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2 In Italia e nel Mondo Brevi dal mondo

Corea del Nord nucleare, bozza Onu WASHINGTON -Il Consiglio di Sicurezza Onu ha raggiunto sulla Corea del Nord, dopo il missile del 5 aprile, una bozza di dichiarazione sul nucleare. Bozza che nelle intenzioni Onu manda un messaggio chiaro alla Corea del nord che dovrebbe far suoi i punti principali. La Bozza e' stata preparata dai Paesi del Consiglio di Sicurezza (Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia) e Giappone dopo un confronto di due ore.

Usa: maltempo almeno otto morti

WASHINGTON - Almeno otto persone sono morte e altre 40 sono rimaste ferite in quattro Stati americani per una serie di incendi e tempeste. Devastati Texas, Tennessee, Oklahoma e Arkansas. Nel Tennessee madre e figlio sono stati travolti e uccisi da temporali, 250 abitazioni danneggiate. In Arkansas si e' abbattuto un tornado causando due morti e altre due persone sono decedute per il maltempo in Oklahoma, 100 case danneggiate. In Texas incendi a nord di Dallas hanno ucciso due persone.

Domenica 12 aprile 2009

L’incidente a Lucca. I giovani tornavano da una pizzeria

La Petrosino è reggente del clan Marrazzo

Auto contro il muro, morti 4 ragazzi Camorra, presa “Rosetta” Le vittime di età compresa tra i 23 e i 25 anni. L’impatto in un tratto pianeggiante

Ciò che resta dell’auto

LUCCA - Due ragazzi e due ragazze di età compresa tra i 23 e i 25 anni sono morti in un incidente stradale avvenuto la notte tra venerdì e sabato poco prima delle 2 nei pressi di San Macario (Lucca), sulla statale Sarzanese-Valdera. I quattro giovani erano tutti all'interno di una Bmw 320 che è andata a schiantarsi contro un muro che delimita la strada in un tratto pianeggiante. Stavano rientrando a Lucca, dove abitano, dopo una serata trascorsa in una pizzeria poco distante dal luogo della scia-

gura. Le vittime sono Marco Melgiovanni, 26 anni, e Natascia Angelini, 23, entrambi di Lucca; Benedetta Di Francesco, 25, e Ivan Garbini, 23, di Pisa. Sarebbero morti tutti sul colpo. I vigili del fuoco hanno impiegato due ore per estrarre i corpi dalle lamiere. Alla guida dell'auto c'era Melgiovanni. Per cause tuttora in corso di accertamento, la vettura è andata fuori controllo all'altezza del chilometro 24,500 della Sarzanese-Valdera, sbattendo contro un muro in località Farneta.

All’arresto: «Potevate farmi fare Pasqua» Nell’elenco dei 100 latitanti più pericolosi

Rosa Petrosino

NAPOLI - E' stata arrestata Rosa Petrosino, 37 anni, conosciuta come “Rosetta”, di Sant'Antimo (Napoli), inserita nell'elenco dei 100 latitanti italiani più pericolosi, moglie del boss Vincenzo Marrazzo, 44 anni, considerata la reggente del clan Marrazzo. Nel tentativo di sfuggire all'arresto si era nascosta sotto il letto del padre a Casandrino, sempre nel Napoletano. Quando i carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna l'hanno ammanettata non ha opposto resistenza ma ha detto: «Potevate aspettare almeno le festività pasquali».

La tragedia ad Anzio, sul litorale romano

Uccide il figlio ventunenne perché torna tardi a casa ROMA - Una sequenza che sembra tipica dei film di Bollywood: le tradizioni della terra d’origine, che cozzano contro la voglia di indipendenza e di libertà dei più giovani, della generazione successiva, di chi quella terra, l'India, l’ha ormai dimenticata anche nei ricordi. Ma stavolta lo scontro è finito in tragedia con un padre che ha ucciso il proprio figlio dopo una violenta lite. È successo a Lavinio, frazione di Anzio, vicino a Roma dove un commerciante di origine indiana di 49 anni, ha ucciso con una coltellata al cuore il figlio di 21 anni perchè rientrato venerdì sera dopo la mezzanotte. «Se continui così, se fai sempre tardi la sera, non riesci ad alzarti al mattino, non riesci a lavorare». La lite era cominciata con le solite parole di rimprovero: un padre che apostrofa il figlio rincasato tardi. E il ragazzo che risponde di

essere maggiorenne, di voler la sua indipendenza, di essere stanco di rimbrotti, di botte. Ma stavolta lo scontro tra padre e figlio, avvenuto la notte scorsa in un appartamento di Lavinio, è degenerato dalle parole agli schiaffi, alle botte, reciproche e poi nel sangue di un omicidio. Vijai K., 49 anni, questo il nome del commerciante di origine indiana in Italia dal 1981 e perfettamente integrato nella comunità di Lavinio, che ha ammazzato il figlio Vipan di 21 anni. Accecato dall’ira ha afferrato un coltello e ha colpito. La lite è avvenuta nell’appartamento dove il commerciante, che ha un negozio di ortofrutta gestito insieme con la moglie e gli altri due figli, vive con la famiglia. Testimoni dell’omicidio gli altri componenti del nucleo familiare. Le liti tra il padre e Vipan, nato a Lavinio, raccontano i carabinieri

della compagnia di Anzio erano sempre più frequenti. Sempre più aspre. Vijai, rimproverava al figlio, il secondogenito, di non essere in grado di dare il meglio al lavoro dopo le notti trascorse fuori, al pub con gli amici. Il ragazzo era uscito insieme con il fratello e quando ha aperto la porta di casa ha trovato il padre sveglio che lo aspettava. Sono stati i familiari del giovane a chiamare il 118 e ad accom- L’auto dei carabinieri pagnare il proprio congiunto nell’ospedale civile di An- aver accoltellato il proprio figlio. Nessuno dei due era ubriaco, sezio. Qui sono giunti anche i carabi- condo i carabinieri, nè il giovane nieri che dopo aver sentito i fami- faceva uso di sostanze stupefacenliari del ragazzo, che è morto poco ti. «Non volevo farlo – ha detto dopo l’arrivo in ospedale, si sono Vijai tra i singhiozzi – non volevo resi conto della situazione. Il com- ucciderlo, abbiamo cominciato a merciante è crollato dopo pochi litigare e poi non so cosa sia sucminuti e in lacrime ha ammesso di cesso. La mia vita è distrutta».


In Italia e nel Mondo 3

Domenica 12 aprile 2009

L’omaggio alla Pasqua: «Occasione di rinnovamento». Intanto, nuovo tracollo della finanza: fallisce la N. F. Bank

Obama: «Il mondo sia unito davanti alle crisi globali» WASHINGTON - "Gli Stati Uniti devono fare da guida, ma la nostra migliore possibilità di risolvere i problemi senza precedenti vengono dall'agire di concerto con le altre nazioni" ha detto ieri Barack Obama nel tradizionale discorso radiofonico settimanale in cui ha rilanciato l'appello al multilateralismo globale già diffuso al termine del vertice G-20 di Londra. Confortato dai segnali distensivi raccolti nell'offensiva diplomatica dalla Russia alla Turchia, il Capo della Casa Bianca ha impresso un'accelerazione al tono dialogante sollecitando anche democratici e repubblicani a compattarsi sull'agenda diplomatica della sua

«Ma gli Stati Uniti devono fare da guida» afferma il presidente degli Stati Uniti

Obama con un soldato in Iraq

amministrazione: "Con la posta in gioco non possiamo rinunciare al dialogo, non possiamo permetterci che vecchi dissapori ci impediscano di fare progressi in questioni di interesse comune". Dopo aver organizzato la cena del "seder" per celebrare la Pasqua ebraica, invitando alla casa Bianca amici e membri del suo staff, Obama è tornato ad offrire il suo volto ecumenico sottolineando l'importanza di una festività che accomuna cristiani ed ebrei: "Sono due feste differenti con tradizioni proprie molto diverse, ma sembra appropriato festeggiarle nell'arco della stessa settimana: costituiscono entrambe un momento di

meditazione e rinnovamento, un'occasione per riflettere più a fondo sulle responsabilità verso noi stessi e gli altri, non importa chi siamo, da dove veniamo e quale fede professiamo". Il messaggio dai toni concilianti ha chiuso una giornata segnata da un nuovo rovescio sul fronte finanziario. Ieri la Federal Deposit Insurance Corporation, l'authority di settore, ha annunciato il fallimento della New Frontier Bank, uno dei principali istituti di credito del Colorado. Si tratta della vittima numero 23 di una lunga sequenza iniziata nel 2007 con tre crac ed esplosa con altri 25 l'anno successivo. Barack Obama

È la “Buccaneer” di Ravenna. Si studiano possibili azioni militari

Somalia, pirati sequestrano una nave italiana. Dieci a bordo NAIROBI - Un'altra nave se- bri di equipaggio: dieci sono questrata dai pirati somali, italiani (originari di Torre a distanza di poche ore dalla del Greco, Ortona, Bari, Laconclusione cruenta di un tina, Trapani e Teramo) uno altro sequestro. E questa ci croato e cinque romeni. Sesono dieci italiani tra gli condo Silvio Bartolotti, geostaggi nelle mani dei pirati neral manager della Micoche infestano le acque del peri Marine Contractors, "le Golfo di Aden e del Corno ultime notizie sono rassicud'Africa. La nave sequestra- ranti, nel senso che la vicenda si potrebbe ta è la Buccarisolvere", neer, un riBortolotti morchiatore avrebbe condi 75 metri tattato fonti che batte banlocali, a volte diera italiain grado di na, proprietà mediare con i della Micopepirati. Ma nari Marine turalmente Contractors della vicenda di Ravenna, si occupano ed era stato da subito annoleggiato da che le autoriuna società degli Emirati Una immagine della Buccaneer tà. La Farnesina assicura Arabi: stava rimorchiando due chiatte che "si stanno esaminando da trasporto merci da Sin- azioni anche a livello di colgapore verso Suez, quando è laborazione internazionastata abbordata dalle lance le", perché "c'è coordinacariche di pirati a 70 miglia mento a livello interministea sud di Aden : il comandan- riale e internazionale sulla te ha lanciato un Sos, prima vicenda". Per quanto riguarda in che le comunicazioni fossero interrotte, appena sei mi- particolare l'Italia, il 18 dinuti dopo l'abbordaggio. cembre dello scorso anno il L'Sos è stato raccolto dal te- Senato ha approvato all'unente delle marina militare nanimità un ordine del giorportoghese Sergio Carva- no che chiede l'uso delle Forlho, a bordo della nave Nrb ze armate per difendere le Corte-Real. Che si trovava navi dagli attacchi dei piraperò troppo lontana dal ri- ti, con regole d'ingaggio morchiatore per correre in "che non si limitino alla difesuo soccorso. Nella zona sta sa passiva del naviglio merarrivando ora la fregata cantile in transito nel Golfo Maestrale, che partecipa al- di Aden, da assicurare cola missione Atalanta dell'U- munque senza distinzioni nione Europea contro la pi- di bandiera, ma contemplino anche attacchi alle imrateria. A bordo ci sono 16 mem- barcazioni dei pirati". Com-

ilLotto Nazionale Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia

I manifestanti contro il vertice Asean di Pattaya

Bloccato il vertice dei leader asiatici

Stato d’emergenza in Thailandia mandos italiani potrebbero quindi anche studiare azioni di forza per liberare gli ostaggi. Il Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (Copasir), presieduto da Francesco Rutelli, vuole però che la vicenda sia gestita "con saggezza ed efficacia, come già avvenuto più volte, grazie alla collaborazione tra la Farnesina, la nostra intelligence e le forze europee ed internazionali che operano nell'area". Il problema di fatto è ormai un'emergenza interna-

zionale, perché i sequestri negli ultimi mesi sono diventati quotidiani, e si sospetta che all'attività dei pirati sia almeno cointeressato il fondamentalismo islamico di Al Qaeda, sempre più presente in Somalia dopo la presa di potere delle "corti islamiche" nei centri nevralgici del paese. Gli attacchi dei pirati sono più di dieci dall'inizio dell'anno, escludendo i casi in cui le navi prese di mira sono riuscite a scappare, cinque sequestri solo nel mese di aprile. Ugo Marini

38 58 57 65 15 90 59 2 22 62 56

ilSuperEnalotto

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stampa adiacente al Royal Cliff Hotel, dove hanno scandito slogan contro il premier Abhisit Vejjajiva. La polizia però ha impedito loro di raggiungere l'albergo dove erano ospitati i leader. In precedenza erano state rinviate la riunione tra il premier cinese Wen Jiabao e i 10 leader dell'Asean, l'associazione delle nazioni del sud-est asiatico e quella fra i ministri degli Esteri di Cina, Giappone e Corea del sud. I manifestanti pro-Shinawatra avevano marciato verso la sede dei lavori, dove hanno trovato ad attenderli centinaia di sostenitori del governo. La polizia si è schierata fra le due fazioni, ma nei disordini sono stati esplosi alcuni colpi d'arma da fuoco ed è stata data notizia che tre manifestanti filo-governativi sono rimasti feriti.

La Casa Bianca attaccata da uno sciame d’api

estrazione del 11 aprile 2009

60 61 59 6 49 83 90 59 34 47 53

PATTAYA (THAILANDIA) Il primo ministro thailandese, Abhisit Vejjajiva, ha dichiarato lo stato di emergenza a Pattaya, sede del vertice dei leader asiatici (Asean) interrotto dai manifestanti dell'opposizione. I delegati sono stati evacuati in tutta fretta, e portati in elicottero in aeroporto. Il presidente delle Filippine, Gloria Arroyo, e il premier del Myanmar, Thein Sein, sono stati fra i primi ad essere prelevati dal tetto del lussuoso hotel in cui soggiornavano. Un migliaio di manifestanti ha fatto irruzione nell'edificio che ospita il vertice. Gli attivisti in camicia rossa fedeli all'ex premier in esilio Thaksin Shinawatra hanno forzato un cordone di sicurezza e hanno superato le porte a vetri che immette nel centro

Italiano al Polo Nord, 80 km con gli sci ROMA - Un'avventura estrema. Otto giorni e 80 chilometri in mezzo ai ghiacci con i soli sci ai piedi e una slitta di 45 chili al traino per raggiungere il Polo Nord. Luca Bracali, di Pistoia, 44 anni il giorno di Pasqua, è l'unico italiano di questa spedizione

internazionale di 11 persone, capitanata da esploratori ed esperti oceanografi e glaciologi russi, partita a piedi il 2 aprile da Barneo Camp Ice, l'avamposto tra i ghiacci dopo le isole Svalbard, e che ha toccato il Polo tre volte: il 6, l'8 e il 9 aprile. Lunedì il viaggiatore toscano farà rientro in Italia.

WASHINGTON - Gli uomini del Secret Service impegnati a vigilare 24 ore su 24 sulla sicurezza della Casa Bianca hanno dovuto fronteggiare un attacco speciale: la minaccia di uno sciame d'api. Le api hanno 'attaccato' l'ingresso nordovest della Casa Bianca e gli uomini del Secret Service in servizio in quella zona si sono visti costretti a diffondere un allarme interno: attenzione, sciame d'api. L'allarme è cessato per intervento del carpentiere Charlie Brandts, che alla Casa Bianca cura anche le arnie volute dalla first lady Michelle Obama nel suo orto. Protetto da apposita 'ar-

matura', il carpentiere Charlie ha affrontato lo sciame, è riuscito ad individuare l'ape regina e, usando ogni cautela, a metterla in una scatola di cartone. Le altre api hanno seguito la loro regina e dopo pochi minuti l'allarme era cessato.


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Domenica 12 aprile 2009

Il fatto del giorno: Abruzzo, i giorni del pianto Una luce pietosa religiosa e umana

L’Aquila teme lo scippo Ricostruzione, il modello dello status di capoluogo da usare è quello friulano

dall’editoriale di Vincenzo Cerami

dal servizio di Francesco Grignetti

dall’editoriale di Gian Antonio Stella

Alle spalle dell’altare improvvisato e dei sacerdoti officianti, si legge, scolpita sul muro della caserma delle Fiamme Gialle, Nec recisa recedit. È il motto araldico della Guardia di Finanza e vuol dire: “Neanche spezzata, retrocede”. La scritta sembra messa lì dai cittadini aquilani i quali, pur piangendo i loro morti, non si consegnano [...] alla disperazione. Avevano gli occhi lucidi, ma i denti stretti. Perfetta e penetrante è stata l’omelìa del Cardinal Bertone, pronunciata con voce di padre forte, consapevole del dolore insopportabile di chi saluta per sempre una persona amata, e nel contempo con toni alti e creaturali, che hanno illuminato la tragedia [...] con una luce di pietas religiosa e umana, portandola in un contesto universale. [...]

L’Aquila teme di morire non una ma due volte. La città sta facendo i conti con un doppio incubo. Il primo si chiama Sciame sismico [...]. Il secondo è il Grande Scippo [...]. Si dorme nelle tende e si vive nel terrore di non risvegliarsi più, come città di rango. La paura è rinascere al massimo sotto forma di museo. Gli aquilani, salvata la vita, hanno paura di perdere il futuro. [...] Sentono che c’è il pericolo concreto di perdere gli uffici, l’alta burocrazia, i posti di lavoro, il vero business di questa città. «Il disegno - sibila Stefania Pezzopane, presidente della Provincia - da parte chi non ha mai amato davvero questo capoluogo, c’è. Ma ci provassero soltanto... la gente uscirebbe dalle tende con i mitra». [...]

Questo nostro Paese [...] deve onorare, mentre si asciuga le lacrime di una cerimonia funebre che toglieva il fiato [...] una serie di impegni. Il primo, su cui ha già speso la sua parola il premier, è la massima trasparenza. Si sa come andò, purtroppo, in Irpinia. I comuni terremotati iniziali erano 36: diventarono 687. Le case distrutte o danneggiate poco più di 28 mila: diventarono 474.583. Col risultato che quei soldi distribuiti dall’alto, a pioggia, per motivi massicciamente clientelari, finirono troppo spesso ai furbi e non ai bisognosi. Alla larga. Meglio il modello voluto dai friulani: delega dello Stato alla Regione, della Regione ai Comuni, dei Comuni alle famiglie. Un antipasto di federalismo che funzionò [...].

La migliore di ieri

Una buona diretta tv

Accarezzando le macerie sotto tre rose bianche

Funerali e speranze

dal commento di Umberto Folena

dal reportage di Giampaolo Visetti

dal servizio di Carlo Sgorlon

Gli occhi bisogna sapere quando tenerli aperti e quando chiuderli. E se la telecamera è un grande, potentissimo occhio, [...] Raiuno ha saputo tenerlo aperto e socchiuderlo al momento giusto. Difficile costruire, e in diretta, il racconto di un funerale; difficilissimo se le bare sono 205, i funerali sono di Stato, è Venerdì Santo e la terra trema ancora [...]. Più è doloroso, più il racconto è facile all’enfasi; più tra i protagonisti ci sono volti noti, più la telecamera può essere tentata dal render loro omaggio. Tante tentazioni, infiniti rischi. E invece la sfida della diretta del funerale [...] è stata vinta. [...]

Il funerale di Cristina è lontano dalle bare. Con le gambe fasciate, siede sulle macerie della sua casa, in via della Colonna. È sola e indossa la vestaglia bianca dell’ospedale. I vigili del fuoco rinunciano a portarla via. Prima del mattino, aiutata dalla sorella, si è trascinata fuori dalla corsia. Ha raggiunto la caserma della Finanza per toccare il legno che la separa dai suoi morti. Domenica notte ha perso il marito Antonio, il falegname di Onna, i figli Alexandro e Lorenzo, di quattro e tre anni. Quando li hanno trovati, il papà teneva i bambini in braccio. Ora è tornata qui: di nuovo a casa da loro. Dove c’erano i letti posa tre rose bianche. Poi si

chiude gli occhi con una mano e con l’altra, per due ore, accarezza i calcinacci. Nessuno si avvicina, anche se una piccola folla osserva dal prato "il funerale di Cristina". Una ruspa smette di spostare muri crollati e si sente che lei sta parlando. Poco prima delle 13, quando capisce che "è tutto finito", si alza e se ne va. Dice solo che anche lei è "morta qui" e che all’Aquila non poteva "stare tra i vivi". Il giorno dell’addio, nei paesi dei morti, è vuoto. Migliaia di sfollati, alle otto, zoppicano sulle corriere per andare ai funerali. I vecchi sono pronti dalle sei, in piedi fuori dalle tende. Hanno il sacco a pelo sulle spalle. La gente non sa cosa mettersi addosso e si vergogna "di andare da loro non regolata". [...]

Giannelli sul Corriere

[...] Vi erano il cardinale Bertone, il segretario del Papa, che ha letto una lettera del Santo Padre, i vescovi di tutto l’Abruzzo, il ministro Maroni e il sottosegretario Letta, i presidenti della Camera Fini e del Senato Schifani, Berlusconi, Napolitano, Ciampi, e chissà quante altre personalità. [...] Ma stavolta i funerali di Stato, la partecipazione di personaggi di grande rilievo della Chiesa e della politica non è servito a dare alla cerimonia soltanto un carattere ufficiale e solennemente celebrativo. È stato invece il momento più fortemente emotivo della tragedia di un’intera popolazione [...].

Annozero ha esagerato

Quando l’inchiesta vuole soltanto seminare zizzania

dall’editoriale di Mario Giordano

dal commento di Aldo Grasso

Caro Santoro, [...] lei di regole infrante è un maestro. E, in effetti, dopo aver fatto a pezzi quelle della par condicio e del buon senso, l’altra sera ha definitivamente massacrato anche quelle del buon gusto e della civiltà. Missione compiuta, olé. Il suo ultimo Annozero, mi permetta, è stato uno spettacolo squallido, un atto di sciacallaggio ributtante, che non mette più la polemica sull’asse di ciò che è di sinistra o non di sinistra, ma di ciò che è civile e ciò che non lo è più. E mi chiedo se sia possibile che lei e i suoi sottopanza siate così accecati dall’odio e dalla faziosità da perdere non dico l’equilibrio politico [...] ma anche il senso di umanità. E che non vi rendiate conto che tutto questo vi porta lontani dal Paese reale, dal sentimento diffuso di commozione e solidarietà, dall’Italia che si unisce di fronte alla sofferenza, per una volta provando a ragionare non per schemi di partito, ma secondo bisogni, urgenze e necessità. [...]

Ancora una volta Santoro ha fatto il Santoro. Dietro il paravento della libertà d’informazione, di cui è rappresentante unico per l’Italia, isole comprese, ha allestito una trasmissione all’insegna del più frusto slogan politico «piove, governo ladro». Non di pioggia si trattava, ma di un terremoto che finora ha fatto 290 vittime e quarantamila sfollati, raso al suolo paesi, buttato giù case, seminato distruzione. Ma i morti non lo fermano, la commozione non lo trattiene. Se ha in mente una tesi, che tesi sia. La tesi era che bisognava comunque attaccare la Protezione civile,

specialmente Guido Bertolaso, i Vigili del Fuoco, la comunità scientifica che non ha dato ascolto agli avvertimenti di Giampaolo Giuliani, gli amministratori locali, il ponte sullo Stretto, Berlusconi, il governo. A dargli manforte in studio ha chiamato l’ex magistrato Luigi De Magistris, candidato alle Europee con l’Italia dei Valori (che acquisto per la politica!) e l’esponente di Sinistra e Libertà Claudio Fava. Contro aveva, e hanno fatto un figurone, Guido Crosetto del Pdl e Mario Giordano. Il giornalismo di Santoro funziona così: con l’aiuto delle poderose inchieste di Sandro Ruotolo e Greta Mauro ha intervistato una signora che si lamentava di

La fotografia

L’unità nazionale dalla “nota” di Massimo Franco

Stavolta non c’è soltanto l’evocazione dell’unità nazionale: forse per la prima volta, se ne intravede una traccia. La novità è che Silvio Berlusconi la definisce «indispensabile», e gli avversari gliela concedono. Anzi, quasi si affrettano ad ammettere che il terremoto in Abruzzo esige da tutti, maggioranza ed opposizione, un atteggiamento più responsabile. Non si può considerare il frutto di un accordo sulla visione del Paese. Piuttosto, sembra trattarsi di una tregua dettata dall’emergenza; ed in qualche misura asimmetrica, perché a cambiare i toni è stato il centrosinistra: il premier si è limitato a prenderne atto. È difficile dire se sia cominciata la metamorfosi di un leader percepito sempre come di parte: anche perché gli avversari si sono rifiutati di riconoscergli una silhouette diversa [...].

L’Aquila, le bare delle vittime del terremoto (Ansa)

un ritardo di un paio d’ore dei soccorsi, un signore che diceva di aver freddo, di un altro ancora che cercava riparo in tende non ancora montate, una studentessa che preoccupata aveva lasciato l’Abruzzo per tempo, un medico che denunciava la mancanza di bottigliette d’acqua nel suo reparto. Ne è uscito così un quadro di devastazione organizzativa da aggiungersi alla devastazione reale. Da un punto di vista simbolico, se un dottore chiede aiuto per la mancanza di qualcosa significa il fallimento dei soccorsi, l’impreparazione della Protezione civile, lo sfascio. [...] Santoro la chiama libertà d’informazione. Esistono gli abusi edilizi, ma forse anche gli abusi di libertà. La sesta colonna di Francesco Zardo

Sì, purtroppo hanno ragione Aldo Grasso sul “Corriere”, Mario Giordano sul “Giornale” e tanti altri colleghi a prendersela, e aspramente, con Michele Santoro e il suo Annozero che hanno adottato quel punto di vista piagnone e lagnoso proprio di tale testata televisiva per cercare di scaricare fango sulle misure di emergenza scattate nell’Abruzzo terremotato. Le cose che non vanno, in questo Paese, ci sono: molte si sanno, altre no. Ma certo è facile raccogliere lamenti fra chi si è visto crollare il pavimento sotto i piedi, è costretto a dormire in macchina o in tenda. Fategli un nome qualunque (Bertolaso, Berlusconi) e dategli l’illusione che qualcuno abbia colpa di qualcosa ed ecco fatto. No, non è informazione, però. Buona Pasqua, il “giornale dei giornali” torna in pagina mercoledì.


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Domenica 12 aprile 2009

Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Cofferati si candida alle Europee, fra varie polemiche La rabbia populista in Usa “Ma io sono un uomo del passato, non torno indietro” e il paragone con l’Europa dall’intervista di Marco Cremonesi

«Mi scusi, ma il bambino non si è ancora addormentato». I primi due tentativi di parlare con Sergio Cofferati falliscono così. Al terzo, il più discusso tra i capilista del Pd alle europee ha compiuto la missione. E ammette: «Sono un uomo del passato». Il riferimento è all’analisi di Paolo Franchi sul Corriere [...], con l’invito al sindaco uscente di Bologna a non candidarsi. Ma le critiche alla sua corsa europea nascono proprio dal Pd. Cofferati, se lo aspettava un simile fuoco di sbarramento? «Ovviamente sì. Quel che non mi aspettavo, devo dire, sono state certe volgarità. Mi attendevo giudizi di merito. Ma quando tutto viene ricondotto alla sfera personale... Voglio sia chiaro: per me questa candidatura è un sacrificio». Aveva detto: «Se mi candidassi, datemi pure del cialtrone ». «Quando ho detto che non mi sarei ricandidato, l’ho fatto

Cofferati a Gioia Tauro nel 2002

per le ragioni note: a giugno verrò ad abitare a Genova definitivamente. Avevo immaginato di poter servire: o da consigliere regionale per dare una mano a Claudio Burlando. Oppure, al Carlo Felice per dare una mano a Marta Vincenzi. Il segretario regionale mi aveva chiesto se ero disponibile per l’Europa, e avevo risposto no». Poi che cosa è successo? «Quel che sanno tutti: le dimissioni di Veltroni e il preci-

pitare della crisi del mio partito. Con quelle dimissioni, eravamo sul serio arrivati sull’orlo del baratro. Magari non l’hanno capito proprio tutti... A quel punto, Franceschini mi ha chiesto con insistenza e affetto la disponibilità per l’Europa. E qui è scattato il mio essere antico». In che senso? «Io ho un’idea della politica che appartiene al passato. Se il partito in un momento di difficoltà mi chiede di dare

dall’articolo di Andrea Romano

In teoria l’europeismo dovrebbe essere il fiore all’occhiello della sinistra italiana, l’emblema più puro della visione progressista del mondo e della nazione. Perché noi sì che crediamo davvero all’Europa e alla sua superiore dignità. Diversamente da quei beceroni di destra, s’intende, che non perdono occasione per farsi beffe delle istituzioni comunitarie meritandosi tanto spesso il rimprovero di Bruxelles. Tutto questo molto in teoria. Perché poi nella pratica il Parlamento europeo è trattato dal Pd come una discarica politica di lusso. Dove inviare a spese nostre un cor-

Strasburgo, la discarica della politica nazionale poso mix di trombati, stelline purificatrici e strateghi di rovinose sconfitte. È questo il senso delle candidature europee che si vanno preparando, ben rappresentato dai casi di Sergio Cofferati, Goffredo Bettini e Debora Serracchiani. Debora Serracchiani di certo è la più incolpevole, avendo avuto il merito di svolgere almeno un intervento lucido e veritiero sulla falsa par-

tenza del Partito democratico. Ma è subito diventata nelle mani di Dario Franceschini la pezza con cui coprire la voragine di idee e credibilità dell’immortale gruppo dirigente [...]. Personalmente voterei volentieri Debora Serracchiani. Ma ancor più volentieri la vedrei contribuire insieme ad altri, con le ottime armi retoriche e intellettuali di cui dispone, a scalzare una

una mano, non posso e non voglio sottrarmi. Anche a costo di un’apparente incrinatura della mia credibilità. Se rispondessi di no, annegherei alla radice l’idea antica di partito di militanti ». Oggi Cofferati chi rappresenta? «Ha visto quelli che erano in piazza alla manifestazione della scorsa settimana? Milioni di persone che hanno bisogno di avere voce. Che io sia parlamentare europeo, consigliere regionale oppure il capo dei pensionati di Sampierdarena, nel mio partito voglio tornare ad occuparmi di chi lavora». E la famiglia? Tra Genova e Bruxelles ci sono 1.037 chilometri. «Fin dall’inizio non mi è sfuggito che la richiesta di Dario metteva in sofferenza una delle ragioni che avevo indicato per la non ricandidatura. Anche se c’è una differenza radicale tra fare il sindaco e il parlamentare europeo: l’impegno di tempo è molto più limitato, non incompatibile con la vita famigliare». [...]

leadership da tempo inadeguata invece di accettare il piattino di lenticchie che le è stato gentilmente offerto. [...] A oggi non sembra proprio che il Partito democratico voglia distaccarsi dal modello che ha permesso in passato di spedire a Strasburgo autentici giganti dell’Europa come Enrico Montesano (19941996) o Michele Santoro (2004-2005). O anche una corposa pattuglia di big della politica nazionale che ha interpretato il seggio europeo come una sistemazione provvisoria, abbandonandola appena possibile e riducendo la delegazione del centrosinistra italiano a una pattuglia di sostituti e sopravvissuti.

dall’editoriale di Francesco Ramella

C’è qualcosa che accomuna l’indignazione degli americani contro l’élite finanziaria di Wall Street e le manifestazioni popolari che si sono viste in Europa nelle scorse settimane? A gennaio, in un articolo sul New York Times, Paul Krugman ha segnalato il montare negli Stati Uniti di una «rabbia populista» contro i salvataggi dei grandi banchieri. Di recente, questa populist rage è stata «celebrata» e ufficializzata da una copertina di Neewsweek. Alcuni commentatori vi hanno intravisto dei parallelismi con quanto sta accadendo nel vecchio continente. Ma davvero le dimostrazioni contro i grandi della terra in Inghilterra, il sequestrotemporaneo dei manager in Francia, la mobilitazione della Cgil in Italia sono comparabili con quanto avviene sull’altra sponda dell’Atlantico? In effetti, anche il «malcontento europeo» possiede una forte connotazione antiestablishment. E tuttavia presenta importanti elementi distintivi: la matrice anticapitalista di alcune proteste, la loro componente anti-governativa (e talvolta antipolitica), la dimensione di piazza. Sulle pagine di Newsweek lo storico Michael Kazin ha ricordato la presenza nella storia americana di altre contestazioni populiste contro l’establishment economico (e politico). Secondo lo storico della Georgetown University ciò che avvicina la reazione odierna alla crisi a quella dei movimenti populisti di fine Ottocento e degli anni Trenta, è l’indignazione. Si tratta della protesta di persone comuni che vogliono che il sistema viva all’altezza degli ideali che professa. Difficile, tuttavia, non scorgere anche le differenze tra la rabbia del

presente e quella del passato. E, soprattutto, tra quella americana e quella europea. Negli Stati Uniti di oggi manca la dimensione di piazza della mobilitazione. Così come mancano la componente antisistemica e quella politica. Piuttosto che interrogarsi sulla rabbia che accomuna i due continenti, ci si potrebbe perciò porre una domanda opposta. Perché negli Stati Uniti - dove la crisi economica ha avuto il suo epicentro e ha conseguenze molto drammatiche per gli individui - non si registrano proteste di ben altra radicalità? Alcuni fattori vanno menzionati. In primo luogo, la debolezza del sindacalismo americano e la scarsa propensione alla mobilitazione di classe. In secondo luogo, la presenza di una tradizione culturale di maggiore accettazione delle disuguaglianze sociali, che tende ad attribuire ai singoli individui la responsabilità dei propri successi e insuccessi personali. Questo, inevitabilmente, finisce anche per individualizzare le tensioni generate dalla crisi e le sue reazioni. Sui media americani hanno avuto una certa eco alcuni «casi esemplari». Quello di Addie Polk, una donna di novant’anni che si è sparata mentre la sfrattavano dalla casa in cui aveva vissuto per quasi quarant’anni. Quello di Karthik Rajaram, un quarantacinquenne disoccupato che sconvolto dai problemi finanziari ha ucciso la moglie, i tre figli e la suocera, prima di suicidarsi. Quello recentissimo di Jiverly Wong, un uomo di quarantun anni, di origini vietnamite, da poco licenziato dall’IBM, che ha compiuto una strage in un centro di assistenza agli immigrati. Solamente nell’ultimo mese, negli Stati Uniti, 25 persone sono state coinvolte in episodi di suicidi-omicidi collettivi. [...]

Ricordo di Gianni Rodari il maestro della fantasia

Jury, cantante rivelazione di X-Factor “So pure suonare, con me ci si diverte”

Stalking materno

dal dossier di Fiorella Iannucci

dall’intervista di Paolo Giordano

dal corsivo di Massimo Gramellini

Lui si definisce così: «Sono un polistrumentista ma non sono troppo tecnico». In realtà, fuori dal loft di X Factor, Jury si presenta vestito come un busker, dolcemente abbracciato alla sua chitarra scrostata. Arriva da poco più in là, parla, saluta, è entusiasta ma si vede che in testa ha solo la musica. Ha 23 anni e un feroce accento bresciano. Pensate che differenza c’è con i rockettari di una volta, che pensavano solo a sesso, droga e rock’n’roll. Se gli chiedete che cosa vorrebbe fare con i soldi eventualmente guadagnati vincendo X Factor, Jury risponde come un lampo: «Li uso per registrare il mio cd». Altro che donne e vizi: musica, perbacco. Intanto è entrato in gara solo alla quinta puntata ed è diventato un fenomeno ancor prima di arrivare in semifinale: amato (e assai rimproverato) da Simona Ventura, che lo aveva scartato ai provini, rispettato da Mara Maionchi e Morgan, venerato da una fascia sempre più grande di pubblico che sui blog lo ha già consacrato idolo. E in fondo, le qualità le ha tutte: è determinato ma insicuro, dolce eppure ruvido. E poi ha il fuoco sacro che lo scotta dentro, una roba che, volendo, si potrebbe pure chiamare x factor.

Non stupisce che una mamma sia stata condannata a 360 euro di multa per «stalking», dopo che per due anni e mezzo aveva perseguitato il figlio con una media di 49 telefonate al giorno. [...] Non stupisce nemmeno che la mamma in questione abbia 73 anni e suo figlio intorno ai 40. Le mamme non vanno mai in pensione. E a 40 anni i figli hanno appena superato il periodo dello svezzamento per accingersi a muovere i primi e incerti passi verso l’adolescenza: periodo affascinante ma irto di pericoli, che solo una mamma con la testa sul collo e la cornetta all’orecchio è in grado di sventare. Ecco, semmai stupisce che sia stato lui, il figlio, a denunciarla. Ma sicuramente dietro quella decisione ingenerosa si nasconderà la mano di una nuora intirizzita dalla gelosia. In realtà l’unico particolare che stupisce, in questa storia, è la nazionalità della mamma. Austriaca. Ma forse c’è una spiegazione anche qui: le mamme italiane, avendo i figli di 40 anni ancora in casa, non hanno alcun bisogno di perseguitarli sul telefonino. [...]

Non c’è modo di resistere alle sue invenzioni fantastiche, a quel travolgente «deragliare dai binari troppo consueti del significato» tenendo d’occhio «i lampi, anche minimi, che da ogni parola, anche la più banale, possono scoppiare in tutte le direzioni». E’ così che nascono lo storie di Gianni Rodari. Anzi, è così che nascono tutte le storie. Quelle che vale la pena leggere e ascoltare, quelle che assorbono e rispondono alle domande dei bambini, alla loro sete di conoscere divertendosi. Lo ha spiegato, Rodari, in quel piccolo capolavoro che è La grammatica della fantasia: facendo proprie le ragioni dell’immaginazione, difendendo la fiaba e mostrandone la complessità, citando Propp e Cappuccetto rosso, gli strutturalisti sovietici e il Gatto con gli Stivali, Novalis e l’orso di pezza. Mettendo sempre al primo posto il valore educativo dell’utopia. Ecco perché Gianni Rodari (19201980) è diventato un classico della letteratura del Novecento, giustamente collocato a fianco di Tofano, Gatto, Zavattini, Campanile, Flaiano, Buzzati. In una parola, di quegli scrittori che più di altri hanno coltivato quella sulfurea vena surreale da “irregolari” per scelta. E pro-

prio come tutti i classici, i libri dello scrittore di Omegna, romano d’adozione, non hanno perso una briciola della loro freschezza, della loro profonda attualità. Dai primi anni Sessanta ad oggi sono state vendute 6 milioni di copie solo in Italia, quasi dieci milioni in tutto il mondo. Perché l’autore di Fiabe al telefono e Filastrocche in cielo e in terra è tradotto in 46 lingue, compreso il cinese, il giapponese, l’armeno, il mongolo. Oltre seicento scuole e biblioteche portano con orgoglio il nome del Grande Affabulatore. E ora, che si avvicinano le celebrazioni per il trentennale della morte, fioriscono un po’ ovunque le manifestazioni e le iniziative. La mostra a Bologna, il primo “Festival Gianni Rodari” al Galoppatoio di Villa Borghese (dal 30 aprile, organizzato dall’Associazione culturale Epicurea), che coinvolgerà le scuole di Roma e provincia. Persino a New York, dove dal 17 al 24 aprile, la Fondazione Aida presenterà il progetto “Grammatica della fantasia” (realizzato in collaborazione con l’Istituto italiano di cultura e il Consolato di New York), con letture pubbliche dei testi rodariani, uno spettacolo teatrale (“La Freccia azzurra”) e una mostra, che arriveranno a Chicago, Connecticut e Norridge. [...]

Jury con Simona Ventura

Jury, già il nome richiama attenzione. «E pensare che è il mio nome d’arte. In realtà mi chiamo Juri, Juri Magliolo con la i. Quando sono nato, nell’86, non è che in giro ce ne fossero tanti, di nomi strani, e i miei genitori hanno scelto questo». Si racconti in due frasi. «Sono grafico pubblicitario e, appena uscito da scuola, ho iniziato a lavorare in un locale di Brescia come factotum: preparavo i manifesti e seguivo altri compiti, oltre a suonare alla sera. Ah, io suono nei locali da quando ho tredici anni: mi ci accompagnava mio padre perché io ero troppo giovane per poterci entrare». Adesso è un polistrumentista. «Piano e chitarra. Se accom-

pagno qualcuno, come ho fatto con Ambra Marie o Daniele e Matteo a X Factor o con i The Record’s a Soundwave di Mtv, mi accorgo che so farli divertire». Quindi potrebbe far parte di una band? «L’ho fatto con i Dom Bibi fino a 17 anni: facevamo grande soul e blues, mica i Guns N’Roses o Ligabue come facevano tutti. Poi il gruppo si è sfaldato e lì è nato Jury, mi sono accorto che ero diventato un cantante solista». Ma che musica ascolta? «Tutta quella dalla fine degli anni ’60 a metà ’70: Crosby Stills Nash & Young, i Beatles psichedelici, Stevie Wonder e soprattutto David Bowie. E poi James Taylor: grazie alle sue canzoni ho imparato a suonare la chitarra». [...]


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Domenica 12 aprile 2009

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Domenica 12 aprile 2009

Vissani cucina nel centro della Misericordia

Catastrofe in Abruzzo

Pasqua da sfollati con 500 agnelli e messa in tenda

Sono iniziate le verifiche sulle case che sono rimaste ancora in piedi

di LEONARDO NESTI

Non si scava più tra le macerie I dispersi sono stati tutti ritrovati: 150 li hanno estratti vivi e il bilancio delle vittime sale a 293. Ieri gli ultimi 3 cadaveri di MATTEO GUIDELLI L'AQUILA – I dispersi segnalati sono stati tutti ritrovati e, dunque, non si scava più. Ufficialmente però le ricerche continuano, visto che sotto le macerie del centro dell’Aquila potrebbe ancora esserci qualche corpo, cittadini dispersi di cui i soccorritori non hanno mai avuto notizia. E alla possibilità che ci sia qualcuno ancora in vita ormai non ci crede più nessuno. Per sopravvivere cinque giorni sotto le macerie ci vuole molto più di un miracolo. Dunque, se non è escluso che il conto dei morti possa salire ancora, con i tre cadaveri estratti oggi il bilancio del disastro è salito a 293 vittime, quello dei sopravvissuti ai crolli è quasi certamente definitivo. Circa 150 persone estratte vive dalle macerie. L’ultimo di questi miracolati è Eleonora Calesini, la ragazza riminese tirata fuori mercoledì sera dopo 42 ore sotto le macerie, che lotta tra la vita e la morte all’ospedale di Teramo. Per il resto, dal cemento sgretolato del centro dell’Aquila, continuano ad uscire soltanto cadaveri. Ieri i vigili del fuoco ne hanno estratti tre, tutti dal palazzo di via XX Settembre 79, di fronte alla Casa dello Studente. Quella bara di cemento, in 48 ore, ha restituito cinque corpi, gli ultimi che mancavano all’appello. In mattinata i vigili hanno trovato prima un’anziana di 70 anni poi una donna di 44, e, nel pomeriggio un ragazzo di 17 anni. Che potrebbe essere l’ultimo corpo ritrovato. Questi due ultimi cadaveri sono quelli di madre e figlio: il padre lo avevano estratto ieri assieme al corpo di un dentista. E non c'è più possibilità di trovare qualcuno, vivo o morto, tra le macerie di una palazzina in via Gabriele D’Annunzio. Nel pomeriggio di venerdì, quando geofoni e cani avevano captato dei segnali provenienti da sotto il cumulo di detriti, c'era stato un barlume di speranza che si potesse trovare qualcuno in vita. Ma le ricerche effettuate tutta la notte e anche ieri non hanno dato i risultati sperati. Il ticchettio che si sentiva venerdì è scomparso e le ricerche sono state sospese in serata. Il ministro degli Interni Maroni aveva detto che si sarebbe scavato fino a Pasqua: è probabile quindi che oggi sia il giorno in cui si aprirà la seconda fase dell’emergenza, concentrando tutte le energie su tre aspetti: le verifiche di agibilità e stabilità degli edifici, il miglioramento dell’assistenza agli sfollati e la ricostruzione della città e dei paesi che sono stati distrutti completamente o in parte. Le verifiche, di fatto, sono già in corso: i vigili del fuoco ne hanno già fatte quasi 500, recuperando anche preziosi beni culturali. Tra questi una cartografia

del 1.100 che era sepolta tra le macerie dell’Archivio di Stato. Anche per quel che riguarda l’assistenza si stanno accelerando i tempi: l’arrivo della pioggia nelle prossime ore renderà ancora più difficile la vita nelle tendopoli. E quanto alla ricostruzione, si sta ragionando, da giorni, su diversi scenari, perchè l’unica certezza di tutti è che non ci potrà essere un’unica soluzione per sistemare almeno 30 mila persone. Dunque si ricorrerà ad ogni elemento a disposizione, dagli alberghi alle case prefabbricate, dalla requisizione di edifici pubblici ancora agibili per sistemare gli organi dello Stato alle tensostrutture. Ma di tutto ciò si comincerà a discutere concretamente da martedì: prima c'è da celebrare una Pasqua che festa non sarà, ma potrà essere l’occasione per ricominciare a sperare.

Cittadini dell'Aquila attendono in fila il permesso di tornare nelle proprie case per recuperare quanto risparmiato dal sisma Sopra: ronde antisciacalli della polizia tra le case distrutte

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LE INIZIATIVE

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Allestito un miracoloso reparto dialisi. Ma non basta

Continua la gara di solidarietà E Schifani bacchetta i senatori ROMA – Uova di cioccolato (di cui 500 inviate direttamente da Papa Benedetto XVI) e giochi per i bambini, agnelli cucinati da prestigiosi chef. In vista della Pasqua la solidarietà nei confronti della popolazione abruzzese colpita dal terremoto si concretizza in fondi, ma soprattutto in ciò che, seppure per un giorno, possa rendere meno insostenibile il dramma. Mentre

il bilancio delle vittime continua a salire con il ritrovamento di altri corpi senza vita, la macchina degli aiuti non si arresta. E, come rileva anche la Protezione Civile che in cinque giorni ha ricevuto 2.250 e-mail, ci sono migliaia di modi per aiutare: c'è chi offre alloggio, chi farmaci e beni di prima necessità, e chi chiede di partire tra i volontari nelle zone terremotate. Una offerta in denaro è stata inviata ieri dal Papa all’Arcivescovo dell’Aquila, monsignor Giuseppe Molinari, accompagnata da 500 uova per i bambini abruzzesi e da paramenti liturgici per la messa di oggi. Il presidente del Senato, Renato Schifani, ieri in visita all’Aquila, si è reso conto di persona che la raccolta di fondi è in questo momento fondamentale, tanto che la seconda carica dello Stato ha redarguito i “suoi” senatori: «Devono dare molto di più dei mille euro a persona su cui si erano impegnati. Bisogna fare ancora di piu». Il ministero dell’Istruzione ha attivato due conti correnti per raccogliere fondi mirati al-

la ricostruzione delle scuole e dell’università distrutte E in questa gara di solidarietà, il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha definito una «buona proposta» quella lanciata da Giuliano Amato di istituire una “una tantum” per il terremoto. Allo stadio Olimpico, in occasione del derby Roma-Lazio, le due squadre si sfidate anche su un campo diverso: la società biancoceleste, assieme alla Croce Rossa italiana, ha organizzato alcuni punti di raccolta fondi, mentre i tifosi giallorossi hanno riempito una decina di furgoni carichi di acqua, viveri e generi di prima necessità. Ma il principale pensiero, alla vigilia pasquale, è per quei bambini la cui infanzia è stata squassata dal terremoto. Il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, d’intesa con l'associazione Happy family e con la Croce Rossa italiana, ha lanciato l’“Operazione sorriso”: non solo uova di cioccolata e dolci pasquali, ma anche pupazzi, giochi per la prima infanzia, elettronici e di società per i più grandi.

Il presidente Schifani nelle tendopoli

L’appello dei medici: «Dateci l’ospedale da campo del G8» di GIANCARLO GRAZIOSI L'AQUILA – Nell’Abruzzo aquilano si comincia a superare la fase dell’emergenza e ad avviare quella della riorganizzazione e della ricostruzione. E L’Aquila riparte innanzitutto dalla sanità. È pienamente operativo, da ieri, l’ospedale da campo allestito dinanzi alle strutture del San Salvatore, dichiarate inagibili dopo il violento terremoto di domenica notte. Ora tutto funziona per gestire le emergenze, ma la situazione non potrà reggere per molto: due o tre mesi al massimo. Poi l'approssimarsi dell’inverno imporrà soluzioni più adeguate. Di qui la proposta, avanzata alla Protezione Civile, di destinare alla città dell’Aquila, dopo il G8, la struttura sanitaria che si sta allestendo per il vertice della Maddalena. «Attualmente, nell’ospedale da campo – spiega Rosario Chiarenza, funzionario del dipartimento della Protezione Civile funzionano una sala operatoria per le sole emergenze (venerdì c'è stato anche un parto cesareo) e alcuni reparti, per una capienza, al momento, di una ottantina di posti letto che crescerà nei prossimi giorni. Ci sono anche una tac mobile e un reparto di radiologia da

campo. Tra poche settimane –conclude – speriamo di replicare, anche se con numeri più modesti, l’ospedale che abbiamo dovuto abbandonare». Ma, nonostante l’emergenza, c'è anche qualche piccolo miracolo tra le tende dell’ospedale da campo dell’Aquila. È il caso del reparto di dialisi, messo in piedi a soli tre giorni dal terremoto che ha devastato il San Salvatore. La tenda ospita dieci posti letto, rispetto ai 27 originari. «E' lo standard di un ospedale di media grandezza», fa notare il primario. «Questo piccolo miracolo – conclude -, realizzato grazie all’abnegazione di tutti, ci permette di assistere qui tutti i dializzati che sono ospitati nelle tendopoli a ridosso della città, mentre gli altri, alloggiati sulla costa, li abbiamo indirizzati alle strutture sanitarie di riferimento in quelle zone, coprendo così tutte le emergenze che il sisma ci aveva determinato». Ma la situazione generale dell’ospedale da campo, in ogni caso, non potrà reggere oltre l’estate. «Adesso è quasi tutto a posto e tra poche settimane avremo una piena funzionalità, ma L'Aquila –sottolinea il direttore generale della Asl, Roberto Marzetti – è una città molto fredda e già da set-

tembre ci sarà impossibile tenere i malati sotto le tende». L’ospedale da campo che si sta allestendo per il G8 della Maddalena «soddisferebbe in pieno le nostre esigenze e ci consentirebbe di attendere con relativa tranquillità, anche per due o tre anni, la ristrutturazione degli edifici esistenti, se saranno giudicati idonei, o, in caso contrario, la costruzione di un nuovo ospedale». Il direttore generale è fiducioso che la vecchia struttura possa essere «almeno in parte recuperata». Di diverso avviso Sabrina Cicogna, cardiologa, segretaria della locale Cisl medici. «Il luogo non è idoneo. Qui – sostiene – siamo sopra otto metri di fango. Noi chiediamo subito la nomina di un commissario ad acta, di larghissima esperienza nel campo sanitario, che provveda ad individuare una nuova area dove far sorgere l’ospedale. La Francia si è detta disponibile a prendersi in carico la costruzione di una nuova struttura, e loro sanno farlo molto meglio di noi. Che cosa si aspetta?».

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Tornano nella terra d’origine per abbracciare i familiari sopravvissuti e ritrovare ciò che resta delle loro case

In fila sulla A24, il ritorno dei parenti emigrati C’è chi porta una tenda: «La monterò in giardino e vivrò la festa con i miei cari, come tutti gli anni» di MARCO DELL’OMO L'AQUILA – Le automobili non vanno veloci, lungo le salite dell’autostrada A-24 Roma-L'Aquila. Quasi che i conducenti abbiano paura di arrivare a destinazione e di vedere con i propri occhi le immagini del terremoto che la Tv sta mandando in onda a ciclo continuo da giorni. È una lunga fila di persone originarie dell’Abruzzo che, come ogni anno a Pasqua, fanno ritorno all’Aquila e nei paesi vicini. Ognuno di loro, tra gli sfollati, ha un parente da riabbracciare. Tutti hanno una vecchia casa di famiglia dove rientrare, se possibile, per controllare i danni. Imboccano l'auto-

strada al casello di Roma Est. Le loro automobili percorrono l’autostrada dividendosela con le colonne di mezzi che portano ogni genere di aiuto. Si fermano in autogrill per un caffè più amaro del solito. E si scambiano storie e notizie dei loro cari. C'è Paolo, 45 anni, medico, che va a trovare sua sorella e i nipotini. «Tutti vivi, per miracolo. Ma dormono in tenda. Come tutti. Ai bambini porto due uova di Pasqua e una colomba». Le previsioni del tempo che danno pioggia non li toccano: non vanno in Abruzzo per passare una giornata di svago. E nemmeno li riguarda l’appello del prefetto Franco Gabrielli di non mettersi in viaggio per L’Aquila. Non sono “turisti solidali”, nè tanto-

meno “turisti del dolore” attirati dal fascino morboso della distruzione. È gente che appartiene alla terra abruzzese. Portano affetto, ma anche aiuti concreti. Come Nicola, 30 anni, che va a Paganica, dalla zia, con una busta piena di medicine. O Chiara, aquilana trapiantata a Napoli, che è diretta alla tendopoli di piazza d’Armi dove porterà a una sua cugina qualche vestito e un telefonino «perchè il suo è rimasto sotto le macerie». Pochi di loro si fermeranno per tutto il periodo delle vacanze di Pasqua. Mancano posti sicuri dove dormire. Ma c'è chi non si scoraggia. Gianfranco, che a Roma fa il cameriere, ha portato una tenda canadese. «La pianterò nel giardino di fronte casa mia, a Campotosto. E passerò la Pasqua insieme ai miei, come tutti gli anni. Solo che stavolta mangeremo alla mensa della Protezione civile».

Potrebbero trasferire la struttura dopo la fine del vertice

di FABIO IULIANO

IL PERSONAGGIO

della tendopoli di Montereale, gestita dai volontari delle MisericorL'AQUILA – Le uova di Pasqua, la die calabresi, e per gli altri sfollati colomba e l'agnello ci saranno. La che si approvvigionano alle stesse Messa di Pasqua anche. Non in cucine da campo che ogni giorno Chiesa perchè all’Aquila e dintorni distribuiscono pasti caldi per oltre sono praticamente tutte inagibili, 1500 persone compresi i volontari. ma, nelle tendopoli dove alloggia- Ad invitare il cuoco della tv a Monno gli sfollati, saranno realizzati tereale è stato Leonardo Sacco, piccoli altari per far sembrare un coordinatore regionale delle Misepo’ meno drammatica questa Pa- ricordie Calabresi. Ma le messe e i pranzi pasquali squa. CONFESSIONI NELLA TENDA saranno organizzati in tutti i 32 - A Onna, paese martire di questo campi che ospitano circa 18 mila terremoto, un quarto degli abitanti sfollati. A Villa Sant'Angelo, uno morti sotto le macerie e tutti gli edi- dei paesi più colpiti dal sisma, la cufici distrutti, compresa, ovviamen- cina da campo, gestita dalla protete, la chiesa. Sarà il tendone della zione civile di Rimini, ha preparato un menu spemensa a ospitare ciale del pranla veglia pasquazo di Pasqua: ci le: le assi di legno, saranno dei di giorno sedili crostini misti per mangiare, si come antipatrasformeranno sti, le tagliatelin inginocchiatoi, le al ragù e e ad accogliere i fel’agnello con deli una Croce in contorni di legno appoggiata carciofi fritti. sulla tenda. AcAnche qua socanto, è permano state fatte nentemente aperarrivare cota la tenda-confeslombe e uova di sionale: un sacerPasqua. Alle dote di origine fi10, qui come in lippina accoglie tutte le altre gli sfollati, li contendopoli, il sola, li assolve. E parroco, don di fortuna saranLuigi, celebreno anche le solenrà la Messa nelni messe pasquali la grande tendi oggi. da che di solito L’arcivescovo ospita la mendell’Aquila Giusa. seppe Molinari ceUOVO RElebrerà la messa CORD PER I nel piazzale interBIMBI - In visino della scuola alta nelle tendolievi della Guardia poli, per fare di Finanza, la insieme agli stessa dove ieri si Scambio di auguri tra frate e vigile ospiti il pranzo sono svolti i funerali solenni per 205 delle 290 vitti- nei campi ci saranno anche il presime del terremoto. È organizzata so- dente della Camera Gianfranco Fiprattutto per gli uomini impegnati ni e il premier Silvio Berlusconi. I nei soccorsi, ma sarà, ovviamente, vigili del fuoco hanno regalato un aperta a tutti. La caserma di Coppi- momento di serenità anche ai bamto, diventata da una settimana il bini che si trovano nel campo degli centro direzionale dell’emergenza, sfollati di Bazzano: hanno anticipasi trasformerà così, per un giorno, to di un giorno la festa portando ai bambini un uovo alto quattro metri anche nella Cattedrale della città. VISSANI CUCINA NEL CAM- che è stato poi rotto con i martelli. PO - La Curia arcivescovile Da molte parti d’Italia è cominciata dell’Aquila, con l’aiuto degli uomi- poi una gara di solidarietà per far ni e dei volontari della Protezione arrivare nei campi, soprattutto ai Civile, sta preparando le varie ini- bambini, uova di Pasqua e colombe. ziative per le quali sono mobilitati Il Papa ha mandato alla diocesi oltre cento sacerdoti. E i volontari un’offerta in denaro, 500 uova per i che da una settimana stanno ge- bambini, calici e paramenti per la stendo le cucine da campo e assicu- celebrazione delle Messe. Mille uorando pasti caldi a chi ha perso la va di Pasqua per i bambini dei camcasa, faranno uno sforzo supple- pi sono stati regalati dalla Polizia. E mentare per preparare un pranzo una Pasqua particolare sarà traall’insegna della tradizione. L’as- scorsa anche dalle migliaia di persessorato all’agricoltura della Re- sone dell’Aquila e dintorni che sono gione Abruzzo ha acquistato 500 ospitati nei vari alberghi della coagnelli per il pranzo nei campi. sta: una giornata sicuramente più Gianfranco Vissani, cucinerà il comoda rispetto ai concittadini, ma pranzo di Pasqua per i mille ospiti con il pensiero rivolto altrove.

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A Tussio la nonna del sisma ha 103 anni

TUSSIO (L'AQUILA) – Sono pochi quelli che si ricordano il terremoto del 1915 che colpì la provincia dell’Aquila, in particolar modo il bacino di Avezzano, con ripercussioni anche sul capoluogo, e che causò oltre 30 mila vittime. All’epoca, Pia Maria Loreta Carosi – conosciuta in tutto il paese come zia Pia – aveva nove anni, oggi ne ha quasi 103. Nata l’8 settembre del 1906, non ha mai lasciato il paese natale, neanche nei tempi difficili a cavallo dalle due guerre, quando tutta la famiglia viveva comprando e vendendo sale, facendo spola tra Tussio e L’Aquila. Quattro ore ad andare e quattro ore a tornare, in un carretto trainato da un mulo. «Mio padre – racconta zia Pia – na-

ti e dietro e la costruzione aprirsi e chiudersi a fisarmonica». Uno choc pari solo a quello della guerra. «L'abitato di Onna – aggiunge Massacesi – fu teatro di un eccidio nazista in cui morirono 17 persone. Mio padre era lì e si salvò per miracolo, come non lo so, perchè non ho mai avuto il coraggio a chiederglielo. Negli anni a seguire – conclude – gli abitanti del posto erano tanto suggestionati dall’esperienza della guerra che quando in un cinegiornale all’Aquila fecero vedere delle immagini di soldati tedeschi, una persona sparò allo schermo». Un secolo scandito dalla paura, quello che raccontano gli anziani abruzzesi. Ogni volta, però, c’è stata la forza di riprendersi. E stavolta c’è da credere che non sarà diverso.

Tutti la chiamano “zia Pia”. Lei racconta: «Ricordo quella scossa del 1915»

Anziani e bambini nella tendopoli

scondeva dei pacchi di pasta tra un sacchetto di sale e l’altro per dare a tutti noi la possibilità di mangiare un pò di più». Del terremoto drammatico del 1915 è rimasta la grande paura nell’avvertire la scossa. Nella mente di zia Pia, però, i ricordi di quel terremoto si confondono con quelli della guerra italo-turca che fu combattuta in quegli anni per la conquista della Tripolitania e della Cirenaica. «Ebbi paura – ricorda in ogni caso – mio padre ci fece uscire di casa e rimanemmo fuori tutta la notte». Nella notte di lunedì 6 aprile è stato diverso. La scossa, per

quanto forte, non ha spaventato la vecchietta più di tanto. Zia Pia è rimasta a dormire, quasi come si trattasse di una specie di sogno. «Fosse stato per lei sarebbe rimasta a dormire – dicono i nipoti nella tendopoli di Tussio – e avrebbe continuato a fare la vita di sempre senza neanche pensarci a lasciare casa». Una vita semplice, scandita dal ritmo delle faccende di casa. Dal rubinetto dell’acqua. Dal rumore delle pagine del quotidiano locale che lei ama sfogliare tutti i giorni. Per molte persone anziane i ricordi si fermano al terremoto del 1952, una

scossa più debole, ma abbastanza da costringere le persone ad uscire di casa per diverse ore. «Ci radunammo tutti a via Sallustio – racconta Armando Cococcetta dalla tendopoli di piazza D’Armi – in una zona al riparo che avevamo chiamato 'ju spallatò». Qualcuno invece ricorda la paura che i propri genitori avevano dopo il sisma del 1915. «All’epoca – racconta Luigi Massacesi – mio padre viveva ad Onna. Tutta la sua famiglia era alloggiata in un casello nei pressi della strada principale che si affaccia a Paganica. Videro la trave che si muoveva avan-


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Domenica 12 aprile 2009

Noi e il sisma Visita nell’ospedale da campo realizzato dai volontari marchigiani in venti ore già il primo giorno

Ares, il dio della cura nelle catastrofi di ROCCO PEZZANO ARES, dio della guerra per i greci, si trasforma all’Aquila in divinità della cura. L’Associazione regionale emergenza sanitaria e sociale, Ares, è un gruppo delle Marche che si è specializzato proprio in “medicina delle catastrofi”. Cioè, a portare terapie e assistenza medica nelle situazioni di crisi e nelle condizioni di maggiore difficoltà. L’Ares è arrivata all’Aquila il primo giorno. L’ospedale del capoluogo d’Abruzzo era inservibile. I malati costretti a uscire ed essere trasferiti immediatamente in altri nosocomi italiani. I volontari arrivano alle 8 di mattina. Alle 4 del mattino dopo la struttura è pronta. In venti ore è stato tirato su un ospedale da campo, uno dei tre d’Italia, inaugurato qualche tempo fa in occasione di una visita al Papa. Tanja Ordonselli, 35 anni, medico di Pronto soccorso, lo dirige in questi giorni. E lo mostra con orgoglio. La struttura è realizzata sotto una serie di tende di tipo militare, collegate fra di loro e riscaldate. A partire dal “triage”, l’accettazione in cui si dividono i pazienti in codici verdi, gialli e rossi a seconda della loro gravità, tutto è realizzato per distaccarsi il meno possibile dall’organizzazione di un ospedale tipo. Ovviamente gli spazi non sono enormi, ma risultano sufficienti alla bisogna. «Terminati i giorni dell’emergenza, e quindi l’assistenza a chi era rimasto vittima di crolli e panico - spiega Orsonselli - oggi curiamo le patologie normale, quelle che vengono curate in un qualsiasi ospedale». E così, su cartelli scritti con pennarelli su cartoncino, si passa da Diabetologia e Neonatologia, da Cardiologia a Radiologia. Attualmente ci sono circa trenta persone in degenza, più una decina in trattamento che entrano ed escono. «Fino a ora - spiegava il medico due sere fa - sono passati circa 500 pazienti». I dottori dell’Ares si stanno gradualmente integrando con i colleghi locali. A cui lasceranno la gestione dell’ospedale entro alcune settimane. Fra i letti della degenza, donne e uomini che parlano

immancabilmente di scosse e paura. I medici sono immuni dalla compartecipazione a questo dolore? «L’emotività è normale ed è anche importante - spiega Ordonselli - ma dobbiamo tenerla sotto controllo e agire con freddezza. Anche se confessa - è capitato che, a turno, ci siamo chiusi in un angolo a piangere. Senza farci vedere».

«Riusciamo a rimanere freddi ma a volte ci chiudiamo in un angolo a piangere»

La casa cantoniera di fronte al campo ex Italtest

Rovine nelle frazioni dell’Aquila

APPELLO DIABETICI ANCHE L'Alad-Fand, l’associazione dei diabetici di Basilicata, ha prontamente accolto l'invito della presidenza nazionale, che ha sollecitato le proprie strutture periferiche (oltre 100 distribuite su tutto il territorio nazionale) a promuovere una sottoscrizione a favore delle popolazioni abruzzesi colpite dal terremoto. La Fand ha allertato il coordinamento molisano-abruzzese perché potesse meglio finalizzare lo sforzo che i diabetici soci della Fand si apprestano a porre in essere. La presidenza nazionale fa sapere che concorrerà con 5.000 euro. «Confidando - dice il vicepresidente nazionale Antonio Papaleo - in un intervento ben più consistente se ogni struttura provvederà ad incrementare detto fondo, facendo confluire i versamenti alla sede nazionale per riversarli successivamente alla realtà terremotata». L’appello è anche a dare una mano ai cittadini diabetici, doppiamente in difficoltà

Analisi di alcuni buchi nell’organizzazione generale della Protezione civile

ANCHE IL CLOWN

Tanja Ordonselli, responsabile dell’ospedale da campo

TACCUINO SISMICO

ONESTA’, LA PRIMA VITTIMA di MAURO ARMANDO TITA E’ MIA ferma intenzione, come persona informata ed ex esperto "politico" di emergenza e di solidarietà dare un mio modesto contributo. Credo che mettere su un Taccuino serva un po’ a tutti noi. Serva in primis a non perseverare diabolicamente negli errori del passato.Serva ,soprattutto, a distinguere il falso solidale con il vero soccorritore e il vero volontario. Siamo convinti che una pletora di tecnici stia già affilando le armi per presunti sopralluoghi e per fittizi e presunti aiuti al fine di poter godere ... dei ritorni di "prebende ed incarichi ben retribuiti". Lo stesso dicasi di Imprese di Costruzioni vocate alla "generosità" dei primi interventi, per poi passare alla ...cassa successivamente. La completa ed esauriente intervista di Giuseppe Zamberletti sul Quotidiano non ci esime dal fare considerazioni propositive e chiarificatrici. Prima di tutto bisogna dare atto che la brillante e vincente idea di dare pieni poteri ai Sindaci nella fase di prima emergenza , come auspicato anche da Manlio Rossi Doria, fu positiva e per certi versi rivoluzionaria. L'aver messo su dei Coordinamenti Speciali e Perma-

nenti (Cos e Cop) fatto di tecnici e militari del Genio e di altre Armi è stato geniale. Per la prima volta , bandite le "uniformi ideologiche" si è proceduto in tempi celeri alla mappatura dei bisogni. Mentre oggi si punta sulla "Tendopoli" allora si puntò sulla roulottopoli. Abbiamo riscontrato in quelle giornate esempi di generosità fuori dal comune. Ricordo il gesto generoso di un poliziotto pugliese che aveva acquistato da poco una roulotte... la lasciò nelle mie mani ... fu la sede di emergenza del Comune di Ruvo dl Monte, nelle prime settantadue ore tragiche. Poi cominciarono le grandi "abbuffate" di indumenti e viveri lasciati quasi in mezzo alla strada alla mercè di sciacalli e dei furbi piagnoni di sempre. Mi disgustano, ancora oggi, le manifestazioni di pietismo e di finte tragedie condite con vere e proprie sceneggiate napoletane. Di questi cittadini pronti a lucrare furbescamente sulla maggioranza dei dignitosi signori ( con la S maiuscola) sono piene le nostre vecchie e, purtroppo, nuove cronache giornaliere. Cronache giornaliere che si sono verificate oggi in Abbruzzo e ieri in Irpinia e la nostra Basilicata. Cronache giorna-

liere che con la complicità di politici, senza scrupoli, hanno alimentato un assistenzialismo bieco, disgustoso e pauroso per la cattiveria che portava con se. Una cattiveria che ha immediatamente premiato i furbi a discapito dei veri cittadini terremotati Uno dei primi atti del Commisario Zamberletti, bisogna ricordarlo, fu il risarcimento delle suppellettili fino a 3 milioni di vecchie lire. Fu la prima vera scossa di brutale divisione politica... fu la prima vera rottura tra dignitose persone che fino a quel momento avevano agito con senso di responsabilità e con vero e reciproco mutuo soccorso. Ho apprezzato sempre la dignità dei cittadini anziani che ritenvano di non essere oggetto di assistenza, pur nelle condizioni precarie. Abbiamo dato la possibilità alle Suore e al personale del Comune di mettere su una Mensa per anziani. Fu la nostra carta vincente. Abbiamo dovuto sopportare (da amministratori della Sinistra unita) le critiche dei mangiapreti che non guardavano di buon occhio queste tipologie di iniziative assistenziali. Siamo stati fautori fin dai primi giorni delle roulottopoli convinti come eravamo e come siamo che la prima emergenza basata sul-

la tendopoli non possa che produrre disagi. Basterebbe una pioggia e tutto va a rotoli. Avrei tanto da dire sui primi interventi di emergenza. Primi interventi rivolti essenzialmente a quelle abitazioni con lievi danni , e per dirla alla Zamberletti... la famosa ordinanza '80. Una Ordinanza che sfoltì di molto l'esercito degli sfollati senza tetto. Nel prossimo taccuino cercheremo di esaminare tutte la fasi emergenziali, l'approvazione della legge 219/81, meglio conosciuta come legge di ricostruzione e sviluppo. Esamineremo tutti gli interventi con piglio e scrupolo certosino. Capiremo come è nato l'odio verso le ignare popolazioni meridionali ,e , soprattutto, come gli industriali e i tecnici, senza scrupoli, si siano arricchiti, con la compiacenza di leggi disgustose. Leggi che premiavano i più disonesti con paradossali anticipazioni di somme che, a parer mio, (e di tanti uomini con attributi) sono state il grimaldello, l'apripista e l'impunità del mordi e fuggi industriale e delle incompiute infrastrutture abitative e non. Bravi. Tutti. Oggi, speriamo che non si completi il disegno di questo sciagurato modo di governare.

La volontaria Monica Lopardo aiuta un cittadino

Quel che manca alla perfezione

SOLIDARIETA’

Per iniziativa della Protezione civile di Potenza, a Pasqua, il Clown Gionni e la sua Compagnia faranno spettacoli nelle tendopoli delle zone terremotate dell’Aquila per creare un po’ di colore e portare un minimo di serenità. Lo fa sapere Gianni Montatori, alias il Clown Gionni.

Il “Som” ricavato da un tir dei contrabbandieri

I medici della struttura in una delle sale allestite da Ares Qui sotto: la selva di telecamere, obiettivi fotografici e microfoni ai funerali di Stato avantieri In basso: l’imam Mohammed Nour Dachan che, nel corso della cerimonia, ha ricordato i morti di religione musulmana e lanciato un messaggio di comunione di fedi

I LIMITI del sistema di Protezione civile italiana non risiedono certo nei volontari che ne fanno parte. Fosse tutto legato alla loro buona volontà, non ci sarebbe un difetto. Prova ne sia il campo d’accoglienza “ex Italtel” gestito all’Aquila dal Gruppo lucano. Visitare gli altri campi è significativo: c’è un’aria di vuoto che nella struttura lucana non esiste. Per non parlare delle attrezzature - su tutte, una Stazione operativa mobile e un bagno completo di docce ricavati da tir sequestrati al contrabbando di sigarette - dovute a sacrifici dei volontari e al loro ingegno. Ma ci sono delle smagliature nella rete generale che potrebbero essere risolte con poco. Ad esempio. In questi giorni ci sono centinaia di persone che cercano i propri cari. Persone di cui spesso si sa solo che sono ancora vive, ma che sono finite chissà dove. I parenti arrivano in un campo. Fanno la fila davanti al centro operativo. Poi domandano: è qui Tizio? Gli operatori controllano sul proprio registro, oramai digitalizzato in un personal computer. Alla risposta negativa, la replica del parente è sempre la stessa domanda: e negli altri campi? Le persone immaginano che, se in quel campo c’è un elenco di nomi nell’archivio di un computer, da qualche parte ci starà una memoria centrale che conosce la situazione di tutte le altre tendopoli (all’Aquila ce n’è una trentina). Ma l’esito è sempre negativo. Perché quell’archivio generale non esiste. Realizzare un sistema ad hoc costerebbe al massimo qualche decina di migliaia di euro. Spesa che lo Stato italiano può ampiamente permettersi. In cambio, non si costringerebbero i parenti dei terremotati a vivere nell’angoscia per giorni, girando tutti i campi (riuscire a rintracciarli tutti è un’impresa da Magellano). Secondo esempio: un aspetto strettamente correlato al primo. Per le strade dell’Aquila, in queste sere, a parte qualche sparuto cittadino che tenta di entrare in casa per recuperare il televisore o i gioielli di famiglia, ci sono solo esponenti delle forze dell’ordine e d’emergenza. Avantieri sera un’autoambulanza parte, intorno alle 21.30, dall’ospedale da campo dell’Aquila diretta proprio al campo d’accoglienza ex Italtel. A bordo una giornalista peruviana venuta a girare un reportage nonostante una frattura alla gamba. Il malanno, aggravato dalle fatiche della permanenza in struttu-

re precarie, l’ha obbligata a farsi visitare. Dopo le radiografie e il responso medico, la donna viene dimessa. Un mezzo si mette a disposizione per riaccompagnarla al campo, da dove ripartirà alla volta di Roma. A gestire l’ospedale da campo è un’associazione di Protezione civile, la Ares, che ha messo su in 20 ore una struttura davvero rimarchevole. A guidare il mezzo, un giovane marchigiano che ha un solo difetto: non conosce per nulla l’Aquila. Non è colpa sua, non c’è tempo per fare i turisti, bisogna cavarsela con il proprio intuito e l’aiuto del navigatore. Ma l’apparecchio poco può fare se il campo non ha un indirizzo preciso (come capita spesso). Per strada ci sono soldati di Lecce, finanzieri di Como e carabinieri di Ragusa. Per loro L’Aquila è territorio sconosciuto. L’ambulanza arriverà al campo un’ora dopo. Non era un’emergenza e nessuno s’è fatto male. Ma se ci fosse stato un caso urgente? La soluzione, facile, è a portata di mano: basterebbe che le associazioni di volontariato locali mettano a disposizione degli uomini con l’unica funzione di guida. In questo modo molti dei rallentamenti, dei ritardi e delle difficoltà di spostamento si annullerebbero. Infine, la distribuzione dei bene di prima necessità. Nei campi arrivano merci a volte inutili. Un tir carico di verdura che non si può sciacquare per mancanza d’acqua. Un camion di vestiti in campi che ne hanno tanti da sembrare una boutique. L’assurdo pietire di autisti che da ore cercano di piazzare un carico di chissà quale merce che nessuno vuole. Pietire per dare e non per avere. Situazione che si potrebbero annullare con un’organizzazione centrale, e pochi punti di snodo, che sappia sempre cosa stia arrivando da dove e soprattutto chi ne ha bisogno. Il campo X ha necessità di latte per bambini (uno degli alimenti più difficili da trovare, per la disperazione di mamme e papà che non sanno cosa fare)? Ecco chi ce l’ha e come farà a portarlo. Il campo Y ha tanti gabinetti che però sono diventati presto inservibili? Ecco dove inviare quelle casse di igienizzante rimaste ferme in un parcheggio. Ecco: basterebbe poco perché il sistema di Protezione civile - fatto di gruppi motivati e capaci di agire sempre e ovunque - funzionasse in maniera quasi perfetta. Il coraggio e lo spirito di sacrificio dei volontari se lo meritano. r.pezzano@luedi.it

LETTERA

Lacorazza oggi all’Aquila scrive ai suoi IL SEGRETARIO del Pd della Basilicata Piero Lacorazza ha deciso di passare la giornata di Pasqua all’Aquila. E prima ancora ha spedito una lettera ai democratici lucani per il sostegno alle popolazioni abruzzesi. Il suo scopo dichiarato è «portare la solidarietà delle democratiche e dei democratici lucani - spiega - alle popolazioni colpite dal terremoto e per essere vicino all'impegno straordinario che i volontari lucani ci stanno mettendo per alleviare drammi, sofferenze e disagi delle persone colpite dal sisma». Lacorazza ieri mattina ha voluto sensibilizzare gli aderenti al suo partito con una missiva indirizzata ai segretari di circolo del Pd lucano, agli iscritti e agli elettori, con la quale ha lanciato «l'impegno diretto dei democratici di Basilicata in favore delle popolazioni d'Abruzzo». Dice Lacorazza: «Penso che in un giorno di festa e di speranza ognuno di noi ha il compito di sostenere con forza ed impegno lo sforzo di tanti volontari che in questa e come in altre occasioni, dedicano la propria vita e il proprio tempo per gli altri. Dobbiamo anche noi unirci all'importante impegno della Chiesa lucana, degli amministratori locali, del mondo dell'impresa e del lavoro, delle associazioni e dei cittadini, per sostenere il grande e straordinario patrimonio dei volontari della Protezione Civile e di quanti credono ed operano per prevenire i rischi ed essere in prima linea a combattere contro l'imprevedibilità della natura. Quella stessa imprevedibilità di cui il popolo lucano è stato vittima in passato, beneficiando dell'aiuto altrui».


10 Economia

Calabria

Domenica 12 aprile 2009

La Cgia: ritornano gli acquisti di profumi, tv a cristalli liquidi e articoli sportivi

Novità dall’Inps

Consumi, c’è più fiducia

Un voucher per colf occasionali

Bortolussi: «Piccolo segnale di ottimismo» di ANTONIO PENNACCHIONI ROMA - Più profumi e dopobarba. Ma anche più tv a cristalli liquidi e scarpe da jogging. Le famiglie intravedono uno spiraglio nella crisi. E riprendono a spendere cogliendo al volo sconti ed offerte privilegiando gli acquisti nei centri commerciali. È quanto emerge dal monitoraggio sulle vendite al dettaglio condotto dalla Cgia di Mestre che ha registrato a gennaio un brusco stop dopo la raffica di crolli dei consumi che ha caratterizzato l'ultimo trimestre 2008 (-4,2% ottobre, -5,7% novembre e -4,1% dicembre). Il calo contenuto degli acquisti, -0,9% su base annua, segnala che la crisi si va stabilizzando. Ma a confermare che in giro c'è meno pessimismo è il fatto che, per la prima volta da quattro mesi a questa parte, cinque categorie di prodotti su un paniere di 14 hanno ripreso a tirare. L'anno è partito con il vento in poppa per i prodotti del corpo (dai profumi ai dopobarba, dagli spazzolini da denti ai dentifrici (+2,1%). Bene le spese per la casa: porcellane, ceramiche, piatti, bicchieri, detersivi (+0,8%). Ed il comparto hi-tech, il preferito degli italiani, che non rinunciano all'ultimo modello di elettrodomestico: a partire da condizionatori, apparecchi radio, Tv, e pc (+0,5%). In netta ripresa anche i giocattoli e i prodotti sportivi (+0,4%). Ma si muovono anche l'abbigliamento e la pellicceria. Languono invece le vendite degli altri comparti. Segno meno per farmaci e prodotti per la salute, gioielli, orologi e bigiotteria. Affondano macchine fotografiche, occhiali e lenti a contatto. Dopo le imprese, che migliora-

ROMA - Pulizie di Pasqua, e non solo, più semplici con i voucher per i collaboratori domestici. Dopo il successo dei buoni lavoro nella scorsa vendemmia, dal 24 marzo è possibile utilizzare i voucher per prestazioni di lavoro occasionale anche in ambito domestico. Niente contratto, quindi, per il datore di lavoro, a patto che le attività non diano luogo a compensi superiori a 5.000 euro nel corso di anno solare: e nessuna imposizione fiscale per il lavoratore, per il quale non cambia neanche lo status di inoccupato o disoccupato. In sostanza, spiega la circolare Inps in proposito, «il ricorso ai voucher per i lavori domestici può essere effettuato solamente per quelle attività che, per la loro natura occasionale e accessoria, fino ad oggi non avevano alcuna tutela previdenziale e assicurativa, mentre ne restano esclusi, quindi, i rapporti di lavoro domestico continuativi (anche se per un numero limitato di ore). È chiaro, aggiunge l’Inps, che queste non danno diritto alle prestazioni per malattia, maternità, disoccupazione e assegni familiari; inoltre, per quanto riguarda i cittadini extracomunitari, non consentono nè il rilascio nè il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Il valore nominale di ogni singolo buono è di 10 euro.

Il valore nominale di ogni buono è di 10 euro

Crescono i consumi al dettaglio

no il giudizio sulla prospettiva della ripresa trainate dal boom di auto e moto grazie agli incentivi, il cauto ottimismo contagia le famiglie. "Tenendo presente che gennaio è il mese dei saldi invernali e una parte della spesa si orienta verso il settore dell'abbigliamento-calzature aver invertito la

tendenza è un piccolo segnale di ottimismo che ci fa ben sperare. Certo, il calo della domanda è ancora molto forte ma non è da escludere che molti consumatori abbandonino la sfiducia e ricomincino a spendere" commenta Giuseppe Bortolussi, leader degli artigiani di Mestre. L'unica

Migliorano le vendite al dettaglio

BORSA

certezza riguarda le difficoltà crescenti degli esercizi a conduzione familiare sotto casa. "Peccato - conclude - che tra le attività di vendita ancora una volta siano stati i piccoli negozi di vicinato a subire la contrazione più vistosa". Le imprese sino a cinque addetti e quelle tra sei e nove hanno registrato un tonfo superiore alla media (rispettivamente -5,1% e -4,2%).

CONSULENZA FISCALE

a cura di MASSIMO PRUDENTE

a cura di PASQUALINO PONTESI Dottore commercialista

Mercati ancora al rialzo E' STATA una settimana corta ma non priva di emozioni per le Borse europee, che rientreranno agli scambi martedì prossimo, dopo il lungo ponte legato alle festività di Pasqua. Gli indici del Vecchio Continente hanno guadagnato terreno, sfruttando l'ottima intonazione di Wall Street. Il Ftse100 e il Cac40 sono saliti rispettivamente dell'1,48% e dell'1,82%, mentre il Dax30 è avanzato del 3,06%, segnando la migliore performance. Bene anche Piazza Affari, dove l'indice S&P/Mib è arrivato a superare i massimi di lunedì scorso, fermandosi a quota 17.408 punti, con un rally del 2,77%. Con la violazione di area 17.000, l'indice ha valicato anche i 17.300 punti raggiunti lunedì scorso, per poi arrivare a lambire l'area dei 17.500, con un top a 17.475, fermandosi a 17.408 punti. Il mercato conferma le sue velleità rialziste, anche se, ancora una volta, anche il movimento odierno dovrà subito essere convalidato la prossima ottava, considerando peraltro che il rialzo è stato accompagnato da volumi ancora più bassi rispetto a quelli della vigilia. L'indice, tuttavia, sembra avere le carte in regola per proseguire lungo la via del rialzo e la rottura di alcuni livelli chiave, quali i 17.000/17.250 punti, autorizza ora a guardare a degli obiettivi ancora più ambiziosi a 18.000 prima e a 18.500 in seguito. Questo scenario sarà valido almeno fino a quanto le quotazioni si manterranno al di sopra dei 17.000 punti, mentre discese sotto questo livello potrebbero favorire ripiegamenti verso i 16.500 e i 16.000. Da

questo livello il mercato ha reagito con prontezza, ma è anche vero che molto dipenderà anche dalle novità che giungeranno nel corso delle prossime sedute. A partire dalla prossima settimana, infatti, si entrerà nel vivo della nuova stagione delle trimestrali societarie Usa, le cui indicazioni potrebbero di volta in volta favorire un incremento della volatilità. Il ritorno alle contrattazioni delle Borse europee, sarà, comunque, condizionato anche da come si svilupperà la seduta di lunedì prossimo in America, dove i mercati saranno regolarmente aperti. Nella seduta di martedì prossimo, sono attesi alcuni spunti di rilievo sul fronte macroeconomico a stelle e strisce dove si guarderà ai prezzi alla produzione di marzo che dovrebbero attestarsi sulla parità, in calo rispetto al rialzo dello 0,1% precedente. Sempre martedì, si conoscerà la trimestrale di Goldman Sachs, insieme alla quale saranno diffusi i conti di Johnson & Johnson, per i quali si prevede un eps di 1,22 dollari. In serata, dopo la chiusura della campanella, l'attenzione sarà rivolta ai dati di Intel, dai quali ci si attende un utile per azione di 0,02 dollari. A Piazza Affari i riflettori continueranno ad essere puntati sui titoli del settore petrolifero, sulla scia del rally delle quotazioni del greggio. Da seguire ancora i bancari che potrebbero catalizzare nuovi acquisti in caso di prosecuzione del rialzo del mercato, e tra le blue chips è da segnalare anche STM in attesa dei conti di Intel che saranno diffusi in serata.

A Piazza Affari riflettori sul petrolifero

Modello 730: i dubbi dei lettori Sono un insegnante elementare. Ci sono ancora agevolazioni per l’acquisto di un PC da far valere in occasione della dichiarazione dei redditi? Per l’anno 2008 non è stata rinnovata la detrazione Irpef per l’acquisto di un PC nuovo da parte dei docenti delle scuole pubbliche dalla imposta lorda e fino a capienza della stessa nella misura del 19% delle spese sostenute. E’ stata comunque introdotta la detrazione del 19% sulle spese effettuate dai docenti per l’autoaggiornamento e la formazione su un importo massimo di 500 euro. Dal 2005 ho iniziato a usufruire della detrazione del 36% per alcuni lavori effettuati nel condominio dove abito. Nel 2008 ho venduto l’appartamento. Posso ancora usufruire della detrazione d’imposta per le restanti rate? Purtroppo è no. Infatti, con la vendita dell’immobile sul quale sono stati eseguiti lavori di ristrutturazione, il diritto alla detrazione Irpef si trasferisce al nuovo acquirente per le sole rate residue non ancora detratte. Mio padre, non auto-

sufficiente, è stato ricoverato permanentemente presso una casa di riposo. Dovendo procedere alla compilazione della dichiarazione dei redditi, gradire conoscere se l’abitazione di proprietà di mio padre sia da considerare “a disposizione” del contribuente e quindi occorra applicare l’aumento di un terzo della rendita catastale. L’unità immobiliare in questione è da considerarsi a tutti gli effetti abitazione principale quindi con fruizione della relativa deduzione, anche quindi nel suo caso in cui il genitore trasferisca la propria dimora abituale a seguito di ricovero permanente presso un istituto di ricovero o sanitario. L’unica condizione che il Fisco però impone consiste che l’unità immobiliare non deve essere concessa in locazione. E’ possibile la detrazione del 19% delle spese sostenute per il mutuo per l’acquisto di un immobile prima casa? Rientrano nell’ambito degli oneri accessori per i quali è prevista la detrazione del 19% l’onorario del notaio per la stipula del contratto di mutuo e le spese sostenute dal notaio

per conto del cliente necessarie alla stipula del contratto stesso, come quelle relative alla iscrizione dell’ipoteca. La detrazione è ammessa nel limite di 4.000 euro degli interessi passivi e relativi oneri accessori sostenuti su mutui garantiti da ipoteca contratti per l’acquisto dell’abitazione principale. Sono esclusi dagli oneri accessori le spese notarili relative al contratto di compravendita dell’immobile. Ricordiamo, inoltre, che l’aumento di 4.000 euro del massimale su cui calcolare la detrazione del 19% riguarda solo il mutuo per l’acquisto e non quello per la costruzione. Per quest’ultimo, la detrazione è ammessa sul massimale di 2.582,28 euro. Ho acquistato un apparecchio acustico spendendo 3.000 euro. Vorrei sapere se potrò detrarli. La spesa è detraibile. Oltre alla fattura, è bene conservare la prescrizione dello specialista o, in alternativa, è possibile presentare su richiesta dell’Amministrazione finanziaria un’autocertificazione per attestare la necessità del prodotto e la causa che ne ha determinato l’acquisto.


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Domenica 12 aprile 2009

LA PROFESSIONE DELL’IMPRENDITORE E “IL SOLE IN TASCA”

PROPOSTA POLITICA ALTERNATIVA

di FRANCO MATTIA*

di MAURO MASSERINI* dalla prima Nel libro l'accostamento dei nomi di Silvio Berlusconi e Adriano Olivetti, come è stato da più parti sostenuto, potrebbe risultare eccentrico e suscitare stupore o curiosità. Eppure, come suggerisce Sandro Bondi, non mancano evidenti affinità tra queste due figure di imprenditori "anomali", indisciplinati ed eretici, destinati a lasciare una traccia significativa nella storia del nostro Paese. Da una parte, c'è il profilo di un riformista autentico e fuori dalle mode - Olivetti - così impetuoso e rigoroso da restare inascoltato. Un imprenditore che crede nell'impresa come vero motore dello sviluppo economico e sociale. Negli anni cinquanta la sua visione della politica italiana era straordinariamente anticipatrice: vedeva la crisi della classe dirigente, proponeva l'istituzione di scuole di politica, riteneva il federalismo complementare alla democrazia, richiamava la centralità del progresso tecnologico. Dall'altra, c'è Berlusconi imprenditore illuminato. Senza mai dimenticare la differenza dei contesti, Bondi ha avuto la capacità di individuare i tratti unificanti e paradigmatici delle due personalità, ponendo il frutto della loro energia creativa all'interno di un'unica cornice progettuale, spirituale ed etica. Sino alla conclusione (condivisibile o non condivisibile) che Olivetti e Berlusconi ritengono entrambi, con sfumature ideologiche in partenza diverse, che il capitale umano costituisca la fonte della produzione, non soltanto del capitale economico ma anche del capitale sociale, vale a dire del tessuto originario della società. Ecco riemergere allora il vero principio della libertà economica, la capacità di espandere la creatività individuale, mettendola al servizio universale dell'uomo. Lungi dal pensare che la lettura del libro di Bondi possa interferire nelle convinzioni personali di Martorano ma credo che ci siano tutte le condizioni perché realmente i rapporti tra impresa e politica possano cambiare radicalmente anche in Basilicata. *vice presidente consiglio regionale Fi-Pdl

PERCHE’ TUTTO QUESTO DOLORE di ANTONIO GALIZIA E’ LA domanda di una terremotata molto anziana comparsa oggi in un riquadro televisivo in una ripresa dell'omelia funebre per i morti del terremoto in quell'ampio spazio pervaso di silenzio, stupore e grande malinconia col flusso di lacrime sui volti affranti, disperati e in preghiera. Quelle bare allineate e coperte di fiori, hanno dato l'aspetto di un giardino fiorito al colmo del quale una minima bara a ridosso di un'altra più grande, in un segno di lutto maggiore, dove l'innocenza si schiudeva sul cuore della mamma. Immagini tragiche in cospetto di parenti vicini e lontani, tutti stretti nell'immenso dolore, come a chiedere: perché tanto dolore. La risposta non c'è, perché il mutismo angosciante e i pianti irresistibili, sono loro che dicono di pietà, di agonia e di spasimi ardenti. La gente, le autorità, il capo dello Stato, il presidente del consiglio hanno recitato la preghiera dell'amore tradito dalla natura abbrutita e selvaggia. Il sindaco non parla o parla poco perché il suo dolore è come quello di un padre che ha assistito alla tragedia dei suoi figli e li invoca in un debito di amore. Riappaiono gli eroi del soccorso: vigili del fuoco e volontari della protezione civile, angeli senz'ali tra i dirupi dello schianto, in cerca di morti e di vivi che aumentano ad ogni picconata e affondo di pala meccanica. Non si possono guardare quelle scene che la televisione ci porta nelle case e altrove, senza sentire la lacrima furtiva che scende silenziosa. Il nostro terremoto '80, fu altrettanto violento e mortale. Paesi furono anche distrutti e decimati gli abitanti ma le scene di terrore, di sgomento e di rassegnazione, ci arrivavano a rilento, perché non c'erano i mezzi audiovisivi di oggi. Ho sempre nei miei occhi l'immagine di tutta quella gente che riparò davanti al mio studio a chiedermi aiuto e soccorso. Oggi le esequie dei morti d'Abruzzo, come in una mesta Ode di D'Annunzio, ci hanno ridestato le pene sofferte e in una emergenza di affetti, abbiamo devoluto il nostro pensiero agli Aquilani e dintorno scomparsi. Il “perché mi hai dato questo dolore” dell'anziana terremotata che ha chiesto a Dio, sua guida nella vita e nella sua buona e cattiva sorte, immedesimandosi nel culto di Gesù sulla croce che nelle crudeltà della sofferenza, dice: Padre perché mi hai abbandonato. Il dolore umano si è sintetizzato in quel campo, in quella moltitudine disperata e ansiosa e in quelle autorità affrante. Non così, gli spiritosi, distruttori morali, giornalisti, protesi a declamare polemiche irruente per ledere la onorabilità di chi considerano avversario nemico, con slogan puerili e impudenti: lo “show di Berlusconi” titola l’Unità. Ma poi ci sono Santoro, Travaglio, Ruotolo e Vauro che accrescono la cultura dell'odio. Si sveglieranno mai, per dire anche di sè qualcosa di decoroso e vitale? Non so dare una risposta perché in questi miei ormai 52 anni di vita vissuta professando la Medicina, la Psicologia e il Moralismo, ho visto sempre puntate di odio, di invidia e di scherni patologici. Voglia Iddio recuperare la serenità ai travagliati della vita e di migliorare le coscienze ai deficitarii dalla crescita morale. dott.antoniogalizia@libero.it

RISO DI PASQUA dalla prima dei punti centrali, anche se messi in discussione, della propria identità culturale significa predisporsi ad essere dominati da altre culture! E a dire che la Chiesa cattolica per secoli è ricorsa a strumenti inaspettati pur di fare entrare nella testa della gente l'importanza della Resurrezione. Per gli intellettuali c'erano i libri e le dispute. Per i popolani bastava l'arte figurativa nelle chiese e…E qui è la sorpresa per noi d'oggi, malati di perbenismo: c'erano le prediche oscene del giorno di Pasqua. Tecnicamente erano chiamate “risus paschalis” (= riso di Pasqua). Parliamone. Nel mese di marzo del 1518 a Basilea un predicatore, grande anche per moralità di costumi, scrive una lunga relazione (oggi a Tubinga) in cui illustra i tratti principali delle prediche pasquali tenute nelle chiese tedesche. Il succo della relazione è questo: durante la messa di Pasqua, il predicatore suscita il riso dei fedeli. Questo riso è ottenuto con gesti e parole in cui predomina la componente oscena. “Essi [i sacerdoti] atterriscono con la voce e col tumulto dei gesti le donnette con finte minacce. Inoltre, sono bravi a raccontare barzellette e a fare scherzi presi a prestito dalle cucine. Spingono gli ascoltatori a ridere sguaiatamente mentre annunciano Cristo, scherzano con le parole oscene, imitando uno che si masturbi (il testo: “imitatione molli”), richiamano agli occhi le cose che i coniugi sono soliti celare nella loro camera e che conviene far senza testimoni”. Se ciò non viene fatto, continua l'estensore della nota, “i predicatori parlerebbero in chiese vuote. Il volgo, infatti, è talmente privo di giudizio, che ascolta soprattutto quel predicatore che eccita la gente con parole sconce o facendo il buffone sfacciato e con parole mescolate, o meglio, impiastrate di un riso indegno di quell'uomo e di quel luogo”. Lo scritto rileva poi che qualche vescovo biasima i predicatori soprattutto per gli scherzi inopportuni compiuti, “quasi che non sia lecito accogliere Cristo risorto dopo essere morto per noi, se non con gioia scurrile”. Quel “quasi che non sia lecito accogliere” ci fa capire che l'usanza è piuttosto consolidata e diffusa. Oltre a quanto detto finora, cos'altro fanno i celebranti durante la messa pasquale? “Uno, come un cuculo che si è mangiato i piccoli, ne imita il verso (“cucullus” in latino medievale significava cornuto, quindi il prete gioca sul doppio senso); un altro, appoggiato sopra un torello, fa finta di partorire un vitello estraendoselo da sotto la tonaca con schiamazzi degni di un'oca; un al-

tro, avendo fatto indossare ad un laico il cappuccio per una notte, lo convince di essere sacerdote e lo conduce sull'altare. Un altro fa finta di essere scemo e su e giù per la chiesa cammina zoppicando e con la bocca tutta storta innalza lodi allo sterco; o restando nel suo ruolo atterrisce con fischi coloro che gli dicono di alzarsi; o che durante la predica fa il verso del gallo evangelico o di una ridicola oca...”. Il risus è dunque un fenomeno radicato nell'area germanica del Cinquecento tanto da essere difeso anche da teologi valenti con moralità esemplare. Il popolo, con l'eccezione delle persone colte, lo apprezza molto e nessuno si chiede quale sia la sua origine. Tutti sanno che esso ha tre scopi: far andare la gente a messa la mattina di Pasqua, rallegrarla con qualsiasi mezzo, tenerla sveglia durante la predica. Il risus sguaiato è dunque provocato dal predicatore mediante azioni che si possono dividere in due gruppi: 1) scherzi e buffonate senza particolare riferimento alla sfera del sesso, come: imitazione del verso di animali, di personaggi grotteschi; far fingere da un laico di essere sacerdote; raccontare barzellette; fare gesti e dire racconti irriverenti; pronunciare parole senza senso. 2) oscenità, come parole sconce, offese al pudore, imitazione dell'atto sessuale, comportamento onanista e (forse) omosessuale. E' da notare che il risus faceva parte della liturgia pasquale e che era utilizzato anche da predicatori di gran cultura e di irreprensibili costumi. L'usanza era così diffusa che esisteva un manuale a stampa contenente i racconti e le battute oscene ad uso didattico-ecclesiastico. Tale manuale recava l'”imprimatur” della Chiesa. Nella Germania del Settecento il risus è ancora praticato. Lo sanno anche Roma e papa Benedetto XIV, il bolognese Lambertini celebre per le sue larghe vedute e lo spirito ironico, indirizza una “esortazione pontificia” al clero tedesco affinché cessi di utilizzare nelle prediche pasquali i “racconti assurdi di poeti e i vani ornamenti di rètori” (così chiama spiritosamente le battute oscene). Ma l'uso continua. Sarà la successiva morale borghese a svuotare le oscenità più grevi, i gesti e le azioni scurrili, per relegarle entro i confini di un racconto spiritoso. Ciò dura fino a metà Ottocento. Nel celebre “Dizionario” Littré del 1889 la voce è ormai così esplicitata (traduco): “Riso Pasquale: buon racconto che i predicatori avevano l'abitudine di fare al loro uditorio il giorno di Pasqua”. Tutto è finito? No. La televisione, nuova chiesa universale, ha reintrodotto il risus, non più pasquale ma “annuale”. Alleluia! Angelo Lucano Larotonda angelolucano.blogspot.com

LO SCENARIO politico di Melfi è in gran fermento, al di là delle varie ipotesi di candidature, di alleanze e di movimenti di truppe, vi è movimento ragionamento ed animosità attorno ad un nuovo soggetto politico. L'Alleanza di Centro di Francesco Pionati difatti vede raggrupparsi da subito, attorno al proprio simbolo ed alla propria bandiera, tutte quelle forze e quelle intelligenze che con grande senso di responsabilità sentono il dovere di mettere a disposizione della propria gente e della nostra anche se neonata formazione politica tutto il supporto di idee, esperienze e perché no quel pizzico di passione che distingue e che aggiunge valore. Il pensiero ormai nostro e condiviso già da tanti, i valori da tutelare, i presupposti politici, l'appartenenza e l'area politica in cui ci collochiamo è ampiamente rappresentato dal manifesto politico di Alleanza di Centro per questo la nostra compagine si propone come forza di aggregazione di amministratori locali, impegnandosi a rappresentare sia a livello centrale che territoriale (enti intermedi) le necessità e le speranze di sviluppo dei cittadini del Vulture melfese e non solo. La prossima tornata elettorale (elezioni Provinciali e non) ci vedrà impegnati su tutto il territorio della Provincia di Potenza con le nostre idee, i nostri pensieri ed il nostro impegno insieme ai tanti che aderiscono al nostro progetto ed ai tanti che vedono in Francesco Pionati e ad Alleanza di centro una proposta valida moderata e lucida all'interno del centrodestra. La nostra proposta sarà seriamente alternativa rispetto all'ormai traballante sistema pseudo assistenziale vagamente pseudo di sinistra non più proponibile, non più tollerabile che ormai nella nostra amatissima terra è divenuto sinonimo di nullafacentismo scostante ormai quasi un crimine, lontano dalla gente, caratterizzatosi soltanto per non aver mai dato soluzione a problema alcuno. *commissario provinciale Alleanza di centro (Adc)


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24 ore in Basilicata

Nella città dei Sassi Pasqua all’insegna delle gite tra la storia della civiltà contadina. Ristoranti pieni

A Matera cultura e buona tavola WEEKEND IN BASILICATA

Parcheggi gratuiti in centro. Polemica per le chiese chiuse

MATERA - E' boom di presenze nella città dei Sassi nonostante l'atmosfera cupa, col pensiero rivolto alle vittime del terremoto d'Abruzzo. Matera è pronta ad accogliere le migliaia di visitatori che oggi e domani prenderanno d'assalto la città degli antichi rioni in tufo. La gita per il ponte pasquale comincerà, naturalmente a tavola, in particolare negli agriturismi, a stretto contatto con la natura. Un turismo tutto “made in Italy” è stato il target che ha scelto gli antichi rioni per trascorrere un week end tra le case scavate nella roccia e nel tufo, le chiese rupestri, la storia della civiltà contadina e la buona cucina. La notevole affluenza si registra già da qualche anno e sempre più Matera si conferma meta obbligata per i turisti. Per incentivare il flusso turistico è stata decisa l'apertura gratuita dei parcheggi di via Lucana e piazza Cesare Firrao. Il dato più interessante è che la stagionalità inizia ad allargarsi, ampliando il periodo ben oltre le festività di routine. Intanto in città è polemica sulla chiusura delle chiesi rupestri, il cui bando scaduto da oltre un anno ne impedisce la regolare

Tanti i camperisti e i turisti in visita alle croci di Gibson apertura. Nei giorni di festa è rimasta aperta solo la chiesa di Santa Lucia e a singhiozzo quella dell'Idris e il Convicinio di Sant'Antonio. «Il fatto è grave - afferma Gaetano Lionetti titolare dell'omonima agenzia di viaggi Lionetti - e deve far riflettere per il futuro». Sono i giorni di intenso lavoro per gli operatori, che in queste ore danno il meglio dell'offerta turistica per soddisfare le esigenze dei visitatori puntando sui sapori tipici. Tra le leccornie dei ristoratori spicca “Lucanerie” (a tavola tra l'altro, baccalà al forno con purea di fave fresche e peperoni cruschi, sbriciolata di salsiccia con finocchietto selvatico, gli orecchioni con pesto di pistacchi, caciocavallo podolico e funghi porcini, la grigliata mista di carne con gli involtini di Grogoglione e la delizia di ricotta in salsa di cioccolato e salsa di menta con piccola pasticceria). «I piatti

proposti fanno parte della cucina tipica rivisitata - afferma Francesco Abbondanza titolare del ristorante - le nostre ricette trasmettono emozioni della vita di un tempo in un luogo dove tradizioni ed innovazioni culinarie si incontrano. Un pensiero va in queste ore ai terremotati d'Abruzzo ai quali in settimana destinerò una iniziativa solidale». Il tutto esaurito per i ristoratori si registra anche in centro dove nella “Trattoria Lucana” si potranno degustare cicorie con purea di fave, timballo di cardoncelli di Pasqua, uova sode con rucola olio e limone, calzoni di ricotta dolci al ragout di carne, arrosto misto alla bracee il dolce della casa. «La presenza record di turisti la registriamo dal lontano 1981 afferma lo chef Gigi Sanrocco segno delle bontà dei nostri piatti». Tanti i turisti che si spostarenno per la classica gita fuori porta del lunedì dell'Angelo.

Per chi festeggerà la festività della liturgia cristiana in famiglia sarà un modo per riscoprire gli antichi piatti della tradizione pasquali che le nostre mamme o nonne prepareranno con lavorazione attenta laboriosità. I piatti che per tradizione a Pasqua sono presenti sulle nostre tavole, principalmente sono a base di uova, pasta fresca e l'immancabile agnello preparato in modi diversi. Camperisti, motociclisti, e molte comitive di turisti stranieri insieme ad italiani provenienti dalle regioni del Centro e del Nord sono giunti a Matera. Particolare attenzione tra gli appassionati di fotografia è riservata alla fontana ferdinandea, riportata in piazza Vittorio Veneto dopo 60 anni, e alle tre croci lignee di Murgia Timone che hanno rappresentato “La Passione” nel film di Mel Gibson e che dal primo mattino, infatti, sono state uno dei luoghi più visitati. L'iconografia della città dei Sassi è caratterizzata anche dalla diffusione di due agili guide informative del progetto “Matera, il senso della Meraviglia”, con notizie utili su storia, cultura, luoghi di culto, ambiente, enogastronomia, cinema ed eventi. Michelangelo Ferrara

SULLA COSTA Da Policoro a Maratea SONO le minicrociere dalla Magna Grecia alla Grecia, lungo le “Rotte di Ulisse” i tour preferiti dai frequentatori del circolo velico lucano di Policoro, che anche a Pasqua ha attivato per turisti italiani e stranieri formule tematiche per conoscere il territorio andando per mare. Il presidente del circolo, Sigismondo Mangialardi spiega che «Le minicrociere sulle Rotte di Ulisse consentono di effettuare escursioni ambientali e visite ai siti archeologici delle due sponde del Mediterraneo, tra passato e presente e a diretto contatto con la natura». Il Circolo, con un accordo con Assonautica, Lega navale e Federazione Vela, ha anche attivato un Centro di formazione professionale per istruttori in sport marini, come vela, windsurf, kit-surf e surf. Dall’altre parte della costa, a Maratea, l’Apt rileva che negli agriturismi e nei B&B si registra il tutto esaurito mentre nelle strutture alberghiere ci si attesta intorno al 40%. A differenza di località balneari come Policoro e Metaponto, dove apriranno già i battenti i lidi centrali, la maggior parte degli stabilimenti della costa di Maratea aprirà, invece, nel mese di maggio.

Laghi di Monticchio

Baragiano

Apre oggi il Museo di Storia Naturale del Vulture Sarà visitabile tutti i fine settimana fino a giugno

Domenica si va all’Archeoparco del Basileus Lunedì gara ciclistica e mostra mercato

MONTICCHIO - A partire da oggi sarà possibile visitare il Museo di Storia Naturale del Vulture, realizzato dall’Amministrazione Provinciale nei primi due piani dell’Abbazia di San Michele, nell’area dei laghi di Monticchio. «L'allestimento, curato da Renato Spicciarelli, è dedicato – ha sottolineato la dirigente Cristina Caricati - per ampia parte alla Bramea - una rara farfalla notturna che vive alle pendice del Vulture - e ripercorre, di pari passo, l'evoluzione del Vulture e la storia degli uomini che lo abitano». «Si tratta - ha continuato - di un sito dinamico, in continua evoluzio-

BARAGIANO - Riaprirà proprio in occasione della Pasqua l’Archeoparco del Basileus, il parco a tema dedicato alla storia dell'archeologia lucana tra il IV-VI sec. a.C. Ma gli appuntamenti a Baragiano non finiscono qui. Come ormai è tradizione da quasi mezzo secolo, infatti, il giorno di Pasquetta Baragiano ospita la gara ciclistica Medaglia d'oro SS. Annunziata, ormai giunta alla 49° edizione, assai rinomata e che richiama partecipanti da tutto il territorio nazionale. Inoltre sarà possibile prendere parte alla Mostra mercato che sarà allestita

In evidenza il luogo dove si trova il museo

ne che in futuro sarà arricchito di nuovi reperti e che intende unire un turismo di tipo religioso ad uno di tipo culturale». Questi gli orari e i giorni di apertura del museo: Aprile: 12 - 13 - 17 - 18 - 19 -

25 - 26; Maggio: 1 - 2 - 3 - 8 9 - 10 - 22 - 23 - 24 - 30 - 31; Giugno: 1 - 2. La mattina dalle 11 alle 13; il pomeriggio dalle 15 alle 18 Per informazioni: 348 7090048 - 339 28144070 o www.provincia.potenza.it

La puntina indica l’area del parco

presso il Centro di documentazione archeologica, nei pressi della scuola media, con degustazione di prodotti tipici locali (con vendita al pubblico) ed esposizione di alcuni esempi di artigianato locale.

Per informazioni: tel. 3209714681 Archeoparco 3290267653 Pro Loco. L' Archeoparco sarà aperto durante la stagione 2009 dal Lunedì alla Domenica dalle 10 alle 13.30 e dalle 15 fino alle 22.


24 Ore in Basilicata 13

BREVI

Domenica 12 aprile 2009

PER CHI VIAGGIA

IN CAMPAGNA

SULLA NEVE

Cantieri in corso sulle strade lucane

Giornata dell’Agriturismo

Impianti aperti a Monte Sirino

SS 92 Dell’Appennino Meridionale: senso unico alternato con semaforo dal km 41,900 al km 42,200 - SS 99 MateraAltamura: deviazione del traffico tra i km 15,200 e 16,360 e tra i km 11,850 e 14,200; tra il km 13,910 e il km 15,200 deviazione provvisoria del traffico - SS 407 Basentana: restringimento di carreggiata in direzione Metaponto dal km 1,400 al km 1,950 - SS 655 Bradanica e senso unico alternato con semaforo tra il km 87,300 e il km 111,100.

L’ASSOCIAZIONE Turismo Verde-Cia ha scelto i giorni di Pasqua e Pasquetta per presentare la III Giornata dell’Agriturismo che si svolgerà il prossimo 19 aprile in tutt’Italia coinvolgendo un decina di aziende agrituristiche della Basilicata. Lo slogan scelto per questa III Giornata “Agriturismo è... cultura del paesaggio agrario”. La presentazione delle iniziative fa tappa nel Parco Gallipoli Cognato presso l’azienda “Sapori del Parco”.

PASQUA all’insegna della neve. Per chi preferisce seggiovie e ski lift alle scampagnate fuori porta o alle gite al mare, in regione l’unico impianto aperto è quello di Monte Sirino. Con 80 centimetri di neve a monte e 25 a valle, l’impianto vicino a Lagonegro offre la possibilità di utilizzare la seggiovia e 1 ski-lift. Chiusi per mancanza di neve tutti gli impianti che si trovano sul territorio regionale.

Nel capoluogo Pasqua dedicata alle morti bianche con l’incontro organizzato dall’associazione Mephisto

A Potenza lavoro e sicurezza Nel pomeriggio confronto tra istituzioni e cittadini, in serata concerto POTENZA - Pasqua, giornata di festa in famiglia ma anche una giornata per ricordare chi ha perso i propri cari, magari per un incidente sul lavoro. I giovani dell'Associazione Culturale Mephisto di Potenza hanno dedicato la giornata di oggi proprio alla sicurezza e alla prevenzione. «Nata dalla volontà di affrontare tematiche scottanti, difficili e a volte trattate con superficialità, la manifestazione “La sicurezza è appesa a un filo” vuole rappresentare un momento di riflessione non solo per chi già lavora ma anche per tutti i ragazzi, affinché ci siano domani cittadini critici e responsabili». Questo il senso dell’iniziativa spiegato in una nota dall’associazione. Si comincia nel pomeriggio alle 16.30 con un incontro tra il mondo delle istituzioni e i cittadini: il funzionario Inail del settore prevenzione, Nicola Giansanti, il dirigente dell'Ufficio Politiche della Prevenzione del Dipartimento Salute della Regione Basilicata, Gabriella Cauzillo, il segretario regionale Cgil Basilicata, Antonio Pepe, il segretario Generale Cisl, Nino Falotico e il regista Daniele Segre si confronteranno non solo sui temi della sicurezza ma soprattutto sui modi e i tempi delle politiche di prevenzione dei rischi. Segre, docente al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, è l'autore del film documentario vincitore del Premio Anmil 2008, “Morire di lavoro”, che raccoglie le testimonianze dei parenti delle vittime decedute nel settore delle costruzioni e che verrà proiettato subito dopo il dibattito. Il film non vuole essere solo l'ennesimo atto di denuncia, né un'inchiesta giornalistica o una triste cronaca: il

Al tavolo i sindacati e il regista Daniele Segre

suo intento è quello di descrivere senza retorica la realtà, osservata attraverso i volti di chi lavora ma anche di chi vive loro accanto, poiché il lavoro non protetto non provoca solo morti, ma anche orfani e vedove. «Abbiamo voluto che l'evento principale di questo pomeriggio fosse un film proprio perché il linguaggio cinematograficoè comprensibile a tutti senza l'intervento di intermediazioni culturali o linguistiche, ed è il veicolo che noi privilegiamo. Il documentario di Segre, in particolare, è la somma di testimonianze dirette e semplici di persone comuni» spiega Rocco Pascale, il Responsabile della comunicazione e pubblicazioni dell'Associazione Mephisto. La conclusione della serata sarà affidata alle esibizioni di Neil Perch - membro fondatore degli Zion Train, storica band inglese considerata la madre del phuture dub sound, reggae che si mescola a sonorità techno e trance e dei Krakatoa, formazione creata nel 2002 dal vocalist dei Subsonica, Samuel e dal Dj torinese Pisti. «Aver aderito alla manifestazione - sottolinea la segreteria regionale della Feneal Uil dedicando la Giornata di Pasqua ad una riflessione sulle morti e gli incidenti sul lavoro, per chi come il sindacato ogni giorno è in prima linea nella battaglia per la sicurezza nei cantieri e in tutti i luoghi di lavoro, ha un significato particolare di speranza perché la prevenzione possa diventare normalità». «In Italia – sostiene la FnealUil - occorre una svolta vera. Non solo perché siamo in presenza di una mattanza assurda che getta ombre anche sul rilancio economico, ma perché ha costi inaccettabili in termini di vite umane, di tragedie familiari, di oneri economici inevitabili. Le leggi, lo sappiamo ci sono anche se perfettibili ed è incoraggiante che il Governo uscente abbia provveduto ad emanare il testo uni-

ESODO E CONTROESODO

Controlli sulla A3

co sulla sicurezza. Ma servono soprattutto comportamenti ed azioni nuove. Intanto da subito più controlli, più controllori e più etica nei luoghi di lavoro. La sovrapposizione delle competenze dei vari enti, preposti ai controlli, spesso diventa un boomerang. Non accresce la sicurezza, non scoraggia il lavoro sommerso e nero, danneggia talvolta l’attività delle imprese in regola. Bisogna semplificare i controlli, creare sinergie vere fra gli enti, coordinare l’attività di ispezione con azioni mirate, incisive. Vanno rafforzati ruolo e operatività di quegli strumenti di collaborazione e confronto fra imprese e sindacati come ad esempio gli organismi bilaterali. Ci vuole una presa di coscienza collettiva attraverso iniziative, proprio come questa di Potenza, finalizzate a promuovere la cultura del buon lavoro da un lato, e dall’altro un rigore non enunciato ma praticato. Le condanne sono unanimi ma non si vedono poi quasi mai punizioni

esemplari per coloro che determinano colpevolmente le condizioni per incidenti mortali e non. Una parola va detta anche sulle famiglie di chi muore sul lavoro. Troppo isolate, mai accompagnate da assistenti sociali come avviene per altre categorie, spesso condannate alla miseria, mentre dovremmo pensare a forme di sostegno più articolate, come potrebbe essere ad esempio un fondo contrattato fra imprese e sindacati gestito dalle casse edili. Abbattere il numero di morti ed infortunati gravi, lo sappiamo bene, è un fatto di civiltà. Sappiamo che è possibile ma occorrerebbe un coordinamento ed una continuità di interventi che oggi manca. Sottolineamo infine che la manifestazione di Potenza segna il rilancio dell’attività dell’Efmea che in stretta sinergia con il Cpt (Comitato paritetico territoriale, per la prevenzione degli infortuni) ha un importante ruolo da svolgere per contribuire ad accrescere la cultura della sicurezza nei cantieri».

POTENZA - In occasione delle festività pasquali e dei fine settimana del 25 aprile e del 1 maggio, con il consueto incremento dei movimenti turistici, aumenteranno i flussi di traffico veicolare sulle maggiori arterie stradali ed in particolare sull'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria. Tra gli obiettivi primari che si è chiamati a raggiungere ci sono il contenimento del numero delle vittime degli incidenti e la maggiore fluidità possibile della circolazione, specie in occasione di quelle giornate che, sulla base delle pregresse esperienze e delle informazioni disponibili sul territorio, sono considerate le più a rischio sotto il profilo della mobilità. Per il conseguimento di tali finalità la Questura di Potenza ha predisposto una serie di dispositivi finalizzati alla tutela della sicurezza sulle strade, all'azione sistematica di sanzionamento dei comportamenti di guida più pericolosi ed all'assistenza degli utenti della strada in caso di gravi disagi conseguenti ad eventi particolari. Si prevede la maggiore intensità di traffico veicolare nei giorni 13, 24 pomeriggio, 25, 26, 27 mattina, 30 aprile e 2, 3 e 4 mattina del mese di maggio. Il “Piano di gestione dell'esodo primaverile relativo all'Autostrada A/3 Salerno-Reggio Calabria”, approvato in sede di Comitato Operativo per la viabilità, in considerazione della presenza di cantieri inamovibili (dal Km. 107+800 al Km. 138+000) che potrebbero creare problematiche al traffico veicolare, prevede un dettagliato schema d'intervento per fronteggiare situazioni di criticità. In caso di necessità le varie pattuglie opereranno all'altezza degli svincoli autostradali per dirottare il traffico sui percorsi alternativi individuati che, per la provincia di Potenza, interesseranno le arterie della viabilità ordinaria: I percorso alternativo Ss19, Ss585, Sp ex Ss19 e Ss104 mentre il II percorso alternativo Ss598, Ss92 e Ss653. Emilia Manco

Val d’Agri

Soave (Pdci) polemizza con il progetto turistico dell’Apt e propone un Parco dei Laghi, tra Pertusillo, Monte Cotugno e Senise

il sito di Grumentum

di RAFFAELE SOAVE* Una trentina di bus Gt ha trasferito in Val d’Agri circa 1.200 turisti per lo più del Nord per le festività pasquali; altri 5-600 sono arrivati con proprie auto; gli alberghi sono pieni all’80%; gruppi di ricercatori e studenti di archeologia hanno preso d’assalto il sito di Grumentum; alcune centinaia di giovani sono in vacanza nell’area del Pertusillo e

nel “Parco dell’Energia”: è la “cronaca” della Pasquetta 2010 che possiamo anticipare in attuazione del Progetto Turistico dell’Apt per la Val d’Agri. Il progetto – da quello che abbiamo potuto leggere – contiene tali e tanti elementi di attrazione di flussi di visitatori e turisti da “sconvolgere” la piccola economia dell’ospitalità locale e da “costringere” molti albergatori ed operatori ad accrescere i posti-let-

to, oltre che ad aprire nuovi ristoranti ed aziende agrituristiche. Ma in attesa che il progetto dei principali “stakeholder” dell’Apt passi dalle idee creative e fantasiose alla realtà, per ora non ci resta che registrare la “solita Pasquetta” (2009) con le solite sparute comitive venute per una mezza giornata e per gustare i nostri piatti, dopo un giro veloce nell’area del Pertusillo e magari al museo e agli scavi di Grumento dove – riferiscono i dipendenti del Ministero Beni Culturali – la sosta media è di un’ora e un’ora mezza. Siamo convinti che il turismo può rappresentare per la Val d’Agri, specie con l’avvio dell’attività del Parco Nazionale, una buona opportunità di sviluppo e di occupazione. Solo che la fantasia e creatività da sole non bastano a ridisegnare un intero sistema che è fermo ai piccoli numeri di turisti nella grande

maggioranza delle regioni limitrofe, con la permanenza media più bassa di tutti gli altri comprensori della regione e una ristorazione organizzata per lo più per matrimoni e cerimonie, per non parlare dell’assenza di servizi. Per questa ragione quando leggiamo che gli esperti dell’Apt scrivono che “il prodotto faro che trasformi la Val d’Agri in una destinazione, conferendole una precisa identità turistica, che coinvolga l’intera area a dotarsi di servizi turistici di qualità e ben integrati fungendo da acceleratore di crescita, è stato individuato in un unico “magnete” localizzato tra Grumentum e Pertusillo” , sobbalziamo dalla sedia perché non possiamo accettare un ennesimo tentativo di programmazione calata dall’alto con investimenti ingenti. La nostra proposta, “più umile” perché non suggerita da grandi

esperti e consulenti, e quindi a costo zero, che sosteniamo insieme alla Giunta Provinciale e a tutto il Consiglio, è più semplicemente quella di realizzare un Parco dei Laghi (Pertusillo e Monte CotugnoSenise) senza stravolgere l’esistente con una serie di servizi di ospitalità, possibilità di praticare attività sportive e per il tempo libero, qualche ristoro per la buona tavola e punto vendita di prodotti alimentari locali, qualche bottega di artigianato artistico. E poiché non ci rassegniamo all’idea di un modello di turismo che – leggiamo sempre dal progetto Apt – “punta a creare una massa critica per attrarre persone e risorse” – entro la fine di aprile insieme al presidente Altobello presenteremo il nostro Progetto di Parco ai cittadini della Val d’Agri. *capogruppo Pdci in Consiglio Provinciale


BREVI

14 24 Ore in Basilicata

Domenica 12 aprile 2009

INTESA ADOC - AATO

CONCORSI ALLA REGIONE

SCONTRO SINDACALE

Firmata carta del servizio idrico integrato

Lapenna (Pdl) chiede trasparenza

La Cgil contrattacca la Cisl

IL 10 aprile, l’Adoc di Basilicata e le altre associazioni dei consumatori hanno sottoscritto con l’Aato la carta del servizio idrico integrato che, si aggiunge alla sottoscrizione, nei giorni scorsi, del regolamento di conciliazione con Acquedotto Lucano. Entrambi strumenti di regolazione dei rapporti tra utente e gestore che, entreranno in vigore nei prossimi giorni, non appena saranno recepiti dai rispettivi organi di gestione.

«BENEha fatto la Regione Basilicata a bandire 15 concorsi pubblici per la copertura di 78 posti, preannunciati da più di un anno, ma a questo punto chiediamo che venga garantita la massima trasparenza, non attraverso proclami, ma per mezzo di azioni concrete». Lo ha dichiarato il consigliere regionale Pdl, Sergio Lapenna. «Chiediamo che venga approvato un disegno di legge che preveda la massima trasparenza nella gestione dei concorsi».

«SIAMO profondamente sorpresi per quanto è avvenuto nel congresso Cisl Fps. Non pensavamo si potesse arrivare a tanto, da parte del segretario regionale Sarli, parolaio populista, che ormai non ha più nulla da dire ai lavoratori». E’ quanto si legge in una nota del Direttivo FP CGIL Potenza . “Appare sempre più evidente che la CISL abbia assunto ormai i connotati di una cordata politica distante dagli interessi dei lavoratori e della loro condizione».

Nicola Mancino a Picerno per il premio “Vincenzo Genovese” torna sul rapporto partiti - magistratura

«Si scelga: o la politica o la toga» Il vice del Csm non replica a De Magistris ma ribadisce la sua posizione LA PREMIAZIONE DI ALESSANDRO TOMASIELLO PICERNO - «Il Mezzogiorno è sempre una terra di eccellenze. La società deve rinvigorirsi. Dalla cultura all’etica sino a dare un nuovo slancio alla macchina dello Stato, che da tempo però si è inceppata. Anche i partiti si sono fatti amare poco. Ora serve una ripresa corale per incoraggiare i giovani». Così ieri sera il Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Nicola Mancino, già cittadino onorario di Picerno, ha consegnato nelle mani del giovane ricercatore Alessandro Tomasiello il “Premio alla memoria di “Vincenzo Genovese” Un omaggio al giovane imprenditore deceduto nel 2008 diventa un segno distintivo per i picernesi. Così il premio “Vincenzo Genovese” va ad “un’eccellenza internazionale nel campo della ricerca scientifica della fisica nucleare”. «Una cerimonia dedicata a Genovese – ha detto il sindaco Salvia- con un mix di sentimenti forti, tra commozione e orgoglio per un uomo imprenditore che è stato capace di realizzare un gran sogno. Per il premio è stata istituita una commissione esaminatrice. Nell’ambito della fisica nucleare Tomasiello è un riferimento di punta per gli studi sulla “teoria delle stringhe”, così come riconosciuto dalle pubblicazioni e dalle relazioni svolte

L’INTERVISTA

Due momenti della premiazione

in congressi scientifici internazionali». Per il vicepresidente Mancino, per la seconda volta a Picerno dopo più di dieci anni «l’Europa ha bisogno di nuove occasioni. E se anche gli Stati Uniti hanno bisogno di interventi correttivi significa che abbiamo imboccato una strada da rivedere con gran senso di responsabilità dei Governi, anche se non ne siamo consapevoli. Probabilmente abbiamo bisogno di vivere le occasioni, partendo proprio dai giovani e dall’esempio di Tomasiello con l’augurio che sia da incoraggiamento per altri ragazzi». Tomasiello ha conseguito, con il mas-

simo dei voti, la Laurea in Fisica presso l’Università di Pisa, il Diploma di Specializzazione presso la Scuola Normale di Pisa ed il Dottorato di Ricerca in Fisica Matematica presso la Scuola Internazionale per gli Studi Avanzati (Sissa/Isas) di Trieste. Attualmente lavora presso la Harvard University. Presenti alla cerimonia di ieri l’intero consiglio comunale di Picerno, il senatore Coviello, l’assessore Straziuso, il presidente Di Nardo, i consiglieri regionali Tisci, Fierro, il Presidente Csr Manfredelli, i sindaci del Marmo PlatanoMelandro. Angela Scelzo

PICERNO – «Chi sceglie la politica lasci la toga». L’aut - aut del vicepresidente della Magistratura Nicola Mancino è chiaro sulla “questione magistratura” come trampolino di lancio dei “nuovi” politici. Con un “no comment” Mancino lascia scivolare le dichiarazioni dell’ex Pm di Catanzaro, poiché «sarà il Csm a giudicarlo». Così a quel «non è garante» utilizzato da Luigi De Magistris nel corso dell’intervista dell’altra sera di Daria Bignardi a “L’era Glaciale” non giunge replica. Anzi, non scuote Mancino ma di certo accende i riflettori su “magistratura e politica”. Tra le new entry dell’Idv c’è lui, Luigi De Magistris. Un magistrato che ben si presta alla politica. Ma tra le fila dell’Idv De Magistris non è di certo l’ unico volto noto legato alla magistratura. Eppure arriva una sferzata di carattere “etico”indirizzata non solo all’ex Pm di Catanzaro balzato alle cronache per le vicende legate al caso “Why not” che vedeva tra gli indagati anche l’ex

guardasilli Mastella, ma a tutti i magistrati. Sulla questione il vicepresidente Mancino, ieri a Picerno, non usa mezzi termini. Chi sceglie la politica dovrebbe però lasciare la toga? Cos’è un divieto di rientrare nell’ordine giudiziario? «Esprimo solo un’opinione che non è collegata al giudice De Magistris una posizione che ho sempre assunto sul piano parlamentare e ritengo sia un legittimo diritto del magistrato partecipare alle competizioni elettorali. Ma continuo a chiedermi se al termine di un mandato parlamentare, europeo o regionale un giudice possa far valere quel requisito di imparzialità e di indipendenza essendo diventato uomo di parte avendo scelto una posizione politica. Io l’ho sempre sostenuto, soltanto che quando ci si esprime in riferimento a casi recenti sembra che sia riferito a qualcuno». Di un magistrato che entra in politica lei che ne pensa? E’ un legittimo diritto del magistrato di candidarsi come è un legittimo diritto del Parlamento disciplinare i casi di uscita del magistrato dalla politica. Naturalmente nella garanzia del suo stato giuridico. Ma è solo una questione di etica e di coerenza o un Pm alla ribalta è già uno spot elettorale in quanto sfrutta la popolarità delle sue inchieste? Questa è una posizione dei partiti. Se ritengono che un loro aderente voglia candidarsi per essere giudicato dal proprio elettorato io non ci trovo nulla di strano. Sarà uno spot, ma ogni volta che si propone alla pubblica opinione una persona nota per tutti, non solo per la magistratura, può essere uno spot. Di De Magistris in politica però ce ne sono tanti? Lo fanno legittimamente perché la Costituzione garantisce a tutti l’elettorato passivo. Ed allora se sussistono le condizione si devono candidare. Poi sarà il copro elettorale a decidere. a. g.

L’analisi del sindacato al convegno su petrolio e fonti rinnovabili

Strategie energetiche, Uilcem: «La Basilicata si fa male da sola» POTENZA - «La Uil condivide la richiesta del presidente De Filippo al Governo e alle compagnie petrolifere di un raddoppio delle royalties che può essere, tra l'altro, una risposta intelligente alla riforma del federalismo fiscale che tante apprensioni sta determinando nelle regioni del Mezzogiorno, ma che per la Basilicata, grazie alle risorse energetiche, potrebbe rappresentare una grande opportunità». E' la posizione espressa dalla Uil e dalla Uilcem in occasione del recente convegno di Viggiano sul tema “le politiche energetiche regionali: dal petrolio alle fonti rinnovabili”. Nel sottolineare che «in regione si è indebolita la capacità di contrastare ed annullare la rapina delle risorse», Deoregi sostiene che «ieri, la Basilicata seppe imporre all'Eni una valida intesa che puntava a coordinare e a controllare la gestione dello sfruttamento dei giacimenti, avendone riconosciuta la piena disponibilità delle royalties. Oggi, purtroppo, sotto una violenta spinta mediatica, si ravvisa addirittura un cedimento politico. La nostra è una regione

che si fa male da sola. L'ultima inchiesta giudiziaria accerta il male oscuro che cresce all'interno del nostro territorio, alimentato da aspettative deluse e da paure crescenti per gli effetti che rivengono dall'aumento dei pozzi. La Uilcem - continua - manifesta la propria allarmata preoccupazione per questo scenario ed invita il Governatore e la Giunta regionale ad intervenire con fermezza e determinazione per trarre il maggior vantaggio dalle estrazioni petrolifere in Basilicata. Sono trascorsi ormai diversi anni e la novità vera è la costituzione della Sel ed un Piano energetico e ambientale regionale che è ancora in fase embrionale. Di qui la necessità di proporre ragionevoli opzioni, necessarie per un migliore sviluppo del settore energetico, partendo appunto da quel Piano energetico regionale, ora rinnegato poi surrogato». Deoregi sottolinea inoltre che «in Val d'Agri l'intero Accordo di Programma, collegato alle attività estrattive dell'Eni, non è all'altezza delle aspettative in termini di ricadute economiche positive per il territorio, anzi la gran parte

dei lavoratori che operano nell'Indotto (per citare alcuni casi, quelli della Sudelettra, dell'Apm) soffrono rapporti di lavoro precario, mentre nel Centro Oli di Viggiano la manodopera lucana, a malapena, supera il 40%. Ma - aggiunge - occorre esaminare il problema da tutti i punti di vista con alcuni punti di riferimento: l'obiettivo è la crescita, perché l'Italia cresce troppo poco (meno del 2%) rispetto a tutti gli altri Paesi, almeno alla metà della velocità del mondo; l'energia costituisce l'elemento fondante della crescita; il bisogno di energia nel nostro Paese cresce dal 2 a 15% l'anno. Le fonti fossili sono più dell'80% e noi importiamo l'85% del nostro fabbisogno, avvicinandoci tra l'altro alla mono fonte di energia (gas). Il primo obiettivo occorre sia quello di avere tutta l'energia che serve al sistema produttivo del nostro Paese e uscire dal rischio di rimanere strozzati per i motivi più diversi. Noi - afferma Deoregi siamo favorevoli, in maniera esplicita, ai rigassificatori perché su 90 miliardi di metri cubi complessivi di gas utilizzati, quattro nuovi rigassifi-

catori consentirebbero, al nostro Paese, di assicurare il 40% del nostro fabbisogno che aggiunti a quello che già c'è potremmo sfruttare una fonte congrua e non più dipendente da altri. Altro tema: siamo per mettere in campo tutte le altre forme di energia, ribadendo che più diversifichiamo meno siamo dipendenti e, allora, gli incentivi alla ricerca, all'innovazione, a tutto ciò che può consentire di diversificare le fonti, sono per la Uil e la Uilcem, un elemento fondamentale». A parere di Deoregi, «la scelta dell'incremento delle fonti alternative deve diventare un elemento forte su cui premere per lo sviluppo dell'intero Paese. Sono proprio le fonti alternative, infatti, che bisogna incentivare così come sta facendo la nostra regione in merito all'energia solare. Occorre sensibilizzare di più la società civile sui benefici dell'energia solare strumento che ha una valenza importante perché concede un incentivo in più, per esempio, per sostituire i tanti tetti in amianto di cui è ancora disseminato il nostro territorio con i pannelli solari. Un impegno, però, dobbiamo far-

Il Centro Oli di Viggiano

lo assumere al Presidente De Filippo, e cioè quello di fare in modo che l'iter burocratico per l'accesso ai benefici venga accelerato. Così come la nuova sfida - continua il segretario della Uilcem - è quella di estendere ed ampliare l'uso dell'energia prodotta dalle biomasse che rappresentano il principale fattore di novità perché sono utilizzabili per i più svariati impieghi: dai combustibili solidi per riscaldamento ed energia elettrica, a quelli liquidi per riscaldamento, fino ai combustibili gassosi per generazione di energia termica ed elettrica. E a proposito dell'acqua, appunto, sarebbe opportuno guardare anche alla fonte di produzione di energia idroelettrica (unico esempio in regione è la centrale di Castrocucco) , per valorizzare le cascate naturali, o le dighe, co-

me quelle presenti in regione a partire dal Pertusillo, Monte Cotugno ed altre. Noi da tanto abbiamo lanciato l'idea di un piano energetico nazionale su cui sia impegnato il Governo nel suo complesso ed il Parlamento; bisogna capire e definire come indirizziamo la politica di tutto il Paese in tema energetico; l'idea di mettere in piedi una strategia coordinata dell'energia deve affermarsi come punto prioritario. Strettamente collegata a questa politica coordinata dell'energia è la riforma del sistema autorizzativo. Problema, questo dei ritardi delle autorizzazioni, che sta interessando in maniera anche preoccupante il nostro territorio, come nel caso di Cerro Falcone e che ha creato non poche fibrillazioni tra i lavoratori che vedono poche certezze nel proprio futuro».


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Domenica 12 aprile 2009

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Biagio Motta . La sua passione è diventata una professione di successo. Come sommelier, Motta che è originario di Lagonegro, ha appena rappresentato la Basilicata all’edizione 2009 di Vinitaly

Una laurea in lettere moderne ed una passione smisurata per il buon vino, tanto da farla diventare la sua professione. Cresciuto tra i vitigni della sua famiglia a Lagonegro e conquistato dalle tecniche di vinificazione utilizzate dai suoi nonni, tipiche della cultura contadina, Biagio Motta a soli ventisette anni è un attivo sommelier lucano impegnato tra fiere e manifestazioni regionali, nazionali ed internazionali. La sua è una nuova professione sempre più richiesta sul mercato del lavoro e sempre più amata dai giovani. «Il sommelier è diventata oggi, una figura poliedrica con ampie opportunità di fare carriera - ci spiega Biagio - Le sue competenze e la sua esperienza risultano, di fondamentale importanza nel momento in cui si deve organizzare una cantina di un nuovo ristorante o rinnovare una carta dei vini. Essenziale nell'organico dei ristoranti di alto livello e nel rispondere alle richieste di un pubblico sempre più esigente e con ampie possibilità di trovare più di una collaborazione in ristoranti oppure in cantine affermate. Può inoltre collaborare con riviste specializzate, organizzare corsi di degustazione, o occuparsi della formazione dei futuri colleghi». Per Biagio il percorso da assaggiatore di vini inizia qualche anno fa in concomitanza con gli studi universitari a Potenza e con l'iscrizione ai corsi dell'Associazione Italiana Sommelier di Basilicata (fondata nel 1996 e avente come presidente D'angelo Vito ed i delegati Corrado Aldo, Scapicchio Daniele e Olivieri Samuele) e continua periodicamente con costanti corsi di aggiornamento.

«Già, perché la passione è, senza dubbio, un fattore essenziale ma non il solo necessario. Occorre studiare sempre. Durante l'impartizione dei corsi avviene il primo vero approccio alla degustazione, si allenano i sensi a riconoscere gli aromi ed i profumi per una degustazione adeguata e si creano le competenze per l'abbinamento del giusto vino alle varie pietanze. Quello degli abbinamenti del vino e dei sapori gastronomici è un campo molto complesso e sempre in evoluzione. Complesso perché ad ogni possibile pietanza bisogna accostare uno dei tantissimi vini di diversa annata. La nouvelle cousine, ad esempio, media tra piatti poveri e contadini e piatti elaborati e internazionali,così anche nel vino,oltre alle tradizioni, si creano nuove tecniche di vinificazione come l'Aglianico vinificato in bianco». Rientrato da pochi giorni dal Vinitaly 2009, la famosa rassegna enologica che si svolge ogni anno a Verona, Biagio è frizzante più che mai. «Nonostante la crisi, il Vinitaly si è concluso all'insegna dell'ottimismo e con un grande successo per i vini della Basilicata che vanta attualmente una certificazione di 3 D.O.C: Aglianico del Vulture, Terre dell'alta Val d'Agri e Matera. Questo è un anno importante per la nostra Regione che ospiterà dal 30 settembre al 4 Ottobre, il 43° Congresso Nazionale dell'A.I.S. dove verranno presentati e degustati i prodotti agroalimentari lucani». E allora…. “Prosit”. Anna Giammetta


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di FEDERICO VALICENTI Menu pasquale tradizionale rivisitato e proposto.Il menu che propongo è molto legato alle tradizioni lucane. La cucina del periodo di Pasqua è influenzata da tradizioni simboliche, tipiche di un territorio dove diversi e tanti popoli, culture e religioni hanno introdotto le abitudini e le tradizioni della loro provenienza. Emblematica è la storia della cucina lucana, ancora sconosciuta e ricca di simbolismi legati agli eventi religiosi, alle festività cosmiche e alle tradizioni. A Pasqua, in Basilicata si usa combinare tre elementi/alimenti che configurano la sacralità della resurrezione, o morte, del corpo di Cristo, dove l'uomo chiede purificazione attraverso l'elemento/alimento madre, il cibo. Il pranzo pasquale è indirizzato dall'unione dei tre alimenti che compongono il sacrificio e la redenzione: l'uovo, simbolo della nascita e resurrezione, il formaggio, derivato dal latte, simbolo di purezza e di verginità, il verde colore dei vegetali, che Madre Terra offre in primavera, asparagi, cardi, piselli, finocchietto.

Eventi Il Menù di Pasqua ANTIPASTO Piatto tipico “A 'ngornata “ (torta rustica ripiena di uova sode salsiccia, toma, e salumi) 1 kg di farina bianca 4 uova 2 bicchieri di vino bianco secco Un cucchiaio di olio extra vergine Sale qb 200 gr di salsiccia stagionata 200 gr di “soppressata” 10 uova sode 400 gr di formaggio “primo sale” 250 gr di ricotta fresca Preparare una sfoglia di pasta sottile impastando il kg di farina, le 4 uova, 2 bicchieri di vino bianco, un cucchiaio di olio extra vergine di oliva e sale.Adattare la sfoglia in una teglia rotonda dove avete passato un po' di strutto o olio facendo uscire i bordi fuori (come la crostata.)Versare un po' di olio sul fondo e fare un primo strato di salsiccia tagliata a rondelle, aggiungere le fette di uova bollite, il formaggio primo sale a fette, quindi la soppressata e la ricotta spalmata, se vi avanza altro aggiungete a strati quindi chiudete la torta con la pasta, spennellate con un tuorlo d'uovo e bucherellate con una forchetta, far cuocere in forno caldo per 25 minuti. Rivisitazione: Torre pasquale 1 porzione 3 fette di pane senza corteccia tagliate sottili 1uova sodo Un cucchiaino di olio extra vergine 4 fette di salsiccia stagionata 4 fette di “soppressata” 4 fette di formaggio “primo sale” 40 gr di ricotta fresca Arrostire su grill o barbecue le fatte di pane, spalmare la ricotta sulle fette. Dividere il tuorlo dall'albume sodo. Tagliare a fette sottili l'albume. In un piatto mettere la fetta di pane arrostita spalmata di ricotta, aggiungere la fetta di soppressata, sopra la soppressata, la fetta di toma, quindi la salsiccia, sopra la fetta di albume. Di nuovo la fetta di pane arrostita intervallata dagli altri prodotti in successione fino ad esaurimento. Sbriciolare il tuorlo e versare a pioggia sulla piccola torre di pane e prodotti. Condire con un filo abbondante di olio extravergine di oliva.

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PRIMO PIATTO Piatto tipico: Ravioli dolci con la ricotta 400 gr di farina 2 uova Un pizzico di sale Un bicchiere d'acqua tiepida Su di una spianatoia versate la farina, fate una fontana al centro e versate l'acqua tiepida, aggiungete le uova e il sale e impastate fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Coprite la pasta per 20 minuti con un tovagliolo di lino, quindi stendete con un matterello l'impasto ottenendo due sfoglie di pasta sottile. Il ripieno: 500 gr di ricotta fresca 1 pizzico di cannella 2 uova 100 gr di formaggio grattugiato Un cucchiaino di zucchero Un ciuffo di prezzemolo tritato fine Una macinata di pepe In una scodella versate la ricotta fresca e aggiungete il pepe, la cannella, il formaggio, le uova e il prezzemolo tritato; con una forchetta schiacciate la ricotta ed amalgamate il tutto . aggiustate di sale e con un cucchiaio fate dei piccoli mucchietti sulla sfoglia di pasta; con un pennello passato nel rosso d'uovo circondate i mucchietti e coprite con l'altra sfoglia di pasta, quindi con una rondella fate dei piccoli ravioli. Chiudere con i rebbi della forchetta l'estremità dei ravioli.Cuocere in abbondante acqua salata. Il sugo: Un cucchiaio d'olio 1 alt di salsa di pomodoro Abbondante basilico Un pizzico di pepe 1 spicchio di cipolla 40 gr di formaggio caciocavallo stagionato grattugiato In una padella unta di olio extra vergine di oliva rosolare la cipolla a fuoco lentissimo fino a sciogliersi, quindi aggiungere il pepe macinato fresco, il basilico tritato, far soffriggere appena, e aggiungere la salsa di pomodoro. Aggiustare di sale e

cuocere per circa 20 minuti. Servire i ravioli con il sugo e cospargete di formaggio di caciocavallo. Rivisitazione: Foglie di olive del Buon Pastore Ingredienti e dosi per 4 persone Preparazione pasta verde 350 g di farina 3 uova 250 g di spinaci lessati _ cucchiaino di sale Procedimento: Lessate gli spinaci e poi scolateli, ma non del tutto, e frullateli fino ad ottenere un purè sufficientemente umido. Setacciate la farina con il sale e disponetela a fontana; mettetevi al centro le uova ed il purè di spinaci ed amalgamate il tutto. Lavorate l'impasto energicamente fino a che diventa sodo (se è troppo molle unite altra farina). Quando avrete ottenuto una palla, lavoratela spingendola e riportandola verso di voi con le mani per 15 minuti fino a che diventa morbida ed elastica. Vi accorgerete di aver terminato l'operazione quando compariranno delle piccole bolle d'aria sulla superficie. Avvolgete la palla in un panno e fatela riposare all'asciutto per almeno 1 ora. Trascorso questo tempo stendetela e ritagliatela a forma di foglie di olivo, anche con appositi stampini. Fate cuocere in abbondante acqua salata. Per il sugo: 300 gr di ricotta fresca (meglio se di capra) _ di buccia di limone (non trattato) Un pizzico di cannella Un pizzico di sale Un cucchiaino di mosto cotto di uva Un cucchiaio di olio extra vergine Procedimento: In una capiente padella versare l'olio, farlo scaldare e aggiungere la ricotta, lavorare con una spatola di legno fino a farla diventare cremosa e senza grumi, aggiungere la buccia di limone grattugiata finemente, la cannella e il mosto cotto, allungare con un cucchiaio di acqua di cottura e versare la pasta precedentemente cotta in acqua salata.

SECONDO PIATTO

DOLCE

Piatto tipico Agnello con asparagi cacio e uova 1 kg di agnello 1 mazzo di asparagi 100 gr di pecorino 2 uova sale e pepe Tagliare a pezzi grossolani l'agnello Mondare e tagliare le parti più tenere degli asparagi.In una padella oleata versare la carne, far rosolare, aggiustare di sale e coprire di acqua, portare ad ebollizione e schiumare, quindi aggiungere alla carne gli asparagi e uno spicchio d'aglio tritato finemente, aggiustare di sale e pepe, far cuocere. A cottura ultimata, sbattere le uova e il formaggio e versare il composto nel fondo di cottura, passare 5 minuti nel forno già caldo e servire.

Piatto tipico: Pastiera Ingredienti (per 8 persone): 300 g di farina 150 g di burro 150 g di zucchero 3 tuorli, sale. Ripieno 500 g di ricotta 250 g di grano tenero tenuto a bagno per 2 giorni. 1/2 l di latte fresco 200 g di zucchero 70 g di canditi di arancia e cedro 20 g di acqua di fiori d'arancio 6 uova _ scorza di limone grattugiata Cannella in polvere sale. Preparazione: Scolate il grano che avrete tenuto in ammollo 2 giorni. Cuocetelo 20 minuti in una pentola coperta con l'acqua. Scolatelo. Intanto in una casseruola mettete a bollire il latte, aggiungete il grano, la buccia di limone grattugiata, un pizzico di cannella, un pizzico di sale e un cucchiaio di zucchero semolato. Cuocete a fuoco basso, fino a che il grano non avrà assorbito tutto il latte (2 ore circa). Versate il grano cotto su di un largo piatto sgranatelo con una forchetta e fatelo raffreddare. Intanto preparate la pasta: mescolate la farina con 2 cucchiai di zucchero, il burro, e i tuorli d'uovo, lavorando il tempo strettamente necessario ad amalgamare gli ingredienti. Formate una palla e fate riposare in frigorifero mentre preparate il ripieno. In una terrina lavorate la ricotta con lo zucchero rimasto fino a che diventa cremosa. Unite 2 pizzichi di cannella, un po' di scorza grattugiata di limone, i canditi tritati finemente e l'acqua di fiori d'arancio. Mescolate bene, amalgamate i tuorli d'uovo e aggiungete il grano. Togliete la pasta dal frigorifero, dividetela, mettendone da parte la metà, tiratela con il mattarello fino a ridurla in una sfoglia non troppo spessa. Imburrate uno stampo da crostata a bordo alto e foderatelo con la pasta; tirate la pasta rimasta e tagliatela a striscioline. Montate a neve 4 albumi e incorporateli delicatamente al ripieno. Versatelo quindi dentro la sfoglia e ricoprite con le strisce di pasta disposte a losanga, schiacciandole leggermente ai bordi per fissarle. Passate il dolce in forno preriscaldato a 180° per 1 ora e 10' circa. Togliete la torta dal forno, lasciatela raffreddare e cospargetela di zucchero a velo.

Rivisitazione: Agnello in manteca Manteca: scamorza con il burro dentro, ripiena di tocchi di agnello con uova, formaggio e asparagi.Tagliare in due la manteca, svuotarla del burro e di una parte di polpa. Nel frattempo saltare in padella con un cucchiaio di olio i di tocchi di agnello disossato. A parte preparare uno sbattuto di uova con pezzettini di polpa di manteca. Aggiustare di sale e un pizzico di pepe. In una padella rosolare l'asparago con poco burro della manteca. Cotto l'agnello, aggiungere lo sbattuto d'uovo e polpa di manteca, e versare il tutto nell'incavo della mezza manteca. Aggiungere sopra l'asparago e passare un minuto nel forno.

Rivisitazione: Ricotta e miele mangerà fin quando saprà rifiutare il male e scegliere il bene ( Isaia 7,15.) 250 gr di ricotta fine 1 cucchiaio di miele di castagno 15 gr di semi di sesamo 20 gr di mandorle tritate fini 1 pizzico di cannella 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva In padella versare l'olio extravergine di oliva, aggiungere la ricotta e lavora lava velocemente con una spatola, assorbirà solo l'olio che serve, aggiungete la cannella, e amalgamate bene. Mettete un coppapasta ( una formina tonda cava)al centro del piatto, versate dentro la ricotta, aspettate che si raffermi, togliete il coppapasta e aggiungete sopra le mandorle tritate, i semi di sesamo, e a filo il miele di castagno.


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Il personaggio David Gruosso da Rionero a Staatdsballet di Berlino

di LUCIA NARDIELLO Ventiquattro anni anni, lucano, quattro anni di danza classica, ballerino allo Staatsballet di Berlino il gotha della danza in Germania. La storia di David Gruosso ha dell'incredibile e pare essere uscita direttamente da una fiaba. Ma dietro tutto c'è la grande passione, la determinazione e la voglia di farcela di un ragazzo davvero speciale. Ma facciamo un passo indietro. David è di Rionero. Un ragazzo come tanti. Frequenta l'istituto Alberghiero di Melfi e intanto si dedica allo spettacolo come può. Primo incontro con il palcoscenico con il gruppo Gam organizzato dai giovani delle Sorelle Misericordiose dove si realizzavano recital e spettacoli. Un incontro, quello con lo spettacolo che lascia il segno. David si iscrive all'Albero di Minerva la scuola di recitazione che lo forma e lo porta a prendere maggiore confidenza con il palcoscenico. Poi la scuola finisce e le scelte cambiano. Arriva l'università che lo porta ad Arezzo. Facoltà di Lettere e Filosofia corso di laurea in Musica e Spettacolo. Già qualcosa sta cambiando nella vita di David che pensa di iscriversi al centro di danza accademico diretto da Giovanna Papi “non pensavo di fare il ballerino”. Poi l'incontro fatidico con l'insegnante di danza. «Un incontro alquanto singolare - racconta David - in una mensa. Le ho parlato della mia intenzione di iscrivermi all'accademia di danza, lei mi ha dato un'occhiata ed ha voluto subito vedere il collo del piede”. Parte importantissima nei ballerini di classica. Il collo del piede, la parte che dalla caviglia scende fino al dorso del piede deve essere a collo di cigno. Completamente arcuata. Una condizione non da poco considerando che le ballerine sin dalla più tenera età sono costrette a grandi sacrifici e per ottenere un piede perfetto a volte anche l'insegnante si siede sul dorso del piede per abituarlo ad essere piegato. David, a 20 anni senza la minima nozione di danza ha però delle doti naturali che superano qualsiasi preparazione. Davanti al collo del piede di David, Giovanna Papi accetta e subito intuisce le grandi capacità del ragazzo. “Sin dal primo giorno mi ha ripetuto che ce l'avrei potuta fare - dice David che da allora si è impegnato a fondo tutti i giorni a lezione per una media di tre ore al giorno, tutto ciò senza tralasciare lo studio uni-

versitario - Iniziare a 20 anni quello che gli altri hanno iniziato a 4 non è una passeggiata e soprattutto non è cosa fattibile per la maggior parte delle persone. Le cose da imparare sono un'infinità, per non parlare poi della postura, dei gesti, dei movimenti, tutto deve essere perfetto, tutto deve essere imparato. Si inizia a studiare danza da bambini perché i movimenti poi diventino automatici, naturali. Per questo il caso di David è unico. Non basta il talento, ad essere determinante è stata la costanza, la forza di volontà di andare avanti e non arrendersi. Non è semplice abituare i muscoli, i legamenti a movimenti innaturali, ad estensioni estreme, a “mantenere la posizione” alla sbarra, a scendere in spaccata. «Quando c'è la passione si superano anche limiti che sembrano insormontabili - afferma David - si supera anche il dolore» che deve essere stato lancinante. Una strada in salita, insomma, che è stata percorsa fino alla fine. «I momenti più difficili ricorda David - sono stati quando non riuscivo a conciliare le lezioni universitarie con quelle di danza». Ma non ha gettato la spugna. In questi anni David si è laureato nonostante la danza lo impegnasse tutti i pomeriggi. «I miei genitori - racconta - non comprendevano questa nuova disciplina che mi prendeva così tanto tempo, ma mi hanno sempre sostenuto senza ostacolarmi». Una passione, quella per la danza, difficile da capire anche per gli amici. «Ne parlavo con loro, ero entusiasta, ma volevo raggiungere questo obiettivo senza preoccuparmi delle loro opinioni, anche se non credo mi abbiano mai detto quello che pensavano veramente». Dopo quattro anni arrivano le prime audizioni cui David andava contento ma senza tante pretese. «Non mi sembrava vero di essere all'altezza degli altri partecipanti». Quattro audizioni vanno male. “Sono state belle esperienze che mi hanno dato tanto- dice - Andavo sempre un po' demoralizzato, poi nel confronto con gli altri uscivo contento dal provino. Ce la potevo fare». Il 2009 è particolare, esce l'avviso su internet che la compagnia di danza tedesca fa audizioni per nuovi ballerini. «Ero molto indeciso, Berlino non è esattamente dietro l'angolo, solo alla fine mi sono convinto a partecipare». Il 18 gennaio David è a Berlino l'ani-

mo è lo stesso delle altre audizioni, provare più per una crescita personale che per essere preso. Si comincia a ballare. Le speranze di tanti ragazzi che hanno dedicato la vita alla danza sono in gioco riposte nel numero che portano sul petto. «Esercizi alla sbarra, al centro, come in una normale lezione. Non pensavo assolutamente che questo provino potesse essere diverso dagli altri. Non me lo aspettavo assolutamente è un teatro importante al livello della Scala». Ma più passa il tempo più, durante il provino, David vede che va vanti mentre gli altri vengono scartati. Alla fine il direttore sceglie tre numeri ma il numero di David non compare. «Sarà per la prossima volta - pensa, quando ad un tratto il famoso etoile Vladimir Malakhov dice: «Un momento, anche il numero 274». David a momenti sviene, è il suo numero! «E' stata una soddisfazione talmente enorme che non riesco a descriverla». Così da 3 i selezionati sono diventati 4. Il talento di David ha fatto breccia un ballerino di rilevo mondiale tanto da spingersi contro la decisione della giuria. Una soddisfazione doppia. «Quando sono andato in ufficio e mi hanno chiesto gli anni di studio dire che sono rimasti stupiti è poco». Ora David ha un contratto che farebbe invidia a qualsiasi ballerino: un anno con lo Staatsballet. Ma resta un ragazzo con i piedi per terra. «Devo fare la gavetta, sostituire qualcuno se è malato, restare dietro le scene, la strada è lunga». Ma è la strada giusta. Per il momento David è ancora ad Arezzo «Sto studiando per la specialistica, a luglio mi laureo». Giusto in tempo per lasciare l'Italia ad agosto alla volta di Berlino. A proposito, e con il tedesco? «Per fortuna in teatro si parla inglese - dice divertito David - di tedesco non so una parola, ho solo fatto un corso intensivo di una settimana, ma prima di partire mi dovrò preparare». Una partenza come ce ne sono poche nella vita. «C'è paura, è inutile negarlo. Chissà come mi troverò, ma ho deciso che devo resistere, è una grande occasione. Ho paura di non essere all'altezza però ce la sto mettendo tutta». Bè, in bocca al lupo David, sei tutti noi, sappiamo che puoi farcela. A sostenerti c'è anche tutta la Basilicata che non vede l'ora di avere un Roberto Bolle di cui essere fiera.

La famiglia “Davd siamo tutti con te”. Questo il motto della famiglia Gruosso composta da mamma Antonietta, papà Antonio, Lucio il fratello più piccolo e Nives la maggiore. Una grande solidarietà familiare a sostegno della già forte volontà del ballerino di casa. “A dire la verità non abbiamo ancora realizzato bene quello che sta succedendo” confessa la mamma che dice “già a vederlo sui giornali è una punta di orgoglio. David ha lavorato tantissimo e anche se in poco tempo se l'è davvero meritato”. Un'emozione già vederlo ad Arezzo. “Siamo andati lì con piacere” dice la mamma che prosegue “ se non vanno i genitori a gratificare un figlio!”. La famiglia Gruosso è molto unita e fa cerchio attorno a David. “Sono orgoglioso di lui” afferma il fratello minore Lucio. “In fondo” confessa “ sapevo che c'è l'avrebbe fatta, ci ho sempre creduto”. “Mio fratello è molto determinato e lo è stato sin da subito. Ricordo che ogni volta che tornava ci raccontava di qualche passo di danza, un argomento che non si può evitare quando parli con lui”. Una passione quella di David che ha contagiato la famiglia. “Quello con la danza è stato un amore struggente sin dall'inizio” conclude Lucio. Papà Antonio resta con i piedi per terra. “Piano piano si sta avviando”. “All'inizio avevo paura che potesse prendere una strada difficile com'è quella del mondo dello spettacolo”. “Ha fatto tanti provini, ad Amici, alla Scala , a Firenze, a Montecarlo”. “Come papà accarezzavo il suo sogno ma cercavo di essere realista, è il compito di noi genitori”, un compito il più delle volte davvero difficile. “Cerco di stare vicino a David, di dare dei consigli, soprattutto di prepararlo a quelle che potranno essere le delusioni, lui però ha tanta tenacia”. “Ho insistito tanto per lo studio, per la laurea e la specialistica”. L.N.


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Domenica 12 aprile 2009

L’intervista Yari Selvetella parla di “Uccidere ancora”

LANERA sul bianco

Yari Salvetella e la copertina del suo ultimo libro ispirato ai fatti del Circeo nel 1975. Della Basilicata, lo colpisce l’energia sotterranea

di ANDREA DI CONSOLI Yari Selvetella, scrittore e giornalista romano del 1976, si è fatto conoscere presso il grande pubblico con Roma criminale (Newton Compton), scritto insieme a Cristiano Armati, galleria “nera” dei grandi crimini e criminali della Capitale. Ora, da qualche settimana, è in libreria il suo nuovo romanzo, Uccidere ancora (Newton Compton), thriller mozzafiato sul massacro del Circeo del 1975. Lo abbiamo incontrato, e gli abbiamo posto alcune domande anche sui principali crimini lucani ancora irrisolti. I crimini, i delitti, sono tutti uguali, oppure si differenziano a seconda del territorio in cui accadono? I delitti passionali e i delitti di prossimità sono diffusi in modo costante sul territorio nazionale e internazionale. Tuttavia assumono delle coloriture culturali che ne segnano il significato per la comunità in cui avvengono. Attraverso i delitti conosciamo una società: operai, borghesi, contadini, ecc. Però possiamo dire che l'impatto di un solo delitto in una piccola comunità vale come molti delitti in una realtà metropolitana. Qual è il caso criminale della Basilicata che più la sconcerta? Un caso che ricordo con interesse è quello della sparizione di Elisa Claps. Era un momento in cui i casi di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori avevano fatto breccia nel nostro immaginario più tetro. Sapere che esisteva un altrove in cui si verificava qualcosa di simile fu la conferma che non esisteva solo un problema locale, ma uno smarrimento più complessivo dei valori di base del vivere civile. Cosa la colpisce della scomparsa di Elisa Claps? Mi colpisce il fatto che la verità sia un materiale molto delicato. Toccandolo con mani inesperte, o magari insabbiando, si rischia di perderla per sempre. Come dire: abbiamo il colpevole ma non abbiamo la verità. Chi vuole intendere, intenda. Conosce il caso dei “fidanzatini di Policoro”, trovati morti in una vasca da bagno nel 1989? Anche questo è un caso che, visto da lontano, colpisce per i vicoli ciechi in cui spesso ci si trova con casi del genere. Non nascondo che questa storia rivela, a un uomo di città come me, una complessità sociale e culturale inaspettata, per la Basilicata. Nessuna realtà è al sicuro. E del potentino Donato Bilancia cosa mi dice? Il caso di Donato Bilancia impressiona per la tangenza tra psicosi e “professionalità” nell'esercizio omicida. La storia è piena di impiegati del terrore. Più singolare è incontrare qualcuno che ne sia anche il manager. Ecco, Donato Bilancia è stato un manager del terrore. Anche nelle civiltà antiche, per esempio in quella contadina, avvenivano delitti efferati. In che modo i delitti dell'epoca del benessere sono però diversi rispetto a quelli del passato? Nella società contadina anche il delitto poteva essere collocato in una specifica funzione collettiva. Mi sembra invece che sia un portato della postmodernità il fatto che la morte non abbia alcun senso, e quindi anche la vita. Ed è proprio lo scarto tra questi due sistemi di valori a rendere inquietante il potenziale oscuro della provincia italiana. La Basilicata, come ben si sa, è una realtà contraddittoria. Come la valuta, nell'insieme? Per la Basilicata, a livello di immaginario, mi colpisce un fatto: l'energia sotterranea, questo fiume incendiario che è il petrolio, mi suggerisce una cosa, ovvero il fatto che le energie possono essere impiegate nei modi più disparati. Il conseguimento del bene, strutturalmente, assomiglia alla ricerca del male. Il punto è scegliere. A volte la Basilicata ha scelto e ha dato un esempio a tutti. E pensiamo alla vicenda di Scanzano. Altre volte, invece, si percepisce il contrario. Il suo nuovo romanzo, “Uccidere ancora”, reinventa narrativamente il massacro del Circeo, delitto che fece addirittura litigare Pasolini e Calvino. I tre balordi dei Parioli che commisero quel massacro in che misura furono figli del loro tempo e della loro cultura? La modalità in cui è stato realizzato il massacro del Circeo rivela il contesto sociale e politico da cui provenivano i responsabili nello stesso modo in cui i palazzi di una città rivelano la gente che ci abita. Quel delitto poteva essere compiuto, in quel modo, solo da tre giovani ricchi sfaccendati. Quindi possiamo dire che la loro psicosi non era neutra o assoluta, ma era il delirio di prepotenza a cui erano normalmente abituati. Delitto complesso, quello del Circeo. E' per questo che ha ritenuto più utili gli strumenti della narrativa rispetto a quelli del giornalismo d'inchiesta? La mostruosa realizzazione del disegno violento del Circeo contiene alcuni elementi che sfuggono a qualsiasi connotazione sociologica o valoriale. Ed è per questo che per raccontarlo è stato necessario scomodare armi più affilate di quelle del giornalismo e considerare la cronaca come un complesso documentale da cui trarre una storia. In questo caso reinventare la realtà mi è sembrato il modo migliore per raccontarla. Come mai ha questa ossessione per il crimine, cioè per il male? Per quanto il mio interesse per i delitti sia stato in qualche modo incidentale, ho scoperto, occupandomi della “nera”, che questa contiene uno spazio bianco di domande irrisolte spesso risucchiato dalla quotidianità. E sono le domande che tutti gli uomini si pongono: quanto vale la vita, a che serve il dolore, che distanza c'è tra il bene e il male.


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Domenica 12 aprile 2009

Il personaggio Don Nicola Colagrande

DA 50 ANNI a servir messa di BIAGIO TARASCO

Capitolo”, “mezzo capitolo”, “cotta e stola”. Termini in voga fino a poco più di quarant'anni fa e che smentivano Totò e la sua “livella”, secondo cui gli uomini dopo la morte sono tutti uguali. Così non era fino agli anni Sessanta del secolo scorso, quando i funerali erano divisi in tre classi, distinte a seconda del numero di preti che vi partecipavano. Quelli di prima classe erano accompagnati da dodici sacerdoti, quelli di seconda da sei sacerdoti e, infine, quelli di terza classe da un sacerdote con cotta e stola. Un'usanza per fortuna non più rispettata grazie anche alle critiche ad essa rivolta cinquant'anni fa da due giovani sacerdoti coraggiosi della città dei Sassi, don Nicola Colagrande e don Giovanni Mele. Quest'ultimo, che a Matera ha creato la mensa dei poveri ed alleviato le sofferenze dei più umili ed indifesi, si è svegliato dal sogno della vita alcuni anni fa ed ora passeggia con Dio. Parroco della chiesa di San Paolo Apostolo, don Nicola Colagrande nel 2009 festeggia il mezzo secolo di sacerdozio. Settantacinquenne di Grottole, ma ha vissuto gran parte della sua vita a Matera, don Nicola non ha mai perso lo smalto, la gioia e la schiettezza del ragazzo di una volta, le cui parole e le cui azioni erano, e forse lo sono ancora, considerate pericolose perché troppo vicine alla verità. Parole che verso la fine degli anni Cinquanta erano riportate e diffuse sulla rivista “La Periferia”, creata e scritta da don Nicola e don Giovanni. Voci scomode, le loro, che parlavano di ineguaglianze, ingiustizia e Chiesa e che per questo andavano imbavagliate. Ci pensò l'allora arcivescovo di Matera, che denunciò alle autorità giudiziarie i due sacerdoti, colpevoli di avere creato una rivista senza essere iscritti all'Ordine dei giornalisti. «La sentenza - ricorda oggi don Nicola Colagrande ci obbligò a non pubblicare più 'La Periferia', che era molto letta non sono dai fedeli, ma da moltissimi cittadini. Eravamo sacerdoti liberi, difficilmente inquadrabili e per questo scomodi. Quelli di destra ci accusavano di essere comunisti, mentre i comunisti ci accusavano di essere di destra. Eravamo semplicemente dalla parte della giustizia,

degli essere umani, del Signore e contro ogni forma di privilegio». Il Sessantotto non era ancora scoppiato quando don Nicola Colagrande e don Giovanni Mele cercavano con le loro idee di abbattere

vecchie barriere solidificate, che ostacolavano la crescita della società e la vicinanza con Dio. «Oltre quarant'anni fa - ricorda don Nicola - chiesi all'amico ed artista Franco Di Pede di realizzare un quadro con

Cristo che entra a Gerusalemme in groppa ad un asino il giorno della domenica delle Palme. Ma imposi una condizione, che cioè il volto di Gesù richiamasse la testa dell'asino. Era il mio modo per fare risaltare il

messaggio di nostro Signore, secondo il quale tutte le creature sono uguali e vanno tutte amate alla stessa maniera, senza alcuna distinzione. Non dobbiamo mai dimenticare che volto di Dio è racchiuso in ogni

essere vivente. D'altronde un salmo recita: 'Mostrami il tuo volto', e questo lo si può scorgere, se si ha la fede, nell'intero creato». Quel quadro ad olio su tela, dal quale il sacerdote non si separa mai, da allora si trova ben in vista appeso nella stanza di don Nicola. Realizzata con la spatola, l'opera colpisce anche per la novità del volto nero di Gesù, rompendo così con l'iconografia ufficiale, che lo dipinge di razza bianca e con i capelli biondi. «Quella del Gesù nero spiega don Nicola - è stata un'invenzione di Franco Di Pede, che ha voluto tradurre in quel modo la mia richiesta di un quadro che rendesse l'idea di un Dio vicino a tutti gli uomini. Al di là del valore e della notevole intensità artistica che racchiude, quell'opera trasmette soprattutto, ancora adesso, un messaggio di grande attualità. Oggi manca la cultura del rispetto dell'altro, di chi ha il colore della pelle diverso dal nostro e solo per questo è condannato spesso a subire torti ed ingiustizie da parte di chi si crede superiore, solo perché appartenente ad un'altra razza o perché benestante. E' questo lo stesso messaggio diffuso da papa Benedetto XVI nel corso della sua recente visita in Africa, dove è stato accolto con grande entusiasmo e vera fede. Ma purtroppo i tempi attuali, soprattutto nei Paesi più ricchi, sono caratterizzati da un vuoto dell'anima che fa paura. Tutti pretendono di ottenere il massimo in maniera facile, in questo spronati anche dai falsi miti proposti dalla televisione. Un malcostume - sottolinea il sacerdote - che ha contagiato pure molti preti. L'uomo sembra avere smarrito il messaggio di fratellanza portato da Cristo, il quale è morto sulla croce per salvarci. Almeno in questo periodo di Pasqua, dovremmo tutti riflettere su questi argomenti ed avvicinarci di più a Dio. Ma ho l'impressione che per la maggior parte dei materani Gesù non è mai risorto. Infatti, sono abituati ad invocare spesso il fato, il destino, come vuole un'antica tradizione risalente alla Magna Grecia, ma mai il loro Signore. Nessuna traccia di Cristo. A volte io stesso Lo invoco e Gli chiedo: Gesù, dove sei andato a finire? Ma Lui non mi risponde».


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Domenica 12 aprile 2009

Il personaggio Donatella Alampresse

la voce del TANGO di IRANNA DE MEO

Toscana di adozione, potentina di nascita e con il tango nelle vene. Vive a Incisa, ma non ha mai dimenticato la sua città. E' Donatella Alamprese, soprano che si è fatta apprezzare sui palcoscenici internazionali per la sua voce definita dalla critica “calda, intrigante e coinvolgente”. Dietro quegli occhiali da sole si nasconde un viso dolce e due occhi espressivi. <<La voce è il muscolo dell'anima - ha detto con il suo sorriso sempre raggiante. La voce è un dono. Ho imparato la tecnica, fatto seminari, seguito dei corsi. Le parole per visualizzare un qualcosa che è etereo perché ti permette di comunicare le emozioni più profonde>>. L'abbiamo incontrata in una sua visita fugace a Potenza, scambiando quattro chiacchiere davanti a una tazza di caffè e un peccato di gola. Una storia semplice la sua. Donatella mostra i suoi tanti volti: tanguera quando è sul palco, quando detta i ritmi, ruba la scena incantando con la sua suadente voce, quando emoziona interpretando brani coinvolgenti, ma anche mamma premurosa e dolce con Federico o insegnante che usa l'umanità per far scoprire l'arte di apprendere ai suoi ragazzi. Non ha mai dimenticato la musica, anche quando aveva deciso di non soffrire più per quel dono di famiglia. La nonna paterna, nata a Buenos Aires, era una conoscitrice di musica e le insegnava a cantare, il padre, maestro elementare ma bravissimo al piano. <<Mio padre cantava - dice con commozione - conosceva la musica. Era un Rodolfo Valentino con una voce meravigliosa>>. Fin da piccola cantava e organizzava un festival di Sanremo per gli amici dove la protagonista indiscussa era lei. Ha studiato chitarra, poi musica classica e lirica. A 25 anni alternava in Inghilterra la serata con chitarra agli studi su “sceva”, la vocale indistinta dell'alfabeto russo. Si è laureata in lingue, poi il concorso a scuola. <<L'universo è generoso. Non bisogna mai smettere di avere coraggio perché alla fine, anche le cose negative hanno un senso. E paradossalmente dopo ne sei grato. Bisogna sempre avere fiducia perché quello che ti succede è per il tuo bene>>. Nonostante i momenti difficili (un matrimonio buttato alle spalle e una malattia) non si è arresa e la rinascita è arrivata proprio dal suo grande amore: la musica. Tutto nasce da un invito al festival delle donne a Cavriglia. Deve trovarsi un chitarrista e incontra Marco Giacomini, giovane ricercatore di musica latino americano. Un feeling artistico e non solo. Nascerà poi Ensemble Coincidencia, un gruppo di musicisti provenienti da esperienze diverse trascinati dalla bionda Donatella, la professoressa che incanta con la sua voce, paragonata da qualcuno alla star Anastacia.Tante le occasioni mancate, ma nella vita non si può tornare indietro. Tante invece, le occasioni che le hanno regalato la notorietà e la gioia di trasmettere agli altri qualcosa. Una carriera tra ricerca, insegnamento, musica e canto. I ricordi si sommano e si intrecciano come la trionfale serata con Pino Daniele al teatro Tenda, i contatti con Rca. Poi un giorno la nota Carlo Conti, poi Ernesto De Pascale finchè non la sente Renzo Arbore e la invita a “Indietro tutta”. Era la notte di Capodanno del 1989. Era allora una ventisettenne. Un'immagine viva che sembra che il tempo non sia passato. In tv canta quella sera “These boots are made for walking” resa celebre da Nancy Sinatra. Il resto è storia recente come i tour in Giappone per il lancio della nuova cinquecento accompagnato da un cd con le canzoni che segnarono la stagione di quel miro cult a quattro ruote, l'incontro con la fisarmonicista Chikako Itooh, l'esibizione al Sin (che significa Peccato), il locale più in della capitale giapponese e all'Istituto italiano di cultura. <<Non ho mai fatto della musica commerciale - ha detto. In quello che faccio oggi c'è una fusione di tutto, anche delle mie due anime, una più educata e l'altra più ribelle che indaga repertori difficili. I miei testi nascono dalla curiosità - ha detto con semplicità - dai viaggi, dalla letteratura e da un desiderio di aprire i propri confini a una necessità a dimensione globale. La musica è un tramite per collegare culture e pensieri e sanare conflitti portatori di quell'essenza profonda della nostra umanità>>. Vario il repertorio, dalle ninne nanne a brani colti, milongues e tanghi. Un omaggio anche ad Albino Pierro. Il testo nasce dopo la lettura delle poesie del poeta tursitano che l'avevano colpita. Così una mattina registrò “A cristarell”, un canto che parla di quest'uccello che vola nel cielo. <<E' un'immagine fluttuante che rappresenta la speranza. Poi viene trovato morto dirimpetto al balcone. È un inno alla fragilità umana>>.Il tango più che un ballo, un ritmo, per lei è una filosofia di vita. Si chiama “Tango suite”, lo uno spettacolo che unisce la magia e il fascino carnale del tango alla poesia. La regia è stata curata da Lucia Baldini, fotografa, conoscitrice del tango che immortala nei suoi stati. La solidarietà, i rapporti umani per lei contano più dei soldi. E' forse per questo che ha scelto a volte strade diverse da quelle che le avrebbero dato il giusto riconoscimento. Ma il papà da lassù, come un angelo custode la protegge. Se lo sogna sempre dopo i concerti che l'abbraccia, mentre lei le gorgheggia su una spalla. <<La musica è libertà - ha affermato - ed è ritornata prepotente nella mia vita con il concerto con Paola Turci. Mi creava sofferenza perché non potevo dedicarmi come volevo, con un figlio da crescere e un rapporto matrimoniale in bilico. Ma poi mi ha dato la mia libertà. La musica ti porta là dove non devi fare compromessi se non con te stessa>>. Le piace raccontare un episodio che la sua mente non ha mai cancellato. Aveva appena 20 anni ed era a Istambul. Si mise a cantare e per strada incontrò una persona che parlava un inglese stentato. Le chiese cosa faceva nella vita. Lei rispose semplicemente: <<L'insegnate>>. Lui la rimproverò e le disse: <<tu stai commettendo peccato. Tu devi seguire quello che dio ti ha dato, di far gioire gli altri con la tua voce>>. Un destino segnato il suo.

Tre anime in Coincidencia I Coincidencia nascono grazie all'incontro di tre musicisti che, provenienti da esperienze diverse, ri-creano e sperimentano sotto il segno della musica di qualità. Il loro tratto distintivo è l'eccezionale abilità di fondere le diverse sonorità degli strumenti (chitarra, fisarmonica…) con la duttilità vocale di Donatella Alamprese, capace di passare dai registri più ardui dell'improvvisazione jazz all'intimismo lirico delle romanze del tardo Ottocento, dai successi dei Beatles alla drammaticità delle milongas modulate sui testi scritti da J.L. Borges. La nitida chitarra di Marco Giacomini e la voce, di altissimo livello, della fisarmonica di Massimo Signorini completano una magia che si ripropone ad ogni esecuzione. Oltre ai concerti, i Coincidencia si sono proposti come cuore pulsante di recenti spettacoli teatrali (“Canciòn desesperada” realizzato per il Teatro delle Donne di Calenzano (FI), e “Tangosuite”, per la regia della fotografa Lucia Baldini) dimostrando anche una presenza scenica di notevolissimo spessore. Si sono esibiti in rassegne e festival in Italia e all'estero riscuotendo successo di critica e pubblico. I.D.M.


Potenza 22

Domenica 12 aprile 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

“Occhio ai rifiuti 09” è il titolo dell’iniziativa dell’Aato1

Espianto d’organi al S.Carlo

Ambiente e legalità

Fegato e reni di un ragazzo donati a lucani

Destinatarie le scuole del capoluogo “OCCHIO ai rifiuti 09” è la campagna di sensibilizzazione finalizzata ad elevare la cultura della legalità promossa dall'Associazione università popolare lucana. L'iniziativa è approvata da Aato1 rifiuti Potenza e si rivolge alle scuole primarie e secondarie del Comune di Potenza realizzata principalmente con la collaborazione delle forze di polizia, del Comune di Potenza e dell'Osservatorio ambiente e legalità della Regione Basilicata. L'obiettivo principale del progetto è la sensibilizzazione degli alunni a della comunità locale, alla sicurezza e alla legalità ambientale in materia di rifiuti mediante la realizzazione di un “concorso a premi” e di un itinerario di sensibilizzazione e formazione dei docenti per la ricostruzione della fiducia nel diritto, nelle istituzioni, nella partecipazione e nella collaborazione con le forze di polizia. Il concorso denominato “Occhio ai rifiuti 09” consiste nel segnalare una situazione di degrado, nel Comune di Potenza, dovuta alla presenza di rifiuti soprattutto se questi sono abbandonati in luoghi pubblici o aperti al pubblico quali parchi, boschi, greto dei fiumi, scarpate e strade, compilando una apposita scheda di comunicazione. Occorre documentare lo scenario negativo del luogo oggetto della comunicazione fornendo tre foto e sviluppare uno o più piccoli manifesti a tecnica libera rappresentanti lo scenario positivo del sito interessato dalla comunicazione. Il concorso ha un periodo temporale che va dal 2 marzo scorso al prossimo 24 aprile ed è parte integrante delle attività previste dall'iniziativa denominata “Occhio ai rifiuti”, sen-

Dedicato a chi resta in città Aperta anche oggi e domani la Galleria civica (dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20). In mostra le foto di don Vito Telesca. Scatti sulla XIII giornata mondiale della gioventù di Sidney 2008. Nella Cappella dei Celestini, invece, la mostra dedicata al Corriere dei Piccoli.

Poco lontano dal capoluogo, nel Museo delle antiche genti di Lucania a Vaglio, da non perdere la mostra “I ritratti di Leonardo”. Il Museo sarà aperto anche oggi e domani dalle 9 alle 21.

Il San Carlo di Potenza

Alle 22 al Pala Pergola di Rossellino, è prevista l’esibizione di Neil Perch, membro fondatore degli Zion Train.

sibilizzazione alla legalità ambientale in materia di rifiuti da svilupparsi nel Comune di Potenza nell'ambito del programma di finanziamento progetti di educa-

PROGETTO “VIE BLU”

«A breve i pagamenti» «NESSUNO scarica barile e piena sinergia con i lavoratori e con la Regione Basilicata». Così l’assessore all’Ambiente della Provincia di Potenza, Domenico Iacobuzio, a seguito di alcune dichiarazioni a firma di consiglieri provinciali e regionali che denunciavano ritardi nei pagamenti ai lavoratori del progetto “Vie Blu”. I fondi ricevuti dalla Regione per pagare i lavoratori ex Sma «sono giunti - ha spiegato Altobello - nelle casse della Provincia solo nella mattinata di venerdì». Purtroppo «non è stato possibile avviare nessuna procedura nei giorni scorsi poiché la Provincia di Potenza, come da accordi sottoscritti con la Regione Basilicata e le sigle sindacali, non è autorizzata all’anticipazione di somme ma necessita di avere, per ogni atto di pagamento, opportuna copertura finanziaria». I lavoratori, in pratica, verranno pagati nei prossimo giorni. Lavoratori che, ha tenuto a sottolineare Iacobuzio, «in occasione della terribile sciagura che ha colpito l’Abruzzo, hanno offerto la propria disponibilità ad affiancare il personale dell’amministrazione provinciale, qualora si rendesse necessario, nelle attività di rilevazione dei danni agli edifici e della vulnerabilità sismica nelle zone colpite dal sisma». Insomma le dichiarazioni rilasciate da alcuni esponenti politici «non giovano ad una serena risoluzione della vicenda ed alterano la verità dei fatti, a cominciare dall’entità degli arretrati». Per gli operai, «gli arretrati non superano i mille euro e solo per i circa sessanta tecnici ed amministrativi il conguaglio è di circa 3.000 euro».

zione ambientale in materia di sensibilizzazione, formazione e informazione, finalizzati alla riduzione, riutilizzazione, raccolta differenziata e sicurezza am-

bientale connesse al ciclo dei rifiuti solidi urbani dell'Aato 1 rifiuti Potenza 2008/09. Emilia Manco potenzaòluedi.it

UN nuovo gesto d’amore a fronte di una tragedia. I familiari di un giovane di 24 anni hanno dato il loro consenso affinché gli organi del figlio venissero espiantati. E’ accaduto all’ospedale San Carlo di Potenza. Fegato e reni, di un giovane di 24 anni, sono stati prelevati nel nosocomio potentino. A rendere nota la notizia il coordinatore regionale del Centro dei trapianti d’organo, Vito Gaudiano. I reni e il fegato del ragazzo «saranno trapianti ha aggiunto Vito Gaudiano - in pazienti lucani». Con questo nuovo gesto d’amore salgono a tre, in Basilicata, i prelievi multi organo effettuati dall’inizio del 2009. Il coordinatore regionale del Centro trapianti ha espresso «un sentito ringraziamento ai familiari del donatore e a tutti i sanitari dell’ospedale San Carlo». Gaudiano ha anche voluto ringraziare i magistrati «della Procura della Repubblica di Potenza che hanno reso possibile il prelievo». Autorizzazione della Procura, necessaria per legge, nei casi di morte violenta.

Dopo 25 anni il proprietario, Luigi Biscione, ha ceduto l’attività

Il Basiliko’s-Cincillà cambia tutto LA NOTIZIA era nell'aria, ora è diventata realtà concreta. Dopo venticinque anni la discoteca Basiliko's Club-Cincillà di contrada Rossellino cambia padrone. Luigi Biscione, gestore del noto locale notturno cittadino, ha infatti ceduto la discoteca nelle mani di due imprenditori di Villa d'Agri, si tratta del tandem formato da Gallipoli e Masino con i quali è stata chiusa la trattativa in settimana per il passaggio di consegne della nota discoteca potentina. Una cessione tutto sommato regolare per gli ex proprietari che nel corso dei venticinque anni di attività musicale, legata alla dance, house, commerciale e underground miscelata dai dj Carlo Rosa, Davide Padulosi, Rocco Rita e Antonello Corvino. Durante i venticinque anni di attività sono stati tanti i momenti di aggregazione giovanile vissuti all'interno della struttura di Contrada Rossellino. Musica anni ‘70 e ‘80, salsa, merengue, house, hanno tenuto con il fiato sospeso gli appassionati dei generi sopra esposti. Nel corso dei venticinque anni di gestione appassio-

nata e competente Luigi Biscione ha dovuto ristrutturare i locali della nota discoteca cittadina per quattro circostanze. Il ricordo della prima fase di restyling è forte tanto che Biscione ha dichiarato: «Devo ammettere che è stata una bella ristrutturazione del locale che a mio avviso era simile ad una vera e propria bomboniera!». I ricordi e le lacrime di una gestione attenta non mancano, così come le tante show girl che hanno arricchito le serate di gala dei tanti aficionados. I nomi di punta del firmamento televisivo che hanno calcato la pista da ballo del Basilik’'s-Cincillà sono quelli di Eva Henger, Ludimilla Radchenko, Sara Tommasi, Justine Mattera, Nina Moric e Melita Toniolo. Nomi che hanno fatto impazzire di gioia i fan delle soubrette sopra citate. Ma non sono mancati anche gli attori, vedi Jerry Calà, che hanno divertito i presenti con le battute ad effetto e le gag a sensazione. Il locale è stato il punto di riferimento notturno delle passioni e delle trasgressioni dei tanti amanti delle discoteche. Luigi Biscione, coadiuvato dal figlio Rocco non escludono la possibile

organizzazione di feste e party anche nella prossima stagione. I nuovi gestori Masino e Gallipoli sono già al lavoro per dare un look differente al locale e ristrutturarne eventualmente alcune zone interne. Sia il privè che la discoteca sono stati per anni l’attrazione dei giovani che hanno potuto divertirsi, conoscersi e anche intraprendere relazioni sentimentali. La discoteca nel corso degli anni è stata utilizzata anche per serate dedicate alla salsa e merengue, generi musicali di grande effetto scenico. Inoltre grazie al ristorante Cincillà i tanti clienti del locale hanno potuto gustare le prelibatezze della cucina lucana e apprezzare la bontà dei piatti serviti dai cuochi. Un cambio di gestione sobrio e senza rimpianti per Luigi e Rocco Biscione che possono fare affidamento sulle capacità imprenditoriali del tandem formato da Masino e Gallipoli. Da Potenza a Villa d'Agri, il Basiliko's-Cincillà continuerà a far divertire i tanti appassionati di musica da discoteca. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it


Potenza 23

Domenica 12 aprile 2009

ANTICA OSTERIA

Consultazioni e strane alleanze?

MARCONI

0971-56900

AL DUOMO

0971-24848

MIMI’

0971-37592

DUE TORRI

0971-411661

FILO D’ORO

0971-59245

LA TETTOIA

0971-24123

TAVERNA ORAZIANA 0971-34044 ISUCCIO Claudio Buono per il suo compleanno da tutti gli amici del “Quotidiano”

0971-471312

AMBROSIA

0971-34501

LA PRIMULA

0971-58310

AL NORD

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AL POGGIO

0971-472137

BACCO

0971-410220

FUORI LE MURA

0971-25409

LA FATTORIA

0971-34680

LE ARCATE

0971-51465

MOZART

I “Luoghi del sentimento” SI intitola “Luoghi del sentimento” la mostra di arte contemporanea e performance che rimarrà aperta, all’interno delle scale mobili che collegano via Armellini con via Due Torri. La manifestazione è stata ideata da Grazia Pastore e Vito Palladino. Sei i pittori in mostra: Michelangelo D’Auria, Alfredo Di Bitonto, Eleonora Grieco, Luciano Gruosso, Vito Palladino, Anna Maria Verrastro. In esposizione anche una preziosa collezione di fotografie di Potenza antica a cura di Michele Di Pietro. La rassegna d’Arte contemporanea propone un percorso visivo nello scenario paesaggistico, visioni di architetture monumentali, scorci naturali o cosmici.

0971-441295

NINFE

0971-51465

LE ARCATE

0971-51465

PANE E PEPERONCINO

FARMACIE TURNO NOTTURNO 12 APRILE Iura via Anzio, 14 0971 - 45438 TURNO FESTIVO Figliola via Pretoria, 25 0971 - 24945 Iura via Anzio, 14 0971 - 45438

Guardia medica Polizia San Carlo AMBULANZE Pronto soccorso Croce azzurra Croce amica Croce verde Croce rossa

0971-310310 0971-612564

0971-612694 0971-444228 0971- 445041 0971- 23800 0971- 411510

0971-44462765

AL DRAGO

0971-445470

TOURIST

0971-411396

LA TRATTORIA

0971-53176

SARRICCHIO

0971-444072

TRIMINIEDD

0971-55746

TRE MARI

0971-56032

PRONTO SOCCORSO

“Bimbimbici 2009” SI terrà il prossimo 5 maggio la decima edizione della manifestazione “Bimbimbici 2009”. Una pedalata cittadina riservata ai bambini fino agli 11 anni che si tiene ogni anno, la prima domenica di maggio. Una pedalata gioiosa, un’occasione di festa per tutti que gli utenti deboli delle strade e delle piazze che, come i bam bini, vivono quotidianamente la città come luogo riservato ad utenti forti (in primo luogo gli automobilisti) per i quali la fisionomia della città assume strutture e configurazioni funzionali ad un certo tipo di sviluppo. La bicicletta, oltre ad essere un’allegra occasione di gioco per i bambini, rappresenta un importante momento di crescita autonoma e di formazione civica, nonché una possibilità per un percorso educativo rispettoso dell’ambiente.

Mostra su Spaventa Filippi RIMARRA’ aperta fino al prossimo 16 aprile, nella Cappella dei Celestini, la mostra “Quarant’anni del circolo Spaventa Filippi, nei cent’anni del Corriere dei Piccoli”. Al centro della mostra la figura e l’opera di Silvio Spaventa Filippi con riproduzione dei suoi articoli, fotografie e documenti sulla vita sentimentale e familiare, corrispondenza con intellettuali e scrittori, corrispondenza redazionale, manoscritti e opere In esposizione anche i numeri del “Corriere dei piccoli” con riproduzione integrale in gigantografia del primo numero (27 dicembre 1908) e delle tavole più significative del Corrierino dal 1908 al 1934. E’ prevista anche una sezione dedicata all’esposizione di esemplari rari e rarissimi di giornalini per l’infanzia e riproduzione di pagine significative

•DON BOSCO• Programmazione sospesa •MULTISALA RANIERI• area industriale di Tito Sala 1 Dragonball evolution 16.30 - 18.30 - 20.30 - 22.30 Sala 2 Io & Marley 17 - 19.30 - 22 Sala 3 Gli amici del bar Margherita 17.30 - 19.30 - 21.30 Sala 4 Mostri contro alieni

•Difensore civico comunale 0971-415150 •Federconsumatori 0971-34444 Il 16 APRILE Potenza, biblioteca provinciale, ore 18 “ARTE E DISABILITA’” Proiezione del film “Bravo ragazzo”

FINO AL 16 APRILE Potenza, Scale mobili via Armellini “LA PASSIONE DI CRISTO” Sacra rappresentazione dell’artista Sergio Santo

•Adiconsum 0971-411144 •Adoc Basilicata 0971-46393 - 46390 •Acu -Ass. consumatori utenti 0971-22308 •Consultorio via P.Petrone 0971-51520 •Consultorio corso Umberto I, 22 0971-26385

FINO AL 18 APRILE Potenza, ”Cocco librerie” “OPERE RECENTI” Personale di Patrizia Monaco

•Cif (Centro italiano femminile) 0971-69169 •Telefono amico 199284284

IL 24 APRILE Potenza, Centro danza Maeva “TRE EDIZIONE DELLA PRIMA GIORNATA MONDIALE DELLA DANZA”

•Telefono Azzurro 0971-19696 •Telefono Donna 0971-55551

16.30 - 18.30 - 20.30 Sala 5 Sbirri 18 - 20 - 22 Sala 6 Duplicity 17 - 19.30 - 22 Sala 7 I mostri oggi 17 La matassa 19 - 21 •DUE TORRI• Il dubbio 19 -21

Biblioteca NAZIONALE 0971-54829 Orario 8.30 - 13.30 / 14 -19 Biblioteca provinciale 0971-305013 Orario 9 - 13 dal lunedì al sabato Orario 16 -19 martedì, mercoledì e giovedì BIBL. ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 -13.30 dal lunedì al sabato ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 - 13.30 dal lunedì al sabato Orario 14.30 - 17.30 dal lunedì al giovedì MUSEO PROVINCIALE 0971-444833 Orario 9 - 13 dal martedì al sabato / 16 - 19 martedì e giovedì ARCHIVIO STORICO COMUNALE 0971-51605 BIBLIOTECA PER L’INFANZIA 0971-274129 Orario 9.30 - 12.30 (chiusi sabato) Orario 16 - 18.30 lunedì, martedì e giovedì "Museo delle antiche Genti di Lucania" 0971-305011 Orario 10 - 13:30 dal mercoledì alla domenica Vaglio Basilicata in via Camillo De Mattia


24 Potenza Fatti e personaggi del consiglio comunale

Domenica 12 aprile 2009

Quaranta a Palazzo

Potenza 25

Domenica 12 aprile 2009

Presidenti

L’appello

PIETRO Campagna è stato eletto presidente del consiglio il 5 dicembre 2007. Noto per la sua pazienza e per la “tenuta” dell’assemblea anche quando i toni aumentano. Preceduto da Antonio Triani (sempre in quota ex Udeur) che fu eletto nella seconda seduta di consiglio, nell’agosto 2004. Fu il primo atto di “unità ritrovata” della maggioranza, dopo i dissidi nati immediatamente nel post-elezioni.

SONO 40 i consiglieri (più il sindaco). Da qualche tempo sono costretti a contarsi spesso. Il nuovo regolamento del consiglio comunale costringe all’appello prima del voto su ogni provvedimento. L’assemblea, al momento, non ha una sala consiliare che spesso chiede “in prestito” alla Provincia (circa 30 posti, ma quasi mai tutti occupati). La disposizione in pagina, è indicativa.

L:61.696pt A:51.366pt

L’assemblea si scioglierà tra pochi giorni La verità è che molti di loro non sono certo volti noti. Altri, invece, un po’ per esperienza, un po’ per la professione, sono ormai “personaggi” famosi della città. Consiglieri comunali, personaggi pubblici, talvolta presenti, talvolta no. Qualcuno più assiduo, magari anche più appassionato, qualcun altro assente. Spesso disordinati, spesso confusionari, «l’aula non è più quella di un tempo» dicono LA MAGGIORANZA i veterani. Eppure le storie personali di tanto in tanto Che fine ha fatto tornano ad affacnei discorsi. la Bulgaria nostrana? ciarsi C’è chi ha «fatto LO hanno soprannominato il «sin- insieme», magari daco bulgaro» per quella percen- da “nemici politituale di elezione superiore al 74 per ci”, «già tre mancento raggiunta al primo turno, uni- dati». Ma adesso co plebisciito a queste cifre nel Pae- che la legislatura se. Così Vito Santarsiero, nel 2004, è in scadenza, è diventa sindaco del capoluogo lu- tempo di bilanci cano con una maggioranza quasi anche per loro, tra blindata. Dura poco. A un mese dal- ricandidature le elezioni in aula viene presentato il plausibili e lo stop primo governo cittadino, con cinque al percorso. Giuassessori esterni, ma senza un ac- gno si avvicina e cordo politico ampio: Udeur, Sdi e la campanella dai Ds disertano l’aula. A ottobre arriva banchi della presiun primo accordo e una nuova giun- denza richiamerà ta senza assessori esteri. Nel frat- all’ordine i più tempo, alcuni margheritini non ade- chiassosi ancora riscono al gruppo e vanno in quello poche altre volte. TURN OVER misto. Si ritroveranno al prossimo rimpasto. Che arriva nel 2006: la pa- La composizione ce politica si fa a settembre con la attuale non è quelcomposizione attuale della giunta la originaria. Alcomunale. Nel frattempo, un altro cuni consiglieri passaggio: l’ex assessore al Bilan- eletti, come Giucio, Rocco Lepore, lascia l’Udeur seppe Ferraro e per Forza Italia. Ancora modifiche Anna Fulgione, d’assetto: la nascita del Pd e la crea- membri della priversione zione del gruppo unico tra diellini e ma diessini a Palazzo di città annuncia dell’assemblea «l’autosufficienza» dei democratici. (proclamata il 10 Arrivano a 21 su 41. Di nuovo il ritor- luglio 2004), hannello del sindaco “bulgaro” si cantic- no lasciato il conpassando chia. Ma cambia lo scenario in poco siglio tempo. Tra le crisi del centro sinistra nella giunta al a livello nazionale, le correnti inter- primo rimpasto, ne al Pd e le elezioni politiche vinte per poi lasciare da Berlusconi e il centrodestra con Palazzo di città al gradimento in aumento, il consiglio successivo aggiusi “riannoda”. Di recente, la nascita stamento di equidel gruppo di Italia dei valori (in cui librio. Ancora, Doentra un ex democratico). Poi, la na- nato Coviello, Gioscita di Uniti nell’ulivo, oggi Dec: so- vanni Fiore, MasMolinari, no cinque i consiglieri che lasciano il simo Pd, in polemica dura. L’autosuffi- Alessandro SinFederico cienza non c’è più. Non sempre. La- getta, Giuseppe scia la maggioranza anche il Prc (la- Pace, cerato a livello centrale), ma l’as- Ginefra, Giuseppe sessore nominato in quota Rifonda- Messina, Francezione, resta in giunta passando con i sco Casella sono, successivi vendoliani. Dai verdi, un addio, nei quello di Spadafora: contro. In cam- rimpasti, entrati bio, si ammorbidisce la posizione in giunta lasciandella Rosa per la Basilicata, più vici- do il posto ai consiglieri attuali. Ha na di un tempo al centrosinistra. lasciato il consisa.lo. glio anche l’ex capogruppo Ds, Federico Mazzaro, oggi presidente dell’Acta. Un caso particolare: un seggio è stato attribuito dopo un ricorso vinto dal consigliere Donato Russo. Invece, Vito Lomonaco è entrato in assemblea dopo la nomina di Ginefra in esecutivo nell’ottobre 2004. Nel frattempo, il ricorso per l’assegnazione di un seggio in più alla Margherita che sarà preso da Rocco

Angelo Laieta, quinta legislatura e citazioni negli interventi. Aristotele in pole.

Felice Scarano, «contento di aver assaporato ancora l’esperienza»

Matteo Trombetta, ex FI per «poter esprimere le proprie idee»

Michele Napoli, consigliere regionale, arringa e non lascia passare nulla.

Continolo. Lomonaco tornerà in consiglio più tardi con la nomina di Messina in giunta. Tra i banchi, anche un profondo dolore. Dopo una lunga decenza a seguito di un grave incidente stradale, un anno fa è scomparso il consigliere Luigi “Gigi” Chiriaco, ex assessore allo Sport. Con «dolore» è subentrato Antonio Vaccaro. Cambi anche nella presidenza del consiglio: oggi ne è presidente Pietro Campagna (Pu), mentre Fernando Picerno (FI-Pdl)

Giulio Spadafora, ex Sole, «sempre democristiano». Nota racchetta del tennis locale

Rocco Lepore, ex assessore al Bilancio, ex Udeur, completi dai colori accesi

ha il ruolo di vicepresidente e a Vito Mitro (DeC) spetta quello del segretario. Del gruppo misto fanno parte Napoli, Trombetta, Spadafora, Pace. NOVITA’ E MARETTA Tra i primi conflitti in assemblea, la “fuga” dal gruppo margheritino di Liccione, Mascolo e Pace che, della corrente che in Regione fa capo al consigliere Erminio Restaino, entrano nel gruppo misto come “Liberiamo la Margherita”: riunione con

Pietro Bongiovanni: pochi interventi, ma se puntualizza...

Antonio Vaccaro, sostituisce in aula «l’amico Gigi, per doloroso dovere»

Antonio Triani, si è dimesso dalla presidenza dopo la nomina ad Acqua spa

Paolo Galante, punta falotichiana. E’ commissario Alsia

gli altri colleghi diellini dopo la nomina di Pace ad assessore al Bilancio. Ancora, è scomparso di recente il gruppo Patto Segni (in cui erano stati eletti Angelo Laieta e Leonardo Romaniello, più Nicola Di Chiara che ha mantenuto la sigla fino a pochi giorni fa per il passaggio a Idv). E’ invece nato il gruppo dei dipietristi, rappresentato prima da Roberto Galante nel gruppo misto, a cui si sono aggiunti Di Chiara e Vincenzo Barile. Tra gli “scossoni”

Teodosio Ciriello, medico, silenzioso, poco assiduo del microfono.

Vincenzo Barile, poco presente in aula. Ritorna per l’addio al Pd, pochi giorni fa.

Roberto Galante: «Il guaio è che confondono i nomi». Omonimia in consiglio.

Antonino Imbesi, capogruppo FI, toni mai urlati, look sportivo e «principio».

Michele Graziadei, la voce “contro”, sollecitazione sull’urbanistica

Antonino Garramone, «contro i parrucconi», verso l’Mpa

Antonio Pesarini, fedelissimo di Santarsiero, agenda alla mano. Sempre.

Rocco Continolo, dirigente della Provincia, burbero in apparenza

Nicola Di Chiara e «l’unico rimpianto dei “no” mancati per lealtà politica»

Luciano Petrullo, candidato sindaco nel 2004, ironia pungente e «correttezza».

più recenti, l’uscita dalla maggioranza del Prc (Marcello Travaglini): per alcune settimane il caso Rifondazione che pure, con Roberto Mancino, aveva un posto in giunta. Poi, il nodo si scioglie con l’adesione dell’assessore all’Mps dei vendoliani. Di qualche mese prima, la polemica interna ai Verdi che in comune erano rappresentati “ufficialmente” dal consigliere Giulio Spadafora, ma che per capogruppo hanno avuto Nicola Mussato. Dopo la

Vito Lomonaco, al quinto mandato. Percorso storico dal Pci al Pd

Tommaso Samela, dopo alcuni anni «ho esaurito la mia funzione»

Rocco Coviello, tra i giovani, «senza rimpianti e ancora voglia di fare».

sconfitta nazionale dell’Arcobaleno nel partito cambiano gli equilibri. Spadafora segue l’ex leader lucano, il consigliere regionale Francesco Mollica, nella Federazione di centro. Con la scelta di Michele Napoli, nel frattempo entrato anche in Regione per la surroga di un collega eletto in Senato (Egidio Digilio), porta a Palazzo di città La Destra. La frattura pesante è quella che alcune settimane fa ha visto cinque consiglieri (Continolo, Mitro, Paolo Ga-

Raffaele Rinaldi, ironicamente il “dittatore”, rigoroso. L’antifumo

Michele Mascolo, giovane, spera di aver dato un «contributo» alla sua generazione.

Vincenzo Santangelo, maglione rosso e capogruppo «per caso».

Donato Pace, origini aviglianesi e attenzione alla aree periferiche.

lante, Ciriello e l’ex capogruppo Pd Lieta) lasciare i democratici per seguire l’ex assessore regionale all'Agricoltura, Roberto Falotico, in Uniti nell’ulivo, oggi Democratici e cattolici. La verità è che anche palazzo di città ha recepito scenari nati su base nazionale e polemiche di tipo regionale. Ma nel capoluogo, l’influsso della politica centrale è inevitabile. E il centrodesta continua a martellare. SCENARI Una sola donna in consiglio.

Nicola Lovallo. In tempo di elezioni è una risorsa rara: organizzatissimo.

Daniela Fierro, unica donna in aula. Imprenditrice, silenziosa

Roberto Speranza, under30, ma già esperienza politica nazionale

Nicola Sabatino, lavora spesso fuori sede, viene richiamato in casi “numerici”.

Marcello Travaglini: memoria e ironia. Neo-opposizione per “politica”.

Daniela Fierro «prendo tutto quello che ne è venuto di buono», compreso lo studio, carte alla mano del regolamento urbanistico, «cosa decisamente nuova». E’ vero, «essere l’unica donna ti fa percepire con forza l’incompletezza del consiglio, ma sono stata trattata alla pari, con molto riguardo». Resta una carenza. Pochi anche i giovani, gli under 30 si contano su una mano. E in parecchi tra quei banchi sono già oltre il secondo mandato. Contempora-

Leonardo Romaniello, ex Patto segni, cartina a mente di contrade e vie.

Rocco Liccione, avvocato, di rado senza giacca, meglio se scura o gessato

Donato Russo: «Si impara presto che non è facile rendere sempre migliori le cose».

Dario Marsico, un chiodo fisso «riuscito: i comitati di quartiere».

Nicola Mussuto e «il grande rimpianto per la poca partecipazione».

neamente, però, non accumulano “rendita”: il gettone di presenza per i consiglieri comunali di Potenza - va detto - è tra i più bassi d’Italia. Per tutti, quasi tutti, «la consapevolezza che - con le nuove norme - l’autonomia del consiglio rispetto all’esecutivo e ai dirigenti degli uffici è praticamente nulla». E in tanti, tra loro, spiegano che «avremmo voluto incidere di più», ma la «lealtà di maggioranza» non sempre permette eccessi di audacia. La novità, invece, è

tutta tecnologica: da poco le sedute del consiglio comunale sono trasmesse in diretta on line sul sito internet del Municipio. Sono lontani i tempi in cui il pubblico affollava la platea e assisteva «numeroso». Così, almeno il tentativo di portare il consiglio nelle case. Sembra funzioni. Per tutti loro, ancora qualche giorno di attesa. Poi, alcuni si misureranno con il gradimento popolare, altri torneranno alla quotidianità. Sara Lorusso


Domenica 12 aprile 2009

26 Si sono finalmente ritrovati ad Avigliano i due ex ragazzi Tuccio Martinelli e Ruggero Zilioli

Un’amicizia lunga 60 anni Si sono conosciuti a 10 anni: il lucano fu ospitato a Gonzaga AVIGLIANO - Questa storia si potrebbe raccontare in tanti modi. Di mezzo ci sono l'amicizia, il lavoro, la povertà, un'infanzia difficile, la politica. In questo caso si comincia dalla fine. Da ieri, da quando Tuccio Martinelli e Ruggero Zilioli si sono incontrati dopo che 59 anni fa si salutarono, da bambini, nella campagna mantovana, a Gonzaga, per poi incontrarsi ad Avigliano. Oggi hanno entrambi 71 anni, falegname il primo, tabaccaio il secondo. Il destino ha voluto che nascessero a una distanza di 11 giorni l'uno dall'altro: il 13 gennaio del '38 Ruggero, il 24 dello stesso mese Tuccio. «Quasi due fratelli», ricordano oggi visibilmente contenti, mentre ancora si scambiano pacche sulle spalle come a confermare un incontro tanto desiderato, ma inaspettato. Quando i due si sono conosciuti avevano poco più di 10 anni. Hanno trascorso due anni della loro vita insieme a studiare, a giocare nella provincia lombarda a ridosso del Veneto e dell'Emilia Romagna. Cosa che più conta, Tuccio era stato strappato alla

Tuccio Martinelli e Ruggero Zilioli

povertà del dopoguerra grazie, ricorda ancora oggi l'aviglianese, a una carovana organizzata dal Pci. Circa 150 bambini lucani inviati alle famiglie più agiate del Nord, famiglie contadine e proprietarie terriere, per studiare e nutrirsi. Tanta era la fame, nel primo viaggio del 1948,

che Martinelli ricorda una sosta di tre ore alla stazione di Bologna, durante la quale la colonia trovò cibo per tutto il tempo del breve pernotto. Di Gonzaga, dove era di casa Ruggero che oggi vive a Corsico, comune alle porte di Milano, i due amici ricordano la fattoria, la scuola, quella bicicletta

rossa che ogni giorno li conduceva nelle aule della scuola, in centro. Martinelli negli ultimi anni ha insistito per ritrovare quel suo amico d'infanzia, per dirgli ancora grazie per quelle due stagioni che diedero al piccolo Tuccio un'illusione di “ricchezza”, con cibo, giochi e un quaderno di scuola. Ieri mattina i due vecchi amici si sono incontrati dopo quasi sessant'anni. Nel frattempo sono stati invasi da capelli bianchi, ben saldi in testa, e hanno mogli e figli. Ruggero si è accompagnato alla compagna Valeria Bodini. I due uomini si sono incontrati all'aeroporto di Napoli, poi un viaggio di due ore li ha portati ad Avigliano, dove trascorreranno la Pasqua insieme. Nel breve incontro con i giornalisti, Ruggero ha strappato a Tuccio la promessa di un prossimo incontro a Gonzaga, in quella fattoria del dopoguerra che ha fatto dimenticare per un po' il destino amaro di un fanciullo del Sud e ha fatto scoprire a un ragazzetto del Nord un amico che l'ha cercato per tutta una vita. E che oggi ha potuto di nuovo abbracciare. Gianni Sileo

A Vietri di Potenza tanti spettatori alla Sacra rappresentazione

In scena la Pasqua del Signore Una manifestazione curata proprio nei minimi dettagli VIETRI DI POTENZA - I lunghi e convinti applausi e l'invasione di centinaia, quasi un migliaio, di persone nelle vie del paese vietrese sono il segno dell'ennesima riuscita della splendida rappresentazione della passione di Cristo a Vietri di Potenza. Tantissime persone hanno assistito nella settimana Santa alla trentatreesima edizione de “La Pasqua del Signore” a Vietri di Potenza, che ha avuto il suo grande successo nel Venerdì Santo, con la splendida e ben curata via Crucis, senza dimenticare le scenografie da brividi e spettacolari che hanno accompagnato la crocifissione, il pianto della Madonna e la Pietà, seguiti infine dalla novità di quest'anno, la resurrezione. Quest'ultima fase tenutasi su un crepuscolo nei pressi del ponte di Santa Domenica, dove sono state poste le tre croci, in alto, con il pubblico ad assistere sulla strada del ponte. La trentatreesima edizione de “La Pasqua del Signore” a Vietri è cominciata nella domenica delle palme, con l'ingresso di Gesù a Gerusalemme, presso la chiesa Annunziata, e l'incontro di Gesù con i bambini. Nelle serata di giovedì e venerdì si sono tenute varie rappresentazioni: l'ultima cena con i dodici apostoli, la preghiera ed agonia nel Getsemani, il rinnegamento di Pietro, il processo davanti a Caifa, la crocifissione, il Pianto della Madonna e la Pietà, seguiti dalla sorpresa della resurrezione

Una delle stazioni della Via crucis realizzata a Vietri di Potenza

di Gesù. Tra tutte queste rappresentazioni, nel venerdì Santo si è tenuto anche il processo davanti a Ponzio Pilato e la comparsa di Gesù davanti ad Erode. Dopo la crocifissione, si è tenuta la Santa Messa e la processione, conclusasi all'una di notte. Il pubblico ha ammirato molto l'organizzazione e la cura della manifestazione, curata nei minimi particolari in tutte le stazioni della Via Crucis. Decine e decine i figuranti, con abiti suggestivi, musiche uniche e una scenografia davvero splendida. Il tutto in ambienti caratteristici, suggestivi. Infatti, alle spalle della crocifissione, era ben visibile la veduta illuminata delle case di San Biagio, zona terremotata di Vietri ed ancora intatta. Mentre un altro “occhio” illuminava altri luoghi, come un casolare sospeso su un'altissima pietra da secoli. Un grande successo a Vietri di Potenza anche quest'anno, grazie all'organizzazione delle Associazio-

ni “Teatrando” e “Astrapp” di Vietri, con la “Pro Loco” vietrese e il patrocinio del comune di Vietri. Una ma-

nifestazione che rientra ormai nelle più importanti e suggestive della Lucania. Claudio Buono

Oppido, Via crucis in scenario rinnovato OPPIDO LUCANO - In uno scenario rinnovato, pieno di sorprese e colpi di scena, venerdì sera a Oppido Lucano “La Sacra Rappresentazione di Cristo” ha avuto un grande successo. Il Gruppo Recupero Tradizioni Locali, alla sua nona edizione in trent'anni di recitazione, ha messo in scena abiti nuovi, ragazzi alla sua prima esperienza e persone che già negli anni passati hanno saputo organizzare e mettersi in gioco nella sacra rappresentazione. Di comune accordo con la Parrocchia di Oppido, il GRTL ha deciso di proporre “La passione” nella notte del Venerdì Santo. Alla vigilia in pochi avrebbero scommesso sull'ottima riuscita dell'evento a causa dell'incognita notte. Proprio questa incognita ha, invece, dato quel pizzico di realismo e partecipazione in più rispetto alle precedenti edizioni. L'effetto delle luci, accompagnato da una musica di sottofondo a pieno tema con la rappresentazione hanno reso magico un momento di aggregazione. Dal 2000 sino ad oggi, ogni tre anni si è organizzato a Oppido questo evento. L'obiettivo del GRTL è quello di continuare con questa 'continuità' e nel tempo confermarsi come una delle rappresentazioni di maggior rilievo. Già dal tardo pomeriggio erano in molti in Piazza Guglielmo Marconi ad aspettare l'inizio dell'evento. Tante le persone del posto, ma anche tanti i presenti dai paesi limitrofi. Le scene organizzate hanno resto il tutto davvero surreale. La manifestazione, iniziata al calar del sole, è terminata intorno alle ore 22 e quando Gesù (Mauro De Felice) è stato portato giù dalla croce, gli applausi sono stati tantissimi. Emozionante l'inizio dell'evento con il Cieco mi-

racolato da Gesù, o quando Giuda veniva accompagnato dai romani nel campo degli ulivi. Bellissima l'atmosfera al momento della decisione di liberare Barabba o Gesù, e quando le guardie romane accompagnavano il figlio di Dio prima da Ponzio Pilato e poi da Erode prima di ritornare dallo stesso Ponzio Pilato ed essere processato e condannato alla crocifissione. Le frustate, gli spintoni e la processione con la croce in spalla, con i riflettori puntati addosso, hanno dato quel tocco originale che ha raccolto tanti consensi tra i presenti. L'ultima scena, la crocifissione, è stata un vero e proprio capolavoro. Tutta la piazza in silenzio e Gesù che ansimava morente; a tuoni e saette alla sua morte sono seguiti lunghi applausi degli spettatori. Voto nove, quindi, agli organizzatori della manifestazione che, oltre a scommettere sulla riuscita dell'evento in notturna, sono riusciti a costruire uno scenario che seppur amatoriale non ha peccato in nessuna rappresentazione. Finita la manifestazione, è intervenuto anche l'Arcivescovo di Acerenza, Mons. Giovanni Ricchiuti, presente sia quest'anno sia nel 2006, che ha ringraziato tutti i ragazzi dell'Associazione GRTL per il lavoro e la dedizione per un evento che a Oppido sta diventando sempre di più grande attrazione. Con un discorso rivolto anche alla tragedia che ha colpito l'Abruzzo, Sua Eminenza Ricchiuti, ha sottolineato la vicinanza dei lucani e della Chiesa alle famiglie colpite da questa calamità. All'Arcivescovo, si è unita anche l'intera Associazione organizzatrice, per un sostegno alla regione Abruzzo e a tutti i suoi abitanti. Rocco De Rosa

Muro Lucano, partito un secondo carico per l’Abruzzo MURO LUCANO - I cittadini di Muro Lucano sono stati encomiabili e ancora una volta hanno dato prova della loro bontà e solidarietà. Su iniziativa del gruppo culturale Cuorimuresi, è partito nella mattinata di ieri il secondo carico umanitario per contribuire ad alleviare l'emergenza dei terremotati dell'Abruzzo. Il primo carico organizzato da Cuori Muresi, in collaborazione con i cavalieri dell'ordine mariano di Santa Maria di Buenos Aries (Osmba), è stato consegnato nella mattinata di venerdì alla Provincia di Potenza. Il secondo carico è dovuto all'impegno e la sensibilità di tutti i cittadini muresi, e anche alla collaborazione del giovane corpo di Protezione Civile che ha dato vita alle raccolte fondi e beni durante lo svolgimento del mercato comunale di sabato mattina. Presso tutte le attività com-

merciali di Muro Lucano è tuttora in corso una colletta alimentare, raccolta di vestiti e giocattoli da destinare ai bambini terremotati dell'Abruzzo. Ieri mattina dal piazzale mercato sono partiti alla volta di Aquila Ovest presso l'ex Zona Italtel dove c'è il presidio murese della Protezione Civile che fa parte del Gruppo Lucano, con un mezzo messo a disposizione dall'impresa Cardone Demolizione, Giovanni Cardone, il presidente di Cuorimuresi Alberto Iuzzolino, e il cavaliere dell'Osmba Pietro Cavallo. Il carico conteneva cartoni con molti beni: dall’intimo femminile alle scarpe da uomo, donna e bambino, dai pannolini all’abbigliamento per neonati, colombe e caramelle, quaderni, penne e righelli. E un pensiero anche per i volontari fumatori, cui è stata inviata qualche stecca di sigarette. A Muro Lu-

cano altre iniziative sono sempre in atto con il Gruppo di Protezione Civile, la Pro Loco e l'associazione San Gerardo Maiella. Proseguono la raccolta di fondi e di beni di prima necessità. La Pro Loco, inoltre, ha acquistato un televisore a schermo gigante su esplicita indicazione dei volontari dopo la segnalazione degli sfortunati e sventurati cittadini abruzzesi. Carmine Pepe


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Lagonegro Rahhal Franchi era accusato di ricettazione

Senise Veleni in caserma

Merce contraffatta, assolto «Il fatto non sussiste»

Calunniò il capitano Brigadiere rinviato a giudizio

LAGONEGRO - Assolto perché il fatto non sussiste nonostante le fiamme gialle avessero sequestrato merce contraffatta. Rahhal Franchi 55 anni, originario del Marocco ma di fatto residente a Santa Maria del Cedro, nel cosentino, era imputato per il reato di ricettazione e falso. Il magrebino, al fine di farne commercio, deteneva prodotti industriali aventi marchio e segni distintivi contraffatti, come cards del gioco commerciale e cards formato piccolo nonché trading card. Era il primo agosto del 2008 quando ad un controllo le fiamme gialle, lungo la Ss 585 in agro del Comune di Lagonegro, hanno ispezionato l’autovettura su cui viaggiava l’uomo, una Volswagen Golf, rinvenendo all'interno una busta di cellophane contenente merce contraffatta. La merce trading card, cards del gioco commerciale e cards formato piccolo è stata sottoposta a sequestro ed il magrebino denunciato a piede libero alla procura della repubblica di Lagonegro. Nelle scorse settimane si è tenuta l’udienza innanzi al giudice monocratico, Antonio Bellusci, e l’avvocato difensore, Antonio Sangiovanni, del foro di Paola ha chiesto l’assoluzione per il suo assistito e non ri-

Maratea Rubava energia Denunciato

Il palazzo di giustizia di Lagonegro

correndo le ipotesi di confisca obbligatoria, ha richiesto il dissequestro della merce con conseguente restituzione all'avente diritto. Al termine dell’udienza il giudice ha pronunciato lettura median-

te dispositivo assolvendo Rahhal Franchi perché il fatto non sussiste dissequestrando la merce e disponendo la restituzione al magrebino. Emilia Manco

MARATEA - I carabinieri della compagnia di Lagonegro, coordinati dal tenente Luigi Salvati Tanagro, nel corso di mirati servizi finalizzati alla prevenzione e repressione di reati contro il patrimonio, hanno denunciato alla procura della Repubblica di Lagonegro una persona di 43 anni, in quanto resasi responsabile del reato di furto aggravato. Le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Maratea hanno permesso di accertare la manomissione dell’impianto di energia elettrica della propria abitazione. L’uomo, che si era collegato al contatore di un appartamento limitrofo riusciva, in tal modo, ad eludere il consumo di corrente. L’informativa con la notizia di reato è stata inviata alla procura della Repubblica di Lagonegro.

Confronto con le forze di polizia

Trasporto animali Seminario di studi LAGONEGRO - Il trasporto degli animali è il tema sul quale sarà incentrato il seminario che si terrà nei giorni 14 e 15 aprile nella sala riunione del Midi Hotel a Lagonegro. La protezione degli animali durante il trasporto, soprattutto su lunghe distanze, è un elemento chiave della politica dell’Unione Europea e di grande interesse pubblico, in particolare per quanto riguarda la tutela del benessere degli animali d’allevamento e le problematiche legate alla catena di distribuzione alimentare. Il seminario è organizzaLAURIA - Sono giunti nel primo pomeriggio di ieri, alle ore quattordici, i primi due camion contenenti derrate alimentari raccolte grazie alla solidarietà dei cittadini del Comune di Lauria. Gli aiuti sono stati portati al campo di Aquila Ovest gestito dal gruppo lucano della Protezione civile guidato da Giuseppe Priore. Circa trenta i quintali di generi di prima necessità raccolti nei giorni scorsi presso la sala consigliare appositamente allestita. E’ stato il primo cittadino di Lauria Antonio Pisani a guidare la delegazione, sei persone in tutto. Insieme al sindaco l’assessore alla cultura Mario Lamboglia, il responsabile locale del gruppo della Protezione civile Giuseppe Iannarella e

to dal compartimento della polizia stradale di Potenza ed è rivolto a tutte le forze di polizia presenti sul territorio del Lagonegrese e si svolgerà nei giorni 14 e 15 aprile dalle ore 9 alle ore 12,30. Saranno affrontati temi inerenti l’applicazione dei recenti provvedimenti legislativi emanati dall’Unione Europea in materia di protezione degli animali durante il trasporto. Inoltre ampio spazio verrà dedicato all’approfondimento delle possibilità per migliorare sia il livello di benessere degli animali

Il trasporto di un cavallo

durante il trasporto che nel contempo la qualità dei prodotti. E’ da sottolineare, in particolare, la presenza del re-

sponsabile della Lega antivivisezione, Bennati, che nei due giorni sarà il relatore del seminario. e. m.

Il capitano Simonetti

SENISE - Rinvio a giudizio per calunnia a carico del brigadiere Matteo Orlando. Questa la richiesta del gup di Lagonegro che si è espresso sulla vicenda salita alla ribalta della cronaca come quella dei “veleni in caserma nella compagnia dei carabinieri di Senise”. Un anno fa circa venne sollevato attraverso quello che si dice sia un sedicente sindacato dell’Arma dei carabinieri denominato Unac, il caso di alcuni carabinieri. Tra questi, Orlando, che si era rivolto all’organizzazione per tutelarsi, accusando il capitano della compagnia di Senise, Biagio Simonetti, di abuso d’ufficio. Si parlò nei giorni seguenti così come emerse dalle indiscrezioni, di una sorta di persecuzione, di vere e proprie vessazioni. Era successo in pratica che alcuni colleghi di Orlando avevano proceduto a una verifica sulla scorta di precise accuse che lo riguardavano in particolar modo le sue relazioni con commercianti del posto. E il capitano, altro non aveva fatto, se non procedere così come da suo ruolo e compito, a una verifica delle accuse al suo subordinato. Orlando, saputo della questione, alla fine decise di querelare il capitano Simonetti e anche il maresciallo Maurizio Candelieri che poi in pratica aveva proceduto all’accertamento. La cosa giustamente risaltò talmente tanto che dal comando provinciale e regionale dell’Arma cercarono di vederci chiaro, avviando una indagine interna. E anche la magistratura, naturalmente avviò la sua, che si è conclusa con l’archiviazione delle accuse al capitano (e naturalmente anche di quelle al

Raccolti 30 quintali di generi di prima necessità. Sindaco soddisfatto

Giunti all’Aquila gli aiuti di Lauria quattro volontari: Egidio Lamboglia, Vincenzo Cosentino, Antonio Lammoglia e Angelo Argentieri. Il campo di accoglienza di Aquila Ovest, sito in prossimità dell'edificio ex Italtel, è operativo grazie ad una cinquantina di volontari della colonna mobile Basilicata uno giunti sin dalle prime ore dal sisma e garantisce circa milleduecento pasti al giorno a circa seicento persone. Abbiano raggiunto il sindaco Pisani telefonicamente mente era ancora all’Aquila. «Vorrei ringraziare i miei concittadi-

ni - ha detto Pisani - per la generosità dimostrata rispetto all’iniziativa della Protezione civile locale che ha raccolto questi generi di prima necessità. Soltanto sul posto sono riuscito a rendermi conto come nel giro di un minuto sia cambiata la vita di tanti nostri connazionali. Ho potuto anche constatare di persona la eccezionalità della risposta del nostro sistema di aiuti a cominciare dalla Protezione civile. Senza campanilismo devo dire che il nostro gruppo di Protezione civile, quello lucano, si sta

distinguendo per l'impegno. Ho trovato un campo davvero ben organizzato accanto, purtroppo, ad una città disabitata, praticamente distrutta. Sono molto orgoglioso anche della grande disponibilità che hanno dato tanti miei concittadini a partire come volontari, tanti verranno nelle prossime settimane a dare il cambio agli attuali, qualcuno anche in ruoli di responsabilità. Spesso vediamo i volontari della Protezione civile a sostegno dell'amministrazione in incombenze più semplici, come

l'aiuto ai vigili nelle manifestazioni o nelle feste patronali , questi stessi volontari in occasioni drammatiche come questa che stiamo vivendo sono davvero di aiuto e stanno dimostrando di saper fare cose straordinarie». In contemporanea al gruppo lauriota è giunto all’Aquila, sempre a consegnare derrate alimentari, un gruppo partito da Venosa. Questi ultimi torneranno nei prossimi giorni con degli animatori per sostenere il morale dei tanti bambini presenti nelle tendopoli. Una cosa di cui si

maresciallo Candelieri). Soltanto che poi, il Gup ha deciso conseguenzialmente di rinviare a giudizio l’accusatore ossia il brigadiere che dunque ora dovrà comparire davanti al tribunale il 2 marzo dell’anno prossimo, e rispondere di calunnia. Pur se intanto a seguito delle «chiacchere» e delle contese era stato deciso il suo trasferimento dalla compagnia di Senise, e lui successivamente abbia scelto di congedarsi definitivamente dall’Arma. Nel frattempo era montata anche la polemica sulla figura dell’Unac, sindacato ritenuto illegale, o comunque non legalmente rappresentativo, visto che le forze armate e dunque anche i carabinieri, non possono avere al loro interno un sindacato; più verosimilmente dunque l’Unac sembra rappresentare una organizzazione di ex carabinieri in congedo e in pensione. Il capitano Simonetti per conto suo non ha voluto rilasciare dichiarazioni alla fine dell’udienza; in sua vece ha invece parlato il suo avvocato Gennaro Lavitola, il quale si è costituito parte civile, preannunciando la richiesta di risarcimento danni, qualora ci sarà una sentenza di condanna contro Orlando. E che tutte le somme di danaro o altro che saranno eventualmente stabilite dal tribunale come indennizzo, il capitano Simonetti, già da adesso, si impegna a devolvere per intero in beneficienza; ribadendo che la sua presenza nel processo, altro non è che in una funzione moralizzatrice. Essendo esclusiva sua intenzione ottenere giustizia e nulla più. Gianni Costantino

sente qui il bisogno - riferisce l'assessore Mario Lamboglia - e che purtroppo non abbiamo portato, sono i guanti di lattice”. In questo momento il gruppo di Protezione civile chiede sostegno nelle spese di gestione del campo, spese relative alla gestione dei mezzi e della apparecchiature, come il generatore di corrente. Al fine di evitare raccolte sproporzionate di viveri si invita la popolazione a sostegni di tipo economico. Chi volesse può sostenere il gruppo lucano anche attraverso versamenti alle Poste Italiane sul conto corrente 00044313815 IBAN IT77A760104200000044313815 specificando donazione Gruppo lucano per operazioni di soccorso in Abruzzo. Pasquale Crecca


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Tolve Il sindaco Pepe nominato coordinatore regionale dei giovani del Popolo della libertà

«Sarà una comunità militante » Annunciata un’assemblea per stabilire l’azione politica TOLVE - Tempo di cambiamenti. Partiti che muoiono e altri che nascono. Ed è proprio nell’ambito di questi stravolgimenti politici che il Quotidiano incontra Pasquale Pepe, sindaco di Tolve, appena nominato presidente regionale dei Giovani del Popolo della libertà, il movimento giovanile del movimento in cui è confluito un mese fa il partito di Gianfranco Fini Alleanza nazionale. Come si appresta ad affrontare questa nuova avventura? «Innanzitutto mi preme sottolineare che collaborerò con Rocco Sarli con il quale sono certo che lavoreremo all’unisono per creare un grandissimo movimento giovanile che sia capace di creare entusiasmo intorno alla vera politica e di catalizzare, in un’ottica realistica, ansie e speranze dei giovani lucani». Pronti, via? Ci metteremo subito al lavoro, tant’è che già nei prossimi giorni sarà costituito il direttivo regionale, per poi addivenire alla formazione degli organismi provinciali. Quale sarà lo spirito che animerà le sue azioni? E’ una grande esperienza che vorrò vivere con entusiasmo e responsabilità, avendo bene a mente l’onere che incombe su di me, in quanto dovrò traghettare le due realtà giovanili oggi esistenti in un unico e grande contenitore che sappia essere fucina di idee e comunità militante. Compito arduo? Penso che, comunque, l’impresa, pur essendo ardua, sarà condotta a buon fine in quanto conosco il valore dei ragazzi di Azione giovani e dei Giovani per la

Ginestra I complimenti per Sonnessa alla Cm

«Innovazione sui temi dello sviluppo locale»

Il sindaco di Rapolla Sonnessa

Pasquale Pepe

libertà di Basilicata. Quali saranno le linee guida di questo nuovo movimento? L’intento è quello di dar vita ad un movimento giovanile autonomo rispetto al Popolo della libertà, in grado di proporre al partito, ma che sia a disposizione del partito, diventando di fatto il battistrada dello stesso. La nuova classe dirigente è ben delineata, co-

Sisma Abruzzo l’aiuto di Ginestra GINESTRA - Anche il piccolo centro arbereshe di circa 700 abitanti non è rimasto insensibile di fronte alla catastrofe del terremoto dell’Abruzzo. Soddisfatti i rappresentanti della Croce rossa italiana per la risposta dei cittadini all’emergenza. In due giorni la Croce Rossa Italiana in collaborazione con la Parrocchia “San Nicola Vescovo” e la Pro-Loco “Zhurian” ha raccolto presso il centro della sezione di via Francesco Jura tanto di quel materiale di prima necessità, dal vestiario a prodotti farmaceutici che nella prima mattinata dello scorso 11 aprile hanno raggiunto con un furgone a noleggio le zone terremotate dell’Abruzzo. L’ispettrice della sezione Croce rossa italiana di Ginestra Assunta Tucciariello, il collaboratore, ispettore della Croce rossa di Venosa, Sergio Labriola e l’ingegnere, tra l’altro anche consigliere comunale, Raffaele Tucciariello, i tre che

Un’ambulanza della Cri

hanno raggiunto l’Abruzzo, sono rimasti soddisfatti di come ha risposto la popolazione ed alcuni esercizi commerciali. Non pensavano mai di riuscire a raccogliere tanto di quel materiale di prima necessità. Ringraziano chi ha collaborato fino a tarda notte dello scorso 10 aprile nel confezionare dettagliatamente tutto il materiale raccolto. Lorenzo Zolfo

sa ne pensa? In Basilicata avrò la fortuna di lavorare con persone di altissimo livello, in particolare mi riferisco al senatore Guido Viceconte ed al senatore Egidio Digilio, nella qualità rispettivamente di Coordinatore regionale e vice del Popolo delle libertà, ma anche al senatore Cosimo Latronico ed al Consigliere Regionale Antonio Tisci, quali coordinatori provinciali del Popo-

lo della libertà di Matera e Potenza. Il primo passo di questa neonata creatura? Chiederemo ai detti vertici di consentire quanto prima una grandissima assemblea dei giovani lucani che aderiscono al Popolo della libertà perché possiamo conoscerci tutti, discutere e pianificare un’azione politica importante ed attesa. Gianluigi Armiento

GINESTRA - E’ di pochi giorni la notizia che il Sindaco di Rapolla, Michele Sonnessa, è il nuovo presidente della Comunità Montana del Vulture. Dopo questa nomina il sindaco di Ginestra, Fabrizio Caputo, ha inviato una lettera di congratulazione al suo collega di Rapolla. Ecco il contenuto di questa missiva: «Formulo i migliori auguri al neo presidente della Comunità Montana del Vulture Michele Sonnessa. La sua nomina rappresenta un elemento di innovazione sui temi dello sviluppo locale e sulla capacità di coesione dei Comuni dell’area del vulture. Il suo dinamismo saprà incontrare le esigenze del territorio e ridare al-

la Comunità Montana un ruolo di programmazione e di servizio alle comunità istituzionali. L’amministrazione comunale di Ginestra è pronta fin da subito, anche insieme ai suoi membri della Comunità Montana, a contribuire alla costruzione di un processo di nuova governance che sono sicuro la nuova giunta vorrà implementare. Il Vulture merita una nuova visione e le nuove comunità locali saranno lo strumento per organizzare nuovi modelli di servizio alla popolazione e armonizzare la materia progettuale raccolta in questi anni. Nel frattempo rinnovo gli auguri al Presidente e alla Giunta». l. z.

Incontro con l’amministrazione per la raccolta di beni da inviare all’Aquila

La solidarietà di Genzano GENZANO DI LUCANIA - Sono passati quasi 30 anni, da quel 23 novembre indimenticabile, ma il “terremoto” è rimasto un temibile spettro che abita la memoria collettiva della nostra regione. Non c’è da stupirsi, quindi, se le sconvolgenti notizie provenienti dall’Abruzzo hanno fatto scattare una molla che si sta palesemente muovendo non solo sotto la spinta di un’etica di solidarietà civile, ma anche di una sorta di immedesimazione empatica nella sofferenza di quanti d'un tratto si sono ritrovati profughi dinanzi ai muri crollati delle proprie abitazione. E così a Genzano, mercoledì sera, nella sala consiliare si è tenuto un incontro fra il vicesindaco Rocco Iacovera e le numerose associazioni culturali, sportive, religiose ed a scopo sociale operanti in paese (era presente anche un gruppo di facebook), al fine di poter concordare una linea d'azione comune, che possa rivelarsi rapida ed efficace, a sostegno degli sfollati dei tanti centri abruzzesi colpiti dal sisma di domenica scorsa. L’unanimità di intenti ha reso immediato il raggiungimento di una conclusione. Difatti, ieri è iniziata la raccolta dei beni di prima necessità, mentre già da mercoledì mattina erano attivi due

Volontari della Protezione civile

conti correnti (uno aperto presso gli sportelli della Banca di Credito Cooperativo di Oppido Lucano e Ripacandida, l’altro presso le Poste) tramite i quali poter raccogliere aiuti in denaro. Per domani, invece, giorno di “mercato”, l’idea è quella di mettere su una postazione in prossimità delle bancarelle degli ambulanti, di modo che chi volesse contribuire con capi di vestiario e prodotti per l’igiene (pare serva

soprattutto biancheria intima per bambini, ma anche spazzolini e dentifrici e detergenti sono ben accetti) possa essere invogliato all'acquisto e facilitato nella consegna dei prodotti. Somme di denaro in contanti saranno depositate in appositi salvadanai. La cittadinanza è stata sensibilizzata tramite l’affissione di manifesti, e si è anche prospettata la possibilità di offrire un alloggio alle famiglie terremotate più bisognose, disposte a trasferirsi temporaneamente in Lucania, qualora si facessero avanti dei proprietari di appartamenti liberi (anche sommariamente arredati) disposti ad ospitarle. I convogli degli aiuti partono da Potenza ogni sabato seguendo i canali della Protezione Civile. La speranza del vicesindaco e dei responsabili delle associazioni intervenute è che entro la prima data utile dopo Pasqua Genzano riesca a far sentire la propria solidarietà con un carico significativo. Poiché in situazioni del genere il tempo fa sentire tutto il suo peso, fino all’ordine delle ore e dei minuti, cosicché la tempestività degli interventi si ritrova a giocare un ruolo davvero essenziale. g. g.


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I consiglieri comunali Di Bono e Ventricelli spiegano ai cittadini le loro iniziative

Discarica, «Sorga un comitato» Le ragioni dell’opposizione in un manifesto affisso oggi GENZANO - Stamattina “Sinistra per Genzano”, gruppo di opposizione consiliare, espone in corso Vittorio Emanuele un manifesto a proposito del progetto d’ampliamento della discarica approvato dalla Comunità Montana con delibera del 18.10.2007 ed ora reso concreto attraverso l’inizio delle procedure di espropriazione delle aree interessate. «Lo scopo del gesto - dice l’avvocato Rocco Di Bono - è quello di rendere consapevole la cittadinanza in merito a ciò che sta accadendo, trattandosi di un passo irreversibile che tocca molto da vicino temi molto delicati». «Difatti - anticipano Di Bono e Venticelli - riteniamo sconcertante che venga approvato e posto in esecuzione un progetto di grande impatto sull’ambiente, sulla salute e sulla economia del nostro territorio, senza che i cittadini di Genzano siano stati in-

Una discarica

formati, consultati o coinvolti in alcun modo». «Senza contare - continuano i due capigruppo - che la discarica va a ricadere in una zona dalla forte vocazione agricola, compromettendo la qualità ed il valore delle produzioni cerealicole, foraggiere e zootecniche: la situazione

critica delle aziende agricole della zona ne sarebbe quindi ulteriormente penalizzata. Inoltre il progetto di ampliamento in questione non tiene in alcun conto un principio di perequazione territoriale tra i centri che fanno parte della Comunità Montana: in altre parole, il peso economico ed

ambientale della discarica non viene ripartito tra tutti i Comuni, ma ricade (già da anni e chissà per quanti altri) solamente ed interamente sul territorio e sui cittadini di Genzano». «L’estensione delle aree da espropriare - precisa infine Di Bono - appare sproporzionata rispetto al progetto di ampliamento: ciò costituirebbe una “disponibilità” di cui potrebbero avvalersi, in futuro, anche Comuni di altre Regioni. Per tutte queste ragioni, riteniamo che cittadini (non solo quelli interessati dall’esproprio) hanno il diritto di essere informati e di capire quello che sta accadendo, perché ambiente, salute, qualità della vita ed economia non possono essere decisi da pochi sulla pelle di tutti». «Cosicché - concludono - invitiamo i nostri concittadini a costituire un comitato civico che affronti in maniera democratica questo problema». Gianrocco Guerriero

Rappresentata a Rionero la Passione di Cristo

Volge al termine il corso di giuda sicura di Basilicata Soccorso

Due momenti della processione a Rionero in Vulture

Così nasce un soccorritore Parlano i protagonisti del 118 GINESTRA - E’ in fase di ultimazione il primo corso Regionale, bandito dal “118 Basilicata soccorso” nel Luglio 2008, per la Formazione degli Autisti-Soccorritori in Basilicata, che vanta il primato in Italia per aver avviato tale corso. Per la prima volta parlano i protagonisti del corso. Nello specifico di cosa si occupa l’Autista soccorritore, e qual è il suo ruolo? Parla Antonio Suscetta autista soccorritore 118 in Basilicata. «Sino ad oggi si è sempre parlato di un semplice driver che accompagna l’equipe presso il malcapitato, oggi invece cambia il senso e la finalità di tutto ciò, l’As diventa pedina importante dell'equipe, attua le manovre di Blsd, Pblsd, Ptc, collabora in modo concreto con il personale Sanitario per la buona riuscita dell'evento, insomma tanta qualità in più che il cittadino potrà usufruire». Quali sono le finalità di questo corso? Risponde Franco De Leonardis As 118 in Basilicata. «Collegandomi a quanto innanzi detto, la finalità è proprio questa, dare le nozioni del soccorso avanzato con manovre di Blsd, procedure di sanificazione, corso radio e comunicazione, responsabilità giuridiche, elementi di igiene e prevenzione antinfortunistica, sapersi comportare in modo giusto ad ogni evento (maxiemergenze comprese), e se ciò non bastasse fare acquisire nozioni fondamentali di sicurezza stradale sia Teorica che Pratica con il conclusivo corso di guida sicura tenuto dalla Coes Lazio da Istruttori di esperienza trentennale al 118 Roma». In cosa consiste il Corso di Guida Sicura? Risponde

Gli autisti soccorritori di Basilicata Soccorso

il responsabile di Guida Sicura Teodosio Galotta. «Il corso di Guida sicura ha diverse finalità, informare gli autisti sulla normativa e le responsabilità nella circolazione stradale con particolare attenzione all’uso dei dispositivi di emergenza, sviluppare la cultura del buon comportamento e della sicurezza stradale per la propria sicurezza, per i trasportati e per tutti gli utenti della strada, insomma dei Professionisti della strada con competenza di Soccorritori e scusate se è poco». Altra finalità importante del corso è far acquisire agli As delle tecniche di guida particolari in considerazione della specificità del servizio, trasportare un traumatizzato o un infartuato richiede un andamento lineare e modulato indispensabile per evitare ulteriori danni ed aggravamenti dei pazienti. Tutto ciò evidenzia l’importanza dell’addestramento e della formazione dei conducenti dei mezzi di soccorso sanitario. La Regione Basilicata (prima regione in Italia a

sviluppare un corso di 130 ore di formazione specifica per gli autisti) sta dando un contributo alla realizzazione dell'Autista-Soccorritore professionista che affiancando le altre figure, Infermiere e Medico contribuiscono a migliorare sempre di più il servizio 118 Regionale che pur essendo partito per ultimo in Italia sta diventando all’avanguardia Nazionale, e dovrebbe essere di riferimento per le altre Regioni, dice Teodosio Galotta - Responsabile della Formazione Guida Sicura Coes Lazio. Con la mia attività di formazione spesso sono a contatto con diversi servizi 118 d’Italia e posso testimoniare che la Regione Basilicata è l'unica ad avere un servizio di soccorso sanitario in cui la totalità degli operatori sono dipendenti e lavorano a tempo pieno per il servizio, mentre le altre Regioni si affidano anche al volontariato. Pur condividendo che il volontariato è una risorsa importante in alcune attività, è evidente che quando si tratta di salvare vite umane è importante intervenire

con personale professionalmente qualificato ed addestrato. Come si è arrivato a questo percorso formativo? Risponde Massimo Zullino di Venosa As 118 in Basilicata. «Considerata la delicatezza e la particolarità di lavoro che siamo chiamati a svolgere, sentivamo la necessità di una crescita professionale e aspettavamo questo corso già da tempo. Penso che sia inutile sottolineare che il percorso non è stato facile, prima di ogni cosa permettetemi di ringraziare gli artefici di questo successo, l’assessore alla Salute Antonio Potenza ed il direttore di Basilicata Soccorso Libero Mileti, i quali con sagacia e pertinenza, ma soprattutto in simbiosi hanno lavorato in modo stenuante per realizzare questo progetto unico in Italia. Credo che si è arrivati a questo percorso formativo per dare alla popolazione Lucana una certa qualità di servizio di emergenza-urganza e per elevare realmente il sistema in Basilicata portandolo a livelli di eccellenza visto che in coincidenza a giorni saranno consegnate anche le nuove 50 Ambulanze che l’assessore ci aveva promesso. Ovviamente il cammino è lungo ma credo che la strada imboccata sia quella giusta». E dopo il titolo? «Io spero - dice sempre Zullino-, che tutto ciò sia il viatico fondamentale, per ogni Autista soccorritore al fine di un sentire comune, sia come figura essenziale e imprescindibile, sia come approfondimento di una coscienza che accomuna tutto il 118 e che rende questo servizio il fiore all'occhiello della nostra Regione. Lorenzo Zolfo

RIONERO - Il sole di aprile non ha tradito la processione di Rionero che si è rivelata come una delle edizioni più seguite degli ultimi anni. Commovente ed avvincente la rappresentazione sacra della passione di Cristo durante il percorso che conduce al Golgota ha coinvolto un numero grandissimo di spettatori. Non solo rioneresi la processione cittadina è un evento che, ormai, richiama visitatori sia da tutto il circondario che dalle regioni limitrofe. Merito dei 154 figuranti oltre che dell’organizzazione generale curata da Rosa Preziuso Ferrajolo con l’aiuto di Nicheo Cervone. La via crucis di Rionero non è solo un evento laico, ma sentitamente religioso. A sfilare non sono solo i protagonisti nei costumi dell’epoca ma anche e soprattutto la statua della Vergine addolorata portata a spalla dalle donne vestite a lutto e dalla statua del Cristo deposto potata dagli uomini della confraternita Maria SS. Del Carmelo sotto la supervisione del priore Savino Cecere e del parroco della chiesa Madre Don Giuseppe Cacosso. Importata dagli albanesi della vicina Barile la processione di Rionero si è insediata negli anni 50’. «Più modesta di quella di Barile lasciava campo libero per l’adattamento e i costumi agli organizzatori», ricorda Michele Pinto presidente del comitato

festa patronale. «Otto anni or sono un gruppo capace e compatto ha migliorato notevolmente la qualità della processione». Costumi che si rifanno rigorosamente all’epoca di Cristo, alcuni come le armature dei soldati romani presi in fitto direttamente a Cinecittà, figuranti scelti in base alla propria attinenza sia fisica che anagrafica. Questo salto di qualità ha fatto si che la popolazione rionerese si riaffezionasse alla processione con un sentimento molto forte. Così ogni anno non sono solo ragazzi e bambini a sfilare ma anche adulti e anziani che scelgono di avere parte attiva nella manifestazione. Basta barbe finte e parrucche, tutti i protagonisti della processione di Rionero si fanno rigorosamente crescere barba e capelli, dove necessario, bianchi al naturale, per un effetto visivo davvero d’impatto. Culmine della rappresentazione, senza dubbio, è il momento della crocifissione, unico a rimanere recitato. Sulla collinetta antistante il centro sociale Maria Pia Brienza nel ruolo della Madonna e Maurizio Nardozza nel ruolo di Gesù con la croce hanno commosso l’intera platea che alla fine si è sciolta in un applauso fragoroso. Interpreti nella parte dei farisei che sfidano Gesù a scendere dalla croce Rino Di Gennaro, Massimo Frascolla e Mauro Quinto. Lucia Nardiello


Matera Domenica 12 aprile 2009

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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440

L’Evento

Policoro

Nova Siri

Tragico incidente

Elezioni

Anziano cade dal trattore e muore

Accettura sull’accordo con Laddomata

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Il sindaco: «Non sarà una reliquia. Il cuore di Matera è qui»

Bentornata fontana Inaugurazione tra la folla in piazza Vittorio Veneto

Operai, bambini e cittadini protagonisti della serata di festa

I bambini giocano con l’acqua della fontana

Il monumento ritorna nel cuore della sua città

Gli operai che hanno ricostruito la struttura

La folla oceanica in piazza Vittorio Veneto

«Il cuore di Matera è qui». Così il sindaco ha accolto ieri sera i cittadini alla cerimonia di inaugurazione della fontana ferdinandea tornata in piazza Vittorio Veneto dopo 60 anni. Alle 20.44 l’esclamazione di stupore dei materani non si fa attendere quando il drappo tricolore che copre la Fontana con la scritta “1832 - 2009 il senso della meraviglia” lentamente scende scoprendo «La parte della nostra storia e del nostro cuore - come dice ai suoi concittadini il sindaco Emilio Nicola Buccico. I primi a prendere posto sul palco erano stati i 9 operai dell’impresa Maragno, impegnati giorno e notte nella ricostruzione, dopo il trasferimento dqalla vecchia sede nella villa comunale. A loro e a dirigenti, funzionari e dipendenti comunali va il ringraziamento di Emilio Nicola Buccico. Accanto a lui il Vescovo mons. Ligorio, il presidente della Provincia Nigro, la senatrice Antezza, il Questore e il Prefetto. L’inno nazionale suonato dall’orchestra di fiati del Conservatorio Duni, coglie la profonda emozione di un momento che si trasforma in condivisione nazionale. Nella piazza gremita all’inverosimile risuonano le parole del sindaco. «Vogliamo sentirci fratelli dei nostri fratelli abruzzesi. Matera ha dimostrato la sua vicinanza, sono partiti volontari, sono stati raccolti fondi e viveri. Vogliamo contribuire a rendere L’Aquila bella come prima». Nel racconto dell’appassionato esperto di storia locale, quale è Buccico, si dipana la vicenda di questo manufatto e dei suoi padri celebri. «Copeti la collocò per la prima volta in questa piazza a metà del 1300, Verricelli alla metà del 1500 pose la fontana ben costruita. Nel 1832 fu dedicata a Ferdinando II dalla municipalità dell’epoca, guidata dal sindaco Ridola. Nel 1949 il consiglio comunale votò il suo trasferimento momentaneo (sindaco Padula). Il monumento fu abbandonato per anni e poi collocato nella sede della villa comunale. Nel 1994 furono raccolte circa 5000 firme per invocare il ritorno nel sito originale». Il richiamo stentoreo del sindaco è rivolto ai «Gazzettari da strapazzo, a coloro che seminano zizzania e ingannano i cittadini con la disinformazione degli ignoranti. Per questa fontana non abbiamo pagato una lira». Il ringraziamento pubblico è per il senatore Salvatore Adduce, presente sul palco. «La fontana fu inserita nel bilancio dello Stato per un emendamento voluto dal senatore Adduce - dice Buccico. Il primo getto d’acqua si alza alle 20.46. Tradizione rispettata, tempi stringati. Da oggi la fontana guarderà la sua nuova casa. Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it






Matera 35

Domenica 12 aprile 2009

Il presidente del gruppo misto Popolari uniti considera la scelta uno sperpero di denaro pubblico

La battaglia delle strisce pedonali Nuova segnaletica e disco orario. Critico Angelo Lapolla LA tinteggiature delle strisce blu per gli ex parcheggi a pagamento ha risolto in parte le lamentele dei commercianti e delle associazioni di categorie, ma non trova consensi nella cittadinanza e in alcuni consiglieri comunali che intendono sapere a che punto sono le procedure per l'affidamento della gestione dei parcheggi visto che i bando è scaduto e che già da oltre 15 giorni fa si parlava di aggiudicazione. «In questi giorni i cittadini stanno assistendo ad uno sperpero di denaro pubblico- afferma Angelo Lapolla, presidente del gruppo misto popolari uniti in consiglio comunale - che poteva essere destinato alla segnaletica delle strisce pedonali diventate invisibili e attraversare un tratto di strada per un pedone, è diventata un'impresa. Un altro interrogativo riguarda il futuro dei parcheggiatori che aspettavano una sistemazione seppur temporanea in attesa dell'assegnazione del servizio al nuovo gestore. L'auspicio - conclude Lapolla - è che ci sia una rapida soluzione per la nuova gestione dei parcheggi pubblici vista la lentezza dell'amministrazione comunale nello svolgere tutte le procedure per l'individuazione del nuovo gestore del servizio».

La città aperta con info point e servizi

I parcheggi a disco orario nelle strade del centro cittadino e il consigliere Angelo Lapolla

La lungaggine burocratica crea caos anche nei cittadini che nel frattempo si erano abituati alla gratuità dei parcheggi in ogni angolo della città. La questione parcheggi si trascina ormai da tre mesi e nei giorni scorsi ha trovato una svolta per non arrecare ulteriori danni all'economia della città e alle attività commerciali del centro storico con la tinteggiatura delle strisce blu in bianche per permettere ai cittadini una sosta a disco orario per trenta o sessanta minuti. In questo modo si cer-

cherà di porre fine ad un disagio avvertito dai commercianti e dai clienti impossibilitati nel parcheggiare e ad una nuova gestione dei parcheggi che possa assicurare un ritorno al lavoro dei ventuno lavoratori addetti alla sosta della Sisas che da mesi sono senza stipendio. Il disagio è avvertito anche dalle famiglie che con grande sofferenza attendono una risoluzione della problematica per ritornare alla certezza di un reddito, nonostante il Consiglio Comunale nella seduta del gennaio scorso avesse deli-

berat un indirizzo di assegnazione temporanea del servizio di gestione per quattro mesi, imponendo al gestore i criteri relativi al nuovo bando di gara, ed in attesa che la commissione comunale terminasse i propri lavori ed aggiudicasse definitivamente il servizio. Un servizio diventato utile alla cittadinanza che nel frattempo crea malumore e posizioni diverse tra automobilisti e associazioni dei consumatori e delle categorie produttive. Una soluzione temporanea al problema che risolve l'e-

mergenza immediata dei commercianti, mentre si allungano i tempi di soluzioni definitive per garantire una migliore gestione dei servizi di parcheggio, oltre a riaprire alla sosta i parcheggi al coperto attualmente ancora inaccessibili. La scelta dell’amministrazione comunale condurrà, comunque, ad un passo avanti nella vicenda ripristinando in questa prima fase la regolarità del servizio, legato almeno alla sosta con disco orario. Michelangelo Ferrara matera@luedi.it

In occasione del ponte pasquale, l’amministrazione comunale e la Cna hanno attivato una serie di servizi a favore dei numerosi visitatori che si recheranno in città. Per poter fornire tutte le indicazioni necessarie ad un utile visita della città dei Sassi, infatti, è’ stato attivato da ieri il servizio di informazione e accoglienza turistica a Matera, e precisamente all'interno dell'immobile di Piazza Matteotti. Il servizio è stato attivato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 sabato 11 e oggi dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18,30 di lunedì 13 aprile. All'interno del punto, sarà possibile ricevere informazioni e materiale sulla città di Matera. Inoltre, nel periodo di festività pasquale, hanno assicurato la reperibilità le seguenti aziende di autoriparazione: Elettrauto Giovanni Buono (n. cell. 346/5134081), i Gommisti Saverio Festa (n. cell. 338/8844745) e Michele Carlucci (n. cell. 333/6029025) e l'officina meccanica BM Service S.n.c. (n. cell. 329/6215397). matera@luedi.it


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Domenica 12 aprile 2009 a cura di Videouno TAXI MATERA 3332685173

Il peso della vita

Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). MateraPisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05. Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10

Viaggio nel melodramma “Viaggio nel melodramma italiano dal Bellini a Mascagni: le ragioni di un recupero o scoperta”. Ecco il nome del progetto che l' Unitep di Matera presenterà mercoledì alle ore 17.30 presso l' Aula Magna dell' I.T.C. “Loperfido” - Via Aldo Moro - Interverranno il Presidente Unitep della sezione cittadina, Antonio Pellecchia, il docente Francesco Niglio e il Direttore del Conservatorio di Musica “E. R. Duni” di Matera, Saverio Vizziello.

GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).

Laboratorio biblico Giovedì 16 aprile alle 17 all’Istituto magistrale Stigliani in via Lanera si terrà il laboratorio biblico-culturale dell’anno paolino. E’ prevista una conferenza di don Leo Santorsola dal titolo: Umanesimo senza futuro. Se la ragione esclude Dio (Benedetto XVI agli uomini di cultura a Parigi).

Amore Philos Per Basilicata d'Amare, fino al 24 maggio a Matera si svolgerà “Amorephilos Basilicata d'Amare”, il primo Evento Internazionale Mutimediale realizzato nell'ambito del progetto interregionale Itinerari culturali e tematici nei borghi storici italiani è stato inserito nel sito del Ministero dei Beni Culturali http://www.beniculturali.it/. nel Programma della XI^ Settimana della Cultura, e già ha suscitato un enorme interesse per la proposta che lega tradizione ed innovazione mettendo al centro dell'attenzione proprio la gente.

SERVIZI SOCIALI

FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 DI RENZO Via Persio 48 PRONTO SOCCORSO Guardia medica Ambulanza Croce Azzurra

0835/333911 0835/262260 0835/336882 0835/331314

Croce verde 0835-310066/310045 Sert 0835/253704 Cooperativa “Jan Patocka” 0835/333604 Associazione “Matera gioca” 0835/312005

emergenza sanitaria

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Mostra genocidio armeno E’ IN corso nella chiesa di Santa Maria de Armenis, la mostra dal titolo “Il primo genocidio del XX Secolo”, organizzata dall’Associazione Sinopia, con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Matera, avente ad oggetto lo sterminio del popolo Armeno avvenuto nella prima Guerra Mondiale. Si tratta di una rassegna fotografica itinerante che viene proposta nel novantaquattresimo anniversario dal genocidio del popolo armeno e che cade proprio il 24 aprile. «Durante la rassegna –spiega il consigliere comunale Emanuele Nicoletti, che si è fatto promotore dell’iniziativa - saranno in visita a Matera diverse autorità armene, con le quali sono previsti incontri e momenti culturali». L’ingresso sarà gratuito.

Personale di Tricarico L’Amministrazione Comunale di Matera ospita la mostra personale del noto artista lucano Nino Tricarico “Infinito Bianco”, che si terrà nella Sala Levi di Palazzo Lanfranchi fino al 30 aprile prossimo. La mostra, di arte figurativa, rientra nell’ambito delle attività culturali promosse nella città di Matera nell’arco del 2009 e sarà curata dagli storici dell’arte Adelaide Cuozzo dell’Università degli Studi di Basilicata e Massimo Bignardi dell’Università di Siena. L’Amministrazione Comunale, con la consapevolezza che le politiche culturali assumono un ruolo centrale per la promozione della città, per il suo sviluppo culturale e la capacità di attrazione dei visitatori, non ha fatto mancare il suo apporto nell’organizzazione e nell’allestimento dell’evento, attraverso la disponibilità della prestigiosa Sala Levi, nonché la fornitura di materiale, attrezzature e servizi necessari.

•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Associazione soldaretà 0835-334167 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033 •Aism 0835/336803 •Domos Basilicata 0971991676

•il cenacolo 0835/256309 •Le Botteghe

GIOVEDI’ 16 APRILE I DUE GEMELLI DI GOLDONI Al Teatro Duni con Massimo Dapporto regia di Antonio Calende. Dapporto interpreta il duplice ruolo di Tonino e Zanetto ne “I due gemelli veneziani” di Goldoni, diretto da Antonio Calende. Capolavoro della comicità e della scrittura scenica, il testo offre al protagonista un banco di prova eccezionale, pari a pochi nella storia del teatro. Lo spettacolo è un vero capolavoro della scrittura comica: s'incentra sull'incanto del gioco teatrale dei simili e degli opposti, portato a livelli altissimi da un Goldoni ormai pienamente padrone delle tecniche della drammaturgia settecentesca e della sapienza scenica di chi il teatro lo scrive ma sa anche “farlo”. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare i numeri 3288454540 o 0835559752.

0835/344072 •orient express 0835/256452 •basilico 0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491

FINO AL 30 MAGGIO PROFILI DI DONNA Nel museo archeologico nazionale “Domenico Ridola” è in corso la mostra “Profili di donna. Personaggi femminili e divinità nell’Odissea e nella mitologia greca”

•cream irish pub 0835-268820 •caffè Mulino 0835-334294

•COMUNALE• Matera 0835-334116 Mostri contro alieni 17,30 - 19,30 Oro nero 21,30

Via XX Settembre, 14 Il caso dell’infedele Klara ore 18,15 The international 20 - 22

•KENNEDY• Matera 0835-310016 Gli amici del bar Margherita 17,30-19,30-21,30

•CINETEATROANDRISANI• Montescaglioso 0835-208046 Gran Torino 19,30 - 21,45

•CINETEATRO DUNI• Matera 0835-331812 I mostri oggi 18 Gran Torino 20 - 22 •PATRON ANTONIO•

•CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 La matassa 19-21,30 •CINEMA HOLLYWOOD• Via Pitagora -Policoro Diverso da chi 21

•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica) •MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137 •PINACOTEC D’ERRICO 0835/310137


Domenica 12 aprile 2009

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Il bilancio dell’attività dei carabinieri, negli ultimi giorni, nella montagna materana

Operazione Anghelos, dodici denunce SONO 12 le persone denunciate dai militari dell'Arma per reati vari nella montagna materana nell'ambito dell'operazione Anghelos promossa dal Comando Provinciale dei carabinieri di Matera. Con Anghelos sono stati intensificati i servizi di contrasto alla criminalità “predatoria” in previsione del notevole e prevedibile afflusso di turisti e vacanzieri. In particolare, a Tricarico, sono tre i denunciati: due ragazzi per minacce ingiuria in danno di un autista delle autolinee Sita. I due, durante il viaggio da Trica-

rico a Potenza, per futili motivi e solo per compiere la solita stupida bravata, hanno iniziato ad insultare e minacciare l'autista. Mentre una terza persona, titolare di una palestra, è stata denunciata per inosservanza di un'ordinanza sindacale che gli inibiva l'esercizio dell'attività di palestra, in quanto già dichiarata sprovvista delle previste autorizzazioni. A Irsina, i carabinieri del posto hanno denunciato 4 persone per furto aggravato. Precisamente, uno per il furto di 300 euro, prelevati

dall'interno di alcuni distributori di monete, situate in un esercizio commerciale del posto, mentre gli altri 3 per un furto commesso all'interno di un’abiatzione. I tre, entrati, si erano impossessati di alcuni oggetti per un valore di 500 euro. In entrambi i casi, la refurtiva è stata recuperata e restituita ai legittimi proprietari. Altre 2 persone sono state denunciate ad Accettura e a Garaguso, rispettivamente una per minaccia ed ingiuria e la seconda per costruzione abusiva, in quanto, benché sprovvisto del per-

messo e edificare e senza aver denunciato l'inizio dei lavori, aveva intrapreso la realizzazione, abusiva, di un manufatto, quindi sequestrato, per altro costruito su di un'area ad alto rischio idrogeolgico. A Stigliano, due pregiudicati sono stati denunciati per possesso di sostanze stupefacenti: i due fermati e perquisiti, sono stati trovati in possesso di 18 grammi di hashish, sequestrati. A Gorgoglione, un uomo è stato denunciato per minacce e molestie nei confronti dell'ex compagna.

Una pattuglia dei carabinieri

I controlli dell'operazione Anghelos riguardano l'intero territorio provinciale e prevedono l'intervento dei

militari delle Compagnie e delle Stazioni dislocate in provincia. provinciamt@luedi.it

Pomarico Critiche dal naturalista Visceglia: «E’ una gestione turistica ricreativa»

Manferrara verso il restyling Bando comunale per la rinaturalizzazione del bosco POMARICO - Sono scaduti da qualche giorno i termini del bando per la rinaturalizzazione del bosco della Manferrara, per la gara con la quale il Comune di Pomarico deve appaltare “lavori di rinaturalizzazione e ripristino del bosco La Manferrara”; l'importo complessivo previsto, va ricordato, è di 250.000 euro. Con l'intervento l'aggiudicante dovrà eseguire una serie di opere che dovrebbero servire per ridare possibilità turistiche e maggiore fruibilità (almeno nell'idea di base degli interventi), comunque, a una delle aree verdi più affascinanti. E, tra le altre cose, l'area verde che si estende per oltre 500 ettari nel comune di Pomarico è casa per tantissime specie vegetali - dal pungitopo alla rosa canina fino al pino d'aleppo o al cerro - e per molti animali selvatici tipici della macchia mediterranea come volpi, istrici, martore. Il bosco della Manferrara, inoltre, è zona di protezione speciale in quanto patria di biodiversità. Questi gli in-

Immagini del bosco della Manferrara; a destra alcune tane

terventi previsti: costruzione di sentieri, orto botanico, recinzioni, cartellonistica, gazebo, attrezzature per giochi e svaghi. Sono queste, dunque, le misure proposte per ridare vita a quel pezzo di mondo. Senza tralasciare, d'altronde, l'anco-

ra non chiarissima questione rispetto agli obiettivi raggiunti dalla gestione delle strutture attualmente funzionanti che già si trovano, perché issate anni or sono, all'interno della Manferrara. Dove la ristorazione è l'elemento chiave, forse

persino l'unico elemento. Poi, entrando meglio nel merito della questione della cosiddetta 'rinaturalizzazione', si tenga presente il punto di vista di persone che professionalmente e per passione sono a contatto con la natura. Dunque,

Montescaglioso Una baby “caccia al tesOvo”

San Mauro, i riti della Settimana Santa tra passato e presente

MONTESCAGLIOSO L'associazione culturale Elios, con il patrocinio dell'amministrazione comunale, assessorato alla Cultura guidato da Michele Zaccaro, oggi dalle 9.30, presso la Villa Belvedere “Robert Baden Powell” proporrà una serie di giochi e sorprese per bambini dai 4 ai 10 anni di età nella Caccia al “Tesovo”. Particolare l’invito, un manifesto dove si riporta l'immagine di un coniglietto e di uova, un riferimento, questo, tipicamente pasquale. La partecipazione è gratuita. In caso di pioggia la manifestazione si svolgerà nella vicina Tensostruttura di Viale Belvedere. Michele Marchitelli provinciamt@luedi.it

SAN MAURO FORTE - Il triduo delle giornate in cui si ripercorrono gli ultimi episodi della vita di Gesù ha avuto inizio il Giovedì Santo; l'ultima cena, la passione la crocifissione e l'agonia fino al momento più significativo, in cui la vita vince la morte, rappresentato dalla Pasqua di Resurrezione. Come in ogni parrocchia, anche in quella di Santa Maria Assunta di San Mauro Forte, si sono ripetuti i riti della settimana Santa. Particolarmente commovente e ricca ancora di devozione e tradizione è la processione che si svolge il venerdì Santo. Dopo le lunghe ore in cui si ripercorre l'agonia di Gesù e l'adorazione della croce, è usanza, nel piccolo centro lucano, portare in processione i tre simboli di questa triste ricorrenza: “il calvario”, una grosse croce di legno illuminata tutta intorno da piccole lampadine, portata a spalla; “la bara”, un letto di porpora rossa su cui è deposto il corpo sanguinante e flagellato del Messia, portato a spalla da ragazzi che indossano un mantello nero e la Madonna Addolorata, tutta vestita di nero portata a spalla da otto ragazze interamente vestite a lutto. Una processione, questa,

che non termina del tutto il venerdì sera ma che riprende all'alba del sabato mattina con l'uscita nuovamente della Madonna Addolorata, metaforicamente in cerca del suo Figlio nelle varie chiese. Entrambe le processioni sono accompagnate da strazianti canti e sono ancora molto partecipate dalla comunità, anche da chi abitualmente è credente ma non particolarmente praticante. Un lungo corteo si dipana per le vie del centro cittadino accompagnato dalle note musicali della banda del paese “Castellum Magnum”. Anche quest'ultima ha una antica tradizione legata ai riti della Settimana Santa. Proprio in questa occasione, infatti, debuttano i giovani musicisti che durante l'anno, pazientemente hanno seguito lezioni di solfeggio e strumento. Fino a qualche anno fa, le processioni facevano una sosta in tutte le Chiese del paese ed in ognuna di queste, venivano allestiti “i sepolcri”, talami adornati di veli, fiori e dai tradizionali “subbolc”, composizioni di grano verde piantato quaranta giorni prima in vasi tenuti a germogliare in posti bui per far crescere i fili d'erba verdi e rigogliosi. Quest'anno, pur-

per questa ragione, si potrebbe far caso allo spazio telematico del naturalista Matteo Visceglia, che in merito alla gara recentemente messa in moto dal Comune di Pomarico, interviene in maniera molto più critica. «La rinaturalizzazione di

troppo, le soste nelle chiese non ci sono state in quanto sia la Chiesa del Monastero, sia del Rosario che quella di San Rocco, sono chiuse al culto per lavori di ristrutturazione. Il passare degli anni e le conseguenti innovazioni della società, non hanno stravolto particolarmente questa tradizione che rimane impregnata di una particolare devozione popolare. Caratteristico di questi momenti è uno strumento artigianale chiamata “troccola”, una semplicissima tavola di legno su cui vengono fissate delle grosse maniglie di ferro. Agitando,

un bosco - si legge sul sito - è certamente ben altro. L'obiettivo principale dovrebbe essere il ripristino delle caratteristiche ecologiche di quel bosco con interventi svolti sulle aree degradate o che presentino difformità funzionale rispetto alle precedenti condizioni di maggior naturalità del bosco stesso. Se invece si vogliono realizzare interventi come quelli di cui si parla - spiega sempre Visceglia - sarebbe più corretto parlare di gestione turistica-ricreativa del bosco. Nulla di strano nella nostra Basilicata, tanto che se fatta con criteri razionali e scientificamente validi può lasciare anche buoni margini di sostenibilità ambientale, a patto che si parta dal concetto che il bosco va innanzitutto rispettato nei suoi equilibri interni ed esterni. Quindi almeno si eviti di usare terminologie che traggono in inganno chiamando gli interventi con il loro nome e cognome». Nunzio Festa provinciamt@luedi.it

con un movimento semiconcentrico, la tavola di legno, viene prodotto un suono tormentoso che scandisce i passi dei fedeli in processione. Riti, tradizioni, fede, credenze popolari che si ripetono di anno in anno tra i fedeli muniti di macchine digitali e telefonini di ultima generazione per fotografare il tutto. Un intreccio tra antico e moderno indispensabile per tramandare la memoria storica prima che il domani le inghiotta definitivamente. Anna Giammetta provinciamt@luedi.it


Domenica 12 aprile 2009

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Metaponto Gli operatori turistici provano a ripartire dopo le alluvioni di gennaio

Pasquetta in riva al mare Cibo, musica e intrattenimento per la gita fuori porta BERNALDA - Colori, divertimento, musica, balli, gastronomia, stand, giochi e tanto altro all'interno del grande mix preparato dagli operatori dell'Associazione Leucippo di Metaponto in occasione della Pasquetta 2009. Teatro della manifestazione sarà il lungomare metapontino, «Vogliamo dare a Metaponto la giusta visibilità che merita». Questo il commento del presidente della Leucippo, Gianfranco Sortiero. «Bisogna iniziare a fare squadra - continua il giovane imprenditore di Metaponto - quindi questa di Pasquetta, come le altre manifestazioni che abbiamo già organizzato ed altre che porteremo a Metaponto, è un'occasione per colorare Metaponto in modo da renderla più piacevole ai tantissimi turisti che si riversano sul suo lungomare ogni anno. Quindi una Metaponto dove c'è vita e che vuole vivere. Nelle nostre menti ci sono sempre le immagini delle alluvioni di dicembre e gennaio, ma nei nostri cuori risiede anche la

Il lungomare di Metaponto

grande forza di andare avanti. Una forza che stiamo mettendo in campo per dare ai turisti il giusto benvenuto su quella che era, è e sarà la più bella spiaggia dello Jonio. Infatti, a supporto di quanto detto, abbiamo organizzato eventi; un'offerta che giunge da tutti gli operatori che conoscono molto bene il territorio e le richieste dei turisti. Questo lo possiamo fare perché da anni lavoriamo su Me-

taponto e perché l'amiamo in tutta la sua bellezza, storica, culturale e turistica. Questa è la Magna Grecia; una terra che esiste dall'inizio dei tempi. Con questo voglio dire che il lungomare di Metaponto, come altri luoghi, ha sempre subito il fattore natura, che prende e ridà al territorio. E dopo le mareggiate il mare ha iniziato a restituire. Certo c'è da lavorare ma questo non ci spaventa».

Questo sta a significare che il Comune non deve essere l'unica forza motrice per Metaponto, ma allo stesso pari si devono coinvolgere le varie associazioni e gli operatori turistici in modo da poter organizzare e programmare al meglio le azioni da portare sul territorio ogni anno. «Questo noi lo facciamo ed anche bene, e la dimostrazione sta nel fatto che ogni anno tantissima gente sceglie la nostra bellissima spiaggia come meta turistica. Certo, le amministrazioni comunale, provinciale e regionale devono fare la loro parte, in quanto lavorare insieme significa poter presentare ai vari livelli le richieste e le problematiche da dover risolvere. Concludendo ha sottolineato un energico Sortiero - rivolgo il mio invito a tutta la popolazione bernaldese, ai paesi vicini ed ai turisti che si trovano sul territorio, affinchè vengano a trovarci in questo splendido scenario, qual è Metaponto, per trascorrere tutti insieme una giornata all'insegna dei colori e del divertimento». Fabio Sirago

Bernalda Prisco: «On line bilancio e conti del Comune”

“Progetto di svolta” scommette su trasparenza e comunicazione BERNALDA - L'aspirazione è quella di far diventare sempre più il Municipio una “casa di vetro”, un luogo accogliente e trasparente per tutti. La lista civica “Progetto di svolta”, nata dall'unione tra “Popolo della libertà”, “Movimento per l'Italia”, “Circolo politico Pitagora”, “Sviluppo pulito - agire europeo”, “Alleanza democratici di centro” e “Unione dei democratici cristiani e democratici di centro”, vuole puntare sulla comunicazione, ritenuta una «leva strategica fondamentale». Per questo motivo al primo posto del futuro programma elettorale c'è la volontà di dare a Bernalda e a Metaponto un “Piano di comunicazione” per i prossimi cinque anni. «L'idea è partita dal Popolo della Libertà - dice Franco Prisco - ma è stata subito accettata da tutti i partiti della lista civica. Vogliamo, ad esempio, pubblicare on-line il bilancio comunale, i dati delle delibere o trasmettere via

internet, i consigli comunali. I cittadini devono sapere cosa fanno i loro rappresentanti e si eviteranno, anche, tante fotocopie, se ognuno potrà scaricare i documenti che gli servono». Il “Piano di comunicazione 2009 2014” prevede, come si può leggere sul sito internet all'indirizzo http://pdlbernalda.blogspot.com, anche «l'istituzione di un assessorato alla Comunicazione, con l'attribuzione di uno specifico parametro sulle spese di bilancio e la progettazione di un sistema organico capace di realizzare nuove iniziative e adottare piani strategici e progetti di partecipazione dei cittadini e delle imprese». Al centro del piano ci sono i cittadini, le imprese, le associazioni culturali, le scuole, le istituzioni, i mass-media, i dipendenti e l'amministrazione comunale. Gli obiettivi sono quattro. Il primo è quello di rafforzare l'immagine del Municipio, mentre il secondo si

propone di organizzare e coordinare le fonti d'informazione esistenti. Terzo proposito è quello d'investire in comunicazione a sostegno della promozione del territorio, della difesa dell'ambiente, del paesaggio, della creatività, dello spettacolo e della multimedialità, senza dimenticare la quarta meta: il contenimento dei costi. Tra i progetti da sviluppare ci sono il potenziamento degli sportelli “Urp” (Ufficio Rapporti con il Pubblico), la creazione dello sportello per le imprese, un call center al servizio dei cittadini, il potenziamento del sito internet del Comune e l'istituzione dei Comitati di Quartiere. «Abbiamo pensato - conclude Prisco - alla settimana dell'ascolto tra i futuri rappresentanti dei Comitati di Quartiere, le associazioni e la pubblica amministrazione, per essere sempre più vicini ai bisogni della cittadinanza». Gianpaolo Palazzo

Bernalda La crisi vista dai commercianti

Per le festività pasquali consumi in calo Tengono gli alimentari BERNALDA - Che Pasqua sarà? Dal punto di vista meteorologico non facciamo nessuna previsione, anche se si spera nel bel tempo, mentre sul fronte vendite a dircelo sono Graziano Barnabà della Despar di Bernalda, e Michele Dileo, del Market 3LT. I due imprenditori locali hanno parlato di cali nel settore casalingo e di aumenti in quello alimentare. Quindi il cibo è al primo posto tra le scelte dei bernaldesi per la Pasqua 2009. Sulle tavole dal classico agnello all'uovo di cioccolato per i più piccoli; ok anche per i più grandi visto che il cioccolato e la sorpresa contenuta nell'uovo sono sempre graditi. In questa altalena di interviste, prodotta con i due imprenditori, c'è preoccupazione ma tanta speranza. Michele Dileo, parla dei prodotti casalinghi in calo e dei generi alimentari in crescita. «Nel settore merceologico dei casalinghi ha detto il responsabile dell'amministrazione del Market 3LT - stiamo registrando un netto calo. Al contrario il segno più - ha continuato Dileo - lo stiamo incassando sul settore alimentare. Quindi il bernaldese spende per il cibo. Da questa analisi si intuisce che si preferisce comprare giorno per giorno i prodotti che realmente servono all'interno del nucleo famiglia. Noi, oltre ai prodotti pubblicizzati in tv, offriamo ai nostri clienti una vasta scelta di generi che portano il marchio Punto Sma. Prodotti di qualità che hanno in loro un risparmio che si aggira intorno al 40-50%.

Otto persone denunciate dai carabinieri

Bernalda Raccolta fondi per i terremotati dell’Aquila

Gara di solidarietà in piazza BERNALDA - La solidarietà su Corso Umberto. Allestito, da ieri, uno stand da parte delle associazioni bernaldesi per la raccolta fondi per l'Abruzzo. Le associazioni di volontariato di Bernalda e Metaponto, insieme all'Amministrazione comunale, al fine di rendere concreta ed efficace un'azione a favore dei terremotati e della Comunità dell'Aquila, a cui la cittadina é gemellata in onore del patrono San Bernardino da Siena, hanno organizzato una raccolta straordinaria di fondi. Nei prossimi giorni grup-

pi di volontari, riuniti in Comitato, coordinati dalle Istituzioni comunali, passeranno per tutte le case a raccogliere i fondi che ogni nostra famiglia, liberamente, vorrà versare per la Città dell'Aquila. I fondi raccolti saranno devoluti, il 20 maggio 2009, alla Città dell'Aquila, al sindaco e al rettore della Basilica di San Bernardino. A questo si aggiunga che nel consiglio comunale del 7 aprile, su proposta del sindaco Francesco Renna, l'amministrazione ha deciso di devolvere parte dei gettoni di presenza dei

consiglieri e parte delle indennità di carica degli Amministratori comunali per i terremotati dì'Abruzzo; di mettere a disposizione del sindaco dell'Aquila, città gemella, l'ospitalità per un certo numero di bambini o anziani aquilani che necessitano di essere accolti fuori dai confini abruzzesi e di impegnarsi a coordinare, con le Associazioni di Volontariato del territorio, una sottoscrizione popolare straordinaria per contribuire alla ricostruzione della Città dell'Aquila e della chiesa dove dimorano le

Con ciò voglio evidenziare che riusciamo a soddisfare tutte le tipologie di clienti e di conseguenza tutte le loro richieste. Il messaggio che noi del Market 3lt diamo ai nostri concittadini è quello di vivere una Pasqua all'insegna della gioia e della serenità, con l'augurio che questo momento di crisi passi presto. Un messaggio vogliamo anche rivolgerlo alla popolazione dell'Abruzzo che sta vivendo un grande dramma. Noi - ha concluso Dileo - ci affiancheremo alle associazioni per essere parte attiva della grande mano della solidarietà bernaldese». Di tutt'altro segno invece portano le parole di Graziano Barnabà, della Despar di Bernalda, il quale parla di alimentari che tengono poco e di altri prodotti in grande calo di vendite. Graziano Barnabà parla di un decremento che si aggira intorno al 10-20%. «Abbiamo registrato un calo - dice Barnabà - e di questo non si può ne gioire e tantomeno essere felici. Ora - continua l'imprenditore bernaldese - speriamo che l'agnello pasquale, le colombe e le uova di cioccolato portino più fortuna. Ci aspettavamo il segno negativo? Ebbene sì, in quanto questa è la tendenza nazionale. Speriamo di vendere di più in modo da fornire un risultato diverso dopo il ponte pasquale. Vorrei, a nome di tutti, porgere i miei auguri alla popolazione bernaldese ed allo stesso tempo - ha concluso il giovane imprenditore locale tendere la mano ai nostri fratelli abruzzesi». fa.sir

Lo stand di corso Umberto a Bernalda

spoglie di San Bernardino da Siena. E' da sottolineare anche la presenza, durante i funerali di stato del gonfalone di Bernalda e della rappresentanza istituzionale. Il sindaco di Bernalda sentitosi te-

lefonicamente con il primo cittadino dell'Aquila, Massimo Cialente, ha assicurato tutto il sostegno morale e materiale alla città gemella dell'Aquila. fa.sir

BERNALDA - Denunciate 8 persone a Bernalda nell’ambito dell’operazione “Anghelos” promossa dal Comando provinciale dei carabinieri di Matera. Tre sono state sorprese alla guida delle rispettive autovetture con tagliando assicurativo contraffatto, tre per guida in stato di ebbrezza alcolica (fermati e sottoposti ad alcotest, sono risultati con tasso alcolemico superiore a quello previsto) e altri 2, fermati e perquisiti, sono stati sorpresi in possesso di coltelli di genere vietato, poi sequestrati. Nei primi 6 casi, sono state sequestrate le auto.


Domenica 12 aprile 2009

39

Settantaduenne cade dal trattore e muore

Montalbano, schianto mortale sulla pista di motocross per l’andriese Giovanni Cellamare

Quella dei Ferrara è una famiglia molto conosciuta in città, composta da persone laboriose che si sono sempre distinte per discrezione e serietà. Quelle virtù che aveva inculcato proprio il capostipite Salvatore alla sua grande famiglia composta da tre figli e numerosi nipoti. I funerali si sono celebrati nella serata di ieri presso la Chiesa Buon Pastore del rione Italia (ex II piano di zona). Ad officiare la santa messa è stato il sacerdote Don Salvatore De Pizzo. Gabriele Elia provinciamt@luedi.it

MONTALBANO - Sono state mortali le conseguenze dell'incidente verificatosi domenica scorsa sulla pista di motocrosss a Montalbano Jonico, dove alcuni piloti pugliesi stavano effettuando una sessione di prove libere. Durante lo svolgimento, su un triplice salto si è verificata la caduta del giovane pilota andriese Giovanni Cellamare, 24 anni del motoclub di Andria. Nella caduta il pilota ha Un motociclista riportato gravissime conseguenze. Nonostante l’intervento immediato dei sanitari, il giovane è entrato subito in coma. Il ragazzo è stato trasportato in eliambulanza presso l'ospedale San Carlo di Potenza, dove è morto venerdì scorso. v.b. provinciamt@luedi.it

Policoro Tragico incidente per Salvatore Ferrara nel podere di famiglia

Un contadino al lavoro

POLICORO - Una terribile fatalità, a poche ore dalla Pasqua. Ha perso la vita per una tragico incidente il settantaduenne Salvatore Ferrara. Dalle prime ricostruzioni, sembra che l'uomo venerdì scorso stesse salendo a bordo del suo trattore, che utilizzava nella cura del podere di famiglia quando, per cause improvvise la cui dinamica è ancora tutta da accertare, probabilmente dopo essere scivolato, sarebbe caduto dallo stesso e finito tragicamente per essere vittima del veicolo. I primi soccorsi sono

stati quelli dei familiari che lo hanno accompagnato ferito, con una costola fratturata, nell’ospedale “Papa Giovanni Paolo II”. Subito dopo, Ferrara è stato trasferito a Bari dove, poche ore dopo, è morto per una grave emorragia successiva all'incidente. Accertamenti e rilievi sono stati effettuati dai carabinieri. La famiglia Ferrara in passato aveva subito un altro lutto: aveva infatti perso in un tragico incidente stradale sulla strada statale 106 jonica, uno dei figli.

Nova Siri Il capogruppo Pd: «In 5 anni la giunta Santarcangelo non ha prodotto nulla»

«Maggioranza non autosufficiente» Accettura commenta l’accordo elettorale con Laddomata NOVA SIRI - Ha fatto cinque anni l'opposizione alla giunta comunale guidata dal sindaco, Pino Santarcangelo. Parliamo di Antonio Accettura (nella foto), capogruppo consiliare del Partito democratico. Il Quotidiano lo ha incontrato nel suo studio a Nova Siri scalo per parlare dei cinque anni trascorsi tra i banchi della minoranza, del quadro politico in generale, ma anche delle vicende politiche recenti, come ad esempio l'accordo elettorale (per le prossime Amministrative del 7 giugno) tra Michele Laddomata capogruppo di “Insieme per Nova Siri” , l'altra “opposizione” e l'attuale maggioranza uscente. «Rispetto la sensibilità di Laddomata - ha detto l'esponente di spicco del Pd - e non entro nel merito. Mi sembra più importante capire perché Santarcangelo apre la sua lista ad un suo oppositore fino all'ultimo consiglio comunale, ottenendo la “benedizione” del senatore Latronico. Sia chiaro, è il Pdl ad aver fatto l'accordo. Io ho difficoltà a pronunciarmi sulle dichiarazioni di un senatore. In termini meramente matematici dobbiamo ritenere che i conti a questa maggioranza non tornano. Diversamente da loro - ha continuato - noi che non abbiamo mai utilizzato la matematica per fare politica, riteniamo che la nostra capacità propulsiva che punta a cogliere la sensibilità dei cittadini, è il vero elemento di cambiamento che la società novasirese attende di poter sostenere. Non a caso alle primarie del Pd è stata premiata la persona di Pasquale Favale, che è più attenta e propensa all'ascolto. Mentre trovo nella giunta Battafarano ('99 -2004) atti amministrativi che guardavano oltre la prospettiva comunale, qui (con Santarcangelo, ndr) si vede fino al bivio (sulla Jonica, ndr). Questi confondono le idee ai cittadini e governano la confusione. In questi cinque anni non c'è stato nulla. Argomenti in consiglio comunale non ne ho mai trovati. Loro sono partiti dal presupposto di accontentare tutti i consiglieri di maggioranza (con indennità, ndr). Non esiste la conferenza dei capigruppo. L'emblema della loro azione amministrativa si ha guardando i lavori del corso di Nova Siri scalo, una vera e propria “pista di decollo ed atterraggio”, in quanto il pavimento non è affatto livellato». Poi la questione politica. «Sono convinto - ha spiegato che il mosaico del centrosinistra non sia chiuso affatto...». Poi incalziamo ancora sulla questione Laddomata suo “compagno” tra i banchi della minoranza consiliare in un'opposizione congiunta con il Pd ed ora futuro avversario, anche se Accettura, dopo quest'esperienza, che è servita

per dare il là al nuovo corso democratico, non si spenderà personalmente. «Prendemmo i nostri due programmi ha tenuto ad evidenziare Accettura - e li abbiamo fusi. Su quella base decidemmo di presentare gli elementi propositivi, in considerazione del fatto che la somma delle nostre liste (1276 voti per il centrosinistra capeggiato da Accettura e 1229 “Insieme per Nova Siri, capeggiata da Laddomata, ndr) era superiore ai voti di Santarcangelo. Fare opposizione congiunta era un'operazione politica che metteva un punto fermo per il futuro. Molti candidati di quella lista nel 2004, si sono avvicinati poi alla Margherita (prima della nascita del Pd, ndr) e quindi a noi. L'elettorato di quella compagine era caratterizzato da bisogni diffusi, esprimeva un largo dissenso. L'unione delle opposizioni, non era intorno a Laddomata ha precisato - ma intorno al suo elettorato. Ora quell'esperienza è chiaro che viene smessa. Laddomata - ha concluso - ha rinunciato a misurarsi

Critico Gino Battafarano

«Nel Pd tutto preconfezionato»

alle primarie che potevano essere di coalizione se vi fossero stati altri aspiranti. Il nostro intento era quello di trovare un candidato del centrosinistra con il più largo consenso nella comunità. Non abbiamo mai pensato di crescere da soli, perché siamo convinti che il centrosinistra a Nova Siri abbia un elettorato che gli consente di vincere. Abbiamo dichiarato di volere un cambiamento, chiediamo il voto per giudicare l'operato di Santarcangelo che in cinque anni non ha avuto né una missione da compiere e né una visione». Pierantonio Lutrelli

Azione Giovani promuove una raccolta fondi per l’Abruzzo MONTALBANO - Si è svolta ieri in via Armando Miele per tutta la mattinata la raccolta fondi per i terremotati abruzzesi organizzata dai ragazzi del circolo “M. Tremaglia” di Azione Giovani nel PdL di Montalbano Jonico. La campagna è stata lanciata dal presidente nazionale di Azione Giovani Giorgia Meloni che ha invitato ogni circolo ad aprire uno stand nella propria città. Così anche a Montalbano è stato allestito nel corso principale uno stand presso il quale si sono recati molti cittadini di ogni fascia di età per donare un contributo. Il ricavato sarà consegnato alla Caritas diocesana di Matera. Molto soddisfatti i giovani organizzatori che hanno riscontrato nei montalbanesu una grande sensibilità al problema e una grande generosità. La raccolta fondi proseguirà anche la prossima settimana. provinciamt@luedi.it

NOVA SIRI - Intanto in siano interne o esterne al casa Pd, da Gino Battafa- Pd rende impossibile corano, candidato alle pri- stituire quelle sinergie marie del partito, giun- necessarie. Non sarà l'isolazionigono dichiarazioni polemiche e riflessioni ad alta smo dettato dal tentativo voce destinate forse a ge- di protezione delle posizioni assunte che il Pd ponerare nuovi sviluppi. «La situazione politica trà crescere a Nova Siri. Il generata oggi a Nova Siri non aver concesso l'esi- ha detto al Quotidiano - stenza di una segreteria impone una seria e lucida politica del partito, che riflessione sugli aspetti avrebbe consentito di geche sicuramente saranno stire le primarie di coalideterminanti sull'esito zione e non di partito, nonché gedelle prossistire l'alme amminileanza Ladstrative. domata e le Ad un mealleanze per se dallo svolle amminigimento delstrative dile primarie mostra la continua a mancanza manifestardi volontà di si l'assenza dialogo ed di una linea una presunpolitica agzione da gregante e maggioranlungimiranza relativa te da parte che già in del gruppo passato e dirigente ex nuovamenMargherita, te oggi riche mono- Gino Battafarano schia di polizza il Pd con sindrome di autosuf- creare danni irreparabili ficienza, per cui il vincito- alla stessa struttura di re delle primarie è oggi partito. Il direttivo oggi è vittima di un'assenza di il luogo dove vengono ralinea programmatica e di tificate decisioni assunte strategiche alleanze poli- fuori da esso, predeterminate. Tale metodo - ha tiche. E' doloroso vedere un concluso - è offensivo dellavoro di costruzione del la dignità e dell'intelliPd lungo cinque anni, di- genza degli uomini che strutto da scelte che ne fanno parte, per tale escludono una parte di motivo alcuni ne hanno partito e non consentono dato le dimissioni, altri un dialogo esterno al Pd. non vi partecipano. Oggi Purtroppo nel Pd di No- è in gioco non solo la diva Siri sta prevalendo gnità ma la stessa soquella linea politica che pravvivenza politica di ha determinato l'assenza intere parti di società che completa dell'opposizio- non hanno intenzione di ne ed ha vanificato l'al- uniformarsi ad un sistema politico preconfezioleanza con Laddomata. Il mancato riconosci- nato». mento delle diversità, pie.lu. seppur minoritarie, che provinciamt@luedi.it


Sport Domenica 12 aprile 2009

40

Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it

Il Melfi anticipa la sua salvezza Prima Divisione

Coppa Italia Basket

Ciclismo Oggi la Parigi-Roubaix

Cancellara ci riprova

Il Potenza cade a Terni ma la classifica resta immutata

La Corporelle e Potenza superano l’esame a pieni voti

da pagina 43 a 47

a pagina 59

Calcio regionale

Basket

Pisticci e Tolve sono ormai al sicuro

Le lucane studiano gli avversari

a pagina 55

alle pagine 58 e 59

CANCELLARA ci riprova. L’elvetico di origini lucane correrà anche quest’anno alla Parigi-Roubaix, già vintanel 2006. Il percorso è quello classico da Compiegne al velodromo di Roubaix: 259 chilometri, dei quali 52,9 di pavè distribuiti in 27 settori. I più famosi ed insidiosi sono quelli della Foresta di Arenberg, di Mons-en-Pevele e del Carrefour de l’Arbre. Le previsioni meteo assicurano una Pasqua senza pioggia ma chi se ne intende avverte che il vento fa sempre in tempo a cambiare direzione, dando così il via libera a pioggia e freddo. La Pasqua fiamminga si celebra con la Parigi-Roubaix numero 107, la classica del pavè che nel ciclismo è un pò come Wimbledon nel tennis, e cioè una prova a parte, che non ha eguali. Ecco perchè vincerla equivale ad entrare nella leggenda, dove già alloggia Tom Boonen, che ne ha messe in bacheca due, quella del 2005 e del 2008, o Fabian Cancel-

lara, l’olimpionico a cronometro che nel velodromo entrò a braccia alzate nel 2006. I bookmakers non hanno dubbi: è Tornado Tom il grande favorito della vigilia, anche perchè qualche stecca di troppo ed una grande squadra (la Quick Step) gli assicurano motivazioni sopra la media. È ovvio che non sarà una passeggiata nemmeno per l'iridato del 2005, visto che i rivali abbondano. Oltre a Cancellara, ambiscono a coronare un sogno il suo connazionale e compagno di squadra Stijn Devolder, il trionfatore del Giro delle Fiandre, il più ‘belga’ tra gli spagnoli, Juan Antonio Flecha, che fu secondo nel 2007 alle spalle dell’australiano Stuart O'Grady e terzo nel 2005, e l’esperto americano George Hincapie, secondo nel 2005. Alla pattuglia italiana manca Alessandro Ballan, che seguirà la corsa da telecronista Rai: il campione del mondo in carica finì due volte terzo, nel 2008 e 2006.


Sport 41

Domenica 12 aprile 2009

Serie

A

Risultati e classifica Bologna-Siena

31ª giornata Marcatori

1-4

6’pt Calaiò , 11’pt Portanova 20’pt Marazzina , 17’st Ghezzal, 37’st Kharja

Chievo-Milan

0-1

Fiorentina-Cagliari

2-1

Genoa-Juventus

3-2

8’st Seedorf

8’st Pasqual, 40’st Vargas, 42’st Ragatzu 29’ pt Thiago Motta, 45’ pt Del Piero (rig.) 48’ pt Thiago Motta, 39’ st Iaquinta 43’ st Palladino

Inter-Palermo

2-2

15’ pt Balotelli, 39’ pt Ibrahimovic (rig.) 28’ st Cavani, 31’st Succi

Lazio-Roma

4-2

Lecce-Sampdoria

1-3

Napoli-Atalanta

0-0

Reggina-Udinese

oggi

2’pt Pandev, 4’pt Zarate, 10’pt Mexes 13’st Lichsteiner, 36’st De Rossi, 40’st Kolarov 11’ pt Pazzini, 30’ pt e 43’ st Cassano ( rig) 13’ st Caserta ( rig.)

Arbitro: De Marco di Chiavari

Torino-Catania

36’ st Bianchi, 40’ st Martinez, 43’ st Natali

Prossimo turno

2-1

32ª giornata 19/04/2009 ore 15

Atalanta-Reggina Cagliari-Napoli Catania-Sampdoria Genoa-Lazio (18/04 ore 18) Juventus-Inter (18/04 ore 20,30) Milan-Torino Palermo-Bologna (ore 20,30) Roma-Lecce Siena-Chievo Udinese-Fiorentina

INTER JUVENTUS MILAN GENOA FIORENTINA ROMA PALERMO CAGLIARI LAZIO ATALANTA SAMPDORIA NAPOLI SIENA UDINESE CATANIA CHIEVO TORINO BOLOGNA LECCE REGGINA

73 63 61 57 55 49 46 45 44 41 40 39 37 37 37 31 27 26 24 21

31 22 7

2 57 23 16 11 5

0 28 13 15 11 2

2 29 10 34 +10

31 19 6

6 56 29 15 10 3

2 31 14 16 9

3

4 25 15 27 +2

31 18 7

6 54 28 15 12 2

1 28 7 16 6

5

5 26 21 26 0

31 16 9

6 43 29 15 10 4

1 30 14 16 6

5

5 13 15 14 -4

31 17 4 10 43 31 15 11 2

2 23 11 16 6

2

8 20 20 12 -6

31 14 7 10 48 46 15 10 3

2 25 16 16 4

4

8 23 30 2 -12

31 14 4 13 42 40 15 11 0

4 29 21 16 3

4

9 13 19 2 -15

31 13 6 12 36 31 16 9

3

4 18 9 15 4

3

8 18 22 5 -18

31 13 5 13 43 45 16 7

4

5 21 20 15 6

1

8 22 25 -2 -19

31 12 5 14 36 35 16 10 1

5 25 13 15 2

4

9 11 22 1 -22

31 10 10 11 36 39 16 7

6

3 23 16 15 3

4

8 13 23 -3 -23

31 10 9 12 35 35 16 8

5

3 22 14 15 2

4

9 13 21 0 -24

31 10 7 14 29 33 15 7

5

3 15 12 16 3

2 11 14 21 -4 -24

31 9 10 12 38 42 15 7

5

3 22 14 16 2

5

9 16 28 -4 -24

31 10 7 14 31 37 15 9

1

5 19 17 16 1

6

9 12 20 -6 -24

31 7 10 14 28 40 16 3

6

7 12 19 15 4

4

7 16 21 -12 -32

31 6

9 16 28 47 16 6

3

7 17 21 15 0

6

9 11 26 -19 -36

31 6

8 17 33 53 15 3

3

9 19 27 16 3

5

8 14 26 -20 -35

31 4 12 15 27 53 16 2

8

6 16 25 15 2

4

9 11 28 -26 -39

31 3 12 16 22 49 16 2

8

6 18 21 15 1

4 10 4 28 -27 -42

20 RETI: Ibrahimovic (2 rig) (Inter) 19 RETI: Di Vaio (4 rig) (Bologna) 16 RETI: Gilardino (Fiorentina); Milito (5 rig) (Genoa) 14 RETI: Pato (Milan). 13 RETI: Mutu (2 rig) (Fiorentina) 12 RETI: Floccari (1 rig) (Atalanta); Amauri (Juventus); Di Natale (3 rig) (Udinese) 11 RETI: Zarate (2 rig) (Lazio); Kakà (4 rig) (Milan); Cavani (1 rig) (Palermo) 10 RETI: Acquafresca (2 rig) (Cagliari); Del Piero (3 rig) (Juventus); Miccoli (2 rig) (Palermo); Corradi (5 rig) (Reggina); Cassano (2 rig), Pazzini (1 Fiorentina) (Sampdoria) 9 RETI: Jeda (Cagliari); Mascara (2 rig) (Catania); Pellissier (1 rig) (Chievo); Pandev (Lazio); Hamsik (2 rig) (Napoli); Vucinic (Roma); Quagliarella (Udinese) 8 RETI: Sculli (Genoa); Iaquinta (1 rig) (Juventus); Rocchi (Lazio); Inzaghi, Ronaldinho (2 rig) (Milan); Denis (Napoli); Simplicio (Palermo); Julio Baptista (1 rig), Totti (3 rig) (Roma) 7 RETI: Doni (Atalanta); Paolucci (Catania); Tiribocchi (Lecce); Lavezzi (Napoli); Maccarone (1 rig) (Siena) 6 RETI: Motta (Genoa); Castillo (Lecce); Bianchi (1 rig) (Torino) 5 RETI: Balotelli (1 rig), Stankovic (Inter); Nedved (Juventus); Caserta (2 rig) (Lecce); Seedorf (Milan); Bellucci (1 rig), Delvecchio (Sampdoria); Ghezzal (Siena)

Per il Torino importante vittoria al fotofinish BOLOGNA SIENA

1 4

BOLOGNA (4-3-1-2): Antonioli 5; C.Zenoni 5.5, Britos 4.5, Moras 4.5, Lanna 5; Mudingayi 6 (28’st Mingazzini sv), Volpi 6, Mutarelli 6 (16’st Amoroso 6); Bombardini 6 (39’pt Osvaldo 6); Di Vaio 6, Marazzina 6. In panchina: Colombo, Terzi, Coelho, Adailton. Allenatore: Mihajlovic 6. SIENA (4-3-1-2): Curci 5.5 (36’pt Eleftheropoulos 6); Zuniga 6.5, Portanova 6, Brandao 6, Del Grosso 6; Vergassola 6, Codrea 6, Galloppa 6; Kharja 6.5; Calaiò 6 (11’st Ghezzal 6.5), Maccarone 6

GENOA JUVENTUS

3 2

GENOA (3-4-3): Rubinho 6; Biava 6.5, Ferrari 6.5, Bocchetti 6.5; Mesto 6.5 (43’ pt Rossi 6.5), Thiago Motta 8, Juric 7, Criscito 6; Palladino 7.5, Jankovic 6 (35’ st Olivera sv), Sculli 7 (34’ st Papastathopoulos sv). In panchina: Lamanna, Modesto, Vanden Borre, Milanetto. Allenatore: Gasperini 7 JUVENTUS (4-4-2): Buffon 6.5; Zebina 5 (28’ st Grygera 5), Legrottaglie 6 (28’ st Marchionni sv), Chiellini 6, Molinaro 5.5; Camoranesi 4, Marchisio 5.5, Poulsen 5, Nedved 6; Del Piero 6, Iaquinta 6.5. In

LECCE SAMPDORIA

1 3

LECCE (4-4-2): Benussi 6; Schiavi 5, Fabiano 5.5, Esposito 5.5 (1’ st Konan 5.5), Ariatti 5 (35’ st Giuliatto sv); Angelo 6, Giacomazzi 4.5, Vives 5.5, Caserta 7; Tiribocchi sv (20’ pt Papadopoulos 6), Castillo 6. In panchina: Rosati, Edinho, Munari, Zanchetta. Allenatore: De Canio 5. SAMPDORIA (3-5-2): Castellazzi 6.5; Lucchini 6 (30’ st Ferri sv), Gastaldello 6, Accardi 5.5; Padalino 6.5 (23’ st Ziegler 6), Sammarco 6, Palombo 6, Franceschini 6.5, Pieri 6.5; Pazzini 6.5,

(13’st Frick 6). In panchina: Rossi, Ficagna, Jarolim, Amoruso. Allenatore: Giampaolo 6. ARBITRO: Banti di Livorno 6 MARCATORI: 6’pt Calaiò (S), 11’pt Portanova (S), 20’pt Marazzina (B), 17’st Ghezzal (S), 37’st Kharja (S) NOTE: Pomeriggio soleggiato, terreno in buone condizioni. Spettatori: 16mila circa. Ammoniti: nessuno. Angoli: 5-4. Recupero: 4’pt e 0’st. BOLOGNA - Clamoroso crollo interno del Bologna. Il Siena passa in scioltezza con i gol di Calaiò, Portanova, Ghezzal e Kharja. In mezzo Marazzina. panchina: Chimenti, Mellberg, Tiago, Giovinco, Trezeguet. Allenatore: Ranieri 5.5 ARBITRO: Rocchi di Firenze 4 MARCATORI: 29’ pt Thiago Motta (G), 45’ pt Del Piero (J, rig), 48’ pt Thiago Motta (G), 39’ st Iaquinta (J), 43’ st Palladino (G) NOTE: Serata serena, terreno in buone condizioni. Spettatori: 35.000 circa, 9.888 paganti per un incasso di 343.000 che verrà devoluto in beneficenza alle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo. Al 20’ st espulso Camoranesi per gioco violento. Ammoniti: Ferrari, Biava, Grygera, Bocchetti, Marchisio. Angoli: 67. Recuperi: 3’ pt e 4’ st. Cassano 7 (44’ st Marilungo sv). In panchina: Mirante, Delvecchio, Dessena, Mustacchio. Allenatore: Mazzarri 6.5. ARBITRO: Dondarini di Finale Emilia 5.5. MARCATORI: 11’ pt Pazzini (S), 30’ pt e 43’ st Cassano (S, entrambi su rig); 13’ st Caserta (L, rig.). NOTE: giornata di sole, terreno di gioco in buone condizioni. Al 27’ st espulso Giacomazzi per doppia ammonizione. Ammoniti: Vives, Schiavi e Konan. LECCE - Cassano decisivo in quello che per lui è un vero e proprio derby. Ancora a segno Pazzini. Inutile Caserta.

CHIEVO MILAN

0 1

CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino 6.5; Sardo 6, Morero 6.5, Yepes 6.5, Mantovani 6 (40’st Esposito sv); Luciano 6 (4’st Colucci 6), Rigoni 6, Marcolini 6 (28’st Langella 6); Pinzi 6.5; Pellissier 6.5, Bogdani 6. In panchina: Squizzi, Mandelli, Scardina, Italiano. Allenatore: Di Carlo 6. MILAN (4-2-3-1): Dida 7; Zambrotta 6.5, Senderos 6, Favalli 6, Jankulovski 5.5; Ambrosini 6.5, Pirlo 6.5; Seedorf 6, Kakà 5.5 (31’st Ronaldinho 6), Pato 6 (39’st Shevchenko sv); Inzaghi 5.5

INTER PALERMO

2 2

INTER (4-3-1-2): Toldo 6.5; Santon 6, Cordoba 6, Chivu 6.5, Maxwell 6 (34’ st Crespo sv); Zanetti 6, Cambiasso 6, Muntari 6 (34’ st Figo sv); Stankovic 6; Balotelli 6.5 (29’ st Vieira sv), Ibrahimovic 6.5. In panchina: Orlandoni, Cruz, Burdisso, Samuel. Allenatore: Mourinho 6. PALERMO (4-3-1-2): Amelia 6.5; Cassani 6, Kjaer 6.5, Carrozzieri 5.5, Balzaretti 6.5; Migliaccio 5 (1’ st Bresciano 6), Liverani sv (25’ pt Bovo 6), Nocerino 6 (12’ st Succi 6.5); Simplicio 5; Cavani 6.5, Miccoli 6. In panchi-

NAPOLI ATALANTA

0 0

NAPOLI (3-5-2): Navarro 6; Santacroce 6, Rinaudo 6 (39’ st Montervino sv), Cannavaro 6; Grava 5.5, Blasi 5.5, Pazienza 5.5, Hamsik 5 (10’ st Datolo 5), Mannini 6; Zalayeta 5 (33’ st Denis sv), Lavezzi 6. In panchina: Bucci, Amodio, Bogliacino, Pià. Allenatore: Donadoni 5 ATALANTA (4-4-2): Consigli sv; Garics 6.5, Talamonti 6, Manfredini 6, Bellini 6.5; Valdes 6 (20’ st Defendi 5.5), Cigarini 6, Guarente 6, Padoin 6; Plasmati 6 (21’ st Doni 6), Floccari 6.5. In

(14’st Flamini 6). In panchina: Kalac, Darmian, Antonini, Beckham. Allenatore: Ancelotti 6. ARBITRO: Saccani di Mantova 5. MARCATORE: 8’st Seedorf. NOTE: giornata soleggiata, terreno in buone condizioni. Spettatori 15 mila circa. Espulso: 37’ pt Ancelotti per proteste. Ammoniti: Rigoni, Morero, Jankulovski, Flamini. Angoli: 6-5 per il Milan. Recupero: 0’, 4’. VERONA - Un lampo di Seedorf e il Milan passa sul terreno di gioco del Chievo Verona. Buona la prestazione dei clivensi, più volte stoppati da Dida. na: Ujkani, Tedesco, Savini, Hernandez. Allenatore: Ballardini 6. ARBITRO: Russo di Nola 5.5. MARCATORI : 15’ pt Balotelli (I), 39’ pt Ibrahimovic (I, rig.), 28’ st Cavani (P), 31’ st Succi (P). NOTE: Giornata di sole, terreno in discrete condizioni. Spettatori: 50 mila circa. Ammoniti: Bovo, Stankovic, Chivu, Succi, Simplicio. Angoli: 5-4 per l’Inter. Recupero: 2’ pt; 2’ st. MILANO - Sembrava fatta, ma in tre minuti il Palermo riprende l’Inter. Cavani e Succi rispondono a Balotelli e Ibra panchina: Colombi, Pellegrino, Capelli, Parravicini, Zaza. Allenatore: Del Neri 6 ARBITRO: Tommasi di Bassano del Grappa 6 NOTE: Giornata di sole, terreno in buone condizioni. Spettatori: 50.000 circa. Ammoniti: Grava, Doni. Angoli: 5-3 per il Napoli. Recuperi: 1’ pt e 3’ st. NAPOLI - Un altro pareggio per il Napoli di Donadoni, che comunque non entusiasma. Contro l’Atalanta viene fuori un risultato ad occhiali frutto di una partita noiosa. I partenopei perdono la possibilità di avvicinarsi alla zona Uefa.

FIORENTINA CAGLIARI

2 1

FIORENTINA (4-4-2): Frey 7.5; Comotto 6, Gamberini 6, Dainelli 6, Pasqual 6.5; Semioli 5.5 (28’st Vargas 6.5), Montolivo 6, Felipe Melo 6, Kuzmanovic 5 (14’st Jorgensen 6); Gilardino 6, Jovetic 6.5 (31’st Donadel 6.5) In panchina: Storari, Zauri, Almiron, Bonazzoli. Allenatore: Prandelli 6 CAGLIARI (4-3-1-2): Marchetti 6; Pisano 6, Canini 5.5, Lopez 5.5, Agostini 5; Fini 6.5 (24’st Matheu 6), Conti 6, Biondini 6 (30’pt Cossu 6.5); Lazzari 5.5; Jeda 5.5, Matri 5 (39’st Ragatzu sv) In panchi-

LAZIO ROMA

4 2

LAZIO (4-4-2): Muslera 6,5; Lichsteiner 7 (29’st De Silvestri 6), Siviglia 6,5, Rozenhal 6,5, Kolarov 7; Brocchi 6, Ledesma 6,5, Matuzalem 7, Foggia 7 (35’st Mauri sv); Zarate 6,5 (20’st Rocchi 6), Pandev 6,5. In panchina: Carrizo, Diakhite, Dabo, Meghni. Allenatore: Rossi 7. ROMA (4-3-2-1): Doni 5; Motta 5,5, Mexes 5, Panucci 4, Riise 5,5; De Rossi 6, Pizarro 5,5 (44’st Taddei sv), Brighi 5,5 (19’st Tonetto 5); Perrotta 5,5 (10’st Menez 5), Baptista 6; Totti 5,5. In panchina: Arthur, Loria, Diamoutene,

TORINO CATANIA

2 1

TORINO (3-4-1-2): Sereni 6.5; Rivalta 6, Natali 7, Franceschini 5.5; Abate 6 (34’ st Diana 6.5), Dzemaili 6, Barone 5.5, Rubin 5; Rosina 5.5 (20’ st Gasbarroni 6); Bianchi 6, Stellone 5 (12’ st Ventola 6). In panchina: Calderoni, Dellafiore, Di Loreto, Vailatti. Allenatore: Camolese 6. CATANIA (4-1-4-1): Bizzarri 5.5; Potenza 6, Stovini 6, Silvestre 6, Capuano 6; Carboni 6.5 (34’ st Izco sv); Biagianti 6, Ledesma 6, Martinez 6.5, Mascara 6 (26’ st Baiocco 6), Paolucci 6. In

na: Lupatelli, Astori, Parola, Mancosu. Allenatore: Allegri 6.5 ARBITRO: Damato di Barletta 5.5 MARCATORI: 8’st Pasqual (F), 40’st Vargas (F), 42’st Ragatzu (C). NOTE: pomeriggio caldo e soleggiato, terreno in buone condizioni, spettatori 20.000 circa. Espulsi al 20’st Agostini e al 44’st Canini per doppia ammonizione. Ammoniti: Conti, Gilardino, Lopez, Cossu, Montolivo. Angoli: 8-3 per la Fiorentina. Recupero: 3’; 4’. FIRENZE - La Fiorentina ringrazia gli esterni sinistri, che battono un Cagliari in 9. Cassetti. Allenatore: Spalletti 5. ARBITRO: Morganti di Ascoli Piceno 6. MARCATORI: 2’pt Pandev (L), 4’pt Zarate (L), 10’pt Mexes (R); 13’st Lichsteiner (L), 36’st De Rossi (R), 40’st Kolarov (L). NOTE: terreno in perfette condizioni, spettatori 60.000. Ammoniti: De Rossi, Pizarro, Brocchi, Panucci, Lichsteiner, Mexes, Mauri. Espulsi nell’intervallo il tecnico della Roma Spalletti ed il coordinatore tecnico della Lazio Tare, al 17’st Panucci e al 30’st Mexes per doppia ammonizione, al 30’ st Matuzalem per gioco scorretto. Angoli: 8-4 per la Roma. Recupero: 2’, 5’. panchina: Kosicky, Silvestri, Llama, Morimoto, Spinesi. Allenatore Zenga 6. ARBITRO: Orsato di Schio 6. MARCATORI: 36’ st Bianchi (T), 40’ st Martinez (C), 43’ st Natali (T). NOTE: Giornata nuvolosa e a tratti piovosa, terreno in discrete condizioni, spettatori 18 mila circa. Espulso al 48’ st Stovini per fallo su chiara occasione da gol. Ammoniti: Franceschini, Dzemaili, Baiocco, Rivalta. Angoli: 5-7. Recupero: 3’; 4’. TORINO - Un gol di Natali a fil di sirena regala a Camolese la prima e importantissima vittoria.


42 Sport

Domenica 12 aprile 2009

Gara nervosa: rissa in campo, tre rossi. Tafferugli fuori dallo stadio

Serie

A

Derby, la Lazio torna grande Pandev-Zarate, la Roma reagisce ma non basta

Pari per la truppa di Mourinho

Inter presuntuosa Palermo fa festa

L’esultanza di Cavani a San Siro

MILANO - L'Inter pecca di presunzione e deve accontentarsi del pareggio per 2-2 contro il Palermo in attesa del big match con la Juve. In effetti i nerazzurri sembrano poter risolvere senza problemi la pratica nel primo tempo chiuso meritatamente in vantaggio 2-0 con i gol di Balotelli e Ibra. La squadra di Ballardini, che era entrata in campo con un approccio sbagliato, si porta generosamente in avanti nella ripresa, l’Inter decellera, si limita a controllare e viene punito prima da Cavani e poi da Succi. Mourinho conferma la squadra che ha vinto a Udine con Chivu e Cordova nel ruolo di centrali di difesa e Santon e Maxwell sulle fasce; in porta c'è Toldo al posto dell’indisponibile Julio Cesar; in avanti Balotelli e Ibrahimovic, nonostante la diffida. Ballardini recupera Balzaretti, in settimana alle prese con la congiuntivite; al centro confermato il giovane danese Kjaer nonostante il rientro dalla squalifica di Bovo; a centrocampo Migliaccio viene preferito al rientrante Bresciano; in avanti la coppia titolare Miccoli-Cavani. Dopo il giusto omaggio con il minuto di raccoglimento per le vittime del terremoto in Abruzzo si comincia con le due squadre in campo con un modulo speculare. Manovre elaborate e sostanziale equilibrtio in campo. L’Inter potrebbe segnare al primo tiro in porta del match dopo 10' ma Ibrahimovic, lanciato solo davanti ad Amelia da Cambiasso, cerca il numero provando a superare Amelia con un pallonetto che finisce a lato; clamorosa occasione sprecata. Appuntamento con il gol rinviato al 15': cross di Muntari e stacco di testa dell’isolatissimo Balotelli che all’altezza dell’area piccola supera di testa Amelia; i difensori rosanero erano in vacanza. L’Inter domina il match e poco dopo potrebbe raddoppiare ancora con Balotelli lanciato a rete e poi con Ibrahimovic, sul quale si oppone ottimamente Amelia. Al 25' primo cam-

bio di Ballardini che passa alla difesa a tre e inserisce Bovo al posto di Liverani, alle prese con un problema fisico. Solo dopo la mezz'ora i rosanero si fanno vedere dalle parti di Toldo ma Cassani, ottimamente servito da Miccoli, sbaglia tutto con una conclusione inguardabile. Al 35' l’Inter reclama il rigore per un intervento in area di Migliaccio su Muntari, Russo lascia correre. Al 39' il rigore viene però assegnato dopo un contrasto tra Kjaer e Ibra meno netto del precedente: tocca allo stesso attaccante svedese battere Amelia con un tiro potente. Poco dopo è Balotelli a sprecare un’altra favorevole occasione. Il tempo si chiude con la prima vera occasione del match da parte del Palermo con Miccoli che dalla sinistra con un destro angolato sfiora la traversa. Ad inizio ripresa Ballardini prova a dare più qualità a centrocampo inserendo Bresciano per Migliaccio. Il Palermo prova a giocarsi la partita con maggiore convinzione rispetto alla prima parte ma non riesce a creare eccessivi pericoli. Al 12' si fa male anche Nocerino e il tecnico del Palermo esaurisce i cambi con l’ingresso di Succi. Al 22' ci prova Bresciano al volo dopo una corta respinta, palla fuori di un soffio. Al 26' gran conclusione di Cavani da fuori, bravo Toldo a deviare in angolo. Al 28' il Palermo accorcia le distanze con Cavani che, lanciano da Cassani, con un diagonale basso infila Toldo. L’Inter paga dopo aver concesso troppo agli avversari. Vieira prende il posto di Balotelli. Il Palermo insiste e pareggia al 31' Bresciano da sinistra serve Miccoli, palla in mezzo per Succi che anticipa tutti e batte Toldo. Doppio cambio per Mourinho che inserisce Figo e Crespo al posto di Muntari e Maxwell. L’Inter ci prova, ma il Palermo prova a sfruttare gli spazi e le due squadre si affrontano a viso aperto. Al 44' slalom di Miccoli e conclusione pericolosissima di un soffio a lato.

ROMA - La mano pesante di Lotito ha sortito gli effetti sperati. Dopo tre sconfitte consecutive e la minaccia di un ritiro ancor più pesante, la Lazio torna a splendere sotto il sole dell’Olimpico proprio nel derby. Doppia soddisfazione, perchè il 4-2 inflitto alla Roma vale anche l’eliminazione dei giallorossi dalla corsa per un quarto posto ormai irraggiungibile. Avanti 2-0 dopo 4' (Pandev più Zarate), i biancocelesti reggono la reazione giallorossa, che porta la rete di Mexes al 10', un palo di Baptista al 36' e un salvataggio rocambolesco di Matuzalem al 41'. Ripresa nervosa, con le espulsioni di Panucci, Mexes e Matuzalem, il 3-1 di Lichsteiner al 13', lo stacco di De Rossi al 35' che pare riaprire una sfida che invece Kolarov chiude al 42' su un’altra incertezza di Doni. Più spettacolo di così... Matuzalem ce la fa ed è in campo, in una Lazio che presenta in avanti il tandem Zarate-Pandev (Rocchi parte in panca) con Foggia arretrato, tanto che parlare di tridente non si può. La Roma ha il solito problema degli infortunati: non ci sono Vucinic, Juan, Cicinho ed Aquilani, Totti risponde presente anche se non al meglio ed agisce da punta unica per gli inserimenti dei vari Baptista, Perrotta e via elencando. Ma c'è poco tempo per fare il punto su tattiche e intenzioni, perchè la Lazio, in 4', è gia con il doppio vantaggio in tasca. Nemmeno 2' ed è Pandev a scaricare la volee di sinistro in rete, servito al bacio da Brocchi sugli sviluppi di un corner subito contestato da Mexes (e di fatto inesistente). Lazio sul 2-0 al 4': stavolta fa tutto Zarate, che fa esplodere il destro dal vertice dell’area superando l'incolpevole Doni. La Roma ha il pregio di reagire immediatamente: Muslera però è attento e non si fa battere nè da Baptista, ispirato, nè da Panucci. Da Mexes al 10', invece, sì: il francese è appostato come un falco nell’area piccola e non ha problemi nella girata vincente su testa di Baptista. La partita si riapre e la Lazio soffre le accelerazioni romaniste, tanto che il

L’esultanza di Zarate dopo lo splendido gol del 2-0 nel derby con la Roma

pari sarebbe risultato più giusto contando il palo colpito da un’inzuccata di Baptista al 36' ed un salvataggio da terra di Matuzalem al 41' su tiro a botta sicura di Brighi. Spalletti e Tare restano negli spogliatoi, espulsi da Morganti, in un secondo tempo che si 'scalderà subito e che la Roma terminerà in nove contro dieci per i doppi gialli in corso d’opera a Panucci e Mexes ed il rosso diretto a Matuzalem nel bel mezzo di una rissa al 30'. Nel frattempo però la Lazio era già sul 3-1, sfiorato all’11' da Pandev dopo un contropiede fulminante e realizzato al 13' da Lichsteiner, agevolato dal gran lavoro sulla fascia di Foggia e da una mancata uscita di Doni. Dopo il parapiglia e tanto nervosismo l’incontro pare addormentarsi ma, al 35', è uno stacco preciso di De

Rossi, su punizione di Pizarro, a riaccendere la fiammella della speranza giallorossa. Che però si spegne del tutto al 40', quando Kolarov scappa in un coast to coast concluso con un destro debole e preciso (lui che è mancino) che Doni, ancora imbambolato, lascia andare per il definitivo 4-2 che nel recupero Rocchi non arrotonda solo per imprecisione. La Roma saluta in pratica ogni velleità di zona Champions, la Lazio ritrova entusiasmo e fiducia in vista della semifinale di Coppa Italia con la Juve ed una corsa per un posto in Uefa non ancora del tutto compromessa. Il dopo-partita è caratterizzato, però, dagli scontri tra le tifoserie capitolene che sono iniziate all’interno dello stadio Olimpico per poi proseguire per le vie della città.

Il Milan lascia a secco un Chievo mai domo

Seedorf pesca il jolly VERONA - Il Milan ha vinto grazie all’esperienza dei suoi veterani: Seedorf, autore del gol decisivo, e Dida, autore di due o tre parate fondamentali nella ripresa. Il Chievo ha giocato una buona partita, ma una traversa di Pinzi gli ha tagliato le gambe nel primo tempo, sullo zero a zero. Di Carlo ha confermato la formazione ipotizzata alla vigilia, Ancelotti ha invece cambiato inizialmente schemi e uomini: ha giocato con un 42-3-1, piazzando Ambrosini e Pirlo davanti alla difesa e il trio Seedorf, Kakà e Pato alle spalle di Inzaghi. Non si può onestamente dire che il Milan sia stato molto pericoloso nel primo tempo, pur attaccando forse con maggiore continuità. Il Chievo ha mostrato di poter giocare su ritmi più alti, andando più vicino al gol. La squadra rossonera e il suo allenatore sono apparsi più nervosi e Saccani, stufo per le continue proteste di Ancelotti, lo ha espulso. La partita è stata abbastanza vivace sin dal primo tempo: Pellissier ha sfiorato il bersaglio in diagonale al 5', poi è andato avanti il Milan e ha tentato la via del gol con Zambrotta, tiro debole. Molto attivo Pirlo nel distribuire palloni, troppo isolato Inzaghi, puntuale la difesa del Chievo che ha avuto in

Clarence Seedorf è l’eroe di Verona per i rossoneri

Yepes l’elemento più sicuro. Pinzi si è dimostrato molto attivo in fase offensiva. Al 29' Marcolini ha tirato da fuori, Dida ha risposto sulla sinistra. Il Chievo si è dimostrato in questa fase molto determinato e al 33' ha sfiorato il gol: Mantovani ha crossato da sinistra, di testa Pinzi ha colpito la traversa. Peccato per la squadra di Di Carlo che ha poi protestato per un’uscita di Dida su Luciano che però a no-

stro avviso era normale. Qualche decisione dell’arbitro non gradita ad Ancelotti che ha insistito nelle proteste ed è stato espulso. I milanisti hanno protestato per una leggera spinta di Yepes su Kakà lanciato in area. Il Pallone d’Oro non è apparso al meglio e nella ripresa è stato sostituito. Nella ripresa il Milan -probabilmente sferzato dal tecnico – ha giocato su ritmi più alti, con Pato che ha impensieri-

to Sorrentino che al 6' ha fatto una bella parata sulla sinistra, prima di capitolare. È stato molto bello il gol rossonero, all’8': Pato è partito sulla sinistra, ha incrociato con Jankulovski che ha servito Inzaghi sulla destra, Superpippo ha dato indietro a Seedorf che ha tirato di destro (di stinco), battendo Sorrentino sulla sinistra. Questo è stato il gol-partita. A questo punto è salito in cattedra Dida che ha parato su un tiro di Colucci (che ha dato maggioor spinta al Chievo). La squadra di Di Carlo aveva pareggiato, ma in offside e di braccio. Vediamo come: al 21', una punizione da 25 metri di Marcolini per Pellissier che ha tirato forte, Morero devia alle spalle di Dida, ma in posizione irregolare e grazie a un colpo di mano. Il Chievo ha poi rischiato molto su una svirgolata di Mantovani in fase difensiva: la palla è andata sulla parte superiore della traversa. Il Milan ha cercato di amministrare il risultato cercando di rallentare i ritmi e di tenere palla con Ronaldinho, ma ha corso un grave pericolo al 34'. Bogdani ha dato a Colucci che ha tirato da pochi metri: Dida ha salvato di piede con una prodezza e il Milan ha portato a casa tre punti preziosi per rafforzare il suo terzo posto.


Sport 43

Domenica 12 aprile 2009

Risultati e classifica Benevento-Foggia

1-1

Cavese-Foligno

2-1

61' Evacuo (B), 71' Troianiello (F)

19' (r) Favasuli (C), 26' Tarantino (C), 46' Buscaroli (F)

29ª giornata Marcatori

CROTONE

56

29 17 5

7 45 28 16 13 2

1 33 13 13 4

3

6 12 15 17 -5

Crotone-Paganese

1-1

GALLIPOLI

54

29 16 6

7 46 27 14 11 3

0 34 12 15 5

3

7 12 15 19 -4

Perugia-Pistoiese

3-2

BENEVENTO

52

29 14 10 5 42 27 15 11 3

1 26 9 14 3

7

4 16 18 15 -7

3' Dal Rio (Pi), 44' Ferrari (Pe), 77' Gatti (Pe), 79' Artistico (Pi), 83' Raimondi (Pe)

CAVESE

51

29 14 9

6 34 23 15 9

5

1 21 10 14 5

4

5 13 13 11 -8

Pescara-Arezzo

Rinv.

AREZZO

47

28 13 8

7 47 33 14 9

3

2 29 14 14 4

5

5 18 19 14 -2

R. Marcianise-Juve Stabia 2-0

FOGGIA

45

29 11 12 6 33 30 13 9

4

0 20 9 16 2

8

6 13 21 3 -10

R. MARCIANISE

39

29 9 12 8 27 26 15 8

5

2 18 9 14 1

7

6

TERNANA

38

29 9 11 9 29 27 15 8

5

2 19 8 14 1

6

7 10 19 2 -21

PERUGIA

36

29 9 10 11 28 27 16 5

8

3 17 11 13 4

2

7 11 16 1 -24

SORRENTO

36

29 9

9 11 32 34 14 6

5

3 16 12 15 3

4

8 16 22 -2 -21

PAGANESE

36

29 9

9 11 21 29 14 6

5

3 14 12 15 3

4

8

7 17 -8 -21

PESCARA

34

28 8 11 9 30 36 14 8

4

2 21 11 14 0

7

7

9 25 -6 -21

TARANTO

33

28 9

6 13 25 33 15 6

5

4 18 11 13 3

1

9

7 22 -8 -22

FOLIGNO

31

29 7 10 12 31 38 14 5

4

5 17 14 15 2

6

7 14 24 -7 -26

V. LANCIANO

31

28 9

4 15 31 40 14 7

2

5 19 12 14 2

2 10 12 28 -9 -26

JUVE STABIA

25

29 6

9 14 25 37 14 4

5

5 12 14 15 2

4

POTENZA

24

29 6

9 14 19 30 13 5

5

3 15 10 16 1

4 11 4 20 -11 -28

PISTOIESE

23

29 4 11 14 21 39 15 3

8

4 13 17 14 1

3 10 8 22 -18 -36

43' Pacciardi (C), 67' Zarineh (P)

35' Vanacore, 66' (r) Innocenti

Sorrento-Gallipoli

1-0

80' (r) Ripa

Ternana-Potenza

1-0

20' Di Deo

V. Lanciano-Taranto

Prossimo turno

Rinv.

30ª giornata 19/04/09 ore 15.00

Arezzo-Perugia Foggia-Taranto Foligno-V. Lanciano Gallipoli-Benevento Juve Stabia-Pescara Paganese-Ternana Pistoiese-Cavese Potenza-R. Marcianise Sorrento-Crotone

9 17 1 -23

9 13 23 -12 -30

14 RETI: Clemente (1) (Benevento) 12 RETI: De Paula (Foligno); Di Gennaro (2) e Ginestra (Gallipoli) Innocenti (1) (Real Marcianise) 11 RETI: Chianese (2) (Arezzo); Mazzeo (Perugia); 10 RETI: Baclet (Arezzo) 9 RETI: Simon (2) (Pescara) 8 RETI: Salgado (4) (Foggia); Dionigi (1) (Taranto) 7 RETI: Castaldo L. (Benevento); Favasuli (4), Bernardo (Cavese); Basso (1) (Crotone); Cipolla e Coresi (3) (Foligno); Biancolino (4) (Juve Stabia); Myrtaj (1) (Sorrento); Perna (1) (Ternana) 6 RETI: Caetano e Russo (Crotone); Germinale (2) (Foggia); Del Core (1) (Perugia); Cozzolino (2) (Potenza) 5 RETI: Bondi e Martinetti (1) (Arezzo); Pacciardi (Crotone), Russo (Gallipoli); Artistico (1) (Pistoiese); Biancone e Ripa (2) (Sorrento); Caturano (Taranto); Rigoni (2) e Scappini (Ternana); Morante (2) (Virtus Lanciano) 4 RETI: Lauria (1) e Terra (Arezzo); Aquino e Sorrentino (Cavese); Espinal (Crotone); Troianiello (Foggia); Mounard (Gallipoli); Capparella (Juve Stabia); Zeytulaev (Pescara); Giampaolo, La Vista (Sorrento); Bolic, Margarita, Oshadogan e Tisci (1) (Virtus Lanciano)

Marcianise e Perugia fanno un favore ai rossoblu che cadono a Terni (Di Deo in gol)

Per il Potenza vincono gli altri Chance per Nolè, poi sostituito inspiegabilmente. Rosso a Di Bella TERNANA POTENZA

1 0

TERNANA (4-4-2): Visi 7; Bertoli 6 (46' st Bizzarri sv), Sartor 6, Tedeschi 6,5, Cardona 6; Del Grosso 6, Di Deo 6,5, Burrai 6, Concas 5,5; Rigoni 5,5 (26' st Scappini 5,5), Perna 6 (34' st Tozzi Borsoi sv). A disp.: Scarzanella, Di Dio, Mauri, Perney. All.: Baldassarri 6,5. POTENZA (3-4-3): Tesoniero 6,5; Cuomo 6, Di Bella 5.5, Patarini 5; Dei 6, Cammarota 6 (25' st Nappello 5,5), Suppa 5,5 (36' st D'Aguanno sv) Lolaico 6; Sarno 6.5; Nolè 6 (12' st Cantoro 5.5); Berretti 5.5. A disp.: Groppioni, Fucci, Volpe, Scalone. All.: Arleo 5. ARBITRO: Ostinelli di Como 5,5. RETE: pt 8' Di Deo. NOTE: spettatori 1700 circa. Ammoniti: Di Bella, Suppa, Lolaico, Rigoni, Perna. Espulso Di Bella al 31' st per doppia ammonizione. Angoli 5-4 per la Ternana. Recupero: pt 1'; st 4'. TERNI- Il Poetnza perde anche a terni, ma è baciato in fronte dai risultati delle altre avversarie, Pistoiese in testa, che per lunghi tratti del match avevano relegato gli uomini di Arleo all’ultimo posto della graduatoria. Alla fine l’1-0 a favore dei padroni di casa, che in casa hanno fatto 29 punti su 38, lascia le cose invariate non tanto per i meriti della squadra potentina, quanto per gli accadimenti di Caserta (sconfitta pesante per la Juve Stabia) e Perugia (padroni di casa vincitori 32 sulla Pistoiese). LA PARTITA - Fra Ternana e Potenza non va certamente in onda un match dai

Il tocco vincente di Di Deo. a destra di Bella lascia il campo dopo l’espulsione

ritmi esaltanti. Le due formazioni si affrontano al piccolo trotto: una condotta che esalta le maggiori doti tecniche di una Ternana che deve far valere il fattore campo per allontanarsi dalla zona calda della classifica. La partita, come logica conseguenza di quanto detto, vive di sprazzi e invenzioni dei singoli, con il Potenza che fatica ad imbastire azioni corali e che si affida alla velocità e all'estro di Berretti e Sarno per scardinare la difesa dei padroni di casa. La Ternana si mostra, comunque, più arrembante fin dai primi minuti. E se a questo si accompagna il gol di Guido Di Deo al minuto numero otto, è facile comprendere come la gara per i ragazzi di Arleo sia stata difficile. I padroni di casa sfiorano il gol già al 4' con un gran colpo di testa di Rigoni e conseguente miracolo di Tesoniero. Al secondo tentativo la Ternana va in gol: Rigoni affonda cen-

tralmente e serve Di Deo che resiste ad un paio di trattenute e trova il giusto varco per trafiggere l'incolpevole Tesoniero. Il Potenza non ha punti di riferimento nelle azioni offensive: merito del centrocampo della Ternana e di una difesa, quella rossoverde, attenta e bloccata. Ai ragazzi di Arleo non rimane che affidarsi a lanci lunghi per la velocità di Sarno e Berretti: al 35' Sarno manda in tilt i difensori della Ternana nel cuore dell'area, poi si gira e calcia verso la porta di Visi, spedendo la sfera sopra la traversa. La Ternana tenta di amministrare il vantaggio, il Potenza non sembra in grado di impensierire con continuità i padroni di casa che, su indicazione del tecnico Baldassarri, bloccano le corsie laterali e costringono Suppa e soci a sfondare centralmente, dove i lanci lunghi provenienti dalle retrovie “incocciano” pun-

tualmente sul muro eretto da Tedeschi e Sartor. Il Potenza pecca in continuità, perché quando gioca con la palla a terra riesce e mettere in difficoltà i padroni di casa. Ci aveva provato Sarno al 35' e si ripete Lolaico con una bella incursione sulla sinistra e cross annesso, che manda in confusione i padroni di casa. La ripresa si apre con il Potenza che imprime, fin da subito, un ritmo più elevato alla gara. E i risultati si vedono subito, perché già al 3' Nolè sfiora un gol che sembrava già fatto e che soltanto un miracolo di Visi, in uscita disperata, riesce ad evitare. La squadra di Arleo sembra letteralmente trasformata: la chiave di tutto sembra essere, oltre ad un atteggiamento mentale più aggressivo, lo spostamento di Sarno in una posizione maggiormente avanzata. Per i padroni di casa cominciano i guai, perché il Potenza ci

crede. E la Ternana? Letteralmente trasformata. Timida, prudente, impaurita. Arleo inserisce Cantoro in luogo di Nolè, con il preciso obiettivo di conferire maggior peso all'attacco, anche se la sostituzione appare quantomeno discutibile. Il Potenza perde qualcosa dal punto di vista della fantasia e “svolta” decisamente verso un atteggiamento che, nei piani di Arleo, dovrebbe fare della fisicità l'arma vincente, ma poi con l’inserimento di due piccolini come Nappello e D’Aguanno, le scelte dell’allenatore diventano incomprensibili. Fin dai primi minuti, il Potenza stenta a ritrovarsi. La gara, che aveva offerto qualche sussulto, si sposta sui binari della calma piatta. Un invito a nozze per la Ternana che non ha certamente dimostrato di avere nelle gambe e nella testa il potenziale per il se-

condo gol. Cantoro prova ad impensierire Visi con un tiro al volo, ma la mira è da dimenticare. Poi, al 31', il colpo di grazia per i ragazzi di Arleo. Di Bella interviene in modo scomposto su Perna e rimedia la seconda ammonizione, che gli vale l'uscita dal campo di gioco. Il Potenza, ridotto in dieci, perde ulteriore peso specifico in attacco e la Ternana intravede la possibilità di portare a compimento la vittoria in modo più tranquillo di quanto preventivato. Il Potenza mostra segnali di nervosismo ed aumenta in modo esponenziale il numero dei falli e dei conseguenti calci di punizione che fanno esclusivamente il gioco della Ternana. Finisce con la sconfitta numero 11 in trasferta per i lucani che denotano, con l’attenuante delle assenze pesanti di Cozzolino, Sabatino e Mangiapane, i loro limiti di sempre. Matteo Lattanzi


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Domenica 12 aprile 2009

Le pagelle Berretti senza ruolo. Nolè era pimpante. Suppa, solito calo

Sarno e Tesoniero ok Patarini in bambola. Cammarota dinamico TESONIERO (6,5) - al 7’ del primo tempo si esalta sulla deviazione ravvicinata di Rigoni, senza colpe sul vantaggio rossoverde. Dà sempre la sensazione di una maggiore sicurezza tra i pali che nelle uscite. Nel complesso gara positiva da ex del settore giovanile ternano.

IL CORDOGLIO PER GLI ABRUZZESI

D’AGUANNO ( SV) - ennesimo esordio, infruttuosa mossa della disperazione LOLAICO ( 6) - parte esterno sinistro in mediana, si fa notare al quarto d’ora del primo tempo per un bel recupero centrale con i compagni sbilanciati in avanti. Dopo lo svantaggio è quasi un attaccante aggiunto, a destra sulla trequarti. Conclude da terzino sinistro dopo l’espulsione. Non tira mai la gamba, senz’altro sufficiente.

DI BELLA (5,5) - presidia il centrodestra dell’area di rigore con buona sicurezza. L’unico dei tre centrali a far partire il gioco uscendo a testa alta palla al piede. Il secondo giallo (fallo su Perna involato a rete) lo rimedia sacrificandosi su una voragine aperta da Patarini. CUOMO ( 6) - duello interessante con Perna sulle palle alte, nel primo tempo il centravanti di casa una volta gli sfugge. Tiene senza eccessive sbavature anche in inferiorità numerica.

A sinistra tesoniero. A destra Arleo. Suppa contrasta Cardona. Giù a sinistra i tifosi del Potenza, a destra una mischia in area lucana

PATARINI (5) - va completamente a vuoto sulla rete di Guido Di Deo, inutile il goffo tentativo di aggrapparsi alla maglia dell’avversario per rimediare. Nel prosieguo tampona in qualche circostanza ma i pericoli vengono tutti dalla sua parte. Nel panico.

SARNO ( 6,5) - parte da destra, al 18’ uno contro uno su Cardona ma l’arbitro non si commuove per la caduta in area. Poco dopo la mezz’ora si sposta a sinistra per inventarsi un capolavoro: nasconde il pallone a tre avversari nell’area umbra e sfiora l’incrocio del primo palo. Mezz’ala sinistra nella ripresa per puntare lo statico Bertoli, di nuovo a destra nel finale in netto calo fisico.

DEI ( 6) - nel primo tempo Concas riesce a sfondare dalla sua parte solo quando Tommaso è a bordo campo per infortunio, buoni un paio di affondi per il cross. Leggermente in sofferenza dopo l’intervallo, Concas lo costringe a tenere la posizione.

BERRETTI ( 5.5) - mai incisivo da prima punta, nella mezz’ora finale prima arretra alle spalle di Cantoro, poi davanti alla difesa con l’innesto di Nappello. Completamente spaesato, ma bisogna decidersi ad assegnargli un ruolo. Cosi’ non lo si aiuta.

CAMMAROTA ( 6) - tanto dinamismo, Di Deo è il suo dirimpettaio ma – al di là del gol – non accende la luce. Un bel ribaltamento di fronte genera l’occasione di Nole’al 3’della ripresa. Come sempre porta a casa la pagnotta, sacrificato per scelte tattiche rivelatesi non azzeccate.

NOLE’ (6) - al 25’ prende bene il tempo di testa al suo marcatore sugli sviluppi di un corner, tentativo di poco alto. Ad inizio ripresa sceglie la soluzione personale invece di servire Lolaico, purtroppo spara centrale su Visi. Comunque in crescita rispetto alle ultime uscite.

NAPPELLO (5,5) - il suo ingresso fu decisivo a Sorrento, stavolta crea soltanto un po’ di confusione fine a se stessa. SUPPA ( 5,5) - in campo gioco forza nonostante le condizioni precarie, prova a disegnare qualche buona geometria ma soffre appena si alza il ritmo. Qualche palla persa di troppo e

REAL MARCIANISE JUVE STABIA

l’ammonizione al 9’ della ripresa. Ormai l’uscita dal campo zoppicando è una costante, strano per un ventenne.

CANTORO (5,5)-non la vede praticamente mai. Pietro Scognamiglio

2 0

REAL MARCIANISE (4-2-3-1): Fumagalli 6,5; Piscitelli 6, Porpora 6, Murolo 6,5, Vanacore 7; DíAmbrosio 6 (35’st Manco 6), Della Ventura 6 (28’st Di Napoli 6); Ciano 6,5, Poziello 6 (47’st DíApice sv), Galizia 6,5; Innocenti 7. A disp.: Mezzacapo, Russo, Montanari, Tedesco. All.: Fusi 6,5. JUVE STABIA (4-3-2-1): Soviero 5,5; D’Ambrosio 6, Maury 5,5 (39’st Marino sv), Rinaldi 5,5, Ametrano 5,5; Vicedomini 6 (27’st Amore 6), Piocelle 6, Monticciolo 6,5; Capparella 6, Peluso 5,5; Grieco 5,5 (15’st Gaeta 6). A disp.: Terminiello, Stentardo, Mineo, Barbosa. All.: Costantini 5,5. ARBITRO: Barbiero di Vicenza 6,5. RETI: pt 35’ Vanacore; st 21’ Innocenti (rigore). NOTE: spettatori 1000 circa, di cui oltre 600 provenienti da Castellammare di Stabia. Ammoniti: DíAmbrosio (M), Di Napoli (M) e Piocelle (J) per gioco falloso, Innocenti (M) e Rinaldi (J) per proteste.

Marcianise, salvezza vicina. Cade la Juve Stabia

“Scudetto” a un passo Angoli 7-4 per la Juve Stabia. Recupero: pt 1’; st 6’. CASERTA “Ovunque si prega e la Lega se ne frega”. Questo il testo eloquente di uno striscione apparso nel settore ospiti, applaudito dai supporter di casa, per protestare contro la decisione dei vertici federali che non hanno ritenuto opportuno interrompere il campionato dopo i luttuosi avvenimenti accaduti in Abruzzo. il Real Marcianise bissa il successo di domenica scorsa e si porta ad un passo dal proprio scudetto, la salvezza. La formazione gialloverde dopo un inizio con il freno a mano tirato si scioglie col passare dei minuti ed agguanta tre punti sicuramente meritati.

Per la Juve Stabia, invece, è notte fonda. Da applausi la partita di Innocenti che con il calcio di rigore siglato mette in cassaforte il risultato della propria squadra e si porta ad un passo dalla vetta della classifica cannonieri. Il primo tiro nello specchio della porta è di marca ospite ed arriva al 9í con Monticciolo, che dai venti metri raccoglie un pallone vagante e lo gira di prima intenzione, la sfera termina alta sulla traversa. Il Real Marcianise si muove bene, anche se arriva alla conclusione solo al 18’ con D’Ambrosio che raccoglie un angolo arretrato di Poziello, il pallone termina fuori dallo specchio. Al 28’ padroni di casa in avanti con una punizione di D’Ambrosio sulla metà campo,

nessuno interviene ed il pallone, dopo uno strano e pericoloso rimbalzo in piena area di rigore, viene mandato in angolo da Maury pressato da Galizia. Al 34’ vantaggio Real Marcianise: Innocenti dopo uno bello scambio con Galizia viene atterrato ai venticinque metri da Ametrano; D’Ambrosio si presenta sul pallone e lo tocca corto per Vanacore che con un sinistro rasoterra infila l’angolo basso alla sinistra di Soviero. Dopo il vantaggio i gialloverdi si limitano a mantenere il possesso palla. Nella ripresa non muta il copione. Al 6’ bella iniziativa di Ciano sulla fascia sinistra che cerca Innocenti in area di rigore, ma l’attaccante viene anticipato di un soffio dal centrale Maury che al-

leggerisce in angolo. La Juve Stabia cerca una reazione, ma produce solo una sterile azione solitaria di D’Ambrosio, chiuso ottimamente in angolo da un intervento di Murolo. Al 21’ il Rea Marcianise raddoppia: Della Ventura recupera un gran pallone nella propria metà campo e lancia subito il contropiede servendo lungo Galizia che si invola sulla corsia sinistra, entra in area e viene steso da un intervento scomposto di Piocelle che si becca anche il giallo. Dagli undici metri si presenta Innocenti che spiazza Soviero e si porta a tredici gol in classifica cannonieri. La Juve Stabia accusa il colpo e nonostante mister Costantini provi a cambiare qualcosa, la musica in campo non cambia, anzi al 35’ è ancora Innocenti ad andare vicinissimo alla doppietta personale con un gran colpo di testa su cross di Poziello, pallone che lambisce l’incrocio dei pali. Il primo tiro degno di nota degli ospiti arriva solo al 40’con un colpo di testa di Amore, ma Fumagalli si supera volando sulla destra e mandando il pallone in angolo. Pasquino Corbelli


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Domenica 12 aprile 2009

Spoglaitoio Bocche cucite.Poche parole dal patron che mette in discussione tutti

Postiglione ovatta la squadra Voci di nuova inchiesta su Potenza-Salernitana E’ IL MOMENTO della riflessione. L’ora in cui è necessario tenere ovattate le coscienze di chi avrebbe voluto dire qualcosa e non l’ha potuto fare per decisione della società. Il Potenza si trincera dietro un silenzio stampa che va interpretato in senso assai largo. Non si rilasciano dichiarazioni per un’evidente insoddisfazione, ma anche per evitare commenti fuori luogo a una serie di eventi che non stanno andando come era nelle previsioni del club. Innanzitutto il risultato del campo: per come è arrivato e per quelle che sono le riflessioni del proprietario della società, Giuseppe Postiglione, è assolutamente amaro. «Il nostro solo interesse in questo momento deve essere fare punti. Ed anche a Terni non ci siamo riusciti, per atteggiamento mentale, reazione, scelte tecniche. Ora è il momento della riflessione, specie se mi rendo conto che arriviamo a una partita fondamentale per la nostra stagione come quella del Liberati e ci dobbiamo trovare a fare i conti con altri corollari». Il riferimento del massimo dirigente potentino è per l’articolo del Corriere dello Sport, pagine nazionali della C, in cui si dà notizia dell’apertura di un secondo fascicolo su Potenza-Salernitana, la gara del presunto illecito, sancita con sentenza passata in giudicato della Commissione Disciplinare Nazionale solo come una mancanza di lealtà. A detta dell’articolista del quotidiano sportivo romano, gli ispettori

IL COMMENTO DEL MISTER TERNANO Baldassarri: «E’ stato difficile» GABRIELE Baldassarri, allenatore della Ternana spiega che “Affrontare il Potenza non era facile, per una serie di motivi. In primo luogo, l'approccio psicologico alla gara: non induca in errore la posizione in classifica degli avversari, perché il Potenza è squadra che ha gli uomini per mettere in difficoltà chiunque, soprattutto se l'impegno dovesse essere sottovalutato. Ho chiesto ai miei di mantenere le posizioni, di non forzare troppo i tempi e di rimanere corti”. Il tecnico della Ternana, ha lasciato intendere di aver voluto badare anzitutto a non prendere gol: “In fase difensiva siamo andati benino, anche se il Potenza qualche grattacapo ce l'ha creato. Ho chiesto ai miei di rimanere uniti e di accorciare sui portatori di palla avversari. In questo modo, abbiamo indotto il Potenza, specie nel primo tempo, ad affidarsi ai lanci lunghi”. Nella ripresa, qualche problema: “Loro sono partiti bene, forte. Hanno spinto ed hanno creato qualche problema. Poi, con a calma necessaria e con la giusta personalità, siamo riusciti a gestire meglio l'incontro”. Il tecnico degli umbri, non ama comunque cullarsi sugli allori: “La corsa salvezza? Non voglio sorprese. Dobbiamo continuare su questa strada per evitare problemi. Il campionato, per noi, è ancora lungo”. Cuomo anticipa Concas

Lolaico interviene su Rigoni

della Procura federale hanno acquisito e ancora acquisiranno altri interrogatori di persone legate a quel “caso” e che nella prima occasione non sono stati coinvolti dall’indagine. Per la verità, questa notizia circola nel territorio salernitano da qualche giorno, ma è stata strettamente legata alla circostanza che vorrebbe ancora non chiusa l’indagine della Procura della Repubblica di Potenza sulla vicenda giudiziaria che sarebbe legata a quella sportiva. In quei giorni di maggio 2008, infatti,

ci fu uno scambio di carteggi tra la Procura Sportiva e quella ordinaria ed evidentemente per questa ragione l’ufficio di Stefano Palazzi ha voluto vederci ancora più chiaro. Da una parte il Potenza, dall’altra la Salernitana, non hanno inteso commentare questa notizia, ma per quanto attiene alla società rossoblù, già condannata con le squalifiche di Postiglione e Giuzio e con i 3 punti di penalizzazione, opltre a una forte ammenda, è chiaro che qualche turbamento la voce l’ha creata. E’ da intendersi in questa direzio-

ne, quindi, la decisione di tenere ovattata la squadra e i dirigenti da ogni ulteriore turbamento esterno. Ritornando al risultato del campo, Postiglione ha voluto sottolineare come, “nel momento della riflessione, sia opportuno interrogarsi su tutto quello che sta accadendo e cercare di trovare la migliore soluzione possibile, per non lasciare nulla di intentato a cinque giornate dalla conclusione”. Letta tra le righe, la dichiarazione del massimo dirigente potentino, attiene anche alla fiducia da confer-

mare al tecnico Arleo. Già contro la Cavese una decisione del mister (sostituzione di Mangiapane) non piacque al patron. Ieri, a Terni, è stata più in generale la gestione del match a non convincere il proprietario. E’ evidente e necessario, a questo punto, che Postiglione chieda un colloquio ad Arleo, nel corso del quale occorrerà fare il punto della situazione per capire quante possibilità e con che mezzi si intenda centrare i play out. A questo punto, unico obiettivo perseguibile. Alfonso Pecoraro

A Perugia, altalena di emozioni. Pistoiese a secco

Raimondi vale tre punti PERUGIA PISTOIESE

3 2

PERUGIA (4-4-2): Benassi 6,5; Pagani 5,5, Raimondi 6,5, Accursi 5 (15' st Boldrini 6), Calori 5; Pizzolla 6 (23' st Barbagli 6), Gatti 6, Mezavilla 5,5; De Giorgio 6,5, Ferrari 7 (40' st Ubaldi sv). A disp.: De Marco, Di Stani, Sansotta, Federici. All. Giovanni Pagliari. PISTOIESE (4-4-2): Bindi 5; Di Berardino 5,5 (7' st Cutrupi 6), Bartolucci 5,5, Ghinassi 6, Fautario 5,5; Guerri 6, Muwana 6, Palermo 6,5, Cortese 6 (15' st Bellazzini 6); Artistico 6,5, Dal Rio 6,5 (32' st Bianchini sv). A disp.: Mareggini, Breschi, Femiano, Della Penna. All. Moreno Torricelli ARBITRO: Doveri di Roma. RETI: pt 3' Dal Rio, 44' Ferrari; st 31' Gatti, 35' Artistico, 38' Raimondi. NOTE: Giornata nuvolosa, terreno in discrete condi-

zioni. Spettatori: 2.000 circa. Ammoniti: Accursi, Artistico, Calori, Palermo, Ghinassi, Pagani. Calci d'angolo 14-1 per il Perugia: Recuperi: pt 4'; 5'. PERUGIA - Girandola del gol al “Curi”. Alla fine ha avuto la meglio, dopo un'altalena di brividi il Perugia grazie all'ultimo squillo di Raimondi ad una manciata di minuti dallo scadere. Gli umbri prendono una bella boccata di ossigeno, la Pistoiese resta ultima. E' un vero e proprio scontro salvezza quello che si gioca allo stadio “Curi”. Il Perugia in piena crisi arriva alla sfida con l'infermeria piena e con squalifiche pesanti. Pistoiese in gran forma e al completo. Non c'è il tempo per disporsi in campo e la Pistoiese passa in vantaggio. Gatti perde palla centrocampo, Palermo si impadronisce della sfera e avanza, serve in verticale Dal Rio, la difesa del Perugia è tagliata

fuori e l'attaccante con un tocco sotto trafigge l'incolpevole Benassi. I pochi tifosi cadono nel silenzio. E i toscani non solo passano in vantaggio ma comandano le danze con un buon possesso palla che manda in confusione i padroni di casa. Il Perugia, infatti, non riesce a costruire un'azione degna di nome fino al 26' quando Stamilla crossa dalla sinistra, in mezzo c'è l'inserimento di Mezavilla che colpisce di testa, Bindi in tuffo mette in corner togliendo la palla dall'angolo alla sua destra. Dagli sviluppi del calcio d'angolo Raimondi ci prova ancora di testa all'altezza del secondo palo, ma non inquadra la porta, il pallone balla in area ma nessuno riesce a toccare in modo deciso. E' l'azione che ridesta il Perugia. Ancora Raimondi, ancora un angolo e ancora bersaglio mancato per il difensore argentino. E' una fiammata che dura poco meno di cinque minuti. La

Pistoiese serra le fila, il Perugia è in stato confusionale e non si vedono altri tiri in porta fino al 44' quando gli umbri trovano il pareggio. Punizione dalla destra di De Giorgio, la palla attraversa tutta l'area a filo d'erba. Arriva Ferrari che di tacco riesce a trovare il tocco vincente trafiggendo Bindi. Al 49', infine, viene annullato un gol di Mezavilla per fuorigioco. Parte forte il Perugia nel secondo tempo. La Pistoiese si chiude nella propria metà campo e il Perugia, anche se in modo disordinato, accelera e spinge. Al 10' dagli sviluppi dell'ennesimo calcio d'angolo Calori colpisce di testa, la sfera sorvola la traversa di un niente. Il Perugia insiste, le occasioni non sono molte, ma la pressione è costante. In più occasioni Ghinassi e Bartolucci riescono a sbrogliare azioni pericolose all'ultimo istante disinnescando gli avanti biancorossi. I toscani riescono a uscire dalla

L’esultanza di Raimondi dopo il 3-2

propria metà campo al 23' e “rischia” di andare in porta. Contropiede perfetto il pallone arriva ad Artistico solo in area ma da posizione defilata. Benassi in uscita disperata chiude lo specchio e devia in corner con il corpo. La diga arancione cade al 31' quando prima De Giorgio incanta sulla sinistra, supera due difensori e serve un pallone d'oro a Ferrari, la difesa toscana riesce a respingere in qualche modo al limite dell'area dove c'è appostato Gatti. Il capitano del Perugia con-

trolla e tira. Il suo rasoterra non è irresistibile ma Bindi si fa sfuggire il pallone ed è 2-1. Finita? No, perché passano quattro minuti e Artistico vince la battaglia di fisico con Calori. In piena area il toscano controlla e trafigge ancora una volta Benassi. Ma neanche stavolta è finita perché quando è il 38' Raimondi di testa dagli sviluppi di una punizione centra il sette e riporta il Perugia in avanti. E' l'emozione finale. Pasquale Sorrentino

GLI ALTRI RISULTATI DELLA LEGA PRO: 29ª GIORNATA Prima Divisione – GIRONE A

Seconda Divisione – GIRONE A

Seconda Divisione GIRONE B

Cremonese - Padova 0-1 Lecco - Lumezzane 1-2 Legnano - Reggiana 1-1 Monza - Cesena 2-0 Novara – Verona 1-1 Pro Patria – Spal 3-1 Pro Sesto - Sambenedettese 2-1 Ravenna - Portogruaro 2-2 Venezia - Pergocrema 1-0 CLASSIFICA: Pro Patria 52 punti; Cesena 49; Reggiana 47; Ravenna 46; Spal 44; Verona, Padova 41; Lumezzane, Novara 40; Pergocrema 38; Portogruaro 37; Cremonese 36; Monza 35; Pro Sesto 31; Legnano 30; Lecco 28; Sambenedettese 25; Venezia 23. Venezia e Legnano una partita in meno Venezia 4 punti di penalità PROSSIMO TURNO – 13^ GIORNATA RITORNO – 19/04 – ORE 15.00 Cesena – Venezia Cremonese - Ravenna Lumezzane - Pro Sesto Padova – Monza Portogruaro - Novara Reggiana – Pergocrema Sambenedettese – Lecco Spal – Legnano Verona – Pro Patria

Alghero – Rodengo 1-1 Carpenedolo – Olbia 1-1 Como - Alessandria 00 Itala San Marco – Canavese 2-2 Ivrea – Sambonifacese 1-1 Pro Vercelli - Mezzocorona 0-1 Sudtirol - Montichiari 0-1 Valenzana – Pizzighettone 2-1 Varese - Pavia 3-1 CLASSIFICA: Varese 53 punti; Rodengo Saiano 49; Olbia, Alessandria 48; Sambonifacese 47; Como 45; Itala San Marco 43; Mezzocorona, Canavese 39; Montichiari 37; Ivrea 36; Pavia 32; Pro Vercelli, Valenzana 31; Sudtirol 29; Carpenedolo 27; Pizzighettone 26; Alghero 25. Pavia 5 punti di penalità PROSSIMO TURNO – 13^ GIORNATA RITORNO – 19/04 – ORE 15.00 Alessandria – Ivrea Canavese - Montichiari Como - Carpenedolo Mezzocorona – Sudtirol Olbia – Pizzighettone Pavia – Pro Vercelli Rodengo – Itala San Marco Sambonifacese – Alghero Varese - Valenzana

Bassano – Poggibonsi 1-0 Colligiana - Bellaria Igea 2-0 Cuoiopelli - Cisco Roma 2-1 Giacomense - Gubbio 1-0 Giulianova - Figline rinviata Prato – Viareggio 2-0 San Marino - Carrarese 0-0 Sangiovannese – Rovigo 2-1 Sangiustese – Celano rinviata CLASSIFICA: Figline 58 punti; Prato 52; Viareggio 49; Giulianova 46; Cisco Roma 45; Bassano Virtus 44; Gubbio 38; Sangiustese, Carrarese, Sangiovannese 36; Giacomense 35; Celano Olimpia 34; Cuoiopelli, Poggibonsi 33; Colligiana 32; Bellaria 29; San Marino 28; Rovigo 22. Giulianova, Figline, Sangiustese e Celano una gara in meno Cisco Roma 1 punto di penalità PROSSIMO TURNO – 13^ GIORNATA RITORNO – 19/04 – ORE 15.00 Bellaria Igea – San Marino Carrarese – Prato Celano - Sangiovannese Cisco Roma - Viareggio Figline – Bassano Gubbio - Colligiana Poggibonsi - Giulianova Rovigo - Cuoiopelli Sangiustese – Giacomense


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Domenica 12 aprile 2009

1ª Divisione. A Pacciardi risponde Zarineh. Poi botte, spintoni e l’intervento della polizia

Crotone, pari con rissa finale Un gol a testa con la Paganese, al triplice fischio si scatena il parapiglia CROTONE PAGANESE

1 1

CROTONE (4-2-3-1): Concetti 6; Galeoto 5,5, Diniz 5,5, Scognamiglio 5, Morleo 5,5; Carcuro 5,5, Pacciardi 6,5; Aurelio 5,5 (dal 12’ s.t. Petrilli 5,5), Caetano 5,5, Basso 6; Russo 5,5 (dal 34’ s.t. Paponetti s.v.). In panchina: Farelli, Figliomeni, Pedotti, Orosz, Cafiero. Allenatore: Moriero 6 PAGANESE (5-4-1): Melillo 6; Iraci 5,5 (dal 13’ s.t. Diogo 6,5), Imparato 5, Chiavaro 6, Taccola 5,5, Astarita 5,5; Cuccinello 6, Caracciolo 6, De Giosa 5,5, Fanasca 5,5 (dal 13’ s.t. Bacchi 6,5), Zarineh 6,5 (dal 35’ s.t. Capodoglio s.v.). In panchina: Pantanelli, Legittimo, Fiorentino, Berardi. Allenatore: Capuano 6 ARBITRO: Spadaccini di Vasto 5 MARCATORI: 43’ pt Pacciardi (C); 22’ st Zarineh (P) NOTE: spettatori 2738 (paganti 945, abbonati 1793 per un incasso di 20740 euro). Ammoniti: Carcuro, Iraci, Basso, Imparato, Pacciardi, Chiavaro, Paponetti. Angoli 6-3. di LUIGI SAPORITO CROTONE – Un modo vergognoso di festeggiare la Pasqua e nella giornata del ricordo delle vittime del terremoto. Crotone-Paganese termina con una deprecabile caccia all’uomo generata da uno screzio tra l’allenatore ospite Eziolino Capuano e Francesco Galeoto. Un alterco che ha incendiato i già focosi animi di qualcuno che non ci hanno messo molto a far scattare la propria ira. Purtroppo si sono viste scene da calcio sudamericano con inseguimenti e aggressioni, tutti contro tutti. Uno scenario che onestamente avremmo voluto farne a meno ma i messaggi della vigilia non facevano intravedere nulla di buono. Solo una vittoria avrebbe annacquato quanto successo a fine gare ma la ruggine dei fattacci accaduti nella gara di andata (Galeoto colpito dall’allenatore in seconda della Paganese Pepe un attimo prima della partita) e le scintille viste nel riscaldamen-

PAGELLE CROTONE CONCETTI (6) – Inoperoso nel primo tempo nel quale non si sporca mai i guantoni. Diversa cosa la ripresa. Prima del gol subito effettua una paratona sempre su Zarineh. GALEOTO (5,5) – Terribilmente nervoso fin dalle prime battute segno eloquente che questa per lui non era una gara normale. Nel secondo tempo anche lui si smarrisce. DINIZ (5,5) – Il centrale brasiliano gioca bele il primo tempo ma poi nel secondo perde i riferimenti sugli attaccanti avversari. SCOGNAMIGLIO (5) – Si fa sfuggire un paio di volte il centravanti avversario e la seconda volte sul calcio d’angolo la sua disattenzione sarà fatale. MORLEO (5,5) – Non spinge come vuole Moriero e come avrebbe dovuto. È da qualche gara che non brilla con la speranza che i tifosi crotonesi lo possano vedere smagliante nel finale di stagione. CARCURO (5,5) – Buon primo tempo per dinamicità e presenza. Secondo tempo in tremendo affanno soprattutto in fase di impostazione. PACCIARDI (6,5) – Il migliore e non solo per il gol segnato (da attaccante nato lui che è un incontrista). Avrebbe racimolato un voto più alto se avesse giocato un secondo tempo alla sua altezza. AURELIO (5,5) – Non brilla come nella gara di Lanciano. Accusa fatica e caldo. Dal 12’ s.t. PETRILLI (5,5) – Non cambia il destino della gara. CAETANO (5,5) – Non brillante come nelle precedenti occasioni. Si vede poco e non combina molto. L’esultanza di Pacciardi, portato in trionfo dai compagni di squadra dopo il gol dell’1-0

to. Ma andiamo alla fine della gara. Forse la delusione per la mancata vittoria o forse il troppo nervosismo sta di fatto che s’innesca una rissa alla quale partecipano un po’ tutti quanti. Calciatori, allenatori (Capuano e il suo secondo Pelle), addetti al servizio d’ordine (??!!??) e molta, troppa gente presente in campo chissà a che titolo. Farelli, Paponetti (medicato al pronto soccorso per un colpo all’arcata sopracciliare, 10 giorni di prognosi) il tecnico campano Pepe che con un paio di scarpini si dà fare nel colpire un po’ chiunque gli capiti a tiro. Ma non sono i soli a partecipare alla rissa. C’è una confuzione generale nel terreno di gioco con la polizia che a fatica cerca di mettere ordine. Anche nel sottopassaggio succede qualcosa ma non si riesce a vedere nulla fino a quando non arriva una relativa

calma. Una partita rovinata da un finale che tutti vogliono al più presto dimenticare. Adesso è il momento del pentimento e delle scuse. A cominciare da Eziolino Capuano che, ma crediamo sia solo un caso e non potrebbe essere altrimenti, ha la sfortuna di allenare sempre squadre focose che non disdegnano di far di ogni necessità virtù. In tutto questo c’è stata anche una partita. Iniziata con un minuto di silenzio e con la partecipazione del pubblico crotonese che ha manifestato la propria vicinanza alle sfortunate dell’Abruzzo con uno striscione. Il Crotone si schiera col soluto modulo ma dovendo fare a meno di Galardo squalificato. Dall’altra parte Capuano innalza un vero e proprio muro difensivo con cinque difensori e quattro centrocampisti: in poche parole l’anticalcio. Ma come spesso si dice, il fine giustifica i

I rossoblù dopo il gol non riescono a trovare spiragli

mezzi e fino al 43’ la Paganese esce indenne dai continui attacchi del Crotone che, naturalmente, non trova spiragli. Un paio di conclusioni di Basso senza fortuna e qualche traversone pericoloso non impressionano la retroguardia ospite che però capitola in chiusura di tempo quando Russo è abile a fare da sponda a Pacciardi che salta anticipando tutti, anche il portiere ospite. Dopo il riposo Capuano ridisegna l’assetto della quadra e mette in campo due attaccanti. La gara cambia anche perchè il Crotone, complice anche i

BASSO (6) – Ci prova da lontano soprattutto nel primo tempo ma con una difesa così munita è stao difficile anche per uni bravo come lui. RUSSO (5,5) – Fa l’assist del gol. Troppo poco. Dal 34’ stPAPONETTI (sv) l. s.

primi caldi stagionali, subisce il ritorno degli avversari. Che al 22’ pareggiano. Angolo sul quale Zarineh stacca indisturbato e mette in gol. Anche Moriero opera qualche cambio (fuori Aurelio e Russo e dentro Petrilli e Paponetti), ma la lucidità viene meno fino a quando l’incerto signor Spadaccini di Va-

sto, manda tutti negli spogliatoi, anche se qualcuno (molti per la verità) preferiscono un bel fuori programma di dubbio gusto nel bel mezzo del campo e in una giornata in cui bisognava solo giocare e raccogliersi in riflessione e in preghiera per chi una vita da difendere non ce l’ha più.

Lo striscione dei tifosi crotonesi in ricordo delle vittime del terremoto in Abruzzo

Il tecnico la prende con filosofia e teme il giudice sportivo. Capuano chiede scusa

Moriero: «Un punto in più del Gallipoli» di LUIGI SAPORITO

Il rossoblù Aurelio in azione

CROTONE – Il dopopartita di Crotone-Paganese è ancora elettrico e ci vogliono parecchi minuti prima che in tutti decanti l’adrenalina per cominciare a ragionare. Ma c’è voglia di fare pace dopo l’indecorosa gazzarra accaduta in campo. Francesco Moriero va fin dentro lo spogliatoio della Paganese e si sofferma a parlare qualche attimo con gli avversari e con il suo collega Capuano. Ne esce visibilmente contrariato e forse starà pensando già a al dopo CrotonePaganese che potrebbe portargli via qualche giocatore e per lungo tempo. «In settimana avevo detto chiaramente che per quello che era successo in Abruzzo non si sarebbe dovuto giocare

ma poi vedere un finale del genere mi ha molto infastidito. Bisogna pensare a cose più importanti e non allo sport ed una partita di calcio come quella che abbiamo fatto oggi. Non commento la fine della gara - prosegue Moriero - per come vedo io il calcio e per come sto cercando di insegnarlo ai miei ragazzi. Tante volte i segnali così danno fastidio perché noi siamo una squadra che vuole giocare a calcio, divertirsi e far divertire. Siamo facendo un miracolo ed avere due punti di vantaggio sulla seconda anche dopo aver pareggiato, credo che sia fonte di felicità. Certo che prima della gara volevamo vincere e ci abbiamo provato ma avete visto tutti che non è stato facile». Adesso tutti temono gli

strali del giudice che per molti arriveranno inesorabilmente. «Spero e mi auguro che non succeda nulla ma dobbiamo aspettarci qualcosa, purtroppo. Speriamo che ci sia anche del buonsenso perché qui a Crotone non è mai successo niente». Poi il tecnico crotonese passa alla partita. «Un pari che ci può stare per come si è svolta la gara. Anzi poteva succedere di tutto, anche la sconfitta. Ma noi ce l’abbiamo messa tutta anche se di fronte abbiamo trovato una squadra blindata che ci ha permesso di fare poco. Ma era giusto così perché noi siamo la capolista e con noi tutti vogliono fare bella figura. Nel secondo tempo speravamo di sfruttare un po’ il contropiede e invece abbiamo perso equilibrio come

successo contro l’Arezzo. Abbiamo provato fino alla fine ma non ce l’abbiamo fatta ma siamo contenti lo stesso, abbiamo messo un punto in più tra noi e il Gallipoli anche se una vittoria oggi avrebbe potuto mettere una serie ipoteca alla stagione». Capuano non sta nella pelle. Tuona anche contro la stampa. «Scrivete tutto se siete onesti», ma poi sbollisce l’ira e chiede scusa per l’uscita poco felice ma ecco la sua versione su quanto accaduto durante e a fine gara. «Per tutta la partita sono stato insultato dal pubblico e alla fine è successo un alterco con un giocatore del Crotone che non ho riconosciuto (Galeoto ndr) e da lì, purtroppo, è successo quello che è successo. Chiedo scusa a tutti».


Sport 47

Domenica 12 aprile 2009

Il Foggia di Novelli riesce a rimettere la sfida sui piani dell’equilibrio

Troianiello frena Evacuo Dura poco più di 10’ la gioia del Benevento BENEVENTO FOGGIA

1 1

BENEVENTO (3-4-1-2): Mondini 5; Ferraro 5,5, Ignoffo 6, Cattaneo 6; Aquilanti 6 (7' st Cejas 6), Cinelli 6 (32' st Carcione 6), De Liguori 6,5, Palermo 6 (1' st Colombini 5,5); Clemente 5,5; Castaldo 6,5, Evacuo 6. A disp.: Gori, Ciarcià, Imbriani, Bueno. All.: Soda 5,5. FOGGIA (4-2-3-1): Bremec 6; Pedrelli 6, Lisuzzo 6, Zanetti 6, Colombaretti 6; Velardi 6,5, D'Amico 6; Troianiello 7 (38' st Malonga sv), Salgado 5,5 (42' st Piccolo sv), Mancino 6,5 (20' st Trezzi 6); Germinale 6. A disp.: Milan, Burzigotti, Pezzella, Mattioli. All.: Novelli 6. ARBITRO: Pecorelli di Arezzo 5. RETI: st 15' Evacuo (B), 26' Troianiello (F). NOTE: giornata nuvolosa, campo di gioco in buone condizioni. Spettatori 4000 circa, di cui 700 circa giunti da Foggia. Ammoniti: Cattaneo, Palermo, Mancino, Trezzi. Angoli 6-3 per il Foggia. Recupero: pt 1'; st 4'. Prima della gara, osservato un minuto di raccoglimento per ricordare le vittima del terremoto in Abruzzo.

Il colpo di testa vincente di Evacuo per il provvisorio 1-0

BENEVENTO - Benevento e Foggia impattano e perdono entrambe la possibilità di avvicinarsi sensibilmente ai loro obiettivi. I giallorossi si mangiano le mani per aver mancato l'operazione di avvicinamento alla vetta, i rossoneri mancano l'aggancio play-off, ma alla lunga sono proprio i satanelli a poter vedere da una prospettiva diversa il bicchiere mezzo pieno. Bello il colpo d'occhio

offerto dagli spalti, toccante e suggestivo il momento del silenzio, quello dedicato alle vittima del sisma che ha colpito l'Abruzzo. Squadre sulla carta molto propositive, vogliose di fare bottino pieno ma la prima mezz'ora inganna i proclami. Poche occasioni da segnalare e leggero predominio territoriale degli ospiti, mai però supportato dalle occasioni da rete. La prima conclu-

sione è di Mancino, il minuto è il numero ventisette, la conclusione viene deviata in corner da Mondini. Il Benevento risponde al 31' con Palermo che vince un tackle a sinistra, pesca al centro dell'area Evacuo che di testa tocca per l'accorrente Clemente. Il capocannoniere controlla di petto e conclude di controbalzo, la palla termina lontana dallo specchio della porta. Sul finire di tempo, il direttore di gara annulla una rete al Foggia (inzuccata di Colombaretti su angolo di Mancino), non avendo ancora fischiato per la ripresa del gioco. Nel secondo tempo il Benevento appare più intraprendente: Soda cambia i due esterni, con Colombini che rileva Palermo e, più tardi, Cejas al posto di Aquilanti. Il regista argentino garantisce maggiori geometrie e raccordo tra i reparti. Allo scoccare dell'ora di gioco il Benevento passa in vantaggio. Punizione dalla tre quarti di Clemente, incornata imperiosa di Evacuo e palla imprendibile per Bremec. Il Foggia non si scompone, rischia il tracollo ma ha la fortuna di rimettere presto le cose a posto. Spiovente di D'Amico dalla sinistra, Mondini e Colombini non s'intendono e Troianiello firma il pari

con una deliziosa rovesciata, prima di attraversare tutto il campo per andare a festeggiare dai propri tifosi. I protagonisti in negativo dell'episodio si confrontano sull'accaduto, le responsabilità vanno divise tra il portiere e il terzino subentrato a Palermo. Novelli, allora, cambia tutte le mezze punte, Soda passa a tre in mezzo al campo, mantenendo inalterata la prima linea. Ma i pericoli vengono dai difensori con Ignoffo, ex di turno, che di destro anticipa tutti sul primo palo ma trova Bremec pronto a smanacciare in corner. Nel finale il Foggia cala un po' mentre il Benevento prova a far valere il fattore campo. Spesso però la squadra di Soda appare lunga e mal collegata tra i reparti, con gli attaccanti che raramente offrono collaborazione in fase di copertura. La gara si chiude con una bella progressione di Castaldo, che parte dalla sinistra, si accentra e conclude dal limite, ma la sfera termina lontana. Dopo 4’ di recupero, passati con il Foggia abile a tenere palla, l'arbitro manda tutti a casa. Lo speaker annuncia i risultati dagli altri campi e il rammarico prende il sopravvento tra i giocatori di casa. Daniele Sauchelli

Favasuli dal dischetto e Tarantino piegano il Foligno

Cavese, tre punti d’oro CAVESE FOLIGNO

2 1

CAVESE (4-2-3-1): Petrocco 6.5; Frezza 6, Cipriani 6, Farina 6, Lacrimini 6; Alfano 6, Favasuli 6.5; Aquino 6 (47' st Ischia sv), Bernardo 6, Tarantino 6.5 (15' st Schetter 5.5 ); Romeo 6 (24' st Predko 5.5). A disp.: Sorriso,Pierotti, Riccio, Prevete. All.: Camplone 6. FOLIGNO (3-5-2): Conti 6; Gregori 5.5 (1' st Cesaretti 6), Guastalvino 5, Buscaroli 6.5; Pencelli 5.5, Mandorlini 5.5 (37' st Turchi sv), Cotza 5.5 (24' st Coresi 6), Sciani 6, Petterini 5.5; De Paula 5.5, Cipolla 6. A disp.: Ripa, Baldanzeddu, Furiani, Lispi. All.: Indiani 5.5. ARBITRO: Stefanini di Livorno 6. RETI: pt 20' rig. Favasuli (C), 26' Tarantino (C); st 1' Buscaroli (F). NOTE: spettatori 3000 circa con rappresentanza ospite. Ammoniti: Guastalvino, Gregori, Petrocco e Aquino. Angoli 6-5 per la Cavese. Recupero: pt 1'; st 6'. CAVA DE' TIRRENI - Un tempo per uno ma a vincere è la Cavese. Prima frazione di gioco condotta dai metelliani: due gol. Secondo tempo di marca ospite: una sola rete e due occasioni sciupate. Vittoria pesante, che consente agli uomini di Camplone di guadagnare altri due punti sulla sesta ed affrontare con più tranquillità le prossime due trasferte. Cavese con quattro uomini out, Marruocco (squalificato), Anaclerio, Scartozzi e Nocerino (infortunati), e due a mezzo servizio: Ischia e Schetter (in panchina). Umbri senza Signori e Fiuzzi (fermati dal giudice sportivo) Borghese e Bisello Ragno (in infermeria). Gli ospiti si schierano con un 3-5-2 che in fase difensiva diventa 5-3-2, i metelliani non sono disorientati, anzi vanno a nozze quando la linea dei difensori diventa a cinque con il

proprio centrocampo che la fa da padrone. Parte a testa bassa la truppa di Camplone e già al 2' la difesa ospite si deve rifugiare in angolo, su incornata di Aquino, servito da Tarantino. E' chiamato al miracolo Conti (7') quando una triangolazione Romeo - Aquino - Romeo, viene chiusa dal tiro di Alfano a pelo d'erba, destinato nell'angolo lontano. Cavese che ogni volta che affonda crea pericoli e su uno di questi (19') passa in vantaggio. Ancora Tarantino dalla sinistra, pallone per Romeo, interviene in scivolata Guastalvino che si aiuta con una mano: rigore e cartellino giallo per il difensore.

Sul dischetto va Favasuli che non sbaglia. Foligno alle corde, dopo sei minuti i padroni di casa raddoppiano. Favasuli recupera palla a metà campo, imbecca con precisione Tarantino, primo tiro sbucciato, la palla resta a terra, secondo tiro vincente e pallone in fondo al sacco. I locali non si fermano: al 29' triangolazione sulla fascia destra Frezza Bernardo - Frezza, cross basso per l'accorrente Romeo, il portiere ospite si allunga in uscita tra i piedi dell'attaccante e sventa il pericolo. Pochi minuti (31') e Favasuli dai 25 metri cerca di sorprendere l'estremo difensore ospite, con pallo-

ne che sfiora l'incrocio dei pali. Poi, fino alla fine del tempo, la gara è gestita dai locali senza sussulti. Ad inizio di ripresa il Foligno accorcia subito le distanze. Al 1', punizione dai trenta metri di Sciano, i difensori locali sono ancora con la testa negli spogliatoi, la prende Buscaroli che schiaccia nell'angolo alla sinistra di Petrocco: gara riaperta. Pettarini, al 16', deve rifugiarsi in angolo su incursione di Lacrimini, con pallone appoggiato ad Aquino a sei metri dalla linea di porta. Angolo di Lacrimini (22'), pallone respinto al limite dell'area, Farina tira di controbalzo, Conti blocca con

Il gol dell’1-0 su rigore di Favasuli

sicurezza. Al 27' il Foligno sfiora il pareggio. Cipolla va per le vie centrali, scambia in velocità con De Paula e si ritrova solo contro Petrocco che, con una mano stoppa la sfera, ancora Cipolla, porta vuota, pallone

Ma è un giallo la sua trasformazione SORRENTO GALLIPOLI

1 0

SORRENTO (3-5-2): Spadavecchia 6; Demartis 6,5, Lo Monaco 6,5, Panarelli 6; Vanin 6, Maiorano 7, Nicodemo 7, Fialdini 5,5 (27' st Greco 6), Angeli 6 (14' st Arcidiacono 6); Giampaolo 6 (36' st Biancone sv), Ripa 6. A disp.: Casadei, Ferrara, Hodza, Visone. All.: Simonelli 6,5. GALLIPOLI (3-5-2): Rossi 7,5; Bonatti 6,5 (37' st Marzeglia sv), Molinari 6,5, Antonioli 6; Vastola 5 (9' st Sansone 6), Russo 7, Cimarelli 7, Mounard 5,5, Giacomini 6 (21' st Cangi 5); Ginestra 5,5, Di Gennaro 5,5. A disp.: Sciarrone, Esposito, Cini, Zampa. All.: Giannini 6. ARBITRO: Vivenzi di Brescia 6. RETE st 33' Ripa rig. NOTE: spettatori 1.000 circa. Espulso al 33' st Cangi. Ammoniti: Angeli, Fialdini, Giampaolo, Cimarelli. Angoli 5-3. Rec.: pt 2'; st 4'. SORRENTO - La rabbia per la sconfitta si legge sul volto di Beppe Giannini. Lascia da parte la sua fama di «principe» e manifesta irato la sua delusione per il risultato e per la prestazione della squadra. Senza mezzi termini è un'impresa, quella della squadra rossonera perché ottenuta contro una corrazzata e perché sugli spalti serpeggiava tanto malumore, col pubblico sorrentino. Il Gallipoli è bene organizzato, ma soffre maledettamente lo schieramento speculare del Sorrento. A salvare i giallorossi è un grande Rossi. Si contano almeno dieci occasioni in cui il portiere del Gallipoli ci mette qualcosa di più di una toppa. Il gol partita lo firma Ripa su rigore (fallo ai danni di Maiorano, Cangi espulso). È una svolta comunque palpitante, perché il penalty viene calciato due volte. Il bomber rossonero prima sbaglia facendosi parare il tiro da Rossi. L'arbitro Vivenzi,

Un rigore di Ripa piega il Gallipoli

Il rigore di Ripa del Sorrento

su segnalazione dell'assistente Carmignani, fa ripetere perché Cangi non ha ancora guadagnato gli spogliatoi, espulso nell'occasione per fallo su Maiorano da ultimo uomo. È buona la seconda esecuzione di Ripa, con il diagonale che s'insacca alla destra del portiere. Gioia e riscatto per il Sorrento, rabbia e delusione per il Gallipoli. Una vittoria fondamentale per il Sorrento, soprattutto in ottica salvezza. A cinque giornate dalla fine, i rossoneri guadagnano punti sulla zona playout. E domenica prossima, c'è ancora una gara interna: la squadra rossonera può alleviare il malcontento del Gallipoli nella sfida col Crotone capolista. Chi alla vigilia pensava che il primo comandamento dei rossoneri, fosse quello di non prenderle, si è sbagliato di grosso. Simonel-

fuori. Ancora gli umbri, su punizione, sfiorano il pareggio al 43': Coresi imbecca Turchi tutto solo, girata a volo, Petrocco si distende e devia in angolo, salvando il risultato. Matteo Giordano

li vara un Sorrento d'assalto, che punge spesso e fa barcollare il Gallipoli quando riesce a spingere sull'acceleratore e ad accendere lungo l'out Vanin. In mediana, Nicodemo e Maiorano si dannano l'anima e scaricano su Giampaolo, che agisce pochi metri dietro a Ripa (Myrtaj infortunato) e tenta di eludere la stazza fisica del trio composto da Bonatti, Molinari ed Antonioli. Ed è proprio su questo concetto che il Sorrento punge già nel primo quarto d'ora, sbattendo contro un monumentale Rossi. Il portiere del Gallipoli, in rapida sequenza, compie un miracolo su un'inzuccata a botta sicura di Ripa (assist di Vanin) ed anticipa a metà campo Vanin, su un lancio perfetto di Nicodemo che sfrutta un fuorigioco orchestrato male. Più o meno, succede lo stesso sul finire di tempo, ma è Ripa a subire l'intervento di Rossi. Del Gallipoli, poche tracce. C'è solo uno spunto, di Cimarelli, che con un destro velenoso, al volo dai venti metri, scheggia il palo esterno (41'). Non cambia niente nell'economia della gara nella ripresa. È appena più incisivo il Gallipoli. E si vede anche dalle mosse di Giannini, che sostituisce Vastola con Sansone per dare maggiore sostegno a Ginestra e Di Gennaro, dopo aver rischiato di capitolare con Ripa. Manco a dirlo, ci pensa Rossi, che sventa la minaccia in corner (4'). La manovra del Sorrento è tambureggiante. Il Gallipoli arranca e solo con una botta imprecisa dalla distanza di Russo cerca di farsi vedere. Lo 0-0 non fa innervosire il Sorrento, che costringe Rossi agli straordinari, Ripa e Giampaolo. La palla pare non voler entrare. Ci pensa però Maiorano a gettare le basi di un successo che vale oro. Su un disimpegno rossonero, Antonioli cincischia, il mediano ruba la sfera e s'invola verso Rossi. In area, Cangi (entrato al posto di Giacomini) lo stende: rigore ed espulsione. La rete di Ripa fa tirare un sospiro di sollievo al Sorrento. Antonino Siniscalchi



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Domenica 12 aprile 2009

Risultati e classifica Barletta-Aversa N.

2-1

Catanzaro-Melfi

1-2

29ª giornata Marcatori

60´ Tangorra (B); 63´ Laviano (B); 79´ Arini (A) 1´ Iannelli (C); 9´ De Angelis (M); 81´ Mitra (M)

COSENZA

63

29 19 6

Cosenza-Andria

CATANZARO

51

29 13 12 4 33 19 15 8

GELA

51

28 13 12 3 32 19 13 6

ANDRIA

45

PESCINA VG

1-0

20´ Catania

Gela-Val di Sangro Isola Liri-Pescina Vg

Rinv. Rinv.

Manfredonia-Igea V. 76´ Cerchia

1-0

4 37 13 15 11 4

0 22 5 14 8

2

4 15 8 24 +4

6

1 20 10 14 5

6

3 13 9 14 -8

6

1 15 7 15 7

6

2 17 12 13 -3

29 13 6 10 28 24 14 7

3

4 16 11 15 6

3

6 12 13 4 -12

43

28 10 13 5 33 26 14 5

8

1 15 9 14 5

5

4 18 17 7 -13

CASSINO

42

29 9 15 5 34 25 14 5

5

4 20 15 15 4 10 1 14 10 9 -15

Noicattaro-V. Lamezia

1-1

BARLETTA

37

29 8 13 8 25 24 15 5

8

2 15 11 14 3

5

6 10 13 1 -22

Scafatese-Cassino

2-2

SCAFATESE

37

29 10 7 12 26 30 15 8

4

3 20 12 14 2

3

9

MELFI

36

29 8 12 9 31 31 14 5

4

5 17 14 15 3

8

4 14 17 0 -21

MONOPOLI

35

29 7 14 8 37 33 14 5

6

3 20 14 15 2

8

5 17 19 4 -22

NOICATTARO

35

29 7 14 8 20 22 15 6

6

3 13 8 14 1

8

5

7 14 -2 -24

IGEA V.

33

29 6 15 8 24 22 15 5

7

3 15 8 14 1

8

5

9 14 2 -26

VAL DI SANGRO

31

28 7 10 11 23 33 14 7

7

0 13 5 14 0

3 11 10 28 -10 -25

MANFREDONIA

30

29 7 10 12 16 25 15 6

5

4 14 10 14 1

5

8

2 15 -9 -28

VIBONESE

30

29 6 12 11 17 28 15 4

6

5 11 12 14 2

6

6

6 16 -11 -29

AVERSA N.

27

29 5 12 12 23 30 14 5

5

4 14 10 15 0

7

8

9 20 -7 -30

ISOLA LIRI

27

28 5 12 11 20 30 14 5

6

3 15 10 14 0

6

8

5 20 -10 -29

V. LAMEZIA

21

29 4

6

7

3

9

8 21 -25 -36

13´ Sergi (VL); 84' De Lorenzo (N)

1´ Casoli (C); 18´ Variale (S); 20´ Mezgour (C); 77´ D'Avanzo (S)

Vibonese-Monopoli

1-2

16´ Taua (V); 19´ Gambuzza (M); 50´ Carbonaro (M)

Prossimo turno

30ª giornata 19/04/09 ore 15.00

Andria-Noicattaro Aversa N.-Scafatese Cassino-Manfredonia Gela-Catanzaro Melfi-Isola Liri Monopoli-Cosenza Pescina Vg-Barletta V. Lamezia-Igea V. Val di Sangro-Vibonese

9 16 17 42 14 1

9 21 15 3

6 18 -4 -22

14 RETI: Ceccarelli (1) (Monopoli); De Angelis (4) (Melfi) 12 RETI: Caputo (Catanzaro); 10 RETI: Pignalosa (I. Liri); Franciel (4) (Gela); Arcamone (1) (Pescina) 9 RETI: Grillo (Val di Sangro) 8 RETI: Cavaliere (Andria) 7 RETI: Laviano (Barletta); Merini (Melfi) 6 RETI: Cunzi (2) (Cassino); Montella A. (Catanzaro); La Porta (3) (Igea V.); Balistreri (Monopoli); Bettini (Pescina); Varriale (2) (Scafatese); Mastrolilli (1) (Vibonese) 5 RETI: Perna (Aversa N.); Galantucci (1), Mortelliti e Polani (Cosenza); Pasca (Gela); Bongiovanni (1) e Scopelliti (Igea V.); Alessandrì (1) (Val di Sangro) 4 RETI: Menichini e Rebecchi (Andria); Romano (Aversa N.); Marinucci (Gela); Santarelli (Monopoli); Rana (Noicattaro); Martone (Scafatese); Melis (1) (Vibonese); Ragatzu (1) (V.Lamezia)

Recriminazione da entrambe le parti: due legni dei gialloblu e i laziali sbagliano gol già fatti

Cassino due volte riacciuffato La Scafatese con Varriale e D’Avanzo replica a Casoli e Mezgour SCAFATESE CASSINO

2 2

SCAFATESE (3-4-3): De Felice 6; Marini 4 (1' st Bacilieri 4,5), Rapino 6,5, Terracciano 6,5; Lagnena 6,5, Basile 6, Corsale 7,5, Correale 5,5; Izzo 6 (45' st Ramaglia), Martone 5 (26' st D'Avanzo 6,5), Varriale 7. A disp.: Schettino, Baylon, Di Candilo, Avallone. All.: Maurizi 6. CASSINO (4-4-2): Afeltra 6; Pepe 6, Di Nunzio 6,5, Guzzo 6, Martinelli 5,5; Vianello 6,5, Giannone 6, Kone 7, Casoli 6,5; Morello 6 (32' st Leccese 6), Mezgour 7 (37' st Romano sv). A disp.: Molinaro, Giannusa, Bianchi, Paschetta, Mucciarelli. All.: Patania 6. ARBITRO: Cervellera di Taranto 5. RETI: pt 1' Casoli (C), 17' Varriale (S), 20' Mezgour (C); st 34' D'Avanzo (S). NOTE: Osservato un minuto di raccoglimento per le vittime del terremoto in Abruzzo. Spettatori 1200 circa di cui un centinaio da Cassino. Espulsi: al 28' st l'allenatore in seconda della Scafatese, Felice Scotto, per proteste; al 35' st Afeltra per fallo di mani fuori area; al 44' Kone per doppia ammonizione. Ammoniti: Marti-

nelli, Afeltra, Kone, D'Avanzo, Leccese. Angoli 5-3 per la Scafatese. Recupero: pt 0'; st 3'. SCAFATI - Si dividono tutto Scafatese e Cassino: la posta in palio , le recriminazioni (i gialloblù colpiscono due legni, i laziali si divorano due nitide occasioni da gol) ed anche gli errori clamorosi (due amnesie di Marini da una parte, due errori di posizionamento dall'altra). Maurizi conferma il 3-4-3 delle ultime settimane, ma silura Marzocchi e De Luca (neanche inseriti nei diciotto): Martone ritrova spazio in attacco, Corsale scala in regia, Carbonaro non supera il provino pre-gara ed al suo posto viene schierato Correale. Il Cassino si affida al classico 4-4-2 con Giannone in regia, Mezgour e Morello in attacco, Casoli a sinistra per sostituire l'infortunato Cunzi. Sessanta secondi ed il laterale mancino ripaga la fiducia di Patania portando in vantaggio la formazione laziale con la complicità di Marini, che sbaglia il disimpegno e mette Casoli in condizioni di calciare comodamente a rete. La Scafatese è frastornata, perde le distanze, s'inceppa nei meccanismi ed al 3' rischia il doppio svantaggio, ma Vianello non arriva di un soffio su un tocco

Tangorra e Laviano piegano l’Aversa BARLETTA AVERSA

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BARLETTA (4-4-2): Furlan 6,5; Rizzi 6,5, Fabbro 6, Tangorra 7, Sabini 7; Merito 6, Salvagno 6, De Cecco 6,5, Ike 5,5; Caracciolese 6,5 (24' st Ruiz sv), Laviano (34' st Majella sv). A disp. Rodrigo, Toscano, Moring, Pollidori, Omolade. All.: Minincleri 6,5. AVERSA (4-4-2): Castelli 6; Avolio 5, Di Girolamo 6, Maraucci 5, Chirico 6; Franzese 6,5, Arini 6,5, Zolfo 6, Chietti 6,5; Perna 6 (41' st Longo sv), Sibilli 5,5 (dal 17' st Prisco). A disp.: Pettinari, Cozzolino, Palmiero, Selvaggi, Marasco. All.: Centofanti 5,5. ARBITRO: Borracci di San

Benedetto del Tronto 6. RETI: st 15' rig. Tangorra (B), 18' Laviano (B), 34' Arini (A). NOTE: Spettatori 2000 circa. Ammoniti: Tangorra, Sabini e Zolfo. Espulsi: al 23' st Ike (B), al 37' st Avolio e al 46' st Maraucci (A). Angoli 7-3 per il Barletta. Recupero: pt 3'; st 6'. BARLETTA Tanto carattere ma non è bastato. L'Aversa cede le armi di misura le armi al Barletta sul prato del “Cosimo Puttilli” e complica i propri piani salvezza. Con ogni probabilità, la permanenza dei granata di Sergio (squalificato, in panchina al suo posto Centofanti) dovrà passare attraverso i play out.

smarcante di Casoli. Continua a dettare legge il Cassino sfruttando la rapidità degli esterni: al 7' Vianello lascia sul posto Correale e serve all'altezza dell'area piccola Morello, che incrocia col destro e chiama De Felice alla difficilissima deviazione in corner. Si scuote la Scafatese ed all'11' impreca con la cattiva sorte: Corsale dal corner pesca Terracciano, che di testa colpisce in pieno la traversa. Sessanta secondi dopo è ancora il legno a salvare il Cassino: la punizione di Corsale è magnifica, Afeltra è battuto, ma la sfera sbatte proprio sull'angolo che congiunge palo e traversa. La pressione gialloblù si fa sempre più intensa e l'assalto viene premiato al 17': punizione morbida di Corsale e stacco di testa di Varriale che scavalca Afeltra. Neanche il tempo di esultare ed il Cassino si riporta avanti sfruttando il secondo colossale errore di Marini, che prima consegna palla a Giannone, poi si fa infilare da Mezgour che trafigge De Felice con un gran sinistro. I calci piazzati sono l'arma in più della Scafatese: al 29' Corsale col suo mancino manda in tilt la difesa del Cassino, ma Terracciano di testa sfiora soltanto il palo a due metri dal traguardo. Sulla via del pari ci si mette anche l'ex dal dente av-

velenato Afeltra,che al 42' para l'impossibile deviando le conclusioni ravvicinate di Varriale prima e di Martone poi. Marini viene lasciato negli spogliatoi: subentra il giovane Bacilieri, ma non migliora la tenuta difensiva della Scafatese ed al 15' soltanto un superlativo De Felice nega a Morello il gol del 3 a 1. Corsale, però, continua a fare il fenomeno ed al 16' batte a sorpresa un calcio di punizione liberando Izzo davanti ad Afeltra, ma la conclusione dell'esterno destro è imprecisa e si perde sopra la traversa. Continua la saga degli orrori difensivi: al 21' Bacilieri litiga col pallone, Mezgour temporeggia davanti a De Felice e lo stesso Bacilieri rimedia chiudendo in corner. È un'altalena di emozioni: la Scafatese si sbilancia alla ricerca del pari, lo sfiora al 33' (ottimo Afeltra su D'Avanzo) e lo trova un minuto dopo (corner del solito Corsale, inzuccata precisa di D'Avanzo) premiando le scelte coraggiose di Maurizi. Lo stesso D'Avanzo al 36' si invola sul filo del fuorigioco, prova il pallonetto e costringe Afeltra a toccare di mani fuori dall'area: il Cassino resta in dieci e tra i pali ci va il 91 Romano, all'esordio tra i professionisti. Filippo Zenna

Colpaccio pugliese Manfredonia, decisiva firmato Carbonaro una rete fantasma VIBONESE MONOPOLI

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VIBONESE (4-4-2): Amabile; Bica Badan Ranellucci Bianciardi Genesio (29'st Marangon); Di Franco (8'st Orefice) Pirrone Ruscio Polito; Di Mauro Taua (31' pt Melis). In panchina: Bastiera, Kulenthiran, Sgambato, Falco. All. Galfano MONOPOLI (4-4-2): D'Urzo 5,5; Colella G. 6 Thackray 6,5 Turone 7 Gambuzza 7; Santarelli 7 Bonfardino 6,5 Minopoli 6,5 Loseto 7; Balistrieri 6,5 (45'st Gatto) Carbonaro 7 (25'st Szatmari). In panchina: Saraò, Franco, Lorusso, Lanzolla, Tinoco. All. De Rosa ARBITRO: Ballo di Trapani

(Labriola di Potenza e Izzo di Torre Annunziata) MARCATORI: 15'pt Taua (V), 16'pt Gambuzza (M), 5'st Carbonaro (M) NOTE: spettatori 500 circa (nessuno ospite per via del divieto da parte del Casms). Ammonito Colella G. (M). Espulso Di Mauro (V) al 48' st per fallo a gioco fermo. Angoli: 5-7. Rec. 1' pt e 3' st. VIBO VALENTIA - Cuore, questa squadra, non ne ha mai avuto. Ma se anche ti mancano la passione, la determinazione e la grinta, quantomeno ci puoi mettere l'orgoglio. Il problema è che questa Vibonese, questa brutta, bruttissima, Vibonese, non ha neppure quello.

MANFREDONIA 1 IGEA VIRTUS 0 MANFREDONIA (4-4-2): Pelagotti 6; Bortel 6, Parisi 6, Nossa 6, Patti 6; Arigò 6 (44' st Serao sv), Cerchia 7, Pirrone 6, Sifonetti 6 (21' st Schettino 6); Romano 6, Giglio 5 (17' st Napoli 6). A disp.: Fortunato, Cinquepalmi, Scarpitta, Vitiello. All.: D'Arrigo 6,5. IGEA VIRTUS (4-4-2): Di Masi 5; Russo 6, Agius 6, Palma 6 (41' pt Panarello 6), Scopelliti 6; Di Miceli 6 (21' st Criniti sv), Matinella 6, Di Toro 6 (43' st Aizzi sv), Condello 6; Ricciardo 6, La Porta 6. A disp.: Romano, Giardina, D'Anna, Ben Luokilia. All.: Castellucci 6.

ARBITRO: D'Agostino di Empoli 6. RETE: st 28' Cerchia. NOTE: Espulso al 28' del st il medico sociale del Manfredonia. Spettatori 1.686 per un incasso di 3.872 euro, interamene devoluto in favore della popolazione dell'Abruzzo. Ammoniti: Patti, Sifonetti, Condello, Pirrone, Romano, Di Masi, Condello. Angoli 6-3 per il Manfredonia. Recupero: pt 3'; st 7'. MANFREDONIA. C'era o non c'era? Se ne discuterà a lungo. Fatto sta che l'Igea Virtus, inviperita ed arrabbiata, ci lascia le penne al Miramare di Manfredonia per un gol fantasma realizzato da Cerchia a poco più di un quarto d'ora dal termine.


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Spogliatoio L’euforia di De Angelis che sale a quota 14

Per il Melfi a Catanzaro il colpo salvezza CATANZARO MELFI

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CATANZARO (4-4-2): Mancinelli; F. Montella (1' s.t. A. Montella), Di Meglio, De Franco, Ciano; Corapi, Zaminga, Berardi, Tomi; Iannelli (31' s.t. Diarrà), Corapi (31' s.t. Armenise). In panchina: Parisi, Benincasa, Bruno, Gaglione. All. Provenza MELFI (4-1-4-1): Russo; Fumai, Castaldo, Rizzo, Gambi; Bachiocchi; Gilfone (12' s.t. Petagine; 41' s.t. Sciannamè), Maisto, Mitra, Tufano; De Angelis (44' s.t. Torre). In panchina: Merlano, Ferrato, Bizzarri, Frasca. All. Palumbo ARBITRO: Intagliata di Siracusa (Messina di Catania e Fazio di Messina) RETI: 1' p.t. Iannelli (Cz); 10' p.t. De Angelis (Me); 37' s.t. Mitra (Me). NOTE: Angoli: 10-1 per il Catanzaro. Ammoniti: Zaminga (Cz); Di Meglio (Cz); Gilfone (Me); Berardi (Cz); Tufano (Me). Recupero: p.t. 1'; s.t. 5'. Spettatori circa 2500. Prima della gara osservato un minuto di raccoglimento per le vittime del terremoto in Abruzzo, squadre con il lutto al braccio. CATANZARO - Vendica la debacle dell'andata il Melfi violando il finora imbattuto Ceravolo con una gara estremamente giudiziosa e sfruttando al meglio le indecisioni e le discutibili scelte tecniche operate dai padroni di casa. Nonostante infatti il vantaggio immediato regalatogli da Iannelli (con la complicità di Castaldo prima e Russo successivamente), il Catanzaro si è letteralmente incartato con il passare dei minuti consegnando il controllo del centrocampo agli ospiti nobilitati dalla sontuosa prestazione di De Angelis che per l'intero corso della gara ha annichilito con la sua tecnica ed i suoi movimenti l'incerta retroguardia ospite poi schiantata dalla magistrale punizione di Mitra a circa dieci minuti dal termine. Per i gialloverdi è una vittoria pesantissima in ottica salvezza diretta. Con

questa sconfitta il Catanzaro, oltre ad abdicare definitivamente a qualsiasi opportunità di promozione diretta, mette a serio repentaglio il secondo posto, mentre il Melfi si allontana in maniera pressocchè definitiva dalla zona play-out. Le scelte di inizio gara destano subito qualche perplessità in casa giallorossa con Caputo che, diffidato, viene preservato per la prossima sfida che vedrà il Catanzaro andare a rendere visita al Gela. Al suo posto c'è posto per Corapi in posizione da seconda punta e l'innesto di Mangiacasale sull'out di destra. Dall'altra parte Palumbo, senza lo squalificato Gabrieli e l'infortunato Merini, opta per una diga mobile di centrocampo in cui Bachiocchi opera qualche metro indietro rispetto ai compagni mentre è affidato al solo De Angelis il compito di pungere la rabberciata (ed inadeguata) difesa giallorosa. L'inizio sembra dare ragione a Provenza con il gol più veloce del campionato siglato da Iannelli che sulla spizzata di testa di Tomi supera in velocità Castaldo e fa passare il pallone tra le gambe dell'incerto Russo. E' però il classico fuoco di paglia visto che ben presto i gialloverdi conquistano il centro del ring e prima vanno vicini al pareggio con una capocciata di Maisto deviata in angolo da Mancinelli per poi raggiungere l'1-1 con una azione prolungata che vede Bachiocchi avanzare indisturbato e fare partire un fendente che si stampa sul palo. Sulla ribattuta, mentre la difesa giallorossa gioca alle belle statuine, Mitra è lesto a servire al liberissimo De Angelis (4 reti in 3 partite contro il Catanzaro) il più comodo degli assist. La gara, dopo tale fiammata iniziale, sembra spegnersi con il Melfi che aziona il suo pentagono di centrocampo nella quale si infrangono le trame giallorosse. Solo sporadicamente, infatti, Tomi e Mangiacasale riescono, dalle fasce, a mettere in difficoltà la difesa lucana come nel caso dell'azione de 41' in cui Francesco Montella sbuca alle spalle della difesa ospite e tira in diagonale sui piedi di Russo. La ripresa è letteralmente soporifera con la fit-

«Non abbiamo perso il treno della permanenza» NEGLI SPOGLIATOI del Melfi l'aria è sicuramente molto serena a fine gara. Sul campo e nel dopo partita, si sentono le urla di felicità dei giocatori lucani che hanno certamente meritato una vittoria cercata, anche se senza troppi sforzo, comunque in maniera costante. Ma la coincidenza del sabato santo, ha fatto scappare tutti velocemente verso le proprie case a festeggiare la Pasqua. A parlare con i giornalisti il bomber De Angelis che quest'anno ha inflitto ben tre gol al Catanzaro: «Sono soddisfatto di questo risultato - ha detto il numero nove del Melfi, che ha timbra-

De Angelis e Mitra ribaltano il vantaggio lampo realizzato da Iannelli

to la rete numero 14 - e non nego che a questo punto il Catanzaro sia la mia “vittima” preferita, però oggi devo dire grazie a tutta la squadra perchè non abbiamo perso il treno salvezza e poi ci tengo a dire che a oggi abbiamo fatto più punti del Cosenza che è la capolista». Soddisfatto anche il tecnico Giuseppe Palumbo: «Abbiamo fatto una grande gara, siamo venuti a Catanzaro senza fare grandi barricate, e forse neanche ci aspettavamo di portare a casa i tre punti. Ovviamente finchè non raggiuremo la matematica salvezza non possiamo dire concluso il nostro campionato che deve continuare con que-

Un’azione di De Angelis. Sotto una percussione di Bacchiocchi. Più in basso una mischia in area gialloverde

il commento di Palumbo

ta ragnatela del Melfi che Provenza non riesce ad interpretare. I cambi operati dal tecnico di casa, compreso l'ingresso in campo di Antonio Montella, non cambiano il canovaccio tattico del match che vede il Melfi detenere il controllo del pallone mentre al Catanzaro non restano che innocui lanci lunghi. Gli unici spunti degni di nota sono le conclusioni di

Antonio Montella al 10' ed al 27' agevolmente parate da un rinfrancatosi Russo mentre il Melfi, sornione, continua ad affidarsi al solito De Angelis che conquista decine di punizioni sui difensori calabresi che non riescono a portargli via il pallone. Su una di queste, al 37', è bravo Mitra, decentrato sulla destra, ad indirizzare un fendente basso sul quale

Mancinelli si trova leggermente fori posizione regalando la vittoria alla sua squadra messa solo in pericolo, in pieno recupero da una mischia nella quale il neo entrato Diarrà di testa indirizza nella porta sguarnita ma presidiata dal gladiatorio Rizzo che allontana con l'ennesimo calcione il possibile pareggio. Antonio Ciampa

FUMAI (6) - Contrasta bene Tomi nella prima frazione e poi trascorre una ripresa in assoluta tranquillità davanti a Corapi in evidente disarmo RIZZO (6.5) - Roccioso e senza fronzoli, non fa rimpiangere lo squalificato Gabrieli. Anticipa gli avversari che gli parano davanti spedendo palloni lontano senza troppi complimenti fidando nel suo grande fisico CASTALDO (5.5) - Si fa superare in velocità in occasione del gol di Iannelli. Per il resto cerca di coadiuvare il grande lavoro di Rizzo con la sua esperienza ed il senso della posizione ma Montella lo mette spesso in difficoltà GAMBI (6)-Soffre la velocità di Mangiacasale facendosi prendere d'infilata nella prima frazione. Dopo, gli prende le misure e chiude la fascia anche se non si propone mai in avanti

Russo in uscita anticipa un attaccante di casa

Spogliatoio Catanzaro

PAGELLE MELFI RUSSO (6) - Ha evidenti responsabilità sul gol che apre la partita e più in generale lascia una sensazione di incertezza nei suoi interventi ma nel finale salva la vittoria dei lucani

Abbiamo disputato una grande gara senza fare barricate Ma il nostro campionato non è ancora chiuso Dobbiamo continuare con questo rendimento

nistra. In un paio di occasioni cerca di fare valere il suo spunto in velocità ma non trova la necessaria finalizzazione MAISTO (6.5) - Contribuisce con la sua grinta a conquistare il controllo del centrocampo da parte dlela sua squadra spesso raddoppiando sui portatori di palla giallorossi MITRA (7) - Ordina e disciplina il traffico dei compagni con le sue sapienti aperture fornendo l'assist del pareggio al bomber De Angelis e siglando in proprio il gol della vittoria GILFONE (6) - Si sacrifica in un lavoro di raddoppio difensivo sulle avanzate del Catanzaro sulla fascia sinistra. Poche volte riesce a farsi vedere in avanti DAL 12' S.T. PETAGINE (6)) - Il suo ingresso sposta il baricentro del Melfi qualche metro più avanti, poi viene sacrificato sull'altare dell'acquisito vantaggio DAL 41' S.T. SCIANNAMÈ (S.V.) -

BACHIOCCHI (7)-Frangiflutti davanti alla difesa. Calamita una infinità di palloni e conclude sul palo in occasione dell'azione che porterà al pareggio

DE ANGELIS (8) - Impressionante la mole di gioco del capitano lucano. Fa reparto da solo schiantando, da solo, la resistenza della fragile difesa di casa. Il gol è la perla di una partita meravigliosa.

TUFANO (6) - Primo tempo a destra, ripresa a si-

DAL 44' S.T. TORRE (S.V.) -

Mister Provenza non drammatizza «L'EFFETTO GOLDEN gol ci ha fatto male». Malgrado la sconfitta casalinga e malgrado il secondo capitombolo consecutivo per i giallorossi il mister Nicola Provenza ha anche voglia di scherzarci un pò su e fare qualche battuta. Il Melfi non è stata squadra irresistibile, ma certamente è stato messo bene in campo e si è rivelato quadrato e risolutivo nelle conclusioni. «Purtroppo ha detto mister Provenza se la nostra analisi si deve fermare agli ultimi risultati è certamente un'analisi impietosa. Il fulmineo vantaggio ci ha fatto perdere la bussola della concretezza e quindi abbiamo rischiato, anche troppo, anche al di là delle nostre stesse capacità, abbiamo sottovalutato una squa-

dra, come il Melfi, che sta giocando un girone di ritorno da prima della classe». Nicola Provenza, con molta responsabilità assume su di sè le responsabilità dell'andamento della gara :«Non voglio far finta di nulla o come se niente fosse successo, martedì ragioneremo su queste due gare, ma per il momento non mi sento di dire che la squadra, almeno dopo il pari non abbia reagito. Il 2 a 1 poi ovviamente ha tagliato le gambe alla partita. Se il nostro gol è arrivato troppo presto il loro è arrivato troppo tardi per poter riparare». Il Catanzaro perde la sua imbattibilità interna dopo 15 mesi « Questo ovviamente mi rammarica - ha concluso Provenza - però non facciamone un dramma».

L’esultanza di Iannelli dopo il gol lampo e altre scene dal Ceravolo di Catanzaro

sto ruolino di marcia se vogliamo raggiungere il risultato sperato e atteso da tutti i nostri tifosi». Dopo questo successo in terra calabrese il cammino del Melfi è diventato assai agevole. Domenica prossima la squadra di Palumbo è attesa dalla sfida interna con l’Isola Liri. A quota 36, ovviamente, la classifica arride ai lucani che si sono resi protagonisti di una rimonta eccezionale dopo la miseria dei 12 punti nel girone di andata. A questo punto, raggiungere quota 40, orientativamente un obiettivo minimo sufficiente per la salvezza diretta, dovrebbe diventare una formalità.


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Seconda Divisione. I lametini devono fare i conti con assenze importanti in difesa

La Vigor vede lo spettro della D Il pareggio nello scontro diretto con il Noicattaro mette in difficoltà i biancoverdi NOICATTARO V. LAMEZIA

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NOICATTARO (4-3-3): Sassanelli 6,5; De Giorgi 6, Lucioni 7, Allegrini 6, Ingrosso 6 (5´ st Mercurio 6); Zotti 5,5, Menolascina 6, Piccinni 6,5; De Pascalis 6,5 (31´ st Colluto sv), Rana 5, Ladogana 5 (1´ st De Lorenzo 7). A disp.: Cilli, Pezzana, Piano, Coppola. All.: Sciannimanico 6. VIGOR LAMEZIA (4-4-2): Panico 6,5; Sanso 6, Cascone 6,5, Filippi 6,5, Di Donato 6 (25´ pt Cacciaglia 6); Riccobono 6,5, Ciotti 6,5, Carraro 6, Clasadonte 6; Ragatzu 6 (46´ st Amita sv), Sergi 7 (5´ st Falco 6). A disp.: Forte, Lucia, Cavalieri, Caruso. All.: Pierini 6. ARBITRO: Terzo di Palermo 6. RETI: pt 13´ Sergi (L); st 38´ De Lorenzo (N). NOTE: spettatori 450 circa. L’intero incasso è stato devoluto ai terremotati di L´Aquila e provincia. Ammoniti: Menolascina, De Pascalis, Sergi e Cascone. Angoli 6-4 per il Noicattaro. Recupero: 3' pt; 5' st. Ossevato un minuto di silenzio per le vittime del terremoto in Abruzzo

Panico e Riccobono tra i migliori in campo contro il Noicattaro

di ANTONIO LATTANZIO NOICATTARO. Il delicato scontro diretto per la salvezza tra Noicattaro e Vigor Lamezia termina con un pareggio, che alla fine serve poco ad entrambe le compagini, che dovranno lottare fino all’ultima giornate per cercare di conquistare la salvezza. Certo, la posizione di classifica della Vigor Lamezia sembra oramai delineata. La serie D è dietro l’angolo per i calabresi, ma anche il Noicattaro, che non vince da più di un mese (quinto pareggio consecutivo) deve stare molto attento a non farsi risucchiare nella zona play-out, da cui è separata da cinque lunghezze. Il tecnico della Vigor Lamezia deve fare i conti con le pesanti assenze in difesa di Ciminari, Pascuccio e Marinelli. Come se ciò non bastasse, dopo appena 25 minuti di gioco si fa male, ed è costretto ad uscire, Di Donato (problema al flessore sinistro).

La prima mezzora della gara è tutta di marca biancoverde. Al 3´, Filippi ci prova dai 20 metri con una punizione bomba che costringe al miracolo Sassa-

nelli. Dieci minuti più tardi giunge il vantaggio degli ospiti: perfetto traversone di Riccobono per la testa di Sergi, che insacca grazie ad un imperioso

stacco aereo. Due minuti dopo ancora Vigor con Clasadonte il cui destro dal limite sfiora il palo. Il Noicattaro si fa vedere solo al 27´ con Rana ma il suo colpo di testa su traversone di De Giorgi termina a lato. Nei minuti finali del primo tempo, il forcing dei nojani è asfissiante e mette alle corde la Vigor Lamezia, che si salva grazie ad un super Panico protagonista in un paio di circostanze. Prima è Rana al 43’ a divorarsi una rete già fatta poi sale in cattedra Panico che devia da campione un destro dal limite di De Pascalis ed una conclusione potente e ravvicinata di Lucioni. Nella ripresa, Sciannimanico inserisce subito De Lorenzo per Ladogana. Cambio che si rivelerà azzeccato. La ripresa è tutta dei rossoneri. Al 15’, Zotti lancia Rana che sbaglia ancora una favorevole occasione. Al 17’, Falco impegna Sassanelli con un destro preciso. Al 37’, Lucioni ci prova dalla distanza ma Panico non si lascia sorprendere. Al 39’ il Noicattaro raggiunge il meritato pareggio grazie ad una splendida rovesciata in area di De Lorenzo su cross di Rana. In pieno recupero Rana da due passi incredibilmente non concretizza da due passi concludendo debolmente un assist coi fiocchi di Piccinni. Con questa azione termina la partita. Un pareggio che scontenta entrambe le compagini che hanno tentato in tutti i modi di portare a casa un risultato utile ai fini della salvezza. La Vigor Lamezia, nelle prossime due partite di campionato (entrambe dinanzi al pubblico amico) si gioca le residue speranze di salvezza. La zona play-out dista sei punti. Sarà obbligatorio vincere entrambe le sfide se non si vuole perdere il treno verso la salvezza. Contro il Noicattaro si è vista una squadra bianco verde determinata e vogliosa di fare bene. Non è mancato il carattere come invece accaduto in altre circostanze. E’ mancata invece, ancora una volta, un pizzico di fortuna. Non è la prima volta che la Vigor vede sfumare la vittoria nei minuti finali della partita.

Michele Sergi, l’unico biancoverde ad aver superato la sufficienza

PAGELLE VIGOR LAMEZIA PANICO 6,5. Una sicurezza. Reattivo tra i pali e pronto nelle uscite. Incolpevole in occasione del gran gol di De Lorenzo. SANSO 6. Dopo l’infortunio di Di Donato viene spostato sulla sinistra della linea difensiva a 4. DI DONATO 6. Gioca i primi 25 minuti della partita con personalità, tenendo a freno l’irruenza di La dogana e De Giorgi. Poi è costretto ad uscire per infortunio. CASCONE 6,5. In campo nonostante non fosse al top della condizione. Termina la partita con qualche problema ma nonostante ciò riesce a neutralizzare Rana FILIPPI 6,5. Protagonista al 3’ del primo tempo con una punizione bomba che costringe al miracolo Sassanelli. CARRARO 6. Dirottato dal centrocampo al ruolo di terzino destro dopo l’infortunio di Di Donato. Nei minuti finali del primo tempo soffre l’iniziativa di un irresistibile De Pascalis RICCOBONO 6,5. Al 13’ del primo tempo inventa un preziosissimo assist per la testa di Sergi che porta in vantaggio la Vigor. CIOTTI 6,5. Gioca una gran partita in fase difensiva. SERGI 7. Bellissimo il gol del vantaggio realizzato grazie ad un imperioso stacco di testa su cui nulla ha potuto l’incolpevole Sassanelli. RAGATZU 6. Sempre nel vivo della manovra. Dà un importante contributo a centrocampo ma non conclude mai verso la porta difesa da Sassanelli. CLASADONTE 6. Sfiora il raddoppio al 15’ del primo tempo con un velenosissimo rasoterra. CACCIAGLIA 6,5. Partita di gran cuore. Conquista diversi palloni e non si risparmia. FALCO 6. Sostituisce Sergi. Sfiora il gol nella ripresa. Sfortunato.

Questo è l’imperativo di mister Pierini e del direttore sportivo Donnarumma

Onorare il campionato fino alla fine

Mister Pierini

A FINE partita negli spogliatoi del Comunale il primo a parlare è il tecnico dei calabresi Pierini, comprensibilmente amareggiato per il risultato finale che allontana la Vigor Lamezia dal traguardo salvezza. Un punticino che smuove di poco una classifica davvero preoccupante con la serie D ormai dietro l’angolo: «Viviamo una situazione difficile ma abbiamo dimostrato grande carattere e voglia di lottare. Questo è importante per una squadra che deve salvarsi. In qualche partita nella mia gestione questo non c´era stato. Un punto che serve a poco ma adesso abbiamo due match interni che possiamo sfruttare. Spero di recuperare qualche infortunato. Praticamente non abbiamo difensori, oggi si è fatto male

anche Di Donato (problemi al flessore, ndr). Abbiamo disputato una mezz´ora del primo tempo davvero bella. Anche nella ripresa abbiamo fatto bene, forse abbiamo subito troppo nei minuti finali dei due tempi. Ancora una volta vediamo sfuggirci la vittoria nei minuti finali». A parlare poi è l’autore della rete nojana Ruggiero De Lorenzo: «Ho provato una grande emozione per la mia prima rete tra i professionisti. Ho provato l´acrobazia perché era davvero l´unica cosa da fare. Mi è andata bene. L´esultanza del trenino? È un omaggio al Bari, squadra di cui sono grande tifoso. Voglio dedicare questo gol alla mia ragazza che domani compie gli anni. Abbiamo iniziato non bene ma poi credo che davvero ci

sia stata una grande reazione. Mi dispiace per quell´occasione finale con Rana, un ragazzo d´oro che merita davvero tanto». Anche Sciannimanico è amareggiato per il risultato finale: «Avevamo tanti problemi di formazione. C´erano Ingrosso e Lucioni in non perfette condizioni fisiche; in panchina non avevamo ragazzi al cento per cento della loro condizione. Questo lo abbiamo pagato caro, soprattutto nei primi venti minuti della gara. Abbiamo avuto grandi difficoltà. Oggi abbiamo creato meno del solito anche se comunque abbiamo avuto le nostre occasioni. Peccato per quella grande occasione con Rana all´ultimo minuto di recupero». Donnarumma, direttore generale della Vigor Lamezia, com-

menta la contestazione dei tifosi giunti da Lamezia (una ventina): «Siamo ultimi in classifica. La contestazione ci sta tutta. Tra l’altro i toni sono sempre civili. Non possiamo mica aspettarci gli applausi! Questa partita è lo specchio di un’intera annata. Avevamo tanti infortunati tanto che abbiamo giocato tutta la partita sugli esterni difensivi con due centrocampisti. Non è mancato il carattere e la determinazione. Lotteremo fino all’ultimo minuto per evitare la retrocessione diretta. Non sarà facile ma dobbiamo provarci. Ora abbiamo due partite consecutive in casa. Dobbiamo vincerle entrambe e sperare in qualche passo falso delle dirette concorrenti». a. l.


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Domenica 12 aprile 2009

2ª Divisione. Commozione iniziale per il terremoto in Abruzzo, poi una gara avvincente

Il Cosenza vede il traguardo Segna Lele Catania e il distacco dalle seconde sale ora a 12 punti COSENZA ANDRIA

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COSENZA (4-2-4-1): Ambrosi, Bernardi, Chianello (dal 40 pt Musacco), De Rose, Moschella, Braca, Occhiuzzi ( dal 36 st' Profeta), Battisti, Polani, Danti, Catania ( dal 32 st' Morelli). A disp: Guizzetti, Fabio, Ramora, Galantucci. All. Toscano ANDRIA (4-4-2): Spitoni, Goisis, Di Simone, Iennaco, Ceppitelli, Sportillo, Romito (dal 31 st' Strambelli), De Santis, Mastrolilli, Cavaliere (17 st' Di Cosmo), Rebecchi ( dal 21 st' Sy). A disp.: Amadio, Losito, Rescio, Rizzi. All.: Chiancone ARBITRO: La Mura di Nocera Inferiore MARCATORI: 19’ pt Catania NOTE: Spettatori 6 mila (3654 paganti, 1924 abbonati per un incasso totale di 47.000 euro). Giornata primaverile e terreno in ottime condizioni. Trasferta negata ai tifosi dell’Andria dal Casms. Ammoniti: Polani, Di Simone, Musacco, Strambelli, Profeta. Calcio d’angolo 6-5 per il Cosenza. Recupero:2'- 5' di ALESSANDRO RUSSO COSENZA - Avvio bruciante, molte palle, gol, la rete del vantaggio e il San Vito in sollucchero. La descrizione di un pomeriggio dove dolore e gioia si sono date la

Dopo il gol esultano Catania, Occhiuzzi e Battisti

staffetta e hanno segnato, quasi certamente, il destino del campionato. E’ il Cosenza di Toscano a farla da padrona, con le sue doti e le sue (poche) debolezze, ma con una media di vittorie e punti strepitosa che consegna ai posteri aumentando l’affetto viscerale della gente rossoblù. Due gare molto buone, quelle con Gela e Andria al San Vito, e due successi che segnano lo scacco matto della capolista al resto del campionato. Andria palesemente in soggezione quando è stata aggredita, sul proscenio nella ripresa, quando ha provato a rendersi pericolo e con Sy ha

fatto vacillare (poco) la festa rossoblù. Tutto era iniziato in maniera surreale, con il San Vito silenzioso e omaggiante per le vittime del terremoto in Abruzzo. Poi la spinta dei fan cosentini ha messo le ali alla squadra. Per la verità nel silenzio del San Vito, dopo 25 secondi, proprio Roberto Occhiuzzi ha avuto sui piedi una palla che è sembrato un calcio di rigore in movimento sulla corsia di destra appena entrato in area avversaria. Subito dopo, cross di Bernardi, ma Danti arriva con un attimo di ritardo. Al minuto numero cinque scambio da applausi, tutto di prima tra Po-

«Volevo ringraziare i nostri tifosi: sono grandi»

Toscano va in estasi e fa festa sotto la Sud COSENZA - La festa finale con Mimmo Toscano sotto la curva e poi a salutare tutto il pubblico del San Vito, è la cartolina eloquente del traguardo che si avvicina a marce forzate. Vittoria meritata e per certi versi sofferta, quello che riconcilia con il calcio nella giornata dello sport nonostante tutto. Quel gol di Catania potrebbe essere vincente nella sfida che conduce alla Prima Divisione. Detto questo, è possibile immaginare il clima che si respirava a fine gara negli spogliatoi. Toscano è arrivato felice e pimpante, con un sorriso malcelato, giustamente, per un campionato tirato e in testa dall’inizio della stagione. Ecco Toscano che toglie la maschera dell’allenatore di ghiaccio e iperconcentrato e si scioglie davanti all’emozione della vittoria. «Di solito sono restio a queste manifestazioni, ma sarà stata la tranquillità per il risultato, sarà stata la voglia di ringraziare questa gente, ho voluto portarmi sotto la curva e ringraziare tutti. Questa vittoria è importante, il traguardo lo vediamo con una certa chiarezza. A Monopoli no, ma con il Cassino vogliamo festeggiare la matematica promozione...». Toscano analizza anche la dinamica della partita e sottolinea alcuni aspetti. «Nel primo tempo abbiamo giocato alla grande aggredendo subito l’Andria. Forse quello che non è andato per il verso giusto è che non siamo riusciti a chiu-

Tripudio finale sotto la curva sud Donato Bergamini

dere la gara già nel primo tempo, quando abbiamo fatto bene. Ho rivisto lo stesso piglio della gara del Gela. Nella ripresa abbiamo contenuto, ma alla fine la vittoria è meritata e siamo contenti per noi e per l’ulteriore allungo in classifica». Ieri assente Francesco Mortelliti, domenica prossima mancherà invece Polani che sarà squalificato. Comunque vada i Lupi stanno dimostrando di non soffrire affatto le formazioni sperimentali. «E’ la forza di questo gruppo - ammette Mimmo Toscano con un pizzico d’orgoglio - riusciamo sempre a dare il meglio e i risultati si vedono». Arriva Lele Catania, autore del gol del vantaggio e di una gara quasi perfetta. Dribbling, accelerazioni, il

gol della vittoria, quanto basta per uscire tra gli applausi del pubblico rossoblù. «Sono contento e ho anche un po esultato. La squadra ha fatto cose egregie per tutto il primo tempo, poi eravamo bassi ad attenderli e loro hanno fatto un buon finale. Questa vittoria ci mette ad un passo dal traguardo, ma fino a a quando non siamo sicuri evitiamo di dire la parola fine. Certo, oggi abbiamo messo una seria ipoteca sulla vittoria del campionato che potrebbe arrivare matematicamente nella gara con il Cassino». Per l’Andria non arriva Chiancone, ma il difensore Sportillo che ammette. «Devo fare i complimento al Cosenza per tutto. Noi ci abbiamo provato». al. ru.

lani, Danti, Battisti e Catania che tira debolmente. All’ottavo è ancora Lele Catania, apparso in grande forma, che arriva sul fondo e crossa senza che nessuno trovi la zampata vincente. Passano nove minuti e Danti inventa una giocata magistrale che consente a Polani davanti Spitoni che con un miracolo riesce a deviare in corner. Si arriva al 19’ quando va in scena la migliore azione del match che sarà quella vincente e decisiva. Movimento della palla da manuale, tutta di prima sulla corsia di destra sull’asse Bernardi-Occhiuzzi che si cercano e arrivano al cross. Il servizio del Principe è delizioso, Polani e Danti non ci arrivano. Il pallone giunge a Catania che attende il giusto per mettere a sedere il portiere infilare la porta dell’Andria. Esulta e indica il cielo a ricordare gli angeli abruzzesi. Nella ripresa non succede molto, ma il Cosenza potrebbe raddoppiare anche se il finale è al cardiopalma con una serie di corner e calci di punizioni. Il Cosenza soffre ma porta a conclusione il match con merito. Finisce con Mimmo Toscano che va sotto la curva. Immagine in distorsione rispetto al carattere schivo dell’allenatore cosentino. L’impegno maniacale alla fine paga. La festa è grande, ingigantita dal vantaggio sulle seconde che torna a due cifre.

PAGELLE COSENZA AMBROSI (6.5) - Il portiere rossoblù è un monumento di atletismo e sicurezza. Si fa trovare pronto quanto serve e non sbaglia un intervento. BERNARDI (6.5) - Il Tardelli del San Vito difende e costruisce con la stessa sicurezza. Da un duetto perfetto con Occhiuzzi arriva il cross del Principe che illumina la giornata del Cosenza CHIANELLO (6) - Aveva iniziato con dedizione come al suo solito, ma un noioso infortunio lo ha costretto alla resa. Dal 40 pt MUSACCO (6.5) - Entra subito nel cuore del match, difende e nella ripresa avrebbe potuto portare a compimento il raddoppio. DE ROSE (7) - Duetta e lotta come è solito fare nella zona mediana del campo. Il suo piglio è quello delle grandi gare e delle grandi partite. Un leone, ops, un lupo vero! MOSCHELLA (6.5) - Tiene bene la linea difensiva e prova a rendersi pericoloso nella sua specialità che sono i calci piazzati. BRACA (6.5) - Come per Moschella. La stazza e la buona lena tecnica aumentano il grado di sicurezza del reparto difensivo del Cosenza 1914. OCCHIUZZI (7.5) - Il principe è tornato dalla porta principale del Stadio San Vito. Dal 36 st' PROFETA (SV) BATTISTI (7) - Usa il fioretto e mette la gamba come serve in simili circostanze. Ha il merito di saper leggere le situazioni tattiche e di far rifiatare la squadra rossoblù POLANI (6.5) - Sfiora il gol, lotta e sgomita. Quantità e qualità al reparto. Salterà per squalifica la prossima gara di Monopoli. DANTI (6.5) - Non lesina energie, serve un assist al bacio per Polani che avrebbe meritato miglior sorte. Dantinho. CATANIA (7) - Maramaldeggia per lunga parte del primo tempo e mette in rete un gol che può valere la promozione. Dal 32 st MORELLI (6) - Impegno e grande determinazione. al. ru.


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Vacanze pasquali pensando alla decisiva partita del 19

Matera, testa al Pianura MATERA - E' stata una settimana di allenamenti per il Matera di mister Danza, che domenica affronterà in casa il Pianura, nella gara valida come trentesima giornata di campionato. Quella del prossimo 19 aprile sarà una sfida delicatissima per i biancazzurri, che non potranno sicuramente contare sull'apporto di Nicola Armento, squalificato. Per quanto riguarda gli altri, tutti a disposizione del tecnico, il quale sfrutterà naturalmente i prossimi giorni di allenamenti, per decidere la migliore formazione che sfiderà i campani. Per il Matera un finale di stagione non facile, visti gli impegni proprio con Pianura, Brindisi e Nocerina, queste ultime due avversarie da affrontare lontano dalle mura amiche. Venafro e Sporting Genzano saranno le altre due compagini che il Matera sfiderà davanti al pubblico amico, con la stagione regolare che si chiuderà proprio con il derby lucano al “XXI Settembre Franco Salerno”, il prossimo 17 maggio; dopo due pa-

reggi consecutivi, rispettivamente con Sant'Antonio Abate e Bacoli, domenica i biancazzurri devono cercare finalmente i tre punti, che mancano da cinque turni di campionato. I napoletani del Pianura rappresentano però un temibilissimo

avversario, attualmente terzi in classifica a quota 53 punti, a sole due lunghezze dalla Nocerina. Il capocannoniere del girone H è Contino con 20 marcature, giocatore in forza proprio al Pianura di mister Gargiulo, mentre il fuoriclasse dei na-

poletani è senza dubbio Tommaso Manzo, attaccante classe 1980, che fino ad ora ha segnato 14 reti in stagione, e che nella scorsa giornata ha regalato alla sua squadra la vittoria nel derby contro il Pomigliano, grazie ad un lampo di classe. Napoletani che, fra le altre cose, hanno in questo momento il miglior attacco del campionato, con 53 gol fatti. In ogni caso, il Matera davanti ai suoi tifosi non può compiere più passi falsi ma bensì deve cercare di sfruttare i tre turni casalinghi a disposizione per provare a risalire posizioni in classifica, o comunque terminare la stagione in maniera dignitosa. Attualmente gli uomini di mister Franco Danza stazionano in nona piazza a quota 38 punti, a 7 lunghezze dai play-off e con 6 punti di vantaggio sulla zona play-out, e una vittoria dopo il positivo pareggio sul campo del Bacoli di due sabati fa, sarebbe la migliore iniezione di fiducia per l'ambiente biancazzurro. p.o.

Il tecnico dei bradanici utilizzerà il baby Veneziani tra i pali al posto di Borrelli

Genzano, rebus in difesa Bacci deve fare i conti con le squalifiche di Autiero e Fiore GENZANO DI LUCANIA - Sporting Genzano in permesso per i prossimi giorni per le feste pasquali. A Genzano, però, si continua ancora parlare di Sporting, di salvezza. La dirigenza e la squadra sembrano ormai proiettati ai play out con un occhio alla concorrenza. Ormai la speranza resta quella di conquistare più punti possibili per ottenere il miglior piazzamento tra le quattro che si sfideranno per la permanenza. C'è anche chi, però, spera ancora nella salvezza diretta visto i sei punti di distacco dall'Angri, vittoriosa sette giorni da a Genzano, che non sono poi tantissimi. Intano la compagine alto bradanica dopo una settimana di duro allenamento a ranghi compatti sotto la supervisione del presidente Nei, recupererà energie anche sotto l'aspetto fisico. Al rientro da queste vacanze, la truppa alto bradanica, dovrà lavorare a fondo sino alla conclusione della

stagione. Mister Bacci, in queste vacanze avrà il difficile compito di pensare ad una difesa tutta nuova da mandare in campo in quel di Fasano. Le squalifiche dei due esterni Autiero e Fiore per le prossime due gare non favorisce le scelte del tecnico che dovrà improvvisare e inventare i due esterni. Anche Borrelli salterà le prossime due partite ma al suo posto è prontissimo il baby Veneziani che sino ad oggi non ha fatto rimpiangere il numero uno bianco rosso quando è stato chiamato in causa. A metà campo, invece, il recupero di Salbini va a completare un reparto a pieno regime. Tutti a disposizione del mister romano, con Papagni e Rega a guidare il resto della truppa. Buonocore, Bacio Terracino, Riccio, Pepe e Salbini hanno seguito le istruzioni del mister e saranno tutti a disposizione per questo finale di stagione. Con l'arrivo di Impagliazzo dal mercato di riparazione,

l'attacco bianco rosso alto bradanico ha trovato maggior peso e maggior spinta; Impagliazzo, con la sua esperienza e la sua determinazione, è la giusta guida per il resto dell'attacco genzanese composto da tre under quali Compierchio, Murano, e l'italo-argentino Insaurralde. Anche nel reparto avanzato tutti a disposizione del Mister che giorno per giorno continua a conoscere meglio i suoi ragazzi. Da qui alla fine c'è da legare un rapporto quanto prima possibile per cercare di trovare una soluzione e uscire per l'ennesima volta da una situazione che si sta facendo sempre meno felice per i lucani. A Genzano c'è ancora la voglia di credere nelle potenzialità della squadra e tutti gli occhi saranno puntati alla sfida in terra pugliese per avere le ultime risposte in chiave salvezza. Rocco De Rosa sport@luedi.it

«Per noi sarà una gara fondamentale»

Francavilla, Di Senso sprona i compagni in vista del Gelbison FRANCAVILLA – Pausa per le festività pasquali per la formazione sinnica. Tutto il gruppo è a riposo, in vista dell’avvio del campionato in programma domenica diciannove aprile. In campo, si sfideranno Francavilla e Gelbison Cilento. Un match delicato per lo staff rossoblu, che si appresta a preparare nei minimi particolari la sfida contro i ragazzi di mister Emilio Longo. Squadra, quella cilentana, che viene dalla sconfitta interna per due reti a zero, rimediata contro i giallorossi napoletani del Sant’Antonio Abate. Una situazione quella campana, che salvo inattesi capovolgimenti di fronte, dovrebbe condannare il Gelbison, alla ormai inevitabile retrocessione in Eccellenza. Ricordiamo che l’undici campano, occupa la penultima posizione in classifica con venti punti. Dietro di loro, soltanto il fanalino di coda Venafro, con diciannove punti. Una situazione quindi, poco felice. Ma non per questo, il Francavilla dovrà scendere in campo, con la convinzione di poter fare sua la gara. Anzi, bisogna assolutamente evitare tutto questo, altrimenti, i tre punti saranno soltanto un miraggio. In casa sinnica, tutti sono convinti che il match contro il Gelbison Cilento, non è soltanto il punto di arrivo, ma oltre a questa importante gara, bisogna fare bene anche nelle successive. Certamente, la vittoria darebbe un iniezione di fiducia molto importante a tutto gruppo. «Per noi è una partita fondamentale – afferma il centrocampista Sebastian Di Senso - dobbiamo vincere assolutamente per cercare di mantenere più lontana possibi-

Di Senso del Francavilla

le la zona play out». Bisognerà giocare con la massima determinazione, cercando di aggredire sin dai primi minuti di gioco, i portatori di palla avversari. «La sconfitta di domenica scorsa - continua - non ci voleva, però la squadra è carica e vuole subito riprendere nel migliori dei modi». Ricordiamo che l’undici di Lazic, ha ceduto l’intera posta in palio casalinga alla formazione dell’Ischia. Una disfatta che ha scombussolato i piani del Francavilla. «Non possiamo permetterci più di sbagliare – prosegue il centrocampista - in questa pausa pasquale, dobbiamo ricaricare le nostre energie sia nervose che fisiche e cercare di vincere il delicato confronto con il Gelbison. Poi – termina – il campo decreterà il vincitore». Nell’ambiente rossoblu quindi, c’è la convinzione di poter fare bene, come è accaduto in altre occasioni. Claudio Sole sport@luedi.it

L’ex allenatore del Banzi fa le carte al campionato di Eccellenza: «Il Pisticci è la più forte»

Mister Angelino “salva” il Forza Matera DOPO AVER lasciato Banzi circa un mese e mezzo fa, Pino Angelino ritorna a far sentire la sua voce. Il tecnico della Città dei Sassi che si era dimesso al termine della gara Banzi - Ferrandina finita 1-2 ci rilascia un'intervista pre-pasquale approfittando del riposo degli interi campionati. Con l'ex allenatore del Banzi parliamo del campionato d'Eccellenza su tutte le squadre analizzandone una per una. Il Pisticci ha dimostrato con i fatti e con i numeri di essere la più forte del campionato. A cosa si deve tutto questo secondo lei? «Sicuramente è così: è la più forte di tutti. Ha saputo organizzarsi con largo anticipo in estate sia in natura economica che tecnica e quindi è giusto che si trova in testa alla classifica. Anche in momenti particolari è riuscita ad affrontare le difficoltà e a superarle. Il primato in campionato è frutto di una campagna acquisti oculata sia in estate che a dicembre e i risultati gli stanno dando ragione». L'Angelo Cristofaro Oppido e Murese si sapeva che sarebbero state le squadre che avrebbero dovuto tener testa al Pisticci,

ma cosa manca a entrambe per essere uguali al team di Valente? «Quello che è venuto a mancare è la continuità soprattutto. L'Angelo Cristofaro Oppido e la Murese annoverano nei loro organici giocatori di grosso spessore tecnico ma non aver dato seguito con costanza ai risultati li ha allontanati dalla vetta e questo non ha fatto altro che favorire il Pisticci». La Ruggiero Valdiano è una bella sorpresa di questa stagione. Se lo sarebbe aspettato prima dell'avvio del torneo? «Per me è la squadra che gioca il miglior calcio sotto il profilo tecnico - tattico. La differenza di classifica con le prime tre della classe sta nel fatto che perdendo punti nelle prime giornate di campionato adesso si trova indietro nella graduatoria generale, altrimenti poteva essere oltre al quarto posto in classifica. Sono convinto che in futuro il Ruggiero Valdiano potrà migliorare la sua classifica e il suo gioco». Per la zona play - off sono indicate tre formazioni per un solo posto. Chi tra Policoro, Azzurra

Tricarico e Ricigliano ha chance di arrivarci alla fine? «Per me solo Policoro e Azzurra Tricarico battaglieranno per un posto. Il Ricigliano non credo viste le vicissitudini che l'hanno vista purtroppo negativa in questa stagione. Quindi secondo la mia opinione saranno le squadre di Labriola e Abrescia a contendersi il quinto posto, l'ultimo possibile per accedere ai play - off». Avigliano, Ferrandina e Picerno avrebbero potuto ambire a qualcosa di più a suo parere se non si fossero spesso inceppate? «Tra le tre chi avrebbe potuto fare una stagione tra i piani alti della classifica è certamente l'Avigliano. Il Ferrandina e il Picerno hanno rispettato in pieno gli obiettivi di inizio campionato. I granata con l'organico che si ritrovano avrebbero piazzarsi di qualche posizione più in alto sinceramente di quanto occupi a tutt'oggi, mentre le squadre di Stigliano e Di Mase avevano in mente la salvezza e quella sono riuscita a centrarla». La lotta per non retrocedere ogni anno infiamma questo campionato. Per evitare i play - out ci

sono in lizza Atella Monticchio, Forza Matera e Irsinese. Per evitare la retrocessione diretta c'è un tira e molla infernale tra il suo ex Banzi, Balvano e Vultur Rionero. Qual è la sua opinione su quanto sta accadendo nel fondo della classifica? «Sulla zona calda della classifica è doveroso soffermarmi di più perchè fino a qualche tempo fa mi ha interessato più da vicino. Per la salvezza diretta dico che il Forza Matera è messo meglio rispetto ad Atella Monticchio e Irsinese poichè dispone di una rosa ben allestita e di un tecnico giovane ed emergente quale Liuzzi che si trova al primo anno ad allenare nel campionato di Eccellenza. Ci sono dei giocatori validi come i fratelli Di Cecca, Ciardiello e Mancini che ho avuto il piacere di allenare a Banzi fino a dicembre che è possibile citare. Mentre per la retrocessione diretta escludo il Banzi e spero che si salvi anche se ai play - out. Soprattutto sul Banzi devo spendere qualche parola in più rispetto alle altre. Il presidente Vigliotti sta lavorando da solo ed è stato completamente abbandonato dalla diri-

Pino Angelino

genza e dall'intera cittadina senza alcun aiuto. All'inizio del campionato con una squadra giovane addirittura ci trovavamo in zona play - off, poi sono venute a mancare le forze necessarie, con quattordici giocatori che hanno lasciato la squadra e il Banzi ad tutt'oggi occupa la terzultima posizione. Comunque per l'ultimo posto da evitare la lotta sarà tra Vultur Rionero e Balvano, che però hanno una partita in meno rispetto al Banzi». Biagio Bianculli sport@luedi.it


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Situazione ancora in bilico anche per i tanti recuperi da disputare

Pisticci e Tolve al sicuro Buon margine per le due regine. Bagarre in coda CON tre giornate ancora da giocare nei due massimi campionati regionali di calcio, il discorso promozione sembra già essere andato in archivio. In Eccellenza il Pisticci viaggia a vele spiegate verso la serie D, con un calendario, in questo finale, sulla carta facile. Per la lotta per i play off Oppido, Murese, Valdiano e Policoro sembrano già sicure delle loro posizioni con il Tricarico che potrebbe inserirsi “all’ultima curva”. Per la salvezza il discorso è molto ingarbugliato con la retrocessione diretta ancora da assegnare e con una tra Atella, Forza Matera ed Irsinese che cercano di tirarsi fuori dai play out. Nel torneo di Promozione il Real Tolve ha un margine rassicurante sul Borussia Policoro anche se alla ripresa del campionato, prevista per il 19, c’è da giocare lo scontro diretto tra le prime due della classe. Per i play off sono ancora da stabilire le posizione all’interno della griglia. In coda, il discorso è similare al torneo di Eccellenza, ma in più c’è da considerare il recupero della gara tra Varisius e Lagopesole che in un primo momento era considerato come gara persa ai potentini visto che non si erano presentati a Matera per giocare la sfida. In atto c’è ancora un ricorso, ma per il momento è stato disposto di rigiocare la gara. Antonio Mutasci a.mutasci@luedi.it

ECCELLENZA

CLASSIFICA


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Il 19 sette recuperi in Prima Categoria La Seconda gioca il 26 aprile

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Girone A Fortunato e soci vincono con le reti di Riccio, Lorenzo e Biscione

Tris del Team Forense Al Verderuolo non basta il vantaggio di Tancredi VERDERUOLO 1 T.FORENSE 3 VERDERUOLO ASSO PZ: Bruno, Lucia, Blasi, Grittano, Tancredi L., Giordano, Tancredi A., Pace V., Zotta, Pace D., Gruosso. All: Mattia Canio TEAM FORENSE: Soldovieri (Garramone), Robilotta, Ciuffreda, Riccio M., Riccio G., Laieta, Lorenzo, Biscione, Frontuto, Messina (Desina), Arlotto (Razza). A disp: Nolè, Buongermino. All: Riccio Michele ARBITRO: Lotito Giuseppe di Potenza RETI: 8' Tancredi A.(Rig), (VA), 10' Riccio M., 32'Lorenzo, 92' Biscione (TF) NOTE: Ammoniti: Pace D., Zotta (VA). Espulsi: Tancredi L.(VA), Frontuto (TF) POTENZA - Il Team Forense si aggiudica il recupero della nona giornata espugnando il Principe di Piemonte salendo a quota 25 e con due gare da recuperare. L'inizio è schioppettante. Lorenzo per gli ospiti mette al lato d'esterno destro, risponde Pace D. con un tiro alto sulla traversa, Biscione per Il Team servito da Robilotta, di sinistro mette al lato, Tancredi L. dell'Asso riscalda le mani a Soldovieri, che para ancora su Zotta e Pace D., fino all'8' quando Laieta ferma in area Pace D. causando il calcio di rigore trasformato da Tancredi Antonio per il momentaneo vantaggio dei padroni di casa. Ristabiliscono subito le distanze i Forensi con Riccio Michele che da 40 metri calcia una punizione a pa-

rabola con la sfera che finisce sotto la traversa dell'incredulo Bruno. 18' si riversa in attacco l'Asso con Gruosso, ma sbaglia. Pace D. da 30 metri scheggia la traversa, Giordano calcia in mano a Soldovieri con Tancredi che lancia sulla sinistra Pace D., salta l'avversario, entra in area tira bene ma il n. 1 gli nega il gol, è dove non arriva Soldovieri ci pensa Ciuffreda, Robilotta, i due Riccio e Laieta vigili in difesa. Al 32' un micidiale contropiede porta gli ospiti in vantaggio. Biscione tira a colpo sicuro con Bruno che para deviando la sfera sui piedi di Frontuto, lesto a calciare, centra il palo, la deviazione termina sui piedi di Lorenzo, solo poggia la palla in rete. Resta in dieci l'Asso per l'uscita di Blasi, e Soldovieri para due tentativi di Tancredi L..I padroni di casa alla ricerca del pari costringono gli avversari con interventi al limite. Al 48' il direttore di gara Lotito è costretto ad espellere Frontuto e Tancredi L., azzuffatisi tra loro per falli di reazione. Al rientro i contendenti spingono per realizzare. Al 63' Soldovieri mette in angolo su Pace D., e Tancredi A. sotto porta sciupa banalmente. Fa meglio Desina che al 78' su suggerimento di Ciuffreda, centra la traversa. 85' Garramone non si fa sorprendere da Giordano, ed in contropiede Biscione nei minuti di recupero realizza il 3 gol. Leonardo Martino sport@luedi.it

Accanto la formazione dell’Asso Verderuolo Potenza in basso invece la squadra del Team Forense


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Basket A Dilettanti Pausa per la Pasqua prima del ritorno al lavoro di Matera

«Decisivo fermare Corvino» Intervista al pivot di Molfetta, Di Marcantonio «CORVINO va limitato, è lui che ha fatto la differenza due settimane fa in regular season. Dovremo preparare qualcosa in difesa, c’è una settimana di tempo per pensarci». Il pivot della Virtus Molfetta, Lorenzo Di Marcantonio analizza con il “Quotidiano” la serie play out che da sabato prossimo vedrà di fronte la formazione pugliese con quella lucana capitanata da Francesco Longobardi. La prima sfida è in programma per sabato alle 21 a Molfetta in una serie al meglio delle cinque partite. Nel frattempo le due contendenti si godono un paio di giorni di riposo per la Pasqua e torneranno ad allenarsi martedì prossimo. «Sono convinto che ci sono le possibilità di salvezza sia per noi e sia per il Matera, alla fine ci salveremo tutte e due. Le altre squadre sono secondo me più deboli sotto tutti i punti di vista». Di Marcantonio sa bene che molte saranno le inco-

Di Marcantonio in azione con Matera (da www.virtusmolfetta.it)

gnite di una serie così lunga a difficile: «sarà una vera e propria guerra di nervi, bisogna vedere quali saranno le energie fisiche e mentali che avremo preservato in questi giorni. E’ importante godersi

questa pausa, l’allenatore altro non ci ha chiesto se non di riposare la mente per queste feste». La mole di Di Marcantonio e le sue qualità sotto i tabelloni sono certamente un fattore che l’Olimpia

Matera dovrà tenere nella dovuta considerazione perchè sia all’andata sia al ritorno è stato una vera e propria spina nel fianco: «spero di poter fare la mia parte anche se ho grande stima dei tre lunghi di Ma-

tera, giocatori di una certa esperienza che conosco bene per averci anche giocato insieme. Non escludo che loro possano preparare qualcosa per cercare di limitarmi. Io spero di fare ancora la

mia parte». Così come lo stesso Di Marcantonio confida nel fattore campo e nel sostegno del pubblico di Molfetta: «per noi si tratta del classico sesto uomo in campo, sono convinto che ci saranno più che mai vicini sia per l’importanza della partita sia per la decisione della società di devolvere l’incasso ai terremotati dell’Abruzzo, un atto di solidarietà che sono convinto non farà mancare il sostegno in questo momento particolare». Infine l’ultima annotazione sul Molfetta e sulla sfida con Matera: «siamo una squadra particolare che è in grado di accendersi e di fare paura a tutti, certo dovremo fare anche molta attenzione al Matera che ha armi per darci fastidio. Decisivo credo sarà bloccare Corvino, è lui che ha fatto la differenza due settimane fa. Troveremo un modo per limitarlo». Piero Quarto p.quarto@luedi.it

Nuoto Alla quinta edizione di “Delfini del Sud” Nuoto I sinnici dal campione americano iridato nel 2001

C’è il secondo posto per la “Venosa 2mila5” POTENZA - Domenica la Nuoto di Potenza, in collaborazione con il gruppo di Volontariato Solidarietà del capoluogo ha organizzato la quinta edizione del Trofeo Delfini A.I.C.S. di nuoto. Numerose le società di nuoto partecipanti da tutta la Regione. Tra queste la Venosa Nuoto2mila5 che ha conquistato il secondo posto nella categoria giovanissimi. Nata quattro anni fa, la società Nuoto 2 mila5 porta avanti il progetto della Scuola Nuoto Federale che inquadra, riconosce e valorizza tutte le attività didattiche (nuoto, pallanuoto, tuffi, salvamento e le varie forme di ginnastica ed attività motoria in acqua) che le società riconosciute svolgono, a beneficio di tutte le fasce di età, impiegando tecnici ed istruttori federali, all'interno di un impianto natatorio, mediante l'attuazione dei modelli didattici emanati dalla Federazione Italiana Nuoto. La società Nuoto 2mila5 ha ottenuto la qualifica di Scuola Nuoto Federale, con certificazione da parte della F.I.N. in merito alla qualità della didattica, della organizzazione, dell'idoneità, della funzionalità e dell'igiene della struttura. All'interno della Scuola Nuoto Federale il personale tecnico, così come il coordinatore di vasca ed i dirigenti sportivi, sono abilitati all'insegnamento e all'organizzazione dal Settore Istruzione Tecnica della F.I.N. che organizza sul territorio nazionale specifici corsi di formazione per le varie qualifiche tecniche e per i ruoli dirigenziali. Ritornando alla gara di Potenza i giovanissimi nuotatori, composti da ragazzi di Venosa, Spinazzola e di Ginestra, che frequentano quotidianamente la piscina di Venosa

I giovani protagonisti del secondo posto al “Delfini del Sud” con l'allenatore Caruso ed il presidente Michele Giorgio

per gli allenamenti, che hanno conquistato il secondo posto, sotto la guida tecnica dell'allenatore Michele Caruso di Rapolla, sono stati: Antonello Lupo (Ginestra), Pasquale Lichinchi, Ettore Manes, Simone Carlucci, Nicola Pugliese, Davide Di Tommaso, Vito Colella, Fabiana Soldo, Alessia Troiano, Martina Gerardi, Cristina Minutiello, Eufemia Matera (tutti di Venosa) e Martina Di Trani di Spinazzola. Avvicinati il presidente della società Nuoto 2mila5 Michele Giorgio e l'allenatore della squadra di nuoto Michele Caruso hanno riferito: «da qualche anno stiamo portando avanti anche il progetto nuoto agonistico con utenti della piscina che vogliono praticare questo sport a livello agonistico. Ci teniamo a sottolineare che questi campioncini in erba si allenano con serietà e passione, sotto l'attento sguardo dei genitori, i primi a credere sulle loro buone capacità sportive. Questo risultato di Potenza corona gli sforzi della società Nuoto 2mila5 di Venosa». Lorenzo Zolfo sport@luedi.it

Un giorno con Bal Incontro speciale per i ragazzi di Senise

I ragazzi del Centro Nuoto Lucano di Senise

Skeet Terzo posto nella Fossa Olimpiaca per la materana

Bronzo per la Fattorini SI è concluso il primo appuntamento con i Gran Premi di Fossa Olimpica e Skeet. Per la Fossa Olimpica gli appuntamenti e sono stati 5 ed hanno visto impegnati 744 specialisti di tutta Italia. I tiratori di categoria Eccellenza, Lady e Juniores si sono ritrovati sugli impianti del Tav Acquaviva di Cellino Attanasio (TE). Gli specialisti di Skeet si sono ritrovati al Tav Zaino di Durazzano (BN). Nella categoria Eccellenza l'oro è stato conquistato da Andrea Filippetti (147/150) di Roma in forza al Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro. Argento per Christian Eleuteri (145) di Latina ed in forza al Gruppo Sportivo Forestale. Gradino più basso del podio e bronzo per Ma-

nuel Polidori (144 +2) di Roma. Tra le Ladies si è imposta l'umbra Katiuscia Spada (Fiamme Oro) che con lo score di 89/100 conquista la medaglia del me-

tallo più prezioso. Argento e Bronzo rispettivamente per Antonietta Zaino (88) di Benevento e Adriana Fattorini (85) di Matera. sport@luedi.it

SENISE - I ragazzi del centro nuoto Lucano di Senise, sono stati protagonisti di un incontro davvero entusiasmante con il campione di nuoto statunitense vincitore della medaglia ai Mondiali di Fukuoka nel 2001, Randall Bal. La giornata di sport si è svolta a Torraca, in provincia di Salerno ed è stata organizzata dalla Soc. Coop. Delfy e A.S.D. Blue Project, con lo scopo di avvicinare i giovani del territorio alle attività. “La scuola incontra il nuoto”, una manifestazione che ha coinvolto i giovani delle scuole del distretto scolastico, della ridente cittadina cilentana. I giovani del centro nuoto Lucano di Senise, sono stati accompagnati dal loro allenatore Giuseppe Aderenza, che ha voluto coinvolgere i suoi allievi in un appassionante chiacchierata con il primatista trentenne. Inoltre, il campione del mondo dei cinquanta metri dorso, si è esibito in un vero è proprio allenamento, scendendo in vasca per mostrare ai presenti i quattro stili, dorso, rana, libero e delfino. Naturalmente, il pubblico presente è andato in delirio nel vedere la performance dell'atleta, che nella sua carriera ha raccolto numerose medaglie e il record mondiale. I ragazzi del centro nuoto Lucano, si sono poi sbizzarriti nel fare delle curiose domande per conoscerlo meglio. Le più frequenti sono state: a che età ha intrapreso l'attività, la passione per il nuoto da dove è arrivata, a domande più precise quali: come conciliare le attività dello sport alla scuola. Le risposte sono state molto convincenti, affermando che lo sport si può conciliare tranquillamente con le attività di formazione. La giornata si è poi conclusa con le fotografie di rito e gli autografi che hanno reso i piccoli atleti, molto gratificati. Claudio Sole sport@luedi.it


Sport 59

Domenica 12 aprile 2009

Basket Bilancio più che positivo per l’organizzazione della Final Eigth di Coppa Italia di C

Promosse con lode Potenza e la Corporelle UNA BELLA esperienza, un banco di prova importante e una vetrina per la città di Potenza. Si può sintetizzare in queste tre chiavi di lettura la manifestazione I Love Basket svoltasi dal 6 al 9 aprile al Pala Pergola di Contrada Rossellino. Tanto entusiasmo, la voglia di vincere di tutte le squadre, la capacità organizzativa della Centre Corporelle di mettere a punto tutti i dettagli tecnici e logistici della manifestazione. Il successo scontato visti i nomi del roster della Copra TTP Piacenza ha rappresentato l'atto finale di una kermesse che ha tenuto con il fiato sospeso gli appassionati di basket del capoluogo, i tanti addetti ai lavori giunti dal-

le sette città delle formazioni partecipanti alla tre giorni di basket. Un bilancio positivo, del resto già in settimana il presidente della Centre Corporelle Potenza, Antonio Colangelo ha avuto modo di rimarcare che la sua società ha vinto la manifestazione sul piano delle strategie, della comunicazione e dell'organizzazione. Le sette squadre, i giornalisti venuti da fuori regione, gli arbitri e tutti gli addetti ai lavori presenti a Potenza hanno avuto modo di spostarsi senza problemi da e verso il Pala Pergola, fatto questo che ha consentito agli organizzatori, e in particolar modo a Sergio Carnevale, Enrico Torlo, Gianfranco Blasi, Dino Viggiano, Vin-

cenzo Viggiano, Gianni Di Bello e gli altri componenti della Centre Corporelle Potenza di poter gestire con irrisoria facilità l'evento. La città di Potenza, d'incanto si è trasformata in una vera e propria isola felice della pallacanestro regionale e nazionale, vista la bontà dell'organizzazione messa in piedi dall'establishment guidato da Antonio Colangelo. Una manifestazione, arricchita peraltro da eventi gastronomici, vedi quello svoltosi alla presenza del responsabile Alsia, Paolo Galante e di Antonio Flovilla, in rappresentanza della Regione, al Giubileo Hotel di Rifreddo concernente i sapori lucani. Il basket vissuto con le fotografie di un tem-

po, nell'ingresso delle Scale Mobili di via Armellini, la serata danzante del Moonghlight di Vaglio Scalo, la passeggiata per le vie cittadine e nei luoghi simbolo della cultura potentina, vale a dire il Museo Dinu Adamesteanu, il Museo Provinciale, il Teatro Stabile e il Centro Storico cittadino, la presenza di tanti giovani al torneo esordienti, la ferma determinazione di dare all'evento connotati legati alla solidarietà e al volontariato, in una settimana particolarmente luttuosa visti i tragici fatti abruzzesi e il sisma hanno fatto da trait d'union con un evento che ha fatto riscoprire in tutti la bellezza del panorama lucano. Unici nei, la scarsa

Uno scatto della finale (foto Andrea Mattiacci)

affluenza di pubblico potentino sugli spalti, nonostante l'ottimo livello tecnico delle squadre e, forse un piccolo errore di carattere logistico, il giovedì quando è stata la volta del basket in carrozzella a far breccia nei cuori e nelle passioni della

gente. L'inversione del match tra Taranto e Pozzuoli con la finale del torneo esordienti sarebbe stata la classica ciliegina sulla torta di una manifestazione bella e affascinante. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it

Basket B Dilettanti Tegola per Brogialdi: rottura del crociato per Di Giacomo

Bernalda studia il Catanzaro Forte settore lunghi per l’avversario dei play out BERNALDA - Con negli occhi le strazianti scene del dramma abruzzese i ragazzi della Terme di Abano hanno raggiunto le proprie famiglie per le festività pasquali prima di rituffarsi nella preparazione della gara d'andata del primo (e si spera unico) turno di playout. Il match, in programma al PalaCampagna domenica 19 alle solite ore 18, è di portata strategica: partire col piede giusto avrebbe un effetto rigenerante per l'ambiente che, come sostiene patron Gallotta, ha davanti a sé il pericolo costituito dal fatto di non aver mai disputato i playout e, quindi, di non avere l'abitudine a questo tipo di “soluzione finale” che effettivamente richiede non solo qualità e volontà ma anche una mentalità particolare. Gli allenamenti tenuti in settimana sono serviti soprattutto a ritrovare tonicità muscolare e a metabolizzare il finale di regular season, quelli che riprenderanno martedì saranno indirizzati a preparare tatticamente la sfida col pericoloso Catanzaro, una delle avversarie peggiori che potessero capitare a Russo e compagni; una squadra partita addirittura coi favori del pronostico se non

Di Giacomo con Carpineti

proprio per il primo posto sicuramente per le prime quattro posizioni, e poi persasi incredibilmente per strada tanto da chiudere al penultimo posto, il piazzamento più inglorioso da diversi anni in qua per una società che ambisce a diventare la nuova “Viola” del basket calabrese. E tanto più incredibile risulta il campionato dei giallorossi se si prende in considerazione il roster indicato inizialmente tra i più attrezzati del girone,

con la eterna bandiera Cattani a menare le danze in regia (chissà che non sia stata proprio qualche assenza di troppo del capitano per vari infortuni a determinare questo stato di cose) ben alternato dal ventenne Caliò ormai più che una promessa, con un back court di tutto rispetto costituito dal 33enne Savazzi (proveniente dalla B1 di Lumezzane), dal 23enne Andrew Rath (dalla B2 di Cremona) e dal confermato 30enne Ogliaro, quest'ultimo sempre positivo ogni

volta che affronta il team lucano. Possente fisicamente e temibile tecnicamente il front court che annovera le ali De Monaco (ex Matera, 205 cm., '76), Pozzi (ex Omegna B1, 200 cm., '87) e Shorter (ex Nba, 198 cm., '68), oltre al centro Fiasco (ex Porto Torres di B1, 206 cm., '76); insomma una batteria di lunghi che può fare tanta paura e causare tanti danni agli avversari se non si trovano le contromisure giuste. Ricordiamo che al PalaCampagna finì in gloria per i rossoblu con la prestazione stratosferica dell'allora neo arrivato Silvestrini, mentre al ritorno la truppa di Brogialdi dovette arrendersi all'over time con aspre polemiche sulla conduzione arbitrale dei 5 minuti supplementari. Infine, “amarus in fundo”, ecco l'ennesimo colpo di 'Madame Iella' ai danni della Cestistica: il pivot Di Giacomo, impegnato nel raduno della Nazionale Under 21, si è procurato la rottura del crociato; per lui stagione finita, per i bernaldesi la presa d'atto di essere rimasti definitivamente in otto senza il lungo laziale e il siciliano Albana. Giovanni Palmieri sport@luedi.it

Ciclismo Ottima prestazione nella sua categoria per il biker di Policoro

Pasquale Marino secondo a Cassano CONTINUA il momento magico di Pasquale Marino. Domenica scorsa a Cassano Murge (BA), il biker, in forza all'A.s.d. Heraclea Bike, conquista ancora un ottimo risultato. L'atleta di Policoro, con la sua seconda posizione di categoria e 22esimo assoluto, ha dimostrato l'ottimo stato di forma che attraversa in questo inizio di stagione e solo una caduta avvenuta a meta percorso ne ha compromesso un'altra probabile vittoria. La gara svoltasi presso la Masseria Ruotolo di Cassano Murge, ottimamente organizzata dal G.C. Fausto Coppi di Acquaviva delle Fonti (BA), è stata la seconda edizione del trofeo delle Querce, memorial Gino Di Giuseppe, valida come prova del Campionato regionale Pugliese, ed ha visto la partecipazione di oltre 160 biker, tra questi anche una ventina di Lucani, il migliore, come detto, proprio Pasquale Marino dell'A.S.D. Heraclea Bike di Policoro, classificatosi secon-

Pasquale Marino

do nella categoria M4; altri piazzamenti hanno visto ben figurare Domenico Chiarelli, quarto nella categoria Elite del Team Val Noce di Lagonegro, Tommaso Barbaro della Baser

Matera, primo nella categoria M6 e Francesco Rinaldi terzo nella categoria M5. Stefano Riccardi sport@luedi.it

Ciclismo Lo scorso anno s’impose Celano

Domani a Baragiano per la “Medaglia d’oro” Si corre la 25esima edizione

BARAGIANO - Tutto ormai pronto per la “49esima medaglia d'oro SS. Annunziata”, gara ciclistica su strada per le categorie Allievi e Juniores. Organizzazione dell'evento ciclistico è l'Ass. Sport Dilettantistica La Spina. Domani, lunedì di Pasqua, come da tradizione i ragazzi dai quindici ai diciotto anni si daranno battaglia tra le strade di Baragiano con le dure asperità da superare per aggiudicarsi il trofeo del vincitore. Il ritrovo è fissato per le 13.15 presso la Piazza Plebiscito, mentre la partenza sarà data intorno alle 14.30. Su un percorso misto tra discesa e salita, con pochi chilometri di pianura, per un totale di sessantacinque chilometri, i bikes lucani e non, si daranno battaglia senza esclusione di colpi. Direttore di corsa sarà l'ormai storico Teodosio Nolè, mentre Vice Direttore sarà Nicola Messuti. In passato la gara toccava anche i paesi limitrofi e il comprensorio del marmo - platano; attualmente si svolge lungo un tragitto che collega le strade tra il borgo antico e lo scalo. Un percorso impegnativo ma non difficoltoso. L'arrivo a Baragiano è uno degli arrivi più belli, situato sulla sa-

lita che porta nel centro del paese. La gara si articolerà diversamente dallo scorso anno quando vennero affrontati prima sette giri pianeggianti e poi l'ultima salita con arrivo a Baragiano. Quest'anno gli organizzatori hanno deciso di cambiare leggermente il percorso: due giri in pianura per un totale di quattordici chilometri. Poi prima salita verso Baragiano per cinque chilometri e mezzo di vera battaglia. Poi discesa per quattro chilometri prima di quattro giri pianeggianti per un totale di ventotto chilometri circa. Finito l'ultimo giro pianeggiante si salirà di nuovo verso Baragiano ma, invece di svoltare e riprendere la discesa, questa volta i ragazzi continueranno la salita verso la città. Da molti anni l'evento di Baragiano è la gara che apre ufficialmente la stagione agonistica su strada in Basilicata. Nella scorsa edizione si impose Celano (Cycling Team Lupo). Le condizioni climatiche della passata edizione furono davvero pessime con temperatura prossima allo zero e qualche fiocco di neve che cadeva davanti agli occhi degli atleti in gara. Rocco De Rosa sport@luedi.it


Cultura&Spettacoli 60

Domenica 12 aprile 2009

Pittura

Carnet

Scorci di tradizione nelle opere di Tony Montemurro

La Pasqua naif dei Sassi di BIAGIO TARASCO TARASCO - Il grano di Cristo, le panarelle, la Via Crucis, il cucù, la benedizione alle case da parte del sacerdote ed altri motivi che richiamano la Santa Pasqua sono presenti da decenni nelle opere del pittore materano Tony Montemurro. L'artista, con il suo inconfondibile stile naif, ha rappresentato in una parte della sua produzione simboli e quotidianità che caratterizzavano il periodo pasquale fra i vicinati dei Sassi negli anni Cinquanta del secolo scorso, vissuti da Montemurro quando era ancora bambino. «L'evento religioso e festivo della Pasqua - ha dichiarato Montemurro - era molto atteso nelle famiglie, dai grandi e dai piccoli che abitavano nei Sassi. Dagli anni Sessanta in poi, quando gli antichi rioni in tufo sono caduti in uno stato vistoso di degrado ed abbandono, decisi di raccontarli con segni e colori. Il quotidiano che caratterizzava la Pasqua lo sviluppai in tre versioni, facendo cioè ricorso alla pittura, alla poesia ed alla terracotta. Passione e Resurrezione di Gesù Cristo non potei che ambientarli nei luoghi suggestivi della mia infanzia». Montemurro è nato ed ha vissuto fino all'adolescenza nel Sasso Barisano, nei pressi di via Fiorentini. «Completai il racconto dei Vangeli ha sottolineato Montemurro - coniugandoli alla vita quotidiana dell'epoca. Dipinsi così il fermento tipico che si creava nelle famiglie

per meglio vivere in armonia la festività dopo il duro lavoro dei campi, rispettando la cronologia dei rituali comandati. Da bambino ho vissuto a diretto contatto con la pietà popolare che dava vita a manifestazioni religiose indimenticabili. Attraverso le mie mostre personali, tenute in Italia ed in molte altre nazioni di diversi continenti, ho cercato di dare concretezza ai miei sogni di rivitalizzazione della civiltà contadina, trasformando il quotidiano in immagini e poesia antropologica. I miei temi pittorici - ha proseguito l'artista - sulle usanze e tradizioni materane, proprio perché scandagliati fin nei minimi particolari, sono diventati motivi di conoscenza nel mondo delle nostre radici storiche. Tutto questo nello spirito di un vero dialogo con le religioni e le culture di altri Paesi lontani. La pittura, così come ogni altra forma d'arte, può essere uno dei modi migliori per portare in giro per il mondo un messaggio di fratellanza e di pace». La tradizionale Pasqua materana è stata raccontata in passato da Tony Montemurro anche attraverso una serie di cartoline ormai quasi introvabili. Cartoline commemorative sono state realizzate dall'artista materano anche per ricordare altre ricorrenze, come la festa della Madonna della Bruna, il Natale, i Santi Medici o la visita di papa Giovanni Paolo II a Matera. cultura@luedi.it

Un’opera del pittore materano Montemurro

Arte sacra “Madonne lucane” da esposizione di FRANCESCA GRESIA SANT’ARCANGELO - Una mostra d'arte sacra presso la Galleria Umberto I, da poco realizzata nei pressi del centro storico di Sant'Arcangelo, per contribuire allo sviluppo turistico dell'area. Organizzata dall'Associazione lucana Carlo Levi di Torino, in concerto con la Parrocchia e il Comune di Sant'Arcangelo, é stata inaugurata l'esposizione dal tema “Madonne Lucane della Via Herculea- Secoli XII-XVI”. Numerose le madonne che saranno esposte, da quelle di Armento, Calvello, Marsico Nuovo, Sant'Arcangelo, San Chirico Raparo, a quelle di Spinoso, Viggiano, Brienza, Chiaromonte, Tito, Guardia Perticara, Pisticci, Policoro, Roccanova. Un tour nella storia lucana che ha mosso i suoi primi passi già con la mostra, tenutasi a Torino nel 2006-2007, e la pubbli-

cazione del volume Madonne lucane Secoli XII-XVI. L'evento illustrerà ai partecipanti anche una pubblicazione della Collana Studi, Convegni e Ricerche della nostra Associazione e un cofanetto comprendente tutte le Madonne lignee lucane. «Lavori che- come spiega il presidente Prospero Cerabona contribuiscono ad offrire una nuova e stimolante prospettiva del ruolo delle istituzioni culturali, museali, dei santuari, dei parchi archeologici, delle parrocchie che ospitano questo inestimabile patrimonio. L'intento, per noi che da tempo abbiamo lasciato fisicamente questi luoghi ma senza dimenticare le nostre radici, lo spirito di servizio per la nostra comunità continua ad essere quello di far divenire questi centri sedi di iniziative culturali, artistiche e di turismo religioso in Val d'Agri. Una possibilità di sviluppo che non può essere trascurata».

La mostra MATERA - Si è inaugurata ieri sera alle ore 18, presso Casa D'imperio nel Sasso Barisano, la mostra d'arte “Passione amore rinascita”, che raccoglie opere prodotte negli ultimi anni dall'artista materano Mario D'Imperio. «Un'analisi della passione, come dolore, impulso e piacere, nel suo tragico rapporto tra amore e rigenerazione» è il sottotitolo dell'esposizione, che sarà possibile visitare fino al prossimo 26 aprile. All'inaugurazione sono intervenuti lo scrittore e saggista Giovanni Caserta ed il neonatologo analista-transazionale Savino Mastropasqua, il quale ha evidenziato che i «temi presenti nelle opere di Mario D'Imperio sono l'amore come passione, amore come gioia. L'infinito, continuo divenire dell'essere umano, viene rappresentato nell'opera “rinascere” come donna e madre, origine della vita, all'interno dell'utero». D'Imperio è nato l'8 settembre 1956 a Matera. Attualmente svolge l'attività di artista e medico vivendo tra Roma e Matera. Ha frequentato studi classici ed artistici. Ha conseguito la laurea in Me-

“Passione amore rinascita” nelle tele del materano Mario D’Imperio La Personale nel Sasso Barisano

dicina e Chirurgia a Bologna, iscrivendosi successivamente al Dams. Da anni dipinge, con particolare attenzione alla figura umana nelle varie modalità espressive, approdando recentemente alla pittura su ceramica come mezzo di comunicazione lirica e oggetto d'arredo. Dalla grafica alla fotografia, dalla china all'acquerello, la sua produzione artistica è l'espressione di un travaglio individuale e generazionale. Oltre che nella maggiori città italiane, Mario D'Imperio ha esposto anche negli Stati Uniti, Sudamerica ed alcuni paesi europei. Giovanni Caserta, presentando “Passione amore rinascita”, ha ricordato il significato della parola “patire, in latino, ma anche permettere, lasciare agli altri la libertà di esprimersi, darsi in abbracci, con sguardi bisognosi d'amore. Questo il tema, questo l'effetto». “Passione amore rinascita”, parole che riportano alla mente il travagliato percorso dell'arte ma anche il passaggio su questa terra di Gesù fatto uomo. bia.tar

Il Museo naturale del Vulture apre ai visitatori DA oggi sarà possibile visitare il Museo di Storia Naturale del Vulture, realizzato dall'Amministrazione Provinciale nei primi due piani dell'Abbazia di San Michele, incastonata nella suggestiva cornice dei laghi di Monticchio. Con la realizzazione del Museo, l'Abbazia pur conservando la sua originaria destinazione a luogo di culto, diventa uno spazio espositivo in grado di raccontare, soprattutto alle giovani generazioni, l'importanza di un territorio in cui ricadono diverse ricchezze naturali, la sua geologia, la sua flora, la sua fauna, la natura vulcanica dei suoi laghi, partendo dall'Homo erectus di Atella fino ai giorni nostri. «'L'allestimento, curato da Renato Spicciarelli, è dedicato - ha sottolineato la dirigente Cristina Caricati - per ampia parte alla Bramea - una rara farfalla notturna che vive alle pendice del Vulture - e ripercorre, di pari passo, l'evoluzione del Vulture e la storia degli uomini che lo abitano. Si tratta - ha continuato - di un sito dinamico, in continua evoluzione che in futuro sarà arricchito di nuovi reperti e che intende unire un turismo di tipo religioso ad uno di tipo culturale. Non a caso l'Abbazia è stata ristrutturata in modo molto coerente con la sua funzione». Sul sito della provincia di Potenza (www.provincia.potenza.it) è possibile trovare i giorni e gli orari di apertura al pubblico del Museo, che per la stagione primaverile sarà visitabile anche nella giornata di Pasquetta e tutti i fine settimana fino a giugno. cultura@luedi.it

Insieme per non “Morire di lavoro” POTENZA - L'Associazione Mephisto per la Sicurezza sul Lavoro Il 12 aprile a partire dalle ore 16.30 presso il PalaPergola del Parco Rossellino si svolgerà la manifestazione “Riflessioni sulla sicurezza sul lavoro”, una giornata dedicata al fenomeno delle morti bianche. Al dibattito introduttivo parteciperanno i rappresentanti delle Istituzioni e Daniele Segre, il regista del film documentario “Morire di lavoro”, proiettato al termine del confronto. La serata si concluderà con l'esibizione di Neil Perch, dub master Almamegretta e Krakatoa Dj Set, con inizio alle ore 22. cultura@luedi.it


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Domenica 12 aprile 2009

/¡DVVHVVRUH 9LWL V¡LPSHJQD ULYROX]LRQHUz O¡DJULFROWXUD GL )5$1&(6&2 /$ 5(*,1$ VINCENZO Edoardo Viti, 68 anni appena compiuti, ottimamente portati, elegante come sempre, grande dialettica, uno che convince anche il piĂš ostinato degli avversari. Una vita in politica, ai vertici da sempre in quella che era la Democrazia Cristiana di Emilio Colombo, di Angelo Sanza, di Michetti. Si possono condividere o meno certe filosofie, ma in quei tempi in casa democristiana si comandava davvero, si decideva. Uno degli ultimi mostri sacri della politica Lucana, che sono in molti a darlo come prossimo candidato per il Pd alla provincia di Matera, dopo il “no grazieâ€? di Maria Antezza. Dal dieci di febbraio scorso, si occupa di agricoltura, lo fa con grinta, con il desiderio di tirare fuori la Basilicata dalle secche di una crisi che sembra avere radici antiche e mai estirpate. Assessore Viti, la settimana prossima lei dirigerĂ i lavori al tavolo verde, al centro della discussione il nuovo Piano di Sviluppo Rurale, è possibile avere qualche anticipazione? ÂŤAbbiamo cinque bandi nel nuovo Piano di Sviluppo Rurale, tutti o quasi orientati a favorire l'imprenditoria giovanile. Oggi la nostra agricoltura è in fase di invecchiamento, noi abbiamo il dovere di fare investimenti in questo senso, puntare sui giovani che hanno il desiderio di scommettere sul proprio futuro in campagna. E' proprio sul ricambio generazionale che stiamo concentrando le nostre energie, una scommessa da vincere, non c'è alternativa. Io sono fermamente convinto che quando questa crisi sarĂ passata, l'agricoltura rioccuperĂ un ruolo centrale del sistema produttivo. Dopo la crisi la nostra agricoltura non dovrĂ farsi trovare invecchiata, delusa e ripiegata su se stessa, ma ringiovanita e noi lo facciamo sfruttando le risorse a nostra disposizioneÂť. Ci saranno novitĂ che riguardano anche il dipartimento agricoltura? ÂŤC'’è una proposta di riforma radicale della struttura del dipartimento, che ci sembra invecchiata e pertanto è nostra ferma intenzione rivitalizzarla, compiere una vera e propria rivoluzioneÂť. In che modo? ÂŤLa parola d'ordine è decentrare. Vogliamo spostare il nostro lavoro nei vari punti cardinali della Regione. Parliamo di vino? Bene, il nostro lavoro, i nostri atti, le nostre energie vanno dislocate su quella parte di

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territorio a vocazione vitivinicola. Avvertiamo l'esigenza di seguire il produttore passo dopo passo. Quale miglior sistema se non quello di restare a diretto contatto con i protagonisti, con i nostri atti, servendo servizi adeguati? Stesso discorso per l'ortofrutta o per la zootecnia. Oggi è necessaria una nuova filosofia nella gestione del dipartimento, non filosofia fine a se stessa, pensiero e azione, non è piÚ il tempo delle chiacchiere. Tutto questo è già all'attenzione della prossima giunta regionale. Dell'Ente Unico cosa può dirci? Non è un vero e proprio ente unico, ma semplicemente una riforma degli enti che si interessano di agricoltura, una vera e propria azionalizzazione del modo di governare il settore primario. Per quanto riguarda per esempio i Consorzi di Bonifica è nostra ferma intenzione rivisitare le loro funzioni, stabilizzare il personale, semplificare la loro gestione. Non ci interessano consigli di amministrazione forti, ma snelli, che abbiamo capacità decisionali, che abbiano strutture tecniche e amministrative efficienti e funzionali. E' loro dovere realizzare progetti coniugando efficienza con risparmio, è finito il tempo degli sprechi, voglio che questo sia chiaro per tutti. E l'Alsia? Anche l'Alsia rientra in questa piccola rivoluzione. Ha bisogno di dotarsi di nuova filosofia. Abbiamo raggiunto poche ore fa un accordo senza precedenti sulla stabilizzazione di una cinquantina di precari. E' chiaro che anche questo ente viene rivisitato in rapporto alla sua missione. Va allargato il suo campo di azione che non può essere

solo quello di scelta tecnica e di promozione, deve attivarsi anche nel campo dei servizi e tutto questo noi lo stiamo predisponendo. C'è poi il riordino dei distretti di qualitĂ e in genere di tutte quelle strutture che operano in nome e per conto della RegioneÂť. Ci può parlare anche di questa storia che riguarda i liberi professionisti? ÂŤAbbiamo fatto un bando per l'affidamento di consulenze e stiamo utilizzando l'albo dell'ordine dei commercialisti delle due province, perchĂŠ i bandi vengano veicolati anche attraverso questi professionisti. Stiamo in pratica ridefinendo il quadro della “Governanceâ€? , facendo in modo che quando questa esperienza e la mia in modo particolare finirĂ , mi auguro possa essere ricordata come una esperienza che ha profondamente innovato il sistema di fare agricolturaÂť. Insomma lei vuole lasciare il segno, la doppia V su diverse questioni? ÂŤMi auguro soprattutto che questa mia esperienza possa essere ricordata come una parentesi che ha innovato, lasciando segni tangibili su questa nuova cultura di fare agricoltura. Sa quale è il mio sogno segreto? Quello di inventare un nuovo Consorzio Agrario in grado di rispondere alla domanda dei nostri agricoltori, alle loro esigenze, come ha fatto il vecchio consorzio ma con una voglia nuova, una professionalitĂ maggioreÂť. Dica la veritĂ , è attizzante l'ipotesi di diventare presidente della provincia di Matera? ÂŤNon ci penso nemmeno. Mi piacerebbe rimanere all'agricoltura, sono convinto di sapere fare questo mestiereÂť. Ma alla sua etĂ non sa-

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rebbe il caso di mollare anche per non avallare certe teorie? ÂŤFrancamente mi piacerebbe essere giudicato di piĂš per quello che di co-

struttivo faccio per il mondo agricolo Lucano e non per l'etĂ , scocchi temi da campagna elettorale ai quali mi creda non riservo alcuna importanzaÂť.

Facciamo un augurio agli agricoltori? Buona Pasqua a ogni agricoltore, con la certezza che noi siamo al loro fianco sempre e comunque.


62

Rubriche Domenica 12 aprile 2009

l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4

Una nuova iniziativa professionale nascerà sotto i migliori auspici: attenti ai passi falsi. Cambiamenti nella vita personale.

TORO 21/4 - 20/5

Finora nel lavoro non avete sfruttato affatto le vostre capacità: è un vero peccato. Un amore tempestoso, ma stimolante.

GEMELLI 21/5 - 21/6

Alle volte basta una parola, un po' di diplomazia per superare le incomprensioni nel lavoro. Un partner troppo esigente vi tiene in ansia.

CANCRO 22/6 - 22/7

Nella vostra attività dovete dare una brusca virata per evitare contraccolpi negativi. Non credete nell'amore: dovrete ricredervi.

LEONE 23/7 - 23/8

Situazione professionale pesante e stressante: siate ottimisti e supererete il brutto periodo. In amore cambiate tattica.

VERGINE 24/8 - 22/9

Prima di prendere un'iniziativa di lavoro studiate bene tutte le prossime mosse. I rapporti affettivi si stanno raffreddando.

ilCruciverba

ilRebus

BILANCIA 23/9 - 22/10

Lo straordinario intuito sicuramente può aiutarvi nel lavoro, ma dovete evitare passi falsi. Prospettive magnifiche per l'amore.

SCORPIONE 23/10 - 22/11

La situazione nel lavoro è ancora in evoluzione e non vi conviene prendere iniziative azzardate. Un amore romantico.

SAGITTARIO 23/11 - 21/12

Finora nel lavoro avete azzeccato ogni mossa, evitate di sbagliare proprio ora. Non chiudete la porta all'amore solo per paura di nuove delusioni.

CAPRICORNO 22/12 - 20/1

L'eterna insoddisfazione è la molla che vi consente di migliorare sempre nella professione. Ottimo inizio per un nuovo amore.

Soluzione _____________________________________

ilSudoku

di Pasquale Grande

Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.

ACQUARIO 21/1 - 19/2

Dopo tanta riflessione e ponderazione indirizzerete il vostro lavoro verso un obiettivo giusto. Un amore valido.

leSoluzioni

PESCI 20/2 - 20/3

REBUS:

FR è Giotto; N Ati = FREGI OTTONATI

Se non siete più tanto convinti di un nuovo progetto di lavoro riflettete di più e con calma. L'amore fa faville.


Televisioni 63

Domenica 12 aprile 2009

18.00

VARIETÀ

PRIMA SERATA

FILM

23.05

Pippo Baudo

RUBRICA

15.05

16.30

TALKSHOW

21.30

FILM

SPORT

22.00

Ben Hur

17.45

Geo&Geo

06.00 -Rubrica Quello Che 06.30 -Rubrica Sabato & domenica 09.40 -Documentario Stella del Sud 09.55 -Rubrica Linea verde Orizzonti 10.25 -Religione Benedizione Urbi et orbi 12.30 -Rubrica Linea verde 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -Talk Show Domenica In - L'Arena 15.15 -SPETTACOLO Domenica In...sieme 16.30 -Telegiornale Tg 1 L.I.S. 18.00 -Varietà Domenica In - 7 giorniConduce Pippo Baudo 20.00 -Telegiornale Telegiornale

08.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.30 -TelegiornaleTg 2 Mattina L.I.S. 10.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 10.05 -ReligioneCulto evangelico di Pasqua 11.00 -CartoniCartoon Flakes 11.10 -RubricaArt Attack 11.30 -VarietàMezzogiorno in famiglia 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.25 -RubricaTg 2 Motori - di motori 13.35 -RubricaTg 2 Eat Parade 13.45 -FilmPocahontas 15.10 -FilmAsterix e i Vichinghi 16.25 -FilmAir Bud 4 - Una zampata vincente con J. Bellard - regia di Robert Vince (USA) - 2001 18.00 -TelegiornaleTg 2 18.05 -SportRaiSport 18.35 -FilmInspector Gadget 2 con F. Stewart - regia di Alex Zamm (USA, Canada) - 2003 20.00 -Sit ComPiloti

07.50 -RubricaMamme in blog 07.55 -RubricaE' domenica papà 09.10 -TelefilmLeggende sotto il mare 09.45 -FilmSusanna tutta panna con E. Manni - regia di Steno (Ita) 1957 11.15 -NewsTGR Buongiorno Europa 11.45 -NewsTGR RegionEuropa 12.00 -NewsRai Sport Notizie 12.25 -RubricaTeleCamere 12.55 -RubricaRacconti di vita 13.25 -RubricaPassepartout 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.15 -TelegiornaleTg 3 14.30 -RubricaIn 1/2 h. 15.00 -TelegiornaleTg 3 Flash LIS 15.05 -RubricaGeo & Geo 15.30 -SportParigi - Rounaix - Ciclismo 17.50 -GiocoPer un pugno di libri 18.55 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -Telegiornale Tg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.05 -FilmTrilli

06.00 -Rubrica Tg 5 Prima pagina 07.55 -NewsTraffico 07:57 - Previsioni del tempoMeteo 5 08.00 -Telegiornale Tg 5 Mattina 08:51 - Religione Le frontiere dello spirito 09:42 - TelegiornaleTGCom 09.45 -Attualità Verissimo 13.00 -Telegiornale Tg 5 13:39 - Previsioni del tempoMeteo 5 13.40 -Real Tv La Fattoria 14.10 -Real Tv Grande Fratello - Riassunto 14.30 -TelefilmAnna e i cinque 16.30 -Talk Show Questa domenica 18.50 -Quiz Chi vuol essere milionario? 20.00 -Telegiornale Tg 5

07.25 -Film TvLa notte di Pasquino Commedia con Nino Manfredi - regia di Luigi Magni (Ita) - 2002 09.30 -DocumentarioPuglia 10.00 -ReligioneSanta Messa 11.00 -ShowPianeta Mare 11.30 -TelegiornaleTg 4 11:38 - NewsVie d'Italia 11.40 -ShowPianeta Mare 12.10 -RubricaMelaverde 13.30 -TelegiornaleTg 4 13.55 -Previsioni del tempoMeteo 13:58 - TelegiornaleTg 4 14.05 -FilmFrà Diavolo con Stan Laurel, Oliver Hardy - regia di Charles Rogers, Hal Roach (USA) - 1933 16:10 - FilmIl capitano di Castiglia con Tyrone Power, Jean Peters regia di Henry King (USA) - 1947 18.55 -TelegiornaleTg 4 19.20 -Previsioni del tempoMeteo 19:23 - TelegiornaleTg 4 19.35 -TelefilmIl ritorno di Colombo

07.00 -TelefilmMowgli - Il ragazzo della giungla 07.45 -Cartoni 10.55 -TelefilmRobin Hood 11.50 -Rubrica Grand Prix - di motori 12.25 -Telegiornale Studio Aperto 12:58 - Previsioni del tempoMeteo 13.00 -TelefilmMr. Bean 14.00 -Film Tv La principessa e la magia del drago - Azione con David carradine, John reardon, Desiree Ann Siahaan - regia di David Wu 17.00 -EVENTO Torino Ice Galà 18.30 -Telegiornale Studio Aperto 18:43 - Previsioni del tempoMeteo 18.45 -Sport Campionato Mondiale Motociclismo - Motociclismo 20.15 -SportCampionato Mondiale Motociclismo - Motociclismo

09.00 -RubricaLa settimana 09.15 -RubricaMovie flash 09.20 -TelefilmF/X The Illusion 10.25 -RubricaMovie flash 10.30 -FilmLa più bella avventura di Lassie 11.30 -SportPregara Superbike 12.30 -TelegiornaleTg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -DocumentarioI piccoli giganti del Kalahari 13.25 -FilmKazaam - Il gigante rap con S. O'Neal, F. Capra - regia di Paul Michael Glaser (USA) - 1996 15.30 -FilmLa ragazza d'acciaio con F. Dunaway - regia di Jeannot Szwarc (USA, GB) - 1984 16.50 -FilmHawaii con J. Andrews - regia di George Roy Hill (USA) - 1966 17.40 -RubricaMovie flash 17.45 -FilmSuperman III con C. Reeve - regia di Richard Lester (USA) - 1983 20.00 -TelegiornaleTg La7

20.35 -NewsRai Tg Sport 20.40 -Gioco Affari tuoi 21.30 -TelefilmRex 23.15 -Telegiornale Tg 1 23.20 -AttualitàSpeciale Tg1

20.30 -TelegiornaleTg 2 20.30 21.05 -RubricaSpeciale Voyager - Ai confini della conoscenza 23.05 -FilmTutta colpa di Sara con Matthew Perry, Elizabeth Hurley, Bruce Campbell - regia di Reginald Hudlin (USA) - 2002

21.20 -FilmPomi d'ottone e manici di scopa con J. Ericson - regia di Robert Stevenson (USA) - 1971 23.10 -TelegiornaleTg 3 23.20 -TelegiornaleTg Regione 23.25 -Talk ShowGlob, l'osceno del...

20:39 - Previsioni del tempoMeteo 5 20.40 -ShowPaperissima sprint 21.30 -FilmPirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma con Johnny Depp, Orlando Bloom, Keira Knightley - regia di Gore Verbinski (USA) - 2006

21.30 -Film Ben Hur con Charlton Heston, Stephen Boyd, Jack Hawkins, Hugh Griffith regia di William Wyler (USA) 1959

22.00 -Sport Campionato Mondiale Motociclismo - Motociclismo 22.50 -Rubrica Grand Prix - Fuori giri - di motori

20.30 -RubricaChef per un giorno 21.30 -FilmSperiamo che sia femmina con Liv Ullmann, Philippe Noiret, Bernard Blier, Catherine Deneuve, Stefania Sandrelli, Lucrezia Lante Della Rovere, Giuliana De Sio - regia di Mario Monicelli (Italia) - 1985

00.20 -AttualitàOltremoda 01.40-TelegiornaleTg 1 03.15 -RubricaSuperStar 03.40 -FilmSuperFantagenio

00.40 -TelegiornaleTg 2 01.00 -RubricaSorgente di vita 01.30 -Reality ShowX Factor - La settimana 02.10 -RubricaInconscio e Magia Psiche 02.50 -RubricaScanzonatissima

00.30 -Telegiornale Tg 3 00.40 -Rubrica TeleCamere

00.00 -NewsSpeciale TG5 - Il papa della misericordia 01.15 -TelegiornaleTG5 01:46 - ShowPaperissima sprint 02:53 - FilmThe company con N. Campbell, J. Franco - regia di Robert Altman (USA) - 2003

23.40 -FilmLe ceneri di Angela con E. Watson, R. Carlyle - regia di Alan Parker (USA, GB) - 1999 02.35 -FilmJesus Christ Superstar con T. Neely, C. Anderson, Y. Elliman - regia di Norman Jewison (USA) - 1973

23.45 -FilmThe Hole con T. Birch, K. Knightley - regia di Nick Hamm (GB) - 2001 01.50 -NewsStudio Sport 02.40 -FilmAndata e ritorno con A. Paci, F. Vento - regia di Alessandro Paci (Ita) - 2001

23.50 -ReportageReality 00.45 -TelegiornaleTg La7 01.05 -RubricaMovie Flash 01.10 -FilmUn'arida stagione bianca con D. Sutherland, S. Sarandon regia di Euzhan Palcy (USA) 1989

Paola Perego

Motociclismo

FILM

Tutta colpa di Sara

Superman III

leTrame

RAI 2

ORE 17.45

RAI 2

ORE 18.35

LA 7

ORE 21.30

SUPERMAN III

INSPECTOR GADGET 2

SPERIAMO CHE SIA FEMMINA

con C. Reeve, R. Pryor, J. Cooper, M. McClure - regia di Richard Lester (Usa) - 1983

con F. Stewart, E. Hendrix, T. Martin, C. Wachs - regia di Alex Zamm (Usa/Can) - 2003

con P. Noiret, C. Deneuve, S. Sandrelli regia di Mario Monicelli (Ita) - 1985

Il solito cattivo impegna con il nostro eroe una epica lotta. Dopo tre episodi anche Superman è piuttosto stanco di salvare vite umane in continuazione...

L'ispettore Gadget e la super poliziotta G2, creata con tecnologia rivoluzionaria, devono riacciuffare Artiglio, un pericoloso malvivente evaso dal carcere. I due super agenti dovranno mettercela tutta per assicurarlo alla giustizia...

CANALE 5

ORE 21.30

PIRATI DEI CARAIBI - LA MALEDIZIONE DEL FORZIERE FANTASMA con J. Depp, O. Bloom, K. Knightley regia di Gore Verbinski (Usa) - 2006 Jack Sparrow ha un debito con Davy Jones e la sua ciurma di dannati: ha promesso la sua anima. Deve quindi trovare un modo per salvarsi prima di diventare uno di loro, il che comporterebbe una sofferenza eterna. Naturalmente, non può fare a meno di coinvolgere Will Turner ed Elizabeth Swann...

RETE 4

ORE 21.30

In un casale della campagna toscana vive Elena, moglie separata del conte Leonardo. Con lei sono la figlia minore, un vecchio zio, l'amministratore e la domestica Fosca con la figlioletta. Il conte Leonardo, sempre a caccia di soldi, si presenta al casale con l'amante per chiedere l'ennesimo prestito alla ex moglie. Anche la figlia maggiore raggiunge il casale con il fidanzato...

RAI 2

ORE 23.05

BEN HUR

TUTTA COLPA DI SARA

con C. Heston, S. Boyd, J. Hawkins, H. Griffith - regia di William Wyler (Usa) 1959

con M. Perry, E. Hurley, B. Campbell regia di Reginald Hudlin (Usa) - 2002

Il centurione Messala e il nobile giudeo Ben Hur, un tempo amici d'infanzia, sono ora acerrimi nemici. Dopo tre anni passati come rematore su di una nave, Ben Hur, riesce a tornare libero e a vendicarsi di Messala, uccidendolo in una spettacolare corsa di bighe...

L'ufficiale giudiziario Joe si guadagna da vivere inviando mandati di comparizione a vittime insospettate. Sara, allevatrice di bestiame in Texas, è uno dei suoi bersagli. Con l'aiuto di Gordon, socio di Sara che ha architettato di rovinarla economicamente per entrare in possesso della sua parte, Joe sta cercando di incastrarla. Sara cerca quindi di capovolgere la situazione...

La serata è tutta dei Cesaroni RAI UNO L'eredita' Porta a porta il Rito della via crucis Tg1:funerali di

ora 19.50 20.36 21.09 10.50

ascolto 5.839 4.921 4.577 4.193

RAI DUE Medici in prima linea Tg2-costume e societa' Squadra speciale cobra The dead zone

21.06 13.30 19.44 22.28

2.417 2.046 1.844 1.825

RAI TRE Mi manda raitre Un posto al sole Tg3-speciale Blob di tutto di piu'

21.10 20.40 23.37 19.53

2.427 2.191 1.564 1.438

CANALE 5 Striscia la notizia I cesaroni Beautiful Cento vetrine

20.47 21.09 13.47 14.13

6.189 6.018 3.906 3.564

ITALIA 1 Le crociate I simpson La ruota della fortuna Naruto

21.13 14.30 20.29 14.04

2.396 2.332 1.814 1.802

RETE 4 Walker texas ranger Debito di sangue Tempesta d'amore Sessione pomeridiana

20.29 21.14 19.38 14.08

2.347 2.323 1.596 1.479



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