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2 In Italia e nel Mondo Brevi dal mondo

“Tempesta” su Segolene PARIGI – Tutti contro Segolene Royal a causa della tempesta politica che ha scatenato per le sue «scuse», a nome della Francia, a Josè Luis Zapatero per le parole che il presidente Nicolas Sarkozy avrebbe pronunciato secondo il quotidiano di sinistra Liberation – «Non è forse intelligente, ma ha vinto due elezioni» – e che l’Eliseo ha smentito.

Paraguay, nuovo figlio per Lugo ASUNCION – Nuovi guai, sempre sul fronte delle donne e di figli non riconosciuti, per Fernando Lugo. Una ragazza di 27 anni ha accusato l’ex vescovo e presidente del Paraguay di essere padre di suo figlio, che oggi ha sei anni: denuncia presentata qualche giorno dopo il riconoscimento da parte dello stesso Lugo della paternità di un bambino di due anni avuto da un’altra donna.

Mosca: «Basta Nato in Georgia» MOSCA – Mosca alza la voce contro le esercitazioni Nato in programma a maggio in Georgia: se non saranno cancellate – ha annunciato ieri Dmitri Rogozin, rappresentante permanente russo presso l’Alleanza Atlantica – Mosca non parteciperà all’incontro Russia-Nato previsto per il 7 maggio a livello di capi di Stato maggiore. In un’intervista al canale Vesti 24, Rogozin ha dichiarato che se alla protesta «non ci saranno reazioni da parte della Nato», Mosca farà «determinati passi».

Martedì 21 aprile 2009

Ma l’ipotesi del 14 o del 21 giugno resta ancora in piedi

Referendum, si va verso il 2010 Maroni ha sentito l’opposizione ed è pronto a fare la sua proposta

Roberto Maroni

ROMA - Il ministro dell'Interno Roberto Maroni, che ha già sentito i partiti dell'opposizione è pronto a proporre al consiglio dei ministri la data in cui svolgere il referendum. Scaduti ormai i termini per l'election day del 7 giugno, l'accorpamento con le elezioni europee e amministrative, restano in piedi il 14 e il 21, domenica dei ballottaggi. Esiste però una terza possibilità, quella di un rinvio di un anno del referendum che ieri è diventata più realistica per la disponibilità manifestata dal Partito democratico. Il Pd, dopo

la riunione della segreteria, ha fatto sapere che direbbe di sì allo slittamento al 2010 con la condizione "giuridicamente e politicamente irrinunciabile", che ci sia l'accordo del Comitato promotore del referendum. Il partito di Dario Franceschini ritiene gravissima la scelta del governo di impedire l'election day che ha "un costo esorbitante ed assurdo, specie in questo momento, coi drammatici problemi posti dalla crisi economica e dalla ricostruzione dell'Abruzzo devastato dal terremoto". Marina Maresca

Europee, il Pd ancora in alto mare

Simboli, in 93 gli aspiranti a Strasburgo

ROMA - Potrebbe essere Luigi Berlinguer il capolista del Pd per il Nord-Est alle Europee. Da quanto si è appreso, dopo il no di Umberto Veronesi e Stefano Rodotà, la scelta potrebbe cadere sull'attuale presidente della commissione di garanzia del partito. Il nome dell'ex ministro dell'Istruzione nel primo governo Prodi "riequilibrerebbe" la lista a favore degli ex Ds, visto che in corsa ci sono molti rappresentanti del mondo cattolico e moderato. Per ora le uniche bandierine fisse sono Sergio Cofferati al Nord-Ovest e Rita Borsellino in Sicilia.

ROMA – Si è chiuso il primo round della partita delle europee. I termini per la presentazione dei simboli di lista al Viminale sono scaduti ieri pomeriggio e i soggetti che aspirano a conquistare seggi al Parlamento di Strasburgo sono risultati 93. Tante, come sempre, le novità e le curiosità accanto ai simboli dei partiti maggiori. Da segnalare in 68/a posizione sul tabellone del Viminale, il logo arancione dei Giovani poeti d’azione, guidato da Alessandro D’Agostini. «Siamo una lista di artisti» spiega lui stesso.

Alla cerimonia del 25 aprile incerta la partecipazione di Berlusconi

«La trappola di Franceschini» Il Pdl avverte il premier: «Non andare a Milano, ti fischieranno» ROMA- L'ipotesi, non confermata, della partecipazione di Silvio Berlusconi alla cerimonia per il 25 aprile a Milano, divide il mondo politico. E tornano ad innalzarsi gli steccati che dal dopoguerra hanno diviso gli italiani. A sinistra, ma anche a destra, non tutti sono d'accordo con l'invito rivolto da Dario Franceschini a Berlusconi. Luciano Violante, pur ribadendo che non è possibile sostenere che pacificazione significa parificazione tra partigiani e combattenti di Salò, auspica che Berlusconi vada a Milano per dimostrare che nonostante tutto esistono dei "valori superiori" capaci di unire gli avversari politici. La sinistra radicale è invece contraria e prevede per il presidente del consiglio un'accoglienza a base di fischi.

Il segretario nazionale del Pd, Dario Franceschini

Anche nel centrodestra c'è chi è contrario, per motivi diversi, alla presenza di Berlusconi alla cerimonia milanese. Il premier rinunci, è il consiglio del capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto e del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, perché tutto lascia

pensare che quella di Franceschini sia una "trappola" tesa a Berlusconi per attirarlo in una piazza gremita di bandiere rosse dove sarà sommerso dai fischi. Berlusconi non deve presentare "credenziali", sostiene Cicchitto. Il premier, secondo La Russa, deve

invece celebrare il 25 aprile in un "luogo istituzionale", come ha deciso di fare anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che non sarà a Milano ma a Mignano Montelungo, nel casertano. Io, ha reso noto La Russa, ho suggerito il luogo dove il carabiniere Salvo D'Acquisto diede la vita per evitare una rappresaglia nazista. Il ministro della Difesa ha anche replicato polemicamente a Luciano Violante che nega la parificazione tra partigiani e repubblichini. La parificazione che non ci può essere, ha sostenuto La Russa, è tra i i "partigiani rossi" che lottarono per istaurare il socialismo e volevano per l'Italia "un futuro stalinista", e quei partigiani che invece lottavano "per dare all'Italia un regime democratico".

Da la Russa, è stata la replica del portavoce del Pd, Andrea Orlando, solo "insulti intollerabili ai partigiani" che vuole distinguere "in buoni e cattivi" a dispetto della "verità storica". Secondo Orlando "tutti i partigiani si batterono per restituire agli italiani la libertà dopo 20 anni di dittatura". La presenza di Berlusconi sabato a Milano è quindi incerta anche perché da alcuni ritenuta rischiosa per il presidente del consiglio. Berlusconi faccia "attenzione", avverte il governatore della regione Lombardia, Roberto Formigoni, perché "c'è una sinistra che non vuole, che estromette la partecipazione delle istituzioni" ed il premier potrebbe essere esposto "al dileggio dei facinorosi". Elvio Sarrocco


In Italia e nel Mondo 3

Martedì 21 aprile 2009

Sudafrica domani al voto trionfo annunciato per l’Anc

L’esercito governativo libera 35.000 civili intrappolati nelle zone di guerra

Sri Lanka, ultimatum alle Tigri Tamil La guerra civile che dura da 25 anni sembra volgere alla fine

Controlli nelle zone a rischio

NEW DELHI – Il governo dello Sri Lanka ha inviato un ultimatum di 24 ore al capo dei ribelli Tamil Vellupillai Prabhakaran, poche ore dopo aver assicurato una uscita sicura dalle zone di guerra a circa 35.000 civili intrappolati dall’Esercito di liberazione delle tigri Tamil (LTTE). Sembra quindi ormai questione di ore la fine della guerra di oltre un quarto di secolo tra l’esercito di Colombo e i ribelli dell’LTTE che chiedevano l’indipendenza della zona a maggioranza Tamil dal governo dell’isola

ex Ceylon. Anche se questi ultimatum, in passato sono stati già inviati e non rispettati. I ribelli, ridotti a poche centinaia, sono asserragliati in un’area ristretta nella zona orientale dello Sri Lanka, da dove ieri mattina l’esercito ha fatto uscire i 35.000 civili, molti dei quali venivano usati come scudi umani dalle Tigri. Quella che è stata definita dalla stampa cingalese «la più grande missione di recupero degli ostaggi» è stata portata a termine in poche ore dai militari della 58ma divisione dell’esercito di Colombo, gli stessi che da

qualche mese stanno sferrando attacchi decisivi ai ribelli tanto da fare perdere loro importanti porzioni di territorio. Altri 2000 civili sono arrivati nella zona sicura via mare. Ma secondo i ribelli Tamil, l'operazione di recupero dei civili è avvenuta non senza spargimento di sangue: secondo le informazioni diffuse dai ribelli attraverso il loro sito Tamilnet, sarebbero oltre 1000 i civili uccisi dall’esercito durante le operazioni di ieri mattina, e i loro corpi giacerebbero ancora nella zona di sicurezza. Yassir Abdull Kareem

Il Paese attraversa una delicata fase Crescono le masse dei diseredati

Il presidente uscente, Zuma

NAIROBI – Domaniil Sudafrica vota per la quarta volta (la prima fu nel 1994) da quando è divenuto un Paese libero e democratico, rompendo il giogo segregazionista. Ed è già trionfo annunciato per l’African National Congress (Anc), il partito della stragrande maggioranza dei cittadini. Un trionfo certo quanto carico di incognite. Il Paese, certamente il colosso politico ed economico dell’Africa, attraversa infatti una fase molto delicata. La povertà è sempre più diffusa e le masse dei diseredati crescono.

Maroni attacca Malta, Barrot ringrazia l’Italia. Borg: «Insulti dal Viminale» Rivelazioni sconvolgenti

Obama in visita alla Cia

Pinar, conclusa l’odissea Sbarcati in Sicilia i 145 migranti che nessuno voleva PORTO EMPEDOCLE (AGRIGENTO) – I volti stremati, e gli occhi persi nel vuoto. Eccoli i fantasmi della Pinar, avvolti nelle tute bianche dei soccorsi, con il capo coperto da asciugamani di spugna per ripararsi dal freddo. Militari, marinai e volontari li sorreggono sulla nave perchè in tanti hanno bisogno di aiuto per scendere dal pattugliatore italiano su cui la notte scorsa sono stati trasbordati dal cargo turco, nel Canale di Sicilia, alla nave della Marina. I migranti che fino a domenica nessuno voleva, adesso sono finalmente sulla terraferma, sbarcati in Sicilia, a Porto Empedocle, dopo giorni di litigi diplomatici fra Italia e Malta. Un carico scomodo che nessuno intendeva accogliere e che adesso il nostro Paese ha stretto tra le sue braccia: 145 persone, fra uomini e donne, compreso il corpo senza vita di una giovane nigeriana che portava in grembo il suo bimbo. Per questo caso la procura di Agrigento ha aperto una indagine contro ignoti per omicidio colposo ed ha interrogato alcuni migranti, fra cui il fratello della donna. Secondo le testimonianze dei profughi, infatti, la ragazza sarebbe morta annegata mentre tentava di salire a bordo della Pinar con una fune. Intanto gli altri 20 migranti che domenica erano stati trasferiti dalla Pinar a Lampedusa ieri non hanno raggiunto Porto Empedocle a causa delle cattive condizioni del mare che hanno impedito al traghetto di linea di salpare. In questo gruppo vi sono due donne che

Lo sbarco dei “fantasmi del Pinar” dalla nave della marina militare italiana sulla quale erano stati trasbordati

avevano bisogno di cure immediate. I profughi giunti a Porto Empedocle, dopo essere stati assistiti e rifocillati, sono stati invece trasferiti nel centro di prima accoglienza di Pian del Lago a Caltanissetta. L’operazione di salvataggio, avvenuta giovedì scorso in acque di competenza maltese, aveva innescato un duro braccio di ferro tra Roma e La Valletta sulla destinazione finale dei profughi. La vicenda si è risolta solo domenica sera, dopo la decisione del governo italiano di accogliere per motivi umanitari gli immigrati. Ieri l’ambasciatore italiano a Malta Paolo Trabalza ha incontrato il ministro degli Esteri maltese Tonio Borg che prima ha defi-

nito lo scontro diplomatico con l'Italia un «disguido tra amici». Poi ha invece bollato come «un insulto» le accuse rivolte dal ministro dell’Interno Roberto Maroni: «Malta – ha sottolineato il titolare del Viminale – prende contributi come tutti i Paesi per fare interventi che dobbiamo fare noi: da questo momento intendiamo, con rigore e senza eccezioni, applicare le regole». Una posizione condivisa da tutto il governo. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, chiede «più Europa: un’Europa più forte e più politica». Mentre il Guardasigilli Angelino Alfano sottolinea: «L'Italia si è fatta carico dei propri doveri umanitari,

reclamando, nel contempo l’intervento dell’Unione europea affinchè vicende simili non accadano più». Ad invitare l’Europa a «esprimere maggiore solidarietà» anche il commissario Ue alla Giustizia, Jacques Barrot, che ha ringraziato l’Italia per l’accoglienza data agli immigrati. E alla Commissione europea si rivolge nuovamente il ministro dell’Interno Roberto Maroni: «Ragioni di carattere umanitario ci hanno indotto ad accogliere questi immigrati, ma la posizione non cambia: noi siamo molto fermi su questo, pretendiamo che la Commissione Europea intervenga per far rispettare le regole». Lirio Abbate

NEW YORK – Preceduto dalle controversie sullo scandalo delle torture, il presidente Barack Obama ha meso ieri piede per la prima volta al quartier generale della Cia da cui dopo l’11 settembre partì l’ordine di spezzare le reni ai terroristi di al Qaida. Rivelazioni sconvolgenti hanno accompagnato la visita del capo della Casa Bianca: in appena due mesi, nel 2002 e nel 2003, gli 007 Usa infierirono con 266 azioni di waterboarding su due prigionieri di alto livello di al Qaida. Un incontro a porte chiuse con i vertici di Langley, tra cui il nuovo capo Leon Panetta, seguito da un discorso allo staff sull’«importanza della missione» di una Cia la cui bussola morale è stata nuovamente messa in dubbio dalle ultime rivelazioni. La tecnica dell’annegamento simulato (quando l'acqua viene fatta tracimare attraverso un panno nella bocca e nel naso di un prigioniero legato a testa in giù) fu usata 83 volte nell’agosto 2002 con Abu Zubaydah, secondo un memorandum del 30 maggio 2005 da cui emerge anche che nel marzo 2003 contro Khalid Shaikh Mohammed, l’ex numero tre di Al Qaida considerato il cervello dell’11 Settembre, i waterboarding furono addirittura 183: una media di sei al giorno. Il waterboarding venne usato molto più frequentemente e con un maggior volume di acqua di quanto consentito dalle stesse regole della Cia, si legge nel documento del 2005. Per ordini partiti dal quartier generale di Langley, Abu Zubaydah venne ripetutamente torturato in una prigione segreta della Cia in Thailandia nonostante gli agenti addetti al suo interrogatorio si fossero convinti che aveva già vuotato il sacco, scrive il New York Times. Nel 2007 un ex agente della Cia, John Kiriakou, sostenne con la Abc che Zubaydah aveva ceduto dopo appena 35 secondi di annegamento simulato. Firmato dall’alto funzionario del Dipartimento della Giustizia Steven Bradbury, il parere legale del 2005 fa parte dei quattro resi pubblici la scorsa settimana dall’amministrazione Obama. Il New York Times ne ha dato notizia ieri in prima pagina dopo che il blogger Marcy Wheeler di emptywheel.com aveva scovato raccapriccianti dettagli Alessandra Baldini

Il Papa regalerà a Carlo Air Force One per Sarkò Tempesta solare sulla Terra il documento dello scisma ma senza vasca da bagno così torneremo al Medioevo UN regalo con tutto il peso della Storia, inteso come gesto di riconciliazione, ma che potrebbe essere letto come un ribadire, dopo quasi 500 anni, le proprie convinzioni: secondo il Times – ma la Santa Sede ha seccamente smentito che ciò sia vero – quando il principe Carlo d’Inghilterra e sua moglie Camilla visiteranno il Papa in Vaticano, la prossima settimana, riceveranno dal pontefice un regalo che ricorda al principe le origini della divisione tra cattolici ed anglicani. Si tratta di una copia dell’appello che nel 1530 i lord fecero a papa Clemente VII per chiedere

l'annullamento del matrimonio di re Enrico VIII e Caterina di Aragona. Dal desiderio del sovrano inglese di divorziare e sposare Anna Bolena nacque lo scisma tra la chiesa anglicana – di cui Carlo un giorno, da re, sarà il capo – e la Chiesa di Roma.

TRA un mese entrerà in officina e a ottobre del 2010 potrà volare. Il nuovo aereo presidenziale di Nicolas Sarkozy, un Airbus A330200, gli eviterà l’imbarazzo degli A319 utilizzati finora, che mal figuravano a fianco dell’Air Force One americano o degli aerei dei leader europei. Il quotidiano Les Echos ha svelato i segreti: vecchio di undici anni, appartenente alle compagnie Swissair prima e Air Caraibes poi, l’aereo verrà completamente trasformato in un hangar di Merignac (Bordeaux) per diventare un quartier generale dell’Eliseo. Sarkozy avrà finalmente il suo stu-

dio, una segreteria, una sala riunioni con tavolo per dodici persone, e potrà telefonare ad alta quota in qualsiasi momento. «Carino, semplice e funzionale», minimizzano dall’Eliseo, che esclude la presenza della vasca da bagno di cui si vociferava sul web.

TRA circa tre anni la Terra potrebbe essere investita da una tempesta solare potentissima, in grado di distruggere le reti elettriche e di riportare il mondo, almeno per una ventina d’anni, all’età del Medio Evo. Secondo quanto riporta il settimanale britannico New Scientist, un rapporto finanziato dalla Nasa e pubblicato dalla National Academy of Sciences (Nas) americana a gennaio conclude che una tempesta solare potrebbe verificarsi a breve e avere gravi conseguenze per la società umana, totalmente dipendente dall’elettricità e dalla tec-

nologia. «Ci stiamo avvicinando sempre più ad un possibile disastro», ha dichiarato alla rivista britannica Daniel Baker, esperto di meteorologia spaziale dell’università del Colorado e presidente della commissione della Nas che ha redatto il rapporto.


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Martedì 21 aprile 2009

Il fatto del giorno: Conferenza Onu sul razzismo, Italia e Usa disertano Il papa benedice il summit L’Occidente diviso in due Pure la Germania decide Obama invece non ci va teme di essere accusato di boicottare il vertice dal servizio di Giacomo Galeazzi

dal commento di Angelo Panebianco

dall’articolo di Vincenzo Nigro

Il Papa benedice la conferenza Onu sul razzismo («incontro importante», «azione ferma contro l’intolleranza per prevenire ed eliminare ogni forma di discriminazione»), mentre Obama la diserta perché «controproducente e inaccettabile per il suo linguaggio sbagliato su Israele». La Santa Sede si smarca dal boicottaggio degli Stati Uniti, dell’Italia e di altri Paesi contrari all’impostazione anti-israeliana di «Durban II», il vertice Onu che [...] si apre a Ginevra tra le polemiche per le pesanti critiche contro lo Stato d’Israele, accusato di razzismo verso i palestinesi («il sionismo è una ideologia razzista»). La commissione Onu ha in parte ripulito dai brani della discordia il testo che fino a sabato sarà in discussione a Ginevra [...].

Si apre a Ginevra, sotto i peggiori auspici, la Conferenza delle Nazioni Unite sul razzismo. Gli occidentali sono arrivati a questo appuntamento divisi. Gli Stati Uniti, Israele, il Canada, l’Australia e l’Italia hanno confermato che non parteciperanno non essendoci garanzie che la Conferenza, i cui lavori preparatori sono stati dominati dai Paesi islamici, non si risolva anche questa volta [...] in un atto di accusa contro Israele e contro l’Occidente. Olanda e Germania hanno dato all’ultimo momento forfait. La Gran Bretagna e la Francia, invece, hanno scelto di essere presenti. Così come il Vaticano. Il presidente iraniano Ahmadinejad, già arrivato a Ginevra, è stato ricevuto con tutti gli onori dalle massime autorità elvetiche [...].

"Uniti contro il razzismo": qualcuno ha scritto [...] che sembra una beffa lo slogan scelto per la Conferenza dell’Onu sul razzismo (la cosiddetta Durban 2) che si apre a Ginevra. In serata è arrivata l’ultima rinuncia, pesante, quella della Germania. Dopo Stati Uniti, Israele, Canada, Italia, Olanda, il boicottaggio della Germania porta il peso della scelta di un paese guida nella Ue e nel mondo. Il timore è che la 4 giorni di Ginevra possa trasformarsi in una replica di "Durban 1", la conferenza Onu che nel 2001 mise nel mirino Israele accusandolo di essere l’unico paese al mondo titolare di politiche razziste e xenofobe. A Ginevra però ci sarà il Vaticano, ci saranno tutti i paesi arabi e quelli islamici. [...]

La migliore di ieri

Frattini si spiega

E dire che gli Stati Uniti avevano preparato i lavori

Il viaggio di Barack

dall’articolo di Alessandro M. Caprettini

dal commento di Vittorio Zucconi

dall’articolo di Henry A. Kissinger

«Una delle più grandi delusioni delle mie esperienze internazionali...». Non usa troppi giri di parole Franco Frattini nel commentare il fallimento della ricerca di una posizione comune della Ue sulla conferenza dell’Onu sul razzismo. «Un errore gravissimo - continua il ministro degli Esteri - perché denota l’incapacità, nonostante le tante parole spese a riguardo, di trovare almeno un minimo comun denominatore su un problema di base: quello della lotta alle discriminazioni di cui ci facciamo spesso portavoci a Bruxelles [...]».

È con "great regrets", spiega il governo americano con l’eufemismo del "rammarico" con il quale ci si sgancia educatamente da un noioso invito a cena, che Barack Obama non parteciperà alla conferenza dell’Onu contro il razzismo da oggi a Ginevra, creando in apparenza un colossale paradosso: quello del primo presidente americano nero, eletto nel trionfo dell’antirazzismo, assente da un’iniziativa internazionale contro il razzismo. Il rifiuto di Obama, e il ritiro della delegazione americana che pure fino a pochi giorni or sono aveva partecipato alla preparazione di questa "Durban 2", come si chiama

perché è la continuazione della prima, organizzata nella città sudafricana di Durban nel 2001, vengono dopo settimane di esitazione, di "nì", di "forse" e di "ma", di sofferenze e di ambiguità che il Presidente stesso si è deciso a tagliare "con rammarico" per non offendere coloro [...] che leggono in questo incontro soltanto un’occasione di propaganda antisemita. E dunque una cassa di risonanza per quelle nazioni, come Iran e Libia, che bizzarramente fanno parte della commissione Onu per "i diritti umani", e usano il Palazzo di Vetro come megafono anti israeliano, mentre al proprio interno calpestano proprio quei diritti civili e individuali che domandano agli altri di rispettare. [...]

Giannelli sul Corriere

Il primo viaggio intercontinentale di un nuovo presidente americano assume sempre un significato che va al di là dell’itinerario [...]. Obama ha approfittato della circostanza per tracciare il suo approccio personale alla politica estera: multilateralismo, una reiterata presa di distanza pubblica dal suo predecessore, negoziati ad ampio spettro su più fronti, enfasi sulla costruzione di relazioni personali con i suoi interlocutori. Mai dalla visita di John Kennedy in Europa nel 1961 un presidente americano ha conquistato tali manifestazioni di sostegno. [...]

Le speranze dal G20

Il parere dello storico: «Solo modesti compromessi»

dall’editoriale di Paolo Savona

dall’articolo di Ennio Caretto

Sulla durata della crisi che ha alimentato per oltre un anno le nostre più vive preoccupazioni si va delineando una comune valutazione: sta tornando la fiducia nel futuro, anche se gli andamenti economici registrano solo un’attenuazione della tempesta e non in tutti i settori produttivi. Gli operatori delle Borse azionarie hanno fiutato la ripresa e, come loro solito, l’hanno anticipata recuperando una quota significativa dei valori perduti. Se i calcoli del G20 sono fondati e non si ha motivo per credere che non lo siano gli stanziamenti decisi dagli Stati più quelli che sono stati messi a disposizione del Fondo monetario internazionale ammontano a circa il 12% del Pil globale. Questa è una spinta fiscale record, che nessun economista avrebbe considerata possibile, né forse auspicabile per le conseguenze che comporta sulle generazioni future attraverso il debito pubblico che deve essere acceso in contropartita. [...]

Per lo storico Paul Kennedy, autore di Ascesa e declino delle grandi potenzee de Il Parlamento dell’uomo (l’Onu), la Conferenza sul razzismo non segnerà una svolta storica: «Dopo accuse e contraccuse, propaganda e scontri, sfocerà in una di quelle dichiarazioni solenni che rappresentano in realtà dei modesti compromessi». Il docente dell’Università di Yale, che sta scrivendo un libro sulla Seconda guerra mondiale, è scettico sull’efficacia di simili iniziative: «Il rispetto dei diritti umani si impone solo con risoluzioni vincolanti. C’è da chiedersi chi e quanti le vorrebbero veramente perché la sede

adatta non è certo questa conferenza. Inoltre c’è il pericolo che essa assuma un tono antisemita». Lei è pro o contro il boicottaggio di Durban II, a Ginevra? «È una questione di grigio, non di bianco e di nero. Io penso che i nostri governi si siano posti un interrogativo etico e uno politico. È giusto o ingiusto il boicottaggio, visto che una gran parte dei Paesi firmerà la dichiarazione senza alcuna intenzione di rispettarla? E in previsione di una denuncia di Israele - che ha fornito l’occasione all’Islam con la sua sproporzionata reazione a Gaza - è politicamente vantaggioso o svantaggioso parteciparvi?».

La fotografia

Fratture scomposte dall’articolo di Claudio Sardo

«Stavolta dalla crisi si esce solo riducendo le diseguaglianze». Pierluigi Bersani chiede al governo di cambiare passo. Ma lo chiede anche alla sua parte politica: «A sinistra è finito il tempo della leggerezza comunicativa e tornano in campo parole pesanti, come produzione, redistribuzione, welfare». In questi anni, sostiene l’esponente del Pd in un’intervista al Messaggero, sono cresciute in Italia le ricchezze e le povertà, le distanze tra Nord e Sud, i vincoli alla mobilità sociale: «Nella ricomposizione di queste fratture - spiega - c’è la riserva di energia per una nuova crescita del Paese». Anche la destra, spiega, «sarà costretta a scegliere e non potrà più fare entrambe le parti in commedia, puntare cioè ora sulle libertà, ora sulle paure». [...]

Gran Premio di Shanghai, tifosi sotto la pioggia (Ansa)

Di qui le opposte decisioni degli alleati? «Esattamente. L’America e l’Italia si sono dette che il boicottaggio è giusto e partecipare alla Conferenza sarebbe dannoso. La Gran Bretagna e la Francia hanno invece concluso che, nonostante i dubbi e i rischi, conviene dimostrare di essere alla ricerca di un dialogo onesto. Su Obama, secondo me, ha pesato altresì il timore che una presenza americana a Ginevra gli alienasse l’opinione pubblica interna oltre che Israele, che diffida di lui». Una divisione inattesa tra Londra e Washington? «Diciamo una divisione in contrasto con la Storia. [...]». La sesta colonna di Francesco Zardo

Sì, va bene: ma perché disertare la conferenza Onu di Ginevra sul razzismo? Stati Uniti e Italia si sono defilati nel timore che il summit si trasformasse in un attacco alle politiche di Israele nei confronti della Palestina e più in generale in un contesto di polemica verso l’attitudine del mondo occidentale in rapporto al mondo islamico. Ma l’Onu, signori, siamo noi: oppure no? E una conferenza, che diamine, serve proprio a discutere le cose: Italia e Stati Uniti (ma anche Germania e Canada, Olanda e – perché no – la stessa Israele) dovevano andarci proprio per evitare questa ipotesi tanto temuta. Si tratta dell’Onu, mica della Spectre... Insomma questa diserzione, e sia detto anche a Israele, sembra proprio fatta apposta per non discutere di un problema, chiamiamolo razzismo, che evidentemente è un problema per davvero.


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Martedì 21 aprile 2009

Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Il dramma della Pinar ci ricorda quello dell’Exodus che portava in Israele i sopravvissuti all’Olocausto

Di Pietro pranza da solo l’ex Pm non ha più amici

dal commento di Lucia Annunziata

dal corsivo di Filippo Facci

Si chiama Pinar. Ma le onde del Mediterraneo ricordano una sua sorella di molti anni fa, che vagava ugualmente senza meta, senza approdo, col suo carico di umanità a perdere, incastrata dalle logiche dei trattati internazionali nella marginalità della Storia. Quella sorella si chiamava Exodus. Per chi è troppo giovane, ma anche per chi ha l’età del ricordo, vorrei richiamare qui quella memoria. L’Exodus salpò ai primi di luglio del 1947 da Porto Venere. Una carretta del mare, coperta di ruggine, un goffo battello che, col nome di President Warfield, era servito in Virginia, Usa, a portare turisti su e giù per il Potomac. La comandava un giovane ebreo di 27 anni. Era stata ristrutturata nel cantiere dell’Olivo a Porto Venere e si avviava verso la più grande impresa dell’emigrazione ebraica clandestina: trasportare dall’altra parte del Mediterraneo, stivati su quattro piani di cuccette, 4.515 profughi ebrei soprav-

Porto Empedocle, arrivano i primi migranti

vissuti all’Olocausto. Non era la prima, e non fu l’ultima, su quella rotta, ma il suo viaggio divenne il simbolo del diritto di un popolo a emigrare. Alla fine della seconda guerra mondiale, il Golfo della Spezia divenne uno dei luoghi di speranza per migliaia di ebrei europei, uomini, donne e bambini che avevano conosciuto la persecuzione, lo sterminio, i Lager. Nello Stato ebraico, La Spezia è chiamata ancora oggi «Schàar Zion», Porta di

Sion. Da questa nostra città partirono tra l’estate del 1945 e la primavera del 1948 oltre 23 mila ebrei. Ma la traversata non fu semplice. L’arrivo di profughi in Palestina era stato bloccato a un numero di 75 mila entrate in cinque anni, secondo gli accordi del dopoguerra che avrebbero dovuto fermare il conflitto arabo-palestinese. Lo Stato di Israele, in questi accordi, non era previsto. La Gran Bretagna, che aveva il Mandato per la Pale-

dal corsivo di Francesco Alberoni

In Inghilterra a un ragazzino di tredici anni hanno detto che era diventato padre. La sua ragazza aveva quindici anni. Poi col Dna si è scoperto che non era vero, la ragazza aveva avuto rapporti con altri adolescenti. Ma non è un caso isolato, dappertutto, anche in Italia, i ragazzi hanno rapporti sessuali precoci e alcuni hanno figli a una età in cui non capiscono nemmeno cosa significhi. Un tempo il matrimonio era deciso dalle famiglie, i giovani si sposavano presto ma venivano assistiti e guidati dai loro genitori. In questo modo anche nelle classi sociali più povere i bambini

Le differenze tra i sessi e i cambiamenti sociali ricevevano una educazione e dei principi morali che a loro volta trasmettevano ai loro figli. Poi il ruolo della famiglia si è indebolito. I giovani hanno incominciato a scegliersi da soli. Ma il sesso incominciava più tardi. Di solito le ragazze si concedevano quando pensavano che il loro ragazzo le amasse veramente. Poi i due giovani si fidanzavano, si sposavano e mettevano al

mondo figli quando erano sicuri di poter fornire loro una discreta educazione. Per tutto il XX secolo è stata questa la base della famiglia coniugale. Tutto è cambiato negli ultimi trent’anni [...]. L’età dei rapporti sessuali si è progressivamente abbassata anche fino ai dodici, tredici anni e il sesso adolescenziale sta diventando una pratica comune. La ragazza a cui piace un

stina, combatté in tutti i modi l’arrivo dei profughi ebrei. [...] Exodus mosse da Porto Venere, sostò a Port-de-Bouc, caricò a Sète, fu assalita e speronata dai cacciatorpediniere britannici davanti a Kfar Vitkin, proprio quando era in vista la costa della Palestina. Ci furono morti a bordo e la nave fu sequestrata dalla Corona. Gli inglesi rimandarono i profughi ad Amburgo, al campo di Poppendorf, un ex Lager trasformato in campo di prigionia per gli ebrei. Solo con la fine del mandato britannico i profughi poterono tornare in Palestina, quando la nave, insieme con altre, salpò di nuovo dal Golfo della Spezia. La vicenda fu narrata nel 1958 da un celebre romanzo di Leon Uris, e nel 1960 da un film di Otto Preminger interpretato da Paul Newman e Eva Marie Saint. [...] Oggi Israele è una potenza, che desta sentimenti forti, di amore e di antagonismo. Ma allora gli ebrei erano solo una massa di persone senza nome e senza volto, senza passato e senza futuro. Il Mediterraneo fu il loro purgatorio [...].

compagno gli si concede se non altro per timore che, se non lo fa, lui possa andare con un’altra. Tutto questo è destinato a cambiare il rapporto fra maschi e femmine? Meno di quanto pensiamo. [...] Le ragazze provano sentimenti amorosi intensi e un desiderio di durata che viene spesso frustrato dalla infedeltà maschile. Alcune reagiscono cercando di comportarsi come i maschi, con l’alcool, le droghe, cambiando continuamente partner. Ma è contro la loro natura. Alla fine restano deluse, irritate, [...] e quando trovano il grande amore fanno fatica ad avere fiducia, ad abbandonarsi e possono sciupare anche quello.

Guardate che non c’è mica tanto da ridere: Di Pietro che dice «Alla Camera nessuno vuol pranzare con me» è una nota drammatica, non comica. [...] Il problema [...] va oltre la storica incapacità di amicizia dell’ex contadino «imparato» a diffidare di tutto e di tutti [...]. Ma non è una questione di conoscere la biografia del personaggio, non è necessario conoscere il solito elenco di quelli che presto o tardi l’hanno abbandonato: da Pietro Mennea all’ex fidatissimo Elio Veltri, dal deputato Valerio Carrara ai vari Rino Piscitello, Federico Orlando, Milly Moratti, Sergio De Gregorio, persino Paolo Flores d’Arcais [...]. E non abbiamo neppure menzionato Walter Veltroni e perché no, Massimo D’Alema, colpevole della malsana idea di candidarlo nel 1997 al Mugello. [...] Di Pietro viene da una famiglia dove la capacità di autocontrollo della madre come pure del padre, che interiorizzavano ogni dolore se non altro per necessità, potrebbero sembrare essere buoni indizi del suo carattere decisamente anaffettivo: la madre, in particolare, di fronte alle durezze della vita sapeva essere glaciale ed è stato proprio suo figlio, in una biografia, ad attribuirle quel «prega i morti, frega i vivi» che è un motto da lui ereditato solo nella parte meno religiosa, pare: ma queste sono sciocchezze. Ciascuno è responsabile di sé, punto: dunque di una condotta dove non esista gratitudine, lealtà, coerenza, amicizia che non sia complicità di contingenza. Comportamenti, questi, utili in politica, ma squallidi nel privato. Forse un pizzico sgradevoli anche solo per un pranzo alla Camera. La storia di Di Pietro, umanamente, si sente, non c’è bisogno di conoscerla

tutta. Definitiva pareva la vicenda della sua amicizia con Pasqualino Cianci, già raccontata su queste pagine poco tempo fa. Di Pietro, in vita sua, ebbe un solo amico del cuore con cui divise la giovinezza e anche i fasti di Mani pulite: e quando l’amico fu accusato d’aver ucciso la moglie, nel 2002, Di Pietro gli si presentò come suo avvocato e lo valorizzò pubblicamente come suo amico d’infanzia. Poi l’amico venne arrestato e Di Pietro passò ad accusarlo con gli stessi materiali raccolti per difenderlo, valorizzando come amica d’infanzia la moglie trucidata. Pasqualino Cianci è stato condannato a 21 anni in primo grado, e Di Pietro, si ricorderà, è stato sospeso per tre mesi dall’Ordine degli avvocati. Se non basta questa storia, vediamone un’altra. Più che una storia, un’immagine: è una cena natalizia che il 19 dicembre 1991 si tenne a Milano a casa di Antonio D’Adamo, altro ex grande amico di Antonio Di Pietro. C’è l’ex cassiere socialista Sergio Radaelli che beve champagne; c’è il sostituto procuratore Antonio Di Pietro, quella sera più estroverso del solito [...]; c’è il sindaco di Milano Paolo Pillitteri che è in ritardo, ma quando arriva ecco Di Pietro alzarsi per primo e accoglierlo ancora col tovagliolo in mano. Più tardi Di Pietro è al telefono con l’ex questore Umberto Improta, suo amico e mentore. Più tardi ancora, infine, c’è Di Pietro che alza il calice per primo e inneggia «al migliore dei sindaci possibili». Ora: chiedete a Radaelli se immaginava che Di Pietro entro pochi mesi l’avrebbe messo in galera. Chiedete a Claudio Dini se immaginava che Di Pietro entro pochi mesi l’avrebbe messo in galera. Chiedete a Pillitteri se immaginava che pochi mesi dopo Di Pietro avrebbe chiesto anche il suo arresto. [...]

Sport: fra le righe e sopra le righe Inter, il ragazzino terribile Il Milan strapazza il Toro ed è secondo che si chiama Balotelli agganciata la Juve, Inzaghi superstar

La Ferrari è in crisi

dall’articolo di Alessandro Pasini

dal commento di Franco Ordine

dall’articolo di Stefano Mancini

Il nuovo bad boy del pallone, che raccoglie un’incredibile unanimità di critiche presso avversari, tifosi e moralisti sempre in servizio, non è un santo (è troppo giovane e comunque noi non ne conosciamo neanche di anziani) ma sa essere diverso da come lo vediamo in campo. Fuori infatti Mario Balotelli è talmente cattivo che a Natale ha passato le vacanze in una favela di Salvador de Bahia; che l’estate scorsa è stato in un campo ecologico del Wwf in Sicilia; che un giorno è passato dal canile, ha visto Lucky, una cagnetta abbandonata, e se l’è portata a casa; che la sera spesso va a trovare i vecchi compagni della Primavera al Centro sportivo dei giovani interisti, zona Affori, a pochi passi da casa sua, dove vive da solo da un anno e mezzo; che in spogliatoio, fra una cazziata di Materazzi, uno sfottò di Chivu e un grugnito di Ibrahimovic (che a volte lo inseguirebbe a calci), viene ancora trattato più come una mascotte che come l’apprendista fuoriclasse quale è. Questo ovviamente non giustifica ciò che di negativo combina allo stadio (gestacci agli arbitri, insofferenze verso gli avversari ai quali dedica irrisioni ricavando falli e giudizi feroci, ultimo quello del solitamente pio Legrottaglie), ma può aiutare a capire perché lo faccia. Mario, di base, è uno che pensa agli affari suoi, è sicuro di sé e dei propri mezzi e non perde occasione per dimostrarlo al mondo e poi riderne con gli amici al bar. Avendo 18 anni, lo fa come si fa all’oratorio, senza contenersi, non essendo la sottrazione un’operazione facile in gioventù. A ben vedere, nel calcio nulla è grave come sembra, neanche un neoricco giocatore diciottenne che esce dalla Pinetina in cabrio scoperta un giorno di pieno gennaio. Ma la cosiddetta «amplificazione mediatica » appunto amplifica, preferisce parlare di linguacce anziché di rovesciate, di simpatia/antipatia anziché di capacità. Mario ci mette del suo, con la cabrio ma soprattutto con un carattere che lui stesso ha definito «stupido», e il gioco è fatto: «Passo per spaccone solo perché sono un istintivo». [...]

Toro strapazzato come un uovo, Milan secondo in classifica, salito a dieci punti dall’Inter. Se non ci fosse molto altro da raccontare e da segnalare, si potrebbe chiudere qui la sintesi della serata che consegna ai berlusconiani il condominio con la Juventus a 64 punti alle spalle della capolista con lo scudetto in tasca. Sotto la pioggia lo stadio canta «non si vende Kakà» [...]. Proprio di Kakà è il grande rientro da mettere nel conto della sfida di ieri sera, incanalata subito dalla vena magica del solito Inzaghi, autore di una tripletta d’autore. Con il brasiliano in evidente e naturale progresso, sotto gli occhi stregati di Dunga, ct del Brasile, tutto il Milan decolla verso un finale di campionato tutto da scoprire. Recuperati sette punti in tre partite alla Juve. Anche il suo attacco, con la cifra di 59 gol segnati, diventa il migliore del torneo: un piccolo primato, naturalmente, che forse aiuta a capire e comprendere l’importanza fondamentale di certe assenze. Il piccolo acciacco tradito da Pato consente ad Ancelotti di ritagliare un tempo

La Ferrari è pronta a firmare la resa. Il crocevia della stagione è lontano meno di un mese: Gran premio di Spagna, 10 maggio. Lì gli uomini del Cavallino compiranno il massimo sforzo per rimettere in carreggiata una situazione di cui nessuno in squadra ha memoria storica. «A Barcellona capiremo a che punto siamo», dice il dg Stefano Domenicali quando gli riportano un commento di Michael Schumacher. Intervistato in patria dopo la gara, l’ex campione, oggi consulente del Cavallino, ha detto chiaro ciò che molti pensano: «A Maranello devono decidere in fretta se continuare a spingere per sviluppare questa macchina senza nessuna garanzia di successo, oppure concentrarsi sul campionato 2010». E’ la «teoria Ross Brawn»: abbandonare le cause perse e investire le energie sul futuro. Brawn l’ha fatto nel 2008 quando dirigeva la Honda e fingeva di partecipare al campionato. Oggi la (ex) Honda F1 gli appartiene, porta il suo nome ed è un modello invidiato e odiato dagli avversari. [...]

Pippo Inzaghi (a destra) e Kakà

anche per Ronaldinho che stavolta, assist a parte, si limita a cercare il numero ad effetto senza raccogliere grandi consensi. [...] «Chi glielo dice a Pippo di restare fuori?». Già, chi glielo dice se poi la sua performance ennesima s’incastona in queste settimane d’autore, 9 centri in 6 partite il parziale, mica male. La battuta, strepitosa di Ancelotti, pronunciata sabato pomeriggio a Milanello resta impressa nella memoria dei cronisti appena lo svolgimento di Milan-Torino offre lo spunto più atteso. E cioè due colpi di frusta, con la testa, del bomber stagionato, col vizio antico

del gol, con cui mettere sotto il povero Toro, fragile nelle convinzioni oltre che nella difesa. E infatti alla seconda occasione utile (su angolo del solito Beckham), Inzaghi disperde Rivalta per infliggere una deviazione area, solo soletto, con cui piegare Sereni. La scena si ripete più tardi appena Beckham, col contagiri, richiama Pippo all’esecuzione aerea: 2 a 0 in un tempo è l’eccezione che conferma la regola degli affanni. Il terzo sigillo è un grazioso omaggio di Ronaldinho che fa a fette la difesa granata lasciando a Pippo il compito [...] di infliggere il castigo del 3 a 0 a Sereni. [...]


6 Primo piano

Martedì 21 aprile 2009

gli interrogatori Sisma in Abruzzo Continuano ma non ci sono indagati

«Ecco di chi sono le colpe» Ascoltati sindaco e manager dell’Asl, che punta il dito contro la direzione dei lavori di VINCENZO SINAPI L'AQUILA – Un manager «amareggiato» per aver scoperto 30 anni dopo che i pilastri del suo ospedale non avevano le staffe di ferro e un sindaco che cinque giorni prima del terremoto ha chiesto invano lo stato d’emergenza per i danni subiti da mesi di sciame sismico. Roberto Marzetti e Massimo Cialente sono stati i protagonisti di ieri dell’inchiesta della procura dell’Aquila: il primo ha puntato l’indice su direzione dei lavori e collaudi; il secondo ha escluso che il suo sia stato un allarme caduto nel vuoto, perchè i terremoti non si prevedono. Però ha aggiunto: «io ero il malato, spettava ad altri trovare la cura». Il procuratore capo, Alfredo Rossini, dopo aver ribadito che “non ci sono ancora indagati», spiega che prima di tutto vuole capire «come sono andate oggettivamente le cose. Poi, con le perizie, risaliremo alle responsabilità individuali». Tempi? Rossini azzarda: «Credo che nel giro di quattro mesi i primi risultati li avremo». Documenti, macerie ed altri reperti continuano ad essere raccolti negli stabili sequestrati: ieri è stata la volta dell’edificio dell’Inps, che si aggiunge ad oltre 30 stabili, comando regionale delle Fiamme Gialle compreso. In tarda mattinata, negli uffici provvisori della procura, arrivano uno dietro l’altro Marzetti e Cialente. Sono venuti spontaneamente o li avete convocati?, chiedono i giornalisti a Rossini: «Sono stati spontaneamente con noi, ma li avevamo invitati», risponde il pm, al quale l’umorismo non manca. Entrambi i colloqui durano poco. Il primo che esce è il manager della Asl, che spiega di aver chiesto al procuratore di poter «incominciare i lavori di ristrutturazione e di messa in funzione dell’ospedale (che in buona parte è stato sottoposto a sequestro – ndr) perchè alcune parti sono riparabili in breve tempo e noi, già da lunedì, potremmo ripartire con la diagnostica ed altri reparti». Ma il colloquio, ovviamente, ha riguardato anche altro. Perchè una struttura strategica come un ospedale ha fatto la fine del San Salvatore dell’Aquila? Il manager accusa la direzione dei lavori «che doveva vigilare» e i collaudi. «Scoprire dopo 30 anni che mancavano le staffe nei pilastri amareggia molto, perchè forse bastava poco per far sì che non accadesse. La direzione dei lavori avrebbe dovuto attentamente vigilare e anche i collaudi» avrebbero dovuto rilevare queste carenze. «Nel maggio 1980 – ha spiegato Marzetti – è stato rilasciato il certificato di collaudo dell’ospedale e quindi i tecnici avevano ben chiaro quale fosse la situazione sia per quanto riguarda le caratteristiche del terreno, sia la sismicità della zona, sia il modo in cui è stato costruito l’immobile». Ma non solo i pilastri senza staffe si sono rotti: anche «altre colonne, che sembravano resistenti e in cui le staffe ci sono, hanno ceduto tutte, 13-

14 in fila, lungo una precisa direttrice e questo potrebbe significare che il terreno ha amplificato la spinta del terremoto». Poi è stata la volta del sindaco Cialente. «Mi è stato chiesto della lettera in cui chiedevo alla presidenza del Consiglio di dichiarare lo stato di emergenza cinque giorni prima del sisma allo scopo di poter accedere a fondi per intervenire su degli immobili già lesionati dalle scosse precedenti. Il procuratore voleva sapere se con quella lettera lanciavo un allarme particolare: io ho spiegato che era un passaggio obbligato, anche sul piano amministrativo, un modo che a me serviva assolutamente a quel punto per poter avere la possibilità di ottenere i fondi per fare i lavori».

Macrì e Cisterna

Due calabresi nel pool che vigila sugli appalti

Agenti della Polizia di Stato al lavoro ieri all'Aquila

| LA CERIMONIA |

Prime lauree, una alla memoria Ventisette giovani sono stati i primi dottori post terremoto di MARIA LAUDANI L'AQUILA – L'Aquila prova a ricominciare il suo cammino dopo il terremoto anche dall’università. Tesi, emozionati, eleganti, ma anche tristi, 27 giovani, di cui una decina di donne, si sono laureati in fisioterapia concludendo così il loro percorso di studio. Si tratta delle prime lauree che vengono conferite dopo la tragedia del sisma. La cerimonia si è svolta nei pressi dello stabile che ospita la facoltà di Medicina, all’interno di una tenda della Protezione civile, al polo didattico di Coppito. Il copione, malgrado la scenografia inusuale, ha rispettato la tradizione: un compito scritto seguito dalla descrizio-

Commozione per il titolo in ricordo di una vittima dei crolli

ne delle tesi; poi la riunione della commissione e, infine, il voto seguito da applausi e baci accademici. A conferire il titolo di dottore in fisioterapia il presidente del corso di laurea, Antonio Carolei. Il primo a laurearsi è stato Tonino Baliva, un giovane di Celano, di 27 anni, il quale ha discusso una tesi su un paziente affetto da ictus. Un boato seguito da un lungo applauso ha accolto il suo 110 e lode. «La prima cosa che ho fatto è stato tirare un grande sospiro», ha detto il giovane. Momento toccante della cerimonia il conferimento della laurea alla memoria a Lorenzo Cinì, giovane di 23 anni di Sant'Omero (Teramo), morto nel crollo di una abitazione all’Aquila il 6 aprile scorso. Lo ha deciso il Senato accademico dell’università dopo una seduta straordinaria. «Era un ragazzo squisito, sportivo, aperto, amato da

tutti – ha detto Franco Cinì, padre di Lorenzo -. Avrebbe compiuto gli anni il prossimo primo giugno; quello di oggi per lui sarebbe stato un giorno particolare perchè avrebbe coronato i suoi sogni. Ce lo hanno spezzato», ha concluso visibilmente, commosso, il padre. A ricordare Lorenzo molti dei suoi compagni di studio, come Marco, di Avezzano (L'Aquila): «Non c'è l’atmosfera di festa – ha detto – ma la laurea deve essere un segno di ripresa». E poi c'è Ferdinando, dell’Aquila, speranzoso che la cerimonia di ieri rappresenti un segno di continuità rispetto a quello che è accaduto: «Proviamo, o almeno cerchiamo di avere il sorriso sulle labbra – ha affermato -, ma non possiamo non ricordare chi non c'è più tra noi». All’evento non è mancato il rettore dell’università dell’Aquila, Ferdinando Di Orio.

REGGIO CALABRIA – Sono calabresi due dei quattro magistrati che costituiscono il pool dovrà effettuare analisi preventive e accertamenti per evitare infiltrazioni mafiose negli appalti per la ricostruzione in Abruzzo. Alberto Cisterna, nato a Reggio Calabria, è stato, negli anni '90, uno degli elementi di punta del pool antimafia organizzato a Reggio dall’ex procuratore aggiunto, Salvatore Boemi. Cisterna ha coordinato numerose ed importanti inchieste sulla 'ndrangheta di Gioia Tauro, culminate con la cattura dell’ex superlatitante, Giuseppe Piromalli, oggi all’ergastolo. Cisterna, inoltre, è stato l'artefice delle prime inchieste sulla potente cosca degli Alvaro di Sinopoli. Vincenzo Macrì, per lunghi anni magistrato nel distretto di Reggio Calabria, è un profondo conoscitore delle dinamiche della 'ndrangheta. Con i colleghi Boemi, Cisterna, Mollace, Verzera e Pennisi ha firmato, a metà anni '90, la maxi-operazione Olimpia, la prima ricostruzione degli apparati della 'ndrangheta reggina, che portò alla sbarra vertici e gregari delle cosche De Stefano, Serraino, Imerti, Condello, protagonisti di uno scontro che tra il 1985 ed il 1992 provocò oltre seicento morti.

Ci sono 22 pazienti che non si possono muovere dal letto e non sono in grado di utilizzare i bagni chimici

Allarme igiene all’ospedale da campo L'AQUILA – Scatta l’allarme igiene all’ospedale da campo dell’Aquila, allestito davanti alla struttura del San Salvatore, inagibile dopo il sisma del 6 aprile scorso. «Le condizioni igieniche non sono più sostenibili», afferma Vittorio Festuccia, primario del reparto di medicina generale, che ieri mattina, insieme a un gruppo di colleghi, ha incontrato l’assessore regionale alla Sanità, Lanfranco Venturoni, per rappresentargli la situazione. «Attualmente – spiega Festuccia – abbiamo 22 ricoverati i quali o non possono muoversi dai loro letti o non sono nelle condizioni di utilizzare i bagni chimici posti all’esterno delle tende. Gli infermieri sono costretti pertanto a utilizzare padelle e pappagalli per raccogliere i bisogni e poi svuotarli nei bagni chimici. C'è quindi un passaggio continuo di liquidi organici che mette a forte rischio le condizioni di igiene nelle tende». Con l’assessore è stata discussa l’ipotesi di utilizzare i locali della casa di cura Villa Letizia, messa a disposizione dai proprietari «ma in questo momento, con lo sciame sismico in atto – spiega Festuccia –

Le tendopoli in piazza d’Armi all’Aquila

nessun paziente accetterebbe il ricovero all’interno di una struttura in muratura». Nei giorni scorsi, la direzione sanitaria e il personale medico e paramedico avevano chiesto alla Protezione civile di “dirottare» sull'Aquila, al termine del G8, l’ospedale da campo in prefabbricato allestito per il vertice della Maddalena. «Ma l’emergenza igienica di questi giorni – rileva Festuccia -

non ci consente di poter aspettare ancora due mesi e mezzo. All’Aquila, nonostante la sistemazione di molti sfollati lungo la costa, resta comunque una popolazione di circa 30mila persone da assistere, per gran parte fatta di anziani, e c'è bisogno di un ospedale che abbia tutte le garanzie di efficienza. Abbiamo chiesto pertanto alla Regione di attivarsi perchè si trovino al più presto delle strutture prefabbricate a blocchi dove trasferire i reparti ora allestiti nelle tende». Il personale medico ha anche sollecitato la Protezione civile perchè vengano compiute al più presto le verifiche di stabilità sulle strutture del San Salvatore per individuare le parti immediatamente agibili da poter così utilizzare, almeno per le attività più complesse come la chirurgia e la diagnostica.

Intanto, piove e fa freddo nella Valle Subequana, tanto – la notte scorsa la temperatura era intorno allo zero -, e in molte tende non ci sono nemmeno le stufe. Così si dorme a volte nel sacco a pelo e in chissà quanti maglioni di lana, cappelli e calzettoni. A Goriano Sicoli piove dalla notte e gli sfollati sono rintanati nelle tende. Qualcuno ogni tanto esce, fa un giro, scambia una parola con il vicino: «Qui fa freddo da morire», dice Patrizia, tutta stretta in uno scialle di lana grigio. Mascotte del campo è Pasquale Merolli che dal giorno del terremoto non si è mai fermato: fa l’impiantista di professione e nella tendopoli ha portato l’elettricità. «Oggi però – spiega insieme alla moglie – sono venuti quelli dell’Esercito e mi hanno detto che non dovevo fare tutto da solo, che l’impianto era fuori norma. Ma come potevamo stare tutti questi giorni senza stufe e luce? Tra l’altro, alcune tende ancora non hanno l'elettricità». Dello stesso avviso il vice sindaco di Goriano, Rodolfo Marganelli: «Il rispetto delle norme, in una situazione come questa, lascia il tempo che trova».


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Martedì 21 aprile 2009

Il segretario dell’Onu La conferenza sul razzismo «Ha incitato all’odio»

Ahmadinejad attacca Israele I delegati Ue lasciano la sala mentre il premier iraniano lancia invettive contro gli ebrei | IL CASO | Il Vaticano «Sbagliato andare via» di SILVANA BASSETTI

GINEVRA – E' cominciata male, anzi malissimo, la Conferenza dell’Onu contro il razzismo (Durban 2): come temuto, il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha rinnovato le accuse di razzismo ad Israele in totale disprezzo dei moniti delle Nazioni Unite e della comunità internazionale. Dalla tribuna dell’Onu, Ahmadinejad ha accusato i Paesi occidentali di aver usato il pretesto dell’Olocausto per creare un «regime razzista» in Palestina provocando l’immediato abbandono della sala dei diplomatici dei 23 Paesi europei che avevano scelto di partecipare alla Conferenza. Immediate le condanne dell’Onu, delle diplomazie occidentali e di Israele. Il «sionismo mondiale personifica il razzismo», ha affermato il presidente dell’Iran applaudito a più riprese da alcuni, ma non certo dai delegati occidentali. Alla fine della seconda guerra mondiale con il «pretesto della sofferenza degli ebrei», si è stabilito nel cuore del Medio Oriente «un governo completamente razzista», ha rincarato senza mai citare il nome di Israele. Inoltre, il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha sostenuto negli ultimi 60 anni l’occupazione del «regime sionista», dandogli «piena libertà di commettere qualsiasi crimine». Nel suo discorso di oltre 30 minuti Ahmadinejad ha anche sferrato attacchi contro il diritto di veto al Consiglio di sicurezza e contro gli Usa. Unico capo di Stato alla Conferenza, al suo arrivo nella sala delle Assemblee del Palais des Nations, Ahmadinejad è stato accolto da un applauso, ma il suo intervento è stato brevemente interrotto dalle grida «razzista, razzista» lanciate da un piccolo gruppo di contestatori che indossavano par-

rucche colorate da pagliacci. Da sotto il palco un giovane ebreo francese gli ha lanciato, sfiorandolo, un naso rosso da pagliaccio. Non è la prima volta che il leader iraniano si scaglia contro Israele ed erano in molti a temere che Ahmadinejad avrebbe sfruttato anche l’occasione della Conferenza di Ginevra. «La nostra previsione era corretta», ha reagito il ministro degli Esteri Franco Frattini. «L'Italia non ha voluto fin dall’inizio partecipare ad un’occasione che avrebbe presumibilmente potuto risolversi in una cattiva occasione per incitare all’odio anti-israeliano», ha detto. Severissimo anche il commento degli Usa che, come l’Italia ed altri Paesi avevano deciso di non partecipare ala Conferenza. Il discorso del presidente iraniano è stato «vile» e odioso», hanno osservato. Indignate le reazioni anche di Paesi quali Gran Bretagna e Francia, pur presenti all’evento. In sala a Ginevra, anche il Vaticano che pur giudicando «estremiste

e inaccettabili» le espressioni del leader iraniano ha deciso che resterà Durban 2 per «continuare ad affermare con chiarezza il rispetto della dignità della persona umana contro ogni razzismo e intolleranza», come spiegato dal direttore della sala stampa vaticana padre Federico Lombardi. La repubblica ceca ha invece deciso di abbandonare definitivamente la riunione, in programma fino al prossimo 24 aprile. Ma il rammarico più forte per le parole del presidente iraniano lo hanno espresso il Segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon e l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Navi Pillay che avevano aperto in mattinata i lavori della Conferenza. Il segretario generale ha deplorato l’uso della piattaforma dell’Onu per «accusare, dividere e incitare» all’odio. Anche Pillay ha criticato l’intervento del leader iraniano, ma la «migliore replica è di rispondere e correggere, non di ritirarsi e boicottare la Conferenza», ha aggiunto.

La contestazione al premier iraniano. Nella foto a fianco, i delegati lasciano la sala e in quella sotto Ahmadinejad

CITTA' DEL VATICANO – Ahmadinejad sbaglia e pur non negando l’Olocausto usa frasi «estremiste e inaccettabili», ma il Vaticano resta a Durban 2 perchè una conferenza Onu è comunque un luogo in cui si deve ascoltare e tentare di difendere il rispetto della dignità delle persone. Questa la posizione della Santa Sede, la cui delegazione non ha lasciato l’aula durante il controverso intervento del presidente iraniano, come è stata espressa dal direttore della sala stampa vaticana padre Federico Lombardi e dall’Osservatore della Santa Sede presso l’Onu a Ginevra, mons. Silvano Tomasi. Anche se «gli interventi come quello di Ahmadinejad «non vanno nella direzione giusta», ha commentato padre Lombardi, il Vaticano resta per «continuare ad affermare con chiarezza il rispetto della dignità della persona umana contro ogni razzismo e intolleranza». C'è inoltre da considerare che «la bozza concordata venerdì scorso è in sè accettabile, essendone stati tolti gli elementi principali che avevano suscitato obiezioni». d. n.

Il premier elvetico colpevole di aver accolto il leader iraniano con tutti gli onori

Tel Aviv contro la Svizzera ritira l’ambasciatore di ALESSANDRO LOGROSCINO GERUSALEMME – A far traboccare il vaso dell’irritazione d’Israele – fino al richiamo per protesta del proprio ambasciatore a Berna – è stato il tappeto rosso srotolato dal presidente svizzero, Hans Rudolf Mertz, sotto i piedi dell’iraniano Mahmud Ahmadinejad, negatore recidivo dell’Olocausto. Ma la polemica dello Stato ebraico contro la conferenza Onu sul razzismo (la cosiddetta Durban 2), inaugurata ieri a Ginevra, ha investito l’intera impalcatura di un evento qualificato dal premier Benyamin Netanyahu come «un festival dell’odio» antiisraeliano: venuto a coincidere, per colmo di provocazione, con l’avvio a Gerusalemme delle commemorazioni dell’annuale Giornata del Ricordo delle vittime della Shoah. Grato ai Paesi chiamatisi fuori della conferenza (Usa e Italia in testa), il governo israeliano non ha dovuto attendere neppure l’intervento fatto in apertura di lavori dallo stesso Ahmadinejad – con l’ennesima sparata contro il 'nemico sionista' - per far sentire la sua voce. Gli è ba-

Netanyahu e Lieberman grati a chi non ha partecipato

Il primo ministro israeliano, Netanyahu

stato il clima dell’accoglienza riservata da Merz all’ospite di Teheran, fra sorrisi e convivialità: un antipasto che ha indotto il ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman, d’intesa con Netanyahu, a richiamare a stretto giro «per consultazioni» l’ambasciatore in Svizzera. Un rimpatrio «immediato» – ha chiarito un portavoce – deciso per «esprimere il disappunto» d’Israele sul ruolo riconosciuto a «un negazionista della Shoah» (e alfiere dei temuti programmi nucleari iraniani) come Ahmadinejad. Oltre che per il clima complessivo di una riunione che – a otto anni da 'Durban 1', sfociata nel 2001 nell’inopinata equiparazione fra sionismo e razzismo – resta, secondo Israele, monopolizzata dal peso di Paesi pregiudizialmente ostili e dalle dubbie credenziali democratico-umanitarie. Ad accrescere lo sdegno c'è la contestualità con la Giornata della Memoria, che da ieri sera e fino a questa sera vede Israele raccogliersi in silenzio nel ricordo dei sei milioni di ebrei annientati dallo sterminio nazista. «Nel momento in cui ci apprestiamo a commemorare le vittime della Shoah, una conferenza che pretende di contrastare il razzismo accoglie un razzista e un negazionista che non nasconde l’intenzione di cancellare Israele dalla carta geografica», ha sottolineato Neta-

nyahu in una riunione del governo. Riunione durante la quale il premier si è al contrario «congratulato con le democrazie» che hanno deciso di disertare Durban 2: un fronte del rifiuto allargatosi rispetto al 2001 fino a includere – con Israele, Usa, Australia, Nuova Zelanda e Canada – un pacchetto di Stati europei in cui, sulle orme dell’Italia, si sono inserite Germania, Polonia, Svezia e Olanda. «Gratitudine» agli stessi Paesi è stata manifestata dal presidente Shimon Peres, che si è detto invece «colmo di vergogna» per l’apertura di quella che ha definito «la conferenza razzista di Ginevra nel Giorno del Ricordo dell’Olocausto, con Ahmadinejad nella parte di ospite d’onore». Un personaggio, gli ha fatto eco un altro Nobel per la pace, lo scrittore Eli Wiesel – presente ieri in Svizzera con un gruppo di sostenitori della causa d’Israele – «il cui posto dovrebbe essere in prigione, non certo sul pulpito d’una conferenza contro il razzismo». Nella polemica ha finito per essere coinvolto anche il segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon, oggetto di «deplorazione» da parte del governo israeliano per aver a sua volta incontrato a Ginevra il presidente dell’Iran. Mentre a dare manforte ad Ahmadinejad non è mancata da Gaza la voce degli islamico-radicali palestinesi di Hamas.


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Il Pd sceglie Stella

Politica lucana E’ corsa ai candidati, Peppino Molinari è pronto alla sfida al comune. Il Pd ha pronti gli “europei”: Pittella terzo dopo De Castro e Capacchione

E’ la scelta fatta per la Provincia di Matera di PIERO QUARTO

Il Pdl tenta la scalata e prova a convincere Roberto Falotico di SALVATORE SANTORO POTENZA -Cominciano a delinearsi le liste per le europee del Partito democratico: Nella circoscrizione meridionale il capolista dovrebbe essere Paolo De Castro. Al secondo posto, la giornalista del Mattino (minacciata dal clan dei Casalesi per le proprie inchieste) Rosaria Capacchione e al terzo posto il lucano Gianni Pittella. Discorso ancora complicato invece, per quanto riguarda la scelta dei candidati presidente e sindaco del Potentino per il Popolo delle libertà. Anche se ci sono “voci” insistenti circa le suggestioni di centrodestra per due esponenti storici del centrosinistra lucano. L’ex parlamentare della Margherita con passato da segretario regionale della Dc, Peppino Molinari al quale è sempre stato

attribuito l’appellativo di “padre” del centrosinistra lucano è pronto per la scalata alla poltrona di sindaco della città di Potenza. Molinari dovrebbe essere la punta di diamante per la città capoluogo del Popolo della libertà di Guido Viceconte ed Egidio Digilio. Le diplomazie sono al lavoro, ma il nome di Molinari in molti ambienti politici viene dato quasi per scontato come antagonista reale per la riconferma a sindaco di Vito Santarsiero che è l’uomo delle speranze del Partito democratico. Lo stesso vale anche per Roberto Falotico. L’ex segretario della Margherita dopo l’espulsione dal Pd potrebbe essere il candidato alla presidenza della Provincia di Potenza di un cartello elettorale sostenuto dal Pdl. A pochi mesi dagli “scontri” intestini al Partito democratico di Basilicata, Falotico e il segretario Pd,

Piero Lacorazza potrebbero “sfidarsi” in pubblica piazza per la corsa alla poltrona che è stata di Sabino Altobello negli ultimi 5 anni. Se Lacorazza però è ufficialmente candidato Falotico ancora tentenna a dire sì. Da autorevoli indiscrezioni sembrerebbe che esponenti di primo piano del Pdl regionale quotidianamente corteggiano l’ex assessore regionale. Ma al momento il candidato maggiormente accreditato per la presidenza della Provincia di Potenza dei Dec è Aurelio Pace così come era previsto nei piani iniziali: i due segretari provinciali del nuovo soggetto politico, lo stesso Pace per Potenza e la consigliera regionale, Rosa Mastrosimone per Matera a guidare le liste elettorali. Mentre per Falotico la sfida elettorale era fissata per il 2010 quando ci saranno le prossime elezioni regionali.

La strategia elettorale dei falotichiani, in ogni caso, è quella di fare due liste per ogni collegio: quelle dei Dec e quelle dell’Alleanza democratici di centro (il soggetto politico fondato dalla stessa Mastrosimone che dopo le elezioni confluirà nei Dec). All’inizio il piano doveva essere quello di una corsa elettorale indipendente e poi dell’apparentamento al secondo turno con il Pdl. Ma da parte di Viceconte ci sarebbe l’intenzione di “forzare” l’alleanza già al primo turno per tentare il colpaccio sia al Comune di Potenza e sia alla Provincia. Ma c’è cautela da parte dello stesso Falotico: se da un lato la sfida con Lacorazza è suggestiva dall’altro lato all’interno degli stessi Dec molti sono scettici a legarsi con il partito di Silvio Berlusconi. Anzi, sempre secondo le indiscrezioni questa eventualità complicherebbe non poco la composizione delle liste

elettorali che Falotico, Pace e Mastrosimone stanno già formando da alcune settimane: molti di coloro che hanno dato la propria disponibilità avrebbero saputo del possibile matrimonio con il centrodestra solo negli ultimi giorni e da notizie di stampa. In ogni caso il quadro, indiscutibilmente è stato complicato dalla scelta di correre da soli da parte dell’Udc. Il progetto del Pdl era quello di “inglobare” il partito di Casini in Basilicata “utilizzandolo” come sponda centrista alla maniera dello schema che risultò vincente alle comunali di Matera con un esponente interno (Buccico) e un moderato (Acito). Così non sarà per la fermezza di Casini e Agatino Mancusi a difendere la propria indipendenza. Di fatto l’Udc i suoi candidati apicali li ha già, mentre per il Pdl c’è la necessità di ricorrere al piano “B”.

PITTELLA SUL RAZZISMO «Peccato non ci sia posizione comune» «Esprimo forte rammarico per il fatto che l'Unione Europea non sia arrivata, nonostante un tentativo di mediazione significativo condotto negli scorsi mesi, a elaborare una posizione comune alla Conferenza Onu che si è appena aperta a Ginevra». E’ la dichiarazione del capogruppo della delegazione italiana del Pse al Parlamento europeo, Gianni Pittella. L’europarlamentare lucano, Pittella sulle leggi antirazziste poi prosegue: «Da parte nostra non c'è alcun dubbio che debba essere condannato fermamente ogni razzismo ma anche ogni antisemitismo. Se non sarà possibile durante i lavori della Conferenza, speriamo che l'Unione Europea in futuro si faccia sentire al livello internazionale su queste sfide così importanti parlando con una voce sola». Per concludere l’eurodeputato aggiuge: «Spero infine che, a partire dalla prossima legislatura europea, si apra una riflessione approfondita su una proposta Ue di riforma dell'Organizzazione delle Nazioni unite».

E’ Franco Stella il candidato del Pd per la Provincia di Matera che arriverà oggi all’esame della coalizione di centrosinistra. E’ questo l’esito della segreteria provinciale di Matera del Partito Democratico che si è protratta fino alla tarda serata di ieri e si è conclusa intorno alle 22,30. Sulla possibile candidatura di Stella e soprattutto sul conseguente allargamento al centro della coalizione c’è stato il consenso generale della segreteria. In qualche caso sono stati avanzati i dubbi circa il rischio di perdere pezzi preziosi della coalizione soprattutto sul lato sinistro ma la scelta di tentare questo allargamento al centro è stata sostanzialmente condivisa all’interno della segreteria provinciale. Ora si tratterà di capire quali saranno le reazioni che gli altri partner del Pd avranno di fronte alla scelta di Stella. Tre le principali incognite che dovranno essere valutate. Riguardano in particolare i Popolari Uniti e le scelte del presidente in carica Carmine Nigro che ha in passato avanzato l’idea di presentarsi da solo con una propria lista per la presidenza della Provincia. Resta da capire se questa idea verrà portata avanti oppure se Nigro si adeguerà alle logiche di coalizione ed alle scelte complessive del centrosinistra. Altra questione spinosa e di più difficile soluzione riguarda la parte Sinistra della coalizione che non ha mai fatto i salti di gioia sul nome di Stella. Difficilmente Mps, Sinistra Democratica e Rifondazione accetteranno una soluzione che allarga al centro la coalizione. Le parole pronunciate nei giorni scorsi da Rondinone (Sd) dicevano sì all’apertura ma chiedevano comunque una guida sicura, di matrice Pd per il centrosinistra. La scelta di Stella rompe l’equilibrio e lascia aperta la strada ad una separazione con le forze della sinistra, un tema che è stato affrontato ieri nella segreteria del Pd e che ha costituito probabilmente uno dei dubbi sui quali ci si è confrontati più a lungo.

Franco Stella è l’uomo su cui la segreteria materana del Pd sembra intenzionata a puntare e che verrà proposto oggi alla coalizione di centrosinistra che dovrà ufficializzare la scelta del candidato alla presidenza della Provincia di Matera

Tre le incognite nella coalizione riguardano le posizioni di Popolari, Idv e della Sinistra La terza incognita di carattere più generale riguarda invece l’Italia dei Valori ma qui la questione non è tanto legata alla scelta materana quando agli equilibri complessivi a livello regionale che il centrosinistra sta portando avanti e soprattutto le divisioni che si sono create sulla scelta di conferma di Santarsiero alla carica di sindaco di Potenza. Oggi questi tre nodi si dovranno sciogliere. Il Pd conta di mantenere

unita la coalizione al centro e di recuperare all’ultimo momento con un colpo di coda anche la parte sinistra della coalizione. Il rischio forte è però che con la scelta di Stella i candidati alla presidenza della Provincia di Matera per il centrosinistra possano essere almeno tre. La riunione di oggi dirà la parola decisiva anche su questo. Intanto il Pd ha scelto. Il candidato proposto è Franco Stella

VIZI E VIRTU DELLA POLITICA di LUCIO TUFANO «Quando il potere si frantuma per essere gestito con minore o maggiore oculatezza da chi ne fruisce per caso fortuito o per opportunismo, accade che esso assuma peso e oneri viscerali sempre più gravi per i sudditi.Il potere, al di là di quello granitico e massiccio che dà a chi lo detiene tutte le possibilità di comando, ebbrezza o addirittura vertigine e delirio, può anche essere frantumato attraverso spigolature e racioppamenti (nel significato contadino di chi racioppa pure vendemmia) proprio nel soddi-sfacimento di quelle aspettative che nelle graduatorie dei diversi aspiranti, arridono al più scaltro. Il potere all'ingrosso e quello al dettaglio, il potere marginale e il sotto potere, il metodo di una gestione plurima, che entra comunque nel gorgo di una parvenza di democrazia, per segmenti e per dosi, sono tutte forme di gestione della cosa pubblica, di “chi sta in mezzo”, di qualcuno che ha comunque “le mani in pasta”. Questo tipo di potere in briciole compete a coloro che si accontentano, o che pur tendono di afferrare minute porzioni di potere, piccoli o piccolissimi incarichi e si avvalgono di tutte quelle occasioni recate dal decentramento dei poteri statali e istituzionali e comunque “democrati-

Il potere in frantumi che” che vanno ad arricchire e potenziare il ruolo periferico della gestione istituzionale o di governo. Questo si verifica e si manifesta in chi partecipa alle sedute di commissioni nazionali o regionali, provinciali o comunali, in consigli di amministrazione in enti e organismi vari, sia per gestire fette derivate dal potere centrale, sia di quello decentrato e delle autonomie locali. È pur questa una strategia della furbizia, la teoria del potere in frammenti, di quel potere che si centellina, si colleziona, si accumula pazientemente e diligentemente e che si predilige. È il potere “pila”, Il potere mosaico, fatto di tanti tasselli per enti e incarichi diversi, il mosaico di un corredo personale e anagrafico, pertinente o di possesso, di famiglia. È il potere gruzzolo per le presenze e le sedute alle quali si partecipa in quanto gettonate, o per Indennità mensili o annuali. È questo un potere esercitato su tutto ciò che si avverte, che risponde, che non è per niente perce-

pito non solo dall'infimo grado della pubblica opinione, ma neppure da quella più accorta e al corrente. Il potere morfologico, Il potere di resistenza, quello di capacità di chi riesce eroicamente a entrare nella stanza del bottoni solo con un piede, con una scarpa, con una calza e fa di tutto per lubrificare quei bottoni, li lucida e presidia la soglia della stanza, ne ostruisce l'ingresso a tutti gli altri che osano contendergli anche quel margine. C’è chi non ha possibilità ideologiche o ambizioni di potere “integrale” perché ha capito di non poterne essere mai titolare e si va adoperando per le briciole, elaborando una strategia della questua, della raccolta, assidendosi a ogni angolo di tavolo, lungo, tondo, quadrato, con la medesima ten-sione, Il medesimo impegno e accanimento, profondendovi gli stessi sforzi, la stessa abnegazione, la stessa alacrità per un compenso che ormai non è mai di pochi euro. Già dal tempo della prima Repubblica, c’erano

Tre enti regionali

esemplari, intelligenti e capaci, che, si arrovellavano per allungare piccoli tentacoli e collocarsi tetragoni nella politica. C'era chi si divideva, si distribuiva, lasciava pezzi di sé da Roma in giù per assidersi di volta in volta in Commissioni e Consulte, in consulenze e revisioni di bilancio, in centristudio e in organismi di programmazione, riesumazione e disumanazione senza mai prodigarsi veramente e sul serio ma con una sorta di illibata appartenenza, irreprensi-

bile e duratura, alla sinistra di chiunque e di tutti. Insomma, a lungo andare, si è inveterata ormai una concezione del potere, una cultura, una mentalità, una convinzione che riguardano il modo di avvicinarsi ad esso, di amministrarlo, di esserne gratificati. Tutto questo, malgrado quello che i comunisti, volenterosi come sempre e mitomani di esso, abbiano più volte enunciato su “il nuovo modo di governare”.

Oggi le sigle si susseguono con i nomi di coloro che vanno ad amministrare enti ed organismi, Alsia, Arbea, Apof, Arpab, Aato (Autorità d'ambito territoriale ottimale), Acqua spa, Agea, Auci, Apt, Aran, Ardsu, Ater, Ausl, Cifda, Comitato per le politiche del lavoro, Commissione regionale per le pari opportunità, Comunità montane, Consorzi di bonifica, Corecom, Crei, Difensore civico, Elba, Ente parco, Ismea, Istituto Nlttl, Master, Agroblos Metapontum, Otr, Pit

(Patti integrali territoriali), Pon (Programma operativo nazionale), Por (Programma operativo regionale), Soa, Sviluppo Italia, Tar. Si tratta di sigle che rappresentano una mappa del potere articolato e frastagliato cui attendono centinaia di soggetti tra consigli di amministrazione e consulenze, operatori tecnici chiamati a dare pareri e prestazioni. Ma v'è dippiù, ci sono le cariche ottenute per votazione o per chiamata, i ruoli svolti in sindacati e

in vari organismi per incarico retribuito o nomina ministeriale, grazie alla nascita di sempre nuovi carrozzoni, o di nuove carrette proposte e realizzate alla bisogna dalle maggioranze che vogliono protrarsi oltre il quinquennio alla guisa di antiche e nuove “sindromi democristiane”. Ecco che si dimostra come il potere si frantumi in piccole dosi, alcune più importanti, altre meno, ma tutte ben indennizzate. È qui che occorre pensare come la democrazia

si svuoti miseramente in porzioni da consegnare a chi si fa avanti per ottenerle ed esserne gratificato. Da un messaggio profetico francese (forse 1700) si legge come “i tempi saranno maturi per accogliere l'Anticristo quando il padrone ridurrà il pane in briciole”, dove per “pane” vanno intese quelle democrazie che sconfinano nelle demagogie che, per meglio «ingabbiare» il popolo, frantumano il potere in pezzi sempre più piccoli sino a vanificare la consistenza

stessa delle istituzioni. Le conseguenze sono note, specie in Italia e da noi, dove con il decentramento sono state inventate moltissime strutture capillari inutili, perché legioni di incompetenti e di perdigiorno, nella popolarissima “città dei timbri”, potessero ottenere un timbro, anche piccolo, piccolissimo, per esercitare la loro parte di comando, e che finiranno per provocare veri e propri disastri. Tele di ragno complicate, labirintiche e anche truffaldine che finiranno

per prosciugare la ricchezza degli italiani, malumore e sfiducia diffusi, povertà e assenza di servizi sociali, sperpero di risorse. Specie con la devoluzione e con il federalismo, al cittadino si toglierà perfino la pelle con meccanismi fiscali più sofisticati. Sullo sfondo avremo poi le brume di un potere sempre più sbriciolato che seguirà le nevrosi di una massa di nuovi gabellieri. L'ingovernabilità provocherà l'anarchia, la violenza e il caos, il crollo del-

la democrazia. Eppure vi è stato anche chi ha gestito frammenti e dosi di potere, con l'abilità e l'ostentata illibatezza di essere coerente uomo di sinistra, la parsimoniosa distanza dalle compromettenti responsabilità di governo, ma tuttavia fruendo di sostanziali particelle di quello, tanto da essere più importante e più potente di chi governava e, di fatto, ne portava le responsabilità, al punto da espiarne le conseguenze, con avvisi di garanzie ed arresti».


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Martedì 21 aprile 2009

Il caso Arbea Dopo le inchieste del Quotidiano il direttore Gabriele Di Mauro apre i suoi uffici

Sulla Sin operazione trasparenza «Ecco le delibere. E’ tutto regolare». Il socio privato di Agea è già a lavoro di FABIO AMENDOLARA POTENZA - Di tempeste in politica ne ha vissute tante. Da craxiano nel Partito socialista, poi con Lamberto Dini verso la Margherita, ora nel Pd martoriato dalle inchieste giudiziarie. Per una condanna in primo grado a sette mesi di reclusione perde il treno da sottosegretario. «C’era il governo Dini», racconta. Era il 1995. Sono passati 13 anni e Gabriele Di Mauro da Tramutola, 68 anni, quei problemi con la giustizia poi li ha risolti. «Assolto in appello e in cassazione», dice orgoglioso. Politicamente sembra in attesa di tempi migliori e nel frattempo si barcamena alla guida dell’Arbea, l’ente in cui transitano i finanziamenti europei per gli agricoltori lucani. L’appuntamento è alle dieci, nella sede Arbea di via della chimica: così riporta la raccomandata con cui l’ente risponde alla richiesta del Quotidiano di accesso agli atti. Lui è in riunione. «Il direttore si libera in dieci minuti», dice un suo collaboratore. Sulle poltroncine all'ingresso c’è una signora anziana. Ha un’azienda agricola e si è fatta accompagnare da suo figlio. E’ a telefono con il suo avvocato. Parla in dialetto: «Avvuca’ sono all’Arbera. Qua, all’Arbera, dicono che il 2007 non me lo pagano... dice che jè colpa del sindacato... lo dobbiamo togliere ’stu sindacat‘». E’ in attesa di «persone da Roma». Ma quando le dicono che non arrivano va via. E arriva Di Mauro. Giacca blu di panno e pantaloni grigi. «Prego, prego... scusate il ritardo». Poche battute sulle inchieste giornalistiche pubblicate dal Quotidiano, sull’indagine del pm Henry John Woodcock, sul processo in corso e chiama i suoi collaboratori a raccolta. Le tre delibere che ha chiesto il Quotidiano il primo aprile sono pronte. «Ecco le copie». Comincia così l’operazione trasparenza di Gabriele Di Mauro. Nel momento di maggiore difficoltà lui risponde aprendo le porte del suo ufficio ai giornalisti. Fa finta di non sapere. Ma sa bene che l’assessore all’Agricoltura Vincenzo Viti ha detto pubblicamente che se l’Arbea non risolve certi problemi in pochi mesi la scioglie. Sa bene che arrivano quasi tutti i giorni richieste di atti da procura e corte dei conti. E sa che in certi ambienti si parla e sparla della Sin, una società di Agea (l’ente pagatore nazionale), con un socio privato, chiamata a smaltire il poderoso arretrato di pratiche per l’erogazione di aiuti comunitari. La richiesta del Quotidiano riguarda proprio la convenzione con la Sin. Mentre con una palettina di plastica fa sciogliere lo zucchero nel tè caldo che gli ha portato la segretaria, spiega ai cronisti: «Arbea ha poco personale e quindi il lavoro si accumula e l’arretrato cresce». E’ colpa dell’organico. Di recente è salito da una quarantina di unità a quasi 70. E a breve

le tappe

La sede Arbea di Potenza Nel riquadro il direttore Gabriele Di Mauro

Come vengono valutati titoli ed esami all’Avepa, all’Arcea e all’Arbea

Così funzionano i concorsi POTENZA - All’Avepa, che è la l’agenzia veneta per le erogazioni in agricoltura, nel 2005 sono state assunte 19 persone in un colpo solo, e praticamente nello stesso ruolo. Ma fu una cosa imprevista. Il bando era per un posto solo, e il concorso si svolgeva solo per esami, come quello dell’anno scorso in Agea, per l’assunzione di 8 persone nella stessa categoria, ma con ruolo amministrativo. E lì era stata prevista anche una riserva per gli ex militari, secondo una legge dello scorso governo Berlusconi. Anche in Calabria l’anno scorso è stato bandito un concorso per il ruolo tecnico dell’Arcea, con lo stesso inquadramento economico.

entreranno altri 15 tecnici con un concorso il cui bando è ancora in rete, sul sito dell’Arbea. C’è chi ritiene che potrebbe essere «un concorso realmente trasparente». E’ stato ben pubblicizzato su internet, tanto che basta digitare le parole «concorso» e «arbea» su un qualsiasi motore di ricerca per essere indirizzati a una serie di siti dai quali è possibile scaricare il bando. «Alla faccia di chi pensava a un concorso pre elettorale», dicono. Certo, se dovessero ritirarlo ci sarebbe molto da pensare. Con questo organico cambierebbe qualcosa? Di Mauro ritiene che quella con la Sin sia un’operazione a basso costo, comunque conveniente. Un’operazione da un milione di euro per sconfiggere l’arretrato. Le aziende agricole aspettano l’accredito degli aiuti del Piano di sviluppo rurale. «Per l’anno 2007 - rac-

Un posto solo, per esami e titoli. Rispettivamente 60/70 per esami e 10/70 per titoli. Solo due punti per il curriculum formativo-professionale, e ovviamente nessuna previsione sul possesso di competenze specifiche, perchè è un concorso pubblico, mica per interni. In questo bando Arbea i punti da assegnare sono 40: 30 per esami e 10 per titoli. Le conoscenze richieste sono molto specifiche, e a buon conto nel complesso in Arbea i titoli valgono più o meno il doppio rispetto all’Arcea. 5 punti vanno al curriculum culturale e professionale del candidato, tenendo conto, a scelta della commissione, dell’eventuale possesso di ulte-

conta un dipendente dell’Arbea - le poche aziende pagate hanno ricevuto finanziamenti limitati al 75 per cento del dovuto». Si tratta della cosiddetta «anticipazione» che l’Arbea ha pagato con una procedura automatica che i tecnici in gergo chiamano «batch». C’è chi sostiene che sia stato fatto tutto un po’ in fretta e, per questo, «la verifica tardiva degli impegni scatenerà la scoperta di errori e quindi l’Arbea dovrà anche eseguire il recupero degli indebiti». Raccontano ancora che «solo questa istruttoria permetterà di aprire le pratiche per l’anno 2008. Perché l’organismo pagatore funziona così, per annualità e per gradi». Ovvero: la verifica sulla correttezza delle domande di un anno garantisce la correttezza dei pagamenti successivi e scongiura gli errori. Di Mauro sa che c’è un so-

riori diplomi, delle pubblicazioni scientifiche, varie altre cose, e dell'eventuale esperienza acquisita e/o dell’attività lavorativasvolta per conto di una pubblica amministrazione a qualsiasi titolo diverso dal servizio di ruolo con merito particolare ove riguardante gli oprganismi pagatori. Sembra una clausola rivolta ai precari dell'ente, ma in Arbea non ce ne sono da diverso tempo. Almeno non direttamente. Gabriele Di Mauro è chiarissimo su questo punto: chi lavora con la Sin in questo momento, i dipendenti del “socio privato” della Società informatica nazionale a cui si fa riferimento nella convenzione con l’Arbea, lui nemmeno li conosce. le. a.

lo modo per risolvere il problema: convenzionare la Sin Srl, società a capitale misto pubblico-privato, voluta da Agea per la gestione e lo sviluppo del «Sian (Sistema informativo nazionale. Una specie di banca dati, per cui l’Arbea può in tempo reale sapere cosa accade a una qualsiasi pratica di finanziamento trattata sul territorio nazionale ndr)». La legge ha previsto che l’Agea potesse creare una società partner per realizzare e gestire un sistema informativo capace di effettuare i controlli tecnico-amministrativi finalizzati all’esatta determinazione dell’ammontare degli aiuti comunitari e usarla anche per fare il lavoro degli organismi pagatori come l’Arbea, mediante il conferimento di una delega prevista da un regolamento comunitario. «La società spiegano i tecnici - è un soggetto privato che può svol-

gere l’istruttoria delle domande per conto dell’organismo pagatore». «Noi - sostiene Di Mauro gli abbiamo dato le pratiche e ora aspettiamo che consegnino il lavoro». Sembra ottimista. Anche perché, per quanto bassa, c’è una penale per ogni pratica non evasa. In genere l’attività messa a disposizione dall’Agea mediante la propria società strumentale è a titolo gratuito. Sembra, però, che il lavoro che Sin dovrà svolgere per Arbea non rientri nelle prestazioni gratuite. C’è chi ricorda l’esistenza di protocolli tra Agea e Arbea che dimostrerebbero il contrario. E chi sostiene che per «esternalizzare» i servizi sia necessario un bando pubblico. Dalle delibere non emerge nulla. Di Mauro è sereno. E agli agricoltori, per il momento, non resta che attendere. f.amendolara@luedi.it

SCIOGLIMENTO L’assessore Vincenzo Viti minaccia pubblicamente lo scioglimento dell’ente, se nei prossimi mesi non dovesse raggiungere una serie di risultati Viene approvata la convenzione con la Sin di Agea

L’ESPERTO Il Quotidiano scopre che in Arbea lavora un ingegnere informatico che si dice disposto a fare lo stesso lavoro che è stato dato in appalto alla Sin, da interno e senza ulteriori spese per l’ente. Di Mauro sostiene che non è possibile

LA RICHIESTA Il primo aprile il Quotidiano chiede formalmente all’Arbea le delibere con cui viene stabilita la convenzione con la Sin Arbea risponde: giorno 20 alle 10 gli atti saranno disponibili per consultazione e copia

La convenzione con la Sin prevede una piccola penale qualora le pratiche rimangano inevase Gli agricoltori attendono ancora pagamenti di finanziamenti dell’anno 2007. Il carico di arretrato ammonterebbe a 11 mila pratiche


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Martedì 21 aprile 2009

L’Espresso, l’Eni starebbe per vendere Energie Secondo i giacimenti italiani tranne quelli in Val d’Agri

Cedesi gas non lucano Obiettivi: fare cassa (2 miliardi di euro) ed evitare grane in tema di concorrenza | I NUMERI |

SE LE INDISCREZIONI corrispondono alla realtà, il significato per la Basilicata è questo: i giacimenti lucani di gas sono molto importanti per l’Eni. Le voci dicono questo: l’azienda petrolifera intende vendere tutto il gas che ha in Italia. Tutto tranne due concessioni: quella della Val d’Agri e quella dell’Alto Adriatico, difronte alla costa di Venezia. La rivelazione è contenuta nell’ultimo numero del settimanale “L’Espresso” in edicola, nell’articolo intitolato “Scaroni ha un piano: fuga dal gas” a firma di Luca Piana. Secondo il servizio, il progetto segreto dell’Eni è quello di rinunciare al metano estratto dal sottolsuolo nazionale. Sarebbe prevista un’asta suddivisa in più lotti. L’Eni potrebbe rimanere “operatore”, cioè materialmente continuare a estrarre gas sul posto. Ai compratori verrebbero cedute le quote delle concessioni. L’Eni ha bisogno di fare cassa pare - e in questa maniera potrebbe ricavare quasi due miliardi di euro. Per la società significa rinunciare a una parte della propria storia: dai primi giacimenti di gas in Val

La fiamma pilota del Centro Olio di Viggiano: è gas bruciato come sistema di emergenza

Padana cominciò tutta l’avventura della compagnia allora guidata da Enrico Mattei (si parla degli anni Cinquanta). Il metano nazionale ha raggiunto il picco massimo di produzione intorno al 1995: circa venti miliardi di metri cubi d’idrocarburo estrat-

to. Oggi siamo a meno di dieci miliardi circa e le previsioni parlano di una tendenza inarrestabile di declino. Dunque, per l’Eni un’eredità importante da un punto di vista simbolico, non economico. Peraltro, una patata bollente in meno: nel campo del gas il ruolo dell’Eni -

azienda controllata dal governo ma che si presenta sul mercato come una qualsiasi società per azioni provoca da anni polemiche d’ogni tipo. Anche perché l’Eni è attiva in tutte le fasi del settore (estrazione, raffinazione, stoccaggio, distribuzione, vendita) in una posizione scomoda per tutta la concorrenza. Basti pensare che la Commissione Ue per la concorrenza a metà marzo ha accusato l’Eni di presunta esclusione di potenziali concorrenti dal mercato italiano del gas (l’azienda ha tempo fino a metà maggio per rispondere). I giacimenti della Val d’Agri rimarrebbero però nelle mani della società controllata dal governo. La notizia è stata ripresa anche dal giornale on line “Quotidiano Energia” che ha cercato di verificare la notizia. Dal ministero dello Sviluppo economico fanno sapere che non è ancora giunta nessuna richiesta in merito da parte dell’Eni (c’è bisogna del nulla osta dello Stato per un’operazione del genere). Dall’Eni, no comment. Fossero confermate le voci, emergerebbe un’attenzione nei confronti dei giacimenti lucani di gas mai dichiarata in questi termini.

| L’INCHIESTA DI WOODCOCK |

Iene 2, trascrizioni inservibili e prescrizione POTENZA - Sette anni fa scattavano gli arresti, e tutta Italia posava lo sguardo su Potenza. Per i giornali nazionali era la “Tangentopoli lucana”. Venti indagati eccellenti: politici, imprenditori e forze dell'ordine. Tanti stralci dal fascicolo originale: alcuni scomparsi, e altri conclusi con un patteggiamento. Il filone principale dell'inchiesta è rimasto per tutto questo tempo a Potenza. Si tratta di quello per associazione a delinquere a carico di 13 imputati, e diversi episodi di estorsione, corruzione, rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento. Al centro di tutto stanno ancora i De Sio , quattro

fratelli titolari di una grossa impresa di costruzioni. Ieri in Tribunale bisognava sentire il principale testimone, e invece è arrivata una specie di resa al fantasma incombente della prescrizione. Le cose sono andate più o meno così. Cambia il collegio, dato che un giudice è stato trasferito, e non si fa a tempo a prenderne atto che quello subentrato deve comunicare la sua indisponibilità a partire da settembre. Significa che il pm e gli avvocati possono decidere se ripetere gli atti compiuti in precedenza, oppure assumerli per buoni, ma a settembre la questione si riproporrà da capo, ciononostante dopo qualche esitazione l'udienza va avan-

ti. Bisogna ascoltare il tecnico incaricato della perizia fonica sulle intercettazioni. Mariano Venetucci è di Salerno, e avrebbe dovuto finire il suo lavoro entro la data del 28 di marzo. A Potenza però è arrivato per depositare la sua relazione soltanto sabato scorso, perché dice di aver dovuto sostenere un intervento chirurgico. Nella sua perizia oltre alla trascrizione delle parole captate dalle microspie, mancano le attribuzioni dei nomi agli interlocutori, perciò al posto degli indagati c'è scritto: uomo, uomo1 e uomo2. Insomma quei discorsi così non servono a niente, e il pm Henry John Wood-

Nessuna risposta da parte dell’ente al ministero dopo l’esplicita richiesta

cock chiede che qualcuno provveda rapidamente ad integrarli. La proposta è che un carabiniere aiuti Venetucci a completare il suo lavoro attribuendo un nome alle voci, ma il perito avverte che per la singola conversazione con i mezzi migliori che la scienza gli offre per accertare con il minimo margine di errore chi ha pronunciato veramente quelle parole, gli occorrono circa 15 giorni, e dato che in totale si parla di tremila telefonate e quattromila intercettazioni ambientali, qualcuno sarà già andato in pensione. Il Tribunale si riserva di decidere in seguito e prova ad ascoltare il testimone tanto atteso. Niente da fare. Per poter

cogliere la verità di quello che dice occorre prima che gli avvocati abbiano a disposizione il testo di tutte le intercettazioni. Woodcock ci prova, ma alla fine l'hanno vinta i difensori. La prossima udienza è fissata per maggio. Il pm vorrebbe finire al massimo entro settembre, perché a novembre i membri dell'associazione a delinquere, anche se accertata, verrebbero assolti comunque per prescrizione. Propone un tour de force fatto di un'udienza a settimana, sabato compreso. «Facciamo già quattro udienze ogni settimana», gli risponde secco il presidente del collegio. Come dargli torto. Leo Amato

Una veduta

Val Petrolio nel Parco, le accuse della Ola: della d’Agri «La Regione Basilicata come Ponzio Pilato»

LE COMPAGNIE petrolifere comandano indisturbate nei parchi naturali della Basilicata. L’accusa viene da parte della Ola, l’Organizzazione lucana ambientalista. La Ola tempo fa aveva denunciato al governo la presenza di attività petrolifere all’interno di zone protette, in particolare nel Parco della Val d’Agri - Lagonegrese - Pollino. Il governo aveva chiesto alla Regione Basilicata se questo corrispondesse al vero. La risposta della Regione - dicono dall’Ola - è stata: noi non possiamo saperlo. Una risposta contro cui puntano il dito dalla Ola, ricordando «la comunicazione ricevuta dagli uffici del ministero dell'Ambiente, ha appreso il contenuto della nota a firma dell'arch. Antonio D'Ottavio, dirigente dell’ufficio Tutela della natura del dipartimento Ambiente della Regione Basilicata».

«La lettera della Regione Basilicata - spiegano - non dà risposte alle richieste di chiarimenti da parte del ministero dell’Ambiente. Tale fatto ha indotto la Ola a chiedere un intervento urgente del ministero dell'Ambiente, al fine di verificare le situazioni segnalate per le quali non sono state date sufficienti garanzie dalla Regione e che attengono la salvaguardia del territorio del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese, minacciato da nuove attività petrolifere recentemente in corso o autorizzate dalla stessa Regione». « Non sono accettabili - aggiungono gli ambientalisti - dichiarazioni di incompetenza in merito alle verifiche delle attività petrolifere all'interno del perimetro del Parco nazionale, dal momento che la stessa Regione autorizza nuove

attività petrolifere nell’area protetta nazionale e persino all’interno di Sic e Zps o, peggio, dichiara di non essere in grado di verificare le compatibilità con il parco delle medesime attività. Nel giudicare grave questa situazione, la Ola ha chiesto al ministero dell’Ambiente l’avviamento di urgenti verifiche sostitutive da parte degli uffici ministeriali, con l’attivazione del comando dei carabinieri per la tutela

dell'ambiente e del Corpo forestale dello Stato. In proposito la Ola ha messo a disposizione, gratuitamente, le proprie conoscenze per garantire la salvaguardia del parco in questa fase delicata e cruciale, caratterizzata dall’incertezza operativa degli organi di gestione indotti dai veti e dai ricorsi amministrativi imposti dalla Regione in merito alla legittimità del Commissario del parco».

Terna: nel Sud boom di rinnovabili LE RISORSE rinnovabili continuano a interessare cittadini e imprese, specialmente al Sud: lo fa sapere Terna, società responsabile in Italia della trasmissione dell'energia elettrica sulla rete ad alta tensione sul territorio nazionale. Nel 2008 le richieste di connessione alla rete elettrica degli impianti da fonte rinnovabile sono state 1.112 a fronte delle 190 del 2005 con un incremento del 58% solo nell’ultimo anno, dovuto soprattutto all’eolico: il 70% circa del totale delle richieste si concentra nel Mezzogiorno, in Basilicata, Calabria, Puglia, Campania, Sicilia e Sardegna. Il dato è aggregato, cioè si riferisce a tutte le regioni interessate. Non è possibile conoscere i dati territorio per territorio. Spiegano da Terna: «Le prospettive di sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia vedono, nei prossimi anni, un forte incremento della produzione di “energia pulita” estratta dal sole e dal vento. In termini di capacità produttiva installata da fonte eolica è previsto, infatti, un forte aumento: dagli attuali 3.700 megawatt si passerà ai circa 6.000 megawatt del 2011, fino ai circa 9.600 megawatt entro il 2014. Ma costruire nuove centrali non basta: se la rete elettrica nazionale non verrà sviluppata in modo adeguato parallelamente all’aumento delle centrali di produzione - si rischieranno nuove congestioni». Dunque la priorità, secondo i responsabili di Terna, è la realizzazione di nuove linee elettriche per potenziare la rete di trasmissione e garantire il pieno utilizzo dell’energia eolica prodotta. «Proprio per andare in questa direzione - aggiungono - Terna ha previsto nel suo piano investimenti complessivi per 3,4 miliardi di euro di cui oltre un terzo destinati alla trasmissione di energia rinnovabile. In prospettiva di un forte sviluppo di tali fonti, il Gestore sta già affrontando operativamente il rafforzamento della Rete per il pieno utilizzo della produzione di energia da rinnovabili che, attualmente, rappresenta il 18,2% della produzione di energia elettrica in Italia, su una produzione rinnovabile di 58 milioni di megawatt/ora».


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Martedì 21 aprile 2009

in libreria dopo 27 anni lo storico volume Politica & libri Torna di Leonardo Sacco “Il cemento del Potere”

Chi ha il coraggio di criticarlo? L’immunità morale di Colombo: nessuno (pubblicamente) l’ha mai sfidato Andrea Di Consoli Torna in libreria dopo ventisette anni (uscì per la prima volta nel 1982, per i tipi della De Donato; tra le principali case editrici meridionali del passato recente, insieme a Lerici e Laterza) “Il cemento del potere” (Basilicata editrice, 247 pagine, 12,00 euro) di Leonardo Sacco, meridionalista di Matera, testimone puntuale delle principali vicende storico-politiche – dal dopoguerra a oggi – della Basilicata e dell’intero Mezzogiorno. Il libro ha un sottotiolo che chiarisce bene la sostanza di questo coraggioso lavoro, “Storia di Emilio Colombo e della sua città”, e quindi ci torna utile non soltanto in questi giorni di festeggiamenti per gli ottantanove anni dell’ex Presidente del Consiglio democristiano, ma anche per comprendere in profondità la figura e la politica di un grande notabile della DC, considerato uno dei pochi potenti della Prima Repubblica a non essere mai stato toccato da vicende giudiziarie (attualmente è Senatore a vita). Leonardo Sacco – benché possa essere ascritto alla stirpe dei “legalisti democratici”, antenati degli attuali giustizialisti documentati – analizza l’ascesa e lo “strapotere” di Colombo – durato dal dopoguerra fino alla fine degli anni Settanta – con precisa documentazione, e con un’attenta analisi degli eventi storici lucani direttamente influenzati da Emilio Colombo (che, lo ricordiamo, è nato a Potenza nel 1920). Sacco ha dato sempre grande importanza al tema edilizio, soprattutto nelle tante inchieste che ha scritto e coordinato per la rivista “Basilicata”, che ha diretto con passione e competenza a partire dal 1954. Come ben si sa, dalla fine della seconda guerra mondiale in poi, l’edilizia è stata il vero grande motore dell’economia e della politica lucana, e questo libro lo testimonia nella fattispecie dell’analisi di tutte le discussioni e delle decisioni fatte e prese intorno al cosiddetto “sacco di Potenza”, ovvero intorno alla politica edile che ha reso il capoluogo di Regione – nel volgere di due decenni – un coacervo di interessi ben garantiti, nonché un mostro di cemento che è sotto gli occhi di tutti. Il libro analizza due fenomeni paralleli, e tutto sommato speculari: l’ascesa di Emilio Colombo nel Pan-

E' un libro di culto. Uscito quasi trent’anni fa. Chiave fondamentale per comprendere la storia della Basilicata. Celebre “Il cemento del potere”, ovvero la storia di Emilio Colombo e della sua città. In Lucania sparì dai punti vendita in pochi giorni. Raccontano che gli uomini dorotei si affrettarono ad acquistarlo per impedirne la diffusione. Per poterlo leggere e analizzarlo l'ho dovuto chiedere in prestito ad una signora che ne custodiva gelosamente una copia. L'ha scritto un pubblicista di razza del Novecento italiano, Leonardo Sacco direttore e fondatore

della mitica “Basilicata” e collaboratore del Mondo di Pannunzio. L’ho incontrato di recente per la prima volta a Matera con il suo basco alla Pietro Nenni. Un intellettuale organico del Novecento investito da quelle granitiche certezze che la nostra modernità non possiede più. “Il cemento del potere” torna in libreria. Alla sua prima uscita ha ricevuto considerazione anche da ambienti non sospetti di avversione preconcetta se Geno Pampaloni sul Giornale montanelliano gli ha affidato un posto nella letteratura meridionalista. Al ritorno in libreria. lo ha vivi-

sezionato con il puntiglio che lo distingue il bravo Andrea Di Consoli che lo ha affidato alle nostre pagine e al Riformista di Polito.Si potrebbero fare finalmente conti più significativi con la politica dell’oggi nata sull’urbanistica del passato. La nostra speranza vorrebbe un ampio dibattito pubblico su un libro fondamentale. Temiamo che questa epoca poco coraggiosa difficilmente saprà prendere parola sulle denunce documentate di Sacco e sulle imprese di Colombo. Ma almeno noi potremmo dire di averci tentato. p.l.

Gli intrecci tra borghesia rapinatrice e la politica dei tempi Dc

theon della politica nazionale (corrente dorotea), e le storture burocratico-politiche del piano urbanistico di Potenza. Il filone più interessante del libro – ai fini di una riflessione antropologico-culturale sulla DC meridionale – è quello riguardante l’ascesa di Emilio Colombo, ragazzo prodigio dell’Azione Cattolica, giovane Deputato alla Costituente, maestro massimo del consenso, Deus ex machina in ogni vicenda rilevante della politica e dell’economia lucana (chimica, metano, Val Basento, strade, dighe, e varie Grandi Opere), più volte Sottosegretario e Ministro (Agricoltura, Lavori pubblici, Tesoro, Finanza,

avrebbe mai potuto ritirarsi a vita privata perché, e cito testualmente: “Una vita privata, per ritirarcisi, bisogna averla. E Colombo non ne ha mai avuta”. Tra l’altro, siamo sicuri che un giorno in Lucania cadrà anche il velo di omertà intorno al tema degli orientamenti personali di Emilio Colombo, giammai per il gusto del pettegolezzo (da cui siamo immuni), ma perché davvero è stato doloroso quel predicare in un modo, per poi agire di nascosto – ipocritamente – in un regime di “doppia morale”. Bisogna avere il coraggio di dire le cose come stanno, e mi sembra che Leonardo Sacco l’abbia fatto, in una terra dove spesso si dice male in astratto, essendo assai difficile dire male attraverso lo studio attento e ossessivo degli atti pubblici. “Il cemento del potere”, poi, analizza due fenomeni rilevanti della politica lucana: l’intreccio tra gli interessi della borghesia imprenditoriale “rapinatrice” e la politica (problema attualissimo), e il ruolo della DC nell’elaborazione meridionalista, che secondo Sacco è stato irrilevante. Un libro importante, che capita in un momento opportuno – in un momento, cioè, in cui spesso si dice bene della Prima Repubblica senza conoscerla nelle sue profonde aberrazioni. E il grande male della Prima Repubblica è stato il paternalismo, quella riduzione della politica a pratica “magica” personalistica (problema ancora attuale). Erano i famosi “santi in paradiso”, ma purtroppo in Lucania s’era figli o figliastri, e chi non era allineato era costretto a emigrare, a non avere vantaggi, a essere escluso dalle tante opportunità della politica e dello sviluppo. In conclusione, poi, vorremmo porre due domande: basta non aver mai avuto processi giudiziari per essere considerati politici onesti? Basta essere vecchi e “fuori gioco” per diventare immuni da severi giudizi politici e culturali? “Il cemento del potere”, come scrisse Geno Pampaloni, rimarrà un caposaldo della letteratura meridionalista, soprattutto per il metodo di approccio ai fatti pubblici, e ovviamente per lo stile. Il magistero stilistico di Dorso, Fortunato, Scotellaro, Levi, Rossi-Doria è evidente, e rinnova la nostra migliore tradizione intellettuale.

Pubblico e privato Prima o poi cadrà il silenzio

Esteri, Commercio estero, ecc.) e, addirittura, Presidente del Consiglio a partire dal 1970, per poco meno di due anni, in quell’anno cruciale – il 1970, appunto – in cui la nazione si ritrovò a fare i conti con la rabbia e con il malessere – giustificato, in sede storica – di Reggio Calabria, scippata del rango di capoluogo di Regione, e divenuta – nell’arco di un anno di lotte cruenti e oltranziste – anomalo laboratorio politico meridionale, soprattutto per la virata a destra di un malessere popolare strutturalmente di sinistra (la rivolta fu capeggiata dal neofascista Ciccio Franco, quello di “Boia chi molla”, eternato nella sua posa de-

magogica e ridicola da una famosa intervista di Oriana Fallaci). Insomma, il paternalistico Emilio Colombo – la cui ideologia politica consisteva in una riduzione delle scelte governative e dello Stato a un salvifico intervento personale: appunto, paternalistico – programmò insediamenti industriali per Reggio che mai si fecero, e che però riuscirono a calmare e distrarre gli animi dei rivoltosi. E Leonardo Sacco ben analizza il paternalismo di Colombo, quel suo agire fattivamente comune per comune, casa per casa, nei confronti dei suoi elettori, e nei confronti dei “pasdaran” del verbo colombiano, che presidiavano capillar-

mente la geografia del consenso. Tra la raccolta di “bigliettini” sul territorio – suppliche e richieste –, vacanze blindate a Maratea, affollati comizi a Potanza, Matera e nei paesi, e continui andirivieni dei “pasdaran” tra Roma e la Lucania, Sacco immortala una delle figure più “abbottonate” e bizantine della politica meridionale, sempre ammantato da un’oratoria fumosa e retorica, e sempre prudente nell’intervento negli “affari” locali, gestiti dai suoi più fidati uomini. Un politico, come ben disse Montanelli, in un momento in cui la stella di Colombo era offuscata nei palazzi romani, che non


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Martedì 21 aprile 2009

Assenteismo

Coinvolti anche tre dirigenti accusati di aver omesso il controllo

Fannulloni, 19 denunce I Carabinieri scoprono i dipendenti delle due Soprintendenze di Matera MATERA - A nulla sono valsi i moniti del ministro Brunetta per diciannove dipendenti delle due Soprintendenze (sia quella dei beni storici, artistici ed etno-antropologici, che quella dei beni architettonici e paesaggistici) di Matera. Tutto fuorché stakanovisti, questi impiegati “traditi” da un collega che ha deciso di segnalare ai carabinieri questa che si conferma una prassi tutta italiana. Così, dalle indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Matera, è emerso che non si trattava di un caso isolato. Dopo i primi riscontri, i carabinieri hanno accertato che il fenomeno non era limitato ad un singolo dipendente, ma era un'abitudine ben più consolidata fra gli organici di entrambe le Soprintendenze: sono stati infatti notificati avvisi di conclusione delle indagini preliminari a diciannove dipendenti e a tre dirigenti delle due Soprintendenze. L'accusa è di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, in quanto gli impiegati, dagli accertamenti dei militari dell'Arma, avrebbero lasciato ripetutamente e per diversi lassi temporali, a volte con consolidata consuetudine, la sede di lavoro per svolgere servizi di carattere privato. I tre dirigenti, invece, avrebbero omesso i controlli. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Valeria Farina Valaori, sono iniziate a dicembre e sono durate tre mesi, come ha affermato il

LA REAZIONE

Clima teso e nessun commento «Aspettiamo sereni l’esito delle indagini»

La sede materana di via d’Addozio (foto Videouno)

capitano Michele Basilio, comandante del Nucleo Operativo. Mesi nei quali i militari dell'Arma, hanno serrato i controlli, utilizzando videoregistrazioni degli ingressi e delle uscite del personale degli uffici di Sant'Agostino, sede delle Soprintendenze. Non sono mancati i pedinamenti per verificare se gli spostamenti legassero o meno due diverse sedi di servizio per motivi di lavoro. Un monitoraggio capillare, quello dei carabinieri del comando provinciale di Matera, guidati dal tenente colonnello Domenico Punzi, che ha permesso di scoprire un fitto ventaglio di mete che gli impiegati raggiungevano durante le ore di lavoro. Oltre a recarsi in supermercati, negozi e bar, qualche dipendente riusciva anche a tornare a casa. Il tutto, naturalmente, senza

l'autorizzazione formale dei rispettivi dirigenti. Una volta registrato il volume delle “uscite”, i carabinieri hanno richiesto i registri delle presenze e dei permessi ai dirigenti degli enti interessati. Inequivocabile, per “incastrare” gli assenti ingiustificati, l'accesso registrato dal sistema marcatempo a badge elettronico: mancando i permessi cartacei e le relative registrazioni elettroniche delle “uscite”, l'unica motivazione plausibile era un allontanamento ingiustificato dall'abituale sede lavorativa. I dipendenti sono stati identificati con l'ausilio degli stessi dirigenti ai quali i carabinieri hanno fatto visionare le foto. I protagonisti della vicenda sono stati quindi denunciati alla Procura della Repubblica. Rossella Montemurro r.montemurro@luedi.it

NON È STATA una settimana tranquilla negli uffici delle Soprintendenze per i beni Artistici, Storici, Paesagistici ed Etnoantropologici di Matera. La visita dei Carabinieri che hanno notificato le 19 denunce per altrettanti dipendenti e 3 per i relativi dirigenti che hanno omesso di controllare, hanno scatenato la preoccupazione e lo stupore per una vicenda che nessuno si aspettava. Abbiamo provato a registrare un commento ufficiale ma dalla Soprintendenza fanno sapere di non voler entrare nell’indagine condotta dal sostituto procuratore Valeria Farina Valaori: «attendiamo l’esito dell’indagine e lasciamo lavorare con tranquillità e fiducia gli inquirenti» le uniche parole che riusciamo a far trapelare pur tra qualche resistenza.

Di fatto però è chiaro che la situazione non è stata vissuta in maniera indolore, tutti si sentono (non solo i destinatari del provvedimento) in qualche modo colpiti da un fatto che penalizza il lavoro quotidiano che viene fatto negli uffici della Soprintendenza ed il sacrificio che viene portato avanti spesso con non poche difficoltà per l’espletamento al meglio dei compiti assegnati. Insomma una situazione di sconforto generale che nell’ultima settimana è andata crescendo prima con la consegna dell’avviso di garanzia agli interessati e poi con la diffusione della notizia. Il tutto quasi in coincidenza con l’avvio della Settimana della Cultura ed una serie di iniziative che proprio la Soprintendenza sta portando avanti pur in un clima fortemente condizionato. p.quarto@luedi.it


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Martedì 21 aprile 2009

DE MAGISTRIS IN POLITICA

DIVISIONE E INCAPACITA’ DI GOVERNO

di FRANCESCO BOCHICCHIO

di F. S. DI GREGORIO La discesa in politica di De Magistris ha provocato, come era facile immaginare, una marea di critiche, in relazione al pericolo di credibilità per la Magistratura nel caso in cui un Magistrato, soprattutto uno protagonista di clamorosi scontri con il Potere Politico e con altri settori della Magistratura, passi alla Politica, creando la suggestione di una sua mancata precedente imparzialità quale Magistrato. Un'osservazione metodologica si pone: è singolare che le polemiche siano sorte in caso di Magistrati protagonisti di scontro con il Potere politico, e non siano mai sorti, soprattutto fino agli anni '80, quando i Magistrati erano non conflittuali con la Politica, con insigni Magistrati diventati esponenti Politici di primo piano senza provocare alcuna discussione, e pure i pericoli di credibilità dovrebbero essere quanto meno non minori in caso di passaggio nell'ambito di rapporti non conflittuali. Tra l'altro, De Magistris è passato sì all'Italia dei Valori, caratterizzatasi per il sostegno ai Giudici anche nelle indagini sul Potere Politico, ma nell'ambito del centro-sinistra, mentre proprio per le indagini di De Magistris si è determinato il malcontento dell'ex Ministro Mastella, che ha poi fatto cadere il Governo Prodi, consegnando il Paese a Berlusconi. La sua credibilità quale Magistrato sembra esposta a critiche molto minori di altri, proprio per il disagio arrecato con le sue indagini all'area politica di futura appartenenza. Poi i sospetti di Mastella su De Magistris - per precedenti richieste di raccomandazione - , chissà perché emersi adesso, verranno approfonditi nelle dovute sedi. In via più generale, non si comprende perché critiche di credibilità debbano emergere a carico dei Magistrati che passano alla Politica e non a quelli che passano al settore produttivo e stesso discorso vale per altri pubblici funzionari. La verità è che la critica di credibilità è debole, debolissima, e viene avanzata solo nei confronti dei Magistrati che promuovono indagini nei confronti del Potere Politico: e De Magistris ha condotto indagini sulla cui fondatezza si esprimerà il Tribunale competente; quello che è certo è che le critiche di rappresentanti del Potere Politico nei confronti di indagini non gradite sono legittime in sede processuale, mentre, se esercitate in sede politica, rappresentano un abuso del Potere Politico in violazione delle funzioni costituzionali della Magistratura. La battaglia che De Magistris vorrà condurre in Politica contro le riforme della Magistratura in cantiere, riforme dalla palese incostituzionalità, si rivela quale meritoria, mentre i profili censurabili sono in campo opposto. Nel merito, le future prese di posizione di De Magistris in materia di Magistratura e di indagini penali meritano un'analisi peculiare approfondita per accertare la mancanza di condizionamenti da interessi legati alle precedenti indagini, ma non si vede la differenza rispetto alla problematica generale del conflitto di interesse dei Politici: ed è tipico di un Paese allo sbando quale il nostro che le preoccupazioni maggiori vengano sollevate da chi sul problema generale si è sempre rivelato quanto meno indifferente. Problema diverso è se possa rivelarsi ammissibile per un Magistrato passato alla Politica e che abbia quindi chiesto l'aspettativa ritornare dopo l'esperienza politica in Magistratura: non è il caso di De Magistris che ha annunziato di voler abbandonare definitivamente la Magistratura. In via generale, il problema va posto per tutti casi di passaggio all'interno di pubbliche funzioni, e la soluzione preferibile è quella non di alzare steccati rigidi ma di fissare regole atte a vietare il conflitto di interessi, conflitto di interessi all'interno di pubbliche funzioni che richiede una disciplina uniforme e coerente, e non nei confronti dei soli Magistrati, soprattutto se non proni di fronte al Potere Politico. Il problema politico è diverso: De Magistris è nell'occhio del ciclone e quindi ogni suo comportamento sarà passato ai raggi X; un comportamento di ostentazione e comunque oltre le righe servirebbe a spostare l'attenzione dal merito ai toni, in un ambito proprio da “Porta a Porta”, tale da sminuire la posta in gioco, la difesa della Costituzione e delle funzioni inviolabili della Magistratura. Di Pietro è caduto in questo tranello: ci si augura che De Magistris non faccia altrettanto. studiobochicchio@legalebochicchio.it

SAN CARLO E RISCHI LE POSSIBILI SOLUZIONI di GIOVANNI RIBELLINO IN SINTONIA col rilevante articolo del Direttore de “Il Quotidiano” del 19 aprile 2009, dal titolo “A cosa serve un giornale”, in ordine all'attenzione recente destata da codesto Giornale sui rischi che corre l'ospedale S. Carlo di Potenza “in caso di sisma che va preservato prima di ogni struttura”, si possono muovere delle considerazioni utili in merito. Innanzitutto va evidenziata la sensibile risposta fornita dal Presidente della Giunta e dell'Assessore regionale alla Sanità, all'allarme al riguardo destato da “Il Quotidiano”. In poco tempo, gli Esponenti regionali hanno dato luogo ad un tavolo strategico con la partecipazione di tecnici e direttori generali di ospedali per fare il punto sulla situazione, onde operare degli interventi in modo che le strutture strategiche regionali siano rispondenti a norme antisismiche. In tale incontro è stata anche espressa la preoccupazione da parte dei dirigenti sanitari in ordine all'aumento stabilito nella medesima riunione di 130 milioni rispetto ai 370 milioni già previsti in un piano decennale per preservare le strutture regionali dal rischio sisma, aumento che possa essere a detrimento dell'acquisto di attrezzature necessarie per l'attività sanitaria assistenziale. Quindi, da tale incontro, sono emersi due aspetti fondamentali. Da una parte la necessità di recepire nuove entrate finanziarie per operare degli interventi a difesa dal rischio sismico, senza compromettere l'acquisto di nuove attrezzature sanitarie. Dall'altra il bisogno di operare un controllo di legittimità sia per prevenire, sia per rimediare a determinate disfunzioni amministrative, considerando che sono ancora pen-

LA NORVEGIA è il nuovo presidente del Gruppo di Cooperazione Internazionale per la Ricerca sull'Olocausto, l'Insegnamento della sua Realtà e la Perpetuazione della sua Memoria (ITF). Il paese scandinavo succede all'Austria. Dell'ITF fanno parte 26 paesi. Promuove l'insegnamento, la ricerca e le commemorazioni riguardanti le persecuzioni degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. E' nato su iniziativa del primo mini-

denti diversi procedimenti in Basilicata, collegabili al sisma '80. In ordine alla prima questione (reperimento dei fondi), è opportuno evidenziare che questo Centro Promozionale è in collegamento con associazioni di lucani operanti in V.S.A., affinché si facciano promotrici, nell'ambito della collettività di origine italiana residente in America, di una raccolta di fondi per restaurare circa 3.000 edifici storici, monumenti, chiese a rischio in Italia, di cui molti in Puglia e Basilicata. Una volta accertato il precitato rischio per l'ospedale di Potenza, l'appello in questione può essere rivolto specificamente per tale struttura sanitaria. Per quanto concerne la seconda questione (prevenzione e controllo di legittimità), vanno considerate sia la L. r. n. 38/1997 (norme per l'esercizio delle funzioni regionali in materia di difesa del territorio dal rischio sismico), sia la l. r. n. 5/2007 (norme sull'Ufficio del Difensore civico regionale). In particolare, il 4° comma dell'art. 4 della prima stabilisce quanto segue: “La Giunta regionale, con proprio provvedimento, stabilisce le finalità, i termini e le modalità dei controlli suddetti, nonché i tempi, che non dovranno comunque superare i dieci anni, entro i quali tali controlli dovranno essere compiuti, disciplinando anche i casi di revoca parziale o totale dei benefici concessi ai sensi della legge n. 219/81 e successive modifiche. Anche per rendere più efficaci e celeri tali controlli. Nell'ambito della generale garanzia di legalità, andrebbe modificata la L. r. n. 5/2007 sul Difensore civico regionale. Tale questione, però, andrebbe illustrata in un prossimo intervento.

OLOCAUSTO, NORVEGIA PRESIDENTE ITF stro svedese Persson, del presidente americano Bill Clinton e del primo ministro britannico Tony Blair nel 1998. La Norvegia è componente dell' ITF dal 2003 e manterrà la presidenza fino al marzo 2010. Sarà l'ambasciatore Vraalsen a presiedere l'orga-

nismo. Vraalsen durante la cerimonia del suo insediamento, nel ringraziare l'Austria per il lavoro svolto, ha ricordato che l'ITF ha una sede permanente a Berlino. Il Ministro degli Esteri norvegese Gahr Stare ha ribadito il dovere di tutti affinché l'antisemi-

IL SISTEMA politico lucano soffre di una frammentazione partitica esasperata, che ci condannerà all'ingovernabilità e, alla lunga, potrebbe anche compromettere il futuro della nostra democrazia. L'ingovernabilità è sotto gli occhi di tutti, i rischi per la democrazia anche, tenuto conto che è stata proprio l'instabilità politica che ha alimentato gli estremismi e favorito derive populiste o autoritarie. Fare un partito con una frangia, una corrente, un movimento di uno più grande o con i reduci di un partito scomparso (sono sotto gli occhi di tutti i micropartiti o movimenti epigoni della Democrazia Cristiana, del Partito Comunista italiano e del Partito Socialista) è relativamente facile. La fedeltà al simbolo o al nome, la nostalgia per i leader storici, assicurano quel tanto di consenso che permette di creare e mantenere un movimento o un partito. Naturalmente vi è, poi, la storia tutta lucana dei piccoli leader che dovrebbero crescere, secondo la nota canzonetta, ma che non è importante crescano. Anzi, è meglio che rimangano di medio-piccola statura, perché solo in questo modo possono mantenere il partitino ed il potere che ne deriva. Un potere che assicura in ogni caso una fetta ad ogni microrganismo che si crea. I grandi, infatti, non lo emarginano, anzi gli fanno un po' di spazio, perché rappresenta pur sempre una realtà culturale o localistica che comunque assicura una pluralità di voci all'interno della coalizione, sia di maggioranza o di opposizione. Assicura la formula algebrico - deterministica (Manuale Cencelli) che regola la spartizione delle cariche pubbliche in base al peso elettorale di ogni singolo partito o corrente politica. Il Manuale Cencelli è una formula che in Basilicata risulterebbe ancora in vigore specialmente in un governo di coalizione.

tismo non ritrovi mai più radici. La Norvegia intende rafforzare la cooperazione tra l'ITF e altri organismi come l'ONU, l'Ocse e l'Unione Europea. Saranno organizzati due incontri in Norvegia. Mentre, in collaborazione con il centro studi sull'Olocausto e le minoranze religiose, si terrà a Oslo nel giugno del 2009 una conferenza: “Verso una prospettiva integrata sulla politica nazista di genocidio”. Tonino Nocera


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Martedì 21 aprile 2009

LA POLITICA RICOSTRUIRE RITORNI CENTRALE CON ONESTA’ di GIOVANNI A. CHIEPPA* Con le prossime elezioni europee, amministrative e provinciali, i cittadini sono chiamati a rinnovare i rispettivi organi elettivi. Ossia,a dare un voto per un progetto politico che migliori i nostri territori e che dia risposte concrete ai suoi bisogni ed aspettative. Le elezioni sono anche l'occasione con la quale le classi dirigenti si rinnovano in termini di idee e di uomini. E' auspicabile che la politica ritorni ad essere centrale nella vita delle comunità. Quella fatta di servizio e di passione che guarda alla crescita economica,sociale e culturale delle medesime. Le persone hanno bisogno di bussole di riferimento e non di un quadro frantumato e confuso caratterizzato da sigle di cui non riescono a percepirne il significato e la portata. Il centrosinistra lucano , se possibile, dovrebbe lasciare meno opportunità alle destre e dimostrare di essere più coeso dentro un quadro progettuale più unitario e lungimirante. Io spero che ciascuna forza politica si renda conto del serio pericolo che stiamo correndo e metta riparo a queste spinte disgregatrici. Non possiamo lasciare spazio alle destre che con il vento che tira pensano di regnare anche in Lucania .Lo dobbiamo impedire con l'intelligenza e con il senso dell'unità. Chi va nella direzione opposta non vuole bene al centrosinistra in generale. L'area riformista e moderata nella quale mi ritrovo è piuttosto vasta e piena di energie positive. Troviamo, pertanto, le giuste compatibilità per arginare la deriva berlusconiana in atto e cerchiamo di batterla con programmi fattibili e concreti, lanciando anche segnali di forte discontinuità. Io credo che solo seguendo questo percorso sarà possibile tenere a distanza di sicurezza l'onda lunga di Arcore , mettendo al centro dell'azione politica e di governo locale i cittadini ed i loro problemi , senza che quest'ultimi diventino servi o peggio ancora pecore da tosare senza pietà e da sfruttare soltanto nei momenti elettorali. Diamo alla politica un'impostazione culturale e sociale diversa basata sulla chiarezza e sul principio di legalità e gli effetti non potranno che essere positivi per tutti. Riportiamola nelle sezioni e tra la gente , senza dare l'impressione che la stessa sia avulsa da quelle radici di cui la medesima ha bisogno per autoalimentarsi. *consigliere comunale gruppo civico il centro Rionero

di VINCENZO MAIDA* IL 27 LUGLIO del 1930 un terremoto di magnitudo 6,5 scosse l’Irpinia. Gli effetti furono devastanti: 1.400 morti, migliaia di feriti e di senza tetto. Al Ministero dei Lavori Pubblici venne chiamato un ingegnere barese, Araldo Di Crollalanza. Aveva 38 anni non ancora compiuti. Era stato tra i fondatori dei Fasci di combattimento partecipando all'adunata storica di piazza San Sepolcro a Milano ed aveva assunto la carica di segretario dei Fasci per le Puglie e per la Lucania, divenendo consigliere del Consiglio nazionale delle corporazioni, poi ancora podestà di Bari e fondatore della Fiera del Levante. Mussolini gli assegnò i fondi per la ricostruzione. Il tecnico barese si mise subito al lavoro ed in meno di un anno portò a termine l’incarico, realizzando le abitazioni secondo le esigenze ed i costumi dell’epoca. Riuscì a non spendere tutta la somma e si ripresentò da Mussolini per restituire ciò che era avanzato. Cinquant’anni dopo il 23 novembre del 1980 un altro terremoto, ugualmente di scala 6,5, ebbe come epicentro Eboli, ma interessò un’area più vasta che comprende anche l’Irpinia, il salernitano, Napoli e la nostra Regione. Circa 2.735 persone rimasero uccise e oltre 7.500 ferite. La solidarietà da ogni parte d’Italia fu immediata, ma la macchina dei soccorsi fu meno efficiente di quella che si è messa in moto in questi giorni. Un fiume di denaro arrivò per la ricostruzione. Ancora due anni fa sindaci e amministratori dei comuni irpini colpiti dal sisma dell'80 si sono mobilitati ed una delegazione, guidata dall'onorevole Stefano Vetrano, presidente della Lega delle Autonomie Locali, ha chiesto la riapertura del dibattito sulla legge finanziaria, esprimendo preoccupazione per il blocco dell'opera di ricostruzione legato alla mancata previsione di adeguate risorse in Finanziaria. Le istanze dei territori interessati dalla ricostruzione post sisma sono state portate ai ministri Clemente Mastella e Livia Turco, al sottosegretario all'Economia, Mario Lettieri, al presidente della commissione bilancio al Senato, Enrico Morando, agli onorevoli Tommaso Barbato, Andrea De Simone, Pasquale Giuditta,

Cosimo Izzo, Antonio Malvano, Pasquale Morgando, Francesco Pionati, Raffaele Tecce, Massimo Villone. Soddisfazione è stato poi espressa dai tanti sindaci ed amministratori che sono riuscitir a scongiurare il blocco dei finanziamenti previsto dalla proposta di legge finanziaria all'esame del Senato. Insomma dopo circa trent’anni la ricostruzione non è ancora completa, mentre la cronaca ha dato notizia in tutti questi anni degli scandali che si sono susseguiti e della pirateria imprenditoriale che ha interessato quelle aree. L’auspicio è dunque che in Abruzzo all’efficienza dimostrata dalla protezione civile, dal volontariato, dai vigili del fuoco e dalle forze dell’ordine, faccia seguito anche un’opera di ricostruzione altrettanto efficiente e onesta. Araldo Di Crollalanza alla caduta del fascismo, lui che aveva realizzato città nell’Agro Pontino, aveva fondato la Fiera del Levante, realizzato i lungomari di Taranto e Bari, costruito imponenti edifici pubblici con lo stile architettonico tipico dell’epoca, edifici scolastici che dal 1934 ancora rappresentano in molti comuni le migliori strutture esistenti, aveva insomma rinnovato praticamente tutto il patrimonio edilizio dello Stato italiano con le grandi nuove sedi dei ministeri, i porti e le strade, le ferrovie, le stazioni e i grandi interventi di bonifica, non aveva di che sfamare la numerosa prole, non aveva una lira e si vide costretto ad accettare un modesto lavoro. Dovette adattarsi a fare il rappresentante itinerante della casa editrice Zanichelli di Bologna, battendo di porta in porta per offrire i prodotti editoriali a domicilio, trattando il prezzo e le modeste rateizzazioni. Poi il Direttore del Giornale d’Italia, Santi Savarino, si mosse a compassione e gli offrì di fare il corrispondente dalla Puglia, fino a quando non venne eletto al senato della repubblica. Al di là del giudizio storico che liberamente si può avere di quel sistema politico, Di Crollalanza è stato da tutti rispettato come un esempio di onestà e di competenza che merita di essere conosciuto dalle nuove generazioni. *presidente Centro Studi Jonico DRUS consigliere Comunale Montalbano J°

CANDIDATURE, LE SCELTE VANNO FATTE PRIMA IN QUESTI ultimi giorni, sta tornando centrale, nella vecchia casa potentina dello sciolto partito di Alleanza Nazionale, un acceso dibattito sul tema della meritocrazia, del talento e della continuità politica. Come ex militante di An ed oggi, per scelte di campo, diventato commissario della sezione aviglianese del partito Alleanza di Centro, non concordo con le dichiarazioni del consigliere comunale di Melfi Stefano Russo nel quale afferma di condividere le posizioni del senatore Digilio e poi lo accusa di 'predicare bene e razzolare male'. Oltre a prendere le distanze dalle posizioni del consigliere Russo, non condivido soprattutto le dichiarazioni fatte dal capogruppo del PDL alla camera dei deputati On. Gasparri che afferma, a proposito della designazione dei coordinatori provinciali del P Dl, 'qualcu-

no avrebbe sostituito il nome di Rosa con quello di Tisci'. Se la vicenda così descritta rispecchiasse il vero, rappresenterebbe un fatto di estrema gravità che non giova a un partito di maggioranza relativa. Pertanto chiedo loro cosa intendono per meritocrazia. Per quanto concerne la vicenda dell’ex presidente provinciale di An Gianni Rosa, per il futuro, le scelte vanno compiute prima e non dopo, attraverso un repentino dietro front. Se siete convinti del suo valore, scendete in campo per designarlo come candidato alla Presidenza della Provincia di Potenza. Nei giorni scorsi lo abbiamo ampiamente designato come il migliore candidato. Leonardo L. Laguardia commissario sezione Adc per la libertà “Giorgio La Pira” Avigliano

il racconto

LE FINESTRE ROTTE di PAOLO ALBANO SIETE lì e osservate. In un corridoio qualsiasi di un qualsiasi ufficio ci sono due “addetti”, poi tre che si scambiano carte, fascicoli: una risposta da dare, un certificato da consegnare, un procedimento da chiudere, un autorizzazione da rilasciare, un sussidio da erogare, una fattura da pagare. Potete scommetterci tutto ciò che avete, pochissimi di quelli che si scambiano carte inutilmente e oziosamente diranno, esclameranno, pronunceranno, sillaberanno la parola “cittadino”. Pochissimi di loro penseranno che dentro quel fascicolo ci sia una persona che chiede una risposta ad una domanda che spesso coincide con un suo diritto e che da quella risposta dipende semplicemente un pizzico di serenità o magari l'avvio di un piccolo laboratorio o ancora la possibilità di impiantare un frutteto o anche l'opportunità di frequentare finalmente un master. Ma gli “addetti” non ne hanno colpa. Fra di loro ci sono persone capaci, pieni di buonissima volontà che fanno il doppio, triplo lavoro e spesso riparano finestre. Hanno solo la sventura di abitare in luoghi dove la passione te la fanno passare, dove si diventa ciechi e incuranti e dove c'è chi rompe finestre ogni giorno di più. E allora volete sapere chi rompe le finestre? Osservate bene. In una stanza importante ci sono persone che fanno strategie mirate a bla bla bla e affianco altre fanno piani di guerra, vogliono abbattere il loro alleato diventato nemico a costo di perdere. Si avete capito bene vogliono abbattere il compagno della stessa parte. Vogliono essere sconfitti, preferiscono passare la mano purchè quello perda tutto. E allora come potranno mai pensare agli “addetti” che lavorano nei piani più giu? Pensate che lo facciano per il futuro del territorio e delle comunità che governano? Potete scommetterci è no. E così le organizzazioni fanno giganteschi passi indietro verso l'approdo sicuro dell'autoreferenzialità, della noncuranza regalata “a mestiere”, delle facce impegnate che non vogliono davanti a sè le file con persone che chiedono, chiedono “Ma che hanno da chiedere”. E così invece del senso civico alle file impariamo a fare i furbi, più diventiamo furbi e più perdiamo il rispetto per gli altri, più perdiamo il rispetto per gli altri e più ci spogliamo del diritto alla cittadinanza per vestire quello della difesa ad oltranza solo di se stessi, al massimo della propria famiglia. E gli “addetti” non vedono l'ora di uscire per riguardarsi e riprendere i loro abiti di brave persone e di professionisti capaci. Quelli che rompono le finestre impongono i passi della mediocrità, sempre più indietro e verso l'abbattimento sistematico di ciò che c'è di buono pur di tenersi stretta la borsa sotto il braccio. E così invece della voglia di mettercela tutta per affrontare le difficoltà e superarle, invece di pensare a quelli, i giovani, che hanno paura del futuro, ed aiutarli a vincerla, loro ci insegnano a difendere quel poco che abbiamo o che facciamo finta di avere e im-

pariamo a dimenarci tra questo e quell'altro. Molti, poi, sentono il vento e passano dall'altra parte, molti, anche, dicono che non ci sono più le idee a trattenerci e cosi lasciano il campo di quelli che giocano a dadi con il nostro futuro. Quando i vetri sono rotti, l'aria si fa fredda, le correnti aumentano e non c'è saggio che possa rimanere in quel palazzo. A meno che uno, basta uno, non decida di chiamare “gli addetti”, le tante persone capaci, a rimettere a posto le finestre. Ho pensato a tutto questo e d'un fiato alla lettura della teoria della finestra rotta. Fa più o meno così. Nel 1969, Philip Zimbardo, un notissimo psicologo americano, decide di fare un esperimento e fa in modo di far abbandonare due automobili in due quartieri di due città molto diverse e molto distanti. Una fu sistemata nelle strade dure del Bronx, l'altra in una zona residenziale dell'alta borghesia nei dintorni di Stanford. Le due macchine sono identiche, tutte e due lasciate aperte e prive di targa. Zimbardo vuole vedere che cosa succede. Per la macchina lasciata a New York non aspetta molto. Entro dieci minuti c'è già chi strappa e porta via qualche pezzo di ricambio. Entro tre giorni non c'è più niente da strappare. E visto che non c'è più da rubare, la gente comincia a rompere i vetri e tagliare l'interno finché non c'è più niente da distruggere. E la macchina in California? Assolutamente niente. Per più di una settimana la macchina non è toccata da nessuno, neanche con un dito. Così Zimbardo procede col suo esperimento. Tira fuori un martello da fabbro e in piena vista di tutti comincia a prendere la macchina a martellate. Presto i passanti a turno menano colpi alla macchina. Dopo alcune ore il veicolo è capovolto e completamente demolito. Due criminologi studiano l'esperimento e tirano fuori la oramai famosa teoria della finestra rotta:”Se si lascia un vetro rotto in un edificio, presto tutti gli altri vetri saranno rotti dai vandali”. E ciò che ci capita sempre quando viaggiamo per strade sconnesse e piene di buche e ci viene voglia di buttare dal finestrino bottigliette, carta strappata, cicche. La città non ci rispetta e noi non rispettiamo la città. E ciò che ci capita sempre quando aspettiamo una risposta, si o no non fa differenza, e alcuni giocano, si giocano a non dartela, ti fanno andare lì mille volte e ogni volta perdono il coraggio di dire, di fare. E così noi pensiamo che lì vi siano solo fannulloni, dirigenti incapaci, che non si parlano, che fanno solo i loro comodi. E non è quasi mai vero. L'assurdo è che alcuni di loro in stanze più grandi, piene di gente parlano di solidarietà, di impegno civile per le povertà incombenti. Tu li guardi e pensi che la solidarietà non esiste, l'impegno civile non lo vuole nessuno e le povertà che crescano pure tanto a chi interessa. La teoria della finestra rotta funziona sempre e non finisce qui. Devono ancora arrivare i vandali che si stanno vestendo per uscire a incendiare il loro stesso palazzo. A meno che.

PDL, IL CORAGGIO DI UNA SCELTA di LUCIANO PETRULLO IL CENTRODESTRA potentino sta vivendo un periodo di riflessione, tutto teso a cercare alleanze che irrobustiscano la coalizione con l'auspicio di ribaltare gli esiti elettorali delle scorse competizioni. Tale attività è, evidentemente, legittima e opportuna. Le ragioni della mediazione politica, però, non devono tradire le aspettative che, un popolo in continua crescita, quale quello del PDL è, sta coltivando. Il generale malcontento per una gestione della cosa pubblica a dir poco fallimentare, con un abbassamento di tipo verticale, del livello medio della qualità della vita a Potenza, in uno ad una richiesta di cambiamento della maniera di fare politica, fino ad oggi intorbidita dal sistema delle clientele e delle raccomandazioni, che prediligono gli amici penalizzando le aspettative di chi merita, dalle liti scaturenti dalle squallide spartizioni delle poltrone, liti portate, senza ritegno, oltre ogni limite, non possono prescindere da un PDL deciso, coraggioso nelle scelte, e radicalmente in posizione di discontinuità con la politica che ha letteralmente "affossato" la Basilicata e il suo capoluogo di Regione. Il PDL deve avere l'ambizione di indicare una via diversa alla politica; deve rappresentare

una rivoluzione nella maniera di gestire la cosa pubblica; deve dare una speranza nuova di una vita nuova e di un nuovo rapporto fra istituzioni e popolazione. Del resto è questo che chiede il popolo di Potenza, frustrato da decenni di cattiva politica, e guai a tradire le aspettative. La coalizione dovrà essere, quindi, non solo forte e allargata, ma soprattutto alternativa alla politica che ci è stata imposta da un centro sinistra ormai consunto da troppi anni di cattiva gestione oltre che dalle eclatanti liti interne, mai tese ad una migliore interpretazione della attività politica, bensì al solito becero sistema delle spartizioni e delle filiere di clientele. Solo interpretando un ruolo nuovo, moderno e finalmente trasparente, non si tradiranno le aspettative e si andrà incontro ad uno storico trionfo. Questo ruolo, nell'ambito della coalizione che si sta formando, non può che essere interpretato dal PDL, le cui scelte saranno vagliate ai raggi X dalla cittadinanza, che, proprio dal PDL si aspetta coraggio. Abdicare a questo ruolo, contro le aspettative degli elettori, e accettando un ruolo di ripiego nella coalizione, non farebbe bene al centro destra, ma soprattutto alla città di Potenza.


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Italia / Mondo

Per il leader di Confindustria l’uscita dal tunnel comincerà a giugno

Martedì 21 aprile 2009

Bruciati 133 miliardi di euro

Borsa, l’Europa Crisi, Marcegaglia: «Il peggio cede con banche è passato, i segnali ci sono» e auto ROMA - Il peggio è passato e si intravede l'uscita dal tunnel della crisi tanto che il numero uno degli industriali, Emma Marcegaglia, intravede primi segnali di ripresa. Da giugno. Sono molti gli osservatori che iniziano ad esprimere un timido ottimismo sulla situazione dell’economia e qualcuno addirittura indica una data per la ripresa: l’inizio dell’estate. Anche perchè il crollo di import ed export a livello mondiale starebbe rallentando e, in Italia, ordini e fatturato mostrano primi segnali di 'tenuta' dopo i crolli dei mesi scorsi. Così al coro dei più ottimisti si aggiungono nuove voci dopo che lo stesso ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, aveva detto che «l'incubo degli incubi» cioè il crollo finanziario globale «è finito» anche perchè «si è arrestata la caduta dell’import e dell’export, del commercio mondiale». Quindi, dice Tremonti, «possiamo guardare al futuro con qualche prospettiva che sostituisce, come dice Obama, la speranza alla paura». Un messaggio questo che sembra aver attecchito a più livelli anche se, accanto ai segnali positivi, si continuano a registrare ancora veri tracolli come quello odierno dei mercati borsistici oppure si continua a fare la conta dei cassintegrati e si cercano ricette per fermare l’emorragia di posti di lavoro. Ieri è stata comunque il presidente degli industriali, Emma Marcegaglia, a dare un segnale positivo: «L'impressione – spiega – è che sia a livello mondiale sia italiano ci siano alcuni segnali che il peggio l’abbiamo visto: non c'è più la caduta continua degli ordini e del fatturato». Per Marcegaglia «il problema adesso è capire in quanto tempo torneremo alla crescita e probabilmente avremo ancora qualche mese difficile. Il nostro centro studi ritiene che nella seconda parte dell’anno, da luglio, ci possa essere qualche inversione di tendenza». E anche secondo il presidente della Tod’s, Diego Della Valle, «la parte peggiore della crisi è passata, soprattutto quell'incertezza dei mercati con cui tutti abbiamo dovuto fare i conti». Di segnali del 'dopo-crisi' parla il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi: «Ci sono indicatori positivi. È vero, come dice il governatore di Bankitalia Mario Draghi, che una rondine non fa

primavera, ma nella glaciazione è difficile vedere le rondini. Io ho rivolto agli imprenditori un appello all’autodisciplina, libera e responsabile, – ricorda Sacconi – nel senso di una moratoria dei licenziamenti». E anche il collega all’Innovazione, Claudio Scajola, ritiene che «la situazione economica è complessa e difficile però qualche spiraglio di miglioramento si vede». Anche nel sindacato si intravedono segnali di miglioramento: la fase pì dura della crisi – dice il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni – potrebbe essere passata come sostengono il ministro Tremonti e i rappresentanti delle imprese, ma la Cisl invita ad una maggiore attenzione perchè «siamo in una fase in cui ci giochiamo il nostro futuro». Infine un segnale positivo arriva dal mondo delle banche: «C'è uno smorzamento della caduta. Nella situazione generale gli indici di peggioramento hanno smesso di peggiorare» dice Giuseppe Zadra, direttore generale dell’Abi.

di ALFONSO NERI MILANO - Quello che in molti operatori attendevano è arrivato: dopo un mese e mezzo di tendenza al rialzo, le Borse europee hanno frenato, con la prima seduta della settimana che ha registrato una consistente corrente di vendite. Penalizzati i settori delle materie prime, dell’auto e delle banche mentre a livello territoriale i listini peggiori sono stati quelli di Stoccolma, Milano, Amsterdam e Francoforte, che hanno chiuso con perdite superiori ai quattro punti percentuali. L’indice Dj stoxx 600, che fotografa l’andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, ha perso il 3,57%, che equivale a 133 miliardi di euro di capitalizzazione bruciati in una sola giornata, con una seduta che si era avviata in modo stabile ma che ha poi pagato due incertezze sul settore chiave del credito. La prima è stata quella dei risultati economici di Bank of America, che ha registrato nel primo trimestre un utile molto migliore delle previsioni, aumentando però di 6,4 miliardi di dollari gli accantonamenti per rischi di perdite sui crediti e avvertendo che lo scenario resta «estremamente difficile». Il mercato comincia quindi a nutrire dei dubbi sulla bontà dei primi dati in positivo delle banche statunitensi e a interrogarsi sulle prossime mosse dell’amministrazione Obama, che sembrerebbe orientata, per ricapitalizzare il sistema del credito senza chiedere fondi aggiuntivi al Congresso, a

convertire in azioni ordinarie i titoli privilegiati di cui è in possesso. Una mossa che assomiglierebbe a una progressiva nazionalizzazione di qualche gigante del settore. In questo quadro, dopo aver registrato la chiusura leggermente positiva di Tokyo, le Borse europee sono partite stabili, per poi perdere progressivamente. Tra i bancari i titoli più pesanti sono stati quelli di Credit Agricole (-9,17%), Deutsche bank (-8,63%), Barclays (7,93%) e Commerzbank (7,83%). In controtendenza, oltre a qualche istituto di credito irlandese che non aveva sfruttato il precedente recupero, l’italiana Banco popolare, che ha chiuso in crescita dell’1,65%. Male anche i titoli automobilistici, con Renault in calo finale del 10,33%, Michelin dell’8,55%, Daimler del 7,52%, Porsche del 6,16%. Meno peggio ha fatto Bmw (-4,64%), ma soprattutto Fiat ha contenuto le perdite, pur chiudendo con il calo dell’1,76%. Come in quasi tutte le sedute fortemente negative, i comparti a soffrire meno degli altri sono stati quelli 'anticiclicì della farmaceutica e dell’alimentare, i cui indici Dj stoxx di settore hanno ceduto circa un punto percentuale. Di seguito, la chiusura degli indici dei titoli guida delle principali Borse europee: – Londra 2,49% – Parigi -3,96% – Francoforte -4,07% – Madrid -3,46% – Milano 4,21% – Amsterdam 4,12% – Stoccolma -4,77% – Zurigo -2,45% – Dow Jones -2,82% (seduta in corso) – Nasdaq -3,35% (seduta in corso) – Tokyo +0,19%.

Tra i listini peggiori Milano e Amsterdam

Emma Marcegaglia

Attesa per il Cda di giovedì

Primo G8 dell’agricoltura

«Mercati Fiat, il “rosso” Zaia:liberi è da 70 miliardi ma con regole» di AMALIA ANGOTTI TORINO - «Il trimestre più brutto dell’anno», ha detto qualche giorno fa Sergio Marchionne parlando dei primi tre mesi del 2009. I conti della Fiat saranno esaminati giovedì dal consiglio di amministrazione, convocato al Lingotto, ma le prime stime degli analisti finanziari confermano le parole dell’amministratore delegato. A Piazza Affari, in una giornata al ribasso per tutti i listini e in particolare per il comparto dell’auto in Europa, il titolo Fiat va giù dell’1,76% a 7,53 euro, dopo avere infranto in apertura la quota 8 euro e un boom di scambi (sono passate di mano 87 milioni di pezzi, pari a quasi l’8% del capitale ordinario). Chiude comunque meglio dei concorrenti europei, in particolare rispetto ai crolli di Renault (-10,3%), Daimler (-7,5%) e Bmw (4,6%) Il primo trimestre 2009, che non risente ancora dell’effetto degli incentivi grazie ai quali da marzo è ripartita la domanda di auto,

dovrebbe chiudersi con un risultato della gestione ordinaria del gruppo in rosso di 70 milioni di euro (nello stesso periodo del 2008 era positivo per 766 milioni di euro). Gli analisti prevedono inoltre un risultato della gestione ordinaria negativo di 110 milioni di euro per Fiat Group Automobiles (era positivo per 193 milioni nel primo trimestre 2008) e di 50 milioni per l’Iveco (era positivo per 222 milioni). La Cnh dovrebbe presentare invece – sempre secondo le stime degli analisti – un risultato della gestione ordinaria positivo di 110 milioni a fronte del 198 milioni dell’analogo periodo 2008. Marchionne, che ieri mattina è di nuovo partito per gli Stati Uniti, farà il punto giovedì sui risultati dei colloqui che sta portando avanti per l’alleanza con la Chrysler. La scadenza del 30 aprile, fissata dal presidente Barack Obama, si avvicina, ma per la definizione dell’intesa mancano ancora tasselli importanti. Se l’intesa andrà in porto, secondo Automotive News, sarebbero tre gli stabilimenti della casa americana.

CISON DI VALMARINO (TV) - Il primo G8 agricolo mette tutti d’accordo sul fatto che l'agricoltura vada rimessa al centro dell’agenda internazionale e la fame nel mondo contrastata con misure molto più incisive, per aumentare la quantità e la qualità del cibo. È questo il leit motiv che impronta la dichiarazione finale dei ministri dell’agricoltura dei Paesi più industrializzati, al termine di tre giorni di intenso lavoro nel maniero di Castelbrando coordinato dal ministro delle politiche agricole Luca Zaia in veste di presidente. «Si inaugura un nuovo corso, all’insegna poi dei mercati più liberi ma con delle regole», è stato il primo commento del ministro, nell’annunciare l’approvazione del documento che trova inoltre il favore delle delegazioni del G5 e G3, coinvolte nell’agenda dei lavori. La concordia arriva dalla consapevolezza dei leader seduti al tavolo che il mondo è ancora molto lontano dal raggiungere l’ obiettivo fissato dalla dichiarazione del Millennio di dimezzare la fame entro il 2015 e occorre dare una sterzata.


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Martedì 21 aprile 2009

24 ore in Basilicata

Il direttore dell’Ufficio regionale spiega perché non ha seguito il Piano di dimensionamento

Scuola, Inglese si difende «Come funzionario dello Stato devo applicare la legge, non ho poteri di modifica» POTENZA. «Non ho potuto dare esecuzione all'applicazione del dimensionamento scolastico». Un “non ho potuto” che più volte il direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Franco Inglese, ha ribadito nel corso di una telefonata ieri pomeriggio. Con tono sereno e pacato il direttore ha chiarito la questione alla luce dell'articolo 64 del decreto legge 112/2008, secondo cui i piani di dimensionamento (a cura della Regione) devono prevedere centri di erogazione del servizio non superiori a quelli dell'anno precedente. E per centro di erogazione si intendono i luoghi dove si fa lezione, succursali, sedi coordinate e distaccate comprese. Un provvedimento che ha creato malumore nel capoluogo potentino. «In qualità di funzionario dello Stato - ha detto Inglese - devo applicare le leggi, non ho nessun potere di modifica». Ha riaffermato così la sua «consueta collaborazione finora espressa con tutti gli organismi istituzionali del territorio», e il pieno riconoscimento alla Regione «del potere esclusivo di fare il dimensionamento scolastico» ma ha chiarito anche la questione. Nessuna polemica dun-

Una classe. Sopra, il direttore Inglese

que da parte del direttore che si è detto dispiaciuto per l'equivoco e per l'attribuzione di responsabilità che non ritiene di avere. Sulla situazione “città di Potenza” i numeri in pratica non tornano rispetto a quanto prevede l'art. 64. Cerchiamo di capire le dinamiche dell'equivoco. Nel capoluogo la trasformazione di sette scuole materne comunali in statali ha portato a un aumento del numero. Ma tale trasformazione,

ha chiarito il direttore, può anche avvenire; la Regione cioè può istituire nuove scuole statali (il “dove” si eroga il servizio lo decide la regione) ma i conti devono sempre tornare (alla luce del decreto). E lo stesso discorso vale per le scuole medie. E' vero che nella città queste sono diminuite, ma come sedi di dirigenze; nella riorganizzazione invece, sono aumentati i centri di erogazione dei servizi (cioè il dove si fa lezione). Alla luce di questi numeri

il direttore, d'intesa con il ministero, “non ha potuto” dare esecuzione al piano di dimensionamento: «Non ho fatto niente altro - ha precisato Inglese - che chiedere l'applicazione della legge, cioè non si è data esecuzione a quella parte del piano che contrastava con la legge». E se, ancora una volta, l'infelice parabola dello spopolamento e della denatalità (1.771 alunni non nati per il nuovo anno) simile al morso della tarantola fa

“ballare” scuola e istituzioni, c'è un lume di positività per l'organizzazione dell'organico: autorizzato il tempo pieno in tutte le scuole che ne hanno fatto richiesta: «Una cultura del tempo pieno che diventa, soprattutto per le zone periferiche, - ha spiegato il direttore Inglese - ulteriore opportunità». Tempo pieno che potrà essere attuato a condizione che i Comuni garantiscano il servizio di mensa e trasporto. Né vinti ma nemmeno

vincitori, dunque. Sulla scuola e sul territorio si abbattono ripercussioni di una crisi e scelte che hanno origini complesse. La difficile arte di chi detiene un potere (inteso come servizio) ai gradini più inferiori per gestire la comunità e l'organizzazione cittadina, salvaguardando democrazia e bene comune, è fatta di capitomboli e salti mortali per salvaguardare il possibile sperando in tempi migliori. Maria De Carlo

Iniziativa francese pro minori, collaborano alcuni lucani

GIUSTIZIA

RICORDANDO CALIPARI

Treno contro la violenza

Via al processo Santacatterina

Borsa di studio

“TRAIN Together”: un progetto europeo per individuare buone prassi in materia di maltrattamento e abuso in danno dei minori. Il Consiglio d'Europa, nel febbraio 2007 ha approvato, nell'ambito del programma specifico “Prevenire e combattere la criminalità” il progetto “Train Together”, di durata biennale (2008-2009). Il progetto, proposto dall'Associazione “La Voix de l'Enfant” di Parigi, (Associazione Federativa nata nel 1981, con 76 associazioni costituenti) che si occupa dei diritti e della protezione dei minori in Francia e nel mondo, è stato avviato a maggio 2008 e, tra i paesi partner (Francia, Belgio, Polonia, Germania, Gran Bretagna, Romania) vi partecipa anche l'Italia, con l'Istituto degli Innocenti di Firenze e l'Ireforr, Istituto Regionale della Basilicata per la formazione e la ricerca. Del gruppo di lavoro dell'Ireforr, coordinato dal sociologo Antonio Sanfrancesco, fanno parte l'assistente sociale della Provincia di Potenza Angela Marsicovetere (settore Politiche sociali), l'ispettore capo della polizia di Stato Filippo Squicciarini, responsabilile dell'Ufficio Minori della Questura di Potenza, Ester Di Rienzo, psicologa e psicoterapeuta, e Assunta Basentini, psicologa, in qualità di esperte in materia di maltrattamento e abuso in danno dei minori. Il 23 Aprile 2009 si terrà a Varsavia il terzo incontro trasnnazionale. Il seminario di studi si pro-

trarrà fino al 26 aprile. Saranno presentati i lavori dei comitati nazionali relativi alla formazione dei professionisti che intervengono direttamente nel percorso giudiziario e nella presa in carico in situazioni di maltrattamento e abuso in danno di minori. La proposta progettuale è strettamente collegata alla decisione del Consiglio d'Europa n. 2007/125/JAI, che ha avviato il programma “Prevenzione e lotta contro la criminalità”nell'ambito del programma generale “Sicurezza e tutela delle libertà”. Gli obiettivi del progetto sono sintetizzabili nei seguenti quattro punti. - L'individuazione di buone prassi e delle eventuali lacune e criticità, nei paesi partner, per quanto attiene alla formazione dei professionisti che si occupano di bambini, presunte vittime di maltrattamento e abuso, in tutte la fasi della presa in carico , dall'audizione/intervista, all'ascolto protetto e all'intervento terapeutico. -L'analisi comparativa tra i vari approcci metodologici, per realizzare moduli formativi di primo livello, comuni a tutti i professionisti che lavorano nella materia, e per sviluppare, in seguito, percorsi formativi mirati nelle diverse aree di intervento: l'area relativa alle Forze di polizia, l'area giudiziaria, l'area psicologica, l'area medico-legale ed infine l'area sociale. -Lo studio di un modello formativo condiviso, sia rispetto alla meto-

POTENZA - È cominciato ieri “Un complotto” denunciato dal magistrato su cui mattina il processo Santacatterina non contro il pm della proavrebbe compiuto tutcura di Brindisi, Alti gli atti d'indagine berto Santacatterina, necessari, firmando per omissione di atti una richiesta di archid'ufficio in relazione viazione motivata su alle minacce ricevute elementi di cui non dai genitori del gip di era ancora in possesMilano, Clementina so, e in particolare alForleo, mentre supercuni tabulati telefonivisionava le indagini ci che erano in mano nel 2005 contro “i ai carabinieri. Il collefurbetti del quartieri- Clementina Forleo gio ha respinto le queno” tra cui l'ex goverstioni preliminari e natore della Banca d'Italia Antonio Fazio, Giampiero l'istanza di assoluzione della difeFiorani, e Giovanni Consorte. sa. dologia che ai contenuti, in grado di rispondere alle esigenze dei paesi partner. -La promozione di una cooperazione multidisciplinare ed internazionale, da realizzare attraverso gli incontri internazionali programmati tra i partner. Nel primi due incontri, tenutosi a Parigi nei giorni 23, 24 e 25 maggio 2008, e a Bruxelles dal 28 al 30 novembre dello stesso anno, a cui hanno partecipato psicologi, sociologi, medici (specialisti in pediatria, in psichiatria), poliziotti, magistrati, assistenti sociali, ciascun paese , attraverso i suoi referenti, ha riferito sulla realtà operativa. E' emersa una notevole eterogeneità nel confronto tra le prassi, ma anche l'esistenza di criticità e carenze comuni nell'ambito della

formazione. I referenti di ciascun paese si sono impegnati a portare i risultati di un'analisi ,sul territorio nazionale, sulla formazione e sulle prassi adottate, con la costituzione di un Comitato direttivo nazionale. A Varsavia il Comitato italiano, composto dal gruppo di esperti di Potenza e Roma, con rappresentanti dell'Istituto degli Innocenti di Firenze, presenterà in un report di sintesi la realtà italiana in materia di formazione dei professionisti , riferendo anche sulle prassi sinora adottate nell'ascolto dei minori vittime di maltrattamento e abuso. A novembre 2009 si terrà, a Parigi, la Conferenza internazionale per presentare il documento finale con una proposta di formazione e di buone prassi tra i paesi europei.

Due borse di studio di 25.000 euro ciascuna vengono messe a concorso da Banca Carime – Gruppo Ubi Banca – per i laureati in Giurisprudenza e Scienze Politiche presso le Università di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, regioni in cui la Banca opera. L’iniziativa, che è volta a favorire l’approfondimento e il perfezionamento degli studi postuniversitari, onorerà la memoria di Nicola Calipari , che in circostanze drammatiche e in operazioni all’estero ha fatto scudo con la propria vita per salvarne un’altra (quella della giornalista Giuliana Sgrena. La Banca intende concorrere alla diffusione di un modello esemplare di coscienza, passione, generosità e valori civili. Le due Borse saranno assegnate a laureati che si impegneranno ad effettuare all’estero un progetto di ricerca in Diritto internazionale penale, della durata di dieci mesi continuativi e a presentare un elaborato conclusivo sull'attività svolta e sui risultati scientifici conseguiti. Il bando contenente le modalità di partecipazione e i tempi concorsuali è pubblicato sul sito www.carime.it e può anche essere direttamente richiesto presso tutte le filiali di Banca Carime presenti in Basilicata, Campania, Calabria, Puglia. La partecipazione al concorso è riservata a coloro che abbiano conseguito la laurea in Giurisprudenza o in Scienze Politiche con votazione non inferiore a 105/110 fra il primo gennaio 2006 e 31 gennaio 2009.


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Martedì 21 aprile 2009

Acquedotto Lucano presenta la carta d’identità dell’acqua del rubinetto

TARIFFE

Segni particolari: purissima

IL PUNTO DELLA CGIL

In arrivo in tutte le case un’etichetta che certifica la potabilità L’ESPERIENZA

La conversione del prefetto: «Sostenevo la minerale»

Un esempio di etichetta dell’acqua potabile del comune di Potenza

POTENZA - Nome: acqua lucana. Segni particolari: chiara, leggera e pura. Sono i dati che compongono la carta d’identità dell’acqua che sgorga dai rubinetti delle case lucane, un “documento” rilasciato da Acquedotto Lucano per certificarne la potabilità. L’iniziativa è stata presentata ieri, a Potenza, nel corso di un incontro a cui hanno partecipato la direttrice della vigilanza igienica e il vicepresidente di Al, Rosanna Brienza e Mario Venezia, il presidente della giunta regionale della Basilicata, Vito De Filippo, il parlamentare lucano del Pdl, il senatore Egidio Digilio, i presidenti dell’Aato e dell’Anci Basilicata, Angelo Nardozza e Vito Santarsiero, e il prefetto di Potenza, Luigi Riccio. “L’etichetta dell’acqua del tuo rubinetto”, si chiama così questa campagna di informazione e sensibilizzazione sulla qualità dell’acqua potabile che prevede l’invio a tutti gli utenti di Al di un volantino che è appunto una sorta di carta d’identità con la descrizione dei valori chimici e biologici della risorsa idrica locale. Un documento in cui sono indicati valori che vanno dal calcio al sodio, alla durezza passando per la conducibilità e il ph. Parametri che risultano essere ben al di sotto dei valori di riferimento previsti dal decreto legislativo n. 31 del 2001 etichettando la risorsa lucana come microbiologicamente pura. Insomma l’acqua della Basilicata si può bere in tutta tranquillità peccato però che siano in pochi a saperlo. Solo il 33 per cento dei lucani, infatti, beve acqua del rubinetto e lo fanno più i materani dei potentini. E’ proprio a partire da questa constatazione che Acquedotto Lucano ha deciso di promuovere questa campagna d’informazione con l’obiettivo di creare nel cittadino una cultura dell’acqua, il che significa informarlo sulla qualità della risorsa erogata in ogni singolo comune, fornirgli una conoscenza sulla sua composizione fisico - chimica per permettergli di fare un confronto tra l’etichetta dell’acqua in bottiglia e quella che esce dal rubinetto nonché sensibilizzarlo ad un uso razionale della risorsa idrica, rispettandola senza sprecarla. I controlli sono giornalieri, ha spiegato Rosanna Brienza, lo scorso anno Al ha effettuato 8.000 prelievi e solo una piccolissima percentuale (2%) sono risultati non in conformità, un dato dovuto più che altro all’intorbidimento delle sorgenti causato dalle abbondanti precipitazioni del periodo e che è stato facilmente riportato nei ranghi. «L’acqua in bottiglia non è controllata come quella dei nostri rubinetti» ha eviden-

ziato Santarsiero e questo è stato un po’ il leit motiv di tutto l’incontro. In sostanza l’intento è quello di far arrivare a zero la percentuale dei lucani, oggi al 35%, che ritiene insufficiente il grado di informazione sulla qualità dell’acqua e da qui ripartire per convincere sempre più cittadini a bere lucano. Una pratica che gli esperti definiscono più salutare per l’utente stesso ma anche per l’ambiente basti pensare a quante bottiglie di plastica in meno ci sarebbero da smaltire.

Una cultura dell’acqua che Al ha intenzione di creare non solo attraverso l’invio ai suoi 266.720 utenti delle famose etichette (consultabili anche sul sito www.acquedottolucano.it) ma anche con dei camper attrezzati che gireranno i comuni più grandi ed eseguiranno sul posto le analisi delle acque e attraverso l’istituzione della Giornata degli impianti aperti, durante la quale i cittadini potranno visitare gli impianti idrici regionali. Manuela Boggia

E’ il nuovo prefetto di Potenza, Luigi Riccio, uno degli ultimi “fan” acquisiti dall’acqua lucana. Ieri, in occasione dell’incontro organizzato da Acquedotto Lucano, ha raccontato la sua “conversione”. «La Basilicata è la sesta regione che tocco con il mio lavoro. Prima di arrivare qui ero un convinto sostenitore della cultura dell’acqua in bottiglia ma dopo qualche mese a Potenza mi sono convertito a quella del rubinetto. In realtà avevo sempre sentito dire che l’acqua della Lucania era ot-

tima e ora che sono qui lo ho constatato di persona». «Acqua e petrolio, queste le due risorse - continua Riccio - che portano ricchezza alla Basilicata. Il petrolio, con il suo ritorno economico, contribuisce alla crescita del territorio ma l’acqua, che consideriamo come un qualcosa di scontato, è un bene essenziale». E qui il prefetto fa un mea culpa: «Devo imparare da mia moglie, lei è molto disciplinata, apre e chiude i rubineti stando atenta agli sprechi».

Digilio attacca: «Il paradosso è che non in tutte le case c’è acqua» De Filippo replica: «Confermiamo gli investimenti del Por» L’assemblea dei relatori

quella politica ma è quella dell’acqua» e poi continua «Acquedotto Lucano sta facendo un ottimo lavoro su tutto il territorio lucano, per l'uniformità e la qualità del servizio, e per i progetti di ristrutturazione della rete idrica: l’impegno di Al e della Regione Basilicata proseguirà nei prossimi anni e saranno confermati gli investimenti derivanti dai fondi Por 2007-2013». Ma la necessità è anche quella di collegare gli schemi idrici e a met-

PROGETTO IRRIGUO

I Biologi mostrano come si fanno le analisi e i pediatri insegnano a bere responsabile Il biologo Luigi Lauria. A destra il segretario provinciale di Potenza della Federazione italiana medici pediatri

pediatrici della regione sarà distribuito del materiale informativo di Acquedotto Lucano che spiegherà a genitori e bambini le proprietà salutari dell’acqua del rubinetto. Ma la campagna informativa

- Il 33% dei lucani beve acqua del rubinetto - Il 44% a Matera e il 40 % a Potenza - Il comune più virtuoso è Pisticci dove l’80% dei cittadini sceglie l’ acqua potabile - Per il 32% dei lucani l’acqua della Basilicata è buona mentre il 48% la ritiene accettabile - Solo il 18% utilizza filtri per la depurazione

terlo in evidenza è il presidente dell’Aato, Angelo Nardozza, che sottolinea: «Abbiamo fatto degli importanti passi avanti consentendo a paesi che prima avevano l’acqua solo 2 o 3 ore al giorno di arrivare a 9 12 ore. Ma la necessità è quella di mettere in collegamento gli schemi idrici della regione per far in modo che quando manca l’acqua in un’area si possa sopperire prendendola da un altro impianto in cui è disponibile».

SCUOLE E SALUTE

L’ACQUA del rubinetto fa bene soprattutto ai più piccoli. A sottolinearlo è Giuseppe Morero, il segretario provinciale di Potenza della Federazione italiana medici pediatri. «E’ nei bambini che bisogna sviluppare il concetto di acqua come bene limitato nel tempo». Educare alla cultura e al rispetto ma anche al saper bere per farsi del bene. «L’acqua del rubinetto è comoda e sicura e ha anche un impatto ecologico positivo perché consumando l’acqua potabile riduciamo la plastica in circolazione e i trasporti». Proprio per instillare nei più piccoli il seme del consumo critico in tutti gli studi

TESTO La Cgil plaude all’iniziativa di Acquedotto Lucano ma sottolinea: «Noi riteniamo che la gestione del bene acqua debba essere pubblica e non soggetta a business speculativi, ed in questo senso la garanzia che l'azienda sia partecipata al 100% da Regione e Comuni deve essere mantenuta, come opzione, anche in prospettiva futura». La Cgil ritiene che se è stato possibile raggiungere questi traguardi da parte di Al lo si deve soprattutto all'impegno ed alla professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori che quotidianamente operano in un’azienda segnata da tante difficoltà provocate da un management non sempre all'altezza dei compiti affidatigli e non sempre in grado di agire con una visione unitaria degli obbiettivi aziendali. «Cogliamo l’occasione scrive la Cgil - per ribadire al Governo Regionale e all'Ato che i pensionati aspettano una risposta sulla questione delle tariffe applicate che debbono essere orientate all'equità sociale, ovvero sulla base del reddito delle persone e delle famiglie».

UN PO’ DI NUMERI

POLEMICA E POLITICA

«L’ACQUA è un patrimonio della Basilicata ma è un patrimonio che per certi aspetti non abbiamo saputo sfruttare». E’ la «doverosa» nota polemica del senatore Pdl Egidio Digilio, presente all’incontro di Acquedotto Lucano in qualità di membro della Commissione Ambiente del Senato e per portare il saluto all’iniziativa del ministro Prestigiacomo. Bene informare i cittadini, inviare in ogni casa l’etichetta che fa conoscere agli utenti la qualità dell’acqua lucana ma in sostanza, dice Digilio, viviamo il paradosso che l’acqua non arriva in tutte le case e pur avendo la diga più grande d’Europa d’estate non ci sono risorse per i campi agricoli. «E’ un fatto vergognoso» tuona ancora il senatore. «L’acqua limpida segue quella torbida» ribatte ironico il presidente della Regione, Vito De Filippo, sottolineando poi che «esistono circostanze in cui la politica non deve separare. Oggi partecipo con un ruolo assoluto e disinteressato -. dice L’etichetta che indossiamo non è

Per i pensionati

verso i più piccoli è cominciata già ieri. Gli alunni del “Nitti”, dell’Alberghiero e di un liceo scientifico di Genzano, hanno potuto assistere in diretta all’analisi dell’acqua che avevano portato dalle

Viti annuncia interventi per Calle

proprie scuole. Esperimenti che sono stati eseguiti in un camper-laboratorio con a bordo dei biologi di Al, come Luigi Laurita, che sono stati a disposizione dei ragazzi per spiegargli i procedimenti. Gli stessi biologi che giornalmente vanno in giro per la regione ad eseguire i prelievi e che, su richiesta, lavorano come un pronto intervento.

POTENZA – La Regione Basilicata vuol risolvere i problemi riguardanti l’irrigazione del comprensorio di Calle, fra Tricarico e San Chirico Nuovo, dopo avere definito «le questioni tecniche, progettuali e gestionali per rendere possibile, nel più breve termine, la soluzione delle difficoltà irrigue». Lo ha annunciato l’assessore regionale all’agricoltura, Vincenzo Viti, che a Potenza ha incontrato i presidenti dei Consorzi di bonifica di Bradano e Metaponto e del Vulture Alto Bradano, Angelo Carriero e Nicola Barbangelo. Nel corso della riunione Viti ha sottolineato che «il comprensorio di Calle è di rilevanza strategica, e che una volta irrigato, porterà notevoli vantaggi all’economia agricola e alle imprese agricole e zootecniche».


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Martedì 21 aprile 2009

Industrie del Basento Sinerfin del Gda group conferma il progetto: salvi tutti i lavoratori

Dall’auto al centro commerciale Ma il programma è impedito dalla pendenza in giudizio con Equitalia POTENZA - C’è un grande progetto per lo stabilimento Industrie del Basento, l’azienda potentina che da poco ha collocato, quasi a sorpresa, i circa 50 dipendenti in mobilità: lì dove fino a qualche settimana fa si producevano componenti per auto c’è in programma la costruzione di un centro commerciale di grande rilevanza, idoneo ad assorbire tutti i lavoratori attualmente dipendenti di Industrie del Basento. Una grande notizia per gli operai che quasi da un giorno all’altro si sono ritrovati senza lavoro e senza stipendio. Quella che fino a ora era solo un’indiscrezione di stampa è stata confermata dalla stessa azienda Sinerfin spa, che ha precisato pure: la società Ila (a differenza di quanto erroneamente riportato in un articolo precedente) non fa parte della Gda group, in quanto nel

2005 la società Ila ha venduto il complesso immobiliare ex Magneti Marelli a Sinrefin spa, società, questa del gruppo Gda, che ne è quindi l’attuale propietaria. Il centro commerciale, secondo alcune indiscrezione, dovrebbe essere una struttura di grande distribuzione alimentare. Ma c’è un però che tiene legato questo progetto a un filo che facilmente potrebbe spezzarsi. «Il programma del centro commerciale - precisa una nota inviata dall’amministratore delegato di Gda Group, Costantino Di Carlo - è attualmente impedito dalla pendenza in giudizio, riguardante il complesso immobiliare, con Equitalia Basilicata Spa, in relazione a debiti previdenziali e fiscali che Equitalia afferma di dover riscuotere da Industrie del Basento». In pratica gli imprenditori che han-

no chiuso lo stabilimento di componentistica per auto, oltre a non aver ancora pagato diversi stipendi agli operai, avrebbero accumulato anche pendenze che riguardano il mancato pagamento di cartelle esattoriali. Equitalia intenderebbe rivalersi nei confronti di ex Industrie del basento rilevando le strutture immobiliare. Il che significherebbe impedire il progetto della Sinerfin: un danno pesante per i circa 50 dipendenti e per l’intero tessuto economico cittadino. Ad ogni modo - come precisa la stessa Sinerfin si prevede che il giudizio duri da un minimo di tre a un massimo di 10 anni. Chiaramente ci si augura che una soluzione migliore e assolutamente più rapidi salvi il progetto del gruppo e il futuro dei lavoratori. Mariateresa Labanca

Oggi la riunione con Draplane che a Prato ha annunciato 13 esuberi

Appello di Cassino a Regione e Abi

Crisi ammazza esercenti «Più garanzie per il credito» POTENZA - «Le imprese commerciali lucane fanno di tutto per “resistere”. Ma anche nel primo trimestre 2009 si registra un saldo negativo in Basilicata di poco meno di 300 ditte-aziende del commercio e dei servizi, con una percentuale leggermente superiore alla media nazionale». Ad evidenziarlo è l’Osservatorio congiunturale della Confesercenti di Basilicata. L’osservatorio ricorda pure che «secondo i dati aggiornati al 30 giugno 2008 gli esercizi al dettaglio in regione sono 9.371 di cui 7.330 classificati come “sede di esercizi” (con autonomia piena gestionale) e 2.041 come “unità individuali”. Sempre al primo semestre 2008, in regione si sono registrate 471 nuove aperture, al 97 per cento dei casi di esercizi di vicinato». «Gli imprenditori delle nostre piccole imprese – afferma Prospero Cassi-

no, presidente provinciale della Confesercenti di Potenza – stanno facendo di tutto per fronteggiare la crisi caratterizzata essenzialmente da due fattori, il calo dei consumivendite e l’aumento delle spese. Ma preoccupa, in molti casi, la esposizione bancaria per il ricorso sempre più indispensabile al credito. Da parte nostra – conclude Cassino – teniamo alta la guardia sul problema del credito. E sollecitiamo il tavolo Abi-Regione a rafforzare i sistemi di garanzia per il credito alle imprese in difficoltà. Come più complessivamente il dipartimento Attività produttive della Regione a manifestare maggiore attenzione per la fase de comparto. Che di fatto scoraggia all’apertura di nuove attività specie da parte dei giovani in attesa di tempi migliori». regione@luedi.it

Il progetto di Alpenfrucht e Pfanner

Nuove linee Ex Standartela, poche speranze di succhi di frutta per la reindustrializzazione all’ex Allione di Policoro

SANT’ANGELO - Ieri mattina assemblea accesa ma anche rassegnata per la Standartela nella sala cinema cittadina, convocata dalle tre sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil. Presenti solo il 50 per cento degli operai, segno questo di un avvilimento e di una forte rassegnazione, che ormai dominano tra i lavoratori. La riunione doveva discutere dell’eventuale richiesta da parte della Draplane di rimandare l’acquisto dell’opificio della Zucchi e quindi del decollo del progetto industriale, per almeno altri 18 mesi. Gli operai sono stati invitati oggi a intervenire compatti sotto il palazzo della Regione, in occasione dell'incontro fra i dirigenti della Draplane, i sindacati e i funzionari regionali.

Questo si sarebbe dovuto tenere, come da accordi, il giorno 7. La Draplane che avrebbe dovuto presentare le garanzie bancarie per un importo pari a 12 milioni di euro, su 40 milioni di investimenti complessivi, il giorno 7 aprile, li dovrebbe esibire oggi. ma è già noto che l’azienda non ha trovato l’istituto di credito disponibile per le fideiussioni. Quindi la Draplane non solo è venuta meno all'impegno assunto il 6 febbraio c.a., ma dagli ultimi fatti si sa che l’azienda è fortemente in crisi. Infatti il giorno 7 , nella sua azienda di Prato - così si legge su un giornale locale, Il Tirreno, dell'8 aprile - ha annunciato 13 esuberi su 25 dipendenti. Quale speranza dunque per gli operai della ex

Adeguamento contrattuale veterinario

L’Asp non attua il protocollo Uil e Cgil chiedono un incontro POTENZA - La Fp Cgil e la Uil Fpl, in una nota, hanno chiesto un incontro urgente all’assessore alla Sanità, Antonio Potenza, relativo all’applicazione del “Protocollo d’intesa per l’adeguamento contrattuale del personale medico veterinario precario” nelle strutture dell’Asp di Potenza. Nel rilevare che le Aziende sanitarie della provincia di Matera hanno con immediatezza recepito ed applicato il protocollo siglato un anno fa, i sindacati hanno rimarcato l’atteggiamento dell’Azienda potentina, che «accam-

pando difficoltà burocratiche alla richiesta dei dirigenti dei dipartimenti di prevenzione di personale necessario all’espletamento dei piani di profilassi di stato, non ha dato corso all’accordo». «Oggi, a distanza di un anno, l’Asp di Potenza, allora Asl, 2 e 3, non ha ancora applicato tale accordo accampando difficoltà burocratiche e alla richiesta da parte dei dirigenti dei dipartimenti di prevenzione di personale necessario all'espletamento dei piani di profilassi di stato, non ha dato corso all'accordo».

Standard Tela? Un malato che vuole risolvere il problema economico di 110 operai in mobilità. «Si sta giocando sulla nostra pelle, almeno avessero rispetto per il nostro problema», esclamano gli operai. Se le cose andassero secondo questo nuova “sciagurata ipotesi” (rimandare di altri 18 mesi le trattative dell'”affare Basilicata”), - così si esprimono alcuni operai considerando i tempi tecnici, che corrisponderebbero, in linea di massima, ad altri trenta mesi, per la riconversione delle strutture alla nuova produzione, gli operai potrebbero riprendere a lavorare fra 4 anni. «Fra 4 anni daremo da mangiare ai nostri figli?», gridano amareggiati gli operai. Ora se consideriamo che

la mobilità per diversi di loro finisce già nel mese di dicembre, la cosa si mette veramente male non solo per gli operai ma anche per tutta l'area del Melandro che vive momenti particolarmente difficili. La Draplane che subentrata alla Job and Color, il 6 febbraio 2009, con una rimodulazione degli accordi, perché quest'ultima è intanto fallita, non può dare seguito al progetto presentato alla regione che attendeva le fideiussioni bancarie che non arrivano. «Perché allora non smetterla di aspettare l'evolversi di un progetto impossibile?», si chiedono gli operai «perché non riaprire il bando, affinché nuovi imprenditori, con tante di garanzie bancarie?». Antonio Monaco

POLICORO - L’Alpenfrucht, impresa di Egna (Bolzano) che produce semilavorati di frutta coltivata per lo più nel Sud d’Italia, e il gruppo industriale Pfanner intendono realizzare a Policoro (Matera) un progetto per la realizzazione di nuove linee di produzione di succhi di frutta, sviluppando anche l’indotto dell’agroindustria e ampliando il calendario delle coltivazioni ortofrutticole nel Metapontino. Sono queste le caratteristiche principali del progetto di ristrutturazione e ammodernamento dell’ex stabilimento agroindustriale «Allione» di Policoro (rilevato tre anni fa dall’Alpenfrucht), e illu-

strato nel corso di un incontro a cui hanno partecipato l’assessore regionale all’agricoltura, Vincenzo Viti, l’amministratore delegato della società trentina, Rudolf Bertolini, e alcuni ricercatori del Cnr. Il progetto, ha detto Viti in una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale, «oltre a garantire i lavoratori dell’area, è teso a rafforzare lo stabilimento che già produce semilavorati». Ed è «interessante la valutazione sulle strategie di espansione dei mercati dell’Est europeo e dell’area Mediterranea» e «l'idea di svincolare lo stabilimento dalla stagionalità». regione@luedi.it

Lavoro e sicurezza, si discuterà delle novità introdotte dal legislatore

Oggi a Matera seminario di Confindustria MATERA - “Le novità introdotte dal legislatore in materia di Lavoro e Sicurezza” è il tema di un seminario, promosso dal Comitato Piccola Industria di Confindustria Basilicata, in collaborazione con l’ordine dei consulenti del Lavoro della Provincia di Matera e l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperticontabili della Provincia di Matera, in programma a Matera domani alle 16, presso la sala convegni dell’hotel del Campo. «Abbiamo inteso promuovere questo importante seminario informativo – ha detto Giuseppe Stigliano, presidente Piccola Industria Confindustria Basilicata - per favo-

rire il confronto su un tema di stretta attualità e pertinenza del mondo dell’impresa. In particolare, abbiamo voluto focalizzare l’attenzione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, in rapporto alla corretta applicazione delle indicazioni del Legislatore. Per questa ragione – ha proseguito - abbiamo inteso creare le condizioni per un dialogo proficuo proprio con chi è deputato al controllo delle regole. In modo da agevolare quei percorsi di condivisione che alimentano la cultura della sicurezza. Che per le imprese rappresenta un valore fondante della propria com-

petitività». Al saluto di apertura di Giuseppe Stigliano, seguiranno gli interventi di Serafino Di Sanza, presidente dei consulenti del lavoro della Provincia di Matera, Antonio Longo, presidente dei dottori commercialisti e degli esperti contabili della Provincia di Matera, Gregorio Stella, responsabile del servizio ispezioni della direzione provinciale del Lavoro di Matera, Patrizia Bia, ispettore del Lavoro. I lavori saranno conclusi dall’intervento di Giuseppe Moramarco, presidente vicario Confindustria Basilicata. regione@luedi.it


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Martedì 21 aprile 2009

Reggio Emilia Morto il figlio quindicenne. Arrestato un romeno trentottenne che finge il furto dell’auto

Investe una famiglia di Marsico e scappa MARSICO NUOVO - E' di origini lucane il quindicenne morto in un incidente stradale avvenuto domenica scorsa a Reggio Emilia. Simone Azzato, questo è il nome del ragazzo, viaggiava nell'auto insieme al padre Giuseppe, originario di Marsico Nuovo e la madre Antonella Parente. Erano passate da poco le 17 e la famiglia, a bordo di una Y 10 stava percorrendo via Romana, verso Poviglio. Sembra dalle prime indagini che rientrassero da una visita ad alcuni parenti, che abitano in quella zona. Dalla direzione opposta, molto probabilmente in sorpasso, giungeva invece una Volkswagen Touran, con alla guida un uomo, che dopo l'incidente si è dato alla fuga. Pochi attimi. Complice forse anche la pioggia battente e lo schianto è stato inevitabile. La monovolume ha sbandato, finendo la sua corsa ad oltre 150 metri di distanza,

appoggiata sul fossato laterale, mentre la vettura degli Azzato è rimasta accanto all'incrocio, completamente distrutta, con all'interno i due coniugi. Il figlio, invece, è stato sbalzato all'esterno dell'abitacolo. Per lui, giovane promessa del calcio, non c'è stato più niente da fare. E’ stato trasportato nella camera mortuaria dell'ospedale civile di Guastalla. Dopo l’incidente è stato immediato l’arrivo sul posto dei soccorsi locali: le ambulanze della Croce azzurra di Poviglio, della Pubblica assistenza di Castelnovo Sotto, con l'automedica di Guastalla ed i vigili del fuoco di Sant'Ilario d'Enza. Una volta estratti dalla vettura, marito e moglie sono stati trasportati al pronto soccorso del Santa Maria Nuova di Reggio. Le condizioni della madre, Antonella Parente, sono risultate da subito molto gravi tanto da doverla sottoporre d’urgen-

za ad un intervento. Meno preoccupante, invece, quella del padre, Giuseppe Azzato, originario di Marsico Nuovo. In seguito all’incidente le forze dell'ordine hanno avviato accertamenti sull'ipotesi che la Volkswagen Touran potesse essere stata rubata ma in serata è stato arrestato un romeno di 38 anni abitante a Brescello, Nicolaie Prisecariu. L’accusa è di omicidio colposo aggravato dall'ubriachezza. Si sospetta che l'uomo, dopo aver provocato l’ incidente stradale sia fuggito abbandonando i feriti e la propria vettura e poi sia tornato poco dopo in bicicletta fingendo che qualcuno gli avesse rubato l'auto. Durante l'interrogatorio della polizia stradale di Guastalla e dal pm Katia Marino, Prisecariu si è dichiarato innocente ma gli investigatori non gli hanno creduto. L'uomo si è rifiutato di sottoporsi all'alcol-test.

L’auto della famiglia Azzato

Valentina ospite di una famiglia lucana conosciuta molti anni fa Per sei giorni proiezioni nelle tendopoli

Matera invia Vietri di Potenza apre le porte cinema ambulante a una dodicenne abruzzese nelle zone del sisma VIETRI DI POTENZA - Lui, Donato, di Vietri di Potenza, ha lavorato e vissuto per dodici anni a L'Aquila, lì ha ancora la sua casa, lì è ancora residente. Da quasi due anni, con la sua famiglia, è ritornato a Vietri, in virtù del trasferimento temporaneo dalla caserma militare degli alpini, “Rossi”, di l'Aquila, a quella di Potenza. E' sottoufficiale dell'Esercito Italiano, ha vissuto a l'Aquila, e ci è ritornato una settimana fa con la moglie, per compiere una splendida opera di solidarietà, venuta dal cuore, un atto dovuto, come lui ha sottolineato. Lei invece si chiama Valentina, ha dodici anni e risiede a Pizzoli (epicentro di diverse scosse in questo periodo, uno dei cinquanta comuni dichiarati disastrati dal decreto emesso da Bertolaso) nell'hinterland di L'Aquila. Donato, con la sua famiglia, più di una settimana fa è partito per L'Aquila, è andato a trovare i tanti amici colpiti dal sisma, e ha ritrovato una famiglia a cui lui e sua moglie erano molto legati, vicini di casa per anni. Così ha deciso di prendere in consegna ed ospitare, a Vietri, la dodicenne Valentina, figlia della coppia conoscente, che la famiglia di Vietri ha visto crescere. Valentina da diversi giorni è in paese, dove rimarrà per un bel po'. La ragazza e la sua famiglia erano vicini di casa della giovane coppia di Vietri. Ora la casa di Valentina e della sua famiglia è inagibile, così come quella di Donato, anche se i danni non sono stati catastrofici. Molto amiche, le due famiglie sono rimaste legate. I genitori, però, sono voluti rimanere a L'Aquila, dormono ancora in auto, cercano un camper dove abitare per un periodo, in attesa di notizie sulla casa e di una buona sistemazione. Ora Valentina si trova molto bene a Vietri, vuole rimanere per un bel po' di tempo, in attesa che le cose a casa sua e nella sua regione si sistemino per bene. Non vuole sentir parlare del terremoto, perché lo ha vissuto e alla sua età sa cosa significa. Ma ha trovato la forza di reagire, di passare questo momento tragico e, con l'aiuto della sua famiglia e di quella di Donato di Vietri, ha deciso di venire nella tranquillità vietrese. Valentina ha un'altra sorella, ospitata da amici a Roma, e due genitori che dormono ancora in auto. Una solidarietà senza frontiere quella compiuta dalla giovane coppia di Vietri. Claudio Buono

Aiuti alle popolazioni terremotate Arriva una rete di centri raccolta POTENZA - Non più iniziative singole, ma azioni condivise finalizzate a razionalizzare ed ottimizzare i risultati da parte delle Istituzioni locali. E' quanto è stato deciso nel corso della riunione operativa del coordinamento degli interventi per le popolazioni terremotate dell'Abruzzo tenutasi ieri al Dipartimento infrastrutture della Regione a cui hanno partecipato i rappresentanti degli enti locali. Nel corso dell'incontro – seguito alla riunione di venerdì scorso in cui è stato istituito il tavolo interistituzionale permanente di coordinamento – è stato stabilito di procedere con celerità ad un censimento delle iniziative in corso su tutto il territorio regionale e di realizzare un modello organizzativo che razionalizzi ed ottimizzi le iniziative delle Istituzioni locali. Di qui – tra i primi obiettivi da raggiungere – la realizzazione di una rete di centri di raccolta comprensoriali di beni e risorse di vario genere che siano effettivamente utili per le popolazioni terremotate. «Il problema è quello di ottimizzare lo slancio solidale che viene dalla comunità regionale – ha commentato l'assessore regionale alle Infrastrutture,

Innocenzo Loguercio – e soprattutto rendere costanti nel tempo gli aiuti che la Basilicata sta mettendo in campo per i terremotati abruzzesi. Da qui la necessità di questo coordinamento finalizzato alla costituzione di una rete tra la Regione e i volontari lucani presenti sul territorio abruzzese». La riunione del Tavolo tecnico è stata, poi, aggiornata al prossimo 23 aprile per un fare il punto sulla situazione anche con i rappresentanti delle Comunità montane e dei due Comuni capoluogo. Intanto la Prefettura di Potenza ha fatto i conti sugli aiuti inviati fino a questo momento. Dal 6 aprile scorso, quando la zona dell'Aquila fu colpita dal terremoto, sono stati 50 gli autoarticolati carichi di materiale che hanno raggiunto l'Abruzzo dal centro di assistenza della protezione civile di Tito. In totale, i 134 container trasferiti in Abruzzo contenevano 870 tende, 2.100 posti letto, 1.549 radiatori per riscaldamento, 1.380 sacchi a pelo, 807 piumoni, 2.560 lenzuola, 5.544 federe, tremila kit monouso per letto, 26 padiglioni igienici, tre tende per comunità e impianti e generatori elettrici.

SICUREZZA EDIFICI PUBBLICI

Napoli esorta Regione POTENZA - In merito alla sicurezza degli edifici pubblici della regione il consigliere regionale del gruppo misto “La Destra”, Michele Napoli, ha sottolineato che: «la Regione Basilicata dovrebbe fungere da guida nell’applicazione delle leggi in materia antisismica per la costruzione e la messa in sicurezza degli edifici. Ad oggi, invece, le istituzioni regionali non sono in grado di fornire una mappa certa sulla sicurezza delle strutture pubbliche in mancanza di una pubblicazione aggiornata relativa al censimento degli edifici messi in sicurezza». «Nella città capoluogo – afferma Napoli - la presenza di molti edifici fatiscenti di proprietà pubblica, aggrava ancora di più il bilancio complessivo di una situazione urbanistica non del tutto chiara rispetto alla quale il nuovo piano urbanistico appare inadeguato. L’esempio emblematico – continua Napoli - è offerto dall’Istituto Statale d’Arte, la cui struttura attende da anni interventi di manutenzione. Le Istituzioni dovrebbero agire di concerto per avere un quadro chiaro, a 360 gradi, che concerne l’intero patrimonio immobiliare, in maniera tale da avere una mappa stilata in base alle situazioni reali e per stabilire una scala di priorità degli interventi da attuare. Continuare a discutere, non avendo ben chiari gli interventi da attuare e le cifre da investire, rappresenta una grave negligenza del Governo regionale che non ha mai attuato un serio programma di investimenti e che ha disatteso le aspettative di una regione gravemente segnata dagli eventi sismici». «Ancora oggi la città di Potenza – conclude Napoli - mostra i segni dell’emergenza scattata in seguito al sisma del 1980 con la presenza di prefabbricati anche nel centro storico che si spera, finalmente, vengano rimossi dopo 30 anni. L’Amministrazione comunale diventa il sombolo dell’inefficienza dell’intera classe politica regionale che ha sempre badato ad applicare poche regole per il raggiungimento di scopi non a tutti trasparenti, generando così un sistema clientelare che ha relegato in secondo piano questioni importanti che dovrebbero essere alla base della “sana politica”».

INPS Servizi d’emergenza POTENZA - Il sisma dello scorso 6 aprile in Abruzzo ha gravemente danneggiato anche gli edifici delle Sedi provinciale e regionale dell’Inps. L’Istituto, per garantire la continuità dei pagamenti delle pensioni e delle prestazioni a sostegno del reddito a tutti i beneficiari residenti nelle zone interessate, ha predisposto servizi alternativi di emergenza. La presenza dell’Inps è già assicurata da 2 camper mobili, approntati in collaborazione con Poste Italiane, in funzione da mercoledì 15 nella tendopoli di piazza d’Armi all’Aquila, e da giovedì 16 nella tendopoli della cittadina di Paganica. E’ prevista anche l’installazione, nella periferia dell’Aquila, di due prefabbricati della Protezione civile, che saranno attivi da oggi per lo svolgimento delle funzioni della Sede Provinciale. La struttura sarà dotata di almeno 10 postazioni. In tali punti di servizio – collegati in rete - gli assicurati e i pensionati Inps potranno rivolgersi per avere informazioni nonché per presentare domande di prestazioni o per la gestione dei pagamenti.

MATERA - Da ieri sera l'associazione “Cinefabrica” è in Abruzzo e vi rimarrà per sei giorni, nel corso dei quali saranno proiettati alcuni film per fa provare ai terremotati, che vivono nelle tendopoli, le emozioni del cinema. In particolare, per una settimana, il "Cinema ambulante" dell'associazione materana farà tappa nei sei principali accampamenti allestiti dalla Protezione civile, che ha appoggiato il progetto e che ieri pomeriggio ha incontrato l'assessore provinciale Cioni per l'organizzazione. All'iniziativa hanno aderito alcune fra le più importanti case di distribuzione cinematografica,tra cui “Mikado”, “Fandango”, “Medusa”, “Re Cinema”, “Pago Cinema” e “Rai Education”, e alcuni noti attori e registi italiani. Il progetto è stato illustrato ieri mattina dal referente Luca Acito, che conosce bene quella realtà territoriale, avendo studiato all'Aquila per cinque anni. «Questo progetto - ha spiegato Acito - è nato il giorno di Pasqua ed ha l'obiettivo di alleviare, per quanto possibile, i momenti di disagio che queste persone stanno vivendo e, soprattutto, trasmettere un messaggio positivo. I film saranno proiettati in serata per gli adulti e nel pomeriggio per i bambini e i ragazzi». L'equipe è principalmente materana: oltre a Luca Acito, sono partiti per la città abruzzese Renzo Angelillo, fotoreporter e diret-

tore della fotografia, Antonella Giordano, giornalista e referente della Ediconsumatori, Bruna Loiudice, dottoressa in Lingue, Dario Jurilli (di Terlizzi), e le produttrici Silvia De Felice e Francesca D'Ambrosio, che lavorano a Roma. A Matera sono rimasti Enrico Ruggieri e Andrea Sant'Antonio che cureranno le relazioni. Il primo film proiettato ieri è stato “Be Kind Rewind” (Dolcemente indietro) di Michel Gondry. “Cinefabrica” è un'associazione culturale che promuove e valorizza la cultura cinematografica sul territorio nazionale ed europeo. Fondata nell'anno 2002, offre produzioni e servizi audiovisivi attraverso una formula unica ed innovativa: il viaggio e l'indagine, il movimento e l'osservazione, lo spostamento continuo nei luoghi. «Da tre anni - così come è spiegato nella brochure “Cinema e ambiente, memorie in viaggio” - con il suo furgone viaggia, proiettando capolavori cinematografici, film dei grandi maestri della settima arte, accompagnati e preceduti da reportage realizzati nelle realtà ospitanti. “Cinefabrica” indaga la realtà, raccoglie, conserva e documenta, per poi raccontare il suo viaggio attraverso un diario di bordo fatto di foto, video, musiche e testi. Un viaggio tra le culture e tra la gente; un viaggio nel presente e nella memoria». Mariangela Lisanti


Potenza 21

Martedì 21 aprile 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

Tenta un’estorsione per non pagare i danni causati anni fa dal marito a due persone

“Vispa Teresa”, dai rally al Tribunale Indagano i carabinieri. Il pm chiede l’arresto, il gip dispone l’obbligo di firma POTENZA - Lei negli anni ’90 correva con la sua Fiat Ritmo e, raccontano a Potenza, nei rally era difficile starle dietro. Lui gestiva un bar nel centro e, negli anni ’90, non si sa per quale ragione, ha ferito due persone a colpi di pistola. Per il resto è una coppia qualunque. Che, però, per quella sparatoria ha avuto grossi problemi economici. Per risarcire il danno ai due feriti Donato Telesca e Maria Teresa Martino avrebbero dovuto versare 150 mila euro. L’aveva stabilito il Tribunale civile di Potenza. Ma hanno escogitato un modo per risparmiare: assoldando due emissari per minacciare i creditori. «Tentata estorsione», la chiamano i carabinieri del nucleo investigativo che, ieri mattina, hanno ottenuto dal gip di Potenza Rocco Pavese una misura cautelare. Maria Teresa Martino, Donato Telesca, Mario De Santis e Luigi Bollino, dovranno presentarsi tutti i giorni in caserma per firmare. Un po’ poco, rispetto alla richiesta d’arresto avanzata dal sostituto procuratore Anna Franca Ventricelli. Anche perché, così, indagati e parti offese continueranno a incontrarsi. C’è chi non la pensa così. E’ l’avvocato Mariantonietta Martino. Per lei l’obbligo di firma «è eccessivo». Di-

Il colonnello Pagano e il capitano Milone

ce: «I miei assistiti sono innocenti e io sto già presentando istanza al Tribunale del Riesame». Ma cosa avrebbero commesso Maria Teresa Martino e Donato Telesca? Secondo i carabinieri - i risultati dell'in-

dagine, denominata “Vispa Teresa”, sono stati illustrati ai giornalisti ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa, dal comandante provinciale, colonnello Domenico Pagano, e dal comandante del

nucleo investigativo, capitano Antonio Milone - i due indagati avrebbero dovuto versare a seguito di condanna del Tribunale Civile di Potenza circa 150 mila euro alle due persone che erano state ferite da Telesca il 28 aprile del 1992. Quel giorno Telesca uscì dal suo bar con una pistola in pugno e sparò, ferendo i due. Ma 150 mila euro sono tanti. E allora, secondo gli investigatori, «gli indagati, dal mese di novembre del 2008, hanno tentato di costringere, mediante minacce di morte, simulando anche l’uso armi, le due vittime a chiudere il contenzioso in atto, costringendoli ad accontentarsi di una somma esigua dagli stessi stabilita al posto di quella disposta dall’autorità giudiziaria». Per il gip l’obbligo di dimora è sufficiente. Fabio Amendolara f.amendolara@luedi.it

Macchia Romana, domani chiusura POTENZA - Domani sarà chiuso un tratto di Macchia Romana. Lo si legge in un’ordinanza diffusa ieri dall’assessorato alla Mobilità. Nel documento non viene specificato quale sia il tratto preciso (si rimanda alla planimetria allegata, che però non è intellegibile da chi non sia esperto del settore). Di sicuro domani chi risiede e chi tran-

sita nel rione della periferia di Potenza subirà alcuni disagi. Verrà anche previsto un percorso alternativo. La chiusura sarà operativa dalle 9 alle 20. L’ordinanza del responsabile dell’ufficio “trasporti e moblità” è dovuta ad alcuni lavori di allacciamento del gas (di un tratto assai ridotto: dodici metri quadri).

Sanzioni difficili da pagare DISAGI per pagare le sanzioni amministrative. E’ quanto denuncia l’Osservatorio cittadino. «Sembra proprio - spiega - che il Comune faccia di tutto per non riscuotere dai cittadini sanzioni amministrative e comunque faccia di tutto per creare disagi. Sono numerosi i cittadini che si sono rivolti all’Osservatorio cittadino per segnalare che la notifica di sanzione amministrativa da parte della Unità di Direzione “Affari Legali” del Comune è accompagnata dalla indicazione del C/C postale intestato al Comune che risulta errato (come la N.20/2009 registro ordinanze, notificata a L.D. il sedici marzo scorso). Il risultato è che l’utente che intende pagare nei termini previsti (trenta giorni dalla notifica, per evitare la esecuzione forzata, magari anche per cifre di poche decine di euro) non può materialmente ottemperare all’adempimento perché all’ufficio postale si rifiuta il versamento sul C/C che risulta errato. Il cittadino deve perciò rivolgersi direttamente all’Ufficio munici-

pale competente con ulteriore perdita di tempo e disagi se non vuole rischiare la esecuzione forzata o persino il fermo amministrativo della propria auto». «Altro che fisco amico - è il commento del portavoce dell’Osservatorio cittadino Vincenzo Belmonte - il comportamento fiscale del Comune è ancora più vessatorio con conseguenze non solo sul contribuente. Infatti ci chiediamo quante sanzioni amministrative e per quale importo complessivo il Comune non riesce ad incassare con questa “piccola ma rilevante” sbadataggine. E tutto ciò mentre - continua Belmonte - i debiti fuori bilancio, come dimostrato dall’ultima seduta del consiglio comunale, galoppano e in molti uffici non si riesce a far fronte nemmeno alle spese di cancelleria. E” il caso di riproporre una vecchia e semplicissima proposta mai entrata in funzione: l’istituzione dello sportello del cittadino a cui potersi risolvere in questi casi per risolvere il problema in tempo reale senza essere sballottati da un ufficio ad un altro».

Travi e pagliuzze...

Potenzattiva sceglie Claps

segue dalla prima

“UN’ALTRA politica per un’altra città”. E’ con questo slogan che si presenta il movimento “Potenzattiva” che, alle prossime elezioni farà il suo debutto ufficiale in politica, dopo una serie di incontri e confronti, negli ultimi mesi, con cittadini. Sembra definito anche il nome del candidato: si tratta di una persona finora lontana dall’agone politico e, forse anche per questo motivo, preferita rispetto ad altri candidati. Si tratta di Gildo Claps, fratello di Elisa, la sedicenne potentina scomparsa nel nulla nel settembre del 1993. Gildo Claps è ormai un volto noto nel capoluogo e su du lui sembrano quindi confluire le speranze di molti. L’idea di trasformare il movimento di opinione in qualcosa di diverso è maturata a seguito di un pubblico incontro al teatro “Don Bosco”, nel gennaio scorso: «in una sala gremita - spiegano i responsabili del movimento - un momento indimenticabile di politica partecipata; quella politica che nel suo significato più nobile, dal greco “politicòn”, è intesa appunto come partecipazione attiva e responsabile dei cittadini alla vita e all'amministrazione di una città. Quella sera si è discusso di idee, di principi, di speranze in una città altra: una città fatta per i cittadini e non per i costruttori; una città fatta per l'interesse pubblico e non per gli affari di pochi». Sul movimento, che probabilmente si trasformerà in lista civica, c’è grande attenzione. Per qualche mese anche una parte dell’Italia dei Valori ha guardato con interesse a questo nuovo soggetto. Poi ognuno ha fatto la sua scelta, ma si ha come l’impressione che “Potenzattiva” voglia occupare il posto di quella sinistra alternativa che, negli ultimi anni, ha perso più di qualche postazione. «Il PD, come era prevedibile spiega Rosario Gigliotti, tra i promotori del movimento - non si schioda dal suo arrocca-

Una destra opaca è costretta a far campagna acquisti nel campo avverso. Il neocentrismo resta fermo al quadrante. Di Pietro ha da raccogliere su chi non si sente più rappresentato da sogni e certezze del Pd, da chi non ha più fiducia su una sinistra molecolare e nana. Gioco facile, per chi mette nell'angolo Franceschini al tavolo nazionale, mettere in crisi l'alleanza locale sulle spine locali. Il dipietrismo in questo momento storico, per deficit dei suoi alleati, può permettersi evidenti contraddizioni. I suoi inquisiti sono eroi. Qualunque reato siano chiamati a dirimere in aula di Giustizia è da considerarsi pagliuzza evangelica. La presunta colpa è sinonimo di martirio del complottismo della casta e della partitocrazia. Una sorta di arianesimo ideologico della purezza delle idee. Chi invece è indagato con altre appartenenze politiche deve rispondere del concetto evangelico di trave. In questa purezza dei comportamenti il nuovo soggetto politico esige il massimo rigore nei confronti degli alleati perché il rinnovamento deve essere rigorosamente palingeneti-

co. Suona in questi termini il no alla candidatura del sindaco uscente di Potenza, Vito Santarsiero. Il senatore Belisario sostiene che bisogna fermare ad ogni costo la destra quasi fosse Ramon Mantovani. Ma insieme a quelli del suo partito non vuole “l'inquisito” Santarsiero. Le Toghe lucane sono faldone aperto e con molte questioni da capire. L'ipotesi accusatoria vede il primo cittadino accusato di complottare contro l'autorità giudiziaria. Ormai tutti sappiamo che la vicenda riguarda l'uso dei vigili urbani in procura. Con comandanti esautorati per concorsi e questioni amministrative. Dove il municipio ha difeso la sua autonomia da qualche divisa che forse aveva esagerato nel concepire il suo ruolo di funzione. Santarsiero ha chiesto di essere interrogato. Ha presentato memorie difensive. Ha sottoposto la vicenda al Quirinale e alla prefettura. Ha anche presentato querela contro il vicecomandante che ad ogni costo voleva recitare nella parte di Maigret. Chi ha letto quelle carte ha anche ravvisato degli errori che fanno strame del diritto. E' considerata ag-

gravante l'imputazione per Iena 2 del sindaco di Potenza, quando è noto a tutti che Santarsiero da quel procedimento è stato prosciolto. Ma questi sono elementi che riguardano avvocati e accusatori. In questo momento di formazione di liste e alleanze interessa la politica. Che come accade da antico tempo non parla di programmi. E' buon tempo per il dipietrismo lucano che gioca a padrone e sotto con tutti. Anche i movimenti a Potenza rappresentati dalla candidatura di Gildo Claps hanno difficoltà di dialogo. E' tempo di raccolta nell'urna. Tempi duri per i pontieri e per chi esercita mediazione dorotea. Il no a Santarsiero sarebbe conseguenzialmente anche un no a Lacorazza. Forse a Matera si potrebbe rimediare con un candidato indipendente che si sceglie alleati. Chi semina vento raccoglie tempesta. La destra che tanto teme Belisario allora potrebbe vincere. E non certo quella barbaria che dipingono quelli che temono una prima volta. Ma a quel punto anche le pagliuzze potrebbero trasformarsi in travi. Per fortuna in democrazia chi decide sono i cittadini che votano. Paride Leporace

Gildo Claps

mento nella fortezza del potere e della clientela. E' possibile invece che altri partiti decidano di sostenere la lista civica con candidato Gildo Claps. Ovviamente, la condizione è quella di una totale condivisione dei principi e delle proposte per una città sostenibile, dei criteri rigorosi per la selezione dei candidati, senza alcuna disponibilità a scambi di potere poco trasparenti o ad accordi sottobanco. Gildo ha sempre ragionato in una prospettiva di cambiamento della politica, rendendosi disponibile a favorire questo processo, con rigore morale, ma senza atteggiamenti manichei». Nella «città del cemento» - così una candidatura che fa crollare qualche schema.


22 Potenza

Martedì 21 aprile 2009

Il no dei sindacati a iniziativa aziendale

Eurodoor di Tito, la Fiom chiede un’ispezione urgente

All’Italtractor lotta per la salvezza

Il presidio intrappola l’amministratore delegato

GIÙ le mani dell’Italtractor di Potenza. Il futuro incerto dello storico stabilimento del capoluogo è l’ennesima doccia fredda per un tessuto economico già estremamente provato. L’assemblea che i sindacati di categoria e le rsu aziendali hanno svolto ieri mattina con i lavoratori chiedono alla direzione del gruppo di non bloccare il piano industriale sottoscritto il giorno 8 maggio 2008 nella Regione Basilicata per lo stabilimento di Potenza, che prevedeva premi di produzione e la realizzazione di un centro di ricerca a Potenza. Hanno quindi valutato negativamente l’iniziativa aziendale e soprattutto hanno detto no alla possibilità annunciata dal gruppo di voler ricorrere ad una riorganizzazione industriale per realizzare “un modello organizzativo più efficace sul piano industriale”, senza precisare le ricadute sulle condizioni dei lavoratori. L’assemblea ha anche invitato l’azienda a non assumere decisioni unilaterali che potrebbero mettere a rischio i 320 lavoratori dello stabilimento lucano. Alla Regione Basilicata è stata inoltre chiesta la convocazione di un incontro urgente con la direzione per una verifica/attuazione degli impegni assunti nel famoso accordo di un

anno fa. Già nei mesi passati lo stabilimento Italtractor di Potenza era stato investito da un calo di produzione con la conseguente messa in mobilità di 37 unità e il ricorso alla cassa integrazione a rotazione per i restanti 326. A determinare il calo di produzione sembra essere il notevole ridimensionamento del mercato di riferimento dell’Italtractor, tanto che l’azienda ha annunciato riorganizzazione anche negli altri due stabilimenti italiani di Fanano e Ceprano. Ieri mattina dall’assemblea con la Rsu e le segreterie di Fim, Fiom e Uilm conferma la disponibilità a confrontarsi sulla realizzazione di scelte industriali che escludano il carattere finanziario, anche con il coinvolgimento del Governo regionale e nazionale al fine di garantire la continuità produttiva e i livelli occupazionali. Infine, l’assemblea con la rsu e le segreterie di Fim, Fiom, Uilm confermano «la disponibilità a confrontarsi sulla realizzazione di scelte industriali che escludano il carattere finanziario, anche con il coinvolgimento del governo regionale e nazionale al fine di garantire la continuità produttiva e i livelli occupazionali». m.labanca@luedi.it

SONO dovuti intervenire i carabinieri di Tito per sciogliere il presidio di lavoratori che impediva all’amministratore delegato della Eurodoor di Tito Scalo di uscire dai cancelli. La tensione ieri mattina è arrivata ai massimi livelli. Come gesto estremo i dipendenti rimasti senza lavoro hanno ostruito il passaggio in segno di protesta. Nel frattempo la Fiom di Basilicata ha chiesto una immediata visita nello stabilimento dell’Ispettorato del lavoro. Sul sito produttivo di Tito Scalo incombe l’ombra della “fregatura”. E’ per questo che i 42 dipendenti dell’azienda che produce porte, e che solo fino a qualche mese fa appariva estremamente solida, da sabato hanno dato vita, insieme ai rappresentanti sindacali della Fiom, una mobilitazione davanti al sito produttivo per chiedere all’azienda atteggiamenti più trasparenti. Solo un mese fa la Eurodoor firmava un accordo con la Regione Basilicata che - a causa delle difficoltà economiche che la società giustifica con la crisi dei mercati - prevedeva cassa integrazione straordinaria di un anno per cessata attività per le 42 unità e l’impegno di accordi sindacali per l’eventuale futuro ricollocamento dei lavoratori.

Il presidio dei lavoratori ex Eurodoor di Tito Scalo

«Ma l’azienda - spiega Emanuele De Nicola della Fiom Cgil - ha bypassato completamente il confronto sindacale e sembra avere preso accodi con una società di di Lecce, la Sage, che vorrebbe rilevare il sito e le attività senza riassorbire i lavoratori in cigs, e non tenendo conto degli accordi sottoscritti con la Confindustria e la Regione, senza aver presentato alcun piano industriale». I lavoratori in presidio davanti ai cancelli raccontano di imprenditori pugliesi che sarebbero già dentro lo stabilimento, richiamando al lavoro ben tre unità ex Eurodoor. «Colleghi - spiega qualcuno di loro tra l’ansia del racconto e la disperazione del momento - che solo fino

Simonetti (Prc) sui licenziamenti Oggi nella chiesa di Santa Maria

a qualche giorno fa erano insieme a noi a lottare per la stessa causa e che ora, invece, si sono prestati a questo triste “giochetto”». Ecco perché la Fiom chiede all’ispettorato del Lavoro di intervenire subito con un’ispezione per verificare se al momento ci siano persone occupate nel sito produttivo e con quali modalità siano state richiamate al lavoro visto che per la Eurodoor è stata dichiarata la cessata attività. Pe ora il presidio dei lavoratori, che non ricevono stipendio da diversi mesi, e che al momento non hanno ricevuto nessuna anticipazione della cassa integrazione spettante, non abbandonano il presidio. E c’è da scommettere che, in mancanza di interventi ur-

genti, torneranno a proporsi momenti di alta tensione. Nel frattempo il segretario regionale della Fiom di Basilicata pone un’altra questione: «Mi chiedo - ha dichiarato Giuseppe Cillis come la vicenda possa conciliarsi con il ruolo che la Regione dovrebbe giocare. L’ente - presso il quale è stato sottoscritto l’accordo con la Eurodoor solo un mese fa - ha le competenze e le forze istituzionali per impedire che accadano cose come queste. Ma invece le situazioni tornano a riproporsi sempre con le stesse modalità. Il che ci lascia riflettere molto su quello che la Regione dovrebbe fare e non fa». Mariateresa Labanca

Le precisazioni dell’assessore

Coviello: L’innovazione Aias, «bisogna Incontri in porta qualche disagio fare in fretta» nome di S. Paolo alla viabilità cittadina

ANCHE Emilia Simonetti, presidente del gruppo Prc in consiglio regionale, interviene sul licenziamento di cinque operatori dell’Aias di Potenza. Un atto - secondo Simonetti - «che segna la sconfitta delle politiche sociali della Regione, con gravi responsabilità non solo da parte di chi deve garantire i servizi di assistenza ai ragazzi disabili, e nel caso dei responsabili Aias, dimostra insensibilità, come hanno denunciato, giustamente, i sindacati, ma segna un analogo e, non meno grave, comportamento degli amministratori regionali che rasenta l’insensibilità sociale. Da tempo ho sollecitato di affrontare la situazione complessiva dei servizi di

riabilitazione ed assistenza socio-sanitaria per disabili (specie se minori), a partire dai Centri Aias, non più con piani di intervento provvisori e di emergenza ma adeguando le politiche sociali e il Piano sanitario regionale. La riorganizzazione del sistema con la riduzione delle Asl e l'istituzione dell'Asp e dell'Asm non può considerarsi completata se si verificano ancora situazioni come questa. A difesa degli utenti e delle loro famiglie, e degli operatori, allarmati per il futuro, rinnoviamo la sollecitazione all’assessore regionale alla Sanità di convocare dirigenti dell’Aias e dell’Asp per individuare soluzioni immediate e più complessive a breve termine».

“FAR conoscere, amare e pregare l'Apostolo delle genti”. E' questo lo spirito dell'iniziativa “Peregrinatio Pauli” promossa dalle Figlie di san Paolo - in occasione dell'anno paolino che vede girare per le librerie san Paolo in Italia, un'icona di San Paolo. Ieri sera l'icona è arrivata a Potenza (libreria san Paolo di via Mazzini) ed è stata accolta con una cerimonia presieduta dal vicario generale diocesano, don Vito Telesca. La Peregrinatio potentina, dal tema: “L'amore di Cristo mi spinge”, è strutturata secondo un calendario di incontri aperti ad adulti, giovani e ragazzi. Oggi, presso la parrocchia santa

Maria del Sepolcro (piazzale Aldo Moro), alle 20, proiezione del film: “San Paolo da persecutore ad Apostolo di Gesù Cristo”. Domani, alle 17.30, sempre presso la parrocchia di santa Maria, sarà proiettato un cartone animato “Paolo un avventuriero della fede”. Giovedì invece, nella chiesetta dell'Annunziata, alle 19, è prevista una Veglia di preghiera animata da suor Mariangela Tassielli della comunità Figlie di San Paolo di Salerno. Venerdì 24, alle 17.30 nella Cattedrale San Gerardo, l'Arcivescovo Agostino Superbo condurrà una Lectio Divina che si concluderà con la santa Messa alle 19. ma. de. ca.

UNA PRECISAZIONE dell’assessore comunale alla Mobilità e Viabilità, Donato Coviello, in riferimento all’articolo “comparso sul vostro giornale in data odierna, vorrei informarLa ”L’Udc attacca sulla viabilità”. «Il comune di Potenza dice - e in particolare questo assessorato, in conseguenza all’adozione del Piano Urbano della Mobilità (Pum) ha già predisposto uno studio di fattibilità e un progetto preliminare per la soppressione mediante sottovia dei n. 3 passaggi a livello presenti nell’ ambito Urbano ed in particolare: 1) Sottopasso “Via Roma”; 2) Sottopasso “Via Angilla Vecchia”; 3) Sottopasso “Via Campania – Via-

le Firenze”, tali opere unitamente alla costruzione della nuova fermata Fal di “Via Domenico Di Giura” saranno realizzate con i fondi derivanti dalla nuova programmazione 2007 – 2013. I citati progetti sono visibili presso la sede dell’ ufficio Trasporti e Viabilità del comune di Potenza ubicati in Via Di Giura (ex Tribunale). Naturalmente la costruzione di tali e importanti opere produrranno ulteriore disagi alla mobilità cittadina. Chi avrà l’onere e l’onore di governare tra un paio di mesi il comune di Potenza, sicuramente sarà dotato anche del coraggio di portare avanti questi ed altri progetti innovativi».

GIOVANI TALENTI SE tutto andasse per il verso giusto l'idea di presentare un disco di musica “giovane” e “alternativa” attraverso una esibizione live, in un'aula universitaria, potrebbe apparire impeccabile. A volte però accade, come successo ieri al quartetto lucano degli Aeguana way, che molte cose vengano a mettersi di traverso. In questi casi, a salvare il salvabile, devono intervenire la pazienza degli spettatori e la qualità della musica eseguita. E, almeno sotto questi aspetti, la presentazione di “Cambio pelle”, cd d'esordio degli Aeguana way uscito ieri nei negozi, non ha tradito le attese del pubblico da un lato, della band dall'altro. Contiene otto brani “Cambio pelle” ed ha una durata to-

Aeguana way presentazione all’Università tale di circa ventotto minuti. Otto brani suonati alla maniera di Afterhours e di Marlene kuntz (soprattutto) ma con quel quid di originalità (principalmente nei testi asciutti, nel cantato e nelle parti ritmiche) che contraddistingue i gruppi con personalità spiccata. Molto bella la sequenza centrale dei pezzi del disco con quattro tracce (“Mr. Cilindro”, “Cambio pelle”, “Plastica ferita” e “Non si spara ai poeti”) che varrebbero da sole l'acquisto o, quanto meno, l'ascolto del cd (di cui alcuni brani sono ascoltabili su www.myspace.com/aegua-

naway). Ma chi sono gli Aeguana way? La band è attualmente composta da Antonio Salviulo (voce e chitarra), Claudio Lopardo (basso), Raffaele Pepe (chitarra) e Alessandro Vomero (batteria). Tre quarti del gruppo ha origine burgentina ed è l'asse portante del quartetto fin dallo scorso 2005 (anno di formazione della band). Con all'attivo concerti al fianco di Piero Pelù e Subsonica, Nidi d'Arac e Sud sound system, gli Aeguana way giungono al loro disco d'esordio dopo aver registrato due demo “Fase criminale” (2005) e “Vuo-

to & niente” (2006) ed un Ep omonimo datato 2007. Sempre nel 2007 inizia la collaborazione degli Aeguana way col produttore napoletano della “Real tone music Lab”, Giampiero Ferrante. Proprio con Ferrante Antonio Salviulo & co. hanno registrato “Cambio pelle”. “L'obiettivo della band - hanno ribadito i membri nel corso della conferenza-concerto di ieri - è ancora quello di diffondere il suo messaggio fatto di vorticoso espressionismo, testi sbattuti in faccia all'ascoltatore, nebbie e psichedelie delle chitarre, riff dannati di basso e

drumming incessante. La musica hanno sottolineato gli Aeguana way che hanno incontrato il pubblico assieme al cantautore milanese Diego Mancino - per noi non è un hobby ma un veicolo di crescita spirituale e - hanno concluso - l'indipendenza, come obbligo di battere strade diverse da quelle già battute, rappresenta un dovere morale”. Un ultima menzione sul disco di Aeguana way appena uscito (il gruppo lo presenterà dal vivo a partire dal 15 maggio prossimo) va fatta a proposito della bella copertina, nata dal progetto grafico del duo Salviulo-Lopardo e contenente le foto, a cura di Ephos studio, e i testi delle otto canzoni. Michele Russomanno


Potenza 23

Martedì 21 aprile 2009

Nonostante la conferma della notizia, nessuno mostra le carte sulla vulnerabilità dell’edificio

Scaricabarile sul Padiglione A L’assessorato alla Sanità rimanda alle Infrastrutture. «Ma il San Carlo sa tutto» IL sasso è stato lanciato e lo stagno si è smosso. Il padiglione A dell'ospedale San Carlo di Potenza, considerato “vulnerabile” in caso di forte sisma, è sotto osservazione da più parti, politiche burocratiche e tecniche. Oltre al consigliere regionale Michele Napoli del gruppo misto “La Destra” che ha chiesto chiarimenti alla giunta regionale, ieri la consigliera di Rifondazione comunista, Emilia Simonetti ha invitato l'assessore alla Sanità Antonio Potenza a riferire, suffragato dai documenti, alla quarta commissione regionale sanità, sulle criticità dell'ospedale potentino in discussione in questi giorni. Il Quotidiano, già dal giorno seguente alla notizia, sta tentando di prendere visione dei documenti che riguardano la relazione che indica le criticità del padiglione A. Purtroppo sino a ieri, nonostante vari tentativi, si è assistito al classico balletto della burocrazia che, spesso, alla trasparenza preferisce far insinuare sospetti fra i cittadini. Dall'ospedale hanno confermato la sostanza della notizia diffusa dal Quotidiano, la non adeguatezza alle norme oggi vigenti in materia di sisma del padiglione A, hanno fatto sapere che a breve inizieranno i lavori di costru-

Una veduta dell’ospedale San carlo (Foto Andrea Mattiacci)

zione del nuovo padiglione che servirà per svuotare parte di quello da ristrutturare. Ma ci sono state anche risposte che hanno fatto “immaginare” una sorta di tentativo di attenuazione della reale criticità della situazione. Con una hanno fatto appello alla riservatezza di quegli atti, cosa prevista solo per tutela della privacy e in caso di segreto di stato e istruttorio. Con l’altra hanno fatto sapere che la questione è in carico alla Regione e che i documenti andrebbero chiesti a quella istituzione. Anche se con l'animo di chi sa che la risposta aveva

lo scopo di sviare il richiedente, lasciando comunque il beneficio della buona fede, è stata inoltrata la richiesta all'assessorato alla Sanità. Qui hanno tenuto a sottolineare la storia oramai già nota della relazione tecnica e del successivo iter che prevede l'investimento di 22 milioni di euro per riconsolidare il padiglione A, ma anche che è stata avviata la gara per la costruzione di un nuovo padiglione per trasferirvi i reparti dei tre piani del padiglione A che verrebbero “decapitati” considerati di aggravio che comprometterebbero l'intero padiglione. Quindi, in conclusione, dall'assessorato alla Sani-

tà hanno rimbalzato la palla all'assessorato delle Infrastrutture. Qui, per far intendere che non stanno con le mani in mano, è stato riferito di una convenzione con l'Università della Basilicata che starebbe facendo una ricognizione delle “vulnerabilità” sismiche degli edifici pubblici in tutta la regione. In seguito sarà redatto un programma di ristrutturazione, partendo dalle priorità e dai fondi disponibili messi a capitolato dalla protezione civile. Ma della relazione sul padiglione A del San Carlo non è stata offerta la possibilità di vederne il contenuto. «E’ l’azienda San Carlo il padrone di casa dell'ospedale, che ha richiesto la relazione – è stato riferito da quell'assessorato - È in possesso di quei documenti e sono loro a poterli far visionare». Chissà qual è la molla che spinge anche questa volta chi dirige, coadiuvato dai burocrati, a ostinarsi in “quell'assurdo tentativo” di voler tenere nel cassetto atti pubblici che com'è noto e logico riguardano tutti i cittadini, che hanno il diritto di sapere, in uno stato civile? Ai prossimi giorni la risposta che certamente non mancherà. Gianfranco Gallo potenza@luedi.it

Sicurezza scolastica Dibattito a più voci AVIGLIANO – Stare sicuri a scuola non significa soltanto essere al riparo da eventi calamitosi. Non è soltanto il sisma il nemico dell'incolumità delle persone. Ma ci sono rischi legati ad altri fattori (incendi, distacchi di arredo, cedimenti di contro soffittature, anomalie negli impianti tecnologici) che possono essere una minaccia per alunni e operatori scolastici. Pericoli che spesso, una volta allontanata l'emergenza, possono essere il killer di tante sciagure silenziose. Per questo è necessario tenere alta la formazione e l'informazione tra gli operatori della scuola sul da farsi in caso di incidenti. In questo senso si è mosso l'istituto comprensivo CarducciMorlino di Avigliano che ieri sera ha chiamato intorno a un tavolo tecnici, magistrati e amministratori per affrontare i temi della sicurezza alla luce della nuova normativa: il testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che stabilisce tra l'altro attori e responsabili della prevenzione negli edifici scolastici. Particolarmente qualificati gli interventi. Il giudice Alberto Iannuzzi (Corte

d'Appello di Potenza) ha tenuto una lunga relazione sugli aspetti normativi ai quali i responsabili della sicurezza devono attenersi. . Iannuzzi ha rimarcato il richiamo normativo e l'osservanza alla “programmazione”, e quindi alla prevenzione, da parte di coloro che hanno responsabilità a vario titolo tra scuole ed enti locali. Al magistrato si sono aggiunte le voci dei tecnici, che hanno ricordato, a docenti e dirigenti di numerose scuole del Potentino, che la vigilanza sui temi della sicurezza deve essere costante e operata anche quando i riflettori delle emergenze si spengono. Pertinente il riferimento di Guido Loperte (Protezione civile della Basilicata) al sisma dell'Abruzzo e il ritorno alla normalità che non deve far dimenticare gli impegni nella prevenzione della sicurezza. Importante il richiamo alla sinergia e alla collaborazione tra scuola ed enti locali sollevato da Pasquale Costante (coordinamento per la sicurezza nelle istituzioni scolastiche della Basilicata). Gianni Sileo potenza@luedi.it

Il circolo “Di Nella” raccoglie le proteste degli abitanti

Contrada Lavangone Tanta delusione tra i residenti LA prima impressione sembra far apparire contrada Lavangone come un nucleo abitativo per niente legato alla vita della città. L'emarginazione divampa. I residenti sono spazientiti e delusi. Che il tempo non fosse clemente per via della insistente grandine era del tutto chiaro. Ma neanche questa avversità meteorologica ha fermato i ragazzi del circolo “Paolo Di Nella” del Pdl, che sabato sera si sono diretti a bordo di auto verso la contrada alle porte della città con lo scopo di ascoltare le esigenze degli abitanti impegnandosi a trovare un'immediata soluzione. Il luogo giusto è stato scelto nei pressi della stazione dove sorgerà in futuro una piazzetta secondo quanto è stato riferito dal sindaco, Vito Santarsiero. Al rifugio in uno stand, il sodalizio di centro-destra ha voluto proseguire la sua attività di monitoraggio in città decidendo di mostrare al pubblico degli scatti fotografici che segnalavano le evi-

UN MODO come tanti per fare didattica e al tempo stesso conoscere nuove metodologie artistiche e culturali, una giornata diversa dai canoni scolastici. E’stato questo il senso dell'iniziativa portata avanti ieri mattina presso il cine teatro Due Torri di Potenza dall'associazione culturale “Spettacolo pubblico per le scuole”, guidata dall'artista Massimo Vegliani, nato ad Alessandria. Ebbene per due ore 350 alunni provenienti dal Pasolini, dalla Scuola Media Domenico Savio, dalla Ragioneria, dall'Itis e dal com-

denti difficoltà riscontrate quotidianamente dalla comunità coinvolta. Il silenzio regna in una distesa di verde quasi misteriosa, in cui compare qualche abitazione sparsa nella zona attraversata da quelle poche vie di collegamento che versano in sconcertanti condizioni. Si nota subito la mancanza di manutenzione sulle arterie stradali rimaste negligentemente ancorate tra buche, avvallamenti e smottamenti di terreno. Addirittura, c’è gente che cerca di sistemare alla meglio i dissesti stradali coprendoli con il terriccio. Si può sperare di trovare un po’di luce in questa faccenda ma nemmeno a parlarne. Non funzionano, e tantomeno, non esistono gli impianti di illuminazione. Meglio risparmiare in questo caso, sostengono ironicamente i responsabili della compagine, che erogare utilmente energia elettrica per illuminare il percorso stradale avvolto dall'oscurità.

«In questi giorni, la giunta - ha affermato, il presidente del circolo “Di Nella”, Luigi Laguardia - ha pensato di farsi la sua passerella comunicando a tutti con il sorriso sulle labbra l'idea di realizzare una piazza quando qui ci sono altri problemi seri. C'è una palestra che ancora non è stata completata dove sono stati spesi tanti soldi pubblici. Per non parlare, poi, del campo di calcio che doveva essere un importante investimento per l'intera città. Questa struttura, infatti, doveva sostituire l'attuale stadio “Viviani” pensando di far giocare la prima squadra di calcio. Ma alla fine cosa è successo? Il campo di calcio è rimasto, dopo quindici anni lì fermo in un degrado nettamente raccapricciante con un solo spogliatoio di trenta metri quadrati ed un terreno assolutamente impraticabile relegato all'incuria più totale». Lungo la strada è possibile vedere, anche da lontano, notevoli cedimenti strutturali dei due impianti

Il campo di calcio di contrada Lavangone (foto Mattiacci)

sportivi tra preoccupanti perdite idriche e allarmanti guasti elettrici. Si respirava, intanto, nella località un clima abbastanza triste dove nella più completa quiete non si avvedeva, a volte, alcuna presenza umana se non nelle vicinanze della stazione. Un'attività industriale operante nella località, nel frattempo, starebbe arrecando malesseri alla popolazione. «Si odono nelle ore più inaspettate - si è lamentato un residente, Salvatore Capalbi - quei soliti e fastidiosi rumori che provengono da un cementificio in cui si lavora

ininterrottamente. Non è possibile che ogni giorno lo stabilimento propaghi nell'aria delle seccanti fuoriuscite di polveri di cemento. Credo a questo proposito che manchino, al suo interno, degli opportuni strumenti di filtraggio». «Chiedo pubblicamente - ha poi concluso - ai titolari della ditta di provvedere anche alla sistemazione del tratto stradale posto in prossimità poiché è particolarmente dissestato a causa del continuo transito di mezzi di trasporto». Alessandro Sileo potenza@luedi.it

Trecentocinquanta studenti alle prese con un “Viaggio nel mondo della poesia” plesso scolastico Peano di Marsico Nuovo si sono cimentati nella poesia. Tema saliente della mattinata è stato: “Viaggio nel mondo della poesia: raccontare, emozionare, scherzare, sognare, riflettere… con le parole e la musica”. Una lettura di poesie, come fine didattico ha dunque posto le basi per un coinvolgimento sempre più marcato degli alunni, chiamati a fare del miglioramento cul-

turale, con uno strumento semplice e lineare, qual è appunto la poesia, un punto d'incontro per conoscersi e sensibilizzare l'offerta didattica in questione. La nutrita rappresentanza di alunni ha seguito con interesse la giornata di apprendimento, grazie anche al lavoro intenso svolto da Alice Zaccheddu, collaboratrice sarda di Massimo Vegliani. La scuola, vista come ag-

gregazione e cultura, mediante una giornata di grande effetto tematico. Musica, sinfonie e rime baciate, come nei dogmi delle poesie ad effetto hanno mantenuto viva l'attenzione dei trecentocinquanta alunni, accompagnati dal corpo docente. L'associazione culturale “Spettacolo pubblico per le scuole”, ha inteso rinnovare con cadenza annuale la sua partecipazione in città, sem-

pre al cine teatro Due Torri. Nata nel 2000 a Genova, l'entità culturale in questione persegue finalità didattiche applicate alla poesia, alla musica e alla conoscenza di metodologie culturali, ludiche e artistiche sempre differenti e al passo con i tempi. Gli occhi, le orecchie degli alunni hanno fatto da cornice ad una giornata di grande impatto per quanti fanno della cultura musicale e del

lavoro congiunto un vero e proprio banco di prova per la propria preparazione didattica e culturale. La lettura della poesia, un vero test per fare della didattica un punto d'incontro sensibile e concreto per tutti gli alunni chiamati a partecipare. Un dibattito a più voci, quello svoltosi ieri mattina al cine teatro Due Torri di Potenza. I responsabili della struttura associativa ritorneranno nel 2010 con nuove attività didattiche e artistiche. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it


24 Potenza

Martedì 21 aprile 2009

ANTICA OSTERIA

Piccoli artisti crescono

MARCONI

0971-56900

AL DUOMO

0971-24848

MIMI’

0971-37592

DUE TORRI

0971-411661

FILO D’ORO

0971-59245

LA TETTOIA

0971-24123

TAVERNA ORAZIANA 0971-34044 ISUCCIO

0971-471312

Arriva “Trend expo”

AMBROSIA

0971-34501

LA PRIMULA

0971-58310

SI terrà dal 7 al 10 maggio prossimo, nella Galleria civica e nella Cappella dei Celestini, la quindicesima edizione di “Trend expo”, il salone dell’orientamento, della formazione, del lavoro e della cultura. Trend Expo Concept sarà un luogo d'incontro per costruire progetti, eventi e soluzioni per favorire una nuova cultura dell'approccio al mercato del lavoro e per creare una community che ne condivida la filosofia. «Cambiare - ha spiegato Enrico Sodano - è un atteggiamento interiore che appartiene alla voglia di essere, di vivere ed emozionarsi davanti alla forza creativa della propria mente.

AL NORD

0971-480025

Bimbimbici 2009 SI terrà il prossimo 10 maggio la decima edizione di “Bimbimbici 2009”. Una pedalata cittadina riservata ai bambini fino agli 11 anni (cioè dalle scuole materne alle elementari), che si tiene ogni anno, la prima domenica di maggio. Una pedalata gioiosa, un’occasione di festa per tutti quegli utenti deboli delle strade e delle piazze che, come i bambini, vivono quotidianamente la città come luogo riservato ad utenti forti (in primo luogo gli automobilisti) per i quali la fisionomia della città assume strutture e configurazioni funzionali ad un certo tipo di sviluppo.

Luoghi del sentimento RIMARRA’ aperta fino al prossimo 3 maggio, nelle scale mobili di via Armellini, la mostra d’arte contemporanea “Luoghi del sentimento”. Sei i pittori in mostra: Michelangelo D’Auria, Alfredo Di Bitonto, Eleonora Grieco, Luciano Gruosso, Vito Palladino, Anna Maria Verrastro. In esposizione anche una preziosa collezione di fotografie di Potenza antica a cura di Michele Di Pietro. La rassegna d’Arte contemporanea propone un percorso visivo nello scenario paesaggistico, visioni di architetture monumentali, scorci naturali o cosmici, surreali, solitari, spazi urbani o campestri catturati durante viaggi e spostamenti, o facenti parte del vissuto interiore degli artisti che li hanno trasformati in racconti pittorici nell’intento di fermare su tela il “genius loci” o “spirito del luogo”.

Conservatorio e scuola VENERDI’ 24 aprile alle ore 9 e 30 nel Conservatorio G. Da Venosa di Potenza, il conservatorio incontrerà la scuola. L’iniziativa dal titolo “Gesualdo” che nasce da un’idea di Roberto Grisley è rivolta ai bambini del secondo ciclo della scuola elementare è un gioco per imparare a fare esperienza della musica divertendosi. Il gioco (una sorta di gioco dell’oca) costituisce l’intelaiatura per trasmettere ai bambini contenuti didattici ed allo tempo fare esperienza dal vivo delle principali competenze relative alla musica. Tra gli scopi vi è anche quello di far comprendere ai bambini che per capire la musica non servono particolari competenze, ma solo un orecchio attento alle esecuzioni e ai giochi che saranno via via proposti dagli studenti del conservatorio con musica dal vivo e con altri enigmi musicali e curiosità. Un appuntamento da non perdere.

•DON BOSCO• Milk 19.30 - 21.30 •MULTISALA RANIERI• area industriale di Tito Sala 1 Questione di cuore 17.20 - 19.30 - 21.40

Io &Marley 21.30 Sala 5 Duplicity 21 Sala 6 Fasta & furious 16.30 - 18.30 - 20.30 - 22.30

Sala 2 Gli amici del bar..... 17.30 - 19.30 - 21.30

Sala 7 Disastro a Hollywood 18 - 20.10 - 22.20

Sala 3 Sbirri 18 - 20 - 22 Sala 4 Dragonball evolution 17 - 19

•DUE TORRI• L’ultimo crodino 19 - 21

AL POGGIO

0971-472137

BACCO

0971-410220

FUORI LE MURA

0971-25409

LA FATTORIA

0971-34680

LE ARCATE

0971-51465

MOZART

0971-441295

NINFE

0971-51465

LE ARCATE

0971-51465

PANE E PEPERONCINO

FARMACIE TURNO NOTTURNO 21 APRILE

Pronto soccorso Croce azzurra Croce amica Croce verde Croce rossa

Peluso............................... 0971/54517 via Vaccaro, 326 PRONTO SOCCORSO Guardia medica Polizia San Carlo

0971-612694 0971-444228 0971- 445041 0971- 23800 0971- 411510

0971-310310 0971-612564

0971-44462765

AL DRAGO

0971-445470

TOURIST

0971-411396

LA TRATTORIA

0971-53176

SARRICCHIO

0971-444072

TRIMINIEDD

0971-55746

TRE MARI

0971-56032

AMBULANZE

SAPORI E PROFUMI

Giornata dedicata al Sagrantino ALLA SCOPERTA dei sapori umbri. Una giornata dedicata al “Sagrantino”. Ieri pomeriggio anche a Potenza, in contemporanea con 43 città italiane e capitali estere, si è svolto il “Sagrantino Day International”. L'evento, organizzato dal Consorzio di Tutela Vini Montefalco, dall'Associazione Italiana Sommelier e Worldwide Sommelier Association, è stato ospitato per il terzo anno consecutivo al Grande Albergo. Una quarantina i partecipanti tra sommelier e appassionati che hanno degustato sei etichette di Montefalco Sagrantino DOCG, annata 2005. Ognuno ha compilato una scheda di gradimento, con votazione all'americana. Tutte le schede saranno elaborate dall'Università di Firenze. La degustazione alla cieca è stata guidata da Eugenio Tropeano, degustatore ufficiale dell'associazione italiana sommelier di Basilicata. <<L'annata 2005 - ha spiegato - è ritenuta tra le quattro migliori (1985, 1990, 1998, 2005) nel trentennio 1975-2005, da quando il sagrantino ha ottenuto il marchio Dogc. Il Sagrantino è annoverato tra i grandi rossi italiani. È fatto in purezza, ossia con uve sagrantine, un vitigno antico. Ha un corredo polifenolico importante che consente lunghi invecchiamenti. È simile all'Aglianico con tannini pronunciati che vengono ben domati con pratiche di cantine. Il disciplinare prevede la commercializzazione dopo 30 mesi dalla vendemmia e un affinamento non inferiore ai 12 mesi in legno che consente di ammorbidire la ruvidezza dei tannini e conferirgli un corredo aromatico. Ha gradazioni alcoliche dai 13° in sù e si abbina bene con cucine elaborate, sapide, con cacciagioni e formaggi stagionati>>. E' stato degustato anche un passito, il Sagrantino Montefalco passito, uno dei pochi passiti rossi, in abbinamento al pecorino umbro. Sugli effetti salutari del vino ha tenuto un mini seminario Michele De Lisa, relatore Ais. <<Nel passato -

Scatti dalla manifestazione (Foto Andrea Mattiacci)

ha detto - il vino aveva un valore simbolico religioso o come bevanda alcolica, ma dopo il 1991 il concetto è cambiato. È ritenuto una bevanda salutistica a patto che sia consumato in modo moderato (2-3 bicchieri al giorno). La svolta di questo concetto dopo il 1991 con l'articolo del professor Arnault sulla rivista scientifica Lancet in cui parlava di “paradosso francese” perché mise in evidenza come i francesi nonostante una dieta ricca di grassi e abitudini di vista sbagliate, avevano un tasso di mortalità cardiovascolare di due volte più basso rispetto Usa e nazioni del Nord Europa. Dopo approfondimenti epidemiologici, si scoprì che i francesi consumavano vino in modo nettamente superiore agli americani. Era il resvatrolo,

una componente dei polifenoli, il vero segreto. Il sagrantino come tutti i vini rossi è ricco di polifenoli>>. Dopo la parentesi salutistica, tutti a tavola per una cena a base di prodotti del territorio umbro, con predominanza di formaggi e salumi. Lo chef Pasquale Conte ha deliziato i palati degli ospiti con una passatina di cicerchie con punte di asparagi selvatici, manate di Vaglio (simili a spaghetti giapponesi) rivisitate con ragù di castrato, filetto di maiale bardato con lauro e pancetta, cotto con Sagrantino ristretto e servito con purea di fave e patate rosse di montagna. Per finire un semifreddo all'arancia staccia di Tursi guarnito con arance caramellate. Iranna De Meo


Martedì 21 aprile 2009

25 Viaggio sulla variante Tito-Brienza tra limiti non rispettati e sorpassi sulla striscia continua

Pericoloso guidare sulla Ss 95 L’arteria è chiusa da qualche giorno, ma non va meglio sulla “strada vecchia” SATRIANO - Limiti di velocità regolarmente non rispettati. Sorpassi in curva, in galleria e sulla doppia striscia continua. Al semaforo c’è sempre chi passa col rosso. E’ questa la situazione della strada statale variante 95 che collega la Val d’Agri con la Basentana in questi giorni chiusa da Satriano a Tito a causa di lavori. Guidare da Brienza a Tito è diventato una sfida al destino. Ci si trova costantemente ad assistere a manovre azzardate che mettono in pericolo la vita di chi le effettua e di chi è passivo spettatore. I controlli sono inesistenti. Basterebbe, per una pattuglia delle forze dell’ordine in borghese, andare una sola volta da Tito a Brienza per togliere un paio di patenti. Purtroppo la gente prima si abitua a sopportare comportamenti scorretti, poi li imita e fa lo stesso. Si infrangono le “piccole” regole e poi diventa più facile sorpassare in galleria e in curva, è una barzelletta salire per il rettilineo che porta a Tito Scalo a 150 km/h, o scendere per lo stesso rettilineo a quasi

La Ss 95 var

200km/h. Per gran parte della variante i segnali indicano di viaggiare massimo a 70 km/h. Non è sufficiente abbassare i limiti per rendere una strada più sicura perché questi dovrebbero essere più vicini alla realtà delle strade. Non si può mettere questo cartello su un rettilineo di 2 km. È facile non rispettarlo perché

non è adatto alla situazione stradale. Un esempio per tutti. Sulla statale 95 (la strada vecchia), ultimamente molto trafficata, che da Tito porta a Satriano, poco prima dell'incrocio con la Satriano-Polla, c’è una curva a gomito dove il limite è 60 km/h. Prendere questa curva a questa velocità significa andare a finire contro il muro. L'anno scorso un motociclista fo-

Muro Lucano Il partito si prepara al voto di giugno

Comunali, il Pd punta su una lista di giovani MURO LUCANO -Il Partito democratico è presente e vuole dire la sua in questa tornata elettorale. Il primo dato che salta agli occhi nell’assemblea degli iscritti, organizzata sabato sera a Muro Lucano dalla locale sezione del Pd, consiste nella volontà di comporre una lista per candidarsi alla guida dell’amministrazione. Il segretario Napodano, nel suo intervento, ha delineato le linee programmatiche per la prossima campagna elettorale, pur non sottovalutando le difficoltà economiche in cui riversano le casse comunali. Napodano prevede una lista formata da giovani, troppo spesso distanti dal mondo della politica, personalità navigate e a conoscenza della macchina comunale e la società civile, posta come interlocutore privilegiato, troppo spesso escluso dalle deci-

sioni e relegato ai margini della attività amministrativa. Un contributo tecnicamente ineccepibile e politicamente valido, è stato espresso da Alberto Corrado. L’ex consigliere di minoranza in quota Margherita poi confluito nelle fila del Pd, ha snocciolato puntigliosamente i conti del Bilancio comunale. Dalla ricostruzione espletata da Corrado, è trasparsa una situazione al quanto imbarazzante, considerando anche i futuri debiti fuori bilancio, «causati dalla allegra gestione - a suo dire - dell’ultima amministrazione». Particolarmente apprezzata dalla assemblea è stato l’apporto del dirigente scolastico, Giuseppe Autunno. Fuori dalla politica da almeno un ventennio, Autunno ha ritenuto necessario scendere in campo, per riaffermare il ruolo dei partiti e la loro forza propositrice. Giovanni Petilli

restiero ha fatto questa fine. L'imprudenza di chi si mette al volante è di sicuro una delle cause principali di incidenti stradali ma chi gestisce le strade deve assumersi le proprie responsabilità e “guidare” gli automobilisti con una segnaletica credibile e adatta di volta in volta alle condizioni stradali. Rocco Perrone

Lettera alla Procura

Laurenzana Martoccia: «Al ci ricatta» LAURENZANA - Il Comune di Laurenzana scrive alla Procura di Potenza per segnalare «i ricatti» di Al. Il Comune ha infatto stabilito che qualsiasi autorizzazione richiesta da parte del soggetto pubblico o privato viene rilasciata a fronte di un versamento di 30 euro. Anche nel caso di Acquedotto lucano, che però - spiega ancora la nota del Comune - per non pagare crea notevoli disservizi». «La situazione - scrive il sindaco Martoccia - sta diventando insostenibile ma noi riteniamo di no poter cedere a questi ricatti. Ecco perché segnaliamo la cosa alla Procura».

Primarie a Pietragalla: Iacovera è il candidato

Pd, nel segno della continuità L’attuale sindaco ci riprova

Il sindaco Iacovera

PIETRAGALLA - E’ Rocco Iacovera il candidato sindaco per il Partito democratico di Pietragalla per le elezioni amministrative in programma per sabato 6 e domenica 7 giugno. Il voto delle primarie che si sono svolte domenica 19 aprile ha sancito questo risultato. Urne aperte dalle ore 8 alle ore 20 presso i tre seggi installati rispettivamente a Pietragalla e nelle frazioni di Cappelluccia e San Giorgio. A esprimere la propria preferenza. 1727 cittadini. I candidati erano due: Angela Claudia Rapolla e Rocco Iacovera. Dallo spoglio delle urne è emerso il seguente risultato: Rocco Iacovera ha ottenuto 1206, Angela Claudia Rapolla 485 mentre le schede bianche sono state 14 e le schede nulle 22. Rocco Iacovera è l’attuale sindaco di Pietragalla, che quindi con questo risultato contenderà alle prossime amministrative la poltrona di primo cittadino agli altri

contendenti che verranno presentati dalle altre liste e partiti politici in questo centro abitato. Al termine di questa competizione politica pietragallese interviene il segretario cittadino di Pietragalla del Partito Democratico, Canio Romaniello il quale ha sottolineato: «Sono soddisfatto per la grande partecipazione della comunità di Pietragalla a queste elezioni primarie che rappresentano la maniera democratica per coinvolgere direttamente i cittadini nella scelta del candidato sindaco. E’ importante evidenziare, altresì, che in queste primarie svolte sul territorio pietragallese c’è stato un grande apporto della società civile che ha dato in maniera sostanziale il proprio contributo e che risulterà importante, quindi anche in funzione della tornata amministrativa del mese di giugno». Antonio Bevilacqua provinciapz@luedi.it

Ruoti Il ricordo dei Popolari uniti del politico lucano

Muro, il gruppo civico si presenta L’ultimo saluto della comunità all’ex sindaco Luigi Salinardi e punta su scelte partecipate MURO LUCANO-Un duro attacco ai partiti e al mondo della politica. Un movimento civico composto da cittadini volenterosi e in grado di mettersi in gioco. Donato Cerone, ex vice sindaco durante l’amministrazione Ciaco, in seguito fuoriuscito dalla maggioranza e passato tra le fila della minoranza, intende promuovere una nuova stagione amministrativa, con il cittadino primo promotore ed esecutore di un programma elettorale. Le idee non mancano e, come ha ben spiegato Perillo, il paese ha le qualità e la forza per formare consorzi e filiere e dare impulso ad una economia, seppur sofferente, ma, comunque, attiva e presente. Teresa Zaccardo ha sottolineato il ruolo delle associazioni e la mancanza di spazi per attività sociali. L'ex istituto “Maria Montessori”, secondo la Zaccardo, potrebbe essere

trasformato in un centro dove i cittadini avrebbero la possibilità di incontrarsi e organizzare eventi. Inoltre, sbloccare il Piano regolatore, porterebbe alla luce un innovativo modo di concepire il paese dal punto di vista urbano. Un programma ambizioso, che nel contempo deve fare i conti con un Bilancio comunale asfittico, ma, assicurano gli intervenuti, bisognerebbe sfruttare al meglio i finanziamenti concessi dalle istituzioni, come le risorse attribuite dai Patti sociali di zona. Tuttavia, durante l'assemblea, svoltasi a Muro Lucano domenica scorsa, non è uscito il nome di un eventuale sindaco che potesse rappresentare il “gruppo civico per Muro Lucano”, in quanto i promotori dell'iniziativa vorrebbero confrontarsi ulteriormente con la cittadinanza. gio.pe.

RUOTI - Sarà ricordato oggi, nella Chiesa di San Vito a Ruoti, a una settimana dalla sua scomparsa, Luigi Salinardi, già sindaco del Comune ruotese. I Popolari uniti di Basilicata hanno voluto rendere omaggio alla figura dell’esponente politico, prematuramente scomparso all'età di 62 anni, ricordandone le doti di amministratore, dirigente politico e di imprenditore al servizio della gente. Sindaco del Comune ruotese per 5 anni, Luigi Salinardi è stato per lunghi anni, anche presidente della

comunità montana del Marmo Platano e consigliere di amministrazione di Acquedotto Lucano Spa, dove ha messo in mostra le sue capacità di efficienza e lungimiranza amministrativa forgiata dalla esperienza professionale. Esponente democristiano aveva aderito ai Popolari sin dalla sua nascita, partito nel quale aveva anche raccolto 3000 preferenze all'ultima tornata elettorale regionale. Un doveroso omaggio alla sua figura di esponente politico che aveva fatto dell'ironia e dell'autoironia la

Luigi Salinardi

sua ragione di vita, in grado di superare tanti momenti difficili e di vivere con serenità ed onestà il suo impegno a favore dei cittadini lucani.


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VENTI giorni in politica sono tanti, ed è quanto manca ai candidati alle comunali per presentare le liste. Il termine ultimo infatti, è fissato per il 9 maggio prossimo a mezzogiorno. Sono questi giorni febbrili per la compilazione delle liste nei paesi. Si susseguono incontri, dibattiti, chiacchiere. I partiti, ma anche semplici gruppi di “appassionati” della politica cercano di leggere quella che è la realtà per proporre liste e candidati “ appetibili” ai più. Quella di que-

sti giorni è una politica più “chiacchierata” che reale. Ma è quella che da sempre appassiona gli elettori: tra capilista in cerca di “compagni” di viaggio, anonimi della politica che tentano il “salto”verso la gloria e soliti “noti”vogliosi di riconferma. E’ quello che vogliamo raccontare in queste pagine: dar voce ai rumors di paese in attesa della consegna delle liste ufficiali. Cominciamo con Viggiano, Armento e Barile. Domani Acerenza, Maratea e Marsicovetere.

VIGGIANO

Dalle quattro alle sei liste in “gara” L’attuale sindaco verso la ricandidatura VIGGIANO - Quattro, cinque o sei liste saranno presenti alle prossime amministrative del comune viggianese? Continua il “tormentone” su quante liste si presenteranno nella “capitale” del petrolio. Per ora il quesito resta con un non ancora chiaro quadro politico che rappresenterà la sfida elettorale 2009 nel paese, visto che alcune trattative di schieramenti politici sembrano tuttora in fase di studio. Comunque dalle ultime indiscrezioni che trapelano «alcune situazioni sembrano essersi ridimensionate e determinati incontri

abbiano aperto nuovi spiragli, filtrando nuovi nomi sui altre probabili candidature». Di fatto sembra quasi certa la ricandidatura dell' attuale sindaco uscente, l'ingegnere Giuseppe Alberti. La lista - secondo sempre alcune voci - che dovrebbe costruirsi intorno a lui sarebbe riconoscibile politicamente al Partito Democratico, ma con molti più esponenti dell'ex partito Margherita e meno ex Ds. Infatti, naufragato anche un intesa con l'ex Sindaco della precedente legislatura, il professor Vittorio Prinzi (ex diessino) che da indiscrezioni prove-

nienti da ambienti di centro sinistra ha “aperto” al partito di Antonio Di Pietro (Italia dei Valori) con una sua probabile candidatura alle Provinciali. Dalle ultime sul fronte di centrodestra, il consigliere comunale di minoranza Damiano Ninnì del Partito delle Libertà, sembra che abbia trovato condivisione nel progetto della lista civica capeggiata dall'avvocato Amedeo Cicala, uscita alla scoperta già da qualche mese. Il medico - chirurgo Giambattista Mele, fondatore dell'associazione “Laboratorio per Viggiano” è pronto alla sfida elettorale già da qualche tempo con

BARILE

Il municipio di Viggiano

anni fa in una lista civica. «Ho avuto il coraggio di buttarmi - ha dichiarato in mezzo per fare in modo che le cose cambino, ad iniziare dal lavoro». Insomma le elezioni si avvicinano e nelle stanze e nelle sedi dei partiti si fanno le ore piccole per definire le ultime manovre e stra-

tegie politiche con programmi, candidati. La situazione è in accesa fibrillazione. Ancora poche settimane e il quadro sarà chiaro e definitivo, con la presentazione delle liste fissate per il 9 maggio prossimo. Angela Pepe provinciapz@luedi.it

ARMENTO

Diversi i nomi per il dopo commissariamento BARILE - Siamo in campagna elettorale a Barile pur avendo iniziato a “dialogare” più o meno apertamente con la comunità locale , attraverso gli auguri per la S. Pasqua. Ma veniamo al dunque !Dopo le molteplici, laboriose e lunghe trattative fra forze omogenee ed anche diametralmente opposte, al quadro provvisorio che si presenta al corpo elettorale barilese, dopo la conclusione di una gestione amministrativa “crollata” sotto il peso di particolarismi e contraddizioni insanabili; un crac che ha determinato, a poche settimane dalla scadenza naturale del mandato, l'arrivo del dott. Francesco Scigliuzzo, Commissario Prefettizio per l'ordinaria amministrazione del Palazzo municipale e la decadenza del Sindaco Francesco Botte e dell'intero consiglio comunale. Da quanto emerge nei conciliaboli, capannelli e riunioni (nei giorni scorsi il Movimento politico “Sui Generis” appena costituito ha tenuto un'assemblea di iscritti e simpatizzanti: la lista in preparazione avrebbe, stando ai “si dice” , come candidato sindaco Maurizio Caccavo factotum delle iniziative di “Cantinando” ovvero, con il valore aggiunto di essere donna, la professoressa di storia dell'arte Darma Mazzeo). Per il Popolo della Libertà, l'ex consigliere della Regione Basilicata Emilio D'Andrea guiderebbe, con Teodoro Paternoster ed altri amici, la lista berlusconiana, dopo avere interrotto le trattative con altri gruppi. All'ex sindaco Botte che pare abbia aderito ai Dec falotichiani (referente Rocco Franciosa, già capogruppo Pd) potrebbe andare una candidatura provinciale per l'Adc della Mastrosimone? Non se ne sa di più, al momento, anche per l'altro ex consigliere della Regione Basilicata, Renato Cittadini, già sindaco dal 1980, che capeggerebbe assieme all'ex assessore comunale David Incamicia, una lista contrassegnata dal motto “Ordine e Libertà”. Secondo le indiscrezioni, non confermate, sarebbe Francesco Di Tolve , già assessore comunale, a guidare un'altra lista che in un primo momento vedeva in testa il consigliere pro-

una lista costituita da persone qualificate a maggioranza quota rosa e improntata su “ambiente, salute e energia rinnovabile”. In campo anche l'attuale consigliere comunale di minoranza, Giovanni Sepe da venti anni in politica che - si vocifera - sta componendo la propria lista. L'ultimo nome ad uscire allo scoperto, in ordine cronologico, è stato quello del geometra Giuseppe Guerriero, un “anonimo” della politica. anni e nessuno orientamento ne di destra e ne di sinistra. L'unica esperienza fatta in precedenza, nell'ambito sempre della politica, 15

Il municipio di Barile

vinciale uscente Vittorio Mauro Zambella che, con Nicola Acucella, si ritrova nel gruppo “Democratici con Di Pietro”. Più chiaro , invece, il quadro della coalizione di centro-sinistra che porta come candidato di vertice il medico Giuseppe Mecca (già sindaco in precedenti legislature) a cui aderiscono , per avere firmato un protocollo d'intesa programmatica ed organigrammatica sin dal settembre scorso, il Partito Democratico, il Circolo “Italia dei Valori” piazzetta Skanderbeg, i “Popolari Uniti” , il “Partito Socialista”, la Rosa Bianca-Basilicata Popolare (per la cronaca il referente, Michele Talìa, ha aderito , solo pochi giorni addietro, ai “Popolari Uniti” ed è candidato alle Provinciali per il collegio di pertinenza). Fin qui le prime voci ed avvisaglie di volontà di presentazione di almeno cinque liste per il governo del paese; fatte salve eventuali iniziative di avvicinamento programmatico e di coalizione , verificata l'impossibilità di raccogliere le adesioni necessarie che sono di sedici candidati più il candidato-sindaco, entro il termine ultimativo del 5 maggio prossimo.

Curto in pole position in cerca di riconferma ARMENTO - Situazione variegata in vista delle nuove elezioni comunali che, fra qualche tempo, dovranno eleggere il nuovo primo cittadino. Se si prova a chiedere in giro, pochi sono disposti a dire qualcosa, nessuno saprebbe niente, un solo dato è certo: l'attuale sindaco, Franco Curto, torna in pole position per giocarsi il secondo mandato. Sulla sua squadra, vincente cinque anni fa, non vi è certezza, si dice che alcuni lo accompagneranno ancora una volta ma restano un segreto di paese i nomi, del resto almeno in questa fase, ci si preoccupa del capolista e di chi potrebbe fronteggiare, in maniera adeguata, colui che con il suo carattere un po' duro, ha certamente conquistato i favori di una parte della cittadinanza. Resta così aperto il toto candida- Uno scorcio di Armento to per una seconda lista sulla cui esistenza non vi è ombra di dubbio. Una seconda scelta che ci sarà per cercare la vittoria o in extremis, qualora dovesse soccombere sotto le armi curtiane per esercitare una reale opposizione. Ma chi capeggerà la sfida? Un grosso mistero a cui è difficile dare un nome e, soprattutto un volto. Nel paese serpeggiano diversi nomina-

tivi, di cui non si ha certezza perché chiunque sia disposto a parlare sottolinea che si tratta di pettegolezzi del paese e che non ci si può fare affidamento. In questa confusione, sembra però farsi strada l'ipotesi di una sfida in rosa. Molte sono le indiscrezioni che parlano di due ipotetiche aspiranti a sindaco che stanno ragionando e valutando per un'eventuale candidatura quali capoliste di una formazione che, comunque, dovrebbe essere civica. Ed è così che se per alcuni le due aspiranti stanno mostrando il loro coraggio, altri commentano una ritirata annunciata di fronte alla certezza di dover fronteggiare con l'attuale primo cittadino Franco Curto. Approfondendo la situazione alle due donne si aggiunge, in netta minoranza, un terzo nome maschile che potrebbe subentrare qualora le nuove leve non dovessero trovare un accordo oppure perché convinto che le possibilità di vittoria aumentino con la sua presenza. Non resta che attendere la fine di aprile per ritrovare maggiore chiarezza in un limbo dove tutto appare dubbio e certo allo stesso tempo. Francesca Gresia provinciapz@luedi.it


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VAL D’AGRI - Ancora polemiche intorno al pronunciamento del Consiglio di Stato in merito alla nomina di totaro quale commissario del Parco della Val D’Agri. A intervenire è il consigliere regionale del Pdl, Nicola Pagliuca. «La vicenda è nota: su istanza di sospensione avanzata dalla Regione Basilicata, il Tar della Basilicata annullava la nomina dell'attuale Commissario. In sede di appello, il Consiglio di Stato ha, viceversa, riconosciuto la correttezza delle procedure seguite dal Ministero dell'Ambiente per la nomina del Commis-

Parco della Val d’Agri Commissariamento: nota del consigliere Nicola Pagliuca

«La Regione deve rivedere le sue posizioni» sario, Domenico Totaro, che il Presidente della Regione Basilicata aveva invece definito una "scelta unilaterale che nuoce alle ambizioni di sviluppo e di opportunità del Parco". La riconferma del Commissario è tesa a ripristinare, secondo il Consiglio di Stato, le condizioni gestionali del Parco nazionale, stante la prevalenza dell'interesse di rilievo pubblico al corretto

funzionamento dell'Ente. Ora, il secondo pronunciamento da parte della Giustizia amministrativa ha meglio dettagliato la questione». «Domenico Totaro è una persona perbene e davvero tecnicamente competente, che merita di lavorare in serenità” -sostiene l'esponente di Centro-destra- secondo il quale “al di là e oltre il pronunciamento giurisdizio-

nale, davvero non si riescono a cogliere i motivi dell'ostracismo messo in campo nei confronti dell'attuale Commissario». «Allo stato attuale, - continua - la persistenza dell'atteggiamento della Regione Basilicata, non giova alla costruzione di una rete di rapporti improntati al principio dei “buoni uffici” tra la Regione stessa e il governo nazionale. Del resto, la nota del 10

aprile u.s. di riavvio delle procedure, inviata dal Ministero dell'Ambiente alla Regione Basilicata, è impostata su una richiesta di collaborazione, in modo da potersi attuare una intesa tra le parti, finalizzata a favorire l'attività dell'Ente Parco». «Che senso avrebbe insistere nella polemica?» si domanda il consigliere Pagliuca, il quale sollecita il governo regionale ad avere

un atteggiamento positivo su questa vicenda e invita la Giunta regionale a dare risposte che, evitando di tenere bloccati i territori interessati, possano contribuire a mettere la parola fine alla querelle. «Non è la prima volta che la Regione si chiude a riccio di fronte a problemi di relazioni con il Governo nazionale». «Occorre rivedere le proprie posizioni - conclude Pagliuca, il quale formula l'auspicio che i rapporti Regione Basilicata-Governo nazionale possano essere improntati sempre più a uno spirito di fiducia e collaborazione reciproci».

Moliterno Discarica: interviene il segretario regionale del Ps Sulla Paterno - Padula

«Non siamo dei fantasmi» Zona adibita Sarubbi risponde al sindaco a discarica MOLITERNO - «Una caduta di stile». Parola del segretario regionale del Ps Rosario Sarubbi. Il riferimento è alla presa di posizione del sindaco di Moliterno, Angela Latorraca, che in un suo intervento puntava il dito contro le accuse di Mimmo Latorraca del Ps. «Dispiace dover registrare la caduta di stile del sindaco di Moliterno, Angela Latorraca, - spiega Sarubbi - che in merito alla vicenda dello smaltimento dei rifiuti provenienti da altri comuni nella discarica di Moliterno, forse eccessivamente presa dalla pressante voglia di autodifesa dalle critiche e dalle valutazioni differenti di un nostro dirigente di partito, se la prende con il Ps che per lei è un partito che non esiste, come se il sottoscritto, gli organi dirigenti regionali e provinciali, tre consiglieri regionali, assessori regionali, provinciali, comunali e sindaci socialisti fossero tanti fantasmi». «Le esternazioni del sindaco, che pure il Pd indica tra la nuova classe dirigente locale, sono ancor più di cattivo gusto perché da sindaco dovrebbe assumere un atteggiamento più responsabile ricercando sempre e in ogni occasione il confronto specie all”interno del centrosinistra.

La discarica di Moliterno al centro di polemiche politiche

Oltre a leggere di più i giornali e i documenti politici di tutti i partiti del centrosinistra, invitiamo Latorraca - afferma Sarubbi - a prendere esempio dal suo collega sindaco di Lauria, Antonio Pisani, che sulla vicenda della discarica ha svolto un ruolo di raccordo tra tutte le Amministrazioni Comunali dell’area sud della provincia di Potenza, dimostrando la massima disponibilità al confronto ed anche a ricevere critiche, dissensi e valutazioni diverse, perché la questione dello smaltimento dei ri-

Roccanova La precisazione di De Bona

Fraudatario è il candidato per il centrosinistra e non per i democratici ROCCANOVA - «Fraudatario non è il candidato del Partito Democratico». Firmato Agnese De Bona, segretario del circolo dei democratici di Roccanova. Freudatario è il candidato del centrosinistra ma non del Pd. Questo il senso della breve nota spedita dal segretario del circolo del partito di Franceschini. Freudatario, docente di lettere alla Scuola Media di Montemurro, ricopre attualmente il ruolo di capogruppo del Pd al Consiglio Comunale di Roccanova. Spaccatura nel Pd, visto che lo stesso candidato - attualmente - milita ancora nel partito? Questo è anco-

ra presto per dirlo. La breve nota del segretario del circolo lascia pochi dubbi. C’è un fatto certo che Fraudaario è stato indicato come candidato al termine di una riunione del Comitato promotore della lista centrosinistra per Roccanova, presieduto dal Antonio Albertini. «La scelta - precisa il Comitato - si inserisce nel solco del rinnovamento degli amministratori roccanovesi ma assicurando la continuità con l’Amministrazione uscente, tant”è che Fraudatario ha svolto da capogruppo Pd un ruolo di raccordo con sindaco-giunta e il consiglio».

fiuti non è certamente un problema secondario e va governato con grande capacità di verificare tutti i suoi aspetti ricercando i consensi più ampi sulle azioni da mettere in campo. La “spazzatura” non si lancia sui partiti ma si conferisce e smaltisce in discarica, se invece ci sono preoccupazioni per la propria carriera politica vadano smaltite all'interno del proprio partito». A onor di cronaca il sindaco era stata chiamata in causa dalla presa di posizione dell’esponente socia-

La zona adibita a discarica

lista di Moliterno, Mimmo Latorraca che gli addebitava colpe sul tema della discarica. Il primo cittadino ha definito l’intervento «quantomai calunnioso» lui che fa parte di un «direttivo regionale Ps - organo che pare non esista più perchè commissariato». «Il membro del direttivo regionale Ps, organo inesistente - ha concluso il primo cittadino nella sua nota di qualche giorno fa - non può e non deve addebitare ad altri ciò che lui e i suoi amici socialisti hanno regalato a Moliterno».

Iniziativa della locale Protezione civile

Terremoto, da Senise partiti 29 pacchi di vestiario nuovo SENISE - Ventinove pacchi, tutti rigorosamente di vestiario nuovo per grandi e piccini. Questo il primo contributo partito ieri da Senise, per i terremotati di Abruzzo. Il carico è stato organizzato dalla sezione locale della Protezione civile, presieduta da Francesco Antonio Terracina. «Abbiamo già dato la nostra disponibilità - spiega - a fornire figure di alcuni profili professionali, pronti a partire in ogni momento e disponibili a restare a disposizione per il tempo necessario all’intervento. Nel frattempo invece, abbiamo chiesto a commercianti e privati cittadini di Senise, di offrire spontaneamente genere di prima necessità, come il vestiario appunto

e la risposta è stata più che soddisfacente. E’ partito infatti, un furgone pieno di roba, maglie, camicie, felpe, gonne, pantaloni, calzini, maglioni scarpe ecc, da noi raccolti nel centro allestito in contrada Rotalupo e devo dire che tanti altri, sono già pronti e disponibili a contribuire e che pertanto, nei prossimi giorni, ove si ripresentasse la necessità, molto probabilmente potremmo riaprire il centro raccolta. Ma come anticipato, questa è solo la prima iniziativa, in mente ne abbiamo tante altre che stiamo organizzando e che riveleremo nei prossimi giorni; tutte volte a dare un concreto contributo alla gente che soffre». g. c.

PATERNO - Si può inquinare, calpestare e deturpare la natura, mortificare le suscettività paesaggistiche, oltraggiare il decoro e la decenza del tutto impunemente? Cos'è e dov'è il senso civico? Tanti, forse troppi gli atti di inciviltà che, spesso, sfuggono anche al controllo degli enti locali preposti alla vigilanza del territorio. Esempi di uno stato di degrado e di ignobili atteggiamenti si registrano, con disarmante frequenza e sconcertante regolarità, un po' ovunque, sotto gli occhi distratti o comodamente bendati di tutti noi. Non può sfuggire lo “spettacolo” che va in mostra all'altezza del chilometro 3 della strada che collega Paterno a Padula, in un terreno scosceso che fiancheggia una stradina comunale. Lì dove sorgeva una distesa incontaminata di verdi ginestre, imperano materassi in disuso, calcinacci, pneumatici usurati, copertoni, carcasse di elettrodomestici, beni durevoli inerti, materiale da costruzione, rifiuti prodotti da attività artigianale e, dulcis in fundo, addirittura strisce di lapidi marmoree. La legislazione attuale (art. 192 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale)) vieta «l'abbandono ed il deposito incontrollato di rifiuti sul suolo e nel suolo». La differenza tra il semplice abbandono di rifiuti e la discarica abusiva sta, secondo la prevalente giurisprudenza, nel fatto che il primo è assolutamente occasionale, il secondo ripetuto e abituale. In tema di abbandono il Decreto Ronchi vuole che «i rifiuti di qualunque provenienza o natura che sono rinvenuti

giacenti su strade ed aree pubbliche o su strade o aree private, che sono comunque soggette ad uso pubblico, sono considerati rifiuti urbani. Conseguentemente tali rifiuti devono essere raccolti ed allontanati dal Comune (o dall'Ente gestore individuato dal Comune), il quale dovrà anche provvedere ad individuare i responsabili, per le sanzioni del caso e per le spese sostenute». Risulta chiaro che, al di là di norme e decreti, in ogni individuo dovrebbe albergare e prevalere quel senso civico che costituisce un prerequisito fondante del decoro e della vita comunitaria. Restando a Paterno, se la collocazione territoriale leggermente periferica dell'area deprecabilmente trasformata in “sversatoio” può costituire un alibi al mancato rinvenimento della stessa ed alla segnalazione della stessa, lo stesso non può dirsi per l'inconsueta, singolare e macabra presenza di una lapide cimiteriale (per dovere di cronaca ora rimossa) che per svariati mesi è stata pacificamente adagiata su un marciapiede che costeggia la casa municipale. E' quantomeno lecito interrogarsi sulla presenza “ingombrante” di un tale “cimelio” in un angolo della piazza centrale del paese sotto le finestre, peraltro, di uffici municipali - dove gioiosamente, festosamente e spensieratamente scorazzano e danno sfogo al proprio divertimento tanti bambini. Cosa fa una lapide, icona e simbolo della morte, in un luogo che è motivo e momento di vita? Verrebbe da dire: “La risposta riposi in pace.” Nuario Fortunato provinciapz@luedi.it


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Melfi Il probabile candidato è consigliere comunale eletto nelle liste dell’Ulivo

Provinciali: il Pd ha scelto Mastromartino MELFI - Alla fine anche il partito democratico, sembrerebbe aver sciolto i dubbi ed aver deciso su chi puntare per le prossime provinciali. Si tratta dell'avvocato Michele Mastromartino, consigliere comunale eletto nelle fila dell'Ulivo, area ex margherita. Manca ancora l'ufficialità, ma la decisione sembra ormai presa. Si sceglie dunque la linea istituzionale che conduceva a uno dei due consiglieri comunali, Lospinoso o Mastromartino appunto. Non casuale anche la scelta di puntare su un uomo di area democratica che possa efficacemente contrastare l'inevitabile dispersione di

voti, derivante dalla fuoriuscita di Gianvito Corona. L'avvocato Mastromartino è considerato, uomo di raccordo, in grado cioè di tenere in piedi il partito attraverso una unità, che evidentemente altri possibili candidati, non erano in grado di garantire. Un aspetto certamente importante, che ha influito non poco sulla decisione finale, oltre ovviamente a considerare il giovane avvocato melfitano, capace di racimolare un numero sostanzioso di consensi. Inutile negare che per il Pd federiciano, quella delle provinciali è una partita difficile e allo stesso tempo assai rile-

vante. Autentico banco di prova in funzione delle regionali e soprattutto delle prossime comunali, previste per il 2011. Il partito è frazionato da diverse correnti, ha subito alcune fuoriuscite, ed a Melfi ha bisogno di un contesto ampio per poter esprimere una elezione. Compito arduo, ma non impossibile. Mastromartino è chiamato ad una impresa, anche se inevitabilmente questa sua candidatura lo lancia anche in previsione futura, visto che per molti ha ereditato una patata bollente mica da ridere. Con l'investitura quasi certa del Pd, il quadro politico melfitano pra-

ticamente si completa anche se si aspetta l'ufficializzazione del PDL. Non dovrebbero esserci sorprese a scapito del povero Michele Destino, che aspetta con ansia questa investitura che attende praticamente da cinque anni, da quando cioè fu bruciato sul filo di lana. Per qualcuno un ribaltone è ancora possibile. Circola sempre il nome dell'avvocato Dino Di Ciommo, presidente del tribunale del foro di Melfi, ma il diretto interessato smentisce nuovamente: «Al momento non sono interessato a nessun ruolo politico, essendo impegnato seriamente sulla questione tribunale, anche

Un seggio elettorale

per rispetto ai tanti colleghi che mi hanno conferito questo mandato». Una smentita momentanea, nel prossimo futuro, il suo no-

me potrebbe essere riproposto per partite più ambiziose. Emilio Fidanzio provinciapz@luedi.it

Melfi Dopo la lettera della Ola, il primo cittadino invita tutti a una seria riflessione

«La situazione è preoccupante» Caso Fenice: il sindaco fa il punto della situazione sul termodistruttore MELFI - Dopo le sollecitazioni dell’organizzazione lucana per l’ambiente, seguite alle notizie di inquinamento delle falde acquifere adiacenti il termodistruttore Fenice di San Nicola, il primo cittadino di Melfi non si sottrae ai suoi impegni istituzionali. «La situazione è preoccupante – conferma il sindaco, Ernesto Navazio – perché il contaminante rilevato sia dall’Arpab che da Fenice non ci lascia tranquilli. Oltre che avviare la procedura per il piano di caratterizzazione, in qualità di titolare della conferenza di servizi che deve approvare le caratteristiche per individuare il contaminante ma anche avviare le procedure per mettere in sicurezza il sito, non posso fare molto di più. L’esercizio, infatti, è autorizzato dalla Provincia e quindi spetta al presidente, Altobello Navazio valutare caso per caso. Resta il fatto che, in una situazione estrema, si possa addirittura ordinare la chiusura di Fenice». La notizia del mercurio presente nelle falde acquifere di San Nicola ha sorpreso il sindaco. «In quindici anni né Arpab né Fenice avevano mai rilevato presenze di così pericolosi contaminanti – aggiunge Navazio – ma per ciò che sappiamo, sia per quanto riguarda l’aria che il suolo anche agrario, non sono presenti contaminanti se non in falda. Le ipotesi sono due. La prima, più complicata, riguar-

da il sub alveo dell’Ofanto che avrebbe potuto inquinare le falde ad una profondità di circa 35 metri, non certo superficiale. Oppure, che qualcosa si capitato all’interno di Fenice. In quest’ultimo caso il campo delle ipotesi diventerebbe ampio. Per esempio, potrebbero essere stati bruciati dei fanghi con presenza di mercurio. Entro fine mese avremo una nuova relazione propedeutica alla prossima conferenza dei servizi che è già stata stabilità il 15 maggio prossimo. In quella sede sapremo con certezza quali sono stati glie elementi che hanno generato la presenza di mercurio nelle falde sotterranee». Il termo distruttore non incute paura al sindaco di Melfi. «Fenice dobbiamo sempre considerarlo come un elemento positivo – conclude Ernesto Navazio – e per questo basti pensare a quanto accaduto nella vicina regione Campania. Parliamo di una fabbrica tecnologicamente molto controllata. Resta la preoccupazione per la presenza di elementi che non dovrebbero esserci. Purtroppo non sappiamo cosa succede all’interno di Fenice. Ecco perché ritengo che si debba trovare il meccanismo per un controllo democratico. Sapere cosa si brucia, in che quantità. Abbiamo bisogno di queste informazioni». Vittorio Laviano provinciapz@luedi.it

“Incoming nel Vulture” con una equipe di buyer provenienti dalla Germania MELFI - L’assessorato alle attività produttive della provincia di Potenza e la Camera di commercio del capoluogo, in collaborazione con il distretto agroindustriale del Vulture, hanno organizzato “Incoming nel Vulture”. Presso le sale di un noto hotel della città di Melfi, per due giorni consecutivi giornalisti ed importatori di prodotti alimentari provenienti dalla Germania hanno incontrato le maggiori aziende del territorio. Circa trenta imprenditori locali di vino, olio, prodotti lattiero caseari e pasta fresca hanno potuto siglare contratti di vendita con i buyers tedeschi. «Abbiamo avviato i contatti con importatori di Berlino circa due anni fa – spiega il presidente della Camera di commercio di Potenza, Pasquale Lamorte – e adesso organizziamo questa missione di ritorno con l’obiettivo di approfondire le conoscenze tra i nostri produttori e gli importatori stessi. Vi è l’occasione di far conoscere meglio l’azienda dove si realizzano i prodotti, il territorio, la cultura la tradizione la nostra storia. Ritengo che tutto questo contribuisca a meglio individuare il prodotto ed assicurarne la sua tracciabilità. Non solo, dunque, la caratteristica propria del prodotto in sé ma anche tutto quello che c’è dietro in

quanto espressione di questa storia e di questa cultura». L’esponente dell’ente di piazza Prefettura nel capoluogo. «Questa iniziativa – aggiunge l’assessore alle attività produttive della provincia di Potenza, Antonio Vitucci - offre alle imprese un importante sostegno per accordi istituzionali che la nostra provincia ha già siglato con le ambasciate d’Italia nei paesi europei. Stiamo lavorando per realizzare un accordo istituzionale con le maggiori province della Germania, insieme alla camera di commercio italiana di quel Paese, esattamente come già realizzato nella contea di Pest in Ungheria». Gli importatori. «Ho notato una grande volontà che qui c’è di svilupparsi all’estero per collegarsi al resto dell’Europa – commenta il buyers, Claudio Pellis – e credo si tratti un canale molto importante anche per la Basilicata che è zona non direttamente collegata. Simili iniziative, volte a portare gli operatori su questo territorio, sono decisive perché immediate ed altamente strategiche”. Infine i produttori locali. «Ottima iniziativa – conclude il direttore commerciale del pastifico melfitano Terra e Sole, Sergio Francese – che apre nuovi scenari per i nostri scambi commerciali a livello internazionale». vi. la.

San Fele L’iniziativa è stata promossa dall’associazione “Intesa Solidale”

Caso Moro: tra identità e memoria SAN FELE - “Identità e memoria a 31 anni dal omicidio di Aldo Moro”. Un titolo che è ancora drammaticamente attuale quello scelto per il convegno organizzato a San Fele dall’associazione “Intesa Solidale”. L’evento ha interessato grandi esperti di settore. Tre gli ospiti seduti ai tavolini come per una discussione informale: il consigliere regionale Antonio Tisci, il giornalista parlamentare di “Panorama” Giovanni Fasanella e autore del libro sul caso Moro “Il misterioso intermediario”, il giudice Rosario Priore il magistrato che più di ogni altro ha indagato sul delitto Moro.

Un parterre d’eccezione che con le domande poste dalla moderatrice Mariangela Faggella ha esaminato tutte le pieghe più nascoste del delitto che resta ancora un mistero nazionale. «In Italia c’era un’ anomalia - dice Tisci - La schizofrenia costituita dalle feroci critiche mosse dall’estrema sinistra al Pci e le critiche dell’Msi contro la Dc. Un sistema in cortocircuito dove si viveva con l’incubo del colpo di Stato e la violenza da essere spontanea diventa organizzata». Sugli ambiti di responsabilità del sequestro durato 55 giorni spesso è emersa l’ombra della possibile presenza di altre intelligence,

come menzionato dall’ex presidente Scalfaro. «Il numero dei brigatisti - dice Fasanella - e il livello intellettuale non era tale da giustificare un’operazione così complessa come il sequestro Moro. A chi si riferisse Scalfaro non si sa". Ad essere interessati nel sequestro ci sono anche interessi internazionali. «Moro rappresentava l’anima più moderata della Dc, tutti pensavano che fosse Andreotti ma chi aveva il controllo egli apparati dello stato e dei servizi era Moro, il custode degli interessi atlantici ma anche il nuovo erede della politica di Mattei e del dialogo con il mondo arabo. Aveva assunto per l’Italia fonti di ap-

provvigionamento energetico estromettendo Francia e Inghilterra e già qui c’è un interesse colpito dalla politica di Moro». Emblematico il rapporto con la figura di Berlinguer. «Non si può parlare di Moro se non si parla di Berlinguer. Se quest’ultimo non fosse scampato all’ indicente d’auto del ’73 in Bulgaria Moro non sarebbe stato sequestrato 5 anni dopo». Nella vicenda legata la sequestro ed all’uccisione del presidente del consiglio rientra un filone esoterico che vede protagonista tra gli altri Romano Prodi ed una celebre seduta spiritica dove emerge il nome Gradoli la strada con la sede principale delle Br.

Un momento del convegno

Dell’Iperion, la misteriosa associazione con sede in Francia dice Priore: «era un gruppo costituito da italiani molto vicini a Moretti. Non ritengo che la vittima all’inizio fosse Moro, ma Fanfani

o Andreotti. Poi se si analizza il delitto si può vedere che non è altro che la fotocopia del delitto tedesco Schleyer fatto dalla Raf». Lucia Nardiello provinciapz@luedi.it


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Carretta e De Fata in corsa per il Pd, Bisceglia per i Dec. L’ex sindaco Di Noia con Mollica

Uno scorcio di Lavello

Provinciali: ecco i nomi di Lavello LAVELLO - Si stringono i tempi per la presentazione delle candidature in vista delle prossime elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale. Nella città natale dell'uscente presidente della provincia di Potenza, Sabino Altobello, fervono i preparativi per la competizione elettorale di giugno prossimo. E' quasi certa l'esclusione del presidente uscente Sabino Altobello dalle prossime consultazioni elettorali, in panchina in attesa di buone nuove. All'interno del Partito Democratico si susseguono ormai con frequenza qua-

si giornaliera le consultazioni per tentare di fare cerchio attorno ai possibili candidati alla provincia. Ritornano i nomi dell'uscente consigliere provinciale, segretario locale del Pd, Raffaele Carretta affiancato da quello di Antonio De Fata, imprenditore della corsetteria. Idee più chiare in casa dei falotichiani ribattezzati DeC con l'architetto Antonio Bisceglia in lizza per le prossime competizioni elettorali. Sarà invece Raffaele Pettorruso a rappresentare l'Udc di Casini. Il suo nome è venuto fuori all'esito di uno degli ultimi

incontri del partito tenutosi la scorsa settimana. Non smentisce ma nemmeno conferma la propria candidatura alla guida del nascituro movimento Primavera dei Lucani, l'avvocato Antonio Pettorruso, leader della Primavera Lavellese, consigliere di opposizione nella giunta guidata da Antonio Annale. Sembra invece farsi strada accanto al nome di Mollica , quello dell’ex sindaco Gennaro Di Noia, che sembrerebbe intenzionato a tornare a calcare le tavole della politica lavellese. Si fa strada, per il Popolo della Li-

bertà, il nome del vice sindaco e assessore allo sport, Antonino Capuano che pare sia subentrato a quello del giovane professionista lavellese, Francesco Di Ciommo. Stretto riserbo in casa delle sinistre che non si sono ancora espresse sul punto. Una latente ma persistente e continua attività di consultazioni, confronti ma soprattutto , come si suol dire, di conti fatti a tavolino sta interessando ormai da qualche settimana le forze politiche lavellesi. In alcuni casi nulla di certo, solo chiacchiere da marciapiede, voci di corri-

doio e anonime delazioni che, tuttavia, non trovano ufficiali smentite da parte dei diretti interessati. Poche le idee chiare ma soprattuto tanto riserbo, tentennamenti . Un vero e proprio calcio mercato che non ha nulla da inviadiare alle migliori trattative commerciali. Ancora, in parte, in fieri dunque per la cittadina dauna, da sempre amante dei colpi di scena dell'ultimora ma soprattut-

to città annoverata tra le eterne indecise soprattuto in fatto di candidature. Delicati equilibri politici e manovre strategiche pare animeranno la prossima tornata elettorale in cui sia a destra che a sinistra si giocheranno che le migliori carte per riaffermare o semplicemente ribadire il proprio primato elettorale. Daniele Masiello provinciapz@luedi.it

Un furgone che trasportava pane si ribalta nella stessa curva dove sono avvenuti altri sinistri

Ginestra-Barile: altro incidente Spunta un documento: è dal 1997 che l’Eipli chiede alla Regione un gestore GINESTRA - Si continua ancora a parlare di incidenti su alcune strade del Vulture, soprattutto della GinestraBarile, la “strada di nessuno” senza un vero e proprio Ente gestore dell'arteria. Nella mattinata di ieri, nelle famigerate curve, appena lasciato l'abitato di Ginestra, che conducono alla superstrada Potenza-Melfi, l'autista di un furgone adibito al trasporto di pane,dopo aver scaricato buona parte del pane a Venosa, Ripacandida e Ginestra, mentre raggiungeva i Comuni del melfese, per terminare la consegna del pane, dopo aver perso il controllo del mezzo, probabilmente a causa del fondo stradale reso viscido per la pioggia caduta poco prima, ha urtato il muretto laterale della strada, ribaltandosi più volte su se stessa. Le pagnotte del pane hanno invaso la strada. Fortunatamente solo tanto spavento per l'autista, che conosce molto bene questa strada che la utilizza abitualmente per la consegna del pane nei Comuni della zona. Ricoverato all'ospedale di Melfi, dal referto medico stilato, deve stare a riposo 20 giorni salvo complicazioni. Sono intervenuti i Carabinieri di Ripacandida per i rilievi del caso, è

La zona dove si è ribaltato il furgone

stata messa della segatura sul luogo dell'incidente per frenare il passaggio delle altre autovetture. Sono in molti a sostenere, dopo quest'altro incidente, sempre nello

stesso punto, che il fondo stradale è consumato, bastano due gocce per renderla come una saponetta. L'ultimo intervento su questa strada risale a circa 20 anni fa. Que-

Venosa, si presenta l’associazione “360” VENOSA-Partecipare, dibattere, ascoltare senza mai perdere la visione d'insieme; promuovere l'interesse generale, piuttosto che i tanti piccoli interessi particolari. Questi gli obiettivi principali dell'Associazione 360 del Vulture Alto Bradano. «Dobbiamo modificare la politica non spostando gli occupanti delle varie poltrone- ha sottolineato la presidente dell'Associazione Rossella Brenna- ma cambiando il rapporto con il territorio e le relazioni con i cittadini”. “Questa è' una serata particolare ha aggiunto Filomena Pugliese, presidente dell'Associazione 360 della BasilicataGrazie all'impegno di chi crede nella capacità del Pd di innovare la politica, la rete nazionale della nostra associazione, articolata a livello regionale, si arricchisce di una nova struttura territoriale e aumenta, così, la spinta al cambiamento per realizzare una politica radicata nel territorio e più vicina alla gente”. Obiettivi e strategie della nuova associazione sono stati illustrati nel corso di un incontro tenutosi nella Sala del Trono del castello Pirro del Balzo di Ve-

nosa. L'Associazione rappresenta fondamentalmente un contenitore per favorire il confronto e il dibattito, stimolare riflessioni e individuare nuovi percorsi capaci di cambiare, innovare, riformare lapolitica. “Plaudo a questa iniziativa- ha sottolineato Carmine Miranda Castelgrande- che ci consentirà di essere protagonisti e non antagonisti nel Pd”. Una innovazione non solo dichiarata, ma praticata, quella proposta da 360. Sulla stessa scia si muove la neonata associazione del Vulture Alto Bradano, che, nella sua prima uscita in pubblico e in vista delle prossime elezioni europee, ha organizzato un incontro con l'europarlamentare Gianni Pittella per avviare una riflessione sui problemi che interessano l'Europa. «Il convincimento della indispensabilità della Europa, maturato nel corso del decennio, si è rafforzato di fronte alla crisi paurosa che stiamo attraversando- ha sottolineato Gianni PittellaUna crisi nata per motivi finanziari ha pesanti ricadute a livello sociale!». giu. orl.

sta strada è stata costruita negli anni '70 dall'Ente di Irrigazione. Proprio nei giorni scorsi questo Ente ha inviato alla Regione Basilicata, alla Provincia di Potenza e.p.c. al

Prefetto di Potenza una lettera, datata 5 novembre 1997 in cui si chiede la classificazione di questa strada. Ecco il contenuto di questa missiva: “com'è noto questo Ente ha realizzato sul territorio regionale strade ancora oggi non trasferite ad Enti Gestori e di conseguenza prive di ogni forma di manutenzione. L'elenco di dette strade è stato trasmesso alla Regione Basilicata Dipartimento programmazione in data 12 febbraio 1998. la problematica delle strade è stata oggetto nel corso degli ultimi decenni di copiosa corrispondenza ed incontri, tra i quali si rammenta quello tenutosi in data 5/11/97 presso il Dipartimento Programmazione della Regione Basilicata che diede luogo al verbale che, ad ogni buon conto si rimette in copia, unitamente alla corografia ed all'elenco delle strade non ancora trasferite. Con la presente si richiama l'attenzione degli Organi in indirizzo affinchè, ai sensi della legge in argomento, cap.VIII artt.69 e succ.,si dia immediata attuazione alla classificazione delle suddette strade ed alla assegnazione agli Enti Gestori. Poiché continuano a pervenire richieste di risarcimento dan-

ni provocati a mezzi e persone per mancanza di vigilanza e manutenzione delle strade in argomento, questo Ente si ritiene sollevato da ogni forma di responsabilità e provvederà ad inviare le suddette richieste alla Regione Basilicata, competente in materia». Anche i Carabinieri di Ripacandida hanno chiesto all'Ente di Irrigazione di intervenire sulla strada Ginestra-Barile per ripristinare la funzionalità di una barriere di ferro divelta a seguito di un incidente automobilistico. L'Ente di Irrigazione ha risposto: «questo Ente non ha alcuna possibilità di intervenire. La soluzione dei problemi connessi alla gestione può essere correttamente assicurata con il trasferimento dell'arteria alla Provincia di Potenza, come peraltro più volte richiesto dall'Ente e dai Comuni dell'area. Pertanto le Amministrazioni in indirizzo che per compiti Istituzionali hanno, a vario titolo, la possibilità di intervenire, provvedano a ripristinare lo stato dei luoghi e, in caso permangano condizioni di pericolo, adottino i provvedimenti necessari a garantire la sicurezza dell'arteria». Lorenzo Zolfo provinciapz@luedi.it

Ripacandida, si punta allo sviluppo RIPACANDIDA - E’ previsto per questo pomeriggio nella sede Municipale la presentazione di una brochure del paese per invogliare a visitare le sue bellezze artistiche e culturali. Ripacandida è conosciuta per gli affreschi cinquecenteschi della Chiesa di San Donato tanto che la Basilica di Assisi nel 2005 strinse un gemellaggio con questo centro del Vulture. Un privilegio che spetta a pochissime città del mondo, solo Gerusalemme e San Francisco possono avere il pregio di avere un gemellaggio con Assisi. Sono in tanti a giungere a Ripacandida per conoscere questa chiesa definita la “la Piccola Assisi della Basilicata”. Ultimamente sono stati riportati alla luce anche gli affreschi della Chiesa del Carmine, un capolavoro di arte sacra, realizzato dalla Soprintenda Alle Belle Arti della Basilicata. Accanto a queste bellezze artistiche si possono visitare anche alcune aziende che producono prodotti tipici della zona, aziende vinicole e di olio ed anche una Mellinoteca, inaugurata poco tempo fa e si trova in via Raffaele Ciriello.

Trascorrere una giornata a Ripacandida per il turista mordi e fuggi non è sprecata. Ecco che alcuni amministratori hanno pensato di realizzare una brochure dal titolo: Perché visitare Ripacandida. Il motivo di questa visita: «perché la vera essenza di questa terra è la sua gente che ha saputo conservare vive le sue antiche tradizioni. Qui il turista può scoprire tutto quello che lo circonda, è una inesauribile fonte di ricchezze per trascorrere una vacanza indimenticabile. Il Patrimonio Turistico Culturale è lo splendido panorama del monte Vulture, le vallate circostanti, il bosco con i suoi percorsi, i campi sportivi, i vicoli, le arcate, la “Piccola Assisi Lucana”, i prodotti enogastronomici, il folklore, le tradizioni. La brochure che invita ad una visita guidata tra i monumenti e le aziende del paese, a cura dell'agenzia Sarasantour, contiene due itinerari. A promuovere la realizzazione di questa brochure è stato l'assessore alla cultura e alle attività produttive Antonio Lettieri. lo. zo.


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Martedì 21 aprile 2009 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440 Matera

Bernalda

Policoro

Comunali

Leone replica a Marrese

Leo Chiruzzi candidato del centrosinistra

«Questione morale? Non serviamo le lobby»

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Quattro persone sono rimaste ferite, strada bloccata per almeno tre ore

Una spaventosa carambola Otto veicoli coinvolti in un incidente in via Lucana, sotto la Provincia Juventino offeso dal razzismo contro Balotelli Lo sport vero è un’altra cosa

UN INCIDENTE dalla dinamica complessa quello verificatosi ieri mattina a Matera intorno alle ore 7 e 30 in via Lucana, nei pressi del palazzo della Provincia. Sono ben 8 i veicoli rimasti coinvolti nello spettacolare incidente causato da due autovetture, un'Audi A 6 e una Vectra. A fare il resto è stata l'alta velocità, la strada umida e forse un sorpasso azzardato che ha finito per provocare il patatrac. Secondo quello che si è appreso sul posto, poco dopo l'accaduto (ma sulla dinamica sono in corso indagini ed accertamenti da parte degli organi di polizia) sembra che l'Audi abbia tamponato di striscio l'Opel Vectra nella parte alta di via Lucana, nei pressi del distributore di carburante e stesse andando via. Non si sa bene se il conducente della Vectra si sia messo all'inseguimento della A6 o se stesse proseguendo dopo questa circostanza. Di fatto, pochi metri più giù l'Audi ha sorpassato una Ford Fiesta ferma nel traffico scontrandosi frontalmente con una Mercedes Classe A e con una Lancia Y10 (urtata in maniera più lieve). Mentre l'altra auto che seguiva ha tamponato la Ford ferma la quale è carambolata urtando un'altra vettu-

ra. Poco prima di finire contro la Classe A, l'Audi aveva urtato di striscio un'altra Mercedes berlina che proveniva dal senso opposto. In questo groviglio di auto che hanno occupato tutta la carreggiata in quel tratto di via Lucana sono state coinvolte di striscio anche altre autovetture ed un furgone Iveco. Sembra che nonostante gli ingenti danni alle vetture gli occupanti non abbiano subito gravi conseguenze fisiche. Tutti i conducenti (tranne quelli delle auto coinvolte marginalmente) sono stati trasportati all'ospedale di Matera per accertamenti e per curare le ferite che non dovrebbero essere gravi. Per quattro di loro è stato necessario il ricovero da parte dei sanitari dell’Ospedale Madonna delle Grazie. L'Audi A6 era guidata da un giovane di circa 33 anni, la Mercedes monovolume era condotta da una giovane donna così come la Ford Fiesta. Via Lucana è stata chiusa per quasi tre ore per permettere la rimozione delle auto e per effettuare la pulizia della strada invasa di olio e parti meccaniche delle auto. Giovanni Martemucci matera@luedi.it

Non gravi i contusi ma sono stati ricoverati in Ospedale a Matera Sulla dinamica dei fatti verifiche della Polizia

IL CASO FERROSUD

La Cgil: «Istituzioni sorde» «I LAVORATORI della Ferrosud di Matera perseverano nella forte preoccupazione per il destino dello stabilimento materano». E’ quanto si legge in una nota della Cgil materana che ricorda come «ad oggi nessun segnale di intervento si è registrato sulle criticità denunciate. Il silenzio assordante delle Istituzioni sul dramma che sta vivendo lo stabilimento e i suoi lavoratori è emblematico del fatto che si preferisce una politica di mero ascolto ad una politica di fattiva e reale azione risolutiva. Le organizzazioni sindacali congiuntamente ai lavoratori, precisano che non avalleranno con triste rassegnazione il fatto che l'ennesimo sito produttivo della provincia di Matera debba essere predestinato alla chiusura. Le politiche industriali sbagliate del gruppo dirigente Ferrosud saranno la causa di un dramma (chiusura dello stabilimento) che si sta determinando proprio per l'assenza di investimenti su tale stabilimento nel quale non si accenna a compiere azioni di ristrutturazione, azioni volte a meglio definire la sicurezza dei lavoratori e dello stabilimento che deperisce giorno dopo giorno, senza interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione.

L'incuria e il disinteresse aziendale sono sintomatici del fatto che si abbia solo una volontà: chiudere questa unità aziendale. I sindacati e i lavoratori rispondono a questo pessimo disegno aziendale che non ci stanno ad assistere inerti a tale declino. Il lavoro e lo stabilimento verranno difesi tenacemente per scongiurare un dramma che l'azienda si è predisposta a realizzare. Si confermano il persistere dello stato di agitazione e sollecitano l'intervento degli organi preposti sia per debellare la vergognosa vicenda del sub appalto sia per evitare che quanto deciso dal gruppo Ferrosud (chiusura stabilimento) possa realmente concretizzarsi. Le denunce, fatte per tempo, dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali, eliminano gli alibi a quanti ancora oggi continuano ad ignorare il problema Ferrosud tergiversando nell'intervenire per scongiurare la chiusura verso cui il gruppo dirigente Ferrosud invece si avvia. Lo stesso Sindaco di Matera, Buccico, al di là delle solite frasi di circostanze, non ha prodotto, ancora oggi, alcun atto concreto di intervento su questa ennesima storia drammatica che sta vivendo l'economia materana».

SI APRE a Ginevra la conferenza dell'ONU sul razzismo. Una beffarda coincidenza, con quanto accaduto nella serata di sabato durante la partita di calcio Juventus - Inter nel corso della quale lo stadio intero ha dato una pessima prova di sportività e di intolleranza. “Come tifoso della Juventus esprimo una ferma condanna per i cori razzisti urlati nel corso della partita contro il giocatore dell'Inter Mario Balotelli. Non ci sono alibi o giustificazioni a simili atteggiamenti: il tifo calcistico può essere acceso, ma episodi come questi sono inaccettabili e come tali devono essere condannati”. Purtroppo Il razzismo negli stadi non è un male solo nostro, è diffuso in tutta Europa e come tale è una “partita” da vincere. In troppi purtroppo pensano che cercare di cambiare le abitudini da stadio sia cosa impossibile così come in molti pensano che dal tifo calcistico nulla di positivo possa arrivare. A riguardo segnalo positivamente le iniziative prese dai tifosi del Matera calcio che hanno organizzato manifestazioni di solidarietà in favore della Regione Abruzzo. A conferma che lo sport e la sana passione sportiva sono foriere di messaggi di solidarietà, di tolleranza e di integrazione. Per quanto mi concerne sono convinto che vadano presi seri provvedimenti affinché quanto verificatosi sabato scorso non abbia a verificarsi nuovamente in nessuno stadio italiano. Come Juventino, sono amareggiato e tradito perché ho sempre ritenuto che l'affetto verso questa squadra coincidesse con il sentimento della lealtà, con il rispetto verso gli altri e verso tutti i valori sportivi per questo sono tra coloro che ritiene giusto che quanto accaduto non possa essere lasciato correre. Francesco Bianchi


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Martedì 21 aprile 2009

Agli sgoccioli i lavori sulla Matera-Altamura, i 50 lavoratori in mobilità a scaglioni

La Statale 99 pronta per luglio Entro un mese l’apertura del tratto che precede l’imbocco per Venusio ANCORA TRE mesi e i sei chilometri di strada in territorio lucano sulla statale 99 Matera-Altamura saranno completati e diventeranno a quattro corsie. Sono in fase di ultimazione i lavori sul tratto della ss 99, l’azienda Aleandri che li sta portando avanti ha terminato l’ottanta per cento del lotto ed ha avviato qualche giorno fa la procedura di mobilità per i circa cinquanta lavoratori, tra diretti ed indiretti, che operano sulla strada e che in virtù del completamento dell’opera finiranno, sia pur a scaglioni, il proprio impegno sulla statale 99. Si tratta di un risultato molto atteso ed importante visto che l’opera nel suo complesso è durata oltre quattro anni con più di una difficoltà e con molte pause che ne hanno prolungato i tempi. Per lo più le procedure di esproprio hanno provocato un ampliamento oltre il pensabile dei tempi di completamento dei lavori che comunque sembra essere prossima. La conferma arriva anche dal provvedimento di mobilità sottoscritto con le organizzazioni sindacali. L’azienda che cura i lavoratori ha completato la gran parte dell’opera e per la fine di giugno, al massimo per metà luglio, conta di arrivare alla fine del tutto. Entro un mese dovrebbe essere aperto anche il tratto in prossimità dello svincolo per Venusio in modo da

consentire un traffico più scorrevole in una zona alquanto densa di automobili soprattutto nei cosiddetti orari più critici. I tempi per questa riapertura dipenderanno molto dalle condizioni meteorologiche, la pioggia delle passate settimane ha finito infatti per rallentare non poco i lavori che invece rischiavano di concludersi anche prima dei tempi stabiliti. Ora però sarà necessario, per dare davvero un valore all’opera che si andrà a concludere, velocizzare al massimo anche gli altri lotti che dovranno portare all’allargamento della MateraAltamura e all’approdo fino al territorio pugliese e quindi a Bari. I tre lotti infatti in territorio pugliese infatti, dalle notizie pur frammentarie che ci sono, continuano a subire una serie di difficoltà e di passi indietro che ne rallentano di molto l’incedere. L’avvio dei lavori è ancora lontano, in qualche caso bisognerà procedere nuovamente alla gara d’appalto, molte le difficoltà che pure si accavallano. Di certo senza queste ulteriori opere l’allargamento, oramai prossimo nel luglio del 2009, della MateraAltamura in territorio lucano diventerà di importanza assolutamente limitata e non sufficiente per riuscire a rendere un’arteria molto trafficata altrettanto sicura. In questo senso servirà

BREVI

Collegio sindacale Asm

Il Comune fa un bando SI PROCEDERÀ a breve alla designazione del componente del Collegio Sindacale Asm. Lo ha annunciato il Sindaco Emilio Nicola Buccico, che ha disposto la pubblicazione di un bando avente ad oggetto la nomina di un membro del collegio sindacale all'interno della Conferenza dei Sindaci dell'Asm, insediatasi lo scorso 23 febbraio. Il Comitato dei Sindaci eletto nell'occasione, e presieduto dallo stesso Buccico, a cui spetta tale designazione, ha pertanto accolto la proposta di predisporre un bando, che è stato pubblicato sui siti del Comune di Matera e dell'Azienda Sanitaria, con un termine massimo di dieci giorni per la presentazione delle domande. Dunque un modo per riuscire ad affrontare e risolvere al più presto possibile la questione della nomina del rappresentante all’interno dell’Azienda sanitaria materana che si sta comunque per definire entro un tempo alquanto breve. Gli interessati in possesso dei requisiti necessari per lo svolgimento delle funzioni in oggetto possono presentare entro dieci giorni le loro candidature, indirizzando le proprie istanze all'Ufficio Gabinetto Sindaco del Comune di Matera.

Consiglio Comunale

L’Udc rinuncia al gettone «ABBIAMO rinunciato immediatamente al gettone di presenza del Consiglio Comunale del 9 marzo scorso. Non accetteremo alcun tipo di strumentalizzazioni». Il presidente del Consiglio Comunale di Matera Romeo Sarra e il capogruppo dell'Udc Giuliano Cappella rispondono sul rinvio del Consiglio del 9 marzo scorso, e ricordano la decisione concorde e spontanea, adottata dai gruppi consiliari di maggioranza, di non usufruire del gettone di presenza per quella seduta, unica peraltro di questa Amministrazione ad andare deserta viene oltretutto precisato dagli stessi componenti della maggioranza. «Anche i colleghi di Forza Italia, assenti il 9 marzo, hanno apprezzato l'atteggiamento degli altri gruppi di maggioranza di rinunciare al gettone; cosa che non hanno fatto i colleghi di opposizione»

dunque concentrare gli sforzi per i prossimi mesi in modo da trovare quel canale di collegamento con la vicina Puglia più veloce ed efficace possibile. A questo scopo dovranno adoperarsi soprattutto le forze istituzionali lucane che dovranno cercare attraverso un continuo confronto con la vicina Puglia di arrivare al più presto alla definizione ed all’avvio complessivo dei lavori su queste fondamentali arterie. Sono i passi necessari per completare un’opera fondamentale che davvero finirebbe per togliere Matera dal suo storico isolamento.

La strada statale 99 MateraAltamura all’altezza di Venusio


32 Matera Tra le prime battaglie intraprese quella per la radioterapia nell’ospedale

Martedì 21 aprile 2009

Nasce l’Agev in difesa dei malati Un’associazione di volontari in prima linea per il diritto alla salute L'ATTIVITÀ dell'Agev, nella città dei Sassi, ha inizio accogliendo una prima rimostranza, dove viene lamentata l'assenza, nella struttura ospedaliera materana, di apparecchiature per la radioterapia. «Da oggi -ha dichiarato il segretario della Sezione Anna Grazia Paternoster- quanti lo vorranno potranno rivolgersi a noi, per la tutela dei diritti “offesi” del cittadino, degli anziani, delle donne, dell'infanzia, del malato». E' operativa, difatti, anche a Matera, in via D'Alessio, la sezione territoriale dell'Agev, Associazione generale volontariato, nata con lo scopo di intervenire in materia di ambiente, patrimonio artistico, storico del territorio. «E soprattutto -ha rimarcato la dottoressa Paternoster- salute. Abbiamo redatto uno statuto dei diritti del malato che intendiamo affermare -ha proseguito- sul nostro territorio, avendo come interlocutori privilegiati l'azienda sanitaria locale e gli enti locali territoriali; siamo pronti -ha dichiarato il segretario, subito offrendo alla comunità un ingente patrimonio di competenze e di strumenti per una fattiva solidarietà- a ricevere le problematiche e le segnalazioni di quanti lo vorranno; le criticità del siste-

ma sanitario, sul nostro territorio -ha quindi evidenziatosono tante e una di queste le cogliamo in una lettera aperta di un nostro associato, il dottor Franco Annunziato». A essere segnalata è, in particolar modo, l'assenza, nel comparto della sanità materana, di apparecchiature per la radioterapia, e ciò, anche non ottemperando alla normativa vigente che invece prevede la presenza di un presidio radioterapeutico ogni 240.000 abitanti, e quindi la necessità di una sua articolazione anche sul territorio ma-

terano. Oggi, al contrario, si legge nella missiva invita dall'associato Agev, mentre il territorio potentino disporrà delle nuove apparecchiature di radioterapia, acquistate per l'ospedale San Carlo, che andranno quindi a sommarsi all'attività già svolta dal Crob di Rionero, altamente specializzato per la cura delle malattie oncologiche e che, tra l'altro, possiede un avanzatissimo reparto di radioterapia alle porte di Potenza, a soli 20-30 Km, l'altra parte del territorio regionale, quella materana, continua

ad essere sguarnita. «Ci si è forse dimenticati -leggiamo nella nota- dell'alta percentuale di malati oncologici nella provincia di Matera e delle morti per tumori legate all'amianto (solo nella Valbasento circa 100 casi, secondo quanto dichiarato dal Tg3 Basilicata in questi giorni)? Ci si è forse dimenticati che l'anziano con 500 euro non potrà mai trasferirsi a sue spese per sottoporsi a 40-60 applicazioni di radioterapia in posti siti tutti nella parte più a nord della Regione? Non hanno forse, anche gli ammalati del Sud della Basilicata, diritto a salvarsi la vita, o, quanto meno, a migliorarne la qualità?». Alle autorità competenti, affinché una soluzione venga data ad un simile stato delle cose, si chiede quindi «di rivedere questa ingiusta ripartizione della sanità pubblica, o quanto meno di lavorare per veder riconosciuto, per ognuno, il diritto di raggiungere, i suddetti presidi, forniti di adeguati centri di accoglienza, o di ideare quant'altro sia possibile per rendere la sanità uguale per tutti, affinché - si legge nella missiva - non ci siano cittadini a Sud, del Sud della Basilicata». Enzo Scalcione matera@luedi.it

Premiazioni per i giovani atleti, De Mola: «Cinquemila praticanti in città»

Appalti della Provincia con la procedura telematica Al via il nuovo sistema NON sono ancora molte in Italia le amministrazioni pubbliche che hanno scelto i percorsi della telematica per l'effettuazione delle gare d'appalto. In questo numero ancora limitato si inserisce da mercoledì, con un primo esempio di questa innovativa procedura destinata a semplificare le operazioni con significativi risparmi di tempo per l'ente appaltante e per le imprese interessate a tutto vantaggio dei destinatari dell'opera, anche l'Amministrazione provinciale di Matera. «La procedura -come fa sapere Giuseppe Tristano, responsabile del servizio appalti e contratti dell'ente di via Ridola- viene svolta esclusivamente con corrispondenza telematica mediante l'utilizzo del portale di E-Procurement del Centro servizi territoriale della Provincia di Matera. Il battesimo dell'innovativa iniziativa avverrà nella mattinata di mercoledì 23 aprile, alle 9.30, nella sala conferenze della Provincia, al piano terra di via Ridola. I colleghi sono invitati a partecipare alla definizione della gara d'appalto che riguarda i lavori di manutenzione straordinaria per la messa in sicurezza della strada Stigliano-Monte Serra, meglio conosciuta come traversa interna del Comune di Stigliano. L'importo a base d'asta della gara è di circa 45 mila euro di cui quasi 1.400 per oneri di sicurezza.

Comitato piccola industria

Il nuoto è lo sport per tutti Sicurezza e lavoro E’ il messaggio che arriva dal primo Galà cittadino Tra agonismo e sociale. Successo per il 1^ “Galà del nuoto città di Matera”. Dimostrazioni non competitive, premiazioni e tanti riconoscimenti. L' evento è stato promosso dalla società Sportiva Dilettantistica DmSport in collaborazione con il Comune, la Federazione italiana nuoto e il Coni regionale. Nel corso della manifestazione sono stati premiati atleti delle società di nuoto materane che si sono particolarmente distinti nell'ultimo quinquennio a livello Nazionale. Inoltre, sono state premiate le società affiliate alla Fin che hanno contribuito alla conoscenza della cultura sportiva a contatto con l' elemento acqua. L' attività celebrativa si è svolta nell' intervallo della prima giornata Regionale “Nuoto per tutti 2009”, subito dopo i campionati dei più piccoli nuotatori della categoria “Propaganda”. «E' una manifestazione di vera sportività” - ha dichiarato a margine della cerimonia di premiazione il Sindaco Emilio Nicola Buccico - «che và allargata alla famiglia che è la vera essenza di una realtà che và sostenuta e incentivata». «Il nuoto non è uno sport minore» - ha precisato, orgoglioso, l' organizzatore e istruttore Gianni De Mola «ecco la vera motivazione che mi ha portato a organizzare questo prima tappa importante. Il nuoto và definito in base alle persone che lo praticano. I dati parlano chiaro: 5mila le persone che praticano questo sport a Matera e provincia. Vogliamo così premiare le vere eccellenze”. La società DmSport gestisce anche la struttura e in merito a questo De Mola ha reso noto “la presenza di 20 utenti disabili. Il nuoto è uno sport per

tutti». «E' in atto da tempo e anche per il futuro un' ottima collaborazione con la vostra regione” - ha proseguito negli spogliatoi Nicola Pantaleo, Presidente F.i.n. Puglia - “direi sempre più fattiva. L'unico obiettivo è il risultato dei nostri atleti. Oggi piu' che mai siamo legati anche nell'ottica del recente tesseramento dell' atleta materano Antonio D' Alema, che per motivi inerenti la carriera scolastica si è trasferito a Bari». La prima premiazione, effettuata dal Vice Presidente dalla Fin Nazionale, Paolo Colica è stato per Antonio Luca D' Alema. A seguire, il Sindaco ha premiato i tre staffettisti che con D' Alema per “Roma 2003” hanno conquistato la medaglia d'argento per l' A.A.A. i ragazzi sono stati: Vincenzo Madio, Tortorelli Eugenio (ha ritirato il premio il fratello Guido) e Scarciola Michele (ritirato il premio la madre Antonietta). Mentre, il Presidente F.i.n. regionale, Vincenzo Nigro e il Presidente della F.in. Puglia Pantaleo hanno premiato Antonella Fratusco, Davide Miriello, Pietro Miraglia , Eustachio Palumbo e Flavio Adorisio, tutti primatisti in varie specialità per l' A.A.A. Il presidente regionale del Coni regionale, Eustachio Tortorelli con Colica hanno premiato Giovanni Lapolla, Francesco Martoccia, Davide Papapietro, e Ivano Pizzolla. Tortorelli ha premiato anche l'atleta, di adozione montese Emilio Rocco Frisenda, che tra i tanti premi vanta la recente medaglia di bronzo 50m dorso ai campionati italiani para olimpici di Chieti 2008 nella categoria S-5. m.a.f.

Seminario in città

“LE novità introdotte dal legislatore in materia di Lavoro e Sicurezza”, è il tema di un seminario, promosso dal Comitato Piccola Industria di Confindustria Basilicata, in collaborazione con l'Ordine dei Consulenti del Lavoro della Provincia di Matera e l'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della Provincia di Matera, in programma a Matera, oggi alle ore 16, presso la Sala Convegni dell'Hotel del Campo. «Abbiamo inteso promuovere questo importante seminario informativo -ha detto Giuseppe Stigliano, Presidente Piccola Industria Confindustria Basilicata- per favorire il confronto su un tema di stretta attualità e pertinenza del mondo dell'impresa. In particolare, abbiamo voluto focalizzare l'attenzione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, in rapporto alla corretta applicazione delle indicazioni del Legislatore. Per questa ragione abbiamo inteso creare le condizioni per un dialogo proficuo proprio con chi è deputato al controllo delle regole». Al saluto di apertura di Giuseppe Stigliano, seguiranno gli interventi di Serafino Di Sanza, Presidente dei Consulenti del Lavoro della Provincia di Matera; Antonio Longo, Presidente dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della Provincia di Matera; Gregorio Stella, Responsabile del Servizio Ispezioni della Direzione Prov.le del Lavoro di Matera; Patrizia Bia, Ispettore del Lavoro. I lavori saranno conclusi dall'intervento di Giuseppe Moramarco, Presidente Vicario Confindustria Basilicata. matera@luedi.it Tortorelle e Madio premiati al Galà del nuoto

Un tratto del marciapiede è sprofondato, difficoltoso il transito a piedi

Pedoni in pericolo su via Passarelli Marciapiedi sporchi e a rischio caduta in via Passarelli. Da parecchi mesi un lungo tratto di marciapiede situato nella parte alta della strada, nei pressi dell'incrocio con via De Robertis, è sprofondato e rende difficoltoso il transito dei pedoni. Per più di 100 metri il marciapiede che si trova a ridosso di un muro di contenimento che affaccia su piazza Michele Bianco si è abbassato di livello creando dei dossi che rendono impossibile camminare a piedi costringendo i pedoni a transitare lungo la carreggiata destinata al traffico veicolare. Ovviamente la stessa situazione poco sicura interessa le mamme che spingono un passeggi-

no o danno la mano al proprio bambino. In alcuni punti dislivello tra il marciapiede sprofondato e la zona rimasta integra supera i 30 centimetri per cui camminarci sopra è impossibile. In quel tratto di marciapiedi non viene fatta alcuna manutenzione da diversi anni. A dire il vero anche la pulizia lascia a desiderare visto che la zona è piena di erbacce, carte e bottiglie varie. A questo degrado si aggiungono gli escrementi dei cani che rendono i marciapiedi un “percorso di guerra” visto che è diventato uno spazio privilegiato per le loro deiezioni. Giovanni Martemucci matera@luedi.it

I marciapiedi di via Passarelli in condizioni precarie



34 Calcio Eccellenza A due gare dal termine la squadra di Liuzzi è nella situazione ottimale Martedì 21 aprile 2009

Forza Matera, ora dipende da te La vittoria contro il Ricigliano spalanca le porte verso la salvezza diretta MATERA - Con la vittoria ottenuta con il Ricigliano, il Forza Matera ha messo una seria ipoteca sulla permanenza nel campionato di Eccellenza. Tre squilli salvezza, firmati Ciardiello-Di Cecca-Cocchiararo, un tris che va ben oltre il risultato sportivo, un tris che dà merito al lavoro svolto da tutta la squadra, dal presidente al tecnico, dai giocatori allo staff logistico-sanitario, insomma è arrivata la vittoria che tutti volevano. Adesso la classifica recita Forza Matera 33, Irsinese 32 e Atella 31, con i materani salvi e con le altre due squadre costrette ai play out per rincorrere la permanenza. In questo senso la salvezza della squadra di Liuzzi passa dalle proprie fortune. Due successi, con Banzi e Ferrandina, nelle ultime due giornate di campionato, garantirebbero il raggiungimento dell’obiettivo. Certo non sarà facile, ma in questo momento tutto dipende dal Forza Matera. Biondino e compagni non devono più rincorrere o augurarsi le disgrazie altrui: adesso c’è da vincere per salvarsi. Forse potrebbero bastare anche quattro punti perchè l’Atella va a Pisticci con i gialloble che inseguono il successo per festeggiare in casa il salto di categoria; l’Irsinese va a Picerno con i padroni di casa che non si possono per-

IL PERSONAGGIO

Felice Calculli e il calciotennis con i giocatori

Da sinistra a destra Fabrizio Cocchiararo a segno col Ricigliano e il mediano argentino del Forza Matera Max Scalbi

mettere di perdere se vogliono stare tranquilli, anche perchè all’ultima giornata i picernesi dovranno far visita proprio all’Atella. Conti alla mano quindi potrebbero bastare un pari e una vittoria, ma il Forza Matera visto contro il Ricigliano può ambire a fare bottino pieno, festeggiando così una meritata salvezza. I mezzi ci sono tutti. La strada è tracciata. Sta solo alla squadra percorrere, con i migliori risultati possibili, questa via che può condurre alla salvezza immediata. Antonio Mutasci a.mutasci@luedi.it

Cosa va FINISSE oggi il campionato il Forza Matera sarebbe già salvo. Con il Ricigliano quello che ha funzionato meglio sono stati difesa e centrocampo, capaci di arginare le iniziative dei campani e di sostenere la manovra d’attacco all’occorrenza. Ovviamente da rimarcare la prima rete con il Forza Matera per rino Ciardiello e l’undicesimo gol stagionale per Piervito Di Cecca. Bene anche il difensore bernaldese cocchiararo che si conferma un “vizioso” del gol.

Prima Categoria Si programma il futuro

Cosa non va IN UNA giornata pressoché perfetta, guardando anche i risultati che sono giunti dagli altri campi, per trovare qualcosa di negativo bisogna andare a ricercare l’infortunio di cui è stato vittima Francesco Orsi. Un problema muscolare occorso proprio nell’azione della rete del vantaggio: un assist, quello per Ciardiello, che è costato caro all’esterno materano, costretto a lasciare il campo durante l’intervallo e poi sostituito da Di Pede.

E’ L’ADDETTO alla logistica del Forza Matera, ma è anche uno dei segreti di questa squadra. Felice Calculli con la sua simpatia è diventato una “mascotte” per la squadra. Si prodiga per non far mancare nulla ai calciatori ed è il primo a sfidare i compeneti della squadra a calciotennis e nonostante i capelli (ei baffi) bianchi è un avversario ostico.

Promozione Il pari del Viggiano e l’errore di Bellomo costano caro

La Rigamonti pensa Varisius, chance sciupata al prossimo anno Successo sfumato nel finale, ora si continua a soffrire MATERA - Settimana di lavoro la situazione societaria e di proper la Rigamonti, si ritorna a grammare la prossima stagiocalcare il campo da gioco dopo la ne. Dobbiamo ponderare bene le lunga sosta pasquale, per dare modo si recuperare le gare so- scelte, in questo anno abbiamo alternato all'incirca 30 giocatospese per il maltempo. Onofrio e compagni si appre- ri, di questi ne resteranno una stano a terminare questo cam- dozzina circa, poi faremo le scelpionato, nonostante tutte le vi- te ruolo per ruolo, vogliamo allecissitudini che hanno segnato stire una squadra che sia molto competitiva, con l'inserimento questa società. L'addio dei vecchi dirigenti do- anche di giovani. Questa annata è stata disapo circa un trentennio di gestione, hanno passato la mano ai strosa, ma quando sono entrato io molte cose sono minuovi dirigenti. La gliorate, sul piano presidente Licchelli, della logistica, ho preil vice Giuseppe Festa, so decisioni drastiche il cambio dell'allenama ho avuto buone ritore, via Mancini e ora sposte, è migliorato si auto gestiscono da anche il gioco, e ho soli con a capo il più avuto anche la soddiesperto della squadra sfazione della chiamaGianfranco Onofrio e ta in rappresentativa, i tanti giocatori camdi un nostro giocatore biati. Francesco Cifarelli Tutte queste comper mercoledì a Picerponenti hanno fatto no. in modo che, la squaProprio i giocatori dra senza mai avere mi hanno soddisfatto una certa serenità, Gianfranco Onofrio per l'impegno dato, riuna formazione base cordando che non perconcreta sul quale poter contare, ha dato il risultato cepiscono nessun euro, giocano che non poteva essere diverso, solo per l'attaccamento alla maovvero l'ultimo posto in classifi- glia, e per la grande passione che nutrono in questo sport. ca. Per questo vorrei tenere i raMa il tutto non scoraggia i giocatori che vogliono tenere fede al gazzi più rappresentativi e quelloro impegno mostrato durante li che sono sempre stati presenti, tutto il campionato, la società per allestire una squadra che gli che vuol continuare attendendo faccia tornare il sorriso dopo le la fine del campionato, per pro- debacle subite in alcune gare, e grammare la prossima stagione perché no restituire quello che ci calcistica, sperando anche in un hanno dato, sarebbe una grande soddisfazione». eventuale ripescaggio. Si ricomincia il calcio giocato, «Sono intenzionato a proseguire dichiara il vice presidente - domenica mattina alle ore 11 sul Giuseppe Festa - con questa so- campo di La Martella contro il cietà, nei prossimi giorni parle- Tursi. rò con la presidente Maria BruVincenzo Bochicchio na Licchelli, per fare il punto delmatera@luedi.it

C'è molta amarezza a fine gara tra le fila nero verde, un'altra buona occasione sprecata per risollevarsi in classifica quella di ieri. A pochi minuti dal fischio finale non si è riusciti a mantenere il vantaggio se non per pochissimi minuti, alla fine dopo il pareggio del Viggiano, nei minuti finali Bellomo ha avuto l'occasione per riportare i suoi in vantaggio ha sprecato da buona posizione mandando alta la palla con il portiere fuori causa. Peccato davvero, alla luce degli altri risultati, per la vittoria mancata, il Varisius poteva fare un bel salto in avanti e mettersi in ottima posizione per il finale di campionato ed invece si deve ancora soffrire. La squadra di Matera ieri ha giocato veramente bene, ha sempre gestito la palla con la giusta mentalità e soprattutto senza nervosismi, cosciente che il gol poteva venire da un momento all'altro. Bravi tutti non si può assolutamente recriminare se non la gestione del vantaggio che non c'è stata, si è permesso al Viggiano di ripartire senza pressione ed in particolare di far fare gol di testa ad un ragazzo, con una statura non elevata. Ieri in panchina oltre al mister Tucci c'era il direttore tecnico Nicola Peragine per dar man forte alla squadra, il giorno dopo commenta: “Un gran peccato non aver portato a casa i tre punti, si doveva gestire meglio il finale e soprattutto la ripresa di gioco del Viggiano dopo il gol, la squadra mi è sembrata in salute e quindi l'ambiente deve essere fiducioso. Domenica a Montalbano ci si aspetta una vera e propria finale il risultato da ottenere deve essere la vittoria per non dipende-

Il direttore tecnico Nicola Peragine e l’attaccante Bellomo

re da nessuno per l'ultima di campionato. Tra Montalbano e Miglionico sicuramente ci sarà il recupero con il Lagopesole, e questa gara si deve assolutamente vincere”. Ieri finalmente si è rivisto dopo quasi oltre due mesi Di Lena che si era infortunato al costato contro il Real Irsina, il centrocampista materano ha fatto una buona gara, ma alla distanza si vedeva la difficoltà di reggere il ritmo partita. Per il finale di campionato la rosa del Varisius si completa con i rientri di Galeota anche lui si è rivisto in campo, e delle pre-

senze di Albano e Tataranni assenti per squalifica. “Per le tre ultime gare da noi da disputare la rosa dovrebbe essere al completo anche l'under Caldararo sarà disponibile già da domenica, afferma il mister Tucci, e quindi avrò l'imbarazzo della scelta, in settimana dovrò rincuorare e caricare al punto giusto i ragazzi per la trasferta di Montalbano, ma sono ottimista perchè per lunghi tratti di gara la squadra ha giocato bene tenendo testa ad una formazione che ricordiamo è terza in classifica”. p.l.


Matera Agenda 35

Martedì 21 aprile 2009

TAXI MATERA 3332685173

Danilo

Roberta

Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). MateraPisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05. Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10

Cronache degli anni ‘70 Alle ore 19 di questa sera è in programma a Matera presso la Mediateca Provinciale di Matera sarà presentato il volume "Cronache Materane degli Anni '70", l'ultima pubblicazione di Pino Oliva. L'iniziativa promossa dall'Archivio di Stato di Matera è realizzata in collaborazione con la Mediateca Provinciale "Antonella Ribecco" e la Biblioteca Provinciale "Tommaso Stigliani" di Matera.

Prevenzione cardiologica MATERA - Prevenzione cardiologica a favore delle forze dell'ordine. Nella mattinata del 22 e 29 aprile a partire dalle ore 8, presso la Caserma “V.Rutigliano” sede dei Comandi Provinciale, Nucleo e Compagnia di Matera, i medici della “Associazione Materana Amici del Cuore” di Matera nell'ambito del progetto “Cuore Giovane” sottoporranno a visita di controllo alcuni militari in forza ai detti reparti. I controlli si sostanzieranno nella misurazione della pressione arteriosa, del girovita, della colesterolemia e della glicemia, mediante il prelievo di una goccia di sangue dal dito medio. Come preannunciato, nelle due giornate, saranno sottoposti a visita solo i militari alla sede di Matera, per i militari in forza alla Tenenza di Policoro ed alla Brigata di Metaponto verranno fissate ulteriori future date. Emilia Manco

Per i suoi 21 dalla famiglia

Nel giorno della laurea auguri dal profondo del cuore alla futura archeologa Roberta da tutti coloro che le vogliono bene

FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 UVA MOTTA Via Gravina 40 PRONTO SOCCORSO Guardia medica Ambulanza Croce Azzurra

0835/264331

SERVIZI SOCIALI Croce verde Sert Cooperativa Associazione

0835/262260 0835/336882 0835/331314

0835-310066/310045 0835/253704 “Jan Patocka” 0835/333604 “Matera gioca” 0835/312005

emergenza sanitaria

118

GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).

•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Associazione soldaretà 0835-334167 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori


Martedì 21 aprile 2009

36 Pisticci Concorso bandito dal Comune per i fondi regionali

Incontro dei vertici del Pdl

Contributi per abbellire «Montescaglioso un esempio gli stabili del centro storico di buon governo» PISTICCI - L'Amministrazione comunale di Pisticci, in considerazione di una ulteriore disponibilità di fondi, d'intesa con la Regione Basilicata, ha deciso di emanare un nuovo avviso pubblico per la presentazione dei progetti strategici utili alla concessione di incentivi alle microimprese che svolgono attività commerciali al dettaglio, somministrazione di alimenti e bevande, nonché alle imprese turistiche, comprese le agenzie di viaggio, alle imprese fornitrici di servizi turistici, la cui sede risulta ubicata nel centro storico. «Le finalità del concorso spiega l'assessore comunale alle Attività Produttive, dottor Gaetano Tricchinellisono relative a interventi di riqualificazione, abbellimento e rinnovamento degli immobili del centro storico, con particolare riferimento al ripristino delle facciate, all'adeguamento delle vetrine e delle insegne, nonché a interventi di delocalizzazione dell'unità locale in una zona rientrante nel perimetro del centro storico. Il contributo, nella misura

Il centro storico di Pisticci, dove vige il bando

massima di 15mila euro, dovrà essere relativo al 60% del costo dell'intervento. Questa iniziativa, se opportunamente sfruttata, può consentire la riqualificazione dell'arredo urbano di una via, di una piazza o addirittura di un quartiere intero del centro storico, qualora le imprese commerciali e turistiche, nonché tutte le altre categorie inse-

rite nel bando, colgano l'occasione e, riunendosi in associazioni di strada, presentino programmi di riqualificazione inseriti nel medesimo progetto. L'utilizzo dei fondi a disposizione, qualora l'iniziativa fosse sfruttata in maniera organica e sinergica da parte delle categorie interessate, oltre a consentire il miglioramento delle vetri-

ne e delle facciate delle attività commerciali, potrà permettere la riqualificazione del patrimonio urbanistico del centro storico di Pisticci». I moduli di domanda possono essere reperiti presso l'ufficio Attività produttive del Comune o scaricati direttamente dal sito www.comune.pisticci.mt.it provinciamt@luedi.it

Pomarico Operai in azione alla Manferrara

Pronto intervento per ripulire il bosco POMARICO - Pronto l'intervento del Comune a favore del Bosco della Manferrara. Dopo il nostro articolo, immediata la risposta dell'Amministrazione comunale che controbatte alla denuncia del Quotidiano inviando nel polmone verde alcuni operai e un veicolo per caricare pneumatici e altri materiali abbandonati. Dunque, a pochissima distanza dall'evidenziazione del problema, il primo rimedio. Ma non si tratta che di un atto. Infatti, ora necessità il controllo costante e non solo. Con l’articolo-denuncia dei giorni scorsi, ricordiamo, abbiamo segnalato nel bosco della Manferrara un accumulo di laterizi, pezzi di gomma, plastiche varie, bottiglie vuote, pezzi di marmi e pneumatici. L'area ridotta a discarica. Per l'ennesima volta, si deve ricordare allo

stesso tempo che l'Amministrazione comunale per la Manferrara - pregio dell'umanità aveva in qualche modo pensato gia un'idea. Intanto. è scaduto il 31 marzo il bando per la “rinaturalizzazione e ripristino del bosco. Dotato di un importo complessivo di 250.000 euro. Con l'idea pensata dall'Amministrazione comunale l'aggiudicante dovrà eseguire una serie di opere che dovrebbero servire per ridare possibilità turistiche e maggiore fruibilità. Come non va dimenticato che si sta ragionando per un'area verde che s'estende per oltre 500 ettari nel comune di Pomarico, casa per tantissime specie vegetali - dal pungitopo alla rosa canina fino al pino d'aleppo o al cerro - e per molti animali selvatici tipici della macchia mediterranea come volpi, istrici, martore, ecc. Il Bosco della Manferra-

Il bosco della Manferrara a Pomarico

ra, inoltre, è zona di protezione speciale in quanto patria appunto di biodiversità. Su tante cose si potrebbe discutere, e parte dell'urgenza, ovvero liberare la Manferrara e fare in maniera che per il futuro non sia più possibile fare questi scempi, è stata archiviata. n.f.

MONTESCAGLIOSO - Si avvicinano le consultazioni elettorali per il rinnovo del consiglio provinciale: in vista delle nuove elezioni e, conseguentemente, della fine del mandato iniziato nel 2004, il consigliere provinciale Cosimo Mongelli (Pdl), presso la Sala consiliare comunale “Pertini”, ha incontrato la cittadinanza per illustrare l'impegno, le proposte e le idee per la crescita del territorio della provincia di Matera che hanno caratterizzato il quinquennio trascorso. All'incontro, organizzato dal gruppo consiliare di Alleanza Nazionale-Popolo della Libertà, oltre allo stesso Mongelli, hanno partecipato il sindaco di Montescaglioso, Mario Venezia; Giuseppe Labriola, candidato in pectore alla presidenza e i consiglieri provinciali, Saverio D'Amelio, Saverio Ciccimarra, Carmine Sabatino Casulli. Assenti, per altri impegni, l'altro consigliere provinciale di minoranza Paolo Castelluccio e i senatori Guido Viceconte, Egidio Digilio e Cosimo Latronico. Il sindaco Venezia, dopo aver salutato la presidente del consiglio comunale Anna Martinelli, gli assessori Brigante, Ditaranto, Quarato e Zito, il capogruppo di maggioranza Pizzolla, ha parlato di una gestione fallimentare che ha caratterizzato la Regione Basilicata e le due Province di Potenza e Matera, ricordando come ogni anno 5000 abitanti lascino la Basilicata. «Montescaglioso va in controtendenza -ha sottolineato il primo cittadino- si lavora per la crescita complessiva della comunità». Uno dei segnali più importanti della ripresa fatta registrare dalla città montese dal 2002 a oggi è da ricercare nella prossima istituzione del centro universitario internazionale, presso i locali abbaziali di San Michele Arcangelo, oltre che nei numeri delle visite turistiche a Montescaglioso, arrivate, nel 2008, a quota 7000 presenze. Venezia ha poi ricordato l'importante appuntamen-

to del 14 o 15 aprile, quando a Montescaglioso si è tenuta la prima riunione italiana della Emuni, “Università delle Università del Mediterraneo”, voluta da Sarkozy (presidente pro tempore dell'Unione Europea) e Mubarak (presidente della Lega Araba). Oltre il rettore Joseph Mifsud erano presenti a Montescaglioso anche i rettori delle Università Egiziana e Slovena. I consiglieri Ciccimarra e Casulli, nei loro interventi, hanno evidenziato le inefficienze dell'Amministrazione provinciale in questi cinque anni, mentre l'avvocato Labriola ha ricordato come Montescaglioso sia sempre stato punto di riferimento, dapprima per il Msi, poi per An, sottolineando come i maggiori Comuni della provincia materana siano amministrati dal centrodestra. Il consigliere provinciale D'Amelio ha espresso i suoi complimenti al sindaco e a Mongelli per l'impegno profuso, ricordando come il Msi abbia sempre espresso uomini di grande peso morale, come Paolo Venezia, padre del sindaco, il quale, con il Dr. Rocco Mazzarone, è stato tra gli iniziatori dei controlli sanitari preventivi. A sua volta ha criticato l'amministrazione svolta dalla Regione Basilicata, “disamministrata da 15 anni dagli ex comunisti”. Mongelli, nel chiudere la serie degli interventi, ha ricordato il suo impegno contro i cambi di casacca, citando un articolo di stampa del 16 settembre 2005, dove denunciava il passaggio, dalla minoranza alla maggioranza, dei consiglieri Adorisio e Montesano. Ha poi citato altri settori che hanno visto il suo impegno, quali l'occupazione (in favore degli Lsu), la sicurezza degli istituti scolastici, i trasporti ed il turismo. Ha concluso mettendosi a disposizione di tutti per una eventuale, nuova, candidatura. Michele Marchitelli provinciamt@luedi.it

Già buttati alle ortiche ben otto punti nel girone di ritorno

Disco rosso per il Miglionico MIGLIONICO - Disco rosso! Per il Miglionico del girone di ritorno, il campionato si tinge di un inatteso profondo rosso. Neanche gli addetti ai lavori potevano immaginare una debacle di questa proporzione. Un solo punto nelle ultime 4 giornate. Buttati alle ortiche ben 8 punti di vantaggio sulle inseguitrici, che a 6 giornate dal termine sembravano un margine inesauribile. Una squadra irriconoscibile. Non più la squadra brillante e corsara del girone di andata e che per qualche giornata era stata a braccetto in vetta con Real Tolve e Policoro. Girone di ritorno in nero per gli uomini di mister Paterino. Tre sole vittorie, 5 pareggi e 5 sconfitte. Punti raggranellati in 13

giornate di ritorno: 14. Nelle 15 giornate di andata con 10 vittorie, 3 pareggi e 2 sole sconfitte di punti ne furono messi in cascina 33. Meno della meta' il magro bottino di ritorno, anche se mancano due giornate al termine e qualche scatto di orgoglio da parte di Tataranni e compagni potrebbe ancora esserci. «Per quel quinto posto che potrebbe significare partecipazione ai play off -precisa Piccinni- siamo riusciti, grazie ai nostri risultati, a far rientrare in lizza sia il Real Irsina che il Bella. Ora in corsa siamo 3 squadre anche se per il Miglionico, parlare di “corsa” non me la sento visto la lentezza con la quale stiamo avanzando. 1 punto in 4 giornate e' il segnale

della criticita' che ci attanaglia da oramai qualche mese». Dopo la matematica certezza di una salvezza, obiettivo di stagione, raggiunta con largo anticipo, il Miglionico sembra aver tirato i remi in barca e viaggiare solo spinto dalle onde. «Anche a Moliterno la squadra ha giocato a fari spenti, non brillando particolarmente e non imponendo il suo gioco come ci si sarebbe aspettato da una squadra ansiosa di play off. Il Moliterno, dal canto suo, non si è affatto risparmiato e a tratti la squadra che doveva centrare i play-off sembrava quella termale per la grinta, la vitalita' e motilita' che i loro uomini mettevano in campo. Poi il rigore, procurato con maestria dal loro uomo miglio-

Il Miglionico

re, ha spianato la strada a loro verso il successo e a noi verso la sconfitta. Nella ripresa al nostro accenno di reazione ci hanno subito punito raddoppiando e spegnendo ogni tentativo. Il loro portiere Lanzolla, e' stato

anche abile a neutralizzare due belle punizioni di Tataranni, una per tempo, e la sconfitta, la quinta di ritorno e settima di stagione, è così maturata». Antonio Centonze provinciamt@luedi.it


Martedì 21 aprile 2009

37 Tricarico Venerdì l’inaugurazione del presidio

Ladri di Gratta e Vinci a Garaguso

L’ospedale a Rocco Mazzarone TRICARICO - L'ospedale civile di Tricarico porterà il nome dell'illustre medico e concittadino, Rocco Mazzarone. Lo ha deciso la dirigenza della Asl di Matera in sintonia con l'Amministrazione comunale di Tricarico. La cerimonia ufficiale d'intitolazione avverrà venerdì prossimo, alle ore 11, in occasione dell'inaugurazione della nuova ala dell'ospedale distrettuale di Tricarico che ospiterà il “Polo riabilitativo” della Fondazione “Don Carlo Gnocchi”, già attivo da alcuni anni nell'attigua struttura del nosocomio. La decisione di intitolare alla memoria di Rocco Mazzarone, medico igienista, di vasta cultura scientifica ed umanistica, noto per

l'impegno volto a migliorare le condizioni socio-sanitarie della gente della nostra regione, rende omaggio ad una figura che fu tra gli artefici della fondazione dell'ospedale civile nel 1947, insieme all'allora sindaco Rocco Scotellaro e al vescovo Raffaelle Delle Nocche. Mazzarone, amico di entrambi, ebbe dunque, un ruolo determinante sia al momento della nascita della struttura sanitaria, sia nei decenni successivi, ovvero fino agli ultimi giorni della sua esistenza, non facendo mai mancare il suo apporto tecnico-scientifico con quella discrezione che lo contraddiceva. Rocco Mazzarone (Tricarico, 1912-2005), tisiologo, fin dal 1947 direttore del Dispensario Antitu-

bercolare di Matera, per il suo impegno nello studio e nella lotta contro la tubercolosi, ha ricevuto la Medaglia d'oro “Carlo Forlanini”. Socio onorario della Società Italiana di Igiene, Medicina preventiva e Sanità pubblica e docente di Statistica Medica e Biometria nella Facoltà di Medicina dell'Università di Bari, ha fornito un grande contributo alla programmazione dei servizi socio-sanitari in Basilicata. Dalla profonda cultura e dai molteplici interessi, autore di scritti significativi sulla storia della medicina, è ritenuto uno dei maggiori intellettuali della Basilicata in stretto rapporto con Carlo Levi e Manlio Rossi-Doria. Ha partecipato alle grandi inchieste condotte in regio-

Da sinistra, Carlo Levi e Rocco Mazzarone presso la vecchia sede dell’ospedale di Tricarico nel 1960

ne nel dopoguerra, da quella su Matera promossa dall'Unrra-Casas, a quella su Grassano, patrocinata dalla Commissione Parlamentare di inchiesta sulla miseria. Ha sempre rappresentato il punto di riferimento di tutti

gli studi italiani e stranieri condotti in Basilicata, da quelli di Ernesto De Martino e di George Peck, ai reportage fotografici di Henri Cartier-Bresson. Michele Santangelo provinciamt@luedi.it

GARAGUSO - Ladri di Gratta e Vinci a Garaguso. Un uomo, dopo essere entrato in un bar del posto, approfittando della notevole affluenza di persone e avventori e della conseguente confusione, si è impossessato di 120 biglietti da 5 euro e della somma di 200 euro, allontanandosi, subito dopo, indisturbato. Il gestore, accortosi del furto, ha immediatamente avvisato i carabinieri della locale Stazione, che, intervenuti, hanno avviato le indagini del caso. Non si esclude che l'autore o gli autori non siano del posto. provinciamt@luedi.it

Ha tardato il pagamento di tre giorni e il sistema informatico ha fatto scattare la mora

Multata per due centesimi La storia paradossale di una cittadina stiglianese con la Camera di commercio STIGLIANO - Paga un tributo con tre giorni di ritardo e a distanza di quasi cinque anni per una cittadina di Stigliano arriva una cartella esattoriale di 25 euro. La storia risale al giugno 2004, quando la signora Filomena Rienzi, titolare di una attività commerciale deve versare alla Camera di Commercio di Matera un tributo annuale di 80 euro entro il 21 di giugno. Il versamento viene effettuato con tre giorni di ritardo e quindi sulla tardività del pagamento l'ente camerale nel rispetto di una delibera di giunta sono applicati gli interessi legali a partire dal giorno successivo al pagamento. Dai calcoli effettuati non si parla di grosse cifre, ma di “ben” 2 centesimi di euro. L'era del computer non perdona e si avviano le procedure per il recupero del credito ed ecco che ai due centesimi si aggiungono 12euro di sanzione e 12euro di spese di notifica. Ancora una beffa per la signora, che da un'attenta analisi della cartella di pagamento scopre che in realtà le spese di notifica ammontano a 5,60 euro. In un tempo di truffatori, gli importi ridicoli della sanzione hanno colpito la pensionata più sul piano morale che economico. La sanzione è frutto di un regolamento adottato dalla giunta camerale circa si legge nell'atto “la definizione dei

La San Mauro di un tempo si ritrova su Facebook La Camera di commercio di Matera

criteri di determinazione della sanzioni amministrative tributarie applicabili nei casi di violazione relative al diritto annuale dovuto alla Camera di Commercio”. «Sono amareggiato dell'accaduto -dichiara Angelo Tortorelli, presidente della Camera di Commercio- ma il provvedimento è frutto di un atto dovuto al quale l'amministrazione non può sottrarsi». Nel frattempo la signora ha cessato l'attività e con vera sorpresa si è vista recapitare a pochi giorni dallla prescrizione dell'atto una cartella di atti giudiziari. «Hanno prestato molta attenzione a non

far prescrivere il provvedimento ha dichiarato Filomena Rienzivisto che tra due mesi sarebbero trascorsi i cinque anni. Sono sorpresa dal fatto che risorse umane si siano adoperate nel recuperare due centesimi che a conti fatti ha sicuramente inciso più sull'operosità del dipendente che della sanzione stessa». Il provvedimento diventato ormai esecutivo, deve essere regolarizzato entro sessanta giorni dalla data di ricezioni nella speranza che questa volta non ci sia alcun “ritardo”. Michelangelo Ferrara provinciamt@luedi.it

SAN MAURO FORTE - È il fenomeno del momento, il social network più popolare. E' Facebook. Si possono trovare amici che non vedi da anni, organizzare eventi, raccogliere firme, condividere le foto e i video dei tuoi viaggi e molto molto altro ancora. Può diventare ad esempio una piazza virtuale, una seconda residenza, un clone del tuo paese d'origine abitato da “cittadini” a cui consenti di diventare tuo amico. Ed è con questi presupposti che pochi mesi fa, (nell'ottobre 2008), Rocco Piliero, un giovane laureato di San Mauro Forte, ha costituito il gruppo “Più Sammauresi su Facebook che in paese”, che ha raccolto in pochissimi mesi l'adesione di 138 membri sparsi in tutto il mondo. Un numero altissimo se si pensa che i giovani realmente presenti a San Mauro sono poche decine. Volti e nomi che da anni non si incontrano passeggiando per le vie di San Mauro e che riaffiorano con foto e pezzi di ricordi che in un

attimo popolano il paese. «I sammauresi che emigrano sono sempre di più. Con questo gruppo sarà un pò come se fosse sempre Ferragosto, o come se fosse sempre il giorno dei Campanacci», si legge nella descrizione della mission. Un filo conduttore, un luogo di appartenenza che si pensava dileguato nelle giovani generazioni e che invece emerge con forza profilo dopo profilo, foto dopo foto e di commento in commento. Una vetrina particolare in cui mettere in mostra pensieri, interessi, conoscenze o più semplicemente la propria vita privata. Quella vita o quei ricordi che appartengono ad un luogo geograficamente definito che ognuno porta nel cuore come inseparabile compagno di viaggio della propria vita. Da diversi anni San Mauro fa registrare un trend demografico passivo e iniziative del genere sono utili a rinsaldare i legami persi. Anna Giammetta provinciamt@luedi.it

La vittoria sull’Atella Monticchio allontana dai play out

Nuove speranze per l’Irsinese IRSINA - La vittoria dell'Irsinese sull'Atella Monticchio, ha portato nuova linfa nelle speranze rossonere di tirarsi fuori dalla zona play out. Il campionato non è finito ma la vittoria di domenica ha aumentato le speranze dell'Irsinese di togliersi dalla difficile situazione in cui si trova. Ieri la squadra ha retto bene, ha svolto il suo compito senza compiere la solita incertezza difensiva, che spesso ha regalato la vittoria all'avversario, la squadra ha retto bene in tutti i reparti, sia Fiorino, Lorusso, il rientrante Cristallo del gruppo dei giocatori maturi sia i giovani con l'attivissimo Vitale, Cardano e Venezia che ha regalato il rigore poi trasformato da Fiorino, Cardano che ha

spinto bene, insomma un po’ tutta la squadra ci ha messo il cuore, la testa e le gambe fino alla fine. L'avversario era di quelli tosti, ha lottato senza risparmiarsi, poiché è uscito dal campo rimettendoci due giocatori espulsi, ed un ammonito, che di questi tempi vuol significare tanto. Ma l'Irsinese ora non deve cullarsi, e deve pensare già alla prossima gara contro il Picerno in casa loro. Ha aggiunto mister Patella finalmente confortato dalla prestazione dei suoi di domenica: «E’ stato un incontro molto duro -inizia Patella- una gara durata novantasette minuti circa, tirata fino alla fine. Non posso che essere soddisfatto finalmente per la vittoria afferma Patella - che ci da un po'

di ossigeno e un po' di morale. La squadra ha in conclusione interpretato la partita nel modo giusto, non abbiamo commesso i soliti errori, ed ecco qua un risultato positivo. L'avversario che abbiamo incontrato, per chi ha visto la partita, c'è la messa tutta, solo che loro erano bravi nel pressing, nel cercare l'azione, ma di occasioni da goal non ne hanno avute tantissime, le poche però sono state pericolosissime. Del resto anche loro non vivono giorni propri sereni. Lo spirito è quello giusto -continua Patella- stiamo soffrendo parecchio, però c'è la metteremo tutta fino alla fine; basti pensare che ieri abbiamo schierato per l'ennesima volta nel ruolo di centravanti, il bravo Piccinin-

Venezia dell’Irsinese

no, che invece solitamente fa il centrale difensivo, alla fine lo dovuto sostituire per chè era esausto, dal diverso ruolo occupato in campo. La gara di domenica - conclude Enzo Patella - è stata importante averla vinta, perché sia ai ragazzi da esem-

pio, che quando in campo si scende con la mentalità giusta, può accadere di tutto, appunto anche di vincere». Ancora due gare a disposizione, per scongiurare i play out, e domenica prossima si va a Picerno. Mimmo Donvito


Martedì 21 aprile 2009

38 Bernalda «Con me ha vinto una squadra che ha lavorato bene e si deve allargare»

Chiruzzi conquista le Primarie Con 946 voti sarà il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra BERNALDA - I cittadini di Bernalda hanno scelto Leo Chiruzzi. Con 946 voti sarà lui a guidare la coalizione di centrosinistra nelle elezioni del 6-7 giugno. «Una vittoria di tutto il centrosinistra». Queste le prime parole del candidato sindaco che ha elogiato il suo gruppo ed ha ringraziato tutti i cittadini che hanno votato in queste primarie. «Il centrosinistra -ha detto Chiruzzi- ha ottenuto un grande risultato in queste Primarie. Nella due giorni elettorale -ha continuato il candidato sindaco- abbiamo registrato una grande partecipazione dei cittadini. La competizione, appena chiusa, è stata leale e corretta; elementi, questi, che hanno alimentato ancor di più la fiducia nelle persone, le quali hanno percepito la reale possibilità di partecipare a un'azione democratica per la scelta del candidato sindaco. Io non posso essere che felice per la mia vittoria. Con me ha vinto una squadra che ha lavorato bene; un team che ha bisogno di allargarsi e di essere supportato per raggiungere gli obiettivi per la nostra città. In queste Primarie ha vinto la coalizione di centrosinistra, ed ha vinto il Partito democratico che ha partecipato con ben tre candidati e che ha voluto che ci fosse questa competizione democratica. Elementi, questi, che hanno fatto capire alla gente che non vi era nessun vincolo o questioni precostituite; e tutto ciò ha alimentato quella grande partecipazione che oggi commentiamo con grande positività. Ecco, noi abbiamo dato alla gente il segnale di dover scegliere e di dover partecipare.

Sacerdote maronita ospite di Rotondella e Policoro

Leo Chiruzzi e la fila per il voto alle Primarie di Bernalda

Sono molto emozionato ed entusiasta per la vittoria, anche se non c'è molto tempo per gioire in quanto ora si deve pensare alla costituzione del gruppo che si dovrà presentare per queste elezioni. Dobbiamo fare bene per questa città. Questo è il messaggio che io lancio alle porte della campagna elettorale. Le linee guida del programma ci sono, e queste costituiscono la base di partenza che le forze politiche, con il candidato sindaco, devono sviluppare ed approfondire per la città. Un confronto che deve basarsi sull'unità e sulla serenità per le azioni che dobbiamo fare. Non c'è posto a

odi, a contrapposizioni e a retropensieri che possano minare la partecipazione e le azioni che si devono pianificare per la città. Quindi, dialogo e partecipazione alla base della nostra attività. Mentre, rivolgendomi ai cittadini, ancora una volta voglio ringraziarli per la risposta che hanno saputo dare. Delle persone io ho avuto un'ottima impressione. In questi giorni non abbiamo avuto nessuna difficoltà ad entrare nelle case. Un segnale ha concluso Chiruzzi- di grande serenità e di fiducia della gente». Fabio Sirago provinciamt@luedi.it

ROTONDELLA - Mai come questa volta è il caso di chiamare in causa il proverbiale “religioso silenzio”. E' stato forse questo l'aspetto più sorprendente della serata di domenica: la partecipazione viva e silenziosa con cui la comunità locale ha preso parte alla messa in rito siromaronita, celebrata nella Chiesa Madre di Rotondella da Paul Azzi, Postulatore Generale dell'Ordine Libanese Maronita. Ma come è sorto questo “ponte” tra le tradizioni religiose del Libano e della Lucania? Il collante è la musica, più precisamente quella di Antonio Labate. A unire le due realtà, infatti, sono stati i versi melodici del cantautore lucano, originario di Rotondella, che si è lasciato ispirare, per la sua ultima fatica musicale, dall'intensa spiritualità del Santo Libanese Sciarbel Makhlouf, eremita libanese scomparso nel 1878 e santificato nel 1977 da papa Paolo VI. A rendere il clima ancor più intenso sono stati i versi poetici decantati da Antonio Valicenti, poeta, romanziere e noto traduttore dialettale. C'è un'eco foscoliana nella sua vibrante “Invocazione a San Chabrel”. Alla serata, nella Chiesa Madre di Rotondella, hanno preso parte numerose autorità. Saluti anche da Vito Agresti, sindaco di Rotondella; Francesco No-

lè, vescovo della Diocesi di TursiLagonegro, e Enzo Coronati, noto autore e giornalista televisivo. Alla fine Antonio Labate ha riservato una sorpresa: l'esecuzione in anteprima del suo nuovo brano dedicato al Beato Giovanni da Caramola, eremita di Chiaromonte, che chiude con una supplica di densa semplicità poetica: “Giovanni da Caramola, nostro intercessore, semplice nei gesti e grande nell'Amore”. Il cantore dei poeti è sempre più anche il “cantore degli eremiti”. Poi Mistou è stato a Policoro. A ricevere il diplomatico libanese, gli amministratori del centro jonico, tra cui il sindaco, Nicola Lopatriello, Rocco Leone e Saverio Carbone, che hanno illustrato a Mistou le bellezze del territorio jonico, le sue potenzialità e le tipicità enogastroniche, ambientali del Bosco Pantano del mar Jonio, le strutture ricettive presenti tra cui quelle legate soprattutto al turismo sociale per ragazzi. Hanno anche aggiunto come Policoro sia una città solidale, aperta e tollerante verso gli stranieri. Dal canto suo Melhem Mistou ha espresso parole di apprezzamento verso la Lucania, rimanendo colpito favorevolmente dall'accoglienza ricevuta. Pino Suriano provinciamt@luedi.it

Policoro Presentata in anteprima anche la nuovissima Lotus Elise

In piazza con le mitiche Rosse Grande pubblico di appassionati alla sfilata Ferrari

Gli archi di via Gioberti hanno bisogno di aiuto POLICORO - Nel giorno in cui Massa si ritira e Raikkonen arriva decimo nel gran premio di Formula 1 del Sol Levante, che vede la mitica rossa di Maranello ancora a zero punti nella classifica costruttori, dall'altro lato del globo, in Occidente, precisamente a Policoro, domenica mattina e fino alle 17, il cavalier Luigi Lavieri, presidente del Veteran Club Policoro e del Club Ferrari di Puglia e Basilicata, faceva sfilare nella città jonica poco meno di venti testa-rossa, tranne due modelli: blu e giallo nella kermesse “Rosse a Policoro”. Si sono presentate in piazza Eraclea intorno alle 10, con la nuovissima Lotus Else, presentata in anteprima. Una in fila all'altra. E in un attimo una mattina dal sole pallido è stata riscaldata dall'entusiasmo di tanti appassionati di automobili che ne hanno subito approfittato. C'è chi addirittura è salito su una scala per immortalare con un clic di una macchina fotografica digitale le Ferrari dall'alto; chi, invece, aperta la portiera del pilota si è seduto/a provando per pochi attimi l'ebbrezza di stare al volante della mac-

china dei sogni. Quella che in pochi hanno nel garage di casa e solo in circostanze come quella di domenica tirano fuori. Altri hanno ammirato il motore e i suoi tanti cilindri di potenza e qualcuno ha addirittura salvato sul cellulare la “musica” del rombo delle quattro ruote quando hanno lasciato la piazza centrale di Policoro e in fila indiana, tra un'accelerata e una curva, hanno raggiunto la pasticceria “Linea Dolce”, dove Raffaele, che vuole l'esclusiva dei piloti ogni anno nel suo locale, aveva preparato un rinfresco di dolci e bevande varie. Poi un giro in città per ritornare nella piazza madre del raduno. E di nuovo una marea di gente a toccare con mano la Ferrari, scattare una foto o riprendere con fotocamera macchine e piloti. Neanche una pioggia passeggera ha allontanato la folla di curiosi dall'agorà, non rovinando una mattinata molto colorita. All'ora di pranzo i piloti, provenienti da Puglia e Basilicata, hanno riscaldato i motori per recarsi a pranzare da Michele, ingresso di Policoro di fronte la caserma dei Vigili del Fuoco. Lì Lavieri ha voluto omaggiare i ferraristi con

La sfilata delle Ferrari in piazza Eraclea a Policoro e la nuova Lotus Elise, presentata in anteprima durante la manifestazione nella città jonica.

un gagliardetto del Comune di Policoro e una bottiglia di vino locale, il “Toccacielo” della cantina di Francesco Battifarano, ricordando ai presenti che «il raduno è uno dei primi appuntamenti del cinquantenario di autonomia comunale della città di Policoro, che compie esattamente 50anni il 26 aprile prossimo». Nel tardo pomeriggio la carovana si è spostata al “Golf Club” di Metaponto dove il tour operator lucano,

Franco Garofalo e Giampiero Perri, direttore generale dell'Apt di Basilicata, hanno premiato i vincitori della prima edizione del torneo di golf: “Welcome LucaniaDoc vini Matera”. Un saluto rapido di Lavieri, che ha ringraziato tutti gli organizzatori tra cui i suoi fedelissimi scudieri: Pietro, Gaetano, Stefania e Salvatore, prima che le Ferrari ripartissero per altre destinazioni. Gabriele Elia provinciamt@luedi.it

BERNALDA - Sono stati fotografati molte volte dai turisti, suscitando sempre tanta curiosità, perché rappresentano una particolarità nel centro storico bernaldese. Si tratta di tre contrafforti, che hanno una forma ad arco, costruiti in via Vincenzo Gioberti, politico, filosofo e primo presidente della Camera dei Deputati del Regno di Sardegna. Adesso dopo tanti anni quelle opere, realizzate per rafforzare la staticità di due edifici, hanno bisogno di manutenzione. Sui due archi superiori è cresciuta dell'erba e si possono notare delle lesioni. Proprio in quella via, così stretta, il giovane sceneggiatore e regista bernaldese Giuseppe Marco Albano aveva ambientato nel 2007, con alcuni amici, una scena del cortometraggio “Vàs. (Baci). Una romantica storia lucana”, mentre quegli archi, come racconta qualche anziano, erano diventati un luogo dove rifugiarsi da bambini per sentirsi più protetti e sicuri. L'ingegner Marco Tataranno, del settore tecnico - patrimonio - ufficio urbanistica del Comune, raggiunto telefonicamente dice: «Darò disposizioni per effettuare subito un sopralluogo nei prossimi giorni, tenendo conto della mole di lavoro dei miei tecnici». Dalle notizie in nostro possesso la somma per ristrutturare i tre contrafforti dovrebbe essere divisa a metà tra i due proprietari degli edifici. Nelle scorse settimane un bernaldese interessato alla risistemazione ha chiesto un preventivo, ma gli è stata presentata una cifra che, al momento, non può permettersi di pagare. Gianpaolo Palazzo provinciamt@luedi.it


Martedì 21 aprile 2009

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POLICORO - Alle accuse lanciate sulla questione morale al Comune di Policoro, da parte del capogruppo consiliare del Pd, Gianluca Marrese, che sottolineava il fatto che la figlia di «un longevo assessore avesse preso un incarico dal Comune», nonché che ci fossero «due società di pubblicità che in un qualche modo fossero riconducibili al sindaco, Nicola Lopatriello, e all'assessore, Tommaso Siepe», insorge il vicesindaco, Rocco Leone (Pdl), che rigetta ogni accusa a nome di tutta l'Amministrazione. «Voglio fare un ripasso sulla cosiddetta questione morale -ha esordito - e sulla gestione della politica. Lo spirito che anima questa Amministrazione è quello di servirsi del potere come servizio ai cittadini e la nostra storia personale è un esempio lampante. Piuttosto a Marrese vorrei chiedere -ha continuato sarcastico Leone- su quale testo ha studiato per vincere il concorso alle Asl, perché, questi testi li consiglieremmo ad alcuni giovani disoccupati. Per quanto riguarda gli esempi citati nel suo intervento, anche lì il dottor Marrese ha giocato d'azzardo, perché ha sparato a mille per prendere poco più

sediato avrebbe dovuto azzerare la

Leone respinge le accuse di Marrese: «Noi non rispondiamo alle lobby» sua attività professionale cancel-

«A Policoro non c’è questione morale» di zero. Per la questione dell'incarico alla figlia dell'assessore (Vincenzo Di Cosola, ndr) -ha spiegatosi tratta di poche migliaia di euro. Si tratta di un incarico dato all'ultimo momento perché, e queste carte sono a disposizione di tutti i cittadini di Policoro che possono verificare, così come a disposizione della magistratura, perché sulla progettazione dei Contratti di quartiere, in particolare sul prolungamento di viale Siris, un tecnico è venuto meno all'ultimo minuto e noi per non perdere i finanziamenti di sei milioni e mezzo di euro, ci siamo visti costretti a darlo alla figlia dell'ingegner Di Cosola. Serviva una qualifica speciale, abbiamo interpellato, abbiamo interpellato almeno dieci tecnici di cui non possiamo fare i nomi. Oltretutto l'architetto Di Cosola, quando ha letto l'articolo del Quotidiano con le parole di Marrese, ci ha telefonato dicendoci che la pre-

stazione professionale in questione ci sarà erogata gratuitamente». E ancora: «Quando uno come Marrese non ha niente da dire sull'Amministrazione che non ha lobby da obbedire, trasparente, che sta lavorando, che ha portato a termine già da ora, e sono disponibili, i bandi dei Contratti di quartiere, che rappresentano un grosso momento per lo sviluppo di questa città, grida allo scandalo, per un'emergenza perché un tecnico è venuto meno all'ultimo momento e ci siamo trovati nell'impossibilità di trovare una figura che avesse questa qualifica, allora significa, che non vuol bene affatto a questa città. Perché, è pur vero che io ho denunciato in passato episodi simili, ma in quella circostanza si trattava di 160mila euro e poi quando ci siamo insediati come Amministrazione, quel lavoro non è stato nemmeno terminato. Allora dico al signor Marrese che il problema

fondamentale è dovuto al fatto che siccome si respira aria di primavera, si respira già l'aria delle elezioni provinciali. Forse lui intende candidarsi all'imminente competizione. Dico ancora a Marrese che per essere un buon candidato -ha suggerito il vicesindaco- bisogna sfidare l'avversario con onestà intellettuale, con qualità, con intelligenza, non certamente dicendo delle infamie, delle inesattezze». Poi la replica sulle società “sospette”. «Come sulla società di cui era socio l'assessore Siepe e socia la moglie del sindaco. A prescindere dal fatto che Siepe si è dimesso da questa società nel marzo 2008, prima che votassimo per le Amministrative, questa non ha mai preso una gara d'appalto dal Comune. La cosa mi sembra non di poco conto. Poi c'è il sindaco che ha dei clienti che hanno delle società, certo. Ma se Lopatriello fa il commercialista e nel momento in cui si è in-

lando i suoi clienti, e come avrebbe dovuto vivere? Solo con la politica? Questa è stata una scusa per non parlare di politica, di quello che l'Amministrazione sta facendo, per non parlare dei sei milioni e mezzo di euro che andranno a cambiare il volto della città». Quindi, ribadisce che non vi è alcuna questione morale al Comune di Policoro? «Siamo tutti garanti della moralità, a cominciare dal mio amico assessore ai Lavori pubblici, Cosimo Ierone, perché siamo tutte persone perbene, perché non abbiamo interessi di parte, lobby alle spalle da garantire. La nostra storia personale lo testimonia. Siamo cittadini autonomi, prestati alla politica per dare un servizio alla gente. Gli altri non so. Andiamo a vedere il 70% dei rappresentanti del Pd a Policoro lavora alle Asl. E come mai? Noi siamo cittadini che ci guadagniamo da vivere con il nostro lavoro -ha concluso- senza bisogno di esercitare la politica come interesse di parte o personale». Pierantonio Lutrelli provinciamt@luedi.it

Policoro La storia dell’alluvione del 21 aprile 1959 ripercorsa da un avvocato aviglianese

Quando Policoro finì sott’acqua Un tempo bosco Pantano si estendeva per 1.600 ettari intorno alle piccole case rurali POLICORO - Il Wwf Italia celebra la “Giornata delle Oasi” al bosco Pantano di Policoro, ma forse non tutti sanno che oltre mezzo secolo fa la superficie dove è sorta la città d'Ercole era un bellissimo bosco, con sentieri planiziali e una vegetazione unica nel suo genere. Poi arrivarono le bramosie dei latifondisti e questo immenso patrimonio naturale, che si estendeva per seimila ettari tra le foci dei fiumi Sinni e Agri, sei chilometri di costa sovrastati dal colle di Anglona, fu spazzato via dalla cosiddetta civiltà urbana. Un passaggio storico essenziale per inquadrare anche la nascita di quella che poi divenne la più giovane e popolosa città sullo Jonio. Tra i tanti storici e appassionati delle vicende di Policoro, c'è l'avvocato di origini aviglianesi Vito Fiorellini, autore del volumetto “Il barone del bosco di Policoro”, che ricostruisce la storia di quegli anni, soffermandosi sulla tragica alluvione del 21 aprile 1959, esattamente cinquant’anni fa. Agli inizi degli anni Cinquanta, appena ventenne, Fiorellini faceva parte di quella nutrita squadra di cacciatori-avventurieri dediti alle escursioni nell'immenso polmone verde metapontino. Nel 1952, partì per Milano, dove fu assunto nell'ufficio legale del municipio, mantenendo un forte legame con la città jonica. «I seimila ettari su cui poi è sorta Policoro erano stati acquistata dal barone Berlingieri di Crotone -racconta Fiorellini, che negli anni si è improvvisato storico, giornalista e reporter- ed era già in affitto a una grossa famiglia lucana di agricoltori. La famiglia Berlingieri era organicamente protesa all'acquisto dei terreni; quando rimase solo il barone Giulio, egli ricomperò tutti i terreni frazionati tra i parenti per successione. Arrivò a possedere in tutta Italia ben 25mila ettari; era il più grande latifondista del nostro Paese. Tutta questa battaglia per accaparrarsi terreni -spiega ancora Fiorellini- fini con

Il bosco Pantano

l'avvento della Riforma agraria, che portò all'esproprio di questi seimila ettari, oltre 1.600 di solo bosco. Ma il bosco, per legge, non si sarebbe potuto espropriare perché non ricadeva né tra le

aree incolte, né tra quelle abbandonate. Era il periodo in cui la democrazia cristiana lottava contro i comunisti, quindi i contadini, dando la terra anche a chi non era agricoltore; perciò barbieri,

sarti e disoccupati ebbero dei lotti. Il barone lottò per il bosco e riuscì a ottenere una piccola particella di 300 ettari, dove oggi sorge il Pantano (soprano e sottano), che poi fu acquistata dall'imprenditore agricolo Ferrara (padre di Franco Ferrara, l'uomo chiave del Totalgate ndr)». Fiorellini ricorda la grande alluvione che cancellò il primo insediamento di Policoro, non ancora riconosciuto come municipalità, provocando la tragica morte di una bambina. L'avvocato aviglianese si definisce un «grande nostalgico del bosco. -come spiega ancora- A me dell'espropriazione della parte appoderata di Policoro non interessa storicamente, ma vivo con tristezza lo scempio che si consumò ai danni di questo inestimabile patrimonio narturalistico, tagliato per oltre mille ettari». Una macchia indelebile nella storia della città jonica, di cui proprio in questi giorni si celebra il cinquantenario. Antonio Corrado a.corrado@luedi.it

IL RACCONTO DI QUEI TRAGICI GIORNI [...] Era sabato 21 aprile 1959. Vicino all'edificio scolastico, il commissario prefettizio, le maestre i maestri, le bambine, i bambini, il prete, la banda comunale, sotto la guida del Corpo Forestale dello Stato devono celebrare la Festa degli alberi. Estraggono dalle cassette le piantine, i bambini cominciano a ìnserirle nella terra. La Festa degli alberi a Policoro?! Proprio a Policoro dove lo Stato ha appena distrutto il bosco millenario!? Era troppo! Era una beffa crudele. La punizione non poteva mancare. Gli spiriti scacciati dal Grande Bosco si riunirono in alto nel ciclo e da li pestaroro sulle nuvole, specialmente su quelle più nere. Furono, perciò, gli dei, gli spiriti, i folletti del Bosco, a fare la vendetta, non il barone Giulio Berlingieri [...]. Comincia la pioggia, lenta, insistente, inarrestabile. [...] Continua e aumenta nei giorni successivi. [...]. Si riempiono i fossi, succede il diluvio, la fine del mondo! [...] la piana di Policoro è tutta sott'acqua! Tuonano i titoli dei giornali “Numerosi ponti, tra cui quello della ferrovia del Sinni sono crollati”, “Vaste zone sommerse”; “L'acqua ha raggiunto i piani delle case”; “La febbrile ope-

ra dei soccorritori”; “Elicotteri gettano viveri sui paesi isolati del materano”; “Vittime e dispersi a Policoro in Provincia di Matera”; “La Direzione Generale dei Servizi Antincendio dirige le operazioni”; “L'azione della Prefettura. Generi alimentati e indumenti inviati dalla Cri”; “Le ultime notizie delle zone sommerse” [...]; “Drammatiche notizie dalla Lucania piove di nuovo”; “Ancora in stato di allarme tutta la zona di Metaponto”; “Continua a funzionare il ponte e aereo da Grottaglie”; “Il ministro Colombo sui luoghi colpiti dall'alluvione”. Gli spiriti scacciati dal Grande Bosco pretesero anche una innocente vittima sacrificale. La guardia che avanzava con l'acqua di fango fino al petto, capì improvvisamente che non era un indumento quello che viaggiava orizzontale appena sotto il pelo turbolento dell'acqua. Era una bambina e agitava le piccole braccia. L'aveva già afferrata ma scivolò sulla melma e finirono entrambi sott'acqua. Quando potè rimettersi in piedi, la bambina non c'era più. Si chiamava Angela e aveva nove anni. Vito Fiorellini

“Giornata delle oasi” Wwf Il Pantano è a rischio LA pioggia e il tempo incerto non hanno scoraggiato i visitatori che, nella giornata di domenica, hanno raggiunto l'Oasi Wwf “Bosco Pantano” di Policoro, in occasione della Giornata delle Oasi 2009. Oltre mille le presenze registrate nel corso della manifestazione, per un evento che, in tutta Italia, ha interessato 107 aree per circa 30.000 ettari. La località jonica è stata scelta da visitatori provenienti non solo dal Metapontino ma anche dalle vicine province di Taranto, Cosenza e Potenza. La giornata si è aperta con l'accoglienza e una riflessione sulle criticità che interessano il Bosco Pantano di Policoro, ultimo residuo di foresta igrofila planiziale presente sul territorio nazionale, a rischio desertificazione a causa del sempre minore afflusso di acqua dolce proveniente dal fiume Sinni, legato alla canalizzazione realizzata negli anni Cinquanta per la bonifica della zona. Proprio per questa particolare condizione, quest'anno l'oasi metapontina è stata scelta dal Wwf come una delle cinque emergenze a cui destinare un'attenzione particolare. La mattinata è poi continuata con la visita al Museo naturalistico provinciale, con l'escursione guidata nei sentieri della Riserva, alla scoperta delle peculiarità e dei segreti della Macchia Mediterranea, e con la seconda edizione di “Bimbi & Cavalli Buonumore in Natura”, che ha coinvolto i più piccoli, pronti a salire in sella e a conoscere i segreti del mondo equestre. E i docili

Una cavalcata nel bosco

cavalli, insieme a due piccoli pony, non si sono tirati indietro ma hanno assecondato i piccoli cavalieri e le piccole amazzoni. Pausa pranzo sotto la pioggia, con degustazione di prodotti tipici del territorio e specialità della cucina lucana. Nel pomeriggio, grazie anche al sole che è tornato a farsi vedere in mezzo alle nuvole, c'è stata la seconda escursione didattica nel Bosco, a cui ha partecipato un nutrito gruppo di visitatori provenienti dalla provincia di Potenza e dalla Puglia. Il galoppatoio ha, invece, fatto da cornice all'esibizione equestre con cavalli “Appaloosa”, mentre i più piccoli hanno avuto ancora la possibilità di familiarizzare con il mondo della sella. La giornata si è conclusa attorno alle diciannove, con i saluti e l'arrivederci alla Giornata Oasi 2010, per riscoprire, ancora una volta, i segreti e le necessità della “foresta incantata” del Pantano di Policoro. provinciamt@luedi.it


LOTTO&CONCORSI

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DAMA

Martedì 21 aprile 2009

Sulla ruota di Palermo con la cadenza 7. E poi due ambi e un estratto

Centrata una quaterna di GIOIA GASPARINI ROMA – Palermo in primo piano nell'ultima estrazione del lotto. La ruota siciliana ha visto l'uscita di una bellissima cinquina di cifra 7 formata dalla quaterna della decina del 70 (71-72-74-77) e dall'87. È caduto anche il 72 (lo stupore) massimo ritardatario con 82 assenze. Fra i numeri più attesi sono usciti di scena anche il 44 (il carcere) terzo di Genova dopo 65 turni, il 48 (il morto che parla) terzo di Napoli dopo 55 mancati riscontri, l'87 (i pidocchi) secondo della Nazionale dopo 47 turni e il 63 (la sposa) decimo di Milano dopo 44 ritardi. Il 27 (il monaco) leader di Milano, atteso da 103 estrazioni, si conferma al vertice dei ritardatari seguito dal 15 (il ragazzo) di Venezia a quota 92 e dalla coppia 19 (la risata) di Cagliari e 57 (lo storpio) di Roma con 91 assenze. Non è mancato l'ambo a valenza doppia: 71-87 è sortito sia a Palermo che a Roma. Nei raggruppamenti numerici segnaliamo anche il terno di cadenza 8 (38-48-78) a Napoli e i terni di figura 5 (50-68-77) a Bari e figura 2 (11-47-83) a Cagliari nonché gli ambi gemelli 11-77 a Cagliari e 44-88 a Genova. NAZIONALE. Per ambo e terno la cadenza 9 con la serie 39-49-69-7989 e la figura 9 con la serie 36-45-6372-90. Previsione speciale 6-88 per estratto ed ambo. BARI. La cadenza 5 con la cinquina 5-15-35-55-75 e la decina 31/40 con la serie 32-33-35-36-38 dovrebbero mettersi in luce con qualche ambo. Previsione speciale 10-72 per estratto ed ambo. CAGLIARI. La cadenza 6 è attesa al varco con qualche ambo, combinateli nella serie 16-26-36-56-86. In alternativa proponiamo la quartina radicale 3-30-33-39 che non si accoppia da 203 estrazioni. Previsione speciale 15-76 per estratto ed ambo. FIRENZE. Per ambo prendete in considerazione la cadenza 7 con la serie 17-37-47-67-77 e la sestina 1021-40-51-70-81 di somma 273. Previsione speciale 27-89 per estratto ed ambo GENOVA. Per ambo segnaliamo la cadenza 1 con la serie 21-41-61-7181 e la controfigura 5 con la serie 516-27-38-49. Previsione speciale 922 per estratto ed ambo. MILANO. Per ambo la cadenza 2 con

37 62 1 1 70 44 63 43 22 74 25 25 76 66 80 64 19 91 72 72 21 81 8 72 37 84 47 47 18 57 52 54 16 72 77 77 9 64 35 61 27 103 43 43 48 68 70 63 42 69 11 11 87 55 53 51 27 79 57 57 49 58 88 48 57 91 15 15 44 56 50 43 14 57 59 59 4 54 24 48 15 92 77 77 73 56 61 55 la serie 2-22-42-62-72 e la quartina radicale 2-20-22-29 attesa da 293 estrazioni. Previsione speciale 2766 per estratto ed ambo NAPOLI. Per ambo la figura 3 con la serie 3-12-30-57-66 e la decina 31/40 con la cinquina 31-32-37-38-40. Previsione speciale 5-42 per estratto ed ambo. PALERMO. Avevamo proposto la decina 71/80 ed è uscita la quaterna 71-72-74-77. Centrato l'ambo 77-87 consigliato con la cadenza del 7. La cadenza 8 per ambo con la serie 28-38-48-68-88. In alternativa la decina 21/30 con la cinquina 2124-27-28-30. Previsione speciale 1965 per estratto ed ambo. ROMA. Vinto l'estratto con il 20 della previsione speciale. Per ambo segnaliamo la cadenza 8 con la combinazione 28-38-58-68-78 e la decina 81/90 con la serie 82-84-8588-90. Previsione speciale 48-73 per estratto ed ambo. TORINO. Avevamo previsto ambi con la figura 7 ed è uscita la coppia 7-79. Per ambo la cadenza 4 con la cinquina 14-44-54-74-84 e la controfigura 4 con la serie 15-26-48-59-70. Previsione speciale 10-29 per estratto ed ambo. VENEZIA. Da 55 estrazioni la cadenza 2 è priva di riscontri, per ambo e terno date fiducia alla serie 12-

32-42-62-72. In alternativa considerate la decina 71/80 con la serie 7172-73-74-77. Previsione speciale 13-78 per ambo e ambata. TUTTE. Le terzine da giocare prevalentemente per ambo: 22-34-62, 11-49-75, 40-56-67, 20-39-54, 3858-86.

I numeri più frequenti e più in ritardo calcolati a partire dal concorso n. 87 del 1997, primo concorso ufficiale del SuperEnalotto. Numero Frequenza Numero 81 130 60 85 129 49 88 129 8 90 129 76 3 126 80 55 126 24 82 125 31 1 124 28 86 124 32 8 123 41

Ritardo 34 32 30 30 29 28 27 25 25 24

di PASQUALE GRANDE

Le Tavole di Rutilio Benincasa ESTRAZIONE DI MARTEDI’ 21 aprile 2009 Roma e Tutte 1, 44, 21, 14, 85, 58 Napoli, Firenze e Tutte 89, 42, 19, 12, 83, 56 ESTRAZIONE DI GIOVEDI’ 23 aprile 2009 Roma e Tutte 3, 46, 23, 16, 87, 60 Napoli, Firenze e Tutte 1, 44, 21, 14, 85, 58

UNIDICI RUOTE

Sabato a Reggio il 3° memorial “Italo Falcomatà” cordiamo agli appassionati il calcio – vale tre punti e non che sarà adottato il sistema due. Una regola particolare che garantisce suspense e imdelle aperture.laInvoglia pratica di le amicizia prime due mosse per ciascun prevedibilità fino all’ultimo giocatore non sono libere ma turno di gioco. Gli interessati verranno sorteggiate. Inoltre al torneo possono telefonare la vittoria – come avviene per al numero 3290621710.

Le previsioni sono state ricavate utilizzando le 19 Tavole del lotto ideate da Rutilio Benincasa, astrologo e cabalista cosentino vissuto a cavallo dei secoli XVI e XVII, e autore del famoso Almanacco perpetuo. Le sestine di numeri che proponiamo possono essere giocate tali e quali, sulle ruote indicate, oppure sviluppate con sistemi a piacimento dei lettori. Consigliamo, inoltre, di tentare la sorte anche al SuperEnalotto, gioco direttamente connesso alle estrazioni del Lotto. Buona fortuna!

di MARIA D’AUTUNNO

Gli ambi di aprile IL gioco dell’ambo secco risulta essere il più seguito da parte di tutti gli appasionati del gioco del Lotto. Nel “Magico” mondo dei 90 numeri del lotto esistono delle combinazioni particolarmente “fortunate” abbinate ai vari mesi dell’anno. Le coppie di ambi più uscite nei vari mesi di Aprile, si possono giocare su tutte le ruote, o su ruota di preferenza per ambo e sorti superiori, per tutto il corso del mese MESE DI APRILE 88 - 24 64 - 23 56 - 50 24 - 42 90 - 18 62 - 27 83 - 90 45 - 60

Soluzione dama: 18-14 11-27; 30-5 20-9; 17-10 e bianco vince

tanza dei veri valori culturali e sportivi. Il “Professore” – così soleva appellarlo il popolo reggino-, con la sua onestà e rettitudine, ha lasciato nei cuori dei suoi cari cittadini un’orma immortale e ha scritto un’importante capitolo nella storia reggina. L’appuntamento ludico è fissato previsto per le 8.00, come consuetudine si procederà in primo luogo all’iscrizioni ed eventuale tesseramento dei partecipanti; l’inizio della gara è previsto per le 8.40; la premiazione dei vincitori avverrà invece nel pomeriggio intorno alle 17.00. La gara è aperta sia ai professionisti, sia ai non professionisti di qualsiasi età. I giocatori saranno divisi secondo le categorie di appartenenza. Sono ammessi a partecipare tutti gli iscritti all’Associazione Italiana Gioco Dama (Aigd). I non iscritti all’Associazione Italiana Giuoco Dama possono tesserarsi prima dell’inizio della manifestazione. L’arbitro principale della manifestazione dirigerà la gara secondo quanto stabilito dal Regolamento Tecnico dell’Aigd, garantendo il miglior svolgimento della competizione. Ri-

Il sistema integrale di 8 numeri sviluppa 28 combinazioni. Il costo della giocata è di 14 euro.

PREVISIONI

di FRANCESCO SENATORE

LA GRANDE passione damistica che anima il popolo calabrese e che lega gli appassionati dello sport del cervello hanno spinto “gli addetti ai lavori” a organizzare la manifestazione ludica di dama italiana denominata "Terzo Memorial Italo Falcomatà" che si terrà a Reggio Calabria sabato prossimo. Ad allestire il tutto ci ha pensato il club dama “Siculo-Calabro” con il patrocinio del Consiglio della Regione Calabria, della Provincia di Reggio Calabria, della XV circoscrizione-Pellaro, della “Fondazione Italo Falcomata” e dell’Automobile Club Reggio Calabria. I giocatori si sono dati appuntamento per incrociare dame e pedine il prossimo 25 aprile. Luogo prescelto come sede dell’atteso evento damistico il salone del Centro Civico sito in via Nazionale al n° 98 (Pellaro XV Circoscrizione). Reggio Calabria ricorda ancora con ammirazione e commozione il nome di Italo Falcomatà, sindaco vate di una meravigliosa terra del profondo sud, uomo di grande caratura morale, sempre pronto ad affermare l’impor-

Pronostico concorso n. 48 (del 21/04/2009) 15 25 29 38 42 53 68 85

Per informazioni e chiarimenti telefonare 348-8024342 da martedì a sabato dalle 17 alle 18.30 o dopo le 21,30. Troverete le mie tecniche su BancoLotto di Aprile.


Sport Martedì 21 aprile 2009

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Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it

La decisione «Espressioni reiterate senza dissociazioni»

La Figc «Condanna piena ma ci sia più rispetto»

I bianconeri La società ha intenzione di fare ricorso

Cori razzisti, punita la Juve Balotelli preso di mira dai tifosi bianconeri: una giornata a porte chiuse di ALESSANDRO GALAVOTTI TORINO – Una partita senza tifosi, a porte chiuse. È questa la punizione inflitta alla Juventus dal giudice sportivo, Gianpaolo Tosel, per i cori razzisti nei confronti di Mario Balotelli. Il club bianconero, perso ormai lo scudetto e agganciato al secondo posto dal Milan, annuncia ricorso. E intanto prova a curarsi le ferite puntando alla Coppa Italia, unico traguardo ancora alla portata, e preparando il rientro di Fabio Cannavaro. Costa caro, dunque, il pareggio di sabato sera contro i nerazzurri. E non solo perché ha sancito di fatto la rinuncia al tricolore. La mano del giudice sportivo sui cori dei tifosi è stata pesante. Se il ricorso della società sarà respinto, contro il Lecce, il prossimo 3 maggio, gli spalti dello stadio Olimpico di Torino resteranno desolatamente vuoti. In primo luogo perchè i cori sono stati registrati «in molteplici occasioni - scrive Tosel nel suo referto - e in vari settori dello stadio». E poi perchè non si sono registrate «manifestazioni dissociative aggiunge il referto - da parte di altri sostenitori, o interventi dissuasivi da parte della società». E dire che domenica, il presidente Giovanni Cobolli Gigli ha espresso «ferma condanna per i cori razzisti». Mario Balotelli, il giovane attaccante dell’Inter “beccato” dai tifosi bianconeri Una presa di posizione fatta a nome della società e, aveva precisato, «della grandissima maggioranza dei tifosi». Che ora sono su tutte le furie. «E’ una sentenza ridicola, una cosa vergognosa», sono alcuni dei commenti che si rincorrono sul web. «Voglio vedere dopo di noi - si legge ancora - quali altre squadre subiranROMA – La sanzione inflitta alla Ju- squadre dalle competizioni o, almeno, no lo stesso provvedimenventus, con la disputa di una gara a farle giocare altrove per qualche turto». E giù riferimenti a caporte chiuse non è la prima di questo no». E pure Michel Platini, presidente si del passato, come il Messina-Inter genere. Nel gennaio dello scorso anno dell’Uefa ha più volte ribadito il condi tre anni fa in cui il difensore Zoro, era toccato al Verona (che militava cetto di «tolleranza zero» contro le inbeccato dai sostenitori nerazzurri, innell’allora Serie C) disputare una gara tolleranze durante gli incontri di calterruppe la partita per alcuni minuti. a porte chiuse quale conseguenza de- cio. Un caso eclatante avvenne in ItaNon mancano neppure le accuse allo gli insulti razzisti ed i cori nei con- lia nel 2005: i tifosi del’Inter si resero stesso Balotelli: «Da come si è comporfronti di due giocatori della Pro Sesto. protagonisti di cori contro il giocatotato lui in campo - è il commento di un Una punizione che la società veronese re del Messina Marc Zoro che per protifoso bianconero su internet - dovrebaveva già subito per un analogo com- testa chiese di uscire dal campo: venbero dargli l’ergastolo». Il club, inveportamento dei suoi tifosi nel 2005 ne fermato a stento da Martins e ce, non commenta, limitandosi a pubche, durante un Verona-Perugia di Adriano. Per solidarietà nei confronti blicare sul suo sito la decisione di fare serie B avevano intonato cori razzisti del giocatore la serie a decise di cominricorso. nei confronti di Coly. Quella contro il ciare le gare con 5 minuti di ritardo. ABETE. «Il calcio italiano non è la fecNel 2004 l’Uefa condannò la Lazio a razzismo è una campagna che Fifa e cia del mondo». Dopo il clamore susciUefa portano avanti da anni e le fede- giocare a porte chiuse un incontro dotato dai cori razzisti dei tifosi della Jurazioni calcistiche di mezza Europa si po i cori razzisti durante la gara con il ventus nei confronti dell’attaccante Partizan Belgrado. L’allora laziale Siaffannano ad arginare il fenomeno. dell’Inter, Mario Balotelli, il presidenLe multe, salate, non si contano. Ma nisa Mihajlovic subì invece una lunga te della Figc, Giancarlo Abete, scende non bastano. Per il presidente della Fi- squalifica in Champions League per in campo in difesa del pianeta calcio fa Joseph Blatter, «contro il razzismo insulti razzisti a Patric Vieira nel corche «è contrassegnato da molteplici bisogna togliere punti, eliminare le so di un match contro l’Arsenal. criticità, ma che rivendica con orgo- Zoro trattenuto da Adriano glio le tante positività che lo caratterizzano». Il numero uno della FederGIUDICE SPORTIVO calcio, dopo la riunione con i vertici delle varie componenti federali su iscrizione a campionati e rose delle società professionistiche, ha affrontato il tema legato ai cori razzisti che i tifosi juventini hanno indirizzato a BaloROMA – I giudice sportivo ha squalificato per un all’arbitro di non prendere provvedimenti. telli. «C’è una ferma condanna all’epiI diffidati sono Balotelli (Inter), Cossu (Cagliaturno Ariatti (Lecce), Tiago (Juventus), Volpi (Bosodio e ai comportamenti tenuti nei logna), Amoruso (Siena), Barreto e Costa (Reggi- ri), Codrea (Siena), Baiocco (Catania), Bellini (Ataconfronti di Balotelli - le parole di Abena), Cannavaro (Napoli), Mascara (Catania) e lanta), Brienza (Reggina), Diana (Torino), Kjaer te -. E’ anche vero però che in campo Mauri (Lazio). La Procura Federale ha segnalato (Palermo), Polulsen (Juventus), Franceschini tutti vogliono essere rispettati, ma biil comportamento di Vargas (Fiorentina) nei con- (Torino) e Doni (Atalanta, con ammenda di 1.500 sogna anche rispettare gli avversari, fronti di Obodo (Udinese) ma il giudice ha deciso euro). Queste le ammende per le società: 11.000 davanti a migliaia di spettatori bisodi non prendere provvedimenti, dato che il quarto euro all’Inter, 10.000 euro alla Juventus e 5.000 gna tenere comportamenti responsauomo aveva visto quanto accaduto e ha segnalato euro al Lecce. bili».

La rabbia espressa sul web dai tifosi juventini

E nel 2004 Mihajlovic venne punito per le frasi a Vieira

Quando Zoro fu tentato di abbandonare il campo

Nove i giocatori squalificati in serie A

Mazzola e La Russa «Bisognava sospendere la gara» ROMA – Il mondo sportivo e la politica si sono schierati dopo la decisione, innescando un vero e proprio dibattito. Anche il ct brasiliano Carlos Dunga, che sabato sera ha assistito a Juve-Inter, è intervenuto nel dibattito. «Il razzismo è una brutta cosa - ha fatto notare -. Però, nel calcio, lo sentiamo di più, perchè ci sono giocatori di tutto il mondo. La gente vuole sfogarsi, ma lo fa in modo sbagliato». «Adesso cercheremo di sensibilizzare la Figc e la Lega, perchè prendano iniziative - è l’opinione di Sergio Campana, presidente dell’Assocalciatori -. Non si deve far passare un fatto del genere senza prendere provvedimenti». L’ex bandiera interista Sandro Mazzola, ritiene che «la partita di sabato andava sospesa»; dello stesso parere è il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. «L’arbitro - dice - deve bloccare la partita e, se i cori continuano, deve dare il segnale di interromperla. L’Italia non è razzista, ma usare questo strumento per danneggiare un avversario fa schifo». Secondo il presidente di Lega, Antonio Matarrese, «si potrebbe anche prendere in considerazione l’ipotesi di fermarsi e decidere se sospendere il match o andare avanti».


42 Sport

Martedì 21 aprile 2009

TOP 11

Spadavecchia ipnotizza Caetano. Sabatino, due ruoli per occorrenza

Giannini, nuovo primato Tre stabiesi tra i migliori della giornata. Bravo Sartor IN medio stat virtus, è risaputo fin dai tempi della “Scolastica”. Altro che luogo “nero” dove si copre e si cuce in silenzio, dove si distrugge e non si architetta, dove si vive di falli tattici, senso della posizione e piccoli stratagemmi. Nel mezzo c'è la virtù, o per correggere leggermente Orazio ci sono le virtù: tecnica raffinata, dinamismo, prepotenza fisica ed esaltazione della classe. In medio stat virtus: può confermarlo il Principe Giannini, che dopo la batosta di Sorrento ha deciso di intervenire proprio sul reparto mediano, sulla linea di collegamento tra difesa e centrocampo. Ed è così che s'è ripreso il primato e quell'autorità un po' smarrita attraverso la ricerca di alchimie fin troppo complicate. Un semplice tocco alla mediana e le antiche virtù sono riemerse: dentro il tosto Zampa per irrobustire la cerniera centrale e, come per magia, il Gallipoli ha dominato, annichilito e ridimensionato il Benevento. La diciannovenne mezz'ala argentina ha rincorso, azzannato ed asfissiato Cejas e chiunque altro cercasse di portar palla: Giuseppe Russo e Gennaro Esposito, liberati di conseguenza da particolari compiti di pressione, hanno dato libero sfogo al genio. Il primo ha messo a segno la rete che ha subito spezzato gli equilibri (sesto centro stagionale, miglior bottino realizzativo di sempre, terzo marcatore del super Gallipoli dopo Di Gennaro e Ginestra), il secondo s'è dedicato a curare la regia con una precisione incredibile, con tocchi rapidi, con verticalizzazioni frequenti (suo l'assist per il raddoppio di Ginestra), con una gestione esemplare delle proprie risorse tecni-

che, pardon virtù. Un po' come Sebastian Piocelle della Juve Stabia, un po' meno dotato rispetto ad Esposito e per questo ancor più sorprendente: il mediano francese, ingaggiato venti giorni fa per riparare un centrocampo

“illogico”, ha aggredito, tolto il fiato al Pescara per portarlo a Capparella, Gaeta e Peluso. Sostanza e magnificenza (due assist al bacio per chiudere in meno di mezz'ora la partita) nei novanta minuti della svolta stabiese. In medio

stat virtus: Russo e Piocelle sono le eccellenze premiate con l'inserimento nella top 11. Ma la lista dei fuoriclasse del centrocampo è lunga ed anche chi non va in nomination merita una citazione: come Guido Di Deo, il faro sempre acceso nella manovra della Ternana (sette di valutazione alla sontuosa prova di Pagani), come ancora Antonio Galardo del Crotone, che rientra da squalifica ed offre geometrie straordinarie sul sintetico di Sorrento. In medio stat virtus e l'ennesimo “assist” alla locuzione Scolastica lo fornisce Alessandro Sabatino del Potenza, mediano dalle mille risorse, capace perfino di arretrare sulla linea dei difensori per annullare l'emergenza e sovrastare il capocannoniere del campionato Riccardo Innocenti. In medio stat virtus perché senza la qualità dei centrocampisti lo spettacolo offerto dalle punte sarebbe saltato. Ed invece, beneficiando di regie ispirate, Capparella e Peluso della Juve Stabia hanno potuto azionare il proprio istinto offensivo, Ginestra del Gallipoli la propria classe, Salgado del Foggia il proprio spirito acrobatico (spettacolare la rovesciata che ha deciso il derby contro il Taranto). In medio stat virtus, ma quando il centrocampo non regge e non brilla meglio scalarsi ed affidarsi alla potenza difensiva: lo fa il Sorrento, che soffre il Crotone e costruisce il successo sulla prepotenza fisica di Panarelli e sugli interventi spettacolari di Spadavecchia (neutralizza anche un penalty); lo fanno in parte anche Paganese e Ternana, che non vanno oltre il pari anche grazie alle prestazioni di Astarita e Sartor f.z.

L’allenatore esonerato a Foligno

Indiani: «Non accetto interferenze» PAOLO Indiani, esonerato sabato mattina dal presidente del Foligno, Maurizio Zampetti alla vigilia del delicato scontro salvezza con il Lanciano ha la coscienza pulita: “O faccio l'allenatore, o metto i miei interlocutori in condizioni di mandarmi via. In trent'anni di onorata carriera non sono mai stato sollevato dall'incarico per fallimento tecnico”. Ed è un motivo di pregio e di vanto: “Nessuno può insegnarmi il calcio ed impormi le scelte. Non accetto interferenze”. Schietto, anche un po' scontroso, ma autentico ed idealista. Ammorbidendo i toni ed addolcendo il suo carattere non avrebbe vissuto un anno tremendo: deturpato dal patron del Peru-

gia Covarelli, che gli consegnò il benservito a quattro giorni dall'inizio del campionato, sollevato dall'incarico anche da Zampetti dopo aver risollevato il Foligno dall'ultima posizione portandolo in zona salvezza attraverso un calcio brillante: “Sono i dati a difendere la mia professionalità: a Perugia non mi è stata nemmeno data l'opportunità di cominciare il campionato, a Foligno mi hanno chiamato per evitare l'ultima posizione, ho portato la squadra in zona salvezza proponendo il miglior calcio del girone prima di essere esonerato. Qui non si discute la professionalità del signor Indiani, ma quella di un sistema calcistico sempre più marcio”. Ed è

qui che il sorriso si trasforma in ghigno di disapprovazione. Se solo sentisse intorno la solidarietà diverrebbe leader di una vera e propria crociata in difesa degli allenatori: “Nel mio piccolo continuo a lottare perché la figura del tecnico non venga ridimensionata e umiliata. Non scenderò mai a compromessi con un presidente che impone moduli ed uomini da utilizzare. E vorrei che tutti i miei colleghi si comportassero allo stesso modo. Ormai il mondo del calcio è pieno zeppo di dirigenti che assumono il comando, investono dei soldi e dopo un anno o due pretendono di conoscere la materia più di ogni altro: si vestono da direttori sportivi, da prepa-

Il personaggio della settimana

Evviva Tarantino, il “bomber di scorta” CAVA DE' TIRRENI. Due volte titolare, due volte decisivo: col Foligno, con la Pistoiese. All'emergenza Nazzareno Tarantino ha replicato con prestazioni d'eccellenza guadagnandosi l'inevitabile etichetta di bomber di scorta. In fondo, è da una vita che ci convive serenamente: “Già a Lucca, agli esordi della mia carriera, mi definivano così. Non avevo ancora venti anni, ero in obbligo di leva militare e partecipavo agli allenamenti soltanto dal venerdì. Giocai appena dieci partite e riuscii a realizzare otto reti. Ecco perché se mi chiamano attaccante tascabile o bomber di scorta non mi offendo. Al contrario me ne vanto”. Un filo doppio di rammarico, semmai, s'insinua tra le pieghe dell'animo pensando a ciò che poteva essere e non è stato, “un po' per errori di gioventù, un altro po' perché indirizzato nelle scelte da un procuratore sbagliato, ma soprattutto per il grave infortunio rimediato a Crotone”. Aveva 26 anni Tarantino: “Senza quel maledetto infortunio nessuno sarebbe più riuscito a fermarmi. Ringrazio la Cavese per aver scommesso su di me con un contratto pluriennale. Ma quell'incidente grave ha condizionato la mia carriera”. Il genio scorre nelle vene del centravanti di Benevento, che nel 2000, giovanissimo (pur giocando in terza serie) fu catapultato da Tardelli e Gen-

tile nella nazionale under 21: quattro presenze in azzurro (contro Danimarca, Romania, Georgia e Spagna) in quella fenomenale delegazione che avrebbe poi guadagnato due volte di fila il tetto d'Europa: “Mi ritrovai in squadra con calciatori del calibro di Pirlo, Gattuso, Ferrari, Spinesi e poi Miccoli, Gilardino e Cassano e non venivo affatto considerato inferiore”. Quel sinistro delizioso - smarrito per un paio d'anni sarebbe poi ritornato magico a Crotone, grazie alle intuizioni di Gian Piero Gasperini, il genio che adesso guida il Genoa. 12 gol, dieci assist ed una sola partita saltata, l'ultima di campionato per risparmiarmi in vista dei play-off: Tarantino divenne l'idolo di Crotone ed il pupillo di Gasperini, più di Paro, Juric, Gastaldello e Vantaggiato, colonne portanti di quella squadra faraonica. Senza quel maledetto infortunio vestirebbe adesso la maglia del Genoa “perché Gasperini apprezzava tantissimo il mio modo di giocare ed io non mi sono mai esaltato così tanto come feci in quel 3-4-3 meraviglioso”. Ricordi di ciò che poteva essere e non è stato, ma non rimpianti: poteva diventare un fenomeno, ma anche finire nel dimenticatoio dopo il grave infortunio, “ed invece lotto con la Cavese per la serie B, dando il mio contributo quando serve”. Da buon bomber di scorta.

ratori, da allenatori. Che vadano a Coverciano, allora, senza mancare di rispetto a chi ha speso una vita intera, trascorrendo anni ed anni sui campi polverosi, per definirsi un allenatore”. Lo sfogo di Indiani si esaurisce e lascia il posto al rammarico: “Mi è dispiaciuto tantissimo lasciare il Foligno: nell'ultimo mese abbiamo avvertito qualche battuta a vuoto. Abbiamo dato lezioni a molti, proponendo spesso un calcio spettacolare. Se dovessero richiamarmi tornerei per rispettare il contratto, ma sempre senza compromess”. Per difendere una categoria, quella degli allenatori, che perde sempre più autorità e credibilità. Filippo Zenna

Paolo Indiani


Sport 43

Martedì 21 aprile 2009

Prima Problemi di natura mentale per un Potenza che è ancora vivo

La strana paura di vincere Fischi ingenerosi per Arleo che, invece, azzecca i cambi LA PIU’ grande bufala che si può dire nel mondo del calcio è avere “la paura di vincere”. Sarebbe logico dire “lo sfizio di vincere”, “la soddisfazione di raccogliere i tre punti”. Ma chi davvero si mette paura di vincere? No, non è assolutamente concepibile. Piuttosto la sindrome attanaglia giocatori che non sanno gestire i risultati, inesperti o sprovveduti. Nel complesso assai più generale, entrare nel “panico da risultati” accade soprattutto quando sei conscio di avere qualche limite, di essere capace di farti rimontare anche quando hai dominato per un tempo o giù di lì ( al Potenza è successo col Gallipoli, con l’Arezzo, con il Foligno, con il Pescara, con la Cavese) e puntualmente dire che sei stato dimenticato dalla fortuna. Questa volta no: contro il Marcianise la dea bendata ci ha visto benissimo e in due circostanze ha “ristretto” la porta di Tesoniero, facendo stampare le conclusioni di Ciano e Tedesco sui legni e blindando il punteggio sul 2-1 finale. Francamente sarebbe stato troppo, perchè il Potenza ha meritato comunque di vincere, anche soffrendo in quei 45’ che sembravano, proprio per il discorso atavico dei limiti di personalità anche a domicilio, non finire mai. La missione di Arleo si è compiuta, ma al di là della sua posizione personale, si è compiuta la partita che i rossoblù dovevano fare. Almeno per tutto il primo tempo: atteggiamento giusto, proposizione in attacco, un Nolè ispirato alla pari, se non di più, di Cozzolino, palloni pericolosi in area, nessun rischio in difesa, nonostante quel Sabatino in un ruolo inedito. Una serie di componenti che lasciano ben sperare e che confermano che la squadra è viva. Arleo in 18 partite ha totalizzato 21 punti: ha evidentemente rivitalizzato la squadra dandone un’identità precisa, pur essendo spesso costretto a rivedere i suoi piani tattici per via di un organico insufficiente. Se riuscisse anche nel miracolo di fare qualche punto nelle due delicatissime e decisive trasferte che attendono il Potenza

IN BREVE DALLA LEGA PRO Raccolta pro-Abruzzo prorogata dagli Ultras Potenza LA RACCOLTA del materiale di prima necessità, soprattutto di natura intima (pannolini, mutande, spazzolini, dentifrici, ecc.) organizzata dagli Ultras del Potenza è stata prorogata fino a giovedi 23, nell’apposito stand installato all’ingresso dello stadio Viviani. Questo perchè gli organizzatori hanno saputo di partire per L'Aquila, a consegnare nelle diverse tendopoli la merce raccolta, venerdì mattina. Motivo utile per continuare ancora in un’iniziativa di solidarietà che ha riscosso un enorme successo. Finora sono circa 80 i pacchi grandi che sono stati confezionati per un valore della merce raccolta che supera certamente i 5 mila euro.

Tessera del tifoso sempre più concreta

Cozzolino è stato uno dei migliori contro il Marcianise (Mattiacci)

(a Foligno e Taranto) sarebbe sensazionale e potrebbe garantire al Potenza una posizione migliore nella griglia play out. Eppure c’è sempre quella “paura di vincere” che attanaglia la squadra. Probabilmente dipende anche da una posizione di classifica da un anno deficitaria e dalla conseguente impossibilità di poter sbagliare praticamente nulla ogni domenica. A quattro giornate dalla fine, sfide playout escluse, è proprio il fattore psicologico quello sul quale intervenire. A parere unanime di quasi tutti gli avversari che hanno affrontato i rossoblù, la squadra di Arleo non merita la classifica che ha, ha possibilità di salvarsi, ha giocatori di ottimo livello, è superiore a tante dirette avversarie. eppure sembra sempre che manchi qualcosa per poter stare un po’ più tranquilli. E’ questo il peggiore avversario da battere, l’impressione di non farcela che crea inevitabilmente preoccupazioni e tensioni eccessi-

ve. Anche nelle contestazioni all’allenatore che ha resuscitato una squadra morta, pur tra alti e bassi. I fischi dopo la sostituzione di Mangiapane sono stati francamente ingenerosi. Il giocatore sia pure bravissimo sui calci piazzati era fermo e dolorante: andava cambiato con Suppa perchè in mezzo al campo il Potenza era in sofferenza e serviva qualcuno più cattivo. Inserendo, poi, Patarini e trasferendo nuovamente Sabatino nel suo ruolo naturale, Arleo ha ottenuto quello che voleva: ossia recuperare un numero impressionante di palloni e arginare la crescita di Poziello. Poi è stato anche fortunato perchè il Marcianise ha preso due pali, cosa che non gli era accaduta con la Cavese (pareggio su autorete di Cuomo). Ma questa non può essere una giusta causa per fischiare una scelta azzeccata, così, solo per partito preso. Alfonso Pecoraro

ROMA - Proseguendo la campagna volta a far conoscere la "tessera del tifoso", la Lega Pro ha tenuto ieri a Roma la seconda riunione, riservata stavolta ai dirigenti delle società del centro Sud di prima e seconda divisione. Mario Macalli ha avuto come importante ospite il presidente dell'Osservatorio manifestazioni sportive, dr. Pietro Ieva, il quale ha sottolineato: "L'organo centrale del Ministero vuol mantenere un canale aperto con le tifoserie che devono essere coinvolte nella campagna. E la Lega Pro, con il vice-presidente Lombardo in testa, sta collaborando attivamente". Di che si tratta? Ogni società deve creare un responsabile della campagna che farà in pratica da da garante istruendo al tempo stesso anche gli steward . Chi otterrà la tessera del tifoso, perchè personalmente offre determinati requisiti di sicurezza, acquistando il biglietto potrà vedere qualsiasi partita di ogni campionato, anche quando lo stadio sia stato dichiarato chiuso, in tutto o in parte, dall'Osservatorio oppure dal Prefetto della città interessata. Facciamo un esempio: chi ottiene la "tessera del tifoso" nella sua città, acquistando il biglietto potrà vedere una partita in trasferta della sua squadra (o qualsiasi partita di tutti i campionati) anche quando il prefetto della città in cui si gioca abbia sancito la chiusura del settore ospiti.

Andria, esonerato Chiancone COSTA CARAal tecnico Roberto Chiancone la sconfitta interna patita nel derby con il Noicattaro. La società, difatti, ha deciso di sollevare dall'incarico il tecnico salernitano (in sette giornate 10 punti, uno solo nelle ultime quattro), promuovendo dalla formazione Berretti l'allenatore Giacinto Loconte.

Domani i recuperi in Prima e Seconda QUESTO IL programma dei recuperi (ore 15.00): Prima Girone B PESCARA – AREZZO Arbitro: Meli di Parma Virtus LANCIANO – TARANTO Arbitro: Irrati di Pistoia Seconda Girone C ISOLA LIRI – PESCINA V.D.G. Arbitro: Bagalini di Fermo GELA – VALDISANGRO Arbitro: Cafari Panico di Cassino

De Angelis: «Il gol è mio»

Seconda Ancora un pari interno, ma è proficuo

La caparbietà del bomber

Il Melfi bada al sodo

Alle volte, pensando ai calciatori professionisti, coltiviamo l'idea di uomini che giocano al calcio per mestiere, e per soldi, incuranti di quello che gli gira intorno e soprattutto non attenti ai dettagli. Aspetti che non ritroviamo in Gianluca De Angelis, che per un gol, assegnato o meno, è capace veramente di tutto. Domenica pomeriggio, ore 17 e 15, circa. Ventre del Valerio. Mentre effettuiamo le interviste di rito, a pochi metri di distanza, il bomber gialloverde ci guarda fissi, aspettando di poter intervenire. Nessuna domanda, ma semplice e diretta affermazione: " Il gol è mio e non si discute". Una frase che non ammette repliche. Timidamente cerchiamo di spiegargli che forse la deviazione di Pignalosa è stata assai influente. Apriti cielo. Il bomber si arrabbia, scappa, poi ritorna indietro, ci fornisce la sua spiegazione e soprattutto fino alla tarda serata, ci tempesta di telefonate per illustrarci dettagliatamente la nuova normativa Fifa che vuole che il gol sia sempre da assegnare all'attaccante. De Angelis non si ferma alla

De Angelis

semplice spiegazione della regola. Troppo scontato. Lui fa di più. Ci porta esempi concreti, di diverse reti con simili caratteristiche e soprattutto parla di un gol di Inzaghi, guarda caso, uno che come lui, per il gol vive e si alimenta, realizzato un mesetto fa. Tanta solerzia, unita a dovizia di particolari, va premiata nel modo più assoluto. Giro di consultazione e tutti d'accordo. Verdetto unanime ed insindacabile. Gol di Gianluca De Angelis. Sono 15. Capocannoniere del girone. Ceccarelli è staccato. Soprattutto altro dato da rilevare, adesso sono 31 i gol in maglia gialloverde. Più di qualsiasi altro atleta professionistico giunto alla corte di Maglione. e.f.

LA POLITICA DEI piccoli passi, sembra essere stata adottata dal Melfi versione casalinga. Dopo l'exploit inatteso, e per questo ancor di più gustoso, di Catanzaro, la squadra gialloverde centra il secondo pareggio consecutivo interno. Così come quello ottenuto con il Noicattaro, anche il 2 a 2 con l'Isola Liri, è stato risultato giusto. Anzi, se proprio c'è una squadra che deve recriminare, questa è la compagine laziale che come i rossoneri di Sciannimanico, hanno giocato meglio del Melfi. La sensazione è che ad un soffio dal traguardo, la formazione federiciana, si stia accontentando, badando al sodo, cercando di rischiare il meno possibile. Sei punti di vantaggio sulla zona, play-out, a quattro turni dal termine del torneo, rappresentano un margine di sicurezza ampio e rassicurante. Logico e giustificabile anche fare alcuni calcoli, senza dimenticare che il dispendio di energia fisico e mentale, profuso per risalire la china, è stato notevole. Dunque nessuna critica, specie ricordando di come la situazione fosse assai nebulosa, dopo il girone di andata. Noi riteniamo che proprio l'aver

Fumai, col numero 2, in azione contro l’Isola Liri

chiuso la prima parte del torneo, ultimissimi con soli 12 punti all'attivo, abbia rappresentato una fortuna immensa per il Melfi. In quel preciso momento, infatti, alle prese con una situazione tangibilmente compromessa e poco rosea, la società ed in particolare il presidente Maglione, hanno deciso di compiere uno sforzo immane, assicurandosi cinque calciatori di qualità, allestendo un organico di prim'ordine. Se il Melfi avesse chiuso l'andata con qualche punto in più, e soprattutto non ultimo, la

società sarebbe intervenuta sul mercato in maniera più soft, meno massiccia, pensando erroneamente che il precedente organico potesse offrire sufficienti garanzie. Ed invece per fortuna, non è andata così. E' stata costruita una squadra che per risultati conquistati nel ritorno, è seconda solo al Cosenza e che ha dimostrato di poter competere con chiunque. Due sole sconfitte al passivo, di cui nessuna in versione casalinga, al contrario dell'andata quando i capitomboli interni furono addirittura cinque.

Una menzione particolare la merita per i nuovi arrivati, relativamente all'ultima gara disputata, Vincenzo Maisto, il migliore contro l'Isola Liri. Prestazione a parte, da incorniciare il gol del momentaneo uno a uno. Una delle reti più belle di questa stagione. Finta, controfinta ed esecuzione impeccabile sul primo palo. Evidentemente la maglia numero dieci lo ha esaltato portandolo a svolgere funzioni funamboliche che prima non gli riconoscevamo. Complimenti. Emilio Fidanzio


44 Sport

Martedì 21 aprile 2009

TOP 11

E’ Maisto il migliore del Melfi. Dietro bravo Agius

Il riscatto del Gela È terminata la caccia, la preda ora è al sicuro. Comincia adesso la fase di conservazione di ciò che si è conquistato. Il predatore è il Gela, la preda quel secondo posto sfuggente ed impenitente. Alla fine l'ha catturato, dopo aver trattato la resa con quelli del Catanzaro. Le firme dell'accordo sono di Gaeta ed Unniemi, spietati sulle corsie laterali, e del brasiliano Franciel, giunto a quota undici in campionato. Gela risoluto in attacco ed attento in difesa, grazie soprattutto alla complicità dei centrali Esposito e Nigro. Gran bel passo in avanti quello di Cosco. Un po' come quello dell'Igea Virtus che viola il campo della Vigor Lamezia, condannandola (o quasi) alla retrocessione, e vede aumentare il distacco sulla zona play-out (un più cinque rassicurante). Per la squadra di Castellucci è sempre in auge in mediana il poliedrico Matinella mentre in avanti risolve tutto La Porta (settimo centro per lui). Può ritenersi ormai salvo anche il Noicattaro di Sciannimanico: la firma di Lucioni (quarto centro per lui) lancia la squadra a quota trentotto, sette punti di vantaggio sulla quint'ultima a quattro giornate dalla fine; la salvezza è davvero ad un passo. Discorso inverso per la Vigor Lamezia che, ormai, ha un piede e mezzo in serie D: sette punti di svantaggio rispetto all'Isola Liri penultimo in graduatoria. Sconfitta a parte, in difesa dei pali si è distinto Panico, autore di diversi interventi che, tuttavia, non sono ba-

stati per evitare la decisiva sconfitta: la rete subita da La Porta in apertura comunque non intacca la sua prestazione. Dinanzi a Panico, lineare disposizione a quattro presie-

Prisco, personaggio per caso AVERSA. Era ora. finalmente è arrivato il suo primo gol tra i professionisti. Stava diventando quasi una maledizione per lui, a cinque giornate dalla chiusura dei conti non era ancora riuscito a lasciare il segno. Il segno del destino alla fine è arrivato, forse un po' tardi ma poco importa, di tempo per recuperare ne ha ancora. Ventidue anni appena compiuti per Umberto Prisco, quattro anno di carriera già asfaltati. Un percorso cominciato ad Aversa e continuato nella stessa terra che ormai lo ha adottato. La sua rete, quella che ha rimontato l'iniziale svantaggio ad opera di Varriale, ha lasciato un po' tutti a bocca aperta. Rete da centravanti vero: girata che non ha lasciato scampo a De Felice, che ha anche irriso il suo diretto marcatore. Movenza classica da prima punta, girata spalle alla porta per riaprire un discorso rimasto in sospeso. La rete di Prisco ha attivato una metamorfosi nell'undici di Sergio. La squadra si è rialzata ed è riuscita ad imporsi al cospetto di una Scafatese maliziosa. La rete di Perna, ad una manciata di minuti dallo scadere, ha poi risolto la pratica. Due reti per tre punti importantissimi. Due reti sopraggiunte dalla panchina. Già, perché sia lui che Prisco sono solo subentrati. Prisco è entrato nel primo tempo al posto di Palmiero. Tempo sette minuti, poi la storia del suo personale campionato finalmen-

te ha trovato un senso (primo brindisi tra i professionisti). Punta centrale. È così che Prisco si vede: gran fisico, discreta tecnica, fiuto del gol sotto porta. Ma allora perché tanta fatica finora? Come mai un bottino ancora così magro? Beh, di gare lo scugnizzo napoletano non ne ha giocate tantissime. Nove presenze, la maggior parte delle quali solo spezzon. Alla prova del nove non ha fallito. Ad Aversa ha trascorso gran parte del suo percorso calcistico. Cresciuto nelle giovanili del Napoli, raggiunge la località casertana a diciannove anni. Il primo anno risponde alle attese: ventuno presenze e quattro reti, giudizi positivi nei suoi confronti ed un gol storico, quello valso la vittoria nella finale della coppa Italia dilettanti. L'anno successivo però viene trasferito al Bacoli nel mese di ottobre perché con l'avvento del ds Pannone cambiano gli scenari e lo spazio in prima linea viene occupato da un mostro sacro per la D quale Cosimo Sarli. Alla corte di Carannante, a Bacoli, ripete le quattro reti dell'anno precedente in venticinque gare. Un infortunio però non gli fa chiudere il campionato. Il recupero fisico è stato lento, lui ha atteso con pazienza e nel momento dell'emergenza ha tirato fuori la zampata da attaccante puro: una zampata decisiva per la salvezza dell'Aversa. Andrea Buonaiuto

duta da una coppia centrale di tutto rispetto. Referente primo è Pasquale Esposito del Gela che non fa rimpiangere le assenze del duo Fernandez-D'Aiello e dà vita ad una presta-

zione da incorniciare. Suo partner ideale è Agius dell'Igea Virtus che la spunta proprio sul compagno di squadra Alizzi. Sull'out di destra spunta una new entry, è Martinelli del Cassino, mentre sulla corsia opposta è la volta del “sacrificato” Lucioni: il giovane difensore del Noicattaro firma la vittoria sul difficile campo dell'Andria che vale la salvezza. Quartetto lineare anche per la mediana. Gli esterni del Gela la fanno da padrone portando in dote le singole che risolvomo la pratica Catanzaro dopo la rete in apertura di Franciel. Gaeta a destra, Unniemi a sinistra, esterni al vetriolo per un secondo posto blindato. Per le vie centrali è la volta di Maisto del Melfi: la sua rete rimonta l'iniziale svantaggio ad opera di Tortora dell'Isola Liri. Completa il reparto Matinella dell'Igea Virtus, per lui un'altra grande prova di autorità nel centrocampo dell'Igea Virtus. In avanti il tandem è tutto sudamericano. La via della rete è ad uso e consumo di Franciel del Gela e di Arcamone del Pescina: entrambi raggiungono quota undici in classifica cannonieri, a braccetto con Pignalosa dell'Isola Liri. Per adesso a braccetto vanno in cerca della migliore collocazione per i play-off. Il brasiliano indica la strada con il secondo posto della sua squadra. L'argentino, invece, con la sua rete indica ai suoi la via del quarto posto. Andrea Buonaiuto

La squadra Lotta per il quattro posto

Il Pescina ci crede VALLE DEL GIOVENCO. Ancora una volta quarti. Quasi non ci sperava più il Pescina di Perrone. Arcamone e soci hanno sfruttato il passo falso dell'Andria (travolto in casa dal Noicattaro) ed hanno agguantato la quarta piazza. Pescina ed Andria, lotta a due per garantirsi quanto di meglio passa la griglia per i play-off. Una di fronte all'altra per cercare di superarsi a vicenda nelle restanti quattro paritte di campionato. Chi la spunterà? Il gioco delle parti del calendario, ora come ora, premia le velleità del Pescina che, tra l'altro, deve recuperare la sfida sul campo dell'isola Liri. La squadra di Perrone non ha fallito la sua card casalinga, ha gettato alle ortiche la sua invece Chiancone. La lotta è più aperta che mai e, tenuto conto che il Catanzaro difficilmente scenderà dal podio del girone, l'obiettivo rimasto è configurabile unicamente nella quarta piazza. Ancora tango argentino. C'è voluto ancora uno suo passo per risolvere la pratica domenicale. Passo numero undici, come da manuale del tango. Ispiratore di questa danza è proprio Luis Arcamone, attaccante argentino dal piede avvelenato. Anche domenica ha lasciato di sasso il suo marcatore: zampata vincente sul primo palo per capitalizzare al meglio il cross dalla sinistra di Blanchard. Rete numero undici per l'attaccante, appaiato in calssifica cannonnieri con Franciel e Pignalosa. Forse quest'ultima è la rete più importante per Arcamone, quella che potrà rivelarsi determinante ai fini del campionato. Già polverizzato il suo personale record in Seconda divisione relativo allo scorso anno (nove reti). Arcamone è uno dei portavoci

Arcamone del Pescina

del progetto societario: che non si lasci nulla di intentato per raggiungere la promozione. Sprint per il quarto posto. Le prossime due gare sono forse le più difficli per il Pescina, entrambe da giocare in trasferta. Domani la squadra recupererà la sua partita sul campo dell'Isola Liri, domenica poi sarà di scena a Vibo Valentia, altro campo difficile. Le due compagini sono in lotta per la salvezza e proprio in casa non vorranno fallire il colpo. Altro paio di maniche per le partite casalinghe. Il Pescina dovrà affrontare l'Igea Virtus alla terz'ultima, che a quel punto potrebbe già essersi tirata fuori dalla mischia ed il Cosenza (ad un passo dalla matematica

promozione in Prima divisione) all'ultima di campionato. Due gare abbordabili, sei punti da catturare senza perdere di vista le priorità di classifica. Già, perché all'appello manca ancora una gara: quella che si giocherà a Manfredonia alla penultima giornata. La squadra pugliese, salvo clamorosi risvolti, si giocherà il tutto per tutto per evitare i play-out. E l'Andria? La squadra di Chiancone ha il Melfi (sei punti di vantaggio sulla zona play-out) e l'Aversa Normanna in casa, Gela e Val di Sangro fuori. Insomma, calendario e classifica brindano al Pescina quarto. Arcamone e soci hanno la bottiglia in fresco. a.b.


Sport 45

Martedì 21 aprile 2009

I numeri del girone H Solo una vittoria fuori casa e un pareggio (anche a reti bianche)

L’Ischia mette in cassaforte i play off CHE giornata! Perdono le prime tre in classifica, ma al Brindisi bastano cinque punti per la matematica certezza di approdare in Prima Divisione. Per Cilento e Venafro la retrocessione diretta è ormai inevitabile. E' lotta serrata tra Angri, Bitonto e Sant'Antonio Abate per evitare la lotteria dei playout. Dopo un mese e mezzo, il Matera riassapora il gusto della vittoria. Importante successo esterno (l'unico della giornata) per il Genzano. Questi, in estrema sintesi, i fatti salienti della trentesima giornata del girone H della serie D che ha fatto registrare otto vittorie, una esterna e un pareggio. I gol sono stati 22, di cui 14 messi a segno dalle squadre che hanno giocato in casa e 8 da

quelle che hanno viaggiato. Complessivamente, nelle 270 partite sinora disputate (187 vittorie e 83 pareggi), sono state realizzate 643 reti, contro le 686 della scorsa stagione. Nella trentesima giornata del campionato 2007/08 le vittorie furono nove (cinque in trasferta). I gol furono 34. Il solo Pomigliano ha vinto entrambe le sfide con l'avversario di turno, la Nocerina. Seconda sconfitta esterna consecutiva del Brindisi. La capolista non sta attraversando un buon momento; nelle ultime tre giornate ha conquistato un solo punto. Tuttavia, alla compagine salentina, nelle ultime quattro giornate, basterà raggiungere quota 68 per festeggiare la promozione in Prima

Divisione. Ciò, ammesso che la Nocerina conquisti i restanti dodici punti in palio. E' lotta molto incerta, invece, per la conquista della piazza d'onore, cui sono interessate l'attuale vice capolista, il Pianura e il Pomigliano. Per l'unico posto disponibile per i playoff, la squadra più accreditata dovrebbe essere l'Ischia, anche se la Turris sembra non aver rinunciato. Nella zona tranquilla della graduatoria, fa notizia la sconfitta interna del Fasano ad opera di un Genzano che nei precedenti sette turni lontano dal campo amico, aveva conquistato soltanto due pareggi. Il Matera, con l'importante vittoria contro il Pianura, si è messo al riparo da ogni sorpresa, anche se la quota salvezza diretta,

stando alle statistiche degli ultimi anni, è di 43-44 punti. I materni non vincevano dallo scorso primo marzo. Anche Bacoli, Francavilla Pz e Francavilla Br non dovrebbero correre grossi rischi. Per evitare i playout c'è grande lotta tra Angri, Bitonto e Sant'Antonio Abate. La più accreditata per la salvezza diretta sembra il S.A. Abate che è la squadra più informa del momento. I partenopei, infatti, nel ritorno, hanno fatto meglio di tutti, conquistando 26 punti (7 vittorie e 5 pareggi), contro i 22 di Ischia e Pianura e i 20 della capolista. La squadra più a rischio playout sembra l'Angri che, nelle restanti quattro giornate, deve giocare tre volte in trasferta. Adolfo Sarra

Esordio di Cottet positivo e tabù-vittoria sfatato per Franco Danza

Matera, tante prime volte Chisena in gol al “XXI Settembre” con i colori della sua città QUANTE prime volte col Pianura. Tra tutte spicca quella del primo gol di Antonio Chisena in maglia biancazzurra al “XXI Settembre-Franco Salerno”. L’aveva sognato mille volte, anzi alla base della sua firma a Matera c’era l’intenzione di gioire mille volte insieme ai suoi concittadini. CHISENA ESULTA- Le cose sono andate diversamente e, senza dubbi, tra le cose che hanno fiaccato l’annata del Matera c’è senza dubbi la cattiva gestione di Antonio Chisena dal punto di vista fisico. L’infortunio nel ritiro la prima conferma che non c’è stata l’adeguato trattamento alla particolarità della muscolatura di un calciatore che negli ultimi due anni a Francavilla avrà saltato una o due gare per squalifica, ma molto poche per infortunio muscolare. Perchè Chisena è un calcatore che fa la differenza e lo sta dimostrando da quando è cessato l’accanirsi contro la sua “particolarità” muscolare. La conferma della cattiva gestione arriva dal momento del suo ritorno da Bologna dove è andato a cirarsi a gennaio. Due gare “libere” e poi altro “trattamento” inadeguato dalla gestione-Capasso, parlando di preparatori atletici. Una prima donna?

La singolare esultanza di Tonio Chisena dopo il gol

Senza dubbi sì, ma nel senso che uno come Chisena ti regala ssist e giocate da favola e in due partite (pur non essendo al top per i vari rigurgidi di tanti errori) ha sciorinato prestazioni e giocate d’altra categoria. Lo zampino in tutte le azioni d’attacco, ma i lanci di Cottet sono stata un’altra conferma importante per il Matera. COTTET PROMOSSO Due interventi eccellenti e prima volta che meglio non si poteva ipotizzare. Il battesimo è importante e rischio-

so, ma “el ninho” non ha fallito. Anzi. Un pezzo di bravura il colpo di reni sul pallonetto di testa di Rea, ma anche l’altra parata con il cosiddetto braccio di richiamo quando ha alzato sulla traversa un colpo di testa di Contino. Un giocatore per il futuro. Un esordio che poteva esserci già a Bacoli, ma è stato giusto non tirare via Biagio Gatti in un momento che poteva sembrare come un provvedimento punitivo, mentre è solo un discorso di under. TABU’ DANZA- Anche

nell’altra esperienza il tecnico del Matera non era riuscito a conquistare una vittoria. Dopo la sconfitta nel derby all’esordio e quella successiva a Ischia, chiaramente Franco Danza cominciava a pensare di aver bisogno di un viaggio verso un santuario. I pareggi con il Gelbison e col Bacoli hanno però due letture diverse. Il primo ha fatto storcere il muso a parecchi, ma non è facile trovare gli equilibri e già a Bacoli qualcosa di buono c’è stato e il Matera meritava la vittoria. Contro il Pianura il tabù è stato sfatato e Danza ha potuto festeggiare la prima vittoria in campionato. La prima volta in tutta la stagione in cui il Matera ha vinto e anche convinto. Indubbiamente è tardi per recuperare qualsiasi traguardo e c’è solo da conquistare la salvezza matematica al più presto. Una vittoria che consentirà a Marsico e compagni di poter andare a giocarsela al Fanuzzi senza patemi, anche se dal giudice sportivo arriverà la squalifica per il capitano Martinelli che ha rimediato il giallo contro il Pianura, ma rientrerà tra i disponibili Nicola Armento che ha scontato la squalifica. Oggi ripresa degli allenamenti allo stadio di via Sicilia. Renato Carpentieri

Il blitz a Fasano regala la possibilità di poter conquistare il traguardo senza spareggi

Genzano, importante rilancio salvezza GENZANO DI LUCANIA - Lo Sporting che non ti aspetti espugna Fasano e si rilancia in classifica. É quello che è successo in una pazza domenica di aprile. Lo Sporting Genzano, terzultima in classifica, dopo due ko consecutivi contro dirette concorrenti, con una difesa ridotta all'osso vince in terra pugliese e riapre i giochi per un'ipotetica salvezza diretta. Mancano ancora quattro giornate in cui può succedere davvero di tutto. Cinque squadre racchiuse in quattro punti significa equilibrio totale; una sola di esse raggiungerà la salvezza diretta, le altre disputeranno i temuti play out per la permanenza in categoria. Una domenica da ricordare per i colori bianco rossi non solo per i tre punti conquistati ma anche, e soprattutto, per la grinta e la determinazione messa in campo dal sodalizio del Presidente Donato Nei. La ritrovata vena realizzativa di Impagliazzo ha messo in ginocchio il Fasano che nonostante una superiorità numerica nei minuti fi-

Impagliazzo del Genzano

nali del mach non è riuscita a trovare la rete del pareggio. Veneziani non ha fatto rimpiangere Borrelli con interventi provvidenziali che hanno salvato la porta in almeno due circostanze. Una difesa in piena emergenza composta da Fiscina, Masturzo, Buonocore e il giovane Gargano non ha concesso niente agli avversi. Le assenza di Trifone, Au-

tiero, Schiavone e Fiore non si sono sentite e lo Sporting ha meritatamente conquistato la vittoria. Papagni, Bacio Terracino e Rega non hanno concesso niente agli avversari chiudendo ogni spazio in fase di non possesso palla e cercando con insistenza Impagliazzo e Murano in fase di costruzioni. Unica nota stonata in una domenica da ricordare è stata l'espulsione, rimediata per somma di ammonizioni, di Buonocore a 10' dal termine. Per Mister Bacci e la prima vittoria con la sua nuova squadra. La pausa pasquale, quindi, è davvero servita alla compagine alto bradanica per ricaricare le batterie in vista di un finale di stagione rovente. Allo Sporting Genzano servivano solo i tre punti e grazie alla grinta è arrivata la vittoria. Ora bisogna non cullarsi su questa gara e preparare al meglio il prossimo, difficilissimo, impegno tra le mura amiche contro un avversario del calibro del Pomigliano (quarto in classica). Rocco De Rosa

Bilancio positivo per il quarto anno in serie D

Cupparo: «Faremo meglio se il Francavilla calcio riceverà aiuti importanti»

La dirigenza del Francavilla (www.lasiritide.it)

FRANCAVILLA – Una vittoria ottenuta con molta sofferenza per il Francavilla nella gara casalinga contro il Gelbison Cilento. Tre punti importanti come il pane per l’undici di mister Ranko Lazic, che nei minuti di recupero ha avuto la meglio su un coriaceo Gelbison. «Ringrazio i miei ragazzi - dichiara il presidente Cupparo – e il mister, per la vittoria ottenuta con tanta voglia e rabbia. Sono davvero soddisfatto, soprattutto per quelle persone che sono scettiche su questa squadra». Un Francavilla, che ritorna alla vittoria dopo oltre un mese di digiuno, contro una squadra che era in piena lotta per evitare la retrocessione. «A questo punto – dice Cupparo – credo che la nostra salvezza possa dirsi conquistata. Ed ora, pensiamo al futuro, che vedrà il Francavilla in serie D per la quinta volta consecutiva». Una squadra quella rossoblu, che salvo grossi capovolgimenti di fronte, può dirsi salva al 90%, ma naturalmente, la calma e la concentrazione, non devono sfuggire a tutto il gruppo. Cinque punti di vantaggio a quattro gare dal termine, possono dirsi sufficienti, ed è per questo che devono restare immutati fino a quando la matematica non decreterà la salvezza. Adesso, nelle ultime quattro gare, la formazione di mister Lazic dovrà vedersela con il Bacoli Si-

billa, Brindisi, Venafro e Pianura. «A questo punto – prosegue il presidente – mi aspetto un aiuto dagli imprenditori della zona, per continuare in questo campionato che è pieno di emozioni. Io ci tengo molto ad andare avanti, ci vogliono tanti sacrifici, perché disputare per quattro anni di fila questa competizione, in una realtà difficile come è questa del senisese, non è semplice. Io spero che in molti si interessino a questa squadra, che è il fiore all’occhiello dell’area». Un appello quindi, a tutti coloro che hanno davvero intenzione di sostenere economicamente una società che, in questi anni, ha fatto davvero molti sacrifici. «La speranza – prosegue – è quella di vedere una formazione che per molto tempo ancora, possa essere protagonista in questo campionato. Non è facile, ma ci proveremo come sempre. Poi, vorrei fare un ringraziamento alla stampa, che in queste ultime settimane ci è stata vicina ». Un presidente quindi, molto soddisfatto e gioioso. Una partita contro un avversario che non ha mai mollato la presa. Infatti, ci sono voluti i minuti di recupero, precisamente al 92’, a condurre in porto una vittoria, grazie alla rete del suo uomo simbolo, Genny Del Prete, lesto a depositare di testa alle spalle del portiere Visconti, ex Francavilla. Claudio Sole


46 Sport

Martedì 21 aprile 2009

Da definire solo l’ultima, su cinque, che non farà i play out

Tutti i giochi già fatti di RENATO CARPENTIERI

Il PUNTO

Il Fatto

LE PAGELLE DELLE 18 SQUADRE Gelbison e Venafro ormai spacciate, mentre si fa di tutto per far vincere il campionato al Brindisi e la griglia play off è definita. A quattro turni dalla fine tutto è trasparente in merito ai verdetti del girine H, tranne chi eviterà i play out dove sono in lotta cinque squadre per un posto al sole. Dodici i punti in palio e in vetta non è cambiato nulla con la sconfitta di Nocerina e Brindisi, oltre quella del Pianura. Al Brindisi servono per la matematica promozione almeno cinque punti e molto probabilmente festeggerà proprio in Basilicata il traguardo visto che, dopo la gara con il Matera, dovrà recarsi a Francavilla in Sinni. Al massimo, se i pugliuesi seguiranno a balbettare, c’è la gara con il Gelbison al Fanuzzi alla penultima di campionato prima di chiudere a Bacoli. Ma la Nocerina batterà il Bitonto? In questo momento è difficile fare previsioni, ma se i molossi pareggeranno in casa e il Brindisi vince sarà già festa. La sensazione è che il disegno sia già bello e pronto, come pure è in cassaforte il quinto posto dell’Ischia che va a Vallo col Gelbison e poi riceve il Pianura, va a genzano e chiude col Venafro in casa. Giochi quasi studiati nei minimi particolari, come se ci fosse un regista che muove i fili eseguendo una trama ben definita. In parole povere le gare dove realmente si giocherà sembrano davvero poche, ma l’ultimo turno è stato davvero delucidante con il blitz del Genzano che ha rotto le uova al Venafro che all’ultimo minuto ha perso con il Sant’Antonio, tanto non gli sarebbe servito pareggiare. Una rete di notizie di quello che succede sui vari campi davvero invidiabile a questo regista che, ammesso che esista, ha deciso che il Matera al massimo poteva salvarsi e così è stato.

ANGRI

Gara vera e punti che servono a garantirsi almeno i play out. BACOLI

Sconfitta a Torre che non complica i piani salveza ma fa male. BRINDISI

Sta regalando punti a destra e manca, ma domenica sarà finita. BITONTO

Missione eseguita contro il Francavilla, ma è ancora dura non fare i play out. FASANO

Cominciano i risultati a sorpresa, o forse non tanto.

FRANCAVILLA F. Salvezza in cassaforte e la sconfitta non fa danni. FRANCAVILLA S.

Esce dal baratro all’ultimo assalto, poteva complicarsi la vita GELBISON

Non sarebbe servito pareggiare con il blitz del Genzano. GROTTAGLIE

Un punto che muove la classifica e fa ancora sperare.

5,5

MATERA

Missione eseguita. Ora si va alla festa del Brindisi sereni. NOCERINA

5

Ha deciso di non dare fastidio al Brindisi: gli riesce bene. PIANURA

4

Una squadra che gioca a viso aperto e merita i play off. POMIGLIANO

7

Col Pianura tiene vivo il torneo lottando per il secondo posto

S.GENZANO

4

Blitz che manda in Eccellenza le due concorrenti

S. ANTONIO

5

Viaggia a ritmi da capolista e non vuole fermarsi più

TURRIS

7

La spunta sul Bacoli, ma non ce la farà sull’Ischia

US. ISCHIA

5

Scientificamente nei play off, tutto gira in suo favore.

VENAFRO

6

Inutile il colpo di coda, all’andata ha compromesso tutto.

Pomigliano mira al secondo posto Nocerina spenta

7 4 5,5 7 8 7,5 7,5 7,5 4

Grande entusiasmo in casa granata per la vittoria della banda Bucaro ai danni della Nocerina. Lo stesso mister è il primo a parlare: “Secondo posto? Abbiamo 4 partite, le giochiamo una per volta. Quello che è certo è che lotteremo fino alla fine”. Il ds Agostino Romano: “ Vincere contro una squadra così blasonata come la Nocerina è gratificante. Abbiamo giocato benissimo in alcuni frangenti della gara. Il pubblico poi è stato fantastico, ci ha sostenuto alla grande. Anche a Pianura non mi aspettavo una presenza cosi numerosa. In questo periodo i tifosi ci sono davvero molto vicini. ” Anche Scarlato dice la sua: ” All’andata non c’ero, ma penso che questa sia stata una vittoria molto più sofferta. Nel primo tempo c’è stata solo una squadra in campo, il Pomigliano. Al 2° posto ci crediamo, anche nello spogliatoio ci siamo compattati e ne abbiamo parlato, vogliamo arrivare più in alto possibile. ” In casa Nocerina, invece, c’è tanta amarezza. A parlare è mister Pastore: ” Abbiamo avuto un approccio sbagliato alla gara, sia nel primo che nel secondo tempo. Abbiamo preso gol evitabili. La tensione e l’importanza della gara ci ha giocato un brutto scherzo. Sulle fasce abbiamo sofferto molto, è vero. Ma secondo me il pareggio era un risultato giusto, gli episodi ci hanno condannato.Il centrocampista Serrapica: “La gara l’avevamo preparata bene, ma abbiamo sbagliato proprio nelle occasioni di cui avevamo parlato. Si sono affrontate 2 squadre che giocano bene al calcio; noi fuori casa facciamo fatica, anche perché adesso è difficile con le squadre che lottano per la salvezza. Dobbiamo cercare di tenerci stretto il 2° posto”.

TOP E FLOP DELLA SECONDA GIORNATA

P TO

P TO

P O L F

P TO

P FLO

P TO

P O L F

FLO

P


Sport 47

Martedì 21 Aprile 2009

BERRETTI nazionale girone F RISULTATI 25ª giorn.

BERRETTI nazionale girone G

LA CLASSIFICA

R. Marcianise - A. Nor.

1 - 1 Napoli 50 Gallipoli 46 Melfi - Barletta 0 - 4 Noicattaro 46 Taranto - Manfredonia 0 - 1 Aversa Normanna 42 Barletta* 39 V.Lanciano - Monopoli 2 - 2 Monopoli 37 37 Foggia - Napoli 3 - 1 Real Marcianise Taranto 36 Gallipoli - Noicattaro 0 - 1 Andria Bat 35 28 AndriaBat - Val Sangro 1 - 0 Manfredonia Foggia 25 Virtus Lanciano 24 Val Di Sangro* 16 Melfi 11 PROSSIMO TURNO: Manfredonia - Andria Bat; Noicattaro - Foggia; Aversa Normanna - Gallipoli; Napoli Melfi; Monopoli - Real Marcianise; Barletta - Taranto; Val Di Sangro - Virtus Lanciano. *una partita in meno

RISULTATI 25ª giorn.

LA CLASSIFICA

Vibonese - Benevento

0 - 2 Benevento 57 Juve Stabia 48 Sorrento - Cavese 0 - 0 Cavese 43 41 Cosenza - Crotone 3 - 0 Vibonese Cosenza 40 Catanzaro - Gela 5 - 0 Sorrento 38 37 Scafatese - Igea Virtus 2 - 5 Catanzaro Potenza 31 Paganese - Juve Stabia 0 - 4 Igea Virtus 31 35 V. Lamezia - Potenza 0 - 1 Paganese Scafatese* 28 Gela 23 Crotone 21 Vigor Lamezia 12 PROSSIMO TURNO: Cavese - Catanzaro; Igea Virtus - Cosenza; Potenza - Paganese; Crotone - Scafatese; Benevento - Sorrento; Juve Stabia - Vibonese; Gela - Vigor Lamezia. *un punto di penalizzazione

ALLIEVI nazionali girone H RISULTATI 25ª giorn.

JUNIORES nazionale girone M

LA CLASSIFICA

Città di Palermo - Bari

0 - 2 Bari Reggina Lecce - Catania 3 - 1 Catania Cavese - Catanzaro 3 - 2 Lecce Salernitana Crotone - Foggia 2 - 1 Città di Palermo Potenza - Manfredonia 3 - 2 Crotone Manfredonia Noicat. - Salernitana 2 - 4 Noicattaro Reggina - Taranto 5 - 3 Catanzaro Taranto Cavese Potenza Foggia

RISULTATI 25ª giorn.

65 59 53 52 50 40 35 26 21 21 21 21 19 10

LA CLASSIFICA

Bitonto - Angri

PROSSIMO TURNO: Foggia - Cavese; Taranto Città di Palermo; Salernitana - Crotone; Catanzaro - Lecce; Bari - Noicattaro; Catania - Potenza; Manfredonia - Reggina

2 - 0 Nocerina 62 Neapolis Mugnano 54 Turris - Grottaglie 5 - 1 S. Antonio Abate 52 46 Brindisi - Francavilla 2 - 3 Grottaglie Francavilla Calcio 41 Fasano - Franc. C. 0 - 1 Francavilla 40 38 Matera - G. Cilentovallo 1 - 1 Matera Angri 30 29 N. Mugnano - Nocerina 1 - 0 Brindisi Calcio Fasano 29 S. A. Abate - Genzano 4 - 0 Turris 26 Bitonto 23 Gelb. Cilentovallo 12 Sporting Genzano* 5 PROSSIMO TURNO: Grottaglie - Bitonto; Angri Brindisi; Sporting Genzano - Calcio Fasano; Francavilla Matera; Gelbison Cilentovallo - S. Antonio Abate; Francavilla Calcio - Neapolis Mugnano; Nocerina - Turris. *un punto di penalizzazione

CAMP. BERRETTI “G” - La Vigor si arrende ad un rigore di D’Aguanno

Potenza, nuovo successo I potentini passano sul campo del fanalino di coda IL TABELLINO VIGOR LAMEZIA POTENZA

0 1

VIGOR LAMEZIA: Forte, Caruso, Torcasio, Pallone, Bilotta, Scalise, Catozza, Messina, Perri, Cavalieri, Albino. In panchina: Fruci, De Martino, Chiodo, Cappello, Colosimo, Massaria, Palmieri. Allenatore: Barone. POTENZA: Castaldo, Mirisola, De Nicola, Girelli, Lenzone, Palladino, Radu, Lasco, Cicia, Fucci, D'Aguanno. In panchina: Mentari, Sarubbo, Nicastro, Cerbone, Michelino, Limongi, Scavone. Allenatore: Cammarota. ARBITRO: De Napoli di Cosenza. MARCATORE: 10’ st D'Aguanno (rig.). LAMEZIA TERME - Il Potenza supera con il minimo scarto la Vigor Lamezia e agguanta l'ottava posizione in classifica, risultato di prestigio per la compagine di

mister Cammarota. Una vittoria che arriva grazie alla trasformazione da parte di Patric D'Aguanno di un calcio di rigore concesso dal direttore di gara per un atterramento in area di Lasco (nell'oc-

casione i padroni di casa restano in dieci per l'espulsione del giocatore che ha commesso il fallo). Passati in vantaggio al 10' del secondo tempo, gli ospiti hanno rischiato di essere raggiunti dieci

minuti dopo quando anche alla Vigor Lamezia l'arbitro concedeva la massima punizione che però veniva sprecata da Perri. La gara diventava troppo maschia e anzitempo negli spogliatoi fini-

vano due giocatori, uno per parte. Il match si concludeva con il Potenza in dieci e la Vigor Lamezia in nove e con i potentini che facevano festa per una vittoria che è meritata.

Melfi, una debacle casalinga RAPOLLA - Il Barletta espugna il domicilio del Melfi e, grazie al pari rimediato dall’Aversa in casa della Real Marcianise, agguanta il quarto posto in classifica. Contro i lucani l’incontro è terminato sul punteggio di 4-0. Vantaggio firmato Crescente e primo tempo chiuso sull’10. Nella ripresa hanno incrementato il bottino nell’ordine Pallotta, Sallustio e Grimaldi. Con questo successo i ragazzi guidati da mister Mattei (As Melfi) Minincleri agguantano l’ultimo piazzamento utile per il passaggio alle finali nazionali. Seppur in compagnia dell’Aversa, i bianco-rossi risultano in vantaggio negli scontri diretti con i campani. Per avere la certezza della qualificazione, tuttavia, Grimaldi e compagni dovranno far propria la posta in palio nell’ultima giornata della regular season. Atteso al “San Sabino” di Canosa di Puglia il Taranto.

IL TABELLINO AS MELFI BARLETTA

0 4

AS MELFI: Dell’Anna, Cappiello, Petilli, Cappa, D’Amelio, Finiguerra, C. Tomasulo, Bellofatto, Maisto, Del Fonso, Santoro. In panchina: Della Luna, Votta, Laus, Boccomino, Tummillo, G. Tomasulo, Rescigno. Allenatore: Mattei. BARLETTA: Di Pace, Andriani, Troia, Compierchio, Dambra, Crescente, Mascolo, Pallotta, Stefanini, Grimaldi, Digiovinazzo. In panchina: Quinto, Tumulo, Scroco, Rizzi, Rociola, Danaco, Sallustio. Allenatore: Minicleri. MARCATORI: 18’ pt Crescente, 7’ st pallotta, 22’ st Sallusti, 35’ st Grimaldi. Girelli (Potenza)

Campionato Nazionale Juniores gir. M - In gol Martemucci

Campionato Nazionale Juniores gir. M - Per Taccogna è tris

Matera, un brutto pareggio

Francavilla, che sorpresa

IL TABELLINO FC MATERA GELBISON CILENTO

1 1

FC MATERA: Giampetruzzi, Vitelli, Ripoli, Cerabona, Giasi, D’Aria, Eletti, Valicenti, Paternoster, Martemucci, Cristofaro. In panchina: Rondinone, Calciano, Cappiello, Branda, Bolettieri, Frangione, Montemurro. Allenatore: Stasolla. GELBISON CILENTO: Maio, Taddei, Formicola, Sebastiano, B. Di Palma, Buccino, De Bernardo, Scelza, Orlando, Beriolini, A. Di Palma. In panchina: Pilerci D’Agosto, Di Iuglio, Feola. Allenatore: Rispoli. MARCATORI: 14’ pt Martemucci, 23’ st Orlando. MATERA - Non gioca come sa l’FC Matera che sul sintetico del “Gaetano Scirea” impatta con il Gelbison Cilento, penultimo in classifica. La cronaca. I primi dieci minuti di gioco sono di studio per entrambe le squa-

dre. All’11’ un calcio di punizione dai trenta metri, in posizione centrale, battuto da Cerabona è parato con una certa difficoltà dal portiere ospite. Al 14’ Cristofaro imbecca molto bene Martemucci che dopo aver superato il proprio avversario insacca alle spalle dell’incolpevole Maio il pallone dell’uno a zero. Dopo i gol, i materani non danno continuità al loro gioco e la gara diventa brutta. I padroni di casa si vedono solo in occasione di calci piazzati. Infatti, è ancora Cerabona al 20’ a sfiorar la seconda segnatura mandando il pallone di poco alto sulla traversa con una punizione battuta dal vertice sinistro dell’area di rigore del Gelbison. Al 30’ sono gli ospiti che sfiorano il gol nell’unica azione messa in atto nell’arco dei primi 45 minuti con Di Palma che colpisce la traversa. Sul finire del primo tempo sono ancora i padroni di casa a sfiorare il gol con due punizioni battute al 43’ da Cerabona, deviata in angolo e al 45’ da Eletti per il proprio compagno Ripoli che non riesce a finalizzare. Il secondo tempo si apre con una

IL TABELLINO BRINDISI FC FRANCAVILLA

Cerabona (FC Matera)

punizione di Eletti respinta dal portiere ospite. Al 13’ Cerabona recupera palla a centrocampo e serve Paternoster che prontamente lancia Cristofaro il cui tiro sfiora il palo destro della porta difesa da Maio. Al 22’ sono gli ospiti che sfruttano al meglio un’azione di rimessa: il centravanti Orlando si presenta solo davanti al portiere Giampetruzzi e lo batte con un perfetto pallonetto. L’FC Matera cerca di reagire ma non riesce a trovare il bandolo della matassa e da registrare c’è solo una buona occasione non sfruttata da Paternoster il cui tiro viene mandato in angolo dal portiere Maio. Buona la prova del portiere Giampetruzzi.

2 3

BRINDISI: Brigida, Bartolomucci, Margarito, Carriero, D’Abatematteo, Vasta, Decupertinis, Del Prete, Cosi, Chirico, Caputo. In panchina: Ingrosso, Antonaci, Marrazza, Maggio, Pierri, Pinto, Megna. Allenatore: Semeraro. FC FRANCAVILLA: Masi, Ferrazzano, Salamone, De Marco, D’Agostino, Tropiano, G. Taccogna, A. Bellusci, Gesualdi, D’Amico, Chiorazzo. In panchina: R. Taccogna, Valentin, Iorio. Allenatore: De Benedictis. ARBITRO: Loccolante di Lecce. MARCATORI: 25’ pt, 20’ st e 38’ st (rig.) Taccogna, 32’ pt Cosi, 30’ st Caputo. BRINDISI - La partita andata in scena al comunale “Torretta” ha visto primeggiare la squadra di mister

De Benedictis contro un ottimo Brindisi che si impegna fino all’ultimo in cerca del pareggio definitivo ma dovendo poi infrangere le proprie speranze di fronte al matador dell’incontro e cioè Giuseppe Taccogna che firma tutte e tre i gol dell’Fc Francavilla. Si è trattato di un incontro carismatico e ben giocato dalle due squadre ottimamente messe in campo dai rispettivi tecnici che meritano un plauso per il lavoro incessante e di grande pregio. Passiamo adesso alla cronaca della gara che vede il team ospite usufruire al 18’ di un calcio di rigore concesso per atterramento di Gesualdi e sprecato da D’Amico che manda il pallone fuori dallo specchio della porta. Tutto rimandato al 25’ quando Taccogna porta in vantaggio i suoi. Poco dopo però il Brindisi trova il pareggio con Cosi chiudendo la prima frazione di gioco in parità. Nel secondo tempo è di nuovo Taccogna ad andare a segno firmando il 2-1 al 20’. Dieci minuti più tardi il Brindisi pareggia nuovamente con Caputo ma il Francavilla

non ci sta e al 38’ chiude il match su rigore trasformato da Taccogna. La vittoria contro il Brindisi accontenta Salamone e compagni che, come ci dice il responsabile Giovanni Ferrara, “ci tenevano a fare bella figura, sperando adesso di chiudere in bellezza la stagione calcistica nell’ultima sfida della prossima settimana contro il Matera”.

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Sport

Martedì 21 Aprile 2009

E’ di Porretti la rete che riequilibra le sorti del match con la Vultur

La PGS punta a salvarsi Pareggio casalingo per i ragazzi di mister Giuzio IL TABELLINO PGS DON BOSCO VULTUR RIONERO

1 1

PGS DON BOSCO: Claps, Romeo, Giannini, Greco, Trivigno, Pace, Porretti, Pietrafesa, Vaccaro, Lorpino, Mancusi. In panchina: Fabrizio, Martoccia, Restaino, Trivigno, Pietrafesa, Cuccarese, Lotito. Allenatore: Giuzio. VULTUR RIONERO: M. Cloroformio, Filodoro, Cloroformio, Romaniello, Cavallo, Di Parla, Rosiello, Cassese, Di Lorenzo, Calice, Parisi. In panchina: Di Sabato, Finelli, Silvestri, Di Pasquale. Allenatore: Mazzucca. MARCATORI: 5’ st Di Lorenzo, 30’ st Porretti. POTENZA - Finisce in parità la gara tra la Don Bosco e la Vulur. Un campo pesante e fangoso non rovina lo spettacolo che le due squadre danno in una bella giornata primaverile. Partono forti i potentini di mi-

Parisi (Vultur Rionero)

Vaccaro (PGS Don Bosco)

ster Giuzio (che per l’occasione sostituiva l’allenatore in prima Ciriello) che nei primi quindici minuti impegnano Cloroformio in ben tre occasioni, con Vaccaro, tiro a lato, Mancusi, traversa su punizione e Giannini, gran sinistro messo in angolo. Il Rionero sembra non esserci con la testa e il goal è nell’aria. Lorpino e Vaccaro però sono troppo imprecisi e mancano l’appuntamento con il gol più volte. Il secondo tempo si apre in maniera diversa, infatti, gli ospiti ci mettono più grinta e la partita diventa più equilibrata. La PGS spinge in avanti ma

non crea azioni pericolose, anzi dopo cinque minuti viene punita da Di Lorenzo su azione di contropiede. Il destro dell’attaccante vulturino è imprendibile per Claps. Ci vuole qualche minuto per riordinare le idee ma Porretti e soci riprendono ad assediare la porta degli ospiti senza fortuna. La maledizione sembra rotta al 30’ quando Porretti, servito da Mancusi, batte Cloroformio, riportando il risultato in parità. Pareggio che durerà fino al termine della gara, lasciando con l’amaro in bocca i padroni di casa che avrebbero meritato l’intera posta in palio.

I gol sono di Salinardi e Fortunato

Suriano, Guida, Greco e Abatiello abbattono il Santamaria

L’Asso sbanca

Poker del Padre Minozzi

L’Ac Lauria perde in casa

I De Pietro-Boys autori di un’ottima prova

IL TABELLINO AC LAURIA ASSOPOTENZA

0 2

AC LAURIA: Perciante, F. Brandi, E. Russo, Coizzi, Gugliotti, Olivieri, Reale, Labanca, Mercuro, Lentini, Ielpo. In panchina: Agrello, G. Russo. Allenatore: Pesce. ASSOPOTENZA: Tammone, Vaccaro, Giosa, De Carlo, Oliveto, Nolè, Salinardi, Orazietti, Santarsiero, Fortunato, Palazzo. In panchina: Valeri, Lauria, Ferreira, Laurino. Allenatore: Orazietti MARCATORI: 20’ pt Salinardi, 10’ st Fortunato. LAURIA - Convinto di poter muovere la propria classifica al termine della partita casalinga con l’Assopotenza, il Lauria invece resta a bocca asciutta e vede allontanarsi così la salvezza. La cronaca. L’inizio di gara vede le due formazioni attente, concentrate ed intenzionate a non perdere, questa

Vaccaro (Assopotenza)

situazione porta a vedere buone manovre da entrambi le parti, anche se le squadre corte restringono gli spazi ed è difficile trovare varchi per rendersi pericolosi. La prima vera occasione la crea il Lauria: Ielpo parte bene e dopo uno scambio veloce con Mercuro indirizza la palla a fil di palo, ma il bravo Yammone si distende bene e devia in angolo. I potentini, sicuramente un complesso più collaudato, mettono in mostra buone manovre peccando nelle conclusioni. Al 18’ Lentini su calcio piazzato dal limite, indirizza la palla all’incrocio dei pali, Tammone vola neutralizzando il tiro e su capovolgimento di fronte gli ospiti passano in vantaggio con Salinardi il quale con un tiro non irresistibile tentato da fuori area beffa Perciante. Il Lauria reagisce rabbiosamente; Mercuro, Ielpo, Lentini e Reale continuano ad alimentare le azioni però non trovano mai il varco giusto per arrivare alla rete. La seconda frazione di giuoco vede ancora il Lauria intento a raddrizzare il risultato: Labanca, Cozzi, Gugliotti ci provano ma ancora l’ansia della rete e la bravura di Tammone sono gli ostacoli al pareggio locale. Al 10’ doccia fredda per i laurioti; su errato disimpegno della difesa, Fortunato porta a due le reti degli ospiti(rete contestata dai locali protestano nei confronti del direttore di gara per “l’aiuto procuratosi con la mano da parte del potentino nel controllo della sfera prima di metterla in rete”). La formazione di Ambrogio Pesce ci prova fino alla fine, spendendo tanto, ma il risultato non cambia e a vincere è l’Assopotenza che mette altri tre punti in una classifica in cui il Lauria scende ancora.

Santoro (Santamaria)

Somma (Santamaria)

Fieno (Santamaria)

POLICORO - Contro la forte formazione potentina del Santamaria i ragazzi di mister De Pietro regalano ai propri tifosi una eccellente prestazione. Il risultato finale di 4 a 0 premia alla fine il grande impegno e la voglia di vincere del Padre Minozzi contro un Santamaria ben disposto in campo e mai domo. La partita, giocata con grande agonismo da entrambe le squadre, è stata molto bella con le due formazioni che si sono affrontate per tutta la gara a viso aperto. I padroni di casa

passano in vantaggio dopo otto minuti di gioco con Suriano che chiude in rete una bella triangolazione tra Ragazzo e Corizzo. Il Santamaria cerca di reagire ma sono sempre i policoresi a rendersi pericolosi colpendo la traversa con Greco su calcio di punizione e con diverse conclusioni a rete sventate dal bravo portiere ospite. Il primo tempo si chiude sul risultato di 1 a 0. Il secondo tempo inizia con una forte reazione dei potentini che svanisce al 15’ allorquando il Padre Minozzi

con Guida segna il secondo goal. I padroni di casa subito dopo posso chiudere definitivamente la gara ma il tiro di Appella, a portiere battuto, si stampa contro la traversa. La partita a metà gara diventa un monologo del Padre Minozzi che sfiora ripetutamente la terza segnatura: goal che arriva al 30’ con capitan Greco che realizza con una splendida rovesciata su corner battuto da Di Vincenzo. Al 35’ chiude le marcature Abatiello, subentrato a Guida, che deposita in rete

PADRE MINOZZI SANTAMARIA

4 0

PADRE MINOZZI: Gulfo, Di Vincenzo, Cospito, Suriano, Greco, Mele, Corizzo, Oriolo, Guida, Ragazzo, Appella. In panchina: Abatiello, Russillo, Durante. Allenatore: De Pietro. SANTAMARIA: Forliano, Somma, Infantino, Maiorino, Fieno, Corrado, Santoro, Luongo, Tolla, Zaccagnino, Avallone. In panchina: Bochicchio, Pace, Forliano. Allenatore: Pronesti. ARBITRO: Filazzola di Bernalda. MARCATORI: 8’ pt Suriano, 15’ st Guida, 30’ st Greco, 35’ st Abatiello. a conclusione di un’azione personale. Michele De Pietro, allenatore del Padre Minozzi, a fine gara ha dichiarato: “Mi è piaciuta molto la partita giocata dai miei ragazzi che hanno dimostrato grande personalità e la giusta concentrazione. Dobbiamo continuare su questa strada per raggiungere l’obiettivo finale di vincere il campionato”.

Battuto il Bella con una doppietta di Rescigno e gol di Zoppi

IL TABELLINO AS MELFI BELLA CALCIO

IL TABELLINO

3 1

AS MELFI: Basso, Damiano, Finiguerra, Boccomino, Zoppi, Mannarelli, Pennacchio, Tummillo, Rescigno, Votta, Tomasulo. In panchina: Di Muro, Rosa, D’Alfonso, Bozza, Montanarella. Allenatore: Alberti. BELLA CALCIO: G. Remollino, Fino, Doino, Pacella, Pagliuca, Maresca, A. Remollino, Murano, Parisi, Campanella. Allenatore: Del Pino. MARCATORI: 3’ pt e 8’ pt Rescigno, 30’ st Zoppi, 40’ st Murano.

Il Melfi si prepara ai “nazionali” RAPOLLA - A quattro giornate dal termine il Melfi mostra come sempre i segnali di essere una squadra forte e pronta per la fase nazionale. Il team di Giuseppe Alberti batte il Bella con il punteggio di 3 - 1 e festeggia l’ennesima vittoria di un brillante campionato. La cronaca. Al 3’ Rescigno ben servito da Votta scatta in profondità, salta il diretto avversario e con un gran tiro manda la palla all’incrocio dei pali. All’8’ si ripete il centravanti del Melfi che con un pallonetto beffa il portiere in uscita. Nei restanti minuti del primo tempo il Melfi mostra ottime trame di gioco che

Finiguerra (As Melfi)

evidenziano la bravura dei ragazzi allenati da Giuseppe Alberti che però sprecano diverse volte l’occasione per

segnare la terza rete. Nella ripresa i padroni di casa effettuano tutti cambi, ma la musica non cambia perché a menar le danze è sempre con il Melfi che gioca quasi sempre nella metacampo avversaria, con il Bella costretto a difendersi. Al 7’ arriva il terzo goal per i giallo-verdi: Zoppi parte palla al piede dalla linea mediana, salta tre avversari e dal limite fa partire un bolide che trafigge il portiere avversario. Il gol della bandiera gli ospiti lo segnano allo scadere con Murano che da pochi passi, con la difesa del Melfi che sta a guardare, metta la palla in rete.


Sport 49 Leccese è il protagonista, suoi i due gol, uno su calcio di rigore

Martedì 21 Aprile 2009

Invicta,continuare a vincere Il Picerno ‘81 gioca bene ma non ferma la capolista IL TABELLINO INVICTA MATERA PICERNO ‘81

2 0

INVICTA MATERA: Cifarelli, Chieco, Pavese, Smaldone, Galante, Visaggi, Maragno, Volpe, Leccese, Sabatiello, Pietracito. In panchina: M. Campanaro, Giordano, Debellis, Lomonaco, Debellis, E. Campanaro. Allenatore: Fontana. PICERNO ‘81: Berzsmertuyy, C. Passavanti, Bernabei, Fortunato, Giosa, Marchese, Tomasillo, Albano, Tripaldi, R. Passavanti, Laurino. In panchina: Capece, Giuzio, Carella, Corrado, Tortoriello, Cerone, Lettieri. Allenatore: Catalano. MARCATORI: 14’ pt (rig.) e 15’ st Leccese.

MATERA - Continua a marciare dritta l’Invicta di Michele Fonta che sul proprio campo di gioco supera, al termine di un incontro piacevole e ricco di emozioni, ma soprattutto corretto, un buon Picerno ‘81. Facciamo subito i complimenti alla squadra di mister Catalano per l’organizzazione mostrata in campo e fuori; una squadra, quella potentina, che a nostro avviso merita una classifica miglior di quella attuale per il bel gioco e le buone individualità evidenziate in campo. La cronaca. Al 5’ sono gli ospiti ad avere la prima occasione da rete con Tripaldi che in area di rigore, da posizione defilata, colpisce debolmente la palla che finisce tra le braccia del bravo Cifarelli. Risposta immediata dei locali e all’8’ dalla sinistra capitan Pietracito serve Maragno che conclude di poco a lato. Al 14’ arriva il vantag-

Leccese (Invicta Matera)

gio per i materani per merito di Leccese che si procura e poi trasforma un calcio di rigore. Al 21’ travolgente azione sulla destra di Chieco che mette al centro un pallone per Sabatiello la cui conclusione è di poco alta. Al 30’ è

Maragno che dall’area di rigore sferra un potente tiro che si stampa sul palo alla sinistra del bravo portiere ospite Berzsmertuyy. Allo scadere del primo tempo si registra l’ultima occasione per i padroni di casa: Pietracito calcia una punizione dal limite dell’area di rigore che sorvola di poco la traversa. Il primo tempo si chiude con il punteggio di 1 - 0 per i materani. Nella ripresa l’Invicta Matera inizia spingendo ulteriormente sull’acceleratore alla ricerca della seconda marcatura. Già al 3’ ci prova Volpe con un tiro dalla media distanza che non impensierisce il portiere ospite. Al 9’ è la volta di Chieco che penetra in area di rigore saltando due avversari ma spreca malamente a due passi dal portiere. Al 15’ arriva il raddoppio per il Matera ad opera ancora di Leccese che raccoglie un preciso assist di Sabatiel-

Pavese (Invicta Matera)

lo e di testa spedisce la sfera alle spalle dell’estremo difensore ospite. Al 19’ bella azione sulla sinistra di Debellis che mette al centro una palla invitante che Maragno spedisce di poco alto sulla traversa. Al 24’ ed al 27’ si regi-

Inutile il vantaggio segnato da Pirolo

Materani a segno con il bravo Cifarelli (doppietta)

La Pro Murese battuta dal forte Policoro 2000

Varisius, prova di forza

IL TABELLINO PRO MURESE POLICORO 2000

I ragazzi di Donvito bloccano il Genzano IL TABELLINO

1 3

VARISIUS 2 SPORTING GENZANO 0

PRO MURESE: Muro, Ercolani, Ruvo R, Tirico, Lisanti, G. Ruvo, Trerotola, Farenga, Piccirillo, Petruzziello, Pirolo. In panchina: Potenza, Chiaravalle, Pepe. Allenatore: Russo. POLICORO 2000: Casalnuovo, Galotto, Francolino, Fagnano, Macculli, Affuso, Agresti, Conte, Manolio, Scarci, Modarelli. In panchina: De Giorgio, Melidoro, Ligorio, Dattoli. Allenatore: Finamore. MARCATORI: 20’ pt Pirolo, 3’ st Scarci, 23’ st e 39’ st Manolio.

VARISIUS: Festa, Paterno, Cifarelli, Locapo, Campanella, Buono, Ricciardi, Giasi, Fabiano, Miglionico, Matera Marcosano. In panchina: D'Adamo, Scarciolla, Lamanna, Acquasanta, Cappiello, Montemurro, Bianchini. Allenatore: Donvito. SPORTING GENZANO: Laginestra, Santomauro, Distasi, Muscillo, Gioia, De Bonis, Balsamo, Montanaro, Padula, Mincarone, Raimondi. In panchina: Lepore, Bavuso, Tirauna. Allenatore: Terranova. ARBITRO: Petrosino di Matera. MARCATORI: 5’ pt e 9’ st Cifarelli.

MURO LUCANO - Presentatosi in forte ritardo il Policoro 2000 dà prova di essere in un gran momento di forma imponendosi contro una Pro Murese che fallisce l’occasione di sfruttare a proprio favore il primo dei due incontri casalinghi: Questa la cronaca delle azioni più salienti del match vinto dalla formazione del duo Finamore-Leone. Al 3’ si registra il primo tiro in porta; lo effettua la squadra di casa a cui si oppone, deviando in angolo, il portiere Casalnuovo. Al 20’ il risultato cambia: a passare in vantaggio sono i locali con Pirolo. Alla mezz’ora gli

Una formazione del Policoro 2000

Pirolo (Pro Murese)

ospiti vanno vicinissimi al pareggio ed è un salvataggio sulla linea di G. Ruvo a negare il gol a Manolio. Nella ripresa parte meglio la compagine di casa pericolosa dopo soli centoottanta secondi con una deviazione di G. Ruso su calcio d’angolo di Farenga che vede pronto Casalnuovo alla risposta. Al 13’ la gara cambia: la Pro Murese batte un calcio d’angolo che gli ospiti fanno proprio e danno vita ad una velocissima azione di contropiede conclusa in modo vincente da Scarci che realizza l’uno a uno. La Pro Murese non reagisce in modo adeguato e gli ionici si portano in vantaggio al 23’ con Manolio su assist di Scarci. Il Policoro 2000 capisce che il m omento è propizio e prima dello scadere la squadra di Antonio Finamore segna la terza rete, ancora con Manlio.

MATERA - Il bel momento dello Sporting Genzano si esaurisce a Matera dove l’undici di mister Terranova viene battuto con l più classico dei risultati da un ottimo Varisius. Vince e convince, dunque, il Varisius guidato da mister Donvito, grazie ad una doppietta del difensore Cifarelli, la prima nella sua giovane carriera. Il risultato poteva essere molto più largo, ma l’imprecisione di alcuni giocatori e la bravura del portiere avversario hanno fatto sì che il punteggio non fosse più cospicuo. Bene tutta la squadra nero-verde che a tratti ha mostrato bel gioco e pericolosità, gli avversari sono scesi troppo arrendevoli e solo il capitano Mincarone si è dato da fare per rendere la sconfitta meno amara. La cronaca. Dopo i primissimi minuti di studio al primo affondo il Varisius si ritrova in modo rocambolesco in vantaggio: discesa sulla sinistra di Cifarelli, cross sbagliato dal limite e palla che s’infila sotto la

Cifarelli (Varisius)

traversa beffando il portiere potentino. Da lì a poco ci provano un pò tutti gli avanti materani a superare la difesa avversaria, ma senza fortuna. Al 18’ sussulto ospite, lancio di Mincarone per Balsamo che si ritrova oltre la linea difensiva e pallonetto a scavalcare che finisce in rete, ma l’arbitro annulla per un fuorigioco alquanto dub-

Il Montescaglioso si presenta in nove e rimedia sette gol

Dedalo, tutto troppo facile POTENZA - Vince facile la Dedalo perchè il Deportivo Montescaglioso a Potenza si presenta con soli nove giovani calciatori. La squadra di mister Cavasoli, che occupa saldamente la terza posizione, dimostra subito agli avversari la propria forza. In soli diciotto minuti l’undici di casa segna cinque gol; ad aprire le marcature ci pensa Giuseppe Lapelosa che nel giro di due minuti, tra l’8’ e il 10’, segna una doppietta. Al 12’ la Dedalo firma il tris con un gran a volo di Lorenzo Albanese. Maiorino prima e Sabato dopo fanno lievitare il punteggio sul 5 - 0, risultato che induce mister Cavasoli a mettere in campo tutti i giovani calciatori della panchina. La gara diventa più equilibrata e solo nella seconda frazione di gioco i padroni di casa riescono a segnare altre due

Lapesola (Dedalo)

Albanese (Dedalo)

reti. La firma è la stessa, quella di Lorusso per un 7 0 che si commenta da solo. Da noi sentito telefonicamente il dirigente del De-

portivo Montescaglioso, Nicola Martino ci ha detto: “Purtroppo i vari impegni scolastici ed extra scolastici che tengono impegnati i ra-

strano due travolgenti azioni sulla destra del bravo Giordano che semina il panico tra i difensori ospiti; la prima volta a tu per tu con il portiere colpisce debolmente la palla che termina tra le sue braccia dell’estremo difensore picernese, mentre la seconda volta fornisce un assist a Pietracito che da due passi spedisce la palla sulla traversa. Alla mezz’ora bella azione per il Picerno con Tortoriello che ben servito in velocità spedisce la palla a lato a tu per tu con il portiere Cifarelli, in uscita disperata. Al 37’ ultima possibilità per i bianco-azzurri con Sabatiello (sicuramente tra i migliori in campo), che riceve palla sulla trequarti e dopo aver superato il diretto marcatore colpisce bene la palla che si spegne di poco a lato sulla sinistra del portiere ospite Berzsmertuyy. bio. Il Varisius riprende a spingere e con Fabiano al 20’ si fa pericoloso; punizione del folletto nero-verde, sbuca la testa di Matera Marcosano ma la palla è alta sopra la traversa. Al 40’, allo scadere di tempo, occasione per arrotondare: azione di Fabiano sulla sinistra, palla al centro per l’accorrente Matera Marcosano e tiro forte ma centrale che finisce tra le braccia del portiere. Nella ripresa il tema resta lo stesso, ma con gli ospiti un pò più intraprendenti. Al 7’ è Balsamo a rendersi pericoloso, ma il tiro è fuori. Al 9’ arriva la doppietta di Cifarelli che sfrutta a dovere una caparbia azione di Miglionico che penetra in area e dopo un rimpallo lascia la palla per l’accorrente difensore che non ha difficoltà a mettere alle spalle di Laginestra. Al 10’ ci riprova Matera Marcosano ad andare a gol, ma la sua conclusione è alta dopo una perentoria azione di sfondamento. Al 25’ si rivede lo Sporting Genzano: azione tra Padul e, Tirauna, scambio con Balsamo che tira ma la palla è fuori. Al 30’ ci prova il materano Giasi a fare gol con un tiro dalla distanza che termina fuori. Piero Loschiavo, dirigente del Varisius, ci dichiara: “Bella vittoria dei ragazzi che fanno un altro passo in avanti verso la salvezza”.

IL TABELLINO DEDALO DEPORTIVO M.

7 0

DEDALO: Santarsiero, Maiorino, V. Gerardi, Scarano, Sabatino, Sabato, P. Gerardi, Lorusso, Albanese, Lapelosa, Sarr. In panchina: Guglielmi, Carlucci, Giuliano, Ostuni, Cammarota, Bruscella, Campanella. Allenatore: Cavasoli. DEPORTIVO MONTESCAGLIOSO: Potenza, Scarciolla, Montesano, Panico, Andreulli, DiDio, Tria, Santarcangelo, Pistoia. MARCATORI: 8’ pt e 10’ pt Lapelosa, 12’ pt Albanese, 16’ pt Maiorino, 18’ pt Sabato, 22’ st e 33’ st Lorusso. gazzi non ci hanno permesso di scendere in campo in formazione completa e quindi dare vita ad un match più equilibrato”.


50

Sport

Martedì 21 Aprile 2009

Il gol dei potentini è siglato da Pasos a due minuti dalla fine dell’incontro

Picerno ‘81, tre punti d’oro Paciello e Riccardo Russo fanno felice mister Petrullo IL TABELLINO SANTAMARIA PICERNO ‘81

1 2

SANTAMARIA: Agoglia, Campochiaro, Zolli, Casale, Gliozzi, Macellaro, Pasos, Picciano, Rossano, Badassarre, Sileo. In panchina: Latrofa, Tanzarello, Mazzola. Allenatore: Marchitiello. PICERNO ‘81: Marino, Sileo, Caiata, Topazio I, Pinto, Forte, V. Russo, Capece, Pisciottani, Paciello, Cerbasi. In panchina: Cappiello, Topazio II, G. Russo, Souza, Russiello. Allenatore: Petrullo. MARCATORI: 15’ st Paciello, 22’ st R. Russo, 28’ st Pasos. POTENZA - I punti che andava cercando per continuare a sperare di evitare la retrocessione, la squadra di Nicola Petrullo li trova contro il Santamaria. Diciamo subito che non è stata una bella partita, conclusa con diverse polemiche da parte della dirigenza lo-

Pasos (Santamaria)

Sileo (Santamaria)

cale, molto contrariata dalla direzione di gara contestata duramente e definita “non adeguata all’importanza del match”. In effetti quando l’arbitro ha fischiato la fine al 18’ del secondo tempo, come riferitoci dai dirigenti del Santamaria, tutti sono rimasti molto sorpresi. Bisogna dire, dopo un primo tempo senza grosse emozioni, la ripresa ha regalato molto di più. Prima di tutto il vantaggio ospite firmato da Paciello al 15’ con un calcio di punizione dal limite dell’area assai criticato dai padroni di casa(per il Santamaria una punizione “inventata”). Due minuti dopo le recriminazioni aumentano perché

il direttore di gara non convalida un gol di Zolli direttamente da calcio da fermo apparsa ai più regolare. Un minuto dopo l’inatteso triplice fischio finale su cui l’arbitro, come ricordano i dirigenti potentini, fa retromarcia sotto le spiegazioni del tecnico del Picerno ‘81 Nicola Petrullo. La situazione del Santamaria si complica quando al 22’ Riccardo Russo con un tiro dalla distanza supera il giovanissimo portiere classe 1996. Al 28’ Pasos con un preciso tiro accorcia le distanze e sembra aprire i giochi, ma non c’è più tempo perché l’arbitro fischia la fine senza nessun minuto di recupero.

Sugli scudi il bomber Petraglia (tripletta)

Vito Leone: “Abbiamo sciupato un’occasione importante”

L’Asso è pronto per il big-match

Il Policoro 2000 non regge il confronto con la Dedalo

IL TABELLINO ASSOPOTENZA DEPORTIVO M.

5 0

ASSOPOTENZA: Pirolo, Martinelli, Palazzo, Lucia, Lauria, Ferreira, Lapenna, Russillo, Iannielli, Petraglia, Foscolo. In panchina: Di Pasquale, Di Nella, Laurino, Lancellotti, De Carlo, Scelzo, Patrone. Allenatore: Albano. DEPORTIVO MONTESCAGLIOSO: Brizio, Ettorre, Eletto, Laforgia, Stasi, Carriero, Motola, Palazzo, Andriulli, Dimucci, Martino. In panchina: Ditaranto. Allenatori: Santarcangelo-Suglia. ARBITRO: Sabatiello di Potenza MARCATORI: 4’ pt, 18’ pt e 1’ st Petraglia, 8’ st Lapenna, 26’ st Patrone.

POTENZA - In attesa del big match di sabato prossimo contro l’Invicta Matera, l’Assopotenza compie per intero il suo dovere e si sbarazza con un perentorio 50 del malcapitato Deportivo costretto a recitare il ruolo di spalla nella sfida andata di scena sul terreno di gioco del “Principe di Piemonte”. I ragazzi di Leo Albano, infatti, hanno subito archiviato la gara con una rete nei minuti iniziale che le hanno tolto l’assillo di incanalare la partita nel giusto verso per poi arrotondare il risultato nel prosieguo della stessa. Al di là del rotondo successo, ottenuto contro una squadra sicuramente volenterosa ma mai capace di creare il benché minimo pericolo ai padroni di casa, la compa-

Lapenna (Assopotenza)

gine del capoluogo ha fornito una prestazione fatta soprattutto di bel gioco con meccanismi in tutti i settori del campo ben rodati. Questa la cronaca delle reti. Gara con i giallo-blu sempre in attacco ed estremamente incisivi con occasioni da rete che fioccano a raffica. Il vantaggio arriva grazie a Petraglia che di testa mette la palla nell’angolo alto e non lascia scampo al portiere. Raddoppio ancora ad opera dello stesso bomber Petraglia che anticipa l’uscita del portiere e colloca la palla in rete. In avvio di ripresa ancora Petraglia sugli scudi e terzo gol personale. La quarta rete giunge per merito di Lapenna che su cross di Russillo calcia angolato e realizza il poker. L’ultima realizzazione porta la firma di Patrone dopo una bella discesa sulla sua corsia e tiro sul palo lontano del portiere. Da raccontare anche alcune pregevoli iniziative del funambolico Lancellotti che prima trova un difensore sulla linea di porta a negargli la gioia della rete e poi calcia volo con grande coordinazione con la palla che lambisce l’incrocio.

POLICORO - Brutto passo falso del Policoro 2000 che perde l'occasione di allontanarsi dall'ultima posizione in classifica in cui rimane la squadra di mister Vito Leone perchè battuta in casa dalla Dedalo di Luigi Porretti. Il match è contrassegnato dall'immediato vantaggio dei potentini a segno con Spagnoletta, bravo a farsi trovare tutto solo sul secondo palo e a deviare in rete un pallone battuto da calcio d'angolo. La reazione del Policoro 2000 produce alcuni calci di punizione battuti da Manfredi, che mettono solo ansia alla retroguardia ospite con Sangregorio che si conferma bravo in tutte le occasioni in cui è chiamato ad intervenire. Al 14' la Dedalo affonda i colpi e con Scarano la squadra potentina si porta sul due a zero. Al 25' i padroni di casa hanno l'opportunità di riaprire la gara: Manfredi calcia una forte punizione che Sangregorio respinge sui piedi di

licoro 2000, ci rilascia questa dichiarazione: “Abbiamo sciupato una occasione importante per la salvezza. Avevo preparato la partita nei migliori dei modi ma tranne la difesa che si è comportata bene il resto della squadra non è scesa determinata come altre volte. Peccato e adesso è il momento che dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare per un finale decisivo perchè io non mollo. Mi aspetto una grande rispo-

POLICORO 2000 DEDALO

0 2

POLICORO 2000: Cavallo, Dattoli, Castronuovo, Spagnolo, Tamburrino, Manfredi, Montemurro, Laita, Antonucci, Fornaro. In panchina: Guida, Leone, Lucarelli, Spadafora. All.: Leone. DEDALO: C. Sangregorio, V. Sangregorio, Galeati, Costini, Tammone, Scarano, Salvatore, Genovese, Bovio, Zhari, Spagnoletta. In panchina: Biscione, Verrastro, Rosato, Lorusso, Lapelosa. Allenatore: Porretti. MARCATORI: 5’ pt Spagnoletta, 14’ st Scarano.

sta da parte di tutta la squadra già da domenica prossima dove abbiamo un scontro salvezza con la Don Bosco contro la quale cercheremo di portare a casa un risultato positivo”.

In riva allo Ionio Gramaccia e Trillo spingono la Don Bosco

IL TABELLINO AS SCANZANO PGS DON BOSCO

La Dedalo

Modarelli che tutto solo manda incredibilmente fuori. Negli spogliatoi mister Leone cerca di spronare i suoi ma i tentativi degli ionici nella ripresa non portano alla desiderata rete. Montemurro, al 20', Fornaro al 15' e Spagnolo al 20' mettono in serie difficoltà la difesa della Dedalo che però non viene mai superata e al triplice fischio finale a far festa sono i ragazzi di Potenza mentre Vito Leone, allenatore del Po-

IL TABELLINO

0 2

AS SCANZANO: Salvi, G. Lerose, Castellucci, Quintani, Cuccarese, Taranto, Balducci, M. Lerose, Scamardi, Ciaglia, Faillace. In panchina: Valluzzi. Allenatore: Lerose. PGS DON BOSCO: Picerno, Trillo, Romaniello, Nolè, Lo giudice, Sibillano, D. Mancusi, Acierno, Pace, Mazziotta Gramaccia. In panchina: Pietrafesa, Marra, Romaniello, Licciardi, Vomero. Allenatore: Sabia. MARCATORI: 18’ pt Gramaccia, 28’ st Trillo.

PGS, colpaccio a Scanzano SCANZANO - Ottima vittoria esterna della PGS Don Bosco di Potenza che dopo il pareggio infrasettimanale nel recupero con il Melfi, conquista i tre punti battendo per due reti a zero lo Scanzano. La cronaca. Buon inizio degli ospiti che grazie alla velocità dei propri attaccanti elude sistematicamente l’esasperata applicazione del fuorigioco da parte dello Scanzano. E’ il capocannoniere della PGS Gramaccia a sbloccare la situazione realizzando la sua 6 realizzazione personale, dopo aver sprecato almeno altre tre ghiotte occasioni. Lo Scanzano si innervosisce e complice an-

Acierno (PGS Don Bosco)

che l’espulsione del proprio capitano per proteste non riesce a riprendere le

redini del gioco. Gli ospiti però non sono bravi a sfruttare le tante occasioni da rete create e devono aspettare addirittura il 28’ del secondo tempo per raddoppiare chiudendo definitivamente il match. A realizzare la rete è l’esterno difensivo Trillo che imbeccato alla perfezione dal numero 10 Mazziotta, insacca di destro la rete del definitivo 2 a 0. Tre punti salutari per i potentini che toccano così quota venti e sono praticamente ad un passo dalla matematica salvezza, mentre qualcosa da rivedere per lo Scanzano autore di una prova certamente non esaltante.


Sport 51 Narciso: “L’arbitro non è stato all’altezza di questo importante match”

Martedì 21 Aprile 2009

Il P. Minozzi ferma il Real Un penalty rende vano il gol del solito Mario Gallitelli IL TABELLINO REAL P. CAMAPGNA 1 PADRE MINOZZI 1 REAL P. CAMPAGNA: Iannuzziello, Lospinoso, Mich. Gallitelli, M.C. Catapano, Zaza, Afferri, Musillo, Ferrante, Mi. Catapano, Moro, Mar. Gallitelli. In panchina: Malvani, Meric, Russo, Danzi. Allenatore: Di Biase. PADRE MINOZZI: Abatiello, Fiorenza, Oliva, Prete, Simonetti, Mele, Dioronzo, Trupo, Caldarolo, Filardi, Silvestri. In panchina: Rina, Pontrandolfi, Pascale, Greco, Morano, Piccinni. Allenatore: Prete. ARBITRO: Pastore di Bernalda. MARCATORI: 10’ pt Mar. Gallitelli, 25’ st (rig.) Rina.

BERNALDA - L’attesa sfida tra il Real Peppino Campagna e il Padre Minozzi finisce con un pareggio che forse taglia definitivamente fuori dalla lotta per il primo posto la compagine cara al presidente Mario Narciso. La cronaca vede la squadra di casa attaccare con ordine e decisone fin dai primi minuti facendo intendere agli avversari che la gara non sarebbe stata di certo facile. Già al 3’ Gallitelli e compagni pressano la porta difesa da Abatiello e i ragazzi di mister Prete, venuti a Bernalda decisi a fare bottino pieno e cercare di scalare la classifica, si rendono conto di trovarsi davanti ad una vera corazzata. Si va avanti ancora con occasioni d’oro per Ferrante, Musillo e l’ormai sorvegliato speciale Mario Gallitelli. E’ proprio lui, al 10’, a portare in vantaggio i suoi con un bellissimo tiro dal limite dell’area che non lascia scampo all’incolpevole portiere ospite che non deve fare altro che raccogliere la sfera nel sacco. Il Padre Minozzi cerca

Lospinoso (Real P. Campagna)

Afferri (Real P. Campagna)

Moro (Real P. Campagna)

di reagire con sterili attacchi che si infrangono di fronte a Mario Catapano e Zaza. In questo primo tempo i ragazzi di mister Di Biase affondano colpi senza sosta andando però al riposo con uno striminzito 1-0. La gara è bella e combattuta da ambo le parti che non si risparmiano nean-

che nella seconda parte dell’incontro. E’ sfortunato al 13’ Ferrante il quale su punizione sfiora di poco la traversa e ancora Gallitelli che si fa parare la sua conclusione. A questo punto succede quello che non ti aspetti e cioè, dopo le innumerevoli conclusioni fallite da Gallitelli e compagni, arriva

una contestata decisone arbitrale a guastare tutto quello che di bello il Peppino Campagna aveva costruito. Siamo al 25’ e la sfera, che stava scivolando sulla linea di fondo, viene involontariamente toccata con le mani da Lospinoso che nel tentativo si prenderla scivola e cade a terra. L’arbitro

senza pensarci più di tanto e tra la meraviglia di tutti indica il rigore che Rina trasforma. Del tutto inutili le proteste dei locali, anzi fioccano ammonizioni e anche l’espulsione di Mario Catapano. Nel dopo gara la delusione è tangibile tra i locali ed è il presidente Mario Narciso a parlare dicendo: "Il signor Pastore si è certamente dimostrato non all’altezza di dirigere una partita di cartello come questa in cui ci si giocava una fetta di campionato vanificando con decisioni scandalose i sacrifici di tutti, dirigenti e società. Ad onor di cronaca dobbiamo dire che il giorno prima lo stesso aveva arbitrato la gara MontalbanoReal Peppino Campagna del campionato Juniores e anche in quella circostanza aveva danneggiato con le sue decisioni la nostra squadra. Chiedo rispetto nella speranza di essere cautelato nel prosieguo perchè anche la nostra pazienza ha un limite e siamo stanchi che si ci approfitta di continuo del nostro buonismo".

I materani sono pronti per la sfida interna con l’Asso

La formazione di Trani s’impone per tre reti a zero

L’Invicta Matera passa pure sul campo dell’Aviglianese

Il Varisius domina sul campo di un irriconoscibile Doria IL TABELLINO

IL TABELLINO AVIGLIANESE INVICTA MATERA

DORIA VARISIUS

2 4

AVIGLIANESE: Masi, Nardiello, D. Telesca, Romano, Vaccaro, M. Telesca, Manfredi, Salvatore, D’Andrea, Margiotta, G. Ferrara. In panchina: Della Croce, Rinaldi, Romaniello, Rosa, Sileo, Martinelli, L. Ferrara. Allenatore: D’Andrea. INVICTA MATERA: Tataranni, Nicoletti, Grieco, Fiore, Di Gilio, Auletta, Perrone, Antezza, Volpe, Zaccaro, Angelillo. In panchina: Ramundo, Buono, Picerno, Nuzzolese, Grittani, Rubino. Allenatore: Acquasanta. MARCATORI: 12’ pt Zaccaro, 19’ pt Salvatore, 22’ pt Volpe, 14’ st D’Andrea, 16’ st e 25’ st Perrone. AVIGLIANO - L’Invicta Matera si presenta al comunale di Avigliano con la consapevolezza di affrontare una partita difficile avendo di fronte una squadra che nel girone d’andata l’aveva impensierita e non poco mettendola più volte in difficoltà anche se poi il risultato fu favorevole alla squadra del bravo Savio Acquasanta. La cronaca. L’incontro inizia molto in sordina con i materani un pò timo-

Nardiello (Aviglianese)

Salvatore (Aviglianese)

Il Varisius

rosi mentre l’Aviglianese, che non sta attraversando un buon momento di forma, non mostra segnali di ripresa. Dopo i primi dieci minuti di gioco il risultato si sblocca: un’ingenuità difensiva dei locali permette a Zaccaro, dopo una bella triangolazione con Fiore, di presentarsi solo davanti a Masi, evitarlo e realizzare il gol dell’1-0. La reazione dell’Aviglianese è immediata e dopo pochi minuti la squadra granata pareggia; corre il 19’ D’Andrea s’invola sulla destra e dopo aver superato il diretto avversario converge verso il centro, si allunga la palla favorendo Salvatore che realizza. Tre minuti dopo il punteggio cambia di nuovo con l’Invicta Matera che ritorna in vantaggio grazie a Volpe che insacca da pochi. Il primo tempo termina con i materani in vantaggio per 2 - 1. Nella ripresa l’Aviglianese entra in campo con un

piglio diverso e al 14’ i ragazzi cari al professor Bochicchio agguantano per la seconda volta il pareggio grazie al solito D’Andrea che dopo aver conquistato palla, supera con uno scatto gli avversari e batte in uscita con un delizioso pallonetto il portiere ospite. Due minuti dopo doccia fredda per i ragazzi di Vincenzo D’Andrea che “vanno di nuovo sotto” per effetto di una rete firmata da Perrone e assai contestata dai padroni di casa che chiedono, inutilmente, un fuorigioco ed un fallo di mani”. A questo punto l’Aviglianese cerca di portarsi in avanti nel tentativo di recuperare il risultato ma in contropiede al 25’ Perrone mette la parola fine ad una partita che Vincenzo D’Andrea, commenta così: “Non meritavano di perdere, un pareggio avrebbero sicuramente risollevato il nostro morale”.

POSSIDENTE - Si complica la situazione del Doria, battuto in casa nell'ultimo turno da un forte Varisius. I materani ottengono i tre punti grazie ad un avvio molto deciso tanto che in sette minuti il match si mette decisamente in discesa per la compagine di mister Trani che segna due gol. A firmare l'iniziare vantaggio è Montemurro, mentre, pochi minuti dopo, è Di Marzio a siglare la rete del raddoppio. L'uno-due degli ospiti piega le gambe ai locali che per tutto il primo tempo non riescono

quasi mai a rientrare in partita. Il Doria di mister Sabia, invece, gioca un'ottima ripresa in cui la formazione locale crea pure più di un'occasione per riaprire un match; il più pericoloso tra i padroni di casa è senza dubbio il nuovo entrato Alex Coviello che mette parecchio in difficoltà la difesa materana che comunque riesce a rimanere imbattuta e poi, prima dello scadere fa festa quando Di Cesare segna il gol del 3 - 0, quello che chiude anzitempo un incontro vinto con merito dalla formazio-

0 3

DORIA: Sabia, Romaniello, C. Lorusso, A. Coviello, Martinelli, D'Andrea, Nolè, S. Lorusso, Lucia, Mecca, Ant. Coviello. In panchina: C. Coviello, Alex Coviello. Allenatore: Sabia. VARISIUS: Maino, Lacetera, Pace, Montemurro, Romano, Contini, Di Marzio, Ignomeriello, Romano, Pistinciuc, Basile. In panchina: Pavese, Di Cesare, Lamanna, Flumero, Calderone. Allenatore: Trani. MARCATORI: 3' pt Montemurro, 7' st Di Marzio, 30' st Di Cesare.

ne del Varisius che si appresta a ricevere il Santamaria per un incontro che potrebbe regalare la seconda vittoria consecutiva di un torneo in cui la squadra di mister Trani si sta facendo onore.

CONCORSO “BEST 22” I PIU’ VOTATI DEL 2008/2009 Riservato ai giovani calciatori lucani delle categorie Juniores, Allievi e Giovanissimi Provinciali, Regionali e Nazionali

Nome Cognome Squadra Ruolo Indirizzo n° Telefono CAMPIONATO Provinciale

Regionale

Nazionale

CATEGORIA Juniores

Allievi

Giovanissimi

REGOLAMENTO: Ogni mese una classifica premierà il più votato tra i giovani che partecipano ad uno dei campionati Juniores, Allievi e Giovanissimi a livello Provinciale, Regionale e Nazionale. Il vincitore riceverà in premio la maglia originale della squadra del cuore. Al termine della stagione sportiva 2008/2009 si svolgerà una partita denominata “1° TROFEO IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA” dove i BEST 22 si scontreranno tra loro. Tutti i partecipanti alla fine della partita saranno premiati. I tagliandi, compilati in ogni sua voce, vanno inviati a: Agenzia Nigro, Piazza Italia, 8 - 88814 Torre Melissa (KR).

Zaccaro (Invicta Matera)

Grieco (Invicta Matera)

Volpe (Invicta Matera)

N.B. NON SARANNO RITENUTE VALIDE LE SCHEDE VOTO FOTOCOPIATE.


52 Sport

Martedì 21 aprile 2009

promossa in B

A DIlettanti Play Off Rivelli: «Della gara in Toscana salvo solo Palombita»

Levoni, giornata storta Inizia male la serie contro il Siena. Giovedì si cerca il riscatto UN KO senza attenuanti generiche. La Levoni Potenza ha giocato davvero male sabato sera al Palasport Mens Sana di Siena contro la Consum.it di Marcello Billeri. I giocatori bianconeri hanno espresso una pallacanestro abulica, mai tonica e sempre in affanno. Il complesso di Luigi Gresta, orfano di Luca Vetrone e Sebastiano Grasso non è stato mai in partita subendo di fatto l'aggressività del complesso toscano, più motivato e meglio disposto in campo da Billeri. La formazione potentina ha pagato a caro prezzo la pessima giornata al tiro dei suoi frombolieri non riuscendo in sostanza a produrre gioco efficace e ritmi elevati sin dalle prime battute. La Levoni Potenza ha sofferto il ritmo dei padroni di casa, apparso davvero indiavolato per tutti i quaranta minuti di gara. Il complesso bianconero è apparso frastornato, forse già con la testa alle vacanze. Giovedì sera nel retour match del Pala Pergola in programma alle 20:30 servirà sicuramente una Levoni differente per avere la meglio sui toscani che dal canto loro cercheranno di chiudere anzi tempo il confronto passando al turno successivo. Va detto che tra le partite giocate nei play-off e playout quella di Siena è stata la sfida conclusasi con lo scarto più ampio tra le due formazioni, un dato che deve far riflettere in seno all'entourage dei potentini in vista della seconda gara di giovedì. La Levoni Potenza dovrà migliorare le sue specificità di gioco per recuperare terreno contro i senesi. Amarezza e sconforto si mischiano nel lunedì in casa potentina. A parlare della disfatta in terra toscana è l'addetto stampa della Levoni Potenza, Gianuario Rivelli che ha dichiarato: “C'è poco da dire, non c'è stata partita. Siena ha dimostrato di essere più aggressiva in difesa e più precisa in attacco.

Coach Gresta e a sinistra Giancarlo Palombita

I nostri atleti non sono stati capaci di sovvertire il pronostico avverso”. Rivelli parla dei singoli: “L'unico a salvarsi a mio avviso è stato Giancarlo Palombita che ha dimostrato di essere il migliore in campo, gli altri sono stati al di sotto delle aspettati-

ve. L'assenza di Luca Vetrone ci ha tolto una rotazione importante durante la partita”. Circa l'atteggiamento tattico della squadra di Luigi Gresta, l'addetto stampa Gianuario Rivelli ha inteso sottolineare: “E' stata una gara difficile, lo

sapevamo ma devo dire che Siena ha meritato il successo producendo una pallacanestro di buon livello tecnico e interpretando bene tutti i quaranta minuti di gara”. Sull'aspetto psicologico il dirigente di via Ponte Nove Luci ha dichiarato:

“E' vero, forse i nostri giocatori avevano già la testa alle vacanze. L'impressione che ho avuto è stata questa. Devo ammettere che la nostra squadra è stata quella che ha perso nei play-off con il peggior passivo. Il dato fa riflettere e

crea in me tanta delusione. Spero che a partire dalla gara di giovedì i nostri atleti possano cambiare mentalità”. Ordini seri che i giocatori di Gresta dovranno applicare con meticolosità Francesco Menonna f.menonna@luedi.it

C Dilettanti Marino: «Una grande soddisfazione per squadra e società»

Corporelle, il primato ripaga tutto HA VINTO l'ultima gara dominando la Nike Group Acireale al termine di una partita senza storia, ma soprattutto ha ottenuto il primo posto in classifica, come nei programmi stabiliti in estate. La Centre Corporelle Potenza ha il morale alle stelle per il risultato conseguito con enormi sacrifici e sforzi dalla società del presidente Antonio Colangelo. Un risultato che di fatto premia la competente campagna acquisti svolta dai responsabili tecnici della società biancoceleste, vale a dire il diesse Enrico Torlo e il diggì Dino Viggiano. Tutto lo staff societario ha contribuito al raggiungimento del primo posto grazie ad un lavoro certosino che pian piano ha dato i suoi frutti. La squadra ha fatto il resto, sostenuta dal lavoro dello staff tecnico formato da De Angelis e Pierri. Due tecnici capaci di forgiare un gruppo esperto ma proprio per questo difficile

da gestire. I giocatori hanno fatto vedere durante le trenta giornate di campionato ottime cose, dimostrando che quando le cose vanno a menadito non c'è trippa per gatti contro la compagine biancoceleste. Anche nel confronto disputato domenica al Pala Pergola contro il forte Acireale la compagine di Dino De Angelis ha potuto fare il bello e il cattivo tempo contro gli acesi, mai in partita e tenuti a bada dalle ottime prestazioni di Gigi Delli Carri, Stefano Marino e Marco Pellegrini. Il resto della truppa, vista la pesante assenza di Mimmo Castellitto ha fatto il suo annichilendo di fatto i biancogranata siciliani. Onore e merito per la Centre Corporelle Potenza che ha meritatamente conquistato il primo posto. Tra i protagonisti c'è sicuramente Stefano Marino che ha parlato della prima piazza ottenuta al termine della stagione regolare affermando:

“E' proprio una bella soddisfazione per la nostra società e per la squadra. Arriva al termine di un percorso difficile, anche noi abbiamo incontrato diverse difficoltà in questo campionato difficile”. Marino si sofferma sulla prestazione di domenica rimarcando: “Abbiamo giocato bene, come ad inizio campionato. L'Acireale ha cercato di metterci in difficoltà ma noi siamo stati bravi a vincere ugualmente la partita, giocando intensamente per tutti i quaranta minuti di gara”. Il lungo atipico di Dino De Angelis parla del prossimo impegno, contro l'Heliantide Reggio Calabria di Antonio Paternoster: “I reggini rappresentano forse l'avversario migliore per noi. Durante questo campionato hanno patito enormemente la nostra squadra. Va detto che non dobbiamo sottovalutarli affatto, altrimenti sono dolori”. L'ultimo pensiero del giocatore potentino è

Stefano Marino

per Mimmo Castellitto, assente domenica contro i ragazzi di Giuseppe Foti: “Mi auguro che possa ritornare in squadra quanto prima. Mimmo è il nostro testimonial in campo, l'uomo che ci da assolute garanzie di successo”. sport@luedi.it


Sport 53

Martedì 21 aprile 2009

A Dilettanti Play Out Maggioni: «Bisognava giocare con più personalità»

Matera, è ancora lunga Giovedì in gara 2 attesa una reazione per riequilibrare la serie «ABBIAMO giocato con poca personalità, ci è andato tutto male dopo che siamo andati sotto di tanti punti. La serie però è ancora lunga, c’è tempo per recuperare». Non è al massimo il morale di Matteo Maggioni, ala dell’Olimpia basket Matera che commenta lo scivolone nell’esordio dei play out che non ha lanciato segnali positivi per il futuro. Maggioni fa autocritica, sostiene che ci vorrà un Matera diverso giovedì al PalaSassi per sfruttare al meglio il fattore campo ma non perde la speranza anzi ci crede e sottolinea: «capisco il malumore dei tifosi, lo abbiamo sentito ed avvertito anche noi a fine partita. Credo che dopo quella prova è una reazione che ci può stare, è normale. Noi chiediamo però ai tifosi di rimanere vicino alla squadra, noi siamo i primi a risentire delle sconfitte. Quando le cose vanno male siamo i primi a sentirlo, vogliamo concludere quest’annata tagliando il traguardo che ci siamo prefissi per cui adesso è il caso di aspettare a contestare ma è più importante giocarsi al massimo gara due».

L’ala Matteo Maggioni dell’Olimpia

Quanto alla sfida sul Molfetta l’analisi è semplice: la difesa del Matera non è risultata sufficientemente efficace e la mossa di limitare Corvino con un giocatore di stazza come Mapelli ha condizionato il gioco d’attacco del Matera. Maggioni spiega: «Gli errori in fase difensiva possono essere tecnici o di mentalità, quest’ultimo credo sia il nostro caso e ci è capitato quando dall’altra parte sono incappati in una giornata super. Per quanto riguarda l’attacco hanno cercato di mischiare le carte e hanno bloccato Valerio che è la nostra fonte di gioco. Contro-

mosse? Credo che in queste serie che sono lunghe capiti di dover trovare delle contromosse nel breve tempo. Dovremo cercare di capire quali errori abbiamo commesso e riuscire a mettere il Molfetta in difficoltà». Infine l’ultima battuta sulla pressione che giovedì in gara 2 sarà tutta sul Matera: «dovremo cercare di giocarla al meglio e di allungare la serie, sapendo che loro hanno meno da perdere ma anche che noi quando siamo con l’acqua alla gola tiriamo fuori le prestazioni migliori». Piero Quarto p.quarto@luedi.it

Nuoto Pinnato Tanti i record Golf Sono 123 iscritti per un montepremi da 45 mila euro

Carlo Potenza il vincitore nei 200 metri

TANTO entusiasmo, una degna cornice di pubblico, risultati positivi. La Old Friends Nuoto Picerno ha colto nel segno domenica alla Piscina Comunale Michele Riviello nell'ambito del trofeo Michele Riviello di nuoto pinnato, gara interregionale BasilicataCampania riservata agli atleti esordienti. Tanti record personali, molte soddisfazioni per la società gestita tecnicamente da Mario Giuliano. Quasi duecento gli atleti in gara, in una giornata da ricordare per gli appassionati di nuoto pinnato che hanno potuto così ricordare la figura di Michele Riviello. La gara ha visto la partecipazione degli atleti esordienti A e B. Nei duecento metri stile pinne primo posto per Carlo Potenza che ha bissato il successo nei cento metri, bene anche Claudio Tammone nei cinquanta metri, splendido primo posto per Chiara Faruolo nei duecento metri femminili, medaglia di bronzo nei duecento metri per Samuele Giambersio, terza piazza nei 100 metri femminili per Maria Pia Ferrara e terzo posto per la staffetta picernese composta da Ferrara, Salerno, Faruolo e Fasciglione. I successi sono stati conquistati nelle categorie esordienti A e B dove hanno preso parte gli atleti nati negli anni 1999 e 2000. La Old Friends Nuoto anche nei prossimi mesi continuerà la sua attività agonistica con il chiaro intento di far conoscere una disciplina atipica e proprio per questo tutta da apprezzare. Davvero elevato il livello tecnico della manifestazione che ha visto dunque tanti successi, molte gratificazioni e l'immancabile passerella di atleti medagliati. Un evento da ripetere per gli amanti del nuoto pinnato che hanno apprezzato e applaudito le imprese dei tanti atleti picernesi nella splendida giornata di gare della Piscina Comunale Michele Riviello di Parco Montereale. f.menonna@luedi.it

retrocessa in B

Tennis Soddisfazione per la Giordano

Open di Puglia e Basilicata Ineltec, avvio super a Metaponto e Riva dei tessali Scatta giovedì la kermesse internazionale NUOVO appuntamento con il grande golf al Resort Riva dei Tessali e Metaponto, con al disputa della 24esima edizione dell'International Open di Puglia e Basilicata Pro Am, che avrà luogo da giovedì a domenica. Da due anni del club tessalino ha scelto il progetto proposto dall'Alps Tour, che ha l'obiettivo di lanciare i giovani professionisti e che, nato inizialmente dalla collaborazione tra le federazioni italiana, francese, austriaca e svizzera ha ora coinvolto altre nazioni quali Marocco, Spagna, Repubblica Ceca, Slovenia e Belgio. E' una testimonianza ulteriore della lungimiranza dei dirigenti tessalini che hanno saputo cogliere l'attimo giusto in un momento in cui l'Alps Tour è in evidente crescita: il calendario propone 23 gare con circa 1.100.000 euro di montepremi complessivo, ma è molto probabile che in corso d'opera si aggiungano almeno altri due o tre eventi. L'Open si disputerà sulla distanza di 54 buche con taglio dopo le prime 36 che lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40 posto. Il montepremi è di 45.000 euro con prima moneta di 6.525 euro. La gara, unica in Italia, si svolgerà su due campi appartenenti allo stesso club, quello storico nella pineta a Riva dei Tessali, e il nuovo di Metaponto, in una suggestiva zona archeologica. E' una prerogativa che risponde alla struttura che si è dato il club sull'esempio dei resort americani. Inoltre i due tracciati, eccellenti sotto l'aspetto tecnico, forniscono ai giocatori due diverse tipologie di difficoltà che danno quale logica conseguenza un vincitore dall'ottimo gioco e con sicure prospettive per il futuro. Sono iscritti all'evento 123 giocatori di 14 nazioni con nutrita presenza italiana (53) e francese (26). Rappresentate anche Australia (1), Austria (6), Belgio (4), Inghilterra (12), Spagna (11), Germania (1), Nuova Zelanda (1), Paraguay (1), Slovenia (1), Sri Lanka

(1), Usa (1), Svizzera (4). Difenderà il titolo lo svizzero Martin Rominger, ma avrà un compito difficile per la presenza di quasi tutti i migliori elementi del tour. Tra gli italiani sono annunciati in ottima forma Matteo Delpodio, e Marco Guerisoli, rispettivamente secondo e quinto la scorsa settimana in Spagna, ma hanno chance anche elementi solidi come Marco Crespi, Paolo Terreni, Emmanuele Lattanzi, Andrea Maestroni, Alessandro Napoleoni, Gianluca Pietrobono, Andrea Signor, Andrea Zanini e Andrea Zani. Tra i francesi si fanno preferire Bertrand Coathalem, Thomas Fournier, Nicola Joakimides, Julien Xanthopoulos, ma occhio ai giovanissimi neo pro Edouard Dubois e Benjamin Herbert protagonisti nel Grande Finale Attijariwafabank a marzo in Marocco con successo del primo dopo spareggio con il secondo. Accampano giuste pretese anche lo spagnolo Xavier Guzman, lo svizzero Nicolas Sulzer, i belgi Jerome Theunis e Quentin De Valensart e l'inglese Steve Lewton. Anche la Puglia e Basilicata ProAm si disputerà sui due percorsi del Resort Riva dei Tessali e Metaponto con classifiche separate e con la partecipazione di circa 60 squadre composte da un professionista e due dilettanti. L'Open di Puglia e Basilicata avrà il sostegno delle istituzioni che mostrano già da tempo la loro sensibilità verso il golf, ormai riconosciuto come componente fondamentale nella promozione turistica: Regione Puglia, Regione Basilicata, Camera di Commercio di Matera, APT Basilicata, Provincia di Matera ed Enit. Patrocinio di Coni di Puglia e Basilicata e Federazione Italiana Golf. L'evento fa parte del Pilsner Urquell Pro Tour, ossia delle gare italiane gestite dal Comitato Organizzatore Tornei dei Professionisti della FIG, con Donato Di Ponziano Presidente e con Alessandro Rogato alla regia sul campo. sport@luedi.it

per l’under 14

Le giovani tenniste Maria Bruna Paradiso e Sabrina Venezia assieme all’istruttrice Mariangela Giordano

INIZIA con il piede giusto la strada dell'Ineltec Accademia Tennis Matera nel campionato under 14 a squadre. Un giovane gruppo in continua crescita quello dell'istruttrice Mariangela Giordano, che da questa stagione prende parte a tre campionati a squadra. I primi tre punti della stagione sono stati guadagnati dalle giovani giocatrici under 14, ma come anticipato, da questa stagione Mariangela Giordano guida anche una squadra under 12 maschile ed una in serie D femminile. Il primo successo è stato il frutto delle ottime prestazioni di Maria Bruna Paradiso e Sabrina Venezia, che hanno ottenuto tre sigilli nelle altrettante partite disputate contro le rappresentati del Tennis Club Gingles Potenza, ottenendo l'en plain nei due singolari e nel doppio finale. Grande la soddisfazione che ha prodotto questa prima ottima prestazione, da parte delle proprie giovani giocatrici, nell'istruttrice materana. “Nonostante i grandi numeri ottenuti lo scorso anno -afferma Mariangela Giordano parlando delle ottime iscrizioni registrate- la Ineltec Accademia Tennis Matera continua a sostenere un tennis all'insegna della qualità. L'obiettivo societario, infatti, più volte rimarcato, è quello di far crescere tecnicamente i nostri atleti, presupposto necessario per la formazione di un settore giovanile che possa produrre in futuro giocatori importanti. Tale processo non si improvvisa ma si costruisce ogni giorno”. Poi l'istruttrice parla degli ottimi risultati raggiunti dalla società in termini di iscrizioni e di singoli in termini di miglioramenti tecnici. “Lo scorso anno -continua la Giordano- abbiamo partecipato solamente ad un campionato a squadre, mentre quest'anno a ben tre, per noi è già una grande vittoria. Abbiamo inserito nelle varie squadre giocatori che praticano lo sport del tennis da soli pochi mesi, ma che già come la Venezia -conclude l'istruttrice materana- hanno dimostrato ottime capacità”. I prossimi impegni saranno le prime gare dei campionati under 12 maschile e quello della serie D femminile. La società parte con il piede giusto verso un'avventura che con impegno e dedizione cercherà di portare a termine con ottimi risultati. Francesco Calia sport@luedi.it


54 Sport

Martedì 21 aprile 2009

B Dilettanti Play Out Il Bernalda si lecca le ferite dopo lo stop col Catanzaro

Al di sotto delle attese Prestazione non esaltante e arbitraggio discutibile le ragioni del ko BERNALDA - Si dice che a mente fredda le cose, anche quelle che a caldo ci erano sembrate più chiare, possono cambiare aspetto e interpretazione; non è così per la sfida playout di domenica scorsa che, anche analizzata a 24 ore di distanza, non fa spostare di una virgola i giudizi qui espressi a ridosso della sirena finale. Non torniamo sul pessimo arbitraggio perché quello che c'era da dire è stato detto, fermiamoci piuttosto sulla prestazione dei rossoblu che, pur nella sua generosità, non è stata esente da colpe anche grossolane, così come ci pare che la stessa panchina non abbia vissuto una delle sue serate migliori. Fatti salvi i giovanissimi (Gabrielli e Perrucci hanno dato il loro onesto contributo e più di tanto non si può loro chiedere) e Azan (il migliore dei rossoblu non solo perché questo recita la valutazione finale di 21, seconda soltanto al 25 di un grande Cattani, ma anche per la lucidità e la precisione che ad altri sono mancate), il resto della squadra non ha giocato come ci si sarebbe aspettato in un match così decisivo, dal capitano Russo (troppo nervoso fin dalle prime battute e a volte troppo ostinato a voler concludere da solo) ad un incostante Silvestrini autore in certi momenti di fulminee penetrazioni e in altri di palle ingenuamente regalate agli avversari soprattutto nei momenti topici della gara, da un Carpineti solido muro contro Shorter e Fiasco ma stranamente impreciso nelle conclusioni da lui preferite, quel-

La “Terme di Abano” Bernalda in azione

le dalla media distanza, ad un Faggiano che può esibire il 100% dalla lunetta e un buon 19 di valutazione ma che non è apparso il decisivo uomo squadra di altre occasioni; discorso a parte per Filloy rimasto fuori a lungo perché, proiettandosi a canestro, ha subito un'entrataccia a peso morto e di scarso fair play da parte di Cattani che gli ha procurato un'incrinatura ad una costola (dimenticavamo, non è stato nemmeno fischiato il fallo!). Ripetiamo e ribadiamo che ai ragazzi di coach Brogialdi non è mancato lo spirito di squadra e il rispetto per la maglia, ma nei playout questo non basta, servono doti e virtù che i lucani pare abbiano lasciato in qualche angolino nascosto del palazzetto a partire dalle prime partite del girone di ritorno. Ciò che più preoccupa del team ionico non è tanto la sconfitta in sé venuta ad opera di un Catanzaro solido e lucido (e

più a suo agio in queste gare tutte giocate sulla freddezza e sull'esperienza) quanto il fatto che la squadra, da qualche tempo in qua, appare in caduta libera e al momento non si vede quale paracadute possa consentirle un atterraggio morbido visto che tra l'altro sarà costretta a giocare anche le prossime sfide con pesanti assenze e senza le necessarie rotazioni (non a caso nel finale i bernaldesi, molto più stanchi per aver giocato quasi sempre con gli stessi cinque o sei, sono apparsi meno lucidi degli avversari che hanno potuto giostrare con nove elementi). Ora deve scattare la molla speciale di chi ha gli attributi, quell'orgoglio che deve far diventare la trasferta di domani in Calabria non l'ultimo viaggio dei condannati a morte verso il patibolo ma la ricerca di un immediato riscatto riparatore. Giovanni Palmieri sport@luedi.it

D Vittorie interne in gara-uno

Virtus e Lepore ok VITTORIE casalinghe nel primo turno dei play-off del campionato maschile di serie D regionale di basket. Prevale il fattore campo visti i netti successi della Cestistica Renudo Vito Lepore, alla Palestra Vito Lepore di Potenza, sul New Olimpia Pallacanestro Melfi e della Co.Re.Ma. Virtus Matera sull'Aics Pallacanestro Varlotta Rionero in Vulture al Palasassi. A Potenza i bianconeri della Cestistica Renudo Vito Lepore vincono nettamente sulla compagine federiciana con il punteggio di 94 a 68. E' Alessandro Galella a trascinare i suoi compagni di squadra verso la netta affermazione. Il capitano e uomo simbolo della formazione di coach Salvatore Della Monica segna diciannove punti che fanno la differenza. Bene anche De Angelis che “infila” diciassette punti nella retina gialloverde e consente alla Cestistica Renudo Vito Lepore di viaggiare verso il successo. Nel complesso di Loconsolo, invece, si salva dal marasma generale soltanto La Tocca, autore di quattordici punti, seguito da Martino con tredici. Ottimo l'approccio alla gara da parte dei potentini che hanno meritato il successo facendo leva sull'enorme cifra tecnica tra le due formazioni. Vince e convince al Palasassi di Viale delle Nazioni Unite la Co.Re.Ma.

Virtus Matera di coach Antonio Conterosito contro l'Aics Pallacanestro Varlotta Rionero in Vulture di Salvatore Brenna. Al Palasassi finisce 70 a 48 per i materani che hanno avuto in Merletto che segna venticinque punti, seguito da Grassani con diciassette. Nella compagine vulturina non bastano i diciassette punti di Libutti ad evitare la capitolazione. In settimana si giocano le gare di ritorno. Domani infatti si

disputa gara due al Pala Gaudo di Rionero in Vulture, con inizio alle 19:30 tra l'Aics Pallacanestro Varlotta Rionero in Vulture e la Co.Re.Ma. Virtus Matera, mentre domani sempre alle 19:30 al Pala Pastore di Melfi si affrontano la New Olimpia Pallacanestro Melfi e la Cestistica Renudo Vito Lepore. Sabato si giocheranno le eventuali gare tre dei playoff. f.menonna@luedi.it

Rionero piegato da Merletto

Galella mattatore col Melfi

VIRTUS MT RIONERO

LEPORE MELFI

70 48

CO.RE.MA. VIRTUS MATERA: Merletto 25, Buono 5, Martino 3, Zumino 3, Sabino 9, Elettrico 3, Grassani 17, Vanzanelli 5, Carlucci. All. Antonio Conterosito. AICS PALLACANESTRO RIONERO IN VULTURE: Cammarota 7, Libutti 17, Mollica 7, D'Angelo 9, Russo 5, Grieco 1, Perillo 2, Pinto, Colangelo, Luciano. All. Salvatore Brenna. ARBITRI: Grieco e Nicoletti di Matera. Merletto della Virtus

94 68

CESTISTICA RENUDO VITO LEPORE POTENZA: Cerverizzo 10, Albano 14, Brucoli 7, La sorella 3, Rinaldi 7, Cataldo 6, Rubino 7, Cillo 4, De Angelis 17, Galella 19. All. Della Monica. NEW OLIMPIA PALLACANESTRO MELFI: Navazio 12, Loconsolo, Autunno, Nigro 9, Martino 13, Sibilano 8, Pugliese 8, La Tocca 14, Gliaschera 4. All. Loconsolo. ARBITRI: Loscalzo e Bonifacio di Potenza. Coach Antonio Conterosito

Galella della Vito Lepore


Sport 55

Martedì 21 aprile 2009

Calcio a 5

C1 La formazione di Todaro espugna Potenza e resta a pari punti con la Meco

Scanzano, colpo da primato Successo in casa dello Sport Village che ribadisce la leadership C1 Il Rionero riesce a mette al tappeto la Vigor Matera

Altro sussulto del Real Corona R.C.RIONERO 4 VIGORMATERA 2 R.C.RIONERO: Carnevale, Montedoro Ma, Faretta, Brienza, Montedoro Mi, Capobianco, D'Urso, Archetti, Murano. All. D. Rosiello VIGOR MATERA: Tralli, Natuzzi, Scarangella, Lamacchia, D'Oppido, Pisciotta, Logiudice, Tarasco, Laperchia. ARBITRI: Pessolano e Guida RETI: p.t. al 2' D'Oppido (M), al 5' D'Urso (R), all'11' Tarasco (M), al 29' Capobianco (R); s.t. all'8' Montedoro Ma (R), all'11' Capobianco (R). RIONERO - Al palazzetto dello sport di contrada Gaudo prestigiosa vittoria del Real Corona Rionero a spese della più quotata Vigor Matera. Mai così bene il quintetto rionerese alla sua seconda vittoria consecutiva tra le mura amiche. Una prova quella dei ragazzi di mister Donato Rosiello positiva, sia sotto l'aspetto tecnico-tattico che agonistico, che ha particolarmente impressionato gli spettatori presenti e gli stessi ospiti, che hanno provato di tutto prima di cedere l'intera posta in palio. Dopo un primo tempo piuttosto equilibrato, in cui i padroni di casa sono stati costretti a rincorrere gli ospiti, la vittoria per capitan Brienza e compagni è arrivata nel secondo tempo con una prestazione a dir poco maiuscola, nel corso del quale il portiere ospite Tralli con le sue ottime parate ha evitato un punteggio passivo più pesante, mitigato anche dai due legni colpiti dai rioneresi D'Urso e Capobianco. Ottima la prestazione di tutti i giocatori rioneresi che nella seconda frazione di gioco hanno cercato e fortemente voluto un successo che fa tanto morale per la squadra e per l'ambiente. Non è stata una vittoria facile perchè i materani dal canto loro han-

no impegnato severamente i portieri locali, tra i quali non solo l'esperto Carnevale ma anche il giovane e promettente portierino Murano ci ha messo del suo per portare in porto la vittoria. I padroni di casa nel seconda parte della gara hanno reclamato invano due rigori per due netti falli di mano non accordati dai due direttori di gara. In avvìo gli ospiti hanno fatto subito valere la loro posizione di classifica andando in vantaggio già al 2' con un preciso tiro di D'Oppido. Tre minuti dopo è stata la volta del forte D'Urso a pareggiare i conti per i rioneresi che all'11' si ritrovano nuovamen-

te in svantaggio ad opera di Tarasco. I locali non si lasciano scoraggiare e attaccano per riportarsi in parità. Pareggio che puntuale arriva al 29' con l'esperto e tenace Capobianco. Nella ripresa i vulturini in buona serata scendono in campo ancor più determinati e decisi a conquistare l'intera posta in palio. L'impresa alla fine è riuscita grazie alle reti messe a segno da Mauro Montedoro all'8' e da Capobianco all'11', ma soprattutto grazie all'ottima prestazione di tutti i giocatori di casa scesi sul parquet del palazzetto dello sport. Michele Rizzo sport@luedi.it

SPORT VILLAGE 4 L. SCANZANO 6 SPORT VILLAGE: Finzi, Bolina, Santarsiero, Arcieri, Ferraro, D'Angola, Gilio, Preite, Montano L.,Montano Lu., Napoli. All. Dilorenzo LIBERTAS SCANZANO: Vampo, Masella, Dipinto, Cospito, Dartizio, Celano, Panetta, Prezioso, Cosentino. All. Todaro ARBITRI: Paolicelli di Bernalda e Gresia di Moliterno RETI: 3 Dipinto (S), 2 Panetta (S), Cospito (S), 2 Preite (V), 2 D'Angola (V) POTENZA - Incontro d'alta classifica tra lo Scanzano primo in classifica e lo Sporting Villane terzo, si è assistiti ad una gara maschia ma corretta, con tanti gol e che vede vittoriosi gli ospiti,

La Libertas Scanzano di Nicola Todaro

che confermano la loro leader ship. Uno Scanzano concentratissimo per l'importanza della posta in palio, si deve riconfermare il primo posto in condominio con la Meco. L'unico risultato consentito è la vittoria per continuare i sogni promozione. Dopo una fase di studio affonda il colpo lo Scanzano con una doppietta messa a segno da Panetta. La prima rete arriva con un passaggio dal fondo di Dipinto per il comodo tap-in di Panetta. Vantaggio raddoppiato dopo pochi minuti, i protagonisti gli stessi uomini. Dipinto trova Panetta libero che di piatto, piazza la palla nell'angolino. Il doppio svantaggio fa reagire il Village, che pressa gli avversari, con il portiere Vampo in grande evidenza che con ottime parate limita i danni. Lo Scanzano risponde con immediati contropiedi, sbagliando facili occasioni. La gara si vivacizza quando da azione d'angolo, Montano pesca Preite che insacca alla sinistra di Vampo incolpevole. Le azioni si susseguono da ambo le parti, ma a prevalere sono le difese. I padroni di casa riescono a conquistarsi un rigore che Preite sbaglia con un forte tiro che si infrange sulla traversa. L'errore non scoraggia il Village, che poco dopo pareggia, con un bel diagonale di D'Angola. La prima

parte della gara termina sul 2 pari. La ripresa vede le due formazioni decise a combattere per conquistare la posta in palio. Tante le azioni, ma dopo circa 9 minuti arriva il riscatto di Preite dopo l'errore dal dischetto. Punizione dai 10 metri e il bolide si insacca alle spalle di Vampo. Il gol fa scatenare la squadra di Todaro che imprime un'accelerazione al gioco, andando in gol con Cospito che ribatte in rete una respinta del portiere, dopo una triangolazione tra Dipinto e Dartizio, con tiro di questi. Lo Scanzano dopo aver corso alcuni pericoli, capisce che è arrivato il momento di chiudere i giochi. Su un passaggio smarcante di Dartizio, a siglare il vantaggio è Dipinto. La squadra di mister Todaro insiste, sempre con Dipinto arriva la quinta rete, su imbucata di Cospito, evitando anche il portiere. Poi azione replay, con imbucata di Dartizio per Dipinto, evitato il portiere, insacca la sesta rete. Pochi i minuti dal termine, il Village va a segno con un diagonale di D'Angola. Vittoria e primato ancora in tasca allo Scanzano che nel turno infrasettimanale disputerà il derby contro il Borussia Pleiade alle 18,30 al Palazzetto dello Sport di Scanzano. Vincenzo Bochicchio sport@luedi.it


56 Sport

Martedì 21 aprile 2009

Calcio a 5 C1 I ragazzi di Marino effettuano il sorpasso sul team di Caprioli

Pioggia griffa il successo Il bomber del Deportivo Senise si è sbarazzato del Real Lavello DEP. SENISE LAVELLO

7 6

DEPORTIVO SENISE: Collarino, De Fina, Blotti, Pioggia, Tuzio E., Salerno, Capano. All.: Marino. LAVELLO: Bergamasco, Di Già, De Cillis, Latorraca, Catapano, Di Vittorio, Miranda, Ferrara. All.: Caprioli. RETI: 5’ Pioggia (S), 10’ Latorraca (L), 18’ Salerno (S), 23’ Latorraca (L), 28’ Latorraca (L), 30’ Cartapano (L), 6’st Catapano (L), 8’st Salerno (S), 10’st Blotti (S), 12’st Tuzio (S), 14’st Latorraca (L), 24’st Pioggia (S), 28’st Pioggia (S). SENISE – Grande prova di carattere del quintetto sinnico. I ragazzi di mister Giuseppe Marino, ottengono un importante successo contro una diretta concorrente in classifica. Una gara vietata ai deboli di cuore, quella che si è disputata sul sintetico della villa comunale senisese, che ha visto i due quintetti affrontarsi senza nessun tipo di paure. Un match risolto nel finale dal bomber

Il bomber Pioggia

Carmine Pioggia, che ha prima pareggiato e poi dato il goal della definitiva vittoria. Dimostrazione questa, della voglia di vincere del team del patron Rosario Palermo. Davanti ad un pubblico caldo e numeroso, Blotti e compagni hanno avuto la meglio sui ragazzi di mister Caprioli, giunti in riva al Sinni per aggiudicarsi l’intera posta in palio. Tra le fila lavellesi da sottolineare la prova di Latorraca, autore di un poker davvero entusiasmante. I senisesi, partono subito bene e al 5’ vanno

in vantaggio con Pioggia. Al 10’ pareggio di Latorraca, che mette a sedere un avversario e deposita la palla alle spalle dell’incolpevole Collarino. Il Deportivo spinge e al 18’ Salerno riporta in vantaggio i suoi. A questo punto, gli ospiti, trainati da Latorraca e Catapano annichiliscono l’avversario, portandosi sul 5-2, chiudendo in vantaggio la prima frazione di gioco. Nella ripresa, dopo una sfuriata ai suoi ragazzi di mister Marino, la squadra ha cominciato a prendere le misure agli avversari, cer-

cando di allargare il gioco sulle fasce. Così la rimonta ha inizio con Salerno all’8’ e due minuti dopo con Blotti, fino al pareggio di Tuzio al 12’. Ma poi ritorna in partita il Lavello con Latorraca al 14’, che riporta in vantaggio i suoi. A questo punto, sul 56, sale in cattedra il bomber Pioggia, che si carica sulle spalle le sorti della squadra. Nel giro di quattro minuti, precisamente al 24’ e al 28’, consegna la vittoria ai suoi, con un uno-due, che mette al tappeto l’avversario. Lavello però, che è uscito a testa alta dal rettangolo di gioco, dimostrando di avere nelle proprie fila degli ottimi elementi. I tre punti conquistati, ha proiettato il quintetto sinnico, fuori dai play out superando proprio il Lavello di un punto. Ora, il Deportivo Senise è a quota 27 punti. Sabato, i ragazzi di mister Giuseppe Marino saranno impegnati a Montalbano, formazione penultima in classifica, ma reduce dalla vittoria esterna a Grassano per 9-10. Claudio Sole sport@luedi.it

Calcio a 5 D Travolto il Sant’Angelo

Vietri, gol a dozzine VIETRI SANT'ANGELO

12 1

VIETRI: Manfreda, Fabio M., Fabio D., Picciuolo, Russo, Macellaro, Caivano N., Caivano M, Magrino. Dir. Acc. Russo US SANT'ANGELO: Bochicchio M., Rosa, Macchia, Bochicchio D., Sabia. Dir. Acc. Bochicchio D. ARBITRO: Fasulo di Potenza RETI: 3' Russo, 10' e 33' Fabio M., 12' e 37' Picciuolo, 17' Magrino, 19' e 61' Caivano N., 26' e 56' Caivano M., 29' e 41' Fabio D.(V), 15' Macchia (S). NOTE: Recupero 1' p.t. e 1' s.t. VIETRI DI POTENZA - Il Vietri coglie, al “Pala Santa Domenica”, tre punti importanti contro il Sant'Angelo di Avigliano, battuto con il risultato finale di dodici reti ad una. La differenza in campo si è vi-

sta e nulla hanno potuto gli ospiti, con una rosa ridotta all'osso, vista la presenza di soli cinque atleti sul parquet vietrese. Il Vietri parte subito forte, e dopo tre giri d'orologio va subito in rete con capitan Russo, bravo ad approfittare dell'assist di Picciuolo. La reazione ospite non si fa attendere, ed al 7' Rosa impegna a terra Manfreda. Ma al 10' ecco il raddoppio vietrese con Fabio M., che da fuori area sigla la doppietta vietrese. Dopo due minuti Picciuolo si esibisce in una voleè vincente da distanza considerevole, con la palla nel sette: tre a zero. La reazione ospite, dopo tre minuti, porta al gol di Macchia, che da fuori area, con un bel tiro, batte Manfreda. Da qui in poi un vero e proprio monologo vietrese. Al 17' va in gol Magrino con una gran botta dopo il servizio di Russo e dopo due minuti, al 19', è Caivano N. a gonfiare la rete ospite per la quinta volta. Gli ospiti non

hanno la forza di reagire concretamente, e al 26' Caivano M. sigla la sua prima rete della partita (6-1) dopo il servizio di Macellaro A. Il primo tempo si conclude con il bel gol di Fabio D., bravo ad evitare l'estremo ospite e ad insaccare, per il settimo gol. Già al 33' il Vietri va subito in gol: Fabio M. direttamente da punizione gonfia la rete di Bochicchio M., incolpevole nell'occasione, che si è esibito comunque in splendidi interventi nell'arco di tutta la partita. Splendido il gol di Picciuolo al 37', quando mette a sedere il portiere e con un pallonetto sigla la nona rete, la seconda personale. C'è spazio per altri tre gol: al 41' Fabio D. di piatto sigla la decima rete, al 56' Caivano M. a porta libera insacca dopo l'assist di Russo e al 61', il fratello Caivano N. sigla la dodicesima rete sul fischio finale. Claudio Buono sport@luedi.it

Atletica Podistica Ferrandina protagonista anche al Vivicittà

Selvaggi e Lacarpia insieme sul traguardo di Villanova PODISTICA FERRANDINA impegnata su due fonti domenica scorsa con le gare disputate a Villanova di Ostuni e Matera. Nella Maratonina degli Ulivi Secolari svoltasi nella piana della marina di Ostuni, con partenza ed arrivo nella località balneare di Villanova, è toccato a Giuseppe Selvaggi e Mimì Lacarpia portare in alto i colori della società aragonese, dopo i forfait per acciacchi stagionali di Saponara, Pennuzzi e Zaltini. Con sullo sfondo la suggestiva cornice degli ulivi secolari distintivi della zona, Selvaggi e Lacarpia sono giunti sulla linea del traguardo appaiati dopo 1 ora e 41 minuti di corsa, condotta a ritmo costante dai due podisti ferrandinese, in una giornata dove l'alto tasso di umidità si è fatto sentire oltremodo sugli oltre quattrocento podisti presenti alla gara pugliese. La maratonina di Ostuni è servita anche ad

Antonio Ierinò come gara di allenamento per la 100 chilometri del Passatore, che si disputerà il 31 maggio tra Frenze e Faena. Inoltre, sono apparsi in netto miglioramento gli altri atleti della spedizione ferrandinese in terra pugliese, che hanno raggiunto buoni risultati giungendo con alcuni minuti di ritardo rispetto ai compagni di squadra. Al traguardo, infatti, sono giunti anche Pietro Bitonti, Salvatore Cerabona, Francesco Scocozza e Leonardo Ragone. Nelle stessa giornata si è tenuta a Matera la Ventiseiesima edizione del Vivicittà, gara podistica a carattere agonistico e non, disputata sulla distanza di 12 chilometri (quella agonistica) e 4 chilometri (quella dedicata ai non atleti). La manifestazione è stata legata al tema dell'ambiente e della solidarietà. Infatti, oltre al collegamento diretto ed alla collabora-

Selvaggi e Lacarpia della Podistica Ferrandina

zione con l'Ente Parco di Gallipoli Cognato, ha previsto lo stanziamento di un euro della quota di iscrizione per le popolazioni colpite dal terremoto. La kermesse podistica è stata organizzata dalla Uisp di Matera in collaborazione con la Fidal locale. Il trio Imperatore, Gallitelli e Zizzamia ha fatto da lepre a tutto il resto della squadra aragonese, composto da Latronico, Romano, Evangelista, Pasquino, Mestria, Caval-

lo, Cosentino e Recchia, che si sono impegnati fino allo stremo in un percorso difficile e non privo di insidie come quello del centro della città dei Sassi. Prossimo appuntamento con una maratona di prestigio per l'Asd Podistica Ferrandina, che sarà impegnata domenica 26 aprile nella Maratona di Sant'Antonio a Padova con Francesco Mangieri. Francesco Calia sport@luedi.it

Calcio a 5 C2, il Grifo condannato ai play out

Il Marmo Grifo Venosa

GRIFOVENOSA 10 BARLANOTTE 12 MARMO GRIFO VENOSA: Monteverde (Scatamacchia), Gammone, Di Palo, Perrotta, Mettola, Cacossa, Dichirico, Nuzzo, Curatella. Allenatore. Antenori. BAR LA NOTTA PIGNOLA: Smaldone, Corleto, Colucci, Di Lascio, Pacilio, Calciano, Olita. All. Di Lascio. ARBITRO: Di Lucchio di Rionero. RETI: 3' Mettola, 9'Di Lascio, 10', 36',38' e 43' Di Palo; 14' Gammone, 19' Dichirico, 20', 21' e 46' Cacossa; 27', 29', 35', 48' e 50' Corleto; 28', 34' e 56' Calciano; 41' Pacilio, 55' e 59' Colucci. VENOSA - Con questa sconfitta il Marmo Grifo Venosa può dire addio ad una salvezza tranquilla. Quasi sicuramente disputerà, a due giornate dal termine del campionato, i play-out. Una partita che poteva gestire con tranquillità, in vantaggio di 5 reti alla fine del primo tempo, si è fatto raggiungere e superare. Infuriato il tecnico Antenori: “senza la testa non si va avanti, quando la squadra conduceva per 6 a 1, bastava mantenere la palla, invece di concludere”. Parte subito forte il Grifo, al 1' Gammone per Perrotta, tiro deviato in angolo, seguono altre due conclusioni a rete di Gammone, palla ribattuta da Smaldone. Al 3' in gol con Mettola con un bel tiro a fil di palo dalla distanza. Al 5' Di Palo per Mettola, il portiere devia in angolo. Al 6' Perrotta ruba palla all'avversario, davanti la porta, si fa respingere la conclusione. Al 9' pareggiano gli ospiti: su punizione Di Lascio, dopo una prima ribattuta del portiere, segna con un tiro angolato. Al 10' Splendido gol di Di Palo, si assist di Mettola, a due passi dalla porta, di tacco sorprende il portiere. Al 12' Perrotta, invece di passare a Di Palo solo davanti la porta, da posizione decentrata manda fuori. Al 13' Perrotta per Di Palo, il cui tiro si stampa sulla traversa. Al 14' Gammone porta a tre le reti per il Venosa, dopo aver ricevuto palla su punizione di Cacossa. Al 15' Perrotta, non ancora preso da spirito di squadra, conclude a rete, palla deviata dal portiere in angolo, Cacossa, solo davanti la porta, atten-

Il Bar La Notte Pignola

deva l'assist. Al 17' Perrotta salva sulla linea una conclusione di Olita. Al 18' è Gammone a salvare davanti la porta un tiro di Calciano. Al 19' ancora in gol il Venosa, Dichirico mette dentro su assist di Cacossa. Momento favorevole per i locali, E' ancora Cacossa ad andare in gol con un tiro angolato, Gammone l'aveva smarcato. Si ripete subito dopo, si passaggio di Dichirico. In vantaggio di 5 reti, la squadra invece di tenere palla, vuole concludere e 26' Monteverde manda in angolo una conclusione ravvicinata di Olita. Ma al 27' Corleto mette dentro su invito di Calciano. Subito dopo è Calciano a realizzare con un tiro angolato. Al 29' Mettola davanti la porta, liberato da Di Palo, perde tempo e si fa deviare la palla in angolo. Ma è ancora il Bar la Notte ad accorciare le distanze, Corleto con un tiro da lontano sorprende il portiere. Si va al riposo col punteggio di 6-4 per il Venosa. Al rientro, al 31' Smaldone ribatte due conclusioni ravvicinate di Perrotta e Mettola. Al 32' è Nuzzo, davanti la porta, a spedire alle… stelle. Al 33' Monteverde in angolo su bella conclusione di Corleto. Al 34' in gol Calciano, palla sotto la traversa. Al 35' Corleto pareggia, servito da Olita. Ma al 36' il Venosa si riporta in vantaggio: Di lascio perde palla ingenuamente e Di Palo sorprende tutti. Al 38' è sempre Di Palo a segnare, servito da Gammone si libera di Calciano e conclude dentro la porta. Al 40' Mettola colpisce il palo con un bel tiro. Sembra cosa fatta per il Venosa, ma al 41' Pacilio con un tiro non proprio irresistibile e la complicità del portiere accorcia le distanze. Al 43' Cacossa serve Di Palo ad un tiro vincente. Al 46' Cacossa ruba palla a Pacilio e realizza. Il venosa in vantaggio di 3 gol. Ma al 48' Calciano per Corleto che segna. Al Corleto, servito da Calciano, segna. Al 53' Colucci solo davanti la porta manda fuori. Al 55' Gammone perde palla e Colucci pareggia. Al 56' Calciano su punizione porta in vantaggio gli ospiti. Al 58' Calciano tira addosso al portiere. Al 59' Colucci ancora in gol, con palla in possesso dei locali. Al 60' rigore di Calciano calciato fuori. Lorenzo Zolfo sport@luedi.it


Cultura&Spettacoli Martedì 21 aprile 2009

Musica

Profondi e austeri i brani di Bach e Bartolucci

Beneficenza dalla Polifonica Concerto a Matera per i terremotati di NUNZIO LONGO MATERA - Il concerto di beneficenza per i terremotati dell'Abruzzo, tenuto dalla Polifonica materana “Pierluigi da Palestrina”e dall'Orchestra da Camera della Polifonica, dirette dal noto Carmine Antonio Catenazzo, domenica sera presso la Chiesa San Francesco d'Assisi ha riscaldato il cuore di un folto pubblico. Gli interpreti solisti Angela Perrone soprano e Francesco Panico tromba. Angela Perrone, soprano materana, ha mosso i primi passi di canto presso il Conservatorio “E. R. Duni” e si è diplomata presso il Conservatorio “Rossini” di Pesaro, con il maestro Robleto Merolla. I maestri Mirella Parutto, Antonella Pojer ed Elena Sabatino l'hanno seguita in alcune masterclass di perfezionamento alla vocalità ed interpretazione. Come solista soprano si è esibita

nel “Gloria in re maggiore per soli, coro ed orchestra” di Antonio Vivaldi. Ha eseguito, in lingua russa, lieder nel concerto dedicato a S. Rachmaminov e organizzato dal Conservatorio “Rossini” di Pesaro. Da circa quattro anni componente del coro lirico della Provincia di Potenza, ha partecipato, come comprimario, all'opera “Il castello”di Nicola Samale. È stata finalista nel 2005 al concorso internazionale “Umberto Giordano” di Foggia. Francesco Panico, nato a Montescaglioso nel 1983, ha conseguito il diploma in tromba e quello accademico presso il conservatorio “E.R. Duni” di Matera con il maestro Nicola Ferri. Ha seguito numerosi corsi di perfezionamento con prestigiosi maestri come Mauro Maur, Gabriele Cassone, Marco Pierobon, Marco Braito, Charles Geyer ed Andy Crowley. Ha suonato con l'Orchestra Sinfonica Lucana delle

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Province di Matera e Potenza, l'Orchestra Internazionale d'Italia, l'Orchestra Petruzzelli, l'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari, l'Orchestra del Teatro Marrucino di Chieti, l'Orchestra Filarmonica di Verona, l'Orchestra della Provincia di Catanzaro, Laborintus Chamber Orchestra, l'Orchestra Filarmonica Emiliana, l'Orchestra della Società dei Concerti di Bari, l'Orchestra Magna Grecia e l'Ensemble della Scuola di Musica Lams di Matera. Ha partecipato a rassegne e festival in Italia ed all'estero. Catenazzo ha aderito all'iniziativa della Fe.N.I.A.R.Co. (Federazione Nazionale Italiana Associazioni Regionali Cori) a favore dei terremotati dell'Abruzzo. cultura@luedi.it

MATERA - Non ancora dissolte le vibranti atmosfere di ritmi, danze, musiche dai più affermati repertori che hanno coinvolto la città nei primi mesi dell’anno, ecco riapparire in scena la gloriosa Polifonica Materana “Pier Luigi da Palestrina” con una delle ormai ricorrenti, originali iniziative. Profondi, austeri, di grande splendore si sono evidenziati i brani di Bach (Iesus bleibet mein frende, BWV 147), di Palestrina (Popule meus) di Bartolucci (Adoramus te Christe). Liricamente appropriata l’esecuzione della famosa Ave Maria dall’opera Otello di Verdi proposta con commoventi accenti drammatici dal soprano Angela Perrone, come esemplari si sono evidenziati gli approcci a Mozart (Ave Verum), a Vivaldi (brani dal Gloria), a Franck (Panis angelicus) e a J. vam Berchem (O Jesu Christe). Di particolare suggestione si è rivelata l’interpretazione della Sonata I di Purcell, per tromba e archi, dove il “solista” Francesco Panico ha affrontato la bella pagina con una morbidezza, purezza di suono mai intaccate dalla benchè minima ombra. Il coro, specie nelle parti solistiche, a cappella, si è dimostrato complesso di ottime corde vocali e squisito temperamento interpretativo. Lucio Marconi

La Settimana della Cultura

Iniziativa di eccellenza della diocesi di Tricarico con una mostra e un convegno

Alla scoperta dei volumi preziosi TRICARICO - “Libri e cultura ecclesiastica” è titolo dell'iniziativa promossa dalla diocesi di Tricarico per la Settimana della cultura 2009, segnalata come iniziativa di eccellenza dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L'evento avrà luogo oggi alle ore 18 presso l'erigendo Museo diocesano sito nel palazzo vescovile di Tricarico. L'iniziativa si articola nella mostra dei volumi restaurati dei secc. XV-XVII del fondo antico della biblioteca diocesana e in un convegno che analizzerà l'intero fondo costituito da oltre 2.000 volumi, tra cui 250 cinquecentine ed un nucleo di incunaboli e manoscritti. Introdurrà i lavori del convegno monsignor Nicola Urgo, presidente Commissione diocesana arte sacra e beni culturali; relazioneranno: Alfredo Giacomazzi, direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Basilicata; Valeria Verrastro, direttore coordinatore dell'Archivio di Stato di Potenza; Carmela Biscaglia, referente scientifico diocesano per i beni storico archivistico librari; Maria Carmela Benedetto, responsabile Laboratorio di restauro dell'Archivio di Stato di Potenza e Giuseppe De Filippis del Laboratorio di restauro Codex di Guagnano (Lecce); trarrà le conclusioni mons. Vincenzo Carmine Orofino, vescovo di Tricarico, il coordinamento è di Rocco Gentile, direttore Ufficio diocesano università e cultura. Elemento qualificante del suddetto patrimonio librario è il suo legame con la prima opera a stampa della Basilicata: la leggendaria rarissima edizione del 1613 della Vita con le apparitioni, e miracoli della veneranda serva di Dio suor Francesca Vacchini di Viterbo ..., scritta dal vescovo di Tricarico Roberto de' Ro-

bertis e da lui fatta stampare proprio nell'episcopio di Tricarico dal tipografo napoletano Giovan Giacomo Carlino. Solo dopo 48 anni la Basilicata avrebbe avuto la sua seconda opera a stampa con le Constitutiones Synodales (Melfi, 1661) del vescovo Luigi Brancifortius e poi il Maria, liber de laudibus Virginis Matris (Sant'Angelo Le Fratte, 1664) di Juan de Caramuel Lobkowitz, vescovo di Campagna. Mostra e convegno permettono di cogliere la consistenza del patrimonio librario antico della diocesi di Tricarico, ove sono confluite le “librarie” del suo seminario e di alcuni conventi francescani dello stesso centro soppressi nel sec. XIX, come pure di analizzare i percorsi culturali e di formazione che permearono gli ambienti religiosi e monastici di

questa che è una delle antiche diocesi della Basilicata, fondata nel 968. Nell'ottica della salvaguardia e della valorizzazione dei beni librari della Chiesa, l'iniziativa illustra anche le tecniche poste in atto dalla Ditta Codex per il loro restauro. Per l'occasione viene esposto per la prima volta anche il codice membranaceo in scrittura gotica e lingua romanza, dal titolo Voyage d'outre mèr di Jean de Mandeville, noto pure come Le livre des merveilles du monde, del 1357 ca. È un libro di viaggi in luoghi lontani soprattutto in Asia e in Terra Santa, che ebbe un'immensa fortuna nel medioevo, influenzando persino i viaggi di Cristoforo Colombo. Ad oggi se ne conoscono solo 25 esemplari. Tra le altre opere presentate, alcuni incunaboli come i Sermones

fratris Gabrielis Barelete (Brescia, 1498), uno dei più celebri predicatori domenicani di fine '400 e il Rationale divinorum officiorum di Guglielmo Durante (Vicenza, 1480), volume con fregi floreali policromi ed oro. Tra le cinquecentine, due volumi dei notissimi commenti alla Bibbia dell'esegeta Nicolò de Lyra (†Parigi 1349) e l'edizione di Lugano [1529] del Liber Metaphy. XII..., di Aristotele. Figurano, inoltre, molte opere di provenienza domenicana, come l'Expositio Super Psalterium ... (Venezia, 1524) del teologo spagnolo Juan de Torquemada e vari commenti alla Summa theologiae di S. Tommaso, tra cui quelli di Tommaso de Vio. Chiude cronologicamente la mostra il Vocabolario degli Accademici della Crusca (Napoli, 1748), proveniente dal seminario vescovile di Tricarico e testimone delle aperture alla moderna scienza di questa istituzione ecclesiastica, che nel secolo dei “lumi” si avvalse dell'insegnamento di Emilio Pacifico, un allievo di Antonio Genovesi, ed ebbe tra gli studenti Niccolò Fiorentino, cugino di Francesco Lomonaco. Il convegno, prendendo spunto dal recupero di significative annotazioni manoscritte, esamina l'ambiente culturale della Chiesa tricaricese, caratterizzato fin dal medioevo da un notevole livello e il contesto degli “studi monastici”, che con le loro biblioteche hanno rappresentato per secoli i centri di trasmissione del sapere, prima di essere affiancati dai seminari. Evidenzia, infine, la cura dei vescovi nella formazione dei frati attraverso donazioni di volumi, come quelle seicentesche di Roberto de' Robertis e di Pier Luigi Carafa jr alla “libraria” dei Cappuccini di Tricarico.

Carnet “La mia gente” fino al 3 maggio a Venosa

di GIUSEPPE ORLANDO VENOSA- Rimarrà aperta fino al 3 maggio la personale di Teresa Petagine “La mia gente”, allestita nei locali del castello Pirro del Balzo di Venosa. Sotto le luci dei riflettori paesaggi, ambienti, usi e costumi di una Basilicata, ancora incontaminata, saldamente fissata nella memoria dei ricordi d'infanzia della pittrice venosina. La mostra offre, così, una originale panoramica di scorci suggestivi che consentono al visitatore di fare un affascinante viaggio all'indietro nel tempo, alla riscoperta di emozioni e sensazioni che rischiano di essere completamente cancellate da un progresso che contamina, distrugge e annulla. Protagonista della mostra, appunto, è quella gente che anima i ricordi della pittrice, colta nella quotidianità della dura vita contadina, nella semplicità delle relazioni interpersonali e nella forza del legame dell'uomo con il suo ambiente. «Nei miei ricordi d'infanzia ritornano spesso immagini come quelle di donne soggette a fatiche molto dure. Erano donne , che portavano pesi sulla testa: un fascio di legna, un sacco di grano un cesto ricolmo di panni per il bucato al fiume, o una tavola di pane appena sfornato. - affermaTeresa Petagine - Ho voluto raccontare lo sforzo e descrivere la fatica di queste donne, che non potevano neppure asciugarsi il sudore della fronte con le proprie mani, occupate a tenere in equilibrio quei carichi. Eppure quel lavoro così duro e antico metteva in risalto la struttura del corpo, i fianchi, la schiena, le braccia, il passo attento ad evitare ciottoli spine e buche». Guidata dalla sua particolare sensibilità artistica e sostenuta da una invidiabile capacità espressiva, la Petagine riesce a cogliere le peculiarità della sua gente, traducendole in splendide immagini, che descrivono la dignità e raccontano la fatica di vivere di persone inserite nel loro normale contesto di vita». cultura@luedi.it


58 Cultura e Spettacoli

Martedì 21 aprile 2009

LA RECENSIONE L’autore del “Branco”, Andrea Carraro, torna in libreria con una raccolta di racconti

“Il gioco della verità” e la minaccia del male di vivere Con questa recensione inizia la collaborazione di Antonio Celano con il Quotidiano della Basilicata DOPO romanzi dello spessore del Branco, Non c'è più tempo, Il sorcio, lo scrittore romano Andrea Carraro torna ai racconti con Il gioco della verità (Hacca) sebbene con un passo molto più breve rispetto a quelli che avevano caratterizzato la raccolta intitolata La lucertola (2001). Come valutare in Carraro questa nuova e accresciuta frammentazione dell'unità e della maturità della forma romanzo? un momento di stanchezza dell'autore, una fase di declino giunto alla fine di un periodo particolarmente ispirato? Niente di tutto questo. In queste pagine è come se la scrittura di Carraro si ingegnasse a moltiplicare tendenzialmente all'infinito una collezione di cammei dalla scrittura scabra e poco rassicurante.

Un universo di brevi storie d'ambientazione piccolo-borghese che, accumulandosi, non disinnescano, anzi moltiplicano - trasformandosi in un fastidioso sciame - la minaccia che sentiamo nel leggere il loro male di vivere. Fino a creare, con i due racconti «La nonna morta» e «Il biglietto», un sistema parallelo, un paio di storie che differiscono tra loro solo per pochi particolari, quasi fossero state generate da un incubo fatto più volte. I personaggi che abitano il mondo di Carraro sono quasi tutti preda di una particolare malattia, una patologia della forza di volontà, un tarlo che aggredisce la possibilità che la coscienza riesca a incidere sulle abitudini coattive, sulla capacità di reprimere positivamente le pulsioni. Insomma l'abulia nelle storie di Carraro è una patologia dello sforzo: c'è sempre nell'uomo un troppo marcato distacco,

una zona vuota e scoraggiante tra il riflettere sul da farsi e il dare all'azione la forma di una decisione, di una qualsiasi convinzione. Il che non manca di trascinare i protagonisti alla deriva personale, in una sottile quanto irriducibile nevrosi, in esplosioni di rabbia esausta ma, proprio per questo, più distruttiva e inutile. Come nel racconto «Il berretto» possiamo viaggiare in autobus notando la testa di un uomo che batte violentemente sul finestrino a ogni sussulto per poi accasciarsi sulle gambe dei viaggiatori e, insieme a questi ultimi, scendere alla fermata con addosso un peso indefinito. Possiamo tornare al lavoro perseguitati dal gioco crudele della coscienza che sa la verità (non tanto quella che l'uomo sia morto, quanto quella che non si è fatto nulla per avvertire o far qualcosa), ma cercando di continuare a scollarci narcisisticamente da quanto accaduto pensando che domani è un altro giorno. Pur sapendo che morire toccherà anche a noi. Antonio Celano cultura@luedi.it

Da sinistra, Carraro e la copertina del libro

Nel testo di Leporace un quarto di secolo di storia d’Italia

ANTEPRIMA

La morsa secondo In “Toghe rosso sangue” le storie di 27 magistrati caduti in servizio Napoleoni

Martiri per la Giustizia di ALBERTO VIRGILIO VI sono libri ancorati saldamente a fatti ed episodi di vita umana e sociale realmente accaduti, che suscitano per tale caratteristica un particolare interesse sottratto all'usura del tempo. I libri di questo tipo assumono infatti il valore di veri e propri documenti per comprendere e interpretare un determinato periodo storico nelle vicende del nostro Paese. A tale categoria appartiene il recente libro del giornalista e scrittore dottor Paride Leporace, che reca il titolo “Toghe rosso sangue” (Edizioni Newton Compton). Con la narrazione precisa e circostanziata degli eventi dolorosi che nel lungo periodo compreso tra il 1969 e il 1994 provocarono la morte di ventisette magistrati, caduti a causa e nell'adempimento delle rispettive funzioni, l'autore non soltanto rende omaggio alla loro memoria ma offre al lettore un quadro significativo delle condizioni sociali esistenti in Italia in anni ormai lontani. Per ognuno dei protagonisti Leporace descrive la posizione personale che occupava nel settore professionale, arricchendola con molti particolari desunti in parte dalla stampa e da ogni altro scritto dell'epoca e in parte dalle dichiarazioni rese da familiari e amici dei masgistrati di cui si parla nel libro. I numerosi dettagli riferiti valgono a illustrare nella giusta dimensione le personalità di tutti i protagonisti, con la conseguenza di fornire al lettore ogni elemento utile per una conoscenza completa dei personaggi e delle situazioni concrete, diverse da caso a caso, in cui avvenne il loro sacrificio. Ne risulta un ordito multiforme di grande interesse, dal quale si desume implicitamente anche la descrizione della vita del Paese per circa un quarto di secolo Lo stile è lucido e lineare, come si addice ai libri di rigore storico, destinati a restare nel tempo come un'autentica testimonianza offerta in lettura anche alle giovani generazioni ed a quelle future. Si può quindi affermare che la

Da sinistra l’autore Paride Leporace e la copertina del libro “Toghe rosso sangue”

fatica cui l'autore si è assoggettato nel raccogliere tanti dati di fatto e tanti particolari circa le condizioni di vita e le situazioni specifiche che cagionarono la morte dei protagonisti del suo libro, aggiunge un prezioso contributo di riflessione per tutti gli studiosi dei fenomeni che sul piano nazionale hanno caratterizzato le vicende del passato, le quali restano così consegnate per sempre all'archivio della memoria storica del nostro Paese. Toghe rosso sangue Edizioni Newton Compton Gennaio 2OO9 pagine 311 euro 12,9O

Marsico tra passato e presente descritta da Lionello Romania

“Piccole cronache di paese” Una lente su uno spicchio di mondo di PINO GENTILE MARSICO NUOVO - Un libro semplice, chiaro, pratico e sostanzioso, dove ci sono vicende, ci sono storie che rimandano ad altre storie, che contribuiscono a delineare il profilo di una città, di una comunità. “Piccole cronache di paese”, il titolo del libro di Lionello Romania, 290 pagine, fresco di stampa, con inedita ed accattivante appendice fotografica, Tecnostampa snc di Villa D'Agri, dibuono edizioni, introduzione di Angela Dibuono. Sono come una lente che aiuta a vedere uno spicchio di mondo. L' anima comunista di Romania (“compagno” per antonomasia), il discorso di insediamento come sindaco di Marsico Nuovo il 17 dicembre 1973, l'epopea del Partito Comunista, sono certamente una di queste storie. Scritte da un testimone del proprio tempo, che aiutano ad osservare, ricordare, comprendere. Magari attraverso il racconto. Come fa Lionello Romania, un appassionato di politica, un innamorato della propria terra raccontata, anche, attraverso una documentazione fotografica, che racchiude tre secoli di storia marsica-

na, in cui si ritrovano personaggi politici e non che hanno inciso sulla realtà storica e sociale di Basilicata: da quelli di ieri ( Emilio Colombo, Vincenzo Verrastro, Decio Scardaccione, Peppotto Guarino, allo stesso Romania), a quelli di oggi, Domenico Vita, tuttora sindaco di Marsiconuovo. Nella rassegna fotografica c'è anche una bella im-

magine di monsignor Augusto Bertazzoni, in visita pastorale a “Pedali” nel 1949, e di un politico nazionale di eccezione dell'epoca, Amintore Fanfani, ripreso dall'obiettivo con l'avvocato Gigino Leopardi. La cittadina di Marsico, ricordata in una bolla del 1058 dall'Arcivescovo di Salerno come antica diocesi, poi unita a Potenza nel 1818, ha un grande privilegio ecclesiastico e, oggi, insieme alle sue contrade più importanti, si specchia in questa performance di Lionello Romania. Che dimostra di essere non è un disilluso della vita ma un uomo saldamente ancorato al suo tempo. Cosi come si evidenzia nell' epilogo: «….Ho avuto tanta fortuna in politica, pur avendo ballato una sola estate. Ora che mi avvio a una vecchiaia serena, auguro a quelli che saranno chiamati ad interessasi della cosa pubblica di saper trovare nelle loro anime, nella coscienza del momento che attraversiamo, nelle loro azioni, quello spirito nuovo che la realtà richiede e il rinnovato impegno a dare le adeguiate risposte alle richieste della comunità». cultura@luedi.it

LA recessione secondo Loretta Napoleoni. Esce giovedì 23 aprile per Chiarelettere “La morsa. Distratti da al Qaeda, derubati da Wall Street, come ne usciamo?”. L'autrice, tra i massimi esperti di terrorismo ed economia internazionale, ripercorrendo le tappe più salienti degli ultimi otto anni, ci offre una chiave di lettura originale della recessione. Con una prosa immediata rivela i retroscena inquietanti della politica economica bellica americana e quelli della crescita della bolla finanziaria immobiliare. Napoleoni finalmente ci fa capire come la follia della war on terror ha fatto sì che una crisi economica ciclica si sia trasformata in un ciclone in grado di minare le basi del sistema capitalista occidentale e frantumare il sogno dell'economia globalizzata. Da anni siamo stretti in una morsa micidiale tra due follie: da una parte la propaganda della paura, che ci ha portato a credere che al Qaeda potesse distruggere il nostro mondo, e dall'altra la corsa folle e avida dell'alta finanza che invece il nostro mondo lo ha fatto a pezzi davvero. Per questo adesso e' ora di aprire gli occhi e riconquistare cio' che ci e' stato sottratto con l'inganno. Loretta Napoleoni è romana ma vive a Londra. Collabora con la Cnn, la Bbc e scrive per Le Monde, El Pais, The Guardian, Internazionale, il Caffé e l'Unità.


Cultura e Spettacoli 59

Martedì 21 aprile 2009

Successo per la rassegna materana giunta alla quarta edizione

La notte dei corti viventi ha colpito nel segno di MARIA ANNA FLUMERO MATERA - Successo riconfermato per “La notte dei corti viventi”. La quarta edizione andata in scena a Matera domenica sera presso il teatro “Duni” ha colpito nel segno. Oltre due ore nel mondo dei cortometraggi. Tra ironia e sociale, politica e festa patronale grande soddisfazione per gli organizzatori del collettivo “Egghia!” e per il direttore artistico Antonio Andrisani. «E' una serata importante - ha dichiarato in apertura, sul palco il regista Andrisani - in cui riusciamo, in un'unica soluzione a conoscere il mondo del cinema visivo di Matera e zone limitrofe e i registi hanno il loro primo test su questo prestigioso schermo del Duni. Molti di loro crescono a cominciare da me». Dopo un intermezzo, la serata è ripresa con un prodotto non previsto in scaletta di soli due minuti, a cura di Gianni Cellura in cui con un tecnica unica, un flashback, si osserva la festa del 2 luglio scorso. “L'uomo Egghia!” - così ha presentato Andrisani il grafico e socio fondatore Gianni Andrulli, emozionatissimo, ha perseverato nel ringraziare tutti i presenti, i registi e il team di Egghia! che con passione e professionalità lavora per questa rassegna non competitiva. Sul palco non poteva mancare Francesco Zaccaro, membro attivo del comitato per la festa della Bruna e protagonista dell'acclamato cortometraggio di un duetto contro una Panda, un messaggio importante è stato lanciato «al titolare di quella Panda: per questa edizione non parcheggiare nel piazzale del quartiere Bottiglione». Il primo dei quindici lavori proiettati - scanditi da intervalli surreali tra Andrisani, Giuseppe Paradiso ed Francesco Gravela - è stato “Reality Shock” per la regia di Francesco Masciandaro con Paride Pace, Terenzio Ruggieri e con un preside d'eccezione, il docente Nicola Lisanti, dove tutto era rappresentato sulla falsa riga dei realtity che tempestano i canali televisivi italiani.

Alcuni corti proiettati

Emozionante e travolgente “Egghia! Addò mi jacchj” della durata di soli cinque minuti. Il videoclip dell'iniziativa fotografica estiva dello stesso collettivo a cura degli organizzatori e della professionalità di Leonardo Del-

l'Aglio ha raccolto momenti magici dei loro fans. Il bue del team presenziava nei viaggi all'estero, durante i matrimoni e persino durante una ecografia. Breve ed intenso “Il velo” di Giuseppe G. Stasi che palesa verità spesso “accieca-

te”, ma non alla moglie non vedente. Dieci minuti per il regista Giancarlo Fontana che con Nando Irene e Francesco Tosto hanno presentato “Diversamente”. La trama si sintetizza in una frase di Jim Morrison:

Vorrei essere nato al contrario per capire questo mondo storto. A ritmo serrato: “Aiuto” di Andrea Cantisani di Rivello, “Per l'Ultima Volta” di Giuseppe Scandiffio - videoclip della band Spazi Vitali -, l'altamurano “300 - Trecind Murgia Version”, il documentario “Rocks Politik” di “Qui Matera Libera” e “Il cappellino” del bernaldese Giuseppe M. Albano con Aurora Di Giorgio e Regina Orioli. In dettaglio: due lavori del regista Vito Cea: “Le Probabilità del Caso” e Cucù”, nel cast esilarante, oltre ad Andrisani l'attore Rolando Ravello, Umberto Sardella, Mara Spinelli e Brando Rossi. Inoltre, due nuove opere di Andrisani: “Com'è Piccolo il Mondo” e “Pesca Meccanica”, videoclip della band Hiroscimmia. Plauso ad Andrulli e Francesco Foschino per l' acclamato “Zaccaro Contro la Panda”, una versione extended dell'episodio contenuto nel documentario sul 2 Luglio “La Festa dei Materani”, con remix audio dei “Lotar2”. cultura@luedi.it

Soddisfatti gli autori altamurani di “300 - Trecind Murgia Version”

I complimenti dei registi pugliesi MATERA - “La notte dei corti - quarta edizione”, una rassegna materana, ha ospitato anche un prodotto esilarante di filmakers pugliesi. “300 - Trecind Murgia Version”, ridoppiaggio in altamurano del film omonimo curato da Ismaele Ariano, Michele Forte, Gianpaolo Sforza, Alex Quattromini, Nicolò Pignatelli e Tonio Manzari. Dopo 5 anni di ridoppiaggi, di passatempo e risate (Il Gladiatore, Troy, Fast and Furious, 2 Fast 2 Furious, Murgia Collage) è approdato anche nella città dei Sassi l'ultimo lavoro dei doppiatori altamurani. Un doppiaggio geniale e meno volgare dei precedenti ma ancora una volta assolutamente divertente. Giovani generazioni legate a Facebook e al proprio vernacolo, alle vere radici. «Lo scorso 29 marzo,a Molfetta, siamo stati ospiti di Caparezza e sul suo placo abbiamo presentato 300 - ha dichiarato per i nostri lettori Sforza - non conoscevamo questo evento e siamo onorati e felici di aver partecipato. E' una bella iniziativa, da noi inesistente. Il corto che più ci è piaciuto è stato "Le probabilità del caso", a seguire "Zaccaro e la panda", menzione d'onore per "Diversamente». m.a.f. cultura@luedi.it

Beatrice De Rosa all’Obadiah di Oppido di ROCCO DE ROSA OPPIDO LUCANO - Ottimo esordio di Beatrice De Rosa all'Obadiah di Oppido Lucano. La giovane attrice oppidese, che si è esibita sabato e domenica al cineteatro di Oppido in un monologo interiore, ha raccolto l'attenzione di tanti appassionati tenendoli incollati all'esibizione per circa un'ora. “Teresa”, un atto unico di Antonio Caruso e con la regia di Gennaro Testa, è un'opera nata solo pochi mesi fa; l'esordio a Oppido è stato solo l'antipasto dello spettacolo del prossimo ventisei aprile al Teatro Tasso di Napoli, quando la giovane artista, Beatrice De Rosa, si esibirà davanti agli occhi dei più celebri registi del palcoscenico italiano e non solo. Il fascino dell'opera e le continue trasformazioni narrative hanno convinto il regista ad affrontare questa nuova sfida. Antonio Caruso, immagina un monologo interiore tra infanzia, bambole, genitori distaccati e Luciano. Beatrice De Rosa, accompagnata da Gennaro Testa, hanno dato vita a uno spettacolo difficile sotto il profilo professionale ma bello ed emozionante per i presenti all'evento. Durante la narrazione si alternano momenti di relativa tranquillità alternati a momenti di foga e suspance con tanti cambi di ritmo. Durante lo spettacolo emerge la vera storia della protagonista; una storia fatta di abbandoni (quello del padre che lascia la famiglia per un'ipotetica storia d'amore con un'altra donna), vissuta tra la solitudine e amori forse impossibili. Negli ultimi minuti del monologo e venuta fuori la volontà di Teresa di avere a fianco qualcuno che realmente le appartenga. Alla prima di Beatrice De Rosa, è stata davvero importante la presenza di uno dei registi di maggior spicco in Italia che porta il nome di Gennaro Testa.

TEATRO

Gag e doppi sensi per ‘U figlie mascul” La compagnia “La Macchietta Romana” allo Stabile per la rassegna Leon d’Or o di GRAZIA PASTORE POTENZA - E' stata all'insegna del buon umore la serata di domenica scorsa, al teatro Francesco Stabile di Potenza. Nell'ambito della rassegna teatrale "Leon d'Oro", la compagnia teatrale "La Macchietta Romana" di Gigi Pirozzi ha messo in scena 'U figlie mascul', commedia brillante in due atti di Pippo Scammacca. Con la regia dello stesso Pirozzi, sul palco le gag divertenti e ben orchestrate in vernacolo potentino della famiglia di Pepp' 'U Fruttivendol' (Gigi Pirozzi) e sua moglie Vittoria (Rosanna Laguardia) che devono affrontare una sconvol-

gente realtà: una gravidanza inattesa che sprofonda la famiglia nella vergogna più assoluta soprattutto perché la gestante è il figlio maschio, Lucio (Antonio Sabia). Malintesi e giochi di equivoci che condurranno però alla soluzione dell'arcano: è Teresa (Cristina Zotta), la figlia, e non Lucio che li renderà nonni. A condire la storia la presenza di vari personaggi, come il nonno, magistralmente interpretato da Rocco Laurita, e gli amici di Lucio, Fofò (Vito Pace ) e Ninì (Marco Summa), attori perditempo con i quali Lucio, contrastato dal padre, coltiva la sua passione per la recitazione: ma sarà proprio la soluzione del malinteso

della gravidanza, alla fine, a riunire e mettere d'accordo tutta la famiglia: Peppe riscoprirà il figlio come un ragazzo responsabile e legato alle cose autentiche della vita, l'intera famiglia si riunirà grazie al ritorno a casa della giovane Teresa e del suo fidanzato che avevano tentano la fuga, mentre la novità e il miracolo della nuova vita che sta per arrivare servirà a ridare senso e ad appianare tutte le inutili controversie. Un bello spettacolo, dunque, a cui si sono aggiunti altri bravi interpreti: Salvatore Sanchirico, Rocco Gruosso, Antonella Sterlicchio, Dario Pontolillo, Elettra Caputi e Rocco Pace. Incantevole la

voce di Nura Spinazzola che, ad inizio serata, ha cantato “Visceledda” accompagnata alla fisarmonica da Rocco Gruosso e alla chitarra da Antonio Cinefra. La compagnia “La Macchietta Romana” è nata a Potenza nell'ottobre del 2004 su iniziativa di Gigi Pirozzi, e ha al suo attivo già diverse rappresentazioni: al teatro Principe di Piemonte “Luci di Natale” e la farsa di Peppino De Filippo “Quale onore”; nel 2007 allo Stabile una farsa di Eduardo “Quei figuri di venti anni fa!”. Nel 2008, nella scorsa edizione del “Leon d'Oro” ha presentato di Eduardo, “I morti nun fann' paura”, tradotto in potentino.

Il teatro Stabile


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Spettacoli e televisione Martedì 21 aprile 2009

«Tra un mese sarò di nuovo insieme a Fiorello» ha annunciato il noto dj dopo aver battuto Morena Funari

Marco Baldini, la “spalla”, trionfa alla Fattoria È TERMINATA ieri sera su Canale 5 l'avventura della Fattoria: il successo è andato a Marco Baldini, dj e già partner di Fiorello nei programmi radiofonici di RadioDue. Baldini ha superato al televoto finale l’amica e concorrente Morena Funari. A sancire la sua vittoria il 68% dei suffragi. CONTADINI - Nel corso dell'ultimo appuntamento della quarta edizione del reality condotto da Paola Perego, con Mara Venier in collegamento dal Brasile, erano rimasti, oltre a Marco Baldini, Milo Coretti, Guillaume Goufan, Ciro Petrone e Morena Funari. I cinque contadini sono tornati in Italia venerdì mattina e resteranno chiusi fino alla diretta di domenica in una fattoria alle porte di Roma. FIORELLO - E proprio l'amico di sempre Fiorello esulta per il trionfo di Baldini. Lo showman, che domenica sera ha seguito fino alla fine su Canale 5 le gesta del suo amico e socio ai tempi di «Viva Radio 2», dice: «Ha vinto. Non ci credo...Finalmente, doFORSE è stato il pubblico più maturo della rete ammiraglia Raiuno, oppure l’intenso duetto con Riccardo Cocciante a portargli fortuna, ma Matteo Becucci, in gara nella squadra capitanata da Morgan, ce l’ha fatta. Per un pugno di voti, soltanto 16, il 38enne livornese si è aggiudicato ieri sera la seconda edizione di X Factor, strappando la vittoria ai giovani trentini Bastard Sons of Dioniso (nella squadra di Mara Maionchi), favoriti fino all’ultimo momento. Un trionfo inaspettato nel talent show di Raidue per un artista innamorato dei Queen che non pensava neanche di superare le prime selezioni: «Credevo di essere fuori per ragioni di età perchè so bene che nel mondo della discografia difficilmente qualcuno investe su una persona che ha già 38 anni» ha confessato Matteo, nella conferenza stampa tenutasi questa notte al termine della puntata. La vittoria, ha detto l’impiegato livornese, padre di due bambine, «la dedico a Paco, un mio caro amico scomparso», nella speranza ora «di stravolgere la mia vita dopo 18 anni che cerco di fare il cantante». Un futuro a cui Matteo guarda senza paura, con un contratto discografico da 300mila euro in mano, mentre da venerdì sarà disponibile nei negozi il suo inedito “Impossibile”, già scaricabile su iTunes dalle due di questa mattina, insieme ai brani degli altri finalisti. «Non vedo l’ora di mettermi al lavoro – ha continuato Matteo – e credo che, al di là della vittoria, X Factor sia un grande provino. La differenza la possiamo fare dopo, con ciò che produrremo a livello musicale». Per nulla delusi dal secondo posto, i “Bastardi” rockettari spiegano di essere «felicissimi per Matteo che stimiamo molto. Questa trasmissione è stata un enorme salto in avanti per metterci in mostra e ora speriamo che le

po tutti i soldi che ha perso con le scommesse! Gli voglio proprio bene». E coglie poi l'occasione per un pubblico appello: «Adesso lo aspetto al Palatenda di piazzale Clodio. Lo voglio intervistare mercoledì al Fiorello Show nell'angolo di David Letterman». Entusiasmo anche nello staff di Viva Radio 2 e del Fiorello Show. Gli autori si aspettavano questo trionfo e scherzano: «Era normale che Marco vincesse...Lo hanno votato tutti quelli che gli hanno prestato soldi». ASCOLTI TV - Il reality di Mediaset ha però dovuto soccombere alla prova dello scontro diretto d'ascolti con lo show per aspiranti cantanti della Rai «X Factor». La finale di «X Factor» su Raiuno ha battuto quella della «Fattoria»: 4.437.000 in media gli spettatori che hanno seguito il talent show che ha incoronato vincitore dell'edizione 2009 il livornese Matteo, con il 22.76% di share; 3.850.000 quelli che hanno seguito il reality «country» che ha visto trionfare Baldini, con il 20.81% di share.

Marco Baldini e Paola Perego nella serata finale della Fattoria

A sorpresa il trentottenne livornese vince il talent show

L’X Factor di Matteo batte i favoriti Bastard

La Cavallari torna single

DOPO undici anni d’amore è arrivata al capolinea la storia tra Daniele Silvestri e Simona Cavallari. La coppia, che ha due bambini di 6 e 7 anni, aveva già vissuto momenti di crisi, ma questa volta pare che non ci sia più nulla da fare. La stessa attrice, che in questo periodo sta vivendo un gran successo professionale, conferma la separazione a Di Più Tv: «In questo momento penso soltanto ai miei figli».

La Arcuri in amore

REALITY

Si è chiusa la “casa” del Grande fratello 9

Il vincitore di X Factor Matteo Becucci

canzoni vadano bene in radio». Dello stesso avviso anche il terzo classificato Jury Magliolo (nella squadra di Simona Ventura) per cui «quello che ti dà questo programma vale quasi come aggiudicarsi la finale. Io non mi aspettavo la vittoria perchè avevo avuto un calo nelle ultime settimane, ma ora mi sento forte come non mai». Felice ma sorpreso dell’esito finale s'è mostrato il conduttore, Francesco Facchinetti: «dovrò tornare a casa in mutande – ha detto al termine della trasmissione – perchè avevo scommesso sul-

la vittoria di Jury. Però ci torno contento perchè ha vinto un ragazzo che ha fatto tanta gavetta, che è partito in salita ma che non è mai finito al ballottaggio. Tutti e tre, comunque, hanno dimostrato una grande forza». Le fatiche però per Facchinetti e company sono destinate a continuare: X Factor ripartirà con l’autunno (molto probabilmente il 14 settembre). Ma prima bisognerà riavviare il sistema di reclutamento dei talenti con l'organizzazione dei provini. Appuntamento a breve allora per alimentare la macchina che, fatto un cantante, vuole subito farne un altro.

DOPO 99 giorni, 2.500 ore di diretta televisiva e 16 puntate, si è conclusa ieri sera, su Canale cinque, la nona edizione di Grande Fratello. Un’edizione da record, e per il numero di concorrenti (25, il più alto nella storia del reality) e per gli ascolti: dopo la semifinale, infatti, il programma ha una media di oltre 6.500.000 telespettatori e del 30,7% di share, con puntate che hanno raggiunto picchi di 10.200.000 spettatori e vicini al 55% di share. Successo fenomenale anche sul web: il sito ufficiale del programma, www.grandefratello.it, registra ogni giorno oltre 100.000 visitatori unici. Numeri da record anche per lo speciale su Tgcom. Centinaia e centinaia i gruppi nati su Facebook e i video caricati quotidianamente su YouTube. A contendersi il montepremi finale di 300mila euro erano rimasti in 4 (il vincitore è stato decreta-

Il favorito Ferdi Berisa

to nella notatta): Cristina, sexy come Jessica Rabbit ma tanto sensibile da commuoversi per il suo pupazzetto Bimbolo, Gianluca, simpatia napoletana coniugata a un life style hollywoodiano, Marcello, bergamasco semplice, genuino e buono, proprio come il pane che produce ogni giorno, e Ferdi, un ragazzo di origini rom arrivato clandestinamente in Italia più di dieci anni fa e ora perfettamente integrato nel nostro paese.

DA un mese Manuela Arcuri si fa vedere in giro con Matteo Guerra, ex corteggiatore di Uomini e Donne, 7 anni meno dell’attrice. “Chi” li ha beccati mentre si scambiano un focoso bacio durante una cenetta romantica a Roma. «E’ stato un colpo di fulmine» racconta lui, che sulla loro prima volta rivela: «E’ stato stupendo. Non ho avuto nemmeno un momento di defaillance».

Elenoire a Sipario

IN TELEVISIONE

Fiction “bucolica” per famiglie su Canale 5 UN ricercatore veterinario di origine italiana, che ha fatto fortuna negli Stati Uniti, torna nel suo paese d’origine per la morte di un amico e riscopre un mondo di sentimenti, valori, natura e anche un figlio di cui non ha mai saputo E che gli cambierà la vita. È la storia di “Al di là del lago”, il film tv prodotto da Fidia Film e diretto da Stefano Reali, che andrà in onda domani sera in prima serata su Canale 5. «E' tempo di recuperare i sentimenti e forse interpretiamo anche il desiderio degli

spettatori», dice alla presentazione Giancarlo Scheri, direttore della fiction Mediaset. «La strategia è quella di costruire un “family”, un prodotto per tutta la famiglia che sia un’alternativa reale al calcio – spiega Scheri in riferimento alla controprogrammazione della sera della messa in onda, che prevede una importante partita di Coppa Italia -. Al di là del lago è un grande colpo in termini di palinsesto e stiamo cercando di capire se può essere replicabile, se può diventare una serie».

Nel cast del film per la tv, ambientato nella campagna laziale, ci sono, tra gli altri, Kaspar Capparoni, Gioia Spaziani, Roberto Farnesi, Anna Safronick, Giovanna Ralli e il giovane Brando Pacitto. Curiosa coincidenza, due degli attori, Capparoni e Spaziani, hanno già fatto la scelta di andare a vivere in campagna e quindi conoscono bene la vita delle piccole comunità, mentre il giovane Pacitto, 13 anni, con la natura vive a stretto contatto perchè è un surfista di professione.

ARCHIVIATA la Pasionaria Daniela Martani, Emilio Fede presenta la nuova conduttrice di Sipario, l'approfondimento del Tg4 dedicato allo spettacolo: Elenoire Casalegno. «E' molto bella, intelligente ed è piena di ironia. Insomma, mi piace molto e mi sembra perfetta per alternarsi con Raffaella Zardo nella conduzione», hadetto è pronta per il debutto a teatro. Kaspar Capparroni


Cultura e Spettacoli 61

Martedì 21 aprile 2009

L’EVENTO

«Grande donna di scienza»

di ALBERTO SPAMPINATO PER una volta Giorgio Napolitano ha usato il “Salone delle Feste” del Quirinale per organizzare una vera festa in onore di «una cara amica, una grande donna di scienza e di esemplari virtù civili», Rita Levi Montalcini, che compie cento anni tondi il 22 aprile. «Ha illustrato la patria per altissimi meriti e ha dimostrato un profondo attaccamento all’Italia», ha detto il capo dello Stato, regalandole una medaglia d’oro coniata per l’occasione. Fra gli invitati c’erano le alte cariche dello Stato, due premi Nobel (Carlo Rubbia e Aaron Ciechanover), alcuni scienziati, illustri estimatori, fra cui l’ex premier Romano Prodi, due presidenti emeriti della repubblica, Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi, che nel 2001 la nominò senatore a vita. Sul grande schermo un filmato realizzato dalla struttura Rai Quirinale ha mostrato immagini della lunga vita della Montalcini fin da ragazza, poi ricercatrice perseguitata dal fascismo in quanto ebrea, poi in America, nel 1986 a Stoccolma per ritirare il premio Nobel per la Medicina, e così via. «È un gigante dell’ingegno, del pensie-

Napolitano festeggia i cento anni di Rita Levi Montalcini Il presidente Napolitano festeggia a Roma la scienziata centenaria Rita Levi Montalcini

ro, della speranza del progresso del genere umano», ha detto Lamberto Maffei, vice presidente dell’Accademia dei Lincei. Le ricerche che sta tuttora conducendo a Roma presso i laboratori

dell’Ebri, che lei stessa ha fondato, ha aggiunto, fanno nascere speranze per la cura del'Alzheimer, ci sono stati già esperimenti positivi sui topi cavia. Poi Napolitano ha pronunciato il suo elogio

appassionato, commosso, motivato. Anche lei si è commossa, ma non per questo ha rinunciato a prendere la parola. Quando la “grande donna di scienza” si è alzata ed è andata al microfono, è

apparsa minuscola, fragile, elegantissima. Ha parlato a braccio cinque minuti. Ha ringraziato in particolare Napolitano, al quale ha tributo ammirazione, e Ciampi che «nominandomi senatore del mio paese – ha detto – mi ha conferito l’onorificenza più alta alla quale potessi aspirare». «Oggi ho il privilegio di aver compiuto cento anni, privilegio che non molti altri hanno, e il privilegio di conservare ancora la capacità di intendere e di volere, e di lavorare ancora alle mie ricerche sul sistema nervoso». «È una fortuna per me incredibile – ha concluso – essere ancora fra i viventi, dopo aver attraversato momenti non sempre facili. Credo che la cosa più importante della mia vita sia stato aver dedicato tutto il tempo possibile a chi ha bisogno. Il corpo può morire. Ma – ha detto fra gli applausi – restano i messaggi che abbiamo mandato in vita. Perciò il mio messaggio è questo: credete nei valori». «Cara amica – ha detto Napolitano le rivolgo auguri ammirati e affettuosi per il traguardo dei 100 anni che lei ha raggiunto e per il modo in cui l’ha raggiunto. Contiamo ancora su di lei per valorizzare i nostri giovani talenti».

James Ballard ha modificato la letteratura e la fantascienza del nuovo secolo

Muore il padre del cyberpunk L’INTERVISTA A DECODER James Ballard

LONDRA – Lo scrittore britannico James Graham Ballard, famoso per alcune pietre miliari dalla letteratura fantascientifica, è morto, domenica sera, all’età di 78 anni dopo una lunga malattia. Ne ha dato notizia il suo agente. Nato a Shanghai da genitori britannici durante la Seconda Guerra Mondiale Ballard viene internato con la famiglia nel campo di prigionia giapponese di Lunghua. L’evento ispirò il romanzo autobiografico «L'impero del sole» da cui il regista Steven Spielberg ha tratto nel 1987 l’omonimo film. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, nel 1946, Ballard si trasferisce in Gran Bretagna. Qui inizia gli studi di medicina, che non porterà mai a termine. Dopo una serie di lavori occasionali (come venditore di enciclopedie porta a porta) si sposta in Canada con la Royal Air Force e qui scopre la fantascienza. Congedatosi dalla RAF e tornato in patria, Ballard inizierà a scrivere racconti. Il primo romanzo che gli darà la notorietà ma che in seguito rinnegherà è nel 1962 'The Wind From Nowherè (Vento dal nulla) che apre una tetralogia di genere catastrofico. Gli altri tre libri sono 'The Drowned World’(Il mondo sommerso), 'The Burning

World’ (Terra bruciata) e 'The Crystal World’(Foresta di cristallo) che di fatto sono basate sui quattro elementi aristotelici aria, acqua, terra e fuoco, più il quinto elemento, il tempo, che domina Foresta di cristallo. Nel 1970 viene pubblicato 'The Atrocity Exhibition' (La mostra delle atrocità), considerato il suo capolavoro che si articola in quindici racconti, legati da un’ossessione maniacale per la guerra del Vietnam, la psicopatologia, la pornografia, il potere dei media, le vittime di incidenti stradali e le icone del sogno americano. Queste ultime tutte rigorosamente morte. Da notare che in questo libro si profetizza l’elezione a presidente degli Usa di Ronald Reagan. Di tre anni dopo è “Crash”, in cui viene ripreso il tema della perversione per le vittime di incidenti stradali e la fusione di carne e macchine. Nel 1996, è stato tratto un film omonimo per la regia di David Cronenberg. La sua ultima opera è 'Kingdom Comè (Regno a venire) del 2006. Nel marzo del 2008 è stata pubblicata l’autobiografia di Ballard, intitolata Miracles of Life (I miracoli della vita), nella quale l’autore rivelò di essere affetto da una malattia terminale.

INCONTRIAMO J.G. Ballard nella sua casa di Shepperton. Per noi Ballard è una specie di punto di riferimento letterario e teorico, siamo cresciuti sui suoi libri e conoscerlo personalmente è stato molto appagante. La sua casa è molto semplice, una villetta a schiera con stanze non molto grandi (tipo post-working class) un giardino incolto sul retro. Vive solo e l'arredamento è semplice. Sui muri bianchi del suo piccolo studio solo tre fotografie: i suoi figli, l'attuale fidanzata e una foto di lui e William Burroughs. Ci accoglie con simpatia e ci mette in mano un bel bicchierone di whisky. Dopo venti minuti siamo tutti abbastanza carburati... Qual è il tuo rapporto con il cinema? Data la situazione dell'industria cinematografica in Inghilterra, che ormai è morta... se fossi del tempo di Graham Greene, che aveva lavorato con Buñuel, probabilmente avrei fatto più film, ma direi che sono stato fortunato perché ho lavorato con due grandi registi come Cronenberg e Spielberg, che tra l'altro hanno fatto adattamenti abbastanza fedeli... per esempio in L'impero del sole Spielberg ha svolto un lavoro di traduzione della pagina scritta veramente minuzioso, facendo emergere lo spirito e l'atmosfera originale. Naturalmente molto materiale doveva essere tagliato, ma da parte mia lo guardavo filmare e prendere in esame parti del libro che io stesso avrei tralasciato. Molti giornalisti mi hanno dimostrato la loro ostilità contro Spielberg; uno dei reporter del "New York times" mi ha detto: "Perché hai permesso a quello di filmare il libro?"... neanche l'avessi dato a un registucolo. In realtà ha fatto un lavoro coscienzioso interpretandolo perfettamente dal punto di vista psicologico. È un film artistico ma con un'epica hollywoodiana, uno strano paradosso... Sono abbastanza esigente sui film di fantascienza, per esempio non mi è piaciuto 2001 quando è uscito. Dottor Stranamore era bellissimo, film spiritoso, troppo intelligente, troppo ricco, troppo tutto, surrealista a un livello e realista dall'altro. Mi è sembrato che Kubrik tornasse alla fantascienza vecchia maniera, a delle vecchie cose, non era riuscito a creare per il programma spaziale quello che era riuscito a fare sull'olocausto nucleare. Tra l'altro è stato presentato nel 1969, lo stesso anno dell'allunaggio. Mi diede l'idea di un filmato pubblicitario della PanAm. La scena di apertura degli ominidi non mi è sembrata convincente... penso che i suoi film seguenti abbaiano sofferto dei suoi problemi personali, tipo che non voleva più uscire di casa, oppure per Full Metal Jacket di averlo filmato all'Island of Dog... non era convincente, si è comprato tutte quelle palme che sono morte alla prima gelata. Il colore del cielo era completamente differente da quello che la gente si ricordava dai telegiornali dell'epoca, quei blu, quei verdi dei tropici... Spielberg invece è come me, ha cominciato con la fantascienza, un certo tipo di fantascienza. Duel è stato scritto da un grande della fantascienza Richard Matheson; la maggior parte dei suoi racconti brevi erano ambientati al tempo presente, cosa che non è facile, e che gli creò problemi. Spielberg ha continuato, dopo Duel ha fatto un altro grande film come Lo squalo e poi

Incontri ravvicinati, poi è inciampato con E.T., che comunque era un film mirato a un pubblico infantile, ma il suo miglior film è, secondo voi...? (risa da parte nostra). A proposito, tra i migliori inglesi nel settore del cinema mi tolgo tanto di cappello davanti a Jeremy Thomas, che ha prodotto tutta una serie di film difficili, come Il pasto nudo, sempre di Cronenberg, Il tè nel deserto e L'ultimo imperatore di Bertolucci. Sta combattendo perché in Inghilterra Crash il film esca non tagliato, perché crede che sia un capolavoro. Sai qualcosa della situazione italiana oltre al nostro spericolato ed erotico stile di guida? Cosa ne pensi di Berlusconi e del rapporto tv e politica? Avere un magnate della televisione come politico è una bella storia di questi tempi. È molto stimolante. La gente non vuole avere un politicante di vecchio stampo. Finora, nel mondo occidentale, la maggior parte dei politici erano avvocati o gente esperta di legge... ma oggi, chi vuole avere un avvocato come presidente? Vogliamo qualcuno che sia post-McLuhan e che venga dal mondo dei media. Come ho già ripetuto molte volte nel passato: "Prima o poi tutto si trasforma in televisione". Ci vorrà un po' prima che comprendiate a cosa sta portando questo cambiamento... due o tre anni e allora vedrete. Tenete presente però che è molto difficile per un estraneo come me giudicare un evento del genere. Penso immediatamente all'elezione di Ronald Reagan a presidente degli Stati Uniti. Un attore di Hollywood, un uomo non molto intelligente, che non riesce neppure a separare la realtà dai film. Per lui la realtà sono ricordi tratti da vecchie pellicole. La presidenza di Reagan ha soddisfatto la necessità degli americani di riscoprire se stessi, dopo l'incubo dell'assassinio dei Kennedy, l'epoca di Nixon e del Watergate, e il Vietnam. Reagan ha permesso agli americani di ritornare alle origini della loro mitologia popolare, Hollywood e così via. Di spendere, spendere, spendere, far aumentare il debito nazionale, prendere a prestito montagne di soldi dall'estero. Nell'era Reagan in Usa è ritornata la ricchezza. Penso che gli americani non abbiano mai capito le critiche mosse loro dagli europei. Rimasi sorpreso anch'io... ho scritto di Reagan già negli anni Sessanta, avvertendo che avrebbe potuto diventare presidente. E quando lo è diventato ho pensato: questa è la realizzazione di una logica che esiste da molto tempo. In America c'è l'idea che tutto sia mitologico, fantastico. La realtà non esiste! Dimenticatela! Solo i film di Hollywood sono reali. E quando Reagan è stato eletto ho pensato che forse era giusto così. E forse anche Berlusconi è necessario per gli italiani. Adesso non voglio fare troppe analogie storiche. Ma potrei farne una con il periodo di Weimar in Germania, o forse ci troviamo adesso nel periodo di Weimar. Per le nazioni arriva sempre il momento del cambiamento. Forse Berlusconi è quel momento, forse no. Probabilmente non è l'uomo giusto, ma sicuramente è un segnale. L'Italia non è come l'Unione Sovietica, intendo l'ex Unione Sovietica, la Russia di oggi, dove c'è un livello della qualità della vita molto basso.


62 Rubriche

Martedì 21 aprile 2009

l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4

Un po' di stanchezza potrebbe influire sul vostro rendimento nel lavoro: limitatevi alla routine. Un amore da cogliere al volo.

TORO 21/4 - 20/5

Nel lavoro non forzate troppo i tempi, cercate di controllare la smania di raggiungere la meta. In amore c'è molto da lavorare.

GEMELLI 21/5 - 21/6

La determinazione e la preparazione non bastano per fare carriera: ci vuole un po' di diplomazia. Sarete 'vittime' di Cupido.

CANCRO 22/6 - 22/7

Non fatevi prendere dall'ansia: nel lavoro con un po' di impegno e un po' di fortuna arriverà il successo. Un amore altalenante.

LEONE 23/7 - 23/8

Nella professione siete in fase di rivincita: sfruttate al massimo il momento propizio. Non abbiate paura di mostrare i sentimenti.

VERGINE 24/8 - 22/9

Nel lavoro vi piacciono le sfide e nei prossimi mesi ne dovrete affrontare parecchie. In amore fate autocritica.

ilCruciverba

ilRebus

BILANCIA 23/9 - 22/10

Progressi eccezionali nel vostro lavoro: dovete ringraziare solo il vostro impegno. In amore basta sospetti: concentratevi sui fatti concreti.

SCORPIONE 23/10 - 22/11

Oggi il lavoro metterà alla prova le vostre capacità e pure il vostro intuito. In amore non c'è motivo di sospettare del partner.

SAGITTARIO 23/11 - 21/12

Le prove che avete dovuto affrontare negli ultimi mesi nel lavoro vi hanno maturato: ora tutti andrà meglio. In amore cogliete l'attimo.

CAPRICORNO 22/12 - 20/1

Nel lavoro avvenimenti improvvisi e imprevisti vi costringeranno ad aguzzare l'ingegno. In amore i sentimenti saranno messi alla prova.

Soluzione _____________________________________

ilSudoku

di Pasquale Grande

Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.

ACQUARIO

leSoluzioni 3 4 8

1

1

7

5

8

9

3

2

4

7

5

6

9

9 7 5 4 6 2 8 3 1

7 9 6 8 3 4 1 2 5

2 1 3 9 7 5 6 4 8

5 8 4 2 1 6 3 9 7

1 5 2 3 9 8 7 6 4

8 3 9 6 4 7 5 1 2

4 6 7 5 2 1

20/2 - 20/3

9 8 3

REBUS: col tris EM, in U, O v' è = COLTRI SEMINUOVE

Prima di fare un nuovo progetto di lavoro dovete acquisire una visione più ampia delle cose. Tira e molla in amore.

2

PESCI

6

21/1 - 19/2

Stringete i denti e andate avanti: per il lavoro domani la fortuna comincerà a girare. Le ripicche in amore peggiorano solo le cose.


Televisioni 63

Martedì 21 aprile 2009

SHOW

PRIMA SERATA

21.10

19.30

TELEFILM

21.10

ATTUALITÀ

23.30

ATTUALITÀ

21.10

FILM

22.10

SHOW

19.00

TELEFILM

Caterina Balivo

Squadra speciale cobra 11

Giovanni Floris

Alessio Vinci

The Missing

Michele Foresta

JAG

06.45 -AttualitàUnomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 07.35 -RubricaTg Parlamento 08.00 -TelegiornaleTg 1 08.20 -AttualitàTg 1 Le idee 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.30 -TelegiornaleTg 1 Flash 10.00 -RubricaVerdetto Finale 10.50 -RubricaAppuntamento al cinema 11.00 -RubricaOcchio alla spesa 11.25 -Previsioni del tempoChe tempo fa 11.30 -TelegiornaleTg 1 12.00 -GiocoLa prova del cuoco 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -ShowFesta Italiana 16.15 -AttualitàLa vita in diretta 16.50 -RubricaTg Parlamento 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa 18.50 -QuizL'Eredità 20.00 -Telegiornale Telegiornale

06.00 -RubricaScanzonatissima 06.05 -RubricaTg 2 Si Viaggiare 06.20 -Reality ShowItalian Academy 2 06.55 -RubricaQuasi le sette 07.00 -RubricaCartoon Flakes 09.45 -RubricaUn mondo a colori - Files 10.00 -AttualitàTg2punto.it 11.00 -Talk ShowInsieme sul Due 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg 2 Costume e società 13.50 -RubricaTg 2 Medicina 33 14.00 -Reality ShowItalian Academy 2 15.00 -RubricaItalia allo specchio 16.15 -Talk ShowRicomincio da qui 17.20 -TelefilmLaw & Order - I due volti della giustizia 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.10 -NewsRai Tg Sport 18.30 -Telegiornale Tg 2 19.00 -Sit ComPiloti 19.30 -TelefilmSquadra speciale Cobra 11 20.25 -GiocoEstrazioni del Lotto

07.30 -AttualitàTGR Buongiorno Regione 08.00 -AttualitàRai News 24 08.15 -RubricaLa storia siamo noi 09.15 -RubricaVerba volant 09.20 -RubricaCominciamo bene 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -RubricaTG3 Punto donna 12.45 -AttualitàLe storie - Diario italiano 13.05 -TELENOVELA Terra nostra 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTg 3 14.50 -RubricaTGR Leonardo 15.00 -RubricaTGR Neapolis 15.10 -TelegiornaleTG3 Flash L.I.S. 15.15 -RubricaTrebisonda 15.20 -DOCUFICTION Double Trouble 16.00 -NewsTG3 GT Ragazzi 16.30 -RubricaMelevisione 17.00 -GiocoCose dell'altro Geo 17.50 -RubricaGeo & Geo 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -TeleromanzoAgrodolce

06.00 -RubricaTg 5 Prima pagina 07.55 -NewsTraffico 07:57 - Previsioni del tempoMeteo 5 07:58 - RubricaBorsa e monete - di finanza 08.00 -Telegiornale Tg 5 Mattina 08.40 -AttualitàMattino Cinque 10.00 -TelegiornaleTg 5 - Ore 10 10.05 -AttualitàMattino Cinque 11.00 -RubricaForum 13.00 -Telegiornale Tg 5 13:39 - Previsioni del tempoMeteo 5 13:41 - Soap OperaBeautiful 14.10 -TeleromanzoCentoVetrine 14.45 -Talk ShowUomini e donne 16.15 -Rotocalco Pomeriggio Cinque 18.00 -TelegiornaleTg5 minuti 18.05 -RotocalcoPomeriggio Cinque 18.50 -Quiz Chi vuol essere milionario? 20.00 -Telegiornale Tg 5

07.10 -TelefilmQuincy 08.10 -TelefilmHunter 09.00 -TelefilmNash Bridges 10.05 -Soap OperaFebbre d'amore 10.30 -TelefilmUlitme dal cielo 11.30 -TelegiornaleTg 4 11.35 -NewsVie d'Italia 11.40 -TelefilmUn detective in corsia 12.25 -TelefilmRenegade 13.30 -Telegiornale Tg 4 13.55 -Previsioni del tempoMeteo 14.05 -RubricaSessione pomeridiana: il tribunale di Forum 15.10 -TelefilmWolff un poliziotto a Berlino 16.00 -FilmI dannati e gli eroi con Jeffrey Hunter, Constance Towers, Woody Strode, Billie Burke regia di John Ford (USA ) - 1960 18.40 -Soap OperaTempesta d'amore 18.55 -Telegiornale Tg 4 19:19 - Previsioni del tempoMeteo 19.35 -Soap OperaTempesta d'amore

06.35 -Cartoni 09.00 -Sit ComWilly, il Principe di Bel Air 09.25 -TelefilmXena - Principessa guerriera 10.20 -TelefilmBaywatch 11.15 -TelefilmSupercar 12.15 -RubricaSecondo voi 12.25 -Telegiornale Studio Aperto 13.00 -NewsStudio Sport 13.35 -QuizMotoGP-Quiz 13.40 -CartoniDragon Ball GT 14.05 -CartoniDetective Conan 14.30 -CartoniI Simpson 15.00 -TelefilmSmallville 15.50 -TelefilmKyle XY 16.40 -FilmScooby Doo E I Pirati Dei Caraibi 18.30 -Telegiornale Studio Aperto 19.00 -NewsStudio Sport 19.30 -CartoniI Simpson 19.50 -Sit ComCamera Café - Ristretto 20.05 -Sit ComCamera Café

06.00 -TelegiornaleTg La 7 07.00 -RubricaOmnibus 09.15 -AttualitàOmnibus Life 10.10 -NewsPunto Tg 10.15 -RubricaDue minuti un libro 10.20 -RubricaMovie Flash 10.25 -TelefilmF/X The Illusion 11.25 -RubricaMovie Flash 11.30 -TelefilmMatlock 12.30 -Telegiornale Tg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmL'ispettore Tibbs 14.00 -FilmL'uomo di Hong Kong con Jean-Paul Belmondo, Ursula Andress, Jean Rochefort - regia di Philippe De Broca (Francia, Italia) - 1965 16.00 -RubricaMovie Flash 16.05 -TelefilmRelic Hunter 17.05 -RubricaAtlantide, Storie di uomini e di mondi 19.00 -TelefilmJAG 20.00 -Telegiornale Tg La7

20.30 -Gioco Affari tuoi 21.10 -Show I sogni son desideri 23.15 -Telegiornale TG 1 23.20 -AttualitàPorta a Porta

20.30 -TelegiornaleTg 2 20.30 21.05 -Telefilm Senza traccia 22.40 -Telefilm Law & Order - I due volti della giustizia 23.25 -TelegiornaleTg 2

20.35 -Teleromanzo Un posto al sole 21.05 -Telegiornale Tg3 21.10 -AttualitàBallarò 23.20 -RubricaRai Sport 90° Minuto Serie B

20:30 - Tg satirico Striscia la notizia - La voce della supplenza 21.10 -Miniserie Squadra Antimafia - Palermo Oggi 23.30 -AttualitàMatrix

20.30 -TelefilmWalker Texas Ranger 21.10 -FilmThe Missing con C. Blanchett, T. Lee Jones regia di Ron Howard (USA) - 2003 23.50 -FilmIl cartaio con S. Rocca, L. Cunningham - regia di Dario Argento (Ita) - 2004

20.30 -Gioco La ruota della fortuna 21.10 -Sit Com Buona la Prima! 22.10 -Show Mai dire Grande Fratello

20.30 -Attualità Otto e mezzo 21.10 -Telefilm Crossing Jordan 22.45 -Telefilm Cold Squad

00.55 -TelegiornaleTg 1 01.35 -RubricaSottovoce 02.05 -RubricaRai Educational - Scrittori Per Un Anno 02.40 -VideoframmentiSuperStar 03.10 -Film TvDon Matteo6 04.50 -DocumentarioStella del sud

23.40 -Real TvX Factor - Il Processo 01.15 -RubricaTG Parlamento 01.25 -Reality ShowItalian Academy 2 02.00 -RubricaAlmanacco 02.25 -RubricaTg 2 Costume e società 02.45 -TelefilmLe ragazze di Piazza di Spagna

00.00 -TelegiornaleTg 3 Linea notte 00.10 -TelegiornaleTg Regione 01.40 -MusicalePrima della prima 02.10 -AttualitàFuori orario. Cose (mai) viste - Eveline 02.15 -AttualitàRai News 24 02.40 -RubricaNext

01.00 -TelegiornaleTg 5 Notte 01.25 -Previsioni del tempoMeteo 5 01.30 -Tg satiricoStriscia la notizia 02.15 -TelefilmThe Guardian 03.40 -TelegiornaleTg 5 Notte 04.10 -Previsioni del tempoMeteo 5 notte 04.15 -TelefilmSquadra emergenza

02.10 -RubricaTg 4 Rassegna stampa 02.35 -FilmL'allegro squadrone con A. Sordi, P. Stoppa - regia di Paolo Moffa (Ita, Fra) - 1954 04.15 -RubricaPeste e corna e gocce di storia 04.20 -Soap OperaFebbre d'amore

23.55 -ShowChiambretti Night - Solo per Numeri Uno 01.45 -NewsStudio Sport 02.10 -TelegiornaleStudio Aperto 02.25 -Reality ShowTalent 1 Player 03.05 -Serie TvI Soprano 04.10 -FilmLa polizia incrimina, la...

23.45 -ShowVictor Victoria 01.00 -TelegiornaleTg La7 01.20 -RubricaMovie Flash 01.25 -AttualitàOtto e mezzo 02.05 -TelefilmAlla corte di Aliice 03.05 -RubricaDue minuti un libro 03.10 -NewsCNN News

RETE 4

ORE 16.00

RETE 4

ORE 21.10

leTrame

LA 7

ORE 14.00

L’UOMO DI HONG KONG

I DANNATI E GLI EROI

THE MISSING

con J. P. Belmondo, U. Andress - regia di Philippe de Broca (Fra/Ita) - 1965

con J. Hunter, C. Towers, W. Strode, B. Burke - regia di John Ford (Usa) - 1960

con C. Blanchett, T. Lee Jones - regia di Ron Howard (Usa) - 2003

Belmondo, erede di un patrimonio colossale, si annoia. Prova tutti i modi per suicidarsi, ma invano, e allora incarica un sicario di ucciderlo. Quando però fa la conoscenza di una bella ragazza che fa la spogliarellista a Hong Kong, cambia idea e inizia la ricerca del sicario che dovrebbe ucciderlo per annullare l'ordine. La cosa è però più difficile del previsto...

Il tenente Cantrell difende in un processo il sergente Rutledge. Questi è un nero, accusato di aver ucciso il maggiore Dabney e sua figlia. Le apparenze sono contro l'accusato, ma Cantrell indaga e riesce a smontarle fino a far emergere i barlumi di una verità diversa. Decisiva sarà la testimonianza del padre di un giovane ucciso dagli indiani: con un colpo di scena verrà smascherato..

Selvaggio West. Maggie deve lavorare sodo per mantenere le sue due figlie: l'adolescente Lilly e la piccola Dot. Jones, il padre della donna, è tornato a casa dopo aver trascorso vent'anni con gli Apache, ma Maggie, che da piccola ha sofferto per essere stata abbandonata da lui, lo respinge. Quando una banda di bianchi rinnegati e di pellerossa capeggiati da un malvagio stregone...

RETE 4

ORE 23.50

RETE 4

ORE 2.35

IL CARTAIO

L’ALLEGRO SQUADRONE

con S. Rocca, L. Cunningham, S. Muccino, A. M. Merli - regia di Dario Argento (Ita) - 2004

con A. Sordi, P. Stoppa, V. De Sica - regia di Paolo Moffa (Ita/Fra) - 1954

Un misterioso assassino sfida le forze dell'ordine che gli danno la caccia firmandosi il Cartaio, data la sua mania per il gioco. La sua sfida consiste in una serie di partite a video poker da giocarsi tra lui e la polizia, nello spazio virtuale della rete. Ogni volta la posta in gioco è una vita umana...

Scene di vita quotidiana di un reggimento di cavalleria francese agli inizi del secolo. Agli ordini di un severissimo maresciallo troviamo il solito soldato che si lamenta sempre e soltanto del vitto, quello che pensa solo alle donne e che è super raccomandato, quello sprovveduto perché arriva dalla campagna. C'è il capitano prossimo alla pensione e, perciò, distaccato, indulgente...

ITALIA 1

ORE 4.10

LA POLIZIA INCRIMINA, LA LEGGE ASSOLVE con F. Nero, F. Rey, D. Boccardo - regia di Enzo G. Castellari (Ita) - 1973 Tra Genova e Marsiglia due bande rivali si contendono il traffico della droga. Sulle loro tracce c'è il commissario Belli. Questi arresta "il libanese", ma alcuni sicari lo uccidono perché non parli. Belli, sospettando che dietro il traffico si nasconda un noto industriale, chiede al suo superiore (che ha già sul sospettato un ricco dossier) di poterlo incastrare..

La finale di “X factor” travolge “La fattoria” RAI UNO Affari tuoi Tgsport Gran premio di formula X factor

ora 20.46 20.36 08.55 21.38

ascolto 6.334 4.748 4.567 4.437

RAI DUE Gran premio di formula Tg2-motori Pole position Novantesimo minuto

10.50 13.24 10.50 18.23

3.783 2.915 2.610 2.556

RAI TRE Che tempo che fa Report. Pres.che tempo che fa Blob di tutto di piu'

20.33 21.36 20.11 20.00

4.153 3.727 2.286 1.808

CANALE 5 Paperissima sprint Chi vuol essere La fattoria La fattoria

20.46 19.05 21.33 13.41

5.490 3.990 3.850 3.021

ITALIA 1 Colorado Senti chi parla Colorado revolution Virus letale

21.26 19.30 21.17 14.01

3.419 2.718 2.533 2.046

RETE 4 Siska Melaverde Il ritorno di colombo Lawrence d'arabia

21.31 12.13 19.40 14.40

2.224 2.109 1.645 1.185


SUMMIT ONU TRA LE POLEMICHE

TERREMOTO

Ahmadinejad: Israele “razzista” e la Ue abbandona il vertice

Il pool antimafia di Grasso vigilerà sulla ricostruzione

Il presidente Sarkozy: «Appello all’odio»

Allarme scosse, dai pm il sindaco a pagina 6

a pagina 7

Anno 8 n.98 € 1.00

www.ilquotidianodellabasilicata.it

Martedì 21 Aprile 2009

Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466

Santarsiero-DiPietro

Travi e pagliuzze del dipietrismo lucano di PARIDE LEPORACE Antonio Di Pietro è un politico attrezzato. Lo ha dimostrato l'altro giorno a Potenza iniziando a parlare con puntualità europea all'orario prefissato davanti ad una folta platea raccolta al Don Bosco. Ha tenuto a presentarsi parlando da leader di una forza riformista. Ha posto questioni a favore degli ultimi, chiedendo conto degli aiuti alla Fiat e facendo delle regole il suo sancta sanctorum. E' venuto in Basilicata a dirimere i nodi che avvolgono l'alleanza e gli uomini del suo partito. Con un citazione ha fatto rientrare le proteste del segretario regionale Aldo Radice che si candiderà alle Europee con il Vulpio inquisito che lo aveva maltrattato nell'adunata movimentista di Matera. Il dipietrismo lucano ha voglia di intercettare il vento della protesta che spira sul Sinni e il Basento fino a raggiungere Metapontino e tutta la regione. segue a pagina 21

Comunali - Speciale voto OGGI

Armento-Viggiano-Barile DOMANI

Acerenza-Maratea Marsicovetere

Matera I carabinieri scoprono 19 assenteisti alle due Soprintendenze

Lavorare? L’ufficio può attendere Brunetta non li frena: spesa, bar, casa e nessuno controllava MATERA - Con l’accusa di truffa aggravata e continuata in danno dello Stato, i Carabinieri del Comando provinciale di Matera hanno notificato, a conclusione delle indagini preliminari, 19 avvisi di garanzia a personale delle Soprintendenze per i beni storici, artistici, architettonici e paesaggistici. Le indagini hanno accertato che le persone indagate avrebbero lasciato ripetutamente e per una durata di tempo diversa il proprio posto di lavoro. a pagina 13

Gas

L’Eni vende i giacimenti italiani ma tiene quelli lucani

Libri e politica

Riordino scolastico

COLOMBO E POTENZA

Intervista a Inglese

Torna in libreria “Il cemento del potere” Parliamone

«Sono un funzionario dello Stato, non potevo che applicare la legge»

Dopo 27 anni torna il volume di Leonardo Sacco In una recensione fatta da Di Consoli per il Quotidiano l’invito a superare il silenzio sui molti tabù

Sotto il fuoco delle polemiche il direttore dell’Ufficio scolastico spiega perché non ha potuto attuare quello che era stato deciso»

a pagina 11

Arbea

Di Mauro mostra gli atti della convenzione con la Sin dopo gli attacchi

a pagina 12

a pagina 12

Presentata la carta d’identità dell’acqua del rubinetto

Segni particolari purissima: in arrivo un’etichetta per certificare la potabilità a pagina 18

a pagina 10

Sport

Potenza Il compagno doveva rimborsare dei soldi, lei organizza una spedizione per ridurre il debito

Potenza

Ma che “vispa Teresa”: la signora mente del commando

La strana paura di vincere Bawer-Levoni

A caccia di riscatto Giovanile

Sei pagine sulle lucane

POTENZA - I carabinieri hanno notificato un’ordinanza di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nei confronti di quattro persone, che hanno minacciato più volte altre due persone per convincere queste ultime ad accettare un risarcimento nettamente inferiore a quello disposto dal Tribunale civile per ripagarli dei danni subiti. a pagina 21

Se parli alla pancia della gente poi non ti stupire se la risposta è una scorreggia.


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