imprevisti, improvvisa perdita di cari. Ad un genitore nesima giornata della vita. La forza della vita nella sofferenza è il te- che perde prematuramente un figlio diciamo che c’è speranza. Un cristiano deve ma scelto nel 2009 dai vescovi italiani. guardare a chi ha saputo ac«Anche la nostra diocesi – cogliere con coraggio la sofspiega il vescovo di Melfi, ferenza della fragilità umaRapolla e Venosa, Gianfranna e l’ha inchiodata sulla co Todisco – attraverso la croce. La fede illumina veraCaritas si pone al servizio di mente la sofferenza dell’uochi è maggiormente colpito mo». dalla sofferenza. Questa riAl servizio delle persone correnza è nata per combatpiù deboli e indifese, la diotere la piaga dell’aborto che cesi di Melfi ha aperto il connon solo distrugge la creasultorio cattolico. tura custodite nel seno delle «Operiamo sul territorio – donne ma provoca un trauconclude il presidente della ma destinato a lasciare feriCaritas diocesana, Giuseppe te perenni». Grieco – non solo per lenire Negli anni la ricorrenza di le sofferenze della società febbraio ha assunto anche ma anche per rimuovere le altri significati. Il vescovo Todisco forme di ingiustizia e pover«Essendo un dono di Dio – tà. Il consultorio cattolico aggiunge il vescovo, Gianfranco Todisco - la vita andrebbe vissuta che opera a Melfi è aperto all’intera comuin serenità e bellezza. Quando la sofferen- nità, affinchè le genti del territorio possaza bussa alla porta della nostra vita biso- no fare scelte che siano orientate all’accognerebbe avere il coraggio di aprire la glienza della vita ed al rispetto della digniporta e farla accomodare. Solo così potre- tà umana». mo evitare di subire il sopravvento della Vittorio Laviano sofferenza. La forza della vita sta proprio provinciapz@luedi.it
Melfi Iniziativa promossa dall’associazione cuochi del Vulture
Mangiare bene: il consiglio degli esperti MELFI – Fast food, cibi troppo grassi, disordine alimentare dovuto alla fretta o ai ritmi di lavoro della vita di oggi. Tutti fattori di rischio per la salute dell’uomo, occasioni per andare incontro a dei problemi fisici e fino all’insorgere di patologie tumorali, oggi sempre più presenti. In soccorso ecco l’Associazione Cuochi del Vulture che, in un recente incontro, ha offerto consigli importanti anche per la presenza di medici ed esperti che supportano gli studi alimentari sempre più volti a riscoprire il valore della nostra dieta mediterranea ed alla genuinità delle salutari “frutta e verdura”. «Anche la cucina macrobiotica, in recenti studi, si è dimostrata essere all’altezza della situazione e noi cuochi ci siamo mossi in tal senso, riscoprendo il valore dei legumi, del farro, dell’olio
d’oliva in quantità giuste per condire i nostri piatti» hanno fatto sapere alcuni rappresentanti dell’Associazione, mentre, in un apposito studio presentato in città e che vedrà impegnati tra gli altri, anche il Crob della vicina Rionero, «si punterà a monitorare chi è stato già colpito da tumore, e verrà sottoposto a controlli dei fattori di rischio per eventuale ricaduta, come appunto i cibi, l’alcool, il fumo, la vita sedentaria o il non concedersi almeno una mezzora di passeggiata veloce al giorno, che certo è salutare per questo e davvero aiuta a prevenire cancro, obesità, malattie cardiovascolari». Insomma, ritorno alla cucina di un tempo ed ai sapori genuini della nostra terra, con utilizzo di frutta e verdura, ricorso alla dieta mediterranea, riduzione dei fat-
tori di rischio e vita il più possibile all’aria aperta, con passeggiate ed un po’ di moto, che aiuta da giovani ma è fondamentale anche in età avanzata. Secondo il professor Berrino, i consigli migliori arrivano da un libro di Michail Polland che indica di andar a far la spesa con la bisnonna “in modo che si possa acquistare quello che lei conosce e, soprattutto, in certi casi, è meglio lasciar perdere le cose complicate, dove vi sono semmai ingredienti che lei non conosce” e il riferimento particolare è ad addensanti, ritrovati chimici, estratti che passano per essere naturali e invece, per conservare i cibi, finiscono con il recare danni alla nostra salute. «Puntiamo di più a cose che conosciamo, ad esempio le nostre patate fritte in olio d’oliva e non i sacchetti di patatine fritte e poi conservate –
Cibi da prendere con moderazione
ha ricordato il professore – ma anche attenzione al mangiare troppa carne rossa, ad un utilizzo massiccio di hot dogs ed insaccati, a wurstell ed altri cibi che nell’intestino creano molti problemi ed inducono a creare le condizioni per le patologie tumorali.
Torniamo a mangiare le cose buone della nostra terra, i cavoli, le cime di rape, i cereali, il riso integrale, il farro, l’orzo, e questo in abbinata alla nostra dieta mediterranea che resta sempre ok». Antonio Baldinetti provinciapz@luedi.it
Matera 34
Domenica 1 febbraio 2009 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440 Matera
Ferrandina
Stigliano
Marchio d’area alle olive nere
Servizi essenziali in Montagna
Igt e Dop, la richiesta al Parlamento
Enti locali a confronto Sanità in primo piano
a pag. 37
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I residenti chiedono gli stessi diritti di altri centri come Bari, Lecce o Potenza
Piazza Duomo, ztl da aggiornare Permessi di transito e sosta scaduti, petizione al sindaco L’intervento
Politica inadeguata per guidare la Regione si torna indietro ai Jurassic Park di LIBORIO NICOLETTI
Apertura di credito nei confronti del sindaco ma diffidenza per l'Assessore ai Sassi. Il Comitato degli abitanti di piazza Duomo ha consegnato venerdì una petizione al sindaco in cui chiede di chiarire definitivamente la vicenda legata alla Ztl, non prima di aver dissipato i dubbi e i sospetti circa alcuni passaggi burocratici. Nella richiesta di chiarimenti, i 150 firmatari abitanti nell'area della Civita ricordano che il 31 dicembre scorso sono scaduti i permessi per il transito e la sosta. «Molti di noi - scrivono al sindaco - hanno inoltrato domanda per il rilascio del nuovo contrassegno valido per il 2009. Ad oggi l'Ufficio Anagrafe preposto non ha ancora rilascia nessuna autorizzazione. In via informale ci risulta che l'assessore ai sassi ha dato disposizioni all'ufficio anagrafe a non evadere le richieste; al contrario, pare che il dirigente dell'ufficio traffico abbia rimesso il nuovo pass alla struttura alberghiera di piazza Duomo. Ciò esposto - concludono i componenti del Comitato - avendo avuto modo di apprezzare la Sua correttezza istituzionale, nonché la Sua obiettiva ed imparziale disponibilità, Le chiediamo di farsi garante delle buone pratiche della pubblica amministrazione. Si chiede inoltre di verificare quanto esposto ed eventualmente sanzionare i comportamenti iniqui , ingiusti e parziali». In merito, poi, alle disposizioni previste nel caso di chiusura totale al traffico di piazza Duomo, i residenti chiariscono la loro posizione facendo riferimento anche ad altre città, come Bari, Lecce o la stessa Potenza. «Abbiamo anche avuto modo di segnalarle - scrivono ancora - alcune esperienze a noi vicine. Si tratta di un principio giuridico consolidato, il quale riserva alle civiche amministrazioni la facoltà di adottare provvedimenti a sostegno della residenza nelle aree interessate (come ad es. potrebbe
essere il trasporto pubblico nei borghi rurali). E' prassi amministrativa mettere a disposizione dei residenti, che vivono in queste aree urbane, considerate sensibili dal punto di vista ambientale e prive di parcheggi liberi, una serie di servizi. Ad esempio: parcheggi riservati (quando lo spazio lo consente), parcheggi per il carico e scarico 0-24, la possibilità di parcheggiare gratuitamente su stalli blu situati nelle immediate vicinanze (qualora siano liberi). E proprio su quest'ultima possibilità, si chiede di introdurre nel bando in pubblicazione, per la gestione dei parcheggi pubblici, una clausola che preveda la possibilità per l'amministrazione comunale di riservarsi il diritto di concedere autorizzazioni a parcheggiare su stalli blu (per quanto ci riguarda pensiamo ai parcheggi lungo la fascia del Piano settecentesco e al piano superiore scoperto del parcheggio silos di via Lucana , ex mulino Andrisani)». La concomitanza con il bando per i parcheggi consentirebbe di individuare in tempo utile gli strumenti migliori per rispettare le esigenze dei residenti e per preservare dall'invasione delle auto, un luogo suggestivo come quello che ospita la cattedrale. Per giungere ad una scelta condivisa e consapevole i residenti suggeriscono nella loro petizione di prevedere un monitoraggio sui bisogni dei cittadini e per comprendere i coefficienti di utilizzazione della piazza da parte dei residenti. «La modifica del bando - scrivono infatti i componenti del Comitato - se adottata prima del suo espletamento, non inciderebbe sul bilancio comunale; al contrario - aggiungono - se tutto dovesse rimanere invariato, ci sembra difficile se non impossibile, a nostro parere, trovare altre soluzioni compensative e incentivanti». Antonella Ciervo matera@luedi.it
ARCHEOLOGIA
Foro romano LA SCUOLA di specializzazione in Archeologia dell’Università della Basilicata, che ha sede a Matera, sta lavorando a un nuovo progetto sul Foro romano. L'iniziativa, illustrata dal direttore della scuola e Soprintende regionale della Basilicata, Massimo Osanna, in occasione dell’apertura del nuovo anno accademico, è successiva alla firma di una convenzione con la Soprintendenza archeologica di Roma. Il progetto mira a recuperare i dati di vecchi scavi mai studiati sistematicamente, in particolare quelli di Giacomo Boni che intervenne nell’area agli inizi del '900. Gli studiosi prima di procedere a interventi di scavo, nell’area del Tempio di Saturno e del Comizio, hanno proceduto a una indagine minuziosa basata su nuove metodologie di analisi, della mole di documentazione lasciata da Boni. Gli allievi della Scuola hanno già cominciato con lo studio del materiale ceramico dell’Equus Domitiani e prossimamente passeranno al contesto del Comizio, che è l’emblema della politica romana. È previsto anche il recupero della vecchia documentazione grafica, ma l’assenza di una pianta accurata del Foro ha indotto alla creazione di una rete georeferita fissa e unitaria. Il lavoro, che verrà realizzato con l’apporto della Soprintendenza e l’Agenzia spaziale italiana, è propedeutico per la produzione della pianta completa del Foro e per fornire una base topografica utile per quanti operano nell’area.
In uno dei momenti più critici della storia della Repubblica sotto il profilo economico, produttivo, ambientale e politico, la popolazione avrebbe bisogno di una classe dirigente in grado di dare la sicurezza e la garanzia che chi si trova alla cabina di guida delle istituzioni sia in grado di affrontare e risolvere positivamente le problematiche in essere. Ebbene, ancora una volta la classe politica Lucana ha dimostrato di essere del tutto inadeguata a guidare la nostra regione. Per giunta, ritengo si sia perso completamente il lume della ragione se, in un momento di crisi nera come quello attuale, i nostri rappresentanti, alla regione pensano esclusivamente a creare rimpasti su rimpasti di giunta. Le new-old entry della giunta regionale sono gli assessori Straziuso Gennaro e Viti Vincenzo, che si aggiungono all'assessore Potenza Antonio in una triade di settantenni che dovrebbero rappresentare la novità, l'aria di rinnovamento, le nuove risposte ai problemi dei lucani! La crisi politica tanto ventilata, e riguardante per la maggior parte il partito democratico, non è dovuta alla ricerca di nuove competenze, all'interno della coalizione, che possano essere utili alla causa, bensì all'atavica necessità di posizionamento, di creazione di clientele elettorali, di spartizione delle varie torte che hanno sempre affossato e continuano ad affossare la Basilicata. La nostra è una Regione costretta in ginocchio al ruolo di cenerentola del sud da una classe politica che le sta succhiando la linfa vitale. Proprio per dare un forte segnale di dissenso per questa scandalosa situazione, il segretario regionale della federazione di centro, il consigliere Franco Mollica, è uscito dalla maggioranza rendendosi indipendente per coerenza con il mandato affidatogli dall'elettorato. Un elettorato, quello lucano, tradito più volte dal centro-sinistra, come è accaduto ancora in questi giorni, quando, la “Tremenda” crisi politica ha individuato in due settantenni la magica risoluzione di tutti i problemi. Per chi crede ancora nell'ideale del centro-sinistra è davvero avvilente riscontrare come in america un giovane presidente coma Obama ha avuto il coraggio di dare un calcio alle lobbies di potere che stavano incancrenendo la politica ed ha abbracciato gli Americani, la gente con i suoi problemi, i suoi sogni, le sue speranze, i suoi ideali, mentre nella nostra Regione si chiude continuamente la porta in faccia al futuro. Forse per distrarci da tutto questo ci stanno “Allietando” con l'ennesima puntata di Jurassic-Park! *segretario provinciale Federazione di centro
Matera CONTINUA a far discutere la situazione interna al partito Democratico. La marcia di avvicinamento alle Provinciali è tutt’altro che indolore. La voglia di stringersi attorno alla candidatura in pectore di Maria Antezza trova più di un malumore e si riaprono le dispute legate alle correnti interne al Pd. A lamentarsi in questo caso è soprattutto l’area Letta che con una nota firmata dal consigliere Luciano Adorisio e dai maggiori aderenti provinciali spiega:«Con riferimento alle fibrillanti attività ed incontri pre-elettorali di questi giorni, si esprime il rammarico per l'ennesima occasione perduta da
Domenica 1 febbraio 2009
Una nota del consigliere provinciale Luciano Adorisio sottolinea i malumori del partito
Area Letta contro le scelte dei vertici del Pd parte del Partito Democratico. Il difficile impegno elettorale del rinnovo del Consiglio Provinciale di Matera, rappresenta un serio banco di prova per il partito e per tutto il centro-sinistra, ed è auspicabile che questa delicata fase di individuazione dei programmi, delle candidature, ma anche delle alleanze di coalizione, venga condotta con metodi e procedure "democratiche". Invece, ancora
una volta, la base del partito, i delegati eletti con le primarie, i componenti della direzione provinciale, restano sostanzialmente al di fuori di qualsiasi livello decisionale. Apprendiamo infatti dai giornali, di incontri tenutisi senza alcuna convocazione dei delegati, di malumori delle "seconde linee del PD", di una riunione del gruppo consigliare provinciale del partito con il segretario regionale, alla quale viene invi-
tata solo una selezione dei consiglieri provinciali aderenti al gruppo del PD. E' per questo che una ampia area di iscritti al Partito Democratico della provincia di Matera, già aderenti all'area Letta, esprime tutto il suo malessere e la difficoltà di interazione con il gruppo dirigente regionale e provinciale del partito che, a colpi di annunci ad effetto, costruiscono candidature, individuano prime e seconde file di iscritti,
determinano leadership senza una benché minima discussione interna al partito. Riteniamo pertanto indispensabile che si riporti il dibattito nelle sedi del partito democraticamente deputate a indicare le linee politiche e di azione, affinché venga sottratto al mero gioco dei posizionamenti, dei personalismi e dei muscoli ciò che invece attiene alla politica. Vogliamo ancora crede-
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re nel nuovo partito ed in nuovi metodi. Vogliamo che queste importantissime decisioni vengano prese all'interno del partito, attraverso una critica discussione nelle sedi politiche più ampie possibili, con la partecipazione di tutte le anime del partito senza discriminazione alcuna e soprattutto senza che "qualcuno, ancora una volta ci imponga dall'alto quello che è bene per il nostro partito". Non siamo disponibili ad essere strumento nelle mani di pochi soggetti che ritengono, a torto, di aver ricevuto una delega in bianco per decidere le sorti proprie ed anche le nostre».
Taccardi: «Portiamo fango in casa e non c’è nemmeno l’illuminazione provvisoria»
Arco, la telenovela infinita Cinquecento famiglie ancora senza oneri di urbanizzazione DOVE sono andati a finire i soldi destinati alle opere di urbanizzazioni? A chiederselo sono i residenti della lottizzazione L'Arco che nella mattinata di ieri hanno ancora una volta illustrato alla stampa le difficoltà con le quali convivono. Problematiche che rendono difficile e in alcuni casi vergognosa la quotidianità della vita degli abitanti che si sono rivolti più volte all’amministrazione comunale, ricevendo la visita del sindaco Emilio Nicola Buccico due mesi fa. Memori dei colpevoli ritardi del primo cittadino, 500 famiglie da tre anni fanno i conti con le problematiche irrisolte che aumentano con il passare del tempo. Una parificata (ovvero il muro di contenimento realizzato in cemento) incompleta che doveva servire a contenere il terreno sovrastante, è l'unica opera incompiuta realizzata con i soldi destinati alle opere di urbanizzazione. «Entriamo in casa portandoci fango - dichiara Luciano Taccardi - I miei figli hanno problemi a respirare la polvere che entra in casa e questo la dice tutta sullo stato di trascuratezza in cui viviamo. Avessero almeno provveduto ad una illuminazione provvisoria..». Dopo la segnalazione sul Quotidiano di due settimana fa, a causa una voragine apertasi in un tratto di strada in corrispondenza della rotatoria, la stessa è stata recintata in maniera provvisoria e per limitarne la pericolosità l'impresa che sta realizzando i lavori ha pensato bene di parcheggiare un escavatore, riducendo notevolmente la sede stradale diventata a senso unico visto che l'altra parte della rotatoria è letteralmente invasa dal fango e quindi impraticabile. «Mio padre lavora in Arabia Saudita - afferma Angelo Buono - dove le opere di urbanizzazioni si fanno pri-
Interpellanza di Braia per il via alle opere
La situazione della strada all’arco fino a qualche settimana fa
ma ancora che si vada ad abitare. Sentire queste cose mi porta a fare alcune considerazioni dopo aver versato circa 20 mila euro a famiglie per le opere di urbanizzazioni». La voce dei residenti ha lanciato gli ultimi appelli prima di passare a manifestazioni di protesta che potrebbero avere conseguenze negative anche sulla prosecuzione dei lavori nel quartiere. «Siamo stanchi di subire danni continui con le piogge - afferma Francesco Paolo Capolupo, un altro dei residenti - dopo gli allagamenti delle tavernette le imprese hanno provveduto a fare un misero cordoletto di cemento che non blocca la caduta di fango. Quando si lottizza un'area bisogna
prima fare le opere di urbanizzazione e poi darci la possibilità di andarci ad abitare». I residenti nel frattempo si sono adeguati per fare al meglio il proprio dovere. Si sono muniti di pale e cariole per spalare il fango che cade ininterrottamente dalla collina di Serra Rifusa. Tra i residenti regna l'ironico ottimismo di poter risolvere la questione con l'arrivo delle prossime votazioni provinciali dove non mancheranno le “ solite” promesse elettorali anche se questa volta funzionerà al contrario confessa un residente. «Prima i lavori e poi forse il voto». Michelangelo Ferrara matera@luedi.it
IL CONSIGLIERE del Partito Democratico Luca Braia ha presentato un’ interpellanza urgente al sindaco Buccico per sapere «quali iniziative ed in quali tempi il Sindaco e la Giunta intendono completare le opere di urbanizzazione nella aree delle lottizzazioni Aquarium, Arco e Giada». Braia chiede al sindaco «quali sono i tempi che i residenti dei quartieri “Aquarium”, “Arco” e “Giada” devono attendere per vedere realizzate tutte le opere di urbanizzazione previste a partire dal completamento dei marciapiedi e della pubblica illuminazione e se saranno rispettate e con quale tempistica, le tavole di progetto approvate che prevedono la realizzazione di ampie aree destinate a verde pubblico». Inoltre viene chiesto «come intende gestire gli spazi verdi pubblici di questo nuovo quartiere , per non correre il rischio di trasformare queste aree al pari di altre nella città di Matera caratterizzate da incuria ed abbandono ;mai completate delle lottizzazione “Acquarium”, “Arco” e quella in realizzazione di “Giada”».
Viene inoltre ricordato come «anche gli ultimi edifici, nei prossimi mesi, saranno ultimati nelle aree relative alle nuove lottizzazioni “Acquarium” , “Arco” e “Giada” ; da oltre 1 anno e mezzo si susseguono in maniera sistematica e persistente le sacrosante lamentele di migliaia di famiglie che risiedono ormai da anni in questi quartieri, convivendo con molteplici disagi che vanno dall'assenza totale di marciapiedi e di una adeguata illuminazione , a quella in alcuni tratti di una viabilità che diventa impraticabile quando viene invasa da acqua e fango riveniente da cantieri limitrofi» conclude il consigliere comunale del Partito Democratico rivolgendosi al primo cittadno.. «Le condizioni atmosferiche degli ultimi mesi hanno notevolmente aggravato lo stato di precarietà di queste aree». Il problema che si trascina oramai da moltissimo tempo è in attesa di una soluzione da parte della moltissime famiglie che, come si legge a lato, continuano a vivere in una situazione di profondo disagio.
Accordo con la Soprintendenza, il Museo e la Fondazione Zetema
Tre convenzioni per i ragazzi dell’Artistico STIPULATE tre convenzioni tra il Liceo Artistico Statale “Carlo Levi”, la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoantropologico della Basilicata, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata, il Museo Ridola e la Fondazione Zetema. Il percorso di questa proficua collaborazione è stato reso noto durante una conferenza stampa, a cui hanno preso parte il dirigente scolastico Filomena Patrizia Cancellaro, la direttrice del museo Ridola Annamaria Patrone, Michele Saponaro della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoantropologico della Basilicata, il presidente di Zetema Raffaello De Ruggieri e Rosanna Papapietro dell'Ufficio Scolastico. “La stipula delle tre convenzioni ha spiegato il dirigente scolastico è testimonianza di quanto l'obiettivo raggiunto da tutti i protagonisti sia stato frutto di una forte capacità di convergenza di intenti,
di espressione di volontà decisionali e di un nuovo stile nel guidare, facilitare le azioni utili, canalizzare il corso degli eventi per rompere il tradizionale isolamento della scuola e degli altri che hanno a cuore la cultura delle nuove generazioni. Il nostro intento è quello di seguire i nostri alunni negli anni per verificare i risultati ottenuti grazie a questo nuovo modo di fare scuola”. Negli anni scolastici 2003/2004, 2004/2005 e 2005/2006 è stata realizzata, in collaborazione con la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoantropologico, l'iniziativa “Approccio al restauro di un'opera d'arte”; negli anni scolastici 2000/2001, 2002/2003, 2003/2004 e nell'anno 2008/2009 l'iniziativa “Analisi e rilievo degli elementi decorativi presenti nella pittura vascolare della Magna Grecia” e il progetto “Rivisitazione degli ori geci” in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni
Archeologici; negli anni scolastici 2007-2008 e 2008-2009 il “Laboratorio dell'affresco” e il “Dopo Lassaw” in collaborazione con il Musma. “Le convenzioni stipulate tra scuola e soprintendenza - ha detto Saponaro - sono di importanza rilevante perché non c'è futuro nel nostro settore senza la scuola; è importante coinvolgere gli istituti di formazione affinché ci sia una maggiore tutela e valorizzazione del nostro territorio e del nostro patrimonio culturale. Ogni anno è necessario incontrasi per avviare insieme un vero e proprio percorso didattico (il servizio educativo è stato affidato alla dottoressa Maria Francione). Attività interessanti sono state realizzate dai ragazzi del Liceo anche in collaborazione con il museo Ridola che, come ha sottolineato la direttrice Patrone, conserva beni di grande rilevo da valorizzare e far conoscere il più possibile. “I musei - ha detto il presidente di Zetema
L’incontro per la presentazione delle tre convenzioni all’Artistico
De Ruggieri - devono avere un valore pedagogico e culturale;è importante instaurare un colloquio con il territorio insieme con i ragazzi del liceo artistico che devono entrare a contatto con l'opera; il museo, pertanto, non deve essere un luogo estraneo. L'operazione con i ragazzi sarà fatta dall'impresa cultura Artezeta, grazie alla
dottoressa Mariella Larato”. La stipula delle convenzioni è stata vista positivamente anche dalla dottoressa Rosanna Papapietro dell'Ufficio Scolastico che ha ribadito l'importanza della collaborazione tra realtà istituzionali e realtà culturali. Mariangela Lisanti matera@luedi.it
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Matera
Domenica 1 febbraio 2009
TAXI MATERA 3332685173
Barbara
Marianna
Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). MateraPisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05.
Gianfranco
Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10
E’ inutile fare la linguaccia o tentare di scappare in aereo! Il tempo passa anche per te, inesorabilmente. Buon compleanno, vecchia! Da Antonella e mamma.
Tanti Auguri Marianna Leo per il tuo 5° Compleanno, dai nonni e dagli zii.
Dsm e Cinefabrica Teatro, disagio mentale e integrazione sul palco della vita. Martedì 3 febbraio a Matera, con inizio alle 20,30, Cinefabrica riproporrà, presso la sala cinema “Piccolo Duni’’ in vico XX Settembre lo studio teatrale “Valige scomode ma sognanti” . Il lavoro è stato realizzato a conclusione del percorso di teatro sinergico promosso dal Dipartimento di Salute Mentale - Centro Integrato Polivalente di Serra Rifusa di Matera dell’ Azienda sanitaria di Matera (Asm) e da Progetto Popolare cooperativa sociale. Il laboratorio teatrale rivolto agli utenti del Centro Integrato Polivalente di Serra Rifusa e del Progetto Popolare cooperativa sociale, è stato condotto da Andrea Santantonio, che ha curato anche la regia dello studio teatrale “Valige scomode ma sognanti”, da Nadia Casamassima e Donatella Tummillo con la collaborazione di Aurelia Lupo e di Enrico Ruggieri.
Sei un ragazzino intelligente ma per esserlo di più ti manca una cosa fondamentale: Non sei tifoso dell'Inter. Per i tuoi 12 anni, ti auguro tutte le felicità di questo mondo. Zio Felice
FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 ROMEO via P. Vena3/bis - 0835333901
Cooperativa Associazione
“Jan
Patocka” 0835/333604 “Matera gioca” 0835/312005
emergenza sanitaria
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PRONTO SOCCORSO Guardia medica 0835/262260 Ambulanza 0835/336882 Croce Azzurra 0835/331314 SERVIZI SOCIALI Croce verde 0835-310066/310045 Sert 0835/253704
GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).
•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Associazione soldaretà 0835-334167 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033 •Aism 0835/336803 •Domos Basilicata 0971991676
I cerchi delle fate •il cenacolo E' possibile visitare fino al 3 febbraio presso il laboratorio Materia, in via Bruno Buozzi n° 89, “I cerchi delle fate”. In esposizione una collezione di vasi in ceramica eseguiti con le tecniche raku dal laboratoio Ceramiche d'Arte di Maria Bruna Festa, e colliers in argento e pietre del Laboratorio di Arti Orafe e Lignee Materia. La mostra può essere visitata ogni giorno, fino al 3 febbraio, dalle 18 alle 21 o su richiesta telefonando al 334 3602038 o allo 0835 311136 in orari di lavoro. A margine dell’esposizione, sono previsti alcuni eventi.
Città dei Sassi Opera Festival Dopo il successo dello spettacolo di venerdì sera, prosegue la rassegna organizzata nell’ambito del Città dei Sassi Opera Festival. Il 7 marzo con “Le Donne di Puccini”, serata dedicata alla musica di Giacomo Puccini con la rappresentazione, in forma scenica, con cantanti e attori. In repertorio, celebri arie dei personaggi femminili del grande compositore toscano. Anche per l’edizione 2008-2009 il maestro Enzo Di Matteo ha voluto arricchire la rassegna lirico-teatrale da lui ideata con momenti dedicati alle differenti espressioni musicali e aòòe opere della tradizione lirica romantica. Un appuntamento che si è rinnovato anche per l’interesse mostrato dal pubblico del “Città dei Sassi Opera Festival” verso questo repertorio.
0835/256309 IL 17 MARZO
•Le Botteghe
“Canto perché non so nuotare… da 40 anni” il titolo dello show che Massimo Ranieri porterà in scena martedì 17 marzo al Teatro Duni di Matera, città nella quale torna ancora una volta. Artista completo, cantante, ma anche attore, affabulatore ed istrione Massimo Ranieri, propone uno spettacolo straordinario e coinvolgente, canta i suoi brani piu' famosi e tanto amati dal pubblico ed esegue per la prima volta alcune fra le più belle canzoni d'autore degli ultimi decenni. Brani che appartengono ai repertori di grandi cantanti come Battisti, Battiato, Mina ed altri artisti italiani. Coreografie di Franco Miseria arricchite dagli splendidi costumi di Giovanni Ciacci che rendono ogni brano un quadro a se. Nello spettacolo scritto con Gualtiero Peirce, lo showman partenopeo canta, balla e recita raccontando tappe emozionanti della sua vita.
•orient express
0835/344072 0835/256452 •basilico 0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491
•cream irish pub 0835-268820 •caffè Mulino 0835-334294
•COMUNALE• Matera 0835-334116 Operazione valchiria 17,30- 19,35- 21,40 •KENNEDY• Matera 0835-310016 Italians 17,00 - 19,15 - 21,30
•CINEMA ANDRISANI• Montescaglioso 0835208046 Italians 19 - 21,45 •CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 Come un uragano 19 - 21,30
•CINE TEATRO DUNI• Matera 0835-331812 Defiance 17,30 Tutti insieme inevitabilmente 20-21,30
•CINEMA HOLLYWOOD• Via Pitagora -Policoro Australia 21
•PATRON ANTONIO• Matera Via XX Settembre Sette anime 17,30 Imago mortis 20,00-21,50
•CINEMA MOJTO DRIVE IN• S.s.106Basentana0835-745439 Chiuso
•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica) •MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137 •PINACOTECA D’ERRICO 0835/310137
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L’ente incasserà gli oneri di urbanizzazione per 258mila euro. Via libera in Consiglio al trasferimento del commissariato
Il Municipio chiede il conto al villaggio “Ti Blu” PISTICCI - Il comune di Pisticci incasserà presto lo storico credito di 258mila euro, che scaturisce dal pagamento degli oneri di urbanizzazione per la realizzazione del villaggio turistico “Ti Blu”. Venerdì sera, infatti, il consiglio comunale ha approvato lo schema di lottizzazione convenzionata con la Ctc Srl TreEmme Srl, che proroga di fatto la lottizzazione Sicid a cui Ctc è subentrata. Per procedere il Comune ha chiesto la corresponsione degli oneri di urbanizzazione dovuti, e mai versati. Circa 258.000 euro, oltre al trasferimento di un terreno di 13mila metri quadrati, situato di fronte al Ti Blu, dov'è intenzione dell'Amministrazione comunale costruire una chiesa per marina di Pisticci. Per il pro-
sieguo dei lavori, inoltre, la Ctc si impegna a versare altri 360mila euro circa. E, infine, rinuncia al giudizio in alcune vertenze che avrebbero potuto veder soccombere il Comune. «Prossimamente -ha detto il sindaco Leone- ci rivolgeremo agli altri lottizzanti affinché anch'essi regolarizzino la loro posizione». Il punto è passato con 11 voti favorevoli e 2 contrari, ovvero i consiglieri Pd che hanno chiesto di procedere a redigere una nuova convenzione e non di rinnovare quella esistente. Il consiglio ha poi votato all'unanimità la richiesta di trasferimento a titolo gratuito al patrimonio comunale di alcune aree di Marconia e di proprietà della Regione. Il Comune procederà all'urbanizzazione, riqualifi-
cando così una zona che risulta totalmente abbandonata e rappresenta un costo inutile per la Regione Basilicata. «Si tratta di una superficie di circa 44 ettari -ha spiegato Leone- che noi riteniamo strategica ai fini dello sviluppo di Marconia. Su parte di queste aree intendiamo costruire». Dal dibattito è emersa la volontà di realizzarvi, tra le altre cose, la nuova chiesa che darà a Marconia una seconda parrocchia, come anticipato dal consigliere Giovanni Giannone. Sempre all'unanimità il Consiglio ha approvato lo schema di convenzionecon l’Anas per la realizzazione delle rampe di accesso dalla Ss 106 Jonica alla contrada Casinello. Anche Pisticci avrà, poi, il suo Conservatorio musicale. Il
Consiglio ha, infatti, approvato all'unanimità lo schema di convenzione tra il Comune di Pisticci ed il Conservatorio “Duni” di Matera, che crea i presupposti per l'istituzione di alcune classi decentrate nel territorio di Pisticci per soddisfare la crescente domanda di formazione musicale. Il commissariato di Polizia di Stato, attualmente sito alla via Negrelli di Pisticci, avrà una nuova sede in via Pucchieta a Marconia. Lo ha stabilito ieri il consiglio comunale che sulla scelta della nuova sede ha registrato il voto contrario di due consiglieri del Pd. «A Pisticci -ha detto il sindaco in aperturasono allocate attualmente le sedi del Commissariato di Polizia e della caserma dei cara-
binieri, mentre a Marconia, che nel frattempo si è sviluppata e presenta maggiori problematiche legate alla criminalità, c'è solo un piccolo presidio dei carabinieri. Nell'ambito della redistribuzione sul territorio delle forze dell'ordine, alla Polizia interessa maggiormente rinforzare i controlli sull'area jonica e in tal senso Marconia rappresenta una collocazione ideale, in grado di garantirci il mantenimento del Commissariato nel nostro territorio». La delibera del Consiglio è stata richiesta dalla Prefettura, come atto propedeutico a che l'intera procedura di trasferimento del Commissariato possa essere intrapresa presso il ministero dell'Interno. A Pisticci centro, che resta sede della
Il sindaco Leone
caserma dei carabinieri (ne sarà costruita una nuova per la quale è già in essere la progettazione esecutiva) rimarrà comunque un ufficio di Polizia per il disbrigo di pratiche amministrative.
Ferrandina La discussione sul riconoscimento è stata promossa dal gruppo Pd
Igt e Dop non sono più un sogno I marchi per le olive nere al forno in Commissione agricoltura FERRANDINA - Più vicino il riconoscimento dei marchi Igt e Dop per le olive nere al forno di Ferrandina. È stata presentata, nei giorni scorsi, in Commissione Agricoltura, una risoluzione dal gruppo parlamentare del Pd che “impegna il Governo alla valorizzazione dell'olivicoltura ferrandinese”. L'avvio della discussione, con ogni probabilità, sarà inserita in agenda già nel prossimo mese di marzo. Prodotto tipico delle colline di Ferrandina, le olive al forno vengono tuttora selezionate manualmente, esclusivamente da olive mature di varietà maiatica e lavorate artigianalmente secondo l'antichissima ricetta tradizionale ferrandinese. Le prime testimonianze scritte sulle olive infornate prodotte a Ferrandina risalgono addirittura al 1700. Quasi un atto dovuto, dunque, per la XIII Commissione far propria la sollecitazione giunta dal capogruppo in commissione Nicodemo Oliverio. Arriva così in Parlamento, grazie ai buoni uffici di Salvatore Russillo ( che non ha dimenticato il suo paese natale), quello che è un progetto di valorizzazione della maiatica a cui a lungo aveva lavorato l'ex vice sindaco Anna Maria Mangieri. Nella risoluzione presentata in commissione, il gruppo del Pd
Più vicini i marchi Igt e Dop
ha evidenziato che “la maiatica di Ferrandina è una delle varietà storiche dell'olivicoltura da mensa italiana e che le olive nere al forno sono uno dei principali prodotti tipici della Basilicata”. Una tradizione antichissima che ha fatto conoscere il nome di Ferrandina in tutto il mondo. L'oliva infornata, infatti, specie da quando può fregiarsi della chioccio-
lina Slow Food, ha conquistato mezza Europa (Austria, Svizzera e Germania in particolar modo) e del Nord America. Ma a finire sulla tavola sono solo le olive nere migliori. Per essere infornate, infatti, le olive devono essere di grandi dimensioni, polpose e di colore nero. Sono raccolte a completa maturità, quando raggiungono una giusta colorazione scura, e vengono appassite per una settimana su ripiani di legno. Sono poi scottate in acqua bollente per pochi minuti, con lo scopo di “deamarificare” le olive, quindi vengono scolate, salate e aromatizzate. Dopo alcuni giorni di stagionatura sono avvizzite a temperatura moderata con due successive cotture in essiccatoi che con il tempo hanno sostituito i tradizionali forni a legna. I produttori locali è da quasi dieci anni che hanno presentato domanda di riconoscimento dell'Indicazione geografica tipica (Igt) e della Denominazione di origine protetta (Dop), ma senza esito. Ferrandina, intanto, dopo aver ospitato il premio “Olivarum”, è entrata a pieno titolo nel circuito delle “Città dell'Olio” e ha tutte le carte in regola per potersi fregiare di entrambi i marchi di qualità. Margherita Agata
Pomarico Al via domani due progetti di work-experience per diciotto persone
Disabili al lavoro negli uffici comunali POMARICO - E giunta in porto un'iniziativa dell'Amministrazione comunale di Pomarico, finalizzata all'inserimento dei diversabili nella macchina lavorativa comunale. Un’iniziativa sostenuta dal sindaco, Giuseppe Casolaro, che si articola formalmente in due distinti progetti: il primo dei quali si denomina Progetto Borsa Lavoro - e che riguarderà tre persone; il secondo prende nome di “Lavoriamo insieme” e interesserà 15 unità. Complessivamente, dunque, l'iniziativa è diretta a 18 persone portatrici di disabilità. La denominazione stessa dei progetti, specialmente quella di Lavoriamo insieme, rivela, in maniera chiara e inconfondibile, gli obbiettivi, che la loro attuazione si pre-
figge. I disabili, infatti, lavoreranno insieme con i titolari dei vari uffici o settori comunali, affiancati in qualità di tutor, i quali, trasferendo ai nuovi venuti le conoscenze e competenze specifiche, rendano facile il loro inserimento nella struttura comunale. La work-experience -si legge in una nota del municipionon è il frutto sporadico di un'inventiva amministrativa estemporanea e fantasiosa -per quanto utile essa pur si dimostri- ma l'esecuzione di un disegno politico di ampio e lungo respiro, considerato che o la prosecuzione di un similare progetto, che la medesima Amministrazione comunale aveva attuato nel giugno 2007 e che si era concluso un anno dopo. Il disegno progettuale a favore dei
diversabili si inscrive con larghe e ampie linee in una realtà continuativa, che toglie, appunto, il carattere di precaria provvisorietà all'iniziativa, dandole profondità di attuazione e riuscendo a infondere tranquillità psicologica nei soggetti interessati e alleviando, se non risolvendo del tutto, la loro particolare situazione economica. Molti dei soggetti interessati, che sono stati individuati attraverso una selezione pubblica, infatti, avevano già partecipato alla precedente work-experience. E, dunque, per loro si tratta di riprendere un'esperienza lavorativa, che sicuramente ha dato loro soddisfazione e gratificazione, considerato che, nella fase di selezione pubblica, ne hanno rinnova-
to la richiesta. Per costoro, soprattutto, l'azione di inserimento -a livello psicologico e sociale- sarà phi facile da attuare; anzi, per meglio dire, sarà semplicemente da continuare». Un'iniziativa di particolare rilevanza, visto il fatto che il momento attuale è di grave preoccupazione economica generale per i cittadini. Il Progetto Borsa Lavoro comporterà un impegno finanziano comunale di diecimila euro, mentre il il progetto Lavoriamo insiense graverà sul bilancio comunale per un importo di 30.000. L'impegno finanziario complessivo per l'Amministrazione comunale pomaricana ammonterà, pertanto, a 40mila euro. Si parte domani fino al 2 febbraio 2010. provinciamt@luedi.it
Montescaglioso E’ protesta
Code infinite all’ufficio postale MONTESCAGLIOSO - Ufficio postale di Montescaglioso nel caos. Il Movimento per la difesa delcCittadino (Mdc) ha comunicato di aver ricevuto, lo scorso 22 gennaio, una risposta ufficiale da Poste Italiane Spa in merito alle segnalazioni di lunghe file di cittadini costretti ad attendere, all'aperto, per accedere nella postazione mobile. La situazione di disagio è dovuta alla momentanea chiusura dell'ufficio tra piazza Roma e via dell'Annunziata, dovuta ai lavori di adeguamento alla normativa sulla sicurezza. Allo scopo di assicurare il servizio postale, negli ultimi tempi, è stata installata una postazione mobile nei pressi dell'obelisco di San Rocco. In una lettera inviata alla presidente del Mdc Maria Michela Bitondo, da Salvatore Luongo, si affermava che «già dal giorno 17 gennaio 2009 era stata riaperta la sala principale oggetto dei lavori, in modo da attendere più comodamente al chiuso il proprio turno, limitando i disagi; inoltre, nel giro di qualche giorno, l'ambiente sarebbe stato adeguatamente riscaldato». Ma, nonostante sia giunta dall'Autorità centrale di Roma questa informativa, la situazione non è cambiata e la parziale riapertura non è ancora avvenuta. Il comunicato si chiude con il Mdc che si presta come tramite di una comunicazione da parte di Poste Italiane. Si informa i cittadini utenti che: «Entro la metà del mese di febbraio, salvo imprevisti, l'Ufficio postale tornerà alla sua sede usuale, finalmente adeguata alle vigenti normative sulla sicurezza». Sulla questione è intervenuto anche il Partito democratico di Montescaglioso, che critica l'Ente Poste per
l'interminabile grave disagio per la decisione di ristrutturare i locali in pieno inverno e senza mettere in atto soluzioni alternative rispettose della dignità dei montesi. «Non è dignitoso - si legge in una nota del Pd- per una popolazione di 10mila persone, quel pullman parcheggiato in piazza Roma, che tutto può essere tranne che un ufficio postale. Non è dignitoso che tante persone, tra esse molti anziani, donne incinte e disabili (le cosiddette “categorie protette”), debbano sottoporsi tutti i giorni alla tortura di file interminabili, spesso sotto le peggiori intemperie. Siamo in Europa o nel Terzo Mondo? Su questa vergogna il Pd montese è altrettanto fortemente critico nei confronti dell'Amministrazione comunale e del sindaco, i quali, nell'autorizzare i lavori di ristrutturazione degli uffici postali, non hanno preteso, come sarebbe stato giusto, che quei lavori fossero eseguiti in un periodo dell'anno e con soluzioni alternative rispettosi della dignità dei cittadini e non rischiosi per la loro salute. Visti i risultati conseguiti, e a dispetto di quanto dichiarato dal sindaco Venezia -conclude il Pd- stiamo facendo il possibile affinché le dirigenze dell'Ente Poste acquisiscano quel minimo di responsabilità necessaria per ridurre il disagio di noi tutti». In queste settimnane il Pd ha promosso la raccolta di firme; incontrato gli Amministratori. A questo punto, il Pd propone di farsi promotrice della immediata costituzione di un Comitato cittadino, presieduto dal sindaco, che segua costantemente le vicende relative alla ristrutturazione degli Uffici Postali. Michele Marchitelli
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Stigliano Illustrato il positivo esempio della Toscana. La sanità resta un nodo nevralgico
Montagna materana da difendere Giornata di riflessione organizzata da enti locali e Uncem STIGLIANO - “Difesa della salute delle popolazioni montane”. E' il tema della giornata di appuntamenti, organizzata dal Comune di Stigliano, dall'Uncem di Basilicata e Toscana e dalla Comunità Montana “Collina Matera”. Un programma di lavoro denso, iniziato in mattinata, quando si è tenuto un incontro fra amministratori locali e rappresentanti dell'Uncem, l'Unione dei comuni ed enti montani, e poi con appuntamenti aperti alla partecipazione dei rappresentanti del comitato civico “Pro Montagna Materana”, dei sindacati territoriali e dei settori della sanità, delle organizzazioni di categoria e delle associazioni. Nel pomeriggio si è poi tenuto un convegno finale, moderato da Nicola Viggiano, componente della commissione consiliare comunale sulla salute, a cui hanno preso parte il sindaco di Stigliano, Leonardo Digilio, e Tommaso Romeo, presidente della locale Comunità montana, il presidente dell'Uncem di Basilicata, Michele Petruzzi, e di quella toscana, Oreste Giurlani; il presidente della commissione consiliare sulla salute, Salvatore Dichiara, Gian Guido Pintus, direttore della Società della Salute Val di Chiana Senese, l'assessore provinciale Lavoro, Formazione e Scuola Pasquina Bona, e il vice sindaco di Stigliano, Antonio Barisano. Tema centrale del dibattito è stato il diritto alla salute nei comuni montani, sottolineato durante i saluti dal sindaco Digilio e da Tommaso Romeo, più volte ribadito durante i suoi interventi dal moderatore Nicola Viggiano e punto centrale della relazione di Oreste Giurlani. «Non esistono territori di serie A -ha infatti detto nella sua relazione Giurlani- e di serie B. Questo è stato il principio su cui ci si è mossi in Toscana, quando si è dato corso a una diversa organizzazione, che ha portato alla realizzazione di una rete di presidi sanitari nel territorio montano, con ospedali in grado di garantire l'emergenza/urgenza, le funzioni di base e limitare gli spostamenti sanitari». E' proprio quello del confronto fra i due sistemi, lucano e toscano, è stato l'asse portante della discussione. In Toscana, come ha informato Pintus, «si è dato vita a forme organizzative, come le società della salute, sodalizi pubblici fra enti e Asl, che guardano a un nuovo modello di gestione sanitaria, continuamente in evoluzione e capace di seguire le esigenze dei territori». Un esempio, quello toscano, che dimostra anche come, con una rete di servizi, sia possibile invertire i fenomeni di spopolamento. «Vivere nei comuni montani -ha sottolineato Petruzziha un costo sociale elevato. Proprio per questo è necessario uno sforzo di sistema, per poter proporre una piattaforma di servizi in grado di incentivare la popolazione a rimanere nei propri comuni. E fra i servi-
Grassano Popolari Uniti
«Il patto tradito da Magnante»
Grassano
Stigliano
zi, quello sanitario riveste sicuramente una grande importanza. Ecco perché vogliamo essere protagonisti nelle fasi di concertazione preventive alla redazione del Piano sanitario regionale». La sanità, appunto. E l'ospedale. La proposta di riconoscimento di ospedale di Montagna per quello di Stigliano, per andare in deroga ad alcune limitazioni, e la presenza di alcuni servizi indispensabili, quali l'elisuperficie per gli elicotteri e un pronto soccorso aperto 24 ore al giorno. Una strada in cui molto si è fatto, come hanno ricordato Salvatore Dichiara e l'assessore Bona, che ha parlato di «una strada sicuramente
lunga, ma sulla quale, anche con il coinvolgimento di tutti gli attori del settore, si sono fatti passi importanti verso il raggiungimento del traguardo finale, che è quello di avere gli strumenti per garantire un presidio sanitario in grado di rispondere alle esigenze del territorio». Ma su cui, secondo l'esponente del Comitato civico Giuseppe Mariano, «si scontano ancora troppe lentezze, anche a causa di una politica non celere ad intercettare i bisogni e le esigenze presentate dal territorio». Nelle sue conclusioni, il vice sindaco Barisano ha cercato di tracciare il prossimo cammino che si intende seguire. «Compito della
politica -ha affermato Antonio Barisano- è quello della programmazione. Ecco perché abbiamo insistito su di un messaggio politico forte, che mette al centro i diritti dei territori disagiati, pur in una necessaria ottica di riorganizzazione sanitaria. Ora dobbiamo avviare due percorsi: uno che tenda al riconoscimento politico della specificità montana del nostro territorio, l'altro, sul lato amministrativo, approvare la proposta elaborata dalla commissione Salute e coinvolgere su questa anche le altre amministrazioni che ricadono nel territorio di competenza dell'ospedale di Stigliano». provinciamt@luedi.it
Tricarico Convegno organizzato dalla professoressa Maria Cera
Scotellaro protagonista a Verona TRICARICO - Per la prima volta si parlerà di Rocco Scotellaro nella città scaligera. Infatti, una conferenza su “Rocco Scotellaro e la cultura meridionalista” sarà tenuta dalla professoressa Maria Cera, mercoledì prossimo, alle ore 17.30, presso la libreria “il Minotauro”, di via Cappello 35/c. L'appuntamento culturale, organizzato dal Comitato di Verona della “Società “Dante Alighieri”, in collaborazione con l'associazione culturale “Magna Grecia lucana” di Torino, rientra nel programma di incontri con gli autori, libri ed idee, che la libreria ospita ogni mercoledì pomeriggio “ nel Labirinto del Minotauro”. Sono previsti anche gli interventi di Giuseppe Passarellli, del professor Sebastiano Saglimbeni e del giornalista Giovanni Masciola. Presenterà l'evento la dottoressa Caterina Cicogna. Parlare del sindaco poeta e scrittore di Tricarico e di meridionali-
Rocco Scotellaro
smo, in una città del Nord come Verona a forte presenza leghista, è senza dubbio un'iniziativa piuttosto impegnativa e coraggiosa, il cui merito va dato alla professoressa Cera, lucana d'origine, studiosa ed appassionata della cultura del Sud. Annunziata Maria Cera Santro, infatti, è nativa di Montalbano Jonico, ma si considera veronese d'adozio-
ne considerato che vive da trent'anni nella città scaligera. Ciò nonostante, continua mantenere saldi legami con la terra d'origine. Archeologa e docente di Lettere classiche in pensione, collabora con l'università di Verona per la “Didattica linguistica” per l'insegnamento dell'italiano agli stranieri; collabora con il Direttivo del Comitato “Dante Alighieri” di Verona di cui è consigliera; partecipa personalmente a numerose attività culturali che si svolgono a Verona tenendo conferenze su personaggi che hanno dato lustro alla Lucania, come Ferdinando Petruccelli della Gattina, Isabella Morra, Orazio, Rocco Scotellaro, Albino Pierro. Cera, inoltre, collabora con molti circoli di lucani sparsi nel nord Italia, da Torino a Milano a Verona. Nel periodo estivo torna in Basilicata dove continua a svolgere il suo impegno per la cultura lucana. Michele Santangelo
GRASSANO - Continua il dibattito e la polemica sulla situazione politicoamministrativa grassanese, all’indomani del varo della nuova giunta “Magnante ter”, concepita dal sindaco con l’inadito inserimento di due assessori esterni di Alleanza nazionale. Un passo maturato in seguito all’annunciata autosospensione del sindaco dal Partito democratico. E’ di ieri l’intervento di Mario Dileo, coordinatore dei Popolari Uniti, che commenta le mosse di Magnante e la neonata giunta. «Dopo mesi di silenzio da parte del Partito democratico di Grassano -spiega Dileo- e dagli altri partiti aderenti alla coalizione di centrosinistra, Verdi e Sdi, su sollecitazione della segretaria provinciale del Pd nella persona di Anna Ferrara siamo stati contattati e ci siamo riuniti intorno al tavolo con le segreterie provinciali per riprendere un progetto politico interrotto il 17 luglio 2008. In quell’occasione il sindaco, Vito Magnante, e il segretario cittadino del Pd, Domenico Beatrice, hanno convenuto che si dovessero ristabilire gli equilibri all'interno della coalizione di centrosinistra senza alcuna preclusione sugli incarichi dell'esecutivo». Negli incontri successivi propedeutici alla risoluzione della crisi, Mario Dileo spiega che i Popolari Uniti hanno consegnato delle priorità programmatiche da perseguire con un ruolo determinante da parte degli uomini dei Popolari Uniti, attuando anche scelte politiche che mettevano da
parte uomini più rappresentativi del partito. Dileo, rivolgendosi alle segreterie provinciali dice: «Dopo l'ennesima scelta incoerente, fatta dal sindaco, dal Partito democratico, dallo Sdi e dai Verdi di Grassano poniamo un interrogativo ai responsabili provinciali e regionali, qualora sia corretto avallare queste scelte di trasversalismo politico, che vanno dall'estrema destra all'estrema sinistra, partorendo così l'incredibile inciucio. Guai se i Popolari Uniti -continua Dileo- avessero messo in campo queste scelte consumate dal Pd di Grassano, si sarebbe gridato al trasformismo politico. Abbiamo dato ampia affidabilità alla coalizione di centrosinistra, pur avendo avuto la possibilità di mandare a casa l'attuale sindaco». Nel concludere, il coordinatore cittadino dei Popolari Uniti si rivolge al sindaco Magnante: «Facciamo presente al sindaco che le persone coerenti e corrette fin dall'inizio di quest'avventura politicoamministrativa si trovano fuori dalla giunta, mentre chi voleva destituirlo dalla stessa carica si siede al tavolo di lavoro. (secondo noi giuda di turno). Il nostro rammarico è nei confronti di quell'elettorato che con l'ampio consenso ci ha dato fiducia per amministrare il comune di Grassano, all'interno della coalizione nata sotto la stella del centrosinistra come più volte ribadito dal segretario cittadino del Partito democratico». Giovanni Spadafino provinciamt@luedi.it
Criticata la giunta trasversale
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Sotto accusa la polverizzazione degli aiuti per la compensazione ambientale
Metaponto
«Fondi spesi senza criterio»
Tentato furto al museo
Nucleare, Latronico interroga i ministri ROTONDELLA - Perchè nella ripartizione dei fondi di compensazione ambientale per il nucleare, dovuti alla presenza dell’Itrec presso il Centro Enea della Trisaia di Rotondella, essi vengono corrisposti alla Provincia di Matera, senza che ciò si traduca in un utile ritorno per un territorio con ottime potenzialità, ma anche con tanti problemi? Lo chiede, con un’interrogazione, il senatore Cosimo Latronico ai ministri dell’Ambiente e della Tutela del territorio. «Con deliberazione 28 settembre 2007 -argomenta Latronico nelle premesse dell’interpellanza- il Comitato interministeriale per la programmazione economica ha ripartito le indennità compensative per gli anni 2004, 2005 e 2006, alla Provincia di Matera (contributo di 2.840.800 euro); per le due annualità 2007-2008 l'ente riceverà a breve l'ulteriore contributo di 1.280.000 euro. La Provincia ha approvato uno specifico programma di utilizzo dei fondi compensativi, attri-
L’Itrec, ex impianto per il trattamento nucleare nell’Enea
buendo all'Agenzia provinciale per l'energia e l'Ambiente (Apea) l'attuazione concreta dei progetti autorizzati». Secondo Latronico, sarebbero traditi i principi che la legge numero 368 del 2003 ha previsto compensazioni economiche per ripagare i
Scanzano Jonico Stigliani e Giannuzzi
Scuola nella precarietà La minoranza insorge «Ancora tutto fermo» SCANZANO JONICO - Il gruppo di minoranza “Democrazia partecipata” composto dai consiglieri, Pasquale Stigliani e Giuseppe Giannuzzi, esprime forti preoccupazioni per lo stato di precarietà in cui versano gli alunni della scuola elementare di Scanzano Jonico. «A distanza di tempo spiegano i due in una nota- da parte dell'Amministrazione non si notano azioni concrete per garantire il normale svolgimento dell'attività didattica, funzione prioritaria per lo sviluppo civile di una comunità. Come soluzione definitiva, fino a quanto verrà realizzata una nuova scuola, avevamo condiviso tutti l'ipotesi di si-
stemazione delle elementari nel Municipio e il trasferimento del Comune al Palazzo baronale. Un trasferimento che implica l'adeguamento delle strutture, con dei costi che i cittadini dovranno sostenere con l'accortezza che non vengano sprecati o spesi male. Ci chiediamo per quale motivo ancora non vengano stanziate le risorse utili nonostante più volte ci è stato riferito che non era un problema di risorse? Ancora non notiamo molti lavori di adeguamento? Inoltre non abbiamo avuto ancora alcun esito in merito l'accertamento delle responsabilità per l'accaduto. pie.lu.
territori che ospitano centrali e impianti del ciclo del combustibile nucleare dei danni arrecati al tessuto economico (agricoltura e turismo) e allo sviluppo territoriale. «L'amministrazione provinciale di Matera -dice il senatore del Pdl- avrebbe dovuto, quindi, elaborare un
programma finalizzato all'assetto del territorio, alla tutela ambientale, allo sviluppo economico e sociale delle comunità interessate. I fondi di compensazione dovrebbero, difatti, servire a sostenere lo sviluppo non solo del comune di Rotondella, sede del Centro Itrec di Trisaia, ma anche dei centri limitrofi ugualmente interessati al recupero e alla riqualificazione territoriale e al rilancio turistico e socio-economico dell'intero comprensorio». Ancora, argomenta Latronico, «il programma individuato è caratterizzato, invece, da una polverizzazione e disorganicità degli interventi non finalizzati agli obiettivi della legge numero 368 del 2003, che snaturano la missione affidata alle amministrazioni provinciali con il trasferimento delle risorse, e che sembrano, piuttosto, destinati a finanziare l'agenzia provinciale a cui è affidata la realizzazione dei progetti autorizzati. Le misure individuate -osserva Latronico- non sono in grado, difatti, di rispondere alle reali esigenze dei territori
che da anni patiscono disagi e penalizzazioni, in termini di tutela dell'ambiente e di fruizione turistica per la presenza dell'impianto nucleare, e che non hanno consentito a un'area dinamica come quella del comprensorio del centro Itrec di sfruttare a pieno il proprio potenziale economico e sociale». Tutto ciò premesso, il senatore lucano chiede ai Ministri competenti «quale sia la valutazione della vicenda descritta; se ritengano doveroso verificare la coerenza del programma autorizzato dalla Provincia di Matera con le finalità della legge numero 368 del 2003». Il capitolo dei fondi di compensazione per il nucleare, ha alimentato nei mesi scorsi una serie di osservazioni, soprattutto da parte di alcuni sindaci delle aree limitrofe al Comune di Rotondella, che rivendicano legittimamente una quota parte degli aiuti, vista la evidente omogeneità di territori che distano pochissimi chilometri dall’Itrec, pur non ospitandolo amministrativamente. provinciamt@luedi.it
METAPONTO - Ignoti malfattori, venerdì sera, dopo aver danneggiato la rete di recinzione, si sono introdotti nell'area in cui si trova il museo di Metaponto, con l'intento di rubare i pannelli fotovoltaici. All'arrivo dei carabinieri della Compagnia di Pisticci, i malfattori si sono dati alla fuga nelle campagne circostanti. Nonostante un lungo inseguimento a piedi, i malviventi sono riusciti a evitare la cattura con la favore del buio. La stessa notte, verso le ore 23.30, ignoti dopo aver perpetrato un furto di un dvd e di alcuni salumi in un'abitazione di Metaponto, hanno dato fuoco ad alcune suppellettili, danneggiando gravemente la camera da letto e in modo lieve gli altri ambienti. Il pronto intervento dei carabinieri della locale Stazione e dei vigili del fuoco di Matera, hanno scongiurato danni più gravi alla struttura. provinciamt@luedi.it
L’uomo è nato a Policoro ma vive a Borgosesia
Anche un lucano nella gang dei truffatori POLICORO - C'è anche un lucano, Manuel Pizzolla, 27 anni, nato a Policoro, (da dove proviene la sua famiglia) e residente a Borgosesia in provincia di Vercelli, tra le 12 persone (esecuzione di custodia cautelare in carcere) tratte in arresto nell'ambito di un'operazione, che ha visto coinvolte le questure di Alessandria, Vercelli, Torino, Milano, Bergamo, Novara, Varese, Napoli, Caserta ed Avellino e che ha richiesto l'impiego di oltre 150 poliziotti. Inoltre, 63 sono state le perquisizioni domiciliari. Varie e fantasiose sarebbero state le attività illecite svolte tra il 2007 ed il 2008: truffe banche ed istituti finanziari dai quali, presentando false documentazione ed informazioni attestanti redditi inesistenti, ottenevano mutui o crediti al consumo (per l'acquisto di auto e beni in genere) che non venivano restituiti; esportavano au-
tovetture che, dopo avere passato il confine dello Stato, venivano denunciate come rubate ma poi, munite di documenti e targhe contraffatte, reimmatricolate in altri Paesi; acquistavano e rivendevano merce di provenienza illecita (alimentari, carni, prodotti high-tech, escavatori); utilizzavano documenti e assegni falsi per l'acquisto di merce di vario genere che, ovviamente, non veniva pagata. Nell'ambito di questa operazione sono state denunciate complessivamente 70 persone, 12 delle quali , riconducibili a due diversi gruppi criminali, insediati nelle province di Novara e Vercelli. In manette sono finiti anche Giuseppe Diana, 47 anni, di Cancello Arnone, pregiudicato, Domenico Berni, detto “Daniele”, 42 anni di Capua, residente a Lenta (Vc); Edis Bisetti, 37 anni, residente a Prato Sesia; Eugenio Berni, 20 anni, di Roasio
Policoro
(Vc); Giorgio Fucci, 47 anni, di Napoli; Pietro Cangiano, detto “Marco”, 47 anni, di Marano (Napoli); Gianclaudio Mastrobuono, 44 anni, di Napoli; Duio Breshak, alias “Giorgio”, 57 anni, nato in Jugoslavia e domiciliato a Gattinara; Carmine Carlone, detto “Carlito”, residente a Serravalle Sesia (Vc) ma di fatto domiciliato a Borgosesia; Daren Deneva Radeva, detta “Darinka”, 35 anni, di origini bulgare, residente a Busto Arsizio (Va) ma di fatto domiciliata a Samarate (Va). Pierantonio Lutrelli
Montalbano Il Comune realizzerà in tempo breve il canile, affidandolo all’Apaa
Tolleranza zero per il randagismo MONTALBANO - E' un fenomeno che non ha mai fine, il randagismo a Montalbano Jonico, a periodi più o meno controllati di cani che, indisturbati girano nel paese, si alternano periodi in cui il numero degli animali aumenta e, con esso, anche la preoccupazione dei cittadini. E' facile in questi giorni, soprattutto lungo i borghi periferici, imbattersi in branchi di cani, anche di grandi stazze che, con molta probabilità, salgono dalle vicine campagne alla ricerca di cibo che, qualcuno, ancora si ostina a lasciare lungo i marciapiedi. Ancora ieri, lungo la provinciale, all'altezza della stazione di servizio Agip, un branco di cani disturbava il transito dei cittadini che a piedi, lungo il marciapiedi, raggiungevano i borghi periferici di Montesano e Borgo Nuovo, ma anche delle macchine che, per evitare gli animali, si sono
viste costrette anche a pericolose gimkane. Alcuni mesi fa, si parlava di una associazione di volontariato, “Apaa” associazione protezione ambiente e animali, che in collaborazione con il comune avrebbe dovuto realizzare un canile rifugio, poi, solo silenzio e ad oggi non si trova una soluzione definitiva se non , l'accalappiamento di alcuni animali fra i più pericolosi. Interpellato dal Quotidiano, l'Assessore comunale all'Ambiente e all'Igiene, Riccardo Walter Fattorini, ha spiegato gli atti già inoltrati dall'amministrazione comunale e le motivazioni dei ritardi. «Come già chiarito in passato - ha dichiarato Fattorini - l'amministrazione si è impegnata per creare un vero e proprio deterrente al fenomeno del randagismo, nonchè ad una vera e propria prevenzione, utiliz-
zando strumenti l'anagrafe canina, le sanzioni contro chi abbandona cibo per strada ecc.; ma più di ogni altra cosa importante è stato l'atto con cui l'amministrazione ha ceduto in comodato d'uso, un terreno esterno all'area abitata, ad una locale associazione ambientalista, Apaa, per realizzare il canile rifugio. La recinzione è stata già realizzata dai volontari, mancano però fondi per continuare l'opera e si attende che la Banca Etica, cui la stessa associazione interessata si è rivolta, provveda a fare arrivare gli opportuni fondi. Io stesso- ha aggiunto Fattorini- mi sono interessato affinché la banca acceleri le procedure. Dovrebbe essere ormai un passaggio a breve termine, spero vivamente di arrivare ad avere il canile in primavera, diversamente valuteremo il da farsi». Anna Carone
Randagi per le strade di Montalbano Jonico
Sport 40
Domenica 1 febbraio 2009
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it
Serie A Bianconeri sconfitti in casa dalla sempre più sorprendente squadra di Allegri
Il Cagliari stritola la Juventus Il gol di Matri ribalta tutto e regala la vittoria ai sardi JUVENTUS CAGLIARI
2 3
GIOCATE IERI
JUVENTUS (4-4-2): Buffon 6; Mellberg 6, Legrottaglie 6.5, Chiellini 6 (26' st Grygera 6), Molinaro 6; Marchionni 6 (24' st Iaquinta 6), Sissoko 6.5, Zanetti sv (20' pt Marchisio 6.5), Nedved 7; Amauri 6, Del Piero 6.5. In panchina: Chimenti, De Ceglie, Poulsen, Trezeguet. Allenatore: Ranieri 6 CAGLIARI (4-3-1-2): Marchetti 6.5; Pisano 6, Canini 6, Bianco 6, Agostini 6; Biondini 6.5, Conti 7, Fini 6 (39' st Parola sv); Cossu 6.5 (24' st Lazzari 6); Jeda 6.5, Acquafresca 5.5 (16' st Matri 6.5). In panchina: Lupatelli, Astori, Matheu, Larrivey. Allenatore: Allegri 6 ARBITRO: Banti di Livorno 6 MARCATORI: 16' pt Biondini, 31' pt Sissoko, 38' pt Nedved, 9' st Jeda, 33' st Matri NOTE: Serata fredda, terreno in discrete condizioni. Spettatori: 25 mila circa. Ammoniti: Chiellini, Pisano, Del Piero, Agostini, Conti. Angoli: 6-2 per la Juve. Recupero: 1' pt, 4' st.
2-2 2-3 OGGI
TORINO – Il Cagliari passa al Delle Alpi è infligge un pesante 3-2 alla Juve nel secondo anticipo della terza giornata di ritorno di serie A. Meritata affermazione dei sardi, micidiali in contropiede. Quarta vittoria consecutiva della formazione di Allegri e secondo ko consecutivo della Juve, costretta ad abbandonare almeno per il momento i sogni scudetto. Partita bella con vari capovolgimenti di fronte: nel primo tempo a Biondini rispondono Sissoko e Ned-
Il tiro gol di Pavel Nedved per il momentaneo 2-1
ved; nella ripresa Jeda e Matri ribaltano nuovamente la situazione in favore dei rossoblù. Ranieri preferisce Mellberg a Grygera in difesa, mentre a centrocampo torna Zanetti e Marchisio va in panchina; regolarmente al suo posto Pavel Nedved. Allegri recupera Acquafresca che in avanti fa
coppia con Jeda con Cossu a supporto; indisponibile Lopez. Buon inizio della Juve, ma il Cagliari è ben messo in campo e non è facile sfondare. Al 12' scambio da applausi SissokoAmauri-Sissoko con il maliano che raccoglie il suggerimento al volo del brasiliano e conclude di poco a
lato. Al 16' Cagliari in vantaggio: cross dalla destra di Fini e stacco di testa vincente di Biondini in anticipo su Marchionni. Già al 20' si fa male uno sfortunato Zanetti che lascia il posto a Marchisio. Al 31' la Juve pareggia: angolo dalla sinistra di Del Piero e colpo di testa di Sis-
soko che salta più in alto di tutti. Al 38' bianconeri in vantaggio: Nedved da sinistra scambia con Molinaro, Conti respinge di testa e Nedved con un destro potente infila Marchetti. Ad inizio ripresa al 9' il pareggio del Cagliari in contropiede: gran lancio di Canini per Cossu, assist per Jeda che infila Buffon.
Al 33' il Cagliari torna in vantaggio con Matri che finalizza un contropiede su assist di Jeda. In classifica la Juve resta ferma a 43 punti mentre il Cagliari sale a quota 34. I sardi si confermano squadra sempre più sorprendente. Con questa sconfitta, invece, la Juventus, si allontana dalla vetta.
Azzurri avanti di due reti (Lavezzi e Hamsik), poi la rimonta bianconera con Di Natale e Quagliarella
L’Udinese impone il pari al solito Napoli NAPOLI UDINESE
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NAPOLI (3-5-2): Navarro 6; Cannavaro 6, Rinaudo 6, Contini 5.5; Maggio 5.5 (22’ st Zalayeta 6), Blasi 5.5, Gargano 6, Hamsik 6, Vitale 6; Denis 5.5, Lavezzi 6. In panchina: Sepe, Santacroce, Aronica, Pazienza, Bogliacino, Pià. Allenatore: Reja 6 UDINESE (4-4-2): Handanovic 5.5; Ferronetti 6 (27’ st Pasquale 6), Coda 6, Zapata 6.5, Lukovic 6; Isla 6, D’Agostino 6, Inler 6, Asamoah 6; Quagliarella 7 (39’ st Floro Flores sv), Di Natale 6.5 (21’ st Sanchez 6). In panchina: Belardi, Felipe, Obodo, Pepe. Allenatore: Marino 6 ARBITRO: Gervasoni di Man-
tova 5.5 MARCATORI: 24’ pt Lavezzi, 27’ pt Hamsik, 32’ pt Di Natale (rigore), 45’ pt Quagliarella NOTE: Serata serena, terreno in buone condizioni, Spettatori: 40 mila circa. Ammoniti: Quagliarella, Lukovic, Ferronetti. Angoli: 3-3. Recupero: 1’ pt, 3’ st. NAPOLI – Il Napoli è ancora malato e si vede; dopo le tre sconfitte con Chievo, Roma e Fiorentina la squadra di Reja si fa raggiungere sul 2-2 al San Paolo dall’Udinese dopo essere andata avanti di due reti. I bianconeri invece confermano i progressi già evidenziati mercoledì contro la Juve. Il Napoli spietato e cinico di inizio partita e a segno con La-
vezzi e Hamsik lascia via via il passo alle proprie incertezze subendo il pari con gol di Di Natale su rigore e un eurogol di Quagliarella. Nella ripresa il Napoli non riesce a velocizzare la propria manovra, Lavezzi e compagni non trovano il guizzo vincente e l’Udinese porta via un meritato pareggio. Inizio ritardato di 15’ per protestare contro la squalifica di Mannini e Possanzini, rei di essersi presentati in ritardo a un controllo antidoping. «Si è visto un Napoli che ha lottato, palla su palla, non è facile venire fuori dopo tre sconfitte - ha detto Edi Reja, tecnico del Napoli, al termine del match - Nel secondo tempo abbiamo fatto molto bene, abbiamo avuto opportunità con Lavezzi e Ham-
sik, abbiamo creato gioco. È un periodo che non va bene ma sono comunque saoddisfatto». «Sono soddisfatto, soprattutto per la reazione e la prestazione della squadra. Abbiamo ribattuto pure noi le azioni del Napoli e credo che c’è stata una continuità rispetto a quello che abbiamo fatto mercoledì sera». Così Pasquale Marino, tecnico dell’Udinese. «Bello davvero il gol di Quagliarella, ha questi colpi, fanno parte del suo repertorio e non è nuovo a queste prodezze, sono contento, in due gare è tornato a giocare bene ed a fare gol». «Oggi abbiamo imposto il nostro gioco, abbiamo preso due gol ingenui - spiega Quagliarella - poi l’Udinese ha meritato. Il pareggio forse ci va stretto».
L’esultanza di Quagliarella dopo il 2-2
Sport 41 Serie A. Il tecnico: «Ibra è fantastico. Balotelli? Mi dispiace tenerlo fuori, ma capirà» Domenica 1 febbraio 2009
Inter, Mourinho indica la strada «Il Torino penserà a difendersi, dipenderà tutto da noi» MILANO – I problemi della concorrenza ora sembrano più grandi dei suoi. Ma Josè Mourinho ricorda alla sua Inter che, per approfittare del turno di campionato in casa contro il Torino, la squadra deve essere quella di Catania e non quella di Bergamo. Senza gli squalificati Adriano e Muntari, Ibrahimovic - che si accinge a festeggiare la centesima gara ufficiale in nerazzurro - tanto per cambiare aspetta di vedere chi sarà domani sera il suo compagno di reparto. In ballottaggio Crespo, Cruz, e forse Mancini che Mourinho aveva fatto giocare punta con Adriano contro la Samp. Sicuramente non Balotelli, per il quale non è stato evidentemente sufficiente il ravvedimento con lacrime di ieri, né Obinna che sta resistendo alle intenzioni dell’Inter di spedirlo al Betis di Siviglia. «Ibra è fantastico - afferma Mourinho -. Prima di arrivare all’Inter conoscevo il calciatore ma non il suo carattere. Ora posso dire che mi piace tanto: è uno che vuole vincere tutto e sempre, questo per un allenatore rende tutto più facile». Con il Torino l’importante sarà giocare con l’atteggiamento giusto, quello di chi deve vincere e ci mette intensità e ritmo fino dal primo minuto. Tanto più che i granata «non sono squadra da ultimi posti in classifica. Per loro l’importante è fare punti». «Penseranno a difendersi - ha aggiunto Mourinho - e poi in contropiede qualcuno cercherà di creare pericoli. Se venirne fuori con tre punti sarà facile o difficile dipende da noi. L'importante è che la mia squadra sa che il campionato non è finito». Si parla molto di Balotelli e Santon, diciottenni entrambi, due diversi prototipi di come Mourinho vorrebbe un giocatore. Santon ha conquistato un posto da titolare addirittura a spese di un veterano come Maxwell (oggi i due sono in ballottaggio) perché è «un bambino bravo, felice di stare zitto fuori dal campo, ha 18 anni ma dentro al campo non ci sono giovani e anziani, ma solo giocatori». Balotelli invece, atteso da tutti («io sono uno in più
«I critici? Con noi dovranno ricredersi»
Fiorentina, Prandelli ritrova Adrian Mutu «Spero torni più forte di prima»
Josè Mourinho, allenatore dell’Inter campione d’Italia
fra questi», dice il tecnico portoghese) sta fuori. «Qualcuno lo vorrebbe high profile - spiega Mourinho con chiaro riferimento ai fratelli manager - lui però non è preparato per questo. Però è un bravo ra-
gazzo, mi fa male tenerlo fuori, ma un giorno lui cambierà». Sei punti di vantaggio sulla Juventus e la consapevolezza che il gioco e lo spirito di gruppo sono finalmente tornati ad essere
protagonisti nello spogliatoio dei campioni d’Italia. La partita di Catania ha confermato l’ottimo stato di salute della squadra nerazzurra. Nella gara di oggi contro il Torino si cerca la consacrazione.
Pronostico quasi scontato, ma i granata non si daranno per vinti
Novellino cerca il vero Toro TORINO – La prima contro la penultima, il miglior attacco contro la difesa più perforata del campionato. Vista così, per il Torino la partita di oggi contro l’Inter è persa ancora prima del fischio d’inizio. Eppure Walter Novellino, che deve pure rivoluzionare la difesa per i forfait dell’ultimo minuto, tiene la testa alta. E spera, in un colpo solo, di ritrovare carattere e gioco. «Quella con l’Inter è una partita difficile, difficilissima - ammette il tecnico - ma chi scenderà in campo darà il massimo, ne sono convinto. Abbiamo dei problemi, è inutile nasconderlo, ma con il lavoro, l’unione e l’entusiasmo usciremo da questa situazione». Una grande partita contro i nerazzurri e voilà, il Toro ritornerebbe di colpo in corsa per la salvezza. «In effetti - sottolinea Novellino - quella di oggi è una partita importante soprattutto sotto il profilo della prestazione. Uscire dal campo con la convinzione di
aver giocato bene, sarebbe di vitale importanza per ridare fiducia a tutto l'ambiente in vista delle prossime gare». Pazienza, dunque, tornare da San Siro senza punti: fondamentale, per l’allenatore granata, è prima di tutto ritrovare il vero Toro. La strada, a giudicare l’uscita di mercoledì sera contro la Reggina, sembra però in salita. Il mercato per il momento ha portato solo Dellafiore e Rivalta. E gli infortuni, tanto per cambiare, rischiano di complicare ulteriormente la situazione. Soprattutto in difesa: Natali, influenzato, non è stato convocato, come Pisano, che nell’ultima gara ha subito un infortunio muscolare. E anche Ogbonna, che contro la Reggina ha preso una botta alla caviglia, non è al meglio. Per una retroguardia che in 19 partite ha subito ben 36 gol non sarà certo facile affrontare in questa emergenza campioni del calibro di Ibrahimovic.
FIRENZE – «Vorrei dire a rentina affronterà la trachi ci critica in modo ec- sferta di Bologna: Prancessivo che i conti si fan- delli perde Jovetic e forse no alla fine e non a metà Comotto («ha la febbre ma campionato. Il nostro sono ottimista»), ma recuobiettivo è arrivare alla fi- pera Dainelli, Kuzmanone della stagione e far ri- vic, Vargas, Pasqual e socredere queste persone». prattutto Mutu. «Adrian L’allenatore della Fioren- in questi giorni si è alletina Cesare Prandelli ri- nato bene - spiega il misponde così a chi ha criti- ster viola - ha superato l’allenacato la sua mento di iesquadra dori e sarà dipo le sconsponibile, fitte contro anche se Lecce, Midovrà giolan e Juvencare con un tus. Il suctutore. In cesso di queste parmercoledì tite ci è contro il Namancato, poli ha riper la sua lanciato le capacità quotazioni realizzativa della Fioma anche rentina, e perchè è un adesso il giocatore di suo tecnico personalità si toglie e di carattequalche sasre. Mi ausolino dalla guro che riscarpa: torni anco«Quando ci ra più conmuovono vinto di esdelle critisere un gioche costrut- Cesare Prandelli catore fontive, noi le valutiamo e ci facciamo damentale per noi». La Fiorentina si troverà sopra una riflessione seria. Ma voglio ricordare a davanti un Bologna in tutti che anche negli anni crescita, e Prandelli non scorsi abbiamo passato può che spendere belle padei periodi difficili, ma i role per il suo allenatore, risultati poi ci hanno dato Mihajlovic: «Sinisa farà parlare di sé perché ha ragione». E proprio a proposito personalità ma anche degli obiettivi futuri dei idee: voglio fargli i comviola, Prandelli non si tira plimenti perchè in poco indietro: «E’ chiaro che tempo è riuscito a dare lotteremo sempre e co- un’identità precisa alla munque per provare ad sua squadra. Detto quearrivare in zona Cham- sto, c’è grande rispetto pions, ma io metterei la per i rossoblù, ma noi abfirma per essere ancora in biamo voglia di fare i tre questa posizione di classi- punti». Il tecnico viola si sbilanfica a tre giornate dalla fine: a quel punto chi avrà cia anche in una previsiopiù voglia e determinazio- ne (scherzosa) che riguarne coglierà il risultato più da un suo ex giocatore ora importante, e se ci siamo al Bologna, Osvaldo: «In riusciti nelle ultime tre linea di massima penso stagioni, non vedo perché che farà gol, ma noi ne fanon si possa sperare di remo due quindi saremo tutti felici e contenti. Quefarlo anche quest’anno». La rincorsa comincia sto è l’augurio che faccio a già oggi, quando la Fio- Daniel».
SERIE B RISULTATI 23ª giornata
Il Bari non si ferma più, Brescia ko PALERMO – Il Bari si conferma leader della classifica di serie B al termine della seconda giornata di ritorno. La brillante formazione di Antonio Conte sfrutta al meglio il turno casalingo (sesta vittoria consecutiva, record storico per il club pugliese) e supera 2-1 il Frosinone. Ciociari in vantaggio al 5’ st con Cavalli, prima della rimonta dei biancorossi che pareggiavano con Lanzafame e completavano l’impresa con il gol di Caputo a 8’ dal termine. Il Brescia torna a mani vuote dalla trasferta di Treviso. La squadra veneta impone alle “rondinelle” la sconfitta per 3-2: Zigoni firmava il vantaggio della squadra locale, prima del pari di Taddei e del raddoppio bresciano con Ri-
spoli. Nella ripresa si concretizzava la rimonta del Treviso che pareggiava con Gissi e completava l’impresa con Musetti a sei minuti dal termine. Al 94’ veneti in dieci per l’espulsione di Smit. Colpaccio esterno della Triestina che vince 2-1 al Partenio condannando la formazione campana di Campilongo alla nona sconfitta. Al minuto 8 Tabbiani sbloccava il punteggio, Princivalli firmava il raddoppio. Inutile il punto di Pecorari a otto minuti dal triplice fischio finale. L’Empoli torna a vincere al “Castellani” con il secco 2-0 inflitto al Vicenza. La squadra toscana di Silvio Baldini sbloccava il punteggio al 13’ st con il gol di Pozzi, prima del raddoppio fir-
mato da Corvia a tre minuti dal termine. Bene l’Ascoli di Franco Colomba che porta via tre punti preziosi per la classifica nel match casalingo contro l’Ancona. I bianconeri marchigiani vincono 2-0 con le reti di Soncin e Belingheri. Il Parma di Guidolin supera 3-1 l’Albinoleffe: al «Tardini» i gialloblù a segno con Paloschi, Budel e Alessandro Lucarelli. I bergamaschi capaci solo di pareggiare con Madonna la rete iniziale degli emiliani. La Salernitana cade in extremis all’Arechi nella gara contro il Cittadella (1-2) e rimane invischiata nella zona a rischio della graduatoria. Decide il match la doppietta su rigore di Iori (arrivato a quota sei gol, tutti dal di-
schetto), in mezzo il momentaneo pareggio di Pestrin. Salernitana che ha chiuso in nove uomini per le espulsioni di Pinna e Coppola. Preziosa vittoria esterna per il Grosseto che supera 3-2 in trasferta il Piacenza. Al 4' Riccio dava il vantaggio ai biancorossi di Pioli, tre minuti dopo l’autorete di Cassano riportava il match in parità e al 9' ancora Riccio per il raddoppio piacentino. A dieci minuti dalla fine della partita il club toscana concretizzava la rimonta con le reti di Pichlmann e Sansovini. Poche emozioni a Pisa dove i nerazzurri di Ventura non vanno oltre lo 0-0 contro il Sassuolo. Domani sera (ore 20.45) Mantova-Livorno.
Ascoli-Ancona Avellino-Triestina Bari-Frosinone Empoli-Vicenza Mantova-Livorno Modena-Rimini Parma-Albinoleffe Piacenza-Grosseto Pisa-Sassuolo Salernitana-Cittadella Treviso-Brescia
2-0 1-2 2-1 2-0 lunedì ore 20.45 sospesa 3-1 2-3 0-0 1-2 3-2
CLASSIFICA Bari 43; Livorno e Brescia 39; Sassuolo, Parma e Grosseto 38; Empoli 36; Triestina 35; Vicenza 32; Albinoleffe e Rimini 30; Ancona e Mantova 29; Pisa 27; Frosinone 26; Cittadella e Piacenza 25; Salernitana 23; Treviso 21; Ascoli e Avellino 20; Modena 16.
PROSSIMO TURNO (07/02) Ancona-Parma (06/2); Albinoleffe-Empoli; Brescia-Bari; Cittadella-Avellino (09/2); Frosinone-Salernitana; Grosseto-Sassuolo; Livorno-Piacenza; Modena-Pisa; Rimini-Treviso; Triestina-Ascoli; Vicenza-Mantova.
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Sport Punti salvezza a Isola del Liri e Atessa
Domenica 1 febbraio 2009
Il Cosenza può allungare Derby per il Catanzaro Il Gela cerca riscatto Ad Andria porte chiuse Andria
IL PRONOSTICO
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Barletta
Arbitro: DOVERI di Roma Assistenti: Marrazzo-Giallatini ANDRIA. A tener banco in casa Andria pri- BARLETTA. Rivoluzione in difesa: Fabma della partitissima con il Barletta sono le bro al posto dell'infortunato Iervolino, assenze: non solo quelle di sei possibili titola- mentre Moring vince il ballottaggio con ri, ma anche quella del pubblico dagli spalti Mastronicola. del “Degli Ulivi” che priverà la gara di uno Sulla mediana De Cecco eredita la maspettacolo unico, come quello avuto nel der- glia dello squalificato Daleno, mentre in by d'andata per due città gemellate e distanti attacco Sanderra ripropone il tandem solo 7 km. Difesa immutata e centrocampo Laviano-Caracciolese lasciando in pancon la fascia destra nuovamente nelle mani ca Omolade. Match-winner nella gara di Romito e la conferma del tandem Rizzi-Ot- con il Gela. tobre nel mezzo. BARLETTA (4-4-2): Furlan; Moring, ANDRIA (4-4-2): Spitoni; Goisis, Ceppitelli, Tangorra, Sabini, Fabbro; Merito, SalvaSportillo, Fruci; Romito, Rizzi, Ottobre, Re- gno, De Cecco, Yke; Laviano, Caracciolebecchi; Mastrolilli, Di Cosmo. A disp.: Ama- se. A disp.: Montagna, Rizzi, Mastronidio, Morale, Rescio, Falcone, De Santis, Lat- cola, Ruiz, Pollidori, Omolade, Alessantanzio, Cavaliere. All.: Di Leo. drì. All.: Sanderra.
Cosenza
IL PRONOSTICO
1
Manfredonia
Arbitro: SPADACCINI di Vasto Assistenti: Fazio-Surano COSENZA-Uno stiramento al polpaccio ha messo ko Enrico Polani nella partitella del giovedi’. Il bomber laziale ha raggiunto il compagno Morelli (vicino al rientro) a Cesenatico per la riabilitazione ed è out. Toscano a questo punto potrebbe optare per Danti alle spalle di Galantucci. Recuperato De Rose che aveva rimediato un colpo nel derby di Lamezia. Squalificato Ramora, Parisi potrebbe partire dalla panchina. COSENZA (4-4-1-1): Ambrosi, Bernardi, Braca, Moschella, Chianello; Mortelliti, De Rose, Battisti, Catania; Danti, Galantucci. A disp. Guizzetti, Profeta, Musacco, Fabio, Parisi, Bernardi, Salandria.All. Toscano
Isola Liri
MANFREDONIA. Non c'è il baluardo della retroguardia, Bortel, squalificato: Serao è costretto per questo ad accentrarsi e la fascia destra sarà di conseguenza presidiata da Scarpitta. Novità anche a centrocampo ed in attacco: a destra Arigò è favorito nel ballottaggio con Macrì, mentre Napolitano dovrebbe curare la regia ed uno tra Cerchia e Pirrone scivolare inevitabilmente in panchina. Cambia il partner dell'ariete Marchano: Napoli. MANFREDONIA (4-4-2): Pelagotti; Scarpitta, Serao, Nossa, Patti; Arigò, Napolitano, Pirrone, Sifonetti; Marchano, Napoli. A disp.: Fortunato, Indirli, Macrì, Cerchia, Schettino, Giglio, Vitiello. All.: D'Arrigo
IL PRONOSTICO
1
Aversa
Arbitro: CECCARELLI di Terni Assistenti: Messina-Quadrano ISOLA DEL LIRI. Ancora qualche assenza per Zecchini, costretto a lasciar fuori in settimana l'attaccante Cori, ancora acciaccato a causa di un lieve incidente d'auto, e Matrisciano, colpito da un problema muscolare ma anche squalificato dal giudice sportivo. In dubbio Tortori, colpito duro agli adduttori: per lui però è quasi certa la partenza dalla panchina. Rientrano Risi, Ranalli e Sannibale; Luciani partirà ancora titolare. ISOLALIRI (4-2-3-1): Fiorini; Brunetti, Sannibale, Cagnale, Bombara; Mollo, Giacalone; Luciani, D'Alessandro, La Cava; Pignalosa. A disp.: Tomei, Dolcemascolo, Esposito, Cirelli, D'Imporzano, Tortori, Mastrantoni. All.: Zecchini.
Pescina
AVERSA. Dopo la gara vinta contro la Val Di Sangro, per l'Aversa Normanna arriva un altro scontro salvezza. In casa dell'Isola Liri, il tecnico Sergio sarà costretto a proporre la stessa formazione della scorsa gara casalinga, fatta eccezione per l'innesto del portiere Castelli che rientra dopo squalifica. In difesa, confermato Maraucci al fianco di Di Girolamo, mentre sulla mediana Longo prenderà il posto di Rosamilia che ha rescisso. AVERSA (4-4-2): Castelli; Panini, Avolio, Di Girolamo, Pagano; Franzese, Marasco A., Zolfo, Longo; Sibilli, Marasco G.. A disp.: Pettinari, Chirico, Cozzolino, Matarazzo, Arini, Palmiero, Prisco. All.: Sergio.
IL PRONOSTICO
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Cassino
Arbitro: VITI di Campobasso Assistenti: Sani-Liberti AVEZZANO. Debutto casalingo per il nuovo CASSINO. Una nota negativa per Padovatecnico Perrone che domenica scorsa ha ni infortunatosi durante la rifinitura. Paesordito vincendo a Scafati. La Valle del Gio- tania porterà con sè solo 16 uomini over venco oggi però sarà priva di Zarineh, passa- cui si aggiungeranno due ragazzi della to alla Paganese. Dipasquale parte dalla pan- "Berretti", già impegnata a Pescina. Squachina dopo aver vissuto una settimana tur- lificato Mucciarelli e infortunati Molinaro bolenta a causa del mercato che lo ha visto ad e Cunzi, il tecnico siciliano ha più di qualun passo dal Potenza e poi proprio dal Cassi- che grattacapo in merito a difesa e centrono, avversario odierno, che ha richiesto an- campo. Ultimi arrivati: debuttano Bianchi che i marsicani Arcamone e Laboragine. e Vianello; uno tra Pepe e Paschetta sostiVALLE GIOVENCO (4-3-1-2): Bifulco; Loca- tuirà il capitano infortunato. telli, Petitto, Miale, Piva; Cruciani, De Ange- CASSINO (4-4-2): Mennella; Pepe, Di lis, Giordano; Laboragine; Arcamone, Betti- Nunzio, Guzzo, Bianchi; Vianello, Kone, ni. A disp. Merletti, Gentili, Fusarelli, Blan- Giannusa, Casoli; Mezgour, Morello. A dichard, Censori, Dipasquale, Prandelli. All.: sp.: Afeltra, Paschetta, Gemmiti, Castaldi, Perrone. Trotta, Bardeggia, Leccese. All.: Patania.
Catanzaro
IL PRONOSTICO
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Vibonese
Arbitro: ZONNO di Bari Assistenti: Cannistrà-Salvato CATANZARO- Alessandro Bruno dovreb- VIBO- Orefice va a sinistra per far spazio a be recuperare dall’influenza, mentre Pro- Sgambato, fuori Taua alle prese con noie venza sicuramente dovrà rinunciare a Cia- muscolari e il capitano Ruscio che ha scelno, Mangiacasale, Ciano e Antonio Mon- to di cambiare aria. In attacco titolare dal tella. In dubbio Zaminga, al suo posto primo minuto l’ex potentino Iadaresta con pronto Benincasa per la riproposizione del il trequartista Melis alle spalle. I biglietti modulo visto a Cassino con Cardascio a de- per i sostenitori rossoblu saranno nomistra in mediana e Tomi alto a sinistra. Nel nali e in vendita soltanto fino alle 18 di ogderby del Ceravolo un minuto di raccogli- gi. Galfano rischierebbe nel caso arrivasse mento per le vittime della frana sulla A3. la quarta sconfitta di fila. CATANZARO (4-4-2): Mancinelli; Mon- VIBONESE (4-4-1-1): Amabile; Sgambatella F., Di Meglio, Gimmelli, Armenise; to, Ranelucci, Bianciardi, Orefice; Di Cardascio, Berardi, Benincasa, Tomi; Ca- Franco, Pirrone, Di Mauro, Polito; Melis; puto, Falomi. A disp.: Cristofaro, Sorren- Iadaresta. A disp.: Bastiera, Poli, Kulentino, Diarra, Bruno, Frisenda, Zaminga, thiran, Di Stani, Bica Badan, Condemi, Scozzese All.: Galfano Iannelli All. Provenza
Gela
IL PRONOSTICO
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Igea V.
Arbitro: OSTINELLI di Como Assistenti: Prati-Speranza GELA. Alessandrì non recupera. La lombosciatalgia che ha colpito il centrocampista di Galatina non gli permetterà di scendere in campo. Ha invece recuperato il difensore argentino Mariano Fernandez, che sarà tra gli undici titolari. Gli altri due assenti, oltre ad Alessandrì, sono lo squalificato Marinucci Palermo ed il convalescente Nigro. Cosco schiera il 4-4-2. Dubbi solo sulle corsie esterne. GELA (4-4-2): Cecere; P. Esposito, Fernandez, D'Aiello, G. Esposito; Galuppi, Iannini, Schiavon, Russo; Franciel, Pasca. A disp. Ferla, Ambrosecchia, Romaggioli, Unniemi, Gaeta, Giudice, Espinal. All. Cosco.
Noicattaro
BARCELLONA P.G. - Igea Virtus a caccia di punti salvezza nel derby siciliano con il Gela. Castellucci ritrova Agius che ha scontato la squalifica e valuta il nuovo arrivato Christian Criniti. L'impressione è che l'argentino andrà in panchina, pronto a subentrare a gara in corso. Buone notizie sono arrivate in settimana da Di Miceli, tornato a giocare la partitella in famiglia e vicino al rientro. Per adesso resta fuori. IGEA V. (4-4-2): Di Masi; Scopelliti, Agius, Alizzi, Panarello; Crimi, Matinella, Di Toro, Bongiovanni; Ricciardo, La Porta. A disp.: Romano, Palma, Russo, Giardina, Criniti, D'Anna, Cocimano. All.: Castellucci.
IL PRONOSTICO
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Scafatese
Arbitro: BORRACCI di S. Benedetto d.t. Assistenti: Bisceglia-Genovese NOICATTARO. Contro la Scafatese Sciannimanico deve rinunciare a due difensori titolari. Si tratta dell'infortunato Di Muro (problema al ginocchio) e dello squalificato Lucioni. Il tecnico barese studia una nuova difesa con Allegrini e Lollini centrali e De Giorgi e Ingrosso terzini. A centrocampo nessun problema come in attacco che verrà schierato con il solito tridente: Rana punta avanzata e Zotti e Siclari di supporto sugli esterni. NOICATTARO (4-3-3): Sassanelli; De Giorgi, Allegrini, Lollini, Ingrosso; Piccinni, Menolascina, Colluto; Siclari, Rana, Zotti. A disp.: Cilli, Perrone, Mercurio, Deflorio, De Lorenzo, Baldassarre, Ladogana. All.: Sciannimanico.
Vd Sangro
SCAFATI. Per curare il mal di trasferta (la Scafatese non vince fuori dalla gara d'esordio a Melfi), Maurizi si affida al tridente: debutta dal primo minuto D'Avanzo, che avrà il compito di supportare le punte Martone e Varriale (al rientro dopo la squalifica). Novità anche in mediana ed in difesa: Avallone ritorna titolare a centrocampo, Carbonaro in difesa (esce fuori dall'undici titolare Rapino). SCAFATESE (4-3-1-2): De Felice; Lagnena, Marini, Correale, Carbonaro; Basile, Marzocchi, Avallone; D'Avanzo; Varriale, Martone. A disp.: Spicuzza, Bacilieri, Rapino, Orero, Ammirati, Izzo, De Luca. All.: Maurizi.
IL PRONOSTICO
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Lamezia
Arbitro: NASCA di Bari Assistenti: Labriola-Posado ATESSA. Per la Val di Sangro forse è già LAMEZIA- Ammirata dovrà fare a meno di tempo di ultima spiaggia contro la Vigor Clasadonte, appiedato dal giudice sportivo Lamezia dell'ex Cacciaglia. Petrelli ha la e con tutta probabilità di Ciminari. Indisposquadra al completo, ad eccezione degli nibile l’ultimo arrivato Cascone per il mansqualificati Grillo e Curcio. Tridente con cato arrivo del transfert, la società sta faFiorotto punta centrale e il nuovo acquisto cendo un pensierino al ritorno di Giovanni Paris a sinistra. Il baby arrivato dall'Arez- Rosamilia, svincolato dall’Aversa. Provato zo, Sireno, a centrocampo. Mentre la squa- lo schema ad albero di Natale con Ragatzu e dra si prepara allo spareggio odierno, la so- Falco alle spalle del totem Michele Sergi. cietà cerca un rinforzo a centrocampo: Maz- Panico ha recuperato e sarà tra i pali. zetto, '88, dal Lanciano. V. LAMEZIA (4-4-2): Panico; Di Donato, VAL DI SANGRO (4-3-3): Ameltonis; Del Filippi, Pascuccio, Marinelli; Ciotti, CacGrosso, Sensi, Paolacci, Mangoni; Epifani, ciaglia, Lopetrone; Ragatzu, Falco; Sergi. Sireno, Ruggiero; Perfetti, Fiorotto, Paris. A disp: Forte, Rondinelli, Angotti, SanA disp.: Leacche, Boschetti, Rogato, Cara- so, Carraro, Amita, Riccobono. fa, Campli, Mainella, Memmo. All.: Petrelli. All. Ammirata
Sport IL RECUPERO DI PRIMA DIVISIONE La capolista Gallipoli a Foligno FOLIGNO Nel match contro il Gallipoli, Indiani può contare sull'intera rosa, eccezion fatta per Turchi. In settimana ai falchetti s'è aggiunto l'esperto bomber Giovanni Cipolla che oggi potrebbe esordire nel tridente con Coresi e De Paula. Esordio dal primo minuto anche per Gregori. Giannini, in virtù delle assenze di Antonioli (squalificato), Ginestra e Suriano (infortunati), pensa al 4-3-3 con la novità dell'esordio di Sansone. In difesa ci sarà il rientro di Bonatti. FOLIGNO (3-4-3): Conti; Gregori, Guastalvino, Fiuzzi; Pencelli, Signori, Furiani, Petterini; De Paula, Cipolla, Coresi. A disp.: Ripa, Baldanzeddu, Bisello Ragno, Cotza, Mandorlini, De Stefano, Cardarelli. All.: Indiani. GALLIPOLI (4-3-3): Rossi; Vastola, Bonatti, Molinari, Cangi; Russo, Esposito, Mounard; Sansone, Di Gennaro, Riccardo. A disp.: Sciarrone, Greco, Savino, Giacomini, Zampa, Cimarelli, Marzeglia. All.: Giannini ARBITRO:Del Giovane di Albano Laziale. LA CLASSIFICA: Gallipoli 40 Benevento 39 Arezzo 37 Crotone 36 Cavese 32 Foggia 31 R. Marcianise 27 Paganese, Perugia, Sorrento, Pescara (-1) e Ternana 24, V. Lanciano e J. Stabia (-2) 21, Taranto 20 Foligno 17 POTENZA (-3) 15 Pistoiese 14
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Prima Il Potenza torna ad allenarsi martedì. Fari sul mercato e su un caso spinoso
Cozzolino in dubbio: pronto Di Pasquale GIORNATA DI PAUSA per il campionato del Potenza, che - lo ricordiamo - ripartirà domenica prossima con la trasferta di Arezzo, e due giorni di sosta anche per la truppa rossoblù. Una sosta che è stata ritenuta necessaria dallo staff tecnico potentino anche come un premio per i calciatori che si sono spremuti al massimo per rimettersi al passo con una preparazione atletica che aveva evidenziato qualche lacuna. Dal lavoro di Andrea Santarsiero si è prodotta quella benzina in più necessaria per tentare una mezza impresa. Lo ricordiamo, il Potenza è distante dalla zona salvezza appena sei punti, un margine che potrebbe apparire anche irrisorio nel caso in cui la squadra cominci a macinare punti e risultati con una certa continuità. In queste ore, quindi, tengono banco certamente le notizie di calciomercato anche perchè trascorse appena 48 ore il quadro della situazione sarà obbligatoriamente defini-
tivo. Inutile prendersi in giro e sperare che oggi possa esser il giorno decisivo per comprendere verso quali scelte è orientato il Potenza. Tutto dipenderà dalla positiva conclusione delle trattative in uscita per Montesanto e Prevete. In realtà Postiglione le definisce chiuse entrambe, anche se manca ancora il nero su bianco. Ed a queste va aggiunta anche quella per Berretti che dovrebbe sbloccarsi a Milano domani mattina (la scelta sembra essere circoscritta a Cesena e Arezzo). Quindi certamente sarà preso un centrocampista centrale di qualità, ma sui nomi potrebbe venir fuori anche una sorpresa dell’ultimo momento. Così come dal “caso-Cozzolino”. La società si è affrettata a smentire e a dire, attraverso il suo patron che “c’è stata un po’ di ruggine, ma è un giocatore a disposizione del Poten-
za”, ma per sentito dire sembra proprio che non si sia risolto nulla. L’atleta a qualche confidente in città avrebbe chiaramente manifestato l’intenzione di lasciare Potenza e restare a Lecce ad allenarsi, senza disputare partite ufficiali. Non tornerà più in città, tanto da aver anche rinunciato a qualche compenso futuro. Una sorta di rescissione unilaterale del calciatore. Ovviamente di controprove non ce ne sono: bisognerà attendere gli sviluppi di domani e la giornata di martedì per capirne di più. Fatto sta che il Poetnza non si perde d’animo ed è pronto anche a prendere un altro attaccante. Il nome più gettonato sembra essere quello di Luigi Di Pasquale, ora al Pescina in Seconda, ma già a Gallipoli, Brescia in A e Perugia in C1. Era stato contattato prima di prendere Cantoro. Ora senza Cozzolino potrebbe tornare in auge. Alfonso Pecoraro
Seconda Al Valerio il Monopoli. Torna De Angelis
Melfi per la continuità AL CLIMA POSITIVO frutto delle due vittorie di fila in campionato, che hanno portato ad un crescente e di certo giustificato entusiasmo in tutto l'ambiente, oggi il Melfi potrà aggiungere la presenza ormai certa del bomber e capitano Gianluca De Angelis. I riscontri positivi dell'ultimo esame ecografico, che ha confermato il cicatrizzarsi totalmente del problema muscolare che lo ha tenuto fermo ai box nella sfida di Vibo Valentia e durante il lavoro in questa settimana, oltre alla voglia di esserci dello stesso attaccante campano, hanno confermato che oggi il bomber dovrebbe di fatto essere in campo, in prima linea a guidare la sua squadra all'assalto del terzo successo di fila in chiave salvezza. “Un terzo successo che per noi sarebbe fondamentale per continuare a far bene ed a risalire in classifica verso posizioni più tranquille, che ci permettano poi di affrontare il lavoro con la consapevolezza di poter lottare in ogni gara per arrivare all'obiettivo permanenza”. Queste le parole di mister Palumbo in questi giorni di lavoro, anche se “certo la gara contro
De Angelis
il Monopoli non è di quelle facili, loro sono una buona squadra, che è a ridosso della zona play off e reduce da un successo importantissimo nel derby. Per noi oltre a tentare di centrare il terzo successo di fila, certo la reale necessità di essere concentrati ed attenti come fatto nelle due precedenti partite con Aversa e a Vibo, affrontando gli avversari con la giusta determinazione e forza di gruppo per continuare a fare risultati, cosa che è per noi fondamentale in questa fase in cui la squadra si esprime al meglio e i risultati premiano quel che di buono i ragazzi fanno in
Avversaria galvanizzata MONOPOLI: Il derby con l'Andria va messo da parte, così come qualsiasi velleità d'alta classifica. Il timore più grande di Geretto è legato all'entusiasmo che ha finito per coinvolgere il gruppo dopo la vittoria di domenica scorsa. “Questa è la fase più delicata della stagione e dobbiamo assolutamente evitare di volare fin troppo con la fantasia. I voli pindarici non fanno per noi. Guardiamo solo ed esclusivamente alla salvezza: è così che abbiamo costruito la nostra brillante classifica ed è così che dovremo presentarci a Melfi. Senza pensare di essere una grande, senza affrontare con sufficienza un impegno molto difficile, probabilmente il più duro che ci potesse capitare in questo momento. Perché il Melfi è una squadra discreta ed ha anche ritrovato fiducia con le ultime due vittorie consecutive. Ora è una squadra più serena e di conseguenza temibile. Perché ha calciatori di spessore in ogni reparto e dal mercato di riparazione ne è uscita molto più solida e compatta”. Geretto invita alla prudenza, chiede ai suoi di non sottovalutare il Melfi e di continuare a giocare da Monopoli: “Qualche preoccupazione è lecita, ma sono convinto che poi miei ragazzi non si faranno colpire da vertigini d'alta classifica e giocheranno con la solita intensità con l'unico scopo di raggiungere al più presto la quota salvezza”. Il Monopoli che farà visita al Melfi sarà quello di sempre con un'unica eccezione in difesa: manca lo squalificato Giovanni Colella ed il suo posto potrebbe essere preso da Francesco Colella, favorito nel ballottaggio con Gambuzza. Nessuna novità tra centrocampo ed attacco: Minopoli e Santarelli sono stati regolarmente convocati e partiranno dal primo minuto nonostante l'influenza li abbia un po' debilitati. Anche Cccarelli recupera dopo i fastidi all'addome avvertiti in settimana. Antonello D'Alessandro
settimana e nelle partite la domenica”. Cercare quindi la continuità dei risultati, giocando con la stessa grinta di queste ultime settimane, questo il chiaro messaggio del grande tecnico melfitano, con la squadra a confermare in blocco di voler continuare a fare bene per cercare il tris di vittorie, anche col sostegno del proprio pubblico che ci si attende numeroso sugli spalti del Valerio. E per riuscire a centrar un fondamentale tris in chiave salvezza, come detto, per il Melfi l'arma in più rappresentata dal suo bomber, dieci reti per lui finora, pronto a rientrare anche in
considerazione della “gara nella gara” rappresentata dall'avere di fronte il cannoniere principe di questo girone, il monopolitano Ceccarelli, quattordici per lui le reti, compresa quella dal dischetto domenica in casa con l'Andria nel derby vincente e sentitissimo ma disputato senza tifosi ospiti. De Angelis e Merini pronti a concretizzare in occasioni da rete quindi il gioco gialloverde, per quel che si preannuncia come “un nuovo appuntamento da non mancare col successo”, come detto nel corso della settimana da tanti, per un tris che sarebbe davvero oro colato, in punti e spinta psicologia in vista della sosta del prossimo weekend da cui ripartite ancora più carichi verso una salvezza a cui tutti credono sempre più. Ed oggi, lo ricordiamo, anche tradizione positiva a spingere il Melfi, visto il successo di due anni fa per 2 a 1 ed il pari della passata stagione per 1 a 1, che è lo stesso risultato maturato al Simone Veneziani all'andata, con reti, manco a dirlo, di Ceccarelli e De Angelis, i due tanto attesi anche oggi. Antonio Baldinetti
Castaldo dall’inizio DOPO aver smaltito i postumi del tanto lavoro sul sintetico, che avevano portato Nando Castaldo ad un lavoro specifico dal suo arrivo a Melfi per recuperar la miglior condizione vista l'infiammazione che gli aveva impedito di scendere in campo in queste due gare vittoriose, pare essere arrivato il suo momento. Il forte centrale ex Benevento quindi oggi appare pronto a debuttar in casacca gialloverde e al fianco di Gabrieli, per poter controllare l'affiatata e veloce coppia di attaccanti del Monopoli, tra cui il marcatore principe del girone Ceccarelli. Col rientro in gruppo anche di De Angelis il resto della formazione pare ricalcare quella vincente e con pieno merito nel precedente match a Vibo, con il 4 4 - 2 come modulo ad ispirare un Melfi pronto a dar il suo convinto assalto al tris di successi, fondamentale per credere sempre più alla salvezza. Russo tra i pali, e davanti a se quartetto in linea imperniato su Gabrieli e
Castaldo come centrali, Fumai a destra, Gambi sulla sinistra. Nella linea mediana, fondamentale per tamponare e ripartire, per inaridire le fonti di gioco avversario e mettere a frutto le proprie per costruire manovre d'attacco, il tecnico di casa si affida ancora a Bacchiocchi e Mitra, lasciando all'ultimo arrivato Maisto la possibilità di continuare a lavorare ed inserirsi al meglio negli schemi potendo approfittare della pausa del campionato, prevista per domenica, con il giocatore ex Cassino semmai ad andare in panchina per verificare in corso d'opera se lanciarlo nella mischia, stante anche l'importanza della gara. A completare il quartetto di mezzo, gli esterni Tufano a spingere a destra e Sciannamè a fare altrettanto a sinistra, per sostegno e cross al duo d'attacco di nuovo formato da Merini e De Angelis. Il solito Petagine pronto a subentrare se per il bomber non ci fossero, come pare, tutti i 90'. a.b.
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Sport Recuperano in tre, solo Nicolao e Scarnato assenti per squalifica
Domenica 1 febbraio 2009
Sinnici con gli omonimi L’altro Francavilla ospite oggi al Fittipaldi FRANCAVILLA – L’undici rossoblu, questo pomeriggio sarà impegnato nella delicata sfida casalinga contro il Francavilla Fontana dello squalificato mister Francioso. La gara, con il fischio di inizio alle ore 14.30, si presenta molto avvincente per le due formazioni, che sono alla ricerca di punti importanti per la propria classifica. Un match che per l’undici sinnico è fondamentale non sbagliare, visto che c’è una classifica molto corta ed in pieno fermento. Intanto, giungono buone notizie dall’infermeria sinnica, gli acciaccati Giovanni Campo, Giancarlo Gioia e Fabio Pioggia, sono abili ed arruolati per la gara contro i brindisini. Quindi, per il tecnico serbo Ranko Lazic, i problemi di formazione sono meno gravi del previsto, saranno assenti soltanto gli squalificati Scarnato e Nicolao. «La partita di oggi – dice il presidente Franco Cupparo – è molto importante per noi, perché una nostra eventuale vittoria, ci consentirebbe di uscire dalla zona play out». Il Francavilla attualmente occupa la settima posizione con ventisei punti, mentre il Francavilla Fontana, precede i lucani di un solo punto, alla sesta posizione. «La squadra – prosegue il presidente Cupparo - in questa partita molto importante per noi, deve dimostrare tutto il suo valore. Ieri mattina, ho incontrato i ragazzi e gli ho trovati molto tranquilli e motivati
La Provincia si felicita con Cupparo
per questo match importante per il cammino in campionato. Abbiamo recuperato gli infortunati, quindi non ci dovrebbero essere grossi problemi di formazione, anche se le assenze di Scarnato e Nicolao sono pesanti. Però, chi scenderà in campo al loro posto sarà senz’altro all’al-
tezza della situazione. Anche perché – prosegue Cupparo - abbiamo dei giocatori bravi e in grado di giocare quando chiamati in causa, dimostrando tutto il valore, con la speranza di uscire definitivamente dal tunnel dei play out. La società - conclude il massimo dirigente rossoblu - ha
fatto grossi sacrifici per assemblare una rosa competitiva e non vorrei essere contraddetto». Un Cupparo quindi, molto deciso e fiducioso per il match di questo pomeriggio. Arbitro della gara, sarà il signor Daniele Martinelli, assistenti Massimiliano
Il tecnico Claudio Pirone recupera Bacio Terracina e Papagni
Genzano, missione possibile Biancorossi a Vallo della Lucania per fare risultato GENZANO DI LUCANIA Dopo una settimana intensa, vissuta tra esercizi fisici in palestra e tattica sul manto erboso del Comunale, lo Sporting Genzano oggi affronterà la Gelbison Cilento. La squadra lucana è reduce da due sconfitte consecutive maturate in riva al Sinni contro il Francavilla e tra le mura amiche contro il Brindisi. Per i bianco rossi ci vorrebbe un vittoria per rilanciare la classifica e avvicinarsi ulteriormente all'Angri che, attualmente, occupa la prima posizione utile per la permanenza in categoria. Lo Sporting Genzano si trova ancora immischiata nella delicatissima sfida per la salvezza; in effetti, sono cinque i punti che la separano dalla Gelbison (penultima in classifica) come, cinque, sono in punti che la separano dall'Angri. La sfida a Vallo della Lucania diventa, quindi, un bivio per la compagine alto bradanica. Una vittoria potrebbe rilanciare i lucani a lottare per la permanenza diretta mentre, una sconfitta, avvicinerebbe drasticamente la zona rossa della classifica. Mister Pirone avrà a sua disposizione una rosa quasi al completo. La formazione che scenderà in campo non dovrebbe essere molto diversa da quella vista nelle ultime apparizio-
ni. Borrelli tra i pali ormai è una certezza, quindi, un suo utilizzo è pressoché sicuro; in difesa la presenza di Fiscina è praticamente certa; rientrato domenica scorsa, il difensore bianco rosso darà sicuramente più fiducia al reparto difensivo. A centro campo Mister Pirone schiererà sicuramente Papagni, Bacio Terracino e Buonocore; resta un posto vuoto e il Mister deciderà solo all'ultimo chi far scendere in campo. In attacco, Impagliazzo resta il punto cardine mentre si giocano un posto Compierchio e Murano. I padroni di casa arrivano a questa delicata sfida salvezza con l'obiettivo di tornare alla vittoria dopo due mesi e mezzo di astinenza dove sono arrivati solo pareggi e sconfitte. Per i campani, infatti, l'ultima vittoria risale all'undicesima giornata quando, tra le mura amiche, riuscirono a battere il Matera 32. Per i ragazzi campani poche settimane fa è arrivata la pesante sconfitta con l'ultima della classe, il Venafro. In casa, però, i salernitani hanno messo paura a squadre dal calibro del Brindisi e del Pianura costringendoli al pareggio. I ragazzi di Luongo non vengono sconfitti tra le mura amiche dallo scorso due novembre, alla nona di campionato quan-
do il Fasano fece bottino pieno a Vallo della Lucania. Si preannuncia una sfida interessate. Allo Sporting serve la vittoria per uscire da una situazione
che si sta complicando col passare delle settimane. I padroni di casa, invece, proveranno a fare bottino pieno e avvicinarsi in classifica allo stesso Sporting. Rocco De Rosa
Petrillo e Francesco Barbetta. Probabile formazione: De Blasio, Milella, Zangla, Gioia, Cocina, D’Amico, Romaniello, Pioggia, Campo, Del Prete, Zagaria. A disp.: Bruno, Marziale, Loprete, Di Sanza, Di Senso, De Palo, Nano. All. Lazic. Claudio Sole
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato della Provincia di Potenza, Vice presidenza del Consiglio. «Calcio, Romano Cupparo: viva soddisfazione nomina presidente francavilla calcio. Romano Cupparo, Vice Presidente Vicario del Consiglio Provinciale di Potenza, in una nota comunica una viva espressione di gratitudine al Presidente del Francavilla Calcio, Franco Cupparo, per l' impegno profuso in questi anni e per la competenza e la professionalità dimostrate che lo hanno portato al raggiungimento della prestigiosa nomina in seno alla <Consulta del Comitato Interregionale>. Ed inoltre - sottolinea altresì Romano Cupparo - colgo l'occasione per manifestare ancora una volta il mio personale riconoscimento a Franco Cupparo per aver saputo esprimere il ruolo di educatore e formatore nella creazione di un gruppo di ragazzi dell'intera Area Sud della Basilicata della Scuola Calcio di Francavilla sul Sinni. Sono certo - conclude Romano Cupparo che il Presidente del Francavilla Calcio, Franco Cupparo, sapra' svolgere ottimamente le funzioni per l'incarico attribuitogli dalla Lega Nazionale Dilettanti, con la stessa altissima professionalita' che ha dimostrato in tutto questo periodo alla guida del Francavilla Calcio e presso il Comitato Regionale della Federazione Italiana Gioco Calcio di Basilicata durante il quale ha conseguito ottimi risultati''. *Il Vice Presidente Vicario Romano Cupparo
Sport
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Consiglio del Cda che chiede calma al pubblico
Perniola: «Al primo gesto insulso lasceremo tutto» RICEVIAMO e pubblichiamo il comunicato del Fc Matera. «Come preannunciato mercoledì scorso, si è riunito quest'oggi il Cda del F.C. Matera per discutere sull'eventualità di ritirare la squadra dal campionato Nazionale Dilettanti. Durante la lunga riunione, terminata nel tardo pomeriggio di oggi, si è discusso ampiamente su quanto verificatosi allo stadio “Città degli Ulivi” di Bitonto; non solo si è posto l'accento sul comportamento scorretto di alcuni dirigenti del sodalizio neroverde, trattati a Matera, in occasione della partita di andata, da veri “signori”, ma anche, ed ovviamente, sull'atteggiamento del direttore di gara il cui referto, di certo, non ha riportato la realtà dei fatti. “Sin dall'accoglienza dei nostri sostenitori - sottolinea il presidente del F.C. Matera, Tommaso Perniola - la dirigenza locale si è dimostrata inospitale applicando un biglietto d'ingresso al prezzo di 12 euro, tariffa mai applicata prima dal Bitonto, e guarda caso, proprio nei confronti del Matera veniva adottata. Solo dopo lunghe proteste e con l'intervento della dirigenza materana, le cose sono state riportate alla normalità. Alla luce - continua Perniola - degli accadimenti, prima in campo, poi con le decisioni del giudice sportivo, ma soprattutto in virtù della conseguente reazione di alcuni esagitati ultras biancazzurri, pronti ad agire con modalità che nulla hanno a che vedere con lo sport, la società sta valutando l'ipotesi di ritirare la squadra. Nella riunione di oggi, ci si è resi conto che questa sarebbe stata l'extrema ratio, che avrebbe portato alla scomparsa del calcio materano, e si è deciso di far scendere la squadra in campo. Ma - conclude il presidente biancazzurro - alla prima ingiuria, al primo lancio di mortaretti, al primo gesto che non rispecchi la nostra etica e che comporti un danno di immagine alla città, la squadra non scenderà più in campo”. ì
Martinelli non ce la fa, Armento pure. Rientrano Lonardo, Chisena e La Fortezza
«Matera, rispondi in campo» Una prova convincente per spazzare via le polemiche IN TUTTO l’ambiente è ormai messa da parte la vicenda-Bitonto. Colpa o fortuna del calcio giocato. Ma, bisogna scorporare le polemiche, da quella che è stata la prestazione a Bitonto dove qualcosa in più andava fatta. Perchè prima prendere e poi rispondere? Di certo questo mormorio o insofferenza da parte dei tifosi che accompagna il cammino del Matera è figlio di prestazioni un po’ sottotono. Dopo la Nocerina e il Genzano qualcosa sembra essersi appannato nella mente del gruppo e si è cominciato a parlare di salvezza. Come se la paura sia calata su di un gruppo che non è certo da parti basse della classifica. Certo, andavano recuperato uomini importanti e ancora l’opera non è stata completata, ma la formazione che può essere schieratya oggi è certamente molto competitiva e degna di poter partecipare ai play off e dire anche la propria. «Basta piangersi ad-
Antonio Foglia Manzillo
dosso», era l’esclamazione che circolava nei soliti capannelli di tifosi sia allo stadio che nei ritrovi specifici. «Bisogna convincere e convincersi-ha affermato un anziano tifoso-di portare ad-
dosso la maglia del Matera e rappresentarla con grande fierezza e dignità. Imporre il proprio gioco e non il contrario». In casa biancazzurra il messaggio sembra essere già arrivato, perchè in set-
timana c’è stata linfa nuova. Il riferimento è al rientro di Antonio Chisena e Gaetano Lonardo che rappresentano il venti per cento di potenzialitrà in più per la squasra a cui c’è da sommare anche
l’apporto di Antonio La Fortezza tornato al lavoro dopo tre settimane tra alti e bassi. Ci sono le assenze, ma l’organico può tranquillamente sopportarle o quantomeno deve farlo visto che è troppo importante per il Matera incamerare questi tre punti. Pasquale Martinelli potrebbe essere solo spettatore, perchè è stato a letto con l’inflenza quattro giorni e difficilmente il tecnico lo azzarderà. Fungerà da capitano fuori campo Martinelli ma sarà comunque allo stadio oggi. L’altro assente è Nicola Armento che deve restare fuori ancora un po’ di giorni. Indisponibile lo squalificato Clemente Giglio, mentre Conte dovrebbe andare almeno in panchina se verrà schierato Gatti tra i pali. Il portiere dell’88 è da abbinare al fatto dell’indisponibilità di Conte non ancora al top. Quindi si tratterà di una pausa quasi obbligata per Massimo Cilumbriello. Queste sono sembrate le in-
tenzioni di Foglia Manzillo, ma è chiaro che stiamo parlando con il sostegno di pochi elementi perchè il tecnico non ha lasciato trapelare troppi particolari sia in settimana che nella rifinitura di ieri. De Santo a destra e Naglieri a sinistra con Lonardo e D’Arienzo (ex di turno) centrali, mentre Acampora a fianco di La Fortezza o Malagnino. Perchè gli esterni di centrocampo dovrebbero essere Marsico e Porzio o Malagnino. La seconda è più percorribile perchè nel caso di problemi di Naglieri, in campo non al top, Malagnino potrebbe essere abbassato e ci potrebbe essere l’inserimento di Montingelli. In avanti Chisena e Albano. E’, chiaramente, una questione di under, ma chiunque andrà in campo lo farà con la voglia di conquistare tre punti che società e ambiente meritano, come pure una prestazione d’orgoglio. Renato Carpentieri
All’arbitro rosa la città dei Sassi replica con la nostra Signora lina LA Figc chiama e Matera risponde. Alla designazione di Silvia Tea Spinelli, ovvero il tocco rosa nella rabbia del Matera contro le decisioni arbitrali, la tifoseria risponde con la mitica Signora Lina. Sempre il gradinata ad incitare per i colori biancazzurri. L’ultimo arbitraggio donna del Matera risale all’anno scorso a Fasano con la direzione di Fainelli di Tivoli. La gara con l’Angri vedrà anche il ricordo di Nicola Zaccaro, tifoso di 44 anni scomparso il 19 gennaio scorso. QUI ANGRI- L'Angri vuole tornare dalla trasferta di Matera con un risultato positivo, un obbligo più che un desiderio per la formazione guidata da Sandro Erra che dopo la sconfitta interna con l'Ischia comincia a sentire il fiato sul collo delle formazioni che annaspano nella parte bassa della classifica. A due soli punti dalla zona playout, i grigiorossi hanno il compito di cominciare a risalire la china ed incamerare punti salvezza. L'undici doriano è pronto a scendere in campo con la necessaria cattiveria agonistica, ma potrebbe non bastare e per questo motivo in casa grigiorossa si attendono novità importanti per la formazione titolare da presentare sull'ostico campo lucano. Erra sembra orientato a schierare dal primo minuto il baby Della Femina, fuori da oltre un mese,
affidando le chiavi della porta al più navigato Gianluca De Rosa che andrebbe a sostituire l'under Cortese apparso in difficoltà nelle ultime uscite. Erra ha chiesto alla squadra di concretizzare le azioni di gioco prodotte e per ritrovare la strada del successo non è remota la possibilità di un utilizzo di Davide Radicchio che in settimana ha ripreso ad allenarsi con il gruppo dopo uno stop di quindici giorni. “Andiamo ad affrontare una squadra forte - afferma il difensore Gigi Manzo - ma gli ultimi risultati ci hanno posto nella condizione di dover fare punti contro qualsiasi avversario e anche a Matera andremo a fare la nostra partita”. All'andata finì con la vittoria a mani basse dei lucani che espungnarono il “Novi” grazie al vena prolifica dell'attaccante Albano. “Credo che la forza del Matera non si possa limitare solo ad Albano - precisa Manzo - sicuramente è il terminale offensivo della squadra, ma non bisogna dimenticare che ci sono i vari Martinetti, Ancora, D'Arienzo elementi che abbinano qualità tecniche all'esperienza. Per arrivare alla salvezza - chiosa il roccioso difensore angrese - dobbiamo fare punti anche lontano dal campo amico e nonostante il blasone dell'avversaria proveremo a sgambettare la formazione della città dei Sassi”. (www.grigiorossi.it)
Nicola Zaccaro, tifoso del Matera scomparso lo scorso 19 gennaio a 44 anni.
La mitica “Signora Lina” e a destra l’arbitro Spinelli
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Sport
Domenica 1 febbraio 2009
E’ testacoda per la capolista. Tutte le gare alle 15
Pisticci insegue i record Il Banzi un’impresa VENTUNESIMA giornata, a Banzi arriva il peggior avversario che potesse capitare, il Pisticci. La regina del campionato in tutto, classifica, gioco, gol e spettacolo. I numeri parlano chiaro, dodicesima vittoria consecutiva, troverà di fronte un avversario mortificato, dalla brutta sconfitta di domenica scorsa a Ricigliano è reduce da una serie negativa, nelle ultime dieci gare solo due punti all'attivo, on la vittoria che manca ormai dal 9 novembre in casa con la Vultur. Una classifica davvero preoccupante quella bantina, dove è meglio guardarsi alle spalle, da Balvano e Vultur che guardare alla zona play-out. Settimana di lavoro a ranghi completi per mister
Angelino, che in settimana ha ricevuto la fiducia del presidente Vigliotti "esonero il tecnico, da ogni responsabilità, in una stagione nata male, credo ancora nella salvezza, diretto o play-out non importa, l'importante è restare in eccellenza". Per quando riguarda la formazione, Lobasso tra i pali, difesa a quattro con Pappalettera e Spineto esterni, Mastrodomenico e d'asta centrali, centrocampo con Capogrosso e Lanzo, il migliore nelle ultime gare, centrali, Pisani e Greco esterni. In avanti la coppia Foti e Bavaro, probabile anche uno schieramento con una sola punta. Sul fronte pisticcese, il gruppo a disposizione di mister Valente ha operato con serenità e fiducia, pur
nella consapevolezza che la prova del nove dovrà ancora arrivare. Intanto bisogna affrontare qualche emergenza, come l’infortunio occorso domenica scorsa a capitan Fortunato. Per lui si parla di stagione finita, ma finora non è stato possibile approfondire gli esami perché, prima di farli, bisogna attendere che il suo ginocchio si sgonfi. E’ lieve, invece, l’indisponibilità di Capobianco, ormai sulla via de Gara proibitiva per il team Banzi, quindi,, ma il Pisticci sa che spesso i numeri applicati allo sport perdono sempre le loro certezze. Il popolo bantino sogna il miracolo, previsto il pubblico delle grandi occasioni. Giulio Carcuro
BALVANO-OPPIDO
MURESE-ATELLA
VALDIANO-F.MATERA
Punti vitali per entrambe
Biancorossi per riscattarsi
Di Brizzi lancia i campani
Nella quinta giornata del campionato d'eccellenza lucana spicca il match, che si disputerà al comunale di Ricigliano, tra l'U.S. Balvano e l'Angelo Cristofaro. Si preannuncia un incontro avvincente per l'importanza che assume da entrambe gli schieramenti. La squadra di casa reduce dall'ennesima sconfitta inflittagli dalla capolista C.S. Pisticci, cercherà di racimolare punti che a questo punto del campionato sono di vitale importanza per evitare la retrocessione diretta e per agguantare la zona Play out. Gli ospiti, dopo il pareggio interno ottenuto con il Ruggiero Lauria, hanno sete di vittoria e cercheranno i tre punti per rimanere ancora in corsa per raggiungere la promozione nel campionato interregionale. Mister Pio Turturiello avrà a disposizione la compagine al completo, che dovrà affrontare con carattere una difficile ma non impossibile gara. Gli ospiti dovranno invece fare a meno di una pedina fondamentale: Manniello Domenico che poteva essere utile per disputare un' ottima gara, anche se mister Manniello ha a disposizione compagine numerosa e di alto livello anche con il recupero di Astudillo e di Santagata. Le due formazioni quindi, si affronteranno a viso aperto e senza esclusioni di colpi. Faranno da cornice a questa gara entrambe le tifoserie, solitamente molto numerose ad un match che avrà molto da raccontare. Leonardo Bovino
A Muro prenderà vita uno degli incontri più interessanti. La Murese affronterà l'Atella Monticchio. I padroni di casa che vengono dalla deludente prestazione di Irsina, dove hanno perso disputando la più brutta partita stagionale, hanno lasciato di fatto via libera alla capolista Pisticci. Invece l'Atella, dopo un inizio di campionato non proprio convincente, non è andata oltre il pari in casa con la matricola terribile, il Policoro di mister Labriola. Gli ospiti sono alla ricerca di punti salvezza, mentre la Murese deve riscattare non solo la pessima figura fatta sette giorni fa, ma deve rimettersi in marcia per non perdere definitivamente il treno promozione. Per questi motivi la partita del Rigamonti si candida ad essere una gara molto emozionate e magari condita da qualche goal. I primi a chiedere una prova di orgoglio e di forza ai padroni di casa sono i tifosi baincorossi che tramite il forum dei commenti del sito ufficiale hanno invitato i propri beniamini a non mollare. E a leggere i numeri delle due squadre quella di oggi dovrebbe essere una passeggiata per la Murese, ma così non è perché nelle ultime gare l'Atella ha mostrato grandi progressi, mentre la Murese potrebbe accusare il colpo del distacco dal vertice e della tensione pre-finale di Coppa Italia. La Murese presenta in avanti la coppia di attacco Di Senso-Dutra, e potrà contare anche sul rientrante Farracane sull'out di sinistra. Mentre l'Atella Monticchio potrà contare in prima linea su un bomber di razza qual è Davide Carriero. Carmine Pepe
RAFFORZARE il quarto posto. Il Ruggiero Valdiano ospita, sul neutro di Paterno, il Forza Matera di Liuzzi (5 punti in nove trasferte), a sei giorni dalla finale regionale di Coppa Italia contro la Murese (si gioca sabato 7 al Viviani di Potenza alle ore 14.30). Il 17enne Giovanbattista Di Brizzi, valido mediano dell'undici di Franco Masullo e della rappresentativa regionale, concentra la sua disamina sulla partita odierna: "Vogliamo sicuramente fare risultato - afferma - contro una squadra che è alla nostra portata". Di Brizzi non nasconde una leggera delusione per l'esito della trasferta di domenica scorsa ad Oppido: "Abbiamo avuto la possibilità di conseguire i tre punti - prosegue il giocatore di Sassano. Abbiamo quasi buttato la vittoria: questo ci è dispiaciuto molto". Il giocatore mette inoltre in luce "la mentalità vincente" dell'intero organico: "E' una soddisfazione giocare quest'anno in Eccellenza. Siamo una formazione che gioca bene a calcio, capace di sopportare le pressioni del torneo. Puntiamo ai play-off, sebbene all'inizio il nostro proposito fosse quello di disputare un campionato perlomeno dignitoso", chiude l'atleta rosa-nero. Diversi problemi di formazione attanagliano il tecnico di Montesano sulla Marcellana: Discepolo, Calandriello, Pascuzzo, Chiacchio e lo stesso Di Brizzi - a causa di alcuni infortuni ed acciacchi - potrebbero saltare l'incontro, che sarà trasmesso stasera, alle ore 22, su Italia2 (canale terrestre e piattaforma satellitare Eurobird 9°). Carmine Marino
TRICARICO-AVIGLIANO
POLICORO-PICERNO
FERRANDINA-RICIGLIANO
VULTUR-IRSINESE
Azzurra a caccia di un posto al sole
In campo a Marconia
Stadio chiuso E’ polemica
Finamore «Siamo al bivio»
DOPO la bella vittoria ottenuta contro la corazzata Angelo Cristofaro, l'Azzurra ha ancora una volta impattato fuori casa, perdendo punti che, alla luce dei risultati delle altre concorrenti alla zona play - off, avrebbero pesato come macigni per la risalita in classifica. Così ai ragazzi di Abrescia toccherà ancora una volta il riscatto casalingo, luogo privilegiato per la conquista di punti. Questa volta l'avversario da affrontare è l'ostico e agguerrito Avigliano, vittorioso la settimana scorsa contro la Vultur e, soprattutto, ad un solo punto di distanza dalla compagine tricaricese. La squadra di mister Filadelfia arriva a Tricarico la sola assenza di Carmine Santopietro, appiedato dal Giudice Sportivo per aver raggiunto l'undicesima ammonizione stagionale. Dall'altra parte Abrescia può contare su tutti gli effettivi, compreso il neo acquisto Morgigno, all'esordio, partendo dalla panchina, domenica scorsa e possibile titolare nell'undici che affronterà gli aviglianesi. A parlarci dell'incontro è il capitano dell'Azzurra Giuseppe Scarfone: “Tutti, dirigenza, allenatore e giocatori, abbiamo voglia di riscattare il pessimo risultato di domenica scorsa. Ancora una volta abbiamo creato diverse occasioni ma abbiamo pagato a caro prezzo le poche disattenzioni difensive. Siamo consapevoli di avere una rosa ampia e competitiva e questo, abbinato alla sana concorrenza esistente all'interno del gruppo, ci porterà sicuramente a raggiungere l'obiettivo di inizio stagione”. Paolo Paradiso
POLICORO - Si disputerà nello stadio comunale di Marconia la gara odierna tra il Policoro 2000 e l'Az Picerno, match valevole per la quinta giornata di ritorno del campionato d'Eccellenza. Una “trasferta casalinga” decisa dalla Federazione Calcio di Basilicata a causa dell'impraticabilità del campo del “Rocco Perriello”, da diverse settimane più simile ad un pantano che a un rettangolo di gioco. La decisione federale è stata comunicata venerdì scorso proprio per evitare un rinvio della gara, come già accaduto domenica scorsa all'altra squadra policorese, il Borussia Pleiade. Dunque gli jonici affronteranno il Picerno al di fuori del “Rocco Perriello” e la sfida si prospetta particolarmente delicata. Infatti la squadra rossoblu, nona in classifica generale con 26 punti, viene da tre vittorie consecutive, guadagnate a spese del Ferrandina, del Banzi e del Ricigliano, e punta ad avvicinarsi alle compagini di vertice, per ottenere i play - off. Per battere il Picerno e rafforzare il quinto posto in classifica, i ragazzi di mister Labriola dovranno archiviare il pareggio di domenica scorsa sul difficile campo dell'Atella e dare prova di determinazione e voglia di vincere, così come dimostrato nelle ultime partite disputate in casa. Per quanto riguarda i precedenti, la gara d'andata al “Donato Curcio” si concluse sull'uno a uno. Mister Labriola dovrebbe aver a disposizione tutta la rosa, con il rientro del difensore Cicchelli e la presenza dei nuovi acquisti Cirrottola e Falcone. Eleonora Cesareo
IL FERRANDINA torna in campo contro il Ricigliano, ma nuovamente senza pubblico. L'illusione degli sportivi di poter tornare ad assistere alle partite della squadra locale è durata poco. Il sindaco Ricchiuti, dopo appena due settimane, ha pensato bene di rimangiarsi l'autorizzazione per la capienza limitata a 200 spettatori, in attesa di lavori di riqualificazione dell'impianto solo annunciati e mai realizzati. Cosa possa essere cambiato in appena 15 giorni è davvero incomprensibile. Se gli spalti del Santa Maria potevano ospitare il pubblico nella gara con l'Atella non si capisce perché debbano tornare a essere off limits con il Ricigliano. Forse perché non sono attese le telecamere di nessuna emittente o, peggio ancora, non c'è alcuna commemorazione da fare? Se così fosse sarebbe ancora più sconfortante di quanto lo sia l'intera vicenda, che si sta trascinando dall'inizio della stagione. A farne le spese, oltre alla società del presidente Capalbo che in perfetta solitudine sta onorando l'impegno di non far morire il calcio, i tanti sportivi ferrandinesi che hanno nella partita domenicale l'unico momento di svago e aggregazione. Inutili i tentativi di confronto della squadra che, in settimana, ha chiesto inutilmente di incontrare il primo cittadino. Risultato? In una fase delicata del campionato, Stigliano e soci hanno dovuto preoccuparsi più di burocrazia e divieti che di tattiche e calcio giocato. Margherita Agata
DOPO LA beffarda quanto immeritata sconfitta di Avigliano la gara odierna per i rioneresi potrebbe essere quasi da ultima spiaggia. Perché così non sia la neodirigenza, alla cui guidata c'è l'ex assessore comunale Michele Grieco, coadiuvato per quanto concerne l'organizzazione da Vitino Curatella, già presidente anni addietro del C.S.Vultur, e Nicola Caputo, già dirigente qualche anno fa del club rionerese, si sta dando molto da fare. Infatti, ai nuovi giocatori arrivati alla ripresa del campionato dopo la pausa natalizia, facendo un ulteriore sforzo economico, in settimana ha messo a disposizione del neo allenatore Finamore altri tre. Si tratta dell'attaccante Raffaele Lovasto, 27 anni, di Foggia proveniente dal Picerno, lo scorso campionato ad Oppido Lucano, e dei centrocampisti Pasquale Madonna, 31 anni, proveniente dal Cicerale, promozione campana, e Davide Di Donato, 21 anni, proveniente da Castelsardo, serie D sarda. Alla vigilia Finamore ha detto: «La partita con l'Irsinese è un bivio molto importante ma non determinante ma di certo importante. Vincendo domenica, perché dobbiamo affrontare la partita soltanto per vincere e non si può pensare ad altri risultati, si può pensare di uscirne fuori più rapidamente possibile da questa situazione e per fare questo naturalmente contiano sull'apporto di un pubblico ancora più numeroso del solito». Michele Rizzo
Sport SCANZANO-PLEIADE BORUSSIA
VITALBA-VARISIUS
Domenica 1 febbraio 2009
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PESCOPAGANO-REAL TOLVE
Un derby delicato
Filianesi al riscatto
Gonnella fa tremare
SCANZANO JONICO - Quella di oggi non è una gara come tutte le altre. Il derby con il Borussia Pleiade Policoro, per gli uomini di mister Calone, e per i tantissimi tifosi che oggi accorreranno allo stadio, rappresenta “La Partita”. Complici una serie di veleni, (sportivi s'intende) alimentatisi dopo la gara di andata finita 1 a 1 con lo Scanzano che in doppia superiorità numerica (11 contro nove) venne raggiunto dai policoresi grazie ad un calcio di rigore. Al campo sportivo di Scanzano, oggi è previsto il tutto esaurito. Tempo permettendo. Chi vince resta agganciato ai quartieri alti della classifica, chi perde verrebbe quasi tagliato fuori, mentre il pareggio non servirebbe a nessuno. Tanta quindi la tensione, anche in considerazione che il tecnico del Borussia, Pino Viola è stato l'allenatore dello Scanzano prima del ritorno di Calone in panchina. Tanti quindi gli “ingredienti” in pentola. Ma veniamo agli aspetti tecnici. Lo Scanzano potrebbe lanciare in campo dal primo minuto il giovanissimo Francesco Cecere sulla destra, in sostituzione dello squalificato Pasqualino Salerno. Per il resto la coppia di attacco titolare dovrebbe essere composta dal duo Montemurro-Benedetto, con Laviola pronto a subentrare. “Noi giochiamo sempre per vincere a prescindere dall'avversario - ha detto al Quotidiano mister Franco Calone, tentando di minimizzare la particolare attenzione verso il derby dello Jonio - ci teniamo a fare bene. I ragazzi sono preparati per fare una grande partita.” Pierantonio Lutrelli
VITALBA-Dopo la pesante batosta di Grottole gli uomini di mister La Capra se la vedranno con i materani del Varisius che all'andata rifilarono una pesante sconfitta (15), e pertanto vorranno vendicarsi del pesante passivo subito, anche per smentire le voci di una squadra in crisi e senza nerbo. Infatti alla ripresa degli allenamenti, La Capra a tenuto la squadra a rapporto per più di un'ora per chiarire con i ragazzi l'incredibile debacle di Grottole, dove il primo tempo si era chiuso con il Vitalba in vantaggio non solo numerico ma anche e soprattutto di gioco, visto i tre legni colpiti, che alla fine li ha visti soccombere di goleada, incapace, nel secondo tempo, di soffrire, reagire e di tirare fuori gli attributi dopo che la partita si era messa male. Il mister ha richiamato soprattutto i leader della formazione, per dire loro che in quelle condizioni dovevano essere loro a non tirare i remi in barca ma fare da esempio ai meno esperti e riuscire a portare a casa il risultato che era alla loro portata. Ma come dice quel vecchio detto, acqua passata non macina più, per cui bisogna guardare avanti, anche perché, la squadra di casa, con una vittoria tirerebbero dentro la roulette della salvezza anche i materani e avvicinerebbero altre formazioni; Essi si presentano al gran completo ed in formazione tipo, mentre la compagine materana saranno privi dello squalificato Parente e dovranno essere valutate all'ultimo momento le condizioni di Bellomo. Arbitro dell'incontro è il sig. D'Alessandro. Gianmarco Grieco
PESCOPAGANO- Dopo due sconfitte consecutive il Pescopagano del trainer Toscano attende a domicilio la prima della classe, quella Real Tolve, che con l'avvento del nuovo coach Pinuccio Camelia si sta comportando da vero rullo compressore. L'intenzione dei locali è quella di provare a sgambettare la capolista, impresa che appare assai ardua in virtù del recente ruolino di marcia di Ragone e soci, che non perdono dalla 13° giornata del girone d'andata, quando vennero sconfitti a domicilio per 3 a 2 dal team materano del Borussia Pleiade. I locali dopo tre vittorie consecutive, fondamentali per allontanarsi dalla zona play-out, sono incappati in due brucianti sconfitte, che hanno visto quali assoluti protagonisti non tanto gli avversari affrontati, quanto le decisioni delle terne arbitrali, rocambolesche e in alcuni casi davvero imbarazzanti. Non a caso a preoccupare l'ambiente rossoblu', non è solo il fortissimo Tolve, ma anche le lacune tecniche e di gestione delle gare, che alcuni direttori di gara hanno dimostrato fino ad oggi. Per quel che riguarda l'aspetto prettamente tecnico, Toscano, dovrà rinunciare agli squalificati Miele e Di Fazio e ai due portieri titolari Pinto e Melillo. In porta, infatti, giocherà il giovanissimo pipelet Altera, che egregiamente si è comportato nei precedenti incontri. Non è dato sapere se rispetto al recupero di mercoledì conla Pleiade, il tecnico di casa mescolerà un po' le carte. I sostenitori di casa negli ultimi tempi hanno comunque ritrovato una piacevole certezza nella vena realizzativa del bomber Gonnella, che ha già messo a segno 9 reti. Gabriele Lotano
Arriva un Lagopesole con il pronostico avverso
Real Irsina ancora a caccia di un posto nei play off LA REAL Irsina prova a scalare la cima, salvo imprevisti che nel calcio non mancano mai, e con tutti gli scongiuri del caso, la squadra di Rizzi proverà anche domenica (contro una compagna di viaggio come il Lagopesole anchessa come la Real Irsina neo promossa quest’anno nell’attuale categoria,) a realizzare una nuova vittoria. C’è morale, c’è entusiasmo,c’è voglia di crescere, le ultime due vittorie hanno davvero caricato tutto l’ambiente, aldilà del risultato tennistico ottenuto ai danni della sfortunata Santarcangiolese domenica scorsa , i ragazzi di mister Rizzi, sembrano proprio che abbiano trovato una condizione fisica davvero invidiabile. Abbiamo chiesto a mister Rizzi come siano andate le
MONTALBANO-LATRONICO
MOLITERNO-GROTTOLE
Fanalini di coda Incombe a confronto il rischio rinvio E' scontro tra i due fanalini di coda. Entrambe le contendenti lottano per raggiungere quello che sembra l'unico obiettivo possibile: evitare la retrocessione per direttissima e conquistare il diritto ai play out. Gli jonici non hanno mai vinto in casa in questo campionato, avendo racimolato soltanto la miseria di un pareggio a reti bianche. Sempre e solo sconfitte! Sarà la volta buona per espugnare il terreno amico (si fa per dire) del 'Puccio Dellorusso'? Mai come in questa occasione 'chi sbaglia paga'. Una gara da 'mors tua vita mea'. E i biancoazzurri sembrano ben carichi sul piano psicologico, appaiono vogliosi e convinti di poter dare finalmente al proprio pubblico la prima soddisfazione piena, il primo successo. Mister Diazenna potrà contare su tutti gli effettivi in organico e questa volta avrà solo l'imbarazzo della scelta degli undici da mandare in campo. Ponendo la massima attenzione a non sbagliare. Il Latronico non viene certo in visita di cortesia nella cittadina jonica, ben sa che si gioca molte delle carte a disposizione per la salvezza, e dunque i termali sono anch'essi determinati a vender cara la pelle. Sarà gara vera, dura, tutta da vedere. 'Ci giochiamo tutto in novanta minuti, dobbiamo assolutamente vincere per la classifica e il morale”: è secco il commento del tecnico biancoazzurro. La formazione jonica: Bellino, Potenza, Sergio, De Carne, Sergi S., Bisignano, Stucci, Lapiscopia, Montervino, De Francesco, Nuzzi. Antonio Romano
LA Polisportiva, dopo il fermo di ( terreno impraticabile) di domenica scorsa a Latronico, anche con il Grottole rischia di vedersi rinviare l'incontro. Tuttavia, neve, pioggia o sole che sia, il team di mister Vignati, qualora dovesse scendere in campo, punta decisamente a portare in cascina i tre punti e vedersi allungare di altrettante vittorie consecutive la sua striscia positiva. Sulla carta il Grottole è una formazione che si presta per la pratica a cui sono chiamati il capitano Mastrangelo e i suoi compagni. In settimana l'allenatore Vignati ha fatto svolgere regolarmente ai suoi ragazzi le consuete due sedute di allenamento, purtroppo il disastrato manto erboso del Venezia continua a creare disagi sulle prove di tenuta agonistica. Oggi potrebbe essere la partita dell'attaccante Aresta, il quale da quando è arrivato a Moliterno si è messo al servizio del gioco di squadra, ma da lui i tifosi si aspettano i gol che ancora, purtroppo, non si vedono. Ad incamminare Aresta verso la porta dovrebbero essere le inventive del tramutolese Molletta o le aperture della punta d'appoggio che, nel caso, potrebbe essere Lancellotti o l'esperto Sanchirico. Quest'ultimo nell'ultima (e vittoriosa) partita in casa della Polisportiva è stato utilizzato egregiamente in una zona leggermente più arretrata, per cui anche con il Grottole mister Vignati potrebbe riprovare a lasciarlo operare nei paraggi della trequarti. Per il resto si prevede la riconferma della formazione degli ultimi vittoriosi match. Mimmo Mastrangelo
Giacomo Rizzi
cose in settimana nella fase di preparazione per la partita contro il Lagopesole : << non nascondo un certo entusiasmo – afferma Rizzi – i ragazzi stanno lavorando bene, ed è logico che ci sia un certo entusiasmo, del resto noi intendiamo il calcio proprio così, basandoci su questi presupposti o sentimenti: entusiasmo, diverti-
BELLA-SANTARCANGIOLESE
mento e lo stare insieme. Il risultato finale senza alcuna retorica – ribadisce Rizzi – forse per noi non è l’aspetto prioritario. Domenica prossima per noi si ripete lo stesso rito, fatto di momenti, di scambi, di complicità. I ragazzi sono motivati al punto giusto e sembra proprio che anche domenica ci dovrebbero regalare una buona prestazione, siamo fiduciosi che si disputi una buona gara, e che in campo si vedano delle belle giocate. Non escludo – conclude Giacomo Rizzi – che oltre alle belle giocate e possibilmente anche ad un risultato positivo, si possano vedere in campo qualche nuovo giovane da proiettare nella sfera più alta del calcio naturalmente locale. Mimmo Donvito
MIGLIONICO-VIGGIANO
Del Pino vara il modulo 4-5-1
Valligiani in serie utile da 11 turni
ALL'ANDREOLI di Bella approderà la Santarcangiolese. Del Pino probabilmente giocherà con un 4-5-1. I pronostici dovrebbero favorire capitan Troiano e compagni, ma Bitetti vorrà dire sicuramente la sua e i giochi sono comunque aperti. Non sarà della partita, per quanto concerne la Santarcangiolese, Armentano, autore di tre reti in questo campionato. Il Bella, a quota ventotto e con un incontro da recuperare contro il Borussia Pleiade il prossimo quattro febbraio, tenterà di rimanere in corsa per un posto nei play-off. Impresa ardua, ma non impossibile, considerando sempre i tre punti, a quel punto fondamentali, da giocarsi a Policoro. Il Borussia, quest'oggi, verrà ospitato dall'Atletico Scanzano e certamente per la formazione policorese non sarà un viaggio di piacere. Del Pino è obbligato a vincere, mentre la Santarcangiolese deve riuscire a sfatare ancora il tabù delle zero vittorie fuori casa. Il Bella non potrà contare sull'apporto di Vitiello, fuori per squalifica e molto presumibilmente giocherà Errichetti sulla fascia destra. Punta di diamante, nella eventualità che il Bella giochi con un solo attaccante, il solito Ricigliano Mauro, altrimenti il bomber bellese sarà affiancato da Angrisani Giampaolo. La Santarcangiolese, considerata la sua posizione in classifica, deve far attenzione al Pescopagano, impegnato in casa contro la prima della classe Tolve e al Varisius, costretto a difendere sul campo della sua diretta inseguitrice Vitalba i due punti che li separano. Giovanni Petilli
Qui MIGLIONICO. 12 Vittorie 3 pareggi e 4 SCONFITTE per 39 punti conquistati. Le 4 sconfitte tutte di misura e per 2 a 1 maturate contro Real Tolve all’andata e nell’ultima di ritorno (con un RIGORE contestatissimo) e in casa contro Real Irsina e Borussia Pleiade. Dimenticare Venutolo, il suo buco nella rete e il RIGORE assegnato con facilità estrema al Tolve è l'obiettivo della squadra di Mister Paterino che per riprendere la vetta deve battere il Viggiano in tutta fretta. Qui VIGGIANO. 12 Vittorie 5 pareggi e 2 SCONFITTE. 41 punti conquistati e PRIMO posto in classifica in comproprietà con il Real Tolve. Le uniche 2 sconfitte sono maturate alla 2° giornata in casa contro il Real Tolve e alla 8°giornata nella trsaferta di Bella. 5 i pareggi conquistati dallaa squadra del presidente La neve: 4 esterni a Latronico, Vitalba, Policoro, Tolve e 1 solo interno proprio contro il Miglionico all’andata. La squadra allenata da mister Villani NON perde da 11 giornate consecutive ( 8 vittorie e 3 pareggi per 27 punti! ). Un Viggiano con la migliore difesa del campionato, 9 gol subiti di cui solo 5 lontano da Viggiano sarà una "corazzata" difficile da superare. Per il Miglionico sarà davvero una brutta gatta da pelare e da scardinare con il portiere Laurita che contro i biancoverdi ha dato sempre prova di grandi qualità con lealtà e correttezza. an.ce
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Sport
Domenica 1 febbraio 2009
CANCELLARA, VITTORIA E AGGANCIO IN VETTA CANCELLARA METANAUTO
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CANCELLARA - Tolve, Troiano V., Nolè, Calocero P., De Rosa, Cosentino, Basile R.M., (st Scarfiello), Calocero D., Fanuele, Erario (st Troiano D)Abbruzzese, (st Silipo) All. Cosentino METANAUTO PICERNO - Salvia(st Calabrese), Capece, Mitidieri, Bochicchio, Capece, Marcantonio, Casale, Curcio, Caggiano, Rossi, Sabia. All Ottati. ARBITRO - De Nicola di Potenza RETI- 2'IT Fanuele, 19’st Rossi 49'ST Traoiano D. CANCELLARA- L'Us Cancellara si prede la rivincita dell'andata e anche i tre punti che gli consentono di raggiungere la capolista Metanauto. E adesso le due compagini siedono sullo stesso podio con 39 punti. Ma veniamo alla cronaca della partita. Non c'è neanche il tempo di sedersi sugli spalti e prendere in mano il taccuino che subito Fanuele detta le regole in campo. Al 2' punizione di Erario, mischia in area e Fanuele è li pronto a gonfiare, con il suo tocco magico, la rete degli avversari.(1-0) Dopo pochi minuti è ancora Erario a calciare una punizione, da lui stesso procurata, dopo la scontro con Marcantonio. Ma il suo tiro debole finisce in fallo laterale. Cerca di reagire la capolista Metanauto che soffre il pressing dei padroni di casa. Al 19' brutto fallo su Abbruzzese, che viene atterrato in malo modo dall'avversario, l'arbitro decreta la punizione dal limite. Sul pallone ancora lui il vice capitano Erario, il suo potente tiro, però, si infrange sul compagno Abbruzzese. Siamo al 23' quan-
IL FUTURA TORNA A VINCERE. 0-0 A PIGNOLA
do dal limite prova la conclusione Abbruzzese, la palla finisce di poco fuori. Al 27' prima ammonizione nelle fila del Cancellara per Erario. Sul finire del primo tempo cercano il raddoppio i padroni di casa. E' Basile a recuperare una bella palla a centro campo per Fanuele che però non riesce a siglare il raddoppio. Si conclude così la prima frazione di gioco, sul punteggio di 1-0 per i cancellaresi. Nella ripresa, un Cancellara più sottotono, che cerca ma non trova il raddoppio. Al 10' ancora il bomber Fanuele che con una rovesciata da cineteca manda la palla di poco fuori. Al 12' ancora Cancellara con Basile che dopo una cavalcata da centro campo manda la palla ad infrangersi sul palo. Al 19' gli ospiti decidono di non stare a guardare e accorciano le distanze con Rossi che controlla bene il pallone e con un potente tiro lo insacca all'incrocio dei pali.(1-1) Un gol da serie A. Dopo pochi minuti primo cambio per gli ospiti fuori Caggiano dentro Cuma. Dopo la rete subito il Cancellara sembra confuso. Tenta di reagire ma il risultato non si sblocca. Al 29' arriva il primo cambio anche per il Cancellara fuori Abbruzzese dentro Silipo. Al 31' Erario ci prova ancora con un gran tiro ma il portiere fa suo il pallone. Sul finire della gara brutto infortunio per l'estremo difensore picernese che è costretto ad abbandonare il campo. Al 40' si fa sentire anche Calocero P. che tenta la conclusione in rete con un preciso sinistro ma nulla di fatto. Al 41' arriva il secondo cambio per i padrni di casa Scarfiello per Basile R.M. Al 43' arriva l'ultimo cambio per il Cancellara fuori Erario dentro il neo acquisto Troiano D. che al 49' decide di ringraziare a modo suo la dirigenza gialloblu, siglando il gol della vittoria. (2-1). Carmen Paradiso
ROTONDELLA COL POMARICO
LE BIG A DOMICILIO
TRE PUNTI ANCHE PER IL SANTA CECILIA
MOLITERNO VUOL RIALZARSI
Sport 49 Potrebbe essere formativo anche per i dirigenti vivere da vicino con la Figc Domenica 1 febbraio 2009
Un laboratorio per arbitri Proposta interessante e costruttiva da Armento RICEVIAMO e pubblichiamo. Un gruppo di giovani amici continuano a tenere sempre viva la tradizione calcistica di Armento, un piccolo centro montano a ridosso della Val D'Agri con poco più di settecento abitanti, il quale in un passato non molto lontano ha vissuto, calcisticamente parlando, momenti di grande soddisfazione ed intensa emozione; l'“ A.C. Armento”, ha disputato, in un passato non molto lontano, per un anno il campionato di eccellenza; dopo l'esperienza dell'A.C. Armento, si è costituita la Polisportiva Pro-Loco Armamentum che per quattro anni consecutivi ha partecipato dignitosamente al campionato di terza categoria; chiusa anche questa seconda esperienza lo scorso anno si è costituita la “ ASD Stella Maris Armento”, iscritta anche questa al campionato di terza categoria del C.R. di Basilicata; trattasi di una squadra molto giovane, quattro di loro hanno compiuto solo quest'anno il sedicesimo anno di età, presidente è il sottoscritto Vincenzo Bloise, che di anni ne ha venti. E' notorio che il calcio è lo sport più diffuso. Ma è altrettanto vero che per partecipar anche ad un campionato di terza categoria le cose si complicano un pochino per gli esborsi, visto il momento di crisi del paese, e la mancanza di importanti risorse economiche. Ma l'entusiasmo e la passione per il calcio ci spingono ad andare avanti ed affrontare qualsiasi difficoltà; ci prepariamo durante la settimana al fine di far bella figura la domenica ma soprattutto ci educhiamo tutti al rispetto dell'avversario e delle regole; la domenica, siamo pronti per la partita che ovviamente ognuno di noi spera di vincere nel rispetto delle regole. Il nostro, riferito ovviamente anche alle altre
squadre, entusiasmo troppe volte viene frustato, mortificato da chi dovrebbe assicurare il rispetto delle regole del gioco, ovvero gli arbitri. E' d'obbligo qui, al fine di evitare inutili incomprensioni e speculazioni, precisare che il mio non vuole essere una critica al mondo arbitrale né tanto meno ad atteggiarsi a vittima di ingiustizie sportive subite, che pure ci sono state, ma il voler evidenziare un problema, perché di problema si tratta, che troppe volte affrontiamo solo alla fine di ogni partita all'interno di uno spogliatoio. Ribadisco non è la solita accusa né il “solito” vittimismo ma gli arbitri in terza categoria non sempre sono all'altezza della situazione, fatte ovviamente salve le doverose eccezioni. E qui non possono non essere chiamati in campo i designatori arbitrali, ma ancora prima gli organizzatori, forse gli stessi designatori, dei corsi, i quali dovrebbero pur essere in grado di capire se una persona può o non può fare l'arbitro e soprattutto curare anche la parte psicofisica, così come non tutti
possono giocare a pallone così vale anche per gli arbitri. Ruolo certamente difficile che richiede soprattutto molto buon senso ed una buona preparazione, anche atletica senza la quale è impossibile fare bella figura la domenica; essere arbitri vuol dire anche saper ascoltare e dialogare sia con i dirigenti che con i giocatori in campo. Al Presidente del comitato, da poco confermato nella sua carica con un largo consenso di voti, al quale vanno i nostri più sinceri auguri di buon lavoro, chiediamo, quindi, di prestare maggiore attenzione anche alla terza categoria per consentire un regolare svolgimento del campionato. In considerazione della mia giovane età, vorrei proporre agli organi competenti se sia possibile migliorare il sistema, con delle proposte che possono essere avviate, come sperimentazione. Ad inizio della stagione calcistica si dovrebbero fare incontri con i presidenti delle Federazioni, sia degli Arbitri che del C.R. Basilicata, perché mi sono reso conto che la maggior parte dei dirigenti, allena-
tori e anche presidenti, non tutti sono a conoscenza delle norme e del regolamento. Questo da adito a proteste che possono essere eliminate con una maggior informazione. Cercare il dialogo tra società e federazioni per trovare il giusto comportamento per aiutare anche i giovani arbitri che ne pagano la maggior parte delle volte le conseguenze di una sconfitta, per banali errori che possono essere evitati. Visto il protrarsi della ripresa del girone di ritorno nella terza categoria, perché non riunirsi e fare il consuntivo del girone di andata per correggere gli errori e spiegare dove e perché un dirigente ha sbagliato? Sarebbe un segno di grande democrazia, civiltà e di collaborazione per dare la giusta immagine a questo mondo che spesso è oggetto di cattivi pensieri. Spero che si possa attuare questa mia proposta, come quando la Federazione lanciò in via sperimentale il Fair- Play, che ora si attua anche in serie A. Anche il portavoce della Rotonda Maris, sig. Pasquale Nucera, con il quale ci sentiamo quasi ogni domenica per aggiornarci sui risultati, sull'argomento ha affermato “ ci rendiamo conto che per la federazione non è facile trovare arbitri, però bisogna tener conto che il campionato di terza categoria ha la sua importanza. Noi società facciamo il massimo per istruire i ragazzi ad un comportamento corretto, ma a volte da parte degli arbitri c'è il rifiuto anche di un dialogo”. Spero solo che alla ripresa del campionato qualcuno non mi faccia pentire di questo mio scritto. Colgo l'occasione per ringraziare dirigenti, giocatori e tutti coloro che contribuiscono a portare avanti questa bella ed intensa avventura calcistica. *Vincenzo Bloise
Finale di Coppa Italia al Viviani Al Pisticci gara vinta col Ricigliano La finale di coppa italia regionale di Basilicata tra Murese Aurora 2000 e Ruggiero di Lauria si diputerà sabato 7 febbraio 2009, alle ore 14,30, sul terreno di gioco dello stadio "Viviani" di Potenza. GIUDICE- GARA DEL 18/ 1/2009 RICIGLIANO - COMPRENS. SPORT PISTICCI: Preso atto del reclamo ritualmente proposto dalla società COMPRENS. SPORT PISTICCI avverso la regolarità della gara, asserendo che in seguito ad una sostituzione effettuata dalla squadra avversaria, quest'ultima presentava in campo, per parte della gara, un solo giocatore "under", contravvenendo in tal modo alle disposizioni riportate sui CU n. 1 dell'1/7/2008, del Consiglio Direttivo della Lega, e n.8 del 25/07/2008 del C.R. di Basilicata, in materia di "limiti di partecipazione dei calciatori in relazione all'età", che prevedono, tra l'altro, "per le società iscritte al campionato di Eccellenza partecipanti all'attività ufficiale 2008/09, l'obbligo di impiegare, sin dall'inizio e per l'intera durata della gara e, quindi, anche in caso di sostituzioni successive, almeno due calciatori così distinti in relazione alle seguenti fasce di età: uno nato dall' 1/01/1989 in poi e uno nato dall' 1/01/1990 in poi"; Letti gli atti ufficiali; Considerato che al 28° del s.t. il Ricigliano sostituiva il n.8, Verrone Fabio, del 1990 con il n. 13, Cirillo Aniello, del 1985, rimanendo in campo per parte della gara con un solo calciatore "under";
P.Q.M. accoglie il proposto reclamo del Comprens. Sport Pisticci e per l'effetto assegna gara persa al Ricigliano con il seguente risultato: RICIGLIANO - COMPRENS. SPORT PISTICCI 0-3; inibisce fino al 10/02/2009 il signor Malpede Sebastiano, quale dirigente accompagnatore ufficiale del Ricigliano; Gare del campionato PROMOZIONE GARA DEL 28/ 1/2009, recupero di campionato. A CARICO CALCIATORI ESPULSI DAL CAMPO SQUALIFICA PER SEI GAREBRUNO ANGELO (PESCOPAGANO 1926): Dopo la segnatura di una rete da parte della squadra avversaria, dalla panchina, rivolgeva frasi minacciose nei confronti del D.G. e di un AA. Al richiamo verbale dell'arbitro, tentava di colpirlo con una mano senza riuscirvi per l'intervento degli altri componenti della panchina. Al provvedimento di espulsione, proferiva frasi gravemente minacciose ed offensive nei confronti del D.G., reiterandole anche a fine gara, al rientro delle squadre negli spogliatoi. GARA POLICORO 2000 - AZ PICERNO dell' 1.2.2009: A seguito della temporanea indisponibilità del campo, la gara sopra indicata verrà disputata oggi alle ore 15.00 sul campo Comunale di Marconia. RUGGIERO DI LAURIA ASD - FORZA MATERA dell' 1.2.2009 A seguito della temporanea indispo-
Natiello dimessosi dal Ricigliano
nibilità del campo, la gara sopra indicata verrà disputata domenica 1.2.2009 alle ore 15.00 sul campo Comunale di Paterno. GARA AVIGLIANO CALCIO - RUGGIERO DI LAURIA ASD dell' 8.2.2009 A seguito dell'impegno della società Ruggiero di Lauria nella finale regionale di Coppa Italia, la gara sopra indicata verrà disputata mercoledì 11.2.2009 alle ore 15.00 sul campo Comunale di Avigliano. GARA AZ PICERNO - MURESE 2000 AURORA dell' 8.2.2009: A seguito dell'impegno della società Murese 2000 Aurora nella finale regionale di Coppa Italia, la gara sopra indicata verrà disputata giovedì 12.2.2009 alle ore 15.30 sul campo Comunale di Picerno.
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Sport A Dilettanti Il nuovo allenatore: «Bisogna reagire a questa situazione»
Domenica 1 febbraio 2009
Levoni, inizia l’era Gresta Difficile trasferta in casa del Barcellona PRIMA trasferta del dopo Tripodi per la Levoni Potenza impegnata questo pomeriggio al Palasport Zigari di Barcellona Pozzo di Gotto contro l'Igea del coach Pippo Sidoti. La formazione guidata da Luigi Gresta è partita ieri mattina alla volta della splendida città siciliana con il chiaro intento di invertire il trend negativo delle ultime giornate. La Levoni Potenza sarà al completo, visto e considerato che Luca Vetrone fa parte del gruppo partito alla volta della Sicilia. Una gara difficile, quella che attende i lupacchiotti potentini i quali faranno visita ad un complesso finora imbattuto tra le mura amiche e desiderioso di riscattare la prestazione scialba ed opaca di sette giorni fa sul parquet del Palestrina. La settimana dei potentini è stata caratterizzata dalle dimissioni di Tripodi e dall'avvicendamento sulla panchina potentina di Luigi Gresta, tecnico che ha cominciato a lavorare con la squadra sul piano emotivo e psicologico. I giocatori dal canto loro saranno chiamati a dare una risposta concreta in campo e dovranno necessariamente cambiare registro, onde evitare sgradite sorprese. I siciliani, guidati da Pippo Sidoti hanno un roster di assoluto spessore, la penalizzazione iniziale ha influito pesantemente sulla classifica degli isolani che altrimenti sarebbe stata differente. Una gara nella gara, quella che attende i lucani che in settimana hanno lavorato molto sulla difesa a zona per fermare le folate di Li Vecchi e compagni. In seno al clan potentino si respira un clima differente. La squadra è partita ieri dopo l'allenamento del Pala Pergola con tanti stimoli e la determinazione dei giorni migliori. Arbitreranno la sfida i signori Castellari e Sticco di Bologna. Il coach Luigi Gresta ha parlato delle ca-
L’AVVERSARIA
Ruggeri della Levoni
ratteristiche del match affermando quanto segue: “Giocheremo su un campo difficile. Speriamo di ottenere i due punti, il periodo della squadra non è stato brillante, per forza di cose bisogna reagire viste alcune situazioni contingenti. Barcellona non ha ancora
Il nuovo tecnico, Luigi Gresta
perso in casa, mi auguro possa perdere contro di noi”. Degli avversari non parla molto ma sottolinea: “Sono appena arrivato a Potenza, mi sono concentrato sulla mia squadra, non mi interessa parlare dei siciliani ma dei miei
atleti. La mia formazione deve reagire”. Gresta parla del profilo tattico del match: “La settimana è stata molto particolare, di solito mi occupo dei miei avversari ad inizio settimana, invece sono stato costretto a farlo soltanto
negli ultimi allenamenti. Punto parecchio sugli aspetti specifici, credo di poter affermare che i siciliani giocheranno tanti minuti a zona”. Il coach pesarese parla della sua formazione: “In settimana i ragazzi hanno lavorato bene.
Ho visto gente che viene in palestra con il sorriso sulle labbra. I giocatori sono stati svegli in questi giorni. Ho visto una squadra che ha tanta voglia di capire. La nostra classifica è bugiarda”. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
B Donne Sconfitta interna col Catania dopo una prestazione da dimenticare
Capitombolo della Codra Mediterranea BASILIA POTENZA 51 RAIMBOW CATANIA 70 BASILIA CODRA MEDITERRANEA POTENZA: Aurigemma, Valisena 11, Gambardella 12, Marino F n.e, Filograsso 15, Dimonte, De Luca 2, Crovatto 4, Sanza, De Rosa 7. All. Marilia Sanza. RAIMBOW CATANIA: Ferito 14, Messina, Gambino 2, Capibbo 17, Saporito 2, Felice 14, Caruso, Chimenz, Fabbri 10. All. Alfredo Greco. ARBITRI: Santelli di Latina e Ciccodicola di Roma. PARZIALI: 12-24, 22-37, 36-55, 5170. NOTE: Spettatori 100 circa. Uscita per cinque falli Aurigemma, Fabbri, Chimenz e Saporito. Fallo tecnico fischiato ad Aurigemma, fallo antisportivo a Valisena.
DISASTROSA prestazione interna per la Basilia Codra Mediterranea Potenza al Pala Pergola di Contrada Rossellino nel confronto del quarto turno di andata della poule promozione femminile di basket di serie B/1. La squadra lucana ha perso nettamente contro il Raimbow Catania con il punteggio di 70 a 51 al termine di una gara scellerata e ricca di errori. Le catanesi hanno fatto il proprio dovere esprimendo una pallacanestro semplice e lineare che ha dato linfa e sostanza alle credenziali di successo. Subito una novità riguardante il cambio di panchina vista la richiesta delle ospiti di stazionare al lato sinistro degli ufficiali di gara per evitare il sole. Il team di Marilia Sanza è stato lento in attacco, inconsistente in difesa dove le catanesi hanno fatto il bello e il cattivo tempo con i tiri da tre di Chimenz,
Fabbri, Felici e Capibbo, autentici spauracchi della difesa potentina. La Basilia non è mai stata in partita, mostrando tante pecche sul piano organizzativo. Il Catania ha avuto il merito di modulare gli automatismi in considerazione delle caratteristiche tattiche di un confronto filato via liscio e senza problemi per le siciliane. Il vantaggio delle etnee è andato via via aumentando tanto da raggiungere i ventiquattro punti di scarto sul 53 a 29 nel terzo parziale di gioco. La Codra ha cercato di recuperare il passivo ma ha commesso tanti errori, alcuni davvero goffi sotto canestro. La squadra di Marilia Sanza non è riuscita a tenere il passo delle etnee costanti sul piano del ritmo e precise al tiro. Il finale è tutto per Catania che festeggia un successo legittimo a spese di una Basilia che ha fatto un passo indie-
La Gambardella in azione (foto Andrea Mattiacci)
Sonia Crovatto
tro rispetto alle ultime prestazioni. Nel finale escono per raggiunto limite di falli Aurigemma, Saporito e Chimenz ma la gara è tutta delle ospiti. Potenza piange e recrimina per i numerosi errori al tiro. f.menonna@luedi.it
Sport
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Il presidente Michele Vizziello con Valerio Corvino (foto Videouno)
A Dilettanti Delicata trasferta pugliese per un Matera assetato di successi
Bawer, ad Ostuni per vincere Corà: «A questo punto serve muovere la classifica» UNA Bawer concreta e vincente. E’ quella attesa oggi dall’insidiosa trasferta di Ostuni, è quella che si augurano di vedere tecnico e dirigenti materani dopo una settimana di passione che ha fatto sentire ancora di più il momento delicato e le preoccupazioni di una classifica quantomai deficitaria. «La risposta data dalla squadra alle scelte della società mi pare una risposta matura, ma certo ora conta quello che fai in campo» racconta Claudio Corà alla vigilia del match con Ostuni, «bisogna avere le idee chiare e un grande equilibrio perchè altrimenti il rischio è che sopraggiunga la sfiducia. Alla squadra ho chiesto proprio questo di superare i momenti di difficoltà, di saperli affrontare e non sciogliersi al primo contrattempo». Un concetto difficile da mettere in pratica soprattutto quando le tante sconfitte hanno tolto solidità ad un gruppo che ha mostrato di avere più di un problema da risolvere. La Bawer tenta di realizzarlo cercando il massimo della concentrazione e per far questo anche ricorrendo all’allenamento a porte chiuse. Ma Corà tiene a precisare: «voglio scusarmi con i tifosi che abitualmente assistevano ai nostri allenamenti ed ai quali chiedo comprensione, il momento è particolare e richiede il massimo dell’attenzione e della concentrazione, bisogna essere raccolti nei nostri problemi, per tirar fuori le risorse che abbiamo dentro e poter curare anche i particolari di ogni sfida». Quella di Ostuni presenta più di un’incognita perchè il campo sarà molto caldo e l’avversario quantomai pericoloso con i tre colossi Morena (soprattutto lui), Avenia e Camata a troneggiare in un gruppo di assoluto livello: «non c’è solo Morena ma Ostuni ha più armi a propria disposizione» spiega Corà, «è una squadra disegnata bene e
con una propria fisionomia, una squadra meno atletica delle ultime che abbiamo affrontato ma che predilige un gioco diverso. Hanno caratteristiche per certi versi anche simili alle nostre. Giocano in maniera controllata e quindi in qualche fase della gara dovremo essere noi a provare ad imporre il nostro gioco». Servirà un Matera concentrato, pronto ed in qualche frangente cinico e concreto per portare a casa il primo successo esterno della stagione. Due punti che servono come il pane e che a Ostuni saranno tutt’altro che semplici. Ma Matera deve riuscire a segnare il primo colpo stagionale. La prova di maturità è attesa oggi sul campo. E’ quella che conta davvero. Piero Quarto p.quarto@luedi.it
L’AVVERSARIA
Il tecnico della Bawer, Claudio Corà
C2 Retrocessione Piegato il Casavatore
Una Lucos arrembante LUCOS CASAVATORE
88 65
LUCOS INGEST MONTESCAGLIOSO: Larocca 9, Malvasi 4, Visceglia 16, Resta D. 11, Castellano 29, Fortunato, Tralli ne, Resta G., Ottaviano 10, Caruso 9. Allenatopre Michele Di Gioia. GF V GAMES CASAVATORE: Esposito 3, Aspiede, Greco 3, Ciullo 8, Aprea 7, Fiorenza 2, Fabriani 3, Annecchino 17, Ginco 20, Saviano. Allenatore Testi. ARBITRI: Fiore di Angri e Milone di Pellezzano (Sa). PARZIALI: 16-17, 39-39, 57-51, 88-65. NOTE: nel terzo quarto tecnico alla panchina del Casavatore. Nell’ultimo quarto fallo tecnico a Resta D. Nell’intervallo della gara gemellaggio tra la società del Montescaglioso e l’S.S. Basket Laterza con l’esibizione dei piccoli cestisti tarantini. MONTESCAGLIOSO - Seconda vitto dalla Lucos Ingest Montescaglioso nel raggruppamento della
retrocessione del campionato di serie C campano. La squadra allenata da Michele Di Gioia mantiene la media inglese agganciando in classifica proprio il Casavatore, anche se i campani hanno una gara in meno. La sfida vede un grande equilibrio nelle prime due frazione di gioco. Sono solo dei minibreak a movimentare la contesa, ma entrambe le formazioni si controllano a vista, fissando il punteggio prima del riposo lungo sul 39 pari. Al rientro in campo la Lucos Montescaglioso appare più determinata e con i punti del solito Castellano inizia a mettere tra se e il Casavatore un certo margine. E’ l’ultimo periodo di gioco a consegnare i due punti alla formazione presieduta da Santarcangelo. Negli ultimi dieci minuti di gara il Montescaglioso amministra il gioco incrementando sempre di più il vantaggio, spingendolo oltre i 20 punti. Arriva così la seconda affermazione nella poule retrocessione. La salvezza della Lucos passa quindi dalle gare interne. Michele Marchitelli sport@luedi.it
C2 Promozione, il Senise a caccia della prima vittoria SENISE - Finalmente una occasione propizia per il Ctr LaCascina Senise, per cercare di risollevare il morale. Al Palarotalupo, inizio ore 18, arriva il Monte di Procida. Squadra tuttosommato non proprio invincibile. Anzi. I campani hanno in classifica solamente due punti, frutto della unica vittoria conquistata domenica scorsa in casa contro il Solofra con il risultato di 77 a 63. Vittoria, dicono, meritata ma sicuramente sofferta piu' del previsto, giacchè gli avversari hanno comunque fatto la propria onorevole gara, dimostrando di meritare forse qualcosa di piu' in classifica. Ad ogni buon conto, il Senise, si ritrova con i problemi di sempre. E cioè, con la defaillance ennesima di Lino Durante e con il resto della truppa abile ed arruolata. Mister Massimo Festa, non è proprio tipo da gettare la spugna e dunque in settimana ha catechizzato i suoi ragazzi, nella speranza che arrivi la prima vittoria. Cosa che già rappresenta una eccezione. A questo punto infatti, la squadra lucana, avrebbe potuto, tranquillamente avere almeno quattro punti in classifica. Ed invece si ritrova a quota zero, così come il Solofra ma con una peg-
giore differenza canestri. Meno settantuno, ossia duecentoventiquattro segnati e ben duecentonovantacinque subiti. Un vero e proprio disastro per una squadra che finora non ha mai subito più di tanto da parte di nessuno ed invece in queste tre prime partite, ha subito canestri a caterve. La buona notizia, comunque arriva dalla ottima vena dei ragazzi che scalpitano in panchina, a cominciare da Giovanni Genovese che comunque ragazzo non lo è più. Per alcuni di loro, ci potrebbe essere spazio, se la gara si mettesse al positivo fin da subito. Le speranze comunque sono ancora una volta riposte nella buona stella di Gonzalo Marin, Rocco Palazzo, Francesco Albanese e poi Alessandro Venuto, Lagioia che avranno il compito non facile di ragionare con la testa e non farsi prendere dalla facile euforia. In ballo ci sono molto più dei due punti. Festa lo sa benissimo e dunque spera anche nella spinta non indifferente del proprio pubblico che lo ha acclamato da giocatore e che spera di acclamarlo ancora da coach. Gianni Costantino sport@luedi.it
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Sport B Dilettanti Faggiano: »Vincere per cancellare la sconfitta dell’andata»
Domenica 1 febbraio 2009
Bernalda, aria di derby Arriva il Corato e sale la “febbre” dei tifosi BERNALDA - Bernalda/Corato, ovvero il fascino del derby anche quando vero e proprio derby non è, vista la distanza tra le due cittadine e l'appartenenza a regioni diverse. Due squadre che hanno scritto belle ed intense pagine di basket nel corso degli anni, sia in C1 che in B2, e sempre con lo spirito giusto e la correttezza dovuta. Ed oggi lo spettacolo si ripete al PalaCampagna, con in più il peperoncino dell'interesse comune per l'alta classifica. Sarà importante, diceva in settimana coach Brogialdi, il tipo di approccio alla gara nei minuti iniziali, e, aggiungiamo noi, è già importante il modo con cui ci si avvicina alla partita nelle ore precedenti. Ne parliamo con uno dei grandi protagonisti rossoblu, anzi “col” protagonista per eccellenza degli ultimi turni, Damiano Faggiano; dopo la vittoria al fotofinish contro il Canicattì un match ancora più impegnativo, anche se lo spettacolo è maggiormente assicurato quando si affronta una squadra più tecnica: “Loro in questa fase sono carichi dal punto di vista psicologico visto il gran momento che stanno attraversando con tre vittorie di fila e il terzo posto in classifica, ed è vero che la tecnica è garanzia di spettacolo, ma io preferisco giocare male e portare a casa la vittoria, anche perché dobbiamo assolutamente pareggiare la sconfitta dell'andata e non andare sullo 0-2 come col Maddaloni”. A proposito dell'andata, sarà difficile per voi ripetere una partita bruttissima come in quell'occasione: “Oggi la nostra squadra può anche perdere qualche partita come accadeva all'inizio, ma è una squadra molto diversa da allora, è un gruppo che lotta sempre fino alla fine con una mentalità diversa e più positiva; la débacle di Corato è stato un brutto episodio che ci è servito di lezione”. Come ti senti alla vigilia del match-clou?
Faggiano e accanto i tifosi del Bernalda
“Fisicamente bene, molto meglio della fase a cavallo tra la fine del girone d'andata e l'inizio di quello di ritorno quando ho avuto qualche problemino; moralmente poi sto benissimo in quanto è un vero piacere giocare in questo team che si batte bene sul parquet ed
ha un bellissimo clima nello spogliatoio”. Ad uno dei lunghi della Cestistica, Carlo Azan, chiediamo come si fermano i tanti centimetri dei nero-verdi: “Credo che sarà determinante la difesa che riusciremo ad attuare su di loro; gli avversari di og-
gi sono bravi ed esperti, ma noi ci siamo preparati per bene grazie alle buone indicazioni del nostro allenatore. La vittoria sarà fondamentale per proseguire nella striscia positiva, anche se ritengo che c'è ancora da migliorare nel gio-
co”. Insomma la tensione giusta, quella dei ragazzi cari a patron Gallotta, con i piedi ben piantati per terra e senza montarsi troppo la testa, come è meglio che sia contro un avversario forte e che viaggia sulle ali dell'entusiasmo.
Palla a due alle 18 (arbitri i toscani Rossi e Guidi) in un palazzetto che si preannuncia affollato e ricco di novità per quanto riguarda le coreografie degli ultras; che la festa cominci. Giovanni Palmieri sport@luedi.it
C Dilettanti Pierri: «Campani più competitivi con l’acquisto di Paci»
Centre Corporelle, assalto al Nocera APPUNTAMENTO casalingo per la Centre Corporelle Potenza nel quarto turno di ritorno del campionato maschile di serie C Dilettanti maschile di basket. Gli uomini di coach Dino De Angelis affrontano questo pomeriggio, con inizio alle 18 al Pala Pergola di Contrada Rossellino, la formazione del Pagani Nocera Inferiore. La squadra potentina affronta un complesso privo, salvo sorprese dell'ultim'ora di Gustavo Imsandt, infortunato. La formazione potentina punta decisamente al successo al cospetto di un cliente scomodo e da prendere con le pinze, qual è sicuramente il Pagani Nocera Inferiore di coach Gigi Dello Iacono. Il team potentino, allenatosi brillantemente in settimana, ivi compreso il test amichevole di Bernalda di giovedì scorso ha tutta l'intenzione di ben figurare nel corso di
una partita molto difficile. Le condizioni generali della formazione potentina sono ottime, nessun problema ha condizionato il lavoro in palestra di Luigi Delli Carri e compagni, primi della classe e fortemente intenzionati a fare un sol boccone dei campani. I ragazzi di Dino De Angelis, reduci dalla sconfitta patita a Gela domenica scorsa non hanno alternative alla vittoria per conservare il primato. Saranno indispensabili fattori decisivi come ad esempio la difesa, la precisione al tiro, i palloni recuperati in difesa e i rimbalzi per superare una compagine, quella nocerina rinforzatasi nella finestrella del mercato con l'innesto di Alessio Paci. L'ambiente è consapevole di poter superare senza affanni la compagine di Dello Iacono ed ha preparato attentamente la sfida. In casa biancoceleste è Vito Pierri, as-
sistent coach a parlare delle insidie del match affermando: “Siamo pronti, la squadra ha svolto una buona settimana di allenamento. L'amichevole di Bernalda di giovedì è stata un test davvero importante e benefico per noi”. Il tecnico va avanti nella sua analisi parlando degli avversari: “Il Nocera è una formazione pericolosa. L'acquisto di Alessio Paci ha contribuito a rendere completo il roster dei salernitani. Sarà necessario giocare con la massima determinazione per vincere la partita. Il complesso campano è molto compatto”. Pierri chiede il massimo impegno alla squadra: “I giocatori dovranno giocare una partita sicuramente volitiva e gagliarda. Mi auguro di vedere in campo la stessa squadra ammirata a Gela dove a mio avviso abbiamo giocato una bella partita, indipen-
Vito Pierri
dentemente dall'esito finale”. Il tecnico chiude con una riflessione: “Sono fiducioso, i nostri giocatori non devono sbagliare una mossa in difesa. Proprio in difesa si vince il match”. sport@luedi.it
Sport 53 Pallanuoto B Urgesi: «Questa vittoria è dedicata a Morgan Boiano» Domenica 1 febbraio 2009
Acuto della Basilicata Nuoto Vinta la difficile sfida contro il Pomigliano POMIGLIANO BASILICATA
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POMIGLIANO: Tafuri, Casati, Leo, Paolillo, Ambrosio, Giordano, Santoro, Senatore, Montisano, Sasso, Scognamillo, Micca, Barberise. All. Jacorelli. BASILICATA NUOTO 2000 POTENZA: Brigante, De Rosa, Amodio, Maglitto, Bruschini, Renzutto, Perillo, Fiorentino, Jaleggio, Di Palma, Campese, Scotti Galletta, Volta. All. Francesco Silipo. ARBITRO: Barbera di Cosenza. PARZIALI: 0-3, 1-5, 3-8, 58 RETI: Pomigliano: Paolillo, 2 Ambrosio, Montisano, Sasso. Potenza: 2 Bruschini, 2 Fiorentino, 2 Jaleggio, Di Palma, Scotti Galletta. TORNA al successo in trasferta la Basilicata Nuoto 2000 Potenza, vittoriosa nel quasi derby contro il Somigliano, svoltosi ieri pomeriggio alla Piscina Felice Scandone di Napoli nel terzo turno di andata del cam-
Maglitto della Basilicata Nuoto 2000 Potenza (foto Mattiacci)
pionato maschile di serie B di pallanuoto. I ragazzi di Francesco Silipo hanno superato gli atleti di Jacorelli con il punteggio di 8 a 5 al termine di un confronto costantemente guidato dai lucani. Partenza sprint dei potentini che hanno segnato tre reti con Fortarezza, Di Palma e Jaleggio dando il là al primo break della gara.
La compagine del Pomigliano ha cercato di reagire ma la qualità del gioco espressa dai potentini è stata eccellente tanto da mettere in crisi la difesa dei partenopei. La Basilicata Nuoto 2000 Potenza ha premuto il piede sull'acceleratore allungando il passo sul punteggio di 7 a 3. All'inizio del quarto parziale Bruschini
ha fallito un penalty, la squadra di Silipo ha contenuto i tentativi peraltro vani dei cecchini campani tenendo duro in difesa e mettendo la museruola alle scorribande dei padroni di casa. La difesa ha consentito al settebello potentino di imporre i propri ritmi e per i campani non c'è stata trippa per gatti contro il team di Silipo che ha chiuso ogni varco in difesa. La Basilicata Nuoto 2000 Potenza ha chiuso in scioltezza segnando con Fiorentino le reti della tranquillità. Un successo importante per i biancoverdi potentini che guardano con rinnovata fiducia al prosieguo del campionato. Il presidente della Bn 2000 Potenza, Roberto Urgesi ha dedicato il successo ad una vecchia conoscenza della sua formazione: “La nostra affermazione è un cadeaux per Morgan Boiano, giocatore che ha dato tanto alla nostra squadra e che in questo momento vive un periodo particolarmente difficile della sua vita”. f.menonna@luedi.it
Ciclismo Appuntamento fissato per il 28 giugno a San Severino
Il Pollino apre alle due ruote In Lucania una tappa del Trofeo dei Parchi Naturali POTENZA - Il Trofeo MTB dei Parchi Naturali 2009, che approderà in Basilicata il prossimo 28 giugno tra le stradine del Pollino, presenta delle novità interessanti rispetto alle passate edizioni. La challenge più frequentata del centro-sud Italia presenta un'offerta eccezionale per chi deciderà di aderire all'iscrizione cumulativa per questa settima edizione del Torneo. Il calendario si compone di cinque prove da gareggiare in cinque diversi parchi naturali; le iscrizioni per ciascuna gara avrà il costo di 20 euro entro il sabato e salirà a 25 euro per le iscrizioni nel giorno di domenica. L'abbonamento di soli 50 euro permetterà di affrontare tutte le manifestazioni con un unico, “scontato”, versamento. La prima gara è in programma il
26 aprile con la Gran Fondo Parco dell'Alta Murgia di Corato, in provincia di Bari. La seconda manifestazione andrà di scena a Contursi Terme in Campania per la Gran Fondo Parco del Sele. Il 28 giugno, invece, come già accennato si gareggerà a San Severino Lucano per la IX edizione della Marathon Parco del Pollino. Il 26 del mese successivo tappa a Sessano del Molise, in provincia di Isernia, per la Gran Fondo del Tartufo. Dopo la pausa estiva si ritornerà in sella per l'ultima prova a Fondi, in provincia di Latina, per la Gran Fondo Parco Lago di Fondi. Gli organizzatori della tappa lucana sono già attivi per preparare in modo impeccabile uno degli appuntamenti più attesi nel sud Italia. Questa nona edizione del Trofeo, si presenta subito con alcune significative
novità. In primis la variazione del tracciato di gara a causa dell'asfaltatura che gli enti locali hanno effettuato di recente su parte del percorso degli anni scorsi. Lo stesso percorso, però, è già stato ridisegnato e gli organizzatori assicurano che non varierà nessuna delle caratteristiche che hanno fatto la “breve” storia di questa gara. La distanza da percorrere non avrà variazioni significative, mentre le novità più importanti riguardano il post gara, al party pasta, che sarà affidato per la prima volta ad un catering esterno in modo da garantire maggiore qualità ed efficienza. Saranno inoltre garantiti un ricco pacco gara e numerose premiazioni. Sconti speciali saranno riservati ai soci del BiciClub Italiano. Rocco De Rosa sport@luedi.it
Pallanuoto B Donne C’è voglia di riscatto nel team di Ostuni
Esame Palermo per l’Invicta IMPEGNO casalingo per la Libertas Invicta Potenza nel terzo turno di andata del campionato femminile di pallanuoto di serie B. Le atlete di Vincenzo Ostuni affrontano a domicilio, con inizio alle 16 presso la Piscina Comunale Michele Riviello di Parco Montereale il Palermo, formazione fanalino di coda del campionato, sconfitto pesantemente sabato scorso a Modica con il punteggio di 26 a 1. Gara sulla carta semplice quella che attende le atlete di Ostuni, fortemente intenzionate a far bene al cospetto di un cliente abbordabile ma da non sottovalutare. Il complesso potentino punta seriamente al riscatto dopo il 15 a 6 incassato sabato scorso a Catania contro il Blu Team Catania. Ostuni ha tutte le ragazze a sua disposizione, ivi compresa la Fornelli, che ha recuperato dall'infortunio patito nel corso della settimana. La gioca-
Il tecnico Ostuni
trice è stata convocata da Ostuni e farà parte dell'organico che questo pomeriggio affronterà il Palermo. In squadra è stata inserita anche Maria Rosaria Arcieri, 38 anni, un vero e proprio esempio di classe, determinazione e attaccamento alla canotta potenti-
na. Il team potentino sfida un complesso dai mille problemi e ansie ma proprio per questo da non sottovalutare. Il team lucano dovrà comunque sudare le proverbiali sette camice contro il Palermo che potrebbe giocare la gara della… domenica contro Dellino e compagne. Il confronto di questo pomeriggio assume un grande valore in termini di classifica e prospettive per la formazione potentina che cercherà in tutte le maniere di incrementare le sue ambizioni di salvezza superando il Palermo. La Libertas Invicta Potenza, parte con i favori del pronostico e dovrà assolutamente ottenere i tre punti. Le atlete potentine hanno chiuso la preparazione venerdì pomeriggio con la seduta in piscina a Potenza dove sono state messe a punto le alchimie necessarie per superare la compagine palermitana. f.menonna@luedi.it
Volley Under 18 Secco 3-0
Al Pallandia il derby di Melfi
Il tecnico del Pallandia, Enzo Urbino
OLIMPIAMELFI PALLANDIAMELFI
0 3
25-14; 25-17;25-16.
OIMPIA MELFI: Barbetta, Ciociola, Desina, Di Franco, Diaferia, Lospinoso, Murano, Ricciardi, Santangelo, Viticci. All. Pontolillo PALLANDIA VOLLEY MELFI: Calabrese, Foligno, Galluccio, Grasso, Moscaritolo, Patrissirosa, Santangelo. All: Urbino. ARBITRI: Russo di Melfi-Di Biase di Rionero. MELFI - Sono bastati un'ora e 17' alla Pallandia Melfi di Urbino per avere ragione dell'altra squadra melfitana, l'Olimpia di mister Pontolillo, nel cosiddetto derby “stracittadino”. Il risultato finale non è mai stato in discussione, anche perché le ragazze dell'Olimpia, nei tre set, non hanno mai superato i 20 punti. L'inzio gara è favorevole alla squadra del prof. Urbino che si porta sul punteggiodi 18 a 12 con belle giocate di Irene e Calabrese, aiutate da una attenta ricezione delle altre compagne. Le ragazze melfitane
della Pallandia chiudono il set sul 25 a 14. II secondo set è più equilibrato con un Olimpia messa bene in difesa e un Pallandia poco determinato in attacco, sul parziale di 7 a 9 per l'Olimpia, il prof. Urbino da' ulteriori consigli alla squadra che subito si porta in vantaggio sul 1914con battute decisive e con una difesa più organizzata chiude il secondo set sul 25 a 17. Il terzo set da copione il Pallandia continua a giocare in attacco con una Calabrese in posto 4 determinata e con Galluccio, Pia e Foligno si portano sul 21 a 12, fino a terminare il set e la gara per il Pallandia Melfi sul 25 a 16. Entusiasta il prof. Urbino, vittorioso in questo derby cittadino: “ e' stata una gara come quella dell'andata molto tranquilla, dal canto nostro se pur con qualche errore di troppo non c'e' stata storia, troppo la differenza tecnica e tattica. Noi proseguiamo per il nostro cammino siamo secondi e ci giochiamo tutto nella gara contro l'Asci Pz, l'importante e' passare al turno successivo”. Lorenzo Zolfo sport@ledui.it
Cultura&Spettacoli Domenica 1 febbraio 2009
di MARIA ANNA FLUMERO POTENZA - Una vita per il teatro, carattere integerrimo e ironico. Ecco come si presenta Marina Confalone prima del debutto in Basilicata per la pièce “Capasciacqua”. L'attrice teatrale e regista napoletana era ieri a Potenza per il debutto dell'undicesima edizione del “Comic Fastival” organizzato dal Comune e da “Cose di teatro e musica”. Lo spettacolo ha vinto lo scorso anno il “Premio Gassman - i teatranti dell'anno - città di Lanciano” come miglior testo italiano. Come nasce la sua passione per il teatro? «La passione nasce per caso. I mie genitori volevano che fossi più controllata, ero molto introversa e scorbutica. Dopo scuole di ceramica e sport vari sono giunta al teatro. Insomma, dovevo crearmi i requisiti per diventare una buona moglie e correggere il mio carattere anche se poi la mia stessa famiglia , successivamente mi ha posto davanti la fase del dirottamento, ma io ho proseguito. A livello professionale, dal '93 con il teatro sperimentale e poi con la compagnia di De Filippo». Cosa rappresenta per lei il teatro? «Io non vivo di altro. Non ho vita mondana, vivo nell'ideazione di nuovi testi. A dimostrazione di questo, vi dico che a breve darò vita ad un nuovo musical, che debutterà a giungo 2009». Alcuni tratti dei personaggi che interpreta entrano anche nel-
Comic Festival
Sul palco per caso ma con passione Marina Confalone in Capasciacqua la vita privata? «Devo ammettere che i personaggi ti restano addosso. E' facile che ci si abitui ad un movimento che viene automatizzato. Infatti non vedo l'ora di iniziare con il prossimo progetto teatrale dove interpreterò una donna volgaretta con i tacchi alti, un salto verso la femminilità mi manca, l'opposto del ruolo che ho in Capasciacqua, di Palmira Portarapillo donna ingenua e stupida». E' vero che nel 1992 è stata diretta da Lina Wertmüller? | «Approfitto di questa intervista per smentire. Ho ricevuto varie proposte da lei ma quando mi ha chiamata non ero disponibile. E' una notizia non vera che vaga in giro, anche su Internet, ma non so quale sia la fonte». Come descrive “Capasciacqua”? «E' uno spettacolo semplice ma
ha un grande risultato sul pubblico. C sono pochi effetti speciali perché noi crediamo che il vero teatro è testo e attore». Nel 1980 ha vinto il Premio Ubu, come miglior attrice non protagonista. Da lì in poi, per la stessa categoria altri quattro premi. Finalmente, nel 2002 arriva il David di Donatello come miglior attrice protagonista. Emozioni differenti? «Certo. Anche perché per un'attrice come me, non particolarmente attraente, è la prima volta che accade. Questo grazie alla stima del mondo dello spettacolo nei miei confronti e per le scelte che faccio. Sono di gusti difficili». A quale dei suoi tanti registi (Mario Monicelli, Luciano De Crescenzo, Giuseppe Bertolucci) è più legata? «Sono stata onorata di lavorare con Monicelli, grande regista che ti
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mette completamente dentro il film. Ricordo “Parenti serpenti”dove la coralità è unica, l'illusione è realtà. A De Crescenzo devo la notorietà di cui godo. Bertolucci per me ha creato l' opera “Raccionepeccui” che ho interpretato per 23anni, un monologo di una disadattata, grazie al quale ho scoperto anche di essere attrice drammatica». Ha lavorato anche nel cinema. Del lavoro con Alberto Sordi cosa ricorda? «Mi spiace dirlo, ma mi ha messa in difficoltà, questo perché lui non aveva reazioni ad alcune mie battute. Abbiamo lavorato insieme per una piccola parte». Fiera di essere meridionale, napoletana? «Assolutamente. Napoli ci dà tante offerte culturali che altre città non offrono. La gente segue molto il teatro. Le grandi emergenze sono la forza per continuare». Tre tratti del suo carattere? «Riesco ad entrare molto nel mondo dell'immaginazione, sono negativa, vedo il bicchiere mezzo vuoto per proseguire e ho un amore unico con tanto spirito di sacrificio per il teatro. Viaggio l'Italia intera per il teatro, da sola, e amo anche aiutare il mio staff» Cosa si aspetta dal 2009? «Realizzare il mio musical e un progetto cinematografico». Quanto è difficile essere attrice teatrale? «Difficilissimo. C'è un'aggravante: io rifiuto l'aiuto dei politici, molti miei colleghi lo fanno». cultura@luedi.it
L’evento
E’ stato presentato a Moliterno il docufilm di Vincenzo Galante
Giacomo Racioppi, profilo in video di MIMMO MASTRANGELO MOLITERNO - Lo ricordava un maestro della settima arte come Roberto Rossellini: un cortometraggio dovrebbe avere una forma perfetta, perché a differenza di un normale film sopporta meno la sciatteria e i difetti di costruzione. Il docufilm in formato breve realizzato da Vincenzo Galante su Giacomo Racioppi (Moliterno 1827- Roma 1908) tradisce qualche neo di lavorazione, giustificato dal fatto che è stato realizzato (e voluto) con mezzi e risorse povere, ma è un lavoro piantato sull'efficace curatela della storia personale dell'insigne storico lucano. Dal punto di vista strettamente filmico, è un'opera inclinante al montaggio di immagini preesistenti, che rispetto al genere di ritratti che vengano dedicati (su supporto audiovisivo) a personaggi illustri, scarta del tutto la facile soluzione di ricorrere, tra una sequenza e l'altra, alle testimonianze e agli interventi di esperti conoscitori di Giacomo Racioppi e della sua opera. Il regista, nel presentare le tappe salienti della vita di Racioppi, ha seguito una personale linea narrativa, a fare da filo conduttore alle immagini è principalmente lo scorrimento della videocamera sulle prime di copertina e sulle pagine interne dei libri dell'autore di “Storia dei popoli della Lucania e della Basilicata”. Come se con questo incedere lo sguardo dell'autore cercasse di carpire un segno tangibile e rivelatore della scrittura e del pensiero racioppiano. Ma, a parte una cifra dichiaramene documentaristica che rimarca la padronanza del cosiddetto “senso del cinema” del regista, dal commento che accompagna le immagini e il sottofondo musicale mozartiano viene fuori il ritratto di uno dei figli buoni dell'Italia (Meri-
dionale) dell'ottocento, che ha conservato fino alla morte vigore d'intelletto e curiosità verso i destini della propria terra d'origine e della
Nazione. Un documentario realizzato su una cifra didattica, un docuritratto da destinare alle scuole e far conoscere alle giovani generazioni un autore lucano immortale, in quanto rientra tra quegli uomini che, fatto il proprio naturale corso esistenziale, ci lasciano, solamente che di tanto in tanto rinascono, vengono recuperati dalla memoria, dal ricordo, da un evento che li celebra e li (ri)consegna nel posto giusto della storia che conta. Il documentario “Primo fra i migliori della nostra gente” - che contiene fuori opera anche due testimonianze del professore Giampaolo D'Andrea, dell'Università di Basilicata, e del professore Mauro Moretti, dell'Università di Perugia - è stato prodotto dalla Bibliomediateca
Giacomo Racioppi di Moliterno nell'ambito dell'Intesa Istituzione “1860:La Basilicata e l'Unità d'Italia”, sottoscritta dai comuni di Corleto Perticara, Montemurro e Moliterno. La voce di commento al film è di Brigida Rocco, le musiche di Mozart eseguite dall'orchestra G.Verdi di Todi. «Questo documentario è stato prodotto - sottolinea il sindaco di Moliterno, Angela Latorraca con l'intento, tra gli altri, di promuovere nelle scuole un breve, ma significativo, profilo biografico di uno dei lucani più illustri della metà dell'ottocento. Inoltre, voglio ricordare che l'opera di Vincenzo Galante rientra nelle iniziative che il Comune di Moliterno ha promosso per il centenario della morte di Racioppi».
I CERCHI DELLE FATE
IL CARRO PARLANTE
MATERA - Chiude martedi prossimo alle 20 l'esposizione d'arte "Cerchi delle fate". Inaugurata il 3 gennaio presso il laboratorio Materia in via Buozzi numero 89, la rassegna presenta una collezione di vasi raku del Laboratorio d'Arte Ceramica di Maria Bruna Festa e collane in argento e pietre del Laboratorio di Arti Orafe e Lignee Materia. L'iniziativa è nata con l'intento di portare in visione un percorso di collaborazione tra artigiani, esplorando la diversità dei materiali e l'affinità dei metodi, ma soprattutto dando particolare rilievo all'aspetto rituale che i processi creativi hanno in comune. Il simbolo del cerchio riassume l'idea dell'arte come luogo eletto per lo scambio, strumento per mettere tra loro in contatto le persone, per favorire l'esplorazione del personale patrimonio espressivo, per universalizzare l'esperienza umana singola. Un evento che ha decisamente sollecitato, non solo la curiosità ma, soprattutto la partecipazione di un pubblico abbastanza variegato, dimostrando l'interesse che alcuni temi sollevano e la possibilità di creare occasioni di scambio.
MATERA - L’associazione “Il Teatro del Carro Parlante” con il patrocinio del Comune di Matera e il Parco della Murgia materana, dopo il grande successo riportato in occasione della prima del 5 dicembre e della replica del 6 dicembre, il 13 febbraio al teatro Duni ripropone “11° Non giudicare” (faciut’v u c… vust), commedia in due atti in vernacolo materano di Carmelo Gaudiano per la regia Questa rappresentazione propone un testo inedito dell’autore materano Carmelo Gaudiano e vuol essere un omaggio al pensiero “Eduardiano”, rivisitando in chiave più verosimilmente vicina ai giorni nostri al fine di rendere meglio comprensibile i messaggi “valoriali” in esso contenuti, anche grazie alla sapiente e connaturale funzione di regia operata da Gianfranco Ferrara. L’associazione culturale di Teatro Amatoriale denominata “ Il Teatro del Carro Parlante” prende il nome da un componimento in vernacolo materano realizzato da un socio fondatore.
Carnet Si conclude a Milano il tour di Passannante di CLAUDIO BUONO CONTINUA l'attività teatrale dell'attore lucano Ulderico Pesce che, oggi, chiuderà la sua apparizione al “Teatro Verdi” di via Pastrengo a Milano con l'ormai famoso spettacolo “L'innaffiatore del cervello di Passannante, l'anarchico che attentò alla vita di re Umberto I di Savoia”. Giunge a termine, quindi, presso il teatro milanese, il tour organizzato da Ulderico Pesce e dal “Centro Mediterraneo delle Arti”. Ma lo stesso attore lucano continua la sua “guerra” sul sito www.uldericopesce.com. Infatti, dopo le firme raccolte con successo per la richiesta di sepoltura dell'anarchico Passannante presso il cimitero di Savoia di Lucania, avvenuta tra tantissime proteste e tensioni, tiene banco ancora la questione legata al nome del paese di Passannante. Infatti, dallo stesso sito web, l'attore Pesce sta continuando a raccogliere le firme affinchè «si riporti il nome del paese di Passannante a quello originario, vale a dire Salvia, e che i Savoia il giorno dopo l'attentato ribattezzarono in Savoia di Lucania, come ancora oggi si chiama». Ricordiamo in breve la storia dell'anarchico Passannante, che era un cuoco ed un autodidatta. Il 17 novembre 1878 aggredisce con un coltellino lungo 8 centimetri re Umberto I in visita a Napoli. Giovanni viene arrestato, torturato con ferri ardenti. Tutti i Passannante scappano dal paese. Il processo all'anarchico si svolge a Napoli, in un'aula gremita che sembra un teatro, con i posti numerati e le signore con il binocolo per vedere "il mostro". È condannato al patibolo, poi al carcere a vita. Che sconta nella torre della Linguella sull'isola d'Elba. Vi arriva che ha 29 anni, e lui, che è alto un metro e 60, viene chiuso in una cella alta un metro e 50, posta sotto al livello del mare. Se ne sta per oltre dieci anni al buio. Ai piedi gli serrano una catena con una palla di 18 chili. Non può incontrare esseri umani. Diventerà cieco, si ammalerà di scorbuto e, ridotto alla fame, sarà costretto a mangiare i propri escrementi. Solo la tenacia di un deputato socialista, Agostino Bertani, lo farà trasferire nel manicomio criminale di Montelupo Fiorentino, dove morirà a 61 anni nel 1910. Oggetto di studi lombrosiani, Passannante viene decapitato, il cranio segato, il cervello espiantato, entrambi esposti nel Museo Criminologico di Roma.
di Gian
Cultura & Spettacoli
Domenica 1 febbraio 2009
L’iniziativa L’evento è stato promosso dall’associazione culturale “Territori in rete”
Petrella e la rabbia di Napoli Suspense e intrighi nel testo presentato a Rionero di MICHELE RIZZO RIONERO - "La città perfetta" di Angelo Petrella, giovane napoletano già autore dei noir "Cane rabbioso" e "Nazi Paradise", è il libro presentato nella sala convegni del gentilizio Palazzo Fortunato dall'associazione culturale "Territori in rete", nata nel 2008 per promuovere la crescita politico-culturale e i valori del riformismo, della democrazia e della libertà nella società lucana, nonchè per la valorizzazione e il rafforzamento dell'identità sociale, culturale, politica ed economica dei territori della Basilicata. Il libro, un incalzante romanzo di suspense ed intrighi, che racconta la sanguinosa guerra tra i clan nei quartieri di Napoli dopo la scomparsa dei grandi capi storici della camorra, la crisi politica del partito comunista, la rabbia dei giovani del movimento studentesco, le trame dei servizi segreti, gli intrecci tra malavita, politica e forze dell'ordine. I lavori sono stati condotti dal consigliere comunale Maria Pia Trama, che - ha detto - «quello di Petrella è un romanzo dalla trama congegnata in maniera esemplare, in cui niente accade per caso, tutto è orchestrato al meglio, dall'incipit in un San Paolo colmo di tifo e malavita fino all'epilogo inondato di un'alba senza luce. Un libro che impone all'attenzione del grande pubblico un narratore giovane ma importante». Il sindaco della città Antonio Placido, nel portare il saluto dell'amministrazione comunale, ha sostenuto che “La città perfetta” , un thriller-noir avvolgente, accattivante, che si rifà ad un vissuto reale e che, nonostante la mole (circa 500 pagine), si fa leggere tutto d'un fiato, ha come sfondo la Napoli a cavallo tra gli anni '80 e '90 e lo strapotere della camorra, in cui si coglie uno spaccato del rapporto tra due generazioni nel conflitto tra un padre e un figlio di sinistra, ma di due sinistre completamente diverse. «In questo libro - ha sottolineato uno dei due relatori l'avvocato Antonio Fasanella, vice segretario Pd di Atella - si parla di tante cose, dalla crisi del Pci dopo la svolta della bolognina, alle rivolte studentesche contro
Il tavolo dei relatori
i partiti e le istituzioni». «“La città perfetta” - ha sostenuto Fasanella - può rappresentare per Napoli quello che “Romanzo criminale” è per Roma». Per Fasanella il li-
bro “Città perfetta” è «un romanzo intenso, travolgente, con un ritmo serratissimo. Un romanzo senza mezze misure grazie anche all'utilizzo di un linguaggio che
rende la realtà descritta molto cruda e cioè il linguaggio della strada. Se dovessi - ha aggiunto Fasanella - racchiudere questo romanzo in una frase, direi
tranquillamente che si tratta di un autentico pugno alla stomaco, laddove la società napoletana, per una serie di ragioni storiche, economiche, politiche, appare sviluppata essenzialmente come una società dell'illegalità». L'altra relatrice dottoressa Elsa Di Stasi dell'assemblea nazionale giovani Pd ha detto che «dal testo emerge quello che oggi con un termine molto generico definiamo come “disagio giovanile”, il quale si esprime in diverse forme, dall'abbandono scolastico al consumo di droghe e alcool dai comportamenti distruttivi o vandalici ai comportamenti autodistruttivi. Comportamenti che sono espressione di quella “ideologia giovanile”molto spesso in contrasto con quella della società degli adulti, ed è proprio da questo contrasto - ha sostenuto che si generano quelle situazioni di difficoltà e di aggressività conflittuale verso l'ambiente esterno come emerge dai comportamenti dei personaggi di Sanguetta o di Chimicone nel libro di Angelo Petrella».
Sul ring “L’eleganza del riccio” MATERA - "L'eleganza del riccio", di Muriel Barbery, Edizioni e/o salirà mercoledì prossimo alle 18.30 sul Ring Letterario (in programma, nella sede de La Scaletta, invia Sette Dolori 10) organizzato dall'associazione Women's Fiction Festival e dal Circolo Culturale La Scaletta, in collaborazione con la Libreria dell'Arco. «"L'eleganza del riccio" - spiegano gli organizzatori - è stato il caso letterario del 2007 in Francia: ha venduto centinaia di migliaia di copie grazie a un impressionante passaparola e ha vinto il Prix des Libraires assegnato dalle librerie francesi». Siamo a Parigi in un elegante palazzo abitato da famiglie dell'alta borghesia. Ci vivono ministri, burocrati, maîtres à penser della cultura culinaria. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all'idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Niente di strano, dunque.
Tranne il fatto che, all'insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta, che adora l'arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Cita Marx, Proust, Kant... Dal punto di
vista intellettuale è in grado di farsi beffe dei suoi ricchi e boriosi padroni. Poi c'è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno, per l'esattezza). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre, segretamente osservando con sguardo critico e severo l'ambiente che la circonda. Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l'uno dell'impostura dell'altro, si incontreranno solo grazie all'arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée. Le pagine scivolano leggere fra i dotti rimandi e la lingua forbita di Renée e il parlato acerbo di Paloma, mentre l'ironia pungente non risparmia l'ipocrisia imperante nei quartieri chic. cultura@luedi.it
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TEATRO Oggi a Sasso
Il laboratorio Caramuel per “Le Valli del teatro” SASSO DI CASTALDA Continua la kermesse del circuito teatrale “Valli del Teatro” sotto la direzione artistica di Domenico De Rosa. Questa sera con ingresso alle 20.30 nel teatro “Mariele Ventre” di Sasso di Castalda in scena la commedia “Natale in casa Cupiello”. Il famosissimo testo di Eduardo De Filippo è stato liberamente adattato e interpretata dal Laboratorio artistico-culturale Caramuel, rendendolo vicino ai gusti della cultura popolare lucana. La piece ha come tema il Natale ma in realtà pone l'accento sulla crisi della famiglia, sulla mancanza di dialogo tra genitori e figli e tra marito e moglie che conduce, inevitabilmente, a seri problemi di convivenza. Per questo motivo le vicende assumono risvolti tragici. La rappresentazione propone momenti di umorismo che nascono dal vissuto quotidiano di una famiglia modesta i cui figli non vogliono, però, vivere secondo le regole della convivenza tradizionale. Nella scena “cult” del presepe di Luca Cupiello, la bontà e l'ingenuità che lo contraddistinguono non riescono ad accettare il nuovo: il tradimento della figlia, la negligenza del figlio. I valori del Natale sono solo di facciata: le nuove generazioni non ne concepiscono più l'importanza perché non riescono a percepire emozioni né a nutrire interessi di alcun genere. Il laboratorio Caramuel ne ripropone la rappresentazione nella sua disarmante attualità e gli interpreti consapevoli delle difficoltà dei caratteri del teatro di De Filippo hanno lavorato intensamente per poter offrire al pubblico una rappresentazione fedele al testo originario. Il costo del biglietto intero è di tredici euro, dieci per il ridotto. È possibile acquistare i biglietti anche al botteghino del teatro. Per maggiori informazioni: www.vallidelteatro.it. cultura@luedi.it
LA RASSEGNA APPUNTAMENTO A POTENZA CON L’ORCHESTRA DEL TEATRO “GIORDANO” DIRETTA DA CLEMENTE
Da Ateneo Musica “Buon compleanno Felix!” POTENZA - Questa sera alle ore 19.30, nuovo appuntamento con la grande musica della stagione concertistica promossa dall'Ateneo Musica Basilicata con la collaborazione del Comune. Nell'Auditorium del Conservatorio Gesualdo da Venosa "Buon compleanno Felix!". Un prestigioso appuntamento musicale con l'Orchestra del Teatro "U. Giordano" di Foggia, diretta da Vito Clemente e con Franco Mezzena al violino . Franco Mezzena ha studiato con Salvatore Accardo sotto la cui guida si è diplomato con il massimo dei voti e la lode e quindi perfezionato per alcuni anni
presso l’Accademia Chigiana di Siena e la Hochschule di Freiburg (Germania). La sua attività come solista ed in varie formazioni da camera, fra le quali “Ensemble Punto It”, lo vede presente nei più importanti teatri ed ospite nei principali festivals di tutta Europa, Giappone, Stati Uniti, Centro e Sud America. Si è esibito di recente a Roma, nella prestigiosa stagione “I Concerti del Quirinale di Radio 3” in diretta dalla Cappella Paolina del Palazzo del Quirinale. Ha suonato con celebri artisti come Salvatore Accardo, Piero Barbareschi, Bruno Battisti
D’Amario, Julius Berger, Bruno Canino, Umberto Cafagna, Edoardo Catemario, Roberto Fabbriciani, Rocco Filippini. Vito Clemente ha vinto il Concorso Internazionale “Franco Capuana” per direttori d’orchestra della Comunità Europea 2002 si è diplomato con lode in direzione d’orchestra, musica vocale da camera, pianoforte, strumentazione per banda, direzione di coro e musica corale, composizione. Ha studiato con R. Duarte, R. Marrone, G. Kuhn, D. Gatti e M. Whun Chung, perfezionandosi all’Accademia Chigiana e all’Accademia di Santa Cecilia. È direttore stabile dell’Orchestra Sinfo-
Franco Mezzena
nica Lucana, dell’Orchestra da Camera “Tommaso Traetta” e direttore musicale della Stagione Lirica di Fano.
E' maestro del coro della Stagione Lirica del Teatro di Tradizione di Lecce. cultura@luedi.it
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Cultura & Spettacoli
Domenica 1 febbraio 2009
LA MOSTRA VENOSA - “Implementazioni creative”, la personale dell'artista potentino Francesco Corbisiero, è stata inaugurata, nei giorni scorsi nella splendida cornice del Castello Pirro Del Balzo a Venosa. La mostra, patrocinata dalla Provincia di Potenza e dal Comune di Venosa, è composta da una trentina di opere, che saranno visitabili fino al prossimo 28 febbraio, dal martedì alla domenica, dalle ore 16 alle 19. All'inaugurazione erano presenti, tra gli altri, il presidente della Provincia di Potenza Sabino Altobello, il vicesindaco di Venosa Bellasalma e il critico d'arte Rino Cardone che ha curato il te-
CURIOSITA’
A Venosa la Personale di Francesco Corbisiero
Suggestioni creative
sto critico dell'esposizione Francesco Corbisiero è nato a Calvello e vive a
Potenza. Ha partecipato a numerose mostre collettive. L'ultima è la mostra al-
lestita presso il Museo provinciale dal titolo ''La scuola potentina di Maria Padula''. Le sue opere, di forte impatto emotivo, vengono realizzate con tecnica mista e plasmate con le mani e scrutano l'inquietudine, la sofferenza, la pace, la tenerezza, la sensualità e ''Il paese lucano'' che il pittore rappresenta con il suo stile elegante anche se apparentemente sobrio. Con “Implementazioni creative” l'artista è tornato alla personale dopo svariati anni. «La Provincia di
Potenza - ha affermato Altobello - si è impegnata, fin dall'inizio della legislatura, nell'opera di valorizzazione degli artisti locali, confermandosi punto di riferimento per le diverse forme di arte della nostra regione. La politica culturale dell'Ente è infatti orientata ad accogliere nella sua ''rete'' non solo i nomi più affermati del panorama artistico nazionale e internazionale ma anche e, soprattutto, i talenti lucani, creando occasioni e offrendo loro spazi espositivi». Corbisieroè presente nel castello di Venosa nei giorni di apertura della mostra per illustrare ai visitatori le proprie opere. cultura@luedi.it
Nella città dei Sassi
Il fascino delle “Spose di Venus”
L’evento Si è svolto a Potenza l’incontro con Cinzia Virno e Giovanni Innocenti
Ecco tutti volti dell’arte Primo appuntamento con “Realmente” di GRAZIA PASTORE POTENZA - Si è svolto nei giorni scorsi, a Potenza, il primo appuntamento della terza edizione di “Realmente”, manifestazione promossa dal Comune di Potenza-Città Cultura e legata alle grandi mostre in corso nella Galleria Civica del capoluogo. A quella attualmente ospitata, “L'enigma del vero percorsi del realismo in Italia 1870 1980", è dedicata “Realmente”, discussioni e incontri per affrontare, da più ottiche - artistica, letteraria, musicale e cinematografica - il tema dell'arte. Gli eventi sono accompagnati da momenti culinari dedicati alla cucina italiana. Giovedì scorso il primo incontro, nella Galleria civica di Palazzo Loffredo, con le lezioni d'arte di Cinzia Virno, storica dell'arte e funzionario della Galleria comunale d'Arte moderna di Roma, e di Giovanni Innocenti, storico d'arte e esperto di arte moderna e contemporanea. Con Virno è stato affrontato il percorso formativo del pittore Antonio Mancini (1852-1930), a cui la studiosa sta dedicando un importante lavoro di ricerca e la realizzazione di un catalogo generale della sua produzione pittorica. Documenti d'archivio, lettere, diari, fotografie a cui Virno ha scrupolosamente attinto e che le hanno consentito di esporre in maniera appassionante, puntuale e dettagliata, la storia delle tormentate e fascinose vicende biografiche di Mancini. L'opera “Bambina con fazzoletto giallo” (1875) presente nella galleria civica potentina (o “Ricreazione”, stando ad un documento d'archivio rinvenuto dalla studiosa) è uno dei dipinti indagati dalla Virno. Il pittore nacque a Roma da famiglia poverissima che tuttavia decise di mandarlo a studiare a Napoli, avendone presto intuito le promettenti capacità pittoriche. Qui il giovane Mancini studierà in Accademia, allievo di Morelli, di Palizzi e di Stanislao Lista. A Napoli avrà modo di visitare musei e chiese, venendo in contatto
GRAFICA VIA SETTE DOLORI
Approda in Puglia “L’Arte di incidere” di BIAGIO TARASCO
In alto “Giocoliere” di Donghi” e “Il Saltimbanco” di Mancini
con l'arte del '600 di Ribera e Stanzione. Nel '73 sarà a Parigi, dove l'anno prima espone due dipinti al Salon. Personalità inquieta e tormentata, a causa di una grave crisi nervosa sarà ricoverato per quattro anni in una casa di cura. Riprende poi a lavorare, a Parigi e a Londra. I ragazzi del volgo, saranno i suoi soggetti preferiti, come “Lo scugnizzo” , mirabile opera del 1868 che l'autore dipinge all'età di soli 16 anni, figure di fanciulli che lo riporteranno alle sue umili origini, ma anche saltimbanchi e circensi. Grandi le dimensioni delle sue tele, “grandi al vero”, per riprodurre così, in scala naturale, i soggetti e gli scorci della realtà. Da qui la maestosità visiva delle sue opere, caratterizzate da macchie a rilievo di colore che, solo a dovuta distanza, riproducono la completezza del disegno. Determinante fu, per la sua poetica, l'incontro con la pittura di Velasquez e con il “Ritratto di Papa Innocento X”: quadrettature, visione dal vero, luce e macchie di colore, furono gli insegnamenti che attinse osservando l'opera del pittore spagnolo. Attenzione scrupolosa Mancini profuse anche nella costruzione dell'impianto pittorico, che realizzava con “graticole”o“doppi telai a reticolo” composti da fili trasversali per “spezzettare” l'immagine e riprodurla meglio su tela. A seguire, l'intervento
dello storico Giovanni Innocenti che, dopo una breve introduzione sulla nascita del realismo moderno e contemporaneo, ha parlato di Antonio Donghi (1897-1963) esponente del realismo magico, Legato all'arte tradizionale, appassionato di Piero della Francesca, di Donghi è il dipinto in Galleria Civica “Donna alla toeletta” (1930). Detto il “pittore dell'immobilismo”, l'artista amava ritrarre i suoi soggetti su sfondi di taglio teatrale, come nella famosa opera “Il Giocoliere” (1926). Innocenti ha poi chiuso la sua relazione con un accenno all'arte di Giorgio Morandi (1890-1964), presente nella Galleria civica potentina con il dipinto “Paesaggio” (1925). Il prossimo appuntamento con “Realmente” è martedì 10 febbraio prossimo, nella Galleria Civica di Palazzo Loffredo alle ore 19 per “Lezioni d'Arte con Stefano Gallo, Maria Adelaide Cuozzo e Giuseppina Spina”, e con le degustazioni “Cucina d'arte”.
Dopo Tito, dove si è tenuta lo scorso autunno, approda ora in Puglia la mostra “L'arte di incidere” della scuola di “Grafica Via Sette Dolori” di Matera. L'esposizione, organizzata da “Adsum Artecontemporanea” e curata da Giuseppe Fioriello,è stata inaugurata nei giorni scorsi a Terlizzi, in provincia di Bari, presso il palazzo della Meridiana in via Marconi 5. Alla cerimonia I Sassi interverrà l'assessore alla Cultura del Comune di Terlizzi, il professor Mimmo Paparella. Gli incisori presenti con i loro lavori alla mostra pugliese, che si avvale della direzione artistica di Luigi Dello Russo, sono Mattew Collins, Maria Epifania, Giuseppe Fioriello, Domenico Garofalo, Sandra Lagston, Vittorio Manno, Angelo Rizzelli e Rocco Trigiante. Le opere incisorie realizzate rappresentano il risultato della sperimentazione di molteplici tecniche calcografiche nel campo del linguaggio visuale. Un obiettivo che la “Grafica di Via Sette Dolori” si è proposto di realizzare fin dal 1976, anno di nascita della scuola per opera di Vittorio Manno ed Angelo Rizzelli. A partire dal 1978 il laboratorio si è arricchito dell'apporto fornito dai maestri di incisione Giulia Napoleone e Guido Strazza, che contribuiro-
no ad accrescere il bagaglio delle conoscenze specifiche ed offrirono, nello stesso tempo, indicazioni di carattere tecnico provenienti dalla loro esperienza artistica. Ad essi seguirono nel corso degli anni artisti di fama internazionale, come Peter Willburger, Assadour, Lorenzo Bruno, Roberto Mannino, Akané Kirimura, Hector Saunier, Hong Hyun Joo e molti altri ancora. La scuola di Grafica materana, ancora oggi guidata da maestri Vittorio Manno ed Angelo Rizzelli, apre gratuitamente il proprio laboratorio, situato nel Sasso Barisano, a chiunque voglia avvicinarsi all'arte dell'incisione artistica. Le opere in mostra a Terlizzi sono state eseguite nel corso dell'ultimo anno da allievi e maestri della scuola di incisione. Diversi artisti usciti dalla scuola di “Grafica Via Sette Dolori”, frequentata quotidianamente anche da allievi provenienti da altre città lucane e dalla Puglia, hanno ottenuto riconoscimenti in Italia ed all'estero. Inoltre, sono presenti in collezioni private e pubbliche e partecipano alle più importanti esposizioni specifiche di incisione. «La mostra 'L'arte di incidere' - ha scritto Guido Strazza - è verifica e testimonianza di un impegno ideale e civile ma certamente, credo più di ogni altra cosa, festa dell'arte». cultura@luedi.it
Dall'agenzia barese “Butterfly Agency” “Le spose di Venus”, per la prima volta in Basilicata, a Matera. L’evento è stato organizzato nei giorni scorsi presso Hotel Hilton Garden Inn di borgo Venusio. «Con molta probabilità il prossimo evento si svolgerà per fine marzo. Alcuni clienti che hanno sfilato, infatti, vogliono ripetere l'esperienza che si è rivelata positiva», ha dichiarato la titolare Antonella Parziale. Dieci le modelle che hanno sfilato, tra loro sei dei paesi dell'Est e una paraguaiana: «Tutte collaborano con la nostra agenzia», ha aggiunto Parziale. La titolare ha spiegato che sono stati molti gli espositori pugliesi (in particolare di Putignano, Bari, Polignano e Santo Spirito), pochi invece quelli materani. L' evento era dedicato a tutte le coppie di futuri sposi, anche se l'universo del matrimonio interessa sempre più curiosi. Dall'abito da sposa all'intimo, dai fiori al fotografo. L'agenzia opera nel settore eventi moda da oltre 7 anni, ed è promotrice dell'evento a livello nazionale “Medit summer fashion”. Nella cornice del giardino la sala dei banchetti nuziali - si è tenuta l'esposizione che comprendeva abiti da sposa, lista nozze, confetti e agenzia viaggi. Mentre nel labirinto hanno avuto luogo le sfilate. Suggestivo ed emozionante il labirinto, dove pianoforte e tappeti orientali per il passaggio delle modelle hanno accolto in un'atmosfera elegante il pubblico, comodamente seduto su divani e poltrone. «Oltre all'evento per marzo, ritorneremo l'anno prossimo per un'altra fiera sposi sempre nella stessa location», conclude la Parziale. Invece, a Monopoli, l’otto febbraio la sfilata sarà presentata da Alba Parietti e Manuel Casella. Maria Anna Flumero cultura@luedi.it
Spettacoli & televisione Beckham servitù su misura
“Fattoria” a rischio
I BECKHAM hanno assunto due nuovi camerieri, una coppia omonima. A pulire la lussuosa magione londinese sono arrivati Victoria e David, fan e alter-ego dei padroni di casa. Victoria, una brunetta proprio come Posh, vive a Harlow, dove l’ex Spice Girl è nata. E il suo compagno, come il suo omonimo datore di lavoro, è un rubacuori.
Domenica 1 febbraio 2009
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Luxuria, passato etero
A RISCHIO il reality La Fattoria di Italia Uno. Tra circa un mese dovrebbe prendere il via sul suolo carioca lo show condotto da Paola Perego. Ma il guaio internazionale sorto per il caso Battisti potrebbe mandare tutto a monte. Si ipotizza uno spostamento della location o uno slittamento del programma a un periodo più disteso.
VLADIMIR Luxuria a 17 anni aveva cercato di capire se era o no "sbagliata" vivendo una storia con una ragazza inglese. «Diciamo che ho sperimentato», confida al settimanale DiTutto. Dopo la breve relazione etero, Vladimir si rese conto di non poter cambiare lo stato delle cose e iniziò il suo lungo viaggio verso l'accettazione di se stessa.
IL PATRON DI PLAYBOY, OSPITE CON LE SUE CONIGLIETTE, CHIEDE UN TRATTAMENTO SPECIALE
A Sanremo arriva Hefner SANREMO – E' già fermento nella Città dei Fiori per l’arrivo, la sera del 20 febbraio, di Hugh Hefner e delle sue conigliette, in occasione del Festival della Canzone di Sanremo. L’ottantaduenne fondatore di Playboy, infatti, come riporta il magazine Metropolitan Post, avrebbe richiesto ai suoi personal manager di prenotare un intero albergo vicino al Casino per potervi portare il suo harem di 40 playmate. I giornali gossip vociferano di mirabolanti richieste del mago del sesso. Si parla di una suite con idromassaggio pirotecnico, di finte cameriere vestite in lattex, chili di viagra e stimolanti vari. Pare che Hefner pretenda esclusivamente cuochi donne che cucinino solo per lui e il suo harem ricette ad alto tasso erotico prescritte da un mago della sessuocucina Usa. Cibi afrodisiaci a gogo come condimenti a base di peperoncino, ostriche e molluschi, zafferano, cioccolato azteco, nochè cocktail sesso-energetici come il Seven Tiki a base di bucce d’arancia spruzzate sul fuoco di una candela per esaltare il profumo del rum. Recentemente separatosi dalle sue compagne Holly Madison, Bridget Marquart e Kendra Wilkinson, star, insieme a lui, del format tv 'The Girls Next Door', Hefner, rimasto single solo per due settimane, ora vive nella sua leggendaria villa a Los Angeles con tre nuove splendide ragazze: la 22enne Crystal Harris e le gemelle 19enni Karissa e Kristina Shannon. Per il suo harem di splendide bionde playmate, la schiera di amici e, soprattutto, amiche, rigorosamente giovanissime nonchè la squadra di dipendenti, tra maggiordomi, cuochi, stylist, truccatrici, segretarie e personal manager, Hugh avrebbe in mente di consolarsi a Sanremo del mancato storico party che normalmente organizza per il SuperBowl, cancellato per colpa della crisi finanziaria dell’impero Hefner. Top secret il nome dell’albergo sanremese: i più papabili sarebbero il sontuoso Hotel Royal e l'Hotel Nazionale. Certa è la passione di Hefner per l'Italia, che scelse il 1 giugno 2006 per celebrare il suo ottantesimo compleanno, alla presenza di oltre 400 invitati. La scelta ricaduta sulla Città Eterna non fu casuale. Per sua ammissione l'educazione sentimentale di Hefner si è sviluppata guardando film romantici e della Dolce Vita. MOLINARI CASSATA Intanto
Fuori Festival
CACCIA AL PERSONAGGIO TRA LE DONNE DI BONOLIS di ISABELLA MARCHIOLO
Hefner con le conigliette; in alto Raoul Bova, ospite di uno dei duetti per le giovani “Proposte”
su Sanremo, oltre a Mr. Playboy la polemica del giorno è legata alla canzone della giovane Simona Molinari. La cantante in gara nelle “Proposte 2009”, cambierà alcune parole dal suo pezzo “Egocentrica”, per evitare l’esclusione dal festival. Nel testo, infatti ci sono tre parole per altrettanti modelli d’auto, cosa vietata dal regolamento, secondo cui le canzoni in lizza non
devono «contenere messaggi, anche indirettamente, pubblicitari o promozionali». Ma il direttore artistico musicale Gianmarco Mazzi precisa: «La Molinari esprime un concetto che non abbiamo interpretato come un messaggio pubblicitario nemmeno indiretto. Lasciamo qualsiasi decisione all’artista e all’organizzazione della Rai».
“Nine”, con Nicole e Sofia torna il mondo di Fellini di FRANCESCA PIERLEONI ROMA - Un omaggio sognante al mondo di Fellini, oltre 80 milioni di dollari di budget, qualche forfait eccellente (Javier Bardem e Catherine Zeta-Jones), ma alla fine uno dei cast di divi più prestigioso degli ultimi anni, con, fra gli altri, Daniel Day Lewis, Nicole Kidman (nella foto), Sofia Loren, Penelope Cruz, Marion Cotillard, Judi Dench e una pattuglia di attori italiani tra i quali Ricky Tognazzi, Elio Germano, Giuseppe Cederna e Martina Stella. È uno dei film più attesi della stagione, Nine di Rob Marshall, tratto dal musical che ha debuttato a Broaadway negli anni '80. Le riprese della pellicola, prodotta dai fratelli Weinstein, sono iniziate a ottobre negli Shepperton Studios di Londra si stanno concludendo tra Roma, An-
zio e Viterbo in questi giorni. «In qualche modo, questo è un nuovo musical – ha spiegato Marshall, già regista di Chicago – perchè abbiamo preso la meravigliosa struttura di quello che era Nine e l’abbiamo rimodellata. Non ci saranno attori doppiati, ognuno di loro sa cantare e hanno preso tutti lezioni di canto. Sono tutti in ottima forma, avremo un’orchestra di 60 elementi in studio quando registriamo le canzoni. Sarà tutto molto sexy». La sceneggiatura è di Michael Tolkin e Anthony Minghella che l’ha rivista poco prima della sua prematura scomparsa. «A differenza del musical, ambientato a Venezia, il film è ambientato nel 1964 negli Studi di Cinecittà. Ci saranno le Vespa, i Rayban e molte belle donne. È molto italiano e molto anni '60».
PRIMI NOMI PER I DUETTI
Raul Bova insieme a Pupo, Paolo Belli e Youssoùn'dour, Mario Biondi con Karima e Burt Bacharach, Peter Doherty con Patty Pravo, Teo Teocoli con Alexia, Franco Nero con Iva Zanicchi e Davide Van De Stross con Marco Carta. Sono alcuni dei duetti in programma al Festival di Sanremo, anticipati dallo stesso Mazzi.
VOLEVA Carla Bruni e Monica Bellucci, lo sparviero Bonolis. Ma come immaginare la premiere dame di Francia (già snobissima di suo senza bisogno delle nozze presidenziali) o l’ultima divina cinematografica europea su un palco dove sgambetteranno le conigliette di Hugh Hefner? Prima ancora di conoscere il nome delle colleghe, Carla e Monica hanno declinato l’invito. Sanremo è troppo nazionalpopolare, o forse Sanremo serve a chi vuole fare il “colpaccio” con il grande pubblico televisivo. Per diventare la donna del momento nell’immaginario dell’italico medioman. Nè Bellucci nè Bruni ne avevano bisogno, e adesso, completato il quintetto, il festival si prepara a costruire la sua icona. Nei disegni di Bonolis la top model Chiara Baschetti avrebbe puntato sull’avvenenza, dote che non manca nemmeno alle restanti partner di Bonolis, tranne la regina Maria De Filippi, meno appariscente delle altre (e se ricordiamo che il direttore artistico lo annunciò, “donne non necessariamente belle”, ora la gaffe è inevitabile). Tolta dunque Maria, già beniamina dell’utenza, a colpire il pubblico sanre-
mese, a suo tempo folgorato da Blasi e Hunziker, potrebbe essere l’attrice Gabriella Pession, ragazza della porta accanto valorizzata per l’amore da fotoromanzo con il collega Sergio Assisi; o la statuaria étoile Eleonora Abbagnato, corteggiata dal gossip internazionale ma capace di dichiarare, da siciliana verace, che lei la sera, se esce sola la minigonna non la mette per «una questione di principi». Ci sono poi le esplosive ragazze di Playboy, che, se in queste settimane su internet impazza la maggiorata al silicone del Grande Fratello, qualche chance, pur nella penalizzante collocazione del gruppo (saranno in 40), potrebbero avercela. Oppure la giovane attrice Alessia Piovan (che nel film “La ragazza del lago” interpretava la giocatrice di hockey morta), viso da lolita e fisico sportivo. Tutte italiane, tranne le conigliette. Tutte papabili seduttrici del telespettatore maschio. Perché, con vallette così, Bonolis vuole ammaliare. E ovviamente nessuna di loro rappresenta le donne, quelle vere. Potranno, almeno, farle sognare? Dopo il festival scopriremo se, in fondo al cuore, le italiane vorrebbero ballare all’Opera o finire sulla copertina di Playboy.
L’ATTRICE NELLA MINISERIE DI RAIUNO SULLA PRINCIPESSA AUSTRIACA
Cercasi Franz per la Sissi di Capotondi ROMA - Una «donna molto amata, piena di voglia di vivere, ma anche più vera e tormentata, che si sacrifica per la ragion di stato». È l'immagine che secondo Cristiana Capotondi emergerà di Elisabetta d’Austria, dalla miniserie per Raiuno “La principessa Sissi” di cui la giovane attrice romana sarà protagonista. Le riprese dovrebbero iniziare tra un paio di mesi e si svolgeranno in Austria, Germania, e probabilmente anche Francia e Inghilterra. Spigliata, cordiale, mai avventata nel rispondere alle domande, Cristiana Capotondi, classe 1980, lanciata da Notte prima degli esami, è tornata a lavorare con Fausto Brizzi per Ex, in uscita il 6 febbraio, si entusiasma parlando del progetto su Sissi, realizzato dalla Publispei di Carlo Bixio. «Sarà coprodotto dall’Austria e anche il regista sarà austriaco. Reciteremo in inglese, una sfida
La giovane attrice romana Cristiana Capotondi
nella sfida oltre a dover indossare parrucca, busto e crinoline, e andare a cavallo» dice sorridendo l’attrice. Sul cast è ancora riserbo, nonostante per il ruolo dell’arciduchessa Sofia, la madre dell’imperatore d’Austria e suocera di Sissi, alcuni giornali abbiano fatto il nome nei mesi scorsi dell’attrice tedesca Martina Gedeck. La ricerca di Franz invece è anco-
ra in corso. «Tra un paio di settimane andrò a incontrare qualche candidato, per vedere se uno di quei Franz si può conciliare con la mia Sissi», spiega la Capotondi. L’attrice ha «sempre amato i film con Romy Schneider, anche se davano di tutta la storia una lettura edulcorata. Sissi è una donna che ha sofferto, che si opponeva alle rigide regole della corte».
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Rubriche
Domenica 1 febbraio 2009
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
Possibili sviluppi positivi in una trattativa di lavoro piuttosto delicata. Vita affettiva stabile e rassicurante.
TORO 21/4 - 20/5
Nella professione in questo periodo potete muovervi con disinvoltura: non ci sono grossi problemi. Gioie in amore.
GEMELLI 21/5 - 21/6
Nelle decisioni di lavoro oltre alla determinazione occorre un po' di flessibilità. Un rivale in amore.
CANCRO 22/6 - 22/7
Datevi da fare per migliorare la vostra situazione professionale. In amore non date corpo alle ombre, non c'è motivo.
LEONE 23/7 - 23/8
È tempo di imprimere un nuovo slancio agli affari: vi siete adagiati fin troppo sui recenti successi. Attenzione ad un Ariete imprevedibile.
VERGINE 24/8 - 22/9
È arrivato il momento di dimostrare ai superiori che possono contare sempre su di voi. Aumenta il feeling con il partner.
ilCruciverba
ilRebus
BILANCIA 23/9 - 22/10
Vi attendono giornate lavorative molto intense: vi daranno modo di mettere in luce le vostre qualità. Sentimenti da mettere alla prova.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Nel lavoro la situazione sta cambiando a vostro favore: approfittatene per farvi valere. Pericolose distrazioni sentimentali.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Controllate i facili entusiasmi e fate progetti di lavoro concreti, legati alla realtà. Un amore sempre più intenso.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Drammatizzando nel lavoro non è detto che si possa trovare la soluzione più appropriata. Serata romantica a lume di candela.
Soluzione _____________________________________
ilSudoku
di Pasquale Grande
Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Vi verrà affidato un lavoro delicato: state molto attenti a non compiere passi falsi. Incontro folgorante in serata.
leSoluzioni
PESCI 20/2 - 20/3
REBUS: a mare AS colta recò libri = Amare ascoltare colibrì;
Nella vostra attività è arrivato il momento di esprimere al massimo il proprio talento. Svolta nella vita affettiva.
Televisioni
14.00
TALKSHOW
15.30
PRIMA SERATA
Massimo Giletti
SHOW
TALKSHOW
20.10
Simona Ventura
TALKSHOW
16.30
Fabio Fazio
Domenica 1 febbraio 2009
22.40
Paola Perego
RUBRICA
21.30
Contro Campo
SHOW Colorado
16.00
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SERIETV MacGyver
06.00 -RubricaSettegiorni 06.30 -Rubrica Sabato & domenica 09.30 -RubricaStella del Sud 10.00 -Rubrica Linea Verde Orizzonti 10.30 -RubricaA sua immagine 10.55 -Religione Santa Messa in rito bizantino ucraino 12.00 -Religione Recita dell'Angelus 12.20 -Rubrica Linea verde 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -Talk Show Domenica In - L'Arena 15.15 -SPETTACOLO Domenica In...sieme 16.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 18.00 -Varietà Domenica In - 7 giorni 20.00 -Telegiornale Telegiornale
06.00 -RubricaTg 2 Sì, viaggiare 06.10 -RubricaL'avvocato risponde 06.15 -RubricaInconscio e magia 06.45 -VarietàMattina in famiglia 07.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 08.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.30 -TelegiornaleTg 2 Mattina L.I.S. 10.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 10.05 -RubricaRagazzi c'è Voyager! 10.30 -RubricaCartoon Flakes Weekend 10.45 -RubricaArt Attack 11.30 -VarietàMezzogiorno in famiglia 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.25 -RubricaTg 2 Motori - di motori 13.35 -RubricaTg 2 Eat Parade 13.45 -VarietàQuelli che... aspettano 15.30 -ShowQuelli che il calcio e... 17.05 -RubricaStadio Sprint 18.00 -TelegiornaleTg 2 18.05 -Rubrica90° minuto 19.25 -Sit ComPiloti 20.00 -TelefilmFriends
07.50 -RubricaE' domenica papà 08.10 -RubricaAmita della giungla 08.40 -CartoniTaratabong 09.00 -RubricaAia 09.40 -RubricaTimbuctu 11.10 -RubricaAppuntamento al cinema 11.15 -NewsTGR Buongiorno Europa 11.45 -TelegiornaleTGR RegionEuropa 12.00 -NewsRai Sport Notizie 12.25 -RubricaTeleCamere 12.55 -RubricaRacconti di vita 13.25 -DocumentarioGeo & Geo 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.15 -TelegiornaleTg 3 14.30 -AttualitàIn 1/2 h 15.00 -TelegiornaleTg 3 Flash LIS 15.05 -RubricaAlle falde del Kilimangiaro 18.00 -GiocoPer un pugno di libri 18.55 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -Telegiornale Tg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -Talk ShowChe tempo che fa
06.00 -Rubrica Tg 5 Prima pagina 08.00 -Telegiornale Tg 5 Mattina 08.50 -Rubrica Le frontiere dello spirito 09.40 -Telegiornale Tgcom 10.30 -Rotocalco Verissimo - Tutti i colori della cronaca 13.00 -Telegiornale Tg 5 13.40 -Real Tv Grande Fratello 14.10 -Real Tv Amici 16.30 -Talk Show Questa Domenica 18.50 -Quiz Chi vuol essere milionario? 20.00 -Telegiornale Tg 5
06.10 -TelefilmCommissariato Saint Martin 06.25 -TelegiornaleTG4 - rassegna stampa 07.25 -NewsSuper Partes 09.00 -DocumentarioWilliam Congdon 10.00 -ReligioneSanta Messa 11.00 -RubricaPianeta mare 12.10 -RubricaMelaverde 13.30 -Telegiornale Tg 4 14.05 -RubricaDonnavventura 15.00 -TelefilmPeacemakers - Un detective nel West 16.00 -Film Pomeriggio al cinema: Addio alle armi con Rock Hudson, Alberto Sordi, Jennifer Jones, Vittorio de Sica regia di Charles Vidor (USA) 1957 17.35 -Telegiornale Tg 4 19.35 -Telefilm Colombo
07.00 -NewsSuper Partes 07.45 -Cartoni 10.55 -Sit ComRaven 11.25 -Sit ComWilly il principe di Bel Air 12.25 -TelegiornaleStudio Aperto 13.00 -RubricaGuida al campionato 14.00 -Film La freccia nera con Aldo Reggiani, Loretta Goggi, Arnoldo Foà - regia di Anton Giulio Majano (Italia) - 1968 16.00 -Film Ciclo Cartoon Club - Barbie e la Magia di Pegaso - regia di GREG RICHARDSON (Usa) - 2005 17.45 -TelefilmLizzi McGuire 18.30 -Telegiornale Studio Aperto 19.00 -Film Tutti pazzi per Mary con Cameron Diaz, Matt Dillon, Ben Stiller, Richard Jenkins, Jeffrey Tambor - regia di Bobby Farrelly, Peter Farrelly (Usa) - 1998
06.00 -TelegiornaleTg La 7 07.00 -RubricaOmnibus Week End 09.20 -RubricaMovie Flash 09.25 -Sport Speciale SBK - Motociclismo 10.05 -RubricaLa settimana 10.20 -RubricaMovie Flash 10.30 -Telefilm Alla conquista del west 12.30 -Telegiornale Tg La7 12.55 -News Sport 7 13.00 -Documentario Gli straordinari viaggi di Tippi 14.00 -Serie TvNew Tricks 16.00 -Serie TvMc Gyver 17.00 -RubricaMovie Flash 17.05 -Film I 4 Cavalieri dell' Apocalipse con Glenn Ford, Ingrid Thulin, Charles Boyer - regia di Vincente Minnelli (Usa) - 1961 20.00 -Telegiornale Tg La7
20.35 -News Rai Tg Sport 20.40 -Gioco Affari tuoi 21.30 -Miniserie Tutti pazzi per amore
20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.00 -Telefilm N.C.I.S. 21.50 -Telefilm Criminal Minds 22.35 -RubricaLa domenica sportiva
21.30 -Rubrica Presa diretta 23.15 -Telegiornale Tg 3 23.25 -Telegiornale Tg Regione
20.40 -Show Paperissima Sprint 21.30 -Serie Tv Dr. House - Medical Division 23.30 -Talk Show Maurizio Costano Show
21.30 -Telefilm Siska 22.30 -Rubrica Controcampo - Posticipo 22.40 -Rubrica Controcampo
21.30 -Show Colorado
20.30 -NewsSport 7 20.35 -TelefilmJ.a.g. Avvocati in divisa 21.30 -FilmBello, onesto, emigrato in Australia con Claudia Cardinale, Alberto Sordi - regia di Luigi Zampa (Ita ) 1971
23.35 -TelegiornaleTg 1 23.40 -AttualitàSpeciale Tg 1 00.40 -RubricaOltremoda 01.15 -TelegiornaleTg 1 01:32 - RubricaTg 1 Benjamin 01.35 -RubricaCinematografo 02.35 -RubricaCosì è la mia vita...
00.15 -Sport Football Americano Campionato USA - Football americano 05.00 -Rubrica Inconscio e Magia Psiche 05.45 -Rubrica Tg 2 Costume e società
23.30 -RubricaTatami 00.30 -TelegiornaleTg 3 00.40 -RubricaTeleCamere 01.30 -RubricaAppuntamento al cinema 01.40 -RubricaFuori orario. Cose (mai) viste
01.30 -TelegiornaleTg 5 Notte 02.00 -ShowPaperissima Sprint 03.05 -Film La mia vita a Garden State con Z. Braff - regia di Zach Braff (USA) - 2004 05.30 -TelegiornaleTg 5 Notte
00.55 -RubricaFuori campo 01.20 -FilmSoleil con S. Loren, P. Noiret - regia di Roger Hanin (Fra) - 1998 03.00 -RubricaTg 4 Rassegna stampa 03.15 -FilmMamma 04.35 -Soap OperaFebbre d'amore
00.15 -ShowIl Protagonista 01.15 -NewsStudio Sport 02.05 -FilmUn ragazzo tutto nuovo 03.50 -TelefilmHighlander 05.05 -NewsStudio Sport 05.30 -Serie TvClasse di ferro
23.40 -ReportageReality 00:47 - NewsSport 7 01.10 -TelegiornaleTg La7 01.25 -FilmSe io fossi onesto con V. De Sica - regia di Carlo Ludovico Bragaglia (Ita) - 1942 03.10 -AttualitàCNN News
leTrame
RETE 4
ORE 16.00
ADDIO ALLE ARMI con R. Hudson, V. De Sica, A. Sordi - regia di Charles Vidor (Ita) - 1957 Frederick Henry, giornalista americano, si arruola volontario nell'esercito italiano e conosce la crocerossina inglese Kitty. È il grande amore, sullo sfondo della Prima Guerra Mondiale. Frederick vorrebbe sposare Kitty dopo essere stato ricoverato all'ospedale militare dove lei lavora, ma viene rimandato al fronte proprio pochi giorni prima di Caporetto...
LA 7
ORE 21.30
BELLO, ONESTO, EMIGRATO IN AUSTRALIA con A. Sordi, C. Cardinale, R. Garrone regia di Luigi Zampa (Ita) - 1971 Amedeo, italiano ormai non più giovane emigrato in Australia, decide che è arrivato il momento di accasarsi e, ritenendo le australiane troppo emancipate per i suoi gusti, fa venire dall'Italia Carmela. Il fatto che lui non sia bello, anzi soffra di epilessia, e che lei non sia illibata, anzi sia un'ex prostituta, non impedisce ai due...
LA 7
ORE 17.05
I 4 CAVALIERI DELL’APOCALISSE
ITALIA 1
ORE 19.00
TUTTI PAZZI PER MARY
con G. Ford, C. Boyer, I. Thulin - regia di Vincente Minnelli (Usa) - 1961
con C. Diaz, M. Dillon, B. Stiller, L. Evans - regia di Peter Farrelly, Bobby Farrelly (Usa) - 1998
Durante la guerra, Heinrich torna da Berlino colmo di entusiasmo per Adolf Hitler. Suo cugino Julio è schierato invece con gli alleati. Il vecchio patriarca riunisce per l'occasione la famiglia, ma quando apprende della fede di Heinrich, reagisce definendo il nazismo apocalisse dell'umanità. Ma l'ira gli è fatale: muore tra le braccia di Julio...
A diciassette anni Ted aveva conosciuto Mary, la ragazza dei sogni ed era riuscito ad invitarla al ballo di fine anno a Rhode Island, ma i suoi gioielli finiti nella cerniera lampo dei suoi pantaloni avevano finito per rovinare tutto. Ma c'è qualche cosa in Mary che tiene Ted legato con una specie di incantesimo e così Ted ingaggia un detective privato...
RETE 4
ORE 1.20
LA 7
ORE 1.25
SOLEIL
SE IO FOSSI ONESTO
con S. Loren, P. Noiret, M. Sägebrecht regia di Roger Hanin (Fra) - 1998
con V. De Sica, P. Stoppa - regia di Carlo Ludovico Bragaglia (Ita) - 1942
Maman Titine ha cinque figli, tre femmine e due maschi e vive la sua vita di miseria nel quartiere ebraico di Algeri. Siamo nel 1940, gli ebrei sono vittime delle leggi razziali del governo di Vichy e Titine fa di tutto per salvare la sua famiglia. Suo marito è rimasto bloccato in Francia e al momento non può far nulla per loro. Tutte le speranze della famiglia sono riposte in Meyer il cocco di...
Il nipote di un ricco e nobile gentiluomo è stato condannato a tre mesi di prigione per aver apposto una firma falsa su un assegno. Al momento di scontare la sua pena, l'uomo decide di farsi sostituire da un poveraccio che in cambio di qualche lira accetta di finire in galera. Scontata la pena, quest'ultimo viene accolto dallo zio del galantuomo che lo crede veramente suo nipote...