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2 In Italia e nel Mondo Brevi dal mondo

Iraq, militare Usa uccide 5 colleghi WASHINGTON – Dramma in una base militare americana in Iraq: un soldato ha aperto il fuoco uccidendo cinque commilitoni nel centro medico di Camp Liberty, a Baghdad, dove sono ricoverati i militari che soffrono di disturbi pischici. Fonti del Pentagono hanno riferito che che altri tre soldati sono rimasti feriti nella struttura situata all’interno della base Usa, la più grande dell’Iraq. Il militare è stato arrestato.

Dopo la pace fra la vedova di Pinelli e quella del commissario

Torino, scritte contro Calabresi I messaggi, rivendicati dal Fai, vicino alle sedi del Pd e della Stampa diretta dal figlio Mario

Le scrite sui muri

Battisti: «Meglio morire che l’Italia»

Martedì 12 maggio 2009

TORINO – «Calabresi assassino, Pinelli assassinato. Nessuna pace con lo Stato». Due giorni dopo l'incontro fra le vedove del commissario e dell’anarchico, sui muri di Torino compaiono scritte che male si accordano con quell'inizio dell’opera di «ricomposizione storica nella chiarezza e di rinnovata coesione umana, morale e civile della nazione» auspicata dal presidente Giorgio Napolitano. E subito, oltre all’attenzione della Digos, scattano le reazioni sdegnate dei politi-

ci di entrambi gli schieramenti. A firmare gli slogan è una sigla, la Fai, che l'antiterrorismo associa alla «Federazione anarchica informale», autrice negli ultimi anni di altre iniziative similari. Gli obiettivi da imbrattare sono stati scelti con cura: tre sedi cittadine del partito democratico, che è il partito cui apparteneva Napolitano, e la palazzina del quotidiano «La Stampa», che da pochi giorni è diretta da Mario Calabresi, figlio del commissario. Mauro Barletta

Genova, l’ultimo saluto a don Gianni Baget Bozzo La messa funebre celebrata da Bagnasco In chiesa molti esponenti politici

Il saluto di Fabrizio Cicchitto

GENOVA–Una poesia, scritta da don Gianni Baget Bozzo nel giugno del 1972, dal titolo «Ai confini del tempo», ha accompagnato l’ultimo viaggio del sacerdote politico, ideologo di Bettino Craxi prima e di Silvio Berlusconi poi, morto a 84 anni venerdì scorso nella sua abitazione genovese. Sull'altare, a celebrare la messa funebre, il cardinale Angelo Bagnasco. In chiesa una nutrita presenza di politici, locali e nazionali, tra cui il ministro Bondi, Fabrizio Cicchitto, il sottosegretario Stefania Craxi, il leader dell’Udc Ferdinando Casini.

Gravi le condizioni di uno dei feriti. L’altra vittima è in osservazione

Palermo, martellate alla stazione Un folle colpisce una coppia: «Volevo installare il digitale terrestre» PARIGI – Parla alla televisione franco-tedesca Arte Cesare Battisti (nella foto), dalla sua cella della prigione brasiliana dove aspetta il verdetto sulla sua estradizione: «Non andrò in Italia, non arriverò vivo in Italia – dice – ho troppa paura. Ci sono cose che si possono ancora scegliere, come il momento della propria morte». L’ex terrorista rosso dei Pac (Proletari armati per il comunismo) confessa di preferire il suicidio piuttosto che rientrare in Italia, dove pesa su di lui una condanna all’ergastolo per quattro omicidi commessi durante gli Anni di piombo.

Sri Lanka, uccisi cento bambini NEW DELHI – Le Nazioni Unite hanno accusato il governo dello Sri Lanka di aver operato un «bagno di sangue» con l’uccisione di oltre mille civili, tra i quali almeno 100 bambini, causata da bombardamenti nelle aree di sicurezza. E Colombo non sta a guardare, accusando i ribelli Tamil di propaganda e protestando con l’ufficio Onu di Colombo per dichiarazioni «altamente offensive».

Birmania, curata Suu Kyi

PALERMO – Davanti alla stazione centrale di Palermo uno psicolabile ha aggredito a martellate due pensionati, marito e moglie, riducendoli in fin di vita. Ai poliziotti che lo hanno interrogato, chiedendogli le ragioni del gesto, Fabio Conti Tozzo, 39 anni, quasi due metri di statura, ha risposto: «Volevo installare il digitale terrestre». L’uomo vive con i genitori e secondo il racconto del padre non è la prima volta che aggredisce qualcuno, ma mai con la violenza usata contro di Marianna Ruvolo, 67 anni, e del marito Antonino Raccuglia, di 68, che ora lottano contro la morte. La tragedia è accaduta ieri mattina, poco prima delle 11, in un luogo molto frequentato, uno degli ingressi della stazione ferroviaria, situato alle spalle del capolinea degli autobus urbani. Ruvolo e la moglie avevano appena varcato la porta che conduce verso l’interno della stazione, quando Conti Tozzo ha attraversato il tratto di strada che lo separava dalla coppia, una decina di metri, ha sfilato il martello da un gancio appeso alla cintura dei pantaloni e ha ripetutamente colpito dall’alto in basso le sue vittime, infierendo in particolare sull'uomo. Poi ha tentato la fuga, ma è stato bloccato da due giovani immigrati nigeriani che sono riusciti a immobilizzarlo fino all’arrivo degli agenti della Polfer, giunti subito dopo, mentre la folla voleva linciare l’aggressore. Per arginare

la furia della gente, uno dei poliziotti è rimasto contuso. Le condizioni di Raccuglia, un pensionato che per arrotondare lavora come custode notturno in un parcheggio, sono subito parse molto gravi: trasportato in ospedale, è stato sottoposto a un delicato intervento alla testa nel reparto di Neurochirurgia del Policlinico e ora si trova in coma farmacologico. La moglie, invece, è tenuta sotto osservazione all’ospedale Civico; anche lei è in prognosi riservata a causa di una ferita alla testa. Rintracciati dalla Polfer, gli anziani genitori di Conti Tozzo hanno spiegato che in passato il figlio aveva aggredito altre persone, ma non in

maniera così grave. Ne erano seguite denunce che però non avevano portato ad alcuna condanna. L'aggressore, infatti, a un primo controllo è risultato incensurato. Intanto, la Polfer ha acquisito i filmati delle telecamere di sicurezza installate nell’area della stazione centrale e ne sta esaminando i contenuti. Giuseppe Lupo, membro della segreteria nazionale del Pd e deputato regionale siciliano, in merito all’itervento dei due nigeriani che hanno bloccato il folle, ha detto che «siamo di fronte ad un gesto importante e coraggioso, che merita di essere lodato». Rocco Pace

Michele Armenia, siciliano, ma aquilano da 30 anni, lancia un appello: «Tornate tutti»

L’Aquila, va a dormire in casa: è il primo L'AQUILA – Per dare una spinta al ritorno alla vita normale, ha deciso da ieri sera di tornare a dormire in una casa agibile. Lo scopo di Michele Armenia – originario della Sicilia, ormai aquilano di adozione visto che vive da trent'anni nel capoluogo – è di dare l’esempio ed innescare la speranza perchè sempre più amici e cittadini lo seguano. Non a caso, nell’annunciare la sua decisione, Armenia, ex ufficiale dell’esercito, di professione agente immobiliare, lancia un accorato appello ai cittadini che hanno case agibili. «Dormo in una casa agibile che mi ha messo a disposizione una mia amica, nella mia tornerò tra breve perchè de-

vono essere fatti lievi interventi nel condominio – spiega – e lo faccio per dare un esempio tangibile e nello stesso tempo lanciare un messaggio a tutti i miei amici aquilani: si deve vincere la paura e superare la psicosi, altrimenti non si tornerà mai alla normalità. Più si rimanda e più sarà difficile. Abbiamo bisogno di normalità e coloro che possono, devono fare questo sforzo». Ma non avrà paura? «Certamente no, sono un agente immobiliare e di case me ne intendo. Se ci vado io, significa che sono sicuro di quello che faccio. Se vado io andate tutti, questo è il mio slogan». Armenia, che ha lavorato all’emergenza per 15 giorni dopo il sisma nella veste di primo capitano del corpo mili-

Palermo, arrestati i nuovi capi di due “mandamenti” mafiosi RANGOON – La giunta militare birmana ha autorizzato l’assistenza medica ad Aung San Suu Kyi (nella foto), la Nobel per la Pace di 63 anni, leader storico dell’opposizione, malata di ipertenzione e disidradata da giorni. Venerdì un assistente del suo medico personale (Tin Myo Win arrestato inaspettatamente giovedì) era riuscito a metterle una flebo che non le è stata cambiata fino ad ieri. San Suu Kyi è stata arrestata nel 1990 dopo aver vinto le elezioni e vive agli arresti domiciliari dal 2003 nella sua casa.

Uno dei due immigrati (a destra) che hanno bloccato il folle

PALERMO – Le mani delle famiglie mafiose palermitane sarebbero su quasi tutte le attività commerciali e imprenditoriali di due vaste zone della città che ricadono nei mandamenti di Brancaccio e Porta Nuova. I boss avrebbero imposto il pagamento del pizzo a negozi e imprese, senza alcun timore di essere arrestati. Ma questa mappa disegna pure il nuovo organigramma delle cosche. È quanto emerge dall’inchiesta della procura distrettuale antimafia che ieri mattina ha ordinato il fermo di 30 persone e altre sette ordinanze di custodia cautelare, eseguite da oltre 250 agenti della Squadra mobile di Palermo. Gli investigatori hanno scoperto le tangenti pagate da imprenditori edili che stanno eseguendo appalti pubblici, ma anche i nuovi capi posti ai vertici del mandamento di Brancaccio, che continua ad essere gestito dal carcere dai fratelli Filippo e Giuseppe Gravia-

no. Per l’accusa il rione sarebbe stato controllato nell’ultimo periodo da Giovanni Asciutto, cugino dei Graviano, e da Antonino Sacco. Entrambi arrestati. Al vertice della Guadagna, un tempo regno del boss Pietro Aglieri, ci sarebbe adesso Francesco Fascella. Alle indagini hanno fornito un contributo i nuovi collaboratori di giustizia, Santino Puleo, di Brancaccio, che arrestato a gennaio per estorsione, e Fabio Manno, di Porta Nuova, finito in cella nell’operazione Perseo dello scorso anno. Subito dopo l’arresto entrambi avevano cominciato a collaborare con i Pm. Le indagini hanno consentito di individuare anche un bonificatore di microspie a disposizione delle cosche. Si tratta dell’elettrauto Francesco Palermo Montagna, 46 anni, che aveva il compito di accertare l’eventuale presenza di cimici nelle auto utilizzate o nei locali in cui si riunivano i boss.

tare della Croce Rossa, insiste sull'argomento: «Nella casa in cui dormirò non c'è nemmeno un graffio, ha retto bene al tremendo urto e lo farà di nuovo nella malaugurata eventualità che possa succedere ancora. Sarò uno dei pochissimi a dormire in una casa agibile, ci sono molte persone che hanno una struttura sana e che per paura dormono nella tenda davanti alla loro abitazione». Per Armenia, bisogna invertire la tendenza anche per evitare che tutti siano esposti ai disagi «del caldo, ormai incombente, alle punture degli insetti, senza contare le difficoltà per gli anziani». Berardino Santilli

Strage di Crevalcore, assolti tutti gli alti dirigenti delle Ferrovie BOLOGNA – Nessun colpevole per il disastro ferroviario di Bolognina di Crevalcore, sulla linea BolognaVerona, dove il 7 gennaio 2005 in mezzo ad una fitta nebbia si scontrarono un treno interregionale e un merci facendo 17 morti e decine di feriti. Il Gup di Bologna Andrea Scarpa ha assolto per non aver commesso il fatto, a conclusione di un giudizio abbreviato, i dieci dirigenti delle Ferrovie imputati: Mauro Moretti, all’epoca dei fatti amministratore delegato di Rfi, attualmente ad delle Ferrovie dello Stato, Michele Mario Elia, ex direttore tecnico Rfi poi amministratore delegato, Giancarlo Paganelli, dirigente di Movimento e sette dirigenti locali. Le ipotesi di accusa erano disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose

plurime. Lo stesso pm Enrico Cieri aveva chiesto l’assoluzione per tutti. «E' colpa sempre di chi muore», è stato l’amaro commento alla sentenza di uno dei macchinisti che hanno atteso la decisione del Gup dopo aver fatto un presidio con sagome di cartone delle bare delle vittime al collo davanti al palazzo che ospita gli uffici del Gip. «Siamo molto delusi e amareggiati – ha aggiunto l’avv. Desi Bruno, che ha assistito l’unica parte civile, il sindacato dei macchinisti Orsa (i familiari delle vittime erano stati già risarciti) -. Evidentemente la colpa è solo del macchinista che non ha osservato i segnali: per noi è una sentenza riduttiva rispetto a quella che è la realtà processuale ed extraprocessuale. Valuteremo e le iniziative che potremo prendere le prenderemo».


In Italia e nel Mondo 3

Martedì 12 maggio 2009

Nella Valle si spara e si muore. L’Onu lancia un vibrante allarme per l’assistenza

Pakistan, un milione di profughi dallo Swat NEW DELHI – La volontà del Pakistan di ristabilire con l’aiuto delle forze armate la propria autorità sulla tribolata Valle dello Swat, da febbraio in mano ai talebani più radicali, ha dato frutti ma non ha potuto evitare l'esplosione di una emergenza legata ad un esodo massiccio di popolazione civile. Una crisi che ha preso in pochi giorni dimensioni tali da spingere le autorità pachistane ed i portavoce degli organismi umanitari, fra cui l’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr), a lanciare un vibrante allarme per organizzare l'assistenza ad una massa umana pri-

A Darra Adamkhel un attentato provoca 12 morti Inquietante la fuga in massa della popolazione civile va di tutto che potrebbe raggiungere e superare il milione di persone. Non c'è accordo sulle dimensioni del fenomeno, ma è ovvio che fra attentati kamikaze – ieri l’ennesimo ha causato a Darra Adamkhel (provincia della frontiera nord-occidentale) 12 morti – e le offensive militari, è praticamente impossibile una contabilità reale dei profughi. Secondo l’Unhcr, fra vecchi profughi (550.000), nuovi e potenziali, la cifra si aggirerebbe sul milione, mentre per il ministro

dell’Informazione della provincia della frontiera del nord-ovest, Mian Iftikhar Hussain, si tratterebbe di almeno 1,15 milioni di uomini, donne e bambini. Lo Swat ed i vicini distretti di Lower Dir e Buner, dove è massimo il confronto fra esercito e commando di militanti islamici più radicali, sono off limits per la stampa, per cui le uniche informazioni provengono da fonti ufficiali. Il comunicato quotidiano del servizio stampa militare ha indicato ieri che 52 taleba-

ni sono stati uccisi nelle ultime 24 ore, ma il ministro dell’Interno Rehman Malik ha ampliato il dato sostenendo che «700 militanti hanno perso la vita nelle ultime due settimane», mentre è di 20 il numero dei soldati deceduti nello stesso periodo. Da qualche giorno però, il crepitio delle armi e il fragore delle bombe è stato coperto dall’impressionante crescita dell’esodo degli abitanti dei distretti in conflitto che a piedi, o a bordo di risciò, automobili, autobus e camion, cercano rifugio lontano dalle zone dove la vita non ha più alcun valore. Maurizio Salvi

La giornalista irano-americana era accusata di spionaggio

Soldati pakistani nella Valle dello Swat

Gli integralisti nella capitale

“L’americano” ha conquistato Per i giudici di Teheran gli Usa «non sono un Paese ostile» Mogadiscio

Iran, liberata la Saberi

TEHERAN – Dopo cento giorni esatti passati nel carcere di Evin a Teheran la giornalista iranoamericana Roxana Saberi è stata rilasciata ieri grazie alla sentenza del processo d’appello che ha ridotto da otto a due anni la pena inflittale, concedendole la sospensione condizionale. «Sto bene, non voglio fare commenti ma sto bene», ha detto all’uscita di prigione all’agenzia Afp la giornalista, che dal 21 aprile al 5 maggio scorso aveva effettuato uno sciopero della fame per chiedere il rilascio. La donna era attesa dal padre, Reza Saberi, assieme al quale si è poi allontanata a bordo di un’auto. Soddisfazione per la liberazione, definita «un gesto umanitario», è stata espressa anche dalla Casa Bianca mentre il segretario di stato americano Hillary Clinton ha detto di essere «molto incoraggiata». Gli Usa continuano comunque «ad opporsi alle accuse contro di lei e ai verdetti raggiunti», ha aggiunto la signora Clinton. Il padre ha detto alla Cnn che intende riportare «appena possibile» la figlia negli Stati Uniti, dopo che saranno ultimati i preparativi per il viaggio. Una fonte giudiziaria ha del resto confermato che la Saberi «è libera di fare ciò che vuole come qualsiasi cittadino in possesso di un passaporto, e può andare e venire a suo piacimento». «Dipende da lei se lasciare o no il Paese», ha precisato uno dei suoi legali, Abdolsamad Khorramshahi. La soluzione del caso è arrivata più presto di quanto era atteso, perchè domenica, dopo un’unica udienza durata quattro ore, i tre giudici della Corte d’appello avevano annunciato

Reza Saberi, il padre di Roxana, assediato dai giornalisti davanti al tribunale di Teheran

la sentenza per i prossimi giorni. In molti si chiedono ora se il rilascio della giornalista non sia un segnale politico di distensione inviato dalla Repubblica islamica al presidente Usa Barack Obama, che dal suo insediamento propone a Teheran l’apertura di un dialogo dopo 30 anni di gelo. Lo stesso Obama ha chiesto più volte il rilascio della giornalista. Ma le autorità di Teheran hanno sempre affermato che la giornalista, da sei anni residente nella Repubblica islamica con passaporto iraniano, è esclusivamente cittadina iraniana, non americana. Dopo la sentenza di primo grado, il presidente Mahmud Ahmadi-

nejad era intervenuto per chiedere alla magistratura di garantire che fossero rispettati «i diritti alla difesa» dell’imputata. E la Corte d’appello ha mostrato subito un’attenzione particolare per il processo. Rispetto alla sola ora di udienza del primo grado, domenica ne sono state impiegate quattro per esaminare la documentazione e ascoltare le dichiarazioni dell’imputata e dei suoi due avvocati. Ma il segnale politico più forte è stata la motivazione con cui è stata ridotta la pena. Se in primo grado la Saberi era stata riconosciuta colpevole di «cooperazione con un Paese ostile», cioè gli Usa, ieri è stata condan-

nata solo per «raccolta e trasmissione di informazioni atte a minacciare la sicurezza del Paese». «La ragione principale di questo cambiamento è che gli Stati Uniti non sono stati riconosciuti come Paese ostile», ha detto all’Ansa l’avvocato Khorramshahi. Nata e cresciuta negli Usa da padre iraniano e madre giapponese, Roxana Saberi, che ha 32 anni ed è fra l’altro una ex Miss North Dakota, si è trasferita nel 2003 in Iran come giornalista free-lance per alcuni network occidentali, fra i quali la National Public Radio, la Bbc e la Fox News. Alberto Zanconato

Amore gay in cella in Francia si sfata un tabù È LA storia di un amore gay nato dietro le sbarre di una prigione del sud della Francia. La cosa non sarebbe notizia da prima pagina se non fosse che i due detenuti vivono in coppia nella stessa cella e hanno anche siglato un Pacs, l’unione civile tra conviventi molto diffusa in Francia. Per la stampa francese si tratta di un fatto unico. «Non ci sono precedenti» sottolinea anche una giurista dell’Osservatorio internazionale delle prigioni sentita da Liberation. La vicenda non solo riapre oltralpe il dibattito su un argomento ancora pieno di tabù,

Pillola del giorno dopo la Spagna la liberalizza

Lo evirò, si incontrano in tv quello del sesso nelle prigioni, dividendo gli osservatori, ma – da quando ne ha scritto il quotidiano locale Sud Ouest – ha creato anche molte gelosie nelle stesse prigioni, al punto che ora i due detenuti temono di venir separati.

NAIROBI – Al Amriki, l’americano, un bianco di origine statunitense, ha guidato negli ultimi giorni le milizie integraliste islamiche alla conquista di Mogadiscio, che ormai controllano quasi del tutto. Intanto i combattimenti, violentissimi da mercoledì scorso, - una settantina di morti e almeno 200 feriti, molti i civili - si sono rarefatti. Nelle mani delle truppe lealiste restano porto, aeroporto e Villa Somalia, dove sono asserragliati presidente, premier ed alcuni ministri. Una spallata finale è possibile in ogni momento, ma gli integralisti lasciano qualche margine per trovare una soluzione politica. Il nodo centrale sono le truppe di pace panafricane (Amsom), poco più di 4.000 uomini asserragliati nelle loro casematte, con solo il mandato di difesa in caso di attacco. Gli islamici vogliono che vadano via: ma la diplomazia non può subire anche questa umiliazione: occorre una strada mediana. Il rovesciamento a 360 gradi della situazione è maturato nelle ultime settimane. Gli Shabaab, ritenuti il braccio armato somalo di al Qaida, pur controllando buona parte del Sud e del Centro del paese, frazioni dell’Est, ed essendo molto presenti a Mogadiscio, apparivano in difficoltà. Il nuovo governo guidato dall’islamico moderato Sheikh Ahmed, eletto a Gibuti a fine gennaio, molto sponsorizzato da Onu, cancellerie occidentali e Paesi moderati arabi, sembrava trovare spazio. Ma la svolta è venuta con il rientro in Patria di Sheikh Aweys, leader degli islamici 'duri'. Lui e Sheikh Aden avevano guidato le Corti islamiche quando governarono il Paese durante la seconda metà del 2006, prima di esserne scacciate dalle truppe etiopiche, rimaste - odiatissime - in Somalia fino allo scorso gennaio, quando infine si ritirarono. L’arrivo di Aweys (che a fine marzo aveva avuto contatti indiretti com Ahmed, con la mediazione sudanese), aveva fatto sperare ad un riavvicinamento tra moderati e duri islamici, che avrebbe potuto condurre all’emarginazione degli Shabaab. Ma così non è stato. Sheikh Aweys ha subito preso la testa, e sul campo, non dall’esilio eritreo dove fino a quel momento era vissuto, di Hisbul Islam, il partito islamico. Luciano Causa

L'ULTIMA volta che si erano visti era stato in occasione del loro divorzio, arrivato in seguito all'eclatante evirazione che Lorena aveva inflitto al marito John Bobbit come forma di difesa contro le continue percosse e violenze subite dal compagno. La notizia aveva fatto il

giro del mondo: John, dopo la ricostruzione del pene, si era dato alla carriera erotica, recitando come pornoattore, mentre Lorena dopo essersi riappropriata del cognome da nubile, Gallo, e di una capigliatura bionda era diventata un simbolo per molte donne.

LE farmacie spagnole venderanno liberamente la pillola del giorno dopo, senza più l'obbligo di presentazione di ricetta medica: la decisione è stata annunciata dal ministro della Sanità Trinidad Jimenez (nella foto) e da quello per l'Uguaglianza Bibiana Aido, in una conferenza stampa congiunta. La misura, decisa dal governo socialista di José Luis Zapatero nell'ambito del programma di "salute sessuale" per la riduzione delle gravidanze indesiderate e degli aborti, diventerà operativa entro tre mesi, tempo necessario per inserire questi farmaci nel pron-

tuario di quelli senza ricetta. Acquistabili dunque, senza restrizioni, anche dalle minorenni. Nel 2007, nel Paese, ci stati oltre 6mila aborti fra le minori di 18 anni, e 500 tra quelle under 15, su un totale che ormai supera i 100 mila casi.


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Martedì 12 maggio 2009

Il fatto del giorno: immigrati, Maroni insiste; la Cei non ci sta I vescovi rammentano “Siamo già multietnici”

Il ministro è soddisfatto “Così chiudiamo la falla”

Calderoli si complimenta “Berlusconi? Uno di noi”

dalla cronaca di Mario Ajello

dal servizio di Francesco Viviano

dall’articolo di Guido Mattioni

Altri 240 clandestini sono stati respinti verso la Libia. Il ministro dell’Interno Maroni conferma la linea della fermezza, mentre la Cei, rispondendo alle affermazioni del presidente del Consiglio, ricorda che «l’Italia è già un Paese multietnico» e l’opposizione del Pd e dell’Udc accusa: «Il governo fa demagogia». Intanto, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, blinda il disegno di legge sulla sicurezza che verrà approvato in settimana dopo il voto di fiducia su tre emendamenti. «Quel provvedimento lo ha voluto tutta la maggioranza», chiarisce per sottolineare che il Pdl non è da meno della Lega nella lotta all’immigrazione clandestina. I leghisti: «Abbiamo fatto proseliti, daremo la tessera al premier». [...]

[...] Il capo della Polizia, Antonio Manganelli telefona al ministro degli Interni Maroni avvertendolo che qualche minuto prima nel porto di Tripoli sono stati sbarcati 240 extracomunitari, gli ultimi della lunga lista di migranti soccorsi in questi giorni nel Canale di Sicilia [...]. E Maroni è soddisfattissimo di questa "svolta storica" ribadendo che la linea, da ora in poi, è una sola: "Chi non entra nelle acque territoriali italiane sarà rispedito da dove è venuto e si continuerà così finché gli sbarchi non cesseranno del tutto". E a chi critica la decisione del governo di seguire la linea dura, Maroni ribadisce che "noi applichiamo rigorosamente i trattati internazionali e se noi riusciamo a invertire il corso chiudiamo la falla [...]”.

«Da Arcore a Pontida, sulla via di Damasco». Scomoda addirittura San Paolo, Roberto Calderoli, per lanciare un personalissimo plauso a Silvio Berlusconi, che il giorno prima si era detto contrario alla società multietnica. Per sovramercato, ci aggiunge anche un ardito neologismo. «Dobbiamo dargli la tessera della Lega perché il premier - scherza - si è pontidizzato». E a chi gli chiede se non c’è il rischio che così il Cavaliere vada a pescare nel loro stesso stagno, lui replica pronto che «no, perché la gente preferisce sempre l’originale e noi siamo come la banana, quella con il bollino». Siamo in casa della Lega, agli Stati Generali del Nord, periferia di Vicenza [...] ma sono Berlusconi e la sua affermazione a tenere ancora banco. [...]

La migliore di ieri

Il rispetto Una forza indispensabile delle regole che fa funzionare l’Italia

Gli auspici di Violante

dal commento di Maria Giovanna Maglie

dal commento di Cesare Martinetti

dall’intervista di Nino Bertoloni Meli

Ci capita con compiacimento di essere d’accordo con un esponente alto della gerarchia cattolica [...]. «La costruzione di una società interculturale deve essere inserita in un rigoroso rispetto della legalità, necessaria garanzia per l’integrazione». È la posizione dei vescovi italiani in tema di immigrazione, presentata dal segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana [...]. Lo precisa la Cei, e noi non potremmo essere più d’accordo, comunque queste frasi vengano interpretate dai funamboli del politically correct italiano che [...] è in agonia ma strilla come un cappone. [...]

Ricominciamo daccapo e partiamo dalle parole. Che significa multietnicità? Risponde il vocabolario della lingua italiana Devoto-Oli: «Il riconoscimento e la valorizzazione di differenti componenti etniche all’interno di una comunità». E che cos’è un’etnia? «Un aggruppamento umano fondato sulla forte affinità di caratteri fisico-somatici, culturali, linguistici, ecc.». Dunque, alla lettera, affermare che non si vuole un’Italia multietnica, come ha detto Silvio Berlusconi, significa non voler riconoscere né valorizzare le differenti etnie. È un programma politico. E difatti la Lega applaude. Ma l’Italia è

già davvero una società multietnica come ha detto ieri il segretario della Conferenza episcopale italiana in polemica con il capo del governo? Lo dicono, banalmente, i numeri degli stranieri presenti: grosso modo quattro milioni di regolari più un milione di clandestini. I più numerosi sono i romeni, oltre seicentomila persone. In una città come Torino, per esempio, appartiene a loro la maggior parte delle nuove imprese che si iscrivono alla Camera di Commercio. Interi settori del mercato dei servizi sono coperti da romeni: colf, badanti, infermiere, muratori, lattonieri, traslocatori ecc. Questa comunità, in altre parole, è ormai indispensabile al funzionamento della società italiana. [...]

Giannelli sul Corriere

«I rimpatri sono legali, né il nostro Paese può accogliere tutti», dice [...] Luciano Violante [...]. E subito dopo avanza una proposta: «Sul tema dell’immigrazione le parti più responsabili di maggioranza e opposizione si confrontino sgombrando il campo dal clima elettorale». Violante riconosce i ritardi della sinistra in materia, è consapevole che con la crisi è più difficile declinare i concetti di solidarietà e accoglienza, e chiede al centrodestra di abbandonare il ricorso alla paura come ricetta per affrontare l’immigrazione, «un tema che tutto il mondo si ritroverà nei prossimi decenni». [...]

“Amate il forestiero”

Il trucco degli scafisti: ecco l’Italia, ma non è vero

dal commento di Dionigi Tettamanzi

dal reportage di Fiorenza Sarzanini

Mi verrebbe d’iniziare con l’antica citazione biblica: "Amate dunque il forestiero, poiché anche voi foste forestieri nel paese d’Egitto" (Deuteronomio 10,19). [...] Il fenomeno migratorio, sia pure in modalità e intensità diverse, accompagna sempre la storia dei popoli. E che esso deve suscitare, come prima e più immediata forma di solidarietà, la condivisione obiettiva di una medesima situazione. [...] Ma qual è la situazione da noi oggi, nelle nostre città e nei nostri paesi? Potrei rispondere in termini quanto mai sintetici dicendo, anzitutto, che troppe volte e con troppa insistenza negli ultimi tempi si è pensato agli stranieri soltanto come a una minaccia per la nostra sicurezza, per il nostro benessere [...]. Ma la realtà presenta anche un’altra faccia: [...] molte persone - in modo silenzioso e nel nome della propria fede e di un alto senso umanitario - hanno operato e continuano ad operare per assistere questi "nuovi venuti" [...].

La nave della Marina Militare italiana entra nel porto di Tripoli poco prima delle 10 e viene fatta ancorare in un’area riservata. A bordo ha il suo carico di persone recuperate in mezzo al mare nella notte e respinte per ordine del governo di Roma. Sono ghanesi, bengalesi, tunisini, marocchini, ma la maggior parte è nigeriana. Ci sono 40 donne, due sono incinte, oltre a due bambini piccolissimi. Hanno tutti sfidato la sorte e sono stati beffati. Quando scendono dalla scaletta appaiono smarriti, qualcuno si sente male. Molti sono disidratati, sfiniti dalle ore trascorse in balia delle onde in attesa che

fossero effettuati i trasbordi per riportarli indietro. Insieme ai poliziotti locali ci sono gli ufficiali di collegamento italiani. Le autorità libiche hanno consentito anche al rappresentante dell’Iom, l’Organizzazione internazionale per i migranti, di assistere allo sbarco [...]. I pullmini aspettano di trasferirli a Twescha e negli altri centri di accoglienza dove sono già stati portati i 227 stranieri recuperati la notte di mercoledì. Il viaggio è finito, infranta è la speranza di raggiungere l’Europa. Li bloccano nelle acque internazionali, ma pure nel deserto. Da quando è scattato l’accordo con l’Italia, le squadre di agenti e dei servizi segreti effettuano pattugliamenti nella zona di

La fotografia

Civilizzare le differenze dal commento di Alain De Benoist

Vecchie o nuove, di natura etnica, linguistica, religiosa, sessuale o altro, le comunità sono le dimensioni naturali dell’appartenenza. Foss’anche per staccarsene, nessuno può esistere senza. Poiché la ragione pratica s’esercita inevitabilmente in un contesto, l’io è sempre incorporato in una storia ed essa non si riconduce mai a uno statu quo, tanto meno al passato. Beninteso, nessuno è tenuto (né dev’esserlo) ad appartenere a una comunità. Si può entrarvi, si deve poterne uscire ed eventualmente tornarvi. L’esperienza storica mostra che l’appartenenza a una comunità è legittimamente vista come positiva da molti (pone a contatto con coloro nei quali ci si riconosce) e legittimamente vista come negativa da altri. [...]

Sichuan, macerie del terremoto (Ansa)

Bengasi e sulla strada che da Sirte porta verso la costa per fermare chi entra illegalmente nel Paese. Raccontano di averne presi almeno 2.000 in tre settimane. Spiegano che anche gli scafisti adesso si stanno riorganizzando. Il generale Hammad Issa è il capo delle unità investigative della polizia libica. Sul tavolo del suo ufficio ha impilato gli ultimi rapporti che raccontano le operazioni di rastrellamento per individuare i trafficanti e le loro «basi». Ha evidenziato le informazioni che possono aiutare a prevenire le loro prossime mosse. Ed è lui a tracciare «la rotta alternativa» che le organizzazioni criminali stanno tentando di aprire per aggirare i controlli. [...] La sesta colonna di Francesco Zardo

Siamo o non siamo un Paese multietnico? Sarebbe da chiarire quali sono i requisiti della multietnicità, prima di tutto, perché non è certo il colore della pelle a distinguere un’etnia dall’altra: se un bianco e un nero parlano la stessa lingua, hanno le stesse abitudini alimentari, abitative, se fanno lo stesso lavoro e condividono i costumi e i precetti religiosi non si può dire che l’etnia sia differente. Ora, qui a Roma nella metà dei ristoranti, per fare un esempio corrente, non troverete la pastasciutta e il pomodoro, ma riso alla cantonese, pollo all’ananas e banana fritta. Siamo un paese multietnico? Mi sa di sì: quelli sono posti dove si trova un pasto discreto a un prezzo decente, e la stessa cosa succede a Londra e Parigi. Forse il mondo occidentale è multietnico: sarebbe ora di abituarsi a stare nell’Occidente, almeno, se il resto non ci piace.


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Martedì 12 maggio 2009

Scelti per voi: commenti, inchiesti, reportage Il viaggio in Terra Santa di papa Ratzinger può servire L’Europa ora ha bisogno a sanare le divergenze e i conflitti fra arabi ed ebrei di un governo autentico dall’articolo di Abraham B. Yehoshua

È la terza volta che un Pontefice visita Israele. Questa visita però non potrà assomigliare a quella di dieci anni fa di Giovanni Paolo II, un Papa amato da tutti, anche nello Stato ebraico, per le sue vicende personali durante la Seconda guerra mondiale, per il contributo spirituale al movimento polacco Solidarnosc e per la sua personalità che irradiava umanità. Papa Benedetto XVI irradia altro. In primo luogo incarna la figura di un teologo, di un intellettuale che talvolta, molto poco politicamente, palesa coraggio e onestà ma talaltra cade in malintesi storico-politici come nel caso della revoca della scomunica al vescovo negazionista. Non sono ovviamente un esperto dei meandri della politica vaticana, ma se mi venisse chiesto quale messaggio mi aspetti dalla visita di Benedetto XVI in Israele, al di là delle esternazioni generiche che ogni leader fa in merito alle speranze di pace,

Benedetto XVI in Giordania

alla condanna della violenza e alla solidarietà verso i poveri e i sofferenti, elencherei almeno tre punti. Primo. Da un Papa di origini tedesche mi aspetterei che durante la visita al memoriale della Shoah «Yad Vashem» a Gerusalemme si esprimesse in maniera ferma e significativa sulla debolezza morale e il tradimento teologico della Chiesa cattolica e dei cristiani in genere di fronte al fenomeno del nazismo e del

fascismo in Europa, e non solo in relazione al genocidio degli ebrei. Anche se non si fossero accaniti contro gli ebrei, Hitler e il nazismo, nel pensiero e nell’azione, erano una sorta di incarnazione dell’Anticristo e i cristiani, ovunque nel mondo, e di certo la Chiesa cattolica in tutti i suoi substrati e sotto la guida del Pontefice, avrebbero dovuto combatterli con tutte le loro forze. Non ho dubbi che se Gesù fosse vissuto nella

dal corsivo di Francesco Alberoni

Negli anni Settanta, i sessuologi preannunciavano un mondo da cui sarebbe scomparsa la gelosia. Quel mondo oggi si è realizzato. Le ragazze incominciano a fare all’amore adolescenti, tutti hanno a disposizione libri, tv, filmati, manuali di educazione sessuale. A trent’anni oltre la metà dei maschi e delle femmine hanno gia alle spalle due o più convivenze. Eppure la gelosia esiste e ci sono ancora delitti passionali. Questo ci dice che la gelosia, sebbene abbia a che fare con il sesso, non le appartiene totalmen-

È l’amore, non il sesso a renderci tanto gelosi te. Se le persone avessero fra di loro rapporti puramente sessuali non ci sarebbe gelosia. Perché nel sesso ci sono delle preferenze, ma mai delle esclusività. Qualsiasi «oggetto sessuale» può venir sostituito con un altro, come avviene con le prostitute, nelle orge, nello scambio di coppia, nel gruppo. La gelosia appare solo con l’esclusività e questa nasce quando

non viene dato valore al corpo o a un qualsiasi aspetto particolare, ma alla persona nel suo complesso. Noi tutti desideriamo essere giudicati individui unici, insostituibili, preferibili a chiunque altro. Però questo miracolo avviene solo in due casi. Quando siamo bambini con nostra madre e quando ci innamoriamo. Nell’innamoramento la persona amata non è con-

Germania degli Anni 30 sarebbe stato il più strenuo oppositore del nazismo. E il fatto che i cristiani tedeschi e del mondo intero non abbiano preso una netta posizione contro questo fenomeno è in primo luogo un segno di debolezza e di fallimento teologico, non solo morale. [...] Secondo. Vorrei che la visita del Papa rafforzasse non solo su un piano umano ma anche teologico la posizione in Terra Santa degli arabi cristiani, i quali, indipendentemente dalla comunità o etnia di appartenenza, si ritrovano negli ultimi anni schiacciati tra l’integralismo musulmano e quello ebraico [...]. Terzo. L’ultimo punto attiene ai luoghi sacri di Gerusalemme. Non vi sarà pace tra israeliani e palestinesi senza che questa città torni a essere divisa, eppure la città vecchia, racchiusa entro le mura e con un’alta concentrazione di luoghi sacri all’ebraismo, all’Islam e alla cristianità, non potrà mai essere ripartita in zone sovrane. [...]

frontabile con nessun’altra — atopos la chiama Roland Barthes — è l’unica che vale più di ogni altra in tutto il mondo ed è solo lei che, amandoci, può darci valore e renderci felici. È per questo che l’abbandono e il tradimento sono devastanti. Essi ti dicono che non vali nulla, sei l’ultimo della terra. Si capisce perché, di fronte ad una frustrazione così forte, molti pensino al suicidio o all’omicidio. Cosa pericolosa soprattutto per le donne perché di solito sono loro che decidono se continuare o no la relazione di coppia ed i maschi spesso non accettano la rottura e reagiscono in modo violento. [...]

dall’editoriale di Giovanni Sabbatucci

Il paradosso è evidente e lo ha sottolineato ancora ieri, su queste colonne, l’ex premier Romano Prodi. L’Europa geografica, che oggi, Russia esclusa, coincide in larga parte con l’area coperta dall’Unione europea, è, se considerata nel suo complesso, la prima potenza economica del globo: inferiore per popolazione solo ai due giganti asiatici, Cina e India, prima per prodotto lordo e volume delle esportazioni, probabilmente prima (ma questi sono dati difficilmente quantificabili) per qualità della vita, produzione di cultura e livello delle pubbliche libertà. Nella gerarchia del potere mondiale e del peso negli affari internazionali (per non parlare della forza di dissuasione militare), quella stessa Europa si trova però collocata assai più in basso, fino a sfiorare una condizione di irrilevanza. Le ragioni sono anch’esse evidenti: una frammentazione politica che resiste alla lenta (e non inesorabile) avanzata del processo di integrazione avviato oltre mezzo secolo fa e che a sua volta rinvia a una pluralità di lingue, di storie e di culture non facilmente assimilabili a un progetto unitario; una palese difficoltà di omologazione delle politiche economiche e dei trattamenti fiscali, che a sua volta rende problematica una governance comune, al di là dei risultati raggiunti in termini di moneta e di finanza pubblica; una naturale ripugnanza verso la politica di potenza, maturata con la catastrofe della guerra e coltivata in decenni di comoda dipendenza dall’ombrello americano. Ma anche, e più in profondo il discorso vale soprattutto per le nazioni ricche e appagate un complessivo esaurimento di quello slancio individuale e

collettivo che, all’indomani della seconda guerra mondiale, animò la ricostruzione economica e l’avvio dell’integrazione politica nel vecchio continente. Sono gli stessi livelli di benessere conquistati e ancora intaccati solo marginalmente da una crisi forse sopravvalutata nei suoi effetti a indurre sentimenti di prudenza e a suscitare resistenze al cambiamento. Un atteggiamento per molti aspetti comprensibile, che però ignora o sottovaluta alcuni pesanti dati di fatto. Per gli Stati, o le associazioni fra Stati, vale in parte lo stesso principio che vale per le imprese (o i conglomerati di imprese): come dimostra da ultimo il caso della Fiat, che ha davanti a se un cammino difficile ma almeno ha saputo scommettere sui grandi numeri, il semplice mantenimento delle posizioni acquisite, o delle nicchie conquistate, può, in tempi di grandi mutamenti, rivelarsi impossibile. E può risolversi, in ultima analisi, nella perdita di quelle stesse posizioni. O si cresce e ci si integra, o si scende e ci si marginalizza, fino a scomparire dalla scena internazionale. Il “modello svizzero”per secoli esaltato come isola di civiltà ed esempio di virtù repubblicane non è estensibile alle dimensioni di un continente, né proponibile nell’età della globalizzazione (non è un caso, del resto, che in Svizzera si parli oggi di ingresso nell’Unione europea). Certo, uno Stato, tanto più nella vecchia Europa, madre dei moderni nazionalismi, è cosa diversa da un’impresa, per quanto importante. È depositario non di un marchio e di una ragione sociale, ma di un patrimonio di tradizioni e di valori che non può essere liquidato né trascurato: a meno che non si riesca a trasfonderlo in una nuova e superiore entità [...]

Sport: fra le righe e sopra le righe Un altro passo nerazzurro La lite fra Totti e il figlio di Bruno Conti per merito degli avversari questioni di fair play nel calcio di oggi

La Juventus aiuta l’Inter

dall’editoriale di Mario Sconcerti

dall’articolo di Piero Mei

dal commento di Roberto Beccantini

L’Inter fa un altro passo verso questo scudetto infinito. I dubbi sono ormai sempre più virtuali e gli avversari hanno anche più problemi. Diventa chiaro a San Siro dove Milan e Juventus giocano una partita scura, bloccata, senza solisti. Quasi meglio la Juve liberata dall’obbligo di fare la partita. Il Milan era senza Kaká, mai uno scatto, mai un dribbling, un pericolo. Pochi gli effetti per Inzaghi, alla fine più fotografico che reale. Non una brutta partita, solo molto italiana, agonistica, inespressa. Difficile trovare buon calcio in mezzo a tante manifestazioni di energia. L’Inter a Chievo ha invece ricordato a tratti i disagi della stagione di Cuper. Stesso risultato, stessa riscossa del Chievo a partita tecnicamente chiusa. Anche l’Inter arriva sfinita al traguardo. Ha fatto 6 punti nelle ultime 5 partite, uno più del Lecce, uno meno di Torino e Reggina. Ha 3 punti meno di un anno fa quando giocava da settimane senza Ibrahimovic ed era ufficialmente in difficoltà. Il ritmo è ormai così decorosamente lento che fa fare la sua figura anche a Figo e Crespo. Mentre cresce Balotelli. È ormai chiaro che ha bisogno di un nemico per accendersi, si anima più di rabbia che di entusiasmi, ma sta diventando un giocatore molto importante. Fa movimenti inusuali per il nostro calcio, questo lo mette sempre in un piccolo anticipo. Mourinho avverte le difficoltà della squadra, ha un orgoglio più tranquillo, una specie di arroganza mirata al traguardo. È meno paradossale, sa che non può chiedere straordinari alla squadra. Per la prima volta l’Inter ha difficoltà nel riportare tutti i giocatori dietro la linea della palla. C’è molto spazio tra centrocampo e attacco. Ma domenica prossima basterà battere il Siena per vincere sul campo il terzo scudetto in tre anni, meglio dell’Inter di Herrera e del Moratti patriarca. Il punto di San Siro restituisce a Ranieri un po’ di sicurezza, non un futuro in bianconero. È stato barbaro il modo in cui molto popolo juventino lo ha trattato durante la stagione. Forse resistere è stato il vero merito di Ranieri e della società. In questa coerenza si vede materialmente la prima forza effettiva, il vero inizio di qualità della nuova Juventus. Imbarazzante Ronaldinho, forse fuori da troppo tempo per sentire la partita. [...]

Fair play è una delle tante locuzioni a doppiosenso: è fair play quando un tuo giocatore è a terra e il tuo avversario butta la palla, che è tra i suoi piedi, fuori; poi gliela restituisci il più lontano possibile, e anche questo è considerato fairplay. Lo è anche quando, sempre con il tuo giocatore a terra, tu continui a giocare come se niente fosse, perché la palla è tua: la perdi, e invochi subito il “buttala fuori”, al quale l’attimo prima non pensavi proprio. Perdere tempo è fair play? L’ipocrisia è stucchevole. Ora è successo a Cagliari, con il Cagliari in vantaggio per 2 a 1, dopo due pennichelle delle solite della difesa giallorossa (colpa sua, mica del Cagliari, ovviamente), che il rossoblù Cossu s’infortunasse da solo e fosse lungo disteso sull’erba. Gli amici cagliaritani hanno continuato a giocare e, solo persa la palla, si sono sbracciati a invitare gli avversari romanisti al fallo laterale. L’arbitro era silente. Per questo Totti ha continuato il suo gioco, perché la regola vuole che tocchi all’ar-

Lo scudetto ha già un padrone, il solito, ma per l’annuncio bisogna aspettare ancora un po’. Il Chievo rimonta due volte l’Inter e la Juventus blocca il Milan a San Siro. I punti fra prima e seconda rimangono, così, sette. E dal momento che al termine mancano tre giornate, fate voi. Seedorf e Iaquinta, nel giro di tre minuti, suggellano una sfida di taglio inglese e profilo basso, molto basso. Il Milan ci arrivava al galoppo (cinque vittorie consecutive); la Juventus, in piena crisi (coppa inclusa, sette partite senza successi [...]). Ancelotti ha ricavato il minimo sindacale da Kakà, l’artista più atteso; Ranieri, lui, ha spremuto il massimo da una rosa turbolenta, indovinando l’atteggiamento e le scelte, dal ribelle Camoranesi subito a Del Piero nel finale. Il calcio italiano è questo. Orgoglio e carattere fanno sempre aggio sulla qualità del gioco, che rimane un mezzo e non il fine. La Juve alleata dell’Inter è una suggestione che scompiglia le emozioni e i risentimenti accumulati dopo Calciopoli. [...]

Daniele Conti e, a destra, Francesco Totti

bitro interrompere e se non l’avete fatto voi compagni perché dovrei farlo io? E il suo gioco è stato, come spesso accade, di prestigio: ha messo Simone Perrotta in rampa di lancio, e Simone stavolta ha azzeccato un gran gol, quello che ha dato alla Roma il pari e il punto che la lasciano ancora ben messa in chiave “piccola Europa”, cioè Coppa Uefa. Sarà magari un intoppo per la stagione che verrà, dovendo prepararsi in anticipo e per tempo, ma è sempre meglio che niente, meglio che non il “zero titoli” di cui Mourinho ha il copyright.[...] Totti segnava e poi fa-

ceva segnare: s’infuriava più di tutti Daniele Conti che con Totti non se le mandava a dire, ed era giallo per tutti e due. Papà Bruno era una sfinge. La Roma aveva anche più d’una occasione da colpo gobbo, ma non la metteva a frutto, colpa sua. È tutta una stagione che lo fa e sempre s’aspetta il voltapagine. Il sullodato Mourinho avrebbe potuto festeggiare l’“uno titolo” magari in serata aspettando MilanJuve, ma non si verificava l’evento più semplice, la vittoria dell’Inter che invece, nel giorno del tutti pari o quasi (la Fiorentina no: ha vinto) pareggiava anch’essa. [...]


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Martedì 12 maggio 2009

Emergenza immigrati Anche l’Europa richiama l’Italia Oggi la fiducia al ddl sicurezza

Fini: «Garantire il diritto d’asilo» Il presidente della Camera mette un punto alla polemica premier-vescovi sull’Italia multietnica di ANNA LAURA BUSSA

L’APPELLO Amnesty: «L’Italia rispetti i diritti umani»

ROMA - L'Italia «si rimetta in linea con il diritto internazionale sui diritti umani a partire dal rispetto del principio di non respingimento contenuto nella Convenzione di Ginevra del 1951 che vieta di rinviare 'in qualsiasi modo' gli esseri umani verso territori in cui sarebbero a rischio di persecuzione». È l'appello lanciato dalla sezione italiana di Amnesty International. «Nonostante gli appelli provenienti da autorevoli organismi, tra cui l’Alto commissariato Onu per i rifugiati, e le numerose prese di posizione dell’associazionismo e della società civile del nostro paese, l’Italia ha proseguito con la politica di ricondurre in Libia le persone soccorse nel Mediterraneo», scrive Amnesty. «Le centinaia di persone ricondotte in Libia dall’Italia vanno incontro a una sorte incerta», prosegue l’organizzazione, «e le poche informazioni disponibili sulla loro identità, età e condizioni di salute non fanno che accrescere l’allarme».

ROMA - «Non credo che abbia molto senso dire che si voglia o meno una società multietnica: è solo una questione demografica». E, comunque, per avere una lungimirante politica in tema di immigrazione, ci si dovrebbe basare anche su una forte cooperazione internazionale. Il presidente della Camera Gianfranco Fini, da Algeri, dove si trova in visita ufficiale, mette un punto alla polemica di questi giorni tra il premier Silvio Berlusconi e i Vescovi sul fatto che l’Italia debba essere o no «una società multietnica». E lo fa alla vigilia della richiesta ufficiale da parte del governo di mettere ben tre voti di fiducia sul disegno di legge sicurezza ora all’esame dell’Aula della Camera: il provvedimento con il quale la Lega si prefigge di cambiare volto alla politica dell’immigrazione in Italia. «La questione dell’immigrazione – aggiunge Fini – non può essere affrontata solo in un’ottica di sicurezza e legalità». Si deve pensare anche in termini di integrazione e di rispetto dei diritti umani. Ed è proprio per invitare al rispetto dei diritti umani che anche il Consiglio d’Europa richiama l’Italia, invitandola a smetterla con i respingimenti di stranieri alle coste, perchè così facendo si lede il diritto di tutti a chiedere asilo. Sul punto interviene il commissario ai diritti umani del Consiglio d’Europa, Thomas Hammarberg: «L'iniziativa italiana mette in discussione il diritto di chiedere asilo» ed è per questo che non può essere considerata «una buona iniziativa». Un invito analogo a quello di Fini. «Fermo restando che respingere l'immigrato

clandestino non viola il diritto internazionale – dice – va ricordato che noi abbiamo come tutti gli altri il dovere di verificare se tra chi viene respinto ci siano persone che hanno il diritto di richiedere asilo». Il centrodestra difende però la sua strategia 'anti clandestini' e dichiara, come fa il ministro della Cultura Sandro Bondi, che la questione immigrazione non può che essere affrontata con «la fermezza e la severità» dimostrata in questi giorni. A nulla sembra valere l’appello dei parlamentari cattolici di Pd e Udc che chiedono alla maggioranza di ripensarci e di non varare il ddl sicurezza che trasformerebbe la clandestinità in un reato. Pdl e Lega andranno avanti per la loro strada e l’obiettivo è quello di vedere approvato il provvedimento entro giovedì. Oggi, infatti, il governo porrà ufficialmente nell’Aula della Camera la questione di fiducia già autorizzata dal Consiglio dei ministri straordinario di mercoledì scorso: la stessa riunione nella quale si è autorizzata la fiducia anche per il ddl sulle intercettazioni. E per mercoledì sono previsti i tre voti di fiducia, tanti quanti sono i maxiemendamenti in cui è stato diviso il testo: tutti considerati ammissibili dagli uffici di Montecitorio, come ribadisce Fini, perchè senza «alcun profilo di incostituzionalità». Poi ci sarà l'esame degli ordini del giorno che si dovrebbe concludere entro giovedì perchè i tempi del dibattito, non trattandosi di un decreto, sono contingentati. L’opposizione però continua nella sua protesta sostenendo, come fa Marco Minniti (Pd), che con questo ddl «si tornerà ai tempi della capanna dello zio Tom», accusando di razzismo governo e maggioranza.

Il centrodestra insiste: «Occorre legiferare con fermezza»

| di GIOVANNI INNAMORATI

LA SPACCATURA

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Rutelli apre il fronte “respingimenti” nel Pd

ROMA - Francesco Rutelli rompe il fronte del 'no' ai respingimenti dei barconi verso la Libia e chiede al Pd di superare certe «ipocrisie» sull'immigrazione clandestina, se vuole essere forza di governo credibile. Una apertura di credito alle iniziative del governo arriva da Pier Luigi Bersani, pur con la preoccupazione che vengano violati i diritti umani. Una aperta critica alle politiche del centrodestra è invece confermata dal segretario Dario Franceschini, che fa proprie le parole di «dell’Onu e dei vescovi italiani». Rutelli, in un’intervista al Mattino, ha invitato a «uscire dal pendolo incessante che una volta va sull'accoglienza e la successiva sulla paura e l’intolleranza. Dobbiamo

tradizionale che chiede di affrontare i problemi nella loro complessità; al contempo non vuole passare come forza lassista davanti all’opinione pubblica moderata. «La sfida –sintetizza Livia Turco – è tenere insieme la lotta alla clandestinità e la salvaguardia dei diritti umani». Di qui la preoccupazione di Dario Franceschini: «Non si possono trasformare barconi pieni di disperati – ha detto – in uno spot o in un manifesto elettorale per raccogliere voti». Il Pd, ha aggiunto, «è pronto anche a collaborare per contrastare tutto ciò di criminale che è legato all’immigrazione clandestina e per fermare i flussi di immigrati irregolare. Ma, per il resto – ha concluso – valgono le parole che hanno detto le organizzazioni internazionali, l’Onu e i vescovi italiani».

L’ex sindaco di Roma: «Superare certe ipocrisie sull’immigrazione clandestina» comportarci – ha aggiunto – come un grande Paese. Respingere senza ipocrisie l'immigrazione clandestina, organizzare senza paura e con costanza l’integrazione». Deve farlo anche il Pd, se vuole aspirare ad essere forza di governo. Per altro, il presidente del Copasir boccia il governo Berlusconi: «Tenta di nascondere gli insuccessi con dibattiti folli, tipo la proposta di apartheid sui trasporti milanesi». Ragionamenti che riecheggiano quelli esposti sabato da Piero Fassino, per il quale i respingimenti «non sono uno scandalo» se effettuati rispettando i diritti umani. D’altra parte i, primi accordi bi-

laterali per il rientro dei clandestini li hanno sottoscritti proprio i governi di centrosinistra. Le riserve nel Pd sui respingimenti riguardano il fatto che avvengano violando il diritto internazionale, soprattutto per la mancata verifica se tra i clandestini sui barconi vi siano rifugiati politici che chiedono asilo. Tanto più che la Libia non ha firmato la Convenzione di Ginevra. Bersani non boccia i respingimenti, ma mette in guardia da «misure ad effetto». «Se veniamo meno noi al rispetto di alcune prescrizioni internazionali – aggiunge – questo può provocare anche da parte di altri un allentamento del

rispetto dei diritti internazionali e far allargare le maglie dell’immigrazione. Non vorrei quindi che respingendo 500 clandestini ce ne arrivassero 5.000». E infatti Marco Minniti, responsabile sicurezza del Pd, ritiene che «sia dovere dell’Italia non limitarsi solo all’accompagnamento nel porto di Tripoli, ma costruire lì, con quel Paese, un sistema che affronti il tema dei diritti umani, la possibilità di chiedere asilo, di essere riconosciuto come rifugiato politico». Per il Pd il terreno è scivoloso: il partito non vuole essere spinto sul piano degli slogan, sgradito specie al suo elettorato


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Il Papa in Israele

Il direttore dello Yad Vashem fa rilevare «Non ha fatto riferimento ai persecutori»

«Nessuno neghi la Shoah» Benedetto XVI nel museo dell’Olocausto: «Mai più un simile orrore disonori l’umanità» di GIOVANNA CHIRRI GERUSALEMME – In piedi davanti alla fiamma che ha acceso e alla corona che ha deposto in silenzio sull'urna delle ceneri, il papa tedesco parla con voce bassa e compresa. I nomi delle vittime dell’Olocausto, dice, non devono mai «perire» e «le loro sofferenze» non devono «essere mai negate, sminuite o dimenticate». Papa Ratzinger ha reso omaggio alla memoria dei sei milioni di ebrei uccisi nei lager dai nazisti, nella visita a Yad Vashem, una delle tappe cruciali del suo viaggio in Israele, dove c'è la «sala dei nomi» che registra quelli di alcuni milioni di vittime della Shoah, e la “sala della memoria”, in cemento armato, a forma di tenda, dove sono sepolte le ceneri di alcune vittime dei forni creamatori. Al centro una fiamma eterna e intorno i nomi di ventidue campi di sterminio. L’esplicita condanna del negazionismo era attesa dal mondo ebraico dopo le polemiche innescate dalle dichiarazioni negazioniste del vescovo lefebvriano Richard Williamson. E Benedetto XVI l’ha pronunciata auspicando che «ogni persona di buona volontà possa vigilare per sradicare dal cuore dell’uomo qualsiasi cosa capace di portare a tragedie simili» alla «orrenda tragedia» dell’Olocausto. Alcuni presenti, tra cui il direttore di Yad Vashem Avner Shalev, hanno poi rimarcato il fatto che il pontefice non abbia «nominato direttamente i persecutori, i nazisti», e lo stesso Shalev avrebbe desiderato che il pontefice ripetesse al memoriale la dura condanna dell’antisemitismo che ha fatto appena atterrato a Tel Aviv: «Sfortunatamente – ha detto in aeroporto – l'antisemitismo continua a sollevare la sua ripugnante testa in molte parti del mondo e ciò è inaccettabile», occorre fare «ogni sforzo per combattere l’antisemitismo dovunque si trovi, e per promuovere il rispetto e la stima verso gli appartenenti ad ogni popolo, razza, lingua e nazione in tutto il mondo». In effetti Benedetto XVI contrariamente a quanto fece ad Auschwitz nella primavera del 2006, non ha ricordato il suo essere tedesco, nè ha fatto altri accenni ai propri sentimenti, da tedesco, sull'Olocausto. Ha citato il «grido delle vittime», che si leva ancora oggi «contro ogni atto di ingiustizia e di violenza, perenne condanna contro lo spargimento di sangue innocente». Ha ricordato l’impegno della Chiesa per coloro che anche oggi sono perseguitati «a causa della razza, del colore, della condizione di vita o della religione». Poi il breve incontro con sei sopravvissuti ai lager. Sia al memoriale, che nei discorsi all’aeroporto e nel palazzo presidenziale rendendo visita a Shimon Peres, Benedetto XVI ha affrontato praticamente tutto l’arco delle questioni sensibili di Israele e Medio oriente, compresi i rapporti con la Chiesa cattolica e la responsabilità delle fedi. Shoah, accelerazione del processo di pace, rispetto dei diritti uma-

ni, diritti dei palestinesi, sicurezza, libertà di accesso e di conservazione dei Luoghi santi. La giornata si è caratterizzata anche per la cordialità negli incontri con Peres, premio Nobel per la pace insieme con Rabin e Arafat per il contributo al processo che ha portato agli accordi di Oslo: i due anziani leader hanno anche piantato insieme una pianta di ulivo nel giardino presidenziale e hanno mangiato della frutta da un piattino. L’ultimo impegno della densissima giornata, al Notre Dame Center of Jerusalem, ha registrato l’imbarazzante incidente dello sceicco Tamili che, in arabo e senza che fosse previsto un suo intervento, ha tenuto una arringa contro Israele, mentre il patriarca Fouad Twal cercava di tacitarlo e un esponente ebreo abbandonava l'incontro, poi sospeso.

Nello Yad Vashem, Benedetto XVI discute con il rabbino Israel Lau (a sinistra) e con il rappresentante dello Knesset, Reuven Rivlin

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IL RETROSCENA

L’INCONTRO CON I SUPERSTITI

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Imam attacca ebrei e crea imbarazzo

«Commovente». Ma c’è chi contesta

GERUSALEMME – L'incontro di Benedetto XVI con i leader religiosi della Terra Santa ha avuto una coda imbarazzante: uno dei rappresentanti musulmani ha pronunciato in arabo forti accuse contro Israele, costringendo alcuni esponenti ebrei a lasciare l’aula magna del Pontificio Istituto Notre Dame, mentre il patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, tentava di arginare l’eloquio dell’imam e il Papa guardava perplesso la scena. L’incontro si è poi concluso in modo forse più affrettato del previsto. L'intervento dello sceicco Taisir Tamini, capo della corte della sharia dell’Autorità palestinese, ha poi precisato il direttore della Sala Stampa delal Santa Sede, padre Federico Lombardi, «non era previsto dagli organizzatori dell’incontro. In un incontro dedicato al dialogo tale intervento è stato un esempio di negazione del dialogo. Ci si augurache questo incidente non comprometta la missione del Papa diretta a promuovere la pace e il dialogo tra le religioni come egli stesso ha affermato».

I sentimenti contrastanti di sei ex internati e un Giusto fra le Nazioni GERUSALEMME – Nella Sala della Rimembranza del Museo dell’Olocausto Yad Vashem ad attendere papa Benedetto XVI c'erano sette La corona anziani: sei ebrei sopravvissuti alla deposta Shoah e un Giusto fra le Nazioni. dal Papa Ciascuno aveva alle spalle una bio-

grafia dolorosa, una lunga storia di atroci persecuzioni e di solitaria lotta per ritornare alla vita dopo la Shoah. La loro presenza era tutt'altro che scontata. Alcuni dei superstiti, contattati nelle settimane passate, hanno preferito declinare l’invito. E anche i presenti non si sono presentati a cuore leggero di fronte al Papa originario della Germania. La scrittrice Ruth Bondi, originaria di Praga, ex internata nel campo di Terezinstadt, mentre attendeva il Pontefice pensava non solo alla Shoah ma anche «al comportamento della Chiesa cattolica nei secoli che l'hanno preceduta». Non c'è dubbio, a suo parere, che essa abbia instillato sentimenti anti-ebraici, ossia che «abbia preparato il terreno» alla furia nazista. «La Chiesa deve esserne conscia, farne ammenda», afferma. Accanto a lei Ed Mosberg, un ebreo polacco di 83, originario di Cracovia, internato nel campo di Mauthausen (Austria), rimasto vivo per puro caso. Quando le truppe Usa si accingevano ormai a liberare i prigionieri i guardiani tentarono di

ucciderli in massa con l’esplosivo: ma la miccia non prese fuoco. Ieri al Papa Mosberg ha chiesto, a nome dei sopravvissuti, di«condannare i negazionisti». Fra gli assenti alla cerimonia l’ex deputato Shmuel Halpert, un ebreo ortodosso. «Papa Benedetto XVI – ha detto alla stampa - fu membro del movimento nazista. Il Vaticano e Pio XII avrebbero potuto salvare centinaia di migliaia di ebrei, eppure si astennero». Al termine della cerimonia il rabbino Meir Israel Lau, rabbino capo di Tel Aviv e dirigente di Yad Vashem, lui stesso sopravvissuto ai campi di sterminio, appare in preda a sentimenti contrastanti. Il discorso del Papa, afferma, «è stato molto bello, in parte addirittura commovente». Eppure, «non ha mai menzionato esplicitamente i tedeschi, i nazisti; non ho sentito una parola di partecipazione al nostro dolore». In definitiva il messaggio centrale nel discorso di Benedetto XVI, a suo giudizio, è che «non si può negare la Shoah, sminuirla, o dimenticarla. E questo è l’importante».

Accolto da Peres e Netanyahu, il pontefice ha rivolto il suo appello: «Ognuno abbia una propria patria»

Supplica ai leader: «Trovino la strada per una pace giusta» GERUSALEMME – Il Papa atterra in Israele e lancia subito una «supplica» ai responsabili politici mediorientali: esplorino «ogni possibile via» per trovare una «soluzione giusta» al conflitto israelo-palestinese. Appena toccato il suolo israeliano papa Ratzinger ha ricordato con forza che dall’«esito dei negoziati di pace fra israeliani e palestinesi» dipendono le «speranze di innumerevoli uomini, donne e bambini per un futuro più sicuro e più stabile». Per questo all’aeroporto Ben Gurion, davanti al presidente israeliano Shimon Peres, al premier Benjamin Netanyahu e a gran parte dei membri del governo, ha chiesto che si trovi una soluzione «cosicchè ambedue i popoli possano vivere in pace in una patria che sia la loro, all’interno di confini sicuri e riconosciuti da tutti». «A tale riguardo – ha aggiunto – spero e prego che si possa presto creare un clima di maggiore fiducia, che

L’ottimismo del presidente: «Questo può essere un anno storico per il bene di tutti i popoli» renda capaci le parti di compiere progressi reali lungo la strada verso la pace e la stabilita». Quella di una terra per due Stati indipendenti e garantiti nella giustizia e nella sicurezza è da sempre la linea della diplomazia vaticana per il conflitto israelo-palestinese. La stessa linea è stata evocata ieri mattina dal re di Giordania Abdallah II nel discorso di saluto a Benedetto XVI, che partiva da Amman per Tel Aviv. Dal canto suo il presidente Peres – premio Nobel per la pace nel '94 insieme con Rabin e Arafat per i loro sforzi nel processo di pace –accogliendo Benedetto XVI nel palazzo presidenziale di Gerusalemme ha osservato che l’anno della visita del pontefice in Israele «potrebbe offrire opportu-

nità per noi e per nostri vicini per giungere alla pace». Il presidente ha auspicato «sforzi concertati per fare di quest’anno un anno storico per il bene di tutti i popoli». Benchè le divisioni siano «tenaci», ha detto, «i popoli della regione sono stanchi delle guerre». «La soluzione dei due Stati – ha detto ieri mattina il re di Giordania –gode del sostegno della comunità internazionale poichè essa fornisce l’unica promessa di pace durevole; è necessario, tutti insieme, lavorare per questa pace». Il Papa ha scelto di riproporre questa ipotesi di soluzione in una occasione così solenne, l’arrivo in Israele, dopo aver chiarito che è giunto in questi luoghi «a pregare in modo spe-

ciale per la pace, la pace qui nella Terra Santa e pace in tutto il mondo». Farsi pellegrino di pace è uno degli obiettivi di questo dodicesimo viaggio internazionale dell’82enne papa tedesco, viaggio che cade in una fase particolarmente delicata tra israeliani e palestinesi, dopo l’operazione «Piombo fuso» su Gaza e dopo l’insediamento in Israele di un governo di destra, il cui ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman, designato a dialogare con il presidente Obama per il processo di pace mediorientale, appartiene alla destra più radicale. La Santa Sede diffida delle posizioni radicali e spera in una convergenza delle forze moderate per trovare una soluzione, e anche congedandosi da Amman ieri papa Ratzinger ha esplicitamente «apprezzato» le «iniziative politiche lungimiranti della Giordania per costruire la pace in Medio oriente». g. c.


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GLI SCATTI DEL SEGRETARIO NEL CENTRO A POTENZA

Politica lucana Franceschini viaggia con il regionale delle Fs, e parla di un Mezzogiorno da aiutare per superare le difficoltà

Dario arriva con il treno dei disagi Quella volta nello stesso bar con Roberto

POTENZA - Dopo la passeggiata in centro e l’assaggio di salumi, era il turno di un “dolcino” in un noto bar della città. Da Brucoli, Franceschini entra con il seguito del Pd lucano per una battuta veloce e uno sguardo alla vetrina golosa. Non gli è nuovo quel bar, sa di esserci già stato. «Ma certo che me lo ricordo, più o meno due anni fa», ancora una volta a Potenza. Nel capoluogo lucano ci è stato prima da coordinatore nazionale della Margherita, poi da capogruppo dell’Ulivo alla Camera. Era il tempo - o quasi - delle elezioni regionali, 29 marzo 2005. Poi le primarie per il neo-nato Pd. «Ma sì - farà eco il deputato Salvatore Margiotta, pochi metri più in là - Venimmo insieme qui, prima dell’incontro al teatro, con Roberto». Allora Falotico era pronto alla corsa per l’assemblea di via Anzio, poi da assessore regionale organico al centrosinistra. Il Pd era ancora un progetto. Insieme nello stesso partito, oggi lontani - divisi politicamente - con “Roberto” espressione di un disagio all’interno del partito unico, fondatore dei Dec, sostenitore, oggi, del candidato sindaco del centrodestra, Molinari. Lo stesso centrodestra che appoggia la scelta di Aurelio Pace, pure lui ex democratico, alla Provincia. Dura due secondi, poi si riparte verso la piazzetta del comizio. Poco prima, il segretario del Pd aveva passeggiato lungo via Pretoria. Da G.a.boll, salumeria del centro, si era fermato alcuni minuti. «Per la crisi e la concorrenza dei grandi distributori, noi piccoli esercenti stiamo soffrendo». Il titolare invita l’opposizione nazionale alla riflessione, poi propone i prodotti locali: pane, pizza, mozzarelle e del salame. Franceschi, ferrarese, «anche qui trovo un pezzo di Romagna». sa.lo.

di SALVATORE SANTORO POTENZA - Sono le 10 e 53 alla stazione ferroviaria di Bella Muro. Sulla banchina i democratici attendono il loro segretario nazionale in arrivo da Salerno. Un treno si ferma con i freni che stridono. E’ uno “sgangherato” convoglio regionale. Il commento a caldo del Pd che attende è impietoso: «Non può essere su questo». E invece, Dario Franceschini appare dall’ultimo sportello del vagone di coda (quelli di centro treno sono fuori uso). E’ in polo bianca, pantaloni blu di lino, mocassini. Cordiale, saluta sotto un generoso sole lucano, con la mano e poi scende e si avvicina. Il deputato Salvatore Margiotta, il capogruppo in consiglio regionale, Erminio Restaino (da due giorni reggente del Partito democratico di Basilicata) e il candidato alla presidenza della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza lo accolgono con altrettanta cordialità. Con loro c’è anche il componente della segreteria regionale Antonello Molinari che ha organizzato il tutto. Si passa alle strette di mano e ai baci. In stazione qualche democratico della locale sezione del partito. Saluti e complimenti reciprochi ma senza troppi indugi. Il capostazione invita a non perdere tempo: il treno è di linea. Si riprende il viaggio. Il locomotore riparte alla volta di Potenza. Franceschini non è più il solo politico in viaggio anche se sembra essere quello più a suo agio su un mezzo oggettivamente fatiscente. Conclude

la “chiacchierata” con la signora con cui ha viaggiato da Salerno e che gli ha spiegato sommariamente i problemi della Basilicata: «Sono i giovani. Ho 5 figli laureati che stanno in altre regioni per tentare di realizzare il loro sogno». Questo in sintesi il ragionamento. Franceschini ascolta. Arrivano i giornalisti, le telecamere e le macchine fotografiche. La signora si alza. Il segretario si scusa per i disagi arrecati agli altri viaggiatori. «Nessun problema», dicono i pendolari e il capotreno che in giacca verde controlla che le cose vadano al meglio. Cominciano le domande. Non si può che “partire” dalla condizioni dei mezzi di trasporto. «E' un paradosso. La Basilicata ha dimostrato delle grandi capacità di trasformarsi da una delle zone più povere d'Italia, ma ha bisogno di sostegno dallo Stato per uscire da un isolamento infrastrutturale assolutamente grave». Conosce la situazione il leader democratico: «Mi hanno detto che ci voglio le stesse ore da Napoli a Potenza che da Milano a Roma». «Paradossale» è l’aggettivo più utilizzato. Per questo sottolinea: «Sono qui anche per far accendere i riflettori sul Sud in modo che non venga dimenticato». E’ tutta la questione Meridionale che viene tirata in ballo: «Ci sono troppe disuguaglianze tra Nord e Sud. Vanno colmate». Ma Franceschini allarma: «Servono risorse per il Mezzogiorno ed è assurdo che il governo nazionale in un anno abbia tagliato circa 17 miliardi di Fondi

“Paradossale viaggiare così nel 2009”

Foto Andrea Mattiacci

Tour nei Sassi

«Servono strade e ferrovie Non è normale che non ci sia»

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Nel capoluogo Fas». Intanto il regionale arriva prima a Baragiano, poi a Picerno e infine a Tito. La scena è sempre la stessa: il segretario nazionale in cerca dello sportello che funziona per scendere a salutare la folla. Strette di mano e frasi di circostanza interrotte sempre dal fischio del capostazione per la ripartenza: lenta. Ovviamente. Le domande riprendono sulla crisi. Di protocollo la risposta di Franceschini: «Se non si adottano misure concrete le disuguaglianze tra ricchi e poveri e tra Nord e Sud aumenteranno». Fa caldo. Non c’è aria condizionata nel convoglio. Si suda già l’11 maggio e il leader commenta: «Ad agosto viaggiare su questo treno sarà una tortura». Ma ora c’è da pensare alla campagna elettorale, non certo al caldo e alle difficoltà logistiche e di trasporti. E Franceschini auspica: «Spero che sia civile e che i cittadini votino guardano ai programmi e alla credibilità dei candidati». A Tito ci sono gli operai della Daramic ad attenderlo. Il segretario viene informato della questione dal suo “amico”

Salvatore Margiotta e scende a “rassicurare” la delegazione. Tutto in tempi strettissimi. E a proposito di amici o di quelli che lo erano, Franceschini fa un passaggio su Roberto Falotico: «Mi spiace che abbia fatto una scelta che lo mette fuori da un percorso politico, ma io sono qui per sostenere coloro che hanno coerentemente scelto di rimanere nel Pd e di lavorare per un grande progetto». Lacorazza poco più il là parla delle elezioni. Sorride e scherza. Il treno entra a Potenza. L’ultime parole del leader sono per l’Idv che a Potenza non partito alleato: « Mi dispiace che in Italia ci sono alcuni centri dove è successo questo. Potenza è uno di questi. L’Idv non è stata nel centrosinistra per motivazioni molto, molto discutibili. Francamente noi avremmo preferito una scelta unitaria in tutta Italia per combattere e sconfiggere il centrodestra». s.santoro@luedi.it

“Questo treno ad agosto sarà una tortura”

A Potenza, con i candidati in piazza

La partita elettorale di SARA LORUSSO POTENZA - Quando Franceschini lascia Palazzo di città, ha appena ricevuto in dono un pezzo del capoluogo. Il sindaco e candidato Vito Santarsiero gli ha consegnato il medagliere e i cataloghi delle due mostre più recenti, curate - il caso - da una ferrarese, Laura Gavioli. Nella sala c’è la dirigenza del partito, la stessa che lo ha accolto alla stazione. Il governatore De Filippo, il candidato alla Provincia Lacorazza, il deputato Margiotta. Il segretario reggente del Pd lucano, Erminio Restaino, attende Franceschini in largo Duca della verdura: piazza piccola, è vero, ma «di lunedì mattina non è certo poco, altro che Pd in affanno». Gli applausi, le strette di mano, donne e uomini di partito, Straziuso, Altobello, D’Andrea, Carretta, Salierno, tanti altri. Anche lo sfottò di un passante che al segretario democratico suggerirà di non togliere la giacca.

LA PRESENTAZIONE DELLE LISTE

Il partito di Mancusi si “candida” ad essere la vera alternativa ai due poli di centrodestra e centrosinistra

L’Udc di Sacco si presenta nella “natale” Tramutola L’Udc di Pierferdinando Casini e di Agatino Mancusi a livello regionale in Basilicata ci prova. La competizione elettorale per le amministrative del 6 e 7 giugno non è certo in discesa per un partito che ha scelto di fare corsa solitaria e non in alleanza con uno dei due schieramenti di centrodestra o centrosinistra. E’ una sorta di scommessa: proporsi come la reale alternativa al bipolarismo tradizionale quando in Basilicata le due coalizioni in questione rappresentano due colossi politici. Ma Palmiro Sacco, candidato alla presidenza della Provincia di Potenza per l’Udc rilancia la sfida: «La nostra è una partita che si può vincere. Anche da soli perchè non ci siamo posti l’’esigenza di allearci con nessuno». «Noi - ha proseguito Sacco - abbiamo la

coerenza di stare al centro senza compromessi con nessuno e siamo sicuri che l’8 giugno prossimo questa scelta risulterà vincente». L’appuntamento elettorale con la presentazione della lista e del candidato presidente dell’Udc si è svolta domenica scora nel comune di Tramutola. Palmiro sacco ha quindi scelto di partire nella propria sfida dal suo paese natale. Chiara l’ambizione di mettere al centro i vati territori che compongono l’intera Provincia di Potenza. Sacco ha anche presentato lo slogan: “Per avere una Provincia utile e di qualità». Per quanto riguarda il programma elettorale, durante il proprio intervento in piazza, il candidato Sacco parlando alla gente della Val d’Agri ha insistito sul-

la generosità e sulla solidarietà «di un territorio e di una forza politica che dice sì alle royalties che vengono utilizzate per lo sviluppo dell’intera regione». Palmiro Sacco invece, si è detto fortemente contrario «Al Parco della val D’Agri». Presenti alla manifestazione i vertici provinciali e regionali del partito tra cui Agatino Mancusi, Gaetano Fierro e il capo segreteria nazionale Gino Trematerra anche candidato nella circoscrizione meridionale per le prossime elezioni europee. Il segretario regionale, Agatino Mancusi ha rimarcato che «Palmiro Sacco sfida il Pd 1 rappresentato da Piero Lacorazza e il Pd2 rappresentato da Aurelio Pace».

Paalmiro Sacco

Franceschini ci ride su. Loro, democratici, provano a vincere le elezioni «anche contro il trasformismo - aveva detto Restaino - di chi mette in svendita la politica fatta di etica che il passato ci ha consegnato». Santarsiero alla gente chiede «di vincere al primo turno, per non dover pagare poi nessun prezzo». Richiama l’avversario del centrodestra, ex deputato diellino Molinari, «che si spaccia per uomo nuovo quando è stato comunque protagonista di una storia messa sotto accusa». Chiedono un voto «non per “comparizia” o per richiesta del vicino, ma per convinzione». Il Mezzogiorno torna nelle parole, anche quelle di Lacorazza che ricorda come «non ci sia solo il lamento, ma le proposte. Noi le facciamo, sfidando, a partire dagli enti locali, il governo nazionale sul tema dello sviluppo». Franceschini chiede di condurre la battaglia «con la forza delle testimonianza - dice delle persone che credono in questo progetto». Che poi è forza «delle proposte». Ne cita una pronta per il parlamento: «Un piano dedicato a 100.000 giovani del Mezzogiorno, uno stage di sei mesi nelle aziende e un anno di aiuti alle imprese che li assumeranno». L’idea «è evitare di replicare il destino che toccava ai nonni di quei ragazzi». Sicuro che dalla crisi può uscire un’Italia diversa, mgliore o peggiore «dipende anche dalla politica». Il Paese a cui pensa - lo dice spesso in occasioni pubbliche - è quello della solidarietà, dell’impegno che nella storia ha permesso di uscire da situazioni difficili. Altro «che sondaggi, soldi facili e voglia di apparire in tv». Quella è “fiction”. Parola d’ordine, «serietà». Anche per questo «non abbiamo candidato alle europee chi non potrà, una volta eletto, essere presente per motivi di incompatibilità istituzionale». Si riferisce esplicitamente al presidente del Consiglio Berlusconi, ma di Idv non parla. Non nel capoluogo di regione dove i diepietristi sono nella coalizione che sostiene Lacorazza, ma non in quella di Santarsiero. Il voto di giugno «è una questione di qualità della democrazia, di equilibrio di forze, di come si risveglierà il Paese». Chiude il viaggio potentino con un piatto di pasta locale, al Duomo, non prima di aver esplicitato in piazza che «Potenza e la Basilicata e sono l’esempio che anche al Sud c’è il buon governo». In tanti avevano citato anche De Filippo e l’altro amministratore uscente, ringraziandolo, Altobello. Ma al tavolo dei candidati, il presidente della Provincia uscente non ci sarà.

Franceschini riceve il pane di Matera in un panificio cittadino

di PIERO QUARTO

da è stata fatta anche dall’azione delle classi dirigenti che hanno permesso «I Sassi di Matera erano emblema di a questa terra di recuperare terreno. arretratezza mentre oggi possono di- Ora però bisogna fare in modo che la ventare mezzo di crescita per il futu- Basilicata esca completamente dal ro». Così Dario Franceschini segre- suo isolamento, per farlo servono strade e ferrovie e tario nazionale lo Stato deve provdel Partito Demovedere a realizcratico ha parlazarle». Molte le to da piazzetta proposte e i nuGuerricchio con meri snocciolati sullo sfondo gli da Franceschini antichi rioni delper segnalare le la città: «andate dimenticanze del indietro e inquaGoverno Berludrate anche ciò sconi, grande anche c’è alle mie che la convinziospalle, ci tengo ne espressa perche si veda» ha chè «la Basilicata raccontato ai cie il Sud devono neoperatori della rendersi conto Tv di Stato prima che 17 miliardi di di concedere l’eneuro sono venuti nesima intervimeno. Non si può sta della giornadimenticare il ta. Non solo dunSud e quegli itaque la crisi ecoliani che hanno nomica e l’immidato tanti voti, in grazione ma anquesta terra meche temi di un’atno che da altre tualità generale parti per la verità, che va dalla cam- Il cucù regalato al segretario del Pd e in pagna elettorale basso l’inaugurazione della sede di viale al Pdl. Questi italiani devono coper le Europee fi- Europa noscere questi no alle infranumeri e trarne le strutture, al Sud conseguenze». dimenticato ma Franceschini soprattutto (vinella sua visita ha sto che siamo a avuto anche modo Matera) alla ferdi ricevere da un rovia che non c’è. panificatore, che Franceschini gli ha raccontato sceso dall’auto la sua opera trenpoco dopo le 15 tennale, il pane di ha subito chiesto Matera. Ha inaulumi su un viaggurato la nuova gio in treno che sede del Pd e fatto avrebbe voluto gli auguri al canfare e che invece didato per la Pronon è riuscito a vincia, Franco compiere, a spieStella e poi nel suo gargli gli ingratour per il centro naggi nei quali non ha mancato di si dispera il tervisitare la miniaritorio materatura dei Sassi e no è stato il senauna vecchia casa tore ed ex presidegli antichi rioni dente della Rematerani. L’ultigione, Filippo ma tappa è stata Bubbico, lui poi ha commentato: «non è normale che nel call center di Datacontact nel cuonon ci sia una ferrovia in questa pro- re dei Sassi. Poi intorno alle 17 l’invincia, la regione con il suo lavoro ha gresso in auto verso Altamura. La recuperato il ritardo storico in cui la giornata lucana del segretario del Pd Basilicata si trovava, i Sassi in questo è finita così. senso sono l’emblema di quanta strap.quarto@luedi.it


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Martedì 12 maggio 2009

Politica lucana

Il Pdl presenta i candidati per tentare di battere il centrosinistra

Pace e Molinari ottimisti Taddei annuncia: «La prossima settimana il Senato approva la legge sulla benzina» POTENZA - Prima uscita pubblica per il Popolo delle libertà e per i “suoi” candidati al Comune di Potenza e alla Provincia del Potentino. La presentazione di tutti i candidati si è svolta ieri pomeriggio presso la sala convegni per del Park hotel di Potenza. Oltre ai “tradizionali” dirigenti del Pdl lucano, ovviamente al tavolo dei relatori hanno preso posto il candidato sindaco Peppino Molinari e l’aspirante presidente della Provincia Aurelio Pace. La kermesse di presentazione è partita con l’ex coordinatore provinciale di Fi, Mariano Pici che ha letto tutti i nomi dei candidati. Il protocollo ha previsto l’alzata in piedi di ognuno e l’applauso. Poi è stata la volta degli interventi. Prima ha parlato il segretario del Pdl del Potentino Antonio Tisci. Ma l’attenzione era tutta per i due candidati. Aurelio Pace si è presentato chiedendo scusa alla platea. «Due volte scusa». Ha detto. «La prima per il colore della polo che indosso sotto la giacca (rossa ndr). Poi per il ritardo con cui sono arrivato da coloro che la pensano come me». Immancabile l’applauso di tutti gli altri candidati. Pace dopo le prime parole di circostanza ha parlato di programmi e di idee. Non sono mancate le stoccate al centrosinistra e al Pd. A Lacorazza ha dedicato la frase di un libro di De Crescenzo: «Solo gli sciocchi - ha detto Pace - non hanno dubbi. Io dico a Lacorazza di leggere quel libro se è convinto di vincere». Sul palco è poi salito Peppino Molinari che ha parlato di «un centrosinistra, quello del ‘96, che non esiste più. Ora c’è un’altra cosa. C’è un sistema di potere che punta solo a mantenere il potere». Il candidato sindaco ha poi insistito molto sulla accuse di “trasformismo” che gli vengono mosse. E Molinari ha aggiunto: «Io mi metto a disposizione per cambiare le cose. E metto a disposizione l’onestà che ha sempre contraddistinto il mio modo di agire». Per concludere Peppino Molinari ha lanciato un auspicio, o meglio: «Il mio sogno è quello che il presidente Silvio Berlusconi venga a Potenza per dare un segnale concreto di attenzione verso questa città». Applausi anche a queste parole. Ha parlato poi il segretario regionale e senatore del Pdl, Guido Viceconte che ha esordito: «Io li considero, Pace e Molinari, non candidati ma futuri presidente e sindaco perchè se ognuno di noi farà il suo dovere le prossime elezioni le vinceremo». E’ stata la volta poi del deputato del Pdl, Vincenzo Taddei che ha annunciato: «Mercoledì o giovedì’ della prossima settimana il Senato approverà il disegno di legge sul petrolio. Le royalties saranno aumentate dal 7 al 10 per cento. Questo vuol dire che i lucani pagheranno meno la benzina e il carburante». sal.san.

Verso le elezioni anche la Grande Lucania IERI pomeriggio, a Potenza, anche il movimento politico federalista, La Grande lucania, ha presentato, i candidati e i programmi elettorali. Il movimento, alla Provincia di Potenza, propone un proprio candidato presidente, Nicola Manfredelli, mentre a Potenza il movimento sostiene il candidato centrodestra, Giuseppe Molinari. Nell’edizione del Quotidiano di domenica, la lista alla Provincia di Potenza della Grande lucania riportava due errori. Nel col-

Il Pdl presenta i candidati alla città (foto Mattiacci)

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IL CASO BERNALDA

legio di Lagonegro è candidato Vincenzo Panzardi (e non Chiarelli), per Potenza 4 è candidata Pace Lucia

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Chiruzzi e Prisco d’ accordo cercano di evitare il commissario

I candidati pronti al ricorso al Tar BERNALDA - «Lavoriamo per dare ai nostri concittadini la possibilità di scegliere il proprio Sindaco». Con questo messaggio i due candidati Sindaci, l’avvocato Leo Chiruzzi e l'ingegnere Franco Prisco, hanno dato comunicazione di una speranza per le elezioni che si terranno il 6 e 7 giungo. I due candidati, congiuntamente, stanno perseguendo la stessa strada la quale, a sentire Prisco e Chiruzzi, ha prodotto, nella mattinata di ieri, l'istanza di accesso agli atti per ottenere il verbale che di fatto non è stato ancora notificato alle parti. Quindi dal momento in cui tale verbale sarà nelle mani dei due schieramenti elettorali inizieranno a decorrere i termini per la presentazione di un ricorso al Tar. Un ricorso che dovrebbe essere presentato già oggi o al massimo domani, a sentire gli esponenti che lavorano per le liste. Un ricorso sul quale il Tar dovrebbe esprimersi in brevissimo tempo. Si riporta ciò in quanto in materia elettorale i tempi sono molto celeri visto i soli trenta giorni a disposizione dei candidati per poter fare campagna elettorale. Da tutto ciò è emerso un grande clima di amicizia che vede l'ingegnere Prisco, l'Avvocato Chi-

ruzzi e il Prefetto lavorare per lo stesso fine. Un lavoro il loro dove ad emergere è la volontà di portare alle urne i cittadini di Bernalda. «Stiamo lavorando - ha detto Prisco - per portare alla normalità la situazione venutasi a creare nel giorno di sabato. Siamo disposti - ha continuato il rappresentante di Patto per la Svolta - alla riduzione dei giorni previsti per la campagna elettorale; quindi senza chiedere nessun tipo di integrazioni in questi termini. Noi speriamo che si arrivi subito ad una positiva soluzione in modo da dare a noi la possibilità di poter fare campagna elettorale. Ora bisogna aspettare qualche giorno per saperne di più. Il fattore positivo, in tutta questa storia, è che si sta lavorando insieme; e tutto ciò ci da buone speranze. Noi tutti, nella mattinata di ieri, siamo stati in Prefettura. Il nostro lavoro, e vorrei sottolinearlo, viene fatto per la città e per i nostri concittadini. Viene portato avanti per dare a Bernalda un Sindaco e per non essere penalizzati un domani nell'accesso ai vari finanziamenti di cui un Comune può usufruire. Ecco - ha concluso Prisco - lo facciamo per la nostra amata Bernalda». Ed in questo quadro generale, pro-

Il Municipio di Bernalda

spettatoci dal candidato di centrosinistra, Leo Chiruzzi, e dal candidato del Patto per la Svolta, Franco Prisco, non possiamo fare altro che attendere auspicando nella più bella notizia per Bernalda e per i suoi cittadini. Fabio Sirago

Ferrandina Dal circolo appello ad annullare le schede nell’urna come atto di civile disobbedienza

Rifondazione disconosce il candidato calato dall’alto FERRANDINA - La scelta di Rifondazione comunista di far naufragare l’accordo a sinistra e correre alle elezioni provinciali sostenendo la canditatura di Franco Stella alla presidenza non é stata di certo indolore. Il Circolo di Ferrandna, infatti, per esprimere il proprio dissenso rispetto alla linea della Federazone provinciale ha deciso di ritirare la candidatura a consigliere di Giuseppe Dubla, ex segretario cittadino e assessore nella prima Giunta Ricchuti. In tutta risposta il partito ha catapultato dall’alto il nome di Domenico Verrascina nel collegio di Ferrandina a totale insaputa del circolo. Apriti cielo. Immediata la reazione del Prc cittadino che é arrivato a rivolgere al proprio elettorato un appello al non voto come “atto di disobbedienza civile”. «La decisione di sostenere la candidatura di Stella alla presidenza della Provincia di Matera scrive il Prc di Ferrandina - è stata presa non dal corpo del Partito della Rifondazione Comunista, ma solo dall'ormai ex segretario di Federazione Ottavio Frammartino il quale, ignorando del tutto la chiara posizione della maggioranza interna che aveva già escluso la propria partecipazione a questo impresentabile centro-sini-

Giuseppe Dubla e Ottavio Frammartino

stra, ha nei fatti svenduto il Partito ad una logica che già nei fatti, è la gente a disgustare. Inoltre, il Circolo del Prc di Ferrandina subisce, oltre al danno, la beffa di vedersi candidato nelle proprie fila uno sconosciuto, completamente estraneo al circolo stesso e per giunta indicato da alcuni dirigenti di

altro partito. Del personaggio in questione, nulla abbiamo da dire, se non che esso è lontano mille miglia dal nostro orizzonte e dai nostri contenuti. Pertanto, non solo disconosciamo totalmente questa candidatura, ma invitiamo tutti i nostri elettori e tutti coloro che vogliano dare un segno di ci-

vile disobbedienza, ad annullare la scheda per il rinnovo del Consiglio provinciale di Matera». Ma Verrascina non ci sta e sul sito “L’Esperimento” contrattacca etichettando come “settaria e gretta” la visione del locale Prc. «La scelta di candidarmi alle provinciali nelle fila del Partito della Rifondazione Comunista e dei Comunisti Italiani, come indipendente di sinistra - spiega - è nel solco di quanto ho sempre affermato di mantenere la mia indipendenza, libertà ed autonomia, pur riconoscendomi, non da ora, nei valori fondamentali della sinistra. Ho accettato la candidatura con spirito di sacrificio e di abnegazione personale per rappresentare la compagine di sinistra alle elezioni provinciali anche a Ferrandina, che altrimenti sarebbe rimasta ancora una volta fuori dagli organi decisionali». Pronta la replica del Prc.Quando la politica muore, ecco che spunta il Verrascina di turno che, con demagogia e populismo, arringa le folle del suo immaginario. Quanto al settarismo e alla grettezza, questi sono i termini, quando la politica muore, che si affibbiano alla coerenza e all'onestà». Ed é solo l’inizio. Margherita Agata m.agata@luedi.it


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Martedì 12 maggio 2009

Mala del Vulture

Negli atti della procura antimafia la riorganizzazione dei Delli Gatti

Nuovo leader per il clan La guida sarebbe stata assunta da uno dei fratelli Di Muro di Melfi di FABIO AMENDOLARA MELFI - Appalti pubblici, movimento terra, racket e mercato degli schiavi. Dopo gli anni d’oro, quelli in cui nell’area industriale di San Nicola di Melfi pagavano tutti, il clan Delli Gatti era caduto in basso. Prima l’operazione Penelope, poi la faida con i Cassotta che gli toglie prima il boss Rocco Delli Gatti detto Maroscia, poi il suo braccio destro Domenico Petrilli. Ora, secondo quello che emerge dalle ultime indagini antimafia, il cartello criminale sembra si stia riorganizzando. Angelo Di Muro ha 46 anni e qualche anno fa ha rischiato la vita. E’ in carcere a Rossano, in Calabria. Sta aspettando che passino i cinque anni che deve scontare per la condanna del maxiprocesso “Penelope”. Nel frattempo, ritengono gli investigatori della Sezione criminalità organizzata della Squadra mobile di Potenza, «ha acquisito la leadership criminale» nel clan Delli Gatti. E’ lui, secondo la polizia, il nuovo boss della famiglia che un tempo era guidata da Rocchino “Maroscia”.

A sinistra Angelo Di Muro Qui a fianco la Questura di Potenza

Per un breve periodo l’impegno per la riorganizzazione del cartello criminale era toccato a Giancarlo Tetta. Lo chiamavano il “cantante”. Poi l’hanno ucciso in un agguato di mafia che, sospettano gli investigatori, ha organizzato Massimo Aldo Cassotta per vendicare suo fratello Marco Ugo. Ecco i sospetti degli investigatori: «Con la detenzione dell’indagato Angelo Di Muro e con il fratello Vincenzo che è residente in provincia di Forlì, dove conduce un’impresa di movimen-

to terra e costruzioni edili intestata alla moglie, il gruppo criminale ex Delli Gatti, ormai ridotto a pochissime unità, registrava un evidente quanto naturale momento di difficoltà, sia in relazione alle attività illecite perseguite, sia in ordine al controllo del territorio esercitato sull’area di Melfi, mantenendo tuttavia interessi nella realizzazione di appalti pubblici e privati grazie alle imprese condotte dal figlio e da Emilio Caprarella». A Melfi dicono che Caprarella, conosciuto

Storie di donne nella vita dei Cassotta di LEO AMATO MELFI - Fidarsi solo del proprio sangue, senza mischiarlo mai a quello di nessun altro, stringendo alleanze così, coi matrimoni, secondo la lezione degli antichi. E’ quello che gli investigatori temono di più, com'è in Calabria e nel Casertano, perché impedisce che qualcuno si dissoci da un gruppo di persone senza mettere a rischio i propri congiunti. E a Melfi succede la stessa cosa. La Squadra mobile si mette a indagare su un'associazione di stampo mafioso, e si ritrova nel mezzo di una cena di famiglia. Fai il matrimonio giusto, e sali di grado. Entri in famiglia, e vieni “abilitato” automaticamente al crimine. Le donne non sfuggono, anzi sono anche un po' il vincolo che lega insieme tutti questi uomini. Vivono una vicina all'altra, e quando i mariti finiscono in carcere per loro ci sono sempre tante cose da fare. Agli atti dell'inchiesta contro il clan Cassotta sono finite in quattro. Una è l'ex fidanzata di Dario D'Amato. La moglie del boss Marco Ugo Cassotta la usava da tramite per incontrare D'Amato. Lei poi lo lascia, e racconta la cosa alla polizia: «Stava dalla mamma proprio davanti il mio appartamento. Mi diceva di essere prudente, e di evitare di fare il suo nome al telefono… L'invito doveva essere fatto come per farlo venire da me… anche se qualche volta mi è capitato di fare riferimento a lei al telefono come “la signora” oppure “l'amica”… Gli incontri riguardavano i rapporti di Dario con il marito, che era stato trasferito nel carcere di Teramo, dove lei andava a trovarlo accompagnata dai cognati». Gli investigatori pensano che «la signora» portasse messaggi del marito fuori dal carcere, e se la ritrovano in un'indagine sulle aziende dei fratelli Maglione, imprenditori di Melfi, e proprietari della locale squadra di calcio. Lei risulta assunta regolarmente, ma godrebbe di uno stipendio sproporzionato rispetto al tipo di mansioni che svolge. Quindi il sospetto è che le carte servano solo per dimostrare che in famiglia c'è almeno una fonte lecita di arricchimento. E due colleghi vengono intercettati proprio mentre parlano di questa situazione al telefono: «Quella stava solo così… non stava

da nessuna parte…non la puoi mai rintracciare… se vai alla ricerca delle presenze di quella persona là, non le trovi. Non ci stanno». Quando muore Marco Ugo, Massimo Aldo Cassotta ne prende il posto. La sua compagna gestiva un negozio di abbigliamento, ed è stata denunciata per aver simulato un furto nel tentativo di intascare i soldi dell'assicurazione. Il cugino di lei è il braccio destro di Massimo, e si chiama Adriano Cacalano. Lo scorso luglio Cacalano e Cassotta sono stati arrestati per l'omicidio di Giancarlo Tetta. Quando la moglie va a trovarlo, Cacalano le affida un messaggio per il fratello: «Dici a Tonino che oggi è mercoledì e deve andare a prendere i soldi su due fatije (posto di lavoro ndr). Sono miei, di Massimo, e di qualcun altro… li deve andare a prendere oggi, e poi deve andare dall'altra parte e ne deve prendere il doppio, hai capito?». Per gli investigatori si tratta si un'estorsione che serve a pagare il compenso del loro avvocato: «Metà per me e metà per Massimo. Digli che se non bastano ci mette la differenza, deve darglieli in mano lui. Poi se avanzano si prendono una cosa loro… si prendono il caffè». E la moglie ubbidiente esce dal carcere e chiama il fratello. Tre giorni dopo sono di nuovo a colloquio. Lei imprudente gli chiede di una pistola che Cacalano teneva nascosta: «L'hai tolta da là?...Tonino ha detto: “chissa quella quera (cosa ndr)”… Dobbiamo togliere tutto». Cacalano deve farle capire che sono osservati. Le indica una canalina al centro del bancone. Le spiega: «Qua dentro ci stanno le microspie… quelli sanno la stanza dove vai, prima come entravo a fare la socialità dopo due minuti la televisione non tanto si vedeva più bene:zrii… zrii… Perciò non si parla mai. Perché quelli quando meno te l'aspetti… pure dentro casa può essere che ti hanno messo qualche cosa... non parlate proprio di me…». La sorella invece gli racconta le nuove dal paese. «Il padre di Giancarlo Tetta va dicendo che deve far piangere… io devo essere sicuro chi è… ma non devo far male a chi…». La moglie chiarisce: «Dice che per chi è stato sarà come per lui che ha perso un figlio». Voci che girano in paese. Raccolte e rimandate dalla “signora”, la moglie del vecchio capo Marco Ugo Cassotta.

come un ottimo carpentiere, «quei problemi con i Delli Gatti li aveva risolti». E infatti è stato assolto, dopo essere stato, qualche anno fa, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Ora, però, lo Sco della polizia sospetta che «garantisca la realizzazione esecutiva di tutti gli appalti pubblici e privati ottenuti da Di Muro, non solo nel movimento terra, ma anche nella realizzazione di opere di carpenteria e di edifici grezzi».

Quella degli investigatori è una radiografia del clan. «Nel sodalizio - si legge negli atti su cui sta lavorando la procura antimafia - manteneva la sua posizione anche un cognato di Rocco Delli Gatti». A Melfi lo chiamano Massimino Maroscia, con il soprannome della famiglia. C’è poi Michele Delli Gatti, zio di Rocco, «controllato di recente - scrivono gli investigatori - mentre era in compagnia di un atro storico associato al clan Delli Gatti». Secondo gli investigatori

Le quote rosa Dalla moglie del capo alla fidanzata del gregario

«si occupa di reati legati all’introduzione clandestina di cittadini extracomunitari e allo sfruttamento della manodopera». In queste attività avrebbe cooptato, sempre secondo gli investigatori, anche il figlio Lorenzo. Con lui è andato più volte in Romania partendo dallo scalo aereo di Pescara. Ad aiutarli ci sarebbero una serie di giovani e un tunisino: Mustafha Ait Blal. Di lui parla anche Gerardo Navazio in una delle sue tante lettere. f.amendolara@luedi.it

Vivono l’una vicina all’altra quando i mariti finiscono in carcere


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Martedì 12 maggio 2009

| gli scrittori e il quotidiano |

Policoro 23 marzo 1988

La commorienza Uno dei gialli più avvincenti della nostra regione nella penna di un grande scrittore. Luoghi, persone, relazioni: si parte passeggiando con Buccico... di ANDREA DI CONSOLI

ll Sindaco di Matera, Nicola Buccico, parla al telefonino con i vigili del Comune e ordina loro di transennare per bene il belvedere pericolante - di Piazzetta Pascoli. «E' pieno di turisti, guaglio’. Se crolla so’ cazzi vostri, ve ne sciat’ dritti in galera». Poi mi prende sottobraccio e mi presenta una guida turistica. «Lo vedi a questo? Questo sa tutto, della storia di Matera. Tu vuoi sapere che rappresenta un simbolo esoterico? Ecco, lui te lo spiega». La guida turistica - un piccolo ometto con gli occhiali da sole - sorride, come a dire: La sua lunga, lui, dice sempre così. Poi, a bassa voce, gli sussurra: «Però, Sindaco, un lavoro per me non lo trovate mai». Di colpo Buccico sgancia il suo braccio dal mio e si mette a gridare: «Guaglio’, le bugie non le devi dire! Io ogni volta che ho potuto ti ho aiutato. E' vero o non è vero?» E, senza dargli il tempo di rispondere, lo lascia alle spalle, e mi riprende nuovamente sottobraccio. Via Ridola, da quando non ci passano più le macchine, è diventata una bella piazza dechirichiana. Il sole è alto, e la luce si raccoglie senza ombre su questa lunga piazza, che è l’ultima del “piano” moderno della città. Alle nostre spalle c'è il piccolo uomo azzittito dal Sindaco, e il Palazzo Lanfranchi, dove spesso vado a chiudermi per vedere - per l’ennesima volta - il telero Lucania ’61 di Carlo Levi. «Di Consoli, devi sapere io ho una biblioteca di ventiduemila libri. Ho molte prime edizioni di pregio. Sai chi è il mio poeta preferito? E’ Umberto Saba.

I

Ah, quanto mi piace la poesia dove paragona la moglie a tanti animali diversi! Mio padre era un critico letterario che si è formato a Firenze, è stato allievo del De Robertis» mi dice con orgoglio e voluttà. Poi, per metterlo alla prova - e forse per provocarlo - gli dico che l’altro giorno, in una libreria antiquaria di Roma, ho visto la prima edizione di un libro raro di Julius Evola. Subito si ferma e mi stringe il braccio: «No, amico mio, Evola non mi piace! Io sono un vero democratico, che ti credi?» e mi sorride con diffidenza, prendendo fiato a larghe boccate - per via della dispnea che l’obesità gli procura. «Io amo Prezzolini, Papini, Sinisgalli. Degli scrittori lucani posseggo tutte le prime edizioni. La mia passione è la letteratura del '900». Però, quando gli chiedo se conosce Beppe Salvia o Rocco Brindisi, mi guarda interrogativo, e subito cambia argomento, e mi racconta di quando incontrò, nel punto esatto in cui ci troviamo, Alfonso Gatto, del quale mi ripete a memoria - con vera commozione - un bucolico verso d’amore. Di colpo, mentre camminiamo, lascia di nuovo il mio braccio ed entra in un negozio, vuoto di clientela. «Allora, come vanno gli affari?» grida alla proprietaria, seduta in fondo al negozio. La signora subito si alza e gli si avvicina, baciandolo con lentezza. «Sindaco, e come devono andare? Meno male che ci sono un po' di turisti, sennò staremmo proprio frecati». Buccico, anziché risponderle, si fa baciare da un gruppo di materani - chi lo chiama «avvocato», chi «senatore», chi «sindaco». Poi, scorgendo un sindacalista della Cgil, inizia a sfotterlo ad alta voce: «Guaglio’, io e te dobbiamo parlare! Due o tre cose di ’sto cazzo di sindacato non mi piacciono proprio! Ho capito: te lo devo insegnare io come si fa il sindacalista». L’uomo, disarmato di tanta ruspante simpatia, gli sorride imbarazzato, e se ne va senza salutare. Riprendiamo il cammino, e ci dirigiamo verso Piazza Vittorio. Ogni due o tre metri si distrae, bacia qualcuno, cambia argomento. «Ma a me chi cazzo me lo fa fare? E io dovrei andare alla Regione? Manco morto! Però mi vogliono bene, i materani, l’hai notato anche tu?». La gente lo ferma in continuazione. Buccico però non bacia: porge le guance, e socchiude gli occhi. Nell'anno di grazia 2009 lui è il Dio di Matera, e la sua stazza - intorno ai centotrenta chili - lo rende ancora più solenne. Io, intanto, continuo a stargli appiccicato al braccio, e mi faccio trascinare dal suo corpone. Mi porta in giro per la piazza senza sapere quasi nulla sul mio conto.

L’AUTORE Andrea Di Consoli è nato a Zurigo, da genitori del Sud, nel 1976. Come giornalista free-lance scrive su “Il Riformista”, “Il Messaggero” e “L’Unità”. Dal 2000 collabora ai programmi radiotelevisivi della Rai. Ha pubblicato saggi, le raccolte di poesia “Discoteca” (2003) e “La navigazione del Po” (2008), i racconti di “Lago negro” (2005) e i romanzi “Il padre degli animali” (2007) e “La curva della notte” (2008). Vive e lavora a Roma.

Alla gente mi presenta come «lo scrittore Di Consoli». Poi mi indica la Fontana, e si mette a urlare a un gruppo di persone che si sono raccolte intorno a lui: «La vedete ’sta fontana? Venti giorni ci ho messo a riportarla di nuovo qui a Piazza Vittorio! Venti giorni! E sapete cosa ho detto a quelli della ditta quando mi hanno fatto notare che in venti giorni era impossibile fare il lavoro? Mi sono messo a gridare che gli toglievo

l’appalto. Guaglio’, si so’ cacati sotto!». Un signore anziano, rosso di timidezza, gli si avvicina e gli stringe la mano: «Grazie, caro Sindaco, per questo bellissimo regalo». Buccico lo ringrazia, e si volta di nuovo, con le mani dietro la schiena, verso di noi. Ci racconta che all'inaugurazione doveva partecipare il suo amico Presidente della Camera Gianfranco Fini, ma il terremoto in Abruzzo,

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purtroppo, glielo ha impedito. Poi mi presenta due signori, e si mette di nuovo a pontificare con la solita parlata brusca e a strappi - e con la mano sospesa a mezz’aria, teatralmente calibrata sul tono della voce: «Li vedi questi due signori? A vederli così non gli daresti due lire. Eppure sono due cardiochirurghi di Matera. E sono tra i migliori. Ma noi siamo un popolo di coglioni! E ce li siamo persi. Purtroppo lavorano altrove». I due medici sorridono. Poi io domando a uno di loro: «Mi scusi, le vorrei farle una domanda. Visti i sessantanove anni del Sindaco, e vista la pancia, che rischio cardiovascolare corre quest’u omo?». Il medico fa hai voglia! con la mano destra, ma Buccico si ribella: «Guaglio’, a me non mi dovete stressare! Io mi sento bene, a parte un formicolio alla gamba destra. Mo’ vi racconto un fatto. Una volta il mio medico di base mi convinse a dimagrire. Mangiavo poco e niente. Ma la pancia non scendeva. L’unica cosa che dimagriva era il cannarruz’. La gente mi fermava per strada e mi chiedeva se ero malato. ‘Na volta, due volte, tre volte, allora mi sono detto: vafangulo a ’sta dieta! Poi, signori miei: non fumo, non bevo, almeno lasciatemi mangiare, e che cazzo!». Ma mentre discutiamo ai piedi della Fontana - che verrà inaugurata in serata con un suo comizio - gli si avvicina un piccolo uomo con i baffetti: è Saverio Acito, il suo vicesindaco, il quale gli dice che qualcuno, durante l’i n a u g u r azione della Fontana, potrebbe fare uno scherzo. Buccico si inalbera: «Scherzo? E che scherzo?». Acito gli sussurra che i parcheggiatori sono molto arrabbiati per il mancato rinnovo del contratto, e quindi potrebbero fare un’azione simbolica. Buccico apre immediatamente il telefonino e chiama i vigili: «Guaglio’, fatemi ’na cortesia, piantonatemi la Il sindaco Fontana. Non avite fa’ di Matera passa’ a nudd’, mi racco- E. Nicola Buccico mando!». Io, scherzando, gli dico che sarebbe anche simpatica, una sortita futurista, ma subito mi zittisce: «L’apprezzerei anche, un’azione futurista, ma questi neanche lo sanno che cos’è, il futurismo! Stasera dedicherò dieci minuti del mio comizio a loro, per spiegargli che non è colpa mia, se hanno perso il lavoro». Infine, prima di arrivare al Palazzo della Provincia, gli dico che mi sono molto divertito, a seguirlo nella sua plateale passeggiata materana, ma che il motivo per cui ho voluto incontrarlo non è molto divertente. «Dimmi, dimmi tutto» mi dice, improvvisamente preoccupato. «Ecco, Sindaco, le volevo parlare dei due ragazzi di Policoro, di Marirosa e di Luca. Le va di parlarne?».

Buccico socchiude gli occhi e mi ripete «dimmi, dimmi tutto». «Sindaco, io non sono un giudice, né un giornalista d’assalto. E credo mi manchi totalmente l’astuzia e la malizia degli investigatori. Eppure ho deciso di occuparmi di questo caso. Le posso fare la prima domanda?». Il Sindaco ripete per l’ennesima volta «dimmi, dimmi tutto», ma questa volta a bassa voce. E io gli chiedo: «Perché ha prima difeso la famiglia Orioli e poi il vicepretore Izzo?». Buccico tira fuori le braccia dall'inerzia in cui stavano e le lascia sospese a mezz’aria, come artigli inoffensivi: «Che male c’è? Io ho difeso la famiglia Orioli nel processo contro la De Longhi, e poi ho difeso Izzo su un’altra fattispecie. Credimi, non c’è nessuna contraddizione». Prima di fargli la seconda domanda, gli ribadisco che a me interessa solo la verità, e che ogni cosa che mi viene detta io la trascrivo fedelmente sul mio taccuino. «Sindaco, lei partecipava o no ai festini che si facevano a Policoro negli anni ’80?». Buccico ripete «no!» dieci volte, e aggiunge:

I festini dell’80 Il sindaco risponde dieci volte no «E neanche il giudice Autera vi ha mai partecipato»

«Neanche il giudice Autera vi partecipava! Se solo lo conoscessi! E’ una persona dalla cultura raffinata! Gente come lui non parteciperebbe mai a festini di quel genere! Hanno buttato merda e fango su di me e su di noi, ma credimi: in questa storia noi non c'entriamo! E poi la vuoi sapere una cosa? Io la famiglia Orioli non l’ho più voluta difendere perché non avevo tempo. La signora Olimpia mi chiamava tutti i giorni! Ma io che potevo fare? Io sono un semplice avvocato!» Prima di congedarci, gli domando: «Almeno, diciamo da intellettuale, si sarà fatto un’idea di questa vicenda, oppure no?». Il Sindaco, incalzato da due amici che vogliono portarselo in macchina, mi risponde: «Non conosco le carte. Tu fammele avere, e io ti dirò la mia opinione». Eppure, le carte, Buccico dovrebbe averle, visto che è stato difensore di almeno due protagonisti di quella vicenda. Ma non ho modo di dirglielo, perché, nel frattempo, faticosamente, si è stipato nella macchina dei suoi amici. E mi domando, mentre mi dirigo verso via Lucana: a cosa serve avere ventiduemila libri in casa, e tutte le prime edizioni di Scotellaro, di Lomonaco, di Racioppi, se poi non si è liberi di dire tutta la verità che si conosce? prima puntata continua venerdì


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Martedì 12 maggio 2009

NO AL RITORNO ALLA NORMALITA’

MANO STRUMENTO DI LIBERTA’

di FRANCESCO BOCHICCHIO

FRANCESCO CURATELLA ARRIVANO i primi dati che lanciano segni di conforto sulla fine del periodo più negativo della crisi e sulla possibilità concreta di ripresa: il pensiero liberale unico cerca già di proporre ipotesi di ritorno alla piena normalità, con il fermo rifiuto di ogni intervento radicale; su “Il Sole 24 ore” e su “Il Corriere della Sera” si sta esprimendo la più ferma critica dei movimenti di protesta nei confronti degli alti “manager”, evocando impropriamente il rischio di terrorismo e di qualunquismo e addirittura collegando a tali movimenti il disperato suicidio di uno dei “manager” ritenuti responsabili di un disastro aziendale; sempre su tali giornali si sta notando che le ipotesi di gestione della crisi in un'ottica di sinistra sono inutili, in quanto anche a destra sono attuate e comunque proposte misure sociali , e ci oppone fermamente ad ogni innalzamento delle tassazioni dei redditi alti. Infine, uno dei più lucidi ed organici pensatori liberali, Francesco Giavazzi, invita costantemente a non soffermarsi su velleitarie riforme del sistema, per incentrarsi su ipotesi di rilancio della produttività, e proponendo, quale misura essenziale, l'aumento dell'elasticità del lavoro, in modo da eliminare gli ultimi strumenti di tutela dei lavoratori. In tal modo, si rinuncia a comprendere due profili fondamentali, da un lato l'importo abnorme delle conseguenze della crisi e del conseguente intervento pubblico di risanamento, dell'ordine di qualche milione di miliardi delle vecchie lire , importo abnorme con cui si distrugge ricchezza prodotta in anni ed anni se non addirittura decenni, e che quindi rende la crisi non solo straordinaria ma addirittura epocale , e dall'altro la circostanza che la crisi è dipesa non dalla forza delle controparti del capitalismo, ma da una loro debolezza estrema e dalla forza illimitata delle imprese e quindi dalla mancanza di limiti al capitalismo, e in definitiva dalla natura contraddittoria del capitalismo, spinto naturalmente alla ricerca di superprofitti anche a scapito dell'efficienza. Certamente,si è consapevoli che il capitalismo almeno in un orizzonte temporale di duecento-trecento anni - non ha alternative, ma senza limiti incisivi lo stesso va alla deriva. Altrettanto certamente, si è consapevoli che un intervento, incisivo e penetrante, a correzione delle contraddizioni del capitalismo, è delicato e richiede uno sforzo progettuale immane, in quanto occorre rispettare il limite di tollerabilità: ma non si può pretendere di fissare arbitrariamente il limite di tollerabilità nella centralità del libero mercato, che come visto di per sé porta al disastro. In definitiva, è necessaria la redistribuzione della ricchezza, con aumento del carico fiscale a danno dei ceti più abbienti, anche se tale mossa, per non diventare demagogica, richiede l'eliminazione dell'evasione fiscale, in quanto altrimenti i ceti sociali più abbienti sono solo apparentemente tali: ed inoltre è necessaria una pianificazione sociale che fissi rigorosamente l'ambito di azione della libertà di impresa per evitare abusi abnormi, quali quelli propri della crisi, abusi diventati generalizzati. Pertanto, si può tranquillizzare Giavazzi, nessuna fuoriuscita dal capitalismo, ma la pretesa di un ritorno alla normalità che egli propugna, con grande finezza e sistematicità argomentativa s'intende, ricorda l'atteggiamento di coloro i quali si rifiutavano di guardare con il cannocchiale che Galileo mostrava loro per paura di trovare le smentite delle loro ferree concezioni. studiobochicchio@legalebochicchio.it

SUI MANIFESTI ELETTORALI “…La buona politica fa la differenza”, così recita lo slogan elettorale che leggiamo sui manifesti di Gianni Pittella, candidato alle Europee per il PD. Ahimè, tocca segnalare all'ottimo Gianni che ha battuto un record: il primo manifesto abusivo affisso Lauria porta la firma del suo committente responsabile. Come abbiamo potuto documentare, attraverso l'inchiesta lanciata dai “Fai Notizia”, l'on Pittella, rivolge il suo sguardo trasognato da un muretto situato nei pressi di c/da Pecorone, lungo la strada che porta a Lauria, patria dell'onorevole. Come sempre, anche in questa tornata elettorale assisteremo al solito scempio, con manifesti affissi nei luoghi più improbabili, dal viadotto al cassonetto della monnezza, passando per la segnaletica stradale. Considerando l'esercito di candidati alle elezioni Provinciali di Potenza(690 in 23 liste), forse andrà addirittura peggio del solito. Parafrasando lo slogan di Piero Lacorazza, potrei dire: “non so se il futuro sia ora”. Certo è che il presente, che si è materializzato sotto i nostri occhi, assomiglia tristemente al passato. Maurizio Bolognetti segretario associazione Radicali Lucani

CRISI ECONOMICA: CAUSE E SOLUZIONI di GAETANO DE FILIPPO SULLA crisi finanziaria ed economica che ha colpito e devastato l’economia di tutto l’Occidente si sono versati fiumi di inchiostro, ma forse mai in maniera organica, o meglio senza analizzarne l’origine, le cause, gli effetti, l’evoluzione e le soluzioni. Il tutto nasce negli Stati Uniti, circa dieci anni fa, allorquando l’allora Presidenza, nel condivisibile e meritorio intento di dare un tetto ai milioni di Americani che vivono ai margini di quella opulenta società, fa pressioni presso i colossi finanziari americani affinché allarghino le maglie del credito e concedano mutui a questo segmento di cittadini per l’acquisto della casa. Il mondo finanziario americano, sempre sensibile alle sollecitazioni del potere politico, come del resto tutta la galassia dell’imprenditoria di oltre oceano, raccoglie l’invito e comincia a concedere mutui per importi eccedenti il valore degli immobili, il cui acquisto va a finanziare. Tali mutui sono, infatti, pari a circa il 120 / 130 % del prezzo di acquisto e l’iter di concessione non tiene conto più di tanto delle capacità reddituali dei richiedenti. Il maggiore finanziamento serve a coprire i costi di acquisto e ad assicurare il pagamento delle rate di ammortamento del mutuo per i primi anni. Gli istituti finanziatori hanno sapientemente stimato che tale nuovo modo di operare nel campo dei mutui darà un significativo impulso al mercato immobiliare, generando un sensibile aumento della domanda e la conseguente impennata dei prezzi. Per tale ragione in breve tempo il gap tra il valore dell’immobile e l’importo del mutuo erogato verrà colmato. Gli istituti di credito, consapevoli della pessima qualità dei loro crediti, anziché tenerseli in portafoglio come rischio proprio, decidono di correre ai ripari, cartolarizzandoli, ossia cedendoli ad istituti finanziari di primissimo ordine e quindi dall’altissimo rating. Questi li trasformano in obbligazioni dai rendimenti allettanti e li vendono ai propri clienti ed a quelli di altre banche. Il problema esplode dopo qualche anno, ovvero nel momento in cui i mutuatari devono cominciare a pagare le rate dei mutui con mezzi finanziari propri. I più non sono in grado di farlo. Gli immobili vengono messi all’asta. L’aumento improvviso dell’offerta inflaziona il mercato immobiliare, facendo crollare i prezzi. Per tal motivo, con la vendita degli immobili non si riesce a coprire il credito residuo vantato dagli istituti mutuanti e le spese legali. Ciò fa crollare il castello di sabbia che si era costruito, giacché gli istituti finan-

ziari che avevano collocato le obbligazioni presso il pubblico (I famigerati titoli tossici), non riescono più a rimborsarle, né tantomeno a pagarne le cedole. Di conseguenza alcuni colossi finanziari falliscono ed altri sono sull’orlo del fallimento. Il fenomeno, che ha solo sfiorato il sistema bancario italiano, pur dalle dimensioni enormi, era tuttavia gestibile ed assorbibile dal sistema finanziario mondiale se con un’azione congiunta degli istituti di credito e dei governi degli Stati in cui essi operano, si fosse deciso di rimborsare comunque le obbligazioni. Se tale provvedimento, che è stato poi comunque indirettamente preso, ma con imperdonabile ritardo, fosse stato adottato tempestivamente, si sarebbe evitato quel panico tra il pubblico dei risparmiatori, che ha creato i danni maggiori. I risparmiatori, sentendo parlare di crisi economica e finanziaria, notizia amplificata dalla circostanza che alcune banche hanno incautamente rappresentato loro che tali titoli corrono il rischio del mancato rimborso, hanno fatto quello che in questi casi sembra la soluzione più logica, ovvero di ridurre drasticamente i consumi, cercando di risparmiare e destinare le risorse finanziarie accantonate ai momenti più difficili della crisi. La riduzione improvvisa dei consumi ha ovviamente creato difficoltà alle aziende produttrici di beni e servizi, i cui prodotti non trovano più collocazione sui mercati, con la conseguente riduzione nell’approvvigionamento di materie prime ed il licenziamento di personale per quelle più fortunate e più solide sotto il profilo economico, finanziario e patrimoniale ed il fallimento di quelle meno solide. Se tutti, cittadini e governanti, non avessimo ceduto al panico, se fossimo stati informati correttamente, se avessimo ragionato più serenamente e se non avessimo modificato radicalmente i nostri comportamenti, certamente la crisi sarebbe stata meno traumatica o ci avrebbe sfiorato soltanto e, soprattutto, avremmo evitato di distruggere tanta ricchezza e di far uscire dal mercato molte piccole aziende che costituivano l’ossatura e la struttura portante del nostro sistema economico e sociale. Non a caso ora che se parla di meno, la gente appare più tranquilla, sta riprendendo i propri ritmi abituali e la crisi, sebbene non siano intervenuti provvedimenti così significativi, appare risolta come per incanto o quantomeno avviata verso una rapida e sicura soluzione.

MARIA SS ma di Mont’Alto protettrice di Venosa con la sua mano di mamma è sopra il popolo venosino di buona volontà e liberarla dal nemico politico che gli ha sempre tentato insidie. In noi la mano è una realtà meravigliosa; è l’organo più semplice, non ha come l’occhio una fattura squisitamente delicata, non ha come l’orecchio una formazione complessa, ma nella sua semplicità può fare tante cose che l’uomo non potrebbe ottenere con gli occhi più delicati, perché è strumento della volontà e della libertà! Per la mano l’uomo diffonde i tesori della sua attività, per la mano ferma il suo pensiero nello scritto. Essa è la leva del suo pensiero, è lo strumento della sua volontà, è l’indice dei suoi affetti, è la spada della sua forza, è il martello della sua energia, è la parola delle sue emozioni, è l’espressione della sua anima. Senza la mano l’uomo sarebbe quasi impotente; con la mano l’uomo può supplire anche all’assenza degli altri sensi; può in certo modo vedere se è cieco, può ascoltare se è sordo, può parlare se è muto; può aiutarsi a camminare se è zoppo, può difendersi, può tutelarsi, può perfino formarsi le ali che non ha, l’occhio meccanico che gli fa guardare i cieli, gli abissi, ed il mondo microscopico, può formarli le leve che lo rendono gigante, può imprigionare l’elettricità e costringerla a pulsare nei motori, nelle macchine negli impianti secondo la sua attività. Si può dire indefinito quello che può una mano, strumento dell’anima immortale. La mano dell’uomo è la manifestazione dell’attività e della potenza dello spirito, è come il servo fedele dell’uomo che obbedisce alla sua volontà e compie i disegni della sua mente. Per questo Michelangelo, volendo effigere Dio creatore nella cappella Sistina, non seppe fare altro che un’energica e maestosa figura che tende le sue mani; in quel gesto c’è l’espressione mirabile della diffusione della bontà di Dio. Egli guarda, vuole, tende le mani, le tende sul nulla che si scuote e scintilla di forze e di vita, perché stilla dalle sue mani la forza e la vita. La mano di Dio è Maria Santissima di Mont’Alto. Mano purissima, tutta santa, ripiena di grazie, onnipotenza supplicante che domina tutte le creature nella maternità. La città di Venosa si può vantare di aver avuto la mano di Achille D’Orsi che fece il monumento di Orazio ecc. Oggi abbiamo il maestro Bardino Raffaele che con passione e Fede scolpisce la pietra dove si possono notare nel suo laboratorio i svariati Santi ecc. ci auguriamo solo che la mano di questo artista possa durare eternamente, solo così la pietra potrà avere il vero valore Divino! *Cobm Venosa


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LE PAROLE FUMOSE DEI POLITICI

PROGRESSO I LUCANI: UN POPOLO COME GIUSTIZIA SEMPRE CON LA VALIGIA

GIANCARLO TRAMUTOLI

“LE PAROLE sono importanti, chi parla male, pensa male e vive male” Diceva in Palombella Rossa Nanni Moretti. Come parlano i politici? Ascoltiamoli bene in questo mese che ci aspetta di campagna elettorale. Sentiremo le solite espressioni opache, fumose, astratte. Questi parlano da anni di “paletti da mettere”, “tavoli da aprire”, “di coraggio per nuove sfide da raccogliere”. Ma chi vi ha sfidato? I marziani? Qualcuno a duello come nell'Ottocento? Secondo me confondono “sfide” con “sfighe”. Ecco, “coraggio per nuove sfighe da raccogliere”, suona già più sensato. Questi parlano con frasi fatte e strafatte. Si vede che son decenni che non leggono un libro. Che il loro lessico si è essiccato. Si riferiscono ad anni di riunioni pallosissime, traffici con traffichini servili e petulanti, incontri estenuanti dove si barattono ideali con favori, passioni con collocazioni, strategie con carriere. E tutto questo mesto vivere diventa inevitabilmente “una straordinaria esperienza” fatta certo di “oneri e onori”, di incontri emozionanti con la gggggente, di entusiasmanti momenti, ovviamente sempre intendendo questo fardello, (questo Grande Fardello), come puro servizio per la comunità. Come sacrificio quotidiano per l'interesse pubblico. Come tentativo di realizzare finalmente sogni e ideali di una vita intera. Grazie. Un minuto di applauso che “vi faccia da volano”, che “vi sia foriero” e pure “di viatico” per una nuova “intrigante” avventura, un nuovo “straordinario” mandato. Segue la canzone di Alberto Sordi: “Ma te c'hanno mai mannato a quel paese? Sapessi quanta gggggente che ce sta. Eccetera eccetera. A sfumare.

di CAMILLO PERRONE LE SCOPERTE dell'ingegno non debbono distruggere la natura e danneggiare l'uomo. Siamo invitati a considerare una situazione ambientale che in questi anni si è fatta sempre più critica, se non insostenibile. Pensiamo al mutamento climatico, che sta dando forma nuova alle strutture naturale entro le quali si inscrive la vita della comunità umana e della biosfera: i climatologi segnalano che, almeno in parte, esso trae origine dall'azione dell'uomo. Pensiamo all'inquinamento delle nostre città, che orami sempre più spesso le amministrazioni locali devono fronteggiare come vera e propria emergenza. Pensiamo all'estinzione sempre più frequente di specie animali e vegetali che si vedono sottratto lo spazio abitabile da un'economia selvaggia e vorace. Sono fattori diversi ma convergenti nel segnalare una condizione preoccupante: gli equilibri della terra - il pianeta ce ci è dato di abitare - stanno cambiando ad una velocità che rende i impossibile la chiare previsione del futuro che ci attende. Stiamo parlando di progresso. Progredire significa andare avanti, ma in quale direzione? C'è chi considera un regresso quello che per un altro è progresso. Bisogna perciò ritornare a monte e chiedersi quale sia la vera meta a cui l'uomo è chiamato. Una giusta visione dell'uomo stabilisce in lui una gerarchia di valori. La vera meta da raggiungere non è il puro interesse materiale o economico, ma è invece l'armonioso e ordinato equilibrio tra le sue facoltà che dia il primo posto a quelle spirituali. Non è dunque progresso il soddisfacimento degli istinti e delle passioni, accompagnato ad una sfrenata licenza sovvertitrice di ogni legge morale. Non è progresso l'egoismo che cerca il proprio benessere, senza tenere conto di quello degli altri. Non è progresso sfruttare le energie della natura, senza badare se in tal modo si danneggiano gli atri o si pregiudica il futuro del nostro pianeta. Non è progresso creare un ambiente comodo per alcuni e condannare altri a una condizione di vita inferiore. E' vero progresso, invece, cercare di migliorare le risorse esistenti sulla terra e utilizzarle in modo da farle servire allo sviluppo dell'uomo. E' vero progresso applicare le scoperte dell'ingegno amaro, non per distruggere altre vite o altre forze della natura, ma per permettere a tutti un più sereno passaggio sulla terra . La nostra civiltà è radicalmente abnorme: è segnata dalla dirompente contraddizione del progresso e del regresso. Mentre porta avanti una

di MAURO ARMANDO TITA

colossale crescita tecnologica che incrementa e estende un accentuato benessere materiale, si lascia corrodere da un sempre più grave involuzione dei valori. L'uomo di oggi, purtroppo, vuole essere padrone della terra; invece la Chiesa gli ripete: “Dio è re dell'universo”. Questo buttare in faccia all'uomo, tronfio della sua presunta indipendenza da Dio, questa verità graziosa e cortissima “Dio re dell'universo” è la terapia usata dalla Chiesa per togliere all'uomo la sbornia del so ateismo, del degrado morale in cui l'uomo si è cacciato, dal materialismo eccessivo, dell'edonismo, dell'illegalitò, ecc. L'umanità è esposta alla possibile iattura d'essere sconfitta dal suo progresso, se non torna all'autentica civiltà cristiana. Nessuno può demonizzare Dio dal suo posto di re dell'universo. L'uomo o accetta il suo regale dominio e si salva o lo rifiuta e si danna. La norma etica non deve essere sopraffatta dal tornaconto e dal piacere. Occorre imboccare la via giusta. E la via giusta non può prescindere dai valoribase che rimangono immutabili nella storia del genere umano.La crisi ecologicaad esempio- è un grosso problema morale. L'inquinamento e la distruzione dell'ambiente sono frutto di una visione riduttiva della natura. L'economia è per l'uomo e non viceversa. Occorre inculcare una profonda educazione ambientale. Per essere pratici diremo che per quanto riguarda il Parco del Pollino, occorre garantire la difesa del suolo e una rigorosa tutela dei corsi d'acqua, il riconoscimento, l'organizzazione, la valorizzazione del volontariato ecologico, dell'associazionismo ambientale e culturale, il recupero, la tutela e la valorizzazione dell'architettura rurale, del paesaggio agrario, forestazione, prevenzione del rischio sismico, geologico e idrogeologico; una politica a tutela della salute dei cittadini, delle attività agricole e dei prodotti tipici la salvaguardia della biodiversità,la prevenzione degli incendi boschivi ecc. A nostro conforto e ad esempio per tutti, a San Severino Lucano si cura molto l'educazione ambientale -nelle scuolecon mostre, recitals, convegni ecc., secondo questo assioma: “scuola-ambiente, un binomio tutto da vivere”. E' dovere della scuola, della Chiesa e dei governi educare alla responsabilità ecologica che deve tradursi in “un'autentica conversione nel mondo di pensare e nel comportamento” perché il rispetto per la vita e per la dignità della persona include anche il rispetto del creato, che è chiamato ad unirsi all'uomo per glorificare Dio, non escluso l'autentico progresso dell'umanità.

LA nota della mia cara concittadina Sabrina Andriaccio pubblicata sul Quotidiano del 30 aprile scorso mi inorgoglisce. C’è una Basilicata “con la valigia” così reattiva e così protagonista mentre c'è un'altra regione che non si emoziona più e che non ha più speranze. C'è una Basilicata stanca ...che ha dimenticato il pensiero forte di Saraceno e Rossi Doria. Stanca di essere saccheggiata e colonizzata. Molte volte ci siamo chiesti se i governanti del passato di una regione piccola come la nostra Lucania fossero stati in grado di frenare un esodo giovanile impazzito? Molte volte ci siamo chiesti se “l’approccio” dato dai sistemi idrici fosse nato per risollevare le sorti locali o, soprattutto, come ha voluto i doroteismo lucano venire incontro alla grande sete pugliese?. Molte volte ci siamo chiesti se il nostro sviluppo basato su rimesse degli emigranti e su interventi e contributi straordinari di mano pubblica, fosse un disegno voluto e strategico dei governi nazionali per condizionare la maggioranza dei lucani. Oggi ci chiediamo perchè con tanta crisi energetica i governi nazionali non ci rispettano. Con tanto petrolio e tanto gas dovremo elemosinare qualche piccola prebenda chiamata royalties e uno sconto benzina ancora tutto da decidere. Una cosa è certa tutti gli uomini illustri di questa Regione sono stati cattolici democratici, laici e liberali e non hanno mai abbracciato supinamente le politiche dorotee del partito di maggioranza relativa. Se il nuovo corso dato dalla nuova Facoltà di Economia dell'Università Basilicata partisse da loro nel giro di qualche decennio la Basilicata potrebbe essere una vera Regione con tanti “attributi”. Se la Facoltà volesse approfondire gli studi dei due insigni meridionalisti, forse con un po’ di ritardo, cominceremo a creare il vero circuito virtuoso lucano. Per circuito virtuoso si intende fare leva sui veri esperti e sui veri professionisti lucani non più emarginati dal potere tribale del vecchio , ma sempre presente, doroteismo lucano. Quanti uomini di cultura , della politica, delle professioni, della medicina, dell'economia hanno preferito optare per altri lidi. L'elenco sarebbe lungo. Vorrei citarne, uno per tutti, il senatoreTommaso Morlino, esiliato nel Collegio di Como. C'era un certo fastidio a dialogare con questi uomini. Si preferiva lasciarli soli, costringendoli a soccombere. Quando l'aria diventava irrespirabile e pesante le mete e gli obiettivi diventavano “altro” e “altri”. Piano piano tanti ragazzi preparati professionalmente preferivano la valigia. Avvano tanta dignità e l'attesa e le greppie partitiche non si attagliavano alle loro persone e alle loro giuste rivendicazioni. Qualche tempo dopo tanti ragazzi della periferia lucana animavano le tante fabbriche del Nord. Tanti di quei ragazzi erano diventati manager e dirigenti di quelle fabbriche. Tanti di quei ragazzi oggi sono piccoli industriali del Comasco, della Brianza ecc. Sono molto attaccati alle loro origini, amano i loro familiari e i loro amici di sempre. “Scendono” di buon grado una settimana all'anno nei loro borghi natii. Glissano in modo pauroso su tutte le problematiche sociali e locali. Sono convinti, in cuor loro, che l'unica alternativa, allo status quo , sia, ancora una volta, l'esodo. Partono da un ragionamento che, per loro, sembra del tutto lapalissiano. Il ragionamento è il rapporto con le Banche e le Istituzioni. I tempi delle Banche del Nord, uniti a tassi favorevoli, sono esattamente ridotti della metà rispetto a quelli lucani. Le Banche del Nord conoscono il “Basilea due”, esaminano progetti e proposte e assegnano mutui e prestiti nel giro di qualche mese. Ignorano la presenza e il filtro dei politici. Sono supportati da veri staff in grado di redigere in pochi minuti positivi bussiness plan. Provate a chiedere a una qualsiasi Banca del Sud se, in qualche mese, sono in grado di

produrre le stesse perfomances con gli stessi risultati. La risposta sarà un disarmante “non commment”. Inizierà lo stillicidio del politico di turno e i tempi si allungheranno a dismisura. Nel frattempo inizierà un'altro grosso problema. L'eventuale ubicazione del sito industriale. Il politico del Nord non si opporrà mai sulla ubicazione scelta dall'imprenditore. L'imprenditore del Nord ubicherà la propria fabbrica nel sito nevralgico vicino ai mercati più prospicienti. Il politico del Sud ingaggerà un "sanguinaria battaglia" per la scelta del sito industriale. L'imprenditore dovrà subire, ob torto collo, le volontà del politico. Qualche anno dopo l'imprenditore inizierà l'opera di delocalizzazione prima e di licenziamento dopo. Il quadro di riferimento è certamente angosciante, imbarazzante, ma, forse, terribilmente vero. L'imprenditore del Nord di origine lucana conosce questo modus operandi , come le sue tasche. Non è propenso, in alcun modo, a investire nella propria terra di origine, perchè la realtà locale si ciba ,ancora, di questi aspetti patogeni. Sono passati oltre quarant'anni, la Confindustria lucana , l’Università e i Centri di eccellenza con la Regione, muovono solo oggi i primi vagiti verso un nuovo tessuto connettivo. Un nuovo tessuto connettivo che, timidamente, affronta il campo della "ricerca e dell'innovazione". Il contesto in cui si muove è, purtroppo, dolorosamente doroteo e provinciale. Doroteo come concezione tribale. Doroteo come chiusura illiberale. Doroteo come pensiero chiuso e provinciale, settario e familistico. Questi sono i vizi che a distanza di quarant'anni riscontriamo ancora oggi. Le Indagini Svimez, Istat, Censis, Eurispes non stravolgono di un millimetro questo staus quo. Uno status quo concepito con un modello centripeto patogeno. Tutto deve riguardare il capoluogo di Regione. Gli altri Centri devono "satellizzare" intorno al Capoluogo e non chiedere mai deleghe e decentramenti di natura opposta. La natura centrifuga non è ammessa. Sono ammessi solo piccoli specchietti girevoli . Il capoluogo potrà perdere qualche centinaio di abitanti ogni anno, ma, rispetto all'esodo giovanile , massiccio e biblico, dei nostri paesini , tutto ciò risulterà ininfluente . Si continuerà con lo stesso andazzo di sempre. I tanti privilegiati saranno sempre più ovattati dalle loro mammine. I "babbi" acquisteranno , per i loro figlioli, i lussuosi appartamenti di ultima generazione. Prolifereranno le agenzie di viaggio sotto casa. Le vacanze saranno sempre più esotiche. Lo shopping continuerà a via Condotti. Noi del Quotidiano denunceremo sempre più. Qualche magistrato onesto farà qualche blitz. Qualche sacerdote denuncerà i misteri lucani. Tanti giovani lo seguiranno durante il corso di studi. Poi anche loro emigreranno e il cerchio si chiude qui. Tutto sarà terribilmente fermo... sicuri come siamo di morire dorotei, nonostante, il partito democratico, la nuova sinistra snob, e le nuove presunte forze liberal e soprattutto il mai dimenticato pensiero forte della stagione politica cattolico-democratica e laico socialista. MauroArmandoTita@alice.it

BELLI E BRUTTI: Il PREMIER SI E’ COMPORTATO COME AVREBBE FATTO UN COMUNE MORTALE BERLUSCONI avrà anche un eccezionale fiuto politico, ma in fatto di donne si è rivelato un comune mortale. Come la maggioranza degli uomini, ha scelto l’altra metà del cielo basandosi unicamente su criteri estetici esteriori. E’ vero che la bruttezza non piace a nessuno, ma è altrettanto innegabile che raramente i belli brillano di virtù interiori.

Difficilmente i piacenti rimangono immuni dalla sindrome di Narciso. L’auto venerazione di se a livello esteriore, impedisce ai narcisisti di cogliere la pochezza intellettuale e spirituale che alberga nel loro più profondo io. Se poi, agli avvenenti, si aggiungono le adulazioni e le lusinghe dei “normali” e dei “brutti”, la patologia narcisistica di-

venta irreversibile e non più “curabile”. Le metafore dell’oca giuliva, della bella senz’anima o del bello impossibile, non sono espressioni inventate dai “brutti invidiosi”, ma evidente realtà. Gli esibizionisti tutta bellezza e poco cervello de Il Grande Fratello, de L’Isola dei Famosi e programmi affini, ne sono la prova provata. Ma la “leggerezza” dei

belli, è tutto sommato un aspetto secondario. Il rischio più grave è rappresentato dalla componente sentimentale. Esiste al mondo un solo bello o bella che conosca il termine fedeltà o amore eterno? A giudicare dallo stuolo di ex che stanno alle loro spalle, si direbbe di no. Gianni Toffali Verona


16 Economia

Italia / Mondo

Martedì 12 maggio 2009

I tracolli più significativi sono per Iva, Ires e Irap

Sabato manifestazione a Torino

In calo le entrate fiscali si sente la crisi delle imprese

Allerta dei sindacati sui piani della Fiat Scioperi in arrivo

di MANUELA TULLI

di AMALIA ANGOTTI

ROMA – Prosegue il trend negativo delle entrate fiscali. Nel primo trimestre dell’anno il calo è del 4,6%, percentuale che vale 4 miliardi di euro. È sempre la crisi ad incidere negativamente sul gettito, tanto che i cali più importanti si registrano per l’Iva, l’imposta sul valore aggiunto che per prima reagisce all’andamento dell’economia, e le tasse sulle società, Ires e Irap, che segnano un arretramento, rispetto al primo trimestre del 2008 rispettivamente del 12% e del 4,6%. A fotografare la situazione delle entrate, che tra gennaio e marzo sono state pari a 83.976 milioni di euro, è il Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia che mette in evidenza però un «rallentamento» a marzo della flessione del gettito. La caduta del 4,6% di gennaio-marzo si confronta infatti con il -6,7% di gennaio-febbraio 2009. «Nel mese di marzo – fanno notare dalle Finanze – il gettito è rimasto sostanzialmente stabile, allo stesso livello di quello corrispondente mese dell’anno 2008», con una flessione dello 0,2%. Ad incidere sul calo del primo trimestre dunque è la crisi economica ma ad appesantire i dati sulla diminuzione del gettito ci sarebbe anche una disomogeneità di calcolo tra il 2008 e il 2009, depurata la quale la flessione del primo trimestre, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, è di 1,5 miliardi – sottolinea il Dipartimento Finanze – «ascrivibili sostanzialmente ai versamenti dell’Iva sugli scambi interni e delle altre imposte indirette». Ed infatti è proprio l’Iva a presentare nei primi tre mesi del 2009 il conto più salato con una perdita del 10,6%, ovvero di 2,4 miliardi. Scorporando i dati sull'imposta sul valore aggiunto, emerge che l’Iva derivante dalla tassazione sulle importazioni registra un calo del 33%. «Il risultato è evidentemente il riflesso del contesto economico», spiega il dipartimento di via XX settembre che monitora l’andamento del gettito fiscale. Tra le imposte in calo figurano anche tutte le tasse sulle transazioni (imposta di registro -18%; imposta di bollo -10,2%; imposta ipotecaria -23,4%). Segnali lievemente negativi arrivano anche dai risultati della lotta all’evasione: il gettito da ruoli, nei quali sono inserite anche le cartelle esattoriali emesse in seguito a controlli, è nei tre mesi in calo dell’1,3%. La crisi arriva infine anche a

TORINO – Sergio Marchionne, definito dal quotidiano francese Le Figaro, «il nuovo mago dell’auto», studia a Torino le prossime mosse della Fiat, in attesa di riprendere il confronto sui tavoli aperti in Usa e in Germania, sulle partite Chrysler e Gm-Opel. Resta alta, però, in Italia l'allerta dei sindacati e scioperano subito, nel giorno del rientro in fabbrica, i lavoratori di Termini Imerese, che hanno passato in cassa integrazione cinque degli ultimi otto mesi. Nell’agenda sindacale della settimana ci sono due appuntamenti. Sabato 16 i lavoratori di tutti gli stabilimenti italiani della Fiat manifesteranno a Torino, davanti alla sede del Lingotto, mentre i rappresentanti europei dei metalmeccanici (la Fem) si incontreranno mercoledì a Francoforte per discutere sulla situazione dell’industria dell’auto e sui rapporti con le multinazionali Usa quali Chrysler e General Motors. Già oggi a Mirafiori inizieranno le assemblee in fabbrica per preparare la grande mobilitazione unitaria di sabato. Gela le attese di una convocazione immediata da parte del governo, sollecitata dai sindacati da settimane, il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. «Dobbiamo essere più preoccupati per il presente, cioè del fatto che non si sono ancora chiusi gli accordi – spiega Sacconi – che per il futuro quando questi si realizzeranno, perchè il presente è estremamente precario mentre la realizzazione di questi accordi

può dare finalmente una prospettiva sostenibile alla nostra capacità produttiva». «E' grave quanto dice il ministro – replica Bruno Vitali, responsabile Auto della Fim-Cisl – perchè in tutti i Paesi dove è in corso una ristrutturazione dell’Auto i governi hanno convocato subito i sindacati». «I fatti – aggiunge il segretario generale della Fiom torinese, Giorgio Airaudo – sono due: o il ministro Sacconi sa cose che noi non sappiamo, o pensa di gestire gli effetti anzichè prevenirli». «Continuiamo a chiedere l’incontro al governo, prima arriverà la convocazione dalla Presidenza del Consiglio e meglio sarà», afferma il segretario generale della Uilm, Antonino Regazzi. «Il governo si deve preoccupare molto per il presente – dice Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic – visto che è stato sostanzialmente assente finora sia sulle richieste di migliori ammortizzatori sociali sia per misure a sostegno dell’innovazione paragonabili a quelle che hanno dato gli altri Paesi». Per il leader della Fiom, Gianni Rinaldini, «i lavoratori di Termini Imerese hanno trovato la forza di protestare per chiarire che non sono disposti a considerare neppure la più lontana ipotesi di chiusura di qualsiasi stabilimento. E questo lo condividono i lavoratori di tutti gli altri stabilimenti presenti in Italia». A Piazza Affari, in una giornata di vendita per tutto il comparto auto, il titolo Fiat va giù del 3,72% e chiude a 7,73 euro.

Sacconi «Aspettiamo le decisioni»

lambire un settore che sembrava immune, quello delle scommesse. Il gettito del comparto giochi avanza nel complesso del 3,8% a gennaio-marzo 2009 ma grazie soprattutto alle “macchinette”. I proventi fiscali del lotto risultano infatti in calo del 3,5% e quelli delle lotterie istantanee – i Gratta e Vinci per intenderci – addirittura del 12,3%. Intanto ieri è stato reso noto che sono pronti gli elenchi aggiornati del 5 per mille 2009. Sono 46.361 i soggetti ai quali i contribuenti potranno destinare una quota della propria Irpef con la dichiarazione di quest’anno. L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato oggi sul sito, www.agenziaentrate.gov.it, gli elenchi aggiornati degli enti del volontariato, delle associazioni sportive dilettantistiche e della ricerca scientifi-

ca. Nessuna modifica per l’elenco della ricerca sanitaria. I nuovi elenchi, che sostituiscono quelli pubblicati il 28 aprile scorso, tengono conto delle rettifiche di alcuni dati anagrafici e sono integrati con i nominativi di enti ammessi a seguito della verifica di errori di iscrizione. Il risultato è che gli enti iscritti nell’elenco del volontariato sono ora 31.884, mentre nella precedente versione erano 31.849. Le associazioni sportive dilettantistiche passano a 5.861, a fronte delle precedenti 5.855, e gli enti dell’Università e della ricerca aumentano di due unità, e sono ora 423. Restano immutati, invece, i 93 enti della ricerca sanitaria. In totale, quindi, i soggetti presenti nei quattro elenchi definitivi sono 38.261.

Bacchettate e sollecitazioni agli operatori In testa Montezemolo

Telefonia mobile per l’Antitrust c’è spazio per la riduzione dei prezzi di PAOLO RUBINO ROMA – Sms che potrebbero costare di meno. Rischio bollette pazze per internet via telefonino. Abbonamenti per scaricare suonerie siglati senza neanche rendersene conto. Ci sono «poca trasparenza», «condizioni sfavorevoli per i consumatori» e «spazio per una riduzione dei prezzi» nei servizi legati alla telefonia mobile, dai messaggini (sms e mms) ad internet ed all’acquisto di contenuti (suonerie, musica, giochi): un mercato da 4 miliardi di euro di fatturato nel 2008, ed in forte crescita, finito sotto la lente di Antitrust e Autorità per le Comunicazioni che hanno chiuso indagine conoscitiva senza risparmiare bacchettate. Mercato ricco, con più di una linea telefonica mobile per ogni italiano: il 150%, rilevano le due autorità. I soli sms spediti nel 2008 sono stati 60 miliardi (164 milioni al giorno) per ricavi a quota due miliardi di euro (non hanno lo stesso successo i messaggi multimediali mms, l’1% degli sms). Per le due Autorità «persistono

scarsa trasparenza, condizioni sfavorevoli per i consumatori e tariffe all’ingrosso che disincentivano l’ingresso degli operatori virtuali» che offrono al dettaglio gli stessi servizi comprandoli all’ingrosso dagli operatori tradizionali: ed è su questo fronte che bisogna spingere «garantendo condizioni di accesso competitive», per dare un maggiore impulso alla concorrenza. Anche se, fanno notare dalle aziende, con gli ultimi accordi il mercato all’ingrosso già registra un calo dei prezzi. Per gli utenti finali i costi possono scendere «soprattutto nel settore degli sms», dove la media è solo di 3,5 centesimi ma si assiste ad un mercato «a doppio prezzo», indicano Antitrust e Agcom: il 62% dei clienti «paga un prezzo unitario di 15 centesimi a fronte degli 11 previsti dal regolamento comunitario per gli sms internazionali». Sul fronte di internetmobile, tramite telefonino o “chiavette» per collegarsi alla rete mobile di trasmissione dati, le due Autorità puntano il dito contro «il fenomeno delle bollette pazze».

Redditi 22 manager superano il milione SU QUASI mille manager pubblici nel 2007, sono 22 quelli che hanno denunciato un reddito superiore al milione di euro. Al top si conferma Luca Cordero di Montezemolo che, ai molti incarichi societari aggiunge quello di presidente di Bologna Fiere e Bologna Congressi, mentre il numero uno di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, ed il presidente di Eni, Roberto Poli, completano il podio. È quanto emerge dalle dichiarazioni dei redditi raccolte dalla Presidenza del Consiglio e quindi trasmesse al Parlamento. Al quarto posto, il primo fra i nomi meno noti: Emilio Zanetti, vice presidente di Sacbo, la società che gestisce l’aeroporto di Bergamo, ma presente anche in Ubi Banca, Banca popolare di Bergamo e Italcementi, fra le altre. Al quinto posto con 2,97 milioni, l’amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, mentre il presidente del gruppo, Piero Gnudi, si ferma al nono posto. Per l’a.d. di Eni, Paolo Scaroni, 2,61 milioni che gli valgono la sesta posizione.


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Martedì 12 maggio 2009

24 ore in Basilicata

L’accusa di Sanità Futura: il 30 aprile sono scaduti i contratti, ma c’è l’obbligo della continuità

Strutture private nella precarietà Una richiesta urgente: convocare un incontro. «Prima che il sistema si blocchi» SESSANTA strutture sanitarie che vivono una precarietà totale, e quindi rischiano di farla vivere anche ai propri assistiti. Questa è la denuncia dei vertici di Sanità Futura, associazione di categoria delle strutture sanitarie lucane. Il presidente Giuseppe Demarzio sottolinea quello che chiama «un assurdo paradosso»: le strutture accreditate non avrebbero più la necessaria legittimità contrattuale ma hanno l'obbligo di continuare ad erogare tali prestazioni per garantire la continuità dell'assistenza. Sono una sessantina queste strutture sanitarie accreditate che, per assicurare la cosiddetta continuità assistenziale, continuano a fornire la propria opera, anche se i relativi contratti sono ormai scaduti al 30 aprile. «Una situazione iperbolica - aggiunge - senza precedenti. Se da un lato sono doverose le prestazioni specialistiche che dal 30 aprile le strutture continuano ad assicurare, dall'altro i Direttori Generali potrebbero trovarsi nell'imbarazzo di avere seri dubbi sul come effettuare i relativi pagamenti. Lo scenario quindi peggiora se si tiene conto del fatto che tutte le strutture,

Attività riabilitativa

continuando a garantire i servizi per non creare un danno ancora maggiore ai pazienti, si troverebbero, per conseguenza, nell'incertezza di poter coprire i costi degli stipendi e tutte le spese per il mantenimento degli impianti». Demarzio continua con la sua disamina parlando di «problema smisura-

to che, in mancanza di una risoluzione rapida, con il passare dei giorni si aggrava sempre di più». Poi, il presidente di Sanità Futura pone una serie di domande sulla questione: «Prima fra tutte - si chiede - come e perché si è arrivati alla scadenza del 30 aprile senza che nulla si muovesse? Si è giunti a questa scadenza dopo tre proroghe. Infatti, i contratti scadevano inizialmente il 30 giugno 2008, poi interviene una proroga che li porta al 31 dicembre scorso, poi al 31 marzo, infine al 30 aprile. Ma a quest'ultimo termine non è seguito né un ulteriore proroga né la sottoscrizione di nuovi contratti». «Si è arrivati sotto scadenza - commenta - senza dare risposte e lasciando un vuoto insostenibile che induce ad un'altra domanda, a che titolo i direttori generali delle Aziende sanitarie potranno pagare le prestazioni che continuano ad essere erogate?». La proposta di Sanità Futura è una sola: convocare in via d'urgenza un incontro con le parti sociali per risolvere il problema in modo condiviso. «Prima - conclude Demarzio - che produca montagne di inutile contenzioso e la paralisi del sistema».

Ordine del giorno oggi in consiglio regionale

Lapenna (Fi): la giunta prenda provvedimenti DELLA questione si è occupato Sergio Lapenna, consigliere regionale del gruppo Forza Italia verso il Pdl. Ha annunciato un ordine del giorno nella seduta di consiglio regionale di oggi. Spiega Lapenna: «La Regione Basilicata, con legge regionale n. 12 del 2008, ha proceduto al riassetto organizzativo e territoriale del Servizio sanitario regionale, stabilendo la messa in liquidazione delle vecchie Asl. La giunta regionale ha nominato i Commissari liquidatori di ciascuna Asl per l'adozione degli atti ordinari e straordinari necessari per il trasferimento in capo al-

le nuove Asl dei rapporti di lavoro e dei contratti. Ma, nella fase di passaggio, si sono verificati una serie di ritardi». Lapenna ricorda le troppe proroghe. Ora, in assenza di contratto, i direttori generali potrebbero avere difficoltà a giustificare i successivi pagamenti alle strutture accreditate. Lapenna vuole perciò impegnare la giunta regionale ad adottare ogni misura per evitare che le strutture sanitarie private accreditate continuano ad erogare prestazioni sanitarie senza il relativo contratto e, quindi, senza ricevere i rimborsi che loro spettano.


18 24 Ore in Basilicata «Insufficienze e limiti dei governi nazionale e locale»

Lo sfogo degli ex Daramic al leader del Pd Franceschini TITO - E’ un quesito che i lavoratori della Daramic, lo stabilimento di Tito Scalo che ha chiuso da qualche mese, hanno voluto rivolgere direttamente al leader nazionale del Pd, Dario Franceschini, che ieri nel suo tour lucano ha fatto tappa anche a Tito: «Perché mentre Marchionne si accorda per una produzione con gli americani, questi ultimi, come proprietari del gruppo Polypore colosso mondiale della produzione di separatori per batterie (ne rasenta il mono-

polio), chiudono lo stabilimento di Tito Scalo dove veniva fatto il miglior separatore a livello mondiale? Insufficienze e limiti dei governi nazionale e locale o della politica che non ha saputo, per tempo, porre i paletti a questi colonialismi industriali mirati al mero profitto con prevedibile “fuga” dopo aver spremuto e sporcato il possibile? Intanto 140 persone sono a spasso con una riduzione di stipendio del 50%, con tutto quello che ciò comporta.

Martedì 12 maggio 2009

Parlano i lavoratori del Consorzio che sono stati esclusi dai benefici della legge 410

Vertenza Car, «si sono dimenticati di noi» POTENZA - Buone notizie per gli ex lavoratori del Consorzio agrario di Lucania e Taranto. Ma solo per alcuni di loro. Entro il fine settimana, infatti, due unità dovrebbero prendere servizio presso il Comune di Potenza, mentre, entro il 16 di questo mese - così come era stato annunciato inizialmente - toccherebbe ad altre due lavoratori da riassorbire presso l’ente provincia. Per il primo giugno, poi, cinque unità,

dovrebbero prendere servizio presso l’Arbea, l’agenzia regionale dei servizi in agricoltura. Rimarrebbe fuori un’altra decina di lavoratori in attesa di ricollocazione, grazie ai benefici offerti dalla legge 410 che prevede il loro reinserimento lavorativo nelle pubbliche amministrazioni. Della vicenda dell’ex Carlt si è detto già molto. Quello, invece, di cui invece non si parla molto è dei 12 lavoratori che

sono stati dal Carlt assunti dopo il 1997. In teoria con gli stessi diritti di tutti gli altri lavoratori dell’ex Consorzio, almeno fino alla data del fallimento della struttura, fino al maggio 2006. Poi le loro strade si sono separate, perché secondo l’accordo siglato anche da Regione e sindacati, i benefici della legge 410 sono stati estesi solo ai lavoratori che erano stati assunti fino al 1997. Per questi ultimi si è lottato, senza

nascondere differenze di trattamento tra “figli” e “figliastri”, per garantire loro la ricoloccazione. Per tutti gli altri, invece, si è cercato un impegno con Confindustria che fino a ora non ha avuto seguito. Eppure, sono proprio i più giovani, quelli assunti dopo il ‘97, ad aver maggiormente bisogno di un’altra opportunità di lavoro. Per ora - dicono - «tutti si sono dimenticati di noi». m.labanca@luedi.it

Confartigianato e consigliera di parità chiedono di sostenere le iniziative femminili

Più forza all’impresa in rosa Una piattaforma comune per garantire diritti alle donne che lavorano POTENZA - Un confronto sulle tematiche dell’imprenditoria femminile in rapporto ai principi delle pari opportunità. Lo ha chiesto e ottenuto, ieri mattina nel capoluogo di regione, il direttivo potentino di Confartigianato donne impresa che, capitanato dalla presidentessa Loredana Venturini, ha incontrato la consigliera di parità della Provincia di Potenza, Liliana Guarino. Un incontro nel corso del quale le donne artigiane hanno presentato una sorta di piattaforma con la quale si propongono, ha spiegato Loredana Venturini, «di favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità femminile unitamente alle pari opportunità; di valorizzare i caratteri del lavoro delle donne; di promuovere la presenza delle imprenditrici presso enti ed organismi economici, sociali e culturali; di sostenere la diretta partecipazione delle donne artigiane all’attività sindacale, economica e sociale del settore; di promuovere azioni di formazione professionale, manageriale e culturale capaci di preparare l’affermazione delle donne nel mondo del lavoro e, infine, di essere presente con proprie iniziative e proposte per la creazione di una società solidale e rispettosa della dignità umana». «Questa riunione - ha spiegato ancora la presidentessa di Confartigianato donne impresa - è importante anche al fine di informare le artigiane di Basilicata della nostra presenza sul territorio e - ha concluso - avviare un confronto serrato con le istituzioni di riferimento affinché, già dai mesi a venire, possano offrirci adeguato sostegno per una serie di iniziative». Nello specifico, le richieste di Confartigianato donne impresa e la disponibilità della Provincia di Potenza hanno trovato punti di convergenza sull'applicazione della legge 53 dell'8 marzo 2000 in materia di sostegno alla maternità, alla paternità e al diritto a cura e formazione, su iniziative orientate all'ottenimento di crediti a favore di donne imprenditrici nel settore dell'artigiana-

Interrogazione del consigliere Luigi Scaglione

Precari della Regione Contratti in scadenza

Impresa al femminile

to e su una informazione più capillare concernente i rischi della salute sui posti di lavoro. «E’ stato un confronto utile», ha detto la consigliera Guarino a margine dell’appuntamento di ieri. «Un incontro - ha proseguito la consigliera di parità - che ha posto le basi per una serie di attività sulle quali ci concentreremo fin dall'immediato post elezioni». Soddisfazione al termine della mattinata è stata espressa anche da Confartigianato donne impresa. «Il nostro - hanno sottolineato i membri del suo direttivo - è un settore in crescita, sul quale è importante investire, anche a fini occupazionali, in un periodo di crisi come questo».

APPUNTAMENTI A Matera Gli allevatori lucani della Coldiretti scendono in piazza a Matera nella giornata nazionale a difesa del latte italiano. Nel corso della giornata sarà presentata la mozzarella di solo latte lucano.

A Potenza Oggi alle ore 15 i lavoratori Argaip, insieme alle organizzazioni di categoria e alla rsu aziendale incontreranno il commissario del Consorzio Asi, Ernesto Navazio per discutere delle prospettive economiche.

POTENZA - Precari della Regione, il consigliere regionale Luigi Scaglione (misto – Pu) ha presentato un’interrogazione urgente al presidente della Giunta regionale per conoscere quali iniziative intende adottare al fine di consentire al Consiglio regionale l’esame e l’approvazione del disegno di legge della giunta in materia”. Scaglione, infatti, ha ricordato che il prossimo 30 giugno scadono i contratti relativi ai lavoratori precari della Regione Basilicata e a tutt’oggi, nonostante l’esame del relativo disegno di legge della giunta abbia mosso i suoi significativi passi, è fermo nelle secche delle discussioni in Commissione consiliare. «La quarta commissione consiliare - ha continuato Scaglione - ha già espresso il suo parere favorevole all’unanimità, anche con alcuni significativi emendamenti che

tendono a sanare situazioni particolarmente complesse ed ingiustizie di fatto perpetrate nel passato per alcune categorie di lavoratori», per il quale «strumentalmente alcune sigle sindacali, impegnate più in azioni da campagna elettorale che in reale difesa degli interessi e dei diritti di tali lavoratori che attendono da tempo la emanazione dei bandi per le relative prove concorsuali ad essi dedicati, hanno cominciato a creare confusione e creare inutili allarmismi sulla mancanza di volontà nell’esame finale del provvedimento». Scaglione chiede quindi che si intervenga «prima del 30 giugno prossimo valutando così chi è davvero a favore dei lavoratori precari regionali e chi invece intende procrastinarne l’agonia magari inserendo nel testo ulteriori forme di contratti che sicuramente allontanerebbero la rapida definizione del caso».

INIZIATIVA DELLA CISL “La regione dice no a procedure trasparenti” Domani, alle ore 16, nella sala sala Ugo Bianchi della Cisl regionale in via del Gallitello, il sindacato discuterà di precariato in un incontro dal titolo “La Regione Basilicata dice no a procedure selettive trasparenti per l'assunzione dei precari”. Interverranno il segretario generale regionale, Nino Falotico e Oronzo Candela, responsabile regionale dell'Alai Cisl. Sarà presente anche una delegazione dei lavoratori precari della Regione Basilicata

Fai Cisl, Lapadula, La Banca Aziende agricole e accesso al credito e Cavallo nel consiglio nazionale Parte la ricognizione tecnica POTENZA - Antonio Lapadula, Vincenzo Cavallo e Nicola La Banca entrano a far parte del consiglio nazionale della Fai Cisl. I tre sindacalisti sono stati eletti nel corso del quarto congresso nazionale di categoria tenutosi nei giorni scorsi a Salerno. Si tratta di un importante riconoscimento per il lavoro svolto dal gruppo dirigente lucano negli ultimi anni in una situazione resa complessa dalla crisi industriale che ha investito la regione. Ma i riconoscimenti per la Fai Cisl Basilicata non si fermano qui. Antonio Giambersio, delegato della Mister Day, è

Antonio Lapadula e il conferimento della medaglia d'oro

stato insignito con la medaglia d’oro del seminatore, prestigioso premio che la Fai assegna ai dirigenti e delegati sindacali che si sono particolarmente spesi per la difesa dei lavoratori. Intervenendo nel corso

del dibattito congressuale Antonio Lapadula ha messo l’accento sulla riforma del modello contrattuale: “ora ci aspetta una grande stagione contrattuale per riempire di contenuti, salario e diritti il nuovo modello della contrattazione”.

POTENZA - E’ iniziata ieri in Regione la ricognizione tecnica su quello che è considerato il “nodo dei nodi” in agricoltura, cioè l’accesso al credito delle imprese agricole. Nell’incontro, introdotto dall’assessore all’Agricoltura, Vincenzo Viti, ha avuto il compito di avviare l’istruttoria tecnica finalizzata a concludersi nell’ambito di un riunione del tavolo verde prevista entro fine maggio. L’incontro, che visto la presenza dell’Abi, delle organizzazioni professionali agricole Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri, e di dirigenti e tecnici del dipartimento Agricoltura, è stato

coordinato dal dirigente generale Pietro Quinto. In apertura dei lavori, che si sono conclusi con la definizione dei contenuti del bando che avvierà il Fondo di garanzia per gli investimenti in agricoltura, e che la Giunta regionale approverà nei prossimi giorni, l’assessore Viti ha segnalato le gravi difficoltà che gli operatori agricoli stanno incontrando nell’accesso al credito: difficoltà che impediscono, persistendo, il pieno utilizzo delle risorse che attraverso i bandi la Regione sta predisponendo per gli investimenti in agricoltura. L’assessore Viti ha anche riferito sui contenuti di un

intervento che vede coinvolti tutti gli assessori regionali all’Agricoltura italiani su una piattaforma relativa al funzionamento del credito in agricoltura, oggetto nei prossimi giorni di un’audizione in Parlamento, e di un’iniziativa che il governo nazionale insieme con le Regioni dovrebbe assumere anche in sede comunitaria. I titoli di questa piattaforma, che troveranno un motivo di verifica e di confronto con le Banche e con l’Ismea nei prossimi giorni a livello regionale, riguardano le politiche di incentivazione e dei rapporti che esse hanno con il credito agrario. regione@luedi.it


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Martedì 12 maggio 2009

Basilicataintir Conquistata durante la tappa di Reggio Emilia. Oggi ad Asti

Due immagini della visita di Fiorella Mannoia a bordo del tir

Mannoia ammaliata dalla Basilicata GENTE che viene e gente che va, incontri, scambi culturali. C'è chi chiede allo chef Rocco Pozzulo, dell'Unione Regionale Cuochi Lucani la ricetta degli strascinati mollicati con peperoni cruschi e chi resta incantato dalla performance letteraria “Sognando Federico: l'Imperatore Federico Secondo di Svevia e i suoi castelli di Basilicata raccontati come il piccolo principe”, dedicata ai più piccoli. Tutto questo è Basilicata in tir, l'innovativa forma di promozione della nostra regione nata dall'estro dei giovani di Identità Lucana. Giovani svegli e intraprendenti che, l'ultimo giorno di permanenza a Reggio Emilia, non si sono lasciati sfuggire l'occasione di invitare al “villaggio Basilicata” la cantante Fiorella Mannoia. La straordinaria interprete di decine di successi (Oh, che sarà, Quello che le donne non dicono, Sally e tanti altri) era di scena al Teatro Comunale Valli nella bellissima Piazza della Vittoria, che ospitava il tir. L'invito è giunto fin dall'arrivo della Mannoia per le prove del pomeriggio. Quindi l'accoglienza sul tir, da parte del presidente di

Identità Lucana, Antonio Bruno, che ha spiegato la filosofia di un viaggio per raccontare la Basilicata attraverso la magia dei sensi. L'allestimento curato dall'associazione La luna al Guinzaglio ha fatto il resto, suscitando un vivo apprezzamento nella Mannoia e nello staff al suo seguito. «E' stato un incontro molto piacevole- conferma Bruno - con una persona che mi è parsa molto semplice e rilassata, gradevolmente colpita dalle suggestioni che stanno incantando migliaia di italiani. Ha detto di conoscere Matera e Maratea e poco altro della Basilicata. Magari a fine tournée coglieremo l'occasione per invitarla a scoprire le altre amenità lucane». E tanto per non perdere tempo utile, in camerino è stato fatto recapitare un assaggio di prodotti tipici che gli chef lucani dell'Unione Regionale Cuochi stavano preparando per uno degli eventi firmati Apt Basilicata, la degustazione guidata. Un dono che la Mannoia ha mostrato di gradire, dispensando sorrisi e card autografate ai componenti dello staff di Basilicata in Tir. Rocco Pozzulo, infatti, ha

incantato i reggiani con il gusto e con l'evocazione della parola. Il presidente dell'Associazione Lucani di Reggio Emilia, Donato Vena, ha dichiarato: «Ormai Basilicata in tir è diventata una delle nostre attività annuali di maggior prestigio. Offriamo non solo ai lucani ma ad una città molto esigente come Reggio Emilia, nel suo parterre centrale, una proposta sempre più all'altezza della situazione. Sono convinto che questo sia il modo migliore per promuovere la nostra regione». Tantissime, infatti, le iniziative dell'Unione Regionale Cuochi Lucani. «Siamo sempre in movimento - ha affermato Rocco Pozzullo, che ha preparato l'ormai nota“insalata lucana” (rucola campestre, capicollo saltato in padella, cardoncelli, toma, pomodori secchi, olive, olio del vulture, aceto aglianico, sale e pepe) - Ci dividiamo tra l'estero e l'Italia. La nostra cucina suscita grande interesse. Anche qui, a Basilicata in tir, ci chiedono ricette e curiosità». Intanto da oggi fino al 14 maggio il tir sosterà ad Asti. Anna Martino

Fiat Continua a tirare la produzione e l’azienda propone 6 nuovi turni da recuperare a dicembre

Grande Punto sorpassa ancora Cauta disponibilità dei sindacati: si tratta su salari aggiuntivi e nuova occupazione MELFI - Se a Termini Imerese si sciopera, a Melfi il lavoro c’è e infonde sicurezza. Grande Punto non delude e non lascia a piedi le tute blu della Sata. Continuano a essere ottime le performance del motore a metano che ha salvato la Basilicata dalla crisi generale. Tanto che ieri il management aziendale ha annunciato sei nuovi turni nello stabilimento Sata, nelle giornate di sabato 30 maggio, 13 e 27 giugno, 4, 11 e 18 luglio, sul turno dalle 6 alle 14. Ma non si tratta di vero e proprio straordinario. L’azienda, infatti, ha esaurito la quantità di ore aggiuntive di “quote esenti”. Da qui la proposta: recuperare a dicembre la quantità di lavoro aggiuntivo svolto nelle settimane interessate ad un orario di 48 ore. La maggiorazione salariale prevista per la prestazione è del 25 per cento. Dai sindacati lucani dei metalmeccanici arrivano segnali di disponibilità ma

Sata Uno dei tre accusati del furto

Non convalidato l’arresto di Salvatore NON E’ STATO convalidato l’arresto di Giovanni Salvatore, uno dei tre arrestati dai carabinieri l’8 maggio scorso con l’accusa di di furto ai danni della Fiat Sata di San Nicola di Melfi. Lo fa sapere l’avvocato Giuseppina Dinisi di Grassano che, insieme al collega Raffaele Padrone, assiste Salvatore. L’uomo è stato immediatamente scarceraro «per assoluta insussistenza - scrive la legale - di gravi indizi di reità a suo carico». Alla Sata sono stati rubati componenti elettronici per 350.000 euro. La Sata di Melfi

non senza un preventivo confronto. Cauta la reazione del leader della Fim lucana, Antonio Zenga, che precisa che avrebbe preferito «un confronto preventivo con Fiat per individuare e concordare le modalità più appropriate per fronteggia-

re il buon andamento del mercato». E una certa disponibilità è arrivata anche dalla Fiom lucana. Il segretario Giuseppe Cillis ha posto però due condizioni: un confronto con l’azienda prima del ricorso alle ore lavorative ag-

giuntive in cui si torni a parlare di nuova occupazione in regione. Cillis pensa soprattutto agli interinali che non sono stati più riconfermati in Sata. Poi parla anche dell’«indispensabile» consultazione dell’assemblea dei lavoratori, «che do-

vranno decidere se accettare o meno la proposta dell’azienda». Del resto, come dire no a lavoro aggiuntivo mentre negli altri stabilimenti italiani del Lingotto si va avanti a singhiozzo, mentre la stampa tedesca continua a parlare di probabili chiusure di siti italiani. «Non si può rinunciare dice il numero uno della Uilm di Potenza, Vincenzo Tortorelli, che però ribadisce la necessità di un confronto preventivo con l’azienda - Il nostro motto aggiunge - è sempre stato mettere insieme le esigenze dei lavoratori con quelle dell’azienda». E in questo momento, per la Uilm di Potenza, le priorità sono proteggere il lavoro, ma anche ragionare in termini di salario aggiuntivo e di nuova occupazione. Durante l’ultima riunione della Rsu Uilm dello stabilimento di Melfi era emersa una richiesta precisa: «in caso di livelli produttivi an-

cora in crescita - era stato detto - ci deve essere il rispetto degli accordi sottoscritti per recuperare i lavoratori dell’indotto attualmente in mobilità, ad iniziare da quelli della Valeo, di Cf Gomma e Rejna. I nuovo orari aggiuntivi secondo i sindacati lucani - e sul punto si è espresso chiaramente anche il segretario della Fismic lucana, Marco Roselli - dovranno passare necessariamente da una fase di confronto con rsu e sindacati territoriali. Si parte dal confronto già fissato per domani, quando il management Sata incontrerà la rappresentanza sindacale aziendale. In caso di mancato accordo la trattativa si sposterà sulle scrivanie dei segretari territoriali. Ma nel frattempo il segnale che arriva dalla Fiat di Melfi è più che positivo e non può essere sottovalutato. Mariateresa Labanca m.labanca@luedi.it

Le proposte del vertice riconfermato alla sesta assemblea

La Confesercenti lancia “centri naturali “ e “town” LA COSTITUZIONE dei “centri commerciali naturali” o del “town center management”: è una delle proposte della riconfermata dirigenza della Confesercenti di Potenza. Al vertice di nuovo Prospero Cassino. I “centri naturali” e le “town” sono strutture commerciali in aumento in tutte le Regioni, con benefici e vantaggi diretti non solo per gli esercenti ma per i consumatori. Alla Regione Basilicata è stato chiesto di realizzare alcuni progetti pilota, per non lasciare soli gli imprenditori, ma sostenerli nei processi di promozione, valorizzazione e modernizzazione delle filiere commercio, servizi e turismo. Eletti anche i nuovi organismi dirigenti si è conclusa ieri la VI assemblea elettiva della

Confederazione di categoria degli operatori dei settori commercio, turismo e servizi, alla quale ha partecipato un centinaio di imprenditori. «La Confesercenti - ha sottolineato il presidente Cassi-

no, chiudendo i lavori della Assemblea - ha avviato un percorso di rinnovamento e di razionalizzazione che dovrebbe favorire lo sviluppo e la qualificazione dei nostri servizi a supporto delle imprese

Le nomine

Presidenza Provinciale

Moliterno Forenza

Potenza Lamorgese Giorgio (vicepresidente vicario) Groia Salvatore

Rionero

Fiba Schettino Roberto

Ass. Via Melfi

Lamiranda Saverio

Avigliano

Camardella Michele

Presidente Regionale

Zaccagnino Donato

Melfi Navazio Sandro, Di Benedetto Lucia Ersilia Rispoli

Pafundi Rosa

Acquafredda Raffaele

Prospero Cassino;

Venosa

Avena Michele

Picerno

Romaniello Vito, Tancredi Daniele, Bruno Antonio

Collegio Revisori

Talucci Antonio Marinelli Donato

Tito

Tribuzio Mario Leuci Giovanni

Capece Antonio

Lavello Primola Paola

Anva (Ass. Naz. Venditori Ambulanti) Traficante Donato - Vicepresidente

Senise Lufrano Pasquale Sergio Gianfranco

rappresentate. La nostra è un'organizzazione che opera per le imprese e con le imprese a 360 gradi e che qualificherà formazione, lavoro, credito e garantirà standard di efficienza e di verifica».

Fipac (Federazione Pensionati) Pace Pietro

Assoviaggi

Supplenti Cerabona Pasquale, Capece Giovanni Sassone Mario

Collegio di Garanzia Ciminelli Franco Limongi Franco Postiglione Canio

CITTA’ DI POTENZA Unità di Direzione Trasporti e Viabilità E’ indetta procedura aperta per l’affidamento dei Lavori di riordino viario quartiere Cocuzzo. Importo dei lavori: € 1.497.025,23 Iva esclusa, di cui € 108.097,17 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso. Categorie e classifiche: OG3 (prevalente) – III; OG6 (scorporabile) – II; OG10 (scorporabile) – I. Il bando di gara con disciplinare è disponibile anche sul sito Internet dell’Ente (www.comune.potenza.it). Il termine ultimo per la presentazione delle offerte, presso il Protocollo dell’Ente (piazza Matteotti), è fissato per le ore 12.00 del 9/6/2009 tramite servizio Poste S.p.A. (raccomandata o posta celere) e per le ore 13.00 del 8/6/2009 mediante tutti gli altri tipi di consegna. Il Dirigente: ing. M. Restaino


20 24 ore in Basilicata

Martedì 12 maggio 2009

Rionero Analisi del contesto in cui nasce il gruppo di ragazzi che devastava e rubava

Ladri non per bisogno Ai furti si accompagnavano gli atti vandalici: la voglia di sentirsi forti di LUCIA NARDIELLO RIONERO IN VULTURE All’apparenza tutto è normale, tutto si svolge tranquillo come sempre. Ma cosa sta succedendo nel Vulture quando un giorno come tanti Rionero si sveglia con la notizia della denuncia di 13 minorenni. Tredici ragazzi comuni, visi che in paese si sono visti mille volte, in giro per la villa, a spasso con i motorini. Nessuno se lo aspettava, come sempre in questi casi, eppure è accaduto. Così come è accaduto quando si trattava di arresti per droga, per spaccio, arresti per mafia, tutti fanno finta di non vedere e non sapere cullandosi nell’illusione dell’isola felice. Da agosto 2008 a marzo 2009 a questo gruppo di giovanissimi è stato attribuito un numero di 24 furti e 3 rapine vere e proprie. Furti a danno delle diverse chiese e scuole del paese e rapine ad anziani. Si tratta di ragazzi, amici, provenienti da famiglie con esperienze diverse. La maggior parte di questi ha genitori ben inseriti nella società, commercianti, liberi professionisti, dipendenti pubblici, con situazioni di assoluta tran-

Piazza di Rionero

quillità familiare. Un’altra parte, a dire il vero più ridotta, ha situazioni di disagio a casa, genitori divorziati o disoccupati, famiglie difficili. In ogni caso sono tutti rioneresi, ad eccezione di due ragazzini extracomunitari, che in questo caso sono l’eccezione e non la regola. Un gruppo eterogeneo di ragazzi che a una prima analisi non sembrano avere niente in comune. Eppure non è così. Oltre all’età compresa tra i 16 ed i 17 anni, tranne un diciottenne, ad accomunarli sembra essere un ideale da seguire negativo che li ha portati a costituire una vera e propria

Vallettopoli Udienza a Roma

gang passata dai furtarelli ad atti sempre più gravi. Ma cosa può spingere giovani studenti a commettere reati quando non è in gioco la necessità. I furti non venivano commessi per bisogno reale derivante da privazioni economiche. I pochi soldi prelevati venivano più che altro spesi per “aggiustare” o truccare i motorini. Non solo, il dato sconcertante è che al prelievo di denaro si sommano gli atti vandalici. Quasi una sfida con le autorità a voler dimostrare a se stessi, e agli altri coetanei, di essere i migliori, di essere invincibili, al di sopra delle regole. Entrare

a scuola di notte durante il weekend per mettere a soqquadro gli ambienti pubblici, distruggere oggetti antipatici e prelevare poi pochi spiccioli dal distributore automatico sembra un gesto fatto non per bisogno ma per sentirsi forti abbattendo, metaforicamente e materialmente, le strutture di controllo. Diverso ma sulla stessa riga l’attacco alle chiese. Qui in gioco c’è la mancanza di rispetto nei confronti del luogo sacro, a prescindere dalla fede. A un giovane, anche di 10 anni fa, non sarebbe venuto in mente così alla leggera di entrare in chiesa, forzare il candelabro, prendere le misere offerte, rompere l’armadio della sagrestia, buttare le tuniche a terra per poi riprendere lo scooter e ripartire per un’altra chiesa e lì forzare il tabernacolo e gettare via le ostie. Quella cui ci troviamo di fronte è un’emergenza sociale, espressione di un grande disagio giovanile. Ragazzi che a 16, 17 anni sono lasciati in giro da soli e senza controllo fino alle 3 del mattino. Genitori che di fronte alle denunce alla procura della Repubblica giustificano e spalleggiano l’operato dei figli. Un paese in cui anche nei dialoghi

quotidiani, di piazza, sembra che non sia successo nulla. Nessuno ne parla quasi che sia la normalità. Ma la normalità non può includere anche lo scippo effettuato ai danni di una signora anziana all’uscita dalla posta che dopo aver prelevato la pensione si è trovata a terra con l’omero distaccato. La normalità non può includere due rapine ad anziani fatte nelle loro abitazioni. Rapine venute allo scoperto per vie traverse e senza denunce per paura di ritorsioni. Ora l’iter è lungo. Per tutti i minorenni scatteranno le indagini al fine di verificare le misure da adottare. Misure che vanno dall’interessamento degli assistenti sociali, al supporto familiare, fino al massimo della casa di correzione, il vecchio carcere minorile. L’unico maggiorenne del gruppo dovrà invece rispondere penalmente e in prima persona per quanto accaduto. Alla fine quella che resta è l’amarezza di una società dove gli individui sono sempre più chiusi e soli, l’amarezza di un paese dove è meglio diffidare del vicino, e dove le vecchiette non si mettono quasi più sedute davanti la porta a prendere il sole e conversare con le vicine.

Manifestazione di Federcasalinghe in occasione di un giorno speciale

Sottile ammette: «Sulla mia auto blu la Gregoraci ma per parlare di lavoro» Più attenzione sulla sicurezza per le donne in casa

Se la massaia scende in campo

«ELISABETTA Gregoraci e Marzia Di Maio sono venute nel mio ufficio un paio di volte per parlarmi di lavoro. Mi sembrava logico che venissero accompagnate con la mia auto di servizio». Salvatore Sottile, ex portavoce di Gianfranco Fini, ha ammesso ieri, al processo in cui è imputato per peculato, l’uso improprio della vettura di servizio, ma si è giustificato sostenendo che quando gli fu assegnata l’auto blu non ebbe «alcuna prescrizione, altrimenti l’avrei rispettata». Sottile, difeso da Giuseppe Valentino, ha parlato davanti ai giudici della seconda sezione del tribunale incaricati di giudicarlo per l’uso improprio del mezzo di servizio nel periodo in cui era portavoce dell’allora ministro degli Esteri Fini. «Non ho mai usato l’auto per motivi personali – ha aggiunto Sottile – nè tantomeno la domenica e i giorni festivi. Ho consentito che venissero prelevate le persone che dovevano parlare con me. Una volta ho fatto ac-

segue dalla prima Tuttavia, chi volesse giudicare i “topoi” della destra e della sinistra ispirandosi alla scultorea lezione di Norberto Bobbio rimarrebbe oggi totalmente interdetto. L'ambigua fascinazione del populismo ha conquistato e corrotto, infatti, tutti i “luoghi” e confina la politica (nel suo stigma originario) dentro le retrovie del sistema istituzionale. Questo vale per i tanti luoghi che oggi affiorano

Sabina Gregoraci

compagnare mia moglie perchè c'era lo sciopero dei taxi». La vicenda per la quale Sottile è sotto processo è una tranche dell’inchiesta del pm di Potenza Henry John Woodcock e nota come “Vallettopoli”. Arrestato per concussione sessuale e corruzione nel giugno 2006, Sottile è stato successivamente prosciolto dalla prima accusa, mentre pende una richiesta di archiviazione per la seconda. Ma da quella vicenda è nato il procedimento per peculato.

POTENZA - Fatica, pazienza e sacrificio: qualità indispensabili per le donne al fine di conciliare la loro già pesante attività sul posto di lavoro con le numerose faccende domestiche. Per non parlare di quel compito assai importante legato al ruolo materno da assumere con piena responsabilità, che l'associazione regionale “Donne Europee Federcasalinghe” ha pensato di far esaltare degnamente, in maniera speciale, in ricorrenza della festa della mamma. Erano i relatori dell'evento: la presidente regionale, Maria Rita Pierri, il sindaco del capoluogo, Vito Santarsiero, la consigliera provinciale di Parità, Liliana Guarino, la delegata della Provincia di Potenza, Maria Cristina Caricati, l'ispettore dell'Unità Operativa di Medicina del Lavoro dell'Asp di Potenza, Nicola Carriero, la responsabile regionale dell'Inail, Rosa Simini. Tra accattivanti note musicali, eseguite dal pianoforte saggiamente orchestrato dal maestro, Pietro Buongiorno, e da Cira Lariccia, sostenute dalla coinvolgente voce di Cristina Ciampi, una puntuale azione di sensibilizzazione rivolta all'opinione pubblica a favore della prevenzione contro gli infortuni domestici è stata avviata puntualmente, domenica sera nella sala riunioni del museo archeologico provinciale di via Ciccotti. «L'iniziativa - ha spiegato, Maria Rita Pierri - si svol-

ge oggi in contemporanea nazionale, con altre cinquantacinque città italiane per segnalare l'importante ruolo delle casalinghe nella società, le quali sono spesso costrette ad essere emarginate dalla vita che conta. Lo scorso 20 marzo - ha reso noto la Pierri - la Corte di Cassazione ha emesso la sentenza 6658 in cui ha riconosciuto ad una casalinga il risarcimento del danno subito a seguito di un incidente stradale, stabilendo che l'occupazione domestica è un lavoro a tutti gli effetti poiché ha il compito di coordinare la vita del nucleo familiare». La classe domestica è continuamente vittima di poca informazione sui possibili pericoli domestici, che possano accadere tra: fuoriuscite di gas, utilizzo di elettrodomestici, tagli in cucina. «Bisogna porre attenzione - ha affermato il primocittadino, Vito Santarsiero - una sostanziale campagna di informazione per tutelare giustamente l'incolumità della sfera delle casalinghe. E' importante sviluppare maggiormente una cultura che consideri le donne una pregevole risorsa e che le rispetti poiché troppo spesso sono, incolpevolmente, vittime di incresciosi ed assolutamente incomprensibili episodi di violenza». In serata, Nicola Carriero è intervenuto per illustrare le giuste precauzioni per evitare quegli impre-

visti incidenti elettrici (anche a causa dello scorretto uso degli elettrodomestici), che possono provocare, sfortunatamente, danni fisiologici irreparabili. «In Italia - ha spiegato Carriero - accadono tra i circa 45.000 infortuni per guasti elettrici anche tristi episodi di decessi. E' da menzionare che circa due abitazioni su tre, non hanno l'impianto elettrico a norma secondo quanto previsto dalla ex-legge 46 del 1990. Una corretta installazione - ha poi chiarito ed un suo corretto utilizzo sono le due prioritarie cautele da tenere conto per evitare ogni possibile pericolo». Negli ultimi otto anni, è emerso dalla relazione di Rosa Simini, è aumentato di 4.500 unità il numero di assicurati dagli abitudinari compiti di: pulizia, biancheria e fornelli. A livello statistico, è giunto dalla confessione di Liliana Guarino, l'occupazione in casa sarebbe dispendiosa per le casse familiari, la quale si aggirerebbe al cinquanta per cento del Pil nazionale. A conclusione dell'avvenimento, sono state raccolte delle firme per due petizioni nazionali riguardanti rispettivamente: la sostituzione gratuita, ogni due anni, del tubo del gas di casa e l'avvio di una concreta azione politica fondata sull'edilizia popolare. Due ulteriori obiettivi nel mirino del mondo “in rosa”. Alessandro Sileo

Basilicata di destra o di sinistra?... nell'immaginario civile e ideale del Paese, ma vale anche per noi in Basilicata, una regione che tu racconti efficacemente nella saga delle migrazioni, dei meticciati, delle transazioni dietro i quali stentano a prendere forma quelle che poi sono autentiche conversioni o legittimi, magari contraddittori, giudizi di valo-

re. Quando i toni del confronto politico, in luogo di tenersi al livello dei progetti, delle idee guida, degli scenari futuri cavalcano gli umori fondi della paura, speculano sull'invettiva, razzolano nelle pattumiere del gossip privato, allora destra e sinistra finiscono con l'apparire per

quello che sono, metafora del nulla, assoluti non “luoghi”. Senza contare che oltre destra e sinistra possono esservi sentimenti e valori che cercano luoghi più moderni e ospitali che la semplificazione in atto tende ad escludere o ad occultare, quando non a rimuovere. C'è quindi un nuovo

atlante ideale da disegnare, nel quale al posto del vecchio mondo delle idee e al suk dei travestimenti, trovi consistenza una declinazione moderna dei valori che hanno accompagnato la storia e la civiltà. Sicché si facciano rispettare e impongano quel rispetto delle regole, quel galateo delle coerenze, quella superiore

istanza morale e quel garbo del confronto che valgano a render meno precaria e futile la nostra vita pubblica. Alla tua domanda iniziale quindi (Basilicata: luogo di destra o di sinistra?) io risponderei che basterebbe ricostituire “il luogo”, cioè una antropologia definita da cui ripartire per ritessere l'alfabeto della politica. L'Alfa da cui muovere per rimettere a posto quell'umanità della quale si è purtroppo persa la traccia. Vincenzo Viti


Potenza Martedì 12 maggio 2009

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REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

La procura della Repubblica sospetta irregolarità su alcuni posti per impiegati amministrativi

San Carlo, concorso nella bufera Sarebbero stati consegnati i quiz dell’esame scritto a un intermediario IL CONCORSO è per impiegati amministrativi. Undici incarichi di categoria "C". Il bando era regolare e ben pubblicizzato. La procura della Repubblica di Potenza, però, sospetta che alcuni di quei posti siano stati assegnati a "raccomandati". Fin qui niente di nuovo. Ma è il metodo che interessa alla procura. E il sostituto procuratore Henry John Woodcock ha aperto un fascicolo. Questo è il sospetto: qualcuno avrebbe consegnato a un intermediario i risultati dei quiz dell'esame scritto, aiutando alcuni candidati a passare con ottimi voti la prima tappa del concorso. Poi, lo stesso intermediario, avrebbe avvicinato alcune persone che avevano passato lo scritto senza aiuti e avrebbe consigliato loro di non presentarsi all'orale, «perché i posti erano già assegnati». Alcuni concorrenti che conoscono bene le dinamiche politiche hanno rinunciato davvero. Ora dovranno spiegare il perché agli investigatori. L'inchiesta è quella sulla Sanità. Il pool investigativo del pm anglonapoletano ha ascoltato nei giorni scorsi alcuni testimoni. La traccia di lavoro, per gli investigatori, è questa: per il concorso da impiegato di catagoria "C" all'Ospedale San Carlo qualcuno ha barato. Si allarga al settore dei concorsi pubblici l'indagine di Woodcock che, inizialmente, era concentrata sul sistema della «trattativa privata» per gli appalti. Come per la società "Euro congress" di Michele Santangelo. Era a lui che venivano «affidati sistematicamente» i servizi di organizzazione dei convegni che si svolgevano al San Carlo. «Sempre con il sistema della trattativa privata», secondo gli investigatori. Il suo «punto di riferimento», secondo quanto emerge dall'inchiesta, era Umberto Gaetano, 59 anni, respon-

Aias Potenza: Annunciati scioperi

Sopra il San Carlo di Potenza. In basso il Tribunale

Il pm Henry John Woodcock

sabile della segreteria della direzione generale della presidenza della giunta regionale, ora in pensione. L'hanno beccato mentre parlava a telefono della liquidazione di un «mandato». Ma anche mentre cercava di carpire notizie delicate agli investigatori. Ora -- si apprende da indiscrezioni -sembra che il pool di Woodcock stia concentrando le attività investigative su di lui, anche per il concorso. Al momento non è noto quale sia stato il suo ruolo nella vicenda. Ma ai testimoni, tra le tante domande, ne vengono poste alcune anche su Umberto Gaetano. Fabio Amendolara f.amendolara@luedi.it

LA CURIOSITA’ Per un giorno questo manifesto ha fatto bella mostra di sè sul muro di cinta del Liceo “Scientifico ”Galilei”. Qualcuno ha deciso che il compleanno della piccola Melissa (ormai grande) non poteva passare inosservato e così ha fatto realizzare un manifesto 6x3 per celebrare il gran giorno. Auguri Melissa!

UNA SERIE di giornate di sciopero sono state annunciate dai lavoratori dei centri Aias di Potenza. Le organizzazioni sindali Cgil, Cisl e Uil di categoria, infatti, «denunciano ancora una volta l’atteggiamento poco chiaro da parte dell’amministrazione dell’Aias di Potenza, che, nonostante i tavoli tecnici presso il dipartimento Sicurezza e solidarietà sociale della Regione Basilicata, non un solo passo avanti si è fatto rispetto alla erogazione delle spettanze arretrate di tutto il personale». Sono 185 i dipendenti che «hanno difficoltà reali di vita quotidiana e, pur recandosi quotidianamente al lavoro, devono percepire ben quattro mensilità arretrate. Stigmatizziamo l'atteggiamento del cda Aias di Potenza che non solo non provvede al pagamento delle spettanze arretrate ma viola sistematicamente i diritti e le prerogative sindacali. Un sostanziale inefficiente e inefficace risultato è stato altresì riscontrato relativamente all’atteggiamento della Regione Basilicata e i comuni interessati dal servizio che non intendono affatto affrontare con serietà la vertenza Aias di Potenza, basti pensare che i lavori del tavolo tecnico stentano a trovare una reale soluzione». Cgil, Cisl e Uil, quindi «ritengono non più rinviabile lo sciopero sospeso il 2 marzo scorso e, a meno di risposte immediate da parte del cda Aias di Potenza, procederanno a una serie di giornate di sciopero».

L’INIZIATIVA

Nella chiesa di Sant’Anna e San Gioacchino un incontro organizzato dal gruppo “Volontariato e solidarietà”

Una voce di speranza dal lontano El Salvador UNA TESTIMONIANZA toccante, la storia di un popolo oppresso da anni di tirannia e malgoverno. E' stato questo il senso dell'incontro svoltosi domenica sera nella sala parrocchiale della chiesa di Sant'Anna e San Gioacchino a Potenza, dal tema “Fatti d'acqua... dalla terra dei vulcani”, organizzato dal Gruppo Volontariato e Solidarietà della parrocchia guidata da don Franco Corbo. La conferenza-dibattito moderata da Rocco Pezzano, giornalista de Il Quotidiano della Basilicata, inviato in El Salvador nel mese di agosto del 2007, ha visto la presenza di Mariella Tapella, responsabile del Ser.co.ba e di Lidia Ronzano del Gvs. Una testimonianza forte, legata

alle problematiche del Salvador, paese martoriato da anni di guerriglia civile che solo con l'avvento del nuovo presidente Maurizio Funes, appena eletto, sembra essere destinato ad una fase nuova sul fronte politico. Dai problemi dell'acqua fino all'uccisione di preti, ivi compreso il vescovo Oscar Romero, trucidato da sicari durante una celebrazione liturgica il 24 marzo del 1980. L'acqua, bene prezioso nella testimonianza che ha visto Mariella Tapella. La chiesa, alle prese con i problemi legati all'oligarchia incombente, il Salvador paese che cerca in primis la legalità, la giustizia e l'uguaglianza. Uno stato afflitto fino a pochi anni fa da una terribile ditta-

tura militare che ha provocato morte e distruzione sta cercando proprio grazie all'azione del Ser.co.ba. di dare una nuova vita mediante incontri e dibattiti sia a carattere zonale che nazionale. L'ascesa del Frente para la Liberacion Nacional “Farabundo Martì” sta portando netti miglioramenti sul piano sociale. El Salvador, insieme al Nicaragua, al Guatemala e all'Honduras sta portando avanti progetti interessanti legati all'acqua e allo sfruttamento delle risorse idriche. Il paese latinoamericano cerca nuovi confronti sociali ed economici dopo il governo di destra del presidente uscente Antonio Elias Saca che ha ridotto il paese in uno stato davvero penoso.

L'oppressione nei confronti dei parroci, sfociata nel 1980 con la barbara esecuzione di Oscar Romero, ha complicato i rapporti tra lo Stato e la Chiesa. Da Mariella Trapella, responsabile del Ser.co.ba. e da Lidia Ronzano sono giunte nella serata di domenica testimonianze forti circa le condizioni di isolamento e malgoverno nel Salvador. Acqua, isolamento, guerre e religione cercano di combattere la povertà del paese centroamericano. Contrarietà - venendo alle cose di casa nostra - è stata espressa in merito all'applicazione della legge italiana n. 133 concernente la privatizzazione dell'acqua. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it

Mariella Tapella (Mattiacci)


22 Potenza Se ne è discusso nel corso dell’assemblea dei soci Aic

Intervento di Napoli sul degrado

Celiachia, problemi e prospettive future

Parco fluviale «Molte le aree da bonificare»

LA celiachia, una intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica presente nel grano, avena, orzo, segale, è diventata una malattia sociale: la dieta senza glutine è l'unica terapia in grado di garantire ai celiaci un perfetto stato di salute escludendo degli alimenti più comuni quali pane, pasta, biscotti. Un tema di grande attualità, dunque, legato alle problematiche connesse alla gestione di questa rara malattia di cui si è discusso nel corso dell'assemblea regionale ordinaria dei soci svoltasi al Park Hotel di Potenza. Ha dato il via il presidente dell'Associazione italiana celiaca Basilicata onlus, Francesco Cioffredi che, nel ricordare i 30 anni di vita dell'Aic Basilicata, ne ha ripercorso rapidamente le tappe più significative, «l'evoluzione, le battaglie per realizzare qualcosa di

Cuochi dediti all’alimentazione per celiaci (Mattiacci)

importante per chi ha la celachia, superando tabù ed ostracismi, che oggi non hanno più ragione di essere, consentendo di iscriversi alla nostra associazione, non solo i celiaci, ma anche medici, amici e persone sensibili ai problemi dei bambini e degli adulti ce-

liaci». Sottolineato che il Prontuario dell'alimentazione per celiaci, ieri ristretto solo alle voci “ iso e pesce” a tavola, ma che oggi, invece, conta su oltre 1000 voci per l'alimentazione, il presidente Cioffredi ha ribadito «che per stimolare la ri-

cerca scientifica, al fine di conoscere meglio la malattia (in Basilicata coinvolge oltre 100 celiaci), abbiamo intrapreso una campagna promozionale mediante seicento lettere dirette anche a ristoranti che non hanno ancora aderito al protocollo della celiachia, sensibilizzando, altresi, i medici di base, le strutture politiche, amministrative e sanitarie». Sul “Progetto alimentazione fuori casa”, si è soffermata Dora Duilio, responsabile ristorazione Aic Basilicata . Un incontro importante quello del Park Hotel, che ha evidenziato la partecipazione attiva nel dibattito da parte delle famiglie, diverse delle quali provenienti dai centri della provincia, pragmatismo, interesse culturale anche da parte dei giovani. p.g. potenza@luedi.it

Siglato protocollo con l’Apof per l’apprendistato di 73 persone UN protocollo di intesa è stato sottoscritto tra il presidente della Apof-Il di Potenza, Antonio Giansanti, e l’amministratore della “Maglione automotive srl”, Giuseppe Maglione, per avviare all’apprendistato 73 persone che rientrano tra i 240 dipendenti assunti dalla Maglione srl. Il protocollo è stato firmato alla presenza del direttore Apof-Il Vito Santarsiero, della responsabile della sede di Melfi della Apof-Il Giovanna Bochicchio e dello assessore provinciale alla Formazione, Alfonso Salvatore. Tra l’Agenzia provinciale e l’azien-

da di Melfi si avvia dunque una «fattiva collaborazione e uno scambio di esperienze ed informazioni in relazione a tematiche di interesse comune e in particolare per lo sviluppo complessivo del territorio, alla occupazione e alla formazione dei lavoratori assunti con contratto di apprendistato professionalizzante». La finalità principale del protocollo di intesa è «la definizione di politiche di intervento che ciascuno dei due soggetti porrà in essere nel rispetto dei propri fini istituzionali e delle proprie prerogative ed ambiti di operatività».

«Si tratta – ha spiegato in una nota la Apof-Il – di aree che rappresentano il contenitore principale dal quale attingere orientamenti, informazioni ed esperienze utili ad nella attività di progettazione».

Martedì 12 maggio 2009

IN merito alla situazione di degrado dell'area circostante il fiume Basento il consigliere regionale e comunale del gruppo misto “La Destra” Michele Napoli ha spiegato che «gestire e valorizzare le periferie della nostra città è compito delle istituzioni che non dovrebbero nicchiare di fronte a situazioni di degrado, sotto gli occhi di tutti, e che devono lavorare per la tutela ambientale e la salute dei cittadini». Il problema del degrado della periferia è stato più volte affrontato dagli esponenti de “La destra” «e più volte abbiamo messo in evidenzia la necessità di bonificare aree che sono frequentate quotidianamente». Per la maggior parte si tratta «di zone di passaggio o addirittura il biglietto da visita della città di Potenza. Ci riferiamo - ha aggiunto Napoli - in questo caso, al percorso fluviale del fiume Basento che, come altre aree verdi, versa in uno stato di completo abbandono». Per l’esponente politico comunale «il paradosso è che quest'area, frequentata quotidianamente da podisti in cerca del contatto con la natura incontaminata, è abbandonata a sé stessa». E come se non bastasse «la cosa più grave però è che tutte le aree verdi, che una volta erano il polmone nella nostra città e punto di riferimento per una giornata all'aria aperta, oggi sono diventate impraticabili e addirittura pericolose nelle ore notturne». L'amministrazione comunale «ha sempre relega-

to in secondo piano la cura del verde in città e soprattutto la valorizzazione dei parchi che sono caduti nel dimenticatoio e non sono stati mai adeguatamente ristrutturati per rispondere alle esigenze dei cittadini e allo svago dei più piccoli». Per Michele Napoli «percorsi ludici potrebbero essere progettati nell’area del Parco Baden Powell e nel parco di Sant'Antonio la Macchia che diventerebbero così punto di riferimento della città». Fino a oggi «si sono, però, sperperati milioni di euro, spesso investiti in opere poco utili e non si è pensato alla realizzazione di progetti che riqualificassero i parchi cittadini consentendo una reale fruibilità degli stessi». Insomma il capoluogo di regione «non è sicuramente all'avanguardia per l'attenzione dedicata ai più piccoli, ai quali è negata la possibilità di vivere in spazi idonei appositamente realizzati per loro con adeguate norme di sicurezza, ma non è neppure al top delle classifiche per le politiche sociali in genere». Secondo il consigliere comunale «l'amministrazione è sempre stata più attenta a cementificare e poco interessata a curare le aree verdi fondamentali e segno di civiltà di una comunità». Lo sviluppo urbano «non può non tenere conto della riqualificazione dei parchi e della manutenzione delle aree verdi, aree che vengono “espropriate” ai cittadini ai quali è negato il diritto di viverle appieno».


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Vi a g g i o tra i candidati

E’ cominciata la guerra dei manifesti. Volti strappati di notte e sostituiti. Durano solo poche ore

«Non siamo la Lega Nord» Tra i Giovani federalisti, voglia di centri sociali e un posto per tornare, «meglio non partire» SONO stati i primi a presentare la lista per le elezioni amministrative. In mano tutta la documentazione e una punta di commozione negli occhi, «è da tanto che ci impegnamo». Raimondo Andreolo, coordinatore regionale e fondatore del movimento prova a raccontare perché i “Giovani federalisti lucani” hanno deciso di correre per il consiglio comunale di Potenza sostenendo il candidato sindaco della coalizione di centrodestra, l’ex deputato Giuseppe Molinari. Subito, però, una precisazione. Perché «a voler parlare di federalismo - dice - con la Lega Nord, non abbiamo molto in comune. Almeno, non sui modi. Siamo contrari alle provocazioni che parlano di “secessione” e posti riservati sui tram per i settentrionali. Quello che vogliamo è un federalismo pulito, ordinato, che permetta alla Basilicata di sfruttare le risorse di cui è piena, con ritorno economico e in termini di sviluppo sul territorio». Figlio di un campione olimpico e mondiale di calcio (il centromediano metodista, Michele Andreolo , 4 scudetti con il Bologna e 36 presenze in nazionale, compresa la vittoria mondiale del 1938), chiude lo scenario regionale. Loro corrono - con tanto di spilletta applicata sulla giacca - per il comune, «anzi, per la città». Il programma, quello della coalizione, scritto più o meno insieme alle altre forze. Se poi tocca scegliere un punto inderogabile, «chiediamo più centri so-

ciali in città, vogliamo posti dove disabili, anziani e soprattutto giovani possano trovare uno spazio di socializzazione e non correre il rischio, così, di cadere nell’emarginazione. Meglio i centri sociali del cemento di cui è piena la città». E poi c’è quel chiodo fisso chiamato “piano campagne”: «è da quarant’anni che - dice Andreolo - non si sblocca. E pensare che anziani e giovani coppie potrebbero trovare la possibilità di costruire una casa con meno spesa e più pace». Praticamente una richiesta simile per il centro storico «da rivitalizzare, soprattutto per non lasciar morire le attività commerciali che si sentono strette in una morsa. Il punto è che senza collegamenti adeguati con l’esterno, Potenza non crescerà mai». In vista di giugno, l’impegno «c’è, ma se vinceremo, il primo vero risultato storico sarà, per la coalizione di centrodestra, aver spodestato il “baraccone” di centrosinistra che da anni non si smuove dalla Basilicata e da questa città. Un passo in più verso la battaglia contro la non-libertà dei cittadini del poter dire no, solo per paura». Così, «ci siamo messi a disposizione, anche contro l’emigrazione di giovani». E nella lista scorrono i nomi “più diversi”, baristi, disoccupati, studenti, persino un commerciante ambulante «che in città conoscono tutti». Ovvero «gente normale con una speranza di futuro migliore, ma qui». Sara Lorusso

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ACCADE IN CITTÀ

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IL COMITATO ELETTORALE IERI pomeriggio, mentre Giuseppe Molinari (il candidato sindaco del centrodestra) si univa alla presentazione ufficiale della squadra del Pdl (al Motel park, servizio a pagina 10), Santarsiero, nell’appena inaugurato comitato elettorale incontrava i candidati dello schieramento di centrosinistra. Stesso appuntamento per Salvatore Lacerra, candidato sindaco dell’Mpa e della civica L’altra città che, ieri sera, all’hotel Vittoria ha incontrato i candidati al consiglio comunale di Potenza. Oggi, naturalmente, ancora nuovi incontri.

SU CHIESA E POLITICA SULLA polemica scoppiata domenica sera tra Pd e Pdl sull’opportunità o meno di un intervento del sindaco Santarsiero alla messa per la celebrazione di contrada San Francesco («comizio» contro «saluto da amministratore a messa finita»), interviene anche il segretario dei Radicali lucani, Maurizio Bolognetti, candidato alle elezioni europee per la lista Pannella Bonino. «Davvero esilaranti le accuse che Lorenzo Larocca (Pdl) ha rivolto al sindaco di Potenza SantArsiero. Verrebbe da dire: “da quale pulpito viene la predica!”. Non so se il sindaco abbia davvero utilizzato il pulpito per scopi elettorali, se però le cose fossero andate come le descrive Larocca, considerando che il sindaco ha governato la città di Potenza in questi cinque anni, potrebbe scatenarsi a breve una sorta di diluvio universale circoscritto alla provincia di Potenza. Sono altresì convinto che al buon Larocca non verrebbe assegnato il ruolo di Noè». Così Bolognetti invita entrambi gli schieramenti a un «serio esame di coscienza, visto che da destra a sinistra passando per il centro, da sempre in terra di Lucania si assiste alla strumentalizzazione dei luoghi di culto». La lista dei federalisti è stata la prima a essere consegnata negli uffici del comune

Giovani federalisti lucani candidato sindaco

Giuseppe Molinari candidati 1 Andreolo Mariateresa C. 2 Nardiello Daniele 3 Depergola Walter 4 Santangelo Antonello 5 Scioscia Michele 6 Romaniello Giuseppe 7 Zotta Saverio 8 Tomasco Giacinto Daniel 9 Coviello Rocco 10 Lotito Stefania 11 Cortese Emiliano 12 Carlucci Rocco 13 Barbetta Claudio

14 Carelli Orazio 15 Pergami Maurizio 16 Pergami Alessandro 17 Verdecanna Iuri 18 Capece Vito 19 Bochicchio Francesco 20 Avallone Rocco Joseph 21 Santarsiero Giuseppe 22 Sileo Stefano 23 Oliviero Mario 24 D’Andrea Donato Vincenzo 25 Coiro Nicola 26 Romano Francesco 27 Giordano Claudio 28 Lanotte Antonella 29 Zingeriello Giuseppe 30 Telesca Bartolo 31Pocchiari Giovanni 32 Di Gennaro Maria Flora

IMPEGNO, VOGLIA E RIMPIANTI IL movimento Potenzattiva, pur senza aver portato a termine il percorso per la presentazione di candidature, non “molla”la voglia di partecipare attivamente alla vita della città. Nel frattempo, Paolo Baffari, membro del movimento, consegna una riflessione nata dopo l’incontro con una donna che lotta in San Salvador con i contadini: «Sono stanco di parole, di recriminazioni, di rimpianti e, scusatemi, sono stanco di cercare giustificazioni agli errori e alle sconfitte sempre e solo negli attacchi da parte degli orchi cattivi: noi sempre vittime incolpevoli e paladini della giustizia, unici depositari di verità. Sono stanco di trovare giustificazioni a tutti i costi per nascondere i nostri limiti, le nostre insicurezze e le nostre paure da occidentali benestanti e borghesi... e vorrei essere con quei contadini, spirito guerriero, a lottare come si dovrebbe lottare; vorrei avere accanto a me quelle persone ancora genuine, coraggiose, pronte a perdere tutto per un’ideale, per un mondo altro. Forse la rivoluzione ecologica e culturale, e la speranza in questo mondo altro arriveranno da lì... da chi ancora sa essere uomo libero e per questo è pronto a dare tutto, anche la vita».

IL BILANCIO E IL SALUTO ALLA PROVINCIA DI SABINO ALTOBELLO «UN ente con i conti in ordine, amico del territorio e in grado di dimostrare la propria utilità con interventi concreti». E’ la dote che Sabino Altobello, presidente della Provincia di Potenza, lascia al suo successore, che sarà designato nelle prossime amministrative. Il bilancio di fine mandato è stato tracciato, ieri mattina nella sala “Venturino Picardi” di piazza Mario Pagano a Potenza, alla presenza del presidente e del vice presidente Domenico Iacobuzio. Tra gli obiettivi raggiunti quello di aver inaugurato e consolidato una nuova filosofia di governo che vede la Provincia, «non più affetta da nanismo istituzionale, ma capace di ascoltare i territori e di ritagliarsi un ruolo di assoluto protagonismo». La Provincia di Potenza, con il suo contributo concreto alla crescita e allo sviluppo del territorio, «ha dimostrato l’utilità dei poteri locali intermedi, in grado di favorire la cooperazione e l’associazionismo tra i comuni e di incidere seriamente, grazie anche all’utilizzo puntuale ed efficace di tutte le risorse messe a disposizione dal ciclo di programmazione comunitario e regionale, in materia di viabilità, trasporti, edilizia scolastica, formazione, politiche del lavoro, ambiente e welfare». Per quanto riguarda l’edilizia scolastica, ad esempio, a fronte di trasferimenti statali pari a 32 milioni di euro in sei anni, l’amministrazione provinciale ha impiegato 56 milioni di euro di risorse proprie, compiendo una netta scelta di campo. Indicare il policentrismo territo-

riale come l’unica via possibile per lo sviluppo è stato l’altro “merito” della giunta Altobello, intenzionata a superare «la trappola demografica che affligge la Regione». Oltre all’istituzione della Conferenza provinciale delle autonomie locali e funzionali - luogo di incontro e partecipazione per i 100 comuni - l’ente ha avviato un ripensamento dei servizi pubblici locali su vari fronti. Ne è un esempio la “cittadella del sapere” (in corso di realizzazione a Melfi e Senise), un modello innovativo che punta all'istituzione di poli scolastici d’eccellenza situati in aree baricentriche, in modo da servire più comunità. Il presidente della Provincia si è anche soffermato sulle grandi convergenze politiche che hanno caratterizzato il suo mandato, unendo maggioranza e opposizione in progetti importanti, come il programma da un milione e mezzo di euro a sostegno dell’impiantistica sportiva e l’iniziativa “Credito Etico” e “Credito Etico Casa”, un nuovo modello di protezione sociale rivolto al mondo del lavoro in crisi.

Mercoledì, 13 maggio, ore 18: la Federazione di centro apre la campagna elettorale nella sala riunioni del Principe di Piemonte Oggi, 12 maggio, presso il Grande Albergo, alle 12.30, si terrà la conferenza stampa della Lega Nord per la circoscrizione meridionale alle prossime elezioni europee Oggi, alle 19, presso il comitato elettorale, si terrà la presentazione dei candidati alla Provincia di Mpa e L’altra città.


24 Potenza

Martedì 12 maggio 2009

ANTICA OSTERIA

C’è chi si dà al giardinaggio

Tanti auguri Giovanni (qui insieme al fratellino Alessio): oggi compi i tuoi primi 21 anni...qualcuno (Domenico) dice che sono tutti persi, noi siamo convinti, invece, che siano stati tutti straordinari! Abbracci da mamma, papà e dai tuoi fratelli Domenico e Alessio

MARCONI

0971-56900

AL DUOMO

0971-24848

MIMI’

0971-37597

DUE TORRI

0971-411661

FILO D’ORO

0971-59245

LA TETTOIA

0971-24123

TAVERNA ORAZIANA 34044 ISUCCIO

0971-

0971-471312

AMBROSIA

0971-34501

LA PRIMULA

0971-58310

AL NORD

0971-480025

AL POGGIO

0971-472137

BACCO

0971-410220

FUORI LE MURA

0971-25409

MOZART

0971-441295

NINFE

0971-470750

PANE

In fondo, quando è amore, amore mio? E’ quando - anche se il tempo non basta mai, se si cerca disperatamente un angolo di “noi” - sai benissimo che dentro di te c’è uno spazio che sempre e comunque la ama. Ecco quando è amore. Buoni due anni Rocco

E PEPERONCINO 44462765

0971-

AL DRAGO

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0971-411396

LA TRATTORIA

FARMACIE TURNO NOTTURNO..............12 Maggio Perri.....................................0971/21148 piazza Matteotti, 12

AMBULANZE Pronto soccorso Croce azzurra Croce amica Croce verde Croce rossa

0971-612694 0971-444228 0971- 445041 0971- 23800 0971- 411510

0971-53176

SARRICCHIO

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TRIMINIEDD

0971-55746

TRE MARI

0971-56030

OSTERIA GAGLIARDI

PRONTO SOCCORSO Guardia medica Polizia San Carlo

AVIGLIANO

0971-700743

0971-310310 0971-612564

«No a deportazione dei cani» LA senatrice radicale Donatella Poretti (Pd) ha inviato una lettera al Presidente della Giunta regionale della Basilicata, Vito De Filippo, «per fermare il trasferimento in Calabria dei 420 cani randagi della comunità montana Val d’Agri, ospitati da anni in piccoli canili della regione». «Nella “deportazione” fuori regione – ha aggiunto – verrebbe ad essere messa a rischio l’azione di controllo, alla quale le Asl della Basilicata non possono pensare di sottrarsi. Questa eventualità è del tutto esclusa dall’attuale sistema normativo».

Il festival della Chimica FINO al prossimo 15 maggio si terrà al teatro Stabile, all’Università e nella galleria civica, il primo “Festival nazionale della Chimica” La sezione Basilicata della Sci, da sempre impegnata nella diffusione della cultura chimica nel territorio della nostra regione, organizza nella settimana 11-15 maggio 2009 il primo Festival nazionale della chimica, manifestazione rivolta alle scolaresche e alla popolazione generale e finalizzata a mostrare l'importanza della chimica nella cultura scientifica e nella vita di tutti i giorni. Gli studenti che parteciperanno alle sessioni pomeridiane potranno acquisire gli attestati dei crediti formativi rilasciati dal distretto 2 di Potenza.

•DON BOSCO• Proiezioni private

Sala 5 Hannah Montana 16.30 - 18.40 - 21

•MULTISALA RANIERI• area industriale di Tito Sala 1 X Men. Le origini 17.00 - 19.30 - 22.00

Sala 6 Generazione mille euro 17.30 - 19.30 - 21.30

Sala 2 State of play 17.30 - 20 - 22.30 Sala 3 Fast&Furious (“solo parti originali”) 17.45 - 20 - 22.15 Sala 4 Questioni di cuore 18.30 - 20.30 - 22.30

Sala 7 Houdini- L’ultimo mago 17 - 19 - 21 •DUE TORRI• Che-Guerriglia 19 - 21.30

•Difensore civico comunale 0971-415150 •Federconsumatori 0971-34444 IL 16 MAGGIO Potenza, teatro Stabile, ore 21 “III EDIZIONE LEON D’ORO-GIGINO LA BELLA” “Achille ciabotto medico condotto”

IL 19 MAGGIO Potenza, cine teatro Don Bosco, ore 17.30 “LIBERI PER LA VITA” Convegno della Conferenza episcopale italiana

•Adiconsum 0971-411144 •Adoc Basilicata 0971-46393 - 46390 •Acu -Ass. consumatori utenti 0971-22308 •Consultorio via P.Petrone 0971-51520 •Consultorio corso Umberto I, 22 0971-26385

FINO AL 19 MAGGIO Potenza, Atrio del Palazzo di città, ore 9-13 e 16-20 “L’ARTE POVERA E IL SOGNO” Mostra di Enzo Garramone

•Cif (Centro italiano femminile) 0971-69169 •Telefono amico 199284284

Il 24 Maggio Potenza, Largo Pignatari, ore 9 -22 “MERCATINO DELLE COSE USATE E D’ALTRI TEMPI” Edizione 2009

•Telefono Azzurro 0971-19696 •Telefono Donna 0971-55551

Biblioteca NAZIONALE 0971-54829 Orario 8.30 - 13.30 / 14 -19 Biblioteca provinciale 0971-305013 Orario 9 - 13 dal lunedì al sabato Orario 16 -19 martedì, mercoledì e giovedì BIBL. ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 -13.30 dal lunedì al sabato ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 - 13.30 dal lunedì al sabato Orario 14.30 - 17.30 dal lunedì al giovedì MUSEO PROVINCIALE 0971-444833 Orario 9 - 13 dal martedì al sabato / 16 - 19 martedì e giovedì ARCHIVIO STORICO COMUNALE 0971-51605 BIBLIOTECA PER L’INFANZIA 0971-274129 Orario 9.30 - 12.30 (chiusi sabato) Orario 16 - 18.30 lunedì, martedì e giovedì "Museo delle antiche Genti di Lucania" 0971-305011 Orario 10 - 13:30 dal mercoledì alla domenica Vaglio Basilicata in via Camillo De Mattia


Martedì 12 maggio 2009

25 Avigliano E’ il progetto dei componenti di Spazio ragazzi e Abete a tutela del territorio

Parte il laboratorio ambientale Interventi nei luoghi simbolo del paese. Accordo del consiglio comunale AVIGLIANO – Si sono sporcati le mani. Di domenica. Hanno preso gli arnesi e lavorato per tutta la mattinata. Il loro progetto, per quanto gli sarà possibile, se le istituzioni saranno al loro fianco, è quello di ripristinare monumenti e luoghi cari agli aviglianesi. Hanno cominciato dalla fontana di San Vito, luogo in completo abbandono e degradato prima del loro intervento. Una decina di ragazzi aderenti alle associazioni Spazio ragazzi e l'Abete hanno ripulito il fontanile, liberato il canale dell’acqua di scolo, tagliato l’erba, raccolto rifiuti e piantato una decina di piante ornamentali. È stato l’avvio del laboratorio ambientale, come lo chiamano loro, che in futuro promette di realizzare altri interventi su luoghi simbolo di Avigliano. Dove

L’iniziativa di domenica mattina a cui hanno aderito i ragazzi delle due associazioni

manca o ritarda la cura di chi dovrebbe interessarsi alla manutenzione (in questo caso del Comune) loro agiranno. Ovviamente il la-

boratorio è una iniziativa che trova l’accordo del Comune di Avigliano. «Ognuno di noi – dice Stefano Brandusio, anima e refe-

rente del progetto – mette a disposizione il proprio tempo e l'impegno per svolgere alcune mansioni. Poi, ci auguriamo, sarà il Comune a

concludere altri interventi». È lodevole l'idea dei ragazzi di Avigliano, accompagnati l’altro ieri dai responsabili delle associazioni Spazio ragazzi (Beatrice Gianturco) e l'Abete (Carmine Ferrare), con tanto di tuta da lavoro. C'è un senso molteplice in questo progetto, che mira alla cura dell'ambiente e alla coesione dei ragazzi. Lo si capisce da quello che ripete Stefano, 19enne al quinto anno per geometri: “E' frequente tra noi giovani la frase ma che paese del cavolo, ma se nessuno fa qualcosa per migliorarlo è troppo facile prendersela con gli altri. Perché allora – si chiede – non cominciare così, in questo modo, a prenderci cura del nostro paese? Poi vediamo se riusciremo a calamitare le attenzioni degli altri ragazzi”. Pensiero pianamente condiviso anche dagli altri

“operai occasionali”, ripiegati a lavoro a mo' di fattori di una Fattoria tutta loro, ma senza telecamere e gloria, in controtendenza con quello che trasmettono i modelli televisivi. Tra piante posizionare e canali da liberare, domenica mattina dalle parti della chiesa di San Vito, prossima ad ospitare i festeggiamenti in onore del santo protettore della cittadina, s'incontravano Vito Telesca, Manuel Della Croce, Rocchina Mecca, Carmen e Marianna Genovese, con quest'ultima, vice presidente di Spazio ragazzi, a dire che «è indispensabile responsabilizzare i ragazzi ai temi dell'ambiente e, per quanto è nelle nostre possibilità, vogliamo dimostrare a tutti che ciascuno può fare qualcosa per questo paese e per gli altri». Gianni Sileo provinciapz@luedi.it

Pignola La struttura sarà gestita dalla cooperativa Santa Teresa

Centro diurno per anziani Così si vince la solitudine PIGNOLA - Pareti giallo paglierino, divani in pelle color crema e mobili in ciliegio. Alle pareti stampe variopinte. Così si presenta il centro diurno per anziani inaugurato domenica a Pantano di Pignola. Un luogo luminoso e accogliente arredato con gusto e attenzione per i particolari. La posizione poi, è a dir poco privilegiata, all'imbocco della pista ciclopedonale, a due passi dal lago e dall'oasi florofaunistica del wwf. Realizzata da un privato, la struttura era stata inizialmente pensata per ospitare un'azienda agrituristica. La cooperativa “Santa Teresa” di Potenza ne ha invece fatto un centro per accogliere e intrattenere gli anziani. Soci fondatori Luigi Guacci, Anna Bochicchio e Tiziana Scazzuso. Un'iniziativa lodevole rivolta a persone spesso sole, desiderose di compagnia e bisognose di luoghi di svago e aggregazione di cui la nostra regione è carente. Una struttura d'eccellenza già operativa che ha già ricevuto numerose richieste vista la qualità dell'offerta e i prezzi accessibili.

Dalla mattina alle 9 fino alle 20 della sera il costo giornaliero è di ventisette euro, nei quali sono inclusi pranzo, cena e intrattenimento, oltre al servizio navetta. Un pulmino tutte le mattine va a prendere gli anziani a casa e li riaccompagna a fine giornata. L'edificio si sviluppa su due livelli, oltre 650 metri quadri a disposizione degli ospiti del centro. Al pian terreno cucina, servizi igienici, una stanza da pranzo e un ampio salone. Al primo piano quattro camere doppie per il riposino pomeridiano, ciascuna con armadio, scrivania e bagno, comode e confortevoli. Otto persone al giorno, fino ad un massimo di dieci, è il numero stabilito per garantire la gestione ottimale degli spazi e lo svolgimento delle attività previste. Le giornate vengono organizzate e calibrate sulla base delle esigenze degli ospiti, i quali sono costantemente seguiti dal personale specializzato del centro e da un animatore. «Per i nostri nonnini -afferma Guacci- abbiamo pensato ad una serie di attività all'interno e all'e-

Il centro diurno per anziani e il taglio del nastro del sindaco Petrone

sterno del centro. Li accompagneremo in passeggiate e gite ai santuari di Monticchio e Montevergine. Abbiamo, inoltre, stipulato una convenzione con la piscina per bagni e saune e realizzato delle aiuole per gli amanti del giardinaggio. Alcuni ci hanno chiesto di po-

ter utilizzare il computer e siamo in attesa di due portatili». Immancabili poi i classici passatempi: le carte, gli scacchi, i libri e la tv. Il progetto della cooperativa “Santa Teresa” riveste un ruolo importante in una regione che va spopolandosi e che, mentre

con una mano deve energicamente riagguantare i giovani che sono costretti ad emigrare, con l'altra deve dolcemente sostenere gli anziani che ne hanno fatto la storia e hanno ancora tanto da dire e da insegnare. Simona Brancati provinciapz@luedi.it

Oppido I ragazzi dell’istituto comprensivo Giannone vincono le regionali

Atletica, i cadetti conquistano la finale OPPIDO LUCANO - L’istituto comprensivo “Francesco Giannone” continua a sorprendere con i suoi ragazzi nelle varie discipline atletiche nei giochi studenteschi. Grazie alle due vittorie nella fase regionale di mercoledì - con Giuliano Pepe negli ottanta metri a ostacoli con il tempo di 12.5”, con Luigi Gabriele De Rosa negli ottanta metri in 10.1”, con il secondo posto di Fabio Cilla nel salto in alto con 1,45 mt, quello di Michele Basilio nel salto in lungo con 4,62 mt e quello di Gianluca Marone nei mille metri con il tempo di 3'09”, del quarto posto di Valerio Malpedi nel lancio del peso con 9.10 mt - la squadra cadetti di Oppido ha conquistato il primo posto

tra i vari istituti partecipanti e, di conseguenza, il diritto di disputare le finali nazionali a Rieti. Alla squadra di Oppido si aggiungeranno atleti vincitori nelle rispettive gare come individualisti. Inoltre, alla staffetta 4x100, classificatasi seconda alle regionali con il tempo di 52.6”, parteciperanno Basile-Cilla-Pepe-De Rosa. I giochi sportivi studenteschi di atletica leggera, per gli oppidesi, erano iniziato lo scorso sei aprile con la fase distrettuale a Potenza superata brillantemente. Il diciassette aprile, sempre a Potenza, si è disputata la fase provinciale dove gli alunni del comprensivo Giannone di Oppido si sono messi subi-

to in evidenza. L’ultima fase, quella regionale, ha visto affrontarsi quattro scuole due della provincia di Potenza, il comprensivo di Oppido e il Luigi La Vista di Potenza, e due dalla provincia di Matera, gli Istituti di Scanzano e Nova Siri. Da queste quattro scuole, sono usciti diversi verdetti che hanno premiato gli oppidesi per costanza e competitività. Molto soddisfatto il professore di educazione fisica di Oppido Lucano, Nicolà Salandra, raggiante dopo la qualificazione dei cadetti ma con un pizzico di rammarico per la qualificazione mancata di un soffio per le donne in gara. Andando qualche settimana a ritroso troviamo ancora gli atleti

La squadra del comprensivo di Oppido

di Oppido protagonisti nella corsa campestre ma, allora, per un solo punto i ragazzi di Oppido hanno dovuto abbandonare il sogno qualificazione già alla fase provinciale. Al comprensivo di Oppido, pe-

rò, aleggia ancora la felicità per poter disputare la terza finale nazionale negli ultimi quattro anni di atletica leggera. Rocco De Rosa provinciapz@luedi.it


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Visite guidate nei frutteti lucani POTENZA - Il “Covil”, il consorzio dei vivaisti lucani, in collaborazione con l'agenzia lucana di sviluppo ed innovazione in agricoltura e con Planitalia, ha organizzato una visita guidata nei frutteti a varietà precoci e a maturazione precoce sottocoperta, a Policoro. Saranno due le aziende agricole che saranno visitate in agro di Policoro. In particolare - come ha sottolineato l'Alsia - saranno osservate varietà di pesche e

Prodotti ortofrutticoli

nettarine sotto maturazione come plawhite, viowhite, zincal, plagold 5 e plagold 10. Claudio Buono

Il Gruppo di acquisto ecologico è pronto a partire POTENZA - Con la prima riunione operativa di giovedì scorso, è stato avviato il "Gruppo di Acquisto Ecologico". L’associazione Legambiente Basilicata, nell'ottica di contribuire a realizzare la "filiera corta" fra i produttori locali ed i consumatori sta organizzando a Potenza un gruppo di acquisto ecologico, per acquistare prodotti alimentari o di uso comune, solitamente di produzione biologica o eco-compatibile (rispettosi dell'ambiente e dei lavoratori). Una filosofia di vita che sembra si stia diffondendo rapidamente. Realizzando la "filiera corta", in-

fatti, si avvicina sensibilmente il consumatore al piccolo produttore locale, con indubbi vantaggi economici per entrambi, permettendo inoltre al consumatore di avere precisa conoscenza dei prodotti che acquista, della loro qualità, potendo "verificare" di persona le aziende ed i sistemi produttivi. Per questo, Legambiente Basilicata invita tutti gli interessati a partecipare alle riunione di avvio del Gruppo di acquisto, che si terranno presso la nuova sede di Legambiente Basilicata, sita in Viale Firenze al numero sessanta. Claudio Buono Contadini al lavoro

L’iniziativa sarà illustrata dal dirigente Mario Coviello

Grande festa a Calvello

Parte al Comprensivo il progetto “Grazie non fumo”

Tutti in preghiera per la Madonna del Monte Saraceno

BELLA - “Grazie non fumo” è un innovativo progetto di prevenzione al fumo dell'Istituto Comprensivo di Bella. La mission dell'iniziativa didattica sarà illustrata domani mattina alle ore 10 in un incontro pubblico alla presenza del dirigente scolastico Mario Coviello nella Biblioteca bellese. «L'organizzazione Mondiale della Sanità - si legge in una nota del dirigente Coviello - in una ricerca del 2008 in Veneto sui comportamenti legati alla salute dei ragazzi di età scolare ( 11-13-15 anni ) ha messo in evidenza che il 38,6% del campione dichiara di aver provato a fumare. L'età media della prima sigaretta si attesta intorno ai dodici anni e mezzo. Ma il problema del fumo è rappresentato dalla sua levità semantica - prosegue Covielloin pratica se ne parla come se nulla fosse sia dalla sua ampia diffusione e familiarità sia dalla sua centralità valoriale. Dannoso ad ogni età, il fumo di tabacco, come ormai ampiamente dimostrato, è uno dei principali fattori che mette a rischio la salute sia del fumatore che delle persone che gli stanno vicino; questo avviene ad ogni età, ma in particolare durante il periodo fetale e dell'infanzia». Il percorso formativo è ancorato a due livelli, quello conscio, comportamentale per un lavoro di autoconoscenza e valutazione sino ad un livello inconscio con linguaggi, visivi, semantici ed emozionali.

La musica strumento d’integrazione BELLA - “Settimana della musica” all'Istituto comprensivo di Bella. Da tempo il ministero dell'Istruzione punta al rilancio della pratica musicale nelle scuole di ogni ordine e grado. Il Comitato nazionale per l'apprendimento pratico della musica, presieduto da Luigi Berlinguer, ha già avviato il finanziamento dei laboratori. Così anche l'Istituto di Bella, con il suo dirigente scolastico Mario Coviello, ha avviato dall'anno scorso una proficua collaborazione con il “Centro Musicale Izzi & Freno”. Ottenuto anche un finanziamento per l'arricchimento del laboratorio musicale della scuola secondaria di primo grado. Si tratta di un'iniziativa «con la quale le scuole possono far percepire alla società - ha detto il dirigente Coviello - l'importanza delle attività musicali che esse realizzano nel corso dell'anno scolastico. È evidente che queste attività non si risolvono nella occasione straordinaria della esibizione programmata per la “Settimana della musica”, ma trovano in essa il punto di approdo di ordinari percorsi di apprendimento caratterizzati sia da sviluppo continuo sia da stabile sedimentazione nel curricolo». Intenso il carnet di eventi . Con il progetto “Il mio canto libero 2”, il docente Vincenzo Izzi , con gli alunni della scuola media, nel periodo febbraio - maggio 2009, ha reaCosì per il secondo anno consecutivo gli alunni della seconda media di Bella, guidati dalla docenti di lettere Tarantino Elisabetta e Ferrone Licia e dalla docente di scienze Giuliana Cioce, durante le attività pomeridiane di tempo prolungato, hanno portato avanti un progetto di prevenzione al fumo e al tabacco “Grazie non fumo”, in collaborazione con la dottoressa Filome-

lizzato attività di laboratorio musicale. «Per mesi, soprattutto gli alunni in difficoltà e gli oltre 40 alunni stranieri - ha detto Coviello - provenienti dal Marocco e dalla Romania hanno potuto ascoltare, conoscere e fare musica, anche con la collaborazione dei loro genitori». Il laboratorio teatrale degli alunni di seconda media ha presentato ieri sera “Ero forestiero”, un musical sull'integrazione tra i popoli. Oggi invece lo spettacolo canoro degli alunni di terza media “Il mio canto libero”. Sarà l'occasione per Hasna El Khairi e Nadif Sara di presentare il pop marocchino “A Hakasmah Hah” e per Ennaji El Idrissi Atika di cantare “ Non credo nei miracoli” di Laura Bono. «La presenza della musica nella scuola, in forme e modi adeguati alle diverse fasce d'età - ha detto Coviello - rappresenta un'importante passo per la realizzazione di quella “ecole de la mixitè “ di cui si parla ormai in tutta Europa. La musica a scuola contribuisce alla formazione sentimentale dei giovani e ne promuove la socializzazione mediante l'esecuzione d'insieme. Esiste un legame profondo tra il fare della mano e il sentire del cuore quando si impara uno strumento. E la gioventù che vive oggi nelle nostre scuole è soprattutto della sapienza del cuore che ha bisogno». an. sc.

na Lo Sasso referente aziendale di educazione alla salute in ambito scolastico dell'Asl nr. 2 di Potenza. «Il fumo è vissuto dai giovani come modello di “adultità” - conclude Coviello - come segno di emancipazione e perché no, di trasgressione, ne fa un valore positivo, ma soprattutto, un valore “giovane”. Se a ciò si aggiunge la dimensione antropologica del “rito di passaggio”,

di momento di transizione tra la dispersione dell'infanzia e la coesione gruppale dell'adolescenza, appare subito evidente la difficoltà di parlare di prevenzione al fumo con i giovani. Al termine del percorso di quest'anno i ragazzi hanno affermato di aver migliorato le proprie risorse di autonomia decisionale e di capacità di compiere scelte di vita alternative». Angela Scelzo

Sei cresime a S. Angelo: numero in calo SANT'ANGELO LE FR. - Ieri è stata una domenica particolare per la comunità Santangiolese, sei adolescenti hanno ricevuto dalle mani del vescovo Agostino Superbo il sacramento della cresima, dopo aver seguito per un anno un percorso formativo alla parola di Dio. Un numero esiguo rispetto agli altri anni, segno evidente di un impoverimento demografico del paese. Eppure nella piazza della cittadina c'era aria di festa, lo si respirava dall'abbigliamento, dai sorrisi, dagli abbracci e dallo scambio degli au-

guri. Presenti non solo i familiari dei cresimati ma anche dei padrini, cittadini vari e il sindaco, Angelo Ruggiero. Tutti erano agghindati a festa, come per un evento importante. La chiesa gremita. Scene queste poco consuete ormai in diversi paesini lucani, in via di spopolamento. Era contento il parroco padre Antonio Capasso, contenti i ragazzi che hanno vissuto l'appuntamento come un evento importante, il vescovo Superbo che con piacere ha posato con loro per farsi fotografare nella chiesa madre, dopo

I ragazzi che hanno ricevuto la cresima

la celebrazione litrgica. Eccoli i cresimati: Loisi Michele, Loisi Umberto, Lo Sasso Federica, Monaco Martina, Monaco Michele, Pennella Carlo. “La cresima è un appuntamento che si ricorda con piacere nella vita” - sottolinea il vescovo. La ceri-

monia è finita in festa, con scambi augurali e servizio fotografico. E poi il pranzo che si suppone sia stato ricco di vivande, adatto per l'occasione. A tutti ragazzi, ai genitori e ai padrini, vivi e sinceri auguri. Antonio Monaco

La processione da Calvello fino al Santuario

CALVELLO - Arte, natura, tradizione e, soprattutto, un immenso fervore religioso hanno accompagnato, quest'anno a Calvello, la consueta ricorrenza della Madonna del Monte Saraceno che, nella seconda domenica del mese di maggio, raccoglie intorno a sé numerosissimi fedeli. La Vergine Santissima del Monte Saraceno rappresenta l'espressione religiosa più alta per l'intera comunità calvellese. Nella mattinata di ieri, la meravigliosa statua è stata portata “a spalle” dai devoti dalla chiesa parrocchiale di Calvello al Santuario omonimo, da dove sarà poi riportata in paese l'8 settembre. Nella serata che precede la ricorrenza religiosa, i tradizionali “fucanoi”, ossia falò accesi in segno di festa in molti angoli dei rioni del paese, hanno accolto la processione dei fedeli con il quadro della Madonna. Nella mattinata della domenica, si celebra la messa in paese nella chiesa di “San Giovanni Battista” e, successivamente, si va in processione al Monte Saraceno, accompagnati dalla banda musicale. Giunti alla sommità del monte, si celebra un'altra santa messa in onore della Madonna; si colloca, poi, la statua all'interno della chiesetta del Monte Saraceno ed a seguire, nel bosco sottostante, si con-

sumano gli squisiti pasti preparati a casa, trascorrendo in allegria il resto della giornata, al suono dell'organetto e di altri strumenti musicali. Al tramonto si rientra in paese. L'attuale statua della Madonna del Sacro Monte Saraceno risale al 1858. Il primitivo simulacro andò distrutto durante il terremoto del 1857. L'artista napoletano che ne ricompose i pezzi li recuperò tra le macerie, legandoli con cartapesta e dando all'effigie un'espressione celestiale ed inconfondibile. La statua che rappresenta la Vergine seduta con il Bambino in grembo, fu incoronata il 9 settembre del 1947 dal rev. mo Capitolo Vaticano, e successivamente reincoronata il 9 settembre del 1985 perché le corone, i monili in oro e la statuetta del Bambino Gesù furono sottratti dalla preziosa urna con atto sacrilego. Infatti, nel 1953 si verificò il furto delle corone e, nel 1983, quello della statuetta con il Bambino Gesù. Ora, pero, grazie alla generosità dei calvellesi, tutto risulta risistemato. L'urna che custodisce la bellissima statua, detta comunemente “Caggia della Madonna”, è un'opera scolpita a mano da prestigiosi artigiani locali, ed è costruita in legno durissimo e pesante. Donato Pavese


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27 Senise Gli autori sarebbero entrati nella notte tra sabato e domenica da una porta secondaria

Vandali in azione alle medie Niente scuola ieri per gli studenti. Le aule cosparse di schiuma degli estintori SENISE - Saltano le lezioni alla scuola media statale “Nicola Sole” di Senise, a causa di atti vandalici che hanno reso inagibile l’intero stabile. Probabilmente nella notte tra sabato e domenica, ma questo lo stabiliranno le indagini subito disposte dal capitano la compagnia dei carabinieri Biagio Simonetti, ignoti si sono introdotti nella scuola ed hanno iniziato a scaricare per terra, sui muri, sui banchi e sulle scrivanie, il contenuto degli estintori a muro che presidiano l’interno dell’edificio. Forse per cercare un giorno di festa che poi sono diventati due, visto che per riprendere le lezioni c’è bisogno di una apposita impresa di pulizie e del tempo necessario e la scuola è stata chiusa per due giorni. La tecnica utilizzata è stata quella dell’effrazione di una porta in ferro battuto del piano terra da qualcuno che conosceva molto bene la zona. Si tratta infatti di una entrata di servizio utile in caso di evacuazione e nulla più ma in bella evidenza non appena si entra nell’atrio dell’edificio, laddove staziona il personale Ata. Dopo aver rotto un vetro è stata introdotta una mano ed aperta la porta stessa dall’interno. Poi una volta introdotti o introdotto, visto che non è facile stabilire se siano state più persone o uno solo, hanno iniziato ad aprire gli estintori. Il tutto naturalmente al buio o quasi, dal momento che al limite si saranno serviti dei riverberi dei lampioni dei dintorni o di una torcia a mano. I corridoi, i saloni, le aule, tutte cosparse della polvere bluastra. Non lesinando anche altri atti vandalici, come l’apertura di alcuni armadietti, la messa a soqquadro della foresteria del

Parco, tutto pronto per “Artepollino” POLLINO - “ArtePollino”, l'arte contemporanea entra nel più grande parco naturale d'Italia. Il 13 maggio si terrà la conferenza stampa di presentazione di ArtePollino-un altro sud, un progetto volto a valorizzare e far conoscere, attraverso l'arte contemporanea, l'eccezionale patrimonio naturalistico del Parco Nazionale del Pollino, il più grande d'Italia. Dal prossimo mese di luglio il versante lucano del parco ospiterà opere permanenti di arte ambientale realizzate da artisti di fama internazionale. Si tratta di lavori che, creati per interagire con la bellezza di quei paesaggi incontaminati, ci faranno riflettere sull'importanza della ricerca di un equilibrio tra natura, cultura e sviluppo sociale ed economico. I tre grandi protagonisti per questa prima edizione di ArtePollino saranno Anish Kapoor, Carsten Höller e Giuseppe Penone, scelti e invitati da un prestigioso comitato scientifico. Le loro opere saranno le prime di un percorso d'arte contemporanea che sta per tracciarsi nel cuore di una delle più belle cornici naturalistiche d'Europa. em. ma.

A destra la porta dove sarebbero entrati i vandali. Nelle foto grandi la scuola come appariva ieri mattina

personale Ata, con sedie ed altri oggetti di utilità quotidiana, buttai per aria ecc. Soltanto un’ala dell’edificio non è stata visitata. Salvi pure la segreteria e l’ufficio di presidenza dove sono custoditi i documenti, soltanto perché le stanze hanno porte blindate e dunque inaccessibili. Gli insegnanti, hanno poi chiama-

to ed atteso uno per uno i genitori ai quali hanno riconsegnato i propri figli. Sul luogo sono giunti i carabinieri ed anche il sindaco Giuseppe Castronuovo, che si è detto amareggiato per questo insano gesto. Anche perché questo istituto, risulta essere uno dei più qualificati, a livello nazionale ed europeo. Da anni in-

fatti, gli alunni che frequentano questa scuola, partecipano a giochi e concorsi di ogni genere ed in ogni dove, arrivando sempre primi, raramente secondi. Segno di una preparazione ed attenzione da parte dell’intero corpo docente di primissimo livello. Anche e soprattutto per questo, il preside Francesco Dur-

si, si è detto più che deluso: «mai avrei potuto pensare che potesse succedere da noi un fatto simile;credo di aver sempre dimostrato piena disponibilità sia per gli alunni sia per i genitori e dunque non voglio proprio credere che sia stato un nostro alunno a compiere un gesto che non può essere assolutamente commentato». La delusione del preside è più che comprensibile pur se negli anni addietro ci sono pur

stati altri piccoli episodi di intolleranza, come la rottura di vetri ed altre scemenze che non trovano comunque giustificazioni, men che meno, se la mira era stata, come può essere in questo caso, la assurda emulazione di quanto sentito o visto periodicamente in televisione. Gesti che poi sostanzialmente restano ovunque impuniti. Gianni Costantino provinciapz@luedi.it

Si rinnova nella Perla del Tirreno Lagonegro, successo per le elezioni il “miracolo” della manna di San Biagio delle Rsu sui cantieri della Sa-Rc LAGONEGRO - Elezioni Rsu sui cantieri dell'azienda principale dell'A3 Salerno Reggio Calabria, la Sis General Contractor. Dopo l'eccellente risultato ottenuto sulla Lagonegro Scarl, si sono svolte con successo anche l'elezioni delle Rsu sui cantieri della Sis general contractor dell' A3 SA - RC. Un grande successo per la flc, Filca - Cisl, Fillea - Cgil e Feneal - Uil con il 90 per cento di partecipazione da parte degli operai sull'impresa principale. Un'elezione di Rsu unitaria, a dimostrazione della massima democrazia usata su quel cantiere dove gli operai hanno dato fiducia al Sindacato con l'elezione degli operai: Sergio Cafasso, Elia Garone

e Antonio Fittipladi e del geometra Massimo Grimaldi per l'area tecnica amministrativa Sis. «Un grande risultato - hanno commentato le sigle sindacali - da monito all'unità sindacale che in questo periodo a livello nazionale sta attraversando un brutto momento e che - hanno spiegato la Filca - Cisl, la Fillea - Cgil e la Feneal - Uil possa una piccola Regione come la Basilicata dare quell'impulso di dialogo delle tre Organizzazioni Sindacali a livello nazionale, affinchè si possa ritrovare per il bene dei lavoratori quell'unione che in questo momento non c'è”. Le tre categorie nel ringraziare tutti gli operai per la fiducia accordata al Sinda-

cato, nella giornata di oggi, 12 maggio alle ore 12, hanno fissato già un incontro con la Rsu per preparare “una piattaforma rivendicativa da presentare all'azienda nel più breve tempo possibile. Ringraziamo - hanno aggiunto - la Sis per aver messo in condizione di serenità e tranquillità lo svolgimento dell'elezioni”. Il prossimo passo per le Organizzazioni Sindacali, dopo avere svolto l'elezione nelle due maggiori aziende operanti sulla SaRc, sarà lo svolgimento delle altre operazioni Rsu sulle aziende affidatarie. Inoltre sono stati attivati anche i canali per eleggere le Rsl di sito. Angela Pepe

MARATEA - Si ripete a Maratea l'evento miracoloso della manna celeste di San Biagio. Al termine della celebrazione della messa di domenica, le pareti di marmo, all'interno e all'esterno, della cappella che custodisce le reliquie del Santo (che si trova in fondo al Santuario di San Biagio, Basilica Pontificia dal 1941), si sono inumidite con un liquido acquoso. Al momento dell'evento in chiesa erano presenti numerosi fedeli per i festeggiamenti in onore del Santo patrono che subito si sono riuniti in preghiera, mentre il parroco don Adelmo Iacovino ha esposto il Palio rosso e fatto suonare a festa le campane. Per i fedeli la manna è vista come un segno della benevolenza del Santo, un segno di protezione da eventi calamitosi. Per molti, però, questa volta è vista anche come un segno di buon auspicio per i nuovi parroci che da pochi mesi sono a Maratea. La manna era apparsa di recente due anni fa, sempre durane la celebrazione della messa della domenica. Mentre prima del 2007, non appariva dal 1976. Nell'archivio delle parrocchie esistono diversi documenti storici che te-

stimoniano il succedersi dell'evento nel corso degli anni, come una Bolla pontificia di Pio IV del 1962, che riconosceva il liquido come “manna celeste”. Inoltre, il 3 febbraio di ogni anno, si benedicono dei piccoli pani con sopra l'immagine della manna che esce dal corpo di San Biagio. Quest'anno i festeggiamenti di San Biagio cadevano nel trentennale del rifacimento della statua in argento, in sostituzione del antico simulacro trafugato nel 1976. Per questo sabato 2 maggio, si è svolta la singolare rievocazione dell'arrivo delle reliquie del Santo di Sebaste dall'Isola di Santo Ianni al Porto di Maratea. San Biagio, era un medico armeno vissuto nel IV secolo, vescovo di Sebaste dove operò diversi miracoli. Fu perseguitato e decapitato. Le sue reliquie, secondo la tradizione, arrivarono a Maratea nel 732 a bordo di una nave che si arenò nell'isolotto di Santo Ianni. E' invocato contro i mal di gola, perché guarì miracolosamente un ragazzo che aveva una lisca di pesce nella trachea. Francesco Zaccara provinciapz@luedi.it


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Bilancio positivo per il Certamen VENOSA - La ventitreesima edizione del certamen horatianum è stata archiviata. Un successo l'edizione di quest'anno soprattutto come numero di partecipanti, cento venti scuole provenienti da ogni parte d'Italia e anche dall'estero. Di questa edizione tutti sono rimasti soddisfatti del programma predisposto dal liceo classico di Venosa che, oltra a prevedere la prova di latino su una ode di Orazio, il poeta latino originario di Venosa, ha organizzato anche angoli di didattica e cultura sulla lingua latina, concerti musicali e visita ai monumenti e beni architettonici della città come le catacombe, il par-

co paleolitico e l'incompiuta della S.S. Trinità. Tra le curiosità di questo Certamen da segnalare che il liceo classico Beccaria di Milano era presente con la professoressa Maria Santoliquido originaria di Venosa, ex alunna del liceo di Venosa nel 1983. Il liceo classico di Eboli (Sa) era accompagnato dalla professoressa Nunzia Pendino ex docente di Latino del liceo di Venosa nel 1991. Il liceo classico di Latina era rappresentato dalla professoressa Norma Pitrolo ex docente dell'istituto venosino. Molti gli apprezzamenti da parte dei Docenti provenienti dal resto d'italia: la prof. Paola Zafarana del liceo clas-

sico “Corradini” di Thiene (Vi) , una siciliana trapiantata nel nord italia per motivi di lavoro presente per la prima volta a Venosa, ha riferito :”è una organizzazione mastodontica questo Certamen di Venosa sembra sproporzionata al luogo, realizzata bene con tante forze spese per la cultura…antica. Già ho partecipato a d altri Certamen ma non ho visto questo movimento grandioso di Venosa, ho avuto questa percezione, secondo me Venosa con questo Certamen, potrebbe fare scuola ad altri non solo dal punto di vista culturale ma di esperienza umana. L'energie del sud sono vive e quando c'è anche

il sostegno economico si realizzano progetti impensabili come questo Certamen”. La prof. Nunzia Pendino è ritornata a Venosa dopo circa 20 anni come accompagnatrice del liceo classico di Eboli ha detto : “ho rivisto colleghi dopo un ventennio, persone straordinarie come la prof. Restaino. Ritornare in questo luogo ho rivisto maestri straordinari di insegnamento in possesso di una cultura vissuta che circola nelle vene . Se al Certamen di Venosa arrivano le menti migliori d' Italia il merito è anche loro”. La prof. Norma Pirolo gia insegnante di latino e greco nel 1991/92 a Venosa ha aggiunto:”ho avuto

Un’immagine dell’edizione del Certamen

ricordi bellissimi da insegnante. Venosa mi piace sempre tanto ogni tanto ritorno con la famiglia”. Da ricordare che una delle vincitrici del Certamen, giunta al 3° posto, un'alunna del Li-

ceo Classico di Lavello, sede staccata del liceo di Venosa, Fabiola Roccotelli di Montemilone che ha superato una concorrenza di oltre 200 coetanei. Lorenzo Zolfo

Genzano di Lucania Secondo il legale l’Ente non avrebbe la competenza in materia

«Decreto incostituzionale» Per l’avvocato del Comitato civico la giunta regionale avrebbe sbagliato GENZANO DI LUCANIA - Il Comitato civico spontaneo, costituitosi allo scopo di contrastare l'ampliamento della discarica (prossima alla chiusura) di C.da Mattinella, in queste ultime due settimane è andato avanti con poche “chiacchiere” ma molti fatti. Riuscendo a portare alla luce un “particolare” che potrebbe andare a risolvere il problema alla radice. In due parole, è stata smascherata incostituzionalità (certo, ora da verificare, attraverso l'intervento di organismi extra-regionali) nel decreto della Giunta di De Filippo al centro della questione. Questo, grazie all'arguzia ed alla tenacia nell'indagare offerte da una laureata in legge, avvezza, per lavoro, a districarsi nelle giungle burocratiche. «La legge della Regione Basilicata n. 6/2001 - si legge infatti in un documento partito ieri per diverse destinazione, sia a Potenza che a Roma) - e, segnatamente, l'art. 34 che ha consentito l'adozione dell'ordinanza n. 2/2008 al Presidente della G.R., presenta profili di illegittimità costituzionale, poiché, benché le regioni abbiano una competenza legislativa concorrente in materia di “governo del territorio”, quella inerente alla gestione dei rifiuti rientra nella potestà esclusiva statale». Difatti, se è certo, si mette in evidenza, che «il disegno legislativo n.

La discarica di Genzano

252/2006 consente il ricorso temporaneo a speciali forme di gestione dei rifiuti, a mezzo dell'adozione di ordinanze contingibili ed urgenti», è altrettanto vero che «tali provvedimenti debbano avere il carattere della temporaneità, la qual cosa va automaticamente ad escludere

autorizzazioni di sorta in quanto a localizzazioni (e realizzazioni) di impianti definitivi di qualsivoglia natura». «In particolare - fanno notare i responsabili del comitato - il mancato rispetto delle ordinarie procedure va a violare l'art. 117 della Co-

stituzione». Argomentazioni di natura né sofistica né retorica, dunque, per di più supportate dalla messa in evidenza di un “precedente”, che l'anonima “detective” del comitato ha scovato dopo aver confrontato attentamente le leggi (in materia)

Lavello, Fungetta si è dimesso LAVELLO - Le prossime elezioni provinciali portano con se già i primi effetti sulle compagini politiche locali. Ieri mattina il capogruppo della Primavera Lavellese , Antonio Pettorruso ha protocollato le dimissioni del suo consigliere comunale Alfonso Fuggetta eletto in seno alla lista civica lo scorso anno. «A memoria - fa sapere Pettorruso . non ricordo di un caso simile; un candidato alla Provincia che si dimette dalla carica che ricopre per candidarsi in un altro consesso senza attendere i risultati». «Questo fa onore a Fuggetta che ha svolto il suo

compito al meglio in consiglio comunale anzi ad essere onesti è stato la vera sorpresa positiva nel consiglio comunale di Lavello». «Il mio augurio è - prosegue Pettorruso - di una sua elezione». «Qualcuno - ha spiegato l’esponente di opposizione - ha visto la scelta di Fuggetta come un salto al di là della barricata”. «Non è assolutamente vero Fuggetta non ha mai fatto parte di alcun partito né come iscritto, né come simpatizzante e la sua candidatura con una lista civica all'interno del centro sinistra è forse una naturale conseguenza».

«Certo io non avrei potuto farlo ma così come è naturale la candidatura dell'avvocato Merra con la Destra o della professoressa Di Stasi con l'Mpa o del geometra Scatamacchia con i popolari liberali nulla questio su Fuggetta .Se proprio vogliamo i brividi li hanno fatti venire altri». «La Primavera lavellese conclude - esce rafforzata da queste candidature mostrando il suo vero volto. La sua eterogeneità è stata la forza che va oltre l'inutile appartenenza partitica soprattutto quando si tratta di paesini come Lavello». Sarà invece Annalia Iacoviello, psicologa, eletta,

sempre in occasione delle elezioni amministrative di aprile 2008 nella lista Primavera Lavellese, a prendere il posto del dimissionario Alfonso Fuggetto in seno al consiglio comunale. Sale così il numero delle donne all'interno dell'assise lavellese. E' iniziata intanto la campagna elettorale per le prossime elezioni provinciali che saranno un vero e proprio banco di prova nella patria di Sabino Altobello, presidente uscente della provincia di Potenza che non ha inteso ricandidarsi. Daniele Masiello provinciapz@luedi.it

adottate in altre realtà: «la Legge della Regione Abruzzo n. 45 2007 (art. 53) - è scritto nel documento spedito - era l'unica, in tutt'Italia, a conferire al Presidente della G.R. gli stessi poteri attribuiti in Basilicata a De Filippo, utilizzando, letteralmente (come è possibile verificare) la stessa formulazione; ma il Presidente del Consiglio dei Ministri, nel 2008, ha sollevato la questione di legittimità della norma impugnandola dinanzi alla Corte Costituzionale». Alla luce di tutto questo, dunque, il comitato «chiede alla Regione di revocare l'ordinanza n.2/2008 (consentendo, in tal modo, una riformulazione più attenta del “piano dei rifiuti provinciale”), nonché di provvedere ad una modifica della L.R n.6/2001 che sia in linea con le disposizioni del disegno legislativo sopra menzionato». Come del resto l'Abruzzo ha già fatto. Intanto, a Genzano continuano a muoversi anche Coldiretti e Federcaccia. E da ieri, sempre a cura del comitato civico, sono state affisse (ai due estremi di Corso V. Emanuele) due planimetrie di C.da Mattinella con indicate le distanze, in linea d'aria, dalle aziende (zootecniche ed agricole) presenti in zona, molte delle quali ricadenti nel territorio di Oppido, al quale ora si chiede di prendere posizioni in merito. Gianrocco Guerriero provinciapz@luedi.it

Liste elezioni comunali Alcune precisazioni Per imprecisioni dovute alla trascrizione delle liste, è doveroso, scusandoci con gli interessati, ribadire quanto segue. «Tra le motivazioni che hanno spinto i componenti di "Nuova Venosa" ad offrirmi la candidatura a sindaco, vi è certamente anche quella di essere una assoluta novità nel panorama politico venosino che, mai come in questo momento, merita un profondo rinnovamento». E’ quanto sostiene il candi-

dato per “Nuova Venosa” Roccaldo Osanna che per la prima volta si presenta a una competizione elettorale. La lista numero 1 di Acerenza è denominata “Vivi Acerenza” e non “Partito della libertà” come erroneamente riportato nell’edizione del Quotidiano del 10 maggio scorso. Nella lista capeggiata da Fiore Antonio Emanuele, “Viggianello riparte”, il candidato consigliere è Sassone Giovanni e non Sassone Domenico.


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A Melfi in 14 per le provinciali MELFI - Ventitre liste in competizione alle provinciali. In un periodo in cui a gran voce si è chiesta la semplificazione politica, un dato in controdendenza. Di certo un numero cospicuo, sorprendente, inatteso. Per quanto concerne il collegio di Melfi, siamo giunti finalmente al quadro esaustivo. Sono 14 i candidati melfitani. Gli altri nove eleggibili sono invece di fuori città. Il candidato presidente Lacorazza del centro sinistra, a cui fanno riferimento nove liste, potrà contare su sette candidati del luogo. Si tratta di Michele Mastromartino del Pd, Francesco Pietrantuono del Partito socialista, sulla carta i due che nutrono in questo raggruppamento maggiori chance, dell'assessore uscente Vitucci dell'Italia dei Valori, di Maurizio Antoniello candidato dell'ultim 'ora nella lista

cosiddetta del presidente, Provincia Futuro, di Rosucci, lavellese di nascita ma prestante servizio presso l'Ospedale San Giovanni di Dio che corre per i Popolari Uniti, di Alfonso D'Amato dei Comunisti Italiani e di Donato Lomio per la Sinistra per la Basilicata. Nel centro destra Aurelio Pace cercherà soprattutto l'appoggio di Michele Destino del PDL, di Gianvito Corona dei DEC, se vogliamo la sua lista di riferimento, di Luigi Laviano, cugino diretto del candidato presidente presente nella lista Popolari Liberi Nuovo PSI, di Marcello Vona dell'Ud, e di Rosanna Imperiale, unica donna melfitana in competizione candidata per la Federazione di centro che fa capo all'ex Assessore regionale Mollica. Chiudono il quadro prettamente federiciano, Antonio Corbo dell'Udc e Mauro Masserini

che all'ultimo istante ha scelto il Movimento per l'Autonomie. Si pensava che anche Rifondazione Comunista potesse scegliere per il collegio un candidato del luogo, ma Michele D'Anghela referente del partito, non ha accettato la sfida, non riuscendo a coinvolgere personalmente nessun altro. Obiettivamente i voti dei melfitani si concentreranno sui candidati indigeni. Ai partiti e alle liste che presentano candidati non del luogo, andranno oggettivamente le briciole. E' sempre stato così e' la tendenza sarà rispettata anche stavolta. Melfi è un collegio importante. Nelle ultime tre votazioni provinciali, ha sempre espresso un candidato. Cinque anni fa fu eletto il socialista Alfonso Salvatore, attuale Assessore alla Formazione. Dieci anni orsono l'onore di essere eletto nel collegio toc-

Elezioni

cò al forzista Romeo Mastromartino, parente dell'attuale candidato del Pd, mentre 15 anni fa doppio exploit con l'elezione contemporanea di Saverio Bevilacqua in Alleanza Nazionale e di Salvatore Damiano diessino. Una tradizione che Melfi vuole ovviamente mantenere anche in questa tornata. L'alto numero dei candidati non aiuta a tale scopo. Dovranno

essere bravi gli elettori ad individuare chi effettivamente ha concrete possibilità, in base alle percentuali ed ai voti totali di lista. Compito importante per avere rappresentanti cittadini che possano svolgere un ruolo fondamentale per la crescita futura di Melfi. Emilio Fidanzio provinciapz@luedi.it

Rionero in Vulture Intervista a Maria Mariani e Giovanni Battista Bochicchio

Crob, l’anno che verrà Uno degli obiettivi dei neo direttori: istituire un dipartimento donna RIONERO - L’8 aprile scorso l’insediamento dei due nuovi direttori coordinati dall’altrettanto neo direttore generale Rocco Maglietta. Si tratta Maria Mariani direttore amministrativo e Giovanni Battista Bochicchio direttore sanitario. Un nuovo avvicendamento ai vertici della struttura di ricovero e cura a carattere scientifico che risulta completamente rinnovata nel suo organico direzionale. Il team predecessore era costituito da Donato Grieco direttore generale , Pasquale Amendola alla direzione sanitaria e Giovanni Corrado all’amministrativa. Un passaggio di testimone che ha lasciato un’ eredità ben precisa. «Ci sono tante risorse nuove - afferma Mariani - ed è tanto l’entusiasmo manifestato dai giovani che compongono l’area amministrativa, energie che hanno bisogno di essere portate a sintesi. Sono giovane come loro e credo molto nella riorganizzazione che segue ad ogni cambio di gestione». Una struttura importante il Crob ma piccola nei numeri. «230 dipendenti e 88 posti letto, ma a fare la differenza è la ricerca». Sul campo dei nuovi progetti le prospettive sono alte e a breve scadenza. «Entro giugno sottoporremo all’ attenzione della Regione l’atto aziendale. L’idea è quella di

A lato Maria Mariani e Giovanni Bochicchio

istituire un dipartimento donna in cui si eseguiranno le attività di chirurgia plastica, senologia e ginecologia». Dipartimento che sarà posizionato al primo piano e reso operativo già in estate. «Particolare attenzione sarà dedicata all’ accoglienza alberghiera che è per noi un elemento fondamentale». Così ai due bollini rosa ottenuti dal Crob per il

progetto nazionale ospedale donna si aggiunge il terzo con la copertura di una posizione apicale al femminile. Anche se «il dirigente non ha sesso» - ricorda la Mariani. In questa intervista doppia la parola va al direttore sanitario. «Ho trovato una struttura già avviata - dice Bochicchio tanti ottimi solisti dal punto di vista professionale, i quali

però devono imparare a suonare in un orchestra». Una metafora pungente quella utilizzata dal direttore sanitario che precisa di non essere lui il direttore d’ orchestra. «Noi siamo dietro le quinte e ci coordiniamo con il direttore di tutta l’orchestra perché alla fine possa uscire non un suono stridulo ma quanto più piacevole». Al centro degli in-

teressi della direzione sanitaria la qualità dell’assistenza sia alberghiera che assistenziale soprattutto in relazione alla particolare gravità delle patologie trattate «su ciò non ammettiamo ne deroghe ne distrazioni». Dopo il riconoscimento ministeriale ad Irccs fondamentale è l’ innovazione tecnologica essenziale per la ricerca che prevede a

breve il terzo acceleratore lineare e la risonanza magnetica 3 Tesla. «Con questa risonanza sarà possibile fare ricerca in una logica di rete che abbia il Crob come centro sul problema oncologico. In questa logica la 3 Tesla potrà essere messa a disposizione di tutti gli altri centri regionali». Niente egoismi, dunque, o logiche campanilistiche. «La ricerca deve essere aperta al contributo di tutti, non solo ospedali, ma anche ai centri universitari limitrofi essendo questa l’ unica 3 Tesla presente in tutto il centro sud». Prospettive che riguardano anche un futuro prossimo «questo network dovrà poi aprirsi anche alle collaborazioni nazionali ed internazionali». In programma «in tempi ragionevoli - anche la tanto attesa costituzione del registro regionale tumori per monitorare la situazione sanitaria regionale sulle neoplasie». In tutto ciò a mancare ancora è il riconoscimento da parte della popolazione lucana sulle reali caratteristiche e potenzialità della struttura per combattere anche il fenomeno dell’emigrazione sanitaria. «C’è bisogno che la gente ci riconosca. Sarà possibile soltanto grazie ad una buona produzione scientifica». Lucia Nardiello provinciapz@luedi.it

ANNIVERSARI ULTRACENTENARI

102 candeline per nonna Maria

La festeggiata in mezzo ai volontari

RIONERO IN VULTURE - Nonna Maria Tomasulo ha compiuto ieri 102 primavere. Un'età che non poteva passare inosservata qui in Basilicata dove gli ultracentenari sono una bellissima abitudina Nonna Maria, nata l'11 maggio del 1907 a San Fele, è stata infatti festeggiata nel migliore dei modi, nella Casa di riposo “Virgo Carmeli” dai suoi 8 figli e dall'Associazione volontari ospedalieri (Avo), che opera anche nell'Irccs della città vulturina. I 50 volontari hanno organizzato un vero e proprio party con tanto di dolci, musica e balli senza dimenticare un pic-

colo pensierino per la festeggiata. L'Avo, fondata nel 1975 dal prof. Erminio Longhini (primario della Divisione Medicina d'Urgenza dell'Ospedale di Sesto S.Giovanni -Mi), rappresenta una delle più importanti e riconosciute realtà nel settore del volontariato socio-sanitario ed è estesa su tutto il territorio nazionale, con 217 sedi riunite nella Federavo, per un totale di circa 27.000 volontari. La sezione di Rionero in Vulture opera in convenzione con il Crob- Irccs e con la Casa di riposo “Virgo Carmeli” della stessa cittadina. «Il volontario, il cui inserimento av-

viene dopo un colloquio e un corso di formazione di base - spiega la responsabile Avo per la Casa di riposo Gemma Paternoster - offre il proprio “tempo liberato», per stare accanto all'ammalato e all'anziano, accogliendone i bisogni di ascolto e compiendo tutti quei gesti che manifestano un autentico sentimento di solidarietà. Nel Crob i volontari sono riconoscibili perché indossano un camice bianco con il colletto verde e sono muniti di tesserino di riconoscimento. Roberta Senese provinciapz@luedi.it


Matera Martedì 12 maggio 2009

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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440

L’Iniziativa

Accettura

Pomarico

Comunali

Sicurezza a scuola

Candidati civici ma non tanto

Edificio delle Elementari a forte rischio sismico

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Presentazione domani

Secrets Un nuovo concetto di turismo

L’uomo è stato colpito con uno sgabello da un compagno di cella

Aggredito in carcere Litigio tra due detenuti, uno è ricoverato in ospedale

E' STATO colpito al volto con uno sgabello da un suo compagno di cella. L'episodio è accaduto nel penitenziario di via Cererie e il detenuto è stato ricoverato all'ospedale Madonna delle Grazie con una prognosi di venti giorni per aver riportato una frattura delle ossa nasali e diverse ferite al volto causate dai colpi inferti in varie parti del corpo. La zuffa si è consumata in cella nella serata di domenica (dopo la chiusura dei detenuti e la “conta” da parte della polizia penitenziaria) con uno degli oggetti dato in dotazione ad ogni detenuto. In questa circostanza il corpo contundente è stato uno sgabello di legno leggero utilizzato al posto della sedia. Gli agenti di polizia penitenziaria udi-

te le urla provenienti dalla celle sono subito intervenuti e, constatata la gravità delle ferite riportate dal detenuto, hanno provveduto a chiamare i sanitari del 118. Dopo le prime cure del caso, il ferito è stato trasportato nel nosocomio materano dove è stato sottoposto ad intervento chirurgico. Per lui, la diagnosi è di trauma facciale. L'episodio di violenza consumato nel penitenziario materano, sottolinea ancora una volta l'annosa problematica del sovraffollamento dei detenuti, una delle cause di frequenti tensioni, aggravate dalla carenze di personale costretto a lavorare con turni massacranti o aggregati per pochi giorni. L'aggressione è avvenuta in una cella destinata

a contenere meno detenuti rispetto a quelli effettivi costretti a dormire nei letti a castello, con pochissimo spazio a disposizione per muoversi. È evidente che, in queste condizioni, le carceri sono una polveriera che rischia di scoppiare da un momento all'altro. Pesanti i vuoti di personale che si registrano negli organici con una situazione diventata ormai insostenibile, soprattutto durante le ore notturne. Gli agenti e anche gli stessi detenuti, vivono continuamente situazioni a rischio. Michelangelo Ferrara matera@luedi.it

CRONACA

Capi di abbigliamento con marchi contraffatti, due persone denunciate PER aver messo in vendita, durante il mercato di sabato scorso, circa sessanta capi di abbigliamento con noti marchi italiani e stranieri palesemente contraffatti, due commercianti ambulanti, di 49 e 37 anni, entrambi di Ginosa, sono stati deferiti dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Matera all’Autorità Giudiziaria. Tutta la merce, per un valore complessivo di circa 4000 euro, è stata sottoposta a sequestro a disposizione della magistratura, per i successivi accertamenti. Sabato scorso i militari dell’Arma erano impegnati in una serie di servizi predisposti a contrastare i reati contro il patri-

monio ed il fenomeno della contraffazione dei marchi. Sta proseguendo, intanto, l’attività della Stazione Mobile (un Fiat Ducato attrezzato per poter ricevere il pubblico e procedere alla compilazione di atti) predisposta dal Comando provinciale dei carabinieri di Matera: una presenza visibile, concreta ed incisiva di militari per le strade, specie in quelle aree della città distinte da numerosi esercizi commerciali, da un conseguente e considerevole afflusso di gente, nonché nei quartieri periferici. Insieme all’attività quotidiana dei carabinieri di quartiere, un deterrente contro azioni criminose. matera@luedi.it

SARA’ presentato domani a Matera il prodotto turistico “Secrets”, disegnato dal tour operator elvetico Hotelplan Italia S.p.A., in partenariato con la società Matera Hotels Management, sulle località più caratteristiche italiane e mondiali. La città di Matera è stata identificata come l'esempio di quanto il nuovo prodotto vuole portare a conoscenza del turismo mondiale. In particolare, grazie a questo progetto potrebbero essere attivate nella città dei Sassi iniziative commerciali e di marketing, un allargamento dei servizi offerti e la creazione di attività di servizi in proprio, la costituzione di una realtà produttiva (un call center). Alla presentazione parteciperanno circa 300 delegati in rappresentanza delle agenzie di viaggio italiane, oltre ad una decina di giornalisti del settore. L'Amministrazione Comunale, alla luce delle finalità e dei contenuti dell'iniziativa di carattere turistico, ospiterà la giornata di presentazione, mettendo a disposizione la terrazza di Palazzo Lanfranchi e l'Auditorium di piazza Sedile. «L'amministrazione parteciperà in maniera attiva a questa manifestazione, i cui obiettivi in termini di promozione turistica della città rispondono pienamente a quelli nostri - ha detto il sindaco Buccico -. Il turismo riveste ormai un ruolo fondamentale nell'economia della nostra città, ed in tal senso attiveremo una politica che contribuisca ad incrementarne il flusso, operando in sintonia con enti pubblici e privati». Il programma della giornata prevede un breve incontro di benvenuto agli ospiti da parte delle autorità, che si terrà alle 13 nella terrazza di Palazzo Lanfranchi, cui farà seguito, alle 13,45 nell'Auditorium, la presentazione di “Secrets Line”. Alle 15, gli ospiti saranno guidati per una visita della città, che si concluderà alle 17 al Belvedere.


Matera 31

Martedì 12 maggio 2009

Dalla presidenza, messa a soqquadro, rubati due computer. Indagano i carabinieri

Il “Loperfido” preso di mira dai vandali LA PRESIDENZA messa a soqquadro, due computer portati via, un distributore di snack saccheggiato e reso inutilizzabile e alcuni cd asportati dal laboratorio multimediale. E' l'esito di un'incursione notturna nell'Istituto Tecnico Commerciale e per Periti Aziendali Loperfido. «Non si era mai verificato un episodio così grave», ha dichiarato con amarezza ieri mattina il dirigente scolastico Giuseppe De Rosa. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Stazione di Matera e del Nucleo Operativo e Radiomobile che procedono nelle indagini sotto la direzione della Procura della Repubblica di Matera . Come ha sottolineato il capitano Donato D'Amato, comandante della Compagnia dei carabi-

nieri di Matera, «i militari stanno effettuando ogni tipo di accertamento possibile, sia tecnico sia info investigativo». I primi ad accorgersi del blitz distruttivo avvenuto nel weekend (nella notte tra sabato e domenica o in quella tra domenica e ieri) sono stati due collaboratori scolastici che hanno immediatamente avvisato il preside alle 7,30 di ieri. «Con buona certezza - ha affermato il preside De Rosa - queste persone sono entrate dal terrazzino del primo piano (facilmente raggiungibile, tra l’altro la recinzione dell’Istituto si può scavalcare senza problemi, ndr) dopo aver rotto il vetro di una finestra. Quindi, hanno raggiunto la presidenza, infrangendo la vetrata della porta». E' proprio nella stanza del preside che i vandali si sono scatena-

ti: hanno frugato nella scaffalatura adibita a libreria, scaraventando per terra volumi e suppellettili, hanno inoltre forzato una ventiquattrore del dirigente scolastico e rubato due computer. Altra tappa del raid, il laboratorio multimediale del terzo piano. «Sono riusciti ad aprirlo, è un laboratorio tecnologicamente ricco. Hanno portato via del materiale e cosparso di alcol il pavimento», ha continuato il preside. Con molta probabilità, sono poi fuggiti, relativamente indisturbati, utilizzando le scale antincendio. «Sono grato ai militari dell'Arma per l'impegno profuso, in modo particolare al capitano D'Amato che ha raggiunto l'Istituto per rendersi conto di quanto accaduto.

I carabinieri davanti all’istituto Loperfido (Videouno)

L'augurio è che quanto prima si arrivi a capo della situazione perché chi ha commesso un simile atto comprenda che la scuola è un luogo educativo importantissimo. Il nostro è un Istituto che accoglie tutti e non era mai accaduto un episodio simile. I carabinieri

hanno visitato alcune classi, confidando nella collaborazione dei ragazzi. L'atto punitivo - ha concluso il dirigente scolastico - diventa in questo caso un atto di alta moralità». Rossella Montemurro r.montemurro@luedi.it

Il problema sono i troppi pub e discoteche nei Sassi. Acito: «Non crediamo alle voci di corridoio»

Matera, sito Unesco a rischio? La voce riportata dal settimanale “Io Donna” del Corriere della Sera I SASSI di Matera rischiano di essere cancellati dalla lista dei siti protetti dall'Unesco. Prima città del Meridione d'Italia ad entrare nel 1993 a far parte del patrimonio dell'Umanità, grazie agli antichi rioni in tufo, da qualche anno Matera ed i suoi Sassi sarebbero sotto osservazione da parte dei funzionari dell'Unesco, perché gli storici rioni risulterebbero non perfettamente tutelati. La notizia è stata riportata sabato scorsa su “Io Donna”, il settimanale allegato al Corriere della Sera, che ha approfondito un articolo apparso qualche giorno prima sullo stesso Corriere. Secondo il quotidiano a maggiore diffusione nazionale “c'é solo un sito italiano che sta rischiando l'espulsione. Sono le isole Eolie alle quali l'Unesco contesta l'attività delle cave di pomice di Lipari, chiedendone la chiusura. Nei corridoi però si parla anche dei Sassi di Matera, diventati in molti casi pub e discoteche». Ma l'indice, secondo altre voci, sarebbe puntato anche contro il traffico e la massiccia presenza di auto negli antichi rioni in tufo. La notizia è comunque priva di conferme ufficiali. “La nostra Amministrazione - ha dichiarato il vicesindaco Saverio Acito - non ha ricevuto alcuna comunicazione a tale proposito dall'Unesco. Non possiamo certo credere alle voci di corridoio. Del rischio che i Sassi corrono di essere cancellati dal patrimonio dell'Umanità si parla da anni, già dopo l'avvio dei primi Programmi biennali. Forse questa notizia è alimentata da qualche stregone materano che opera in tale direzione. Non capisco perché un pub non potrebbe essere aperto in un centro storico, come avviene nelle altre città storiche italiane. E poi, mi devono dire dove si troverebbero queste discoteche nei Sassi”. In realtà, attualmente discoteche vere e proprie nei rioni in tufo non ve ne sono. Tuttavia, il fenomeno dell'inquinamento acustico ad opera di alcune attivi-

I Sassi; a destra il vicesindaco Saverio Acito

tà commerciali che diffondono musica a tutto volume all'esterno, soprattutto nel periodo estivo e ben oltre l'orario consentito, non è mai stato completamente debellato. Un malcostume che si è ripresentato anche la scor-

sa estate, nonostante in passato l'Amministrazione comunale abbia preso provvedimenti verso alcuni esercenti e, inoltre, un gestore di un locale dei Sassi è stato chiamato a rispondere davanti al Tribunale per disturbo alla quie-

te pubblica a causa dell'eccessivo rumore della musica. Anche sabato scorso alcuni residenti hanno chiesto telefonicamente alle forze dell'ordine di intervenire per fare cessare i decibel a tutto volume sparati negli storici rioni da qual-

cuno a partire dalla mezzanotte circa e fino alle due di notte. “Diverso - ha aggiunto Acito - è il problema dell'inquinamento acustico e condivido le preoccupazioni espresse a questo riguardo dai residenti. L'Amministrazione comu-

nale interverrà affinché vengano rispettati i regolamenti in materia. Occorre rispetto per le regole del vivere civile, per i residenti e per gli ospiti degli alberghi”. Biagio Tarasco matera@luedi.it

Le tecniche del medico dell’Asm saranno illustrate a Buenos Aires

Vertigini, un altro riconoscimento internazionale per il dottor Asprella ANCORA un riconoscimento internazionale per il dottor Giacinto Asprella Libonati, medico dell'azienda sanitaria di Matera del reparto di Otorinolaringoiatria presso l'ospedale Madonna delle Grazie di Matera e noto per gli studi e le ricerche sulla terapia della Vertigine parossistica posizionale benigna (Vppb), una malattia che coinvolge 200 persone su 100.000 abitanti/anno. Asprella sarà il 10 e 11 giugno a Buenos Aires (Argentina) presso l'Instituto de Neurociencias Buenos Aires (Ineba) ufficialmente invitato come ospite d'onore internazionale, insieme alla Direzione generale della Asm, per illustrare con lezioni e dimostrazioni pratiche le tecniche messe a punto in questi anni e pubblicizzate su riviste specializzate o lavori recenti come quello di “Neuro-Otologia'', dei medici argentini Sergio Carmona ed Edgardo Marelli. Prima della parten-

za per l'Argentina il dottor Giacinto Asprella sarà a Rimini il 15 e 16 maggio al 96° congresso della Società nazionale di Otorinolaringoiatria come relatore e quale componente di un gruppo di lavoro, coordinato dal prof Eugenio Mira, che avrà il compito di definire le linee guida di un modello organizzativo per la gestione in maniera ottimale della VPPB. «L'iniziativa -ha detto il dottor Asprella- può portare la nostra Azienda sanitaria a diventare capofila del progetto, in relazione all'esperienza maturata in questo settore». Asprella, infatti, ha messo a punto tecniche personali ed originali di intervento per la diagnosi e terapia della VPPB. E' una tecnica rapida, che in pochi minuti consente di liberare dal problema una elevata percentuale di pazienti, e che per questo è stata adottata nei centri di vestibologia di tutto il mondo. Il dott. Gennaro

Larotonda ,primario della Unità Operativa di Otorinolaringoiatria dell'Ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera, ha espresso soddisfazione per l'ennesimo riconoscimento, giunto al suo più stretto collaboratore, che ha consentito di fare conoscere la professionalità della Unità operativa a livello internazionale. Il dottor Larotonda presiederà al congresso di Rimini il Simposio Associazione ospedaliera Centro meridionale di otorinolaringoiatria (AOICO) sul tema “Le possibilità di errore nella diagnostica ORL: analisi e prevenzione”. Nell'occasione presentare il congresso nazionale della Società di cui è presidente, che si terrà a Matera il 22 e 23 gennaio 2010. Soddisfazione per i risultati raggiunti dal dottor Asprella è stata espressa dal direttore generale della Asm, Vito Gaudiano. «Siamo contenti -ha detto Gaudiano - di aver un professionista

L’ospedale Madonna delle Grazie

della nostra Azienda di riconosciuto valore internazionale, per aver messo a punto tecniche diagnostiche e terapeutiche innovative in campo vestibolare e con l'auspicio che possa contribuire, ulteriormente, ad accrescere le conoscenze in un settore importante della medicina».


32 Matera Esposito: «Andremo ad integrare lo spirito di Gezziamoci». Maragno presenta il suo primo cd

Martedì 12 maggio 2009

Tornano le passeggiate dell’Onyx Obiettivo riscoprire un patrimonio sconosciuto valorizzando ogni angolo della città DOPO IL grande successo degli anni che vanno dal 1992 al 2002 tornano le Passeggiate dell'Onyx in cui adulti, bambini ragazzi, che siano materani o no, possono andare alla riscoperta di colori, storie, atmosfere raccontate da architetti, storici, esperti e guide turistiche direttamente coinvolte nella valorizzazione degli angoli più suggestivi della città. Il calendario de “Le Passeggiate dell'Onyx 2009” è stato ufficialmente presentato ieri mattina presso il Comune di Matera ed è stato organizzato dall'Onyx Jazz Club Settore Ambiente e dall'Associazione Villa Schiuma in una formula del tutto nuova ma altrettanto ricca di elementi che portano ad ipotizzare un successo assicurato. «Dopo il successo degli scorsi anni, quest'anno abbiamo deciso di riproporre le passeggiate che andranno ad integrare lo spirito ed il successo del Gezziamoci- ha dichiarato Gigi Esposito, presidente dell'Onyx -La formula della passeggiata consiste nell' indurre i materani ma anche i turisti a seguire degli esperti che li aiutino a riappropriarsi di un prestigioso patrimonio attraverso la riscoperta di luoghi, piazze, scorci a molti ancora scono-

Le passeggiate dell’Onyx presentate ieri in Comune

sciuti. Ma la particolarità dell'evento è nel fatto che queste passeggiate saranno accompagnate da concerti dal vivo, degustazioni gastronomiche, presentazioni di libri e tante altre attività volte allo sviluppo della cultura locale». La manifestazione partirà sabato 30 maggio da piazza S.Pio X, con la passeggiata “I

quartieri moderni della città” a seguito della quale ci sarà l'esibizione del duo Gianfilippo Direnzo, contrabbasso, e Cosimo Maragno alla chitarra il quale ha presenziato la conferenza stampa per presentare in anteprima la sua prima produzione discografica che sarà oggetto di uno degli appuntamenti delle passeggiate. Con “Portrait of swing”, Co-

simo Maragno, pur essendo musicista di estrazione classica, ripercorre la sua passione per il jazz recuperando brani standard riarrangiati in chiave moderna il tutto con un' esecuzione che si rifà al jazz degli anni '30 e '50 e con il fondamentale contributo degli altri componenti del quartet: Ettore Crucci al pianoforte, Giovanni Scasciamacchia alla batteria e Gianfilippo di Renzo al contrabasso. Si tratta, dunque, della 19 ma etichetta dell'Onyx che continua a valorizzare le potenzialità musicali ed artistiche dei giovani e del territorio lucano. Altri appuntamenti importanti sono quello del 21 giugno, giorno della “Festa Europea della Musica” in cui presso Palazzo Lanfranchi verrà ufficialmente presentato il cd del “Cosimo Maragno Quartet “ed il 9 luglio, appuntamento conclusivo della manifestazione, dove, presso la Camera di Commercio di Matera, verrà presentato il dvd del progetto “Pentangolo, 5 visuali diverse per scoprire la Basilicata”, una raccolta delle più belle e suggestive immagini del territorio lucano musicate dal Paolo Fresu Quintetto Italiano. Milena Scalcione matera@luedi.it

Aperta una campagna di adesione per partecipare a quest’esperienza

Si sparge insetticida nelle notti del 13 e 21 Il Comune disinfesta PROSEGUONO le operazioni di disinfestazione adulticida su tutto il territorio cittadino. A renderlo noto è l'Assessore all'Igiene e all'Ambiente Michele Casino, che ha annunciato l'avvio di una nuova fase, in cui sono previsti interventi di spargimento dell'insetticida nelle nottate del 13 e del 14 maggio e del 21 e 22 maggio prossimi. Un programma intensivo in vista della stagione estiva, finalizzato alla lotta e all'abbattimento a tappeto degli insetti su tutto il territorio cittadino. In particolare, verrà utilizzato uno specifico prodotto molto efficace contro mosche, zanzare, pulci e altri insetti, sviluppando un'azione abbattente molto rapida e un'attività residua che si prolunga per diverse settimane. «Si tratta di un prodotto ad alto contenuto acquoso e che quindi non arrecherà alcun tipo di pericolo ai cittadini - ha spiegato l'Assessore Casino -. Proseguiamo la nostra programmazione volta a garantire le migliori condizioni di vivibilità nella città, salvaguardando la salute dei cittadini dalla presenza di animali pericolosi». matera@luedi.it

Precisazione

Intercultura, famiglie cercasi Elezioni Provincia Quattro ragazze sono attualmente ospitate a Matera E' partita a maggio e si protrarrà per tutto il mese di giugno la selezione ad opera di Intercultura per la scelta di nuclei famigliari (ma anche coppie senza figli o single) residenti in Italia disponibili ad accogliere, come se fosse un vero e proprio figlio, uno studente straniero proveniente da uno dei circa cinquanta Paesi con cui l'associazione ha attivi i suoi programmi di scambio. Fondata nel 1955 con sedi in tutto il mondo, Intercultura (www.intercultura.it) promuove scambi ed esperienze interculturali, inviando ogni anno circa 1500 ragazzi delle scuole secondarie italiane a vivere e studiare all'estero ed accogliendo nel nostro paese centinaia di giovani di ogni nazione, che scelgono di arricchirsi culturalmente trascorrendo un periodo della loro vita nelle nostre famiglie e nelle nostre scuole. Quest'anno sono state 3184 le domande presentate dai ragazzi italiani per una disponibilità di posti pari a meno della metà. In Italia, invece, sono attesi per settembre 450 ragazzi di età compresa fra i 15 e i 17 anni. Attualmente sono una quindicina gli studenti stranieri ospiti in Basilicata, di cui quattro a Matera. Nell'anno scolastico 2008/09, infatti, quattro studentesse provenienti da Usa, Cina, Colombia sono state accolte dalla nostra comunità, hanno frequentato scuole locali, come il liceo Classico, il liceo Linguistico e il liceo Artistico, ed hanno vissuto con famiglie della nostra città, creando una rete di amicizie e vivendo esperienze che resteranno a far parte per sempre del loro dna culturale ed affettivo. Accogliere nella propria casa un giovane di un altro paese significa educare i propri figli e se stessi a convivere con stili di vita, mentalità e culture diverse. Alle famiglie che intendono vivere questa esperien-

za, Intercultura mette a disposizione la competenza dei suoi volontari per seguire passo passo tutte le fasi del programma: dalla preparazione prima dell'arrivo all'inserimento dello studente in famiglia, a scuola e nella comunità locale. «Durante quest'anno - racconta Maria, una madre ospitante di Matera - la conversazione a tavola non ha solo riguardato i dettagli della conduzione domestica o le piccole cronache di ogni giorno, ma si è arricchita di argomenti dagli orizzonti più ampi e interessanti, permettendoci anche di scoprire molto di più sui nostri figli e i loro interessi”. L'esperienza all'estero, oltre a permettere l'apprendimento di una lingua straniera, consente soprattutto di conoscere e farsi conoscere, di apprezzare e di scambiare stili di vita e modelli di cultura. L'esperienza che i giovanissimi studenti fanno con Intercultura è una sfida con se stessi. I ragazzi ampliano la loro conoscenza sulle diverse realtà culturali del mondo e contemporaneamente arricchiscono la propria personalità. L'apprendimento di una nuova lingua diventa così uno strumento ma non lo scopo principale dell'esperienza in una nazione straniera. Il periodo vissuto all'estero dagli studenti di Intercultura entra a far parte del loro curriculum ed è tenuto in grande considerazione da aziende ed istituzioni. Per ospitare i ragazzi stranieri non serve una casa grande, ma sono fondamentali curiosità, entusiasmo e disponibilità ad aprirsi verso nuove culture. Le famiglie interessate possono contattare il responsabile del Centro locale Matera di Intercultura, Emanuele Pizzilli, (tel. 0835381200) o il presidente locale Vincenzo Bilancia (tel. 3334731279). Biagio Tarasco matera@luedi.it

I Popolari Uniti

Riproponiamo di seguito la lista elettorale dei Popolari Uniti che in riferimento a cinque collegi era stata riportata in maniera non corretta per un erronea distribuzione dei collegi stessi. Del problema ci scusiamo con i lettori e con gli interessati.

Studentesse straniere a Matera: Chanchan, Ari, Claire, Juliana

E’ il messaggio del convegno dell’Inail per prevenire gli incidenti sui luoghi di lavoro

Più formazione e cultura della sicurezza Più formazione ed informazione per essere preparati a prevenire gli incidenti sui luoghi di lavoro. E' quanto emerso dal convegno organizzato dall' Inail, Direzione Regionale per la Basilicata, in collaborazione con l'Ordine dei Consulenti del lavoro della Provincia di Matera. Dopo i saluti di Grazia Memmolo, direttrice Inail di Potenza e Matera e di Serafino Di Sanza, presidente Ordine dei Consulenti del Lavoro di Matera, che ha evidenziato come sia importante inculcare soprattutto nei giovani la cultura della sicurezza, è seguito l'intervento di Salvatore Riccardi, direttore regionale Inail di Basilicata. “E' necessario - ha dichiarato Riccardi - un impegno maggiore per prevenire gli infortuni e le malattie professionali. Sono necessari corsi di formazione rivolti in particolare alle piccole e medie imprese, dove il datore di lavoro deve mettere nelle condizioni migliori i lavoratori”. Sui compiti, gli

obblighi e le responsabilità civili e penali dei soggetti del sistema di prevenzione aziendale si è basato l'intervento di Nicola Giansanti, funzionario del settore prevenzione Inail Basilicata. “La legge - ha spiegato Giansanti - ha lo scopo di rendere più consapevoli i datori di lavoro dei loro doveri e delle loro responsabilità. E' necessario, però, creare un sistema compartecipato, in cui il lavoratore non è soggetto passivo, ma attivo con compiti specifici”. Il trasformarsi del mondo del lavoro necessita di affiancare alle azioni di prevenzione e di tutela anche azioni di promozione della cultura della scurezza che abbiano come destinatari i datori di lavoro, i lavoratori e i consulenti del lavoro, che sono avulsi dalla realtà. Ad affermarlo è stato Alessandro Romeo, vicario Direzione Regionale Inail Basilicata, che ha sottolineato la necessità di un cambiamento all'interno di un'azienda che deve or-

ganizzarsi in funzione della sicurezza. “Un più sicuro ambiente di lavoro ha detto Romeo - significa anche avere una migliore produttività; pertanto ci deve essere la consapevolezza di un utilizzo più adeguato dei dispositivi di sicurezza”. A concludere gli interventi è stato Mauro Fanti, direttore centrale Prevenzione Inail, secondo il quale sono necessarie una maggiore informazione/formazione e soprattutto una cultura della legalità che nel nostro Paese manca. “Se analizziamo i dati sull'infortunistica - ha detto Fanti - l'Italia risulta essere nella media tra gli Stati europei; ma è necessario convincere i datori di lavoro ad informare e formare anche con nuovi metodi tecnologici affinché ci siano meno incidenti sui luoghi di lavoro: pensiamo al lavoro nero, diventata una piaga della società”. Mariangela lisanti matera@luedi.it


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«Da sette anni i 144 operai attendono il rilancio dello stabilimento, tra sacrifici e rinunce»

«Ferrosud rassegnata alla chiusura» Duro intervento del segretario generale Cgil Taratufolo. Domani assemblea SI svolgerà domani l'assemblea dei lavoratori nello stabilimento Ferrosud dove si esaminerà la situazione e si assumeranno le decisioni che si riterranno più opportune per contrastare la situazione difficile dell’azienda. In una nota del segretario generale della Cgil di Matera Manuela Taratufolo, si afferma che «il sindacato auspica, e anzi richiede, che le Istituzioni, sia locali che regionali, non abbandonino questi lavoratori al loro destino “nero” preannunciato dalla stessa azienda». «Ci stupisce - continua Taratufolo - il “j'accuse” operato dal dottor Lucherini, riportato sulla stampa locale qualche giorno fa: l'azienda dovrebbe recitare un mea culpa piuttosto che scaricare su altri le responsabilità del declino dello stabilimento materano Ferrosud. Per il sindacato questa vicenda non può terminare nella maniera subdola paventata dall'azienda; - sottolinea Taratufolo - non può determinarsi così semplicisticamente la chiusura dell'ennesimo stabilimento che caratterizza la storia dell'industria materana; una chiusura che il nostro territorio e i lavoratori interessati non meritano. Una politica aziendale errata e superficiale determina il risultato che sta sotto gli occhi di tutti: la rassegnazione alla chiusura. Ogni misura invocata o messa in campo dall'azienda ha avuto solo questo fine: condannare a morte questo stabilimento. Ma noi non lo permetteremo». «Quale politica di investimento ha messo in campo Lucherini? - si chiede Taratufolo - Quali le misure per rendere competitivo questo stabilimento? Quali le strategie per ri-

LA REPLICA: «LA CGIL ABBANDONI LA DEMAGOGIA»

L’ingresso dell’azienda

lanciarlo e renderlo sicuro? Quali le ristrutturazioni operate? Niente e nessuna, anzi solo escamotages biechi e abietti per azzerare il costo del lavoro e determinare una produzione a basso costo; tante illusioni in cambio della cassa integrazione e tanta incapacità ad affrontare coerentemente i propri operai che sono stati presi in giro da un padrone che ad ogni incontro ha avuto il caparbio coraggio di affermare che alla prossima volta, al prossimo incontro, avrebbe fatto di tutto per ricompensare le richieste di sacrificio fatte agli operai. Bella ricompensa. Gli operai trattati come sconosciuti a cui brutalmente si nega una prospettiva, una ripresa, un miglioramento, la volontà di quell'ambito rilancio che i 144 operai attendono da 7 anni, 7 lunghi anni fatti di sacrifici, rinunce, collaborazione e senso di responsabilità verso l'azienda».

«Non ci stiamo - conclude Taratufolo - a subire rassegnati il disegno aziendale di portare a picco questo stabilimento; non ci stiamo a permettere che altri 144 posti di lavoro siano messi in discussione nel nostro territorio; non ci stiamo al fatto che, al solito, gli imprenditori scarichino sulla politica, sui sindacati, sui lavoratori la loro incapacità a determinare certezza del lavoro; la certezza non la si può garantire pretendendo “salvagenti” che sono comunque il preludio della chiusura. Sarebbe opportuno, non solo con le parole, ma anche con fatti concreti, mettere in campo azioni che scongiurino la fine di questa unità produttiva. Il sindacato non si tira indietro nel porre in essere un'azione sinergica con le Istituzioni al fine di essere di supporto a questi lavoratori che non devono e non possono perdere il loro posto di lavoro».

NON si è fatta attendere la risposta del responsabile risorse umane della Ferrosud Sergio Lucherini. «Le dichiarazioni della Cgil Matera confermano quanto abissale sia la distanza di questo sindacato da uno dei concetti fondanti dell’economia, quello che lega inscindibilmente il destino dell’impresa all’evoluzione del mercato. La Ferrosud ha più volte sollecitato un'attenzione pubblica delle istituzioni affinchè fosse pienamente compresa la portata di una crisi aziendale, connessa all'inaspettato ridimensionamento della commessa Trenitalia. L’azienda, in proposito, ha più volte sollecitato un legittimo intervento istituzionale, sin dal dicembre 2008, atteso peraltro invano. Le dichiarazioni della Cgil, di fatto, sposano la linea attendista della Regione Basilicata, sfociando in un fondo dai toni retorici e improduttivi, giacchè ancora una volta non si coglie il cuore della vicenda: senza impresa, non c’è lavoro. A tal proposito, ci chiediamo in cosa debba trovare so-

stanza il supporto per i lavoratori chiesto dalla Cgil alle istituzioni. Inoltre, l’azienda Ferrosud, al contrario della Cgil, non ha mai parlato di chiusura definitiva dello stabilimento produttivo di Matera, cercando, invece, di attivare i necessari strumenti per cercare di salvaguardare l’esistenza dello stesso e, al contempo, l’occupazione delle proprie risorse umane. In particolare, su sollecitazione della stessa Confindustria Basilicata, nel corso dell’ultimo incontro tenutosi presso la Regione Basilicata, abbiamo sostenuto e verbalizzato l’impegno di Ferrosud relativamente al rientro di tutti i lavoratori, al termine dei 12 mesi di Cigs, senza dichiarare alcun esubero. Sarebbe auspicabile, in definitiva, che il sindacato abbandoni gli sterili toni della propaganda e della demagogia, per svolgere una funzione più moderna, che guardi all’impresa come un alleato e non come un nemico da abbattere. Perché - è bene ribadirlo - senza imprese, non ci sono lavoratori».


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foto VIDEOUNO TAXI MATERA 3332685173

Per una politica più leggera

Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). MateraPisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05. Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10

A.Mo. Aldo Mondino SARA’ visitabile fino al 12 luglio, presso la Galleria Opera Arte e Arti , la rassegna "A.Mo. Aldo Mondino", a cura di Matteo Maria Rondanelli, e realizzata in collaborazione con l'Archivio Aldo Mondino e con il patrocinio del Comune di Matera. L'esposizione prende il titolo da una famosa opera dell'artista torinese scomparso nel 2005, realizzata con dei cioccolatini.

GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).

La Trasit al teatro Duni La compagnia teatrale Sipario presenta giovedì 14 alle 20,30 presso il Cine Teatro Duni di Matera la commedia “La Trasit” (Il fidanzamento). La Compagnia Sipario, con il patrocinio della Questura e del Comune di Matera, ha deciso di devolvere l’incasso della serata al popolo abruzzese colpito dal sisma.

Arisa il 24 maggio a Matera Dopo il grande successo sanremese, la cantante Arisa torna finalmente nella sua regione e per la prima volta domenica 24 maggio, alle ore 21, a Matera in Piazza V. Veneto - apparirà pubblicamente insieme alla sua famiglia per ricevere un riconoscimento d’amore dalla Regione Basilicata che li omaggerà con la dedica del videoart “La bellezza dell’arte svela la bellezza della vita”. Arisa ha quindi accettato l’invito di Philos/Amore. all’invito di PHILOS/AMORE - l’evento in cui si inserisce la manifestazione

SERVIZI SOCIALI

FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 ROMEO Via Pasquale Vena 3/bis PRONTO SOCCORSO Guardia medica Ambulanza Croce Azzurra

0835/333901

Croce verde Sert Cooperativa Associazione

0835/262260 0835/336882 0835/331314

0835-310066/310045 0835/253704 “Jan Patocka” 0835/333604 “Matera gioca” 0835/312005

emergenza sanitaria

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Camera in vista, Open Day PER far conoscere meglio funzioni, servizi e opportunità del sistema camerale la Camera di commercio di Matera ha organizzato il 15 e 16 maggio l’iniziativa “Camera in Vista. Open Day 2009’’. Si comincia venerdi’ 15 maggio, dalle 9 alle 12, con le visite degli studenti delle scuole medie superiori di Matera e provincia per la presentazione di servizi e progetti in corso. Nel pomeriggio, dalle 16.30. personale di Infocamere e Unioncamere di Basilicata illustrerà a cittadini e aziende i nuovi servizi alle imprese come IM+ di supporto al business. Sabato 16 maggio, dalle 9 alle 12, saranno illustrati i progetti che la Camera di commercio sta portando avanti in diversi settori.

Al Musma opere di Afro Rimarrà aperta fino al 30 maggio 2009 nelle Sale della Caccia del Musma la mostra di Afro. La mostra, a cura di Giuseppe Appella, accoglie disegni e gioielli dal 1930 al 1970, e un gruppo di sculture e ceramiche del 1959-1960 per la prima volta esposte al pubblico. Afro ha partecipato alla Biennale di San Paolo del Brasile, a Documenta Kassel, al Premio Carnegie di Pittsburg e le personali a Oakland, San Francisco, Santa Barbara, Parigi, San Gallo, Lucerna, Darmstadt. Nel 1971 vince il Premio Presidente della Repubblica. Muore a Zurigo nel 1976. Il museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 10,00 alle 14,00 e dalle 16,00 alle 20,00. Giornata di chiusura il lunedì. Biglietto d'ingresso (comprensivo della visita al Musma) intero euro 5; ridotto euro 3,50.

•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Associazione soldaretà 0835-334167 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033 •Aism 0835/336803 •Domos Basilicata 0971991676

•il cenacolo 0835/256309 •Le Botteghe 0835/344072

FINO AL 30 MAGGIO PROFILI DI DONNA

•orient express 0835/256452 •basilico

Nel museo archeologico nazionale “Domenico Ridola” è in corso la mostra “Profili di donna. Personaggi femminili e divinità nell’Odissea e nella mitologia greca”. Il fil rouge della mostra è raccontato attraverso il percorso espositivo che illustra miti, pagine tratte dall’Odissea, testi di autori italiani e stranieri del Novecento. Il tema della mostra intende introdurre in modo originale il visitatore all’evento, presentando le donne e le dee Circe, Calipso, Nausicaa, le Sirene, Penelope, Anticleia ma anche Eos, Ampelis e Opora, Galatea, Euricleia, Leucotea, o ancora Iò. Le loro figure sono tanto arcaiche quanto simili alla donna contemporanea e divengono spazi simbolici da cui partire per comprenderne il ruolo umano e sociale nel corso dei secoli.

0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491

•cream irish pub 0835-268820 •caffè Mulino 0835-334294

San Valentino di sangue - 20 - 21,45

•COMUNALE• Matera 0835-334116 X Men 17,30- 19,30 - 21,30

18,15

•KENNEDY• Matera 0835-310016 Che - La guerriglia 17,45 - 19,40 - 21,30

•CINEMA ANDRISANI• Montescaglioso 0835-208046 Il bambino con il pigiama a righe 19,30-21,45

•CINETEATRO DUNI• Matera 0835-331812 Just friends 17,10 - 19,45 Valèrie Diario di una ninfomane 21,45 •PATRON ANTONIO• Via XX Settembre, 14

•CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 Fast & furious 19- 21,30 • CINEMA HOLLYWOOD• Via Pitagora Fast & furious 21

•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica) •MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137 •PINACOTEC D’ERRICO 0835/310137


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Montescaglioso Un pomeriggio di ricerche per il pregiudicato cardiopatico di Taranto

Uomo scomparso rintracciato dall’Arma MONTESCAGLIOSO - Una macchina di soccorso organizzatissima nelle compagne montesi, domenica pomeriggio, per cercare un pregiudicato cinquantaduenne cardiopatico, di Taranto che da ventiquattro ore aveva fatto perdere le sue tracce senza dare più notizie. Nel pomeriggio di domenica i familiari, che temevano una disgrazia hanno segnalato la scomparsa alla Centrale Operativa dei Carabinieri di Matera che, con il personale del Corpo Forestale dello Stato e con l'ausilio dell'elicottero del 6° elinucleo di Bari e dei Cinofili del Nucleo di Tito dalle

15 fino alla tarda serata hanno battuto le campagne di Montescaglioso. Contemporaneamente sono stati effettuati i dovuti accertamenti tecnici e, con l'identificazione delle celle risultanti dai tabulati telefonici, è stato tuttavia verificato che l'uomo si trovava a Taranto. Così, grazie anche all'ausilio dei carabinieri e della questura di Taranto, il cinquantaduenne è stato ritrovato a casa di un amico. L'uomo ha raccontato agli inquirenti che, colpito da un malore, aveva chiesto soccorso all'amico e non era più riuscito a mettersi in contatto con i suoi familia-

ri. A preoccupare questi ultimi era stata una telefonata che l'uomo aveva fatto ad un nipote, nel primo pomeriggio di domenica, nella quale affermava di non sentirsi bene. Viste le condizioni di salute precarie del cinquantaduenne, i familiari, a conoscenza del fatto che con molta probabilità si trovava nelle campagne di Montescaglioso, hanno allertato i carabinieri. I militari dell'Arma del Comando Provinciale di Matera, negli ultimi giorni, sono stati impegnati nelle ricerche di persone scomparse. Sabato scorso,

i carabinieri della compagnia di Tricarico hanno rintracciato due ragazzini che si erano smarriti nel bosco. A Pasquetta, invece, dopo una notte di ricerche, i carabinieri, con l’ausilio dei vigili del fuoco, hanno tratto in salvo quattro turisti della provincia di Bari. Il gruppo, dopo aver trascorso la giornata nelle campagne materane, al momento del rientro aveva imboccato, nei pressi di Oliveto Lucano un tratturo sterrato. A causa dell'incessante pioggia caduta per tutta la giornata, la loro auto era rimasta impantanata in una località isolata. r.montemurro@luedi.it

Montescaglioso

Pomarico Dopo gli accertamenti e la verifica delle lesioni nulla è stato fatto

«Scuola ancora a rischio sismico» Rifondazione fa appello alla futura amministrazione comunale POMARICO - «Tutti, indistintamente, dovremmo chiederci se a Pomarico viene effettuata la prevenzione come prima modalità di verifica della sicurezza degli edifici pubblici». E’ l’allarme lanciato dal locale circolo del Prc dopo il recente, drammatico, terremoto, che ha evidenziato molti dei vizi del Belpaese in tema di prevenzione di disastri. A Pomarico, un anno e mezzo fa, un docente universitario (in Tecnica delle Costruzioni) comunicava alla preside della scuola elementare che le strutture del plesso scolastico risultavano chiaramente danneggiate per effetto di cedimenti della fondazione e che la tipologia di danneggiamenti costituivano (così come immaginiamo costituiscono ancora) ragione di elevata vulnerabilità sismica del fabbricato. In seguito i genitori degli alunni, vista l'inerzia delle autorità comunali, inviarono al prefetto una comunicazione in cui si richiedeva un rapido intervento. Nella missiva i genitori evidenziavano che, essendo in presenza di una struttura non

La scuola lesionata a Pomarico

progettata per assorbire azioni sismiche e soprattutto in ragione del tipo di danneggiamento riscontrato, ritenevano opportuno spostare le attività in locali staticamente più sicuri e procedere a verifiche analitiche e sperimentali delle strutture che avrebbero potuto permettere di valutare la sicurezza dell'edificio e gli interventi da effettuarsi per rendere adeguata la struttura ai fini scolastici. Essi ripor-

tavano, inoltre, che i pavimenti di molte aule mostravano vistosi avvallamenti, che i locali del refettorio al di sotto della palestra si allagavano con una certa regolarità, che dopo la segnalazione del 22 dicembre 2007 le lesioni di maggiore entità riscontrate nelle prime aule all'ultimo piano erano state coperte a tal punto da non essere più riscontrabili a vista, che gli stessi tecnici comunali rife-

rivano che le lesioni sul fabbricato avevano iniziato a manifestarsi già da molti anni, che l'operazione di ricoprimento delle fessure fosse operazione effettuata regolarmente (non si comprende bene con quale finalità), che una parte dell'edificio veniva tenuta chiusa perché presentava lesioni ancora più vistose, ed infine che alla luce di quanto evidenziato essi ritenevano inaccettabile l'utilizzo di strutture per fini scolastici che non avessero i requisiti di sicurezza previsti dalle norme e peggio ancora visivamente fessurate e danneggiate. Pertanto, ribadivano l'utilità dell'applicazione del principio di precauzione. Nello stesso periodo l'Amministrazione comunale affidava ad alcuni tecnici l'incarico di effettuare le verifiche di vulnerabilità sismica degli edifici scolastici di propria competenza (secondo quanto previsto nell'Ordinanza del Presidente del Consiglio n. 3274 del 2003). A seguito della lettera dei genitori, il prefetto affidò alla Regione Basilicata le verifiche. I tecnici della Regione insieme ai Vigili del

Fuoco, formularono, in data 7 febbraio 2008, alcune prescrizioni circa le indagini e le misure da adottare nell'immediato sull'immobile. In particolare essi indicarono che occorreva non utilizzare alcune aule e che si doveva asportare l'intonaco per mettere a nudo le strutture portanti e verificare se le lesioni riscontrate interessassero le stesse strutture o erano da attribuirsi al solo intonaco. La relazione si concludeva con la seguente affermazione: “Essendo in corso la verifica di vulnerabilità sismica dell'edificio che valuterà l'effettivo stato delle strutture nei confronti delle normative attuali, dall'esito di tale valutazione si potranno trarre ulteriori elementi in merito allo stato dell'opera anche nei confronti di un evento sismico.” «I genitori e la comunità spiegano gli esponenti del Prc locale- si chiedono come mai ad oggi non sia stato ancora reso noto, nonostante lo studio sia stato concluso, l'esito delle verifiche di vulnerabilità sismica commissionate nel gennaio del 2008, ne tantomeno l'esito degli accertamenti richiesti

nella relazione dei tecnici Regionali e dei Vigili del Fuoco sulla natura e consistenza delle lesioni da accertarsi dopo aver rimosso l'intonaco in corrispondenza delle stesse. E' noto ad oggi invece- che sono stati sostituiti alcuni infissi, che è stata sistemata la pensilina di ingresso e il relativo portone, che le classi con i muri maggiormente lesionati sono ancora chiuse, ma che la scuola è priva di uscita di sicurezza, e che la seconda uscita, da cui si accedeva al refettorio a valle del fabbricato, viene tenuta chiusa aumentando le difficoltà di deflusso delle scolaresche in caso di pericolo che obbliga ad una rapida evacuazione dello stabile. Fuori dalla polemica, riteniamo che chiunque amministrerà Pomarico dopo le imminenti elezioni, debba porre questo come problema prioritario da approfondire e risolvere. D'altronde sarà opportuno da parte dei cittadini (anche leggendo i programmi elettorali) capire bene a chi affidare il proprio voto nel segreto dell'urna anche in relazione alla scelta di tali priorità. provinciamt@luedi.it

Don Leonardo Selvaggi Nasce l’Unità di medicina scolastica e i “Ruderi” della Chiesa Pisticci Progetto nell’ambito degli screening effettuati dall’Asm

PISTICCI - Si è concluso lo screening multisciplinare nelle scuole primarie e secondarie di primo grado che ha interessato i comuni del metapontino e dell'alta Collina materana. Il progetto, coordinato dal medico Tonia Micucci del Distretto sanitario di Pisticci, quest'anno ha presentato alcune importanti novità: la costituzione dell'unità operativa semplice di medicina scolastica e lo screening auxologico per gli alunni delle terze elementari per valutare il rapporto tra peso ed altezza. Sei le branche specialistiche interessate, portate avanti già da un po' di anni nell'ex Azienda sanitaria locale numero 5 di Montalbano Jonico: dermatologia, igiene dentale-orale, oculistica, audiologia, ortopedia e microcitemia. Gli screening, infatti, sono conseguiti da un Protocollo d'intesa tra

l'Asl di Montalbano e l'Ufficio scolastico provinciale, rappresentata da Mario Trafiletti, al fine di realizzare una vera opera di prevenzione fra gli adolescenti; già portata avanti con successo in una fase sperimentale dall'ASL 5 negli istituti comprensivi. «Per l'igiene orale- si legge in una nota Azienda sanitaria del Materanosono state interessate le quarte elementari, gli alunni delle seconde medie invece si sono sottoposti alla visita ortopedica che quest'anno è stata effettuata da un medico fisiatra, mentre quelli delle terze sono stati interessati dallo screening microcitemico e dermatologico. Sono state coinvolte nel progetto tutte le scuole dei comuni più popolosi del Metapontino e dell'alta Collina materana, mentre quelle dei comuni con meno abitanti hanno accedere

ugualmente alle visite portando gli alunni interessati in altri plessi scolastici». Soddisfazione è stata espressa dalla Responsabile del progetto, il medico Tonia Micucci che, ha altresì, sottolineato la disponibilità dei medici ospedalieri ad operare non solo nei nosocomi, ma anche sul territorio. «Una politica sanitaria che punta sulla prevenzione -conclude la nota- è di non secondaria importanza anche dal punto di vista economico. Una patologia individuata e curata a tempo oltre che portare benefici agli interessati, significa anche che in futuro il servizio sanitario non sopporterà i costi della sua degenerazione quando sarà in fase più avanzata. Le autorità scolastiche hanno come sempre assicurato la piena collaborazione». Anna Carone provinciamt@luedi.it

PISTICCI - La collana “ T'Amo Chiesa” si arricchisce di un’altra Magna Opera di 200 pagine. Si tratta di “Ruderi”, che ha riscosso successo di critica e di pubblico. L’autore è don Leonardo Selvaggi, parroco di Cristo Re a Pisticci e Rettore del Santuario Mariano del Casale, testimonia il cammino di 50 anni della parrocchia attraverso canti, storie, preghiere, foto e tanta fede, il percorso dottrinale di spiritualità e cultura che vede coronato anche il sogno del completamento della nuova abbazia sorta dai ruderi dell' antico complesso. Nella travagliata società odierna di materialismo , di dittatura del relativismo e dell'arbitrio senza limiti che le verità eterne calpesta, in tempi in cui l’uomo è manipolabile da efficace sistema di persuasori occulti ai fini del profitto e dello sfruttamento, don Leonardo vuole lanciare un messaggio universale di rinnovamento spirituale. Perché Ruderi? Dai Ruderi nasce la speranza di ricostruzione e resurrezione, la Primavera dello Spirito con Cristo , con Maria con l’Uomo, per l’Uomo e per tutta l’Umanità. Un messaggio universale di fede e speranza in un mondo migliore di pace, amore, giustizia su valori sacri, del rispetto della vita e della persona. In presenza di un vasto pubblico di fedeli e spettatori che hanno ben recepito l' istanza di rinnovamento, hanno presentato Ruderi personalità del mondo della cultura, dell'arte, della politica e teologi. Maria Pia Famiglietti


Martedì 12 maggio 2009

36 Labbate e Buonanova sono contemporaneamente nelle liste della Provincia con Pdl e Sdi

Liste civiche ma solo nel nome Il caso singolare di Accettura con due candidati di chiara connotazione politica ACCETTURA, Cirigliano, Gorgoglione. A dominare la scena politica nei centri della Montagna materana chiamati al voto per il rinnovo dei consigli comunali saranno le liste civiche. Composizioni con maggiore o minore connotazione politica, che si presentano agli elettori non sotto le insegne di questo o quel partito ma con un'immagine civica e senza richiami, nel nome, a schieramenti o coalizioni di parte facilmente individuabili. E’ così ad Accettura, dove a sfidarsi saranno la “Lista Civica per Accettura” e “Progetto Accettura”, a Cirigliano, dove si contenderanno i posti in consiglio comunale “Uniti per la Libertà” e “Progetto Cirigliano”, e a Gorgoglione, dove sono in campo la “Lista Civica per Gorgoglione” e “Democrazia e Solidarietà”. Questo almeno per quanto riguarda i nomi. A guardare, però, alle liste ed alla loro composizione, una traccia di schieramento politico la si intravede. Ad Accettura (paese in cui si va al voto dopo un periodo di commissariamento dovuto all'annullamento, per vizi di forma, della lista vincente nel 2006), ad esempio, le due compagini sono guidate da altrettanti candidati sindaci presenti anche, nel rispettivo collegio, sul terreno provinciale. In quest'ultimo, però, i due contendenti si giocano la partita sul piano della politica e degli schieramenti tradizionali. Vincenzo Labbate, candidato sindaco per “Lista Civica per Accettura”, è anche il candidato alla Provincia per il Popolo delle Libertà. Così come l'altro candidato sindaco di “Progetto Accettura”, Nicola Buonanova, assessore provinciale uscente e candidato alla Provincia per il Partito Socialista. Una doppia sfida, quindi, in cui i due contendenti alla poltrona di sindaco si sfideranno anche per rappresentare il proprio territorio nel consiglio provinciale. Una sfida sicuramente avvincente, che vedrà, contemporaneamente, i due candidati competere sul piano della partecipazione civica per la gestione comunale e delle ragioni politiche per l'amministrazione provinciale. Grande assente, nella competizione comunale accetturese, il Pd. Partito del sindaco

Accettura, il comune in cui le due liste sono civiche solo nel nome

uscente, Antonio Trivigno, e che ripresenta nel collegio uninominale per la Provincia la candidatura della consigliera Nunzia Marzano, il Pd non ha una propria lista, né, come si legge in un comunicato della segreteria che riportiamo qui di fianco, ha stretto un accordo ufficiale con alcuna delle compagini presenti. Un'assenza inaspettata per un partito di tale spessore. Anche a Gorgoglione si va al voto dopo un periodo di commissariamento (dovuto alle dimissioni del consiglio comunale in seguito agli eventi succes-

sivi all'inchiesta “Totalgate”, sulle estrazioni petrolifere, che ha coinvolto il sindaco Ignazio Tornetta). A sfidarsi saranno Clementina Leone, per la “Civica per Gorgoglione” e Giuseppe Filippo, già assessore nella giunta uscente, per “Democrazia e Solidarietà”. Nel solco della continuità una, dell'alternanza l'altra. Una sfida interessante, anche perché Gorgoglione è il paese del presidente uscente della Provincia, Carmine Nigro, il cui partito proprio in quel collegio presenta per le Provinciali uno dei suoi uomini più rappresentativi, Vincenzo Di Pierro.

Infine Cirigliano. Qui c'è il ritorno di Tommaso Romeo, presidente della Comunità Montana e già due volte sindaco del piccolo comune, che guiderà “Progetto per Cirigliano”. A sfidarlo sarà Marco Delorenzo, omonimo del sindaco uscente, alla guida della lista “Uniti per la Libertà”. Qui la particolarità è che nessuno degli amministratori di maggioranza uscenti è candidato, segno evidente di un mancato accordo fra le forze uscenti. Tranne Tommaso Romeo che guida una lista in cui figura un consigliere d'opposizione, Di Biase, eletto nella lista dell'Udeur nel 2004, contro la lista di matrice di centrosinistra che sostenne Marco Delorenzo, il sindaco non il candidato attuale, e nella quale figurava anche Tommaso Romeo, anch'egli, all'epoca, Udeur, ma non in lista con l'Udeur. Ciò, sebbene dopo la costituzione del gruppo autonomo “Per la Montagna”, a sostenere la maggioranza Romeo in consiglio alla comunità montana ed in giunta con lui c'erano esponenti Udeur, poi Popolari Uniti. Anche nel più piccolo comune della provincia, insomma, la politica è animata e sentita. Rocco Olita provinciamt@luedi.it

Rifondazione e Verdi non hanno proposto i propri rappresentanti

Certezze sul collegio Gli assenti noti nella circoscrizione di Tricarico TRICARICO - Adesso i nomi e i simboli dei partiti e dei movimenti che parteciperanno alle prossime elezioni del consiglio provinciale per il l collegio di Tricarico, che si svolgeranno il 6 e 7 giugno, sono ufficialmente noti. I candidati tricaricesi in campo sono tredici, un po' meno di quanto si vociferava fino alle dodici di sabato scorso, quando è scaduto il termine di presentazione delle liste. Come è noto, a sostegno dei sette candidati a presidente, sono state presentate diciotto liste diverse per i ventiquattro collegi in cui è suddivisa la Provincia di Matera. In particolare, nel collegio di Tricarico, cinque liste, pur essendo presenti, non hanno concorrenti locali. Per la prima volta è assente un candidato tricaricese di Rifondazione comunista, visto che Nicola Sardone ha rinunciato a correre all'ultimo momento.

Spicca l'assenza di un rappresentante tricaricese anche per i Verdi, per i quali voci incontrollate indicavano erroneamente Roberto Incudine, il quale per la verità non aderisce a nessun movimento politico, come egli stesso ha dichiarato, pertanto non compare in nessuna lista. Gli altri candidati locali alla Provincia per il collegio di Tricarico sono: Vincenzo Carbone (Idv), Rocco Centola (Pd), Rocco Dabraio (Mpi), Pancrazio Gagliardi (Udc), Vito Lorenzo (Uci), Antonio Lopardi (Grande Lucania), Antonio Mangiamele (Pdl), Rocco Montesano (Mpa), Giuseppe Mario Miseo (Sinistra per la Basilicata), Rosa Paciello (Addc), Antonio Pignone (Popolari Uniti), Pasquale Salerno (Stella Presidente), Caterina Schiavone (Partito Socialista). Michele Santangelo provinciamt@luedi.it

Il Pd sulla mancata alleanza

«Noi donatori di sangue non corrisposti»

Nel momento in cui costituimmo il Pd, il quadro politico di Accettura risultò ridimensionato già in partenza, fu assunta dalla Margherita e perchè molti Ds si ritennero di fare altre esperienze, non condividendo il progetto del nuovo partito. Anche il commissariamento del comune non trovò certo il nostro partito. Ciononostante, anche grazie alla grande apertura da noi praticata, il Pd si è consolidato ed è simultaneamente tra i protagonisti della vita pubblica. Avendo a cuore il bene della comunità, abbiamo favorito, in questi anni, un clima di riasserenamento che in qualche modo potesse agevolare i rapporti con i socialisti locali, con i quali si incrinarono i rapporti tenuti anni fa, per ragioni a me ignote, ma che sicuramente non attengono alla politica. Anche a costo di notevoli sacrifici, la nostra disponibilità a rimanere insieme al centrosinistra e a sostenere il candidato sindaco del Partito Socialista è stata totale, ma evidentemente altre legittime considerarsi hanno indotto lo Sdi a correre da solo. La decisione di non presentare la lista è stata per noi molto sofferta, e tuttavia coerente alle nostre responsabilità politiche. Se avessimo deciso diversamente, avremmo ulteriormente accentuato le lavorazioni all'interno delle comunità. Il motivo è il partito guida della coalizione e molte volte siamo chiamati a fare i donatori di sangue per garantire la soppravvivenza dei piccoli partiti. Alla luce di quanto accaduto ad Accettura, mi auguro che nel mio partito si apra un confronto serio e definitivo su come devono essere regolati i rapporti con gli alleati, quali se chiedono il nostro sangue, a volte devono anche essere disponibili a donarlo. Nunzia Marzano Esponente del Pd

Giornata conclusiva con il grande falò dei sarmenti in piazza

Tricarico in festa per San Pancrazio TRICARICO - Si concluderanno nella giornata odierna i festeggiamenti in onore di San Pancrazio, protettore della città di Tricarico e delle campagne, soprattutto dei vigneti dalle calmità atmosferiche come la grandine e la siccità. In mattinata, ore 8.30, è prevista una Santa messa in onore del Santo. Alle 17.30 ancora solenne celebrazione Eucaristica in cattedrale presieduta dal vescovo monsignor Vincenzo Carmine Orofino, in onore di San Pancrazio, il giovanissimo Santo martire proveniente dall'Anatolia (Turchia), decapitato nel 304 d.C. sulla via via Aurelia in prossimità di Roma. Dopo la messa, la statua del Santo sarà portata in processione per le vie del centro storico. Inoltre, secondo il programma messo a punto dal parro-

co della cattedrale, don Giovanni Trolio e dall'apposito comitato festa, un falò sarà acceso alle 21 in piazza Garibaldi con i tralci provenienti dalla potatura delle vigne (i sarmenti) a cura della Pro loco. In passato, i fuochi venivano accesi lungo tutte le principali strade cittadine, ma la tradizione è praticamente cessata dopo l'arrivo del gas metano circa trent'anni fa. Per motivi di sicurezza, infatti, è vietato accendere i falò dove passano le condutture del gas. Alle 21.30 si esibiranno, sempre in piazza Garibaldi, i musicisti del gruppo “Kerigna”diretto da don Paolo Paradiso. La banda di Garaguso allieterà la festa in onore del Santo tanto venerato a Tricarico, ma anche in altre parti d'Italia e all'estero mic.san.

La cattedrale di Tricarico e la statua di San Pancrazio


Martedì 12 maggio 2009

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Recuperata a Taranto, il Centro del Wwf sempre più attivo sulla fascia jonica

Tartaruga marina salvata dal Cras POLICORO - Non si ferma mai l'attività degli operatori del Centro Recupero Animali Selvatici dell'Oasi Wwf di Policoro, struttura impegnata nella salvaguardia e nella tutela di specie selvatiche, con particolare attenzione alle tartarughe Caretta caretta, sempre più a rischio estinzione a causa delle attività antropiche che interessano il suo ambiente naturale, il mare. Nella giornata di lunedì, il personale del Cras provinciale si è recato a Taranto per recuperare una piccola tartaruga Caretta caretta, soccorsa nel pomeriggio di sabato dagli

operatori dell'Azienda Sanitaria Locale numero Uno del capoluogo jonico, Istituto P.O. “Testa”. L'avvistamento è avvenuto presso i cantieri navali “Luparelli”, località San Vito. La piccola testuggine, di una lunghezza di carapace di circa quindici centimetri, galleggiava vicino la riva, in evidente stato di difficoltà. Il personale veterinario della Asl, coordinato dal dottor Arrè, ha immediatamente allertato il Cras policorese che, nella mattinata di lunedì, ha provveduto all'affidamento e ricovero della tartaruga. Da una prima analisi

esterna, l'animale sembra in buono stato di salute. La piccola tartaruga Caretta caretta verrà comunque ricoverata, nei prossimi giorni, presso la Clinica della Facoltà di Veterinaria dell'Università degli studi di Bari, partner del Cras di Policoro, dove l'équipe, curata dal professor Antonio Di Bello, procederà ad accertamenti ed esami clinici per scongiurare eventuali complicazioni e permettere alla testuggine di ritornare al più presto nel suo habitat naturale. Con la piccola tartaruga tarantina salgono a sei gli esemplari ospitati presso

il Centro Recupero Animali Selvatici dell'Oasi Wwf di Policoro, struttura riconosciuta che offre assistenza e cure mediche a tutti gli animali selvatici in difficoltà, con particolare attenzione alle Caretta caretta, provenienti dall'arco jonico, compreso tra Taranto e Corigliano Calabro. La testuggine arrivata lunedì è la più piccolina del gruppo e sicuramente verrà eletta a mascotte del Cras policorese e sarà protagonista di una grande festa nel momento del suo ritorno a casa, nel mare Jonio. provinciamt@luedi.it

Una tartaruga marina Caretta caretta

Insieme con la Statale Basentana, l’arteria conserva il triste primato nella Basilicata

La Jonica tra le strade più mortali L’Automobile club di Matera torna a sollecitare interventi urgenti di sicurezza LA strada statale 106 jonica, tra i comuni lucani di Nova Siri e Metaponto, si conferma tra le arterie più pericolose d’Italia. L'Automobile Club di Matera, anche quest’anno, sostiene la campagna internazionale condotta dalla Fia, Foundation denominata “Make Roads Safe Strade Sicure”. Una nuova fase della campagna è partita nei giorni scorsi da Roma, dove l'Automobile Club d'Italia ha aperto la presentazione del Secondo rapporto della Commissione per la Sicurezza Stradale Globale. “Strade Sicure” vuole sensibilizzare maggiormente le istituzioni internazionali, le Amministrazioni nazionali e quelle locali, promuovendo interventi per arrestare l'incidentalità, che la Commissione definisce una sempre più diffusa epidemia nascosta. «Gli incidenti stradali sono una piaga sociale ed economica -dichiara il presidente dell'Automobile Club di Matera, Mario Rivelli- che ha bisogno di prevenzione prima ancora che di cura. I fondi disponibili per il nostro territorio andrebbero investiti innanzitutto sulle strade più pericolose della nostre provincia Nella graduatoria elaborata dall'Automobile Club d'Italia troviamo ai primi posti la Ss 271 di Cassano, la Ss 106 Jonica e la Ss 407 Basentana. I benefici sarebbero evidenti per l'economia: ogni euro speso consentirebbe un risparmio di 20 euro di costi sociali dovuti al-

San Giorgio L. Centro storico Bando di restyling

SAN GIORGIO LUCANO - Il Comune di San Giorgio Lucano ha pubblicato il bando per il conferimento di incarico professionale di ingegneria e architettura finalizzato alla “Riqualificazione e rivitalizzazione dei percorsi e delle aree nel borgo antico e realizzazione di un centro visita”. L'importo a base d'asta è di circa 65mila euro. Le domande vanno presentate entro il 22 maggio.

Un incidente sulla strada statale 106 jonica

l'incidentalità. Nel 2007 nella nostra provincia si sono verificati incidenti con 22 morti e 804 feriti. L'Aci -afferma il presidente dell'Aci d'Italia Enrico Gelpi- è stato tra i più attivi sostenitori nella raccolta di firme che le Fia ha promosso nel mondo durante il 2007 per richiamare i Governi nazionali a un maggiore impegno per la sicurezza stradale. Anche a Strade Sicure l'Aci e i 107 Automobile Club provinciali assicureranno il loro forte

Scanzano Denunciati tre ricettatori SCANZANO JONICO Sono stati denunciati a piede libero dalla Polizia tre giovani di Scanzano Jonico resisi responsabili del reato di ricettazione. I tre si erano rivolti a due attività commerciali di Taranto per vendere vari oggetti e monili in oro del valore complessivo di circa 1.500 euro. Ma i gioielli erano stati trafugati alcuni giorni prima da un'abitazione del rione Santa Sofia. Dopo attente e mirate indagini, i tre malviventi sono stati individuati dagli agenti del Commissariato di Scanzano Jonico e consegnati al legittimo proprietario.

contributo per la promozione e il sostegno della Campagna in ambito istituzionale e politico. Il rapporto della Commissione per la Sicurezza Stradale Globale evidenzia che le vittime di incidenti stradali nel mondo aumenteranno del 46% nei prossimi 10 anni, da 1,3 milioni di morti del 2008 fino a 1,9 milioni nel 2020. Contro questa escalation la Commissione chiede 10 anni di interventi per la sicurezza stradale. L'obiettivo è dimez-

zare le vittime sulle strade, salvare 5 milioni di vite, prevenire il ferimento di 50 milioni dì persone e risparmiare oltre 2.300 miliardi di euro in costi sociali. La richiesta è rivolta all'onu, al GB, all'Organizzazione Mondiale della Sanità e ai singoli Stati. La Commissione per la Sicurezza Stradale Globale, nell'ambito della campagna internazionale condotta dalla Fia Foundation "Strade Sicure", chiede: 1) L'investimento di 300 milioni di dollari da parte della comunità internazionale che riunisce i finanziatori governativi e le organizzazioni filantropiche private in un piano d'azione decennale al fine di sviluppare capacità a livello globale, regionale e nazionale, nonché di attivare progetti pilota e dimostrativi; 2) L'attribuzione alla sicurezza stradale del 10% del budget della Banca Mondiale destinato allo sviluppo della rete infrastrutturale del pianeta; 3) L'impegno dei governi nazionali nell'attuazione di interventi specifici per: l'istituzione di un'agenzia guida per la sicurezza stradale; l'innalzamento degli standard qualitativi delle infrastrutture; il miglioramento della sicurezza attiva e passiva dei veicoli; la diffusione di una nuova cultura della mobilità responsabile; l'armonizzazione dei sistemi di raccolta dei dati sull'incidentalità. Le proposte della Commissione saranno discusse nella prima Con-

ferenza Interministeriale Mondiale sulla Sicurezza Stradale che si terra a novembre a Mosca, i cui risultati saranno presentati all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Alla presentazione del Rapporto, oggi a Roma, hanno partecipato due testimonial d'eccezione: l'attrice Michelle Veob, ambasciatrice mondiale della Campagna "Strade Sicure", e il pilota di Formulal della Scuderia Ferrari, Feupe Massa. Ogni 30 secondi un bambino viene ucciso o rimane menomato in un sinistro ha evidenziato Michelle Yeoh quindi non c'è un minuto da perdere. Abbiamo la possibilità di prevenire questa tragedia ed è giunto il momento di farlo. Bisogna concentrare gli sforzi contro l'incidentalità stradale ha aggiunto Felipe Massa che è la prima causa di morte tra i giovani nel mondo. Dobbiamo insistere nel promuovere l'uso del casco e delle cinture di sicurezza, puntando sull'educazione stradale per contrastare il fenomeno della guida in stato di ebbrezza e l'eccesso di velocità. Un contributo fondamentale alla sicurezza può essere dato anche dai designer delle auto e dai progettisti delle strade. A sostegno della Campagna "Strade Sicure" si sono schierati Bill Clinton, Tony Blair, Kofi Annan e i premi Nobel per la Pece Desmond Tutu e Oscar Arias Sanchez. provinciamt@luedi.it

Bernalda Il movimento “Cittadini Attivi” ha presentato un esposto

«I mezzi di informazione ci snobbano» BERNALDA - I “Cittadini Attivi”partono all'attacco della pubblica informazione lucana, rea di censurare le notizie che li riguardano. Il Quotidiano, senza voler seguire a tutti i costi la locuzione latina “Cicero pro domo sua”, (Cicerone in difesa della sua casa), può dimostrare, con gli articoli e le foto pubblicate, che tutte le azioni portate avanti dal comitato bernaldese sono state puntualmente seguite e raccontate. Sgomberato il campo da qualsiasi dubbio verso il nostro giornale, rimane l'esposto denuncia indirizzato alla Procura della Repubblica di Matera, all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, alla Commissione di vigilanza sulla Rai, alla Direzione Nazionale Antimafia, alla Corte Europea per i diritti dell'uomo e, per conoscenza, al Presidente della Repubblica e agli organi d'informazione. «Anche nella occasione del Sit-in di protesta a piazza del Popolo in Bernalda si legge nel documento- autorizzato, ma

Il gazebo dei Cittadini Attivia Bernalda

finito con l'essere prima accerchiato e di fatto imprigionato in un cantiere sopraggiunto, e dopo dieci giorni addirittura spiantato nottetempo, l'informazione pubblica non ha prodotto la necessa-

ria documentazione perché gli eventi fossero comunicati nella loro effettiva entità ed identità, e giudicati nella loro autentica verità». Lo stesso comitato, a onor del vero, l'otto maggio scorso aveva ringraziato «sinceramente tutte le associazioni, i movimenti, i giornalisti e i cittadini che nell'esprimerci solidarietà hanno dimostrato la loro grande vocazione di uomini liberi, fedeli custodi dei principi della nostra Costituzione». Qualcuno, quindi, non sarà costretto a subire le “Forche Caudine”. La critica ora si basa sull'ipotesi che in Basilicata ci sia un potere forte, capace di controllare tutta l'informazione pubblica. Contro questa supposizione il Comitato esprime “timore e tremore”, «avendo vissuto come angoscia l’indifferenza generale a fronte di torti subiti e di leggi costituzionali violate a danno della libertà e del diritto di esprimersi come cittadini protesi soltanto alla legalità». Gianpaolo Palazzo


Martedì 12 maggio 2009

38 Tra calamità, mercato tirato e Arbea in ritardo, gli operatori del settore sono in sofferenza

L’agricoltura chiede aiuto Il punto in un’intervista al presidente della Coldiretti di Policoro Cosimo Stigliano POLICORO - L'agricoltura vive un momento non facile. Tante le problematiche sul tappeto. Dai problemi della certezza del reddito alla mancanza di supporto logistico. In ultimo quello legato alle calamità naturali. La grandinata che ha colpito nei giorni scorsi il territorio di Policoro e Scanzano è solo l'ultimo evento in ordine di tempo. Di tutto questo abbiamo parlato con il presidente della Coldiretti per l'Ufficio zona di Policoro, Cosimo Stigliano. Stigliano, ci può fare la fotografia del momento attuale dell'agricoltura? «Oltre alle calamità degli anni scorsi, non dobbiamo dimenticare che abbiamo attraversato un'intera estate senz'acqua, momento difficile che gli agricoltori hanno dovuto affrontare producendo costi altissimi. Di contro abbiamo avuto un inverno molto piovoso, che ha causato molti danni a partire dallo scorso dicembre fino ad aprile. Infatti, il frutto raccolto successivamente, ha risentito delle condizioni climatiche non ottimali rispetto alla norma. Poi c'è la questione prezzi. Questi non sono competitivi come ci si augura. Le leggi del mercato le fanno i consumatori, poi c'è la crisi dei mercati internazionali, si consuma meno frutta e quindi meno ne viene ritirata dai nostri produttori che quando vendono, non ricavano il più delle volte nemmeno le spese». Avete più volte come organizzazione di categoria fatto pervenire precise richieste alle Istituzioni. Ci sono stati dei riscontri?

Cosimo Stigliano

«Abbiamo chiesto di non aumentare la quota dei contributi agricoli unificati da versare all'Inps per ogni singola giornata lavorativa, beneficiando quindi di un regime cosiddetto di “fiscalizzazione parziale”. I segnali che abbiamo avuto dal governo nazionale, sono stati provvedimenti tampone, in quanto il vecchio regime contributivo che scadeva al 31 marzo 2009 è stato prorogato fino al 31 dicembre di quest'anno. Dopo non sappiamo cosa succederà. Abbiamo avuto assicurazioni da parte della Regione che la percentualità rispetto al pagamento delle

polizze antigrandine verrà ridotta grazie ad un contributo pubblico, in modo da incentivare i produttori a crearsi il “paracadute” in caso di calamità. A onor del vero, se tale provvedimento fosse stato anticipato ai primi di aprile, qualche produttore in più sarebbe corso ad assicurarsi. Infatti, con la scarsa liquidità attuale e con i “rubinetti” chiusi dalle banche, stipulare una polizza che non è obbligatoria, rappresenta per l'agricoltore in difficoltà un problema non impellente. Inoltre, abbiamo avuto più volte garanzie di un buon funzionamento dell'Arbea, ma si va ancora a rilento con i produttori che lamentano ancora i contributi che spettano. Poi ci sono alcuni enti che potrebbero dare un contributo migliorativo dal punto di vista produttivo, ma in realtà non riceviamo alcun beneficio concreto». Questo è il periodo della fragola, la coltura regina del Metapontino, come sta andando la raccolta? «Colgo l'occasione per far presente che tutti quanti parliamo di fragole, non a caso di recente si sono consumate alcune manifestazioni a Policoro». Di cosa si è parlato? «Non so rispondere, anche perché gli attori principali, noi produttori agricoli soci della Coldiretti non abbiamo ricevuto alcun invito dagli organizzatori della kermesse. Comunque almeno per ora, registriamo per fortuna un minimo segnale di ripresa». Pierantonio Lutrelli provinciamt@luedi.it

Economia di comunione La ricetta contro la crisi POLICORO - C'è chi la chiama economia dal volto umano, chi invece economia sociale di mercato. Fuori dal politichese semplicemente: “L'economia di comunione; una risposta ai problemi dell'uomo”. Questo è stato il tema di un incontro tenutosi nei giorni scorsi presso la chiesa Madre Maria SS. del Ponte. Per vincere la sfida dell'indifferenza, dell'egoismo e della logica del mero profitto nel 1991 a San Paolo in Brasile venne lanciata l'economia di comunione (EdC) da Chiara Lubich e un pool di imprenditori, studiosi cittadini comuni. La quale è stata spiegata anche nel centro jonico da alcuni sostenitori tipo: Franco Caputo (economista) e Franco Caradonna (imprenditore). Di cosa si tratta? Di aiutare le persone svantaggiate sia nell'introdurle nel mercato del lavoro e sia alleviando le necessità primarie. Come? Con la cultura del dare. Già perché la mission dell'EdC è proprio quella di fare proseliti, e finora sono tantissimi un tutto il mondo che stanno dando il proprio apporto alla causa di un'economia applicata alla dottrina sociale della Chiesa, nel darsi manforte a vicenda moralmente e materialmente nella gratuità dei comportamenti e delle azioni con un risvolto economico da mettere in campo, senza trascurare

però i principi “freddi” che animano l'economia reale: efficienza, efficacia e competitività. Dunque, si è parlato di economia del dare in cui primeggia integrazione dell'essere umano nella società, attraverso il lavoro, e la cultura della solidarietà nei confronti di coloro che sono impossibilitati a svolgere una mansione lavorativa in modo tale da non lasciare indietro nessuno. Una società basata sulla equità sociale in cui le decisioni vengono prese con la partecipazione attiva di tutti quei soggetti umani che fanno parte degli ingranaggi di un'attività economica, in modo tale da sentirsi tutti protagonisti della complessa realtà del modo produttivo. Ma l'EdC è anche altro: non mettere in cattiva luce i concorrenti economici, ma rapportarsi con loro sulla base della lealtà economica in modo tale da creare un clima di legittimazione reciproca, fiducia e stima che poi si riversa sui consumatori finali, sui fornitori e la stessa Pubblica amministrazione con la quale ogni impresa, indipendentemente, dalle dimensioni deve fare i conti. Il tutto in un ambito lavorativo basato sul rispetto delle leggi sulla sicurezza, sui contratti collettivi di lavoro, sulla salubrità dell'ambiente di lavoro e sulla formazione professionale. Gabriele Elia

Divertimento e formazione tra free style e consigli sulla sicurezza

Un motoraduno da ricordare Oltre 1.500 centauri alla kermesse di Scanzano Jonico L’esibizione di free style a Scanzano Jonico alcuni momenti del motoraduno del club “Fly Down”

SCANZANO JONICO - Quasi 1500 partecipanti in moto, di cui quasi 600 iscritti ufficialmente al registro della Federazione Motociclistica Italiana e migliaia di persone in giro per tutto il weekend, tra gli stand e gli spettacoli organizzati nel piazzale del Palazzetto dello Sport. Sono i numeri del motoraduno “Città di Scanzano Jonico”, organizzato dal moto club Fly Down che sabato e soprattutto domenica ha attirato tanti appassionati di due ruote giunti in massa per partecipare a quello che si conferma essere uno dei più importanti appuntamenti motoristici della regione. Il bel tempo ha favorito l'afflusso di motociclisti giunti da ogni angolo della Basilicata ma anche da Calabria, Campania Puglia e da regioni più distanti come il Lazio e il Piemonte. La presenza di tanti mototuristi giunti da fuori regione è stata incentivata dal fatto che quest'anno il motoraduno di Scanzano ha ospitato anche la V Prova del Trofeo Turistico Nazionale, una sorta di raduno nel raduno che interessa coloro che girano in moto per turismo. Quella di Scanzano è stata una delle12 tappe che si svolgono tra Ita-

lia, Spagna e Germania. A catalizzare l'attenzione degli appassionati, ma anche degli scanzanesi, sabato pomeriggio e domenica mattina, è stato lo spettacolo di freestyle acrobatico che ha visto i campioni Ciccio White, Luca Zironi e Sergio Sportelli esibirsi in salti mozzafiato. Una performance molto apprezzata dal numeroso pubblico, con il naso all'insù culminata nel “back flip” che prevede un giro al contrario di moto e pilota in aria realizzato dal bolognese Luca Zironi. Grande l'interesse del pubblico anche nelle serate del weekend verso i tanti momenti di intratteni-

mento come il concerto di sabato sera della cover band dei Negramaro o lo spettacolo di Checco Zalone che ha riempito il Palasport. «La grande affluenza di quest'anno -afferma Emanuele Gallicchio, presidente del moto club Fly Down- conferma il crescente interesse dei motociclisti verso questo appuntamento che coniuga non solo la passione per la moto ma anche lo spettacolo e la cultura della sicurezza stradale, vedendoci impegnati in quest'azione di sensibilizzazione al fianco della Fmi che ringrazio per il supporto dato all'iniziativa». provinciamt@luedi.it

Provinciali, il sindaco Lopatriello puntualizza: «Appoggerò solo le liste del candidato Labriola»

Montalbano è ufficialmente una città

POLICORO - La prossima competizione elettorale per il rinnovo del consiglio provinciale di Matera, prevista per il 6/7 giugno, vedrà in campo sette candidati alla presidenza della Provincia e 18 liste complessive collegate. Policoro è diviso in due collegi: Policoro 1 e Policoro-Nova Siri, e in entrambe le circoscrizioni sono presenti tanti cittadini residenti nel Comune di Policoro. A tal proposito il primo cittadino del centro jonico, Nicola Lopatriello, dopo una ridda di voci che si è sparsa ieri su un possibile appoggio ad una lista di centro, che corre da sola, chiarisce la sua posizione politica: «Come ben sanno i cittadini, sono un sindaco che non ha tessere di partito. Rappresento una coalizione di centrodestra all'interno della quale ci sono varie anime, e il mio compito è quello di fare da sintesi tra i vari gruppi politici per meglio rispondere alle istanze della mia comunità. Dunque, il mio primo obbiettivo è quello di amministrare la città sulla base del programma elettorale sulla scorta del quale ho chiesto il consenso agli elettori. Tuttavia, la imminente votazione amministrativa provinciale non mi lascia indifferente alle sorti future di un territorio all'interno del quale Policoro è la città più importante, insieme al capoluogo di provincia. Pertanto, sarò al fianco del candidato presidente del Pdl, Giuseppe Labriola, e delle cinque liste che lo sostengono. La presenza di un mio familiare in un altro partito è una decisione presa autonomamente e singolarmente e mi vede totalmente estraneo. Anzi, mi coglie di sorpresa e personalmente non la condivido. Tuttavia, la partecipazione ad una competizione elettorale è un principio costituzionale di libertà e democrazia cui io non posso interferire nei confronti di nessuno. Pertanto, ribadisco il mio pieno sostegno e la mia lealtà, in prima persona, al centro-destra e al suo candidato Labriola nella speranza che ci sia un'alternanza di governo alla guida della Provincia di Matera dopo 15 anni di gestione amministrativa da parte del centrosinistra». provinciamt@luedi.it

MONTALBANO JONICO E’ stato consegnato ieri al sindaco del Comune dl Montalbano Jonico, il decreto del presidente della Repubblica di concessione del titolo onorifico di città Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, con decreto del 2 aprile 2009, ha concesso, infatti, al Comune di Montalbano Jonico il titolo di città. Questo titolo è stato rilasciato dalla più Alta carica dello Stato, a termine di un iter conclusosi in tempi ristretti, a seguito della richiesta del Consiglio comunale di Montalbano Jonico e del parere favorevole espresso dal Prefetto di Matera, Giovanni Francesco Monteleone. «Le peculiarità di ordine storico e artistico -si legge in una nota della prefettura- hanno motivato la concessione del titolo, che costituisce un importante riconoscimento alle aspettative della laboriosa comunità montalbanese. Nel pomeriggio di ieri, il prefetto di Matera ha consegnato, presso il Palazzo dei Governo, ai sindaco del Comune di Montaibano Jonico il decreto presidenziale di concessione del titolo onorifico». provinciamt@luedi.it


Sport Martedì 12 maggio 2009

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Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it

Primato in vista Per il terzo posto (Champions) è volata tra la Fiorentina e la Juventus Europa League: sperano in tante

Inter pronta alla grande festa Sabato (con il Milan sconfitto) o domenica (vincendo) arriverà lo scudetto ROMA – A tre giornate dalla fine la serie A deve ancora fornire quasi tutti i suoi verdetti, anche se molti destini sembrano già segnati. VOLATA SCUDETTO. Nel calcio italiano sembra l’anno dei festeggiamenti negli alberghi sedi dei ritiri pre-partita: così ha festeggiato venerdì sera il Bari il ritorno in serie A dopo 8 anni, grazie alla sconfitta nell’anticipo del Livorno contro la Triestina, così potrebbe festeggiare il suo 17° scudetto l’Inter sabato sera ad Appiano Gentile, qualora nell’anticipo di Udine il Milan dovesse uscire sconfitto. Dopo la giornata di ieri, infatti, i nerazzurri di Mourinho conservano 7 punti di vantaggio sui cugini rossoneri, che dovranno restare tali domenica sera per festeggiare. Se infatti il margine venisse ridotto a 6, non sarebbe ancora aritmetico il tricolore dell’Inter, visto che, in caso di eventuale arrivo a pari punti, essendo pari gli scontri diretti (1-0 all’andata per il Milan, 2-1 al ritorno per l’Inter), deciderebbe la differenza reti generale del campionato, che non si potrebbe stabilire fino alla fine del torneo. VOLATA CHAMPIONS. Il Milan, qualora arrivasse secondo, sarebbe ammesso alla fase a gironi di Champions League (inizio in settembre), come anche la terza classificata. Per queJosè Mourinho ha vinto al primo anno in Italia Sopra: la gioia di Iaquinta dopo il gol al Milan e Gilardino della Fiorentina sto posto è volata tra una Juventus in calo e una Fiorentina in ascesa, reduce da 6 vittorie nelle ultime 7 giornate. La Juventus, che può anche contare sul fatto di poter arrivare terza anche in caso di arrivo a pari punti con i viola (bianconeri avvantaggiati). Tre sono anche i punti che separano la Fiorentina, ora quarta, e dunque ammessa al preNAPOLI – Tutti gli imputati partecipe a pieno titolo di liminare di agosto, dal meritano di essere condan- una associazione per delinGenoa, quinto e che domenica prossinati. Al termine di una re- quere finalizzata alla frode ma, con un punto, festeggerà, comunquisitoria alla quale hanno sportiva. que, dopo 17 stagioni il ritorno in EuDue anni di reclusione sodedicato ben quattro udienropa. La Fiorentina ha anche il vanze, i pm Filippo Beatrice e no stati proposti per l’ex taggio di essere promossa, pur arriGiuseppe Narducci hanno presidente dell’Aia, Tullio vando a pari punti con il Genoa (viola chiesto ieri pene varianti da Lanese, per quanto riguarin vantaggio). uno a cinque anni di reclu- da gli arbitri, tre anni e 6 VOLATA EUROPA LEAGUE. La sione nei confronti di tutti mesi per Tiziano Pieri, due nuova coppa Uefa, denominata dal gli undici imputati del pro- per Stefano Cassarà, Paolo 2009/10 Europa League vedrà ancora cesso di calciopoli che han- Dondarini e Marco Gabrieai nastri di partenza per l’Italia tre no scelto di essere giudicati le, un anno e quattro mesi compagini: la quinta e la sesta del con rito abbreviato. A co- per Domenico Messina e campionato e la vincitrice della coppa minciare dall’ex ammini- Gianluca Rocchi. Sul fronte Italia. Quest’ultimo verdetto, che vede stratore delegato della Ju- assistenti, c’è la richiesta di in lizza Lazio e Sampdoria, sarà noto ventus Antonio Giraudo, tre anni per Duccio Bagliodomani sera dopo la finalissima. per il quale i magistrati che ni, uno Giuseppe Foschetti e Quinto è attualmente il Genoa, come hanno condotto l’inchiesta Alessandro Griselli. Sei di detto sopra ancora in corsa per i prelisul principale scandalo del- essi devono rispondere di minari Champions, sesta è la Roma, la storia del calcio italiano associazione per delinquere che dovrà respingere gli assalti sohanno chiesto la pena più finalizzata alla frode sportiprattutto del Palermo (in vantaggio Antonio Giraudo alta, 5 anni, ritenendolo va (Giraudo, Lanese, Basui giallorossi), ma mantengono speranze anche Udinese e Cagliari. NesLE DATE DELLA PROSSIMA STAGIONE suna delle tre italiane entrerà in campo dai gironi, ma tutte dovranno fare i turni preliminari. VOLATA SALVEZZA. Salve aritmeticamente Siena e Catania, vicino al traguardo il Chievo che ha 6 punti di vanFIRENZE – Si è riunito ieri il direttivo della Lega Pro potrebbero essere quelle del 9, 12, 16, 19 e 26 agosto, taggio sul Bologna, oggi terzultimo, per esaminare vari argomenti, il primo ha riguarda- ma la questione è subordinata all’eventuale partecila lotta per l’unico posto al sole è pratito le possibili date d’inizio della prossima stagione. pazione di squadre di Lega Pro alla Tim Cup della camente ristretta alle ultime 4, dal ToPer far terminare i campionati di Prima e Seconda LNP. L’ufficialità si avrà nella prossima riunione del rino a 31 alla Reggina, fanalino di codivisione prima dei Mondiali 2010 (che sono in pro- CD. Tutti i biglietti, l’anno prossimo, dovranno esseda con 27, passando per Bologna a 30 gramma dall’11 giugno all’11 luglio) le due compe- re nominativi. Per chi sarà ritenuto “abile” a esser tie Lecce a 29. Negli scontri diretti il Botizioni potrebbero partire il 23 agosto e finire il 9 tolare della tessera del tifoso, una volta acquistato il logna è avanti sul Torino, il Torino maggio, con play-off e play-out dal 23 maggio al 13 biglietto o l’abbonamento, non ci saranno mai partiprevale sul Lecce. Ma c’ anche la variagiugno. Le date della prima fase della Coppa Italia te con settori a porte chiuse, neanche in trasferta. bile Reggina da non trascurare.

Torino, Lecce Bologna e Reggina in lotta per salvarsi

GIUDICE SERIE A Squalificati 19 giocatori MILANO – Il giudice sportivo Gianpaolo Tosel, in merito alle gare della 16ª giornata di ritorno del campionato di serie A, ha squalificato 19 giocatori. Sospeso per due turni Brocchi (Lazio), resteranno invece fermi per una giornata Guarente, Padoin (Atalanta), Conti, Cossu (Cagliari), Morero (Chievo), Comotto (Fiorentina), Papastathopoulos, Criscito, Mesto (Genoa), Cruz (Inter), Chiellini (Juventus), Siviglia (Lazio), Zanchetta (Lecce), Favalli, Beckham (Milan), Vitale (Napoli), Valdez (Reggina) e Stankevicius (Sampdoria). Sospeso per una giornata il preparatore atletico e assistente tecnico dell’Inter, Rui Filipe da Cunha Faria per «avere, al 47’ st, rivolto all’arbitro un’espressione insultante». Tra le società, ammenda di 12 mila euro al Cagliari, 3 mila euro a Lecce e Atalanta.

I pm si sono espressi sugli imputati che avevano optato per il rito abbreviato

Calciopoli, chieste 11 condanne Cinque anni per Giraudo, tre anni e 6 mesi per Pieri, due anni per Lanese

La Lega Pro potrebbe iniziare il 23 agosto

glioni, Cassarà, Pieri e Gabriele), gli altri solo di singoli episodi di frode. Si tratta di tutti gli imputati che hanno optato per il giudizio abbreviato, rito alternativo che consente la riduzione di un terzo della pena. Un processo cominciato il 27 ottobre dello scorso anno e che potrebbe concludersi entro l’estate (dopo il prossimo appuntamento, il 4 giugno, verrà fissato il calendario delle nuove udienze). Per gli altri 24 imputati coinvolti nella vicenda di calciopoli, tra cui l’ex dg della Juve Luciano Moggi, il dibattimento - che si annuncia assai più lungo e complesso - riprenderà venerdì prossimo.


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Martedì 12 maggio 2009

TOP 11

Sono decisivi Pacciardi e Tisci per le vittorie di Crotone e Lanciano

Costantini, che impresa Fumagalli super, ma voto più alto a Troianiello del Foggia CONTESTATO, messo alla gogna, inchiodato dalla classifica e dall'umore nero della dirigenza. Verso Foligno quasi fosse Caporetto. Maurizio Costantini, invece, ha vinto contro tutto e tutti: ha sconfitto la tensione, i malumori della piazza, le difficoltà emotive del suo gruppo, le assenze pesanti ed anche quello spaventoso tabù da trasferta (sei sconfitte ed un pari lontano da Castellammare nel ritorno). Ha vinto Costantini tirando su una Juve Stabia compatta, solida, corta, imbottita di mediani; ha vinto sposando la linea tattica della disperazione, quella che predilige l'equilibrio e la fase difensiva alla spettacolarità della manovra. Ha vinto la partita della vita ed è giusto riconoscergli la palma di miglior allenatore della trentatreesima giornata. Ha vinto senza reclami, senza aprir bocca, lanciando soltanto Rastelli negli ultimi sedici metri e ripescando dalla naftalina il giovane difensore Ernesto Marino, sanremese che non aveva mai abbandonato la città del Festival prima di ritrovarsi catapultato in una dimensione tutt'altro che tranquilla, che rischia di opprimere i deboli di carattere. Ed invece il ventiduenne centrale ha sopportato la pressione forte della piazza, ha raccolto l'eredità pesante di Maury e realizzato il gol più importante del campionato stabiese. Diventando improvvisamente l'uomo della Provvidenza: era già stato risolutore nel derby di Pagani e nella sfida di Gallipoli (segnò al 95' regalando ai gialloblù un pareggio fondamentale per la classifica) ed il terzo sigillo ha messo al riparo, quasi definitivamente, la formazione di Costantini dall'incubo della retrocessio-

ne diretta. Un po' come Laens, il meno reclamizzato dell'allegria compagnia del Pescara, che in poco più di mezz'ora ha messo a soqquadro la difesa della Pistoiese e congelato i tre punti con una firma da centravanti di razza. O

come Sosa, connazionale di Laens, risolutore inatteso della sfida ad alta tensione tra Taranto e Potenza. Tra sorprese (per i due uruguaiani, quello del Pescara e quello del Taranto, si tratta della prima convocazione nella top 11) e

piacevoli ritorni. Dopo un lungo periodo di appannamento sono tornati prepotentemente in auge il mediano Pacciardi ed il metronomo Tisci (entrambi inseriti nella dream team dell'intero girone d'andata) e l'hanno fatto nel momento più delicato ed opportuno: il tosto centrocampista del Crotone ha preso di nuovo di mira il Perugia (segnò anche all'andata), ha realizzato il gol del momentaneo 1 a 0 e dato un contributo notevole alla causa dei pitagorici, matematicamente certi dei play-off ed anche della terza posizione. Ha fatto ancora meglio Ivan Tisci, regista di lusso per la categoria e doppiettista nella sfida che ha quasi ipotecato la salvezza della Virtus Lanciano e rinviato la festa promozione del Gallipoli. Nel 3-4-1-2 (modulo scelto per premiare il tecnico del Taranto, Stringara, e la sua capacità di rendere la formazione ionica irresistibile tra le mura amiche) trova spazio anche il capocannoniere Clemente, non brillante come in altre occasioni, ma comunque decisivo nel derby tirato con la Cavese. Premiato pure Ignoffo per la superba prestazione difensiva. A completare il pacchetto arretrato il veterano Taccola (baluardo della difesa della Paganese) ed il portiere del Real Marcianise, Fumagalli, che col Sorrento para anche un rigore a Biancone. Il jolly Galizia è, invece, il quarto uomo del centrocampo dei sogni. Il voto più alto della giornata va, infine, a Troianiello, devastante a Terni (gol e assist) e fondamentale per la conquista di un punto che consente al Foggia di completare la rimonta ai danni della Cavese. Filippo Zenna

La Paganese verso la sfida con a la J. Stabia Il tecnico “gioca” sulla regolarità del torneo: spero che Cavese e Sorrento facciano altrettanto

Capuano sicuro: «Sputeremo l’anima» PAGANI. Un'occhiata allo “storico” - negli ultimi otto campionati soltanto una volta 40 punti non sono bastati per raggiungere la salvezza diretta (stagione 2003/04) - un'altra ancora ai numeri straordinari della Paganese, che non perde da nove giornate, ha una continuità di rendimento unica e può vantare da domenica scorsa anche il record di miglior difesa del girone (29 gol incassati contro i 30 del Perugia). Eppure tutto è ancora maledettamente in discussione, in bilico a novanta minuti dal termine della stagione regolare. Un piccolo incidente di percorso, nel derby di Castellammare di Stabia, e la Paganese potrebbe essere risucchiata dai play-

out e dalla paura di non farcela. Vien da sorridere ad Ezio Capuano, che confronta anche la sua gestione azzurrostellata con quella precedente: lo scorso anno la Paganese evitò la retrocessione diretta all'ultima giornata e si assicurò la permanenza in terza serie attraverso i play-out nonostante avesse conquistato appena 33 punti durante il campionato. C'è di mezzo un destino beffardo che gli Dei del calcio si divertono a creare: perché la salvezza diretta passa per Castellammare di Stabia - lì dove Capuano s'è ricostruito una carriera d'acciaio aumentando la propria popolarità - ed è legata fortemente anche ai risultati di Cavese e Taranto, guarda

caso altre due compagini che hanno consacrato il genio tattico (la prima) ed il carattere istrionico (la seconda) dell'allenatore salernitano. “Una serie impressionante di congetture sfavorevoli ci costringono a pensare ancora per restare in prima divisione senza passare per i play-out. Mi viene davvero da pensare ad uno scherzo architettato con astuzia dal destino nei miei confronti. Dopo un campionato stratosferico sarebbe una mazzata tremenda ritrovarsi in zona play-out”. Il passato sulla via che porta ad un futuro migliore: “Mi gioco tutto a Castellammare, piazza che mi porto nel cuore confessa Capuano - Alla Juve Stabia ho dato tutto, soprattutto il

Il personaggio della settimana

Laens, un talento per la salvezza del Pescara PESCARA. “L'uomo che è venuto da lontano ha la genialità di uno Schiaffino, ma religiosamente tocca il pane e guarda le sue stelle uruguaiane”. Ah, Sudamerica, Sudamerica, serbatoio di talento e fede, madre di fenomeni del pallone, terra benedetta ed elogiata dall'avvocato del jazz italiano, Paolo Conte. L'uomo che è venuto da lontano è Federico Martino Horacio Laens ed un po' ricorda agli storici del calcio il magnifico Juan Alberto Schiaffino, genio strepitoso e leader del grande Uruguay che nel 50 conquistò il titolo mondiale battendo in finale il Brasile. Il paragone è azzardato perché l'enfant-prodige che adesso incanta a Pescara deve ancora costruirselo un futuro ed un curriculum degno di Schiaffino. Ma ha caratteristiche tecniche eccezionali, forza fisica prorompente, un cuore estremamente generoso ed una fede di ferro in Dio e nel talento che gli è stato donato: basi solide per arrivare in alto. Nato e cresciuto a Montevideo, calcisticamente svezzato dai Wanderers, entrato rapidamente nel giro della nazionale Under 20 (faceva coppia fissa con Cavani), Horacio Laens in Italia ci è arrivato quasi per caso. O meglio ci è ritornato dopo la bocciatura dell'Udinese di due anni fa. Il Pescara, senza soldi e con poche idee, aveva un bisogno

disperato di un attaccante e sul finire di gennaio aggiunse un accordo a scatola chiusa perché i Wanderers di Montevideo lo girassero in prestito. Accolto con clamore e passione (al suo arrivo in aeroporto c'erano oltre 200 sostenitori), Horacio Laens ha impiegato pochissimo tempo per esplodere e diventare un beniamino. Un gol alla Juve Stabia (splendido avvitamento di testa), un altro alla Pistoiese (inserimento tempestivo e piattone di chirurgica precisione) ed è scoppiata la Laens-mania. Il tecnico Antonello Cuccureddu, che fornisce una dettagliata scheda tecnica ed elogia le potenzialità del centravanti sudamericano: “Prima punta di grande spessore. Non ha un fisico da corazziere, ma è fortissimo nel gioco aereo. Attacca benissimo la profondità, è un uomo d'area ed è anche particolarmente generoso. Non si ferma mai ed è sempre il primo a portare pressing. Qualche limite di natura tattica è stato già limato. Ha grossi margini di miglioramento e può arrivare molto in alto”. O meglio, può arrivare lontano - con la genialità di uno Schiaffino - e toccare le sue stelle uruguaiane, quelle della nazionale. E poi magari cantare: Ah Sudamerica, Sudamerica. f.z.

primo anno. Su quella panchina ho combattuto da solo battaglie incredibili, ho sfidato le bombe (quelle trovate all'esterno del Menti poco prima del derby con l'Avellino), ho vissuto momenti straordinari. Chi mi ha conosciuto conserva di me ottimi ricordi. Se poi sarò accolto coi fischi non importa: ora conta solo il bene della Paganese e dobbiamo fare quest'ultimo grande sforzo per la salvezza. Sputeremo l'anima in campo e sprecheremo litri di sudore come abbiamo sempre fatto fino ad ora. L'augurio - lancia la stoccata Capuano - è che facciano lo stesso sia la Cavese che il Sorrento”. f.z.

Eziolino Capuano


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Martedì 12 maggio 2009

Prima La gestione delle sue sostituzioni vale 175 mila euro e poco importano i ko

Con Di Bella si monetizza Deve giocare 25 gare. E’ a 24, da diffidato è stato risparmiato Malumore in città, nonostante promesse future

E riappaiono i fantasmi del ripescaggio Il patron vuole incontrare i tifosi

I tifosi del Potenza allo Iacovone di Taranto

“IL RAMMARICO è davvero grande, ma tutto fa esperienza”. Giuseppe Postiglione rilancia con piglio costruttivo anche nelle dichiarazioni del giorno dopo, pur sapendo che in città si è vissuto un lunedì di depressione. Tornano accennati i tormentoni delle estati più buie, a partire da un assai improbabile ripescaggio. “Ora dedichiamo questa settimana a preparare la prossima partita, coltivando le flebili speranze - si lascia scappare - che ci rimangono al fine di poter preservare la categoria”. Ma è evidente che non ci crede neanche lui. Il succo del pensiero di Postiglione, che come sempre la faccia ce l'ha messa, è però in altre parole: “per quanto questa probabile retrocessione è certamente amara - dichiara il patron la nostra consolazione è che a Potenza, al contrario di tante altre analoghe circostanze, questa volta il calcio non è finito. Io ci sono e sono pronto a rilanciare”. Si entra anche nel discorso tecnico: “ho già in mente di programmare una squadra per vincere il prossimo campionato”. Il tema ripescaggio è affrontato, forse, con un minimo di superficialità: “la nostra forza sono i bilanci e questo ci consente di avere un peso specifico importante nelle graduatorie stilate dalla Lega - attacca Postiglione - allestiremo un fortissimo organico tale da poterci consentire di vincere in seconda divisione ma anche eventualmente di essere competitivi in prima, nella speranza che la nostra domanda di ripescaggio sia accolta”. Affermazioni che lasciamo agli atti in attesa dei prossimi mesi, certamente caldi. “Per quanto riguarda le tante polemiche che si stanno registrando in città - continua il patron in una nota - le ritengo fisiologiche in un momento così

negativo, avendo la coscienza pienamente a posto mi scivolano addosso”. Comprensibile spavalderia, perché chi nasce tondo non muore quadrato. Ma un'apertura c'è, al malumore, all'isolamento, ad una città che con questa retrocessione pressoché certa ha perso insieme a Postiglione. “Se qualcuno vuole che io debba andare via, proponendo una valida alternativa che sia in grado di programmare di più e meglio in questo momento di così forte crisi economica - argomenta il massimo dirigente - mi dichiaro disponibile a trattare la cessione sia di una parte che della totalità del pacchetto azionario che detengo”. E' un segnale maturo in una settimana di contestazione annunciata: stasera è in programma un incontro dei gruppi del tifo organizzato per decidere l'atteggiamento da proporre a partire da Potenza - Benevento, ma Postiglione già si è dichiarato già disponibile ad un confronto proprio con gli esponenti più rappresentativi della curva. L'umore dominante negli ambienti cittadini vicini al Leone è assai propenso a chiedere al proprietario unico di farsi da parte, non è irrealistico ipotizzare un moltiplicarsi di “Postiglione vattene” sui muri cittadini. Ma non si può dimenticare che - come forse mai nella sua storia - questo Potenza è un'azienda (prima che una squadra) che avanza crediti da svariate fonti e produce anche qualche utile. Gli altri passaggi societari dell'era recente sono avvenuti subentrando a debiti, quindi è lecito e non è un abuso se Postiglione, in una eventuale trattativa di compravendita, faccia il suo prezzo. A molti può non piacere, ma sotto la sua gestione il calcio potentino è diventato soggetto ai pro e ai contro delle leggi di mercato. Pietro Scognamiglio

SCELTA TECNICA o gestione economica? Due chiavi di lettura (la prima di matrice societaria, la seconda figlia delle voci di popolo) per un’unica vicenda: Di Bella. Ormai è di dominio pubblico, oltre che abbastanza evidente, la situazione che si è creata intorno all’andamento delle prestazioni del difensore, atleta in prestito dal Livorno, ma vera e propria fortuna per le casse societarie. A nessuno sono andate giù le recenti sostituzioni di Di Bella e, anche sugli spalti dello Iacovone di Taranto, uno dei motivi della contestazione al patron ad opera dei tifosi è stato proprio questo: aver preferito la gestione economica alle esigenze di partite che potevano dare al Potenza punti fondamentali in chiave salvezza. Spieghiamo meglio a cosa si riferiscono le voci: dalla partita di Terni (era la dodicesima di ritorno), quando fu espulso per doppia ammonizione, Di Bella non ha più giocato con regolarità. Ha saltato il Marcianise per la squalifica di un turno, ma ha mantenuto la diffida, ossia ad ogni ammonizione successiva sarebbe stato squalificato. Per questa ragione, ha giocato un tempo a Foligno; è stato “costretto” a giocare col Pescara (nonostante uno svenimento nell’allenamento del sabato), anche per l’assenza di Cuomo e Patarini; è stato cambiato dopo 45’ a Taranto. Domenica, contro il Benevento, sarà in campo per la sua presenza numero 25 in campionato. Nelle due trasferte, il calciatore è uscito dal campo quando il risultato era di 1-1 a Foligno e di 0-0 a Taranto, oltretutto dopo aver giocato 45’ di buonospessore, stando a quello che hanno riferito le cronache, come del resto l’andamento generale del suo secondo campionato in rossoblù. I tifosi conoscono il motivo per il quale il Potenza ha deciso di gestire il calciatore: per un’evidente necessità economica. Di Bella è in prestito a

Potenza dal Livorno, società che, per la cronaca, ha pagato soltanto una delle tre rate per la sua cessione (le successive due nei prossimi due anni): i toscani verseranno nelle casse del Potenza ulteriori 50 mila euro per la valorizzazione dell’atleta. Ma c’è di più: avendo il giocatore in prestito, quindi non essendo di proprietà del Potenza, la società potrà intascare il premio, previsto dalla Lega per l’impiego di giovani calciatori, solo nel caso in cui questa valorizzazione del Livorno si materializzasse. Appunto, dopo aver fatto 25 presenze in campionato: dopo Taranto, Di Bella ne ha 24. Questo premio di Lega, non indifferente, ammonterebbe a circa 125 mila euro, sulla base dei minuti giocati dal difensore romano in tutta la stagione. Somma che si aggiungerebbe ai 50 mila dei toscani. Quindi, riepilogando, se Di Bella disputa 25 partite (gliene manca una) il Potenza prende 50 mila euro dal Livorno e, successivamente, 125 mila dalla Lega. Se malauguratamente Di Bella non potesse giocare col Benevento, magari fosse stato ammonito a Taranto e quindi squalificato, salterebbero prima il premio dei toscani e poi quello della Lega. Ecco perchè, secondo chi dà credito alle voci, il Potenza ha deciso di gestire le presenze del difensore. «Ma non scherziamo - ha replicato Postiglione, anticipando le dichiarazioni di Catalano, rilasciate in

un comunicato stampa - Di Bella a Taranto era fermo, e poi con la J. Stabia in vantaggio era logico togliere un difensore. Fosse stato per me, non lo avrei fatto proprio giocare, in quanto i tecnici non erano soddisfatti dell’andamento dei suoi allenamenti in settimana. La gestione del giocatore è stata dettata da scelte tecniche». Che avranno anche determinato un paio di sconfitte, ma che hanno sicuramente anche altri benefici. Alfonso Pecoraro

Gli errori stagionali commessi da un uomo solo Il 17 giugno di soli due anni fa il Potenza Sport Club festeggiava una storica promozione in C1 ora chiamata 1^ Divisione. A distanza di quasi due anni e sempre nel giorno 17, anche se del mese di maggio, verosimilmente, si dovrebbe decretare la retrocessione della Società rossoblu nella serie inferiore ovvero nella 2^ Divisione ex C2. Probabilmente e realisticamente domenica prossima ci dovrebbe essere solo l'ufficializzazione, col conforto della matematica e con l'analisi dell'aridità dei numeri, mentre a ragione questa “debacle”non è frutto dell'oggi, ma viene da lontano, molto lontano. Le basi per un campionato inglorioso e privo di soddisfazioni , ma copioso di umiliazioni e di mortificazioni sono state poste all'inizio di questa travagliata stagione. Faccio chiarezza indicandoli: a) i punti di penalizzazioni (nr. 3) per la sentenza riferita all'incontro dell'anno scorso con la Salernitana, b) la scelta di un tecnico non carismatico, c) il ritiro precampionato effettuato con molti giocatori privi di qualità e non confermati, d) campagna ac-

Giuseppe Postiglione

quisti estiva superficiale e insoddisfacente e) la sostituzione dell'allenatore col suo “secondo” anch'egli inesperto, f) richiamare Arleo dopo la “querelle” dell'anno precedente”, g) mercato dei giocatori di riparazione, invernale, effettuata con scelte inadeguate, h) non essersi dotato di un consulente di mercato professionalmente all'altezza della categoria, i) non aver contrattualizzato un giocatore “leader” sia per il campo che per lo spogliatoio, l) la rescissione e risoluzione, intempestiva e forse precipitosa, del contrat-

to con molti giocatori, alcuni dei quali probabilmente sarebbero serviti all'organico, m) il non essere riusciti a “capire ed interpretare ” il campionato e cioè in alcune gare bisognava accontentarsi del pareggio invece di rischiarare le sconfitte (puntualmente verificatesi) , n) aver esonerato Arleo a tre giornate dal termine con uno “score” casalingo tutto sommato accettabile, o) diversi i punti persi per eccesso di superficialità e per l'atteggiamento tattico “arrogante e poco umile” evidenziato anche in gare alla portata della squadra. Molti, tanti gli errori commessi da patron Postiglione con l'unica attenuante di essere un “uomo solo al comando” con l'unico ausilio di Rosario Pellegrino successivamente insignito dalla carica di Presidente . E se i risultati dell'ultima giornata fossero a vantaggio del Potenza che andrebbe a disputare i play-out? I giudizi di merito di una stagione comunque fallimentare resterebbero tutti, anche con la disputa degli spareggi . Solo l'eventuale permanenza nella categoria vor-

rebbe dire che Giuseppe Postiglione ha vinto un'altra scommessa. Di una cosa sono certo, anche se non c'è riprova : se Kontè alla prima giornata di campionato non avesse fallito inopinatamente quell'occasionissima ad un metro dalla linea di porta, ma l'avesse capitalizzata in rete e il Potenza fosse tornato vittorioso da Foggia, oggi staremmo a parlare di un altro obiettivo e di altri risultati da raggiungere. Spesso episodi e casualità iniziali, che danno o tolgono morale, segnano indelebilmente il prosieguo di una stagione. Ma questa è un'altra storia. Guardando con ottimismo al futuro ritengo che la nostra dimensione ideale di squadra e di città sia la disputa del campionato di 1^ Divisione . Promozioni e retrocessioni fanno parte della partecipazione ai campionati: oggi è il tempo dell'amarezza , ma certamente non dello sconforto. Speriamo, in un futuro prossimo- molto vicino- di festeggiare una nuova promozione con la città in festa “ che si tinge dei colori rosso e blu”. Giuseppe Rita


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Martedì 12 maggio 2009

TOP 11

Nomination per cosentini, vibonesi e catanzaresi

Calabria, turno felice UN PUNTO E VIA, spediti verso la corsia preferenziale della Prima Divisione. Toscano e soci impattano di giustezza contro il Melfi di Palumbo e feteggiano il loro personalissimo trionfo. Sempre ottimo Ambrosi in difesa dei pali, finalmente decisivo Polani con il suo sigillo numero sei in campionato. Alla rete dell'attaccante romano risponde De Angelis nella ripresa; la punta del Melfi blinda la leadership della classifica cannonieri con diciannove reti. Al Cosenza bastava un punto: il Gela già pagava dazio nella logica degli scontri diretti, in tanto domenica ha regolato a domicilio l'Isola Liri grazie al solito Franciel. Completa il podio del girone il Catanzaro di Provenza che torna alla vittoria dopo cinque battute a vuoto capitalizzando al massimo la rete di Berardi del secondo tempo. Decisa affermazione, propedeutica per gli spareggi play-out, per la Vibonese che regola in casa il Cassino (paly-off compromesso) con la rete di Taua: calabresi impenetrabili in difesa grazie al tandem Ranellucci-Orefice. Importantissima invecee la vittoria del Manfredonia sul Pescina: il doppio colpo di Marchano infuoca gli ultimi novanta minuti della salvezza. In difesa dei pali si rivede Ambrosi del Cosenza. Il portiere si conferma tra i più autorevoli interpreti della categoria. Dinanzi a lui torna in auge la difesa a tre. La dispo-

sizione è per due terzi presidiata dai referenti della Vibonese. Ranellucci e Orefice stringono la mano a Di Maio del Catanzaro e blindano il pacchetto arretrato ideale di

giornata. Sempre dalla Vibonese giunge il referente migliore per la corsia di destra: è Giovanni Ruscio, pendolare per vocazione. Sul-

l'out opposto torna a fare la voce grossa Grillo della Val di Sangro. Per l'esterno ex Varese è il sigillo numero undici in campionato: è lui il miglior cannoniere del girone di ritorno. Se ne intendono in tema di reti anche Berardi del Catanzaro e Pollidori del Barletta. Il primo ha firmato il suo quarto centro (in trenta gare) in campionato: rete che blinda il podio del girone. Per il giovane centrocampista del Barletta è invece il secondo sigillo in sei presenze. Concorrenza spietata invece in attacco. Nei giri di valzer di giornata ritorna a danzare Ceccarelli del Monopoli che non segnava dal lontano venticinque gennaio (uno a zero casalingo sull'Andria); il suo passo, tuttavia, vale cifra tonda (quindici reti) ma non porta punti. Porta invece ounti quello di De Angelis del Melfi che entra nella ripresa e trasforma il rigore del pareggio sul campo della capolista: diciannove reti, è lui il re del gol incontastato del girone. Alle sue spalle rimane in scia il brasiliano Franciel del Gela: ottavo centro consecutivo nelle ultime sei gare. Tuttavia, al fianco di De Angelis, la spuntano Marchano del Manfredonia, per le due importantissime reti che affossano il Pescina, e Polani del Cosenza: il suo squillo, di fatto, vale il punto della promozione. Andrea Buonaiuto

Manfredonia in forma, ma verso i play out L’attaccante dell’Igea è un ex gialloverde MANFREDONIA. Curioso destino per il Manfredonia. La compagine di D'Arrigo è tra le squadre più in forma dell'ultimo periodo ma, probabilmente, a meno di clamorosi risvolti “motivazionali”, sarà costretta alla disputa dei play-out. Gli intrecci dell'ultima giornata di calendario parlano chiaro: lo riferiamo in altra pagina del giornale, nella quale evidenziamo come proprio i dauni stiano messi peggio nel confronto con le avversarie. Che fare quindi? Si procederà a battere la Scafatese in trasferta e confidare in qualche scatto d'orgoglio di Igea e Vibonese; il calcio, a volte, regala sorprese proprio in chiusura dei conti. Tuttavia la squadra può vantare uno stato di salute non indifferente. Cinque vittorie, quattro pari ed una sola sconfitta nelle ultime dieci gare. Diciannove punti che hanno, di colpo, mutato la condizione di classifica della squadra. Un'impennata iniziata dal momento del secondo mandato di D'Arrigo dopo l'interregno sfortunato di Mancano. Il tecnico venne mandato via dopo la sconfitta interna subita ad opera del Barletta il quindici febbraio. Neanche un mese di vacanza (ed il tempo di due gare) ed eccolo di nuovo in sella,

pronto per rilanciare la sfida alla salvezza. Rivincita che potrebbe anche consumarsi domenica nonostante lo svantaggio “motivazionale”. Il Manfredonia, comunque, porta in dote gli ultimi risultati. Cinque vittorie consecutive in casa, una sola sconfitta sul campo del Monopoli due settimane fa. La squadra di D'Arrigo ha corretto il vero problema che ne ha contraddistino la maggior parte della stagione: lo scarso appetito sotto porta. Basta rileggere lo score degli attaccanti per rendersene conto: con le due reti di domenica Marchano è diventato capocannoniere della squadra con quattro reti, prima lo era il centrocampista Arigò (giunto a gennaio dal Potenza) con tre reti. Nelle ultime prestazioni casalinghe la squadra ha però corretto il tiro: quattro a uno all'Isola Liri lo scorso ventinove marzo, tre a due sulla Val di Sangro, due reti al Pescina domenica. All'appello manca ancora Romano che, finora, ha timbrato il cartellino in due occasioni. Poco male il suo piede è comunque caldo e, magari, aspetta solo le gare decisive. Che sia domenica l'occasione giusta? Difficile ma pur sempre possibile. Andrea Buonaiuto

La Porta aperta sulla salvezza «A Melfi persi un treno»

BARCELLONA POZZO DI GOTTO. La Porta della salvezza, spalancatasi nell'ultimissimo minuto disponibile nella sfida contro il Monopoli. Un colpo ad effetto, che consegna la permanenza in Seconda divisione nelle mani di Castellucci e compagnia bella. Un colpo da tre punti, l'ennesimo di questa stagione. Colpo numero otto, pardòn numero nove come lo stesso Antonio confida con fermezza. “ I giornali non me lo hanno dato - afferma - ma il gol contro il Catanzaro è mio e me lo tengo stretto, dunque mi sento a quota nove, ancora uno e vado in doppia cifra”. L'occasione per esaudire questo ultimo desiderio di stagione è forse l'ultimo treno in partenza per Melfi, ultima giornata di campionato: “Andremo a Melfi e loro si giocheranno tutto per la salvezza. Comunque io ci proverò, non sono mai andato in doppia cifra e per me sarebbe il coronamento di una stagione importantissima”. Proprio a Melfi rincontrerà parte del suo passato, un anno e mezzo vissuto all'ombra di discontinuità che gli ha pregiudicato partite ed anche un bel pezzo di carriera. “A Melfi praticamente ho perso un anno e mezzo confida l'attaccante foggiano - Mi sono bloccato e non risucivo a trovare la giusta concinuità. Adesso, a ventisette anni, posso tranquillamente affermare che ho perso il treno proprio a Melfi quando avevo ventitre anni. Magari con un pizzico di fortuna in più sarei arrviato più in alto. Peccato, ma guardo avanti contento di quel che ho fatto. Quest'anno mi sono tolto grandi soddisfazioni”. E come dargli torto? Nove reti sull'unghia, di cui sei decisive per i tre punti. A conti fatti La Porta ha consegnato nelle mani di Castellucci venti

Antonio La Porta

punti sui quaranti totali. Come a dire che metà salvezza è passata tra i suoi piedi, fortificata dalle sue idee geniali dalla trequarti in su. Da ricordare è la doppietta consumata sul campo del Gela il primo febbraio. Un'altra rete e sarà doppia cifra, il suo ultimo sogno nel casseto di quest'anno: “Non ci sono mai arrivato tra i professionisti e mi sembra che sia arrivato il momento giusto. A Foggia e Rutigliano ho trascorso anni importanti anche sotto il profilo delle reti, anche lo scorso anno a Paternò è andata bene: è stata un'esperienza positiva con dieci reti nel solo girone di ritorno paly-out inclusi”. Sono questi dunque i numeri di una punta rapida e mobile.

La classica seconda punta di movimento, capace di giocate spettacolari, gol memorabili ed anche tanta assistenza nei confronti dei compagni: “Mi sono sempre ispirato ad Enrico Chiesa, un grandissimo giocatore che aveva una rapidità d'esecuzione impressionante, un attaccante anche generoso. Ecco, sono caratteristiche che considero anche mie”. La Porta quet'anno ha fatto registrare una ottima stagione, non la migliore secondo il suo giudizio: “L'anno più bello per me rimane il 2001/2002 a Foggia con Marino allenatore. Purtroppo devo ammettere che alcune scelte fatte non si sono rivelate giuste, anche perché consigliato malissimo”. a.b.


Sport 43

Martedì 12 maggio 2009

Seconda Il Melfi può salvarsi anche pareggiando con l’Igea Virtus

Il destino nelle sue mani Con i 3 punti è salvezza, ma se ne arriva 1 non si dispera SOSTANZIALMENTE sono tre le squadre in lotta per assicurarsi la salvezza diretta. Melfi, Aversa Normanna, e Manfredonia. A quota 40, in tutte le combinazioni possibili, Monopoli e Igea Virtus, in base alla classifica avulsa sono fuori dalla mischia, salve aritmeticamente. I pugliesi stanno peggio di tutti. Devono infatti vincere obbligatoriamente a Scafati e sperare che Aversa e Melfi, o anche una sola delle due, non ottengano il bottino pieno. Se il Melfi vince va a 41 e sarebbe fuori dai giochi, ma anche con un pareggio potrebbe farcela. Basterebbe che il Manfredonia non vincesse o anche che l'Aversa, opposta in casa alla Vibonese che lotta per un piazzamento migliore nella griglia play-out, non ottenesse l'intera posta in palio. A pari 39, con i campani Melfi avvantaggiato dallo scontro diretto, 1 a 0 ad Aversa, 2 a 0 al Valerio. Dunque Melfi che si gioca il proprio destino principalmente con le sue mani. Vincendo è salvo. Stesso dicasi dell'Aversa, attualmente a quota 39. Solo in caso di arrivo a tre, Igea, Manfredonia ed appunto Aversa, i campani sarebbero

penalizzati, e costretti a disputare i play out, avendo raccolto solo 4 punti nelle sfide con le altre due che, al con-

trario ne hanno fatti 5. Se invece a 40 arrivassero, l'ipotesi più probabile e augurata dai tifosi gialloverdi,

Igea Virtus e Manfredonia, sarebbero i pugliesi a giocare gli spareggi salvezza, sempre in virtù del doppio

confronto che vede in vantaggio i siciliani di Ezio Castellucci. e.f.

Mitra

Idea della società: curve a 2 euro, tribuna a 5

Prezzi modici per riempire il Valerio e spingere al successo IL PAREGGIO era il risultato più probabile e puntualmente si è verificato. La Calabria si conferma terra fervida per il Melfi che ha ottenuto 10 punti su 12, sfidando i club calabresi in casa loro. Un Cosenza ad un passo dal traguardo ha gestito con intelligenza la situazione, badando al sodo, prendendo il punto che le serviva per l'ottenimento dell'obiettivo. Il Melfi, largamente rimaneggiato, ha fatto la sua onesta partita, impensierendo Ambrosi in un paio di occasioni, prima di raggiungere l' 1 a 1 su rigore. E' toccato ancora una volta a Gianluca De Angelis togliere le castagne dal fuoco. Adesso sono 19 le reti messe a segno dal bomber gialloverde, sempre più capocannoniere del torneo. Franciel, attaccante del Gela è staccato di tre lunghezze. Un margine che dovrebbe consentire alla punta di Gragnano di conquistare l'ambito riconoscimento. "Speriamo di festeggiare domenica la salvezza del Melfi ed il mio titolo di capocannoniere, sarebbe davvero una grande soddisfazione". Questo il commento di De Angelis che ha disputato un campionato strepitoso e che merita ampiamente di troneggiare sul gradino più alto della speciale graduatoria riservata ai marcatori. Ovviamente i tifosi gialloverdi si augurano che i gol di De Angelis, soprattutto quelli che potrà segnare domenica, contribuiscano fattivamente alla salvezza della squadra, che deve battere l'Igea Virtus, per non correre rischi. Il fatto che i siciliani sono matematicamente al sicuro, in tutte le situazioni possibili, pone il Melfi in una situazione vantaggiosa da sfruttare in pieno. Nel calcio, mai dare nulla per scontato. La storia pallonara è piena di 5 maggio, vale a dire di partite perse o non vinte al cospetto di avversari demotivati, ma crediamo che difficilmente la compagine dell'ex Castellucci venga al Valerio a fare la guerra al Melfi. Certo è che i federiciani comunque, sono chiamati

Alcune istantanee del Melfi in azione a Cosenza. In basso la rete dei calabresi segnata da Polani con Russo in uscita

E c’è il precedente a parti inverse con i lucani che furono “teneri” a dare il massimo e centrare una vittoria che manca dall'11 aprile scorso, 2 a 1 a Catanzaro. In casa inoltre, i gialloverdi non ottengono i tre punti dal 15 marzo scorso, 1 a 0 alla Val Di Sangro. Un mese senza successi che ha pesato enormemente sulla classifica. Il mancato pareggio con il Barletta, o il mancato successo con l'Isola Liri, rappresentano un rammari-

co grande. A quest'ora i conti sarebbero stati chiusi, o al massimo, da archiviare comodamente magari con un pareggio all'insegna della non belligeranza. Invece ci sarà da soffrire ancora per 90 minuti. Per domenica prossima la società sta vagliando iniziative concrete al fine di portare tanta gente allo stadio. Serve il calore del popolo melfitano e la vicinan-

za di tutti, con la speranza di brindare al triplice fischio arbitrale. Curve a 2 euro, tribuna a 5 euro e ingresso gratuito fino a 15 anni. Sono queste le idee del club gialloverde per assicurarsi più gente possibile al Valerio. Prezzi scontati ed occasione da prendere al volo per chi ama questa squadra. Infine per la serie corsi e ricorsi storici, ricordiamo una circostan-

za significativa. Campionato 2004- 2005. Al D'Alcontres di Barcellona Pozzo di Gotto si gioca Igea - Melfi, ultima giornata. I gialloverdi sono già salvi. Ai siciliani occorre necessariamente vincere. Finì 1 a 0 per i padroni di casa con un Melfi che non si dannò certo l'anima. A buon intenditor…. Emilio Fidanzio


44 Sport

Martedì 12 maggio 2009

I numeri del girone H Poker di reti per Brindisi e Pianura, vince pure la Nocerina

Bitonto, ora i play out sono matematici LA sconfitta del Sant'Antonio Abate ha reso più incerta la lotta per evitare i playout. Per il Bitonto, invece, è matematico: la salvezza passa attraverso le gare aggiuntive. Nella parte alta della graduatoria, tre squadre, racchiuse in due punti, in lotta per due posti nei playoff. Poker di Brindisi e Pianura che si sono congedate dal proprio pubblico con una prestazione a suon di gol. Questi, in estrema sintesi, i fatti salienti della trentatreesima giornata del girone H della serie D che ha fatto registrare tutte vittorie. In precedenza, la cosa si era verificata soltanto nella ventiduesima giornata. Due sono state le vittorie esterne. I gol sono stati 20, di cui 15 messi a segno dalle squadre che

hanno giocato in casa e 5 da quelle che hanno viaggiato. Complessivamente, nelle 297 partite sinora disputate (204 vittorie e 93 pareggi), sono state realizzate 715 reti, contro le 762 della scorsa stagione. Nella trentatreesima giornata del campionato 2007/08 le vittorie furono sei (due in trasferta). I gol furono 36, con il Francavilla in Sinni che si aggiudicò il derby contro il Lavello con il vistoso punteggio di 7 a 0. Francavilla Br, Grottaglie, Ischia, Pianura, Turris e Francavilla Pz si sono aggiudicate entrambe le sfide, rispettivamente, contro Sant'Antonio Abate, Fasano, Genzano, Bacoli, Bitonto e Venafro. Il Brindisi si è congedato dal proprio pubblico con una

netta vittoria sul Cilento. Un successo che ha consentito ai salentini di chiudere la stagione senza subire nessuna sconfitta casalinga (unica formazione del girone). Anche la Nocerina, che ha recitato il ruolo di principale inseguitrice (solo in un paio di occasione, a inizio stagione, ha occupato il terzo posto) ha chiuso in bellezza dinanzi ai propri supporter. La matricola Pianura, matematicamente terza, è stata la vera rivelazione del torneo. Per le altre due posizioni per i playoff saranno decisivi gli ultimi 90' di gioco. E' lotta aperta tra l'incostante Pomigliano, quasi imbattibile sul campo amico e piuttosto incerto fuori casa, l'Ischia e la Turris, con quest'ultima che aveva avuto un inizio di sta-

gione alquanto disastroso (solo tre punti nelle prime cinque giornate). Nella parte bassa della graduatoria, Il Sant'Antonio Abate, dopo dieci risultati utili di seguito (7 vittorie e 3 pareggi) si è fermato a Francavilla Fontana, mettendo a rischio la salvezza diretta. In un solo punto, sono racchiuse l'Angri (sesto risultato utile consecutivo), il Bacoli (solo quattro pareggi nelle ultime otto giornate) e lo stesso Sant'Antonio Abate. Tra queste tre formazione dovrà venir fuori la squadra che nei playout dovrà affrontare il Genzano. Tra le lucane, finale di stagione da incorniciare per il Francavilla (dieci punti nelle ultime quattro esibizione). Adolfo Sarra

Da oggi, alla ripresa degli allenamenti, c’è da pensare solo al punto che manca

Matera, c’è tanta rabbia Danza: «Abbiamo subito di tutto. Il pari era la ricompensa giusta» COME complicarsi la vita. In casa biancazzurra non c’è voglia di mollare la presa, infatti per una distrazione, ingenua e madornale allo stesso tempo, nel recupero è stata buttata al vento la possibilità di alzare già il cartello salvezza. Invece c’è ancora da lavorare per Martinelli e compagni e oggi c’è la ripresa degli allenamenti. «E’ così. E’ una sofferenza, perchè certe partite sono per certi versi-afferma Franco Danza- che poco c’entrano con il calcio è difficile interpretarle». Una partita cominciata già in settimana, perchè la “preparazione” di certe situazioni non può essere casuale. Già all’arrivo al San Francesco, struttura che ha l’ingresso dell’antistadio con due cancelli scorrevoli. I tifosi rossoneri presidiavano questi ingressi e l’arrivo delle auto era già stato annunciato da “civette” lungo il percorso. Al presidente del Matera, Tommaso Perniola, è stato proibito di entrare e l’auto è stata accerchiata in maniera minacciosa. Anche altri addetti ai lavori sono stati coinvolti nella cosa e c’è voluto l’intervento delle forze dell’ordine per consentire almeno l’ingresso nel settore riservato agli ospiti ben guarnito

Il giudice sportivo

Genzano, 5 stop 1 gara a: Pesce Rojas Bruno Pietro (Pomigliano), Pecora Luca (Gelbison ), Fiore Carlo (S. Genzano), Galetti Fernando (Brindisi 1912), Gomes ( Pomigliano); Masturzo Vincenzo (S.Genzano), Di Pasquale Giuseppe (Francavilla F.), Morleo Francesco (Francavilla F.), Galeandro Luigi (Francavilla F.), Papagni Davide (S. Genzano), Carteni Alessio (Grottaglie), Pastano Francesco Paolo ( Grottaglie), Criscuolo Emilio (Bacoli ), De Biase Francesco (S. Antonio ), Impagliazzo Ciro (S. Genzano), Riccio Gianluigi (S. Genzano), Sullo Salvatore (Turris .

Francavilla, nave sinnica giunta al porto salvezza

La panchina del Matera a Nocera

di agenti. Non è stato come Brindisi. A Nocera le forze dell’Ordine non erano impreparate e non c’è stato contatto tra le due tifoserie. Però l’ambiente per la squadra non è stato dei più civili. Parlare di “agguato psicologico” ben orchestrata forse è più adatto. Perchè tutto era stato preparato stile “Forche Caudine”, per intenderci, con la squadra materana costretta a muoversi tra due ali di “addetti al servizio” che non nascondevano muscoli e volti decisi.

Eppure la missione del Matera era stata quasi effettuata in maniera vittoriosa e perdere nel recupero fa davvero più male. «L’ultimo quarto d’ora c’è stato un cedimento anche fisico, oltre a quello psicologico. Peccato, perchè ormai quello che c’era da subire lo avevamo già patito, quindi portare via il pari sarebbe stata la giusta contropartita. Siamo stati anche sfortunati, perchè Riolo ha trovato il cosiddetto jolly. Il pallone ha toccato terra e poi il palo. Se Riolo veniva

toccato era rigore certo. Questo ha forse frenato un po’ Naglieri e Malagnino. Peccato, ma da oggi la testa è al Genzano». Ancora un’altra situazione da cui trarre deduzioni importanti per come c’è da preparare la prossima stagione e in casa materana tutti questi file stanno già archiviati. Domenica c’è da centrare l’obiettivo e arriva una consorella lucana che ha perso cinque pedine importanti, ma che non può essere sottovalutata per questo. Anzi. Renato Carpentieri

Gli altobradanici rimediano due rossi e quattro gialli

Sporting troppo nervoso GENZANO DI LUCANI - Sconfitta indolore per lo Sporting Genzano contro l'Ischia di Impagliazzo. Gli uomini agli ordini di Bacci hanno, però, avuto un eccesso di nervosismo. Con il terzultimo posto ormai difficilmente evitabile, i ragazzi bianco rossi avrebbero dovuto avere tutt'altro atteggiamento. Di certo le decisioni arbitrali hanno ancora una volta penalizzato gli alto bradanici ma resta il fatto che la tensione apparsa in campo e stata ancora una volta disarmante. Ai problemi difensivi ora si aggiunge anche l'incapacità di trovare la via del gol. Impagliazzo lavora tanto per tenere uniti i reparti ma gli errori di Compierchio sotto porta sono stati ancora una volta imbarazzanti. Il giovane bianco rosso ha ancora tanto da imparare e bisogna che lavori tranquillo senza nessuna pressione. Lo Sporting Genzano, però, non ha brillato in nessun reparto. Il nervosismo di Masturzo prima, e di Fiore e Riccio dopo, non giustificano l'atteggiamento della squadra. Bacci, intanto continua a lavo-

rare in ottica play out e se lo Sporting è ormai condannato alla terzultima piazza, la sestultima è ancora in bilico. Sono almeno tre squadre con cui lo Sporting potrebbe ritrovarsi a giocare gli spareggi: Sant'Antonio Abate, Bacoli e Angri. A Genzano tutti sperano che l'avversaria sia l'Angri, la meno forte delle tre ma statistiche alla mano anche il Bacoli sarebbe un'alternativa eccellente visto le due sconfitte rifilate ai campani in questo campionato. Più ostico sarebbe l'impegno contro il Sant'Antonio che 9 giorni fa ha letteralmente surclassato gli alto bradanici con uno sonoro quattro a uno finale. Borrelli tra i pali ha ritrovato il posto da titolare. Fiscina non brilla come due mesi fa mentre Masturzo ha peccato di nervosismo. Anche Fiore, troppo irruento sull'avversario, ha rimediato un cartellino rosso evitabile. Gargano ha fatto la sua gara ma quando è tutta la difesa a non giocare all'altezza lui ne risente. A metà campo, Bacio Terracino non ha di certo disputato la sua migliore gara

Il tecnico Bacci

mentre Buonocore, finalmente tornato nel suo ruolo, ha messo in mostra tutte le sue ottime qualità con lanci millimetrici che non sono però stati sfruttati dai compagni. Papagni, come sempre, tutto grinta e carattere ha messo in campo tutto l'agonismo che ha in corpo e alcune volte anche di più. Compierchio fatica a ritrovarsi e a ritrovare la via del gol. Allo scadere del primo tempo ha fatto l'unica cosa che non si dovrebbe fare a tu per tu con il portiere: passare indietro. Impagliazzo e Rega hanno provato a scuotere la squadra ma i loro tentativi di mettere ordine in campo sono stati vani. Rocco De Rosa

FRANCAVILLA – La formazione sinnica, ha fatto ritorno dalla trasferta di Venafro con in tasca i tre punti e la salvezza matematica. La gara contro i molisani, ha messo in evidenza un buono stato di forma della squadra di Ranko Lazic, che con la doppietta dell’attaccante Marco Zagaria, ha centrato la quarta salvezza consecutiva nel campionato di serie D. Un risultato importantissimo per la società del presidente Franco Cupparo, che ancora una volta ha regalato ai propri tifosi una grande soddisfazione. In campo si è visto un Francavilla tonico e concentrato, proprio come aveva chiesto in settimana il tecnico Lazic. Con il punteggio di 2-1, Del Prete e compagni hanno compiuto la missione, gran parte del merito va dato senza dubbio a Zagaria, subentrato ad inizio ripresa al centrocampista Lo Prete. Infatti, dopo solo sei minuti di gioco, viene sbloccato il risultato con un cross dalla fascia e successivo colpo di testa che ha battuto l’estremo difensore molisano. Il goal che chiude il match per i rossoblu, arriva al

18’ ancora con Zagaria, che dal limite dell’area lascia partire un gran tiro. Per il Venafro, la rete del 2-1 arriva al 35’con l’attaccante Santagata. Naturalmente, molta la soddisfazione in campo, al triplice fischio finale, per i giocatori del Francavilla, che hanno sfogato tutta la loro gioia per la matematica salvezza. A quota quarantasette punti, i rossoblu hanno alle loro spalle a sei lunghezze, la zona play out e invece si a soli quattro punti la zona play off. Insomma, un finale di campionato davvero entusiasmante e che dimostra come la classifica sia davvero molto corta. In casa sinnica, se solo ci fosse stata un po’ di fortuna in più e qualche partita giocata con più convinzione, a quest’ora si poteva parlare di play off. Intanto, la squadra, ha ripreso gli allenamenti questo pomeriggio, in vista dell’ultimo turno di campionato domenica prossima davanti ai propri tifosi contro il Pianura, per una gara che sarà una grande festa per la quarta salvezza consecutiva nel campionato di serie D. Claudio Sole


Sport 45

Martedì 12 maggio 2009

Se perde col Grottaglie è fuori dai play off, col pari è spareggio

Pomigliano ora rischia di RENATO CARPENTIERI

Il PUNTO

Il Fatto

LE PAGELLE DELLE 18 SQUADRE Griglie da perfezionare. Nei play off Nocerina e Pianura sono ormai qualificate grazie alle vittorie su Matera e Bacoli, mentre il Pomigliano dovrà attendere l’ultima giornata per conquistare il traguardovisto che Ischia e Turris, entrambe vittoriose (a Genzano e in casa col Bitonto), possono entrambe centrare l’obiettivo a braccetto perchè impegnate con Gelbison e Venafro, squadre ormai demotivate oltre a essere già retrocesse. Al Gobbato di Pomigliano scenderà in campo il Grottaglie che può solo tentare di scegliersi l’avversaria, ma è già condannato ai play out ed è senza dubbi la squadra che tutti vorrebbero evitare perchè ha in organico giocatori di qualità ed esperienza. Se pareggia il Pomigliano farà lo spareggio con l’Ischia in vantaggio sulla Turris nella classifica avulsa. Un brutto destino sembra attendere il Bacoli se non riuscirà a battere il Brindisi al Tony Chiovato. La sensazione è che la vera gara è tra Angri e Sant’Antonio per evitare i play out. Una delle due sembra condannata, perchè c’è il Matera che riceverà la visita del Genzano e la squadra di Danza non dovrebbe regalare sorprese di qualsiasi tipo contro una squadra che non ha nulla da giocarsi al “XXI Settembre-Franco Salerno”. Tra Genzano e Matera non c’è rivalità, ma è chiaro che i biancazzurri non possono fallire perchè potrebbero imbattersi nella spiacevole sorpresa di uno spareggio in caso di sconfitta se Bacoli vince e Angri pure. Il Sant’Antonio, infatti, dovrebbe avere la meglio sulla Nocerina, anche se è una gara molto sentita tra le due tifoserie distanti solo pochi chilometri. In sostanza solo le griglie play out e play off tengono vivo il torneo, e pensare che volevano togliergli valore.

ANGRI

Sorprendente vittoria sul Pomigliano e ora è finale a Bitonto BACOLI

Quattro schiaffi pesanti e ora serve l’impresa con Brindisi BRINDISI

Tempo di regali finito in casa brindisina e vittoria scontata. BITONTO

Play out certi, ma c’è da piazzarsi bene. La Turris è risorta. Questo torneo è così. FASANO

Sconfitta indolore perchè arriva la salvezza matematica

FRANCAVILLA F. Salvezza e interrotta una serie positiva incredibile dei campani FRANCAVILLA S.

Nave in porto, salvezza a Venafro e ora c’è il Pianura. GELBISON

L’impegno e lealtà sportiva non gli fanno difetto. GROTTAGLIE

Serve al morale la vittoria ed a blidare la posizione.

7,5

MATERA

Persa l’occasione di essere già sereni. Ora c’è da soffrire. NOCERINA

4,5

Arriva all’ultimo assalto la vittoria, ma ci ha creduto di più. PIANURA

6,5

Quattro schiaffi al Bacoli e play off blindati. POMIGLIANO

5

Perdere ad Angri non è edificante per chi punta ai play off

S.GENZANO

6

Brutta gara e sconfitta interna con l’Ischia

S. ANTONIO

8

Flop che può minare una rimonta doc se Angri e Bacoli vincono

TURRIS

7,5

Strana la D, perde con l’Angri e risorge col Bitonto in 7 giorni

US. ISCHIA

5

Uno spareggio per iplay off con la Turris no lo merita.

VENAFRO

7

Grande dignità, mette in difficoltà il Francavilla.

Bacoli trema, c’è pure una remota possibilità di uno spareggio

5 7 7 4,5 5 4,5 7 7,5 5

Il Pianura torna a vincere in casa e lo fa come meglio non poteva, secco quanto roboante il quattro a zero rifilato al Bacoli, nobile decaduta. Per il Bacoli quello che si apprestava ad essere un campionato tranquillo si sta trasformando in un incubo che i tifosi bacolesi non meriterebbero. Bocche perciò cucite, è silenzio stampa. Perchè c’è da battere il Brindisi e potrebbe non bastare ( una sconfitta dei flegrei e dell’Angri e un pari del Sant’Antonio porterebbe tre squadre a 42 punti . Tommaso Manzo: nessuna rivincita, gioco per il Pianura e devo dare tutto in campo per questa società, gli anni trascorsi a Bacoli sono stati molto importanti con buoni risultati sia personali che societari, ma fanno parte del passato.Nei Play off se stiamo tutti in condizione non ci sentiamo secondi a nessuno». Gargiulo: oramai abbiamo una sola possibilità per agguantare il secondo posto in classifica ed è domenica prossima quando si disputerà l’ultimo turno della regolar season poi ci saranno i Play off. Certo abbiamo perso qualche punto, in particolare fuori casa ma anche la mia squadra come tutte le altre ha attraversato un periodo di calo di forma. Sicuramente il preparatore atletico ha tarato la preparazione in vista della fase finale ed i segnali sono tutti positivi infatti continuo a vedere sempre maggiori miglioramenti di forma rispetto a qualche settimana fa. Ritengo che tutto ciò sia importante perché raggiungere i play off al meglio della forma e con tutti i giocatori disponibili ci permetterà di affrontare con una certa serenità la fase finale, e poi non dimentichiamoci che saranno partite secche, durante le quali chi perde va a casa e può succedere di tutto.

TOP E FLOP DELLA TRENTATREESIMA GIORNATA

P TO

P TO

P O L F

P TO

P FLO

P TO

P O L F

FLO

P


46 Sport

Martedì 12 maggio 2009

Lapelosa e compagni s’impongono con il più classico dei risultati

La Dedalo sempre più sù La squadra di Cavasoli fa suo il derby contro l’Asso IL TABELLINO ASSOPOTENZA DEDALO

0 2

ASSOPOTENZA: Tammone, Vaccaro, Giosa, Martinelli, Oliveto, Nolè, Salinardi, Orazietti, Marra, Fortunato, Mancuso. In panchina: Valeri, Cioffredi, Brindisi, D. Santarsiero. Allenatore: Orazietti. DEDALO: Santarsiero, Maiorino, Sabatino, Scarano, Gerardi I, Sabato, Ostuni, Sarr, Lapelosa, Lorusso, Albanese. In panchina: Biscione, Bruscella, Giuliano, Gerardi II, Cammarota, Indiaga. Allenatore: Cavasoli. MARCATORI: 30’ pt Lapelosa, 24’ st Indiaga. POTENZA - Resta, quella che si sta per concludere, la stagione migliore per la Dedalo, almeno nel campionato Allievi dove la squadra di Luigi Cavasoli sta facendo grandi cose. Conquistato il terzo posto, alla De-

Martinelli (Assopotenza)

dalo interessava far proprio anche il derby contro l’Assopotenza. Il motivo, secondo alcuni, è da ricercarsi nella voglia di distanziarsi ulteriormente dai cugini dell’Asso e quindi spiccare il volo verso altri successi. Detto questo, ci concentriamo subito sull’ultimo derby stagionale che si è concluso a favore di Sabatino e compagni con il più classico dei punteggi, maturato con una rete per tempo. Tammone, portiere dell’Assopotenza, non riesce a far sua la sfera calciata da Lapelosa e porta in vantaggio una Dedalo che ad un quarto d’ora dalla fine chiude il discorso vitto-

Oliveto (Assopotenza)

Mancuso (Assopotenza)

ria e sale a quota 58, un risultato che fa di questa squadra la migliore tra quelle di Potenza, almeno in questa stagione.

Decide una rete del bravo Appella

I tre punti arrivano nella sfida con i materani del Varisius

Il Minozzi c’è

Il Picerno ‘81 è salvo

Battuta la Pro Murese ‘96

A segno Viggiano e Tripaldi (doppietta)

IL TABELLINO PRO MURESE PADRE MINOZZI

0 1

PRO MURESE ‘96: Muro, Ercolani, Potenza, Tirico, Lisanti, Ruvo, Tretorolo, Farenga, Pirolo, Petruzziello, R. Ruvo. In panchina: Pepe, Piccirillo, Rendina I, Rendina II. Allenatore: Russo. PADRE MINOZZI: Gulfo, Durante, Cospito, Dimatteo, Greco, Mele, Stabile, Oriolo, Ragazzo, Suriano, Appella. In panchina: Guida, Corizzo, Di Vincenzo, Mundo. Allenatore: De Pietro. MARCATORE: 28’ pt Appella. MURO LUCANO - Quanta fatica per il Padre Minozzi per riuscire a vincere sul campo della Pro Murese che dà parecchio filo da torcere alla formazione di Michele De Pietro. Gli ionici incontrano non poche difficoltà su un campo in erba dove i padroni di casa danno l’anima per regalarsi l’ultima soddisfazione stagionale. La cronaca. La partita comincia con una notevole pressione del Padre Minozzi, che sfiora il goal in diverse occasioni, senza subire alcun pericolo dalla Pro Murese. Fallisocno la realizzazione Appella, Stabile, Corizzo e Su-

Il Padre Minozzi

riano che non riescono a concretizzare l’enorme mole di gioco prodotta dagli ospiti. Al 28’ il risultato si sblocca: dopo una triangolazione a metà campo Ragazzo lancia un pallone sulla fascia sinistra per Appella che supera in velocità il suo marcatore, e con un fortissimo diagonale batte l’incolpevole portiere portando la propria squadra in vantaggio. Nel secondo tempo forti anche del vantaggio acquisito, gli ospiti si limitano al controllo della partita cercando di far calare il ritmo di una sfida che regala nella seconda frazione un gioco molto intenso. I padroni di casa provano in tutti i modi a rovinare la festa alla squadra ionica che comunque riesce a chiudere il match con il minimo vantaggio, quanto basta per guardare con fiducia all’ultima sfida con l’Invicta Matera. A fine partita il tecnico del padre Minozzi, Michel De Pietro, ha dichiarato: “E’ stata una partita molto difficile per l’eccessivo agonismo messo in campo dalla squadra avversaria. Sono comunque molto soddisfatto per la partita giocata con il massimo impegno dai miei ragazzi. La squadra beneficerà di una giornata di riposo, per poi riprendere gli allenamenti e cercare di trovare la giusta concentrazione in vista dell’ultima giornata che la vedrà opposta alla capolista e che varrà un’intera stagione”.

PICERNO - Nel prossimo campionato regionale ci sarà di nuovo il Picerno ’81 che grazie alla vittoria contro il Varisius centra la matematica salvezza con una giornata d’anticipo. Diciamo subito che è stata una partita dai due volti con il primo tempo a vantaggio del Picerno che viene chiuso col doppio vantaggio e una ripresa a favore dei ragazzi materani, che colpiscono prima due volte i legni accorciando poi le distanze per capitolare definitivamente a chiusura gara con l’ennesima prodezza di Tripaldi. Questo in dettaglio, la cronaca del match. Il risultato si sblocca subito e dopo centoventi secondi Tripaldi serve Viggiano che scavalca Festa in uscita e sigla l’1 a 0. Al 12’ calcio di punizione dalla lunga distanza di Tripaldi che con un gran destro trafigge per la seconda volta Festa. Al 26’ cross di Laurino, Viggiano solo in area è bravo nel colpo di testa che termina di poco a lato. Al 30’ calcio di pu-

versa. Al 27’ calcio di punizione di Fabiano ed è ancora la traversa a dire no agli ospiti. Al 31’ calcio di punizione per il Varisius, Berzsmertnyy non trattiene ed è lesto Bianchini ad accorciare le distanze. Al 39’ calcio di punizione per il Picerno, della battuta se ne incarica Tripaldi che con un gran tiro realizza il 3 a 1. A fine gara nello spogliatoio picernese scoppia la gioia e mister Catalano ci dice: “Voglio ricordare come quest’anno con immenso sacrificio

PICERNO ‘81 VARISIUS

3 1

PICERNO ‘81: Bezsmertnyy, C. Passavanti, Bernabei, Fortunato, Giosa, Marchese, Corrado, Viggiano, Tripaldi, R. Passavanti, Laurino. In panchina: Capece, Albano, Merola, Lettieri, Tomasillo, Pinto, Russo. Allenatore: Catalano VARISIUS: Festa, Paterno, Pietracito, Locapo, Campanella, Buono, Matera Marcosano, Giasi, Miglionico, Fabiano, Ricciardi. In panchina: D’Adamo, Sacco, Bianchini, Lamanna, Cappiello. Allenatore: Donvito. ARBITRO: De Canio di Potenza. MARCATORI: 2’ pt Viggiano, 12’ pt e 39’ st Tripaldi, 31’ st Bianchini. di tutti (dirigenti, atleti e tecnici) siano stati raggiunti dalla scuola calcio Picerno ‘81 gli obiettivi prefissi ad inizio d’anno, salvezza anticipata per gli Allievi e i Giovanissimi”.

Cuccarese, Pietrafesa e Mancusi firmano il successo nel derby

IL TABELLINO SANTAMARIA PGS DON BOSCO

Il Varisius

nizione di Matera Marcosano, Bezsmertnyy non trattiene ma è pronto Marchese a mettere in angolo. Al 35 è Fabiano ad impegnare con un tiro a volo Bezsmertnyy, sempre attento nel neutralizzare la minaccia materana. Nella ripresa, dopo solo un minuto di gioco, si registra un’azione personale di Sacco che impegna ancora una volta Bezsmertnyy. Al 3’ cross di Laurino, Viggiano a volo sfiora il palo. Al 18’ gran tiro di Bianchini e palla respinta dalla tra-

IL TABELLINO

2 3

SANTAMARIA: Bochicchio, Somma, Pace, Maiorino, Fieno, Rinalsi, Avallone, Luongo, Santoro, Zaccagnino, Santarsiere. In panchina: Corrado, Fortunato, La Penna, Cardone, Isoldi. Allenatore: Pronesti. PGS DON BOSCO: Picerno, Romeo, Giannini, Trivigno, Pace, Greco, Porretti, Cuccarese, Lorpino, Mancusi, Vaccaro. In panchina: Fabrizio, Lotito, L. Pietrafesa, Martoccia, E. Pietrafesa. Allenatore: Ciriello. MARCATORI: 10’ pt 29’ st L. Santoro, 12’ st Cuccarese, 25’ st Pietrafesa, 35’ st Mancusi (rig.).

La Don Bosco ci crede ancora POTENZA - E’ stata la classica partita di fine stagione quella disputata sul campo di “Macchia Giocoli” tra il Santamaria di Piero Pronesti e la PGS Don Bosco di mister Ciriello con i locali che non hanno più nulla da chiedere a questo campionato e gli ospiti invece alla ricerca di punti per continuare a sperare in una salvezza che se raggiunta sarebbe davvero sensazionale. La cronaca. Cominciano bene i locali che dopo dieci minuti trovano il vantaggio con un tiro-cross di Luciano Santoro su cui nulla può il portiere ospite, beffato dalla strana traiettoria del pallone. La prima frazione di gioco scorre via senza sus-

Santoro L. (Santamaria)

sulti con i ragazzi di Piero Pronesti che controllano senza troppa fatica la gestione della partita. Nella

ripresa girandola di sostituzioni per i locali e grandi motivazioni da parte dei ragazzi di mister Ciriello che raggiungono il pareggio con Marco Cuccarese che con un pallonetto beffa l’incolpevole Bochicchio. Dopo il pareggio la PGS Bon Bosco ci crede ancora di più e comincia spingere sull’acceleratore effettuando il sorpasso grazie al gol messo a segno da Emanuele Pietrafesa. I locali a questo punto si scuotono e raggiungono il pareggio ancora con Luciano Santoro. Finale di gara palpitante e definitivo sorpasso degli ospiti a cinque minuti dalla fine che avviene su calcio di rigore realizzato con bravura da Jacopo Mancusi.


Sport 47

Martedì 12 maggio 2009

Gli jonici fanno festa grazie ai gol di Galotto, Conte e Scarci

Il Policoro 2000 alza la testa Gara piena di emozioni quella contro la Vultur Rionero IL TABELLINO POLICORO 2000 3 VULTUR RIONERO 2 POLICORO 2000: Casalnuovo, Francolino, Macculi, Conte, Galotto, Affuso, Agresti, Maiellaro, Manolio, Fagnano, Scarci. Allenatore: Finamore. VULTUR RIONERO: Cloroformio, Filidoro, Cloroformio, Lamorte, Brescia, Di Palma, Cavallo, Cassese, Silvestri, Romaniello, Calice. Allenatore: Mazzucca. MARCATORI: 25’ pt e 10’ st Calice, 35’ pt Galotto, 25’ st Conte, 35’ st Scarci.

POLICORO - Al “Rocco Perriello” di Policoro, per il campionato regionale allievi, nella penultima giornata sono di scena il Policoro 2000 e la Vultur Rionero. I padroni di casa cercano punti per raggiungere la salvezza matematica. La

IL TABELLINO SPORTING GENZANO 0 AS MELFI 0 SPORTING GENZANO: Laginestra, Padula, Di Stasi, Muscillo, Gioia, De Bonis, Arresta, Gruosso, Balsamo, Mincarone, Raimondi. In panchina: Lepore, Montanari, Bavuso. Allenatore: Terranova. AS MELFI: Basso, Damiano, Finiguerra, Boccomino, Zoppi, Mannarelli, Tomasulo, Tummilo, Dal Fonso, Votta, Rescigno. In panchina: Di Muro, Bozza, Maiorino, Pennacchio, Rosa, Iorio, D'alfonso. Allenatore: Aliberti. ARBITRO: Luciano di Venosa.

gara è condizionata dal gran caldo che rende la prestazione delle due squadre poco brillante. Si assiste a giocate senza gran ritmo. Al 15’ è Romaniello a sfruttare una ripartenza nata per un errore di disimpegno dei padroni di casa; così si presenta davanti a Casalnuovo, che però è attento e reattivo sul tiro dell’attaccante ospite, smorzandolo tra le braccia. Al 18’ è Scarci a calciare in porta dalla sinistra, ma la traiettoria della palla termina sulla traversa, per rimbalzare in una zona di campo dove non ci sono compagni di squadra. Al 25’ è ancora la Vultur a sfruttare un errore di disimpegno del Policoro, servendo Calice in profondità; l’attaccante questa volta supera Casalnuovo in uscita: 0 - 1. Segue una serie di attacchi del Policoro 2000, condotti però senza grande efficacia. Solo al 35’, Galotto servito da Manolio sorprende Cloroformio dal limite, infilandolo sul secondo palo: 1 - 1. Al ritorno dagli spogliatoi, la partita sembra seguire il passo del primo tempo. Al 10’ però, in presunto fuorigioco, Ca-

Il Policoro 2000

lice si lancia solitario verso la porta avversaria, superando il portiere ospite in uscita: 1 - 2. La gara così si accende. C’è tempo per un intervento “troppo determinato” di Macculi a centrocampo. Il terzino biancoceleste viene così ammonito dall’arbitro e sostituito dall’allenatore policorese. La gara vede il Policoro prodursi in un forcing che vede i suoi frutti. L’arbitro concede un calcio di rigore, in seguito all’avvenuta respinta di mano in area di un difensore su di un tiro di Scarci. E’ il 25’. Va sulla

Nell’ultima gara non ci sono gol

Parità a Tolve Il Genzano ferma l’As Melfi TOLVE - E' mancato solo il gol nell'ultima sfida stagionale dello Sporting Genzano. I ragazzi di Tommaso Terranova concludono questo anno sportivo con un pareggio a reti bianche contro il forte As Melfi. Un pari che rende merito alla forza di Padula e compagni che anche contro i federiciani hanno provato a vincere sfiorando il colpaccio con il numero 7 Arresta che alla fine del secondo tempo spreca l'opportunità di regalare l'ennesima gioia ad una squadra che ha disputato un buon campionato come sottolinea a fine gara il dirigente Pasquale Cataldo che “rin-

grazia il mister Terranova, il dirigente Giovanni Di Stasi, tutto lo staff dei dirigenti degli allievi dello Sporting Genzano e il presidente Donato Nei, per i mesi trascorsi insieme”.”Un ringraziamento aggiunge il dirigente dello Sporting Genzano, Pasquale Cataldo - per il direttore di gara, in questa occasione perfetto in ogni decisione e sempre vicino all’azione. Mi auguro che anche nell’anno a venire si possano trovare arbitri bravi come quello che ci ha arbitrato questa ultima gara di campionato in cui tutti, ma proprio tutti, si sono divertiti”.

palla Conte: 2 - 2. L’esultanza del policorese è troppo colorata, così il giovane si prende una bella romanzina dal tecnico. A questo punto, la gara si anima in campo e sulle panchine. Il Policoro 2000 sembra però più in palla. Al 35’, sull’ennesima ripartenza, Fagnano serve in profondità Galotto sulla destra, cross immediato dell’esterno, con Scarci pronto sul secondo palo a spingere in rete la palla: 3 - 2. C’è ancora tempo per assistere Galotto prima, il cui pallonetto sul portiere in uscita si deposiMATERA – Non l’abbiamo mai fatto ma siccome c’è sempre una prima volta lo facciamo ora; tanti auguri a Vito Manniello e a sua moglie, la signora Milena, per la nascita del piccolo Pascal. Infatti, il dirigente della Polisportiva Alto Bradano sabato 9 maggio è divenuto papà per la seconda volta. Il bimbo, nato nell’ospedale di Matera, pesa 3 chili e trecento grammi e dicono somigli molto al fratellino Nicolas. Al piccolo Pascal gli migliori auguri di un futuro radioso da parte dell’Agenzia Nigro e da parte de Il Quotidiano della Basilicata, con la speranza di vederlo tra qualche anno calcare i campi di calcio, naturalmente seguitissimo da papà Vito, da mamma Milena e dal fratellino Nicolas.

Mazzucca (Vultur Rionero)

Filidoro (Vultur Rionero)

ta appena dopo la traversa; e Scarci dopo, il cui diagonale in corsa sfiora il palo alla destra del portiere, ormai battuto. A fine gara mister Finamore diceva: “E’ una vittoria importante, venuta fuori dopo una settimana particolarmente difficile per il morale dei ragazzi. La sconfitta di Matera, nelle sue proporzioni, è stata figlia del mio mancato apporto nella preparazione della gara. Purtroppo però eravamo impegnati nel preparare la gara di finale del torneo regionale juniores, che abbiamo poi

vinto. Così in settimana mi sono scusato e chiarito con i ragazzi, richiedendogli una prova di carattere per portare a casa i tre punti che ci servivano. Così è stato. Colgo l’occasione per ricordare ad un amico, come alla fine il mio personale pronostico su alcuni risultati odierni, di fatto si sia avverato. Comunque, nonostante un pò di vivacità in campo (ma questo è il calcio!), il comportamento dei ragazzi della Vultur è stato perfetto. Bravi. In bocca al lupo a tutti per il futuro.”

CONCORSO “BEST 22” I PIU’ VOTATI DEL 2008/2009 Riservato ai giovani calciatori lucani delle categorie Juniores, Allievi e Giovanissimi Provinciali, Regionali e Nazionali

Nome Cognome Squadra Ruolo Indirizzo n° Telefono CAMPIONATO

Provinciale

Regionale

Juniores

Allievi

DELLA BASILICATA” dove i BEST 22 si scontreranno tra loro. Tutti i partecipanti alla fine della partita saranno premiati. I tagliandi, complitati in ogni sua voce, vanno inviati a: Agenzia Nigro, Piazza Italia, 8 - 88814 Torre Melissa (KR). N.B. NON SARANNO RITENUTE VALIDE LE SCHEDE VOTO FOTOCOPIATE.

Al via il torneo Giochi in Magna Grecia A Policoro e Scanzano 40 squadre

L’Altamura

Magna Grecia è certamente un’occasione importante per divertirsi e puntare a conquistare un trofeo che nella passata stagione è stato vinto dal Padre Minozzi e dall’Assopotenza e dove vi

hanno preso parte società provenienti dal sud Italia. Proprio la buona riuscita nella precedente edizione ha spinto gli organizzatori a ideare un torneo più grande che dovrebbe interessare

Giovanissimi

REGOLAMENTO: Ogni mese una classifica premierà il più votato tra i giovani che partecipano ad uno dei campionati Juniores, Allievi e Giovanissimi a livello Provinciale, Regionale e Nazionale. Il vincitore riceverà in premio la maglia originale della squadra del cuore. Al termine della stagione sportiva 2008/2009 si svolgerà una partita denominata “1° TROFEO IL QUOTIDIANO

La manifestazione ideata da Peppe Satriano giunta all’undicesima edizione

POLICORO – In questo periodo si sta allestendo la nuova edizione del torneo Magna Grecia, in programma a Nova Siri Scalo, Policoro e Scanzano nei giorni del 29, 30 e 31 Maggio e 1 e 2 Giugno. Ad organizzare la manifestazione è stata chiamata di nuovo l’Agenzia Nigro che grazie alla collaborazione del Padre Minozzi e dell’As Scanzano sta cercando di allestire un torneo che dovrebbe rispecchiare quello organizzato nella scorsa stagione. Sicuramente, rispetto a quello dell’anno scorso, il torneo sarà più grande perché saranno interessati i ragazzi delle categorie Allievi, Giovanissimi, Esordienti, Pulcini e Piccoli Amici. Come sempre sarà un torneo a livello nazionale e oltre alle migliori realtà calcistiche della Basilicata, saranno presenti anche squadre provenienti Il Manfredonia dalla Sicilia, dalla Calabria, dalla Campania e dalla Pu- squadre, per chiudere l’anglia. Il torneo, che ricade no sportivo 2008-2009, una nella manifestazione Giochi stagione sportiva iniziata in Magna Grecia, ideata e nel mese di settembre e che portata avanti da ben undici si concluderà dunque nei anni da Peppe Satriano, primi giorni di giugno. Il sarà l’occasione, per molte torneo di calcio dei Giochi in

Nazionale

CATEGORIA

circa quaranta squadre. “Puntiamo – ci dice Filippo Quinto – ad avere otto squadre per le categorie Allievi e Giovanissimi, e qualcuna in più per quanto attiene alle categorie Esordienti e Pulci-

ni. Abbiamo intenzione, ma solo con squadre locali, di fare anche un piccolo torneo per i Piccoli Amici, ma l’intenzione è quella di fare una propria e vera festa per tutti i ragazzi che parteciperanno. Fin da questo momento posso affermare che il Padre Minozzi è pronto ad impegnare tutti i propri dirigenti, ma anche diversi genitori, per la riuscita di una manifestazione a cui siamo profondamente legati da molti anni. Una manifestazione che ci permette oggi di conoscere gente di altre regioni con cui vogliamo condividere cinque giorni di sport e instaurare rapporti di amicizia che speriamo durino a lungo”. “Pertanto – conclude il presidente del Padre Minozzi – invitiamo tutte le società che fossero interessate a partecipare a contattare l’Agenzia Nigro(Paolo Nigro 329-6392493) e quindi entrare a far parte di un torneo, così come volle Peppe Satriano, pensato per far divertire i ragazzi, per promuovere i valori autentici dello sport e per promuovere il nostro territorio”.


48 Sport

Martedì 12 maggio 2009

La vittoria arriva grazie alle realizzazioni di Gramaccia, Acierno e Pace

La Don Bosco vince il derby La compagine di Condelli cala il tris al Santamaria IL TABELLINO PGS DON BOSCO SANTAMARIA

3 1

PGS DON BOSCO: Picerno, Vomero, Zuddas, Nolè, Lo Giudice, Sibillano, D. Mancusi, Acierno, Pace, Licciardi, Gramaccia. In panchina: Pietrafesa, Trillo, Romaniello, Marra, A. Mancusi, Tortorelli, Mazziotta. Allenatore: Condelli. SANTAMARIA: Picciano, Coluzzi, Ignomirelli, Macellaro, Sileo, Campochiaro, Filadelfio, Tanzariello, Pasos, Baldassarre, Rosciano. Allenatore: Marchitiello. MARCATORI: 3’ pt Rosciano, 2’ st Gramaccia, 12’ st Acierno, 20’ st Pace. POTENZA - Sul terreno amico, contro una squadra che conosce bene, la PGS Don Bosco di Antonello Condelli, ottiene altri tre punti, inanellando così il quinto risultato utile consecutivo battendo. La più tradizionale fra le stracittadine potentine a livello giovanile ha regalato ben

Rosciano (Santamaria)

Campochiaro (Santamaria)

quattro gol e naturalmente molte emozioni, questa la cronaca. Iniziano forte i ragazzi di Renato Marchitiello che dopo pochi minuti si portano in vantaggio con Rosciano che approfitta di una generale dormita della difesa del Don Bosco e batte da pochi metri l’incolpevole Picerno. Il Santamaria trovato il vantaggio mantiene il pallino del gioco per buona parte del primo tempo senza però rendersi pericoloso dalle parti del numero uno pigiessino. Dal canto suo la Don Bosco non riesce a cambiare marcia e chiude la prima frazione di gioco senza particolari sussulti. Nella ripresa l’ingresso dei ragazzi di Antonello Condelli è totalmente di-

verso e, infatti, dopo soli due minuti una spettacolare girata al volo di Gramaccia su cross dalla destra di Licciardi vale la rete del pareggio. La PGS sembra trasformata e raggiunto il pareggio non si accontenta e prosegue nel forcing offensivo trovando il gol del 2 a 1 con una precisa punizione di Acierno. Il colpo di grazia ad ogni velleità di rimonta del Santamaria arriva al 20’ quando il numero 9 Pietro Pace realizza la sua prima marcatura stagionale sugli sviluppi di un calcio piazzato dalla trequarti, rete che vale il definitivo 3 a 1 e il conseguente balzo in avanti in classifica della compagine allenata da mister Condelli.

Il bomber Caldararo segna una doppietta

Tra i protagonisti spicca Mario Gallitelli, autore di due reti

L’Invicta Matera battuta a Policoro

Continua a vincere in casa il forte Peppino Campagna

POLICORO - Il Padre Minozzi si conferma squadra “castiga-grandi”(Mele e compagni non sono riusciti a battere solo il Real Peppino Campagna) e così dopo aver battuto l’Assopotenza la squadra di Giovanni Prete supera pure l’Invicta Matera. C’erano molte attese per questa partita che, tranne fatti eclatanti nel prossimo derby potentino tra la Dedalo e l’Assopotenza, consegna difatti il titolo di campione regionale alla squadra del presidente Santarsiero. Nessuna

delle attese è venuta meno perché sia i padroni di casa che gli ospiti non si sono risparmiati. Sono partiti meglio gli ospiti che dopo pochissimi minuti vedono respingere da Abatiello un colpo di testa ravvicinato sugli sviluppi di un calcio d’angolo. L’Invicta sembra poter segnare da un momento all’altro ma il gol, quello che conta lo segna il bomber Antonio Caldararo(il minuto è il 21’) al termine di una bella azione di contropiede con un gran tiro di prima da fuori area che sorprende Michele Campanaro. La partita si accende e il secondo tempo è molto tirato. I materani pareggiano con Alberto Volpe dopo tredici minuti ma i policoresi non si danno per vinti e sempre al minuto 21 segnano il gol del raddoppio di nuovo in contropiede e di nuovo con il bomber Caldararo(classe 1995). Gli ultimi minuti sono infuocati, i ragazzi di Savio Acquasanta sprecano più volte l’occasione per pareggiare e perdendo così, tranne clamorosi imprevisti, l’opportunità di riuscire a vincere questo campionato, ora nelle mani dell’Assopotenza. Nel dopo gara abbiamo raccolto la dichiarazione di Filippo Quinto, presidente del Padre Minozzi di Policoro: “I nostri ragazzi hanno dimostrato la loro correttezza facendo una grande partita e regalandosi la soddisfazione di battere anche la seconda forza del torneo”.

Volpe (Invicta Matera)

Grieco (Invicta Matera)

IL TABELLINO PADRE MINOZZI INVICTA MATERA

2 1

PADRE MINOZZI: Abatiello, Fiorenza, Oliva, Rina, Simonetti, Mele, D’Oronzio, Trupo, Caldararo, Filardi, Silvestri. In panchina: Prete, Morano, Greco. Allenatore: Prete. INVICTA MATERA: Campanaro, Nicoletti, Auletta, Fiore, Digilio, Grieco, Perrone, Antezza, Volpe, Zaccaro, Angelino. In panchina: Tataranni, Buono, Ramundo, Nuzzolese, Rubino, Grittani. Allenatore: Acquasanta. MARCATORI: 21’ pt e 21’ st Caldararo, 13’ st Volpe.

BERNALDA - L’incontro il Real Peppino Campagna e il Policoro 2000 si è svolto in una mattinata piuttosto calda che ha fatto soffrire parecchio gli atleti in campo. Si dà il via alla gara e la compagine di casa attacca sin dai primi minuti con Mario Gallitelli e Musillo a scaldare i guantoni del portiere ospite ma è proprio il Policoro 2000 che al primo affondo si porta in vantaggio con Lucarelli che grazie ad uno svarione collettivo della difesa segna a porta vuota. Passano appena pochi minuti e il Real Peppino Campagna pareggia con il bomber Gallitelli che servito da Moro si infila dalla destra e di sinistro manda il pallone in rete. Al 13’ sempre Gallitelli disegna una punizione che va a trovare la testa di Mimmo Catapano il quale, però, colpisce male ed è sfortunato nella conclusione. Continua il martellamento da parte dei ragazzi di Salvatore Di Biase portando scompiglio tra le fila avversarie con i vari Moro, Afferri e Ferrante. Al 20’ capitan Gallitelli fa tutto da solo e dopo aver dribblato un paio di

Ferrante (Real P. Campagna)

partire un pallonetto che sorprende il giovanissimo Costella. Sul 3-2 la squadra di mister Spagnolo crede nel possibile pareggio ma la buona risposta dei locali consente di mantenere il risultato invariato fino alla fine consolidando, con questa vittoria, il terzo posto in classifica e aspettando ora la gara di domenica in cui si recheranno a far visita al Doria per l’ultima di campionato. Il presidente del Real Peppino campagna ci ha detto: “Bravi i ragazzi per questa ennesima che ci avvicina all’Invicta Matera e se mi si è permesso vo-

REAL P. CAMPAGNA 3 POLICORO 2000 2 REAL P. CAMPAGNA: De Donato, Iannuzziello, Mic.Gallitelli, Mar. Catapano, Zaza, Afferri, Musillo, Ferrante, Cos. Catapano, Moro, Mar. Gallitelli. In panchina: Costella, Russo, Malvani, Meric, Allenatore: Di Biase. POLICORO 2000: Cavallo, Castronuovo, Tamburrino, Dattoli, Manfredi, Spagnolo, Montemurro, Lucarelli, Antonucci, Modarelli, Laita. In panchina: Buongiorno, Bevilacqua, Leone, Fornaro, Spadafora. Allenatore: Spagnolo. MARCATORI: 8’ pt Lucarelli, 10’ pt e 20’ pt Mar. Gallitelli, 23’ pt Ferrante, 19’ st Modarelli. glio fare una piccola nota per il cannoniere Mario Gallitelli che con questa doppietta si porta a quota 34 reti e difficilmente potrà essere superato dagli immediati inseguitori. Nonostante i molti gol devo purtroppo annotare che le qualità di questo ragazzo non sono prese in considerazione da qualche selezionatore di rappresentative”.

Il Doria si presenta in sette e resta in campo solo un tempo

IL TABELLINO AS MELFI DORIA

M. Gallitelli (Real P. Campagna)

avversari segna la sua seconda marcatura. E’ un buon momento per la compagine di casa tanto che al 23’ Ferrante, ben servito da Gallitelli, porta a tre il risultato che chiude la prima frazione di gioco. Nella ripresa gli ospiti tentano qualche sortita nella speranza di ribaltare il risultato ma il forte caldo spezza ormai le gambe ai ventidue in campo. A questo punto si dà spazio a tutti gli atleti delle rispettive panchine e ci si avvia alla conclusione ma il Policoro al 19’ accorcia le distanze con Modarelli che dai trenta metri lascia

IL TABELLINO

4 0

AS MELFI: Asquino, Caruso, Grasso, Castaldi, Toglia, Marzullo, Lamorte, Orabona, Potito, Amoroso, Graziano. In panchina: Ciacciariello, Laurini, Laccertosa, Errico, Gresia. Allenatore: Mottola. DORIA: Lorusso, Romaniello, Au. Coviello, Martinelli, Nolè, Lucia, Al. Coviello. Allenatore: Sabia MARCATORI: 5’ pt Potito, 7’ pt Marzullo, 20’ pt Orabona, 24’ pt Graziano.

Melfi, quattro gol in 30 minuti RAPOLLA - La stagione difficile che il Doria ha dovuto affrontare sta per finire. Nel prossimo fine settimana, in casa contro il Real Peppino Campagna, mister Sabia darà il sciogliete le righe ai propri ragazzi che potranno così concentrasi sullo studio dopo un campionato dove non sono arrivate le soddisfazioni previste. A lasciare insoddisfatti i dirigenti del Doria non è soltanto il piazzamento in classifica, ma pure l’ultima uscita perchè a Rapolla la squadra di Possidente si è presentata con solo sette giovani calciatori. Evitare la multa e una

sconfitta pesante era l’imperativo della compagine ospite che fin quando è stata in campo ha retto bene il confronto con i giallo-verdi di Antonio Mottola che sfiorano il gol dopo soli due minuti con Orabona, che sugli sviluppi di un calcio d’angolo, da pochi passi, non centra la porta. Il gol arriva al 5’; è l’attaccante Potito a portare in vantaggio i federiciani con un tiro fortunoso da fuori area. Sbloccato il punteggio il Melfi segna la seconda rete dopo due minuti: Marzullo dopo aver triangolato con Graziano, trafigge Lorusso con un tiro sferrato

da dentro l’area piccola. Nonostante l’inferiorità numerica il Doria non subisce più gol fino al 20’, minuto il cui Orabona va in gol con un preciso diagonale sugli sviluppi di un corner. Al 22’ Graziano segna il quarto gol con un tiro da fuori area che chiude pure la partita visto che poi, dopo l’intervallo, il Doria non fa più ritorno in campo. I giovani calciatori del Melfi sono gli unici in campo, mentre il Doria preferisce evitare un secondo tempo che sarebbe servito solo per aumentare un risultato che nessuno si sente di commentare.


Sport 49

Martedì 12 maggio 2009

Manca solo un punto per conquistare il titolo di campione regionale

L’Asso vicinissimo al trionfo I ragazzi di Leo Albano battono in trasferta il Varisius IL TABELLINO VARISIUS ASSOPOTENZA

1 2

VARISIUS: Maino, Lacetera, Calderone, Montemurro, G. Romano, Pace, Di Marzio, Marcello Ignomeriello, D. Romano, Pistinciuc, Lamanna. In panchina: Pavese, Marco Ignomeriello, Andrisani, Flumero, Dicesare, Di Lecce. Allenatore: Trani. ASSOPOTENZA: Pirolo, Martinelli, Patrone, Lucia, Lauria, Ferreira, Lapenna, Russillo, Iannielli, Petraglia, Foscolo. In panchina: Di Pasquale, Palazzo, Di Nella, Lancellotti, Laurino, Scelzo, Forte. Allenatore: Albano. MARCATORI: 17’ pt D. Romano, 18’ pt Iannielli, 22’ st Forte.

MATERA - L’Assopotenza conquista proprio a Matera i tre punti che gli permettono di staccarsi dall’Invicta e quindi di intravedere il titolo di campione regionale della categoria Giovanissimi. Nella penultima giornata di campionato tutta la squadra dei rivali, quelli dell’Invicta Matera, ha cercato e sperato nell’impresa dei cugini del Varisius, ma la miglior condizione fisica e il maggior spessore tecnico dei ragazzi di mister Albano hanno avuto la meglio. La cronaca. Il Varisius gioca meglio e cerca di mettere in difficoltà l’avversario con la manovra e palla a terra, mentre gli avversari si affidano alla loro prestanza fisica e alle progressioni di Petraglia e Iannelli. Vere spine nel fianco dell’Assopotenza sono Di Marzio su una fascia e Lamanna sull’altra, ma con l’andare del tempo le loro scorribande si affievoliscono. A passare ed illudere le speranze dell’Invicta sono i ragazzi di mister Trani: azione sulla corsia di destra, Di Mar-

L’Assopotenza

zio riesce a conquistare il fondo, e mette una palla sul secondo palo, dove il libero D. Romano ha tutto il tempo per controllare e mettere la palla nell’angolo opposto per il meritato vantaggio. Esultanza a bordo campo che dura pochissimo, infatti lungo lancio per Iannielli che supera di slancio a Calderone e tutto solo davanti a Maino lo beffa con un tiro che gli passa sotto le gambe.

Iannielli (Assopotenza)

Pareggio che riporta avanti nuovamente l’Asso e affossa le velleità dell’Invicta. La capolista cerca subito di chiudere la gara e in altre occasioni Iannielli e Petraglia si ritrovano soli davanti a Maino che fa quel che può respingendo da campione i tiri destinati in rete. Solo al 24’ è Marcello Ignomeriello a creare scompiglio in area avversaria, ma il suo tiro è troppo angolato. A sca-

dere di tempo ci sono due occasioni, una per parte: prima è Iannielli che a tu per tu con il portiere calcia fuori, poi è Pistinciuc con un tiro dal limite ad impensierire Pirolo, che riesce a deviare oltre la traversa. Nella ripresa il Varisius scompare dal campo anche per la maggior pressione degli avversari e Calderone subito deve sventare il pericolo respingendo sulla linea un pal-

lone destinato in rete. Al 15’ può costare caro un’indecisione del portiere materano che si fa anticipare di testa da Foscolo che manda di poco a lato. Al 16’ è Forte a sbagliare un gol già fatto con un tocco sotto porta che si alza troppo. Il gol dell’Assopotenza è nell’aria e i materani sono sempre in grossa difficoltà. La rete del meritato vantaggio giunge al 22’: cross di Iannielli per la testa di Forte che stacca più in alto di tutti e palla alle spalle di Maino. Al triplice fischio finale grande è la gioia tra gli ospiti e il loro seguito che durerà fino al ritorno a casa per un vittoria dal grande significato. Piero Loschiavo, dirigente del Varisius dichiara: “Bravi e complimenti per il risultato ottenuto dall’Assopotenza troppo forte e superiore oggi e per tutto il torneo. Il Varisus non poteva certamente impensierire gli avversari più determinati, ma i nostri ragazzi hanno onorato e cercato con tutte le forze di impensierire gli avversari”.

Petrullo: “Concludiamo il campionato in crescendo”

Ci si aspetta una partita aperta e soprattutto corretta

Il Picerno non lascia nulla al malcapitato Deportivo

Rinviata a mercoledì 13 la gara Dedalo-Aviglianese

IL TABELLINO PICERNO ‘81 DEPORTIVO M.

5 0

PICERNO ‘81: Marino, Sileo, Caiata, Scavone, Pinto, Russo, Capece, Souza, Paciello, S. Topazio. In panchina: Giubileo, Berardo, Traficante, V. Topazio, Rizzi. Allenatore: Petrullo. DEPORTIVO MONTESCAGLIOSO: Brizio, Carriero, Laforgia, Stasi, Rossetti, Andriulli, Pizzolla, Lupo, Calizzo, Motola, Dimucci.Allenatore: Suglia. MARCATORI: 12’ pt e 23’ pt Paciello, 5’ st Pinto, 15’ st Capece, 25’ st Souza.

Pinto (Picerno 81)

PICERNO - La posta in palio obbliga il Picerno ‘81 di Nicola Petrullo a non concedere nulla alla formazione di Montescaglioso e così il Deportivo diventa la vittima sacrificale di una squadra che trova in Paciello il finalizzatore, nel corso del primo tempo, delle proprie azioni offensive. E’ il numero 10 locale a segnare, infatti, la doppietta che permette a Russo e compagni di andare al riposo con

un doppio vantaggio che è quasi la certezza di avere già tre punti in più in classifica. La ripresa è tutta nelle mani dei padroni di casa che dilagano grazie alle reti di Pinto, Capece e Souza, quest’ultimo autore, nel corso del primo tempo, di un bel gesto in acrobazia terminato di poco fuori. Soddisfatto Nicola Petrullo che dichiara: “Stiamo attraversando un buon momento di forma. Devo riconoscere che i miei ragazzi stanno sfruttando al meglio la mole di gioco che riusciamo a costruire. In casa soprattutto facciamo ottime prestazioni. Giocando meglio e ottenendo pure i successi desiderati sono riuscito ad inserire nella squadra un paio di elementi della categoria Esordienti che servono a far capire che anche nel prossimo anno il Picerno ’81 potrà vantare un gruppo che potrà ottenere altre vittorie come questa contro il Deportivo Montescaglioso”.

IL TABELLINO DEDALO AVIGLIANESE

(Gara rinviata a mercoledì 13 maggio con inizio alle ore 17:30 sul terreno di gioco del “Federale” di Potenza)

La Dedalo

POTENZA - Avranno avuto modo di godersi il bel caldo di questa soleggiata domenica di maggio i ragazzi appartenenti alle società della Dedalo e dell'Aviglianese. Infatti, la penultima gara di campionato è stata rinviata a mercoledì 13 in

seguito a precedenti accordi che ha fatto slittare la partita di tre giorni. Cambia poco per le due compagini dal momento che, a questo punto, ciò che importa maggiormente è soprattutto che sia una bella gara e che lo spirito genuino del calcio

A Rossano premiati i giovani degli Esordienti, dei Pulcini e dei Piccoli Amici

BERNALDA - “La partecipazione alla Festa dello sport organizzata il primo maggio dall'Agenzia Nigro a Rossano è stato il modo per premiare i ragazzi delle categorie Esordienti e Pulcini dopo un anno di allenamenti e partite svolte con il solo intento di promuovere il gioco del calcio nella nostra comunità”. Sono le prime parole di Mario Narciso, presidente del Real Peppino Campagna, al rientro dalla Calabria dove con il fedelissimo Salvatore Di Biase e un gruppo di circa trenta bambini ha preso parte ad una manifestazione che si è svolta nella mattinata e nel pomeriggio della festa dei lavoratori. Nel giorno in cui si festeggia il lavoro, Mario Narciso e parte della sua società, hanno deciso di festeggiare “il loro lavoro preferito” come hanno sempre fatto da tanti anni, e cioè sul cam- I Pulcini del Real Peppino Campagna po insieme ai loro ragazzi. I risultati sono stati un ottimo vece successe con la squadra ribadisce: “L'essere riusciti secondo posto nella catego- Giovanissimi nel Calabria con due squadre a onorare ria Pulcini e un quarto posto Football Cup, ma alla vittoria questo torneo è il premio più negli Esordienti. Non è arri- del torneo nessuno pensava grande per me e mister Di vato il primo posto, come in- e proprio Mario Narciso ce lo Biase. Abbiamo schierato in

RINV.

Il Real Peppino Campagna protagonista alla Festa dello Sport

Il Real Peppino Campagna in hotel

campo non le formazioni migliori ma i ragazzi che hanno voluto prendere parte ad un quadrangolare in cui in campo si sono visti tantissi-

mi bambini desiderosi di giocare e divertirsi. La bella cornice di pubblico, la partecipazione di tanti genitori e soprattutto la gioia dei ragazzi

non venga meno lasciando a casa nervosismi di sorta che possano rovinare belle giornate di sport. Siamo, infatti, sicuri che è a quanto aspirano sia la Dedalo che l'Aviglianese per chiudere con un ricordo positivo questa lunga stagione sportiva iniziata nel mese di ottobre e che chiuderà i battenti domenica 17 maggio.

che hanno giocato ci ha reso molto felice e, come ho avuto modo di dire altre volte proprio in occasione della partecipazione a questo tipo di tornei, ci spinge a continuare nell'insegnamento del gioco del calcio in una comunità dove il calcio ha sempre rappresentato un punto di forza e che negli anni ha regalato a tutta Bernalda grandissime gioie”. L'organizzatore Nicola Calabretta ci ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Ci riteniamo molto soddisfatti di questa piccola ma importante manifestazione che abbiamo voluto fortemente organizzare con gli amici del Real Peppino Campagna. Siamo riusciti a fare tutto nel migliore dei modi e questo perché le squadre hanno saputo stare bene in campo. Nelle tre categorie (Esordienti, Pulcini e Piccoli Amici) sono stati protagonisti quasi duecento giovanissimi calciatori che ci hanno permesso di passare una giornata in allegria davanti ad un folto pubblico composto da tantissimi genitori”.


50 Sport

Martedì 12 maggio 2009

retrocessa in B

Maggioni conclude a canestro (foto in pagina di Videouno)

A Dilettanti Play Out Matera ha bisogno di sbloccarsi anche fuori casa

«Bawer, non ti fermare» Longobardi guarda a gara 2 a Fossombrone: «Giovedì ci proviamo» MATERA - «Dobbiamo andare a Fossombrone convinti di giocarcela e provare a vincere e sfatare questo tabù esterno. Allungare troppo la serie può essere pericoloso». Ha le idee chiarissime il capitano della Bawer, Francesco Longobardi dopo la vittoria in gara 1 contro il Fossombrone. Matera ha trovato la carica giusta per affrontare il match di ritorno ma ha bisogno, come del resto succedeva anche con Molfetta, di alzare il proprio livello di gioco altrimenti diventerà davvero difficile riuscire a fare il colpo esterno. Ma anche Longobardi pare essere consapevole di questo tipo di situazione: «dobbiamo cambiare marcia, guai a gongolarsi dopo questo successo. Dobbiamo andare determinati a Fossombrone sapendo che si tratta di un avversario in salute e molto forte fisicamente». In gara 1 Matera è stata capace di sopperire alle difficoltà e ai falli che hanno colpito sin dall’inizio soprattutto i suoi uomini di maggiore esperienza cioè Corvino e Longobardi. Proprio l’esperienza è stato il fattore che è venuto meno domenica viste le prestazioni sottotono dei materani ma anche del marchigiano Gattoni che ha sbagliato due triple decisive nel finale: «purtroppo può capitare a tutti, in questi casi la pressione si sente ed è forte. Sono tanti i fattori che in questi casi possono davvero condizionarci, una cosa del genere è normale in questo tipo di sfide così delicate». Sotto il profilo più squisitamente tecnico si è confermata la difficoltà di Matera sotto i tabelloni dove un uomo come Poletti ha fatto il bello e cattivo tempo: «credo sia positivo vedere un ragazzo così giovane fare prestazioni di questo livello», ammette Longobardi, «noi da parte nostra sappiamo che loro hanno due lunghi di ruolo e mancano per infortunio di un cambio, per cui do-

Ferrienti e accanto capitan Longobardi

vremo provare a giocare su queste situazioni. Domenica i falli e le difficoltà a difendere forte ci hanno molto limitato e consentito a Poletti di fare le ottime cose che ha fatto». Ora l’Olimpia si dovrà concentrare sulla sfida di

giovedì a Fossombrone con l’obiettivo di provare a chiudere al più presto possibile la serie con la formazione marchigiana. Per farlo ci vorrà un Matera migliore rispetto a quello visto domenica scorsa che dovrà trovare da tutti quanti i propri gio-

Una schiacciata di Cortese e accanto il giovane Gergati

catori l’apporto massimo per riuscire a fare risultato. «Sappiamo che in questo momento conta soprattutto venirci incontro ed aiutarci tutti quanti insieme» conclude Longobardi, «cercheremo di sbloccarci e di sfatare questo tabù

esterno giovedì sera in modo da chiudere al più presto questa serie. Allungarla troppo potrebbe diventare pericoloso». Matera sa che una sfida così importante portata punto a punto rischia di nascondere molte insidie e

non può far altro che provare a chiuderla al più presto possibile. Giovedì la situazione psicologica sarà diversa e praticamente invertita. Matera dovrà provare a sfruttare anche questa situazione. Piero Quarto p.quarto@luedi.it


Sport 51

Martedì 12 maggio 2009

C Dilettanti Play Off Ginefra si “giustifica”: «Penalizzato dai falli»

Corporelle da applausi Prova eccezionale in gara-uno di semifinale contro il Gela UNA SINFONIA, una prova di forza e capacità tecnica. La Centre Corporelle davvero formidabile per applicazione difensiva e agonistica. La squadra di Dino De Angelis ha vinto e convinto contro il malcapitato Enviroil Basket Gela al termine di una partita combattuta per i primi due quarti, poi il team biancoceleste del raggiante presidente Antonio Colangelo ha messo il turbo e per i siciliani non c'è stato nulla da fare al cospetto della compagine potentina. Secondo e terzo quarto giocati dai lucani sono stati straordinari e perfetti, da cineteca. La formazione nissena ha cercato di produrre gioco nei primi due quarti, i troppi e vistosi errori difensivi e l'imprecisione al tiro hanno complicato enormemente i piani tattici del coach Tiziano Tarquini. La formazione di Dino De Angelis si è avvalsa dell'ottima prova di Nicolas Dimitriu che ha segnato canestri devastanti dal perimetro, scardinando letteralmente la difesa siciliana, apparsa in balia delle onde contro la forza fisica e temperamentale della Centre Corporelle Potenza. Il complesso potentino ha legittimato il successo con un quarto periodo di gioco semplicemente favoloso. Insomma la semifinale play-off è partita con il piede giusto, ora non resta che conservare grinta e freschezza atletica e puntare a chiudere anzi tempo la pratica contro il Gela a partire dalla partita di domani sera alle 20. Simone Ginefra, play

PLAYOFF Sopra Ginefra e sotto Favia (foto Andrea Mattiacci)

promossa in B

maker della Centre Corporelle Potenza ha parlato della prestazione della squadra affermando: “La vittoria è stata meritata. Abbiamo lavorato per tutta la settimana con grande determinazione e con tanta concentrazione. Faccio presente che il Gela costituisce un cliente

scomodo per tutti”. L'atleta di Dino De Angelis parla del terzo e quarto tempo: “Negli ultimi due periodi di gioco siamo stati bravissimi, il Gela ha avuto enormi problemi contro i nostri schemi e le nostre alchimie tattiche, abbiamo giocato una pallacanestro di alto livello, come del re-

sto ci capita ultimamente”. Simone Ginefra “giustifica” la sua prestazione non certamente positiva sottolineando: “Gli arbitri mi hanno tartassato. Sono stato in campo dieci minuti, i falli mi hanno penalizzato oltre misura. Paradossalmente sono

più contento di aver giocato poco e vinto nettamente il confronto. Un plauso va a Nicolas Dimitriu e Luigi Delli Carri che insieme a Vito Favia hanno fatto canestro nei momenti difficili”. L'ultima dichiarazione di Ginefra è un ringraziamento: “Lo staff tecnico sta

lavorando positivamente, se abbiamo raggiunto questo stato di forma è grazie al lavoro dei nostri allenatori”. Tutti bravi, tutti a Gela, per vincere e convincere nuovamente, alla ricerca della finalissima play off per la serie B. sport@luedi.it

A Dilettanti L’infortunio ha tolto un’arma importante alla Levoni

«Volevo giocare i play off» L’ala Grasso confessa il suo grande rammarico IL CAMPIONATO della Levoni Potenza è terminato da un mese. In questo periodo la società, la squadra e lo staff tecnico sono stati alle prese con un periodo di riflessione profondo e di valutazione seria sulle prossime mosse da svolgere dopo i play-off. L'uscita di scena contro il Siena è stata metabolizzata senza particolari patemi dall'ambiente bianconero che ha dunque cominciato seppur lentamente a dare una scorsa alla programmazione del prossimo campionato. I dirigenti, come è ovvio attendono lumi dalla conclusione dei play-off che dovrebbero dare la possibilità a tutte le squadre di cominciare a programmare le prossime mosse agonistiche e tecniche. Il settimo posto e la bella sfida contro il Siena rappresentano un bel biglietto da visita in chiave futura per la società del presidente Francesco Petrullo che ha tutta l'intenzione di continuare a far bella figura anche nel corso del terzo campionato consecutivo in serie A Dilettanti nella prossima stagione. Il torneo disputato dalla Levoni Potenza è stato condizionato da una serie di contrarietà, in primis la querelle natalizia che ha visto protagonista Giancarlo Palombita, seguita a ruota dalla questione tecnica e dalle dimis-

I tifosi della Levoni e accanto Sebastiano Grasso

sioni di Gianni Tripodi, sostituito da Luigi Gresta, successivamente sono stati gli infortuni a catena a spezzare gli equilibri tecnici della squadra lucana, vedi quelli che hanno condizionato pesantemente le scelte di Gresta, alle prese con i forfait di Sebastiano Grasso, Giancarlo Palombita, Albano Maximo Chiarastella. Proprio l'infortunio di Sebastiano Grasso a tre giornate dal termine ha tolto un giocatore tatticamente indispensabile a Gresta.

L'atleta reggino ha fatto registrare nel corso delle ultime giornate notevoli progressi sul piano fisico, tanto da togliere il tutore durante la scorsa settimana. Grasso ha cominciato seppur lentamente a camminare, certo la corsa sembra un grosso ostacolo per il giocatore reggino che potrebbe riprendere a calcare il parquet tra un mese e mezzo. Proprio l'esterno di Gigio Gresta ha parlato del campionato terminato un mese fa affermando quanto segue: “Sono conten-

to, abbiamo giocato un grande campionato, nonostante i mille problemi che abbiamo dovuto affrontare la nostra stagione è stata positiva”. Grasso ha un solo rammarico: “Devo essere sincero, il mio cruccio maggiore è stato quello di non aver potuto completare la stagione con il resto della squadra, ci tenevo tanto a dare il mio contributo per disputare positivamente i play-off e divertirmi con i miei compagni”. Circa gli avversari incontrati durante il torneo, l'atleta cala-

brese è apparso categorico: “Non ho temuto nessun avversario. Penso che durante il campionato ho affrontato tutti gli avversari con grande determinazione, misurandomi senza problemi contro i migliori giocatori della serie A Dilettanti”. Sul futuro, Grasso non si è esposto più di tanto: “E' tutto da vedere, abbiamo finito da poco il campionato, tra un mese e mezzo tornerò a giocare a basket, poi si vedrà”. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it


52 Sport

Martedì 12 maggio 2009

C1 Play Out I soli Tuzio ed Arenella tengono vive le speranze sinniche

Calcio a 5

Comitato sette bellezze Travolto il Deportivo Senise e salvezza messa in cassaforte COM.S.MARIA DEP.SENISE

7 2

COMITATO S. MARIA: Vannucci, Passarella, Condelli, Di Noia, Pecora, Calvello, Lorusso, Romano, Bonansegna, Bellettieri, Tramutola, Amodeo. All. Lovito. DEPORTIVO SENISE: Rossi, Blotti, Capano, De Fina, L'Amico, Arenella, Pioggia, Collarino, Salerno, Tuzio. All. Marino. RETI: 9' Tuzio (S), 10' Tramutola (C), 14' Calvello (C), 18' Calvello (C), 22' Bonansegna (C), 25' Tramutola (C), 3' Lorusso (C), 17' Arenella (S), 23' Lorusso (C). Una formazione del Deportivo Senise e accanto Tuzio

POTENZA - Prima gara post season. Il Comitato S. Maria vince contro un Senise che scende in campo con poca grinta. Dopo i primi minuti di studio, al 9' è il Senise a spiaz-

zare la difesa potentina, con Tuzio che, dalla distanza, sorprende Vannucci. Il Comitato non ci sta. Passa un minuto e Tramutola, caparbio, tira una

gran botta dalla distanza e firma il pareggio. L'azione dà coraggio ai ragazzi allenati da mister Lovito. Lorusso e Pecora provano più volte ad im-

pensierire la difesa avversaria, ma non riescono a trovare la strada del gol. Al 14', però, proprio Lorusso recupera palla e mette Calvello in condi-

zioni di firmare il gol del 2-1. Passano 4 minuti e ancora la coppia Lorusso - Calvello (è sempre quest'ultimo a gonfiare la rete difesa da Rossi), annienta il portiere avversario. La partita si fa nervosa. Il Senise prova a reagire ma al 22', dopo una bella azione collettiva, Bonansegna non sbaglia e, su passaggio filtrante di Tramutola, segna un gran bel gol. La stanchezza inizia a farsi sentire nelle gambe dei giocatori di entrambe le formazioni e il ritmo della gara cala. A 5 minuti dalla fine, però, c'è ancora tempo per un altro gol: Calvello passa a Tramutola che sigla il gol del 5-1. Nella ripresail Comitato parte subito bene. Al 3' Tramutola conclude nelle mani del portiere. Passano pochi secondi e Lorusso, con una bella azione personale, dribbla due avversari e, sicuro, mette in rete la palla del 6-1. Il Senise conti-

nua comunque a portarsi in avanti. Al 4' Tuzio ci prova dalla distanza ma Vannucci non si lascia sorprendere. Ci prova anche Arenella, ma non riesce a trovare la strada del gol. Il Comitato, dal canto suo, continua a spingere con Bonansegna, Tramutola e Romano. Al 16' Tramutola manca di un soffio un buon suggerimento di Di Noia, ma al 17' è il Senise a mettere la palla in rete con Arenella, complice un'ingenuità difensiva dei potentini. I ragazzi allenati da mister Marino continuano a spingere e Capano spreca una bella occasione. Il Sensie attacca e il Comitato difende. Al 23', però, Lorusso viene atterrato da De Fina. Lo stesso giocatore rossoblu batte la punizione e sigla la sua personale doppietta che suggella il definitivo 7-2. Anna Maria Calabrese sport@luedi.it

C2 Play Out L’Irsinese cede di misura

Zampata del Grifo GRIFOVENOSA IRSINESE

6 5

MARMO GRIFO VENOSA: Digrisolo, Monteverde, Scatamacchia, Curatella, Gammone, Mettola, Perrotta, Nuzzo, Capezio, Cacossa, Dichirico. All: Antenori IRSINESE: Mascolo, Cantacesso V, Dragonetti, Petrillo A, Petrillo V, Cantacesso G, Cornacchia, Dinardo, Solazzo. All: Pettinato ARBITRO: Ostuni di Potenza NELLA partita di andata dei playout i giocatori del Marmo grifo Venosa si ritrovano ad affrontare l' Irsinese, squadra temuta che già in campionato è uscita imbattuta dal PalaEsseDi di Venosa. A sorpresa Antenori schiera Curatella tra i titolari a guidare la difesa. Dall' altra parte è capitan Dragonetti dal centro della difesa a spronare i suoi alla battaglia. Pronti via e gli ospiti sono avanti di due gol in due minuti. In entrambi i casi è il portiere venosino Digrisolo a commettere errori gravi permettendo prima a Cantacesso G.

e poi addirittura al portiere avversario (direttamente su un rilancio) di infilare la palla in rete. I locali accusano il colpo e provano una timida reazione con Mettola e Gammone che tirano alto. Non passa molto tempo e su un errore di Curatella gli ospiti si impossessano della palla e permettono ancora a Cantacesso G. di realizzare il gol del 0-3. E potrbbero dilagare se Petrillo A. solo davanti al portiere non sbagliasse la conclusione. Siamo al decimo minuto e Mister Antenori decide di togliere Curatella e mettere in campo Cacossa. Con una formazione più offensiva il Venosa riesce finalmente a trovare il gol con Perrota servito ottimamente da Gammone. Il MarmoGrifo ora gioca meglio, ma continua a commettere qualche errore di troppo. Infatti da un pasticcio di Gammone e Perrotta in difesa nasce il gol di Dragonetti, bravo ad approfittarne. La partita si vivacizza, occasioni da ambo le parti con Cantacesso G., Patrillo A., Dinardo (traversa), Gammone e Cacossa. Al 18' Petrillo A. commette un errore in fase difensiva facendosi anticipare da

Perrotta che segna il gol del 2-4. Nell'occasione il giocatore dell'Irsinese si fa male alla caviglia ed esce dal campo. Dopo pochi minuti Dinardo con un tiro dalla distanza riporta i suoi a +3. I Venosini costruiscono, ma a volte si scontrano anche con la sfortuna, come quando Cacossa calcia a porta libera colpendo il suo compagno di squadra Mettola, il quale toglie un gol fatto. Sul finire di tempo Antenori mette in campo Dichirico e il bomber Venosino subito lo ripaga mettendo a segno un gol di testa. Nel secondo tempo i Venosini sembrano più carichi. Perrotta e Gammone subito si rendono pericolosi. Quest'ultimo al 36' min. approfitta di un fraintendimento reciproco dei difensori ospiti, si inserisce, ruba palla e con un tocco sotto scavalca il portiere avversario. 4-5. Dichirico sfiora il pareggio in almeno due occasioni. Fra gli ospiti i soliti Petrillo e Cantacesso costruiscono azioni di un certo pregio ma non riescono a concretizzare, grazie anche ad un paio di buoni interventi del portiere Digrisolo che riscatta le papere iniziali. A metà tempo il Mar-

L’inizio gara tra il Venosa e l’Irsinese

moGrifo esprime il gioco migliore visto durante la partita, costruisce molto, attacca, ma per fortuna degli Irsinesi sbaglia anche molto. Al 50' min Mettola serve bene Gammone il quale riesce a dare la palla a Dichirico che finalmente segna il 5-5. Dopo un paio di minuti Cantacesso G. (il migliore dei suoi) colpisce il palo. Il suo tiro è molto forte, rimbalza lontano, si innesca un contropiede che Dichirico riesce a finalizzare dribblando il portiere. 6-5. Gli ospiti quasi non credono a ciò che è successo, dopo aver controllato e chiuso in vantaggio il primo tempo, non riescono più a segnare. Ci provano an-

che con una serie di tiri dalla distanza ma non c'è niente da fare. La tensione aumenta in entrambe le squadre e la cosa induce tutti a commettere diversi errori. Antenori cambia gli uomini regalando gli ultimi 5 minuti a Nuzzo e Capezio. Dieci secondi prima della fine Cantacesso G. ha la palla del pareggio fra i piedi, ma il portiere di casa compie un vero miracolo parando il tiro ravvicinato. La partita si chiude col successo di misura del MarmoGrifo Venosa e con le squadre che si danno appuntamento alla partita di ritorno. Lorenzo Zolfo sport@luedi.it


Sport 53

Martedì 12 maggio 2009

Aeromodellismo Pelloni e Friggeri completano il trio che ha conquistato Lavello

Silvestri primo a Gaudiano Vittoria nella seconda tappa del campionato italiano FA3 GAUDIANO DI LAVELLO - Sebastiano Silvestri si è aggiudicato la seconda tappa del campionato italiano F 3 A di aeromodellismo nei pressi dell'aviosuperficie di contrada Falcone e di fatto dopo la vittoria di Lucca e prima della terza ed ultima gara a Buscate vicino Milano si è laureato per l'ennesima volta campione nazionale (sono già dodici i titoli tricolori in bacheca). “Ho 35 anni e faccio aeromodellismo da quando ne avevo 10 - esordisce Silvestri - e gareggio da circa 20 anni. L'anno scorso sono arrivato secondo ai campionati Europei in Italia, ai campionati del Mondo rappresentando l'Italia sono arrivato più volte nei primi dieci. Nell'ultimo mondiale sono arrivato quinto e quest'anno in Portogallo nella manifestazione mondiale spero di migliorarmi”. “La nostra categoria di acrobazia di precisione - prosegue il neocampione italiano - è rappresentata anche da tanti giovani, ci divertiamo ma allo stesso tempo prendiamo le cose seriamente perché a questo livello professionistico per noi è come uno sport”. L'aeromodellsimo è bello e vario ed è un hobby e va vissuto come deve essere vissuto cioè all'aria aperta. Certo ci sono tante discipline dell'aeromodellismo da quel-

Capuano, Di Ciommo, Petracchi, Terranegra e Palumbo

lo statico a quello dinamico che facciamo noi. E nel dinamico ci sono tante categorie: le riproduzioni, i jet, i radiocomando, l'acrobazia, gli elicotteri e quindi si accontentano un po' tutti i gusti. Al giorno d'oggi la tecnologia e le scatole di montaggio sono diventate molto semplici anche molto semplici per chi vuole iniziare a

fare questa pratica sportiva e con costi molto contenuti e quindi in negozi di modellismo si può trovare un po' di tutto anche a prezzi abbordabili. Intanto l'aeromodellismo è una passione che trova sempre più adepti e nel caso di Silvestri il padre ha trasmesso al figlio l'amore per questi modellini volanti. “E' la prima volta che venia-

mo al Sud - afferma Adolfo Peracchi, presidente nazionale della Fiam (Federazione italiana aeromodellismo) - e in assoluto in Basilicata dove la densità aeromodellistica deve crescere ancora ma abbiamo voluto fare questa tappa e rifaremo il prossimo anno in questo luogo altre iniziative più importanti, visto che abbiamo avuto condizioni favorevoli come il clima, la logistica con la struttura dell'aviosuperficie, il cibo e un club (Fly club “Mario De Bernardi” ) che ha voglia di fare tanto per l'aeromodellsimo. Difatti fatica e meriti di questa manifestazione vanno ascritti agli aeromodellisti del Vulture. Noi pensiamo comunque ad ottobre-novembre di quest'anno di organizzare qui a Gaudiano il più importante corso giudici che si sia mai fatto in Italia (gli acrobatici F 3 A, gli elicotteri e l'aeroprotezione)”. “La valorizzazione di questa impiantistica legata all'aviosuperficie di Gaudiano dichiara l'assessore allo sport lavellese, Antonino Capuano - sarà anche rivolta ad un centro di Protezione civile e la struttura ricadrà anche in un discorso di espansione urbanistica con il nuovo regolamento da attuare. E lo sport è un volano di sviluppo del nostro territorio”. “E la struttura di con-

trada Falcone - riferisce il proprietario Pasquale Di Ciommo - vede tutti testimoni di che cosa si può fare oramai da 20 anni a questa parte e con un ampliamento della stessa si possono organizzare molte altre cose”. I partecipanti alla seconda tappa del tour nazionale sono stati ripartiti in tre batterie per dimostrare il loro valore. “Ogni pilota ha effettuato un volo di 8 minuti - dichiara il presidente del Fly Club “Mario De Bernardi2, Gianluca Palumbo - e nel volo ha dovuto rispettare esattamente il programma in sequenza e le figure acrobatiche previste dal programma internazionale di acrobazia aeromodellistica”. Alla fine dei tre lanci (due del sabato e il terzo di domenica) è stata elaborata una classifica e i primi sette piloti in un programma differente hanno fatto i fly off. Sul podio infine sono saliti rispettivamente Sebastiano Silvestri, Daniele Pelloni e Luca Friggeri. “La valenza della gara di Gaudiano - dice Luca Giannini, direttore di gara e responsabile di categoria - ha sintetizzato tutti gli elementi tecnici per la selezione della squadra nazionale che andrà alla fine di agosto ai Mondiali in Portogallo”. Giuseppe Catarinella sport@luedi.it

Motociclismo Il pilota Ducati si era assestato al secondo posto Nuoto Cento gli atleti in gara al PalaSassi

Colucci, negato il podio Una dubbia penalità ferma il materano a tre giri dal termine SFUMA a tre giri dal termine il sogno di Domenico Colucci di trionfare nella gara di Coppa del Mondo Superstock 1000 sulla pista dell'Autodromo nazionale di Monza. Una vittoria che avrebbe peraltro bissato l'affermazione di una settimana prima sempre sullo stesso circuito conseguita nel Campionato italiano velocità. A fermare il pilota materano del Barni Racing Team una dubbia interpretazione dei commissari di gara. A Colucci, infatti è stata comminata una penalità che lo ha costretto a fermarsi temporaneamente ai box come da regolamento. Il provvedimento ha compromesso la gara del centauro della città dei Sassi che è poi giunto al traguardo al 26° posto. Colucci nel tagliare una chicane si è avvantaggiato su Claudio Corti ma resosi conto della infrazione ha immediatamente lasciato sfilare in testa il pilota della Suzuki. A

Gli Atleti Amatori vincono tra gli allievi Bene anche la Libertas Invicta Potenza

Domenico Colucci in pista con la sua Ducati

insospettire i giudici la contesa di Colucci con il belga Xavier Simeon. Fatto sta che i commissari hanno ritenuto di infliggere la penalizzazione all'alfiere del Barni Racing Team che al termine degli undici giri ha concluso in 57.966. «Colucci - afferma il presidente del Moto Club Matera Corse,

Luca Sacco - ha dato dimostrazione di assoluta competitività. Un vero peccato che un intoppo abbia rovinato l'esito della grande prestazione del nostro pilota materano che si stava giocando il podio con Corti e Simeon». Ritornando alla gara di Monza, alla fine l'ha spun-

tata Corti dopo un emozionante ultimo giro che lo ha visto prevalere alla mitica curva Parabolica su Simeon in sella alla Ducati Xerox. Grazie a questa vittoria, la seconda stagionale, Corti ritorna in testa alla Coppa del Mondo Stock 1000 con un punto di vantaggio su Simeon.

Per il Maggio sportivo sabato è in programma il primo memorial interregionale

Col “Brucoli” torna la boxe a Potenza DOPO UN lungo silenzio torna la boxe a Potenza, uno sport che ha una sua lunga ed appassionante storia, che ha avuto il suo momento d'oro negli anni '60 con Rocco Mazzola, un pugile elettrizzante, che sul ring portava insieme ai pugni la bontà della sua gente. Da allora ad oggi ne è passata acqua sotto i ponti: nella boxe c'è stata una grande involuzione, dovuta, essenzialmente, alla mancanza di tecnici e preparatori all'altezza della situazione, che non sono riusciti ad emulare Silvio Nocera, un leccese trapiantato a Potenza, che seppe creare ambiente e pugili idonei a questo sport durissimo. Grazie alla passione di pochi, in testa il mai dimenticato Luciano Brucoli, negli anni '80, la noble arte ha ripreso lentamente, ma in maniera decisa, il suo cammino. Scomparso Brucoli immaturamente , la società “Boxe Potenza”, da lui fondata, si riaffaccia alla ribalta con una manifesta-

zione dovuta all 'innata passione ed al fervore organizzativo di Baldantoni e Giuseppe Gruosso, pugile e tecnico, che è riuscito a fare gruppo radunando intorno a sé ragazzi amanti della boxe che ritroviamo nella manifestazione propagandata con un volantino dal titolo emblematico “è tempo di combattere”, in programma sabato 16 maggio nel complesso sportivo di Via Roma, al rione Verderuolo. L'ingresso è libero, proprio per stimolare la partecipazione. Ecco, di seguito, il programma della manifestazione inserita nel “MAGGIO POTENTINO”, start dalle ore 19.30 con il Memorial “Luciano Brucoli”, che ha guidato la Boxe Potenza negli anni più difficili per il pugilato fino alla sua morte nel 1997. Si incontreranno pugili potentini e atleti provenienti da Calabria, Puglia, Abruzzo. Accoppiamenti: Categoria 85 Kg. - Pugilistica Chieti ( Trovarelli) VS Pugilistica

Taralli (Patalino); Categoria 72kg: Pugilistica Chieti (Egizi) VS Boxe Potenza (Mecca); Categoria 68kg: Vivere solidale con lo sport (Carlucci) VS Boxe Potenza (Telesca Categoria 68kg: Vivere solidale con lo sport (Selvaggi) VS Boxe Iaia (Corvaglia); Categoria 78kg: Vivere solidale con lo sport (Fonnano) VS Pugilistica Rodio (Capuano); Categoria 66 kg: Vivere solidale con lo sport (Marinelli) VS Pugilistica Andriese (Patruno); Categoria 75 kg: Pugilistica Rodio (Cretazzo) VS Pugilistica Andriese (Manzella); Categoria 73 kg:Pugilistica Avolio (Bartucci) VS Pugilistica Taralli (Corcelli); Categoria 91 kg: Pugilistica Chieti (Esposito) VS Pugilistica Andriese (Moschetta); Categoria 51 kg: Pugilistica Avolio (Daniele) VS Boxe (Calcagnile); Categoria 64 kg: Pugilistica Andriese (Pesce) VS Vivere solidale con lo sport (Simonetti) Pino Gentile

HA RISCOSSO consensi e apprezzamenti da parte degli addetti ai lavori la prima giornata del campionato regionale esordienti di nuoto, svoltasi al Palasassi di Matera domenica mattina. Cento gli atleti in gara, nati negli anni 1996/2000, tesserati per la Libertas Invicta Potenza, la Basilicata Nuoto 2000 Potenza, la Rari Nantes Potenza, l'Aics Potenza, la Vultur Nuoto, la Pegaso Rionero in Vulture, la Savigy Satriano di Lucania, l'Azzurra Matera, l'Agenzia dello Sport Matera, l'Atleti Amatori Matera e il Team Amatori Matera. Ebbene nella categoria esordienti A la società prima classificata è stata l'Amatori Matera, nella categoria B, invece l'affermazione è stata ottenuta dalla Libertas Invicta Potenza. Ottimo il livello tecnico della prima giornata di gara, a dimostrazione della preparazione natatoria raggiunta dai novelli talenti della Basilicata. Nei 200 rana

femminile il successo è andato a Mimma Vena che ha fatto registrare un tempo di discreto interesse nazionale. Nella categoria 100 stile libero invece il successo è andato ad Alessandro Graziuso, Martina Pizzolla ha vinto la gara nei 100 metri stile libero. Splendida l'affermazione di Danilo Collazzo che ha sbaragliato il campo nei 200 rana esordienti. Una manifestazione, quella svoltasi al Palasassi di Viale delle Nazioni Unite che ha portato sugli spalti del Polisportivo tanta gente, tanto che gli organizzatori sono stati costretti ed è questo l'aspetto più curioso della manifestazione ad aprire le uscite di sicurezza del Palasassi. Domenica prossima si terrà la seconda giornata in programma alla Piscina Comunale Michele Riviello di Parco Montereale, la terza giornata di gare è invece prevista per il 24 maggio al Palasassi. f.menonna@luedi.it


54 Sport

Martedì 12 maggio 2009

Petacchi vince a Valdobbiadene, Cavendish cade e accumula ritardo

di ADOLFO FANTACCINI VALDOBBIADENE (TREVISO) – Un fulmine sull'asfalto. Nel giorno delle Frecce tricolori, nel finale della 3ª tappa del 92° Giro d’Italia di ciclismo, è sfrecciato Alessandro Petacchi. Lo spezzino, sul traguardo di Valdobbiadene, patria del Prosecco, non ha avuto rivali e si è aggiudicato nettamente lo sprint, calando uno storico bis sulla ruota del Giro d’Italia del centenario. L’unico in grado di tenergli testa, il britannico Mark Cavendish, è rimasto attardato a causa di una caduta (nella quale non è comunque rimasto direttamente coinvolto), logico quindi che Ale-jet gli abbia soffiato maglia rosa e primato in classifica. Lo spezzino non indossava la casacca di leader della classifica generale dal Giro d’Italia dal lontano 2003, in pratica dall’edizione targata Gilberto Simoni. Quell’anno Petacchi aveva indossato per sei giorni la maglia rosa, dopo averla conquistata a Lecce, in un torrido pomeriggio del 10 maggio, nella prima tappa, e soprattutto dopo avere battuto allo sprint gente come Cipollini e Furlan. Aveva dovuto cederla sul Terminillo a Garzelli e oggi gli toccherà lo stesso destino, nella tappa che si concluderà a San Martino di Castrozza. Rispetto allo sprint vinto domenica sul lungomare di Trieste, il bis di Petacchi è stato ancor più ammirevole, roboante, formidabile, splendido, per via delle bizze di un tracciato che, nella parte finale, diventava ondulato e tagliava le gambe a chi puntava a costruire una volata potente e lineare, quindi vincente. Ale-jet è riuscito ugualmente a griffare un’impresa che rimarrà scolpita sulla pietra, ma anche nella memoria de-

Ale-jet firma il bis e conquista la “rosa” CLASSIFICA 1. Alessandro Petacchi in 8h50’06” 2. Tyler Farrar a 00’08” 3. Michael Rogers a 00’18” 4. Thomas Lovkvist s.t. 5. Lance Armstrong a 00’31” 6. Danilo Di Luca a 00’40” 7. Yar. Popovych a 00’44” 8. Levi Leipheimer s.t. 9. Andriy Grivko a 00’45” 10. F.sco Gavazzi a 00’52” 11. Filippo Pozzato a 00’53” 15. Franco Pellizotti a 00’58” 16. Damiano Cunego a 01’00” 18. Marzio Bruseghin s.t. 23. Carlos Sastre a 01’07” 24. Ivan Basso a 01’11” 27. Denis Menchov a 01’20” 29. Gilberto Simoni a 01’24”

Alessandro Petacchi festeggia la maglia rosa all’arrivo di Valdobbiadene

gli appassionati di ciclismo. Petacchi si è imposto nel finale di una tappa che era stata caratterizzata dalla lunghissima fuga di Giuseppe Palumbo, dell’ucraino Yuriy Krivtsov, di Mario Facci, del russo Mikhail Ignatiev e del tedesco Bjorn Schroeder, partiti 6 km dopo Grado, e bravi a staccare il gruppo di 7’05”, infine inesorabilmente (e prevedibilmente) raggiunti al km 163. In quel momento è cominciata la vera battaglia, protrattasi fino alla fine. A 10 km dall’arrivo si è verificata la caduta che, per molti

versi, ha deciso l’esito finale della tappa e ha inciso in modo determinante sull’assegnazione della maglia rosa: è stato a quel punto che il gruppo si è spezzato in due tronconi e che alcuni big (Cavendish su tutti) sono rimasti attardati. C’è stato poco da fare per l’inglesino che ha perso terreno irrimediabilmente. A circa 3 km dal traguardo è partito il veneto Marzio Bruseghin, profeta in patria, l’uomo che alleva gli asini (ne possiede ben 22), ma Giovanni Visconti ha subito reagito, raggiungendolo e superandolo. Il so-

Petacchi: «Che sprint» Pozzato: «Ci riproverò»

Lo sprint finale al termine della tappa di ieri

numero ed evitare la dittatura di Petacchi. Ancora una volta, però, il vicentino della Katusha ha dovuto arrendersi, oltre alle qualità altrui, a una malasorte che lo accompagna troppo spesso nelle grandi occasioni. «Era andato tutto bene sino ai 2,5 chilometri dalla fine racconta Pozzato - Mi sono alzato sui pedali fuori una semicurva e si sono rotti due raggi, con la conseguenza che una ruota toccava i freni e che anche un rapporto agi-

gno del palermitano, che l’anno scorso indossò la maglia rosa per una settimana, è durato fino a pochi metri dall’arrivo, quando Pozzato, Petacchi, Farrar e gli altri hanno cominciato a imbastire le prime prove tecniche di sprint. Lo spezzino è stato più forte di tutti e Visconti si è dovuto rialzare per fare spazio ai velocisti che arrivavano a tutta dalle retrovie e che, dopo lo striscione del traguardo, sono andati quasi a schiantarsi contro le transenne, mettendo a repentaglio l’incolumità di qualche fotoreporter.

I complimenti di Bernard Hinault a Petacchi

BREVI CICLISMO

I COMMENTI

VALDOBBIADENE – «Penso di aver fatto un bel numero». Alessandro Petacchi e la sua doppia gioia: il bis in volata e una maglia rosa che gli calza a pennello il giorno prima l’arrivo in quota a San Martino di Castrozza. «Sono andato veramente forte - dice il campione della Lpr - e sulle salite sono stato sempre davanti. Le sensazioni erano buonissime e quando ho visto l’arrivo ci ho creduto: mi sono accorto che Cavendish, dopo il primo giro, non c’era più e quando mi hanno riferito che ero in rosa ho tenuto duro e fatto una bellissima volata. E fare uno sprint dopo una salitella non è come farlo dopo un rettilineo». Più che meritato l’elogio della sua squadra, la Lpr: «Ho sempre avuto per compagni dei passisti, questi mi fanno fare una gran fatica ma su questi percorsi hanno qualcosa in più. Non era facile andare a prendere prima Bruseghin e poi Visconti: questa maglia rosa è frutto di un gran lavoro di squadra e di un grande Petacchi». Era ancora lì, invece, Filippo Pozzato, per tentare il

ORDINE D’ARRIVO 1. Alessandro Petacchi in 4h45’27” 2. Tyler Farrar s.t. 3. Francesco Gavazzi s.t. 4. Dario Cataldo s.t. 5. Damiano Cunego s.t. 6. Philippe Gilbert s.t. 7. Oscar Gatto s.t. 8. Michael Rogers s.t. 9. Anders Lund s.t. 10. Stefano Garzelli s.t. 11. Enrico Gasparotto s.t. 12. Danilo Di Luca s.t. 21. Gilberto Simoni s.t. 26. Franco Pellizotti s.t. 31. Marzio Bruseghin s.t. 44. Levi Leipheimer s.t. 46. Carlo Sastre s.t. 50. Lance Armstrong s.t. 57. Filippo Pozzato s.t. 62. Denis Menchov a 0’46” 85. Mark Cavendish a 1’25”

le sembrava duro. Ci ho provato lo stesso ma era difficile». Di certo, il campione veneto non si arrenderà: «Ci proverò ancora. Il mio obiettivo al Giro è vincere almeno una tappa». Giro d’Italia terminato per Christian Vandevelde. Lo statunitense della Garmin-Slipstream è caduto a circa 50 Km dalla conclusione: è stato portato via in barella verso l’ospedale di Conegliano Veneto. Si teme la frattura al femore destro.

Valverde, per 2 anni bandito dall’Italia ROMA – Il Tribunale nazionale antidoping del Coni ha inibito per due anni il ciclista spagnolo Alejandro Valverde dalle gare nel territorio italiano. Il corridore iberico rischia ora di dover saltare anche il Tour de France 2009, il cui percorso prevede lo sconfinamento in Italia. Il sangue che fu prelevato al corridore spagnolo il 23 luglio scorso al Tour de France, ma in territorio italiano, è risultato lo stesso di quello contenuto in una delle sacche (per la precisione la numero 18) sequestrate al dottor Eufemiano Fuentes, il medico spagnolo al centro dell’Operacion Puerto. Ora sarà l’Uci a valutare l’estensione del provvedimento in campo internazionale.

Maglia riconsegnata Deferito Simeoni MILANO – Aveva riconsegnato la maglia tricolore conquistata grazie al suo trionfo ai campionati nazionali dello scorso anno in segno di protesta contro la discussa esclusione del suo team Ceramica Flaminia dall’elenco delle formazioni invitate al Giro d’Italia. Per questo motivo la commissione disciplinare della federciclismo ha deferito il corridore Filippo Simeoni. La decisione è stata presa per la violazione dell’articolo 1 del Regolamento di Giustizia e Disciplina Federale.

Alessandro Petacchi sul podio e sotto la volata vincente del velocista


Rubriche 55

LOTTO&CONCORSI

Martedì 12 maggio 2009

DAMA

Realizzati tre ambi e un estratto con le nostre previsioni

Venezia chiama cadenza 5 di GIOIA GASPARINI ROMA – Il 19 capolista di Cagliari e il 57 leader di Roma sono entrati a far parte del club dei “centenari” dove già figurano il 15 di Venezia con 101 assenze e il 27 primatista di Milano che manca da 112 turni. Fra i numeri più attesi sono usciti di scena il 68 terzo di Milano dopo 63 turni, il 37 settimo di Napoli dopo 54 sorteggi nulli, l’86 sesto di Palermo dopo 49 assenze e il 47 quarto della Nazionale dopo 41 ritardi. L’ambo 6-69 ha valenza doppia: è sortito sia a Bari che a Venezia. Da segnalare poi a Firenze l’ambo vertibile 46-64 che ha contribuito con il 10 al terno di figura 1 e con il 66 al terno di cifra 6. Anche a Roma l’ambo vertibile 48-84 ha fatto terno ci cifra 4 con il 45 e terno di cifra 8 con il 38. A Genova l’ambo 1761 ha fatto terno di cifra 1 con il 51 e terno di controfigura 6 con il 50.

37 22 19 37 16 27 42 27 57 59 15

NAZIONALE La cadenza 8 con la serie 38-48-68-7888 e la decina 71/80 con la serie 73-7476-77-80 sono interessanti per ambo e terno. Previsione speciale 23-78 per estratto ed ambo. estratto ed ambo. BARI Avevamo previsto ambi con la figura del 4 ed è uscita la coppia 40-67. Per ambo consigliamo la cadenza 6 con la cinquina 16-26-36-56-76 e la figura 9 con la serie 27-36-54-63-81. Previsione speciale 26-48 per estratto ed ambo. CAGLIARI Vinto l’estratto con il 65 della previsione speciale. Per ambo non escludete dal gioco la cadenza 6 con la serie 1626-36-56-86 e la controfigura 8 con la serie 19-30-41-63-85. Previsione speciale 5-19 per estratto ed ambo. FIRENZE Per ambo prendete in considerazione la cadenza 1 con la serie 11-31-41-6171 e la figura 8 con la combinazione 2644-53-71-80. Previsione speciale 3669 per estratto ed ambo GENOVA Per ambo segnaliamo la cadenza 0 con la serie 20-40-60-70-80 e la figura 3 con la serie 3-12-21-39-48. Previsione speciale 39-64 per estratto ed ambo. MILANO La cadenza 3 con la serie 3-23-43-63-73 e la decina 71/80 con la cinquina 72-7375-77-78 sono ben predisposte per ambo. Previsione speciale 27-36 per

NAPOLI Per ambo la controfigura 7 con la serie 7-18-40-51-62 e la decina 31/40 con la cinquina 31-32-37-38-40. Previsione speciale 29-47 per estratto ed ambo. PALERMO La cadenza 8 con la serie 28-38-48-6888 e la figura 4 con la cinquina 40-5867-76-85 offrono buone prospettive per ambo. Previsione speciale 69-79 per estratto ed ambo. ROMA Avevamo segnalato ambi con la cadenza 8 ed è sortita la coppia 38-48. Per ambo la cadenza 3 con la combinazione 23-33-53-63-73 e la controfigura 5 con la serie 16-27-38-49-60. Previsione speciale 5-57 per estratto ed ambo. TORINO Per ambo la cadenza 2 con la cinquina 12-42-52-72-82 e la controfigura 10 con la serie 10-21-43-54-65. Previsione speciale 47-64 per estratto ed ambo. VENEZIA Avevamo consigliato ambi con la figura del 6 ed è uscita la coppia 6-69. Da 105 estrazioni la cadenza 5 non sviluppa giochi, per ambi e terni date fiducia alla serie 15-35-45-65-75. In al-

71 83 100 93 81 112 78 88 100 65 101

58 25 72 47 35 48 87 57 44 4 73

46 80 92 78 70 77 64 72 65 63 65

81 76 21 18 13 17 53 88 50 24 61

71 81 8 52 85 40 62 46 89 52 45

39 70 81 63 61 52 60 54 52 52 47

ternativa considerate la cifra 3 con la serie 13-23-30-34-73. Previsione speciale 15-20 per ambo e ambata. TUTTE Le terzine da giocare prevalentemente per ambo: 11-43-45, 12-28-51, 3349-60, 10-39-79, 2-27-45.

Pronostico concorso n. 57 (del 12/05/2009) 18 39 53 57 65 69 72 89 Il sistema integrale di 8 numeri sviluppa 28 combinazioni. Il costo della giocata è di 14 euro. I numeri più frequenti e più in ritardo calcolati a partire dal concorso n. 87 del 1997, primo concorso ufficiale del SuperEnalotto. Numero 81 85 88 90 3 55 64 1 82 86

PREVISIONI

Frequenza 130 130 130 129 127 127 126 125 125 124

Numero 60 49 8 41 35 73 56 81 14 33

Ritardo 43 41 39 33 31 31 30 29 27 26

di PASQUALE GRANDE

Le Tavole di Rutilio Benincasa ESTRAZIONE DI MARTEDI’ 12 maggio 2009 Roma e Tutte 12, 6, 77, 90, 36, 45 Napoli, Firenze e Tutte 10, 4, 75, 88, 34, 43 ESTRAZIONE DI GIOVEDI’ 14 maggio 2009 Roma e Tutte 14, 8, 79, 2, 38, 47 Napoli, Firenze e Tutte 12, 6, 77, 90, 36, 45

UNIDICI RUOTE

di FRANCESCO SENATORE

“Giochi dello Stretto”, a Catona un grande successo UNO scenario unico al mondo ha fatto da cornice ai “Giochi dello Stretto”: tre giornate intense di sport e di spettacolo. Per il quarto anno consecutivo il lungomare di Catona ha ospitato tale manifestazione che inaugura la bella stagione. Tra le venti discipline sportive ospitate nel “Villaggio dello Stretto” la dama l'ha fatta da padrona con lo stand più gettonato. Centinaia di persone hanno fatto capolino nei pressi dell'originale gazebo formando folti capannelli di curiosi e appassionati intorno ai tavoli predisposti con le dame e le pedine. Tantissimi bambini, ragazzi, genitori e nonni, infatti, sono stati attratti da questo sport e si sono cimentati in partite a volte improvvisate, ma spesso ben studiate. I numerosissimi giocatori, agonisti e amatoriali, si sono scontrati in due tornei giornalieri e si sono impegnati seriamente per meritare il podio. I protagonisti dei sei tornei sono stati i seguenti: Dama italiana Primo Gruppo Amatoriale: 1°) Giuseppe Corigliano; 2°) Michele Puzzo; 3°) Aniello Sorrentino. Secondo Gruppo Amatoriale: 1°) Pietro Barillà; 2°) Paolo Barillà; 3°) Guido Marino. Primo Gruppo Ragazzi: 1°) Giuseppe Barreca; 2°) Paola Criserà; 3°) Pasquale Palermo. Secondo Gruppo Ragazzi: 1°) Francesco Surace; 2°) Antonio Sartiano; 3°) Giuseppe Matalone. Dama Internazionale Primo Gruppo Ragazzi: 1°) Vincenza Matalone; 2°) Marco Pansera; 3°) Antonio Minniti. 2°

43 75 90 66 68 58 60 57 52 57 64

Le previsioni sono state ricavate utilizzando le 19 Tavole del lotto ideate da Rutilio Benincasa, astrologo e cabalista cosentino vissuto a cavallo dei secoli XVI e XVII, e autore del famoso Almanacco perpetuo. Le sestine di numeri che proponiamo possono essere giocate tali e quali, sulle ruote indicate, oppure sviluppate con sistemi a piacimento dei lettori. Consigliamo, inoltre, di tentare la sorte anche al SuperEnalotto, gioco direttamente connesso alle estrazioni del Lotto. Buona fortuna!

di MARIA D’AUTUNNO

Gli ambi di maggio IL gioco dell’ambo secco risulta essere il più seguito da parte di tutti gli appasionati del gioco del Lotto. Nel “Magico” mondo dei 90 numeri del lotto esistono delle combinazioni particolarmente “fortunate” abbinate ai vari mesi dell’anno. Le coppie di ambi più uscite nei vari mesi di Maggio, si possono giocare su tutte le ruote, o su ruota di preferenza per ambo e sorti superiori, per tutto il corso del mese MESE DI MAGGIO 15 - 87 37 - 60 42 - 72 16 - 62

Una fase del torneo dei bambini e la premiazione affidata al delegato regionale Cogliandro

45 - 35

Gruppo Ragazzi: 1°) Natale Laganà; 2°) Giuseppe Matalone; 3°) Alessandro Comi. La premiazione sul palco, prima dell'inizio dello spettacolo, è stata entusiasmante; tanti gli applausi al momento della consegna delle innumerevoli coppe (ben 18), ai primi tre classificati per categoria. L'impegno e la serietà e dei rappresentanti della Fid reggina, Tito Cogliandro, Demetrio Crucitti e Giorgio Ghittoni, sono stati ripagati dal

successo ottenuto da questo sport, che ormai si impone a Reggio Calabria, grazie all'opera di proselitismo condotta da pochissimi istruttori con risultati positivi anche a livello nazionale. Un sentito ringraziamento va al dottor Spanò e alla sua gentilissima consorte che, per la seconda volta, hanno voluto fortemente che la dama, quale “Sport della Mente”, fosse presente qui a Catona. Un arrivederci all'anno prossimo.

7 - 39 19 - 87 19 - 61 Per informazioni e chiarimenti telefonare 3488024342 da martedì a sabato dalle 17 alle 18.30 o dopo le 21,30. Troverete le mie tecniche su BancoLotto di Maggio.


56 Libri e letture

Martedì 12 maggio 2009

I PIU’ LETTI

Sentimenti pericolosi, un saggio dello psicologo Walter Riso

In ITALIA

GIMÉNEZ BARTLETT Il silenzio dei chiostri Sellerio - E. 15.00 2) AUGIAS - MANCUSO Disputa su Dio Mondadori - E. 18.50 3) STIEG LARSSON Uomini che odiano... Marsilio - E. 21.50 4) PAOLO GIORDANO La solitudine... Mondadori - E. 18.00 5) R. LEVI MONTALCINI Cronologia di una... Levi Montalcini Baldini Castoldi - E. 18.00 6) STIEG LARSSON La ragazza che giocava... Marsilio - E. 21.50 7) CASATI MODIGNANI Il gioco delle verità Sperling & Kupfer- E. 19.90 8) GRASSO - LA VOLPE Per non morire di mafia Sperling&Kupfer - E. 18.00 9) STEPHENIE MEYER New moon Fazi - E. 21.50 10) ANDREA CAMILLERI Il sonaglio Sellerio -E 17.80 Grasso - La Volpe 1)

In BASILICATA

GRASSO - LA VOLPE Per non morire di mafia Sperling&Kupfer - E. 18.00 2) ASCANIO CELESTINI Lotta di classe Einaudi - E. 18.50 3) FRED VARGAS Un luogo incerto Einaudi -E 18.50 4) INDRO MONTANELLI I conti con me stesso... Rizzoli- E.21.00 5) RAYMOND CARVER Principianti Einaudi - E.19.00 6) STIEG LARSSON Uomini che odiano... Marsilio -E 21.50 7) DAN BROWN Angeli e demoni Mondadori -E 13.00 8) MARCELLO SORGI Edda Ciano e il comunista Rizzoli -E 18.00 9) NICOLAS LILIN Educazione siberiana Einaudi - E. 20.00 10) GIMÉNEZ BARTLETT Il silenzio dei chiostri Sellerio - E. 15.00 1)

Celestini

Montanelli

Gli amori “tossici” Analizzati ed esaminati con cura otto stili affettivi da evitare di ALESSANDRA MAGLIARO L’AMORE che fa male: ti ci ritrovi dentro e non riesci ad uscirne, ti autoinganna con i se, i ma, gli io ti cambierò oppure, da innamorato dell'amore, non lo eviti pur sapendo che dovresti. Sono gli amori tossici, quelli per cui amore fa rima con sofferenza, quelli che statisticamente quasi nessuno riesce ad evitare almeno una volta nella vita. A questi Amori altamente pericolosi lo psicologo Walter Riso ha dedicato un saggio che comprende otto stili affettivi, ne analizza i difetti, le dinamiche, i modi per evi-

tarli o uscirne. L’amore sano, quello con i valori guida di desiderio, amicizia, compassione, quello che permette di reinventarsi insieme alla persona che amiamo, ragione e sentimento, semplicità e serenità, fiducia reciproca e onestà emozionale, umiltà e solidarietà, ammirazione, rispetto, tenerezza, bontà, autocritica esisterà pure ma in attesa di rasentare la perfezione qualcosa si perde per strada. Tutto insieme è troppo, facile a dirsi, un tantino meno a farsi. Lo sbaglio in amore è infatti un classico, tra istinto masochistico e vocazione al sacri-

La copertina del libro

ficio. Ma se prevenire è duro, curare si deve. E per il bene proprio. Se infatti l’infelicità dell’uno è inversamente proporzionale a quella dell’altro, c’è molto che non funziona e morire in servizio non ha senso, specie nel secondo millennio. Prendiamo gli istrionici, quell’intrigante miscela di seduzione, quel canto delle sirene difficile da evitare: sono persone specialiste nel catturare gli altri, l'amore con loro può diventare molesto, ai limiti del plagio, la storia sfociare in insalubre dipendenza. Ci sono poi i paranoici, quelli per cui la

Dal 24 maggio a Soveria Mannelli a cura della Rubbettino

Torna la “Scuola per librai” TORNA dal 24 maggio a Soveria Mannelli la Scuola per librai Rubbettino, ormai alla sua terza edizione. Lo riferisce la casa editrice. «La Scuola è attualmente – si legge nlla nota – l’unico momento formativo, non solo in Calabria ma in tutto il Sud Italia, dedicato a questa importante categoria professionale. L’idea trae origine da due motivi fondamentali, uno di natura squisitamente economica e l’altro di carattere morale. Per un’impresa che vive di consumi culturali, come una casa editrice, il fatto che la propensione all’acquisto di libri sia stimolata e correttamente indirizzata appare come un fattore assolutamente cruciale. I dati sull’acquisto di libri in Calabria presentano una apparentemente strana contrad-

dizione. Da un lato la Calabria appare come fanalino di coda in tutte le statistiche nazionali per quel che riguarda gli acquisti di libri effettuati in libreria, ma appare stranamente tra le più vivaci regioni d’Italia per quel che concerne l’acquisto di libri in internet e di collaterali in edicola, ciò dimostra come vi sia una domanda che si trova ad essere in larga misura insoddisfatta». «In Calabria – prosegue la nota – ci sono poche librerie. La maggior parte di queste è però retta da librai che esercitano la loro professione con grande passione e impegno ma che, tuttavia, a causa della perifericità della Calabria e della conformazione del territorio, vivono isolati non riuscendo a fare rete».

L’ANALISI

diffidenza e la presunta colpevolezza dell’altro sembrano rappresentarne la felicità: per loro l'altro in fondo è un nemico e il brutto è che ne sono pure gelosi. Il passivo-aggressivo è pessimista, indeciso, sonnolento e al tempo stesso sovversivo, fatto di dimenticanze e provocazioni, è lo stile distruttivo del nè con te nè senza di te. Il narcististico-egocentrico è quell’amore egoista per cui gli altri sono esseri inferiori o al meglio discepoli, l'autostima diventa autoesaltazione con il risultato che i bisogni dell'altro sono praticamente annullati e l'ammirazione incondizionata è la richiesta più lieve. Lo stile ossessivo-compulsivo nella pressione al perfezionismo vira presto in una storia di frustrazione. L’antisociale-rissoso è capace di logorare fino allo sfinimento, è amore violento, folle, persona che alla fin fine non sa amare perchè a lui non importa nè il tuo dolore nè la tua gioia, è un guerriero e accettarlo è diventarne schiavo. Lo schizoide-eremita è quell’amore distaccato, indifferente distruttivo con un'inaffettività che distrugge. Infine il caotico, imprevedibile, capriccioso stile borderlineinstabile, immaturo fino alla morte, all'inizio soggiogante ma alla fine uno così prima lo eviti prima ti salvi. Walter Riso Amori altamente pericolosi Mondadori Strade Blu pagg. 191 - euro 17,00

REPORTAGE

Vincere rispettando le regole

Le rotte dei migranti

“Io gioco pulito” dell’ex direttore dell’Unità Padellaro

Viaggio a “sud” di Lampedusa

«IO gioco pulito non è una vanteria o il sentirsi migliori degli altri. È una dimostrazione. Nella vita e nella politica si può vincere – e si può vincere meglio con il rispetto delle regole. Affidandosi di nuovo a quei principi di lealtà, onestà, capacità, generosità, rispetto degli altri, fondamento di ogni consesso civile e messi sotto i piedi dal disprezzo di un’orda violenta e rapace». In queste parole sta il senso del libro di Antonio Padellaro, definito dallo stesso autore una continuazione del giornale che ha diretto, l’Unità. Un lavoro collettivo – spiega il giornalista Antonio Padellaro – fondato sulla collaborazione e sull’amicizia delle firme che mi hanno accompagnato in questi anni all’Unità: Marco Travaglio, Furio Colombo, Antonio Tabacchi, Corrado Stajano, Nando Dalla Chiesa, Oliviero Beha, Maurizio Chierici, Sandra Amurri.

Padellaro – che sta lavorando a un nuovo giornale (Il Fatto) - fa un’analisi dell’era Berlusconi e individua i mali di una sinistra sempre più lontana dalla gente, imprigionata in un linguaggio oscuro e intriso di stereotipi e luoghi comuni, incapace di farsi bandiera di valori e di condurre un’opposizione forte e decisa. Perchè questo libro? «Avevamo un delitto – risponde Padellaro – . L’assassinio della speranza di cambiamento nel nostro paese. Avevamo una storia da raccontare. La descrizione di una sconfitta storica. Con il trionfo di tutto ciò che non siamo e che non vogliamo». «Avevamo dei testimoni – dice – Importanti. Attendibili. E avevamo più di una pista per ricostruire colpe e responsabilità». E di certo tra i maggiori responsabili della disfatta – secondo Padellaro – è la miopia della classe dirigente della sinistra e soprattutto le scel-

te dei leader, a cominciare da Walter Veltroni. «Il giorno delle primarie per l’elezione del Pd – racconta Padellaro – mi reco nel circolo del quartiere di Roma dove abito. Mi sembra di avvertire un clima di fiducia e scambio qualche battuta con i presenti. Poi un signore mi prende da parte e mi racconta che non è tutto oro quello che luccica. Per esempio, in quel circolo Pd i nuovi dirigenti del partito nuovo sono già stati decisi a tavolino secondo una rigida spartizione tra Ds e Margherita. A quanto gli risulta questo sistema vige un pò dappertutto». Un’informazione spesso prona al potere, una «drammatica responsabilità» di classi dirigenti e intellettuali votati al conformismo hanno spinto e rafforzato – secondo le opinioni contenute nel volume – il fenomeno politico e sociale rappresentato dal berlusconismo. «Senza dubbio – secondo Marco Travaglio – Berlusconi interpreta una

La copertina del libro

parte del Paese che ha contribuito a sdoganare, ma anche a forgiare. È l’Italia cialtrona, arruffona, furbetta, cinica voltagabbana e imbrogliona dei film di Alberto Sordi. Sono d’accordo: lui li ha sdoganati consentendo ai furbi di uscire allo scoperto, non più vergognandosi, ma vantandosi. Ha dato loro una dignità, una divisa, una bandiera e una funzione sociale che prima non avevano». Antonio Padellaro Io gioco pulito Baldini Castoldi Dalai pagg. 183 - euro 17,50

STEFANO Liberti è uno dei giornalisti italiani più impegnati nel tentativo di comprendere il fenomeno dei movimenti migratori dall’Africa verso l’Europa, uno dei pochi che, grazie ad una conoscenza approfondita e, soprattutto, diretta del fenomeno, abbia tentato di cambiare punto di vista sulla questione. Le sue esperienze di reporter e di viaggiatore, durate cinque anni, sono abilmente trasferite in questo libro che ha il pregio di riuscire a coniugare la realtà, e la conseguente asciuttezza da reportage, al punto di vista di un narratore, ad una prima persona che osserva e racconta con passione storie di migranti, di viaggiatori, di avventurieri, rivelando una realtà umana che non immaginiamo neppure, una realtà che mascheriamo comodamente dietro la disperazione e la povertà, ma che nasconde storie di uomini il più delle volte istruiti, di classe media, relativamente benestanti nei paesi d’origine. Ed è proprio in giorni come questi, che vedono i di-

La copertina del libro

ritti umani messi da parte per far posto ad una ignorante e bieca indifferenza, che questo libro può svelare tutta la sua forza raggiungendo il pubblico che merita, quello che, inchiodato davanti ai teleschermi, giudica un fenomeno che non conosce minimamente, un fenomeno di cui vuole semplicemente ignorare l’esistenza ma di cui, prima o poi, dovrà assumersene le responsabilità. Stefano Liberti A sud di Lampedusa. Cinque anni di viaggi sulle rotte dei migranti. Minimum Fax pagg. 198 - euro 14,00


Libri e letture 57

Martedì 12 maggio 2009

Un saggio in cui si smonta il paradosso su cui si è sempre fondata Personaggi

di GIANLUCA VELTRI LA ricerca dell’autenticità: il cuore della musica del Novecento. Di ciò che possiamo chiamare “musica giovane”, “pop” e via dicendo. Tutta la cosiddetta musica impegnata attraversa gli anni Sessanta e arriva fino a noi, con una pretesa di autenticità. È spesso in base a essa – all’autenticità – che si misura il valore di un artista, che si scelgono i propri beniamini musicali. L’autenticità trasforma le rockstar in guru da seguire, assegna patenti. Ma cos’è l’autenticità? Un’esibizione porta con sé una certa dose di messa in scena: i Kiss si presentano in concerto truccati; la disco music e il rockabilly si offrono come generi dichiaratamente d’intrattenimento ed evasione. La cultura del rock condusse una crociata contro di essi, proprio in nome della (presunta) onestà, dell’impegno e dell’autenticità. Il libro di Hugh Barker e Yuval Taylor, “Musica di plastica”, pubblicato da ISBN, (pagg. 240, euro 29, trad. Giuseppe Marano) indaga proprio su tutto questo, scegliendo dieci punti di svolta (in altrettanti capitoli). Si va dal blues del Sud, che sembrerebbe la quintessenza della verità, in cui l’interprete e l’uomo coincidono perfettamente senza finzione alcuna, ai cantautori, da Elvis Presley a Neil Young, dal punk fino a Kurt Cobain. La parabola di Elvis ci conduce verso una delle verità del volume: ossia che il rock’n’roll, in barba ai proclami, è un tipo di musica «consapevolmente inautentica. Era la prova che si poteva inventare una personalità: se Elvis poteva indossare una maschera, potevano farlo tutti. La sua inautenticità era una dote di fondo». Non meno istruttiva è l’indagine nell’universo cantautorale: fino agli anni Sessanta le case discografiche sfornavano singoli di successo abbinando il brano di un autore a un volto che potesse farlo suo. Tutto serviva solo per vendere quante più copie possibile. Poi arrivarono dei signori che cantavano quello che avevano scritto loro, Bob Dylan, e i Beatles, e anche i Rolling Stones. E insieme a essi altri gruppi che scrivevano da sé i propri brani: Beach Boys, Kinks, Byrds. Che li sentivano intimamente. Quel che inizia a valere è la sensibilità artistica. La patina edulcorata che serve a vendere di più viene malvista. Seguiranno cantautori di formidabile impatto confessionale, che mettono in scena la propria interiorità: Tim Buckley, Nick Drake, Joni Mitchell. Chi usava la scrittura professionale – non la scrittura per “ispirazione”, ma per “mestiere” – si metterà in proprio: Carole King, James Taylor, Randy Ne-

Fo, Rame e la vita “improvvisa” I Rolling Stone all’inizio della loro carriera

L’autenticità della musica pop wman. «Ciò che separa la vera personalità dell’artista da quella che viene presentata al mondo si può chiamare mediazione». Ebbene: l’artista che vuole presentarsi come autentico tenderà a ridurre al minimo quel livello di mediazione. Il chitarrista degli Who, Pete Townshend, veicolerà come autentico sfogo del disagio giovanile – del quale lui è percepito come interprete “autentico” - l’atto di sfasciare la propria chitarra al termine d’ogni concerto. In tema di cantautori un capitolo a sé lo merita Neil

Young: «può darsi che Neil Young non sia stato l’unico a restare autentico, ma a volte sembrava proprio così». Il canadese abbandona tournée da tutto esaurito perché non gli piace la musica che sta suonando; all’apice del successo, dopo album baciati dal sole come “After the Goldrush” e “Harvest”, licenzia un disco che contiene il cuore nero degli anni Settanta, un inno alla morte e al fallimento, “Tonight’s the Night”. Addirittura Young sarà citato in causa dalla propria casa discografica, perché accu-

sato di non incidere dischi “abbastanza da Neil Young”, quindi di discostarsi dal modello atteso. Uno degli eroi del libro è Kurt Cobain, il leader dei Nirvana morto suicida nel 1994. La sua morte, e il messaggio allegato, dimostravano che “stava facendo sul serio” (per citare Johnny Rotten dei Sex Pistols). Non poteva ingannare oltre i suoi fans. Il problema è che la fama straordinaria raggiunta dai Nirvana aveva trasformato il grunge da un fenomeno di rumorosa onestà a un business ormai in-

controllabile dai suoi artefici. La vicenda di Kurt Cobain viene vista in controluce insieme a quella del bluesman del Delta Leadbelly e a quella di Richie Edwards dei Manic Streat Preachers, che un giorno sparì nel nulla, alla vigilia di un tour. Impregnato di sensibilità punk, il chitarrista si era inciso sul braccio la scritta “4 REAL”, per davvero. Si può anche morire, in nome dell’autenticità. H. Barker - Y. Taylor Musica di plastica ISBN editore pagg. 240 - euro 29,00

Riflessioni sul personaggio biblico della Costacurta

fondo, da attualizzare nell’oggi». Una brevissima nota bibliografica chiude questo libretto di poco più di ottanta pagine e dal prezzo abbordabilissimo, che sapientemente ci fa conoscere un personaggio biblico interessante. Forse a volte siamo portati a snobdo la figura di questo personaggio, c’è un agile libretto di Bruna Costa- bare i testi religiosi, liquidandoli curta, docente presso la Pontificia magari con un sorrisino. Tra un thriller e un romanzo Università Gregoriana, dal titolo Il fuoco e l’acqua. Riflessioni bibliche d’amore, invece, credo che una letsul profeta Elia. Il pregio di questo tura di testi semplici e ben fatti come testo, a mio avviso, risiede nelle “ori- quello di Bruna Costacurta possa essere un buon metodo gini” del libro stesso. per conoscere personagDice l’autrice nell’ingi, storie, miti e leggentroduzione: «Il presente de che, nel corso dei secovolumetto riprende e rieli, hanno plasmato la solabora, con diverse modicietà odierna e influenzafiche e alcuni significatito l’immaginario collettivi ampliamenti, un ciclo vo. di conferenze sul profeta Bruna Costacurta Elia […] Si è mantenuto lo Il fuoco e l’acqua. stile “parlato”, con le caRiflessioni bibliche ratteristiche tipiche di sul profeta Elia una lettura “meditata” San Paolo Edizioni del testo biblico, alla ripagg. 84 - euro 7,00 cerca del suo senso pro- La copertina del libro

Le profezie di Elia A VOLTE è incredibile notare come alcuni personaggi siano diventati un po’ il modello di molti modi di pensare. Uno di questi, per esempio, è il profeta Elia che è presente nei diversi campi del sapere umano come anche nelle varie situazioni. Basta una semplice ricerca sui motori di ricerca per rendersi subito conto che il profeta Elia è presente in moltissimi siti: oltre che in quelli di argomento biblico, cristiano, ebraico, artistico, troviamo il profeta di fuoco su siti di diverse confessioni religiose, o su quelli inerenti alla reincarnazione, agli alieni, all’esoterismo, finanche allo sport… Una presenza che, in un certo senso, sgomenta per l’ampiezza della presenza di questo personaggio biblico. Per conoscere più a fon-

STORIA

I segni dei templari in Calabria

«SEGNI templari nella Calabria medioevale» È questo il titolo di un libro di Giuseppe Cinquegrana, edizioni Adhoc, 185 pp. 14 euro, fresco di stampa. Una storia che ancora oggi continua a rimanere nell’ombra e che l'autore, uno dei maggiori studiosi, cerca di racchiudere in un volume, dopo una serie di ricerche sul campo, sui ruderi e le orme lasciate dai cavalieri del Santo sepolcro, la cui presenza in Calabria è stata notevole. L’autore, giornalista pubblicista, docente di lingua e civiltà inglese, che ha al suo attivo numerose pubblicazioni di carattere etnologico, in questo suo lavoro, oltre

spada in mano alzata verso l’alto. Secondo San Bernardo i Templari, di cui a Vibo c'è una associazione che ad essi si richiama sono: pelo irto coperto di polve; annerita la pelle dall’attrito col ferro, abbronzati dalla calura, cotti dal sole….amano i cavalli focosi, velocissimi, non guatrappati». Ma secondo l’autore, la ricerca non può prescindere dal sentire anteriore della profonda identità verso il sublime con l’Eterno suggellato dal sangue di Cristo, unica via verso le porte del Tempio dell’eternità. «Solo e soltanto in questa direzione – afferma – ha ancora senso parlare dei cavalieri del «Santo Sepolcro».

In un volume di Cinquegrana le orme del passaggio dei Cavalieri ad indicare una cronologia di coloro che si recarono a difendere i luoghi della «Terra Santa» dimostra come la Calabria ed, in particolare alcune terre del vibonese, dove lo stesso vive, siano state al centro delle vicissitudini di questi crociati per i quali poca cosa sarebbe stato lo spogliamento a cui seguì, al contrario, l’atrocità delle arsioni di quei cavalieri esperti di medicina, di astrologia, di sapere altro, che al rientro della terra Santa portarono

nelle abbazie di Calabria le reliquie della cristianità. Recentemente lo studioso ha scoperto come a Motta Filocastro, una frazione di Limbadi, nel vibonese, vi siano i resti di una abbazia e come nella zona esistano ancora dei cavalieri che si richiamano ai riti templari e che nel prossimo mese di giugno, sempre a Limbadi, si riuniranno in convegno. Sulla copertina del libro, viene raffigurato un cavaliere, il viso coperto dall’elmo,

La copertina del libro

«E' ora che Franca cominci a recitare, oramai è grande». Franca Rame aveva allora tre anni, era un soldo di cacio allegra e intelligente, e già cominciava la sua grande carriera artistica e la sua vita piena di momenti belli e brutti, di successi in palcoscenico, di sorprese, di passioni: quella che nella sua autobiografia (scritta insieme all’inseparabile Dario Fo) lei definisce “Una vita all’improvvisa”, come «all’improvvisa» era definito il teatro che facevano i suoi familiari, attori “scavalcamontagne” da molte generazioni; un teatro che avrebbe portato lei fino a diventare senatrice della Repubblica e lui a guadagnare il Premio Nobel per la letteratura. Il libro è un lungo racconto dettato, più che scritto, che tiene conto delle scansioni teatrali, poichè è tratto dai racconti che la stessa Rame (e in parte Dario Fo) hanno fatto tante volte in palcoscenico. Come un libero gioco teatrale, la storia di Franca Rame comincia da lontano: una vita stracolma di esperienze che suo marito Dario, il figlio Jacopo, gli amici l'avevano ripetutamente invitata a raccontare, senza riuscire a vincere le sue resistenze. Finchè un giorno Dario, aprendo un cassetto, incappa in una grande busta di appunti. Curioso, di nascosto si fionda nella lettura: storie che raccontano di Franca bambina, della sua straordinaria famiglia di attori, le cui origini risalgono a cinque secoli fa, della corriera chiamata Balorda con cui si spostavano di piazza in piazza, dell’incontro con Dario, della loro vita e del loro lavoro teatrale comune, del successo di pubblico e della tormentata vicenda in Rai, che censurò il loro spettacolo e , dell’impegno sociale e politico, con spettacoli di denuncia – dalla corruzione alla mafia, dal golpe cileno alla morte di Pinelli -, delle battaglie e delle censure, dello stupro subito, fino all’impegno come senatrice. «Adesso provaci un pò a raccontarmi che non ce la fai a scrivere le tue storie! Queste cosa sono?», le dice Dario sbattendo sul tavolo il malloppo. Discutono, litigano con accanimento, poi Franca sbotta: «E va bene, ci sto!» F.Rame - D. Fo Una vita “all’improvvisa” Guanda editore pagg. 317 - euro 17,50


Cultura&Spettacoli Martedì 12 maggio 2009

di MARIA ANNA FLUMERO MATERA - Secondi di armonia e naturalezza. Sensualità e sincerità immortalate, per sempre. La “dolce vita” degli anni 60' e 70' a Matera. Sabato vernissage per la mostra del fotografo italo americano Ron Galella. Le settanta immagini - in bianco e nero - si possono ammirare presso Palazzo Lanfranchi in Piazza Giovanni Pascoli. “Italian icons” rimarrà aperta fino al prossimo 7 giungo. Ricordiamo, Galella di origini lucane, è stato definito da Newsweek “paparazzo extraordinaire” per quella sua capacità di ritrarre i personaggi famosi in pose rilassate e naturali. Il Consiglio regionale della Basilicata ha voluto così omaggiare lo straordinario e vivace fotografo, tutt'oggi sempre con la sua inseparabile Nikon, un paparazzo doc. La definizione di “paparazzo”, “«un fotografo d'azione - ha ricordato il critico Gianni Romano, lucano trapiantato a Milano - che proponeva ai giornali del materiale inedito per un pubblico pronto a soddisfare le proprie curiosità sui vizi privati di icone pubbliche». Romano, durante la serata moderata dalla giornalista Nicoletta Altomonte ha proseguito: «Glenn O'Brien, collaboratore della rivista di Andy Warhol “Interview”, dichiara che Galella era il fotografo preferito dal popolare artista americano. Tutto si racchiude in una frase che Warhol

Fotografia

Ron Galella porta la Dolce vita nei Sassi Inaugurata “Italian Icons”

disse nel 1970: “Per me l'idea di una buona foto è che sia a fuoco e ritragga una persona famosa che sta facendo qualcosa di assolutamente normale. Significa essere nel posto giusto nel momento sbagliato” . Il momento sbagliato

è quello che Galella attende per colpire con il suo obiettivo, è il momento nel quale il personaggio celebre si rilassa, è solo con se stesso, non sente l'obbligo dell'esporsi davanti ad un pubblico». Galella, pur essendo nato nel-

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l'ambito della cronaca, a questa è sopravvissuta: più che di frammenti mondani, le sue immagini oggi si presentano come un omaggio alla cultura italiana e a quella italo- americana. Lo hanno ribadito anche quanti sono intervenuti all'inaugurazione della mostra: il vicesindaco di Matera Saverio Acito (presente con il sindaco Buccico), il presidente della Provincia Carmine Nigro, il presidente del Consiglio regionale Prospero De Franchi, il presidente della Commissione regionale dei lucani all'estero Pietro Simonetti, il consigliere segretario Antonio Di Sanza, il senatore Filippo Bubbico e il vicepresidente della Giunta regionale Vincenzo Santochirico. «Con questa mia prima presenza in Basilicata e questa mostra onoro mio padre - ha affermato Galella - “che emigrato in U.S.A. e mi ha dato la libertà di fare il lavoro che mi è sempre piaciuto, senza limitazioni». Un “angolo” suggestivo quello in cui il paparazzo si è auto immortalato con: Clint Eastwood ('81), Woody Allen, ('81), Elton Jhon ('82), Gina Lollobrigida ('82) e Liza Minelli ('91). Presenti anche alcune gigantografie coinvolgenti, come quella che ritraggono: Vittorio Gasman e Giancarlo Giannini (25 novembre '91 a New York), Silvana Mangano (1 aprile '74 - California), Robero Benigni (16 agosto '93 a New York ) e Anne Bancroft (16 dicembre '67 a New York ). cultura@luedi.it

Convegno alla Biblioteca nazionale di Potenza Infranca racconta come ha scoperto dove sono custodite le tavole di Mosé

Alla ricerca dell’Arca perduta POTENZA -Il sogno di migliaia di archeologi potrebbe essere una realtà: l'Arca dell'Alleanza, la preziosa cassa di legno, rivestita in lamina d'oro, in cui sono custodite le tavole che Dio aveva consegnato a Mosè sul Monte Sinai, si trova conservata ad Axum, nel nord dell'Etiopia. Ad esserne certo è il professor Giuseppe Claudio Infranca, docente di Restauro Archeologico ed Architettonico nelle Università degli Studi di Roma, Palermo, Reggio Calabria e del Politecnico di Bari, che racconta nel suo libro , L'Arca dell'Alleanza. Il Tabernacolo di Dio, l'incontro ravvicinato nel Sancta Santorum con quel mistero dell'Antico Testamento occultato da centinaia e centinaia di anni. Ne fornisce anche la prova, una sola foto, scattata senza alzare la macchina fotografia, convinto per la poca luce a disposizione, che quella immagine non avrebbe impressionato la pellicola. Se l'emulo professore italiano di Harrison Ford ha ragione, la preziosa reliquia sarebbe giunta fino in Etiopia, avventurosamente trafugata dal Tempio di Gerusalemme, da Menelik, figlio della regina di Saba, moglie di Re Salomone. Chi vorrà conoscere e porre domande all'autore, potrà partecipare all'incontro che si terrà stamattina, alle 10,30, nella Sala conferenze della Biblioteca nazionale di Potenza. Alla presentazione del libro interverranno, insieme all'autore: Franco Sabia, direttore della Biblioteca nazionale di Potenza; Caterina Greco, soprintendente per i Beni Archeologici della Basilicata; don Cesare Mariano, docente di Scrittura Sa-

cra nell'Istituto Teologico di Basilicata; Ariel Lewin, ordinario di Storia Romana nell'Università degli Studi di Basilicata. Le conclusioni saranno tratte da Alfredo Giacomazzi, direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata. Infranca, architetto al seguito di una missione archeologica e di restauro al Parco delle Stele di Axum del Cnr, per pura casualità viene invitato dal clero locale a visitare il santuario di Santa Maria di Sion, gravemente danneggiato nella copertura dai bombardamenti della guerra civile etiope. In quella breve visita riesce a penetrare furtivamente all'interno del Sancta Sanctorum, scoprendo la presenza della biblica Arca dell'Alleanza. Rimane sorpreso dalla scoperta, riesce a scattare una foto e nel frattempo, viene colpito da strani ronzii alle orecchie. Per anni, riesce a celare l'incredibile vicenda, di cui è stato protagonista, quando un giorno apprende la notizia che due israeliani, un uomo ed una donna, facenti parti di reparti speciali d'Israele, sono penetrati furtivamente nello stesso luogo, dove lui aveva ammirato l'Arca dell'Alleanza, e ne rilevavano l'importate scoperta al mondo. Da allora gli è chiaro il valore di quanto visto ed inizia a studiare per comprendere come l'Arca dell'Alleanza fosse giunta fino in Etiopia da Gerusalemme. Dopo anni ed anni di ricerche e studi riesce a ricostruire la storia e il lungo viaggio percorso dall'Arca dell'Alleanza dall'antica Palestina alla lontana Axum. cultura@luedi.it

IlALibro Melfi Sulle orme degli agricoltori al tempo degli antichi faraoni di FRANCO CACCIATORE MELFI - Cerimonia inaugurale della mostra “Il mestiere dell'agricoltore dalla valle dell'Egitto a…” allestita nel castello federiciano, a cura del 2° Circolo didattico della città. La manifestazione ha visto, come nelle precedenti sei edizioni, una coreografia di grande effetto. Agli alunni sbandieratori, ballerini e ballerine che hanno danzato sulla musica dell' “Inno alla gioia”, si sono uniti gruppi in costumi e musici, esibitisi nel cortile della cisterna del maniero. Ad aprire l'intervento della direttrice, Caterina Mazzeo, che ha illustrato il progetto scolastico, che ha portato alla mostra organizzata d'intesa con il Museo Egizio di Firenze e la Società Cooperativa Archeologica di Roma e la collaborazione della Direzione regionale per i Beni Culturali e la Soprintendenza ai Beni Archeologici, nonché il supporto della Direttrice del Museo di Melfi, Rosalba Ciriello, che a sua volta ha tracciato l'iter della mostra che intende evidenziare l'importante passaggio dell'uomo, da nomade a stanziale, grazie al mestiere dell'agricoltore. Hanno fatto seguito i saluti ed il plauso per l'iniziativa da parte del sindaco Ernesto Navazio e dell'assessore alla Cultura, Pina Carbone, nonchè del consigliere provincia-

le, Nicola Acucella e dell'ispettrice scolastica, Anna Maria Calabrese, che hanno plaudito all'iniziativa di una scuola, che è un modello da seguire. Al termine, con la guida della direttrice del Museo, visita alla mostra, allestita nella sala del trono. Accanto a reperti eccezionali egizi, quali vasi e ciotole, ritrovati nelle tombe, contenenti ancora frutti di quella terra, dalle noci alle noci di palma e semi vari di graminacee, esposti reperti provenienti dai depositi del locale Museo archeologico melfese “Pallottino”, che ci porta alla ricchezza agricola della Magna Grecia con le culture preminenti della vite e dell'ulivo e giungere infine all'agricoltura dell'antica Roma. Accanto lavori degli alunni della scuola elementare “Marottoli”, attinenti il tema della mostra, che resterà aperta sino al 10 giugno, dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 20. A chiudere un concerto di musica etnica dei “Quartaumentata”, che nello spettacolo “U mundu balla”, hanno presentato uno spaccato della danza della loro terra, la Calabria, di grandi effetti sonori, in una formazione che al canto univa chitarre, fisarmonica ed organetto, ma soprattutto percussioni, d'obbligo nella musica popolare. cultura@luedi.it

Il Libro Car net Le opere di Lodola nei Sassi

MATERA - L'artista pavese Marco Lodola a Matera. Appuntamento giovedì prossimo alle ore 19, presso la galleria “Albanese Arte“ per una sua mostra personale. Ricordiamo che Lodola rappresenterà l'Italia alla prossima Biennale di Venezia. L'esposizione comprende 35 opere «tra sculture luminose e dipinti di recente produzione, che sarà accompagnata dal una catalogo - comunicano gli organizzatori - La mostra rimarrà aperta fino al 14 giugno, giovedì sarà presente anche l' artista». Lodola trasfigura la realtà «in una forma fantastica, in uno spettacolo teatrale fatto di luci, forme, colori, come in un caleidoscopio». Ricche sono le note biografiche di Lodola che ha sinora ottenuto, 135 mostre personali in Italia e nel mondo, partecipando inoltre, a numerosissime e significative esposizioni collettive. m.a.flum

Iscrizioni aperte a “Fatevi i Corti vostri” MATERA - Al via “Fatevi i Corti Vostri 3”. Partite da ieri le iscrizioni per il festival degli audiovisivi amatoriali e/o autoprodotti, organizzato dall'associazione culturale “I Basilischi” onlus e dalla Mediateca provinciale di Matera “Ribecco”. L'evento, previsto per settembre prossimo è inserito nel circuito “BasilicataCinema”, il network lucano del cinema di qualità. Il festival è rivolto a «videomaker italiani e stranieri, istituti scolastici, associazioni ed appassionati - comunicano gli organizzatori La partecipazione è gratuita, non pone vincoli sul tema e i partecipanti potranno cimentarsi e concorrere inviando il proprio materiale entro il 17 agosto». Per iscriversi al concorso e per ulteriori informazioni rivolgersi presso il sito ufficiale: www.fatevicortivostri.it. m.a.f


Cultura e Spettacoli 59

Martedì 12 maggio 2009

Giacobbo indaga i misteri della Cripta di FRANCO CACCIATORE MELFI - Roberto Giacobbo autore e conduttore di Voyager, nella città lucana, ha compiuto anziché uno, ben tre viaggi “Ai confini della conoscenza” e quasi alla velocità della luce. Giunto a Melfi nella tarda mattinata si è immediatamente recato al castello federiciano e qui una lunga tappa alla scoperta dei tesori d'arte del museo archeologico “Pallottino”, con una guida d'eccezione, la direttrice del complesso museale, Rosalba Ciriello. Nel pomeriggio altra tappa alla scoperta della misteriosa presenza di Federico II nella cripta di Santa Margherita, dopo aver acquisito tutta la documentazione, fra cui l'ultimo approfondito studio, eseguito da Lello Capaldo, sostenitore della presenza dell'immagine dell'imperatore, prima della sua scomparsa. La visione della chiesa rupestre ha colpito moltissimo Giacobbo, che di fronte all'affresco del “monito dei morti”, ha proteso verso l'interpretazione della presenza di Federico II. Infine al castello per svelare il segreto del cenacolo di Leonardo. Un autentico viaggio di Voyager in diretta. L'incontro promosso dalla civica amministrazione d'intesa con “Viva Ale”, il Comitato per la Fondazione “Alessandra Bisceglia”, ha voluto essere anche un viaggio nel ricordo della Bisceglia, giornalista - autrice lucana di tanti programmi televisivi (fra cui Voyager), recentemente scomparsa, a soli 28 anni, a causa da una congenita malformazione vascolare rarissima. Ad introdurre, Antonio Amendola, tesoriere di “W Ale”, che ha sollecitato la comune partecipazione per dar vita ad una fondazione per lo studio e la cura delle patologie vascolari del bambino. Un breve filmato ci ha fatto meglio conoscere la

A sinistra la Cripta di Santa Margherita di Melfi e a destra Roberto Giacobbo conduttore della trasmissione di Rai 2 Voyager in visita nella città di Federico II

brava e forte Ale (come veniva da tutti chiamata), originaria di Lavello, la sua forza di vivere ed operare e le testimonianze dei direttori delle reti televisive Rai e dei conduttori dei programmi, ai quali ha collaborato da “Uno Mattina” a “Domenica in” con la Lorena Bianchetti e per finire Giacobbo, che ha sottolineato il suo indimenticabile sorriso. Poi i saluti del sindaco Ernesto Navazio, in particolare ai genitori, al fratello Nicola, anche lui collaboratore di Voyager, e la conferma della partecipazione del Comune all'erigenda fondazione. Non ha mancato, nella conclusione, di sollecitare l'attenzione di Giacobbo verso la cripta da lui visitata e svelare il segreto della presenza di Federico II. Ugualmente l'assessore alla Cultura, Pina Carbone, che al ricordo della Bisceglia ha unito il ricco curriculum di Roberto Giacobbo, docente all'ateneo ferrarese e autore

Gli affreschi affascinano lo studioso

di tantissimi programmi televisivi di successo da “La macchina del tempo” a “Stargate”, alla quale attività ha unito quello di conduttore, oggi con il seguitissimo “Voyager”e nel contempo autore di libri di grande successo, di cui l'ultimo, esaurito in pochi mesi, primo in classifica: “2012, la fine del mondo”. Ed ecco Roberto Giacobbo che, per primo, tranquillizza tutti sulla fatidica data del 2012, più che una fine il principio di un nuovo mondo di pace tra popoli e religioni della durata di 400 anni. Un qualcosa da augurarsi nell'immediato. Poi lo straordinario viaggio nel Cenacolo. Dalla creazione, alla storia, all'abbandono nel periodo bellico, per il crollo della chiesa, alle arbitrarie manomissioni e addirittura all'apertura di una porta, da parte di religiosi poco attenti o non conoscitori dell'arte, che distrugge parzialmente il dipinto. A seguire una visione quasi al microscopio dello stupendo, ma senza dubbio misterioso dipinto di Michelangelo, i cui particolari scorrono su un grande schermo. Un iter, da noi in parte anticipato,

nell'annunciare l'incontro. Dall'esame, si fa per dire, molecola per molecola, del dipinto viene fuori un elemento sfuggito, quello di una mano furtiva che appare fra gli apostoli ed impugna un coltello. Così Michelangelo ha voluto raffigurare, anzi meglio non raffigurare, le sembianze di Giuda, ma dipingere un qualcosa che simboleggiasse il suo tradimento. Di qui un elemento in più nell'ultima cena. Con forza ha confutato l'interpretazione della presenza della Maddalena, sostenendo con altrettanta convinzione quella della Madonna, sempre presente nei dipinti di Michelangelo. A sostegno, appunto, la nostra deduzione della Vergine presente alla nozze di Cana, inizio della vita pubblica di Gesù e suo primo miracolo e quindi in quella cena conclusiva, dove il Nazareno compie l'ultimo miracolo con l'istituzione dell'Eucaristia. A concludere un confronto inequivocabile con l'immagine della Madonna, nel dipinto di Leonardo, la “Vergine della roccia”. Immensamente simile a quella del Cenacolo, anzi uguale nel volto, nella posizione, in tutto, tanto da sovrapporre le due immagini ed averne una sola.

C'è da credere, per dirla in termini pittorici, che Leonardo abbia utilizzato lo stesso cartone. Infine la presenza della Madonna, quasi d'obbligo in una chiesa intitolata “Santa Maria delle Grazie”. Ad un pubblico numeroso ed attento, che dopo un lungo applauso, è rimasto ancora in attesa, Giacobbo ha dovuto anticipare uno dei temi della prossima puntata di Voyager. Un altro mistero di Leonardo, il dipinto della “Battaglia di Anghiari”, ad oggi introvabile. La parete che dovrebbe nascondere il dipinto sarà quasi annullata da potentissimi mezzi della tecnologia fotografica di provenienza internazionale. L'esclusiva di questo viaggio, davvero nell'impossibile, è stata concessa a Voyager. Non sono mancati gli interventi tutti volti a conforto della tesi di Giacobbo, della presenza di Maria nel cenacolo di Leonardo. Insieme la sollecitazione, ancora ripetuta, di svelare, anche a Melfi, il segreto che avvolge la cripta di Santa Margherita. Infine per Giacobbo un viaggio non virtuale ma reale alla volta di Roma, per altre ricerche e altri misteri da studiare. cultura@luedi.it

A Melfi Leonardo da scoprire

Prossimo appuntamento per i giovani muscisti a Ischia

IL PROGRAMMA E IL CAST

Trionfo di note nel Rione Lanera

L'ORCHESTRA del Conservatorio “E. R. Duni” di Matera, diretta dal valente maestro Paolo Manetti, ha suonato “L'Italiana in Algeri” Ouverture di G. Rossini, brano didattico con i crescenti rossiniani. “La Grotta di Fingal” Ouverture romatica di Mendelsshon - Bartholdy arricchito di brillanti colori orchestrali e virtuosismo per viole, violoncelli e contrabbassi. “Concerto per due violoncelli e orchestra in sol minore”: AllegroAdagio-Allegro di A. Vivaldi. Ha chiuso la serata la “Sinfonia N.35 “Haffner”: Allegro con spiritoAndante-Minuetto-Finale presto di W.A. Mozart. «Gli allievi mettono in pratica quanto appreso in Conservatorio esibendosi dinanzi al pubblico e a stretto contatto con i propri maestri. Diventa un vero prolungamento didattico di alto valore psicologico e creativo sia in ambito orchestrale che solistico. - afferma Di Marzio - Il brano da noi eseguito non è conosciuto, ma piacevole». «È uno dei pochi concerti per due violoncelli solista con intreccio dialogato di voci e rapporti di terza» - conclude Fabrizio. L'Orchestra del Conservatorio “E. R. Duni”: violini Ciriaca Ambrosecchia, Francesco Buttiglione, Marcella Catenacci, Nicola Amedeo Cicala, Daniela Di Fonzo, Chiara Di Maggio, Rosa Gasparre, Rosa Lorusso, Domenico Mastromatteo, Mirko Palmieri, Angela Pisicchio, Cristina Priore, Marianna Santeramo, Scalera Isabella e Serena Tragni; viole Stefano Lagatta e Marilena Notarstefano; violoncelli Antonio Di Marzio, Luca Fabrizio, Valentina Fabrizio e Carmine Fortunato; contrabbassi Angelo Raffaele Basile, Marcantonio Cornacchia e Gabriele Grassi; flauti Davide Giove e Gaetano Porfido, oboi Vito Grieco e Giuseppe Criscuolo, clarinetti Umberto Galante e Alessandro Scandiffio; fagotti Antonio Andrulli e Rudy Vecchio, corni Rocco Lacanfora e Alberto Maragno; trombe Rosario Calabrese e Valentino Favonio; cembalo Daniele Belardinelli; timpani Vincenzo Mazzoccoli. nu.lon

Applaudito concerto dell’Orchestra del Conservatorio di NUNZIO LONGO MATERA - L'orchestra sinfonica del Conservatorio “Duni” di Matera, diretta dal maestro Paolo Manetti, si è esibita presso la Chiesa di Sant’ Antonio al Rione Lanera, nell'ambito della rassegna musicale “Il Conservatorio nei Rioni e nei Borghi” ed in occasione del cinquantesimo anniversario dell'istituzione del Villaggio del Fanciullo di Matera. Solisti violoncellisti: Antonio Di Marzio docente e Valentina Fabrizio allieva. La manifestazione, patrocinata dal Comune di Matera, è stata organizzata dal Dipartimento di Musica d'Insieme del Conservatorio. «Il Conservatorio fa avvertire la sua presenza nel territorio con concerti dislocati nei vari borghi della città - afferma Saverio Vizziello direttore del Conservatorio - Abbiamo stilato un calendario di concerti a cui prendono parte il piccolo Ensemble da Camera e l'Orchestra. Sono occasioni propizie che inducono gli allievi ad esprimersi in pubblico ed a dominare emozioni forti. È una vera spinta didattica essere diretti dai propri docenti. Al centro della nostra attenzione c'è il futuro professionale dei giovani musicisti, bisognosi di esperienza sul campo». «Gli allievi dell'Orchestra, nel loro iter formativo, fanno esperienza dal vivo suonando insieme alcuni brani di una certa difficoltà. - spiega Manetti - “L'Italiana in Alge-

L’esibizione dell’Orchestra del Conservatoro

ri” Ouverture di Gioacchino Rossini, è un brano didattico con difficoltà esecutive come lo staccato. “La Grotta di Fingal”di Mendelsshon - Bartholdy costituisce un banco di prova per i ragazzi dal punto di vista tecnico-esecutivo. Il “Concerto per due violoncelli e orchestra in sol minore” di Antonio Vivaldi è il classico triripartito.

La “Sinfonia N.35 “Haffner”: Allegro con spirito-Andante-Minuetto-Finale presto di Wolfang Amadeus Mozart presenta difficoltà espressive ed esecutive. Faremo una trasferta con i ragazzi ad Ischia il 24 e 25 giugno prossimi per suonare nell'ambito di una rassegna per orchestre giovanili». cultura@luedi.it


60 Cultura e Spettacoli

Martedì 12 maggio 2009

Frate Metallo tra gli ospiti dell’edizione del Festival nell’unica data del Centro Sud Oggi a Roma

Papaleo presenta “Roma per L’Aquila” di EMILIA MANCO

L’Agglutination recluta band emergenti di LUCIO VITALE SANT’ARCANGELO- Fervono i preparativi per l'organizzazione della quindicesima edizione dell'Agglutination Metal Festival, il festival Heavy Metal più importante del Sud Italia e tra i primi per importanza in Italia. E' stata fissata già la data della manifestazione che si terrà sempre nell'accogliente e aperta culturalmente cittadina di Sant'Arcangelo. Il giorno previsto è lunedì 10 agosto prossimo. Il prestigio raggiunto da questa manifestazione in ambito musicale nazionale è notevole, e lo si dimostra anche dalle centinaia di band emergenti e rinomate che oramai chiedono di suonare sul mitico palco della manifestazione lucana. Anche quest'anno, a tal proposito, l'associazione culturale Agglutination ha reso pubblico i bandi di partecipazione che daranno a quattro gruppi emergenti (ma poi come al solito sono anche i gruppi più importanti della scena nazionale che vi partecipano) di prendere parte alla manifestazione ed esibirsi di supporto alle star internazionali presenti. Come sempre un posto d'apertura è riservato ad una band lucana, che tramite l'Agglutination ha l'occasione di essere alla ribalta nazionale e non solo. Come lo stesso promoter Gerardo Cafaro ci conferma, quest'anno purtroppo si è un po' in ritardo causa il fatto che la manifestazione era persino in dubbio visto la non sicurezza di contributi. Intanto la macchina organizzativa è già partita e l'organizzazione è fiduciosa che la Regione Basilicata già interessata a riguardo, possa trovare come sempre la forma per il suo supporto, tra l'altro vitale per la stessa esistenza della manifestazione visto i costi davvero notevoli. «Stiamo lavorando come sempre - spiega Gerardo

Cafaro - per fare qualcosa di grande e quasi impossibile per le nostre terre. Per questo chiediamo davvero un aiuto e sensibilità per quello che la manifestazione merita. Carovane di giovani, persino dal Nord Italia, come al solito si riverseranno quest'estate in quel di Sant'Arcangelo. Naturalmente al momento l'organizzazione - conclude Cafaro - tiene segreti i nomi dei

prossimi headliners stranieri del festival (ma saranno resi noti a breve)». Una buona anteprima, è che quest'anno all'Agglutination parteciperà anche Fratello Metallo, il mitico “frate metallaro” che ha riempito le pagine dei quotidiani nazionali e non solo, con apparizioni anche nei telegiornali. Sarà sicuramente presente con il suo gruppo per un'unica data al Centro-Sud Italia.

Nel frattempo, al fine di incentivare e promuovere la crescita professionale di formazioni musicali italiane, compositrici ed esecutrici di musica propria ed originale, nei generi hard rock ed heavy metal, l'Agglutination fa sapere che con il supporto di altre associazioni nazionali e di web magazine, organizza un concorso al fine di offrire visibilità, opportunità per emergere e mezzi per

proseguire l'attività musicale alle band più talentuose, con la possibilità di esibirsi al prestigioso festival nazionale di Sant'Arcangelo, giunto alla XV edizione. Il regolamento è pubblicato su www.agglutination.it. I gruppi o l'artista vincitori, saranno pubblicati sul sito ufficiale dell'associazione entro il 30 maggio 2009. cultura@luedi.it

LA RASSEGNA

Nove tappe per il Camastra Sound Presentato il regolamento 2009 della gara musicale itinerante di DONATO PAVESE ANZI - E' stata ufficialmente presentata, nello scorso weekend, la quarta edizione del “Camastra Sound Festival - Le Voci del Mediterraneo”, la kermesse musicale itinerante che, nei prossimi mesi di luglio ed agosto, farà tappa in numerose piazze lucane, con lo scopo primario di individuare e dare opportunità a nuovi e giovani talenti, nonché di promuovere la cultura della musica. Alla presentazione del festival, tenutasi presso la casa d'accoglienza “Santa Maria Maddalena” nella frazione di San Donato di Anzi, hanno partecipato gli organizzatori La presentazione del Camastra Sound Festival 2009 della manifestazione, alcuni giovani ed i componenti delle band Anzi. «Il festival è partito tre anni fa musicali. L'evento, di caratura re- da Anzi, Laurenzana ed Abriola - ha gionale, è stato organizzato dal Fo- esordito l'organizzatore della manirum Giovanile di Anzi, in collabora- festazione, Antonio Cafarella - e, zione con i partner “storici” della nell'arco di due anni, le tappe sono manifestazione musicale, ovvero raddoppiate. Quest'anno - ha agl'associazione di volontariato “Tee- giunto - saranno almeno nove, ma rum Valgemon Aesai”, che curerà noi puntiamo ad arrivare a quattorla parte logistica, la Pro Loco “Le dici serate. Tutto dipenderà dai coDolomiti Lucane” di Castelmezza- muni interessati al voto». Cafarella no, gli artigiani, gli operatori turi- ha poi sottolineato che, essendo la stici, il Forum Regionale dei Giova- nostra una regione dai piccoli nuni ed il Forum dei Giovani di Abrio- meri, l'obiettivo del festival è quello la. A questi si aggiungeranno i Fo- di offrire una grandissima opporturum Giovanili di Oppido Lucano, nità ai talenti musicali. Al meeting Pescopagano, Tricarico, Lauria, di presentazione del “Camastra l'associazione studentesca “Sui Ge- Sound Festival - Le Voci del Mediterneris” e l'associazione “Giosef” di raneo” ha preso parte anche l'asso-

ciazione studentesca “Sui Generis”. Il rappresentante e vice presidente, Roberto Colonna, a nome dell'associazione, ha dichiarato di essere onorato «di poter apportare il nostro contributo a questa importante manifestazione musicale». Successivamente è stato illustrato il regolamento del festival. Innanzitutto, ogni partecipante dovrà avere un'età non inferiore a quattordici anni; sono previste, inoltre, due categorie di partecipazione: una under venticinque (per tutti i partecipanti d'età superiore a quattordici anni compiuti ed inferiore a venticinque anni compiuti) ed un'altra over venticinque (per tutti i partecipanti d'età superiore a venticinque anni). La quota d'iscrizione sarà di venti euro per coloro che si iscriveranno entro il 30 maggio 2009 e di quaranta euro entro il 15 giugno 2009. Il modulo di iscrizione è reperibile sul sito del Comune di Anzi, all'indirizzo www.comune.anzi.pz.it (nella sezione “Forum della Gioventù”), o sul blog http://teerumvalgemonaesai.blogspot.com. Inoltre, quest'anno, saranno due le giurie (una tecnica ed una popolare) che decreteranno la band vincitrice (che successivamente si esibirà a Salerno), al termine del lungo tour. cultura@luedi.it

ROMA - L'attore lucano Rocco Papaleo, insieme a Dario Salvatori, presenta “Roma per L'Aquila”. Nelle prestigiose cornici dell'Auditorium Parco della Musica nella Sala Sinopoli, viale Pietro De Coubertin e del Gran Teatro in viale Tor di Quinto, oggi, avranno luogo contemporaneamente due maratone dedicate rispettivamente al “jazz” e al “pop, canzone d'autore e teatro”. Gli appassionati di jazz si potranno riunire dalle ore 20 nell'Auditorium di viale De Coubertin, dove con un biglietto di 15 euro, potranno ascoltare i musicisti Marcello Allulli, Luca Bulgarelli, Steve Cantarano, Giovanni Ceccarelli, Roberto Cecchetto, Paolo Damiani, Stefano Di Battista, Furio Di Castri, Riccardo Fassi, Claudio Filippini, Roberto Gatto, Maurizio Giammarco, Javier Girotto, Rosario Giuliani, Davide Grottelli, Giovanni Guidi, Alessandro Gwis, Dick Halligan, Antonio Jasevoli, Rita Marcotulli, Carla Marcotulli, Francesco Mazzeo, Fausto Mesolella, Simona Molinari, Ada Montellanico, Nada, Massimo Nunzi, Ivo Parlati, Maria Pia De Vito, Enrico Pieranunzi, Enzo Pietropaoli, Francesco Ponticelli, Francesco Puglisi, Michele Rabbia, Raiz, Marcello Rosa, Antonello Salis, Sandro Satta, Fabrizio Sferra, Daniele Tittarelli, Giovanni Tommaso, Lorenzo Tucci. Durante la serata sarà proiettato il filmato “Terremoti” di Roberto Torelli. Presentano la manifestazione Rocco Papaleo e Dario Salvatori. L'iniziativa “Jazz Aid” è promossa dall'associazione culturale “Il suono interiore”. Tutto l'incasso della serata sarà devoluto al Comitato Promotore Tempera. Chi invece apprezza la musica pop potrà recarsi al Gran Teatro in viale Tor di Quinto dove con un biglietto da 10 a 20 euro alle ore 21.30 partirà una grande staffetta teatral-musicale che vedrà coinvolti tra gli altri Alex Britti, Daniele Silvestri, Max Gazzè, Sergio Cammariere, Dario Vergassola, Andrea Rivera, Luca Barbarossa, Marco Conidi, Filippo Gatti, Filippo Graziani, Momo, Piji, Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Claudio Santamaria, Riccardo Sinigallia. Saranno inoltre invitate sul palco anche alcune vittime del sisma e dei soccorritori, che testimonieranno l'attuale situazione dei lavori di ricostruzione nei paesi colpiti dalla sciagura. L'iniziativa dal titolo “Serata per l'Abruzzo”, nata da un'idea del cantante e attore Andrea Rivera che conduce la serata, è firmata nella regia e direzione artistica da Pepi Morgia. L'intero incasso delle serata sarà devoluto alla protezione civile per l'emergenza Abruzzo. cultura@luedi.it


Spettacoli e televisione 61

Martedì 12 maggio 2009

La sessantaduesima edizione del festival internazionale del cinema

Cannes, pronto il tappeto rosso ma la crisi preoccupa di ANTONELLA TARQUINI IL tappeto rosso è pronto per accogliere le star che da mercoledì saliranno la celebre scalinata del Palazzo del Cinema di Cannes per un’edizione che vedrà in gara per la Palma d’Oro 20 titoli di alcuni di alcuni dei maggiori registi del cinema mondiale che sulla Croisette sono da sempre di casa e con i quali dovrà cimentarsi Marco Bellocchio con il suo Vincere. Ma

UN mistery dal sapore siciliano, che si ispira ad una serie francese: è L’isola dei segreti, Korè, la nuova fiction in quattro puntate targata Mediaset, in onda da stasera ogni martedì in prima serata su Canale 5. «Ci siamo rifatti un pò agli sceneggiati di una volta e ci siamo divertiti nel passare dalla commedia al melodramma, dal mistery al noir», ha commentato il regista Ricky Tognazzi ieri a Roma alla presentazione della fiction. E anticipa: «In cantiere abbiamo già un possibile seguito». Alla presentazione buona parte del cast. Oltre i due protagonisti Romina Mondello e Adriano Giannini, c’erano tra gli altri Giovanna Ralli, Randi Ingerman, Ivo Garrani, Giovanni Esposito, Salvatore Lazzaro e Simona Izzo, autrice con Tognazzi della sceneggiatura. La produzione è di Alessandro Jacchia e Maurizio Momi. Presente alla conferenza anche il direttore della fiction per Mediaset Giancarlo Scheri. «Abbiamo lavorato quattro mesi al mare, in Sicilia – ha raccontato Tognazzi, che nella fiction interpreta il solitario e taciturno guardiano del faro dell’isola, esperto di esoterismo -. Abbiamo affrontato il giallo attraverso la luminosità dell’isola, con i chiaroscuri che le sono propri». Maria (Mondello) è un’ispettrice di polizia tornata a Korè, l’isola sulla quale è nata, per sposare il fidanzato di sempre. Una serie di eventi indecifrabili, apparizioni spettrali, segni oscuri, tutti legati ad una leggenda e ad un omicidio ha sconvolto l’isola molti

l’unico regista italiano in concorso è snobbato dalla stampa francese che a malapena lo cita nella lista dei film in concorso e privilegia pesi massimi come Almodovar, Jane Campion, Alain Resnais, Ken Loach, Lars Von Trier e Quentin Tarantino, unico regista americano in concorso. Le defezioni americane – che significano anche meno divi sulla scalinata del Palais – sono un sintomo chiaro della crisi economica mondiale che aleg-

gia su questa 62/a edizione e, se risparmia la facciata, dietro le quinte preoccupa non poco ristoratori e albergatori. Contrariamente al passato gli hotel non sono pieni, chi non ha abbassato i prezzi ha ridotto il numero minimo di notti finora richiesto. In calo anche la richiesta di yacht in affitto, l’Oreal ha soppresso la campagna pubblicitaria, il parrucchiere ufficiale del Festival, Jacques Dessange, ha ridotto il personale, la discote-

ca Jimmy è stata mollata dai due sponsor abituali, Fendi e Swarovski. Gilles Jacob, lo storico presidente del Festival, ammette che le presenze rischiano «un leggero calo» per la prima volta da anni. L’atmosfera dell’antivigilia sulla Croisette è comunque la solita: effervescenza, tensione, ultime prove in sartoria, arrivo delle prime star con in testa, stasera, Isabelle Huppert presidente della giuria della Palma d’Oro.

Korè, una nuova fiction da stasera in onda su Canale 5

Un’isola misteriosa per Ricky Tognazzi

Due protagonisti della fiction Romina Mondello e Adriano Giannini

anni prima. L’ispettore decide allora di rimanere per aiutare il nuovo commissario (Adriano Giannini) mandato da Roma per risolvere il caso. Ad amplificare la suggestione della storia si aggiunge un antico sito monolitico che si trova a Korè che è stata ricostruita sull'isola di Favignana. «Sono appassionata del mistery –

ha detto Mondello -. Sto lavorando con questo genere anche in teatro». «La costruzione del mio personaggio 'commissariò è avvenuta interpretandolo. Comunque non è la prima volta che interpreto un poliziotto», ha spiegato Giannini, nel ruolo di ispettore in un film di Tonino Zangardi intitolato “Sandrine nella pioggia”, finito

nel 2008. La serie “L'isola dei segreti” è ispirata a “Dolmen”, fortunata fiction francese. Rispetto alla serie francese «ci sono personaggi nuovi, mentre altri sono stati eliminati – ha spiegato Tognazzi -. La storia è inserita in un contesto meridionale, al contrario della serie francese, del tutto nordica».

In Francia Domen nell’estate del 2005 ha ottenuto 12.000.000 di spettatori diventando la serie tv più vista nell’intera nazione. Grazie a questo grande successo è stata esportata in Belgio, Svizzera, Portogallo, Polonia e anche in Italia dove è stata trasmessa da Rete 4 dal 24 agosto al 28 settembre 2006. In tutti i Paesi dove è stata esportata ha avuto molto successo tanto che la TF1 il canale dove è stata trasmessa ha messo in programma una seconda serie. I protagonisti sono attori molto famosi in Francia e si possono vedere in altri lavori anche in Italia. Le sceneggiatrici Marianne Le Pezennec e Nicole Jamet sostengono che la miniserie sia «Un’unione di dramma, azione e soprannaturale, a metà tra la tensione di un thriller e le atmosfere surreali, mentre gli ingredienti del suo successo sono da cercare nei sentimenti, negli intrighi noir e nei tanti segreti di famiglia, ben conditi da suspence e scene suggestive girate nella cornice di BelleÎle-en-Mer».

Flop della Winehouse ai Caraibi Il primo ciak girato a Trieste, andrà in onda sulla Rai

Amy si “annoia” al suo concerto AMY Winehouse ha deluso le per il fatto che il tempo l'ha obaspettative per il live del ritor- bligata ad abbandonare il no, organizzato sull'isola di concerto al St Lucia Festival Santa Lucia dove ormai abita. la notte scorsa. Il primo set Di certo la pioggia non ha aiu- era cominciato bene, ma poi il tato l'artista a portare a ter- cielo si è aperto e sono arrivate una serie di diffimine il suo concercoltà tecniche sul to per “problemi palco, culminate tecnici”, dice il pornel malfunzionatavoce, che hanno mento delle luci in costretto all'annuldue canzoni». Non lamento. Ma stansolo, la pioggia ha do ai fan accorsi cominciato a banon solo Amy si è gnare la strumendimenticata le patazione dietro al role ma addirittupalco provocando ra avrebbe esclaproblemi al suono: mato, mentre si to«Amy e la band glieva le scarpe sul Amy Winehouse hanno provato a palco: «Mi sto annoiando». Ad alcuni fan l'esi- non mollare ma il set andava bizione della star di “Rehab” e accorciato», ha concluso il “Back to Black” in realtà non portavoce. Dunque ufficialmente la è piaciuta molto. Cantava in modo “pietoso”, secondo Ben, cantante inglese è stata obbliche vive sull'isola. «Che talen- gata ad abbandonare il conto sprecato», ha aggiunto. Ad certo a causa di “problemi tecun certo punto, hanno rac- nici”, dice il suo portavoce. contato al tabloid The Sun, Amy pare dispiaciutissima, Amy ha cominciato a dimen- tanto più che la gente di Santa ticare le parole di una canzo- Lucia l'ha riaccolta a braccia ne e avrebbe detto ai presenti: aperte al suo ritorno sull'iso«Scusate, mi annoio». Il suo la, dove sta attualmente traportavoce glissa: «Amy vuole scorrendo un periodo per reesprimere il suo disappunto gistrare il prossimo lavoro.

Morti bianche in tv Massimo Ghini è il protagonista della serie LE morti bianche sul piccolo schermo: storie vere di infortuni sul lavoro che diventano fiction per raccontare uno dei drammi della società italiana. È “Gli ultimi del Paradiso”, la nuova produzione di Rai Fiction, protagonista Massimo Ghini, il cui primo ciak è stato girato oggi a Trieste. La miniserie, diretta da Luciano Manuzzi, è ispirata a fatti realmente accaduti che Giancarlo De Cataldo e Monica Zapelli hanno trasformato in un contemporaneo dramma sulla sicurezza sul lavoro che ha già Massimo Ghini fatto oltre 300 morti dall’inizio dell’anno. Massimo Ghini, nel ruolo di un camionista che subisce un infortunio sul lavoro, è il protagonista della fiction assieme a Elena Sofia Ricci, che interpreta la moglie del lavoratore, Licia Maglietta, Ninetto Davoli, Valentina Lodovini, Diane Fleri, Thomas Trabacchi, Francesco Salvi, e Giuseppe Zeno. La storia prende l’avvio da un incidente che costringe all’immobilità Ghini, uno dei camionisti che lavorano in una cooperativa. La lunga battaglia per vedere riconosciuti i propri diritti si trasforma in una rappresaglia da parte del datore di lavoro e per tutti gli amici che affrontano insieme questa causa. La battaglia darà però i suoi frutti: il risar-

cimento che il camionista riceve diventa la base per aprire assieme agli amici e colleghi una nuova azienda e continuare a lavorare. L'evolversi della vicenda è però amaro: la nuova chance si trasforma in un boomerang, perchè il protagonista della storia comincia lentamente a prendere la deriva del loro vecchio padrone, a cadere negli stessi errori e meccanismi di sfruttamento. Nel racconto, emergono i problemi e le virtù che ancora oggi affliggono il mondo dei lavoratori: il lavoro nero, la precarietà, il rischio di subire un infortunio e la solidarietà tra i lavoratori. Le riprese, che dureranno oltre sette settimane, sono cominciate in un appartamento nel cuore di Trieste. La città giuliana è stata scelta anche per lo scenario del porto, dove passano ogni giorno migliaia di camionisti. Ghini, protagonista in prima serata, negli scorsi giorni nel ruolo di Enrico Mattei su Raiuno, ha preso con entusiasmo la nuova avventura. «Sono storie forti, emotivamente coinvolgenti - ha commentato – la sceneggiatura mi ha subito conquistato perchè tocca temi come la precarietà, il licenziamento, tragedie umane e familiari».

PERSONAGGI STAR E STARLETTE IN ATTESA

Tutte le “pance” di primavera

Alena Seredova

«SÌ, sono incinta». Il tormentone di primavera è la conferma di tante cicogne in arrivo per le belle dello spettacolo. Dopo l'annuncio di Alena Seredova, altre mammine escono allo scoperto. E' il caso di Justine Mattera, in attesa di un fratellino per il suo primogenito Vincent, e Milena Miconi, a luglio mamma per la seconda volta. E poi ancora Raffaella Bergè, al terzo figlio, e Hoara Borselli alla sua prima gravidanza. Justine Mattera reduce dal Bagaglino si prepara ad andare sul set con il pancione. Per un mese dovrà girare un film con Pino Isegno e Biagio Izzo, ma sta bene e potrà recitare anche con la nausea dei primi mesi. “Sono incinta di due mesi. – racconta Justine a Di Più – Io e il mio compagno Fabrizio sognavamo un altro figlio e da qualche mese non prendevamo precauzioni. Prima di sapere di essere incinta avevo fissato la data delle nozze per il 9 settembre. Ora la lieta notizia ha sconvolto un po’ i piani”. Raffaella Bergè, Milena Miconi e Hoara Borselli mostrano già un fisico arrotondato. Per la Bergè si tratta del terzo figlio e a giudicare dai suoi recenti acquisti in giro per Roma pare si possa trattare di una femmina. In attesa di una bambina anche Milena Miconi alla sua seconda gravidanza. Mentre per Hoara Borselli si tratta del primo figlio dal compagno Antonello che lavora nel settore immobiliare. Non resta che aspettare un fiorire di curve…

LA CANTANTE SENZA VELI

Rihanna hard vendetta dell’ex

Rihanna

HA rifiutato più volte le offerte per posare nuda per riviste importanti, ma nel privato evidentemente Rihanna ha meno remore di fronte a un obiettivo. Soprattutto se a scattare è lei stessa. Così almeno a giudicare da alcune immagini apparse su numerosi blog e siti nel fine settimana, immagini probabilmente rubate o messi in giro ad arte per vendicarsi. In questo caso ne potrebbe essere dell’ex Chris Brown.


62 Rubriche

Martedì 12 maggio 2009

l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4

Riuscirete a trattare nel migliore dei modi un affare che si presenterà del tutto imprevisto. In amore siete ancora fragili.

TORO 21/4 - 20/5

Se avete in mente qualche nuovo progetto professionale è il caso di agire in fretta. Dubbi in amore.

GEMELLI 21/5 - 21/6

I rapporti con l'ambiente professionale devono essere gestiti con grande diplomazia. Un amore è iniziato con il passo giusto.

CANCRO 22/6 - 22/7

Volete tentare una strada diversa nella professione: l'idea è buona ma conviene essere cauti. In amore seguite i vostri impulsi.

LEONE 23/7 - 23/8

Grazie ad un momento fortunato potrete migliorare la vostra posizione professionale. In amore qualcuno vi sorprenderà…

VERGINE 24/8 - 22/9

Sfruttate di più la vostra creatività nella vostra attività e i risultati arriveranno. Un amore non può reggersi sulle bugie.

ilCruciverba

ilRebus

BILANCIA 23/9 - 22/10

La vostra ambizione professionale, almeno in questo periodo, appare esagerata. Ridimensionate le pretese. In amore siete troppo esigenti.

SCORPIONE 23/10 - 22/11

Avete in mano carte importanti da giocare con grande abilità nella vostra professione. In amore avete ancora parecchie chances.

SAGITTARIO 23/11 - 21/12

Nel vostro settore di lavoro sono in atto grandi e importanti cambiamenti: siate vigili. Non fatevi condizionare dalla gelosia.

CAPRICORNO 22/12 - 20/1

Avete trovato un ottimo consigliere e la vostra attività comincerà a decollare. In amore siete senza difese.

Soluzione _____________________________________

ilSudoku

di Pasquale Grande

Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.

ACQUARIO 21/1 - 19/2

Cercate di allargare le vostre iniziative professionali: con le vostre qualità non dovete volare basso. La razionalità in amore può essere dannosa.

leSoluzioni

PESCI 20/2 - 20/3

REBUS:

M ode stonata LE = MODESTO NATALE

Si profilano nuove possibilità di guadagno: ma dovete essere molto prudenti nella valutazione. Tempesta passeggera in amore.


Televisioni 63

Martedì 12 maggio 2009

SHOW

PRIMA SERATA

21.10

21.05

FILM

ATTUALITÀ

21.10

FILM

23.30

21.10

FILM

21.10

SHOW

TELEFILM

19.00

I sogni son desideri

Man on fire - Il fuoco della vendetta

Ballarò

Ricordati di me

06.45 -AttualitàUnomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 07.35 -RubricaTg Parlamento 08.50 -ReligioneVisita di Sua Santità Benedetto XVI alla Cupola della Roccia sull Spianata delle Moschee e al muro del Pianto 09.30 -TelegiornaleTg 1 Flash 09.35 -AttualitàUnomattina 10.50 -RubricaAppuntamento al cinema 11.00 -RubricaOcchio alla spesa 11.25 -Previsioni del tempoChe tempo fa 11.30 -TelegiornaleTg 1 12.00 -GiocoLa prova del cuoco 13.30 -TelegiornaleTelegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -RubricaVerdetto Finale 15.10 -ShowFesta Italiana 16.50 -RubricaTg Parlamento 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa 17.15 -AttualitàLa vita in diretta 18.50 -QuizL'Eredità 20.00 -TelegiornaleTelegiornale

06.00 -DocumentarioCina sulla montagna dello Huangshan 06.20 -RubricaAgenzia ripara torti 06.25 -Real TvItalian Academy 2 06.55 -RubricaQuasi le sette 07.00 -RubricaCartoon Flakes 09.45 -RubricaUn mondo a colori - Files 10.00 -AttualitàTg2punto.it 11.00 -Talk ShowInsieme sul Due 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg 2 Costume e società 13.50 -RubricaTg 2 Medicina 33 14.00 -Real TvItalian Academy 2 15.00 -RubricaItalia allo specchio 16.15 -Talk ShowRicomincio da qui 17.20 -Real TvPresa diretta - Academy 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.10 -NewsRai Tg Sport 18.30 -Telegiornale Tg 2 19.00 -Sit ComPiloti 19.30 -Telefilm Squadra speciale Lipsia 20.25 -GiocoEstrazioni del Lotto

07.30 -AttualitàTGR Buongiorno Regione 08.00 -AttualitàRai News 24 08.15 -Rubrica La storia siamo noi 09.15 -RubricaVerba volant 09.20 -RubricaCominciamo bene 12.00 -Telegiornale Tg 3 12.25 -Programma da definire 12.40 -Sport92° Giro d'Italia - Ciclismo 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -Telegiornale Tg 3 14.50 -Sport92° Giro d'Italia - Ciclismo 15.15 -TelegiornaleTG3 Flash L.I.S. 18.10 -GiocoCose dell'altro Geo 18.15 -Rubrica Geo & Geo 18.20 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -Telegiornale Tg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -TeleromanzoAgrodolce

06.00 -RubricaTg 5 Prima pagina 07.55 -NewsTraffico 07:57 - Previsioni del tempoMeteo 5 07:58 - RubricaBorsa e monete - di finanza 08.00 -TelegiornaleTg 5 Mattina 08.40 -AttualitàMattino Cinque 10.00 -TelegiornaleTg 5 - Ore 10 10.05 -AttualitàMattino Cinque 11.00 -RubricaForum 13.00 -Telegiornale Tg 5 13:39 - Previsioni del tempoMeteo 5 13:41 - Soap OperaBeautiful 14.10 -TeleromanzoCentoVetrine 14.45 -Talk ShowUomini e donne 16.15 -Rotocalco Pomeriggio Cinque 18.00 -TelegiornaleTg5 minuti 18.05 -Rotocalco Pomeriggio Cinque 18.50 -Quiz Chi vuol essere milionario? 20.00 -Telegiornale Tg 5

07.10 -TelefilmQuincy 08.10 -TelefilmHunter 09.00 -TelefilmNash Bridges 10.10 -Soap OperaFebbre d'amore 10.30 -TelefilmUltime dal cielo 11.30 -TelegiornaleTg 4 11:38 - NewsVie d'Italia 11.40 -TelefilmUn detective in corsia 12.25 -TelefilmDistretto di polizia 13.30 -TelegiornaleTg 4 13.55 -Previsioni del tempoMeteo 14.05 -RubricaSessione pomeridiana: il tribunale di Forum 15.10 -TelefilmWolff un poliziotto a Berlino 16.00 -Soap OperaSentieri 16.35 -FilmUn amore per sempre con January Jones, Mackenzie Astin, Cliff De Young - regia di Michael Landon jr. (USA) - 2004 18.40 -Soap OperaTempesta d'amore 18.55 -Telegiornale Tg 4 19.20 -Previsioni del tempoMeteo 19.35 -Soap OperaTempesta d'amore

06.35 -Cartoni 09.00 -Sit ComWilly, il Principe di Bel Air 09.25 -TelefilmXena 10.20 -TelefilmBaywatch 11.15 -TelefilmSupercar 12.15 -RubricaSecondo voi 12.25 -TelegiornaleStudio Aperto 13.00 -NewsStudio Sport 13.40 -CartoniDragon Ball GT 14.05 -CartoniDetective Conan 14.30 -CartoniI Simpson 15.00 -Film TvRagazze nel pallone: la rivincita - Commedia con A. Judson-Yager - regia di Damon Santostefano (USA) - 2004 16.55 -Sit ComHannah Montana 17.40 -CartoniSpongebob 18.00 -CartoniBakugan 18.15 -CartoniGormiti 18.30 -TelegiornaleStudio Aperto 19.00 -NewsStudio Sport 19.30 -CartoniI Simpson 19.50 -Sit ComCamera Café - Ristretto 20.05 -Sit ComCamera Café

06.00 -TelegiornaleTg La 7 07.00 -RubricaOmnibus 09.15 -AttualitàOmnibus Life 10.10 -NewsPunto Tg 10.15 -RubricaDue minuti un libro 10.20 -RubricaMovie Flash 10.25 -TelefilmF/X 11.25 -RubricaMovie Flash 11.30 -TelefilmMatlock 12.30 -Telegiornale Tg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmL'ispettore Tibbs 14.00 -Film Carmen Jones con Dorothy Dandridge, Harry Belafonte, Olga James - regia di Otto Preminger (USA) - 1954 16.00 -RubricaMovie Flash 16.05 -TelefilmRelic Hunter 17.05 -RubricaAtlantide, Storie di uomini e di mondi 19.00 -TelefilmJAG 20.00 -Telegiornale Tg La7

20.30 -Gioco Affari tuoi 21.10 -Show I sogni son desideri 23.15 -Telegiornale TG 1 23.20 -AttualitàPorta a Porta

20.30 -TelegiornaleTg 2 20.30 21.05 -FilmMan on fire - Il fuoco della vendetta con Denzel Washington, Dakota Fanning, Radha Mitchell, Christopher Walken, Mickey Rourke - regia di Tony Scott (USA) - 2004

20.35 -Soap Opera Un posto al sole 21.05 -Telegiornale Tg3 21.10 -Attualità Ballarò 23.20 -Talk ShowParla con me

20:30 - Tg satiricoStriscia la notizia - La voce della supplenza 21.10 -MiniserieL'isola dei segreti 23.30 -FilmRicordati di me con Fabrizio Bentivoglio, Laura Morante, Silvio Muccino - regia di Gabriele Muccino (Ita) - 2002

20.30 -Telefilm Walker Texas Ranger 21.10 -Film Prova a prendermi con Leonardo Di Caprio, Tom Hanks, Christopher Walken - regia di Steven Spielberg (Usa) - 2002

20.30 -Gioco La ruota della fortuna 21.10 -Show Colorado 23.30 -Show Chiambretti Night - Solo per Numeri Uno

20.30 -Attualità Otto e mezzo 21.10 -Telefilm Cold Squad 22.50 -Telefilm Cold Squad

00.55 -TelegiornaleTg 1 01.35 -RubricaSottovoce 02.05 -RubricaRai Educational - Scrittori Per Un Anno 02.40 -VideoframmentiSuperstar 03.10 -Film TvDon Matteo 6 05.05 -VideoframmentiHomo Ridens

23.45 -TelegiornaleTg 2 00.00 -RubricaLa linea d'ombra 01.15 -RubricaTg Parlamento 01.50 -TelefilmSupernatural 03.45 -VideoframmentiLa situazione comica 04.00 -Prove tecniche di trasmissione

00.00 -TelegiornaleTg 3 Linea notte 00.10 -TelegiornaleTg Regione 01.10 -RubricaGiro Notte 01.40 -RubricaUn mondo a colori 02.10 -MusicalePrima della prima 02.40 -RubricaFuori orario 02.45 -AttualitàRai News 24

00.50 -Previsioni del tempoMeteo 5 01.45 -TelegiornaleTg 5 Notte 02:16 - Tg satiricoStriscia la notizia 03:04 - TelefilmThe Guardian 04.40 -TelefilmSquadra emergenza 05.30 -TelegiornaleTg 5 Notte 05.55 -Previsioni del tempoMeteo 5 notte

00.00 -FilmUn esperimento pericoloso con J. Bulliard - regia di William A. Graham (Can, USA) - 2001 01.35 -FilmMamma Roma 02.00 -RubricaTg 4 Rassegna stampa 02.25 -FilmMamma Roma 04.00 -RubricaPeste e corna e gocce...

01.30 -NewsStudio Sport 01.55 -TelegiornaleStudio Aperto 02.10 -Reality ShowTalent 1 Player 02.50 -Serie TvI Soprano 03.55 -FilmSolo andata con J. Claude Bouillon - regia di José Giovanni (Fra/Ita/Spa) - 1970

23.50 -ShowVictor Victoria 01.05 -TelegiornaleTg La7 01.25 -RubricaMovie Flash 01.30 -AttualitàOtto e mezzo 02.10 -TelefilmAlla corte di Aliice 03.10 -RubricaDue minuti un libro 03.15 -NewsCNN News

Prova a prendermi

Rossella Brescia

JAG

leTrame

LA 7

ORE 14.00

RETE 4

ORE 16.35

CARMEN JONES

UN AMORE PER SEMPRE

con D. Dandridge, H. Belafonte - regia di Otto Preminger (Usa) - 1954

con J. Jones, M. Astin - regia di Michael Landon jr. (Usa) - 2004

Carmen è un'operaia che lavora in una fabbrica di paracaduti, presidiata da un reggimento di aviatori statunitensi. Un giorno litiga con una collega e danneggia irreparabilmente un paracadute. L'inflessibile sergente Brown pretende che la donna venga rinchiusa nella prigione di Jacksonville, e la affida al caporale Joe. Tra Carmen e Joe inizia un rapporto in bilico tra...

Usa, fine 1800: rimasto ferito in un incidente, Clark non è più in grado di mandare avanti la sua fattoria, nella quale vive con la moglie Marty e la figlia adolescente Missy, maestra elementare. A dar loro una mano inattesa, giunge un misterioso e giovane sconosciuto, Nate, verso il quale Missy si rivela subito attratta. Ma Missy ha anche un altro spasimante, Grant, uomo ricco e...

RETE 4

ORE 21.10

CANALE 5

ORE 23.30

PROVA A PRENDERMI

RICORDATI DI ME

con L. DiCaprio, T. Hanks, C. Walken regia di Steven Spielberg (Usa) - 2002

con F. Bentivoglio, L. Morante - regia di Gabriele Muccino (Ita) - 2002

Frank è un truffatore provetto. Nonostante non abbia ancora 21 anni, ha già assunto mille diverse identità: medico, avvocato, pilota di linea, docente di storia, assistente del procuratore generale... Grazie alla sua straordinaria abilità come falsario, ha messo da parte una fortuna: oltre sei milioni di dollari. Sulle sue tracce c'è l'agente Hanratty, intenzionato a catturare colui che è entrato nelle...

Giulia fa l'insegnante al liceo, ma il suo sogno da ragazza era diventare attrice. Suo marito Carlo è funzionario di una società finanziaria, ma la sua aspirazione era scrivere. I due sono stati costretti ad accantonare i loro sogni per l'arrivo dei figli, ora adolescenti. E mentre Valentina, la minore, è determinata a intraprendere la carriera di soubrette televisiva, Carlo ha un incontro che...

RAI 2

ORE 21.05

MAN ON FIRE - IL FUOCO DELLA VENDETTA con D. Washington, D. Fanning, R. Mitchell - regia di Tony Scott (Usa) - 2004 Città del Messico. L'ex marine Creasy, viene ingaggiato per proteggere la piccola Pita dopo che i suoi genitori, l'industriale Ramos e sua moglie Lisa, hanno ricevuto varie minacce da una banda di rapitori. Dopo le iniziali reticenze, tra la bambina e l'uomo si instaura un feeling particolare e quando Pita viene rapita Creasy è disposto a tutto per...

RETE 4

ORE 0.00

UN ESPERIMENTO PERICOLOSO con J. Bulliard, C. Bruce, S. P. Flanery regia di William A. Graham (Can/Usa) 2001 Billy, un ambizioso ricercatore, scopre una muffa che potrebbe costituire la base per una miracolosa terapia, da applicare in alcune particolari insorgenze di malattie degenerative. Ovviamente la sperimentazione presenta dei punti oscuri e, di conseguenza, non è esente da rischi...

Tutti concentrati sulla Formula 1 RAI UNO Gran premio di formula L'uomo che cavalcava Affari tuoi Pole position.in

ora 13.55 21.31 20.44 13.40

ascolto 7.080 5.777 5.453 4.675

RAI DUE Numb3rs Tg2-motori. Novantesimo minuto N.c.i.s. Unita'

21.45 13.23 18.21 21.01

2.270 2.258 2.093 2.020

RAI TRE Che tempo che fa Report. Pres.che tempo che fa Blob di tutto di piu'

20.30 21.35 20.10 20.00

3.208 2.732 1.546 1.506

CANALE 5 Paperissima sprint Mi presenti i tuoi? Chi vuol essere Belli dentro

20.45 21.35 19.04 13.39

4.566 3.623 2.856 2.105

ITALIA 1 Ho voglia di te Tre metri sopra il Le ultime dai campi Guida al campionato

21.19 19.23 13.44 13.03

2.214 1.558 1.476 1.408

RETE 4 Melaverde Il ritorno di colombo Siska Posticipo contro campo

12.09 19.41 21.29 22.35

1.664 1.517 1.452 1.439


IL PAPA A YAD VASHEM

MIGRANTI, FINI ATTACCA

«Non negare la Shoa. Mai più orrori» E sulla pace: «Ogni via per i negoziati» Ratzinger pianta un ulivo con Peres

«Verificare il rispetto del diritto d’asilo La nostra sarà una società multietnica» Il Consiglio d’Europa all’Italia: «Fermatevi»

a pagina 7

a pagina 6

Anno 8 n.114€ 1.00

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Martedì 12 maggio 2009

Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466

Woodcock sulla sanità: inchiesta su undici posti amministrativi pilotati

Quel concorso sospetto Il pm: chi ha passato i quiz? Agli orali qualcuno spinto a non presentarsi

Gli scrittori e il Quotidiano Il giallo dei gialli della Basilicata

REPORTAGE di Andrea Consoli

FRANCESCHINI IN BASILICATA

Il pm Woodcock a pagina 21

Mafia nel Vulture

Così si sono riorganizzati i Delli Gatti Le donne dei Cassotta intercettate dall’antimafia a pagina 10

SPORT

Prima divisione

Postiglione rilancia ma Di Bella fa discutere MELFI

Una salvezza alla portata GIOVANILE

Quattro pagine sulle lucane

Potenza-Matera senza ferrovia Il treno di Franceschini si ferma

«Ecco, vedete? Il governo non pensa al Sud, se ne lava le mani» Nel capoluogo. In giro con Santarsiero tra pizza e botteghe Tour nei Sassi. Visita la miniatura e si porta a casa il pane Sempre più tristi. Anche a sinistra solo democristi.

Una grande penna racconta il più grande mistero irrisolto della nostra regione Un affresco su luoghi, persone e relazioni Ogni martedì e venerdì sul Quotidiano della Basilicata OGNI MARTEDì E VENERDì sul Quotidiano della Basilicata

BASILICATA DI DESTRA O DI SINISTRA? : RICOSTITUIAMO IL LUOGO di VINCENZO VITI Caro Direttore, il tuo editoriale sui “luoghi”, evocativo, forse nostalgicamente, di categorie storico-politiche come destra e sinistra, è un esemplare compendio di astuzia e di intelligenza (virtù fra loro diverse, non sempre simbiotiche eppure, in questo caso, miracolosamente complici). segue a pagina 20 alle pagine 8, 9 e 10

alle pagine 12 e 13

La notizia su “Io donna” del Corsera. Acito: «Voci infondate, noi non ci crediamo»

Troppi pub e discoteche, i Sassi a rischio Unesco? I SASSI di Matera rischiano di essere cancellati dalla lista dei siti protetti dall'Unesco. Prima città del Meridione d'Italia ad entrare nel 1993 a far parte del patrimonio dell'Umanità, ora rischia di uscirne per la movida troppo movimentata che c’è. La notizia viene riportata sul femminile del Corriere della Sera, “Io donna”. Ma Acito chiarisce che sono solo voci di corridoio, assolutamente infondate. a pagina 31

Matera

Accoltellamento tra detenuti nel carcere a pagina 18


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