POLITICA
D’Alema con Bersani Mastella nel PdL
LA DOMENICA della LUCANIA
Reportage nei luoghi di S. Pio
Unitep, anziani da Cocoon
Padre Prosperino e il suo bene
Il primo deputato della Lucania
In viaggio da Matera alla Val Sarmento
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della Basilicata
ED Anno 8 - N. 44
Internet www.ilquotidianodellabasilicata.it
1,00
Domenica 15 febbraio 2009
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466
PONTE ATTREZZATO
SPORT
COME NASCE L’INCHIESTA
Una delibera del 2004 dell’autorità di vigilanza B A D inviata alla procura Levoni-Bawer
LA QUESTIONE PETROLIO di ROCCO DE ROSA A conclusione di una conferenza stampa, organizzata per tranquillizzare le popolazioni della Val d’Agri ed esorcizzare la minaccia di un costante inquinamento di aria, acqua e suolo dovuto alle estrazioni petrolifere, il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha annunciato l’avvio di una indagine olfattometrica. Consentirà ( o, meglio, dovrebbe consentire) di misurare l’intensità del cattivo odore che appesta l’aria, non solo intorno al Centro olio di Viggiano, o nell’ abitato della capitale del petrolio, quanto in numerosi comuni della valle e in diverse zone rurali. Ovviamente il cattivo odore è influenzato dalle condizioni meteorologiche, dai venti e da altri fattori climatici.
ASKET
ILETTANTI
A voi il derby lucano Previsto il pienone al Palapergola di Potenza CALCIO LEGA PRO Potenza con la Paganese
Postiglione alza la voce «Via solo se retrocedo»
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MAFIA LUCANA
Lottino al 41 bis insieme a Provenzano
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CALCIO SERIE D
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CALCIO ECCELLENZA
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CALCIO A 5
MATERA
Nel 2010 lo scenario dei Sassi ospita la rassegna di urbanistica nazionale
Spareggio salvezza per il Genzano Il Ferrandina minaccia di non giocare col Pisticci La Nigro Bng vola Adesso è seconda
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il qualunquista di Angelo Lucano LAROTONDA
MA ILFARAONE NONABITA PIU’QUI I miei piedi calpestano lo spiazzale ampio ampissimo posto davanti al palazzo che pare di neve. Il Palazzo del Consiglio Regionale. Guardo in su per misurarne mentalmente l’altezza: non è di 146 metri come la piramide di Cheope! Le sue dimensioni me lo hanno fatto associare ad una delle sette meraviglie del mondo antico. L’associazione è davvero impropria perché questo edificio non può essere certo definito una delle sette meraviglie della Basilicata! Forse l’unica comunanza possibile è che, come la piramide, è stato elevato da una qualche dinastia di costruttori locali su commissione di qualche dinastia politica. Si sa che senza dinastie non si costruiscono monumenti faraonici a gloria imperitura! Mi lascio inghiottire dalla grande porta a vetri. Dietro il banco-reception siedono due vigilantes-Caronte con le divise coperte di noia:
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Laura Lauria Vigna ha 112 anni e 347 giorni. Ha superato il record detenuto da un anziano nuorese
E’ di Pietrapertosa la più longeva d’Italia «Radioterapia s’ha da fare» L’assessore regionale alla sanità Antonio Potenza è pienamente convinto che l’unità di Radioterapia del Crob non può soddisfare le esigenze della Basilicata. Per questo è fortemente convinto che il servizio deve essere introdotto al più presto anche nell’ospedale San Carlo. Lo spiega con la consueta franchezza in un’intervista rilasciata al nostro giornale dove spiega dati e strategie.
La signora Laura l’inverno lo passa dalla figlia a Salerno con inverno meno rigidi per la sua veneranda età. Ma appena torna la primavera torna nella sua casa di Pietrapertosa. Vanta di essere la persona più longeva d’Italia ma non vuole festeggiamenti di nessun tipo, perchè è scaramantica e teme che possa morire. a pagina 27
Antonio Potenza
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Mi manchi” disse schivando il proiettile.
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Domenica 15 febbraio 2009
Brevi dal mondo
Colombia, esplosione in miniera, 4 morti BOGOTA' - Quattro minatori sono morti e 2 sono rimasti feriti in un esplosione in una miniera nella provincia di Boyaca, in Colombia. Secondo il servizio di pronto intervento, a provocare l'incidente e' stata un'esplosione di gas. Fino alla tarda serata di ieri erano in corso le operazioni per recuperare i cadaveri e piu' dettagli sulle cause dell'incidente solo tra lunedi' e martedi'', è stato reso noto. Lo scorso agosto, 8 minatori persero
In Italia e nel Mondo Violenta una ragazza di 15 anni Latina, fratelli si schiantano in auto tunisino arrestato a Bologna uno muore mentre filma l’altro alla guida
BOLOGNA - Violentata per strada, mentre aspettava gli amici. E' successo alla periferia di Bologna, la vittima è una ragazzina di 15 anni. Il suo aggressore - Mohamid Jamel, 33 anni, tunisino clandestino con precedenti - è stato arrestato dalla polizia, avvisata da un uomo che passava di lì in auto e ha assistito all'aggressione. Erano circa le 22 di venerdì quando la giovane, che era di fronte al condominio in cui abita, è stata avvicinata dal tunisino, che l'ha bloccata e ha cominciato a picchiarla. Pugni e schiaffi, per poi trascinarla tra i cespugli del parco lì vicino. E' allora che è avvenuta la violenza. Un uomo stava passando con la
Il luogo della violenza
macchina, ha fatto inversione e, mentre chiamava la polizia, si è avvicinato. Non potendo muoversi bene (ha problemi a un ginocchio), ha tentato di fermare qualche passante, ma inutilmente.
LATINA - Muore in auto mentre riprende con il telefonino il fratello alla guida che spinge l'acceleratore a tavoletta. E' accaduto ieri mattina all'alba a Latina. Stefano e Marco Iannacone, 25 e 18 anni, sono rimasti coinvolti in un terribile incidente stradale intorno alle quattro mentre con la loro auto percorrevano una via della cittadina laziale. Il più grande dei due stava riprendendo il fratello al momento dell'incidente. Lo schianto gli è stato fatale. I due ragazzi viaggiavano su via Rossetti, un rettilineo a poca distanza dal centro della città, a bordo di una Peugeot 205 quando, per l'alta velocità, hanno sbandato finendo fuori strada. A dare l'allarme alle 6 di
I carabinieri sul luogo dell’incidente
mattina sono stati i dipendenti della nettezza urbana, ma l'incidente era avvenuto due ore prima e nessuno se n'era accorto. L'unica testimonianza è arrivata dalla telecamera di servizio di un distributore nelle vicinanze.
Riprende il processo. Lei: «All you need is love»
Perugia, Amanda in aula con la maglia dell’“amore”
la vita in un'esplosione avvenuta nella provincia di Cundinamarca.
Perù, dimesso il giovane italiano BOLZANO - E' uscito dall'ospedale peruviano dove era stato ricoverato Aron Rabesteiner, 22 anni, l'italiano sopravvissuto all'incidente in cui sono morti tre connazionali.
Amanda Knox arriva in aula con la maglietta dell’amore
PERUGIA - Amanda Knox si presenta con il sorriso davanti alla Corte d’assise di Perugia che processa lei e Raffaele Sollecito per l’omicidio di Meredith Kercher. A stupire è però la maglietta bianca che indossa. «All you need is love», celebre motivo dei Beatles, c' è scritto con grandi lettere rosse. Assiste così all’udienza nella quale una sua coinquilina sostiene che il giorno in cui venne trovata morta Mez lei aveva sul collo un graffio mai notato in precedenza. Laura Mezzetti, la testimone, fa anche riferimento a problemi per i turni delle pulizie nella casa di via della Pergola. Alla fine della giornata la Knox, in una breve dichiarazione spontanea parla, in italiano, di «esagerazioni» per le quali è «sinceramente dispiaciuta». «Si è esagerato – afferma – in particolare per quanto riguarda le pulizie. Ne abbiamo parlato ma non è stato mai argomento di conflitto». A colpire è però ieri la maglietta che spunta da a un golf viola lasciato aperto. «Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è amore» il senso della frase che propone in inglese. Un regalo del padre Curt anche ieri in aula. È lui a ricordare che Amanda è una fan dei Beatles, tanto da chiudere spesso le sue lettere con frasi, come «let it be», tratte dalle loro canzoni. Nel giorno di san Valentino Amanda si scambia qualche sorriso con l’ex fidanzato Raffaele, che avrebbe voluto regalarle un cd di un gruppo rock irlandese ma poi rinuncia. Lui – che indossa un maglioncino nero a collo alto – commenta che la maglietta «è simpatica». «Tutti avremmo bisogno di più amore» dice. L’udienza si apre con la deposizione della Mezzetti. Abitava nella casa di via della Pergola ma la notte tra il primo e il 2 novembre del 2007 in cui venne uccisa Mez lei non era a Perugia. Parla dei momenti in questura, di «Amanda e Raffaele che si facevano le coccole», della Knox che in seguito parlò di domande che le vennero fatte dalla polizia sulle abitudini sessuali della vittima e della presenza nell’appartamento di vasellina. Ma soprattutto la Mezzetti riferisce di ave-
re notato subito sul collo di Amanda un graffio che qualche giorno prima non aveva. «Sapevamo – afferma – che Meredith era morta con un taglio alla gola e quindi mi preoccupai per Amanda». Un particolare, quello del graffio, verbalizzato però quasi un anno dopo. «Pensavo se ne fossero già accorti tutti» spiega. «Per noi è solo un piccolo segno» replica l’avvocato Luciano Ghirga, uno dei difensori della Knox. «Una lesione che il medico legale non rilevò al momento dell’ingresso in carcere» sottolinea l’altro legale Carlo Dalla Vedova. Poi in aula compare Giacomo Silenzi, il fidanzato di Meredith, che abitava con altri studenti nell’appartamento sottostante a quello del delitto. Risponde alle domande a voce bassa. Nega di avere mai visto vasellina nell’abitazione della vittima ma conferma l’attrazione di Rudy Guede, già condannato per il delitto, per Amanda. Parla di quella volta che l’ivoriano si addormentò sul water. E quando beveva «era più sciolto» dice. Il suo coinquilino Stefano Bonassi sostiene di avere saputo dagli altri ragazzi che «a Rudy 'gli gustava' Amanda». Conferma poi che nel settembre scorso la Mezzetti gli parlò del graffio notato sul collo di Amanda. Nelle stesse ore del processo il gip di Perugia Paolo Micheli convalida il fermo di Hekuran Kokomani, uno dei testi dell’accusa, operato dai carabinieri che gli hanno sequestrato in casa otto grammi di cocaina. «Non c' è alcun collegamento tra quanto successo e il processo in corso» affermano i pm Manuela Comodi e Giuliano Mignini che confermano la sua deposizione per il 14 marzo prossimo. È stato però lo stesso Micheli occupandosi dell’udienza preliminare nei confronti di Sollecito e della Knox a escludere la testimonianza dello straniero da quelle «rilevanti» per il loro rinvio a giudizio. E' sempre lo stesso giudice, motivando la condanna di Guede con l'abbreviato, a sostenere che «dalle farneticazioni del Kokomani non si ricava nulla di rilevante». Claudio Sebastiani
Superenalotto, nessun “6” e nessun “5+1” ilLotto Nazionale Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia
estrazione del 14 febbraio 2009
13 32 3 43 75 50 68 73 7 60 31
5 75 35 89 80 82 49 36 45 58 90
ilSuperEnalotto ROMA - Nessun punto “6” e nessun “ 5+1” al concorso di ieri del Superenalotto. Le schedine che hanno realizzato i “5” sono state inbece 28, e ciascuno dei fortunati giocatori potrà incassare la somma di 25.185,17 euro. Il Jackpot per il prossimo concorso sale a 18.200.000,00.
11 14 79 40 8 13 14 22 37 86 86
9 67 58 84 88 10 69 28 83 31 74
21 72 42 72 64 54 79 48 19 8 89
Conc. N. 20
Montepremi 4.701.230,85 euro
7 - 32 - 43 - 50 - 68 - 73 numero jolly 31 punti 6 jackpot 16.999.630,78 punti 4 324,67 18,91 punti 5+1 - punti 3 punti 5 25.185,17 Num. Superstar 13
In Italia e nel Mondo
Domenica 15 febbraio 2009
La minaccia del premier israeliano Olmert al movimento islamico di Hamas
«Nessuna tregua senza il rilascio del caporale Shalit» Gli integralisti accusano Israele di creare nuovi ostacoli al cessate il fuoco
Il premier israeliano Olmert
GERUSALEMME - Il premier israeliano Ehud Olmert ha detto che lo Stato ebraico non accetterà di siglare alcuna tregua con il movimento islamico Hamas senza il rilascio di Gilad Shalit, il caporale israeliano catturato dai miliziani palestinesi nel 2006. La condizione è stata ribadita ieri dal primo ministro con un comunicato. Hamas, invece, rifiuta di discutere del caso Shalit finché Israele non accetterà di aprire tutti i valichi con la Striscia di Gaza. Attraverso la mediazione dell'Egitto sono in corso negoziati per arrivare a un cessate il fuoco duraturo che dovrebbe sosti-
tuire la fragile tregua proclamata unilateralmente da Israele il 18 gennaio scorso, al termine di un conflitto durato 22 giorni e costato la vita a circa 1.300 palestinesi, tra i quali numerosi civili. Benché non ci sia stata ancora nessuna conferma ufficiale, pare che sia stato raggiunto un accordo che prevede un graduale allentamento da parte israeliana dell'embargo imposto sulla Striscia di Gaza in cambio della fine degli attacchi missilistici palestinesi nel Sud di Israele. Ieri dall'ufficio di Olmert hanno tuttavia ribadito che "Israele non raggiungerà nessun ac-
cordo prima del rilascio di Gilad Shalit". Due giorni fa, a proposito dello scambio di prigionieri, fonti palestinesi affermavano che "l'annuncio dell'accordo è solo questione di tempo": Israele avrebbe accettato la liberazione di 230 detenuti, da una lista di 450 nomi presentati da Hamas. Nella lista ci sarebbero anche "parlamentari e ministri del governo di Hamas". L'atmosfera sembra mutata. Fawzi Barhoum, portavoce del movimento integralista palestinese, ha accusato Israele di creare nuovi ostacoli sulla strada di un accordo per un cessate il fuoco duraturo
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Una donna nel governo Svolta in Arabia Saudita Noor Al-Fayez sarà ministro per l’Educazione femminile
Una donna araba col il burqa
RIAD - Per la prima volta nella storia dell'Arabia Saudita una donna entrerà nel governo. La signora Noor Al-Fayez assumerà l'incarico di vice ministro per l'Educazione femminile, inedito nell'ultraconservatore ordinamento del regno wahabita. Una novità tanto più rilevante se si considera che in Arabia Saudita le donne non possono lavorare o viaggiare, se sono sposate, o avere accesso ai servizi sanitari senza l'autorizzazione di un loro familiare di sesso maschile.
Razzi su una base di Al Qaeda in Pakistan
Obama passa all’azione: raid contro i talebani, oltre 30 morti KABUL - Impegnato come da programma elettorale a cambiare radicalmente strategia nell'area afghana mostrando massima determinazione nella guerra contro i talebani, l'amministrazione Obama passa all'azione e alza il tiro dello scontro. Droni americani sono entrati in azione nell'area tribale pachistana del Waziristan del sud, a pochi chilometri dal confine afghano provocando la morte di almeno 32 persone, in gran parte mujaheddin uzbechi, stretti fiancheggiatori delle milizie di Al Qaeda. Due missili terra-aria hanno colpito un presunto covo di Baitullah Mehsud, il leader di Tehreek-i-Taleban (gruppo vicino alla rete di Bin Laden) ritenuto implicato nell'omicidio dell'ex premier Benazir Bhutto, assassinata a Rawalpindi alla fine del 2007. Si tratta del terzo raid nella zona da quando si è insediato alla Casa Bianca il nuovo presidente ma è il primo di simile intensità e precisione a dimostrazione di quanto sia prioritario per gli Usa stabilire regole precise per cercare di togliere alle milizie talebane il controllo quasi totale del territorio. In più di una circostanza Obama, ma anche il nuovo Segretario di Stato Hillary Rodham Clinton hanno riconosciuto nell'ambigua politica del presidente afgha-
no Hamid Karzai uno dei motivi delle sempre più crescenti difficoltà dell'operazione Enduring Freedom. E non a caso nella sua recente audizione al Congresso, la Clinton ha parlato di un "narcostato" riferendosi alla produzione di oppio, e descrivendo il paese come in mano "a una sempre maggiore corruzione". L'inviato del Medio Oriente, Richard Holbrooke ha già chiesto al presidente afghano un maggiore impegno per combattere queste piaghe pena il mancato appoggio della Casa Bianca a Karzai nelle prossime, vicine elezioni. Entro pochi giorni Barack Obama dovrebbe annunciare l'invio di nuove truppe sulle montagne afghane e il raid di ieri eseguito con aerei telecomandati e privi di equipaggio a bordo è una risposta duretta agli stessi vertici pachistani che si erano detti contrari a questi tipi di attacchi lungo il confine. L'offensiva militare avrebbe fatto cambiare idea a Islamabad, almeno da quanto si intuisce dalle parole del presidente Asif Ali Zardari che sembra fare presagire un salto di qualità nella lotta contro gli integralisti islamici: "Èindispensabile fermare l'ascesa e l'influenza dei talebani che vogliono prendere il controllo del paese. La nostra è una guerra per la sopravvivenza.
Davanti al Cto di Torino si discute dell’assurda bravata dei due ragazzini
Si danno fuoco per finire su YouTube due adolescenti gravi in ospedale TORINO - Due ragazzini si danno fuoco a vicenda per gioco mentre un terzo riprende il tutto con un telefonino con l'idea di mostrare il video su Youtube: è lo scenario su cui stanno lavorando i carabinieri nell'indagine che dovrà fare chiarezza su quanto avvenuto in una strada di Pianezza (Torino). Gli adolescenti sono finiti in ospedale. L'uno, di 14 anni, é al Cto con ustioni di secondo e terzo grado su oltre il 50% del corpo (alle gambe e alla parte inferiore del tronco); è stato sedato e intubato, ma non è il pericolo di vita. L'altro, un quindicenne figlio di un militare, è al Maria Vittoria e potrebbe riprendersi tra domani e martedì al punto da sostenere l'interrogatorio degli investigatori. I due erano vicino a una panchina in via Levi, una nuova zona residenziale del paese della seconda cintura di Torino: pare che si fossero inzuppati con del liquido infiammabile, forse della benzina, e che poi stessero giocando a tentare di darsi fuoco con
Le unghie più lunghe al mondo le rompe in un incidente ROMA - La donna con le unghie più lunghe al mondo secondo il Guinness dei primati, la statunitense Lee Redmond (nella foto), le ha rotte in un incidente d'auto, nel quale ha riportato gravi ferite. Lo riferisce il sito della Bbc. La donna, di Salt Lake City nello Utah, non si tagliava le unghie dal 1979. La lunghezza complessiva di queste aveva raggiunto gli otto metri e 50 centimetri, con l'unghia più lunga, quella del pollice destro, che arrivava a 89 centimetri. L'incidente è avvenuto mentre la donna viaggiava come passegge-
Iran, esce un gioco per pc: «Uccidi Rushdie»
Modelle come sexy felini ro su di un suv. La Redmond ha riportato gravi ferite, ma secondo i sanitari si riprenderà completamente. Le unghie invece, secondo quanto riferisce il Guinness, sono rimaste danneggiate irrimediabilmente.
degli accendini. Si pensa, ora, che qualche loro amico li stesse riprendendo con il telefonino. SUL WEB UNO DI LORO SPUTAVA FIAMME - Uno dei due ragazzi di Pianezza (Torino) finiti in ospedale con gravi ustioni dopo aver giocato con un amico a darsi fuoco si era già fatto immortalare su Youtube mentre simulava di sputare fiamme dalla bocca. E' quanto si vede in un video fatto pervenire all’agenzia di stampa Ansa. Il giovane, che ha quattordici anni, viene ripreso presumibilmente nei corridoi di una scuola - mentre finge di soffiare su un accendino, impugnato da un amico insieme a quella che pare una bomboletta spray, e di generare una grande fiammata. Il video è datato 29 novembre 2008. Il quattordicenne, dopo l’ultima bravata, è ora come detto ricoverato all'ospedale Cto con ustioni su oltre il 50% del corpo. Nell'ambito delle cure è probabile che venga effettuato un trapianto della parte di cute necrotizzata.
MILANO - Niente paura, non sono animali feroci in giro per la città di Milano o, meglio, in giro per la fiera del capoluogo lombardo. Siamo solo alla quattordicesima, e visitatissima edizione di Milano Tattoo Convention,
che si è aperta all'insegna del cosiddetto bobypainting, ovvero il disegno su tutto il corpo. In una competizione dedicata alla tecnica dell'airbrush, le modelle sono state trasformate in sexy felini. Molto sexy.
TEHERAN - Uccidi l’apostata: è questa la finalità di un nuovo gioco per computer che sarà prodotto in Iran sulla figura di Salman Rushdie (nella foto). Lo hanno reso noto gli ideatori, nel ventesimo anniversario della 'fatwa' con cui il 14 febbraio 1989 l’ayatollah Ruhollah Khomeini, allora guida della Repubblica islamica, condannò a morte per apostasia l’autore dei 'Versi satanicì. L’iniziativa, scrive l’agenzia Fars, è opera dell’Unione islamica degli studenti medi. Il suo segretario generale, Mohammad-Taqi Fakhrian, ha detto che la pro-
duzione del nuovo gioco è stata decisa dopo «il grande successo» ottenuto da un altro uscito negli anni scorsi che aveva come tema la lotta dell’Iran per sviluppare il suo programma nucleare contro vari complotti di Israele e degli Usa.
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Domenica 15 febbraio 2009
Il fatto del giorno:Finanza, via libera agli standard globali La Stampa
Dimensioni “indefinite” ecco l’analisi del premier
Calo del Pil dello 0,9% la crisi stringe la presa
Democrazia al lavoro un fiume in piena a Roma
dall’articolo di Paolo Baroni
dall’articolo di Marco Girardo
dall’editoriale di Dino Greco
«Questa crisi ha dimensioni non ben definite. Noi la guardiamo con preoccupazione» dice Silvio Berlusconi. Da poco l’Istat ha diffuso le stime sul prodotto interno lordo del 2008, che segnano un calo dello 0,9%, il dato più brutto da 15 anni a questa parte, ed il premier ancora prima di riunire il consiglio dei ministri scende in sala stampa per celebrare la firma dell’intesa sugli ammortizzatori sociali [...] Si tratta di 8 miliardi in due anni, che serviranno a garantire una rete di protezione anche a settori e lavoratori che oggi non hanno accesso alla cassa integrazione, in parte finanziati dallo Stato [...] ed in parte dalle Regioni [...] che in cambio ottengono la possibilità di escludere dal patto di stabilità gli investimenti realizzati con fondi Ue. [...]
Che gli effetti della crisi globale si sarebbero fatti sentire sulla crescita italiana era una certezza. Ma il calo del Pil registrato dall’Istat nel quarto trimestre 2008 fa addensare nubi ancora più scure per l’anno in corso. E non è certo una consolazione che l’Europa non stia poi messa tanto meglio [...]. L’Italia rimane infatti, fra i grandi Paesi del Continente, quello che registra il calo maggiore della crescita economica [...]. L’ultimo trimestre 2008, segnala dunque l’Istat, ha evidenziato una contrazione del Pil pari al 2,6%. L’anno si è chiuso pertanto con una contrazione dello 0,9%, che rende ora troppo ottimistica la previsione del governo di un calo del Pil del 2% nel 2009.[...]
Quello che speravamo e che era sommamente necessario per scuotere l’inquietante atmosfera in cui imputridisce la politica italiana è accaduto. Il lavoro, non nella sua astratta espressione sociologica, ma con i volti di donne e uomini “in carne ed ossa” ha fatto sentire la propria voce [...]. Il fatto incontrovertibile è che per le vie di Roma è scorso un fiume in piena: lavoratrici e lavoratori sono scesi in sciopero nel bel mezzo di una crisi devastante che mette in gioco i loro posti di lavoro, la loro vita, il loro futuro, disposti a farsi carico di un’ulteriore decurtazione salariale per render chiaro a tutto il Paese, ad un governo imbelle e protervo, ad una tracotante Confindustria, che non sarà facile scaricare sui più deboli i costi del disastro economico. [...]
La migliore di ieri
L’appello di Geithner
Economia globale al G7 performance da paura
I poveri potenziali
dal servizio di Mario Sensini e Stefania Tamburello
dalla cronaca di Elena Polidori
dal corsivo di Diodato Pirone
«Occorre che tutti i paesi prendano misure eccezionali e complementari» per far fronte alle «circostanze straordinarie» create dalla crisi finanziaria ed economica. Il nuovo segretario al Tesoro Usa, Tim Geithner si presenta così, con un appello all’azione immediata, al vertice a Roma che vede riuniti governatori e ministri del Tesoro e delle Finanze degli otto paesi più ricchi del mondo [...]. L’avvio del summit, cade proprio nel giorno in cui l’Italia [...] riceve la conferma della gravità della recessione ed il richiamo di Geithner [...] accentua i toni dell’urgenza degli incontri di Roma. [...]
[...] La performance dell’economia globale fa paura: i Grandi si consultano e cercano rimedi. L’Italia, che presiede il G7, lancia una proposta: serve un "legal standard", cioè un set di regole condivise, non solo economiche ma anche morali, per rendere i mercati più trasparenti e ripristinare la fiducia. Tremonti in Tv spiega che nel mondo post globalizzazione c’è appunto "un deficit" di principi e di etica che va colmato. "Non mancano più capitali, ma più regole", specifica. Draghi, che partecipa al summit anche come presidente del Financial Stability Forum, l’organismo anti-crisi voluto dal G7, "condivide"
l’opinione del ministro [...]. Ma c’è anche altro. Christine Lagarde, ministro francese dell’economia, preme per avere maggiori controlli sugli hedge fund, i fondi speculativi per eccellenza. Il collega tedesco Peer Steinbrueck si dice d’accordo e lancia un appello perché "non si facciano gli errori" commessi negli anni Trenta [...]. Robert Zoellick, presidente della Banca mondiale, fornisce un numero da brivido: altri 46 milioni di persone rischiano di finire in condizioni di povertà estrema. Perciò, sarebbe bene che lo 0,7% delle risorse contenute nei piani anti-crisi fosse devoluto ai più bisognosi. Anche l’Onu chiede al G7 di "non dimenticare" chi soffre. [...]
Giannelli sul Corriere
Quello dei nuovi poveri potenziali è un esercito di circa 4 milioni di italiani. Un esercito composito, fatto da 2,5 milioni di giovani con contratti a termine che potrebbero non essere rinnovati, settori di lavoro autonomo, lavoratori con contratto a progetto o interinale, professionisti marginali. Con il decreto anti-crisi questi lavoratori sono meglio tutelati perché se dovessero perdere il posto di lavoro possono contare sulla cassa integrazione e - per i soli lavoratori a progetto - su una sorta di liquidazione fino ad un massimo di 1.350 euro. Ma è questa la sfida sociale da vincere.
Un governo trasparente
I piani di Obama: salvare il lavoro, una nuova società
dall’articolo di Lodovico Festa
dall’editoriale di Massimo Gaggi
La manifestazione cigiellina di ieri a piazza San Giovanni è stata una consistente sfilata antagonistica con i pensionati di sicura fede portati in pullman [...], con gli studenti dell’Onda ripescati per l’occasione, con reduci di Rifondazione, Pdci, Verdi, del dalemismo in salsa bersaniana che spintonano per farsi vedere alla ricerca di voti [...]. La maggioranza di centrodestra ha iniziato sin dalla campagna elettorale a ragionare sulla gravità della crisi e con i pubblici dipendenti ha dialogato, nello stile franco di Renato Brunetta [...]. La forza del governo è stata la verità: [...] nell’avvertire di una crisi dalle caratteristiche non ancora definite che dunque va affrontata con pragmatismo. Di fronte a questo atteggiamento, c’è lo sbandamento della Cgil che non sa letteralmente che cosa vuole [...] con un povero Epifani che piange [...] perché non potrà andare a Strasburgo (e sordianamente dice: a me m’ha rovinato la crisi).
[...] L’uomo nuovo, senza responsabilità per gli errori del passato, che prende per mano con paterna indulgenza la vecchia politica, supera le contrapposizioni di schieramento, lenisce con una serie di interventi assistenziali la rabbia dei cittadini per una crisi che li impoverisce e usa il suo massiccio programma di investimenti non solo per rilanciare l’economia, ma anche per trasformare la società americana: meno consumi privati, famiglie meno indebitate, più spesa per servizi e sistemi capaci di migliorare la qualità della vita e di di-
segnare un futuro sostenibile. Un piano audace [...]. Ma a poco più di tre settimane dal suo insediamento, il disegno del leader democratico segna il passo: il Congresso trasforma proprio in queste ore in legge il pacchetto degli stimoli fiscali, ma gli interventi approvati sono molto diversi da quelli proposti dalla Casa Bianca. Più che a rilanciare l’economia (il sostegno alle infrastrutture c’è ma non è imponente), serviranno a evitare massicci tagli di personale nel settore pubblico. Lo conferma implicitamente lo stesso Obama che, dopo aver promesso per settimane di
La fotografia
E la piazza divide il Pd dall’articolo di Roberta D’Angelo
Sfila molto Pd per le strade di Roma. Ma il Pd non c’è. Fausto Bertinotti affonda il coltello: i democrat non hanno dato l’adesione ufficiale, e [...] l’unica di origine margheritine [...] è Rosy Bindi. Gli altri [...] non condividono lo sciopero di Epifani, che porta in piazza «700 mila persone» (50 mila per la Questura), per protestare contro il piano anti-crisi del governo [...]. Ma malgrado le divisioni, la sinistra radicale è presente al completo, da Bertinotti, a Ferrero, all’ex direttore di Liberazione Sansonetti. E, malgrado le divergenze, anche le diverse anime degli ex ds oggi piddì ci sono. Già, perché il segretario Walter Veltroni non poteva dare la propria benedizione all’iniziativa della Cgil, ma non voleva neppure vedersi scippare i consensi da D’Alema e Bersani, presenti rigorosamente al corteo. [...]
Roma, un’operaia in corteo contro le politiche economiche del governo (Ansa)
«creare» tre milioni di nuovi posti di lavoro, ora è passato all’ espressione «creare o salvare »: il piano, infatti, contiene grossi trasferimenti di fondi agli enti locali, grazie ai quali Stati e città, ormai con le casse vuote, non dovranno più licenziare centinaia di migliaia di poliziotti, pompieri e insegnanti [...]. Le difficoltà di Obama non sorprendono: non si vedono vie d’uscita da questa crisi gravissima, ogni misura varata aumenta i debiti già caricati sulle spalle delle generazioni future e nessuno sa ancora bene come disinnescare la crisi bancaria senza provocare la rivolta dei contribuenti. La sesta colonna di Francesco Zardo
Abbiamo già considerato in precedenza che questa crisi, fra le tante cose che sta dimostrando, ci rammenta anche quanto le dottrine finanziarie siano materie piuttosto interpretabili e fluide: un tale ministro delle finanze ci rassicura e il giorno dopo viene smentito da un altro crollo. Sul piano giornalistico la materia è simile, se non proprio all’oroscopo, al calciomercato: un mucchio d’ipotesi che spesso nell’arco di poche ore sono da buttare via. Vittima e carnefice della vicenda sembra, tanto per cambiare, il nostro governo, che mostra in continuazione, soprattutto per bocca del premier, più che del cauto Tremonti, un ottimismo destinato a dissolversi. Va bene, non è colpa loro, poveretti: ma lasciamo stare gli operai in piazza, per favore. Che di ragioni per sorridere non ne hanno da tempo.
Domenica 15 febbraio 2009
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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage I finto-ambientalisti fanno guerra al rigassificatore e così Porto Empedocle è diventato una discarica
Vi ricordate di Nettuno? E Navtej? Dimenticato
dall’inchiesta di Gian Antonio Stella
dall’inchiesta di Carlo Bonini
Se fosse ancora l’ameno borgo marinaro di Luigi Pirandello, giù le mani! Ma Porto Empedocle non è più da decenni quel borgo di casupole «sulla spiaggia, battute dal vento tra la spuma e la rena». E la ringhiosa guerra al rigassificatore sta diventando un simbolo della ipocrisia finto-ambientalista. Che spaccia come fosse un ridente paradiso tra i templi greci quella che ormai è un’immonda discarica di cadaveri industriali. Ma vi è mai capitato di sentire certi servizi televisivi? Vi si narra che «l’opera posta a pochi chilometri dalla Valle dei Templi causerà un evidente impatto ambientale e non porterà alcun vantaggio alla popolazione interessata», che paesaggisticamente «l’impatto sarà devastante», che «secondo uno studio preparato per il Pentagono» (quale? boh...) l’energia contenuta in una nave gasiera equivale «a quella di diverse bombe atomiche». A guardare tutto
Una veduta di Porto Empedocle
on-line su YouTube americani e giapponesi dovrebbero inorridire: mamma mia! Per non dire di certi reportage, come uno del manifesto . Titolo: «L’intrigo del gas nella Valle dei Templi». Sommario: «Un mostro da 320 mila metri cubi d’acciaio e otto miliardi di metri cubi di gas all’anno (...) Voluto dall’Enel in una delle aree archeologiche più belle del pianeta». I politici, poi! Bastino ad esempio le parole di Marco
dal commento di Guido Ceronetti
Non permettiamo che si raffreddi. Il caso Englaro va riattizzato costantemente: che davanti a quel Golgotha arda un lume sempre. Tutti dobbiamo gratitudine a quella vittima sacrificale e alla sua famiglia: perché la passione civile non finisca in una cloaca e la passione etica e religiosa trovino altre e ben diverse, e superiori, vie. Si sono visti stormi di avvoltoi, sulla breve agonia di Udine, scendere in picchiata a disputarsi i resti di una creatura disfatta e sfamarsi a beccate ignobili di qualcosa che già più non era e che altro non aveva da offrirgli, tetri pennuti ciechi, che
Zambuto, lo sveglio giovanotto cresciuto a destra, eletto sindaco di Agrigento col centrosinistra ma presto convertito al berlusconismo: «Difenderemo il territorio di Agrigento da una struttura che non costituisce una vera occasione di sviluppo». L’Enel assicura che gli enormi serbatoi saranno interrati e sporgeranno solo con due cupole alte un sesto di quella del Brunelleschi a Firenze e impossibili da ve-
La Stampa
Englaro, non dimenticarsi il dolore di una famiglia carne di sventura. Tale lo spettacolo, da iscrivere nel tragico delle cronache italiane che non avranno uno Stendhal per trascriverle. L’Italia, se qualcuno vorrà capirla sine ira et studio, non è un luogo pacifico, non è una penisola turistica, non è un animale da stabulario economico l’Italia è, è stata sempre, una città di risse feroci, di brigantaggio, di vendette, di medioe-
vi e di cattivi governi. Gli avvoltoi, che non si annidano soltanto sulle torri dei Parsi a Benares, hanno voliere, spalti, e più d’una cupola anche a Roma, e non c’è televisione o campo di calcio in grado di oscurarne la presenza e il volo. Qua, dunque, non si può vivere avendo per fine esclusivamente il far soldi e pensare alla salute. Qua si nasce perché l’Italia ci faccia male, ci fe-
dere sia dai templi sia dalla casa di Pirandello? Dimostra dati alla mano che in tutto il mondo non c’è mai stato un solo incidente serio ai rigassificatori? Garantisce la costruzione del sospirato braccio del porto che consentirà l’attracco al molo «senza alcun rischio» delle navi da crociera? Darà al comune di Porto Empedocle 14 milioni di euro e una percentuale sugli utili? Spiega che accoglierà «senza fastidi per nessuno» due navi la settimana da 150 mila litri di gas liquido pari a 90 milioni di metri cubi di gas aiutando l’Italia a subire meno la dipendenza dai gasdotti? Spallucce. Anzi. A nome del Comune il sindaco ha presentato pure un ricorso al Tar: «Questi progetti si realizzano su territori considerati a perdere», ha tuonato ieri su La Stampa, «ma qui non è così. Non può essere: c’è la valle dei templi». Quindi, vade retro Enel: il rigassificatore sarebbe «una bomba che andrebbe a debellare un’area a forte vocazione turistica». [...]
risca, ci sia una madre crudele, inzuppata di sadismo. Vederlo o non vederlo: that is the question. L’imbarbarimento di profondità, progressivo, non è da statistiche. Puoi vederlo chiaramente anche lì: nel pullulare di cure mediche di spavento, nell’ignorare i limiti sacri della vita, i diritti dei morenti e di «nostra sirocchia morte corporale» - cure di coma irreversibili criminalmente protratti, cure che la tecnomedicina, settorialista e antiolistica, sempre più andrà sperimentando sulla totalità del vivente. L’Italia debole, che con strenuo sforzo [...] ha liberato dalle catene Eluana, è un resto di Italia dei giusti [...]
Con il suo nome - Navtej Singh Sidhu - non lo chiama nessuno. L’uomo di trentacinque anni arso vivo da mani italiane nella notte tra il 31 gennaio e l’1 febbraio scorsi su una panchina di marmo della stazione di Nettuno è "l’indiano". "L’indiano" e basta. "Come va con l’indiano?", chiedono due interniste trafelate affacciandosi alle porte spalancate dell’unità di rianimazione dell’ospedale Sant’Eugenio. "Che cerca forse l’indiano?", domanda un portantino. "Mi scusi, sono qui per l’indiano", accenna con deferenza verso il medico di guardia Singh Balraj, uomo piccolo e sorridente che guida la comunità romana. "Sono con i parenti arrivati dall’India. La nonna e il cognato. Vorrebbero sapere come sta". "Sì, ma a noi chi ce lo dice che sono parenti? Ce lo dice lei?". L’"indiano" è una mummia di garza sterile oltre un vetro spesso tre dita. Protetta da un paravento di tela grigia che ne mostra di sguincio il profilo. I polmoni si gonfiano del ritmo regolare della ventilazione artificiale che pompa ossigeno attraverso una cannula introdotta nella gola. Il monitoraggio cardiaco è un impulso elettrico verde che registra ogni picco del cuore. Gli occhi sono chiusi dalla sedazione. Le dita, trafitte dalle flebo. L’indiano è grave. Lo hanno operato per la seconda volta. Riaprendo piaghe chiuse appena una settimana fa. I chirurghi sono tornati a sollevare la cute di cadavere fatta arrivare a Roma dalla banca della pelle di Cesena e utilizzata per tamponare l’aggressione delle infezioni sviluppate dai tessuti necrotizzati. Hanno affondato di nuovo il bisturi nell’addome, nei quadricipiti, nei polpacci. Per scoprire che le fiamme, quel-
la notte, si sono mangiate tutto quello che hanno incontrato. Fino all’osso. Per cinque ore, un bisturi a idrogetto ha sparato acqua a 1.500 chilometri orari tra una fascia muscolare e l’altra ripulendo tessuto morto. Anche dove, sulle creste tibiali, di tessuto non ce ne era più. Un secondo bisturi ha inciso francobolli di cute lungo le braccia per trasferirle su gambe e addome. La chiamano "tecnica di Alexander". E’ un autotrapianto che serve a proteggere e ricostruire lentamente il corpo quando, tra qualche giorno, rigetterà la cute che lo ha sin qui protetto e che non gli appartiene. Quella di cadavere. L’indiano è grave. Vito Verardi, uno dei chirurghi dell’equipe, strizza per un attimo gli occhi arrossati dalla stanchezza. "Mi creda, è incredibile il fuoco che ha preso quel ragazzo. Dobbiamo aspettare la notte. Perché sarà una notte difficile". Poi abbassa repentinamente la voce. La nonna e il cognato dell’"indiano" si sono fatti avanti a piccoli passi. Se ne stanno a piedi giunti sulla linea che divide una fila di poltroncine in plastica azzurra dal linoleum verde della rianimazione. "Avtor Singh", si inchina lui congiungendo le mani e provando a scandire il suo nome. Poi indica la vecchia che gli si stringe a un braccio, "Tej Kaur". La testa di Avtor è stretta in un turbante arancione. La veste, di cotone, è coperta da un giubbetto di velluto verde. I piedi nudi, viola per il freddo, calzano delle khusa d’argento, pantofole di cuoio aperte sul collo. "Le scarpe della festa", dice Singh Balraj con un sorriso. Non pantofole di feltro, come quelle che proteggono i piedi piccoli e malfermi di Tej. La donna ha 87 anni. E non vede suo nipote da nove. Da quando, 18 febbraio del 2000, lasciò il Punjab per l’Italia. [...] La Stampa
Bonolis a Sanremo le polemiche infinite
Sky cinema all’attacco, quante fiction la più attesa è quella su Moana Pozzi
Genitori adolescenti
dall’articolo di Renato Franco
dall’articolo di Ferruccio Gattuso
dal corsivo di Chiara Beria di Argentine
Sky e cinema: nei piani di Murdoch c’è il desiderio di vedere i due termini affiancati nel vocabolario dei sinonimi. A Sky ce la stanno mettendo tutta: il 2009 si annuncia pieno di tentazioni per i cinefili. Grandi film in anteprima (Il Divo e Gomorra, Into the Wild eCaos calmo), inediti tv movie e miniserie in arrivo, fiction su temi scottanti come il satanismo e la vita di Moana Pozzi. Il direttore di Sky Cinema e Fiction, Nils Hartmann, snocciola le cifre: a Natale è stata festa grande, con una media del 2 per cento di share tv e del 2,9 nel prime time fino alla Befana. [...] Grande attesa e curiosità, senza dubbio, attorno alle miniserie e alle fictionevento; gli sceneggiatori infatti stanno già lavorando alle nuove puntate di Romanzo criminale - La serie, che ha pareggiato il successo di Desperate Housewives e ha battuto Dr. House. Tutti i riflettori sono puntati sulla mini-serie Moana, prodotta da Sky Cinema e Polivideo, primo ciak ad aprile: a quindici anni dalla morte di Moana Pozzi, è Violante Placido a calarsi negli scomodi panni della pornodiva, mentre il ruolo del suo mentore Riccardo Schicchi è quasi sicuramente destinato al gio-
A otto anni si vestono già come piccole donne, a dieci anni si preoccupano di fare la dieta, a 12 si truccano e pettinano come le protagoniste di "Amici", i loro programma cult in tv. Cala l’età dello sviluppo e tra mille stimoli a una sessualizzazione hanno rapporti sessuali molto presto. I maschietti vogliono dimostrare al gruppo di essere dei duri, le ragazzine giocano a fare le disinibite. In realtà, sono adolescenti assai fragili e instabili con un gran vuoto da colmare. Mi ha confessato una ragazzina incinta: "Visto che non sono importante per nessuno lo diventerò facendo un figlio". [...] Il vero problema è che il mondo adulto, assai meno rigido e autoritario dei tempi andati, appare in realtà così distratto e distante dai nuovi adolescenti che mostra di non conoscerli affatto, salvo poi stupirsi e gridare allo scandalo a ogni caso di cronaca. Dai ragazzini di 14, 16 anni che a Brescia hanno violentato [...] una loro coetanea, alla scoperta del giro di baby cubiste che al sabato si trasformano in Lolite, ai dati sull’uso sempre più precoce e sfrenato di vodka e coca già in tenera età, fino al tragico episodio del linciaggio dell’immigrato bruciato [...].
Un milione di polemiche, atto secondo. Rimane sempre accesso il dibattito sul compenso di Bonolis per condurre il Festival di Sanremo: per sua stessa ammissione, un milione di euro. È soprattutto il mondo della politica a interrogarsi se la tv di Stato, in tempo di crisi, debba spendere certe cifre. Il leader del Pd Walter Veltroni va controcorrente: «Non mi preoccupa la retribuzione di Bonolis. Sa fare il suo mestiere. Mi preoccupa che si diano 300mila euro ad uno del Grande Fratello. Questa idea di società in cui conta solo esserci dobbiamo contrastarla». Attacca invece il senatore della Lega Nord Roberto Castelli: «Ecco la vera casta, quella di gente che per condurre una trasmissione televisiva incassa uno stipendio da un milione di euro. Sono esterrefatto. Mi domando come si possa chiedere agli italiani di pagare il canone Rai a fronte di notizie del genere». A ruota Paolo Romani (Pdl), sottosegretario alle Comunicazioni, in un’intervista a R101: «Anche lo show business dovrebbe tener conto della crisi economica che è in atto. Nel momento in cui si chiedono degli sforzi a tutti i cittadini, a mio avviso sarebbe stato corretto che anche Bonolis avesse la sensibilità di dire che un milione di
euro per una produzione televisiva di qualche settimana poteva forse sembrare eccessivo ». Anche il clima all’interno del cda Rai è acceso. Soprattutto per il caso Benigni: si sta trattando per «uno «scambio » da 350 mila euro, cedendo al comico (come compenso per Sanremo) i diritti home video (pari al cachet) di una parte delle sue apparizioni in Rai. Il consigliere Marco Staderini (Udc) non ci sta e ha mandato una lettera al dg Cappon. Cosa chiede? «Di fermare immediatamente questa svendita, perché i dvd di Benigni hanno mercato e non si può impoverire il patrimonio delle teche Rai. Di questa trattativa RaiTrade non è stata informata, so che anche l’amministratore delegato non è d’accordo. Leggo in giro che il dg ha poca autonomia. Ma non mi sembra proprio. Il consiglio viene scavalcato e nemmeno informato di quanto succede». E il compenso di Bonolis? «Anche qui conta l’operato del dg che per cifre inferiori ai 2,5 milioni di euro decide in autonomia. Noi lo veniamo a sapere dai giornali». Il presidente Petruccioli sarebbe infastidito dalle polemiche: quello che filtra da Viale Mazzini è che le cifre sono in linea con quelle dello scorso anno (900 mila euro a Baudo) e che sono cifre di mercato. [...]
Violante Placido interpreterà Moana Pozzi
vane attore e regista genovese Fausto Paravidino. Per nulla intimorita dall’impresa Violante Placido: «Moana aveva una grande personalità, e mi intriga doverla interpretare - ha spiegato -; la sua è stata una vita di scelte estreme che ha segnato il costume italiano. Incuriosisce, di lei, che non abbia mai perso la dignità a prescindere dal lavoro che faceva». Sul confronto con il film Guardami di Davide Ferrario, nel quale Elisabetta Cavallotti si ispirava alla Pozzi e non si negò ad alcune scene hard, Violante risponde: «Non ho visto quel film ma non penso di doverne tener conto per il mio ruolo». La miniserie racconta l’ascesa al successo di Moana, con riferimento ai suoi rapporti piccanti con i
vip. Farà discutere anche la miniserie L’ombra di Satana (con Fabrizio Bentivoglio, in arrivo a maggio), ispirata ai fatti di cronaca nazionale sulle sette sataniche, mentre i prodotti internazionali più attesi sono Casa Saddam, sulla sanguinosa parabola di potere e morte del dittatore iracheno Saddam Hussein, e Human Trafficking, sul traffico internazionale del sesso, con un cast stellare composto da Donald Sutherland, Mira Sorvino e Robert Carlyle. Infine, il cinema da grande schermo coprodotto da Sky: Prima linea di Renato De Maria sul terrorismo anni ’70 (ispirato ai ricordi di Sergio Segio), e Complici del silenzio (con Alessio Boni), ambientato nell’Argentina della dittatura di Videla.
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Primo piano
Domenica 15 febbraio 2009
La crisi dell’economia Entro 4 mesi il rapporto sullo sviluppo di un insieme condiviso di regole e principi
G7: «Sostenere la crescita» I ministri finanziari fissano le priorità per combattere la recessione di ANTONIO PENNACCHIONI ROMA - È necessario un intervento coordinato per far fronte alla recessione globale e rilanciare i mercati dopo il crollo degli ultimi mesi impedendo qualsiasi deriva protezionista. Sulla priorità di "un nuovo sistema economico, sociale e politico", così l'ha definito Giulio Tremonti, c'è stato pieno consenso ieri a Roma tra i ministri finanziari e i governatori delle banche cen-
trali del G-8 preoccupati di ristabilire la fiducia nel settore bancario, far ripartire il flusso del credito alle imprese e la crescita dell'economia. Nel documento finale del summit, i Sette Grandi più la Russia si impegnano a contrastare "il grave deterioramento dell'economia globale che ha già implicato significative perdite di posti di lavoro" e a "ristabilire la piena fiducia" nel sistema finanziario a fronte di una
crisi che "persisterà" nel 2009. Ma, soprattutto, è stato ribadito lo stop a "misure protezionistiche e a nuove barriere" nel commercio internazionale. Il riferimento è al tentativo di proteggere le industrie nazionali contenuto sia nella clausola "Buy American" del pacchetto di aiuti per 789 miliardi di dollari varato dal Congresso Usa sia nel piano auto da 6,5 miliardi di euro promosso dal presidente Nicholas Sarkozy. A tal proposito dai diret-
ti interessati arrivano ampie rassicurazioni. Il segretario al Tesoro, Tim Geithner, precisa che la clausola sarà applicata "nel rispetto delle regole del libero commercio". Mentre il ministro francese Cristine Lagarde nega che l'iniziativa del suo governo abbia un taglio "protezionista". Quanto ai mercati valutari si evidenzia la necessità di evitare "l'eccessiva volatilità" che aggiunge benzina alla
IN ITALIA
Tremonti frena sulla ripresa: «Forse nel 2010» Dal governatore Draghi monito alle banche: «Più trasparenza nei loro bilanci»
Musicisti suonano una serenata di San Valentino a Tremonti ieri a Roma
ROMA - La crisi si aggrava e nulla autorizza a pensare che le cose possano migliorare di qui a breve. Tra le righe del G-7, che si è chiuso ieri a Roma, Giulio Tremonti coglie l'occasione per fare il punto sullo stato della nostra economia che riflette una più ampia recessione internazionale e un terremoto finanziario che è ancora in atto ad un anno e mezzo dalle prime scosse. Nella conferenza stampa di rito il ministro dell'Economia si aggrappa "alla speranza che sta tutta verso una riduzione degli effetti della crisi" nel 2010 secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale. Ma, ammette, "è molto difficile dirlo". Soprattutto all'indomani degli ultimi dati Istat che vedono il pil del
quarto trimestre 2008 (-0,9%) spingere al ribasso il dato di inizio anno. E la Confindustria sollecitare Palazzo Chigi a convocare un nuovo tavolo con le parti sociali per mettere a punto la fase due della strategia anti-crisi. Ci sarà dunque una crescita negativa oltre le previsioni, la contrazione del pil è stimata al 2,6%, e le cose dovrebbero cambiare soltanto l'anno prossimo. Su questo punto Tremonti resta convinto che la causa della crisi sia l'eccesso del debito e che fare previsioni sia "un esercizio fortemente congetturale". Dunque l'Italia risente della crisi ma non è nell'occhio del ciclone. L'implosione del mercato immobiliare e di quello finanziario hanno avuto effetti contenuti.
"È possibile che effetti collaterali ci siano anche nel sistema bancario. Ma per ora è dominante l'interesse per la tutela del risparmio e la stabilità del sistema" conclude il ministro. Anche per il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, la ripresa arriverà tra un anno. "Sembra stia diminuendo la velocità di peggioramento. Il problema, comunque, è che una volta toccato il fondo si riesca a risalire". Da Draghi è arrivato anche un monito alle banche sulla trasparenza: «Tutti gli istituti devono tirare fuori tutti gli asset tossici dai loro bilanci». «La cosa più importante - ha sottolineato - è che si faccia luce esattamente sulla qualità dei bilanci bancari». an. pen.
crisi. In particolare i ministri finanziari hanno affidato ai tecnici la stesura di un "legal standard", cioè un rapporto su un pacchetto di regole condivise su proprietà, integrità e trasparenza nell'attività economica e finanziaria internazionale, da ultimare entro quattro mesi. Uno strumento decisivo su cui farà perno "il nuovo ordine". Il lavoro impostato dal G-7 - ha precisato il ministro dell'Economia Tremonti nella conferenza stampa conclusiva - parte dal fatto che attualmente "c'è in giro per il mondo un deficit di fiducia e che tra le principali cause della crisi c'è soprattutto un deficit di regole". Sullo sfondo resta l'urgenza di rafforzare il ruolo del Financial Stability Forum. Il governatore di Bankitalia Mario Draghi lo sintetizza così: "Più capitali, più riserve e standard più rigorosi per i vigilanti". Stabilita la cornice, il quadro delle misure da adottare sarà ultimato nei prossimi appuntamenti. Il primo marzo al vertice straordinario dei Capi di Stato e di governo dell'Ue. Il 2 aprile al G-20 che si riunirà a Londra. I ministri finanziari hanno incaricato i loro rispettivi numeri due di redigere entro i prossimi quattro mesi un "legal standard", vale a dire un rapporto su un insieme di regole universalmente condivise su proprietà, integrità e trasparenza nell’attività economica e finanziaria internazionale. Ma il G7 mette anche in rilievo che misure di risposta «pronte e vigorose» sono state già messe in piedi, e che operando assieme «le azioni dei singoli ne risulteranno rafforzate».
Veltroni invia a Palazzo Chigi il pacchetto del Partito Democratico
Pd, controproposta da 16 miliardi di MARINA MARESCA ROMA - Il segretario del Pd Walter Veltroni denuncia la "grave sottovalutazione della crisi in atto" da parte del governo e presenta, prima alle parti sociali poi a Palazzo Chigi, un piano di interventi da 16 miliardi per risollevare l'economia. Le proposte anticrisi del Pd, illustrate ieri mattina a sindacati e Confindustria, prevedono interventi per il biennio 2010-2011 pari a un punto di Pil con misure sugli ammortizzatori sociali e interventi a sostegno dei salari delle pensioni e delle imprese, soprattutto quelle piccole e medie, che sono più gravemente colpite. Veltroni ha sottolineato che gli ultimi dati diffusi sul Pil indicano che "il nostro paese è e sarà in tre anni di recessione, e questa è una cosa che
dovrebbe scuotere alle radici il mondo politico e istituzionale per dare al paese risposte con un respiro strategico che finora non è stato mostrato". "Sarebbe bello", ha detto il leader del Pd, "se le parti sociali, le forze del lavoro e le forze produttive trovassero un punto d'incontro, come è successo in altri momenti della storia del paese, si unissero per chiedere al governo non il nostro piano ma un piano per affrontare la crisi". A suo parere la crisi dovrebbe diventare l'occasione per fare grandi riforme. La proposta avanzata da tutto il governo ombra del Pd punta, tra l'altro, al sostegno a precari e disoccupati, riforma degli ammortizzatori, politiche per aumentare il potere di acquisto delle famiglie e l'occupazione femminile. C'è un bonus di 100 euro al mese per i redditi medio-bas-
si mentre l'investimento sull'economia eco-compatibile potrebbe portare a un milione di posti di lavoro in cinque anni. Il Pd propone poi l'aumento degli investimenti pubblici in infrastrutture, e la difesa e la valorizzazione del made in Italy. Il piano costa 16 miliardi da coprire nel 2009 per la metà con l'innalzamento del Pil, con il riavvio della lotta all'evasione, con l'assorbimento delle risorse impiegate per bonus famiglia e social card. Critiche al governo ma anche alla Confindustria sono arrivate ieri da Massimo D'Alema. "Il fatto che il presidente del Consiglio si sia accorto solo ora della crisi economica è una delle ragioni della sua gravità perché il governo l'ha sottovalutata, ha pensato che fossero sufficienti delle barzellette, degli appelli a di-
vertirsi e a consumare", ha accusato l'ex ministro degli Esteri. "Il mondo delle imprese dovrebbe farsi un po' più sentire, c'è una singolare acquiescenza di Confindustra", ha poi detto D'Alema ricordando che il governo Prodi mise in campo 7 miliardi per la riduzione fiscale, la parte maggiore per le imprese. "Hanno detto che non bastava, da questo governo hanno avuto quattro spiccioli e ogni giorno dicono grazie". La "manovra" del Pd è stata accolta molto male dalla maggioranza che respinge le critiche al governo. "Veltroni tutti i giorni deforma la realtà e disinforma gli italiani", commenta il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti affermando che il governo risponde alle chiacchiere della sinistra con i fatti.
Fassino e Veltroni
Primo piano
Domenica 15 febbraio 2009
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I nodi della politica Il leader dell’Udeur cambia casacca. «Berlusconi salda un debito con me? Farabutto chi lo dice»
Europee, Mastella va con il Pdl Il sodalizio esteso anche alle amministrative in Campania di ALESSANDRA CHINI ROMA – Torna in campo Clemente Mastella. Il leader dell’Udeur, Guardasigilli del governo Prodi che lasciò tra le polemiche il suo incarico dopo la richiesta di arresti domiciliari per la moglie Sandra, di fatto accelerando la conclusione della legislatura, correrà con il Pdl per Strasburgo. Dopo qualche abboccamento con l’Udc di Pier Ferdinando Casini nei mesi scorsi e dopo aver fatto sapere che si sarebbe presentato con chi gli avesse offerto ospitalità, il politico di Ceppaloni sigla un’intesa con il centrodestra che comprende anche l’uscita dell’Udeur dalle giunte di centrosinistra, a partire da quella della Campania. L’accordo è stato sottoscritto a Roma dai coordinatori regionali della Campania di Forza Italia e An, Nicola Cosentino e Mario Landolfi e dal segretario campano dell’Udeur Antonio Fantini e prevede di proseguire «anche dopo il voto di giugno, lungo un percorso fatto di programmi e scelte condivise». «Spero in una campagna elettorale senza veleni e cattiverie - fa sapere Mastella – senza cose come quelle successe contro di me nel recente passato dalle parti di Catanzaro». Ma alla notizia della sua candidatura, sono già scintille, in particolare con l’Idv. «Dini – attacca il partito di Di Pietro con Felice Belisario – lo candidarono subito. Mastella era indagato e non poterono mantenere la promessa alle politiche, ora con la candidatura alle europee l’accordo per le prossime amministrative è chiuso. Berlusconi ha finalmente pagato il debito a chi lo ha aiutato a far cade-
Clemente Mastella
re il governo Prodi». Accuse «da farabutti», ribatte infuriato l’ex Guardasigilli. Anche il prodiano Franco Monaco è critico: Mastella e Berlusconi
«non potevano che incontrarsi sul mercato della politica nel tempo dei saldi». Il ministro ombra del Pd del Welfare Enrico Letta, dopo questa notizia, invita
pragmaticamente il suo partito a «presidiare il centro». Il Pdl, invece, fa quadrato. La candidatura di Mastella, «qualificherà le nostre liste», dice il ministro per l'Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi. Si tratta, per Cosentino di una intesa che «apre nuove prospettive», e che, aggiunge Landolfi, «è in linea con la collocazione dell’Udeur a livello europeo all’interno del Ppe». Infine, in merito all’eventualità di dimissioni della moglie, lo stesso Mastella afferma: «Non sono affatto un problema, come ho dimostrato un anno fa. Sandra potrebbe lasciare subito ma se cambiasse tutto il quadro istituzionale in Campania, cominciando dal presidente della Giunta».
Pd, D’Alema apre al Bersani leader «Valuteremo meglio al congresso» tra Franceschini e BersaBOLOGNA - La candidatuni, io sono una terza persora di Pierluigi Bersani alla na», è stata la risposta. Insegreteria nazionale del terpellato sulla candidatuPartito democratico non ra Bersani, D'Alema ha rirappresenta un problema sposto di ritenere che «al in vista delle prossime elemomento in cui ci sarà il zioni europee e amminicongresso si valuteranno strative. Anzi, «molte perle proposte, le candidatusone si sentono più vicine re. Adesso non è il momenal partito». Ne è convinto to di esprimere queste vaMassimo D'Alema, il minilutazioni». stro degli Esteri del goverValutazioni che comunno ombra, che ieri a Boloque - ha detto ancora - «sogna ha partecipato ad un no variamente interpretaincontro sulla crisi econobili, non mi pare che sia mica organizzato dal suo questo il problema». Ma si partito. Massimo D’Alema stanno facendo meno tesMa il vicesegretario del Pd, Dario Franceschini, ancora oggi ri- sere? «Non perché si è candidato Bersabadisce che Bersani poteva scegliere un ni - ha ironizzato D'Alema - Io non sono altro momento per candidarsi, hanno un dirigente del Partito democratico e insistito i cronisti. «È una discussione non conosco i dati».
Oggi e domani elezioni per il rinnovo del consiglio regionale: Cappellacci in corsa per il Pdl
Sardegna al voto, Soru ci riprova di MARCO ARESU CAGLIARI – Sardi alle urne, oggi e domani, per rinnovare il Consiglio regionale ed eleggere il Presidente della Giunta. Un’elezione che sta calamitando l'attenzione del mondo politico nazionale e degli osservatori, anche stranieri (sono diverse le testate internazionali, tra cui Le Monde, che si sono accreditate alla sala stampa per seguire lo spoglio allestita nella “Torre” del palazzo della Regione, in viale Trento). Sull'esito del voto, a parte il clima di incertezza che si avverte alla vigilia, potrebbe influire anche la complessità della legge elettorale. Gli elettori sono complessivamente 1.473.054 (721.432 uomini e 751.622 donne). Gli aspiranti presidenti cinque: Renato Soru (Lista Soru presidente appoggiata da Pd, Prc, Pdci, Idv, La sinistra e Rossomori); Ugo Cappellacci (Il popolo delle libertà sostenuto da Pdl, Udc, Mpa,
Riformatori, Uds-Nuovo Psi e Ps d’Az); Peppino Balia (Partito Socialista); Gavino Sale (Irs Indipendentzia Repubrica de Sardigna); Gianfranco Sollai (Unidade indipendentista). Nelle 1.796 sezioni si potrà votare domani, domenica, dalle ore 8 alle 22, e lunedì dalle 7 alle 15. Subito dopo inizierà lo scrutinio. Per l’assegnazione dei seggi ai singoli partiti occorre superare il 3% dei consensi ottenuti complessivamente nelle otto circoscrizioni provinciali, salvo che, pur avendo meno del 3%, si sia collegati ad una lista regionale che abbia superato il 5%. Il nuovo Consiglio sarà composto da almeno 80 consiglieri: 64 seggi, i quattro quinti, sono attribuiti a livello provinciale in base alla popolazione residente (21 per Cagliari, 13 per Sassari, 7 per Nuoro e Oristano, 5 per Carbonia-Iglesias e OlbiaTempio, 4 per il Medio Campidano, 2 per l’Ogliastra); i restanti 16 seggi saranno
Renato Soru
assegnati su base regionale. SCHEDA UNICA, COME SI VOTA – Agli aventi diritto di voto sarà consegnata una scheda di colore verde divisa in ogni metà da due colonne verticali: in una sono stampati i simboli delle coalizioni e i nomi dei candidati alla Presidenza, nell’altra i simboli delle liste presentate nelle 8 Circoscrizioni provinciali e disposte in maniera tale da evidenziare
il loro collegamento al candidato presidente. L’elettore può esprimere una sola preferenza scrivendo il cognome del candidato consigliere e può indicare un solo candidato presidente. È ammesso il voto disgiunto, ossia non è necessario che fra le due indicazioni sia rispettato il collegamento tra la lista e la coalizione di riferimento. COME SI ATTRIBUISCONO I SEGGI – Diventa presidente della Regione il candidato che in ambito regionale ottiene più voti, il candidato presidente del listino regionale che arriva secondo diventa consigliere regionale. Per l’attribuzione dei seggi il sistema è uguale a quello adottato per le Regioni a statuto ordinario, ma con diverse variabili (a cominciare dalla possibilità di esprimere un voto disgiunto) e con l'attribuzione di un eventuale premio di maggioranza che viene assegnato al presidente eletto per permettergli di governare.
Testamento biologico il Pd minaccia battaglia Marino: «Sì al referendum» di ELISABETTA MARTORELLI ROMA - Il Partito democratico promette battaglia sul testamento biologico. Se il ddl Calabrò elaborato dalla maggioranza dovesse passare, sarà necessario bloccarlo con un referendum abrogativo. L'annuncio arriva dal senatore del Pd Ignazio Marino, che ieri è intervenuto al convegno organizzato a Roma da Radio radicale sul caso di Eluana Englaro. Il senatore ha spiegato che se quel testo diventasse legge i tribunali sarebbero letteralmente sommersi da centinaia di ricorsi che finirebbero per confluire alla Corte costituzionale. "Ma sul tema dei nostri diritti civili che sono messi in discussione - ha chiarito Marino - sarà necessario lanciare il referendum, così si vedrà se valgono di più le parole di 400 parlamentari o del 90% degli italiani. Credo che per molti sarà un brusco risveglio". Polemico sul disegno di legge anche il neurologo di Eluana, Carlo Alberti Defanti a detta del quale "il Ddl Calabrò sul fine vita rappresenta un regresso. Piuttosto meglio nessuna legge". Defanti si è detto critico in particolare sui punti relativi "alla nutrizione artificiale e alla priorità data al medico: in caso di controversia sarà lui a decidere". "La nutrizione e l'idratazione artificiali - ha sottolineato poi - sono a tutti gli effetti trattamenti medici in quanto non sono prescritti dal cuoco ma da un medico su una base di una diagnosi clinica". Il principio da tenere fermo è dunque "la libertà di ciascuna persona a scegliere e decidere delle cure mediche e relative terapie -ha precisato il senatore del Pd - e quindi all'idratazione e alla nutrizione artificiali". Quanto al lacerante recentissimo caso di Eluana, Defanti ha spiegato che sulla ragazza da 17 anni in coma vegetativo "è stato detto di tutto: che avesse mestruazioni, che deglutisse, che potesse fare dei bambini. Sono colossali falsità dette da persone che non l'hanno conosciuta, non l'hanno vista, né hanno mai letto la sua cartella clinica", ha spiegato. "Eluana - ha aggiunto il neurologo - era tutta anchilosata, non assomigliava in nulla a quello che tutti ci immaginavamo, ci siamo persino chiesti se si dovessero fare delle fotografie per mostrarlo, poi tutto è precipitato ed è una bella cosa che non si sia fatto". Ma non solo. Il patto di sangue tra Bep-
pino e sua figlia è stato rispettato fino in fondo. "Nel 2008, diversi mesi fa - ha rivelato Defanti - Beppino mi ha raccontato che Oliviero Toscani aveva chiesto di fotografare Eluana, proponendo un'offerta allettante dal punto di vista finanziario. Beppino ha rifiutato". A seguire il convegno dei radicali, almeno mille persone: tra esponenti della maggioranza (Benedetto Della Vedova), dell'opposizione (Ignazio Marino, Luigi Manconi, Gianni Cuperlo, Paolo Concia tutti del Pd e Emma Bonino radicale eletta nelle liste del Pd) e della sinistra. Al convegno, tra gli altri, è intervenuto anche il deputato del Pdl, Benedetto Della Vedova: "Spero che Berlusconi recuperi presto quella sua posizione moderata, equilibrata e pluralista che so essere la sua sui temi etici e quindi sul testamento biologico", ha auspicato il parlamentare. Il ddl Calabrò è come "la 'legge truffa', noi dobbiamo temere oggi una restaurazione", ha osservato Stefano Rodotà. Il testo in discussione "fa diventare lo Stato l'arbitro della vita e della morte, nega la libertà di decisione della persona" e "riporta il suo corpo sotto il potere esclusivo del medico", ha osservato infine l'ex garante della privacy. Ma il Pd è spaccato, sulla questione. Proprio il successore di Marino a capogruppo nella commissione Sanità del Senato, la democratica Dorina Bianchi, ha infatti bocciato la proposta di Marino definendola "un grave errore" che di fatto esproprierebbe le prerogative del Parlamento a legiferare in materia. Il referendum, ha avvertito la Bianchi,"rischia di essere uno spauracchio dietro il quale nascondere le nostre responsabilità istituzionali". Anche Enrico Letta ha detto che "bisogna abbandonare lo spirito di crociata" e cercare "convergenze sulla base di testi condivisi". Spallucce dalla maggioranza, che con Gaetano Quagliarello, vicepresidente vicario dei senatori del Pdl, ha replicato: "Il referendum? non ci fa paura". E il relatore in commissione Sanità al Senato del ddl, Raffaele Calabrò (Pdl) si è detto tranquillo:" Anche se ci fosse un referendum abrogativo, gli italiani saprebbero rispondere negativamente". Anche perchè, ha concluso, i principi del ddl in discussione "ricalcano i valori della nostra civiltà e per questo ha tutti i crismi della costituzionalità".
Il relatore del ddl Calabrò: «Il testo è costituzionale»
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Domenica 15 febbraio 2009
La mala in Basilicata Uno dei condannati di “Arma letale” è ristretto in regime di carcere duro a Novara
Lottino, tra Di Lauro e Provenzano «Mandava ordini ai familiari». E l’indagato finisce in 41 bis di FABIO AMENDOLARA POTENZA - A Potenza Giovanni Lottino è diventato un pezzo grosso quasi senza accorgersene. Di colpo. Da incensurato a detenuto in regime di carcere duro, il 41 bis dell'ordinamento penitenziario. Da qualche giorno ha una condanna a 15 anni sulle spalle. «Perché - dicono negli ambienti giudiziari - l’indagine “Arma letale” era fatta bene». L’hanno condotta i carabinieri. «Con il vecchio metodo», si dice. Poche intercettazioni e tanti appostamenti. E anche qualche confidente. Ce n’è uno che aveva chiesto di parlare con un magistrato antimafia. Lottino lo ha saputo e, secondo i carabinieri, ha cercato di fermarlo. L’episodio è riassunto in un’informativa firmata dal capitano Antonio Milone, un passato al Ros, oggi comandante del nucleo investigativo di Potenza. Ora c’è un capo d’imputazione. Il procedimento è il numero 1973 del 2007. Ecco cosa scrive il pm antimafia Francesco Basentini: «Avendo appreso che G. D. aveva richiesto al pm l’interrogatorio e temendo una sua possibile collaborazione con gli organi investigativi, dava incarico al fratello Rocco Lottino affinché si attivasse per scongiurare l’evenienza». E Rocco Lottino, secondo il magistrato antimafia, esegue. Sostiene il pm: «Rocco Lottino è andato a casa di G. D. e ha detto alla madre di inviare un telegramma al figlio per dirgli di non presentarsi dal magistrato per l’interrogatorio». Gli investigatori sono certi che quell’ordine sia partito dal carcere di Lanciano. E allora il magistrato prepara una scheda e la invia al ministero della Giustizia. Segnala che Lottino ha «attuato una solerte attività di depistaggio delle indagini mediante un illecito e minaccioso avvicinamento dei prossimi congiunti di un coindagato che aveva intenzione di collaborare con gli investigatori». E aggiunge: «La sua predilezione delinquenziale è certamente spiccata e dimostra una notevole specialità nel settore degli stupefacenti e delle armi». Le verifiche dei carabinieri hanno poi dimostrato come «riesca ad avere informazioni riservate sullo svolgimento delle indagini in corso, cercando di condizionarne l’esito». Poche settimane dopo Lottino si ritrova a Novara. Il decreto, che il Quotidiano ha potuto vedere in esclusiva, è firmato dal ministro della Giustizia Angelino Alfano. Contro la decisione del ministro pende un ricorso dell’avvocato Rosanna Agatiello, che difende Lottino. E con lui, a Novara, ci sono i pezzi grossi. Come Cosimo Di Lauro, 26 anni, figlio del boss di Secondigliano Paolo Di Lauro. Sembra che si siano anche incontrati per la «socialità». C’è poi la «cappella», così la chiamano, di zu’ binnu, Bernardo Provenzano, 76 anni. Una cella «piena di immaginette di Padre Pio e della Madonna». E poi c’è Antonio Piromalli, 37 anni. Faceva l’imprenditore, frequentava l’Ortomercato e andava in chiesa ogni domenica. Poi partiva da Malpensa per New York per piazzare gli agrumi calabresi sul mercato americano. Originario
Il pm antimafia Francesco Basentini
IL DECRETO - L’atto firmato dal ministro Angelino Alfano per il 41 bis di Lottino
L’arresto del boss della camorra Paolo Di Lauro
LA RICHIESTA - Le informazioni su Lottino inviate dalla procura antimafia
L’avvocato Vinci, un ex difensore di detenuto in 41bis
L’INCHIESTA - La nota del nucleo operativo che segnala al pm i “depistaggi” di Lottino
Detenuti al passeggio nel corridoio di una casa circondariale
La storia di Antonio Pascale. Da Policoro al braccio speciale
«Vi racconto la mia vita dietro le sbarre» di LEO AMATO POLICORO - «Io ancora oggi non dormo, prendo le gocce, ma il sonno non mi viene. La notte sento ancora il rumore dei passi delle guardie nel corridoio, popom po-pom. Avanti e indietro. Io ero il più piccolo lì dentro…gli altri erano tutti grandi. C’erano i casalesi lì dentro… Io stavo vicino a quelli… Per cinque grammi di cocaina. Vicino a quelli io ero un niente… un niente». Sono passati sei anni. Nemmeno un giorno per chi c’è stato davvero. Antonio Pascale aveva 22 anni, nel 2001, e la fedina penale pulita. A metà dicembre scatta l’operazione Voliera della Direzione distrettuale antimafia, guidata in quegli anni dal pm Vincenzo Montemurro. Tra gli esponenti di spicco dei clan storici della fascia ionica finisce in carcere anche lui. Detenuto speciale. Gli danno subito il 41bis: «8 aprile 2002tredici marzo 2003. Undici giorni a Secondigliano, poi Spoleto». Pascale è accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di stupefacenti, e altri reati minori. A distanza di un anno e mezzo gli elementi a suo carico di Polistena, in provincia di Reggio Calabria, faceva a Milano il colletto bianco dell'ortofrutta, mentre in Calabria era il boss della ’ndrina Piromalli (così in calabria chiamano la famiglia) che contendeva gli appalti sulla piana di Gioia Tauro ai Molè. In carcere, a Novara, «la vita è dura», racconta chi ci è stato.
vengono completamente ridimensionati dal Tribunale, e due mesi dopo la sentenza di primo grado passa direttamente dal 41bis agli arresti domiciliari. «Mi hanno rovinato la vita». Ecco tutto. «Il 41bis è una tortura. Ti mettono lì dentro per farti pentire». E assomiglia non poco ad una santa inquisizione. «Sei solo, solo dentro la cella, e non puoi parlare con nessuno. Sono soprusi tutti i giorni: tutti i giorni perquisizioni… ti controllano la stanza… e poi tante altre cose… La mattina mi davano cinque minuti per fare la doccia, tutti i giorni, e tutte le mattine quando tornavo la stanza era sotto che sopra… tutto… i vestiti per terra… tutte le mie cose. Se ti trovavano a parlare con qualcuno ti chiudevano la porta blindata che sta davanti alle sbarre, e là dentro tu d'estate ci soffochi… Si stava nel bunker, sotto terra, a Spoleto… sotto terra…». Praticamente un incubo. «La posta arriva dopo 15 giorni, sempre aperta… i libri con la copertina troppo spessa te li strappavano o non te li facevano nemmeno entrare. Io ho resistito soltanto aiutando un altro detenuto di Lecce che aveva una disabilità alla mano. Lo aiutavo a pulire la
Tanto che qualche anno fa un boss siciliano ha tentato il suicidio. Lo raccontano ancora. «Si chiamava Giuseppe Balsano». Era il boss di «Murriali», Monreale in palermitano. Lo arrestarono nel 2002. E mentre «si faceva il carcere» i carabinieri hanno scoperto che, dalla sua cella, continuava a gestire con tut-
stanza. Quella era l'unica occasione per avere un contatto umano con qualcuno». Poi la fine, la scarcerazione. Un amico di Policoro si ricorda di lui, prende a cuore il suo caso, e gli dà una seconda possibilità. «Se non era per questa persona ero di nuovo in mezzo alla strada… Se non c’è amicizia non c’è reinserimento». A Policoro ne sono tre che sono passati per il 41bis, e uno alla fine è stato completamente assolto dalle accuse che gli sono state contestate. L’avvocato Filippo Vinci conosce tutti e tre i casi, e non usa mezze parole: «E’una tortura. Il carcere può esserlo in tanti modi diversi, ma se un innocente in sede di applicazione di una misura cautelare finisce al 41bis è una tortura nella tortura. Una cosa disumana, inaccettabile». Pascale ha deciso di concedere quest'intervista perché “questa battaglia va vinta”, e da allora non ha smesso di documentarsi. Gli manca la serenità per affrontare la cosa nella maniera più oggettiva, ma è del tutto comprensibile da parte sua. «Potevamo tenere soltanto tre fotografie… non una di più… mia mamma e mio fratello io li nascondevo nel giornale».
ta comodità i suoi affari, comunicando senza alcuna difficoltà gli ordini all'esterno attraverso i suoi familiari. Un po’ come Lottino. Ma il boss non ha retto il carcere duro e si è suicidato. C'è un’aria triste a Novara. I detenuti sono pochi. E’ per l’effetto dell'indulto. Erano in 200, ne sono usciti 150. E in
pochi sono stati rimpiazzati. La conseguenza è una grande difficoltà a reperire addetti alle cucine e alle pulizie, ruoli che in genere vengono affidati ai detenuti. Ci sono poi gli 80 detenuti in 41 bis. A loro, però, non è possibile affidare lavori all'interno del carcere. f.amendolara@luedi.it
Le tappe della legge Da regime speciale a ordinario 1986 Si afferma il principio della funzione rieducativa delle pene. All'articolo 41bis dell’Ordinamento penitenziario è previsto che il ministro della Giustizia può sospendere temporaneamente l'applicazione delle normali regole di trattamento dei detenuti in casi eccezionali di rivolta o gravi emergenze. 1992 Ai casi già previsti vengono aggiunti motivi di ordine pubblico nei confronti dei detenuti per reati di criminalità organizzata. 2002 Vengono aggiunti anche i reati di eversione e terrorismo. Il regime del 41bis diviene permanente.
ERA BUBBICO Nell’articolo di ieri dal titolo “Padreterno al San Carlo” ci si è riferiti a voci su una corrispondenza tra Cannizzaro e De Filippo. In realtà era l’allora presidente Bubbico.
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Politica lucana Rivelli delinea gli obiettivi e le alleanze: «No a Nigro e al Pd egemone, sì alle primarie!»
«E’ finito un ciclo, si cambia» Si presenta a Matera il Movimento per la Sinistra C’È IL SETTANTA per cento di quello che era Rifondazione Comunista in provincia di Matera. Rocco Rivelli, Michele Saponaro, Ottavio Frammartino, Rosa Rivelli ma anche Antonio Raucci e Michele Rondinone sono solo alcuni dei protagonisti del Movimento della Sinistra che si è presentato ieri mattina a Matera nella sala dei gruppi consiliari di maggioranza della Provincia. «Le adesioni sono state molto larghe e la partecipazione riguarda quasi tutti i gruppi consiliari dei Comuni materani, molti sono anche i compagni al di fuori di Rifondazione che vedono in questo progetto una risorsa e vi hanno aderito così come movimenti ecologisti, pezzi di sindacato. Per ora si tratta», spiega Rivelli, «di un movimento che solo dopo l’estate diventerà un partito vero e proprio». Sarà quello infatti il momento in cui verrà avviata la cosiddetta fase costituente che porterà alla definizione di una data per il congresso che incoronerà il leader nazionale Nichi Vendola. Intanto però il Movimen-
to per la Sinistra è in campo anche perchè il momento è particolare e si avvicina soprattutto la data importante di appuntamenti elettorali nazionali e amministrativi. «Stiamo verificando la possibilità di fare liste unitarie con altri partiti della Sinistra in vista delle prossime elezioni europee anche, ma non solo, in virtù del fatto», continua Rivelli, «che è stato apposto uno sbarramento al quattro per cento. Rifondazione? Sono gli unici che sembrano aver scelto, per loro volontà un’altra strada che porta alla costituente comunista. Noi siamo invece per una sinistra plurale che tenga dentro tutte le proprie anime e provi a coinvolgere anche la società civile. Pensiamo che il metodo da seguire anche per le scelte future sia quello che porta a delle primarie anche per la scelta dei nuovi candidati». Rivelli chiarisce la propria posizione anche rispetto alla questione delle prossime amministrative, dei candidati in campo e dei metodi che sono stati usati: «abbiamo avviato una riflessione con i partiti del centrosinistra tranne il
Anna Ferrara sul Pd tra economia ed elezioni
«Serve più responsabilità non c’è stata alcuna scelta presto l’assise provinciale»
Un momento dell’incontro di ieri. Al centro Rocco Rivelli
Pd. Sono state condivise le esperienze e si è arrivati ad una conclusione comune cioè che si è chiuso un ciclo anche per quanto riguarda il Pd e il Governo che ha condotto in questi ultimi anni la Regione. E’ emerso chiaro che il partito coalizione non funziona e che dunque bisogna inseguire una strada diversa. Noi per parte nostra lavoreremo a livello locale con la Sinistra Democratica e le altre realtà per un nuovo metodo e un sostanziale rinnovamento».
Infine Rivelli risponde anche alla domanda su una eventuale ricandidatura del presidente Nigro: «noi abbiamo condiviso in questi anni la gran parte delle scelte che sono state fatte da questa amministrazione. Ma siamo determinati a chiedere l’introduzione di elementi di discontinuità politica. Siamo in una nuova e diversa fase storica che chiede rottura e discontinuità». Piero Quarto p.quarto@luedi.it
I Giovani democratici di Basilicata lanciano il progetto con Gianni Pittella
Universal Erasmus, un San Valentino per chi ama l’Europa POTENZA - Hanno scelto San Valentino come giorno di festa per chi ama l’Europa. E ne hanno fatto l’occasione per lanciare una campagna d’informazione e una raccolta firme per un nuovo progetto chiamato «Universal Erasmus». L’idea, promossa dall’Ecosy (giovani socialisti europei) per sostenere la mobilità di ragazze e ragazzi all’interno dell’Unione europea, è stata sostenuta dai giovani democratici della Basilicata che a Potenza, nella sede del comitato cittadino del Pd, hanno presentato il progetto internazionale, alla presenza dell’europarlamentare Gianni Pittella. L’obiettivo è rendere le nuove generazioni protagoniste del processo di integrazione. «Si tratta di un’iniziativa - ha commentato il segretario cittadino del Pd, Gianpaolo Carretta - dalla forte valenza politica e sociale. Si tratta di offrire a tutti i giovani la possibilità di “vivere l'Europa”, di fare un’esperienza in un altro Stato della Ue, in un ente locale, un’impresa, un’associazione, un’università». Dunque, un vero e proprio appello alla mobilitazione giovanile. Un appello che si ispira, appunto, al progetto Erasmus, con il quale l’Ue da tempo promuove programmi di scambio che, finora, hanno consentito ai giovani di età compresa tra i 16 e i 29 anni di fare una esperienza all’estero. «L’idea - afferma il segretario regionale dei
GIORNATA DI TESSERAMENTO PER IL PD
Un momento della giornata di ieri, dedicata al tesseramento dei militanti potentini del Partito democratico
giovani democratici di Basilicata, Giovanni Casaletto è quella di allargare la “platea” dei beneficiari del progetto, estendendo la possibilità di partecipare a tutti i giovani (compresi i disoccupati), agli imprenditori e ai dipendenti di pubbliche amministrazioni. Ci impegniamo a sostenere questa iniziativa perché crediamo fermamente che l’Europa rappresenta una grande opportunità. L’Europa è un contenitore di sogni, di speranze e di futuro. Nei prossimi mesi avvieremo l’operazione di “radicamento nel territorio”, provando a creare una sezione del partito in ogni comune e proponendo attività e progetti che vadano sempre più nella direzione di costruire una “missione europea”». «Nei 27 paesi dell’Ue - ha sottoli-
neato Pittella - vivono oggi 90 milioni di giovani tra i 16 ed i 29 anni, ma di questi solo 300 mila partecipano ogni anno ai programmi di scambio». «Il primo passo - ha continuato Pittella - dovrà essere quello di modificare il regolamento del “Programma Gioventù” e aumentare le risorse del già rodato progetto Erasmus, in modo che almeno 1 milione di giovani l'anno vi possano avere accesso. A fianco di questo nuovo “Erasmus Universale”, molto potrebbero fare le singole regioni sfruttando i fondi strutturali per creare “Erasmus regionali” ». «Mi auguro - ha affermato l’europarlamentare - che la prossima campagna elettorale sia caratterizzata da queste tematiche e non da sterili “polemiche domesti-
che”. E' necessario riportare l'attenzione sulle idee e sui contenuti. I media e la politica italiana ritengono l’Europa un argomento di “serie B”, ma non è così. Solo tornando tra la gente potremo scoprire che c’è “voglia di Europa” e che non c’è futuro per il Mezzogiorno se non in stretto rapporto con l’Europa ed il Mediterraneo». Al termine della conferenza stampa, c’è ancora tempo per scambiare “due chiacchiere” con Gianni Pittella su temi europei e non. Come ad esempio, la “direttiva Bolkestein” che, per affermare la liberazione dei servizi nel mercato interno, propone di attuare, in particolare, le nuove regole sul “distacco dei lavoratori” che, secondo l’europarlamentare, potrebbero creare un quadro di incertezze legali e, avendo un campo di applicazione molto vasto, potrebbero sconfinare nel delicato campo dei servizi d'interesse generale. «La direttiva va modificata - ha commentato Pittella. La liberalizzazione va realizzata, ma evitando le pericolose forme di “dumping” ». E riguardo i recenti allontanamenti di alcuni membri dal Pd? «Sono fermamente convinto - ha concluso Pittella - che bisogna evitare questa “cupio dissolvi”. Le decisioni devono essere prese in modo collegiale e ci vuole uno spirito di squadra, altrimenti rischiamo l'insulto della gente». Anna Maria Calabrese
Maria Antezza, Anna Ferrara e Carlo Chiurazzi (Videouno)
Ridare centralità al Mezzogiorno, rivolgere una maggiore attenzione agli ammortizzatori sociali, allo sviluppo sostenibile e al mondo delle imprese. Sono queste alcune proposte del Pd per sollecitare il governo ad attuare in tempi brevi e con concretezza un piano anti-crisi. Se ne è discusso ieri mattina durante una conferenza stampa presso la sede del Pd materano, alla presenza del segretario provinciale Annarosa Ferrara e dei parlamentari Carlo Chiurazzi, Maria Antezza e Filippo Bubbico. Nel corso della mattinata sono state presentate le iniziative che il Partito democratico metterà in atto in questi giorni (14-15-16) di mobilitazione nazionale organizzate per affrontare i temi della crisi economica e per mettere in campo una strategia forte e condivisa a livello centrale e periferico ed un vero piano economico anticrisi. “Questo momento non va affrontato con toni allarmanti, - ha detto il segretario provinciale - ma con responsabilità, presentando delle proposte concrete e dando una lezione di buona politica”. Lo stesso segretario ha annunciato la presenza del pd materano il 27 febbraio prossimo a Melfi in un incontro, in cui presenterà un documento in cui viene evidenziato il proprio contributo per le problematiche del Mezzogiorno, che deve tornare ad avere un ruolo centrale nel Paese. I senatori Antezza, Bubbico e Chiurazzi hanno illustrato le sei proposte elaborate dal Pd nazionale per uscire dalla crisi. “Si rende necessario - ha dichiarato il senatore Chiurazzi - l'utilizzo delle risorse finanziarie nazionali e regionali per affrontare un momento di crisi particolarmente pesante per le popolazioni del Sud”. Dello stesso parere la senatrice Maria Antezza, secondo la quale la gente vive una drammatica situazione sociale sottovalutata dal governo nazionale: “lo sanno le famiglie, lo sanno le im-
prese, lo sanno i precari. Abbiamo scelto di scendere in piazza - ha proseguito Antezza - per evidenziare il grave disagio dei cittadini, mettendo in campo delle proposte concrete”. “La crisi è mondiale, - ha sostenuto il senatore Bubbico - tuttavia ci sono gravi inadempienze da parte del governo e si registrano passi indietro rispetto alle iniziative del governo Prodi”. A proposito delle candidature alle prossime amministrative il segretario provinciale ha dichiarato che, al momento, non è stata definita nessuna candidatura. “Il segretario regionale Lacorazza e l'ufficio politico - ha spiegato la Ferrara - hanno inteso esprimere un indirizzo per individuare una candidatura autorevole e condivisa per la presidenza della Provincia di Matera. E' necessario, tuttavia, che questo indirizzo passi attraverso una discussione negli organi deliberanti del partito e il confronto con le altre forze della coalizione. In tale direzione ho già convocato un incontro con i segretari cittadini per venerdì 20, e a breve l'assemblea provinciale”. Per quanto riguarda invece le recenti prese di posizione di alcuni esponenti del Pd, scaturite anche dalla decisione di Michele Corazza di lasciare il partito, il segretario provinciale ha detto: “Occorre condividere lo sforzo di una mediazione politica, lontana dai personalismi, all'esito della quale sono certa che si riuscirà a recuperare il massimo della condivisione. E' auspicabile da parte di tutti un atteggiamento di maggiore responsabilità, anche perché sino ad oggi non è stata consumata alcuna scelta che possa giustificare disagio e risentimenti, se non strumentali. Ogni sforzo profuso da questa segreteria è teso unicamente a raggiungere obiettivi positivi per il bene delle nostre comunità”. Mariangela Lisanti regione@luedi.it
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CARO VITI, LE COLPE DELLA DC E L’ATTUALE SITUAZIONE POLITICA
IL QUALUNQUISTA MA IL FARAONE NON ABITA PIU’ QUI
di ANTONIO GALIZIA CARO On. Vincenzo Viti. Forse non mi ricorderai o forse ti passerà per la mente, solo il ricordo di un democristiano centrista di fermezza, mentre tu con l’On. Sanza eri un Dc di sinistra. Ti feci votare per simpatia e per affetto e non ti ho mai dimenticato. Ero allora il medico condotto di questo paese dove risiedo e dove ci siamo conosciuti: Baragiano. Vincevamo senza rischio di comunismo. Sul quotidiano di oggi ho letto la tua forbita e bellissima lettera al dott. Tufano e pur apprezzandone il contenuto, trovo ipotetica la risposta sul declino democratico, dove c’entrano davvero le responsabilità della Dc e dei suoi parlamentari. Non si possono negare le colpe al nostro Partito e a quegli uomini che ciecamente hanno cercato scampo e direi vilmente, proprio tra i comunisti, a iniziare dall’ex Ministro Colombo, di cui ricordo un fatto direi eclatante, mentre mi trovavo al Ministero degli Esteri, era lui il Ministro del Dicastero, per una visita a Gerardo Satriano fui invitato nel suo ufficio imposto di rientrare subito nel mio paese, in vista di una di quelle elezioni anticipate ricorrenti, degli anni ’80, per fare barriera contro i comunisti. Guarda caso, adesso, a seguito di quegli apparentamenti anomali, in essi sono state riposte e permettimi di aggiungere, ancora vilmente le speranze di salvezza. Quando tu dici: ci entriamo noi con questo declino? io risponderei di sì, perché voi, i nostri “Onorevoli” parlamentari, impoveriti della forza morale che vi aveva portati allo zenit della politica di governo vi siete frantumati sullo scoglio delnulla.Oraviarrabattate sinistra che al momento, e in particolare, alla Regione Basilicata non conta più niente. L’unica prerogativa tenuta d’occhio è quella di resistere a Berlusconi. Sono meschine ed impudenti i sermoni Veltroniani che proprio non sanno di altro che di nulla. Ricorrono ai cortei aizzati da quel Presidente emerito che si appostò al grado ultimo fra i peggiori che hanno rappresentato l’Italia. La vera ragione è di strafare, resistendo ai pericoli di un fallimento totale, della politica di centro sinistra, pur di non governare, come è stato fatto finora. Io ne so qualcosa, per orrendi torti subiti, perché all’opposizione. Coi comunisti o ex comunisti, come vi adattate a considerarli alleati, se persiste nel loro DNA quel regime? Sicuramente vi compatite, ma non so fino a quando, mentre il declino della democrazia continua. Speriamo di non sfociare in altri regimi. E’ nella storia la possibilità di rinvenire simili paragoni. Non sarebbe sicuramente Berlusconi a prendere iniziative come i così detti ex comunisti ad arte vanno divulgando. Sono quei vostri nuovi amici, mi esimo ancora dal dire compagni e non so i motivi veri per cui vi siete lasciati abbagliare dai “furbi” della politica paludata in rosso che non dovrebbe appartenerci. Bisognerebbe fare davvero un profondo atto di coscienza per disperdere la nebbia che invade l’anima ed offusca la mente nei momenti buoni di riflessione per pensare ai tanti perché. Caro Onorevole Vincenzo Viti, credo onestamente, che stavamo meglio quando si diceva di stare peggio. Ti avevo perduto di vista, però ti ho ricordato sempre come amico di riguardo e vorrei ancora aggiungerti che il dott. Tufano in molti punti ha ragione. Tuttavia, sei rimasto per me una persona pregevole e distinta, degna del mio affetto. Con un abbraccio. dott.antoniogalizia@libero.it
PERCHE’ GLI EX DC RESTANO NEL PD? di SAVERIO D’AMELIO NON DISCUTO le ragioni che spinsero parecchi democristiani alla scelta del Partito democratico, ma non comprendo le ragioni per le quali dovrebbero continuare a rimanervi. Non lo comprendo, per quel che avviene a livello nazionale, non fosse altro per la decisione dell’On. Bersani di candidarsi alla guida del PD, nel tentativo di spostare il partito più a sinistra. Se così è, cosa ci farebbero gli ex democristiani in un partito non più dichiaratamente di centro-sinistra? Se, poi, esaminiamo coma va la politica in Basilicata, allora è lecito concludere che non sussiste più ragione alcuna, perché gli ex democristiani rimangano nel PD. Infatti, il PD di Basilicata si sta caratterizzando sempre più come un partito leninista e centralista, al punto da non consentire alcuna diversificazione, né tanto meno, divergenze di merito, come chiaramente emerge dall’esplicito tentativo del segretario regionale Lacorazza di soffocare le polemiche scoppiate, a seguito della forte denuncia del Vicepresidente della Regione Vincenzo Folino. Aprendo, infatti, il direttivo regionale, il segretario Lacorazza invitava tutti a far cessare le polemiche “perché i panni sporchi si lavano in casa”. Già! Come se discutere della gestione della Regione fosse un fatto privato e non una questione di interesse pubblico: piccolo dettaglio che il comunista La corazza trascura! E poi, diciamola tutta: non è forse vero che gli ex democristiani sono tenuti in considerazione dagli ex comunisti fino a quando fanno comodo, ma vengono messi da parte appena non risultassero indispensabili? Qualche esempio: si veda la fine riservata agli ex DC lucani più in vista: al Senatore Tonio Boccia, all’On. Giuseppe Molinari e recentemente all’Assessore Roberto Falotico, per non dire del consigliere provinciale Michele Corazza, segretario provinciale del PD di Matera, fino a qualche tempo fa; l’elenco potrebbe continuare, includendovi anche parecchi socialisti. E’ giunto, dunque, il momento che gli ex democristiani, che scelsero di stare con gli ex comunisti, decidano di rompere un rapporto che, lungi dal fondarsi sulla condivisione degli ideali, dei fini e dei mezzi, si regge, invece, su calcoli e furbizie di basso conio.
di ANGELO LUCANO LAROTONDA dalla prima un anziano e un giovane dagli occhi acquosi. Mi viene incontro declamando: “Guardo il cielo, guardo la terra, il mio cuore è più forte di quello del leone; annunzio una tempesta prima che venga, una burrasca prima che accada.” Mi ricordo e sorrido: è un versetto del “Racconto del naufrago”, un libricino esoterico della XII dinastia egizia (1990-1780 a.C.) da me tradotto nel 1969 per una casa editrice. e quasi per comando “confidenziale”, mi fu Lui lo ha trovato su una bancarella a Napoli. E continua dicendo di aver scoperto la magia, gli incantesimi e le maledizioni. Conclude citando di nuovo: “Ora sono nell'isola del Verdissimo … Presto vi farò sapere”. Gli chiedo con ironia se lascia andare anche me su quell'isola. Con arappresentarvicolcentro malizia mi sussurra che essa è al quarto piano e mi traghetta verso l'ascensore. Salendo penso all'antico nome del Mar Rosso, il Verdissimo appunto con la sua isola incantata, il quale si è visto cambiare il no- istituzionali. Ringrazio. carnazione! E lui si è reinme dai decadenti faraoni Ne approfitterò per saluta- carnato più volte [politicadella XVII dinastia (525- re alcuni politici conoscen- mente] mantenendo però ti distribuiti nei piani infe- sempre la stessa pelle [de404 a. C). Approdo in corridoi am- riori (dal punto di vista ar- mocristiana]. Le mie mani bussano alpi ampissimi caldissimi il- chitettonico). I miei piedi scendono giù la stanza 39 (toh, il numeluminati, artificialmente!. Mi passa accanto un'im- per le scale. Incrociano un ro degli zingari, del pastopiegata ape-regina vistosa Consigliere: ha il profumo re e dei nomadi). Il giovane in elegante abito color pi- di una pagnotta calda usci- Consigliere è in sede. Mi accogliere con rumostacchio (colore caro ad Isi- ta dal forno. E' della minode, dea della fertilità). Mi ranza. E' della specie dei re nel suo ampissimo calfermo ad ammirare la raf- pappatàci (=individuo che dissimo accecante studio. finata lastra 'rosso di Vero- bada unicamente al pro- Veste fighetto perché è na' (marmo apuano risa- prio tornaconto e sopporta convinto che l'abito fa il lente al Lias inferiore, 195 in silenzio qualsiasi situa- monaco. Imita in ciò il suo milioni di anni fa!) posta zione o compromesso). capo nazionale, però lui accanto all'ingresso della Stretta di mano e via al ter- qui è rimasto pivèllo (dal latino pipa=fischietto, etizo piano. Segreteria del Presidente. Mi accoglie l'abbraccio di mo di piva= piffero e sta ad Caratteri dorati in rilievo assicurano: “Io sono corridoi ampi ampissimi indicare un giovane che uno la cui bocca è pura, le caldissimi illuminati, arti- appare presuntuoso e fa cui mani sono pure, sono ficialmente!. Svolto a sini- mostra di sapersi destreguno al quale si dice: “Ben- stra. I miei piedi vanno al giare). Senza bussare spalanca venuto in pace”, da parte di Gruppo Politico …. Chiedo chi lo vede. Io sono uno sti- di …: Terza porta di centro. la porta un suo collega, acmato da Dio, che conosce Accanto alla quale c'è la cenna ad un punto da far ciò che un uomo ha nel targhetta “Sig…., Consi- inserire nell'ordine del cuore”. Mi compiaccio dei gliere Acciarpone” (=chi giorno, allude ad un altro dell'opposizione versetti anch'esso preso lavora senza ordine e sen- collega dal libro del naufrago. Non za garbo). Non c'è: sarà che vorrebbe infilarsi un capisco però se qui essi si fuori a contrattare qualco- paio di guanti profumati di petrolio, ma che quei riferiscono al questuante o sa. I miei piedi vanno alla guanti spettano a lui! Va a chi sta nella luminosa e remota cella della presi- porta il cui numero signifi- via e il fighetto commenta: ca supremazia, lotte per il “Non farci caso, è un andenza. Certamente chi siede in successo: la sesta porta. tropopiteco!” (=individuo la targhetta: che ha aspetto e modi più essa deve sentirsi simile al Ha sette, numero magico di “Sig….Consigliere Pavo- scimmieschi che umani). eccellenza che misura il ne” (=persona un po' fatua Mi congedo e le mie mani tempo della storia [anche che si compiace eccessiva- bussano alla porta numero regionale], che è pure da mente di sé; scansafatiche quattro: è chiusa. Già, dimenticavo che il tramite tra il noto e l'igno- e con sciarpa di un solo coto, che è numero delle in- lore) Non c'è: sarà fuori a Consigliere è in altra sede tuizioni di magia [politi- mostrare la sua ruota-pa- a fare l'Assessore, giustamente perché questo nuca]. Mi compiacerò di am- vona di sottogoverno. I miei piedi vanno alla mero indica la rinascita mirarlo nel suo abito sartoriale, sempre elegante co- nona porta: “ Sig……Con- [politica] che trasforma la sigliere Concionatòre” vecchiaia in fanciullezza, me faraone. Nella Segreteria-gine- (=chi ama fare in pubblico che anima il fuoco di pasceo, calda come caldo ven- lunghi discorsi declamato- sione [per il potere]. I piedi scendono al setre materno, una gentile ri, pieni di retorica). Non voce anserina (tralascio il c'è. Meno male: sono 32 an- condo piano, svoltano a designificato) mi comunica ni che lo ascoltiamo. D'al- stra, si arrestano al n. 13. che il Presidente è tratte- tronde il numero 9 è il sim- E' nota la storia di questo Consigliere nuto altrove per impegni bolo cabalistico della rein- barbutello
Commediante (dal greco 'kòmos+oidé=canto di banchetto, di baldoria, di festa). Accoglie il mio saluto nel suo ampissimo caldissimo accecante studio. Per ridere un po' gli spiego uno dei significati del n. 13: è il numero dei contenitori misteriosi, dei cassetti segreti, delle casseforti. Già lo sapeva! Compio l'ultima visita: ad un Consigliere sempre produttivo ma permaloso, soprattutto quando qualche giornale nazionale parla male della Basilicata. Lui ama questa terra ma i suoi colleghi di partito non amano lui. Forse perché “ci azzecca” sempre nelle scelte politiche che fa! Misteri del palazzo. Basta con le visite. Basta con il calcolare mentalmente il costo di questa piramide con stanze e corridoi ampi ampissimi caldissimi sotto occupazione dei faraoncini illuminati, artificialmente! La mia mente va verso l'uscita. Dal banco-reception gli occhi acquosi m' interrogano. La mia voce amara risponde: “Nel Mar Rosso Dio fece affogare le truppe del faraone, questi, nuovi déi, hanno affogato tutto e come faraoni sono rimasti salvi sulla riva… Ma tu con la tua magia non riesci a procurare una burrasca?” Mi sorprendo da me: ho le mani giunte! (continua) www.angelolucano.blogspot.com P.S. - Avvertenza: il presente testo fa parte di una esercitazione letteraria (malriuscita).
Domenica 15 febbraio 2009
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PETROLIO, QUEL GIOVANNI PASSANNANTE CAPITOLO APERTO DIMENTICATO DAI PIU’ di ROCCO DE ROSA dalla prima Per la prima volta De Filippo parla, dunque, della necessità di una misura di salvaguardia così radicale e mirata, a fronte di una raffica di notizie tranquillizzanti rese note in conferenza stampa e alle quali si è provveduto a dare il necessario rilievo sugli organi di stampa. Ma cosa realmente accade in val d’Agri? Difficile dirlo, dall’avvio dell’attività petrolifera che risale ormai al 1994, in concomitanza con il primo progetto di sviluppo olio, per il quale l’Eni finanziò la somma di 1.003.960.000 euro. Oltre a 750.000.000 per non meglio precisati “investimenti vari” e a 180.948.000 euro per “Val d’Agri oleodotto e terminale” . E’ questa solo una minima parte del cospicuo investimento al quale, evidentemente, non può non far riscontro un altrettanto massiccio sfruttamento del sottosuolo con l’estrazione di ingenti quantitativi di greggio e di gas che qualche ripercussione avranno inevitabilmente sul territorio e sulla salute degli abitanti della Val d’Agri ma non solo . La questione del rapporto causa effetto rispetto alla diffusione di malattie neoplastiche, non solo nella valle del petrolio, ma in tutta la Basilicata diventata in breve tempo il nuovo Texas italiano, è uno snodo essenziale di tutta la vicenda, complessa e delicata per un verso, ma che richiede certamente una capacità di monitoraggio e di controllo finora esistita solo sulla carta o nei buoni propositi di qualche amministratore illuminato. Sicchè, per risolvere il rebus occorre ragionare sui dati, o per maggior precisione, sulle note a commento della diffusione dei dati, da parte del CROB di Rionero. Uno dei punti di partenza per un discorso chiaro e onesto. Quello che la gente vuole. O farebbe bene a pretendere… Scrive il CROB a proposito della diffusion dei tumori in Basilicata: “I dati elaborati ad oggi dal Registro Tumori mostrano incrementi dell’incidenza delle patologie neoplastiche in Basilicata come riportato dalle tabelle di confrontofra i tassi di incidenza dei trienni 19971999, 2000-2002, 20032005 per i due sessi.” Dunque l’incremento dei tumori esiste. E il CROB al riguardo precisa: “Si sottolinea che la diminuzione della mortalità che si verifica in seguito sia ad interventi di prevenzione
secondaria (campagne di screening attive) sia ad un miglioramento della sopravvivenza legato al miglioramento della qualità delle cure porta a sostanziali incrementi del numero totale di malati di cancro presenti in un dato momento in regione.” In queste settimnane il CROB di Rionero sta mettendo a punto tabelle aggiornate sull’andamento delle malattie neoplastiche, con particolare riguardo alle aree a maggiore rischio, che il mondo sanitario, a cominciare dalle ASL, farebbe bene a diffondere senza preoccupazioni dei riflessi elettoralistici o di ricadute negative sul destino politico di questo o quel personaggio, che non possono essere legati alla vicenda del petrolio. Per giunta nei giorni scorsi il WWF ha tenuto a sua volta una conferenza stampa mettendo sotto accusa le istituzioni per l’assenza di una rete affidabile e capillare di monitoraggio che metta segua non solo le enormi emissioni del Centro olio, quanto di tutti i pozzi dove si esplica una ingente attività estrattiva che nessuno è autorizzato a controllare, nemmeno gli organi della Guardia di Finanza, che altrimenti commetterebbero un illecito alla luce della normativa in vigore, sostengono ambienti delle fiamme gialle. Bastano, insomma, i dati forniti dall’Eni e dalle compagnie petrolifere! Certo, ha ragione De Filippo a ritenere necessaria una svolta, a cominciare dall’olfattometro, dopo quindici anni di silenzi e di pressochè totale mancanza di controlli, con l’Eni nella posizione di controllore e controllato. Una posizione, quella dei petrolieri, forte e intoccabile oltre ogni ragionevole ipotesi, riuscita a trasformare finanche l’atteggiamento di tanti sindaci dei centri del petrolio da oppositori accaniti, a convinti sostenitori delle trivellazioni, per il bene delle rispettive comunità. C’è da fare un’ultima considerazione: cinquecento milioni di euro giunti in Basilicata in oltre quindici anni di estrazioni petrolifere, sottolinea il Fondo mondiale per la natura, non sono serviti a mettere in moto né la macchina di uno sviluppo stabile e duraturo, né un valido sistema di prevenzione. Dove sono finiti, allora? Un piccolo centro come Viggiano ha nelle sue casse qualcosa come 40 milioni di euro che le banche, o meglio la Banca di riferimento, continua a retribuire ad un tasso semplicemente risibile.
I VESCOVI E IL SUD IL DOCUMENTO finale del convegno di Napoli sulle Chiese del Sud, che porta l’impronta del presidente della Cei Basilicata Monsignor Agostino Superbo, riapre quella “questione meridionale” che il Paese sembra aver rimosso o sottovalutato e rilancia la speranza sul futuro di benessere sociale delle comunità locali da costruire nelle regioni meridionali caricando di nuovi e più impegnative “missioni” i cattolici impegnati in politica. E’ ampiamente condivisibile l’atteggiamento dei vescovi di inquadrare la “questione meridionale” come «questione morale». Qui si colloca la denuncia di mali come la criminalità organizzata, il clientelismo e l’assistenzialismo che colpiscono innanzitutto la dignità ma qui si pone anche il riconoscimento dei «valori del Sud» dalla solidarietà alla famiglia, la fede popolare e al sacrificio personale e del ruolo della Chiesa nella «formazione delle coscienze» e nell’«annunzio della verità evangelica ». I vescovi del Sud incoraggiando la crescita della società civile e il recupero del senso dello Stato ci affidano un messaggio preciso da raccogliere: i laici che vivono le nostre comunità e le nostre associazioni dovranno maggiormente dare ragione della speranza che è in loro nei posti che quotidianamente vivono, perché il Sud ha bisogno di credenti responsabili. Giuseppe Potenza segretario regionale della DC
di ANGELOMAURO CALZA SONO contento. Sì, sono contento che oltre a me qualcun altro si è ricordato di Giovanni Passannante. Ne gioisco, come avevo promesso. Sinceramente. Peraltro, togliamo ogni dubbio ai lettori (quelli interessati): il cosiddetto “solito ignoto” sono io, Angelomauro Calza, e l'appellativo mi è stato affibbiato da Lina Argia Passannante, che ha tenuto a rispondere ad una mia riflessione su Giovanni Passannante pubblicata su queste stesse pagine lo scorso 6 febbraio. Certo, capisco anche perché mi abbia chiamato così: non si conosciamo, per cui anche lei è per me, più educatamente “una ignota signora”, non per questo starò qui a cantargliele di tutti i colori. Anzi. La dialettica deve essere sempre costruttiva, bisogna saper accettare le critiche pur restando fermi nelle proprie convinzioni, in nome dell'imprescindibile rispetto degli altri e delle altrui opinioni. Devo notare con soddisfazione che la mia provocazione ha avuto un seguito. Infatti ho volutamente anticipato di 8 giorni la data di morte di Passannante per verificare se qualcuno lo notasse, dimostrando così interesse verso l'uomo e la vicenda. Almeno una l'ha fatto: non sono solo! Ma i toni della lettera della rappresentante del Comitato Pro Salvia (che io non avevo assolutamente citato nel mio intervento) non sono certo quelli della educata, pacifica e proficua discussione, quanto quelli dettati probabilmente da una sorta di antipatia o risentimento (perché poi? Boh) verso chi ha sempre difeso e si è interessato da lunga data di Giovanni Passannante, lo ha sempre esaltato per i valori che permeavano la sua persona in toto. Sin dal 1996, quando Giuseppe Galzerano presentò proprio a Savoia di Lucania il suo primo libro sul cuoco salviano. Verso chi si è appassionato al personaggio e all'uomo fino al punto da scrivere lui stesso un libro. Piccolo, che può piacere o non piacere, ma che comunque offriva una lettura diversa della vicenda, in positivo per
Passannante. E che poi ha scritto il soggetto del docufilm “Morte al re, Viva Umberto”, in visione permanente presso il Museo di Savoia (ora ti sono ancora ignoto?). In questo senso mi sorge il dubbio che talune mie affermazioni siano state travisate, tant'è che rileggendo il mio intervento, si può senza ombra di dubbio trovare perfetta coincidenza con quanto la Passannante scrive nella parte finale della sua lettera, quindi nulla quaestio. Siamo d'acordo. Riguardo la vicenda della sua sepoltura a Savoia di Lucania: se l'ignota signora va a rileggersi i numerosi interventi dell'epoca non solo dell'ignoto che scrive, ma anche dei professori Giuseppe Galzerano e Antonio Parente (peraltro facilmente reperibili su Internet), avrà modo di rilevare come non si fosse affatto pregiudizialmente contro la traslazione dei resti di Giovanni Passannante: si era contro la traslazione a Savoia di Lucania anziché a Salvia. Come dire: non si può consentire che venga tumulato in un paese che porta il nome del suo “nemico”, proprio per rispetto verso di lui e della sua memoria. Sostanzialmente si cercava di far comprendere che la vicenda Passannante non poteva certo esaurirsi così. Non doveva esaurirsi così. (E in che modo poi…) Bisognava far quadrare il cerchio, per cui la completa riabilitazione di Passannante poteva dirsi realizzata solo quando anche il paese si fosse riappropriato del suo antico nome. Punto. E mi sembra che sia pur inconsciamente la rappresentante del Comitato Pro Salvia, nella sua lettera, pare essere d'accordo anche su questo, visto che inizia a chiamare il paese Savoia di Lucania, per poi chiamarlo più volte con il suo antico nome, Salvia. Certo, io non c'ero a Savoia né il 10 maggio né il 2 giugno del 2007. Ma come poteva pensare qualcuno che io ci fossi? Per onestà intellettuale e coerenza, non potevo certo avallare con la mia presenza la sepoltura di questa storia.
Riguardo il ritorno di Passannante a Savoia paragonato a quello di Ulisse a Itaca e riguardo le citazioni di Dante Alighieri… preferisco soprassedere. Vorrei invece porre una domanda: quante volte ho proposto in più sedi e a più soggetti, compreso il Comitato Pro Salvia, che bisognava adoperarsi perché a Giovanni Passannante venisse dedicata se non una via principale almeno uno slargo, un vicolo, una scalinata? Quante volte ho sollecitato anche il sindaco ad adoperarsi perché fosse possibile che i Cartelli di ingresso al paese vedessero, sotto al nome Savoia di Lucania, la scritta “già Salvia” oppure “città di Giovanni Passannante”? Anche queste sono le prove di quanto io sia amico di Giovanni Passannante. In un modo diverso dal tuo, probabilmente e sicuramente, ma amico. E suo strenuo difensore ed esaltatore. A prescindere dai fiori sulla tomba. Anche questo, potrà sembrare banale, ma è un modo per non seppellire definitivamente la storia di un uomo che tutti (l'ho già scritto) dovremmo ricordare come esempio. Concludo invitandoti amichevolmente, cara Lina Argia Passannante, a rileggere con più attenzione il mio intervento, e proponendoti - se il tuo astio nei miei confronti si è assopito dopo le mie precisazioni - di seppellire la tua ascia di guerra e riprendere insieme un percorso (che io avevo già iniziato con il Comitato Pro Salvia anni fa) che possa tenere sempre viva la memoria di un grande uomo, un grande lucano, un vero artefice delle battaglie di libertà. Io sono sereno, il tuo intervento non mi ha turbato, nè ha suscitato in me una sorta di rancore nei tuoi confronti. Mi sembrerebbe assurdo non intraprendere in tal senso un percorso comune, viste le comuni convinzioni sull'uomo, sul politico, sulla necessità di tenerne vivo il ricordo. Una sola domanda, un solo dubbio che devi porti anche tu: perché ne abbiamo parlato solo noi due?
UN ALTRO BAMBINO UCCISO DAL CANE UNA TRAGEDIA CHE POTREBBE RIPETERSI di ENZO GIOIOSO* ANCORA un altro bambino ucciso a colpi di morsi da un cane, il cane di famiglia, è successo ieri a Genzano, vicino Roma, aveva appena 11 mesi. Ha sempre un sapore di tradimento, il tradimento del migliore amico, del cane, del nostro cane. E subito sembra svegliarsi nei denigratori l'odio verso una specie animale resa domestica dallo stesso uomo, selezionata per svolgere i più svariati compiti fra i quali la difesa e la guardia, sottoposta a tecniche di addestramento che per quanto possano essere chiamate “gentili” hanno come finalità la facilitazione del morso. Insegniamo al cane a mordere meglio e praticamente lo selezioniamo per conservare e magari aumentare tale caratteristica. Poi sottoponiamo i cuccioli ad una libera vendita e se da adulti mordono e uccidono qualcuno, in molti vorrebbero uccidere il colpevole perché definito aggressivo e quindi pazzo. E' una faccenda davvero bizzarra e quello che suscita ancora più tristezza è che nessuno sembra domandarsi il perché. Perché un cane all'improvviso dovrebbe impazzire e perché quasi sempre scaricare la sua aggressività su un bambino fino ad ucciderlo, un bambino che magari fino a poco tempo prima giocava con lui. Già il gioco, nei negozi per animali da compagnia sono liberamente venduti vari attrezzi per il gioco del cane, un infinito numero di palline con corda, manicotti di iuta con o senza l'accessorio corda e pu-
pazzetti vari. Sono venduti per il gioco ma nessuno spiega, neanche la ditta produttrice, come utilizzarli e che cosa stimola il cane a giocare con essi. Tutti questi giocattoli per cani stimolano un istinto che è alla base di tutte le morsicature: “l'istinto predatorio”, che guarda caso è l'unico istinto allenabile, che cioè può aumentare con l'allenamento. Facendolo giocare al “tira e molla” cresce l'istinto predatorio, vale a dire la voglia di mordere. Che il cane scarichi un po' della sua aggressività nel gioco può anche essere utile ma bisognerebbe spiegare a chi acquista tali giocattoli che lo stesso gioco deve avere un inizio e una fine stabiliti unicamente dal proprietario e mai dal cane. L'istinto predatorio è una caratteristica filogenetica dei cani che supporta l'aggressività, caratteristica utile per l'evoluzione della specie così come venne definita da Konrad Lorenz in quel capolavoro di testo dal titolo “Il cosidetto male”. E proprio perché nei cani, come in altre specie animali, si è conservata e continuata a sviluppare tale impulso aggressivo si è sviluppato di pari passo il riflesso di immobilità da paura, e questo ai fini della conservazione della specie. Lo sanno bene i veterinari che quando visitano un cane usano metterlo sopra un tavolino e non per comodità, come potrebbe sembrare, bensì per sfruttare il riflesso di immobilità da paura determinato dalla nuova situazione di equilibrio. Lo san-
no bene anche i cani che quando aggrediscono un altro animale mollano la presa solo quando il malcapitato è completamente immobile per la paura subita ed il cane aggressore legge tale comportamento come atto di sottomissione. Quando, per esempio, una cagna cerca di scacciare i suoi cuccioli che continuando a voler succhiare latte anche se già grandicelli e con dentini aguzzi e ben spuntati determinano nella stessa dolore o comunque fastidio, la madre afferra con i denti, cioè morde, il cucciolo e lo scuote per farlo desistere nel suo comportamento determinando nello stesso cucciolo il riflesso di immobilità proprio della specie, il quale bloccando l'istinto predatorio e l'azione aggressiva permette alla madre di mollare la presa e liberare il cucciolo. Se qualcuno ci spiegasse che un cane vede i bambini come fossero cuccioli, cioè non in grado di esprimere dominanza su di un cane adulto nell'ambiente del gruppo familiare, che il cane riconoscendolo anche come suo lo identifica nel branco, si potrebbe evitare, per esempio, di lasciar giocare un bambino da solo con il suo cane il quale, magari, per proteggere quello che ritiene suo, per esempio un giocattolo o una ciotola, e sostenuto da un altro istinto basilare per l'aggressività: “l'istinto territoriale”, afferri il malcapitato bambino per farlo desistere nel suo comportamento, proprio come fa la mamma con il cucciolo, e non ricevendo dallo stesso bambino il messaggio di sot-
tomissione determinato dal riflesso di immobilità da paura, tipico della specie canina ma assente in quella umana, continui ad azzannarlo poiché sostenuto nella sua azione dal crescente istinto predatorio scatenato dal bisogno istintivo del bambino di dimenarsi per liberarsi dalla presa e dal dolore. Succede esattamente il contrario di quello che accadrebbe con un cucciolo, e questo modulo comportamentale cesserà, poiché codificato filogeneticamente nei cani, solamente con l'immobilità della preda, cioè del bambino, cioè spesso con la morte. E' proprio così, se vogliamo comprare una pistola siamo obbligati ad avere il porto d'armi dopo aver superato un rigido esame psicofisico, anche se per uccidere con la stessa bisognerà prima caricarla, se invece vogliamo un cane, magari da regalare al nostro bambino, magari di media o grande taglia, da difesa o da guardia selezionato anche e soprattutto per mordere, non ci vuole nessuna autorizzazione o alcun corso di formazione né esami psicofisici, e il cane per uccidere non ha bisogno di essere prima caricato, si carica da solo nell'ambiente in cui vive, con le risposte che riceve dallo stesso ambiente alle sue azioni e per le condizioni di vita alle quali è sottoposto che anche se del tutto affettive potrebbero fargli capire che è lui il capobranco, che tutto gli è dovuto e al primo errore morde, azzanna, uccide. Non è pazzo, siamo pazzi. *medico veterinario
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Domenica 15 febbraio 2009
24 ore in Basilicata
Tumori L’assessore regionale spiega perché anche il San Carlo farà radioterapia
«Il Crob da solo non può farcela» Anche il luminare Muto è dello stesso parere di Potenza CON schiettezza e franchezza, l’assessore regionale alla sanità Antonio Potenza ha offerto al Quotidiano il suo commento sulla conferenza dei sindaci del Vulture Melfese che si oppongono all’appalto per la radioterapia all’ospedale San Carlo di Potenza. Ha esordito commentando gli ultimi dati divulgati dall’ospedale oncologico di Rionero sostenendo: «So che le macchine della radioterapia del Crob sono state tarate per curare ognuna 250 persone all’anno - afferma Potenza - L’ex direttore sanitario, Pasquale Amendola, mi riferì che per snellire le lunghe liste d’attesa del Crob, anche di più di tre mesi, avevano aumentato le prestazioni. Ma di quanto? si domanda l’assessore Possono aver fatto cento persone in più per macchina. C’è quella più vecchia, con 10 anni di attività, che ha bisogno di molta manutenzione. Per trattare le circa 900 persone che loro indicano, ci vuole un’altra macchina che avranno a ottobre. E comunque per gli oltre 1.200 cittadini lucani bisognosi di quelle cure non basterebbe. I nostri dati ci dicono che sono circa 400 i lucani che ogni anno si rivolgono a centri fuori regione». L’opposizione dei sindaci, che in questo caso non difendono il Crob ma che si oppongono allo sviluppo del San Carlo nel settore oncologico, le pare fondata oppure no? «Il San Carlo, ospedale regionale, e il Crob che è specializzato, devono integrarsi per essere utili sino in fondo come previsto dalla programmazione. I sindaci si occupano della loro comunità, io devo tener presente l’intera regione. I localismi nella sanità sono controproducenti per tutti. La necessità è che gli ospedali non si isolino diventando delle “oasi”. Ci vuole una sola e comune volontà, le
Asl Matera, incontro a Potenza
Gaudiano parla delle liste d’attesa
L’assessore Potenza. A destra, il dottor Mazzeo
diatribe non sono il nostro obiettivo e vanno eliminate. La distribuzione sul territorio della radioterapia, se è nell’interesse del cittadino, deve essere realizzata senza tener presente soltanto gli interessi localistici». Quindi finalmente ci sono dati chiari sulla necessità di radioterapia in Basilicata? «I calcoli di quanti corregionali hanno bisogno della radioterapia e anche i conti economici sono abbastanza precisi. Con la radioterapia siamo in passivo ed è impossibile che il Crob riesca a soddisfare la richiesta anche con la terza macchina. Ne dovrebbe avere almeno altre due per soddisfare la richiesta che proviene anche dalle zone limitrofe. Prendiamo esempio dalle regioni del nord. Si sono organizzate per tempo per soddisfare la richiesta dei loro corregionali e hanno
capito che anche i meridionali si sarebbero rivolti alle loro strutture. Oggi, infatti, hanno soltanto circa 10 giorni di attesa». Come le è parsa la scelta del dottor Pasquale Amendola, direttore della Asl di Potenza, di partecipare alla conferenza dei sindaci contro la radioterapia a Potenza? «Il dottor Amendola è il direttore generale dell’Azienda sanitaria della provincia di Potenza e non di qualche comune. Come io non devo dimenticare di tener conto di tutta la regione, lui non deve dimenticare di tutta la provincia». Restando al Crob, ma cambiando argomento, più di qualche chirurgo del San Carlo, sta cedendo alle promesse delle “sirene” del Crob. In particolare il dottor Enrico Mazzeo, che andrebbe ad aprire un reparto di senologia. Lei
QUANTO sono lunghe, e perché, le liste di attesa all’Azienda sanitaria locale di Matera? Il direttore generale, nonché presidente dell'Organizzazione Centro Sud Trapianti, Vito Gaudiano ha convocato a Potenza, per martedì 17 febbraio prossimo, alle 10.30 nella sede regionale dell'Ordine dei medici e degli odontoiatri, sita in viale della Regione Basilicata n. 3A, una conferenza stampa. Nel corso dell’incontro - si legge in un comunicato stampa - chiarirà tutti gli aspetti riguardanti la gestione delle liste di attesa. Interverranno il presidente dell' Ordine regionale dei medici, Enrico Mazzeo, e il signor Donato Andrisani, presidente dell'Associazione nazionale emodializzati e trapiantati (Aned) della Basilicata.
cosa ne pensa, è soltanto una migrazione di medici o fa parte di una strategia della regione? «Quando il dottor Rocco Maglietta, direttore del Crob, annuncia o mette in programma attività diverse da quelle previste dal consiglio regionale, parla della sua idea di sanità. Queste voci che girano non corrispondono a quanto previsto dalla programmazione sanitaria regionale. Se i chirurghi vorranno andarsene al Crob sono liberi di farlo in quanto professionisti, ma i piani e le strategie non spetta a loro farle» ***** Per offrire ulteriori spunti di chiarezza è stato chiesto alla massima autorità italiana del settore della radioterapia un parere. Il dottor Paolo Muto è il presidente dell’Airo (Associazione
italiana radioterapia oncologica) alla quale aderisce anche il dottor Vincenzo Fusco, primario della radioterapia del Crob. Gli è stato chiesto di commentare la situazione della radioterapia in Basilicata. Dal Crob dicono che nel 2008 hanno trattato 880 persone con la radioterapia. Secondo lei è possibile? «Trattare con due macchie 880 pazienti in un anno lo si può fare se si curano molti pazienti con metastasi (significa che si fanno circa 10 sedute di trattamento per ognuno e che sono soprattutto cure palliative. La media dei trattamenti è di 20 sedute, ndr)». E’ vero che la società dei radioterapisti indica che ogni 150.000 abitanti ci vuole una macchina per la radioterapia? « Sì, una macchina riesce a soddisfare le necessità di
150.000 abitanti» Lei è di Napoli e conosce la realtà lucana, crede che un centro per la radioterapia al San Carlo è giustificato o è uno spreco? «Un ospedale regionale come il San Carlo è l’unico in Italia a non avere la radioterapia. Va aggiunto che il centro di oncologia medica, diretto dal dottor Luigi Manzione, è di buon livello. La radioterapia sarebbe un modo per chiudere il cerchio delle cure oncologiche al San Carlo» Due centri di radioterapia a poca distanza, secondo lei sono nei canoni previsti? «O il Crob si dota di altre macchine accentrando tutto, oppure anche il San Carlo deve essere dotato di questo strumento. Oggi la Basilicata è in deficit, non riesce a soddisfare la richiesta dei suoi cittadini». Gianfranco Gallo
Marsico Nuovo Convegno che rilancia l’allarme su ciò che accade in Val d’Agri Il convegno di ieri sera a Marsico Nuovo
Il S. Valentino di chi odia il petrolio MARSICO NUOVO - Un Cupido petrolifero ovvero la “festa degli inquinati”quello che si è svolto ieri sera nella sala comunale della cittadina marsicana. “Petrolio, salute e ambiente” le parole che hanno toccato gli interventi dei relatori e hanno attirato l'attenzione delle persone - non molte - presenti all'incontro. Un “basta” sottolineato spesso negli interventi. “Dire basta a questa devastazione del territorio, della salute e dell'economia di questa Valle”, è l’affermazione dei comitati “No Oil Lucania e Rinascita marsicana”. Basta anche alle corbellerie come «va tutto bene, è tutto tranquillo», in riferimento alla Conferenza in pompa magna fatta dalla Regione Basilicata. «La gente non è stupi-
da». Cosa fare ? Si parte con le petizioni popolari: quella da inviare al prefetto di Potenza per un provvedimento sospensivo delle attività del centro olii di Viggiano, dopo gli ultimi due incidenti, affinchè verifichi lo stato di sicurezza e l'altra da inviare al presidente della giunta regionale e all'assessore alla Sanità di sospendere in via cautelativa la delibera di giunta n. 2218 in quanto l'inizio delle estrazioni in assenza di controlli a 500 metri in linea d'aria dall'abitato di Marsico risulta pregiudizievole per la salute dei cittadini. «Inoltre - come spiega il coordinatore dell'iniziativa nonché presidente del comitato Rinascita marsicana, Mario Colella - all'amministrazione comunale di intraprende-
re tutte le iniziative istituzionali volte alla tutela ed alla incolumità della salute pubblica». Motivazioni? «Il 29 dicembre 2008 - spiega Colella - con delibera 2218 la giunta regionale della Basilicata autorizzava l'avvio delle attività estrattiva del perimetro del parco nazionale Val d'agri, il 24 gennaio 2009 vengono pubblicate dalla stampa ricerche riguardanti l'incidenza delle malattie tumorali nella regione evidenziando una crescita esponenziale di casi di tumore in controtendenza rispetto ai risultati delle altre regioni italiane. L'ente che effettua le estrazioni e da 10 anni omette sistematicamente la comunicazione di dati importanti che riguardano sostanze pericolose, quali idrogeno solferato». Idrogeno solforato e i suoi ef-
fetti che vengono sottolineati nella proiezione video degli interventi di Maria Rita D'Orsogna della California State University e ripresi poi dal medico chirurgo Giambattista Mele, componente anche dell'associazione Laboratorio per Viggiano. «Chi soffre - dice il medico - sa le cose come stanno. Se non badiamo noi alla nostra salute non ci sarà
nessun altro che ci può aiutare. Come si fa a dire che tutto è tranquillo e va tutto bene, se non è stato mai fatto un controllo di monitoraggio sull'H2S. Chiedo ai politici di andare a rivedere tutti gli atti che ho visto io prima di dare giudizi». A fare le conclusioni il portavoce di Comitato No Oil, Mirko Somma. Angela Pepe
24 Ore in Basilicata 13 Le attività e l’impegno dei volontari dell’Associazione malati oncologici. Parla il presidente Laurino Domenica 15 febbraio 2009
Legami da tessere contro la paura Quindici ragazzi che sanno accogliere e dare consigli «QUANDO le montagne e gli uomini si incontrano grandi cose succedono che non avvengono nella ressa delle strade di città». Così scriveva oltre due secoli fa William Blake, pittore e scrittore inglese. Una metafora attuale, che resta valida per ogni tempo. Le montagne simboleggiano le difficoltà che la vita e la natura stessa ci oppongono ogni giorno. Le grandi cose sono le opere di uomini, spesso sconosciuti, ma decisi, per il bene di tutti, a sfidare la montagna con tutti i suoi pericoli, affrontando con coraggio, determinazione e sacrificio la lunga scalata verso la cima. E' questa la sfida che compie ogni giorno l'Amo (Associazione malati oncologici) presso l'Unità operativa di Oncologia medica dell'Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza. Una sfida continua, di poche persone (nel 2008 l'Amo ha formato 15 ragazzi volontari, per lo più studenti universitari), a una tragica avversità del nostro tempo. Un'associazione che opera con un servizio organizzato, qualificato e gratuito per assicurare una presenza amichevole e offrire ai malati durante la loro degenza e non solo, calore umano, dialogo, aiuto per lottare contro la sofferenza, l'isolamento e la noia e servizi utili alla soluzione di piccole problematiche operative. Un'associazione che si fa promotrice di una “cultura dell'umanizzazione delle cure in oncologia”, ovvero di quel “pensare insieme” di chi lavora e si confronta con i molteplici aspetti della sofferenza e si interroga sempre non solo sull'eccellenza delle cure, ma anche su come realizzare quel salutare “prendersi cura” degli stati emotivi e psicologici che coinvolgono l'esperienza articolata e dolorosa della malattia. «Il paziente - commenta Trofimena Laurino, presidente dell'Amo in Basilicata - deve poter conservare intatta la sua dignità, il suo vissuto affettivo, la sua valenza sociale, il suo benessere psicologico: questo è l'obiettivo fondamentale del-
La presidente dell’Amo, Trofimena Laurino, impegnata in una delle attività dell’associazione
Anche una parrucca può servire a superare gli effetti fisici e psicologici della malattia tumorale e delle sue cure
l'impegno dei volontari Amo. Da sottolineare l'aspetto formativo che i medici del reparto di oncologia ci tengono a curare mensilmente con i volontari, per diffondere la cultura della “presa in carico” complessiva dei malati di cancro». Ed è così che in questo reparto i volontari diventano «tessitori di legami» con la famiglia, i medici, gli altri operatori e i servizi. Il volontario è chiamato ad un «ascolto attento, competente e professionale dell'altro continua la Laurino - Un ascolto empatico, che premette di sentire il mondo personale dell'altro come se fosse il nostro. Sentire l'ira, la paura, il turbamento come se fossero nostri, senza però aggiungervi la nostra
ira, la nostra paura e il nostro turbamento. Ciò richiede una percezione esatta e consapevole dei nostri spazi e dei nostri confini. Un grande lavoro che deve essere fatto prima di tutto su se stessi». Di particolare importanza il “progetto accoglienza”. «Esso rappresenta una delle tappe fondamentali del percorso dell'associazione Amo Basilicata - sottolinea la Laurino - e nasce dalla costante ricerca del massimo benessere dell'ammalato e dei loro familiari. Un progetto innovativo che mette il paziente al centro del sistema ospedaliero, “umanizzando” l'esperienza della degenza all'interno dei reparti e offrendo un ambiente aperto alla comunicazio-
ne, che può dare un senso al tempo di attesa. Attesa per parlare con i medici, attesa per i risultati di un esame, di una visita specialistica. I nostri volontari sono diventati specialisti dell'accoglienza: con voce e modi gentili, nel rispetto del difficile momento che il paziente sta attraversando, vengono fornite tutte le informazioni necessarie sui “percorsi interni” da seguire per recarsi nei diversi ambulatori e reparti, sulla loro organizzazione, sugli orari e sul personale a cui il paziente deve eventualmente fare riferimento per ottenere risposte a specifiche richieste. I 15 ragazzi, formati dal personale medico e seguiti spiritualmente da don Mario, cappellano dell'ospeda-
le e don Gennaro, viceparroco della parrocchia di San Gerardo (assistenti spirituali anche dei degenti) forniscono ai familiari e agli ammalati informazioni sui servizi disponibili e accompagnano fisicamente le persone che hanno particolari esigenze negli spostamenti interni al nosocomio». In questi anni, inoltre, l'Amo ha dato vita a diverse iniziative di carattere sociale e culturale (eventi ludici, lettura di testi narrativi, poesie, intrattenimenti musicali), anche in collaborazione con alcuni istituti scolastici superiori del capoluogo di regione. In particolare, l'Amo Basilicata ha promosso campagne di informazione e prevenzione primaria (negli ultimi anni è stato portato avanti il “progetto salute” presentato alla Regione Basilicata, al fine di trasmettere una corretta informazione e formare le coscienze dei giovani, al fine renderli più consapevoli dei loro comportamenti e suggerire buoni stili di vita), ha organizzato convegni tematici, al fine di portare all'attenzione delle istituzioni, dei professionisti sanitari e dei volontari i molteplici aspetti collegati ai bisogni di chi affronta la quotidiana battaglia contro il tumore e di chi, invece, pur avendo superato la fase acuta della malattia neoplastica, continua a doversi sottoporre a terapie o comunque a controlli. In questi anni di attività è stato anche istituito un internet point e un centro d'ascolto attraverso il quale si cerca di spiegare, in modo comprensibile, quali sono le diverse possibilità di cura e accesso alle strutture, così come è stata “messa in piedi” una specifica biblioteca con l'obiettivo di offrire ai pazienti materiale di supporto, in grado sia di chiarire dubbi sulla propria esperienza di malattia, sia di offrire spunti di riflessione. Inoltre l'Amo Basilicata da sempre promuove iniziative finalizzate a raccogliere fondi per supportare la ricerca e l'acquisto di strumenti diagnostici e terapeutici (l'associazione ha già acquistato due defibrillatori donati al reparto di oncologia medica e al day hospital del San Carlo).
Importante anche la “consulenza estetica”, affinché l'immagine corporea non sia un ostacolo, bensì un supporto per la lotta contro la malattia. «Spesso il trattamento oncologico si rivela una dura prova per il paziente, sia a livello psichico che fisico afferma la Laurino. I mutamenti del proprio aspetto fisico (per esempio a seguito di una chemioterapia) possono influenzare direttamente anche l'autostima, l'umore, la volontà di mostrarsi agli altri. Coscienti dell'importanza che l'immagine ha sulla persona, i volontari dell'associazione offrono anche delle parrucche (che normalmente hanno dei costi elevati), gratuite per le persone indigenti». Insomma, tante attività e un'associazione che si può dire che «continua là dove il lavoro del medico si ferma». Una sorta di intermediario che porta ai medici i bisogni dei pazienti, per cercare di migliorare la qualità della vita nel periodo di degenza ospedaliera. «Sono fermamente convinta - conclude la Laurino che la patologia neoplastica vada trattata con un approccio non solo scientifico, ma anche culturale, fatto di sensibilità, ascolto, informazione, partecipazione e dialogo. La qualità della relazione che si sviluppa tra il medico e il paziente rappresenta infatti una terapia vera e propria. Sarebbe bello ed estremamente utile, soprattutto nella malattia, poter pensare ad un sincero scambio di forza e sensibilità, ad un sorriso donato con generosità che diventa energia. Informare e comunicare è una parte importante delle nostre attività. L'obiettivo è quello di mettere a punto tutte le strategie possibili per rendere il paziente parte attiva della “partita” che si deve giocare insieme. I clinici, i familiari, le istituzioni e le associazioni devono creare un “gioco di squadra”, principio fondamentale nella lotta al cancro, che ci vede più probabili vincitori quando si costruiscono “grandi alleanze”». Perché sia innanzitutto la dignità umana ad essere al centro dell'attenzione. Anna Maria Calabrese regione@luedi.it
Il pozzo è stato sequestrato nella sua interezza dalla Forestale
Montegrosso 2, Ola a Santochirico: revocare subito le autorizzazioni IL POZZO petrolifero di Montegrosso è stato sequestrato nella sua interezza, e non più limitatamente a una porzione della piazzola. La Ola (Organizzazione Lucana Ambientalista) chiede che l’assessore regionale revochi immediatamente il permesso accordato alla Medoilgas. E’ stato un provvedimento del tribunale, nei giorni scorsi, a portare il Corpo forestale dello Stato ad apporre, per la seconda volta, i sigilli di sequestro al piazzale del pozzo petrolifero Montegrosso 2 in territorio di Brindisi di Montagna ma a poca distanza dai Potenza. «Già sequestrato alla società Intergas Plus nel dicembre del 2007 - ricostruiscono dalla Ola - con il passaggio del pozzo alla Medoilgas Italia Spa, la Forestale rilevava “movimenti terra illegittimi alla luce delle normative paesaggistiche" sequestrando 4.000 dei 50.000 metri quadrati
del piazzale oggi, invece, totalmente sequestrati». Ma c’è altro: «Il pozzo petrolifero è situato nella Foresta demaniale regionale Grancia Caterina gestita dalla Regione Basilicata ai sensi della Legge Regionale n. 41/78, nella quale vigono le normative paesaggistiche ed i vincoli idrogeologici e per i cui lavori sarebbero state omesse le procedure autorizzative e le richieste dei pareri ambientali dei Ministeri e gli Enti competenti. Tra le ipotesi formulate dai sequestri della Magistratura vi sarebbe stato anche l'occultamento di rifiuti di natura industriale». Ed ecco la richiesta della Ola all’assessore Vincenzo Santochirico: la revoca immediata, vista la legge regionale n. 47/1998, delle autorizzazioni ambientali rilasciate il 5 novembre 2007 alla “Società Intergas Più”, poi sostituita nella concessione dalla “Medoilgas Italia SpA”.
«E' infatti del tutto evidente - si legge le comunicato stampa - che sono venute meno le condizioni imposte nelle prescrizioni specificate dalla Regione per la realizzazione del pozzo “Montegrosso 1”, successivamente, chiuso e poi riaperto con denominazione “Montegrosso 2”, per quanto attiene l'alterazione delle caratteristiche L’ingresso del pozzo di Montegrosso 2 naturali e seminaturali dei luoghi interessati e l'obbligo dei ripristini ambientali da parte delle so- 16.000 euro per l'occupazione del suolo cietà petrolifere succedutesi nel tempo della Foresta demaniale Regionale Grannella titolarità della concessione (British cia ove sorge il pozzo petrolifero “Montegas Rimi, Intergas Più e Medoilgas Italia grosso 2” disinteressandosi, invece, di tuSpA). E’ grave, invece, che con delibera telare l'ambiente e ignorando quanto sta della giunta regionale della Basilicata del accadendo nell'area con sequestri della 7 novembre dell’anno scorso la Regione magistratura che si susseguono ormai da abbia chiesto un indennizzo di quasi tre anni».
14 24 Ore in Basilicata Ricerca della Uil in Basilicata. Un’azienda su quattro ha irregolarità nelle assunzioni Domenica 15 febbraio 2009
Un esercito di lavoratori in nero Fra 2007 e 2008 scoperte 4.634 persone non regolarizzate Pace: le due solidarietà
SE QUESTI sono i dati ufficiali che di solito risultano sottostimati - figuriamoci qual è la reale entità del fenomeno: in due anni, dal 2007 al 2008, in Basilicata sono stati scoperti 4.634 lavoratori e lavoratrici il cui rapporto di lavoro presentava forme di irregolarità, di cui 1.378 completamente in nero (quasi uno su tre di coloro trovati irregolari). I numeri provengono da una elaborazione della Uil - Servizio politiche del Lavoro e della Formazione, che ha analizzato i dati del ministero del Lavoro negli anni 2007-2008. E c’è - purtroppo - di più: sempre nel biennio in questione, sono state 13.821 le aziende visitate dagli ispettori degli Enti preposti a tale attività (ministero del Lavoro, Inps, Inail, Enpals) e, di queste, 5.423 ovvero poco più di quattro aziende su dieci, hanno presentato forme di irregolarità. Nel corso di tale attività ispettiva, negli ultimi due anni sono stati recuperati circa 7 milioni di euro tra contributi e premi evasi, ed irrogate sanzioni per 6 milioni 700 mila euro. Spiegano Guglielmo Loy, segretario confederale Uil e Carmine Vaccaro, segretario Uil di Potenza: «Questi dati dimostra-
Da sinistra, Guglielmo Loy e Carmine Vaccaro
no come il sommerso sia ancora una metastasi e che, anche in un momento di crisi come questo, in cui si cerca di estendere tutele a chi ne è privo, non si può pensare di abbassare la guardia nei confronti di un fenomeno che produce violazione di diritti e tutele. I dati dimostrano che le politiche di contrasto al lavoro nero condotte negli anni scorsi, soprattutto con i contratti di emersione e le norme ‘chiusura cantiere’, hanno
prodotto una diminuzione di questo fenomeno. Infatti nel rapporto tra il 2007 e il 2008 i lavoratori lucani irregolari sono diminuiti del 5,54% anche se quelli “totalmente in nero” sono aumentati del 3,24%. Occorre pertanto continuare a prestare attenzione e a combattere i fenomeni di fittizi rapporti di lavoro e di elusione contributiva che si nascondono dietro il dato della crescita dei lavoratori irregolari».
Casa Il commento di Mattia (Pdl)
«Ci preoccupa, quindi - proseguono Loy e Vaccaro - la significativa diminuzione dell’attività ispettiva programmata per il 2009, che pur se prospettata nel segno di una ‘maggiore qualità’ dell’attività ispettiva, rischia di aumentare la sacca di lavoratori in nero e irregolari. Infatti per il 2009, le ispezioni programmate dal ministero del Lavoro nelle aziende diminuiranno del 24 per cento rispetto al 2008, e in Basilicata le aziende da ispezionare sono limitate ad un campione di 5.500. Inoltre, nell’attività ispettiva, non sono chiare quali irregolarità verranno sanzionate, dal momento che le direttive indicano espressamente che si procederà a sanzionare soltanto quelle aziende che presentano irregolarità ‘sostanziali’, senza che si sia stabilito quali esse siano. Crediamo che sia necessario proseguire la battaglia contro l’irregolarità, intensificando i controlli, dotando di maggiori strumenti e di maggior personale le strutture ispettive, per restituire quei diritti negati al più alto numero di lavoratori e lavoratrici e dare così un segnale che l’evasione e la irregolarità contributiva sono una malattia che si può curare», concludono i due esponenti della Uil.
Ammortizzatori Digilio (Pdl)
«Il governo fa tanto «Sospiro di sollievo la Regione poco» per 2.000 lucani» PROBLEMA casa, il governo fa molto, la Regione poco: in sintesi questo il senso delle dichiarazioni di Franco Mattia, consigliere regionale del Pdl. Dice Mattia: «L'assessore alle Infrastrutture Loguercio, nel riferire di un atto di ordinaria amministrazione qual è appunto il provvedimento della giunta regionale della ripartizione tra i Comuni del Fondo Nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione relativo all'anno 2008, ha dimenticato di rilevare che con il Decreto Legge 185/2008 del governo vengono apportate alcune importanti modifiche tese al contenimento del disagio abitativo in sintonia con gli obiettivi del Piano Nazionale per la Casa. Un disagio che, ad esempio a Potenza, secondo dati dell'Osservatorio del Ministro delle Infrastrutture, può incidere tra il 14 e il 20 per cento del reddito medio mensile di una famiglia, per effetto di un costo mensile medio di 357 euro, che è tra i più alti dei capoluoghi di provincia». «Tra le novità del decreto governativo - aggiunge - l'aumento di 20 milioni di euro (misura una tantum, prevista per il solo 2009) del fondo destinato proprio agli aiuti alle famiglie a basso reddito per il pagamento del canone di locazione. Inoltre, altra novità particolarmente attesa dalle nostre famiglie e introdotta dal provvedimento anticrisi in riferimento ai mutui accesi con tasso variabile, è che il tetto non
potrà superare il 4%. La norma si applicherà ai mutui prima casa sottoscritti da persone fisiche fino al 31 ottobre 2008 e a quelli rinegoziati entro la stessa data, con un sistema di rimborso, da parte dello Stato, dell'eventuale parte eccedente. Altra novità è l' aggiunta di un comma che integra le disposizioni contenute nella legge sul “piano rivolto all'incremento del patrimonio immobiliare ad uso abitativo attraverso l'offerta di abitazioni di edilizia residenziale, da realizzare nel rispetto dei criteri di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni inquinanti, con il coinvolgimento di capitali pubblici e privati, destinate prioritariamente a prima casa”. E' stata inoltre confermata l'intenzione del Governo di concentrare una parte delle risorse derivanti dal fondo Fas (Fondo Aree Sottoutilizzate) nella realizzazione di infrastrutture, come stabilito nel piano europeo anticrisi, fermo restando il vincolo di destinare l'85% delle risorse alle Regioni del Mezzogiorno». Ed è stato, tra l'altro, stabilito uno stanziamento di 100 milioni di euro che saranno impiegati per l'avvio di interventi prioritari di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata di competenza regionale». Sulla Conferenza Regionale sulla Casa del gennaio scorso aggiunge: «Si è risolta in relazioni burocratiche».
UN SOSPIRO di sollievo per oltre 2.000 lucani gli ammortizzatori sociali decisi nell’accordo raggiunto tra Governo e Regioni: lo dice Egidio Digilio, senatore del Pdl. La questione riguarda quanti, al 31 dicembre 2008, risultano iscritti alle liste di mobilità e quanti in cigs. Dice Digilio: «Gli otto miliardi di euro da impiegare per misure anticrisi e a sostegno dei sistemi formativi devono essere ben spesi tenuto conto dei forti venti di crisi che spirano sull’apparato produttivo lucano. Le previsioni che gli uffici del ministero del Lavoro stanno studiando per la Basilicata, per il 2009, parlano di richieste di ammortizzatori in deroga in via di presentazione all’Inps per un migliaio di unità di lavoratori». «Per prepararsi ad affrontare il peggio - aggiunge - se il governo sta facendo la sua parte anche la Regione Basilicata deve fare fino in fondo la sua, liberando risorse provenienti dal Fondo Sociale Europeo e in generale indirizzando in maniera più efficace la spesa dei fondi comunitari a soccorso di quanti hanno perso il posto di lavoro. La Regione Campania ad esempio, rinunciando a qualche centinaio di corsi di formazione inutili e di conseguenza risparmiando qualche decina di milioni di euro, sta pensando di destinare 200 euro a lavoratore in cassa integrazione». «E’ una buona idea - continua - che dovrebbe creare qualche imbarazzo nella giunta regionale che in quanto a risultati sul fronte occupazionale dei Por non ha certo numeri positivi. L’accordo è destinato a produrre altri benefici sull’economia lucana per i provvedimenti contenuti che riguardano il Fas e l’esclusione dal Patto di stabilità degli investimenti legati agli eurofondi».
ECCO l’intervento di Aurelio Pace del Pd, all dibattito aperto dal vescovo Todisco, a Melfi nel corso dell'incontro con i rappresentanti degli enti locali. «SE I CORDONI della borsa si stringono, perché è vero: la grande crisi è arrivata, non è detto che quelli della società debbano continuare a lacerarsi. Se è vero che la storia umana è già inciampata in recessioni che ne hanno modificato il corso, è altrettanto vero che essa ne è uscita vittoriosa ogni qual volta ha risposto alle sollecitazioni dando il meglio di sé. Abiurando gli egoismi e la paura del proprio simile, aprendosi a due forme distinte e complementari di solidarietà: quella personale che fa da collante nel sistema sociale e quella istituzionale che è mattone del medesimo sistema. L'una rende sana e compatta la collettività, l'altra ne garantisce uno sviluppo giusto e stabile nel tempo. La orienta. Senza entrambi non si può costruire. Esempio di dualismo sano. Dal suo osservatorio privilegiato, fatto di contatto diretto e costante con la realtà del Vulture che ancora vede nei suoi talenti, FIAT SATA ed Indotto compresi, una possibilità per le sue famiglie e per la regione tutta, bene ha fatto Mons. Todisco nell'invitare, nonostante il presente sia a tinte fosche e la politica sia alle prese con una realtà di non facile gestione, la collettività ad uno sguardo sul futuro fatto di fiducia e di speranza. Una speranza, tuttavia, che, per non degenerare in pericolosa delusione, deve essere nutrita da azioni concrete, che rispettano la dignità umana e che non abbiano visuale e fiato corti, che creano nel tempo soluzioni ad un'emergenza diventata fin troppo familiare, tanto che vorremmo non farci più caso, nemmeno non fossimo abituati a camminare con i pesi alle caviglie. Invece, queste zavorre possono essere lasciate, una prospettiva diversa può essere tracciata. La crisi c'è: non è più un'ombra minacciosa alle nostre spalle, falcia più buste paga di quante finanziamenti a pioggia ed investimenti abbiano creato negli ultimi vent'anni di economia in questa regione, mette a dura prova le famiglie e mortifica le giuste aspirazioni dei giovani, che non riuscendo a trovare ossigeno nella propria terra sono costretti ad abbandonarla, schiaccia ai margini le fasce deboli. Ma le soluzioni esistono. Abbiamo tutti gli strumenti per cambiare il corso degli eventi. Penso alle risorse, che la Basilicata continua a dichiarare di avere ma che non mette realmente a sistema e soprattutto, alle royalties che non riversa mai abbastanza sull'emergenza occupazionale, immagino una rete formativa che va resa sempre più efficace perché non sia percepita come ammortizzatore sociale, bensì come reale chiave di accesso al reinserimento nel sistema produttivo, ad una classe dirigente in grado di identificare e aprire sbocchi sui mercati non influenzati dal collasso finanziario e percorribili dalle imprese regionali nel rispetto delle vocazioni territoriali. Penso ad una politica che misura l'effetto dei suoi risultati sul metro della crescita occupazionale reale. Penso ad uno scatto di reni possibile solo se contemporaneo e consapevole». Aurelio Pace membro assemblea reg. Pd
Nel piano di riorganizzazione, il lucano nominato al vertice dell’Agenzia
Metapontum Domani la presentazione del BiotecVerde
Territorio, Libutti nuovo direttore
Un parco per rilanciare l’agricoltura di qualità
POTENZA –E’il potentino Rocco Libutti, il nuovo direttore interregionale dell’Agenzia del territorio di Basilicata e Campania. La nomina è scaturita in attuazione delle disposizioni contenute nel decreto legge numero 112 del 2008 (convertito dalla legge numero 133/2008). Seguendo i principi ispiratori della nuova legislazione, infatti, l’Agenzia del Territorio del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha approvato un piano di riorganizzazione che prevede il riassetto delle strutture centrali, la riclassificazione e la conseguente modifica di assetto delle direzioni regionali e degli uffici provin-
ciali per un migliore espletamento delle funzioni statutarie. Di conseguenza, è stata istituita, tra l’altro, con decorrenza 1° marzo 2009, la Direzione regionale di Campania e Basilicata, con contestuale soppressione della Direzione regionale della Basilicata e l’istituzione dell’Ufficio provinciale di Potenza. Dalla Direzione Regionale Campania e Basilicata, affidata al Dirigente generale Libutti, dipenderanno, quindi, gli Uffici Provinciali di: Avellino, Benevento, Caserta, Matera, Napoli, Potenza e Salerno. Un attestato di merito per un lucano che si è distinto per capacità e spirito di servizio.
Rocco Libutti
PARCO del BiotecVerde a sostegno del sistema agricolo della fascia jonica metapontina: è l’obiettivo finale del progetto che verrà presentato domani alle 16,30 nella sede della Metapontum Agrobios. Il Progetto rientra fra «i nuovi strumenti - spiega il neoassessore Vincenzo Viti - di innovazione e ricerca applicata per le produzioni agricole al fine di supportare lo sviluppo delle imprese che, soprattutto nell’Area metapontina,
rappresentano un comparto basilare per l’economia regionale». E’ previsto nell’accordo quadro tra Regione Basilicata e Consiglio nazionale per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (Cra). Oltre a Viti ci saranno saranno l’assessore alle Attività Produttive Gennaro Straziuso, il presidente del Cra Romualdo Coviello e esponsabili di Cnr, Enea, Agrobios, Alsia e Distretto agroalimentare di qualità del Metapontino.
Domenica 15 febbraio 2009
15 Domenica 15 febbraio 2009
“Se dovessi chiedermi quanto costa una vita umana qui in Mozambico risponderei: 60 euro”. Questa testimonianza che apre il sito dell'associazione Basilicata-Mozambico, affida a poche, semplice, parole il senso di una sfida.: allontanare i minori della strada, ridurre le condizioni di miseria e precarietà in cui si vive in Mozambico e in tutte quelle realtà che si trovano nel limbo della fame e carestia. Missionari e volontari sono il braccio operativo di un impegno che trova proprio nel Materano e a Montescaglioso l'origine positiva. Nata ufficialmente il 31 marzo 2003, l'associazione presieduta da Antonio Tricase, rende omaggio all'opera del frate cappuccino contese, Rocco Luigi Gallipoli che dal 1959 fu missionario in Mozambico. A lui si deve anche la nascita della “Uniao General das Cooperativas (Unione Generale delle Cooperative) di Maputo, che gli valse il titolo di Commendatore dell'Ordine della Stella della Solidarietà della Repubblica Italiana. Tra i progetti che l'associazione sta curando ci sono "A scuola con me", “Il pozzo della casa Famiglia”, “Sos Villaggi”, “Villaggio Basilicata” e “Mamma discarica”. Il cuore grande si vede dai piccoli gesti e di piccoli gesti, in realtà come quelle in cui ha vissuto Padre Prosperino, ce ne vogliono molti per compiere una grande opera. Michele Marchitelli
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16 Viaggio a San Giovanni Rotondo Padre Pio fra devozione e credenze popolari Domenica 15 febbraio 2009
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Domenica 15 febbraio 2009
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SANTO tormento
DEL
di ANDREA DI CONSOLI
Padre Pio, vero nome Francesco Forgione (1887-1968), è probabilmente l'ultima “stazione” per chi ha percorso nella sua vita tutta la mappa della "via crucis" meridionalista. Dopo Fortunato, Dorso, Salvemini, Rossi-Doria, Di Vittorio, Carlo Levi, Scotellaro, infine c'è lui, Padre Pio. Lì dove non arriva l'illuminismo, lo sviluppo, le riforme, la cultura, lì, si direbbe, arriva lui, con i suoi miracoli, e con l'immensa speranza che è riuscito a infondere in milioni di persone. Ovviamente è una battuta, ma ha qualcosa di molto serio. I meridionali italiani ormai credono solo in lui; e in ogni casa del Sud c'è almeno una sua foto, o una piccola sua statuetta in bella vista. Prima di fare questo viaggio a San Giovanni Rotondo (in provincia di Foggia), ho letto molti libri sul frate di Pietralcina. Mi sono fatto l'idea di una persona eccezionale, con superiori poteri mentali e spirituali. Non saprò mai, però, e nessuno saprà mai, se Padre Pio fosse solo uomo (puro uomo), oppure una creatura legata con una parte di sé a Dio, al muto Dio dei monoteisti. Le dolorose stigmate che hanno tormentato Padre Pio per circa cinquant'anni (le ebbe dal 1918 al 1968, anche se negli ultimi due anni tendevano a guarire) continuano obiettivamente a impressionare studiosi e fedeli. Come mai ebbe stigmate alle mani, ai piedi e al costato? Come mai non guarirono, oppure, come sarebbe stato naturale, non andarono in cancrena? Io faccio parte di quella schiera di meridionali che né crede ciecamente, né tende a sminuire o a ridicolizzare con metodi di presuntuoso illuminismo uno dei fenomeni religiosi italiani più importanti del '900. Chi vuole capire il Sud, non solo deve tentare di decifrare la mente e la spiritualità di Padre Pio, ma deve anche osservare attentamente i milioni di fedeli che lo venerano a San Giovanni Rotondo, e nell'interno delle proprie case. Personalmente, non mi piacciono i miracoli. Non mi piacciono per due motivi: primo, perché creano una eterna, sottomessa fragilità; secondo, perché riguardano sempre e soltanto una parte del corpo dei fedeli. Non mi persuaderò mai di vedere una preghiera disperata disattesa e, al contrario, un'altra esaudita. A Cristo, preferisco Dio; al corpo, l'anima; ai miracoli, la triste sorte comune. Cristo in terra ha profondamente lacerato la teologia intorno al tema della “vera natura di Cristo”. E averci “regalato” il figlio di Dio (anch'egli Dio, in una misura a noi ignota) sotto forma di corpo, ha sicuramente avvicinato al Cristianesimo miliardi di persone, ma ha anche svilito il puro sentimento della fede, che, com'è noto, non ha bisogno, o almeno non dovrebbe avere bisogno di prove tangibili o visibili. Chi nella sua vita ha dimestichezza con le parole, sa bene che le parole sono imperfette, imprecise e limitate (sono deperibili come il corpo). Nel capitolo della Bibbia chiamato “Qohèlet”, si parla esplicitamente dei discorsi umani che rimangono, sempre, a mezz'aria. Le parole non riusciranno mai a dire veramente la verità delle cose e dei sentimenti; mentre la storia linguistica dell'umanità (Bibbia inclusa, sia detto con rispetto e con dolore) è la storia di un titanico abbozzo, di una summa narrativa e morale piena di contraddizioni e di ermetismi. Le parole, secondo me, sono solo un uno strumento che ci permette di raccontarci delle storie in attesa della verità, che è sempre la morte. E, in ultima analisi, se la verità è la morte, ne deduco che Dio abbia a che fare con la morte. Cioè, è probabile che l'impossibile nozione di Dio sosti proprio sulla soglia in cui un corpo è ancora presente, nonostante sia già morto, e a sé estraneo. Chiamiamo Dio, forse, quello che non sappiamo, e quel che non sapremo mai. Mi sono più volte chiesto se nel giorno della Resurrezione avremo memoria di noi, della nostra vicenda terrena. Me lo sono chiesto ben sapendo che più di una persona, pur ritrovando i propri cari in un altro tempo-spazio, non ce la farà a dimenticare l'orrore e l'offesa subita (mentre Dio era assente). Il Paradiso, se ci sarà, sarà la non-memoria, l'oblio. Se nel Paradiso ci saranno cose di questo mondo, il Paradiso non sarà mai un vero Paradiso. Ma che senso avrà un Paradiso che non sarà riscatto dei dolori terreni? Il riscatto, però, presuppone la memoria, e la memoria può essere un orrore senza consolazione e senza medicamento. Davvero l'avvento del Messia sarà la cura di tutte le offese? Non si tratta, a quest'altezza, di scegliere tra il bene e il male (o, almeno, non si tratta solo di questo); si tratta, più crudelmente, di scegliere tra domande estreme e finte
rassicurazioni. Quando ho deciso di mettermi in cammino verso San Giovanni Rotondo avevo tutte queste domande in mente, e anche la consapevolezza che avrei compiuto un atto estetico, quindi narcisistico. Mi sono messo in cammino mettendomi al centro della vicenda, ovvero dando, presuntuosamente, risalto alla mia condizione di confuso scrittore non credente. Sono partito, cioè, con la sensazione (in quanto scrittore) di essere al di sopra della mischia; di essere sì tormentato dalla mia condizione precaria e minacciata, ma di essere anche protetto dal mio stile e dal mio scetticismo intellettuale (pieno di belle parole della tradizione culturale occidentale). Sono partito, quindi, rimanendo al centro della vicenda. Neanche per un momento mi sono dimenticato di essere “io”, e di essere l'inutile protagonista di questo resoconto scritto. Sarebbe stato più giusto partire iniziando una sorta di dimenticanza del sé, ma purtroppo non ci sono riuscito. Una volta fu chiesto a Padre Pio di intervenire sulla salute dello scrittore Giovanni Papini. La persona che intercesse presso il frate, disse: “Le chiedo una preghiera a nome dello scrittore Papini, che forse lei conosce”. Padre Pio rispose: “Che saccio io di questo Papini!”Ebbene, mi offende intimamente, questa riposta. Padre Pio, che agiva sugli uomini per amore di Dio, non distingueva tra un uomo e l'altro. Poi Papini fu miracolato, e concluse la sua vita in maniera meno atroce; ma è come se fosse stato “miracolato” in quanto uomo comune, non in quanto scrittore. Allora io mi domando: l'essere scrittore non aggiunge e non toglie niente al nostro essere uomini? Purtroppo è così; siamo noi che abbiamo innalzato altari agli scrittori e ai filosofi, fingendo di non sapere che stavamo innalzando altari alla polvere (d'oro). Non era dunque Padre Pio a sbagliare nel dire “che saccio io di questo Papini!”; sono io a sbagliare nel credere che le menti degli uomini possano ancora alzarsi al di sopra della mischia mortale, magari strappando un segreto alla selva dei misteri. Sono partito una fredda mattina di gennaio, da Matera. Ho percorso in solitudine e in raccoglimento la Bradanica, una bella e larga strada lucana che attraversa piccoli rilievi e avvallamenti di terra, paludosi d'inverno e dorati di grano d'estate. Tutt'intorno c'erano centinaia di casupole e case coloniche diroccate e abbandonate. C'era vento forte, tanto che spostava la macchina. Il termometro della macchina segnava -1. Poi attraversai, immerso nella calma, paesi come Lavello, Palazzo San Gervasio, Melfi; finché non percorsi la strada che da Melfi porta dritta a Foggia, città che ho ben conosciuto in passato, e che questa volta mi è parsa triste e squallida. Da lì mi diressi verso Manfredonia, per poi giungere, verso l'ora di pranzo, ai piedi di San Giovanni Rotondo, per raggiungere il quale bisogna percorrere una strada piena di curve in salita. Subito notai un intensificarsi del traffico stradale, sia a scendere che a salire. Era sì domenica, ma il vento era fortissimo, e i gradi erano -2. Ma evidentemente chi ha deciso di pregare e salutare Padre Pio non teme gli ostacoli della meteorologia. Già questo mi ha fatto riflettere, ché il popolo meridionale cerca e trova ogni scusa plausibile pur di non andare a lavoro, oppure a una manifestazione politica o sociale. Sulla strada che mi portava verso San Giovanni Rotondo iniziarono a comparire i primi ristoranti pubblicizzati con cartelli sulla strada. Le parole che più ricorrevano erano: “Qui, modici prezzi”. Poi comparvero un “Oleificio Padre Pio”, e, addirittura, un “Prefabbricati Padre Pio”. Il traffico si fece sempre più intenso. Dissi a me stesso che avrei sopportato qualsiasi fatica, pur di fare tutto quello che mi ero prefissato di fare. Ebbi anche una sensazione, avvicinandomi al Santuario (e credo che questa sensazione capiti a molti nel momento in cui stanno per avvicinarsi a Padre Pio), ovvero la sensazione di essere entrato in un'altra “giurisdizione”, in cui si è visti e guardati dallo sguardo torvo del frate di Pietralcina. Sì, ci si sente osservati; o, perlomeno, si è assaliti dal dubbio che la propria unità identitaria e culturale possa essere sgretolata solo che Padre Pio lo voglia, magari con un gesto brusco della sua mano invisibile. “Tutto può accadere”, si pensa avvicinandosi a lui, e questa disponibilità è, secondo me, la vera natura dell'intimo cristianesimo degli scettici, ché, come ci ha insegnato Mario Perniola, accettare il rito è già mettere il mito nella possibilità di rivelarsi. Poi San Giovanni Rotondo mi fu davan-
ti, ma per andare al Santuario e all'Ospedale “Casa del sollievo” ci fecero svoltare a sinistra, e da lì in poi mi apparve, in un ammasso edilizio senza regole, e in un tumulto di non-stili abbastanza triste, il Grande Villaggio Turistico Padre Pio: centinaia di ristoranti e pizzerie (“alla brace”,“con forno a legna”,“a basso costo”,“pizza anche di giorno”, “primo+secondo+caffè 9 euro”, ecc.), e decine e decine di alberghi e pensioni (dal “Grand Hotel” alle pensioni disadorne, e con “televisore in camera”). Quando ho detto a mia madre che sarei andato a San Giovanni Rotondo, lei si è meravigliata; ma quando le ho detto che ci sarei andato perché volevo scriverci sopra, mia madre si è irrigidita, e ha chiuso l'argomento. Era come se mi avesse detto: “Le tue parole non servono a niente. Prega, piuttosto, perché Padre Pio aiuta tutti, anche te”. Mia madre ama Padre Pio. Ai tempi dell'Università, quando non mi facevo sentire per settimane e vivevo una triste bohème a Roma, mi lasciava immagini di Padre Pio nei libri che studiavo per gli esami. Io sorridevo, e per tenerezza davo un bacio a quelle immagini protettive. Ogni anno mia madre va, con un pullman pieno di fedeli organizzato al paese, a San Giovanni Rotondo (“se non ci vado, sto male” mi ha detto l'altro giorno). Qualsiasi cosa io faccia, a lei interessa poco; l'unica cosa che le sta a cuore è la salute dei familiari, e l'unità della famiglia. Quando torna da San Giovanni Rotondo, è rassicurata, perché ha pregato per tutti noi, e questo la immunizza dallo sconforto e dalla paura. Nella sua casa di Fratta, a pochi metri dal confine calabrese, in ogni stanza c'è un'immagine di Padre Pio. Di libri sul frate, invece, ce ne sono pochi: appena quello delle preghiere e delle massime. E' come se mia madre non avesse bisogno di documentarsi, di sapere come sono effettivamente andate le cose. Mia madre sa quel che deve sapere, e crede senza incertezze nella santità di Padre Pio. I libri sono chiacchiere, sono peccato, perché gli uomini non sono niente, e quello che sanno è solo sabbia negli occhi (capriole di asino). Avvicinandomi al Santuario e all'Ospedale, il caos aumentava. Le macchine procedevano a passo d'uomo; trovare parcheggio mi parve difficilissimo; un ragazzo con una giacca arancione, tutto scosso dalle raffiche di vento, faceva segno a noi guidatori che alla sua destra c'era un ristorante (il segno che faceva era quello di avvicinare le dita unite e chiuse alla bocca, nel gesto di mangiare). Mi guardai intorno, in alto, e m'immaginai questo petroso e inospitale luogo ai tempi in cui era vivo Padre Pio (ora, invece, questo luogo rientra in un preciso itinerario che alla Regione Puglia, trionfalisticamente, definiscono “itinerario del turismo religioso”). Qui il business è grande, ma cosa si può fare? Ovunque il business è grande: a Lourdes, a Fatima, a Czestochowa. Il vento era fortissimo, tanto che la macchina subiva piccoli sobbalzi. Dopo aver fatto un giro intorno al
Santuario e all'Ospedale, decisi di parcheggiare in un immenso garage “a piani” di cemento armato. Tariffa di sosta: 1 euro all'ora. Scesi dalla macchina e mi diressi verso “il luogo”. Ma sulla mia destra vidi uno slargo a U, pieno di “Alimentari” e di negozi con gadget di Padre Pio. Decisi di farmi un panino. Ma, quando mi rimisi in cammino, il troppo freddo e il troppo vento quasi m'impedirono di mangiarlo. La gente camminava piegata dal vento, con la testa in avanti, e respirava a fatica. Sulla mia destra, scendendo, vidi il Poliambulatorio della “Casa del sollievo”, e notai che il palazzo era dedicato a Giovanni Paolo II, il grande Papa polacco la cui morte ancora rimpiangiamo. Non considero Papa Ratzinger, Benedetto XVI, l'attuale Papa, un cattivo Papa; anzi, la sua rigidità e la sua freddezza mi ispirano fiducia. Ma non posso non ripensare a Giovanni Paolo II, al suo essere pienamente protagonista delle dolorose e collettive vicende del XX secolo. Pure, mi sovviene in questo momento uno dei discorsi più intensi e commoventi che un Papa abbia mai pronunciato, ovvero “Il discorso della luna”di Papa Giovanni XXIII. Potrebbe mai raggiungere tale intensità poetica il nostro Papa Benedetto XVI? Ne dubito; e lo dico con rammarico. Giovanni XXIII si affacciò da San Pietro sulla folla serale lì radunata per il Concilio Vaticano II (1962), e, acclamato a gran voce, fece un discorso improvvisato di pochi minuti, che poi prese il nome di “discorso della luna”. Si consideri che il Papa bergamasco, di umili origini contadine, aveva da pochi mesi scoperto di avere un cancro allo stomaco. Ebbene, si affacciò da San Pietro e, per la prima volta, accade che un Papa si rivolgesse direttamente alla luna piena (che si era affrettata a illuminare la folla lì radunata). Poi, in un crescendo lirico, ammise: “Il mio nome? Conta niente!” Fino all'esortazione finale, di fare una carezza ai bambini, tornando a casa, e di dire loro: “Questa è la carezza del Papa”. Senza dimenticare mai che il Papa, disse Giovanni XXIII, è vicino ai fedeli “nel momento della tristezza e dell'amarezza”. Ovviamente pensava anche a sé, il povero Papa malato, alla “tristezza e all'amarezza” di avere pochi mesi di vita. Tutto l'opposto, invece, di quel che disse Paolo VI a proposito di Padre Pio. Usò, addirittura, la parola “clienti” per indicare i suoi fedeli (e chissà in quale remota accezione malevola). Avevo due obiettivi, nella mia mente: visitare l'Ospedale “Casa del sollievo”, e osservare le spoglie “ricostruite” di Padre Pio. Domandai a un carabiniere piantonato davanti all'ingresso della chiesa se lì fossero visibili le spoglie del Frate. Mi disse di “sì”, e m'inoltrai. Non avevo nessuna emozione addosso, perché credo (ancora) nella assolutezza e nell'uguaglianza della morte degli uomini. Come scrisse Borges: “Ogni morto è la morte”. Quando mi fu davanti, chiuso in una
bara di vetro, con il volto di plastica perfettamente coincidente con l'immagine che di lui conosciamo, mi chiesi il perché di quella decisione, cioè di esporre al mondo intero il suo simulacro di polvere e di plastica. Decine di persone fotografavano con la macchina fotografica digitale, o con i cellulari, il volto tetro di Padre Pio, leggermente inclinato alla sua destra. Sostai qualche minuto davanti al sarcofago blindato, e poi me ne andai. Non mi aveva infastidito, vederlo così mummificato, però non mi aveva neanche colpito. Perché? Cosa ci si aspetta da un corpo così esposto? E' ovvio: che all'improvviso si muova, e che dia un segno. Tutti osservano la faccia “rifatta” di Padre Pio e intimamente pensano: “Ora si solleverà, ora accadrà qualcosa”. Ma per adesso, nulla è ancora accaduto, perché rimane il dato incontestabile che Padre Pio è soprattutto un uomo; e, come tutti gli uomini, è costretto a “riposare” in eterno. Entrando nella sala, tra l'altro, proprio mentre proiettavano un documento cine-televisivo sulla morte di Padre Pio (1968), e poi uno spezzone sulla riapertura, nel 2008, della tomba, mi si è avvicinata una donna che teneva sottobraccio la madre anziana. Le guardai il volto e vidi che aveva il naso e le labbra vistosamente “rifatti”. L'associazione mentale fu facile e immediata, e feci di tutto (invano) pur di trovare di cattivo gusto la mia spontanea associazione d'immagini. Uscii, e mi ritrovai di nuovo nella piazza. Il vento era fortissimo. Credo di non averlo mai vissuto, un vento così forte. Il vento gelido mi spostava in avanti, e questo non mi era mai capitato. Entrai, ma solo per ripararmi, in una libreria, e sfogliai alcune pubblicazioni sulla vita di Padre Pio (al quale hanno anche dedicato una casa editrice,
una rivista, una radio e una televisione satellitare). Comprai un libro sulle stigmate, e mi ritrovai di nuovo nel forte vento del Gargano. Decisi perciò di entrare nell'Ospedale “Casa del sollievo”, una struttura sanitaria immensa, fortemente voluta dal Frate, e che fu costruita a partire dal 1947, non senza rocamboleschi colpi di genio. Chiesi subito del reparto oncologia, perché adesso mi vedo costretto a pronunciare una parola importante nel culto di Padre Pio, ovvero la parola “tumore”. Al Sud ancora si ha difficoltà a usare parole come “cancro”, “neoplasia”, “metastasi”. Si dice, senza specificare, “un male brutto”, anzi, “'u male brutto”. La vita e il culto di Padre Pio sono costellate di guarigioni dal tumore. E nel Sud si teme il tumore come e più della peste. Ogni famiglia ha almeno una persona affetta dal “male brutto”, e ovunque si sente dire, erroneamente, che prima queste malattie non c'erano. Non è eclatante come a Lourdes, ma migliaia di persone con il viso terreo, e con i segni ancora invalidanti della chemioterapia, vengono a pregare Padre Pio affinché faccia il miracolo, e debelli per sempre la malattia. Al Sud è tutto un blaterare intorno al “male brutto”, subito connotato in senso religioso e superstizioso, ma prima del “male brutto”, purtroppo c'è la “vita brutta”, piena di gravi stanchezze, e di inutili euforie. Ma il cieco popolo meridionale vede solo l'epilogo, del “male brutto”; dovrebbe, invece, vederne l'inizio, quando si lucida il pavimento, credendo ottusamente che quel pavimento sia la volta del cielo. Padre Pio è solo l'ultimo riparatore, l'ultima spiaggia prima di abbandonarsi per sempre alle eccellenti cure della “Casa del sollievo”. E' come se l'Ospedale fosse il ripiego terreno per chi non ha avuto
business e preghiere
a pochi passi DAI MALATI
il dono del miracolo. Qui ci sono i non miracolati, purtroppo, “gli abbandonati”. A Padre Pio devono le eccellenti cure, ma non la guarigione. E' come se Padre Pio avesse sempre saputo l'imperfezione e la parzialità dei suoi interventi “divini”. Facendo costruire l'Ospedale, è come se avesse ammesso: “Il miracolo non è per tutti. Per i non miracolati c'è la scienza, le radiografie, la Tac, la chemioterapia, le operazioni disperate”. La gente prega e ringrazia, ma muore delusa, abbondata dal Santo di San Giovanni Rotondo, che ovviamente non può aiutare tutti quanti, sennò i fedeli meridionali lo darebbero per scontato, e trasformerebbero immediatamente la consuetudine delle grazie in un Ufficio Miracoli, con tanto di raccomandazioni, liste d'attesa e inefficienze varie. Sappiamo che tutte le malattie sono “curabili”, ma non tutte le malattie sono “guaribili”. Lì dove non arriva la guarigione miracolosa, arriva la cura all'avanguardia dell'Ospedale “Casa del sollievo”. “Figli e figliastri”, direbbe qualcuno; ma la miracolistica è atroce, chiama in causa l'intensità della preghiera e della fede, nonché le infinite possibilità dell'autoguarigione, sulla quale abbiamo poche informazioni scientifiche. Comunque, visitando il complesso ospedaliero, mi sono subito intrufolato al sesto piano, lì dove c'è il reparto di “Neurochirurgia”, ovvero il reparto del cancro al cervello. Ma dopo aver intravisto un ragazzo della mia età con la faccia nera e con un occhio rosso, mi sono spaventato, e subito mi sono diretto all'uscita, con un batticuore che mi stava sfiancando. Sulla faccia di quel ragazzo, Padre Pio non aveva compiuto nessun miracolo. Era un giovane ragazzo senza speranze, consolato e accudito da quella che mi parve la moglie, anche lei provata duramente dall'atrocità della malattia e dell'incertezza. Prima di rimettermi sulla strada del ritorno, mi sedetti su una panchina di pietra davanti alla “Casa del sollievo”. Nonostante il vento, accesi con difficoltà una sigaretta. Ero stanco, e non vedevo l'ora di andarmene. Non sopportavo più tutto quel dolore, e tutte quelle domande senza risposta. Mi chiesi: “Chi è, per me, Padre Pio?” Sicuramente era un tipico meridionale dell'interno detto “dell'osso”, cioè un uomo chiuso, sofferente, brutale, finanche sarcastico; un uomo “corporale”, che somatizzava, e che logorava il proprio corpo per i troppi pensieri e per le troppe emozioni irragionevoli; e poi un uomo plateale, estremo, collerico, fanatico, con una grande energia mentale. Ignoro la parte “ultraterrena” di Padre Pio, però lascio aperta la “possibilità”, perché troppe sono le testimonianze incerte e suggestive, e troppe sono le mie mancanze analitiche e conoscitive per dire una parola definitiva sul nostro Frate. Sicuramente c'era in lui una componente “magica”, e poi neurotica, per non dire psicotica (parlava da solo, dialogava con Gesù e con la Madonna). Era un guaritore, uno sciamano, uno che entiva cose lontane, e che sapeva, con la forza della mente e della fede, modificare la realtà, degli altri e di se stesso. Però rimane una zona d'ombra sulla quale non possiamo dire niente: le febbri a 48 gradi, le stigmate, i miracoli, lo scontro costante con il maligno, e tante altre cose. Lascio aperto lo spioncino, ma la porta rimane chiusa. Sì, è stato un incontro mancato quello mio con Padre Pio. Sono contento, anzi, di non essermi sottomesso a un siffatto “padre” ruvido, misterioso e capriccioso. Così mi rimisi in viaggio, finalmente sollevato dal caldo della macchina. Presi l'autostrada per Bari. Poi uscii allo svincolo di Andria, e mi diressi verso Castel del Monte, che visitai nel crepuscolo, e nella notte che sopraggiunse, e che mi ripagò di tutte le vischiosità della capricciosa e tetra santità di Padre Pio. Rimasi fino a tardi a discutere con una guida turistica e con un gruppo di visitatori sulla natura del Castello, e Sonfu dolce percorrere le stanze ottagonali discutendo di solstizi, equinozi, esoterismi e scienza medica. Mi rimisi in macchina, e mi diressi verso Matera, portandomi dentro il lucente mistero del Castello federiciano, che mi ripulì del tormento religioso vissuto nel vento violento di San Giovanni Rotondo. Poi, nella notte, dimenticai l'ossessivo e intrusivo volto luciferino di Padre Pio, il “santo meridionalista” della triste speranza.
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Domenica 15 febbraio 2009
La terza età corre fino agli 80 anni in condizioni di sufficiente salute fisica e mentale
L’esperienza La storia siamo noi
STORIA siamoNOI la
di ANTONELLA CIERVO “La vecchiaia è l'unico sistema che si sia trovato per vivere a lungo”, scriveva Charles de Sainte-Beuve. Un viatico che risulta quasi superfluo per i 301 iscritti all'Unitep, l'università della Terza età e dell'Educazione permanente. La parola d'ordine, tra le stanze della sede materana in via Cappelluti, è: memoria. Non bisogna perderla, ma soprattutto è necessario alimentarla. Nasce così l'evoluzione del concetto di terza età, trasformato da una società che tenta di dimenticare e isolare chiunque abbia i capelli bianchi, ma che dimostra di non essere assimilabile. La positiva caparbietà con cui l'Unitep progetta, organizza, svolge le proprie attività, indica una ostinazione che non è il finale tentativo di non essere estromessi dalla società. E' al contrario il segno della vitalità che non conosce età. «Ormai la terza età corre fino agli 80 anni - spiega in una sua relazione Antonio Pellecchia, presidente e iperattivo componente - in condizioni di sufficiente salute fisica e mentale, talchè non tanto si chiedono politiche di assistenza quanto, invece, condizioni di vita gratificante e di benessere se non addirittura di produttività. Sempre di più l'Università della Terza età diventa Università dell'educazione permanente, cioè di costante aggiornamento e adeguamento alle nuove condizioni di vita, per una partecipazione sempre più attiva e creativa». I soci dell'Unitep rifuggono, quasi sdegnati, l'immagine folcloristica e iconografica dell'anziano che riempie le sue giornate sulle panchine ai giardini o limita la sua attività all'accompagnamento a scuola dei nipotini. Viaggi di istruzione, teatro, approfondimento di temi come la sociologia, l'archeologia, la filosofia, sono gli impegni ai quali sono chiamati e a cui rispondono con straordinaria e profonda convinzione. Assistere ad un'assemblea dell'associazione è come fare un bagno nella giovinezza, ma non in quella perduta piuttosto in quella che non termina. Ad appassionare i vertici dell'Unitep è il territorio, inteso come comunità, a cui si rivolgono con attenzione e convinzione come dimostrano, ad esempio, i progetti: “Matera anni '50: un laboratorio di modernità” e “Interazione Terza età e giovani”. Nel primo caso si tratta della conclusione di un percorso in cui un periodo storico di grandi innovazioni e speranze è stato analizzato ed esaminato anche alla luce degli scarsi risultati che riuscì ad ottenere nella città, già provata dallo sfollamento dei Sassi. Il confronto diretto con i ragazzi, invece, è un ulteriore fase di un itinerario sociale e civile che mette a confronto due generazioni el e impegna nell'esame della natura e delle condizioni delle professioni di ieri e oggi. «Si potrebbe dire - scrive ancaora Pellecchia - che ad una città che apprende (o meglio che desidera apprendere) non corrisponde una città che insegna. Il concetto che vogliamo ribadire
è che, come in una scuola non ci può essere un alunno che apprende, se non c'è, di fronte un adulto che insegna allo stesso modo non ci può essere apprendimento in senso sociale e collettivo, se non c'è insegnamento altrettanto organizzato in forma diffusa e variamente articolata». Mentre ci si appresta al prossimo viaggio di istruzione, a Malta (che coinciderà anche con gemellaggio) si guarda con entusiasmo ai progetti che stanno per partire. A cominciare da quello che riguarda il “Viaggio nel Melodramma italiano, da Bellini a Mascagni” , un percorso che consente di percorrere la storia dell'Ottocento italiano attraverso la musica e il melodramma in particolare. “Edmondo De Amicis e il suo modello educativo cento anni dopo” ha, invece, il merito di coincidere con una vera e propria scoperta legata alla figura di Matteo Miraglia la cui storia si incrocia con quella del celebre scrittore e pedagogista e che, in Basilicata, rappresentò la parte più illuminata con le sue battaglie sindacali a difesa dei maestri e delle maestre per cui chiedeva un ruolo statale. Memoria vuol dire anche rileggere pagine della storia del nostro Paese e osservarle con lo sguardo di chi le ha vissute e oggi le può considerare patrimonio della crescita o esempio di un fallimento. Dall'Unitep l'osservazione è sempre obiettiva, a volte dissacrante, mai accondiscendente. Il 2008 ha segnato momenti di analisi profondo, attenti all'evoluzione storica che è partita, ad esempio, 60 anni fa con la Costituzione e che a Matera ha ospitato l'incontro con uno dei padri
DESIDERIO DI SAPERE
della Carta costituzionale, Emilio Colombo. «Ha saputo mettere in luce come la Costituzione repubblicana italiana, a 60 anni di distanza sia ancora tutta valida nei principi - prosegue Pellecchia - e nei valori perenni del dialogo, della democrazia, della giustizia, della libertà e della solidarietà. In quell'occasione, furono espresse e interpretate le tre anime che la ispirarono: la cattolica, la laica e la socialista. Il che fu garanzia e motivo dell'incondizionato consenso che la nostra Carta Costituzionale raccolse universalmente e raccoglie ancora oggi». Il concetto di tempo trova realizzazione in numerosi aspetti della vita quotidiana, in particolare quelli vissuti dalla terza età. Diventa necessario, quasi vitale, dunque, utilizzarne ogni segmento. Nasce anche per questo l'attività teatrale dell'Unitep, che rientra nei programmi didattici dell'associazione e che viene svolta dal Lello Chiacchio, attore e “padre” dell'associazione teatrale Skenè. Il progetto “Pirandellianamente in Basilicata” prende spunto da due novelle , “Notte” e “Se” ambientate a Matera e Potenza e che, attraverso la consulenza letteraria del prof. Giovanni Caserta e dei docenti (Chiacchio, Motola e Padula) si trasformano in utile strumento per conoscere a fondo l'opera dello scrittore e per respirare il clima delle due città lucane, ad un secolo di distanza. «L'opera potrebbe entrare nel circuito teatrale di Basilicata e potrebbe diventare occasione perché alcuni nostro soci - conclude Pellecchia - impegnati nella recitazione, possano fare utili e gratificanti esperienze oltre gli stretti confini cittadini. Contiamo di farcela».
Nel 1997 l’Unitep (Università della terza età e dell’educazione Permanente) d i Matera nasce con la finalità di contribuire alla crescita culturale e civile delle persone, con l’intento principale di rafforzare il loro inserimento sociale. Guardando al percorso dell’Unitep, si coglie una puntuale organicità nello sviluppo del programma che, di anno in anno, si andava ipotizzando. Tale programma. che ha avuto momenti veramente significativi, poggia su tre riflessioni principali: la ridefinizione del concetto di anziani; l’avvio della ricerca del e sul territorio; l’impegno a valorizzare la persona adulta anziana. In questi anni, caratterizzati da studi e continue verifiche sul reale, si ritiene di aver maturato un modello di servizio culturale prima inesistente, in un momento storico in cui la vita si è prolungata e molte persone adulte si trovano a vivere molti anni dopo la pensione dediderose di “sapere” e di “fare”. L’Unitep, attraverso la dedizione dei suoi dirigenti, docenti e personalità del mondo e delle cultura, ha conseguito risultati lusinghieri. L’Unitep intende continuare su questa strada, caratterizzata, tra l’altro, da una linea di rispetto per tutti e in piena libertà, consapevole com’è che si tratta di una strada per il consenso tra la comunità materana e l’affermazione della stessa associazione nel vasto campo culturale della nostra regione. Ai corsisti, ai docenti, ai collaboratori esterni formuliamo l’augurio di un buon e proficuo anno accademico, assicurando nel contempo il pieno impegno da parte della struttura dell’Unitep nell’organizzazione per affrontare le nuove in combenze rinvenienti dalla costruzione di un sistema di Eda (Educazione degli adulti) sia nazionale che europeo. Il presidente Antonio Pellecchia
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Paesaggi Dai Sassi di Matera alla Val Sarmento
le
TERRE che RACCONTANO di ANNIBALE FORMICA
Sono immerso nei colori antichi dei Sassi di Matera. Sto visitando i suggestivi angoli di un insediamento che sprigiona fascino ed emozioni. Vado, però, tra i rioni anche alla ricerca di un punto di vista, di un punto dal quale poter avvistare all'orizzonte in lontananza le campagne e il Pollino, da dove sono venuto. Avverto molto prossimi gli uni e gli altri luoghi, perché ritrovo in entrambi le origini della mia cultura arbereshe e le prime consapevolezze di avere come valore una montagna da vivere. Nelle vicende, che mi appartengono o che mi coinvolgono, c'è un rapporto costante di conoscenza tra me e le realtà, entro le quali le vicende stesse si svolgono. È un rapporto che mi tiene strettamente legato alle cose, ai fatti, al tempo. Se ne scrivo, se racconto, si crea un particolare pathos di vicinanza, di appartenenza, di storie che, anche inconsapevolmente, parlano di me, delle mie radici, del mio vissuto. Osservo, perciò, impressionato, mentre, in silenzio, minaccioso si avvicina il tempo in cui le nostre piccole comunità di montagna, addirittura minoranze etnico-linguistiche, scampate alla globalizzazione, ma non alla nostra ignavia, alla nostra incuria, al nostro abbandono, si avviano alla loro inesorabile scomparsa. Poi, come nei Sassi, noi o quelli che verranno dopo di noi, coloro che per primi cioè, avvertiranno il valore e il bisogno della civiltà scomparsa, correremo alla affannosa raccolta di segni, di tracce, di memorie per mantenere l'illusione di una storia che vorremmo continuasse, che non si spezzasse, che non si interrompesse mai. Continuo l'itinerario di visita, che mi porta nella Magna Grecia, a Siris, a Heraclea, a Metapontum. Partendo dagli ultimi resti dell'antica selva planiziale del Bosco Pantano di Policoro, dall'orizzonrte del mar Jonio al sorgere del sole, m'incammino con l'immaginazione lungo il fiume Sinni, i costoni panoramici di Pane Vino, i calanchi, il Santuario di Anglona e la Rabatana e gli aranceti di Tursi, le storiche ed apprezzate arance “a stacce”, produzioni locali di una volta. Proseguo, risalendo la vallata, per le antiche vie greca, romana e longobarda, attraverso una stretta gola, formata dalla forra fra il Monte Coppolo e il Monte Colombiano. Gli occhi e il cuore si fissano sulla rupe, che si affaccia a strapiombio sulle acque di quel tratto di fiume e sui resti del Castello dell'antica Favale, oggi Valsinni. Dalle mura di quel Castello gridava disperata, più di cinquecento anni fa, Isabella Morra, uccisa a pugnalate dai fratelli, che le hanno tolto l'amore per la vita, per la natura osservata dalla sua prigionia e per la poesia, nella
quale riversava il suo lamento, il suo dolore: “…torbido Siri, del mio mal superbo, or ch'io sento da presso il fin amaro, fa tu noto il mio duolo…”. Appena dopo la confluenza del Sarmento nel Sinni, cominciano a stendersi gli argillosi fianchi, che portano alle terre della Val Sarmento, dell'antico Stato di Noia. E in poche decine di chilometri la vallata si addentra nel versante nord orientale della catena montuosa che sale alla cima del Dolcedorme, a 2266 metri, dalla quale l'orizzonte si schiude sulle spiagge del Golfo di Taranto, sulla pianura del Metapontino e sull'intero litorale jonico dalla penisola salentina alla costa calabrese. Su questo itinerario mare-monti lucano fa da richiamo, con la sua struttura fisica e con la sua rilevanza scientifica, il Parco Nazionale del Pollino: un mondo naturale e culturale fatto di rarità botaniche, geologiche, morfologiche, di bellezze paesaggistiche, di diversità forestali, vegetazionali, faunistiche, biologiche, ecologiche. Le vette, alle quali la Val Sarmento accompagna la salita, si stagliano maestose sulle pendici, che dal Casino Toscano, da Pietra Castello, da Lago Duglia, da Casa del Conte e dalla Gola della Garavina degradano lentamente
verso valle, coprendosi di rocce, di fossi, di fiumara pietrosa, di boschi e di prati multicolori. Mi attardo sulle tracce di una storia locale millenaria, segnata qui e là da rinvenimenti archeologici di età greca e romana, da resti di complessi insediativi e difensivi, come l'acropoli con la sua cinta muraria della città lucana sul Monte Castello di Cersosimo, da necropoli e sepolcreti, da tracce del movimento monastico basiliano, come il Santuario della Madonna della Stella di San Costantino Albanese, da molini ad acqua, dalla “banxhurna”, la peonia selvatica del Monte Carnara di San Paolo Albanese. Mi fermo, infine, in mezzo ai campi e lungo i vecchi sentieri. Anche più a valle, dove la natura e l'uomo intrecciano in modo più stretto e più intenso i loro destini, i luoghi di approdo sono densi di amenità e di attrattive. È l'ambiente coltivato da quella mano ispirata dalla antichissima sapienza contadina del posto; è l'ambiente, dove l'uomo, docile e conciliante con la natura, è ancora presente con i suoi tradizionali lavori; mantiene la sua dimora abituale; solca i suoi ari-
di campi con l'aratro tirato dai buoi; coltiva i suoi terreni con i vecchi attrezzi dell'agricoltura di pura sussistenza familiare; pascola greggi di capre e di pecore; intaglia pezzi di legno per gli utensili domestici e intreccia cesti di selci; alleva il maiale, i conigli, il pollame; produce ricotte e formaggi, salsicce, soppressate, prosciutti; semina, concima, diserba con la zappetta, miete e trebbia sull'aia il grano, l'orzo, l'avena; pianta ortaggi, legumi, lattughe, patate, peperoni e diavolicchi; fa il pane in casa nel forno a legna; talvolta festeggia attorno al focolare tra un bicchiere di vino e un altro, suonando la zampogna, la surdulina o l'organetto e danzando la tradizionale tarantella descritta dal viaggiatore Norman Douglas: “in cui l'uomo volteggia con atteggiamenti fauneschi di invito e schioccar di dita, mentre la donna sfugge all'invito con occhi bassi”; cura la manutenzione della sua casa in pietra e del tetto in coppi; vive la sua secolare armonia con il territorio, usando le risorse che la natura gli mette a disposizione senza distruggerle, ma costruendo un paesaggio agrario a misura della sua cultura e della sua dimensione ecologica. Contrade come “Scazzariello” di Noepoli, “Conserva” di San Costantino Albanese, “Casa del Conte” di Terranova di Pollino rappresentano sistemi ambientali anch'essi di forte attrattiva per una fruizione pronta a fare incontrare e a coinvolgere la cultura della città, della “civiltà delle macchine” e delle tecnologie avanzate del terzo millennio con la cultura agricola, pastorale, montanara. Fanno da ristoro completo i paesi, i vecchi insediamenti degli abitanti della Valle, dove vivono le comunità locali con le loro storie e i resti delle loro preesistenze, degli edifici storici, artistici, monumentali, delle architetture spontanee, delle case di pietra. Sono i centri storici dei piccolissimi paesi di Cersosimo, Noepoli, San Costantino Albanese, San Paolo Albanese, Terranova di Pollino, con le viuzze, i selciati, gli angoli, gli scorci, gli slarghi, le piazze, i sagrati delle chiese parrocchiali, i ballatoi e le scale esterne di accesso alle abitazioni, i portali, gli stipiti, gli arredi, i fregi, i decori in pietra, le balconate e le ringhiere in ferro battuto, i portoni in legno. Tra i resti materiali della cultura locale, i manufatti e gli oggetti dell'artigianato artistico tradizionale, e tra gli usi e i costumi, le feste popolari, le lingue e i dialetti e i riti di antichissima origine, si completa una condizione di vita, altrove scomparsa, alla quale io non saprò mai rinunciare.
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Domenica 15 febbraio 2009
Il personaggio Floriano del Zio, primo deputato lucano
Ancora oggi continuiamo a dare ai parlamentari l'appellativo di “onorevole”. Un'abitudine da abbandonare giacché i tempi in cui l'attività parlamentare veniva svolta solo “per onore” sono ben lontani. Un esempio per tutti Floriano Del Zio, nato a Melfi nel 1831, ed uno dei primi deputati della regione. Egli giunge al Parlamento dopo una lunga attività di professore di filosofia, ma anche di grande patriota che si batte dalla prima ora per l'Unità d'Italia e Roma Capitale, tanto da intessere stretti rapporti con Mazzini e Garibaldi. E sarà proprio lui, nella cattedrale di Melfi, a proclamare, il 30 agosto 1860, l'Unità della nazione, dopo un solenne “Te Deum”, intonato da tutto il Capitolo della chiesa. Altrettanto intensa la sua attività filosofica che lo porterà ad essere anticipatore del nuovo pensiero, che si ispirava ad Hegel, del quale era fervente sostenitore. Fra i suoi scritti, “Intorno alla definizione della Logica”. Molti altri resteranno inediti e saranno donati, alla sua morte, alla Scuola di Filosofia dell'Università di Roma. Nel 1862 De Sanctis lo nomina docente di filosofia al liceo di Cagliari. Seguirà nel 1865 il classico di Ferrara e, per ultimo, è nominato docente all'ateneo di Pisa. Ma quest'ultimo incarico non avrà inizio perché designato alla candidatura di deputato per l'area Melfese. Sarà eletto con largo suffragio, ma Del Zio rimane perplesso ed indugia ad accettare la carica. In lui il rammarico di lasciare l'insegnamento, per lui tanto congeniale, ma soprattutto il timore di rinunciare al suo unico introito di professore, non essendovi, appunto, all'epoca emolumento alcuno per i parlamentari. Sarà il Ministro Natoli a rassicurarlo ed impegnarsi a trovargli “il modo per sopperire ai suoi bisogni”. Purtroppo la promessa non sarà mantenuta e tutta la vita di Floriano Del Zio sarà una lotta per la sopravvivenza. Nel limite del possibile sarà aiutato dai suoi familiari. Il suo mandato avrà inizio a Firenze, nel Palazzo Vecchio, sede del Parlamento dell'epoca. Nonostante le tante difficoltà egli resterà al suo posto primo in difesa della sua terra e poi per portare a termine la sua missione in favore di Roma Capitale. E rimarrà parlamentare sino al maggio del 1880, quando al suo posto sarà eletto Giustino Fortunato. Breve la pausa poiché nel giugno dello stesso anno sarà chiamato al collegio di Tricarico, in sostituzione di Francesco Crispi, dimessosi. E così ancora una volta scenderà in campo per operare in favore della sua terra. Nel 1891, su proposta del Ministro Nicotera, sarà incluso fra i Senatori a vita del Regno. Del Zio rifiuterà la nomina ma alla fine cederà alle insistenze del Ministro, che in un telegramma gli co-
dal GOVERNO all’OBLIO di FRANCO CACCIATORE municherà di ritenere il rifiuto come personale offesa. Il suo principale impegno sarà la realizzazione della prima linea ferroviaria lucana. La sua battaglia inizierà proprio all'indo-
mani del suo incarico parlamentare, il 14 maggio 1865, con un'istanza al governo, alla quale si uniranno 65 colleghi, e si protrarrà sino al settembre del 1897, quando l'intero tratto Santa Venere - Potenza
sarà completato. Ma la storia, prima di giungere a questa conclusione, sarà davvero infinita. Fatta di promesse, di impegni non mantenuti, di costituzioni di comitati e di agitazioni. Di un tracciato
governativo che escludeva completamente il Melfese e avrebbe dovuto fare scalo a Vaglio o Baragiano. Ci vorrà l'intuito e l'opera disinteressata dell'ingegnere Michele Mancini, cugino di Del Zio, per capovol-
gere la situazione con un suo progetto che annullerà quello dei tecnici governativi. Forte l'opposizione ma alla fine, grazie all'opera incessante di Del Zio, supportata successivamente,in modo altrettanto deciso, da quella di Giustino Fortunato, il governo con decreto del 27 maggio 1884 sancirà la realizzazione della linea ferroviaria lucana e ne designerà il tracciato, come da progetto Mancini: Santa Venere - Melfi - Rionero - Atella - Avigliano Potenza. I lavori si protrarranno per ben tredici anni con un primo tratto (Santa Venere - Rionero) inaugurato nel nell'agosto del 1892 e il successivo, sino a Potenza, nel settembre del 1897. In occasione di quest'ultima cerimonia inaugurativa il Ministro Branca appellerà Del Zio come “il vecchio veggente della leggenda della ferrovia Ofantina”. E Fortunato annotava: “Quello che provincia e Governo non seppero fare, fu compiuto…da un uomo solo, Michelangelo Mancini, il cui nome, nell'animo delle popolazioni del Melfese non vada mai più scompagnato da quello dell'Onorevole Floriano Del Zio”. Nel 1904 vinto dall'età e dai malanni ritorna nella sua Melfi. Ma il 30 novembre del 1912 nonostante le sue precarie condizioni di salute siederà di nuovo sugli scanni del Senato. Non se la sentirà di mancare ad un impegno di portata storica, la partecipazione ai lavori di Palazzo Madama per la votazione della “Pace di Losanna” fra l'Italia e la Turchia, al fine di porre termine alla guerra di Libia. Nell'aprile del 1913 in occasione del suo 82^ compleanno viene acclamato Presidente Onorario del Fascio Lucano come uno “dei più rari ed intemerati figli della Lucania” per “l'integrità ed operosità della sua vita pubblica, l'austerità e frugalità della vita privata, il forte ingegno, la nobiltà dei sentimenti patriottici”. Sarà questo l'ultimo tributo al grande vegliardo. Il 1° febbraio 1914, nella Roma, come da lui agognata, Capitale d'Italia, avrà termine la sua insostenibile lotta terrena per la sopravvivenza. Del Zio sarà costretto a vivere con la sola irrisoria pensione di professore, per essersi il Governo rifiutato di integrarla con un ulteriore vitalizio, da lui richiesto. A Melfi a ricordare Del Zio una via cittadina ed un monumento, opera del noto scultore romano Vito Pardo. Addirittura a visionare l'opera durante la lavorazione, come si vede in una cartolina dell'epoca, sarà il Re Vittorio Emanuele III, che parteciperà alla sua realizzazione con una cospicua somma, che si andrà ad aggiungere a quella della popolazione di Melfi. Sul monumento questa l'epigrafe: “Deputato al parlamento/ Senatore del Regno/ Patriota - Filosofo Maestro/Vissuto in austera povertà/la patria memore e grata” Una cronaca questa davvero di altri tempi, quando il parlamentare poteva ben godere del titolo di “onorevole”.
Economia Italia / Mondo 21 Imprenditori sulla stessa linea dei sindacati: servono risorse e riforme strutturali Domenica 15 febbraio 2009
Marcegaglia: «Rischio povertà» L’allarme del numero uno di Confindustria: «Bisogna fare di più» di ANDREA LONGO
Prestito imminente
ROMA - «C'è il rischio povertà. Ma anche quello di perdita del patrimonio dell'impresa. Bisogna fare di più». Imprese e sindacati hanno ritrovato l'unanimità nel reclamare dal governo uno sforzo adeguato al drammatico sviluppo della congiuntura economica. La Confindustria ha lanciato l'allarme su una crisi che «si sta propagando in modo impressionante». E la leader degli imprenditori, Emma Marcegaglia, condivide molte delle affermazioni della Cgil, compresa quella della necessità di interventi più incisivi per combattere la recessione. È quel che chiedono anche Cisl e Uil. Il governo non è stato fino ad ora in grado di portare avanti un piano di rilancio serio, è molto indietro rispetto a quanto hanno fatto gli altri Paesi, ora deve dare risposte «adeguate». Più soldi ma anche riforme strutturali sono la ricetta della Marcegaglia, che intervenuta alla presentazione delle proposte del Pd, ha delineato una situazione dell'economia a tinte fosche. «È una crisi che ormai affonda le sue radici nell'economia reale - ha osservato - ed è vero che se fino ad oggi ha interessato solo i beni durevoli ormai riguarda tutti i prodotti e tutti i settori». Non si può pensare però di stanziare più risorse senza mettere mano alle riforme strutturali, che rendano i nostri conti pubblici credibili e sostenibili nel futuro. Occorre cominciare
Arriva un miliardo di credito per la Fiat
Emma Marcegaglia
dalla riforma delle pensioni, priorità va data agli ammortizzatori sociali e alle necessità di liquidità delle imprese, per agire poi sulla concorrenza con le liberalizzazioni e con il taglio della spesa pubblica improduttiva. Tra le questioni urgenti da risolvere - ha ribadito la Marcegaglia - c'è appunto l'accesso al credito per le imprese: oltre ai Tremontibond bisogna pensare ad un fondo di garanzia sul modello tedesco. Non solo. Ci sono poi quei 70 miliardi di crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione che «sono una vergogna nazionale». Ma non basta. Bisogna che tutti spingano perché al G20 di aprile vengano date soluzioni chiare per risolvere la crisi finanziaria. Fino
a quando non sarà chiaro quanti titoli tossici ci sono in circolazione i piani di intervento e gli incentivi non possono funzionare. In sintonia con le conclusioni del G7 la Confindustria ha chiesto infine un maggiore coordinamento a livello Ue per combattere il protezionismo, di cui sta diventando paladino il presidente francese Sarkozy. All'indomani della manifestazione a Roma in cui hanno sfilato tute blu operai e statali - e che secondo il ministro del Welfare Sacconi si è rivelata un insuccesso anche se ha avuto l'adesione degli ex Ds e della sinistra radicale - la Cgil di Guglielmo Epifani deve fare i conti con una frattura ormai irreversibile con Cisl e Uil e con gli attacchi del governo . Ma non è isolata,
BORSA
to a dire che invoca il debito pubblico per non mettere sul tavolo maggiori risorse, invece occorrono azioni di stimolo per fare salire il Pil: se non teniamo alta la ricchezza che produce il Paese salirà il debito. Positiva l'iniziativa del Pd anche per il leader della Cisl Raffaele Bonanni: «si prende un'iniziativa, la si mette a disposizione delle parti sociali perché si apra un confronto trasparente». Così secondo Bonanni - dovrebbe fare il governo che «ha tante più colpe quanto più grave è la crisi». Per Luigi Angeletti , segretario della Uil, la colpa dell'esecutivo è quella di avere «troppa paura». La Confcommercio infine ha esortato ad una politica di bilancio più espansiva che si accompagni però a riforme strutturali.
CONSULENZA FISCALE
a cura di MASSIMO PRUDENTE
a cura di PASQUALINO PONTESI Dottore commercialista
Mercati ancora incerti IN quest'ultima seduta della settimana non è mancata l'incertezza per le Borse europee che dopo il calo della vigilia, hanno imboccato da subito la strada dei guadagni. Passano le settimane ma la situazione per i mercati azionari internazionali sembra rimanere sempre la stessa, ricalcando un po' lo scenario già visto nell'ultima parte del 2008. Le Borse, infatti, faticano a mettere a segno una decisa ripresa, nonostante stiano cercando di appigliarsi a qualsiasi elemento che possa riportare un po' di entusiasmo. Anche gli ultimi provvedimenti in aiuto dell'economia, specie in America, non stanno sortendo per ora l'effetto sperato, e se si prescinde da qualche sporadica reazione positiva, non sono ancora in grado di ridare vitalità ai mercati. Gli indici del Vecchio Continente sono stati costretti a muoversi a passo di gambero, con il Cac40 che ha chiuso in progresso di oltre un punto, il Dax30 si è accontentato di un frazionale rialzo dello 0,13%, mentre è andata peggio al Ftse100 che ha ceduto lo 0,3%. L'Europa sta scontando una severa recessione i cui effetti, però, non si sono ancora materializzati del tutto. In questa direzione non è da escludere un flusso di notizie negative sul fronte macro nel corso dei prossimi mesi, anche se si da poco credito al rischio di una depressione, che potrà essere evitata in virtù degli interventi straordinari di politica fiscale e monetaria. Conclusione positiva a Piazza Affari dove l'indice S&P/Mib si è fermato a 17.731 punti, in salita dello 0,35%, a meno di 100 punti dai minimi segnati a 17.648 punti. La tenuta di quest'ulti-
perché megafono di un multiforme disagio sociale, ed è decisa ad andare per la sua strada. Prepara la megamanifestazione del 4 aprile, convinta che portando in piazza lavoratori e pensionati costringerà il governo a cambiare politica. Ieri Epifani è tornato a contestare il basso profilo assunto dall'esecutivo di fronte a tale emergenza, ha fatto notare che ovunque i capi del governo affrontano la crisi in atto con il consenso dell'opposizione e delle parti sociali e ha detto di condividere la proposta del Pd, perché «tenta di affrontare la crisi con un progetto d'assieme e perché cerca di dare stimolo alla domanda e di sostenere i redditi». Al ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha manda-
È QUESTIONE di pochi giorni per la firma della linea di credito bancaria per il gruppo Fiat. Allo stato delle trattative il prestito dovrebbe essere di 1 miliardo di euro. Intesa Sanpaolo e Unicredit vi dovrebbero partecipare con 400 milioni ciascuna. Dovrebbe mettere invece 200 milioni Calyon, la banca 'corporatè del Credit Agricole. La notizia, anticipata dal Messaggero, trova conferme. Si tratta di una linea di credito cui Fiat non attingerà nell’ immediato, bensì in caso di necessità. Un paio di settimane fa il presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, Enrico Salza, aveva detto che l'operazione era «quasi pronta». «Abbiamo tutto l’interesse – aveva spiegato – a mettere l’azienda nelle condizioni di avere più tempo per riflettere sulle prossime mosse dell’ amministratore delegato». È “importante accompagnare il gruppo Fiat», aveva detto pochi giorni prima l’ad di Unicredit, Alessandro Profumo. «Siamo stati sempre vicini all’azienda e ai suoi progetti», ha spiegato dal canto suo l’ad di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera.
mo livello, che ha già dimostrato in altre occasioni la sua efficacia come area supportiva di rilievo, permetterà al nostro indice di tentare un nuovo rimbalzo. Un movimento simile sarà avvalorato, soprattutto, dal superamento dei 18.000 punti, che aprirà le porte all'area dei 18.500 prima e dei 18.700 da cui è partita la gamba ribassista che si è sviluppata nelle ultime sedute. Il quadro grafico rimane estremamente fragile e solo il ritorno sopra 18.750 consentirà agli acquirenti di riprendere il mano le redini del mercato. Eventuali discese al di sotto dei 17.500 punti, invece, saranno da leggere molto negativamente perché getteranno le basi per un rapido ritorno sui minimi in area 17.000/16.700. In caso di raggiungimento di tale fascia di prezzo, sarà proprio qui che si giocherà la vera partita del mercato, perché si vedrà se l'indice riuscirà a ripartire subito da questo livello o se invece la bucherà e si candiderà a nuove e più significative flessioni. Lunedì attendiamo la reazione dei soli mercati europei all'approvazione del Congresso statunitense del piano di stimolo all'economia da 787 miliardi di dollari, in quanto Wall Street rimarrà chiusa per la festività del President's Day e rientrerà regolarmente agli scambi martedì. Di conseguenza lunedì non ci saranno dati macro da seguire né eventi sul fronte societario Usa, e questo porterà con ogni probabilità ad un minor volume di scambi sulle Borse europee che potrebbero registrare oscillazioni più contenute del solito.
La comunicazione Iva 2009 LA maggior parte dei titolari di partita Iva deve presentare la comunicazione annuale dei dati Iva richiesta dalla normativa Ue. Un modello privo di calcoli e contenente soltanto notizie relative al 2008. La compilazione Il modello è disponibile sui siti www.agenziaentrate.gov.it e www.finanze.gov.it ed è composto da due pagine. La prima riguarda l'informativa relativa alla solo privacy, la seconda è invece riservata ai dati del contribuente e ai dati generali riguardanti le operazioni effettuate nel 2008, comprese quelle del periodo ottobre/dicembre contribuenti trimestrali per evidenziare l'Iva a debito o a credito relativa all'intero periodo d'imposta. Nel campo 1 del rigo CD1 va riportato l'ammontare complessivo, al netto dell'Iva, di tutte le operazioni attive rilevanti ai fini Iva effettuate nel 2008, annotate nel registro delle fatture emesse o dei corrispettivi o comunque soggette a registrazione. Non vanno indicate, invece, le operazioni esenti. Nel rigo CD2, va indicato l'ammontare complessivo degli acquisti, al netto dell'Iva, annotati o soggetti a registrazione nel 2008 sul registro degli acquisti,
compresi quelli con Iva indetraibile. Per le operazioni attive e/o passive, non imponibili, esenti e/o intracomunitarie di beni occorre specificarne il relativo importo nei campi da 2 a 4 dei righi CD1 e CD2. Infine, nei righi CD4 e CD5, va indicato, rispettivamente l'ammontare dell'Iva dovuta, relativa alle operazioni effettuate nel 2008 e l'importo complessivo dell'Iva detraibile del 2008. La differenza tra questi due righi, consente di determinare l'Iva a debito o a credito del 2008, da indicare nel rigo CD6. Gli esonerati Non devono presentare il modello di comunicazione Iva le persone fisiche che nel 2008 hanno avuto un volume d'affari inferiore o pari a 25.822,84 euro anche se tenuti a presentare la dichiarazione annuale Iva. Sono altresì esonerati le associazioni sportive dilettantistiche, i produttori agricoli che nel 2008 hanno realizzato un volume d'affari non superiore a 7.000 euro, i soggetti residenti fuori dall'Unione europea che effettuano attività di commercio elettronico, chi è sottoposto a procedure concorsuali e chi per il 2008 non ha l'obbligo di presentare la dichiarazione annuale. L'esonero spet-
ta anche a chi ha scelto di operare nel nuovo regime dei “minimi” introdotto dalla Finanziaria 2008. La presentazione La comunicazione Iva va presentata entro il 2 marzo 2009 esclusivamente in via telematica direttamente dal contribuente o tramite un intermediario abilitato. Una volta effettuato l'invio, gli uffici rilasceranno una comunicazione che attesta l'avvenuta presentazione. Se, invece, si presenta ad un intermediario abilitato questi dovrà rilasciare l'impegno datato e sottoscritto a presentare in via telematica i dati contenuti nella comunicazione. Entro trenta giorni dalla scadenza, dovrà poi consegnare al contribuente l'originale della comunicazione Iva che ha trasmesso unitamente alla comunicazione della Agenzia delle Entrate che ne attesta l'avvenuto ricevimento. Per l'omessa comunicazione o per dati incompleti o inesatti si applica la sanzione da 258 a 2.065 euro. Per rettificare o integrare una comunicazione già inviata non è possibile utilizzare il ravvedimento operoso tuttavia, in caso di errori, i dati definitivi dovranno essere correttamente indicati nella dichiarazione annuale Iva.
Agricoltura
22 •Domenica 15 febbraio 2009
Quant’è buono il latte d’asina Secondo la comunità scientifica è il sostituto numero uno del latte materno nell’alimentazione del bimbo di FRANCESCO LA REGINA SARANNO di più, molto di più, ma dall'Associazione Allevatori di Potenza in base alle richieste pervenute da parte degli allevatori per la emissione dei “Passaporti”, un vero e proprio certificato di esistenza in vita degli animali, l'asino nella nostra regione sembra raggiungere le duecento unità. La stragrande maggioranza degli animali risiedono in provincia di Potenza e in maniera particolare nel territorio del Lagonegrese. L'asino, siamo abituati ad accostarlo alle fatiche degli uomini della terra. Sostituiva la macchina tanto tempo fa, insieme al mulo era lo strumento più prezioso per un lavoratore della terra. Quando moriva un asino, veniva meno un punto di riferimento, era un vero e proprio lutto per la famiglia, perché oltre alla perdita di un fattore produttivo, era l'attaccamento vero e proprio dell'uomo all'animale, era come perdere un componente della famiglia, una vera e proprio dipartita. Già dai tempi di Erodoto e siamo nel quinto secolo Avanti Cristo, l'uomo scopri che oltre all'insostituibile lavoro da soma, questo animale, chissà perché stranamente accostato all'ignoranza, possedeva nel latte prodotto capacità terapeutiche e nutrizionali di altissimo pregio. Oggi, la comunità scientifica accredita grandissima importanza la latte di asina e sostiene che è il sostituto numero uno del latte materno. La composizione chimico nutrizionale del latte di asina, essendo sovrapponibile a quello materno per componenti relative alla presenza di lattosio, proteine e residuo secco, fa di esso l'elemento base per la cura di poliallergie alimentari. Il profilo ipolipidico, poi, con esplicito riferimento agli acidi grassi insaturi della serie omega-3 ed omega-6, concorrono ad evitare i rischi legati alle malattie cardiovascolari e, grazie alla presenza di siero proteine diventa un alleato preziosissimo del sistema immunitario. Non solo, le vitamine e il lattosio presenti rendono il latte d'asina particolarmente indicato nella alimentazione degli anziani scongiurando i pericoli legati alle osteoporosi. Anche il mondo della cosmesi, grazie al latte di asina, ha creato un mercato in continua evoluzione. Da uno studio universitario effettuato dalla dottoressa Rosanna Paolino, si può calcolare che da un'azienda di media superficie, con circa 50 capi e la trasformazione cosmetica, se fatta in conto terzi, produce un utile netto di poco inferiore ai 40mila euro all'anno. C'è inoltre da aggiungere che in Italia so-
no davvero pochi gli allevamenti di asino e pertanto varrebbe la pena attivarsi in questo senso. Qualche timido tentativo di incentivazione fu attuato anni fa dalla Regione Basilicata, ma restò solo un tentativo. Oggi con le direttive sulla biodiversità si potrebbe davvero pensare al decollo di una attività che potrebbe creare interessanti sbocchi di mercato. In Basilicata, l'unica azienda che si occupa di produzione e commercializzazione del latte di asina porta il nome di “Sagittario srl”. La struttura è situata in Contrada Cesinelle, nel comune di Lauria, siamo nel Parco nazionale del Pollino. I dati in nostro possesso, non ammettono repliche: è una delle aziende più affidabili in fatto di igiene e salubrità e si posiziona ai vertici nazionali in questo segmento. Il fieno è alla base dell'alimentazione di questi animali, che integrano con prodotti tutti naturali e senza aggiunte di componenti chimiche. Il loro habitat naturale è una vasta superficie sulla quale pascolano e rendono lo scenario unico, magnifico, che varrebbe la pena filma-
re.. I loro ricoveri sono delle stalle concepite in modo da assicurare le migliori condizioni igieniche. Gli equidi sono in prevalenza di razza ragusana e martinese. Cinquanta asini, uno spettacolo unico che abbinato allo scenario del Pollino diventa un cortometraggio tutto da proiettare. Ogni animale è rigorosamente e periodicamente controllato dalle autorità sanitarie del lagonegrese e pertanto immune da qualsiasi infezione. E' adottato il sistema di mungitura meccanica operazione svolta in locali igienicamente ineccepibili. Il latte, dopo l'operazione di mungitura viene filtrato, imbottigliato e refrigerato a temperatura compresa fra gli zero e i quattro gradi. La produzione giornaliera è di circa venti litri di latte e il prezzo si aggira intorno ai sedici euro al litro e il latte è confezionato in porzioni da 250 e da 500 grammi. Sagittario opera in questo settore da oltre dieci anni, si volve continuamente con l'obiettivo di creare mercato, con l'intendo di concorre a far conoscere al visitatore un'altra delle meraviglie di questa regione.
Le quotazioni Quotazioni della borsa merci telematica italiana periodo -06/02/2009 -12/02/2009 - Mercati a pronti Cereali Minori Sorgo Secco Naz. Sorgo Secco Naz. Orzo Pesante Com. Orzo Leggero Com. Orzo Leggero Naz.
Partenza Partenza Arrivo Arrivo Partenza
BO RO BS BS PD
Euro 140,99/tn Euro 140,00/tn Euro 138,00/tn Euro 138,00/tn Euro 131,00/tn
Euro 136,23 n.q. n.q. n.q. n.q.
Grano Duro Fr. Duro Fino Fr. Duro Fino Fr. Duro B. Merc.
Partenza Partenza Partenza
GR SI PG
Euro 223,00/tn Euro 246,09/tn Euro 218,00/tn
n.q. Euro 221,09 n.q.
Grano Tenero Fr. T. Com. Pan. Fr. T. Com. Pan. Fr. T. Pan. Sup.
Arrivo Arrivo Partenza
FI PI FC
Euro 168,00/tn Euro 172,00/tn Euro 185,00/tn
n.q. Euro 172,00 n.q.
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Euro 146,00 Euro 102,00 Euro 99,00 Euro 93,80 Euro 98,50 Euro 95,00 Euro 100,00 Euro 97,50 n.q. n.q. Euro 90,00 Euro 93,00 Euro 93,00 Euro 90,00 Euro 93,00 Euro 92,00 Euro 92,00 Euro 92,00 Euro 88,25 Euro 93,00 Euro 93,00 Euro 94,00 Euro 88,00 Euro 82,00 n.q. Euro 84,00 Euro 79,50 Euro 136,00 Euro 87,00 Euro 91,55 Euro 92,00 Euro 95,50 Euro 85,02 Euro 96,00 n.q. n.q. Euro 83,00 n.q. Euro 87,00 n.q. Euro 83,00 Euro 89,00 Euro 85,00 Euro 78,02
Foraggi e Mangimi Farina Soja Naz.
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Vino Doc e Docg Trebbiano d'Abruzzo
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n.q.
Euro 3,25/ett.gr. n.q. Fonte: Borsa Merci Telematica Italiana Le quotazioni delle singole piazze si riferiscono ai diversi contratti conclusi nella settimana di riferimento e sono calcolate come media ponderata dei prezzi sulla quantità. BORSA MERCI FOGGIA SETTORE CEREALI QUOTAZIONI DEL 03/02/2009 Le quotazioni sono espresse in Euro per 1 tonnellata
Grano Duro Fino c.p. 12,5% Grano Duro Buono Merc. Grano Duro Merc. Grano Tenero Fino Orzo Vestito - Nostrano Orzo Vestito - Distico Avena Imp. Max 4%
Sappiamo di certo, perché lo annunciano medici, ricercatori e istituzioni, che il latte di Asina è elemento insostituibile nell'alimentazione pediatrica e non solo.
Ultima Quota Min. - Max
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Vorremmo far circolare questo messaggio in una popolazione che per la stragrande maggioranza ignora questo tipo di alternativa, convinto che sia il latte in
polvere l'alimento più idoneo dopo quello materno, ignorando a 360 gradi che il vecchio “Ciuco” suggerisce saggezza, tenerezza e bontà altro che ignoranza.
Potenza Domenica 15 febbraio 2009
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REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
L’Autorità di vigilanza nel 2004 aveva inviato alla Procura una delibera con alcune contestazioni
Le indagini cominciano così Per il ponte attrezzato fu richiamata la normativa utilizzata LA STORIA del Ponte attrezzato è lunga diversi anni. Di recente è tornata alla ribalta, protagonista di dibattito e notizie di indagini. Cambia il punto di vista, cambia, di volta in volta, il fatto. Eppure c’è un momento in cui comincia più o meno tutto: la delibera numero 171 dell’Autorità di vigilanza che trae alcune considerazioni sui lavori di realizzazione della struttura e dispone che «la deliberazione venga inoltrata anche alla Procura della repubblica e alla Corte dei conti» per informare delle risultanze istruttorie «in relazione alle ipotesi di possibili aspetti di natura penale e di maggiori costi per il pubblico erario». Con probabilità, tutto, o quasi, parte da lì. L’indagine aperta dalla Procura della repubblica è condotta dai sostituti procuratori Anna Gloria Piccininni e Henry John Woodcock che ipotizzano «l’utilizzo di prodotti con qualità inferiore a quanto previsto nel capitolato d’appalto», con un conseguente «danno patrimoniale per l’ente». La Corte dei conti, alcune settimane fa, ha, invece, invitato a dedurre alcuni amministratori comunali di precedenti amministrazioni e responsabili del Consorzio Potenza ‘90 (un consorzio di imprese che con il comune darà vita alla società mista Ponte attrezzato spa per la gestione e la realizzazione dell’intero progetto) perché ha riscontrato un danno erariale per le casse comunali pari a circa 300 mila euro. Mentre procedono le deduzioni, le analisi e, ovviamente, anche la polemica politica, ritorna una “partenza” forse comune. Nel dicembre 2002, i lavori per il ponte attrezzato erano iniziati da un po’. E’ nel dicembre di quell’anno che il direttore pro-tempore dei lavori, Nicola Volonnino, formula all’Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici alcuni quesiti «in ordine alla regolarità di alcune procedure attivate dalla stazione appaltante (Ponte attrezzato spa, ndr) relativamente all’appalto in questione». Dopo alcuni mesi di lavoro ispettivo, audizioni, documentazioni presentate, è la stessa Autorità che consegna un documento, la deliberazione 171, datata novembre 2004. Dopo la presentazione dei quesiti da parte del direttore dei lavori, «dalla descrizione cronologica dei fatti il settore accertamenti dell’Autorità rilevò alcune irregolarità», tra cui una «progettazione esecutiva redatta dall’impresa con la previsione di lavori non eseguibili e quindi con conseguente necessità di apportare varianti, con redazione di relativa perizia a cura dell’appaltatore» e alcune «inadempienze dell’impresa in ordine alla sicurezza desumibili dall’intimazione della direzione lavori all’impresa stessa, dopo circa due anni dall’affidamento, di mettere in sicurezza il cantiere». La progettazione esecutiva spetta al Consorzio, che aveva già redatto la progettazione della parte privata. Alla
Le replica nel 2005
Immagini del Ponte attrezzato e del recente sopralluogo dell’amministrazione
LE REAZIONI
I chiarimenti con l’organismo L’INGEGNERE Volonnino, il direttore dei lavori dell’epoca (nel frattempo in contenzioso con l’amministrazione comunale) che, ponendo quesiti all’Autorità di vigilanza, “aprì” la strada alle ispezioni, contattato a distanza di alcuni mesi, preferisce «non commentare». L’amministrazione comunale, invece, richiama il passato. Se li ricorda bene gli incontri con l’Autorità di vigilanza dopo la contestazione della delibera 171. Era appena entrata in carica la nuova amministrazione e «decidemmo di chiarire - racconta il sindaco Santarsiero - di metterci a disposizione, per il bene della città». «Ho incontrato a Roma più volte l’Autorità di vigilanza, mettendo a disposizione
società mista, invece, spettano le funzioni di “stazione appaltante”. La consegna dei relativi lavori arriva il 23 maggio 2000. L’indomani, la cerimonia pubblica con la posa della prima pietra. Diversi mesi dopo, quando l’amministrazione propone di modificare lo sbarco dell’impianto in un vecchio edificio di via Mazzini da restaurare, l’ex stazione delle Poste, il responsabile del procedimento, Mario Cerverizzo, sulla base di una richiesta dello stesso Comune, promuove «un protocollo di intesa con la ditta appaltatrice, con il quale la stessa ditta si impegnava a predisporre una perizia di variante e suppletiva e a rinunciare a tutte le riserve», mentre l’amministrazione, per l’esecuzione dei lavori modificati, «riconosceva all’appaltatore un maggiore tempo utile». Ma, proprio «alla redazione della
carte e atti che riguardavano, pero, il passato, le precedenti amministrazioni, perchè fosse rivisto il parere alla luce di quelli che erano semplicemente i documenti». Quale era il rischio, oltre lo scalpore? «Il rischio - prosegue Santarsiero - era nell’ipotesi di un eventuale contenzioso, di un’eventuale annullamento o sospensione della gara. Era necessario chiarire in trasparenza per evitare che a lavori già abbondantemente avviati, la città si ritrovasse con un’opera incompiuta di proporzioni enormi». Così, «semplicemente abbiamo messo a disposizione gli atti». Poi la questione finì. L’Autorità di vigilanza fece un passo indietro e i lavori andarono avanti. s.l.
perizia di variante - ricostruisce l’Autorità nella delibera 171 - si esprimeva negativamente il direttore dei lavori» che contestava, tra l’altro, «la mancata attivazione della risoluzione contrattuale (“per inadempienze dell’impresa”, ndr)» e «la carenza progettuale». Ecco, allora, che Volonnino formula le segnalazioni all’Autorità. Il responsabile del procedimento, però, evidenzia che la variante «era da ritenersi legittima ai sensi della legge 109 del 1994 e che il contrastante parere aveva indotto il cda della società appaltante a richiedere un parere pro-veritate al professore Scoca», giurista che indica «la non legittimità della variante ai sensi della legge 109 del ‘94 (ovvero la legge sulle opere pubbliche, ndr), ma ritenendola ammissibile e legittima trattandosi di appalto di forniture» che è invece regolato dal decreto
legislativo 358 del 1992. L’Autorità per la vigilanza, poiché ci sono alcune “pendenze aperte”, compresa la «definizione dei rapporti con il direttore dei lavori» decide di non pronunciarsi, ma dispone invece il monitoraggio dell’intervento. Dopo alcuni mesi, appunto nel novembre 2004, l’Autorità consegna la delibera 171 e trae le “considerazioni di diritto”: «Dall’esame degli atti si rileva che il quadro di riferimento normativo, il decreto legislativo 358 del 1992, richiamato per l’affidamento dell’appalto non appare corretto. Difatti dagli elaborati tecnici-economici emerge la prevalenza economica dei lavori rispetto alle forniture». Ovvero, l’organismo segnala che l’imponenza e la spesa dell’opera è tale che «la normativa da applicare nel procedimento per la realizzazione dell’opera è la legge 109
LA QUESTIONE fece scalpore, sollevata dalla stampa nel dicembre 2004 e discussa anche in consiglio comunale poche settimane dopo. Era il febbraio del 2005. Davanti all’assemblea consiliare, tra gli altri, interviene il presidente della società mista Ponte attrezzato, Amilcare Guarino. In quell’occasione risponde a quelle irregolarità che l’Autorità di vigilanza ha riscontrato con la delibera 171, tanto da decidere di informare la Procura e la Corte dei conti. Subito Guarino chiarisce che «le irregolarità contestate non si riferiscono a fatti nuovi, bensì a fatti accaduti dal dicembre 1999 fino agli inizi del 2003. Bisogna ulteriormente precisare che l’Autorità, che era già a conoscenza di tali fatti, avendo ricevuto un esposto di denuncia dall’allora direttore dei lavori Volonnino», dopo un’audizione per la valutazione delle procedure, ritenne «“che non vi erano i margini per un proprio intervento”». Prosegue con un richiamo alle argomentazioni esposte che «dimostravano, senza ombra di dubbio, che quanto segnalato dal direttore era in parte errato e in parte incompleto. «La Ponte attrezzato spa aveva in corso con l’impresa un arbitrato nel quale si era costituita presentando un atto di resistenza con
(“l’appalto è da considerarsi d’opera, e pertanto soggetto alla legge 109 del ‘94, ogni qual volta la sua funzione è quella di realizzazione di un’opera pubblica, che costituisce l’oggetto principale del contratto”). Non è tutto: «nell’ambito del quadro normativo dei lavori pubblici - prosegue la delibera dell’Autorità - emergono diverse irregolarità e difformità che hanno caratterizzato l’iter del procedimento fin dalle sue origini quali il declassamento del progetto posto a base della gara di appalto concorso, la modalità di scelta del contraente mediante appalto concorso». In relazione «alla attività del direttore dei lavori - l’Autorità si riferisce a Volonnino - si rileva l’intempestività della comunicazione all’Autorità dei fatti verificatisi. Tuttavia si deve anche rilevare che lo stesso nel corso dei lavori ha
diffida ad adempiere» e in quell’atto era contenuta anche «la richiesta di risoluzione del contratto per inadempimento». Non basta. Il presidente spiega cosa non “torna”: se fossero vere le contestazioni, una delibera precedente alla 171 «avrebbe così indotto in errore» la società che «si è sentita in dovere di portare avanti le procedure in maniera conforme al parere precedentemente depositato». Copia della delibera 171 è stata trasmessa alla Procura della repubblica e alla Corte dei conti «in aperto contrasto con quanto previsto dalla legge 109 del 1994, atteso che la Ponte attrezzato spa, durante la riunione del 10 aprile 2003, anche con la propria relazione integrativa - proseguiva quella relazione davanti al consiglio comunale aveva largamente dimostrato di aver sempre agito in buona fede». Infine, «l’Autorità, nel precisare che la società avrebbe dovuto bandire la gara ai sensi della legge 109 del 1994, si riferisce a un proprio atto di regolazione del marzo 2001 e cioè più di un anno dopo l’aggiudicazione avvenuta nel marzo del 2000». Così Guarino prosegue nel rassicurare l’amministrazione pubblica perchè «gli addebiti mossi alla Ponte attrezzato sono privi di fondamento».
assunto le necessarie iniziative di controllo e di vigilanza, al fine di assicurare il compimento dei lavori nel termine pattuito, sollecitando la risoluzione contrattuale» e «opponendosi a una perizia di variante redatta dall’ati». Poi le conclusioni con cui il consiglio dell’Autorità «accerta il non corretto riferimento normativo richiamato per la realizzazione dei lavori». Invita l’amministrazione «a porre in atto tutti i provvedimenti per ricondurre tutti i procedimenti in corso nell’ambito della sfera di regolarità, con particolare riferimento agli adempimenti richiesti dalla legge 109 del 1994 e richiama la stazione appaltante a una rigorosa osservanza della norma in materia di lavori pubblici». Non prima di aver inviato il documento in Procura e alla Corte dei conti. s.lorusso@luedi.it
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Potenza
Domenica 15 febbraio 2009
ANTICA OSTERIA
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L’Amleto di Preziosi IL 17 e il 18 febbraio prossimo Alessandro Preziosi calcherà le scene del teatro Don Bosco - sipario alle 21 con “Amleto” di William Shakespeare. All’interprete principale Alessandro Preziosi, Khora.teatro ha voluto affiancare Armando Pugliese per la regia e un cast artistico di grande prestigio. Mettere in scena Amleto è un tentativo di raccontare con parole potenti come sono quelle di Shakespeare qualcosa che ci riguarda e che riguarda il tempo che stiamo vivendo, il nostro tempo. Contro il malcostume del nostro tempo il principe di Danimarca ci mostra il suo lato più debole, aggirare la realtà, rifugiarsi nella sua fragilità, ma consegna allo spettatore una chiave che deve aprire porte rispetto alle quali lo stesso Amleto rimane nascosto. Forza e debolezza, impulsività e calcolo, sensibilità e riflessione: tutto é estremo in lui, che con il suo idealismo si pone sulla scena a testimoniare, assieme a un dramma personale, i conflitti e le aspirazioni di ogni giovane contemporaneo che abbia una concezione dell’esistenza e intanto debba sperimentarne la corruttibilità. Un Amleto, inoltre, che proprio attraverso il teatro prende in trappola la coscienza del re e diventa emblema del conflitto tra padri e figli: i primi che non accettano il cambiamento e impongono ai giovani una società ormai superata, e le nuove generazioni, che tentano di non farsi sopraffare da aspettative esagerate e ambizioni irraggiungibili.
“E’ tornato papà” SI terrà il prossimo 22 febbraio, alle 19.30, nel Teatro Nuovo del Cde, lo spettacolo “E’ tornato papà”, commedia comica in due tempi di Gennaro Morrone per la regia di Ugo Piastrella. E’ una commedia degli equivoci nello stile della migliore tradizione latina, arricchita dall’ironia partenopea e vivacizzata dall’estro degli attori, in particolar modo dei due protagonisti che conquistano il pubblico fin dalle prime battute
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Volti di donne CHIUDERA’ i battenti oggi, nel museo archeologico nazionale “Dinu Adamesteanu”, la mostra documentaria “Volti di donne e ritratti di Paesi nel terzo millennio” di Silvestro Lazzari. La mostra è un omaggio che la Commissione regionale per le Pari opportunità tra uomo e donna ha voluto riservare alle donne. testimoniando realtà e culture diverse ed utilizzando alcuni suggestivi scatti fotografici di Silvestro Lazzari. Le testimonianze fotografiche, realizzate dall'autore, rappresentano una sintesi di momenti di incontro, di riconoscimento degli altri e di interpretazione di realtà molto distanti dalla nostra. Lo strumento utilizzato, il ritratto, consente di offrire un sapore ed un significato alla personalità individuale, fissando tratti non solo somatici, ma soprattutto esistenziali e caratteriali delle donne incontrate in vari Paesi extraeuropei. La macchina fotografica ha consentito di gettare dietro le quinte uno sguardo indiscreto, ma rivelatore di realtà umane dissimili, scoprendo al tempo stesso un mondo femminile indaffarato, sottomesso, operoso, emarginato, materno, dignitoso, povero, ma spesso con lo sguardo rivolto al futuro dei propri figli e del proprio Paese.
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AMBROSIA
•OGGI Galleria Civica - Palazzo Loffredo “L’ENIGMA DEL VERO” Mostra a cura di Laura Gavioli
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•OGGI Potenza, Conservatorio, ore 19.30 “MUSICA SENZA CONFINI” Jugens Stutgard Chamber Orchestra
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18 - 21 Sala 5 Questo piccolo grande.... 16.30 - 19 - 21.30 Sala 6 Operazione Valchiria... 17.40 - 20 - 22.20 Sala 7 Venerdì 13 18.30 - 20.30 - 22.30 •DUE TORRI• Ex 19 - 21.15
Biblioteca NAZIONALE 0971-54829 Orario 8.30 - 13.30 / 14 -19 Biblioteca provinciale 0971-305013 Orario 9 - 13 dal lunedì al sabato Orario 16 -19 martedì, mercoledì e giovedì BIBL. ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 -13.30 dal lunedì al sabato ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 - 13.30 dal lunedì al sabato Orario 14.30 - 17.30 dal lunedì al giovedì MUSEO PROVINCIALE 0971-444833 Orario 9 - 13 dal martedì al sabato / 16 - 19 martedì e giovedì ARCHIVIO STORICO COMUNALE 0971-51605 BIBLIOTECA PER L’INFANZIA 0971-274129 Orario 9.30 - 12.30 (chiusi sabato) Orario 16 - 18.30 lunedì, martedì e giovedì "Museo delle antiche Genti di Lucania" 0971-305011 Orario 10 - 13:30 dal mercoledì alla domenica Vaglio Basilicata in via Camillo De Mattia
Potenza 25 All’Efab si è svolta l’assemblea cittadina dell’Avis. Eletto anche il nuovo direttivo Domenica 15 febbraio 2009
Cresce il numero dei donatori Tommaso Guglielmi premiato per i suoi 50 anni da socio PRESSO i padiglioni dell'Efab (Ente fiera autonoma di Basilicata ) di Tito scalo si è svolta ieri pomeriggio l'assemblea cittadina dell'Avis (Associazione volontari italiani del sangue ). La giornata ha visto la presenza di Salvatore Romano, presidente dell'Avis di Potenza, Enza Loriggio, segretaria uscente, Laura Bruno, vice presidente vicario, Pasquale Scavone, sindaco di Tito, Vito Santarsiero, sindaco di Potenza, Genesio De Stefano, vice presidente nazionale Avis, Giuseppe Toriello, tesoriere e Mauro Nardozza, presidente Avis di Basilicata. L'Avis in città ha raggiunto numeri considerevoli. Sono infatti 2.764 i cittadini che vivono e operano nel capoluogo, 3.839 le donazioni di sangue svolte che hanno dato la possibilità a tanti cittadini di poter sfruttare uno dei beni preziosi, il sangue appunto in situazioni davvero critiche. Donare è praticamente un farmaco
Un momento dell’assemblea dell’Avis che si è svolta ieri pomeriggio
(foto Andrea Mattiacci)
“salvavita”. I lavori hanno analizzato le attività che l’organismo associativo ha svolto per sensibilizzare, stimolare la disponibilità al dono, rendendo possibile la raccolta di sangue intero e dei suoi componenti. L'assemblea è stata l'occasione per approfondire gli aspetti peculiari del messaggio da portare ai
L’Asi deve all’azienda 5 milioni
giovani delle scuole e la raccolta del plasma da destinare alla produzione di farmaci derivati, parimenti destinati ad assicurare la salute degli ammalati. L'assemblea ha eletto il direttivo che guiderà l'associazione nel corso dei quattro anni dal 2009 al 2012. Benemerenze e distintivi di vario colore sono state
consegnate in relazione al numero di donazioni svolte e al tempo stesso di iscrizione all'associazione. Significativa la premiazione con la consegna della massima benemerenza in oro brillante consegnata a Tommaso Guglielmi, per i suoi cinquant'anni di appartenenza all'associazione e alle 145 donazioni ef-
Chiesto incontro con il prefetto
Argaip, a rischio Aias, proclamato 100 lavoratori stato di agitazione LAVORO a rischio per un centinaio di dipendenti dell’Argaip, l’azienda che gestisce la aree industriali del potentino per conto dell’Asi, e della capogruppo Giuzio che ha in gestione il depuratore della città di Potenza. Le società lamentano difficoltà finanziarie legate al mancato pagamento delle competenze arretrate da parte del consorzio industriale, pari a quasi 5 milioni di euro, e minacciano entro dieci giorni di ricorrere al blocco delle attività con gravi ripercussioni sulle aziende e sui lavoratori e possibili rischi sull'ambiente. Sulla vicenda sono intervenuti Cgil, Cisl e Uil che hanno attribuito «alla Regione e alla gestione dell’ente consortile - si legge in una nota - precise responsabilità per la situazione che si è venuta a determinare». Alla Regione «i sindacati imputano la mancata approvazione della riforma dei
consorzi industriali, più volte annunciata, ma mai portata a termine». Per gli esponenti sindacali è «inconcepibile che a pagare per la cattiva gestione del consorzio siano i lavoratori e non chi riveste funzioni politiche e amministrative». Cgil, Cisl e Uil sollecitano il commissario dell’Asi a presentare un nuovo piano industriale che possa essere credibile al fine della concessione di crediti finanziari da parte del sistema bancario, piano che dovrà puntare alla qualità dei servizi, alla salvaguardia dei livelli occupazionali e al pagamento dei creditori. Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un incontro al presidente della giunta regionale Vito De Filippo affinché intervenga per evitare che al disastro della crisi produttiva si aggiunga il dissesto dei servizi industriali, soprattutto in questa fase già critica per il tessuto economico provinciale.
PROCLAMAZIONE dello stato d’agitazione e contestuale indizione di una giornata di sciopero - in programma il prossimo 2 marzo - di tutti i lavoratori Aias di Potenza e delle altre sedi del Potentino. A darne notizia i rappresentati sindacali della Cgil, della Cisl e della Uil, rispettivamente Di Bello, Locantore e Mecca, Alla base dello stato di agitazione la gravissima situazione degli stipendi arretrati maturati dai dipendenti dell'Aias di Potenza che ormai da tre mensi non hanno ancora ricevuto nessuna spettanza, e la comunicazione di licenziamento dei lavoratori in forze presso il centro di Muro Lucano e delle conseguenti gravissime difficoltà quotidianamente incontrate dalle oltre 180 famiglie dei dipendenti stessi con evidenti ripercussioni di ca-
rattere sociale. Non avendo sortito alcuna risposta neanche l’incontro tra rappresentanti sindacali e prefetto Di Bello, Locantore e Mecca hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione cui farà seguito una giornata di sciopero di tutto il personale dipendente dell'Aias. «Per tale motivo - conclude la nota sindacale - e nel rispetto delle procedure di cui alle leggi 146 del ‘90 e 83 del 2000, chiediamo al prefetto di Potenza di convocare un incontro con la direzione generale dell'Aias di Potenza, l'assessore alla Sicurezza e solidarietà sociale della Regione Basilicata, il sindaco del Comune di Potenza e il commissario prefettizio del Comune di Muro Lucano in moda da vedere se è possibile trovare una soluzione per risolvere la vertenza».
fettuate nel corso della sua lunga e meritoria partecipazione all'Avis. Messaggi di solidarietà, ivi compreso quello che vede la partecipazione come testimonial dell'ex atleta lucana, attualmente impegnata in opere letterarie, Sonia Topazio. Il messaggio reca il titolo: “Sangue dovere di un dono”. Romano Salvatore ha parlato delle attività svolte nel 2008 e degli sbocchi futuri dell'associazione da lui presieduta, di puro volontariato che ha chiuso in sostanziale attivo il suo bilancio. I soci sono in città 2733. Attività collaterali, sviluppo concreto con le scuole e le istituzioni sono il punto di forza dei programmi portati avanti da Romano. Questi sono i componenti del consiglio eletti durante l'assemblea: Mario Albino, Luana Bolcina, Rosalba De Carlo, Genesio De Stefano, Giovanni Gioiosa, Antonio Giordano, Domenico Grippa, Emanuele Landro, Vincenzina Lo
Riggio, Vito Pace, Michele Rizzuti, Federico Rodelli, Romano Salvatore, Donato Sileo e Giuseppe Toriello. I componenti del comitato dei revisori dei conti sono Francesco Cammarota, Giuseppe Marchese, Mario Piero Santarcangelo, Paolo Telesca. L'assemblea ha indicato anche i nominativi dei soci candidati alle cariche dell'Avis provinciale di Potenza e Avis di Basilicata, che verranno eletti nelle future assemblee. Per quanto riguarda l'Avis di Potenza i consiglieri sono Laura Bruno, Cristian Colangelo, Vincenzina Lo Riggio, Lucia Moliterni e Rocco Palese, i revisori dei conti sono Antonio Di Giulio e Rocco Tramutola, i consiglieri lucani Genesio De Stefano e Rocco De Asmundis, componente del comitato revisori dei conti Giuseppe Toriello mentre Massimo Molinari è stato eletto nel collegio dei probiviri. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
Saluto nel Palazzo di Città
Il sindaco Santarsiero faccia a faccia con il colonnello Bonura
Santarsiero e il colonnello Bonura
IL sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, ha incontrato il nuovo comandante del Comando militare Esercito “Basilicata”, colonnello Antonino Bonura. L’incontro è servito anche per parlare del ruolo che il Comando militare Esercito Basilicata, che ha sede nella Caserma De Rosa, svolge sul territorio. Un ruolo che va dalla promozione dell’offerta formativa e professionale militare, alla promozione dell'immagine della Forza armata, alla pubblica informazione sul territorio lucano. Da parte sua il sindaco Santarsiero ha evidenziato come il Comando militare sia un importante elemento di raccordo tra le pubbliche istituzioni e l’amministrazione della difesa.
L’INTERVENTO SI avvia al termine, tristemente, la attuale consiliatura al Comune di Potenza. I nodi irrisolti, storici, cronici, i guai che ci portiamo dietro, sono tutti ancora là, e nessuno è stato risolto. Inoltre nessuno è contento, e francamente, una stagione che si annunciava roboante, sta tristemente calando il sipario solo sui mugugni. I botti finali che accompagnano gli ultimi giorni della attuale Giunta, come le denunce di Rifondazione e le indagini della Procura, fanno da detonatore all'insuccesso politico e amministrativo del centro sinistra cittadino. Politicamente è stata la stagione degli strappi violenti, dei litigi, della lotta tutta interna, anche per un tozzo di pane, politicamente inteso. Amministrativamente parlando, invece, il quadro è desolante. Ma andiamo per gradi. Problema rifiuti. Il falli-
Bilancio di fine consiliatura «I problemi che c’erano sono rimasti» mento dell'inceneritore, costato, per realizzazione e gestione, fior di milioni, tutto inutilmente, se è vero, come è vero, che i rifiuti li portiamo in Provincia. Paga subito? No, aggiungi al carrello. L'Acta che doveva trasformarsi in società di capitali. Sono passati cinque anni, e in Italia pare siamo gli unici a non averlo fatto. Spiegazione? Stiamo lavorando! Aggiungi al carrello. Piano delle antenne. Lo impone la legge. L'assessore Fulgione lo aveva pronto. L'assessore Molinari, pure. Risultato? Che ce ne importa di quello che impone la legge. Aggiungi al carrello. Ponte attrezzato. Imponente lo sforzo per concludere i lavori.
Ora possiamo riposarci. L'apertura? Quisquilie. Intanto la Procura indaga, ma al Comune sono tranquilli. I cittadini un pò meno. Chicca delle chicche: le penali per la ritardata consegna dell'opera sono state stimate in una manciata di giorni, andare a controllare per credere. Temo che, alla fine, la mancata tempestiva consegna sarà addebitata al fantasma formaggino. Aggiungi al carrello. La nave di rione Cocuzzo. Opera incommensurabile, architettonicamente di gran pregio, però di nessun gradimento, e, cosa che più importa, ancora in esecuzione, e ridotta ad un porcile. Giustificazioni? Che palle, sem-
pre la stessa domanda. Aggiungi al carrello. L'anfiteatro di piazza delle Regioni. Inutile, ingombrante, e manco a dirlo, non gradito. Ma evidentemente ne avevamo bisogno. Quei soldi si potevano spendere meglio? Non ci pensate proprio, a Potenza i soldi per le cose utili non ci sono, ma per le cose inutili e dannose abbondano. Miracolo finanziario-amministrativo? Certo, e scusate se è poco. Aggiungi al carrello. Centro storico della città. Il salotto buono. Chiuso per ferie. In prospettiva una piazza nuova non gradita dalla maggioranza dei potentini. Ma a decidere non sono i potentini. Comunque potreb-
be andare peggio, pensate se ci fosse stato Nerone. Aggiungi al carrello. Un patto per Macchia Romana. Passare di là per rendersi conto. Aggiungi al carrello. Marciapiedi, buche, con acqua e senza, barriere architettoniche? Quante ne vuoi. A quando i saldi? Aggiungi al carrello. Servizio pubblico dei trasporti. Perchè esiste? Io ho usato sempre la macchina. Aggiungi al carrello. Le cento contrade, capitolo specifico del programma “Sarà Potenza 2009”, stanno come stavano nel 2004, nè più, nè meno. Quando si dice che il tempo si è fermato. Aggiungi al carrello. Impianti sportivi? Sempre gli stessi, me-
no il palazzo del Coni. Il fabbisogno diminuisce, evidentemente, sarà a causa dello spopolamento. Aggiungi al carrello. Via del Gallitello e paraggi, la fiera del cemento, la sarabanda dell'intervento edilizio diretto. Quando si dice saper programmare uno sviluppo. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Aggiungi al carrello. E poi debiti, debiti, debiti, maturati e maturandi. Raccomandazioni, raccomandazioni e raccomandazioni, come tutti sospettano, e come esponenti della maggioranza affermano pubblicamente; e scusatemi se termino qui tralasciando qualcosina. E andiamo alla Cassa con un carrello bello pieno. Quanto pago? Tranquillo, è tutto gratis, fra poco si vota, e se non hai niente da fare, corri alla mostra, almeno ti rifai gli occhi. Luciano Petrullo Consigliere comunale
Domenica 15 febbraio 2009
26 Avigliano Alcune persone residenti a palazzo Corbo illustrano i loro disagi
Tripaldi: «Mancano i fondi» Lo stabile è in precarie condizioni a causa di infiltrazioni AVIGLIANO – Di nobile sono rimasti il nome del palazzo secolare Corbo e l’animo delle persone che lo abitano: persone semplici, dalla pazienza invidiabile. Non che si stia malissimo, tra l’altro pagando una retta irrisoria, in quella che fu la dimora della famiglia che dette i natali al giacobino Giulio Corbo: dalle finestre di quegli appartamenti si scruta un paesaggio innevato che lascia spazio a romantiche visioni ottocentesche, paesaggi calpestati in lungo e in largo da quel brigante Nicola Summa, meglio noto come Ninco Nanco, al quale la leggenda popolare affibbia incursioni da una parte all'altra dell'agro aviglianese attraverso un tunnel che, pare, nascesse proprio nel ventre dell'antico palazzo. Lasciandosi alle spalle il candore di una valle completamente innevata, l'atmosfera cambia. Al bianco della neve e delle belle tende della signora Antonietta, al secondo piano del palazzo, si contrappone il nero, davvero nero, dei muri della sua abitazione che fanno “pendant” con quelli del grande atrio che accomuna le 12 famiglie, arrivate là grazie a un bando comunale per l'edilizia popolare a metà degli anni Novanta. Il privilegio di abitare in uno dei tanti palazzi storici di Avigliano non appaga lo stato d'animo e le condizioni di chi da anni è costretto a convivere con umidità e infiltrazioni d'acqua. L'abitazione della famiglia Giordano è visibilmente decadente. Marito, moglie e tre figli
Lo stato in cui si trova lo scantinato e uno degli appartamenti
ci abitano da oltre dieci anni. Muffa e acqua attaccano l'intonaco in più parti della casa. Le camere da letto e i bagni sono gli ambienti maggiormente danneggiati. Un intervento realizzato soltanto per metà con cartongesso bullonato alla buona ha solo nascosto la muffa. Dai soffitti, in alcuni punti, viene giù la pittura. «Il problema principale – fa notare Donato, il capofamiglia – viene dalla copertura dell'edificio, negli anni danneggiata da un crollo causato dalla neve». «In quell'occasione – racconta ancora l'uomo – intervennero i Vigili del fuoco che ordinarono un ripristi-
no urgente entro 15 giorni. Ma da allora non abbiamo visto nessuno. Tante promesse di politici, amministratori e tecnici, ma nessuno ha fatto niente. Dall'amministrazione dicono che non ci sono i soldi». Anni fa uno dei figli della famiglia Giordano si ammalò di bronco-polmonite: una storia di malattie come tante, oggi risolta. Ma all'epoca fece preoccupare i genitori, ai quali i medici avevano raccomandato di non far vivere il proprio figlio in ambienti umidi. Ma dove, se non là? Chi abita palazzo Corbo è gente che vive la vita con dignità e umiltà, vattela a sbrigare una causa che metta in relazione la malattia
Pietragalla Il racconto di Franco Monetta
Lagopesole
«Il mio lavoro come magazziniere della Juventus»
Seminario sull’insetto che danneggia i castagni
PIETRAGALLA - Da molti anni la trasmissione televisiva "Quelli che il calcio..." condotta da Simona Ventura rappresenta una vetrina sportiva, artistica e sociale di grande rilievo e rilevanza a livello nazionale. Nel corso dell'ultima puntata del programma, andata in onda domenica 8 febbraio, c'è stata anche la presenza di un pietragallese che è stato intervistato da uno degli inviati di SuperSimo direttamente dal luogo di lavoro. Il concittadino protagonista di un settore della trasmissione televisiva è stato Franco Monetta da molti anni dipendente della Juventus in qualità di magazziniere della società presso il centro sportivo di Vinovo nell'hinterland del capoluogo di regione piemontese dove si allenano tutte le squadre bianconere dai più piccoli, quali esordienti, giovanissimi ed allievi passando attraverso le varie formazioni che partecipano, in base all'età ai diversi campionati nazionali fino alla squadra allenata da Claudio Ranieri. Nel corso del collegamento Monetta, che si trovava
presso la sua sede di lavoro, disquisendo con l'inviato del programma ha parlato non solo di calcio ovviamente ma anche di tutto ciò che si sviluppa intorno a questo mondo sia dal punto di vista sportivo, che sociale ed umano, intervallando il suo intervento con aneddoti legati sempre al suo lavoro all'interno del mondo del calcio e in particolar modo ai colori bianconeri che caratterizzano la squadra della famiglia Agnelli. Franco Monetta è un pietragallese doc che da molti anni vive e lavora a Torino che, anche se non di frequente, a causa dei molteplici impegni lavorativi che lo portano in giro per l'Italia e per il mondo, ritorna periodicamente nel suo paese natìo dove è nato e cresciuto al rione San Michele, incontrando così i tanti amici pietragallesi e non solo tifosi juventini. Domenica scorsa insomma erano davvero tanti i pietragallesi che hanno guardato la televisione e la partecipazione del proprio concittadino. Antonio Bevilacqua potenza@luedi.it
LAGOPESOLE - “Un nuovo pericolo nel castagneto. Il Cinipide galligeno dryocosmus kuriphilus yasumatsu”. Questo il tema dell’incontro in programma il prossimo 17 febbraio, alle 9.30, nella sede dell’Istituto professionale per l'agricoltura e l'ambiente (Ipaa) “Giustino Fortunato” di Lagopesole . La giornata di studio è organizzata dal dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata, dalla Facoltà di agraria dell'Ateneo lucano e dall’Ipaa di Lagopesole. Il Cinipide, un fitofago proveniente dal Nord della Cina, è estremamente dannoso sia per il castagno europeo, selvatico e innestato, sia per gli ibridi euro-giapponesi. In Italia è stato segnalato per la prima volta nel 2002 in Piemonte per poi diffondersi in varie regioni. In Basilicata, ad oggi, non sono stati riscontrati sintomi ascrivibili alla sua presenza. Nel seminario, oltre al controllo e alla tutela fitosanitaria del territorio regionale, saranno illustrati i sintomi e i danni causati alle piante dall'insetto.
con infiltrazioni d'acqua e umidità. La signora Verrastro mostra altro. Apre il suo scantinato e pigia con la mano l'acqua che lo invade. Là dentro ha riposto piccoli arnesi da custodire, c'è anche la conserva. «E' da tempo – dice la signora – che ho segnalato questo problema, ma continuo ancora oggi a tirare acqua col secchio». Sono questi i segni che si portano dietro gli inquilini del ventunesimo secolo del palazzo Corbo. Ma non tutti avvertono questo catastrofismo intorno alle loro abitazioni. C'è Leonardo, un volenteroso spargitore di sale in una mattina gelata, che racconta il suo punto di vista.
«Nel mio appartamento – dice - non ho problemi. Sicuramente alcune cose non vanno, ma con pochi interventi qualcosa si può sistemare». La ristrutturazione del palazzo Corbo è nata sotto una cattiva stella. Oltre a una lunga contrapposizione politica che dura ancora oggi, anche la magistratura una quindicina di anni fa aveva messo le mani con una indagine finita in tribunale. Una storia che si porta vari strascichi, dunque, e che oggi si aggiorna con una presa di posizione del centrodestra in Consiglio comunale. Nei giorni scorsi il consigliere Francesco Giordano (Insieme per Avigliano) aveva denunciato il
Avigliano Protagonisti su “Rai educational”
I cittadini di Lagopesole in onda sul portale della televisione pubblica AVIGLIANO – Furono ospiti di una trasmissione trasmessa dal canale satellitare Rai educational e ora gli abitanti di Lagopesole sono anche sul portale della tivvù pubblica. Nel piccolo centro federiciano il progetto Internet social point gestito dall'Unla ha pagato con una visibilità televisiva di respiro nazionale che non è propria di queste parti. All'indirizzo www.maitardi.rai.it è possibile guardare la puntata registrata nel borgo di Federico II registrata dalla troupe televisiva del programma "Non è mai troppo tardi, una rete per il Sud" di Rai Educational. Lo ha fatto sapere il dirigente dell'Unione nazionale per la lotta all'analfabetismo (Unla), Leo Pace, che a fine 2007 in collaborazione con la Pro Loco organizzò la puntata insieme a numerosi al-
tri protagonisti: studenti, artigiani e gente comune. «Per Lagopesole e le sue associazioni è importante continuare ad avere una visibilità del genere», ha detto Leo Pace ricordando che la trasmissione televisiva nasce con l'intento di scoprire quelle esperienze sul territorio nazionale che hanno dato vita a importanti progetti per la diffusione delle nuove tecnologie. Il dirigente dell'Unla ha fatto sapere che la sua associazione è sede dell'Internet social point e aderisce al progetto “Sax” della Regione Basilicata, una iniziativa rivolta ai sistemi avanzati per la connettività che a Lagopesole sta riscuotendo particolare successo tra coloro che vogliono conoscere e approfondire l'utilizzo delle nuove tecnologie informatiche. gi.sil. potenza@luedi.it
precario stato di salute dell'immobile. A quella sollecitazione risponde oggi il sindaco Domenico Tripaldi (Pd), secondo il quale «negli anni il palazzo Corbo è stato oggetto di interventi e altri, compatibilmente con il bilancio comunale, saranno programmati». Il primo cittadino non nasconde le difficoltà di un intervento considerevole sull'edificio. «Per un intervento di grossa portata – dice – occorrono finanziamenti regionali, ai quali l'amministrazione comunale già in passato aveva candidato un progetto». Che però tarda ad arrivare. Gianni Sileo potenza@luedi.it
Avigliano
Coviello segretario locale dell’Udc AVIGLIANO - Il consigliere comunale e dirigente regionale dell'Udc Francesco Coviello è stato nominato commissario cittadino del partito ad Avigliano. Il segretario provinciale, Palmiro Sacco, e il segretario regionale, Agatino Mancusi, nel conferire la nomina al giovane Coviello hanno voluto sottolineare il lavoro costante e prezioso che il neo commissario ha profuso in questi mesi per la riorganizzazione del partito di Casini sul territorio, ribadendo la ferma volontà dell'Unione di Centro ad investire sui giovani e sulla loro carica innovativa e di passione per tentare di rinnovare la classe dirigente lucana. Nel ringraziare ed accettare «il difficile, ma allo stesso tempo esaltante incarico», il consigliere Coviello, ha sostenuto che l'Udc si candida «al governo della gestione dei diversi enti in Basilicata per ridare slancio ai problemi reali dei cittadini ed ha rivolto l'invito alla comunità aviglianese a voler guardare con simpatia al nuovo soggetto politico che sta per nascere a Todi».
Domenica 15 febbraio 2009
27 Laura Lauria Vigna, residente a Pietrapertosa, è la persona più anziana mai vissuta in Italia
Una vita da guinness dei primati Il record (112 anni e 346 giorni) era detenuto da un nuorese PIETRAPERTOSA - Una vita da guinness dei primati. E’ quella di Laura Lauria Vigna, che da anni vive a Pietrapertosa. Ma per Laura Lauria gli anni non sono un dettaglio, anzi sono l’elemento che la sta facendo diventare un personaggio: 112 anni e 347 giorni. Un’età che le permette di diventare la persona più anziana mai vissuta in Italia. Il record precedente lo deteneva un uomo, Antonio Todde, di Tiana, nel nuorese, morto a 112 anni e 346 giorni. Quindi, di diritto, oggi quel record passa a nonna Laura che, assistita e coccolata dai suoi familiari, vive tranquilla a Pietrapertosa, paese bellissimo tra le Dolomiti lucane (anche se negli ultimi anni qualche mese in inverno lo trascorre a Salerno, dove vive la figlia). Ma nessuna festa e celebrazione è stata voluta da quest’arzilla nonnina. Per scaramanzia, "sennò poi muoio", ripete ai suoi familiari. Forse il segreto della longevità sta proprio nel luogo in cui Laura Vigna vive: a Pietrapertosa, infatti, non ci sono certamente rischi legati a smog e inquinamento e nonna Laura questo certamente lo sa. Nonna Laura era già da
Edilizia scolastica 60 milioni dalla Provincia Il presidente della Provincia di Potenza, Sabino Altobello
Ballare fa rimanere giovani
qualche tempo la più anziana d’Italia, ma dal 6 gennaio scorso è anche la centenaria più longeva d'Europa. Proprio ieri l’ultimo record. E non si dica che ci si sta inventando un record, perché un evento come questo viene opportunamente certificato dall’Istituto nazionale di statistica. Da una ventina di giorni a quanto sembra - la nonnina è a letto, ma sembra non
si tratti di nulla di grave. La speranza di tutti i lucani, infatti, è che Laura Lauria Vigna spenga le 113 candeline il 4 marzo prossimo. Un altro importante traguardo che sicuramente sarà tagliato. La donna più vecchia di tutti i tempi (documentato in modo certo) è stata Jeanne Louise Calment (Francia), nata il 21 febbraio 1875 e morta il 4 agosto 1997,
quando aveva 122 anni e 164 giorni. Continuò ad andare in bicicletta fino a 100 anni. Il Guinness dei primati, riconosce, al momento, la palma di persona più vecchia al mondo a una giapponese di 114 anni, Yone Minagawa. Quindi, cara nonna Laura, anche questo traguardo si può superare, Pietrapertosa aspetta un altro record. a. g.
L’uomo è morto venerdì scorso a Picerno
L’addio di Vietri all’amato “Cenzino” VIETRI DI POTENZA - La comunità vietrese e tutta la famiglia daranno, questa mattina alle nove, l'ultimo saluto a Vincenzo Viggiano, l'uomo 44enne che venerdì pomeriggio è improvvisamente deceduto a causa di un infarto fulmineo presso il centro sportivo di Picerno, dove aveva accompagnato uno dei due figli per l'allenamento. “Cenzino” negli ultimi giorni era felice per aver trovato finalmente un posto fisso nelle Poste. Era conosciuto da tutti per la sua serietà, lealtà, bontà e partecipazione su tutti i fronti. A tutti mancherà quel suo volto sempre sorridente, anche nei momenti più difficili. A quanto pare stava parlando con alcune persone presso la palestra del centro sportivo di Picerno quando, a un certo punto, si è accasciato al suolo.
Allertato il 118, giunto in eliambulanza, che hanno potuto constatare solamente la morte fulminea a causa di un infarto. E’ deceduto poco dopo le 17, ma i tentativi dei sanitari di rianimarlo sono stati prolungati fino alle 17,45. Ma purtroppo per lui non c'è stato nulla da fare. Appassionatissimo di calcio e tifoso juventino doc, ha da sempre seguito e accompagnato i suoi figli su qualsiasi campo di calcio. La passione e l'amore per questo sport lo portava ovunque, dando anche diverse soddisfazioni, ma senza tralasciare mai il lavoro e specialmente la famiglia, colpita tragicamente da questo lutto. Cenzino ha lasciato tutti all'improvviso, proprio nel campo dello sport, in una palestra, tra la sua passione, il calcio, ma specialmente dei suoi figli,
Parco Laghi artificiali Soddisfatto Rossi POTENZA - Tutela ambientale, ma anche opportunità per il territorio dal punto di vista turistico. La Giunta provinciale di Potenza ha approvato lo schema del bilancio previsionale 2009. Tra le altre, è prevista una misura a sostegno dell'istituzione del Parco dei Laghi artificiali, per la quale è stata espressa soddisfazione dall'assessore provinciale alle Aree protette Carmine Antonio Rossi. «Una misura che promuove la tutela del Parco dei Laghi artificiali. Si tratta di un primo stanziamento spiega l’assessore - a favore di iniziative dirette allo sviluppo ecosostenibile delle aree sensibili del territorio provinciale». Secondo Rossi, l'istituzione di un apposito capitolo di bilancio per la valorizzazione del Parco dei Laghi artificiali, «rappresenta un importante risultato, raggiunto dopo il confronto con il Consiglio provinciale e, in particolare, con il capogruppo Raffaele Soave (Pdci), che più volte ha sollecitato la nascita del Parco stesso».
onoratissimo e felice per il loro cammino. Dopo aver constatato la morte, la salma è stata trasportata presso la sua abitazione a Vietri di Potenza, dove ad attenderlo la numerosa famiglia e l'interminabile folla di compaesani, tutti commossi per la sua tragica scomparsa. I funerali si terranno questa mattina a partire dalle ore nove, quando il feretro sarà mosso dalla sua casa in via dante alighieri per essere portato presso la chiesa “Madre”, dove avverrà l'ultimo saluto ad una persona unica nel suo genere, sempre sorridente. Claudio Buono
POTENZA - Buone notizie per l’edilizia scolastica. La Provincia di Potenza, infatti, ha investito 60 milioni di euro in edilizia scolastica, impegnando 43 milioni del proprio bilancio per compensare l’inadeguatezza dei trasferimenti statali. A dirlo il presidente dell’Ente, Sabino Altobello, intervenuto in qualità di presidente dell’Upi Basilicata, al convegno sul tema “Capitale umano e qualità dell'istruzione nei programmi di sviluppo territoriale, l’impatto delle recenti misure governative sull’organizzazione delle scuole nel Mezzogiorno”, promosso dall’Anci su impulso del delegato al Mezzogiorno, Vito Santarsiero. Altobello ha definito importante l’iniziativa dell’Anci in un momento in cui è molto concreto il rischio del silenzio sui problemi della scuola nel Mezzogiorno e in Basilicata. Sottolineando il paradosso di un governo nazionale che “predica” il federalismo, ma attua un vero e proprio centralismo politico senza il coinvolgimento degli Enti locali, il presidente ha parlato delle recenti misure adottate sulla scuola, sull’università e sulla ricerca come di provvedimenti discriminatori e classisti. «Si tratta - ha affermato - di un’azione che accentua il divario tra il resto
dell’Italia e il mezzogiorno, lasciando da parte quest’ultimo. A ciò si deve opporre una vera e propria battaglia di civiltà, finalizzata alla richiesta di un grande straordinario programma di sostegno alla scuola e al patrimonio pubblico». «Se in questo momento di crisi economica e finanziaria, il Paese - ha continuato - non decide che è giunto il momento di prendersi cura della scuola e degli altri grandi problemi del Mezzogiorno non si va da nessuna parte». «In attesa che su tali questioni il governo cambi rotta, però, la società di Basilicata e le istituzioni ha concluso il presidente della Provincia - devono elaborare un modello innovativo di istruzione regionale e una adeguata riorganizzazione dell’offerta formativa». In quest’ottica Altobello, in perfetta sintonia con il presidente dell’Anci Basilicata, Vito Santarsiero, ha proposto un ampio confronto che veda coinvolti gli enti locali, il mondo della scuola, del sindacato, dell’impresa e dell’associazionismo «per realizzare nelle nostre aree sperimentazioni innovative, come i patti formativi locali, mettendo al centro i territori tanto da farne luoghi educanti, per garantire il diritto all’educazione, all’istruzione e alla formazione delle nuove generazioni».
Giuliano: «Dopo il caso Englaro ricompattiamo i cattolici» POTENZA - Il difficile caso di Eluana Englaro porta ancora con sè degli strascichi polemici. Il consigliere provinciale dell’Udc, Vincenzo Giuliano, torna infatti sul tema. «Ha ragione - scrive in una nota - il portavoce del movimento “Insieme per la vita”, Domenico Zotta, che il caso Eluana Englaro deve far riflettere i cattolici a “riconsiderare la necessità di ricompattare gli uomini di buona volontà attorno ai veri valori cristiani”. Questi anni ci hanno dimostrato che i cattolici in minoranza rischiano di essere perdenti dovunque. Il tentativo di ri-
compattamento non è nuovo, negli ultimi anni almeno in Basilicata. Qualche anno fa (2005), i consiglieri provinciali di Potenza che si ispirano alla dottrina sociale della chiesa, raccogliendo un mio invito, decisero, trasversalmente, di dar vita ad un intergruppo per “dare nuove e più fondate ragioni all'impegno dei cattolici nell'attività politica, come testimoni di un messaggio che non può più limitarsi alle parole ma deve far seguire fatti coerenti non intruppandosi negli schieramenti precostituiti”. Oggi, la “maturata esigenza del popolo lucano
di sradicare consolidate prassi di malcostume politico” (movimento cristiano democratico) e l'esperienza negativa consumata da tanti amici nei nuovi contenitori della politica italiana (Molinari, Falotico ecc.,), ci sono di aiuto per rilanciare scelte coraggiose. Persone che hanno la stessa visione dell'uomo, della politica e delle istituzioni non possono esser costrette a schierarsi di qua o di la oppure, eroicamente, a condurre battaglie solitarie. C'è bisogno di rilanciare quella politica che mira alla ricerca del bene comune con un rinnovato sen-
so dell'etica personale e pubblica. Togliamo la politica dalle mani dei più furbi, dei più abili, dei più protetti, dei più incoerenti, dei più arrivisti, dei più dediti ai compromessi, dei più incapaci ad amministrare. Come hanno sottolineato i vescovi lucani, i cattolici non possono rimanere inerti».
Domenica 15 febbraio 2009
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Lagonegrese Ancora chiusa l’arteria Rosa - Mulino
Villa D’Agri Dibattito a più voci
Il maltempo non dà tregua Strade chiuse e dissestate
Opere pubbliche Gli esperti scendono in campo
LAGONEGRESE - Le piogge abbondanti degli ultimi mesi hanno riaperto nel lagonegrese una ferita mai guarita completamente: il dissesto idrogeologico. Movimenti franosi vecchi e nuovi si sono verificati in quasi tutti i Comuni dell'area sud, causando danni alla viabilità, alle strutture pubbliche e anche ai privati. Solo a Lauria ad esempio, da una stima approssimativa fatta dall'Ufficio tecnico comunale, per la protezione del suolo e la messa in sicurezza delle aree danneggiate, sarebbero necessari circa 1milione e 500mila euro. A Lauria, i fenomeni hanno interessato i bacini di diversi torrenti: Gaglione, Marcellino, Torbido, provocando il crollo di terreno dalle sponde, l'ostruzione dell'alveo e il cedimento delle strade vicine. Resta ancora chiusa per un crollo dell'asfalto, la strada comunale Rosa-Mulino. Alla contrada Cogliandrino, si teme per un pericolo igienico poiché il materiale trasportato dalle piene rischia di sommergere le strutture del depuratore e di provocare lo sversamento di liquami non depurati. Mentre a Parco Carroso, la frana tiene in apprensione 2 famiglie sulle cui abitazioni sono stati rilevati lievi segnali di cedi-
La strada Rosa - Mulino chiusa
mento nelle fondazioni. Strada comunale chiusa anche a Rivello alla frazione Mascalcia e a Lagonegro, per una settimana, è stata chiusa la Strada provinciale 19 all'ingresso del paese e altri danni sono stati rilevati anche alla volta della vicina galleria “De Lorenzo”. Allerta anche a Nemoli dove un metro cubo di detriti sono precipitati sulla strada Sp 45 bis di collegamento fra Nemoli e
Rivello all'altezza della località Piè le Rocche. Mentre a Trecchina, solo nei giorni scorsi, è stata riaperta con un intervento tampone e provvisorio la Strada provinciale 44 che collega il centro con la Fondovalle del Noce e attraversa le Frazioni Parrutta e Piano dei Peri. Qui la frana si è verificata lungo l'asse del movimento franoso che nel marzo del 2007 interessò la contrada Zillona e il Comune
aspetta per la fine di febbraio la prima relazione dello studio che sta effettuando l'Università della Basilicata. Strade danneggiate anche a Maratea. La Sp 3 chiusa per poche ore a causa della caduta di alcuni alberi, la Panoramica che collega la Sp 18 al Porto riaperta da pochi giorni e la stradina a senso unico di accesso al Porto chiusa per sicurezza per alcuni giorni per le ripetute mareggiate. Ma in primo piano, nella Perla del tirreno, resta la frana di Fiumicello che ha danneggiato l'impianto di sollevamento che collega un tratto della fognatura della frazione con l'impianto di pretrattamento dei liquami alla località Ogliastro e dove a breve dovrebbe partire l'intervento di messa in sicurezza dell'area che permetterà di intervenire sull'impianto sommerso dai detriti. Il sollevamento dei liquami, intanto, è assicurato da un bypass realizzato da Acquedotto lucano. Vecchi e nuove frane provocate dalle piogge abbondanti, dunque, ma anche dalla natura di un terreno fragile, da equilibri idrogeologici instabili e dalla mancanza di opere di manutenzione su terreni, il più delle volte, abbandonati. Francesco Zaccara provinciapz@luedi.it
Senise Canoni di natura enfiteutica
Storia di ordinaria burocrazia Il comune di Senise
SENISE - Trentasette centesimi di euro. Questo il costo per l’affrancazione di un terreno gravato da canone di natura enfiteutica, notificato ad una signora, da parte degli uffici municipali di Senise. Ci sono da affrancare i terreni gravati da canone di natura enfiteutica, così come prescritto dalla legge in materia di beni dema-
niali e d’uso civico. E dunque chiunque fosse stato interessato, aveva la facoltà di chiedere di mettersi in regola al proprio comune dove ubicato il terreno in oggetto. Al di la della consistenza del terreno stesso. Poco male dunque se poi capita che c’è una signora che eredita sei(6) metri di terreno a pascolo e ne chiede ap-
punto l’affrancazione. Si fanno un po i conti ed alla fine, si scopre che la signora dovrà versare con conto corrente postale intestato al comune-servizi usi civici n. 14372858, un versamento di 0, 15 centesimi, con la causale “capitale di affranco” ed un altro di 0, 22 centesimi, con la causale “canoni 2006-20072008”. Trentasette centesimi in tutto, ai quali naturalmente sono da sommare i due euro necessari per pagare all’ufficio postale i due conti correnti. Ma le sorprese non certo finiscono qui e non sono certo piacevoli per la interessata
che in questo è accomunata agli altri affrancatari. Ci sono infatti da pagare le spese, ossia gli oneri di affrancazione da versare questa volta al tecnico incaricato di portare avanti il disbrigo della questione e dunque ancora 339,60 euro. Una somma questa, decisamente più consistente, capace di far sussultare la signora, oramai pentita ma purtroppo rassegnata per aver chiesto l’affrancazione di appena sei metri quadrati di terreno adibito a pascolo ed ereditato dai suoi avi, chissà da quanto tempo. gia. cos.
VILLA D'AGRI - Arrivare alla definizione di migliori logiche che possono determinare i migliori percorsi per la realizzazione delle opere pubbliche. Con questo obiettivo è stato organizzato l'incontro sul tema “Bandi, gare ed Appalti” dall'Ordine degli Architetti - Pianificatori, Paesaggistici e Conservatori - della provincia di Potenza. Iniziativa svoltosi venerdì sera presso l'hotel Sirio della cittadina valdagrina. Per la prima volta a confronto rapporti generali tra amministratori, responsabili degli uffici tecnici comunali, ingegneri, architetti, geometri e altri professionisti. Sulla “bilancia” il piano delle regole e norme che governano la progettazione delle opere pubbliche. Perno della discussione il cosiddetto "Codice degli Appalti" (Decreto 163/06), che ad oggi non “consenta di riportare il progetto al centro del processo di produzione di un'opera pubblica”. “Ci sono molte interpretazioni - sottolinea l'architetto Giannangelo Briglia, consigliere dell'Ordine Architetti PPC di Potenza nonché promotore della manifestazione insieme al presidente dell'Ordine, Michele Graziadei - macchinose, malintesi tra professionisti e amministratori. Ed è stato fatto questo incontro al fine di risolvere questi problemi ma anche di lanciare il messaggio di fare un bando comune per i vari paesi della Valle e dell'intera Regione che possa avere una linea guida dettate dalla Regione Basilicata. Le problematiche aggiunge - sono legate più al tempo che si perde per partecipare al bando che a fare il progetto”. Ed a puntualizzare sulle differenza tra “la realtà italiana rispetto a quella europea” ci ha pensato il componente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Massimo Gallione “ molto più difficile la realtà dei professionisti in Italia” ha detto Gallione, snocciolando dati come “450 mila sono i professionisti in Italia rispetto
Una foto dell’incontro
all'Inghilterra che ne ha solo 33 mila o 31 mila in Irlanda. Un numero stratosferico di professionisti altro che protezionismo italiano. Chiaramente il progettista si trova di fronte ad una concorrenza che non ha pari in altri paesi europei. Una disparità abnorme tra domanda e offerta ed il paradosso è anche nel ribasso che arriva anche al 99 per cento sul costo della progettazione”. A sfondare porte aperte anche il capovolgimento della legge urbanistica, progettazione di opere senza conoscere il territorio. Tempi e procedure di gare lunghissimi, opere appaltate con il 30 per cento del ribasso”. Ed è sulla qualità che il presidente dell'Ordine degli Architetti, Michele Graziadei apre una finestra “sulla qualità dell'architettura, qualità nel costruire perché l'architettura è di tutti. Prestazione di alta qualità con il Concorso di idee che mette i professionisti a confrontarsi tra di loro, con una commissione giudicatrice che valuta il risultato migliore”. Presente al tavolo dei relatori anche la consulente del Consiglio nazionale Arch., Caterina Parrello e il consigliere tesoriere, Nino Zizzi. Angela Pepe provinciapz@luedi.it
LA CURIOSITÀ CERSOSIMO - “Benito, Rachele: due nomi, una disgrazia”. Lo slogan si trova scritto, con spray rosso su un muro di contenimento all’ingresso dell’abitato di Cersosimo. Dove non sembra avere riscosso tantissimo entusiasmo, la promessa di un bonus di millecinquecento euro, per ogni neonato al quale fosse dato il nome di Benito o di Rachele, a seconda del sesso. La promessa era arrivata da parte del segretario regionale del Movimento sociale-Fiamma tricolore, Vincenzo Mancusi, a soli cinque comuni della regione a rischio di spopolamento. La scritta, potrebbe essere un invito, un monito, forse anche per far recedere la sola coppia di questo comune che avrebbe già aderito all’inizia-
Cersosimo Fa discutere la scritta apparsa su un muro alle porte del paese
Quelli che non vogliono Benito e Rachele tiva. Lo spirito assai provocatorio ma non solo, di Mancusi era quello di stimolare la procreazione, che consentirebbe nel contempo, il ripopolamento di comuni davvero a serio rischio di scomparsa(oltre a Cersosimo, anche Calvera, S. Paolo albanese, Fardella e Carbone) e, naturalmente la soddisfazione per i “nostalgici” di rilanciare i nomi di Mussolini e di sua moglie. L’iniziativa si pregia di donazioni di sostegno arrivate da tutto il mondo, che hanno superato i cinquecentomila euro e da tanti
comuni non compresi nei cinque scelti da Mancusi, sono arrivate ben cinquantasei richieste di disponibilità a chiamare i propri figli con questi nomi. La maggioranza arriva da Senise, diciotto. C’è dunque anche chi ci cre-
de davvero. Ma non a Cersosimo invece, dove la gente ama poco esporsi, la tendenza politica è da sempre pressocchè impostata sulla preminenza dei partiti tradizionali di area di centrosinistra;abbastanza lontani dal
centrodestra e lontanissimi dal Msi. Nonostante tutto, in paese c’è una persona che si chiama proprio Benito, nome ricevuto quasi sicuramente in onore del Duce vista l’età piuttosto adulta della persona. Pur se appare un caso assolutamente isolato. Solo combinazioni dunque e nulla più. Altrimenti, in che modo commentare e quale significato dare al fatto che c’è pure chi si chiama Adolfo. Un giovane artista, che si è inventato un lavoro con una sala di incisione di grande prospettive, e che proviene
da famiglia tradizionalmente di sinistra(dal Pci in poi): “Mio zio è partito apposta per l’Emilia, dove si arruolò poi nei partigiani a fianco dei quali ha combattuto”. Semplice e chiarissimo, ma come hai reagito poi allorquando hai raggiunto l’età della ragione e ti sei ritrovato simpatizzante della sinistra con un nome decisamente provocatorio: “Senza alcuno particolare patema; ho conosciuto altre persone con questo nome e non mi sembra assolutamente ci possano essere dei problemi. Adolfo è piuttosto comune in altri Paesi e dunque perché farne un dramma se non ci sono riferimenti verso nessuno. Importante è che la verità sia questa e null’altra». Gianni Costantino
Domenica 15 febbraio 2009
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Lavello Sempre più problematica la situazione sulla provinciale 48
Neve e gelo mettono ko le strade LAVELLO - Piogge abbondanti ma soprattutto neve e gelo hanno mezzo ko la strada provinciale 48. Sempre al centro dell'attenzione l'arteria detta del Basso Melfese fa registrare ancora notevoli disagi alla circolazione per la presenza di fango, allagamenti e smottamenti nei pressi di ponticelli e canali di scolo. Dopo i numerosi appelli alle istituzioni da parte delle forze politiche locali, dei cittadini ma soprattutto dei lavoratori della Sata e dell'indotto tutto tace. Cosa ne è stato delle gigantogra-
fie murali che annunciavano da li a poco l'inziio dei lavori sulla strada provinciale 48? Che fine hanno fatto le promesse dell'amministrazione provinciale? Un problema, quello della strada provinciale 48, che si trascina ormai da tanto forse troppo tempo. Un manto stradale eternamente ricoperto di buche, pericolosi avvallamenti, cunette e canali laterali di scolo non protetti, senza considerare l'enorme quantità di acqua e fango che si riversa sulla carreggiata in occasione di preci-
pitazioni piovose particolarmente intense. Numerosi alberi sul ciglio della strada impediscono in alcuni casi la visuale e rappresentano un grave pericolo in caso di urto. Nei giorni scorsi è intervenuto sull'argomento anche il primo cittadino Antonio Annale. «La sp 48 - spiegava Annale - è una strada di collegamento con la Zona Industriale di San Nicola di Melfi per coloro che provengono dalla vicina Puglia e per i cittadini di Lavello». «La Sp 48 versa in uno
stato pietoso e la presenza di molte buche rende difficoltoso il passaggio nonché costituisce pericolo grave in presenza di pioggia quando diventa ancora più difficoltoso il transito a causa di mancanza di cunette che non permette il normale deflusso dell'acqua verso l'esterno». Resta ancora tanto da fare per la totale messa in sicurezza della strada tuttavia . Non sembra bastare infatti la sola chiusura delle buche presenti sul manto stradale. Con l'arrivo delle piogge e dei temporali
Un tratto della sp 48
nonché con il progressivo transito sulla strada di mezzi pensanti ed auto il lavoro effettuato negli scorsi
giorni potrebbe di fatto essere totalmente vanificato. Daniele Masiello provinciapz@luedi.it
Venosa E nel centrodestra Tamburriello deciderà a breve se accettare la candidatura
Quelle lotte intestine al Pd e al Pdl Petrone (democratici): «Dinapoli non è stato sfiduciato» VENOSA - C'è fermento nella politica venosina. Fanno sempre più notizia le lotte intestine ai maggiori partiti presenti in città: il Pd e il Pdl. Se i democratici sono oramai una costante, - a volte anche senza esclusione di colpi - ciò che meraviglia è che a pochi mesi dall'inaugurazione della sezione del costituendo Partito delle libertà, c'è già chi “storce il naso”. Andiamo con ordine. Il casus bellis che ha fatto scattare la polemica all'interno della sezione venosina del partito di Berlusconi, è stata l'investitura di Bruno Tamburriello da parte dei vertici provinciali e regionali, come prossimo candidato a sindaco per il centrodestra. Per il momento quest'ultimo tace. Fonti a lui vicine dicono che parlerà a tempo debito mediante una conferenza stampa. Di certo è che ancora non avrebbe deciso se accettare o meno la proposta dei vertici lucani del partito. A parlare invece sono tre esponenti del neonato circolo: Luigi Manieri, di area An, Elly Preite di Azzurro
Uno scorcio di Venosa
donna e Teodoro Pica. I tre, in una nota, hanno palesemente contestato «i criteri e i metodi utilizzati» per la candidatura di Tamburriello.
I tre “contestatori” vorrebbero avviare un dibattito all'interno del Pdl per trovare, dicono «soluzioni condivise». Il problema sta proprio
Un donatore di sangue
GENZANO DI LUCANIA - Nei primi 40 giorni di questo nuovo anno, l'Avis di Genzano-Banzi ha già raccolto 60 sacche (52 di sangue intero, 8 di plasma) ed
ha ospitato lo staff di “Progetto cuore” per il primo dei monitoraggi-salva-vita previsti in calendario. E tutto questo, per mera “for-
qui. Il gotha regionale sembra aver già deciso e proteso verso Tamburriello. E poi qualche “maligno” sosterrebbe - ma questo è
tutto da verificare - che i tre firmatari del documento rappresenterebbero solo una piccola parte del partito. I prossimi giorni potrebbero essere interessanti per vedere l'evoluzione della situazione. Veniamo al Pd. Dopo le varie vicissitudini che hanno portato a una sostanziale spaccatura, si è arrivato nei giorni scorsi al manifesto, indirizzato al leader regionale del partito Piero La corazza, in cui un gruppo di aderenti anonimi (ma tutti hanno visto la mano del vicesindaco Bellasalma) hanno criticato, anche con parole forti, Michele Dinapoli, segretario sezionale. I contrasti tra Bellasalma e Dinapoli sono noti da tempi remoti da quando cioè, entrambi Ds, ci fu l'avvicendamento tra i due alla carica di vicesindaco. Ultimamente, comunque, hanno raggiunto toni elevati. Il primo ha parlato sostanzialmente di «inadeguatezza nel ruolo» accusandolo di essere «di parte». Dinapoli invece lo ha riportato un po' di più in una dialettica politica so-
stenendo che «il luogo deputato per la discussione rimane il coordinamento locale». Sulla questione è intervenuto, debitamente sollecitato telefonicamente, il segretario provinciale del Pd, Ignazio Petrone che più di ogni altro ha tentato la ricucitura tra le varie anime. «Soltanto il coordinamento può sfiduciare un segretario. - ha spiegato - E stando allo stato dei fatti Dinapoli non è stato sfiduciato». «Al tesseramento - ha continuato - di questi giorni seguirà l'assemblea degli iscritti, la sola titolata a dare la linea politica al partito. Quello è il luogo della discussione. Se il 55 per cento degli iscritti al partito vorrà sfiduciare il segretario ne avrà facoltà. Il resto - ha concluso - sono solo chiacchiere». E le chiacchiere politiche stanno animano la comunità. Del resto le elezioni sono alle porte. E nel percorso che porterà all'elezione del sindaco di chiacchiere se ne sentiranno sempre di più. g. r.
Genzano di Lucania Raccolte già 40 sacche (52 di sangue e 8 di plasma)
Avis, buoni i primi risultati del 2009 za di inerzia”: ovvero ancor prima che fosse eletto il nuovo direttivo, insediatosi appena da pochi giorni. È Pasquale Sardone, il nuovo presidente, coadiuvato da Giovanni Di Stasi (presenza “storica” anche alla Croce Rossa) e da Francesco Paolo Nino. Muscillo Pasquale, invece, svolgerà la mansione di cassiere, mentre al “veterano” Pasquale Gerghi è toccato il ruolo di segretario. Volontari attivi (ed indispensabili) restano M. Mazzoccoli, L. Di Stasi, G. Lavallata, G. Muscillo, D. Mazzoccoli, L. Mastromatteo, G. Perillo e l'altra figura immancabile, assieme a Di Stasi (anche per quanto riguarda il soccorso d'urgenza che per tanti anni ha sopperito all'assenza del
118) che risponde al nome di Domenico Conversano. Direttore Sanitario ormai da oltre vent'anni a questa parte (senza un medico volontario, l'associazione non può operare), si riconferma Giovanni Pizzuti. «In realtà, pressato da mille impegni - ci confida Pasquale Gerghi - il dott. Pizzuti ci ha provato a rassegnare le dimissioni». «Ma a quanto pare a Genzano non ci sono altri medici che vogliano prendere il suo posto, così alla fine ha deciso di restare e noi tutti gli siamo grati per questa scelta, poiché se in lui non avesse prevalso lo spirito solidaristico, la nostra sede, che da anni sforna risultati da record, si sarebbe ritrovata davvero in cattive acque, col rischio reale di
dissolversi nel nulla». Da un po' di tempo - ci dicono l'Avis Genzano-Banzi ha anche un suo sito-internet (www.avisgenzanobanzi.it) tramite il quale poter meglio interagire coi tanti volontari; ed il neo-presidente chiude il nostro incontro con un invito pubblico «a donare plasma il prossimo 16 febbraio ed a sostenere con sempre più presenze questo grande apparato sociale che oltre a salvare gli altri, riesce a fare molto (vedi ad esempio “Progetto Cuore) anche per la qualità della vita degli stessi volontari, sia fisica che psicologica, poiché appagare l' indole altruistica è già di per sé un piacere da non sottovalutare affatto». Gianrocco Guerriero provinciapz@luedi.it
Domenica 15 febbraio 2009
30 Melfi La situazione all’interno dei maggiori partiti tiene banco nel dibattito pubblico
Politica in continua evoluzione Grandi manovre in vista delle elezioni provinciali MELFI - E' una situazione in continua evoluzione, quella relativa alle candidatura per le prossime provinciali. A Melfi si susseguono incontri e riunioni di partito. L' ultima in ordine cronologico è stata fatta dal Pd presso la locale sezione. Innanzitutto per i seguaci di Veltroni, ordine prioritario cercare una non facile compattezza, anche alla luce del documento di riferiamo a parte. Le correnti sono tante ed ognuna segue una propria strategia. I falotichiani stanno verificando il dà farsi, dopo la decisione della commissione di garanzia che ha censurato il comportamento di Roberto Falotico. Gianvito Corona che a Melfi rappresenta l'ex assessore regionale, è in attesa di avere conferme sul proprio “destino”, legato strettamente alle decisioni che prenderà il suo leader. La speranza del dottore melfitano è quella di poter essere candidato ufficiale del PD, è giocarsi le sue chance sapendo comunque che la partita non è per nulla semplice. Il partito infatti lo appoggerebbe pienamente? Domanda legittima e di difficile risposta. Abbiamo sottolineato precedentemente come la Margherita ha anche altri nomi a disposizione, Lospinoso e Cappa che già si stanno muovendo ed appaio, in questo momento par-
Melfi
ticolare, maggiormente integrati al partito, rispetto al falotichiano Corona. Il medico però resta risorsa importante per il partito, che non vorrebbe perderlo definitivamente, per questa ragione una sua candidatura è possibile, in un ambito in cui sarebbe principalmente Corona a dover trainare se stesso e misurare la propria forza. La parte diessina del partito osserva, tendenzialmente senza operare forzature, in realtà non volendo entrare in merito per poter poi avere potere decisionale nel 2010, dove avrebbe nomi spendibili per le regionali. Resta da definire il discorso primarie, invocate da più di qualcuno. Se ci dovessero essere
veramente, a quel punto per Melfi concorrerebbe anche l'autosospeso Guerrieri, altrimenti difficilmente proposto dal direttivo di sezione. Se nel Pd la lotta per un posto al sole è appena iniziata i dirimpettai del Pdl non stanno certo messi meglio. Colui che fino a poco tempo fa era saldamente in pole position, Michele Destino, inizia a sentire sul collo il fiato dei suoi avversari. Per la verità più per suo demerito che non per volontà altrui. Il presidente del consiglio comunale, infatti, ha iniziato a muoversi come peggio non poteva, scatenando il malcontento in chi gravita in orbita amministrazione. Destino si sa che deve risultare assai
convincente per vincere determinate resistenze che negli ultimi giorni si stanno sempre più ingrossando. Senza dimenticare poi che AN, porrà una questione molto seria. A Melfi vuole un suo candidato. Oggettivamente gli spetterebbe, dopo tanto obliò, lontano dalla stanza dei bottoni, a fungere da ruota di scorta di questa amministrazione. Un problema che probabilmente verrà posto anche dalla segreteria provinciale del partito, che a Melfi chiede una adeguata visibilità, in cambio di tanti anni di fedeltà in onore di un legame politico indissolubile, in tutte le altre parti, regionali e nazionali. Nel frattempo Forza Italia ha sondato il terreno in chiave provinciali, con l'avvocato Di Ciommo, presidente del Foro federiciano. Al momento la risposta è stata negativa, con l'avvocato che vorrebbe giocarsi le proprie chance in qualità di futuro candidato sindaco per il centro destra. Nel frattempo venerdì prossimo è attesa l'ufficializzazione del candidato Udc. Diversi i pretendenti. Sempre nel fine settimana conferenza stampa di presentazione del candidato socialista Francesco Pietrantuono. Al momento l'unico nome certo per il collegio di Melfi. Emilio Fidanzio
Rionero Risparmi del 20 % sulla bolletta Enel
Famiglie in difficoltà Accordo tra Caf e Comune RIONERO - Buone notizie per le famiglie rioneresi. Per i cittadini che hanno diritto alle agevolazioni stabilite dal pacchetto anticrisi del Governo è stata istituita una convezione tra i Caf presenti sul territorio comunale, aderenti al Coordinamento Regionale dei CAF di Basilicata ed il comune di Rionero. Si tratta del Bonus Energia che farà avere un risparmio sulla bolletta elettrica fino al 20 per cento dell'importo. La scadenza per la consegna delle domande ha come termine ultimo il 31 marzo 2009. “Possono accedere al bonus sociale energia elettrica” spiega l'assessore al Bilancio del comune di Rionero Lina Grosso “tutti i clienti domestici, intestatari di una fornitura elettrica nell'abitazione di residenza con potenza fino a 3kw, che abbiano un Indicatore di Situazione Economica Equivalen-
te inferiore o uguale a 7.500,00 Euro”. In oltre “hanno diritto al bonus i clienti elettrici presso i quali vive un soggetto affetto da grave malattia, costretto ad utilizzare apparecchiature elettromedicali necessarie al mantenimento in vita”. In questi casi, per aver accesso al bonus, occorre essere in possesso di un certificato della Asl. Ci sono poi delle variazioni in base alla composizione del nucleo familiare, ad esempio 60.00 euro per nucleo fino a 2 persone; 78.00 euro fino a 4 persone; 135,00 euro per un nucleo con più di quattro persone. Per quanto riguarda il ruolo del Caf in base alla convenzione i cittadini potranno recarsi presso tutti i centri convenzionati che compileranno la domanda da accesso presentandola poi agli uffici Enel attraverso l'inserimento dei dati su una piattaforma informa-
Il Comune di Rionero
tica creata appositamente dall'Anci e denominata Sgate, ovvero, sistema di gestione delle agevolazioni sulle tariffe elettriche. Il sindaco di Rionero Placido e l'assessore Grosso hanno evidenziato «l'impegno dell'amministrazione comunale teso a contribuire, con ogni opportunità e con ogni mezzo, ad alleviare il disagio delle famiglie in difficoltà economica specie in questo momento di profonda crisi di cui si colgono, ormai, evidenti segnali nel tessuto economico e sociale della nostra cittadina». lu. na.
Melfi L’ultima fatica letteraria di Aldo Cacciatore D’Andrea
Presentato il libro “Epocando” MELFI - A Melfi è ancora “Epocando”, il romanzo di Aldo Cacciatore D’Andrea che va riscuotendo larghi favori di pubblico e critica. Questa volta a presentarlo è stata l’università popolare di Melfi con la civica amministrazione. Così nella nuova sede, presso il centro culturale Nitti, si è ripercorso questo viaggio nella memoria, si sono ripercorsi tempi, usi e costumi della Melfi di una volta. Tutti descritti con accuratezza, ma anche con arguzia, dall’autore. I saluti del presidente dell’università, Rosa Zinna Berardi e dell’assessore alla cultura, Pina Carbone hanno
sottolineato quanto Cacciatore abbia saputo rievocare con maestria e garbo la vita di tutti i giorni, le feste, i divertimenti, i modi di vivere, di cucinare, di pensare, vestire, le mode degli anni Cinquanta e Sessanta. Anni difficili, di vivaci e tormentati fermenti politici. Un libro che è una chiave per conoscere il passato e trarre insegnamenti per la vita di oggi. Specificamente l’assessore Carbone ha riconfermato l’utilità del libro nel mondo della scuola. Precisa e puntuale è stata la relazione dello scrittore e storico,k Salvatore Tranghese che ha evidenziato quanto il libro sia
una fotografia di Melfi all’indomani di un conflitto mondiale, di un tempo in cui la città si avviava a fatica e con non poche difficoltà soprattutto economiche, verso la sua rinascita. In sintesi egli osserva “l’autore non ci presenta solo il salotto di acsa Cacciatore ma tutta Melfi diviene un salotto dove si dipanano storie e vicende di un popolo intero”. Senza dubbio di impostazione radiofonica la chiacchierata fra l’autore ed Arnaldo Zazzeron, potremmo dire la voce della locale “Radio Kolbe”, coadiuvato da Tiziana Cassano dello staff della stessa emittente. Nel corso dell’in-
contro-intervista è stata delineata la figura dell’autore, già docente di matematica e fisica e poi capo di istituto oggi presso il “Busciolano” del capoluogo. Ugualmente è stata presentata Donatella Mastropietro, moglie dell’autore, che ha arricchito il libro con disegni. Le tavole fanno rivivere quei tempi passati con immagini che mostrano la maestria dell’autrice, pittrice autodidatta dai ragguardevoli traguardi fra cui un premio alla “Rassegna internazionale di pittura ItaliaGrecia”. Vittorio Laviano provinciapz@luedi.it
LA LETTERA
Le ragioni di un distinguo Per un nuovo Pd Di fronte alle sfide ed alle portato a decisioni calate difficoltà economiche e so- dall'alto, consumate in ciali dinanzi alle quali ci stanze segrete: frutto di troviamo, come classe di- questo modo di fare politirigente del PD di Melfi, av- ca è stata l'attribuzione di vertiamo la profonda ne- un ruolo di rilievo (comcessità di comprendere in missario dell'ASI), ad un quale direzione si è mosso esponente di punta del fino ad oggi il nostro par- centro-destra, scelta politito e l'esigenza di dare un tica criticabile nel metodo contributo alla riflessione anche perché maturata su ciò che avevamo imma- senza alcuna preventiva ginato di poter rappresen- consultazione con i comtare nella scena politica lo- ponenti del direttivo del cale e su ciò che invece - fi- partito. Tale azione politica è no a questo momento - abstata poi avallata dal pubbiamo rappresentato. Una prima considera- blico plauso del segretario zione deriva necessaria- della sezione di Melfi il mente dalla constatazione quale - esponendo una poche il PD è nato dalla fu- sizione del tutto indivisione di due partiti che duale e non condivisa dalnon hanno elaborato fino la base del partito - ha in fondo le ragioni delle creato perplessità tra gli numerose sconfitte che il elettori del centro-sinicentro destra ha inflitto stra, chiamati solo due anloro nel Comune di Melfi, ni fa a votare compatti contro lo a fronte delle schieramenquali non si è to di centroriusciti a trodestra. vare un linTale attegguaggio nuogiamento ha vo, nuove comportato idee, nuovi anche l'abprogrammi bandono di condivisi. un progetto La nascita politico unidel Pd, con il tario di oppocarico di sizione nel aspettative consiglio coche ha conmunale, ladotto con sé, sciata alla soaveva consenla buona votito di immalontà dei singinare scena- Il segretario regionale goli consiri nuovi e di- Lacorazza glieri. versi; le priDa ultimo marie hanno evidenziato la voglia di non si può dimenticare partecipazione della gen- che il partito non ha aste alla politica ed il deside- sunto alcuna posizione rio di un vero rinnova- sulla gravissima crisi inmento, avvicinando ad un dustriale dell'area, né sui partito nuovo persone numerosi problemi che afnuove. A dispetto delle fliggono le realtà produtpromesse, le persone nuo- tive locali, dall'agricoltuve, oggi si sentono ospiti, ra alla piccola impresa, e e non protagonisti, nella non è stato in grado di casa del PD e se ne allonta- proporre un modello di sviluppo e di gestione crinano. La guida che il partito si tico ed alternativo a quello è data non ha saputo sin- proposto dal centro-detetizzare le esperienze né stra. A circa un anno dall'incondurre il gruppo alla elaborazione di un proget- sediamento del segretario to politico che ponesse al locale appare evidente che centro le questioni di me- il bilancio non è positivo, rito, lo sviluppo, le esigen- sia per carenza di leaderze delle persone e che por- ship che a causa della inetasse - per la qualità delle sistenza di un progetto sue proposte e non per politico ed è necessario una sterile ed aprioristica che si apra una nuova fase pretesa - il PD di Melfi alla nella gestione del partito, guida dei processi nell'a- anche per consentire a corea del Vulture Melfese. loro che in questo anno si La conduzione del partito sono sentiti esclusi e decon logiche antiquate e fraudati del progetto oristerili hanno condotto ad ginario del PD, il partito un vuoto che si manifesta nuovo che pure hanno nella scarsa partecipazio- contribuito a costruire, di ne alle iniziative pubbli- tornare ad offrire il loro che così come nella assen- contributo di capacità inza ai direttivi di gran par- novativa e di idee. te degli eletti, che si sentoFirmato: no esclusi dai processi de- Antonio Connessa, Nancisionali, ed è culminata do Dello Russo, Luigi nell'autosospensione di Bonacaro, Maria Patriben due su cinque consi- zia Cappa, Vinicio Megaglieri comunali, le cui rale, Marcella Leone, Piergioni sono rimaste inapaolo Simonetti, Rafscoltate. faella Patanella, Luigi La concezione della poliConnessa, Marilena tica come strumento di poCappiello, tere gestito da pochi ha Megale Rosaria
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Matera 32
Domenica 15 febbraio 2009 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440 Matera
Bernalda
Pisticci
Netturbini in sciopero
Cambia la maggioranza di Leone
Venticinque lavoratori senza stipendio
Salti in Forza Italia per la leadership del Pdl
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La rassegna di Urbanistica nel 2010 si svolgerà per la prima volta al Centrosud
Matera sul palco nazionale Santochirico: «Dopo Venezia una scelta che ci inorgoglisce» Un ruolo mai dismesso
Una città unica che si ripropone come laboratorio progettuale
Un’occasione unica ed irripetibile. Matera ha ottenuto la designazione a ospitare l’edizione 2010 della Rassegna urbanistica nazionale. Ad annunciarlo da Roma, dove è in corso il Consiglio direttivo nazionale dell'Inu, è il vicepresidente della Giunta regionale della Basilicata, Vincenzo Santochirico. «La decisione dell'Istituto nazionale di urbanistica di scegliere Matera quale sede per la sesta Rassegna – dichiara Santochirico -, rappresenta un motivo di grande soddisfazione, ulteriormente alimentato dal fatto che per la prima volta, e dopo le tre edizioni di Venezia, l'esposizione si svolge in una città del centro-sud. La Regione Basilicata ha sostenuto con forza la candidatura di Matera, potendo contare su credenziali di assoluto valore, quali la storia urbanistica della città, il ruolo di sito culturale, la qualità del paesaggio: temi che non mancheranno di essere al centro del dibattito della manifestazione. Una considerazione positiva, nel giudizio dell'Inu, è derivata anche dal fatto che la legislazione regionale (legge n. 23 del 1999) ha recepito le più avanzate indicazioni in materia di governo del territorio, che stanno trovando concreta attuazione con i nuovi processi di pianificazione avviati da delle province e dai comuni di Potenza e Matera. Occorre sottolineare, inoltre, che la designazione di Matera è anche il risultato della proficua collaborazione fra la Regione e la sezione Inu di Basilicata». «La Giunta regionale –ha concluso - ha già deliberato la condivisione dell'iniziativa; adesso occorrerà lavorare mettendo in campo tutte quelle sinergie che potranno garantire il successo della Rassegna, affinché la Ba-
silicata e la città di Matera possano trarne i benefici che possono derivare da una vetrina di questo livello». Dopo il successo delle precedenti cinque edizioni (Stresa 1985, Ferrara 1989, Venezia 1994-1999-2004), per la prima l'evento - che coinvolge amministratori, progettisti, professionisti e studiosi delle città e dei territori provenienti da tutta Italia - si sposta in una regione del centro-sud, in Basilicata, dall'otto al 14 marzo 2010: una scelta che lega la straordinarietà dell’evento al valore eccezionale della sede designata. La Rassegna, che ha cadenza quinquennale, ha assunto un carattere di dibattito, riflessione e di scambio di esperienze per operatori, progettisti e studiosi impegnati nel governo del territorio. Una vera e propria opportunità e vetrina incredibile per la città di Matera. Si tratta di una manifestazione culturale e istituzionale i cui esiti non mancano di riflettersi sull’urbanistica italiana, delineando nuovi scenari e percorsi: nella professione, nella pubblica amministrazione, nelle università e nelle sedi della decisione politica. L'evento si articola in diverse attività: l’esposizione di piani, progetti, programmi e politiche, offre spunto alle numerose occasioni di confronto: convegni e seminari, tavole rotonde di istituzioni pubbliche, associazioni e studiosi dei settori interessati. Lo scopo è quello di verificare e valutare il consolidamento di alcune esperienze e di affrontare temi come quelli legati ai piani urbanistici ai processi di innovazione che interessano le politiche territoriali, alla pianificazione territoriale in Europa, al marketing urbano.
IL FATTO DEL GIORNO
Non si svendono immobili «La nota di Cittadinanzattiva sui gioielli di famiglia che il Comune intenderebbe vendere si rivela un plateale flop, aggravato dalla disinformazione negligente e - purtroppo - da una persistente contrapposizione rispetto alle scelte dell'Amministrazione». E’ quanto sostiene in una nota il sindaco di Matera Emilio Nicola Buccico in risposta a quanto affermato dall’associazione. «L'immobile di via Lucana che ospitava l'Alessandro Volta è stato già oggetto di una assegnazione al Conservatorio in relazione ad un complesso programma di ampliamento delle attività, mentre il Palazzo Bronzini è stato messo a disposizione della Università del Massachusset, in base ad una intesa con l'Adi (Associazione per il Disegno Industriale), che prevede lo svolgimento di alcuni corsi universitari. Sul Museo DemoEtnoAntropologico, che, ora, è nella fase di studio di fattibilità, ed il Comitato Scientifico, di livello internazionale, ha già iniziato a lavorare: nel frattempo, invece di seguire la politica delle mezze scelte e delle opere incompiute si punta al completamento di Santa Lucia Nuova. Intanto, l'Amministrazione constata con successo l'attività del Difensore Civico, cui sono pervenute già circa ottanta richieste di intervento da parte dei cittadini, e l'attuazione del protocollo con l'Ordine Notarile, che prevede l'istituzione di un servizio di consulenza gratuita sui temi riguardanti la casa. Insomma, l'Amministrazione - nonostante Cittadinanzattiva - va avanti».
La notizia della designazione di Matera a ospitare l'edizione 2010 della Rassegna Urbanistica Nazionale merita alcune considerazioni sul ruolo che Matera si appresta a svolgere nell'ambito del dibattito nazionale sui processi di programmazione urbana. È questa l'occasione per Matera di ritornare ad occupare quel ruolo di preminenza sulla cultura del progetto che ha già svolto, in maniera impeccabile e propositiva, a partire dal 1952, anno della famosa inchiesta patrocinata da Adriano Olivetti. Matera è una città che vanta una storia significativa e una lunga tradizione di ricerche e studi sulle metamorfosi urbane che la rendono unica e affascinante. Architetti del calibro di Piccinato, Aymonino, De Carlo, Fabbri e Quaroni hanno realizzato interi quartieri che hanno segnato la storia dell'urbanistica, universalmente riconosciuti come esempi dell'architettura del Movimento Moderno. Esempi raramente eguagliati nei progetti dei quartieri sorti negli ultimi 25 anni, privi di qualsiasi qualità compositiva. E questo è potuto accadere perché si è interrotto quel proficuo dibattito iniziato dopo lo sfollamento dei Sassi con l'attenzione progettuale dei più grandi nomi dell'architettura e dell'urbanistica italiana quando Matera è diventata un laboratorio per sperimentare idee e trasformare il territorio in maniera ragionata. L'auspicio è che la Rassegna Urbanistica Nazionale, manifestazione culturale e istituzionale di grande spessore, possa rappresentare il pretesto per ritornare ad essere un laboratorio di idee che ha dato alla città un'identità ben definita. Un laboratorio “globale” che possa, oggi, applicare ed esportare nuove idee. Sicuramente la Rassegna Urbanistica Nazionale sarà l'occasione ghiotta per riaprire il dibattito sui temi della qualità urbana e dello sviluppo futuro del territorio chiamando in causa gli enti locali, gli ordini professionali, e chiunque è responsabile, a vario titolo, delle azioni sulla città. Una strada sulla quale Matera sembra avviarsi timidamente, anche attraverso le ultime esperienze come il concorso di idee per Piazza della Visitazione. A livello istituzionale si parla spesso di urbanistica partecipata ma la popolazione, di fatto, rimane esclusa dal processo decisionale di governo della città o di riorganizzazione dei quartieri perché mancano occasioni di dibattito pubblico sull'architettura. In questo senso la Rassegna urbanistica nazionale servirà a riportare l'attenzione su questi temi per intraprendere concretamente la via della “democrazia urbana” Giovanni Martemucci matera@luedi.it
Matera 33 La giunta ha stanziato 2 milioni e 600 mila euro. Al Ministero 1 milione di euro arriverà per i laboratori Domenica 15 febbraio 2009
Scuola di restauro, giallo sui fondi Per Nigro il Ministero blocca l’iter, ma i fondi regionali ci sono «LA CORTE DEI CONTI APPROVI IL DECRETO RUTELLI»
11 MARZO 2008. LA CONVENZIONE CHE INDICA LE COMPETENZE
L'APPELLO di tre associazioni culturali materane (Città Plurale, Sassikult e Rinascita Civile) agli enti direttamente interessati alla realizzazione a Matera di una sede della Scuola di restauro dell'Istituto superiore per la conservazione ed il restauro, a fare chiarezza sui tempi di realizzazione della prestigiosa istituzione, ha ottenuto una risposta chiarificatrice dal presidente della Provincia, Carmine Nigro. «Il presupposto per procedere all'operazione di recupero della struttura, in abbandono da anni e vandalizzata in modo profondo ed inqualificabile, è tutto nell'approvazione da parte della Corte dei Conti del decreto a suo tempo firmato dall'allora ministro per i Beni e le Attività Culturali, Francesco Rutelli. Ho preso atto insieme a tutti gli altri responsabili degli enti interessati al recupero dello stabile che quel provvedimento non ha ancora ottenuto il via libera per l'utilizzo della prevista risorsa finanziaria. Pertanto, senza un acclarato e definitivo assenso alla spesa da parte dell'organismo competente, è chiaro che tutto l'iter è destinato a bloccarsi. Questa, detta pacatamente e senza alcun accento polemico, è lo stato dell'arte della Scuola di restauro, istituzione prestigiosa per la città ed il suo territorio che tutti gli enti interessati alla sua
UN edificio da ristrutturare nella zona Paip e da adibire a sede distaccata della scuola di restauro e al suo interno uffici e aree destinate ai laboratori. Per la struttura sono necessari fondi che, secondo il presidente della Provincia di Matera. Carmine Nigro non hanno ancora ottenuto il via libera per l'utilizzo della prevista risorsa finanziaria del Ministero per i Beni e le attività culturali. Le carte provenienti, però, da Regione e ministero indicano parametri differenti e fondi di altro genere che non fanno capo al ministero, se non nel caso delle strumentazioni necessarie ai laboratori. L'articolo 6 della Convenzione stipulata l'11 marzo 2008 fra Ministero per i beni e le Attività culturali, Istituto Centrale per il restauro, Regione Basilicata, Provincia di Matera, Comune di Matera, Fondazione Zètema recita infatti testualmente: «La Regione, con specifico finanziamento, si impegna a sostenere gli oneri finanziari derivanti dall'esecuzione dei lavori necessari per completare ed adeguare alle normative in materia i locali come innanzi individuati, nonché a fornire quanto necessario per renderli funzionanti ai fini dell'attività amministrativa e didattica della scuola, mediante la fornitura delle attrezzature logistiche e
nascita - Ministero, Regione, Provincia, Comune e Fondazione Zetema - devono impegnarsi a costruire». «Tra qualche giorno, una volta definita la valutazione attualmente in corso da parte di esperti dell'Università della Basilicata - sottolinea avremo ulteriori notizie sulla consistenza statica delle strutture che aiuteranno gli estensori del progetto a definire un piano definitivo di intervento». Il presidente della Provincia riferisce anche che la Regione sarebbe pronta ad avviare le procedure per individuare le professionalità alle quali affidare la preparazione degli allievi. «Anche su questo fronte, però, si è scelta la strada dell'attesa per evitare di investire risorse in un'operazione che potrebbe essere vanificata dai successivi esiti dell'iter della pratica riferita
alla Scuola di restauro». Il presidente Nigro ribadisce altresì che la Provincia non farà mancare il suo determinante apporto perché Matera diventi il quarto polo italiano di eccellenza nel campo del restauro. «Ma perché questo accada è necessario costruire un percorso di chiarezza e di legittimità del provvedimento che al momento manca. Per questo ritengo positiva e strategica l'azione messa in campo dal presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo, che ha chiesto un incontro in tempi rapidi con il ministro Bondi. Se e quando il tutto sarà stato definito ed acclarato dal punto di vista della spesa e delle responsabilità tecniche, amministrative e finanziarie degli enti interessati si potrà mettere mano al progetto». matera@luedi.it
scientifiche occorrenti». Le disposizioni che riguardano la realizzazione e il funzionamento della sezione Distaccata di Matera della Scuola di Alta Formazione e Studio dell'Istituto Centrale per il Restauro, sono state rispettate dall'ente di via Anzio che ha già erogato alla Provincia di Matera 2 milioni e 600 mila euro, fondi che consentirebbero di procedere con i lavori nello stabile della zona Paip ottenuto dalla Provincia di Matera in seguito a delibera della giunta regionale, avvenuta quasi un anno e mezzo fa (pare nella stessa data in cui giunsero i finanziamenti). Le somme riconosciute alla Provincia per completare la struttura della zona Paip, sono state individuate dalla Regione su residui dell'appalto precedente (che fu interrotto perché l'impresa fu dichiarata fallita) integrati con altri fondi regionali. Un milione di euro, inoltre, necessario alle opere per le strumentazioni dei laboratori e per le indagini diagnostiche, è disponibile alla direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Basilicata, a condizione che i lavori vengano avviati e che lo si faccia entro il 2009. Pena la perdita del finanziamento. Al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ovvero all'Istituto di Restauro spette-
rà solo una frazione di quell'immobile; il resto dovrebbe essere utilizzato per le esigenze della Provincia di Matera. Nel frattempo, a quanto pare, mancherebbe il progetto di distribuzione degli spazi nell'edificio. Il Decreto di istituzione della sezione distaccata della scuola del 20 marzo 2008, d'altronde parla chiaro e prevede che «L'istituzione della sezione distaccata di Matera della Scuola di Alta Formazione dell'Istituto Superiore per la conservazione e il Restauro, già Istituto centrale per il restauro, non comporta ulteriori spese gravanti sul Bilancio del Ministero, attesa l'utilizzazione di struttura già della Provincia e del Comune di Matera». L'avvocato Raffaello De Ruggieri, presidente della Fondazione Zetema, uno dei firmatari della convenzione del marzo 2008 considera queste risorse economiche sufficienti a completare il progetto della sede materana: «Secondo quanto è emerso nel corso degli incontri regionali, direi di sì. E' importante segnalare che l'impegno della Regione ci ha consentito di ottenere questo importante riconoscimento per la Basilicata. Dobbiamo lavorare tutti insieme per non perdere questa occasione». Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it
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Domenica 15 febbraio 2009
Matera Agenda TAXI MATERA 3332685173
Cime tempestose
Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). MateraPisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05. Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10
Lab day in Mediateca Oggi dalle ore 10 alle ore 20.30, presso la Mediateca Provinciale di Matera “A. Ribecco” si svolgerà il primo Lab Day 2009. Una festa della creatività in cui spettacoli, intrattenimento, esposizione di oggetti realizzati durante i laboratori, mini laboratori gratuiti saranno uniti a momenti di pura partecipazione collettiva dove bisognerà solo lasciarsi contagiare dallo spirito artistico dei tutor che daranno un saggio della loro arte. L’evento nasce per condividere l’esperienza de “I laboratori della Mediateca”, tanti percorsi creativi per grandi e bambini che mirano a sperimentare nuove forme di espressività promuovendo il maggior numero di linguaggi, incoraggiando la spontanea e l’estro dei partecipanti.
GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).
Carnevale di Azione Verde L'Associazione Opera Don Bonifacio Azione Verde invita i più piccoli oggi a partire dalle 18,30 nella tensostruttura di Serra Rifusa per una mega festa di Carnevale: musica, magie, giochi, balli, zucchero filato e tante sorprese in compagnia del mago Zeus e di Ornella Altamura per far sorridere anche i bambini della Nigeria. Alle ore 20 è prevista l'estrazione dei biglietti della lotteria. La manifestazione è realizzata in collaborazione con l’A.S.D. Real Matera ed è giunta alla sua terza edizione. Nel corso del pomeriggio i più piccoli potranno dare spazio al divertimento e all’allegria tipica del periodo di carnevale. Spazio ai travestimenti più belli e colorati che saranno accompagnati da una serie di iniziative riservate solo ai bambini
FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 DI RENZO Via Persio 48 0835/333911
SERVIZI SOCIALI Croce verde 0835-310066/310045 Sert 0835/253704 Cooperativa “Jan Patocka” 0835/333604 Associazione “Matera gioca” 0835/312005
PRONTO SOCCORSO Guardia medica Ambulanza Croce Azzurra
emergenza sanitaria
0835/262260 0835/336882 0835/331314
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Tecnico per la ristorazione Saranno presentati alla stampa, domani alle ore 10, 30 presso l’aula magna del Liceo Scientifico “Dante Alighieri” di Matera, i risultati del corso di istruzione e formazione tecnico superiore per “Tecnico Superiore per la ristorazione e la valorizzazione dei prodotti territoriali e delle produzioni tipiche”. Interverranno il dirigente scolastico del Liceo Scientifico di Matera, Osvaldo Carnovale e il tutor di stage, Paolo Falcone. Durante l’incontro verrà presentato anche il convegno “Produzioni tipiche lucane” Ricerca-qualità-valorizzazione” che si terrà a Matera il 18 febbraio, sempre presso il Liceo Scientifico. Il corso è stato organizzato dal Liceo scientifico di Matera in collaborazione con diversi partner.
Intervento nelle psicosi Informazione e metodologie di approccio alle problematiche della psicosi nell’età adolescenziale costituiranno l’argomento di riflessione di un incontro sul tema “l’intervento precoce nelle psicosi all’esordio” che si terrà a Matera, il 17 febbraio con inizio alle ore 15.30, presso la saletta della “nutrizione clinica dietetica” dell’ Ospedale Madonna delle Grazie. Interverranno operatori del Dipartimento di Salute Mentale (DSM) dell’Azienda sanitaria locale di Matera, professori referenti dei Centri di informazione e consulenza per gli studenti (C.I.C.) e referenti per “l’educazione alla salute” delle Scuole Medie inferiori e superiori dei distretti di Matera e Tricarico L’incontro si inserisce nel progetto del DSM per la promozione di iniziative di informazione, di prevenzione ed intervento precoce dei più gravi e potenzialmente invalidanti tra i disturbi psichici, come la schizofrenia.
•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Associazione soldaretà 0835-334167 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033 •Aism 0835/336803 •Domos Basilicata 0971991676
•il cenacolo 0835/256309 •Le Botteghe 0835/344072
IL 17 MARZO “Canto perché non so nuotare… da 40 anni” il titolo dello show che Massimo Ranieri porterà in scena martedì 17 marzo al Teatro Duni di Matera, città nella quale torna ancora una volta. Artista completo, cantante, ma anche attore, affabulatore ed istrione Massimo Ranieri, propone uno spettacolo straordinario e coinvolgente, canta i suoi brani più famosi e tanto amati dal pubblico ed esegue per la prima volta alcune fra le più belle canzoni d'autore degli ultimi decenni. Brani che appartengono ai repertori di grandi cantanti come Battisti, Battiato, Mina ed altri artisti italiani. Coreografie di Franco Miseria arricchite dagli splendidi costumi di Giovanni Ciacci che rendono ogni brano un quadro a sè. Nello spettacolo scritto con Gualtiero Peirce, lo showman partenopeo canta, balla e recita raccontando tappe emozionanti della sua vita.
•orient express 0835/256452 •basilico 0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491
•cream irish pub 0835-268820 •caffè Mulino 0835-334294
•COMUNALE• Matera 0835-334116 Ex 17,30-19,35-21,40 •KENNEDY• Matera 0835-310016 Revolutionary Road 17,15-19,30-21,45 •CINETEATRO DUNI• Matera 0835-331812 Questo piccolo grande amore 18-19,50-21,40 •PATRON ANTONIO• Via XX Settembre, 14 Il curioso caso di Benjamin Button 16-18,50-21,40
•CINE TEATRO ANDRISANI• Monescaglioso 0835-208046 Ex 19-21,45
•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica)
•CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 Italians 19-21,30
•MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137
•CINEMA HOLLYWOOD• Via Pitagora -Policoro Operazione Valchiria 21 •CINEMA MOJTO DRIVE IN• S.s. 106 Basentana 0835-745439 Chiuso
•PINACOTEC D’ERRICO 0835/310137
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Pisticci Gli approdi di Giannone, D’Onofrio e l’assessore Sisto mescolano le carte creando due fronti
In corsa per la leadership del Pdl Si moltiplicano gli ingressi in FI per partecipare all’unificazione PISTICCI - L'ex ministro Carlo Giovanardi, a Pisticci non ha più seguaci. Infatti, i Popolari liberali per il Pdl (Popolo della libertà), non esistono più, si sono dissolti per entrare nella più confortevole e sicura “casa” di Forza Italia. Ma, non lo hanno fatto compatti. C'è chi se ne è andato prima, come i consiglieri comunali Mariano Caravita, Anna Maria Gallo e l'assessore Gaetano Tricchinelli e chi dopo, come il presidente del Consiglio, Giovanni D'Onofrio, il consigliere comunale, Giovanni Giannone e l'assessore Michele Sisto. Insomma un passaggio in due fasi e con diverse strategie ed appartenenze. Con il Pdl le carte si mischiano, la sua nascita d'altronde, impone necessariamente, per chi intende fare politica anche in futuro, alcune manovre di posizionamento all'interno del costituendo nuovo mega partito tanto caro a Silvio Berlusconi. Così accade che Caravita, Gallo e Tricchinelli entrano in FI,
Giovanni D’Onofrio
festeggiati con “ostriche e champagne”, accolti a braccia aperte in primis dal sindaco Michele Leone. E accade anche che giovedì scorso quando D'Onofrio, Giannone e Sisto entrano nella sezione cittadina di FI a Pisticci, il sindaco Leone e i suoi seguaci, si sono allontanati dalla sede in segno di disapprovazione del metodo. Infatti, pare che dell'in-
gresso di D'Onofrio, Giannone e Sisto, il primo cittadino non fosse a conoscenza. Informazione, quest'ultima, che avrebbe dovuto dargli Nicola Panetta, capogruppo consiliare degli azzurri, nonché coordinatore cittadino del partito, che con questa mossa si schiera inevitabilmente verso il nuovo corso. Dopo i quattro ingressi di derivazione giovanardiana (prima ancora erano nell'Udc, nelle cui liste sono stati eletti), adesso, Fi passa dai cinque consiglieri comunali eletti nel maggio 2007, Nicola Panetta, Rosa Prezioso, Rosa Panetta, Ottavio Panetta e Giovanni Oliva, a nove, con l'aggiunta appunto, in ordine di arrivo, di Caravita, Gallo, D'Onofrio e Giannone. Così Leone si trova ad avere un'opposizione interna formata da Nicola Panetta, D'Onofrio e Giannone, i quali nel Pdl avranno facile dialogo con Alleanza nazionale del leader, Domenico Lazazzera, vice sindaco in conflitto perenne con il sindaco e cognato di D'Onofrio. Parti-
to, quest'ultimo, che consta di quattro pedine in Consiglio: Giuseppe Iannuzziello, Leonardo Scazzariello, Salvatore Romano e Francesco Antonio Mazzei. Alla luce di quanto va profilandosi, la guerra di posizione per la conquista della leadership del Pdl, si fa infuocata, poiché il nuovo partito costituirà la cabina di regia dell'Amministrazione comunale e del centrodestra pisticcese. Intanto facendo due conti, numeri alla mano il futuro Partito delle libertà potrebbe avere due fronti equamente divisi di sette componenti ciascuno, con Leone, Prezioso, Rosa Panetta, Ottavio Panetta, Oliva, Cararavita e Gallo da una parte e Nicola Panetta, D'Onofrio, Giannone, Romano, Iannuzziello, Scazzariello e Mazzei dall'altra. Ingredienti che risultano essere tutt'altro che elementi i coesione nella “nuova” maggioranza in fase di costituzione, dopo una fase particolare. Pierantonio Lutrelli provinciamt@luedi.it
Chiuso a Matera un deposito di formaggi perchè privo di requisiti igienici
Al lavoro senza sicurezza Pesanti sanzioni dei carabinieri in un cantiere di Pomarico POMARICO - Proseguono con buoni risultati, sotto il profilo della prevenzione, i controlli dei carabinieri per riscontrare il rispetto delle norme a tutela dei lavoratori e la salubrità degli alimenti. In particolare, i carabinieri hanno ispezionato un cantiere e un laboratorio adibito alla lavorazione di prodotti caseari. Nel primo caso, il controllo ha interessato una ditta, impegnata, a Pomarico, nella realizzazione di un cantiere edile, riscontrando alcune irregolarità e di natura penale e di carattere amministrativo. I carabinieri della locale stazione e quelli Nucleo Ispetto-
rato del Lavoro, unitamente agli ispettori della Direzione provinciale del Lavoro di Matera, hanno rilevato contestato al titolare della ditta l'omessa realizzazione di adeguate protezioni sul posto di lavoro, con altezza superiore ai 2 metri, l'aver utilizzato una betoniera elettrica non conforme ai requisiti generali di sicurezza e, infine, la mancata esibizione della copia del documento relativo al ponteggio utilizzato nel cantiere ispezionato. Oltre alla segnalazione penale, sono state contestate sanzioni amministrative per un totale di 4.850 euro. Nel secondo controllo, a Matera, i carabinieri del
Nas di Potenza, unitamente ai colleghi della locale Compagnia, hanno proceduto al controllo di un deposito per la vendita, all'ingrosso, di prodotti caseari, latte e derivati. I militari dell'Arma, al termine della verifica, hanno proceduto alla chiusura del magazzino, in quanto privo della prescritta e regolare autorizzazione sanitaria, nonché per carenze igienico sanitarie. Infatti, all'interno i carabinieri hanno riscontrato, nei locali adibiti a deposito, la presenza di sporcizia, umidità e pareti con intonaco scrostato. provinciamt@luedi.it
Tanti eventi a Montescaglioso
Un Carnevale da ricordare MONTESCAGLIOSO - E' tutto pronto per la cinquantesima edizione del Carnevale montese, evento che ha sempre avuto un carattere di unicità nella zona, per la tradizione ad essa collegata, il coinvolgimento e la partecipazione attiva della popolazione montese. L'apertura ufficiale dell'edizione 2009 sarà preceduta oggi da una conferenza stampa di presentazione presso la Sala consiliare comunale, fissata per le ore 10. La tre giorni della manifestazione aprirà ufficialmente i battenti nel pomeriggio per la prima delle tre serate previste dalla kermesse. Il programma prevede, nella prima serata, dalle 18.00, in viale Aldo Moro, la sfilata dei carri allegorici dai nomi “Non tengo dinero”; “Il naufragio della politica”, “L'Imperatore del male”; “Monte in progress” e dei gruppi mascherati mentre dalle 22, in Viale Giovanni XIII è previsto lo spettacolo musicale con i dj locali Kecco Dj, Ravilo Dj, Flyjay e Konfucio Voice. La domenica prossima, 22 febbraio, ci sarà una nuova sfilata dei carri allegorici con partenza da Viale Aldo Moro, per giungere in Viale J.F. Kennedy, dove si esibiranno e faranno ballare Nafoura e Clorophilla in tour con ospiti Mr Frank from Nafoura e Skizzo dj from Clorophilla. Nel pomeriggio di lunedì 23 febbraio, alle 16, presso il teatro della par-
rocchia di Santa Lucia, sarà festeggiato il Carnevale dei bambini, in attesa del martedì 24, culmine del carnevale. Dalle ore 6, il raduno di gruppi spontanei in tutta Montescaglioso per la sfilata del Carnevalone tradizionale, mentre alle 18 è in programma, come sempre in Viale Aldo Moro, la sfilata dei carri allegorici e dei gruppi mascherati. Dalle 22, in Piazza Roma, sarà il momento di “Aspettando il carnevale” in compagnia di ToMMy_Dj e Rocco Delicio dj, per attendere le ore 22.30, quando a Montescaglioso si esibirà Gabry Ponte, un altro nome importante dopo che, l'edizione 2008, ha visto a Montescaglioso Gigi D'Agostino. Il dj torinese, ex degli Eiffel 65, è autore di diversi album, remix e hits di grande successo e nella notte montese proporrà brani del suo repertorio come "La danza delle streghe", "Figli Di Pitagora", "Geordie". La realizzazione del Carnevale montese 2009 vede coinvolti, tra gli altri, gli assessorati comunali alla Cultura e al Turismo. Una tradizione importante per la città di Montescaglioso, che anche quest’anno verrà onorata come merita, visto che si tratta di una delle ricorrenze mondane della nostra regione. Le maschere montesi rappresentano un must della tradizione, come testimonia anche il culto dei “Cucibocca”. Michele Marchitelli provinciamt@luedi.it
SPUNTI I punti salienti su cui dovrebbe concentrarsi l’attività amministrativa secondo i suggerimenti dei cittadini
La ricetta del Pd per risollevare le sorti di Ferrandina FERRANDINA - Le sfide che Ferrandina ha dinanzi a sè richiedono alla politica uno sforzo di analisi, elaborazione ed individuazione di soluzioni concrete sempre più profonde ed efficaci. Il Pd di Ferrandina intende, dunque, elaborare proposte e linee guida efficaci per l'attività della Amministrazionee della stessa maggioranza valorizzando ancor di più il ruolo e la responsabilità dei suoi consiglieri e assessori comunali. In questo lavoro di costante elaborazione programmatica, è apparso opportuno partire soprattutto dalle tante proposte emerse nel continuo ascoltare le esigenze dei cittadini ed emerse nel corso anche delle ultime riunioni degli organismi dirigenti ma, al fine di non correre il rischio di sviluppare solo para-
digmi teorici, il Pd ha individuato alcune priorità irrinunciabili da sottoporre all'attenzione dell'Amministrazione e che, nel breve periodo, devono irrobustire e dare maggiore credibilità all'azione politico-amministrativa. Riduzione delle tasse comunali: Una sensibile riduzione della pressione fiscale (Tarsu) in sede di approvazione del bilancio di previsione 2009 contestualmente a una riformulazione più incisiva dei regolamenti comunali. Politiche di bilancio e del personale: L'Amministrazione, nel rispetto degli strumenti che le leggi e la contrattazione collettiva individuano a tutela del personale e per l'efficienza della macchina amministrativa, dovrà sostenere programmi di riqualificazione
delle risorse umane, lavorando anche (e soprattutto) sul versante motivazionale, privilegiando quei percorsi che qualifichino i dipendenti quali operatori a servizio delle esigenze della comunità e dei singoli cittadini. Politiche urbanistiche e regolamento urbanistico: Per dare un senso compiuto all'azione amministrativa in materia urbanistica si dovrà dar corso, in tempi certi e condivisi, al riordino degli strumenti di governo del territorio, necessari per la definizione del “tratto urbanistico” della città. Per realizzare tutto ciò l'Amministrazione dovrà impegnare risorse (per la perizia geologica e la aerofotogrammetria) perché si arrivi all'approvazione in tempi
rapidi del Regolamento Urbanistico [...]. Parcheggi: Mettere mano alla questione parcheggi selvaggi di piazza De Gasperi, corso Vittorio Emanule e piazza Plebiscito: è indispensabile dare una immagine di un paese che offre, tanto ai cittadini quanto ai turisti (nei mesi estivi, soprattutto) che si recano da noi per poter poi ammirare le bellezze monumentali e storiche di cui il nostro patrimonio dispone, un modello condiviso di mobilità urbana, fatto di regole, in un contesto dove deve trovare la propria naturale collocazione la gestione dei servizi pubblici. Raccolta differenziata e isola ecologica: Occorre potenziare la raccolta di carta, cartoni (supermercati),vetro (esercizi pubblici),
plastica e metalli. Occorre individuare, in prossimità dell'abitato, per rendere più agevole e non difficoltoso l'accesso dei cittadini, una zona da destinare ad isola ecologica per i rifiuti ingombranti, legno, Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) e inerti da demolizione. Queste misure, accompagnate da una lotta più incisiva agli sprechi delle utenze pubbliche e a situazioni a lungo tollerate di utilizzo improprio di beni pubblici, con una macchina amministrativa messa nelle migliori condizioni per poter meglio operare nei rapporti con i cittadini, faranno sì che più risorse potranno essere destinate a soddisfare le continue esigenze dei cittadini [...]. Segreteria Pd Ferrandina
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Craco Incontro con don Gabriele e Paolo, esempi di vita al servizio di chi soffre
La lezione di due giovani missionari CRACO - Qual è la cosa più sorprendente che ci si possa attendere da un incontro pubblico con due missionari impegnati in luoghi difficili come la Siberia e il Messico? Che parlino poco o nulla della missione e tanto del loro incontro con il Cristianesimo. Non in chissà quale eroico contesto ai confini del mondo, ma semplicemente tra i banchi di scuola. E' la traiettoria inattesa, ma bella e sorprendente, su cui si è sviluppato l'incontro svoltosi a Craco, presso i locali della scuola media. Don Gabriele e Paolo (medico e futuro sacerdote) hanno rispettivamente 31 e 28 anni. Il loro volto da ragazzi semplici quasi contraddice quel senso di certezza che trapela da ogni parola con cui raccontano la propria vita.
Una vita che hanno deciso di offrire alla missione in tutto il mondo nel servizio alla Fraternità Missionaria San Carlo Borromeo. Li ha invitati a Craco don Franco Laviola, assieme a un gruppo di amici da sempre attivi nell'animazione culturale e sociale del piccolo centro. E per ascoltarli è giunto anche monsignor Salvatore Ligorio, arcivescovo della diocesi di Matera-Irsina, dimostrando una non scontata attenzione pastorale per il territorio e la sua piccola, ma preziosa, esperienza di fede. Gabriele e Paolo sono amici e si vede subito. Vivono in punti opposti del Pianeta, ma l'appartenenza a un'ideale comune li rende uniti in mondo lampante. Perché una scelta del genere? «Io deside-
ravo quello che tutti desiderano: essere contento». Spiazza tutti, don Gabriele, quando, anziché accennare alla Siberia, comincia a parlare della propria adolescenza e degli anni del liceo. Dopo la Prima Comunione aveva totalmente abbandonato la Chiesa: troppo rituale, dogmatica e poco interessante per rispondere al suo umanissimo desiderio di felicità. «Quel desiderio, però, è rimasto, e io non ho smesso di cercare». E dopo anni, molti dei quali spesi nell'illusione di poter esser contento facendo giustizia nel mondo («avevo addirittura fatto arti marziali per potermi difendere dagli ingiusti») la scoperta che «non bastano giustizia e vendetta per far felice un uomo». E poi quella che lui chiama
“grazia”, eppure è un fatto umanissimo: l'incontro a scuola con l'insegnante di religione e con amici che lo avrebbero colpito «semplicemente per la loro umanità». «Per come studiavano, affrontavano tutto e non avevano paura. Erano così perché erano cristiani». Dire di no a loro, e all'origine di ciò che erano, sarebbe stato come negare un'evidenza: quell'umanità era più vera e autentica della sua (in fondo triste e “alla ricerca”) e pienamente corrispondente a quel “desiderio di esser contento” che mai lo aveva abbandonato. E la missione? E' già tutta lì. In quel sì a un'umanità più vera, che trasforma la vita e la conduce ai confini del mondo, fino alla freddissima Siberia. «Perché un prete, o il più grande eroe,
Don Gabriele e don Paolo a Craco
non sarebbe tale se non fosse innanzitutto un uomo». Si intitola proprio così, “Innanzitutto uomini”, il libro di Marina Corradi, giornalista di Avvenire, che l'editore San Paolo ha dato alle stampe nel 2007. Racconta la vita di Gabriele e di altri 14 giovani sacerdoti lanciati nella straor-
dinaria avventura della missione. “Non sono dei bambini -scrive l'autrice dell'introduzione- o degli illusi, o dei pii volontari arruolati nelle fila di un buonismo altruista. Ma degli uomini che la vocazione ha reso più maturi, generosi e capaci di coraggio”. Pino Suriano
Bernalda Appello del sindaco Renna: «La questione si sta risolvendo, tornate al lavoro»
I netturbini incrociano le braccia Senza stipendio e garanzie i 25 operai della “Alesia” BERNALDA - Dopo il falò in piazza del Popolo, gli operatori ecologici dell'Alesia alimentano quello in piazza Plebiscito. «Tocca alle amministrazioni comunali trovare la soluzione per gli stipendi ai lavoratori». Questa la voce della protesta che da venerdì pomeriggio ha occupato il piazzale davanti all'ingresso del municipio bernaldese. Sul banco gli stipendi e le promesse contrattuali non mantenute sin dall'inizio del rapporto lavorativo con l'azienda. Questi i motivi che, da venerdì sera, hanno spinto i 25 operatori ecologici a occupare l'area con un gazebo all'interno del quale hanno deciso di portare avanti la protesta con un presidio ad oltranza. «Da oggi incrociamo le braccia». Questo il commento di Donato Grieco, lavoratore e rappresentante sindacale della Cgil, il quale ancora parla di stipendi non percepiti da dicembre e famiglie che non ce la fanno più. «Siamo stanchi -ha detto Grieco- e per tale motivo da oggi entriamo ufficialmente in sciopero. Fino ad
I lavoratori dell’Alesia in sciopero
oggi, abbiamo portato avanti il nostro servizio, nonostante tutte le difficoltà che abbiamo riscontrato durante non solo questi ultimi mesi, ma bensì dall'inizio del rapporto lavorativo con l'Alesia. Ma ora noi tutti diciamo basta; tra di noi ci sono padri di famiglia che da tre mesi non portano lo stipendio a casa. Dopo vari incontri con gli amministratori e con l'azienda ci troviamo in un vicolo cieco. Sono quattro mesi che ci prendono in
giro dicendoci che la situazione sarà risolta, e con questa cantilena ci hanno portati all'esasperazione. La cosa che fa male è l'impossibilità per alcuni di noi di poter fare degli acquisti; come la situazione capitata a uno di noi che non ha potuto ritirare le medicine per i propri figli in quanto non aveva la possibilità di pagarle. Per tale motivo abbiamo deciso di scendere in piazza. Noi non siamo contro nessuno, nè verso la politica e
Ultimo giorno di Open day al “Capitolo” TURSI - Prosegue anche nella gionata di oggi l’Open day all’Istituto tecnico “Manlio Capitolo” di Tursi. In occasione delle iscrizioni alla prima classe della scuola superiore, l'Istituto si apre al territorio, invitando gli alunni della Terza Media e i loro familiari a visitare le proprie strutture. Ad accoglierli saranno il dirigente scolastico e i docenti. Ai potenziali utenti con i genitori saranno mostrate aule, biblioteca, palestre, laboratori e attrezzature, con una adeguata informazione su indirizzi di studio, attività didattiche e formative ed extradidattiche, sbocchi professionali e universitari. «L'iniziativa intende offrire alle famiglie e ai ragazzi tutti gli elementi necessari per compiere in modo soddisfacente la scelta della Scuola secondaria di II Grado», spiega il professor Giuseppe Sole, nuovo dirigente scolastico. L'appuntamento è fissato nella fascia antimeridiana di oggi, ovvero dalle ore 9 alle ore 12. Presente sul territorio dal
1973, l'istituto “Capitolo” forma le nuove figure professionali richieste dal mercato del lavoro: tecnici esperti nel settore giuridico-economico-aziendale, architettonicostrutturale e ambientale. Tale preparazione avviene attraverso indirizzi (Igea, Progetto Cinque) messi a punto da recenti progetti ministeriali, che consentono agli alunni di acquisire una solida preparazione per mezzo delle più aggiornate tecnologie multimediali, attività pratiche, stage. Inoltre, già dall'anno scolastico 2002-03, presso il nostro Istituto funziona un terzo indirizzo: il Progetto Iter per Tecnici per Il Turismo, un corso sperimentale coordinato dal Ministero della Pubblica Istruzione. Il diplomato dell'Iter è una figura professionale nuova, studiata per rispondere alle richieste di un settore in continuo sviluppo, che è anche una delle risorse economiche più importanti della nostra Provincia. provinciamt@luedi.it
nè verso l'azienda, ma vogliamo che sia trovata una soluzione. Ci siamo sentiti con il sindaco, il quale a sua volta ha chiamato il Prefetto e nei prossimi giorni saremo convocati in prefettura dove noi metteremo a nudo tutti i nostri problemi e le relative richieste. Con la speranza che si arrivi ad una soluzione immediata. Al sindaco abbiamo fatto una richiesta esplicita: se riesce a farci pervenire almeno 2.000 euro entro lunedì, noi bloccheremo lo sciopero. La rabbia c'è ed è tanta, soprattutto perché i soldi ci sono ma non si possono toccare perché l'Equitalia pignora i beni dell'Alesia in quanto quest'ultima ha dei debiti e per tale motivo il Comune ha bloccato i fondi. Vogliamo la verità ha concluso Grieco- e fino ad allora rimarremo con le braccia incrociate». Della protesta degli operatori è a conoscenza il sindaco di Bernalda, Francesco Renna, il quale ha parlato della situazione venutasi a creare e della mancanza di colpe da parte del Comune. «Noi tutti -ha detto Renna- ci siamo
sempre prodigati affinchè gli operai fossero tutelati nel miglior modo possibile; infatti, in alcune situazioni abbiamo costretto la società a pagare gli stipendi quando si erano venute a verificare altri casi del genere. Quello che rammarica -ha continuato il sindaco bernaldese- è il fatto che mai avremmo pensato auno sciopero; parole comunicate anche agli amici operai. Quello che posso dire e che non si può interrompere un pubblico servizio senza preavviso e senza dare tempo all'Amministrazione di prendere dei provvedimenti in quanto questo servizio è essenziale per l'aspetto igienico-sanitario. Capiamo e comprendiamo la loro esasperazione in quanto, non percepire gli stipendi diventa un problema enorme. Il nostro contratto è con l'Alesia, quindi la richiesta dei 2000 euro diventa impossibile dal punto di vista legale. Se fosse stato possibile, lo avremmo fatto da molto tempo. Per le mensilità arretrate noi faremo il massimo. Ho detto agli operatori che la
soluzione sta arrivando, infatti, stiamo accelerando sulla gara di appalto per individuare il nuovo gestore del servizio, che noi crediamo di individuare già nella prossima settimana, e quindi già dal primo marzo potremo assegnare a questi il servizio, anche in modo provvisorio. Il gestore ingloberà tutti gli attuali operai. Questo sta a sottolineare la grande tutela che noi mettiamo in atto per gli operai, i quali ci hanno sempre ringraziato, ed affermato che questa situazione non dipende dal sindaco e dall'Amministrazione. Noi abbiamo sempre liquidato le fatture, ma da dicembre abbiamo bloccato i pagamenti, ovvero da quando la situazione di Alesia è divenuta non regolare. Ora -ha concluso Renna- l'invito che porgo agli operatori è di riprendere il servizio perché è importante per il paese e anche per dare all'Amministrazione la possibilità di lavorare più serenamente per risolvere questo problema». Fabio Sirago provinciamt@luedi.it
E’ vicino il restauro del castello Carafa COLOBRARO - Il Comune di Colobraro ha assegnato all'Associazione temporanea di sei professionisti “Megaride” di Napoli l'incarico di progettare il recupero strutturale e conservativo del seicentesco castello baronale, appartenuto alla nobile famiglia del principe Carafa. I professionisti avranno a disposizione novanta giorni di tempo per presentare il progetto. L'importo a base d'asta, fissato in 35mila euro, è stato aggiudicato all'offerta più vantaggiosa sul piano economico: «Il recupero del castello baronale -ha detto il sindaco, Andrea Bernardo- è il secondo lavoro di una certa rilevanza che l'attuale amministrazione effettuerà per il centro storico. Dal dopoguerra a oggi sul monumento non è stato effettuato finora alcun intervento, quanto mai necessario ora visto il rischio di crolli». provinciamt@luedi.it
Il castello della famiglia Carafa a Colobraro
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Montalbano Jonico Protesta il comitato “Diritti e lavoro”
Cittadinanza solidale un’emergenza irrisolta MONTALBANO - Dura la reazione del comitato “Diritti e Lavoro” nato a Montalbano Jonico a conclusione del progetto di Cittadinanza Solidale promosso dalla Regione Basilicata. La protesta, già avviata da alcuni mesi, si è rafforzata a seguito della manifestazione conclusiva del percorso formativo organizzata dalla società di formazione e che ha visto, contestualmente, la presentazione di un libro in cui pare siano state evidenziate “Positività” e “Buona riuscita” del progetto regionale. L'iniziativa e la stessa pubblicazione, in pratica, miravano a promuovere un raggiungimento degli obiettivi posti a base del progetto. Critica la posizione del Comitato che in una nota ha così commentato: «Appare subito evidente il carattere descrittivo e teorico delle attività formative con-
Montalbano Jonico
dotte in seno al progetto realizzato negli ambienti laboratoriali che non collima con le esigenze economiche dei beneficiari e con la loro motivazione ad acquisire reali competenze la-
vorative e relazionali con persone e ambienti di lavoro. I responsabili del progetto- continua la notahanno forse trascurato, se non dimenticato, il principio cardine della formazione come educazione della persona in quanto tale; vale a dire, incontro tra apprendimenti informali e apprendimenti formali, muovendo dalla figura del discente e dalla sua motivazione al piacere e al gusto per il sapere. Alla luce di tutto questo, occorreva forse porre maggiore attenzione alle esigenze individuali e collettive dei beneficiari individuati per l'iniziativa progettuale e, pianificare per loro attività adeguate alla loro età cronologica, al loro bagaglio di competenze e alle loro concrete possibilità lavorative. In realtà- aggiunge perentoria la nota- il progetto formativo si è concretizzato come semplice strumento
Solidarietà dell’associazione di Montalbano
Lotta aperta alle mafie Legambiente con Libera MONTALBANO JONICO - Anche il Circolo Legambiente di Montalbano Jonico, in linea con l’Associazione nazionale, che da anni collabora con “Libera” attraverso iniziative e campi di lavoro contro le mafie, ha deciso, in questo anno 2009, di aderire all'Associazione di Don Ciotti. «Anche in Basilicata -spiega Arturo Caponero, presidente del locale Circolo di Legambiente- Libera è impegnata, e si sta distinguendo, nella diffusione della cultura della legalità e nella denuncia sociale delle diverse forme di mafia che pure operano e insidiano questa regione. Il Circolo Legambiente di Montalbano -aggiunge il presidente Caponero- sin dalla sua costituzione, nel 2000, è impegnato nella tutela e valorizzazione dell'ambiente locale, inteso non solo in senso fisico ma anche sociale e culturale. La decisione di aderire a Libera, approvata all'unanimità dall'assemblea dei soci, è maturata dopo le mi-
nacce di morte ricevute dal referente regionale dell'associazione, don Marcello Cozzi, e vuole essere un concreto segno di sostegno e solidarietà all'associazione e ai suoi rappresentanti». Diversi sono i punti di contatto tra Legambiente e Libera: lotta alle ecomafie, educazione alla legalità democratica e al rispetto dell'ambiente, impegno contro la corruzione, campi di lavoro; ed il Circolo di Montalbano ritiene che «pensando globalmente e agendo localmente», non mancheranno opportunità di collaborazione in regione tra le due associazioni. Un passo in avanti anche nella cittadina jonica che colloca al suo interno, da anni, diretti collaboratori di don Marcello Cozzi. Una decisione coraggiosa ed encomiabile per la piccola associazione ambientalista della città jonica. an.ca. provinciamt@luedi.it
di sostegno economico oltre che per i beneficiari anche per i docenti e i tutor che hanno svolto le attività. I partecipanti al progetto, tuttavia, vivono ancora oggi situazioni di forte disagio economico in condizione di disoccupazione lavorativa». Il comitato “Diritti e lavoro” propone, naturalmente un nuovo finanziamento del progetto per il quale è disposto a dare il proprio contributo di idee pur di non incorrere negli stessi errori. «In questi giorni- continua la nota- il comitato invierà missive alle varie istituzioni regionali e nazionali per esprimere il proprio dissenso circa le modalità di progettazione trascorsa e futura coinvolgendo, successivamente, la commissione europea che ha finanziato il precedente progetto formativo». Anna Carone
Nova Siri Hotel Imperiale
Si presentano oggi i candidati alle Primarie NOVA SIRI - Saranno presentati oggi alle ore 18 nella sala convegni dell'Hotel Imperiale di Nova Siri i candidati che parteciperanno alle elezioni primarie di domenica 8 marzo per la scelta del candidato sindaco di Nova Siri. Gino Battafarano, ingegnere 36 anni, dipendente del gruppo Ferrovie dello Stato; Giuseppe Chiurazzi, archeologo 28 anni, attualmente è ricercatore presso il Cnr; Pasquale Favale, 42 anni avvocato libero professionista, consigliere comunale uscente; Mariangela Matteo, 25 anni, educatrice professionale presso struttura Asl; Carmine Stigliano, 44 anni, avvocato libero professionista e docente; Domenico Tufaro, 40 anni, geometra. Sono questi i candidati che fra tre settimane si contenderanno la possibilità di concorrere nella tornata amministrativa dell'election day di giugno. «Sin dalla nascita del Partito democratico - commenta il segretario cittadino Carlo Guida - abbiamo portato avanti una linea di democrazia diretta e partecipata. Oggi nasce l'alternativa amministrativa per Nova Siri».
Policoro Intervista all’ex consigliere
Nicola Viola torna alla tradizione dello Scudo crociato POLICORO - E' di pochi giorni fa la sua adesione all'Udc dopo un “pausa di riflessione”, seguita a un periodo di militanza in FI. Nicola Viola, 54 anni, ritorna, dunque, nel partito di Pierferdinando Casini, di cui è stato testimonial politico in consiglio provinciale dal 1999 al 2004, seppur eletto nelle liste di FI. Il suo ritorno, constatiamo, è stato ben accolto dal capogruppo in Consiglio regionale, Vincenzo Ruggiero, e dal vice segretario nazionale, onorevole Mario Tassone. Viola, dopo il silenzio, di nuovo in campo? «Nove mesi fa dissi che quando avrei riaperto la porta per ritornare a fare vita pubblica, mi sarei guardato intorno per vedere la evoluzione politica; dissi che solo in quel momento avrei fatto la mia scelta. Nel contempo l'Udc ha preso le distanze sia dalla destra che dalla sinistra, riprendendo la sua identità. Siccome ritengo di essere legato allo Scudo crociato, non come simbolo, ma come idee, come storia e come momento significativo per la gente, ecco il motivo del mio ritorno». Da FI all'Udc, poi di nuovo FI e ancora Udc. In soli cinque anni. Cosa risponde a chi l' accusa di fare la spola tra questi due partiti? «Non ho fatto la spola. Ho semplicemente abbandonato l'Udc quando non sapeva dove collocarsi. Ora che ha ripreso la sua identità democristiana, eccomi». Con che ruolo entra nello Scudo crociato? «Sono abituato a ricominciare sempre da zero. Non è giusto che chi vi ha militato in questo anno, durante il quale sono mancato, possa essere spodestato dal mio ingresso. Entro con quella umiltà che mi contraddistingue da sempre, e testimonianza, è l'ultima vittoriosa campagna elettorale alle Amministrative scorse che mi ha visto coinvolto in prima
persona a 360 gradi, nonostante non abbia avuto niente o chiesto niente. Sono per una politica di servizio. Preferisco fare il gregario, se questo serve a dare dignità alla gente». Qual è la posizione dell'Udc, rispetto alla maggioranza che amministra il Comune di Policoro? «Datemi il tempo di capire qual è questa maggioranza. Ringrazio gli amici Mimmo Simone e Saverio Carbone (capogruppo consiliare e assessore all'Agricoltura, ndr) perché hanno tenuto vivo l'Udc in questo periodo, così bene da ritrovarsi a fare gli amministratori». Lei si è speso molto durante la campagna elettorale che ha visto vincere il sindaco Lopatriello. Si parlava di un suo assessorato che non è arrivato. Ha qualche sassolino nella scarpa da togliersi? «No. Sono un cattolico praticante. Ritengo che ci siano diverse categorie di persone. Quelle che appartengono al genere umano, quelle che ci si avvicinano e quelle che probabilmente non sono degne di appartenervi. Basta». Sarà candidato alle Provinciali? «Non penso a questo. Sarò in prima fila a dare un contributo al servizio del mio partito. Se poi mi verrà chiesto un impegno diretto, io ci sarò». Chi sceglie tra Berlusconi e Casini? «Senza dubbio Casini. E' più a dimensione d'uomo». Pierantonio Lutrelli
SPUNTI di MARIO DIMATTEO*
Comunali, Mario Dimatteo esorta i rappresentanti dei vecchi schieramenti a farsi da parte
NOVA SIRI centro è tutto da visitare e da scoprire. E' un borgo antico e affascinante, alla cui bellezza fa da contrasto un evidente stato di abbandono. La mia infanzia ricorda bene un assembramento di gente, che abitava questo luogo; vi risiedevano famiglie con molta prole, le viuzze tra le case vedevano bimbi che nei loro giochi si rincorrevano e destavano vivacità ai residenti. Nel tempo, però, le teste dominanti, hanno preferito far traslocare molti dei residenti nella zona della Marina che, essendo nuovo inediamento, doveva essere simile a una gelateria: villette, tanto verde e strade larghe; invece, vi dominano palazzoni simili a ca-
I cittadini di Nova Siri chiedono una svolta serme e fabbricati dall'aspetto rognoso, cioè senza intonaci e senza pitturazioni. Qui il decoro urbanistico è inesistente, basta dare un'occhiata al viale principale, per rendersi conto della non linearità dei fabbricati. Il borgo Marina si fregia di una spiaggia larga, lunga, immensa che potrebbe ospitare migliaia di bagnanti per 3-4 mesi l'anno. Qui si doveva e poteva vivere solo e soltato di turismo, “pare” che nella stagione estiva appena trascorsa ci siano state 100.000 presenze, ma ahimé, i giovani sono andati
via e gli anziani trascorrono il loro tempo “strusciando” viale Siris, senza che alcuna amministrazione, pur sollecitata con scritti, abbia mai pensato ad un ritrovo per farli socializzare. Le piccole realtà artigianali sono emigrate anch'esse nei paesi limitrofi, che le hanno a colti ottimamente. Chiunque abbia amministrato nel tempo, ha avuto vedute non oltre la punta del propio naso senza alcuna inventiva e cullandosi solo nell'esistente. Coloro che hanno rap-
presentato il paese lo hanno fatto anche con la complicità di un larga parentela la quale, negligentemente, li ha detti ben sapendo che sarebbero stati inetti, ma puntuali alla riscossione della mercede. In loro vi è stata una coscienza bassa, furba, senz'anima e con un comportamento a fisarmonica. I cittadini sappiano che non esistono politici insostituibili, ma è necessaria gente nuova, motivata e cosciente. Si dica basta alle caste! Il sottoscritto, migrante per lavoro e per studi, ha acquisito esperienza
come quelli della sua fascia di età, che in questo momento è alla massima maturazione. Il paese ha un Dna straordinario, bisogna ridarle fiato. E' per questo che nelle scorse settimane mi sono proposto quale candidato a sindaco della competizione elettorale. Agli assi dei due schieramenti rivolgo un mio pensiero (ma anche di una larghissima parte della popolazione): I novasiresi pretendono un cambio di rotta e non un'inversione di ruote (quelle davanti si mettono dietro e viceversa). Ri-
volgo un invito a tutti coloro che nel passato hanno avuto ruoli amministrativi e di potere: per il bene comune e per la loro dignità, evitino di perseverare cocciutamente nell'opera devastante del territorio e non ascoltino, come in passato, più la pancia che la testa. Il sottoscritto, per il paese, vuol essere un protagonista e non una comparsa o meglio un burattino in mano al soliti burattinai. Sarò l'inviato della provvidenza, chiamato a rimuovere i detriti del passato, sarò l'anima proletaria di questo bellissimo luogo che potrà così rifiorire. *Presidente del circolo pensionati di Nova Siri, già candidato sindaco in pectore per le prossime Comunali
Sport 38
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Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it
Inter-Milan Mourinho: «Firmerei solo per lo scudetto». Ancelotti: «Conta di più per noi»
Derby: Maicon sì, Kakà no Juve, Ranieri: «Non lo guarderò». E Trezeguet si ferma CON UN BLUFF DEGNO dei casinò di Las Vegas, quel gran genio della comunicazione di Josè Mourinho lascia con un palmo di naso una folla multinazionale di giornalisti ed evita di fornire qualsiasi notizia sulla formazione dei nerazzurri nel derby. Alla prima, ovvia domanda circa il recupero di Maicon, che figura tra i 22 convocati (e che sicuramente sarà domani al suo posto in campo dal primo minuto), il tecnico portoghese si gioca la sua mano di poker. «Vi do la formazione, il modulo e il sistema – propone – ma poi andiamo tutti a mangiare, così risparmiamo tempo. Vi do 3 minuti per pensarci. Volete votare, o fate decidere al più anziano?». Ma i minuti passano e allora si resta a parlare, e a lungo, dopo un silenzio durato tutta la settimana. «Per me non è cambiato niente, io parlo solo alla vigilia» spiega Mourinho. «La squadra che voi avete rifiutato di sapere è già decisa - spiazza tutti il tecnico nerazzurro rimanendo però nel vago -, ho qualche dubbio solo sulla panchina e per questo ho convocato tanti giocatori (sono 22, ndr) e non mi interessa neanche di sapere se a Milanello hanno fatto il miracolo di recuperare Kakà». L’Inter dovrebbe scendere in campo con un 4-4-2 dove Maicon e Santon (sempre che il tecnico ritenga il baby pronto per un derby, altrimenti Maxwell o Chivu) sono gli esterni, Cordoba e Samuel gli interni, Cambiasso, Zanetti, Stankovic e Muntari il rombo, Ibrahimovic e Adriano le punte. Uno spicchio di derby – assicura il tecnico – toccherà anche al rientrante Vieira. E in quel momento si potrebbe rivedere il 4-5-1 sperimentato trionfalmente a Lecce.
Mourinho comunque non firmerebbe per un pari (“ma firmerei invece per vincere lo scudetto, sono i titoli che fanno la storia, piuttosto che un derby“) e indica la strada per non ripetere l’errore della partita di andata. «La percentuale di realizzazione rispetto alle occasioni – che in un derby non sono molte – deve essere alta. E dietro ci vuole più concentrazione, non si può sbagliare una transizione difensiva dove ci eravamo trovati cinque contro uno e Ronaldinho ha segnato». Piuttosto, secondo il tecnico di Setubal, che si è detto convinto di vincere lo scudetto (“anche se ci sono grandi difficoltà»), la vera differenza col derby dell’andata è che alla fine del campionato mancano 15 partite mentre allora ne mancavano 34, e ora si contano i punti che mancano al traguardo. ANCELOTTI Come previsto non c'è Kakà nella lista dei convocati di Carlo Ancelotti per il derby. Out anche gli infortunati Nesta, Gattuso, Shevchenko, Borriello e lo squalificato Bonera. «Sarà una gara diversa dall’andata e quindi dovremo trovare accorgimenti diversi. L’Inter è cambiata, non gioca più con i due attaccanti esterni e quindi dovremo giocare in modo diverso anche noi. È una sfida importante, più per noi che per loro». Carlo Ancelotti affronta così il tema derby. E sulle analogie e sulle pressioni che da tante parti vengono fatte in relazione al derby di Champions del 2003, Ancelotti risponde così: "Le pressioni le leggo ma non le sento, anche perchè alle spalle nel 2003 non avevamo nulla, ora abbiamo tanti successi. Scudetto? Io ci credo ancora, ma tutto passa da questa gara» ha detto ancora Ancelotti che commenta le dichiarazioni di Mourinho secondo il quale magari un giorno potrebbe
IL PROGRAMMA DELLA SERIE A A Genova sfida da Champions ATALANTA-ROMA: Morganti di Ascoli Piceno (Copelli-Lion, Giannoccaro). CAGLIARI-LECCE: Stefanini di Prato (Bernardoni M.-Masotti, Ciampi). CHIEVO-CATANIA: Bergonzi di Genova (Di FioreFranzi, Mazzoleni). GENOA-FIORENTINA: Rizzoli di Bologna (Romagnoli-Nicoletti, Romeo). INTER-MILAN (ORE 20:30): Rosetti di Torino (Calcagno-Ayroldi, Trefoloni). JUVENTUS-SAMPDORIA: Orsato di Schio (Stefani-Faverani, Gervasoni). REGGINA-PALERMO: Ayroldi di Molfetta (Pugiotto-Cariolato, Celi). SIENA-UDINESE: Pinzani di Empoli (Biasutto-Perri, Pierpaoli).
La classifica Inter 53, Juventus 46, Milan 45, Fiorentina 41, Genoa e Roma 40, Palermo e Napoli 35, Cagliari 34 , Atalanta 33, Lazio 32, Udinese 30, Siena e Catania 26, Samp 25, Bologna 23, Lecce 22, Torino 20, Chievo 19, Reggina 16
anche allenare il Milan. «E' normale che un allenatore abbia queste ambizioni, è legittimo, ma io non potrei allenare mai l’Inter perchè andrei contro la mia storia». JUVE-SAMPDORIA «Il derby di Milano neppure lo vedrò. Devo pensare solo alla Juve e fare tre punti contro una squadra che l’anno scroso ci mise in grossa difficoltà». Così il tecnico della Juve Claudio Ranieri presenta il match che vedrà opposti i bianconeri ai blucerchiati di Mazzarri. «Abbiamo 120 giorni davanti a noi per sapere quello che faremo da grandi. Dobbiamo essere positivi, entusiasti e vogliosi di fare bene e poi alla fine tireremo le somme». Ranieri annuncia che dovrà fare a meno di Trezeguet, che rientra Chiellini, mentre per Legrottaglie sarà punto interrogativo fino all’ultimo momento. «Non ci sarà Trezeguet per un piccolo affaticamento muscolare, Chiellini è invece recuperato, mentre Legrottaglie non sta benissimo (problemi alla schiena, ndr)». sport@luedi.it
Posticipo: al San Paolo NAPOLI BOLOGNA
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NAPOLI (3-5-2): Navarro 7.5; Cannavaro 5.5 (27'st Russotto 6), Rinaudo 5.5, Contini 5.5; Maggio 6.5, Pazienza 6.5, Gargano 6, Datolo 6, Vitale 6; Denis 5.5, Lavezzi 6.5 In panchina: Bucci, Santacroce, Montervino, Blasi, Bogliacino, Pià. Allenatore: Reja 6 BOLOGNA (4-5-1): Antonioli 7.5; Zenoni 6, Britos 6 (44'st Terzi sv), Moras 6, Lanna 6; Valiani 6, Mingazzini 6, Volpi 7, Mudingayi 6, Bombardini 6.5; Di Vaio 7 (46'st Marazzina sv). In panchina: Colombo, Belleri, Amoroso, Mutarelli, Coelho. Allenatore: Mihajlovic 6 ARBITRO: Banti di Livorno 6 RETI: 20'pt Maggio, 23'pt Di Vaio NOTE: Serata fredda, terreno in buone condizioni. Spettatori: 30mila circa. Ammoniti: Contini, Zenoni, Valiani. Angoli: 6-3. Recupero: 3'pt e 3'st. È stato osservato 1' di silenzio prima dell’inizio della partita, in ricordo dell’ex calciatore del Bologna e della Nazionale italiana Giacomo Bulgarelli, scomparso giovedì sera. Una scena di gioco di Napoli-Bologna
L’ANGOLO DELLA B
Impresa dell’Ascoli che batte il Brescia. In coda successi pesanti per Salernitana e Mantova 25ª GIORNATA
Il Livorno crolla a Pisa. Parma a valanga BARI E LIVORNO si confermano al primo posto in classifica, a braccetto con 45 punti, al termine della quarta giornata di ritorno del campionato di serie B. I pugliesi di Antonio Conte non sono andati oltre l’1-1 interno contro il Vicenza. Il Livorno ha mancato l’occasione di sorpassare i biancorossi al vertice della graduatoria. I toscani di Acori, infatti, tornano con la sconfitta per 2-1 dalla trasferta di Pisa, nell’atteso derby contro i nerazzurri di Ventura. Il Parma scaccia un periodo poco brillante e rifila un poker di reti al malcapitato Grosseto. Allo stadio «Tardini» la squadra ducale di Francesco Guidolin va a segno con le doppietta di Leon e Vantaggiato. Ancora un successo per l’Ascoli targato Franco Colomba. I marchigiani superano 1-0 in casa il Brescia grazie alla incredibile autorete firmata da
Zoboli al 7' del primo tempo. Inutili i tentativi del club lombardo guidato dall’ex di turno Sonetti di acciuffare il pareggio. Ascoli che ha chiuso il match in dieci uomini per l'espulsione di Luisi a sette minuti dal termine. Si chidue a reti inviolate il match del «Partenio» dove Avellino e Albinoleffe non vanno oltre uno scialbo 0-0. Punto prezioso, però, per gli irpini di Campilongo, ancora relegati nei bassifondi della classifica e con due punti di penalizzazione. .(SEGUE). dp/red 14-Feb-09 18:14 La Salernitana di Castori porta via la preziosa vittoria interna ai danni del Modena. Allo Stadio Arechi la formazione campana supera 3-2 di emiliani di Apolloni. Dopo meno di minuto dal calcio di inizio la Salernitana sbloccava il punteggio con un gol sottomisura di Soligo. Al 3' gli ospiti trovavano il pari con il bomber Bru-
no ma al 22' l’attaccante Fava firmava dal dischetto il nuovo vantaggio ed al 20' della ripresa la personale doppietta per il 31. A sei minuti dal termine i gialloblù accorciavano le distanza con la rete di Stanco. Colpaccio esterno del Frosinone, reduce da una settimana di ritiro e silenzio stampa. La formazione ciociara espugna Treviso. Antonazzo e Tavares le firme. L’Empoli di Silvio Baldini (espulso per proteste) torna alla vittoria al «Castellani». La squadra toscana piega 2-1 il Rimini. Bene anche il Mantova di Mario Somma, tecnico al debutto sulla panchina dei «virgiliani» dopo le dimissioni di Billy Costacurta. Allo stadio «Martelli» il Mantova supera 2-1: protagonista del match Caridi con una pregevole doppietta. Vittoria interna, infine, anche per il Piacenza di Pioli che supera 2-0 l'Ancona.
ASCOLI-BRESCIA 1-0 Marcatori: 6´ aut. Zoboli (Bre) AVELLINO-ALBINOLEFFE 0-0 BARI-VICENZA 1-1 Marcatori: 25´ Bjelanovic (Vic); 37´ Caputo (Bar) EMPOLI-RIMINI 2-1 Marcatori: 24´ Corvia (Emp); 56´ Corvia (Emp); 82´ La Camera (Rim) MANTOVA-CITTADELLA 2-1 Marcatori: 51´ Caridi (Man); 55´ rig. Caridi (Man); 90´ Bonvissuto (Cit) PARMA-GROSSETO 4-0 Marcatori: 4´ Vantaggiato (Par); 41´ Leon (Par); 53´ Leon (Par); 85´ Vantaggiato (Par) PIACENZA-ANCONA 2-0 Marcatori: 44´ Ferraro (Pia); 75´ Olivi (Pia) Pisa-Livorno 2-1 Marcatori: 10´ Greco (Pis); 43´ Diamanti (Liv); 45´ Viviani (Pis) SALERNITANA-MODENA 3-2 Marcatori: 1´ Soligo (Sal); 3´ Bruno (Mod); 22´ rig. Fava (Sal); 55´ Fava (Sal); 83´ Stanco (Mod) SASSUOLO-TRIESTINA 1-1 Marcatori: 7´ Granoche (Tri); 48´ Erpen (Sas) TREVISO-FROSINONE 1-2 Marcatori: 30´ Antonazzo (Fro); 47´ Smit (Tre); 85´ Tavares (Fro) CLASSIFICA Livorno 45; Bari 45; Sassuolo 42; Parma 41; Brescia 40; Empoli 40; Grosseto 38; Vicenza 36; Triestina 36; Ancona 32; AlbinoLeffe 32; Mantova 32; Rimini 32; Pisa 31; Frosinone 29; Salernitana 29; Cittadella 28; Piacenza 28; Ascoli 26; Treviso 22; Avellino 21; Modena 18
Sport 39 Calcio serie A Il giocatore polemico con la curva dopo il gol. Poi chiede scusa Domenica 15 febbraio 2009
Lazio, pareggio tra i fischi Torino in vantaggio con Abate a cui risponde Siviglia LAZIO TORINO
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LAZIO (4-3-3): Muslera 6; Lichtsteiner 6, Siviglia 6, Cribari 6, Kolarov 6; Brocchi 5.5, Dabo 5 (1' st Mauri 6), Matuzalem 5.5; Pandev 6 (36' st Inzaghi sv), Foggia 5.5, Rocchi 5.5. In panchina: Carrizo, Rozenhal, Radu, Manfredini, Mancini. Allenatore: Rossi 5.5 TORINO (4-4-1-1): Sereni 6; Colombo 6, Dellafiore 6, Natali 6.5, Pisano 6; Zanetti 6, Dzemaili 6, Corini 6 (36' st Barone sv), Abate 6.5 (37' st Diana sv); Rosina 6; Ventola 6 (44' st Stellone sv) In panchina: Calderoni, Di Loreto, Diana, Gasbarroni, Bianchi. Allenatore: Novellino 6. ARBITRO: Saccani di Mantova 6. RETI: 36' Abate, 30' st Siviglia. NOTE: Giornata fredda, terreno in buone condizioni. Spettatori: 20 mila circa. Ammoniti: Pandev, Colombo, Zanetti, Kolarov, Corini, Pisano, Dzemaili. Angoli: 9-1 per la Lazio. Recupero: 1 pt, 3' st. ROMA Arriva il primo punto del girone di ritorno per la Lazio dopo 4 sconfitte consecutive, ma è un risultato che non soddisfa nessuno nell’ambiente biancoceleste. Quinto pareggio consecutivo invece per il Torino, pur sempre prezioso in
L’esultanza polemica di Siviglia al gol del pareggio
chiave salvezza. Non è una bella partita e la paura di perdere condiziona la Lazio soprattutto dopo il gol di Abate e al cospetto di un ambiente che sottolinea tutta la sua insoddisfazione. I granata giocano una buona gara soprattutto in difesa e affrontano l'impegno con la giusta aggressività. Delio Rossi conferma in porta Muslera, nonostante la buona prova di Carrizo in nazionale; in avanti rientra Rocchi con Pan-
dev e Foggia; in difesa sulla sinistra Kolarov vince il ballottaggio con Radu; assenti gli squalificati Zarate e De Silvestri. Novellino senza Ogbonna; Bianchi va in panchina e al centro dlel'attacco c'è Ventola coadiuvato da Rosina; in difesa sulla sinistra riprende il suo posto Pisano, mentre Dellafiore è al centro con Natali. Comincia bene la Lazio che si rende pericolosa al 2' con una punizione di Kolarov che finisce fuori di
un soffio alla sinistra di Sereni. Il Toro è comunque piuttosto aggressivo, raddoppia le marcature e si muove bene sulle fasce. Il risultato è importante per entrambe le squadre e si vede; lo spettacolo ne risente e le palle gol sono rarissime. Al 17' pericoloso sinistro a girare di Pandev dal limite che finisce a lato. Al 36' il Toro passa in vantaggio praticamente al primo tiro in porta: Dabo sbaglia un rinvio, la palla arriva ad Abate che dal limite si aggiusta il pallone e con un gran destro preciso infila Muslera. La Lazio prova a reagire, alza il baricentro ma si rende pericolosa solo al 44' quando Sereni è costretto a un grande intervento su una conclusione ravvicinata di Siviglia. Il primo tempo si chiude 01 tra i sonori fischi dell’Olimpico. Ad inizio ripresa Delio Rossi sostituisce Dabo, su cui pesa l’errore in occasione del gol con Mauri. Al 2' sospetto contrasto in area tra Pandev e Colombo ma Saccani lascia correre. La Lazio fa la partita ma il Toro è attento. Al 13' conclusione difettosa di Mauri in area dopo un calcio d’angolo e Siviglia non riesce a correggere a rete. Al 17' imprevisto per l'arbitro Saccani che viene colpito da una violenta pallonata al volto dopo un sinistro al volo do Kolarov. Il direttore di gara rimane a terra per qualche secondo ma poi si rialza riprenden-
Rugby Sei nazioni Nazionale oggi al Flaminio con la Scozia
Twickenham da cancellare ROMA – Dimenticare l’horror show di Twickenham. È questo l’imperativo dell’Italrugby che oggi al Flaminio, reduce dal disastro inglese (“è stata la peggior prova degli azzurri nella storia del Sei Nazioni», ha scritto il Times), cerca il riscatto contro l’Irlanda del grande Brian O'Driscoll, simbolo sportivo di una nazione, in quello che sarà anche un prologo alla sfida calcistica del primo aprile a Bari, quando i campioni del mondo di Lippi affronteranno la Nazionale verde del Trap, con un posto in palio per Sudafrica 2010. Ma nel rugby l’Irlanda gioca al completo, compresi i 'cuginì del Nord, quindi il compito per capitan Parisse e compagni appare quasi improbo, visto anche quanto è successo una settimana fa a Dublino nel match in cui la squadra di casa ha messo ko la Francia. Per cercare una vittoria 'impossibilè in questa partita del secondo turno del Sei Nazioni Mallett rinuncia agli esperimenti azzardati e si affida a gente pratica dei rispettivi ruoli, ovvero una mediana tutta oceanica, con l'australiano (con bisnonna italiana) McLean all’apertura ed il redivivo equiparato neozelandese Griffen, finora mai preso in considerazione dal ct, con la maglia n. 9. «Il nostro principale obiettivo sarà quello di non permettere all’Irlanda di prendere nei primi 20 minuti un vantaggio consistente nel punteggio – spiega alla vigilia Parisse -. Se riusciremo a limitarli nel primo tempo credo che allora ce la potremo giocare». Nelle parole del capitano dell’Italrugby c'è tutta la voglia di regalare una soddisfazione al pubblico dello stadio Flaminio. Il n. 8 azzurro sa bene che ripetere una prima frazione di gioco come quella offerta dall’Italia a Twickenham contro l'Inghilterra consegnerebbe matematicamente la partita nelle mani di O'Driscoll e compagni. «Quella di sabato scorso non deve essere una gara da prendere come riferimento – ha spiegato Parisse -. Dovremo rispettare il piano di gioco e tutto il gruppo ha molta fiducia in Griffen e McLean, che avranno in mano il quadro tattico della partita». «In settimana abbiamo lavorato tanto con loro – ha aggiunto il capitano – e speriamo di non ripetere gli errori commessi contro gli inglesi, anche perchè l’Irlanda è molto più brava a spostare il pallone ed è più veloce a uscire dai raggruppamenti, senza contare che hanno anche due grandi come O'Driscoll e O'Gara». Consapevole dell’importanza del match anche il ct azzurro Nick Mallett, che in settimana ha chiesto alla sua squadra una “partita impeccabile» per battere gli irlandesi: «Loro sono un team fortissimo – spiega il ct – e hanno un’ottima linea dei trequarti e un grande attacco. Per questo tutti i miei giocatori dovranno placcare con intelligenza». Mallett è poi tornato sulla scelta di Paul Griffen come media-
Nick Mallett Ct della Nazionale azzurra di rugby mentre spiega ai suoi ragazzi
no di mischia dopo la prestazione da incubo come numero 9 di Mauro Bergamasco a Twickenham: «Non è stato un buon esperimento. Ho fatto un errore e me ne sono preso la responsabilità. Questa settimana puntiamo su Griffen (che non vestiva la maglia azzurra da ben 16 mesi, ndr), sulla sua esperienza, sperando che con il suo gioco si possa avere un migliore attacco». Bocciato quindi il giovane Giulio Toniolatti, entrato nella ripresa contro l’Inghilterra: «Ha avuto quasi le stesse difficoltà di Mauro Bergamasco e ha sbagliato in sostanza gli stessi passaggi. Ho parlato molto con lui e, adesso che ci sono tanti infortunati in questo ruolo, per oggi i ci serve l'esperienza di uno come Griffen». Sperando che basti per sognare l’impresa che eviterebbe un altro cucchiaio di legno. Rifinitura leggera sul prato del Flaminio di Roma all’ora di pranzo ieri, poi rientro in albergo alla ricerca della giusta concentrazione per la gara di oggi. La Nazionale italiana di rugby di Nick Mallett ha trascorso così la vigilia del match contro l’Irlanda, esordio interno degli azzurri nel 6 Nazioni 2009 in programma oggi alle ore 15.30 (diretta La7
dalle 14.30). Il ct Nick Mallett, il capitano Sergio Parisse ed il manager azzurro Carlo Checchinato hanno incontrato i media. « Giochiamo al Flaminio, in casa nostra, davanti ad oltre trentamila tifosi che non ci faranno mancare il loro affetto: vogliamo ripagarli con una prova d’orgoglio». Queste le formazioni in campo oggi in un Flaminio tutto esaurito. ITALIA: Masi; Robertson, Canale, Bergamasco Mi., Pratichetti; McLean, Griffen; Parisse (cap), Bergamasco Ma., Zanni; Reato, Dellapè; Castrogiovanni, Ongaro, Perugini. In panchina: Festuccia, Nieto, Del Fava, Sole, Toniolatti, Garcia, Bacchetti. Allenatore: Mallett. IRLANDA: Kearney; Bowe, O'Driscoll (cap), Wallace P., Fitzgerald; O'Gara, O'Leary; Heaslip, Wallace D., Ferris; O'Connell, O'Callaghan; Hayes, Flannery, Horan. In panchina: Best, Court, O'Kelly, Leamy, Stringer, D’Arcy, Murphy. Allenatore: Kidney ARBITRO: White (Inghilterra); g.d.l. Poite (Francia), Allan (Scozia). TMO: Hughes (Inghilterra).
do regolarmente la gara. L'episodio viene salutato da un boato e applausi di cattivo gusto del pubblico dell’Olimpico. Il Torino arretra il baricentro e al 30' la Lazio pareggia: Rocchi dalla sinistra in area mette in mezzo, rovesciata di Mauri e pronto colpo di testa di Siviglia appostato sul palo destro. Il giocatore esulta in maniera polemica sotto la curva. Il Torino resta chiuso e la Lazio si mantiene in avanti alla ricerca del gol-vittoria. Al 36' tre cambi: nel Toro dentro Diana e Barone al posto di Abate e Corini; tra i biancocelesti entra Simone Inzaghi per Pandev. Negli ultimi minuti spazio per Stellone al posto di Ventola. Ultima occasione al 43' con Rocchi che cerca di sorprendere Sereni con un pallonetto mandando però sul fondo. «Chiedo scusa ai tifosi, è stato un gesto istintivo». Autore del gol del pareggio, Sebastiano Siviglia fa mea culpa. Il difensore della Lazio ha esultato in modo abbastanza polemico nei confronti della tifoseria biancoceleste, portando le mani alle orecchie quasi in segno di rivalsa dopo i fischi ricevuti. «Dentro avevamo rabbia e altre cose, volevamo cambiare questo trend ed è arrivato un gesto istintivo e sbagliato – dice a mente fredda Siviglia – Sono un passionale, forse non riesco a ragionare bene in certi momenti».
Under e femminile azzurri ko
Francia, disco verde contro la Scozia Galles ancora felice PARIGI (FRANCIA)-Vittoria della Francia nel primo incontro della seconda giornata del 6 Nazioni 2009. I transalpini hanno superato sul manto casalingo dello Stade de France di Parigi la Scozia per 22-13 al termine di un incontro duro ed equilibrato. Il primo tempo si era chiuso sul 6-3 per i 'gallettì. Uno ad uno il computo delle mete, realizzate da Ouedraogo ed Evans; a far la differenza il piede di Beauxis, autore di cinque piazzati ed una trasformazione. UNDER 20 BATTUTALa Nazionale under 20 italiana di Stefano Romagnoli ed Alessandro Ghini si arrende di misura (23-29) ai pari età dell’Irlanda nella seconda giornata del 6 Nazioni di categoria disputata ieri pomeriggio al «Walter Beltrametti» di Piacenza. Dopo la sconfitta per 17-0 contro l’Inghilterra della settimana scorsa, gli azzurrini mostrano ulteriori progressi, ma concedono qualcosa di troppo nel finale di gara permettendo così agli ospiti, che chiudevano il primo tempo in vantaggio per 13-9, di conquistare il successo finale DONNE KO A COLLEFERROSconfitta pesante per l’Italia femminile di rugby nella seconda giornata del Sei Nazioni 2009. Le azzurre di Ermolli e Granatelli sono state sconfitte sul campo del «Natali» di Colleferro (Rm) dall’Irlanda per 35-17. Hanno assistito all’incontro 3.500 spettatori. INGHILTERRA PIEGATA- CARDIFF (GALLES) Spettacolo a Cardiff. Nel secondo turno del Sei Nazioni il Galles vince 23-15 con l'Inghilterra al termine di una partita, giocata a Cardiff, bellissima per merito di entrambe. I due tempi hanno praticamente un identico andamento: partenza a razzo del Galles, risposta dell'Inghilterra. Nel primo tempo i padroni di casa volano sul 9-0 con due piazzati di Stephen Jones e uno di Halfpenny. L'Inghilterra, fino a quel momento non in grado di impensierire i campioni in carica del Sei Nazioni, resta addirittura in 14 a causa di un giallo a Tindall. Ma nonostante questo riesce a segnare, a sorpresa, una meta con Sackey che approfitta di un calcio in profondita di Goode. Con il drop di quest'ultimo il primo tempo si chiude sul 9-8. Nei secondi 40 minuti ancora una partenza straordinaria del Galles. Anche questa volta l'Inghilterra rimedia un giallo (Goode, al 1'), che pero' paga duramente. Dopo appena 2 minuti, infatti, Halfpenny concretizza con una meta una bella azione gallese partita da un raggruppamento. La squadra di Gatland sembra prendere il sopravvento, volando sul 20-8 grazie ad altri due piazzati di Jones. Al 16' ci pensa Delon Armitage a segnare la seconda meta per la sua nazionale, addirittura sotto i pali. Al 30' un nuovo piazzato di Stephen Jones porta il Galles a +8, 23-15. Flood, entrato al posto di Goode ha l'occasione per riaprire la partita con un piazzato. Non va e il Galles esulta.
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Domenica 15 febbraio 2009
Sport
Chi vuole che mi faccia da parte vorrà il male del Potenza
Postiglione al contrattacco, in vista della contestazione
«Via solo se retrocedo» Frasi forti prima della sfida alla Paganese I motivi dominanti della partita
Arleo: «Undici leoni» SENZA troppi giri di parole: ma a che cosa serve Potenza-Paganese? «Innanzitutto a ristabilire la legge del Viviani che deve essere la nostra roccaforte, poi a tenere a debita distanza o, magari, ad aumentare il distacco dalla Pistoiese, infine a ritrovare morale in vista della difficilissima trasferta di Perugia». La domanda del tutto legittima vista la distanza grande tra le due squadre, e in generale del Potenza dalla zona che non scotta, trova la risposta motivazionale di un allenatore che ha il principale compito di motivare una squadra che ad arezzo è parsa abbastanza spenta. La sfida al suo amico Ezioolino Capuano vale eccome per Pasquale Arleo. L’analisi dei temi del match parte da questo confronto a distanza con un allenatore che lui per primo aveva voluto a Potenza, quando era responsabile della’rea tecnica dei rossoblù: «Pensavo fosse l’uomo giusto per ridare entusiasmo all’ambiente, poi Postiglione mi disse che nel pacchetto comprato da Calluori c’era anche l’allenatore già contrattualizzato da Maglione, che all’epoca aiutava il cavaliere, e che era Dellisanti». da temere di questa Paganese c’è quindi soprattutto il carico motivazionale che Capuano sa dare: «Lui è un uomo di campo, un gran lavoratore che trasmette molto ai suoi, ma poi, indubbiamente, i campani giocano un buon calcio - aggiunge Arleo, che
ha visionato le ultime due sfide degli azzurrostellati». Non accampa comunque scuse, nel confronto con una squadra che fa risultato da cinque domeniche di fila e e che arriva al Viviani in formazione tipo, rispetto all’emergenza in cui è caduto il Potenza: «Scenderanno in campo comunque undici leoni. Non cerchiamo scuse di nessun tipo, nè dalle assenze, nè dal prevedibile campo pesante, ma chiediamo soltanto il massimo sostegno dal nostro pubblico perchè ci serve un risultato positivo per cercare una serie di risultati che ci consenta di avere maggiore tranquillità». Arleo non vuole sminuire i progressi fatti dal Potenza solo per aver sbagliato l’approccio a un tempodi una partita: «Nella mia gestione, al di là del valore degli ultimi avversari, che erano Benevento, Foggia, Gallipoli e Arezzo, non abbiamo mai sfigurato, eccezion fatta per i secondi 45 minuti di domenica scorsa. Ci hanno tolto qualcosa le decisioni degli arbitri, abbiamo subito reti facendo delle leggerezze. Per il lavoro che stiamo facendo dal mese di marzo in poi possiamo mettere la freccia e inserire la marcia in più per il nostro finale di stagione. Per il momento, però, non ci resta che tenere a debita distanza la Pistoiese per arrivare allo scontro diretto con la possibilità di amministrare quella partita. solo dopo di allora saremo in grado di fare qualche calcolo». a.p.
«Uno scopo: teniamo lontana la Pistoiese»
NON C’E’ DUBBIO: gioca d’anticipo Giuseppe Postiglione e in via preventiva rispetto a quello che potrebbe trovare oggi, ossia una massiccia contestazione, mette le mani avanti e chiarisce alcuni concetti. Meglio, specifica l’unico concetto forte della lunga chiacchierata a due voci (l’altra era Arleo) fatta in sala stampa con i giornalisti: «Andrò via solo se retrocedo». Logica l’interpretazione che lui stesso specifica: «Chi vuole che il sottoscritto si faccia da parte dovrà volere la retrocessione, il male del Potenza». Non c’è che dire, quasi quasi Potenza-Paganese passa in secondo piano. Perchè è inevitabile credere che di fronte all’atteggiamento che d’ora in poi i club del tifo organizzato adotteranno nei confronti del proprietario della società una qualche reazione dovrà pure esserci. Di maggiore impatto, nella logica del patron, anticipare i tempi, quasi a voler dar forza a quanto dichiarato nei giorni scorsi in merito alla sua volontà, da un lato, di non voler alimentare polemiche o sterili diatribe con i tifosi, dall’altro di voler rafforzare la propria posizione. A dispetto delle critiche e delle contestazioni che, si è appreso da fonti vicine ai club dei tifosi, riguarderanno indistintamente anche il presidente Rosario Pellegrino, reo di aver difeso molto veementemente Postiglione dopo i cori ostili uditi nella gara contro il Lanciano. Pellegrino disse: “altre offese personali e vado via per primo io”. Il messaggio dei tifosi, ribadito peraltro nella riunione di venerdì sera, è stato chiaro: “teniamo solo al Potenza, non a chi lo rappresenta”. Per questo Postiglione ha voluto ribadire con forza quello che è il suo credo attuale: «Innanzitutto confermo la mia totale vicinanza alla squadra e all’allenatore. Poi ribadisco che porterò avanti con ogni sforzo personale l’obiettivo di salvare il Potenza. Andrò via solo in caso di retrocessione e questo disimpegno lo sottoscrivo fin da adesso. Intendo il
calcio come un’azienda e una retrocessione per il sottoscritto rappresenterebbe una perdita di immagine ed economica ingente, una circostanza che mi spingerebbe ad andare via. Ma prima che ciò accadrà non lesinerò nessuna energia per cerca-
re la salvezza della squadra, fino all’ultima giornata lotterò con tutto me stesso per evitare che questo accada. Per questo chi vuole che io vada via dovrà augurarsi che il Potenza torni in Seconda Divisione». Non c’è che dire: un inter-
Pasquale Arleo
Rosario Pellegrino
Formazione dubbia viste le tante assenze L’EMERGENZA non si è certo risolta. Anzi, si può dire che è anche peggiorata. Mangiapane è stato rispedito a casa, a Lamezia, dove si curerà un paio di giorni in un centro specializzato. La distorsione alla caviglia è stata abbastanza grave, non da frattura, per cui nella migliore delle ipotesi il calciatore arriverà a Potenza mercoledì prossimo. Slitta quindi il suo debutto a domicilio, mentre certamente ci sarà quello di Suppa, nel cuore di un centrocampo che dovrebbe essere a tre. Il dubbio sullo schieramento attiene soprattutto alle scelte che Arleo farà pe4r ilpacchetto arretrato. Lo scrivevamo già nella nostra edizione di ieri. Patarini è out, anche se aveva proposto di sottoporsi a una puntura di antidolorifico pur di essere disponibile. La società e il tecnico, pur apprezzando il gesto di attaccamento alla causa, hanno declinato la proposta. Lo è anche Di Bella che ha avuto un nuovo fastidio muscolare nello stesso punto colpito dal precedente.
Difesa da inventare, quindi, con due ipotesi. La prima riguarda un ballottaggio tra Pires e Porcaro per un posto accanto a Cuomo, in una difesa a quattro (Dei e Lolaico gli esterni). La seconda attiene allo schieramento a tre (Dei, Cuomo e uno tra Pires e Porcaro), con un centrocampo a quattro, nel quale Sabatino sarebbe dirottato a destra e Lolaico a sinistra, con Suppa e Cammarota al centro. Berretti sarà tra i 18 per onore di firma: soffre di un inizio di pubalgia e per un apio di settimane, a partire da lunedì sarà mandato in un cento di Cesenatico per rimettersi in sesto, proprio come accadde nell’anno della promozione a Pignalosa. In attacco l’unica vera alternativa riguarda Nolè e Sarno. Partono alla pari, la notte porterà consiglio a Arleo che potrebbe scegliere il secondo per farlo partire da destra, visto che sul versante opposto ci sarà certamente Cozzolino, mentre al centro agirà Cantoro. In panchina tutti gli altri disponibili. a.p.
vento in tackle, senza commettere fallo, sui contestatori, verso i quali Postiglione dice di non nutrire acredine, ma di avere in mente solo la salvezza del Potenza “a dispetto di chi mi vuole processare prima che questo accada”. «Non ero un personaggio gradito quando abbiamo vinto il campionato, figuriamoci adesso che sono stato accusato di una cattiva gestione e di una campagna acquisti non idonea», aggiunge. Ed a tal proposito, i chiarimenti continuano: «Non nascondiamo di aver fatto un mercato in uscita fallimentare che ha condizionato anche quello in entrata. Ma con la stessa chiarezza devo anche ribadire che tutte le scelte tecniche sono state condivise con l’allenatore, mentre quelle gestionali anche con il capitano della squadra. Per questa ragione ripeto che stiamo lavorando in gruppo, cercando di raggiungere l’obiettivo salvezza. Ma non posso accettare processi prima del mese di giugno». Insomma, un pizzico di fuoco, per riscaldare l’atmosfera, il patron l’ha acceso. In effetti spiazzando un po’ tutti e rilanciando l’idea che lui, come nessun altro prima, ha deciso di fare del calcio in città una azienda che deve produrre frutti. Magari non gradimento, ma proventi sì. Con i supporter, però, il feeling (semmai c’era stato) si è interrotto definitivamente. L’episodio di mercoledì, che lo ha visto protagonista nello strappare gli striscioni di contestazione, non gli sarà perdonato. Inutile credere che se ne saprà di più dopo la partita, perchè Postiglione ha anticipato i commenti. Semmai è lecito attendersi una presa di posizione di Pellegrino, assai franco e mai restio a esprimere anche giudizi forti: prevarrà la personalità del salernitano o il mite consiglio a distanza di Postiglione, ossia quello di non esacerbare ulteriormente animi che già non sono calmi e sereni, in vista del raggiungimento - senza scossoni ulteriori - della permanenza? Alfonso Pecoraro
Sport
Domenica 15 febbraio 2009
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TUTTO SULL’AVVERSARIA DEL POTENZA
Non cambia la Paganese che ha fatto bene con il Benevento
Le scelte della meritocrazia PAGANI. Meritocrazia: è il concetto che muove le scelte di Capuano, la filosofia che l'accompagna da sempre, il principio che azzera le gerarchie sistematicamente. Meritocrazia: per premiare chi davvero ha dato di più, per lodare l'impegno, per evitare musi lunghi. Meritocrazia: per spiegare i due cambi (altrimenti difficili da comprendere) che saranno apportati rispetto al derby di domenica scorsa contro il Benevento. Sacrificare Legittimo e Fanasca non è poi così facile: perché il primo ha avuto un impatto discreto al suo esordio da titolare e il secondo ha dato dimostrazioni di superba classe soprattutto nella ripresa quando Capuano lo ha “liberato” tra le linee. E per questo motivo il tecnicoazzurro stellato aveva pensato ed anche sperimentato in settimana un 3-4-1-2 per garantire almeno la titolarità del ruolo a Fanasca prima che il ragionamento “equilibratore” pren-
desse il sopravvento. Meritocrazia: fuori due che hanno fatto bene, dentro altri due che hanno fatto benissimo. Lasagna innanzitutto: col Benevento è subentrato ad inizio ripresa, ha segnato dopo tre minuti e svolto un lavoro eccezionale in prima linea con l'unica pecca d'aver fallito il gol della possibile vittoria. E
poi Bacchi, che tornerà titolare della fascia sinistra dopo aver strabiliato negli ultimi due turni entrando in corso d'opera (sia a Pistoia che col Benevento). La scelta di Bacchi ha poi anche una motivazione di origine tattica: l'ex fluidificante del Celano ha grosse capacità di spinta ed accelerazione con le quali Ca-
puano intende mettere in difficoltà gli esterni un po' macchinosi del Potenza. Meritocrazia: il principio che muove il tecnico a confermare nove undicesimi della formazione di domenica scorsa. A riproporre anche Chiavaro sulla linea dei difensori nonostante il ritorno da squalifica di Imparato e a strutturare una
mediana solida con Berardi e Cucciniello interni di sostegno al metronomo Caracciolo. Leader della formazione azzurrostellata, uomo d'ordine e d'esperienza, uno dei pochi veterani sfuggiti al ridimensionamento politico-gestionale d'inizio gennaio. Calciatore da mille e più battaglie, pronto ad assumersi an-
cor più responsabilità per la delicata sfida del Viviani e a scommettere sulla forza del collettivo, non soltanto sulla bontà di un centrocampo in crescita costante: “Se da alcune settimane a questa parte riusciamo ad esprimerci egregiamente in mediana il merito va ascritto a tutta la squadra. Quando il primo difensore diventa l'attaccante e la predisposizione al sacrificio è totale allora le cose funzionano meravigliosamente. Le ultime prestazioni sono state molto confortanti, ma ci mancano almeno quattro punti che avremmo meritato nei derby contro Juve Stabia e Benevento. Per questo motivo - continua Caracciolo - non possiamo concederci pause ed abbiamo l'obbligo di far risultato anche a Potenza. È una tappa fondamentale sul percorso che porta alla salvezza, affronteremo un avversario con l'acqua alla gola e dovremo esser pronti ad un'autentica battaglia agonistica”.
L’uomo giusto per l’attacco
Capuano teme il Potenza e ha parole di elogio per Arleo
Zarineh subito nel vivo
«Classifica bugiarda»
PAGANI. Un mese e mezzo di ritiro e venti giornate di campionato per tirare finalmente un sospiro di sollievo e sentirsi completi, non più monchi e costretti ad adattarsi. L'arrivo a Pagani di Keivan Zarineh ha risolto il problema atavico della Paganese e consentito al tecnico Capuano di respirare senza ricorrere più a soluzioni d'emergenza. L'ariete d'attacco finalmente c'è e poco importa che sia giovane, non del tutto smaliziato e neofita per la Prima divisione: è il meglio che potesse assicurarsi il sodalizio azzurrostellato dopo aver ridimensionato la politica dei costi e tagliato ad inizio gennaio tutti i pezzi pregiati dell'organico. Fisico da Marcantonio, discreta padronanza tecnica, senso della posizione invidiabile e capacità di progressione devastante: al debutto con la maglia della Paganese nel derby di domenica scorsa contro il Benevento Zarineh ha riscosso consensi all'unanimità, strappato gli applausi del pubblico e lasciato finalmente gioire il tecnico Capuano, costretto in precedenza ad “inventare” nel ruolo di terminale d'attacco calciatori con caratteristiche da seconda punta (Di Cosmo, Lasagna, finanche Fanasca). Lavoro di sponda, qualità nel dialogo stretto, capacità di tenere alto il baricentro del gioco: il pelo nell'uovo - a volerlo trovare - sta nella fase di finalizzazione non eccelsa (non è mai andato oltre le cinque reti stagionali: record stabilito nel 2005/06, in C2, con la maglia del Rieti), ma è un dettaglio di poco per lo stesso tecnico Capuano: “A questa squadra non serviva un bomber, ma proprio un calciatore con le caratteristiche di Zarineh perché c'era bisogno di un attaccante grosso fisicamente e capace di alzare la squadra nei momenti di difficoltà. Sono molto soddisfatto del suo esordio
Zarineh (sito paganese)
Gran fisico e lavoro di sponda perché ha seguito alla lettera tutte le indicazioni, non ha avuto alcun timore reverenziale seppur fosse la sua prima volta in Prima divisione, ha giocato con coraggio ed autorità ed ha dimostrato di avere tanta fame. Chiaramente deve migliorare perché ha le potenzialità per farlo, ma è un giocatore da Capuano . riconosce il tecnico azzurrostellato - uno che lotta e non molla mai la presa, non di certo una prima donna: quella categoria di calciatori non può sposarsi col mio modo di intendere il calcio”. Keivan Zarineh é già entrato nel cuore della tifoseria ed ha scalato rapidamente le gerarchie di Capuano, che anche a Potenza gli rinnoverà la fiducia sperando che ripeta l'ottima prestazione offerta col Benevento. f.z.
PAGANI. Potenza-Paganese sarà prima di tutto Arleo contro Capuano: sfida tra autentici strateghi, che si deciderà probabilmente a colpi di tattica ed intuizioni. Lo stesso allenatore azzurrostellato riconosce la discreta padronanza calcistica del suo prossimo avversario: “È tra gli allenatori che maggiormente stimo e sta facendo un lavoro eccezionale a Potenza. Non era facile riunire i cocci dopo una partenza così difficile, condizionata tra l'altro dall'handicap della penalizzazione in classifica. Arleo ci è riuscito: ha dato un'anima ed una fisionomia precisa al Potenza, l'ha reso una squadra vera, solida, compatta, organizzata, capace di impensierire qualsiasi avversario. Fatta eccezione per la trasferta di Arezzo non hai mai perso una partita con più di un gol di scarto e questo è un primo dato che riflette la bontà del suo operato”. Sviscera numeri Ezio Capuano, che vanno al di là della classifica dei rossoblù: “Bugiarda - spiega l'allenatore della Paganese - Per organizzazione tattica, qualità di gioco e valore dei singoli il Potenza non merita assolutamente di essere in penultima posizione, ad un passo dal baratro. Non ho una profonda conoscenza delle vicissitudini interne al Potenza, ma penso che abbia scontato le scelte di partenza ed i troppi cambiamenti operati in corso d'opera. Adesso, però, s'è assestato, ha trovato equilibrio e con uno come Arleo, che conosce alla perfezione l'ambiente e l'intero gruppo, ha discrete possibilità di tirarsi fuori dalle sabbie mobili”. E per farlo, chiaramente, dovrà superare l'insidioso ostacolo Paganese: “Siamo consapevoli di cosa ci attenderà a Potenza. Sarà una sfida dura, un'autentica battaglia, uno scontro di vitale importanza per il discorso salvezza. Noi stessi consideriamo questa partita come uno spareggio nono-
Sarà una gara molto agonistica, dura Per noi è uno spareggio stante la relativa serenità della classifica. Il Potenza continua Capuano - la metterà sull'agonismo, sull'intensità, porterà sicuramente pressing alto, giocherà insomma con le nostre stesse armi e ne verrà fuori una sfida aperta a qualsiasi pronostico”. Di certo, la Paganese non si lascerà sorprendere: “Ho già catechizzato i miei ragazzi a considerare quest'impegno ancor più difficile di quello col Benevento di domenica scorsa. Dovremo essere attenti in ogni situazione, curare in manie-
ra maniacale anche i piccoli dettagli e sfruttare i nostri punti di forza, occupando tutti gli spazi, togliendo fiato alla manovra avversaria e rifornimenti ai forti attaccanti del Potenza”. Il timore più fondato di Capuano si concentra proprio nella potenza dei terminali offensivi rossoblù: “Calciatori del calibro di Cozzolino, Nolé e Cantoro non possono permetterseli tutte le squadre. È per questo che dico che il Potenza non è formazione da penultima posizione, ma formazione tosta ed attrez-
zata per la salvezza. Nelle retrovie dovremo tenere altissima la soglia della concentrazione, ma non mi preoccupo in tal senso. Raramente ci facciamo impensierire e quasi mai subiamo gol sugli sviluppi di un'azione. Ciò vuol dire che abbiamo raggiunto una discreta intesa e che lavorando sui dettagli potremo migliorare ancora e diventare più forti. Siamo in striscia positiva da quattro turni, avremmo meritato di raccogliere molto di più nei due derby contro Juve Stabia e Benevento e non abbiamo assolutamente intenzione di frenare la nostra marcia verso la salvezza. Massimo rispetto per il Potenza, ma nessuna paura: se giochiamo da Paganese possiamo tornare dal Viviani con un risultato positivo, muovendo un altro passo importante verso la permanenza in Prima divisione”. Filippo Zenna Eziolino Capuano è originario di Pescopagano e non nasconde il suo desiderio di allenare il Potenza
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Sport Spicca il derby umbro tra Foligno e Ternana
Domenica 15 febbraio 2009
A Benevento il match clou Perugia, Sarri a rischio con la capolista Gallipoli A Taranto porte chiuse Benevento
IL PRONOSTICO
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Crotone
Arbitro: ZANICHELLI di Genova Assistenti: Fiorucci-BRuni BENEVENTO. Il Benevento vuole tornare CROTONE. Dopo la vittoria al fotofinish al successo dopo il pareggio nel derby con- nel posticipo, Moriero ritrova in porta tro la Paganese. Al Santa Colomba arriva il Concetti che ha smaltito ogni acciacco. La Crotone che dista un solo punto dai sanniti. difesa sarà quasi certamente confermata Per il big-match contro i pitagorici il tecnico in blocco, mentre dietro l'unica punta, Soda deve rinunciare allo squalificato Ciar- che sarà Nello Russo, potrebbe essere imcià e al difensore Ferraro, fermato dall'in- piegato dal primo minuto Aurelio al pofluenza. La formazione sarà simile a quella sto di Triarico. A fare da schermo davanti vista sette giorni fa. In avanti dove Evacuo e alla difesa ci saranno Paponetti e CarcuClemente si giocano una maglia per affian- ro. care Castaldo. CROTONE (4-2-3-1): Concetti; Galeoto, BENEVENTO (4-4-2): Mondini; Cattaneo, Scognamiglio, Pedotti, Morleo; PacciarLandaida, Ignoffo, Colombini; Statella, Ce- di, Carcuro; Petrlli, Aurelio, Basso; Rusjas, De Liguori, Palermo; Clemente, Castal- so. A disp.: Farelli, Figliomeni, Quondado. A disp. Corradino, Aquilanti, Carcione, matteo, Rateano, Triarico, Orosz, PapoCinelli, Imbriani, Bueno, Evacuo. All. Soda. netti. All.: Moriero.
Foligno
IL PRONOSTICO
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Ternana
Arbitro: GAMBINI di Roma Assistenti: Raimondi-Iori FOLIGNO. Solo Fiuzzi indisponibile in vista del derby con la Ternana. Il tecnico Indiani, potrà infatti contare su tutta la rosa a sua disposizione, eccezion fatta del già citato Fiuzzi e Turchi, la cui stagipone è finita. Dalla squalifica è pronto a Petterini, mentre il neo-acquisto Borgese scalpita per una maglia da titolare. La novità riguarderà lo spostamento di Pencelli a sinistra. In attacco spazio al trio De Paula-Cipolla-Coresi. FOLIGNO (3-4-3): Conti; Gregori, Guastalvino, Pencelli; Baldanzeddu, Furiani, Signori, Petterini; De Paula, Cipolla, Coresi. A disp.: Ripa, Bisello Ragno, De Stefano, Borgese, Lispi, Mandorlini, Cesaretti. All.: Indiani.
J. Stabia
TERNI. Baldassarri non cambia la Ternana anche se Perna e Noviello sono stati in dubbio fino alla rifinitura, quando quasi a sorpresa hanno superato i test e sono rientrati nei ranghi. Nel pacchetto arretrato spazio a Borghetti, con Del Grosso, Tedeschi e Cardona. Centrocampo blindato per i rossoverdi, con Concas e Piccioni ad agire sulle fasce e con Papini e Di Deo a coprire e far ripartire la squadra. In avanti Noviello e Perna. In panchina si rivede Sartor. TERNANA (4-4-2): Visi; Del Grosso, Borghetti, Tedeschi, Cardona; Concas, Di Deo, Papini, Piccioni; Noviello, Perna. A disp.: Cunzi, Sartor, Ricca, Perney, Burrai,Tozzi Borsoi, Scappini. All.: Baldassarri.
IL PRONOSTICO
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Foggia
Arbitro: RUINI di R. Emilia Assistenti: Cinque-Mascherano CASTELLAMMARE DI STABIA. Stadio Menti ancora indisponibile e nuovo spostamento nella vicina Sant'Antonio Abate. Bonetti perde Amore per squalifica e lo rimpiazza con Vicedomini. Capparella, Grieco e Peluso i candidati ad occupare la trequarti per sostenere Biancolino. Torna titolare Radi, che favorisce lo spostamento a destra di D'Ambrosio. Marino confermato nonostante i recuperi completi di Geraldi e Rinaldi. JUVE STABIA (4-2-3-1): Brunner; D'Ambrosio, Maury, Marino, Radi; Stentardo, Vicedomini; Capparella, Grieco, Peluso; Biancolino. A disp.: Della Corte, Geraldi, Gritti, Ametrano, Mineo, Cristea, Gaeta. All.: Bonetti.
Pistoiese
FOGGIA. Nel test infrasettimanale, giocato giovedì contro il Cerignola, Novelli non ha cambiato la tavola (nel senso che anche contro la Juve Stabia il modulo resterà l'affidabile 4-2-3-1). Tuttavia sono in molti a credere che oggi cambierà le carte in gioco. De Rosa e Velardi dal primo minuto, forse Agostinone come un avamposto offensivo. A casa per infortunio Pecchia, Salgado, Pezzella, Trezzi, Basta e per scelta tecnica Mattioli e Forte. FOGGIA (4-2-3-1): Bremec; Colombaretti, Lisuzzo, Zanetti, Pedrelli; De Rosa, Velardi; Germinale, Troianiello, Agostinone; Piccolo. A disp.: Milan, D'Andrea, Burzigotti, Colomba, Mancino, Posillipo, Malonga. All.: Novelli.
IL PRONOSTICO
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Sorrento
Arbitro: COCCIA di S. Benedetto d.t. Assistenti: Del Bianco-Cursio PISTOIA. Polverino, reduce da 4 sconfitte SORRENTO. Simonelli ammette che il Sorconsecutive e senza gli squalificati Artisti- rento è atteso da una gara delicata, ma non è co e Di Berardino, a rischio panchina: in preoccupato per le assenze. Nella quiete di caso di nuovo stop, potrebbe essere esone- Pescia, località a pochi chilometri da Pistoia, rato. Intanto il presidente Braccialini è tor- ieri mattina la squadra rossonera ha svolto nato a farsi vedere in pubblico, incontran- la seduta di rifinitura. Out per squalifica il do i rappresentanti della tifoseria organiz- capitano Nicodemo e la punta Biancone, aszata, che hanno promesso il loro sostegno sente anche l'altro attaccante Myrtaj, ballotdopo le assicurazioni ricevute. Probabile taggio tra Maiorano e Greco a centrocampo, esordio dal 1' per Palermo, ex Treviso. in prima linea si ripropone il tandem RipaPISTOIESE (4-3-2-1): Bindi; Bartolucci, Giampaolo. Fiasconi, Ghinassi, Fautario; Femiano, SORRENTO (3-5-2): Spadavecchia; DemarLanzillotta, Guerri; Palermo, Bellazzini; tis, Lo Monaco, Panarelli; Vanin, Agnelli, La Dal Rio. A disp.: Mareggini, Cutrupi, Bre- Vista, Maiorano, Fialdini; Giampaolo, Ripa. schi, Muwana, Cortese, Quadrini, Della A disp.: Casadei, Minadeo, Angeli, Ferrara, Penna. All.: Polverino. Greco, Arcidiacono, Hodza. All.: Simonelli.
Cavese
IL PRONOSTICO
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Lanciano
Arbitro: PAPARAZZO di Catanzaro Assistenti: bagnato-Fascetti CAVA DE' TIRRENI. Rientrano Alfano ed LANCIANO. Sul campo della Cavese dell'ex Aquino da squalifica ed il tecnico Camplone Camplone, Pagliari propone di nuovo il Lanritorna al collaudato 4-3-2-1. Nel ritiro di Se- ciano formato 4-4-2 con la coppia Moranterino (raggiunto fin da venerdì) rifinitura e Colussi in attacco. Qualche dubbio sulla faprove generali anti-Lanciano. L'unico dub- scia destra per gli acciacchi di Manuel Turbio riguarda Bernardo, vittima di un risenti- chi: se l'ex pescarese non ce la fa, Margarita mento muscolare e costretto ad un lavoro de- passa da sinistra a destra e Amenta va sulla dicato. In preallarme Sorrentino e Romeo. corsia mancina. I terzini Mammarella e MoNon va escluso l'utilizzo di Nocerino per vie rabito hanno lavorato in settimana e potrebbero prendere posto tra i diciotto. centrali e la promozione di Lacrimini. CAVESE (4-3-2-1): Marruocco; Pierotti, LANCIANO (4-4-2): Aridità; Musca, Bolic, Ischia, Farina, Nocerino; Alfano, Anaclerio, Erba, Vincenti; Turchi, Cossu, Tisci, MarFavasuli; Bernardo, Schetter; Aquino. A di- garita; Colussi, Morante. A disp.: Bordeasp.: Petrocco, Lacrimini, Cipriani, Scartoz- nu, Bognar, Mammarella, El Kamch, zi, Tarantino, Sorrentino, Romeo. All.: Cam- Amenta, Pagliarini, Alfageme. All.: Pagliari. plone.
Gallipoli
IL PRONOSTICO
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Perugia
Arbitro: MANNA di Isernia Assistenti: Fortarezza-Paglione GALLIPOLI. Giannini ridisegna il Gallipoli, in virtù delle squalifiche, degli infortuni e dei rientri dopo gli stop forzati. Rientrano il bomber Ginestra nei panni di ex dopo il problema al ginocchio sinistro, ed il difensore Bonatti dopo la squalifica. Out Cimarelli e Giacomini per infortunio. Squalificati il portiere Rossi e l'esterno Cangi. C'è l'esordio dal primo minuto di Sciarrone tra i pali ed il rientro di Vastola sulla corsia destra. GALLIPOLI (3-4-1-2): Sciarrone; Russo, Molinari, Antonioli; Vastola, Esposito, Buzzegoli, Suriano; Mounard; Ginestra, Di Gennaro. A disp.: Marcandalli, Bonatti, Zampa, Cini, Riccardo, Marzeglia, Sansone. All.: Giannini
Pescara
PERUGIA. E' la partita della verità per il Perugia. A Gallipoli Sarri si gioca la panchina. Dentro dal primo minuto Pizzolla, fuori De Giorgio e Cutolo. In difesa il Perugia non può contare su Zoppetti e Raimondi. Allora farà il suo esordio il terzino destro Calori. A centrocampo, squalificato Mezavilla, spazio a Gatti. In attacco alle spalle dell'unica punta Del Core, ecco il già citato Pizzolla con Mazzeo a destra e Stamilla a sinistra. PERUGIA (4-2-3-1): Benassi; Calori, Pagani, Cudini, Barbagli; Passiglia, Gatti; Mazzeo, Pizzolla, Stamilla; Del Core. A disp. De Marco, Accursi, Di Stani, Cutolo, De Giorgio, Ferrari, Maccan. All.: Sarri.
IL PRONOSTICO
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Marcianise
Arbitro: BIETOLINI di Firenze Assistenti: Volpe-Di Carlo PESCARA. L'Aragona si trova a circa 150 metri d'altitudine ed il terreno di gioco ieri pomeriggio era ricoperto da almeno 10 cm di neve. Lo svolgimento della gara è ad altissimo rischio. Pronto al debutto il neoacquisto Coletti, squalificato domenica scorsa a Perugia. L'ex foggiano farà coppia con Giordano. Dubbio nel ruolo di trequartista: il baby talento Verratti o l'ex vicentino Perrulli? In attacco Simon, l'uruguaiano Laens va in panchina. PESCARA (4-2-3-1): Indiveri; Camorani, Pomante, Siniscalchi, Vitale; Coletti, Giordano; Felci, Perrulli, Zeytulaev; Simon. A disp.: Prisco, Diliso, Sembroni, Ferraresi, Stella, Verratti, Laens. All.: Galderisi.
Taranto
MARCIANISE. Dopo un periodo tranquillo è di nuovo allarme infortunati: si sono allenati poco a niente Porpora, Romano e Galizia. Ieri pomeriggio, in ogni caso, alla partenza per l'Abruzzo, ha marcato visita il solo Russo. Fusi, dunque, a Vasto potrebbe riproporre il 4-4-2, concedendo, magari, un turno di riposo a Di Napoli sostituito dal giovane Compagnone, con Manco a centrocampo ed in attacco la coppia Innocenti - Poziello. REAL MARCIANISE (4-4-2): Fumagalli; Piscitelli, Filosa, Murolo, Vanacore; Manco, D'Ambrosio, Compagnone, Romano; Poziello; Innocenti. A disp.: Mezzacapo, Ciano, D'Apice, Montanari, Della Ventura, Galizia, Tedesco. All.: Fusi
IL PRONOSTICO
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Arezzo
Arbitro: GIACOMELLI di Trieste Assistenti: Auriemma-Salvio TARANTO. Con la delusione per le porte AREZZO. Cari torna al 4-2-3-1. A centrodello stadio nuovamente chiuso dopo una campo rientra Beati, gli fa spazio Togni. In sola domenica di apertura al pubblico, il avanti, a supporto di Chianese ci saranno Taranto si copre per contenere l'Arezzo di Bondi, Croce e Lauria, al ritorno dal primo Cari. Sarà sempre 3-4-3, ma sporcato dalla minuto. Conferma per la difesa delle ultipresenza di Micco nel tridente offensivo e me settimane. In porta Botticella, in attesa di Di Bari come esterno di centrocampo. del ritorno di Paoletti, ancora fermo per la Stringara chiede invece spinta a Lolli, a frattura dell'anulare della mano sinistra. destra del centrocampo. Recupera l'ex Mi- Davanti a Botticella si disporranno Ambroglietta, ma non sta benissimo: andrà in gioni, Terra, Fanucci e Grillo. Ancora panchina per Bricca, non al top di condizione. panchina. TARANTO (3-4-3) Nordi; Migliaccio, Pa- AREZZO (4-4-2): Botticella; Ambrogioni, store, Sosa; Lolli, Giorgino, Lima, Di Bari; Terra, Fanucci, Grillo; Beati, Matute; BonCaturano, William, Micco. A disp.: Fa- di, Lauria, Croce; Chianese. A disp.: Lanciraon, Prosperi, Miglietta, Sciaudone, Spi- ni, Conte, Bricca, Doga, Cavagna, Togni, Turienzo. All.: Cari. nelli, Carrozza, Marolda. All.: Stringara.
Sport 43 Precedenti favorevoli a Lamezia, ma è uno scontro per la salvezza Domenica 15 febbraio 2009
Melfi sposa la cabala Due incognite per Palumbo: il campo e la sosta La formazione
L’avversaria
Mitra ko Ha la febbre
Ammirata si gioca tutto
Vincenzo Maisto ha già giocato da ex contro il Lamezia in questa stagione con la maglia del Cassino e oggi replica
Mauro Ragatzu è l’ex di turno. Con il Melfi ha giocato 21 gare segnando 4 gol nella scorsa stagione
Palumbo
Ammirata
LA FEBBRE ha messo ko Damiano Mitra. Il centrocampista fiorentino non è partito per Lamezia. Ha cercato in tutti modi di combattere il virus influenzale, ma alla fine suo malgrado, si è dovuto arrendere. Dunque a centrocampo in qualità di centrali giocheranno Bacchiocchi e Maisto. Il primo dovrà pensare a rompere il gioco avversario, il secondo invece sarà dedito alla costruzione della manovra gialloverde. Sulla carta una coppia che si completa, ma che di fatto non ha mai giocato insieme nemmeno un minuto. Sempre relativamente al centrocampo l'unico dubbio che assillava Palumbo era rappresentato dall'uomo da inserire a sinistra in veste di laterale. Scelta che è ricaduta su Sciannamè per due ragioni. La prima la più importante, a causa del campo di gioco. Il terreno pesante favorisce Sciannamè, strutturalmente e fisicamente più robusto di Gilfone. La seconda ragione è di natura tattica. Con l'utilizzo dei due attaccanti, nel contesto di una gara esterna, dove difendere è prioritario, la capacità in fase di non possesso di Sciannamè è da preferire al contributo che può fornire Gilfone, più offensivo ed in grado di tornare utile qualora nelle battute finali, c'è dà tener palla o cercare l'assalto disperato. In difesa scontato utilizzo del quartetto titolare, in considerazione anche dell'assenza di Rizzo che si è fermato per un lieve acciacco muscolare. L'ex andriese non ha partecipato alla rifinitura. Anche lui al pari di Mitra non è stato convocato. In panchina come difensori Bizzarri e Ferrato. In attacco conferma ovvia per Merini e De Angelis, numeri alla mano punto di forza di questa compagine. Diciotto gol in due sono un bottino davvero cospicuo che si deve unire anche alle capacità di essere parte integrante di una formazione che negli ultimi tempi è sempre più squadra. Una caratteristiche emersa chiaramente nelle ultime uscite e che va riproposta con carattere e forza anche al D'Ippolito. Lamezia può rappresentare un'altra volta crocevia fondamentale del campionato del Melfi. e.f.
DECISAMENTE molti i problemi per il tecnico lametino Fofò Ammirata in vista del delicato match di oggi. Oltre ai convalescenti Manca e Cascone e allo squalificato Cacciaglia (comunque a riposo per un problema alla caviglia), è certa anche la defezione del centrale difensivo Ciminari fermo per una distrazione muscolare. In forte dubbio pure Rondinelli che durante l'allenamento di martedì ha subito un trauma distorsivo al ginocchio. E' il reparto arretrato che comunque desta le maggiori preoccupazioni: oltre alla defezione di Ciminari, in settimana è rimasto fermo ai box anche Pascuccio, ma crediamo che alla fine giochi. Nella peggiore delle ipotesi la linea a protezione di Panico verrebbe composta da Carraro e Marinelli sugli esterni con Filippi e Di Donato centrali. A centrocampo Clasadonte al fianco di Lopetrone e sugli esterni Riccobono e Ciotti, a supporto della coppia offensiva Sergi Ragatzu, un ex. Ma le assenze non cambiano l’obiettivo: il 57enne tecnico di Gela sembra oramai all’angolo: è costretto a vincere col Melfi per salvare la panchina. Ammirata è cosciente di questo e ha cercato di vivere la vigilia nel miglior modo possibile, forte di avere lo spogliatoio biancoverde dalla sua parte sia per quanto riguarda i giovani che gli elementi più rappresentativi. Secondo alcune indiscrezioni infatti in settimana la società avrebbe anche sondato - nel suo giro di orizzonti - l’umore dei giocatori, per capire quali possano essere i problemi di varia natura che fin’ora hanno tarpato le ali ad una squadra dotata comunque di buone individualità. Stando ai soliti ben informati, i giocatori si sarebbero schierati dalla parte del tecnico, scagionandolo da qualsiasi responsabilità soprattutto in relazione alla sconfitta rimediata nell’ultimo turno contro il Val di Sangro. Ma questo ovviamente non rende immune Ammirata dalla spada di Damocle che su di lui incombe nel caso in cui il Lamezia, dopo il match contro i gialloverdi di Palumbo, non toccasse quota 20 punti in classifica. Risultato che, paradossalmente, significherebbe rimettersi in corsa anche per la salvezza diretta.
FORTE DELLA tradizionale favorevole, che lo vuole mai perdente al D'Ippolito, nei quattro precedenti disputati, il Melfi è sceso in Calabria con l'obiettivo dichiarato di allungare la striscia positiva che dura da tre partite. Un 2009, che se non fosse stato per il pessimo pomeriggio di Scafati, ha sempre riservato gioia ai gialloverdi. Contro il Lamezia non sarà facile. Gli uomini di Ammirata, ultimi in classifica, vogliono iniziare a risalire la china e per loro lo scontro diretto con il Melfi, rappresenta una occasione unica da non fallire. Facile immaginare un Lamezia caricato a mille, per giunta su di un campo che si preannuncia assai difficile a causa delle avverse condizioni meteorologiche. Una insidia in più di cui tener conto. “ Vi sono due incognite in questa gara, dice Palumbo. La prima è legata al campo di gioco. Presumibilmente giocheremo su di un campo pesante e di conseguenza anche le mie scelte devono tener conto di questo particolare. La seconda è dovuta alla sosta che ci siamo lasciati alle spalle. Non sappiamo mai noi allenatori ciò che può accadere dopo una sosta. Anche domenica scorsa la C1 che precedentemente aveva riposato, ha subito l'influenza di quest'aspetto. Un particolare importan-
te”. In questa settimana la squadra ha comunque lavorato bene, anche se l'incognita è legata alla reazione nell'immediato. Questo pomeriggio ci sarà da lottare per la conquista di un risultato positivo che sarebbe au-
tentico oro colato per il Melfi. “ Noi vogliamo fare risultato, assicura Nello Gambi. Giocheremo per vincere senza fare calcoli. Siamo coscienti della nostra forza e dei pericoli che ci può creare il Lamezia. Ci aspetta una battaglia, siamo pronti ad
IL PROGRAMMA DELLA LEGA PRO Prima divisione Girone A. 22ª giornata Lecco-Cesena Legnano-Novara Monza-Venezia Padova-Verona Pergocrema-Pro Patria (domani) Portogruaro-Cremonese Ravenna-Lumezzane Reggiana-Pro Sesto Sambenedettese-Spal CLASSIFICA: Pro Patria 38 punti; Cesena e Reggiana 37; Spal 33; Novara 32; Padova 30; Cremonese 29; Ravenna e Lumezzane 28; Verona e Pro Sesto 27; Pergocrema 26; Monza, Portogruaro e Lecco 23; Sambenedettese e Legnano 19; Venezia (-4) 16.
Seconda Divisione Girone A 22ª giornata Alessandria-Itala San Marco Alghero-Olbia Ivrea-Carpenedolo Mezzocorona-Rodengo Saiano (1-1 giocata ieri) Pavia-Alto Adige Pizzighettone-Montichiari Pro Vercelli-Canavese Sambonifacese-Valenzana Varese-Como. CLASSIFICA: Rodengo Saiano e Varese 38 punti; Alessandria 37; Como 35; Canavese 34; Olbia e Sambonifacese 33; Pavia, Valenzana e Ivrea 27; Itala San Marco 25; Carpenedolo 24; Mezzocorona 23; Alto Adige, Montichiari e Pizzighettone 21; Alghero e Pro Vercelli 20. Da recuperare mercoledì 18 febbraio: Carpenedolo-Pavia
Seconda Divisione Girone B 22ª giornata Celano - Carrarese Giacomense - Bassano Giulianova - Cisco Roma Poggibonsi - Viareggio Prato – Gubbio Rovigo - Colligiana San Marino - Cuoiopelli Sangiovannese – Figline Sangiustese – Bellaria Igea CLASSIFICA: Figline 41 punti; Viareggio 38; Prato 36; Sangiustese 31; Gubbio 30; Giulianova, Celano Olimpia 29; Cisco Roma (1), Poggibonsi 28; Colligiana, Carrarese, Sangiovannese 27; Bassano Virtus 26; San Marino 25; Bellaria 24; Giacomense, Cuoiopelli 21; Rovigo 14.
affrontarla”. Ci vorrà davvero tanto spirito agonistico per fronteggiare un avversario che per nomi ed organico, non è certo da ultimo posto in classifica. Tra i pericoli da non sottovalutare, ovviamente il tandem d'attacco che il Melfi conosce bene. Sergi è la bestia nera del Melfi e cliente assai scomodo per le sue caratteristiche fisiche. Contro il Monopoli nell'ultimo match giocato, la difesa gialloverde soffrì non poco nel gioco aereo. Ripetere la stessa apprensione, potrebbe risultare letale, al cospetto di un bomber così esperto. Al suo fianco occhio alle motivazioni particolari da ex di Mauro Ragatzu, uno che se in giornata può far male. Il sardo avrà voglia di mostrare il suo valore, alla sua vecchia dirigenza, che non lo ha voluto riconfermare in questa stagione. Castaldo e Gabrieli dovranno dimostrare che la loro intesa è cresciuta e soprattutto divenuta tale da essere punto di forza di questa squadra. In partite delicate come quella odierna, l'esperienza può risultare elemento determinate. Il Melfi del girone di ritorno, dopo una adeguata campagna di rafforzamento, ne ha da vendere. La classifica impone ancora massima attenzione. Uscire indenni da Lamezia, significherebbe compiere un ulteriore e rilevante passo avanti verso la conquista della salvezza. Emilio Fidanzio
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Sport Cercano punti salvezza Noicattaro e Val di sangro
Domenica 15 febbraio 2009
Cosenza tenta l’allungo Gela a Cassino Ma il clou è ad Avezzano dove arriva l’Andria Cassino
IL PRONOSTICO
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Gela
Arbitro: LIOTTA di Lucca Assistenti: Marrazzo-Raparelli CASSINO. Dieci partite senza vittoria. Da GELA. Sarà un Gela in piena emergenza tanto dura la striscia negativa del Cassino. quello che si presenta a Cassino. Dopo Ciononostante la griglia post season rimane Alessandrì, Nigro e i tre squalificati Paa due punti di distanza: per questo c'è grande sca, Iannini e Pasquale Esposito, si è ferattesa nell'ambiente azzurro per sfruttare al mato anche il centrocampista Marinucci massimo il doppio turno interno che vedrà i Palermo. L'abruzzese risente di un problecassinati sfidare il Gela e l'Igea Virtus. De- ma inguinale e non ha partecipato alla butta Giannone, giunto via Salernitana. Ri- consueta partitella del giovedì. Il tecnico spetto alla sfida di Avezzano rientra pure Vincenzo Cosco ha gli uomini contati. AgMucciarelli mentre è squalificato Kone. An- gregati due giovani della Berretti. cora out Molinaro, Cunzi e Lorusso. GELA (4-4-2): Cecere; Gaeta, Fernandez, CASSINO (4-4-1-1): Mennella; Pepe, Guzzo, D'Aiello, Giovanni Esposito; Russo, GaMucciarelli, Bianchi; Vianello, Giannone, luppi, Schiavon, Unniemi; Franciel, StafGiannusa, Casoli; Mezgour, Morello. A di- folani. A disp.:Ferla, Romaggioli, Ambrosp.: Afeltra, Paschetta, Padovani, Di Nunzio, secchia, Giudice, Carfì, Marinucci, AlesGemmiti, Martinelli, Leccese. All.: Patania. sandrì. All.: Cosco.
Igea V.
IL PRONOSTICO
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Catanzaro
Arbitro: DI FRANCESCO di Teramo Assistenti: Ernetti-Occhionegro BARCELLONA POZZO DI GOTTO. Dopo la vittoria col Gela l'Igea cerca l'impresa con un'altra grande. Ma per la sfida col Catanzaro Castellucci dovrà fare a meno di Bongiovanni squalificato e non potrà contare sul miglior Alizzi. L'alternativa al capitano è il giovane Russo. Ancora rinviato l'esordio di Criniti, appena arrivato all'Igea proprio dal Catanzaro. In panchina potrebbe rientrare dopo oltre due mesi Di Miceli. IGEA VIRTUS (4-4-2): Di Masi; Scopelliti, Agius, Alizzi, Panarello; Crimi, Matinella, Di Toro, Condello; Ricciardo, La Porta. A disp.: Romano, Palma, Russo, Giardina, Criniti, Di Miceli, Cocimano. All.: Castellucci.
Monopoli
CATANZARO- Probabile qualche variazione di uomini nel 4-4-2 ormai collaudato di Nicola Provenza. Il primo dubbio riguarda Max Caputo, alle prese con la febbre fino a qualche ora fa. Per la squalifica di Tomi, a centrocampo Bruno potrebbe spostarsi in mezzo per far coppia con Zaminga, dirottando Berardi a destra e Pippa a sinistra.. Invariata solo la difesa, con Francesco Montella e Armenise esterni. CATANZARO (4-4-2): Mancinelli; Montella F., Di Maio, Gimmelli, Armenise; Berardi, Bruno, Zaminga, Pippa; Falomi, Iannelli A disp.: Cristofaro, Diarra, Frisenda, Corapi, Cardascio, Mangiacasale, Caputo All. Provenza
IL PRONOSTICO
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Aversa
Arbitro: BENASSI di Bologna Assistenti: Maruccia-Parisse MONOPOLI. Con l'infortunio di Turone, sarà Gambuzza a tornare a far coppia in difesa con Thackray, mentre è ballottaggio tra Tinoco e Mele per il ruolo di terzino sinistro lasciato libero dopo la cessione di Pugliese. A centrocampo, confermati Santarelli, Minopoli e Bonfardino, mentre sulla corsia di sinistra potrebbe esordire il neo acquisto Szatmari. In attacco, Balistreri - Ceccarelli. MONOPOLI (4-4-2): Saraò; Colella G., Thackray, Gambuzza, Tinoco; Santarelli, Minopoli, Bonfardino, Szatmari; Ceccarelli, Balistreri. A disp.: D'Urso, Mele, Colella F., Lorusso, Lanzolla, Loseto, Carbonaro. All.: Geretto.
Scafatese
AVERSA. Alla ricerca della continuità dopo il pari prezioso di Isola del Liri conquistato prima della sosta. Mister Sergio dovrebbe avere a disposizione tutti gli uomini della rosa, compresi Perna e Menichini ripresisi da infortunio. Il primo dovrebbe, però, partire dalla panchina, mentre il secondo potrebbe essere accanto a Gennaro Marasco in attacco. A centrocampo, possibile l'impiego di Sibilli sull'esterno sinistro. Confermata la difesa utilizzata con l'Isola Liri. AVERSA (4-4-2): Castelli; Panini, Maraucci, Di Girolamo, Pagano; Franzese, Marasco A., Zolfo, Sibilli; Menichini, Marasco G.. A disp.: Pettinari, Avolio, Cozzolino, Arini, Longo, Perna, Prisco. All.: Sergio.
IL PRONOSTICO
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Vd Sangro
Arbitro: SORICARO di Barletta Assistenti: Amati-Morelli SCAFATI. Senza Marini, squalificato, e ATESSA. Si è bloccato Memmo per un procon Terracciano a mezzo servizio (è stato blema muscolare. Petrelli in attacco lancia convocato, ma non ha ancora il ritmo par- l'ultimo arrivato, Alessandrì, come punta tita), il tecnico Maurizi irrobustisce la zo- centrale e i due esterni Perfetti e Paris, decina centrale difensiva e vara un inedito 3-4- sivi nella vittoria con il Lamezia. A Scafati 3 per garantire una discreta occupazione non ce la fa neanche per la panchina capitan degli spazi. Esordio per Baylon (partirà da Epifani, reduce da una contrattura al polesterno destro di centrocampo) e spazio a paccio. Prima apparizione per il baby MazDe Luca in prima linea, sostenuto da D'A- zetto, arrivato dal Padova. Dentro Campli vanzo e Varriale. nel ruolo di regista. Tornano Curcio e GrilSCAFATESE (3-4-3): De Felice; Lagnena, lo. Rapino, Correale; Baylon, Basile, Marzoc- VAL DI SANGRO (4-3-3): Ameltonis; Del chi, Carbonaro; D'Avanzo, De Luca, Var- Grosso Sensi Paolacci Mangoni; Sireno, riale. A disp.: Spicuzza, Bacilieri, Terrac- Ruggiero, Campli; Perfetti, Alessandrì, Paciano, Avallone, Orero, Corsale, Izzo. All.: ris. A disp.: Leacche, Curcio, Rogato, FiorotMaurizi. to, Mazzetto, Grillo, Mainella. All.: Petrelli.
Cosenza
IL PRONOSTICO
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Isola Liri
Arbitro: FERRAIOLI di Nocera Assistenti: Valletta-Masuccio COSENZA- Solo il risveglio muscolare di ISOLA DEL LIRI. Tra i convocati anche il listamani scioglierà il dubbio sulle condizioni tuano Buitkus, partirà però dalla panchina. di Stefano Ambrosi: il numero uno rossoblu Il tecnico romagnolo ha provato a lungo il è infatti alle prese con problemi al polpac- modulo con cinque centrocampisti ed un cio. unico terminale offensivo, anche a causa I “soliti” Polani e Morelli sono ancora in delle defezioni degli avanti Pignalosa (squacura a Cesenatico dove fanno riabilitazione, lificato) e Tortori (alle prese con un probleindisponibili quindi per Mimmo Toscano. ma muscolare). Ranalli il riferimento unico Dentro Parisi al posto dello squalificato Bra- dell'attacco con Cori accomodato in panchica. Dubbio solo per gli esterni: Chianello e na. Barchiesi pronto al debutto in mediana. Ramora favoriti su Musacco e Occhiuzzi. ISOLALIRI (4-5-1): Fiorini; Brunetti, CaCOSENZA (4-2-3-1): Ambrosi, Bernardi, gnale, Sannibale, Bombara; La Cava, GiacaMoschella, Parisi, Chianello; Battisti, De Ro- lone, D'Alessandro, Barchiesi, Luciani; Rase; Ramora, Mortelliti, Catania; Galantucci. nalli. A disp.: Tomei, Dolcemascolo, Risi, A disp. Guizzetti, Viola, Profeta, Musacco, Buitkus, D'Imporzano, Mollo, Cori. All.: Fabio, Occhiuzzi, Viscardi All. Toscano Zecchini.
Manfredonia
IL PRONOSTICO
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Barletta
Arbitro: BOLANO di Livorno Assistenti: Bisbano-Vitelli MANFREDONIA. Non c'è Marchano, squalificato, ed il tecnico D'Arrigo si affida all'esperienza di Romano, che debutterà proprio contro il suo ex Barletta. Fuori causa anche Carrieri, Scacchetti e Moro. In difesa probabile l'inserimento dell'ex Potenza Parisi. Ballottaggi: Napolitano-Cerchia in cabina di regia, Giglio-Napoli per la partnership offensiva con Romano. MANFREDONIA (4-4-2): Pelagotti; Parisi, Bortel, Nossa, Serao; Arigò, Napolitano, Pirrone, Sifonetti; Romano, Giglio. A disp.: Fortunato, Macrì, Cerchia, Schettino, Napoli, Vitiello, Patti. All.: D'Arrigo.
Pescina
BARLETTA. Squalificato Sanderra. Al suo posto, in panchina ci sarà il tecnico della Berretti, Claudio Minincleri. Tra gli indisponibili: Laviano (squalificato) e Toscano, impegnato nel “Torneo di Viareggio” con la Primavera della Reggina. L'unica novità sarà rappresentata dall'impiego di Omolade al fianco di Caracciolese in avanti. BARLETTA (4-4-2): Furlan; Mastronicola, Fabbro, Sabini, Tangorra; Merito, Salvagno, Daleno, Ike; Omolade, Caracciolese. A disp.: Montagna, Rizzi, Pollidori, Ruiz, Vignola, De Cecco, Majella. All.: Minincleri.
IL PRONOSTICO
X
Andria
Arbitro: DEL GIOVANE di Albano L. Assistenti: Costanzo-Cucchiarini AVEZZANO. Nello scontro play off con l'Andria, Perrone conferma il 4-4-2 con l'esordio del nuovo acquisto Rosamilia sulla fascia destra. Problemi in attacco per il tecnico marsicano: Bettini può sperare solo nella panchina, se non ce la fa dentro Berra. A far coppia con Arcamone, dovrebbe esserci Dipasquale, ma anche il pugliese non è al cento per cento. Fuori causa Prandelli, che ha un problema alla schiena. Dubbio Giordano-Cruciani. PESCINA (4-3-1-2): Bifulco; Locatelli, Petitto, Miale, Piva; Rosamilia, De Angelis, Giordano, Laboragine; Arcamone, Dipasquale. A disp. Merletti, Pomponi, Fusarelli, Blanchard, Censori, Cruciani, Bettini. All.: Perrone.
Vibonese
ANDRIA. Ritorna la difesa titolare coi rientri preziosi di Sgarra e Di Simone. A centrocampo indisponibili Sy per infortunio ed Ottobre per squalifica; recupera però in extremis Iennaco che farà coppia con De Santis in regia. Sulla sinistra Rebecchi a destra Romito, con l'ultimo arrivo Strambelli pronto a subentrare a partita in corso. In attacco spazio a Cavaliere-Mastrolilli con Di Cosmo ancora in panchina. Almeno 300 i tifosi biancazzurri previsti ad Avezzano. ANDRIA (4-4-2): Spitoni; Goisis, Sgarra, Sportillo, Di Simone; Romito, Iennaco, De Santis, Rebecchi; Mastrolilli, Cavaliere. A disp.: Amadio, Ceppitelli, Fruci, Rescio, Rizzi, Strambelli, Di Cosmo. All.: Di Leo.
IL PRONOSTICO
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Noicattaro
Arbitro: DI PILATO di Bergamo Assistenti: Cua-Ostuni VIBO- Le previsioni meteorologiche non NOICATTARO. Contro la Vibonese non ci promettono sulla di buono. A Vibo conti- sarà Menolascina. Sciannimanico opta nua a piovere incessantemente e il terreno per un 4-4-2 con Coppola e Piccinni cendi gioco del Luigi Razza anche domenica trali e De Pascalis e Zotti esterni. In atttacpotrebbe presentarsi al limite della pratica- co il tandem offensivo composto da Rana bilità, fattore che esclude il ritorno in cam- e Siclari. Assenti anche Pezzana (noie po dall’inizio del convalescente Vincent muscolari), De Florio (stato febbrile), AlTaua. L’altro infortunato è Pirrone, mentre legrini e Baldassarre (aggregati con la Di Mauro salterà il Noicattaro per squalifi- Primavera del Bari impegnata a Viaregca. Al loro posto Ruscio e il giovane Falco gio). VIBONESE (4-4-1-1): Amabile; Sgambato, NOICATTARO (4-4-2): Sassanelli; De Ranelucci, Bianciardi, Orefice; Di Franco, Giorgi, Lucioni, Lollini, Ingrosso; De PaRuscio, Falco, Polito; Melis; Iadaresta. A di- scalis, Piccinni, Coppola, Zotti; Siclari, sp.: Bastiera, Kulenthiran, Genesio, Ma- Rana. All. Sciannimanico. A disp.: Cilli, rangon, Bica Badan, Oudira, Taua Perrone, Mercurio, Di Muro, Piano, De All.: Galfano Lorenzo, Ladogana.
Sport
Domenica 15 febbraio 2009
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ANTICIPO, IL BACOLI ESPUGNA IL NOVI ANGRI BACOLI SIBILLA
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ANGRI (4-4-2): Cortese 6; Formisano 6, De Sio 6, Cacace 6, Manzo 6,5; Vezzoli 6 (28' st Zerillo 6), Amarante 6, Della Femina 6, Galdi 6 (8' st Somma 6); Vitale 7, Radicchio 6. A disp.: De Rosa, Galliano, Lambiase, Fabbricatore, Amoroso. All.: Erra 6. SIBILLA BACOLI (4-4-2): D'Antonio 6,5; Rainone 6, Zinno 6, Vorzillo 6, Criscuolo 7,5; Di Domenico 6,5 (8' st Coquin 7,5), Manna 6,5, Dinolfo 6, Bavero 6 (35' pt Gilberti 6,5), Pastore 7 (37' st Venditto 6), Poziello 7. A disp.: Luongo, Niola, Lepre, Esposito. All.: Carannante 7. ARBITRO: Ferrari di Mestre 6. RETI: pt 29' Pastore; st 49' Coquin. NOTE: spettatori 300 circa. Ammoniti: Vezzoli, Manzo, Di Domenico, Poziello e Gilberti. Angoli 10-3 per l'Angri. Recupero: 3' pt; 4' st. ANGRI ancora a secco al Novi. Al 29’ Pastore riceve palla al limite dell’area, si destreggia tra due avversari, trova lo spazio per il tiro, lo scocca ed infila la sfera in rete, alla sinistra dell’estremo difensore salernitano. Al 95’ Coquin chiude i giochi, portando a due le reti del Sibilla.
Marsico, Conte e D’Arienzo out. Naglieri, Armento e Magliocco recuperati
Matera, missione possibile Biancazzurri a Fasano in cerca di continuità
Diego Albano contro il Fasano all’andata
Matera all’assalto della continuità. Nonostante i problemi la missione resta alla portata. Uomini quasi contati per Antonio Foglia Manzillo, ma non mancano i sorrisi al tecnico di Posillipo per alcuni recuperi importanti. E’ stata una settimana all’insegna delle difficoltà a ritmo di una defezione al giorno o quasi. Cominciamo dagli squalificati. Clemente Giglio e Rocco Malagnino, con il primo che ha visto rigettato, assieme a quello per il risultato della gara, il ricorso avverso alla squalifica di sei turni rimediata a Bitonto. Altri squalificati sono Bruno Loperfido (altri due turni) e Alessio Musco, ma non sono influenti (perchè possono comunque svolgere le loro mansioni) , anzi la presenza in panchina del presidente Tommaso Perniola ha portato bene, come si dice in gergo, e oggi sarà ripetuta. Il capitolo indisponibili per infortunio inizia con l’ultimo inserimento: Alberto Marsico. Ha colpito a rete toccando terra venerdì nell’allenamento al Paip e oggi sarà a Fasano da spettatore assieme a Marco Conte che già da un paio di giorni ha un ginocchio in disordine e dovrebbe restare fermo almeno un’altra settimana. Non solo nubi. Perchè il rientro di capitan Martinelli a fianco di Gaetano Lonardo è un motivo dio sorriso a
Ullasci assente assieme a Doria e Milozzi. Recupera capitan Rufini Mancherà il portiere Francesco Ullasci, squalificato, gli infortunati Salvestroni (stop per 10 giorni circa), e gli attaccanti Doria e Mathias Milozzi che si sono allenati a parte durante la settimana. Il primo è a Cesenatico per curarsi dall'infortunio, mentre Milozzi rientrerà presumibilmente per Sant'Antonio Abate. Certo il recupero di Ianni, che farà coppia in attacco con Dimatera. Chi sarà regolarmente al suo posto è il capitano Danilo Rufini, classe '72, perno insostituibile del reparto di metacampo. Rufini suona la carica e sprona i suoi compagni di squadra a dare il meglio; “Dobbiamo vincere contro il Matera - spiega Rufini- faremo di tutto per conquistare l'intera posta in palio. Abbiamo raggiunti diversi equilibri grazie all'impegno di tutti. Vogliamo staccarci dalla zona bassa della classifica, una volta raggiunta la salvezza possiamo toglierci numerose soddisfazioni”. Il cattivo tempo ha impedito alla squadra di allenarsi al Vito Curlo in questa settimana. La squadra ha deciso di spostarsi nella vicina frazione di Montalbano e poi nella seduta del sabato a Monopoli, per preservare appunto lo stadio fasanese per la gara di oggi contro il Matera. Pochi nodi da sciogliere per l'ex Enzo Maiuri, debutterà Corno in porta, difesa a quattro
Chisena contrastato da Rufini e Dimatera
con Pisano e Diallo al centro, Cornacchia a sinistra ed Esposito a destra, Gentili e D'Arcante esterni di metacampo e Rufini con la novità Fabio Comandatore al centro (al posto di Salvestroni, altro ex di turno) e l'attacco formato da Vito Antonio Dimatera (classe '86 di Santeramo che è stato vicino ad accasarsi a Matera due anni fa con la gestione Raimondi) e da Ianni.
trentradue denti assieme ai recuperi di Pasquale Naglieri, Diego Albano e Roberto Magliocco. Quest’ultimo si era fermato per una leggera contrattura nella partitella del giovedì, ma ha ripreso ieri mattina ed era regolarlm,ente con il resto del gruppo per la rifinitura. Quindi formazione che ha in linea di massima un solo mezzo dubbio. Porzio e Ancora si contendono la maglia di Alberto Marsico, ma c’è un naturale vantaggio per l’attaccante di Squinzano perchè ha disputato molte gare da esterno d’attacco a destra. Porzio è bravo dall’altra parte, ma per ragioni di under, visto il recupero di Naglieri a sinistra, sembra più percorribile la strada che porta a Cristiano Ancora. E’ chiaro che è una questione di equilibri tattici e dell’avversario. Il Fasano gli under in difesa non ne schiera, quindi opporre degli over nel reparto avanzato potrebbe essere la mossa vincente. Chiaro che Ancora dovrebbe contenere le sfuriate di Pisano a sinistra. Il Matera che scenderà in campo a Fasano non dovrebbe discostare molto da quello vittorioso contro l’Angri. Almeno queste le indicazioni emerse e soprattutto le costrizioni che vedono Foglia Manzillo in difficoltà solo per la corsia di destra. Tra i pali Massimo Cilumbriello, a de-
stra De Santo con Gisonna riconfermato a sinistra. Centrali Martinelli e Lonardo. Ancora e Naglieri sugli esterni con Acampora e La Fortezza centrali di centrocampo. Avanti Diego Albano e Tonio Chisena. Le alternative in panchina sono Magliocco, Armento e Porzio. Quindi, qualche problema c’è solo per la pattuglia di under vista l’indisponibilità anche dei baby Domenico Paladino e Luciano Cifarelli. L’ostacolo da superare per il Matera non è dei più facili, ma c’è grande voglia e ottime motivazioni nel team biancazzurro di poter dire la propria anche al Vito Curlo. C’è una rigenerata consapevolezza nei propri mezzi e un entusiasmo notevole che accompagnerà anche a Fasano la squadra, visto che il sostegno da parte dei tifosi non mancherà nemmeno in questa trasferta. L’ultima gara al Vito Curlo di Fasano l’anno scorso vide il Matera uscire vittorioso grazie alle reti di Raimondi e Alberto Marsico su calcio di rigore. La tradizione non è contraria, inoltre il Fasano è alla seconda e consecutiva gara interna di fila e la prima l’ha vinta contro il Pomigliano 3-2 domenica scorsa. Le statistiche e le tradizioni di solito non sono inchiostro sprecato. Renato Carpentieri
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Sport Sinnici in Puglia senza tre squalificati. Anche il Bitonto ne ha due ai box
Domenica 15 febbraio 2009
Francavilla, gara delicata I rossoblù di Lazic con il dubbio di Del Prete FRANCAVILLA – In casa Francavilla giorno di rifinitura in vista della delicata e impegnativa trasferta in casa dei pugliesi del Bitonto. Per la gara in programma oggi pomeriggio, allo stadio “Città degli Ulivi” non potrà contare sugli squalificati, De Blasio, Di Senso e Romaniello, fermati dal giudice sportivo. Rientrano invece, dalla squalifica Nicolao e Scarnato. Per quanto riguarda l’attaccante Genny Del Prete, sono in miglioramento le sue condizioni fisiche e di conseguenza il suo impiego per la gara. La presenza del capitano, in questo match è importante per tutto il gruppo, che dopo il successo ottenuto nel recupero casalingo con il Francavilla calcio si sente molto più sicuro dei propri mezzi. Quindi, il bomber Del Prete al fianco di Zagaria, nel reparto avanzato rossoblu. Nella giornata di ieri, nel lavoro svolto sul campo, agli ordini dello staff tecnico, con fase imperniata molto sulla tattica e con l’impiego senza e con palla per i giusti movimenti in sincrono di difensori e centrocampisti, il tecnico serbo è apparso molto deciso e concentrato come sempre, prima di ogni impegno ufficiale, spronando i suoi ragazzi durante la seduta di allenamento. Il match in terra pugliese, dovrà essere disputato in modo impeccabile. «Mi aspetto – dice Lazic – una gara affrontata con molta concentrazione e soprattutto con tanta grinta, quella che si è vista nel secondo tempo di domenica scorsa». I sinnici, saranno attesi da un test abbastanza impegnativo,
Del Prete e sotto De Blasio
contro una squadra che ha assoluto bisogno di fare punti per non compromettere ulteriormente la sua posizione in classifica. «I miei ragazzi – commenta il tecnico serbo – sanno benissimo che la squadra avversaria, di certo non farà sconti, anzi, ci costringerà sin dai primi minuti a difendere la nostra porta, ma
noi eviteremo di farci schiacciare indietro. Per loro – prosegue – sarà l’ultima chance per agganciare il treno salvezza, ed è per questo che con questa loro voglia di fare risultato, potrebbe essere un punto a favore per noi, che di certo non andremo lì a guardare, ma bensì per vincere. Mi aspetto – conclude Ranko
Lazic – che ne venga fuori una bella partita e naturalmente la nostra vittoria». Quindi, un Francavilla deciso a disputare un buon match, nonostante nella formazione manchino alcuni elementi. I pugliesi dal canto loro, venderanno cara la pelle, perché in palio ci sono punti preziosi, in una sfida fra due
Il tecnico Pirone con i molisani ha l’intero organico a disposizione
Gara che vale più di tre punti Il Venafro si gioca le ultime chance di restare in D GENZANO DI LUCANIA Dopo una settimana di stop si ritorna in campo. Oggi pomeriggio al Comunale di Genzano andrà di scena la delicatissima sfida salvezza tra lo Sporting e il Venafro. Entrambe le formazioni non sono reduci da risultati positivi e cercheranno di dare una sterzata decisiva alla propria stagiona. Per lo Sporting Genzano serve la vittoria per rosicchiare ulteriori punti salvezza all'Angri. Per il Venagro, la trasferta di Genzano diventa quasi un'ultima spiaggia. In effetti i molisani sono ultimi in classifica con tre lunghezze di distacco dalla penultima, la Gelbison Cilento. Gli alto bradanici attualmente hanno otto punti di vantaggio sui molisani e dovranno cercare di incrementare questo vantaggio. La dirigenza e i giocatori genzanesi sperano nella presenza massiccia dei propri tifosi per dare un forte contributo alla causa bianco rossa. Mister Pirone cercherà di mettere in campo il miglior undici a sua disposizione ma dovrà fare a meno di Masturzo, fermato per un turno dal giudice sportivo. Se tra i pali la presenza di Borrelli è praticamente sicura, in difesa l'unico nome sicuro è quello di Fiscina, ormai pienamente recuperato, al quale sarà affiancato Trifone o Carlino; sulle fasce laterali, ballottaggio tra Fio-
re, Autiero e Pepe per due posti. Buonocore, Bacio Terracino e Papagni a centro campo sembrano essere ormai pedine sicure mentre, in attacco, Compierchio e Murano, con quest'ultimo favorito visto le sue ottime condizioni fisiche, si giocano un posto a fianco di Impagliazzo. Mister Pirone avrà, finalmente, l'imbarazzo della scelta e solo all'ultimo deciderà chi far scendere in campo per cercare di portare a casa la vittoria. I bianco neri del Venafro, guidati da Mister Buccilli, proveranno ad espugnare la fortezza dello Sporting nel tentativo di accorciare le distanze contro una diretta concorrente alla salvezza. I ragazzi molisani arrivano a Genzano con la ferma convinzione di poter portare a casa un risultato positivo che garantirebbe di sperare ancora nella salvezza che, attualmente, sembra più un miraggio che una concreta possibilità. Per Mister Buccilli, Izzo tra i pali è irremovibile mentre in difesa dopo i tanti gol subiti nelle ultime apparizioni potrebbero esserci degli stravolgimenti con De Simone e Verde probabilmente non schierati nell'undici titolare. A metà campo la presenza di Ricamato e Caruso sembra certa, mentre in attacco Agobonifo dovrebbe essere affiancato da Vitaglione. La gara si preannuncia elettrizzante
ed entrambe le formazioni daranno il massimo nel tentativo di portare a casa il maggior numero di punti possibili. Rocco De Rosa
Una formazione dello Sporting Genzano
squadre che lotteranno fino alla fine per conquistare i loro obiettivi stagionali. A dirigere il match sarà Di Giamberardino Gianbattista della sezione di Roma 2, coadiuvato da Caringi Alessandro di Cassino e Scaccia Pierluigi di Frosinone. Fischio di inizio fissato per le ore 14.30. Claudio Sole
Sport
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«Non accetto di essere preso in giro da Rinaldi»
Ferrandina -Pisticci a rischio Capalbo minaccia il ritiro FERRANDINA - Potrebbe essere un derby in bianco, quello in programma con la capolista Pisticci. E non solo per la neve che da ieri sta cadendo sul Santa Maria. Il presidente del sodalizio rossoblu, Rocco Capalbo, è stato irremovibile: «Il Ferrandina calcio non scenderà in campo per protesta verso l’arroganza del presidente della Figc Basilicata Rinaldi». A scatenare la reazione piccata del massimo dirigente del Ferrandina il diniego, giunto venerdì sera telefonicamente e ieri, in via ufficiale, con un telegramma indirizzato alla società, a poter disputare l’incontro sul neutro di Marconia. «Non capisco quali siano le ragioni di opportunità invocate dal presidente Rinaldi - dichiara Capalbo non abbiamo le bende davanti agli occhi. E’ chiaro come il
OPPIDO-F. MATERA
MURESE-RICIGLIANO
sole che in questa decisione più che la legittima richiesta del Ferrandina di poter giocare con il supporto del pubblico un derby da sempre molto sentito hanno prevalso le pressioni degli amici degli amici. Ritengo si sia di fronte ad un’autentica violenza morale. I tempi di Saddam e Ceausescu - rincara il presidente rossoblu - sono finiti da tempo, ma non in Basilicata». Per onor di cronaca il presidente della Figc aveva proposto come alternativa a Marconia il campo di Salandra. Ma il Ferrandina calcio ha rigettato immediatamente l’ipotesi. «L’impianto suggerito non ha una recinzione adeguata - ha spiegato il tecnico Stigliano - quindi sarebbero venute meno sia le esigenze di sicurezza, in un incontro così delicato, che quelle di incasso della socie-
tà, costretta dall’inizio dell’anno a fare a meno del pubblico». «A essere preso in giro non ci sto - dice a chiare lettere il presidente Calpalbo - lunedì formalizzerò le mie dimissioni. Avevo messo in questa avventura impegno e passione, ma sto incontrando solo ostacoli. Il mio unico rammarico è per la squadra, i ragazzi tenevano molto a questa gara. Ci tengo a rassicurarli, non verrò meno agli impegni presi, anche se lascio la guida della società». Nemmeno il tempo di gioire per la vittoria di Banzi che i rossoblu sono di nuovo nella bufera. L’unico a invocare ponderazione è il ds Merlino che comunque ha convocato regolarmente i giocatori per oggi. La speranza è che la notte porti consiglio. Chissà. Margherita Agata m.agata@luedi.it
VALDIANO-IRSINESE
Manniello ritrova Astudillo
Testa al campionato
Materani privi di Fiorino
OPPIDO LUCANO - Angelo Cristofaro e Forza Matera si sfideranno oggi sul sintetico di Oppido Lucano. Gli obiettivi per le due squadre sono diametralmente opposti e se i padroni di casa dovranno portare a casa l'intera posta in palio per sperare ancora nella rimonta sul Pisticci, per i materani portare via anche un punticino sarebbe come una vittoria in chiave salvezza. Il Forza Matera arriva ad Oppido dopo due vittorie ed una sconfitta nelle ultime tre apparizioni. Gli alto bradanici sono invece reduci da due pareggi e una vittoria. Il risultato finale del mach pende tutto a favore dei padroni di casa ma i materani non arriveranno ad Oppido per diventare vittima sacrificale. Nella passata stagione le due formazioni si giocarono la permanenza in categoria nella delicatissima sfida playoff. Il risultato premiò gli alto bradanici che riuscirono ad imporsi in entrambe le gare. Grazie ai ripescaggi, il Forza Matera riuscì a mantenere la categoria e a continuare a lottare nel massimo torneo regionale. La gara di andata ha visto i bianco verdi imporsi per tre reti a zero. Ventidue, invece, sono i punti che dividono la classifica delle due formazioni. Mister Manniello ritrova Astudillo dopo un lungo periodo di stop. Gli ultimi due mesi non sono stati facili per gli oppidesi ma ormai la rosa è quasi al completo e la ricorsa al Pisticci può ripartire da questa sfida con il Forza Matera. I materani dal canto loro cercheranno il colpaccio ad Oppido per uscire momentaneamente da una situazione che la vede navigare in quartultima posizione. Rocco De Rosa
La Murese sta vivendo il suo momento d'oro. Oggi i calciatori biancorossi presenteranno ed esibiranno per la prima volta al Rigamonti l'unica Coppa Italia vinta dalla Murese nella sua storia. I festeggiamenti che accompagneranno gli attimi iniziali della gara non dovranno però distrarre i padroni di casa che oggi potrebbero giocarsi una buona fetta della stagione. In una gara tra due realtà calcistiche confinanti che sono legate dalla storia e da un aneddoto in particolare. Il Ricigliano ha la sede sociale proprio a Muro Lucano, e per iscriversi ai campionati lucani ha rilevato il titolo della Polisportiva Murese '86. Storia e sport alla fine come spesso succede finiscono per incrociarsi e oggi da Muro Lucano passa anche un importante testimone. Le due squadre non posso fallire. La Murese deve cercare i tre punti per continuare a caldeggiare il sogno di poter dire la sua fino alla fine del campionato. Nel recupero infrasettimanale la squadra di mister Lardo ha espugnato a suon di reti il difficile campo del Picerno. Mentre il Ricigliano di mister Dente sette giorni fa ha perso una partita chiave in ottica play off davanti al pubblico amico con il Policoro. Ex di turno sono: il mister Mario Lardo nella Murese, e il giovane Bochicchio negli ospiti. La Murese non potrà contare ancora su Vincenzo Iacullo, e probabilmente mister Lardo opterà a centrocampo ancora su Antohi e Iacullo Giuseppe nella zona nevralgica, con Cella a sinistra e Cardillo a destra. Mentre mister Dente non potrà disporre dello squalificato Antonio Giordano. Carmine Pepe
Punti preziosi. Il Ruggiero Valdiano ospita a Marsico Nuovo, nella settima di ritorno, l'Irsinese di coach Patella. La società rosa-nero, aspramente criticata dagli organi di stampa e dalle televisioni locali dopo la finale regionale di Coppa Italia, non ha autorizzato i calciatori né i dirigenti a rilasciare dichiarazioni in merito alla partita odierna. Ci limiteremo a fornire un'analisi basata sui numeri: i valdianesi, quarti con 39 punti, hanno riportato 6 successi, tre pareggi ed un'unica sconfitta in dieci incontri interni. I materani, in lotta per evitare di accedere alla poule play-out, hanno all'attivo, nelle gare esterne, una sola vittoria - ottenuta alla sesta giornata contro l'Azzurra Tricarico (0-2) - tre pareggi (contro Murese, Balvano e Banzi) e cinque sconfitte. L'undici bradanico ha tuttavia esibito un valido potenziale tecnico contro formazioni di livello superiore: non è casuale che abbia guadagnato quattro punti contro la Murese. I rossoneri dovranno però rinunciare a Giovanni Fiorino: il capocannoniere dell'undici materano (9 gol) è stato squalificato dal giudice sportivo per un turno. I padroni di casa, che hanno pareggiato nel recupero di mercoledì ad Avigliano, reintegrano in rosa Torre, rientrato dalla squalifica, e Chiacchio, riaggregatosi alla rosa in settimana. Mancherà invece D'Amato, ancora condizionato da guai fisici. Differita televisiva alle ore 22 su Italia2 (canale analogico, piattaforma satellitare Eurobird 9° e streaming video sul sito www.italia2tv.it). Carmine Marino
POLICORO-BANZI
TRICARICO-ATELLA
BALVANO-AVIGLIANO
VULTUR-PICERNO
Punti utili per i play off
Una svolta per entrambe
Turturiello cerca riscatto
Per i bianconeri conta solo vincere
POLICORO - Si riaprono le porte del “Rocco Perriello” per il Policoro 2000 che, questo pomeriggio, torna davanti al suo pubblico per affrontare il Banzi, nella gara valevole per la settima giornata di ritorno del campionato d'Eccellenza. I biancocelesti non disputano una partita casalinga dallo scorso 18 gennaio (match contro l'Irsinese, finito 2 - 0 per gli jonici), a causa delle pessime condizioni del campo, in diversi punti molto simile ad un fangoso pantano. Ora il rettangolo di gioco è stato sistemato alla meglio e i ragazzi di mister Labriola possono tornare ad allenarsi e giocare circondati dal sostegno dei propri supporter. Tornando alla gara di oggi, la sfida sembrerebbe non particolarmente ostica per il Policoro, quinta forza del massimo campionato regionale e reduce da una striscia positiva di tre settimane. Infatti, con soli 13 punti, il Banzi è terzultimo in classifica, con l'ultimo risultato utile raccolto lo scorso 11 gennaio, un pareggio per uno a uno in casa dell'Atella. Ma nessuna partita è da sottovalutare, soprattutto se gli avversari sono a caccia di punti preziosi per allontanarsi dal pantano della retrocessione e sperare in una salvezza tranquilla. Per questo gli jonici scenderanno in campo concentrati e determinati, memori anche della bella vittoria di domenica scorsa a Ricigliano, pronti a dare il tutto per tutto per centrare il massimo risultato utile e confermare la quinta piazza in classifica. All'andata, lo scorso 26 ottobre, la sfida finì con un pareggio: uno a uno un casa del Banzi. Eleonora Cesareo
MOMENTO di accelerare per entrambe. Azzurra e Atella non possono più permettersi passi falsi per continuare a sperare di conquistare un posto play - off e per non dover iniziare a guardarsi le spalle (il quintultimo posto è a due lunghezze dagli ospiti e a cinque dai tricaricesi). La formazione del presidente Vicenti, dopo la bella vittoria sull'Oppido, ha conquistato un solo punto nelle ultime tre gare ed in totale soli sette punti nel girone di ritorno. Anche l'Atella è riuscita a collezionare sette punti nel nuovo anno ma, nell'ultima giornata, è arrivata la prima vittoria nel girone di ritorno (striminzito 1 a 0 sull'ultima della classe). Nessun problema di formazione per Mecca, tecnico che nel girone di andata è riuscito ad imporsi per 2 a 1 sul collega e che sicuramente proverà a mettere un altro sgambetto casalingo agli avversari. Tra le fila dell'Azzurra mancherà Grassani F., appiedato, per recidiva in ammonizione, dal Giudice Sportivo. Per tale ragione probabilmente tornerà tra i titolari il bravo esterno (under) Maino che sulla stessa corsia dovrebbe ritrovare il giovanissimo Lorusso; al centro potrebbero riesserci Chessa e Scarfone, collaudata e affidabile coppia centrale, con Di Girolamo a completare il pacchetto arretrato. A centrocampo probabile ancora l'accoppiata Morgingno Porfido e Grassani D. sulla corsia di sinistra. Infine in attacco Bozzi dovrebbe essere affiancato da uno tra Angelastro e Sparapano, scelta che influirà sul tipo di gioco che Abrescia deciderà di adottare. Paolo Paradiso
OGGI, al comunale di Ricigliano, si disputerà il match che vedrà di fronte l' U.S. Balvano e la compagine dell'Avigliano. La squadra di casa ha voglia di rivincita dopo il risultato negativo, anche se di misura e dopo aver disputato un'ottima gara, ottenuto contro il Forza Matera ormai assiduo rivale della compagine balvanese. La squadra ospite reduce dal pareggio casalingo ottenuto contro il Ruggiero di Lauria, caratterizzato dalle molteplici reti, cercherà di metter fieno in cascina per accumulare punti indispensabili per rimanere nell'ambitissima zona play-off. I padroni di casa cercheranno di metter freno alla corsa degli aviglianesi, per conquistare punti che sono importantissimi per acciuffare la zona play-out e rimanere così nel campionato di massima serie regionale. Le due compagini potranno dare vita ad una partita entusiasmante grazie anche alla totale disponibilità delle rose che non vedono fra le loro fila nessun squalificato. Le due formazioni quindi, si affronteranno a viso aperto e senza esclusioni di colpi, per agguantare i tre punti che a questo punto della stagione sono di vitale importanza per il proseguio del campionato. Faranno da cornice a questa gara entrambe le tifoserie, solitamente molto numerose, che dovrebbero assistere ad un match che avrà molto da raccontare. l.b.
RIONERO - Tra i sostenitori bianconeri c'è grande attesa per l'incontro che vedrà la squadra locale, al comunale “Pasquale Corona”, contro l'Az Picerno. Un incontro per i rioneresi di vitale importanza ai fini della salvezza. Infatti i vulturini, dopo la sconfitta di misura rimediata domenica scorsa ad opera degli atellani, non possono concerdersi ulteriori distrazioni nemmeno per un risultato di parità perché per la salvezza d'ora in poi nelle partite casalinghe l'unico risultato possibile è quello di incamerare l'intera posta in palio per sperare a fine campionato di centrare l'obiettivo. Per i ragazzi di mister Finamore non sarà una gara facile ma sicuramente abbordabile con il pur sempre ostico Az Picerno, che dopo la pesante sconfitta rimediata in settimana in casa ad opera della Murese, seconda in classifica, scenderà al Corona con l'intento di portare a casa qualcosa di utile ai fini della classifica. I tifosi del C.S.Vultur, nei giorni scorsi sono stati chiamati a raccolta dal responsabile del sito internet www.vulturcalcio.it, Antonio Petrino, che in un volantino ha così scritto: “Rionero, è ora il momento di dimostrare compattezza, determinazione, spirito di sacrificio e coesione con una massiccia presenza al Corona, come ai vecchi tempi. Non facciamo mancare il nostro sostegno alla squadra e non abbandoniamo e non isoliamo i neo dirigenti che ci stanno credendo in un'impresa difficile. Non perdiamo questa occasione per salvare un bene comune: la Vultur”. Michele Rizzo
Domenica 15 febbraio 2009
Sport
REAL IRSINA- VIGGIANO
MIGLIONICO-LATRONICO
GROTTOLE-VARISIUS
Real al tour de force
Testacoda a La Martella
Aria di derby a Grottole
LA REAL torna all’attacco. Archiviata la parentesi Tolve, la Real Irsina si rituffa nel campionato, che si trova d’avanti due importanti incontri da giocare nella prossima settimana : domenica contro il Viggiano e mercoledì prossimo il recupero di campionato contro il Lagopesole. La Real Irsina che si trova in una buona posizione di classifica nei prossimi giorni potrebbe dare una vera svolta al suo campionato mettendo a segno una doppietta. Abbiamo ascoltato il parere di mister Giacomo Rizzi che ci ha detto :<<riprendiamo il cammino dove l’abbiamo interrotto, archiviata la brutta gara contro il Tolve, vediamo di riscattarci nelle prossime due gare. Questa settimana abbiamo lavorato bene, tranne qualche defezione dovremmo essere pronti per giocare un buon match. Certo – spiega Rizzi – ho trovato molto strano tutto quel nervosismo messo in campo nella partita di domenica scorsa. Noi dobbiamo fare le cose che sappiamo fare, giocando con tranquillità con il gusto di giocare per divertirci, sono sicuro come ampiamente dimostrato, che così facendo, possiamo fare risultati importanti.Tutto sommato stiamo svolgendo il nostro campionato, prima della sconfitta di domenica scorsa avevamo consuntivato sei turni positivi, con cinque vittorie ed un solo pareggio, vorrà dire che: inciampare di tanto in tanto è salutare per tutti così impareremo a gestire meglio i momenti positivi, che non devono dare alla testa. Aspetti – conclude Rizzi – fondamentali per chi vuole crescere>>. Mimmo Donvito
MATERA. Sul neutro di La Martella, il Miglionico del presidente Grande è atteso da un nuovo testa-coda. Dopo il mesto pareggio contro il Montalbano, è la volta dell'altro fanalino di coda, il Latronico di mister D'Imperio. I termali che raggiungono Miglionico non navigano certo in acque tranquille essendo a forte rischio di retrocessione diretta. In 19 gare e con due gare da recuperare, hanno raccolto solo 8 punti e condividono l'ultima posizione proprio con il Montalbano sul quale fanno la loro corsa per evitare quell'ultimo rosso posto. Galvanizzati dal pareggio nel turno infrasettimanale sul proprio campo, contro l'ambizioso Moliterno, potrebbero dare qualche preoccupazione in più, sull'onda dell'entusiasmo, a Tataranni e compagni. 1 sola vittoria, 5 pareggi e 13 sconfitte lo score della squadra di Latronico che con 39 gol subiti è la seconda peggior difesa del campionato. I 9 i gol finora realizzati di cui solo 1 fuori casa, sulla carta, sembrano lasciare poche chance alla squadra termale di uscire indenne dallo scontro. Ma si sa il pallone è rotondo anche se, memore di Montalbano dove il Miglionico, pur avendo dalla sua il pronostico ha rosicchiato solo un pareggio, la squadra di Paterino dovrebbe affrontare questa gara con accortezza per blindare la zona play-off che sembra a portata di punti. 12 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte lo score dei bianco-verdi che nelle ultime 3 partite hanno rallentato vistosamente. Solo 2 punti. Un po' pochino per la vetta dal Tolve stretta. Antonio Centonze
GROTTOLE - Dopo due gare in trasferta il Grottole di D'Ascanio si rivede sul proprio terreno di gioco contro il Varisius Matera in una sfida che potrebbe rivelarsi decisiva in chiave salvezza, soprattutto dal punto di vista psicologico. La squadra biancoceleste non ha disputato la partita di domenica scorsa a Latronico per neve ma è in un ottimo momento di forma; il tecnico può disporre di tutti i suoi giocatori e, quindi, scegliere la formazione più adatta ad affrontare questa partita in cui è vietato sbagliare. Il Grottole, infatti, non perde davanti al proprio pubblico da Novembre e deve convincere di avere le qualità per allontanarsi dalla zona play out e, in vista della gara da recuperare, chiudere il campionato a ridosso delle squadre delle zone alte. Ai materani, che provengono dalla sconfitta interna di misura contro il Moliterno ed occupano solo una posizione in più rispetto alla zona play out, serve quindi una vittoria per il morale e cercheranno quindi di giocarsi la partita per portare a casa i tre punti. Il terreno di gioco potrà quindi essere determinante a favore dei locali in una partita equilibrata che all'andata è stata vinta per uno a zero dal Grottole con gol dell'ex Raffaele Paladino. In settimana la compagine grottolese si è allenata soprattutto sul piano atletico in quanto, in caso di pioggia, il terreno potrebbe diventare pesante e non giocabile dal punto di vista tecnico sminuendo, quindi, le qualità dei tanti giocatori offensivi della formazione di D'Ascanio . Carlo Amodio
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Stadio Venezia indisponibile e c’è il campo neutro
Moliterno, a Villa D’Agri la sfida col Borussia MOLITERNO - Stadio O. Venezia out. Niente campo amico per i locali, Polisportiva Moliterno-Borussia Pleiade si gioca sul comunale di Villa D'Agri. L'amministrazione comunale ha deciso di sospendere con una ordinanza per i prossimi quindici giorni tutte le attività che si svolgono nell'impianto del Venezia a causa del disastrato manto erboso. Un fermo che dal punto di vista strettamente agonistico per i locali non ci voleva, giocare nel proprio stadio (con un pubblico più numeroso) una partita decisiva per non perdere l'ultimo treno dei play-off è ben diverso che trovarsi improvvisamente sballottati su un altro campo. Tuttavia, questo è lo stato delle cose e dolersi non ser-
PESCOPAGANO- MONTALBANO
BELLA-REAL TOLVE
ve a niente. Il Borussia Pleiade è squadra di rango, il suo terzo posto in classifica è ineccepibile, fuori casa poi è una formazione che vince tanto come davanti al proprio pubblico, infatti sei delle tredici vittorie messe a libretto dalla “corazzata ionica” di mister Viola sono state conquistate in trasferta. Ma a prescindere dai numeri ottimali del Borussia, per la squadra di Vignati quello odierno si prospetta un match delicato e decisivo, la zona play off è andata allontanandosi strada facevo e adesso è complicato recuperare quel pugno di punti che mancano in classifica. Nel Borussia dovrebbero essere confermati sicuramente nove-undicesimi
VITALBA-SANTARCANGIOLESE
della formazione che ha battuto in casa domenica scorsa il Vitalba. Manovra d'azione, naturalmente, orientata per portare in zona gol il bomber Lambertini (13 le reti realizzate). Invece nello spogliatoio rossoblu mister Vignati si affida, in primis, ai piedi e alla buona stella dei soliti Molletta, Lancellotti, Albini, Cirigliano. MOLITERNO SUL WEBE’ partito il sito della Polisportiva Moliterno dove si può trovare tutte le notizie con immagini della stagione in corso dei rossoblu. Inoltre, nella sezione calcio polisportiva, ci sono le schede calciatori e tante altre notizie inerenti a società e atleti. Mimmo Mastrangelo sport@luedi.it
SCANZANO-LAGOPESOLE
Neve e ghiaccio A Bella una big In palio punti Tre gare di fila i seri nemici del torneo dal valore doppio in casa in 7 giorni PESCOPAGANO- Dopo i quattro sberleffi rimediati Domenica scorsa, ma soprattutto dopo l'opaca prova esibita a Viaggiano contro il bomber Campisano e soci, il Pescopagano del tecnico Toscano attende a domicilio l'agonizzante compagine jonica del Montalbano. I locali non vincono dalla gara interna contro la Santarcangiolese e con i 21 punti racimolati sino ad ora, navigano in piena zona play out. Gli ospiti, completamente rinnovati nell'organico, si trovano in una situazione di classifica a dir poco sconfortante, e molto probabilmente non potranno sottrarsi dal disputare i play out, qualora riuscissero ad evitare la retrocessione diretta. La parola d'ordine in casa rossoblu' è immediato riscatto, contro un avversario sicuramente agguerrito, ma alla portata degli uomini di Toscano, che non intendono lasciare ulteriori punti per strada, rispettando la tabella di marcia virtualmente disegnata dal proprio coach. Quest'ultimo dovrà fare a meno dello squalificato Roselli e di tutti i portieri della rosa, colpiti da infortuni e problemi di diversa natura. Tra i pali dovrebbe giocare l'ultimo acquisto Ferraro, che nonostante le quattro reti rimediate a Viaggiano, ha esibito ottimi interventi. Da segnalare, comunque, che la disputa del match è in forte rischio, per via delle avverse condizioni meteo. Il Comunale di Pescopagano presenta, infatti, una spessa coltre di neve, dovuto alle rigidissime temperature di questi gioni, che non ha permesso ai ragazzi di Toscano di allenarsi regolarmente. Gabriele Lotano
BELLA-Una domenica incandescente, a dispetto del clima glaciale, si prospetta quest'oggi a Bella, dove gli uomini di mister Del Pino ospitano la prima della classe Tolve. Un occhio alla classifica in questo frangente del campionato è doveroso. Il Tolve, quattro vittorie consecutive e sette successi all'attivo fuori casa, è una brutta gatta da pelare per capitan Troiano e compagni. Il Bella potrebbe pensare ai play off come una meta raggiungibile. Mister Del Pino lascerà in panchina probabilmente gli acciaccati capitan Troiano e Mauro Ricigliano. Quindi, l'eventuale attacco sarà composto dal solo Errichetti. Invece, promossi a pieni voti Remollino e Tummillo, autori di due grandi prestazioni contro il Lagopesole e la Santarcangiolese. Dall'altro lato della barricata, il coach Camelia ha a disposizione calciatori di categoria come Pietrafesa, ex Ricigliano e Murese sotto le chiacchierate gestioni Natiello. Il Bella, in casa è una squadra ostica, ma Camelia ha molte carte da giocare, dal temibile attaccante Ragone al reattivo Palo, entrambi utili per la scalata sino all'eccellenza. Unica pecca, le condizioni al limite della praticabilità del manto, martoriato dalla pioggia di questi mesi e dalle continue gelate. Alle ore quindici di questo pomeriggio, il Bella potrà sondare le sue effettive potenzialità, contro un team che in questo campionato ha perso solo due incontri e punta direttamente a mantenere la prima posizione, non facendo sconti alle altre formazioni. Giovanni Petilli
FILIANO - Due squadre in crisi. Due squadre alla ricerca dei tre punti che mancano da molto tempo. Due squadre che faticano a ritrovare la propria identità. Vitalba e Santarcangiolese si giocheranno questo pomeriggio una buona fetta di salvezza in una gara che vale almeno sei punti. La formazione valligiana ha raccolto un pareggio e otto sconfitte nelle ultime nove gare e non vince dal 30 novembre dell'anno passato contro il Latronico per 5-0 (con un poker di reti di Lambertini). Ora però entrambi i team devono svegliarsi dal periodo buio che stanno vivendo. La Santarcangiolese è quella che sicuramente deve trovare più coraggio. Dopo aver lottato per le prime posizioni della classifica fino alla partita vinta contro il Latronico, adesso si ritrova ad un punto di vantaggio sulla quint'ultima posizione, che vale a dire i play - out, occupata dal Pescopagano. Tra le fila giallorosse infatti mancheranno quattro giocatori di squalifica. Si tratta del difensore Gallitelli, dei centrocampisti Agata e Fortunato e dell'attaccante Bitetti. Tornerà dopo un turno di stop imposto dal giudice sportivo il difensore La Canna. Il Vitalba che non dovrebbe avere problemi di formazioni recupera il bomber Di Bello che ha scontato la giornata di squalifica per somma di ammonizioni. I due tecnici La Capra e Amendolara dopo aver analizzato le proprie situazioni dovranno trovare il bandolo della matassa per interrompere questa lunga serie di insuccessi. b.b.
SCANZANO JONICO - Con la sfida al Lagopesole, inizia oggi la tre giorni casalinga dello Scanzano. Gli uomini di Franco Calone devono infatti recuperare mercoledì prossimo, la gara interna contro il Borussia Pleiade, non disputatasi lo scorso 1 febbraio a causa della pioggia. Sarà una partita quella di oggi con il pronostico favorevole per i padroni di casa che si presentano all'appuntamento con ben 23 punti di differenza (39 contro 16 degli ospiti). Quanto alle assenze, al di là dei lunghi infortuni del capitano, Domenico Lanzara, forte difensore centrale e del brillante centrocampista Luciano Carlomagno, la squadra jonica si presenta al doppio appuntamento con l'organico al completo. In attacco può contare su quattro punte: Montemurro, Benedetto, Laviola e Puppio. Dalla loro combinazione, sono arrivate le reti decisive, il più delle volte. “La società - ha detto al Quotidiano il presidente dello Sporting Scanzano, Vito Greco - sta lavorando meticolosamente per fare in modo che la squadra possa ottenere di qui a breve, risultati ancora migliori. Siamo fiduciosi perché il nostro allenatore, che ha nella competenza e professionalità, doti indiscusse, ha preparato bene la squadra, sia sul piano fisico, che motivazionale, per cercare di ottenere il massimo in questa doppia sfida con il Lagopesole e il Policoro”. Intanto oggi oltre a vincere conterà non sprecare le energie, non prendere cartellini gialli e fare attenzione agli infortuni, in vista di mercoledì contro i terribili avversari del Borussia. Pierantonio Lutrelli
Sport 49 Seconda cat. Arriva il fanalino di coda A POTENZA NON SI GIOCA. PANTANO QUATERNA Domenica 15 febbraio 2009
Real Grumento rispetta la Sanseverinese GRUMENTO NOVA- «E’ una partita difficile come tutte le altre» ha definito il tecnico biancazzurro Carlo Prete che invita i suoi ragazzi a non sottovalutare gli avversari odierni. Il Real Grumento però visto il suo valore in termini di giocatori e considerata la sua seconda posizione di classifica deve vincere contro la Sanseverinese, che occupa l’ultimo posto, per restare nelle sfere alte della classifica e cercare di agganciare la Fortitudo Moliterno in vetta che scenderà all’Europa di Maratea contro l’Oratorio Lentini in un campo ostico. Quindi questa può essere definita la partita della svolta per antonomasia. Prete ha anche diffidati e per non rischiarli in vista della prossima delicata trasferta di San Martino díAgri ha preferito tenere in campo solo Toce e di mettere in panchina il capitano Sacco e Innella. Gli undici che scenderanno in campo, tempo permettendo, saranno questi: Chiappa, La Grutta, Pizzo, Toce, Mauro Scaldaferri, Genovese, Morello, Marinelli, Vicino, Massimo Scaldaferri e Petrocelli. A disposizione del tecnico valligiano ci sono: Di Pierri, Ielpo, Giampietro, Sacco, Innella, Alagia e Cirigliano. «Negli scontri diretti sappiamo che i punti da raccogliere sono molto importanti e riusciamo nell’intento- di-
ce Prete-Poi contro le squadre di bassa classifica alcune volte speriamo che il risultato arrivi da un momento all’altro e qualche volta ci troviamo delle sorprese. D’ora in avanti ogni partita è fondamentale e va presa con il giusto piglio». Sulla partita di questo pomeriggio poi l’allenatore del Real Grumento tende a soffermarsi molto: «Dobbiamo stare attenti ai diffidati. Perciò per domani ho rischiato soltanto Toce per essere certo di una massima copertura in difesa, mentre Sacco e Innella li voglio integri per San Martino perché sarà una gara difficile e quindi una loro eventuale ammonizione potrebbe essere fatale. «Poi-prosegue Prete-è un campionato dove nessuno ti lascia niente e dove tutte sono impelagate per la conquista di qualsiasi obiettivo. Dunque bisogna mettercela tutta per battere la Sanseverinese ed avere concentrazione e determinazione alta per riuscire di cogliere pienamente i tre punti. Ovviamente se le condizione meteorologiche consentiranno il regolare svolgimento della gara visto il cattivo tempo degli ultimi giorni». Il Real Grumento ha le potenzialità per avere ragione dell’avversario e per farlo dovrà affidarsi alla vena realizzativa dei suoi attaccanti. Biagio Bianculli
ROTONDELLA, INSIDIE DAL VALSINNI
CAPOLISTA DI SCENA A MELFI
LA NEVE FERMA IL SANTA CECILIA
IL MARATEA TENTA L’AGGANCIO
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Sport Riprendono i campionati dopo una lunga sosta durata quasi due mesi
Domenica 15 febbraio 2009
Team Forense batte l’Acsi L’ultimo recupero deciso da un’autorete e un rigore SI RICOMINCIA. Dopo la lunga sosta, oggi riprende il girone di ritorno della terza categoria. Tutti ansiosi di ricominciare dopo la lunga inattività che si protraeva dal mese di dicembre. Questa sosta per le squadre è un enigma, perchè si rischia di far calare la tensione agonistica e forse in campo si potranno notare anche atleti con qualche chilotto in più. L'importante è ricominciare poi sarà il campo a dare i primi verdetti. Durante la sosta sono stati recuperati degli incontri del girone A. L'ultimo recupero si è disputato nei giorni scorsi tra l'Acsi Potenza e il Team Forense. Il risultato finale ha visto la vittoria in trasferta per il Team Forense con il punteggio di 2 a 0. La sconfitta dei padroni di casa è un pò eccessiva, per quello che si è visto in campo, il Team Forense è una buona squadra con un bel gioco ma contro l'Acsi ha avuto un pizzico di fortuna in più rispetto ai padroni di casa. Infatti le maggiori occasioni sono state create dall'Acsi, ma che non hanno avuto il merito di concludere positivamente tutto
Una formazione dell’Acsi
quello che di buono era stato creato. Il Team Forense è stato più cinico e concreto, andando in vantaggio con una autorete ed un rigore. L'Acsi olte alle occasioni avute, spreca anche un rigore calciato da Di Mauro facendo svanire le speranze per un recupero in extremis. Ora la situazione di classifica vede rilanciare il Team Forense a quota 11 alle
spalle dell'Avigliano secondo a quota 14. Mentre l'Acsi ha perso l'occasione di risalire dalle zone basse, dai suoi 7 punti poteva portarsi a quota 10. Ora hanno inizio le danze per cercare di recuperare punti lasciati per strada nel girone di andata, e che tutto prosegua all'insegna della correttezza e del Fair Play. Vincenzo Bochicchio
Sport
Domenica 15 febbraio 2009
Allenamento di rifinitura
Ultima seduta tiro e tecnica
IERI MATTINA i giocatori della Levoni Potenza hanno svolto il classico allenamento di rifinitura in previsione della partita di questo pomeriggio contro la Bawer Matera. Non si è unito al gruppo Matteo Metz, alle prese con un problema addominale. Il giocatore sarà dei dieci nel corso della partita odierna. L'atleta ha svolto accertamenti clinici per valutare l'entità del problema. Fatta eccezione per Matteo Metz, gli altri atleti hanno svolto regolarmente la seduta lavorando con intensità al Pala Pergola sotto gli ordini di coach Luigi Gresta. La squadra si è concentrata sugli schemi tattici e gli automatismi difensivi per frenare la compagine allenata dal tecnico Claudio Corà che fa dell'attacco il suo punto di forza. Questa mattina i giocatori si ritroveranno al Pala Pergola per la seduta canonica di tiro, prima della super sfida a Francesco Longobardi e compagni. f.menonna@luedi.it
POCHE LE novità nella Bawer che ha sostenuto ieri mattina al PalaSassi l’ultima seduta di allenamento prima di tornare in campo per il derby contro il Potenza. Matera che si presenterà al gran completo e con una squadra in buona condizione atletica. Unici piccoli problemi hanno riguardato il capitano Longobardi e la sua infiammazione al ginocchio ma sono stati tenuti sotto controllo e non destano alcuna preoccupazione. La Bawer ha sostenuto ieri la sua seduta di tiro e tecnica per cercare di perfezionare le scelte da fare in vista della gara di questo pomeriggio, sarà importante trovare i giusti equilibri e limitare al minimo i momenti di difficoltà. Non sarà facile ma diventerà fondamentale gestire le situazioni in un’atmosfera particolare come quella che si vivrà al PalaPergola, certa la presenza di più di un centinaio di sostenitori materani pronti a sostenere la squadra in una partita che vale un pezzo importante della stagione. p.quarto@luedi.it
Metz della Levoni
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Luca Sottana
A Dilettanti Gresta: «Questa sfida si vince sui nervi, in difesa meglio noi»
Derby che vale la stagione Bawer, segnali di nervosismo: Corà si nega QUI LEVONI POTENZA
QUI BAWER MATERA
FUORI la neve, dentro il clima caldo del derby. E' stato questo il sabato in casa Levoni Potenza che ha preparato la sfida ai cugini della Bawer Matera, valevole per il sesto turno di ritorno del campionato di basket di serie A Dilettanti. Il freddo non ha congelato gli animi ai giocatori di Luigi Gresta che nel giorno di San Valentino (il gruppo intende fare un cadeaux speciale al dirigente responsabile Valentino Blasone) hanno tanta voglia di superare il momento negativo dopo il ko di domenica scorsa contro il Latina. Una partita, quella odierna vissuta intensamente dal clan dei lupacchiotti. Una sfida che segna il punto più alto del basket regionale. La Levoni Potenza ha tanta rabbia in corpo, i ragazzi di Luigi Gresta sono fermamente intenzionati a vendere cara la pelle al cospetto di Francesco Ferrienti e compagni. Contro la squadra dell'ex giocatore di Giampaolo Di Lorenzo, la Levoni dovrà riemergere dalla crisi di risultati e di gioco. Certo non sarà facile contro una Bawer apparsa in risalita dopo il bel successo colto domenica scorsa ai danni dell'Edilcost Osimo di Franco Ciani e degli ex Luca Giuffrida e Nicola Basanisi. Il gruppo potentino dovrà giocare una partita atipica, contro un complesso estremamente votato al gioco offensivo ma fragile in difesa. Chiavi di lettura studiate a menadito in questa difficile settimana di lavoro da parte dai ragazzi di Luigi Gresta smaniosi di vincere la prima partita del girone di ritorno. Sei sconfitte consecutive rappresentano un pesante fardello per la squadra potentina. Il derby potrebbe capitare a proposito per riprendere il cammino interrotto. Le chiavi di lettura sono davvero tante, i mix difensivi, le rotazioni, la lotta sotto le plance saranno gli ingredienti di punta di una partita tutta da vivere. Coach Luigi Gresta ha analiz-
CI DISPIACE non poter completare la marcia di avvicinamento al derby con l'intervista a Claudio Corà. Purtroppo il tecnico della Bawer Olimpia Matera ha ritenuto di non rispondere alle nostre chiamate nonostante l'accordo telefonico fosse stato preannunciato lunedì all'addetto stampa Mariangela Gaudiano alla quale avevamo segnalato il programma delle nostre interviste e concordato gli orari in cui effettuarle. Corà ha declinato, nei fatti, la nostra richiesta pur non avendo avuto la cortesia di comunicarcelo opportunamente. Stando a quando detto via Sms dall'addetto stampa dell'Olimpia alla base di questo silenzio vi sarebbero le valutazioni e le pagelle pubblicate dopo Matera-Osimo nelle quali avevamo avanzato dubbi sulle scelte tecniche come è nella nostra prerogativa di esercizio del diritto di critica (ar-
Gresta con il resto dello staff tecnico della Levoni, sotto i tifosi del Potenza (foto Andrea Mattiacci)
Claudio Corà
gomento che approfondiamo a parte) e senza alcuna offesa al tecnico Corà Dispiace constatare come il tecnico materano abbia avviato una marcia di allontanamento da tutto ciò che è il mondo circostante e dopo aver allontanato i tifosi dal
palazzetto decidendo gli allenamenti a porte chiuse sta facendo altrettanto con la stampa. Riteniamo che il compattamento ambientale e la volontà di far stare tranquilla la squadra, chiesti a più riprese dal presidente Vizziello, non rientrino nelle ultime scelte, che giudichiamo di rottura, operate da Corà. Tanta attenzione poi non è stata finora ripagata dai risultati visto che la Bawer ha ottenuto 4 vittorie in dieci partite di gestione Corà confermando quel -2 in media inglese che aveva caratterizzato la passata gestione. Ci auguriamo che oggi Corà inverta la situazione perché noi seguiamo la Bawer, professionalmente e non, da oltre vent'anni e non da poco più di dieci settimane per cui sappiamo bene cosa rappresenta per la città di Matera. Piero Quarto p.quarto@luedi.it
In difesa del diritto di critica
zato i motivi scatenanti del derby affermando: “Non so come andrà a finire questo derby che vede in campo due squadre dalle opposte tipologie di gioco. I materani giocano bene in attacco, noi siamo messi meglio in difesa. Due squadre opposte si affronteranno in una partita tutta da vivere”. Il tecnico pesarese parla delle rotazioni e dei cambi difensivi: “Dalla panchina dobbiamo avere un grande contributo, a mio avviso la gara sarà un mix tra la qualità offensiva e la quantità difensiva. Mi preme rilevare che la mia squadra deve portare a casa i due punti ad ogni costo”. Altro dato da non trascu-
rare, quello della tensione del match: “Ovviamente data l'importanza della gara dobbiamo necessariamente giocare con un certo rendimento. Sotto questo punto di vista i miei atleti anche prima del mio arrivo in città hanno lavorato duramente. La partita si vince anche sui fattori nervosi”. Non parla di confronti tattici e dichiara: “Si affronteranno Levoni e Bawer, vincerà il gruppo, non saranno i singoli a prevalere”. Arbitreranno il derby del Pala Pergola i signori Ceratto di Alessandria e Quarta di Torino. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
E' UN VECCHIO retaggio culturale da sconfiggere. L'idea per la quale gli articoli di stampa vanno bene se scrivono quello che ci piace leggere, altrimenti quel giornale e quel giornalista non meritano più di essere considerati degli interlocutori affidabili. Purtroppo un retaggio che appartiene a molte delle società e dei dirigenti sportivi che popolano questa regione. Un retaggio pericoloso perché rischia di condizionare il diritto -dovere di informare e criticare che è alla base, soprattutto nelle competizioni sportive, del ruolo del giornalista. Un diritto accettato del resto dai grandi professionisti dello sport: Mourinho o Ancelotti ad esempio sanno già ora che la formazione che metteranno in campo questa sera nel derby di Milano non potrà piacere a tutti, molto dipenderà dal risultato ma anche quello potrebbe non bastare. Insomma criticare una formazione, una scelta, una decisione rientra in quel campo dell'opinabile per cui non può essere considerata un'offesa da nessuno. E' un'opinione, come tante che ci sono e che vengono accettate naturalmente. Non è questo purtroppo il caso dell'articolo su Bawer-Osimo di lunedì scorso in cui ho avanzato delle critiche sulle scelte di alcuni momenti della partita da parte dell'allenatore a cui ho dato, malgrado la vittoria, un voto di insufficienza. Una decisione che ha scatenato una reazione perché poi
ho scoperto che il signor Corà non rispondeva alle mie telefonate: “Mi sembra normale che non ti risponda dopo quello che hai scritto lunedì… Se sei corretto, nessuno ti nega disponibilità come ben sai” così mi è stato comunicato dall'addetto stampa della società via sms. In quest'occasione ritengo importante sottolineare la correttezza totale dei comportamenti del sottoscritto e più in generale di questa testata e di confermare per intero il pensiero contenuto nell'articolo di lunedì scorso in cui sono stati fatti rilievi di ordine tecnico e su scelte tecniche al signor Corà. Nessuno discute la professionalità o l'uomo ma le scelte possono essere messe in discussione. Non accetteremo mai e non abbiamo mai fatto una cronaca asettica e senza alcuna vis critica tanto più cominceremo a farlo ora. Sapendo di operare senza retaggi mentali né pregiudizi ed i voti ottenuti da Corà in queste settimane lo confermano. E' importante però che i giornalisti rompano questo stato di cose e che le società sportive sappiano, tutte, che si fa informazione e si garantisce onestà intellettuale e professionale senza recedere dall'esercizio del diritto di critica perché altrimenti se bastassero le veline e le interviste preconfezionate sarebbe sufficiente far lavorare gli uffici stampa. Noi potremmo tranquillamente andare a casa. p.quarto@luedi.it
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Sport
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B Dilettanti Il Bernalda perde Albana per uno strappo muscolare
«Vincere per i play off» Gabrielli suona la carica in vista della sfida col Bari BERNALDA - Sono state confermate in casa Cestistica le preoccupazioni sorte subito dopo l'infortunio di Simone Albana. Le analisi cliniche cui il giocatore si è sottoposto nei giorni scorsi hanno evidenziato uno strappo di 2 cm. al muscolo gemello, una lacerazione piuttosto grave che con molte probabilità terrà fuori la guardia siciliana per più di un mese, a meno che, come sperano tecnici e sanitari della Terme di Abano, non si manifesti una capacità di recupero tale da dimezzare i tempi diagnosticati. L'assenza di Albana, a cominciare dalla sfida di questo pomeriggio col pericoloso Bari, pone a coach Brogialdi seri problemi di cambi per quanto riguarda Russo e Filloy, per cui il tecnico pontino sarà obbligato a fare affidamento più che in passato sui due under Gabrielli e Perrucci e a portare in panchina il giovanissimo bernaldese Bortone. Proprio a Gabrielli, play guardia laziale, abbiamo chiesto se questa assunzione di maggiori responsabilità determina entusiasmo o tensione nervosa: “Di solito il coach mi utilizza come cambio per il play, ma può darsi che, proprio a causa dell'infortunio di Albana, decida di schierarmi, ove fossi utilizzato, anche come guardia; non credo che in tal caso possano esserci problemi poiché è dovere di ognuno di noi adattarsi alle esigenze della squadra, e comunque in questa settimana ci siamo allenati bene sapendo di affrontare un team che, quando gioca al completo, è un ottimo gruppo. Tra l'altro, per fortuna, sia Carpineti che Faggiano hanno recuperato dai loro acciacchi e questo farà pesare meno l'assenza di Albana”. Cosa cambierà rispetto alla discussa performance di Pozzuoli? “La nostra sarà sicuramente una partita diversa rispetto a sette giorni fa, allora abbiamo avuto un approccio mentale sbagliato,
finendo per giocare male sia in difesa che in attacco nonostante i più di 70 punti realizzati. Stavolta c'è la necessità assoluta di vincere perché i due punti servono come il pane per i playoff e per la salvezza”. Tu avrai ancora negli occhi le immagine della gara d'andata al PalaStarita quando subiste una delle maggiori disfatte di questo campionato: “All'epoca in molti match fuori casa prendevamo delle imbarcate paurose, eravamo scollati e inconcludenti, con un rendimento molto diverso dalle partite casalinghe. Ora credo che siamo migliorati in questo senso (Pozzuoli a parte), anche se la sfida col Bari sarà veramente dura poiché non sarà facile tenere a freno i vari Labate, De Bellis e Storchi, tutta gente di catego-
ria, e alcuni giovani molto forti come Cancellieri e Barozzi. Perciò chiedo ai tifosi di essere presenti numerosi, come ad esempio col Corato, e di sostenerci con il loro tifo, i loro striscioni e le loro coreografie che mi hanno veramente impressionato come in nessun altro palazzetto”. Dunque non resta che attendere l'inizio del match fissato come al solito per le ore 18 e con la direzione arbitrale dei salernitani Sica e Petraccaro. Un’occasione per riscattare l’ultimo passo falso e tornare a macinare punti e vittorie, per rimettersi in careggiata per continuare la rincorsa ad una posizione play off ottimale. Tutto è pronto, dunque, la parola passa al campo. Giovanni Palmieri sport@luedi.it
C2 Retrocessione Regolato meritatamente il Capua
Lucos inarrestabile in casa LUCOS CAPUA
78 68
LUCOS INGEST MONTESCAGLIOSO: Larocca 2, Castellano 12, Malvasi 3, Visceglia 16, Resta D. 10, Resta G. 8, Ottaviano 17, caruso 10, Tralli ne e Fortunato ne. All. Di Gioia BASKET CAPUA: Latte 2, Puca, Catalano 10, Moretti 15, Buzzoni 11, Lamalfa 4, Esposito 15, Rameri, Olivetti 11, De Blasio ne. All. Miraglia ARBITRI: Ferrara e Guarino di Avellino PARZIALI: 13-8, 31-24, 50-46, 7868 NOTE: Fallo tecnica a Larocca nel secondo quarto e Catalano nell’ultimo quarto
Davide Resta
NON c’è nulla da fare per le avversarie della Lucos Ingest, il PalaWoytila di Montescaglioso è fortino inespugnabile. La legge è stata applicata anche ieri sera contro il Capua quando la squadra di Di Gioia si è regalata la terza vittoria consecutiva in casa ed al termine di un match dominato
per larghissimi tratti. Mai un vantaggio enorme ma comunque sin dall’inizio la partita in pugno ed una forte volontà di portare in porto il risultato. Lucos concreta e determinata a cui non è sfuggito il bottino pieno. Michele Marchitelli sport@luedi.it
Gabrielli e accanto l’infortunato Albana
C2 Promozione, Ctr incerottato tanti i dubbi a Benevento SENISE - Ancora una trasferta per il Ctr La Cascina Senise, che affronterà sul Palasannio la Coim Sas di Benevento. Inizio ore 18 di oggi. Piove sul bagnato dunque per la squadra del presidente Mario Totaro, che in piena emergenza, sarà costretta ancora ad affrontare una trasferta. Con tutto quello che ne consegue. I padroni di casa, hanno sei punti e navigano al secondo posto, in una classifica abbastanza atipica, dove il confine tra la prima e l'ultima, risulta assai labile e confondibile. E poi assai affollata. Con il Benevento infatti a sei lunghezze, si ritrovano ben altre tre squadre: Arechi Salerno, Mediocasa Giugliano e Tecno Torre del Greco. Al comando solitario l'Agropoli, ma le altre inseguono a sei ed anche chi è a quattro punti, può ragionevolmente sperare di avvicinarsi alle alte vette. Solo soletto in fondo poi il Ctr delle delusioni e soprattutto delle amarezze incredibili. Con un saldo canestri negativo incredibile di ben 84 punti. Che dovrà dunque lottare al limite per salvare il salvabile. Cominciando a valutare gara dopo gara. A cominciare appunto da questa contro il Be-
nevento che domenica scorsa ha battuto in trasferta il Monte di Procida che tanta impressione aveva fatto ai giocatori del Senise. Ottantasei a sessantacinque il risultato finale che non lascia dubbi sull'andamento dell'incontro. Un osso duro dunque dunque si prevedere per questo Ctr incerottato e pieno di guai. All'orizzonte non si vede ancora nulla di nuovo;Lino Durante è ancora alle prese con la riabilitazione, pur se scalpita per esserci. Così come Francesco Albanese che potrebbe recuperare. Altra speranza è Rocco Palazzo, ma anche Lagioia, il naturale sostituto di Durante. AD ogni buon conto, si prevede l'impiego ancora di Rosario Sassano e Giovanni Genovese che pure hanno dato il loro contributo domenica scorsa. Mentre sono in preallarme anche gli altri giovani che potrebbero a questo punto finalmente esordire. C'è sempre da festeggiare la prima vittoria del coach Massimo Festa, al quale sembra davvero andare tutto storto. Per una sfortuna che tutti si augurano possa davvero finire per sempre. Gianni Costantino sport@luedi.it
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B Donne Col Battipaglia arriva un ko nel finale di gara
Basilia, terzo stop di fila BASILIA POTENZA BATTIPAGLIA
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BASILIA CODRA MEDITERRANEA POTENZA: Aurigemma 14, Valisemna 3, Gambardella 10, Marino F ne, Filograsso 5, Di Monte 2, De Luca 8, Crovatto 6, Sanza ne, De Rosa 4. All. Marilia Sanza. BATTIPAGLIA: Sidossi 9, Strano 13, Marnucci 5, Alsinito, Bona 8, Potolicchio 11, Miccia 5, Fereoli, Avallone 2, Ardito 5. All. Massimiliano Palmisani. ARBITRI: Viselli e Cardano di Roma PARZIALI: 11-14, 19-27, 36-40, 52-56. NOTE: spettatori cento circa. Uscite per cinque falli Bona e Gambardella. SCONFITTA al fotofinish per la Basilia Codra Mediterranea contro la Carpedil Battipaglia nel confronto valido per la poule promozione della B femminile. Le atlete di Marilia Sanza cedono alla migliore organizzazione di gioco delle campane che hanno avuto in Potolicchio e Strano le migliori in campo. Le ospiti hanno sempre condotto al gara mostrando autorità e senso del gioco dinanzi ad una Basilia che è apparsa frenetica e timorosa. Il massi-
Marika Aurigemma
mo vantaggio della gara si registra sul 29-19 a metà secondo quarto, poi la Basilia ha cercato l’inutile rimonta sostenuta dai canestri della Aurigemma. Battipaglia contiene gli assalti potentini e vince meritatamente la gara nel finale mostrando esperienza e cinismo. f.menonna@luedi.it
C Dilettani L’assistent coach Pierri: «A Gioia Tauro per vincere la partita»
Castellitto non recupera Pesante defezione per la Centre Corporelle SFIDA esterna per la Centre Corporelle Potenza nel sesto turno di ritorno del campionato maschile di serie C Dilettanti. Gli atleti di Dino De Angelis affrontano la Cestistica Gioiese Gioia Tauro nel match che ha sconfitto domenica scorsa nel derby l'Isocasa Cosenza. Gara non facile per gli uomini di De Angelis che potrebbero fare a meno nuovamente di Mimmo Castellitto. Le condizioni fisiche dell'atleta saranno valutate attentamente nella giornata odierna e solo dopo gli ultimi consulti medici il coach Dino De Angelis deciderà se impiegare o tenere nuovamente a riposo il cecchino biancoceleste. Il resto della squadra è in buone condizioni fisiche, la gara odierna rappresenta per Stefano Marino e compagni un appuntamento molto importante sul piano tecnico, agonistico e di classifica. Ne conviene che i ragazzi di De Angelis hanno tutte le motivazioni e la condizione atletica per vincere il match. I calabresi sono consape-
Vito Pierri e accanto Mimmo Castellitto (foto Mattiacci)
voli di poter tirare un brutto scherzo alla Centre Corporelle Potenza che dal canto suo dovrà mantenere i ritmi alti e le percentuali al tiro sempre al top per avere la meglio dei calabresi.
La gara di questo pomeriggio sarà diretta dai signori Desposati di Bari e Rizzi di Barletta. I potentini partiranno stamane alla volta del centro calabrese, convinti più
che mai di poter arpionare un successo tanto prezioso quanto utile. La gara comunque non va presa sotto gamba, vista la consistenza del gruppo calabrese.
L'umore in casa potentina è sereno, Vito Pierri, assitent coach della Centre Corporelle Potenza ha parlato delle caratteristiche del match affermando quanto segue: “Si tratta di una ga-
Pesca, fitto il programma di Pietragalla PIETRAGALLA - E' stato presentato ufficialmente in questi giorni il programma delle attività per il corrente anno da parte della Associazione Pesca Sportiva Alto Bradano di Pietragalla, affiliata dal primo gennaio 2009 alla Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee, la cui sede sociale è ubicata in Via Municipio 8 all'interno della vecchia sede municipale cittadina in pieno centro storico di Pietragalla. Si tratta di una serie di iniziative che si sviluppano mensilmente a partire da febbraio. Si comincia domenica 22 di questo mese con una gara di pesca sociale alla trota presso il Torrente Rosso in agro del Comune di Pietragalla, mentre sempre presso lo stesso corso d'acqua nel corso del mese di marzo è prevista una gara
di pesca intersociale alla trota. Un altro appuntamento con la pesca sociale alla trota è programmato per il 19 aprile sempre pres-
so lo stesso campo di gara. Nel mese di maggio invece si rinnova l'appuntamento con il Trofeo San Teodosio, giunto alla terza edizio-
ne, con una gara unica di pesca sociale alla trota che si disputerà il 3 maggio. Entro la fine del mese di maggio poi è prevista una giornata a contatto con l'ambiente con la diretta partecipazione delle scolaresche dell'Istituto Scolastico Comprensivo di Pietragalla. Nei mesi di maggio e giugno si terranno le gare di pesca al colpo mentre nei mesi di settembre, ottobre e novembre il calendario stilato dall'associazione pietragallese propone varie gare di pesca sociale alla trota. Si tratta in definitiva di una attività diversificata che comprende non solo la disciplina sportiva ma anche iniziative legate all'ambiente e alla scuola. Antonio Bevilacqua sport@luedi.it
ra molto complessa. Gioia Tauro viene dal successo esterno di Cosenza. Vincere un derby è sempre una bella soddisfazione per tutti. L'organico della Cestistica mi sembra eccellente, uomini del calibro di Gallo, Tenerini, Benjamin e Tenerini sono pericolosi sempre”. Pierri parla della Corporelle affermando: “Siamo sereni, tranquilli, dobbiamo scendere in campo per vincere la partita. I ragazzi dovranno dare il cento per cento per uscire dal parquet calabrese vittoriosi”. L'assistent coach della Centre Corporelle Potenza parla della gara affermando: “Dobbiamo tenere ritmi alti, sotto canestro i nostri atleti devono imporre il proprio gioco e la velocità al cospetto di una squadra lenta. Anche il tiro da tre sarà decisivo”. Pierri evidenzia altri aspetti: “Valuteremo solo prima del match se impiegare Mimmo Castellitto, per il resto le condizioni fisiche del gruppo sono ottime”. sport@luedi.it
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B1 Donne Capitombolo in casa del Rossano
Passo falso della Lore Lei ROSSANO LORE LEI
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25-20, 25-20, 25-10
ICQ PALLAVOLO ROSSANO: Scollo, Santos, Zebri, Tzankova, Froes, Boccia, Saieva (L), D'Oria, Branco, Macedo. All.: Porretta. PM LORE LEI POTENZA: Fiore, Torrisi, Carrozzo, Pericolo, Mascaro, Sarcina, Ligrani (L), Pagano, Alexandrova, Frasca, Quintini, Santamaria. All.: Gagliardi. ARBITRI: Avallone e Talento. NOTE: durata set: 23', 24',
16'. “CI E' MANCATA l'umiltà, dobbiamo rimboccarci le maniche, non è possibile giocare in questo modo”. Sono le parole di un seccatissimo Nino Gagliardi al termine della partita persa dalla Lorelei Potenza a Rossano Calabro contro l'ICQ nella quindicesima giornata del campionato maschile di serie B/1 femminile di pallavolo. La Lorelei Potenza ha disputato senza ombra di dubbio la peggiore partita della stagione soccombendo al termine di una gara nata male e finita peggio.
La compagine calabrese ha potuto maramaldeggiare sulle lucane, mai in partita e sempre costrette ad inseguire le scatenate atlete calabresi. Pessima la ricezione delle atlete lucane che hanno sbagliato tanto anche in attacco. Una Sepim Lorelei da rivedere, insomma, quella che ha disputato la gara di Rossano che ha fatto letteralmente imbufalire coach Gagliardi. Le calabresi hanno ridotto il gap presente in classifica con tanta grinta e determinazione che hanno permesso all'ICQ di superare senza af-
fanni ne patemi la compagine potentina. Nel terzo set la Sepim Lorelei si è lasciata andare al cospetto del Rossano che grazie alla prestazione mostre del proprio complesso ha potuto fare il bello e il cattivo tempo al cospetto della squadra di Gagliardi, apparsa sempre più stanca e spenta nel corso della gara. Il tecnico delle potentine ha affermato: “Dobbiamo riprendere la nostra corsa in campionato, sarà necessario avere tanta umiltà, venuta meno durante questa sciagurata partita”. f.menonna@luedi.it
Nino Gagliardi, allenatore della Lore Lei Potenza (Mattiacci)
B2 Donne Il Sala Consilina si rivela un cliente difficile, ma ci pensa la Ristits
La Time suda più del previsto Servono quattro parziali per prendere i tre punti TIMEVOLLEYMATERA SALACONSILINA
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15- 25, 25-21, 25-17, 25-16
TIME VOLLEY MATERA: Ristits 25, Vecerkova 15, De Vita (L), Russo n.e., Romano J. 7, Di Blasi 8, Amati 2, Romano E. 9, Buonfiglio, Calculli. All. Galtieri Acc. Frangione PUNTOTEL SALA CONSILINA: Buccino 6, Giarletta n.e., Radice 21, Giovino 14, Vantaggiato 3, Mele n.e., Buonocore 7, Ancora 2, Troiano 8, Micca (L) 1. All. Iannarella ARBITRI Sabia e Di Nicola di Potenza NOTE: Battute vincenti Matera 6, Puntotel 6. Battute sbagliate Matera 2, Puntotel 4. Durata set: 25',29',24',25' per la durata di 1 ora e 43 minuti. MATERA - Un tre a uno che non può tenere contenti società e coach. Non è stata una bella gara, si incamerano tre punti ma giocare in questo modo non si potrà fare molta strada. Contro vi era una squadra che non poteva mettere in difficoltà la Time, certo qualche fastidio lo poteva dare ma non far soffrire sul piano del gioco le ragazze materane. Giocatrici che sono sembrate l'ombra di quelle che hanno giocato sabato sorso in trasferta, dominando le
La Ristits si conferma la migliore tra le materane (Videouno)
avverarie. Svogliate, senza mordente, volontà di aggredire e sovrastare le avversarie di turno. La gara inizia al piccolo trotto, gli ospiti si portano subito in vantaggio di due punti e fino al primo time out tecnico incrementano ancora: siamo sul 8 a 4. Si riprende a giocare ma la squadra non riesce a reagire, la Puntotel riesce a bloccare tutti gli attacchi della Time e rispondono mettendo a segno i loro attacchi fino al punteggio di 11 a 5 quando Galtieri chiama time out . Per cambiare qualcosa alla ripresa esce
Amati per far posto alla Calculli, che da subito mette in condizioni la Vecerkova di schiacciare centralmente, poi è la Ristits a mettere palla a terra ma è sempre difficoltoso fare punti. Le avversarie combattono su ogni palla mentre le materane sembrano avvolte da un senso di noia e stanchezza, questo fa si che a comandare il gioco sono le ospiti che con lTroiano e Radice si portano avanti con un cospicuo vantaggio, 23 a 15, set perso e la Radice che mette a terra il punto del set. Secondo set i l'inizio è buono con
il vantaggio di tre punti al primo tecnico 8 a 5. La ripresa vede la Puntotel che si difende a denti stretti, recupera lo svantaggio per portarsi avanti di un punto sul 10 a 11. Ma reazione immediata e quattro punti consecutivi rilanciano la Time, al secondo tecnico siamo sul 16 a14 con la Vecerkova che mette a segno tre importanti punti che lanciano la squadra alla vittoria del set. Il terzo set comincia con lo svantaggio, ma una cinquina che viene iniziata dal capitano Ristits con due pallonetti fanno prendere qual vantaggio deve essere amministrato. Si va avanti fino a quando la Time va di nuovo sul 16 a 11, un calo fisico per le ospiti e materane che si mettono al riparo vincendo il set per 25 a 17. Ultimo set e il motivetto è sempre lo stesso, rincorrere. Poi un piccolo boom di Jessica Romano che non aveva dato il suo solito rendimento al pari della sorella Emanuela, con 4 punti consecutivi scaccia lontano le avversarie. Si riprende e ancora errori che lasciano la Puntotel agganciare le materane sul 13 pari e far presagire il peggio. Ma a levare le castagne dal fuoco ci pensano Prima Romano Emanuela e poi la solita Ristits. A segnare i punti che valgono un successo prezioso. Vincenzo Bochicchio sport@luedi.it
B2 Donne Il Montescaglioso vince solo il secondo set contro il Benevento
La Planitalia non riesce ad imporsi BENEVENTO PLANITALIAMONTESCAGLIOSO
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25-15, 23-25, 25-22, 25-19
AS BENEVENTO VOLLEY: Lonardo, Agozzino, Bernardi, Mauriello, Napolitano Ma., Napolitano Mi., Leone (L), Sigala, Petito, Piscopo, Musto. All.: Feleppa. PLANITALIA MONTESCAGLIOSO: Tralli, Piscopo, Tuselli, Cianflone, Falsarella, Deleo, Di Fonzo, Tancredi, Timpanaro (L), Ambrosecchia, Dasco. All. Motola ARBITRI: Stallone e Anelli LA PLANITALIA Montescaglioso esce sconfitta dalla trasferta di Benevento. La formazione di Egidio Motola è riuscita a portare a casa solo un set, il secondo, ma questo risultato non muove la classifica della formazione materana. Il primo set senza storie con le campane che si impongono lasciando il Monte-
Piscopo e Cianflone della Planitalia Montescaglioso
scaglioso a 15. Il secondo periodo è quello dello scatto d’orgoglio con le montesi a pareggiare i conti con un combattuto 23-25. Combattuto è anche il terzo pe-
riodo di gioco, ma questa volta sono le ragazze di Feleppa ad avere la meglio (25-22). Il quarto e decisivo set vede la Planitalia arrendersi a quota 19.
B2 Donne In casa del leader Trani
La Giocoleria senza paura
Il tecnico Nello Caliendo
AL PALA ASSI di Trani senza nulla da perdere. Non è certo nella tana della prima della classe, lanciata dai 14 successi di fila (e 16 nei 18 match fin qui disputati), che la Giocoleria dovrà andare a caccia dei punti necessari per lasciarsi definitivamente alle spalle la zona pericolante della classifica, sulla quale Avena e compagne vantano ora un margine di sette lunghezze. Ma visto e considerato che in questo campionato l'impresa di sconfiggere Rosa Ricci e compagne, oltre che al Tuglie, è riuscita solo alle ragazze di coach Caliendo - a Potenza, e al tie-break, lo scorso 12 ottobre -, perché l'Asci dovrebbe rinunciare a giocarsi a viso aperto una partita (quella al via stasera dalle 18) che non farà altro, nella peggiore delle ipotesi, che dare ragione ai pronostici della vigilia? E alla quale, oltretutto, Felicetti e socie arrivano nel momento migliore, per condizione, gioco e convinzione, della loro stagione. Come ha confermato anche l'ultima brillante esibizione della biancazzurre
lucane, nel match ceduto solo sul filo di lana - dopo una rimonta di gran carattere - alla vicecapolista Salerno. «In effetti domenica la squadra ha dimostrato ancora una volta di esserci, recuperando due set alla seconda forza del girone e sfiorando un successo di prestigio», ha spiegato Nello Caliendo, tornando con la mente a quanto accaduto sette giorni fa alla Caizzo. «Ma resta comunque la prestazione di ottimo livello, che ci conforta sul nostro stato di forma e ci fa andare a Trani tranquilli. E senza eccessivi timori reverenziali». «Seppure di fronte - ammette il tecnico della Giocoleria - ci troveremo quella che, insieme proprio con il Salerno, è la squadra che può contare sull'organico più completo del girone. Le soluzioni a disposizione di coach Chieppa sono innumerevoli, e al di là del fortissimo sestetto titolare anche i ricambi sono all'altezza, per cui in ogni ruolo il Trani può stare tranquillo». Luca Carlone sport@luedi.it
Sport 55 Volley B2 Uomini Scalcione, Torsello e Zuccaro chiudono in doppia cifra Domenica 15 febbraio 2009
Prepotente Medical Center La Virtus si sbarazza dell’Acireale in tre set MEDICAL CENTER ACIREALE
3 0
25-19, 25-19, 25-21
MEDICAL CENTER POTENZA: Di Tommaso 1, Scalcione 18, Torsello 10, Zuccaro 11, La Rosa 9, Galante 1, Cavaccini (L), Bacca, Alamprese 4, La Maida ne, Caruso ne. All.: Draganov. KERAKOLL ACIREALE: Rapisarda, Cutugno 5, Caci 7, Nota 1, Boscaini 14, Butticè 10, Sabister (L), De Robertis, Zizzo 2, Bandieramonte ne, Cocuzza ne. All.: Giuffrida. ARBITRI: Minetti e Montanarelli di Bari. NOTE: Durata set: 27', 27', 25' per un totale di 1 ora e 19 minuti. Batt.vinc.: Virtus 1, Acireale 1; b.s. Virtus 9, Acireale 3. RITORNA a vincere sul campo di casa, e lo fa senza soffrire poi nemmeno troppo, la Medical Center. Al PalaPergola l'Acireale ha creato qualche problema ai rossoblù di Giorgio Draganov solo nella fase iniziale del primo e in quella centrale
Vincenzo Scalcione e Mirko Torsello sottorete e accanto un muro della Medica Center Potenza (foto Andrea Mattiacci)
del terzo set, ma ha complessivamente dimostrato di non essere all'altezza del complesso potentino. Zuccaro e compagni, partiti a inizio match col freno a mano tirato forse anche per il freddo glaciale dell'im-
pianto di contrada Rossellino, si sono via via scaldati, comiciando a trovare dal 915 in poi i loro soliti schemi e le giuste contrarie alla compagine catanese. Che dal canto suo si esprimeva al meglio fin quando avanti
nel punteggio, ma una volta raggiunta dalla Virtus andava in bambola. Bravi Di Tommaso e compagni, comunque, a serrare le fila proprio a un passo dal secondo time out tecnico della prima frazione: quan-
do il turno in battuta di Zuccaro, e i muri in serie di Scalcione e Torsello, propiziavano il 7-0 Medical Center che cambiava le sorti del set. Boscaini era l'ultimo a mollare tra i suoi (riportando la Kerakoll in parità a quota 18,
con due attacchi), ma ormai i rossoblù di casa erano lanciatissimi, e con un altro parziale stordente (7-2) chiudevano i giochi. Il secondo parziale vedeva le due squadre procedere a braccetto fino all'11 pari. Ma lì alla Virtus bastava dare un'altra decisa accelerata per staccare con decisione i siciliani (16-12 al tempo tecnico numero due), e proseguire a martellare con i sempre più incisivi Zuccaro e La Rosa per tenere a debita distanza gli avversari. Che del resto avevano il merito di non mollare nemmeno sullo 0-2: a metà del terzo set, difatti, l'Acireale si costruiva un mini-break che la Medical Center non riusciva subito a ricucire (9-6 e 11-7 il vantaggio dei catanesi, trascinati da un ispirato Butticè). Zuccaro e i primi tempi di Torsello tenevano in ogni caso a galla la Virtus (15-18), che poi tornava spietata quando la palla cominciava a scottare, trascinata da uno Scalcione in serata super. Luca Carlone sport@luedi.it
Volley B2 Uomini Evidente la forza della capolista Ciclismo Fitto programma del Ciclo Team Val Noce
La Sidel Lagonegro non può nulla a Nicosia NICOSIA SIDEL LAGONEGRO
3 0
25-23, 25-19, 25-25
S. FELICE DA NICOSIA: Alderuccio, D'andrea, Lunetto, Balsamo, Dordei, Pidone, Trifirò, Santiglia, Capuano All. Buzzone SIDEL INFISSI LAGONEGRO: Calabria, Cimino, Ruggiero, Crusco, Orlando, Imperio, Cantisani, Luglio, Carlomagno, Manzolillo, Vita, Stigliano L. All. Stigliano ARBITRI: Di Liberto e Costanzo TRASFERTA difficile per la Sidel che oltre ad affrontare la difficoltà dell'incontro con la prima in classifica deve far fronte alle intemperie e problemi legati alla viabilità siciliana. La neve e una frana fanno cambiare più volte il percorso degli uomini del Presidente Cosentino, che arrivano sul parquet di Nicosia mezz'ora prima dell'inizio della partita fissato alle 19,30. Il ritardo però giova alla Sidel che mette in difficoltà la capolista giocando il primo set punto a punto e mollando solo nel finale, permettendo così ai siciliani di aggiudicarsi il set con solo due lunghezze in più. Nel secondo set la stanchezza si fa sentire e Santiglia e i suoi ne approfittano mettendo a segno punti importanti contro i ragazzi di Mister Stigliano. La Sidel accenna una timida reazione contrapponendo i suoi uomini
Carlomagno e sotto il dirigente Tortorella
migliori Cantisani e Calbria, che non reggono all'avanzata siciliana. La partita è caratterizzata dalla supremazia anche nella terza frazione dalla squadra di casa che chiude definitivamente e si aggiudica i tre punti che le danno il primato in attesa della partita del Gela di oggi. “Sapevamo che era una partita difficile- ha dichiarato Nicola Tortorella, team manager della Side- ma comunque siamo andati in Sicilia a fare la nostra partita e a cercare di ben figurare contro una squadra tecnicamente più valida della nostra” . Ora la Sidel dovrà guardare alle prossime giornate, a partire da sabato prossimo dove sul parquet di casa ospiterà il Mazara del Vallo. sport@luedi.it
Sei eventi sul Pollino Le gare si correranno tra aprile e settembre POTENZA - E' stato presentato pochi giorni fa il programma escursionistico del Ciclo Team Val Noce che si impegna nell'organizzazione di sei gare sul Pollino da spalmare nei mesi tra aprile e settembre. Saranno sei la manifestazioni organizzate: la prima, il 25 aprile sarà “Sulla via dei pellegrini” (LagonegroEx FCL-Lago Sirino-Madonna degli Angeli/Via CrucisSentiero dei Pellegrini-Lagonegro) per un totale di venticinque chilometri, quattordici dei quali in salita, quattro in pianura e sette in discesa. I ragazzi che saranno impegnati in questa gara, dovranno cimentarsi su un fondo in terra battuta, selciato, asfalto
e pietrame; il dislivello sarà di 650 metri. La seconda manifestazione è in programma una settimana dopo, il primo maggio, sempre con partenza a Lagonegro ma la manifestazione si chiamerà “La vecchia ferrovia” (LagonegroEx FCL-Lago Sirino-Piani Cipolla-C.da Rosa-Serra di Tempa Cavallo-Vivaio-Lago Rotonda-Ex Fcl-C.da Pecorone-SS19-Lago Sirino-Ex FCLLagonegro) per un totale di quarantuno chilometri, da percorrere su un circuito misto tra asfalto, pietrame e terra battuta. Il dislivello sarà di 850 metri. Il 28 giugno, invece, andrà di scena la Terza Prova del Circuito Dei Parchi Naturali nell'ambito del IX
Iacovino confermato presidente L'ASSOCIAZIONE sportiva ciclistica Bikecenter di Potenza ha rinnovato i suoi organi direttivi. Vincenzo Iacovino è stato confermato alla presidenza della società, Giulio De Vivo è stato riconfermato presidente onorario, mentre il consiglio direttivo è stato stravolto. Vice presidenti, infatti sono stati eletti Antonio D'Elia e Michele Somma, i consiglieri sono Rocco Loviano Paradiso, Pietro Polosa, Raffaele Bonelli, Francesco Cuccarese, Giuseppe Pepe, Donato Summa e Giuseppe Nardiello. Per Paradiso, Bonelli, Cuccarese e Pepe si tratta di una new entry nel consiglio direttivo. I direttori sportivi sono Nicola Perciante e Nicola Summa, mentre nelle funzioni di segretario è stato confermato Maurizio Russo. Il direttivo è stato l'occasione per fare il punto della situazione all'interno del gruppo sportivo ciclistico Bikecenter. Il 2008 è stato davvero positivo, l'impegno non è mancato, considerati i risultati ottenuti dalle categorie giovanissimi, esordienti e cicloamatori, la società ha inteso allargare l'organigramma per dare alla medesima maggiori sviluppi sportivi e nuova linfa strutturale. La Bikecenter, fiore all'occhiello del ciclismo potentino, per il 2009, ha inteso intensificare il tesseramento dei ciclisti nelle categorie giovanissimi e giovanissime dai sette ai dodici anni, e nelle categorie promozionali per ragazzi e ragazze dai cinque ai dodici anni per raggiungere almeno i cinquanta tesserati. Nel 2008 i giovanissimi dai cinque ai do-
dici anni sono stati ventisette che hanno contribuito a portare la Basilicata al secondo posto dopo la Liguria, con cinquantaquattro tesserati nella categoria “promozione giovanile”. Per il 2009 è previsto un tesseramento corposo di giovanissimi per partecipare a tutte le gare valide per il torneo regionale, che vedrà la Basilicata partecipare al Meeting Nazionale per i giovanissimi in programma a Cuneo, dal 18 al 21 giugno con la maglia “Basilicata bella scoperta”. Nella categoria allievi gli occhi saranno puntati su Francesco Zita. Per la categoria cicloamatoriale invece è stato predisposto un programma di partecipazione a manifestazioni di interesse nazionale per elementi già di buon livello tecnico, quali Bochicchio e Tampone. Il sodalizio rossoblu organizzerà il trofeo Città di Castelsaraceno e il trofeo Santa Cecilia Festa dello Sport a Poggio Tre Galli, riservato ai ragazzi dai cinque ai dodici anni, con il coinvolgimento dei comitati di quartiere. In sintonia con il Sindaco di Castelsaraceno, Domenico Muscolino è prevista una significativa iniziativa di mountain bike nel bosco di Favino, in programma ad agosto, infine la società potentina collaborerà con la Santangiolese di Sant'Angelo Le Fratte per la gara di promozione giovanile dai cinque ai dodici anni riservata anche ai non tesserati F.C.I. Infine sarà stilato un protocollo d'intesa con l'associazione ragazzi down per avviarli all'attività motoria.
Tour del Pollino in MTB. Il 5 luglio, la quarta manifestazione chiamata “I laghi glaciali del Remmo” (Lago Laudemio-Valle dei Porcili-Fonte dei Pastori-Piste da sci Conserva-Lago Laudemio) avrà una lunghezza totale di venticinque chilometri, una percorribilità del cento per cento con un dislivello di soli 250 metri ; ci saranno da affrontare dieci chilometri di salita, sette in pianura e otto in discesa. Terra battuta, pietrame, selciato e piste da sci sono le caratteristiche del fondo in questa manifestazione. La quinta prova che andrà di scena il prossimo 2 agosto è consigliata ai più esperti per la difficoltà e la lunghezza del percorso. “Escursione Santuario Madonna del Sirino” con un totale di ventinove chilometri da percorrere, diciotto dei quali in salita e undici in discesa. Il dislivello di 1500 metri fa di questa corsa una delle più dure organizzate quest'anno dal Ciclo Team Val Noce. Le caratteristiche di questa gara non sono diverse dalle altre con presenza di terra battuta, selciato, con tratti tecnici sia in salita che in discesa. La sesta, ed ultima, prova del calendario presentato dal Ciclo Team Val Noce con partenza ed arrivo a Rivello (Rivello-Laghetti Rotale-S. Costantino-SoveretoArgini Fiume Noce-Fiumicello-Rivello) per un totale di trentasei chilometri, venti dei quali in salita, sei pianeggianti e dieci in discesa. Il dislivello sarà di 500 metri. Il fondo sarà in terra battuta, selciato, pietrame ed asfalto. Un programma davvero ricco, spalmato nella stagione estiva tra le difficili rampe del Pollino. Il Ciclo team Val Noce continua la scoperta di nuovi talenti lucani sulle due ruote, continuando anche l'organizzazione di queste manifestazione che fanno davvero bene al ciclismo lucano. Rocco De Rosa sport@luedi.it
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Sport
Domenica 15 febbraio 2009
B La formazione di Crapulli perde nettamente a Scafati senza trovare la via del gol
Lo Spazio Relax alza bandiera bianca SCAFATI 3 SPAZIO RELAX 0 SCAFATI: Amoruso G, De Luca, Iaccarino, Benza, Lieti, D’Addio, Esposito M, Nardotti, Battimiello, D’Argenzio, Esposito G, Amoruso G. All. Conte SPAZIO RELAX: Laviola, Sacco, Laccetti, Ximenes, Gasparetto, Pavone, Arribas, Latorre, Stigliano, Picerno. All. Crapulli ARBITRO: Di Padova di Termoli e Brigante di Campobasso. Cronometrista Savy NOTE: Espulso il portiere materano Laviola al 38’ per aver toccato con le mani la palla fuori dall’area di rigore RETI: 3’ e 16’ D’Argenzio,
Il tecnico Nino Crapulli
39’55’’ Battimiello NIENTE da fare per lo Spazio Relax. La formazione allenata da Nino Crapulli è tornata a mani vuote dalla trasferta campana sul campo dello Scafati. La gara è terminata con un secco tre a zero per i locali grazie alla doppietta di D’Argenzio e la rete di Battimiello. Una sconfitta che brucia; la compagine materana, infatti, pur avendo creato numerose azioni da gol, non è riuscita a bucare la rete della porta difesa da Amoruso sia per l’imprecisione degli attaccanti che per la bravura dell’estremo difensore campano. «I ragazzi, purtroppo, non sono stati bravi a con-
cretizzare le tante azioni create sotto porta - ha spiegato a fine gara il tecnico Crapulli. Lo Scafati è stato attento e concreto, mentre la mia squadra in diverse occasioni, un pò come è capitato nella gara della settimana scorsa, molto imprecisa, leziosa e precipitosa. Al di là della sconfitta, ai miei ragazzi non posso rimproverare di non aver messo impegno; il portiere scafatese è stato sicuramente il migliore in campo per le tante parate fatte e questo conferma che lo Spazio Relax ha macinato gioco». Un ko che deve far meditare gli atleti materani e che deve servire come lezione per le prossime ga-
re. «La squadra deve migliorare in attacco - ha continuato Crapuli - e cercare di mettere in rete le occasioni che procura durante la gara. Oggi (ieri, ndr), per esempio, Stigliano, Ribas e Pavone hanno sciupato un’azione davvero interessante; in tre contro il portiere Amoruso non sono riusciti a segnare. Sicuramente ci vuole più cattiveria, in settimana lavoreremo molto e con attenzione per limare questo handicap». Con questa sconfitta, lo Spazio Releax resta a quota trenta, mentre lo Scafati ha conquistato il ventiquattresimo punto. Lorenzo Tortorelli sport@luedi.it
B Il Deportivo Matera affianca il Gragnano, adesso è a tre punti dalla vetta
Calcio a 5
La Nigro Bng è seconda Battuto il Messina anche se con qualche affanno NIGRO BNG MESSINA
3 2
NIGRO BNG MATERA: Episcopia, Pereira, Martemucci, Rispoli, Miriello, Miriello, Caione, Gammariello, Cavalcante, Garcia, Verrone, Lopopolo. All. Angelo Bommino. PELORO MESSINA: Battiato, Monatto, Carai, Randazzo, Consolo, Giordano, Hepp, Avanci, Sgarbossa, Noronha, Geraolo. All. Corrado Randazzo. ARBITRI: Rutigliano di Bari e Manzione di Salerno. Cron. Lorusso di Matera. RETI: 9' 30” Cavalcante (DM), 13' 40” Battiato aut. (PM), 17' 10” Sgarbossa (PM), 2' 45” st Garcia (DM), 16' st Hepp (PM). NOTE: ammonito Rispoli (M). MATERA - Sale al secondo posto di classifica la Nigro BNG Matera. La vittoria contro lo Sporting Messina e la contemporanea caduta dell'Aequa Gragnano sul campo di Reggio Calabria consentono ai ragazzi di Angelo Bommino di raggiungere una posizione di classifica sicuramente insperata all'inizio del campionato. Ma si riduce soltanto a questo l'aspetto positivo della giornata poiché, per quello che riguarda la partita disputata contro i siciliani, c'è da dire che lo spettacolo non è stato dei più esaltanti. Francamente ci si aspettava una successo convincente, una vittoria che dimostrasse che i ventuno punti che separavano le due squadre, non erano casuali, ed invece tutta questa differenza sul campo non si è vista, anzi sul finire della gara il Messina ha costretto i materani a difendere con i denti la rete del vantaggio. Paura di mancare proprio sul più bello: forse. Approccio sbagliato alla gara: probabile. Di sicuro si è sentita più del dovuto la mancanza di un bomber come Paoliño Santos, ma mister Bommino dovrà cercare al più presto la cause di una prova così disarmante. La prima rete della gara al nono minuto e trenta secondi con Alex Cavalcante che, dall'altezza del dischetto del tiro libero fulminava Battiato con un tiro di punta all'incrocio dei pali.
Cavalcante e in basso la Nigro Bng (foto Videouno)
L’allenatore della vice capolista, Angelo Bommino
Un paio di minuti dopo Pereira aveva l'occasione per raddoppiare ma, dopo aver rubato palla ad Avanci, il numero undici biancoazzurro coglieva il palo da posizione molto ravvicinata. Al tredicesimo ancora Pereira, dopo una fuga sulla fascia destra, metteva la sfera sul secondo palo per la deviazione, non facile a dire il vero, di Garcia, ma
questa volta era bravo il portiere siciliano a deviare d'istinto. Quaranta secondi dopo il raddoppio siglato proprio dall'estremo difensore del Messina il quale, dopo aver deviato un tiro di Verrone perdeva di vista la palla e la calciava sfortunatamente e casualmente nella propria rete. Al 17' la terza rete materna sembra cosa fatta ma Verrone, a tu per tu con
Battiato tira debolmente sul portiere avversario e, su rovesciamento di fronte, i siciliani accorciavano le distanze con Sgarbossa il quale, lanciato da Battiato, approfittava di un liscio di Rispoli, davvero in giornata no il forte giocatore della Nigro BNG, e lasciava partire un tiro violento e preciso all'incrocio dei pali alla destra di Lopopolo. Nella ripresa, dopo la rete di Gar-
cia al 2' e 45”, classico tiro dell'argentino dalla sinistra e palla all'incrocio opposto, ci si aspettava un atteggiamento diverso dei materani, ma invece erano i giocatori in casacca biancorossa che progressivamente s'impadronivano delle operazioni di gioco. Così al 16' giungeva la rete che riapriva la gara: contropiede messinese orchestrato da Sgarbossa per
l'accorrente Hepp, Rispoli ci metteva il piede ma la sfera restava lì e al giocatore avversario non restava che sospingerlo in fondo al sacco. Le ultime battute di gioco erano ancora di marca siciliana anche se Pereira e Verrone avevano due ottime occasioni per chiudere definitivamente la gara. Annibale Sacco sport@luedi.it
Sport 57 Pallanuoto B Uomini Gli uomini di Silipo espugnano la piscina del Nautilus Catania Domenica 15 febbraio 2009
Basilicata, finale d’oro Tre periodi da dimenticare, poi il successo Atletica Corsa campestre
NAUTILUS CATANIA 9 BASILICATA NUOTO 10
L’asse vincente Grassano-Tricarico
NAUTILUS CATANIA: Milici, Massimino, Cacia, Munzone, Hallegher, Fondacaro, Arena, Musmano, Monteforte, Cavallaro, Virzio, Cannavò. All. Cannavò. BASILICATA NUOTO 2000 POTENZA: Brigante, De Rosa, Renzuto, Maglitto, Bruschini, Fortarezza, Perillo, Fiorentino, Ialeggio, Di Palma, Campese, Scotti Galletta, Volta. All. Francesco Silipo. ARBITRO: Sala di Milano. PARZIALI: 6-0, 8-4, 8-7, 9-10. RETI: Catania: 5 Arena, Fondacaro, 2 Monfeforte, Cannavò. Potenza: 3 Renzuto, 2 Maglitto, 4 Jaleggio, Campese. INCREDIBILE vittoria esterna della Basilicata Nuoto 2000 Potenza nel quinto turno di andata del campionato maschile di serie B di pallanuoto. I lucani si sono imposti a Catania contro il Nautilus per 10 a 9 dopo una partenza disastrosa. Il primo tempo, infatti ha visto i biancoverdi soccombere per sei reti a zero ed evidenziare alcune difficoltà di carattere tattico al cospetto dei catanesi, sostenuti da un Arena in grande spolvero e autore di quattro dei sei gol segnati dai siciliani nel primo tempo. La reazione e la rimonta dei bianco-
verdi, guidati da un Fabio Jaleggio, semplicemente incontenibile non tarda ad arrivare. Silipo capisce che la gara può cambiare e chiede impegno ai suoi atleti. I padroni di casa soffrono man mano la rimonta dei biancoverdi che grazie a Maglitto, Jaleggio e Renzuto consumano la rimonta nella parte centrale della contesa. Le due squadre si affrontano sul piano tattico, facendo leva sulle indubbie doti fisiche di cui dispongono. La Basilicata Nuoto 2000 Potenza contiene gli assalti del Nautilus. La partita, specialmente nel finale si fa rovente, i due complessi sgomita-
no in acqua, ne viene fuori una pallanuoto maschia e ruvida. La Basilicata Nuoto pareggia sul 9 a 9. La svolta del match a diciotto secondi dal termine. L'arbitro Sala di Milano espelle un giocatore del Catania entrato in vasca senza l'autorizzazione. L'atleta protesta in maniera vibrante, come da regolamento, Sala decreta il penalty che viene segnato con freddezza da Jaleggio. La Basilicata Nuoto 2000 Potenza festeggia il successo, Catania recrimina per le troppe ingenuità commesse. E' il destino dello sport della pallanuoto. f.menonna@luedi.it
Calcio a 5 D Battuto l’Aliano al fotofinish
Il derby va al Tursi TURSI ALIANO
Matera e la capolista Aliano. Nelle fila della squadra ospite, giocava Prospero Scelzi, una vecchia conoscenza, avendo giocato nel Tursi di prima categoria nel 2002 2003. La partita è stata giocata molto sul livello fisico. Mattatori della giornata sono stati Tantone e il giovanissimo De Marco. In due hanno segnato nove gol. De Marco poi segnando il gol finale, ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai numerosi tifosi, che affollavano le gradinate della palestra dell' ITCG Manlio Capitolo”. Buono e sicuro l'arbitraggio. Salvatore Martire sport@luedi.it
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AURORA TURSI: Vigliarolo, Caputo, Tantone, Padula, Modarelli M, Modarelli L, Virgallita, Corona, Di Santo, De Marco. DEPORTIVO ALIANO: Salvatore, De Rosa, Serra, Venice, Melfi, Scelzi, Arleo, Serra, Calciano, Lardino. ARBITRO: Galli di Bernalda. RETI: al 2', al 8', al 15' del pt e al 1' del st Tantone (T); al 4' al 17' del pt e al 5' del st Calciano (A); al 11', al 23', al 25' e al 30' del pt e al 15' del st Venice (A); al 13' del pt e al 7' del st Corona (T); al 20' del pt, al 3', al 10', al 20' e al 24' del st De Marco (T); al 27' del pt De Rosa (A); al 18' del st Lardino (A). NOTE: Ci sono stati due minuti di recupero nel secondo tempo. TURSI - Partita tirata al massimo. Si incontrava la prima in classifica. La squadra ospite aveva giocato le sue prime sette partite e le aveva vinte tutte, totalizzando così 21 punti. Il primo tempo è terminato con gli ospiti in vantaggio per 7 a 5. Nella seconda frazione di gioco, al 20' si era in parità: 10 a 10. Poi De Marco al 24' segna un gol di testa, da distanza ravvicinata, dopo un calcio piazzato, inusuale in queste partite e portava in vantaggio la squadra tursitana, allenata da Rocco Pitrelli. Il finale ha visto la squadra tursitana, chiusa a difendere la reazione degli ospiti che non ci stavano a perdere, neanche nei due minuti di recupero. Il mister Rocco Pitrelli ha fatto giocare solo sette uomini. La partita era delicata ed una vittoria li avrebbe portati a 11 punti in classifica. Adesso la squadra è al quarto posto e con una partita in meno, dietro il Novasiri, il
Le due squadre ad inizio gara
OTTIMI riscontri nella Finale Regionale di Corsa Campestre per il Distretto della provincia di Matera. Nella gara svoltasi a Marsico Nuovo sono state ben tre le categorie vinte dalle squadre materane sulle quattro previste. È stata l'asse Grassano-Tricarico a portare in provincia di Matera i trofei nelle categorie Cadette, Allieve e Allievi. Grande merito, per le prestazione dei giovani di Grassano e Tricarico, va attributo all'ottimo lavoro svolto dai professori Maria Felicia Dezio, Angelo Raffaele Potenza e Michele Avigliano, che hanno diretto nel migliore dei modi le proprie squadre. Razionalizzando le forze a loro disposizione i professori di Educazione Fisica hanno ottenuto in questo modo l'accesso alla Fase Nazionale, che si svolgerà per questa stagione a Novara, in località Lago D'Orta dal 24 al 27 marzo. Grande soddisfazione è stata espressa dalla dottoressa Anna Martelli, Dirigente Scolastico dell'Istituto Comprensivo “A. Ilvento” di Grassano e dal professor Vincenzo Duni, Dirigente dell'Istituto “C. Levi” di Tricarico. Entusiasta, naturalmente, il professor Potenza, che parlando anche a nome dei suoi colleghi ha espresso la gioia per lo storico risultato raggiunto. “Una simile tripletta non si era mai vista tra Grassano e Tricarico -ammette Angelo Raffaele Potenza- e tutto ciò è stato possibile solo grazie alla collaborazione tra i colleghi e a una sorta di continuità tra gli Istituti di Primo e Secondo Grado, in quanto diversi sono i momenti di aggregazione sportiva e non che li accomunano e permettono ai ragazzi di crescere insieme ed in sintonia”. Un vivo compiacimento per l'ottimo risultato raggiunto a livello regionale, è giunto dal Coordinatore dei professori
di Educazione Fisica della Provincia di Matera, professor Giuseppe Grilli, che si è congratulato con gli Istituti per la vittoria delle tre categorie. L'ottima organizzazione ha reso il contesto e le gare più spettacolari e divertenti. Nella categoria Cadette l'Istituto Comprensivo “A. Ilvento” di Grassano ha ottenuto la vittoria grazie ai piazzamenti di Angela Aurora Dinisi (secondo posto) e dal settimo e decimo posto rispettivamente di Maria Grazia Decuzzi e Elena Potenza. Nella categoria Allieve grazie a Rosa Desco, Aurora Vena, Alessandra Santoro e Rossella Marchisella di Tricarico, giunte al quarto, quinto, settimo e decimo posto. Gli Allievi di Tricarico, invece, hanno ottenuto il successo di squadra grazie al terzo e quarto posto di Paolo Potenza e Alberto Crispo e ai piazzamenti all'ottavo e dodicesimo posto di Alberto Debellis e Nicla Conte. Hanno ottenuto, invece, il terzo posto finale i Cadetti di Grassano. Per la categoria erano in gara Giuseppe Lijoi, Mario Crispo e Gianfranco Lafiosca. Francesco Calia sport@luedi.it
Calcio a 5 Donne Contro lo Stigliano cinquina per la Rinaldi, doppio Castellano poi Colella, Bochicchio e Occhionero
Continua il dominio del Maschito 2002 REAL STIGLIANO MASCHITO
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REAL STIGLIANO: Ripullone, Disisto C., Disisto T., Cirigliano, Torretti, Rasulo M., Rasulo J., Santarcangelo, Siracusa, Morelli, Paolicelli. All. Di Persia-Morelli. A.S.D. MASCHITO 2002: Dibiase, Martino, Occhionero A., Bochicchio, Colella F., Barbano, Sciarrillo, Rinaldi, Castellano, Colella E., Occhionero S.. All. Coltella-Carlomagno. ARBITRO: Gresia Alberto di Moliterno. RETI: 3', 34', 40', 42', 48' Rinaldi; 10', 13' Colella F.; 12', 54' Castellano; 45' Bochicchio; 51' Occhionero S.. 37' J. Rasulo; 56' Morelli. STIGLIANO - Dopo un inizio fase di studio, dove il Maschito gioca un calcio ordinato e dinamico, la partita si sblocca al 3' quando Rinaldi si invola sulla fascia e calcia sul secondo palo con la palla che entra in rete. Al 10' Castellano calcia in porta ma Ripullone respinge, sulla palla va Colella F. che calcia sul secondo palo spiazzando il portiere e mette a segno la seconda rete per il Maschito. Al 12' Rinaldi serve Castellano che salta tutti e insacca la palla in rete. Un minuto dopo splendida azione personale di Colella F. che prende palla
nella sua area, si invola sulla fascia e calcia dritta sul secondo palo, la palla entra con una deviazione diTorretti. Al 15' Colella F. serve Bochicchio che prova dalla distanza ma la palla sfiora l'incrocio dei pali. Al 17' Desisto F. prova dalla distanza ma Dibiase non si fa sorprendere. E' ancora Desisto F. a farsi vedere dalle parti di Dibiase, ma il portiere maschitano di fa trovare pronto parando con sicurezza. Al 18' Rinaldi prova dalla distanza ma la palla va fuori di un soffio. Al 21' Siracusa prova dalla distanza ma Dibiase con una splendida parata manda la palla in angol. Al 23' punizione per il Maschito, calcia Castellano ma il portiere locale manda la palla in angolo. Al 25' 11 si fa ancora vedere nell'area maschitana, ma ancora brava Dibiase a non lasciarsi sorprendere. Al 27' punizione per il Maschito, calcia Occhionero A. ma la palla sfiora il palo. Il primo tempo finisce sul 4-0 per la squadra ospite. La seconda frazione di gioco inizia con il Maschito in attacco con Rinaldi, bravo il prortiere locale a non lasciarsi sorprendere. Un minuto dopo è lo Stigliano a farsi vedere dalle parti di Martino, entrata al posto di Dibiase, ma bravo il portiere maschitano a farsi trovare pronto sul tiro di Rasulo. Il secondo tempo è giocato a ritmi più alti con belle azioni da entrambe le squadre. Al 34' Ri-
naldi con un tiro da fuori area centra la sua doppietta personale. AL 37' angolo per lo Stigliano, batte Siracusa, palla in mezzo all'area, Rasulo lasciata sola calcia al volo e non sbaglia, portando il risultato sul 5-1 per il Maschito. Al 40' Rinaldi prende palla nella sua metà campo, in velocità salta tutte e sola davanti al portiere non sbaglia. Al 42' Rinaldi realizza. Al 45' bella triangolazione RinaldiBochicchio, con il Capitano che servita bene da Rinaldi, non sbaglia e mette a segno l'ottava rete per la sua squadra. Al 48' Rinaldi si invola indisturbata verso la porta, sigla il 9-1. Al 51' Castellano pesca Occhionero S. che lasciata sola davanti al portiere non sbaglia. Al 54' Castellano con una splendida azione personale realizza. Al 56' la Morelli calcia al volo e realizza il secondo gol per la sua squadra. Bella prestazione del Maschito che conquista altri tre punti fondamentali per rimanere in corsa. Il Maschito ha trovato un'accoglienza degna di una squadra che anche in campo ha fatto valere la propria competizione sportiva. Nonostante la sconfitta si sono mostrate accoglienti e calorose nei confronti delle maschitane. Anche la dirigenza stiglianese ha mostrato altrettanto. Lorenzo Zolfo sport@luedi.it
Gusto e identità
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Domenica 15 febbraio 2009 cultura@luedi.it
La Cucina La Cucina
L arossa luna di FEDERICO VALICENTI Federico Valicenti, uno dei nomi più prestigiosi della cucina lucana, è proprietario del ristorante che dà il nome a questa rubrica, Luna Rossa, a Terranova di Pollino.
Tempo di inverno
tempo di maiale
Tel. 097393254 - 5
E la parte più apprezzata nella nostra regione è il capicollo La carne di maiale ha da sempre rappresentato l'autosufficienza alimentare dell'entroterra lucano, allevato e custodito come un componente del nucleo familiare, ha donato sapore e profumi alla tavola della Basilicata. Tra tutte le sue carni sicuramente il capocollo o capicollo, non è quella più gettonata nella nostra regione. Si usa fare delle carni fresche del maiale soprattutto la salsiccia e la soppressata. Mentre il capicollo è più apprezzato nella salumeria, particolarmente gradito per preparare antipasti, oppure secondi a base di carni. Il capicollo è quella parte del maiale che sta tra collo e costata, mentre nel centro nord viene chiamato coppa o lonza. La sua preparazione comincia intorno a Natale, quando la temperatura fredda permette di iniziare la macellazione, prolungando poi la stagionatura nei mesi freddi dell'inverno e dell'inizio primavera. Tipico della tradizione lucana, il capicollo risulta particolarmente apprezzato per il gusto saporito e la marezzatura della carne. Tuttavia il capicollo lucano si differenzia per il processo di preparazione, che prevede la fase di salatura, pepatura e la successiva fase di aromatizzazione con pepe e scaglie di peperone e la legatura del capocollo, quindi incartato e legato, per permettere di mantenere i suoi profumi e le sue caratteristiche nel tempo. Un'alternativa alla carta è rappresentata dal budello cosiddetto gentile che è la parte terminale dell'intestino. La qualità del prodotto è la consistenza del salume che diviene più profumata all'aumentare del periodo di stagionatura, la quale dovrebbe avvenire al naturale, in grotte e cantine, secondo la tradizione artigianale. Ci sono varie scuole di pensiero per la stagionatura dei capicolli. Alcuni, una volta mondati e puliti i capicolli, li mettono a macerare sotto sale per 15-20 giorni, poi li estraggono, li caricano di polvere di peperone macinato, con aggiunta di qualche spezia, quindi sagomati e appesi. Altri non usano il metodo della salamoia, preparano un impasto con sale, polvere di peperone, pepe in grani, finocchietto e alloro, ci passano ben bene la carne, la avvolgono nella carta o nel budello, sagomano il capicollo legandolo con lo spago e lo appendono per circa 120 giorni. Con altri metodi tradizionali la carne mondata viene messa sotto sale per qualche giorno, quindi tolta dalla salamoia e lavata con una preparazione a base di vino cotto e spezie, insaccata nel budello gentile del maiale ed appesa. Un'altra preparazione consiste nel metterli sotto sale per 20 giorni, quindi lavati si avvolgono in panni ad asciugare, si sistemano su assi dove riposano per altri 5 giorni. Quando sono perfettamente asciutti vengono affumicati. Una delle tecniche più antiche dell'affumicatura tradizionale prevede di ricoprire il pavimento con rametti di timo, mortella, alloro a cui si appiccava il fuoco, badando che bruciassero senza fiamma. Oggi si procede bruciando in appositi camini le spezie e la corteccia di quercia. Naturalmente con questo sistema di affumicatura si è perso molto in aromi, ma il tutto diventa più controllabile. Dopo l'affumicatura inizia la fase di stagionatura, che può arrivare anche a 90/100 giorni. Al taglio si presenta con un bel colore rosso, al naso evidenzia dei leggeri profumi di carni ricche di minerali, e subito dopo si avverte il forte impatto con le spezie. In bocca è morbido, fragrante e ritorna la sensazione speziata dei profumi, ben sostenuta dalla qualità della carne. Se è tenero, consigliamo un bel rosato fresco e giovane, se è stagionato anche un rosso di buona struttura. Il capicollo fresco Detto anche coppa, è un taglio carnoso e tenero, infiltrato di grasso. Si può cucinare intero arrosto o in umido, ma anche tagliare a fette e cuocere in padella o sulla griglia, o tagliare a pezzetti da cuocere in spezzatino. Consigliamo una cottura non troppo prolungata per evitate che la carne diventi stopposa..
Le enoteche
Tra i fornelli “Braciole” di capocollo 4 fette di bistecche di maiale 2 spicchi d'aglio 20 gr di uva sultanina Sale q.b. Pepe q.b. Prezzemolo tritato Prendere le fette di carne e snervarle con il batticarne, cospargere di pepe e sale, condirle con il prezzemolo tritato finemente, l'uva sultanina, gli spicchi d'aglio a fettine. Avvolgere le braciole su se stesse legandole con lo spago. In una capiente padella versare l'olio e friggere le braciole, quindi versare le braciole con l'olio in un vaso, far raffreddare e mettere in dispensa. I giorni delle feste comandate vengono usate per preparare il ragù. Puorc' Mènele e puparul'
30 gr di mandorle sgusciate e spellate 3 pomodori maturi 50 cc di ottimo aceto 20 cc di olio extravergine di oliva Sale Mondate i peperoni, togliete il picciolo e privateli dei semi, tagliateli a strisce larghe 1 cm. Sbollentate in acqua calda i pomodori e spellateli, tagliateli in quattro e togliete i semini. In una capiente padella versate l'olio e friggete le strisce dei peperoni, a metà cottura aggiungete l'aceto, l'uva sultanina, le mandorle spezzettate e i pomodori pelati, aggiustate di sale. Fate cuocere per circa 15 minuti. In una padella unta di olio rosolate le fette di capico9llo battute, girate, e aggiungete la salsa preparata precedentemente, aggiungete un bicchiere di acqua e fate cuocere per circa 15 minuti, aggiustate di sale e servite.
4 fette di capocollo fresco 2 peperoni freschi e grandi 30 gr di uva sultanina
segnalato da Lucianopignataro.com
Potenza food&wine Tenuta Le Querce Via del Gallitello, 131 Tel. 0971.441763 www.tenutalequerce.com Sempre aperto, chiuso il martedì Ferie: due settimane a cavallo di Ferragosto L'azienda vinicola di Leonardo Pietrafesa, 70 ettari vitati a Barile lungo la strada che porta a Venosa, ha aperto il suo wine-shop nella parte nuova della città, proprio a ridosso della Regione. Qui, oltre a compra-
re banalmente i vini della cantina, è possibile mangiare, bere al bicchiere, fare una pausa pranzo o trascorrere una serata, in un ambiente moderno ed essenziale, con le bottiglie a fare bella mostra sulle pareti, coccolati da uno staff di giovani entusiasti. In sala c'è Maurizio Altieri, sommelier, in cucina RoccoSantoro, appena 23 anni di cui quattro trascorsi fuori, gli ultimi a Milano. La proposta è semplice, tipica del qine bar: piatti freddi a volontà sui dai 7 ai 12 euro (affettati, salumi, carpaccio, insalatona, anche salmone affuicato al pepe rosa, involtini di breasaola, rucola e caprino. C'è poi il punto forte del locale, la carne.
Capicollo di maiale con chicchi di melograno e noci 4 porzioni 4 fette di capicollo di maiale 4 cucchiai di farina di castagne 1 melograno 12 gherigli di noci 1 bicchiere di vino bianco secco 1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva Sale qb Sgranare il melograno, tritare finemente i gherigli di noci. Con un coltellino incidere da un lato le fette di capicollo di maiale, impanarle nella farina e adagiarle in un capiente tegame unto di olio e una noce di burro, girarli velocemente, farle rosolare, quindi aggiungere il bicchiere di vino bianco e noci tritate finemente, far cuocere per circa 10 minuti, ad ultimo aggiungere i chicchi di melograno sulla carne, aggiustare di sale, mettere il coperchio sul tegame e far cuocere altri 3 minuti, quindi servire caldo con la salsina del fondo di cottura.
Nonpoteva essere diversamente vista la qualità lucana in questo settore e il segno della produzione aziendale, ricca di Aglianico ben strutturato che non fa sconti: tagliata di manzo con radicchio, filetto all griglia, medaglioni di filetto all'Aglianico Rosso di Costanza, straccett di manzo al vino pianco, costoletta di manzo alla milanese, la fiorentina, infine il baccalà con il peperone crusco. In questo caso il piatto più costoso è sui 14 euro mentre la Fiorentina viene proposta a 5 euro l'etto. Contorni (patate, insalate), frutta e pasticceria secca terminano la proposta. L'olio è di propria produzione, molto buono, spesso proposto come entrata in un piccola vasetto con pane caldo. La carta dei vini, oltre a quelli aziendali, propone una panoramica italiana con qualche spunto estero. Insomma, finalmente un punto di riferimento rapido, veloce e di qualità nel capoluogo lucano. Molto accorsato la sera dove, dopo la cena seduta, inzia la vera e propria mescita al bicchiere sino a tarda notte.
Cultura&Spettacoli Domenica 15 febbraio 2009
MATERA - L'associazione culturale Women's Fiction Festival di Matera, promotrice dell'omonimo evento letterario dedicato alla narrativa femminile, unico in Europa per la formula adottata e ospitato da sei anni nella città dei Sassi, ha ricevuto un premio in denaro dal Ministero per i Beni e le attività culturali pari a 8.574 euro. In particolare, il Centro per il libro e la lettura, ha riconosciuto la rassegna letteraria materana come "migliore iniziativa tematica di promozione della lettura caratterizzata dall'originalità per il progetto Festival Internazionale di narrativa femminile". «Esprimo vivissime congratulazioni - dichiara il direttore generale Maurizio Fallace attraverso un telegramma giunto presso la sede dell'associazione - a nome della commissione e mio personale». «E' un onore afferma Elizabeth Jennings, presidente del Women’s Fiction Festival - ricevere un premio dal Mibac. Gli sforzi che facciamo per far crescere la manifestazione vengono riconosciuti da un ente autorevole che ci sostiene economicamente ma soprattutto moralmente. Un riconoscimento come questo ci consente di continuare a programmare la nostra presenza nelle fiere internazionali dove raccogliamo il consenso degli editori e degli scrittori che sempre più numerosi scelgono Matera e il Women's
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IlCar Libro net
Letteratura
Il Women’s Fiction Festival premiato dal Mibac
“Scatti d’autore” presenta il catalogo
E’ la migliore iniziativa tematica
Fiction Festival». I motivi per partecipare kermesse materana sono molteplici: formazione professionale, offerta di nuove opportunità nel mercato dell'editoria internazionale, ragioni culturali e
turistiche che spingono la maggior parte delle case editrici, delle scrittrici e degli agenti letterari a tornare a Matera per i consueti cinque giorni dedicati alla scrittura, alla lettura e alla creatività.
«Infatti - conclude Jennings sono sempre di più le autrici che riescono a chiudere contratti al Congresso internazionale per scrittori del WFF. Case editrici importanti come Mondadori e Tea e agenzie letterarie d'oltreoceano hanno già stipulato accordi con alcune delle scrittrici presenti alla scorsa edizione del Women’s Fiction Festival. Dobbiamo solo sperare che gli enti locali si rendano maggiormente consapevoli delle potenzialità di una manifestazione unica come il WFF per la crescita culturale ed economica del territorio». cultura@luedi.it
Arte contemporanea Dalle statue viventi di Piero Manzoni all’iperrealismo di Richard Estes
Con Vanoni viaggio negli anni ‘70 di GRAZIA PASTORE POTENZA - Terzo appuntamento con Carlo Vanoni e l'arte degli anni'70. Al Ridotto del teatro Stabile continua la kermesse ideata dall'associazione culturale “Terra Promossa” in collaborazione con il Comune potentino. Vanoni, esperto e consulente d'arte della Galleria “Orler” di Venezia, ha esaminato l'Arte concettuale, la Land Art e la Body Art. Artista concettuale, Joseph Kosuth nel 1965 presenta l'opera “One and three chairs” (Una e tre sedie): una sedia, una fotografia della sedia e una fotografia della definizione di una sedia, tratta da un dizionario, danno luogo a tre diverse rappresentazioni, che sottolineano la loro incapacità a rappresentare nella sua completezza la realtà dell'oggetto. Con la Land Art, invece, l'artista si confronta con il mondo agendo sullo stesso e modificandone temporaneamente l'aspetto: il bulgaro Christo nel 1985, insieme a Jeanne-Claude, impacchetta per 14 giorni il Pont Neuf di Parigi; Walter De Maria, in “The Lightning Field” realizza un'installazione con 400 grandi parafulmini in un deserto del New Mexico, attendendo l'epifania e il terrore sublime del fulmine, e in “Spiral Jetty” lo scultore Robert Smithson dà vita ad una spirale di 450 metri, disegnata con terra e pietre nello Utah. Interazione ed empatia con la natura, performance artistiche legate ai grandi spazi, mentre Joseph Beuys, artista-sciamano, va alla ricerca in modo diverso della riconciliazione/osmosi con l'ambiente: col capo cosparso di miele e oro, si intrattiene per ore con una lepre morta in una galleria di Düsseldorf il 26 novembre 1965 (“Come spiegare i quadri a una lepre morta”) o convive tre giorni con un coyote del Nebraska, nella galleria newyorchese di René Block
nel maggio del 1974. Per la Body Art, già Piero Manzoni comincia per primo a “firmare” corpi umani, statue viventi; si giunge poi ad atti di autolesionismo con Gina Pane che nel 1973, in “Azione sentimentale”alla Galleria Diaframma di Milano, si ferisce con una lametta e spine di rose, intendendo la ferita e il dolore come i suoi più diretti mezzi di comunicazione. Shock visivo ed emozionale anche con Chris Burden che in una delle sue performance, coperto da una tela cerata, si stende al centro di una strada trafficata di Los Angeles o, in “Shoot” (“Sparo”) si offre come bersaglio ad un tiratore che gli scarica sul braccio sinistro una pallottola; esperienza che Burden saluterà come importante momento di “riflessione ed esperienza mentale”. Anche in Vito Acconci il corpo è territorio di sperimentazione estrema, pulsione di vita e di morte, catarsi e distruzione. Ma negli anni '70 anche esperienze di Iperrealismo, con Richard Estes e i suoi scorci urbani tratti da fotografie precedentemente realizzate, e con i ritratti di Chuck Close, gigantografie dalla resa maniacale dei particolari. Alighiero Boetti torna al colore, in un esperimento di interculturalità: nei suoi “mille fiumi più lunghi del mondo”, del 1975, fa interagire culture differenti realizzando un'opera che lascia ricamare da alcune donne di Kabul, e in “Mappa” (1975), pezzi di mondo colorati in forma di grandi arazzi o tappeti tessuti in Afganistan riproducono, in una felice sintesi cromatica, nazioni e bandiere del mondo. Dopo il periodo di assenza della figurazione, negli anni '80 ritornerà il fascino dell'immagine pittorica: il 19 febbraio prossimo Vanoni ne parlerà, a partire dalle ore 19, nel Ridotto dello Stabile di Potenza. cultura@luedi.it
Il Libro L’anteprima
Libera nos a malo a Pisa di EMILIA MANCO PISA - Prossima la presentazione dell'ultimo film - documentario “Libera nos a malo”, realizzato dal regista Fulvio Wetzl e prodotto da “Libera associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, che ha come referente nazionale Don Luigi Ciotti e Don Marcello Cozzi per la regione Basilicata. Lunedì prossimo 16 febbraio a Pisa ci sarà l'anteprima del film “Libera Nos a malo” di Fulvio Wetzl. Mai come in questo periodo si sente il bisogno di affrontare un tema così importante come quello della legalità. Questo sostantivo per lungo tempo rimosso nella coscienza civile del nostro paese ritorna ad essere di stretta attualità e diventa significativo “Non spegnere la luce” su un fenomeno che coinvolge non solo le zone del sud d'Italia, ma che ormai ha allungato i suoi tentacoli anche in regioni considerate immuni da questo problema. Il lavoro realizzato da Fulvio Wetzl è un film-documentario che, attraverso il resoconto dolente dei familiari delle vittime e la lucida analisi di Don Marcello Cozzi, ci svela i retroscena dei casi giudiziariamente irrisolti nel territorio
della Basilicata, considerata impropriamente “Isola felice” e purtroppo inquinata dalla presenza di cosche mafiose. Don Marcello, responsabile dell'Associazione Libera per la Basilicata, ci accompagna nel documentario e mostra i luoghi, svela situazioni e nomi ben conosciuti al pubblico locale e nazionale. Quello che è da tenere sempre ben presente è che non si tratta di casi isolati, ma di ben cinquanta delitti, tra regolamenti di conti e persone scomparse nel nulla, che dal 1987 hanno sconvolto il tessuto sociale della Basilicata. I monologhi dolorosi e fieri della signora Claps, mamma di Elisa e della signora Orioli, mamma di Luca, uno dei fidanzatini di Policoro, impartiscono una grande lezione di civiltà per tutti noi. Don Marcello Cozzi ha collaborato alla stesura del soggetto e della sceneggiatura di Libera Nos a Malo, un documentario prodotto dall'Associazione Libera. “Libera Nos a malo” viene proposto all'interno di un percorso sulla legalità che vede oltre alla proiezione di film anche degli incontridibattito con testimoni della lotta alla criminalità organizzata cultura@luedi.it
MATERA - "Scatti d' autore 2008" e la cultura bradanica alla prossima Bit (Borsa internazionale del turismo) di Milano. Il materano presenzierà con il consorzio “Gal Bradanica”da giovedì 19 fino a domenica 22. Lunedì, alle ore 9.30, presso la sede materana dell' Api la presentazione ufficiale del catalogo fotografico. L'evento estivo ha visto per la scorsa estate 12 eventi culturali nei comuni di : Pomarico, Miglionico, Grottole, Irsina, Montescaglioso, Grassano e Matera; tre concorsi per scoprire nuovi talenti locali e 8.000 scatti sui sei comuni, che rappresentano un grande e aggiornato censimento della storia e della società. Alla conferenza stampa presenzieranno: Leonardo Braico (presidente Gal Bradanica - Ente promotore) e Silvio Grassi (direttore artistico - tour operator della "Caruso e Grassi"). cultura@luedi.it
Al via il primo “Lab Day” in Mediateca MATERA - Al via il primo "Lab Day" per il nuovo anno. Domenica a Matera, dalle ore 10 alle ore 20.30, presso la Mediateca provinciale "Ribecco" in piazza Vittorio Veneto. San Faustino in nome dell'arte, mini laboratori occasione anche di aggregazione. Una festa della creatività assolutamente gratuita. Spazio agli spettacoli, all' intrattenimento e alle esposizione di oggetti realizzati durante i laboratori precedenti. Prerequisiti? Voglia di lasciarsi contagiare dallo spirito artistico dei tutor che daranno un saggio della loro arte. L' evento nasce per «condividere l'esperienza de "I laboratori della Mediateca", tanti percorsi creativi per grandi e bambini che mirano a sperimentare nuove forme di espressività – comunica il direttore della struttura, Vincenzo Malfa – promuovendo il maggior numero di linguaggi, incoraggiando la spontanea e l'estro dei partecipanti». Tra i laboratori anche: Artist Trading Cards - figurine d'artista -, bigiotteria e ricamiamo in inglese. Le iscrizioni sono state aperte fino a sabato. Per i bambini è prevista l'animazione delle educatrici dell'asilo nido "Il Confetto" di Matera. Per informazioni: 0835.330671 Maria A. Flumero cultura@luedi.it
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Cultura e Spettacoli
Domenica 15 febbraio 2009
L’attore confida: «Sono nato comico , ma mi pagano solo da vent’anni»
Matrimoni instabili e esilaranti guai di coppia gli ingredienti dello show di IRANNA DE MEO
Tutto Battista ... ... dalla A alla L di MARIA ANNA FLUMERO POTENZA - Schietto come tanti romani. Talento determinato, incontaminato e dalla grande verve come pochi. Ecco l'artista Maurizio Battista, il comico che la sera della vigilia di San Valentino ha allietato, a Potenza, il pubblico lucano. “Faccio tutto da solo (dalla A alla L)” rappresenta il secondo appuntamento dell' 11^ edizione del “Comic Festival” presso il teatro “Don Bosco”, organizzato dal Comune e da “Cose di Teatro e Musica”. Ha lavorato in alcuni tra i più prestigiosi teatri della capitale e, a distanza di più di 10 anni da quando ha portato i suoi spettacoli dai locali romani alla ribalta televisica e continua ad appassionare. “Faccio tutto da solo (dalla A alla L)”. Perché questo titolo? «Perché sono solo sempre, anche sul palco e perché seguo l'ordine alfabetico». Come mai si è fermato alla lettera L? «Per la seconda tournée sarà “dalla M alla Z”». Quando è iniziata la tournée? «Dal 2008 ed è un continuo working progress anche in base alla platea,
spesso c'è il rischio che il pubblico fa lo spettacolo». Prima tappa in Basilicata? «Credo di sì, ho una memoria davvero corta». Quanti dubbi riportati nello spettacolo appartengono al suo mondo? «Tutti sono parte della mia quotidianità». Spettacoli popolari e frizzanti, senza mai abbandonarsi alla scappatoia della parolaccia. E' una strada troppo comoda che spopola in televisione? «A volte devo confessare che ci sono, ma solo quando necessita. Ormai la televisione è sinonimo di poca qualità e di raccomandazioni. Il vero talento si dimostra e si verifica al teatro». Che ricordo ha della partecipazione a “Buona Domenica” condotta da Paola Perego? «Una bella esperienza, non sputo nel piatto in cui ho mangiato, ma non è un buon contenitore per un comico, è più un contesto da tronisti. Lì l'artista è penalizzato». E' differente la platea di uno studio televisivo rispetto a quella del teatro? «Nel primo caso sono sagome, nel secondo è pubblico». Da quando è comico?
«Sono nato comico. Lo faccio da quando lavoravo nel bar di famiglia con mio padre. Mi pagano solo negli ultimi venti anni. Sono un autodidatta. Sono un talento che ha vissuto una gavetta difficile, e per questo ho una visione più alta dello spettacolo - come un fiume in piena prosegue - certa gente diventa famosa e non c'è un perché. L'unico vero artista completo è Massimo Ranieri». Ha mai partecipato a Zelig? «Sfatiamo questa diceria: Mai. Ho partecipato solo a Colorado, ma ben sei anni fa». Fedele ai colori delle sue camicie? Dopo una risata afferma: «negli ultimi sei anni adoro il rosso, che ha contagiato anche la mia casa. Ma prima erano sempre nere. E' un vero problema cromatico». Come si definisce? «Triste e allegrissimo. Ma soprattutto sensibile». Progetti futuri? «Tanti e belli». Cosa si aspetta dal 2009? «Più serenità a livello sociale. Non per demagogia. Con le notizie di violenza provo un grande senso di vergogna e mi rovino la giornata». cultura@luedi.it
POTENZA - A teatro in modo interattivo. Dal palco del Don Bosco, Maurizio Battista, comico romano, ha coinvolto il pubblico in sala. Battute improvvisate, satira di costume e scambio di battute: sono stati questi gli elementi del recital “Faccio tutto da solo (dalla A alla L) scritto con Stefano Fabrizi che Battista ha portato in scena. Uno spettacolo basato su una comicità istintiva della situazione quotidiana: matrimoni instabili, mariti infedeli, mogli depresse, suocere impossibili, figli sapientoni che si danno arie dopo che mamma e papà lo mantengono all'università. Il secondo appuntamento del “Comic festival”, la rassegna di comicità e cabaret, è stato contrassegnato da risate a crepapelle. Ha appassionato grazie alla frizzante parlata romana e all'immancabile verve. Il passato da barista lo ha aiutato nell'approccio col pubblico e nell'individuazione dei temi più cari alla gente comune. Il suo cavallo di battaglia è il matrimonio, i vizi e le virtù dell' unione di fatto all'italiana. L' eccellenza di Battista sta anche nella sua capacità di trovare il senso comico nella notizia di cronaca e nel fatto di costume: l'abilità di ricercare il lato divertente dove nessuno riesce a vederlo. Il rapporto di coppia, dominato dalla donna dittatrice è stato l'argomento preferito per poi voltare pagina e ironizzare su notizie apparse sui giornali, commentandole in modo arguto. Così ha bersagliato la classe politica, il giornalismo dilettantesco e disinformato, gli istituti di credito, i programmi televisivi. Un'allegra riflessione ad alta voce con lo scopo di indagare verità e leggende dei problemi dei giorni nostri. Il tutto con gran serietà… ma sempre con ironia! Due ore di risate, ma anche spunti di riflessioni. Un monologo di quasi due ore fatto di ricordi, battute e improvvisazioni. Non sono mancate frecciate alla realtà locale. «Woodcock dovrebbe essere benedetto da Corona - ha detto criticando intercettazioni che non hanno portato a nulla». E ancora «Forza Potenza! Non consuma, no? E' una C3». Poi il tono canzonatorio si è fatto serio, quando ha parlato del caso “Guidonia” e della visita dell'onorevole Radicale Rita Bernardini al carcere dove sono detenuti gli autori della brutale violenza sessuale. Su facebook, il social network più in voga, il comico ha pubblicizzato la data dello spettacolo potentino, peccato però che in molti hanno risposto «Ma Potenza è Basilicata o Molise?» Certo che l'ignoranza dilaga e la geografia dovrebbe essere insegnata in modo più serio nelle scuole. Prossimo appuntamento il 1 marzo con Marco Marzocca con “Da Giovidì a Giovidì”. cultura@luedi.it
A suon di jazz con Salis e Bosso GIOIA DEL COLLE - Antonello Salis e Fabrizio Bosso a Gioia del Colle. Esibizione per stasera con il secondo prestigioso appuntamento per il “Ueffilo Jazz Club”, via Donato Boscia 21, in collaborazione con Jazzitalia. Salis e Bosso sono due tra i più acclamati e creativi musicisti dello scenario jazzistico europeo, una vera esclusiva per la Puglia. “Un incontro tra ciclopi”, come li ha definiti il critico musicale Federico Scoppio, cristallizzato nel cd “Stunt”, appena licenziato per la casa discografica “Parco della Musica Records” e che verrà presentato domenica sera. Inizio concerto ore 20. L'appuntamento sarà arricchito dalla degustazione di prodotti tipici. Food and Music: 25 euro. Fabrizio Bosso alla tromba, flicorno ed elettronica e Antonello Salis al pianoforte e fisarmonica: la solidità tecnica, l'intensa interpretazione, l'avvicendarsi del virtuosismo del trombettista e dell'espressione deflagrante e viscerale del pianista permettono loro di scavare in una varietà di suoni. Il duo stupisce per estro e interplay. Capacità di affrontare mate-
riali ora più vicini al jazz, ora alla musica contemporanea e anche oltre. Un linguaggio universale, in cui le diverse componenti si fondono. Chi sono i due musicisti? Antonello Salis inizia a suonare la fisarmonica a sette anni, in seguito si avvicina prima all'organo hammond e poi al pianoforte studiando da autodidatta. Dal 1978 è protagonista in piano solo e fisarmonica in Italia ed all'estero ospite dei maggiori jazz festivals. Il suo percorso musicale ormai trentennale è costellato da collaborazioni eccellenti per citarne alcune: Enrico Rava, Paolo Fresu, Pino Minafra, Richard Bona, Linley Marthe, Francis Lassus, Joel Allouche e molti altri. E' oggi uno dei maggiori esponenti del jazz italiano e non solo, vantando esperienze di assoluta importanza. Forma con Fresu e Di Castri il PAF trio, incide in solo “Orange Juice, Nice Food”, “Salis!”, “Quelli che restano”, “Pianosolo” e il recente “Keys And Skins” in duo con Joey Baron. Nel corso della sua lunga carriera ha ottenuto vari riconoscimenti a livello europeo ed internazionale, tra cui il “Django
d'or” 2005 per l'Italia. Premio alla carriera conferito a Cagliari Expo eje 2008. Topjazz 2008 come pianista. Fabrizio Bosso, invece, ha iniziato a suonare la tromba a 5 anni. A 15 era già diplomato al conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. Ciò che più colpisce è la creazione di una grafia personale, in cui il colore e la dinamica del suono non sono mai scontati, il senso dello swing è spinto agli eccessi, la tensione creativa è costante anche nell'interpretazione di standard. Oltre ad aver svolto attività concertistica sotto la direzione di George Russell, Mike Gibbs, Kenny Wheeler, Dave Liebman, Carla Bley e Steve Coleman, è stato ultimamente reclutato da Charlie Haden per alcune tappe del tour promozionale del nuovo album della Liberation Music Orchestra. Nel 1999 viene votato come “Miglior Nuovo Talento” del jazz italiano dal referendum della rivista Musica Jazz, e negli anni collabora stabilmente nei gruppi di Salvatore Bonafede, Giovanni Mazzarino ed Enrico Pieranunzi. Fonda, assieme a Scannapieco, gli High Five, suona in duo
Il duo Salis - Bosso in concerto
con Rossano Sportiello in un omaggio ad Armstrong, in trio con D'Andrea e Petrella, nel suo quartetto - con Mannutza, Bulgarelli e Tucci - che presto entrerà in studio di registrazione, ed incide diversi progetti come leader e co-leader. Fortunata anche la collabora-
zione al fianco di artisti confinanti con l'estetica jazz come Sergio Cammariere e Nicola Conte. Il suo esordio per la Blue Note Italia è “You've Changed” del 2007. m.a.flum. cultura@luedi.it
Cultura e Spettacoli
Domenica 15 febbraio 2009
61
LA RIVISTA di MIMMO MASTRANGELO MOLITERNO - Che il cinecritico e direttore della rivista “Filmcritica” Edoardo Bruno sia sempre incisivo e fulminante nei suoi brevi editoriali che, puntualmente, aprono i numeri della più militante e politicizzata rivista cinematografica italiana è un dato acquisito da tempo immemore. Ma sull'ultimo numero, che viene presentato questa sera, alle ore 21, nello Spazio Thomas Sankara di Moliterno, Bruno supera se stesso, e nel mischiare, come al suo solito, il punto politico con il cinema (e quindi con le arti) sentenzia come ci si senta fortemente estranei a questa politica, “a questo governo”. La portata di contenuti e scosse di cui può farsi carico un film per il critico non può essere compresa dalla politica molto misera di questi tempi. Il clima di restaurazione (e di riformismo) che si è andato affermando - secondo Bruno- non giova, ci porta indietro e , dunque, compito del cinema (meglio, di un certo cinema non di
Allo Spazio Sankara riflettori puntati sull’ultimo numero di “Filmcritica” stato), della scuola, dell'università, della cultura sarebbe quello di non abbassare la guardia. Rimane sempre valida la lezione del direttore storico di “Filmcritica” Barbaro secondo cui non si deve rinunciare a battersi e dibattere controcorrente. E per essere più efficace nell'indicare una possibile strada da percorrere (o da continuare a percorrere) Edoardo Bruno cita Majakovskj: “Le nostre mani sono i venti che alzano la polvere del mondo”. Un editoriale forte quello del direttore di “Filmcritica” che sarebbe da consigliarne la lettura a quella sinistra politica (e culturale) che si barcamena senza idea lungo quella striscia che va dal Partito Democratico a Rifondazione. Ma, insieme, all'articolo di Bruno anche in questo numero cinquecentonovanta di “Fil-
Un film in bianco e nero
mcritica” ci sono un bel pungo di appetibili interventi e recensioni. Alessandro Cappabianca, per esempio, dedica una sorta di piccolo saggio alle immagini stucchevoli di Bill Viola, un vec-
chio maestro che non ha perso lo smalto e la provocazione dei primi tempi e che di recente il Palazzo delle Esposizioni di Roma gli ha dedicato una bellissima mostra. Un pezzo in forte sintonia con
quello Bruno lo scrive Edoardo Nardi, il quale rianalizzando il film-politico “Rosetta” dei fratelli Dardenne spinge sulla necessità della simbiosi tra fatto estetico e ambito politico. Nel chiedersi di cosa ha bisogno l'uomo contemporaneo e in cosa il cinema può assumere un funzione pedagogica, Nardi sentenzia che «non sappiamo più guardare le cose poiché esse non ci appartengono più. Al posto della materia sono stati istituiti simulacri del reale, costantemente proiettati sugli schermi televisivi, ovunque presenti per educarci ad assimilare la lezione su ciò che dobbiamo tendere ed in cui dobbiamo identificarci». Tra gli altri scritti della rivista da segnalare le recensione sui film “Changeling” di Clint Eastwood, “Rachel sta per sposarsi” di Jonathan Demme , “Tropic Thunder” di Ben Stiller e la riproposta di un'intervista a Roberto Rossellini del 1972 che parla del film per la televisione su Blaise Pascal e del rapporto (e mai superato conflitto) tra scienze e religione. cultura@luedi.it
Matera in Musica
INIZIATIVA
L’artista si esibirà con l’orchestra Ico all’Auditorium
Allelamie per l’arte a 360°
Ilya il violino virtuoso di MARIA ANNA FLUMERO MATERA - Dal “violino virtuoso” di Grubert a Vinicio Capossela. Stasera appuntamento con la stagione concertistica “Matera in Musica 2009”. La serata avrà inizio alle ore 20 presso l'Auditorium Gervasio del Conservatorio di Musica “Duni” di Matera con il violinista Ilya Grubert. L'Orchestra “Ico della Magna Grecia”, diretta dal maestro Giuseppe Lanzetta darà vita al concerto “Il violino virtuoso”. Grubert, considerato da subito uno studente di talento eccezionale, viene così definito nelle pagine del “New York Times”, in occasione del suo primo recital a New York: ”Ilya Grubert possiede una straordinaria tecnica e un suono luminoso e deciso”. Il primo successo arriva a Helsinki nel 1975 e, da quel momento, una brillante carriera lo ha portato ad esibirsi come solista, insieme ad importanti orchestre. I suoi ultimi concerti includono tournée negli Stati-Uniti, Canada, Australia e in tutta Europa. Nato a Riga, oggi risiede in Olanda, dove è docente presso il Conservatorio di Amsterdam. In programma la sinfonia “Cenerentola”di Gioacchino Rossini, composizione di nove minuti rappresentata per la prima volta nel 1817, che rivaleggiò a lungo in popolarità col Barbiere di Siviglia. Seguirà il Concerto il mi min. per violino e orchestra op. 64 di Mendelsshon e la Sinfonia n. 1 in do magg. Op. 21 di Beethoven, eseguita per la prima volta a Vienna nel 1800 e diretta dallo stesso compositore. Una serata ricca di musica ed emozione sotto la direzione del maestro Lanzetta, definito uno dei più brillanti direttori d'orchestra della giovane generazione. Tanti i successi degli ultimi anni, tra i quali
Il violinista Ilya Grubert prossimo protagonista insieme all’Ico della rassegna “Matera in Musica”
quello con la Berliner Symphoniker alla prestigiosa Carnegei Hall di New York. Dal 1981 direttore musicale stabile dell'Orchestra da Camera Fiorentina, con cui ha tenuto oltre 970 concerti di vario repertorio, sotto l'egida di istituzioni concertistiche di alto prestigio, il Maestro è stato inoltre premiato nel 2005 con la Medaglia Beato Angelico e nel 2006 con il premio Firenze per la Musica e l'Arte. Prossimo appuntamento sabato 28 “A ritmo di Danza”, concerto con l'Or-
chestra della Magna Grecia, dirige il maestro Piero Romano, e la pianista Ilia Kim. Inoltre, da martedì 10 febbraio si possono acquistare i biglietti in prevendita esclusiva presso la struttura ospitante per il concerto di Vinicio Capossela, programmato per il 13 marzo presso il Teatro Duni di Matera. Per maggiori informazioni contattare il botteghino tutti i giorni dalle ore 17.30 alle ore 21.30 al numero 0835 331812 . cultura@luedi.it
NEL REPERTORIO IL MEGLIO DELLA ROCKSTAR DI ZOCCA
La Combriccola di Vasco sbarca sul palco del Sixtynine di BIAGIO TARASCO SANTERAMO IN COLLE - Concerti dal vivo nelle domeniche di febbraio al Sixtynine di Santeramo in Colle, dove stasera si esibirà la Combriccola di Vasco. Nata nel 1998 da un idea di Mimmo Bucci (voce) e Gianluca Nanoia (tastiere), la Combriccola viene formata con l'aggiunta di Max Bollettieri (chitarra), Felice Lella (basso) e Felix di Turi (batteria), che poi lascerà il posto a Carlo Pastore, attuale batterista. La caratteristica della band è quella di offrire uno spettacolo coinvolgente sia dal punto di vista musicale sia scenico, senza dimenticare le esigenze di un pubblico sempre più attento alla professionalità. Il repertorio della Combriccola comprende i brani che lo stesso Vasco non esegue più da tempo, uniti agli ultimi successi. Nel gennaio 2004 Mimmo Bucci è invitato a Zocca (Mo) dalla famiglia di Massimo Riva (chitarrista storico e coautore del Blasco, scomparso nel 1999) per l'inaugurazione della scuola di musica “Massimo Riva”, aprendo il concerto della reunion della Ste-
ve Rogers Band. In quell'occasione nascono e si consolidano le amicizie con i musicisti della band di Vasco, che porterà in seguito ad un collaborazione dal vivo con gli stessi. Una data importante per la band, è il concerto nell'agosto 2004 a Minori (Na). Un concerto in beneficenza a favore dell'Unicef Italia, in occasione del
trentennale della nascita. La cover band barese di Vasco è scelta per esibirsi il primo aprile 2006 nel mitico Bibap di Zocca, dove per la prima volta si è esibito in pubblico il rocker modenese. Nel luglio 2006, gli organizzatori della Scuola di Musica Massimo Riva invitano la Combriccola nuovamente a Zocca per un concerto al Punto Club, famosa discoteca ideata da Vasco negli anni '70. In questo live “La Combriccola” è affiancata da Daniele Tedeschi come “special guest” alla batteria. Il 15 maggio 2007 un tragico incidente costringe la band ad uscire dalla scena musicale per la prematura scomparsa del leader Mimmo Bucci. La band in seguito, spinta dai numerosi fans e dalla famiglia di Mimmo in primis, ritorna a suonare il 9 agosto 2007 con Andrea Innesto. Questo concerto e tutti quelli che seguiranno terranno vivo il ricordo di Mimmo e di quello che ha costruito per anni. Attualmente la voce del gruppo è quella di Gnomo, grande fan, ottimo interprete, e amico da sempre della Combriccola. cultura@luedi.it
PISTICCI - Dopo il cinema, l'arte. Mentre continuano le selezioni dei cortometraggi che saranno in concorso alla decima edizione del Lucania Film Festival, Claudia D'Anna, la giovane artista del direttivo di Allelammie, coordinerà il nuovo progetto rivolto ad artisti italiani e stranieri che non gravitano ancora nei circuiti artistici tradizionali e ne hanno una galleria che li rappresenti. L'iniziativa si pone l'obiettivo di promuovere approcci creativi in diversi settori delle attività artistiche. Lo scopo dell'associazione Allelammie è quello di attuare una rete di promozione alternativa ai canali classici attraverso l'autopromozione e produzione di eventi, pensati e realizzati dagli artisti vincitori. Il tema del concorso “Innovazione e Creatività” si lega ai temi della campagna di sensibilizzazione del 2009 promossa dall'Unione Europea. L'argomento scelto per il 2009 è dedicato all'approfondimento di aspetti fondamentali per superare la crisi finanziaria e i cambiamenti climatici in atto. Le iscrizioni termineranno il 25 aprile. Si passerà poi alla selezione di 24 opere che confluiranno in una mostra allestita presso il complesso Le Monacelle, collocato nel Sasso Barisano di Matera, un convento edificato nella seconda metà del XVI secolo e restaurato nel 2000. Le categorie in concorso sono pittura, scultura, fotografia, grafica, incisione, video; le opere potranno essere realizzate con qualunque materiale in modo da assecondare le inclinazioni e le potenzialità di ciascuno, sfruttando l'eclettismo della figura d'artista nel panorama contemporaneo. Il bando è disponibile sul sito ufficiale dell'associazione www.allelammie.org cultura@luedi.it
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Rubriche
Domenica 15 febbraio 2009
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
Cominciate a valutare nuove opportunità per la vostra professione da tempo ferma. In amore ci vuole più coraggio.
TORO 21/4 - 20/5
La razionalità unita alla determinazione sono le vostre armi migliori per farvi strada nel lavoro. Clima idilliaco in amore.
GEMELLI 21/5 - 21/6
In attesa di tempi migliori nel lavoro vi conviene stare tranquilli e fare solo piccoli aggiustamenti. In amore vi sentite confusi.
CANCRO 22/6 - 22/7
Rafforzate la vostra posizione professionale prima di lanciarvi in nuove avventure. Avete un partner imprevedibile.
LEONE 23/7 - 23/8
Non è con le ambiguità, i dubbi e i ripensamenti che si costruiscono solide posizioni professionali. In amore siete troppo sicuri di voi.
VERGINE 24/8 - 22/9
Gli errori commessi in passato nel lavoro devono avervi insegnato a frenate l'impulsività. Un Ariete vi farà perdere la testa.
ilCruciverba
ilRebus
BILANCIA 23/9 - 22/10
Per il momento nel lavoro accettate quello che vi viene proposto: c'è tempo per pensare ad una svolta. Incontro con un Leone affascinante.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Nel lavoro anche se molte cose possono essere rimandate non vi conviene perdere tempo prezioso. Incontri fortunati in serata…
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Prendete nuovi contatti di lavoro se volete misurarvi con sfide più stimolanti. Periodo felice nel settore sentimentale.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Potete contare sull'appoggio incondizionato dei vostri collaboratori. Piacevoli avventure sentimentali.
Soluzione _____________________________________
ilSudoku
di Pasquale Grande
Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Avrete eccellenti opportunità per dimostrare ai vostri superiori quanto valete. In amore siete troppo critici.
leSoluzioni
PESCI 20/2 - 20/3
REBUS:
P rete; stivali D, I = Pretesti validi;
Avete le idee chiare: una qualità che spingerà i superiori ad affidarvi un incarico prestigioso. Più attenzioni per il partner.
Televisioni
14.00
TALKSHOW
15.30
PRIMA SERATA
Massimo Giletti
SHOW
RUBRICA
23.35
21.30
Domenica 15 febbraio 2009
FILM
22.40
Scrivimi una canzone
RUBRICA
21.30
Cristina Chiabotto
SHOW
21.30
FILM
Simona Ventura
Camila Raznovich
06.00 -Rubrica Settegiorni 06.30 -Rubrica Sabato & domenica 09.30 -Rubrica Stella del Sud 10.00 -Rubrica Linea Verde Orizzonti 10.30 -RubricaA sua immagine 10.55 -Religione Santa Messa 12.00 -ReligioneRecita dell'Angelus 12.20 -Rubrica Linea verde 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -Talk Show Domenica In - L'Arena 15.15 -SPETTACOLO Domenica In...sieme 16.30 -Telegiornale Tg 1 L.I.S. 18.00 -Varietà Domenica In - 7 giorni 20.00 -TelegiornaleTelegiornale
06.00 -RubricaVideocomic 06.10 -RubricaL'avvocato risponde 06.15 -RubricaInconscio e magia 06.45 -VarietàMattina in famiglia 07.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 08.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.30 -TelegiornaleTg 2 Mattina L.I.S. 10.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 10.05 -RubricaRagazzi c'è Voyager! 10.30 -RubricaCartoon Flakes Weekend 10.45 -RubricaArt Attack 11.30 -VarietàMezzogiorno in famiglia 13.00 -TelegiornaleTg 2 Giorno 13.25 -SportSci Alpino: Campionati Mondiali - Sci alpino 13.40 -VarietàQuelli che... aspettano 15.30 -ShowQuelli che il calcio e... 17.05 -RubricaStadio Sprint 18.00 -Telegiornale Tg 2 18.05 -Rubrica90° minuto 19.00 -RubricaNumero 1 19.25 -Sit ComPiloti 19.35 -TelefilmFriends
07.00 -RubricaAspettando E' domenica papà 08.00 -RubricaE' domenica papà 08.20 -Serie TvAmita della giungla 08.45 -CartoniTaratabong 09.10 -RubricaAia! 09.55 -SportSci alpino:C. del mondo 11.15 -NewsTGR Buongiorno Europa 11.45 -TelegiornaleTGR RegionEuropa 12.00 -NewsRai Sport Notizie 12.25 -RubricaTeleCamere 12.55 -RubricaRacconti di vita 13.25 -RubricaPassepartout 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.15 -TelegiornaleTg 3 14.30 -AttualitàIn 1/2 h 15.00 -TelegiornaleTg 3 Flash LIS 15.05 -RubricaAlle falde del Kilimangiaro 18.00 -GiocoPer un pugno di libri 18.55 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -Talk ShowChe tempo che fa
06.00 -RubricaTg 5 Prima pagina 08.00 -Telegiornale Tg 5 Mattina 08.50 -Rubrica Le frontiere dello spirito 09.40 -Telegiornale Tgcom 10.30 -RotocalcoVerissimo - Tutti i colori della cronaca 12.30 -Real Tv Grande Fratello 13.00 -Telegiornale Tg 5 13.40 -Real Tv Grande Fratello 14.10 -Real Tv Amici 16.30 -Talk Show Questa Domenica 18.50 -Quiz Chi vuol essere milionario? 20.00 -Telegiornale Tg 5
06.10 -TelefilmCommissariato Saint Martin 06.25 -TelegiornaleTG4 - rassegna stampa 07.05 -TelevenditaMediashopping 07.25 -MiniserieQuesta casa non e' un albergo 09.30 -Documentario Piemonte 10.00 -ReligioneSanta Messa 11.00 -Rubrica Pianeta mare 12.10 -RubricaMelaverde 13.30 -Telegiornale Tg 4 14.05 -RubricaDonnavventura 15.00 -TelefilmPeacemakers - Un detective nel West 16.00 -FilmGiovanna D'Arco con Jacqueline Bisset, Robert Loggia, Peter O'Toole - regia di Christian Duguay (USA) - 1999 17.40 -NewsTgCom 18.55 -TelegiornaleTg 4 19.35 -TelefilmColombo
07.00 -TelefilmRobin Hood 07.45 -Cartoni 10.55 -Sit ComRaven 11.25 -Sit Com Willy il principe di Bel Air 12.25 -Telegiornale Studio Aperto 13.00 -Rubrica Guida al campionato 14.00 -MiniserieLa Freccia Nera - Terza puntata 16.00 -FilmBarbie in le 12 principesse danzanti - regia di Greg Richardson (USA) - 2006 16:44 - NewsTgcom - Attualità 16.45 -Previsioni del tempoMeteo 17.40 -Telefilm Lizzie McGuire 19.00 -TelefilmTutto in famiglia 19.30 -Film Mean Girls con Lindsay Lohan, Rachel McAdams, Lacey Chabert - regia di Mark Waters (USA) - 2004
06.00 -TelegiornaleTg La 7 07.00 -RubricaOmnibus Week End 09.15 -RubricaOmnibus Life 10.05 -RubricaMovie Flash 10.10 -RubricaLa settimana 10.30 -RubricaMovie Flash 10.35 -Serie TvAlla conquista del West 12.30 -Telegiornale Tg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -Documentario Gli straordinari viaggi di Tippi 14.00 -SportPrepartita Rugby 6 Nazioni - Rugby 15.40 -Sport Rugby 6 Nazioni - Rugby 18.00 -Rubrica Movie Flash 18.05 -Film Ormai non c'è più scampo con Paul Newman, Jacqueline Bisset, William Holden - regia di James Goldstone (USA) - 1980 20.00 -Telegiornale Tg La7
20.35 -NewsRai Tg Sport 20.40 -Gioco Affari tuoi 21.30 -Miniserie Tutti pazzi per amore
20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.00 -Telefilm N.C.I.S. 21.50 -TelefilmCriminal Minds 22.35 -RubricaLa domenica sportiva
21.30 -Rubrica Presa diretta 23.20 -Telegiornale Tg 3 23.30 -Telegiornale Tg Regione
20.40 -ShowPaperissima Sprint 21.30 -FilmScrivimi una canzone con Drew Barrymore, Hugh Grant, Brad Garrett - regia di Marc Lawrence (USA) - 2007 23.30 -Talk ShowMaurizio Costanzo Show
21.30 -Telefilm Siska 22.30 -Rubrica Controcampo - Posticipo 22.40 -Rubrica Controcampo
21.30 -Show Colorado
20.30 -NewsSport 7 20.35 -DocumentarioDiscovery Crocodile Hunter 21.30 -FilmMission con R. De Niro, J. Irons, R. McAnally, A. Quinn, L. Neeson - regia di Roland Joffé (GB) - 1986
23.35 -TelegiornaleTg 1 23.40 -AttualitàSpeciale Tg 1 00.35 -RubricaOltremoda 01.10 -TelegiornaleTg 1 01.30 -RubricaCinematografo 02.30 -RubricaCosì è la mia vita... 03.30 -VideoframmentiSuperStar
00.30 -RubricaLa Domenica Sportiva Sprint 01.00 -TelegiornaleTg 2 01.20 -RubricaSorgente di vita 01.50 -Reality ShowX Factor 02.20 -RubricaAlmanacco 02.30 -RubricaInconscio e Magia...
23.35 -RubricaTatami 00.35 -TelegiornaleTg 3 00.45 -RubricaTeleCamere 01.35 -RubricaAppuntamento al cinema 01.45 -RubricaFuori orario. Cose (mai) viste
01.30 -TelegiornaleTg 5 Notte 02.00 -ShowPaperissima Sprint 03.05 -FilmBrivido caldo con R. Crenna, M. Rourke - regia di Lawrence Kasdan (USA) - 1981 05.30 -TelegiornaleTg 5 Notte
00.55 -RubricaFuori campo 01.20 -RubricaTg 4 Rassegna stampa 01.35 -FilmLa locanda della felicità con Z. Benshan, D. Jie - regia di Zhang Yimou (Cina) - 2001 03.10 -TelefilmMa il portiere non c'è mai?
00.15 -ShowLe Iene 01.45 -NewsStudio Sport 02.35 -FilmBattaglia per la terra con F. Whitaker, J. Travolta - regia di Roger Christian (USA) - 2000 04.50 -TelefilmHighlander 05.05 -NewsStudio Sport
23.30 -ReportageReality 00.50 -NewsSport 7 01.20 -TelegiornaleTg La7 01.40 -RubricaMovie Flash 01.45 -FilmOggi, domani e dopodomani con U. Tognazzi - regia di E. De Filippo, M. Ferreri (Ita) - 1965
leTrame
RETE 4
ORE 16.00
LA 7
ORE 18.05
ITALIA 1
ORE 19.30
GIOVANNA D’ARCO
ORMAI NON C’È PIÙ SCAMPO
MEAN GIRLS
con L. Sobieski, J. Bisset, R. Loggia, P. O'Toole - regia di Christian Duguay (Usa) - 1999
con P. Newman, J. Bisset, W. Holden regia di James Goldstone (Usa) - 1980
con L. Lohan, R. McAdams, T. Meadows - regia di Mark Waters (Usa) - 2004
XV secolo: il popolo di Orléans, vessato dagli inglesi, è pronto a insorgere. La rivolta sarà guidata da Giovanna d'Arco che, appoggiata dal re, condurrà la sua gente alla vittoria. Successivamente, però, il sovrano - spinto dalla nobiltà francese - volterà le spalle a Giovanna, con conseguenze drammatiche...
Un'isola delle Hawaii rischia di esplodere a causa di un vulcano in eruzione, messo in subbuglio anche a causa delle trivellazioni del sottosuolo eseguite da una compagnia che cerca l'"oro nero". Il primo edificio a subire le conseguenze distruttive della lava è un albergo di lusso dove alloggiano turisti e uomini d'affari americani...
La quindicenne Cady Heron, cresciuta in Africa da genitori zoologi, pensa di essere in grado di cavarsela in qualsiasi situazione. Ma quando torna in America per frequentare il liceo, si trova a che fare con un mondo molto più difficile della giungla, dominato dalle Plastic - ovvero Regina, Gretchen e Karen, le tre ragazze più carine della scuola - che le rendono la vita impossibile...
CANALE 5
ORE 21.30
LA 7
ORE 21.30
RETE 4
ORE 1.35
SCRIVIMI UNA CANZONE
MISSION
LA LOCANDA DELLA FELICITÀ
con H. Grant, D. Barrymore, S. Porter regia di Marc Lawrence (Usa) - 2007
con J. Irons, R. De Niro, R. McAnally regia di Roland Joffé (Usa) - 1986
con Z. Benshan, D. Jie, L. Xuejian - regia di Zhang Yimou (Cina) - 2001
Alex Fletcher, negli anni '80, era il leader di una band di successo, i PoP, ma ormai lavora solo per un pubblico di nostalgici. Quando gli viene proposto di comporre una canzone per la popstar del momento capisce che è la sua grande occasione per tornare alla ribalta. Dal momento che ha poco tempo e che la sua vena creativa si è inaridita, si affida a una giovane compositrice...
Nel 1767, nella regione sudamericana del Paranà governata da spagnoli e portoghesi, padre Gabriel, un missionario gesuita, decide di risalire le cascate del fiume Iguazu per prendere contatto con una tribù di indios che vive nella foresta. Si unisce a lui Mendoza, un cacciatore di schiavi che ha ucciso per gelosia il proprio fratello e ora è in cerca di riscatto...
Nel corso della sua vita Zhao, pensionato povero, non ha mai avuto molta fortuna con le donne. Poi un giorno incontra una vedova che attrae la sua attenzione. Per non farsi lasciare un'altra volta le fa credere di essere ricco. Ma i problemi vengono a galla quando la donna inizia a parlare di matrimonio. Alla consueta richiesta di denaro tutti gli amici di Zhao scappano...
Beppe Braida
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Mission