2 In Italia e nel Mondo Brevi dal mondo
Brasile, altra bimba stuprata SAN PAOLO - Altro caso in Brasile, dopo quello della bambina di 9 anni, di una piccola stuprata dal patrigno, e incinta di 6 mesi. Questa volta la bambina violentata, di 11 anni, non abortirà. La bimba ha raccontato di essere stata stuprata una quindicina di volte dal patrigno, 29 anni, fuggito dopo la denuncia presentata dagli assistenti sociali ai quali la bimba aveva rivelato tutto.
Gaza, bloccati dieci italiani ROMA - Dieci italiani della delegazione della campagna 'Sos Gaza' sarebbe-
ro bloccati nella Striscia di Gaza perchè le autorità egiziane avrebbero loro impedito l’uscita. Lo ha reso noto Forum Palestina. Lla Farnesina è stata allertata. L'Unità di Crisi del Ministero degli Esteri è all’opera per capire come sbloccare la situazione. La delegazione italiana è composta di due gruppi. Starebbero tutti bene.
Domenica 8 marzo 2009
Il maltempo imperversa sullo Stivale. Un morto in Veneto Lei incinta, lui voleva guardare la partita
Valanghe killer al Nord. Neve al Sud Pestata dal marito per la tv Imbiancate molte regioni, difficoltà alla circolazione su strade e autostrade
Uno svincolo della A3 innevato
VICENZA - Al Nord le valanghe fanno un morto in Veneto. Al centro sud scuole chiuse in molti comuni e difficoltà nella circolazione. Neve in Basilicata, Campania e Calabria. E’ il quadro del maltempo, tornato ad imperversare sull’Italia. La vittima della slavina era un vicentino, Claudio Cacco, 60 anni, travolto da una valanga staccata dalle pareti del monte Pasubio, ai confini tra Veneto e Trentino. Coinvolti altri tre escursionisti: un 44enne ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale di Trento ed una
coetanea che ha subito la frattura di una gamba; illeso il terzo compagno. E se al Nord il pericolo restano le slavine, al sud è la neve che crea disagi. Imbiancate Basilicata, Campania e Calabria. Sull'altopiano della Sila, il manto nevoso ha raggiunto i 70-80 centimetri nelle zone a valle. Obbligatorie le catene a bordo sulla A3. In Molise, il Sinarca è tracimato e l'acqua del fiume ha invaso la strada provinciale che collega la costa con Montecilfone e Guglionesi (Campobasso). Intrappolati nel fango molti automobilisti.
E’ successo a Roma il litigio, poi le botte fino a sfigurare la donna. Poi l’arresto
I carabinieri accorsi sul posto
ROMA partita in televisione ma la moglie, incinta, sceglie un altro programma televisivo. Così lui l' ha picchiata con calci e pugni fino a sfigurarle il viso e a procurarle un trauma cranico. La donna, peruviana di 30 anni, è scappata in strada a chiedere aiuto e i carabinieri sono riusciti ad arrestare il marito, 34 anni, anche lui peruviano e clandestino sul territorio nazionale. Dall' ospedale i carabinieri sono andati a casa della coppia dove hanno trovato il marito intento a guardare la partita. Poi sono scattate le manette.
Grave atto razzista contro il figlio di un docente universitario
Napoli, aggredito uno studente etiope: «Mi urlavano sporco negro» NAPOLI - Aggressione razzista a Napoli. Uno studente italo-etiope di 22 anni ha denunciato che "due teste rasate" lo hanno preso a cinghiate sul volto: "Mi gridavano sporco negro, ma nessuno è intervenuto per aiutarmi". Il fatto, la notte tra giovedì e venerdì scorsi in vico dei Carrozzieri, a pochi passi da piazza del Gesù, nel centro di Napoli, punto di ritrovo di giovani e degli studenti fuori sede che alloggiano nelle stradine a ridosso dell'università. Erano le due di notte. Marco Beyenne, studente al terzo anno di Scienze politiche all'ateneo Orientale, stava entrando in un bar insieme ad un amico. "Sono stato aggredito bru-
talmente da due individui a colpi di cintura sul volto, senza un motivo apparente. Il mio amico ha cercato di aiutarmi ma si è buscato anche lui dei pugni. Mi urlavano, Negro, negro di merda, mentre la gente guardava e nessuno interveniva. Per sfuggire mi sono riparato in una rosticceria lì vicino". Marco è figlio di Yakob Beyenne, professore in pensione di Filologia etiopica presso l'università frequentata dal figlio. "Quando gli ho raccontato quello che mi era successo - ricorda Marco - mio padre è rimasto scioccato. Non era mai successo a Napoli una cosa del genere, ma questo non cambierà la mia vita. Sarò più
diffidente, ma continuerò a fare la solita vita. Non cambierò per colpa di due stupidi". Socio di Legambiente, Marco Beyenne è da diversi anni impegnato come volontario nell'oasi di Paestum, vicino Salerno, dove abitano i suoi genitori. "Marco lavora con noi da oltre quattro anni", racconta Pasquale Longo, presidente del circolo di Legambiente di Paestum. "E' sempre stato un ragazzo molto attivo. Qualche anno fa, intervenne alla trasmissione Annozero per esprimere le sue perplessità circa alcune opere discutibili che venivano eseguite nell'area". "Dopo quello che gli è successo - continua l'amico - gli
ho telefonato. Mi è sembrato molto scosso anche perchè non gli erano mai capitati episodi di intolleranza. Stiamo preparando un manifesto di solidarietà. Lo affiggeremo in tutte le strade della città". Gli studenti dell’Istituto Orientale, l’uni- Marco Beyenne versità frequentata da Marco Beyenne, hanno orga- ti napoletani». Si tratta, spienizzato ieri sera un presidio gano gli organizzatori, «di antirazzista in Piazza del Ge- una prima iniziativa in vista sù, proprio dove è avvenuta di una manifestazione nei l'aggressione. «Il presidio – si quartieri del centro storico legge in una nota – contro il contro il razzismo, la xenoforazzismo e l'aggressione bia, la propaganda avvelenasquadrista subita da Marco è ta e securitaria, la logica della promosso dagli studenti ronda, legalizzata o apertadell’Orientale e dai movimen- mente squadrista che sia».
In Italia e nel Mondo 3
Domenica 8 marzo 2009
Il presidente della Repubblica ha celebrato al Quirinale l’8 marzo ricordando anche la disparità salariale tra i due sessi
«Lo stupro è un’infamia, chiunque lo commetta» ROMA - Lo stupro "è l'ombra più pesante sulla lotta della donna per la piena parità, la vergogna, l'infamia" come "tutte le forme di molestia, di vessazione, di persecuzione nei confronti delle donne". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione della festa della donna. "Nel mondo come in Italia, in una parte del mondo in modi orribili, barbarici, in Italia verso donne italiane o straniere non fa differenza, ad opera di stranieri o italiani non fa differerenza", ha ribadito il presidente. "Nel nostro paese possiamo dire che si stanno facendo dei passi avanti nel reagire a ogni sorta di violenza contro le donne e ad ogni
Nel corso della cerimonia al Quirinale Napolitano ha premiato otto donne che si sono distinte in Italia
Due donne magrebine ieri al Colle
sorta di pratiche lesive della loro dignità. - ha aggiunto il Capo dello Stato - "Passi avanti sul piano della presa di coscienza e della denuncia, con un crescente coinvolgimento della scuola, li abbiamo appena premiati". Ieri mattina, nel corso della cerimonia al Quirinale, Napolitano ha premiato otto donne che si sono distinte in Italia. Ma i diritti e la dignità della donna vanno tutelati sempre, in tutti gli ambiti, ha ricordato il presidente della Repubblica, sottolineando come accanto alle "luci" rappresentate dalle "affermazioni recenti, in vari ambiti, di personalità femminili restano tante ombre: in particolare, quelle della sempre mode-
sta, molto modesta presenza femminile nelle istituzioni rappresentative e in funzioni dirigenti nel mondo della politica". Inoltre "restano molte ombre sulla strada della parità salariale e, innanzitutto, della partecipazione delle donne alle forze di lavoro e all'occupazione complessiva", e della tutela del lavoro femminile anche sotto il profilo della sicurezza. La disparità femminile rischia di aggravarsi, a giudizio di Napolitano, in un contesto di "crisi finanziaria ed economica, che dà segno piuttosto di un ulteriore aggravamento che non di allentamento": occorre chiedersi "quanto rischi di essere particolarmente colpito il lavoro femminile". Giorgio Napolitano
«Non capisco le ragioni», accusa il ministro degli Esteri Mottaki
Italia-Iran, nervi scoperti dopo il rinvio della visita di Frattini ROMA - Nuove tensioni tra Iran e Italia, all'indomani della decisione del ministro degli Esteri Franco Frattini di rinviare la visita nella Repubblica Islamica, in programma inizialmente per questo mese. Il ministro degli Esteri iraniano, Manuchehr Mottaki, ha detto ieri di "non essere in grado di spiegare" le ragioni del rinvio, e di auspicare però che l'Italia e altri Paesi "prestino attenzione ai consigli" di Teheran per risolvere la delicata situazione afgana. Frattini aveva deciso il rinvio della visita, pensata proprio per coinvolgere l'Iran nella ricerca di migliori soluzioni per i problemi dell'Afghanistan, giovedì, dopo che la Guida Suprema Ali Khamenei aveva definito Israele "un cancro" e l'Olocausto solo una scusa per poter fare il bello e il cattivo tempo in Medio Oriente. Ieri Mottaki si è limitato a osservare di non essere "in grado di spiegare le cancellazioni delle visite, ma soltanto le visite e i colloqui avuti. Il ministro degli Esteri italiano stava seguendo la questione dell'Afghanistan dopo un contatto con noi, e noi gli avevamo suggerito quali passi si debbano intraprendere se vogliono affrontare seriamente i problemi dell'Afghanistan. Speriamo che prestino attenzione a questi consigli". In questo quadro già difficile si inserisce la vicenda dell'espulsione dell'inviato del 'Giornale', Stenio Solinas, che nelle scorse settimane era entrato per un reportage nella Repubblica Islamica ed era stato rimpatriato pochi giorni dopo. Ieri Mohsen Moghadaszadeh, direttore del settore stampa straniera del Ministero della Cultura, ha spiegato che So-
ilLotto Nazionale Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia
Il sindaco di Milano, Letizia Moratti
Bufera sulla manifestazione bipartisan
Sicurezza, scoppia il “caso” Milano Franco Frattini
Manuchehr Mottaki
linas "non era in possesso di un valido visto giornalistico" - ne aveva infatti uno turistico - e "ha scritto articoli distorti". L'inviato, ha aggiunto Moghadaszadeh, "avrebbe potuto fare richiesta per un visto giornalistico e lavorare legalmente". Solinas ha spiegato all'Adnkronos di aver richiesto solo un visto turistico "per ragioni di tempo e perché ti evita una serie di problemi". "Sicuramente ha sottolineato - nel mio reportage ci sono osservazioni critiche, ma io ho cercato di fare il mio lavoro da giornalista". L'Iran resta comunque un interlocutore importante per l'occidente per quanto riguarda l'intera area, e in quest'ottica, nonostante i ripetuti attacchi verbali nei confronti di Israele, gli Usa
ritengono importante un coinvolgimento di Teheran nella ricerca di soluzioni definitive per l'Afghanistan. Per questo Barack Obama intende invitare i rappresentanti iraniani a una riunione il 31 marzo con la partecipazione dei Paesi Nato, di tutti gli Stati che hanno truppe in Afghanistan e di quelli confinanti. E l'Iran, ha detto ieri un portavoce del governo, Gholamhossein Elham, è pronto: "Per noi la sicurezza, lo sviluppo e la stabilità dell'Afghanistan sono molto importanti. Se l'America e i Paesi europei hanno bisogno dell'Iran ci devono fare un invito. Noi lo valuteremo perché vogliamo aiutare il nostro vicino". Claudio Maddaloni
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tuglie, e le stiamo facendo, leggi più forti, e le stiamo facendo, ci vuole la volontà politica, e c'è». Tra l'altro, ha annunciato il ministro, i pattugliamenti dei militari a Milano «continueranno anche dopo agosto e il loro numero aumenterà». E poi anche i volontari della sicurezza, secondo il ministro, «finiranno per essere un aiuto alle forze dell'ordine». Penati, invece, ha denunciato che gli organici delle forze dell'ordine sono sempre più ridimensionati nel capoluogo lombardo e con un parco macchine sempre più al collasso e a Milano i casi di stupro sono quasi il doppio che Roma. Secondo Penati, che ha parlato con il prefetto Gian Valerio Lombardi per organizzare un tavolo sulla sicurezza nei prossimi giorni, «il ministro degli Interni Roberto Maroni deve dare risposte immediate alla città». Maria Eleonora Lestingi
Bari, bancomat impazzito regala soldi à gogo
estrazione del 7 marzo 2009
57 77 4 4 47 53 45 84 14 19 69
ROMA - All'indomani della proposta del presidente della provincia di Milano Filippo Penati di organizzare una manifestazione di protesta bipartisan per chiedere al governo più fondi per la sicurezza dei milanesi, è scoppiato il caso-Milano. Il sindaco meneghino Letizia Moratti - che pure nel marzo 2007 organizzò una manifestazione analoga contro il governo Prodi - ha definito «demagogico» l'appello e ha invitato Penati «a leggere le leggi e a vedere quanto questo governo ha fatto sul tema della sicurezza». Anche il ministro della Difesa La Russa ha risposto negativamente all'invito: «Grazie Penati, ma il corteo lo fai da solo. Noi - ha ricordato La Russa - il corteo l'abbiamo fatto quando il governo non dava risposte. Adesso il corteo contro chi lo facciamo, contro i criminali?». Contro quest'ultimi, ha continuato il ministro, «ci vogliono le pat-
Nudi contro tutte le guerre ASUNCION (PARAGUAY) Nudi per la pace nel mondo: è accaduto ad Asuncion, città del Paraguay, dove un gruppo di attivisti ha manifestato contro le guerre, le violenze e il nucleare scendendo in piazza con la sola arma del body painting. Le ragazze hanno sfog-
giato un mezzo busto colorato con i simboli della pace e dell'antinucleare dipinti sul corpo nudo, mentre gli uomini hanno preferito calarsi le mutande in segno di protesta, come si può vedere nella foto, in pieno stile performance alla “Full monty”.
BARI - Sportello bancomat impazzito a Bari: per oltre 12 ore ha erogato denaro in quantità superiore - spesso il doppio - di quanto gli veniva chiesto dai clienti. Chi chiedeva 50 euro se ne ritrovava in mano 100 e così via. Il prodigio è però finito quando qualcuno ha invece ricevuto una somma inferiore a quella richiesta e ha segnalato l'anomalia al 113. Le Volanti della polizia hanno rintracciato la direttrice della filiale dell'istituto di credito che ha accertato il malfunzionamento del Bancomat non riuscendo però a stimare quanto danaro in più sia stato erogato. Calcoli che potranno essere fatti domani quando i cassieri verificheranno com-
piutamente gli importi richiesti e quanto danaro è rimasto in macchina. Pare tuttavia che siano stati diversi i clienti che hanno beneficiato dell'errore, soprattutto dopo che si era sparsa la voce del guasto. Clienti che, se riconosciuti dal sistema, dovranno restituire i soldi erogati in eccesso.
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Domenica 8 marzo 2009
Il fatto del giorno: via libera alle grandi opere Berlusconi è ottimista Un piano straordinario “Siamo i più attivi di tutti” con il sapore di condono
Rivoluzione dell’edilizia una ricetta contro la crisi
dalla cronaca di Costanzo Costantini
dal servizio di Alessandra Carini
dalla cronaca di Marco Galluzzo
Disco verde del Cipe allo stanziamento di 17,8 miliardi per le grandi opere infrastrutturali. Parte anche il Ponte sullo Stretto per il quale sono riservati 1,3 miliardi. I finanziamenti riguardano tra l’altro il completamento della Salerno-Reggio Calabria, alcune linee di Alta Velocità ferroviaria, l’autostrada Pedemontana, il raddoppio della Tirrenica. Secondo il governo saranno così creati circa 140 mila nuovi posti di lavoro. Nella conferenza stampa di presentazione della delibera Cipe il premier Silvio Berlusconi ha detto che la crisi economica si sente ma non è tragica e ha ribadito che nessun governo europeo ha fatto di più di quello italiano. [...]
C’è chi la chiama legge anti-catapecchie, chi un rinnovamento edilizio stile , cioè per promuovere l’utilizzo delle fonti di energia alternativa. Ma la rivoluzione annunciata da Silvio Berlusconi per l’edilizia, "un piano straordinario con effetti eccezionali sulla casa", dice il premier [...]. C’è un intervento di edilizia popolare con un piano da 550 milioni concordato con le regioni: le case saranno date in affitto a giovani coppie, anziani, studenti e immigrati regolari, con diritto di riscatto. Ma il grosso della manovra è un altro: il via libera a un sostanzioso aumento delle cubature di tutto il patrimonio edilizio esistente, una liberalizzazione spinta delle norme per costruire, un ritorno in alcuni casi al "ravvedimento operoso" dal sapore di condono. [...]
La vecchia licenza edilizia in soffitta. Sostituita da una perizia giurata di un tecnico. Una norma che da sola «sarebbe uno choc per l’economia, un colpo al cuore della burocrazia inutile e un volano enorme per l’edilizia e le attività collegate». Berlusconi sta limando la [...] sua personale ricetta contro la crisi. Un piano in due fasi. Primo: una bozza di progetto di legge da [...] far approvare a tutte le Regioni del centrodestra [...] per consentire di aumentare la cubatura delle abitazioni esistenti. Secondo: un provvedimento [...] da varare in Consiglio dei ministri, che lo accompagni e riformuli buona parte della normativa nazionale in materia, snellendo le procedure e modificando il rapporto fra imprese, cittadini e pubblica amministrazione [...].
La migliore di ieri
Ecco il bluff Non abbiamo il timore del premier di confidare nella ripresa
La strada da prendere
dall’articolo di Roberto Farneti
dall’editoriale di Vittorio Macioce
dall’intervento di Carlo Azeglio Ciampi
Non è sbloccando risorse vecchie per la realizzazione di grandi opere inutili, dannose e che, oltretutto, non si sa nemmeno quando partiranno, che il governo può pensare di favorire la ripresa dell’economia. Ma a Silvio Berlusconi questo non importa [...]. Un pacchetto da 16,6 miliardi di euro, composto da 8.510 milioni di euro di contributo pubblico e da 8.090 di contributo privato, cui si aggiungono un miliardo di euro per l’edilizia scolastica e 200 milioni per quella carceraria, per un totale di 17,8 miliardi di euro finanziati anche [...] dalla nuova ripartizione del Fondo per le aree sottoutilizzate (Fas). [...]
L’unica cosa certa è che i corvi, qui, non ci sono. Si discute su questo 2009 dall’orizzonte oscuro. Il ministro Tremonti giura di non aver mai parlato di anno orribile o tremendo. E rispedisce a giornali e tv la patente di iettatori. Anzi, di sabotatori. «Questa è una politica di disinformazione che fa male agli italiani. È come se venisse segato il ramo sul quale si è seduti». Tremonti si arrabbia, ma un’ombra di nero futuro c’era nelle sue parole. Non è facile fare i conti con la crisi. C’è. Nessuno vuole nasconderla o raccontare favole. Ne senti l’odore. Ti pesa, ti circonda, qualche volta cammina accanto a te. Magari fa paura ed è normale. Il rischio
è che si trasformi in panico, un’ombra enorme, che si alimenta giorno dopo giorno, con il pessimismo, con la litania dei bollettini economici, con l’etica della malasorte. [...] L’aspetto psicologico è una variabile fondamentale. Nel ’29 c’è stato il New Deal, ma anche i film di Frank Capra, l’ottimismo di un’America che non voleva arrendersi, sono stati utili alla causa. L’errore più grande, quando c’è la crisi, è trasformare il realismo in un maledetto pessimismo. I Savonarola e i Nostradamus non servono e non hanno fama di grandi economisti. Questo giornale, da mesi e mesi, ha scelto il «non arrendersi» come parola d’ordine. Non ha paura dell’ottimismo. [...]
Giannelli sul Corriere
[...] Il rispetto del vincolo europeo per il rapporto deficit/Pil sarà facilitato se gli interventi saranno diretti a incidere sistematicamente sul denominatore; se servono a incrementare la crescita del Reddito nazionale. Questa è a mio avviso la via maestra: [...] la “porta stretta”; un passaggio che pretende rigore, pazienza, umiltà, senso di responsabilità, spirito di sacrificio. Occorre, per questo, superare inutili steccati e operare nell’interesse di tutti; in special modo, prestare attenzione a chi si trova in maggiori difficoltà. Occorre il coinvolgimento di tutti i cittadini [...].
In arrivo 5-6 mila alloggi
Hotel nelle caserme per finanziare le missioni militari
dalla cronaca di Massimo Frontera
dal servizio di Luisa Grion
Strada in discesa per il piano casa. Salvo colpi di scena, il decreto attuativo dovrebbe ricevere l’ok dalla Conferenza unificata di giovedì 12 marzo, per poi attendere soltanto il primo Cipe utile. La principale conseguenza della pace siglata con le Regioni è lo sblocco di 200 milioni per interventi abitativi urgenti, che potrebbe tradursi in 5-6mila alloggi "cantierabili". La disponibilità dei Comuni a partecipare alla prossima conferenza arriverà dopo un incontro ottenuto con il premier Silvio Berlusconi per martedì o mercoledì prossimo. I 5-6mila alloggi "cantierabili" sono una quota degli oltre 11.800 indicati nel 2007 in un dettagliato programma: proprio quello finanziato con i 550 milioni poi dirottati sul piano casa (decisione che ha innescato l’impasse che dura dalla scorsa estate). [...]
Dalla camerata alla suite, dai militari di leva ai turisti. Là dove ieri c’era una caserma, domani ci sarà un albergo; là dove una volta l’aria risuonava di batter di tacchi e "signorsì", si sentirà solo il brusio ovattato delle grandi hall. Il ministero della Difesa vuole vendere o affittare una bella fetta del suo patrimonio immobiliare, mille edifici circa, di cui 200 di prestigio. Molte caserme, ma anche vecchi arsenali o fabbriche di armi. L’obiettivo, chiaramente, è quello di fare cassa, di recuperare liquidità da reinvestire, magari per finanziare le missioni militari all’estero.
In tempi di magra, infatti, si vendono i gioielli di famiglia e la Difesa ne ha diversi; perché nascosti fra centinaia di caserme in disuso (le esigenze di un esercito di professionisti sono diverse rispetto a quelle dei tempi della leva) vi sono anche palazzi storici e siti di prestigio. Ci sono per esempio l’arsenale di Venezia e l’isola di Sant’Andrea, l’arsenale di Taranto, l’isola Palmaria a La Spezia, il deposito di Punta Cugno ad Augusta, le caserme Cavalli e il Comprensorio San Gallo a Firenze, la Tagliamento a Bologna, La Marmora e Mardichi a Torino, la Montebello a Milano. Ecco, il ministro Ignazio La Russa intende affittare o magari vendere (non
La fotografia
Il cavaliere gioca il jolly dal servizio di Davide Giacalone
Mettere i soldi sul piatto degli investimenti, avviare le grandi opere infrastrutturali, è cosa certamente migliore che metterli su quello destinato a sussidiare gli insuccessi del mercato produttivo. In tempi di magra, con le banche che mostrano il braccino corto nei confronti degli imprenditori veri, mentre restano al fianco di quelli che stentano a stare in piedi, ma devono loro una montagna di quattrini, i soldi pubblici sono doppiamente preziosi: creano posti di lavoro e, se bene spesi, arricchiscono il Paese di migliorie necessarie. Le decisioni prese dal governo vanno in questa direzione, puntando risorse importanti verso lo sviluppo ed annunciando ulteriori interventi nel settore dell’edilizia. [...]
Campobasso, circolazione in tilt per un’ondata di maltempo (Ansa)
subito, l’attuale legge non lo consente) tale patrimonio. Per metterlo in mostra parteciperà, nei prossimi giorni (dal 10 al 13 marzo), alla fiera immobiliare di Cannes: dove la Difesa organizzerà un suo stand, giusto per "prendere il biglietto da visita dei potenziali acquirenti". E’ sottinteso che sarà molto più difficile piazzare la sperduta caserma in disuso sul confine del Nord Est piuttosto che la prestigiosa sede amministrativa in centro o l’infrastruttura collocata a due passi da una zona turistica, ma il ministro mette in conto anche di cedere usi e proprietà a comuni e regioni in cambio di case per i militari [...]. La sesta colonna di Francesco Zardo
Che bell’idea le grandi opere, in questo momento. Ah, naturalmente poi Berlusconi minimizza i termini della crisi posti in termini drammatici dallo stesso Tremonti il giorno prima: non c ’è da preoccuparsi, quello esagera, vedete? Lo Stato italiano può anche permettersi investimenti straordinari in dei grossolani gioielli da ostentare, tutto merito di Berlusconi I. Dice che creerà 250mila posti di lavoro. Per fare il ponte sullo stretto? L ’alta velocità? Ci servirebbero, in questo Paese, una scuola e una sanità efficienti, semmai. Costano meno delle grandi opere, credetelo, e di posti di lavoro ne creano di più: ma chi se ne importa, meglio il cemento. Del resto, costruttori si diventa ma palazzinari, ahinoi, si nasce.
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Domenica 8 marzo 2009
Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage La Stampa
L’orrore di Guantanamo è un debito dell’Europa chi portava innocenti passava per i nostri aeroporti
E il radical chic scivola sul sacchetto dell’umido
dal commento di Giulietto Chiesa
dall’editoriale di Michele Brambilla
Chi se la sentirebbe di stare con le mani in mano sapendo, con certezza, che una persona è incarcerata ma innocente? Tanto più scomoda sarebbe la sua posizione, si presume, se costui sapesse che è in qualche misura corresponsabile della carcerazione di un innocente. Ebbene noi europei (e noi italiani) siamo esattamente in questa situazione. Barack Obama ha detto di voler chiudere Guantanamo. Ma non gli è così facile. Chiudere non vuol dire semplicemente liberare i prigionieri. Dei 241 che sono ancora in quell’inferno, solo una quarantina sono quelli su cui pendono accuse connesse con il terrorismo. Primo problema: nel momento in cui Obama annulla i tribunali militari speciali, quale corte americana dovrà processarli? Non è chiaro. Né è chiaro che uso potrà essere fatto delle indagini fatte dai giudici militari, spesso usando la tortura. Ora si sa che dei circa 800 di-
Un prigioniero trasportato nella base di Guantanamo
sgraziati finiti dentro Guantanamo circa 360 sono stati venduti agli americani dalla polizia o dai servizi segreti pachistani (dati forniti dal Center for Constitutional Rights di New York). Un metodo come un altro per fare soldi, ma non c’era niente contro di loro. Adesso almeno 62 prigionieri sono stati scagionati da ogni accusa dalle stesse corti militari Usa. Dovrebbero tornare a casa. Ma 50 tra loro sono cittadini di
Paesi «ad alto rischio»: non li si può rimandare in luoghi dove potrebbero essere arrestati, torturati, uccisi. È già accaduto a molti ex detenuti di Guantanamo, espulsi dopo anni di detenzione senza mai essere stati incolpati di qualche crimine e senza neppure essere stati dichiarati «non perseguibili» [...]. C’è in Europa chi dice che chi ha fatto la frittata se la deve mangiare e, visto che sono innocenti, e che non
dall’articolo di Sara Volandri
Il Presidente americano Barack Obama guarda in faccia la crisi che sta dilaniando l’economia americana e che ha provocato una perdita d’occupazione mai così veloce dal lontano 1949. Ma lo fa senza giri di parole o formule rassicuranti. Al susseguirsi di dati e statistiche da brividi che flagellano l’’economia statunitense, Obama risponde con una presa di coscienza della realtà e soprattutto con un linguaggio che copisce per la sua cruda schiettezza: «Sono cifre scioccianti, dei dati atroci». In effetti è difficile non riconoscerelo: 651mila posti di lavoro persi
Obama non si nasconde e parla di disoccupazione nel solo mese di febbraio appena concluso che fanno lievitare il numero dei nuovi disoccupati negli Stati Uniti, dall’inizio della recessione nel dicembre 2007, a 4,4 milioni [...]. Una caduta verticale quella dell’occupazione oltreoceano che trascina con sè tutti i settori del mondo del lavoro: nel manifatturiero persi 168mila posti; nelle imprese
dei servizi, che includono banche, assicurazioni e ristoranti, meno 375mila mentre le società finanziarie hanno tagliato 44mila posizioni dopo le 52mila del mese precedente. Sempre a febbraio le richieste per bancarotta da parte delle imprese sono aumentate del 37% assestandosi oltre le 130mila unità. E il peggio non sembra affatto essere passato,
possono essere rimandati nei Paesi d’origine, devono restare, liberi, negli Stati Uniti. Ma anche noi abbiamo tenuto bordone. E 9 «detenuti senza colpa» - 8 egiziani e un tunisino - hanno chiesto alle organizzazioni per i diritti umani di poter venire ad abitare in Italia, perché vi hanno vissuto, vi hanno parenti e pensano di essere al sicuro (auguri). Sono persone - dice l’avvocato Zachary Katznelson, dell’organizzazione Reprieve, che ne difende 31 - che non rappresentano alcun pericolo. E noi siamo in debito con loro. Almeno morale, perché gli aerei segreti della Cia che li portarono a Guantanamo passarono anche dai nostri aeroporti. Finora solo la Gran Bretagna ne ha accolto qualcuno. Albania e Svizzera si sono dichiarate disponibili. Portogallo e Lituania hanno già deciso in senso positivo. Irlanda, Spagna, Francia, Germania e Lettonia sono orientate a fare la loro parte. Austria, Olanda, Repubblica Ceca sono nettamente ostili. E l’Italia? Per ora tace.
tanto che i principali analisti economici stimano che a fine anno le dichiarazioni di bancarotta, fra privati e aziende, supereranno gli 1,4 milioni, dopo il livello record già raggiunto nel 2008. Barack Obama però non si nasconde e sceglie di parlare con franchezza agli americani: «Questo Paese non ha mai risposto a una crisi facendosi da parte e restando uno spettatore. Abbiamo la responsabilità di agire in modo coraggioso e con grandi idee, e ciò è quanto intendo fare» ha detto il presidente [...]. Per dare seguito alla sua dichiarazione di «non voler accettare un futuro di disoccupazione per questo paese». [...]
Quel fascista di Alemanno questa volta l’ha fatta grossa: ha colpito gli intellettuali (inutile aggiungere «di sinistra»: in Italia gli intellettuali sono sempre «di sinistra», e in particolare quelli di Roma sono «de sinistra») facendo sbattere loro il muso contro uno dei totem del politicamente corretto: la raccolta differenziata dei rifiuti. Un mito dell’ecologismo, dell’ambientalismo, dei nemici dell’effetto serra e del buco nell’ozono. L’intellettuale «de sinistra» - che è poi la riproposizione del sempiterno generone romano, lo stesso che negli anni Trenta si abboffava intorno a Ciano e che negli anni Settanta discettava in salotto di rivoluzione proletaria - abita a Trastevere, ex quartiere popolare, oggi fichissimo. E non ha gradito l’arrivo, a Trastevere, dei sacchi marroncini per la mondezza organica, di quelli blu per la plastica e il vetro, di quelli bianchi per la carta e di quelli grigi per i «non riciclabili». Ditemi voi se dopo aver assolto al proprio dovere civile con una cena in terrazza parlando del rischioregime, uno deve anche separare il caviale avanzato dai vuoti di Krug. L’altro ieri sul Riformista Rina Gagliardi ha lanciato il proprio grido di dolore. «Da quando, nel mio quartiere Trastevere, cuore di Roma - è cominciata la raccolta, appunto, differenziata, la mia vita quotidiana è diventata un piccolo inferno». Intanto per il casino di capire che-cosamettere-dove. E poi per le modalità di consegna del pattume a quei pezzenti degli operatori ecologici: «Ah, gli orari: ciascuno di questi sacchi, a giorni alterni, va portato (“esposto”) sulla strada, davanti al proprio portone, un po’ prima delle sette del matti-
no: e se ti beccano fuori orario, metti alle sette e mezzo, sono multe salate e partacce». «Credetemi», continua la signora: «la mia vita quotidiana sta diventando davvero cupa». E sì che è sempre stata, dice, «un’ambientalista convinta», e come tale sostenitrice della raccolta differenziata. «In teoria, naturalmente», precisa. «Non ho cambiato posizione», aggiunge, ma sempre «in teoria». È la pratica che rompe le balle. Così anche i progressisti si lasciano andare a quel becero vizio reazionario che è il rimpianto dei bei tempi andati: «Mi è tornato alla memoria», scrive Rina Gagliardi, «il porta-a-porta della mia infanzia. Gli spazzini... si facevano le scale ogni mattina, bussavano a tutte le porte, ritiravano un unico sacco di mondezza, scherzavano con l’esercito di casalinghe con le quali, intanto, avevano costruito vere amicizie, consegnavano un nuovo sacco e se ne andavano stanchi, tra una bestemmia toscana e l’altra, ma, chissà, felici. Era tutto straordinariamente più semplice». Siccome in un certo milieu la solidarietà è una variabile indipendente, ieri - sempre sul Riformista - è intervenuto a sostegno Chicco Testa raccontando le proprie disavventure con il tetra pack: «Credo di capire - ha scritto - come si senta Rina Gagliardi di fronte alle orribili complicazioni della raccolta differenziata a Trastevere». È proprio vero che soltanto quando si soffre si comprende la sofferenza del prossimo. «Abito anch’io a Trastevere», ha scritto Testa, «e mi sono sentito un perfetto imbecille di fronte alle istruzioni affisse sul portone del mio stabile». Dopo di che cominciano i distinguo: va bene la raccolta differenziata, però c’è modo e modo. Questo, conclude Testa, «non è di sinistra».
La polizia non ha fondi La trincea meridionale di D’Alema un’auto su tre resta ferma “Senza il Sud non c’è partito di massa”
Una frase manipolata
dal servizio di Alberto Custodero
dall’articolo di Francesco Verderami
dal corsivo di Gian Luigi Gigli
Massimo D’Alema ha spostato la «linea del Piave» centinaia di chilometri più a sud, a delimitare Campania, Puglia, Basilicata e Calabria, regioni governate ancora dal centrosinistra. Se il Cavaliere dovesse sfondare quella linea, il Pd non avrebbe perso una partita. Non ci sarebbe più partita. È vero che le elezioni regionali si terranno l’anno prossimo, ma il voto di giugno —quello europeo e soprattutto quello per le amministrative —farà capire se è possibile organizzare una resistenza all’offensiva di Silvio Berlusconi. Perché se anche il Sud dovesse capitolare, i democratici perderebbero un pezzo determinante del loro insediamento territoriale, «e senza il Sud — teorizza D’Alema — non esiste un partito di massa. Che faremmo a quel punto, il partito dei salotti?». Ecco cosa l’ha spinto a chiedere la detassazione per cinque anni delle imprese che operano nel Mezzogiorno, ecco cosa l’ha indotto al confronto con Giulio Tremonti sul progetto di una nuova Banca del Sud, ecco spiegato il tentativo di aprire un dialogo con l’Mpa di Raffaele Lombardo: «Caro Raffaele — gli ha detto l’altra settimana
Si sa: anche al testo sacro si può far dire ciò che si vuole. Basta togliere un versetto e isolarlo dal suo contesto. L’operazione non è più difficile se la mistificazione riguarda il pensiero di un papa. Oggi persino Paolo VI può tornare utile in funzione polemica: è sufficiente isolare una sua frase, e può venirne fuori persino una reprimenda contro chi si opponeva al fatto che Eluana venisse lasciata morire di fame e di sete [...]. La frase è stata estrapolata da un messaggio di saluto fatto pervenire nel 1970 da Paolo VI [...] alla Federazione internazionale delle associazioni dei medici cattolici [...]. Nel testo [...] si leggeva che «il carattere sacro della vita è ciò che impedisce al medico di uccidere e che lo obbliga nello stesso tempo a dedicarsi con tutte le risorse della sua arte a lottare contro la morte. Questo non significa tuttavia obbligarlo a utilizzare tutte le tecniche di sopravvivenza che gli offre una scienza instancabilmente creatrice [...]. Solo a un lettore distratto le parole di Paolo VI potrebbero suonare dure. E solo chi non è medico [...] potrebbe in buona fede pensare che la «rianimazione vegetativa» sia quella che si pratica per tenere in vita i pazienti in stato vegetativo. [...]
Non ci sono soldi per le forze dell’ordine e le macchine della Polizia sono ferme. Una su tre, con punte di una su due a Torino. Ma ogni città è in difficoltà. A Milano mancano 600 agenti, 257 auto sono ferme perché mancano i fondi per le riparazioni. E le violenze sessuali sono il 50 per cento in più rispetto a Roma. A Parma in questura mancano anche i soldi per le pulizie. A Palermo le auto guaste sono 140, e così quelle sul territorio sono state dimezzate: da 25 a 12, che si riducono a sei nel turno di notte in una città con un milione di abitanti, e la mafia. A Torino, invece, la banca dati interforze funziona in modo sporadico rendendo difficoltosi il rilascio dei passaporti, i permessi di soggiorno e i controlli delle targhe. A Bari il 50 per cento degli automezzi è fermo. L’elenco della sicurezza al collasso in Italia è lungo, e non si ferma qui. A lanciare un nuovo allarme, ieri, è stato il presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, all’indomani dell’ultima violenza sessuale subita da una studentessa di 14 anni. L’attacco alla politica della sicurezza del governo Berlusconi questa volta viene dal Nord. Ed è Penati a sfidare in casa il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che, presentando qualche
giorno fa il dl antistupri, ha indicato proprio Milano - e i suoi City Angels - come modello per regolamentare le ronde. "Chiedo al prefetto tuona il presidente della Provincia - di convocare il comitato sicurezza invitando anche Maroni per parlare di adeguamento organici" [...]. Il controllo dell’ordine pubblico, per Penati, "non è di destra, né di sinistra". "Ma il centrodestra - ricorda Enzo Letizia, del sindacato funzionari di polizia - ha sfruttato il sentimento di insicurezza fra la gente promettendo di stanziare più soldi per le forze dell’ordine. Una volta al governo, però, non s’è fatto scrupolo di tagliare alla voce "ordine e sicurezza pubblica" 254 milioni per il 2009, 270 per il 2010, e 480 per il 2011. Un miliardo nel triennio". Una autorevole conferma a questo drammatico quadro - che contraddice il governo che parla di aumento di fondi - del resto, arriva dagli stessi uffici del Viminale. E’ la Direzione centrale per le risorse umane del dipartimento pubblica sicurezza, questa volta, in una recente circolare, a invitare tutte le questure d’Italia a risparmiare sui costi delle indagini in quanto "la decurtazione degli stanziamenti per il capitolo delle missioni è stato, per il 2009, particolarmente rilevante". [...]
Massimo D’Alema da ragazzo insieme con Fabio Mussi
— sentiamoci ogni tanto. E dopo le Europee, quando ci sarà da votare in Parlamento su questioni che riguardano il Sud, guardiamoci negli occhi». Il meridionalista D’Alema vuole rafforzare le trincee della sua «linea del Piave», tentando di incunearsi nelle contraddizioni di un governo «che sottrae i fondi al Mezzogiorno per darli al Nord». Lui che fu il primo a tentare l’approccio con quel «baluba» di Umberto Bossi, lui che definì la Lega «una costola della sinistra», da tempo si è messo a sconfessare «certe verità rivelate», spiegando che «al Nord ci saranno pure dei problemi ma la questione settentrionale non esiste, è un falso storico. Esiste semmai la questione meridiona-
le». «Numeri alla mano» sottolinea come la spesa pubblica pro capite al Sud sia più bassa rispetto al Nord. E che, certo, al Nord — a fronte di un sistema produttivo avanzato — c’è una pubblica amministrazione poco efficiente, ma al Sud è ancor più inefficiente e dunque le tasse che si pagano sono eccessive rispetto al Settentrione [...]. L’idea federalista non dispiace a D’Alema, è l’impianto della riforma che però non lo convince, perché — a suo avviso — non funziona e rischia di spaccare il Paese. C’è da difendere il Sud, e già prima del cambio della guardia al vertice dei Democratici aveva detto che «il loft è troppo distante dalla trincea» per capire cosa stava accadendo nel Meridione.[...]
6 Primo piano
Domenica 8 marzo 2009
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Domenica 8 marzo 2009
Casini: «Serve un grande piano» Parte il controllo sul credito
La crisi dell’economia
Pd: «Per i precari moratoria di un anno» Cisl e Cgil approvano Riserve di Di Pietro
Da Bruxelles i suggerimenti su come sostenere la disoccupazione
Pensioni, dall’Ue 8 marzo amaro «Alzare l’età delle donne, la spesa è troppo alta» La raccomandazione sarà adottata dall’Ecofin dell’età pensionabile, in particolare per le donne». – REDISTRIBUIRE SPESA SOCIALE. BRUXELLES –Nonostante le riforme fin qui adottate abbiano dato risultati positivi, la Nel documento si nota quindi come tali evenspesa per le pensioni in Italia «resta alta» e tuali interventi «potrebbero permettere di «potrebbero essere considerate misure addi- redistribuire la spesa sociale, così da creare zionali, specialmente un ulteriore aumento spazio per mettere in campo un sistema di dell’età pensionabile, in particolare per le sostegno alla disoccupazione più inclusivo e uniforme», che «assicuri incentivi al lavoro donne». Questa l’opinione dell’Ue, messa nero su appropriati e l’attivazione di politiche efficabianco nella bozza di raccomandazione che, ci», stando attenti a non «compromettere il salvo sorprese, martedì sarà adottata processo di consolidamento di bilancio». Del resto – si afferma nella bozza di opiniodall’Ecofin. Nel documento – di cui l’Ansa è in grado di dare un’anticipazione – si spiega ne dell’Ecofin – in Italia «l'attuale composiinoltre come, in questo momento di grave zione della spesa sociale non incoraggia miglioramenti nel mercato del crisi, attraverso nuovi risparlavoro». L'Ue è preoccupata mi sul fronte previdenziale si dal fatto che la crescita italiapotrebbe anche ampliare il si- L’ALTRA CAMPANA na «potrebbe essere ancora stema di sostegno alla disocpiù bassa del previsto», e per cupazione. questo «le previsioni sull'ocMentre a Roma, dunque, cupazione indicate nel progoverno e maggioranza si ingramma di stabilità per il terrogano su cosa fare per 2009 – si spiega – sembrano adeguarsi alla sentenza della essere abbastanza ottimistiCorte Ue di giustizia che imche, soprattutto per quel che pone portare a 65 anni l’età riguarda le ore lavorate». pensionabile delle donne nel – OK PIANO ANTICRISI E settore pubblico, l’Europa si BANCHE SOLIDE. In geneappresta a sottolineare l'oprale – stando alla bozza di opiportunità di prendere in connione che sarà martedì sul tasiderazione nuove misure, olvolo dei ministri finanziari tre alla necessità da attuare fidell’Ue – l'Ecofin recepisce la no in fondo quelle già prese proposta di raccomandazione dagli anni '90 in poi. avanzata dalla Commissione Anche se Bruxelles – seconUe, dando un sostanziale via do quanto affermano fonti colibera al Programma di stabimunitarie – sembrerebbe dilità italiano per il 2008-2011 e sposta a non mettere troppa Cremaschi riconoscendo come il piano fretta al governo italiano, anticrisi messo a punto dal considerando la volontà mo- «Un’idea ridicola» strata da Roma di volersi ade- ROMA – «Con 11 miliardi di at- governo italiano sia in linea guare alla sentenza dei giudi- tivo dell’Inps, l'Unione europea, col piano europeo di rilancio ci europei del 13 novembre che si è comportata con ridicola dell’economia. Si sottolinea anche come in scorso. impotenza finora di fronte alla Se infatti dal pronuncia- crisi, propone di tagliare le pen- Italia il basso indebitamento del settore privato e la relativa mento della Corte ci sono sioni». quattro mesi di tempo per Lo dice il segretario naziona- solidità del sistema finanziamettersi in regola, il termine le della Fiom-Cgil, Giorgio Cre- rio abbiano finora fatto da non è perentorio. Se e quando maschi, secondo il quale «que- scudo nei confronti di un impatto più severo della crisi. aprire una eventuale proce- sto dimostra che questa Uniodura di infrazione è infatti a ne è oggi o inutile o dannosa, ri- Sul fronte conti pubblici l’Itadiscrezione della Commissio- spetto alla gravità della crisi. Bi- lia viene quindi invitata – così come aveva proposto Bruxelne Ue, con la quale da tempo sogna rispondere 'nò non solo sono già avviati contatti in- a questa proposta ma anche ad les – a «portare avanti con determinazione» il piano di risaformali. una Unione europea che oggi – A RISCHIO SOSTENIBI- rischia di presentarsi solo come namento dei conti. Intanto arrivano buone noLITA' LUNGO TERMINE. La avversaria dei diritti del lavoro». tizie dall'Inps. I conti 2008 repreoccupazione dell’Ue, coDel resto il sindacalista è nomunque, è sempre quella le- to per le sue battaglie, ha legato gistrano un avanzo finanziario pari a 11.275 milioni di eugata all’elevatissimo debito il suo nome ad un’intensa staro (+21,5% rispetto all'anno pubblico italiano, gravato in gione di conflittualità nelle precedente), grazie alla crebuona parte da una spesa pub- aziende della provincia brescita delle entrate contributiblica non ancora totalmente sciana, gestendo, da segretave. Le entrate complessive sosotto controllo. rio della Fiom provinciale un Tutto ciò mette a repenta- periodo non certo facile per il si- no state 267.171 milioni di euro (+5,3%), a fronte di glio la sostenibilità delle fi- stema industriale bresciano. 255.896 nanze pubbliche nel lungo pemilioni di uscite (+4,7%). Ciriodo. In Italia – recita la bozza di opinione del Consiglio Ecofin – «l'impatto fre che riaccendono il confronto governonel lungo termine dell’invecchiamento della parti sociali. "L'Europa ci ha chiesto questa popolazione è più basso della media Ue, con cosa. Adesso vediamo cosa fare. Stiamo diala spesa per le pensioni che mostra un au- logando" rassicura il premier Silvio Berlumento più limitato grazie alle riforme fatte. sconi. Contrari i sindacati. Il leader della Cisl Ma –si aggiunge –la spesa in percentuale del Raffaele Bonanni parla di "raccomandazione penosa", Morena Piccinini (Cgil) di "idea Pil resta ancora tra le più elevate nell’Ue». Tra l’altro – si spiega – «queste proiezioni inaccettabile" mentre la segretaria dell'Ugl, si basano sull'assunto che le riforme adotta- Renata Polverini, invita a valutare l'avanzo te siano pienamente attuate», in particolare dell'Inps prima di decidere. In dettaglio a pela revisione dei coefficienti di trasformazio- sare sui conti dell'istituto di previdenza è stane che deve essere applicata, in coerenza con to l'aumento delle aliquote di lavoratori dipendenti e autonomi (dal +20% di artigiani e quanto stabilito, a partire dal 2010. Per questo – si legge ancora – «misure sup- commercianti al +24% degli iscritti alla geplementari potrebbero essere considerate», stione separata ). Ma anche i nuovi requisiti a partire da «un ulteriore incremento di accesso al pensionamento di anzianità.
di MARIA ELEONORA LESTINGI
di PAOLO VERDURA
ROMA - Arriva un'altra proposta dal segretario del Pd Dario Franceschini per fronteggiare la crisi economica: una moratoria di un anno sui licenziamenti dei precari nella scuola e nella pubblica amministrazione. "Siamo di fronte a un vero e proprio paradosso - ha affermato il leader del Pd, intervenuto ieri mattina a un'assemblea dell'associazione 'A Sinistra' - lo Stato con una mano cerca di occuparsi di chi sta perdendo il posto di lavoro a causa della crisi economica e con l'altra si prepara a non riconfermare 100mila precari". Di questi, ha ricordato il segretario del Pd, 60mila provengono dalla pubblica amministrazione e altri 40mila dalla scuola. Per questa ragione Franceschini ha invitato il governo a "sospendere per un anno gli effetti delle misure previste". Il segretario ha poi definito "drammatica" la battuta con cui il giorno prima il premier aveva bocciato la proposta del Pd. Franceschini ha ricordato che l'assegno "esiste in tutti Paesi europei" e nel considerarlo un incentivo al licenziamento e un'esortazione a ricorrere al lavoro nero, "Berlusconi dà degli imbroglioni a migliaia di piccoli imprenditori e commercianti. Il premier sa - ha domandato il segretario del Pd - che nel 2008 trecentomila persone hanno già perso il posto di lavoro e che ogni settimana migliaia continuano a perderlo e non godono di nessuna protezione?". Poi, lanciando un'altra stoccata al premier, ha concluso: "lui è il signor no di fronte alle difficoltà degli italiani, all'emergenza che ha colpito le imprese; potrebbe dire che è pronto al confronto con l'opposizione e invece si limita a rispondere sempre no". Mentre la proposta della moratoria sui licenziamenti è piaciuta ai leader dei due maggiori sindacati, e cioè a Guglielmo Epifani della Cgil e Raffaele Bonanni della Cisl, il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero ha detto di non condividere l'idea dell'assegno di disoccupazione lanciato dal Pd perché "sarebbe peggiorativo e, come dice giustamente Berlusconi, ci sarebbe il rischio di aprire la strada ai licenziamenti". Secondo il leader dell'Udc Pierferdinando Casini, "c'è invece bisogno di un grande piano per le piccole imprese, rimuovendo gli studi di settore che le stanno vessando, cercando di garantire il credito dalle banche perché non lo stanno erogando. E poi si deve pensare a famiglie ed ammortizzatori sociali. Per fare questo, secondo me, bisogna fare una grande riforma del sistema previdenziale". Da parte sua, il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro ha fornito la sua ricetta: "bisogna dare incentivi e rilanciare davvero le infrastrutture, non infrastrutture che saranno cantierate fra cinque, sei, otto anni, ma che devono essere cantierate fra cinque, sei, otto giorni".
BUSTO ARSIZIO (VARESE) –Al via la vigilanza sul credito alle imprese e ai lavoratori in difficoltà da parte delle banche indipendentemente dal fatto che abbiano sottoscritto o meno i cosiddetti 'Tremonti-bond’, le obbligazioni che consentono il rafforzamento patrimoniale con l'intervento del Tesoro. Lo ha annunciato il ministro dell’economia Giulio Tremonti nel corso di un convegno sulle piccole e medie imprese a Busto Arsizio, al quale ha partecipato anche il ministro per le riforme istituzionali Umberto Bossi che ha sottolineato l'esigenza di un’attività di controllo legata al governo, perchè «se non si danno aiuti alle imprese è inutile aiutare le banche». Proprio mercoledì prossimo, tutti i prefetti d’Italia incontreranno il ministro degli interni Roberto Maroni per discutere la circolare relativa alle modalità con cui le prefetture dovranno sorvegliare sulle erogazioni delle banche. Secondo Tremonti, «la circolare riguarda tutto il credito, non solo le banche che hanno richiesto gli strumenti (Tremonti Bond, ndr)». Il ministro ha poi chiarito che non è volontà del governo «commissariare le banche». Il coinvolgimento delle prefetture risponde invece a criteri di «trasparenza» e il compito dei prefetti sarà quello di attuare una «mediazione civile, come è stato fatto in Francia». Per vigilare sulle effettive erogazioni a favore di aziende coinvolte dalla crisi, Tremonti prevede di creare veri e propri tavoli nelle prefetture aperti a «tutti i soggetti, le associazioni di categoria, le Camere di commercio, i sindacati e, se sarà necessario, anche l’Agenzia delle Entrate». L’obiettivo del governo è «dare evidenza pubblica» alla questione precisando che il controllo sulle banche «non sarà il tavolo della dialettica e del contrasto, ma quello in cui si cercheranno le soluzioni ai problemi, perchè di liti ce ne sono abbastanza in Italia». Quanto all’Agenzia delle Entrate, Tremonti ha spiegato che «se sarà necessario potrà partecipare in quelle situazioni di debiti fiscali delle aziende in difficoltà». Nei momenti difficili, infatti, secondo il ministro, «per le imprese in difficoltà si può intervenire anche con la leva fiscale». Proprio le banche sono state indicate come soggetti rilevanti nell’ambito di questa crisi. Tremonti, citando la Costituzione, ha spiegato che «mai come in questo momento l’articolo 47 è il più importante» perchè «la Repubblica promuove, ma soprattutto disciplina e controlla il credito», che è proprio l' obiettivo della vigilanza decisa dal governo. Una vigilanza sollecitata anche dal ministro per le riforme Umberto Bossi secondo il quale «se non si danno i soldi alle imprese è inutile aiutare le banche». Il ministro delle riforme, rimpiangendo i tempi in cui «il sistema produttivo era sostenuto dalle grandi casse di risparmio», ha concordato con Tremonti sulla necessità di attivare «un sistema di controllo legato al governo».
Ferrero «Sull’assegno ai disoccupati ha ragione il Cavaliere
di UGO CALTAGIRONE
Un momento della marcia per il lavoro organizzata dalla Cgil Piemonte contro la crisi a Torino qualche giorno fa
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IL RAPPORTO
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Censis: «Il Paese non sbanda» di ANDREA LONGO ROMA - La crisi non fa sbandare il Paese. Parola del Censis. Ma sulla gravità e sulla durata della recessione economica il mondo politico è diviso. Berlusconi ieri ha ripetuto il suo "stop ai catastrofisti e ai profeti di sventura", perché per uscire dall'emergenza "serve ottimismo". Toni diversi, dunque, da quelli usati dal premier, che tende a minimizzare la recessione. Anche se - stando al Censis, che ha redatto un "Diario della Crisi" - finora gli italiani hanno reagito bene. Niente panico, nessun comportamento irrazionale. Al massimo hanno rimandato una vacanza o l'acquisto di una macchina nuova. Se non bastassero le parole del presidente della repubblica, che le cose non vadano affatto bene lo hanno già confermato le previsioni degli organismi internazionali e nazionali. Per Bankitalia, e pure per l'Ocse e la Ue, il 2009 sarà "molto peggio del previsto". La Confcommercio ha lanciato l'allarme sul calo dei consumi (-4,6 per cento a gennaio). Per non parlare della cassa integrazione, che secondo l'Inps ha registrato un aumento stratosferico a febbraio. E per la JpMorgan l'Italia è lo Stato più a rischio nell'Eurozona. Le parole del presidente Napolitano sono una rivincita per la Confindustria, accusata dal governo di fare previsioni sul Pil 2009 troppo pessimistiche, di dare una visione troppo drammatica sul futuro del Paese. Insomma, Emma Marcegaglia - pressata dai suoi associati che temono la Depressione nelle fabbriche - non è affatto un "corvo", come l'aveva apostrofata il ministro per lo Sviluppo Claudio Scajola. Che male aveva digerito l'accusa di immobilismo rivolta come leit motiv al governo, colpevole di prendere poche decisioni e poco efficaci. Più ottimista Lorenzo Bini Smaghi, membro del comitato esecutivo della Banca centrale europa,
secondo il quale "il 2009 sarà ancora negativo, ma meno di quanto lo sia già stato". Le previsioni fatte dalla Bce - ha aggiunto parlando ad un convegno dei giovani di Confindustria triveneti - dicono che "la ripresa ci sarà dal primo trimestre del 2010 prossimo". Tornando al rapporto Censis, la risposta degli italiani, secondo il Censis, è «niente panico e nessuna reazione irrazionale», anche se si corre il rischio di arrivare ad una «assenza di reazioni in assoluto». Secondo l’istituto di ricerca, questo pragmatismo nasce dall’elevato tasso di risparmio della società italiana, che copre le spalle a chi in questo momento si trova senza lavoro o con stipendi ridotti. Anche i consumi non mostrano scostamenti significativi. «La grande distribuzione – si legge nel rapporto – ha registrato uno spostamento del 10% dei consumatori da prodotti di marca a prodotti generici nel settore dei saponi, mentre nel settore degli shampoo, evidentemente più legato a un concetto di benessere personale, tale spostamento è stato solo del 4%. Secondo il Censis, «si risparmia sui fattori accessori, si diffonde una certa oculatezza nelle spese, ma l’impressione è che alla qualità della vita non si voglia rinunciare». Solo il 16% degli italiani, infatti, se fosse costretto a tagliare le spese non indispensabili, ridurrebbe le cure per il corpo, preferendo procrastinare l’acquisto dell’autovettura (33,8%) o di prodotti elettronici (25,5%). Ma sono i viaggi (48,2%) e i pasti fuori casa (35%) le principali voci in riduzione nelle previsioni di spesa dei consumatori. In questa fase, prosegue il Censis, siamo all’interno di “una crisi che tocca individualmente e individualmente viene affrontata». Per ora «i disagi restano distanti, e anche per questo non si assiste a nessuna mobilitazione collettiva, le reazioni semmai sono individuali». Il rischio è però che «si determini una situazione di compressione».
Bce: «Ripresa a partire dal 2010» Berlusconi: «Basta profeti di rovina»
LO DICE CONFARTIGIANATO Cresce il debito fra i giovani imprenditori FIRENZE – Sale al 25,1% la percentuale di giovani imprenditori che, tra il primo e il secondo semestre 2008, ha visto aumentare l’indebitamento; il 9,4% dichiara di averlo diminuito e solo una azienda su cinque non si è indebitata. Inoltre, tra inizio dicembre 2008 e metà gennaio 2009, è passata dal 26,2% al 30,9% la quota di giovani imprenditori che ha registrato un peggioramento nei rapporti con le banche. È quanto emerge dal 3/o Osservatorio Confartigianato sull'imprenditoria giovanile artigiana presentato all’Assemblea nazionale dei Giovani Imprenditori di Confartigianato sul tema 'Sfidare la crisi’, da cui emerge anche che il 69,5% degli imprenditori teme ripercussioni dovute alla crisi e il 63,8% ritiene che la maggiore conseguenza sarà un ulteriore peggioramento della liquidità. L'indagine poi evidenzia che nei prossimi 6 mesi il 7,6% degli imprenditori pensa di richiedere nuovi finanziamenti a istituti di credito, contro il 'no’ di quasi due terzi. Oggi oltre il 50% dei giovani alla guida di piccole imprese ha linee di credito attive e nel 48,6% dei casi sono mutui. Tra dicembre 2008 e metà gennaio, è cresciuta dal 20% al 41,3% la quota di imprenditori che denuncia un incremento delle garanzie richieste dalle banche. È passata dal 23,8% al 30,7% la quota che lamenta spread e costi bancari elevati. Il 20% denuncia la richiesta delle banche di rientro anticipato del credito utilizzato, il 12,3% lungaggini burocratiche. L’Osservatorio, infine, evidenzia che nel 2008 il 35,9% delle aziende ha operato investimenti per lo sviluppo dell’azienda; il 39,7% con risorse proprie.
Tremonti-Bossi asse sulle banche «Soldi solo a chi aiuta le imprese»
Mercoledì vertice al ministero dell’Interno con i prefetti
E la Cgia di Mestre denuncia: «Gli istituti di credito italiani i più cari e meno efficienti d’Europa»
Napolitano: «La situazione si aggrava» ROMA – La crisi finanziaria ed economica attuale «dà segni piuttosto di ulteriore aggravamento che non di allentamento». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso del suo intervento al Quirinale per la celebrazione della 'Giornata internazionale della donna’. Una manifestazione che vede premiate molte donne che si sono affermate nel campo dell’economia, della fisica, della cultura e del sociale. Mentre un nuovo allarme sulla situazione economica arriva dalla Cgia di Mestre, secondo cui le banche italiane sono le più care e le meno efficienti d’Europa. E a pagarne le conseguenze sono gli italiani ed in particolare gli imprenditori. A denunciarlo è l’Ufficio studi dell‘a Cgia di Mestre’assiciazione degli artigiani,
Un’impresa impiega 19 giorni per un prestito in Germania 2 Giorgio Napolitano
che ha elaborato una serie di dati forniti sia dalla Banca Mondiale sia dalla Banca Centrale Europea. La nota positiva è che i nostri istituti di credito sono quelli meno coinvolti dalla crisi finanziaria globale. Il primo indicatore preso in esame è l’efficienza degli istituti di credito nei principali Paesi Ue. Ebbene, sottolinea la Cgia, «in Italia le percentuali minime di spese di commissione e accessorie a carico delle piccole e medie imprese sul prestito richiesto sono le più elevate dei 5 paesi presi in esame». Infatti, se in Italia il costo mediamente è pari al 4,8% del prestito richiesto, nel Regno Unito è dell’1,5%, in Francia e Spagna dell’1% e in Germania, solo, dello 0,5%. Se, invece, si prende come parametro di riferimento i giorni necessari per la valutazione della pratica e l’attivazione del prestito alle Pmi, l’Italia è sempre fanalino di coda tra i big dell’Ue. Infatti, se nel nostro Paese sono necessari
mediamente 19 giorni, nel Regno Unito ne servono 5, in Francia e Spagna 4 e in Germania solo 2. «E' vero – commenta Giuseppe Bortolussi direttore dell’Ufficio studi – che il dato è riferito a 2 anni fa. Ma è altrettanto vero che in questi ultimi anni le cose non sono cambiate in meglio. Anzi. Le operazioni di fusione avvenute in Italia tra le grandi banche hanno peggiorato la situazione». E una ulteriore conferma emerge in maniera molto nitida quando si prende in esame l’andamento dei tassi di interesse attivati dagli istituti di credito dei principali Paesi europei dell’area euro alle imprese per prestiti a breve e a medio lungo termine. Secondo la Cgia «se ad agosto 2008, in riferimento ai prestiti inferiori ad 1 anno, lo spread rispetto alla media europea era di 0,43 punti (in Italia si praticava un tasso medio del 6,71% contro una media europea del 6,28) a dicembre è aumentato sino a toccare lo 0,62».
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La protesta
Domenica 8 marzo 2009
Migliaia di agricoltori partecipano alla manifestazione organizzata dalla Cia in Basilicata
Trattori del Sud a Scanzano Il presidente Politi: «Così rilanciamo la questione agricola nel Mezzogiorno» La presenza di Antezza L’impegno dell’assessore Viti
Decine di sindaci lucani presenti al comizio
di PIERANTONIO LUTRELLI SCANZANO Jonico nuovamente al centro di una grande protesta. Questa volta è diventata il cuore della protesta agricola del Sud Italia. La cittadina jonica è tornata nuovamente a rivestire il ruolo di “battagliera” dopo i fatti del novembre 2003, ancora trattori in strada. La manifestazione è stata organizzata dalla Cia (Confederazione italiana agricoltori) di Basilicata ed ha avuto carattere interregionale con l’adesione delle Cia di Campania, Calabria, Puglia e Molise e con la partecipazione del presidente nazionale della Cia Giuseppe Politi. Obiettivo dell’iniziativa, quello di rimettere al centro dell’agenda politica regionale l’agricoltura del Metapontino, in particolare quella dell'intera regione in generale con tutte le sue problematiche, alla vigilia dell’avvio del Psr 20072013 e di rilanciare la “questione agricola” nell’intero comprensorio del Mezzogiorno. Così sono stati migliaia gli agricoltori che sono giunti in Basilicata ieri mattina da tutte le regioni del sud. La crisi è ormai insostenibile e gli animi si riscaldano. I problemi sono enormi, non c’è solo la vicenda delle quote latte, ma un disagio profondo che investe tutte le imprese agricole del Mezzogiorno. Così alle 10,30 è partito un corteo, ben “scortato” dalle forze dell’ordine. C’erano molti sindaci del comprensorio, molti assessori all'agricoltura. Molti
Qui sopra alcuni agricoltori in corteo a Scanzano Jonico Qui sotto il presidente di Cia Politi durante il corteo, prima del comizio al quale hanno assistito migliaia di agricoltori e una delegazione di sindaci lucani A destra i gonfaloni dei Comuni
gonfaloni in segno di solidarietà alla vertenza del settore primario. Un breve tratto a piedi e poi il comizio del presidente Politi. «Gli agricoltori ha esordito - sono schiacciati e soffocati dai costi di gestione
e produzione sempre al rialzo e da redditi sempre più esigui. Siamo davanti ad una emergenza continua, figlia di disfunzioni strutturali che non trovano la necessaria attenzione da parte di chi dovrebbe
fare scelte serie in materia. Non si trovano mai risorse ha continuato l’esponente di categoria - per un settore che è vitale per il nostro Paese e che interessa una parte fondamentale del tessuto socio eco-
Al centro la delegazione di sindaci e assessori all’agricoltura A sinistra Maria Antezza, a destra l’assessore regionale all’agricoltura Vincenzo Viti
nomico dell'Italia, anche e principalmente al Sud. Un settore che è simbolo del “made in Italy” nel mondo e che avrebbe bisogno di innescare un'accelerazione importante. Invece, il fondo per le calami-
tà naturali, per esempio - ha spiegato Politi - sta diventando una barzelletta, una specie di grande gioco di prestigio: appare e scompare senza mai sostanziarsi. Sul decreto quote latte vigiliamo su come verrà modificato e se diverrà per noi accettabile, comunque non deve diventare lo schermo che copre gli altri enormi problemi dell’agricoltura italiana ad oggi irrisolti. Non ci spaventa - ha concluso - proseguire con manifestazioni in tutto il Paese, per ottenere l’attenzione e rispetto che il settore chiede legittimamente. Questo atteggiamento tendenziale e l’indifferenza, rischiano di tagliare, in breve tempo, circa 50 mila aziende della possibilità di stare sul mercato. Molte di queste proprio operanti al sud Italia. Non staremo con le mani in mano ad assistere a questo dramma». Alla manifestazione ha preso parte anche la senatrice del Partito Democratico, Maria Antezza, componente della Commissione agricoltura a Palazzo Madama. Presente anche l’assessore all’Agricoltura della Regione Basilicata, Vincenzo Viti, insieme al direttore generale del Dipartimento, Piero Quinto. «Siamo qui ha detto al Quotidiano l’esponente della giunta De Filippo per testimoniare la solidarietà agli agricoltori. L’impegno da parte nostra è quello di sbloccare tutte le criticità che sono presenti in un settore strategico nella vita meridionale e nazionale».
Primo piano 9
Domenica 8 marzo 2009
Tilt e disagi in città e in tutto l’hinterland potentino Il segretario Pepe: «Colpa delle scelte dell’Anas»
Maltempo
Neve, fioccano le polemiche Ritardi eccessivi nei soccorsi DOPO il disastro provocato nel Potentino dall’abbondante nevicata di venerdì scorso, ieri la situazione è tornata lentamente alla normalità. In mattinata è stato riaperto al traffico, in entrambe le direzioni, il raccordo autostradale Potenza-Sicignano degli Alburni, nel tratto compreso tra Tito (Potenza) e Buccino (Salerno), che era stato chiuso, venerdì sera, a causa della neve. Ne ha dato annuncio l’Anas di Basilicata con una nota. Cessate le precipitazioni nevose ora, però, è tempesta di polemiche. La verità è che gli interventi, nel capoluogo come nel Potentino, sono stati assolutamente insufficienti. E’ evidente che qualcosa non ha funzionato nella macchina dei soccorsi. Ci si è mossi in notevole ritardo, e sono molte le segnalazioni degli automobilisti che per ore, tra innumerevoli disagi, sono rimasti bloccati. Come sono rimasti bloccati anche i mezzi di soccorso. Ore di panico, insomma, in cui non sono mancate le situazione di estrema emergenza. E ieri a denunciare la gravissima situazione verificatasi sulle strade della nostra regione, in particolare nel capoluogo e nel suo hinterland, ci ha pensato il segretario regionale della Cgil, Antonio Pepe, che ha parlato di una «scarsa e inefficiente organizzazione a opera delle istituzioni direttamente preposte a sovrintendere a eventi metereologici di tale natura». «I responsabili dei servizi di sgombero neve - continua la nota di Pepe - dovrebbero vergognarsi, per avere lasciato un’intera comunità nell’impasse più totale, pur conoscendo da vari giorni le informazioni relative all’allerta maltempo. Eppure il nostro è un territorio che è collocato in pieno Appennino e quindi è facilmente soggetto ad eventi metereologici di tale portata». Il fatto più eclatante per il segretario della Cgil è quanto accaduto sul raccordo autostradale SicignanoPotenza, dove sono state lasciate per ore e ore, senza informazioni e senza adeguata assistenza, moltissimi cittadini, lavoratori e studenti pendolari e autotrasportatori. La Cgil chiede che i responsabili dei servizi paghino direttamente le conseguenze delle loro azioni. «Tuttavia - è la denuncia di Pepe - quanto è accaduto è l’effetto diretto di una scelta scellerata dei vertici Anas. Come è possibile che la ditta, cui è stato affidato l’appalto per i servizi di sgombero neve, non ha una sede operativa nella nostra regione (per la precisione è ubicata a qualche centinaio di chilometri dal nostro territorio). Chiediamo alla protezione civile e al Prefetto della città di Potenza se sono a conoscenza di questa assurda maniera di organizzare i servizi da parte dell’Anas». «Per quanto tempo ancora - conclude Pepe - i cittadini e le imprese della Basilicata dovranno continuare a subire questa inaccettabile condizione?».
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LE TAPPE DELLA GIORNATA DI CAOS SUL RACCORDO AUTOSTRADALE
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Per ore in coda sulla Sicignano-Potenza Autobus e camion fermi. Gli interventi delle forze dell’ordine fino alla riapertura dell’arteria VIETRI DI POTENZA - Pullman e camion fermi, polizia, carabinieri e vigili del fuoco in azione, strade chiuse. Era da anni che, causa neve, non si viveva una situazione di caos simile. E purtroppo in questo caso, l’eccezio-
nale ondata di neve ha creato tanti, tantissimi problemi. I problemi di maggiore rilievo si sono registrati nel territorio di Vietri di Potenza, all’altezza del raccordo autostradale Sicignano-Potenza (chiuso venerdì pomeriggio e riaperto ieri verso le 13) e sul percorso alternativo vietrese della strada statale 94 (anche quest’ultima chiusa in un tratto di qualche chilometro e riaperta ieri alle 13, a causa di un tir bloccato in una curva, oltre una ventina i centimetri di neve nei terreni e ai bordi della strada). Una situazione del genere non si vedeva ormai da anni. Ecco le tappe di una vicenda che ha portato tantissimo nervosismo e problemi agli automobilisti che dovevano percorrere il raccordo Sicignano-Potenza. Dopo la nevicata nella mattinata di venerdì, sul raccordo autostradale si sono cominciati a raccogliere i primi centimetri di neve, fino ad ora di pranzo quando la neve, sempre più intensa, ha cominciato a creare i primi fastidiosi problemi al traffico. Lo stesso traffico resta in tilt da Tito a Picerno (poco prima del viadotto e dei semafori). Qui in molti raccontano di essere stati fermi per ore, fuori e dentro le auto, dalle 13 fino alle 18. Cinque ore di caos. Ma non finisce qui. Qualcuno riesce ad oltrepassare il semaforo. Altri ancora più sfortunati vengono fatti passare per le vie di emergenza poste tra le due carreggiate, per il ritorno a Tito e l’imbocco sulla Tito-Brienza, per raggiungere il raccordo a Buccino e proseguire per Salerno, in un tragitto lunghissimo. In questo momento viene ufficializzata la chiusura del raccordo autostradale Sicignano-Potenza, nel tratto compreso tra Tito e Buccino. Tanti chilometri di chiusura dell’autostrada che hanno portato al raddoppio dei chilometri da fare per gli automobilisti. Così il traffico in direzione Salerno viene fatto passare anche per la strada statale 94, da Picerno a Vietri di Potenza, per passare nel centro abitato di Vietri e raggiungere Buccino. Ma ecco che alle 20.30 di venerdì sera, durante un momen-
Sotto, il camion sbandato a Vietri (in alto a sinistra Alexandre, il camionista). Sopra, un bus sulla stessa strada. E poi, immagini della ss 94 e del Raccordo
to di traffico molto intenso, un camion che percorre la Statale 94 a Vietri di Potenza, nei pressi della zona Pip, si blocca in una curva, tra fango e neve. Non ne riesce più a venire fuori. Alcuni cercano di soccorrerlo con trattori e quant’altro. Ma il camion è troppo pesante (una trentina di tonnellate) e resta lì. Così i carabinieri di Vietri di Potenza e agenti della Polizia locale sono costretti a chiudere anche questo tratto della Statale 94 vietrese. Le auto sono deviate su un’altra strada a pochi passi dalla statale. E’ lo stesso percorso, ma la strada è ancor più stretta e pericolosa. Il camion è rimasto bloccato da venerdì sera fino
all’ora di pranzo di ieri, quando i Vigili del fuoco hanno prima tentato di risollevarlo con un mezzo di servizio, ma senza successo. E’ stata così chiamata la gru degli stessi Vigili del fuoco, che è riuscita a salvare il camion e a liberare la strada, dove era rimasto fermo anche un pullman. Il raccordo autostradale, totalmente transennato agli svincoli di Vietri di Potenza sino a Buccino, è stato riaperto ieri verso l’una, così come il tratto della Statale 94 vietrese. A tutto ciò, si è aggiunto l’ulteriore disagio della chiusura del raccordo da Sicignano a Polla, in territorio campano, a causa di una frana. Claudio Buono
Odissea di 15 ore sulla statale 94 Alexandre non lascia il suo Tir
Tito, il 118 non interviene per il maltempo La Protezione civile salva una dializzata
VIETRI - Alexandre, l’autotrasportatore greco che è rimasto bloccato col camion nei pressi di Vietri sulla Statale 94, ha passato 15 ore fermo lì, sulla strada. Non ha voluto lasciare “solo” il suo camion. Da 33 anni lavora sulla tratta Grecia-Italia, trasporta alimentari, passate di pomodoro. Ieri mattina ha voluto ringraziare tutti per la disponibilità: «I carabinieri di Vietri, la polizia locale e tutti quelli che mi hanno aiutato in qualsiasi maniera, mi hanno fatto mangiare e fare colazione in un hotel qui vicino. Li ringrazio, davvero - dice Alexandre, col suo italiano quasi perfetto - a Buccino la polizia stradale mi ha detto che passando per questa strada non ci sarebbero stati problemi e che tutto sarebbe filato liscio, ma una volta arrivato qui tutto si è bloccato. Il camion è finito nel fango e si è piagato su se stesso, senza più ripartire. I soccorsi volevano portarmi a dormire in un posto sicuro, in hotel, li ho ringraziati, ma ho voluto dormire nel camion, non volevo lasciarlo solo». Ha un lieto fine, poco dopo l’ora di pranzo di ieri, la brutta avventura di questo autotrasportatore greco che ha potuto finalmente raggiungere Brindisi alla volta della Grecia, destinazione Patrasso. cl.bu.
TITO - E’ primo pomeriggio quando alla Protezione civile di Tito arriva la segnalazione di una situazione di estrema emergenza. Una signora di circa 55 anni ha bisogno di essere trasportata al San Carlo di Potenza, per essere sottoposta a dialisi. Ma la Basentana è già in tilt, il tratto di strada interessato dalle precipitazioni più abbondanti è stato chiuso. E quando la signora chiama il 118 per chiedere un intervento d’urgenza per il trasporto al nosocomio potentino le rispondono che è impossibile: nella città di Potenza la circolazione è nel caos. Diverse macchine si sono messe di traverso e impediscono la circolazione anche ai mezzi di soccorso. Inutile inoltrarsi sulla Potenza -Tito, le viene detto. Sono i carabinieri a passare la segnalazione alla squadra della Protezione civile di Tito. E alla fine gli uomini di “Aquile Lucane” ce l’hanno fatta: hanno prelevato la donna dalla sua abitazione nel centro storico di Tito e l’hanno trasportata all’ospedale San Carlo, a bordo di un Defender, percorrendo la strada statale “Tito-Potenza”. Dei veri e propri angeli, insomma, che hanno salvato la donna, evitato che accadesse il peggio. E per tutta la giornata di venerdì la squadra della Protezione civile è stata impegnata a Tito Scalo, nei pressi dello svincolo di Picerno, per dare una mano agli automobilisti bloccati dalla neve.
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Domenica 8 marzo 2009
IL FALLIMENTO DELLA POLITICA
VAL D’AGRI LAVORO CHE NON C’E’
di SAVERIO D’AMELIO
MIMMO MASTRANGELO LA NOTIZIA del trasferimento dello stabilimento Natuzzi da Iesce in Puglia è l'ultima conferma della grave crisi che, da quindici anni, sta investendo la Basilicata, particolarmente Matera e provincia. Una crisi che viene da lontano, la cui causa prossima è riscontrabile nella incapacità del management regionale di affrontare la realtà, con volontà e determinazione. In questi ultimi dieci anni, in particolare, parecchi sono stati gli annunci, della Regione e dei politici che la rappresentano, di ipotesi sul rilancio industriale della Valbasento, ora con il progetto Treviso, ora con il progetto Emiliano, nonché del sostegno ai salottifici di Matera. E mentre gli annunci, quasi sempre in prossimità di elezioni, accendevano speranze e procacciavano voti ai partiti di sinistra, passate le elezioni, si scopriva la inconsistenza dei progetti annunciati, se non, addirittura, la loro inesistenza e si vanificavano gli aiuti promessi al Distretto del salotto materano. Così, mentre aumentava il numero delle aziende in crisi e cresceva il numero dei lavoratori in cassa integrazione o in mobilità, si vanificava la defaticante attesa dei giovani, costretti alla disoccupazione o alla emigrazione, con gravi effetti sulla popolazione lucana. Lo spopolamento, infatti, dei paesi del Sud causava l'impoverimento dei rapporti interpersonali e andava così perduto quel patrimonio di storia, di tradizione, di cultura, vanto del popolo meridionale. Perciò, grandi sono le responsabilità di questa pseudo classe dirigente regionale che, ormai, occupa il potere da quindici anni, senza interruzione di sorta. Sono gravi le responsabilità, per avere impoverito la Basilicata; per non aver saputo sostenere l'agricoltura, anche quella delle aree più favorite, come l'area metapontina e le aree delle valli; per non avere valorizzato il nostro ricco patrimonio paesaggistico, urbanistico e artistico; per non aver saputo utilizzare al meglio la scoperta del petrolio, promuovendo occupazione, attraverso nuovi insediamenti industriali e arricchendo il bilancio regionale con le royltis da utilizzare al miglioramento dei pubblici servizi e al sostegno delle famiglie. Una regione che, da dieci anni, si fa pagare le royltis “a forfait”, è una Regione che sperpera la ricchezza dei lucani e, forse, mira solo all'arricchimento di pochi furbi. Se, poi, esaminiamo lo stato dei servizi in Basilicata, vediamo come siano insufficienti. Per convincersene, basterebbe che Presidente e Assessori regionali salissero sui treni: li vedrebbero sporchi, spesso con servizi igienici inagibili, con riscaldamento inesistente. Giorni fa, salivo su un treno Intercity plus i cui vetri erano tanto luridi, da impedire la visione del paesaggio. So e apprezzo l'impegno dell'Assessore ai trasporti, Lo Guercio; ma so anche che Trenitalia stava per sopprimere l'unico Eurostar che serve la Basilicata, il Roma-Potenza-Taranto, perché la Regione non corrisponde a Trenitalia quanto stabilito in convenzione. L'inefficienza della Regione, dunque, ormai non sfugge ai lucani, sempre più disorientati da tanta incapacità, oltre che dalle ricorrenti notizie su inchieste giudiziarie che investono strutture e politici. Quanto sono lontani i tempi di Verrastro, di Azzarà, di Michetti, di Boccia! Quanto forte è la delusione anche in chi sperava in una nuova classe di sinistra e si trovi, invece, a registrare l'indegno intreccio di potere che soffoca iniziative e la stessa libertà dei lucani, mentre rampanti dell'ultima ora, senza ideali, s'impancano, non accorgendosi del deserto che cresce intorno a loro.
TERESA MATTEI GRANDE ESEMPIO di ROCCHINO NARDO* LE CELEBRAZIONI dell'otto marzo sempre più rischiano di essere foriere di retorica. I buoni propositi, le frasi scontate, ed ultimamente cene e balli che stanno addirittura sostituendo convegni e manifestazioni. Per questo credo valga la pena ricordare ad esempio una donna come Teresa Mattei, ai giovani forse addirittura sconosciuta. Nata nel 1921, oggi 88enne, nel 1938 pur non essendo ebrea si ribellò alle lezioni di un professore sulla difesa della razza, viste le nuove leggi razziali. “Chiedo di uscire perché queste cose vergognose non le voglio sentire”. Fu così radiata dalla scuola e successivamente diede la maturità studiando con l'amico di famiglia Pietro Calamandrei. Col grado di comandante di compagnia si distingue fra i garibaldini del F.d.G. nella Resistenza. Era comunista come il fratello Gianfranco, suicida in una cella a Roma nel 1944 per non cedere alle torture. Fu dirigente dell'unione donne italiane, e inventrice dell'uso della mimosa quale simbolo dell'8 marzo. A Teresa si ispirò il regista Rossellini per il film Paisà. Nel 1946 viene eletta all'Assemblea Costituente nelle file del PCI, la Deputata più giovane dell'Assemblea. Oppostasi al togliattismo non si ricandidò nel 1948 e in seguito uscì dal partito. Proseguì con il suo impegno per le donne ed i minori per tutta la sua vita. Ecco un esempio da proporre alle nuove generazioni in un momento in cui cadute le ideologie novecentesche che avevano illuso generazioni intere, sembrano venuti meno anche i valori più genuini e semplici ma sempre attuali come, fra gli altri, la parità tra i generi. *Pd di Sasso di Castalda
PERDITA DI MEMORIA IN UN OGGI IGNARO di ANGELO LUCANO LAROTONDA dalla prima palazzo. Non per il sovrappeso dei libri. Non per frana. Non per terremoto. E neppure per terrorismo. E' caduto perché reciso alle radici dalla metropolitana. Non è una battuta sentimentale. Nel sottosuolo dell'Archivio si sta costruendo, infatti, una linea della metropolitana. Il terreno ha ceduto e si è aperta una voragine di dodici metri in cui è stato ingoiato l'edificio. Tutto si è svolto in tre minuti. Un disastro! Il quale ha una duplice valenza: una fisica, l'altra simbolica. Sul piano fisico: il palazzo dell'Archivio era stato costruito nel 1971. Conteneva 65mila documenti il più antico dei quali risaliva all'anno 922; 104mila carte geografiche, 50mila manifesti, 500mila foto che testimoniavano i principali avvenimenti storici della città, 780 scritti inediti lasciati da importanti scrittori di Colonia tra cui Heinrich Boell, premio Nobel 1972. Trenta chilometri di scaffali pieni di documenti storici ora sepolti sotto un cumulo di macerie e rovinati dall'acqua dei tubi rotti. Era la "memoria" della città. Era il più grande archivio storico comunale d'Europa. E fa un po' pena l'assessore alla cultura di Colonia per aver affermato che “il crollo potrebbe ( ! ) aver danneggiato documenti che sono la testimonianza di 1.000 anni di storia” e che ha quantificato la “perdita in un valore di 400 milioni di euro”. Ha taciuto sulle cause del disastro. E' proprio un uomo politico! Il piano simbolico: alla notizia mi è venuto subito in mente il meraviglioso testo di Borges “La Biblioteca di Babele” la cui lettura è di una esaltante bellezza, tale da far provare una straordinaria felicità per quel suo “dare totale” il significato del tempo “illimitato” e “periodico” che soltanto una biblioteca riesce a trasmettere. Se Socrate vide nel libro un “sostegno della memoria”, Aristotele insegnò ai faraoni d'Egitto un sistema bibliotecario come deposito del sapere. E tale è da secoli la biblioteca. (si veda in proposito il bel libro di Rossi, La memoria del sapere). Una società ha bisogno della propria memoria, lo sappiamo tutti. Essa, assieme alla propria cultura, definisce, in modo determinante, l'identità di “quella” società. Tutto si evolve, d'accordo, ma tutto è un prodotto di tale processo in cui il passato è (deve essere) rielaborato, selezionato, riordinato, reintrerpretato e nelle sue parti funzionali salvato per farlo confluire in una nuova fisionomia culturale e quindi sociale. Senza memoria non si costruisce niente. Senza cultura dinamica non si va da nessuna parte. In conclusione: la scomparsa di una biblioteca è sempre un evento doloroso per la comunità umana. Il fatto penoso: ho riferito dell'accaduto drammatico agli studenti del mio corso universitario. Nessuna reazione. Parlavo poi loro di alcuni aspetti dell'evoluzione culturale dell'uomo
enumerando e spiegando gli “agenti” che hanno concorso, e concorrono, a tale evoluzione. Uno di questi è l'arte figurativa. Mi viene spontaneo chiedere ai presenti (ne sono circa 200) quanti di loro hanno visitato la bella mostra “L'enigma del vero”. Hanno alzato la mano 9 studentesse. Quanti di loro hanno visitato la mostra dedicata a Di Chirico, pittore venosino? Hanno alzato la mano 12, di cui due maschi. Quanti di loro hanno visitato la mostra sui pittori russi, una delle più belle allestite a Potenza. Hanno alzato la mano 4 studentesse. Chiedo: “Nel 2008 chi di voi ha letto un libro, uno qualsiasi, diverso da un testo universitario? Magari anche sulla spiaggia…” (aggiungo scherzando). Hanno alzato la mano in 5, di cui tre donne e due uomini. Commento amaramente: “Capisco perché Potenza è all'ultimo posto nella graduatoria nazionale per la lettura dei libri!” Nessuna reazione in aula. Ha senso allora sparare a zero contro il sindaco Santarsiero (a me non simpatico per altre iniziative, ma questo è un altro discorso) perché allestisce mostre, una più interessante dell'altra? Egli non fa che offrire uno di quegli “agenti” indispensabili alla crescita culturale dei suoi cittadini, anche giovani, soprattutto giovani, che li ignorano bellamente. Qualche volta egli nelle sue scelte fa confusione tra “oves et boves”? E chi è perfetto? Lo sono soltanto i denigratori per partito preso, no? L'evoluzione è andata avanti anche a prova d'errori. Si reclamano strade migliori. Giusto. Esse concorrono alla bell'immagine della città. E servono anche per portare a spasso l'ignoranza! Occorre più verde in città? Giusto. Può servire anche per respirare a pieni polmoni l'aria di mediocrità. Dove sono i giovani a teatro? Dove sono ad ascoltare musica, che non sia in e di discoteca? Dove sono alle conferenze? Dove sono alle meritorie iniziative del Museo Archeologico? Stanno soltanto allo stadio di calcio? Non si può affermare che, in percentuale, l'offerta culturale manchi a Potenza. Ma loro, loro dove stanno rintanati? Il fatto sorprendente: fino al 3 marzo su “Potenza Wikipedia” si leggevano cose terribili ma veritiere sul degrado e sul disagio della città. La nota di quel sito concludeva con la frase ”i potentini sono tra le persone più rozze d'Italia”. Non c'era da rallegrarsene, anche perché Wikipedia è letta in tutto il mondo. Stavo per dirlo proprio a Santarsiero perché intervenisse per far attutire l'immagine complessivamente negativa che si dava della città. Ne ho parlato anche con altri (studenti compresi). Qualcuno è stato più veloce di me e cosi il 4 scorso ho letto su tale sito nuove note, edulcorate (meglio dire, purgate), in cui la città appare in una quotidianità serena e perfetta. Senza particolari problemi. E per i lavori in corso appare quasi come una felice città futura. Gli eccessi fanno sempre male! www.angelolucano.blogspot.com
IN VAL D'Agri la questione lavoro è preoccupante. Al di là di quelli che sono i dati numerici della disoccupazione, si vive nell'area uno stato di malessere anche laddove il lavoro c'é. Un malcontento presente, soprattutto, nelle poche fabbriche in produzione e che stenta a venire fuori a causa, innanzitutto, della paura degli operai di perdere il lavoro. La politica, che dovrebbe essere vigile e sensibile su queste problematiche, purtroppo rimanere distante e in silenzio, lasciando che il disagio si consumi inesorabile sulla pelle degli operai e delle loro famiglie. Ma esiste al contempo una questione lavoro tutta interna all'Eni e al Centro Olii di Viggiano che la politica, le Amministrazioni locali e i Consigli Comunali non possono continuare ad ignorare, in quanto c'è di mezzo la loro credibilità ma, sopratutto la dignità dei lavoratori che non possono più assistere imponenti alla lesioni dei propri diritti e sicurezze. Il prossimo anno sono quasi tutte in scadenza le gare di appalto delle imprese che attualmente, per conto dell'Eni, gestiscono lavori e servizi collaterali alle attività estrattive, il rischio che si corre riguarda fatti già tristemente accaduti con la precedente sottoscrizione d'appalto, cioè che i lavoratori nell'eventualità che passino alle dipendenze di un'altra impresa possono subire vessazioni sulle spettanze e, in alcuni casi, il licenziamento. Bene ha fatto la Cgil ad avanzare qualche settimana fa l' adozione di un contratto di sito per tutti i lavoratori delle imprese in subappalto dell'Eni, una proposta ineccepibile che, però potrebbe avere una più agevole fattibilità se ora fosse sostenuta anche dagli amministratori e dai consiglieri comunali delle comunità dell'area Pov. Il contratto di sito una volta sottoscritto dovrebbe per il futuro garantire il posto di lavoro a tutte le maestranze e ai lavoratori oggi impiegati anche se ci dovesse essere un cambio di imprese nella gestione delle attività. Condizione questa a cui si dovrebbe aggiungere anche una clausola sociale firmata dall'Eni e dalla Regione Basilicata affinché tutte le tutele acquisite e le norme sulla sicurezza per legge vengano garantite in un sito produttivo su cui da oltre un decennio vengono ricamate a iosa promesse e belle speranze ma i fatti puntualmente vanno prendendo tutt'altro corso.
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Domenica 8 marzo 2009
L’8 MARZO SI FESTEGGI TUTTO L’ANNO di RITA CAPRARO* SIAMO ancora qui a dover parlare della situazione delle donne che continua a non essere “rosea” quote o non quote. Ultimamente, le cronache ci urlano addosso la violenza bestiale di cui sono oggetto, giovani e non giovani, avvenenti o meno. Che c'entra ,quelli sono clandestini, i romeni, gli extracomunitari…Facciamo le ronde…Rafforziamo la polizia ..Militarizziamo il paese. Eppure sappiamo tutti che la violenza sulle donne non è solo una devianza dei singoli, o un problema di ordine pubblico, non conosce etnie, classi sociali, colore politico, e soprattutto quando le statistiche ci dicono che la stragrande maggioranza delle violenze avviene nel nucleo familiare, ad opera di padri, mariti, compagni, fidanzati, amici, rafforziamo la consapevolezza che per dare una svolta bisogna agire sulla struttura gerarchica della società, sui rapporti di potere e dipendenza all'interno della famiglia ma soprattutto cambiare la visione maschile del mondo, in cui siamo profondamente immersi. Nell'immaginario maschile, spesso la donna è ancora un” bene” d'uso e consumo. Guardiamo la pubblicità, per esempio. Quella televisiva, sui cartelloni stradali, sui giornali: essere “allagati” da giovani e belle donne sempre molto discinte e comunque sempre sessualmente provocanti, è forse un messaggio commerciale ideato dalle donne? Si obietterà ma le donne si prestano liberamente a queste attività, anzi lottano proprio per conquistarsi questi ruoli. Verissimo. Ma pur essendo d'accordissimo che ciascuno è libero di fare ciò che desidera e gli piace, forse è il caso di soffermarci sul fatto che il “mercato” richiede quasi esclusivamente solo questo e lo paga profumatamente. Vogliamo parlare del mondo del lavoro? A tutt'oggi esiste la discriminazione per il rischio maternità ,sappiamo benissimo che ancora fanno firmare lettere di auto-licenziamento con la data in bianco, da essere utilizzate nel caso la lavoratrice restasse incinta. Ricordiamo solo che a parità di funzioni e capacità, la donna è pagata il 30% in meno degli uomini. Perché? Per rispondere forse ad una esigenza delle donne ? Eppure è emerso che le imprese guidate da donne sono meno soggette al fallimento. E del diritto della donna ad una maternità libera e responsabile? E ancora del doppio impegno lavoro casa-famiglia per cui sarebbero auspicabili maggiori risorse per asili nido e per l'assistenza domiciliare alle persone anziane ed ai disabili la cui cura pesa soprattutto sulle spalle delle donne. Ed innanzitutto non dimentichiamo la situazione della donna laddove culture religiose, culture tribali e conflitti etnici la pongono in una condizione di misera sottomissione e di oggetto senza alcun valore umano. Un appello alla società ad infondere una cultura diversa nei confronti delle donne. Uno alle nostre istituzioni non girare sull'argomento ma affrontarlo in termini reali. Ed un appello alle donne, non facciamoci usare così. Contrastiamo quotidianamente questa prepotente strumentalizzazione del nostro corpo e cominciamo tutte a dire: non voglio mimose, ma rispetto! Non uno, ma 365 giorni 8 marzo, ed ancora. *direzione provinciale Pd Matera
RIFLETTERE AL DI NON E’ TEMPO DI MIMOSE LA’ DEL GENERE DIFENDIAMO I DIRITTI di MARIA PINTO* AUGURI a tutte le donne, protagoniste nel sociale ma cuore e motore della famiglia per un otto marzo non consumistico ed intriso di riflessione a partire dalla cronaca recente che fornisce una “squallida“ escalation di violenze contro le donne ed i minori. Attimi che segnano irrimediabilmente ed inesorabilmente la vita futura di chi n'è vittima e dei propri cari. Sembravano ricordi di film americani quei quartieri di periferia dove la vita era costantemente a rischio e, purtroppo, oggi li vediamo tali e quali nelle periferie di alcune città italiane. E’ verissimo, come ha scritto la giornalista Natalia Aspesi, che è come se oggi il corpo della donna fosse in pericolo. Spesso si addita l'immigrazione come fattore di rischio, ma gli stupri sono uno stemma del disonore inciso sull’intera storia del genere maschile. L’agguato al corpo e all'anima della donna, poichè di questo si tratta, fa parte della storia dell’umanità e ne è un capitolo osceno. D'altro canto, le statistiche confermano la crescita della soggettività delle donne affermatesi sia nella vita sociale che culturale. Eppure, le donne italiane vedono diminuire le garanzie relative alla loro identità di donna completa fatta da diritti universali e relazioni affettive nonchè amicali, culturali, di impegno sociale e politico. Un invito a riflettere sul principio di “parità” e di “mainstreaming di genere”, usato per significare che le pari opportunità tra uomini e donne non sono un problema a sé, ma fanno parte in modo integrante della democrazia e dell'equità sociale, e che le politiche possono non avere gli stessi risultati per donne e uomini. L’immagine della donna che emerge dalle ricerche, la vede sempre più protagonista nel privato e nel sociale, sempre più colta, dinamica e capace di cogliere le sfide della modernità e di farsene portatrice nella società. Ma anche la più esposta ad usi ed abusi con diritti negati. Ogni anno, sono più di mezzo milione le donne che muoiono per cause associate alla gravidanza e al parto e circa 4 milioni i decessi di neo-
di ROSANGELA MANCUSO nati entro 28 giorni dalla nascita. Altri milioni di donne sono colpite da disabilità, malattie, infezioni e lesioni. Sebbene esistano soluzioni efficaci in termini di costi in grado di apportare rapidi miglioramenti, per attuarli e per conseguire entro il 2015 gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio relativi alla salute materna e infantile, sono necessarie misure urgenti così come documentato dal rapporto UNICEF su “La Condizione dell'infanzia nel mondo 2009” che esamina le tendenze e i livelli di salute materno infantile nelle principali regioni del mondo, usando i tassi di mortalità come indicatori principali. Inoltre vi si analizzano le cause alla base della mortalità e morbilità materna e infantile,delineando un sistema per accelerare i processi. Il Niger è il paese con il più alto rischio di mortalità materna al mondo, 1 nigeriana su 7 lo corre mentre nel mondo industrializzato lo stesso rischio corrisponde a 1 donna su 8000. La ricerca indica che l'80% delle morti materne sarebbero prevenibili se le donne avessero accesso ai servizi essenziali di maternità e assistenza sanitaria di base soprattutto per l'Africa e l'Asia che presentano le sfide più grandi per la sopravvivenza, contando il 95% delle morti materne ed il 90% di quelle infantili. In queste realtà, i matrimoni e le gravidanze precoci, l'HIV e l'AIDS, la violenza sessuale e altri abusi legati al genere aumentano anche il rischio di abbandono scolastico che stabilisce il circolo vizioso della discriminazione di genere, la povertà e gli alti tassi di mortalità materna e infantile. L'istruzione delle bambine è uno dei mezzi più potenti per evitare la trappola della povertà e creare un ambiente di sostegno per la salute materna e neonatale favorendo azioni da applicare su vasta scala per salvare e migliorare le vite, prevenendo tragedie umanitarie evitabili, favorendo la promozione delle personalità “rosa” dovunque e divulgando la cultura delle pari opportunità. *assessore ai Lavori pubblici e Ricostruzione del Comune di Rionero in Vulture
Pubblichiamo di seguito un testo, scritto lo scorso anno - due mesi prima della sua morte - dalla segretaria di Unità Popolare, Rosangela Mancuso. A mandarlo sono Antonella Magnanimo, Laura Mariottini, Giuseppina Langone, Luisa Fiscella e Nelida Rosa, che così vogliono ricordare “la loro amata segretaria”. ORMAI non passa giorno senza che le donne subiscano attacchi gravissimi ai diritti acquisiti nel corso di decenni di lotte. Da Giuliano Ferrara e la sua richiesta di "grande moratoria" sull'aborto, ai sempre più frequenti appelli del papa a "salvaguardare la vita prima della nascita" fino alla richiesta di alcuni medici di rianimare i feti abortiti. Stiamo assistendo ad un'ondata reazionaria e clericale, inimmaginabile fino a qualche anno fa, che è contro le donne ma che colpisce la stessa civiltà democratica. Altri due anni di permanenza della sinistra al governo (con ministri della Sinistra Arcobaleno) non sono serviti nemmeno a porre argine a questa situazione inaccettabile. Al di là dei tentativi clericali di metterlo in discussione, il diritto di aborto, riconosciuto dalla Legge 194, è spesso un diritto solo sulla carta perché l'assurda obiezione di coscienza di moltissimi medici rende praticamente impossibile abortire in tante strutture pubbliche. Tutto questo mentre si aggrava lo smantellamento dei servizi pubblici, si tagliano i finanziamenti alla sanità pubblica, decisi dalle Finanziarie di entrambi gli schieramenti di centrodestra e centrosinistra che in materia di libertà hanno portato avanti le medesime politiche ossequiose ai dettami del Vaticano, hanno aggravato una realtà che era fatta già di insufficienti servizi per le donne. Recentemente la Ministra dalemiana Turco è giunta ad imporre alle donne neo-comunitarie, senza un contratto di lavoro, il pagamento di ben 810 euro per l'interruzione della gravidanza. Sono sempre le donne lavoratrici, precarie ed immigrate quelle ad essere maggiormente discriminate. E' ora di dire basta! Basta con gli “8 marzo” istituzionalizzati e fatti di mimose, convegni sulle “Pari opportunità” e iniziative costruite per nascondere la realtà di un sistema che continua ad essere pesantemente discriminatorio nei confronti delle donne. Occorre prendere coscienza del fatto che nessun governo si è veramente preso cura della salute e dei diritti delle donne e che non sono serviti neanche gli ultimi due anni di partecipazione della sinistra al governo per introdurre la RU486, un farmaco che permette l'interruzione di gravidanza senza necessità di ricorrere all'intervento chirurgico. Addirittura la sua sperimentazione è stata vietata in molte regioni (comprese quelle di centrosinistra) e solo ora la sua introduzione in Italia s'impone per il fatto che a fine febbraio sono scaduti i termini della procedura di autorizzazione. La difesa della Legge 194 sull'aborto e la
sua piena applicazione anche con l'uso della pillola RU486 vanno rivendicate da tutte le donne e in particolare dalle giovani e dalle donne immigrate, insieme al diritto ad una procreazione e ad una sessualità libere e responsabili come il potenziamento dei consultori pubblici, l'educazione sessuale diffusa nelle scuole, l'offerta gratuita di anticoncezionali compresa la pillola del giorno dopo in un sistema sanitario pubblico e non a carattere aziendalistico, sotto il controllo di comitati di utenti e lavoratrici. Il precariato e la disoccupazione sono condizioni diffuse soprattutto tra le donne giovani e tra le molte espulse dal mondo del lavoro. Il lavoro nero poi è la regola tra le donne immigrate, i salari sono più bassi di quelli degli uomini a parità di mansioni e si è costrette al lavoro domestico e di cura perché si privatizzano sanità e servizi. Le donne lavoratrici, le studentesse, le casalinghe dell'occidente “progredito” e della falsa emancipazione devono unirsi contro il doppio sfruttamento del sistema di produzione sociale e del privato. Va quindi rivendicato il pieno impiego contro flessibilità e precarizzazione, il diritto a salari uguali per uguali mansioni, il controllo delle lavoratrici sui tempi e sugli orari di lavoro, l'istruzione di massa e pubblica senza discriminazioni di classe. Vanno rivendicati i servizi pubblici sotto il controllo delle donne e degli operatori, come asili nido, lavanderie e mense sociali, centri per anziani e disabili, consultori e ambulatori per liberarsi dal doppio lavoro e liberare il tempo di vita. Non potremo avanzare in queste battaglie se non saranno inserite nel vivo delle lotte di tutta la classe dei lavoratori e su questo si registra un grave ritardo del sindacato confederale che non va al di là delle enunciazioni di principio e della propaganda. La liberazione della donna, dalla doppia oppressione di genere e di classe, potrà avvenire soltanto con il superamento di questo sistema sociale con un'economia pianificata che è l'unica in grado di garantire la soddisfazione dei bisogni sociali a partire da quello delle donne, perché il libero mercato produce solo emarginazione e le privatizzazioni hanno miseramente fallito. Per questo le donne devono riprendere a battersi e da subito rivendicare: La difesa e il miglioramento della Legge 194, garantendone l'applicazione in tutti gli ospedali attraverso l'abolizione dell'obiezione di coscienza e l'introduzione delle migliori tecniche per la salvaguardia della salute delle donne (pillola abortiva); Accesso gratuito e senza prescrizione medica alla "pillola del giorno dopo", senza l'obiezione di coscienza dei farmacisti; L'esclusione delle associazioni antiabortiste dai consultori e dai reparti di ginecologia; Il potenziamento dei servizi pubblici a supporto delle donne, abolendo ogni finanziamento ai servizi del privato sociale; La sostituzione a scuola dell' ora di religione con un'ora di educazione alla sessualità, alla contraccezione ed alla salute. Difendiamo le donne dal Vaticano e dal capitalismo!
L’ORGOGLIO DI ESSERE DONNA di VITINA IANNIELLI e ANGELA PINA DE CRISTOFARO* ANCORA un otto marzo come momento di riflessione, di affermazione identitaria, di lotta per l'emancipazione, oggi più che mai, visto la crisi senza precedenti che sta attraversando il nostro paese. Si sa che le donne sono le più esposte alla crisi, che porta con sé pericoli materiali, come i tanti posti di lavoro persi, e pericoli immateriali ma pericolosi, quale l'arretramento culturale. La violenza sulle donne, ad esempio, da tabù a questione prettamente privata è diventata questione collettiva, diventando purtroppo un tema di grande attualità ed è per questo che le donne di CGIL, CISL, UIL hanno dedicato l'otto marzo di quest'anno al tema della violenza sulle donne. In Italia una donna su tre, circa 7 milioni, dichiara di aver subito violenza: sono 110 le vittime della violenza nei primi 9 mesi del 2008. C'è un grande problema di sicurezza nelle città, che riguarda le periferie isolate e buie, la mancanza di trasporti pubblici, la mancanza di strumenti per contrastare e preve-
nire la violenza, in strada, sul lavoro, nella famiglia. Proprio quest'ultimo è il luogo privilegiato della violenza maschile contro le donne. L'approvazione alla Camera, della legge, che a fine gennaio ha istituito il reato di atti persecutori e di molestie insistenti, è un importante passo avanti. Resta però aperto il capitolo del contrasto e della prevenzione alla violenza, per il quale le risposte sono insufficiente o sbagliate. Certo è che il clima culturale non aiuta. C'è una forte sottovalutazione della gravità del problema. C'è un clima di svilimento della dignità femminile. Gli stessi mezzi di comunicazione di massa non aiutano, mostrando il corpo delle donne come merce di consumo. Che dire poi delle dichiarazioni del presidente del Consiglio sull'ineliminabilità dello stupro, sono parole inaccettabili ed offensive per le vittime e lesive per la dignità di tutte. Servono campagne informative e di sensibilizzazione, corsi nelle scuole per educare al rispetto delle diversità di genere e del corpo femminile.
La crisi nel nostro paese si sta caratterizzando per la mancanza di politiche di tutela del lavoro e dell'occupazione. Cresce la paura e l'individualismo quale moltiplicatore di segni regressivi già sotto i nostri occhi. Vediamo, ad esempio, gli immigrati come stupratori ed usurpatori dei nostri posti di lavoro. Nella logica della paura c'è chi teorizzerà: lavoro agli uomini, le donne a casa. Questo disegno è già evidente con precisione nel Libro verde sul welfare redatto dal Governo dove, nel nome di una maggiore responsabilità delle famiglie, si identifica la donna, come principale attore di risposta al bisogno sociale. Il rischio è ancora maggiore nel Mezzogiorno d'Italia, dove il gap di genere è maggiormente accentua-
to. Nella nostra regione la perdita di un posto di lavoro non significherà la ricerca di una nuova occupazione, ma sarà disoccupazione che si aggiungerà a quella preesistente. La preoccupazione più grande è rivolta alle giovani lavoratrici laureate e diplomate, che alla beffa del contratto precario vedranno aggiunto il danno della mancanza di ammortizzatori sociali. In questo clima e necessario che le donne si mobilitino e partecipino alla grande manifestazione promossa dalla CGIL il 4 Aprile a Roma, per rivendicare il diritto ad essere parte fondante non solo del sistema famiglia ma anche del tessuto economico sociale del paese, senza rinunciare alla loro individualità. *segreteria provinciale della Cgil
12 Economia
Italia / Mondo
Domenica 8 marzo 2009
Berlusconi conferma: «Effetti straordinari». Regioni divise
Aumento del 60% rispetto al 2007
Meno burocrazia per le case Venerdì il Piano in Cdm
Inps, anno positivo Crescono le pensioni e gli aiuti agli invalidi
di STEFANIA DE FRANCESCO ROMA – Meno vincoli burocratici per ampliare, abbattere e ricostruire case, senza abusi, per smuovere l'economia. Il piano straordinario per l’edilizia, annunciato ieri dal premier Silvio Berlusconi, sarà varato venerdì prossimo dal consiglio dei ministri, ha confermato oggi il Cavaliere assicurando che «avrà effetti straordinari». Il piano – a cui stanno lavorando alcuni ministri – servirà a «dare a chi ha una casa e nel frattempo ha ampliato la famiglia la possibilità di aggiungere una stanza, due stanze o dei bagni con servizi annessi alla villa esistente» ha spiegato il presidente del Consiglio ai cronisti durante una passeggiata per il centro Roma. Saranno le singole Regioni, ha aggiunto Berlusconi, «che dovranno valutarlo: serve per smuovere l’economia e, in particolare, l’edilizia da sempre ferma e impastoiata da mille burocratismi». Il premier esclude rischi di abusi edilizi «perché tutto quello che si farà è in aderenza e in continuazione di case esistenti, quindi nelle zone che sono previste dal piano regolatore e con una vidimazione sotto responsabilità dei progettisti». Regione apripista dell’iniziativa è il Veneto, la cui giunta discuterà martedì prossimo un progetto di legge che prevede la possibilità per i proprietari di ampliare sino al 20% la cubatura dell’immobile o di ricostruire, ingrandendole e dotandole di criteri di ecosostenibilità, le abitazioni realizzate prima del 1989. Previsto il rigoroso rispetto dei vincoli ambientali e paesaggistici e agevolazioni fiscali. Le critiche dall’opposizione parlano di deregulation e di condono mascherato o preventivo mentre l’iniziativa è positiva per il presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini perchè «il fardello di burocrazia che ogni cittadino sopporta è asfissiante». Il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, accoglie con favore l’iniziativa ma afferma che sarebbe meglio rilanciare l’affitto. Alle ac-
cuse di “cementificazione selvaggia”, il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli ha replicato che l’ipotesi di «aumentare i volumi serve per dare la possibilità, anche alle giovani coppie di avere una casa» o «almeno una stanza in ambito familiare». Alle critiche delle Regioni targate Pd, il ministro ha risposto che è possibile trovare punti di incontro. «È una necessità di tutto il Paese». Il piano, secondo il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, «può essere una buona idea» a condizione che ci sia «una cabina di regia con tutti i livelli di governo e le parti sociali per accelerare i tempi» e «può funzionare se le opere saranno affidate a commissari che, chiavi in mano, devono consegnare il prodotto», rispondendo «personalmente». Il leader dell’Udc Pierferdinando Casini osserva che c'è bisogno di fare qualcosa immediatamente, cioè piccole opere cantierabili dai comuni. Dal Pd, il sena-
tore Roberto Della Seta afferma parla di «totale deregulation edilizia» anziché trovare risorse per avviare subito un programma straordinario di manutenzione del patrimonio edilizio e delle infrastrutture. Di «assalto» al paesaggio e al territorio parlano Giovanna Melandri (Pd) e l’ex capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli. E Legambiente richiama il film «Mani sulla città di Francesco Rosi» ricordando che «in barba a qualsiasi norma, piano o regolamento edilizio, negli anni '60 in Italia, speculatori senza scrupoli hanno potuto ampliare, demolire, ricostruire edifici brutti e insicuri». Polemiche che il portavoce di Fi Daniele Capezzone giudica “sconclusionate» e spiega che «c'è un progetto che, nel rispetto dell’ambiente, può semplificare le procedure burocratiche, aiutare a ristrutturare il patrimonio immobiliare esistente, e contribuire al rilancio dell’economia».
IL 2008 è stato un anno positivo per l'Inps sotto il profilo finanziario: grazie soprattutto all’ aumento delle aliquote contributive, nell’anno è stato registrato un avanzo finanziario di 11,2 miliardi, in crescita del 21,5% rispetto al 2007. È quanto si legge nel Rapporto annuale dell’Inps che sarà presentato il prossimo 18 marzo, secondo il quale la gestione economica ha presentato un risultato positivo di 11.068 milioni di euro, con una crescita del 60% rispetto ai 6.918 milioni di euro del 2007. Il rapporto evidenzia un aumento degli iscritti dell’Istituto (+38% in sette anni) e un miglioramento del rapporto con il numero delle pensioni erogate (adesso sono 133 ogni 100 iscritti escluse però le gestioni interventi dello Stato), ma anche un boom di assegni di invalidità civile. Questi trattamenti sono infatti cresciuti di 150.000 unità, portando gli invalidi civili a superare quota 2,5 milioni (+6,4%) e la spesa oltre i 12 miliardi (+11%). Su questa categoria (invalidi civili, ciechi e sordomuti) l’Istituto ha già avviato un pacchetto di verifiche sia sotto il profilo sanitario che reddituale, che riguarderà 200.000 persone. Berlusconi a passeggio ieri per Roma ha parlato del Piano casa
BORSA
CONSULENZA FISCALE
a cura di MASSIMO PRUDENTE
a cura di PASQUALINO PONTESI Dottore commercialista
“Panic selling” a Piazza Affari LA settimana si è conclusa nel peggiore dei modi a Piazza Affari, dove l'indice S&P/Mib ha registrato una pessima performance, la peggiore non solo in riferimento ai mercati europei, ma anche a quelli americani. Il nostro listino è stato tartassato dalle vendite per via del forte peso dei finanziari al suo interno, colpiti da pesanti ribassi. A rendere ancora più mesto un clima già di per sé molto pesante, hanno contribuito le voci circolate circa un prodotto strutturato che sarebbe stato lanciato da Jp Morgan, che pone l'Italia tra i Paesi più a rischio di un default, nell'ambito di quelli considerati. Nel pomeriggio, però, è arrivata una smentita dalla stessa JP Morgan che ha chiesto alla Consob di indagare sui rumors circolati circa la stabilità del sistema finanziario italiano. La banca d'affari ha, infatti, riferito di non aver pubblicato alcun report sul debito nel quale si facesse riferimento ad un potenziale rischio di insolvenza per l'Italia. Inoltre Jp Morgan non sta vendendo un prodotto strutturato che implichi o indichi una visione negativa sul credito della Repubblica Italiana. Una precisazione che, però, sembra essere arrivata troppo tardi, visto che ormai il sentiment negativo era stato già amplificato anche da queste indiscrezioni sulla minaccia default per il nostro Paese. E' calato, così, il sipario, su una delle peggiori settimane vissute negli ultimi tempi da Piazza Affari che è rimasta stretta nella morsa dei ribassisti, subendo un ulteriore affondo. In linea con quanto già accaduto nei giorni scorsi, il nostro mercato ha mostrato una minore forza relativa rispetto non solo agli indici americani ma anche a quelli europei.
Mentre questi ultimi sono riusciti a contenere le perdite nell'ordine di circa un punto percentuale, la situazione è andata decisamente peggiore a Piazza Affari. L'indice S&P/Mib, infatti, dopo aver tentato di recuperare posizioni, ha terminato gli scambi sui minimi, scivolando al di sotto dei 13.000 punti a quota 12.895 punti, con un affondo del 4,64%. Considerando questa perdita, il nostro indice si è allontanato di oltre 2mila punti dai valori di venerdì scorso, retrocedendo di quasi 16 punti percentuali. Siamo in presenza di un vero e proprio panic selling che, a Piazza Affari, viene alimentato senza dubbio dalla forte presenza delle banche, principali bersaglio dei ribassisti. A pesare nell'insieme sul nostro indice sono alcuni temi specifici, ad esempio il Banco Popolare, fortemente penalizzato dalla vicenda relativa alla controllata Banca Italease. Soffrono e non poco anche Unicredit e Intesa Sanpaolo, per i quali il mercato teme, soprattutto, per la loro esposizione nell'est Europa, dove la situazione appare sempre più difficile. A ciò si deve aggiungere che in questa fase di mercato non sembrano più esserci regole precise, né di analisi tecnica né di analisi fondamentale. Gli indici sono in preda ad una forte emotività e spesso i loro movimenti sono dettati più da motivazioni di carattere psicologico che da altro. A volte una semplice dichiarazione di un esponente del mondo economico e finanziario è sufficiente a condizionare l'andamento del mercato, generando spesso repentini cambi di rotta anche nel corso della stessa seduta. Eventuali acquisti sono consigliabili solo con l'ottica di lungo periodo (3-5 anni).
Scadenza in vista per il saldo Iva ENTRO il prossimo 16 marzo i possessori di partita Iva, per i quali la dichiarazione annuale relativa al 2008 chiude con un saldo Iva a debito, devono effettuare il versamento dell'imposta. Solo i contribuenti che presentano la dichiarazione Iva, inserita nel modello Unico 2009, possono rinviare il pagamento scegliendo una delle seguenti opzioni: versare il saldo Iva in unica soluzione con la maggiorazione dello 0,40% per ogni mese o frazione di mese entro il prossimo 16 giugno o con un ulteriore 0,40% entro il 16 luglio 2009; rateizzare dal 16 marzo con la maggiorazione dello 0,50% mensile dell'importo di ogni rata successiva alla prima; rateizzare dalla data di pagamento delle somme dovute in base a Unico 2009, maggiorando prima l'importo da versare con lo 0,40% per ogni mese o frazione successivo al 16 marzo e poi aumentando dello 0,50% mensile l'importo di ogni rata successiva alla prima. Gli obbligati Non possono, invece, rinviare il pagamento coloro che sono tenuti a presentare la dichiarazione Iva in forma autonoma, separatamente dall'Unico 2009, con la possibilità tuttavia di
suddividere il versamento del saldo Iva in un numero di rate che va da due fino ad un massimo di nove maggiorando dello 0,50% mensile l'importo di ogni rata successiva alla prima. I soggetti che devono presentare la dichiarazione Iva separatamente dal modello Unico 2009 sono le società di capitali e gli enti soggetti a Ires, le società di persone o altri soggetti diversi dalle persone fisiche con periodo d'imposta chiuso prima del 31 dicembre 2008, i soggetti risultanti da operazioni straordinarie o da altre trasformazioni tenuti a inserire nella propria dichiarazione annuale il modulo relativo alle operazioni dei soggetti fusi, incorporati e trasformati, le società controllanti e controllate con liquidazione dell'Iva di gruppo anche per periodi inferiori ad un anno, i rappresentanti fiscali per le dichiarazioni da questi presentate per conto dei soggetti non residenti, i curatori fallimentari e i commissari liquidatori per le dichiarazioni presentate per conto dei soggetti sottoposti a procedure concorsuali, i soggetti risultanti da operazioni straordinarie o da altre trasformazioni sostanziali soggettive, avvenute tra il primo gen-
naio 2009 e la data di presentazione del modello Iva 2009, tenuti a presentare tale dichiarazione per conto dei soggetti estinti a seguito di tali operazioni, altri contribuenti non tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi e dell'Irap. Il ravvedimento La sanzione per chi non paga il saldo Iva è del 30% dell'importo non versato. Tuttavia, i contribuenti che pagano in ritardo il saldo Iva per il 2008 e che non intendano utilizzare la rateizzazione dell'imposta, possono avvalersi del ravvedimento operoso. E' possibile infatti rimediare con il ravvedimento breve entro trenta giorni, quindi entro il 15 aprile 2009, salvo versamento entro la scadenza per il saldo delle imposte sui redditi per i soggetti che presentano la dichiarazione Iva 2009 nell'Unico 2009, pagando oltre al dovuto, la sanzione del 2,5% dell'importo non versato e gli interessi del 3% calcolati su base giornaliera. La sanzione è del 3%, oltre interessi, in caso di ravvedimento lungo, con il versamento da effettuare entro il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all'anno in cui è stata commessa la violazione e quindi entro il 30 settembre 2009.
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Domenica 8 marzo 2009
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Le donne con la pistola da una parte e l’amore per il loro uomo dall’altra. Per chi dovesse cercare informazioni sulle brigantesse che nell’800 animarono le lotte popolari del Mezzogiorno, varrà sapere che recentemente la loro storia è stata raccontata nel corso della presentazione del libro “Brigantesse - donne guerrigliere contro la conquista del sud (1860-1870)” di Valentino Romano che l’associazione Presenza Lucana di Taranto ha promosso nell’ambito della sezione “Storie del sud”. Erano, quelle occupate dall’esercito del re Vittorio Emanuele , terre che vivevano la fame e la povertà senza che nulla oltre la disperazione intervenisse ad armare le folle. Tra loro, le donne svolsero il compito che, per la prima volta nella società del Mezzogiorno e del XIX secolo non era più soltanto quello di sfamare gli uomini e partorire i bambini. Scriveva V. Romano - spiega il presidente di Presenza lucana, Michele Santoro - “La donna dei briganti è colei che ha dovuto o voluto seguire il proprio uomo (spesso marito, talor amante, poche volte figlio) che si è dato alla macchia. La donna del brigante è anche colei che è stata rapita e sedotta dal bandito, ridotta in stato di schiavitù e costretta, contro il suo volere a seguirlo”. Il loro ruolo significativo non fu mai sufficientemente riconosciuto dalla storia ufficiale. santoro ricorda ancora. «E’ triste la citazione, tratta dal film di Pasquale Squitieri “Li chiamarono briganti” di Filomena Pennacchio, amante di Crocco che afferma con amarezza “Non si ricorderà nessuno di noi”. Non manca, infine, l’autocritica dello storico Berardino D’Angella che, riguardo a queste donne ignorate, fa autocritica: «Questo popolo senza nome, ingiustamente dimenticato da Molfese, Pedio, Racioppi, De Rosa, Cestaro, Coniglio, da me stesso ed altri, con il testo di Romano, finalmente ha un nome». A.cier.
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Gastronomia L’otto marzo in cucina
quando lo chef
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UN SEGRETO NEL PIATTO MISTERO
di FEDERICO VALICENTI
Mistero è il piatto di Viviana Varese, chef del ristorante Alice di Milano L'idea della cuoca milanese è di tradurre la complessità dello spirito e della materia femminile. Così, la schiuma di lemon gras diventa il mistero, il velo che nasconde la profondità. I fiori sono i colori e le sfumature di tutte le donne. E sotto questa nuvola leggera la gustosa carnosità della cappesanta e l'uovo si pone come simbolo della fecondità femminile.
è DONNA di FEDERICO VALICENTI
L'8 marzo è il 67° giorno del Calendario Gregoriano, il 68° negli anni bisestili. Mancano 298 giorni alla fine dell'anno. E' la giornata dedicata alle donne. Nata con fini nobili ma consumata , a parer mio, nel consumismo più becero e qualunquista! Comunque resta una giornata da dedicare all'altra metà del cielo. Quale miglior tributo a questa giornata di dedicarla al ruolo delle donne in cucina, delle chef stellate! Chef, parola che rimane tale anche quando lo chef è una donna. Chef in francese vuole dire capo e non cuoco, che infatti si traduce con cuisiner, capo di una cucina in questo caso. Naturalmente lo chef di un ristorante è anche un cuoco, se è anche il proprietario del ristorante il suo ruolo si raddoppia perché deve impostare la brigata, pensare ai menu, controllare, dare l'ultimo tocco, fare il giro in sala, curare i particolari e formare, nel suo modo di intendere la cucina, un aiuto cuoco di spessore. Nadia Olivero docente di psicologia dei consumi all'Università di MilanoBicocca, nel suo manuale di Psicologia dei Consumi indirizza alcune riflessioni sul ruolo dello chef maschio che deve presentarsi al proprio pubblicocliente, come una sintesi di conoscenza, creatività, organizzazione e marketing, come un esperto che usa oltre le mani anche l'intelletto, crea e produce. Mentre, sempre secondo gli studi di Nadia Olivero, per lo chef donna la situazione si presenta diversa per cultura e tradizione. Il ristorante dove lo chef è femmina viene associato ad una cucina con valori tradizionali e famigliari, che offre piatti sani e curati, quindi il compito viene assolto perfettamente, ottenendo un'influenza positiva. La sua storia culturale, il percorso di vita di donna-madre è segnato più dalla gestazione, dalla nutrizione, dall'identità storica della famiglia, dove ricopre tutto il suo ruolo di chef femminile. La donna che cucina spesso esprime amore, devozione e cura. Le attese nei suoi confronti non sono di tipo intellettivo e non contemplano particolari competenze sulla presentazione, conoscenza , mediaticità della cucina. Anzi nel ristorante dove lo chef è donna e la cucina del ristorante si presenta con creatività, innovazione e sperimentazione, spesso il compito di presentazione lo assolve il proprietario maschio. Gli uomini tendono a fare una cucina esibita, mediatica, d'impatto. Lo chef di sesso maschile è portato ad esporsi, chiedono visibilità e consenso, alcuni hanno la presunzione necessaria per uscire dall'anonimato. Per le donne forse viene spontaneo manipolare i piatti della mamma o della nonna cercando di farli meglio, senza per questo credere di aver preparato un opera d'arte, e quando vengono in contatto con la tecnica, la usano per affinare piatti di per sé semplici. Se per un uomo la tecnica è un modo per esprimere la propria personalità in cucina, osando e azzardando, per una donna la semplicità, la costanza e la concretezza è il percorso principale. Tutte le chef riconoscono in un modo o nell'altro il debito contratto con la cucina domestica e familiare, rivendicando nello stesso tempo la modernità delle tecniche. Affiancare la cucina familiare e domestica alla tecnica e alla presentazione, non farebbe altro che rendere omaggio a quelle che il divino Marchesi ha chiamato “le radici del gusto”. Per trovare un libro di cucina al femminile dobbiamo attendere il 1900, mentre in altri stati europei trattati di cucina scritti da donne erano già presenti nel 1600. I manuali di cucina italiani e francesi sono sempre stati scritti da uomini che si rivolgono ad altri uomini fornendo ricette e alle cucine dei nobili e dei ricchi. Il primo volume scritto da una donna è datato 1900 a cura della Hoepli con il titolo “Come posso mangiar bene? curato dalla contessa Giulia Ferrari Tamburini. Dopo la grande guerra tutto il mondo cambia, della cucina si occuperanno quasi esclusivamente le donne, e i ricettari saranno scritti dalle donne per le donne, sarà il tempo delle varie Zia Carolina, Zia Mariù, Petronilla, Donna Patrizia. Nel nuovo millennio, al filone del "femminismo culinario" si aggiunge un'altra opera interessante, scritto da Roberta Corradin una gourmet-donna che scrive di viaggi e cucina per molti giornali. Un libro godibile per lo stile di scrittura personale e colto, si intitola “Le cuoche che volevo diventare” e parla di incontri con ventuno grandi donne in cucina di tutto il mondo. Sono delicati cammei, spunti di dialogo, ritratti accompagnati da cibi e spunti per ricette. Si tratta di appunti impressi su block-notes , di un itinerario intellettuale- gastronomico, più che di un libro di cucina vero e proprio. Pagine piacevoli da leggere, per sognare viaggi culinari e per rinverdire la memoria olfattiva. Magari per immaginare un viaggio dedicato al cibo. Ci portano nelle cucine dove i racconti danno luce all'universo delle donne chef, alla loro umiltà, alla poca mediaticità a cui malvolentieri si offrono, nobilitandone il lavoro e la creatività. Lo consiglio a coloro che amano il cibo e la cucina.. A pag. 103 dedicata ad Alice Waters , che ho avuto la fortuna di conoscere a Torino per Terra Madre 2008 , emerge l'idea di questa grande donna del rapporto tra fornelli e l'altra metà del cielo, le donne: «C'è qualcosa che la cucina delle donne non perde mai di vista: il cibo deve nutrire. Il corpo e la mente. Né solo saziare l'uno, né solo fare il solletico all'altra» (Alice Waters). Simili idee si possono intuire in frasi come: «la cucina femminile è capace di trascinare con la forza dell' istinto »-Reine Sammut;«le donne tendono a restituire l'elemento fortemente evocativo dei profumi antichi, ancestrali» Antonella Ricc; «tutti cucinano con il cuore, ma il cuore di un uomo è differente da quello di una donna, e questo si sente nel piatto»-Hélène Darroze«si riconosce nella delicatezza la caratteristica fondamentale della cucina al femminile- Luisa Valazza tratte da "Le cuoche che volevo diventare" di Roberta Corradin (Einaudi, 120 pagine)
Ingredienti: 16 capesante 1 mazzo di asparagi 4 uova di quaglia Fiori eduli Maggiorana Olio d'oliva extra vergine Sale q.b. 300 gr di vino bianco fermo 100 gr di panna fresca 30 gr di burro 3 lemon gras 1/2 cipolla Esecuzione: Preparazione della salsa: Mondare gli asparagi e tenere le punte da parte; Bollire gli asparagi per 7 minuti in acqua salata, raffreddare in acqua e ghiaccio, scolare e tenere da parte; Fare soffriggere la cipolla, scottare velocemente gli asparagi, aggiungere sale e pepe, frullare con un mixer e passare al setaccio; Preparazione della schiuma di lemon gras: Ridurre dolcemente di 1/3 i 300 gr di vino bianco con il lemon gras e filtrare, aggiungere 100 gr di panna, 30 gr di burro, sale e pepe q.b. e scaldare il tutto a 55° gradi; montare con un minipimer incorporando aria; Cuocere alla coque 4 uova di quaglia e tenere da parte; In 4 fondine adagiare la crema di asparagi calda, le uova di quaglia, le punte di asparagi e le capesante, precedentemente scottate 3 minuti per lato; Coprire con la crema di lemon gras, decorare con fiori e petali di fiori e maggiorana
Le curiosità SIMBOLI
PREFERENZE GASTONOMICHE
La mimosa è simbolo di resurrezione e di vittoria. L'acacia, che per lo più viene regalata l'8 marzo ha gli identici significati a cui si sommano l'immortalità, è un simbolo prettamente femminile. In una riunione preparatoria della prima giornata della donna del dopoguerra, qualcuno pensò di mettere all'occhiello un fiore che caratterizzasse proprio quella giornata. La scelta della mimosa fu casuale. Nel 1946 non c'era la possibilità che c'è ai nostri giorni di far arrivare fiori da fuori, le serre erano quello che erano, ma gli alberi di Roma erano fioriti di mimose
Dall'indagine condotta dal Foodborne Disease Active Surveillance Network su 14.000 americani tra maggio 2006 e aprile 2007 si evince che gli uomini mangiano piu' volentieri carne, affettati e carboidrati, mentre le donne prediligono verdura, frutta e legumi e cercano di dosare l'assunzione dei carboidrati. «La distinzione tra uomo e donna si riconosce fra le polarità dell'arrostito (maschile), che richiama la caccia, e quella del bollito (femminile), connesso al focolare».- LeviStrauss «il piatto simbolo della cucina al femminile è la pasta, pietanza familiare per eccellenza»-Valeria Piccini-
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Quattro passi nel fascino Trattatello estetico antropologico sulle calzature da donna
EROS a spasso di Gaetano Cappelli Scritto per “Il Corriere della Sera”
SCIAMANISMO E TACCO A STILETTO. Per intraprendere il Volo Magico verso le Regioni del Sogno le donne-sciamano Ya-kut, insieme al tamburo rituale e alla maschera da uccello, avevano in dotazione delle calzature col tacco rialzato. Ora, mi pare evidente la connessione simbolica tra quelle calzature magiche e le scarpe col tacco oggi in uso presso le maliarde di ogni dove che incedendo sospese su tacchi sempre più alti, proprio come chiunque non abbia i piedi “ben piantati per terra”, aspirano al sogno ma, soprattutto, fanno sognare noi uomini.
FETICCIO. Termine di derivazione portoghese introdotto dai primi colonizzatori dell'Africa Occidentale per indicare gli idoli tribali, ovvero degli oggetti che l'uomo fabbrica per venerare; proprio come nel caso delle scarpe da donna. E questo a prescindere dal FETICISMO, termine che una volta indicava una perversione e oggi solo un particolare gusto sessuale, dove comunque l'oggetto per antonomasia del feticista da Restif de la Bretonne in poi rimane, neanche a dirlo, la scarpa da donna.
DESIGN. Tutto quanto fin qui detto è vero ma probabilmente è più vero che in un'epoca come la nostra, in cui arte e design rifuggono premeditatamente dal bello, non esiste oggetto più perfetto nelle linee e nelle forme della scarpa da donna alla cui eleganza possiamo avvicinare solo certi tostapane e auto e imbarcazioni progettati tra gli anni Cinquanta e Sessanta.
INCEDERE NELLA BELLEZZA. Non c'è poi niente che faccia più bella una donna di un tacco a stiletto: a) slanciandola verso l'alto; b) donandole l'andatura fluttuante (non sarà un miraggio?) e vacillante (verso il peccato), tipica della femme fatale. Fatale sia all'uomo che ne cade vittima, sia a se stessa dal momento che l'uso prolugato del tacco può determinarne una precoce debacle minandone le articolazioni e le sostanze, dacché il collezionare scarpe è divenuto il più irrunciabile e voluttuoso dei vizi della donna Occidentale dai tempi della voga per la morfina negli anni Venti.
CONCLUSIONI. Ciò enunciato e prendendo atto che le donne tendono a dividersi in due fondamentali categorie, quelle col tacco a spillo e le rimanenti dagli orribili-scarponcini-ortopedici-per-giunta-griffati, va aggiunto e puntualizzato che: quando una più o meno avvenente donna con l'orribile-scarponcino-ortopedico-per-giunta-griffato incontra una donna più o meno anch'essa avvenente ma col tacco, la donna dallo scarponcino... be', finisce che la sposiamo.
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Domenica 8 marzo 2009
La storia La ferrandinese Maria Barbella, prima donna sulla sedia elettrica
«Ha promesso che mi sposerà e manterrà la sua promessa. Ci amiamo, non c’è nessun problema» di ANNA MARTINO
Potrebbe portare l'illustre firma di Jane Austen o essere nata dal genio creatore di uno sceneggiatore cinematografico la storia che ci apprestiamo a raccontare. Immaginate un piccolo paese della Basilicata di fine Ottocento, con le sue casupole arroccate, i ripidi viottoli di pietra, i numerosi vicoli ciechi. Mentre gli uomini schiacciano un pisolino all'ombra di un ulivo dopo aver raccolto la legna in groppa al proprio mulo, le donne sono occupate a rammendare abiti succinti sedute su seggiole in vimini davanti l'uscio di case. Ogni giorno questi “salotti popolari” si animano di voci e di “Vita dei campi”. Immaginate, adesso, lì seduta, una ragazza poco più che sedicenne. Grandi occhi scuri e forme prorompenti rispetto alla bassa statura, indossa una lunga gonna nera, un corpetto aderente dello stesso colore, una camicia bianca e un paio di calze molto spesse costretta a portare anche d'estate, come tutte le donne all'epoca. Vi presento Maria Barbella, la protagonista di questa storia. Nata a Ferrandina (Mt) nel 1862, figlia di Michele Barbella, il miglior sarto del paese da cui Maria apprende tutti i trucchi del mestiere, trascorre le giornate, fin da bambina, lavorando e sbrigando le faccende domestiche. Ad un certo punto, all'età di 17 anni, è costretta a partire con tutta la famiglia per l'America alla ricerca di fortuna. Pur di rincorrere il “sogno americano”, in questi anni intere famiglie di Ferrandina sono disposte a raggiungere Napoli a piedi e da lì prendere il battello che li condurrà, dopo giorni e giorni di viaggio, nel Nuovo Mondo. Portano con loro solo la Madonna, San Rocco, patrono di Ferrandina, e
Dio. Giunta a destinazione e trovata sistemazione in un quartiere povero di New York, Maria si guadagna da vivere lavorando presso la fabbrica di mantelli Louis Graner & Co. La vita nella Little Italy non è meno dura. Maria porta il lavoro anche a casa cucendo fino a notte fonda, per una paga di soli otto dollari la settimana, e come tutte le sue coetanee sogna l'amore. Per un momento, crede anche di averlo incontrato. È Domenico Cataldo, un altro immigrato lucano, proveniente da un paese vicino Ferrandina, Chiaromonte. Lustrascarpe, dai lunghi baffi e i capelli brillantinati, Domenico la corteggia insistentemente. Perché non cedere alle lusinghe di un bravo ragazzo,un compaesano, che si sarebbe sposato volentieri se solo avesse trovato la donna giusta? Così, un giorno, dopo averle offerto da bere qualcosa di molto forte a sua insaputa, Domenico la porta nella camera da letto di una pensione. Maria si risveglia confusa e svestita accanto ad un uomo dall'alito che gli puzza di birra. Ci amiamo, non c'è nessun problema, si ripete. E poi, ha promesso che mi sposerà. Povera ingenua, Domenico non manterrà mai la sua promessa. «Solo i porci ti sposerebbero!», le urla in quel bar sulla Tredicesima Strada Est, nel quartiere italiano Mulberry Street, Manhattan, dove Maria si reca per chiedergli l'ennesima volta di sposarla, Afflitta, offesa e umiliata, Maria estrae un rasoio da barba dalla tasca, posa una mano sulla spalla di Domenico e gli taglia la gola. La notizia fa il giro di tutti i maggiori giornali americani arrivando, oltreoceano, nelle mani della Contessa Cora di Brazzà, ricca ereditiera americana sposata con un benestante uomo friulano, il Conte di Brazzà. La donna, è l'alter ego di Maria,; alta, snella, occhi color acqua marina, colta e piena di interessi, prende subito a cuore la storia della giovane immigrata italiana e decide di recarsi in America per aiutarla. Appena arrivata, viene a sapere che non c 'è nessuna buona notizia sul caso di Maria.: la ragazza è rinchiusa nel carcere di New York ed è affidata ad avvocati d'ufficio. Ne risulta un processo all'insegna della diversità linguistica, culturale e sociale la cui condanna sarà: la pena di morte. Maria Barbella, lucana, di Ferrandina, è la prima donna condannata alla sedia elettrica a cinque anni dalla sua invenzione. Una grave ingiustizia sociale per Cora di Brazzà che ingaggia i più illustri avvocati di New York per la difesa di Maria, ottenendo un nuovo processo nel quale Maria viene giudicata non colpevole. Maria Barbella capro espiatorio del rancore americano contro gli immigrati italiani, fu simbolo della prima grande battaglia contro la pena di morte. Nell'anno in cui ricorre il quarantesimo anniversario della Carta dei diritti umani, giusto e doveroso è ricordarla, non solo in quanto lucani, ma in quanto italiani e soprattutto, in piena globalizzazione, cittadini del mondo. Per non dimenticare che anche noi siamo stati immigrati e lo siamo tutt'ora. Quanti sono i ragazzi che lasciano la loro terra e i loro cari in cerca di lavoro. Forse, oltre ai Santi e le Madonne, porteranno con sé più di una manciata di euro ma la valigia di sogni e speranze è sempre la stessa. Dobbiamo ricordare. Per riconoscere nei visi di quanti sbarcano sulle nostre coste alla ricerca del “sogno italiano” quello confuso, ingenuo e spaventato di Maria.
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Il fenomeno Uomini e donne tra confronto e scontro
di ANTONELLA CIERVO Gli innamoratini di Peynet vanno in pensione per essere sostituiti dai global network. La celebre panchina su cui i due giovanissimi si scambiavano baci e frasi dolci, è stata trasformata in una poltroncina da cui guardare tutto il mondo. Si trasforma il modo di amarsi, ma anche di frequentarsi, di considerare l'altro sesso non più come l'altra metà della mela ma come il nemico da sconfiggere e sul quale avere la meglio. Emanuele Paolicelli, psicologo, osserva le trasformazioni e le evoluzioni della società ma soprattutto dei rapporti tra uomo e donna. «E' necessaria la distinzione tra uomo e donna sia sotto il profilo fisiologico, che è evidente, che psicologico, ovvero di formazione della personalità. Una diversità che deve rimanere tale, anche con la prosecuzione della vita. Se si tende all'uguaglianza dei ruoli si rischia, invece, un processo aberrante che può svilupparsi dall'ambito familiare. In questo senso, la relazione fra uomo e donna si trasforma in considerazione delle condizioni sociali. Se un tempo la relazione fra uomo e donna era basata sull'autorità dell'uomo sulla donna, oggi il ruolo è più sfumato». La storia del Paese, d'altronde, ha fatto il resto. «La rivisitazione del Diritto di famiglia del '75 - prosegue - ha portato a una perequazione fra i due sessi. Le relazioni sociali cambiano perché cambiano le esigenze». Il ruolo femminile, che si è ampliato negli ultimi tempi, interviene, secondo
Paolicelli, in questo processo, modificando quello che in passato era un rapporto basato su una figura, quella dell'uomo, predominante rispetto a quella della donna. «Nella società industriale il suo ruolo si è inserito profondamente, come sta accadendo anche in politica in cui la presenza femminile è portatrice di posizioni che vanno oltre quelle degli uomini. Ancora oggi con gli strumenti informatici che sviluppano rapporti a distanza, il rapporto fra uomo e donna è ancora in continua evoluzione». La competizione è il processo più naturale, in questo senso. «E' uno strumento positivo, la competizione nell'accezione positiva non può che fare bene. Penso agli antichi Greci in cui questo processo consentiva di mettere a frutto le proprie risorse, per stimolare il concorrente a fare altrettanto, a complessivo beneficio della polis. Se questo è il
concetto, allora auspico che la competizione si sviluppi in famiglia, fra uomo e donna. Purtroppo, al contrario, si tende a voler arrivare a tutti costi laddove si crede che l'altro possa farlo prima, lasciando spazio alla sola prevaricazione. La competizione diventa così, fine a se' stessa e diventa deleteria per le personalità ancora un via di formazione. Penso ai giovani che, spinti dalla voglia di competere ed emergere, non riescono ad avere modelli sani e non potranno esserlo a loro volta». Il pericolo è quello che prevalga il luogo comune sulla donna, molto più comodo da “gestire rispetto a quelli sui quali, invece, si sta sviluppando al società contemporanea. «Credo di sì. Accade molto spesso pensando alla seduttività. Tv, cinema e media presentano la donna come oggetto della seduzione, che si mette in mostra solo fisicamente perché così può conquistarsi un posto nella società.
Le vera seduzione, invece, è quella dell'espressione autentica di se' stessi, insieme al piacere di esprimere se' stessi. Questo modo di relazionarsi agli altri comporta sacrifici e dunque non ottiene grande successo. Anoressia e disturbi alimentari sono il risultato. Le ragazze vogliono magrissime per diventare come le modelle e lo trasformano nel loro obiettivo-principe per assomigliare a qualcun altro che ha avuto successo». Come sedurre, dunque, una donna oggi? «E' una competizione più divertente aggiunge Paolicelli - basta osservare quanti uomini frequentano i centri estetici per stare bene con se' stessi ma anche per tentare la strada della seduzione». Tentativo per femminilizzare il maschio? « Non direi. Se torniamo alla notte dei tempi, gli eunuchi tentarono questo avvicinamento, così come il mondo femminile dimostrò la volontà di avvicinarsi agli uomini quando tolse la gonna per indossare i pantaloni. Oggi le donne si sono talmente emancipate da far invidia anche agli uomini e li costringono a darsi da fare per assomigliargli». Il rischio di mascolinizzazione delle donne può portare al rischio di omologazione dei ruoli? «Credo molto nella differenziazione anche in famiglia. Non bisogna creare sovrapposizioni ma tendere ad una continua ricerca, usando la competizione professionale, politica, intellettuale, per trarne vantaggi che non si fermino solo all'aspetto estetico».
Domenica 8 marzo 2009
8 Marzo Gli auguri di Arisa
«donne lucane DONNE speciali » di ROSSELLA MONTEMURRO “Cercate di avere rispetto per voi stesse, non abbiate paura di voi stesse e abbiate rispetto per la vita”. E' l'augurio alle donne lucane per l'otto marzo di Arisa che, dopo la vittoria nella categoria “Proposte” del Festival di Sanremo, ha portato la Basilicata in primo piano nelle cronache nazionali. E quella che era una regione nota soprattutto per le recenti vicende giudiziarie, è orgogliosa per la visibilità regalata dal successo della giovane pignolese Rosalba Pippa. «Volevo salutare e augurare una buona giornata della donna a tutte le donne lucane e a tutte le donne del mondo. Con affetto, credo che voi siate la forza del mondo e la forza del futuro», ha detto la cantante contattata telefonicamente dal Quotidiano. «L'otto marzo si crea un attimino di attenzione in più per la donna in generale e anch'io voglio rivolgermi alle mie conterranee. - ha detto - Penso di aver dato coraggio a tutte voi anche se non voglio essere modello per nessuno. Il discorso è che a me è andata bene ma poteva anche non andarmi bene. Non credo di essere esempio per nessuno”. Una ventisettenne grintosa, rimasta estremamente modesta: «Io non voglio sempre sottolineare che ho fatto i sacrifici. Come li ho fatti io li hanno fatti mille altre persone. Non voglio fare della mia storia il caso umano, non è una favola». Una giovane donna tenace che non si è arresa davanti alle inevitabili difficoltà: «Non vorrei che la mia storia fosse troppo enfatizzata, non vorrei sembrare troppo bacchettona. - ha detto - Non vorrei che venisse fuori l'idea che io possa insegnare qualcosa a qualcuno». Due anni fa Arisa ha vinto una borsa di studio come interprete presso il Cet di Mogol, dove ha conosciuto Giuseppe Anastasi, il suo attuale compagno. Nel 2008 avviene un altro incontro fondamentale per la sua maturazione artistica: Arisa viene curata dai produttori Maurizio Filardo e Giuseppe Mangiaracina con la loro etichetta MAFI. E, da quell’incontro, la svolta: vince SanremoLab e viene ammessa fra le “Proposte” del Festival di Sanremo 2009, che la vede in gara con il brano “Sincerità”. E’ dalla tenera età che Rosalba ha manifestato innate doti artistiche: all'età di 4 anni partecipa al primo concorso canoro con “Fatti mandare dalla mamma” di Gianni Morandi. Rosalba è stata un'autodidatta molto puntigliosa: nei filmati su internet studia anche il labiale delle cantanti e confronta le interpretazioni sui dischi con quelle in concerto. I primi modelli sono Mariah Carey e Celine Dion: ripetendo le loro canzoni impara a usare il diaframma e gli automatismi per l'emissione del fiato. A 16 anni torna a casa dopo l'ennesimo concorso con un premio reale: prima classificata cantando “My All” di Mariah Carey. r.montemurro@luedi.it
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24 ore in Basilicata
La giunta regionale rinomina la commissione di collaudo dell’ospedale di Lagonegro
Delibera 2220, fuori solo Graziadei L’assessore Loguercio annuncia: Risparmio assicurato POTENZA - Fuori l’architetto Michele Graziadei, dentro l’ingegnere Giuseppe Ligiato del dipartimento agricoltura. Ora sono tutti dipendenti della Regione Basilicata i membri della commissione collaudo dell’ospedale unico di Lagonegro. E l’assessore alle infrastrutture Innocenzo Loguercio annuncia: Il compenso sarà adeguato alle norme attuali. Ma alcuni interrogativi restano. Può una commissione di collaudo essere composta da un geologo, un avvocato e un ingegnere? Il consiglio dell’ordine degli ingegneri sostiene di no. Per il momento, però, è questa la scelta della giunta regionale. Su proposta dell’assessore Loguercio la giunta ha approvato una nuova delibera con cui viene ricostituita la commissione di collaudo in conseguenza - si legge in uno scarno comunicato dell’ufficio stampa della Regione - della determinazione numero 2 del 25 febbraio del 2009 dell’Autorità di vigilanza. E ancora: Della nuova commissione fanno parte tre dirigenti della Regione Basilicata. Il comunicato non contiene i nomi dei dirigenti. La delibera contestata era la 2220 del 30 dicembre
LE TAPPE
ÂŤLe mie riflessioni grazie anche alla stampaÂť
La sede della Regione Basilicata in via Anzio a Potenza
2008 (il Quotidiano ha pubblicato il suo contenuto in esclusiva due settimane fa). Stabiliva che la commissione di collaudo delle opere dell’ospedale unico di Lagonegro era composta da Maria Carmela Santoro, avvocato esperto di procedure amministrative, è il segretario generale della giunta regionale, da Vincenzo Sigillito, laurea in geologia, è il direttore generale dell’Arpab, e da Michele Graziadei, presidente dell’ordine degli architetti. Sigillito avrebbe dovuto ri-
coprire l’incarico di presidente, l’avvocato Santoro è l’esperto di procedure amministrative e l’architetto Graziadei l’esperto tecnico. L’investimento della Regione è di 76 milioni di euro. Le spese generali ammontano a un milione. Da quella cifra sarebbero dovuti uscire gli onorari per i tre. Ora entra l’ingegnere Ligiato. E gli onorari, secondo Loguercio, si abbattono. La questione, però, resta aperta. Fabio Amendolara f.amendolara@luedi.it
CASO ACQUEDOTTO LUCANO PROGETTAZIONI
Interrogazione del consigliere Pasquale Di Lorenzo
Trasparenza sugli incarichi POTENZA - Il vice presidente della terza commissione regionale Pasquale Di Lorenzo ha rivolto ieri mattina all’assessore Loguercio un’interrogazione urgente a risposta scritta per rendere chiara e trasparente la situazione relativa alla attribuzione di incarichi professionali da parte di Acquedotto lucano Spa per mezzo della controllata società d’ingegneria Acquedotto lucano Srl e a seguito delle denuncie rese pubbliche dall’ordine degli ingegneri di Potenza sulle pagine del Quotidiano della Basilicata. Che la situazione relativa la conferimento di incarichi professionali di progettazione, collaudi e direzione lavori di tutte le opere commissionate dalla Regione direttamente o indirettamente attraverso gli enti sub regionali controllati merito una obiettiva operazione di trasparenza è fuori di ogni dubbio anche per verificare pubblicamente i nome dei professionisti che si aggiudicano tali prestazioni e o le società di progettazioni nonchÊ al fine di permettere una verifica delle modalità di conferimento degli incarichi in ordine ai requisiti posseduti . Come per i consulenti della Regione chiediamo pertanto una maggiore trasparente informazione anche on line aggiornata ed accessibile a tutti. Quanto poi alle denunce dell’Ordine degli Ingegneri circa la presunta illeggitimità del modo di operare di Al - si legge nell’interrogazione - attraverso il conferimento di detti incarichi per mezzo della propria struttura di progettazione e riconoscendo in tal caso le stesse tariffe previste per il conferimento di incarichi
La sede di Al. Nel riquadro Di Lorenzo
all’esterno e non già quelle consentite per prestazioni rese da strutture interne all’ente stesso, Di Lorenzo chiede all’assessore di fare chiarezza sul rispetto della normativa vigente e sulla effettiva o meno legittimità di operare da parte di Al. A questo punto - conclude Di Lorenzo che si rende comunque necessario conoscere il numero e i nomi dei professionisti che abbiano ottenuto incarichi di progettazione e per quali opere e servizi da parte di Al dal 2005 ad oggi nonchÊ di audire la giunta regionale in commissione di controllo sulla situazione generale relativa ad appalti e prestazioni professionali connesse che vige nono solo per Al ma per tutti gli enti regionali e sub regionali e per quel che riguarda le Asl al fine di dare vita ad un vera operazione di trasparenza preventiva .
POTENZA - Abbiamo risolto la questione, riflettendo nel merito anche sulle considerazioni espresse dall’Ordine degli ingegneri. L’assessore alle infrastrutture della regione Basilicata Innocenzo Loguercio legge il caso che si è scatenato attorno alla nomina della commissione di collaudo per il nuovo ospedale di Lagonegro in termini positivi, anzi propositivi. La commissione è stata ricomposta con la nomina di Giuseppe Ligiato, ingegnere del dipartimento agricoltura, che affiancherà i componenti già designati nella delibera originaria dello scorso 29 Dicembre, Vincenzo Sigillito e Maria Carmela Santoro. Alla fine abbiamo fatto tesoro di quanto deliberato dall'Autorità di vigilanza sui lavori pubblici lo scorso 25 Febbraio, e doverosamente abbiamo anche fatto maggiore chiarezza sui compensi che ne deriveranno secondo quanto stabilito
L’INCHIESTA Il Quotidiano pubblica il contenuto della delibera 2220 che costituisce la commissione di collaudo dell’ospedale di Lagonegro. Vengono nominati Graziadei, Sigillito e Santoro
L’assessore Loguercio
dalle leggi: “incentiviâ€?, per riportarci al dettato della norma, che è diverso da “parcelleâ€?Âť. Merito dunque all’architetto Graziadei che ha rimesso il suo mandato subito dopo l’esplosione del caso sulle pagine del Quotidiano della Basilicata, togliendo le castagne dal fuoco alla giunta regionale. ÂŤCredo che la stampa abbia avuto anche un ruolo positivo, perchĂŠ mi ha permesso personalmente di riflettere su un atto che andava sicuramente ritualizzato nel migliore dei modiÂť. Leo Amato
RINUNCIA L’architetto Graziadei si tira indietro, perchÊ non condivide il metodo applicato dalla Regione per l’affidamento dell’incarico di componente della commissione di collaudo per l’ospedale di Lagonegro
L’ACCUSA Gli ingegneri non ci stanno. Il consiglio dell’ordine invita la giunta regionale a rivedere la delibera numero 2220
Mattia (Pdl)
L’analisi del segretario della Feneal-Uil
ÂŤGrazie al Cipe nuova stagione di opere pubblicheÂť
ÂŤFinanziamento Cipe scongiura la crisi del settore costruzioniÂť
POTENZA - ÂŤCon l’approvazione da parte del Cipe, del finanziamento per il completamento dell’A3 Sa-Rc e del terzo megalotto per la statale 106 Jonica, oltre che per la Variante di Nova Siri, si apre nel Mezzogiorno e in Basilicata una nuova stagione di opere pubbliche indispensabili a superare il piĂš rapidamente possibile il gap infrastrutturale che rappresenta un ostacolo per lo sviluppo e la competitivitĂ della nostra regione. A questi finanziamenti si aggiungono quelli certamente non meno rilevanti per ammodernare il sistema idrico e le dighe lucaneÂť. E’ il commento del vicepresidente del consiglio regionale Franco Mattia (Fi-Pdl), il quale sottolinea che ÂŤsono due dorsali viarie fondamentali per i collegamenti nordsud del Paese e, nello specifico, per la Basilicata, costituiscono le uniche strade in grado di garantire rapidi collegamenti con le grandi assi, quella tirrenica e quella ionico-adriatica. Nel rilevare l’impegno del Governo e il sostegno dei parlamentari lucani del Pdl per sbloccare finanziamenti del Cipe ma “congelatiâ€? dal governo Prodiâ€?, Mattia evidenzia e grandi ricadute positive per l’occupazioneÂť
POTENZA - I provvedimenti del Cipe per la cantierizzazione di importanti lavori pubblici che in Basilicata riguardano l’A3 Sa-Rc, la Ss 106 Jonica, gli schemi idrici, da una parte, e, dall’altra, il protocollo di intesa siglato nella sede dell’Associazione nazionale dei costruttori edili in merito agli interventi piÚ urgenti da mettere in campo, sono le condizioni che richiedevamo da tempo per contrastare la grave crisi che rischia di mettere in ginocchio il settore delle costruzioni. E’ quanto afferma il segretario generale della Feneal-Uil Mimmo Palma evidenziando che nuovi inve-
stimenti, specie al Sud, semplificazioni procedurali per accelerare gli iter di realizzazione delle opere, precise garanzie sul rispetto dei tempi di pagamento alle imprese per i lavori eseguiti, ampliare la tutela temporale degli ammortizzatori sociali di settore, e misure di credito alle famiglie e alle imprese, sono le prioritĂ che i sindacati dei lavoratori edili hanno indicato a Governo e Regioni. Il governo, al di lĂ della predisposizione programmatica e prospettica, deve riuscire a dare affidamenti concreti su quali sono i tempi ed i modi concreti per spendere queste risorseÂť.
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24 Ore in Basilicata 21
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Fiat Melfi/1 Il sindacato accusa l’azienda di avere eliminato alcune voci senza motivo
Una busta paga più leggera Fiom Cgil: a gennaio 184 euro in meno di quanto spetta Fiet Melfi/2 L’accusa del sindaco di Palazzo San Gervasio
«Soldi alla grande industria e nulla invece all’indotto» DA QUALCHE tempo capita di trovare i sindaci impegnati a difendere posti di lavoro. E’ capitato con il sindaco di Potenza per la Mahle, accade oggi con il sindaco di Palazzo San Gervasio che interviene a favore dei dipendenti di molte imprese dell’area. Gli interventi dei sindaci vanno oltre l’aspetto strettamente sindacale: si tratta di problemi che travalicano il singolo posto di lavoro e diventano questioni sociali. Ecco l’intervento di PALAZZO S. G. - Come tutti sappiamo, in conseguenza della pesante crisi economica ed industriale (ad ottobre 2008 le immatricolazioni del gruppo Fiat sono calate del 13%), nel periodo autunnale lo stabilimento Sata di San Nicola di Melfi ha fatto nuovamente ricorso alla cassa integrazione ordinaria, chiaramente a carico dello Stato. Per ridare fiato all'azienda torinese la Regione Basilicata ha letteralmente regalato ai Sabaudi la modica cifra di 18,5 milioni di Euro, per la creazione di un polo tecnologico e ciò al fine di rendere più competitivo non solo lo stabilimento di Melfi, ma l'intero sistema delle imprese presenti sul territorio, le quali dovrebbero beneficiare delle attività di ricerca, nell'ambito di una proficua attività di collaborazione. Nel frattempo, ad eccezione di questa amministrazione comunale e di pochi altri soggetti pubblici (tra i quali vanno annoverati i Comuni di Lavello e Venosa e la Comunità Montana dell'Alto Bradano) nessuno si preoccupa delle società degli indotti industriali di San Nicola di Melfi, della Valle di Vitalba e della zona industriale di Tito. Con buona pace di chi potrebbe (e dovrebbe) intervenire, infatti, assistiamo quasi impotenti alla grave crisi che investe 150 lavoratori dello stabilimento Mister Day di Atella (letteralmente abbandonato dall'industriale Vicenzi, dopo aver beneficiato di ingenti aiuti finanziari), alla seria prospettiva di chiusura dello stabilimento Proma di San Nicola di Melfi (che occupa 110 lavoratori), nonché alle umiliazioni subite dai 106 dipendenti della Mondial Piston di Tito (ai quali nessuno sembra dare voce). L'elevatissimo tasso di disoccupazione della Regione Basilicata (i cui proventi del petrolio, sufficienti a fare della nostra terra un piccolo Kuwait, non vengono impiegati nemmeno per realizzare infrastrutture), in uno all'incapacità di garantire il posto di lavoro ad almeno una generazione di dipendenti, ci danno la certezza di un futuro di stenti e di emigrazione. A gennaio 2009, però, la domanda della Grande Punto a metano -sostenuta dagli incentivi decisi dal governo - si impenna al punto che la Sata non solo interrompe il ricorso alla cassa integrazione ordinaria, ma intensifica il ricorso alla straordinario (da 16 a 24 ore) che viene effettuato di sabato. Sembra la fine di un in-
cubo, ma non è così! Per far fronte alle aumentate commesse, il gruppo Sabaudo (leggasi Sata), con o senza il consenso dei sindacati (a noi non è dato saperlo), decide di chiamare nello stabilimento lucano 350 lavoratori da Pomigliano D'Arco (Na), a dire dei vertici aziendali, di alta specializzazione. In realtà, abbiamo appurato, si tratta di operai generici che potevano tranquillamente essere reclutati tra gli operai espulsi dagli indotti lucani, o quanto meno, tra le migliaia di disoccupati che affollano i locali centri per l'impiego. E così, ancora una volta, il “grande” (solo per dimensione, non certo per rispetto ed eleganza) gruppo torinese, bravissimo a intascare utili e finanziamenti ed a “scaricare” costi, manifesta la propria fredda indifferenza verso i “poveri lucani”, utili solo per essere spremuti quando la produzione aumenta, per poi essere buttati quando gli utili aziendali si riducono. A nulla, poi, è valso promuovere un consiglio comunale a Palazzo San Gervasio, dal momento che la Confindustria regionale non ha ritenuto opportuno partecipare, così manifestando la propria indifferenza verso il mondo del lavoro dipendente, sempre più solo e sempre più in crisi. E dire che la nostra carta costituzionale riconosce il lavoro come diritto fondamentale. Ma, evidentemente, per qualcuno l'unica legge fondamentale resta ancora lo statuto Albertino. I nuovi coloni, infatti con la tacita e colpevole complicità di autorevoli esponenti lucani, non hanno ancora smesso di occupare la nostra terra di depredarla. Ieri, l'alibi era l'unità d'Italia; oggi il colonialismo ha assunto forme sempre più subdole: ti do lavoro, quindi stai zitto e paga!”. Questa è la triste realtà in cui viviamo: da un lato, soldi alla grande industria; dall'altro, illusioni e disperazione alle famiglie dei lucani che perdono il lavoro o non lo hanno mai avuto. Altro che terza settimana: da queste parti, spesso, non si arriva nemmeno all'inizio del mese! Meditate, gente, meditate! Con la speranza di essere degno di attenzione, auspico che questo sfogo possa almeno turbare chi, pur potendo, non muove un dito. Federico Pagano Sindaco Palazzo San Gervasio
QUASI duecento euro in meno sulla busta paga, su uno stipendio che in media è di milleduecento euro, non sono uno scherzo. La Fiom Cgil accusa la Fiat di non rispettare fino in fondo il contratto, non calcolando sulla busta paga di gennaio degli operai di San Nicola di Melfi una serie di voci che comportano 184 euro in meno. E non solo. Lo si legge in un comunicato stampa del sindacato dei metalmeccanici aderenti alla Cgil. Della questione si è parlato in un incontro tra amministrazione Fiat Sata e delegati sindacali. Sulla vicenda, annunciano battaglia: «I delegati Fiom Cgil in attesa di una risposta positiva della direzione aziendale valuteranno nei prossimi giorni tutte le iniziative da mettere in campo per impedire questi trucchi sul salario dei lavoratori, che da un lato si toglie quello certo e da un lato per cercare di recuperare si comanda in straordinario». Dalla Fiom sintetizzano con uno slo-
gan: «La Fiat Sata taglia il salario dei lavoratori poi chiede lo straordinario, un vero controsenso» Dicono i responsabili del sindacato: «Il 5 marzo scorso nello stabilimento Sata di Melfi si è tenuta la riunione tra i delegati aziendali e l'amministrazione Sata per affrontare i problemi legati alla busta paga. Nella riunione i delegati della Fiom Cgil hanno posto i problemi rilevati nella busta paga di gennaio 2009 chiedono alla Sata di risolverli». Ed ecco l’elenco delle questioni sul tavolo: «Mancata maturazione dei ratei delle ferie 13,33 ore; mancata maturazione dei Par (ossia i Permessi annui retribuiti) 8 ore; mancato pagamento della malattia, 104,53 nei periodi di Cassa integrazione; mancata retribuzione delle maggiorazione notturno sulla malattia; mancato riconoscimento delle Festività del 1 e del 6 gennaio fuori dalla cassa integrazione ordinazione», Questa l’analisi del sindacato: «Solo per il punto 1 e 2 i lavoratori perdono
in busta paga euro 184 al mese (21 ore e 33 minuti per 8,62 euro) ai quali si aggiunge una perdita per il mancato riconoscimento della Malattia nei periodi di cassintegrazione così come previsto dalle sentenze vigenti». In merito, i delegati della Fiom Cgil hanno invitato l'azienda a non peggiorare la condizione salariale dei lavoratori già messa a dura prova dai periodi di cassa integrazione dovuta alla crisi finanziaria prodotta dal sistema finanziario e imprenditoriale generale. Commentano dalla Fiom: «I lavoratori non hanno nessuna responsabilità di quanto sta accadendo ai mercati finanziari e quindi non possono pagare il prezzo della crisi mondiale. I delegati Fiom Cgil hanno segnalato alla direzione aziendale che questi atteggiamenti di tagliare il salario dei lavoratori rende inutile il ricorso allo straordinario comandato (dal 2009 il governo ha stabilito che le tasse sullo straordinario sono al 27 e non più al 10 per cento)».
Fiat Melfi/3 Le critiche del consigliere regionale Pagliuca (Pdl)
«Pomigliano, la solidarietà c’è ma la Regione pensi ai lucani» SI POTEVANO aiutare trecento lavoratori precari lucani. E invece la Fiat ha preferito spostare trecento suoi dipendenti. E’ il ragionamento di Nicola Pagliuca, consigliere regionale del Pdl. Spiega Pagliuca: «In questi giorni si è prepotentemente imposto all'opinione pubblica un tema che ha scatenato reazioni impossibili da tacere: l'annuncio di un distacco temporaneo di 300 lavoratori di Pomigliano d'Arco presso la Fiat di Melfi. Da un alto i sindacati che hanno sottolineato il valore positivo della solidarietà offerta all'altro stabilimento e dall'altro la tanta gente che attendeva con speranza la ripresa delle attività di produzione per vedersi riconfermato un po' di lavoro interinale. In questo caso non è facile schierarsi a favore degli uni o degli altri, tutti portatori di valori e considerazioni importanti. Da un lato, il valore etico della solidarietà che si rinnova a parti rovesciate. Qualche tempo fa erano i nostri lavoratori ad andare a Pomigliano. Dall'altro, il grido di chi un lavoro non lo ha e vede sfumare una speranza». Pagliuca prosegue dicendo di non essere dalla parte di chi dice “mors tua, vita mea”. Ma al contempo è convinto che la Regione Basilicata vrebbe potuto fare di più per i lucani. «I ritardi registrati nella approvazione della legge sulla competitività - afferma - sono ingiustificati e ingiustificabili. Ed ai ritardi di ieri si sommano i ritardi di oggi.
Non c'è ragione ormai del perché non vengono pubblicati i bandi per finanziare i nuovi investimenti. Ci sono state, nel recente passato, molte aziende medio-grandi, che avevano manifestato il proprio interesse ad investire in Basilicata. Purtroppo non hanno trovato un tessuto politico-burocratico capace di accoglierle e sono andate altrove». «Da sempre - prosegue - sono convinto che il lavoro che occorre offrire ai nostri cittadini sia quello di un posto stabile, e non il precariato dell'interinale, sempre più simile ad un ammortizzatore sociale che induce alla sopravvivenza e non alla vita dell'uomo. Per questo credo che in momenti come questo, con la crisi incombente, occorre fare tutto quanto possibile per rimuovere tutti quegli ostacoli che non consentono l'attecchimento di nuove realtà produttive. La Regione non perda più tempo nel rincorrere questo o quell' Assessore che si dimette o che antepone i propri interessi di posizionamento a quelli dei cittadini che soffrono. Il centro sinistra non perda più tempo a provocare crisi politiche inutili ed incomprensibili ma, visto che ne ha ancora l'onere, si faccia carico dei bisogni veri del popolo lucano. Si dedichi a mettere in campo le risorse del fondo di garanzia regionale per salvaguardare quella occupazione in bilico nelle tante aziende in crisi. Non perda più tempo e pubblichi i bandi
per finanziare i nuovi investimenti. Riformi i Consorzi industriali per offrire alle imprese siti nei quali spender meno per i servizi. Approvi in fretta il piano energetico per consentire anche alle impre-
se lucane di spendere meno per l'energia. Insomma, questo centro sinistra la smetta di litigare e governi questa regione nell'interesse dei Lucani che ora più che mai ne hanno bisogno», conclude.
22 24 Ore in Basilicata Annunciata l’alleanza elettorale di Rifondazione e dei Comunisti italiani a Matera
Domenica 8 marzo 2009
Prove di unità ragionata a sinistra Mercoledì iniziativa politica della rivista Decanter POTENZA - Qualcosa si muove a sinistra. Dopo essere uscita a pezzi dalle ultime elezioni politiche del 13 aprile scorso, tutta la sinistra prova a ripartire. Fuori dal Parlamento italiano e con le elezioni europee alle porte - nelle quali c'è la spada di Damocle dello sbarramento al 4 per cento - per la sinistra non c’è più tempo da perdere. Per qualcuno, in realtà è già tardi: l’ex segretario provinciale potentino di Rifondazione comunista Paolo Pesacane - oggi uno dei lucani di punta del Movimento a sinistra di Nichi Vendola - nella prima manifestazione pubblica del nuovo soggetto politico a Potenza, ha avvertito: «Non c’è tempo, potremmo decidere di saltare le prossime competizioni elettorali». Sono ore frenetiche, per i vendoliani fuoriusciti dal Prc dopo che il congresso nazionale ha scelto per il dopo Bertinotti, Paolo Ferrero e non l’innovatore Vendola. Ovviamente anche all’interno di Rifondazione di Basilicata si tenta di recuperare la bussola. Ma non è certo facile considerando che quasi tutti i vertici lucani del Prc erano appannaggio proprio della minoranza nazionale vendoliana (maggioranza però nei quadri lucani di partito). Chi sta meglio, almeno ad assetti di partito sono i Comunisti italiani: la batosta elettorale è stata assorbita in casa Pdci senza sconvolgimenti tra i vertici di partito. Ed è proprio sull’asse Prc - Pdci che nasce il primo accordo elettorale in vista delle elezioni di giugno prossimo. Per ora solo a Matera: «Sottoscritto un accordo tra le segreterie per una lista comune per le prossime amministrative in Provincia di Matera». E’ quanto è stato reso noto dai segretari provinciali Ottavio Frammartino e Francesco Mandile. E, almeno nelle intenzioni, non c’è chiusura verso le altre forze: «Le liste saranno aperte - si legge nella nota - al contributo di tutte quei soggetti politici della sinistra anticapitalista , ambientalista e femminista. Lo sforzo ora è di mettere i campo un programma che consenta l'uscita a sinistra dalla crisi, che metta al centro il nodo del rinnovamento della politica e della critica alla politica come attività separata, che crei un nuovo rapporto tra politica e società». Bisogna capire chi aderirà e se il progetto sarà esteso a tutta la Basilicata. In ogni caso di una unificazione delle forze a sinistra se ne parla periodicamente. Ma le alleanze elettorali a sinistra, almeno nel recente passato, non hanno prodotto risultati soddisfacenti. Anzi. Il contenitore elettorale di “La
SALES, RINVIATO La neve che ha bloccato la città di Potenza non ha permesso, ieri, lo svolgimento della presentazione del libro “Sales, un sogno giovane” scritto da Aurelio Pace. Il volume sulla storia di 50 anni dell’opera dei salesiani nel capoluogo di regione sarà presentato quindi il prossimo 23 marzo alle 17. Rimane invariata la sede: presso il cineteatro Don bosco. Sopra il “vendoliano” Pesacane e a lato la prima di Decanter
sinistra e l’arcobaleno” in cui erano confluiti i Verdi, Pdci, Prc e Sinistra democratica alla resa dei conti elettorale ha dimostrato tutta la fragilità dell’esperimento. Nonostante le ambizioni all’assemblea nazionale della Sinistra e degli ecologisti (che si svolse l’8 e il 9 dicembre 2007 alla Fiera di Roma) erano quelle di formare un soggetto unitario e plurale della sinistra italiana, in alternativa al Pd. Fu debacle senza appelli. Anche se più o meno tutti a sinistra motiva-
rono: «Colpa del Pd», «della smania di autosufficienza di Veltroni» e del messaggio del duo Berlusconi - Veltroni sul “voto utile”. In ogni caso il fermento intellettuale e ideologico a sinistra non è certo scomparso anche se appare scomposto in troppe sigle e movimenti. Chi cerca di ragionare a partire dalle idee sono gli esponenti della Sinistra democratica. E’ proprio di questi giorni la stesura di un programma ideologico sulle prospettive «di un
nuovo centrosinistra lucano» della Sd. Nel documento si critica l’azione del governo regionale che «non è stato all'altezza» e in generale si stigmatizza: «Con il passare degli anni ad una iniziale capacità di innovazione si è sostituita una pratica politica basata sull'esaltazione dei giochi di potere, della personalizzazione, della crescente perdita di autonomia della politica e delle amministrazioni nei confronti di settori dell’economia e dell’impresa».
Per quanto riguarda le iniziative si segnala quella editoriale di “Decanter”, la rivista “laboratorio della sinistra lucana”. Il trimestrale diretto da Antonio Califano e Anna Maria Riviello è aperto alle collaborazioni di intellettuali e politici della sinistra lucana. Il progetto, quello di partire dalle idee, è la via obbligata per una rinascita che non deve essere in prospettiva strettamente elettorale però. Se ne parlerà mercoledì prossimo al Mediafor di Potenza per la
presentazione del nuovo numero della rivista Decanter sulla “crisi politica della Regione”. Introdurrà la discussione lo stesso direttore di Decanter, Califano e interverranno Marina Buoncristiano (presidente Osservatorio diocesano sulle povertà), Piero Di Siena (presidente associazione per il Rinnovamento della sinistra ) e Giacomo Schettini (redazione di Alternative per il socialismo). Salvatore Santoro s.santoro@luedi.it
Potenza Ultimo congresso provinciale
An entrerà nel Pdl portandosi la sua storia POTENZA - «Un passaggio obbligato e necessario che risponde alla forte domanda di unità e semplificazione del quadro politico, che ci è stata chiesta dagli italiani dal giorno delle elezioni dell'Aprile 2008 ad oggi». Queste le parole del presidente provinciale Gianni Rosa nel corso del congresso straordinario della federazione provinciale di Alleanza Nazionale di Potenza. Parla alla “base” del partito che si è riunita numerosa al Park Hotel di Potenza, nonostante le condizioni atmosferiche sfavorevoli. Il congresso di ieri pomeriggio nasce per valutare ed approvare la mozione proposta dall'ufficio politico nazionale di Alleanza nazionale che prevede la definitiva unione dei due maggiori partiti di centro destra in una casa comune, il Popolo delle Libertà. Dal 1994, anno della storica “svolta di Fiuggi”, il cammino di AN è stato improntato verso la creazione di una destra di Governo. Oggi quel progetto sembra essere compiuto. E' inevitabile chiedersi se, con la definitiva adesione al Popolo della libertà, Alleanza Nazionale non corra il rischio di smarrire in parte la propria identità. «La nostra con-
Geologi, s’insediano i vertici dell’ordine POTENZA - Si insedia finalmente il nuovo consiglio dell’ordine dei geologi della Basilicata. Giovedì 12 marzo prossimo terminerà il periodo di commissariamento. La presentazione alle 10:30 nella sede dell’ordine in via Zara a Potenza. Ci saranno il commissario straordinario Giovanni Calia e il neopresidente Raffaele Nardone. Nella conferenza stampa saranno illustrati gli obiettivi e le politiche geologiche regionali. Il nuovo consiglio s’insedierà l’11 marzo. Nove i consiglieri: Raffaele Nardone, Maurizio Lazzari, Mary William, Raffaele Carbone, Domenico Laviola, Carlo Accetta, Filippo Cristallo, Franco Guglielmelli, Nunzio Oriolo. Si tratta dell’assemblea tenutesi tra il 27 e 28 febbraio scorsi. «Il Nuovo consiglio dell'ordine dei geologi di Basilicata - è scritto in una nota - si propone di determinare gli obiettivi, le strategie e la politica geologica regionale, nonché rilanciare la figura professionale del geologo».
fluenza nel Poplo della libertà spiega Rosa - non è altro che la naturale e logica prosecuzione di quel percorso immaginato nel 1994. Certamente non è la rinuncia o la negazione della nostra storia, dei nostri valori e ideali. Nel Pdl saremo certamente protagonisti e non comprimari. Oggi discutiamo un progetto ampiamente condiviso, che necessita dell'impegno di tutto il partito. Metttere da parte ogni protagonismo sarà obbligatorio, anche per raggiungere risultati positivi in un'ottica regionale. La Basilicata necessita di una svolta politica per valorizzare le tante risorse a disposizione. Creare una politica delle giuste scelte, con progetti concreti che seguano unicamente la strada del bene collettivo». Per Luciano Petrullo, coordinatore cittadino, «dopo anni di fidanzamento oggi si celebra un matrimonio politico ampiamente condiviso. Non nascondo un po' di malinconia in un giorno che rappresenta sì la nascita di un nuovo soggetto politico, ma anche la chiusura di un capitolo fondamentale della storia politica italiana. Contiamo di dare un apporto sostanziale nei principi e di contaminare il Pdl con i nostri valori».
Il palco dei relatori del congresso di An tenutosi a Potenza (Foto Andrea Mattiacci)
Non teme ripercussioni negative il senatore Egidio Digilio «sicuro che An riuscirà ad apportare un contributo notevole all'interno di quella che sarà la casa dei liberali italiani. E' una marcia iniziata anni fa e che oggi raggiunge il primo di numerosi traguardi». I rappresentanti di Azione Giovani mostrano piena fiducia nel progetto Pdl, sottolineando l'importanza di investire in due settori vitali per la nostra regione: istruzione e formazione, fondamentali per evitare che i giovani Lucani si spostino altrove per qualificarsi efficacemente. Nel corso del congresso sono emersi i nomi di quattro dei cinque delegati che saranno presenti al congresso nazionale del 21 marzo si tratta di Gianni Rosa, Luigi Modrone che ha introdotto il congresso provinciale, Biagio Trotta e An-
tonio Pippa. Dal 27 marzo il Pdl sarà, a tutti gli effetti, un unico partito e ciò che è emerso nel corso del congresso è che la regola principale sarà quella di puntare sugli uomini migliori indipendentemente dalla loro militanza in Alleanza Nazionale e Forza Italia. E' innegabile che An si trova oggi a dover dare un'effettiva prova di serietà e responsabilità, in un'ottica di unità e semplificazione politica emersa nel corso degli ultimi due anni. Non perdere quelle che da sempre sono state le linee guida del partito una volta completata l'unione con Forza Italia sarà il difficile compito dei dirigenti di Alleanza Nazionale che potranno contare sul pieno sostegno della “base” che ha approvato la mozione. Vito Mancusi
A Bitonto l’assemblea speciale per i credenti della provincia di Potenza
Geova, battezzati sei nuovi testimoni I TESTIMONI di Geova della provincia di Potenza si sono incontrati a Bitonto per l'assemblea speciale di un giorno de sul tema “Continua a vigilare sul ministero... affinché tu lo compia (Colossesi 4:17)”. Momento particolarmente significativo della giornata è stato il battesimo di sei nuovi testimoni, di età compresa tra i 20 ed i 71 anni. Tutti loro sono stati incoraggiati a considerare tale gioioso momento, frutto di una scelta consapevole derivante da un approfondito studio biblico, non come un punto di arrivo, ma come un punto di partenza: l'inizio di una nuova vita da spendere nel “compiere pienamente il
ministero”. Pronunciando il discorso chiave della giornata, intitolato “Stimiamo altamente il nostro ministero”, Denny Angeli ha sottolineato che il Regno di Dio è prossimo a risolvere i problemi dell'umanità e che proclamare tale Buona Notizia è un “privilegio senza pari”, da tenere in alta considerazione. «Questo è ciò che fecero i fedeli servitori di Dio nel passato” - ha affermato Angeli “svolgere tale ministero in maniera scrupolosa è il modo migliore di glorificare il Creatore». «Nel corso della giornata - spiegano i portavoce - i presenti sono stati incoraggiati a perseverare nell'opera di
predicazione, per la quale i testimoni sono noti in tutto il mondo, al fine di continuare a diffondere il messaggio biblico di cui questo mondo ha tanto bisogno». Il prossimo appuntamento a cui saranno chiamati i testimoni di Geova della Basilicata sarà l'Assemblea Internazionale che si svolgerà allo stadio S. Nicola di Bari dal 6 al 9 agosto 2009. Questa sarà una delle quattro assemblee internazionali programmate in Italia alle quali sono attesi centinaia di migliaia di partecipanti provenienti, oltre che dall'Italia, da più di venti diverse nazioni europee e del resto del mondo.
Domenica 8 marzo 2009
Domenica 8 marzo 2009
Alcune sere fa Teresa, mia moglie, mi spara a bruciapelo la domanda: “Nandì, vogliamo partecipare ad una trasmissione radio in diretta?” e, alla mia richiesta di chiarimenti, mi svela l'arcano; era stata contattata da Raffa (al secolo Raffaella Liccione) che le aveva chiesto se eravamo interessati a partecipare, in diretta, ad una trasmissione nella quale lei e Luca (al secolo Luca Morelli) ci avrebbero posto delle domande sulla UNITRE, su cosa è questa Associazione, quali sono i suoi scopi, chi vi aderisce e quant'altro. Potevo dire di no? No! Lei mette al corrente della cosa il nostro Presidente, Silvio Aprea, che non esita nemmeno un attimo e ci autorizza a procedere, quindi, dopo gli opportuni accordi con Raffa, la sera del 3 corrente mese, pieni di curiosità per questa nuova esperienza che ci attente, ci mettiamo in auto e raggiungiamo la sede di Radio Carina nei pressi dello scalo di Vaglio di Basilicata; incontriamo Luca e Raffa con i quali, nonostante ci separino diverse generazioni, si stabilisce subito una intesa cameratesca. I due malandrini si presentano come Raffa “la barista” e Luca “il paninaro” di un'area di servizio in cui, in genere, ci si ferma per un caffè o sgranchirsi un po' le gambe e, al segnale dato con il pollice in alto, ammutoliamo perché siamo in onda. Raffa e Luca vedono arrivare un pullman dal quale scendono dei distinti signori (noi) ai quali
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L'associazione Unitre ospitata a Radio Carina cominciano a chiedere chi sono, da dove vengono, dove vanno, cosa significa quel grande logo in oro che campeggia sul fianco del grosso mezzo (rigorosamente di colore verde). Noi stiamo al gioco e spieghiamo che stiamo andando a Napoli ad assistere allo spettacolo di Renzo Arbore, apparteniamo alla UNITRE di Potenza e che il grosso logo che hanno visto rappresenta lo spirito che anima tutti coloro che frequentano la nostra Associazione.Così tra un brano di musica (Mina, Baglioni, Modugno, Caselli ed altri) ed uno stacco pubblicitario spieghiamo, sempre rigorosamente in diretta, come tutti possono associarsi alla UNITRE, indipendentemente dal ceto sociale, dal grado di cultura, dal credo politico o religioso. Ma le cose di cui parlar sono tante e forse qualcuna ci può essere sfuggita, ma abbiamo solleticato la curiosità del “paninaro” che è andato in Internet sul sito del-
la Associazione ed ha letto gli indirizzi di tutte le nostre Sedi e Sezioni presenti in Basilicata. A completare il quadro arriva la telefonata di una delle colonne della UNITRE di Potenza, Sebastiano Zirpoli, al quale non mancano certo le parole, che in un arco di tempo breve come lo può essere una telefonata ha allargato le vedute sul nostro mondo. Spieghiamo anche come UNITRE non significa solo terza età ma come, secondo una scherzosa classificazione fatta dal nostro Presidente, i nostri Associati Studenti si dividono in “giovanissimi” che vanno dai 18 ai 30 anni, “giovani” che vanno dai 30 ai 50, “meno giovani” che vanno dai 50 ai 70 ed i “non più giovani” che vanno dai 70 ai 150 anni. Se qualcuno pensa che Radio Carina sia presente solo su Potenza ed il suo interland deve ricredersi, perché mentre la trasmissione prosegue arrivano diversi SMS che chiedono notizie, tipo quella di una
ragazza di Castellaneta, in provincia di Taranto, che vuole sapere come ci si iscrive,o un'altra ragazza di Oppido Lucano che orgogliosamente testimonia che l' UNITRE è presente anche ne suo paese. Ma la trasmissione sta entrando in una fase in cui si irradia prevalente musica per tenere compagnia a tutti coloro che per un motivo o un altro sono costretti a stare svegli, per cui Teresa ed io salutiamo la “barista” Raffa, che ci ha servito un buon caffè, ed il “paninaro” Luca, al quale chiediamo che la prossima volta ci prepari dei panini che non siano bombe in quanto apparteniamo alla categoria dei “meno giovani”. Li salutiamo con la promessa che se ci troveremo a passare, con la nostra auto, nei pressi della loro “Area di Sosta” ci fermeremo sicuramente per gustare il loro caffè, i loro panini e, soprattutto la loro frizzante ed allegra compagnia. Ferdinando Napoletano
Il processo d'invecchiamento nella nostra società
Il tempo, questo sconosciuto Poco più di un secolo fa, la soglia dei 30 anni era già considerata come una svolta, dietro la quale cominciava la lenta ma inesorabile discesa. I nostri antenati invecchiavano prima; si sedevano su una sedia a dondolo e guardavano il mondo che si muoveva intorno a loro, convinti di aver già dato tutto quello che potevano dare . Al tramonto della vita la realtà si mescolava al sogno e i ricordi ai vaneggiamenti. Per fortuna, ora, i tempi sono cambiati; oggi si guarda con occhi ben diversi al processo di invecchiamento, anzi, alcuni esperti hanno scoperto che, invecchiando, si sta meglio, sotto molti punti di vista. Innanzitutto pare che con l'età si diventi psicologicamente più forti, utilizzando come misura di difesa l'umorismo e la creatività. Una psicologa americana, certa Janet Belsky, afferma che con l'età si affrontano meglio le contrarietà della vita. Questo perché, una persona che ne ha già sopportate di tutti i colori, come divorzio, perdita di persone care, dolori e frustrazioni di ogni tipo, quando poi si trova di fronte ai piccoli o grandi fastidi quotidiani, riesce comunque a sopportarli con filosofia, senza drammatizzare o prendersela troppo. E' quasi un processo di maturazione, che dipende, pare, anche da alcune cellule del nostro cervello, che dopo una certa età, si riducono, facendoci arrabbiare molto di meno. I capelli grigi non comportano necessariamente pensieri sconnessi e incoerenti. Può diminuire la rapidità del ragionamento, ma non la sua qualità. Se si conduce una vita attiva e stimolante, l'intelligenza non decade, anzi continua a crescere, così come la capacità di apprendimento. Questi concetti sono stati ribaditi ed amplificati dalla nostra grande Rita Levi Montalcini, esempio il-
lustre e significativo. L'attrice Candice Bergen, ha scritto, nella sua autobiografia, che ci vuole molto tempo per diventare una persona vera. Infatti, col passare degli anni, si diventa molto più consapevoli di se stessi e anche più comprensivi e solidali verso gli altri. Ma attenzione, un pericolo c'è, ed è sempre in agguato, si chiama isolamento ed ha una logica quanto
terribile conseguenza, la depressione. Se non si fa qualcosa, il nostro mondo si restringe e finisce per stritolarci. Se però, ci si sforza di camminare nella giusta direzione, la mezza età può diventare una fase della vita molto piena e soddisfacente. Coltivando le proprie conoscenze e aprendo la porta a chiunque ci dimostri simpatia e affetto, non resteremo mai soli e delusi e arriveremo alla vecchiaia felici e contenti, con tanti amici, colleghi e compagni : una grande famiglia allargata. Anche il rapporto col tempo cambia con l'età; non siamo più in grado di correre e di affannarci, certe cose non le possiamo più fare; ma sono poche. In realtà possiamo fare quasi tutto, e non dobbiamo mai smettere di imparare. Ora siamo più liberi, o almeno crediamo di esserlo; il tempo è tutto nostro, lo possiamo impiegare come ci pare e piace (forse). Sappiamo però che non ce ne resta moltissimo, ed allora diventiamo più attenti e selettivi, ci rendiamo conto che ogni minuto può essere prezioso e che dobbiamo trascorrerlo nel migliore dei modi. Non c'è più tempo per le beghe, le inimicizie o i pettegolezzi; ora dobbiamo fermarci un po' a riflettere, per dare un senso alle nostre esperienze, e proiettarle nel futuro, che, grande o piccolo, comunque ci attende, con chissà quali promesse e sorprese. Dobbiamo “non aggiungere anni alla vita, ma la vita agli anni” (Socrate). Del resto è risaputo e dimostrato che chi ha tanti interessi e fa buon uso del suo tempo, vive meglio e più a lungo. Noi vecchietti, dunque, andremo incontro a questo nostro ignoto ma forse splendido futuro, più motivati, più forti e forse anche più ricchi di vita interiore. Emma Cutroneo
La tradizione che non muore
La tradizione che non muore Un grande patrimonio artistico, culturale e folcloristico è costituito non solo dalle città d'arte ma anche dalle tradizioni popolari tramandate mediante lingue e dialetti, riti, feste, cerimonie, musica, danza e teatro, conoscenze e tecniche di lavoro artigianale. Esso rischia di scomparire mentre è indispensabile per costruire un futuro migliore sotto ogni aspetto della nostra vita. Anche i sapori ci permettono di compiere un itinerario di viaggio di qualunque tipo e in Basilicata, ancora oggi, l'usanza di ammazzare il maiale perdura: anticamente costituiva un vero e proprio rito. Anche il figlio emigra-
to o impegnato nel servizio militare tornava a casa per partecipare a quella che si potrebbe definire “la sagra della salsiccia”. Per questo evento si usava riunirsi con tutti i componenti della famiglia in casa di chi si apprestava a questo rito dandosi una mano l'un l'altro e ricambiando l'aiuto vicendevolmente. Il maiale rappresentava una fonte eccezionale per l'utilizzo di tutte le sue parti ai fini di un'alimentazione immediata o rinviata nel tempo assicurando la provvista per l'inverno o per quando i campi offrivano ben poco raccolto; inoltre si era orgogliosi di offrire ad un imprevisto ospite qualcosa fatta con le proprie mani e l'esperienza tramandata nel tempo. Giuseppina Epifanio
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Domenica 8 marzo 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
L’Intervento
QUEI VOLTI TUMEFATTI NASCONDONO UNA TRAGEDIA DOMESTICA di EMILIA SIMONETTI L’IMMAGINE scioccante di Rihanna, giovanissima cantante di Los Angeles, attraverso i siti internet ha fatto il giro del mondo: il viso tumefatto per le percosse del suo compagno, il rapper Chris Brown. Negli archivi delle polizie di tutti i Paesi del Mondo purtroppo fotografie simili ce ne sono a milioni di donne “anonime”, ma che hanno in comune lo stesso dolore e la stessa umiliazione, uguali per tutti. E la violenza tra le mura domestiche colpisce anche le mogli, le compagne e le ragazze della nostra regione: Maria che le prende senza motivo, basta una parola sbagliata e suo marito diventa una furia. C'è Giovanna che delle botte non ne poteva più, se n'è andata di casa con i figli, è in causa per la separazione: tanti nomi dietro ai quali si nasconde la stessa brutta storia. E per violenza si intende tutto: da quella fisica a quella sessuale, dal maltrattamento psicologico a quello emotivo. I motivi? «Futili», dice l'Osservatorio nazionale sulla violenza, indicando come principale soprattutto la fine del rapporto di coppia: separazioni non accettate, annaffiate da grandi dosi di alcol, liti per l'affidamento dei figli, per la casa, per gli alimenti, ecco le ragioni che scatenano le aggressioni. Una piaga, tanto più grande quanto più resta nascosta. E l'omertà, in questi casi, è la risposta più diffusa, la regola più che l'eccezione. E visti i tempi del dagli-addossoallo-straniero, è bene precisare che gli autori di questi abusi sono nel 74,4 per cento italiani: gente nostra, di ceto sociale medioalto, con titolo di studio che va dal diploma alla laurea, che colpisce soprattutto la sera e la notte quando torna a casa dopo una giornata di lavoro. Per questo la risoluzione per “combattere la violenza domestica nei confronti delle donne” approvata, alla vigilia dell’8 marzo, a Strasburgo durante i lavori della 16esima sessione plenaria della Commissione Coesione Sociale del Congresso dei Poteri Locali e Regionali di cui sono componente, in rappresentanza della Regione Basilicata, ha un significato particolare. Tra le proposte più innovative, è stata inserita la designazione di un referente in Comuni, Province, Regioni per le questioni di violenza familiare. Lo scopo è quello di fare da tramite con i servizi sociali, per aiutarli a comprendere la dinamica e l’impatto delle violenze domestiche e sessuali nel contesto dell’uguaglianza di genere e dei diritti umani. Un modo concreto per contrastare con maggiore efficacia la violenza domestica, frutto di uno squilibrio di potere tra le donne e gli uomini.
L’8 marzo? Solo un’occasione commerciale
Le mimose che hanno trasformato una festa
LA GIORNATA In piazza
Il Pd Un volantino promosso dalla segreteria regionale del Pd verrà distribuito oggi in molte piazze lucane e nei due capoluoghi, grazie all'impegno dei circoli, del coordinamento cittadino di Potenza e della federazione provinciale di Matera. «Dopo un secolo di conquiste femminili - si legge nel volantino che sarà distribuito oggi - è ancora difficile riconoscersi dentro una realtà che dia pari opportunità all'uomo e alla donna». A Potenza, l'appuntamento è in Piazza Prefettura alle 12.00
Corecom
Con Arisa
SIAMO giunti all'ultimo appuntamento della rubrica dedicata alla festa della donna. Per molte probabilmente oggi sarà un giorno come un altro, nonostante ne parlino stampa e televisione, altre saranno impegnate in prima persona nell'organizzazione di manifestazioni ed eventi, altre ancora non vedranno l'ora di andare a scatenarsi in discoteca. Certamente tra queste ultime non ci sarà Valentina Condelli, 26 anni, per la quale i mancati o meno festeggiamenti di questa festa «dipendono molto dalla concezione che uno ha della donna. Per me, chi pensa che l'otto marzo vada festeggiato è perché non crede alla parità tra i sessi. Io lo considero solo una trovata pubblicitaria. Infatti, molte organizzano delle serate pur non conoscendo il significato storico della festa». Valentina è con la madre che annuisce ad ogni sua parola. «Annuisco - dice - perché sono d'accordo con lei. Tutte quelle donne che vanno a vedere gli spogliarelli, per esempio, non possono pensare che quello significhi essere donne. Anzi, è l'opposto rispetto a quanto io intendo per donna e rispetto alla donna cui si è pensato quando è stata istituita questa festa, ovvero la morte di alcune operaie morte a causa di un incendio in una fabbrica agli inizi del novecento». Non festeggeranno nemmeno G. L. e C.
P., sedute in un bar a sorseggiare cioccolata calda. «Attualmente ha solo un valore commerciale. In passato avrà avuto, forse, una sua importanza perché lo scopo principale è stato quello di dare una maggiore importanza alla donna nella società - dice una». «Si, è vero - risponde l'altra - anch'io la penso così. Tanto per dirne una, non importa se la mimosa, simbolo in assoluto di questa festa, mi verrà regalata o meno. Gli anni scorsi è successo che qualcuno abbia avuto questo gentile pensiero, ma la cosa mi ha lasciata del tutto indifferente. Per cui, se dovessi riceverla ringrazierò se non dovessi riceverla non ci farò neppure caso». L. M., commessa, non sa che pensare a riguardo. «Posso dirti con certezza che non festeggerò e non ho mai festeggiato. Sul suo significato non mi sono mai soffermata a riflettere». Come lei, nei giorni dedicati a scoprire il senso dell'otto marzo, tante sono state le donne rimaste interdette sull'argomento. Forse chissà, il vero significato della festa della donna è proprio questo. Non è commemorare un lutto, come qualcuna ha affermato, non è concedersi una serata di svago, come altre faranno. Forse la festa della donna è solo un pretesto per fermarsi, almeno una volta, a riflettere. Anna Martino
Non si conosce ancora la data del suo rientro a Pignola, ma il Corecom Basilicata si prepara ad accogliere Arisa e a porgere le sue congratulazioni al giovane talento lucano. E’ quanto afferma la presidente dell’organismo, Loredana Albano, per la quale la vincitrice di Sanremo 2009 per la sezione giovani proposte «rappresenta la Basilicata che in silenzio, lavora con impegno e dedizione per emergere e raggiungere risultati eccellenti. Arisa giovane simbolo dell’8 marzo».
Anmil
Il concorso In occasione della Festa della Donna 2009, l'Anmil ha voluto richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica e delle istituzioni sul tragico fenomeno degli infortuni sul lavoro di cui rimangono vittime le donne. E per farlo l'Associazione ha voluto promuovere una nuova iniziativa volta a sensibilizzare principalmente i giovani, lanciando un Concorso nazionale dal titolo “Note Scordate” per la composizione di un brano musicale “completo” che parli proprio di donne, lavoro e infortuni.
IL MESSAGGIO
Antonio Salicone
Gli atti concreti della Provincia «REDIGERE in tempi brevi un Piano d'azione per la parità che fissi le priorità e le risorse necessarie alla sua realizzazione, così come previsto dalla Carta Europea per l'uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale, ratificata dal Consiglio provinciale nel 2007». È quanto auspica il presidente del consiglio provinciale, Antonio Salicone, che in occasione della ricorrenza dell'8 marzo, sottolinea l'importanza del lavoro svolto sinora dalla Provincia di Potenza per favorire il concreto passaggio dalla parità formale a quella sostanziale per le donne che lavorano all'interno dell'Ente. «La Provincia - commenta dopo la ratifica della Carta Europea da parte del Consiglio, attraverso l'ufficio Politiche sociali e quello della consigliera di Parità, ha somministrato alle lavoratrici un questionario per fotografare la realtà lavorativa. Insieme alle mimose, quindi, atti concreti».
Lottare contro discriminazioni e violenze L’appello della Consigliera regionale di parità Maria Anna Fanelli NON POTEVA non intervenire L'Ufficio della Consigliera Regionale di Parità della Basilicata. Ne pubblichiamo ampi stralci. di ANNA MARIA FANELLI RITENGO principali e fondamentali i temi della lotta alla violenza e alle discriminazioni sulle donne nella società e nel mondo del lavoro. Infatti di fronte alla recrudescenze di un fenomeno barbaro come lo stupro, la violenza di gruppo, la violenza intrafamiliare, è necessaria nella nostra Regione, nelle nostre città, nei nostri comuni, una mobilitazione di uomini e donne contro gli atti di violenza, ma anche contro le discriminazioni. Anche in Basilicata, che comunque, si pone come una Regione sicura per le donne, le donne lucane ritengono che violenze e maltrattamenti contro le donne da sempre sono diffuse. Di fronte alle molestie, alle violenze sessuali, allo stalking, fenomeni questi diffusi e presenti sul nostro territorio, risultano più insicure le giovani. In particolare le studentesse e anche le lucane, in possesso di un elevato titolo di studio affermano di aver modificato le proprie abitudini a causa della paura di subire violenza, ma anche le donne pensionate affermano che le violenze sono fenomeni molto frequenti, così come violenze, discriminazioni e stalking colpiscono le donne occupate.
Del resto anche le discriminazioni nel mondo del lavoro non sono un' opinione ma dati di fatto e temi drammaticamente attuali, troppo spesso trascurati o considerati marginali nel dibattito pubblico nel nostro paese, malgrado l'indiscusso riconoscimento del diritto a non essere discriminati per le proprie caratteristiche personali, naturali o ascritte che siano, come diritto fondamentale della persona. La violenza sulle donne (molestie, violenze sessuali, stalking...) e le discriminazioni che riguardano l'identità soggettive delle persone (genere, razza, origine etnica, religione, handicap, età, orientamento sessuale) si intrecciano nella vita delle donne attraverso quelle pesanti esperienze che vivono in famiglia, nella società, nei contesti urbani… ma anche nel mondo del lavoro a causa della disoccupazione femminile, delle disparità salariali, del precariato e dalla grave crisi che aumenta ogni giorno. Non si può non ricordare che è urgente e necessario “investire sull'uguaglianza per tutto l'arco della vita”. Contro la dilagante violenza, che avvenga in famiglia o per strada, dobbiamo dire un forte No e richiedere maggiore sicurezza e tanta prevenzione da sostenere con risorse specifiche per i piano antiviolenza, per i centri specifici, per le Forze dell'ordine. Dobbiamo dire Sì quindi a forti campagne di sensibilizzazione per affermare la cultura del rispetto del corpo, della
libertà, e della dignità delle donne, per culi richiedere maggiore certezza della pena e sostegno alle vittime. Guardando ancora poi allo specifico mondo dell'occupazione femminile, permeata da una discriminazione che viene da lontano e che ha forti basi culturali, (ma anche molto concrete: carenze di servizi asili, sostegno alla maternità, trasporti decenti), carriere percorsi di lavoro più brevi… bisogna anche qui, per come già sottolineato investire in uguaglianza e mettere in funzione nella Pubblica Amministrazione misure di reale parità anche attraverso i“Piani di Azioni Positive”previsti dalla norma come pure attraverso l'istituzione dei Comitati delle pari opportunità. Occorrono per le lavoratrici lucane ed italiane misure per il superamento delle disparità salariali e per il riconoscimento della maternità, più servizi alle persone. L'innalzamento facoltativo l'età pensionabile delle lavoratrici va considerata positiva da introdurre solo dopo aver garantito alle donne un Welfare più amico che dia sicurezza anche alle lavoratrici autonome e precarie E' d queste riflessioni che nascono dall'Ufficio le iniziative attraverso le quali ribadiremo la necessità di dare voce ai diritti umani, lottare contro la violenza sulle donne e contro ogni forma di discriminazione, dare certezza di lavoro e di libertà di scelte di vita alle donne. Maria Anna Fanelli Consigliera Regionale di Parità
Potenza 25
Domenica 8 marzo 2009
Con il dibattito sul regolamento urbanistico si torna a discutere di psm e tempistica
La polemica sulla programmazione Il territorio rurale oggetto anche di vecchi provvedimenti ECCO che il dibattito aumenta, si stringe, si allarga. E il Regolamento urbanistico mantiene - forse chiede - attenzione anche oltre l’aula consiliare in cui da giorni l’assemblea comunale sta discutendo le circa 400 osservazioni arrivate dai privati al provvedimento. Solo due giorni fa, una “concitata” seduta di consiglio comunale che prendeva le mosse dalle osservazioni legate all’ambito extraurbano della città, così come disegnato dal Ru. La nuova perimetrazione della città capoluogo, non è piaciuta a tutti, soprattutto a quanti - tra opposizione e il gruppo dei “falotichiani” di Uniti nell’ulivo - ricordano che per anni cittadini delle zone “rurali” hanno pagato tasse sulla proprietà in base anche alla possibilità di edificare e oggi, in alcuni casi, ritrovano i propri suoli in zone sotto “tutela”. La maggioranza difende strenuamente il Ru e i criteri con cui è stato disegnato, richiamando i principi di equità e perequazione con cui si è provato a disegnare un nuovo “volto” della città. Il punto è che proprio il ritorno del tema “zone aperte”, delle aree meno centrali della città, con altrettanta velocità richiama una vecchia tappa della storia amministrativa della città, e relative polemiche. Oggi, dibattito consiliare in corso, a partire da Uniti nell’ulivo, in molti ricordano che il Ru avrebbe dovuto seguire nella sua definizione il piano strutturale metropolitano (una programmazione del territorio condivisa dai comuni dell’hinterland) a cui oggi si rimanda in numerose occasioni. Meglio - è il senso
UN ANTICO SPUNTO
Si chiamava Piano campagne C’E’ un altro richiamo al passato che spesso riaccende la polemica politica. Il “Piano campagne” (un programma di residenzialità, viabilità, commercio) è stato elaborato e adottato tra il 1998 e il ‘99. Come da iter burocratico, viene pubblicato per le osservazioni: ne arrivano oltre 800 che ne attestano la sostanziale “bocciatura” popolare. Nel frattempo, cambia l’amministrazione, a Palazzo di città si insedia Gaetano Fierro. Comincia un percorso di dialogo nelle zone aperte fatto di incontri, anche spesso piuttosto accesi (nelle zone rurali del capoluogo la stima è di circa 20 mila abitanti), che portano gli amministratori a ridisegnare il piano, adottato in consiglio comunale nel 2002. Seguono nuove pubblicazione, osservazioni e approvazione. Ma dalla Regione Basilicata (secondo la procedura serviva il decreto del presidente della giunta) arriva la nuova bocciatura a causa di un “eccessivo utilizzo del territorio”. Il territorio del piano strutturale metropolitano
delle critiche - lavorare prima sulla programmazione generale del territorio ampio per poi scendere nel dettaglio come fa il regolamento urbanistico. Oltre che - sostengono in molti - questo percorso è quello indicato dalla legge regionale sull’Urbanistica, la numero 23 del 1999. Dall’altro lato, però, l’amministrazione più volte ha spiegato la rilevanza dello strumento di programmazione urbanistica: ritardarne l’approvazione in attesa del psm o non approvarlo vuol dire incorrere in un blocco alle attività di edificazione (sarebbe possibi-
le portare avanti solo la manutenzione ordinaria) in attesa del regolamento urbanistico. Il documento base del piano strutturale metropolitano è stato sottoscritto dai sindaci di Potenza e dei 10 comuni dell’hinterland (Anzi, Avigliano, Brindisi di Montagna, Picerno, Pietragalla, Pignola, Ruoti, Tito e Vaglio di Basilicata) la scorsa estate. In quel documento sono contenute le linee di indirizzo e le previsioni di opere e servizi per la “costruzione”di un territorio ampio integrato. la logica è quella dell’evitare la
duplicazione di servizi in aree con raggio breve, sviluppando le vocazioni dei singoli territori e puntando su una migliore collegamento, anche di viabilità, nell’intero hinterland. Subito sono arrivate le puntualizzazioni e gli impegni a non rendere ancora una volta il capoluogo lucano unico punto di raccordo, lasciando che tutto il territorio circostante possa svilupparsi adeguatamente. Oggi a distanza di alcuni mesi e mentre la polemica in consiglio comunale guarda anche alla priorità di tempistica tra psm e Ru, ritorna tra
le polemiche un pezzo di storia passata. Con un richiamo a quel vecchio Prusst (Programmi di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile) che si poneva come un “sistema locale” sviluppato tra 15 comuni aderenti (Avigliano, Pietragalla, Acerenza, Oppido, Vaglio, Brindisi di Montagna, Pignola, Anzi, Sasso di Castalda, Abriola, Calvello, Laurenzana, Tito, Picerno e Potenza) e che nel 1999 fu approvato all’unanimità dal consiglio comunale del capoluogo. Dopo l’approvazione di Provincia, Regione e Mini-
stero, con relativi primi finanziamenti, il percorso si è fermato. «E’ morto lì», come dicono altri. Allora, la polemica prosegue. Pure il dibattito sul regolamento urbanistico e sul psm. Tra quanti sottolineano una carenza nei provvedimenti messi in piedi e quanti ricordano che solo oggi, dopo anni di edificazione selvaggia, con il Ru finalmente approvato, il capoluogo sarà migliore. La città attende. Ma le aspettative chiedono ancora diverso tempo, calcolato in sedute di dibattito. Politico. sa.lo.
L’INTERVENTO
C’era una volta il Prusst. E c’è ancora DA qualche giorno la questione urbanistica è tornata a riempire a pieno le pagine dei quotidiani locali anche grazie ad una attenta rendicontazione, minuto per minuto, curata proprio da questo giornale. Certo, l’approdo in consiglio comunale del Regolamento urbanistico della città capoluogo offre molti spunti di riflessione e legittime ansie, tanto più perché non si riesce ancora bene a comprendere chi, fino alla fine, sosterrà questo progetto. E mentre la città capoluogo dibatte sull’approvazione del regolamento urbanistico, da qualche altra municipalità arrivano gli echi del Piano strutturale metropolitano. Da più parti è stata fortemente evidenziata la necessità di avere questo strumento di programmazione operante ancor prima del regolamento urbanistico. Così, con ineccepibile sincronia, da qualche giorno c’è chi parla del psm come se questo strumento fosse già definito. Abbiano sentito il sindaco di Pignola che, qualche giorno fa, ribadiva addirittura la paternità di una pianificazione intercomunale a scala metropolitana; poi il sindaco di Avigliano che manifesta il suo grande convincimento su tale strumentazione apprezzandone i benefici come se, appunto, fosse già operante. “L’Unione fa la forza”, ed ancora “è la prima volta che un’area urbana fa massa critica e prova ad assumere un peso all’interno del Sud Italia” e ancora, proprio ieri, il sindaco di Picerno che definisce “una grande opportunità. Mettere insieme dieci comuni è una scommessa complessa. Ogni comune ha puntato sulle sue vocazioni”. Tutte valutazioni e dichiarazioni ineccepibili e fortemente condivisibili che, come
Dalla scorsa sottoscrizione del documento preliminari al psm da parte dei sindaci dell’hinterland potentino, il Quotidiano ha ospitato dibattito e approfondimenti sul tema. Di recente, alcuni sindaci dell’area, a distanza di mesi, hanno fatto “il punto”. Oggi, il consigliere comunale del capoluoriportato sulla stampa, sembrerebbero annunciare la chiusura della fase preliminare del Piano strutturale con la consegna del relativo documento che deve solo essere approvato in consiglio. Quel documento preliminare richiesto dalla stessa legge urbanistica regionale (all’articolo 11), un documento nel quale dovrebbero essere raccolte tutte le indicazioni politiche di una degna programmazione e pianificazione e che - trattandosi di un’area metropolitana allargata a 10 amministrazioni - dovrebbe, almeno credo, riportare le valutazioni e le aspettative dell’intero territorio interessato, comprese quindi anche quelle della città capoluogo. I sindaci con il loro intervento hanno voluto sicuramente esortare il comune di Potenza ad approvare definitivamente il Ru, raccomandare la riduzione dei tempi di approvazione, evitare “gli ostruzionismi” come da qualche parte definiti gli interventi dei “falotichiani”, e scongiurare alla città, al Pd, a Santarsiero e all’intera coalizione una mortificante ritirata. Bene hanno fatto Petrone, Tripaldi e Salvia a volare alto, a guardare avanti e a far venire la voglia di navigare in acque più tranquille, ma non possono esaltare oggi il piano metropolitano senza far riferimento all’esperienza che proprio loro, con le loro stesse amministrazioni, hanno vissuto non
go, Michele Graziadei (Pu), ex assessore all’Urbanistica, replica richiamando un vecchio esempio di programmazione intercomunale, il Prusst, avviato alcuni anni fa e mai completamente realizzato, fino alla sua “sostituzione” attuale con il psm.
più di cinque anni addietro all’interno di un’intesa di ben 14 comuni dell’area intorno a Potenza. Quell’esperienza “pre-Santarsiero” è il Prusst e ha rappresentato la prima, vera prassi programmatoria che ha consentito l’applicazione anticipata degli indirizzi metodologici e dei contenuti dettati dagli strumenti di pianificazione e programmazione regionale. E’ stata, ed è ancora, una grande occasione per un dialogo politicoamministrativo tra tutti i comuni dell’hinterland potentino, in funzione di nuovi e più moderni strumenti di gestione del territorio che superano lo stretto ambito comunale e individuano sistemi locali più o meno coesi all’interno dei quali diviene più efficace individuare e concretizzare un’azione strategica di sviluppo comune, pur nel rispetto delle originalità dei propri percorsi di crescita, proprio come ci ricorda il sindaco di Picerno. Non voglio spendermi ancora, l’ho fatto troppe volte, per illustrare il “documento preliminare” contenuto in quel programma, ma non posso non sottolineare che proprio quel programma fu positivamente valutato e unanimemente approvato non solo dal consiglio comunale della città capoluogo, ma anche da tutti i consigli comunali dei 14 comuni aderenti (compresi ovviamente Avigliano Pignola e Picerno), per poi racco-
gliere l’approvazione della Provincia di Potenza, della stessa Regione Basilicata e per finire del ministero alle Infrastrutture e delle Aree metropolitane. All’approvazione seguì anche un finanziamento che fu ripartito tra le municipalità partecipanti e, sull’onda di quell’intesa, altre 4 amministrazioni avevano formalizzato la richiesta di entrare nel programma, per cui oggi potremmo registrare addirittura 18 comuni aderenti. Quel programma ha rappresentato, e ancora oggi rappresenta, perché non mi risulta né sciolto né esaurito, la più grande entità territoriale subito dopo la Regione e la Provincia, proprio come dice oggi il sindaco Tripaldi, “...per la prima volta un’area urbana fa massa critica e prova ad assumere un peso all’interno del Sud Italia”. Peccato che qualcuno questo progetto l’ha voluto subito dimenticare, anzi ha voluto che anche gli altri lo dimenticassero perché era già pronto un nuovo prodotto, con un nuovo sponsor, con un nuovo slogan e tanta, tanta pubblicità. Mi viene però il dubbio che i due programmi dicono forse le stesse cose, chiamandole solo con nomi diversi; questo me lo auguro perché se così non fosse c’è da chiedersi come è possibile che nel giro di pochi mesi sia la Regione che la Provincia, sia la città di Potenza che Pignola, Avigliano e ora anche Picerno, abbiano com-
pletamente dimenticato quell’impegno pregresso e si siano accodati a uno nuovo. Critiche su quell’esperienza non ne ho sentite da nessuno, e quindi mi rincuoro pensando che in sostanza parliamo veramente delle stesse cose, forse solo con qualche piccola diversa sfumatura che rappresenta il segno di quella modernità che non sempre però ci fa intendere. Certo siamo passati da 14 comuni del Prusst a soli 10 del Psm; bisognerebbe chiedere che fine ha fatto quell’intesa con quelli che oggi rimangono fuori. E’ stata una loro specifica scelta di non adesione o sono stati esclusi all’interno di una logica territoriale non più condivisibile? Queste cose le vogliamo e le dobbiamo conoscere per offrire le giuste valutazioni politiche su quella che comunemente è chiamata “gestione del territorio”. Il documento preliminare, elemento base del Piano strutturale, metropolitano o no che sia, non è stato ancora offerto all’attenzione dei consigli comunali. Personalmente non solo non l’ho ancora visto ma di più, nel ruolo di consigliere comunale e di capogruppo di un partito di maggioranza, ancora non ho avuto modo di contribuire a darne gli indirizzi o semplicemente offrire qualche indicazione. Anche all’interno dello stesso gruppo, ancora non c’è stata alcuna occasione di riflessione e, per quanto mi risulta, neppure da altri gruppi ci sono state valutazioni a riguardo. Forse tutto questo è solo perché noi, al comune di Potenza, siamo ancora tutti troppo impegnati a definire la conclusione del Regolamento urbanistico. Michele Graziadei cons. comunale Pu
26 Potenza
Domenica 8 marzo 2009
ANTICA OSTERIA
Un guasto nel momento meno opportuno...
MARCONI
0971-56900
AL DUOMO
0971-24848
MIMI’
0971-37592
DUE TORRI
0971-411661
FILO D’ORO
0971-59245
LA TETTOIA
0971-24123
TAVERNA ORAZIANA 0971-34044 ISUCCIO
Un pranzo tutto solidale
AMBROSIA
IN OCCASIONE dell'8 marzo la Bottega Equomondo invita a trascorrere una giornata in compagnia presso l'Azienda Agricola BioAgriSalute di Cancellara. si condivideranno: un pranzo bio-equo il cui ricavato andrà a sostegno delle attività della Bottega equo e solidale; proiezioni e dibattiti su detersivi bioallegri, pozioni magiche per detersivi fai da te, prodotti realizzati da cooperative di donne del Sud del mondo (creme, saponi…); mercatino equosolidale; canzoni in allegria. Il tutto affinché uno stile di vita sobrio, la scelta di prodotti locali, l'acquisto di prodotti del commercio equo e solidale, diventino gesti quotidiani di responsabilità, per dare un contributo alla costruzione di un mondo migliore.
AL NORD
Racconti di Rofrano UNA serata all’insegna dei racconti in dialetto potentino di Umberto Rofrano. La manifestazione si svolgerà domani alle 18 a Potenza nella sede dell’Associazione Lucani e Democratici (via Genova). L’autore, cultore delle tradizioni potentine, leggerà i suoi ultimi racconti in vernacolo. Umberto Rofrano è nato a Potenza il 7 marzo 1940. Cultore appassionato delle tradizioni potentine, osserva, pensa e si diletta a scrivere nel dialetto del capoluogo storie di vita vissuta raccontate dagli anziani in campagna e vicino al focolare. Ha partecipato a vari concorsi de “Le cuntane” organizzati dall’associazione Lucania 2000 ed è risultato terzo al Primo Premio Culturale “Potenza storica”. La manifestazione in programma il 18 febbraio è stata spostata al 9 marzo a causa del maltempo.
Ricordando Giorgio Gaber “LIBERTA’ e partecipazione”. Questo il titolo dello spettacolo-tributo a Giorgio Gaber che andrà in scena domani, alle 21, al teatro Stabile. In scena Gianni D’Addario e Domenico Landogna. Un insieme di musica e tante parole, per riscoprire i messaggi, i moniti, e le tante sconfitte che Gaber, vivendo le tappe più buie e strane della storia (dalla sconfitta dell’ideale politico alla rivoluzione sessuale, dalla corruzione delle istituzioni alla riconcettualizzazione della famiglia), ci ha lasciato in eredità. Un bel tributo a un grande del nostro tempo, ben orchestrato e messo in scena da due giovani attori, Gianni D'Addario e Domenico Laddaga, accompagnati da quattro bravissimi ed intensi musicisti: Gianluca Vecchio (chitarra), Simone Iraci (tastiere), Dario Iacovelli (basso), Daniele Sergio (Batteria).
0971-34501
LA PRIMULA
0971-58310 0971-480025
AL POGGIO
0971-472137
BACCO
0971-410220
FUORI LE MURA
0971-25409
LA FATTORIA
0971-34680
LE ARCATE
0971-51465
MOZART
Memorial “Gigi Chiriaco” L’ASSOCIAZIONE Culturale Borgo Antico Portasalza indice e organizza a Potenza, con la collaborazione, dell’Avis regionale, con il Patrocinio del Rotary International Distretto 2120° Italia Club Potenza Ovest, del Coni, della Regione Basilicata, dell'Apt Azienda di Promozione Turistica, della Provincia di Potenza, del Comune di Potenza, la I° Edizione della mezza maratona di Potenza, Memorial “Gigi Chiriaco” – Trofeo Avis “Il Progetto Cuore”. Corsa podistica su strada, di Km 21,970. Ritrovo giuria e concorrenti in Piazza Mario Pagano dalle ore 08 per ritiro pettorali e ultime iscrizioni. Partenza 09.30 da Via Pretoria, (antistante Piazza Mario Pagano), arrivo in Via Pretoria, , tempo massimo 2.30. Ore 12.30 Seguirà la premiazione.
0971-471312
0971-441295
NINFE
0971-51465
LE ARCATE
0971-51465
PANE E PEPERONCINO
FARMACIE TURNO FESTIVO Mallamo via Toti, 9-13 0971-473447 Iura via Anzio, 14 0971-45438 TURNO NOTTURNO 8 MARZO Mallamo via Toti, 9-13 0971-473447 PRONTO SOCCORSO Guardia medica
Polizia San carlo
0971-612564
0971-44462765
AL DRAGO
0971-445470
TOURIST
0971-411396
LA TRATTORIA
AMBULANZE Pronto soccorso Croce azzurra Croce amica Croce verde Croce rossa
0971-612694 0971-444228 0971- 445041 0971- 23800 0971- 411510
0971-53176
SARRICCHIO
0971-444072
TRIMINIEDD
0971-55746
C’ERA UNA VOLTA
0971-601217
0971-310310
•Difensore civico comunale 0971-415150 •Federconsumatori 0971-34444 •OGGI Potenza, piazze cittadine “ASSOCIAZIONE SCLEROSI MULTIPLA” Una gardenia per la festa della donna
•Adiconsum
•OGGI Potenza, Teatro Stabile, ore 20.30 “CUNDANA ADDONE” Telespettacolo teatrale in dialetto potentino
•Acu -Ass. consumatori utenti 0971-22308
•OGGI Potenza, piazzale Zara, ore 7 “CLUB ALPINO SEZIONE POTENZA” Escursione nel Parco regionale dei Monti Lattari - Santa Maria dei Monti
0971-411144 •Adoc Basilicata 0971-46393 - 46390
•Consultorio via P.Petrone 0971-51520 •Consultorio corso Umberto I, 22 0971-26385 •Cif (Centro italiano femminile) 0971-69169 •Telefono amico
•IL 9 MARZO Potenza, Ridotto del Teatro Stabile, ore 17.30 “LE VOCI DI SALLY” conferenza stampa di presentazione dello spettacolo che si terrà a Potenza 16 marzo prossimo presso il Teatro Don Bosco
199284284 •Telefono Azzurro 0971-19696 •Telefono Donna 0971-55551
•DON BOSCO• Programmazione sospesa •MULTISALA RANIERI• area industriale di Tito Sala 1 The wrestler 17.30 - 19.45 - 22.15 Sala 2 Il curioso caso di Benjamin Button 18.15 - 21.30 Sala 3 I love shopping 18 - 20.10 - 22.20 Sala 4 La pantera rosa
16.30 - 18.30 - 20.30 - 22.30 Sala 5 Iago 17 - 19.10 - 21.20 Sala 6 Watchmen 17.30 - 21 Sala 7 Giulia non esce la sera 17 Ex 19.30 - 22 •DUE TORRI• Iago 19 - 21
Biblioteca NAZIONALE 0971-54829 Orario dal lun. al ven. 8.30 - 19.15 Sabato 8.30 - 13.30 Biblioteca provinciale 0971-305013 Orario 8.30 - 13 dal lunedì al sabato Orario 16 -19 martedì, mercoledì e giovedì BIBL. ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 -13.30 dal lunedì al sabato ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 - 13.30 dal lunedì al sabato Orario 14.30 - 17.30 dal lunedì al giovedì MUSEO PROVINCIALE 0971-444833 Orario 9 - 13 dal martedì al sabato / 16 - 19 martedì e giovedì ARCHIVIO STORICO COMUNALE 0971-51605 BIBLIOTECA PER L’INFANZIA 0971-274129 Orario 9.30 - 12.30 (chiusi sabato) Orario 16 - 18.30 lunedì, martedì e giovedì "Museo delle antiche Genti di Lucania" 0971-305011 Orario 10 - 13:30 dal mercoledì alla domenica Vaglio Basilicata in via Camillo De Mattia
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28 Potenza
Domenica 8 marzo 2009
A piazza Don Bosco cade un albero per la neve. Inascoltato l’allarme del comitato
Avevano già segnalato il pericolo «MI dicono di essere una Cassandra. Rammento che Cassandra le ha sempre azzeccate tutte». Il comico genovese lo ripete spesso nei suoi spettacoli, e i 74 mila membri dei 471 gruppi di grillini, sparsi in 337 città su sei diversi continenti, capita che a volte «ci azzecchino» anche loro. A Potenza il “meetup” di Beppe Grillo, che letteralmente significa “incontriamoci”, come invito alla partecipazione democratica, è nato nel gennaio del 2006. Al centro delle sue iniziative legalità, politica, e soprattutto ecologia. Prendiamo il caso della riqualificazione di piazza Don Bosco. Nell’archivio del forum su internet ci sono ancora le foto, le discussioni, e tutte le proposte avanzate all’amministrazione comunale del sindaco Santarsiero in collaborazione con un comitato spontaneo di residenti rispetto al progetto originario. A un certo punto c’è scritto:
«Alberi malandati, a rischio crollo, sbilanciati e che non possono essere potati. Vanno sostituiti con tre specie diverse, così si evita anche la propagazione di eventuali patologie delle piante». Quindi le tre specie consigliate: l’ippocastano, l’orniello, e l’acero comune; con una nota in calce: “sono tutti caducifogli”, che significa che a differenza dei pini sono piante che possono anche essere potate. Il problema sta tutto lì, semplice semplice: se un albero non può essere potato, arriva una bufera di neve e casca. Ed ecco la profezia che finalmente si avvera. L’altro ieri si scatena una tempesta, e uno dei pini che si trovano al confine dell’area attrezzata per i bambini in piazza Don Bosco finisce dritto sull’asfalto. Per fortuna in quell’istante non c’erano bambini, pedoni, o macchine che passavano di lì, e resta solo il costo di un intervento
straordinario dei vigili del fuoco, e il disagio per le macchine che hanno trovato l’albero di traverso e sono state costrette a invertire la marcia. Un costo eccessivo comunque, se si considera che il problema era stato sollevato per tempo. Marco Falconeri, uno degli animatori del Beppe Grillo meetup, aggiunge particolari: «Abbiamo chiesto ripetutamente che l’agronomo nominato tra gli autori di quel progetto di riqualificazione si esprimesse ufficialmente sulle nostre osservazioni in merito, ma il dottore Eugenio Tropeano non si è mai degnato, non è mai intervenuto alle iniziative organizzate con comitato dei residenti, né si è mai reso disponibile a un confronto in nessuna altra sede. Così a un certo punto ho postato un messaggio sul nostro forum: “Tropeano… ma chi è costui?”». Il direttore regionale di Confagricoltura. Leo Amato
Diversi alberi in città, durante la nevicata di venerdì, si sono spezzati o sono completamente caduti a terra (f.M.)
Non si placa il dibattito sulla chiusura del Novantunesimo Battaglione lucania
«Il salvataggio possibile nel 2005» Molinari richiama il poco impegno degli enti locali ANCORA polemiche attorno alla chiusura del Novantunesimo battaglione a Potenza. C’è soprattutto la volontà di far chiarezza su una questione che affonda le radici nell’ambito del processo di riorganizzazione delle strutture militari sul territorio nazionale risalente al 2005. Pare, infatti, da alcuni atti parlamentari di quello stesso anno, che la questione si sarebbe potuta risolvere all’epoca grazie all’impegno degli allora componenti della commissione Difesa, in particolare l’ex deputato Giuseppe Molinari, e il segretario del ministro della difesa Martino, Giuseppe Moles. Dai documenti, risulterebbe che nel dibattito parlamentare avvenuto alla Camera nel luglio 2005, sia stata accettata dalla commissione Difesa un’alternativa alla soppressione della caserma, proposta dal governo. Il provvedimento riguardava la riconfigurazione del Novantunesimo battaglione addestramento reclute «Lucania» in secondo battaglione trasmissioni «Fadalto».
Immagini d’epoca, a cavallo tra la fine dell’800 e i primi anni del secolo scorso, della caserma lucana (per gentile concessione di Rocco Galasso)
Questa risoluzione avrebbe garantito alla città e alla Regione, come si legge in un comunicato stampa del 2 luglio 2007, di conservare una struttura militare strategica. Nello stesso, si prometteva vigilanza e sorveglianza sull’impegno preso, consapevole dell’importanza della
struttura anche nell’ambito della professionalizzazione delle forze armate e la sospensione della leva obbligatoria. Il battaglione Fadalto, infatti, sarebbe stato costituito da circa 800 uomini militari professionisti. Una risorsa, quindi, per una città la cui ricchezza dipende
CURIOSITÀ CITTADINE
Un cucciolo particolare E’ UNA tenera storia d’amicizia quella tra Rocco Ruggiero, fioraio di Potenza e proprietario di un piccolo terreno a Betlemme, e la sua agnellina. Rifiutata dalla mamma subito dopo il parto è stata allevata dal suo padrone che ha dovuto allattarla artificialmente. Erano veramente minime le possibilità di sopravvivenza per la piccola proprio a causa della mancanza del latte materno. Le costanti cure di Rocco, però, hanno permesso all’agnellina di crescere sana e forte. E’ stato davvero commovente assistere ieri, in primo pomeriggio, al momento in cui ha bevuto, affamata, del latte da un biberon per bambini. Era rimasta da sola per un po’, davanti lo stadio Viviani, legata con un cordoncino alla ringhiera mentre Rocco era andato a procurarsi in fretta e furia il latte dal bar di fronte perché il cucciolo gli aveva fatto capire di avere una gran fame. Appena arrivato il suo padrone, come un cane fedele, gli è saltata addosso per la gioia non solo di mangiare, finalmente, ma di non essere più sola. Infatti, secondo quanto raccontato da Rocco, pare che l’agnellina lo segua costante-
mente quando è a casa, a Betlemme. Purtroppo, non ha abbastanza spazio perché possa crescere con lui così i due saranno costretti a separarsi. Resterà comunque in famiglia, continuando a crescere serena, accudita dalla sorella di Rocco. a.m.
dai servizi offerti. Una risorsa e soprattutto una sicurezza, in un territorio altamente sismico come il nostro. Basti pensare al terremoto che colpì la città e la provincia nel 1980 che, come ricordato nei suddetti atti, ha messo in risalto l’importanza della presenza militare nel capo-
luogo anche in materia di protezione civile. Cosa avrà bloccato, quindi, la riorganizzazione del Novantunesimo battaglione? Secondo voci di corridoio, sembra sia stato il rifiuto o l’impossibilità dell’amministrazione comunale a destinare due ettari di terreno per la ricollo-
cazione della caserma. Al banco degli imputati, ancora una volta, gli enti locali. Secondo Giuseppe Molinari «è mancata una reale volontà da parte delle istituzioni per la difesa del Novantunesimo battaglione, fatta alcune eccezioni. Io sono molto rammaricato perché in passato mi sono impegnato molto per difenderlo, così come feci per la stazione meteorologica». Smantellata dopo il terremoto dell’80, questa fu preservata fino al 2001 con sede al Grande albergo. A nulla valsero i sacrifici di alcuni parlamentari, tra cui lo stesso Molinari; la stazione meteorologica entrò comunque a far parte del processo di spoliazione dei servizi dalla città. «Prendo atto - continua l’ex deputato della Margherita - del mancato impegno dell’amministrazione comunale. La stessa alternativa della trasformazione della caserma fu presentata a Potenza come ad Avellino. Ci sarà un motivo se lì dalle parole si passò ai fatti». Anna Martino potenza@luedi.it
L’Udai potentina incontra gli ordini degli avvocati tedesco e croato
Disagi del gratuito patrocinio LA sezione di Potenza dell’Unione degli avvocati d’Italia (Udai) parteciperà a un seminario unitario dell’ordine federale forense tedesco e dell’ordine forense croato, che si terrà a Zagabria giovedì 12 e venerdì 13 marzo. L’iniziativa del presidente della sezione pugliese dell’Udai, l’avvocato Vincenzo Garofano, è stata raccolta dal responsabile dell’associazione per la Basilicata, l’avvocato Francesca Sassano, come «un’occasione di confronto e di studio su tematiche quanto mai attuali, tra le quali il sistema tariffario, nell’ottica degli evidenti vantaggi della legislazione dell’Unione europea rispetto a quella nazionale attualmente vigente». L’ultimo problema in ordine di tempo sembra essere la legge che ha sospeso i processi penali meno gravi per un anno e mezzo. Per l’avvocato Sassano si tratta di «un provvedimento che se da una parte ha alleggerito i tribunali di una mole di arretrati che si trascinavano rallentando il funzionamento della macchina della giustizia, dall’altro ha finito per cristallizzare le posizioni di tanti avvocati del gratuito patrocinio, che in quest’anno e
mezzo di sospensione devono accollarsi il rischio che mutino le posizioni reddituali dei loro assistiti, quindi che le parcelle non vengano più liquidate dal Ministero. Logica vorrebbe che quei compensi venissero liquidati subito, per riprendere il conto quando i processi verranno ripresi, ma la cosa è impossibilitata dal fatto che in Italia occorre la pronuncia di un magistrato, quando potrebbe benissimo operare al suo posto un funzionario». «In pratica noi avvocati del gratuito patrocinio prestiamo un servizio di pubblica utilità, ma la nostra è in assoluto l’unica prestazione professionale inesigibile, senza termine, e dobbiamo aspettare tempi biblici per la liquidazione di quanto ci spetta. Forse le risposte di altri sistemi giuridici, rispetto ai medesimi problemi, potranno offrire spunti interessanti alla nostra discussione interna, perché in relazione a questi temi - annuncia in conclusione l’avvocato Sassano - abbiamo intenzione di concentrare la nostra attenzione nelle prossime settimane». l.a. potenza@luedi.it
Domenica 8 marzo 2009
29 Chiusa nel pomeriggio per smottamenti la bretella che collega il paese alla Basentana
Picerno cede per il maltempo Veicoli deviati sui percorsi alternativi fino alla riapertura A Ruoti tecnici al lavoro
Frana una strada Contrada Avriola isolata RUOTI - Uno smottamento ieri sera ha interessato una strada comunale di ruoti, in contrada Avriola, nelle vicinanze del centro abitato, senza causare feriti. Il costone sul quale era appoggiata la strada è andato giù e l’asfalto ha ceduto. Un intero stabile, abitato da una famiglia è rimasto isolato. La strada collega la contrada, poco abitata, e il centro abitato. Sul posto sono giunti subito i tecnici del Comune di Ruoti e i Vigili del fuoco di Potenza per mettere in sicurezza l’area. Sembra che si tratti di un sito in cui già si erano verificati tempo addietro fenomeni di dissesto idrogeologico. I tecnici sono già al lavoro. E già da domani, sembra, una squadra di operai procederà a rimettere in sesto l’arteria. f. a.
Strada franata
PICERNO - L’ondata di maltempo non ha risparmiato nemmeno la città di Picerno. Chiusa per frane e smottamenti la bretella di collegamento tra il raccordo autostradale Sicignano-Potenza e lo svincolo di uscita di Picerno con la ex Ss 94 al Km 0,3. Dal primo pomeriggio di ieri i veicoli in transito sono stati deviati sulla viabilità alternativa, procedendo per Perolla. Altri hanno ripreso il raccor-
do autostradale deviando per Balvano e procedendo sulla Ss 94 dir. L’allarme è scattato nel primo pomeriggio di ieri. Allertata da un dipendente dell’Anas, Rocco Silvano, la Sala Operativa dell’ente nazionale per le strade. Tempestivo l’intervento della Provincia di Potenza, della Protezione Civile e dei Carabinieri. Con celerità sono stati rimossi alcuni massi e del terriccio
dal manto stradale. Poi alle 17 una seconda frana che ha invaso entrambi i sensi di marcia, provocando gravi disagi alla circolazione. «Domani mattina (oggi ndr) - dice il geometra della Provincia Mario Albano - sarà verificata la consistenza della frana e si deciderà sul da farsi». Intanto, però, a Picerno si inizia a fare un primo bilancio. Il primo cittadino Mario Salvia in serata ha firmato un’ordinanza di chiusura di Via Europa Unita. Smottamenti si sono registrati sulla Circonvallazione. «La situazione è sotto osservazione - ci ha detto il sindaco Mario Salvia - poiché costantemente monitorata. Stiamo valutando e studiando la natura degli smottamenti per capire se il fenomeno sia circoscritto o meno. Un’impresa al più presto provvederà ad effettuare l’intervento di ripristino della viabilità». Ed è questo il bilancio di un weekend dai forti disagi in varie località dell'hinterland picernese. Mentre procede il lavoro dei tecnici della Provincia di Potenza e dei Vigili urbani appare sempre più chiaro il quadro delle emergenze provocate dal maltempo su tutto il territorio del Marmo Platano- Melandro. Permane però lo stato di allerta. Angela Scelzo
Tito Giuliano: «Un ritardo non giustificato. Bisogna accelerare»
Sito archeologico di Satrianum «Un progetto rimasto a metà» TITO - Circa 371 mila euro per far risplendere l’antico sito archeologico di Satrianum. Un progetto ambizioso quello del “Parco Satriano Antica”. Un intervento progettato da più di sei anni. Realizzato però solo in parte. A sottolinearlo è il consigliere provinciale Vincenzo Giuliano, già sindaco di Satriano di Lucania. Tanti gli interventi del piano triennale del 2002 per riportare agli albori un’area dall’indiscussa valenza archeologica, nonché volano di sviluppo turistico nel cuore del Melandro. Anzi, nel cuore dell’antica Basilicata. Dal ripristino della viabilità di accesso, alla creazione di una idonea sentieristica pedonale. E, ancora, dalla creazione di una adeguata cartellonistica e segnaletica luminosa di direzione, nonché informazione turistica, sino all’illuminazione artistica del sito archeologico. Ma si va anche oltre col consolidamento e la messa in sicurezza della Basilica e dell’area circostante sino alla sistemazione
dell’area Torre con spietramenti. Di rilievo anche la costruzione di un centro direzione. Un’opera appaltata a cura della comunità Montana del Melandro. Ma sui ritardi dell’opera “non ha inciso nessun cavillo burocratico”. A renderlo noto è l’ex primo cittadino di Satriano, Vincenzo Giuliano, giunge una nota di polemica. «Il progetto che interessa il sito archeologico di Satrianum parte da lontano - precisa Giuliano - Già nel 2002 si puntava a mettere in atto azioni specifiche per la fruibilità della Torre di Satriano con una serie di interventi. Ad oggi con rammarico si constata dunque un intervento non solerte da parte di chi ha avuto l’incarico di portare a compimento un ambizioso progetto previsto già dal rendiconto 2002. Ritardi non giustificabili imputabili però a chi pur amministrando ha limitato la capacità di tradurre in risorse ciò che si era progettato per l’area senza rispettare gli impregni presi col territorio». «L’illuminazione della Torre è senza
ombra di dubbio un importante tassello, ma il progetto messo appunto anni addietro è molto più ampio - conclude Giuliano - ed occorre imprimere un’accelerazione ad un intervento predisposto in un’ottica lungimirante che però sino ad oggi ancora attende l’ultimazione». an.sc. provinciapz@luedi.it
Avigliano, le donne del Pd ripartono dall’8 marzo
Una campagna del Pd rivolta alle donne
AVIGLIANO - Le donne del Partito democratico di Avigliano s’incontrano questa sera, in occasione della ricorrenza dell'8 marzo, per fare un punto sul progetto politico del Pd e per dare l'avvio alla Conferenza territoriale permanente delle donne democratiche di Avigliano. Al centro dell'appuntamento in programma alle 18, nella sala consiliare, c'è il documento (pubblicato giovedì scorso dal Quotidiano) con il quale le donne democratiche registrano i buoni proposti annunciati nella fase di avvio del Pd e denunciano, contestualmente, una serie di ritardi nell'avanzamento del progetto politico che lo sottende. La componente femminile del Pd fa notare una distanza tra gli annunci e le cose fatte. A tratti è critica, ma non per questo vuole rinunciare al progetto riformista che aveva entusiasmato il popolo delle primarie. «Il nostro coordinamento - srivono tra l'altro le
donne democratiche - non nasce come rivendicazione di quote rosa, ma con l’intento di rafforzare le dinamiche che favoriscano chiarezza e trasparenza, perché i migliori possano emergere e perché le regole del gioco siano sempre tali da favorire chi non sa barare. Partiremo da qui, da quello che abbiamo, dal nostro senso pratico, dal contatto con la quotidianità e dal disperato bisogno di non fermare l’Italia». Ecco perché hanno deciso di avviare "la discussione sulle tematiche più urgenti che coinvolgono il territorio e le famiglie». Tra gli obiettivi c'è quello di "forzare la nascita dei dibattiti e fare in modo che il partito sia asse strategico di uguaglianza sociale, che si formi intorno a quei valori che la perdita delle ideologie ha fatto dimenticare, e che sulla base di questi si costruiscano i tanto attesi indirizzi programmatici condivisi». g.s.
Avigliano Iniziativa del Comune per spiegare i contenuti del documento economico AVIGLIANO - Due giornate ieri e oggi, di assemblee pubbliche per la presentazione dei contenuti del bilancio di previsione per l’anno 2009. Il primo incontro si è svolto ieri sera, alle ore 18, presso la Sala consiliare. Mentre oggi, a Frazione Stagliuozzo, a partire dalle ore 10 e 30 si terrà il secondo incontro presso l’edificio scolastico della frazione. La Giunta comunale, nella seduta del 26 febbraio , ha approvato gli schemi di bilancio, bilancio pluriennale e relazione previsionale e programmatica 20092011. La documentazione relativa al bilancio di previsione 2009 è depo-
Bilancio di previsione, la presentazione sitata presso l’Ufficio di Segreteria comunale (corso E. Gianturco n. 31, piano terra – Marcello Rizzi) a disposizione di chiunque ne voglia prendere visione. Come scritto nella relazione del bilancio consuntivo «la condotta di rigore relativa al contenimento della spese, tenuta dall’ente in ossequio alle prescrizioni relative al rispetto del patto di stabilità, si è negli anni coniugata a una ricerca di forme di efficienza della spesa e rispetto degli obiettivi strategici fissati in sede di programma-
zione». Cio’, in sintesi, ha significato “il rispetto del patto di stabilità, la razionalizzazione e il miglioramento dell’efficienza della spesa, il perseguimento degli obiettivi strategici, il contenimento delle imposte per i cittadini». «La crisi economica attuale prosegue la relazione dell’amministrazione comunale - che investe le famiglie, le imprese, il sistema paese in generale, chiama tutti a una maggiore senso di responsabilità che deve tradursi, per l’en-
te locale, in politiche indirette di supporto al reddito attraverso il “congelamento” delle imposte e la valorizzazione della sua funzione sociale. In questo quadro l’obiettivo da perseguire, già indicato lo scorso anno, è quello di tracciare all’interno dell’obiettivo strategico “Avigliano 2010”, azioni concrete volte al contenimneto del disagio sociale e un allineamento delle politiche di spesa, in funzione del contenimento della crisi». Tutto questo, tenendo conto degli obiettivi strategici che sono:
l’armonizzazione e l’innalzamento complessivo della qualità della vita, in maniera da colmare i residui divari tra zone diverse; il miglioramento, nella quantità e qualità, dei servizi erogati; il miglioramento della risposta pubblica nelle aree del disagio e del bisogno sociale; lo sviluppo delle condizioni atte a favorire l’espressione dei talenti e delle potenzialità diffuse. «In ordine a ciò - continua la relazione - nuova luce assume il tema del protagonismo del nostro territorio”, proprio perché, alla luce dei nuovi accadimenti, ciò non rappresenta più solo un’opzione perseguibile, ma diventa una vera scommessa vitale.
Domenica 8 marzo 2009
30 Assemblea pubblica stamattina al Centro sociale di Malvaccaro
Il caso Poste in Basilicata POTENZA - Una grande iniziativa è stata prevista per stamattina alle 10 al centro sociale di Malvaccaro a Potenza. A chiamare tutti a raccolta sono stati i rappresentanti dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) di Basilicata, capeggiati dal presidente, Vito Santarsiero. Prevista una folta rappresentanza di parlamentari lucani, istituzioni regionali, provinciali e locali, lavoratori e rappresentanti sindacali. “Il caso Poste Basilicata” è diventato una sorta di slogan per tutti gli amministratori che stanno tentando di difendere i “loro” uffici postali. A rischio in Basili-
cata, per il momento, ci sono otto uffici che, già dagli inizi dell’anno, sono aperti a giorni alterni (tranne la prima settimana del mese, quella “calda” del pagamento delle
pensioni): si tratta di Maratea Porto, Acquafredda, Seluci, Cogliandrino, Sant’Antonio Casalini, San Cataldo di Bella, Scalera e Dragonetti. Ma il timore degli amministratori locali è che questo sia solo l’inizio di un piano ben più “pericoloso” per i cittadini della Basilicata. Al momento, infatti, molti sono i comuni che lamentano problemi per la distribuzione della corrispondenza, molti altri invece lamentano difficoltà e lunghe file agli sportelli, dove il poco personale spesso non riesce a sostenere l’imponente richiesta. Per questi motivi stamattina al centro sociale è previsto il “tutto esaurito”.
Combattere la povertà in Basilicata La Caritas impegnata sul fronte POTENZA - Si è tenuto ieri sera nella chiesa di Santa Maria l’incontro - promosso dall’Azione cattolica e dalla Caritas - sul tema “Volti negati. Conoscere e combattere la povertà in Basilicata”. Un tema di grande attualità, dal momento che la Basilicata è la seconda regione più povera in Italia. Solo a Potenza la Caritas Diocesana è in contatto con 1.020 famiglie che vivono in vario grado una situazione di disagio, principalmente economico e sociale. Al dibattito, moderato da Giancarlo Grano, responsabile della Commissione regionale del Laicato cattolico, sono intervenuti Walter Nanni (dell'Ufficio Studi della Caritas Italiana), Marina Buoncristiano (dell'Osservatorio Caritas della Diocesi di Potenza), mentre le conclusioni sono state affidate ad Agostino Superbo, arcivescovo di Potenza. L'iniziativa non si è limitata solo a evocare la crescente povertà in Basilicata, ma soprattutto ha invocato una commisurata solidarietà, che favorisca l'abbandono degli spre-
Il Parco Satriano Antica: 371 mila euro e interventi realizzati in parte
Superbo durante il dibattito (Foto Mattiacci)
chi e il ritorno alla sobrietà, la divisione più equa delle risorse disponibili con i poveri e la declinazione in forme nuove e moderne dell'antica virtù sociale della fraterna carità cristiana.
Vietri: appuntamento oggi alle 19
Le ragioni Un sito archeologico dell’ex presidente che non riesce a decollare del consiglio TITO - Circa 371 mila euro per far rispendere l'antico sito archeologico di Satrianum. Un progetto ambizioso quello del “Parco Satriano Antica”. Ma, a quanto sembra, c’è qualcosa che non va. Un intervento progettato da più di sei anni, infatti, ma realizzato però solo in parte. A sottolinearlo è il consigliere provinciale Vincenzo Giuliano, già sindaco di Satriano di Lucania e oggi consigliere provinciale dell’Udc. Tanti gli interventi del Piano Triennale del 2002 per riportare agli albori un'area dall'indiscussa valenza archeologica nonché volano di sviluppo turistico nel cuore del Melandro. Anzi, nel cuore dell'antica Lucania. Dal ripristino della viabilità di accesso, alla creazione di una idonea sentieristica pedonale. Ed ancora dalla creazione di una adeguata cartellonistica e segnaletica luminosa di direzione nonché informazione turistica sino all' illuminazione artistica del sito archeologico. Ma si va anche oltre col consolidamento e la messa in sicurezza della Basilica e dell' area circostante sino alla sistemazione dell'area
La Torre di Satriano
Torre con spietramenti. Di rilievo anche la costruzione di un centro direzione. Un'opera appaltata a cura della Comunità Monta-
na del Melandro. Ma sui ritardi dell'opera «non ha inciso nessun cavillo burocratico». A renderlo noto è l'ex primo cittadino di Satriano, Vincenzo Giuliano,
giunge una nota di polemica. «Il progetto che interessa il sito archeologico di Satrianum parte da lontano - precisa Giuliano - già nel 2002 si puntava a mettere in atto azioni specifiche per la fruibilità della Torre di Satriano con una serie di interventi. Ad oggi con rammarico si constata dunque un intervento non solerte da parte di chi ha avuto l'incarico di portare a compimento un ambizioso progetto previsto già dal rendiconto 2002. Ritardi non giustificabili imputabili però a chi pur amministrando ha limitato la capacità di tradurre in risorse ciò che si era progettato per l'area senza rispettare gli impregni presi col territorio». «L'illuminazione della Torre è senza ombra di dubbio un importante tassello, ma il progetto messo appunto anni addietro è molto più ampio - conclude Giuliano - ed occorre imprimere un'accelerazione ad un intervento predisposto in un'ottica lungimirante che però sino ad oggi ancora attende l'ultimazione». Angela Scelzo
VIETRI DI POTENZA Questa sera, alle 19 presso la “Sala Convegni”, si terrà una pubblica assemblea indetta dai consiglieri Luigi Cirone (ex presidente del Consiglio Comunale sfiduciato sabato scorso dalla maggioranza) e da Carmine Ferracano e Giovanni D'Andraia (dimissionari dalla maggioranza oltre un anno fa), dal tema “Vietri aspetta il cambiamento”. E a tal proposito, a infuocare la vigilia dell'assemblea, interviene il gruppo di opposizione “Un Ponte verso il futuro”, che questa sera sosterrà i tre consiglieri. Il gruppo di opposizione è intervenuto duramente contro l'amministrazione vietrese, ed ha ammonito l'operato: «una maggioranza minoritaria governa la cosa pubblica in barba a una opposizione maggioritaria. E ciò, a dispetto dello stesso concetto di democrazia, poiché la precisa volontà della maggioranza dei cittadini, non coagulata intorno ad un'unica lista. Gli “errori” del passato - si legge nella nota - non devono costituire un freno ed una penalizzazione per-
petua: essi vanno tenuti bene a mente, perché si eviti di ricadervi ancora, ma guai a recriminare e a continuare ad accusarsi l'un l'altro per trovare il “colpevole”». «Vietri ha creduto di cambiare perchè fra la bramosia di cacciare il vecchio e nell'entusiasmo di cercare il nuovo non si è accorto che gli attori nel frattempo erano già cambiati, si sono proposti come il vento nuovo e hanno vinto. In questa trappola c'è caduto anche il nostro ex presidente Cirone, insieme a Ferracano, D'Andraia e Navarra (ex collaboratore del Sindaco, ndr) oltre a buona parte del popolo». «L'amministrazione si trova a governare un paese che ormai non rappresenta più, la revoca del presidente può interessare fino ad un certo punto l'opposizione ma, sicuramente, non interessa al popolo che oggi chiede soluzioni, e non colpevoli. Lo stesso che ha espresso chiaramente la sua insoddisfazione per l'amministrazione attuale e chiede quindi all'opposizione di trasformarsi in una forza di governo efficace». Claudio Buono
A Muro nasce ufficialmente A Oppido Lucano la neve il Popolo delle libertà ha “regalato” solo disagi MURO LUCANO - A Muro Lucano c'è grande fermento in vista delle elezioni amministrative del 6 e 7 giugno 2009. Seguendo la scia dei vari coordinamenti cittadini italiani, i direttivi di Forza Italia e di Alleanza Nazionale hanno sancito la nascita di un unico coordinamento che sarà il primo direttivo murese del Popolo delle Libertà. Questa metamorfosi avviene in un paese dove la lista tanto cara a Silvio Berlusconi è riuscita quasi a doppiare nelle ultime elezioni politiche del 2008, della Camera e del Senato, il consenso ottenuto dagli avversari del Partito Democratico. Dal verbale ufficiale si leggono testuali parole: “I direttivi comunali di Forza Italia e Alleanza Nazionale hanno dato vita al nuovo coordinamento comunale del Popolo delle Libertà, il quale inizierà a lavorare politicamente per organizzare tra le altre cose anche la ormai prossima fa-
se elettorale amministrativa. L'assemblea costituente aperta, in seguito, alla confluenza di esponenti della società civile in modo da raggiungere le quindici unità, darà vita ad una delegazione investita della responsabilità di sviluppare le trattative con i gruppi politici e civili potenzialmente alleati. Il neonato coordinamento comunale è così composto da: Porciello Antonio, Nardiello Daniele, Fiorentino Antonio, Indelli Giacinto, Oliveto Lucio, Verova Emanuele, Scaringi Carmine, Parrillo Luigi, Pucillo Pasquale, e Ferrara Pierangelo.” Con il documento congiunto dei due partiti, anche a Muro Lucano si è chiusa dopo quattordici anni l'era di Forza Italia e si spegne definitivamente Alleanza Nazionale con la sua fiamma, ora si volta pagina e si apre ufficialmente il capitolo del Partito delle Libertà. Carmine Pepe
OPPIDO LUCANO - La neve dei giorni scorsi sembra aver lasciato pochi rimpianti alla gente di Oppido. La nevicata di venerdì ha creato non pochi problemi agli automobilisti, bloccando in poche circostanze anche il traffico e anche alcuni camion hanno avuto problemi di tenuta soprattutto nelle curve della S.S. 169. Per fortuna nessun incidente grave con macchine di traverso e tir incastrati ma la neve non ha portato nessun danno di rilevanza ne a persone ne a mezzi. Anche i servizi di trasporto pubblico e privano hanno subito pesanti ritardi che, visto le proibitive condizioni meteo, sono più che giustificabili. Per i pendolari, però, sono stati ritardi che amaramente devono essere accettati. Se da un lato, le difficoltà di automobilisti e autisti sono stati ac-
compagnati da momenti di tensione, per i tanti ragazzi di Oppido è stato divertente veder cadere così tanta neve e poter giocare insieme sul manto bianco. Viste le nevicate, inoltre, il vicino Istituto Tecnico Commerciale Leonardo Da Vinci di Acerenza è stato chiuso nella giornata di ieri. Fortunatamente la neve è andata sciogliendosi nella giornata di ieri, grazie anche ad una sottile pioggerella, e solo i bambini più piccoli sono rimasti dispiaciuti quando hanno visto la neve trasformarsi in acqua. Nel centro alto bradanico, da sottolineare, la presenta costante di una piccola macchina spargi sale e spartineve, messo a disposizione dal Comune, che ha liberato parzialmente le strade interne tagliando la strada in due e depositando nelle parti laterali cu-
Una strada coperta dalla neve
muli di neve liberandone però la parte centrale. Come nel resto delle regione, oggi anche ad Oppido nessuna gara calcistica inizierà in virtù della sospensione di tutti i torni regionali, decisa dalla Federazione Calcistica, causa mal tempo. É per la seconda volta nel giro di quindici giorni che il Comunale di Oppido chiude le sue porte causa neve. Rocco De Rosa
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Lagonegro In località “Pietre bianche
Maratea A chiederlo Salerno, presidente di “iniziativa cittadina”
Sta per buttarsi da un ponte Salvato dai carabinieri
«Anche la costa tirrenica deve essere difesa dall’erosione»
LAGONEGRO - Località “Pietre bianche”. Sono circa le 18.30 e su un ponte c’è un giovane che minaccia di buttarsi di sotto ma, per fortuna, qualcuno lo nota e chiama i carabinieri. Gli uomini dell’Arma della compagnia di Lagonegro, coordinati dal tenente Luigi Salvati Tanagro, sono intervenuti prontamente sul ponte. Nel momento in cui sul posto è giunta la pattuglia del nucleo operativo e radiomomobile di lagonegro - composta dal maresciallo capo Francesco Santillo, dal brigadiere Matteo Forte e dall’appuntato Antonio Sanguinetti - l’uomo aveva già varcato la barriera di protezion.
I carabinieri resisi conto della delicatezza della situazione hanno tentato la strada del dialogo tentando di convincere il giovane a compiere il gesto che aveva in mente. Approfittando, poi, di una sua distrazione, lo hanno bloccato e lo hanno tratto in salvo. Solo la prontezza e la professionalità, dimostrata nella circostanza dai carabinieri intervenuti ha permesso di salvare una vita umana e che si verificassero ulteriori e più gravi conseguenze. Il giovane, immediatamente soccorso, è stato trasportato con un autoambulanza, all’ospedale di Lagonegro per riceverere le cure del caso.
MARATEA - La Regione Basilicata si è dimenticata della costa Tirrenica. Lo sostengono alcuni operatori di Maratea all’indomani del disegno di legge approvato dalla giunta per difendere le spiagge lucane dal fenomeno dell'erosione. «E’ sicuramente un passo in avanti - dice Biagio Salerno, presidente del comitato civico Iniziativa cittadina - Peccato però che i finanziamenti stanziati per ora siano stati solo per il Metapontino». L'Osservatorio e il sistema informativo proposto dall’assessore all'Ambiente Vincenzo Santochirico sono visti di buon occhio anche dagli operatori turistici della costa tirrenica che, però, sottolineano la necessità anche di un intervento finanziario. Le mareggiate che si sono ripetute durante questo inverno, spiega Biagio Salerno, hanno fatto danni anche sulla costa Tirrenica, così come lungo tutto il Golfo di Policastro. Acuendo il fenomeno dell'erosione. Sul litorale di Castrocucco, al confine tra Basilicata e Calabria, alla foce del fiume Noce in 15 anni, tra il 1985 e il 2001, è stato registrato un arretramento
Una veduta della costa di Maratea
della costa di 120 metri circa. Lungo il fiume Noce sono stati già fatti una serie di interventi per l'abbassamento delle briglie, ma da soli non bastano ad arginare il fenomeno. «Ora - continua Salerno notiamo nell'operato della Regione ancora una volta l'assenza di progetti per la costa di Maratea». Negli ultimi mesi, a causa del maltempo, Maratea ha subito danni alla struttura portuale, lungo tutta la Costa dalla piana di Castrocucco a Fiumicello ad Acquafredda.
«Noi operatori, e anche il Comune - continua Salerno -abbiamo sollecitato la Regione per intervenire. Ma non possiamo fare a meno di lamentare una politica che non si muove nella stessa maniera sui due versanti. Non solo oggi, ma da diversi anni». «Non siamo contro il Metapontino, o contro i soldi che vengono dati al Metapontino - sottolinea Salerno - Ma chiediamo che la stessa attenzione venga data anche al nostro territorio». Una vena polemica, poi, da parte di alcuni operatori
arriva anche per il progetto per l'istituzione dell'Area marina protetta di Maratea. La costa è già protetta da altri vincoli e limiti, dicono, e il parco marino potrebbe limitare il rifacimento delle spiagge. «Abbiamo bisogno di un territorio che ci dia la possibilità di lavorare con tranquillità - conclude Salerno - E non comprendiamo perché la politica non investa su un territorio che garantisce posti di lavoro e immagine a tutta la Regione». Francesco Zaccara provinciapz@luedi.it
Lagonegro Il giovane era stato arrestato dai finanzieri Marsico Nuovo La cerimonia all’interno del Comune
Droga, 2 anni e 8 mesi per un ventenne albanese LAGONEGRO - Condannato a due anni e otto mesi di reclusione più 12.000 euro di multa Afrim Hasalla, il ventenne arrestato durante il ponte dell'Immacolata dai finanzieri di Lauria. Le Fiamme gialle avevano intimato l’alt a una Volswagen Golf con a bordo due albanesi diretti a Scicli, in provincia di Ragusa e dopo aver sottoposto l'auto ad una approfondita perquisizione indotti soprattutto dall'improvviso stato di nervosismo manifestato dai giovani, hanno rinvenuto 275 grammi di cocaina. La droga, era stata abilmente occultata sotto la moquette del lato passeggero in corrispondenza del vano portaoggetti, all'interno di un sacchetto di cellophane contenente sostanza da taglio bianca, tipo “cocaina” suddivisa in “pietre”. La particolarità era costituita anche dal fatto che l'involucro, confezionato con nastro adesivo da imballaggio, si presentava
oleoso forse per eludere eventuali controlli da parte di unità cinofile presenti all’imabarco di Villa San Giovanni. Il giovane albanese proveniva da Roma ed era diretto in Sicilia. La cocaina analizzata è risultata purissima e di ottima qualità, pronta per essere “tagliata” e dalla quale era possibile ricavare oltre 651 dosi da immettere sul mercato ragusano, per un ricavo stimabile fino a 30.000 euro. Nei giorni scorsi il rito abbreviato innanzi al giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Lagonegro, Lucia Iodice, l'imputato doveva rispondere di illecita detenzione di sostanza ai fini di spaccio. Al termine del giudizio il Gip ha condannato il giovane albanese a due anni e otto mesi di reclusione più dodicimila euro di multa, disponendo anche la detenzione in carcere. Emilia Manco provinciapz@luedi.it
Lauria, Francesco Miraglia ai vertici di Confartigianato LAURIA - Francesco Saverio Miraglia è il nuovo presidente della Confartigianato. Sarà coadiuvato da un consiglio direttivo composto da Giuseppe Angrello, Francesco Bellino, Maria Cascino, Renato Chiarello, Pasquale Caldararo, Vincenzo Panaino, Domenico Petrucelli e Gianfedele Scaldaferri. L'elezione è avvenuta durante l'assemblea di categoria che si è tenuta presso la sala riunioni della Comunità montana del Lagonegrese. «Dobbiamo rafforzare -
ha sostenuto il presidente il nostro impegno e le nostre energie per attivare iniziative, nei confronti delle Istituzioni, per affrontare una crisi che sta interessando anche il sistema delle piccole imprese, al fine di attenuarne gli effetti». Presenti all'incontro il direttore Antonio Gerardi ed il presidente della Confartigianato di Lagonegro Rodolfo Oranges che si è soffermato soprattutto sulla nuova convenzione operativa con l’Artigiancassa.
Festa in grande per i 100 anni di nonno Giovanni MARSICO NUOVO - La cittadina marsicana festeggia i 100 anni di nonno Giovanni. Per lui una grande festa e una pergamena ricordo dal sindaco del paese. Un vero traguardo quello che oggi, giorno della festa della donna, raggiunge Giovanni Maulella Barrese. Infatti alle 12 e 15 di questa mattina, l’arzillo vecchietto verrà festeggiato nella sala conferenze del Comune di Marsico insieme ai parenti, alle istituzioni locali e, naturalmente, all'affetto di tutti i propri concittadini. Nato nel 1909, nonno Giovanni è conosciuto in
paese come “Giovanni di Mastro Alfonso”, per la professione di calzolaio che svolgeva il padre. Professione che ha continuato solo per un periodo breve quando era giovane, per poi dedicarsi interamente all'agricoltura e alla famiglia. La sua lunga vita è stata costellata da grandi dolori familiari come la perdita della moglie nel 1989 e di una delle sue due figlie, aggiunte poi alle sofferenze legate ai periodi storici come la prigionia di guerra in Germania. Uomo energico, paziente e punto di riferimento importante per la famiglia,
riuscendo a coniugare lavoro e affetti in un periodo “buio” dopo la perdita della moglie. Attualmente vive con la nipote Maria Assunta e sebbene le sue attività si siano drasticamente ridotte, il nonnino è ancoro lucido e ama raccontare gli episodi della sua lunga e travagliata vita, segnata dal lavoro e dalla vita sana, che sono i segreti della sua longevità. Tutto pronto allora per i 100 anni di Giovanni: i fiori, la musica, uno speciale dono da parte del sindaco, Domenico Vita e la vitalità e simpatia del centenario. Angela Pepe provinciapz@luedi.it
Senise I lavoratori non percepiscono lo stipendio da quattro mesi
Ctr, proclamato lo stato di agitazione SENISE - Nuovo stato di agitazione per il personale del “Ctr”, il centro di riabilitazione che ha anche una sede distaccata a Francavilla A proclamare lo stato di agitazione dei lavoratori - circa 50 - la Fp-Cgil Da oltre 4 mesi i dipendenti, infatti, non percepiscono lo stipendio. «Si tratta - ha fatto sapere il segretario regionale Angelo Summa - di una situazione ricorrente quella dei centri privati, che operano per conto del servizio sanitario regionale». I responsabili dei centri, infatti, «puntualmente scaricano direttamente sui lavoratori le difficoltà economico-gestionali, spesso dipendenti dai ritardi con cui le Asl pagano le prestazioni». La Cgil di Basilicata ha chiesto un
Alcuni “ospiti” del Ctr davanti la struttura
intervento «immediato dell'assessore Potenza, volto a garantire il rispetto delle norme e la regolarità nel pagamento delle prestazioni rese dai centri
privati per conto del Servizio Sanitario Regionale, al fine di evitare che le inefficienze del sistema si scarichino puntualmente sui lavoratori».
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TOLVE - “Il mistero delle bollette perdute!”. Anche Tolve si è prestato come set involontario di questo kolossal girato dall'Acquedotto lucano o da chi incaricato per la distribuzione delle bollette. Nei giorni scorsi è cominciato a trapelare qualcosa sul mancato recapito delle bollette. Addirittura c'è chi parla di bollette trovate nella parte sottostante la rupe, abbandonate alle inclemenze del tempo. Interpellato il sindaco, si è venuti a conoscenza del fatto che il primo cittadino fosse all'oscuro di tutto e dopo aver effettuato gli accertamenti del caso, dalla residenza municipale è partita una diffida nei
Tolve Il sindaco Pepe si rivolge ai vertici di Acquedotto lucano
Tutti a caccia delle bollette scomparse confronti di Acquedotto lucano. Questi i passaggi del comunicato emanato da Pepe: «Negli ultimi giorni numerosissimi sono stati i cittadini tolvesi che hanno lamentato all'indirizzo dell'istituzione comunale un increscioso disservizio a loro esclusivo danno relativo alla consegna delle bollette, causato presumibilmente dalla imperizia e dalla irresponsabilità della Società all’uopo incaricata. In parti-
colare, il servizio di consegna delle bollette è stato a dir poco inquietante in quanto la stragrande maggioranza delle lettere non è giunta affatto ai destinatari, creando, di conseguenza, in capo agli stessi fondate preoccupazioni circa le loro posizioni “debitorie”». «Inoltre - prosegue il primo cittadino - superflue ed intempestive sono da ritenersi le informazioni che, dietro sollecitazione, i vostri opera-
tori telefonici si sono affannati a trasmettere con l'intento vano di ovviare alla beffa, in quanto, soprattutto per la popolazione anziana, risulta alquanto difficoltoso rivolgersi ad internet ed appare, ancora, palesemente ingiusto trasformare de plano un soggetto di diritto da passivo destinatario e promotore di un'azione. Sulla scorta di quanto detto, con la presente si esprime forte e vivo disappunto
per quanto accaduto, frutto della superficiale gestione di una vicenda di pubblico interesse, e, allo stesso tempo, si diffida l'Acquedotto lucano spaperché con immediatezza faccia riprendere regolarità alla vicenda de qua e perché, non sussistendo responsabilità alcuna da parte dei cittadini, non consenta la messa in mora degli stessi con tutte le ulteriori negatività che ne conseguirebbero». Si attendono adesso risvolti sulla vicenda sperando che a pagarne le conseguenze non siano come sempre i cittadini. Gianluigi Armiento provinciapz@luedi.it
Ginestra Il coordinatore del Pd, Tucciariello, parla del ponte dell’Arcidiaconata
Una strada “ufficialmente” chiusa Da 2 anni ci sono ancora i cartelli che vietano la percorribilità GINESTRA - Non si è ancora placato l'interesse che ha suscitato nei giorni scorsi la situazione di abbandono in cui versano alcune strade del Vulture. Parliamo, soprattutto, della Ginestra-Barile, senza un vero proprietario, finalmente assicurato dai governanti regionali e provinciali, che presto sarà interessata da lavori di sicurezza per poi affidarla alla Provincia. Avvicinato il consigliere comunale, capogruppo della minoranza del comune di Ginestra, coordinatore del Pd locale, Raffaele Tucciariello, in merito alla viabilità della zona, ha riferito: «Quella che oggi viene definita “la strada di nessuno” la Ginestra-Barile, è il tema odierno e serve da spunto per estendere l’argomento a tutta la rete stradale presente in quest’area. Vorrei partire da lontano per evidenziare quindi la lentezza delle istituzioni e ricordare che abbiamo atteso 2 anni per la realizzazione della pavimentazione della strada provinciale 10 tra Ginestra e Venosa, strada che da anni versava in uno stato di profondo degrado». Tornando quindi alla «strada Ginestra - Barile ha proseguito - oggi siamo ad evidenziare le tappe storiche di un disagio che si protrae, a mio modesto giudizio da troppo tempo, e bi-
Per la Ginestra-Barile C’è l’interesse della Regione
Il ponte dell’Arcidiaconata
sogna ritenersi fortunati nell' avere una strada costruita su un terreno geologicamente stabile tale da non arrecare ulteriori disagi ma che oggi inizia ad essere un problema. Quindi chiedo risposte certe in termini di impegno e di tempistica per il completamento della vicenda, senza promesse preelettorali, dato che sono passati già 5 anni dalla sottoscrizione alla presenza del Prefetto dell'impegno della Provincia di farsi carico degli interventi di manutenzione minima mai realizzati».
Ovviamente anche «l’amministrazione comunale ha le proprie responsabilità e non aiuta i cittadini a risolvere i problemi. Un piccolo esempio: come capo gruppo di minoranza ho sollecitato più volte in diversi consigli comunali la rimozione di 2 cartelli siti in prossimità all'imbocco della strada in prossimità dello svincolo della statale Potenza-Melfi e sul ponte dell'Arcidiaconata, entrambi sulla direzione Barile Ginestra. I cartelli riportano la dicitura “Strada chiusa al traffico” e sono stati affissi dal nostro Co-
mune, infatti riportano sul retro sia l'azienda installatrice che gli estremi del Comune di Ginestra, ma nessuno ha preso provvedimenti in merito». «Ovviamente - ha concluso Raffaele Tucciariello non vi è alcuna indicazione sulla direzione Ginestra Barile e non possiamo pensare che la strada sia realmente chiusa al traffico. Quindi chiedo al Sindaco di fare chiarezza e di eliminare definitivamente questi cartelli». Lorenzo Zolfo provinciapz@luedi.it
GINESTRA - Ci sono novità sulla tormentata vicenda della strada Ginestra Barile. Una strada molto frequentata che purtroppo da tempo immemore giace in condizioni davvero pietose. Dopo l’incontro del 2 marzo scorso nella cittadina di Ginestra tra consiglieri provinciali, l’assessore regionale alle Infrastrutture Innocenzo Loguercio e il consiglio comunale le cose sembrano indirizzarsi verso una probabile soluzione. La strada anche se di competenza della provincia non è ancora provinciale. Un paradosso inspiegabile visti i numerosi rappresentanti locali in seno al consiglio della provincia di Potenza. Sulla questione interviene il consigliere regionale Antonio Flovilla che presente all’incontro del 2 marzo dice: «l’impegno assunto in quella sede rispetto al consiglio comunale era di unirci in un azione congiunta al fine di destinare le risorse ne-
cessarie per la messa in sicurezza della strada e attivare rapidamente il processo di provincializzazione». «Tale percorso - prosegue Flovilla - è stato condiviso e fatto proprio dall’assessore Loguercio che ha anche indicato economie rinvenibili dai ribassi di alcune opere viarie importanti, ad esempio, l’Oraziana come fonti di finanziamento». I consiglieri Flovilla e Pagliuca hanno presentato in tal senso una mozione in consiglio regionale che ha trovato ampia condivisione da parte degli altri consiglieri a prescindere dalla collocazione politica. «Tale atto assume un significato molto importante in direzione del coinvolgimento della giunta regionale per la rapida risoluzione dell’annoso problema» conclude il consigliere regionale del Centro popolare la Rosa per la Basilicata. Lucia Nardiello provinciapz@luedi.it
Venosa Verranno comunque realizzati lavori di manutenzione straordinaria
Riaperto il parco archeologico VENOSA - Sono state riaperte le porte del Parco archeologico di Venosa. Dallo scorso primo marzo i turisti possono di nuovo visitare uno dei siti archeologici più ricchi e significativi del meridione a livello storico-artistico-monumentale. E, così, da qualche giorno gruppi estasiati di visitatori si aggirano sull’antichissimo basolato di strade romane tra ruderi di case e di terme e all'interno dell'Incompiuta della Trinità. Come si ricorderà, qualche giorno fa avevamo segnalato l’amara sorpresa che trovava il visitatore una volta arrivato a Venosa. Sceso dalla macchina o dal pullman nell'apposito parcheggio all'ingresso della cittadina (o all'uscita, a seconda dell'itinerario turistico programmato) trovava le porte del parco chiuse e non poteva effettuare la visita al sito archeologico. Al danno, poi, si ag-
giungeva la beffa: pagava a prezzo pieno un percorso dimezzato. Era rimasto, infatti, invariato il prezzo del biglietto che consente di accedere sia al Parco archeologico che al Museo archeologico nazionale, allestito nel castello Pirro del Balzo di Venosa. «Apprezziamo la sensibilità che la Soprintendeza per i Beni archeologici ha mostrato verso la nostra comunità nel risolvere con tempestività un problema destinato ad incidere negativamente sullo sviluppo socioeconomico della nostra cittadinadice Roberto Preite, assessore comunale al Turismo - Siamo consapevoli di essere in possesso di un immenso patrimonio, da tutti apprezzato e forse da qualcuno anche invidiato. Siamo altresì consapevoli che , se opportunamente valorizzata, questa risorsa funge da volano strategico per tutta la nostra economia». All'interno del Parco archeolo-
gico sono, infatti, ubicati i ruderi di un impianto termale (I-II secolo d.C.) che si estende su un’area di quasi 2.000 metri quadrati e comprende un frigidarium e un calidarium, una strada basolata sulla quale si affacciano due domus romane. Sempre nell'area del Parco archeologico sono collocati i ruderi di un Battistero con due vasche, che risale al V secolo d.C. . Dal Parco, infine, si accede all'Incompiuta: un monumento grandioso che ha come volta il cielo e contiene una preziosa documentazione storica e pregevoli tesori artistici. Un tesoro di così alto pregio storicoculturale e di così vasto interesse che attrae e mobilita ingenti flussi turistici, con un picco di presenze che si concentra nel periodo marzo-giugno, quando, cioè, si attivano i flussi turistici scolatici. Un patrimonio che sarà ulteriormente valorizzato grazie ai lavori che interessano il sito paleolitico di
Una veduta del parco archeologico di Venosa
Notarchirico. «La Soprintendeza per i beni archeologici realizzerà lavori di manutenzione straordinaria per complessivi 25.000 euro. E’ prevista, tra l'altro, la tinteggiatura interna ed esterna della struttura di copertura del sito, il rifacimento del marciapiede perimetrale, la si-
stemazione dell'ingresso del cancello, il rifacimento dei pannelli didattici, il ripristino dei servizi igienici - anticipa l'assessore Preite - Naturalmente durante i lavori il sito rimarrà chiuso al pubblico». Giuseppe Orlando provincia.pz@luedi.it
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Ircss, scienziati e professori a confronto sulla cura delle malattie del sangue. C’era anche Franco Mandelli
Ematologi d’eccellenza a Rionero Tre centri in regione ma ancora tanta emigrazione sanitaria “Fiducia” dei padri della medicina nell’unità operativa del Crob RIONERO - Tutti i padri dell’ematologia moderna al Crob Irccs. Ieri mattina, nella sala conferenze dell’Istituto sanitario di ricerca, il seminario “I tumori del sangue: tra linee guida e ricerca” ha animato il dibattito tra le più grandi menti del settore tra cui Sante Tura del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, Franco Mandelli del policlinico Umberto I di Roma, il presidente della società italiana di ematologia Sergio Amadori e Eva Hellstrom Lindberg del Huddinge University Hospital di Stoccolma. Direttore del corso il primario di ematologia del Crob Pellegrino Musto, padrone di casa insieme al direttore scientifico Marco Salvatore. Presente all’importante incontro anche il consigliere regionale, Antonio Flovilla. Dalle linee guida della diagnostica e trattamento fino alla ricerca ed alle nuove prospettive per l’immediato futuro, un programma ricco che fa un po’ il punto della situazione sul panorama attuale dell’ematologia. «La presenza di coloro che hanno fatto e realizzato l’ematologia in Italia conferma la fiducia e la stima che ha in Italia il gruppo di Rionero», commenta Salvatore. Un’unità operativa, quella dell’ematologia del Crob, dove si effettua tutto per la diagnostica e il trattamento delle emopatie neoplastiche. «Le uniche procedure che non siamo ancora in grado di approcciare - spiega Musto - ma per cui ci stiamo attrezzando, so-
no le procedure di trapianto alogenico mieloablativo, cioè quello convenzionale e il trapianto da donatore non compatibile». Invece, «tutti i programmi di chemioterapia, radioterapia, radioimmuno terapia, trapianto autologo di cellule staminali e trapianto alogenico sono assolutamente eseguibili». «Siamo impegnati sempre più nella ricerca - prosegue Salvatore vorremo dare un motto: l’innovazione sulle nuove tecnologie. Contiamo, con l’aiuto della Regione e delle altre istituzioni, di poterlo realizzare quanto prima». Un convegno vivace e molto partecipato. «Siamo qui - dice Tura - per testimoniare quanto la Basilicata abbia guadagnato ad avere un personaggio come Musto». Elogi all’attività svolta al Crob anche dal Amadori. «C’è ancora - dice - tantissima strada da fare che passa attraverso i centri di eccellenza. Ecco perché la società italiana di ematologia è veramente lieta di poter essere qui oggi celebrare l’attività di questo centro che aggiunge un tassello importante, soprattutto nel sud Italia». «Ho vissuto in un epoca in cui fare una diagnosi di una leucemia acuta significava morire in più del 90 per cento dei casi - ricorda Mandelli - Non so se lo vedrò ma nei prossimi dieci anni ci saranno dei progressi veramente incredibili». Lucia Nardiello provinciapz@luedi.it
RIONERO IN VULTURE – I tumori del sangue e le linee guida, risultato della ricerca, sono stati gli argomenti del seminario di ieri organizzato dal Pellegrino Musto, direttore dell’Ematologia del Crob-Irccs (centro di riferimento e Istituto di ricerca) di Rionero. Un evento straordinario per la Basilicata, anche per la qualità dei relatori. È uno dei primi ma più importanti passi di quell’Istituto che tante critiche e perplessità ha attirato negli anni passati. Musto, in questa occasione, ha beneficiato della stima e dell’amicizia dei migliori ematologi d’Italia, tra cui una nota signora di Stoccolma, Eva Hellstrom-Lindberg, considerata ematologa di tutto rispetto in Europa. Il seminario era importante anche per il punteggio di accredito che dava ai numerosi partecipanti. Ha accettato l’invito l’illustre ematologo, Franco Mandelli, oggi in pensione e presidente dell’Ail (associazione italiana Leucemie), Franco Tura, di Bologna, uno dei padri dell’ematologia, il vulcanico Angelo Carella, considerato fra gli esponenti dell’ematologia più evoluta; anche il presidente nazionale della società di ematologia italiana, Sergio Amadori. Uno dei relatori era Marco Olivieri, primario dell’Ematologia dell’ospedale San Carlo di Potenza, principale competitor del centro rionerese. Un segnale di dialogo e collaborazione tra i due centri che offre buone speranze su una politica di raccordo per una strategia unica della regione sui trapianti di midollo. Ancora oggi l’accreditamento è conteso dai due centri, dato il basso numero di pazienti della regione, che hanno
I professori Tura, Mandelli e Musto
avviato l’iter per ottenerlo autonomamente. L’accreditamento è uno strumento necessario, certificato da un gruppo europeo di ematologi, che garantisce la qualità dei centri. Senza una strategia frutto della collaborazione comune, più volte manifestata ma non praticata a pieno, i numeri di pazienti della regione sarebbero insufficienti per accreditare due centri. Un problema serio che va risolto con una strategia su tutto il territorio regionale. Per questo sono previsti incontri fra i direttori generali del Crob, Rocco Maglietta e dell’Asl Matera, Vito Gaudiano. I due dovrebbero individuare soluzioni adatte a limitare la migrazione dei materani verso centri ematologici della Puglia. Un problema serio per una regione piccola con tre centri di ematologia di cui due di alta spe-
cialità. Il seminario del Crob è stato pensato anche per creare una nuova cultura sul territorio per una medicina del settore evoluta ai massimi livelli. Merito di chi l’ha organizzata e di chi ha collaborato. Hanno dimostrato di avere le credenziali giuste nel mondo dell’ematologia italiana. Credenziali che se andassero disperse a causa di inopportune concorrenzialità e mancanza di strategie collaborative, manderebbero al macero le buone prospettive all’orizzonte. Una nota pesantemente stonata della giornata è stata la maleducazione di alcuni che hanno ripetutamente fumato all’interno dell’ospedale nei pressi della sala conferenze. Pessima abitudine dura a morire. Gianfranco Gallo provinciapz@luedi.it
Acerenza. il comitato cittadino si riunisce L’INTERVENTO per la delocalizzazione dell’antenna Come vuol vincere il Pd in quest’area ACERENZA - Continuano a incontrarsi i membri del comitato cittadino anti-antenna, promosso dalla preside dell’istituto comprensivo di Acerenza, Roberta Masi. A distanza di circa due mesi, dopo la ricostituzione del comitato “pro ambiente ed ecologia”, quest’ultimo ha incontrato l’architetto Daniela Galasso, presidente del comitato anti-antenna di Potenza, insieme a due operatori. Presente all’incontro il sindaco acheruntino Giordano, che già in passato aveva operato insieme ad un altro comitato, per lo spostamento dell’antenna radio-base e in tale occasione era stato anche assegnato il nuovo sito, sempre ad Acerenza, ma in una località ben distante dal centro abitato e soprattutto dagli istituti scolastici. Purtroppo, nonostante le azioni già avviate in passato, per spostare l’antenna non ci sono le motivazioni valide, in quanto le misurazioni hanno raggiunto l’1,6 V, al di sotto del parametro stabilito dalla legge Gasparri. Questa legge permette che la Telecom non abbia nessuna responsabilità rispetto alla delocalizzazione delle sue antenne e che quindi siano i comuni stessi a dover sborsare i 150.000 euro per lo spostamento. Nell’ultimo incontro, tenutosi pochi giorni fa, il comitato di
L’antenna della Telecom ad Acerenza
Acerenza ha invitato l’architetto Daniela Galasso, per un confronto di idee e per costituire un’azione comune. Intanto il primo cittadino Antonio Giordano, subito dopo l’incontro, ha fatto richiesta di misurazione del campo elettromagnetico, un’altra, questa, che si aggiunge alle richieste del comitato cittadino, dell’anno 2005, quando si raccolsero anche 500 firme acheruntine, successivamente inviate a gli enti regionali e provinciali. La preside Masi del comprensivo di Acerenza aveva inoltre già dichiarato che la costituzione del comitato non è legata soltanto allo spostamento dell’antenna radio, ma che il suo ruolo
come associazione è più un’opera nel rispetto dell’ambiente. In Basilicata di antenne, purtroppo, ce ne sono in gran quantità, Venosa, Pisticci, Lagonegro, Palazzo S. Gervasio, Montalbano Jonico: sono solo alcuni dei tanti centri che vorrebbero liberarsi dall’elettrosmog e che purtroppo non ci riescono. Per questi centri e per altri ancora, la Ola, organizzazione lucana ambientalista, da due anni ha aperto sul proprio sito una pagina per poter firmare la petizione per la delocalizzazione delle antenne radio base, a prescindere dalla quantità di emissione di campi elettromagnetici. Enza Saluzzi
L’ABILITÀ di un vero leader politico la si nota quando controlla la propria area e quando si prodiga per il territorio e l’area di sua appartenenza. Oltre a queste doti, il vero leader deve avere la capacità di scoprire nuovi talenti. L’area del Vulture Melfese ha un personaggio che ha tutte le qualità sopracitate. Fortunatamente appartiene a Forza Italia verso il Pdl da 14 anni. Di talenti però, ne ha scoperti poco o nulla. Lo dimostra il declassamento che il partito ha subito nelle ultime tornate elettorali. L’ultima scoperta, si trova a 5 Km da Melfi, dove è nato e risiede un parente strettissimo del noto scienziato Zichichi, nonché nipote del premio nobel della medicina Rita Levi di Montalcini. Il leader del futuro Pdlnon ha perso tempo sponsorizzandolo all’interno del comitato scientifico del Crob di Rionero. Non sapevamo che questo personaggio che sino a poco tempo fa era un componente del Corecom, avesse doti scientifiche da poter essere di aiuto ai già noti primari del nosocomio di Rionero in Vulture. Ebbene ricordare che questo “luminare” della “medicina” ,aveva deciso di lasciare Forza Italia nonostante fosse vice-coordinatore regionale per passare in un nuovo soggetto politico denominato Italiani nel mondo, invitando anche il sottoscritto a lasciare Forza Italia. Fortunatamente, nonostante non avessi le sue doti scientifiche, mi sono preoccupato di salvare l’immagine del partito e del suo leader in più circostanze grazie anche al noto movimento politico-culturale denominato “Costruiamo l’Avvenire” presieduto dal sottoscritto. Spero che il leader di Forza Italia di Melfi se lo ricordi. Adesso non vorrei essere nelle vesti del partito e del leader. Riuscirà mai ad accontentare quei tre o quattro altrettanti luminari melfitani, i quali hanno doti di natura diversa e disfattisti per natura? Un ministero che non può che regnare so-
lo a Melfi. Il partito non può e non deve dimenticare la grande scoperta di tre noti luminari forzisti di Melfi i quali alle ultime politiche del 2008 sottoscrissero un noto documento con l’avvallo di un nuovo aggregato che ricopre un’alta carica istituzionale comunale che pretende e forse gli è stata garantita una candidatura dal maggior azionista del partito ma non dalla base del partito. La base del partito non è nelle condizioni di acquistare azioni. Di sicuro recepisce voti e li mette a disposizione del partito. Gli stessi tra l’altro sono stati in più di qualche occasione “perdonati” dall'leader dell'area per restare nello stesso. E' chiaro che il partito è del tutto assente, decisamente piatto, pare abbia di certo poca voglia di fare e lo si deve in strada solo in campagna elettorale. Che dire? Fin quanto poi si potrà accettare una cosa del genere? Perché nessuno interviene. Pertanto, gran parte della base del partito locale non accetta che alcune persone imitano il Partito Democratico. Non dimentichiamoci che noi siamo Pdl, non possono esserci orticelli personali e privati. E’ mai possibile che in questo partito e in quest’area non ci sono laureati in medicina degni di rappresentate il Pdl nel comitato scientifico del Crob di Rionero in Vulture? Se sarà sempre questo l’andazzo, non vinceremo mai. Pertanto chi agisce in questo modo non può permettersi di rimproverare coloro i quali danno incarichi a gente qualificata e peraltro della zona. Chi vuol conoscere questo “sconosciuto luminare” della medicina basta che si rivolge al Leader di Forza Italia dell’area e di Melfi. La base del partito a Melfi e nell’area vuol vincere. Vincenzo Cesarano iscritto Forza Italia della sezione di Melfi verso il Pdl
34 Matera «Grave difficoltà di comunicazione con il Comune, ma noi siamo aperti al dialogo» Domenica 8 marzo 2009
«Non siamo cittadini di serie A» I residenti di piazza Duomo chiedono misure per la mobilità «Mia sorella, non vedente, è una sepolta viva perchè chiunque parcheggi in piazza, rischia la multa». Le parole di Don Vito Andrisani animano ulteriormente i componenti del comitato degli abitanti di pizza Duomo che ieri si sono riuniti per chiedere all’amministrazione comunale misure che assicurino al tempo stesso la tutela del patrimonio artistico e la qualità della vita quotidiana dei residenti. Vita Labarile, madre di 3 figli (5, 4 anni e 7 mesi) ricorda: «Come faccio a lasciare soli i miei figli per parcheggiare da un’altra parte? Abbiamo scelto di comprare casa nei Sassi, ma non siamo privilegiati». Al coro unanime si aggiunge Angelo Plasmati che spiega: «Questa decisione rischia di creare problemi sociali oltre che pratici». Sotto accusa la scelta dell’amministrazione comunale di chiudere l’accesso alle auto in piazza Duomo. I 400 abitanti propongono, invece, di applicare le norme già attuate in molti centri storici italiani: parcheggi per il carico e scarico, autorizzazione a parcheggiare gratuitamente negli stalli blu, stalli rosa, stalli per i servizi sanitari, stalli per i motocicli, trasporto pubblico con bus navetta, parcheggio gratuito sul piano scoperto e agevolazioni per gli abbonamento nel parcheggio di via Lucana. Gli stalli necessari spiegano i componenti - in realtà sarebbero non più di 70, ma consentirebbero una qualità della vita migliore, evitando soluzioni “punitive” nei confronti di chi, abitando nel centro storico, consente di fatto la sua progressiva rivitalizzazione, a favore dello sviluppo turistico. «In tutti i centri storici, dove non ci sono abitanti, non c’è turismo - spiega Ina Maiacone. La grave difficoltà di comunicazione con l’amministrazione comunale sta tut-
Regolamento urbanistico fermo da oltre un anno
ta nell’ultima data di incontro avuto dal comitato: 12 agosto 2008. Alle richieste dei residenti della civita, di cui piazza Duomo è la punta dell’iceberg, si aggiungono anche quelle di Nicola Montemurro, della neonata associazione Amici di Via Ridola:
«Pur condividendo le scelte dell’amministrazione in merito alla zona pedonale, chiediamo che venga riaperto il tratto di via Volta per tutelare negozi e alberghi della zona ed evitare disagi anche per l’igiene pubblica». Edoardo De Ruggieri, Lorenzo Rota, Angelo
Bianchi e Pio Abiusi di Cittadinanzattiva sottolineano il ruolo dei centri storici, vero presidio per la tutela e la valorizzazione, ma chiedono che siano garantiti i diritti dei cittadini residenti e non di una “casta” di intoccabili. Antonella Ciervo
Acito: «Richieste mai cestinate Ma non servono gli agitatori» «L’AMMINISTRAZIONE non ha nè cestinato nè sottovalutato le richieste degli abitanti. Dobbiamo collocarle nell’ambito delle politiche di mobilità del centro storico in attesa che si concluda il bando per la gestione dei parcheggi». L’assessore ai Sassi e vice sindaco, Saverio Acito smorza le polemiche. I problemi sollevati dal comitato dei residenti di piazza Duomo, sarebbero già in fase di soluzione. «Terremo in considerazione tutte le richieste. Ci sono molti residenti, però, che chiedono la chiusura al traffico di piazza Duomo, così come gli operatori di piazza Pascoli». Quanto alla riapertura del tratto di via Alessandro Volta, Acito conferma: «E’ previsto nel nostro programma, completeremo le opere e poi procederemo. Ai residenti di piazza Duomo avevamo già spiegato che avremmo realizzato due
aree di carico-scarico, due piazzole di sosta per gli handicappati, ma nessuna per i residenti che avrebbero però trovato spazio per parcheggiare in piazza S. Francesco, via Scotellaro, via Duni e via S. Francesco e di ottenere forme agevolate di convenzione con i parcheggi pubblici. se qualcuno vuol fare l’agitatore di popolo...Mi sorprende che ci siano figure che hanno avuto responsabilità politiche e non hanno gestito adeguatamente il problema. Non comprendo, però, perchè non si tenga conto della posizione di molti residenti che, invece, vogliono la chiusura del traffico veicolare. I diritti dei residenti di piazza Duomo, comunque, devono essere considerati al pari di quelli di altre zone della città. Non parliamo di cittadini di serie A conclude. a.ciervo@luedi.it
PRESENTATO pubblicamente in pompa magna subito dopo l'insediamento della nuova amministrazione Buccico, del Regolamento urbanistico sembra che adesso si siano perse le tracce. Ormai risale a circa un anno la presa d'atto, da parte della commissione consiliare Urbanistica, delle circa 200 osservazioni sul Regolamento pervenute al Comune da parte di cittadini e associazioni. «Da allora -ha dichiarato il consigliere del Pd Aldo Chietera- non è stato fatto più nulla. La commissione ha portato a termine il proprio lavoro, mentre in seguito la maggioranza non ha proceduto come avrebbe dovuto e il Regolamento adesso è fermo. Purtroppo a risentirne sono soprattutto i cittadini, l'economia di questa città, chi necessita di una casa popolare e gli imprenditori. E' ormai evidente che l'amministrazione Buccico porta avanti la politica delle promesse, che poi non mantiene». Marino Trizio, di Città plurale ha definito il Regolamento urbanistico di Matera «Uno strumento sconosciuto. Non sappiamo -ha affermato- a che punto è, e nemmeno conosciamo quali sono le osservazioni recepite, nonostante sia passato un anno dalla loro presentazione. Così come la città non sa ancora niente circa il Piano strutturale e quale sarà il destino delle aree dell'ex pastificio Barilla e del campo sportivo». La proposta di delibera di adozione del Regolamento urbanistico dovrà essere approvata dal consiglio comunale. Dopo l'approvazione dell'organo consiliare, il provvedimento viene reso pubblico al fine di eventuali altre osservazioni. Al termine avvie-
ne l'approvazione definitiva. «Se il Regolamento viene portato in consiglio domani -ha sottolineato Chietera- occorrono sei mesi per concludere tutta la procedura fino all'approvazione. Si è perso e si continua a perdere tempo». Getta acqua sul fuoco l'assessore all'Urbanistica, Antonella Guida, la quale ha precisato che «Il ritardo è dovuto alla volontà da parte dell'amministrazione di riallineare il Regolamento urbanistico e il Piano strutturale, che dovranno procedere insieme. Nel frattempo -ha spiegatoprima di dare indicazioni al progettista, fisseremo delle date in cui saranno ascoltate la maggioranza e tutte forze politiche, al fine di acquisire nuove valutazioni sul Regolamento. Inoltre, entro l'estate convocheremo la conferenza di pianificazione. Ritengo che entro un anno qualcosa di operativo in città inizierà a vedersi circa l'urbanistica». I nodi restano alcune zone particolari, come il campo sportivo e l'ex Barilla. «Il futuro di quelle due aree -ha detto l'assessore Guida- sarà oggetto di una discussione che avremo con tutta la città. Il sindaco Buccico ha comunque sempre detto che quelle zone saranno destinate ad uso pubblico. Io comunque auspico per loro una funzione congressuale e fieristica. Ma si tratta solo di un mio parere personale». E' inutile sottolineare che intorno al Regolamento urbanistico l'attenzione e gli interessi sono notevoli. «Sono convinto -ha aggiunto Chietera- che prima delle elezioni non si muoverà niente per non inimicarsi una parte dell'elettorato». Biagio Tarasco
IL RICORDO Giovanni Caserta ricorda il giornalista e commediografo Vito Maurogiovanni
Il giovane del “Caffè antico” DI GIOVANNI CASERTA Vito Maurogiovanni giornalista, sceneggiatore radiofonico, scrittore e commediografo, è morto la mattina del 4 marzoscorso. Nato a Bari nel 1924, ha commentato la vita nazionale e pugliese per oltre sessant'anni, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale. L'ha commentata da un angolo di visuale tutto particolare. E' stato l'osservatore della strada, della gente che vi passava, con preferenza per quella umile. Se dovessi definirne e indicarne il tipo di approccio alla vita e alla scrittura, dovrei immaginarlo come fu veramente, da ragazzo, quando, alle prime luci del giorno, anche d'inverno, l'aria intrisa di nebbia, l'asfalto bagnato, egli era nel bar “Il caffè antico”, gestito dal padre, nei pressi della stazione. Dai vetri appannati, mentre l'aria all'interno si caricava di fumo di sigarette e di vapori emananti dalle macchine in ebollizione, con la mano egli to-
glieva il panno d'umidità ai vetri e guardava sulla strada. Erano gli anni in cui, all'alba, i pastori della campagna barese spingevano le loro greggi al pascolo e gli operai, soprattutto ferrovieri, si avviavano al lavoro, portando sotto il braccio il fagotto della colazione. Vito, ragazzo, osservava pensieroso e compreso, cercando di stemperare la sua malinconia cogliendo gli aspetti più umili e più semplici di quella realtà, a volte anche contradditori e buffi. Non per nulla i suoi scritti, in seguito, sarebbero stati scene di vita e bozzetti che, come le pietre di un mosaico, messi insieme, avrebbero dato il caleidoscopio della vita. In quanto osservatore, Vito Maurogiovanni fece giornalismo, sempre nobilitato dalla letteratura, se non dalla poesia. Fece teatro, colto nelle pieghe della vita, e fece radiofonia, per esempio attraverso una memorabile trasmissione che, negli anni 1950, quando la Rai di Puglia si occupava anche della Lucania Basilicata, andava sotto il
nome di “La Caravella”. Ma Vito Maurogiovanni era anche organicamente legato a Matera, sia per affetti familiari, sia per esperienza di vita, essendo stato, in gioventù, dirigente della vecchia Stipel, cioè l'antica società telefonica, che allora stava mettendo radici e ampliandosi a Matera e provincia. Vito Maurogiovanni vi arrivava nel settembre 1951, non per promozione, come si volle far credere, ma per punizione, avendo voluto e partecipato ad uno sciopero aziendale. A Matera Maurogiovanni sarebbe rimasto per dieci anni, fino al 1961, diventando osservatore dei fatti che, a cavallo del secolo, stavano modificando il volto della città, già capitale contadina. Le sue riflessioni diventarono pagine di pensosa rappresentazione di eventi, personaggi, gente d'ogni giorno, che, da una settimana all'altra, si trovava di fronte ad una realtà tutta nuova, fra delusioni e speranze. Ne nasceva un affresco, tracciato con tenui giochi di luci e
Un’immagine felice di Vito Maurogiovanni
ombre, che non mancavano, qua e là, di arricchirsi di un pensoso sorriso. Quelle pagine furono da noi raccolte in un volume (“Gli anni della speranza”, Bari, Levante edizioni, 2007), che costituisce un utile documento per capire anche il presente della nostra città. Ora Vito non c'è più.
Lo salutiamo con l'affetto dovuto ad una persona semplice, che amò le persone semplici e lasciò molti scritti, che, in ogni rigo, tradiscono l'amore per quanti, spesso, non hanno voce per farsi sentire. E' il caso della materana Cristina, cui Vito prestò la sua voce in una memorabile e commossa cantata.
Matera 35
Domenica 8 marzo 2009
L’Ordine degli Avvocati ha affrontato strumenti e modalità dell’affido genitoriale
I minori protagonisti della famiglia LA TUTELA dei minori nell'ambito della separazione legale della coppia di coniugi. E' stato questo il tema affrontato durante la giornata di studio dal titolo “L'affidamento dei minori e l'esercizio della responsabilità genitoriale nella crisi familiare” svoltosi nella mattinata di ieri presso la sala convegni dell'Hotel Palace ed
organizzato dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Matera, dal Comune di Matera e dall'Associazione Italiana dei Magistrati per i minori e per le famiglie sezione di Potenza. «Sono lieto per l'entusiasmo dimostrato nell'organizzazione di questa giornata che ci permette di porre all'attenzione di tutti gli organismi interessati un tema di grande sensibilità quale
le problematiche relative all'affido dei minori in caso di separazione - ha dichiarato Francesco Berardengo, Presidente dell'ordine degli Avvocati di Matera - Le recenti disposizioni in materia fanno capo alla legge 54 del 2006 la quale però presenta limiti e problematiche che quest'oggi vogliamo affrontare ed analizzare per poter arrivare a formulare proposte per una modifica legislati-
va». Durante l'incontro, dunque, sono stati affrontati temi quali la giurisprudenza di legittimità e di merito in materia di affido condiviso, la mediazione familiare come strumento per la genitorialità, l'ascolto del minore nella separazione dei genitori, deontologia ed etica professionale dell'avvocato della famiglia. «La legge 54 sull'affido condiviso rappresenta
una sfida alla bi-genitorialità poiché, rispetto alle esigenze dei genitori, continua ad occuparsi dei minori nella stessa maniera tutelandoli con tutti gli strumenti possibili ha dichiarato Luciano Spina, giudice del tribunale dei minori di Trento e vice presidente Aimmf Ma nel panorama generale, soprattutto subito dopo l'approvazione, la legge ha suscitato numerose critiche, nonostante si
fondi su un principio molto importante per il quale il giudice, nella separazione, adotta provvedimenti nell'unico interesse dei minori». Il tema della tutela dei minori ha suscitato interesse anche nell'amministrazione comunale la quale, nella presenza dell'assessore Michele Plati si è dichiarata disposta ad una proficua collaborazione tra tutti gli operatori che lavorano con coppie, minori e famiglie, favorendo un'interazione continua e costante attraverso dei percorsi comuni. Milena Scalcione matera@luedi.it
Più attenzione nei confronti del mondo occupazionale e iniziative contro la violenza
Le donne vessillo del Pd Un “parlamentino rosa” per ottenere la parità di genere «QUELLO delle donne “angelo del focolare” non è più un clichè nostro». Sono le parole di Anna Rosa Ferrara, segretaria provinciale di Matera del Pd, che ieri ha presentato durante una conferenza stampa le iniziative che il partito metterà in campo. Tra queste, anche un “parlamentino” composto dalle donne dei circoli aperti nei 31 comuni della provincia di Matera, a supportare il Partito democratico nella elaborazione di proposte, progetti, soluzione di problemi femminili, legati ai temi della famiglia, del lavoro, delle violenze e delle pari opportunità. «Le donne hanno una vocazione all'altro. - ha detto Ferrara - Siamo un partito attento agli altri e non autorefernziale: questo emerge dalla parità di genere nelle liste elettorali e dalla presenze femminile negli organismi dirigenziali locali». Tra le proposte avanzate vi è anche quella di caratterizzare, per tempo, la “Giornata della donna” vista come presenza e ruolo propositivo nella società e in politica. Spazio anche ai progetti sugli asili, ai servizi a sostegno della donna madre e lavoratrice e alla prevenzione e all'assistenza sui problemi della violenza. La senatrice Maria Antezza ha illustrato le finalità della campagna “Non da sole” e del ruolo dei centri antiviolenza, le iniziative di legge sul lavoro, sul welfare per conciliare carriera e maternità e la imminente approvazione delle norme contro lo stalking: «Chiediamo che si possa discutere un disegno di legge che riconosca la figura dei centri antiviolenza. - ha affermato Un'altra priorità riguarda le donne e il mondo del lavoro: questa politica di destra è contro le donne. E' indispensabile un disegno di legge per favorire l'occupazione femminile». Sulla stessa lunghezza d'onda l'assessore provinciale alla Formazione e lavoro Pasquina Bona: «Per quanto riguarda il mondo del lavoro, le donne hanno bisogno di più iniziative. Quella della Gelmini non è una riforma ma un taglio - ha aggiunto Molte donne rimarranno senza lavoro a causa dei tagli al personale Ata». Per il consigliere regionale Adeltina Salierno l'iniziativa del Pd vuole sensibilizzare
TI DO I MIEI OCCHI
Da sinistra Pasquina Bona e la sen. Maria Antezza presenti anche loro all’incontro nella sede del Pd Anna Ferrara
CRISI E DONNE
su un tema solo in apparenza scontato: «Ho ripreso in Consiglio regionale dieci mesi fa, mi sarebbe piaciuto trovare uno statuto che prevedesse l'assessorato alle pari opportunità. Sono stati effettuati ottimi lavori di indagine ma io sono per le “politiche del fare”. Una città diventa sicura con occhi di riguardo nei confronti delle donne, piani intersettoriali, rioni più illuminate, più controllate senza far riferimento alle ronde. Sul fenomeno della violenza domestica, siamo in una zona in cui, per cultura e allocazione territoriale, si pensa che nelle famiglie si possa consumare tutto: bisognerebbe lanciare campagne, piani per contrastarla». Presenti ieri anche Grazia Adduce e Mariella Casciaro. In mattinata saranno distribuiti volantini con un pensiero e un augurio alle donne lucane. Rossella Montemurro r.montemurro@luedi.it
Si intitola “La crisi non tocchi le donne”, l’iniziativa messa in campo dalla Cgil domani pomeriggio.Il dibattito si svolgerà nella mediateca provinciale, a partire dalle 17. Interverrà la segretaria generale della Cgil di Matera Manuela Taratufolo. L’iniziativa “La crisi non tocchi le donne”sarà presieduta da Carmela Lapadula, segretario Cgil Funzione Pubblica di Matera. Le conclusioni saranno affidate a Luigina De Santis della presidenza dell’Inca nazionale. E’ previsto un dibattito. L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle manifestazioni previste in occasione della festa delle donne e rappresenta l’occasione per sottolineare il ruolo in crescita nei differenti ambiti professionali. L’attenzione del sindacato si concentra soprattutto sugli ambiti lavorativi nei quali la presenza femminile sia nel contesto dirigenziale che in quello delle altre posizioni lavorative, ricopre uno spazio significativo. La manifestazione di domani consentirà di analizzare con particolare attenzione i temi principali della crisi economica.
La Consigliera di Parità Provinciale di Matera in collaborazione con l’assessorato provinciale alle Politiche del lavoro, insieme alle associazioni Diva, Moica, Fidapa, Voce di Donna, Vaso di Pandora, Donne Europee Federcasalinghe e i Comitati Pari Opportunità della Provincia di Matera, ASM e Camera di Commercio presentano oggi alle 17,30 al cinema comunale “Ti do i miei occhi”. La proiezione del film, della regista spagnola Iciair Bollain, è gratuita. «Ti do i miei occhi – ha dichiarato la consigliera di Parità Provinciale Tonia Giacoia - affronta il delicato tema della violenza domestica sulle donne, attraverso il rapporto vittima-carnefice. Un film che, nonostante abbia ricevuto 7 premi Goya, gli Oscar spagnoli, e la Concha de Plata del Festival di San Sebastian non è riuscito a entrare nei circuiti commerciali, pur avendo trattato con grande maestria uno dei problemi più diffusi, e difficili da combattere, della nostra società».
Istituzioni e studenti al Magistrale Stigliani per parlare di donne nel lavoro e nella società
Una giornata per celebrare i traguardi
Un momento dell’affollatissimo incontro
L’ISTITUTO Magistrale “T. Stigliani” per celebrare la festa dell'8 marzo ha organizzato un incontro per discutere sul ruolo della donna in campo lavorativo, familiare, personale e sociale. E' stata un'occasione importante per comprendere il vero significato di una festa che celebra il riscatto sociale delle donne. All'incontro sono intervenuti il vice prefetto Maria Rita Iaculli, il presidente della Camera di Commercio AngeloTortorelli e il vice comandante dei Vigili del Fuoco Maddalena Lisanti. La violenza alle donne è stato il tema affrontato da Maria Rita Iaculli, che ha parlato di un protocollo d'intesa da realizzare insieme a tutti gli enti e alle forze dell'ordine per far
fronte ad un problema ormai divenuto di primaria importanza. «Le donne - ha detto - devono essere rispettate e tutelate. Uno degli obiettivi che ci proponiamo è quello di individuare case per accogliere le donne in difficoltà, proteggendole da ogni forma di violenza». E' seguito l'intervento di Angelo Tortorelli che ha parlato dell'imprenditorialità femminile con riferimento alle leggi 125/92, 215/92 e 53/2000. Inoltre, il presidente ha illustrato alcuni dati sulle imprese femminili in Basilicata. Tra le altre, si segnalano 2588 imprese nel settore agricolo, 154 nelle industrie alimentari e delle bevande, 21 nelle industrie tessili, 226 nella ristorazione, 54
nell'intermediazione monetaria e finanziaria, 18 nell'istruzione, 24 nella sanità. «E' importante - ha spiegato - favorire sul nostro territorio lo sviluppo dell'imprenditoria femminile, promuovere la formazione manageriale e qualificare la professionalità delle donne imprenditrici». Una testimonianza è stata data anche dal vice comandante dei vigili del fuoco, che ha evidenziato come sia più difficile per le donne affermarsi, dovendo continuamente dimostrare il proprio valore. A concludere la serie di interventi è stato il dirigente scolastico Eustachio Andrulli, che ha ringraziato i ragazzi anche per il contributo raccolto in favore dell'associazione “Accoglienza
senza confini”, presieduta da Francesco Paolo Rubino, che si occupa dei bambini bielorussi. La manifestazione è stata intervallata da momenti musicali con l'esibizione canora di Liliana Guelleur della classe I A SS e di Nicola Santeramo del gruppo “Giovani Emozioni”, diretto dal professore Franco Di Matteo. Interessante anche l’intervento della prof.ssa , Angelica Castello che con un video ha illustrato le donne nell’arte. Mariangela Lisanti
36 Matera Agenda Un convegno dell’Associazione Qualità della Vita ha affrontato le politiche di sviluppo
Domenica 8 marzo 2009
Il futuro della città è nei parchi Buccico: «Bisogna che siano consegnati presto alla comunità» MATERA è la città delle aree verdi, ma senza parchi. Da tempo al loro posto ci sono cantieri o, peggio, zone inagibili. Per tornare a parlarne si è tenuto a Palazzo Lanfranchi, il convegno “I parchi urbani di Matera: dalla realizzazione alla gestione”. L'iniziativa, organizzata dall'Associazione per la Qualità della Vita della Provincia di Matera, ha visto la partecipazione dei responsabili dell'Aqv, del Consigliere comunale Fabio Mazzilli, del primo cittadino Emilio Nicola Bulico, del consigliere nazionale del Movimento Azzurro Carmine Cocca, di Giuseppe Montemurro, Dirigente comunale ai Lavori pubblici e Pisu, di Vito Sellitri, esperto in selvicoltura, dell'europarlamentare Marcello Vernola, membro della Commissione ambiente. La storia dei parchi cittadini non è stata mai facile; la progetta-
zione ha spesso dovuto tornare ad una ridefinizione degli standard e degli usi per i quali li si era immaginati; oggi, tuttavia, l'esigenza appare, più di ogni altra, una, ovvero riconsegnarli ai cittadini. «Siamo qui per proporre idee che migliorino la qualità della vita; sui parchi urbani - ha dichiarato Mazzilli - occorre avviare una profonda riflessione, per evitare che non si ripetano gli errori del passato». A breve difatti i sette parchi materani potrebbero tornare alla città: resta quindi da definire criteri di gestione e manutenzione in grado di preservarli. «I bandi che l'Amministrazione dovrà emanare per la loro gestione dovrebbero essere attenti ad avviare un discorso mirato anche all'occupazione: i parchi potrebbero - ha proposto Mazzilli - diventare fonte di occupazione, se delle associazioni si facessero cari-
co della loro gestione». E delle mutate ed accresciute esigenze manifestate dalla cittadinanza nei confronti dei parchi, evidenziate nel tempo, ha parlato il Dirigente comunale Montemurro, che ha ricordato come la definizione della loro funzione d'uso non aveva previsto recinzioni o altri strumenti di sorveglianza. «Resta - ha sottolineato Buccico - la necessità che si arrivi in tempi rapidi alla consegna dei parchi ed al loro corretto funzionamento». Nel suo intervento il sindaco ha infatti invitato tutti i materani a rendersi parte di un progetto comune in vista della candidatura di “Matera capitale europea della cultura 2019”. L'iniziativa ha riscosso il pieno plauso dell'europarlamenatre Vernola, che si è impegnato a sostenere la candidatura della città dei Sassi. Enzo Scalcione
PUSHER MALDESTRO E’ finito in manette venerdì a Bologna il materano Gianluca Castaldo per aver offerto 4,8 grammi di hashish ad un poliziotto in borghese. Il ventiduenne è stato arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti. Intorno alle 21 di venerdì, in piazza Puntoni, il giovane, con precedenti per furto aggravato, ha avvicinato un agente in borghese, invitandolo a seguirlo nella vicina via Selmi. Qui ha tirato fuori da una tasca ben nascosta del giubbotto quasi 5 grammi di fumo ed è stato arrestato. Nella perquisizione in casa i poliziotti hanno trovato un bilancino di precisione e un cutter.
LE GARDENIE DELL’AISM Vendita di solidarietà per la Sclerosi multipla La Sezione Provinciale della Associazione Italiana Sclerosi Multipla di Matera(A.I.S.M.) chiede anche quest'anno ai propri concittadini un gesto concreto di solidarietà. Anche oggi saranno infatti distribuite in moltissimi Comuni italiani le Gardenie dell'Aism:anche la provincia di Matera sarà presente, come oramai è consuetudine da parecchi anni. La somma raccolta andrà anzitutto alla ricerca scientifica, unica speranza per le persone affette da questa patologia, per la quale ci sono oggi molte cure che migliorano la qualità della vita, mentre invece manca la cura definitiva, quella che, come dice il logo, renderà possibile un mondo libero dalla Sclerosi Multipla. Una parte della somma andrà alla Sezione di Matera, che compie quotidianamente un importante opera di supporto ai malati, tramite i propri volontari e due giovani del Servizio Civile Nazionale. E' oramai conoscenza di tutti l'evolversi di questa malattia del sistema nervoso centrale, che può portare ad esiti molto pesanti per il paziente ed i suoi familiari. A Matera i punti vendita saranno, oltre che in piazza Vittorio Veneto, presso le parrocchie di S.Rocco, deiSS.Pietro e Paolo al Sasso Caveoso, di S.Giacomo.In provincia le Gardenie saranno distribuite a Nova Siri, in viale Siris, a Miglionico, a Tricarico e a Grassano. Ci auguriamo - spiegano i responsabili dell’Aism - che la concomitanza con la Festa della Donna spinga molte persone a fare, per la ricorrenza, un omaggio gentile che contiene al tempo stesso un forte messaggio di solidarietà.
FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 D’ARIA CLAUDIO Via XX Settembre 77 0835/332282
SERVIZI SOCIALI Croce verde 0835-310066/310045 Sert 0835/253704 Cooperativa “Jan Patocka” 0835/333604 Associazione “Matera gioca” 0835/312005
PRONTO SOCCORSO Guardia medica Ambulanza Croce Azzurra
emergenza sanitaria
0835/262260 0835/336882 0835/331314
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Incontro sulla Zona Franca Per di promuovere la conoscenza, verificare lo stato di attuazione di leggi e provvedimenti e le opportunità imprenditoriali legate alla realizzazione a Matera della Zona franca urbana (Zfm) la Camera commercio di Matera ha promosso insieme all'Associazione “ Zfm-Zona Franca Matera'' un incontro per domani , alle ore 10.00 nella sala convegni dell' Ente. Contributi al confronto e all'approfondimento verranno da rappresentanti delle associazioni pubbliche ( Comune di Matera, Regione Basilicata, Centro per l'impiego della Provincia, Agenzia per le Entrate, Inps), che saranno coinvolte nella gestione degli incentivi.
•COMUNALE• Matera 0835-334116 the Wrestler 17,30 - 19,30 - 21,30 •KENNEDY• Matera 0835-310016 the Reader 17,15 - 19,30 - 21,45 •CINETEATRO DUNI• Matera 0835-331812 Verso l’Eden 17,30, 19,30, 21,30 •PATRON ANTONIO• Via XX Settembre, 14 Katyn ore 17,30 e 19,30 Underworld: la ribellione dei Lycans ore 21,30
•CINE TEATRO ANDRISANI• Montescaglioso 0835-208046 Questo piccolo grande amore 19,30 - 21,45 •CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 Operazione Valchiria 19-21,30 •CINEMA HOLLYWOOD• Via Pitagora -Policoro Questo piccolo grande amore 21 •CINEMA MOJTO DRIVE IN• S.s. 106 Basentana 0835-745439 Chiuso
Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). MateraPisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05. Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10
Escursione nell’Alta Murgia Alle 8.20, con partenza da piazza Matteotti è prevista l’escursione nel Parco nazionale dell’Alta Murgia organizzata dall’Associazione trekking Falco Naumanni in collaborazione con l’Associazione Terrigenae di Altamura. L’escursione che effettueremo è compresa per la maggior parte nel Parco dell’Alta Murgia più precisamente ci troviamo nella parte sud-ovest nei pressi del Pulo di Altamura. L’escursione è compresa per la maggior parte nel Parco dell’Alta Murgia più precisamente nella parte sud-ovest nei pressi del Pulo di Altamura.
TAXI MATERA 3332685173
GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).
IL 17 MARZO “Canto perché non so nuotare… da 40 anni” il titolo dello show che Massimo Ranieri porterà in scena martedì 17 marzo al Teatro Duni di Matera, città nella quale torna ancora una volta. Artista completo, cantante, ma anche attore, affabulatore ed istrione Massimo Ranieri, propone uno spettacolo straordinario e coinvolgente, canta i suoi brani più famosi e tanto amati dal pubblico ed esegue per la prima volta alcune fra le più belle canzoni d'autore degli ultimi decenni. Brani che appartengono ai repertori di grandi cantanti come Battisti, Battiato, Mina ed altri artisti italiani. Coreografie di Franco Miseria arricchite dagli splendidi costumi di Giovanni Ciacci che rendono ogni brano un quadro a sè. Nello spettacolo scritto con Gualtiero Peirce, lo showman partenopeo canta, balla e recita raccontando tappe emozionanti della sua vita.
•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522
•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica) •MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137 •PINACOTEC D’ERRICO 0835/310137
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Ferrandina «Il sindaco è indifferente ai problemi sollevati. Daremo solo l’appoggio esterno»
Il Pd dà il benservito a Ricchiuti Il vice sindaco e l’assessore all’Ambiente fuori dalla Giunta FERRANDINA - Il Pd esce dalla giunta. Ma assicura l’appoggio esterno all’Amministrazione. Almeno per ora. Con l’aria che tira, infatti, lo strappo definitivo non è escluso. A quanto pare, dopo mesi di tentativi di dialogo puntualmente falliti, la pazienza è finita. O si cambia musica o tutti a casa. Tutto dipende dal sindaco Ricchiuti, finora sordo alle richieste di cambiamento rivolte a più riprese dal principale alleato della coalizione. Il Partito Democratico, infatti, è presente in giunta con il vicesindaco Mimmo Adduci e l’assessore ad Ambiente, Tributi, Bilancio, Servizi pubblici locali Franco Montefinese, oltre che con Giuseppe Montefinese in consiglio. Il rapporto con il sindaco, dopo una lunga fase di logoramento, sembra giunto al capolinea. Le ragioni? «Il Partito Democratico di Ferrandina - si legge in una nota ufficiale del circolo - prende atto di una sostanziale indisponibilità da parte del sindaco a dare risposta alle numerose sollecitazioni per la soluzione di questioni fondamentali, che ormai da tempo si trascinano, rendendo pesante il clima della vita amministrativa nella nostra comunità». Per invertire rotta non sono
Elio Ricchiuti e il municipio di Ferrandina
bastate nè le prese di posizione pubbliche, come quella chiara e netta del segretario Schiavone in un’intervista al Quotidiano, nè quelle espresse al primo cittadino in forma privata, al riparo dei riflettori. «Anche dopo una ulteriore iniziativa intrapresa, responsabilmente, in via riservata, dal nostro segretario Paolo Schiavone - conferma il Pd - non è pervenuto dal sindaco alcun cenno di riscontro, conseguenza evidentemente di una indifferenza alle problematiche sollevate. E' mancata sensibili-
tà e attenzione allo spirito democratico che impone un coinvolgimento plurale nella determinazione di scelte ed indirizzi, capaci di sostanziare una visione di prospettiva e di sviluppo della nostra città». Parole non troppo diverse da quelle pronunciate da Rifondazione Comunista, allorchè nel settembre scorso, con i suoi due consiglieri, decise di lasciare la maggioranza e non approvare il Bilancio consuntivo. Evidentemente il Pd, dopo aver chiesto invano la revoca dell’assessorato ai Lavori pubblici al “forestiero” Plati
e l’azzeramento del trio dei saggi (una sorta di super giunta di cui non sono mai stati chiariti esattamente compiti e funzioni), si è reso conto che la linea del buonsenso, praticata finora non è servita a molto. Il sindaco, infatti, non ha arretrato di un passo ed ha continuato ad andare dritto per la sua strada, tenendo in scarsissima considerazione le indicazioni provenienti dalle forze di maggioranza. Rifondazione prima, il Partito Democratico, poi. Un atteggiamento, a quanto pare, non più tollera-
bile. Il Pd, infatti, è consapevole che mai come in questo momento l’Amministrazione comunale è chiamata a prendere decisioni decisive per il futuro del territorio (sul tavolo oltre all’impianto di oli esausti Ecoil, lo stoccaggio di gas di Geogastock e le biomasse di Iea ). E la mancanza di condivisione e collegialità nelle scelte potrebbe rivelarsi deleteria. «L'assenza di tale visionescrive il Pd- ha determinato una quotidiana perdita di credibilità e di consenso che coinvolge anche il Partito Democratico. Pertanto, il Pd di Ferrandina esprime pieno sostegno e condivisione alla iniziativa del suo segretario e decide di ritirare la propria delegazione dalla giunta comunale. Tale decisione è finalizzata ad un definitivo chiarimento sulle questioni sollevate e mai risolte. Il Pd, tuttavia, continuerà a sostenere con appoggio esterno questa Amministrazione, pur essendo venute meno le ragioni politico e programmatiche per assumere ruoli di governo e di corresponsabilità». Che tradotto significa: Ricchiuti faccia pure come gli pare, ma se ne assuma in pieno le reponsabilità. Il Pd non c’entra. Margherita Agata m.agata@luedi.it
Rc va avanti nonostante la scissione FERRANDINA - «Il Circolo di Rifondazione Comunista di Ferrandina, nel prendere atto del passaggio di alcuni dei suoi componenti al Movimento per la Sinistra, ribadisce il proprio impegno politico sul territorio, anche attraverso il suo rappresentante in seno al consiglio comunale, Giuseppe Dubla». Consumata la scissione con i vendoliani, Rifondazione va avanti nel suo cammino politico. E il circolo di Ferrandina indica anche in quale direzione. «In un momento particolarmente difficile per la nostra società - scrive in una nota la segreteria - il Partito della Rifondazione Comunista moltiplicherà gli sforzi per rimanere sempre dalla parte dei più deboli, in difesa dell'Ambiente e dei Diritti, lontano da settarismi di ogni genere e aperto al contributo di quanti vorranno condividerne il cammino». m.agata@luedi.it
Nuovo movimento per le Comunali
Montescaglioso Esattoria
Pomarico, i giovani preparano “La Svolta”
Pd: «Stangata per i cittadini»
POMARICO - Nasce la “Svolta per Pomarico”, nuovo movimento politico per le Comunali. «Siamo un gruppo di ragazze e ragazzi. -si legge nel manifesto di presentazione- Giovani di Pomarico che provengono dal mondo dell'associazionismo, che in passato hanno seguito percorsi di partito e giovani che mai in tasca hanno avuto tessere; siamo ragazzi che oggi non appartengono ad alcuna forza politica e che rifiutano le logiche dei partiti, ma che pensano ai bisogni della comunità e a ogni possibilità di miglioramento complessivo della qualità della vita nel nostro comune, nel luogo che abbiamo voluto come casa; siamo giovani arrabbiati per la condizione nella quale Pomarico è sprofondata, dove grazie ad anni di cattiva amministrazione della co-
sa pubblica abbiamo ricevuto in dote la morte del paese; siamo ragazze e ragazzi -prosegue il manifesto-che vogliono aprire uno spazio sociale di discussione, nel quale siano affrontati le questioni di tutte e tutti, e aperti ad altre forze libere da ogni condizionamento dettato da giochini di interesse o appartenenze a simboli. Siamo giovani che hanno scelto di costituire “La Svolta” a poca distanza dalle elezioni, consapevoli del momento nel quale viviamo e della vicinanza con la scadenza elettorale, amareggiati per la mancanza di dibattito politico e assenza di proposte serie che sono state la costante di mesi e mesi che hanno preceduto l'apertura di sezioni quasi vere e troppo spesso finte, partiti a volte rappresentati e vissuti da una singola persona che per
Il municipio di Pomarico
diverse ragioni mette in mostra un simbolo da far lampeggiare per ricevere grazie, concessioni, pochezza priva della voglia di rifare la nostra comunità martoriata. Abbiamo quale stella del mattino la partecipazione in ogni sua forma concreta».
Quadro a tinte fosche della Filcem Cgil: «Di 40 aziende ne sono rimaste solo 18»
Emorragia continua in Valbasento VALBASENTO - In Valbasento, delle 40 aziende presenti nell'area industriale, ne sono attive 18. Lo ha reso noto la Filcem-Cgil. In particolare, «nelle aziende attive (tra le quali Mid, Meba e Mythen) operano 934 addetti. Cinque aziende (tra cui Plastic Components e Orma) hanno attivato per 400 dipendenti la Cassa integrazione ordinaria o hanno chiesto quella straordinaria, come la Basind. Quattro (tra le quali Panasonic, Green Leather e Soften) hanno collocato in Cassa integrazione straordinaria 182 addetti. Nel settore della mo-
bilità, la Drop 3 ha in corso la misura per 13 addetti mentre hanno chiesto il provvedimento in deroga come la Snia Ricerche (10) o per riduzione di alcune unità (Dow Italia e Coop Box». Nel monitoraggio la Cgil ha indicato «situazioni di criticità come la Pfizer con 38 addetti, ferma per vari motivi, la Minardi che ha personale in formazione ma non ancora in produzione, in fase di start up anche la Helesy che prevede l'inserimento di 40 addetti e la Bbc con 100 dipendenti in formazione. Poi c’è Metapontum Agriobos (40 dipendenti) senza progetti».
La Valbasento
Montescaglioso
MONTESCAGLIOSO - Il Partito democratico montese, per mezzo di un manifesto pubblico, dal titolo “Una nuova stangata per i cittadini montesi”, ha informato la cittadinanza che l'Amministrazione comunale ha intenzione di affidare a «una società esterna di esattoria i relativi controlli». Secondo quanto affermato, pare non siano stati condotti con gli appositi uffici. Nello stesso documento, consegnato anche agli organi di informazione, si afferma che: «Il guadagno della società sarà rapportato ai maggiori incassi, inserendo tra gli incassi anche le quote relative alle sanzioni che avranno una notevole rilevanza sull'incasso totale». Con l'adozione di questo metodo, si sottolinea, «i cittadini a fronte di piccole somme si vedranno pervenire cartelle esattoriali di im-
porti spropositati». Il Pd montese non esita a definire questa decisione come “una nuova stangata” per i cittadini di Montescaglioso, che si va ad aggiungere agli aumenti “spropositati dell'Ici e della Tarsu (rifiuti urbani)». Il Pd, con l'obiettivo di “prevenire ed evitare questo ulteriore disastro per i cittadini”, avanza la richiesta di annullamento del bando di gara per l'affidamento del servizio di accertamento e riscossione dei tributi; l'approvazione dello Statuto del contribuente che regolamenta l'attività della fiscalità locale. Infine, richiede la predisposizione, per mezzo dei propri uffici e con l'ausilio di professionalità locali, del progetto obiettivo “Fisco Amico”, per la regolarizzazione dei tributi. Michele Marchitelli provinciamt@luedi.it
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«A Grassano un furto di democrazia»
Incidente a Canosa di Puglia Ferito camionista di Irsina
gano da Rc- questa comunità rischia di trovarsi senza un governo rispondente ai bisogni emergenti e senza un 'idea di futuro». Ma allora, che fare? Ecco la loro ricetta: «Di fronte al fallimento dell'apparato politico, auspichiamo che la società si esprima, si riorganizzi e le organizzazioni politiche si aprano alla discussione per cercare una via d'uscita dalla crisi». Nelle conclusioni del documento si denuncia, poi, il furto della democrazia che l’Amministrazione Magnante sta compiendo e si invitano tutte le organizzazioni politiche a discuterne pubblicamente, al fine di incontrare giovani donne lavoratori e lavoratrici interessati a ricostruire un percorso politico dal basso e da sinistra». Giovanni Spadafino provinciamt@luedi.it
IRSINA - Un brutto incidente ha coinvolto venerdì pomeriggio, il camionista di origini irsinesi Vito Caserta, mentre era alla guida del suo automezzo di ritorno a Matera nell’azienda dove lavora. È in prognosi riservata presso il policlinico di Bari in seguito all’incidente avvenuto nei pressi di Canosa. Caserta lavora per conto di una azienda metalmeccanica; venerdì pomeriggio appena passate le 14.30, si stava dirigendo verso Matera, quando sulla Provinciale che passa per Canosa di Puglia, precisamente al bivio per Minervino Murge, in un tratto di strada che spesso, gli automezzi percorrono a velocità sostenuta. Caserta s'è scontrato con un autoarticolato impattando con la cabina del suo camion alla parte posteriore del rimorchio dell'altro mezzo pesante, che aveva invaso la sua carreggiata. Sul posto sono accorsi immediatamente i carabinieri del Nucleo radiomobile di Barletta, che insieme ai sanitari del 118, hanno immediatamente prestato i primi soccorsi e trasportato l'autista di Irsina al vicino ospedale di Canosa, e successivamente al policlinico di Bari, dove si trova tuttora ricoverato nel reparto di Terapia intensiva. Al momento le condizioni di Caserta, sono stazionarie, i medici non si sono ancora espressi, e quindi la prognosi è riservata. L'autista di Irsina, nonostante fortemente provato, ha riposto alle domande dei dottori del reparto, ma purtroppo sembra che i problemi maggiori siano agli arti inferiori. Mimmo Donvito
Rifondazione punta il dito sulla maggioranza mista del sindaco Magnante
GRASSANO - Il partito di Rifondazione comunista di Grassano chiede con insistenza spiegazioni e risposte sulla “strana” situazione amministrativa locale. In un volantino distribuito nei giorni scorsi, il partito analizza le “nuove” condizioni politiche e amministrative venutesi a creare dopo l'ingresso nella giunta di centrosinistra di Alleanza nazionale. Si tratta di “una chimera” così viene definita la nuova amministrazione che viene così accostata a un “mostro” in questo caso politico che ha mangiato la democrazia grassanese. «Nel 2007 -si legge nel documento- l'attuale sindaco Magnante vinse le elezioni a capo di una lista composta da Ds, Margherita, Udeur, Verdi, Italia dei Valori e Socialisti, con una netta maggioranza di voti sulla lista di
Vito Magnante
centro destra capeggiata proprio da An. Sin dal primo consiglio comunale la maggioranza si divise nella lotta per il potere: da un parte l'ex Udeur che conquistò tra l'altro il vicesindaco e l'assesso-
rato ai Lavori pubblici, dall'altra parte il sindaco il Pd e gli altri che ribaltarono gli equilibri con diversi cambi di giunta. Mentre l'opposizione di destra era praticamente inesistente, spaccata dal passaggio alla maggioranza di consiglieri eletti nella propria lista». A questo punto Rc si chiede quali siano le cause di questa situazione e continua nell'analisi: «I fatti dimostrano che le coalizioni politiche messe in campo nelle ultime elezioni comunali non si reggevano su un programma politico maturato e condiviso nella comunità, bensì sulla conta e sul mercato dei voti, sui personalismi, sui giochi di spartizione del potere in corso a livello locale ed extra locale». Allora quali sono le conseguenze che si prospettano? «Con la crisi economica che avanza -spie-
Libero per l’indulto, è stato arrestato dai carabinieri per aver abusato di una sessantenne di Bergamo
Preso il violentatore delle vecchiette Nel 2000 aveva stuprato una settantottenne di Grottole GROTTOLE - Lo implorava di smetterla ripetendogli «potrei essere tua madre». Con le accuse di violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni il brasiliano ventinovenne Valdecir Casulli è stato arrestato venerdì sera a Milano dai carabinieri della Compagnia di Treviglio (Bergamo). Casulli, finito in manette per aver stuprato una donna di 60 anni nella sua abitazione di Canonica d'Adda, in provincia di Bergamo, era già noto alle forze dell'ordine. Il 30 luglio 2000 l'uomo, appena ventunenne, era stato arrestato dai carabinieri della Stazione di Grottole per un'altra violenza sessuale consumata ai danni di una donna di 78 anni. Anche in quella occasione l'uomo, che viveva nel centro storico di Grottole ed era conosciuto in paese come un ragazzo simpatico e disponibile, riuscì dapprima a conquistare la fiducia della sua vittima, alla quale si rivolgeva anche per alcuni servizi domestici, per poi, una notte, entrare in casa dalla finestra e abusare sessualmente della donna. Condannato dal Tribunale di Matera a otto anni e sei mesi di reclusione, era uscito dal carcere nel 2006 con l'indulto. Da allora il brasiliano, nullafacente e senza fissa dimora, ha vagabondato per l'Italia, collezionando altri arresti e denunce per interruzione di pubblico servizio, danneggiamento, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Pochi mesi dopo la scarcerazione è stato arrestato di nuovo a Roma per interruzione di pubblico servizio; nel luglio del 2007 gli agenti della questura di Milano lo hanno denunciato per danneggiamento,
Interrogazione di Di Lorenzo
Bradano, a rischio gli argini fluviali
Il brasialiano Valdecir Casulli arrestato per violenza sessuale
mentre il 28 novembre 2008 i carabinieri di Milano lo hanno arrestato di nuovo per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Di nuovo in libertà, il brasiliano ha continuato a vagare tra il capoluogo lombardo e alcune località del milanese e del bergamasco. L'episodio per il quale è tornato in carcere venerdì risale al 25 gennaio scorso. In quel periodo Casulli era ospite nell'abitazione di un altro sudamericano a Canonica d'Adda, in un appartamento vicino a quello della vittima. Quel giorno il brasiliano è riuscito ad introdursi nell'abitazione della donna con un banale pretesto. Dopo aver chiuso la porta a chiave, ha aggredito la sessantenne, bloccandola con la forza per impedirle di fuggire e costringendola
per circa un'ora a subire ripetute violenze sessuali. La donna, seppure sotto choc, ha più volte pregato il brasiliano di desistere, ma è riuscita a liberarsi solo quando l'uomo ha deciso di andarsene. La vittima ha chiesto aiuto ai carabinieri che dopo un'articolata attività di indagine sono riusciti ad identificare il presunto aggressore. Le ricerche dell'uomo (che nel frattempo aveva però fatto perdere le sue tracce) sono terminate proprio venerdì sera con il suo arresto nel centro di accoglienza di via Saponaro a Milano, dove da qualche giorno aveva trovato ospitalità. Il brasiliano è ora rinchiuso nel carcere di Bergamo. Rossella Montemurro r.montemurro@luedi.it
Pubblicato dall’Ente Parco di Gallipoli Cognato per Accettura, Oliveto, Calciano e Pietrapertosa
Taglio della legna nel bosco, c’è il bando ACCETTURA - L'Ente Parco di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti lucane ha pubblicato il bando per la raccolta di legna secca nei comuni di Accettura, Calciano, Oliveto Lucano, Pietrapertosa e Calciano. L'opportunità, consentita ai cittadini residenti nei cinque centri, prevede anche l'asportazione mediante taglio di piante secche in piedi pericolanti. L'ente ha previsto una raccolta di mille quintali di legname
per il territorio di Accettura, 500 in quello di Oliveto Lucano e 400 quintali ciascuno a Oliveto Lucano, Castelmezzano e Pietrapertosa. Sarà consentita la raccolta fino a un massimo di 30 quintali per nucleo familiare, dietro pagamento di quattro euro per ogni quintale di legna. Le richieste di partecipazione dovrano pervenire alla sede dell'Ente Parco entro il 20 marzo 2009. provinciamt@luedi.it
Il fiume Bradano
IRSINA - Con un interrogazione rivolta all'assessore regionale all’Ambiente Vincenzo Santochirico, il consigliere regionale, Pasquale Di Lorenzo, ha evidenziato la critica situazione degli argini del fiume Bradano, aggravatasi dalla mancanza di interventi manutentivi e dal protrarsi delle avverse condizioni meterologiche di quest’inverno. «La situazione -spiega Di Lorenzo in una nota- sta provocando notevoli disagi, soprattutto in agro di Irsina, laddove il fiume in più punti esondando ha provocato notevoli disagi agli agricoltori che quotidianamente si recano nelle loro aziende in talune situazioni allagando completamente i terreni causano non pochi danni alle colture e pericoli per la loro stessa incolumità fisica. Di Lorenzo chiede di co-
noscere quali iniziative urgenti la Regione intende adottare per ripristinare la tenuta degli argini del Fiume Bradano, se si intendeno effettuare opere di straordinaria manutenzione lungo il letto del fiume in considerazione del perdurare delle avverse condizioni climatiche con precipitazioni piovose che sembrano peggiorare irrimediabilmente la situazione ad Irsina». Il problema degli argini fluviali riguarda anche diversi tratti del Basento, soprattutto nelle aree di Pisticci, Bernalda e Ferrandina, dove il fiume ha già esondato in più punti, devanstando le colture circostanti. La Regione dovrebbe, a questo punto, predisporre controlli strutturali per evitare anche che i proprietari terrieri compromettano l’equilibrio dei luoghi. provinciamt@luedi.it
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Mentre una chiacchiera, l’altra svaligia la casa. Diversi gli episodi denunciati
Ladre con l’inganno a Rotondella ROTONDELLA - Bussano alla porta e chiedono un bicchiere d'acqua. Dicono di essere di Policoro, ma parlano con un accento che sembra straniero. E poi, mentre una delle due si intrattiene a chiacchierare con i padroni di casa, l'altra scatta subito e arraffa il possibile. Alla fine salutano cortesemente e vanno via. Sembra una tattica collaudata quella delle due giovani donne che, accompagnate presumibilmente da un autista di sesso maschile, hanno fatto “visita” nei giorni scorsi ad alcune
abitazioni di Rotondella centro e delle campagne. A farne le spese è stata una coppia di anziani residenti nel centro collinare, in via Sole. Avevano aperto la porta alle due e soddisfatto la richiesta di acqua. Poi, dopo aver salutato le ospiti, avevano ripreso normalmente le pratiche della giornata. Fino a che, salendo al piano di sopra, non si sono accorti che tutto era a soqquadro e che mancavano mille euro e un certo quantitativo di oggetti preziosi in oro. Una delle due (e forse addirittura una terza persona) era salita veloce-
mente, mentre l'altra si accomodava per bere. Le due donne, in mattinata, avevano fatto tappa anche nelle campagne, dove avevano bussato ad almeno due masserie in zona Tascione, nei pressi del confine tra i comuni di Rotondella e Valsinni. Lì avevano messo in scena un copione leggermente diverso. Dopo aver bussato, avevano chiesto, infatti, se fosse possibile acquistare un maiale. E dopo la risposta negativa hanno fatto ricorso alla solita tecnica del bicchier d'acqua. Per fortuna, gli abitanti delle campa-
gne si sono insospettiti e hanno offerto l'acqua sulla soglia della porta, impedendo loro di entrare. Viaggiavano, a quanto pare, su un’auto piuttosto grande, forse trasportate da un autista. Inoltre, stando alle prime ricostruzioni, sembra si tratti di donne anche piuttosto carine, vestite in maniera non indecente. I carabinieri stanno indagando su tutti i fronti, verificando se anche i residenti di altri comuni abbiano ricevuto la collaudata “visita”. I cittadini che ricevessero simili visite da estranei sono, perciò, invitati a
Il centro storico di Rotondella
non eccedere nelle buone maniere, evitando di farli entrare, e di segnalare l'accaduto alle forze dell'ordine.
Sembra la cosa meno educata. Ma in casi come questo è la più saggia. Pino Suriano provinciamt@luedi.it
Nova Siri Matteo: «Rappresento le donne». Chiurazzi: «Servono spazi di aggregazione»
«Siamo lo specchio dei giovani» Intervista ai due candidati “nuovi” delle Primarie NOVA SIRI - «Solo qui ci hanno aperto le porte». E' la gratitudine verso il partito il primo sentimento di Mariangela Matteo e Giuseppe Chiurazzi, i più giovani candidati alle Primarie del Pd. Gratitudine per una realtà politica che, a loro dire, non avrebbe escluso nessuno per conservare postazioni di potere e prestigio. Mariangela Matteo è nata nel 1983 e opera come educatrice professionale. E' la più giovane tra i candidati ed è anche l'unica donna. Un fattore esclusivo, quest'ultimo, che potrebbe garantirle qualche voto in più. Perché sei entrata proprio nel Pd? «Per un motivo semplice: uno entra dove c'è la porta aperta». Il tuo probabile elettore tipo? «Per quello che si sente in giro, potrei raccogliere il consenso donne. Tante signore, in questi giorni, mi hanno fermato per annunciarmi il loro voto anche prima che io lo chiedessi». Le priorità per Nova Siri? «Sarà per mia vocazione professionale, ma credo si debba dare più attenzione alle questioni sociali. I bambini e i ragazzi hanno bisogno di strutture aggregative e gli
Mariangele Matteo e Giuseppe Chiurazzi
anziani, allo stesso modo, vanno serviti con una sede. Basta una giornata di pioggia, come quella di oggi, e non possono neppure uscire per incontrarsi. Credo, insomma, che si pensi sempre troppo alle opere pubbliche, ma quasi mai alla qualità di vita della popolazione». Ha ravvisato questo limite nell'attuale amministrazione? «Magari solo questo. Io la definisco una amministrazione fantasma. E non lo dico perché ora sto nel Pd, ma per esperienza personale e per le lamentele di tante persone». In che senso “fantasma”? «Nel senso che al comune
non c'erano mai. Anche se avevi una semplice informazione da chiedere». Sembri tranquilla per essere alla “prima volta”. «Sono sempre stata così, anche quando facevo gli esami all'università. Anche se poi, nell'intimo, l'ansia si fa sentire». Giuseppe Chiurazzi, nato nel 1980, è archeologo e ricercatore del Cnr. Ha un punto di forza forse esclusivo: il sostegno attivo di tanti amici, per la maggior parte giovani. Molti di loro sono universitari fuorisede, e lo sosterranno da tutte le parti d'Italia con il voto a distanza. Per lui hanno creato anche una pagina su Facebook, “Giuseppe Chiu-
razzi sindaco”, che già raccoglie 90 membri. Una passione per la dimensione etica della politica”è la ragione per cui si è lanciato nell'avventura. Il suo elettore tipo? «Spero di poter essere l'espressione dell'elettorato dei giovani. In molti mi hanno mostrato entusiasmo in questi giorni e mi stanno anche aiutando concretamente. Penso, in particolare, a tante persone che si erano allontanate dalla politica perché deluse o che non si erano mai avvicinate perché sfiduciate. Questo loro inatteso entusiasmo è già una prima vittoria per me». Le priorità per Nova Siri? «Sicuramente uno sguardo ai due comparti volano, agricoltura e turismo, ma in un'ottica di programmazione, non di interventi sconnessi. Penso, in particolare, alla istituzione di un luogo fisico in cui possano riunirsi le voci della società civile. E poi il sociale: c'è bisogno di luoghi per i giovani e per gli anziani». La scorsa amministrazione non ha pensato a tutto ciò? «Se ne parlo è proprio perché manca un'esperienza pregressa». pi.su.
Policoro, Claudia Koll ospite della parrocchia POLICORO - In occasione della giornata della donna, la parrocchia Maria del Ponte di piazza Eraclea ha invitato Claudia Koll (vero cognome Colacione classe 1965) a testimoniare: “Il mio incontro con Gesù” a partire dalle 18. L'ex attrice, volto noto di molte fiction e telefilm, da anni ormai “convertita” alla causa dei bambini e delle persone più in generale che soffrono, racconterà la sua esperienza in giro per il mondo come ambasciatrice dei più deboli. La Koll debutta sul piccolo schermo nel 1988 con “Una donna tutta sbagliata”, ma la consacrazione televisiva ce l'ha con il film “Così fan tutte” nel 1992. Il suo volto grazioso buca il teleschermo e diventa protagonista della serie televisiva: “Linda e il brigadiere”, “Valeria medico legale” e “Amiche”. E proprio in questi anni la Koll è sulla cresta dell'onda nel mondo dello spettacolo, tanto che il re della tv italiana, Pippo Baudo, la scrittura per il festival di Sanremo e la sceglie per affiancarlo, insieme ad Anna Falchi, nella settimana più famosa dell'anno per la musica italiana quando corre l'anno 1996. Da questo momento in poi rimane fulminata dal mistero della fede e cambia totalmente stile di vita. Pur continuando a fare l'attrice, impersona personaggi più consoni al Cristianesimo. Film forse da dati auditel non molto alti, ma dalla grande carica spirituale e morale. Nel sul curriculum professionale anche un'intensa attività teatrale, dove rimane colpita dalla figura della Santa fiorentina Maria Maddalena de' Pazzi, tanto da farla sua anche durante la vita quotidiana. Nella quale, nel suo percorso di conversione, ha recitato un ruolo fondamentale anche la lettura della mistica carmelitana Teresa di Lisieux. Ormai da anni ha lasciato il mondo dello spettacolo per dedicarsi anima e corpo ai valori della dottrina sociale della Chiesa. Gabriele Elia
Rinviata la gara contro il Latronico, c’è un’altra settimana per prepararsi
Borussia compatto alla meta POLICORO - Domenica scorsa contro il Varisius, il Borussia Policoro, ancora una volta ha dato prova di compattezza, forza, agonismo e spirito di sacrificio, dimostrando a qualcuno, se mai ce ne fosse bisogno, il reale valore di questa squadra. I ragazzi di mister Viola con problemi di formazione, per squalifiche e infortuni, soprattutto a centrocampo, dove sono venuti a mancare le pedine migliori, hanno disputato una partita non bella, ma essenziale per rendimento. La sfida è stata dura, come quasi sempre accade, ma corretta fino al termine. Per l'aspetto puramente agonistico, i biancorossi hanno ottenuto il massi-
mo risultato con il minimo sforzo, hanno siglato le due reti, con Giannini e Schettino, nella prima mezz'ora e poi, se proprio vogliamo essere fiscali, hanno tirato i remi in barca, rischiando talvolta più del dovuto. Sicuramente il risultato poteva essere anche più tondo, se la traversa, per ben due volte, non avesse negato la gioia del gol e successivamente l'arbitro, su segnalazione del guardalinee, non avesse annullato una rete valida. Certo, i padroni di casa, hanno dimostrato di essere poca cosa ed a conferma di ciò, parla la classifica, si trovano relegati nella zona bassa con soli ventidue punti. Hanno provato in tutti i modi a impensierire la
retroguardia degli jonici, ma gli sporadici attacchi, si sono infranti spesso e volentieri sul muro difensivo e oltre il gol, mai sono riusciti a preoccupare seriamente Pinelli. Archiviata la gara con il Varisius, è già tempo di pensare alla prossima sfida, il Borussia affronterà fuori casa il Latronico, sulla carta non dovrebbe rappresentare un ostacolo insormontabile, loro si presentano con soli nove punti in classifica e ben tre gare da recuperare, mentre il Borussia come ben sappiamo mira molto più in alto. Certo per far sua la gara, dovrà andare a Latronico con la solita umiltà, senza pensare minimamente di avere la vittoria già in tasca.
Schettino del Borussia Policoro
D'altronde, la corazzata Tolve, non arretra di un centimetro e per arrivare allo scontro diretto del 29 marzo, data dove si potrebbe decidere il cam-
pionato, il Borussia non si può permettere il lusso di lasciare punti per strada. Roberto Martino provinciamt@luedi.it
Sport 40
Domenica 8 marzo 2009
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it
Genoa fermato da un Julio Cesar sempre attento e reattivo
Torino di Novellino punito nel finale
Ibrahimovic e Balotelli le armi vincenti dell’Inter
Giorgio Chiellini rompe gli equilibri del derby della Mole
GENOA INTER
0 2
GENOA (3-4-3): Rubinho 5, Biava 6, Ferrari 6, Bocchetti 6 (27' st Mesto 5,5), Rossi 6, Thiago Motta 6, Juric 6.5, Criscito 6.5, Sculli 5.5 (21' st Olivera 5), Milito 5.5, Jankovic 5.5 (10' st Palladino 6). (73 Scarpi, 15 Sokratis, 23 Modesto, 77 Milanetto). All.: Gasperini 6. INTER (4-4-2): Julio Cesar 7, Maicon 7, Burdisso 6 (31' pt Muntari 6), Materazzi 6 (16' pt Cordoba 6), Santon 6.5, Zanetti 7, Cambiasso 7, Stankovic 6.5, Figo 6.5 (27' st Mancini 5.5), Ibrahimovic 6, Balotelli 5 (1 Toldo, 11 Jimenez, 18 Crespo, 10 Adriano). All.: Mourinho 6,5. ARBITRO: Morganti di Ascoli 5.5. RETI: nel pt 2' Ibrahimovic; nel st 16' Balotelli. NOTE: Angoli: 6-2 per il Genoa Recupero: 4' e 3'. Ammoniti: Motta, Biava, Ferrari, Mancini, Ibrahimovic per gioco scorretto; Balotelli e Milito per comportamento antiregolamentare. Spettatori: 32.000. di FRANCO ZUCCALA' GENOVA-Per vincere sul campo di Genova, contro i rossoblù, l’Inter ha dovuto far ricorso alle proprie armi migliori. Anzitutto con Ibrahimovic il potenziale offensivo nerazzurro è aumentato ed infatti è stato lo svedese a segnare subito e a dare un’impronta alla partita. Il Genoa ha avuto parecchie occasioni, ma le ha mancate anche per la bravura di Julio Cesar. Il secondo gol di Balotelli nella ripresa (forse il pallone non era entrato del tutto) ha praticamente chiuso le ostilità. Ma da questa partita la squadra di Mourinho è uscita con molti problemi per Manchester: si sono fatti male infatti Burdisso e Materazzi. E in ogni caso, considerato che il Genoa non aveva mai perso in casa e che l’Inter ha inanellato la decima vittoria esterna, il risultato riveste un’importanza notevole. Insomma, la serataccia di Marassi contro la Samp è stata quasi dimenticata. Gasperini ha tentato di dare maggior peso in attacco alla propria squadra, schierando Jankovic al fianco di Milito e Sculli. In effetti il Genoa ha avuto parecchie occasioni, ma il rossoblu che si è trovato maggiormente spesso davanti a Julio Cesar è stato Thiago Motta che ha trovato nel portiere nerazzurro un baluardo insuperabile. Mourinho invece, pensando forse alla sfida di Manchester, ha preferito Balotelli ad Adriano in attacco, accanto al rientrante Ibrahimovic, che ha segnato subito, ma anche Supermario si è dato da fare. Inoltre ha affidato a Figo (non in grande serata) il compito di supportare le punte, arretrando Stankovic (abbastanza tonico). Muntari è partito dalla panchina, ma dopo 31' è entrato al posto dell’infortunato Burdisso che inizialmente ha giocato invece di Cordoba, in campo
L’esultanza di Balotelli
al 15' per l’infortinio a Materazzi. Insomma Mou si è ritrovato dopo mezz'ora senza la coppia centrale difensiva che aveva mandato inizialmente in campo. Serie preccupazioni per Manchester. Com'è noto, Vieira era squalificato, Chivu e Samuel infortunati, Maxwell escluso. La partita è stata molto tirata, ritmi molto alti e, nemmeno il tempo di mettere la palla al centro, Thiago Motta – dopo una palla persa dall’Inter sulla trequarti – ha ricevuto da Milito e da buona posizione ha messo fuori. Capovolgimento di fronte e lancio di Stankovic a Ibrahimovic, mal marcato dall’ex interista Ferrari: Rubinho è uscito e lo svedese lo ha superato con un pallonetto. Dopo l’infor-
tunio a Materazzi, Cordoba è finito su Milito e al 21'il Genoa ha avuto una grande occasione: Biava da destra per Thiago Motta, colpo di testa da pochi metri e miracolo di Julio Cesar. Il Genoa ha preso in mano la partita dopo il buon inizio dell’Inter e Criscito ha portato avanti parecchi palloni sulla sinistra. Sculli ha avuto due buoni palloni ma non è stato incisivo. Al 45' Biava e Milito in mischia hanno avuto a diosposizione la palla del pareggio, ma Julio Cesar ha parato. In chiusura di primo tempo, al 49' Ibrahimovic ha ricevuto la palla oltre i difensori, ma Rubinho è uscito di piede e ha salvato. L’Inter nella ripresa ha saputo contenere meglio l'assalto dei rossoblu, che ha
avuto forse in Biava il migliore attaccante. La presenza di Cambiasso in mezzo alla difesa ha dato sicurezza al reparto e Milito ha visto poche palle giocabili. Di fatto anche Balotelli (fra falli che avrebbero potuto causargli l'espulsione: Morganti non sarà piaciuto ai genoani) ha fatto una partriota utile alla squadra di Mourinho mentre Ibrahimovic si è spentop nella ripresa, un secondo tempo non vibrante come il primo, ma in cui l’Inter ha raddoppiato con uno di quei gol che faranno discitere: dentro o fuori? Al 16': Balotelli ha ricevuto sulla destra e ha tirato nella porta vuota per l’uscita di Rubinho: Rossi sulla linea ha cercato di salvare, la palla è sembrato più dentro che fuori all’assistente e 2-0. Una palla sprecata da pochi metri da Rossi (alto di sinistro) e una grande occasione di Biava su cross di Olivera dal fondo al 32' hanno precluso ai rossoblu la possibilità di riaprire la partita. In ogni caso, la vittoria nerazzurra è stata legittima.
TORINO JUVENTUS
0 1
TORINO (4-4-1-1): Sereni 7, Colombo 6, Natali 6, Dellafiore 6, Pisano 6, Abate 7, Corini 6 (28' st Saumel sv), Dzemaili 6, Barone 7 (25' st Gasbarroni 6), Rosina 5,5 (5' st Ventola 6), Stellone.5,5 (99 Calderoni, 6 Ogbonna, 16 Rivalta, 90 Bianchi). All.: Novellino 6. JUVENTUS (4-4-2): Buffon 6, Zebina 6 (13' st Ariaudo 6), Mellberg 6,5, Chiellini 7, Molinaro 5,5, Salihamidzic 6, Poulsen 6 (39' st Sissoko sv), Marchisio 7, Giovinco 5,5 (22' st Nedved 5,5) Iaquinta 5,5, Amauri 5,5. (13 Manninger, 30 Tiago, 10 Del Piero, 17 Trezeguet). All.: Ranieri 6. ARBITRO: Farina 7. RETI: 35' st Chiellini. NOTE Angoli: 7-2 per il Torino. Recupero: 0 e 4. Ammoniti: Marchisio, Corini e Pisano per gioco falloso.
IL PROGRAMMA DI SERIE A DI OGGI ALLE 15 Rossoneri con l’Atalanta Bologna-Sampdoria; Catania-Siena; Chievo-Cagliari; Fiorentina-Palermo ; Lecce-Reggina; Milan-Atalanta; Napoli-Lazio;
La classifica Inter 63 +; Juventus 56+; Milan 48; Fiorentina 46; Genoa 45 +; Roma (+) 45; Cagliari 38; Lazio 38; Atalanta 36; Palermo 36; Napoli 35; Udinese (+) 35; Catania 33; Sampdoria 32; Siena 28; Torino 24+; Bologna 23; Chievo 23; Lecce 22; Reggina 18 (+): una gara in più
L’ANGOLO DELLA B
In coda perde ancora la Salernitana a Empoli. Lunedì posticipo Avellino-Mantova
Tutti risultati pro Bari che gioca oggi Il Livorno mantiene il primato in classifica (51 punti) al termine dell’ottava giornata di ritorno del campionato di serie B. Livorno che non va oltre il pareggio esterno sul difficile campo del Frosinone e lascia al secondo posto, ad una sola lunghezza di distacco, il Bari che stasera ospiterà il Sassuolo. La squadra toscana di Acori sbloccava il punteggio al minuto 33 con il quindicesimo gol di Tavano. Tre minuti dopo, però, i ciociari di Braglia pareggiavano con Eder. Il Brescia cede in casa 1-0 al Rimini: tonfo inatteso per i lombardi di Sonetti che tornano a casa a mani vuote. Per i romagnoli decisiva la rete di Cipriani in chiusura di prima frazione di gioco. L’Ancona concretizza il fattore campo e porta via l’intera posta in pali dal match casalingo contro il Vicenza. Tra dorici e veneti termina 3-2 con reti di Miramontes e Mastronunzio (doppietta) per i biancorossi, di Forestieri e Bjelanovic i gol per la squadra di Gregucci. Bene l’Empoli di Silvio Baldini che al «Castellani» supera 2-0 e senza grandi diffcoltà la Salernitana. Per i toscani le reti di Corvia e Antenucci. Si interrompe la serie positiva dell’Ascoli. La squadra di Franco Colomba, cede seppur di misura nella trasferta di Grosseto. I toscani conquistano tre punti preziosi grazie alla rete di Pellicori. Delude il Parma di Francesco Guidolin, fermato sullo 0-0 al «Tardini» dal Treviso dell’ex Balbo.
SERIE B E BREVI Risultati ANCONA - VICENZA 3-2 AVELLINO - MANTOVA (LUNEDÌ, ORE 20.45) BRESCIA – RIMINI 0-1 CITTADELLA - TRIESTINA 0-3 (IERI) EMPOLI - SALERNITANA 2-0 FROSINONE – LIVORNO 1-1 GROSSETO - ASCOLI 1-0 PARMA – TREVISO 0-0 PIACENZA - MODENA 1-0 PISA - ALBINOLEFFE 2-0 SASSUOLO - BARI (OGGI, ORE 20.30)
Classifica Livorno 51; Bari 50; Parma 49; Sassuolo 48; Triestina 48; Brescia 46; Empoli 44; Grosseto 44; AlbinoLeffe 41; Vicenza 38; Rimini 38; Piacenza 37; Pisa 36; Ascoli 35; Ancona 35; Cittadella 33; Frosinone 33; Mantova 32; Salernitana 30; Modena 25; Treviso 24; Avellino 24 . Treviso penalizzato di 4 punti. Ascoli ed Avellino di 2 per irregolarità amministrative. Avellino, Bari, Mantova e Sassuolo hanno una partita in meno.
Prossimo turno 14 MARZO – ORE 16.00 Ascoli - Piacenza (13/3, ore 19.00) Bari - Avellino Empoli - Parma (13/3, ore 21.00) Livorno – Cittadella Mantova – Sassuolo Modena - Ancona Rimini - Frosinone Salernitana – Grosseto Treviso – Pisa Triestina – Brescia Vicenza – Albinoleffe
Tavecchio rieletto Carlo Tavecchio è stato confermato alla presidenza della Lega Nazionale Dilettanti. Tavecchio è stato rieletto all’unanimità dai 90 delegati al termine dell’assemblea elettiva, tenuta all’Hilton Airport di Fiumicino. Tavecchio, unico candidato, è dal 1999 alla guida della LND e dal maggio 2007 vice presidente federale.
MORTO ZAGATTI, EX GLORIA DEL MILAN ANNI '50 E '60 FRANCESCO ZAGATTI, GLORIA ROSSONERA DEGLI ANNI CINQUANTA E SESSANTA, È MORTO ALL’ETÀ DI 76 ANNI. NATO IL 18 APRILE 1932 A VENARIA REALE (TORINO) TUTTA LA CARRIERA DI DIFENSORE AL MILAN (DAL 1951 AL 1963) CON 4 SCUDETTI.
Una fase del derby
Roma, espulso De Rossi
Felipe illude l’Udinese ma Vucinic la riacciuffa ROMA UDINESE
1 1
ROMA (4-2-3-1): Doni 5.5, Motta 6, Panucci 7, Mexes 6.5, Riise 5.5, Pizarro 6 (42' Montella 5.5), De Rossi 6.5, Taddei 6, Brighi 6, Menez 6.5 (12' st Vucinic 6), Baptista 6 (28' st Cicinho, 5.5). (25 Artur, 4 Juan, 21 Diamoutene, 22 Tonetto). All.: Domenichini 6. UDINESE (4-3-3): Handanovic 6, Zapata 6.5, Coda 5.5, Felipe 6, Pasquale 6.5, Inler 6, D’Agostino 6, Asamoah 5,5, Pepe 6, Di Natale 6 (25' st Sanchez 5.5), Floro Flores 6.5 (41' st Quagliarella sv). (80 Belardi, 3 Vuyadinovich, 5 Obodo, 18 Zimling, 99 Sala). All.: Marino 6.5. ARBITRO: Tagliavento di Terni 5.5. RETI: nel st 9' Felipe, 16' Vucinic. NOTE: Espulso: al 23 st De Rossi della Roma (doppio giallo). Ammoniti: Mexes, Panucci, Di Natale, Pepe e D’Agostino ; Vucinic. Spettatori: 30mila Angoli: 10-8 per la Roma. Recupero: 3' e 5' ROMA e Udinese hanno pareggiato 1-1 all’Olimpico al termine di un incontro che si è animato nella ripresa. Dopo un primo tempo spento e senza grandi emozioni, segnato solo dall’infortunio di Pizarro e da un rigore non concesso all’Udinese per un netto fallo di mano in area di Mexes, nella ripresa gli ospiti passano in vantaggio al 9' con un colpo di testa di Felipe dopo una smanacciata di Doni. Entra Vucinic e, al 16', la Roma, priva di capitan Totti, pareggia con il bomber montenegrino, che di destro batte Handanovic. Al 22' i giallorossi restano in dieci per l’espulsione per proteste di De Rossi e due minuti dopo Zapata, tutto solo, si divora il gol del raddoppio, così come Montella al 35'.
Sport 41
Domenica 8 marzo 2009
Prima divisione Seduta d’allenamento di stamattina al Rossellino al coperto sul fondo di erba sintetica
Potenza, c’è il rompete le righe fino a martedì Atipica seduta di allenamento domenicale per il Potenza, con il rompete le righe fissato dalla società a partire da oggi pomeriggio fino a martedi, quando si spera di poter rientrare al Viviani. La squadra infatti anche stamani ha continuato a svolgere il suo lavoro nella struttura al coperto di Rossellino (in erba sintetica), dove ovviamente la possibilità di provare i movimenti è limitata dagli spazi ridotti. La speranza in ogni caso è che il manto erboso del Viviani non sia stato nuovamente danneggiato dall'abbondante strato di neve che vi si è depositato venerdi. Nel dopogara della vittoria contro il Crotone era stata sottolineata a più voci la salute ottimale del terreno di gioco, rigenerato grazie agli interventi di manutenzione successivi ai disastri di Potenza - Paganese. “Voglio ringraziare la ditta Codra Mediterranea del nostro vice presidente Sergio De Simone - ha tenuto a
sottolineare il patron Postiglione - per l'ottimo lavoro che ci ha consentito sette giorni fa di far valere al meglio le doti della squadra su un campo di gioco curato benissimo”. Il numero uno della società rossoblu spiega fra l'altro come siano state prese tutte le accortezze del caso: “anche prima della nevicata non abbiamo voluto forzare sul terreno, utilizzando lo spazio in erba sintetica antistante gli spogliatoi”. Il campo è stato anche concimato, quindi - considerato l'ottimo impianto di drenaggio - dovrebbe presentarsi martedi' in buone condizioni. La settimana proseguirà con una doppia seduta mercoledi', un test amichevole con l'Avigliano il giorno successivo, prima di partire per Pistoia dopo l'allenamento di venerdi' mattina. Arleo spera di salire sul pullman con la sola indisponibilità dello squalificato Dei, per poter riaccogliere nel ritiro toscano anche Matteo Berretti, che si aggregherà ai compagni direttamente
da Cesenatico dove giovedi' concluderà al centro Green Sport l'intenso ciclo terapico finalizzato a risolvere una fastidiosa pubalgia. Per la prima volta Arleo può pensare di riproporre gli stessi undici in due partite di fila, anche se a distanza di quindici giorni. E' un particolare non da poco, perché - pur senza accampare scuse - il tecnico potentino aveva chiesto nei momenti peggiori di mantenere la calma, certo che i frutti di quanto seminato sarebbero stati raccolti non appena la fortuna avesse smesso di voltare le spalle ai rossoblu. In termini meteorologici e di infortuni. Da martedi si inizierà anche ad entrare nel vivo dei temi tattici per la partita di Pistoia: Arleo, che ha già visionato in dvd le due uscite della squadra di Torricelli, relazionerà ai suoi su movimenti e caratteristiche di un complesso estremamente giovane, ma di qualità. L'ex juventino dal suo arrivo sulla panchina arancione ha avuto modo di
intervenire, positivamente, soprattutto sulle motivazioni. In campo ha schierato un 4-4-2 piuttosto scolastico, ma innegabilmente efficace. Per i rossoblu sarà il primo snodo cruciale, un bivio decisivo della stagione con due risultati su tre a favore del Potenza per poi puntare il mirino al consolidamento della posizione nella griglia play-out. L'inserimento di Berretti, magari a partita in corso e nella posizione offensiva che lui preferisce, può risultare un'arma in più anche per invertire il recente trend assai negativo dei rossoblu lontano dal Viviani. Il Potenza in trasferta ha segnato solo tre reti, l'ultima 436 minuti fa ad opera di Nolè nella sfortunata partita di Vasto contro il Pescara. In totale penultimo attacco del girone insieme alla Paganese, dato che però va letto tirando l'altro lato della coperta: quella rossoblu è la terza miglior difesa, podio condiviso con Crotone e Ternana. Pietro Scognamiglio
Pasquale Arleo
Seconda divisione Sei risultati utili di fila. Palumbo:«Andiamo a giocarcela»
Melfi, gli esami continuano Gialloverdi nella tana della vice capolista Semplice salvezza o qualcosa in più? Questa la domanda che si pone l' intero ambiente gialloverde dopo i sei risultati utili consecutivi ed un cammino straordinario, condito da 16 punti conquistati nelle ultime sei partite. Se si vuole ambire a qualcosa di diverso ed al momento impronunziabile, lo si deve dimostrare a Gela, al cospetto di una avversario tosto, su di un campo tradizionalmente ostico, ed in condizioni di emergenza per le assenze di De Angelis, Gabrieli e Bacchiocchi. Insomma un test davvero probante, in cui si valuterà l'esatta consistenza di questo Melfi, che in terra siciliana va alla ricerca della definitiva consacrazione in qualità di squadra regina del momento. Gli ultimi brillanti risultati ottenuti, pongono il Melfi in condizione di relativa tranquillità, attualmente a + 3 sulla zona playout, un margine che i federiciani vorrebbero ampliare: " Vogliamo giocarcela con chiunque, sottolinea Palumbo. Sappiamo di affrontare un avversario assai difficile e che mira al salto di categoria, ma non partiamo battuti in partenza. Cercheremo di sfruttare le nostre qualità, cercando di non commettere errori che avvantaggino una squadra già di per sé forte come il Gela". Al " Vincenzo Presti", è sempre andata male al Melfi, uscito sempre battuto dal campo del Gela. Stesso dicasi per Palumbo che con ogni squadra che è venuto a giocare in Sicilia, non è riuscito a violare lo stadio gelese. Un doppio tabù che il Melfi intende sfatare anche per vendicare la sconfitta, netta, patita all'andata. Come più volte rimarcato, adesso è però tutt'altra musica, rispetto alla prima parte del torneo. Palumbo possiede un organico di prim'ordine in grado di sopperire anche ad assenze rilevanti. " Durante un campionato è normale avere di queste difficoltà, asserisce il tecnico venosino. E' impensabile avere sempre tutti disponibili e non avere difficoltà. Mi aspetto risposte importanti da chi aspira ad un ruolo da titolare". La partita di Gela riveste una importanza particolare per tre giocatori che assaporeranno l'emozione da ex. Si
L’AVVERSARIA
tratta di Pasca, Schiavon e Gaeta, quest'ultimo fidanzato con una ragazza melfitana. Una gara diversa dalle altre per le loro esperienze in gialloverde, ognuna diversa. Pasca non ha lasciato un gran ricordo a Melfi. Segnò una sola rete l'anno di Papagni, prima e Foti poi, anche se venne apprezzato per l'impegno profuso. Gaeta fece tre stagioni in gialloverde, alternando cose positive ad altre meno, mentre Natahan Schiavon è sicuramente dei tre quello che maggiormente è presente nei cuori dei tifosi melfitani. Fu lui infatti, il play - maker insostituibile della stagione dei play-off, sicuramente il momento più alto della storia calcistica federiciana. Da sottolineare nelle fila del Gela anche la presenza di un lucano. Si tratta del materano Francesco Ambrosecchia laterale sinistro difensivo. Anche per lui una gara dal sapore particolare nell'affrontare l'unica compagine lucana della Lega Pro II Divisione. Emilio Fidanzio
LA FORMAZIONE Lavoro tattico nella rifinitura svolta in Sicilia nei pressi del ritiro di Scoglitti. Palumbo ha curato molto le palle inattive, sia in fase di attacco che in quella di difesa. Stando alle prove effettuate, restano in piedi sostanzialmente due dubbi relativamente all'undici titolare. Riguardano il centrocampo. Maisto leggermente affaticato, potrebbe anche rifiatare. L'ex Cassino giocherebbe la sua terza gara dal primo minuto. Palumbo vuole verificare attentamente la sua condizione, anche se onestamente rinunciare in partenza ad uno dei migliori, appare francamente eccessivo. E' stato provato Frasca al fianco di Mitra, ma è lecito supporre che sia comunque Maisto a partire titolare, per poi eventualmente essere rilevato, se nel corso del match apparisse eccessivamente provato. Dunque il vero dubbio riguarda il ruolo di laterale sinistro. Palumbo ha provato sia Sciannamè che Gilfone. Il primo è maggiormente abile nella fase di copertura, il secondo in quella propositiva. Inoltre Sciannamè è più robusto atleticamente, Gilfone maggiormente scattante. Dipenderà molto da come Palumbo vuole impostare la gara. Con una sola punta di ruolo, Merini, con Petagine di supporto, le chance di giocare di Gilfone, aumentano sensibilmente, ma non bisogna dimenticare che Sciannamè ogni qualvolta che è stato chiamato in causa, ha sempre disputato ottime partite. In definitiva un bel dilemma per Palumbo, che scioglierà le riserva solamente in extremis. Per
Gilfone del Melfi
il resto tutto confermato con Rizzo che fungerà da vice Gabrieli. Per l'ex centrale dell'Andria una occasione da prendere al volo, al cospetto di un attacco assai temibile come quello del Gela. Occhio ai cartellini gialli. In diffida sono in cinque. Gambi, Fumai, Maisto, Sciannamè, a cui si deve raggiungere l'infortunato Bacchiocchi che tornerà tra i disponibili per la partita di Cassino del 29 marzo, dopo la sosta. e.f.
GELA. Il Gela affronta il Melfi con il chiaro obiettivo di vincere, magari sperando di rosicchiare qualche punto al Cosenza. Il tecnico Vincenzo Cosco non ha ancora lasciato trasparire nulla sulla formazione da schierare. In difesa l'assenza di Giovanni Esposito (solo panchina per lui) sulla corsia di sinistra sarà colmata da Ambrosecchia (in vantaggio su Unniemi). Così come a centrocampo sono in tre si giocano due posti sulle corsie laterali. Russo, Gaeta e Galuppi hanno le stesse possibilità di trovare posto, ma il primo sembra favorito. Per le vie centrali ci sono Iannini e Marinucci. In avanti Schiavon agirà qualche metro alle spalle di Franciel, solo panchina per Pasca. Il Gela è reduce da due vittorie consecutive, successi che le hanno permesso di rosicchiare punti sulla capolista ed anche di scalzare il Catanzaro dal secondo posto. A Melfi per vincere, nonstante di fronte ci sia una delle squadre più in forma del girone: «Il Melfi nel girone di ritorno è una delle squadre che ha fatto più punti, sicuramente è un avversario scorbutico in questo momento della stagione - afferma il tecnico Cosco - Ha fatto una compagna acquisti sontuosa, prendendo Russo in porta, Castaldo in difesa, Maisto e Tufano al centrocampo, insomma s'è rafforzata un po' in tutti i reparti. Ora è una sqadra molto competitiva, basti pensare che ha pareggiato contro il Pescina in casa, una delle migliori compagini della categoria. Sarà una partita molto ostica e dovremo stare molto attenti. Da parte nostra c'è la voglia di non perdere un colpo per rimanere nella scia della capolista, noi dobbiamo assolutamente continuare questa striscia di vittorie». Fabrizio Parisi GELA (4-4-1-1): Cecere; Galuppi, D'Aiello, Fernandez, Ambrosecchia; Russo, Iannini, Marinucci, Unniemi; Schiavon; Franciel. A disp. Ferla, G. Esposito, P. Esposito, Romaggioli, Gaeta, Pasca, Staffolani. SQUALIFICATI: Nessuno. INDISPONIBILI: Alessandrì, Nigro. sport@luedi.it
42 Sport
Domenica 8 marzo 2009
Andrea Deflorio rescinde il contratto col Noicattaro
Andria, ultima gara interna da giocare a porte chiuse Per il Manfredonia c’è il ritorno in panchina di D’Arrigo Andria
IL PRONOSTICO
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Scafatese
Arbitro: PECORELLI di Arezzo Assistenti: Labriola-Fontanarosa ANDRIA. Chiancone, che debutta al Degli DUE le preoccupazioni generate dalle assenUlivi contro la sua ex Scafatese, recupera Re- ze pesanti di De Felice (squalificato) e Basile becchi e Mastrolilli, assenti a Lamezia per (frattura alla costola): tra i pali debutta il giosqualifica. Problemi di abbondanza a centro- vane Spicuzza, in mediana si rivede Marzoccampo con Chiancone pronto a dar fiducia al chi, leggermente favorito su Avallone. Manpositivo tandem centrale Ottobre-Cazzarò. ca anche Marini, appiedato per un turno dal Sulla destra ballottaggio tra Strambelli e Ro- giudice sportivo, e Lagnena arretra di nuovo mito. In avanti il bomber Cavaliere farà cop- sulla linea dei difensori favorendo l'inseripia con Mastrolilli. Al “Degli Ulivi” ultima mento di Baylon sulla corsia destra. Martone della quattro giornate a porte chiuse per la e De Luca in lotta per una maglia d'attacco. SCAFATESE (3-4-3): Spicuzza; Lagnena, società andriese. ANDRIA (4-4-2): Spitoni; Goisis, Sgarra, Rapino, Terracciano; Baylon, Marzocchi, Sportillo, Di Simone; Romito, Ottobre, Caz- Corsale, Carbonaro; Di Candilo, Martone, zarò, Rebecchi; Mastrolilli, Cavaliere. A di- Varriale. A disp.: Schettino, Correale, Bacisp.: Amadio, Ceppitelli, Fruci, De Santis, Riz- lieri, Avallone, Izzo, De Luca, D'Avanzo. All.: Maurizi. zi, Strambelli, Di Cosmo. All.: Chiancone.
Barletta
IL PRONOSTICO
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Isola Liri
Arbitro: GUIDA di T. Annunziata Assistenti: Falanga-Santangelo BARLETTA - Vietato fallire! Questo è l'imperativo degli uomini di Sanderra a poche ore dal match del “Puttilli” con l'Isola Liri. E se il Barletta proviene da una sconfitta (1-0 a Vibo Valentia), gli ospiti, dal 3-2 interno contro il Val di Sangro. Capitolo formazione. Rientrano Caracciolese e Ruiz, dopo l'influenza, infortunato Omolade, squalificati Daleno e Sabini. Tra i diffidati Mastronicola e Laviano. BARLETTA (4-4-2): Furlan; Mastronicola, Fabbro, Rizzi, Tangorra; Merito, Salvagno, De Cecco, Ike; Caracciolese, Laviano. A disp.: Montagna, Toscano, Iervolino, Pollidori, Ruiz, Vignola, Majella. All.: Sanderra.
Catanzaro
ISOLA DEL LIRI. Ancora a caccia della prima vittoria esterna tra i professionisti l'Isola Liri. La compagine del tecnico Luciano Zecchini (che non sarà in panchina, visto che deve scontare la seconda ed ultima giornata di squalifica) dovrà però fare a meno di Matrisciano, Giacalone e Mollo per squalifica. Al posto del centrale provato Cagnale, sempre accanto a Sannibale. Confermatissimo Pignalosa, triplettista con la Val di Sangro. ISOLALIRI (4-4-2): Fiorini; Brunetti, Cagnale, Sannibale, Bombara; La Cava, Luciani, D'Alessandro, Buiktus; Tortori, Pignalosa. A disp.: Tomei, Dolcemascolo, Risi, Ranalli, D'Imporzano, Barchiesi, Cori. All.: Zecchini
IL PRONOSTICO
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Monopoli
Arbitro: GAVILLUCCI di Latina Assistenti: Di Lascio-Signoriello FERMI per un turno Di Meglio e Pippa, fermati dal giudice sportivo, mentre rientra dalla squalifica Max Caputo a comporre il tridente con Falomi e Corapi, al rientro dal primo minuto dopo 5 mesi. Nuovo assetto 4-3-3 per risolvere i problemi offensivi. Ingresso gratis al Ceravolo per le donne. Il bomber Antonio Montella continua il recupero dal suo infortunio, avvicinandosi al rientro nei ranghi. CATANZARO (4-3-3): Mancinelli; Montella F., Di Maio, Gimmelli, Tomi; Bruno, Berardi, Zaminga; Caputo; Falomi, CorapiA disp.: Cristofaro, Cardascio, Mangiacasale, Benincasa, Armenise, Iannelli, Frisenda.All. Provenza
Noicattaro
GERETTO avrà a disposizione l'intera rosa, a parte lo squalificato Lacarra e l'infortunato Turone, che rientrerà soltanto per il derby con il Noicattaro. In difesa, dunque, dinnanzi al portiere Saraò, agirà la coppia centrale composta da Gambuzza e Thackray. A centrocampo, confermato il tandem Minopoli Bonfardino, con Santarelli e Carbonaro sulle fasce. In attacco, al fianco di Balistreri il capocannoniere Ceccarelli, la cui presenza è in dubbio ( fastidio agli adduttori). MONOPOLI (4-4-2): Saraò; G. Colella, Thackray, Gambuzza, Tinoco; Santarelli, Minopoli, Bonfardino, Carbonaro; Balistreri, Ceccarelli. A disp.: D'Urso, Mele, Colella F., Loseto, Gatto, Lorusso, Szatmari. All.: Geretto.
IL PRONOSTICO
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Igea V.
Arbitro: LA MURA di Nocera Assistenti: Izzo-Masuccio NOICATTARO. In occasione della festa delle Per una volta Castellucci ha solo problemi di donne consentirà loro l'ingresso gratuito abbondanza. Matinella e Panarello hanno (solo 2 euro gli uomini che le accompagne- scontato le rispettive squalifiche e sono torranno). Difesa tutta da inventare per Scian- nati a disposizione come il giovane Giardina nimanico viste le contemporanee assenze di che ha smaltito i problemi muscolari. RestaDi Muro e degli squalificati Ingrosso e Lucio- no fuori, dunque, solo il marocchino Nabil, ni. Titolari Allegrini e Mercurio anche se infortunato di lungo corso, e l'esterno Di Miquest'ultimo si contende con Perrone il ruolo celi, squalificato. Castellucci sembra intendi terzino sinistro. Deflorio ha rescisso con- zionato a rilanciare la squadra che ha pareggiato con l'Aversa con Matinella al posto di sensualmente il contratto. NOICATTARO (4-4-2): Sassanelli; De Gior- Crimi come unica novità. gi, Lucioni, Allegrini, Mercurio; De Pascalis, IGEA VIRTUS (4-4-2): Di Masi; Palma, Menolascina, Piccinni; Zotti, Siclari, Rana. A Agius, Alizzi, Russo; Scopelliti, Matinella, Di disp.: Cilli, Perrone, Pezzana, Coppola, Bal- Toro, Condello; La Porta, Ricciardo. A disp.: dassarre, De Lorenzo, Ladogana. All.: Scian- Romano, Panarello, D'Anna, Giardina, Bongiovanni, Crimi, Cocimano. All.: Castellucci nimanico.
Aversa
IL PRONOSTICO
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Cosenza
Arbitro: NASCA di Bari Assistenti: Foprcignanò-Minardi AVERSA. Pubblico delle grandi occasioni TRANNE lo squalificato Alessio Galanallo stadio Rinascita per l'arrivo della ca- tucci tutti a disposizione per Toscano, polista. Fuori Chietti e Cozzolino per infor- compreso il rientrante portierone Ambrotunio, recupera invece capitan Antonio si. Parisi dovrebbe essere preferito a MoMarasco che in settimana aveva accusato schella nella coppia difensiva centrale. problemi fisici. Difesa solita, centrocampo Ramora e Mortelliti gli esterni alti di cencon Sibilli che dovrebbe occupare la corsia trocampo, confermati in avanti Danti e Posinistra. Attacco ancora indecifrabile con lani. La gara va in diretta su Conto Tv 1, Perna, Menichini e Gennaro Marasco in con telecronaca sperimentale per sole donne sul canale Conto Tv 3. corsa per due maglie. AVERSA (4-4-2): Castelli; Panini, Ma- COSENZA (4-4-2): Ambrosi; Bernardi, raucci, Di Girolamo, Pagano; Franzese, Parisi, Braca, Musacco; Mortelliti, BattiMarasco A., Zolfo, Sibilli; Menichini, Ma- sti, De Rose, Ramora; Danti, Polani.A dirasco G.. A disp.: Pettinari, Avolio, Chiri- sp. Guizzetti, Profeta, Fabio, Catania, Moco, Longo, Arini, Palmiero, Selvaggi, Per- schella, Chianello, Occhiuzzi. All. Toscano na. All.: Sergio.
Cassino
IL PRONOSTICO
1
Lamezia
Arbitro: QUARTARONE di Messina Assistenti: Felici-Olivieri CASSINO. Nessun problema di formazione per il tecnico Patania che rispetto alla scialba trasferta monopolitana recupera il centrale Guzzo, al rientro da squalifica. In settimana qualche problema (risolto) per Morello. Rispetto alla sfida pugliese novità in formazione dovrebbero essere gli ingressi di Bianchi al posto di Martinelli e di Cunzi in luogo di Casoli, in aggiunta ovviamente all'annunciata sostituzione di Mucciarelli con Guzzo. Di punta confermati Morello e Mezgour. CASSINO (4-4-2): Mennella; Pepe, Guzzo, Di Nunzio, Bianchi; Vianello, Giannone, Kone, Cunzi; Mezgour, Morello. A disp.: Afeltra, Mucciarelli, Martinelli, Giannusa, Molinaro, Leccese, Bardeggia. All.: Patania.
Manfredonia
PIERINI deve fare a meno dei due centrali difensivi Filippi e Di Donato, entrambi squalificati. Davanti a panico rientra Cascone in coppia con l'argentino Ciminari. Fuori l'infortunato Manca (torna tra un mese) insieme a Pascuccio. Dubbi sulle condizioni di Ragatzu, al suo posto possibile Falco dall'inizio. Fiducia a Lopetrone in regia, ballottaggio Amita - Cacciaglia per un posto in mediana. V. LAMEZIA (4-4-1-1): Panico; Carraro, Ciminari, Cascone, Marinelli; Ciotti, Amita, Lopetrone, Riccobono; Falco, Sergi.A disp: Forte, Sanso, Angotti, Rondinelli, Cacciaglia, Ragatzu, Pascuccio. All. Pierini
IL PRONOSTICO
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Vibonese
Arbitro: DOVERI di Roma Assistenti: Campana-Grillo MANFREDONIA. D'Arrigo ritorna alla guida della prima squadra, Mancàno riprende la supervisione del settore giovanile. Si ritorna al 4-4-2: Arigò e Sifonetti arretrano sulla linea dei centrocampisti, Romano (che rientra dopo due turni di squalifica) va ad affiancare Marchano in prima linea. In mediana Pirrone favorito su Vitiello. Infortunati Indirli, Moro, Napolitano MANFREDONIA (4-4-2): Pelagotti; Scarpitta, Bortel, Nossa, Patti; Arigo', Cerchia, Pirrone, Sifonetti; Marchano, Romano. A disp.: Fortunato, Serao, Macrì, Vitiello, Carrieri, Schettino, Napoli. All.: D'Arrigo
Vd Sangro
Mancherà probabilmente per infortunio Emiliano Melis nell'undici di Galfano, anche se il sardo ha chiesto al tecnico di provare prima della partita. In settimana si sono allenati a parte Pirrone e Bianciardi, a rischio fino all'ultimo. Carte mischiate rispetto all'ultima uscita: possibile spazio per Genesio, Marangon, e Di Franco al posto di Iadaresta per supportare Taua. VIBONESE (4-4-2): Amabile; Sgambato, Ranelucci, Orefice, Genesio; Marangon, Ruscio, Di Mauro, Polito; Di Franco,Taua. A disp.: Bastiera, Kulenthiran, Bica Badan, Oudira, Melis, Bianciardi, Iadaresta. All.: Galfano
IL PRONOSTICO
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Pescina
Arbitro: PALAZZINO di Ciampino Assistenti: Ciampa-Vuolo ATESSA. Rispetto alla trasferta di Isola del AVEZZANO. A parte l'influenzato DipaLiri, Petrelli nel derby con la Valle del Gio- squale, Perrone ha tutta la squadra a disposivenco lancia dal primo minuto l'estroso zione, compresi Laboragine e Bettini, che Grillo (doppietta sette giorni fa) e lascia in hanno smaltito i rispettivi infortuni. L'attacpanchina l'argentino Fiorotto. Il tecnico de- cante, a segno domenica scorsa, sarà la spalve rinunciare a capitan Epifani, squalifica- la di Arcamone. L'esterno invece ripartirà to per una giornata. Al suo posto giocherà dalla panchina: al suo posto dall'inizio CruCampli. In attacco, spazio a Memmo dal pri- ciani che sta tornando alla miglior condiziomo minuto con Alessandrì pronto per en- ne. Possibile anche l'inserimento di un estertrare a gara in corso. no più offensivo, come l'argentino Berra. VAL DI SANGRO (4-4-2): Ameltonis; Del VALLE DEL GIOVENCO (4-4-2): Bifulco; Grosso, Sensi, Paolacci, Mangoni; Perfetti, Gentili, Petitto, Blanchard, Silvestri; CruciaSireno, Mazzetto, Campli; Memmo, Grillo. A ni, De Angelis, Giordano, Piva; Arcamone, disp.: Leacche, Rogato, Curcio, Paris, Rug- Bettini. A disp.: Merletti, Miale, Pomponi, giero, Alessandrì, Fiorotto. All.: Petrelli. Laboragine, Berra, Rosamilia, Prandelli. I All.: Perrone.
Sport 43
Domenica 8 marzo 2009
I campani tra i pali schierano ex Corcione
Branda non ce la fa e Foglia Manzillo chiama Cerabona
Matera vuole ripetersi Quinto posto play off da difendere La “Canzone del Matera” dei U uagnin assnziel
Mimmo Cinnella e Tommaso Perniola
Esordio per la “Canzone del Matera” questo pomeriggio dagli altoparlanti dello stadio “XXI Settembre-Franco Salerno” prima della gara tra Matera e Sant’Antonio Abate. La creazione è stata registrata dal Cavalier Giovanni Martinelli e dal suo gruppo folk “U uagnin assnziel”. «Arriva nel momento giusto. Tengo a precisareafferma il vice presidente del Matera, Cosimo Damiano Cinnella- che si tratta di una canzone e non di un inno, quello lo faremo come prodotto marchiato Fc Matera. Questa vuole essere solo una canzoncina per i tifosi. Una canzone per il Matera da canticchiare allo stadio o giù di li. Serve a caricare anche la squadra oltre alla tifoseria». Chiaramente il rilancio della vittoria a Torre del Greco spiana la strada ad un momento nuovo in casa biancazzurra e queste iniziative non possono che aiutare a ricreare quell’entusiasmo che a inizio stagione ha riportato allo sta-
dio tanta gente. Di certo c’è che sono i risultati a incidere più di un inno e quindi molto lo dovranno fare La Fortezza e compagni per regalare gioie e soddisfazioni ad una piazza che ha tanta sete di calcio ma anche le cosiddette spalle rosse di molte delusioni. Quest’anno non è la solita chimera, la società sta coltivando e alimentando tutto quello che spunta, anche il più piccolo germoglio. Inoltre l’arrivo di Carrera, nuovo responsabile dei giovani biancazzurri è senza dubbi un altro segnmale di un progetto che non è certo al capolinea. Oggi è prevedibile un afflusso notevole di gente allo stadio vista la sospensione di tutti i campionati regionali compreso il calcio a 5, ma non solo. Perchè gli anticipi di serie A vedevano impegnate le squadre che hanno la maggior parte di appassionati, quindi una domenica che metterà insieme interisti, juventini, torinesi e romanisti. r.carpentieri@luedi.it
Branda getta la spugna, ma c’è un Magliocco in più nella faretra di Foglia Manzillo. Ieri mattina nell’allenamento di rifinitura il giovane e talentuoso tramutolese Antonio Branda ha provato dopo essere stato tenuto a riposo e in terapia da mercoledì. Una contrattura che non lo ha graziato. Infatti il giocatore si è subito arreso, anche per non peggiorare la situazione. Quindi scatta l’emergenza under del 1990, già ampiamente dibattuta e anticipata nei giorni scorsi. «Ero rimasto a riposo per recuperare in vista del match con il Sant’Antonio-afferma un amareggiato Branda a fine allenamento di rifinituira al Paip- perchè volevo esserci. Cè questa esigenza per le indisponibilità di alcuni compagni della mia stessa età, oltre alla squlificato Giglio». Il tecnico Antonio Foglia Manzillo già in settimana era corso ai ripari convocando in prima squadra Cristofaro e Cerabona e ieri ha fatto la sua scelta. «Ho avvisato di non impiegare Cerabona contro la Turris. E’ una scelta dettata-afferma il tecnico di Posillipo- anche dal ruolo. E’ un centrocampista e in settimana l’ho fatto giocare insieme agli altri della prima squadra proprio in prospettiva di questa situazione. Per il resto, le assenze sono quelle degli ultimi giorni e non ci sono recuperi dell’ultimora». Ottime indicazione da un po’ tutti in questi ultimi allenamenti al Paip e il tecnico sembra essere intenzionato a mandare in campo la stessa squadra che ha vinto a Torre del Greco domenica scorsa con l’unica variante possibile di Chisena al posto di Porzio. Un dubbio che verrà sciolto solo all’ultimo minuto. Difficile ipotizzare l’impiego di un portiere under per far posto dal primo minuto a Roberto Magliocco che ha mostrato dei grossi passi avanti in termine di condizione oltre a motivazioni ( i mezzi non sono stati mai in dubbio, visto che si tratta di un giocatore di C1 e si vede) hanno senza dubbi fat-
La tifoseria del Matera
to salire in maniera vertiginosa le sue quotazioni. Un’arma in più notevole in questo finale di campionato che può ancora regalare tante soddisfazione trami-
te i play off che giorno dopo giorno acquisiscono importanza viste le notizie catastrofiche che emergono da molte squadre di Prima e Seconda divisione che,
tradotti in parole povere, sono posti disponibili per l’anno prossimo. In tutto questo non va certo sottovalutato l’avversario. La squadra di Nastri (non ha una tradizione favorevole al “XXI Settembre, anzi visti i precedenti quando allenava l’Ebolitana) ha in Domenico Corcione l’ex di turno ed è completamente diversa da quella superata uno a zero all’andata con gol di Naglieri nel finale. Giallorossi abatesi reduci dal pareggio in terno contro l’Ischia, ma senza dubbi inferiori tecnicamente al Matera. Quindi gara che vivrà sulle ali dell’agonismo che tenteranno di imporre i campani. Toccherà al Matera dare continuità alle ottime prestazioni degli ultimi tempi e raccogliere il massimo per difendere il quinto posto che vale i play off da qualsiasi assalto delle agguerrite concorrenti. Renato Carpentieri
44 Sport
Domenica 8 marzo 2009
Pioggia l’unico in dubbio per il tecnico Lazic che recupera Campo
Francavilla, niente scherzi Rossoblù chiamati a riscattare il ko di Fasano FRANCAVILLA – Questo pomeriggio, la compagine del presidente Franco Cupparo, sarà impegnata nella difficile gara casalinga davanti ai propri tifosi. Il calendario, riserva ai ragazzi del tecnico Ranko Lazic, l’appuntamento con il Pomigliano, che nella gara di andata, vinse di misura per 1-0. Una gara decisamente difficile, per Del Prete e compagni, contro una squadra, bene attrezzate per la disputa dei play off. Sarà una gara ostica, contro una formazione che già all’andata ha mostrato tutto il proprio valore. Dalla loro parte, hanno un organico ben affiatato costruito anno dopo anno per centrare obiettivi importanti. I sinnici invece, hanno la necessità di metter fuori tutta la loro forza per avere ragione dell’avversario. In casa Francavilla, si spera di poter continuare nella striscia di risultati utili consecutivi ottenuti tra le mura amiche, ma per farlo è necessario vedere in campo un Francavilla ben concentrato e cinico come non mai. Per la gara casalinga, i rossoblu, partono dai cinque risultati utili consecutivi, ottenuti sul proprio terreno di gioco, che gli hanno permesso di staccare la zona play out, per posizionarsi in una fascia di classifica molto più tranquilla. Ma adesso, sembra che il tutto non basti, visto che nelle trasferte esterne il Francavilla, non riesce a
Pioggia e sotto Campo
conquistare punti. In campo quest’oggi, l’undici annunciato, l’unica defezione, dovrebbe riguardare il giovane centrocampista senisese Fabio Pioggia, che dovrebbe, salvo recupero dell’ultim’ora saltare l’importante sfida. Il tecnico serbo, nella rifinitura di ieri, ha già fatto capire di ave-
re le idee ben chiare sulla formazione da mandare in campo. Di certo tra i pali ci sarà l’esperto De Blasio, davanti a lui difesa schierata a quattro, con Milella e Nicolao sugli estreni, al centro la coppia formata da Zangla e Romaniello. Nella linea mediana del campo do-
vrebbero esserci Scarnato e Di Senso, mentre gli esterni alti, Campo e il giovane Di Sanza. In avanti prende sempre più corpo l’ipotesi del giovane De Palo al fianco del capitano Genny Del Prete. Arbitra l'incontro il signor Andera Berti della sezione di Prato coadiuvato dai assistenti Stefano Pic-
Pirone e La Cava due avellinesi contro. Campani senza Tortora e Sullo
Genzano, c’è solo da vincere Rega indisponibile, ma c’è voglia di tornare a sorridere GENZANO DI LUCANIA Tutto pronto al Comunale di Genzano per la sfida tra Sporting e Turris. Il mach, che vedrà di fronte due tecnici irpini, promette spettacolo e gol. Entrambe le formazioni scenderanno in campo per dimenticare gli ultimi ko della scorsa settimana quando lo Sporting uscì sconfitto da Nocera e la Turris cadde in casa contro il Matera. Mister Pirone, la dirigenza e i tifosi bianco rossi vogliono la vittoria scaccia crisi e che riaprirebbe di fatto i giochi per la salvezza. La neve di venerdì ha allentato ulteriormente il manto erboso del Comunale rendendolo ancora più pesante. Per Mister Pirone i dubbi per questa delicata sfida sono molti: dopo un turno di riposo, per Borrelli dovrebbe delinearsi il ritorno tra i pali a scapito di un Veneziano che ha ben figurato domenica scorsa; Masturzo e Fiore dopo le rispettive squalifiche dovrebbero affiancare Fiscina e Salbini in difesa; a metà campo Pirone dovrà ponderare bene le scelte in virtù di un Bacio Terracino ancora convalescente dopo la febbre dei giorni scorsi, di Rega squalificato dal Giudice Sportivo e di Buonocore non in perfette condizioni fisiche; in attacco,
invece, Impagliazzo sarà affiancato dal giovane Murano favorito su Compierchio. Mister La Cava, invece, schiererà il miglior undici a sua disposizione ( a parte Sullo che starà fuori un mese) facendo affidamento su Tortora che dimostrata sempre più di essere una pedina importante per i campani. Sarà un caso ma, nella sconfitta interna contro il Matera, l'ariete campano era assente per squalifica. A Genzano nel frattempo, lo spogliatoio a ritrovato serenità dopo il doppio ko con Pianura e Nocerina che hanno permesso al Bitonto di portarsi a più sei dai bianco rossi alto bradanici. L'obiettivo principale per la compagine lucana è proprio quello di portare a casa i tre punti e rilanciare la classifica in ottica salvezza, accorciando le distanze proprio dalla squadra pugliese. Per lo Sporting Genzano, le cinque gare casalinghe devono rappresentare le opportunità per portare a casa la salvezza. Da qui alla fine del torneo saranno dieci gara da giocare al massimo e con la determinazione giusta per riuscire ad ottenere il massimo possibile. La sfida con la Turris rappresenta la prima di una serie di gare importanti che possono riportare in alto lo Sporting ma pos-
sono anche sancire l'addio al sogno di permanenza diretta in categoria. La Turris, però, non sarà avversario facile per i bianco rossi dato che la squadra campana è ad un solo
punto dalla zona play-off e tolto il tonfo interno di domenica scorsa ha dimostrato di essere una delle squadre più in forma del torneo. Rocco De Rosa
chi e Ivan Cuomo entrambi della sezione di Firenze. Probabile formazione: De Blasio, Milella, Zangla, Romaniello, Nicolao, Di Sanza, Scarnato, Di Senso, Campo, Del Prete, De Palo. A disp.: Masi, Marziale, Cocina, Nano, D’Amico, Zagaria, La Neve. All.: Lazic. Claudio Sole
Sport 45
Domenica 8 marzo 2009
A Dilettanti Lo Sardo mette in guardia: «Non sottovalutiamo i toscani»
A Firenze per il poker La Levoni cerca il blitz per assicurarsi i play off SARANNO i signori Riosa di Trieste e Sivieri di Ferrara a dirigere la partita di questo pomeriggio al Palasport Nelson Mandela Forum di via Malta a Firenze tra lo Smart House Mabo Firenze e la Levoni Potenza valevole per il nono turno di ritorno della serie A Dilettanti maschile. Il confronto avrà inizio alle 18. Da un lato la disperazione dei gigliati fiorentini, attesi all'ultima spiaggia in questo campionato, dall'altra il desiderio forte e deciso della Levoni Potenza di vincere la gara per salire ancora in classifica. Due squadre, due umori differenti per entrambe le formazioni che puntano senza mezzi termini a far risultato. La Levoni Potenza ha tutte le carte in regola per ben figurare al cospetto dei fiorentini, che hanno deluso le attese in questo campionato. Coach Gresta ha motivato in settimana i suoi atleti, facendo capire loro le difficoltà di un confronto dai mille risvolti in termini di classifica e di impatto generale. La squadra potentina è partita alla volta di Firenze con il dichiarato intento di superare i toscani allenati da Francesco Puccetti e dare ulteriore linfa alla classifica. In una partita del genere saranno tante le valutazioni e i colpi ad effetto che potrebbero caratterizzare i quaranta minuti di gara. La Levoni vista nelle ultime tre settimane è garanzia di successo e affidabilità. Il lavoro di Gresta è sempre più massiccio, la squadra segue attentamente il tecnico marchigiano che ha dato nuova linfa tattica alle istanze tecniche del complesso potentino. Ad ogni buon conto il match di questo pomeriggio dovrà essere affrontato con la massima serenità dal gruppo potentino che promette di ottenere il quarto successo esterno stagionale, dopo i colpi di Matera, Palestrina e San-
L’AVVERSARIA
Sandro Lo Sardo
t'Antimo. In casa potentina è l'assistent coach Sandro Lo Sardo ad analizzare il momento di forma dei lucani. Il tecnico ha dichiarato: “La gara è molto importante a questo punto del campionato. Sarà assolutamente necessario vincere il mat-
Luigi Gresta
ch viste le nostre ambizioni play-off”. Lo Sardo parla del Firenze e ammette: “I fiorentini contro di noi devono assolutamente fare risultato pieno, altrimenti sono spacciati. Dobbiamo fare attenzione alla voglia matta dei to-
scani di fare risultato. Avrei preferito egoisticamente affrontarli tra due giornate quando probabilmente i viola avevano già il riscontro del campo. Siamo stati sfortunati”. Il tecnico potentino parla della Levoni e afferma: “Siamo in buone condizio-
ni di forma. Abbiamo dimostrato nel corso delle ultime tre partite di essere nettamente migliorati sul piano tecnico e atletico. Sarà una partita sofferta”. L'ultima considerazione è di natura tattica: “Non credo all'uomo partita, mi
auguro che la nostra formazione possa giocare di gruppo come accade da tre settimane a questa parte. Non possiamo sottovalutare i toscani. I nostri atleti stanno bene”. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
C Dilettanti Delicata trasferta a Rosarno dopo il ko con il Ragusa
La Corporelle si chiude nel silenzio GARA difficile per la Centre Corporelle Potenza nel venticinquesimo turno del campionato maschile di serie C Dilettanti di basket. I potentini saranno impegnati a Rosarno questo pomeriggio e affronteranno lo Iam Rosarno 2000 compagine allenata da Sergio Santambrogio alle ore 18 al Palasport Comunale. La novità più interessante viene dai corridoi della società che ha deciso per alcuni giorni di osservare il silenzio stampa. Una decisione molto sofferta, quella della dirigenza potentina, in un periodo particolarmente delicato della stagione. I dirigenti, verosimilmente a metà della prossima settimana spiegheranno le ragioni del silenzio stampa. Decisione questa che non viene a scalfire i rapporti con il mondo dell'informazione, quella
assunta dal clan presieduto da Antonio Colangelo. I ragazzi di Dino De Angelis affrontano un cliente scomodo, il Rosarno infatti promette battaglia nel corso dei quattro tempi di gioco e non intende recitare la parte dello sparring partner. Il team calabrese ha tutta l'intenzione di fare bene e punterà sul fattore campo per mettere a dura prova la resistenza del complesso allenato da Dino De Angelis. Il match sarà diretto dai signori Ardolino di Campino e Desideri di Viterbo. Una gara, quella di questo pomeriggio che rappresenta per la Centre Corporelle Potenza una prova molto importante in prospettiva futura. Dopo il Rosarno, infatti capitan Mimmo Castellitto e compagni affronteranno il delicato confronto contro il Prativerdi Siracu-
sa. Tatticamente il match di questo pomeriggio appare simile ad una partita a scacchi che potrebbe risolversi anche grazie alle individualità delle due formazioni. In questa speciale classifica la Centre Corporelle Potenza eccelle, viste le qualità tecniche di Mimmo Castellitto, Simone Ginefra, Gigi Delli Carri, Antonello Marchese e Marco Pellegrini, ma anche grazie alla compattezza di Vito Favia, Guglielmo Armentano e Donatello Viggiano. Il complesso potentino non rinuncerà a fare la sua gara a patto di non commettere gli errori e le scelleratezze costate caro nel convulso e concitato match di domenica al Pala Pergola di Contrada Rossellino contro la Banca Agricola Popolare Ragusa. E' certo che il match di questo pomeriggio sarà un
Il tecnico Dino De Angelis
trampolino di lancio ulteriore per le ambizioni della “silenziosa” Centre Corporelle Potenza. Occhio ai calabresi e soprattutto ai due punti che fanno gola al gruppo potentino. sport@luedi.it
46 Sport
Domenica 8 marzo 2009
A Dilettanti Sul campo imbattuto del Barcellona serve un colpo ai limiti del possibile
Matera, voglia di impresa A caccia della prima volta lontano dal PalaSassi E' un match durissimo quello che l'Olimpia basket Matera affronta questo pomeriggio sul campo dell'Igea Barcellona per provare a sfatare un doppio tabù che vede i siciliani imbattuti sul proprio campo ed i materani incapaci finora di fare risultato lontano dal PalaSassi. Il tutto sembrerebbe chiudere il pronostico a favore della formazione di Pippo Sidoti ma Matera spera nell'impennata giusta che cambi gli equilibri in campo e dia continuità al momento della formazione lucana proprio nella trasferta più difficile da qui alla fine della regular season. “Speriamo davvero che sia una buona trasferta e di tornare contenti nel viaggio di ritorno”, racconta al “Quotidiano” il capitano del Matera, Francesco Longobardi, “troveremo di fronte una squadra molto motivata che vuole dare una risposta alle critiche, una formazione costruita per primeggiare nelle zone alte della classifica dove già sarebbe senza la penalizzazione”. Longobardi non ha difficoltà a descriverne le caratteristiche: “sono una squadra di grande esperienza che ha molti giocatori abituati ad arrivare a questi livelli, sono da anni nel basket che conta. Ultimamente mi pare abbiano trovato anche i giusti equilibri dopo l'arrivo di Evangelisti, certo lui e Gizzi restano i due principali terminali. E' normale che giocatori di quelle caratteristiche possano in qualche occasione pestarsi i piedi, ma Barcellona sembra fuori da questo tipo di problema. Noi dovremo essere bravi magari a creare i presupposti perché questo accada e per metterli in difficoltà”. Matera proprio in virtù del suo momento di forma confida di interrompere la striscia negativa in campo esterno anche se per farlo a Barcellona dovrà interpretare una partita letteralmente perfetta: “dovremo stare molto attenti per tutti i quaranta minuti di gioco, curare al meglio gli equilibri di squadra e non avere passaggi a vuoto dando seguito a quanto fatto nei match precedenti con Palestrina e Sant'Antimo”.
Un avversario in più sarà certamente l'ambiente caldo che sostiene la formazione siciliana, sono quasi quattromila ogni domenica i tifosi che riempiono l'impianto messinese e danno forza a Li Vecchi e compagni: “è un fattore importante, c'è un grande pubblico che spinge la squadra di casa” conclude Longobardi, “sono incitati da circa 3500 persone che possono avere il loro peso. Mi auguro di riuscire sia noi sia gli arbitri a non farci condizionare da questo tipo di situazione che comunque resta importante come conferma il rendimento di Barcellona tra le mura amiche”. E' anche per questo che Matera deve cercare l'impresa e sfatare i tabù. L'Olimpia a Barcellona dovrà cercare di realizzare la partita della prima volta… lontano da casa. Piero Quarto p.quarto@luedi.it
L’AVVERSARIA
Il capitano del Matera, Francesco Longobardi (foto Videouno)
C2 Promozione Senise nella tana del Giugliano
Ctr, assalto alla capolista SENISE - Ancora una capolista, questa volta forse una vera, per il Ctr Senise che deve far visita al Giugliano. Appuntamento ore 19, presso il Palazzetto dello sport di via Casacelle. I padroni di casa, allenati da Lanzano, guidano la graduatoria, insieme al Benevento, con dodici punti. Domenica scorsa hanno vinto in trasferta a Solofra, con un punteggio che non lascia spazio a fantasie di alcun genere: novantuno a settantasette. Un risultato che ridimensiona ulteriormente le speranze del buon Solofra che certo non si aspettava questa classifica a questo punto del campionato. Ad ogni modo, Durante e compagni dovranno guardarsi da Di Febbraio, Barker, Bonanno, D'alterio e compagni che vorranno di sicuro proseguire sulla propria strada senza girarsi indietro. Uno stimolo in più per la compagine di mister Festa che però venderà molto cara la pelle e vorrà dimostrare che il periodo nero è finito, lasciato alle spalle e dimenticato. Non sarà facile ma provarci sarà obbligatorio. La squadra lucana infatti, dopo le due consecutive vittorie in casa, crede a ragione che il recupero possa essere alla propria portata visto l'andamento del girone che presenta giornata dopo
giornata novità in quantità industriale ma soprattutto sorprese che nessuno mai si aspetterebbe alla vigilia. Per un sostanziale equilibrio che rende ancora più avvincente il campionato. In settimana la preparazione ha visto intensificare i carichi sui giocatori che hanno giocato poco, mentre per alcuni elementi, si è proceduto a rilento per non rischiare più di tanto. E' il caso ancora di Durante che certo non vuole forzare più di tanto e continua nel suo recupero lento. Ma anche Albanese non ha ancora recuperato dal pestone sul piede destro ricevuto la scorsa settimana. In ripresa invece Palazzo che dovrebbe essere recuperabile, pur se il condizionale è d'obbligo. Certo è che prima di cedere le armi, questo Ctr La Cascina Senise, venderà cara la pella. Senza tener conto che di fronte ci sarà la capolista del torneo, come afferma il presidente Totaro: “Andiamo a Giugliano, per fare la nostra gara, rispettando gli avversari ma ben consci delle nostre potenzialità, sapendo dunque che di fronte ci sarà una delle due capoliste che stimiamo ma con la quale vogliamo confrontarci in modo sereno e tranquillo”. Gianni Costantino sport@luedi.it
C2 Retrocessione Vittoria nel recupero col Cercola per 77-65
La Lucos Ingest Montescaglioso ha lanciato la sfida al Casapulla MONTESCAGLIOSO- La Lucos Ingest Montescaglioso, nel recupero della prima giornata di ritorno del Girone Retrocessione, impone la legge del PalaWojtyla anche all'Associazione Pallacanestro Cercola (Napoli), superata per 77 a 65. La società montese, il 28 febbraio scorso aveva concordato il rinvio della partita ottenendo la collaborazione del Cercola e dell'ufficio gare napoletano della Federazione Pallacanestro Italiana. Alla base del mancato svolgimento, motivazioni di carattere familiare per un atleta montese. La gara è iniziata in ritardo a causa delle cattive condizioni meteorologiche incontrate lungo il tragitto dalla formazione campana. La squadra di Montescaglioso, in svantaggio solo nel primo quarto (15-17), nel prosieguo della partita ha saputo imporsi agli avversari campani, chiudendo in parità all'intervallo (36-36, grazie ad un fallo tecnico ingiusto fischiato a Visceglia), infliggendo poi nove punti di distacco (59-50) nella terza frazione, per chiudere la partita avanti di dodici punti (77-65). Tra i montesi, protagonisti di una gara che ha visto la squadra compatta, sugli scudi Claudio
Castellano (27 punti), seguito da Giuseppe Visceglia (16) e Giovanni Larocca (15), mentre tra gli ospiti si sono posti in evidenza Suriano (17) e Ronca (15, dei quali quattro triple). La Lucos Ingest Montescaglioso, oltre a vincere la quarta gara casalinga consecutiva nella seconda fase, ha inanellato la sua miglior serie stagionale con tre vittorie consecutive nelle ultime tre partite disputate: prima del Cercola aveva superato in casa il Capua per 78-68 e vinto in trasferta sul Basket Team Pellicano per 79-75. Non c'è tempo per cullarsi su questi risultati positivi che proiettano la squadra del Presidente Rocco Santarcangelo a quota 10 punti, dove ha raggiunto proprio il Cercola oltre al Capua : questa sera, alle ore 18.30, i ragazzi allenati dal tecnico Michele Di Gioia saranno ospiti della Renauto 2000 Casapulla (CE), squadra che ha sinora conquistato 6 punti ed è reduce dalla vittoria esterna, per 62-61, sul campo del Capua. La direzione di gara è affidata al duo Maggio (Napoli) e Savarese (S. Anastasia). Michele Marchitelli sport@luedi.it
Sport 47
Domenica 8 marzo 2009
B Dilettanti La “Terme di Abano” Bernalda cerca i due punti col Foggia
Carpineti suona la carica «Questa è una sfida da “o si vince, o si vince”» BERNALDA - Al PalaCampagna arriva stasera il Foggia di coach De Florio per una partita che potrebbe complicarsi e diventare un rebus vista la forza di alcuni uomini della compagine dauna (Zampogna, Viale, Orlando) e la condizione precaria di rossoblu importanti (Filloy, Albana, Perrucci). Così che, volando con la fantasia, se chiedessimo un pronostico sulla gara a Renzo Arbore, uno dei foggiani più illustri, probabilmente ci risponderebbe parafrasando una delle sue note canzoni: “Sì, 'sta sfida è tutto un quiz”. Non è di questa idea, invece, Leo Carpineti, uno dei più in forma attualmente tra i ragazzi di Brogialdi: “Questo match mi ricorda nelle premesse quello col Corato di qualche turno fa, uno di quei match che o si vince o si vince, in cui dopo quaranta minuti non si guarda se hai giocato bene o male ma solo se hai almeno un punto in più dell'altro. È vero che all'andata abbiamo perso, ma il modo in cui è arrivata quella sconfitta ci può far capire che oggi possiamo farcela e che il Foggia non è imbattibile; abbiamo per i rossoneri il massimo rispetto come si deve per ogni avversario, ma noi siamo consci di potercela fare e di averne i mezzi nonostante gli acciacchi”. Meno perentoria e più articolata l'opinione di Silvestrini, play che ha cambiato il volto e i destini della squadra lucana ma che nelle ultime gare è sembrato un pò offuscato da una forma non delle migliori, complice anche una dolorosa tallonite: “Si tratta di una gara di vitale importanza a cinque turni dalla fine della regular season; dobbiamo essere concentrati su ognuna delle restanti partite anche se tartassati dalla malasorte, dobbiamo riversare tutte le energie possibili negli allenamenti e attendere che le risposte positive dei nostri compagni infortunati si trasformino in un loro ritorno completo alle gare. Foggia è reduce da una batosta in casa, noi da due
Il tecnico Brogliadi e accanto il lungo Carpineti
sconfitte in Sicilia, insomma ambedue le formazioni hanno da vendicare qualcosa, e vincerà chi sarà più stretto in difesa e più aggressivo sul parquet. Per noi il segreto sta nel far capire subito ai pugliesi che a Bernalda non ce n'è per nessuno, e per ottenere
questo sarà importante l'apporto di chi gioca un minuto e di chi ne gioca quaranta, perché vincere sarebbe un bel passo verso i playoff. E non dimentichiamo la portata del pubblico che vogliamo numeroso e appassionato come nelle gare precedenti”. Rivedre-
mo in questa occasione il Silvestrini sorridente e devastante di qualche domenica fa o quello un pò incupito e non contento di sé delle ultime settimane?: “Conto di essere lucido e preciso in modo tale da facilitare le buone giocate dei miei compagni, esprimen-
domi meglio di come ho fatto recentemente e cercando di non strafare perché in partite del genere viene prima la prestazione della squadra e poi quella personale”. Insomma ci sono tutte le premesse per assistere oggi ad una sfida vibrante ed emozionante; l'appunta-
mento è alle 18 al Palazzetto di Largo S. Donato con la direzione arbitrale del trevigiano D'Orazio e del veneziano Maniero. Filloy e Albana ci saranno? In panchina sì, ma di certo saranno risparmiati, a meno che… Giovanni Palmieri sport@luedi.it
B Donne Basilia a Catania con la tranquillità di una classifica già acquisita
La Sanza dà spazio alle seconde linee GIOCA con l'animo sereno la Basilia Codra Mediterranea Potenza nella gara valida per il nono turno della Poule Promozione femminile di serie B/1. La compagine di Marilia Sanza affronta il Raimbow Catania in un incontro che per la classifica di Sonia Crovatto e compagne sarà sicuramente platonico, vista la conquista matematica del passaggio del turno della squadra potentina, ottenuta battendo nettamente sabato scorso il Palermo al Pala Pergola per 69 a 43. Sanza farà ricorso al tournover per disputare il match, assente Flavia Marino, operata d'appendicite, il tecnico potentino pare orientata a portare in panchina Francesca Rubino che verrà iscritta a referto colmando la lacuna derivante dall'assenza di Martina Di
monte. Per il resto formazione tipo per la compagine potentina che ha tutta l'intenzione di chiudere positivamente la seconda fase e di proiettarsi con grinta e determinazione alla fase calda e appassionante di una stagione pesante per i carichi di lavoro svolti da Ada Valisena e compagne. La gara sarà diretta dai signori Ferrara e Venga di Ragusa. Un match atipico quello della Basilia Codra Mediterranea Potenza che non intende nascondere le proprie ambizioni in questo incontro. Unico handicap per le atlete biancoazzurre il maltempo che ha privato Sanza degli allenamenti di venerdì e ieri. La squadra, infatti è partita alla volta di Catania nel corso della mattinata di ieri, nonostante le
strade ghiacciate e impervie e la neve che ha colpito il sud della penisola. Vigilia serena in casa potentina, tutte le atlete sono sicure e convinte di poter dare soddisfazioni alla società del presidente Niccolò Martellotta. Marilia Sanza ha parlato del match affermando: “Siamo tranquille, non abbiamo particolari assilli. La mia formazione è chiamata a disputare una buona gara. Il nostro sguardo, ovviamente è rivolto alla terza e decisiva fase del campionato”. Il tecnico biancoceleste parla delle caratteristiche del match: “Per noi la partita è sicuramente importante per la crescita del gruppo e l'intesa in campo. Sono convinta che a Catania le
Francesca Rubino andrà in panchina
mie cestiste sapranno dare dimostrazione di grinta e determinazione, contro un cliente difficile e ben disposto a lottare per tutti i quaranta minuti dell’intera partita”. f.menonna@luedi.it
48 Sport
Domenica 8 marzo 2009
B Esordio positivo per Pavone che ritrova Stigliano: decisiva la sua doppietta
Colpo grosso dello Spazio Relax GRAGNANO SPAZIORELAX
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GRAGNANO: Missio, Pollaro, Santoro, Tramontano, Andreotti, Cuomo, Vuolo, Schmit, Manzi, Faoro, Somma, Durante. All. De Angelis SPAZIO RELAX MATERA: Volpe, Sacco, Laccetti, Di Lecce, Gasparetto, Pavone C., Arribas, Latorre, Stigliano, Laviola. All. Pavone Michele ARBITRI: Calaprice e Rutigliano di Bari, cronometrista Santarelli di Salerno RETI: 18' 13'' pt, 19 '54'' st Stigliano, 6' 13'' st Gasparetto, 15' 05 st, 15' 42'' Smicht.
Gasparetto e il dirigente Nello Contangelo
ESORDIO col botto per mister Pavone, che alla sua prima panchina espugna il campo della seconda in classifica. Con punteggio finale di tre a due lo Spazio Relax ha violato un campo che alla vigilia si pronosticava difficile, di fronte c'era la seconda forza del campionato. Questo ri-
sultato conferma che lo Spazio Relax è indigesta per il Gragnano che già all'andata perse con l'identico risultato. Pavone ha potuto contare sul rientro di Stigliano, risultato poi determinante per la vittoria con una doppietta. La gara è stata corretta e combattuta con emozioni e capovolgimenti di fronte, in campo la squadra materana è scesa senza timori reverenziali, affrontando i padroni di casa a viso aperto. A passare in vantaggio è proprio la squadra materana con Stigliano, al minuto 18' dopo che aveva regnato un grande equilibrio. Ricevuta palla, Stigliano lascia partire un tiro in diagonale prendendo in contropiede il portiere di casa. La prima frazione di gara si conclude con il vantaggio dello Spazio Relax. Nella ripresa ci si aspetta l'arrembaggio dei padroni di casa, ma Pavone e i suoi ragazzi hanno studiato bene in settimana applicandosi nel modo giusto. Anzi, arriva addirittura il raddoppio con Gasparetto che segna da fuori area. La reazione del Gragnano è veemente, giocano con
tanta grinta, ma lo Spazio Relax ribatte tutte le loro azioni fino al 15'05'' quando Schmit riesce a segnare e riaprire la gara, infatti la pressione aumenta e poco dopo ancora Schmit va a segno pareggiando l'incontro. L'allenatore del Gragnano, De Angelis vuole incamerare tutta la posta in palio, giocando con il portiere di movimento. I frutti stavano per arrivare, se Volpe non si superava salvando con uno strepitoso intervento. La gara sta volgendo al termine quando una intuizione di Stigliano, che capisce in anticipo dove potrebbe terminare la palla su la respinta della difesa. Recupera palla, involandosi verso la porta sguarnita siglando il gol vittoria. A fine gara il dirigente Contangelo dichiara: «Questa vittoria importante, ci da la matematica salvezza e possiamo sperare in qualcosa di più. La vittoria di oggi tutta la squadra la dedica a mister Crapulli che ci ha lasciati, per andare a ricoprire il meritato incarico avuto in seno alla federazione». vi.bo.
B Apre Garcia, tripletta di Cavalcante, due volte a segno Miriello e Pereira
Calcio a 5
La Nigro Bng torna terza Prestazione maiuscola contro lo Scafati NIGRO BNG SCAFATI
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NIGRO BNG MATERA: L'Episcopia, Gammariello N., Martemucci, Caione, Rispoli, Miriello, Gammariello A., Garcia, Verrone, Cavalcante, Pereira, Lopopolo. All. Angelo Bommino. SCAFATI S.MARIA: Amoruso G., Formisano, Longobardi, Benza, Lieto, Tascone, Esposito, Tazzette, Battiniello, D'Argenzio, Nardotti, Amoruso L. All. Nino Conte. ARBITRI: Sentinelli e Meles di Jesi. Cron. Alagia di Bernalda. RETI: 13' 11" Garcia (M), 7' 24" st, 17' 13" st e 18' 02" Cavalcante (M), 9' 50" st D'Argenzio rig. (S), 10' 10" st e 18' 57" st Pereira (M), 10' 55" st e 15' st Miriello (M), 19' 06" Nardotti (S), 19' 30" st Battiniello (S). NOTE: Ammoniti Benza (S), Longobardi (S), Battiniello (S) e Garcia (M). Espulso Formisano (S). MATERA - Torna a sorridere la Nigro BNG. I ragazzi allenati da Angelo Bommino, infatti, hanno regolato con un netto otto a tre lo Scafati al termine di una gara non bella ma ricca di tensione e di emozioni. Primo tempo alla camomilla con i campani arroccati in difesa in attesa di un improbabile contropiede. Troppo lenti e, diciamolo pure, troppo poco dotati tecnicamente i bianconeri di Scafati per poter impensierire i più veloci materani. Una tattica sicuramente sbagliata, quella adottata da mister Nino Conte che, dopo un primo tempo concluso sullo svantaggio minimo, ha pensato bene di cambiare atteggiamento alzando il baricentro della squadra. E lì sono cominciati i dolori perchè i ragazzi in casacca azzurra sono andati a nozze negli spazi loro concessi, specialmente allorquando lo Scafati ha deciso di fare definitivamente harakiri schierando in campo il portiere di movimento. Le due reti campane, nel finale, hanno reso meno pesante un risultato che, ad ogni modo, rispecchia esattamente i valori in campo. Primo tempo davvero avaro di note di cronaca, e di emozioni, a causa, come detto, della condotta di gara adottata dallo Scafati. A
Michele Miriello è andato a segno due volte contro lo Scafati
Cavalcante e accanto la squadra della Nigro Bng (Videouno)
portare la prima vera minaccia al bunker bianconero è stato il solito Rispoli il quale, al 6' minuto circa, dopo aver cercato la rete con un tiro insidioso, sulla respinta del portiere ribadiva in rete ma era Tascone, appostato sulla linea di porta, a respingere la sfera. Al 13' e 20" però, il fortino campano capitolava per merito dell'ariete Garcia il quale, su assist di Cavalcante in se-
guito a calcio di punizione, infilava il portiere Amoruso, sicuramente il migliore in campo. Insistevano all'attacco i materani che però trovavano la strada sbarrata dall'ottimo estremo difensore campano. Così i tentativi di Cavalcate al 15'20" e al 16', e di Rispoli al 18'20" venivano inesorabilmente annullatti da Amoruso. Nella ripresa, dopo dieci
secondi di gioco, la prima minaccia dello Scafati verso Lopopolo con il tiro di Tazzetta respinto dal portiere materano. Cominciavano finalmente a giocare gli ospiti che, però, subivano l'espulsione di Formisano. Pur con l'uomo in più non riuscivano a concretizzare la superiorità i materani i cui tentativi venivano vanificati, in un modo o nell'altro, da un Amo-
ruso super star. Così il raddoppio arrivava soltanto al 7' e 24" per merito di Cavalcante il cui tiro rasoterra passava attraverso le gambe di Longobardi e sorprendeva così Amoruso. Al 9' e 50", su calcio di rigore per un fallo di Garcia su Battiniello, lo Scafati accorciava le distanze con D'Argenzio, ma la risposta dei materani era pronta e veemente e si materializzava con le reti di
Pereira, dopo soli venti secondi, e di Miriello un minuto dopo. Lo Scafati, a quel punto, giocava la carte del portiere di movimento spianando così la strada alla goleada materana, a segno ancora con Miriello, doppio Cavalcante e, ancora, con Pereira. nel minuto finale le reti degli ospiti di Nardotti e Battiniello. Annibale Sacco sport@luedi.it
Sport 49
Domenica 8 marzo 2009
Volley B2 Donne Gara dalle mille emozioni che non terrà conto della classifica
Scatta l’ora del derby La Planitalia attende la Giocoleria Potenza QUI PLANITALIA MONTESCAGLIOSO
QUI ASCI GIOCOLERIA POTENZA
MONTESCAGLIOSO- La Planitalia Montescaglioso, oggi alle 18, presso il Palauditorium “Karol Wojtyla”, affronta la Giocoleria Potenza (31 punti), guidata in panchina da Nello Caliendo. La squadra montese (8 punti, penultima posizione) è reduce dalla sconfitta esterna, per 3-0 (25/ 23; 25/14; 25/19) subita in casa della Puntotel Sala Consilina (Salerno) nella gara valida per ventunesima giornata della serie B/2 Girone G, mentre la formazione potentina viene dall'affermazione casalinga, per 3-0, sul Tuglie (Lecce). La partita di andata tra Planitalia e Giocoleria Potenza, giocata lo scorso 02 Novembre nel capoluogo potentino, si è conclusa con la vittoria, per 3-1 (25-18, 25-18, 19-25, 25-19) della squadra di casa, tra le cui fila militano Paola Felicetti, Aurora Avena, Di Lucchio, il libero Santangelo, Taddei, Muscillo, Caramuta, Di Camillo, Lancellotti, Pontillo, Prete e Sinisi. La squadra montese, affidata da qualche settimana ad Egidio Motola, subentrato ad Adolfo Rampino, deve cercare di interrompere la serie negativa di nove sconfitte consecutive (in totale sono diciannove le sconfitte stagionali),
ULTIMO DERBY della stagione 2008-2009 per la Giocoleria. Sull'insidoso parquet del Palauditorium “Karol Wojtyla” di Montescaglioso, le biancazzurre potentine vanno stasera a caccia di punti essenziali per tenere a debita distanza le squadre che le seguono in classifica. Sulle quali, in attesa dei prossimi scontri diretti - in particolare contro Molfetta (alla 25esima, in casa) e Nojaturi (fuori, alla terzultima di campionato) -, puntano a costruirsi un vantaggio di una qual certa sicurezza. Dopo il fin troppo agevole 3-0 dell'ultimo turno sul dimesso Tuglie, Avena e compagne nella sfida alle cugine della Planitalia proveranno a cancellare definitivamente il ricordo della inopinata battuta d'arresto patita due turni fa con il Battipaglia: altrimenti destinata a continuare a far sentire il suo negativo influsso nella testa di una squadra che, per un motivo o per un altro, non è ancora riuscita a piazzare il definitivo cambio di passo in questo torneo. Chissà che la svolta tanto attesa non parta proprio da Montescaglioso, in una gara caratterizzata al solito da un'atmosfera tutta partico-
Pina Di Fonzo, già protagonista nella gara di andata (Mattiacci)
con la vittoria che manca dalla dodicesima giornata, quando la Planitalia Montescaglioso espugnò, al tiebreak, il terreno di gioco dell'ultima in classifica Ostuni. La squadra montese, data la situazione di classifica che la vede notevolmente distaccata nella corsa alla permanenza nella quarta serie nazionale, è chiamata ad una parte finale di stagione da giocare con lo stesso impegno che sta contraddistinguendo le ultime prestazioni. Dovrà cercare di sfruttare al meglio il turno inter-
no, in quello che sarà il primo dei due derby lucani casalinghi che caratterizzeranno il mese di marzo 2009. Dopo la trasferta da disputarsi sul campo del Tuglie, infatti, la Planitalia, il 22 marzo prossimo affronterà al PalaWojtyla l'altra compagine lucana, la Time Volley Matera di Tommaso Galtieri tra le cui fila militano le ex montesi Ilenia Di Blasi (a Montescaglioso nella stagione 2007/2008), Roberta Calculli e Teresa Russo. Michele Marchitelli sport@luedi.it
Una fase della partita giocata alla Caizzo (Mattiacci)
lare: che in più occasioni, quest'anno, è riuscita a ispirare le ragazze di Nello Caliendo, evidentemente galvanizzate dal clima derby. Come hanno confermato, oltre che nei serrati match (ultimo in ordine di tempo quello vinto 3-1 alla Caizzo) con il Matera, anche nel doppio confronto col Sala Consilina. «Al di là della classifica deficitaria e del periodo complicato da cui vengono le nostre avversarie, si tratterà di una partita da prendere con le molle», il pensiero della vigilia di coach Ca-
liendo. «In casa - spiega il tecnico napoletano della Giocoleria - la Planitalia ha saputo impensierire molte squadre (due settimane fa costrinse lo Scafati, quarta forza del girone, al tie-break), e contro di noi ci terrà a fare bella figura. Potendo contare su un organico piuttosto valido ed esperto, arricchito poi rispetto all'andata di un elemento dalle qualità al di sopra della media come la brasiliana Regiane Falsarella». Luca Carlone sport@luedi.it
Volley B2 Uomini Al PalaPergola c’è il Castellammare
La Rosa: «Oggi è vietato Scherma La società potentina vince il campionato di B1 rimanere a bocca asciutta» La Medical può sfruttare il turno interno
GARA delicata, quella che va in scena stasera al PalaPergola di Potenza tra la Medical Center e il Volley Ball Stabia. Una Medical Center che si trova da sola al terzo posto, a soli 4 punti dalle prime in classifica Gela e Nicosia e che non ha alcuna intenzione di mollare la presa. «Quella odierna sarà una partita molto importante per la vetta della classifica - commenta lo schiacciatore Giuseppe La Rosa -. D'obbligo, quindi, evitare di rimanere a bocca asciutta. Vincere questa partita è fondamentale, se vogliamo provare a conquistare qualcosa di importante in questo campionato». Non c'è il rischio di sottovalutare l'avversario, considerato che lo Stabia è in zona retrocessione? «Assolutamente no - risponde La Rosa -. Anzi, sono proprio le partite con le squadre più deboli che ci devono preoccupare. Lo abbiamo visto la settimana scorsa con la prima in classifica Nicosia che ha avuto difficoltà contro il Molino di Sicilia. All'andata, contro lo Stabia, abbiamo giocato una partita ottima sotto tutti i punti di vista (vittoria per 3-0 per la Medical Center). Oggi sarà dura perché andiamo ad affrontare una squadra in piena lotta per la salvezza, che ha un disperato bisogno di punti per centrare l'obiettivo. Dovremo, dunque, fare molta attenzione a scendere in campo determinati e mantenere alto il nostro livello di gioco per tutta la gara. Lo Stabia ha un buon palleggiatore e bande che coprono bene». Qual è il giusto atteggiamento per affrontare al meglio questa gara? «Dobbiamo
Fioretto in serie A
BERGAMO - La “potenza di scherma” sale in serie A. Ieri, la società Schermistica lucana Potenza ha conquistato il terzo posto nella classifica generale delle migliori d’Italia, vincendo il campionato italiano di serie B1, fioretto maschile a squadre. A Bergamo, Fortunato Picerno e Edoardo Bellino, classe ‘90, Francesco Maria D’Aquino, classe 1993, e Giammaria Petrone, dell’87, hanno portato a casa un risultato storico. «Abbiamo fatto delle ricerche - dicono sorridenti subito dopo la gara - E’la prima volta che il capoluogo lucano, in qualsiasi sport, raggiunge la vetta. Vent’anni fa, solo una squadra di pallavolo aveva toccato la serie
A2». Orgogliosi, allora, ringraziano i loro maestri, Joseph Omar De Carlo e Pino Pinto. I ragazzi hanno raggiunto i play off, dopo aver vinto tutti e tre gli assalti del girone. Poi hanno battuto Genova, piazzandosi tra le prime quattro squadre di diritto in seria A, che si sono sfidate per la classifica finale. Poco male, allora, la sconfitta contro Busto Arsizio. Hanno guadagnato il terzo posto contro Mogliano. «E’ costato fatica e impegno per tutti - ripetono - E proprio questo risultato dovrebbe far riflettere». Gli atleti potentini, dopo la chiusura della palestra Coni di rione Montereale, sono costretti ad allenarsi «in un corridoio della piscina. Le strut-
ture mancano». L’approdo in serie A, è solo cronologicamente l’ultimo risultato. Della stessa società sportiva, un’altra giovane atleta, Francesca Palumbo ha guadagnato di recente il terzo posto nell’Europeo, per il fioretto femminile, sia nella competizione a squadre che negli individuali. Prossimo obiettivo? «Puntiamo all’Open», dicono i quattro. E pensare che hanno rischiato di perdere l’areo per Bergamo, blocati sull’autostrada per due ore a causa della neve, venerdì scorso. Ecco perchè «il nostro motto: “se il destino è contro di noi, peggio per lui”». Hanno avuto ragione. sa.lo.
Giuseppe La Rosa
cercare di avere lo stesso atteggiamento mentale che abbiamo sfoderato sabato scorso fuori casa contro il Catanzaro - conclude La Rosa -. Eravamo determinati a vincere e ci siamo riusciti. Siamo stati bravi sia a muro che in difesa. In allenamento stiamo cercando di lavorare bene per migliorare anche la battuta. L'ago della bilancia potrebbe essere proprio l'approccio psicologico alla partita: bisognerà stare tranquilli quanto basta, gestire paure ed emozioni, giocandosi al meglio le carte a disposizione che si posseggono». In occasione della festa della donna, questo pomeriggio ingresso gratuito per tutte le appartenenti al «gentil sesso», che potranno festeggiare con la gardenia dell'Aism (Associazione italiana sclerosi multipla). Per l'occasione verrà infatti allestito al Palazzetto dello Sport un banchetto della solidarietà. sport@luedi.it
Atletica Giovanile In quattro sul podio Bronzo per la CorrerePollino nella gara di cross a Policoro CHIAROMONTE - È andata più che bene la prova di domenica scorsa per i giovani atleti sinnici della “CorrerePollino”. La gara di Cross 2009, che si è tenuta a Policoro, è stata molto positiva per i ragazzi, che hanno portato a casa tutti un meritato terzo posto e ben 4 medaglie di Bronzo. Ecco i nomi dei giovani atleti premiati: Figundio Nicola (Categoria Esordiente); Stefanizzi Edoardo (Categoria ragazzi); Cirigliano Prospero (Categoria Cadetti); Carlomagno Maurizio (Categoria Allievi). Ora, a distanza di una settimana si ritorna in gara. Oggi, infatti, i giovanis-
simi campioni del Team Sinnico, sono pronti per disputare il campionato di società ed individuale di Cross Amatori/Master Anno 2009. La gara, che si disputerà al Parco della Cicogna in contrada Municipio, prevede per ogni prova ed in ciascuna delle 4 categorie (Amatori - master maschile e femminile) 100 punti al primo classificato, 99 punti al secondo classificato e cosi via, fino al centesimo che avrà punti uno. Risulterà vincitrice, in ogni categoria, la Società che avrà ottenuto il totale di punti più alto. Il ritrovo per la giuria e i concorrenti è previsto per le 9, mentre l'inizio della
I ragazzi vincitori del bronzo e sotto una fase della gara
gara sarà intorno alle 10. La gara, inoltre, che prevede 6 chilometri di percorso, sarà da stimolo ai giovanissimi atleti del team che non deluderanno le aspet-
tative, anzi, l'Asd Atletica CorrerePollino, è sicurissima di arrivare in zona medaglie. Lucio Vitale sport@luedi.it
50 Sport Pallanuoto B Uomini Fermata la capolista Napoli
Domenica 8 marzo 2009
Basilicata, pari prezioso BASILICATA NAPOLI
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BASILICATA NUOTO 2000 POTENZA: Brigante, De Rosa, Renzuto, Maglitto, Bruschini, Fortarezza, Perillo, Fiorentino, Ialeggio, Di Palma, Campese, Scotti, Volta. All. Silipo. SCN NAPOLI: Perfetto, Villanova, Esposito, Natangelo, Colucci, Di Pasqua, Forcelli, Iacomino, Formisano, Fusco, Di Martino, Postiglione. All. Fusco. ARBITRO: Medda di Savona. PARZIALI: 2-2, 4-4, 6-7, 7-
7. RETI: Potenza: Ialeggio 2, Di Palma 2, Renzuto 1, Bruschini 1, Volta 1; Napoli: Esposito 3, Di Martino 2, Forcelli 1, Formisano 1. GIUSTO pareggio, al termine di una sfida che come racconta la successione dei parziali è stata caratterizzata da un sostanziale equilibrio, tra Basilicata Nuoto 2000 Potenza e Sporting Club Napoli. Nella gara valida per l’ottavo turno stagionale, disputata ieri pomeriggio presso la Piscina Felice Scandone, il settebello di Francesco Silipo è andato davvero vicino al colpo
grosso nei confronti di uno dei top team del campionato. I biancoverdi lucani hanno battagliato ad armi pari con il valido complesso allenato da mister Fusco, rintuzzando tutti i tentativi dei partenopei di involarsi verso il successo. E sfiorando addirittura i tre punti nel finale, quando (sul 7 pari) non sono riusciti per un soffio a siglare, con l’uomo in più, la rete del possibile ko. Fin dal primo quarto si capiva che le due squadre avrebbero impostato una partita molto fisica, ed in effetti l’andamento del match confermava la sensazio-
ne iniziale. Primo vantaggio potentino con Di Palma, a cui replicavano Formisano e Di Martino, mentre al termine della frazione era Ialeggio a siglare il 2-2. Napoli avanti di due gol a metà di secondo parziale (con le conclusioni vincenti di Forcelli e Di Martino), ma la reazione della Basilicata Nuoto nell’ultimo minuto prima dell’intervallo lungo era rabbiosa: Volta prima e Di Palma poi castigavano Perfetto, e ristabilivano così il perfetto equilibrio. Alla ripresa delle ostilità tra i napoletani saliva in cattedra Esposito (tripletta), ma i biancoverdi di Sili-
Bruschini ieri a segno (foto Andrea Mattiacci)
po serravano ancora le fila e chiudevano a contatto il terzo quarto grazie alle reti di Renzuto e Bruschini. Sbagliando, in effetti, pure un rigore (con Ialeggio, che colpiva il palo) negli ultimi secondi prima della sirena. Ma era lo stesso Ialeggio a
rifarsi immediatamente a inizio di quarto periodo (rigore stavolta a segno), fissando il 7-7 che, nonostante qualche buona occasione, i due team non riuscivano più a sbloccare. Luca Carlone sport@luedi.it
Volley B1 Donne Mascaro e Pericolo chiudono in doppia cifra lo score personale
Lore Lei come un caterpillar Travolto il Modica che segna solo 39 punti in tre set LORELEIPOTENZA MODICA
Volley B2 Vittoria al tie-break
3 0
Il Matera lascia un punto a Sarno
25-14-, 25-10, 25-15
PM LORE LEI PZ: Alexandrova 4, Fiore 3, Mascaro 15, Ligrani (L), Sarcina 8, Pericolo 13, Pagano, Carrozzo 6, Frasca n.e., Quintini n.e. All. Gagliardi PVT MODICA: Caschetto 1, Ciotoli 2, Dicecca 7, Pietrangeli (L), Presicce 4, Denaro n.e., Cavarra, Ghisleni 1, Corallo 3, Paolino 6. All. Bertocco ARBITRI: Giuseppe Russo e Paolo Casalino NOTE: durata set: 21’, 18’, 20’ per un totale di 1 ora e 5 minuti. POTENZA - Vittoria autorevole della Lore Lei Pz che batte in casa il Modica con un secco 3-0. Una Lore Lei convincente che conquista tre punti meritati, contro una formazione ospite scesa in campo con poca grinta e convinzione e troppo debole tecnicamente per opporre una qualsiasi resistenza. Una vittoria mai messa in discussione, con parziali devastanti (25-14, 25-10, 25-15) e con la possibilità di vedere in azione, in casa Lore Lei, anche ragazze che sino a questo momento della stagione non hanno avuto molto spazio per mostrare le loro qualità. Nel
La Lore Lei in azione e accanto la Mascaro
primo set gli attacchi vincenti di Alexandrova, Sarcina e Mascaro stordiscono le avversarie e la palleggiatrice Cristina Fiore chiude il primo time-out tecnico con un ace. Le siciliane cercano di reagire , ma sul punteggio di 9-6, le potentine infilano un break di 6 punti di fila, grazie alle schiacciate vincenti di Mascaro e Pericolo. Sull’altro versante, Corallo e Presicce provano ad infastidire la difesa delle padrone di casa, ma nulla possono contro la superiorità delle potentine che chiudono il set
sul punteggio di 25-14, grazie ad un muro vincente dell’opposta Pericolo. Secondo set, stessa storia. Le potentine non si fanno mai trovate impreparate e, nonostante gli attacchi vincenti di Corallo e Paolino, difendono bene e non si lasciano confondere. Mascaro, Sarcina e Pericolo, insieme a capitan Carrozzo, guidano la marcia della Lore Lei e ancora la Pericolo chiude con una potente schiacciata sul punteggio di 25-10. Nel terzo set, partono subito bene le padrone di casa, guidate da Alexandro-
va e Sarcina, che chiudono il primo time-out tecnico sul punteggio di 8-5, grazie ad un muro vincente di Miriam Mascaro, top scorer della gara. Le avversarie provano a reagire con le solite Corallo e Paolino, ma le potentine non si lasciano sorprendere e proseguono spedite la loro marcia. Sul punteggio di 1612 infilano alle siciliane ben 5 punti di fila e l’opposto Anna Pericolo chiude il set con un attacco vincente e suggella il definitivo 25-15. Anna Maria Calabrese sportòluedi.it
Volley B2 Uomini Ai ragazzi di Stigliano manca l’acuto finale ed è notte fonda
La Sidel Lagonegro s’arrende al Vibo SIDELINFISSILAGONEGRO VIBO
0 3
21-25, 21-25, 21-25
SIDEL LAGONEGRO: Cimino, Ruggiero, Crusco, Orlando, Imperio, Calabria, Luglio, Cantisani, Carlomagno. Vita, Riccio, Manzolillo. All. Stigliano CALLIPO VIBO VALENTIA: Cannistrà, Esposito, Mandolito, Maiorana F., Crigna, Iurlaro, Ammendola, Feroceto, Sacco, Mignolo, Maiorana D. All. Torchio. ARBITRI: Persia e Chiechi. LAGONEGRO - Pesante sconfitta casalinga per la Sidel che cede tre set al Vibo. In quella di ieri non si è vista una Sidel convincente ed in molte occasioni sono stati bravi gli ospiti a fruttare i vantaggi e conquistare i tre punti finali. Nonostante gli equilibri iniziali il primo set finisce in favore del Vibo, che ha iniziato procedendo prima di punto in punto. Poi però gli ospiti cercano subito di allunga-
Il tecnico Stigliano
re portandosi in avanti sul primo tempo tecnico e per poi proseguire fino al 7-12. La Sidel recupera ed il pareggio arriva sul 14-14 ma poi sono bravi gli ospiti a mettere a segno punti importanti, incrementando cpsì il vantaggio ottenuto, fino al definitivo 21-25. Nel secondo set il Vibo continua nella sua corsa al vantag-
gio che si concretizza in sei punti su una Sidel che fa fatica a rientrare in partita. Il recupero arrviva sul 8-15 ma gli errori dei lagonegresi condannano l'andamento del set, dove gli ospiti allungano per 14-22. In forte recupero, di ben 8 punti, i lagonegresi accorciando fino al 21-24 ma il set se lo aggiudicano nuovamente gli ospiti. Nel terzo set la Sidel riprende fiato e la partita si riequlibria è si va avanti di punto in punto fino al 12-14 per gli ospiti. Il secondo time out tecnico se lo aggiudica il Vibo che inizia a credere di poter chiudere la partita. Il vantaggio del Vibo è nuovamente pesante (14-21), ma sono comunque importanti le possibilità di rimonta ai lagonegresi che si portano sul 20-23. Nulla da fare poi nel finale che lascia tanto amaro in bocca alla Sidel, mentre il successo è tutto del Vibo che chiude definitivamente la partita. Una delusione in tutto l'ambiente lagonegrese che nel pronostico aveva dato ai suoi possibilità di vincita che sono state spezzate in campo dagli uomini di Stigliano.
Ristits devastante con i suoi 30 punti ieri a Sarno (Videouno)
SARNO 2 TIME VOLLEY MATERA 3 14-25, 25-19, 23-25 25-17, 11-15
AITO SARNO: Comanzo 13, Campolo 9, masella 2, Citarella n.e., Palmieri n.e., Dipietrangelo 20, Grimaldi 10, Famiglio 5, Giordano 1, Femino, Ricciardi (L), Piemonte n.e. All. Loparco TIME VOLLEY MATERA: Ristits 30, Vecerkova 12, De Vita (L), Romano J.1, Di Blasi 14, Amati 2, Romano E. 10, Russo n.e., Calculli, Buonfiglio 4. All Galtieri ARBITRI: Notarnicola e Pizzolato di Bari NOTE: durata set: 20', 25', 30', 22', 16' per un totale di 1 ora e 52minuti. Battute vincenti Sarno 2, Time Volley 5; battute sbagliate Sarno 11, Time Volley 6. PROSEGUE la marcia della Time Volley Matera, ancora una vittoria in trasferta ai danni dell'Aito Sarno. Un 3 a 2 conseguito dalle ragazze di Galtieri in un incontro che alla vigilia sembrava facile ma così non è stato. La partenza è stata ottima con il set vinto lasciando le avversarie a 14. Nel secondo le ragazze materane sono state recuperate grazie anche ad un
arbitraggio pessimo che non ha fatto altro che innervosire le ragazze di coach Galtieri, e il set va alle padrone di casa. La reazione arriva nel terzo set, dove le ragazze si impongono con un po' di difficoltà con il punteggio di 25 a 23. Poi un quarto set dove il Sarno spinto da un calorosissimo pubblico e ancora, dalle decisioni arbitrali che hanno influito sul rendimento delle ragazze che si sono fatte superare per poi perdere il set andando al tiebreak. La gara è in bilico fino al risultato di 9 a 9, poi la Time ha un break di ben quattro punti, e con la superiorità fisica e tecnica hanno messo la parola fine a questo incontro vincendo la partita. Una stratosferica Ristits mette a segno ben 30 punti, il rammarico è quello di aver perso un punto, comunque è sempre una vittoria importante che soddisfa la società, ottenuta su un campo difficile. Ora bisogna pensare alla prossima gara interna che vedrà arrivare nel PalaSassi di Matera un'altra squadra campana l'Aversa, formazione che non dovrebbe impensierire l'armata di coach Galtieri per continuare l'inseguimento al Salerno. Vincenzo Bochicchio sport@luedi.it
Cultura e Spettacoli 53
Domenica 8 marzo 2009
E’ morto Pinelli lo sceneggiatore di Fellini
L’EVENTO Da Santarcangelo al Teatro Sì
Addio Tullio
Le croci di Brancale in Prima a Bologna
ROMA - La fiera tempra torinese, il mai rimosso spirito antifascista, l'amicizia con Bobbio, Ginzburg, Pavese e altri intellettuali, lo stile di cattolico giansenista condito da squarci di magia, il gusto per l'intreccio e la brillantezza dei dialoghi. Tullio Pinelli, lo sceneggiatore di Fellini, morto nella notte a Roma a pochi mesi dai 101 anni, veniva ricordato così in un documentario di Tullio Kezich e Franco Giraldi, nel giorno del suo novantesimo compleanno, quando al Festival di Locarno ricevette il David alla carriera. Il 24 giugno di quest'anno Pinelli avrebbe compiuto 101 anni, era nato a Torino nel 1908. Come Carlo Ludovico Bragaglia, l'altra illustre personalità del nostro cinema, ha varcato come se niente fosse il secolo di vita. Il giorno del centesimo compleanno dello sceneggiatore principe di Fellini era stato presentato a Roma un suo inedito, pubblicato dalle edizioni Sabinae, L'uomo a cavallo, soggetto cinematografico mai realizzato. Pinelli ha lasciato la sua Torino dopo la guerra per trasferirsi a Roma, dove ha vissuto fino alla morte, chiamato dalla Lux Film che non aveva tardato ad individuare le sue qualità di sceneggiatore cinematografico. L'incontro con Federico Fellini ha poi fatto il resto, nonostante fosse più predisposto a scrivere drammi teatrali, attività nella quale si è rivelato, negli anni giovanili, con 'I Padri Etruschì, seguito, in tempi diversi, da 'Lotta con l'Angelò, 'Il giardino delle Sfingì,'Gorgonià, 'Il ciarlatano meravigliosò, 'Santa Marinà fino a 'Lo stilistà. Il pieno Pinelli lo ha fatto però con i copioni per Fellini, costituendo così uno dei più saldi sodalizi artistici del nostro cinema: una collaborazione nata da una profonda intesa e da una felice complementarietà. Pinelli ha partecipato al soggetto e alla sceneggiatura di quasi tutti i film del regista romagnolo, da La strada a Le notti di Cabiria, da La dolce vita e Otto e mezzo fino a Ginger e Fred, in perfetta e rara comunione
Lo sceneggiatore Tullio Pinelli
di intenti. Fino all'ultimo è rimasto un delicato signore, ma anche uno spirito scintillante, un giovanotto di memoria lunga e di civiltà profonda, più che mai geloso della quindicina di drammi che ha scritto im-
prontati a una netta sensibilità etica e religiosa, felice di sfoderare nei suoi racconti gli stretti rapporti con Pavese e Fellini, suoi amici lontani e forse di civiltà lontana. I familiari, ai quali piace ricordare in
particolare anche il suo impegno militante durante la guerra di liberazione, annunciano che i funerali si celebreranno domani, alle ore 11, nella cappella della Casa di Cura Villa Sacra Famiglia a Roma.
A Venosa la mostra “La donna nel futuro”
Omaggio in foto ad Alessandra Bisceglia VENOSA - La mostra “La donna nel fu- re della Fondazione “Alessandra Bisceturo oltre la tradizione”, tratta dal con- glia” Antonio Amendola. Al presidente della Provincia di Potencorso fotografico “Con Occhio di Donna za Sabino Altobello sono 2008” promosso dalla affidate le conclusioni. Provincia di Potenza L'esposizione, che si (Ufficio Consigliera di compone di oltre 150 foParità e Presidenza deltografie con più di 50 la Giunta), è allestita da partecipanti da tutta ieri pomeriggio nel CaItalia, quest'anno è destello Pirro Del Balzo di dicata ad Alessandra Venosa. Bisceglia giovane e brilAlla cerimonia di lante giornalista nata a inaugurazione, orgaLavello e recentemente nizzata dalla locale sescomparsa. zione della Fidapa (FeNel corso della serata derazione italiana donsarà proiettato un video ne arti professioni affadi testimonianze su ri), sono intervenuti il Alessandra e interversindaco di Venosa Carranno i genitori della mine Miranda Castelgiornalista per presengrande, la presidente Alessandra Bisceglia tare la Fondazione dediFidapa Marirosa Orlando, la docente universitaria Grazia Bian- cata alla figlia e le attività che si appresta co, la consigliera di parità della Provin- a realizzare per sostenere le persone dicia di Potenza Liliana Guarino, il gior- sabili. nalista Gianluigi Laguardia e il tesoriecultura@luedi.it
di ROCCO DE ROSA OPPIDO LUCANO - Stagione Teatrale ad Oppido Lucano in dirittura d'arrivo. Domanì sera, nel piccolo Cineteatro Obadiah, ultima esibizione del programma con la Compagnia Le Vignacce in “Libertà e partecipazione” per la regia di Domenico Laddaga. Il tributo a Giorgio Gaber vivrà su un misto di musica e parole per riscoprire i messaggi e le sconfitte che Gaber ci ha lasciato in eredità. Dalla rivoluzione sessuale alla sconfitta dell'ideale politico, dalla nuova aconcettualità di famiglia alla corruzione delle istituzioni, sono queste le tappe più buie delle nostra storia che Gaber ci ha lascito in eredità e che Gianni D'Addario e Domenico Laddaga ci propongono come tributo ad un grande personaggio della storia italiana. Un tributo che mette in risalto le qualità principali di Gaber e che, oltre ai due attori già citati, porterà in scena quattro bravissimi musicisti che corrispondono ai nomi di Gianluca Vecchio alla chitarra, Simone Iraci alle tastiere, Dario Iacovello al basso e, infine ma
te inediti) avviene dentro di MIMMO MASTRANGELO uno spazio scenico riemSANT'ARCANGELO - Do- pito da sette croci dismesmenico Brancale, in fon- se del cimitero di Sant'Ardo, ha un diktat artistico cangelo e 49 pietre raccolteso a scardinare, infran- te ai margini del fiume gere. E, possibilmente, Agri, tra le quali una è staanche a profanare. Se poi ta colorata color oro in sesi chiede al giovane poeta- gno di omaggio alla cultuperformer lucano la man- ra bizantina di cui è intrisione della poesia, non ha sa in alcuni tratti signifiesitazioni: «La poesia - ri- cativi la storia e la cultura batte - non ha compiti. lucana. Il silenzio delle Non descrive. Palpita nel- croci e delle pietre interal'istante stesso che viene gendo con la voce del poemenzionata cancellando ta è destinato ad assumeil tempo». Il canzoniere di re una diversa identità, Brancale è innanzitutto sarà pressato da un’oralità ferma suono, che di tanpulsazioto in tanto ne di voce si propone che deve a strappi e echeggiacavernore negli sa. Nelle spazi più note di svariati presentaper destazione della bilizzarli. perforDa questa mance viependenza ne riportadel verso to che la scritto poesia di che deve Brancale farsi più «non è una che accevoce, ma zione, muuna ferita sica, tonaaperta. lità, ritmo, L'eco di un lamento lamento suborditanto dinante un gnitoso luogo - so- Domenico Brancale quanto sono nate le performances-spettacolo stanzialmente indecendi Brancale, di cui vanno te». Nell'enunciazione del ricordate, oltre alle prime poeta c'è tutto il sentore esperienze con il poeta della morte, la quale viene beat statunitense John intesa da una parte come Giorno, “Frantoi di luce” il segno del deperimento (2006) con il regista-out della lingua e dall'altra salernitano Michele Schi- come la scomparsa del vino, “Nessun sole sorge poeta. Insomma, la “Deposenza l'uomo-suoni per sizione…” di Domenico una voce a corda”(2007) Brancale evoca immagicoi fratelli Mancuso, fi- ni, simboli, ma si risolve nissimi esploratori di innanzitutto nella morte suoni non convenzionali, a lavoro dello stesso poe“Cataletto per Arista- ta. Alla performance del kysan” (2008) con il regi- poeta santarcangiolese sta armeno Artur Arista- faranno da contrappunto kysan. L'ultimo suo lavo- un corpo di suoni creati ro, prodotto dalla Galleria da Alessandro Gulino, Gasparetti Arte Contem- mentre la scena sarà illuporanea di Fano, in colla- minata da un apparato di borazione con il Teatro luci a pioggia tale da geClandestino e il Comune nerare una sensazione di di Bologna, viene presen- sospensione e trasparentato questa sera in prima za della visione. Per l'occanazionale nel capoluogo sione è stato pubblicato romagnolo al Teatro Sì. dall'editore CTL presse di L'installazione per voce Amburgo anche un cataporta come titolo “Questa logo d'arte con le poesie di deposizione rischiara la Brancale e gli scritti di Vitua assenza” ed è un'ope- to Bonino, Jonny Costanrazione in cui la lettura di tino e Sandro Scroccati. 18 poemi (la maggior parcultura@luedi.it
TEATRO
NEI DINTORNI
Tributo a Gaber all’Obadiah
Chadbourne re del country
non ultimo in A:4.2124cm ordine di importanza, L:5.1605cm Daniele Sergio alla: batteria. Giorgio Foto : Da trattare Gaber ha scritto parte della storia della BaBoo3026_A010_F01* musica italiana lavorando a stretto contatto con i cantautori più famosi d'Italia; studiò alla facoltà di Economia e Commercio alla Bocconi pagandosi gli studi grazie ai guadagni delle sue serate musicali. Gaber è scomparso il 1 gennaio 2003, a 63 anni, dopo una lunga malattia. Come sempre, accederanno alla sala coloro in possesso dell'abbonamento e coloro che avranno acquistato i tagliandi per poter assistere all'opera. Il prezzo d'ingresso è stato fissato a 10 euro ma coloro che fossero in possesso della tessera Ardsu, della tessera Giovani Opportunità Comune di Oppido Lucano, dei minori di 18 anni e delle persone che superano i 60 anni di età, il presso del biglietto sarà ridotto a 8 euro. Ad Oppido, quindi, dopo
di BIAGIO TARASCO
Un momento dello spettacolo
i successi di Corrado Tedeschi e Anna Mazzamauro con “Caro Bugiardo” lo scorso 19 gennaio, della FIMgruop Rossoarancia Record con “Le voci di Sally - Tributo a Fabrizio de Andrè” il 9 febbraio, di Francesco Paolantoni Nando Paone con “Miseria e nobiltà” il 23 febbraio, senza dimenticare i ragazzi dell'associazione teatrale Alba che si sono esibiti lo scorso week-end nella commedia “L'Avaro”, ecco che saliranno sul palco del Cineteatro altri grandi protagonisti del teatro italiano. cultura@luedi.it
BARI - “Il più inventivo improvvisatore libero di country e western” salirà sul palco della Taverna Vecchia del Maltese di Bari domani, nell'ambito della rassegna Planet of Sound. Lui è l'incredibile Eugene Chadbourne, folle chitarrista americano, definito anche un "Hendrix/Garcia demenziale e surreale". Chadbourne ha composto musica classica, registrato dischi solisti e suonato con jazzisti di calibro prima di formare una serie di ensemble pseudorock. Da solo è un terremoto armonico, un caleidoscopio di musica concreta per chitarra acustica, un parco di divertimenti per avanguardisti. Sempre all'insegna del buon umore e dello scherzo goliardico, navigando gloriosamente fra riff e melodie rubati al country e al rock & roll, al blues e al jazz, e pitturando le copertine dei dischi nelle maniere più psichedeliche, il vulcanico e incontenibile musicista ha ridisegnato da capo l'universo musicale dei solisti d'avanguardia. Chadbourne è il più eccentrico ed eterodosso dei solisti creativi. Contaminato dai miraggi e dagli incubi della civiltà psichedelica, erede della musica totale di Zappa e del musichall politico dei Fugs, ma immerso fino al collo nella "trash culture" dei punk, ha coniato il linguaggio musicale più eretico e blasfemo della sua era. L'inizio del concerto è alle ore 21. cultura@luedi.it
54 Rubriche
Domenica 8 marzo 2009
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
Focalizzate gli obiettivi più importanti nel lavoro: eviterete di perdere tempo prezioso. La persona amata si sente trascurata.
TORO 21/4 - 20/5
Nel lavoro evitate atteggiamenti troppo dittatoriali: rischiate di perdere preziosi collaboratori. Un amore ad alta tensione…
GEMELLI 21/5 - 21/6
Dovete essere tenaci e perseveranti se volete raggiungere in fretta la meta nel lavoro. Subbuglio nel mondo affettivo.
CANCRO 22/6 - 22/7
Nella professione, malgrado le difficoltà, riuscite a muovervi con molta disinvoltura. Novità in vista nel settore sentimentale.
LEONE 23/7 - 23/8
Un forte spirito d'iniziativa vi aiuta a farvi strada nella professione. Con la persona amata bisogna imparare a venirsi incontro.
VERGINE 24/8 - 22/9
Nel lavoro evitate di perdervi nei dettagli: puntate dritti al vostro obiettivo. In amore siete troppo possessivi.
ilCruciverba
ilRebus
BILANCIA 23/9 - 22/10
È arrivato il momento di fare nuove esperienze professionali, di allargare i vostri orizzonti. In amore cambiate tattica.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Nel lavoro sapete sempre muovervi con tempismo e padronanza della situazione. Preparatevi a vivere grandi emozioni.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Nel lavoro potete esprimere il vostro punto di vista ma con una certa diplomazia. Irrequietezza sentimentale cronica.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Nuovi interessanti contatti sociali vi saranno presto utili per la vostra attività. Fate sempre fatica ad esprimere i sentimenti.
Soluzione _____________________________________
ilSudoku
di Pasquale Grande
Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Cominciate a mettere in atto piani di lavoro concreti guardando al vostro futuro. L'amore non è in discussione.
leSoluzioni
PESCI 20/2 - 20/3
REBUS:
fra seggiole T,T è RA rio = Fraseggio letterario;
Il clima nel lavoro è ancora piuttosto incerto: non è il caso di fare grandi progetti. In amore potete sempre contare sul vostro fascino.
Televisioni
55
Domenica 8 marzo 2009
21.30
VARIETÀ
13.45
PRIMA SERATA
Carlo Conti
VARIETÀ
RUBRICA
23.35
21.20
REALITYSHOW
22.30
Paola Perego
RUBRICA
SHOW
21.15
Contro Campo
21.30
Colorado
FILM
Simona Ventura
Camila Raznovich
Un pesce di nome Wanda
06.00 -RubricaSettegiorni 06.30 -Rubrica Sabato & domenica 09.30 -Rubrica Stella del Sud 10.00 -Rubrica Linea Verde Orizzonti 10.30 -RubricaA sua immagine 10.55 -Religione Santa Messa 12.00 -ReligioneRecita dell'Angelus 12.20 -Rubrica Linea verde 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -Talk Show Domenica In - L'Arena 15.15 -SPETTACOLO Domenica In...sieme 16.30 -Telegiornale Tg 1 L.I.S. 18.00 -Varietà Domenica In - 7 giorni 20.00 -Telegiornale Telegiornale
06.00 -RubricaTg2 Sì Viaggiare 06.10 -RubricaL'avvocato risponde 06.15 -RubricaInconscio e magia 06.45 -VarietàMattina in famiglia 07.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.30 -TelegiornaleTg 2 Mattina L.I.S. 10.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 10.05 -RubricaRagazzi c'è Voyager! 10.30 -RubricaCartoon Flakes Weekend 10.45 -RubricaArt Attack 11.30 -VarietàMezzogiorno in famiglia 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.25 -RubricaTg 2 Motori - di motori 13.35 -RubricaTg 2 Eat Parade - di musica 13.45 -VarietàQuelli che... aspettano 15.30 -ShowQuelli che il calcio e... 17.05 -RubricaStadio Sprint 18.00 -Telegiornale Tg 2 18.05 -Rubrica90° minuto 19.05 -RubricaNumero 1 19.25 -TelefilmSquadra Speciale Lipsia 20.20 -Sit ComPiloti
08.30 -CartoniTaratabong 08.50 -RubricaAia! 09.30 -FilmSiamo tutti in libertà provvisoria con R. Cucciolla, L. Stander, P. Noiret - regia di Manlio Scarpelli (Ita) - 1971 11.15 -NewsTGR Buongiorno Europa 11.45 -TelegiornaleTGR RegionEuropa 12.00 -NewsRai Sport Notizie 12.25 -RubricaTelecamere 12.55 -AttualitàRacconti di vita 13.25 -Attualità Passepartout 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.15 -TelegiornaleTg 3 14.30 -AttualitàIn 1/2 h 15.00 -TelegiornaleTg 3 Flash L.I.S. 15.05 -RubricaAlle falde del Kilimangiaro 16.00 -SportCampionati europei indoor 18.55 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -Talk ShowChe tempo che fa
06.00 -Rubrica Tg 5 Prima pagina 08.00 -Telegiornale Tg 5 Mattina 08.50 -Rubrica Le frontiere dello spirito 09.40 -Telegiornale Tgcom 09.45 -Rotocalco Verissimo - Tutti i colori della cronaca 12.30 -Real Tv Grande Fratello 13.00 -Telegiornale Tg 5 13.40 -Real Tv Grande Fratello 14.10 -Real Tv Amici 16.30 -Talk Show Questa Domenica 18.50 -Quiz Chi vuol essere milionario? 20.00 -Telegiornale Tg 5
06.25 -TelegiornaleTG4 - rassegna stampa 06.55 -RubricaSuper Partes 08.25 -MiniserieQuesta casa non e' un albergo 09.30 -DocumentarioCalabria 10.00 -ReligioneSanta Messa 11.00 -Rubrica Pianeta mare 11.30 -Telegiornale Tg 4 11:32 - NewsVie d'Italia 12.10 -RubricaMelaverde 13.30 -Telegiornale Tg 4 14.05 -Rubrica Donnavventura 15.30 -Film Patton generale d’acciaio con George C. Scott, Karl Malden, Michael Bates - regia di Franklin J. Schaffner (USA) - 1970 18.55 -Telegiornale Tg 4 19.35 -TelefilmColombo
07.00 -RubricaSuper Partes 07.45 -Cartoni 10.55 -Sit ComRaven 11.25 -Sit ComWilly il principe di Bel Air 12.25 -Telegiornale Studio Aperto 12:58 - Previsioni del tempoMeteo 13.00 -RubricaGuida al campionato 14.00 -MiniserieLa Freccia Nera 16.00 -Film Barbie... la principessa e la povera - regia di William Lau (USA) 2004 17.30 -TelefilmLizzie McGuire 18.30 -TelegiornaleStudio Aperto 18:58 - Previsioni del tempoMeteo 19.00 -Film American Pie con Jason Biggs, Shannon Elizabeth, Alyson Hannigan - regia di Paul Weitz, Chris Weitz (USA) 1999 19:57 - NewsTgcom - Attualità 20.00 -Previsioni del tempoMeteo
06.00 -SportSuperbike - Motociclismo 06.30 -TelegiornaleTg La 7 07.00 -RubricaOmnibus Week End 09.15 -RubricaOmnibus Life 10.05 -RubricaMovie Flash 10.10 -RubricaLa settimana 10.25 -RubricaMovie Flash 10.30 -Serie TvAlla conquista del West 12.30 -Telegiornale Tg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -RubricaAnni luce 14.00 -TelefilmNew Tricks 16.00 -Film Che cosa hai fatto quando siamo rimasti al buio? con D. Day, R. Morse, P. O'Neal - regia di Hy Averback (USA) - 1968 18.05 -Film Scusi dov’è il West? con G. Wilder, H. Ford, R. Bieri regia di Robert Aldrich (USA) 1979 20.00 -Telegiornale Tg La7
20.35 -News Rai Tg Sport 20.40 -Gioco Affari tuoi 21.30 -Varietà 49° Premio della Tv - Premio regia televisiva
20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.00 -Telefilm NUMB3RS 21.50 -Telefilm Criminal Minds 22.35 -RubricaLa domenica sportiva
21.30 -Rubrica Presa diretta 23.20 -Telegiornale Tg 3 23.30 -Telegiornale Tg Regione
20.40 -Show Paperissima Sprint 21.20 -RealityShow La Fattoria
21.30 -Telefilm Siska 22.30 -Rubrica Controcampo
21.15 -Show Colorado
20.30 -DocumentarioAustin Stevens. Fotografo per natura 21.30 -FilmUn pesce di nome Wanda con J. L. Curtis, K. Kline, J. Cleese - regia di Charles Crichton (G.B.) 1988 23.30 -NewsSport 7
00.20 -TelegiornaleTg 1 00.25 -RubricaOltremoda 01.05 -TelegiornaleTg 1 01.25 -RubricaCinematografo 02.25 -Rubrica Così è la mia vita... Sottovoce 03.30 -FilmQuando arriva il giudice
01.00 -TelegiornaleTg 2 01.20 -RubricaSorgente di vita 01.50 -Reality ShowX Factor 02.30 -RubricaInconscio e Magia Psiche 03.15 -Film TvUn posto tranquillo 2 03.45 -VideoframmentiVideocomic
23.35 -RubricaTatami 00.35 -TelegiornaleTg 3 00.45 -RubricaTeleCamere 01.35 -RubricaAppuntamento al cinema 01.50 -Film Violent Virgin 03.00 -FilmFreeze Me
1.00 -Attualità Speciale sul film “La matassa” 01.05 -TelegiornaleTg 5 Notte 01.35 -ShowPaperissima Sprint 02.40 -FilmLe divorce - Americane a Parigi
00.45 -RubricaFuori campo 01.10 -RubricaTg 4 Rassegna stampa 01.25 -FilmI Hearts Huckabees - Le strane coincidenze della vita 03.10 -FilmLady Barbara 04.50 -Soap OperaFebbre d'amore 05.40 -TelefilmCommissariato Saint
00.00 -ShowLe Iene 01.45 -NewsStudio Sport 02.35 -FilmAmerican Psycho 03:37 - NewsTgcom - Attualità 04.40 -TelefilmHighlander 05.25 -NewsStudio Sport
23.35 -ReportageReality 00.30 -NewsSport 7 01.00 -TelegiornaleTg La7 01.20 -RubricaMovie Flash 01.25 -FilmUccellacci e uccellini
leTrame
RAI 3
ORE 9.30
SIAMO TUTTI IN LIBERTÀ PROVVISORIA
LA 7
ORE 16.00
CHE COSA HAI FATTO QUANDO SIAMO RIMASTI AL BUIO?
con R. Cucciolla, L. Stander, P. Noiret regia di Manlio Scarpelli (Ita) - 1971
con D. Day, R. Morse, P. O'Neal - regia di George Armitage (Usa) - 1968
Quando l'onorevole Aldo Virgizio muore d'infarto in una stanza d'albergo, la moglie sospetta che stesse partecipando a un'orgia. Tra le carte del defunto sbuca il numero di Mario De Rossi, integerrimo impiegato...
L'attrice Margaret un giorno rientra in casa prima del previsto e scopre che il marito la stava per tradire. Indignata, si ritira in una villa del Connecticut dove, a causa di alcune interruzioni di corrente nello stato di New York, arriva anche un certo Valdo che ha sottratto due milioni di dollari alla società per la quale lavora. Il marito di Margaret, pentito...
LA 7
ORE 21.30
RAI 3
ORE 1.50
ITALIA 1
ORE 19.00
AMERICAN PIE con J. Biggs, S. Elizabeth - regia di Paul Weitz, Chris Weitz (Usa) - 1999 Jim è il tipico ragazzone vergine e disperato in eterna overdose di testosterone. Da quando i suoi lo hanno scoperto in atteggiamenti inequivocabili davanti a un canale erotico, suo padre ha deciso di istruirlo al sesso. Dopo una disastrosa esperienza con una studentessa straniera, Nadia, Jim segue il consiglio di un amico, si lancerà in un intrepido amplesso con una calda e...
ITALIA 1
ORE 2.35
UN PESCE DI NOME WANDA
VIOLENT VIRGIN
AMERICAN PSYCHO
con J. L. Curtis, K. Kline, J. Cleese - regia di Charles Crichton (G.B.) -1988
con E. Ashikawa, T. Tanigawa, M. Hayashi - regia di Kôji Wakamatsu (Giap) 1969
con C. Bale, W. Dafoe, R. Witherspoon - regia di Mary Harron (Usa) - 2000
L'appartamento di Ken, balbuziente amico degli animali, fa da base a una colossale rapina di diamanti. La banda è formata da George, boss e mente del colpo, dalla sua amante Wanda, e da un energumeno di nome Otto. Dopo il colpo, Wanda provoca insieme a Otto l'arresto di George, ma la cassaforte dove dovrebbero stare i diamanti è vuota. Entra in campo a questo punto...
Una coppia è in balia di un gruppo di gangster: l'uomo riesce a scappare, ma lascia la compagna legata a una croce e minacciata da prostitute e banditi armati di mazze da baseball...
Patrick ha tutti i numeri in regola per sembrare perfetto; in realtà, cerca di omologarsi all'immagine anonima del classico yuppie di Wall Street. Ciò che lo interessa veramente è avere vestiti firmati e automobili di marca: la brama di sangue che lo porta a massacrare selvaggiamente e senza alcuno scrupolo tutti coloro che vengono a contatto con lui è legata proprio al desiderio di...
I raccomandati di Pupo conquistano la serata RAI UNO Affari tuoi L'eredita' L'eredita' la sfida I raccomandati
ora 20.43 19.49 18.50 21.14
ascolto 7.041 6.591 5.090 4.747
RAI DUE Medici in prima linea Tg2-costume e societa' Squadra speciale cobra Tg2-si,viaggiare
21.02 13.33 19.38 13.49
2.639 2.355 2.327 1.600
RAI TRE Un posto al sole Mi manda raitre Blob di tutto di piu' Agrodolce
20.37 21.11 19.59 20.16
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CANALE 5 Striscia la notizia I cesaroni Cento vetrine Chi vuol essere
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7.867 7.348 4.379 4.332
ITALIA 1 Le iene show I simpson Dragon ball what's my Naruto shippuden
21.14 14.31 13.42 14.07
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RETE 4 The interpreter Walker texas ranger Tempesta d'amore Tempesta d'amore
21.14 20.29 19.40 18.41
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