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In Italia e nel Mondo

Martedì 3 febbraio 2009

Brevi dal mondo

Londra, scarpa contro Jiabao LONDRA - Replica a Londra dell'ormai celebre lancio di scarpe contro George W. Bush. Stavolta il bersaglio, anche in questo caso mancato, è stato il premier cinese Wen Jiabao. Un dimostrante ha lanciato una scarpa mentre il capo del governo di Pechino era in visita all'Università di Cambridge. Secondo giornalisti che seguivano la visita, la scarpa è volata mentre Wen teneva un discorso sull'economia globale. Il dimostrante - la cui identità non è nota, ma è all'apparenza un occidentale - è stato subito bloccato dalla sicurezza dell'Università, e ha gridato: "Come può questa Università prostrarsi di fronte a questo dittatore?".

Pakistan, rapito funzionario Usa NEW DELHI – Un funzionario americano dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), John Solecki, è stato rapito ieri mattina a Quetta, in Pakistan, da uomini armati che hanno attaccato l’autovettura su cui si trovava per recarsi al lavoro, uccidendo l’autista. Il portavoce dell’Onu in Pakistan, Ishrat Rizvi, ha confermato il sequestro e ha detto che «le Nazioni Unite stanno lavorando con la polizia per assicurare che siano prese tutte le misure appropriate» per ritrovare il funzionario e riportarlo a casa sano e salvo. La polizia ha raccontato che Solecki si stava recando al lavoro (da due anni è il capo dell’ufficio Unhcr nel Beluchistan) quando alcuni uomini armati a bordo di una vettura hanno cominciato a sparare e hanno bloccato la sua auto.

Ue, Almunia rivela: «Londra Intercettazioni, Berlusconi annuncia potrebbe entrare nella zona euro» «C’è l’accordo su 30 giorni» BRUXELLES – Il club di Eurolandia, come effetto della grave crisi finanziaria ed economica che sta attraversando il Vecchio Continente, sembra destinato ad allargarsi anche alle capitali che finora ne sono volute restare fuori. Parola del commissario Ue agli Affari economici e monetari, Joaquin Almunia, per il quale esistono «buone probabilità» che il Regno Unito entri al più presto nella zona euro. Così come la Danimarca e la Svezia. Di contro, «non c'è alcuna possibilità che anche uno solo dei Paesi dell’euro abbandoni la moneta unica». Almunia respinge dunque tutte le profezie di chi prevede un disgregamento dell’area dell’euro come conseguenza estrema delle turbo-

Joaquin Almunia

lenze che agitano i mercati e della recessione che colpisce l'economia dei Paesi dell’Ue. E da Madrid – dove è intervenuto ad un convegno – ribadisce la posizione della Commissione Ue e della Bce.

ROMA - Costretto a letto per una settimana da un'influenza che lo ha fatto «dimagrire 4 chili», Silvio Berlusconi sceglie la platea di "Governincontra", la kermesse promossa dal ministro Gianfranco Rotondi, ad Avellino, per rientrare sulla scena politica, in collegamento telefonico da Milano. Ha ricordato le misure varate dall'esecutivo, a partire dallo smaltimento dei rifiuti a Napoli. Ha assicurato di non aver parlato con gli alleati di una riforma presidenzialista ma ha insistito invece sull'urgenza di varare la riforma della giustizia. «La riforma del processo civile», ha ricordato, «è stata già approvata da un ramo del Parlamento, mentre per il processo penale il testo è pronto e sarà varato in uno dei prossimi Berlusconi si è dichiara-

Gianfranco Rotondi

to soddisfatto per l'accordo raggiunto sulle intercettazioni. «Dopo tante difficoltà», ha detto, «nella maggioranza c'é un'intesa per limitarle a 30 giorni, eventualmente prorogabili di 15 giorni».

Il padre ha chiesto alla clinica di Lecco di prepararla

La soglia del 4%

Eluana, forse nella notte il trasferimento a Udine

Europee L’accordo in Parlamento

LECCO – Beppino Englaro ha comunicato, questa sera, alla casa di cura Beato Luigi Talamoni di Lecco l'intenzione di trasferire Eluana, chiedendo che la figlia fosse preparata per le dimissioni. A quanto risulta, Englaro non ha ufficialmente comunicato il luogo dove è destinata Eluana. E' ipotizzato il trasferimento di Eluana dalla clinica di Lecco alla struttura residenziale «La Quiete» di Udine. La partenza dalla città lombarda – si è appreso a Udine – potrebbe essere avvenuto nel cuore della notte appena trascorsa; l’arrivo a Udine – secondo tale programma – sarebbe stato previsto per l’alba di oggi. La conferma di un

possibile trasferimento è arrivata dal neurologo di Eluana, il prof.Carlo Alberto Defanti, che pur non avendo ancora avuto una indicazione definitiva ha detto che le previsioni sono per un trasferimento imminente: «Penso che sia arrivata la conferma dalla casa di cura di Udine, anche se non mi hanno ancora detto nulla di certo. Mi spiace solo di non poter accompagnare Eluana perchè ho degli impegni a cui non posso rinunciare». Ma, sulla destinazione di Eluana, al di là delle parole del neurologo non ci sono conferme ufficiali. Eluana Englaro, fino a ieri sera era ricoverata nella casa di cura Beato Luigi Talamoni di Lecco.

Defanti ha inoltre spiegato che il protocollo è lo stesso messo a punto un mese fa quando Eluana avrebbe dovuto essere accolta nella clinica Città di Udine: «Il sondino non verrà staccato e per i primi tre giorni si continuerà a nutrirla artificialmente, allo scopo di permettere al personale di verificare la situazione. Dopo questi tre giorni, senza staccare il sondino, verrà sospesa l’alimentazione». Inoltre, a quanto si è appreso, l’equipe che darà corso all’interruzione del trattamento vitale si costituirà in una associazione per meglio regolare i rapporti giu- La clinica “La Quiete” ridici con la struttura che ritto di Englaro di sospenospiterà Eluana. L'ultimo braccio di ferro dere il trattamento vitale algiudiziario Beppino Engla- la figlia, in stato vegetativo ro l’ha vinto con la Regione permanente da 17 anni. La sentenza del Tar ha Lombardia, il 26 gennaio: quel giorno il Tar ha dato scatenato un’altra ondata ragione al padre di Eluana, di polemiche, con il presiannullando il provvedi- dente della Regione Lommento con cui a settembre bardia, Roberto Formigola direzione generale della ni, che ha ipotizzato il ricorsanità lombarda aveva vie- so al Consiglio di Stato. Sultato a tutte le strutture di la vicenda è intervenuto interrompere l’alimenta- due giorni fa anche il presidente della Corte d’Appello zione forzata della donna. La terza sezione del Tri- di Milano, Vittorio Grechi, bunale amministrativo del- nel suo discorso per l’aperla Lombardia, presieduta tura dell’anno giudiziario. da Domenico Giordano, ha Decidendo su Eluana «la anche bocciato l'atto di indi- Corte civile d’appello di Mirizzo del ministro del Wel- lano non ha invaso territori fare, Maurizio Sacconi, che altrui», ha detto l’alto magiconteneva un analogo di- strato. «Nè il potere legislavieto per tutto il territorio tivo nè il potere esecutivo nazionale. In linea genera- possono porre nel nulla le le, i giudici hanno ripristi- sentenze definitive», ha agnato quanto stabilito dalla giunto, scatenando dure Corte d’Appello di Milano e reazioni. dalla Cassazione, cioè il diLetizia Bianco

ROMA - L'accordo tra Pdl e Pd sulla soglia di sbarramento al 4% per le elezioni europee oggi alla prova del parlamento. Alla Camera comincerà infatti la discussione della riforma sotto forma di un emendamento ad un testo già licenziato dalla commissione Affari costituzionali. Il voto favorevole potrebbe arrivare giovedì e subito dopo la legge passerà al Senato per una approvazione altrettanto rapida. I piccoli partiti sono in rivolta e annunciano diverse iniziative contro lo sbarramento. Anche nel Pd però la situazione non è tranquilla perché l'ala sinistra del partito e quella dalemiana non sono mai state entusiaste dell'accordo raggiunto e temono ripercussioni sull'elettorato e sulle alleanze per le amministrative. I deputati del Pd si riuniranno oggi poche ore prima dell'avvio della riforma alla Camera, peraltro "blindata" dal segretario Walter Veltroni. Ieri è arrivato il via libera dei segretari regionali del Pd all'introduzione della soglia del 4% dopo una riunione con Veltroni e il numero due Dario Franceschini. Tutti i leader regionali compresi quelli solitamente indicati come dalemiani hanno detto sì. «La legge sullo sbarramento alle europee è uno spartiacque, o si va avanti con un modello con due grandi partiti e 3-4 forze intermedie o si torna indietro con coalizioni frammentarie, divise non in grado di governare», ha detto ieri Franceschini. Marina Maresca

Caso Battisti, la Corte Suprema brasiliana deciderà entro marzo ROMA - Tra un mese il Supremo Tribunale federale brasiliano dovrebbe dire l'ultima parola sulla richiesta di estradizione di Cesare Battisti, l'ex terrorista dei Pac (Proletari armati per il comunismo) condannato in Italia all'ergastolo per 4 omicidi commessi negli anni '70. La Corte suprema ha ripreso oggi la sua attività e nei prossimi giorni si occuperà del caso Battisti che ha provocato forti polemiche in Italia mettendo a rischio i rapporti diplomatici tra il nostro paese ed il Brasile, il cui ministro della Giustizia ha concesso l'asilo politico all'ex terrorista pluriomicida. Il presidente della Suprema Corte, Gilmar Mendes, ha reso noto che la decisione sarà presa entro l'inizio di marzo. Il governo italiano è deciso ad andare fino in fondo per ottenere l'estradizione di Battisti che in Italia deve scontare due condanne all'ergastolo, a cui finora è riuscito a sfuggire rifugiandosi prima in Francia e poi in Brasile, paesi in cui gode di forti complicità ed amicizie politiche. Il caso Battisti, intanto, approda

anche al Parlamento europeo. L'europarlamentare di An, Roberta Angelilli, ha chiesto ed ottenuto che la vicenda sia inserita tra le urgenze da esaminare giovedì pomeriggio nel corso della seduta plenaria del Parlamento europeo di Strasburgo che dovrà così adottare una risoluzione su questa vicenda giudiziario-diplomatica. Non è rimasto inascoltato, ha commentato l'on. Angelilli, l'appello delle più alte cariche istituzionali italiane, a partire dal Capo dello Stato, affinchè in sede europea si mettano in atto tutte le possibili iniziative diplomatiche per ottenere l'estradizione di Battisti. Il ministro della Giustizia brasiliano, Tarso Genro, che ha concesso l'asilo politico a Cesare Battisti, si dice certo che la Suprema Corte gli darà ragione. Ha fatto presente che c'è già un precedente: la Corte, nel 2005, votò con 9 voti a favore e uno contrario il no alla richiesta di estradizione nei confronti del prete delle Farc, padre Medina, avanzata dalla Colombia. Elvio Sarrocco


In Italia e nel Mondo

Martedì 3 febbraio 2009

Il parlamentare-giornalista arriva al divorzio con una lettera piena di recriminazioni

Paolo Guzzanti lascia il Pdl e va nei liberali «Il Parlamento è ridotto a un cane da guardia del Governo»

Paolo Guzzanti

ROMA – Di strappo in strappo alla fine il divorzio si è consumato: Paolo Guzzanti ha detto addio a Silvio Berlusconi, al partito e al gruppo parlamentare facendo sapere che si iscriverà al gruppo misto della Camera e che aderirà al Partito liberale. Come tutti gli addii, anche quello di Guzzanti è carico di rabbia e recriminazioni che il giornalista-parlamentare ha messo nero su bianco in una lunga lettera inviata al premier e che rappresenta un vero e proprio atto di accusa. Due – spiega Guzzanti – sono fondamen-

talmente i motivi alla base dell’addio: il sostegno «entusiasta , personale e amicale al signor Vladimir Putin, per la criminale invasione della Georgia», di stampo «hitleriano»; il secondo motivo risiede nella «condizione preagonica della democrazia parlamentare italiana» dove il Parlamento è ridotto oggi al «rango di cane da slitta del governo, costretto a correre sotto i colpi di frusta dei voti di fiducia con cui approvare i decreti legge. Insomma – rincara Guzzanti – la democrazia parlamentare è diventata un «cadavere, o meglio, uno

zombie». Ma sulla scelta di Guzzanti ha pesato anche il malessere che il parlamentare covava da tempo per la gestione del partito «diventato sempre più un organismo autoritario e piramidale, incapace persino di celebrare un vero congresso. Quindi l’affondo personale al Cavaliere: ci sono state kermesse che «potevano essere indifferentemente manifestazioni di Forza Italia o celebrazioni per il compleanno di Kim Il Sung (il dittatore coreano immortalato come 'eterno presidente')». Giuliana Palieri

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Il Dalai Lama ricoverato per un dolore e dimesso I medici di New Delhi si erano preoccupati per i sintomi di un infarto

Il Dalai Lama

NEW DELHI – Il Dalai Lama, il leader spirituale e politico dei buddisti tibetani, è stato dimesso dall’ospedale di New Delhi dove era stato ricoverato per un dolore al braccio. Il settantatreenne premio Nobel per la Pace, farà ritorno oggi a Dharamsala, la città nel nord dell’India dove è in esilio dal 1959. «Il Dalai Lama sta bene – ha detto alla stampa Tenzin Takhla, il suo portavoce – e restano confermati per ora i suoi impegni. I medici hanno detto che non corre nessun pericolo, dopo averlo sottoposto a tutti i controlli medici di routine».

Il presidente soddisfatto di come vanno le cose a Baghdad

Iraq, Obama promette «Militari a casa tra un anno» NEW YORK – Il prossimo febbraio – ha promesso il presidente Barack Obama – molti soldati americani in Iraq guarderanno la partita del Super Bowl in famiglia, nel salotto di casa, ma altri militari si dovranno preparare alla partenza per l’Afghanistan. Un numero «sostanziale» di ragazzi in divisa Usa sarà ritornato in patria di qui a un anno, ha dichiarato Obama, intervistato dalla Nbc in occasione della finalissima di football tra Steelers e Cardinals nello stadio di Tampa in Florida. Il calendario del ritiro dall’Iraq dopo quasi sei anni di guerra è stato però immediatamente bilanciato da indiscrezioni della Cnn secondo cui la Casa Bianca è pronta a mobilitare 15 mila soldati supplementari in Afghanistan. Gli Stati Uniti «sono nella posizione di dare maggiori responsabilità all’Iraq e questa è una buona notizia non solo per le truppe sul campo di battaglia ma anche per le loro famiglie», ha detto Obama. L’obiettivo del disimpegno sembra oggi più realistico, anche alla luce delle elezioni provinciali di sabato che hanno visto una affermazione del premier Nuri al Maliki e di parecchi partiti laici. Nell’intervista alla Nbc, Obama ha avuto parole di grande apprezzamento su come si è svolto il voto: «Nelle consultazioni che ho avuto con i vertici militari e i responsabili sul terreno, ora che in Iraq si sono appena tenute importanti elezioni senza significativi episodi di violenza, abbiamo la sensazione di poter affidare maggiori responsabilità agli iracheni», ha detto il presidente che ha ribadito la volontà di far rientrare l’intero contingente americano entro 16 mesi, ad un ritmo di una o due brigate ogni mese. Alle conferme del ritiro dall’Iraq ha fatto riscontro l'impe-

Barack Obama

gno per un maggiore sforzo in Afghanistan. Il capo del Pentagono Robert Gates ha ottenuto di poter inviare due brigate dell’esercito e una dei marines, ha riferito la Cnn anticipando i contenuti di un annuncio dello stesso ministro della Difesa. L’Afghanistan è diventata «la più grande sfida militare per gli Stati Uniti», aveva detto Gates la scorsa settimana alla Commissione Forze Armate del Senato pur osservando che la nuova amministrazione democratica ha aspettative «realistiche e limitate» sul futuro del paese: «Nessuno si aspetta che diventerà un nuovo Walhalla (paradiso degli eroi, ndr) asiatico: se ci prefiggiamo questo obiettivo

perderemo, perchè nessuno al mondo ha il tempo, la pazienza e i soldi perchè questo accada». La descrizione dell’Afghanistan come 'pozzo senza fondo' degli aiuti Usa ha trovato riscontro in un maxi-rapporto dell’Ispettore Generale per la ricostruzione in Iraq Stephen Bowen. Secondo Bowen, che per anni ha puntato i riflettori sulle decine di miliardi di dollari spesi da Washington per rimettere in piedi i due paesi, gli Stati Uniti stanno replicando in Afghanistan il fiasco dell’Iraq: «Tra sprechi e frodi stiamo facendo gli stessi errori», ha detto l’ispettore intervistato dal Washington Post. Il presidente americano Barack Obama ha anche parlato al telefono con il premier iracheno Nuri al Maliki e con il presidente Jalal Talabani dopo le elezioni del fine settimana in Iraq. Lo ha detto il portavoce dela Casa Bianca, Robert Gibbs. Il portavoce non ha dato ulteriori particolari sulle conversazioni. Obama domenica aveva lodato il clima pacifico in cui si è svolta la consultazione aggiungendo, in una intervista alla Nbc, che «rappresenta una buona notizia» per i soldati americani e per le loro famiglie. Il presidente Usa è intervenuto anche sulla questione Guantanamo. Obama si è detto preoccupato per i rischi relativi alla sua chiusura, ma ha ribadito che il suo governo intende rispettare la Costituzione. «Possiamo avere la garanzia che (i terroristi imprigionati, ndr) non cercheranno in futuro nuovi attacchi contro gli Usa? No ha detto Obama – Ma posso garantire che se non rispetteremo la nostra Costituzione ed i nostri valori sul lungo termine questo ci renderà meno protetti e aiuterà al Qaida a reclutare nuovi membri». Michael Sproviero

Una famiglia palestinese in un campo profughi

Gaza, si tratta sulla tregua ma la strada è lastricata di pietre TEL AVIV/GAZA – Si fanno più concreti, sul tavolo della diplomazia, i segnali d’un consolidamento a lunga gittata della malcerta tregua fra Israele e Hamas seguita alla sanguinosa guerra delle settimane scorse nella Striscia di Gaza. Ma sul terreno continuano imperterrite le violazioni e gli incidenti, mentre a complicare il lavoro dei mediatori egiziani ci si mettono pure i contrasti interni alle parti. Evidenti e minacciosi sul fronte palestinese; avvelenati dalla campagna elettorale per il voto del 10 su quello israeliano, dove le parole del ministro della difesa e leader laburista, Ehud Barak, contro «un’operazione 'Piombo Fuso' numero 2», alimentano non solo le polemiche della destra nazionalista (favorita alle elezioni), ma anche dell’alleata di governo Tzipi Lvini, candidata premier di Kadima(centro-destra). La novità del giorno, sullo sfondo dell’ennesima tornata di colloqui al Cairo da parte di una delegazione di Hamas incaricata di deli-

Ora è certo, i delfini “cucinano” le seppie PRENDERE la seppia e colpirla violentemente fino a estrarre l'osso. Quindi spremerla per far uscire l'inchiostro. Poi sbatterla per ammorbidirla. Ora è finalmente pronta per essere mangiata. Non è la ricetta di qualche specialità marinara, ma quello che i delfini, grazie alla loro intelligenza, fanno regolarmente per rendere il pasto più gradevole. A documentare questo straordinario comportamento è la ricerca di un gruppo di studiosi australiani pubblicata sulla rivista scientifica PloS On. Mark Norman, responsa-

Google earth si tuffa negli abissi marini

Madre Teresa, il sogno di Valeria bile del Museo delle Scienze di Victoria, insieme ad altri due biologi, Julian Finn e Tom Tregenza, ha monitorato a lungo gli spostamenti di un delfino osservando uno dei suoi metodi per procurarsi i pasti.

neare una risposta alle ultime proposte egiziane, è giunta da Gaza City. Dove Fawzi Barhum, un portavoce del movimento islamico radicale al potere nella Striscia, ha confermato il sì di Hamas a «un accordo di principio» per il prolungamento del cessate il fuoco di un anno (o anche di un anno e mezzo), a condizione di vedere riaperti tutti i valichi che collegano Gaza col mondo esterno. Un progresso che non significa tuttavia intesa definitiva. In primo luogo perchè non sono stati ancora chiariti i nuovi meccanismi di controllo delle frontiere che Israele pretende prima del pieno sblocco dei passaggi per evitare il temuto riarmo del nemico. E poi perchè – come hanno sottolineato all’Ansa fonti qualificate di Hamas – resta aperta la questione del rilascio del caporale Ghilad Shalit (prigioniero dal 2006) che il governo israeliano vorrebbe legare alla tregua e per i palestinesi va invece discussa nel quadro d’uno scambio di prigionieri separato. Alessandro Logroscino

E' POCO più di una dichiarazione d'intenti. Nobile, alta, ma detta da lei lascia un pizzico di comprensibile incertezza. "Se potessi mi dedicherei agli altri, come ha fatto Madre Teresa di Calcutta. Sono credente. Penso che la fede sia la più

grande forma di amore". Lo ha dichiarato Valeria Marini al settimanale Grazia rivelando anche il suo prossimo progetto: "Vorrei aiutare le donne single ad adottare i bambini e a rendere più semplice la fecondazione assistita".

DALLA superficie terrestre al fondo degli oceani passando per barriere coralline, vulcani sottomomarini e fondali tropicali. Il tutto restando all'asciutto della propria casa. Con pochi click - scaricando gratuitamente 'Ocean in Google Earth', profilo innovativo incluso gratuitamente nell'ultima versione del programma 'Google Earth' - sarà possibile 'tuffarsi' negli abissi, esplorare i mari protetti, nuotare insieme alle balene e navigare tra i contenuti realizzati da National Geographic, Bbc e Jacques Cousteau, solo per citarne alcuni. L'iniziativa è stata

presentata da Google a Bruxelles insieme alla Commissione europea, partner del progetto che nell'iniziativa vede un modo per sensibilzzare il pubblico sulle minacce che incombono sui mari, stretti tra inquinamento e cambiamenti climatici.


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Martedì 3 febbraio 2009

Il fatto del giorno: Raid dell’orrore vicino a Roma, un indiano bruciato per gioco La Stampa

Quell’euro di benzina Il più giovane ha 16 anni Gravissima la vittima che fa scattare la violenza ha ustioni su tutto il corpo “È stata ’na goliardata” dal servizio di Carlo Bonini

dall’articolo di Daniela Daniele

dall’articolo di Fiorenza Sarzanini

Racconta Luca, diciannove anni, che la decisione di "farsi l’indiano" l’hanno presa quando restava un euro di benzina sul contatore del self service notturno appena fuori Nettuno. Con Francesco, ventinove anni, e il ragazzino di sedici che era con loro, hanno tirato fuori una delle bocce di birra da mezzo litro che gli avevano fatto compagnia per tutta la notte e quell’euro di verde l’hanno infilato lì dentro. Sì, proprio lì dentro, anziché nel serbatoio della Twingo nera su cui avevano ossessivamente ronzato, come ogni sabato, tra Anzio e Nettuno, tra Nettuno e Anzio. Ma sì, "il razzismo non c’entra", "solo uno scherzo al barbone", "una bravata", dice ai carabinieri Luca, il primo e per il momento il solo a sciogliersi in una confessione [...].

Ha mani, gambe e torace fasciati. I capelli neri fanno da cornice al volto che non ha più il colore scuro degli asiatici, ma è una maschera grigia. Il grigio della vernice che qualcuno gli ha spruzzato in viso, forse per impedirgli di descrivere i suoi aggressori. Forse per spregio alla sua etnia, per farlo diventare «un bianco». «Quando mi sono venuti vicino, credevo volessero scherzare...». Invece gli aguzzini se ne sono andati, per tornare pochi minuti dopo, con bomboletta spray e tanica di benzina. Per usarle su di lui, dopo avergli dato una bottigliata in testa. Navtej Singh Sidhu, 35 anni, nato nel distretto di Moga, Punjab, Nord dell’India [...] ha ustioni di terzo grado sul 41 per cento del corpo. [...]

Le loro serate le trascorrono tutte così, tra alcol e droga. Un sorso di vodka e una canna, una birra e un’altra canna. Sabato notte, le 4 erano passate da poco, hanno deciso di provare qualcosa di nuovo. Ora dicono che l’idea gli è venuta per caso. «Se semo inventati ’sta goliardata» ha ripetuto ai carabinieri F.S., il sedicenne. Gli altri sono più grandi, Francesco B. ha 28 anni, Gianluca C. 19. Quando li hanno portati in caserma hanno cercato di fare i duri, di negare anche l’evidenza. «Teste vuote» li ha definiti uno degli investigatori che ha partecipato all’interrogatorio. Uno scherzo, «n’idea pe’ divertisse un po’», questo è stata l’aggressione al barbone indiano. Di idee sembrano averne davvero poche i tre ragazzi fermati a Nettuno. [...]

La migliore di ieri

Quei valori alla deriva

L’opinione di Pisanu “Subcultura pericolosa”

La paura del vuoto

dall’editoriale di Paolo Pombeni

dall’intervista di Aldo Cazzullo

dall’articolo di Bruno Forte

[...] Ci sono generazioni per cui il rispetto della vita, il comportamento cavalleresco verso il debole, il controllo degli istinti violenti sembrano avere perso ogni senso. Sarà la violenza diffusa dai media, l’illusione che la realtà corrisponda ai videogame dove tutto è finzione e si ricomincia sempre da capo, il venir meno delle comunità educative tradizionali, dalla famiglia alla scuola: sarà quel che volete, ma non si può fingere che "non c’è problema". [...] Sembra che non riusciamo più a trasmettere neppure quel minimo di valori di convivenza che hanno garantito un salto di qualità nella vita civile dei popoli. [...]

«Guardiamo tutto nell’ottica della sicurezza, e con gli occhiali appannati dalla paura. Dalle elezioni politiche in poi, è prevalso un approccio molto emotivo e poco razionale all’immigrazione. Il clima di questi giorni — la tentazione di farsi giustizia da sé, l’odio, il timore — è legato anche alla disinvoltura e alla strumentalità di cui si è data prova. L’immigrazione è un fenomeno che orienterà i processi economici e sociali dell’Europa per un secolo; non lo si può affrontare con l’orecchio teso alle voci delle osterie della Bassa padana. [...]». Giuseppe Pisanu, presidente dell’Antimafia, ex ministro dell’Interno, quarant’anni di politica

I fatti del giorno prima a cura di Max Stèfani

Gli inglesi non vogliono che i lavoratori italiani gli freghino il posto di lavoro. In tempo di crisi non si guarda in faccia a nessuno. Non è razzismo come in Italia, ma solo disperazione. Perplessi alla Lega. Vorrebbero protestare, ma non possono visto che loro fanno lo stesso e peggio. La disoccupazione fa paura. In 11 paesi della Ue le frontiere restano chiuse e limiti all’arrivo di lavoratori bulgari e romeni. – Continua il dibattito sulle intercettazioni. Berlusconi tira da una parte, la magistratura dall’altra. Una storia senza fine ma alla fine vincerà chi comanda. – Altra storia senza fine è quella di Battisti. Terrorismo e ipocrisie. Interviene l’ex Lotta Continua Erri De Luca: “Ci vorrebbe una grande amnistia”. – Inchiesta Eurispes. Crolla in Italia la fiducia nella Chiesa che segna un tonfo del 10%. E’ scesa dal 49.7% dell’anno scorso al 38.8%. Incredulo Veltroni: “Non è possibile, il Papa va peggio di me!”. Perplesso Ratzinger: “Andranno tutti all’inferno”. – Dei sei romeni di Guidonia, due sono stati liberati. Sembra che gli altri siano stati presi a botte dai carabinieri inferociti in caserma. – Bruciato a Nettuno per gioco un barbone indiano da tre italiani di buona famiglia. La Lega manifesterà contro l'aumento del prezzo della benzina... –Nuovo intervento del Papa negli affari interni dello Stato Italiano. “L’eutanasia è indegna dell’uomo. Bisogna che s’impari a soffrire

come nostro signore sulla croce”. Ma un ricovero in un ospedale psichiatrico magari gettando via la chiave? – Troppo pochi 30.000 euro per passeggiare facendo vedere tette e culo sul palco di Sanremo per cinque giorni. Anche perchè li guadagna con una sola sfilata. Quindi la bella Chiara Baschetti rinuncia. Bonolis: “Pazienza, vuol dire che non era motivata”. – A Padova parte la norma del sindaco Zanonato. Se si è beccati con una canna diventa obbligatoria la cura, ovvero il Sert. Si può evitarla solo pagando 500 euro. D’accordo anche il sindaco di Vicenza Achille Variati. – Pare che Robert De Niro abbia preteso dai camerieri dei suoi tre ristoranti il 50% delle mance. Potrebbe essere condannato a pagare ai dipendenti due milioni e mezzo di dollari. Come in Italia. – La sottosegretaria al Welfare Francesca Martini ha deciso: “stop alle distinzioni di cani, guinzaglio obbligatori per tutti”. Compreso i Chihuahua. Dovunque, a parte le aree attrezzate (che a Roma per fare un esempio si contano sulle dita di una mano!). Museruola nelle situazioni a rischio che comunque va portata sempre appresso. Sembra che la norma sia partita perché il suo piccolo randagio ha fatto una zuffa con un Labrador uscendone con una lesione alle cornee. – Stavano cercando di rubare benzina da una cisterna in Kenya. Questa esplode e i morti sono 110.

alle spalle, premette di voler evitare polemiche personali, tanto meno con il successore. «Purtroppo si è formata una subcultura impressionante, che rende difficile il lavoro anche a chi, come Maroni, vuole affrontare i problemi inmodo razionale. Si sono create condizioni in cui ci si ritrova come l’apprendista stregone che non riesce a dominare i fantasmi da lui stesso evocati. Quando ero al Viminale spuntò un piano [...] in cui si parlava di cannonate al peperoncino da sparare contro gli scafisti e missili a testata elastica per fermare le eliche delle barche. Dissi che, se me l’avessero portato, quel piano sarebbe volato dalla finestra insieme con il portatore...». [...]

Giannelli sul Corriere

[...] Com’è possibile? Che cosa c’è sotto? Da che può nascere una simile, inaudita barbarie? La risposta drammatica è il vuoto. Vuoto di senso, di speranza, di passione per qualcosa di bello e di vero, per cui valga la pena di vivere. Vuoto di amore. E la maschera per nascondere tutto questo: il branco, in cui cercare forza sentendo di appartenere a qualcosa di più grande, di più sicuro. Delegare al gruppo la propria capacità di giudizio. Non pensare più. Esorcizzare la paura del vuoto nella falsa rassicurazione del fare quello che fanno gli altri, povere maschere del nulla che è dentro di te. [...]

Non si tratta di razzismo: è qualcosa di peggio dal commento di Miriam Mafai

Ancora una violenza razzista, ma non soltanto. Si cerca di uccidere per divertimento, un tragico réfrain. "Nel 2009 ce sarà da divertisse...", dice Davide Franceschini, un normale ragazzo romano, in un’intervista alla televisione la sera di Capodanno. Qualche ora dopo passa dalle parole ai fatti, e "per divertisse" violenta ripetutamente una ragazza conosciuta nel corso di una festa alla Fiera di Roma. "Avevamo bevuto, avevamo deciso che ci saremmo divertiti: uno di noi l’ha violentata due volte quella ragazza. Ci avevamo già provato quella sera, con un’altra coppietta ma ci era andata ma-

le": così Mirel, un rumeno di 21 anni, il più giovane del branco degli stupratori di Guidonia, ha confessato di aver partecipato alla violenza. Ieri notte un immigrato indiano, mentre dormiva nell’atrio della stazione ferroviaria di Nettuno, è stato cosparso di benzina e bruciato da un gruppo di ragazzi italiani tra cui un minorenne. Un episodio di razzismo? Pare proprio di no. I tre ragazzi, tutti incensurati, tra cui un minorenne, hanno confessato. Avevano bevuto, forse avevano fatto uso di qualche droga e, alla fine della nottata, volevano "fare un gesto eclatante, provare una forte emozione". E così, tanto per divertirsi, hanno dato fuoco al barbone. È un divertimento dunque

La fotografia Nettuno (Roma), un carabiniere sul luogo dell’aggressione (Ansa)

stuprare una ragazza appena conosciuta ad una festa, è un divertimento aggredire una coppia, chiudere nel bagagliaio l’uomo e violentare la giovane, è per provare una emozione che si può dare fuoco a un poveretto che, quale che sia il colore della sua pelle, dorme nell’atrio di una stazione. Questo non è razzismo. Forse, se possibile, è ancora peggio. È puro e semplice culto della violenza. E non si corrono rischi quando la violenza non si esercita tra bande rivali ma nei confronti di chi è del tutto indifeso. La vittima allora può essere una donna che torna a casa, da sola, una sera, o una coppia appartata nella sua macchina, o un barbone italiano o straniero che dorme per terra [...]. La sesta colonna di Francesco Zardo

Ma se un po’ di colpa se la pigliassero i genitori? Tutti i genitori, voglio dire: non solo quei disgraziati genitori di disgraziati figli che un sabato notte hanno deciso che nella vita ci poteva essere qualcosa di più di birre e canne e canne e birre. E allora perché non dare fuoco a una persona? Bruciamo uno che sia più disgraziato di noi. Non è la tv violenta, non sono i videogiochi ad avere insegnato che una cosa così non è grave: è la convivenza in un solo luogo (mettiamo che sia proprio la tv) di un guazzabuglio di non valori, uno zapping dell’esistenza in cui tutto è appiattito, in cui un fatto di cronaca o un film horror hanno il medesimo rilievo, dunque, della tettona del Grande Fratello o dei concorrenti di X-Factor. I genitori hanno colpa, i genitori di tutti: c’è una generazione, più grande di quegli sbandati, che non ha niente da insegnare.


Martedì 3 febbraio 2009

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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage L’ultimo film con Brad Pitt è tratto da Fitzgerald ma un’italiana protesta: “No, hanno copiato da me”

Le nuove parole italiane da kebabbaro a raiopoli

dall’articolo di Pedro Armocida

dall’articolo di Paolo Conti

Il curioso caso «contro» Benjamin Butter. Chissà, saranno state forse le recenti 13 candidature agli Oscar del film diretto da David Fincher con Brad Pitt e Cate Blanchett, Il curioso caso di Benjamin Button, a risvegliare i sogni di gloria di un’impiegata romana, Adriana Pichini, che sostiene di aver subito un plagio. Peraltro di un suo libro mai pubblicato. Non è la prima volta che accade e non sarà neanche l’ultima. E probabilmente non ne staremmo scrivendo se non fosse che il The Hollywood Reporter, la bibbia americana dell’industria cinematografica insieme a Variety, ha riportato per filo e per segno la notizia [...] facendo fare alla denuncia della signora Pichini il giro del mondo mediatico. Secondo quanto affermato dall’autrice, la sceneggiatura della pellicola che narra la curiosa storia di Benjamin Button, nato con l’aspetto di un ottantenne ma che, cre-

Una scena dal “Curioso caso di Benjamin Button”

scendo, invece di invecchiare, inspiegabilmente ringiovanisce, sarebbe infatti basata su un libro da lei scritto e regolarmente depositato presso la Siae dal 1994. L’ultimo successo di Brad Pitt, che al botteghino statunitense ha superato i 110 milioni di dollari in attesa dell’uscita italiana il 13 febbraio, non sarebbe quindi ispirato liberamente all’omonimo racconto breve di Francis Scott Fitzgerald

del 1921 come sostiene la casa di produzione, ma si tratterebbe di un caso di scopiazzatura. Il ritorno di Arthur all’innocenza, questo il titolo del libro scritto dalla Pichini 15 anni fa, era stato a suo tempo inviato ad un editore americano ma non è mai stato pubblicato. Secondo Gianni Massaro, avvocato dell’autrice ed ex presidente dell’Anica (l’associazione dei produttori italiani di cui curiosamente è ora presidente

dal corsivo di Francesco Alberoni

Come deve essere il capo in tempo di crisi? Deve avere le qualità di un leader carismatico. Cioè venir riconosciuto e voluto come capo dai suoi dipendenti perché credono in lui, ne hanno fiducia. Non deve essere dubbioso, incerto, spaventato. Il capitano di una nave in tempesta darà sempre l’impressione di avere perfettamente sotto controllo la situazione e saper portare tutti in salvo. Questo tipo di leader ha sempre due aspetti. Da un lato è lontano, superiore, inaccessibile, circonfuso da un alone di invincibilità ma, nello stesso tempo, tutti devono sentirlo vicino come

Dalla crisi alla contabilità le doti di un leader vero se si occupasse personalmente di ciascuno di loro. I grandi condottieri sono sempre scesi in mezzo ai soldati a condividere le loro stesse fatiche. E non deve mai dare l’impressione di fare le cose per sé, ma per tutti. Infine è importante che sia giusto, riprendendo chi fa male e premiando chi merita. Nei momenti di emergenza la gente sa che deve rinunciare ai privilegi, lavora-

re meglio e accettare una maggior disciplina. Il capo perciò dovrà essere fermo, esigente, chiedere di più. Ma a sua volta dovrà spendersi, prodigarsi. Da lui ci si aspetta che sia bravo, bravissimo. Tutti si sentono rassicurati quando sono diretti da un genio. Ma il genio deve dimostrare le sue capacità, fare azioni che producono immediato successo. E innovare,

Paolo Ferrari a capo anche della Warner che distribuisce il film), una pratica è stata aperta venerdì scorso presso il Tribunale di Roma e un giudice avrà ora il compito di leggere il libro e guardare il film di Fincher, per appurare se sussistano davvero gli estremi per procedere legalmente nei confronti dello stesso regista, dello sceneggiatore Eric Roth e dei produttori del film. Al momento Adriana Pichini non ha avanzato alcuna richiesta di risarcimento. «Per ora è solo una questione di principio - ha detto il suo legale - quello che succederà più avanti dipenderà solo dalla decisione del giudice». Ma non nasconde che i punti di contatto tra il film e il racconto della Pichini siano tanti, troppi.. L’Hollywood Reporter non aggiunge altro ma qualcosa ci dice che sia molto più probabile che Il ritorno di Arthur all’innocenza di Adriana Pichini prenda spunto da Il curioso caso di Benjamin Button di Francis Scott Fitzgerald. E non viceversa.

inventare, tenendo tutti attivi, mobilitati... Vi sono dei capi incapaci che invece non cambiano nulla pensando di dare sicurezza. Sbagliano, l’immobilità fa paura. Quando deve tagliare le spese il bravo capo mette in atto nuove iniziative che fanno sperare in una ripresa, in una espansione. Dalle sue parole e dalle sue azioni i dipendenti capiscono che ha una visione globale, una strategia di successo. Il cattivo capo invece vuol ridurre solo le cifre. E i suoi si accorgono che non conosce la realtà umana e sociale, non conosce il mercato, non ha una strategia e che perciò taglia anche le risorse più preziose. [...]

Berlusconi batte Veltroni venti a diciotto. Il presidente del Consiglio, tra il 1998 e il 2008, ha regalato alla lingua italiana venti nuove parole derivate dal suo cognome, due in più del segretario del Pd. In ordine alfabetico si va da berluschese («modo di comunicare la politica promosso da Silvio Berlusconi») passando per berluscofobo, berlusconeide, berlusconite e finendo con Berlustroni («reciproca assimilazione delle posizioni politiche di Silvio Berlusconi e di Walter Veltroni»). Invece il segretario del Pd può vantare parti del suo cognome da Veltrolandia («mondo sognato e vagheggiato da Walter Veltroni »), attraverso veltronata, veltrones, ovviamente veltronizzare e concludendo (guarda caso) con veltrusconismo («tendenza determinata dal reciproco avvicinamento delle scelte politiche di Walter Veltroni e Silvio Berlusconi»). Quando si dice il caso, ma stavolta fa riflettere. In dieci anni di registrazione e racconto della realtà, 57 giornali italiani hanno prodotto complessivamente 4.163 nuovi vocaboli. Lo testimonia il volume appena uscito Neologismi. Parole nuove dai giornali edito dalla Treccani e curato da Giovanni Adamo, dirigente di ricerca nell’area linguistica del Consiglio nazionale delle ricerche, e Valeria Della Valle, professoressa di Linguistica italiana all’università La Sapienza di Roma. Non si tratta ovviamente (siamo all’Enciclopedia Italiana) di casi estemporanei. Le citazioni giornalistiche sono in tutto 10.132: per raggiungere l’accettazione ufficiale, una parola ha dovuto «affermarsi » nella lingua, ovvero apparire più volte e sempre con lo stesso significato. Al netto di Berlusconi e Veltroni c ’ è spazio

anche per Massimo D’Alema (dalemista), per Francesco Rutelli (rutellata, rutellismo, rutelliano). Gianfranco Fini deve accontentarsi di finiano mentre Tremonti porta a casa tremontiano, Tremonti- boys, Tremontidipendente, Tremonti-pensiero, tremontismo. Mastella è un udeurrino come Casini è un udiccino. In quanto al resto, ce n’è un po’ per tutti i gusti. Gli sportivi possono ora contare su zidanata. Chi si occupa di moda ricorrerà a etno- chic. Quella signora dalle labbra insopportabilmente gonfie è sicuramente botulinata, gli economisti si allenano sulle misure ammazzacosti, il ministro Brunetta si batte contro il fannullonismo, quella costruita intorno a una coppia omosessuale rischia di formare una pseudofamiglia, chi supera gli schemi omo-etero sperimenta la metrosessualità, gli arabi aprono molte kebabberie nei centri storici italiani tenuti da kebabbari. Attenzione, vuoi vedere che scoppia l’ennesima intercettopoli o la solita ricattopoli? Che gran voglia di gossipare on-line, la sinistra non parlamentare è in piena debertinottizzazione, meglio un bicchiere d’acqua di una cocacolonizzazione. Quel politico è attapirante, ovvero è a un passo dalla consegna del Tapiro d’oro di «Striscia la notizia». E lo show di prima serata è pippobaudiano, l’etimologia è fin troppo evidente. Dice Valeria Della Valle: «Qui non si tratta di vocaboli trasmessi oralmente. Ma di nuovi usi che hanno avuto una consacrazione e un’ufficializzazione attraverso i testi scritti. L’italiano ha una circolazione ridotta e avrebbe potuto correre il rischio di essere "sommerso" dall’inglese. Invece, per fortuna, riesce non solo a mantenere le posizioni di ricchezza espressiva ma addirittura è in grado di accrescerle. [...]

Sport: fra le righe e sopra le righe Il Milan delle stelle risale ma l’Inter resta lontana

Una scelta sbagliata e la Roma perde Il tennis l’occasione di lanciarsi in alta classifica di Nadal

dall’editoriale di Mario Sconcerti

dal commento di Piero Mei

dall’articolo di Lea Pericoli

La differenza tra Milan e Inter è di 6 punti e molti comportamenti. Il Milan è morbido, tecnico, dimostrativo e arriva al gol quasi non volendo. Segna spesso Pato che ne rappresenta l’unica accelerazione possibile. L’Inter è contorta, scespiriana, soffre ogni partita nonostante abbia centimetri, muscoli e qualità più degli avversari, rappresenta una specie di limite, come non si potesse approfittare troppo della propria forza e si dovesse comunque sempre tenere in gioco gli altri. Mourinho è uno spareggio continuo, Ancelotti un complice di chiunque. L’Inter non riesce a gestire l’inquietudine giovanile di Balotelli, il Milan tiene da un mese fuori Ronaldinho. Sono due squadre che rappresentano stili di vita opposti. Credo perfino che i giocatori migliori siano del Milan, non vedo nell’Inter gente come Pato, Pirlo, Kaká, tolto Ibrahimovic. Però l’Inter continua ad avere qualcosa di più. La notizia è che cambia il suo avversario. La Juve scende al terzo posto, né troppo bella né troppo dura, il suo distacco torna ai sette punti che aveva alla settima giornata. Quindici partite buttate via. Il rischio è che resti nella scia oppure accusi la rincorsa di Genoa e Roma. A questo punto la discussione è aperta, qualunque bicchiere diventa mezzo vuoto. È già un premio per il Milan essere l’ultimo confine. Anche a Roma si vedono chiare le sue due facce. Fragilità complessiva da un lato, straordinario possesso palla con accelerazioni finali dall’altro. Il Milan è una squadra unica, arrivata a metà strada da tutto, dai suoi limiti e dal suo traguardo. Non è più un’incompiuta, ha raggiunto l’equilibrio. Beckham sta finendo per darle gioco dal basso, semplicità e immediatezza a cui il Milan non era abituato. Mourinho apre la strada al Torino cercando di aprire la squadra. Salta Stankovic per infortunio, esce Maxwell per scelta tecnica. Il risultato è un centrocampo dimezzato a vantaggio del corpo a corpo sulle fasce. Nei nuovi spazi si allarga soprattutto il Torino, razionale e ordinato almeno fino a dieci minuti dopo il gol. Vedendo l’Inter [...] e il Milan [...] il dubbio è che l’Inter spenda molte energie in più. [...]

La roma pareggia (2-2), e serve ma davvero a poco rispetto a quel che poteva dire e fare la vittoria che aveva in mano, la Lazio (0-3) continua nella serie al contrario di quella, bellissima, dell’avvio: è tempo di porvi rimedio, ma come? E menomale che ci fu quella partenza lanciata.Una partenza che ora tiene la Lazio fischiata ma tranquilla e orientabile sulla Coppa Italia, un buon obiettivo. La Roma che sembrava navigare fortunata e felice a pelo d’acqua (il Granillo era una palude: caccia alle anatre ma al ma pallone no) ha fatto la mossa sbagliata: non c’era più molto tempo da trascorrere, e Spalletti ha pensato d’imbottire la barricata. Ha tolto Taddei e messo Loria che già quando è nel pieno del match non fa stare tranquilli, figurarsi quando entra all’improvviso. È vero: anche Juan aveva lisciato una palla di quelle che le pozzanghere rendevano palle matte, ma quando svirgola Loria diventa un assist. E la Reggina pareggia, e la Roma lascia due punti dei tre che doveva prendere e avrebbe preso. Mexès

Ha vinto ancora lui, Rafael Nadal. Ha perso Roger Federer: 7-5, 3-6, 7-6, 3-6, 6-2 il risultato che regala allo spagnolo gli Australian Open e il sesto titolo in un torneo del Grande Slam. È una vittoria straordinaria la sua se si considera che in semifinale contro Verdasco «Rafa» era rimasto in campo per 5 ore e 15 minuti battendo il record di lunghezza nella storia degli Australian Open. Per recuperare prima della finale aveva avuto un solo giorno di riposo mentre Federer, dopo aver fatto una passeggiata dall'altra parte del tabellone contro Roddick, si era concesso una vacanza di due giornate. Non so se Roger sia superstizioso ma il 13 gli è risultato fatale. Contro di lui ieri Nadal ha vinto per la tredicesima volta e questa è una sconfitta che inchioda lo svizzero a 13 titoli del Grande Slam, impedendogli di raggiungere Sampras detentore di 14. La partita come ogni match disputato dai due illustri rivali ha regalato uno spettacolo speciale. A tennis è difficile giocare meglio di così! [...]

Il pari di Pizarro contro la Reggina

gliene ha cantate quattro, a Loria, ed ha guardato Spalletti chiedendo ”ma perché questo cambio?” e Spalletti ha allargato le braccia. E Ferrari, il fischiatissimo Ferrari, è un rimpianto. I due punti perduti potrebbero diventarlo. Tutto vero: il campo al limite della possibilità di giocare, la difficoltè di raggiungere perfino il numero legale per poter disputare la partita (la Roma ha quasi più assenti che presenti), l’“affaire Panucci”, nel quale hanno sbagliato tutti con Christian più d’ogni altro, perché così facendo si è tolto dalla Roma

che di lui aveva bisogno. Resterà: non ha trovato amatori. Tutto vero: di giustificazioni, che non sono scuse, se ne possono trovare in abbondanza. Ma resta il fatto d’aver perso l’occasione di guadagnare tre punti sulla Juve (lasciamo stare l’Inter che ha otto punti meno di un campionato fa, eppure è avanti solitaria e lontana: comunque ha pareggiato), di tenere il passo del Milan delle stelle non più cadenti e del Genoa da zona Champions, che domenica sarà all’Olimpico romano in uno scontro diretto per il “piccolo trono”, di staccare un po’ di più il Napoli [...]


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Martedì 3 febbraio 2009

Martedì 3 febbraio 2009

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Inchieste di Woodcock Nascondeva documenti giudiziari ancora coperti dal segreto istruttorio Perquisiti gli ex funzionari Total Italia

La ricettazione porta di nuovo in carcere Ferrara

IL PRIMO ARRESTO - Il 16 dicembre è il giorno del Totalgate Finiscono in manette Francesco Ferrara, l’amministratore delegato Total Lionel Levha, altri funzionari della compagnia francese e il sindaco di Gorgoglione Giovanni Tornetta

DOMICILIARI - Il Tribunale del Riesame non crede all’associazione a delinquere ipotizzata dal pm Woodcock, ma conferma le ipotesi di concussione e corruzione Per Ferrara bastano gli arresti domiciliari

DI NUOVO DENTRO - Ieri mattina gli agenti della Squadra mobile di Potenza hanno eseguito la nuova ordinanza d’arresto per Francesco Ferrara. E’ accusato di ricettazione di documentazione giudiziaria

I carabinieri di Senise sotto la lente di Woodcock

Soffiata dall’Arma Indagini in caserma

di LEO AMATO POTENZA - I poliziotti della Squadra mobile e i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Potenza sono arrivati a Policoro ieri mattina all'alba, verso le sei. Hanno bussato alla porta di Francesco Ferrara, agli arresti domiciliari da poco più di un mese, gli hanno notificato l'ultima decisione del gip Rocco Pavese, poi hanno avvisato i suoi legali, e lo hanno riportato nel carcere di Potenza. Contemporaneamente a Roma, a Milano, a Pavia, e a Gorgoglione, altri agenti, sempre su delega dell'ufficio gip di Potenza, perquisivano le case dei dipendenti della Total e del sindaco di Gorgoglione Ignazio Tornetta, tutti coinvolti nell'inchiesta condotta dal pm Henry John Woodcock. Indagine stralcio dall'inchiesta già soprannominata “Totalgate”: è caccia alla talpa. L'imprenditore di Policoro è indagato per ricettazione. All'articolo 648 il codice penale recita più o meno così: “Chi acquista, riceve o occulta, al fine di procurare a sé o a altri un profitto, denaro, o cose provenienti da un qualsiasi delitto… è punito con la reclusione da due a otto anni…” Ma qui non è denaro l'oggetto in questione, piuttosto carte, documenti coperti da segreto istruttorio, trascrizioni di intercettazioni ambientali effettuate dalla procura della repubblica di Po-

LE CARTE - Al momento dell’arresto gli investigatori sequestrano a Ferrara copia della minuta di alcune intercettazioni coperte dal segreto istruttorio Woodcock apre un fascicolo sulle talpe in procura

Avrebbero indicato ai Chiorazzo come trovare le cimici I sospetti della procura su un ufficiale e un sottufficiale

Qui sopra Ferrara mentre esce dal carcere di Potenza. A destra il palazzo di giustizia Nel riquadro a sinistra il pm Woodcock, a destra l’avvocato Filippo Vinci

tenza tra il novembre e il dicembre del 2007 nell'automobile dell'imprenditore di Policoro. Forse occorre tornare indietro al 16 dicembre scorso, quando è scattato il blitz delle forze dell'ordine, e Ferrara, assieme all'allora management di Total, e al sindaco di Gorgoglione, Ignazio Tornetta, è stato portato nel carcere di Betlemme dabbasso Potenza. L'accusa per tutti era di as-

sociazione a delinquere finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di reati come la corruzione, la concussione, l'abuso d'ufficio e la turbativa d'asta. Gli agenti, di routine, hanno perquisito anche gli effetti personali degli indagati. Nella valigia di Ferrara hanno trovato un incartamento di 177 pagine. A pagina 1 è scritto sopra a tutto: “Testo della conversazione avvenuta il giorno 19

novembre 2007 all'interno dell'autovettura Audi A3 targata CCxxxRP in uso a Ferrara Francesco Rocco. Progressivo numero 10, ore 09.22.19 L'auto è in movimento. Al suo interno sono presenti Francesi Ferrara e il signor Costanza (factotum di Ferrara ndr). La radio è accesa ad alto volume. A 2.37 minuti squilla un telefono. A 3.02 minuti si sente che Ferrara sta parlando al telefono.

Costanza: No, tranquillo.(Parole incomprensibili)…Eh…Che c'è?... Ah!... Io ora… Io ora stasera(parole incomprensibili), credo già alle nove e mezza dieci…Si, si, si… Va bene, d'accordo… Grazie, ciao.” La conversazione telefonica è terminata. Continua a sentirsi il rumore della vettura in movimento, unitamente alla musica di sottofondo. Costanza: Poi prima m'ha

detto… gli ho detto che (parole incomprensibili) Ferrara: Ormai l'hai chiesta questa cosa”. E via dicendo. 32 diverse conversazioni, 32 diversi numeri progressivi, tra il 10 e l'876, che vanno dal 19 novembre del 2007, al 16 gennaio del 2008. Tra le tante c'è anche la trascrizione dell'intercettazione del 16 Dicembre del 2007, in cui si sentono Ferrara e Donato Bochicchio, collaboratore

IL CORPO DEL REATO

In mano all’imprenditore centinaio di pagine di trascrizioni di fonoregistrazioni POTENZA - «Certe volte… non riusciamo neanche noi a capirci un granchè… Poi a livello culturale, a livello di ristrettezza mentale». Franco Ferrara è in auto, il 16 gennaio del 2008, e parla in generale con un uomo non identificato della situazione del paese, l'Italia. La trascrizione dell’intercettazione è contenuta tra le carte ritrovate dagli investigatori nella valigetta di Ferrara, al momento del suo primo arresto, il 16 dicembre scorso. «Secondo me c'è una regia attorno, perché se no è inspiegabile. Cioè tu vedi la domenica…il carnevale…». Uomo: «Eh...» Ferrara: «Vanno a creare questi miti, questi campioni, questi

Deteneva la minuta delle intercettazioni pseudocampioni… La gente pensa di dover partecipare alla sfilata, pensa che deve andare al “Grande fratello”… tanto il paese più di tanto… con il pallone la gente la tengono veramente nel pallone… Io penso ci sia una regia precisa su tutto questo, cioè… questo è un paese che è pieno di problemi, è un paese dove la gente non riesce a pagare il mutuo, è un paese dove la disoccupazione ormai non… la gente non sa come deve sbarcare il lunario. Ci sono mamme che vanno a fare le rapine insieme alle figlie e poi dicono: “Sono andata

a fare la rapina perché non so come devo arrivare alla fine del mese”. Quando la gente arriva a questi atti disperati, fondamentalmente, ci sono dei problemi seri alla radice del paese. E vedi, con tutti questi cazzi di problemi… noi teniamo dibattiti, ore di trasmissione, consumo di energia elettrica, interventi, paghiamo i cristiani, eccetera, per fare critica se il Papa deve andare o no alla Sapienza, ma perché non insegni alla gente quello che deve fare, e li vai ad educare anche nel rispetto della Santa istituzione, se la riconosciamo istituzio-

ne? Se no noi siamo un popolo che ormai va allo sbaraglio, perché non riconosciamo i genitori, non riconosciamo il Papa, non riconosciamo la Polizia, non riconosciamo i carabinieri, non riconosciamo lo Stato, cioè noi non riconosciamo più un cazzo di niente, questa è la verità. Cioè qua ognuno la mattina la pensa a cazzo suo. Si sente legittimato a pensare quello che vuole, perché pensa che sia uno stato di diritto… “Io ho diritto alla libertà. Io ho diritto a questo. Io ho diritto a quest'altro. Io ho diritto qua.” E tu che doveri hai? Un

mondo senza doveri neanche funziona… Qua c'è stato un momento in cui il fatto di non essere arrestato sembrava quasi un progresso sociale, che vedi uno che non conta un cazzo di niente, e uno che conta… il mondo è stato governato da tante cose, tra le quali tanta gente non era andata a rubare per la vergogna di essere arrestata, non è che non è andata a rubare perché il codice di procedura penale dice: “Chi ruba va in galera”. Tanti cristiani dicono: “Io non vado a rubare perché poi la vergogna di mia madre, mio padre, mia sorella, la famiglia”. Quindi per un senso di vergogna, non per… perché una legge te lo proibisce». l. a.

dell'ex assessore della regione Basilicata Roberto Falotico, che commentano l' “inversione di tendenza” del presidente della regione Vito De Filippo. Ferrara era ancora convinto di perdere la gara per le opere civili del centro oli “Tempa rossa” di Corleto Perticara, e si era messo in cerca di una sponsorizzazione politica per vincere la resistenza della multinazionale francese. De Filippo però si era rifiutato di incontrarlo, perché avrebbe già saputo che Ferrara era sotto le lente della magistratura, allora l'imprenditore si era rivolto al suo vecchio amico Bochicchio per incontrare il deputato Salvatore Margiotta. I due in auto si sono anche lasciati andare a commenti pesanti del tipo: “quello non si deve preoccupare di me, si deve preoccupare di quelli che gli portano la cocaina in regione”. Poi ci sono altre conversazioni tra Ferrara e alcuni suoi amici, e persino una della sorella con un uomo non identificato. Insomma una vera e propria fuga di notizie. Nell'ordinanza di una quindicina di pagine firmata del gip Rocco Pavese si fanno almeno tre ipotesi: furto; accesso abusivo ai computer, e rivelazione di segreti d'ufficio. “I documenti in oggetto non possono che essere stati

sottratti a soggetti che istituzionalmente ne avevano la disponibilità… soggetti legati all'amministrazione della giustizia evidentemente disposti anche a vendersi…” Più avanti: “Risulta la disponibilità a fornire informazioni a Ferrara da parte di componenti delle forze dell'ordine… Ferrara gode di queste amicizie quindi può ancora inquinare le prove… amicizie vicine al cuore degli apparati investigativi”. Per il procuratore capo di Potenza Giovanni Colangelo è una questione di principio. Promette che in questa vicenda non farà sconti a nessuno, anzi il solo pensiero lo ripugna. Si anima. “Mi è già successo una volta quando ero a Bari, e ho seguito personalmente la cosa. Abbiamo ottenuto una condanna in primo grado, poi in secondo, infine la conferma da parte della cassazione.” Inevitabile pensare che le indagini dal momento della diffusione di quegli atti secretati possano essere state in qualche modo compromesse. L'avvocato di Ferrara, Filippo Vinci di Policoro, preferisce non commentare: “Mi riservo ogni difesa nei confronti del mio assistito nelle sedi istituzionali deputate”. Domani mattina, sempre nel palazzo di giustizia di Potenza, l'interrogatorio di garanzia.

La caserma della compagnia dei carabinieri di Senise. In basso il capitano Simonetti

di FABIO AMENDOLARA SENISE - Da qualche giorno in caserma non si parla d'altro. «Da quando le auto della Squadra mobile sono arrivate nel piazzale di via Marconi». La fonte del Quotidiano è bene informata, ma chiede di restare anonima. Perché quella che racconta è una storia «delicata». Il comandante della compagnia e un sottufficiale sono indagati per rivelazione del segreto d'ufficio. L'inchiesta è quella sulla cooperativa Auxilium, condotta dal sostituto procuratore Henry John Woodcock. Biagio Simonetti è un giovane capitano. E' arrivato a Senise dopo aver comandato il nucleo radiomobile a Olbia. «Viene dalla Nunziatella», dicono. E' la più antica scuola militare italiana. Lui è un ufficiale preciso. Uno che ci tiene al suo lavoro. «Ha un'impostazione molto formale». Ma ha dei problemi in caserma. Problemi sindacali. Una storia di denunce e segnalazioni al comando generale. Poi il trasferimento di alcuni sottufficiali. E un sindacato, l'Unac, che segnala pubblicamente che alcuni carabinieri avrebbero «favorito notabili di Senise». Il sindacato, guidato dal maresciallo Antonio Savino, sostiene che in quella caserma si sarebbero consumati «maltrattamenti e abusi». Il clima è questo. Sospetti e dispetti. Il capitano era comunque sempre riuscito a calmare gli animi. Ora ha un nuo-

vo problema. E' indagato. Lui e un sottufficiale avrebbero aiutato uno dei fratelli Chiorazzo a trovare le microspie che gli agenti della Squadra mobile avevano nascosto nella sua auto. I fratelli Chiorazzo sono finiti in un'inchiesta su alcune gare d'appalto truccate. Qualche tempo fa la cooperativa Auxilium ha tentato il grande colpo all'Ospedale San Carlo. Un appalto da 25 milioni di euro per i servizi di pulizie, di facchinaggio e di consegna dei pasti ai malati. Pietro Chiorazzo, un quarantenne

che viaggia in suv e che vanta amicizie nel centrosinistra lucano, era il presidente del consiglio d'amministrazione di Auxilum. Partecipa alla gara costituendo un'associazione temporanea d'impresa con la Naer servizi Srl, una piccola impresa controllata dalla società La Cascina. Angelo Chiorazzo è suo fratello. Ha 35 anni e, come imprenditore, ha fatto più fortuna. E' il vicepresidente della cooperativa “La Cascina”. A Senise ricordano «che qualche anno fa organizzò un grande convegno con Andreotti». E si vocifera che il divo Giulio sia proprio il suo testimone di nozze. Da sempre sulle posizioni di Comunione e liberazione, è da poco transitato nel Pdl. «Da quando ha lasciato Clemente Mastella», dicono. «Di Clemente era così intimo da aver organizzato più di un incontro con il cardinale Tarcisio Bertone». Un'attività che nel vecchio Udeur gli era costata il soprannome di «vaticanista». Ma è anche uno che da del tu a Gianni Letta. Per il mega appalto del San Carlo l'Ati dei fratelli Chiorazzo è molto quotata. Ma a volte i curriculum non bastano. Serve una spintarella. E in Basilicata la politica può tutto. Alla procura interessa proprio questo aspetto. Il pm Woodcock ha il sospetto che qualche aiuto i fratelli Chiorazzo l'abbiano avuto. E non solo nelle gare d'appalto. f.amendolara@luedi.it


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Primo piano

Martedì 3 febbraio 2009

Primo piano 9 I minoritari di Rifondazione lucana protestano vicino la sede democratica Martedì 3 febbraio 2009

Politica lucana

La protesta del Prc diviso

Intervista in esclusiva all’europarlamentare Gianni Pittella sulle prospettive del Pd e le nuove forme di fare politica

Lombardi e Pesacane per la linea dura di MICHELE RUSSOMANNO

«Candidatura in mano del partito e degli elettori» di PARIDE LEPORACE POTENZA - Gianni Pittella è candidato per il Pd alle prossime europee. La questione dello sbarramento divide il partito. Rondolino su Facebook, network che lei conosce molto bene invita all'astensionismo attivo come protesta. Un candidato che gode di consensi personali molto alti teme questi appelli? «La mia ricandidatura è nelle mani del partito e dei cittadini. Mi piacerebbe che fosse il frutto di una indicazione la piu' ampia e partecipata,anche attraverso le primarie. Non voglio che vi sia nessun automatismo e chiedo un giudizio,una valutazione di merito sul come ho svolto il mio ruolo,in particolare per la basilicata e per il Mezzogiorno. L'astensionismo e' sempre una risposta da scartare perchè annulla il diritto del cittadino a scegliere, gli fa perdere un’arma per poter dire la sua. Non credo che questi inviti saranno seguiti, ma non dobbiamo sottovalutare nulla soprattutto qui da noi dove una scarsa affluenza alle urne sarebbe una debacle per il centrosinistra. Penso invece che l'introduzione di una soglia di sbarramento alta e non giustificata perchè al Parlamento europeo non si elegge un governo ma si deve assicurare la pi ampia rappresentanza alle culture politiche europee. Inoltre credo che possa approfondire il solco tra pd e forze minori e scaricare effetti divaricanti sulle alleanze regionali e locali. Bene aver difeso le preferenze, meglio una soglia di sbarramento al 3 per cento. Io credo che il bipartitismo non sia il vestito giusto per l'italia,e dunque penso che il Pd debba lavorare per una alleanza politica e programmatica più larga, non certo il caravan serraglio della vecchia Unione ma nemmeno il tandem minoritario con la sola Idv».

Le sue considerazioni sono molto vicine al pensiero dalemiano. Bersani a quanto pare vuol provare l'assalto al cielo veltroniano. Che ne pensa? E il suo amico Letta continuerà a star fermo? «Bersani e lo stesso D’Alema hanno detto cose sagge: innanzitutto che il primo impegno e' salvare l' Italia e difendere tutti insieme il progetto del Pd. Non vedo una sola provocazione polemica, ma il desiderio di dare un contributo di idee,di lavoro,di allargamento del consenso al pd parlando ai ceti sociali che possono essere interessati ad una proposta nuova per uscire dalla crisi e ridare fiducia all'italia. Chi può onestamente credere che un grande partito possa essere privo di una sana e vivace dialettica interna e chi puo' pensare che la difficoltà del Pd sia dovuta all'eccesso di litigiosità? Facciamo tutti meno litigi, questo è sacrosanta, ma il problema del Pd e' mettere in campo una proposta politica, creare le alleanze nel Paese, indicare un sentiero riformista; da Letta a Bersani, a D’Alema tutti noi siamo impegnati a concorrere a questo sforzo, sostenendo lealmente la segreteria di Veltroni. La conferenza programmatica sarà un’occasione utile per approfondire questa riflessione e l'analisi sulla società italiana, poi ci sarà il congresso e lì si verificherà la possibilità di una sintesi nuova o l'utilità che non va drammatizzata di un confronto tra piattaforme diverse». In Basilicata spesso salta il suo nome come probabile candidato presidente. Lei saggiamente rifiuta. Ma come si costruirà il dopo De Filippo? «Io ritengo che non sia il caso di attardarsi a parlare del dopo De Filippo, quando, invece, la priorità assoluta è dare risposte di governo alla situazione drammatica che vive la Basilicata. Se conti-

Basta polemiche, la Basilicata ha urgenze gravi

nuiamo a baloccarci sul toto candidati a governatore, e perdiamo di vista i problemi lucani, rischiamo l'insulto dei cittadini. Quindi io mi rifiuto di affrontare il tema della successione e sono pronto a dare il mio suggerimento sulle cose da fare ora. Bene le riforme degli enti, bene le proposte per una maggiore trasparenza, vanno rese chiare ed efficaci le idee su come ridefinire il governo delle due grandi questioni lucane: l'acqua e l'energia. E occorre accelerare la spesa dei fondi europei selezionando al massimo le misure e gli interventi. Sarei felice che la nuova giunta lanciasse un programma straordinario di erasmus per i giovani, per gli studenti universitari, quelli delle scuole medie superiori, per neoassunti, per i rofessionisti e gli imprenditori. E,come sta già facendo, assicurasse un sistema ampio di ammortizzatori sociali anche utilizzando il fondo europeo di aggiustamento alla globalizzazione. Le crisi industriali lucane sono quasi tutte dipendenti da fattori esterni e quindi rientrano perfettamente nella missione del fondo europeo». Per il momento opera un De Filippo quater che ha lasciato molto ferite tra i delusi. Per restare in famiglia mi riferisco a suo fratello Marcello. Ma non è l'unico. Da Matera si preparano barricate contro Antezza e Falotico ha provocato una scissione. Ma il Pd lucano è un partito che sa solo litigare? «Allo stesso modo sulle questioni interne, nel rispetto massimo dei ruoli e delle reciproche competenze, mi sembra che le critiche espresse, con correttezza e lealtà, sono state ispirate, come era giusto, dalla volontà di portare un sostegno e un contributo non acritico o silente in un passaggio così nevralgico nella vita della Regione. E’ indubbio che da più parti si erano auspicate

soluzioni piu avanzate, ma a volte si deve fare i conti con la realtà, con le condizioni obiettive e cercare di fare un passo avanti, sapendo che tutto è migliorabile in corso d'opera, se il clima é quello della coralità, dello sforzo comune. Ora non è il tempo della recriminazione o dell'arroccamento, ora è il tempo del serrare le fila, dell'ascolto reciproco, del dialogo con tutti, del fare insieme. Il Pd lucano ha energie e risorse straordinarie che non vanno disperse, serve una grande pazienza e uno sforzo ancora maggiore perchè tutti si sentano a casa loro. Il nostro segretario Piero Lacorazza ha lavorato in una condizione assai difficile, va sostenuto e aiutato. Non gli manca la passione e la intelligenza, nè la consapevolezza che occorre coinvolgere i territori, perchè anche le scelte piu autorevoli non vengano percepite come calate dall'alto ma come prodotte e legittimate dal confronto nei circoli, nelle realtà politiche, socioeconomiche e culturali locali». Un tema della nuova giunta è il richiamo di persone esperte. Viti e Straziuso. Giovani poco valorizzati? E per le donne non c'è mai posto? «In questo quadro, in una situazione d'emergenza, l’esperienza e la competenza di personalità politiche come Vincenzo Viti e Gennaro Straziuso saranno preziose. La giovinezza è un dato biologico non anagrafico; si puo essere vecchi anche a venti anni. Il tema del ricambio generazione in politica, non può essere affrontato in modo sporadico e all'ultimo minuto, ma merita, invece, un profondo ripensamento, una costruzione sistematica e di largo respiro. E' un tema, questo sì, su cui il Pd potrebbe assumere sin da ora l'impegno solenne di proporre un governo nella prossima legislatura in cui la presenza femminile e giovanile sia un grande

La giovinezza è un dato biologico non anagrafico.

punto di forza». Torniamo a Facebook. La seguono in cinquemila. Ancora una volta un suo felice connubio con l'uso della tecnologia. La ricetta per stare al passo con i tempi? «Facebook uno strumento straordinario per fare rete, e in questi tempi di crisi e di frammentazione della società il tema dell'aggregazione diventa fondamentale. Ho gia utilizzato questo social network, insieme ad altri, durante il mio “Viaggio a Sud” di questa estate proprio in collaborazione con la Fondazione “Mezzogiorno europa” e le risposte che ho riscontrato, in termini di partecipazione e di proposta politica, mi hanno convinto a veicolare tutte le mie iniziative attraverso il web. Ma non bisogna commettere l'errore di considerare la rete come il palco dei comizi, o come uno strumento di vanità autoreferenziale. Bisogna far vivere ed alimentare la rete con passione e grande apertura al confronto. In questi pochi mesi di Facebook, e negli ultimi anni in cui ho investito nella rete, ho capito che Obama, secondo me, ha vinto perchè ha capito la potenza di questo strumento per “parlare” con le persone, con gli elettori, con i cittadini, perchè la gente, oggi, chiede in fondo di essere ascoltata. E’ un’esperienza bellissima e rimango per sempre grato al mio amico Sergio Ragone per avermi iniziato e accompagnato all'uso di Facebook, che ora mi piace seguire direttamente, dedicando anche due o tre ore al giorno ad interfacciarmi con gli amici di Facebook. Trovo molti stimoli dal contatto diretto con le tante persone che quotidianamente intervengono

nei dibattiti che dalle mie note scaturiscono, apprezzo i suggerimenti, ma anche le critiche, e sono ben felice che la mia pagina sia diventata un punto di incontro tra le tante esperienze ed intelligenze di giovani e donne che voglio “prendersi cura” delle questioni in campo. Proprio Sergio ha recentemente lanciato su Facebook una campagna “con gianni in europa” che sta avendo un eccellente successo, in pochi giorni già 1500 adesioni». Cosa dirai all'assemblea nazionale degli amministratori del Pd nel prossimo fine settimana? Parlerai di Napoli, Pescara, Firenze e delle giunte finite nella bufera delle inchieste? «Vado lì ad ascoltare le tante esperienze e i tanti suggerimenti che verranno e che possono trovare una risposta europea. E dirò come dal livello europeo sta venendo una grande mano all'italia e ai suoi amministratori locali, grazie alla robusta dote finanziaria di 25 miliardi di euro fino al 2013. A Bologna ci sarà Roberto Speranza che, da viceresponsabile degli enti locali, e' uno dei promotori e dei relatori della conferenza. Una bella soddisfazione per la Basilicata. Poi in serata alle 18 con gli amici carissimi dell'associazione dei lucani, presenteremo il mio libro “L'Europa indispensabile”». In un recente libro l'economista Paolo Garonna sostiene che l'Europa di domani deve guardare a quel gruppo di intellettuali che tra il 700 e l'800 a Coppet in Svizzera si opponevano al centralismo dello Stato nazione. Per sintetizzare pensa che sia possibile co-

La crisi rafforza l’ostilità, e alimenta la xenofobia

struire con le prossime elezioni un nuovo modello di società europea. Le ricordo che in Gran Bretagna gli operai italiani per poter lavorare hanno bisogno della polizia. «Tra gli effetti più pericolosi della crisi che stiamo vivendo, vi e’ anche quello di invogliare alla chiusura, sospingendo verso atteggiamenti odiosi di ostilità verso gli altri. La crisi rafforza nazionalismo, protezionismo e alimenta xenofobia. L'europa è in pericolo. Le fondamenta su cui abbiamo edificato l'unione europea saranno scosse dal sisma prodotto dalla crisi. E lo stesso pensiero socialdemocratico e riformista può pagare un prezzo salato. Ecco perchè la sfida che ci attende è essenziale. In Europa bisogna mandare forze e donne e uomini che vogliono combattere l'involuzione morale e culturale, e il sentimento distruttivo che puo incenerire un baluardo e uno strumento indispensabile qual’è l'Unione europea». Ma in che gruppo starete in Europa? «Penso che daremo vita a un nuovo gruppo parlamentare a cui concorreranno gli eletti socialisti e gli eletti del Pd. Potrebbe chiamarsi “gruppo dei socialisti e dei democratici” in modo che immediatamente si comprenda la storia e la genesi del gruppo che dovrà garantire piena autonomia e visibilità alla presenza originale dei democratici italiani. Altre ipotesi, come quella che aleggia di un gruppo autonomo del Pd, sarebbero perdenti sul piano politico, ci collocherebbero in un angolo, è peraltro difficilmente praticabile sul piano dei regolamenti». A fine mese Veltroni e il governo ombra a Melfi. Solo una sfilata o un'iniziativa politica significativa? «Questo incontro saraà un’occasione importante per un confronto non di facciata o di propaganda sulle questioni del lavoro che sono quelle che piu interessano i cittadini lucani».

POTENZA - Un banchetto arrabattato alla meglio. Cinto da una bandiera rossa con al centro il simbolo di Rifondazione comunista. Tutt'attorno un manipolo composto da una quindicina di attivisti. Il luogo è il cuore del salotto buono del capoluogo di regione, sotto i balconi del Comitato cittadino del Partito democratico. L'orario è quello proprio alla controra piuttosto che a un summit politico. Il giorno prescelto un lunedì rigido di inizio febbraio. Con questi ingredienti è stata “apparecchiata”, ieri pomeriggio, la protesta della cosiddetta sinistra alternativa contro lo sbarramento al quattro per cento, nella prossima competizione europea, «che unisce in un cartello unico - hanno spiegato i manifestanti - Pd e Pdl, Veltroni e Berlusconi». Una manifestazione controversa quella di ieri. Annunciata prima, smentita poi, poco partecipata infine. A quest'ultimo proposito il segretario provinciale di Potenza del Prc, Paolo Pesacane, ha sottolineato che «la componente attualmente maggioritaria e gli organismi dirigenti che rappresentano Rifondazione in Basilicata e nella provincia di Potenza, non hanno partecipato ad alcuna iniziativa pur considerando iniqua la proposta di sbarramento». «Anche perché - ha aggiunto Pesacane - una soglia del 4 per cento non può certo preoccupare una forza politica che dovrebbe aspirare a un più largo consenso popolare». Tornando alla manifestazione di ieri invece, quelli che c'erano hanno spiegato le ragioni della propria posizioni contraria. «Siamo in strada - ha sottolineato

la responsabile nazionale del Dipartimento Sportelli e consumo del Prc ed ex deputata nell'ultimo governo Prodi, Angela Lombardi - per dire no all'inciucio tra Veltroni e Berlusconi che vorrebbe consegnare la democrazia ad una alternanza tra due simili. Per loro - ha aggiunto - tutto quanto va al di la del neoliberismo non è rappresentabile politicamente ma noi non siamo daccordo». «Quelli che sostengono essere gli italiani a volere uno sbarramento al 4 per cento mentono», ha detto ancora Angela Lombardi. «Lo dimostrano ha spiegato l'ex parlamentare - alcuni sondaggi pubblicati negli ultimi giorni che fanno ammontare gli italiani contrari allo sbarramento al 53 per cento». «Siamo di fronte al tentativo - ha sottolineato la Lombardi - di costruire una democrazia sempre meno rappresentativa. Questo avviene in nome della cosiddetta governabilità ma in un contesto, quello delle elezioni europee, dove il problema della governabilità non si pone dal momento che si elegge un parlamento che non ha un governo». «La sventolata teoria della governabilità - ha spiegato la Lombardi - ha come unico scopo quello di restringere gli spazi della rappresentanza politica e della rappresentazione della società». Ciò detto l'ex parlamentare del Prc non ha escluso la possibilità di ragionare, dopo le Europee, a proposito di “sbarramenti minimi” considerando “più ragionevole” la proposta del 3 per cento lanciata da Massimo D'Alema. «L'importante - ha concluso Angela Lombardi - è che non si faccia passare adesso il messaggio che in democrazia debbano essere rappresentati i più forti e scapito di tutti gli altri».

I presenti alla manifestazione, al centro l’ex parlamentare Angela Lombardi

Nicola Suriano, componente del Comitato regionale del Prc, ha spiegato dal canto suo «protestiamo contro le scelte del Pd, con le quali si prova ad estromettere dall'agone politico , definitivamente, la parte migliore dell'ex Pci e dei democratici cristiani progressisti. La scelta del Pd sfiducia ulteriormente la gente rispetto alla politica». «Siamo di fronte a una vera e propria deriva democratica», ha detto Francesco Castelgrande, segretario provinciale potentino del Pdci. «Con la proposta di sbarramento Veltroni e Berlusconi fanno un passo avanti verso lo sfascio della migliore delle Costituzioni europee: quella italiana.

Romaniello (Sd) e Mossuto (Verdi) critici ma distanti dal sit in

Non è ulteriormente tollerabile - ha concluso il dirigente provinciale dei Comunisti italiani - che alla vigilia di elezioni si possano cambiare le regole del gioco per il tornaconto di qualcuno. La nostra è una protesta in difesa della costituzione». La manifestazione di ieri, hanno sottolineato tutti i protagonisti, non è che il primo passo d'una serie di iniziative di protesta contro lo sbarramento al 4 per cento per le prossime europee. La tappa successiva vedrà, già stamattina, le forze della sinistra alternativa manifestare sotto le sedi istituzionali del Quirinale e della Camera dei deputati contro quello che è stato definito “l'europorcellum”.

Fgs a Roma contro il 4 per cento

«Berlusconi e Veltroni hanno fatto Sì al Quirinale no sotto il Pd un inciucio contro la sinistra» Si critica lo sbarramento al 4 per cento per le prossime europee, ma prendendo le distanze dal sit in (articolo in pagina ndr) che si è svolto sotto la sede del Pd di Potenza. Questo in estrema sintesi il senso della nota inviata da Giannino Romaniello e Giovanni Mussuto in cui si legge: «Sd e Verdi di Basilicata non hanno concordato con nessuna forza politica alcuna conferenza stampa che avrebbe dovuto tenersi oggi (ieri ndr) alle 16 sotto la sede del Pd cittadino e ritengono che la modifica della legge per le elezioni europee con lo sbarramento al 4 per cento è frutto di un inciucio fra Veltroni e Berlusconi». I due dirigenti di partito proseguono: «Un inciucio che mira ad impedire la presenza della Sinistra e delle forze ambientaliste nel Parlamento Europeo. Una scelta cinica tendente a far discutere le forze minori e in particolare quelle di sinistra e dell’ambientalismo del loro futuro che va costruito non solo rivendicando il diritto alla rappresentanza, ma assumendo il tema del lavoro, dei diritti, della difesa dell’am-

«Sorprende l'improvvisa svolta del Pdl lucano che dopo aver quotidianamente richiesto lo scioglimento anticipato del consiglio regionale con una strategia irresponsabile da “muro contro muro” senza dare alcun contributo concreto alla soluzione dei problemi dell'emergenza sociale e occupazionale della regione adesso pensa al candidato presidente per le elezioni del 2010, avviando le grandi manovre interne per accaparrarsi almeno un posto sicuro in consiglio». Il segretario regionale del Pdci Giovanni Soave affonda le critiche contro il centrodestra regionale e aggiunge: «il Pdl lucano conti-

Giannino Romaniello della Sinistra democratica

biente, dell’autonomia del Sindacato e della lotta alla precarietà quali punti centrali dell’opposizione politica e sociale a questo governo, a cui il Partito democratico ha rinunciato. Una trappola cinica di Pd e Pdl contro i partiti minori, tendente a catturare il consenso dei cittadini italiani che condividono la necessità di semplificazione del sistema politico che però non va confusa con il diritto alla rappresentanza, che Veltroni tende ad azzerare». Poi il passagio polemico nei riguardi degli organizzatori del sit

in: «Non ci appartiene la cultura delle manifestazioni contro le altre forze politiche, specialmente – rimarcano Romaniello e Mussuto quando con le stesse si sta nei governi locali, provinciali e regionali. Per quanto ci riguarda, abbiamo interrotto in questa fase qualsiasi iniziativa comune e la stessa partecipazione al voto in tutte le sedi istituzionali in cui siamo presenti. Concorderemo con le altre forze minori l’atteggiamento da tenere per gli incontri del centrosinistra promossi dal Pd».

Il coordinatore regionale della Federazione dei giovani socialisti, Raffaele Tantone in una nota si dice «amareggiato per le azioni politiche messe in atto dai partiti della sinistra, come nel caso della manifestazione di protesta contro la modifica della legge elettorale delle elezioni europee». «La Fgs Basilicata - prosegue la nota - sarà domani (oggi ndr) a Roma a manifestare di fronte al Quirinale, indirizzando un chiaro messaggio di democrazia al Capo dello Stato, che al momento rappresenta l’unica istituzione non coinvolta dai giochi di sopravvivenza politica, che investono il Parlamento e le altre istituzioni elettive. Tanto più nell’elaborazione di questa legge elettorale che, in linea con il “Porcellum”, mira ad abrogare per legge tutte le rappresentanze politiche della sinistra. Pertanto nell’assenza, al momento, delle più elementari condizioni per una partecipazione unitaria delle forze politiche della sinistra extraparlamentare, la Fgs lucana – conclude la nota - non parteciperà alla manifestazione convocata per oggi pomeriggio (ieri ndr) davanti alla sede del Pd, ma, con rinnovato vigore, continuerà a ricercare intese maggiormente condivise ed avanzate con tutti i soggetti della sinistra riformista».

Soave (Pdci) contro Pdl e Confindustria

«Demagogia e poca chiarezza» nua ad essere reticente sui gravi riflessi delle misure anticrisi decise dal governo Berlusconi rispetto al Mezzogiorno e alla Basilicata. E’ facile promuovere una campagna demagogica contro la giunta regionale e il centrosinistra lucano senza rispondere delle politiche nazionali che penalizzano fortemente le nostre comunità». «Ben diversa è invece - dice ancora

Soave - la nuova iniziativa della Conferenza episcopale della Basilicata, promossa ieri, alla quale va il nostro riconoscimento e il pieno rispetto per l'ulteriore testimonianza di impegno e di solidarietà a favore del mondo del lavoro e in particolare di cassaintegrati e disoccupati». Soave affonda anche contro gli industriali: «Quanto ai continui tentativi di Confindustria di alzare la vo-

ce, siamo sempre in attesa di conoscere insieme alle richieste di misure e contributi alla Regione in cosa consista il proprio contributo a superare la crisi ed ad evitare la chiusura di fabbriche da localizzare altrove. Nel gruppo dirigente dell'associazione imprenditoriale da troppo tempo vige solo la linea monocorde della richiesta di aiuti. Il Pdci - conclude il segretario regionale - come ha deciso nel corso del comitato regionale della settimana scorsa rilancia la propria iniziativa sui temi dell'occupazione e dello sviluppo sul territorio regionale, nei comuni, tra i lavoratori e le categorie sociali più deboli».


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Primo piano

Martedì 3 febbraio 2009

Primo piano 11 Il team di avvocati tira in ballo i nomi eccellenti della politica Martedì 3 febbraio 2009

La difesa ricorrerà in Appello «I Marcianò assolti dall’accusa di mafia»

Per l’accusa confermata la teoria del delitto politico-mafioso. I presunti killer all’inizio credevano di essere stati assolti

LOCRI - Condanne dure, durissime, quelle di ieri. Da questo punto, dalla lettura del dispositivo della sentenza, parte un nuovo percorso per i condannati. Posizioni differenti che però accomunano i primi quattro imputati con la pesante condanna all’ergastolo. Gli avvocati difensori, però, sanno che non sarà la sentenza di ieri a gettare le basi dell’appello già annunciato. È la motivazione della sentenza, che verrà pubblicata, come previsto dalla Corte, non oltre novanta giorni da ieri, il vero strumento per abbattere una condanna che viene definita da tutti i legali come davvero dura. Ieri, in aula, mancava solo Antonio Managò, uno dei difensori dei Marcianò, l’avvocato Menotti Ferrari, altro loro avvocato, era invece in aula. Sulla posizione dei due è stato chiaro, «mi conforta il fatto che non siano stati condannati per associazione mafiosa», un dato che verrà sicuramente usato per la strategia dell’appello. «In realtà - confessa il legale - aspettavamo una sentenza diversa». Più coriaceo l’avvocato Eugenio Minniti, difensore di Domenico Audino, «quando ho assunto la difesa di Audino ho ritenuto il mio assistito completamente estraneo all’omicidio, altrimenti non l’avrei difeso, l’appello sarà lo strumento che dovrà veicolare Audino verso l’assoluzione». Da sempre l’intero team di avvocati ha prospettato in dibattimento la possibilità di interpretare diversamente i dati, di guardare in tutte le direzioni, di trovare, insomma, una risposta anche altrove. Una normale posizione, e una giusta richiesta da parte di avvocati che devono difendere gli imputati del processo. È stato tirato in ballo il Sisde, si è cercato di chiamare nomi eccellenti della politica per fare luce sugli

Quattro ergastoli per il delitto La sentenza del Tribunale di Locri Alla lettura urla e insulti contro la Corte di RAFFAELLA RINALDIS LOCRI – Quattro ergastoli, per Alessandro e Giuseppe Marcianò, per Salvatore Ritorto e Domenico Audino, ventiquattro anni tra gli altri tre imputati, Vincenzo Cordì, dodici anni, Carmelo Dessì, quattro e Antonio Dessì, otto anni. Alessio Scali, invece, se la cava con un «non doversi procedere». Per l’accusa è confermata la teoria dell’omicidio politico-mafioso. Un’aula gremita di persone, ieri, da tutt’Italia testate giornalistiche, emittenti tv nazionali, agenzie di stampa, rappresentanti delle parti, curiosi, familiari degli imputati. L’attenzione era alta, l’aula colma di persone, sono entrate pian piano le parti, prima i difensori, cui si sono aggiunti gli avvocati delle parti civili, Giuseppe Lumia ha fatto poi la sua apparizione, seguito dai familiari della vittima. Ultimi ad arrivare e primi ad uscire sono stati i pubblici ministeri Mario Andrigo e Marco Colaminici, assente il procuratore capo della Dda reggina, Giuseppe Pignatone. L’aria, tesa, corrispondeva all’importanza di una sentenza che, dopo la sua lettura, avrebbe dato modo, come succede oggi, di leggere una risposta concreta ad un fatto eclatante che ha modificato gli equilibri della Locride, non solo a livello politico e di sicurezza ma anche nel substrato sociale di un territorio difficile. Entrata la Corte, il silenzio ha preso il posto del brusio iniziale, quasi contemporaneamente sono entrati i familiari degli imputati tra il pubblico. Rimanendo in piedi la Corte, rappresentata dal suo presidente Olga Tarzia, a latere Angelo Ambrosio, insieme ai giudici popolari, ha letto il cosiddetto dispositivo della sentenza, la formula cioè di riconoscimento o meno delle responsabilità degli imputati. Voce ferma e chiara, il giudice Tarzia ha scandito le parole e ha reso così nitida la comprensione del testo. Condannati tutti quindi, quattro ergastoli, per Alessandro e Giuseppe Marcianò, per Domenico Audino e per Salvatore Ritorto. Accolta così la richiesta dei pubblici ministeri, non riconosciuta solo l’associazione mafiosa per i due Marcianò. Minori le condanne per gli altri, come Vincenzo Cordì, per lui era stata chiesta la condanna a sedici anni per associazione mafiosa, ne ha ricevuti dodici. In questo caso la posizione di Cordì era quella di aver tenuto contatti con quelli che sarebbero diventati collaboratori di giustizia, Bruno Piccolo, suicidatosi nel 2007 e Domenico Novella. Ancora, la Corte ha condannato a quattro anni Carmelo Dessì, contro i dodici richiesti dall’accusa. Dessì, insieme al fratello Antonio, che è stato condannato a otto anni come richiesto dai pm, avrebbero fatto parte di quel “gruppo di fuoco” cui partecipavano, nella ricostruzione dei fatti, Novella, Ritorto e anche Audino, in qualche occasione. Per

Alessio Scali la Corte invece ha dichiarato non doversi procedere perché la sentenza del gup della Dda di Reggio Calabria, nel 2007, ne ha già assorbito il reato. Le reazioni dei familiari non si sono fatte attendere, minacce alla Corte, insulti e urla che hanno portato le forze dell’ordine ad allontanare alcune persone, tra queste diverse donne che sono state colte da malore. La veloce lettura della sentenza, come accade sempre, ha lasciato attoniti i presenti, si è cercato di muoversi all’interno delle parole pronunciate con i dovuti tecnicismi che si riferivano alla complessa struttura della procedura penale. Capi, rubriche, pene accessorie, reati, posizioni, riferimenti a numeri che corrispondono ad altrettante richieste di condanna. La Corte ha inoltre disposto la pubblicità della sentenza

con pubblica affissione, la confisca e la distruzione del materiale balistico rinvenuto e oggetto di parte del processo, la trasmissione degli atti al pubblico ministero, come richiesto dall’accusa, per nove persone, tra queste tre donne, soggetti accusati tutti di falsa testimonianza. Si tratta di alcuni testimoni della difesa e di due imputati. Infine, senza pronunciarsi sulla quantificazione finale del risarcimento del danno da riconoscere alle parti civili, la Corte si è pronunciata sulle condanne alle spese e sulle cosiddette provvisionali, la quantificazione cioè della somma da riconoscere e pagare immediatamente alle parti civili. La sentenza, ad ogni buon conto, non è altro che la lettura delle condanne, con i suoi riferimenti tecnici. Per comprendere qual è stato l’iter

Il presidente Olga Tarzia durante la lettura della sentenza Fortugno

che ha portato i giudici a decidere in questa direzione sarà utile la lettura della motivazione. La Corte si è data novanta giorni di tempo per depositarla in cancelleria e rendere quindi pubblica l’interpretazione di tutto il processo. IL MALINTESO Un errore di comprensione, una lettura della sentenza che parte dalle assoluzioni ha portato confusione

negli animi dei presenti, soprattutto dei parenti degli imputati. «La Corte assolve Alessandro e Giuseppe Marcianò», un boato di urla e di applausi ha interrotto il procedere della lettura. I parenti dei Marcianò, soprattutto le mogli, hanno esultato per pochi secondi, quelli che sono bastati per comprendere che l’assoluzione riguardava solo un capo di imputazione, l' associazione mafiosa.

Alessandro Marcianò condannato all’ergastolo

Vincenzo Cordì 16 anni

Giuseppe Marcianò ergastolo

Carmelo Dessì 4 anni

Salvatore Ritorto ergastolo

Antonio Dessì 8 anni

Domenico Audino ergastolo

Alessio Scali, non doversi procedere per assorbimento in sentenza emessa nel 2007

equilibri di quello che è stato definito, e di fatto confermato ieri con la sentenza, come un omicidio politico mafioso. Molte le domande che si è posta la difesa. Prima tra tutte la controversa posizione come collaboratore di giustizia di Domenico Novella, chiamato «Pinocchio, bugiardo, mascalzone e balordo», sul suo contributo alla ricostruzione della vicenda i difensori hanno sempre avuto molte perplessità. Considerato come non attendibile, hanno tentato di scardinare punto per punto le sue dichiarazioni. I difensori non hanno trascurato

nell'aula della Corte d'assise di Locri

L’omicidio il 16 ottobre 2005

Il processo. E’ durato 2 anni e si è svolto in 110 udienze

Cinque colpi di pistola nel seggio delle primarie

La corsa della giustizia

di FRANCESCO SORGIOVANNI

LE CONDANNE

I difensori Taddei, Scarfò e Minniti

nemmeno la storia di Francesco Chiefari, di quella che hanno ritenuto essere una pista “trascurata” da parte degli inquirenti. Da non dimenticare nemmeno il contributo delle parti civili, insieme alla Regione Calabria, all’As 9 di Locri, alla Provincia di Reggio Calabria, al comune di Locri, emergevano i due nuclei familiari, composti dalla moglie e dai figli della vittima e dai fratelli Giuseppe e Domenico. «La famiglia Fortugno chiede giustizia. Si costituisce nel processo per un diritto/dovere più morale che giuridico», così aveva detto l’avvocato Antonio Mazzone, legale della vedova Fortugno, insieme a Sergio Laganà per i figli Anna e Giuseppe. «Pur non avendo accusato nessuno, alla famiglia Fortugno sono stati rivolti però attacchi sotto diversi fronti, questo viene confermato, dai fatti di Chiefari, dalle bombe negli ospedali di Locri e Siderno e dalle relative missive con minacce», così quindi ricordavano i legali la sofferenza dei Fortugno che si aggiungeva alla perdita del marito, del padre, del fratello. L’avvocato Eva Cappuccio, rappresentando il comune di Locri, aveva anche spiegato come l’omicidio diventava una offesa per tutta la società civile, una nuova macchia sulla gente di Locri e della Calabria, un nuovo oltraggio e un nuovo motivo di disagio davanti agli occhi del mondo. Dalla delusione degli avvocati difensori alla soddisfazione dei legali delle parti civili quindi, a queste la sentenza ha già riconosciuto, complessivamente, oltre trecentottantamila euro a solo titolo di anticipo, tra condanna alle spese e risarcimento del danno, di una cifra che dovrà essere stabilita in altre sedi, quelle civili, appunto. ra. ri.

CINQUE colpi di pistola, al torace ed alla testa, esplosi da distanza ravvicinata. Così è stato ucciso Francesco Fortugno, 54 anni, medico, sposato e padre di due figli, esponente della Margherita, vice presidente del consiglio regionale della Calabria. Fortugno si trovava nell’androne di palazzo Nieddu, sul corso Vittorio Emanuele, nel centro di Locri, dove era stato allestito il seggio per le elezioni primarie per la scelta del candidato premier dell’Unione in vista delle consultazioni politiche. Erano all’incirca le cinque e mezza del pomeriggio di domenica 16 ottobre 2005. Fortugno aveva votato e, prima di raggiungere Reggio Calabria per altri impegni, stava parlando con un gruppo di amici. All’improvviso è arrivata una persona con il viso seminascosto ed ha sparato diversi colpi di pistola. Uno solo quello mortale. Il killer è subito uscito dal palazzo facendo perdere le proprie tracce. Scattati immediatamente i soccorsi, con un amico medico di Fortugno che ha anche tentato un massaggio cardiaco, l’esponente politico era praticamente morto quando è stato caricato su una ambulanza del 118 per essere trasportato all’ospedale cittadino, dove i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Un agguato in piena regola, compiuto con estrema freddezza, in un luogo affollato in pieno centro abitato. Probabilmente gli assassini lo avevano seguito sin da quando l’uomo politico era uscito dalla sua abitazione. Un delitto atroce, quello di Francesco Fortugno. Un omicidio sfrontato perché commesso davanti a molti testimoni con l’arroganza di chi si sente sicuro di poter tenere una pistola in mano ed avere il volto quasi scoperto perché confida sull’omertà. Nessuno immaginava che potesse accadere un fatto così enorme, a Locri, in Calabria. Un fulmine a ciel sereno. E perciò il colpo è stato ancora più forte. È arrivato all’improvviso senza un segno, senza che niente lo facesse presagire. La Calabria non era abituata a omicidi eccellenti. Quella volta hanno mirato in

alto. È il salto di qualità, la svolta inaspettata. I magistrati della Procura nazionale antimafia, hanno immediatamente etichettato l’omicidio del vice presidente della consiglio regionale della Calabria come “strategico”. Dando questa spiegazione: «Un concetto che non deve apparire eccessivo. Fatte le debite proporzioni, il delitto Fortugno può in qualche modo avvicinarsi a quello del presidente Aldo Moro». E hanno aggiunto: «Anche la ‘ndrangheta ha voluto dimostrare la propria geometrica capacità militare di colpire nei modi e nei tempi prescelti». L’androne di un vecchio palazzo scarsamente illuminato, immagini confuse di gente: tutto è già avvenuto, cinque colpi di pistola hanno annientato la vita di Francesco Fortugno.

Le verità dei pentiti e le parole dei testimoni eccellenti UN processo esemplare, nelle condanne come anche nei tempi. Dopo otto giorni di camera di consiglio, dopo centinaia di prove da visionare, a tre anni e quattro mesi dalla vicenda, dopo centodieci udienze, la giustizia ha trovato il suo percorso, si è pronunciata dando un punto fermo a quella che dovrebbe essere la ricerca della verità. Un processo cadenzato da numerosi eventi, dal fatto, innanzitutto, dal quel terribile pomeriggio di ottobre del 2005, dalle manifestazioni che ne seguirono – un nuovo volto della Calabria che si indignava con veemenza, che urlava contro la ‘ndrangheta -, dalla reazione

dei politici di tutti i colori, dal tributo del Presidente della Repubblica, allora Azeglio Ciampi, dagli arresti degli imputati, il 20 marzo, dalla prima udienza, nel maggio 2007, dalle notizie dei “pentimenti”, dalle rivelazioni contenute nelle dichiarazioni dei collaboratori, dalle lettere minatorie ai familiari di Fortugno, alle bombe nell’ospedale, al suicidio di Bruno Piccolo, tragico momento, collaboratore difeso dalle possibili aggressioni esterne ma non dalla sua delicata psiche. Cadenzato dalla richiesta di ascoltare quasi trecento testimoni tra tecnici, periti, semplici testimoni, teorici delle realtà

IL PROFILO

Prima medico poi politico L’esordio come consigliere comunale della Dc nel 1986 FRANCESCO Fortugno era primario in aspettativa del pronto soccorso dell’ospedale di Locri. Nato a Brancaleone nel 1951, sposato con l’attuale deputato del Partito democratico, Maria Grazia Laganà, padre di due figli, Giuseppe e Anna, entrambi studenti universitari in Medicina, dopo la laurea in medicina nel 1975, si specializza in chirurgia generale e medicina legale e muove i primi passi come medico a Reggio Calabria. Entra in politica nella Democrazia cristiana, con cui sarà eletto consigliere comunale del suo paese nel 1986. Nel 1992 diventa vicesegretario comunale della Dc, e successivamente aderisce alla corrente di Mino Martinazzoli che lo induce a schierarsi con il Partito popolare italiano di Gerardo Bianco e di aderire al centrosinistra.

Franco Fortugno

Diviene primario ospedaliero e professore a contratto presso la facoltà di Medicina dell’Università di Catanzaro. Matura esperien-

ze di consigliere comunale e di vice presidente dell’assemblea dell’Usl, l’Unità sanitaria locale di Melito di Porto Salvo. Dopo essere stato segretario regionale aggiunto nella Cisl medici di Reggio, entra nell’esecutivo nazionale della stessa confederazione sindacale e della Commissione per la contrattazione degli accordi nazionali di lavoro e della legge di riforma sanitaria. Fortugno era anche responsabile regionale della Sanità per il Partito popolare. Nel 2001 subentra come consigliere regionale di minoranza a Luigi Meduri, eletto al Parlamento. Nel 2005, eletto con la Margherita, entra a far parte subito del Consiglio regionale, con la vittoria di Agazio Loiero, e viene scelto come vicepresidente dell’assemblea. f.s.

politiche locali. Cadenzato da presenze illustri, dal presidente della Regione Agazio Loiero, secondo l’accusa l’omicidio costituiva un avvertimento a lui e alla sua gestione della politica regionale. Al banco dei testimoni anche la testimonianza-fiume di Saverio Zavettieri, con le sue teorie sugli equilibri politici della Locride e della provincia reggina. Sulla presunta connessione con l’attentato subito qualche tempo prima e con gli equilibri tra politica e sanità pubblica. Cadenzato dal collegamento, di volta in volta, con altri processi, dall’ “Intreccio”, all’ “Onorata sanità”, al più datato “Primavera”. Cadenzato, ancora, da inserimenti di altri fatti di sangue, come l’omicidio del giovane calciatore Cotroneo, del duplice omicidio sui monti di Fabrizia. Ca- I pm del processo denzato all’esterno dalle risposte dello Stato, dalla nomina del “superprefetto”. Cadenzato dal numero e dalla mole dei tabulati, delle intercettazioni telefoniche e delle trascrizioni, dell’interpretazione del lessico dialettale, del confronto tra le chiamate, l’incrocio tra le telefonate, i messaggi, le parole in codice. Un calendario a termine, chiuso ieri, nel primo grado di giudizio, da una sentenza forte, dura ed esemplare. r.r.


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Martedì 3 febbraio 2009

Primo piano

La “bomba” extracomunitari «Non bisogna essere buonisti, ma determinati». Ferrero: «Questo è razzismo»

«Più cattiveria con i clandestini» Frase shock del ministro Maroni. E scoppia la bufera politica di ENZO ROCCHI ROMA - «Per contrastare l'immigrazione clandestina non bisogna essere buonisti ma cattivi, determinati, per affermare il rigore della legge». Lo ha detto il ministro degli Interni Roberto Maroni intervenendo ad Avellino alla manifestazione «Governincontra», rispondendo «a chi in questi giorni - ha ricordato - ci ha accusato di fare discorsi da osteria padana» ma scatenando l’ennesima bufera politica , con il Pd che commeta in coro: «Ha perso la testa». LA “RISPOSTA” ALL’EX COLLEGA PISANU - Le parole del ministro suonano come una risposta a quelle dell'ex titolare del Viminale, che in un'intervista al Corriere della Sera ha parlato di immigrazione attaccando la Lega: «È un fe-

Nella foto grande, il ministro dell’Interno Roberto Maroni; a destra, un gruppo di clandestini

nomeno che orienterà i processi economici e sociali dell'Europa per un secolo, non lo si può affrontare con l'orecchio teso alle voci delle osterie della Bassa padana. Esiste un clima emotivo che

eccita gli istinti più bassi ed esistono fatti inaccettabili, le violenze, gli stupri che lo alimentano. Ma la tolleranza zero è uno slogan fortunato che non vuol dire nulla». Secondo l'ex ministro,

L’indiano aggredito è in fin di vita. L’allarme di Napolitano e Fini

Nettuno, «episodi raccapriccianti» ROMA - «Abbiamo valutato la percentuale di capacità di sopravvivenza del paziente, al 60% non ce la farà». È pessimista il primario del centro ustioni dell'ospedale S. Eugenio di Roma Paolo Palombo sulle condizioni di Sing Navte, l'indiano 35enne aggredito e bruciato sabato notte nella stazione ferroviaria di Nettuno. «Venerdì mattina sarà operato e saranno sostituiti i tessuti in necrosi con altri prelevati dai cadaveri provenienti dalla banca dei tessuti ha spiegato Palombo -. Questa pratica riduce il processo infettivo». L'uomo intanto ha ricevuto la visita del presidente del Senato Renato Schifani, che gli ha promesso un lavoro. «Abbiamo avuto la possibilità di approfittare di un suo momento di lucidità e gli abbiamo dato non solo la nostra solidarietà ma anche la promessa di un lavoro per tirarlo su e aiutarlo a reagire a questa grandissima sofferenza e perché possa ritrovare quella casa che ha perso» ha detto Schifani. Intanto continua la polemica politica e l'Italia dei Valori, per bocca del deputato Fabio Evangelisti, chiede al governo di riferire alla Camera sulla vicenda. Apprendendo la notizia che i suoi aggressori sono stati individuati e fermati, il 35enne si è detto felice. «Sì, sono loro. Sono i tre che mi hanno aggredito e dato fuoco» ha detto Navte dal letto d'ospedale, vedendo la foto dei tre fermati, che hanno ammesso di aver agito con l'obiettivo di divertirsi. NAPOLITANO PREOCCUPATO - «Siamo dinanzi a episodi raccapriccianti che vanno ormai considerati non come fatti isolati, ma come sintomi allarmanti di tendenze diffuse che sono purtroppo venute crescendo». In una nota lo afferma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, riferendosi all'immigrado indiano bruciato vivo. APPELLO - «Rivolgo perciò un forte appello a quanti hanno responsabilità istituzionali, culturali, educative

Giorgio Napolitano

perché si impegnino fino in fondo per fermare qualsiasi manifestazione e rischio di xenofobia, di razzismo, di violenza». FINI - Prima era stato Gianfranco Fini a intervenire sul tema, con un'accorata difesa dei lavoratori immigrati e precari. Non è possibile "in alcun modo tollerare forme anche velate di discriminazione" nei confronti dei lavoratori stranieri, ha detto il presidente della Camera in occasione della presentazione a Montecitorio del rapporto del Cnel sul "Lavoro che cambia". "Dobbiamo piuttosto offrire agli stranieri che vengono le-

galmente e lealmente a lavorare in Italia un chiaro quadro normativo, teso a favorire appieno la loro integrazione, il loro essere nuovi italiani'', ha aggiunto Fini, sottolineando anche che la flessibilità del lavoro non deve tradursi per le nuove generazioni in precarietà. Il presidente della Camera ha sottolineato che ''una parte sempre più significativa della forza lavoro presente in Italia è oggi rappresentata da lavoratori stranieri. Sono lavoratori che danno un contributo fondamentale in settori centrali del nostro sistema produttivo, da quello edilizio alla filiera agroalimentare, e che svolgono un ruolo insostituibile anche in altri campi, come quello della cura degli anziani, dei disabili, dell'infanzia''. Fini ha poi ricordato i lavoratori più giovani e meno tutelati: "Stiamo vivendo tempi che pretendono risposte innovative e lungimiranti" perché "non stiamo vivendo una crisi congiunturale ma una fase di trasformazione strutturale e forse irreversibile nell'economia europea e mondiale".

Gran Bretagna, scioperi anti-italiani: Brown rassicura ROMA - "La libera circolazione dei lavoratori è un principio fondante dell'Unione europea che non può in alcun modo essere messo in discussione, pena la crisi del patto comunitario di Schengen". Così il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, commenta l'ondata di scioperi in Gran Bretagna contro i dipendenti italiani di un'azienda siciliana, la siracusana Irem, che ha ottenuto una commessa nella raffineria Lindsey Oil della Total, nel Lincolnshire. "Posso comprendere la protesta ma non la condivido", aggiunge Sacconi. Intanto il premier britannico Gordon Brown aveva già bollato gli scioperi come "indifendibili". Ieri è tornato sull'argomento durante la conferenza stampa congiunta con il premier cinese Wen Jiabao e li ha definisce "controproducenti". "Capisco che le persone siano preoccupate per il loro posto di lavoro", ha detto Brown, aggiungendo che il suo governo sta facendo tutto il possibile per garantire un equo trattamento per i lavoratori britannici. "Ma non credo che uno sciopero possa essere altro che controproducente", ha sottolineato, ripetendo che il governo britannico tutelerà i lavoratori italiani.

l'Italia dovrebbe accogliere 200-300mila immigrati all'anno. «In Italia non esiste una politica dell'immigrazione - aggiunge -, il Parlamento non via ha mai dedicato una seduta, si è limita-

to a piccoli provvedimenti sulla spinta di fatti che avevano scosso l'opinione pubblica e la responsabilità della Lega non può essere nascosta». L’ALLARME DI FERRERO - Con Pisanu si schiera il segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero, secondo cui l'ex ministro fa bene a denunciare «gli atti di razzismo che continuano a verificarsi nel nostro paese, ma il problema che non vede è che non si può tollerare e accettare che sia un ministro dell'Interno a professarsi apertamente razzista e xenofobo». Secondo Ferrero, «Pisanu si rende conto che le posizioni più razziste e xenofobe stanno prendendo sempre più piede nella sua coalizione. Razzismo e xenofobia sono arrivate ai vertici massimi delle istituzioni». STUPRI IN CALO - Ad

Avellino Maroni ha anche affrontato l'argomento degli stupri, sottolineando che il fenomeno è in calo: «Non confondere le emozioni con il fenomeno: i reati e anche quelli a sfondo sessuale sono in calo. In pochissimo tempo i risultati ci sono stati: non c'è oggi un'emergenza sicurezza. Nel 2008 rispetto al 2007 sono diminuiti i reati dell'11 per cento, del 12 per cento sono diminuite le rapine. È diminuito anche il numero di reati contro le donne, di violenza sessuale, del 9 per cento. Se ne fa un gran parlare a causa di episodi terribili, ma non confondiamo l'indignazione e l'emozione». Maroni ha sottolineato che sul tema della sicurezza vanno messe da parte le polemiche: «È interesse di tutti, destra e sinistra, affrontare il tema della sicurezza come un obiettivo comune».


Economia Italia / Mondo 13 Berlusconi: «A giorni provvedimenti per il credito al consumo» «Non c’è stata autoregolamentazione» Martedì 3 febbraio 2009

Banche, l’Antitrust Il Governo contro la crisi chiede trasparenza 40 miliardi da spendere in 3 anni su mutui e costi AVELLINO – Costretto a letto per una settimana da un’influenza, Silvio Berlusconi sceglie la platea di “Governincontra”, l'iniziativa promossa dal ministro Gianfranco Rotondi, per il suo rientro sulla scena politica. In collegamento telefonico da Milano, rivendica al governo di aver mantenuto gli impegni assunti in campagna elettorale. Certo, dice, «non avevamo promesso la luna», ma quelle gli impegni «sono stati realizzati». Il presidente del Consiglio indica anzitutto gli interventi messi in campo per far fronte alla crisi economica. E si dice fiducioso che l’Italia possa uscirne «meglio di altri Paesi, grazie a banche che non sono avvelenate da titoli tossici e alle famiglie che hanno un debito privato contenuto». Quanto alle risorse da mettere in moto, il Cavaliere ripete i dati indicati al vertice del G20 di Washington a metà novembre: «40 miliardi di euro in tre anni per l’economia, una cifra che salirà a 80 miliardi con gli aiuti europei». Un altro passo riguarderà il sostegno all’industria dell’auto e il credito al consumo, con interventi che saranno «varati già al prossimo Consiglio dei ministri». «Abbiamo messo in porto prosegue - anche riforme per colmare i ritardi del sistema Paese che abbiamo ereditato. Lo sappiamo che per realizzare grandi opere occorrono 10-15 anni ma stiamo agendo con la determinazione necessaria. Stiamo lavorando in tutti i modi anche per un ritorno in campo energetico attraverso il rilancio del nucleare e per accordi sulle forniture di gas. Io credo - conclude Berlusconi - che grazie a tutto questo il sistema in pochi anni sarà migliore». «Se non avessimo fatto la finanziaria prima dello scoppio della crisi, avremmo pagato un prezzo pesantissimo, molto più oneroso. In pochi mesi -ha aggiunto il pre-

Il premier Silvio Berlusconi

mier- l'Italia ha acquisito autorevolezza all'estero come mai prima, nei rapporti diplomatici, e in particolare di fronte all'esplosione della crisi finanziaria. Siamo stati i primi, dopo lo scoppio della crisi, a garantire la solidità del sistema bancario e a dire che nessuno avrebbe perso un euro». Infine, un passaggio su Alitalia: «È falso e disonesto dire, come continua a dire la sinistra, che il debito di quattro miliardi di Alitalia sia a carico dei cittadini, quel debito è a carico dei soci». Ber-

lusconi spiega che a sinistra «insistono nel dire che Air France diventerà padrona di Alitalia. Oggi collabora commercialmente con noi ed è socio di assoluta minoranza. E non è neppure vero- aggiunge il premier- che ci sono 4 miliardi di debiti pregressi caricati sulle spalle italiani: faranno carico agli azionisti di Alitalia». Ma Air France, conclude Berlusconi, «non aveva mai fatto un'offerta per incamerare i debiti pregressi. E non siamo stati noi a dire «no» ad Air France ma i sindacati».

L'ANTITRUST condivide l’obiettivo degli interventi urgenti a sostegno delle banche ma chiede, in assenza di un’autoriforma del sistema bancario e finanziario italiano, il varo di norme volte a una maggiore trasparenza negli intrecci personali e azionari degli istituti di credito e nel ruolo delle fondazioni oltre a invocare una maggiore chiarezza nella norme anticrisi che hanno posto un tetto ai tassi sui mutui e modificato la commissione di massimo scoperto nei conti correnti. In una segnalazione alle autorità legislative (Senato e Camera) al governo e alle autorità di controllo (Banca d’Italia e Consob) l’Antitrust fa il punto sulla situazione del sistema finanziario italiano riassumendo i risultati dell’indagine conoscitiva sulla corporate governance di banche e assicurazioni chiusa a fine anno. L’Autorità definisce necessario «un intervento normativo e legislativo soprattutto laddove le misure di autoregolamentazione siano inadeguate o carenti» e chiede poi chiarimenti sulle norme in tema di mutui immobiliari e commissione di massimo scoperto. Mentre sono ancora in via di definizione fra Abi e governo i dettagli sui TremontiBond e alcuni banchieri, primo fra tutti l'ad di Unicredit Alessandro Profumo, non ne ha escluso l'utilizzo, l’Antitrust condivide che «priorità improrogabile del governo» sia emanare misure contro la crisi, in linea peraltro con gli interventi in diversi paesi, ma ammonisce come per far ritornare la fiducia sul sistema finanziario italiano occorrano interventi per sciogliere i nodi storici che lo caratterizzano. L’Autorità guidata da Catricalà respinge quindi le opinioni di chi vorrebbe, in

presenza di una crisi di tale portata, rifugiarsi in un sistema chiuso e protetto. «La crisi in corso - spiega – richiede interventi in grado di affrontare alcune distorsioni del mercato e del settore del credito» e sostiene che «gli effetti distorsivi rischiano di essere accentuati dall’attuale crisi in corso». I punti su cui intervenire, secondo l’Antitrust, sono quelli noti e più volti denunciati: «gli assetti di governance (governo societario), l'ampia diffusione di legami azionari e personali fra concorrenti soprattutto laddove creano nuclei stabili e intrecci non chiari tra soggetti finanziati e soggetti finanziatori, la scarsa trasparenza nell’operato di alcuni centrali azionisti», come «il ruolo essenziale ma non sempre chiaro delle fondazioni». Infine l’Antitrust cita il caso delle banche popolari quotati «la cui operatività è oramai largamente assimilabile alle società per azioni». Pare quindi opportuno che «l'intervento pubblico a sostengo delle banche deve essere inserito nell’ambito di misure volte a realizzare radicali cambiamenti nella governance». Nella segnalazione l’Antitrust chiede poi che gli interventi normativi sui mutui immobiliari «siano attuati in modo da consentire all’interessato di confrontare agevolmente le diverse opzioni e scegliere quella più competitiva in termini di miglior prezzo, vale a dire di minor tasso applicabile». Infine l’autorità chiede un intervento chiarificatore del legislatore nella commissione di massimo scoperto con «un’indicazione precisa e tassativa dei criteri di calcolo del tasso usurario e interventi regolatori che esplicitino un indicatore sintetico di tutte le voci di spesa a carico dei clienti».

80.000 immatricolazioni in meno

Accordo per 5 miliardi

Ammortizzatori: ancora da chiarire l’utilizzo dei fondi Fas

Le Regioni mettono 2,7 miliardi LE CIFRE sono confermate: per gli ammortizzatori sociali servono otto miliardi, 2,7 li metteranno le Regioni, 5,3 il governo, che li reperirà in parte da fondi del ministero del Welfare (1,4 miliardi) e in parte dal Fondo nazionale per le aree sottoutilizzate (Fas). Ma non tutto è ancora chiaro, ragion per cui nella riunione che si è tenuta questa sera nella sede del ministero per gli Affari regionali tra governo e Regioni, è stata decisa l'istituzione di tre tavoli tecnici che si riuniranno da mercoledì, in modo da giungere giovedì ad un accordo che le Regioni dovranno ratificare nella Conferenza dei presidenti. I tre tavoli lavoreranno contemporaneamente per definire le modalità di intervento dell’uso del Fondo sociale europeo per gli ammortizzatori sociali, il riparto dei Fas per dare il via libera ai Par (Programmi attuativi regionali), già approvati, e per definire la possibilità per le Regioni di nettizzare dai bilanci gli investimenti realizzati con fondi europei, il cosiddetto patto di stabilità. Sembra dunque che l’incontro al ministero di ieri sera non abbia portato i chiarimenti richiesti, ma comunque abbia ottenuto l’ok da parte delle Regioni per il percorso individuato. «È stata una riunione che ha chiarito meglio il senso della direzione che si vuole intraprendere ha detto il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini – noi abbiamo soprattutto ascoltato e alcune cose sono state

chiarite, ma non tutte». Per il ministro degli Affari regionali, Raffaele Fitto, «la partita è difficile e complicata, ma è stato compiuto un ulteriore passo avanti. L’accordo, che riguarderà sia le politiche attive sia quelle passive, una volta raggiunto sarà sottoposto alla Commissione europea e quindi alle singole Regioni». «Il dialogo prosegue – ha detto il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi – noi vogliamo tutelare in modo attivo chi sarà colpito dalla crisi. Il rischio che si deve evitare a tutti i costi è che la macchina produttiva sia scontata. Questo modo di procedere è condiviso, ora dobbiamo definire meglio il quadro delle risorse e come gestirle». Nel corso della giornata sia il ministro Tremonti, sia Berlusconi e il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, sono intervenuti parlando degli ammortizzatori. Tremonti ha sostenuto che «una strada si troverà. Non vogliamo togliere soldi alle Regioni, l’intensità della crisi pone problemi che non sono solo della formazione». Il premier ha invece chiarito che «il pacchetto degli interventi del governo è pari a 40 miliardi per l’economia in tre anni». Errani ha detto: «E' arrivato il momento di scoprire le carte. Noi non vorremmo che ci fosse una partita di giro. Servono otto miliardi dal Fse per sostenere l’occupazione. È il momento di capire da dove vengono quei 5,3 miliardi circa che deve mettere il governo».

Istituiti 3 tavoli per definire i modi d’intervento

Sollecitata l’azione dell’Esecutivo e del Parlamento

Auto, è tracollo del mercato MILANO - Ancora un mese nero. Il mercato dell'auto in Italia crolla a gennaio del 32,64%, totalizzando 157.418 immatricolazioni contro le 233.711 di un anno fa. Lo rende noto il ministero dei Trasporti. Nello stesso periodo, i trasferimenti di proprietà di auto usate sono state 369.051 con una variazione negativa del 17,24% rispetto a gennaio 2008. In particolare Fiat Group Automobiles ha immatricolato a gennaio in Italia 50.467 nuove autovetture, in flessione del 31,32% rispetto alle 73.488 unità dello stesso mese di un anno fa. Tra i singoli marchi del Lingotto, Fiat ha segnato a gennaio una quota di mercato del 25,46%, pressoché stabile rispetto al 25,87% di gennaio 2008. Alfa Romeo si è attestata al 2,61% dall'1,48% di gennaio 2008 e Lancia ha riportato una quota del 4,00% contro il precedente 4,09%. «Come ampiamente previsto, il mercato dell’auto italiano ha chiuso il primo mese del 2009 in forte flessione. Infatti sono state 157 mi-

la le vetture immatricolate, con un calo del 32,6 per cento rispetto al gennaio 2008, quando ne erano state vendute quasi 234 mila». Questo il commento del Lingotto ai dati sulle immatricolazioni. La Fiat «perde meno del mercato - spiega il Lingotto con un calo del 31,3% (50.500 vetture contro le 73 mila di un anno fa) che le permette di ottenere una quota del 32,1%, in crescita di 0,7 punti percentuali rispetto a gennaio 2008. A incidere su un mercato - aggiunge Mirafiori - già pesantemente condizionato dalla crisi economica, vi è stata anche l’attesa per i provvedimenti in merito a eventuali incentivi al rinnovo del parco circolante, che hanno di fatto sospeso le decisioni d’acquisto dei clienti». L'Unrae, l'Unione delle case automobilistiche estere operanti in Italia, chiede al Governo in «interventi di sostegno» al settore bocciando qualsiasi misura che possa «aggravare ulteriormente la fiscalità di alcune categorie di vetture».

Unicredit a sostegno delle imprese CONFINDUSTRIA e UniCredit hanno firmato l’accordo quadro che consente di passare alla fase attuativa del progetto “Impresa Italia”, l’iniziativa di supporto al mondo produttivo varata dal gruppo bancario, che ha messo a disposizione delle piccole e medie imprese italiane 5 miliardi di euro. Le realtà del Gruppo UniCredit (UniCredit Corporate Banking, UniCredit Banca, UniCredit Banca di Roma, Banco di Sicilia¸ UniCredit Leasing, UniCredit Factoring), le associazioni territoriali di Confindustria e i Confidi industriali, potranno ora definire, a livello locale, accordi e convenzioni per individuare le migliori modalità di attuazione del progetto in relazione alle esigenze del territorio. L'offerta creditizia prevede il sostegno degli investimenti immobiliari e produttivi, il rafforzamento della gestione del circolante a fronte dell’allungamento dei tempi di incasso e il miglioramento della struttura patrimoniale con interventi finanziari ad hoc.


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Martedì 3 febbraio 2009

24 ore in Basilicata

Disputa Crob-San Carlo Le posizioni sulle dichiarazioni del sindaco di Potenza

Quando la salute è sul mercato Destra e sinistra unite dalla difesa del centro oncologico DA GIORNI si discute di sanità in Regione. I toni sono diventati sempre più accesi. Pomo della discordia la spartizione delle competenze oncologiche tra le strutture ospedaliere del San Caro di Potenza ed del Crob Irccs di Rionero in Vulture. Una polemica esacerbata dalle dichiarazioni del sindaco di Potenza Vito Santarsiero che ha definito il Crob come “concorrenza” della struttura potentina. Logiche campanilistiche tra due centri che distano soli 40 chilometri in una gara che sembra la corsa agli armamenti. Pet, acceleratori nucleari, radioterapia, senologia, ormai non si parla di altro. Crob è l'acronimo di Centro di Riferimento Oncologico di Basilicata ma ormai sembra che questo ruolo, predisposto direttamente dal piano sanitario regionale, non abbia più alcuna valenza e con esso il riconoscimento ministeriale di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. A questo si aggiunge la notizia dell'imminente apertura del reparto di radioterapia al San Carlo. Il Crob ha da anni in piena funzione questa unità operativa dove si effettua anche la brachiterapia. La distribuzione delle radioterapie su tutto il territorio nazionale segue i criteri di densità e distribuzione della popolazione, nonché di numeri di patologie presenti sul territo-

Eurisko: ogni anno in Basilicata duemila nuovi casi di tumore IL DATO è inquietante: sarebbero oltre duemila i lucani colpiti ogni anno da tumore, con una stima di sei nuovi casi ogni giorno: tra le patologie più frequenti in Basilicata, il tumore al colon-retto (450 nuovi casi l’anno), alla mammella (primo tra i tumori femminili, con 314 nuove diagnosi ogni anno) e al polmone (oltre 200 nuovi casi), che rappresenta la neoplasia più diffusa nella popolazione maschile con più di 40 anni, e tra quelle a più elevata mortalità. E’ quanto

Il Crob di Rionero in Vulture

rio. Ad intervenire in questi giorni sulla questione anche il consigliere regionale del gruppo di Basilicata Popolare Rosa Bianca e vi-

Le rassicurazioni dell’assessore Potenza

Sunini, terminato l’allarme per la malattia vescicolare L’ASSESSORE alla Salute della Regione Basilicata, Antonio Potenza, con una nota dell’ufficio stampa, ha reso noto che è rientrato l’allarme da malattia vescicolare che era stato lanciato negli scorsi mesi, in seguito all’individuazione di alcuni focolai di infezione in due allevamenti suinicoli della provincia di Potenza. «La repentina attivazione degli organi di controllo delle Asl, coordinati dall’ufficio veterinario del dipartimento salute e dall’osservatorio epidemiologico regionale – ha spiegato – ha permesso di individuare e di circoscrivere, senza alcun rischio per il patrimonio zootecnico, la diffusione della malattia. I controlli a tappeto su tutti gli allevamenti della provincia di Potenza hanno permesso di escludere la diffusione dell’infezione in altri allevamenti dell’intero territorio provinciale. Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha approvato la documentazione inviata dalla Regione ritenendo, al con-

emerge dalla ricerca “Vivere con il cancro», realizzata dalla «Gfk Eurisko», nell’ambito della giornata mondiale per la lotta al Cancro, organizzata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Unione internazionale contro il Cancro, che si svolgerà il prossimo 4 febbraio. In Italia sono oltre 270.000 i nuovi casi di tumore ogni anno e si calcola che nel 2010 saranno circa 1,9 milioni gli italiani colpiti dalla malattia, con il coinvolgimento di una famiglia su 20.

Suini d’allevamento

tempo, adeguati gli interventi realizzati da parte degli organi sanitari regionali, revocando la sospensione dell’accreditamento». «E’ importante sottolineare – ha concluso Potenza – come la Regione Basilicata sia riuscita nella difficile impresa di riaccreditarsi nel giro di qualche mese, a differenza di altre regioni meridionali dove tale importante traguardo, dopo anni, non è stato ancora raggiunto».

cepresidente della Quarta Commissione consiliare permanente Antonio Flovilla. «Giù le mani dal Crob», dice Flovilla in difesa della

scelta del piano regionale che colloca Rionero come centro di Riferimento Oncologico. Aggiungendo: «Che Santarsiero giudichi “con-

correnza” quella del Crob è davvero cosa paradossale. Il Sistema sanitario regionale è uno solo». Alla luce della notizia inerente l'apertura dell'Unità operativa potentina di radioterapia il sindaco di Rionero Antonio Placido ha chiesto che sia immediatamente convocata la conferenza dei sindaci appartenenti all'area dell'ex Azienda sanitaria numero 1. «La radioterapia del Crob ha liste d'attesa basse - afferma Placido - chiunque in Regione debba sottoporsi a questa terapia può farlo in meno di una settimana. Domanda ed offerta sono in equilibrio». «Con l'apertura del reparto al San Carlo - prosegue il primo cittadino della città del Vulture - si rischia di replicare una unità operativa perfettamente funzionante con investimenti ingenti a carico del contribuente nonché di depotenziare il Crob in un momento delicato come questo in prossimità della revisione ministeriale necessaria per il mantenimento dello status di Irccs». «Vorremmo sapere cosa sta succedendo», conclude perplesso Placido. In tutto il Vulture gli animi sono agiati. «Il Crob è un centro di eccellenza dice il sindaco di Melfi Ernesto Navazio - le strutture ospedaliere devono porsi al servizio dei cittadini ed è giusto che si trovino le condizioni ambientali e professionali più

adatte perché si punti sempre più in alto». Anche il segretario della sezione melfitana di Rifondazione Comunista Michele D'Anghela è sceso in difesa del Crob esprimendo una «forte preoccupazione per questa decisione del consiglio regionale che di fatto porta ad una riduzione del ruolo del Crob e con esso ad una penalizzazione dell'intero territorio». Intanto tra la cittadinanza c'è fermento e tra le varie posizioni sta ritornando la paura per la chiusura dell'ospedale tanto voluto, e per cui anni addietro tutti scesero in piazza a protestare. A capo dell'allora comitato pro oncologico Mauro Di Lonardo attuale presidente dell'Associazione di volontariato Rionero Onlus che si occupa della gestione della casa famiglia che ospita i parenti dei pazienti ricoverati nella struttura sanitaria. «Non è utile parlare di concorrenza tra due strutture per la cura degli ammalati - afferma Di Lonardo - Ben venga la concorrenza nella solidarietà, quando punta al meglio, al bene del cittadino e del paziente». «La Regione ed il ministero hanno deciso di investire nell'Irccs, la decisione della riduzione delle Asl va in direzione di un contenimento dei costi perché, quindi, creare dei duplicati», conclude. Lucia Nardiello regione@luedi.it

«Vescovi e sindacati insieme»

Numero verde Cia per i pensionati Ma ancora non funziona

della crisi), un tasso lavoro femminile tra i più bassi d'Europa e, soprattutto, una quota di lavoro non stabile (tempo determinato, collaboratori, interinali) che continua a salire fino a caratterizzare il 50% delle nuove assunzioni. Sindacato e chiesa lucana possono perciò indicare soluzioni per una situazione che non è da ritenere senza vie di uscita e per contribuire dunque al superamento dello scoramento tra i lavoratori e le loro famiglie perché la mobilitazione popolare è l'unico strumento che può dare risultati positivi». La sua l’ha detta anche Raffaele Carretta, consigliere provinciale del Pd: «La vera politica, come la vera pastorale, è quella che con decisione, parte dai più deboli per assicurare il nutrimento della giustizia a tutti». «Un'esortazione - aggiunge - che la Giunta Altobello in linea con la visione della Conferenza episcopale ha già fatto propria, corredando di piccoli ma significativi atti concreti, l'intento di non lasciare da sole, in questo momento di difficoltà, le famiglie alle prese con disoccupazione, precariato e cassaintegrazione. Andando al di là delle dichiarazioni di intenti, l'amministrazione provinciale di Potenza ha dimostrato praticamente come le politiche pubbliche possano e debbano farsi carico dei problemi dei soggetti svantaggiati, acuiti da una crisi economica devastante».

SAREBBE un’iniziativa molto bella, quella del numero verde per i pensionati voluto dall’Anp-Cia. Il verbo sarebbe coniugato all’indicativo («è») e non al condizionale se non fosse per un particolare: l’iniziativa non è ancora partita, nonostante l’annuncio dell’associazione. Ieri fino alla sera si sentiva la voce registrata che diceva «Attenzione, il numero è inesistente». Poi, dalla sera, un continuo segnale di occupato. Ma l’idea dell’Associazione nazionale pensionati della Cia-Confederazione italiana agricoltori in collaborazione con l'Unisalute (Società specializzata in assistenza sanitaria) e l'Unipol Gruppo Finanziario è davvero buona. Spiegano i portavoce: «Una visita medica, un accertamento clinico, una farmacia, un falegname, un fabbro, un elettricista, una collaboratrice domestica, un viaggio, un ristorante, un albergo. Basta comporre un numero verde (800 777773) e si possono avere qualsiasi tipo di assistenza e di informazione. Il numero verde è stato attivato (meglio: sarà attivato, ndr) 24 ore su 24 per tutti i giorni dell'anno. Il pensionato potrà contare così su tante risposte che riguardano la sanità, la previdenza, l'intervento di un tecnico, i servizi fiscali e di patronato, le informazioni sugli orari dei treni, degli aerei, delle navi, le prenotazioni di alberghi e ristoranti. Si possono avere anche notizie sui programmi televisivi, sulla Gazzetta Ufficiale, sulle quotazioni di borsa. Non solo l'Anp contatterà direttamente il pensionato che ha chiamato e che non ha ottenuto la risposta da parte del call center per fornirgli le informazioni su pensione, fisco, sanità».

I messaggi di Delicio (Uil) e Carretta (Pd)

LE DUE LETTERE dei vescovi lucani - agli amministratori pubblici e ai disoccupati - hanno colpito l’immaginario di molti. Ieri sono intervenuti in due. Il primo è Michele Delicio, segretario regionale della Uil. Dice Delicio: «Ancora una volta il sentito richiamo del Presidente della Conferenza Episcopale della Basilicata Agostino Superbo ai problemi del lavoro e la lettera indirizzata ai disoccupati e agli operai in cassa integrazione segnano il forte impegno della Chiesa lucana a fianco dei lavoratori che hanno perso il posto o che sono alla ricerca di un'occupazione per il sostentamento della famiglia. Si rafforza il percorso già avviato da tempo in stretta sinergia tra Conferenza Episcopale Lucana e Cgil, Cisl, Uil e che ci ha visti nel recente passato promuovere insieme manifestazioni (l'ultima è stata la fiaccolata del primo gennaio a Potenza con i lavoratori della Daramic e della Mondial Pistoni) per tenere sempre viva nella società l'attenzione sui problemi del lavoro e per rinnovare le sollecitazioni alle istituzioni nazionali e regionali ad individuare misure di pronta emergenza e di sostegno a quanti hanno perso il posto di lavoro». «Tre - spiega - sono le patologie del nostro mercato del lavoro: la grande differenza tra le aree del Paese, con il Sud che viaggia oltre l'11% (prima


24 Ore in Basilicata 15 Centro Oli La cittadinanza di Viggiano si riversa sul posto. Tutti chiedono più sicurezza Martedì 3 febbraio 2009

Si alza la fiamma. E la paura Di nuovo in un mese: un boato e poi il fuoco dal camino VIGGIANO - Un forte boato e una fiamma alta oltre 20 metri. Dopo un mese dal'ultimo episodio, è di nuovo paura e spavento per le famiglie e non solo, che abitano vicino al Centro Olio di Viggiano. Sono all'incirca le 6 e 30 di sera quando arriviamo nei pressi della strada che affianca il Centro Olio. Da lontano notiamo immediatamente il luccichio notevole della fiamma. E' alta e sprigiona del fumo nero. Sul posto dinnanzi alla struttura c'è molta confusione. Oltre agli autotrasportatori che oramai presidiano da quattro giorni il centro olio, per il licenziamento dopo la “chiusura pozzi a Cerro Falcone di Calvello” insieme anche ai precari della vigilanza “Città di Potenza”, ci sono i carabinieri, la Polizia Municipale del comune viggianese,dipendenti Eni e le tante famiglie che abitano nell'area limitrofa. E sono loro che immediatamente capiscono che siamo della Stampa e ci vengono incontro per trasmetterci immediatamente, quasi in uno sfogo, quello che hanno visto ed udito. La paura è tanta. «Questa volta - dice Pasquale - il boato è stato tremendo. La fiamma era altissima. Siamo immediatamente accorsi qui per chiedere spiegazione. Che ci comunichino - rivolgendosi a qualcuno dell'Eni quello che succede. Chiediamo alla Politica - aggiunge - che vengono presi dei provvedimenti e non solo promesse». Nel frattempo qualcuno ci mostra con il cellulare la fiamma nel momento in cui è successo il tutto - dal video si vede qualcosa di indescrivibile, un bagliore esagerato - e ci dice: «Mi ha chiamato mio figlio che abita a Paterno per chiedermi cosa era successo perché hanno sentito anche loro un rumore forte».

Pozzi chiusi La mediazione della Regione

I trasportatori via dal Centro Oli Oggi trattativa con l’Eni

Nelle due foto di Angela Pepe, la fiamma alta (già però in fase di declino) che ieri sera tutti hanno visto a Viggiano Sopra, alcuni dei tanti che ieri sera si trovavano davanti al Centro Oli

C'è poi chi esclama ad alta voce «a tutt'oggi la popolazione non è ancora a conoscenza dei Piani di Sicurezza. Non c'è un punto di raccolta limitrofa. Il Prefetto deve prendere dei seri provvedimenti». E mentre la gente tra confusione, timore e spavento, cerca di ritornare al-

la normalità - una parola da un po’ di tempo sconosciuta per la gente del posto - avviciniamo un rappresentante dell'Eni che ci spiega: «E’ stato un normale blocco elettrico causato da mancanza di energia fatto attivare i sistemi di sicurezza che funzionano». Angela Pepe

Gli autotrasportatori ieri a Viggiano

VIGGIANO - Per la trattativa in corso con l'Eni che riprenderà questa mattina, i trasportatori del greggio hanno deciso di spostare le autocisterne dalla strada che affianca il Centro Oli, liberando gli spazi e far riprendere l'attività di passaggio nel Centro Olio. Non ha entusiasmato a tutti l'idea di spostare le autocisterne dal centro olio, non avendo ancora «in mano niente e nessuna prospettiva per il proprio lavoro», anche perché dopo l'incontro svoltosi ieri mattina in Regione con i dirigenti della società petrolifera, la situazione «non si è spostata di molto». Su una cosa, però, la

multinazionale è stata categorica: «Rimuovere i mezzi o non ci sarà nessun proseguimento di trattativa in corso». Così dopo oltre due ore di assemblea, gli autotrasportatori, tra mugugni e polemiche, hanno deciso di fare la tregua di 48 ore. Tempo utile per aprire il tavolo tecnico di confronto sulla vertenza in atto e valutare le proposte che dovrebbero venire dalla multinazionale. La speranza è di trovare una soddisfacente soluzione con l'attività di mediazione da parte anche della Regione ad una protesta iniziata con l'annunciata chiusura del pozzo di Cerro Falcone, a Calvello. an. pe.


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24 Ore in Basilicata

Martedì 3 febbraio 2009

L’ex direttore generale del San Carlo ha risposto alle domande di Woodcock

L’ex direttore del San Carlo di Potenza, Michele Cannizzaro, sentito in merito all’inchiesta che vede coinvolto anche l’ex direttore dell’Asl 2, Attilio Nunziata

Le ragioni di Michele Cannizzaro POTENZA - Ha risposto alle domande del sostituto procuratore Henry John Woodcock per quattro ore. E, sembra, abbia chiarito la sua posizione. L'indagato è l'ex direttore generale dell'ospedale San Carlo Michele Cannizzaro. L'inchiesta è quella che ha portato all'arresto dell'ex direttore generale dell'Asl di Potenza Attilio Nunziata. Secondo gli investigatori quando uno dei due centri di fisiokinesiterapia convenzionati raggiungeva la quota massima di prestazioni cedeva all'altro

quelle in esubero, tanto era l'Asl a pagare. Per la procura è una «truffa». Questa è l'ipotesi. E per verificare se i sospetti erano fondati il sostituto procuratore Henry John Woodcock aveva disposto il sequestro delle schede dei pazienti, delle prescrizioni e delle liste di liquidazione presenti negli archivi dei centri di fisiokinesiterapia “Genovese Srl” e “Melandro Sas di Lucio Caivano e Co.”. Nell'inchiesta sono indagati l'amministratore unico del centro Genovese e il socio accomandatario del centro Melandro. I

documenti sequestrati riguardano gli anni 2004-2007, periodo in cui Michele Cannizzaro che per gli investigatori «è il soggetto che di fatto amministra il centro di fisioterapia Genovese Srl» - era direttore generale dell'ospedale San Carlo. «La prefata società - scrivono gli investigatori - per effetto della convenzione stipulata con il Servizio sanitario nazionale, beneficia di un tetto massimo di prestazioni quantificato in due milioni di euro annui». Questioni che Cannizzaro avrebbe chiarito nel corso dell'in-

terrogatorio, assistito dall'avvocato Angela Pignatari. In realtà, avrebbe spiegato Cannizzaro, il numero di prestazioni era regolare. E secondo quanto trapelato il pm avrebbe riconosciuto a Can-

nizzaro, nel corso dell'interrogatorio, ottime doti da direttore generale. Ora dovrà valutare le dichiarazioni dell'ex manager. Intanto l'inchiesta va avanti. fab. ame.

Presentato il Rapporto “Congiuntura Mezzogiorno” relativo al quarto trimestre 2008

La crisi c’è ma anche la fiducia Sotto osservazione il manufatturiero e il terziario IL “CLIMA economico” picchia verso il basso, ma in Basilicata questa picchiata è meno decisa che in altre regioni del Sud. Questo è quanto emerge dal Rapporto “Congiuntura Mezzogiorno” relativo al quarto trimestre 2008, realizzato congiuntamente da Istituto di Studi e analisi economica (Isae), Osservatorio regionale banche-imprese di economia e finanza (Obi) e Studi e ricerche per il Mezzogiorno (Srm) per l’analisi della situazione congiunturale del settore manifatturiero, delle costruzioni, del terziario innovativo e delle famiglie. Il calo del clima economico è forte nelle regioni del Nord, più moderato al Centro e particolarmente severo nel Mezzogiorno. Guardando ai dati regionali, il calo del Clima Economico registrato nel complesso delle realtà meridionali continua ad essere diffuso a tutto il territorio. Ma ci sono dei leggeri segnali che permettono un lieve ottimismo. Segnali migliori rispetto alla media della ripartizione giungono, per esempio, dalla Calabria: in questa regione, infatti, la fiducia delle imprese manifatturiere scende in modo modesto, e, soprattutto, risale nettamente la fiducia dei consumatori. Nelle altre regioni del Mezzogiorno andamenti particolarmente negativi si hanno in Abruzzo e Campania e cali inferiori alla media, invece, nelle isole e in Basilicata. Guardando al settore manifatturiero, in Calabria e nelle isole il calo dei giudizi sulla domanda e delle attese di produzione è molto meno marcato rispetto alla media dei territori meridionali e al dato nazionale. In controtendenza, la fiducia dei consumatori è invece in miglioramento in tutte le regioni meridionali, con la sola eccezione della Sicilia e del Molise. Peggiorano nettamente ovunque le valutazioni relative al mercato del lavoro; a compensare tale andamento, però, recuperano le valutazioni riguar-

Diritto allo studio: sul Bur tutti i benefici

Novità per gli studenti pendolari e disagiati

I grafici relativi alla Basilicata (dallo studio di Isae, Obi e Srm)

danti la condizione economica della famiglia e quella del paese in generale. Il calo della domanda, e conseguentemente delle attese di produzione, è meno marcato nelle regioni del Centro e del Mezzogiorno. Nelle regioni meridionali, tuttavia, si registra un andamento particolar-

mente negativo della fiducia delle imprese operanti nel settore dei servizi, che segnalano un crollo verticale degli ordinativi e che sono particolarmente pessimiste sulle prospettive a breve termine sia della domanda sia della situazione economica generale del paese. Secondo l’inchiesta sui

consumatori, i residenti nelle regioni meridionali sono invece nettamente più ottimisti in maniera più generale di quelli del Nord (che registrano un lieve aumento della fiducia) e del Centro (che invece segnalano un ulteriore calo dell’indicatore rispetto ai livelli del trimestre precedente).

POTENZA - Ci sono novità per gli studenti pendolari e disagiati. Sul Bollettino ufficiale della Regione Basilicata n. 2 del 16 gennaio 2009 è stata pubblicata “l’Azione 2: Istituti alberghieri e per l’agricoltura”. «Mi piace sottolineare ha commentato Emilia Simonetti, capogruppo del Prc - che l’azione è stata resa possibile con l’impegno del consiglio regionale, che ha approvato il provvedimento nell’ambito del Piano di diritto allo Studio, che garantisce il diritto/dovere all’istruzione e all’educazione, agevolando le famiglie in difficoltà economica, riducendo i disagi logistici di trasporto ed evitando la dispersione scolastica». Il contributo, per l'anno in corso, del pagamento della retta del Convitto, è stato esteso anche agli studenti iscritti agli altri Istituti Superiori, nel limite dei fondi disponibili. Per i benefici previsti dal provvedimento, possono presentare domanda direttamente all'Istituto Alberghiero (su apposito modello corredato da ricevuta di acconto ed attestato rilasciato dal Comune di residenza, per chi usufruisce del contributo regionale) gli studenti iscritti all'Istituto Professionale Alberghiero e quelli iscritti agli altri Istituti Superiori (quest'ultime domande saranno accolte nel limite dei posti disponibili). Per informazioni gli interessati e le loro famiglie, possono rivolgersi ai coordinatori del Convitto o all'Ufficio Alunni. Tale procedura vale anche per gli altri convitti statali annessi di Melfi, Lagopesole, Maratea e Sant'Arcangelo. «La Regione - si legge sul Bur - eroga contributi per spese di semiconvitto o di Convitto, annesso a scuole Statali aventi sede nella Regione, ad allievi bisognosi residenti in Basilicata. La Regione interviene con un contributo per il beneficio del servizio di convittualità o semiconvittualità la cui entità sarà calcolata sulla base della disponibilità di bilancio e del numero degli aventi diritto. L'ammissione al godimento dei suddetti benefici, che devono essere assegnati prioritariamente

Una studentessa

agli allievi frequentanti i medesimi Istituti Professionali, è disciplinata da appositi bandi di concorso deliberati dai competenti Consigli di Istituto e trasmessi al Dipartimento Formazione, Lavoro Cultura e sport - Ufficio Sistema Scolastico, Universitario e Competitività delle Imprese entro 15 giorni dalla data di pubblicazione del presente Piano sul BUR , unitamente all'elenco degli alunni ammessi al beneficio». Costituiscono requisiti essenziali per l'ammissibilità delle domande: la promozione alla classe superiore; il documento, rilasciato dal Comune di residenza, attestante la reale sussistenza delle condizioni di bisogno e l'opportunità del ricorso ai benefici del regime convittuale o semiconvittuale, anche in relazione allo stato e alla convenienza dei servizi di trasporto. «Colgo l'occasione - ha concluso il suo intervento il consigliere del Partito della Rifondazione comunista, Simonetti - per ribadire che il 28 febbraio scadono le iscrizioni al Convitto Statale maschile e femminile annesso all'Istituto Professionale Alberghiero di Potenza, una struttura residenziale a supporto del diritto allo studio che offre pluralità di servizi: pernottamento, vitto, biancheria letto, pulizia camere ed attività didattiche: studio pomeridiano con i docenti Educatori ed attività culturali e ricreative. Con il provvedimento adottato si vogliono prioritariamente assegnare contributi agli allievi frequentanti gli Istituti Professionali della Regione, nonché ad allievi frequentanti anche altri istituti superiori. In questo consiste la vera novità dell'Azione approvata»


24 Ore in Basilicata 17 Strade e ferrovie bloccate Le critiche e le idee di Di Lorenzo e Petrullo del Pdl MartedĂŹ 3 febbraio 2009

ÂŤTreni e aerei meno cariÂť Avviata una raccolta firme regionale sulla proposta SE LA REGIONE viene di fatto “chiusaâ€? - da oggi ponte di Picerno di nuovo interdetto al traffico e tratta ferroviaria Potenza-Battipaglia bloccata di sera fino al 3 aprile prossimo - allora i lucani devono pagare di meno treni e aerei. LA richiesta viene dal consigliere del Pdl Pasquale Di Lorenzo, che ne ha fatto un’ordine del giorno da votare in assemblea. A latere, una raccolta firme e, domani, una conferenza stampa. Di Lorenzo non è l’unico a intervenire sulla questione. Anche Luciano Petrullo, portavoce di An nel consiglio comunale di Potenza, ha detto la sua. Cominciamo da Di Lorenzo. Che dice: ÂŤCon un un ordine del giorno e la raccolta di firme per una petizione popola da inviare ai Presidenti delle due Camere ed al Governo regionale e nazionale intendiamo sollevare la

La fila di ieri sul Raccordo (Foto Andrea Mattiacci)

questione dell'estrema condizione di isolamento e di disagio storico che i lucani sopportanoÂť. Secondo Di Lorenzo, cosĂŹ come altre regioni d'Italia beneficiano di tariffe scontate del 60 -70% per le tratte aeree e ferroviarie - in particolare i cittadini che vivono sulle isole e i siciliani ed i sardi - anche ai cittadini

lucani e materani deve essere esteso il principio della Continuità territoriale che attribuisce al Governo la concessione di tariffazioni agevolate per il trasporto di persone e merci. Petrullo invece utilizza, come suo solito, l’arma dell’ironia. Ma solo nella seconda parte del suo comuni-

cato, che parte invece con accuse piuttosto dure: ÂŤMentre al nord dichiara e sulla tratta ferroviaria Roma - Milano, si celebra l'alta velocitĂ , nella Basilicata, la terra che regala, letteralmente, il petrolio alla nazione, oggi, la cittĂ di Potenza rimane isolata dall'Italia: infatti l'autostrada è bloccata per lavori in corso, e la strada ferrata è interrotta, con il servizio sostitutivo di autobus che, ovviamente, però, non potranno percorre l'autostrada. E' facilmente immaginabile, non solo il disagio, ormai cronico, è bene chiarire, e non occasionale, ma lo stato di totale isolamento che soffre la RegioneÂť. Ed è qui che l’invettiva di Petrullo vira dalla denuncia serrata alla satira salace, immaginando il futuro per la Basilicata: ÂŤL’'isolamento diventerĂ totale; verranno interrotte anche le linee telefoniche; non arriverĂ piĂš il segnale televisivo, e udite

udite, Sky; il popolo lucano, indispettito, alzerà la muraglia lucana; la classe politica del centro sinistra fuggirà chiedendo asilo politico alla Campania, e se non ci sarà piÚ Bassolino, all'Emilia Romagna; quella di centro destra andrà a corsi di recupero forzati; con tutta l'acqua che c'è si creerà un fiume che correrà lungo tutto il confine, e nel fiume verranno allevati alligatori e coccodrilli; e, per dispetto, col petrolio verrà finanziato un sistema della giustizia nel quale le cause finiranno in tre mesi; saranno ammessi gli immigrati solo se chiederanno scusa, a prescindere, e si presenteranno col cappello in mano, come per secoli ha dovuto fare il lucano; verranno istituite per la prima volta elezioni seriamente libere, e ci saranno feste e festini ogni giorno, tanto con tutto il petrolio che c'è, i 600.000 lucani possono smettere di lavorare.

Due progetti lucani alla mostra sul turismo ecocompatibile

L’architetto amico della natura: Labella in vetrina sul Garda QUANTI saranno in Basilicata gli architetti - come Adriana Labella, premiata in Trentino - e in generale i professionisti legati al mondo delle costruzioni che si curano dell’aspetto ambientale? Quanti quelli che, accanto alla necessitĂ di creare strutture stabili e belle, aggiungono il bisogno di considerare la sostenibilitĂ ambientale? Statistiche non ce ne sono. Ma a dare uno sguardo generale non sembrano in tanti. Labella ha ottenuto un riconoscimento di quelli che si mostrano con orgoglio nelle vetrinette per tutta la vita: la selezione alla mostra-convegno del turismo ecocompatibile in corso a Riva del Garda da ieri fino a domani. Tra i dodici progetti di architetture e tecnologie sostenibili presentati ce ne sono ben due lucani, ed entrambi della stessa persona. Si tratta del progetto per l’Hotel Garden di Barile e di quello per un complesso turistico a Monticchio. L’architetto Adriana Labella è nata a Rionero ma ha il suo studio a Potenza dal 1986. Non è il primo riconoscimento ottenuto con queste opere: come fa sapere l’Azienda promozionale per il turismo di Basilicata, l’edizione 2009 della Guida Touring “Alberghi e

Da sinistra, in senso orario: l’architetto Labella, il complesso turistico a Monticchio, la struttura dell’hotel Garden com’era, il lavoro finito

ristoranti d'Italiaâ€? ha dato alla struttura ricettiva la “Ruota d’oroâ€?, classificandola tra le quattro migliori d’Italia. Ma di premi e riconoscimenti, l’architetto non ne ha avuti pochi: tra gli altri, una menzione speciale al Premio internazionale architettura sostenibile Fassa Bortolo, la copertina di “Architettura sostenibileâ€?, la selezione alla Medaglia D'Oro dell'Architettura 2006. Ecco come Labella spiega il lavoro con cui partecipa a Riva del Garda: ÂŤEra un'autentica sfida quella che si presentava ai miei occhi: rendere ecocompatibile la struttura giĂ costruita, in accordo col paesaggio naturale segnato dalla presenza degli ulivi. La struttura in cemento

Due in Basilicata: Pignola e Policoro

armato era imponente e sembrava quasi irraggiungibile tanto si elevava rispetto al suolo; per un assetto che fosse in sintonia con il contesto naturale bisognava ascoltare i suggerimenti che la natura stessa indicava. La forza del paesaggio era grande: quell'uliveto cosĂŹ bello mi suggeriva l'idea di un involucro, una “pelleâ€? naturaleâ€?, l'involucro di legno capace di entrare in sintonia con il paesaggioÂť. Per arrivare a questo punto, è stata necessaria un’attenzione a ogni particolare. Ad esempio ai materiali. Ecco come li ha scelti la professionista: ÂŤRarefatti per dare voce allo spazio, alla luce che ne riempie il volume, gli arredi sono in legno naturale di acero, negli spazi collet-

Giornata dedicata alle zone umide

Bertolaso in tv: 5.600 centri in frana

SONO DUE in Basilicata le “zone umideâ€?. Entrambe sono oasi del Wwf: quella al Pantano di Pignola e quella “Bosco di Policoroâ€?. Ieri è stata la giornata mondiale delle “zone umideâ€?: il 2 febbraio del 1971 venne firmata la Convenzione Internazionale sulle Zone Umide, a Ramsar, in Iran. Cosa sono le zone umide? Angoli di natura pieni di vita, che ospitano miriadi di specie, animali e vegetali. Ben 158 sono i paesi nella Convenzione, 1.828 i siti riconosciuti al mondo per un totale di 169 milioni di ettari. Purtroppo, spiegano Lipu e Wwf, due terzi delle zone umide, ovvero stagni, laghi e paludi d'Europa, sono scomparsi, soprattutto negli ultimi 50 anni. Mentre quelle che ancora rimangono sono minacciate dal fenomeno degli scarichi industriali, dell'urbanizzazione e della caccia.

ÂŤSE NON si fa attivitĂ di prevenzione e messa in sicurezzaÂť rischiano di avere problemi dal punto di vista idrogeologico 5.600 dei circa 8 mila comuni italiani. Lo ha detto il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, intervenuto a “Uno mattinaâ€?, sottolineando che per anni c'è stata una ÂŤtotale disattenzione della tutela del territorioÂť. ÂŤOra stanno venendo al pettine tutti i nodi – dice – non ci sono con l’attenzione e con le cure che il nostro territorio richiederebbe. C'è una grande trascuratezza verso questo genere di problemi ma credo che ormai sia chiaro a tutti che, nonostante i soldi siano pochi, è meglio spendere 10 milioni oggi che 10 miliardi domani dopo una grande catastrofeÂť. Bertolaso non ha citato la Basilicata.

tivi, e di faggio nelle camere. Le sedute sono state selezionate nel panorama produttivo secondo criteri di ecocompatibilitĂ e riciclabilitĂ dei materiali, sicurezza certificata, ergonomia e design innovativoÂť. E ancora, sul rapporto fra natura e design: ÂŤIl paesaggio entra nell'architettura; l'architettura si fa belvedere. La galleria-promenade, protetta da sottili ringhiere inclinate, si proietta inclinata verso gli ulivi e inquadra nella parte sottostante la piscina immersa nel verde. La visuale della natura ĂŠ libera. La leggera ringhiera, ergonomica per la sua forma non impedisce la visione del paesaggio di grande bellezzaÂť. Sembra un progetto per Copenaghen piĂš che per la Basilicata. r. p. 3529,1&,$ ', 327(1=$ &RPXQH GL 3RWHQ]D $YYLVR GL SURFHGXUD GL 9 , $ DL VHQVL / 5 DUW

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Martedì 3 febbraio 2009

ENNESIMA STORIA DI GIUSTIZIA

LE FALSE PROMESSE AI GIOVANI

di EMANUELE VERNAVA’

di ORONZO PETTINATO DOVREI dire d'ingiustizia, meglio, di nongiustizia. L'ennesima storia, cioè, di tortura giudiziaria, a cui viene sottoposta una persona, in questo caso il dirigente scolastico Rocco Colonnese. Vera e propria tortura giudiziaria, anche se così non era nelle intenzioni della Magistratura. La tortura è nei fatti, nell'itinerario che porta alla conclusione del processo penale. Una tortura che ha un antefatto silente, avvertito dalla vittima solo perché aveva chiesto al Provveditore agli Studi Gaetano Martucci un'ispezione su questioni di conto consuntivo non del tutto chiare. Siamo nel '98. Il Colonnese è preside dal 1° settembre dell'Istituto Alberghiero Statale di Potenza. Viene rinviato a giudizio per “falso ideologico”, perché avrebbe falsificato la firma di un verbale di Giunta, nel quale si deliberava l'acquisto di tappeti per la scuola per una spesa di tre milioni delle vecchie lire (pensa un po'!). I tappeti risultavano giunti a scuola il giorno prima della data del verbale, prova inoppugnabile del falso. Ora, a parte che la cosa la dice lunga sulle miserie comportamentali degli addetti nei microambienti della pubblica amministrazione, il ridicolo è che la Giustizia impiega ben dieci anni per accertare e decidere che il Colonnese è innocente, perché non ha commesso il fatto. Quanto ha speso la pubblica amministrazione per accertare che i tre milioni erano stati spesi correttamente? Avesse dovuto accertare che il Colonnese si sarebbe intascato i tre milioni, avrei potuto pure capirlo, anche se è inaccettabile che tutto finisca, in primo grado, dopo dieci anni. Il problema è che un processo penale duri dieci anni per una firma di un atto nel quale la spesa è di tre milioni (l'Istituto alberghiero di Potenza, con convitto annesso, gestisce ben altre somme). Con questo non voglio assolutamente dare l'impressione di concordare col furbesco comportamento del Governo in materia di giustizia, ridurre i tempi e ridurre i finanziamenti del sistema giustizia, cosa che invece dovrebbe avere ben altri fini e cioè far sì che anche in Italia ci siano per la giustizia tempi a misura di vita umana. Il nostro sistema giudiziario deve accertare la verità anche sulle cose più insignificanti. Non voglio assolutamente dire che dovremmo essere meno “stoici”, come nei “Paradoxa stoicorum” di Cicerone, dove ammazzare un insetto comporta lo stesso delitto che se si ammazza un uomo. Certo andrebbe fatta la distinzione tra etica individuale, dove l'uccisione dell'insetto e quella di un uomo, se partono dalla stessa volontà di fare il male, costituiscono sempre un vulnus alla virtù. La giustizia, invece, deve valutare, nell'interesse di quel popolo nel nome del quale l'amministra, l'opportunità o meno di determinati comportamenti che oggettivamente producono un evidente danno economico al sistema paese. Il non procurare danno morale alla persona, poi, dovrebbe essere un obiettivo assoluto in un sistema democratico, dove ogni azione pubblica dovrebbe essere compiuta nell'interesse dei singoli e della comunità. Torniamo, dunque, all'“inizio”. Ci sono centinaia, forse migliaia, di episodi simili a questo, quello di Rocco Colonnese, persona alla quale è stato restituito l'onore di cittadino e di funzionario onesto dopo dieci anni. Certo, anche per le persone integerrime, vale il volterriano “calunnia calunnia, qualcosa resta” e me ne dispiace per Rocco e per tutti quelli come lui. Ma per chi ha ben altro Referente, anche la calunnia è sopportabile, come per tanti nella storia umana, qualcuno dei quali ha nome e cognome conosciuti. Per questo grande problema, che sta minando alle radici l'etica della convivenza sociale, io chiedo al lettore, ma anche al Direttore, se non sia il caso di imitare, ad esempio, alcuni “pensatori” politici, che, quando decidono di vincere la partita, progettano e mettono in pratica un attacco quasi giornaliero contro l'obiettivo. Vedi di recente Libero contro Di Pietro. Lavoriamo anche noi in questo modo, perché la giustizia diventi “giusta”. Cosa possibile solo con la riduzione dei tempi del processo, anche a due anni, come provocatoriamente abbiamo proposto qualche giorno addietro. All'inaugurazione dell'anno giudiziario, il primo presidente della Corte di Cassazione Vincenzo Carbone ha dato nome e cognome al problema della giustizia da noi, e si chiama “durata dei processi”, cosa per la quale siamo al 156esimo posto nel mondo, dopo Guinea e Gabon, sui 192 paesi che fanno parte dell'Onu. Certo, i problemi ci sono per stringere i tempi del processo, ma non c'è altra strada. O riduciamo questi tempi o la nostra società “senza giustizia” si sbrindellerà definitivamente. Altro che “secessione padana o meno”, torneremo allo stato tribale, se non lo siamo già, come si può constatare in “Presadiretta” di Riccardo Iacona del 1° febbraio c.a. evernava@msn.com

LE LACRIME DEI LAVORATORI E I RISVOLTI ECONOMICI di SALVATORE RUSSILLO dalla prima propulsiva, i piccoli paesi si spopolano sempre di più. L'assenza di lavoro colpisce tutte le generazioni e tutte le categorie con o senza titolo di studio. E’ questo il dramma. Un dramma che colpisce indistintamente le donne, i giovani, i lavoratori estromessi dalle fabbriche oramai anche a 40 anni e meno. Purtroppo non ci sono più solo gli ultracinquantenni per i quali i diritti diventano concessioni e per i quali sembra non esserci diritto di cittadinanza. Cercare una nuova occupazione diventa un calvario e pensare ad andare via è una soluzione che si poteva prendere in considerazione quando l’economia, almeno in altre zone del paese andava bene e invece oggi la recessione mondiale ha sbarrato anche questa strada. Quel pianto degli operai di cui parla Mons. Superbo è una costante da tempo nella nostra regione. È dal 2003 che si versano lacrime in Valbasento senza che qualcuno abbia un fazzoletto che, almeno, provi ad asciugarle. Non è solo questione di ammortizzatori sociali e di misure materiali ma anche di consapevolezza morale e di modello sociale che almeno chi amministra dovrebbe avere in testa. Per troppe volte ho citato l’elenco delle fabbriche che si sono chiuse nel domino valbasentano e lucano e questa volta non lo farò. Questa volta vorrei che insieme provassimo a riflettere sul pianto. Quelle lacrime sono comuni a tante famiglie lucane, a tanti padri che non possono guardare negli occhi i loro figli, perché non hanno risposte alle loro domande, e a tanti figli che soffrono per il padre a cui non chiedono perché il silenzio è la più chiassosa delle risposte. Un pianto strozzato è quello delle donne a cui spesso viene chiesto di far quadrare i conti con finanze inconcepibili come i 350/380 euro di mobilità mensili che magari arrivano dopo 5/6/7 mesi dalla proroga. Però chiediamoci se quel pianto è anche figlio di quell’indifferenza che un po’ ci appartiene. Molti pensano che il pianto di una famiglia non sia il suo e di questo non hanno la consapevolezza fino a quando poi il problema non ci tocca. Perché non si pensa che il reddito dell’operaio è anche quota parte del reddito del macellaio, del salumiere, del cartolaio, del giornalaio, e via dicendo. Nell’economia dei nostri paesi così piccoli anche l’oscillazione di un reddito, persino di un ammortizzatore sociale, assume una rilevanza significativa. C’è il silenzio della dignità e c’è il silenzio della rassegnazione. Mi auguro che le parole del vescovo rompano il muro della rassegnazione.

Negli ultimi anni solo con la vicenda delle scorie di Scanzano J. abbiamo avuto un effetto mobilitazione di dimensioni straordinarie, figlia di una protesta spontanea di una richiesta di non vederci scippato il diritto al futuro. Ma oggi quel pianto ci impone una risposta al quotidiano che non c’è. In molti abbiamo l’illusione che si tratti di questioni individuali e non collettive, che riguardi l’altro e non il “noi” commettendo il più grosso errore che una regione come la Basilicata si può consentire. Ma vorrei chiudere questa riflessione con un paradosso. Ora tutti diranno che il vescovo ha ragione. La politica farà a gara per manifestare al vescovo il proprio apprezzamento. Però viene da chiedersi e da interrogarsi sul ruolo e sulle responsabilità dei cattolici impegnati in politica in una regione nella quale il consenso al partito cattolico della prima repubblica era largamente maggioritario e nella quale ancora oggi c’è il continuo richiamo a definirsi ex, post dc per conservare o conquistare la responsabilità di governo. Credo che questa volta, proprio per rispettare le parole del vescovo, sarebbe più opportuna una riflessione di merito perchè la politica ha un suo compito diverso da quello di un vescovo ma, soprattutto, ha una responsabilità da esercitare.

GENTILE direttore, le scrivo per richiamare la sua attenzione su un articolo pubblicato dal suo giornale nel febbraio del 2008. L’articolo riguarda la locazione dell’ex casa circondariale di Irsina (Matera) che doveva esser messa a disposizione dei Vigili del fuoco. Tra le altre cose, nell’articolo si parlava di 30 nuovi posti di lavoro e dell’apertura della nuova struttura già a partire da giugno 2008. Da quell’articolo è passato un anno e non solo la struttura non è stata aperta, ma neppure si parla di nuove assunzioni. Mi chiedo se il ministro Maroni sia a conoscenza di questa situazione, soprattutto dopo l’annuncio dell’assunzione - su tutto il territorio nazionale - di 1.400 unità tra i Vigili del fuoco. Si continuano a dare false illusioni, parlando di lavoro per tutti, eppure viviamo in un Paese democratico fondato sul lavoro. Non sappiamo neppure se voltar pagina sarà davvero positivo come immaginiamo e come hanno promesso ai tanti giovani della nostra povera regione. Non sono né un laureato né un fannullone, voglio solo poter restare nella mia terra e cercare, nonostante queste condizioni, un posto di lavoro onesto e sicuro. Esprimo tutta la mia indignazione per le continue arlecchinate e balletti sarcastici. Forse in tali condizioni sarebbe meglio trovare un modo diverso di comunicare con i fatti e non solo con le parole, parole, parole. Martin Luther King diceva “I have a dream”. Obama dice “Yes, we can”. E noi? Spero che questo mio grido di indignato speciale venga pubblicato e faccia riflettere: in questo mondo c’è posto anche per noi.

PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA MENTRE nel paese imperversano discussioni sul grembiulino a scuola, sul guinzaglio al cane e sul flagello dei graffiti, il governo Berlusconi senza dire niente a nessuno ha dato il via alla privatizzazione dell'acqua pubblica. Il Parlamento ha votato l'articolo 23bis del decreto legge 112 del ministro Tremonti, che afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell'economia capitalistica. Così il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l'acqua non sarà più un bene pubblico ma una merce, e quindi sarà gestita da multinazionali (le stesse che possiedono l'acqua minerale). Già a Latina la Veolia (multinazionale che gestisce l'acqua locale) ha deciso di aumentare le bollette del 300%. Ai consumatori che protestano, Veolia manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori. La privatizzazione dell'acqua che sta avvenendo a livello mondiale provocherà, nei prossimi anni, milioni di morti per sete nei paesi più poveri. L'uomo è fatto per il 65% di acqua, ed è questo che il governo italiano sta mettendo in vendita. L'acqua che sgorga dalla terra non è una merce, è un diritto fondamentale umano e nessuno può appropriarsene per trarne illecito profitto. L'acqua è l'oro bianco per cui si combatteranno le prossime guerre. Guerre che saranno dirette dalle multinazionali alle quali oggi il governo, preoccupato per i grembiulini, sta vendendo il 65% del nostro corpo. Acqua in bocca. Rosaria Ruffini


Potenza Martedì 3 febbraio 2009

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REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

Oggi la rievocazione storica della posa dell’Albero “simbolo” della Repubblica napoletana

La libertà, due secoli dopo Era il 3 febbraio 1799, tra parole, musica e legittimi eredi QUELLA CHE adesso si chiama piazza Matteotti, per i potentini rimane piazza “Sedile”. E fu lì che il 3 febbraio di 210 anni fa, nel 1799, venne innalzato - secondo la stessa esperienza che dalla Repubblica di Napoli si era diffusa nei territori - l’Albero della libertà. A Napoli, il 22 gennaio del 1799, le truppe francesi erano entrate in città vincendo la resistenza del popolo, dopo giorni di guerriglia e anarchia. Ferdinando, il re borbone, era scappato da tempo. Il giorno successivo il generale Championnet era entrato trionfale in città, alla guida delle truppe, ma alcuni rivoluzionari già avevano provveduto a proclamare la Repubblica, il 21 gennaio, dopo aver conquistato Castel Sant’Elmo: lì era stato piantato il primo albero della libertà. Altri ne furono piantati in altre municipalità sul territorio. Anche a Potenza, come già era accaduto altrove, tra musiche e danze, tra doni e distribuzione alimenti. Ecco, è il 3 febbraio del 1977: attorno all’albero ci sono Bernardino Assisi e altri giacobini, mentre il vescovo Serrao presiede l’adunanza popolare per l’elezione dei membri della Municipalità. Sarà don Domenico Vignola, vicario della cattedrale di San Gerardo, a essere eletto presidente. Così, oggi pomeriggio, sarà proposta la rievocazione di quelle ore. Prima un convegno a cui prenderanno parte

il sindaco Santarsiero, il vescovo di Potenza, Agostino Superbo e Antonio Lerra, docente di Storia moderna all’Università lucana. Più tardi, invece, sarà innalzato l’albero in piazza Matteotti, tra rievocazioni di canti e inni d’epoca. L’iniziativa, promossa dall’amministrazione comunale di Potenza, con la collaborazione dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano (Comitato di Potenza) e l’associazione culturale “Imago Historiae”. Tor-

nando indietro nel tempo, in città, il “furore” repubblicano durerà pochi giorni. Il 24 Febbraio 1799, Antonio Capriglione aizzato da alcuni sostenitori del destituito governo Borbonico (in testa il principe Francesco Loffredo), accorre in piazza del Sedile e abbatte l’albero della libertà. nell’aria risuona il grido «abbasso la Repubblica, a morte i giacobini». Ma l’impeto non termina. Pochi metri più avanti, c’è la sede del palazzo vescovile. Lì uccide-

rà il vescovo Serrao, mentre è ancora a letto, con un colpo di pistola. Gli taglia la testa aiutato dai suoi uomini e la pone su un palo a mo’ di trofeo. Analoga sorte tocca al reggente del seminario Serra. Quello stesso giorno vengono trucidati, dagli stessi facinorosi, i fratelli don Giovanni e Nicola Siani, mentre erano nel proprio palazzo del borgo antico, al numero civico 188 di via Pretoria, saccheggiato e dato alle fiamme. Non si farà attendere la vendetta dei giacobini che “armano” la mano dei fratelli Basileo e Nicola Addone. Viveno nel palazzo che oggi si trova a largo Pignatari. Il 27 febbraio, attirano i “traditori” con una bugia messa in giro da un certo Gennaro Scolletto - detto il “societto” che invita Capriglione e i suoi uomini a recarsi presso gli Addone, disponibili, pur di placare lo “scompiglio”, a elargire una grossa somma di denaro. L’esca funziona. Capriglione viene ucciso da don Basileo Addone con un colpo di pistola. Gli altri uomini sono massacrati a colpi di scure nell’androne del portone dagli altri giacobini. Questa è solo una parte della ricostruzione storica curata dall’amministrazione comunale con la collaborazione dell’associazione “Imago Historiae”. nel pomeriggio, sarà completamente affidata a voci, parole e canzoni. potenza@luedi.it

L’antico e la comunicazione rivoluzionaria

Il primo numero del Monitore

Madre, come suoi degni figliuoli; a popoli liberi d’Italia, e d’Europa, come loro degni confratelli». Dal “Monitore” di sabato 16 febbraio 1799, numero 5 «Continuano a essere disgustosissime le notizie di varie parti dell’interno della Repubblica. Sembra, che in effetto siansi alquanto più tranquillati gli Abruzzi; ma in controcambio molti, di quei facinorosi si son ripiegati a rafforzare quelli, che infestavano le finitime Terre del già Contado di Molise; ed il mal seme di-

Convegno e corteo CON i rievocatori storici dell’associazione “Imago Historiae”, alla manifestazione di celebrazione, saranno presenti gli Ambasciatori Lucani, che cureranno le musiche ricostruendo canti e inni del periodo. Le ragazze dell’associazione culturale Vita Mia di Brienza indosseranno i costumi femminili del 1783 ricostruiti dal disegno di D’Anna e Della Gatta conservati al museo Pitti di Firenze, mentre i figuranti della Civiltà Contadina di contrada Cavalieri dell’associazione La Pira e gli attori Monica Palese e Peppino Santagata, racconteranno, sotto l’Albero della Libertà, cosa è accaduto 210 anni fa. Alle ore 17.30, nella sala dell’Arco del Palazzo di città si terrà un incontro di studio con gli interventi del sindaco, del vescovo di potenza, Agostino Superbo, e di Antonio Lerra, docente di Storia moderna all’Unibas. Il professore terrà una lezione sul tema. “La Municipalità repubblicana del 1799 a Potenza e il vescovo Andrea Serrao”. Dopo l’incontro, alle ore 18.30, in piazza del Sedile, sarà innalzato l’albero della libertà. Il corteo, però, partirà da piazza Prefettura alle 17.30, dopo l’allestimento e la preparazione del sacro Albero della Libertà.

VIABILITA’ Divieti per la manifestazione IN OCCASIONE della manifestazione organizzata per le celebrazioni dei moti insurrezionali del 1799 con relativa sfilata storica dei figuranti dell’associazione “Imago Historiae” in piazza Matteotti, è stato necessario regolamentare la circolazione veicolare. Per il giorno 3 febbraio 2009 dalle ore 15.00 fino al termine della manifestazione sono stati istituiti il divieto di transito e il divieto di sosta con rimozione dei veicoli in piazza Matteotti fino al tempietto di San Gerardo. Sarà il personale addetto di Polizia municipale, secondo le proprie competenze, a garantire il rispetto dell’ordinanza.

SANTARSIERO

VOCI DELL’EPOCA «NELL’ANNO VII della Libertà, il primo della Repubblica napoletana, una ed indivisibile». Era il 2 febbraio 1799, così apriva il primo numero del “Monitore napoletano”, diretto da una delle voci più presenti del movimento repubblicano e rivoluzionario, Eleonora Fonseca Pimentel. Del Monitore ci furono due edizioni: i numeri successivi al 26, il 9 maggio, nella testata portavano “non casualmente” il richiamo alla “Majestas Popoli”, con il richiamo esplicito - come fa notare il professore Antonio Lerra, nel saggio “L’antico nella cultura politica rivoluzionaria” allegato all’edizione curata del “Monitore napoletano” (pubblicato nella collana Europa Mediterranea, Lacaita Editore, diretta da Antonino De Francesco, Antonio Lerra, Aurelio Musi, Bruno Pellegrino) - al ruolo e alla sovranità del popolo. Tra le pagine, chiaro il richiamo costante a quell’antico che si esplicita in figure e parallelismi che fanno il paio con i «consolidati protagonisti-antagonisti - si legge in un passo del saggio di Lerra - derivanti dall’ampiamente diffusa retorica rivoluzionara francese», del tiranno contro l’eroe rivoluzionario. E’ il caso dell’arringa del Logoteta, componete del Governo provvisorio: un richiamo ai patrioti napoletani e nazionali che occupando il «castello di Sant’Eramo giurarono» di difendere la repubblica «col proprio sangue, o di perire come gli eroi, che morirono nelle Termopile». Dal Monitore del 2 febbraio 1799, numero 1 «Siam liberi in fine, ed è giunto anche per noi il giorno, in cui passim pronunciarne i sacri nomi di libertà, e di uguaglianza, e annunciare alla Repubblica

IL PROGRAMMA

latandosi nella già provincia di Basilicata, e della Puglia, funestissime voci corrono di varie tragedie avvenute in molte di quelle Comuni. Ma in un odio così generale del Tiranno, in una adesione già così pronta alla democratizzazione, ondì è poi surto un tanto subitaneo furore , che la plebe insorga da per tutto, atterri gli alberi di libertà, e si scagli accanita contra tutti i Civili , cui elle aveva placidamente aderito?» (In chiusura dell’edizione, una breve notizia che poi, si promette, sarà approfondita nel numero successivo). «In punto ci giunge notizia, che le due Comuni di Spinazzola e Potenza si siano democratizzate per opera di quel pio e dotto vescovo Andrea Serrao, celebre per la sua opera de claris catechistis, più celebre per la persecuzione, che ne provò da’ Papisti. Placidamente e con unanime trasporto si son anche nella calabria ultra democratizzate Catanzaro, Sanseverino, e Viaggiano. Nel venturo foglio daremo il dispaccio dall’infama Castel Cicala in data dei 22, dello scorso gennaio mandato al preside della Citra, e che anche in punto di là ci perviene». Dal monitore del 23 marzo 1799, numero 14 «(...) Riportiamo l’iscrizione, ch’egli vi aggiunse, e dalla quale riman infelicemente contestato il tragico fine non solo del Rappresentante Pepe, ma ben anche del degno vescovo Serao: notizie ambe a noi pervenute da più tempo, e che avevamo tralasciato di annunciare , sperando sempre che potessero non avverarsi. (…) E ad Andrea Serrao di Filadelfia Vescovo di Potenza; Ch’eresse l’Albero della Libertà di sua mano; E ucciso morì proferendo: Viva la Libertà».

«L’identità della città» «CELEBRIAMO il 3 febbraio 1799 per ricordare un momento alto e significativo della storia della nostra città, che, nel Mezzogiorno d’Italia, fu tra i primi centri a innalzare l’albero della Libertà e a istituire la Municipalità repubblicana, sulla base delle prime Istruzioni generali ai Patrioti emanate dal Governo provvisorio della Repubblica napoletana il 26 gennaio del 1799». Il richiamo storico del sindaco Santarsiero ricorda che «tutto ciò fu possibile, non solo per un già fertile terreno di cultura politica democratica esistente nell’associazionismo cittadino, ma soprattutto per il ruolo espletato dall’allora vescovo Andrea Serrao». Dell’uomo parla anche il Monitore napoletano, citando il «ruolo, da protagonista, svolto da Serrao congiuntamente con il locale clero, in larga parte in sintonia con le sue rigorose posizioni in direzione dell’affermazione dei valori dell’uguaglianza e della libertà». Poi, «il suo barbaro assassinio sconvolse la città, che, comunque, riuscì a darsi altra Municipalità repubblicana. Ciò a conferma di un tessuto cittadino nel quale la cultura del diritto e l’aspirazione alla libertà aveva e ha radici profonde». Una città, «e lo si può dire con solido orgoglio - conclude - caratterizzata da una veste identitaria che ha avuto nella cultura e nella pratica politica del diritto e, dunque, della libertà e dell’uguaglianza un asse portante»,

CURIOSITA’ Presenti i discendenti ALL’INTERNO della manifestazione sarà piacevole scoprire una curiosità. Fra i rievocatori dell’associzione “Imago Historiae” saranno presenti i giovanissimi Antonio Avigliano e Stefano Evangelista, pronipoti - secondo una discendenza che arriva alla decima generazione circa - di Carlantonio Avigliano e Daniele Carbone di Vaglio, citati nel dizionario dei Patrioti Lucani e che furono fra i promotori della Municipalità repubblicana del loro paese. La presenza dei due ragazzi - tra l’altro amici e compagni di classe nella scuola media della cittadina - diventa un segno di «totale recupero della memoria e senso di appartenenza». Loro, al momento, sono solo tanto emozionati.


20 Potenza Oggi il tribunale dovrà decidere se sequestrare o meno i beni al sorvegliato speciale Martedì 3 febbraio 2009

Caso Stefanutti, nuovo appello «Nei miei confronti esiste una vera persecuzione» DORINO Stefanutti è un sorvegliato speciale di pubblica sicurezza. I giudici dicono che è praticamente incorreggibile, ma lui non ci sta. Ha detto: “Fucilatemi che si fa prima”, e a Natale si è presentato con un bersaglio sul petto davanti al palazzo di giustizia di Potenza. Tre settimane fa è stato nuovamente rinviato a giudizio per associazione mafiosa, e domani, in Tribunale, si decide del sequestro di tutti i suoi beni. Dico a me stesso, e domando a voi: chi è il mafioso? Questo rimanda naturalmente al concetto di equilibrio o equità di cui ho già parlato nelle mie precedenti lettere, ma più in generale questa simmetria ha a che

Stefanutti il giorno della protesta davanti al tribunale (f.M.)

fare con un'idea di armonia e di ordine che si allarga dal piano giuridico a quello cosmico e metafisico. Riprendo quanto ho già scritto per far capire a chi legge che nei confronti miei

e della gente comune esiste una vera e propria persecuzione. Io sono stato condannato per associazione mafiosa secondo l'articolo 416 bis del codice penale, articolo che

viene applicato a chi facendo parte di questa associazione si avvale della forza di intimidazione del vincolo e detiene il controllo del territorio e di tutti gli illeciti che vengono commessi, traendone il proprio profitto. Ma negli ultimi periodi la nostra città è stata oggetto di fatti di cronaca commessi da politici, magistrati, alti dirigenti, eccetera, per abusi e illeciti vari. Allora mi domando, essendo io considerato mafioso e condannato in base all'articolo 416 bis: Come mai tutto questo è sfuggito al mio controllo? Perché se fossi stato veramente tale vi lascio immaginare le mie ricchezze, che invece, ad oggi, sono costituite soltanto da una casa, popolare, che ho acquistato con regolare mutuo ancora in corso, un macchinino che

mi consente gli spostamenti per lavorare, acquistato con un finanziamento da parte di mia moglie, due macchine di poco valore intestate ai miei figli e regolarmente pagate, e un bar intestato sempre ai miei due figli, regolarmente registrato e con attrezzature, usate, regolamente acquistate e regolamente pagate. E per questi beni, i famosi giudici, mi riferisco a coloro che emisero quella sentenza in cui dichiararono che solo la mia morte, “naturale e non”, avrebbe potuto far terminare la mia attività criminale, il giorno 4 febbraio discuteranno il sequestro. Basterebbe l'1 per cento del profitto di tutti gli illeciti, accertati e non, commessi dalle alte sfere, per comprare la mia immunità. A chi altro, ad oggi, è sta-

to chiesto il sequestro dei beni o un'indagine patrimoniale anche dopo l'accertamento dell'esistenza di un reato? A nessuno. Allora sono solo io il mafioso? Quello che è rappresentato dal simbolo della “bilancia della giustizia”, che dovrebbe significare: equilibrio; equità; armonia sul piano giuridico, è una pura utopia. Io ho pagato i miei errori in riferimento a quella bilancia, ma la verità è che il più delle volte pende da una parte sola, e con accanimento. Chiedo a me stesso e domando a voi: a quale associazione devo chiedere questo 1 per cento? Lascio a voi il giudizio. Dorino Stefanutti

L’iniziativa di “Potentialmente onlus” a favore della clown terapia

Una serata di beneficenza a favore dell’hospice del S. Carlo SABATO sera l’appuntamento annuale con la cena sociale dell’associazione “Potentialmente onlus”. Numerosissimi gli intervenuti presso il “Giubileo Hotel” di Rifreddo. Piatto forte della serata, la solidarietà, condita con abbondante amore verso il prossimo e servita sulla tavola imbandita dell'altruismo. Il tutto innaffiato con aglianico. Bottiglie con una fascetta recante la scritta: “Tutto ciò che non è donato è perduto”. Colonna sonora della serata, le canzoni di Fabrizio De Andrè eseguite dal gruppo tutto al femminile “Le voci di Sally”. Quattro anni di attività, circa 200 associati, almeno 10 progetti avviati e portati avanti con dedizione. Sono i numeri di “Potentialmente onlus”, associazione potentina nata dalla voglia di un gruppo di giovani di prestare servizio volontario accanto alle categorie svantaggiate per favorirne l'integrazione e il coinvolgimento in iniziative di inclusione sociale e

Rosa (An) contro gli sprechi «CONDIVIDo pienamente tanto lo spirito quanto la sostanza dell’iniziativa, tuttavia mi sembra un paradosso che da una parte si facciano tanti sacrifici per erogare 10.000 euro alle popolazioni del Burkina Faso e dell’altro, sottovoce, se ne spendono altri 5.000 per le spese di viaggio e rappresentanza. Non sarebbe stato meglio investire l'intera somma nell'iniziativa e dare un aiuto maggiore alla popolazione di quel povero stato africano?». A chiederselo è il capogruppo in consiglio provinciale di An, Gianni Rosa, che con queste parole commenta la notizia del successo di una raccolta di fondi in favore delle popolazioni di una delle aree più povere del mondo. Infatti, come ricorda anche il consigliere «la regione alla quale sono andati i fondi è poverissima e l'iniziativa contribuisce alla costruzione di un caseificio nel quale saranno impiegate una quindicina di donne, coordinate da un veterinario».

nelle attività cittadine. I ragazzi di “Potentialmente” sono impegnati presso l'istituto penitenziario minorile di Potenza, con laboratori di pittura, fotografia e cortometraggio; sono presenti nella casa alloggio e nell'ospizio delle suore Gerolomine dove propongono cineforum e intrattenimento degli ospiti. Numerose sono poi le collaborazioni con enti e altre associazioni operanti sul territorio per le attività di volontariato diretto e il coinvolgimento dei diversamente abili. E’ grazie a loro se Marco Lopomo, giovane musicista affetto da sclerosi multipla, ha potuto realizzare il sogno di incidere il cd “Marco smiles”. Se, insieme all’artista romano Andrea Biavati, i ragazzi down hanno realizzato le maioliche che andranno ad ornare il “Serpentone” di Potenza, creando un meraviglioso enorme mosaico. Come dimenticare, poi, il progetto “Potentialbus”, per dotare la collettività di mezzi pubblici equi-

paggiati per il trasporto dei cittadini diversamente abili. Il ricavato della cena di sabato sarà devoluto agli “Amici dell’hospice” San Carlo per finanziare corsi di formazione per la clown terapia. Corsi multidisciplinari che andranno dalla deontologia ospedaliera all'improvvisazione teatrale. L’hospice è una struttura per l'accoglienza dei pazienti affetti da patologie tumorali agli ultimi stadi della malattia e per le loro famiglie. Generalmente dislocati in sedi periferiche, a Potenza il centro residenziale, creato nel 2006, è all'interno della struttura nosocomiale, ma non va confuso con gli altri reparti. Non si tratta, infatti, di un'unità ospedaliera, ma di una casa dove tutti insieme medici, infermieri, volontari e famiglie, cercano di alleviare il dolore della malattia e darvi un senso. Dove con la terapia del dolore si trova dignità nella malattia e se ne prende consapevolezza.

Alcune delle persone che hanno partecipato alla cena di beneficenza

E' un luogo in cui i concetti di qualità del tempo e della vita sono centrali e regolano il pensare e l'agire quotidiano. L'hospice di Potenza necessita di altro personale infermieristico, di uno psicologo dedicato, di un terapista e almeno di un altro medico. Il dottor Marcello Ricciuti, attualmente affiancato da un borsista, è praticamente solo nell'occuparsi dei pazienti. I volontari lo definiscono “il nostro angelo” e lui non vuole neppure che lo si chiami

Un viaggio tra gusto ed olfatto grazie al “Profumo della scienza” “IL Profumo della scienza”, un viaggio gusto-olfattivo per raccontare la qualità degli alimenti, di scena ad “AgriBe”, l’evento dedicato al business to business del settore agricolo nell’ambito della più ampia manifestazione BtoBe, il salone dell’imprenditoria che aprirà i battenti il prossimo 20 febbraio all’Efab di Tito. All'interno del Salone troverà spazio “De Gustibus”, la borsa dedicata all'incontro tra la domanda e l'offerta agroalimentare dei prodotti tipici del Mezzogiorno. Luogo di incontro tra i produttori dei principali settori agroalimentari, la Borsa sarà strutturata in momenti di assaggio di prodotti e presentazione delle aziende, ai quali parteciperanno direttamente gli imprenditori e gli uffici acquisti dei più importanti buyer nazionali e locali, compreso il settore delle vendite online. Al settore lattiero-caseario è dedicato un evento unico in Italia, “Il profumo del-

la scienza”, a cura del Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura, Unità di ricerca per la zootecnia estensiva di Bella (Po. Durante due incontri che si terranno il 22 febbraio (dalle 10 alle 11.20, e dalle 18 alle 19.20), gli esperti del Cra introdurranno i partecipanti verso una “lettura” sensoriale di uno dei principali prodotti agroalimentari italiani, il formaggio, affrontando alcune tematiche legate alla qualità del prodotto e presentando le recenti acquisizioni della ricerca. Durante ciascun incontro, verranno discusse sia le conoscenze salutistiche, sia le conoscenze sensoriali dei formaggi. Gli incontri consisteranno in una introduzione teorica cui seguirà una degustazione guidata di alcuni prodotti caseari a confronto. Saranno degustati formaggi italiani, scelti o prodotti a cura del CraZoe di Bella. L'evento si intitola “Il pro-

fumo della scienza” perché, tra i cinque sensi, l'olfatto è quello che possiede meno legami con la visione mediata e ragionata del mondo. Le sensazioni olfattive spesso rimangono in noi solo a livello inconscio, dove non avviene alcun processo di analisi razionale. Viaggiando tra olfatto e gusto, i ricercatori del Cra metteranno a disposizione degli ospiti alcune conoscenze scientifiche acquisite affinché, attraverso gli aromi e i sapori dei formaggi, sia possibile riscoprire sensazioni e riconoscere quei fattori che determinano la qualità dei prodotti alimentari. La partecipazione alla Degustazione Scientifica è gratuita ed è obbligatoria la prenotazione, in quanto i posti sono limitati. La manifestazione può vantare il patrocinio del ministero dello Sviluppo economico, ministero per i Rapporti con le Regioni, ministero della Gioventù, Confindustria Basilicata

primario, ma “responsabile”. Intervenendo durante la serata ha affermato: «Crediamo nelle cure palliative perchè un paziente può essere inguaribile, ma mai incurabile». La filosofia dell’hospice si riassume nelle parole di Raffaele Messina, coordinamento gruppo volontari “Amici dell’hospice”: «Lo scopo non è aggiungere più giorni alla vita, ma più vita ai giorni». Simona Brancati potenza@luedi.it

Caivano: «Il Pioc non aiuta i cittadini» «HO letto il resoconto delle attività del centro di orientamento al consumo consapevole fatto dall’assessore provinciale e, per carità, non voglio criticare solo, mi domando e, domando quali sono gli effetti sulle tasche della gente?». Questi gli interrogati posti dal consigliere Antonio Caivano all’indomani del terzo bilancio delle attività del Pioc. «Faccio un esempio il prezzo del grano è sceso a 22 euro al quintale mentre pane e pasta sono ai livelli massimi. Di conseguenza anche se il consumatore, per avventura, fosse diventato più consapevole per effetto delle attività del Pioc a nulla servirebbe dal momento che consapevole o meno che sia, se vuol mangiare pane e pasta, quello è il prezzo che deve pagare». Per l’esponente politico «e’ ovvio allora che si deve ritenere questo tipo di in-

tervento largamente insufficiente ad affrontare i problemi della gente perché vi sono sempre meno soldi da spendere e i prezzi dei beni non scendono. Servono, dunque, politiche di altro genere tipo il menù della quarta settimana attivato da alcuni commercianti, ovvero politiche di aiuto all'associazionismo solidale - tipo i Gruppi di acquisto - che consentano di remunerare di più gli agricoltori Lucani e far pagare di meno il consumatore ovvero, ancora, servirebbe favorire politiche di collaborazione tra produttori, trasformatori e commercianti Lucani di modo da ridurre le intermediazioni e favorire un recupero di reddito disponibile per l'acquirente come di reddito per produttori, trasformatori e commercianti. Naturalmente politiche di questo genere non vedo all'orizzonte».


Potenza 21 La Polizia municipale fa i conti con la carenza di personale. C’è un concorso fermo: mancano el risorse Martedì 3 febbraio 2009

Vigile urbano, dove sei? Dagli anni ottanta ad oggi almeno trenta agenti in meno C’E’ molto di più dell’occhio “vigile” sul traffico. L’attività della Polizia municipale va dal controllo sulla viabilità, al monitoraggio nel commercio cittadino, fino al settore edilizia e ai numerosi compiti legati all’amministrazione e alle manifestazioni cittadine. A cui poi si aggiunge la disponibilità alle “chiamate” dell’Autorità giudiziaria o le deleghe ricevute da altri corpi di Polizia per attività di indagine. E in città il numero di agenti a disposizione è davvero «insufficiente». Quanti, tra i cittadini, almeno una volta non ne hanno invocato la presenza a un ingorgo? Negli anni ‘80, il corpo del capoluogo disponeva di circa 110 unità. Dato che si è abbassato a un centinaio nel 2000, per toccare quota 75, tra agenti e ufficiali, oggi. Solo che nel frattempo, le deleghe attribuite alla Polizia locale dallo Stato sono aumentate. “Effettivi su strada”, a Potenza, sono poco più di una decina, divisi su turni e pattuglie. Da alcuni anni, l’intera procedura degli incidenti stradali, dal semplice tamponamento all’incidente mortale, è stata presa in carico dai Vigili urbani. Rispondono a circa il 93 per cento di tutti i rilevamenti. A questo si aggiungono i compiti di Polizia amministrativa e la “sottrazione” di almeno tre unità dislocate in maniera completa presso la Procura della Repubblica per attività di indagine. «Il corpo di Polizia municipale ha fatto ogni sforzo possibile per sopperire quotidianamente alla carenza di personale - spiega interpellato il Comandante del corpo di potenza, Salvatore Monserrati e i risultati comunque ci sono». Snocciola i dati, i numeri, i compiti. A dispetto di alcuni concorsi messi in piedi nel corso degli anni, tra pensionamenti e trasferimenti, la questione non si è risolta. E adesso pende una graduatoria di operatori a tempo determinato risultati idonei dopo l’ultimo concorso, bandito lo scorso agosto, ma che ancora non sono entrati in servizio. Bisogna attendere - spiega l’amministrazione - l’arrivo di nuove risorse economiche. «Lo so che la situazione è difficile, ma per il corpo dei Vigili urbani - spiega il sindaco - ci siamo spesi. Per questo ultimo concorso siamo in attesa dell’autorizzazione per utilizzare i fondi europei». Nel frattempo, i trenta idonei attendono, da mesi, un posto che pure è a tempo determinato, a scadenza. «Quando mi sono insediato ho ereditato un concorso - aggiunge Santarsiero - per un solo posto a tempo indeterminato che questa amministrazione ha

I dati dell’attività nel capoluogo tra i vari nuclei operativi

Nell’anno 403 incidenti stradali Tre auto rubate recuperate A VOLERE tracciare un bilancio dell’attività della Polizia municipale nel capoluogo lucano - magari “monitorare” anche i comportamenti dei cittadini parlano i numeri. E’ lo stesso comandante a fornire qualche dato. «Nel 2008 sono arrivate ben 130.500 telefonate alla centrale operativa, sia per chiedere un intervento che per ricevere informazioni. Quanto alle infrazioni accertate, il numero arriva a 16.300. Di queste, 91 erano legate ad alcune emergenze cittadine, da cornicioni pericolanti alla presenza di olio sulla carreggiata». Mentre dall’Ufficio verbali arriva l’indicazione di 16.300 violazioni accertate, di cui «ben 14.500 per sosta irregolare, 128 tra mancato uso

Pattuglie di Vigili urbani

portato a 8. E nel tempo, abbiamo praticamente assunto tutti gli idonei facendo scalare la graduatoria fino alla chiusura, con 18 contratti a tempo indeterminato. Appena avremo l’autorizzazione, proveremo a “sbloccare” quello recente». Solo che a dispetto di quegli ingressi, tra pensionamenti, maternità, trasferimenti e distaccamenti, adesso i Vigili urbani di Potenza sono quasi meno rispetto a quando il concorso è stato bandito. Quando, con l’apertura del Nodo complesso e l’avvio di nuovi cantieri, in città era sorta “l’emergenza”, sono stati banditi concorsi a tempo determinato. Finita quella tranche di assunzioni, poi, si è messo in cantiere il concorso di agosto. Fermo. Risorse e tempistica. Nel frattempo la Polizia municipale prova «a fare tutto quello che possiamo - prosegue Monserrati - per rispondere alle esigenze della città. Ma non è facile». E con i cittadini? Conta «la pazienza. Il rapporto con i cittadini sta cambiando, anche se va ancora migliorato. Cerchiamo di intervenire con le sanzioni, in modo repressivo, solo quando è strettamente necessario». Ma c’è anche un problema di “cultura” dei comportamenti. Negli ultimi tempi «sono aumentate le infrazioni rispetto alle indicazioni della segnaletica stradale e l’uso di cellulari alla guida». Mentre il controllo costante ha fatto da deterrente: è in diminuzione l’abitudine di guidare senza cinture di sicurezza. «Grande impegno è stato profuso - prosegue - anche nella

prevenzione, ancora prima di arrivare alla repressione per quelli che sono indicati come “micro-reati”, con particolare attenzione al patrimonio pubblico». C’è un risultato di cui va particolarmente orgoglioso? «La Polizia municipale è impegnata in un ruolo di “informazione”. Abbiamo portato avanti nelle scuole corsi didattici sul codice della strada nelle scuole elementari e una campagna di sensibilizzazione nelle scuole superiori contro il fenomeno della guida in stato di ebbrezza». Il dato positivo indica che anche più del 70 per cento dei ragazzi supera l’esame per il patentino. Contemporaneamente - ma il dato vale a livello nazionale si è abbassata l’età dei guidatori che risultano positivi all’alcoltest. Presto, tra l’altro, la Polizia municipale sarà dotata della strumentazione per il controllo preventivo di assunzione eccessiva di alcool. Quanto al personale e al rapporto con la città, Monserrati dice di essere sicuro che la professionalità degli operatori è aumentata: «Basti pensare che sono diminuiti sia il ricorso al Prefetto per le contestazioni delle sanzioni ricevute (solo 138 rispetto ai 218 del 2007), sia le opposizioni all’Autorità giudiziaria (208 nel 2008 rispetto ai 357 dell’anno precedente), a fronte, invece, di un aumento delle rilevazioni delle infrazioni con una produzione di verbali, circa un migliaio in più rispetto al 2007». Resta il disagio che il corpo deve affrontare. «La carenza di personale è allarmante.

Siamo coscienti delle note difficoltà economiche. Noi facciamo il possibile per sopperire ai vuoti di organico che si sono creati». Secondo le ultime stime, sarebbero necessari almeno trenta agenti. Oggi, molte delle segnalazioni, proprio per l’assenza di personale, pure se importanti, restano inevase e dirottate, magari, ad altri corpi. Forse, lo “scontro” con i cittadini sta forse nell’immagine del Vigile urbano che è visto come il filtro istituzionale dell’amministrazione sul territorio. «Ogni cittadino che arriva al Comando con una lamentela viene accolto, proviamo a dialogare, non sempre è facile. Se la violazione è stata fatta, magari togliendo spazi di libertà a un altro cittadino, non possiamo far finta di non vedere». Vuole far capire «che l’agente non è sul territorio per perseguire. Cerchiamo di dialogare sempre». Basta esserci. E non sempre è semplice. s.lorusso@luedi.it

Un consiglio provicniale in difesa dell’ente intermedio

91 BATTAGLIONE

«Salvare spazi di democrazia» SI SVOLGERA’ oggi, alle 10.30, nella sala consiliare del palazzo della Provicnia, a piazza Mario Pagano, il consiglio straordinario, aperto alla cittadinanza, per aderire alla Giornata nazionale di mobilitazione delle Province, indetta dall’Unione delle Province d'Italia. «Aderiamo all’iniziativa - afferma il presidente del Consiglio provinciale di Potenza, Antonio Salicone - convinti di dover contrastare una campagna denigratoria contro le Province che si inserisce, in modo organico, in una strategia di delegittimazione della politica, attraverso la riduzione degli spazi della democrazia e del ruolo delle istitu-

zioni». Durante l’assemblea verrà sottoposto all’approvazione dei consiglieri presenti un ordine del giorno nel quale si chiederà, tra l’altro, al Governo e al Parlamento di accelerare l’iter per un riordino istituzionale, che, individuando e rafforzando le funzioni di comuni, province e regioni, semplifichi e renda efficiente la pubblica amministrazione. Salicone invita la cittadinanza a partecipare, confidando anche nella presenza di forze economiche e politiche, sindacati e rappresentanti delle istituzioni presenti sul territorio.

delle cinture di sicurezza e del casco o la presenza di due passeggeri» sul motorino. Cinque, invece, le violazioni accertate per la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti dall’Ufficio verbali. Il nucleo di Polizia giudiziaria che spesso indaga e porta avanti accertamenti a seguito di deleghe ricevute dall’Autorità giudiziaria, nel «2008 ha compiuto 2 arresti in flagranza di reato per alcuni furti commessi. Ha portato avanti 17 attività di indagine delegata dal pubblico ministero, interrogatori alla presenza del difensore degli indagati compresi, e 9 indagini per una delega ricevuta da altri corpi di Polizia». E poi, va detto, «ha indagato, recuperato e restituito ai legittimi proprietari tre auto rubate». In caso di incidenti stra-

dali è il nucleo infortunistica a fornire i dati dell’attività svolta. «Nel 2008 abbiamo rilevato 403 incidenti stradali, di cui 150 con feriti. Uno, purtroppo, mortale». Quello che ha scosso la città poco prima di Natale, in via Milano. Nel totale degli incidenti rilevati, «8 sono quelli in cui, sempre a Potenza, si è verifica l’omissione di soccorso». Ma i compiti di Polizia municipale guardano anche la quotidiana amministrazione. L’Ufficio informazioni, che comprende anche le attività svolte a Bucaletto, ha compiuto 285 accertamenti legate al pagamento della Tarsu e 291 sulla pubblicità. Mentre sono state 23 le segnalazioni ai competenti uffici comunali e all’Ater per occupazioni abusive di alloggi. Su Bucaletto, invece, l’ufficio ha prodotto 5 informative di reato per l’occupazione abusiva di alloggi e per ben 8 volte gli agenti sono intervenuti per l’esecuzione di provvedimenti di sgombero di alloggi comunali o strutture prefabbricate pubbliche occupate ingiustamente. «Ma proprio i cittadini di Bucaletto hanno chiesto per 780 volte il nostro intervento attraverso esposti o segnalazioni». Non è tutto. Ai Vigili urbani tocca anche il controllo nel settore del commercio e dell’ambiente. Ecco allora, che nei mesi scorsi, «questo nucleo ha portato avanti 422 sopralluoghi e controlli sull’abusivismo commerciale». Ancora, sequestri di merce, rilevazione di illeciti in materia sanitaria o sospensione di licenze per pubblici esercizi e locali commerciali. «Sono stati 8.628 interventi di attività di vigilanza in fiere e mercati». A questi dati bisogna aggiungere quelli dell’attività del nucleo di Edilizia (80 solo le comunicazioni per presunte violazioni urbanistiche), con «due sequestri probatori o preventivi» di canteri. Tanto per avere un’idea, l’elenco prosegue con le attività portate avanti dal nucleo di Polizia ambientale: controlli per prevenzione incendi, interventi di aiuto per la distribuzione della legna, sostegno al servizio veterinario. Se può bastare.

Giurano i ragazzi

Antonio Salicone

Dopo il dibattito consiliare, le conclusioni saranno affidate al presidente della Provincia di Potenza Sabino Altobello. Iniziativa analoga è già stata portata avanti in altre province del Paese.

SI TERRA’ il prossimo 6 febbraio il giuramento di fedeltà alla Repubblica italiana dei volontari in ferma prefissata di un anno del Novantunesimo battaglione Lucania, appartenenti al quarto blocco 2008. Agli ordini del Comandante, Tenente colonnello, Vincenzo barbati, i ragazzi pronunceranno il fatidico «Lo giuro». Saranno accompagnati dalle note dell’Inno nazionale eseguito dalla banda musicale della Brigata corazzata “Pinerolo”. Alla cerimonia sarà presente il Comandante del raggruppamento unità addestrative, Generale di divisione, Antonio De Vita. Il corso è intitolato al caporale maggiore Guido Pellizzari, ventiduenne capo pezzo del 37esimo Reggimento di artiglieria che, nel novembre 1915, sacrificò la propria vita a Villanova di Farra, meritando la medaglia d’oro al valor militare. Alla cerimonia saranno anche presenti autorità militari, civili e religiose, in rappresentanza di istituzioni, enti e associazioni.


22

Potenza

Martedì 3 febbraio 2009

ANTICA OSTERIA

Torna il vessillo dell’Ulivo

MARCONI

0971-56900

AL DUOMO

0971-24848

MIMI’

0971-37592

DUE TORRI

0971-411661

FILO D’ORO

0971-59245

LA TETTOIA

0971-24123

TAVERNA ORAZIANA 0971-34044 ISUCCIO

0971-471312

AMBROSIA

0971-34501

LA PRIMULA

0971-58310

AL NORD

0971-480025

AL POGGIO

0971-472137

BACCO

0971-410220

FUORI LE MURA

0971-25409

LA FATTORIA

0971-34680

LE ARCATE

0971-51465

MOZART

Cecilia Ciocia ha compiuto 16 anni lo scorso 2 febbraio. La ragazza di Spinazzola, frequente il secondo anno degli studi superiori, presso il liceo classico di Venosa. Nella foto ripresa con i compagni, tutti pendolari, della classe V D.

0971-441295

NINFE

0971-51465

LE ARCATE

0971-51465

PANE E PEPERONCINO

Il paese degli idioti Il prossimo 10 febbraio, con sipario alle 21, al teatro Stabile Tato Russo porterà in scena “Il paese degli idioti”. Foma Fomic è il protagonista del romanzo umoristico “Il villaggio di Stepanchikovo e i suoi abitanti” di Dostoevskij, da cui Tato Russo ricava la sua commedia, ambientando la storia nella provincia italiana di inizio Novecento. Al centro di questo piccolo mondo c'è un intellettuale ambizioso, saccente e arrogante, a tratti grottesco, che ha la presunzione di dominare l’ignoranza altrui ammantandosi di un eloquio forbito. Una parabola sul potere e sulle sue tecniche di comunicazione: l’arte di influenzare e affascinare gli sprovveduti per riuscire a perpetuare il proprio dominio. Uno spettacolo di stringente attualità, dalla comicità stralunata e disincantata che porta in scena un personaggio dai rimandi inquietanti e che permette di scoprire un capolavoro letterario poco conosciuto, una pittura d'ambiente che disegna con maestria il mondo di quegli intellettuali inconcludenti e parassiti della società aristocratico-borghese della provincia russa.

“La strada” allo Stabile TOSCA e Massimo Venturiello porteranno in scena, il prossimo 4 febbraio, con sipario alle 21, al teatro Stabile, “La strada” di Tullio Pinelli e Barnardino Zapponi. L’adattamento teatrale, scritto anni fa da Bernardino Zapponi e Tullio Pinelli (quest’ultimo collaboratore alla sceneggiatura con Fellini e Ennio Flaiano), pur restituendo la trama e i dialoghi del film, inventa qualcosa di nuovo, squisitamente teatrale, spostandosi in una dimensione poetica che va oltre la sfera realistica del film e ci porta altrove. La costruzione di una tessitura musicale e canora che accompagnerà l’intero spettacolo, ha dato alla rappresentazione un particolare taglio epico. La poetica dello spettacolo sarà centrata, da una parte sul rapporto (o meglio sull’impossibilità di un rapporto) tra Zampanò e Gelsomina, sulla loro difficoltà insormontabile di ascoltarsi e dall’altra sul mondo in cui essi

•DON BOSCO• Programmazione sospesa

18.00 - 20.15 - 22.30 Sala 5 Operazione Valchiria 17 - 19.45 - 22.15

•MULTISALA RANIERI• area industriale di Tito Sala 1 Italians 17 - 19.30 - 22

Sala 6 Sette anime 16.30 - 19.00 - 21.30

Sala 2 Viaggio al centro della terra 16.30 - 18.30 - 20.30

Sala 7 Beverly hills chihuahua 16.30 - 18.30 Australia 21

Sala 3 Revolutionary Road 17.45 - 20.15 - 22.30

•DUE TORRI• Italians 19 - 21.15

Sala 4 Yes man

FARMACIE TURNO FESTIVO TURNO NOTTURNO 3 FEBBRAIO Perri piazza Matteotti, 12 0971-21148 PRONTO SOCCORSO Guardia medica Polizia San carlo

AMBULANZE Pronto soccorso Croce azzurra Croce amica Croce verde Croce rossa

0971-612694 0971-444228 0971- 445041 0971- 23800 0971- 411510

0971-44462765

AL DRAGO

0971-445470

TOURIST

0971-411396

LA TRATTORIA

0971-53176

SARRICCHIO

0971-310310 0971-612564

0971-444072

TRIMINIEDD

0971-55746

TRE MARI

0971-56032

•Difensore civico comunale 0971-415150 •Federconsumatori 0971-34444 •FINO AL 15 FEBBRAIO Galleria Civica - Palazzo Loffredo “L’ENIGMA DEL VERO” Mostra a cura di Laura Gavioli

•Adiconsum

•IL 7 FEBBRAIO Potenza, Teatro Nuovo, ore 21 “IL TEATRO PER TUTTI” Les Fauves pop’n’roll band

•Acu -Ass. consumatori utenti 0971-22308

•FINO AL 28 FEBBRAIO Potenza, Pinacoteca provinciale, ore 18 “GIACOMO DI CHIRICO” Mostra a cura di Isabella Valente

0971-411144 •Adoc Basilicata 0971-46393 - 46390

•Consultorio via P.Petrone 0971-51520 •Consultorio corso Umberto I, 22 0971-26385 •Cif (Centro italiano femminile) 0971-69169 •Telefono amico

•L’8 FEBBRAIO Potenza, conservatorio Gesualdo da Venosa “AROMAS DE SIVIGLIA” Duo Francisco e Josè M. Cuenca

199284284 •Telefono Azzurro 0971-19696 •Telefono Donna 0971-55551

Biblioteca NAZIONALE 0971-54829 Orario 8.30 - 13.30 / 14 -19 Biblioteca provinciale 0971-305013 Orario 9 - 13 dal lunedì al sabato Orario 16 -19 martedì, mercoledì e giovedì BIBL. ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 -13.30 dal lunedì al sabato ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 - 13.30 dal lunedì al sabato Orario 14.30 - 17.30 dal lunedì al giovedì MUSEO PROVINCIALE 0971-444833 Orario 9 - 13 dal martedì al sabato / 16 - 19 martedì e giovedì ARCHIVIO STORICO COMUNALE 0971-51605 BIBLIOTECA PER L’INFANZIA 0971-274129 Orario 9.30 - 12.30 (chiusi sabato) Orario 16 - 18.30 lunedì, martedì e giovedì "Museo delle antiche Genti di Lucania" 0971-305011 Orario 10 - 13:30 dal mercoledì alla domenica Vaglio Basilicata in via Camillo De Mattia


Martedì 3 febbraio 2009

23 Avigliano Sono 23 le domande ammesse al beneficio economico che, però, non è stato ancora erogato

Bonus affitti, mancano i fondi Si tratta di famiglie con reddito non superiore ai 12.000 euro AVIGLIANO – C’è il bando del 2009, ma non ci sono ancora i soldi che coprono del tutto le domande per l'accesso al bonus affitto del 2007 e del 2008. Fondi tagliati, ritardi nelle erogazioni e i tre enti della filiera del beneficio per le famiglie in affitto che si rimpallano le responsabilità. Tra Governo, Regione e Comuni, di mezzo ci sono le famiglie che non sono titolari di alcuna casa e vivono in affitto, in alloggi pubblici o privati. Ad Avigliano su 38 domande presentate durante lo scorso anno, 23 sono state ammesse ai bonus e aspettano il rimborso annunciatogli. Per le famiglie come loro lo Stato ha previsto, con una legge del 1998, l'assegnazione di contributi del Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione. Solo che, negli anni, il fondo viene progressivamente assottigliato al punto che nel 2007 non è stato coperto del tutto il fabbisogno richiesto dai comuni (Avigliano ne è una prova) e per il 2008 c'è un ritardo che sarà colmato soltanto a marzo, dal momento che il riparto è ancora fermo negli uffici della giunta regionale. La colpa? E’ del ministero, dicono al dipartimento In-

Il sindaco Tripaldi

frastrutture, i cui uffici anziché erogare i fondi entro il 31 marzo, li hanno fatti slittare ad ottobre del 2008. E i contributi aggiuntivi del fondo regionale (300 mila euro) che integra quello nazionale? Si preferisce erogarli tutti insieme, altrimenti alle famiglie arriverebbero soltanto briciole. C'è questa vischiosità burocratica nel retroscena del bando che ogni anno i comuni, per tramite del ministero dei lavori pubblici, pubblicano a favore delle famiglie meno abbienti. Il comune di Avigliano lo

ha reso noto il 31 gennaio. Si riferisce all'anno in corso, il 2009. Chi ha diritto a chiedere il beneficio ha tempo sessanta giorni dal momento della pubblicazione per presentare la domanda agli uffici comunali competenti. Saranno considerate valide, informa l'avviso, anche le domande spedite per raccomandata entro il termine dei due mesi. In questo caso, farà fede il timbro postale. I fondi sono per coloro che non hanno una casa e vivono in affitto: sia in appartamenti pubblici sia in quelli privati. Prevalentemente

Vaglio Il libro scritto da Margherita Mattia

Presentato un volume sui detti dialettali VAGLIO - Nella sala-convegni del “Museo delle antiche genti di Lucania” è stato presentato ufficialmente il volume “Nghér' na vot”, morfologìa, preghiere, detti e proverbi dell'antichissima “Terra Balii”. All’incontro ha partecipato l’autrice del volume, Margherita Mattia, alla prima e convincente opera, su impulso dei giovani animatori dell’associazione culturale “Bali”. Presenti vari relatori e un folto pubblico. Anfitrione della serata, Domenico Antonio Buscicchio, presidente onorario “Bali” che ha sottolineato il qualificato impegno socio-culturale del circolo; fra i relatori, i professori Giuseppe Ragone, docente di “Storia greca” all'Università degli studi “Roma Tre”, Donato M. Mazzeo, direttore responsabile della testata giornalistica “Basilicata Arbereshe” che

ha sottolineato - dopo avere letto alcune filastrocche in dialetto vagliese - il ruolo esemplare di educatori, docenti e dell’associazionismo, nel fare da “custodi” e “propagatori”, fra le nuove generazioni, delle radici glottologiche dei cento e passa paesi lucani, sia appartenenti al ceppo gallo-italico, sia di ceppo “Arberesh”. L’autrice del volume presentato ieri a vaglio, durante il dibattito ha ringraziato anche, e molto cordialmente, allievi e allieve amorevolmente affidati alle sue sensibili cure, il maestro Pietro Ferrulli, per gli spartiti musicali relativi al canto popolare dell’Addolorata e l’inno a San Faustino, una ninna-nanna della sua infanzia, Angela Ricciuti, laureata in lettere classiche per la collaborazione, Lucia Musciacchio e tutti gli anziani del paese locutori nel dialetto di ieri, meno contaminato rispetto alla parlata odierna.

sono famiglie non abbienti, il cui reddito, per accedere al beneficio economico, non dovrà superare i 12.702 euro. Tra i requisiti, vi è la non titolarità di tutti i componenti il nucleo familiare anagrafico dei diritti di proprietà, usufrutto, uso o abitazione su un alloggio adeguato alle esigenze del nucleo familiare. Occorre essere poveri, insomma. E dimostrare che nella povertà si è a posto con le carte: è indispensabile un contratto di locazione. La gran parte dei danari sono dello Stato e provengono dal fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione, che è passato dai 311 milioni di euro del 2007 ai 205 milioni del 2008, fino ai 166 milioni del 2009. Tagli considerevoli da un anno all'altro, che non fanno ben sperare nella copertura del fabbisogno che appronteranno i comuni anche per quest'anno. Un'altra parte del beneficio ai lucani, evidentemente più modesta, proviene dal fondo sociale integrativo regionale. Sia per i bandi dello scorso anno, sia per quelli dell'anno in corso la Regione ha confermato 300.000 euro. Gianni Sileo potenza@luedi.it

Pietragalla

Morta la mamma del segretario Cillis PIETRAGALLA - Un lutto ha colpito il segretario regionale della Basilicata della Fiom Cgil il pietragallese Giuseppe Cillis. Profondo cordoglio è stato espresso dai rappresentanti istituzionali e dai maggiori esponenti del sindacato a livello locale, provinciale, regionale e nazionale per questa luttuosa notizia. I funerali si sono svolti nel primo pomeriggio presso la chiesa madre “San Nicola di Bari” e al quale hanno partecipato numerosi cittadini, esponenti politici e rappresentanti sindacali appartenenti alle varie sigle confederali. Antonio Bevilacqua potenza@luedi.it

Avigliano, docenti contro la sopressione del Nitti

Una veduta del “Nitti”

AVIGLIANO - Si è svolto ieri nella sede dell’istituto tecnico commerciale per programmatori “Nitti” di Potenza il collegio dei docenti che non approva il piano provinciale di razionalizzazione scolastica ma soprattutto è contrario allo smembramento dell'istituto. Smembramento che vedrebbe la sede di Avigliano assegnata ad un istituto con indirizzi diversi. Il collegio dei docenti quindi ritiene che non si può essere d’accordo per i seguenti motivi: «il piano dell’offerta formativa, essendo un unico istituto e con le stesse finalità, prevede percorsi comuni per studenti e genitori come per i progetti “Fare impresa”, portato avanti da ben 10 anni dalla sezione di Avigliano e “Lavorare in Europa” effettuato nella sede di Potenza. Non solo. C’è da dire che le due sedi collaborano per altre attività comuni come le “Olimpiadi della chimica” e il “Nitti web” iniziative volte a caratterizzare la professionalità dell'istituto e migliorare la formazione degli allievi. «Lo scambio delle infor-

mazioni - ha sottolineato il collegio dei docenti - e l’uniformità delle regole didattiche contribuiscono infatti ad elevare la qualità dell'offerta formativa». Non solo: «il vissuto di un istituto non può essere annullato da un’ipotesi di razionalizzazione che prende atto solo di elementi numerici, annullando quei valori e quelle consuetudini che rendono più efficace l'azione educativa». Durante l’incontro di ieri è stato fatto inoltre presente che «le norme per la riorganizzazione della rete scolastica prevedono una razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane mirando ad accorpamenti di piccoli Istituti e non allo smembramento di realtà consolidate». Si cerca, pertanto, di sensibilizzare le istituzioni sia a livello locale e regionale che a livello nazionale chiedendo che «ad Avigliano continui ad esserci la sede del Nitti così come c’è da ben 40 anni». Il Nitti quindi «vuole continuare ad esistere e a trasmettere i suoi messaggi di vita». Sara Azzato potenza@luedi.it

L’INTERVENTO Per tenerci su di morale, l’ex sindaco di Avigliano, Domenico Pace, insieme al consigliere di maggioranza Francesco Coviello si cimentano in uno dei loro sport preferiti: le rivelazioni attraverso articoli pubblicati sui quotidiani, di inadempimenti da parte del Comune di Avigliano in presunta violazione del regolamento in materia tributaria e in particolare il pagamento dell’Ici, per terreni edificabili. A loro dire, la giunta comunale, non ha ottemperato alla determinazione del valore dei terreni edificatori e suo aggiornamento annuale. Giusta qualche considerazione: il pagamento

Il pagamento dell’Ici ad Avigliano e le responsabilità della minoranza dell’Ici anche per i terreni edificabili fu introdotta con il decreto legislativo 504 del 92 che recitava in un caposaldo: “è edificabile l’area utilizzabile a scopo edificatorio in base agli strumenti generali e attuativi” Ma Domenico Pace non ha svolto la sua attività di sindaco di Avigliano dal 1995 al 2000, in piena vigenza della suddetta legge? Infatti, solo dopo l’entrata in vigore della legge Bassanini istituiti i Peg, sepa-

rando di fatto il potere politico da quello amministrativo, quest'ultimo ad appannaggio dei responsabili degli uffici comunali. Pertanto, è lecito chiedere: il sindaco d’allora cosa fece in tema di Ici? Perché non ottemperò alle norme del regolamento tributario? Perché, al fine di evitare l'insorgere del contenzioso, la giunta comunale dell’epoca non determinò, periodicamente e per zone omogenee, i valori medi venali in comune com-

mercio delle aree fabbricabili situate nel territorio del Comune e con effetto da una data certa? Perché non promosse la redazione e l’adozione della “Tabella dei valori medi venali, ai fini dell'Ici per zone omogenee delle aree edificabili in base al Prgvigente e relativo metodo di calcolo”, contenenti elementi di riferimento per determinare il valore delle aree fabbricabili? Si è consapevoli che le entrate tributarie sono essenziali per

l’equilibrio del bilancio del Comune e che un'amministrazione virtuosa deve avviare una serie di interventi volti a contrastare l’elusione e l’evasione fiscale. Così facendo tutti pagano e tutti pagano meno. E’ però giusto che i cittadini non paghino le conseguenze di sentenze delle varie magistrature e in anni diversi che hanno generato confusioni interpretative sul pagamento dell’Ici sui terreni edificabili . Alla luce di que-

ste considerazioni interpretative, ci sembra doveroso rivolgere, al sindaco Tripaldi, l'invito a rivedere la tracciabilità dei pagamenti sulla norma tributaria in riguardo ai terreni edificabili, sapendo che il territorio comunale di Avigliano è suddiviso in 7 zone rilevabili dal vigente Prg che individua ambiti omogenei territoriali diversi sul piano dei redditi e dei valori riportati in catasto. E in tutto questo la minoranza si sveglia sempre dopo fatti e fattacci che determinano disagi per i cittadini. Renato Zaccagnino presidente del circolo “Nuova Italia”


Martedì 3 febbraio 2009

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La principale arteria di collegamento per Calvello è in uno stato preoccupante

Val Camastra, sp 32 groviera Tra qualche giorno consiglio congiunto dei Comuni dell’area CALVELLO - Buche, voragini e sconnessioni di ogni genere, da moltissimi anni ormai, stanno rendendo quasi impraticabile, per gli automobilisti, la principale arteria viaria di collegamento per Calvello. Realizzata circa mezzo secolo fa per permettere rapidamente i collegamenti tra il centro cittadino di Calvello e l'intera Val Camastra, oltre al capoluogo di regione, la strada provinciale 32 “bis” versa tuttora in pessime condizioni e mette a serio rischio le sospensioni delle automobili che la percorrono quotidianamente. Da poche settimane, poi, una voragine dell'altezza di un metro o poco più ha fatto la sua comparsa proprio all'inizio dell'arteria viaria, nelle vicinanze del bivio di “Camastra” (quadrivio tra Anzi, Laurenzana e Calvello) e della zona artigianale della comunità montana “Camastra Alto Sauro”. Immediatamente, non si è fatta attendere la reazione del primo cittadino di Calvello, Mario Domenico Antonio Gallicchio, intenzionato a interdire l’accesso su

La voragine di un metro sulla Sp 32 bis per Calvello

un viadotto nelle immediate vicinanze della voragine che, pare, abbia avuto origini dall’ennesima frana che sta mettendo tuttora in ginocchio l’intera Val Camastra. Inoltre, dopo un servizio, pubblicato la settimana scorsa sul “Quotidiano della Basilicata”, che raccontava dei numerosi smottamenti nell'intero comprensorio valcamastrino, si è deciso di prendere provvedimenti seri nel più breve tempo possibile. Tra qualche giorno, in-

L’Officina dei giovani vietresi

fatti, si terrà un consiglio comunale congiunto da parte delle quattro comunità della Val Camastra interessate (Abriola, Anzi, Laurenzana e Calvello) per fronteggiare la precaria situazione legata non solo alle frane (strada provinciale 60 “Logotodaro” e “Fosso Scaranfone” a Laurenzana di cui ci siamo occupati a più riprese), ma anche alla viabilità (strada provinciale 32 “Camastra” ed Sp 32 “bis”). Donato Pavese

Interrogazione di Lapenna (Pdl)

Sulla ss 92 ordinanza dell’Anas

VAL CAMASTRA - Sulla questione viabilità in Val Camastra è intervenuto il consigliere regionale Sergio Lapenna (Fi-Pdl), che ha presentato un’interrogazione all’assessore alle Infrastrutture, Opere pubbliche e Mobilità, Innocenzo Loguercio. Calvello, Laurenzana, Anzi e Abriola - dice Lapenna - hanno deciso di convocare un consiglio comunale congiunto per evidenziare la grave situazione di disagio dovuto alla assoluta inadeguatezza della viabilità comprensoriale. Infatti le strade del comprensorio, come la strada provinciale 32, la statale 92 e la sp 60, necessitano da tempo di lavori di sistemazione che, attualmente sono quasi tutti sospesi, e i cittadini sono costretti a subire notevoli disagi per la totale assenza di infrastrutture che rendono i collegamenti sempre più difficili e precari. Inoltre, le piogge degli ultimi giorni, hanno aggravato ulteriormente la già compromessa situazione viaria rendendo ancora più pericoloso il transito sulle arterie citate». «Nella nostra Regione da sempre - afferma Lapenna si registra una grave carenza di infrastrutture, con uno sviluppo bloccato in parte anche dalla burocrazia ma, soprattutto, dalla mancanza di un’attività di programmazione per gli interventi strategici e di inefficienza nella fase di progettazione ed in quella di attuazione dei programmi. Vista la situazione di urgenza per porre almeno in parte rimedio al disagio, è utile intervenire tempestivamente su più fronti, garantendo una viabilità più capillare e agevole del territorio».

LAURENZANA - La situazione viabilità in tutta la Val Camastra diventa sempre più preoccupante. A completare il quadro la notizia dello stato in cui versa la strada statale 92. I lavori, dopo la frana di Fosso Scaranfone, non sono ancora iniziati e, pertanto, l’Anas ha prorogato l’ordinanza con cui è stato deciso il transito a senso unico alternato (regolato da un semaforo) dal km 41+900 al km 42+200, nel comune di Laurenzana. L’ordinanza, in vigore dal 1 febbraio 2009, sarà valida fino al prossimo 31 luglio, «al fine - scrive l’Anas in una nota - di evitare pericolo per la circolazione stradale». La frana di Fosso Scaranfone, dopo le abbondanti piogge degli ultimi giorni, è andata peggiorando.

Satriano: proposta del Ps

Eletto direttivo a Muro Lucano

Da due anni «Scelta sindaco Cambio al vertice punto d’incontro con le Primarie» della Pro Loco VIETRI DI POTENZA - Ha compiuto due anni in questi giorni il forum on line “Officina dei Giovani Vietresi”, il vero e proprio punto d’incontro per i vietresi che studiano fuori sede e che lavorano fuori regione o per coloro che vivono all'estero. Un forum molto attivo, molto visitato e con la bellezza di 237 iscritti e quasi 6.000 messaggi suddivisi in decine di argomenti. Il primo post è stato è stato scritto il 2 febbraio 2007 all'indirizzo http://officinadeigiovanivietresi.blogspot.com, per poi trasferirsi all'indirizzo www.officinadeigiovanivietresi.org, dove al momento è molto visitato e dove nasce qualsiasi tipo di argomento e di discussione. Un vero e proprio punto d'incontro. Il forum è suddiviso in sette stanze principali: Tracciolino (il luogo ideale a Vietri di Potenza per una bella passeggiata), Proposte ed eventi (per tutte le manifestazioni e proposte di qualsiasi genere), Dicono di Noi (quando quotidiani e media parlano del paese vietrese), Muro del Pianto (per denunciare qualcosa che non va), Mercatino (per vendere e comprare), Cestino (l'angolo delle chiacchiere inutili, così come descritto sul forum) e infine la gestione del sito. Al momento l'argomento più gettonato riguarda “Internet a Vietri di Potenza”, con oltre 220 interventi dei vari utenti. Riguardo agli utenti, oltre duecento iscritti, inter-

vengono da ogni posto d'Italia. Dagli universitari da Roma a Pisa e in ogni parte d'Italia, oltre ad altri vietresi che lavorano in varie regioni italiane, senza dimenticare gli utenti dall'estero. L'officina è un punto d'incontro, un centro dove è possibile confrontarsi e organizzare manifestazioni. Non mancano a volte anche le polemiche che, però, se fastidiose e continuate, vengono subito sedate dagli amministratori con le ammonizioni. Claudio Buono

SATRIANO - Primarie per scegliere il candidato sindaco. E’ la proposta di Mario Lorenzino, segretario del Ps di Satriano, nonché componente del direttivo provinciale. «Ho la sensazione - scrive Lorenzino - che l’atteggiamento di prevaricazione messo in atto dal Pd nei confronti della dirigenza regionale del Ps si sposti anche nelle nostre piccole realtà. Da mesi - sostiene - la sezione del Ps di Satriano di Lucania ha rimarcato la necessità, in questo ultimo scorcio di legislatura, di rilanciare alleanze che vedano impegnati i partiti in una naturale divisione di ruoli tra chi fa politica e chi la attua sul territorio. E’ necessaria in questa ottica anche la proposta delle primarie di coalizione per la scelta del candidato a sindaco per le prossime elezioni. Questa - conclude - sarebbe la strada maestra da seguire affinché alla comunità satrianese venga data una classe politica capace di affrontare per il prossimo quinquennio, adeguatamente e con determinazione, le difficili conseguenze della recessione economica in atto».

La “Quarta settimana a colori” piace anche ai commercianti OPPIDO LUCANO - Si è conclusa sabato scorso la seconda “Quarta settimana a colori”. Tutto sommato soddisfatti sia i commerciati che i loro clienti. Gli sconti apportati a numerosi prodotti hanno permesso alla popolazione locale di usufruire di sconti significativi per tamponare momentaneamente la crisi che che sta attraversando l'intera penisola. «Sono sconti che ci permettono di acquistare alcuni prodotti a prezzi favorevoli e che ci aiutano ad affrontare un po' meglio l'ultima settimana del mese», dicono alcune persone del posto. Gli sconti dal 5 al 50% sono stati apportati dai com-

mercianti e dagli artigiani del posto che hanno aderito al progetto. Da sottolineare che fino all'ultima settimana del mese di febbraio questo progetto è ancora una prova per verificare la sua efficienza. Sino a oggi i risultati sono più che soddisfacenti e tutto fa

pensare al suo prolungamento. Oltre alle attività commerciali anche bar, pizzerie e ristoranti hanno aderito all'iniziativa offrendo ai clienti di poter usufruire di piccoli, ma significativi, risparmi aderendo non solo al progetto per le famiglie “Quarta settimana a colori”, ma anche al progetto “Carta delle giovani opportunità”, rivolta maggiormente ai giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni. Le tessere possono essere ritirate presso il Comune di Oppido Lucano oppure richieste tramite web, al sito internet www.quartasettimanaacolori.com Rocco De Rosa

MURO LUCANO - A Muro Lucano si respira aria di rinnovamento e fermento in tutti i settori. La ridente città in cui ha sede la comunità montana del Marmo Platano ha “rifatto i connotati” alla Pro Loco. Dopo la gestione targata Lepore degli ultimi anni, un nutrito gruppo di volontari muresi da settembre 2008 a oggi ha voluto fortemente un cambio in seno al direttivo dell'associazione che si occupa di promozione turistica. Domenica scorsa, dopo che il presidente Lepore ha rassegnato le dimissioni, secondo quanto previsto dal vigente statuto sociale, a partire dalle 9,30 hanno avuto luogo le elezioni per il rinnovo del direttivo e delle cariche sociali della Pro Loco di Muro Lucano. All'assemblea straordinaria di domenica si è avuta una buonissima partecipazione: infatti hanno votato 88 soci su 90 soci iscritti. Alla competizione elettorale era in lista una sola mozione quella della lista “Nuova Pro Loco”, e ogni socio poteva al massimo esprimere tre preferenze. Una volta concluse le operazioni di voto si è dato seguito, a partire dalle 13.15, alle operazioni di scrutinio che hanno portato all'elezione in seno al consiglio direttivo dei soci. Questi i loro nomi: Gerardo Lamorte (66 voti), Salvatore Rotondo (43 voti), Rossano Zampino (38 voti), Erberto Frieri (36 voti), Michele Lasaponara e Domenico Guerra(35 voti). Nella stessa adunata era prevista anche l'elezione

Muro Lucano

della carica dei revisori dei conti. Alla fine sono risultati eletti membri effettivi dei Revisori dei Conti: Michele Fezzuoglio, Cataldo Ciaglia, Antonio Fiorentino, mentre sono risultati eletti in qualità di supplementi: Pietro Corrado e Giuseppe Diovisalvi. Alla fine della seduta i membri neo eletti del nuovo direttivo hanno ringraziato i presenti per il senso di responsabilità e partecipazione, e hanno espresso la volontà a voler tenere sempre partecipi tutti i soci alle iniziative e agli incontri futuri, e di voler coinvolgere tutte le associazioni presenti nel paese al fine di avviare un programma di iniziative e attività condivise per il rilancio culturale e sociale di Muro Lucano. Ora un ultimo tassello statutario manca al mosaico Pro Loco di Muro Lucano e per questo i membri del direttivo si sono dati appuntamento a venerdì 5 febbraio 2009 per l'elezione del presidente, del vicepresidente, del tesoriere e del segretario. Carmine Pepe


Martedì 3 febbraio 2009

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Smottamenti e strade a limite della praticabilità. Situazione grave sulla sp 48

Lavello, il maltempo lascia il segno LAVELLO - Le piogge insistenti dei giorni scorsi hanno messo a dura prova il sistema di viabilità nei pressi della cittadina dauna. Allagamenti, buche, avvallamenti e riversamenti di fango sulla carreggiata sono lo scenario che si presenta agli automobilisti in transito su alcune arterie provinciali e comunali. Ancora riflettori puntati sulla disastrose condizioni della strada provinciale 48 detta del basso melfese. Con le piogge e il transito incessante di veicoli pesanti, la situazione si è fatta davvero intollerabile. Buche ma soprattutto fango e enormi pozze di ac-

qua interessano l'intera arteria. Un problema, quello della strada provinciale 48, che si trascina ormai da tanto forse troppo tempo. Un manto stradale eternamente ricoperto di buche , pericolosi avvallamenti, cunette e canali laterali di scolo non protetti, senza considerare l'enorme quantità di acqua e fango che si riversa sulla carreggiata in occasione di precipitazioni piovose particolarmente intense. Numerosi alberi sul ciglio della strada impediscono in alcuni casi la visuale e rappresentano un grave pericolo in caso di ur-

to. Ogni giorno la SP 48 è percorsa da molti mezzi di trasporto, camion in particolare, e nelle ore di cambio turno è attraversata da molti giovani che raggiungono, con i propri veicoli, la Zona Industriale”. La SP 48 versa in uno stato pietoso e la presenza di molte buche rende difficoltoso il passaggio nonché costituisce pericolo grave in presenza di pioggia quando diventa ancora più difficoltoso il transito a causa di mancanza di cunette che non permette il normale deflusso dell'acqua verso l'esterno. Stessa situazione in alcuni casi

per le strade comunali che conducono nellapaina di gaudiano di Lavello. Numerosi , in passato , gli interventi manutentivi per la sistemazione della strada comunale delle Coste e della strada Delle Carrozze. Nonostante gli interventi , in alcuni tratti , le strade continuano ad essere interessate da fenomeni di allagamento e riversamento di fango sulla carreggiata. Nel mese di ottobre scorso l'inzio dei lavori di manutenzione su alcune arterie comunali. Sono in corso infatti lavori di manutenzione delle strade rurali nelle contra-

Un tratto della sp 48

de Macchiarulo/Tufarelle, Gaudiano, Viggiani, Lampeggiano e Scanzano. La pioggia ed il maltempo ha reso difficile la prosecuzione dei lavori sebbene resta ancora molto da fare per la messa in sicurezza di

alcune strade in alcuni tratti impraticabili a causa del maltempo. Non si segnalano tuttavia incidenti o difficoltà nella circolazione. Daniele Masiello provinciapz@luedi.it

Genzano di Lucania Dopo l’esposizione al quirinale il quadro doveva essere ospitato in Veneto

Da Roma a Venezia e ritorno La pala del Bellini rifiutata da Cacciari per mancanza di soldi GENZANO DI LUCANIA - Il Polittico del Bellini, in mostra a Roma assieme ad altre opere del grande pittore rinascimentale, è finalmente tornato a “casa”. A Genzano. Precisamente nella Chiesa “Maria SS. Della Platea”, che lo ospita da tempi anteriori a quelli che la memoria collettiva, in merito, è riuscita a tramandare. Scrivemmo su queste pagine, un paio di settimane or sono, che la collezione belliniana, riunita nelle sale delle Scuderie del Quirinale dallo scorso ottobre, sarebbe approdata nella “citta lagunare”, patria del “Giambellino”, ma poi i programmi sono cambiati. «A metà gennaio - ci racconta don Tommaso Fradusco - mi è giunta una lettera inviata dal sindaco di Venezia in cui questi precisava che l'esposizione era stata annullata per mancanza dei necessari fondi, e che quindi tutte le opere sarebbero state presto riconsegnate ai rispettivi proprietari». Ora la preziosa tavola è stata riposizionata sulla parete che la ospita quantomeno a partire dagli ultimi “rimaneggiamenti” effettuati sull'architettura interna ed esterna della chiesa, che gli esperti (e fra questi l'arch. Carmine Pietrapertosa, responsabile della restaurazione attualmente in corso) sono concordi nel definire tout

IL POLITTICO

court «devastanti». Si tratta della seconda delle nicchie che costeggiano la navata laterale sinistra, di fatto poco visibile e non più adatta ad un opera che, da sola, potrebbe restituire in-

teresse nei confronti di una struttura storpiata da passeggere manie pseudo-modernistiche. È lo stesso don Tommaso, per primo, a rendersi conto di quanto la vecchia collocazione, alla luce

delle ultime interpretazione e degli eventi che l'hanno seguita, sia divenuta poco consona al polittico. E per questo chiede l'aiuto del sindaco per cercare, insieme, di offrire una sistemazione più adatta al-

l'opera. «Per i fedeli il quadro ha, e deve conservare, principalmente un valore spirituale, di culto - precisa il parroco -, quindi ritengo che la cura e la valorizzazione degli aspetti meramente artistici siano di competenza dell'Amministrazione, la quale di certo si mostrerà sensibile nell'offrire il proprio sostegno, magari cominciando con l'impiantare dei faretti a luce fredda che possano mettere in risalto il dipinto». La cosa davvero importante (e lusinghiera, anche) è che da alcune osservazioni avanzate da parte degli studiosi, pare probabile che Giovanni Bellini abbia concepito questo lavoro specificatamente per la cosiddetta “Chiesa Madre”. Infatti, molte delle figure che vi compaiono ( in particolare, Sant'Antonio Abate e la stessa Madonna alla quale il tempio è intitolato) sono appunto quelle tradizionalmente soggette a devozione da parte del popolo genzanese. Anche per questo si è arrivati a supporre che anticamente la tavola (155 x 190 cm), con al centro una maternità in stile bizantino, potesse trovarsi in una posizione dominante, addirittura sull'altare maggiore. E chissà se, col tempo, “lì” non riesca tornare! Gianrocco Guerriero provinciapz@luedi.it

Venosa: bilancio positivo per l’Avis VENOSA - Rimasta a lungo spenta, si è riaccesa la fiamma della donazione del sangue nella cittadina oraziana. La dimostrazione arriva dai dati emersi nel corso della IV Assemblea dei soci Avis di Venosa convocata per esaminare il Bilancio Sociale . In costante aumento nel quadriennio sia le donazioni (422 nel solo 2008,, con un incremento di 72 unità rispetto al 2007) che il numero di iscritti (a 275 nel 2008 , con un incremento di 63 soci rispetto al 2007). Evidentemente, negli anni bui i cui l'Associazione risultava assente, la fiamma covava sotto la cenere E' bastato l'entusiasmo del

Presidente Avis Mario Tamburriello, sostenuto dalla determinazione del Direttivo sezionale, per ricreare le condizioni necessarie a riaccendere l'orgoglio avisino e raggiungere risultati insperati. «Si può fare di più- ha sostenuto Vito Carretta, direttore sanitario Avis - Dobbiamo potenziare le attività di sensibilizzazione dei venosini, che hanno risposto sempre con entusiasmo ai nostri inviti». Tra i fattori che hanno contribuito a cementare e ridare lustro all'Avis, la disponibilità di una sede. E tra breve le condizioni miglioreranno. «Abbiamo deliberato di mettere a disposizione dell'

Avis una nuova sede, più idonea ad intercettare le nuove esigenze cui deve far fronte l'associazione ha anticipato Carmine Miranda Castelgrande - e per fornire risposte sempre più qualificate al territorio». A tenere viva e alimentare la fiamma della donazione un nuovo direttivo eletto dall'assemblea: Amoruso Pasqualina, Caggianese Maria Luisa, Capalpo Giuliano, D'Andrizza Nicola, De Feudis Sara, Di Tommaso Antonia, Garripoli Domenico, Giambersio Emilio, Gremigna Mario Antonio, Malaspina Luciano, Minutiello Teresa, Motta Isabella, Petagine Donato, Petta Felice, Pinto

Giovanni, Pugliese Rosa, Soru Ivana, Tamburriello Mario Giovanni, Tamburriello Costantino, Via Addolorata. Per acclamazione l'assemblea ha riconfermato alla guida dell'Avis, Mario Tamburriello. «Ringrazio i soci per avermi sostenuto nell'azione intrapresa quattro anni fa per traghettare l'Avis di Venosa verso traguardi sempre più qualificanti e impegnativi - ha subito dichiarato dichiarato il riconfermato presidente Tamburriello - Daremo continuità a tutte le iniziative già intraprese, potenziandole con nuove attività». Tra queste: Progetto Plasma, raccolta mensile del pla-

Il nuovo direttivo

sma; Progetto Cuore, con uno screening ai soci ultra 35nni per valutare i rischi di infarto; Inserimento nell'Albo delle associazioni Onlus dell'Agenzia delle Entrate per devolvere il 5xmille già dalla presentazione della dichiarazione dei redditi (unico-730)

2009 per il periodo d'imposta 2008; Progetto “un Microcip per Donare”, che dota ogni donatore di una tessera che registra donazioni ed esami eseguiti; Istituzione del Servizio Civile in sede avis. Giuseppe Orlando provinciapz@luedi.it


Martedì 3 febbraio 2009

26 Melfi Fermento nei democratici. Continua il corteggiamento del Pdl al sindaco Navazio

Politica: qualcosa si muove Lospinoso chiede le primarie per il presidente della Provincia MELFI - Si avvicinano le elezioni provinciali ed i partiti iniziano ad andare in fibrillazione. Nello scorso week end Melfi è stato l'epicentro della situazione politica Lucana e stando agli appuntamenti in programma, visita di Veltroni e dell'intero Governo ombra, lo sarà per tutto il mese di febbraio. Ha aperto le danze il PDL con il convegno-dibattito a cui hanno presenziato tutti gli esponenti di spicco. Nel contesto di una manifestazione che è servita a rimarcare un rinnovato ambizioso ottimismo non è mancata la voce fuori dal coro, nella fattispecie quella del Sindaco di Melfi, nonché Commissario ASI Ernesto Navazio. Il primo cittadino federiciano non è nuovo a sortite di questo genere anche se nell'ultima circostanza il chiarimento con Taddei potrebbe risultare definitivo. In sostanza Navazio ha rimarcato la legittimità dell'investitura della sua carica del Consorzio Industriale di Potenza, ma soprattutto essere ancora un battitore libero in cerca di collocazio-

Navazio

ne che ritiene più importante il valore meritocratico rispetto al senso di appartenenza. Nella sua risposta l'onorevole Taddei non ha chiuso le porte allo stesso Navazio, definendolo risorsa rilevante per il centrodestra. E' chiaro, però, che trovare una collocazione a Navazio non è affatto semplice e quindi, sostanzialmente, l'empasse rimane con i vertici del Pdl che sono combat-

tuti dalla consapevolezza dell'importanza elettorale del Sindaco di Melfi, da un lato, ma anche dalle palesi difficoltà nell'indirizzarlo verso uno sbocco istituzionale compatibile con gli equilibri di partito. Navazio ha dichiarato ufficialmente che non sarà candidato nel prossimo futuro. Dunque, per lui, niente provinciali. Navazio ambisce ad un ruolo più importante ed è pronto a giocarsi le sue chance fino in fondo. Resta in piedi il discorso relativo a Destino, possibile candidato del collegio melfitano alle prossime consultazioni. Il Presidente del Consiglio melfitano non appare più legato a doppio filo con lo stesso Sindaco, ed è pronto a sua volta a giocarsi per proprio conto le sue possibilità di candidatura avendo percepito alcune resistenze legate al suo nome nell'ambiente di Forza Italia. Nel frattempo nel Pd c'è chi chiede le primarie per stabilire il candidato alle due provincie. Ad uscire allo scoperto con questa richiesta è stato Arduino Lospinoso, consi-

gliere comunale a Melfi. Lospinoso chiede che si applichi il metodo democratico delle primarie per la scelta dei candidati alle elezioni provinciali. Secondo i soliti ben informati, in realtà il suo è un tentativo di far ricadere questo metodo anche per quanto riguarda la scelta dei candidati consiglieri provinciali, un ruolo che a Lospinoso non dispiacerebbe ricoprire. Nel Pd sono in diversi, però, a ritenere di possedere le adeguate credenziali per correre in questa competizione. In alcuni casi dipenderà anche da quello che sta succedendo nell'ambito regionale del partito, leggi caso Falotico, a Melfi Gianvito Corona, nell'ambito del consueto contesto della lotta tra le diverse correnti. Queste provinciali serviranno anche a misurare la forza dei diversi uomini che reggono le fila dei partiti nell'ottica della più importante competizione che si terrà nel 2010. Le Regionali. Emilio Fidanzio provinciapz@luedi.it

Da Roma sono arrivate parte delle reliquie del patrono

Rapolla, si conclude quest’oggi la festa in onore di san Biagio RAPOLLA – Nella cittadina posta ai piedi del Monte Vulture si concludono quest’oggi i festeggiamenti religioso-cultural-folcloristici in onore del suo patrono San Biagio, allestiti dalla parrocchia concattedrale “S.Michele Arcangelo” con il patrocinio della Presidenza del Consiglio regionale di Basilicata, del Comune di Rapolla in collaborazione con le associazioni culturali presenti in città. Festeggiamenti che quest’anno hanno assunto una solennità particolare per l’arrivo in paese della reliquia (una piccola parte delle ossa del corpo del santo) di San Biagio, arrivata da Roma domenica 25 gennaio scorso, e solennemente accolta con la partecipazione del vescovo diocesano mons. Gianfranco Todisco, del presidente del consiglio regionale di

Basilicata, Prospero De Franchi, e venerata in tutti questi giorni anche da numerosi devoti dei paesi limitrofi. Il parroco della città del vultureMelfese, don Angelo Grieco dopo aver annunciato con giubilo l’arrivo della santa reliquia ha con altrettanta gioia annunciato che una parte delle ossa del Santo sono state donate alla comunità rapollese dalla Santa Sede. Concerti bandistici, sbandieratori e gli immancabili fuochi pirotecnici. Sono solo alcuni degli spettacoli che hanno fatto da contorno alla partecipazione popolare, mentre le campane della seicentesca chiesetta dedicata al Santo patrono hanno rintoccato in continuazione in questi giorni, grazie alla solerzia di Lorenzo, un

fedele di antica vocazione. Tra le manifestazioni in onore di S. Biagio, ad offrire particolari emozioni sono stati il concerto del quintetto del Vulture “Vioclabass” con musiche di profonda spiritualità, alcune di Ennio Moricone, tratte dal film “Mission”, il recital di poesie sacre declamate da Chiara Lostaglio con brani di Suor Juana Inès De La Cruz, Clemente Rebora e Dickinson, e la poesia in vernacolo lucano “Sant Vlas” (San Biagio) del rionerese Ernesto Grieco. Ed ancora le corali San Francesco e Santa Cecilia ad esaltare la fede dei rapollesi per il loro S. Biagio, il taumaturgo vescovo e martire del IV^ sec., protettore della gola e delle malattie della pelle. Michele Rizzo provinciapz@luedi.it

Melfi Ipsia e liceo artistico

Scuole, tempo di trasferimenti MELFI - Il 2009 dovrebbe essere l’anno dei trasferimenti per diverse suole di Melfi in vista del definitivo riassetto edilizio utile alla creazione della città dei saperi nel popoloso quartiere di Valleverde. Intanto gli studenti del liceo artistico Festa Campanile, ospitati all’interno dell’Itis, saranno dirottati presso le aule del Gasparrini, storica sede di geometri e ragionieri. L’istituto tecnico, tra i più antichi della regione, da qualche anno registra un calo di iscrizioni. Così la provincia di Potenza ha pensato di spostare nell’imponente edificio di via Leonardo da Vinci i liceali dell’artistico. Tale trasferimento renderà possibile un ulteriore spostamento di giovani studenti melfitani. I ragazzi dell’Ipsia, infatti, lasceranno la struttura di via Galileo Galilei che, a sua volta, necessita di una sostanziale ristrutturazione di palestra e dell’ala destinata ai laboratori. Poco prima della fine dell’anno solare 2008, tuttavia, gli alunni dell’istituto professionale per l’industria e l’artigianato avevano manifestato un certo malumore per l’annunciato trasferimento nell’Itis. Il prefabbricato attiguo, lascerà gli studenti senza i necessari ambienti per l’attività pratica di laboratorio. Energicamente il dirigente scolastico, Gruosso aveva spiegato ai suoi iscritti che al momento non esiste alternativa. Quello che ancora oggi è noto come l’istituto comprensivo Righetti, dopo i lavori di ristrutturazione, porrà fine ad un altro storico peregrinare di studenti melfitani.

L’Ipsia con alcuni studenti

L’alberghiero per i servizi della ristorazione e del turismo, infatti, tornerà in città, proprio nel quartiere di Valleverde. Si porrà fine all’improbabile suddivisione in tre plessi sorti alla periferia di Melfi dove, ancora oggi, aspiranti cuochi e chef frequentano le lezioni pratiche e teoriche in un mobilificio, presso gli ex locali dell’ufficio delle imposte, un vecchio condominio. A quel punto il progetto provinciale di creazione della città dei saperi a Melfi sarà completato. La sensazione, tuttavia, è che ancora tanto tempo dovrà passare prima che la nuova mappa scolastica locale sarà definitiva. Non a caso vi è già un ritardo nel primo trasferimento che darà il via a tutti gli altri. Le ragazze del liceo artistico Campanile, infatti, a gennaio si sarebbero dovute spostare presso il Gasparrini ma una scala recentemente ristrutturata e non ancora collaudata sta rallentando il progetto. Come un effetto domino i ragazzi dell’Ipsia sono rimasti al proprio posto e così tutto è come prima. Non ci sarebbe da meravigliarsi se l’anno scolastico 2009 finirà con gli studenti tutti nelle proprie aule. La città dei saperi può attendere. Vittorio Laviano provinciapz@luedi.it

SPUNTI

Gas in contrada Bicocca: le precisazioni di Poppa In merito alla questione gas di Contrada Bicocca , l’assessore alle Infrastrutture fa alcune precisazioni. La questione metanizzazione della zona Bicocca prevede (secondo le convenzioni firmate dall'Ente): La progettazione, l'esecuzione delle opere, il collaudo delle stesse da parte della società Astor (Edilville) e la consegna all'Amministrazione Comunale, la presa in consegna dell'amministrazione comunale, dopo il collaudo e l'esame della documentazione attinente al rispetto delle norme (Legge n.

46/90), la consegna in comodato d'uso al gestore del servizio (Italgas) per l'erogazione del metano. Se quanto sopra è chiaro, se ne deduce che il Comune non realizza tali opere, ma dovrebbe riceverle una volta accertata la conformità di quanto eseguito. Facciamo ulteriormente chiarezza: Nel caso specifico, le opere realizzate non consentirebbero (dopo verifiche dell'Italgas di Novembre 2008) di assicurare il servizio a tutti gli utenti del comparto 7-8 e 9; figurarsi se a questi si aggiungessero quelli del comparto 6 (facente parte dello stesso progetto di urbaniz-

zazione). Di ciò la società Astor è al corrente formalmente dall'11 Dicembre scorso. Per quanto paventato dal consigliere Valvano in merito al conflitto di interesse ritengo di rigettare seccamente la sua affermazione, in quanto non svolgo attività di costruzione/gestione metanodotti. Voglio solo precisare che questo è il quarto intervento di metanizzazione che il comune ha fatto eseguire ai lottizzanti (Astor n.1 - 167 - Centro Commerciale Arcobaleno - Astor n.2); di questi solo il 3° ha realizzato le opere e collaudate le stesse senza intoppi e/o incomprensioni.

La buona norma, quando si progetta qualcosa, è stabilire preliminarmente se alla fonte possiamo spillare il necessario per soddisfare il fabbisogno. E' da sottolineare il senso di responsabilità che questa Amministrazione sta svolgendo, cercando di risolvere le diatribe che volutamente (o per inesperienza degli attori lottizzanti) si innescano, organizzando riunioni operative per chiarire gli adempimenti da fare. L'ufficio comunale preposto al rilascio dell'abitabilità ha comunicato alla società Astor (Edilville…) la improcedibilità a rilasciare l'abitabilità, per-

tanto è falso quanto affermato dal Consigliere Valvano. Infine, esprimo rammarico personale per quanto accaduto, dopo che i lottizzanti (Astor, ricadendo nell'inesperienza della 1^ vicenda gas) non hanno saputo riconoscere le proprie manchevolezze e correre a costruire un tratto di “tubazione” che si sarebbe realizzato nel giro di qualche settimana, evitando tanto baccano. Francesco Poppa assessore alle Infrastrutture Comune di Melfi


MartedĂŹ 3 febbraio 2009

27 Villa D’Agri Faccia a faccia tra genitori e amministratori. Si prevede una permanenza di oltre un mese

Il Comprensivo ospiterĂ la Primaria Trovata la soluzione per i 130 alunni a “spassoâ€? da venerdĂŹ VILLA D'AGRI - Trovata una soluzione tampone per i circa 130 alunni della scuola primaria modulare che da venerdĂŹ mattina sono a “spassoâ€? per al chiusura del plesso scolastico, causa inagibilitĂ . Sacrificati alcuni uffici del personale tecnico - amministrativo, l'aula magna e il laboratorio di informatica della sede dell'Istituto Conprensivo. Sembra che la situazione trovata dopo un paio d'ore di bagarre, discussioni e polemiche abbia messo tutti o quasi d'accordo, nell''incontro convocato dal Consiglio d'Istituto svoltosi non piĂš al centro sociale ma nell'aula Magna del Comprensivo. Incontro che visto la presenza numerosa dei genitori, preoccupati per la situazione scaturita dopo la chiusura di inagibilitĂ della scuola primaria modulare. Una soluzione di emergenza fino a quando non saranno stati effettuati i necessari lavori per la sistemazione della struttura. Tempo imprecisato, forse un mese o anche di piĂš. Il consiglio d'Istituto ha valutato due proposte ufficiali fatte dal Sindaco del paese, Michele Mazza: o proseguire le lezioni facendo doppi turni o riadattandosi all'interno della sede attuale del Comprensivo, sacrificando qualche locale. Il confronto è giunto sulla soluzione di trasferire i piccoli alunni nella sede del Comprensivo che affianca attualmente l'edificio chiuso. Un riparto di 6 aule con il sacrificio degli uffici del personale tecnico - amministrativo, la suddivisione dell'aula magna e del laboratorio di informatica. D'accordo tutti o quasi. Qualche mugugno c'è stato in merito alla scarto della proposta di portare i ragazzi su alla scuola oramai chiusa nel centro storico di Marsicovetere, proposta scartata dalla maggioranza della famiglie,

Un momento dell’incontro di ieri sera

risultata poco agevole. Per giovedÏ, data verbalizzata dal Sindaco, riprenderanno le lezione per i baby studenti, sperando che non sopraggiunge nessuna complicazione in merito. Nel frattempo inizieranno anche i lavori all'edificio posto temporaneamente sotto chiusura per diverse difformità legate alla sicurezza: infiltrazioni d'acqua, muffa e soprattutto, impianto elettrico non a norma. Infatti l'ordinanza è stata emessa venerdÏ mattina, in seguito ad un sopralluogo del Dipartimento Prevenzione dell'Asl2 - Luoghi di lavoro. Numerose le irregolarità ma il divieto categorico è stato rapportato all'esercizio dell'impianto elettrico ri-

ferito ad un ala della struttura in cui sono ubicate le classi modulariÂť. Una criticitĂ rilevata giĂ a Settembre - Ottobre dell'anno scorso su segnalazione di genitori e insegnanti al Comune. Infatti un problema delle infiltrazioni di acqua rilevato da alcuni genitori sotto forma verbale alla scuola che a sua volta aveva inviato una comunicazione al Comune, sottoponendo, la questione. Questione in cui si chiedeva “l'adozione di provvedimenti urgenti per evidenti infiltrazioni di acque piovane nelle pareti delle aule nelle quali ubicate le classi 1°, 2°, 3° B e la 1°, 2° e 5° C. Angela Pepe

Spinoso, appaltati i lavori per la casa di riposo

Federconsumatori

luogo per trascorrere la propria vecchiaia con le adeguate cure e che non potrebbero ritornare a casa, in attesa che si concludano i lavori. Un importo di 510.000 di cui 310.000 proveniente dal Programma Operativo Val D'agri, area socio-assistenziale, e il restante 200.000 derivanti dall'accordo quadro tra la Regione e il Ministero. Cifra destinata alla ristrutturazione dello stabile edificato tra gli anni 80-90 e aperto al pubblico solo nel 2000, sotto la gestione di varie cooperative. Interventi volti al rifacimento dei sistemi impiantistici e all'abbattimento delle barriere architettoniche presenti. ÂŤEssendo la cifra a nostra disposizione insufficiente - ha detto il sindaco Solimando per eseguire i lavori di cui necessitava il centro per anziani, abbiamo cercato di associare un'altra somma e garantire una copertura completaÂť. Francesca Gresia provinciapz@luedi.it

GRUMENTO - ÂŤAll'assemblea organizzata dalla Federconsumatori, nei giorni scorsi, nel Comune di Grumento Nova, i cittadini hanno lamentato di aver ricevuto da Acquedotto Lucano fatture dell'acqua che riportano, nella generalitĂ dei casi, conguagli a partire dal 2002Âť. Lo rende noto, in un comunicato stampa, il presidente di Federconsumatori, Rocco Ligrani. ÂŤL'operazione contabile, apparentemente poco onerosa per i cittadini, a parere della Federconsumatori - si legge nella nota - risulta molto onerosa e discutibile sotto il profilo giuridicoÂť. La Federconsumatori di Potenza, nel chiedere un incontro urgente con il Presidente della Giunta Regionale e invita Acquedotto Lucano a considerare probabili rate giĂ riscosse quali acconti su crediti eventualmente non prescritti, e di conseguenza sospendere la riscossione delle fatture per rideterminarne l'esatto importoÂť.

SPINOSO - Appaltati i lavori per la ristrutturazione della casa di riposo. Secondo le previsioni, l'avvio dei lavori dovrebbe avvenire a breve, nelle prime settimane di febbraio, per procedere come normalmente viene fatto negli ospe-

dali e nelle strutture che non possono essere completamente liberate. La casa di riposo, infatti, continua a ricoprire un ruolo sociale non indifferente per gli anziani del circondario che, essendo soli, trovano nella struttura un

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Grumento Nova Tariffe acqua: ÂŤIntervenga la RegioneÂť

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Stato di agitazione alla Cm Valsarmento

Il sito della Cm Valsarmento

NOEPOLI - Hanno proclamato lo stato di agitazione della comunitĂ montana Valsarmento, con sede a Noepoli. Ne hanno dato notizia i dipendenti che si sono riuniti in assemblea per fare il punto della situazione sulla riconversione dell’ente stesso. Partendo comunque dal pagamento degli stipendi che d’ora in avanti sembrerebbero seriamente a rischio. A parere dei dipendenti infatti, due milioni di euro, stabiliti nella finanziaria regionale, per la nascita delle comunitĂ locali che sotituiranno le comunitĂ montane, potrebbero non essere sufficienti a garantirne la sola sopravvivenza. Ma c’è anche il problema dei fondi destinati alla forestazione produttiva, che interessa i braccianti agricoli. E’ piĂš che ceryo infatti, che perdurando questo stato di cose e non avendo un altro ente di gestione alternativo in tempi brevissimi, i cantieri, non partiranno se non con gravissimo ritardo. Un caos che tutti gli intervenuti, ritengono assai lesivo della conclusione positiva della vicenda nata dalla legge regionale 11/2008. Un grido di allarme giĂ avanzato nei giorno scorsi con un comunicato congiunto di altre comunitĂ e che ora si allarga anche nel territorio della Valsamento. I dipendenti

infatti temono che le querelle che partiranno, a comunitĂ montane tradizionali oramia chiuse, giĂ sulla individuazione della sede che sarĂ demandata alla conferenza dei sindaci, sarĂ problematica. E poi, bisognerĂ vedere se tutti i comuni aderiranno al nuovo ente, visto che l’adesione è su scala volontaria e non impositiva. Ma dato per scontato, c’è sempre la lotta antica dei campanili tanto deleteria, quanto perseverante. Infatti, i dipendenti, segnalano il pericolo di uno scontro tra aree e popolazioni, con le piĂš forti come sempre, a prevalere. Ed ecco dunque l’appello alla Regione, affinchè garantisca il regolare funzionamento delle attuali comunitĂ montane (invito esteso al consiglio comunitario) e nel contempo, favorisca la realizzazione con celeritĂ massima delle nuove ComunitĂ locali. L’appello poi è anche per le organizzazioni sindacali affinchè vigilino sull’intero percorso previsto d’ora in poi. La iniziativa estesa anche a tutte le altre comunitĂ montane, prevede inoltre il coinvolgimento diretto delle popolazioni con forme ancora all’esame ma che saranno rese note nei prossimi giorni. Gianni Costantino provinciapz@luedi.it

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Matera 28

Martedì 3 febbraio 2009 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440 Matera

Garaguso

Rotondella

Servizio 118

Caso Falcone

Soccorso in ritardo Il sindaco protesta

Striscione dei tifosi allo stadio di Matera

a pag. 35

a pag. 37

La decisione dopo il blocco della commessa di Trenitalia. Oggi il confronto con i lavoratori

Ferrosud, decisa la Cassa Quarantaquattro persone in cigo per un massimo di 10 settimane La protesta al Loperfido Un gesto di dignità di SAVERIO CICCIMARRA*

Si temeva il peggio e puntualmente si è realizzato. Il blocco della commessa di Trenitalia e il conseguente mancato pagamento dei lavori già realizzati hanno costretto al ricorso alla Cassa integrazione ordinaria. Lo aveva lasciato intendere l’amministratore delegato di Ferrosud Bruno Moscariello solo due giorni fa al “Quotidiano”. Ieri è arrivata la conferma ufficiale nel corso del faccia a faccia che si è tenuto presso la sede di Confindustria. La richiesta di cassa integrazione ordinaria è stata infatti ufficializzata nel corso di un incontro a cui hanno partecipato il direttore di stabilimento, Bruno Moscariello, il responsabile, Sergio Lucherini, assistiti da Sandra Mastro dello staff relazioni industriali di Confindustria, il segretario della Fiom Cgil, Giuseppe Giannella, della Fim Cisl, Gerardo Evangelista, della Uilm Uil, Giuseppe Grieco, e della Failms Cisal, Carmenio Morelli. La Ferrosud di Matera, che produce materiale rotabile e cura il riallestimento di carrozze ferroviarie, ha chiesto la cassa integrazione ordinaria per 44 dei 144 dipendenti in organico (38 operai e sei impiegati), per dieci settimane. La decisione è motivata con la riduzione della commessa, da 901 a 450, per il

riallestimento di carrozze per il treno Eurocity, che coinvolge tutte le aziende appaltatrici. Nelle prossime ore le organizzazioni sindacali che si sono confrontate fino a tarda ora, porteranno la proposta di Cassa integrazione ordinaria all’assemblea dei lavoratori. La preoccupazione per la situazione aziendale e per il comportamento assunto da Trenitalia resta grande e comunque la scelta aziendale non ha colto di sorpreso visto il momento che si vive, la difficoltà di rapportarsi con i fornitori e di acquistare nuovo materiale. Tutte situazioni che hanno creato alla Ferrosud ed anche alle altre aziende che hanno perso la commessa di Trenitalia una profonda difficoltà che si sta materializzando proprio in queste ore con i ricorsi alla cassa integrazione. Per Ferrosud che proprio nei mesi scorsi aveva presentato la nuova commessa dell’Orient Express e che contava anche sul lavoro con Trenitalia il fulmine arrivato rischia di penalizzare fortemente il futuro dei lavoratori. La situazione potrebbe sbloccarsi in tempi brevi come richiederne di lunghi. Il tutto in un’incertezza generale che preoccupa fortemente. p.quarto@luedi.it

CLICK SULLA CITTA’

Via Gattini. Gimkana pedonale fra gli alberi ACCADE nella centralissima Via Gattini dove i cittadini sono esasperati e temono per la loro incolumità a causa dei numerosi alberi, piantati dal Comune di Matera sui marciapiedi, circa tre anni fa. Arbusti ormai quasi del tutto divelti o in bilico a ridosso dei marciapiedi, probabilmente in seguito alle avverse condizioni atmosferiche che hanno interessato la città e la provincia negli ultimi mesi. Il presidente del Comitato di quartiere, Salvatore Caputo, spiega di aver personalmente sollecitato, a nome di tutti i cittadini residenti, l'Ufficio Ambiente del Comune circa quindici giorni fa per richiedere un intervento urgente per il ripristino dei danni causati dal maltempo. Dal palazzo di città gli è stato risposto che, pur registrando la segnalazione, non era possibile provvedere in tempi brevi alla messa in sicurezza degli alberi, a causa dell' insufficienza ormai cronica degli operai a loro disposizione. «Sono stati piantati male all'origine sostiene Caputo. Gli fa eco Ciccio Sacco, titolare di una storica tabaccheria di Via Gattini che, nell'indicare gli alberi aggiunge:«Ho provveduto personalmente alla messa in sicurezza di alcuni alberi vicini alla mia rivendita, legandoli con lacci e spaghi ad un palo della luce e ad alcuni cestini dei rifiuti per evitare danni ai passanti e ai clienti del mio esercizio commerciale, visto che dal Comune nessuno prende provvedimenti. Aspettano forse

ci scappi il morto?». In molti altri quartieri della città si vive la stessa situazione di Via Gattini e i cittadini attendono da tempo interventi urgenti non più procrastinabili. Se la città ha l'ambizione di elevarsi a Capitale Europea della cultura, a maggior ragione ha il dovere di presentarsi all'Europa con una veste diversa, non solo di immagine, ma soprattutto dimostrando rispetto per i suoi cittadini e per i numerosissimi turisti che quotidianamente affollano le vie della città. fe.ma.

Ho letto la lettera che gli alunni del "Loperfido" di Matera hanno inviato a Nigro per richiedere maggior attenzione e celerità per i lavori di sistemazione della loro scuola. Io stesso ho presentato all'Assessore provinciale all'Edilizia scolastica, per conto della suddetta scuola , un'interrogazione consiliare così ho deciso di scrivere agli studenti del Loperfido una lettera. Cari ragazzi, ho gradito molto la bella lettera che avete inviato al Presidente dell’Amministrazione provinciale di Matera, riportata qualche giorno fa sulla stampa locale. Quanto avete scritto è un gesto di dignità che rivendica il vostro diritto a frequentare una scuola, la cui agibilità permetta un sereno utilizzo di tutte le strutture che una scuola moderna è giusto che abbia. Le richieste di procedere con urgenza alla riqualificazione dei punti deboli del vostro edificio scolastico, per renderlo più sicuro a voi studenti che nella scuola passate gli anni più belli della vostra giovinezza, sono più volte cadute nel vuoto, ma non siete gli unici, poiché ho raccolto le stesse lamentele dagli alunni di Ferrandina, di Policoro, di Matera… Per quanto riguarda, invece, la mia interrogazione sull’edilizia scolastica e in particolar modo sui lavori concernenti il vostro edificio scolastico, sappiate che continuerò a sollecitare non solo l’Assessore Santarsia, ma tutti gli uffici preposti, affinché si dia corso a quanto ci è stato promesso nel Consiglio provinciale al quale anche voi avete assistito. Nel salutarvi, l’occasione mi è gradita per augurarvi di continuare, con costante buona volontà, l’anno scolastico in corso. *Consigliere provinciale di Forza Italia


Matera 29 «Rimanere ingabbiati come dei polli mentre tutto vacilla, è una situazione desolante» Martedì 3 febbraio 2009

Via Ridola, lavori troppo lunghi Commercianti danneggiati, insorgono e si lamentano IL protrarsi dei tempi di completamento dei lavori ha messo in serie difficoltà l'economia delle attività costrette ad operare tra I lavori in corso. Commercianti preoccupati ed avvelenati per un inconveniente che rischia di pesare come non mai. «Rimanere per oltre sei mesi ingabbiati come dei polli per l'accesso ai nostri negozi» dichiara un commerciante, «mentre i clienti diminuiscono sensibilmente e la situazione economica comincia sempre più a vacillare è desolante». Oltre alla tempistica dei lavori, alcune opere sono in contrasto con quanto esisteva. «In ottanta giorni Phileas Fogg nel 1872 ha compiuto il giro del mondo», afferma Vito Evangelista titolare di Nonsoloottica. «A Matera che si candida per essere Capitale della Cultura non riusciamo a completare un lavoro come questo in 8 mesi, 240 giorni, che riguarda una strada di 200 metri di lunghezza per circa per 1.900 metri quadrati. Noi abbiamo bisogno di certezze, le nostre famiglie hanno bisogno di certezze, le nostre attività,che sono diventate nel frattempo delle passività,hanno bisogno di certezze: non abbiamo certamente bisogno di chi ci risponde di "non avere le palla magica». La lentezza dei lavori è dettata da intoppi decisionali che in taluni casi come la realizzazione dello slargo antistante la chiesa del Purgatorio ha richiesto cinque disegni, mentre, tre sono state le settimane necessarie per decidere se la pavimentazione doveva essere orizzontale o a spina di pesce. Altre tre settimane per decidere sui pali dell'illuminazione e sul tipo di lampada da usare. «Pur nella consapevolezza che tali lavori di riqualificazione di via Ridola avrebbero giovato ai residenti e alle attività commerciali della zona», dichiara Paolo Raffaele titolare del ristorante Al Falco

Le difficoltà quotidiane che vivono commercianti di via Ridola per il transito ed il lavoro (foto Videouno)

Grillaio, oggi stando così le cose, mi trovo costretto a dover ridimensionare il numero dei miei collaboratori. «Saltata per ovvi motivi tutta la stagione estiva e quindi anche turistica,

non posso assolutamente permettermi di arrivare alle soglie di Pasqua in una situazione così disagevole e di precarietà determinata da un cantiere, la cui fine non è dato intravedere anche per la totale improv-

visazione con cui si procede». Non solo un calo di presenza per i commercianti , ma anche un problema di ordine pubblico e sicurezza visto che vi è una impossibilità al transito dei mez-

zi di soccorso. «Non fa piacere a nessun edicolante perdere la vendita dei giornali come mi è accaduto dichiara Franco Capolupo edicolante. Noi lavoriamo guadagnando qualche centesi-

mo a vendita e vedere sparire i miei abituali clienti così vistosamente per responsabilità evidenti ti rende molto deluso e amareggiato». Michelangelo Ferrara matera@luedi.it

Il percorso che ha portato al prolungarsi della riqualificazione

Costituita associazione di strada La fine del cantiere attesa nel 2008 I lavori di riqualificazione di via Ridola e di recupero dei percorsi pedonali turistici di vico San Giuseppe iniziarono il tre giugno e sarebbero dovuti terminare il 24 dicembre 2008 almeno secondo quando riporta la tabella dei lavori. Le opere di intervento, cominciarono all'altezza del Palazzo della Provincia e da subito hanno creato non poche difficoltà a residenti e commercianti che hanno visto diminuire sensibilmente i loro guadagni. I lavori cominciati per lotti non sono ancora terminati e i commercianti hanno deciso di costituirsi come associazione di strada per sensibilizzare gli amministratori e dare un'accellerata ai lavori. Ad ottobre 2007 un incontro tra amministratori, commercianti e I re-

sidenti sembrava aver messo la parola fine al disagio. Le garanzie date sulla ripresa dei lavori dopo l'Epifania e la consegna in tempi brevi e comunque entro la primavera successiva non sono state mantenute. Infatti, per assistere al primo colpo di piccone, bisognerà attendere il 17 giugno 2008 per poi sospenderli il 27 di giugno per l'avvicinarsi dei festeggiamenti di Maria Santissima della Bruna. Ancora trenta giorni di lavoro prima di una nuova sospensione dettata questa volta dalle ferie estive per i lavoratori e per i commercianti costretti a lavorare tra ruspe, operai ed escavatori. La stagione turistica termina tra le difficoltà degli operatori che si vedono ridurre i loro guadagni oltre a rimanere chiusi a mezzogiorno. Ini-

zia la pavimentazione del versante sud della strada tra le indecisioni sulla disposizione del pavimento. Il venti dicembre scorso via Ridola quale “ nuovo salotto di Matera” è stata inaugurata dal sindaco Emilio Nicola Buccico. I lavori continuano nei pressi dell'albergo Italia (che si è visto annullare cinque prenotazioni per impossibilità da parte dei clienti di raggiungerlo) e secondo la tempistica si sarebbero conclusi in sette giorni, ma i quindici metri di strada nascondono un groviglio di tubi e cavi delle utenze che non si aspettava nessuno e sbrogliare la matassa non è cosa facile. Basti pensare che la pavimentazione copriva un groviglio di cavi di corrente(20.000 volts) gas, fibre ottiche, tubi d'acqua e fogna. mic.fer.

I lavori in corso in via Ridola

Presentato uno studio frutto di un’intesa tra l’ex Asl 4 e l’Ufficio scolastico provinciale

Guardia alta sull’obesità infantile

L’incontro con gli studenti della Nicola Festa

L'OBESITA’ nell'infanzia è un'emergenza nazionale da quanto è emerso dai dati presentati nel corso della conferenza stampa “A pranzo con l'esperto'' organizzata, ieri, dal dirigente scolastico Pancrazio Toscano presso la Scuola Media “Nicola Festa”. Il 12% dei bambini italiani è obeso ed il 24% in sovrappeso. Nell'Asm (Azienda Sanitaria Matera), ex Asl 4, il 13% dei bambini

risulta obeso ed il 26% è in sovrappeso. Il dato più allarmante è che gli stessi genitori non sempre hanno un quadro corretto della situazione ponderale del proprio figlio, al contrario sembrano ignorare il problema. Sono stati presentati i risultati della ricerca mirata alla valutazione dello stato nutrizionale, delle abitudini alimentari e degli stili di vita dei ragazzi di età compresa tra 6 e 13

anni. Il protocollo d’intesa è stato siglato tra l’ex Asl 4 e l'Ufficio Scolastico Provinciale. La scuola dispone, nell'arco dell'anno scolastico, di una mensa improntata alle regole di dietetica suggerite dalla dottoressa Carmela Bagnato, responsabile dell'Unità Operativa di Nutrizione Clinica e Dietetica dell'ospedale “Madonna delle Grazie”. «L'educazione alimentare s'inserisce nel quadro più ampio di educazione alla salute. - ha affermato Pancrazio Toscano, dirigente scolastico della “Nicola Festa” - Da tre anni, sette classi, a tempo pieno, consumano un pasto giornaliero. La mensa rappresenta un veicolo di convivenza e di socializzazione, anche perché alcuni insegnanti mangiano insieme agli alunni. Si cerca di correggere le abitudini alimentari, di usare bene le pause scolastiche ed evitare spuntini intermedi tra un pasto e l'altro. Non sempre i risultati sono immediati, però gli alunni incominciano a capire che l'alimentazione è la base della loro

salute fisica e che bisogna evitare i fast food e le abbuffate veloci e frettolose». «In questa scuola ho presentato in passato il tema dei trapianti. interviene il dottor Vito Gaudiano direttore generale dell'Asm Abbiamo infatti stabilito di trattare tre tematiche: alimentazione, dipendenze e trapianti. Ci impegniamo a fornire messaggi corretti a ragazzi e genitori. La dieta mediterranea, consacrata da secoli nel mondo contadino, ha dato ottimi risultati. Vogliamo tornare su queste buone abitudini. Una cattiva alimentazione conduce a diverse patologie nell'età adulta. È luogo comune considerare, erroneamente, l'anoressico ammalato e l'obeso sano, gioviale e simpatico. L'obesità è una vera e propria malattia. Gli spot pubblicitari televisivi propongono merendine che favoriscono l'iperpeso». «Questo incontro è un'opportunità per tastare il funzionamento di un progetto importante tendente a fornire risposte attendibi-

li e scientifiche su un problema che interessa tutti. - ha spiegato il dottor Mario Trafiletti direttore Ufficio Scolastico provincia di Matera - L'obesità infantile è in continuo aumento per gli stili di vita sbagliati imposti da situazioni socio-ambientali». La dotttoressa Mariangela Mininni dell'ambulatorio Nutrizione Clinica e Dietetica dell'ospedale “Madonna delle Grazie”, collaboratrice della dottoressa Carmela Bagnato è invece entrata nel vivo dello studio: «274 bambini, 138 maschi e 136 femmine di età compresa tra sei e tredici anni, della Scuola Elementare e Media sono stati presi a campione. Abbiamo valutato lo stato nutrizionale dei piccoli mediante le seguenti metodiche: antroplicometria (peso, altezza, circonferenze e pliche), bioimpedenziometria per la valutazione composizione corporea, Musc Lab per la misurazione della forza muscolare, Optjump rilevazione delle prestazioni fisiche di un soggetto». Nunzio Longo matera@luedi.it


30 Matera Non si registrano particolari problemi nelle facoltà materane, solo qualche disservizio in segreteria Martedì 3 febbraio 2009

I volti nuovi di Sui Generis Grazia Grande è il neo presidente della Federazione E' LA ventiquattrenne Grazia Grande il nuovo presidente della Federazione universitaria Sui Generis di Matera. Grande, studentessa del corso di laurea in Operatore dei beni culturali, subentra a Domenico Ferrara. Si sono svolte qualche giorno fa le elezioni per il rinnovo del direttivo dell'associazione. I “volti nuovi” di Sui Generis che affiancheranno Grazia Grande sono Raffaele Marcosano e Angelo Iula (vicepresidenti), Andrea De Angelis (tesoriere), Leanna Ciciriello (segretaria), Maria Bruna Malcangi (responsabile dei rapporti con la stampa) e i consiglieri Giuseppe Iacovino, Marilena Di Fonzo e Ilaria Morelli. I componenti del direttivo sono rappresentativi delle tre facoltà (“Agraria”, “Ingegneria” e “Lettere e filosofia”) dell'università degli studi della Basilicata presenti nella città dei Sassi. «Per il momento porteremo avanti i progetti che sono già stati presentati, tra questi l'emeroteca e il laboratorio di fotografia. - afferma il presidente Grande - Per quanto riguarda le prossime iniziative, invece, il direttivo deve ancora pronunciarsi. Sicuramen-

Domani assemblea della Fiom e Fp Cgil verso lo sciopero generale

Il polo umanistico

L’interno del polo universitario di via Lazazzera

te, dobbiamo ricordare l'ultima conquista, quella degli appelli (sono stati recentemente ripristinati gli appelli straordinari nella facoltà di Lettere e filosofia del polo materano dell'università degli studi della Basilicata per gli studenti fuori corso, ndr)». «Nelle facoltà materane non si registrano particolari problematiche - aggiunge Grande - a parte qualche disservizio con la segreteria. Gli studenti, ad esempio, hanno segnalato lentezza nelle prati-

che: ci sono stati casi in cui esami sostenuti nel 2003, fino a qualche giorno fa, non erano stati ancora verbalizzati». “Al Sud qualcosa sta cambiando” è il motto con il quale la Federazione Sui-generis ha iniziato la campagna di tesseramento per il 2009. Fiducioso Domenico Ferrara che supervisionerà il lavoro del nuovo direttivo: «Amplieremo ulteriormente il raggio d'azione. L'obiettivo è quello di rimodulare il sistema di partecipazione dei gio-

vani, affermare quel protagonismo che non c'è più. Basti pensare che la nuova giunta del consiglio regionale ha un'età media di 65 anni». Il 21 marzo i ragazzi della Federazione Sui Generis parteciperanno a Napoli alla giornata contro tutte le mafie: «In quell’occasione sarà presentato un nostro cortometraggio, ancora in fase di realizzazione», conclude Ferrara. Rossella Montemurro r.montemurro@luedi.it

DOMANI con inizio alle 9,30 si terrà presso la sala conferenze della Mediateca provinciale di Matera in piazza V. Veneto un'assemblea dei lavoratori pubblici e dei metalmeccanici organizzata dalla Fiom e dalla Fp Cgil di Matera, in preparazione dello sciopero generale delle due categorie proclamato per il 13 febbraio. All'assemblea parteciperanno Vito Maragno (Segretario generale Fp Cgil) Giuseppe Giannella( Responsabile Fiom Cgil Matera) Manuela Taratufolo (Segretaria Generale Camera del lavoro della Provincia di Matera) concluderà Alfredo Garzi (Segretario Nazionale Fp Cgil) l'iniziativa nasce dall'idea di unificare il mondo del lavoro sia esso pubblico che privato poiché ciò che accomuna la lotta dei lavoratori pubblici e dei metalmeccanici è la richiesta di continuità, di stabilità del rapporto di lavoro e la richiesta di maggiore tutela del salario che può avvenire solo alleggerendo la pressione fiscale su chi le tasse le paga davvero, i lavoratori dipendenti. Infatti, gli ultimi dati di Bankitalia ci dicono che le ritenute sui lavoratori dipendenti e sui pensionati nel 2008 sono aumentate del 7,7%. matera@luedi.it

Inizia l’ anno accademico

Incontro preparatorio con i tre Gruppi di azione locale e il Cea

Premio Unitep 2008 a Giuseppe Matarazzo L’Ente sarà presente alla Borsa Internazionale del Turismo Venerdì la consegna

La Provincia programma la Bit

LA Provincia di Matera si prepara alla Borsa Internazionale del turismo. Si è svolto infatti nella giornata di ieri un incontro preparatorio, con la presenza dei 3 Gal (Gruppi di Azione Locale) della provincia e dei Cea (Centri di Educazione Ambientale) operanti sul territorio materano, per l'organizzazione della partecipazione della Provincia di Matera alla Borsa Internazionale del Turismo, in programma a Milano dal 19 al 22 febbraio prossimi. Dall'incontro è emersa la condivisione del programma di iniziative che l'Ente intende realizzare e del metodo di condivisione dell'organizzazione della partecipazione con gli operatori del territorio. «Durante la manifestazione milanese, infatti, - afferma l’assessore al Turismo Giovanni Iannuzziello - l'intento di questo Ente è di coinvolgere attivamente i protagonisti della promozione e della valorizzazione del territorio. Attraverso l'organizzazione di incontri e momenti dedicati, si vuole dare quindi l'opportunità di presentare propri progetti e proprie iniziative lungo gli assi tematici della promozione del turismo scolastico ed ambientale e della valorizzazione delle emergenze storiche e culturali. Nel panorama delle iniziative a cui la Provincia di Matera intende dare ampio spazio e visibilità, anche ottimizzando l'occasione di valorizzazione rappresentata dalla fiera milanese, spiccano poi quelle legate alla promozione del turismo sostenibile. Alla Bit sarà presente l'Associazione Nazionale dei Borghi Autentici d'Italia, a cui aderisce anche la

Provincia di Matera, ed in quell'occasione saranno presentate ad operatori e stampa di settore le peculiarità del tessuto dei piccoli comuni. Infine, grande importanza sarà data al tema dell'internazionalizzazione del nostro territorio e dei rapporti con gli operatori stranieri. In particolare, è in programma un incontro con diversi operatori turistici giapponesi: un'occasione per migliorare un rapporto di reciproca collaborazione fra il nostro territorio e gli operatori nipponici, che prosegue lungo l'itinerario di cooperazione portato avanti da diverso tempo da questo Assessorato». matera@luedi.it

Il presidente Nigro e l’assessore Iannuzziello

SARÀ inaugurato venerdì presso il Centro Congressi del Palace Hotel alle ore 17, l'anno accademico 2008/2009 dell’Unitep. Nella stessa serata sarà consegnato il Premio Unitep 2008 al professor Giuseppe Matarazzo, ispettore scolastico in pensione. «Come è noto - spiegano dall’Unitep - il premio viene attribuito a cittadini della nostra comunità provinciale, che, con il loro lavoro, ma soprattutto con la loro dirittura morale e civile, hanno rappresentato un punto di riferimento per le future generazioni. Il direttivo Unitep, assegnando il premio ad un rappresentante della scuola, oltre a riconoscere il valore e la statura di un uomo come Matarazzo, tutto proteso al bene

dell'educazione delle future generazioni, vuole anche sottolineare come la scuola di oggi, oggetto di continui “aggiustamenti”, abbia bisogno di uomini di alto profilo culturale e professionale». Il premio Unitep assegnato a Giusepppe Matarazzo si inserisce anche nella tematica del progetto culturale programmato per il 2009 sulla figura di “Edmondo De Amicis” nel primo centenario della sua morte. Il tutto tende, per di più, a confermare e ricordare che, pur senza ignorare altri aspetti della vita sociale, civile e culturale, quello dell'educazione permanente rimane sempre un problema centrale caratterizzante nei programmi Unitep, nella convinzione che l'educazione o è permanente o non è.

Lucani questa sera su Sky alla scoperta del Buddismo LA comunità buddista lucana si chiama a raccolta. Questa volta non in una riunione casalinga, ma davanti al mezzo principe della comunicazione: la televisione. Stasera, infatti, alle 21.30 e martedì 10 febbraio sempre alle 21.30 andrà in onda su ECOTV (SKY 906), una trasmissione girata al Centro Culturale dell'Istituto Buddista Italiano di Roma. Nel corso del passaggio mediatico, la lettura del Sutra del Loto (scritto sacro che tramanda l'insegnamento del Budda Shakyamuni Guatama Siddartha) e del Gosho (lettere del Budda Nichiren Daishonin 1222/1282). Un’occasione a servizio per tutti i lucani che, per motivi contingenti, non sempre possono seguire e condividere un credo che fa sempre più proseliti, seppur in un territorio a

forte tradizione cattolica. Ma sopratutto l'opportunità di presentarsi al grande pubblico lucano che è giusto abbia circostanze per esercitare libertà di scelta in ogni direzione, non ultimo quella religiosa. L'idea è nata dal direttore di questa piccola tv ecologista, in seguito alla lettura continuativa della Bibbia andata in onda mesi fa sulla Rai. Ha voluto dare spazio ai testi sacri delle altre religioni (Protestanti, Islamici, Induisti e l'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai per i Buddisti). Si tratta della lettura senza interruzioni, fatta da persone diverse, di tre capitoli del Sutra del Loto e di alcune lettere del Budda Nichiren Daishonin. «E' sicuramente importante far conoscere i testi sui quali si basano le principali religioni del mondo, sia per favorire il dialogo interreli-

La statua di Buddha

gioso e la convivenza, sia per conoscere punti di vista diversi su come costruire un mondo pacifico. - ha dichiarato Francesco Marano, rappresentante regionale Istituto buddismo italiano Soka Gakkai - Il Buddismo di Nichiren Daishonin, in

particolare, ha come obbiettivo quello di sviluppare la compassione e la realizzazione della propria vita per raggiungere la felicità individuale e collettiva». Francesco Giusto matera@luedi.it



Matera

Martedì 3 febbraio 2009

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a cura di Videouno

Federalismo fiscale

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Cliente distratto in piazza Ascanio Persio

Si svolgerà giovedì 5 febbraio alle ore 17 a Matera nella Mediateca Provinciale in Piazza Vittorio Veneto una conferenza su “Federalismo fiscale e infrastrutture: scelte strategiche tra vincoli e opportunità di crescita”, organizzata dai Clubs Lions Matera Host e Iesce Matera-Altamura-Santeramo. «Si tratta – spiegano gli organizzatori – di un tema di estrema attualità, il cui dispositivo legislativo è in corso di approvazione nelle aule parlamentari». Giiovedì, durante la conferenza “Federalismo fiscale e infrastrutture: scelte strategiche tra vincoli e opportunità di crescita” interverranno autorevoli relatori sotto i vari punti di vista (amministrativo, economico, politico e costituzionale) e certamente sarà interessante per tutti conoscere le implicazioni sulle realtà territoriali.

Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10

Tunnel contro la violenza

GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).

Sarà presentato questa mattina alle 10.30, nel corso di una conferenza stampa nella Sala Giunta del Comune di Matera, il progetto “Tunnel”, iniziativa promossa dal Comune di Matera, in qualità di capofila, dalla Provincia di Matera, dalla consigliera delle Pari Opportunità e dall’Asm, nonché da diversi operatori del terzo settore. L’obiettivo è la costituzione di una rete territoriale per la prevenzione di ogni forma di violenza sulle donne. All’incontro con i giornalisti, a cui prenderanno parte tutti i partner del progetto, interverranno il sindaco di Matera Emilio Nicola Buccico, il presidente della Provincia di Matera Camine Nigro, l’assessore alle Politiche Sociali Michele Plati e la consigliera di Parità Tonia Giacoia.

Dsm e Cinefabrica Teatro, disagio mentale e integrazione sul palco della vita. Oggi a Matera, con inizio alle 20,30, Cinefabrica riproporrà, presso la sala cinema “Piccolo Duni’’ in vico XX Settembre lo studio teatrale “Valige scomode ma sognanti” . Il lavoro è stato realizzato a conclusione del percorso di teatro sinergico promosso dal Dipartimento di Salute Mentale - Centro Integrato Polivalente di Serra Rifusa di Matera dell’ Azienda sanitaria di Matera (Asm) e da Progetto Popolare cooperativa sociale. Il laboratorio teatrale rivolto agli utenti del Centro Integrato Polivalente di Serra Rifusa e del Progetto Popolare cooperativa sociale, è stato condotto da Andrea Santantonio, che ha curato anche la regia dello studio teatrale “Valige scomode ma sognanti”, da Nadia Casamassima e Donatella Tummillo con la collaborazione di Aurelia Lupo e di Enrico Ruggieri.

Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). MateraPisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05.

FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 UVA MOTTA C. via Gravina 40 - 0835264331

Cooperativa Associazione

“Jan

Patocka” 0835/333604 “Matera gioca” 0835/312005

emergenza sanitaria

118

PRONTO SOCCORSO Guardia medica 0835/262260 Ambulanza 0835/336882 Croce Azzurra 0835/331314 SERVIZI SOCIALI Croce verde 0835-310066/310045 Sert 0835/253704

•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Associazione soldaretà 0835-334167 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033 •Aism 0835/336803 •Domos Basilicata 0971991676

I cerchi delle fate •il cenacolo Ultimo giorno, oggi, presso il laboratorio Materia, in via Bruno Buozzi n° 89, per visitare “I cerchi delle fate”. In esposizione una collezione di vasi in ceramica eseguiti con le tecniche raku dal laboratoio Ceramiche d'Arte di Maria Bruna Festa, e colliers in argento e pietre del Laboratorio di Arti Orafe e Lignee Materia. La mostra può essere visitata ogni giorno, fino al 3 febbraio, dalle 18 alle 21 o su richiesta telefonando al 334 3602038 o allo 0835 311136 in orari di lavoro. A margine dell’esposizione, sono previsti alcuni eventi.

Città dei Sassi Opera Festival Dopo il successo dello spettacolo di venerdì sera, prosegue la rassegna organizzata nell’ambito del Città dei Sassi Opera Festival. Il 7 marzo con “Le Donne di Puccini”, serata dedicata alla musica di Giacomo Puccini con la rappresentazione, in forma scenica, con cantanti e attori. In repertorio, celebri arie dei personaggi femminili del grande compositore toscano. Anche per l’edizione 2008-2009 il maestro Enzo Di Matteo ha voluto arricchire la rassegna lirico-teatrale da lui ideata con momenti dedicati alle differenti espressioni musicali e alle opere della tradizione lirica romantica. Un appuntamento che si è rinnovato anche per l’interesse mostrato dal pubblico del “Città dei Sassi Opera Festival” verso questo repertorio.

0835/256309 IL 17 MARZO

•Le Botteghe

“Canto perché non so nuotare… da 40 anni” il titolo dello show che Massimo Ranieri porterà in scena martedì 17 marzo al Teatro Duni di Matera, città nella quale torna ancora una volta. Artista completo, cantante, ma anche attore, affabulatore ed istrione Massimo Ranieri, propone uno spettacolo straordinario e coinvolgente, canta i suoi brani piu' famosi e tanto amati dal pubblico ed esegue per la prima volta alcune fra le più belle canzoni d'autore degli ultimi decenni. Brani che appartengono ai repertori di grandi cantanti come Battisti, Battiato, Mina ed altri artisti italiani. Coreografie di Franco Miseria arricchite dagli splendidi costumi di Giovanni Ciacci che rendono ogni brano un quadro a se. Nello spettacolo scritto con Gualtiero Peirce, lo showman partenopeo canta, balla e recita raccontando tappe emozionanti della sua vita.

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•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica) •MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137 •PINACOTECA D’ERRICO 0835/310137


33 Calcio Eccellenza Passo indietro del team di Liuzzi che deve tornare a giocare con umiltà Martedì 3 febbraio 2009

Forza Matera, colpo di spugna Dimenticare il ko col Valdiano e puntare il Balvano MATERA - Una sconfitta pesante, soprattutto nel risultato. Le quattro reti subite dal Forza Matera nella trasferta di Paterno contro la Ruggiero Valdiano sono una punizione troppo severa per la formazione di Francesco Liuzzi che ha dovuto fare i conti con un campo al limite della praticabilità che non ha consentito di esprimersi al meglio. Poi gli errori nelle ripartenze hanno condannato Di Pede e compagni alla sconfitta. Un 4-0 che non ha lasciato scampo ai materani. Adesso però bisogna subito voltare pagina perchè alle porte c’è la sfida contro il Balvano. La gara di domenica prossima sarà un vero e proprio scontro diretto in chiave salvezza. I tre punti in palio varranno doppio vista anche la classifica. Le due squadre sono divise da otto punti in favore del Forza Matera, quindi un successo della squadra della città dei Sassi potrebbe mettere un importante punto esclamativo sulla classifica. Contro il Valdiano non è andata bene. In avanti si è creato poco: il solo Orsi si è fatto vivo dalle parti di Loguercio. Poi si è potuto reclamare anche per un penalty non concesso dal di-

Cosa va NONOSTANTE la sconfitta, la classifica del Forza Matera non ha subito stravolgimenti. Le dirette concorrenti alla salvezza tranquilla non hanno fatto punti oppure non hanno giocato (vedi il Picerno a Policoro). Questo consente alla formazione materana di passare “indenne” il turno esterno per poter preparare al meglio la gara interna contro il Balvano, autentico spareggio. Sarà necessario in questa gara conquistare l’intera posta in palio perchè, il Forza Matera, la sua salvezza la deve conquistare tra le mura amiche. Adesso bisogna ritornare subito in carreggiata.

Cosa non va ANCORA una volta c’è da registrare una giornata non felice per la difesa. Quattro i gol subiti che portano il totale delle reti subite a quota 41. Un dato per il quale bisogna migliorare. Ad oggi quella del Forza Matera è la terza peggior difesa del campionato. Peggio della formazione della città dei Sassi c’è solo il Banzi, con 42 marcatute al passivo, e il Balvano con 44 reti beccate. E pensare che la Vultur, ultima in classifica, ha raccolto per 34 volte la palla dal fondo della rete. Servirà un atteggiamento più attento per migliorare questo dato: subendo meno reti sarà più facile trovare la salvezza. Manuel Mancini, sotto Cocchiararo e Lamacchia

retto re di gara Abbate di Potenza, per una trattenuta su Antonello Farinola mentre cercava di calciare a rete, ma alla fine sul risultato della gara non c’è niente da obbiettare. In settimana bisognerà lavorare molto con la speranza di recuperare quanto prima Emanuele Di Cecca, autentico faro della formazione materana. Il suo rientro in mezzo al campo potrebbe dare quel qualcosa in più che al momento sta mancando a questo Forza matera. La qualità che Di Cecca può dare a tutta la squadra è un elemento fondamen-

tale da non sottovalutare. Adesso bisogna ricominciare, magari proprio dalla vittoria ottenuta dieci giorni fa in casa col Tricarico. E’ quello il Forza Matera che deve scendere in campo, con umiltà e compattezza del gruppo. Il Forza Matera che riesce a sacrificarsi per ottenere un risultato positivo. In settimana Liuzzi deve lavorare soprattutto su questo aspetto, un aspetto mentale che potrebbe rivelarsi decisivo in questo finale di stagione. Una maggiore convinzione dei proprio mezzi

con una mentalità da squadra che deve lottare su ogni pallone per salvarsi: sarà questo il mix necessario per ottenere i punti per mettersi alle spalle almeno cinque squadre per conquistarsi la permanenza nel massimo campionato regionale senza la lotteria dei play out. E’ questo l’obiettivo che squadra e società si è prefissato sin dall’inizio e i mezzi per centrarlo ci sono. Adesso bisogna ricominciare dalla partita col Balvano, dando un colpo di spugna sulla sconfitta col Valdiano. Antonio Mutasci a.mutasci@luedi.it

Prima Categoria Rigamonti sconfitta ma sfortunata

Promozione Tucci: «Grande prova, poteva finire in goleada»

Onofrio suona la carica «Siamo sulla strada giusta Manca solo il risultato»

La coppia Armaiuoli-Domenichiello trascina al primo blitz il Varisius

infortuni e squalifiche alcune UNA RIGAMONTI trasformata gare sono state regalate, ma queche ha perso immeritatamente sto succede perché alcune volte contro un Montescaglioso che vengono a mancare degli stimoli era arrivato con la sicurezza di che io sto cercando di far uscire aver già in tasca i tre punti. Le vifuori a tutti. La prestazione di cende societarie della scorsa setdomenica è stata una dimostratimana in casa Rigamonti, hanzione che possiamo dare molto, no portato dei cambiamenti nei qualche piccolo correttivo nei ruoli dell'organico societario. ruoli e solo la sfortuna ha voluto Una presidentessa è a capo della che incassassimo il gol. Anche se società Mariella Licchelli. Sicudevo rimproverare Di Simine ramente i i giocatori tutti, voleche ingenuamente si è fatto vano dare un segnale alla nuova espellere lasciando i presidentessa, dalla compagni in dieci. volontà di voler proMa questo sono sicuseguire in questo ro che non si ripetecampionato, all'imrà. Ho avuto la dipegno cercando di sponibilità da parte dare il massimo, è codi tutti per cominsì è stato, almeno sul ciare insieme questa piano del gioco ma avventura, è sono sinon del risultato. curo che già la prosAncora si è andati in sima gara sarà posicampo senza un alletiva per noi se gionatore, ma la squachiamo come domedra tutta ha fatto nica. L'unico handiquadrato intorno al cap che abbiamo, è la più “anziano “ giocamancanza di una tore come esperienpunta che concretizza, il calciatore Gian- Gianfranco Onofrio zi il nostro lavoro, franco Onofrio. Proma cercheremo di prio con Onofrio parporre un rimedio. Intensificheliamo di questa lodevole prestaremo gli allenamenti, e che tutti zione della Rigamonti e cerchesappiano che in campo dovranno remo di sapere se ci sono margilottare fino all'estremo, poi a preni di miglioramento. Onofrio in scindere dal risultato sappiamo questa settimana lei ha preso in di uscire dal campo avendo fatto mano la squadra e in campo l'abil proprio dovere senza rimorsi. biamo vista trasformata. Cosa ha Ho grande fiducia in loro e vofatto per ottenere questo cambiaglio che la dimostrino la domenimento? « Io di eccezionale non ho ca in campo. Ora li voglio ringrafatto niente, conosco bene i miei ziare pubblicamente per la gara compagni è ho capito che bisocontro Montescaglioso, anche gnava motivarli, fargli cacciare loro hanno notato che sono uscifuori il carattere che hanno, io in ti dal campo fieri e a testa alta campo ho sempre dato tutto me non come le precedenti gare. I ristesso, e la stessa cosa ho preteso sultati a momento debito arriveda loro. Noi non siamo inferiori a ranno. » nessuno, se giochiamo tutti compatti ed uniti i risultati posVincenzo Bochicchio sono arrivare. C'è da dire che tra matera@luedi.it

FINALMENTE il Varisius ritorna a Matera con i tre punti, bravi tutti dal primo l'ultimo. Grande prestazione di tutto il collettivo, per circa ottanta minuti in campo si è visto solo una squadra, quella nero verde. In particolare va segnalato che il duo Armaiuoli - Domenichiello è stato un vero incubo per la povera difesa del Vitalba, dopo i primi dieci minuti di schermaglia tra le due squadre, il centrocampo materano, grazie alle giocate di Festa e Galeota, ha innescato i due attaccanti che hanno fatto venire gli incubi ai loro avversari e fatto all’occorrenza la differenza. La vittoria di domenica vale doppio, tantissimo ai fini della salvezza, sia perchè ottenuta ai danni di una diretta avversaria, sia perchè si è ritornati fuori dalla zona play-out e coinvolgendo in modo diretto la Santarcangiolese, e soprattutto si è dato una buona risposta ai tanti perchè dopo la trasferta di Pescopagano. Il finale di gara non è piaciuto al mister Tucci: «Siamo stati grandi ieri, passati in vantaggio non abbiamo calato il ritmo e subito il ritorno degli avversari come era capitato in passato, anzi abbiamo cercato di chiudere la gara e andare al riposo sul due a zero è stato importante. Nello spogliatoio mi sono raccomandato di stare attenti nei primi minuti, perchè il Vitalba si sarebbe gettato in avanti alla ricerca del gol per riaprire la gara, i ragazzi hanno fatto tutto alla perfezione, anzi Domenichiello ha fatto meglio regalandosi una tripletta. Sul tre a zero abbiamo sbagliato altre occasioni con Armaiuoli, e Galeota, poi nel finale, complice un po' di stanchezza e qual-

Il tecnico Tucci e il centrocampista Roberto Festa

che dubbia decisione arbitrale, vedi il rigore che non c'era, abbiamo sofferto, ma alla fine si è portato in porto con qualche patema d'animo il risultato”. Nella ripresa non è rientrato in campo Albano al centro della difesa per un piccolo problema muscolare, si spera di recuperarlo per domenica contro il Moliterno. Tanta soddisfazione nel clan del Varisius, anche per la buona vena realizzativa dell'under Domenichiello, in due gare giocate quattro gol, non è cosa da niente, e poi oltre ai gol riesce ad essere sempre pericoloso e fare la

differenza dando una mano importante per gli ultimi risultati della squadra materana: «Francesco è stata una vera rivelazione, afferma Festa uno dei veterani nero-verde, si è trovato subito bene in questa squadra, molti di noi quando è stato schierato per caso contro l'Irsina, non lo conoscevano, si parlava di lui dei tanti gol che sfoderava nel campionato juniores, perchè il suo mister Bellomo ne lodava le sue doti di calciatore rapido e freddo, poi visto all'opera ne abbiamo apprezzato le sue gesta». p.l.


Martedì 3 febbraio 2009

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Nel centrosinistra si fa largo la scelta di Angelo Buono

Alle 11 l’incontro dal prefetto

Comunali a Miglionico Borelli pronto a ricandidarsi

Soften non paga La Rsa proclama 8 ore di sciopero

MIGLIONICO - Sonnolenza politica all'ombra del Malconsiglio. E Borelli tenta il raddoppio. Mentre la primavera sta per portare in dono le nuove elezioni amministrative, non è ancora tempo di costanti e continuati iniziative politiche a Miglionico; come, d'altronde, in molti altri comuni. Ma ormai le cose più mature sembrano già delinearsi. Da mesi, certamente, è possibile annunciare -nonostante ancora la non ufficializzazione dell'atto- che l'attuale primo cittadino Vincenzo Borelli è pronto a tentare nuovamente di vincere le elezioni. Per fare un excursus su quel che è stato, comunque, facile andare a vedere tra consiglieri ancora di maggioranza e assessori non in odore di defenestramento chi potrebbe salvarsi. Allora, ecco spuntare la figura del vicesindaco Gino Pellegrini. Poi gli assessori Capodagli e Clementelli. A Miglionico, va inoltre ricordato, il sindaco forzista è stato da subito so-

Il municipio di Miglionico

stenuto dall'Udeur. Mentre An, con Emanuele Salerno, ha scelto di essere opposizione. Dall'altra parte dello steccato, invece, chiaramente da sempre il più accreditato a provare a riconquistare il Municipio è il segretario cittadino del Pd, Angelo Buono. Il giovane Buono, che ha carta d'identità che non arriva a segnare neppure quarant'anni, a differenza di quella del cinquantanoven-

ne Borelli, se dovesse essere scelto, dovrà capire quale strada intraprendere per arrivare al meglio all'appuntamento. Soprattutto dopo il flop della scorsa volta, quando Domenico Musillo (e nonostante il sostegno dell'intero centrosinistra) non riuscì a fare una bella figura. Buono, a leggere l'attualità, dovrebbe se le cose dovessero confermarsi e sottoscritte, sul sostegno a diverso titolo

per esempio dell'attuale consigliere di minoranza Domenico Guidotti e di altri anche più giovani. In questi orizzonti, però, si dovrà ancora capire il ruolo del Prc. Che sta cercando tramite un sondaggio pubblicato sullo spazio telematico cosarossa.blogspot.com quali pesci pescare. E il 55% di coloro che cliccano (a ieri 30), consigliano di fare una lista alternativa a tutte le altre, compresa quella piddina. Le sorprese potrebbero arrivare sempre dalle liste civiche, e non forse non proprio mosse dai vecchi nomi della politica locale di partito. Le lagne qualunquiste sono alla fine tante. Come tante evidentemente se ne sentono in altri luoghi. Come tante sono persino le giuste critiche. Sino alle posizioni costruttive. Se le voci danno garanzie, la vera e ardua battaglia anche se solamente di campagna elettorale sarà tra Borelli e Buono. Nunzio Festa provinciamt@luedi.it

Zito:«Puntiamo sull’agricoltura di qualità»

In 18 per il Distretto della Collina materana FERRANDINA - Il Distretto rurale della Collina materana pronto a diventare realtà. Il progetto, ancora in fase embrionale, coinvolge 18 comuni dell'area e numerosi operatori del settore agroalimentare e zootecnico. Le basi per far partire il Distretto sono state gettate in un primo incontro tra amministratori e imprenditori agricoli, ospitato presso la sala consiliare del municipio di Ferrandina. Finalità del costituendo Distretto rurale, oltre che innalzare la qualità dei prodotti delle singole aziende, renderli appetibili sul mercato di settore. In che modo? «Incentivando la valorizzazione dei prodotti tipici della zona, la promozione delle strutture agrituristiche e del patrimonio storico-architettonico» ha spiegato il presidente del Distretto agroalimentare di qualità del Metapontino Salvatore Martelli, che ha partecipato all’assemblea. Presente anche Gian Paolo Gagliardi, in

rappresentanza dell’assessorato provinciale all’Agricoltura. Tra i promotori dell’iniziativa l'assessore comunale all'Agricoltura Rocco Zito che ha assicurato il necessario supporto logistico e organizzativo. «Un segnale doveroso di attenzione - ha dichiaratonei confronti di un settore, come quello primario, troppo a lungo trascurato dalle istituzioni locali, nonostante le notevoli potenzialità di sviluppo e occupazione che esso offre, per giunta nel rispetto dell'ambiente e del territorio». Su cosa punterà il territorio di Ferrandina? Zito non ha dubbi. «Tre sono le filiere in cui il nostro territorio può giocare un ruolo da protagonista all’interno del Distretto e penso alla cerealicoltura, alla zootecnia e all’olivicultura. In quest’ottica il lavoro di promozione e di consolidamento sul mercato che l’Apal (la libera associazione di produttori costituita pochi mesi fa) sta

L’incontro sul Distretto a Ferrandina

portando avanti e l’impegno della XIII Commissione a riconoscere in tempi rapidi i marchi Dop e Igt (merito dell’impegno di Salvatore Russillo e Anna Maria Mangieri che ringrazio), non può che rendere il cammino più agevole. A farmi guardare con ottimismo al futuro del Distretto rurale della Collina materana - conclude Zito - la nutrita ed entusistica partecipazione dei giovani impenditori agricoli ferrandinesi». m.agata@luedi.it

VALBASENTO - Non c’è pace alla Soften. L’accordo sottoscritto in prefettura continua ad essere disatteso e la rappresentanza sindacale aziendale ha proclamato per oggi 8 ore di sciopero. I 32 lavoratori, in occasione del nuovo vertice convocato per le 11 di stamattina, saranno tutti a manifestare sotto il Palazzo di Governo. Chiedono a gran voce di essere pagati e di poter veramente tornare a lavorare. La nuova forma di protesta è stata decisa all’unanimità, dopo che, ieri, richiamati in fabbrica dall’azienda per una ripresa dell’attività produttiva, i lavoratori sono riuniti in assemblea permanente. Le ragioni? Più d’una. Innanzitutto, dopo aver disatteso l’impegno di far ripartire la produzione entro lo scorso 26 gennaio, la società di Biella ha perseverato su questa strada “dimenticandosi” di versare l’anticipo sulle cinque mensilità arretrate, concordato con i sindacati e la mediazione del prefetto di Matera Monteleone. Entro sabato i dipendenti dell’azienda dell’indotto del mobile imbottito avrebbero dovuto ricevere l’accredito di una parte degli stipendi non riscossi oggi lavoratori. Ma dei soldi nemmeno l’ombra. L’altra amara sorpresa, ieri mattina, al rientro in fabbrica. E’ vero, dopo l’intesa raggiunta con Tecnoparco, è tornata l’energia elettrica. Ma per rimettere in marcia uno stabilimento non basta. Occorre innanzitutto la materia

prima di cui, in base a quanto è stato riscontrato dai lavoratori, fino a ieri non c’era traccia alcuna. E non solo. Dopo uno stop così lungo (l’impianto non è in marcia da mesi, vista la lunga inattività coperta con la cassa integrazione) i lavoratori non hanno ravvisato le condizioni di sicurezza minime per poter far ripartire le linee di produzione. La situazione all’interno della Soften è talmente a rischio che i lavoratori non hanno potuto nemmeno timbrare il cartellino, dal momento che il locale che ospita il lettore dei badge è ai limiti dell’agibilità. Se a questo quadro generale piuttosto sconfortante, si aggiunge il fatto che l’azienda ha già disertato una volta l’incontro urgente convocato dal prefetto, dopo che le segreterie di Filtea Cgil, Femca Cisl e Uilta Uil avevano denunciato il mancato rispetto dell’accordo siglato il 12 gennaio, è compensibile la preoccupazione dei 32 lavoratori in organico allo stabilimento di Pisticci scalo. Quello di Soften è uno stato di criticità ormai conclamato che va affrontato di concerto con le istituzioni, tanto più che, come ricordano i sindacati, «la Soften è inserita nell'elenco delle aziende che stanno beneficiando di finanziamento pubblico erogato dalla Regione Basilicata per un ammontare di circa 900.000 euro». Margherita Agata m.agata@luedi.it

SPUNTI MARCONIA - Work over! In parole spicce, manutenzione! In Italia si chiama così l'escamotage per perforare nuovamente un pozzo già trivellato, senza chiedere una nuova Via, Valutazione di impatto ambientale. Il ministero dello Sviluppo economico si inventa, per Marconia, il work over, una parola inglese che di fatto permette alla Gas Plus di trivellare su un vecchio pozzo realizzando una nuova perforazione nella vicinanza della vecchia. Utilizzando la vecchia Via della Gas Plus (o chi per essa) si parla di manutenzione, anche se il dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, sempre tramite stampa, ha invece affermato che il lavori sul pozzo servivano per poten-

“No scorie Trisaia” evidenzia i rischi del potenziamento estrattivo del gas

Pozzo di Marconia, serve una nuova Via ziare le capacità produttive, cioè, estrarre più gas. Manutenzione o nuovo pozzo che sia, in considerazione del modo in cui viene effettuata, per l'elevato impatto ambientale che ha sul territorio, visto che si trova nel perimetro urbano di Marconia, la trivellazione della gas Plus dovrebbe, a nostro parere, essere assoggettata a una nuova procedura accurata di Valutazione di impatto ambientale [...]. Per un nuova trivellazione anche se vicino alla vecchia, come ci sembra di capire sia la trivel-

lazione di Marconia, si devono pretendere nuove valutazioni di rischi di inquinamento del suolo, dell'aria e delle falde acquifere e di tutto il contesto ambientale. Anche in virtù dei rischi collegati al fenomeno della subsidenza: cioè i movimenti del terreno a seguito dell'estrazione di metano. Fenomeno che crea abbassamenti del suolo della dimensione di 20/30 cm per tutta l'area della vena estratta, o sprofondamenti dei fiumi, come è accaduto in Val Padana, dove, addirittura si sono toccate

cifre di circa 5 metri di stravolgimento di argini e letti. Per l'estrema vicinanza della vena al paese, qualcuno può garantire ai cittadini dell'abitato di Marconia che non subiranno danni alle strade, alle stesse case dei cittadini o alla falda da cui si attinge acqua? Il fenomeno della subsidenza va monitorato costantemente con le nuove tecnologie prima e durante la trivellazione. Non dovrebbe, dunque, essere valutato dagli enti preposti tramite una nuova Via? Le falde acquifere, ad esem-

pio, ammesso e non concesso che siano state studiate nella vecchia Via, risalente al 1999, possono trovarsi a qualche metro di distanza dal vecchio pozzo e quindi essere intercettate e/o inquinate dalla nuova perforazione in atto. Gli ingegneri della Gas Plus non hanno la sfera magica per sapere cosa gli riserva il sottosuolo e quindi a priori non possono escludere la presenza di sacche molto pericolose [..]. Una Via corretta e adeguata, dovrebbe pertanto prevedere un laboratorio mobile di

analisi dell'aria che segue la trivellazione, per essere costante e attuale nel monitorare tutti i possibili rischi. Inoltre, come si controlla il non inquinamento della falda dei pozzi urbani utilizzati per uso anche potabile e sanitario, mentre sono iniettati nel terreno prodotti chimici per bucare la crosta terrestre o i residui delle stesse teste di trivella (che in genere sono fatte di uranio impoverito)? Dove sono i monitoraggi istituzionali regionali [...]? Tutte queste cose sono state valutate nella vecchia Via della Gas Plus? Non dimentichiamoci che a Policoro, nel 1991, un pozzo di gas esplose e bruciò per 15 giorni, inquinando l'aria e i poderi agricoli circostanti [...]. No scorie Trisaia


Martedì 3 febbraio 2009

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San Mauro Forte La Rsu dei dipendenti del Comune ha chiesto alle sigle l’avvio di una campagna di chiarimento

Il contratto della discordia divide sindacati e lavoratori SAN MAURO FORTE - E' con un comunicato stampa inviato alla Cgil, Cisl e Uil lucane che la Rsu dei dipendenti del Comune di San Mauro Forte ha reso noto il disagio di fronte al quale si trovano i lavoratori nella attuale fase conflittuale tra le sigle sindacali. Ad esse viene chiesto di impegnarsi a spiegare su ogni posto di lavoro, le ragioni che li hanno spinti a firmare (Cisl e Uil) o a non firmare (Cgil) gli ultimi accordi. Una richiesta semplice e lineare che parte dalla singolare constatazione che tutti sostengono di aver fatto la cosa giusta e nell'interesse dei lavoratori. La Rsu, prendendo atto che la quasi totalità dei dipendenti di questo Comune ha firmato la settimana

scorsa una petizione per richiedere un referendum sugli ultimi accordi sottoscritti non da tutti i sindacati, si fa promotrice di una proposta che può apparire persino banale nella sua semplicità: i sindacalisti della Cgil, Cisl e Uil incontrino i lavoratori, spieghino le ragioni delle loro scelte e prendano atto di cosa loro ne pensano. Se è stato fatto bene o male. Ma ecco il testo del documento che ha, infatti, il titolo esplicativo: «Dare la parola ai lavoratori sugli accordi stipulati». Nella missiva, la rappresentanza sindacale di base, parte dal dato di “fatto che sono stati sottoscritti: in data 30 ottobre 2008 tra Governo e Cisl/ Uil/ Ugl e Confsal l'accordo sul rinnovo dei contratti di lavoro dei dipenden-

ti pubblici e in data 22 gennaio 2009 fra Governo, Confindustria” e le stesse organizzazioni sindacali “l'accordo sul nuovo modello contrattuale da applicare sia al lavoro pubblico che privato”. La stessa Rsu proseguendo, riferisce di aver preso “atto che l'85% dei lavoratori dell'Ente hanno firmato un documento dal titolo “Diritto di Parola”, ovvero una richiesta di referendum sui predetti accordi.” Inoltre, rileva come “dalle dichiarazioni pubblicate sugli organi di stampa, i sottoscrittori sostengano che i predetti documenti da loro approvati porteranno indubbi vantaggi e benefici ai lavoratori, mentre chi non li ha sottoscritti ritiene al contrario che essi comporteranno

una perdita secca dalle retribuzioni oltre che una riduzione di diritti acquisiti.” Quale delle due versioni è quella giusta? Tutto ciò crea sconcerto e confusione tra i diretti interessati che hanno non poca difficoltà a districarsi tra norme e dichiarazioni di contenuto tanto diverse quanto, spesso, opposte. E' per tale ragione che, presa carta e penna, la Rsu chiede “alla Cgil, Cisl e Uil” l'avvio di una campagna di chiarimento. A tali sigle confederali viene chiesto “Di impegnarsi a rimettere nelle mani dei lavoratori (con assemblee sui posti di lavoro in cui vengono spiegati i vari punti di vista e un Referendum conclusivo) il giudizio definitivo sugli accordi sottoscritti. Di vincolare il pro-

prio successivo atteggiamento all'esito di tale verifica democratica e al voto favorevole o contrario che ne deriverà. Di ritenere, conseguentemente, tali accordi validi ed applicabili in nome e per conto dei lavoratori stessi solo ed esclusivamente nel caso di loro approvazione.” Ma, ben consapevoli delle difficoltà che tale richiesta potrà trovare tra i destinatari, i componenti la Rsu evidenziano lapalissianamente “ che un rifiuto a voler sottoporsi alla verifica democratica del gradimento dei lavoratori da parte delle organizzazioni sindacali in indirizzo, sottintenderebbe inequivocabilmente che quanto si sostiene in merito ai documenti in questione non corrisponde al vero.” Ma a giudi-

Il municipio di San Mauro

care dalle dichiarazioni che abbiamo letto in questi giorni sulla stampa, difficilmente l'obiettivo “chiarezza” richiesto potrà vedere una sua realizzazione. Almeno non da parte di tutte le sigle interessate. provinciamt@luedi.it

La direzione dell’organismo precisa: «Nessuna discriminazione verso questo comune»

Soccorso sanitario sotto accusa Il sindaco di Garaguso contesta il servizio del 118 GARAGUSO - Il 30 luglio 2008 aveva denunciato la mancanza del 118 a Garaguso scalo, il 4 agosto dello stesso anno, dopo un incidente stradale che aveva coinvolto due anziane in una strada principale del paese, aveva scritto all'assessore regionale alla Sanità, al commissario della Asl 4, al responsabile del distretto sanitario dell'ospedale di Tricarico e al Prefetto di Matera. In quell'occasione «La solerte ed efficace presenza della farmacista dott.ssa Caterina Celiberti ha prestato il primo soccorso alle due malcapitate». Il sindaco di Garaguso, Francesco Auletta è esasperato. Il problema dell'assistenza sanitaria d'urgenza, nel suo comune, è vicina all'emergenza. E' accaduto, di nuovo pochi giorni fa dopo un grave episodio che ha riguardato una neonata di pochi mesi con difficoltà di respirazione. «Si è dovuto attendere l'ambulanza del 118 per lunghissimo tempo - scrive in una nuova comunicazione datata 30 gennaio - e l'eliambulanza da Potenza con l'aggravante che fra i medici dei due mezzi di soccorso si è intavolato un diverbio su come far arrivare in sicurezza la bambina, perdendo tempo. Non è più tollerabile che la legge regionale non sia rispettata - spiega Auletta - da tempo segnalo che lo scalo di GaragusoGrassano sarebbe utile in questo senso perché equidistante da tutti i paesi della zona. Purtroppo le mie comunicazioni finora, non hanno avuto alcun esito a parte una iniziale disponibilità del commissario della Asl 4 dell'epoca, Domenico Maroscia. Dal Prefetto e dalla Regione nessun segnale aggiunge - è scandaloso. La violazione di quanto previsto dalla legge regionale, è un reato che ritengo sia perseguibile d'ufficio». Il dottor Libero Mileti, dirigente di Basilicata soccorso spiega: «Il territorio di Garaguso rientra nelle competenze della Asl 4 che ha sviluppato nel Materano quasi il 95% del sistema di emergen-

Il 118 sotto accusa a Garaguso

za che la riguarda. Con la legge 21 del 3 agosto 1999, si è pensato di prevedere 57 postazioni territoriali nella regione per raggiungere entro 20 minuti un qualunque punto geografico della Basilicata. I tempi di intervento, in questo senso, rientrano nei parametri previsti dalla legge. In merito alla segnalazione del sindaco sull'ultimo caso che si è verificato, controllerò personalmente i tempi di chiamata e di partenza del nostro mezzo. Ricordo comunque che la legge ha individuato le postazioni, in riferimento ai tempi di percorrenza, ovvero le isocrome di movimento. Un’ ambulanza posizionata in una zona montana, percorre in 20 minuti al massimo 7 chilometri; una postazione sulla Basentana ne percorre, invece circa 40 nello stesso arco di tempo. In riferimento alla situazione di Garaguso posso confermare che la scelta non dipende da alcuna forma di discriminazione. Nel caso della bambina a cui si riferisce il sindaco, la centrale operativa ha mandato l'eliambulanza da Matera, viste le indicazioni telefoniche che ci erano giunte». Il dottor Pietro Petrillo, “padre” del servizio di Basilicata soccorso e della legge regionale istitutiva spiega che i parametri della norma devono essere letti in considerazione degli elementi strutturali di una regione come la Basilicata. «Gli ele-

menti tendenziali sui tempi, sono aspetti a cui bisogna far riferimento compatibilmente con difficoltà ambientali come il maltempo». La rete dei soccorsi che prevedeva l'allocazione di ambulanze sull'intero territorio, deve essere comunque ancora completata. «La Basilicata possiede anche in uso due eliambulanze aggiunge Petrillo - che intervengono quando neces-

sario. Il problema dell'elisuperficie è relativo. Nel 2000 chiesi ai comuni lucani di indicarmi aree utili agli atterraggi, come i campi sportivi che non prevedessero impedimenti come quelli di altre linee aeree. L'elicottero, comunque, atterra ovunque a patto che non siano terreni scoscesi o paludosi». La completa attuazione della legge consentirebbe di risolvere le difficoltà che vivono i piccoli centri nei quali, oltre alla disponibilità numerica delle ambulanze si sconta anche la particolare posizione geografica e infrastrutturale che ne aumenta i disagi. Basilicata soccorso dovrebbe prevedere un servizio a maglie integrate, che consente di giungere nello stesso luogo dell'intervento partendo da punti diversi attraverso nodi strategici su cui vengono poste le ambulanze medicalizzate, ovvero alcune di quelle complessivamente a disposizione sul territorio. Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it

Grassano Le opere di Soranno

La magia eterna del Natale

Mario Soranno e i suoi diorami

Assegnati i lavori per l’asilo a Grassano

GRASSANO - Il Comune di Grassano (Matera) ha assegnato all'impresa «La Riuscita» di Pomarico (Matera) i lavori di costruzione, per il primo stralcio funzionale, dell'edificio comunale in via Nazario Sauro, da destinare a scuola dell'infanzia « Don Bosco». L'importo dei lavori è di circa 510 mila euro. L'impresa avrà 12 mesi di tempo per realizzare l'opera.

GRASSANO - “La gioia è nell'attesa” questo il pensiero famosissimo del poeta Giacomo Leopardi , una massima che spesso viene ripresa per indicare la trepidazione che contraddistingue l'attesa di un evento. E' quella gioia che ha animato il cuore di quanti si sono adoperati nella preparazione di piccoli e grandi presepi da mostrare nel periodo natalizio. Adesso che la festa più attesa dell'anno è stata archiviata si torna alla normalità e tocca rimettere tutto a posto e cominciare per tempo a pensare alle nuove opere. Come sta facendo in questi giorni Mario Soranno celebre artista di diorami che da diversi anni espone in tutta Italia .

E' tempo di bilanci e il suo è più che positivo visto che anche per questo Natale è stato presente con le sue opere in importanti manifestazioni che lo hanno portato in giro con la “valigia” piena dei suoi “preziosi” che sono stati esposti a Greccio (Rieti), nei Sassi di Matera per l'edizione organizzata nella Casa grotta, dove nel 2007 si è aggiudicato anche il “premio del Turista”, e poi all'associazione di Bernalda Amici del Presepio con l'amico Emilio Lattarulo. La novità di quest'anno è stata la partecipazione alla mostra dei presepi a Potenza per l'allestimento delle scale mobili e il tradizionale allestimento di vetrine in diversi locali e attività del paese . Giovanni Spadafino provinciamt@luedi.it


Martedì 3 febbraio 2009

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Tursi Chef qualificati e produttori insieme per promuovere la Lucania da bere

Tempio del gusto in Rabatana Serata dedicata ai sapori con il tour “Welcome Lucania” TURSI - Produttori e promotori del territorio lucano a raccolta nel bellissimo centro storico di Tursi, sotto l’ombrello di “Welcome Lucania”, grande contenitore turistico per il marketing e la valorizzazione delle eccellenze turistiche ed enogastronomiche. La kermesse si è svolta sabato sera, nella cornice suggestiva del ristorante “Palazzo dei Poeti” dei fratelli Popia; un grande raduno di estimatori, con cena-degustazione per assaporare la cultura e i sapori regionali. La manifestazione enogastronomia fa parte del tour promozionale Welcome Lucania, che da anni ormai lavora per l'affermazione e la valorizzazione delle risorse ambientali, paesaggistiche, artistiche, storiche, per meglio valorizzare la unicità del territorio lucano. Uno strumento che permette ad un pubblico sempre più vasto,

La serata di “Welcome Lucania” a Tursi

di conoscere e apprezzare, la terra lucana, attraverso i suoi itinerari enogastronomici. Questo è il secondo appuntamento, il prossimo ci sarà il 14 febbraio a San Teodoro Nuovo (tra Pisticci e Marconia) e questo percorso di Cultura e Sapori di Basilicata, ci si augura di-

venti un format. Il Palazzo dei Poeti fa parte di questo tour. Più di cento persone provenienti da Nova Siri, Policoro, Scanzano, Montescaglioso, Matera e Potenza, erano seduti ai tavoli, per gustare i cibi tradizionali del paese ed assaggiare i vini doc di Matera, i vini delle “Cantine Cerro-

longo” della famiglia Battifarano a Nova Siri; delle cantine Acinapura di Anglona e delle cantine “Crocco” di Montalbano. A presentare il ricco menù, c'erano lo chef Mario Demuro capo team della Unione regionale Cuochi Lucani e Caterina Gasperini esperta sommellier dei vini. Pre-

senti operatori economici, produttori di formaggi e di vini, operatori della ristorazione, rappresentanti di albergatori, i rappresentanti di “Terre Lucane”, che è un consorzio dei produttori di formaggi lucani. Le varie portate richiamavano i cibi poveri che i contadini tursitani si portavano in campagna, un piatto che era un omaggio a Genova, (perché Tursi è stata terra di emigrazione specialmente nel Genovese); il maiale lucano in salsa contadina, i cavatelli di grano duro specialità “Senatore Cappelli”, gli involtini di Podolica alle erbe aromatiche e per finire il dessert “Vasetto del Poeta”. Paolo Popia, uno dei titolari del ristorante-albergo, ha spiegato cosa sia stata nel passato la Rabatana, ha recitato alcune poesie tra cui “A Ravatene” scritta da Albino Pierro, poeta tursitano, “L'emigrante” una poesia scritta

dal padre Antonio Popia e “Rinascita rabatana” una pesia tratta dalla sua raccolta pubblicata di recente: “ Nel palazzo dei poeti”. Erano presenti Francesco Garofalo, ambasciatore del Matera doc, nonché ideatore di Welcome Lucania; Rocco Pezzullo, presidente dei cuochi lucani; Francesco Battifarano della Doc Matera e Giampiero Perri, direttore dell'Apt (Agenzia di promozione turistica) della Basilicata. Ha allietato la serata il gruppo musicale dei “Controra”, con musiche italiane e musica jazz, contribuendo a respirare cosi' una atmosfera da nuova “middle class lucana”. La serata si è protratta oltre l'una di notte. Alcuni ospiti, specialmente coloro che venivano da lontano, si sono trattenuti a dormire in albergo. Un vanto per la città di Pierro. Salvatore Martire provinciamt@luedi.it

Bernalda Evidenziate le contraddizioni nelle trattative politiche per le Comunali

«Il Pd esclude il Forum democratico» Leone: «Nessun coinvolgimento dei tesserati nelle assemblee di partito» Il municipio di Bernalda

BERNALDA - Forum Democratico di Bernalda all'attacco sulla politica dei pochi. «Il fatto nuovo emerso nel centrosinistra -si legge nel comunicato del Fd- è quello delle riunioni tra i rappresentanti di partiti. Immaginiamo che -spiega Michelangelo Leone del Fd- ci siano stati degli incontri in cui si sia trattato della opportunità o delle modalità di associarsi, eventualmente come darsi delle regole, dei programmi, piuttosto che altri. Buona parte di noi è tesserata del Pd e non ha avuto la possibilità di conoscere il mandato ai nostri rappresentanti, né il resoconto di alcuna riunione non essendoci stato un momento in cui il

partito, cosiddetto democratico, ha informato o scambiato pareri con la base. A quanto pare quella fantastica assemblea degli Iscritti, innumerevoli volte chiesta anche alla coordinatrice provinciale, è un momento di democrazia da cui tenere rigorosamente alla larga la base. L'appunto non è un fatto interno di un partito, sebbene il maggiore partito, ma una questione di metodo che ancora oggi, dopo tutto il dibattito a livello nazionale e regionale - vedasi la crisi appena composta dopo le stesse esternazioni di Falotico alla dirigenza regionale- viene eluso dai rappresentanti locali del centrosinistra. Torniamo a Bernalda. In via informale sappiamo che a queste riunioni partecipano il Pd, lo Sdi del vicesindaco e una serie di sigle di partiti minori. Di questi fanno parte i Verdi, il cui unico rappresentante in consiglio comunale, dopo le dimissioni, ha costituito

gruppo indipendente insieme al consigliere del Prc dimessosi dal partito di origine. I due consiglieri partecipano entrambi alle riunioni di coalizione come rappresentanti di loro medesimi. La quinta sigla rappresenta una formazione che dovrebbe derivare dalla frammentazione dell'Udeur. La sesta è rappresentata da coloro che hanno, stanno o vorrebbero sostituire Rosaria Pizzolla nell'Italia dei Valori (a favore dell'attuale sistema?). Il settimo gruppo, il Prc, è un partito costituito che ha una segreteria democraticamente eletta e una base di iscritti alla quale si rapporta altrettanto democraticamente per le decisioni importanti. È un encomiabile esempio di funzionamento di partito che però rischia di rimanere affogato in questa maionese impazzita. L'ottava sigla è portata dai consiglieri eletti all'opposizione con una lista civica. Detti consiglie-

ri dopo un percorso altalenante nell'arco della consiliatura, pare abbiano scelto di appoggiare la maggioranza, ma non il partito di maggioranza nella candidatura a sindaco. Va rimarcato infine che Prc e Idv partecipano attivamente alla formazione della coalizione proprio al fianco di coloro che hanno combattuto. Insomma le stesse persone che hanno procurato e stanno producendo gravi guasti ora dovrebbero trovare la soluzione agli stessi. Quale commento? È la sconfitta dell'etica della politica e della città. Ma anche della ragione. Se così non è: perché quando dicono che questa giunta ha ben operato, non premiano il maggior esponente riconfermandolo? Se sono sicuri perché non ripropongono il sindaco? Rilevare, infine, che sarebbe doveroso sapere se la quarta, la quinta, la sesta e l'ottava sigla avessero dei tesserati, uno statuto ed a quali

ideologie o programmi o storie si riferiscono non è fare ironia su chi è afflitto, come tutti noi, dalla diffusa disaffezione alla politica da parte dei cittadini, ma un monito a ricordarci che proprio da queste finte storie nasce la diffidenza dei cittadini. Per scongiurare un altro candidato “sindaco a sorpresa” di cui, puntualmente, gli stessi proponenti non vedrebbero l'ora di liberarsi, non resta che evitare l'errore di fare emergere la proposta da queste contrattazioni ossessive tra pochi autoreferenziati. Neanche le obsolete e artificiose primarie potrebbero scongiurare questo pericolo. La soluzione sta nel coinvolgimento quanto più ampio possibile dei cittadini per dar loro la certezza di essere artefici del proprio destino, invece che strumentali comparse di ciò che resta dei partiti». Fabio Sirago provinciamt@luedi.it

Colobraro Continua a suscitare ammirazione l’opera di Amalia Marmo

Quando l’arte diventa una poesia COLOBRARO - Quando un poeta diventa “l'apostolo dell'insegnamento” vuole veramente dare ai suoi allievi tutto il suo sapere, mette a nudo il proprio “io” e pubblica i suoi pensieri: il suo modo di vedere il mondo e come la sua anima si pone di fronte al Creato, è ciò che ha fatto la poetessa Amalia Marmo con i volumi “Le rose di Pieria” e “Vento del Sud”. È proprio il caso della professoressa Amalia Marmo di Miglionico: su di lei sono state scritte stupende pagine con fiumi di parole, e sono state prosciugati laghi di inchiostro; non sono man-

cati riconoscimenti e premi assegnati alle sue opere; perciò, nessuno si risentirà se anche noi contribuiamo ad accrescere questo fenomeno; speriamo però di essere brevissimi, più di tutti quelli che ci hanno preceduti. Per andare subito al nocciolo dell'opera poetica, riportiamo la silloge, “Senza gridare”, posta in aperture della raccolta di poesie: “Le rose di Pieria”: Per mano / porterò il mio lettore / con tenera dolcezza / senza gridare, e, / della solitudine / che imbianca il cuore / coglierò l'attimo / fuggente e vitale. Bastano queste parole per capire l'amore che

porta per i suoi piccoli e grandi lettori: la professoressa conosce esattamente il significato delle parole e la loro origine e le sceglie con cura per esprimere i sui concetti. Infatti, tutti i recensori e prefatori delle opere poetiche della docente, hanno esaltato la sua profonda conoscenza delle parole e la ineguagliabile arte nel limare e lucidare i versi di ogni suo componimento. Noi, invece, diciamo subito che la sua arte sta nei suoi sentimenti sinceri verso il prossimo; sentimenti gentili cementati nell'unica scuola possibile, la vita, messa dal Crea-

tore a disposizione dell'uomo e che è quella della famiglia. Questa cellula dell'umanità è la cosa più grande che anima la poetessa. Essa, sollecita i fruitori del messaggio poetico ad una profonda riflessione, bussando da par suo alla coscienza di tutti coloro che si apprestano a leggere gli scritti di sua mano. Infatti, essa è una poetessa “pittrice”: usa le parole al posto dei soggetti da disegnare, la penna al posto del pennello, il colore al posto della vita e tutto si delinea nell'immaginario del lettore o studente che sia. Le poesie di Amalia so-

Il disegno sulla copertina dell’ultima fatica di Amalia Marmo

no quadri d'autore impreziosite dall'amore che porta per la cultura e per questa sua inclinazione verso l'insegnamento così ne diventa l'apostolo assumendo un punto di pri-

mo piano e di richiamo nella patria dei grandi poeti: “la Lucania”. Un vero talento della nostra terra. Pietro G. Lucarelli provinciamt@luedi.it


Martedì 3 febbraio 2009

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Rotondella Striscione allo stadio per la liberazione del giovane prigioniero in India

L’abbraccio dei tifosi materani a Falcone ROTONDELLA - Si è commosso senza nascondere le lacrime, Giovanni Falcone, padre di Angelo, il giovane di Rotondella detenuto in India per un presunto caso di droga, quando ha appreso da noi che domenica i tifosi del Matera calcio hanno esposto uno striscione, per chiedere la liberazione del figlio. “Massimo e celere impegno per liberare Angelo Falcone di Rotondella”. Con queste parole i tifosi del Matera hanno voluto manifestare la loro vicinanza al combattivo ex carabiniere, un gesto semplice e spontaneo. «Sono commosso per questo atto di solidarietà. -ha commentato al Quotidiano Falcone- E’ un onore che va ai tifosi del Matera e a tutti i cittadini della Basilicata che mi stanno aiutando, manifestan-

do in ogni occasione il loro affetto. Un’iniziativa spontanea, che viene dal cuore dei giovani, ai quali spesso va il nostro sentimento di rimprovero, ma in effetti meritano la nostra ammirazione perchè ci danno grandi lezioni di moralità». Intanto, la situazione di Angelo è peggiorata; il giovane 29enne è in carcere da 22 mesi, con una condanna di primo grado piuttosto pesante: 10 anni per traffico di droga. La polizia locale sostiene di averlo fermato, insieme con un amico, mentre trasportava diciotto chili di hashish. Un’accusa infamante, sostiene con forza il padre, che da mesi sta lottando per avere riconosciuto un sacrosanto diritto alla difesa. «Non posso vedere

mio figlio, non lo sento da agosto scorso -spiega Giovanni Falcone- gli avvocati indiani si sono trasformati in sanguisughe, mentre per per lo Stato indiano dieci anni sarebbero addirittura pochi, tanto che ha presentato ricorso contro la sentenza di primo grado. Ora devono dimostrare le loro ragioni all’opinione pubblica, che io sto mobilitando. Angelo non sta bene, «l'ultima volta che l'ho sentito era stato accompagnato in ospedale dove gli avevano trovato i menischi delle ginocchia rovinati. racconta Giovanni- Certo che vivere due anni per terra, sempre nella stessa postura, nell'umidità, mangiando solo riso e crema di lenticchie, comporta una debilitazione paurosa. Così,

nei pacchi, gli ho mandato degli integratori e delle bustine di calcio. Le carceri italiane in confronto a quelle indiane, sono come un hotel a cinque stelle». Per Giovanni Falcone sul banco degli imputati dovrebbe esserci solo lo Stato italiano, che oggi non offre alcuna garanzia di tutela ai propri cittadini vittime di disavventure giudiziarie all’estero. «L’India sta violando tutte le elementari regole di cooperazione internazionale spiega Falcone- comprese le convenzioni a cui ha aderito fin dagli anni Ottanta. Come quella dell’Onu, approvata dagli Stati membri nel 1966 e ratificata dall’India nel 1979. Per non parlare del “Patto internazionale sui di-

Lo striscione per Angelo Falcone allo stadio di Matera

ritti civili e politici”, fin troppo chiaro in materia. Perchè il nostro ambasciatore non ha presentato ricorso all’Onu? -si chiede FalconeLa verità è che l’Italia rispetta i cittadini stranieri, offrendo loro tutela e difesa d’ufficio. Un dovere civico sacrosanto, se non fosse che poi il nostro Stato accetta supinamente un trattamento del

genere per i suoi cittadini all’estero. La mia è una battaglia di padre, ma anche di uomo che ama la giustizia, per tutti coloro, e sono tanti, sparsi nelle carceri di tutto il mondo in seguito a vicende analoghe. Ringrazio ancora i tifosi materani per il bel gesto di umana comprensione». ant.corr. a.corrado@luedi.it

«Stiamo valutando possibili alleanze che non tradiscano i nostri obiettivi politici»

Laddomata battitore libero Il capogruppo di “Insieme per Nova Siri” rifiuta le etichette NOVA SIRI - «Il gruppo iniziale di “Insieme per Nova Siri” è ancora compatto nella condivisione dei suoi obiettivi e non ha consumato alleanze politiche di alcuni tipo per le prossime Amministrative». Non vuole etichette, Michele Laddomata, ex capolista della civica che alle scorse Comunali marcò la differenza tra il centrosinistra capeggiato da Tonino Accettura e la lista “Impegno Civico”, capeggiata dall'attuale sindaco, Pino Santarcangelo. Dopo circa tre anni di opposizione condivisa con il centrosinistra, ma senza farne politicamente parte, nel settembre 2008 Laddomata aveva proposto all'attuale Pd di sedersi intorno a un tavolo e predisporre un regolamento concordato per le Primarie, indicando la fine di novembre 2008 come data limite per poter formalizzare un'intesa. Le settimane sono passate senza la pur minima reazione da parte del centrosinistra, così Laddomata ha segnato la distanza. «Mi paragono a un uomo che invita una donna a ballare -spiega il consigliere con una metafora colorita- il presupposto è che entrambi ballino la stessa danza, accompagnati dalla medesima musica. Se, invece, la dama non si alza per ballare o non sa ballare,

Michele Laddomata

non degnandosi neppure di dare un cenno di risposta a chi la invita, allora il ballerino prende inevitabilimente altre strade. Così è stato per la mia proposta al Pd, non ho ricevuto alcuna risposta; poi si sono organizzati, hanno scritto le loro regole, indicato i loro candidati e a marzo faranno le Primarie». Un atteggiamento di indifferenza, che avrebbe indotto il consigliere a “fermare le danze”, per valutare con attenzione il suo comportamento in vista delle Amministrative, «senza perdere

di vista gli obiettivi che da sempre condivido con il mio gruppo -ha precisato Laddomata- ovvero quelli di perseguire il bene comune dei cittadini e aiutare i giovani di Nova Siri, che in questi ultimi dieci anni non sono riusciti a trovare lavoro nel loro paese. Se a Nova Siri non cambierà nulla, non è certo colpa mia, ma di chi continua a essere ancorato a certe ideologie». Allora Laddomata cosa farà da grande? «Il mio gruppo dovrà valutare attentamente la situazione, per trovare una collocazione che sia in linea con i nostri principi; se così non fosse, sono disponibile anche a rifare una lista autonoma». Il consigliere mantiene il giusto riserbo, ma fonti a noi certe ci confermano che nei giorni scorsi si sarebbero consumati alcuni “abboccamenti” da parte di entrambe le liste in ufficiale competizione. Laddomata è certamente corteggiato, soprattutto dopo il lusinghiero risultato elettorale del suo esordio. Ma, si sa, la seconda prova da solista è sempre più difficile. Insomma, con il suo potenziale bacino di circa 1.200 voti (alle passate Amministrative), il capogruppo di Insieme per Nova Siri è ufficialmente in una fase di valutazione. Ai posteri l'ardua sentenza. Antonio Corrado a.corrado@luedi.it

Montalbano Partecipato incontro pubblico su alcuni problemi della comunità

Alternativa sociale coinvolge i cittadini MONTALBANO JONICO - E’ stato molto partecipato, sabato sera a Montalbano Jonico, l'incontro tenuto dal capogruppo in consiglio comunale di Alternativa Sociale, Vincenzo Maida, finalizzato a fare il punto della situazione politica locale e ad illustrare i concorsi comunali per tre posti di vigile urbano, uno da autista ed uno da responsabile della biblioteca. Giovani e molte donne nei locali dell'associazione “Oikos”di cui Maida è presidente. «Questo -ha detto Maida- rappresenta un segnale evidente che vi è nella comunità voglia di partecipare e comprendere fino in fondo le scelte amministrative che vengono compiute». L'incontro cui ha partecipato, insieme ad altri esponenti anche il capolista di Alternativa

Sociale, Ciccio Amendola, ha visto la presenza anche di attivisti di altri schieramenti politici. «All'inizio del mandato -ha dichiarato Maidaavevamo assunto l'impegno di informare periodicamente la popolazione e lo stiamo facendo con puntualità. La partecipazione al di sopra delle aspettative rappresenta un incoraggiamento a proseguire su questa strada ed a incrementare le iniziative». Il consigliere ha, illustrato ai presenti le iniziative poste in campo dal suo gruppo in consiglio comunale con interrogazioni miranti a chiarire alcune questioni aperte che riguardano la città jonica. Intanto, al fine di favorire la partecipazione dei cittadini anche ai Consigli, Maida, ha presentato una interrogazio-

ne con la quale ha chiesto all'Amministrazione Giordano di individuare altra sede per le riunioni della massima assise, da otto anni trasferita nel centro storico. Utili potrebbero essere allo scopo, su suggerimento dei cittadini, i locali presi in fitto dal comune in via Miele per trasferire provvisoriamente la biblioteca o l'aula magna della scuola elementare. «Il livello del dibattito in consiglio -ha aggiunto Maida- rispetto al passato, quando ci si confrontava duramente sugli argomenti senza mai compromettere i rapporti personali, è notevolmente sceso con consiglieri comunali che non partecipano mai ai consigli; altri che lo fanno solo saltuariamente ed altri ancora che ci vanno solo per votare alzan-

do ed abbassando la mano». Il dibattito ha toccato vari argomenti: dalla gestione del Palazzetto dello sport, oggetto di polemica tra l'amministrazione e società di calcio a 5 che milita nel campionato lucano di C1; alla vicenda della chiusura del Discount; alle difficoltà derivanti dalla organizzazione della raccolta differenziata e dall'approvvigionamento dei sacchetti per la spazzatura e, ha aggiunto Maida: «Altre questioni locali che stanno incidendo non poco sull'arretramento sociale ed economico, della qualità della vita». Preannunciato la presentazione di una tesi di laurea sull'inquinamento elettromagnetico delle antenne radio della telefonia mobile a Montalbano. Anna Carone

Labriola replica a Latronico

«Fondi nucleari ben impegnati» «Tranquillizzo il senatore Latronico, non è prevista alcuna polverizzazione dei fondi di compensazione ambientale e inoltre vi è la piena rispondenza a quanto previsto nella legge numero 368 del 2003». E' quanto afferma l'assessore all'Ambiente della Provincia di Matera, Franco Labriola, che replica così al senatore del Pdl, che stigmatizzava la polverizzazione delle risorse compensative rivenienti dal governo per l'ex impianto Itrec della Trisaia di Rotondella. «Il programma redatto dall'assessorato all'Ambiente -spiega Labriola- è stato condiviso, dalla giunta provinciale, dalla commissione consiliare e dal consiglio provinciale con il voto favorevole dei rappresentanti delle opposizioni, Forza Italia e Alleanza nazionale. Lo stesso programma di utilizzo dei fondi -continua l'esponente della giunta Nigro- è stato il frutto di una concertazione positiva con le associazioni di categoria agricole (Coldiretti, Cia e Upa) senza trascurare l'ascolto delle istanze dei comuni interessati: Nova Siri, Policoro, Valsinni, Tursi, Colobraro e Scanzano Jonico. Nel dettaglio voglio segnalare al senatore Latronico che il programma della Provincia di Matera è stato oggetto di apprezzamento nella riunione Upi-Anci, tenutasi a Roma nel mese scorso. Latronico farebbe bene a preoccuparsi dei programmi stilati ed approvati da altri». Labriola spiega ancora

una volta l'intervento nei dettagli: «Si tratta di un programma che ha inteso rispondere a criticità storiche, quali ad esempio il “Sistema di raccolta dei rifiuti agricoli nel Metapontino”, la manutenzione e valorizzazione della pineta Jonica, lo studio epidemiologico di incidenza delle malattie tumorali nella nostra provincia». Ed ancora: «Un programma di valorizzazione ambientale nei comuni ricadenti nel raggio di 10 chilometri, la Certificazione di qualità dei terreni agricoli contigui alla Trisaia, la costruzione della prima “Farmer market” nella provincia di Matera, un bando per la messa in sicurezza delle aziende agricole del Metapontino e la valorizzazione del sistema delle fattorie di qualità. Sicuramente -conclude l'assessore- avremmo potuto fare altro e meglio, accusarci di polverizzazione della spesa per alimentare l'Apea (Agenzia provinciale energia e Ambiente) è ingeneroso e non rispondente a verità. Ringrazio, ancora una volta, l'intero consiglio provinciale per l'apporto positivo che ha garantito a questa importante iniziativa, che ha visto il voto favorevole a prescindere dalle posizioni politiche di ognuno». Nel suo intervento, il senatore Latronico evidenziava ai ministeri competenti la necessità di monitorare con attenzione la spesa dei fondi di compensazione dovuti ai territori esposti a rischio nucleare. provinciamt@luedi.it


LOTTO&CONCORSI

Rubriche

DAMA

Martedì 3 febbraio 2009

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La cadenza 7 proposta da varie ruote. Realizzato un ambo e un estratto

Serie gemellare a Napoli di GIOIA GASPARINI ROMA – L’ultima estrazione di gennaio ha lasciato nelle urne i primi due numeri più attesi di ogni ruota. Continua quindi la corsa del 68 (la minestra) capolista di Torino e unico ritardatario a tre cifre (uscito l’ultima volta l'8 maggio 2008) che ha raggiunto i 115 turni consecutivi di assenza. Alle sue spalle avanzano anche il 59 (la gallina) e il 64 (il giaccone) di Bari, il primo è a due sole lunghezze da quota 100 e il secondo a quattro. Completano il gruppo dei cinque massimi ritardatari il 32 di Torino con 84 assenze e il 9 di Napoli a quota 83. Fra i numeri più attesi sono usciti allo scoperto il 3 (il gobbo) terzo di Venezia dopo 61 turni, il 13 (Sant’Antonio) terzo di Roma dopo 56 assenze, il 45 (il vino) quarto di Genova dopo 46 mancati riscontri, il 40 (la neve) e il 71 (l’uomo cattivo) quinto e decimo di Napoli dopo 43 e 34 ritardi. La ripetizione di diversi numeri fra quelli estratti ha favorito lo sviluppo dell’ambo a valenza doppia 45-62 uscito sia a Genova che a Torino. Combinazioni numeriche: Cagliari protagonista con il terno di decina (51-52-55) il terno di controfigura 7 (29-51-55) e l’ambo gemello 55-77. NAZIONALE. Per ambo non dovrebbero farsi attendere a lungo la decina 11/20 con la serie 11-13-14-16-19 e la cadenza 9 con la serie 39-49-69-7989. Previsione speciale 29-46 per estratto ed ambo. BARI. La figura 1 non sviluppa giochi da 68 estrazioni, combinate ambi e terni nella serie 10-28-55-64-73. Per ambo è interessante anche la ventina con la serie 21-23-25-26-28. Previsione speciale 7-10 per estratto ed ambo. CAGLIARI. Per ambo segnaliamo la cadenza 7 con la serie 17-27-37-47-57 e la figura 8 con la serie 17-26-35-5389. Previsione speciale 42-84 per estratto ed ambo. FIRENZE. Da 43 estrazioni la cadenza 7 è attesa al varco con combinazioni vincenti, combinate ambi e terni nella serie 7-37-47-67-77. Interessante anche la figura 3 con la serie 3-1239-66-75. Previsione speciale 25-46 per estratto ed ambo GENOVA. La decina 81/90 è priva di riscontri da 54 estrazioni, per ambo e terno attingete nella serie 82-84-8688. La cadenza 7, attesa al varco da 44 estrazioni, è interessante per ambi e terni, combinateli nella serie 27-4757-77-87. Previsione speciale 36-68

24 59 19 30 83 33 9 70 38 68 38 per estratto ed ambo. MILANO. Avevamo consigliato la decina del 30 ed è uscito l’ambo 3137. Per ambo la cadenza 3 con la serie 3-33-53-63-83 e la figura 7 con la serie 7-25-34-43-88. Previsione speciale 7-89 per estratto ed ambo NAPOLI. Per ambo la cadenza 8 con la serie 18-48-58-68-88. Interessante anche serie gemellare 11-22-33-4455-66-77-88. Previsione speciale 5362 per estratto ed ambo. PALERMO. La controfigura 2 è ferma da 61 estrazioni, ancorate ambi e terni alla serie 2-13-24-35-57. Per ambo è interessante la figura 1 con la cinquina 10-28-46-64-82. Previsione speciale 12-60 per estratto ed ambo. ROMA. Vinto l’estratto con il 28 della previsione speciale. La controfigura del 10 non sviluppa giochi da 61 estrazioni, formate ambi e terni nella serie 10-21-32-43-54. Per ambo segnaliamo la cadenza 1 con la combinazione 21-31-51-61-71. Previsione speciale 57-68 per estratto ed ambo. TORINO. La cadenza 8 per ambo e terno con la cinquina 18-48-58-7888. La decina 50/59 dovrebbe presto sviluppare degli ambi, combinateli nella serie 50-51-54-58-59. Previsione speciale 9-68 per estratto ed ambo. VENEZIA. La cadenza 5 è ferma da 61 estrazioni, per ambo e terno date

59 98 58 73 78 77 83 76 67 115 73

86 64 79 37 42 25 1 44 57 32 56

58 96 52 51 59 73 57 54 58 84 65

54 35 72 19 17 27 5 73 21 49 76

84 68 21 55 16 36 70 60 76 39 15

53 48 48 49 39 57 46 50 44 63 59

fiducia alla serie 15-35-45-65-75. In alternativa considerate la decina del 50 con la serie 51-52-53-54-55. Previsione speciale 28-34 per ambo e ambata. TUTTE. Le terzine da giocare prevalentemente per ambo: 8-28-30, 2-5379, 29-59-78, 21-39-43, 19-57-59.

ESTRAZIONE DI MARTEDI’ 3 febbraio 2009 Roma e Tutte 10, 47, 26, 17, 51, 57 Napoli, Firenze e Tutte 8, 45, 24, 15, 49, 55 ESTRAZIONE DI GIOVEDI’ 5 febbraio 2009 Roma e Tutte 12, 49, 28, 19, 53, 59 Napoli, Firenze e Tutte 10, 47, 26, 17, 51, 57

La dama dà l’addio a due grandi: Bruch e Guttà

Elio Bruch

finita carica di simpatia. Ciao Elio, grazie di tutto”. Così lo ricorda il presidente della Fid Renzo Tondo. «Il 26 gennaio 2009, in maniera del tutto inaspettata, ci lascia il 73enne, M° Giuseppe Guttà, che ha sempre portato in alto i colori della Sicilia. Appassionato come pochi del nostro amato gioco, è stato apprezzato e stimato da tutti come un giocatore molto forte, che ha fatto della teoria il

punto di forza. Appena due mesi fa ha fatto un figurone all'ultimo Campionato Italiano Assoluto, chiudendo con un brillante sesto posto finale. Ecco, mi piace ricordarlo proprio così, durante lo svolgimento dell’Assoluto: grintoso, battagliero, mai domo, e con un'eccezionale voglia di giocare e di mettere in mostra la sua grande preparazione. Ultimamente, grazie ad un uso intelligente e sistematico del computer, era migliora-

Il sistema integrale di 8 numeri sviluppa 28 combinazioni. Il costo della giocata è di 14 euro. I numeri più frequenti e più in ritardo calcolati a partire dal concorso n. 87 del 1997, primo concorso ufficiale del SuperEnalotto. Numero Frequenza Numero 81 128 18 88 128 36 85 126 77 55 124 42 90 124 57 86 123 6 82 122 10 1 121 5 3 121 37 80 121 39

Ritardo 58 57 55 39 38 35 35 33 33 31

di PASQUALE GRANDE

Le Tavole di Rutilio Benincasa

UNIDICI RUOTE

Giuseppe Guttà

Pronostico concorso n. 15 (del 03/02/2009) 1 14 17 26 38 44 69 81

PREVISIONI

di FRANCESCO SENATORE

A DISTANZA di pochi giorni l’uno dall’altro, due nomi illustri del damismo italiano ci hanno lasciato. Al presidente della Fid e al maestro messinese Michele Majinelli lasciamo tracciare i profili di Elio Bruch e Giuseppe Guttà. “Elio Bruch di Trieste ci ha lasciati. Da anni collaborava con il periodico Damasport, curando una rubrica tecnica che ha visto la sua ultima pubblicazione nel numero due del 2008. Ottimo damista, due volte Campione Italiano (1974-1980), aveva come passione quella della divulgazione del materiale didattico e i suoi lavori hanno aiutato molti giovani giocatori ad emergere. Il lavoro che ha svolto è unico nel suo genere: il tempo che dedicava alla dama faceva capire la grande passione che nutriva per questo gioco e per la sua diffusione. Da qualche mese le sue condizioni di salute erano peggiorate e pochi giorni fa abbiamo appreso della sua scomparsa. Lascia sicuramente un grande vuoto, difficile da colmare; ci piace ricordarlo per quello che ha dato e per la sua in-

56 51 50 49 52 70 53 51 53 71 64

to molto nell’impostazione delle partite, grazie a studi più profondi e a volte innovativi. Il suo unico grande limite era l’eccessiva superficialità e leggerezza in certi finali, all'apparenza semplici e che invece potevano presentare delle insidie. In particolare, con me e mio padre giocava spesso anche in amichevole: infatti cinquesei volte l'anno era solito venire a Messina insieme all’amico candidato maestro Capone e quasi sempre uscivano fuori belle partite. C’era un’amicizia e una stima che andava oltre la dama. Caro Pippo, sono affranto e ti voglio porgere l’estremo saluto secondo il “profilo” che ho sempre avuto di te: grande simpatia, energia coinvolgente, giocatore insidioso e di cui ho sempre avuto grande rispetto. Penso che l’Italia intera ti rimpiangerà e soprattutto ti ricorderà così; meno male che, grazie a tuo figlio Carmelo, almeno un Guttà rimarrà comunque nel nostro mondo!. Ciao Pippo». Questo il ricordo commosso di Michele Majinelli.

Le previsioni sono state ricavate utilizzando le 19 Tavole del lotto ideate da Rutilio Benincasa, astrologo e cabalista cosentino vissuto a cavallo dei secoli XVI e XVII, e autore del famoso Almanacco perpetuo. Le sestine di numeri che proponiamo possono essere giocate tali e quali, sulle ruote indicate, oppure sviluppate con sistemi a piacimento dei lettori. Consigliamo, inoltre, di tentare la sorte anche al SuperEnalotto, gioco direttamente connesso alle estrazioni del Lotto. Buona fortuna!

di MARIA D’AUTUNNO

Gli ambi di febbraio IL gioco dell’ambo secco risulta essere il più seguito da parte di tutti gli appasionati del gioco del Lotto. Nel “Magico” mondo dei 90 numeri del lotto esistono delle combinazioni particolarmente “fortunate” abbinate ai vari mesi dell’anno. Le coppie di ambi più uscite nei vari mesi di Febbraio, si possono giocare su tutte le ruote, o su ruota di preferenza per ambo e sorti superiori, per tutto il corso del mese MESE DI FEBBRAIO 90 - 13 18 - 19 41 - 10 3 - 51 38 - 53 85 - 31 70 - 18 8 - 44 Per informazioni e chiarimenti telefonare 348-8024342 da martedì a sabato dalle 17 alle 18.30 o dopo le 21,30. Troverete le mie tecniche su BancoLotto di febbraio.


Sport 39

Martedì 3 febbraio 2009

Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it

Serie A Il Palermo convince il Penarol a cedere il talentuoso uruguaiano Hernandez

Mercato, finale senza botti Plasmati va all’Atalanta. Dacourt lascia Mourinho ROMA - Contratti firmati appoggiati al muro, corse avanti e indietro tra i box delle società, telefonate concitate: sono le scene di ordinaria frenesia viste all’Ata Quark Hotel di Milano nelle ultime ore prima della chiusura del mercato invernale. «Chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori». Alle ore 19 hanno chiuso l’ufficio tesseramenti e sono stati inflessibili i responsabili della Lega, anche per evitare scene come il lancio di un contratto a cui si è assistito nella sessione estiva. L’ultimo trasferimento registrato è stato quello del giovane Barreca, passato dall’Udinese al Treviso. Mentre fuori montava il nervosismo di chi, come il pur esperto agente Tullio Tinti, era arrivato con le carte pronte anche solo un minuto dopo il termine massimo. D’altronde è stata per tutti gli operatori una giornata molto lunga. Oltre sei ore, fino alle 18.40, hanno aspettato i dirigenti del Palermo perchè arrivasse da oltre Oceano il fax decisivo per portare in Sicilia Hernandez del Penarol. In un albergo milanese, invece il centrocampista Mozart ha atteso invano che la sua squadra, lo Spartak Mosca, desse l’ok per il trasferimento al Torino. Per concretizzarlo, secondo il procuratore Dario Canovi, ci sarebbe voluto «un miracolo» che però non è accaduto. Così, in tutta fretta, il direttore sportivo granata, Rino Foschi, incassato anche il rifiuto da Parma di Cristiano Lucarelli, ha dovuto trattare per prendere in prestito Gasbarroni dal Genoa e mandare Amoruso al Siena, prima di accendersi una sigaret-

Il recupero. Tre gol dei Viola

Fiorentina ok Bologna va ko BOLOGNA FIORENTINA

Plasmati va all’Atalanta

Dacourt lascia l’Inter

Quaresma va al Chelsea

Mozart: secco no al Toro

Amoruso va al Siena

Panucci resta alla Roma

ta e tirare la boccata liberatoria. Al nuovo d.s. granata rimane il rimpianto di non essere riuscito a prendere Panucci, ma l’esperto difensore alla fine ha preferito rimanere a fare il 'separato in casà nella Roma. Sono stati questi gli ultimi colpi importanti messi a segno nella sede ufficiale del mercato dove in mattinata si erano registrati il passaggio di Plasmati dal Catania all’Atalanta, e di

Okaka dalla Roma al Brescia. Come spesso accade le trattative più importanti si sono svolte però altrove, come il prestito dell’interista Quaresma al Chelsea e di Dacourt al Fulham. L'Inter quindi ha sfoltito la rosa, come voleva Mourinho, anche se il portoghese aveva inizialmente chiesto la partenza di quattro elementi. In compenso all’Ata Quark Hotel si è concluso in

extremis il trasferimento di Alessandro Bettega, figlio dell’ex dirigente della Juventus Roberto, dal Ravenna al Pizzighettone. Chissà invece se abbia dato i suoi frutti il lavoro di Fatima, avvenente procuratrice iraniana in cerca di talenti per arricchire il massimo campionato del suo paese. Di certo, il suo generoso decolletè ha attirato l’attenzione di molti operatori.

I tanti rifiuti al Toro che molla Amoruso TORINO - Voleva Mozart e Panucci, ha trattato Parravicini e Lucarelli, ma poi ha acquistato Gasbarroni. E venduto Amoruso e Malonga. Chiusura di mercato frenetica per il Torino, tra le squadre più attive in quest’ultima giornata di trattative. A dieci giorni dal suo arrivo, il ds Foschi ce l’ha messa tutta per dare al tecnico Novellino i giocatori necessari per risalire la classifica. Ma ha incassato più no che sì. Alla fine, però, dopo Dellafiore e Rivalta (acquistati nei giorni scorsi) è arrivato il solo Gasbarroni. Una vecchia conoscenza del tecnico, che lo ha allenato alla Sampdoria. Cresciuto nelle giovanili della Juventus, il centrocampista

– 28 anni il prossimo 6 agosto – arriva dal Genoa in comproprietà. Sotto la Lanterna, quest’anno, ha messo insieme soltanto tre presenze, frenato da diversi infortuni. Il suo sì alla maglia granata è arrivato quando ormai mancavano pochi minuti alla fine del mercato di riparazione. Quasi in contemporanea Amoruso accettava il Siena. Che nelle intenzioni del club di Cairo doveva liberare un posto in attacco per il ritorno di Lucarelli. Un desiderio sfumato in extremis: l’attaccante, ora al Parma, ha detto no al trasferimento. E non è stato l’unico a rifiutare il granata: anche Panucci e Mozart hanno detto un fragoroso niet.

1 3

BOLOGNA (4-3-1-2): Antonioli 6, Zenoni 6, Moras 5, Terzi 5 Bombardini 6,5, Mudingayi 5,5, Mingazzini 6,5 (35' st Bernacci sv), Amoroso 6,5 (33' st Casarini sv), Adailton 5,5 (15' st Valiani 6), Osvaldo 6, Di Vaio 6. (15 Colombo, 23 Lanna, 14 Castellini, 77 Coelho). All.: Mihajlovic 5,5. FIORENTINA (4-3-1-2): Frey 6, Comotto 6, Gamberini 6,5, Dainelli 6, Vargas 6,5, Kuzmanovic 6 (10' st Donadel 6), Felipe Melo 6,5, Montolivo 7,5, Santana 5,5 (17' st Gobbi 6), Gilardino 6,5, Mutu 7,5 (45' st Semioli 6,5). (25 Avramov, 41 Tagliani, 23 Pasqual, 32 Bonazzoli). All.: Prandelli 6,5. ARBITRO: Orsato di Schio 6. MARCATORI: 6' pt e 16' pt Mutu (F); 7' st Mingazzini (B), 48' st Gilardino (F). NOTE: Angoli: 5-4 per la Fiorentina. Recupero: 2' e 4'. Ammoniti: Mutu per comportamento non regolamentare, Montolivo, Osvaldo, Comotto per gioco scorretto. Spettatori: 10.000. BOLOGNA - La Fiorentina vince 3-1 a Bologna con doppietta di Mutu e gol Gilardino. La gara non si era giocata ieri per l’abbondante nevicata che aveva reso impraticabile il «Dall’Ara». Bologna con il 4-3-1-2 e la novità

Adailton, schierato al posto di Osvaldo, Di Vaio. Nella Fiorentina il recupero di capitan Dainelli e l’atteso rientro di Mutu, a far coppia con Gilardino. A centrocampo spazio a Kuzmanovic. Gara vivace sin dalle prima fasi: al 5' viola in vantaggio. Splendido lancio di Montolivo per Mutu che sorprendeva la difesa bolognese e in spaccata infilava Antonioli. Al 14' il Bologna pericoloso con Osvaldo, ex di turno, che lasciava partire un gran tiro respinto dall’attento Frey. L’azione del vantaggio viola si ripeteva al minuto 16: Montolivo lanciava perfettamente Mutu che a tu per tu con Antonioli beffava il portiere emiliano in uscita e firmava la personale doppietta. Il Bologna incassava la seconda rete ma non tardava a reagire: al minuto 44 il gran tiro di Mudingayi terminava di poco fuori. Nella ripresa, al 7', gli emiliani accorciavano le distanze: Mingazzini (prima rete in serie A) infilava Frey con un preciso rasoterra. Al 12' Osvaldo di testa sfiorava il palo ed al 18' Prandelli era costretto a cambiare Santana (brutto infortunio al ginocchio). Al 40' Gilardino calciava su Antonioli mancando il terzo gol, sul capovolgimento di fronte il neoentrato Bernacci sciupava il possibile 2-2 calciando a lato. Al terzo minuto di recupero Melo serviva Gilardino che da due passi firmava il definitivo 3-1.

Le strategie neorazzurre iniziano a febbraio e si concludono in estate

Quaresma va al Chelsea. Rinvio Drogba MILANO - Il pareggio casalingo contro il Torino ha impedito all’Inter di prendere il largo in campionato, ma la società in queste ore è stata concentrata soprattutto sul mercato. Così Quaresma va in prestito gratuito al Chelsea, e Dacourt al Fulham. A via Durini si lavora intensamente per sfoltire l’organico nerazzurro, come chiesto da Mourinho fin dall’estate scorsa. E l'ala portoghese, che il tecnico aveva fortemente voluto, per quest’anno è bocciato. Andrà in Inghilterra per cercare di ricostruirsi una credibilità, ma non al Tottenham in cambio del nazionale inglese Jermaine Jenas, come sembrava probabile, bensì al Chelsea, l’ex squadra di Mouri-

nho. Quaresma raggiunge così quello che è stato il suo ct nella nazionale portoghese, Felipe Scolari. E l’Inter ha approfittato della trattativa con i 'Blues' per tornare all’assalto su Drogba. L’ivoriano che piace tanto allo Special One – ed è da tempo in rotta con Scolari – potrebbe arrivare a giugno. La trattativa è stata serrata, 'Moù avrebbe voluto l’ivoriano subito anche se non sarebbe stato utilizzabile in Champions, ma non ci sono i tempi tecnici giusti. «Quaresma non ha avuto la fortuna di poter esprimere le sue potenzialità – aveva detto il patron Massimo Moratti poco prima che il prestito al Chelsea si concretizzasse – capita a volte che un gioca-

tore giovane, che è comunque nostro, vada a fare un’esperienza all’estero». Assieme a Quaresma l’Inter saluta anche Olivier Dacourt. Il centrocampista francese passa al Fulham con la formula del prestito. A Londra ritroverà un ex allenatore nerazzurro, Roy Hodgson. Arrivato a Milano nell’estate 2006, il 34enne Dacourt ha vinto due scudetti e due edizioni della Supercoppa italiana con la maglia nerazzurra. In Inghilterra aveva già giocato con l'Everton e il Leeds. Moratti, incontrando i giornalisti sotto agli uffici della Saras, ha avuto anche un pensiero per Balotelli, ancora una volta affettuoso. «Avrà certamente la possibilità di

mettersi in mostra – ha detto il patron – anche perchè averlo inserito nella lista B per la Champions è solo un vantaggio per consentirci di mettere Samuel nella lista A».


Sport 40 Prima Nuova scommessa per Postiglione sul centrocampista di qualità Martedì 3 febbraio 2009

Mangiapane a Potenza Prevete a Cava, tutto il resto resta com’è E’ di Villa d’Agri. Alla Colligiana già otto reti

Tranchitella, quando il gol toscano parla lucano COLLE VAL D’ELSA Lo chiamano «Re Dario» per l'autorità con cui spadroneggia in area di rigore e la freddezza che caratterizza i suoi gol. Timido e introverso nella vita privata, cinico e spietato in campo: Dario Pietro Tranchitella, 29 anni, è ormai l’idolo dei tifosi della Colligiana. La salvezza dei toscani, neopromossi in Seconda Divisione, dovrà necessariamente passare per le prodezze di questo attaccante nato a Zurigo, dove ha vissuto fino all’età di 14 anni prima di tornare in Italia, a Villa d’Agri, in provincia di Potenza. Tranchitella è particolarmente legato alla Basilicata. «E' lì che ho cominciato a giocare a calcio – racconta -. Sono nato e cresciuto in Svizzera, ma con la morte di mio nonno siamo tornati in Basilicata. Non conoscevo nessuno, così mio padre decise di iscrivermi ad una scuola calcio locale. Sono sempre stato uno sportivo, ma quella era la mia prima vera esperienza». Mette subito in evidenza le sue doti, mostrando una spiccata predisposizione per il gol. Cresce rapidamente e a venti anni si ritrova in serie D, prima a Locri, poi alla Villacidrese, quindi all’Orlandina e all’Isernia. In mezzo, una breve parentesi alla Sangiovannese. In Toscana qualcuno lo nota e decide di investire su di lui. Sono i dirigenti della Colligiana che nell’estate del 2002 lo conducono nella Val d’Elsa, diventata ora la sua seconda patria. Tre stagioni in biancorosso, dividendosi tra il calcio e un’occupazione quotidiana in un asilo. «Poi persi il lavoro, ebbi una discussione col presidente e così decidemmo di separarci». .(SEGUE). mb/dp/r 02-Feb-09 13:17 Destinazione Poggibonsi, sette chilometri da Colle Val d’Elsa. Insomma, al servizio degli acerrimi rivali. «Fu una scelta fatta a malincuore perchè io ero affezionato alla Colligiana. Mi trovai bene, ma quando fummo ripescati in C2, la società preferì dare fiducia ad altri giocatori. Così, a metà stagione, feci le valigie e me ne tornai a casa». Era il dicembre 2006. La Colligiana,

Tranchitella

all’epoca, era prima in Eccellenza. Tranchitella scese di due categorie, ma come si dice: al cuor non si comanda. L'attaccante 29enne trova un allenatore, Roberto Bicchierai, che crede fermamente in lui. Ma lo impiega come esterno, ruolo che il centravanti non predilige. La promozione in C2 del 2007/08, la seconda consecutiva, non viene certo ricordata per i suoi gol. Che, invece, fioccano quest’anno: undici in tre mesi, quattro di testa. «Ora faccio l’attaccante centrale, un ruolo in cui sicuramente mi trovo più a mio agio – dice -. Ho modificato il mio modo di lavorare in settimana, sono maturato, aiuto di più la squadra». Mister Bicchierai, in proposito, ha una convinzione. «Tranchitella è esploso perchè ha capito che fare il calciatore vuol dire fare dei sacrifici. Se avesse avuto un allenatore come me fin da piccolo, a quest’ora sarebbe in due categorie superiori. Un attaccante, nel calcio di oggi, non è solo chi finalizza il gioco, ma anche chi partecipa a tutta la manovra collettiva. Dario adesso l’ha capito e sta diventando uno degli attaccanti più forti della categoria». Ieri ha messo a segno una tripletta al San Marino, la prima tra i professionisti. «La dedico alla squadra, visto che tra noi c'è grande spirito di collaborazione» dice l’attaccante che a 29 anni si trova a guardare al futuro con una prospettiva diversa. «Io sono contento di restare qua a Colle e contribuire alla salvezza della squadra con i miei gol. Non mi spingo troppo avanti: mi accontento di vivere il momento positivo che sto attraversando. Preferisco non pensare al futuro, ma solo alla Colligiana».

CHI SI aspettava il botto di mercato può restare quantomeno perplesso. A Potenza non arriva Miglietta, Cardinale, Vagnati o qualcun altro di quei nomi di categoria in cui si sperava per far fare un salto di qualità al centrocampo rossoblù. A Potenza arriva (fino a giugno) Benedetto Mangiapane, di professione trequartista, ma inquadrabile anche in altra posizione del campo, dal punto di vista tecnico un calciatore che può fare la differenza, ma reduce da un avvio di annata da dimenticare a Nocera in D, e ancor prima di scena a Barletta, Brindisi, Lamezia, Vittoria e Gela. Questa nella piazza siciliana è l’ultima esperienza in C1 di Mangiapane e risale al 2005. Per il resto, in tanti anni di carriera, ha praticamente giocato in tutte le categorie (94 partite tra C1 e C2, ma troppo presto caduto nel calcio del dimenticatoio), compresa l’Eccellenza siciliana, cambiando 16 casacche, batte bene le punizioni, è un mancino e per questo assolutamente imprevedibile. A detta di chi lo conosce è uno che se sta bene può vincere le partite da solo. Nel capoluogo era anche già arrivato, nella stagione 2000/2001, quando però gli fu preferito De Simone. Serviva questo al Potenza? Solo il campo lo potrà dire, solo la sua applicazione alla rigidità di Arleo (che oltretutto ha manifestato assoluto gradimento per la scelta). Il patron ha detto: «Per la sua duttilità tattica e per la voglia di riscattare qualche anno un po’ così può darci molto. Come De Cesare l’anno scorso». Onestamente, anche questa è una scommessa in una squadra dove c’era invece bisogno di certez-

ALLENATORI Savarese confermato vicepresidente nazionale IL POTENTINO Biagio Savarese è stato riconfermato ieri sera vicepresidente nazionale degli allenatori, area professionisti. Ovvia la soddisfazione per il riconoscimento da parte della sezione lucana, presieduta da Gerardo Passarella, che ha contribuito con una propria delegazione a votare Savarese.

Benedetto Mangiapane

ze. L’augurio è quello di essere smentiti rapidamente dalle prestazioni dell’ultimo arrivato in casa Potenza. Operazione conclusa in dirittura d’arrivo in una giornata che non ha riservato altri movimenti, nè in entrata, nè in uscita. Quindi Berretti resta rossoblù. In giornata era stato praticamente definito il passaggio del difensore Andrea Gave-

Seconda La storia della coppia gol più prolifica della categoria

Merini-De Angelis: gioia del Melfi Il mercato si chiude senza colpi DICIOTTO gol in due rappresentano un bottino davvero importante, specie se in totale la squadra ne ha realizzati 23. Merini e De Angelis formano una coppia prolifica ma anche compatibile ed efficiente. Gianluca De Angelis 11 sigilli, è diventato con le realizzazioni di questa stagione, il giocatore che ha segnato più reti tra i professionisti con la maglia del Melfi. Un traguardo rilevante che presto potrebbe essere bissato con un secondo altrettanto importante. Ferrara infatti nel 2005, segnò 12 gol finora miglior bottino per un giocatore del Melfi in C2. De Angelis è vicinissimo a raggiungere questa quota, con la prospettiva concreta di superarla. L'attaccante di Gragnano sta vivendo un periodo felicissimo. Responsabilizzato

Merini tende la mano a De Angelis

dalla fascia di capitano, De Angelis sta giocando molto bene non avvertendo affatto il peso di giocatore simbolo di questo Melfi.

Le ultime operazioni: bene Pescara e Paganese LA TERNANA ha comunicato di aver ceduto a titolo definitivo l'attaccante Christian Riganò. Gli umbri hanno ceduto in prestito al Parma il portiere Paolo Ginestra, mentre il difensore Marco Pedotti è stato ceduto a titolo definitivo al Crotone. Il Taranto ha comunicato di aver ottenuto in prestito il centrocampista dell'Arezzo Crocefisso Miglietta. Nella piazza jonica torna, dal Perugia, anche il fantasista Cutolo. Tommaso Coletti approda finalmente al Pescara in comproprietà, a quanto pare fissata intorno ai 200 mila euro, dal Foggia. Galderisi ritrova anche Giordano dal Cittadella (anche lui ex rossonero). I satanelli prelevano De Rosa dalla Juve Stabia. Il Sorrento ha concluso sei opera-

glia dall’Avellino, ma Porcaro, inserito nella trattativa non ha accettato la piazza campana e l’affare è saltato. Non è andata a buon fine nemmeno la rescissione del contratto di Montesanto, cosa però che Postiglione ha garantito arriverà al massimo in un paio di giorni. L’unica certezza, ma che era stata già ampiamente annunciata nei giorni scorsi, è che Prevete è andato alla Cavese, dove era già stato, e non a una diretta concorrente del Potenza, ossia la Paganese. Il commento alle ultime ore di calciomercato è nelle parole del massimo dirigente potentino. «Non è successo niente di grosso a Milano. Non è circolato un euro, non sono state fatte operazioni di nessuna specie e tutto si è bloccato. Noi restiamo ancora fuori budget come spese, per cui chi ha pensato di stare in un’isola felice fino ad ora, è meglio che inizi a cambiare idea». Alfonso Pecoraro

zioni: dallo Spezia è arrivato l'estremo difensore Alessio Locatelli, dall'Empoli l'attaccante Pietro Arcidiacono, mentre dal Manfredonia la punta francese Roman Halbin Hodza. In uscita, rescissi i contratti di Virtanen, Giovanni Barreca e Nicola Strambelli. Il Gallipoli ha ufficializzato l'arrivo in prestito dal Pisa del centrocampista Daniele Buzzegoli. Attraverso un comunicato stampa apparso sul proprio sito ufficiale la Juve Stabia ha appena comunicato di aver acquistato a titolo temporaneo dall'Ascoli l'attaccante Antonio Gaeta, classe 1984. La Pistoiese ha prelevato dal Treviso, via Roma, il centrocampista Simone Palermo. Il Foligno ha appena preso in prestito dal Monza il centrocampista

Alessandro Borgese. Arriva poi a titolo temporaneo dall'Empoli l'attaccante Christian Cesaretti. Bel colpo messo a segno dal dg della Paganese Cosimo D'Eboli, che ha prelevato in prestito secco dall'Udinese il trequartista Monteiro Sodinha Diogo Felipe, che aveva iniziato a Bari. In più in Campania arriva il centravanti Zarineh dal Pescina. Il Barletta acquista dalla Reggina il capitano della Primavera Giuseppe Toscano. Il Gela acquista a titolo definitivo dall'Ancona l'attaccante Andrea Staffolani, ex di Fermana e Vis Pesaro. L'Isola Liri ha preso il centrocampista Orestas Buitkus, nazionale lituano, e il centrocampista Giovanni Barchiesi, da poco svincolatosi dal Cassino. sport@luedi.it

Anzi sembra proprio che le responsabilità gli diano vigore e forza aggiuntiva, anche se già in passato di lui si ricorda la scaltrezza e l'abilità in area avversaria. Inoltre con un centro boa che si sta ben comportando, come Merini, De Angelis dà il meglio, partendo da lontano, potendo svariare su tutto il fronte offensivo. Grande sorpresa, in positivo invece il contributo di Merini, l'ennesima scommessa vincente del presidente Maglione. Il massimo dirigente gialloverde ha avuto il suo bel da fare per convincere Lotito a cedergli quest'attaccante che nella primavera della Lazio è stato anche capocannoniere del torneo. Problemi di tesseramento lo hanno tenuto a lungo fuori squadra ad inizio campionato, ora Merini appare elemento insostituibile con la tenacia, il suo coraggio e le sue doti che ne fanno una punta di tutto rispetto.

Parliamo di un 88, quindi con notevoli margini di crescita, quelli che ha già fatto intravedere nell'ultimo periodo. Note positive dunque in avanti per il Melfi, sesto miglior attacco del campionato al pari del Cassino. Delle squadre che lottano per non retrocedere, il Melfi è quella che ha segnato di più, un dato confortante in vista della parte finale del torneo, quella decisiva. Resta da migliorare l'aspetto difensivo. 27 reti al passivo sono tante, solo il Lamezia ha fatto peggio. La sosta consentirà ad un elemento importante come Castaldo di acquisire affinità con i compagni e soprattutto minutaggio e condizione atletica. L'ex beneventano è apparso ancora lontano dal top, ma lavorando duro in tempi brevi potrà riacquisire il ritmo partita. Non bisogna poi dimenticarsi di Ferrato, giovane nazionale di categoria, proveniente dal Parma. Il ragazzo, ha acquisito esperienza e prosegue a lavorare con serietà ed impegno. Palumbo lo tiene d'occhio e non è azzardato ipotizzare che nell'immediato futuro potrà trovare spazio in qualità di titolare. Ed infine Maisto. Positivissimo il suo debutto. A centrocampo è il giocatore che mancava a questa squadra. Quantità e qualità. Anche per lui la sosta cade a fagiolo per trovare intesa con i nuovi compagni e con le richieste tattiche di Palumbo. Con gli innesti di gennaio il Melfi ha cambiato volto. I risultati parlano chiaro. Occorre continuare così. Emilio Fidanzio


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Martedì 3 febbraio 2009

TOP 11

Quattro reti di fila per l’ultimo arrivato a Cosenza. A Palumbo la panchina

Mortelliti, il nuovo paga Super parate per Mennella del Cassino CHIAMATELA onda anomala. Quella che travolge tutto e tutti, quella che provoca insostenibili “maremoti” per le agitate acque del girone C. Un mostro della natura implacabile ed infallibile che, a quasi due terzi del campionato, vanta un distacco record dalla restante “fauna” della categoria. Più dieci sul Gela, più nove sul Catanzaro (gara in meno a parte). In una parola: “più”; in un nome: Mortelliti. L'onda cosentina è anomala, tuttavia non è un'anomalìa la sua firma nella gara col Manfredonia. Se vogliamo, allora, è la quarta anomalìa consecutiva, tante quanto le vittorie consecutive della capolista che non vuole compagnia in cima. In tema di primato potrebbe recitare la sua parte il gemello Catanzaro che, prima o poi, recupererà la sua gara. Balbetta invece il Gela di Cosco, travolto in casa dall'Igea e dai rossi diretti del direttore di gara. Travolgente però lo è stato anche l'attaccante La Porta, spietato doppietista a cavallo tra le due frazioni di gioco. Un bel colpo lo piazza anche il Melfi di Palumbo, che in un sol colpo, quello di De Angelis (di nuovo in rete dopo un vistoso periodo di magre), si tira fuori dalle secche della zona play-out sfruttando il passo falso delle concorrenti. Tra queste infatti vince solo la Val di Sangro che abbandona l'ultimo posto grazie agli squilli rimbombati dalla panchina: Campli e Pa-

ris. Il Cassino non vince da oltre due mesi, praticamente dall'esordio di Patania sulla panchina (2-0 sulla Scafatese). La squadra non sta vivendo un momento esaltan-

te ma, intanto, domenica è riuscita a fermare il Pescina fuori casa. L'alt è però stato imposto dal portiere Mennella che, solo contro tutti, ha salvaguardato gli interessi della squadra rimandando al mittente

le “intraprese” di Arcamone e soci: due miracoli e altri decisi interventi che hanno inviperito il Pescina. Dinanzi a Mennella, per le vie centrali, ci sono due referenti autorevoli. Il primo è Ingrosso del Noicattaro, esperto quanto audace nel comandare il reparto arretrato della squadra di Sciannimanico; l'altro è Alizzi dell'Igea che non s'è affatto intimorito al cospetto di uno sprovveduto Gela. Autorevoli in mezzo, pungenti sulle corsie. La differenza infatti la fanno gli esterni: è decisivo Bernardi che, adattato sulla linea dei difensori, dimostra di non aver smarrito la via della corsia di competenza, lo stesso vale per Gosis dell'Andria che apre le danze nel successo contro il Barletta. In mediana la palma del goleador meno atteso spetta a Campli della Val di Sangro, ma come non nconcedere spazio ai combattenti del corazzata Cosenza? Permesso accordato e via libera a De Rose e Battisti, tra i migliori in campo nel due a zero inflitto al Manfredonia. Sempre nel Cosenza si conferma in prima linea il preciso (e puntuale) Mortelliti: la scadenza settimanale è rispettata, gennaio è stato onorato puntualmente. Sulla trequarti gli fa compagnia La Porta dell'Igea. Il giovanotto raddoppia la posta ed incassa al bancone i tre punti sul campo del Gela. Il duetto funziona; lo sa bene De Angelis che, ben assistito, ritrova la rete dopo un periodo di appannamento. Andrea Buonaiuto

LA SQUADRA IN CRISI

Gela, una scoppola tremenda GELA. Mare in tempesta, burrasca che imperversa sopra le “confuse” teste di Cosco e soci. Tempaccio in ordine delle quattro sberle patite al cospetto di un' Igea Virtus arrabbiata; match disputato ad armi impari, e non solo sotto il profilo numerico. La caduta è stata vistosa, di colpo sono naufragate tutte le credenziali di grande corarazzata. Un punto in tre partite, ce n'è abbastanza per aprire il dibattito di una crisi perceprita anche in ritardo. La percezione domenica invece non ha lasciato più dubbi in merito, tenuto conto di una prestazione decisamente snervante e di una classifica che, per certi versi, si fa complicata: meno dieci dalla capolista

Cosenza. Come riprendere più lo scettro di pretendente al trono? Per adesso conviene lasciare da parte ambizioni fuorvianti e badare a lavare i panni sporchi in casa. Lavaggio complicato? Sembrerebbe di si, anche per l'aria pesantissima che si respira nell'ambiente. Il dopo partita è stato infatti tra i più complicati di sempre. Contestazione furibonda da parte della tifoseria, parole grosse scappate a qualche giocatore nei confronti di “accaniti”appassionati, volti colorati di rabbia e delusione, bocche cucite nei confronti della stampa affinchè non scappino considerazioni inopportune. L'amarezza è tanta, direttamente proporzionale alle aspetta-

tive del vertice societario e dell'intero pubblico. Domenica il dito della tifoseria ha indicato i due colpevoli per antonomasia. Due difensori, quasi unz banalità alla luce di un cappotto casalingo: Pasquale Esposito è stato giudicato colpevole per l'inopportuno intervento che ha causato rosso diretto e rigore, il secondo è il capitano Fernandez, ritenuto troppo focoso nei battibecchi col pubblico a fine gara. Due soli colpevoli? Certamente no, perché non si spiegherebbe infatti un rilassamento condiviso. Bocche cucite. L'imput è arrivato dal vertice societario, nella persona del presidente Angelo Tuccio, nella sbrigativa conferenza

IL PERSONAGGIO

Un gol per confermarsi... Cavaliere ANDRIA. Il profumo di derby inebria Simone Cavaliere, il principe dell'Andria, l'uomo che decide sempre le sfide ad alta tensione, i derby (Manfredonia, Monopoli e Barletta), quelle che valgono più della semplice posta in palio. “Quanto avrei voluto che ci fossero stati anche i tifosi sugli spalti. In un derby così sentito avrebbero riempito lo stadio, impazzando al momento del gol ed alimentando ulteriormente le mie motivazioni”. Perché Simone Cavaliere le tensioni non soltanto le digerisce con disinvoltura, ma riesce perfino a metabolizzarle: “Merito del mio carattere forte e tenace: non mi arrendo mai e nelle partite importanti avverto l'elettricità nell'aria. Molto spesso devo contenere l'entusiasmo, ma non conosco di certo la parola paura”. Avrebbe altrimenti toppato nel 2005/06 quando operò un triplo salto carpiato dall'Eccellenza alla serie C1 per volere di Sauro Trillini: “Mi aveva già allenato al Jesina e scommise su di me portandomi a Martina. Se adesso sono un professionista apprezzato e stimato lo devo soprattutto a lui. Per tanti anni hanno parlato di me come giovane promessa, come rivelazione, come calciatore pronto per il salto di qualità. Ma senza Trillini probabilmente girerei ancora per i campi di Promozione ed Eccellenza della provincia di Ancona”. Dove s'è stabilizzato ed ha tirato su famiglia dopo aver vagabondato per l'Italia e per l'Euro-

pa: nato in Olanda, passato per il Belgio e poi transitato per Asolo e Genzano di Roma prima di prendere fissa dimora ad Ancona: “Seguivamo mio padre, impegnato in giro per il mondo per motivi imprenditoriali”. Ed è probabilmente in quell'infanzia da girovago che si è sviluppato il carattere tenace ed orgoglioso di Simone Cavaliere. Che non ha mai smesso di inseguire i suoi sogni - prendendo esempio dalla professionalità dei suoi idoli Roberto Baggio ed Alessandro Del Piero - neanche quando l'ennesima occasione per svoltare sfumò nel nulla: era il 2001 e Cavaliere aveva realizzato ben 17 reti con la maglia del Real Vallesina, ma nemmeno quell'exploit fu utile per scalare il professionismo. “Ecco perché adesso che ci sono arrivato e mi sono affermato non mi pongo limiti. Certo, non sono più giovanissimo, ma mi sento nel pieno della maturazione calcistica e non voglio porre limiti alla provvidenza. Il mio scopo è migliorare sempre di più, superare il record di 8 reti stabilito nella passata stagione (adesso è a quota 5) e conquistare qualcosa d'importante con l'Andria”. Guai però a parlargli di promozione: “Sarà per scaramanzia, ma voglio continuare a vivere alla giornata. Siamo in piena zona play-off, riusciamo a mettere in difficoltà qualsiasi avversario, ci sentiamo forti e competitivi”. Filippo Zenna

stampa del dopo partita. Il presidente non ha voluto commentare la gara ma, per certi versi, ha gettato un'oscura ombra sull'intera vicenda: “Siamo in silenzio stampa ma non per nasconderci perché, comunque, siamo abituati a parlare della gara sia che si vinca o che si perda. Piuttosto non parliamo di agguati predisposti nei nostri confronti. La sconfitta con l'Igea ha tutti i crismi di un agguato preparato in modo impeccabile”. Dov'è finita piuttosto la difesa meno bucata del girone? La ricerca è partita, sono invitati tutti: “Chiedo che venga rispettata la decisone del silenzio stampa. Abbiamo bisogno di compattarci e ricaricare le pile”.

Cosco, allenatore del Gela

SI GIOCA DOMENICA 15


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Martedì 3 febbraio 2009

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Statistiche del girone H Continua a restare l’unica squadra senza pareggi la Nocerina

Brindisi allunga, il Pianura fa sul serio NUOVO deciso allungo del Brindisi. Il Pianura, di prepotenza, si isola in terza posizione. Precipitano le quotazioni della Turris: che batosta! Salgono, invece, quelle del Bacoli e del Fasano. Pomigliano: bene in casa, un disastro in trasferta. Importante vittoria del Sant'Antonio Abate che abbandona la zona retrocessione diretta. Tra le lucane, una vince, una pareggia e l'altra non gioca. Questi, in estrema sintesi i fatti salienti della ventunesima giornata del girone H della serie D che ha fatto registrare sei vittorie, nessuna in trasferta, due pareggi e una partita sospesa causa maltempo. I gol sono stati 21, di cui 16 messi a segno dalle squadre che hanno giocato in casa e soltanto 5 da quelle che hanno viaggiato.

Complessivamente, nelle 188 partite sinora disputate (manca all'appello Francavilla Pz-Francavilla Br), sono state realizzate 466 reti (media partita 2,48), contro le 479 della scorsa stagione (2,53). Nella ventunesima giornata del campionato 2007/08 le vittorie furono cinque (2 in trasferta). I gol furono 16. Brindisi e Matera, hanno vinto entrambe le sfide, rispettivamente, contro Venafro e Angri. Gli scontri tra il Brindisi e il Venafro e tra il Cilento e il Genzano si sono conclusi entrambi con il medesimo punteggio: 3 a 1 per i salentini e 2 a 2. Il Brindisi si isola sempre più in vetta alla graduatoria. La compagine del capoluogo pugliese sembra voglia disputare un campionato per conto suo. Sinora, solo una

sconfitta e quattro pareggi (uno casalingo), hanno leggermente rallentato la corsa della capolista, senza però che la sua principale antagonista, la Nocerina, abbia saputo approfittare per mantenere maggiormente vivo l'interesse del torneo. La squadra salernitana, che tra l'altro è l'unica a non aver mai pareggiato, domenica scorsa ha rimediato la terza sconfitta esterna di seguito. La squadra più informa del momento sembra essere il Pianura che, a suon di gol (ne ha messo a segno nove nelle ultime due giornate) ha conquistato la terza posizione, distanziandosi dal Pomigliano che ha rimediato la sesta sconfitta esterna, seconda di seguito. Il Pianura non si ferma da nove turni, nel corso dei quali ha conqui-

stato sei vittorie e tre pareggi. In coda alla classifica, importante vittoria del Sant'Antonio Abate (seconda consecutiva in casa) che abbandona la zona retrocessione diretta, passando il testimone al Cilento che, contro il Genzano, ha collezionato il quinto pareggio casalingo di fila. Buon pari esterno del Grottaglie. Il Fasano e il Bacoli si sono tirati fuori dagli impicci; mentre il Bitonto resta “tra color che son sospesi”. Tra le lucane, terza vittoria interna di seguito del Matera che si mantiene in quota (un solo punto in meno dalla zona playoff). Salutare pareggio esterno del Genzano che alla ripresa del torneo dovrà confrontarsi con il fanalino di coda Venafro. Adolfo Sarra

L’attaccante: «Ringrazio tutti. Tanta sfortuna, ma ci ho messo pure del mio»

Matera-Albano: è feeling Significativo abbraccio virtuale tra pubblico e Diegol «Vi vogliamo così». Questo il parere unanime levatosi dai covi del tifo materano all’indomani della convincente vittoria del Matera. Molto diversa da quella sul Francavilla, frutto di un colpo di fortuna e non del gioco. Recuperare gente del calibro di Lonardo, Chisena e Lafortezza era ed è fondamentale per far crescere le quotazione del Matera nel borsino delle pretendenti ai play off, lontani ora solo un punto. Alla ripresa del campionato ci sarà PomiglianoIschia e Fasano-Matera. Quindi un turno fondamentale, ma è chiaro che la visione delle cose è cambiata come pure l’ottimismo in una squadra che sembra aver trovato equilibri importanti che potranno solo crescere in futuro con il recupero di capitan Martinelli. Dopo la prestazione convincente e la vittoria anche Foglia Manzillo è sceso dal carro dei presunti colpevoli. Il calcio è bello forse anche per questo. Ma è chiaro che contano i risultati e con la vittoria sull’Angri ci sono maggiori certezze. Compreso l’affetto del pubblico del “XXI Settembre-Franco Salerno” per Diegol. Nomignolo che in questo momento può suonare male, ma resta l’attaccante più prolifico e fondamentale per il Matera. «E’ stato come ricevere

Diego Albano in area fallisce un gol da due passi

un abbraccio virtuale da tutto il pubblico presente. Mi ha fatto-aferma Diego Albano- un enorme piacere. Non ho mai avuto dubbi, ma queste cose ti segnano. Brutta definizione quest’ultima. Già segnare. Non vuole andare dentro e non c’è dubbio che sia così, ma ci ho messo anche del mio in almeno tre occasioni. Sono un giocatore che non si risparmia l’autocritica e devo dire che in almeno quattro occasioni ci ho messo molto del mio per sbagliare. Sono rammaricato percchè quan-

do non segni è chiaro che il primo a star male sono io. Per fortuina abbiamo vinto e convinto. Perchè credo che sia una bella base l’assetto di domenica scorsa e potremo solo migliorare con alcuni rientri. Comunque, tutti abbiamo dato il massimo e nessuno di noi si è risparmiato e l’Angri ha tirato in porta una sola volta. Prendendola con il sorriso-conclude Albano-la mancata marcatura da parte mia può essere anche figlia di una over dose di palloni a cui non ero abituato. Mam-

ma quante occasioni e opportunità. Come dire, troppa grazia e speriamo di sfruttarle meglio queste cose in futuro. Comunque, non c’è stato un solo giocatore ad andare sotto la sufficienza. E’ importante per noi riprendere quella fiducia nei propri mezzi che avevamo un po’ perso per strada assieme ai tanti infortunati». Il gol ad Albano arriverà, perchè certe cose non si ripetono co tanta facilità e riguardando le occasioni fallite c’è davvero da pensare che era una giornata stregata per l’attaccante biancazzurro. Un po’ il contrario di quanto accadeva a inizio campionato quando il pallone sembrava entrare da solo. Forse era esagerato all’inizio e troppo carente ora, perchè Albano non è stato mai uno da vetta delle classifiche dei marcatori ma un calciatore importante per tutta la squadra. L’abbraccio virtuale del pubblico ad Albano ed al resto della squadra a fine gara è il segnale di un feeling che può aprire nuovi orizzonti per il Matera. Ora Bitonto è lontana. Ma in fondo il pubblico cercava solo un po’ più di gioco e impegno ed è stato servito. Ora serve continuità, ma anche riportare al top Lonardo e soci. La sosta giunge opportuna. Renato Carpentieri

L’attaccante del Francavilla era andato in rete dopo soltanto tredici secondi

Vanificata la prodezza di Del Prete FRANCAVILLA – In casa sinnica, c’è ancora tanto rammarico per la partita sospesa all’inizio del secondo tempo dall’arbitro Martinelli, per impraticabilità di campo. Francavilla avanti per una rete a zero, grazie al gol lampo del capitano Genny Del Prete dopo solo tredici secondi. La rete del bomber napoletano è arrivata grazie ad un preciso e violento tiro dai venticinque metri, che non ha dato scampo all’estremo difensore pugliese. Adesso, per la compagine del patron Franco Cupparo, tutto da rifare vista la decisione forse un po’ troppo affretta del direttore di gara di sospendere la gara. Del match contro i francavillesi brindisini, ne abbiamo discusso con il centrocampista sinnico Fabio Pioggia. «La partita – dice il giovane calciatore – l’avevamo cominciata abbastanza bene, trovando subito la via della rete, ed interpretando al meglio le direttive del nostro mister, che erano quelle di restare corti e di attaccare gli spazi. Cosa che stavamo facendo abbastanza bene, nonostante il

Fabio Pioggia (www.lasiritide.it)

campo pesante». Ricordiamo che i ragazzi di Lazic, avevano due assenze importanti, come quelle del terzino sinistro Nicolao e del centrocampista centrale Scarnato, ma nonostante tutto, l’undici sinnico ha dimostrato di non risentire di tutto questo. «Per noi – continua Pioggia – aver fermato la gara ad inizio di ripresa, non ci ha affatto giovato, anzi, però

l’arbitro ha deciso così è quindi bisogna accettare la sua scelta. Io sinceramente, non ho condiviso la sua decisione, in quanto le condizioni del campo erano le stesse fin dall’inizio, quindi o non si cominciava il match oppure, andava giocato fino al novantesimo». In effetti, la gara del Fittipaldi, ha avuto inizio sotto una pioggia abbastanza copiosa, che cadeva sulla cittadina sinnica da circa un paio di ore, quindi il campo si presentava pesante sin dall’inizio. Però, il signor Martinelli ha deciso la sospensione quindi, nulla da dire, però forse poteva evitare, che potesse capitare qualche infortunio ai giocatori in campo, visto il precario equilibrio degli atleti. «Adesso – conclude Pioggia – la speranza è quella di ripetere la stessa prestazione, quando scenderemo nuovamente in campo». Per la data del recupero, ancora nulla è stato deciso, bisognerà aspettare molto probabilmente a domani, giorno in cui usciranno i comunicati ufficiali. Claudio Sole

Interrotta una serie negativa

Genzano, punto che fa classifica

La formazione dello Sporting Genzano

GENZANO DI LUCANIA Lo Sporting Genzano torna da Vallo Della Lucania con un punto importantissimo, in chiave salvezza, in virtù del pareggio ottenuto contro i salernitani della Gelbison Cilento. I ragazzi guidati da Mister Pirone hanno trovato la rete del vantaggio con Murano al 12' della seconda frazione di gioco. Nell'arco di sei minuti (dal 29' al 35'), però, i padroni di casa hanno ribaltato il risultato con Sica e solo grazie ad un imperioso stacco di testa di Fiscina lo Sporting ha acciuffato un pareggio nei minuti finali del mach. Per oltre quindici minuti di gioco la compagine alto bradanica ha sognato di espugnare il terreno di gioco campano ma un grande Sica ha riportato i lucani con i piedi per terra. Un risultato comunque positivo per gli alto bradanici che, in virtù della sconfitta dell'Angri, si avvicinano ulteriormente alla zona salvezza lontana ora soltanto quattro lunghezze. Dopo tre gare consecutive la squadra bianco rossa ha finalmente terminato un mach in undici senza collezionare nessuna espulsione. Domenica prossima, intanto, turno di riposo e i genzanesi potranno recuperare energie preziose in vista della sfida salvezza del prossimo 15 febbraio con l'ultima della classe, il Vena-

fro. In Campania da segnalare le buone prove di Borrelli, Fiscina, Papagni, Buonocore, Bacio Terracino e Rega che hanno meritato la fiducia del Mister; da rivedere Masturzo e Murano che, nonostante il gol, è reo di essersi letteralmente divorato due reti durante la prima frazione di gioco; assolutamente insufficienti le prove di Fiore, Schiavone e Impagliazzo, assenti per l'intera gara. Tutto sommato lo Sporting Genzano, pareggiando nei minuti finali ha dimostrato ancora una volta tutta la voglia e tutte le intenzioni di restare in categoria. I ragazzi bianco rossi hanno messo in campo rabbia, tenacia e tanta voglia di emergere e mettersi in evidenza. Nessun rammarico per gli alto bradanici anche se, la vittoria, sarebbe stata ad un passo se solo fosse stato evitato quel blackout che è costato due reti tanto ingenue quanto immeritate. In effetti contando le occasioni da gol i genzanesi avrebbero meritato qualcosa di più ma, per come si stava mettendo la partita, il pareggio ha il sapore di vittoria. Se Fiscina e compagni hanno esultato per il pareggio, in casa Gelbison si fa mea culpa per l'ingenua espulsione di Sica e per aver lasciato la possibilità agli avversari di raggiungere un pareggio insperato. Rocco De Rosa


Sport

Martedì 3 febbraio 2009

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Solo il Pianura tiene il passo, ma è lontano 12 punti

Brindisi inarrestabile di RENATO CARPENTIERI

Il PUNTO

Il Fatto

LE PAGELLE DELLE 18 SQUADRE Brindisi vede più vicino un posto al sole, mentre a Nocera c’è il gelo con un emblematico -9. La battuta d´arresto subita a Bacoli fa sprofondare i campani che vedono così affossate, forse in maniera definitiva, le proprie ambizioni di rimonta. Difficile recuperare, a tredici turni dal termine, uno svantaggio secco di tre partite ad una vera e propria corazzata come quella allestita dai fratelli Barretta, considerando che lo scontro diretto si giocherà al Fanuzzi dove la squadra di Silva è a dir poco inarrestabile (10 vittorie ed un pari in undici gare). E la regola del Fanuzzi, nonostante l´indecente terreno di gioco, viene confermata anche in questa giornata. Molossi che fermano la loro rincorsa cadendo malamente nel derby contro una rinata Sibilla, capace di uscire con sette punti nelle ultime tre gare da una situazione di empasse e di rilanciarsi con forza in graduatoria. Completa il podio il Pianura che si conferma macchina da gol schiantando le resistenze della Turris con un umiliante 5-1. Per i napoletani 9 reti in due gare: quattro firmate dal bomber Tommaso Manzo deciso a risalire posizioni nella classifica marcatori, al cui comando si è portato il compagno di reparto Contino, autore di una doppietta. Con questo successo i ragazzi di Gargiulo staccano i corregionali del Pomigliano, clamorosamente sconfitti al Curlo di Fasano. I brindisini infatti tornano alla vittoria dopo ben 7 turni. L´Ischia sbatte contro il muro eretto dal Grottaglie, al secondo pari consecutivo (dodicesimo in 20 turni: praticamente un record). E in chiave play-out si giocava a Sant´Antonio Abate il match più importante della giornata tra i padroni di casa ed il Bitonto. Pari ricco di gol a Vallo di Lucania nell´altra sfida tra squadre ancorate nei bassifondi.

ANGRI

Perde nel finale, ma fa poco per evitarlo e viene punito. BACOLI

Grande prestazione contro la Nocerina e serie positiva ok. BRINDISI

Sta sfiancando le avversarie e può solo perderlo il torneo. BITONTO

Si scioglie come neve al sole fuori casa e torna nella zona calda. FASANO

Torna alla vittoria nella prima delle due gare di fila in casa.

FRANCAVILLA F. Non ha giocato e forse recupererà domenica prossima FRANCAVILLA S.

Stesso discorso dell’altro Francavilla: non ha giocato. GELBISON

Bella rimonta con Sica, ma si fa raggiungere da Fiscina. GROTTAGLIE

Un buon risultato quello conquistato al Mazzella di Ischia.

5

MATERA

Missione riuscita e grande prestazione. E’ un buon segnale. NOCERINA

7,5

Nota dolente e ancora sconfitta fuori casa. Perde pezzi. PIANURA

7

Cinque squilli di Tromba e l’ex Gargiulo travolge la Turris. POMIGLIANO

4,5

Un passo falso inatteso a Fasano e perde una posizione.

S.GENZANO

7

Un punto in uno scontro diretto è un gran bel segnale.

S. ANTONIO

Ng

Rinato e vincente contro l’ostico Bitonto.

TURRIS

Ng

Mamma mia che batosta al Simpatia per i corallini.

US. ISCHIA

5,5

Non è un buon segnale il pari interno per chi punta ai play off.

VENAFRO

6

Giocava a Brindisi e non c’era proprio nulla da fare.

La Nocerina perde pezzi e fiducia nella promozione

7,5 5 8 5 6 7,5 4,5 5,5 5

La sconfitta di Bacoli e tutti gli accadimenti conseguenti, sembra stiano iniziando a mietere le prime vittime in casa rossonera.Il presidente De Marinis infatti, dando seguito a quanto dichiarato domenica e dopo averne discusso con il socio Citarella, ha cercato una collocazione agli elementi più rappresentativi della squadra, approfittando anche della chiusura del mercato dei professionisti di ieri.Il primo a partire il capitano Benedetto Mangiapane, accordatosi con il Potenza in Prima Divisione, seguito da Giovanni Cavallaro.Proprio l'addio di Mangiapane è l'emblema del momento attraversato dalla Nocerina, trattandosi del calciatore più legato a De Marinis ed essendone diretta espressione. Calciatore contraddittorio, rapporto di odio amore con gran parte dei tifosi. Piede sopraffino ma banali amnesie tattiche che spesso mandano in bestia: questo è Mangiapane, ma in ogni caso 51 presenze e 16 gol in 2 anni di Nocerina, avari di gioie per i colori rossoneri ma che per l'ormai quasi trentunenne trequartista siciliano sembrano essere valsi il richiamo della Prima Divisione, che riassaporerebbe dopo 3 anni dalla fugace esperienza di Gela. A breve dovrebbero seguirli, oltre al tecnico Rigoli, probabilmente a qualche altro elemento più costoso.Proprio nell'anno in cui i ripescaggi in Lega Pro promettono di essere numerosi, visti i numerosi tagli preannunciati tra i professionisti. Sembra quindi di essere tornati ai caotici giorni post-Pomigliano, con la volontà di smobilitare e concludere il campionato con mezzi di fortuna accontentandosi di una metà classifica, e proprio nei giorni del suo novantanovesimo compleanno la Nocerina non accenna a trovar pace.

TOP E FLOP DELLA VENTUNESIMA GIORNATA

P TO

P TO

P O L F

P TO

P FLO

P TO

P O L F

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Sport 49 A Dilettanti Lo stop di Barcellona e i risultati della altre complicano i piani Martedì 3 febbraio 2009

«Mancanza di lucidità» Così Ruggeri spiega la sconfitta della Levoni L'AMARA sconfitta di Barcellona Pozzo di Gotto rende la vita difficile alla Levoni Potenza. I successi di Palestrina ad Osimo nell'anticipo di Siena e il colpo gobbo di Molfetta a Trapani hanno complicato i piani ai giocatori di Luigi Gresta. Il ko di Barcellona, figlio dei problemi in fase offensiva (sei punti nell'ultimo quarto fanno riflettere gli addetti ai lavori) che una squadra chiamata a salvarsi deve cercare di evitare nel modo più assoluto. Errori, scelte frenetiche, scarsa lucidità nei momenti caldi del match sono costati il risultato alla Levoni Potenza ora invischiata nelle sabbie mobili della classifica e nella zona dei play-out. La sconfitta di Barcellona Pozzo di Gotto è stata figlia degli sbandamenti offensivi di una squadra che ora sente forse il peso della classifica, fattasi d'incanto difficile e senza dubbio inaspettata rispetto a qualche settimana fa. Ovviamente Luigi Gresta non ha ancora conosciuto i meccanismi di un team che nel corso delle ultime partite è sembrato sciogliersi come neve al sole. La squadra, inutile negarlo mostra pecche caratteriali, difficilmente infatti Sebastiano Grasso riescono a rimontare i gap patiti nel corso delle partite e, anzi, vedi la fase iniziale della stagione hanno sciupato diverse occasioni per imporsi quando erano bellamente in vantaggio. Un segnale da non sottovalutare in casa Levoni Potenza in questo particolare e delicato periodo del campionato. La squadra ora dovrà disputare due gare casalinghe, la prima contro il Latina di coach Giovanni Benedetto che ha sconfitto il Sant'Antimo di Ciccio Ponticello e fra due settimane l'atteso derby con i cugini della Bawer Matera. Nel clan della Levoni Potenza è Massimo Ruggeri ad analizzare la sfida persa dai lupacchiotti di Gresta

Ruggeri e accanto i tifosi del Potenza

contro la compagine di Sidoti. Ruggeri ha dichiarato: “Devo ammettere che cominciamo a sentire il peso della classifica. Abbiamo retto fino alla fine poi non siamo stati capaci di contrastare il Barcellona.

Ferrara della Levoni

Ci è mancata la lucidità, per questo non abbiamo ottenuto il successo portando a casa il risultato positivo”. Sei punti in un quarto, i mali dell'attacco emergono a chiare lettere, Ruggeri da la sua spiegazione: “E' vero, non abbiamo avu-

to percentuali eccellenti, sotto questo punto di vista la partita è stata brutta. Non ci siamo espressi al meglio”. Il lungo di Luigi Gresta parla della gestione del confronto: “Siamo stati bravi a tenere il Barcellona a sessanta punti, non ci è

andata male. La gestione è stata positiva, al di la del risultato finale”. I risultati delle avversarie cominciano ad incutere timore in casa Levoni, Ruggeri detta la sua ricetta: “Nulla è scritto. Molfetta ha vinto sul parquet del

Trapani, giunto alla sesta sconfitta casalinga. La nostra classifica non è più quella di prima. Sono comunque fiducioso”. La fiducia e l'esperienza al servizio della squadra, basteranno? Francesco Menonna f.menonna@luedi.it

B Donne L’atleta della Codra: «Commessi troppi errori contro un buon Catania»

Basilia, la Valisena non cerca scuse UN PASSO indietro, un capitombolo davvero inatteso per la Basilia Codra Mediterranea Potenza al termine dell'incontro perso sabato pomeriggio dalla compagine potentina contro la Raimbow Catania. Una prestazione costellata di errori e sbavature, quella fornita dalle atlete di Marilia Sanza che hanno prodotto un basket mediocre e zeppo di contrarietà. La gara di Sonia Crovatto e compagne è stata pessima sul piano dell'interpretazione tattica e della condotta tecnica. Tanti gli errori, ovvia la sconfitta al cospetto di una squadra, il Catania scesa in campo senza timori reverenziali. Catania non ha sbagliato nulla nel corso di una gara molto bella sotto l'aspetto tecnico e tattico. Il complesso potentino ha sofferto la balorda

prestazione al tiro, condita da tanti errori di mira che soprattutto nella fase centrale e finale dell'incontro hanno pesantemente condizionato il risultato finale. Ne deriva che la compagine di Marilia Sanza, reduce peraltro da tre vittorie consecutive ha perso d'incanto la voglia di giocare positivamente. Una gara negativa in tutti i sensi, quella disputata al Pala Pergola dalle atlete potentine. Il complesso lucano non è stato capace di gestire il gioco con autorità facendosi imbrigliare dalle trappole letali poste in essere da Fabbri e compagne. Una gara negativa che lascia alcune incognite sul prosieguo del campionato. Ora sarà necessario invertire il trend e puntare al colpo gobbo a partire dal prossimo incontro in programma sabato pomeriggio a Pozzuoli. In casa Basi-

lia Codra Mediterranea Potenza è il play maker Ada Valisena a parlare delle cause del ko patito dalle lucane sabato pomeriggio: “Dopo tre partite vinte brillantemente ci siamo lasciate andare. Abbiamo giocato contro una formazione che ha espresso un basket brillante. Il Catania ha avuto percentuali al tiro elevate, noi no. I ritmi delle etnee ci hanno scombussolato il gioco e le nostre tattiche sono andate in frantumi”. Valisena va avanti nella sua analisi: “Ora ci attende una partita importante, quella di Pozzuoli sarà per noi una sfida da vincere. Le colpe del ko? Non voglio colpevolizzare le mie compagne di squadra. Le siciliane hanno giocato al top segnando tanto dal perimetro”. L'atleta di Marilia Sanza ha parlato di altre caratteristiche del match: “Abbia-

Ada Valisena

mo disputato una gara senza concentrazione, gli errori sono stati tanti. Non credo ci sia stato un problema di gestione, tutt'altro siamo state ingabbiate dalla condotta delle nostre avversarie”. f.menonna@luedi.it


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Sport

Martedì 3 febbraio 2009

Matteo Maggioni in panca tutta la partita per scelta tecnica ad Ostuni

A Dilettanti Corà: «A Ostuni cose dell’altro mondo, la prima volta in 30 anni di basket»

«Bawer, mai visti arbitri così» Maggioni in panchina tutta la gara per scelta tecnica «IN TRENT’ANNI di basket non ho mai visto una cosa simile, 24 possessi persi di cui 14 infrazioni di passi e 3 sfondi: incredibile! Non mi era mai capitato di vedere fischi così chirurgici. Sono cose dell’altro mondo». E’ ancora arrabbiato Claudio Corà per quanto avvenuto domenica sera ad Ostuni e non trova quasi le parole per definirlo: «è stata una cosa indecorosa, una serie di falli non fischiati tra cui l’ultimo a Corvino che l’ha costretto a sbagliare. Dopo la partita poi si è rischiata anche la gazzarra, troppa gente nel sottopassaggio, per fortuna non è successo niente ma sono accadute cose incredibili». E’ quasi difficile da frenare la furia del tecnico materano che invece fa i complimenti alla sua squadra per la prova giocata ed ai tifosi per il sostegno garantito in un momento così particolare ed importante della stagione: «in spogliatoio ho fatto grandi complimenti alla squadra, abbiamo dato l’anima ed “adesso non demoralizziamoci”, è il messaggio che ho dato alla squadra e che estendo a tutti. Siamo stati bravi, determinati, generosi e con una gran voglia di fare. Una squadra da battaglia che avrei voluto vedere anche contro il Trapani. Comunque sono ottimista perchè adesso c’è l’atteggiamento giusto ed in un play out è quello che fa la differenza». Il prossimo avversario si chiama Osimo e non sarà certo dei più semplici visto che viene da tante vittorie consecutive, è terzo in classifica e costituisce uno dei migliori organici del campionato. Ha inoltre anche due vecchie conoscenze dei tifosi materani come Luca Giuffrida e Nicola Basanisi: «Osimo è un avversario tosto ma noi non possiamo farci condizionare. Siamo pronti per battere anche una grande, lo speravo contro Trapani ci proveremo con Osimo. Gli ex? Forse la loro presenza potrà dare una carica in più e stimolare anche i tifosi. Sono stato

Il capitano della Bawer Francesco Longobardi e il play Francesco Gergati

particolarmente contento perchè ho visto che ci hanno seguito numerosi a Ostuni, hanno incoraggiato la squadra e si sono resi conto dei progressi e del lavoro che stiamo facendo. Sanno come abbiamo giocato e cosa stiamo facendo». All’appello nella chiac-

chierata con Corà non può mancare la questione Maggioni che non ha toccato il parquet ad Ostuni: «è stata una scelta tecnica perchè è un giocatore importante da cui mi aspetto molto ma che in questo momento non vedo con la dovuta convinzione. Spero che durante gli

allenamenti riesca a convincermi del contrario e io sarò pronto a ripresentarlo. Adesso però noi siamo con l’acqua alla gola perciò non posso sbagliare e metto in campo chi mi dà il massimo delle garanzie. Voglio vedere in questo momento della gente supermotiva-

ta». Evidentemente Maggioni non è in queste condizioni, certo sarà importante recuperarlo al massimo per il finale di stagione. Corà conferma: «il problema in questo momento è l’interscambialità dei giocatori, avere risorse importanti in

panchina è utile e necessario per fare la differenza e far rifiatare i titolari. E’ per questo che spero di avere al più presto uno standard generale equilibrato e mi servono tutti i giocatori a disposizione». Piero Quarto p.quarto@luedi.it

C Dilettanti Preoccupano gli infortuni dopo la vittoria con Nocera. Si rafforza il primato

Corporelle in ansia per Castellitto e Ginefra UNA VITTORIA agrodolce. La Centre Corporelle Potenza festeggia il successo interno ottenuto contro il Pagani Nocera Inferiore e la concomitante sconfitta del Siracusa ad Adrano ma deve fare i conti con gli infortuni occorsi a Mimmo Castellitto e Simone Ginefra. Entrambi gli atleti sono stati alle prese con due contusioni alla gamba. I due cestisti di Dino De Angelis nel corso delle prossime ore si sottoporranno ad accertamenti per valutare le condizioni atletiche e fisiche, in previsione della sfida al Pala Pergola contro l'Amatori Basket Messina in programma alle 20,30. Il quintetto di De Angelis ha sfoderato una prova maiuscola sciorinando schemi e alchimie di gioco davvero eccellenti. Cinque uomini in doppia cifra, un rendimento costante, tanta applicazione in fase

difensiva sono stati gli ingredienti del successo colto dai biancocelesti contro i campani che hanno prodotto scampoli di basket scintillante. Giocate eccellenti, tanta classe in campo, l'esperienza dei giocatori potentini al servizio della squadra. Altri ingredienti per una sfida di cartello che ha visto la Centre Corporelle imporre ritmi elevati e grandi accelerazioni. La gestione dell'incontro è stata impeccabile, i quaranta minuti di gioco della squadra cara al presidente Antonio Colangelo sono stati intensi, raffinati e sempre al top. Una Corporelle pronta a dare scacco matto alla compagine campana, priva di un elemento fondamentale per gli equilibri tattici del team di Luigi Dello Iacono, qual è Gustavo Imsandt. In casa biancoceleste è Simone Ginefra ad analizzare il successo

per 102 a 79 conseguito sabato. Ginefra ha prima parlato delle sue condizioni fisiche e dello stato di salute di Mimmo Castellitto: “La gamba è bendata. Penso di togliere la fasciatura in poche ore. L'ematoma è visibile. Svolgerò analisi domani mattina ( stamane ndr ). Anche Mimmo Castellitto soffre i postumi di un infortunio alla gamba e sarà alle prese con la risonanza magnetica nelle prossime ore”. Ginefra parla del successo colto dai potentini contro il Nocera: “La nostra prestazione è stata davvero eccellente. Siamo in ripresa dopo il periodo natalizio sfavorevole. Abbiamo giocato sempre al top contro una signora squadra come il Nocera”. Il regista biancoceleste si sofferma sui dati positivi espressi dalla squadra: “Cinque uomini in doppia cifra, un rendimento positivo,

Mimmo Castellitto

tanta precisione al tiro. Il merito a mio avviso è del nostro allenatore che ci stimola quotidianamente. Le nostre motivazioni sono sempre tante. Abbiamo ancora fame di successo”. sport@luedi.it


Sport 51 B Dilettanti Carpineti: «Testa giusta nella fase decisiva». Filloy: «Bravo Russo» Martedì 3 febbraio 2009

Bernalda da dieci e lode Quella col Corato è la decima vittoria stagionale BERNALDA - Alle orecchie coratine l'esito della super sfida dell'altro ieri sarà suonato come una beffa, visto l'andamento del match nei primi tre quarti in cui i ragazzi di coach Meneguzzo hanno comandato la partita con un piglio e una baldanza degni di una grande squadra. Ai tifosi rossoblu l'onestà sportiva e intellettuale di riconoscerlo avendo vissuto le stesse amare sensazioni al termine della gara di Ruvo e di quella casalinga col Maddaloni, dando atto ai cugini gemellati pugliesi di avere un gran bel team (forse già da B1) che, per quanto visto finora al PalaCampagna, appare come il più serio candidato alla vittoria finale. Tutto questo, del resto, non fa che aumentare i meriti della Terme di Abano che, approfittando del calo degli avversari nell'ultima frazione, ha tirato fuori energie insospettabili (e la lucidità che era mancata nel finale in altre occasioni) per stendere Chiarello e compagni e per conquistare due punti di platino nella corsa alla conquista dei playoff. Giudicare la prova degli ionici non è semplice perché va fatta una distinzione netta tra i primi 30' e gli ultimi 10', ma alcuni protagonisti come Filloy e il solito Faggiano meritano una citazione a parte per quanto hanno dato e costruito nell'arco dell'intera contesa, così come va evidenziata l'ottima performance di Carpineti, Silvestrini e Azan nelle fasi decisive, né va dimenticato l'apporto ormai consolidato di Albana, o quello di Gabrielli e Di Giacomo

Il lungo del Bernalda, Carpineti

ogni qualvolta questi ultimi due vengono chiamati per pochi minuti a dar man forte sul parquet e a far rifiatare il play riminese e il pivot marchigiano. Discorso a parte, invece, per capitan Russo: il maddalonese è cosciente di non attraversare il suo miglior momento sul piano realizzativo e questo lo mortifica tanto, ma il suo apporto in difesa è notevole, e quello che ha fatto di buono domenica lo spiega proprio l'mvp dell'incontro Filloy quando afferma: “È andata bene, al di là della mia prestazione, e questo è l'importante, ma voglio fare i miei personali complimenti a Russo che, anche se non ha segnato molto, è stato determinante nel quarto finale con i suoi penetra-e-scarica, cose poco appariscenti agli occhi di molti ma che ti fanno vincere le partite”. Il “saggio” Carpineti spiega così la gara: “Personalmente non ho cominciato benissi-

mo perché ero costretto a misurarmi con tre lunghi forti e ne soffriva tutta la squadra, poi abbiamo riordinato le idee arrivando con la testa giusta alla fase decisiva”. Forse in casa sentite troppo la pressione e l'obbligo di vincere?: “Assolutamente no, anzi i nostri tifosi ci danno una grande spinta, sono gli altri che devono preoccuparsi di giocare contro di noi davanti a questo pubblico. Comunque, ora piedi per terra e torniamo ad essere umili; diciamo, sussurrandolo, che questa squadra, allenandosi bene, può fare belle cose”. Una curiosità: nel Corato ha esordito (approfittando della assenza per infortunio di Cozzoli) un ragazzino bernaldese, Giuseppe Di Monte, figlio dell'ex diesse rossoblu; nel minuto in cui ha giocato se l'è cavata più che bene: in bocca al lupo! Giovanni Palmieri sport@luedi.it

D Primato in coabitazione tra Matera e Potenza

La Pielle acciuffa la Levoni NEL SECONDO turno di ritorno del campionato maschile di serie D regionale di basket i risultati hanno mantenuto fede alle premesse della vigilia. Nella stracittadina del capoluogo di regione svoltasi sabato alla Palestra Vito Lepore di Potenza il Ciumnera Basket Potenza ha superato la Levoni Potenza con il punteggio di 72 a 59. Bella vittoria quella ottenuta dai ragazzi di Michele Montemurro a spese della squadra di Donato Fiore. Nel Ciumnera Potenza è Paggi con ventuno punti a recitare il ruolo di mattatore, seguito da Fanelli con diciotto. La Levoni Potenza è nelle mani di Saponara che segna diciassette punti coadiuvato da Palazzo che si ferma a quota quindici. Vince sempre alla Palestra Vito Lepore di Potenza la Cestistica Renudo Vito Lepore contro la Cestistica Terme di Abano Bernalda. I bianconeri potentini, allenati da Salvatore Della Monica hanno maramaldeggiato contro i ragazzi di Busco, vincendo la partita con il punteggio di 118 a 66. I ventotto punti di Nicola Pisani, fanno felice Salvatore Della Monica che ha potuto contare su un quintetto volitivo e coriaceo che ha messo in evidenza tanta grinta e determinazione contro un complesso, quello jonico tenuto in piedi dal tandem formato da Lepenne e Bortone autori entrambi di 22 punti. Bene anche la Pielle Datacontact Climacenter Matera che ha violato l'ostico parquet del Pala Montagnola di Salandra, superando il Basket Zagaria Salandra con il punteggio di 78 a 66. Tra i

materani è D'Ercole a fare la differenza con quattordici punti. Ottimo l'apporto tra i ragazzi di Luciano Cotrufo di Troisi che segna dieci punti. Tra i padroni di casa invece è Lauria a fare il diavolo a quattro, con ventinove punti e tanta sostanza in campo. Bella affermazione esterna del Cus La Cartotecnica Potenza al Pala Gaudo di Rionero in Vulture contro l'Aics Pallacanestro Varlotta Rionero in Vulture con il punteggio di 81 a 70. Ottima la prova tra gli atleti di Antonio Luongo di Baldassarre, top scorer degli universitari con ventidue punti, seguito da

Vittorio Cerverizzo che scalda la mano segnando diciotto punti. Tra i padroni di casa Simone Archetti mette in cascina ventuno punti che non bastano a contenere la forza dei potentini. Primo successo stagionale per la Lucana Salumi Picerno 95 che ha superato al Pala Itis di Picerno la New Olimpia Pallacanestro Melfi con il punteggio di 74 a 60. Gli atleti di Ripepi “dicono” grazie a Tirone che sigla ventiquattro punti. Bene nel Melfi il solito Martino che segna ventisei punti. Ha riposato la Co.Re.Ma. Virtus Matera. f.menonna@luedi.it

Contro il Melfi prima gioia per il Picerno

Ciumnera nel segno di Paggi e Fanelli

PICERNO MELFI

74 60

LUCANA SALUMI PICERNO 95: Conte 12, Russo 1, Russillo, Curcio D 8, Ripepi, Tirone 24, Amelia 4, Curcio A 15, Curcio R 10. All. Gabriel Ripepi. NEW OLIMPIA PALLACANESTRO MELFI: Navazio 7, Loconsolo 1, Casorelli 4, Sinigallia, Nigro 5, Martino 26, Gliaschera 4, Moscatello 2, Sibilani 8, Pugliese. All. Loconsolo. ARBITRI: Giugliano di Potenza e Saracino di Tito.

LEVONI CIUMNERA

59 72

LEVONI POTENZA: Saponara 17, Auria 2, Romano 2, Fiore F 13, Zaccardo, Pergola, Statuto 10, Palazzo 15. All. Donato Fiore. CIUMNERA BASKET POTENZA: Urciuoli 7, Auletta, Fanelli 18, Guglielmi 2, Molinari 3, Galia, Paggi 21, Caterina 8, Cilumbriello, De Cunto. All. Michele Montemurro. ARBITRI: Perniola e Bonifacio di Potenza

Al Salandra non basta un super Lauria SALANDRA PIELLE MT

66 78

BASKET ZAGARIA SALANDRA: Villano, De Marinis n.e. Angelastro 4, Forcillo 15, Di Leo, 8, Stigliano n.e. Tosti 1, Melillo 9, Lauria 29. All. Dimonte. CLIMACENTER DATACONTACT PIELLE MATERA: Ambrico 12, D'Ercole 14, Gaudiano 14, Vignola 10, Troisi 10, Marcosano 2, Losignore n.e., Vinciguerra 4. All. Luciano Cotrufo. ARBITRI: Grieco e Ruggeri di Matera.

Il Cus piazza la zampata RIONERO CUS

70 81

POL. AICS PALL. VARLOTTA RIONERO IN VULTURE: Archetti 21, Cammarota 5, Libutti 6, Grieco 4, Cringoli 8, Luciano, Perillo n.e. Falaguerra 18, Bencivenga, Mollica 8. All. Brenna. CUS LA CARTOTECNICA POTENZA: Capriglione 4, Nicastro 10, Cerverizzo V 18, De Felice, Baldassarre 22, Sabina 9, Cerverizzo E 10, Campisano 7. All. Antonio Luongo. ARBITRI: Giugliano e Quaratino di Potenza.

Bernalda surclassata dalla Lepore V. LEPORE 118 BERNALDA 66 CESTISTICA RENUDO VITO LEPORE POTENZA: Cerverizzo 7, De Franchi 5, Albano 14, Rubino 17, De Biasi 8, Stanco 10, De Angelis 12, Rinaldi 6, Casella 11, Pisani 28. All. Salvatore Della Monica. CESTISTICA TERME DI ABANO BERNALDA: Rondinone 6, Castano 3, Lepenne 22, Bortone 22, De Viris 2, Mianulli, De Giorgio 2. All. Busco. ARBITRI: Imbrenda di Avbigliano e Saracino di Tito.


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Martedì 3 febbraio 2009

Sport

C1 Poker di Lioi, doppiette di Moretti e Ricchiuti, poi Brindisi, Cuviello, Pronesti e Benevento

Calcio a 5

Meco, capolista a valanga Travolto il Montalbano con ben 12 realizzazioni C1 Colpo esterno del Deportivo Senise di mister Marino

Scivolone del Santa Maria S.MARIA DEP.SENISE

3 5

S. MARIA VER.: Stolfi, Ragnolini, Bochicchio, De Bonis, D'Ambrogio, Satriani, La Notte, Lorusso, Bitetto, Pappacena, Palese. All. Rizzo DEP. SENISE: Rossi, Blotti, Capano, De Fina, Infantino, L'Amico, Pioggia, Collarino, Salerno, Tuzio. All. Marino. ARBITRI: Cardettini e Iannibelli di Moliterno RETI: 8' Capano (S), 14' Palese (SM), 16' La Notte (SM), 22' L'Amico (S), 3' Pioggia (S), 5' Capano (S), Tuzio (S), 30' Palese (SM). POTENZA - Scivolone in casa per il S. Maria Verderuolo che scende campo con poca grinta e convinzione, lasciandosi battere dall' organico combattivo, coeso e determinato del Deportivo Senise. Partono bene i padroni di casa, con D'Ambrogio e Palese che cercano di mettere subito in difficoltà Rossi. Ordinata, in questa prima fase di gioco, anche la manovra difensiva del S. Maria con Pappacena a dirigere le operazioni. All'8',però, è il Senise ad andare in vantaggio grazie ad un gol di Capano. La squadra di Marino prende coraggio, inizia a macinare gioco e a portarsi in avanti, ma al 14' arriva il pareggio di Palese che, con una serie di finte, si libera degli avversari e con una gran botta gonfia la rete alle spalle di un incolpevole Rossi. Passano appena 2 minuti e La Notte, entrato proprio al posto di Palese, porta i suoi in vantaggio. Un vantaggio che, però, dura pochi minuti. Al 22', su azione di contropiede, L'Amico non sbaglia e piazza la palla nell'angolino alla destra di Stolfi. Al 23' e al 27' il S. Maria Verderuolo ha l'occasione di pareggiare i conti, ma Palese prima e D'Ambrogio poi sbagliano due tiri liberi. Nella ripresa in Senise parte subito

Francesco Palese

aggressivo. Al 3' Pioggia fa tutto da solo e, in contropiede, batte Stolfi. De Bonis e Satriani cercano di sfondare la

difesa avversaria, ma al 5' arriva il gol del 2-4 per gli ospiti, grazie a Capano, su passaggio filtrante di Pioggia. Il S. Maria prova a reagire. Palese, Satriani e D'Ambrogio si trovano spesso a tu per tu con Rossi, ma non riescono a trovare la strada del gol e al 23' il solito Capano fa tutto da solo, dribbla più avversari e regala una palla d'oro a Tuzio che, facile facile, la mette in rete. Per il S. Maria c'è il tempo solo di un altro gol: Ragnolini tira una gran botta dalla distanza, Rossi respinge, ma Palese, a porta vuota, si fa trovare pronto e ribatte in rete per il definitivo 3-5. a.ma.ca.

MECO PZ 12 MONTALBANO 4 MECO POTENZA: Pacifico, Tancredi, Lioi, Pronesti, Ricchiuti, Cuviello, Brindisi, Moretti, Sabia, Benevento, Mecca. All. Brindisi. MONTALBANO: Casamassima, Loffreno, Bello, Hablouji, Russo M., Casimiro, Russo D., Fazzi, Cappellari, Rina, Ciancio All. Lerose. ARBITRI: Giovanni Salvia di Potenza e Savino Pescuma di Venosa RETI: Brindisi (ME), Cuviello (ME), Fazzi (MO), Cappelari (MO), Russo D. (MO), Moretti (ME), Moretti (ME), Lioi (ME), Ricchiuti (ME), Pronesti (ME), Ricchiuti (ME), Benevento (ME), Fazzi (MO), Lioi (ME), Lioi (ME), Lioi (ME).

Lioi autore di quattro reti contro il Montalbano

POTENZA - Vittoria dilagante della Meco Potenza che rifila 12 reti al Montalbano, subendone solo 4 e confermandosi la prima forza della serie C1. La prima frazione di gioco è equilibrata. Mister Brindisi, approfittando di una mischia in area, sigla subito il gol del vantaggio. Passano pochi minuti e il giovane Cuviello raddoppia. Il Montalbano, però, prova a reagire: Fazzi, su azione di contropiede, insacca la palla alle spalle di Pacifico e, poco dopo, D. Russo pareggia i conti. L'azione dà coraggio ai ragazzi allenati da mister Lerose e Cappellari, dopo una bella azione collettiva, porta i suoi in vantaggio per il momentaneo 2-3. Ma la Meco non ci sta e uno scatenato Moretti, sempre su azione di contropiede, sigla la sua personale doppietta. A questo punto la Meco diventa inarrestabile. Lioi arriva puntuale all'appuntamento sul secondo palo, dopo un tiro di Ricchiuti e proprio quest'ultimo chiude il primo tempo segnando la rete del 6-3. Nella ripresa, il Montalbano prova a macinare gioco e a portarsi in avanti. Fazzi e D. Russo si trovano spesso a tu per tu con Pacifico, ma non riescono a trovare la strada del gol. Al 4' Pronesti, dopo un grande recupero, si invola verso la

porta avversaria, ma l'ex Massimo Russo è bravo a contenerlo. Passa solo 1', però, e proprio Pronesti, su passaggio filtrante di Benevento, mette facile facile la palla in rete. Al 9' Pacifico si infortuna e al suo posto entra in giovane Sabia, autore di una buona prova. All' 11' Ricchiuti segna il gol dell'8-3 e al 13' Benevento, dopo una bella combinazione con Lioi e Ricchiuti, mette la palla in rete. Passa 1' e il Montalbano sembra avere un rigurgito di orgoglio con Fazzi che, su punizione, spiazza Sabia. Da questo momento, però, la Meco non concede più nulla agli avversari. Il Montalbano prova a giocare con il portiere di movimento, ma si sbilanciano gli equilibri e i ragazzi allenati da mister Brindisi ne approfittano per dare il colpo finale. Al 19' Lioi gonfia la rete a porta vuota. Passa appena 1' e si ripete la stessa scena, sempre con Lioi che si fa trovare pronto e non sbaglia. Roba di pochi secondi e ancora il forte laterale destro potentino segna il suo quarto gol e suggella il definitivo 12-4. Nei minuti finali solo una serie di tiri liberi sbagliati: due per il Montalbano (al 24' e al 31' Fazzi) e uno per la Meco (al 26' Lioi). Anna Maria Calabrese sport@luedi.it


Sport AMICA AVIS VIETRI

13 2

AMICA SPORTING PALAZZO: D'Errico, Cautela, Pace, Lorusso, Colella, Veltri, Cripezzi, Martino, Giuralarocca, Tortora, Scilimato, Di Nella. Allenatore: Cuviello P. AVIS VIETRI: Pitta, Macellaro V., Magro, Macellaro R., Zirpoli, Macellaro G., Magrino. Allenatore: Zirpoli G. ARBITRO: Gravina Lorenzo di Potenza RETI: 4' pt, 3' st, 6' st, 10' st, 30' st Giuralarocca (ASP); 7' pt, 23' pt Magrino (AV); 8' pt, 10' pt, 25' pt, 30' pt, 27'st Cripezzi (ASP); 11' pt, 8' st Pace (ASP); 28' st, Martino (ASP). PALAZZO - Dopo la lunga pausa natalizia, prolungata per il rinvio della gara con il Soccer Five Rapolla, l'AMICA Sporting Palazzo si ripresenta sul palcosce-

Calcio a 5

Martedì 3 febbraio 2009

C2 girone A La capolista si sbarazza dell’Avis Vietri. Cinquina per Giuralarocca

Caterpillar Amica Sporting Palazzo nico del campionato vogliosa di confermare il buon finale del girone di andata che l'ha vista, meritatamente, al comando della classifica. Mentre i ragazzi di Zirpoli affrontano la dura trasferta palazzese in formazione rimaneggiata a causa di alcune defezioni dell'ultima ora. Le prime battute del match registrano una inaspettata intraprendenza degli ospiti che approfittano dei ritmi blandi dei palazzesi. Ma al 4' Cripezzi, con un magico colpo di tacco serve Giuralarocca che sblocca il risultato (1-0). Gli avisini di Vietri tengono botta e riescono a pareggiare al 7' con Magrino che, tirando dalla distan-

za, trova impreparato il portiere D'Errico (1-1). I biancazzurri di Cuviello aumentano la velocità degli scambi e nel giro di pochi minuti, mettono una serie ipoteca sul risultato finale segnando tre reti. All'8' contropiede bruciante di Giuralarocca, tiro respinto dal portiere sui piedi di Cripezzi che sigla il nuovo vantaggio (2-1). Dopo due minuti il capitano si ripete: calcio d'angolo di Pace che pesca al centro dell'area Cripezzi colpevolmente lasciato solo: destro e gol (3-1). All'11' sfortunato rinvio del portiere ospite che carambola sui piedi di Pace e la palla inesorabile finisce in rete (4-1). Dopo questa accelerazio-

ne la partita ritorna su ritmi blandi e bisogna aspettare il 23' per provare l'emozione del gol che potrebbe riaprire le sorti del match: Magrino si distende in contropiede e lascia partire un fendente che supera D'Errico (4-2). A ristabilire le distanze, due minuti dopo, ci pensa Cripezzi che ricevendo sulla sinistra dribbla il portiere e segna (5-2). Prima dell'intervallo il capitano, ergendosi a protagonista assoluto della prima frazione di gioco, serve il poker personale: riceve palla spalle alla porta, fa perno sul proprio marcatore e di sinistro incrocia in rete (62). Nel secondo tempo gli ospiti non riescono a rea-

gire e la partita assume i toni di un monologo con i ragazzi di Cuviello assoluti padroni del match e con Giuralarocca che sale prepotentemente in cattedra. Infatti al 3' il bomber riceve al centro da Pace e segna (7-2). Dopo tre minuti si ripete su assist di Scilimati (8-2). All'8' si invola sulla sinistra, mette sul secondo palo per l'accorrente Pace che non può far altro che mettere dentro (92). Al 10' si esibisce in una stupenda azione personale in slalom e con la punta del piede supera il portiere (10-2). A questo punto Cuviello effettua una girandola di cambi e la partita non registra scossoni fino al 27' quando Cripezzi decide di

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segnare il suo quinto gol: Colella taglia il campo con un preciso lancio per Martino, il quale serve l'assist per il capitano che non sbaglia (11-2). Dopo un minuto anche Martino partecipa alla festa del gol: passaggio millimetrico ricevuto da Veltri e trasformazione di esterno (12-2). Il match si chiude con il bomber Giuralarocca, che non volendo essere da meno rispetto al capitano segna anch'egli la sua quinta e ultima rete di giornata finalizzando una triangolazione con il suo gemello del gol (13-2). Le sorti dell'incontro non sono mai state in bilico e i ragazzi dello Sporting, in attesa di test più probanti, hanno affrontato la gara con concentrazione e determinazione raggiungendo senza difficoltà l'obiettivo della vittoria. Luca Festino sport@luedi.it

C2 girone A A Sileo e doppio Romano rispondono Laurino, Salvia e Scavone

Il derby termina in parità Equilibrio tra il Bancone 2007 e il Jonny Match BANCONE 3 JONNY MATCH 3 BANCONE 2007: Genovese, Milano, Sileo V., Sileo D., Sileo L., Gruosso V., Santarsiero, Sileo S., Gruosso R., Sileo C., Romano, Sileo D..All: Santarsiero S. Q. JONNY MATCH: Brienza, Scavone, Laurino, Sole, Salvia, Fanelli, Faggiano, Frescura, Videtta, Tanzariello. All: Frescura L. ARBITRO: Ostuni di Potenza RETI: Romano (2), Sileo Canio (B). Laurino, Salvia, Scavone (QJM). NOTE: Ammoniti: Sileo D., Sileo C.(B). Salvia (QJM). Spettatori 30. POTENZA - Al Country Club termina in parità lo scontro tra le due contendenti (entrambe sconfitte alla 14esima giornata) dopo aver disputato un incontro spettacolare a tratti scorbutico, esprimendo va-

Il Bancone 2007 e accanto il Quelli del Jonny Match

lori in campo di categoria superiore con l'obbiettivo dei tre punti. L'avvio del Bancone e lento, subisce l'iniziativa avversaria con Sole e Faggiano. Lo stesso Sole si ripropone ma Genovese attento dèvia il tentativo sulla traversa. Al 4' ospiti in vantaggio con

Laurino bravo a rubare palla a Sileo C. (lasciato solo in difesa con i compagni protesi in attacco) presentatosi solo davanti a Genovese lo infila facilmente. Dopo un timido tentativo dei padroni di casa con Sileo S. al 9' raddoppia il JM con Salvia che trasforma

una punizione dal limite per fallo su Sole. L'entrata in campo di Santarsiero per il Bancone vivacizza la manovra offensiva, difatti al 13' Romano accorcia le distanze inventandosi una rovesciata che termina alle spalle di Brienza. Il pareggio sembra a portata di ma-

no ma prima Santarsiero, e dopo Sileo C. sprecano sotto porta. In contropiede Laurino per il JM centra il palo alla sinistra di Genovese. 19' triangolazione Sole-Faggiano-Scavone il nuovo entrato porta a tre le marcature per gli ospiti. Palla a centro, stessa geo-

metria: Santarsiero-Sileo C.-Romano palla in rete. Distanze ripristinate con il vano tentativo di Faggiano ad evitare il gol. 26' Il Bancone potrebbe chiudere il primo tempo in parità, ma il tiro libero calciato da Sileo C. si perde alto sulla traversa. La ripresa caratterizzata da un sequela di punizioni tutte rilevate dall'ottimo arbitraggio. Al 40' e 51' la fortuna salva Genovese. Palo alla sua sinistra e traversa di Salvia. La gara è incandescente con continui capovolgimenti di fronte. Al 53' Sileo C. raccoglie un angolo di Santarsiero, non sbaglia e pareggia i conti. L'assedio alla porta di Genovese è incessante, il numero 1 si riscatta, para tiri liberi sfoderando classe e sicurezza negando altri gol. 60' Brienza dopo un lieve infortunio regala l'ultima emozione deviando in angolo una conclusione di Sileo Canio. Leonardo Martino sport@luedi.it

C2 girone A Vittoria preziosa in chiave play off per il Soccer Five Rapolla

Semaforo rosso per il Grifo Venosa MARMO GRIFO S.F.RAPOLLA

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MARMO GRIFO VENOSA: Scatamacchia (Monteverde), Perrotta, Gammone, Curatella, Cacossa, Mettola, Nuzzo, Di Chirico. Allenatore: Antenori. S.F. RAPOLLA: Burlone, Pianta L. Vasca, Marmo F., Picchinella, Blonna, Marmo A.Cringolo. Allenatore: Blonna B. ARBITRO: Labanca di Potenza. RETI: 9' e 12' Picchinella; 11', 35' e 54' Vasca; 19' e 45' Marmo F.; 27' e 50' Di Chirico; 38' Perrotta; 39' Mettola; 46' Blonna; 47' Cringolo. VENOSA- Il Marmo Grifo Venosa non poteva fare contro un Rapolla più in palla. Vasca, il migliore degli ospiti, e compagni sono apparsi più determinati e pratici. Nel Venosa da rivedere quel manipolo di giovani che la società ha investito quest'anno. Si è giocato in una gelida palestra, quando il Comune lo renderà più accogliente anche in questo periodo?La cronaca. Al 2' Picchi-

nella dalla distanza colpisce il palo. Al 3' Cacossa da fuori area tira a colpo sicuro, ma il portiere mette in angolo. Al 4' Marmo F. da lontano colpisce la traversa. Al 7' Pianta L. serve un invitante pallone a Vasca che sbaglia davanti la porta. All'8' Picchinella conclude addosso al portiere. Al 9'Vasca per Marmo F. che serve Picchinella, che da pochi passi, segna. Al 10' Di Palo davanti al portiere tira addosso a Burlone. All'11' Vasca raddoppia: da fuori area centra l'angolino basso alla sinistra del portiere. Al 12' Scatamacchia non trattiene una conclusione di Vasca e Picchinella lo sorprende. Al 13' è il palo a negare il gol a Cacossa. Al 15'Blonna solo davanti al portiere spreca. Mister Antenori urla ai propri giocatori. Al 19' Blonna serve Marmo F. ad una conclusione. Serpeggia un certo nervosismo tra i locali, capitan Cacossa richiama Di Palo ad una maggiore concretezza. Al 22' è proprio Di palo a concludere addosso al portiere. Al 24' Di Chirico serve Di palo ad una conclusione da.. dimenticare. Al 27' Di palo per Ca-

cossa che serve Dichirico ad un tiro vincente. Al 29' Blonna, davanti la porta, pecca di..altruismo, invece di tirare, passa ad un compagno marcato. Al 30' Gammone da fuori area impegna Burlone ad un plastico intervento. Al 33' Montev erde, che ha sostituito Scatamacchia in porta, nega il gol a Vasca e Pianta, ma al 35' Vasca lo sorprende con un tiro non proprio irresistibile. Al 38' Gammone libera Perrotta ad un tiro gol. Al 39' Mettola, finora in ombra, servito da Dichirico, anticipa il portiere e segna. Al 40' Monteverde dice no ad un tiro ravvicinato di Vasca. Al 45' Marmo F. sorprende il portiere dalla distanza con un tiro non proprio imprendibile. Al 46' Blonna in gol da posizione decentrata. Al 47' c'è spazio anche per il 16enne Cringolo, servito da Picchinella, segna. Al 48' è la traversa a negare un altro gol a Cacossa, servito da Di Palo. Al 50' Dichirico realizza, su invito di Cacossa. Al 54' Vasca con un bel tiro nel sette, sorprende tutti. Al 55' Burlone si supera, manda in angolo un tiro ravvicinato di Cacossa. Al 57' Di palo salva sulla linea un tiro di

Sopra la formazione del Soccer Five Rapolla, accanto la squadra del Marmo Grifo Venosa durante un time out

Vasca. Al 58' Mettola davanti la porta, spreca. Subito dopo si rifà, manda in rete una palla angolata ed in diagonale. Per il Marmo Grifo le cose si

complicano, da oggi in poi, non devono più sbagliare, se vogliono restare in C. Lorenzo Zolfo sport@luedi.it


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Sport Calcio a 5 C2 girone B Il Barricelle, terza forza del torneo, alza bandiera bianca

Martedì 3 febbraio 2009

Il Tricarico ha fatto tredici Netta affermazione per il Csi Sant’Antonio Triangolare con Basilicata, Campania e Lazio

CSI TRICARICO13 BARRICELLE 6 CSI SANT'ANTONIO: Passarella, Castelmezzano, Dionisio M., Dema, Evangelista P., Evangelista M., Novellino, Paradiso, Caruso, Dionisio D.; All. Castelmezzano P. BARRICELLE: Coiro, Lovito, Marinelli A., Giampietro, Marinelli C., Fratantuono, Ponzio, Mitidierri; All. Colucci P. ARBITRO: Giannella di Matera. RETI: Novellino (6), Dionisio M. (2), Evangelista P. (2), Evangelista M., Passarella, Castelmezzano per Csi; Fratantuono (2), Mitidierri (2), Giampietro,Marinelli A. per Barricelle. TRICARICO - Ritorna alla vittoria il CSI S. Antonio e lo fa contro il Barricelle, terza forza del campionato e reduce della vittoria interna contro la capolista Eden Policoro. Ottima prova di Passarella, portiere sempre autorevole nelle uscite e autore di numerosi interventi difficili e spettacolari. Tra gli ospiti da segnalare la prova di Giampietro, sempre nel vivo dell'azione. Dopo un inizio scoppiettante, con le due squadre abbastanza vivaci nel gioco, passa in vantaggio il Csi Sant'Antonio con Novellino che dopo aver ricevuto un bel pallone da Dionisio M. Il tempo di riprendere il gioco e Dionisio M., servito sulla sinistra, evita un avversario e segna con bel diagonale. Il gioco è vivace, con rapidi capovolgimenti di fronte e in due portieri molto impegnati. In uno di essi il Barricelle accorcia le distanze con Fratantuono che, dopo aver scambiato il pallone con Ponzio sulla destra, batte Passarella. Un minuto dopo Dionisio M. tira a rete, Coiro respinge sui piedi di Evangelista M. che insacca. Il tempo di riprendere il gioco e il pallone arriva a Passarella che vede il portiere avversario fuori dai pali e sigla il 4 a 1 e il suo primo gol stagionale. Da qui alla fine altri tre gol:

Muro Lucano apre alle bocce in rosa

Sopra Castelmezzano del Csi, sotto Fratantuono del Barricelle

Un momento della premiazione e accanto Sonia Mazzullo

prima Dionisio M. che, dopo aver evitato un avversario in area mette il pallone in rete; subito dopo Novellino va in rete due volte, prima dopo aver evitato Giampietro e poi mettendo in rete la corta respinta di Coiro. Nel secondo tempo il Barricelle accorcia con Giampietro che, dopo aver vinto un contrasto con Dionisio D. in area, mette alle spalle del portiere tricaricese. Ma Novellino è scatenato e va in rete altre tre volte: prima scavalca Ponzio e realizza, poi con un destro dal limite dell'area e infine dopo un bel passaggio di Dionisio M. Nel mezzo il gol del momentaneo 8 - 3 siglato da Mitidierri il quale supera Dionisio D. e sigla dal limite dell'area. Il gol del 10 - 4 lo mette a segno, sugli svi-

luppi di un angolo, Mitidierri. Ancora un minuto ed Evangelista P. recupera palla sulla trequarti e batte Coiro. Sulla ripresa del gioco Mitidierri si impossessa della palla e serve Marinelli A. che, solo davanti alla porta, non ha difficoltà a segnare. Ma prima della fine vanno in rete ancora i locali: Evangelista P. mette a segno la sua doppietta personale siglando da pochi passi.L'ultima rete del Barricelle è di Fratantuono che prima colpisce il palo e poi, sulla ribattuta va in rete. Ultima marcatura della giornata è opera di Castelmezzano, autore di un'ottima prova, che dribla un avversario e va in rete fissando il risultato sul 13 - 6 definitivo. Paolo Paradiso sport@luedi.it

Basket giovanile, ottimi riscontri per la Fip lucana dal Join The Game UNA BELLA giornata di sport, tanto divertimento, molti giovani in campo. Sono stati questi gli ingredienti che hanno condito il Join The Game, tre contro tre svoltosi domenica a Potenza e Matera, presso la Palestra Vito Lepore e il Palasassi. I due capoluoghi dalle 9 alle 13 hanno fatto festa all'insegna dei canestri, della grinta in campo e dei tanti consigli dei coach ai rispettivi pupilli. L'evento organizzato dalla Fip di Basilicata è stato un punto di riferimento per tutto l'ambiente della pallacanestro regionale. Lo spirito della semplice partecipazione ha prevalso sull'agonismo e la voglia di vincere. Netti e confortanti sono apparsi i miglioramenti tecnici dei cestisti che hanno potuto confrontarsi sia a Potenza che a Matera in una giornata di sport e aggregazione. Nove le società potentine, dieci le materane. Alla manifestazione hanno preso parte le compagini under 13 e 14 maschili e femminili. Per quanto riguarda la fase provinciale potentina under 14 maschile le formazioni ammesse a disputare la fase regionale prevista per il 269 marzo a Potenza sono state la Timberwolves White, il Nuovo Basket Club Potenza A, la Timberwolves Black, il Basket Potenza Rosso, la Timberwolves Read, la Virtus Rionero Quarzo, la Pallacanestro Avigliano e

l'Aics Pallacanestro Rionero in Vulture. Nel torneo under 13 invece le formazioni ammesse alla fase regionale sono il Nuovo Basket A e B Potenza, il Basket Potenza Giallo, la Timberwolves Yellow, la New Pallacanestro Olimpia Melfi, la Timberwolves Green, la Virtus Rionero Plagiocaso e la Lepore Potenza Meneghin. Nel settore femminile invece sono state ammesse a partecipare alla fase finale la Basilia A, B e C e la Pallacanestro Aics Varlotta Rionero. Nel girone materano sono state dieci le formazioni iscritte al torneo, si tratta dello Sporting Matera, della Pielle Datacontact Climacenter Matera, della Co.Re.Ma Virtus Matera, della Cestistica Arcobaleno Montescaglioso, della Pallacanestro Tursi, della Pallacanestro Tricarico, della Cestistica Bernalda della Pink Bernalda e della Cestistica Grassano. Anche in questo caso tutte le formazioni hanno ottenuto l'ammissione alla fase regionale. Al Palasassi e alla Palestra Vito Lepore tutti i giovani cestisti hanno dato vita ad una manifestazione di elevato livello tecnico. Il sogno di tutte le formazioni è quello di disputare ad Jesolo Lido, in provincia di Venezia il 16 e 17 maggio alla fase nazionale che assegna il titolo tricolore. f.menonna@luedi.it

MURO LUCANO-Le bocce, uno sport praticabile anche dalle donne. La Associazione bocciofila Aurora Murese di Muro Lucano, domenica ha ospitato un triangolare tra le rappresentanze femminili del Lazio, della Campania e della Basilicata. L'evento sportivo, organizzato dal Comitato bocciofilo Regionale di Basilicata, intende porre l'attenzione sul gioco delle bocce a trecentosessanta gradi, «portando- ha dichiarato il presidente del comitato bocciofilo di Basilicata Antonio Larocca- atlete di rango in un contesto come Muro Lucano, a dimostrazione che le bocce non sono circoscritte esclusivamente al mondo maschile». Al torneo hanno partecipato ragazze del calibro di Sonia Mazzullo, campionessa europea di bocce nell'anno 1998, all'unisono con la formazione laziale, che tra le proprie fila annovera giocatrici di A1. La cultura delle bocce in rosa nel Lazio è abbastanza radicata e nella regione sono attive scuole, che si prestano, inoltre, a campagne di sensibilizzazione. «Le bocce rimarca il vice presidente del comitato regionale Lazio Pasqualino Mellusco- divengono maggiormente uno sport applicabile in terapie per i disabili con disturbi psichici e rientrano in un programma redatto dal Ministero della Pubblica Istruzione, per incentivare la socializzazione degli studenti all'interno degli istituti

scolastici». In Basilicata, oltre a Rachele Montesano, ottava nei campionati nazionali di categoria D, praticano il gioco delle bocce altre sedici atlete. «Paesi come Corleto, Melfi, Tursi e lo stesso capoluogosottolinea Larocca- annoverano tra i propri soci, signore e signorine, appassionate e determinate». In Italia, sono attive circa 3400 società e le bocce, molto probabilmente, rientreranno tra gli sport olimpionici per i giochi di Londra 2012. A differenza del centro-nord Italia, dove le strutture fungono anche da luogo di aggregazione e i centri dove si pratica lo sport delle bocce sono polivalenti, al sud e in particolare in Lucania, esistono esclusivamente campi da bocce e distano magari qualche chilometro dal paese. Tale circostanza implica un allontanamento anche fisico, oltre che psicologico, a causa di luoghi comuni privi di fondamento, delle giovani generazioni da questo emisfero. La cronaca della kermesse bocciofila ha raccontato la supremazia della compagine laziale, mentre al secondo posto si è piazzata la Campania e al terzo la Basilicata. «Uno sport da sostenere e da promuovere - ha commentato il dirigente del A. B. Aurora Vinicio Pagliuca - per coinvolgere sempre più giovani, attorno ad un gioco tra i più puliti e onesti». Giovanni Petilli sport@luedi.it

Scherma Un 39esimo e un 52esimo posto mentre vince la Vezzali

Bene Palumbo e Lauria RISULTATO soddisfacente per le atlete della Società Schermistica Lucana nella Prima Prova Nazionale di qualificazione ai Campionati Italiani Assoluti. Domenica primo febbraio si è disputata a Jesi (AN), presso il Palazzetto della Scherma di via Solazzi, la Prima Prova Nazionale Assoluta di fioretto femminile valida, appunto, per la qualificazione ai Campionati Italiani del Centenario della Federazione, in programma a Roma dal 4 al 7 giugno prossimi. All'appuntamento hanno partecipato, insieme ad altre 79 schermitrici, anche le fiorettiste Francesca Palumbo e Lucrezia Lauria della Società Schermistica Lucana. Entrambe le atlete in trasferta con il Maestro Joseph De Carlo, sono riuscite ad ottenere un buon risultato considerata la difficoltà della competizione; tra le prime 10 classificate, infatti, si leggono nomi come Valentina Vezzali, Margherita Granbassi e Marta Simoncelli.

Per la gara di domenica l'appello in pedana è iniziato alle ore 8.30, mentre, semifinali e finale hanno preso il via alle ore 19. Società organizzatrice della manifestazione la C.S. Jesi in collaborazione con la Federazione Italiana Scherma. E' stata la campionessa olimpica Valentina Vezzali ad aggiudicarsi la gara dopo essersi imposta con il punteggio di 15 a 10 su Margherita Granbassi (Circolo della Scherma Terni). Sul gradino più basso del podio sono salite Ilaria Salvatori e Valentina Cipriani, compagne di società del C.S. Aeronautica Militare. Le fiorettiste lucane, Francesca Palumbo e Lucrezia Lauria, si sono posizionate rispettivamente al 39esimo e al 52esimo posto. Poteva andare anche meglio se nelle eliminazioni dirette non fossero state battute, la prima da Martina Batini (Gruppo Sportivo Forestali Roma) per 2 a 15 e la seconda dalla Granbassi per 2 a 15. Adesso le attende la seconda Prova Nazionale Giovani

valida per poter accedere alla prova di Roma. Le due lucane sono tra le migliori atlete della Società Schermistica potentina. Ricordiamo che nella Prova di Coppa del Mondo Under 20, svoltasi lo scorso dicembre a Lignano Sabbiadoro, Palumbo è salita sul podio classificandosi al terzo posto. Ancora il 17-18 gennaio, nella seconda Prova Nazionale Cadetti che ha avuto luogo a Brindisi, Francesca ha ottenuto il grande trionfo e Lauria si è posizionata al 15esimo posto. La grande scherma è ritornata a Jesi dopo il successo dell'edizione 2008 degli Assoluti, gara nella quale Valentina Vezzali conquistò davanti al pubblico di casa il suo 12esimo tricolore, superando in finale Marta Simoncelli. L'anno scorso le due prove di qualificazione, disputate a Trieste e Foggia, furono anch'esse vinte dalla campionessa olimpica. Antonella Mariani sport@luedi.it


Cultura&Spettacoli Martedì 3 febbraio 2009

VAGLIO - Nell'accogliente salaconvegni del “Museo delle antiche genti di Lucania” , fiore all'occhiello della comunità, è stato presentato ufficialmente il volume “Nghér' na vot “ di 341 pagine, su morfologia, preghiere, detti e proverbi dell'antichissima “Terra Balii”. Con l'autrice Margherita Mattia (la dedica è “al popolo vagliese, affinchè gli anziani possano ricordare ed i giovani conoscere, amare e preservare la lingua dei padri”) alla prima e convincente opera, pubblicata con i tipi di Mazzoccoli, Genzano di Lucania, su impulso dei giovani animatori dell'associazione culturale patrocinatrice “Bali”, dopo il lusinghiero successo della foto-rassegna sul backstage del “Vangelo secondo Matteo” di Pierpaolo Pasolini, vari relatori ed un folto pubblico che ha fatto ressa davanti al desk per acquisire una copia del prezioso volume anche ricco di foto d'epoca e disegni . A nome del sodalizio promotore ha fatto da anfitrione Domenico Antonio Buscicchio, presidente onorario “Bali” che ha sottolineato il qualificato impegno socioculturale del circolo. Fra i relatori il professor Giuseppe Ragone, docente di “Storia Greca” all'Università degli studi “Roma Tre” che fra l'altro ha stigmatizzato «dal Tempo e dalla Terra, immagino siano germinate le mille e più parole, messe insieme pazientemente dalla Mattia per anni, con la naturale curiosità dei suoi allievi di scuola elementare e l'apporto indispen-

Il saggio

“Nghér’ na vota” il dialetto di Vaglio

Detti e proverbi in 341 pagine

sabile di vecchie ed anziani del paese, autentiche “biblioteche viventi”, senza velleità scientifiche; bensì per fare qualcosa di utile per la loro comunità, contribuendo, così, a riscoprire la lingua e la cultura di Vaglio “frenando” il pro-

cesso di omologazione consumistica e tutelando , prima che sia troppo tardi, il “genius loci” minacciato». Inoltre Donato Mazzeo, già supervisore di Lingue Straniere all'Università della Basilicata (Ssis)

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e direttore responsabile della testata giornalistica “Basilicata Arbereshe” ha sottolineato - dopo avere letto alcune filastrocche in dialetto vagliese , in perfetta trascrizione fonetica da parte dell'autrice - il ruolo esemplare di educatori, docenti e dell'associazionismo , nel fare da “custodi” e “propagatori” fra le nuove generazioni, meglio se con l'ausilio delle nuove tecnologie mass-mediali, delle radici glottologiche dei cento e passa paesi lucani, sia appartenenti al ceppo gallo-italico, come Vaglio - non citato dallo studioso di dialetti Mennonna- oltre che Potenza, Tolve, Picerno, Trivigno, sia di ceppo “Arberesh”(nella Valle del Sarmento e nel Vulture). Siamo, dunque, in presenza di un “revival” dialettologico se , nelle prossime settimane, la compagnia teatrale “Rivonigro” porterà sulle scene “ 'Na vita sbagliata” nella variante rionerese, altre come “ La ricotta”, “Gruppo 8” opere in gergo potentino e del Vulture. L'autrice, durante il dibattito ha ringraziato anche, e molto cordialmente, allievi ed allieve amorevolmente affidati alle sue sensibili cure , il maestro Pietro Ferrulli, per gli spartiti musicali relativi al canto popolare dell'Addolorata e l'inno a San Faustino, una ninna-nanna della sua infanzia, Angela Ricciuti , laureata in lettere classiche per la collaborazione, Lucia Musciacchio e tutti gli anziani del paese locutori nel dialetto di ieri, meno contaminato rispetto alla parlata odierna. cultura@luedi.it

Alla Casa Grotta Premiati i vincitori della sesta edizione del premio di Gruppo Teatro

Daddiego autore del presepe più bello di MARIA ANNA FLUMERO MATERA - Grande successo anche per la VI Edizione della mostra concorso “Natale è Presepe” di Matera organizzata dall' associazione culturale “Gruppo Teatro Matera” presieduta da Enrico Annecchino. La premiazione, come da tradizione, si è svolta nel salone parrocchiale della Chiesa di San Pietro Caveoso in Vico Solitario. Alla serata sono intervenute le autorità locali e la commissione, costituita da Nicola Lisanti, Don Donato Giordano, Don Cosimo Papapietro, Angelo Palumbo, Franco Martina, Emilio Oliva, Renato Lamacchia, Pietro Paolo Tarasco, Concetta Lauriero e dal maestro cartapestaio Michelangelo Pentasuglia. «Oltre quindicimila i visitatori che hanno potuto ammirare ben 70 presepi in esposizione - ha dichiarato lo staff - Dopo un'attenta analisi dei vari aspetti indicati nel regolamento e nello specifico relativi alla espressività emotiva e religiosa, proporzioni e plasticità della forma, aspetto cromatico, originalità e abilità nell'uso dei materiali, ha indicato i primi tre classificati delle tre differenti categorie: Categoria scuole primo classificato l'associazione materana “Dumbo”, con un presepe realizzato in argilla rossa e bianca, secondo classificato ex equo il materano Domenico Festa, per un presepe realizzato in pietra leccese e l'Istituto commerciale per geometri e tecnici dei servizi turistici “Manlio Capitolo” di Tursi realizzato in legno lamellare. Categoria artisti: primo classificato l' artista materano Mario Daddiego, con il presepe realizzato in cartapesta, a seguire secondo classificato Rossella Mia-

nulli di Cassano Murge con un presepe realizzato in pietra leccese e il materano Enrico Flace con un presepe realizzato in tufo. Categoria amatori: primo classificato il materano Giuseppe Montemurro con un presepe realizzato in cartapesta. A seguire due ex equo per i presepi in cartapesta dei materano Vincenzo Giglio e Angelo Fontana. Al terzo posto altri due ex equo per il materano Antornio Montemurro, autore di un presepe realizzato in tufo e legno, e il gravinese Giovanni Squicciarino con un presepe realizzato a tecnica mista. Infine Premio speciale del turista: primo classificato Mario Daddiego (Matera) con 686 voti, secondo classificato Angelo Fontana (Matera) con 394 e terzo classificato Enrico Flace di Matera con 267. Dopo aver decretato i vincitori, la Commissione giudicatrice ha ritenuto opportuno segnalare e premiare con un riconoscimento particolare, il presepe realizzato da Eustachio Pisciotta e quelli fuori concorso realizzati dai partecipanti al corso pomeridiano per adulti “Frammenti colorati di luci e terra” modulo “Lavorazione e decorazione della terracotta”, organizzato dal Liceo artistico “Carlo Levi” di Matera. «Considerati i risultati positivi di questa sesta edizione, confidiamo in un maggior interessamento da parte degli enti pubblici e nella partecipazione di sponsor privati per il Natale 2009 conclude la famiglia Annecchino - affinchè l'evento possa essere promosso a livello nazionale. E' importante incentivare la presenza nella città dei Sassi anche durante il periodo natalizio». cultura@luedi.it

Gli scatti di Galella nei Sassi LA massima assemblea lucana organizzerà per la prossima primavera una mostra su Ron Galella, il noto fotografo italo - americano di origini lucane, che ha fermato nei suoi scatti le icone del cinema e della musica e importanti personaggi pubblici della seconda metà del ventesimo secolo. La notizia è stata data dal presidente del Consiglio regionale, Prospero De Franchi, a New York dove, nel corso di una visita ad una comunità lucana ha incontrato il fotografo italo americano. La rassegna si terrà a Matera e sarà allestita a Palazzo Lanfranchi dal 7 maggio al 7 giugno. «Con questa iniziativa - ha voluto sottolineare il presidente del Consiglio - la massima Assise territoriale intende omaggiare un italoamericano che ha saputo rappresentare la Basilicata in termini di alta positività e prestigio». cultura@luedi.it

Tutti svegli per la “Diana” di San Biagio di EMILIA MANCO

Il A Libro Matera

Valige sognanti MATERA - “Valige scomode ma sognanti”. Teatro e terapia. Replica dello spettacolo stasera, alle 20,30 presso il cineteatro PatronAntonio - Piccolo Duni - di Matera per lo studio teatrale diretto da “Cinefabrica”. A grande richiesta sarà riproposto lo spettacolo conclusivo del percorso di teatro sinergico promosso dal Dipartimento di Salute Mentale - Centro Integrato Polivalente di Serra Rifusa di Matera dell' Azienda Sanitaria di Matera (Asm) e da Progetto Popolare cooperativa sociale. Teatro, disagio mentale e integrazione sul palco della vita. Il laboratorio è stato condotto da Andrea Santantonio, che ha curato anche la regia e da Nadia Casamassima e Donatella Tummillo con la collaborazione di Aurelia Lupo e di Enrico Ruggieri. “Valige scomode ma sognanti”, proposto nel dicembre scorso, è uno studio teatrale portato in scena da “persone disagiate” con l'in-

IlCar Libro net

tento di scrollarsi di dosso la tanta polvere accumulata nel corso degli anni. Le valige scomode, accantonate e dimenticate in sgabuzzini polverosi, sono aperte con attenzione ma senza paura per far uscire vite e storie degne di essere vissute e raccontate. Il percorso laboratoriale, iniziato a febbraio 2008, ha riscosso notevoli riscontri positivi sia da parte degli utenti del laboratorio sia da parte degli operatori coinvolti nel progetto. L' obiettivo del percorso è stato quello di rendere armonico il rapporto tra corpo, voce, mente nella relazione con l'altro, gli altri, sé stesso e la propria creatività interpretativa. Lo sviluppo naturale del percorso laboratoriale vuole il coinvolgimento attivo degli operatori socio-sanitari, affinchè acquisiscano nuovi strumenti terapeutici come valide alternative a quelle solitamente utilizzate, che favoriscano una migliore comunicazione con il paziente. m.a.flum

RAPOLLA - “La diana” veglia notturna, rullo di tamburo e grancassa, giro per tutto il paese nella notte della Candelora del 2 febbraio. Il rito ricordava la devastazione subita dai rapollesi da Galvano Lancia, signore a servizio di Manfredi nel 1254. Oggi viene ricordato come un evento gioioso che precede la festa del Santo patrono, San Biagio, che viene festeggiato il 3 febbraio di ogni anno. La diana viene preceduta dai “Falò di San Biagio” fuochi che si accendono la sera della vigilia della festa, verso l'imbrunire, dopo aver letto il prete l'ultima “curnedda” preghiera di San Biagio, parte il concerto bandistico per le vie del paese invitando i vari quartieri ad accendere il fuoco. Tradizione vuole che sotto le ceneri del falò vengano messe le patate novelle segno di rinnovamento dello spirito, cotte, con aggiunta di sale, vengono mangiate e gustate con un buon bicchiere di vino aglianico. A tarda sera ogni famiglia porta in casa un cucchiaio di cenere come segno di benedizione. Dalla mezzanotte in poi inizia la veglia notturna “Diana” come segno gioioso che annuncia un giorno di festa. cultura@luedi.it


Cultura e Spettacoli

Martedì 3 febbraio 2009

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Doppio appuntamento a Matera e Potenza con l’attrice dal passato canoro

Insieme a Venturiello ripercorre “La strada” di Fellini di IRANNA DE MEO

Si definisce “leale, testarda e istintiva”

Inimitabile Tosca di MARIA ANNA FLUMERO MATERA - Dal teatro al canto e viceversa. Eclettica e riservata. Così si è mostrata a poche ore prima del debutto nella città di Matera l'attrice e cantante romana Tiziana Tosca Donati - alias Tosca, classe 1967 - per la piecè “La strada”, che rientra nel cartellone lucano "Voglia di Teatro". «Con "La strada" abbiamo debuttato ad Asti il 4 luglio 2008, invece la stagione invernale è iniziata a fine novembre - ha dichiarato Tosca. Ci parla del suo personaggio e di eventuali tratti in comune con Tiziana. Gelsomina è una povera ragazza di paese, viene affidata a Zampanò, uno zingaro girovago. Lei è sensibile e sempre tesa a scoprire i misteriosi segreti della natura e delle cose, con gli altri sette professionisti, per un paio d'ore si muove attorno al carretto. «Comunque affinità non ce ne sono. E' un personaggio lento e ritardato. Ha disturbi e prende molti schiaffi dalla vita - con un sorriso delicato aggiunge - non che io non ne abbia presi». Ha dimostrato buone dosi di eclet-

tismo portando in teatro vari musical: Sette spose per sette fratelli, Sto bene al mondo, Gastone e ora la versione teatrale de "La strada" di Federico Fellini per la regia di Massimo Venturiello. Com'è il passaggio dalla musica al teatro? «Io nasco come attrice. Poi la vita ti porta a fare altro. Per me è stato più facile cantare perché la mia è una famiglia di musicisti. Quando ho iniziato a decidere con la mia testa sono riuscita a fare l'attrice». Debutta nel 1990 come vocalist de "I campagnoli belli" nella trasmissione televisiva “Il caso Sanremo” condotta da Renzo Arbore e Lino Banfi. Quatro anni dopo partecipa alla tournée di Lucio Dalla. Che ricordi ha? «Era un periodo in cui mi piaceva stare vicino ai grandi nomi, per imparare. Se devo essere sincera sono molto legata a Ron, con cui nel 1996 abbiamo vinto il Festival di Sanremo cantando in coppia “Vorrei incontrarti fra cent'anni”». A proposito di Sanremo, tornò, per la terza volta nel 2007 con il brano "Il terzo fuochista".

In questa edizione si classifica settima con una canzone dedicata anche all'antica e nobile arte della pirotecnica. Cosa ci dice del brano? «Rappresenta me stessa, quello che davvero sono. Il testo della canzone e il duetto finale durante la trasmissione canora - è di Massimo Venturiello». Venturiello collega di lavoro e compagno di vita. Come lo definisce? «Oltre ad essere un grande artista e regista è un grande uomo. Sa ascoltare e accompagnare anche nei dubbi della vita. stiamo insieme da anni, ma non so quanti, perché non li conto». Tre aggettivi che la identificano? «Leale, testarda e istintiva… troppo». Progetti futuri? «Un nuovo spettacolo “Canzone”, una messa in scena di tradizione, di feste patronali, dove padroneggia il sacro e il profano.. così facendo abbiamo scoperto che ci sono in tutto il mondo e non solo in Italia». Cosa si aspetta dal 2009? «Di stare bene, la salute». cultura@luedi.it

MATERA - Appuntamento stasera al Duni di Matera e domani sera al Don Bosco a Potenza per la stagione teatrale. In scena “La strada”, uno spettacolo di Tullio Pinelli e Bernardino Zapponi. Sul palco Massimo Venturiello, Tosca e Camillo Grassi interpreteranno in versione teatrale uno dei capolavori della cinematografia internazionale. “La strada” è il titolo della pellicola del 1954 diretta da Federico Fellini, interpretata da Anthony Quinn e Giulietta Masina, che vinse l'Oscar come miglior film straniero e fece uscire Fellini dai ristretti confini nazionali. L'adattamento teatrale, scritto anni fa da Zapponi e Pinelli (quest'ultimo collaboratore alla sceneggiatura con Fellini e Ennio Flaiano), pur restituendo la trama e i dialoghi del film, inventa qualcosa di nuovo, squisitamente teatrale, spostandosi in una dimensione poetica che va oltre la sfera realistica del film e ci porta altrove. La costruzione di una tessitura musicale e canora che accompagnerà l'intero spettacolo, ha dato alla rappresentazione un particolare taglio epico. La pièce, si concentra, da una parte, sul rapporto tra Zampanò, rozzo saltimbanco che viaggia attraverso le realtà più sparute dell'Italia ancora contadina degli anni Cinquanta e, Gelsomina, sua compagna di viaggio e lavoro dall'indole gioviale e ingenua che subisce il terribile carattere di Zampanò, nel quale il barbaro istinto di sopravvivenza guida ogni sua azione. Dall'altra, il mondo in cui si muovono (la 'strada', appunto) in mezzo a persone che forse hanno in comune solo la ricerca disperata della sopravvivenza. Il collante è, come nel film, il circo, che assume qui una valenza narrativa diversa, al servizio di una messa in scena che si propone di 'mostrare', anche con una certa violenza, la tragedia quotidiana di un'umanità forse meno lontana da noi di quanto pensiamo. «Di fronte a un progetto così ambizioso- scrive Venturiello che è anche regista dello spettacolo - la prima inevitabile domanda che ci siamo posti è stata come uscire dal confronto con uno dei più grandi capolavori della cinematografia internazionale. La risposta l'abbiamo trovata proprio nell'adattamento teatrale, scritto anni fa da Bernardino Zapponi e Tullio Pinelli, quest'ultimo collaboratore alla sceneggiatura del film con Fellini e Flaiano». In scena con Tosca e Venturiello attori-cantanti e artisti circensi: Camillo Grassi, Franco Silvestri, Barbara Corradini, Gabriella Zanchi, Dario Ciotoli, Chiara Di Bari. La tessitura musicale e canora costruita appositamente per questo allestimento si avvale delle musiche originali di Germano Mazzocchetti su testi di Nicola Fano e Massimo Venturiello.Le scene sono di Alessandro Chiti, i costumi di Sabrina Chiocchio, le coreografie di Fabrizio Angelini e il disegno luci di Vincenzo Raponi. cultura@luedi.it

Applausi e risate per Marina POTENZA - Applausi e risate per la commedia “Capasciacqua” (in napoletano testa vuota) che sabato sera, al teatro Stabile, ha dato inizio all'undicesima edizione del “Comic festival”, la rassegna di comicità e cabaret organizzata da “Cose di teatro e musica”. Quattro gli appuntamenti nel cartellone (il 13 al Don Bosco di scena “Faccio tutto da solo” con Maurizio Battista, il 1 marzo Marco Marzocca presenterà “Da giovidì a giovidì” e infine, il 26 “Le sorelle Marinetti” in “Non ce ne importa niente”). Il testo di Luciano Sartarelli e della stessa Confalone, che ne firma anche la regia, é completamente costruito sul personaggio di Capasciacqua. Palmira Portarapillo, ingenua e ridicola protagonista della pièce, è vittima della sua stupidità e di un clamoroso equivoco. Tutti le hanno spesso ribadito durante la sua vita che è “na capasciacqua”: una stupida. Anche il papà la sgridava spesso e la ammoniva che avrebbe spento la luce se non diventava “intelligente”. Da qui la sua paura per il buio e l'illusione di vedere l'ippotappo, un cinghiale con il tappo nel naso. Lo spettacolo è tutto costruito su un episodio equivoco, o meglio sul significato della parola “reci-

tare”. Palmira pensa di aver ricevuto un monito durante un pellegrinaggio alla Madonna di Popiciano (che apparirà nella fase finale per benedirla), che le ha consigliato, tramite “il preto nero”, di recitare. Così Palmira, donna di provincia e dall'aria innocente e sprovveduta, si presenta a teatro per sostenere un provino che dura una vita. La donna tra le pause, la schizofrenia del regista, le visite del critico, le luci di Gigino e le irruzioni di un tecnico romano si trova a viaggiare attraverso tutta la sua esistenza, e mette in scena un dramma umano. E' la storia di una ragazza candida che sembra appartenere ad un' altra realtà e che si trova a fare i conti con il mondo dello spettacolo. Pino Strabioli ha affiancato la Confalone prima nei panni del regista borioso e pieno di sè, poi in quelli della mamma in fuga dalle apprensioni della figlia, poi di “Kunder”, il vagabondo romeno dai capelli “color pannocchia” che suona la filarmonica, poi dall'intellettuale critico teatrale e del saggio tecnico delle luci. Un'ora e un quarto di risate, ma non è mancato spazio alla riflessione su temi della vita come la solitudine. Uno spettacolo improntato sulla parodia e il grottesco. La commedia è una ri-

La locandina dello spettacolo con Marina Confalone e Pino Strabioli

flessione sul mondo del teatro raccontato con gli occhi di Palmira. La sua stupidità rappresenta una forma di disadattamento e stupore verso le persone e le cose. Una sorta di metateatro, perché è il teatro che parla di sé. Il teatro è vita: un dramma si reci-

ta appunto vivendolo come è accaduto a Palmira. Alla fine, però, riuscirà ad ottenere la parte di Minerva grazie alla sua veracità. Offesa per come è stata trattata dal regista, che ha criticato la sua cotognata a cui teneva tanto e che gli aveva portato come omaggio, lei esplode. E pro-

prio questa sua reazione piena di rabbia le farà conquistare la parte. Alla fine dello spettacolo, la coinvolgente attrice napoletana è scesa a salutare il pubblico nel parterre e a ringraziare. ir.d.m cultura@luedi.it


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Rubriche

Martedì 3 febbraio 2009

l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4

Grazie ad interessanti incontri professionali imboccherete la strada giusta entro breve tempo. Ripicche pericolose in amore.

TORO 21/4 - 20/5

Sarà una giornata stressante nel lavoro, ma combinerete molte cose buone per la carriera. Acque agitate in amore.

GEMELLI 21/5 - 21/6

Vi è stato affidato un incarico di lavoro piuttosto delicato: l'inizio non sarà facile. Il cuore batte forte.

CANCRO 22/6 - 22/7

Usate tutta la vostra diplomazia per migliorare i rapporti con i vostri collaboratori. Sentimenti confusi.

LEONE 23/7 - 23/8

Avete fatto parecchi sbagli nel lavoro, ma per fortuna nulla è compromesso. L'amore vi dà grandi entusiasmi.

VERGINE 24/8 - 22/9

Battetevi per conquistare maggiori spazi di autonomia nel vostro lavoro. Fate in modo che un equivoco non comprometta una storia d'amore.

ilCruciverba

ilRebus

BILANCIA 23/9 - 22/10

Finora nel lavoro non vi siete impegnati abbastanza: avete sprecato le vostre capacità. In amore siete troppo indipendenti.

SCORPIONE 23/10 - 22/11

Dopo un periodo di apatia nel lavoro cominciate ad avere nuovi entusiasmi. Un amore vero non va sprecato.

SAGITTARIO 23/11 - 21/12

Non abbiate fretta: le carriere professionali vanno costruite con pazienza. Rapporti affettivi sempre più stretti.

CAPRICORNO 22/12 - 20/1

Dimostrate ai superiori quanto valete e soltanto dopo potrete avanzare richieste. Bella storia d'amore.

Soluzione _____________________________________

ilSudoku

di Pasquale Grande

Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.

ACQUARIO 21/1 - 19/2

State portando avanti un'iniziativa d'affari con grande intelligenza e astuzia. Un amore effimero ma esaltante.

leSoluzioni

PESCI 20/2 - 20/3

REBUS:

per NI cero S,S à = Pernice rossa:

Rivedete l'organizzazione del lavoro cercando di perdere meno tempo possibile. In amore siete pieni di dubbi.


Televisioni

PRIMA SERATA

21.10

VARIETÀ

16.15

TALKSHOW

ATTUALITÀ

21.10

ATTUALITÀ

23.30

Martedì 3 febbraio 2009

21.10

FILM

FILM

21.10

20.30

59

ATTUALITÀ

Dimmi la verità

Alda D’Eusanio

Giovanni Floris

Enrico Mentana

06.45 -AttualitàUnomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 07.35 -RubricaTg Parlamento 08.00 -TelegiornaleTg 1 08.20 -AttualitàTg 1 Le idee 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.30 -TelegiornaleTg 1 Flash 10.00 -RubricaVerdetto Finale 10.50 -RubricaAppuntamento al cinema 11.00 -RubricaOcchio alla spesa 11.25 -Previsioni del tempoChe tempo fa 11.30 -TelegiornaleTg 1 12.00 -GiocoLa prova del cuoco 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -ShowFesta Italiana 16.15 -AttualitàLa vita in diretta 16.55 -RubricaTg Parlamento 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa 18.50 -QuizL'Eredità 20.00 -Telegiornale Telegiornale

06.00 -VarietàScanzonatissima 06.15 -DocumentarioCaraibi segreti 06.40 -RubricaTg 2 Medicina 33 06.50 -RubricaAgenzia RiparaTorti 06.55 -RubricaQuasi le sette 07.00 -RubricaCartoon Flakes 09.45 -RubricaTracy & Polpetta 10.00 -AttualitàTg2punto.it 11.00 -Talk ShowInsieme sul Due 13.00 -TelegiornaleTg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg 2 Costume e società 13.50 -RubricaTg 2 Medicina 33 13.55 -SportSci alpino: Mondiali - Sci alpino 14.15 -RubricaItalia allo specchio 16.15 -Talk ShowRicomincio da qui 17.20 -TelefilmLaw & Order - I due volti della giustizia 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.10 -NewsRai Tg Sport 18.30 -TelegiornaleTg 2 19.00 -Real TvX Factor 19.35 -TelefilmSquadra speciale Cobra 11 20.25 -GiocoEstrazioni del Lotto

08.00 -AttualitàRai News 24 08.15 -RubricaLa storia siamo noi 09.15 -RubricaVerba volant 09.20 -RubricaCominciamo bene - Prima 10.00 -RubricaCominciamo bene 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -RubricaTG3 Punto donna 12.45 -AttualitàLe storie - Diario italiano 12.55 -SportSci Alpino: Mondiali 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTg 3 14.50 -RubricaTGR Leonardo 15.00 -RubricaTGR Neapolis 15.10 -TelegiornaleTG 3 L.I.S. 15.15 -RubricaTrebisonda 16.30 -RubricaMelevisione 17.00 -GiocoCose dell'altro Geo 17.10 -RubricaGeo & Geo 17.55 -Previsioni del tempoMeteo 3 18.00 -TelegiornaleSpeciale TG3 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -TeleromanzoAgrodolce

06.00 -Rubrica Tg 5 Prima pagina 08.00 -Telegiornale Tg 5 Mattina 08.40 -Attualità Mattino Cinque 09.55 -Real Tv Grande Fratello 10.00 -Telegiornale Tg 5 10.05 -Attualità Mattino Cinque 11.00 -Rubrica Forum 13.00 -TelegiornaleTg 5 13.40 -Soap OperaBeautiful 14.05 -Real TvGrande Fratello 14.10 -TeleromanzoCentoVetrine 14.45 -Talk ShowUomini e donne 16.15 -Real TvAmici 16.55 -RotocalcoPomeriggio Cinque 18.00 -TelegiornaleTg5 minuti 18.05 -RotocalcoPomeriggio Cinque 18.50 -QuizChi vuol essere milionario? 20.00 -TelegiornaleTg 5

07.10 -TelefilmQuincy 08.10 -TelefilmHunter 09.00 -TelefilmNash Bridges 10.10 -Soap OperaFebbre d'amore 10.30 -TELENOVELA Bianca 11.30 -TelegiornaleTg 4 11.40 -Soap OperaMy Life 12.40 -TelefilmUn detective in corsia 13.30 -TelegiornaleTg 4 14.05 -RubricaSessione pomeridiana: il tribunale di Forum 15.00 -TelefilmWolff un poliziotto a Berlino 16.10 -Film I comanceros con John Wayne, Bruce Cabot, Lee Marvin - regia di Michael Curtiz (Usa) - 1961 18.35 -Soap OperaTempesta d'amore 18.55 -Telegiornale Tg 4 19.35 -Soap Opera Tempesta d'amore 20.20 -Telefilm Walker Texas Ranger

06.50 -Cartoni 09.00 -Sit ComHope & Faith 09.30 -TelefilmAlly McBeal 10.20 -Sit ComE alla fine arriva mamma 11.20 -TelefilmPiù forte ragazzi 12.15 -RubricaSecondo voi 12.25 -Telegiornale Studio Aperto 13.00 -NewsStudio Sport 13.40 -CartoniWhat's My Destiny Dragon Ball 14.05 -CartoniTutti all'arrembaggio! 14.30 -CartoniI Simpson 15.00 -TelefilmPaso Adelante 15.50 -TelefilmSmallville 16.40 -Sit ComDrake & Josh 17.10 -Sit ComDrake & Josh 17.40 -CartoniSpiders Riders 18.00 -CartoniTwin Princess - Principessi gemelle 18.30 -TelegiornaleStudio Aperto 19.00 -NewsStudio Sport 19.30 -CartoniI Simpson 19.50 -Sit ComCamera Café - Ristretto 20.05 -Sit ComCamera Café

06.00 -Telegiornale Tg La 7 07.00 -RubricaOmnibus 09.15 -AttualitàOmnibus Life 10.10 -RubricaDue minuti un libro 10.15 -RubricaMovie Flash 10.20 -TelefilmIl tocco di un angelo 11.30 -Telefilm Matlock 12.30 -Telegiornale Tg La7 13.00 -TelefilmL'ispettore Tibbs 14.00 -Film Due settimane in un'altra citta' con Kirk Douglas, Cyd Charisse regia di Vincente Minnelli (Usa) 1962 16.00 -RubricaMovie Flash 16.05 -TelefilmMacGyver 17.05 -Rubrica Atlantide, Storie di uomini e di mondi 19.00 -TelefilmCold Squad 20.00 -Telegiornale Tg La7

20.30 -Gioco Affari tuoi 21.10 -Varietà Dimmi la verità 23.15 -Telegiornale Tg 1 23.20 -AttualitàPorta a Porta

20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.05 -Miniserie L' Ispettore Coliandro 23.00 -TelegiornaleTg 2 23.15 -DocumentiUn paese chiamato Po

20.35 -Teleromanzo Un posto al sole 21.05 -Telegiornale Tg 3 21.10 -Attualità Ballarò 23.20 -Talk ShowParla con me

20.30 -Tg satirico Striscia la notizia - La voce della supplenza 21.10 -Serie Tv RIS 5 - Delitti imperfetti 23.30 -Attualità Matrix

21.10 -Film Destini incrociati con Harrison Ford, Christine Scott Thomas, Charles Dutton - regia di Sidney Pollack (USA) - 1999

20.30 -Gioco La ruota della fortuna 21.10 -Film 2 single a nozze con Owen Wilson, Vince Vaughn, Rachel McAdams - regia di David Dobkin (Usa) - 2005

20.30 -Attualità Otto e mezzo 21.10 -Telefilm Relic Hunter

00.55 -TelegiornaleTg 1 01.35 -RubricaSottovoce 02.05 -RubricaRai Educational in Italia 02.40 -Superstar 04.40 -Film TvDetective Joe Gaillard La paura 05.45 -AttualitàEuronews

00.15 -MusicalePremio Tenco 2008 01.15 -RubricaTg Parlamento 01.25 -TelefilmWeeds 01.50 -RubricaAlmanacco 02.15 -RubricaTg 2 Costume e società 02.30 -TelefilmUn Siciliano in Sicilia 03.00 -RubricaMedicina per Voi

00.00 -TelegiornaleTg 3 Linea notte 00.10 -TelegiornaleTg Regione 01.10 -RubricaUn mondo a colori 01.40 -MusicalePrima della Prima 02.10 -AttualitàFuori orario. Cose (mai) viste - Eveline 02.15 -AttualitàRai News 24

01.30 -TelegiornaleTg 5 Notte 02.00 -Tg satiricoStriscia la notizia 02.45 -Real TvAmici 03.40 -Reality ShowGrande Fratello 04.15 -TelefilmSquadra emergenza 05.30 -TelegiornaleTg 5 Notte

23.50 -RubricaI bellissimi di Rete 4 23.55 -FilmThe big white con R. Williams, H. Hunter - regia di Mark Mylod (USA) - 2005 01.25 -Film24 Ore donna con A. Turturro, M. Leo - regia di Nancy Savoca (Usa) - 1998

23.35 -ShowChiambretti Night 01.10 -MusicaleTalent 1 Player 01.35 -TelegiornaleStudio Aperto 01.50 -Reality ShowTalent 1 Player 02.30 -Serie TvI Soprano 03.35 -FilmMetroland 05.10 -NewsStudio Sport

23.40 -TelefilmSex and the city 01.05 -TelefilmDirt 01.30 -RubricaMovie Flash 01.35 -AttualitàOtto e mezzo 02.15 -TelefilmStar Trek: Deep Space Nine 03.15 -TelefilmAlla corte di Alice

Destini incrociati

2 single a nozze

Lilli Gruber

leTrame

LA 7

ORE 14.00

RETE 4

DUE SETTIMANE IN UN’ALTRA CITTA’ con K. Douglas, E. G. Robinson, C. Charisse, R. Schiaffino - regia di Vincente Minnelli (Usa) - 1962 Reduce da un incidente e piuttosto depresso, l'attore Jack Andrews va a Roma per il suo nuovo film. Qui finisce per prendere il posto del regista, ammalato, ma questo non si traduce per lui in una nuova sicurezza dei propri mezzi, anzi. Arriva a Roma anche la moglie di Jack, alla ricerca di una riconciliazione...

RETE 4

ORE 21.10

ORE 16.10

ITALIA 1

ORE 21.10

I COMANCEROS

2 SINGLE A NOZZE

con J. Wayne, L. Marvin, S. Whitman, P. Wayne - regia di Michael Curtiz (Usa) - 1961

con O. Wilson, V. Vaughn, C. Walken, R. McAdams - regia di David Dobkin (Usa) - 2005

Paul Regret, giocatore e avventuriero, si fa passare per trafficante d'armi e, anche grazie al fascino che esercita sulla bella Pilár, avvicina i Comanceros, un gruppo di banditi che spinge gli indiani a compiere razzie. In realtà Paul, per scagionarsi da un'accusa di omicidio, sta aiutando il ranger del Texas Jack Cutter...

John Beckwith e Jeremy Grey, soci in affari (sono mediatori di divorzi) e amici da una vita, condividono lo stesso hobby: autoinvitarsi ai matrimoni. Che si tratti di un ricevimento ebraico, italiano, irlandese, cinese o hindu, i due approfittano della situazione per incontrare e conquistare le invitate. Ma un giorno...

RETE 4

ORE 23.55

RETE 4

ORE 1.25

DESTINI INCROCIATI

THE BIG WHITE

24 ORE DONNA

con H. Ford, K. Scott Thomas, B. Hunt, C. S. Dutton - regia di Sydney Pollack (Usa) - 1999

con R. Williams, H. Hunter, W. Harrelson - regia di Mark Mylod (Usa) - 2005

con R. Perez, M. J.-Baptiste, D. Mazar regia di Nancy Savoca (Usa) - 1998

L'aeroplano sul quale viaggiano la moglie di Dutch, del Dipartipento degli Affari Interni, e il marito di Kay, deputata, si schianta. Gli accertamenti portano alla luce informazioni sconcertanti: nel corso del viaggio Peyton e Cullen sedevano accanto ed erano registrati come marito e moglie...

Paul vive in Alaska con la moglie Margaret malata. Vorrebbe trasferirsi in un posto caldo, ma non ha soldi. Cerca quindi di entrare in possesso dell'assicurazione del fratello Raymond scomparso nel nulla, ma l'agente assicurativo gli comunica che devono passare almeno 7 anni perché la polizza sia riscuotibile. Quando Paul trova un cadavere in una discarica decide di fingere...

Grace Santos, rampante produttrice di uno show televisivo, si scopre incinta. Aiutata dal marito e collega Edie Diaz, decide di monitorare in video la gravidanza e il parto, trasformandoli nell'argomento chiave del talk show e nella primaria fonte di audience della rete. In seguito al parto, la donna entra in crisi, combattuta tra il suo lavoro e l'istinto materno...

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RETE 4 Colombo Melaverde Siska Posticipo contro campo

19.40 12.11 21.25 22.31

2.330 2.322 2.232 1.439



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8 Febbraio 2009

CORIGLIANO INTERVISTA AL PROFESSORE ARMANDO DE ROSIS, ULTIMO SINDACO DELLA CITTÀ

verso le elezioni di Donatella Guido

«Vede questo quadro? Lo hanno fatto i carcerati dell'Istituto penitenziario di Rossano. Raffigura un uomo solo che cammina su una linea che divide il giorno dalla notte. L'ho comprato perché mi sono rivisto in quell'uomo solo». Riflette pacatamente Armando De Rosis, guardando il disegno appeso su una delle pareti del suo salotto. Senza astio, no, piuttosto una riflessione a freddo fatta con una semplicità disarmante. Perché, in buona sostanza, il professore è stato lasciato solo dal centrosinistra che lo ha sì lanciato verso la corsa all'Ariella alle ultime Amministrative, ma «che in fondo – fa notare con maturata consapevolezza – non ha mai trovato una piena convergenza sulla mia candidatura». Eppure il suo mandato, l’ex professore di matematica tanto amato dai suoi alunni ed ex primo cittadino di Corigliano, lo ha portato avanti con determinazione, «per il bene della città», finché ha potuto. Lui, il sindaco che ha avuto dalla sua il popolo ma che ha dovuto governare senza una maggioranza, è un uomo che tiene alta la bandiera degli ideali, che crede nella forza dell’utopia. Anche se ha dovuto lavorare saltando gli ostacoli, anche se si è trovato al centro di un caso unico di giustizia amministrativa, quello

«All’Ariella meno interessi e nuovi dirigenti comunali»

Armando De Rosis (anche nella foto a destra) nella sua abitazione accanto al quadro acquistato dai carcerati di Rossano

sollevato dall’ex consigliere Rosalba Ardito che ha presentato due ricorsi al Tar, entrambi vinti, per avere il posto che le spettava nell’assise comunale e per ottenere il reintegro del Consiglio e del sindaco dopo lo scioglimento anticipato causato dalla non approvazione degli equilibri di bilancio. Un “balletto” che ha visto De Rosis alternarsi al Commissario prefettizio fino a quando una sentenza del Consiglio di Stato, ribaltando la situazione, ha decretato definiti-

vamente lo scioglimento del Consiglio comunale. Insomma, una vera fatica per il professore. Una fatica cominciata nel 2006. Ha mai avuto il dubbio, quando era candidato sindaco per l'Unione nelle elezioni del 2006, che il centrosinistra, i cui big dopo l'amministrazione Genova hanno scelto di non scendere direttamente in campo, sia rimasto a guardare alla finestra vedendo la sua candidatura come una scommessa tutta verificare? Insomma, il

centrosinistra si è defilato? Una parte del centrosinistra ha assunto questo atteggiamento, mentre l'altra parte dei partiti mi ha appoggiato in maniera convinta. Non dico che alcuni leader del centrosinistra abbiano remato contro, ma certamente non hanno appoggiato questa mia candidatura, soprattutto nella fase del ballottaggio. Credo, inoltre, che se si fossero candidati già al primo turno non avremmo avuto la vittoria della coalizione del centrodestra. Chi ha la responsabilità di questa scelta? Non penso di dover fare nomi perché oramai è tutto alle spalle. Certo c’è da riflettere quando un sindaco uscente non si ricandida, quando un leader che viene proposto come sindaco non accetta sol perché sono stato io a essere stato prescelto candidato da tutti i partiti dell'Unione. Quando persone di questo calibro si defilano, penso che a perdere non sia semplicemente la politica ma il modo di fare la politica. Io ho accettato questa sfida su sollecitazione di amici e anche per un'esigenza che si avvertiva in città, perché mentre il centrodestra era pronto da più mesi con un candidato fortissimo, in quanto deputato uscente, e liste fortissime, noi siamo arrivati a scegliere il candidato a meno di un mese e

mezzo dalle elezioni. Se si pensa che i DS hanno chiuso la lista forse l'ultimo giorno utile per la presentazione, che sul programma abbiamo lavorato in pochi e non ci si è potuti avvalere dell'esperienza di tanti che avevano fatto parte della vecchia giunta, si capisce come tutto questo abbia pesato notevolmente sul voto alle liste. E questo la dice lunga sull'accettazione della mia candidatura. La mia non è stata una candidatura totalmente accettata. Vuol dire che la sua candidatura ha destabilizzato gli equilibri all'interno del centrosinistra? Questo no, ma ha fatto venire fuori quello che covava sotto la cenere. C’è troppa distanza tra il dire e l'agire. E questo alla fine la gente lo avverte. Ho ripreso a fare politica dopo molti anni, avevo lasciato i partiti in un modo e li ho ritrovati stravolti. Eletto sindaco si è ritrovato senza una sua maggioranza. Cosa ha pensato? Ha avuto un momento di paura, di dubbio? Nel momento in cui sono andato al ballottaggio ho avuto la percezione di poter vincere. Nel corso dei 15 giorni che sono intercorsi tra il primo e il secondo turno, ho visto tanta gente che partecipava alle mie iniziative e ai miei comizi. Già da allora iniziai a pensare a che

cosa dover fare se fossi stato eletto sindaco senza una maggioranza. Quando quello che avevo percepito si è verificato, ho subito cercato di coinvolgere altre forze e i consiglieri di opposizione in un progetto di crescita della qualità della vita di questa città. Ma non ho potuto farlo, perché il giorno successivo alla mia elezione l'opposizione-maggioranza ha iniziato una raccolta di firme per non farmi insediare, dimettendosi in massa non avrei neanche varcato la soglia della sede del Consiglio comunale. Mi sono subito reso conto che la mia non sarebbe stata un'esperienza a lungo termine. Ho quindi pensato di formare una Giunta fatta da esponenti dei partiti che avevano sostenuto la mia candidatura, nessuno escluso, avendo la duplice ambizione di mantenere l'unità di questi partiti e di essere supportato da loro in questa fase abbastanza difficile. Abbiamo anche cercato un accordo con la parte più contigua al centrosinistra, l'Udc, ma è bastata una banale presa di posizione di alcuni esponenti del centrosinistra per indurre l'Udc a decidere che non si potesse più andare verso quell'accordo. In consiglio comunale non ho mai avuto la maggioranza, mi hanno bocciato sempre le proposte. L'opposizione convo-

cava l’assise ogni 15 giorni, non si poteva lavorare. Infine, non approvati gli equilibri di bilancio, il Consiglio comunale è stato sciolto. A questo punto, se non fosse stato per la vicenda della Ardito che ha portato al mio reintegro, si sarebbe dovuti andare a nuove elezioni, ma io non rientravo più nelle scelte dei partiti dell’Unione. Quale è stato il momento più difficile del suo mandato? Quello relativo alla sostituzione degli assessori. Gli stessi consiglieri a cui facevano capo alcuni assessori non erano soddisfatti della loro azione amministrativa, e mi riferisco a gran parte dei consiglieri dei DS e della Margherita. In ogni caso, ritenendo che l'interesse della città fosse preminente rispetto alle persone, ne parlai chiaramente con gli assessori che mi diedero subito in mano le dimissioni. Ero già pronto per il rimpasto, sia chiaro non per rimanere attaccato alla poltrona ma unicamente perché ritenevo che un lungo periodo di commissariamento sarebbe stato nocivo per la città. Poi, però, un fatto ha frenato le cose. L'Avvocatura dello Stato ha proposto ricorso contro una delle due delibere per le quali il Tar aveva dato ragione alla Ardito, una spada di Damocle sulla testa dell'Amministrazione. Ho ritenuto, quindi, più opportuno attendere la soluzione della vicenda. Se non ci fosse stata la sentenza del Consiglio di Stato avrebbe avuto la possibilità di finire il suo mandato? Sì, saremmo arrivati alla fine della legislatura, cambiando la Giunta ovviamente. Ma questo era nelle cose. Aversente, anche lui candidato a sindaco, salì sul palco al momento della sua proclamazione. C'è stato un accordo con l’imprenditore coriglianese e se c'è stato perché poi è sfumato? A questo proposito vorrei fare chiarezza fino in fondo. Io con il candidato a sindaco Aversente non ho mai fatto alcun accordo, non ho mai chiesto il suo appoggio. Il giovedì precedente la domenica del ballottaggio ci fu una telefonata con il consigliere Aversente in cui mi riferiva la sua disponibilità ad appoggiare la mia candidatura, senza nulla a pretendere. Il giorno della mia vittoria, Aversente fu a mio giudizio catapultato sul palco e a me questo non è dispiaciuto. La sera poi ci siamo visti nella sede dell'Unione e, come avevo già fatto sul palco, l'ho ringraziato per aver senza nulla pretendere dato il suo appoggio alla mia candidatura. Nei 20 giorni che sono intercorsi tra la mia elezione a sindaco e la scelta della Giunta ho avuto un solo incontro con il consigliere Aversente nella sede municipale in cui mi veniva proposto come assessore un esponente del suo movimento. Anche in quella circostanza non ho preso alcun impegno. Lui aveva come idea fissa il mercato ortofrutticolo e io nella prima seduta del Consiglio comunale diedi la delega al consigliere Aversente affinché verificasse le condizioni di fattibilità per il mercato ortofrutticolo. Aversente però non accettò la delega perché ritenne, nella sua piena autonomia e anche nel massimo rispetto che posso portare, di non essere sufficientemente rappresentato con questa delega. Quello che poi mi è dispiaciuto è stato il prosieguo della sua azione, perché ha cominciato a prendere di mira oltre che la mia persona politica anche la mia sfera privata. Franco Pacenza ha detto che lei alla prima curva, alla prima difficoltà, si sarebbe dovuto dimettere perché così facendo avrebbe stravinto, con maggioranza al seguito. E' d'accordo? Io stimo molto Franco, è stato anche mio alunno. Però dovrei chiedere a lui qual è stata questa prima curva. Se è stata la non approvazione degli equilibri di

bilancio credo che non sia in discussione perché era automatico lo scioglimento del Consiglio comunale, se invece era quella del reintegro dell'Ardito io avrei rifatto mille volte la stessa cosa perché un consigliere comunale che aveva condotto una battaglia così forte come la Ardito non meritava di non sedere nei banchi del Consiglio comunale. Mi sono battuto perché lei sedesse in Consiglio comunale, anche se avevo la percezione che se si fosse andati alle elezioni e fossi stato io il candidato a sindaco probabilmente avrei stravinto. Ma con i partiti che non avevano scelto la mia candidatura ritenevo che la soluzione migliore fosse proprio quella di continuare l'esperienza, anche per dare un senso nuovo alla politica, quel senso per il quale mi ero candidato. Nonostante le difficoltà, cosa è riuscito a mettere in cantiere? Sono stati mesi difficili, i miei tempi di amministrazione si sono allungati e accorciati come l'elastico, a seconda di chi ne poteva trarre vantaggi. Ho amministrato per i primi 4 mesi che sono stati infernali per il clima che c'era, poi da aprile 2007 ad aprile 2008. In questi anni abbiamo messo a nudo innanzitutto quello che era lo stato del Comune, perché la prima cosa che mi ero proposto era che ci fosse la massima trasparenza, nessuno all’esterno sapeva del deficit comunale (circa 12 milioni di euro), era quasi una volontà generalizzata, una sorta di protezione che non ho mai condiviso. Poi ho messo in campo una serie di cose a cui tenevo molto, come l'area urbana Corigliano-Rossano che poi si è concretizzata con la firma del commissario Gonzales, e il Piano strutturale associato. Abbiamo però avuto un limite, lo scarso rapporto con l'ente Regione, richiamo quindi l'attenzione in questo caso su Franco Pacenza, perché proprio nel momento in cui Corigliano assumeva un ruolo importante nella Piana di Sibari, cominciando con Rossano e Cassano a costituire un territorio unitario per un progetto comune, la Regione non ha supportato adeguatamente questa fase. Sarebbe dovuta intervenire con immediatezza per dare subito quelle risposte che la gente si aspettava, mi riferisco per esempio alle richieste di finanziamento per alcune zone scarsamente illuminate, per il restauro del centro storico, per le strade dello Scalo. Purtroppo noi, con il bilancio comunale che avevamo, non abbiamo potuto fare molto. Da parte di Franco, e lo dico con amicizia, mi aspettavo una maggiore incidenza. Che città è Corigliano? Una città difficile da amministrare, in cui c'è una classe dirigente che non è all'altezza del compito e quando parlo di classe dirigente non mi riferisco soltanto alla classe politica, ma anche a quella degli imprenditori e dei costruttori, alla classe dei professionisti. Posso anche capire che il costruttore abbia interesse a fare del volume in più per le abitazioni, però ritengo che un professionista, inge-

IL prenditoria e l'amministrazione per costruire una città a misura d'uomo. E i coriglianesi? Anche da parte dei cittadini dovrebbe esserci una maggiore consapevolezza del senso di appartenenza alla città. Se c'è un'ordinanza comunale che impone determinate regole i cittadini dovrebbero rispettarla. Purtroppo la struttura comunale non è adeguata al necessario controllo sul territorio, perché è sottodimensionata e perché i posti di responsabilità dovrebbero essere coperti da persone estremamente capaci e competenti. Ci sono state durante il mio periodo di gestione delle aperture di attività senza che il Palazzo avesse i certificati di agibilità, e questo è molto grave. Da una parte Corigliano con un'economia florida, dall'altra parte Corigliano con un Comune in dissesto. Qual è la ragione? La ricchezza a Corigliano non è diffusa, è concentrata nelle mani di pochi e la cultura di questi pochi non porta alla crescita della città perché si tende più a mantenere e a tutelare i propri interessi che non a investire per lo sviluppo generale. Dall'altra parte c'è il dissesto perché in questi ultimi anni ritengo non ci sia stata la capacità di costruire una classe dirigente all'interno del Comune, e questo è colpa anche della politica, in grado di poter dare delle risposte affinché le cose funzionassero bene. Se parliamo del settore finanziario, dei tributi, del servizio della raccolta dei rifiuti c'è una carenza di controllo da parte di chi è preposto rispetto a chi è obbligato a paga-

re i tributi. Ci vorrebbero più persone e una maggiore qualificazione, cosa che è difficile ottenere perché siamo in una fase in cui le assunzioni sono bloccate. Tutti dicono bisogna formare il personale, l'ho detto anche io, in realtà bisognerebbe inserire delle persone nuove, energie fresche e capaci, per funzionare meglio. Di che tipo di sindaco avrebbe bisogno Corigliano? Di una persona che abbia un rapporto costante con la gente per ingenerare la cultura del senso di appartenenza, una persona determinata, che non abbia la volontà di fare carriera politica perché dovrà prendere anche decisioni impopolari. Non deve essere un sindaco dittatore e si dovrà rapportare con gli enti sovracomunali, con la Provincia, la Regione, nelle sedi romane ed europee, per far sentire la voce del territorio. Non deve avere legami con gli interessi di questa città e deve avere un consiglio comunale che ne appoggi le idee altrimenti rimarrebbe isolato. I consiglieri non devono solo essere portatori di voti, ma di idee buone. La squadra è importante. E quali problemi dovrebbe affrontare subito? Il funzionamento della macchina comunale e il decoro della città. Per il centro storico potremmo avere finanziamenti a raffica. Bisogna approfittare. Poi la viabilità e l'ambiente. Perché Corigliano deve rimanere fuori dal Cda del consorzio della Sibaritide? Soltanto perché c'è un commissario gli altri comuni ne approfittano per non dare rappresentanza al comune di Corigliano, che tra l'altro è il maggiore azionista di questa società, ha l'11 per cento delle azioni. Ha più possibilità di farcela la destra o la sinistra? Oggi c'è nell'aria una ventata di antipolitica, per cui credo che possa avere molta presa tra la

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gente il candidato a sindaco che non si riconosce nei partiti politici e attacca i partiti. Destra e sinistra se la giocheranno questa partita. Io parto dal presupposto che il candidato del centrosinistra debba essere unitario e condiviso da tutti, con un programma credibile, fatto anche di utopie, perché l'utopia potrebbe diventare realtà. Ritornando a lei, c'è stato un momento durante il suo mandato in cui si è detto: ma chi me l'ha fatta fare? Certamente. In molti momenti. Perché io ero un tranquillo docente in pensione e avevo fatto dell'insegnamento anche un modo di vivere, nel senso che ho costruito con gli alunni un discorso che è ancora fecondo. Ero e sono soddisfatto della mia vita familiare. All’improvviso mi sono trovato ad affrontare un impegno complesso e mi sono spesso chiesto “perché l’ho fatto”, soprattutto quando non sono riuscito a ottenere i risultati che mi ero prefisso. Credo di avere accettato la sfida per il bene della città, per darle anche il mio contributo. Per far capire che la politica si può intendere anche in maniera diversa. All’inizio ho rinunciato al 30 per cento della mia indennità per darla ai servizi sociali, alla fine ho rinunciato a tutta la mia indennità e gli assessori ne hanno lasciato una parte. Lei ha deciso di ritirarsi, di defilarsi dal ruolo politico, o intravede la possibilità di ritornare sul carro? Anche se la mia volontà sarà preminente, e tutti questi mesi di riflessione non sono stati sufficienti per farmi decidere in maniera definitiva, credo che il candidato a sindaco del centrosinistra debba essere condiviso da tutti. E non credo che sulla mia persona ci sia questa convergenza. Comunque, non mi metterò mai in gioco per dividere il centrosinistra. Contribuirò invece alla scelta del candidato.

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gnere o architetto che sia, nel momento in cui si presenta un progetto debba attenersi al progetto e prima di costruire le case bisognerebbe costruire le strade, noi non abbiamo strade a Corigliano. E tutto questo non lo può controllare soltanto l'amministratore. Ci si dovrebbe rendere conto che la città è di tutti e che se si rende vivibile ne guadagnano tutti in termini di qualità della vita. Qui non sono mai stati rispettati gli standard urbanistici, si è costruito e mai nessuno è andato a controllare se lo si è fatto secondo il progetto presentato. In campagna elettorale ho detto che avrei fatto queste cose e mi aspettavo che ci fosse una risposta, ma ho visto una chiusura a riccio da parte della struttura comunale e degli imprenditori, perché oggettivamente venivano toccati dei poteri forti. Credo che a Corigliano in consiglio comunale siedano persone con forti interessi nella città. Tutto questo non va bene. Credo che non mi abbiano accettato come sindaco perché non mi sono mai incontrato con costruttori o con altri, ritenendo ci debba essere una concertazione tra tutto il mondo dell'im-

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