Trovato nel parco del centro di Palermo Iraq, fossa comune l’arsenale della mafia con 3000 curdi TROVATO l’arsenale della Brevi dal mondo
BAGDAD (IRAQ) - I resti di circa 3.000 persone, presumibilmente di etnia curda, sono venuti alla luce da una fossa comune rinvenuta circa 200 km a sud di Bagdad. La scoperta è stata possibile grazie alla segnalazione di alcuni abitanti della zona. Fadel al Gharawi, portavoce dell'ufficio governativo per i diritti umani citato dalla Nina, ha confermato la tesi dei testimoni locali, sostenendo che con molta probabilità le vittime sono migliaia di curdi uccisi nel 1991 da esponenti del deposto regime di Saddam Hussein.
Obama a Mosca prima del G8
mafia nascosto nel parco di Villa Malfitano, a Palermo, dove da oltre due giorni i carabinieri stavano scavando, nell’ambito dell’indagine che ha portato all’operazione Eos. A custodire le armi sarebbe stato l’uomo che svolgeva le mansioni di giardiniere della villa. L'arsenale della mafia era in una grotta che si trova all’interno del parco palermitano distante un centinaio di metri dalla residenza che fu dei Whitaker. Un polmone verde vicino al centro della città, circondato dal cemento armato dei palazzi.
Domenica 17 maggio 2009
Slitta di un anno la riforma. Pronta invece la rivoluzione delle superiori
Scuola, non cambiano gli esami per le medie Le novità per gli istituti secondari riguardano materie e corso di studi Tagli agli indirizzi
Il ministro Gelmini
ROMA – Un colpo al freno e uno all’acceleratore per le riforme dell’Istruzione targate Gelmini. Se infatti il debutto della nuova versione dell’esame di terza media slitta al prossimo anno, sta per approdare in consiglio dei ministri il riordino delle scuole superiori. Annunci fatti oggi dalla stessa Gelmini. Per prendere la licenza di terza media non ci saranno dunque per i circa 600.000 studenti che circa a metà giugno sosterranno l’esame le previste novità. «Noi – ha detto il ministro a margine di un incontro in una scuola di Cinisello Balsa-
mo – abbiamo portato avanti il regolamento sulla valutazione. Il Consiglio di Stato ci ha messo un po’più del previsto e quindi, per quest’anno, non ci sono sostanziali modifiche se non la valutazione del comportamento». Passi avanti, invece, per la riforma della scuola secondaria superiore. È pronta e sarà presentata in Consiglio dei Ministri nell’arco di 15 giorni. Gli orientamenti della riforma (che dovrebbe essere operativa dal 2010) sono già chiari. Intanto, una drastica riduzione degli indirizzi di studio di licei e istituti tecnici:
i primi passeranno da 510 a 9, i secondi da 204 a 11. Verranno poi introdotti due nuovi licei (musicale-coreutico e delle scienze umane), lo studio dell’inglese sarà obbligatorio per tutti e cinque gli anni delle superiori, nei licei scientifico e classico saranno potenziate le materie scientifiche; le ore di lezione passano da 50 minuti effettivi a 60. Rivoluzione negli istituti tecnici organizzati in due bienni+un anno. Altra novità in cantiere è l’introduzione nell’anno della maturità dell’insegnamento di una materia in una lingua straniera.
Dramma in Liguria. La piccola aveva 5 anni: sono state trovate abbracciate
Nonna e bimba morte nel rogo L’incendio è stato appiccato per vendetta in un appartamento vicino di CHIARA CARENINI
WASHINGTON - La Casa Bianca ha annunciato che il presidente Barack Obama farà tappa in Russia e in Ghana, in occasione del viaggio in Italia per partecipare al G8 all'Aquila dell'8-10 luglio. Obama andrà a Mosca dal 6 all'8 luglio per discutere della possibile collaborazione sul controverso programma di scudo antimissile. Subito dopo sarà in Italia per il G8 all'Aquila dove, a margine del vertice presiederà il meeting sull'energia e il clima. Il presidente americano farà poi la sua prima visita in Africa: sarà in Ghana il 10 e l'11 luglio.
LERICI (LA SPEZIA) – Una bambina di 5 anni, Rebecca Gerasolo, di Bardonecchia (Torino), è morta soffocata dal fumo insieme alla nonna Antonella Geracitano, 50 anni, nell’incendio divampato stamani poco prima delle 4 in una palazzina a Lerici. Il compagno di Antonella Geracitano Michele Cuscuna, 55 anni, per sfuggire alle fiamme si è gettato dalla finestra del terzo piano ed è ricoverato in gravi condizioni. A scatenare l’incendio è stato un pregiudicato di 43 anni che, per fare un dispetto alla fidanzata con la quale convive, ha prima dato fuoco al materasso del letto della donna, che non era in casa, e poi ha aperto il gas. A telefonare ai Vigili del Fuoco è stato proprio Acerbi,
che dopo aver appiccato le fiamme si è rifugiato in un appartamento a Tellaro, una località poco distante da Lerici. Al poliziotto del 113 ha detto: «Aiutatemi, ho combinato un guaio». Intanto, avvertiti dai vicini, sul posto si sono recate due squadre di Vigili del Fuoco di Sarzana e della Spezia, pattuglie della Volante della Spezia e dei Carabinieri della compagnia di Sarzana. Ai Vigili del Fuoco che sono entrati nella palazzina, si è presentata una scena terrificante: in un bagnetto dell’appartamento del terzo piano Antonella Geracitano teneva tra le braccia la nipotina Rebecca. I Vigili del Fuoco hanno portato giù Antonella e Rebecca ma per loro non c'è stato niente da fare. Intanto nel vicolo accanto alla casa, i medici del 118 avevano stabilizzato Michele
Un vigile del fuoco sul balcone dell'appartamento incendiato
Cuscuna che si era gettato dalla finestra: sul suo corpo le ustioni dovute alle fiamme e alcune fratture agli arti e al torace. In questura, poco dopo, Acerbi ha confermato quello che aveva detto all’operatore del 113. Acerbi, che ha precedenti per droga e non ha
una fissa dimora, spesso si recava a casa della sua compagna che vive nella palazzina dove è scoppiato l’incendio. Venerdì notte, così hanno raccontato alcuni testimoni alla Polizia, Acerbi e la sua compagna hanno litigato sul molo di Lerici. La donna se ne
è andata, mentre Acerbi è rientrato nell’appartamento della donna, ha dato fuoco al materasso, poi ha aperto il gas della bombola in cucina che ha funzionato come lanciafiamme appiccando il fuoco al piccolo appartamento. Subito si sono levate le fiamme e un denso fumo che è arrivato al piano superiore. Con tutta probabilità Antonella ha preso la bambina e si è chiusa in bagno per cercare di sfuggire al fumo mentre Cuscuna ha tentato di salvarsi gettandosi dalla finestra. Sono stati alcuni vicini, degli immigrati pachistani, a vedere Cuscuna seduto sul davanzale della finestra: hanno tentato, con una rete di protezione presa da un cantiere edile, di attutire la caduta ma Cuscuna ha fatto un volo di oltre 8 metri e si è sfracellato.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
2 In Italia e nel Mondo
«Il premier? Lo conosco da vent’anni»
Sri Lanka, sconfitti i ribelli Tigri Tamil «Pronti al suicidio»
Autobomba al chiosco di gelati undici morti nel Pakistan
tendere - rimarca il quotidiano - che lo conosceva già negli anni Ottanta, quando Berlusconi stava costruendo il suo impero televisivo». Molte domande, secondo il Times, rimangono ancora senza risposta in merito alla vicenda. «Vi potrebbe essere una eccellente spiegazione per tutte le domande senza risposta. Ma se c'è, il primo ministro non l'ha ancora fornita», scrive il quotidiano che sottolinea come la «tempesta» attorno alla vicenda «minaccia di scuotere il normalmente saldo seguito di Berlusconi».
COLOMBI – I ribelli delle Tigri Tamil sono stati «militarmente sconfitti». Lo ha annunciato l’ufficio del presidente singalese Mahinda Rajapakse. Dopo quasi 26 anni di una sanguinosa guerra civile che ha lasciato sul terreno circa 70mila morti, il governo cingalese ha annunciato oggi la fine dei ribelli separatisti. Circondati dalle forze militari cingalesi e costretti a un fazzoletto di terra di un solo chilometro quadrato, i ribelli di fronte alla sconfitta militare imminente hanno minacciato anche il «suicidio di massa».
Scontri in tutto il Paese In 24 ore l’esercito uccide 47 talebani nelle aree tribali
Le dichiarazioni della madre di Noemi Letizia sul Times
Parla anche il padre della giovane «Su Berlusconi scritte solo tante menzogne»
Berlusconi con i coniugi Letizia
IL TIMES di Londra torna sulla vicenda di Noemi. In un’intervista, il padre ha detto di non essere stato l'autista di Craxi e alla domanda su perché Berlusconi l'abbia detto, ha risposto: «Spesso a Berlusconi vengono attribuite cose che non ha mai detto». Il Times passa poi alla madre della ragazza, Anna Palumbo, la quale secondo quanto riporta il quotidiano britannico controllato da Rupert Murdoch, ha detto che Berlusconi potrà «fare per mia figlia quello che non ha potuto fare per me». «Lasciando in-
L’attentato di Peshawar
PESHAWAR (Pakistan) – Strage di donne e bambini a Peshawar, dove un’autobomba esplosa tra un chiosco di gelato e un internet cafè ha fatto almeno 11 vittime. Secondo la polizia della città del Pakistan nord occidentale l'obiettivo erano i profughi in fuga dalla regione di confine con l’Afghanistan teatro di una offensiva delle truppe regolari contro i talebani. Intanto nelle aree tribali 47 talebani sono stati uccisi nei combattimenti delle ultime 24 ore. L’esercito si è spinto fino a Mingora la città più importante del distretto di Swat.
Vince il partito guidato dalla donna di origini italiane
In India le urne decretano il trionfo di Sonia Ghandi NUOVA DELHI – L'India della crisi economica si affida a chi, prima della crisi, ne aveva fatto un gigante tra i paesi emergenti. Milioni di elettori hanno premiato l’Alleanza progressista Unita guidata dal Partito del Congresso, confermandolo nettamente al potere per un secondo mandato. Prima della chiusura delle urne, Sonia Ghandi, la donna di origine italiane presidente dell’UPA (acronimo per indicare il Partito), non credeva a un segnale così incoraggiante da parte dell’elettorato. Troppo grave la crisi economica attuale, freno a cinque anni di crescita a due cifre, mentre la stessa stabilità politica aveva sofferto sul fronte interno degli attacchi terroristici -l'ultimo, quello di fine novembre a Mumbai- e su quello esterno dalle mai sopite tensioni con un Pakistan sempre in bilico tra moderatismo riformista e cedimento al fondamentalismo talebano. I risultati delle urne sono stati chiari, tanto chiari che il ministro del Commercio, Kamal Nath, ha potuto dire: «Non abbiamo necessariamente bisogno di alleati per governare» e tanto brucianti che il capo dell’opposizione hindu, Arun Jaitley, ha sentito subito l’esigenza di ammettere la sconfitta, come nelle grandi e mature democrazie. «Accettiamo il verdetto del popolo», ha affermato l’esponente del partito Bharatiya (Partito del Popolo). All’Alleanza del Congresso andranno, secondo le proiezioni, circa 253 dei 543 seggi a elezione diretta del Parlamento. Fino a questo momento ne ha conquistati 229, con un margine di ben 80 seggi sull'opposizione, che ne ha conquistati 155. Per la maggioranza assoluta servono 272 seggi, segno che, nonostante ciò che vuole pale-
ilLotto Nazionale Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia
Sonia Gandhi
sare la sicumera di alcuni esponenti dell’UPA, il Partito dovrà allearsi con qualche piccola componente del Parlamento per poter governare i prossimi cinque anni. Forse, con i comunisti, corteggiati da Sonia Gandhi dopo che dal governo erano usciti perchè non condividevano l’accordo sul nucleare che Nuova Delhi aveva siglato con Washington. Un gesto politico che non ha portato granchè in termini di voti, visto che la sinistra marxista è uscita anch’essa sconfitta dalle elezioni. Prakash Karat, capo del Partito comunista indiano, ha rilasciato una dichiarazione che lascia intendere una disponibilità per la formazione del nuovo governo, in carica dal prossimo 2 giugno: «Quella di oggi è una vittoria per il Partito del Congresso e i suoi alleati, che adesso dovranno formare il governo».
estrazione del 16 maggio 2009
52 57 1 50 8 55 39 82 78 29 81
40 38 32 7 57 86 86 27 65 67 68
ilSuperEnalotto
30 39 10 74 85 33 15 83 57 74 75
68 87 27 89 64 71 66 57 89 44 17
5 77 66 77 56 67 24 13 51 26 7
Conc. 59
Montepremi 4.662.876,56 euro
39 - 50 - 55 - 57 - 78 - 82 numero jolly 81 punti 6 jackpot 58.968.313,51 punti 4 372,83 20,15 punti 5+1 - punti 3 punti 5 33.306,27 Num. Superstar 52
A presiedere l’esecutivo sarà molto probabilmente il primo ministro uscente, quel Manmohan Singh, economista, in favore del quale Sonia Gandhi rinunciò alla carica. Lei, la vera artefice del successo politico del Partito, siederà di nuovo in Parlamento. E veglierà sull'ascesa politica del figlio Rahul, che ebbe con Rajiv Gandhi, il figlio di Indira, e che ha sfondato tra i giovani. Trentotto anni, somiglia molto al padre, all’epoca speranza dei giovani prima di venire ucciso in un attentato, ed è considerato oggi il JFK o l’Obama indiano. Il giovane Gandhi è l’unico che è riuscito in qualche modo a mettere in ombra la madre in questa campagna elettorale. «Vogliamo lui come primo ministro, lo amiamo», dice entusiasta Vandana, una delle tante studentesse che hanno intonato canti e festeggiato per le strade di Nuova Delhi man mano che la vittoria si profilava. Forse per lui è troppo presto, ma Rahul si prepara per quando Singh lascerà, forse a metà mandato. Sarà il ritorno della grande dinastia NehruGandhi al vertice della più grande democrazia del mondo. La vittoria dell’Alleanza del Congresso porta la firma di Sonia e Rahul Gandhi, la donna di origine italiana presidente del Partito del Congresso, perno della coalizione, e il figlio trentottenne candidato a succedere in un prossimo futuro al primo ministro, Manmohan Singh. «L'India ha fatto la scelta giusta», ha detto Sonia Gandhi dopo che l’opposizione ha riconosciuto di essere stata nettamente sconfitta. Quanto a Rahul, che potrebbe prendere il posto di Singh tra un paio d’anni, Singh lo vorrebbe nel governo: «Sto cercando di convincerlo», ha detto.
Finisce tra botte e arresti il gay pride moscovita TENSIONI tra polizia e dimostranti del Gay Pride a Mosca nel giorno della festa di Eurovision. La polizia ha arrestato circa 35 attivisti e tra questi è finito in manette anche Nikolai Alekseen, fondatore del sito web Gay.Russia.ru e organizzatore della manifestazione canora costata oltre 42 milioni di dollari. La polizia ha inizialmente disperso i manifestanti per poi fermarli e chiuderli in furgoncini situati nel parco di Sparrow Hills vicino all’Università di Mosca. Le organizzazioni degli omosessuali russe hanno deciso di tenere lo stesso la loro parata nonostant il divieto del sindaco omofobo Jurij
Luzhkov. La polizia è in stato di allerta da ieri con migliaia di reparti speciali antiguerriglia pronti a intervenire in tutta la città. In Russia fino al 1993 l'omosessualità era considerata un crimine e solo nel 1999 ha smesso di essere classificata come una malattia mentale.
Un convoglio italiano impegnato nella missione afghana
Nessun ferito tra i militari in Afghanistan
Attaccati gli italiani I talebani si avvicinano di MARISA OSTOLANI HERAT (AFGHANISTAN) – Nel giorno di un nuovo attacco, senza vittime, ai nostri paracadutisti in Afghanistan, il comando militare italiano è in allerta: i talebani si stanno avvicinando e dalle loro roccaforti del sud puntano ora verso nord e ovest e nei prossimi mesi aumenteranno le violenze, teme il generale Rosario Castellano, capo del Comando della regione ovest. L’attacco contro i parà della Folgore è avvenuto stamani alle 7.30 locali (le 5 italiane) nella provincia di Badghis, a nord di Herat, a due chilometri dalla base italiana di Bala Moaghab. «I militari italiani hanno immediatamente risposto al fuoco e non hanno registrato feriti», ha detto il maggiore Marco Amoriello, portavoce del contingente italiano. Due dei tre mezzi corazzati leggeri hanno subito danni. «I ragazzi hanno reagito molto bene, con grande
professionalità», ha detto Amoriello. Secondo il generale Castellano, dalle province del sud i talebani si stanno muovendo verso nord, puntando a Farah e a Badghis, due delle quattro province della parte ovest dell’Afghanistan dove la missione internazionale a guida Nato (Isaf), è sotto comando italiano: un’area, quest’ultima, ampia come quasi metà dell’Italia, che confina con Iran e Turkmenistan. «Mi aspetto più combattimenti nei prossimi mesi. I nostri soldati devono già affrontare episodi di questo tipo ogni giorno», dice ai cronisti nella base di Herat, dove il 3 aprile i parà hanno sostituito gli alpini. «Sono molto preoccupato. Giugno, luglio e agosto sono i mesi in cui assistiamo a un aumento della violenza: finisce la stagione della raccolta del papavero e i talebani, che si finanziano col traffico d’oppio, hanno soldi per finanziare gli attacchi suicida».
Italiani tra i più arrabbiati Secondi solo agli inglesi ROMA - Gli italiani sono tra più arrabbiati d’Europa, secondi solo agli inglesi, che guidano l’infelice classifica dei furiosi del Vecchio continente. I più tranquilli sono gli svedesi, insieme a norvegesi e danesi: perdono la pazienza solo una volta ogni cinque giorni, mentre noi andiamo su tutte le furie ben 3 volte e mezzo al dì. Solo i britannici peggio di noi: in collera, in media, quattro volte al giorno. Anche all’ombra della torre Eiffel, però, ci si arrabbia non poco. I francesi perdono la pazienza ben tre volte nell’arco di sole 24 ore. Loro si infuriano soprattutto se il servizio nei ristoranti lascia a desiderare, noi invece - come d’altronde i cugini
d’Oltremanica - perdiamo la pazienza intrappolati negli ingorghi, soffocati dal traffico. Il sondaggio, riportato sulle pagine del britannico Daily Mail, è stato condotto su 6.000 europei tra inglesi, francesi, spagnoli, italiani, tedeschi, austriaci, greci, portoghesi, svedesi, norvegesi e danesi.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
In Italia e nel mondo 3
Domenica 17 maggio 2009
Domenica 17 maggio 2009
Il fatto del giorno: Pil, mai così giù da trent’anni Berlusconi è ottimista L’Italia è in calo del 5,9% Il taglio di posti di lavoro “Ci sono segnali positivi” un dato oltre le previsioni sarà il primo degli effetti dalla cronaca di Barbara Fiammeri
dall’articolo di Stefania Tamburello
dall’articolo di Stefano Lepri
I dati sul crollo del Pil non sorprendono Silvio Berlusconi. [...] Il presidente del Consiglio assicura che la situazione migliorerà e invita chi vuole avvalersi del piano a casa a programmare gli investimenti per trovarsi pronti ai primi di agosto quando sarà operativo. “I contatti con le imprese confermano segnali di miglioramento”, spiega Berlusconi al termine del Consiglio dei Ministri. E del resto, come dice lui stesso, il presedente del Consiglio ha il dovere di “diffondere ottimismo e fiducia”soprattutto perché questa crisi – ribadisce – è in gran parte psicologica”. Una spiegazione che non convince l’opposizione. “Il Governo sta con le mani in mano aspettando che la crisi passi da sola”, accusa Dario Franceschini.[...]
È recessione piena: nel primo trimestre di quest’anno il Pil italiano è caduto del 2,4% rispetto agli ultimi tre mesi del 2008 e del 5,9% rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Nel comunicare il dato, il peggiore dal 1980 da quando cioè è iniziata la serie storica delle variazioni del Prodotto, l’Istat rileva che il calo già acquisito è del 4,6%. Il che vuol dire che questa sarà la cifra della crisi economica del 2009, se nei prossimi trimestri la variazione sarà nulla. Ed è una cifra superiore, seppur di poco, alle previsioni: il governo ha previsto un calo del Pil del 4,2%. “Siamo nella peggiore crisi mai capitata. I dati diffusi sono quelli che sapevamo”, afferma il premier Silvio Berlusconi, provando ad essere rassicurante. [...]
Il guaio è che le conseguenze sui posti di lavoro si vedono sempre dopo; su questo tutti gli economisti concordano. Prima si riduce la produzione senza licenziare; poi, se la crisi si aggrava o si allunga, gli imprenditori non hanno scelta. Con simili dati sul prodotto lordo, pare difficile evitare cali dell’occupazionecome quelli già pronosticati da varie fonti. Nelle previsioni del Fmi di aprile, che parvero pessimistiche e ora sono forse sorpassate, in Italia i disoccupati erano 900.000 in più in un biennio. Soltanto l’attesa di un recupero vicino potrebbe convincere a non licenziare [...]. Per questo è importante capire se la crisi ha già toccato il fondo oppure no. [...]
La migliore di ieri
Sempre più Il fardello delle pensioni preoccupati in una politica immobile
Avanti il migliore
dall’articolo di Francesco Forte
dall’editoriale di Pietro Garibaldi
dall’articolo di Paolo Stefanato
I dati dell’Italia sul Pil del primo trimestre sono peggiori di quelli dell’eurozona di un punto e mezzo. Il fatto che la Germania abbia un risultato peggiore del nostro è una magra consolazione. E ancora più magra è la consolazione che può derivare dal fatto che, come afferma il premier Berlusconi, questi dati sono conformi alle precedenti notizie statistiche fornite dall’Istat sulla produzione industriale nel primo trimestre. Al contrario è un motivo di maggiore preoccupazione. [...] E la preoccupazione si accresce considerando che viene confermata la previsione di una flessione annua del 4,4 o 4,2 per cento. [...]
Dalle previsioni di recessione siamo passati alle statistiche ufficiali. [...] A questo punto è molto probabile che il 2009 sarà ricordato come il peggior anno della storia repubblicana. Alcuni settori dell’economia stanno utilizzando la recessione per mettere in atto imponenti ristrutturazioni. [...] Il ministro Sacconi, in particolare, ha dichiarato che la recessione non è il momento adatto per mettere in agenda una riforma delle pensioni [...] Leggendo con attenzione la Relazione Unificata dell’Economia e delle Finanze, si capisce che la parte più importante di incremento di spesa pubblica sarà proprio legato
alla spesa pensionistica. Come mostrato su lavoce.info, dei 20 miliardi di aumento di spesa pubblica del 2009, 10 miliardi saranno imputabili alla spesa per pensioni. Durante il periodo di peggior crescita della storia repubblicana, quando il reddito del Paese diminuirà di più del 4%, la spesa per pensioni aumenterà invece del 4%! La recessione determinerà quindi un ulteriore spostamento di risorse pubbliche verso la spesa pensionistica. Una politica immobilistica in materia previdenziale causa una redistribuzione di spesa perversa, poiché finisce per premiare proprio quelle aree che più di tutte le altre dovrebbero essere tenute sotto controllo. [...]
[...]È l’Italia controcorrente, quella che cresce nonostante la recessione, che guadagna, dà lavoro, distribuisce ricchezza. Imprese note e meno note, ma tutte, sempre, tese alla qualità del prodotto e del servizio, e a una costante tensione al nuovo. [...] Giovanni Rana, con la bonomia che tutti hanno conosciuto nei suoi spot tv, ieri ha detto: «La crisi non ci riguarda». Il gruppo Rana ha chiuso il 2008 con ricavi in crescita del 12%, a 335 milioni, e nel primo scorcio del 2009 sta registrando un aumento delle vendite dell’8%. [...] «Come sempre, stiamo lavorando alla realizzazione di nuovi prodotti» ha aggiunto. [...]
Giannelli sul Corriere
In lenta salita dal fondo
Tremonti: “Non c’è rischio di apocalisse finanziaria”
dall’intervista di Rodolfo Parietti
dall’intervista di Mario Sensini
Dalla terra desolata dei «piazzali stracolmi di prodotti invenduti in ottobre», fino ad aprile, il più crudele dei mesi, il «punto più basso della crisi». Da lì, si può solo risalire. Con che tempi e in che modi, resta un mistero. Guidalberto Guidi [...] presidente di due associazioni confindustriali importanti come quella in cui confluiscono le imprese elettroniche (Anie) e quelle delle due ruote (Ancma). [...]. Dottor Guidi, il Pil del primo trimestre 2009 registra la peggior contrazione degli ultimi 30 anni [...] «È un dato annunciato, nessuna sorpresa. Stiamo attraversando un territorio inesplorato senza averne le mappe. Hic sunt leones: questa crisi non ha precedenti per intensità ed estensione territoriale e settoriale. Ma il mese scorso abbiamo probabilmente toccato il fondo. E ora ci sono i primi segnali anticipatori di una decelerazione della crisi».[...]
«Con la discesa in campo dei governi e della politica il rischio dell’apocalisse finanziaria globale non c’è più». [...] dice Giulio Tremonti. «A fine anno, forse, anche i numeri del prodotto interno lordo saranno migliori di quelli di oggi» aggiunge, determinato a spingere le banche a fare il «loro dovere», e a non mollare la spinta etica. [...] «Nel pubblico, anche con la Rai, stiamo spingendo all’autoriduzione degli stipendi» [...]. Ministro, qual è stata la scintilla della crisi? «Era in incubazione dall’agosto del 2007, ma esplode nell’ottobre dell’anno
scorso. Come per caso, ma non è stato un caso, in un’isola remota del Nord Atlantico, a Reykjavik: la Sarajevo della crisi, almeno in Europa. Dall’Islanda si estendeva e si innervava una rete finanziaria che abbracciava tutta la dimensione nordica fino a scendere nella City di Londra. Di Reykjavik avevano iniziato a parlarci i ministri delle finanze nordici a Bruxelles, all’inizio di ottobre. C’era la prospettiva di una bancarotta nazionale ». Quale è stato il punto di svolta? «Il 9 ottobre, al Fondo Monetario a Washington, un venerdì, capiamo che il mercato di Londra il lunedì successivo non può aprire. La notte del 9 l’Islanda dichiara bancarotta. La svolta arriva il
12 ottobre, a Parigi, quando scendono in campo i governi e la politica. È un vertice atipico, non attivato nella logica europea: c’è un direttorio di governi e la presidenza forte di Nicholas Sarkozy. Non è un vertice europeo per l’Europa, ma dei governi per la City, per il sistema finanziario mondiale: Londra mobilizza enormi masse finanziarie, il giorno dopo lo fa il Giappone. È la fine del principio. Ora non dico che la crisi sia finita, ma abbiamo superato la fase della potenziale rottura del sistema, il crollo delle banche, delle industrie, dell’occupazione. Avremmo avuto l’effetto distruttivo di una guerra senza aver combattuto una guerra». [...]
La fotografia
Il premier verso Sud dall’analisi di Marcello Sorgi
[...] Anche se il confronto con problemi importanti, ma non catastrofici, come Expo e Malpensa, è impossibile, il timore che si affaccia dalle parole di Formigoni o da quelle della Moratti è che, sull’onda delle emergenze, e complice la crisi economica, il governo possa soffrire di una sorta di strabismo meridionale. [...] Ma d’altra parte Berlusconi sa bene - e fatica a convincere di questo una parte del suo partito - che nel Mezzogiorno si gioca la partita più incerta di queste elezioni. [...] Così Berlusconi è al bivio: ciò che può farlo vincere al Sud, insieme con il nuovo look meridionale che alimenta il suo mito, rischia di riservargli sorprese, e infine di danneggiarlo, tra gli elettori del Nord, inquieti in questa primavera di crisi.
Torino, corteo di studenti contro la chiusura delle facoltà umanistiche per il G8 dell’università (Ansa)
La sesta colonna di Francesco Zardo
E vabbe’, è crollato il Pil: chi non se l’aspettava alzi la mano. Questa crisi d’altra parte sta evidenziando in modo speciale la scarsa previdenza connessa a una certa logica del profitto. Fino a qualche anno fa sentivamo parlare del cosiddetto "rischio d’impresa" in termini neutrali se non lusinghieri: se c’è una cosa che davvero ci si può augurare come risultato di questa crisi globale è che si comprenda che il termine "rischio" può essere connesso a un tavolo di black jack ma non al lavoro delle persone, non alla loro dignità, non alla salute delle persone. Si stia attenti dunque d’ora in avanti a parlare di rischio: abbiamo tutti bisogno di lavorare un po’ di più e soprattutto un po’ più tranquilli. Ce n’è bisogno anche per il Pil, se il benessere delle persone non fosse una ragione sufficiente.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
4
Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Benedetto XVI conclude il suo viaggio in Terra Santa “Dobbiamo rimuovere i muri attorno ai nostri cuori”
Silvio non va nelle piazze e agita il partito in attesa
dal commento di Luigi Geninazzi
dall’articolo di Francesco Verderami
Il lungo e impegnativo viaggio di Benedetto XVI, pellegrino di pace in Terra Santa, non poteva che concludersi davanti al Santo Sepolcro con un’umile e ’scandalosa’ professione di fede: «come cristiani sappiamo che la pace alla quale anela questa terra lacerata da conflitti ha un nome: Gesù Cristo» . Sta qui la chiave interpretativa di una visita che qualche commentatore israeliano ha incredibilmente definito «troppo politica e poco religiosa» , giudizio davvero paradossale se si pensa che alla vigilia di questo viaggio molti temevano esattamente il contrario dal Papa-teologo. Forse val la pena ricordare che Benedetto XVI è venuto in Terra Santa per un profondo desiderio del cuore ma anche su invito delle autorità d’Israele, di Giordania e dell’Autorità nazionale palestinese. E che in questa tormentata regione non c’è affermazione, soprattutto se pronunciata da un’altissima autorità morale, che non acquisti immediatamente una
Gerusalemme, Papa Ratzinger in visita al Santo Sepolcro
valenza politica. Il Papa ha parlato in modo molto chiaro ed esplicito richiamando il diritto dei palestinesi ad avere una patria sovrana e al tempo stesso il diritto degli israeliani a vivere dentro confini sicuri, ma è andato oltre la politica facendo appello alla generosità e al perdono. Ha denunciato con forza la tragedia del muro, ammonendo però che «prima di tutto è necessario rimuovere i muri che costruiamo attorno ai nostri
cuori». Insomma, ha invitato tutti ad alzare lo sguardo senza più ripiegarsi nelle recriminazioni, nell’odio e nella vendetta. È sconfortante dover notare che tanti osservatori, pronti a passare al severo setaccio dell’ideologia ogni parola pronunciata da Benedetto XVI, abbiano smarrito il filo conduttore di un discorso, logico, chiaro e appassionato che si è dipanato lungo tutti questi otto giorni. C’è chi è arrivato a criticare Papa
dall’editoriale di Luigi Manconi
Era il 1987 quando - con Laura Balbo, attuale Presidente di International Association for the Study of Racism - iniziammo a interessarci di immigrazione straniera nel nostro paese. La questione era allora ed è oggi la seguente: la società italiana è consapevole e attrezzata rispetto ai processi di cambiamento che si sono messi in moto (e che continueranno, e hanno una dimensione «globale») nella fase delle migrazioni internazionali? A metà degli anni Ottanta gli immigrati regolari in Italia erano circa 500mila, alla fine del 1993 sfioravano il milione. Circa un decennio fa rag-
Per opporci al razzismo parliamone ogni giorno giungevano quasi il milione e mezzo. Da allora il ritmo di crescita è stato più rapido: oggi i regolari sono intorno a quattro milioni più, presumibilmente, un milione di irregolari. Il nostro ritardo nell’affrontare i problemi produce effetti allarmanti: 1) il rischio di ridurre l’immigrazione tutta, nella percezione diffusa, a «questione criminale»; 2) la cancellazione, o
comunque la sottovalutazione, della presenza straniera come risorsa positiva e fattore di sviluppo; 3) l’introduzione di norme illiberali, capaci di far arretrare il sistema di diritti e di garanzie. Due esempi: la qualificazione dell’immigrazione irregolare come reato e l’aggravante «per clandestinità», con la quale non si va a colpire un comportamento criminale bensì la
Ratzinger per aver omesso nel suo intervento a Yad Vashem il numero di sei milioni di ebrei uccisi dai nazisti, senza accorgersi che ne aveva parlato lo stesso giorno [...]. Benedetto XVI ha condannato con parole forti l’antisemitismo, ha riflettuto con finezza teologica sul significato biblico del nome che non può mai essere cancellato, ha commosso i sopravvissuti che hanno ascoltato le sue parole. Ma sembra che qualunque cosa dica o faccia il Papa di Roma, per qualcuno non sia mai abbastanza. Benedetto XVI nel corso del suo pellegrinaggio è entrato in due moschee, ad Amman ed a Gerusalemme, ha rafforzato i legami di rispetto reciproco e d’amicizia con l’islam ed ha ribadito il valore teologico del «vincolo inscindibile tra cristianesimo ed ebraismo», inaugurando una sorta di «dialogo trilaterale» fra le religioni monoteiste dove gioca un ruolo decisivo il richiamo alla ragione «che si eleva al piano più alto quando viene illuminata dalla luce della verità dell’unico Dio». [...]
mera condizione di migrante non in regola e di profugo non riconosciuto. Opporsi a tutto ciò richiede che si lavori in una prospettiva di medio e lungo periodo. Ciascuno di noi può fare qualcosa e, da qui, nasce il progetto che verrà ospitato da L’Unità: un Osservatorio «Italia-razzismo» sui fatti dell’immigrazione e sui complessi effetti che ne derivano per la società italiana: nei diversi settori del mercato del lavoro, nei diversi contesti territoriali, nelle diverse culture e nei diversi gruppi sociali. [...] Parleremo della vita quotidiana, di «loro» e di «noi»: rapporti, interazioni, anche amicizie, oltre che stereotipi. [...]
Un altro fine settimana senza poter ostentare il corpo del capo in campagna elettorale. Silvio Berlusconi è in Russia, non sui palchi dei comizi per il Pdl, e a nulla finora è valsa la processione di ministri e dirigenti di partito, preoccupati per la sua assenza. Nel Pdl tutti sgomitano per avere il premier nella loro città, «se non per un discorso, per un atto di presenza, Silvio. Almeno una passeggiata». Sanno che è il re Mida del consenso, capace - così dicono i sondaggi - di incidere fino a cinque punti ad ogni apparizione in favore di un candidato, e di lasciargliene incollati due dopo la partenza. E siccome - per dirla con Fedele Confalonieri - «la leadership di Berlusconi è una leadership fisica», è chiaro il motivo dell’allarme. Senza il Cavaliere il marchio non tira, almeno non come potrebbe. Se non c’è, se non appare, è perché la vicenda familiare ha lasciato il segno, anche politicamente. Raccontano che ieri in Consiglio dei ministri sia rimasto sulle sue. Cordiale come al solito, ha organizzato anche un rinfresco per festeggiare la prima volta di Michela Brambilla a palazzo Chigi. Ma non ha riempito di barzellette la pre-riunione, nè Gianni Letta ha dovuto usare il campanello per fermarlo. Solo una battuta, ripetuta poi in conferenza stampa, sempre sul tema delle «veline» e delle «minorenni». Ne fa uso da settimane per indurre l’opinione pubblica ad andare oltre, e anche per mettere ordine tra le macerie del suo personale terremoto d’immagine. Perché è vero - come spiega il sondaggista Nando Pagnoncelli - che «gli italiani sono pragmatici», che «la vicenda ha inciso poco sulla valutazione del governo e
sull’orientamento di voto», mentre «è nel giudizio sulla persona che Berlusconi risulta in calo». Ma è proprio questo il punto. Ignazio La Russa dice di essere andato a trovarlo «insieme a Sandro Bondi e Denis Verdini», gli altri due coordinatori del partito: «Gli stiamo mettendo pressione per farsi vedere. Lui però rimanda. D’altronde, ben prima che gli capitasse la faccenda, ci aveva avvisato delle sue intenzioni. Voleva impostare una campagna elettorale sobria». Non è mancato nè mancherà agli appuntamenti istituzionali, alle convention delle categorie produttive che sono volano di consensi. Ma sempre al chiuso, sempre in luoghi asettici, e da presidente del Consiglio non da leader che si fa toccare per strada, come ha sempre fatto da re taumaturgo, da moderna icona pop-politica. È il prezzo che il Pdl sta pagando per la bufera scoppiata dopo quella festa dove Noemi l’ha chiamato «papi». «È un prezzo che sta pagando il suo partito e lui personalmente», sostiene Francesco Cossiga: «Se non si mostra in pubblico è perché teme che gli gettino una signorina tra le braccia per menare altro scandalo». Di più, teme «la calunnia». Come ha confidato giorni fa ad un amico, «un conto è che mi diano del playboy, cosa che mi lusingherebbe, altra cosa è se mi dicessero una parola che non voglio nemmeno pronunciare». [...] È così che attende di tornare in campo, perché lo farà non c’è alcun dubbio - a ridosso delle urne. E chissà, forse l’assenza, l’astinenza dal contatto con «il popolo», è l’ennesima trovata elettorale, un modo per suscitare curiosità, creare aspettativa. Il tentativo di ricostruirsi quel profilo che ha perso tre settimane fa. [...]
I nuovi passi di Obama Addio Suni, nella tua compostezza tra consensi e perplessità celavi un animo tenero e pieno d’ironia
Il significato di un saluto
dall’editoriale di Enzo Bettiza
dall’articolo di Isabella Bossi Fedrigotti
dal corsivo di Massimo Gramellini
A vederla così alta, maestosa, con il suo fare distaccato e composto e la voce — bassa, quasi bisbigliata — che pareva venire da lontano, con la erre moscia obbligatoria di famiglia, si poteva pensare che fosse altezzosa o anche molto snob. Invece era soprattutto discreta e, anche se nessuno lo vorrà credere, a suo modo timida, sulle sue. E, benché, oltre a essere una Agnelli, sia stata ministro degli Esteri, frequentando di conseguenza soprattutto ambienti internazionali, non viveva affatto in un altro mondo, bensì in questo nostro e conosceva a menadito l’Italia e gli italiani, le loro manie, follie e tic. Un po’ le sarà servita, per familiarizzare nel profondo con la più dimessa quotidianità del paese, la sua lunga militanza come sindaco di Monte Argentario, e molto, invece, la sua ancora più lunga attività di titolare, su Oggi, della rubrica di posta dei lettori. Novella Donna Letizia, ma con piglio assai meno rarefatto, più da grande, saggia casalinga, concreta al massimo e a volte anche lievemente cinica, rispondeva con poche, stringatissime righe fulminanti a chi le si rivolgeva. «Gentile signora
Passeggiando fra gli stand della Fiera del Libro, così come in qualunque altra festa, convegno o luogo di convivenza forzosa fra simili, ogni dieci passi ci si imbatte in una persona che non vedi e non senti da molto tempo. Ci si saluta con estrema cordialità, ma anche con una certa fretta [...]. L’incontro si riduce a una stretta di mani logorate dall’uso o a uno scambio di baci al vento [...]. La conclusione dello struscio, invece, è sempre la stessa: ci sentiamo presto. [...] Quel «ci sentiamo presto» rimbomba di continuo sotto le volte del Lingotto, così come in ogni altra festa, convegno e luogo di convivenza forzosa fra simili. Non è solo una piccola menzogna dettata dall’ipocrisia. Piuttosto è un modo di esorcizzare la morte. I distacchi sembrano sempre addii, ne sa qualcosa chi trascina all’infinito una storia d’amore pur di non dover sopportare il trauma dello strappo. Perfino durante le cerimonie apparentemente innocue dei saluti, le persone cercano rassicurazioni sull’immortalità. A proposito: ci sentiamo presto.
I primi passi di Barack Obama sui campi minati della politica estera stanno suscitando una miscela di consensi, di perplessità e di delusioni. Il lato negativo, nell’ottica di tanti sostenitori e oggi censori del Presidente, sembra guadagnare terreno soprattutto nel delicato settore dei diritti civili, dove la politica estera americana stinge e si confonde con quella interna. Ora, al divieto di Obama di pubblicare le foto dei prigionieri iracheni torturati da militari statunitensi, si aggiunge la clamorosa notizia della sua intenzione di mantenere in piedi i tribunali speciali istituiti per giudicare i detenuti di Guantanamo. Obama dichiara che gli imputati potranno godere di alcuni diritti di difesa; però i suoi critici liberal già ritengono che si tratti di una foglia di fico garantista, destinata a coprire la vecchia linea punitiva dell’amministrazione Bush contro i militanti o supposti terroristi islamici. Le contraddizioni di Obama meritano comunque una disanima più ampia e più attenta. Ai governi e alle opposizioni europei erano piaciute le aperture del Presidente: la decisione di chiudere Guantanamo, la mano tesa all’Islam e all’Iran prima e
dopo la liberazione di Roxana Saberi, le promesse ai palestinesi, l’indulgente attendismo verso il gabinetto di destra israeliano, la diplomazia di riguardo accennata nei confronti dell’America Latina e in particolare di Cuba. Tutto questo, ammucchiato d’impeto sul fuoco dal nuovo inquilino della Casa Bianca, aveva rassicurato gran parte d’Europa, soprattutto occidentale, che ha voluto vedervi i sintomi di un profondo cambiamento rispetto all’unilateralismo imperiale di Bush. Al tempo stesso, in maniera apparentemente contraddittoria, non è dispiaciuto ai governi europei neppure il risvolto interventista della diplomazia obamiana che, per esempio in Afghanistan, si presenta oggi simile a una doccia scozzese in due versioni. [...] Fa comodo a tutti l’Obama che con una mano mette su un fuoco tante castagne promettenti, mentre, con l’altra, su un secondo fuoco, mette quelle più compromettenti.[...] Il 4 giugno Obama sbarcherà al Cairo con l’annuncio, che si dà per certo, di un suo originale piano di pace per il Medio Oriente. [...] Ma il suo pensiero più intimo resterà senz’altro concentrato sul Pakistan. Questo spiega oggi tante cose, anche la retromarcia su Guantanamo.
Susanna Agnelli con Luca Cordero di Montezemolo nel 2003
Agnelli», le scrivevano, ma anche «cara Suni», e lei trattava amori e dolori, gelosie e passioni, contrasti familiari e risse di condominio, questioni di galateo matrimoniale e di abbigliamento funerario con la medesima, concisa, sicurezza condita quasi sempre con un’ombra di ironia che costringeva a soffermarsi sulla sua rubrica anche chi per principio salta le pagine della posta. Poi c’è stato il suo indimenticabile, popolarissimo libro autobiografico Vestivamo alla marinara che ha raccontato agli italiani come si viveva in casa Agnelli e nelle altre case che loro, gli eleganti rampolli della gran famiglia, usavano frequentare. C’erano foto che la mostravano riccioluta bambina con
sorelle e fratelli, vestiti, per l’appunto, di bianco e blu, e poi slanciata ragazza in uniforme da infermiera di guerra, composta, impeccabile e, sì, visibilmente timida. Rimane nella memoria la chiusa di quel libro, scritto quando aveva ormai passato i cinquant’anni, nella quale ricordava il suo primo amore di giovinezza, Raimondo Lanza di Trabia, diventato poi amico caro del fratello Gianni e suo maestro dei famosi vezzi Agnelli come l’orologio portato sopra il polsino e la cravatta fuori dal pullover. Colpivano lo struggimento e la tenerezza con cui una donna così composta e distaccata come si mostrava Suni rievocava a tanti anni di distanza il perduto innamorato.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
5
Domenica 17 maggio 2009
6 Primo piano
La crisi dell’auto In 15mila sfilano per chiedere garanzie sul futuro delle fabbriche italiane
Fiat, la rabbia degli operai
Primo piano 7
Domenica 17 maggio 2009
L’AGGRESSIONE
Domenica 17 maggio 2009
Il corteo dei sindacati con gli operai della Fiat arrivati dagli stabilimenti di tutta Italia Sopra: la sequenza dell’assalto Cobas al segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini sul palco
Manifestazione dei sindacati a Torino: «Irremovibili» I Cobas cacciano dal palco il segretario della Fiom di AMALIA ANGOTTI
LA TRATTATIVA
NEW YORK, – I prossimi saranno i 10 giorni più lunghi nella storia centenaria di General Motors. Per la sua salvezza si tratterà su tutti i fronti. Obiettivo: evitare una bancarotta, che appare però – come ammesso dalla stessa casa automobilistica – sempre più probabile. Se entro il 26 maggio il 90% dei creditori non garantiti non avrà aderito allo swap, la bancarotta è inevitabile. In attesa del verdetto degli obbligazionisti, altri appuntamenti importanti attendono però Gm: dalla trattativa con il United Auto Worker (Uaw), alle offerte per Opel che dovranno essere presentate entro il 20 maggio. In lizza per Gm Europe ci sono la canadese Magna e Fiat. Il Lingotto, interessato sia a Opel che Saab (che sta portando avanti autonomamente le proprie trattative), guarda però con interesse alle attività sud americane della casa Usa, considerate il “gioiellino di famiglia” e per le quali Opel è però determinante.
DA Torino a Melfi passando per Avellino. Il filo della protesta promossa dalle organizzazioni sindacali per sollecitare il nuovo piano industriale del gruppo Fiat non si è fermato in Piemonte. In Sata ieri era previsto lo straordinario comandato ma gli operai aderenti a Fim, Fismic, Ugl e Fiom hanno preferito incrociare le braccia in segno di solidarietà con chi era sceso in piazza. Uno sciopero di otto ore su due turni al quale, secondo Giuseppe Giordano della segreteria regionale Ugl, «ha aderito il 70% degli operai». «Anche se a Melfi in questo momento le cose vanno meglio che in altri stabilimenti, e lo dimostra lo straordinario in programma per ieri, non bisogna essere egoisti - spiega da Torino Marco Roselli
TORINO – Le rassicurazioni di Sergio Marchionne non tranquillizzano le tute blu della Fiat, arrivate a Torino da tutta Italia per chiedere garanzie sul futuro delle fabbriche italiane e dei posti di lavoro. Sfilano in 15.000 (8.000 secondo la Questura), ma la manifestazione da Mirafiori al Lingotto, indetta da Fim, Fiom, Uilm e Fismic, finisce tra i tafferugli provocati dai Cobas e l’aggressione al leader della Fiom, Rinaldini. Il piano Opel, che la Fiat presenterà al governo tedesco entro il 20 maggio, preoccupa i lavoratori del gruppo e della componentistica auto, ma anche le istituzioni locali. Non nasconde i timori il cardinale Poletto, arcivescovo di Torino, che ha chiesto un incontro a Marchionne. E, da Berlino, il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, afferma: «Vogliamo aprire con la Fiat una trattativa che abbia come obiettivo, almeno per quanto riguarda l'Italia, il mantenimento dei siti e dell’occupazione: vogliamo discutere con la Fiat come questo obiettivo viene raggiunto». LA MANIFESTAZIONE - “Da Nord a Sud la Fiat cresce solo con noi”, dice lo striscione che apre il corteo, nel quale sono visibili i gonfaloni delle Regioni Piemonte, Sicilia, Campania e Puglia. La voglia è quella di essere uniti e, per questo gli scontri finali, durante i comizi, lasciano amarezza e suscitano timori sulle prospettive di una lotta che è solo alle prime battute. I più vivaci sono gli operai di Pomigliano, arrivati a Torino con un treno speciale, che raggiungono Mirafiori in corteo dalla stazione e bloccano il traffico. Indossano tutti una maglietta bianca con la scritta rossa “Pomigliano non si tocca”: «saremo
I tafferugli esplodono alla fine della giornata
viene strattonato e tirato giù dal palco, ma riesce comunque a concludere il suo intervento. Viene colpito con una cinghiata anche il segretario generale della Uilm piemontese, Maurizio Peverati. Un rappresentante dei Cobas prende la parola e improvvisa un intervento. I leader confederali lasciano il Lingotto, si allontanano anche i lavoratori. Finisce un po’ mestamente a Torino la prima giornata di protesta in difesa dei posti di lavoro. POLVERINI AD AVELLINO - No a generiche rassicurazioni ma impegni e garanzie precise perchè la Fiat, soprattutto nel Mezzogiorno, preservi gli assetti produttivi e quelli occupazionali. È questa la linea dell’Ugl ribadita dal segretario generale, Renata Polverini, nel corso della manifestazione nazionale promossa dal sindacato ad Avellino, in concomitanza con quella di Fiom, Fim, Uil e Fismic a Torino, che ha visto la partecipazione di circa sei mila lavoratori del gruppo automobilistico provenienti da numerose regioni italiane. «Vogliamo capire se c'è un piano industriale – ha detto Polverini nel comizio che ha chiuso la mani-
festazione in Corso Vittorio Emanuele -, vedere dati e numeri. Sin d’ora, diciamo che se quella di Marchionne dovesse rivelarsi una operazione finanziaria, la Ugl non ci sta». In particolare, il leader del sindacato ha detto che «l'Ugl non sarà disponibile per soluzioni che taglino posti di lavoro in Italia per sostenere gli assetti occupazionali di Chrysler e, eventualmente, Opel». «Per anni, in Italia abbiamo investito soldi pubblici a sostegno dello sviluppo del settore auto – ha proseguito Polverini -. Oggi, tutti i contribuenti hanno il diritto di chiedere alla Fiat di rimanere in Italia e nel Mezzogiorno». Ai lavoratori giunti ad Avellino da Torino, Pisa, Val di Sangro, Campobasso, Foggia e, soprattutto, da Pomigliano d’Arco e dalla Fma di Pratola Serra (Avellino), Polverini ha spiegato l'importanza della scelta del capoluogo irpino: «Siamo qui – ha spiegato – perchè in questo territorio, attraverso il denaro dei contribuenti, abbiamo costruito una speranza di occupazione che dobbiamo mantenere per i lavoratori della Fiat e per quelli dell’indotto».
Ad Avellino il corteo Ugl «Ci dicano qual è il piano»
Melfi incrocia le braccia durante lo straordinario comandato. La Fiom si appella a De Filippo
Sata in sciopero in segno di solidarietà della Fismic - e per questo abbiamo deciso di scioperare, per essere vicini soprattutto agli amici di Pomigliano e Termini Imerese». E ancora Roselli pur giudicando positivi gli accordi internazionali portati avanti dalla Fiat, chiede chiarezza sul futuro del lavoro in Italia «perché - dice - non solo Fiat ma in particolare le aziende fornitrici vivono la crisi non avendo sostegni finanziari. Quindi - ribadisce - bisogna evitare il rischio di delocalizzare portando il lavoro fuori dall'italia». A Torino, con il gruppo di lavoratori e sindacalisti lucani anche il segretario regionale del-
la Basilicata della Fim Cisl Basilicata, Antonio Zenga che in una nota ha detto di «accogliere con cautela le parole di Marchionne sulla opportunità di un incontro con il governo italiano e con il sindacato per fare il punto sulle strategie del Lingotto». Zenga ha spiegato che «Marchionne dice una cosa giusta e una sbagliata. Quella giusta è che serve un tavolo di confronto tra le parti, quella sbagliata è che per avviare il confronto bisogna attendere che siano definite le trattative con Opel. Sarebbe il caso, al contrario, di avviare la trattativa con sindacato e governo prima
di assumere decisioni che potrebbe avere ricadute significative in termini produttivi e occupazionali su tutto il sistema Fiat nazionale». Il sindacalista ha sollecitato il governo a mettere in campo «misure più incisive a sostegno del più importante settore industriale italiano che vale l’11 per cento del prodotto nazionale». E sempre da Torino è intervenuto anche il segretario regionale della Basilicata della Fiom Cgil, Giuseppe Cillis. Nello stabilimento di Melfi della Fiat «rispetto all’attuale produzione di 1.500 auto giornaliere» ma anche in alcune aziende dell’indotto
industriale come «la Ergom, la Magneti Marelli e l’Itca» si provvederà dalla prossima settimana «a riallineare i livelli occupazionali, facendo ricorso a soluzioni esterne che non interesseranno i lavoratori lucani» ha detto. «Come sindacato – ha continuato Cillis – siamo contrari alla notizia di questa ipotesi di riallineamento, che ci è giunta dai canali ufficiali della Fiom nazionale, perché non prende in considerazione l’utilizzo di operai lucani e chiediamo l'intervento del presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo. Finora la nostra regione ha dato prova
di solidarietà accogliendo i 300 operai dello stabilimento di Pomigliano d’Arco. Adesso è arrivato il momento che la solidarietà, in questo periodo difficile – ha concluso – venga dimostrata anche ai giovani lucani in cerca di occupazione». Ma oltre a Torino la protesta lucana si è fatta sentire anche ad Avellino dove operai e sindacalisti Ugl sono arrivati con sei pullman partiti da Melfi, Potenza e Matera. «Il governo deve intervenire prima che i giochi siano fatti - ha sottolineato Giuseppe Giordano - non permetteremo alla Fiat di chiudere qualsiasi stabilimento. E’ inutile fare la voce grossa nel mondo - ha concluso - se già noi abbiamo i nostri problemi in Italia». regione@luedi.it
Da Mosca Berlusconi ribatte alle accuse per la gestione della fase economica
«Il peggio ormai è passato» Il premier se la prende con i media: «Sono troppo catastrofisti» di FEDERICO GARIMBERTI MOSCA – Silvio Berlusconi rispedisce al mittente le critiche di chi lo accusa di non aver saputo fronteggiare la crisi: «Sono assolutamente convinto che il governo italiano abbia fatto ciò che doveva essere fatto», replica da Mosca. E passa immediatamente al contrattacco. Secondo il Cavaliere, i media e l’opposizione, invece di dire che «il peggio è passato» preferiscono essere «catastrofisti», alimentando così una crisi che ha origini soprattutto psicologiche. Per la sua arringa difensiva, Berlusconi sceglie la conferenza stampa congiunta con il presidente russo Dmitri Medvedev, a margine della bilaterale che lo ha portato in Russia. Che intenda affrontare il nodo dell’economia, lo si capisce non appena varca la residenza presidenziale di Barvikha, alle porte di Mosca. Il G8 dell’Aquila, dice seduto accanto a Medvedev, «sarà un’occasione per dare una risposta alla crisi, magari varando quei global legal standard» su cui l’Italia insiste da mesi. Solo così, sottolinea, si potranno scrivere “nuove regole» per la finanza e l’economia, eliminando quei «fenomeni» che hanno determinato la crisi. Terminato un primo giro di colloqui, il presidente del Consiglio e il leader russo sono nuovamente davanti alle telecamere. «Abbiamo fatto ciò che doveva essere fatto», replica seccamente Berlusconi all’inevitabile domanda sulle polemiche scoppiate dopo la diffusione dei dati sul Pil tendenziale a -5,9% a marzo. Anzi, aggiunge, l’Italia può vantare con «orgoglio» di aver individuato prima degli altri la ricetta anti-crisi: quella cioè di garantire con soldi pubblici che le banche non fallissero. Strada, sottolinea, seguita da Europa e Stati Uniti. Inoltre, aggiunge Berlusconi, abbiamo protetto i più deboli garantendo la quasi totalità dello stipendio a chi ha perso il lavoro e al contempo abbiamo varato misure in favore delle imprese che sono state apprezzate da tutte le categorie. Il premier ripropo-
ne quindi la sua teoria sulle cause della crisi: un’indagine ha dimostrato come i dipendenti pubblici, che non rischiano il posto e che anzi hanno visto aumentare il loro potere d’acquisto, hanno rinunciato a cambiare l’auto «soltanto per la paura di una crisi che non può toccarli». Da qui l'affondo: di ciò sono «colpevoli» i media e l’opposizione che giudicano «catastrofica e irreversibile» questa crisi, quando, al contrario, «il momento peggiore è superato». Certo, riconosce prendendo spunto dall’affresco sul soffitto che raffigura l’evento narrato nella Bibbia, «c'è stato il diluvio universale, ma siamo ancora tutti qui e tutto è ritornato come prima», anzi «meglio di prima». Insomma, il governo «non ha certo peccato di ottimismo» visto che la crisi è alle spalle. Berlusconi cambia argomento per difendere la decisione di spostare il G8 dalla Maddalena a L’Aquila. La se-
de, ammette, sarà più «spartana», ma l’Abruzzo è una terra «bellissima», dove il passato ha lasciato «segni straordinari». Un discorso che lo porta su un terreno complesso: quello delle radici cristiane dell’Europa. Citando Benedetto Croce, il Cavaliere ricorda che nei 49 comuni toccati dal sisma «ci sono più di 500 chiese» e «ogni 200-300 metri si vedono segni che testimoniano la nostra civiltà cristiana». In un momento come questo in cui «ci sono rapporti che noi dobbiamo cercare di rendere i migliori possibili tra il mondo cristiano e quello musulmano», conclude, «anche una affermazione e un riconoscimento chiaro delle nostre origini e della nostra comune civiltà cristiana possa essere qualcosa di positivo».
«Siamo più vivi di prima del diluvio»
L’APPUNTAMENTO L’emergenza lavoro sarà al centro del congresso nazionale della Cisl
Raffaele Bonanni
ROMA – La crisi economica, la necessità di tutelare i più deboli ma anche la responsabilità del sindacato in questa fase difficile per il Paese e la partecipazione alla democrazia economica: sono questi i principali temi che saranno al centro del XVI congresso confederale della Cisl che aprirà i battenti mercoledì 20 maggio al palazzo dei Congressi a Roma per chiudere sabato 23. La Cisl dunque si riunisce in congresso, oltre che per fare il punto sul gruppo dirigente, per rilanciare la propria linea sulla politica economica del Paese. Ma sarà anche l’attualità, a partire dal caso Fiat, a tenere banco negli interventi che per quattro giorni terranno impegnati i delegati provenienti da tutta Italia. «Nel lavoro partecipazione e responsabilità»: sarà questo il motivo conduttore dell’assise che vedrà tra gli ospiti che interverranno anche il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. Parteciperanno all’assise cislina anche i segretari generali si Cgil e Uil. Lunga la lista dei temi che verranno affrontati: autonomia e contrattazione, globalizzazione ed effetti su economia e lavoro, partecipazione e democrazia economica, ma anche stato sociale e federalismo. La confederazione di via Po arriva alla quattro giorni romana dopo un lungo iter congressuale a livello provinciale e regionale.
DALL’OPPOSIZIONE
|
Ma il leader del Pd smentisce il Cavaliere «Il Governo sia più serio» di GIOVANNI INNAMORATI PERUGIA – «L'atteggiamento del governo di fronte alla crisi è stupefacente». Le ultime affermazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi hanno suscitato quasi uno scatto di sdegno da parte del segretario del Pd Dario Franceschini, che ha chiesto al governo di «smetterla di prendere in giro gli italiani» e di mettere finalmente in campo misure vere per fronteggiare la crisi, e soprattutto di riscoprire un valore essenziale in politica, «la serietà». Franceschini ha fatto un tour in Umbria, toccando Foligno, Terni, Spoleto e Perugia, dove ha tenuto una serie di incontri pubblici a sostegno dei candidati alle elezioni provinciali e comunali; e ha anche incontrato le associazioni del volontariato, i lavoratori ed il mondo imprenditoriale, a partire dall’amministratore delegato Thyssenkrupp, Harald Espenhahn. Franceschini ha potiuto toccare con mano gli effetti della crisi, incontrando le rappresentanze sindacali di alcune aziende che hanno messo in cassa integrazione gli operai o che rischiano addirittura la chiusura. La crisi è stata dunque il tema del giro elettorale di Franceschini, con una costante richiesta al governo, quella di mettere in campo misure concrete per fronteggiare l’emergenza. Innanzitutto, ha osservato, se è vero che il prossimo G8 dovrà riscrivere le regole della finanza locale, come ha affermato il premier Berlusconi, questo non può tradursi «in un alibi per restare con le
mani in mano, aspettando che le soluzioni piovano dal cielo». Quanto all’ottimismo ribadito dal ministro dell’ Economia Giulio Tremonti, il segretario del Pd ha ironizzato: «L'ottimismo non si mangia alla sera a cena, servono misure concrete». Franceschini è sbottato nel primo pomeriggio quando, giungendo a Perugia, ha ascoltato dai cronisti le dichiarazioni di Berlusconi secondo il quale «il diluvio è finito» e oggi si sta ancora meglio di prima: «Quando è troppo è troppo – ha detto il segretario del Pd – Berlusconi la smetta di prendere in giro gli italiani. Servono risorse vere e misure concrete per tute quelle categorie da sole non ce la fanno ad affrontare l’emergenza». Franceschini ha più volte ricordato le diverse proposte del Pd per le categorie più esposte, tutte bocciate in Parlamento dal voto contrario della maggioranza: «Continueremo a fare così – ha spiegato – e pretendiamo che a ogni nostra proposta non ci sia un semplice no, ma un voto parlamentare». Il secondo tema dei discorsi di Franceschini è stata la rivendicazione della «serietà» del Pd e la richiesta che anche il governo adotti questo atteggiamento: «La serietà – ha attaccato Francescini – è stata drammaticamente dimenticata dalla politica, dove si può dire una cosa per poi smentirla il giorno dopo». La mancanza di serietà di Berlusconi, ha aggiunto, si è vista anche nella sua candidatura alle europee: “Negli altri paesi europei, se il premier si candidasse, i giornali lo massacrerebbero».
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
I 10 giorni più lunghi per la storia della Opel
irremovibili» avverte il sindaco della cittadina campana, Antonio Della Ratta; «Bene Chrysler, bene Opel, ma serve subito un tavolo con il governo ai massimi livelli», afferma il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino. Nel corteo gli operai di Pomigliano sono in testa, con quelli di Termini Imerese, l’altro stabilimento a rischio. Rinaldini annuncia il blocco degli straordinari e di ogni forma di flessibilità; per il numero uno della Fim, Giuseppe Farina, «è ridicolo che la Fiat discuta con il governo statunitense e con quello tedesco e con i sindacati di quei Paesi, ma non dica nulla in Italia». Eros Panicali, responsabile nazionale del settore Auto per la Uilm, vuole che il tavolo sia presso la presidenza del Consiglio, mentre il segretario generale della Fismic, Roberto Di Maulo, accusa il governo «totalmente assente sia nei riguardi della Fiat sia di qualunque politica industriale». «La richiesta del sindacato di avere un tavolo nazionale per affrontare le ricadute degli accordi internazionali della Fiat – spiega il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino – è assolutamente sensata. Io sono qui per sostenere questa richiesta». Sfila con gli operai anche il governatore della Puglia, Nichi Vendola che vuole le Regioni al tavolo. Il percorso del corteo è lungo, ma la manifestazione si svolge in un clima tranquillo. L’AGGRESSIONE - I tafferugli sono solo alla fine, durante i comizi sul palco allestito davanti alla palazzina del Lingotto. La contestazione inizia a sorpresa durante l'intervento di Farina. Gli gridano «venduto, venduto» e gli tolgono l’audio. Il segretario della Fim-Cisl finisce di parlare, ma i Cobas raggiungono il palco. Ci sono spintoni, Rinaldini
|
8 Primo piano
Domenica 17 maggio 2009
Primo piano 9
Domenica 17 maggio 2009
Lucania felix Il settimanale l’Espresso pubblica la telefonata tra il candidato alla presidenza della Provincia di Matera e il senatore che ha fondato Forza Italia
Stella e Dell’Utri “Bingo”
IL COMMERCIALISTA - La procura di Napoli sospetta che un commercialista, massone, lavori per la holding di un gruppo criminale che ha monopolizzato il settore delle scommesse sportive
LA TELEFONATA - La Guardia di finanza trascrive il testo di una telefonata tra il commercialista indagato e il direttore dell’Api di Matera Franco Stella La telefonata non ha implicazioni giudiziarie
IL BINGO - Al centro dell’inchiesta ci sono una serie di sale bingo. Stella si ritrova nelle telefonate, perché aveva venduto una delle sue società a un’impresa che è finita nell’indagine della procura di Napoli
di FABIO AMENDOLARA
L’uomo accusato dell’omicidio Tartaglia era in buoni rapporti col cugino di Delli Gatti di LEO AMATO Gerardo Navazio
Qui sopra Franco Stella, a destra il senatore Dell’Utri
chiede di intervenire». L’Espresso la racconta così. Stella probabilmente non conosceva i trascorsi del commercialista. Per lui, fino a ieri, era uno stimato professionista napoletano. «Un conoscente», conferma al Quotidiano. E probabilmente quella telefonata a Dell’Utri era solo una millanteria. Ma sarebbe facile credere il contrario. Perché Stella è uno che a destra fino a qualche tempo fa ci sguazzava bene. Un uomo del suo entourage è ai vertici dell’Ugl e nella sua lista, dicono, ci sono candidati che provengono dal centrodestra. Uomini come Antonio Galtieri da Ferrandina, Cosimo Damiano Cinnella e Tommaso Perniola di Matera. E poi, se le trascrizioni degli investigatori sono giuste, Franco stella è uno che parla male dei comunisti. Ma la telefonata è disturbata. Le voci, come spiega il giornalista dell’Espresso Marco Lillo sul numero che da ieri è in edicola, si sentono solo in sottofondo. Qualche parola potrebbe essere stata fraintesa e trascritta male. Altrimenti sembrerebbe strano che un paio di anni dopo a lanciarlo alla guida della Provincia di Matera sia proprio un ex comunista. A Potenza raccontano di una telefonata del deputato Antonio Luongo. Sarebbe partita da lui l’iniziativa. Perché «Stella è uno che piace ai dirigenti di sinistra e pesca voti anche a destra». E’ il candidato giusto per la competi-
zione di quest’anno. «E questa storia è un imboscata di qualche tiratore scelto», dicono negli ambienti del Pd. La dichiarazione, non ufficiale, è accompagnata da un discorso politico non facile da decriptare: «La coperta stava diventando troppo
corta per alcuni. Ecco il perché di questi attacchi». Lui, invece, questa la racconta così: «Quella società l’ho venduta e l’azienda che l’ha comprata aveva le carte in regola e il certificato antimafia». E il commercialista? «E’ un conoscente». E la tele-
fonata per bloccare la revoca delle licenze? «Ma quale revoca? Era per una richiesta di dilazione». Spiega: «La società aveva dei ritardi con i pagamenti e le autorizzazioni erano a rischio». E lei è intervenuto? «Era solo per un rinvio. Lo prevede la legge».
Tutto trasparente. E il senatore Dell’Utri? «Non lo conosco». Mai conosciuto? «Mai». Era una millanteria con il commercialista? «I chiarimenti arriveranno con una nota predisposta dai miei avvocati». f.amendolara@luedi.it
L’inchiesta pubblicata dal settimanale l’Espresso sugli interessi di don Renato Grasso nel settore delle scommesse Il giornalista Marco Lillo ha inserito nel servizio una telefonata tra Franco Stella e il commercialista della holding di Grasso Il candidato presidente per il centrosinistra si sarebbe impegnato, secondo l’Espresso, per evitare che i monopoli di Stato revocassero le licenze a una società di Grasso
Il segretario del Pd Simonetti si schiera con Navazio
Difesa politica: «A Melfi non c’è mafia» di EMILIO FIDANZIO MELFI - L’ultimo intervento in ordine cronologico da parte del sindaco di Melfi Ernesto Navazio, ha suscitato molto interesse e sulla questione, in occasione dell’apertura della campagna elettorale, ha voluto dire la sua, il segretario del Pd cittadino Luigi Simonetti: «Ho letto più volte e con molta attenzione la lettera del sindaco della città di Melfi e posso sinceramente dire di condividere, oltre che la passione con cui scrive a difesa della nostra città, molte delle considerazioni che vengono espresse. Del tema di cui parla il sindaco abbiamo discusso pubblicamente, il 9 febbraio scorso, alla presenza del deputato Marco Minniti e come in quella circostanza già dissi, continuo a pensare che: Melfi non è città di Mafia. Partendo da quest’assunto che coincide esatta-
mente con quello che il sindaco scrive, ma anche con il sentimento diffuso della società melfitana, a me sembra che l’azione di tutti, anche di coloro che oggi si sentono sotto accusa, debba riguardare innanzitutto il che fare, proprio perché «il tentativo di stendere attorno alla città una rete, a trame sempre più fitte, per impedirne ogni movimento» è, a mio avviso, non più solo un tentativo, ma un disegno chiaro, preciso, nitido. E’ partendo da questa considerazione, che più volte ho manifestato, sono convinto che la risposta, per l’unità e la difesa della nostra città, non può che essere politica». Parole rilevanti da parte di Simonetti che aggiunge: «Bisogna riaffermare il senso, la giustezza e il valore della legalità, anche e soprattutto per tutelare lo sviluppo di Melfi. E’ noto che specie nel Mezzogiorno attorno ad attività le-
Una veduta di Melfi, a destra il sindaco Navazio
cite o apparentemente tali, germogliano economie che mettono insieme in un meccanismo complesso organizzazioni ramificate e malavita ordinaria, economia legale e sottobosco di criminalità comune. Se a questo si aggiunge anche un contesto politico in movimento, come sono quello cittadino e quel-
lo regionale, dove i cambi di casacca sono semplicemente specchietti per le allodole e la strategia è sottile e lucida, tendente ad isolare chi si spende con coraggio anche oltre gli schemi, la conclusione è tratta». Simonetti poi conclude: «Bisogna smetterla di sciupare occasioni e momenti nei quali è utile mette-
re insieme le forze per unire Melfi, per riaffermarne ruolo e funzione, per difendere i suoi interessi e per rilanciare la nostra città e l'intero Melfese. Bisogna dotarsi di più coraggio, per continuare la lotta alle scempiaggini, alle solidarietà di corporazioni, ai campanili e alle incrostazioni che si annidano
anche nei partiti politici. Per tutelare la nostra città è necessario non solo difendersi, ma osare, attaccare, andare avanti. E’ necessario unire, andare oltre l’attuale politica, perché oltre questa politica c’è la buona politica , c’è chi vuole lavorare per il bene di Melfi e vuole premiare merito e competenze».
MELFI - «Stava con il suo fidanzato in macchina. Lui ha avuto un infarto ed è morto sul colpo». Lo racconta la madre in un’udienza di un processo per omicidio. Beatrice da quella volta, da quando ha visto quell’uomo morire tra le sue braccia, non si è più ripresa. Bionda, piacente, ha conosciuto tanti uomini. Mai quello giusto. E qualcuno ha cominciato ad approfittarne. Era consenziente, s’intende, per quanto possa esserlo una persona segnata per sempre da una tragedia del genere. Beatrice è diventata l’ossessione di Gerardo Navazio, accusato della morte di Mauro Tartaglia. Chiamata a testimoniare nel dibattimento del processo davanti alla Corte d'assise di Potenza ha fatto praticamente scena muta, ma negli atti dell'indagine contro i clan del melfitano c'è un verbale del 9 maggio del 2008 dove racconta un retroscena inedito dell'esplosione di violenza che dall'omicidio di Tartaglia, nel giugno del 2007, arriva fino alla morte di Bruno Cassotta, lo scorso ottobre. Quattro cadaveri in quindici mesi. Per due di loro, Marco Ugo e Bruno Cassotta, i colpevoli girano ancora a piede libero. Prima che si scatenasse tutto questo a Melfi c’era la pace. Gerardo Navazio è uscito dal carcere nel 2005. Ora va in giro a raccontare del suo “fraterno amico” riferito al defunto Marco Ugo Cassotta, ma allora il primo ad avvicinarlo è stato Giancarlo Tetta, cugino di Rocco Delli Gatti, capo storico del clan nemico. Lo racconta alla polizia la moglie di Tetta. «Navazio ha raccontato a mio marito i suoi problemi con la giustizia, e lui gli ha offerto immediatamente la sua amicizia, così Navazio nonostante io fossi contraria ha cominciato a frequentare la casa nostra, e qualche volta si è fermato anche a pranzo. Mio marito pensava che fosse giusto stargli vicino e ospitarlo di tanto in tanto, perché era una persona che aveva sofferto nella vita ed era rimasta sola». Figurarsi che gli aveva trovato anche un lavoretto. Navazio faceva il buttafuori nelle serate in cui Tetta si esibiva come cantante, e una volta se le diede di santa ragione con Saverio Loconsolo, perché dava fastidio agli altri ospiti. Uno dei Cassotta, tanto per capirci. Ma non solo. Le parole di Beatrice svelano un rapporto di complicità tra i due, che solo chi è stato in carcere può capire. «Ho conosciuto Gerardo Navazio per tramite di Giancarlo Tetta. Mi ha portato a casa sua perché voleva che
avessi un rapporto sessuale con lui, e ci instaurassi una relazione sentimentale. Mi ha spogliato. Mi ha sbottonato la camicetta, e mi ha abbassato i pantaloni. Mi ha lasciato da sola con lui, e abbiamo passato la notte insieme… Conoscevo Tetta da diverso tempo. Frequentava anche casa mia. Prima di andare a casa di Navazio, avevamo fatto sesso in macchina in una zona di campagna, come era già successo altre volte in precedenza». Questo è giocare col fuoco. Gerardo Navazio è finito in carcere nel 1967 per aver ucciso la cognata dopo un tentativo di violenza sessuale. Venti anni dopo c’era tornato per aver aggredito a coltellate la figlia della vittima, e aver colpito alla testa suo marito con una bottiglia di vetro. Difatti la mattina dopo cominciano i guai. «Tetta è arrivato e hanno cominciato a litigare a causa mia, perché Navazio si era invaghito e mi voleva tenere per sé, e Tetta non voleva perdermi. Alla fine sono rimasta a casa di Navazio… lì mi è capitato ancora di incontrare Tetta». Ma anche altri. Non solo del gruppo Delli Gatti. I due clan in camera di conciliazione. Anche se andrebbero chiamate orge. C’è un’altra persona che ricorda gli incontri che avvenivano in quella casa. La scena è sempre la stessa: «Ho incontrato Giancarlo Tetta che mi ha
presentato un suo amico, Gerardo Navazio, che era appena uscito dal carcere, e mi ha invitato a tenergli compagnia e ad avere una relazione con lui. Navazio mi affascinava, e sono andato a trovarlo a casa sua. Una volta ha partecipato anche Giancarlo Tetta, e un suo amico che si chiama Donato... ma mi sono spaventata perché erano in tre e pretendevano di avermi contemporaneamente. Altre volte ho avuto rapporti sessuali con Navazio e la sua convivente. Lui era molto geloso di lei». E lei se ne va dalla sorella in Toscana. E lui se la prende con il suo vecchio amico: dice che se ne approfitta, e che la fa prostituire. Se ne va a braccetto per il viale con Marco Ugo Cassotta. Poi muore Mauro Tartaglia, e dal carcere Navazio scrive al sindaco di Melfi che Giancarlo Tetta aveva già provato a «mettere una tragedia tra me e un altro» per farlo ammazzare. Scrive anche alla moglie di Giancarlo Tetta. E’ tutto negli atti della procura. Voleva uccidere il marito, e dice di non averlo fatto solo perché si è messo in mezzo Mauro Tartaglia. Ma il destino di Giancarlo Tetta è segnato comunque: viene freddato il 4 aprile del 2008. I suoi carnefici sarebbero Massimo Cassotta e Adriano Cacalano, che vengono arrestati tre mesi dopo. Per la polizia è scontro tra clan, si è arrivati alla resa dei conti.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Navazio e Tetta erano amici
Da Matera le smentite: «Il senatore? Mai conosciuto» E già si pensa a un colpo basso su mandato politico MATERA - La società si chiama “Vincitù Srl”. Ha sede a Ottaviano, a due passi da Napoli, ed è gestita per il cinquanta per cento da un certo Pasquale e per l’altro cinquanta dal re delle scommesse: don Renato Grasso, un imprenditore in odor di camorra che ha capito che il videopoker nell’era dell’Adsl era superato. Ha aperto agenzie in tutto il Sud Italia e in Basilicata, sospetta la procura antimafia di Napoli, ne controlla una a Policoro. Una sala scommesse che fino a qualche anno fa era di Franco Stella, direttore dell’Associazione delle piccole e medie imprese di Matera, ora candidato a guidare la Provincia per il centrosinistra. La trattativa, per conto di don Renato, l’ha curata un commercialista massone, ben introdotto nella Napoli bene: Antonello Luciano che, secondo gli investigatori, è l’uomo che, si legge negli atti che il Quotidiano ha potuto consultare, «predispone gli strumenti contabili, finanziari ed economici per consentire il riciclaggio del denaro e l’intestazione fittizia di società» della holding del gioco d’azzardo. Franco Stella con l’inchiesta non c’entra niente. E le sue telefonate con il commercialista gli investigatori non le avrebbero neanche trascritte se non fosse saltato fuori il nome del senatore Marcello Dell'Utri. E’ lui, il candidato presidente per il centrosinistra, a dire al commercialista di poter parlare con il senatore innamorato dei diari del Duce d’Italia Benito Mussolini e ideatore del partito del presidente del consiglio Silvio Berlusconi? Il 27 maggio del 2007 - come rivela il settimanale l’Espresso - il commercialista chiama Franco Stella. La società di don Renato ha un problema con i monopoli di Stato che minacciano di revocare alcune licenze. «L’ex politico della Dc (che negli anni 70 però era stato candidato al comune nel Movimento Sociale Italia ndr.) dall'eloquio forbito non si fa pregare e chiama in diretta, con l’altro telefono, Marcello Dell’Utri. Mentre il commercialista di Grasso ascolta, Stella chiede a Dell’Utri di bloccare la revoca. Poi chiama anche un magistrato della Corte dei conti e gli
FILO DIRETTO - Stella doveva parlare con Dell’Utri per evitare che una società perdesse le licenze per le scommesse. E’ quello che crede il commercialista. Perché Stella nega di conoscere il senatore del Pdl
10 Primo piano
Domenica 17 maggio 2009
Primo piano 11
Domenica 17 maggio 2009
Rosy Bindi nel capoluogo in un incontro del Pd sul bene comune
Politica lucana
Quando «stava con noi»
Partita ufficialmente la sfida del centrodestra a Comune e Provincia di Potenza. 23 i politici sul palco
Il vicepresidente della Camera parla di “cattolici e Molinari” di SARA LORUSSO
di SALVATORE SANTORO POTENZA - Ventitré politici sul palco: quello grande delle occasioni importanti. Il centrodestra, al completo, ieri pomeriggio a Potenza ha ufficialmente lanciato il guanto di sfida al centrosinistra. Una fila di segretari di partito e responsabili di movimenti politici. In mezzo i due candidati; al comune Peppino Molinari e alla presidenza della Provincia Aurelio Pace. Il comizio vero e proprio inizia poco prima delle 20. Prima c’è il tempo per le strette di mano. Per “contarsi” e per vedere chi c’è. E’ la prima uscita pubblica dell’alleanza che sfida in Basilicata il centrosinistra che nel Potentino schiera due pesi massimi: Vito Santarsiero al Comune e Piero Lacorazza alla presidenza della Provincia. C’è chi conta quanta gente riempie piazza Prefettura. Si fanno calcoli: «Duemila persone», dice qualcuno, altri arrivano a «tremila» fermo poi dichiarare: «E’ difficile riempire questa piazza». Il dato è che in passato mai il centrodestra lucano avrebbe osato sfidare un comizio in piazza Prefettura. I due candidati si lanciano nei proclami. Il tono della voce è alto. Peppino Molinari parte proprio dal luogo in cui parla per attaccare l’avversario Santarsiero. «Questa piazze è il cuore di Potenza. Noi stiamo con tutti quelli che hanno firmato contro il rifaci-
Sinistra per la Basilicata in conferenza
GLI APPUNTAMENTI Potenza
Un momento del comizio del centrodestra a Potenza
mento di piazza Prefettura». «Non vogliamo piscine - ha proseguito Molinari - ma solo che la storia non venga toccata». Partono gli applausi. Peppino Molinari alza ancora di più il tono: «Questo è un giorno di festa. Abbiamo posticipato la festa della liberazione di questa città». Applausi. Qualcuno sorride. Sul palco i leader del Pdl fanno segno di assenso. Molinari non si ferma e prosegue senza sosta. Promette «una città normale dove sia recuperato il decoro». Poi il candidato sindaco si concentra sul criticare la scorsa amministrazione: «I
trasporti pubblici non esistono in questa città». Pezzo forte delle critiche è il ponte di via Di Giura e la “nave del Serpentone”: «Per questo sindaco deve diventare come Punta Perotti a Bari». E per le conclusioni aggiunge: «Io vi assicuro che il Comune diventerà un luogo dei cittadini: un palazzo di vetro. E non la stanza per pochi amici e qualche parente». E’ la volta del candidato alla presidenza della Provincia, Aurelio Pace. Il tono della voce è lo stesso. Si rivolge direttamente alla folla: «Siete quelli che hanno scelto il rinnovamento. Vedo uomini liberi da-
vanti a me». Applausi, ma inizia a piovere. La gente cerca riparo sotto i porticati. Qualche ombrello, ma Pace non si scoraggia. Promette una Provincia, «che non deve più essere un ente inutile». Poi mostra fiducia: «Io dico al centrosinistra che perderà di farlo con dignità». E vai con gli attacchi: «Non è possibile fare concorsi preelettorali costringendo le famiglie a chiedere favori». Si va verso le conclusioni e Pace prosegue: «C’è un declino: si è passati da Gianturco a Folino». La pioggia continua, anche la campagna elettorale. s.santoro@luedi.it
ALLE 17.30 presso il Park Hotel è in programma un’ iniziativa pubblica con i partiti e le liste della coalizione di centrosinistra. A seguire alle ore 19.30 in piazza Don Bosco avrà inizio la festa del centrosinistra. Nel corso dell’incontro è previsto l’intervento di Vito Santarsiero candidato sindaco della città di Potenza e di Piero Lacorazza candidato presidente della Provincia di Potenza. Saranno presenti anche stand di associazioni, stand gastronomici e vari gruppi musicali che allieteranno la serata comei Gianduia Elettrika, Blak Out, Bellitamburi, Musicamanovella, Pietro Basentini, Iatrida, Grziano Accinni (Ethnos) e i Tarantolati di Tricarico. In mattinata alle 10.30 al Park hotel è in programma l’ apertura della campagna elettorale dell’Italia dei Valori.
Matera ALLE 19 presso l’hotel Hilton Garden è in programma la presentazione della lista e dei candidati dell’Udc alla Provincia Alle 20 in piazza Vittorio Veneto si svolgerà il comizio pubblico del Popolo della Libertà.
Il senatore lucano Emilio Colombo in un intervista parla degli obiettivi della Ue
«Europa, ancora una scommessa mancata» Alla vigilia del voto per il rinnovo del Parlamento europeo, molti si chiedono se l’Italia conosca davvero l’Europa. «Non so se si possa dire che l’Italia non conosce l’Europa», risponde, in una intervista all’Ansa, il senatore a vita Emilio Colombo, convinto sostenitore dell’Europa unita e presidente del Parlamento europeo dal 1977 al 1979, l'ultimo italiano a ricoprire l’incarico. «La verità – aggiunge – è che oggi appare difficile una diffusa percezione del vero e concreto ruolo dell’Europa. Intendo il ruolo che l’Europa comunitaria svolge nel quadro delle grandi questioni mondiali». «Dell’Europa – osserva Colombo – oggi viene piuttosto vissuta la dimensione burocratico - finanziaria; la sua
funzione regolatrice degli aiuti comunitari; la sua missione di custode ed amministratrice di una moneta. Si tratta di una moneta che è insieme simbolo di una stabilità interna e di una relativa ricchezza e solidità dell’economia. Ma sullo sfondo l’Europa appare come una promessa mancata, una virtualità suggestiva ma remota. A me pare poi che in Italia questa campagna elettorale si stia immiserendo in una mera competizione di carattere locale e nel sostegno non alla causa europea, ma alla figura del capo del governo». Ma il progetto di Europa dei padri dell’integrazione e anche di Emilio Colombo è ancora valido, alla luce degli enormi cambiamenti nel quadro politico ed economico
mondiale? «Certo che è valida!», risponde Colombo. «Essa – spiega – nasceva dal bisogno di unire ciò che la guerra aveva diviso e soprattutto dall’urgenza di costruire un’idea, un progetto del futuro in un continente pacificato. Oggi non credo vi sia alcuno che ritenga essenziale un ideale europeo in un mondo diviso da conflitti regionali e da forte spirito competitivo. Quel che è necessario ritrovare è il senso di una grande missione. Ma perchè ciò si realizzi è fondamentale che 'dentrò i confini dell’Europa maturi una nuova coscienza dei doveri che la cultura occidentale ha verso il mondo: nel segno della solidarietà, dell’aspirazione a un nuovo ordine secondo giustizia, della vocazione a un senso più
generoso dell’accoglienza e dell’integrazione in un quadro di sicurezza e di garanzie. In un mondo che cambia – aggiunge Colombo – un’Europa fedele ai propri fondamenti appare ancor più essenziale alle ragioni della pace e della cooperazione tra i popoli, perchè è essa stessa l'esempio di un riuscito modello di cooperazione e di convergenze». Considerata la necessità di una politica europea comune – soprattutto di fronte a gravissimi problemi come quelli dell’immigrazione – perchè c'è ancora tanto euroscetticismo? «L'Europa – risponde Emilio Colombo – può divenire una potenza civile globale se riesce a moderare i nazionalismi, a regolare le spinte protezionistiche, a recepire le ambizioni politiche che ani-
Emilio Colombo, senatore a vita
marono la sua fondazione. Se da soggetto tecnocratico recupera l’anima di un progetto capace di dare un senso al movimento della società civile e valori a quella che la letteratura della crisi definisce 'la lenta dissolvenza del mondò. È importante fare uno sforzo comune dei vecchi partner
europei perchè l’Europa come forza civile globale non venga scavalcata, nella crescita dalle potenze emergenti e dagli Stati Uniti: cosa possibile proprio ritrovando la forza e le potenzialità che ispirarono la sua fondazione e il suo sviluppo». (ANSA)
La candidata operaia per le europee La conferenza stampa di Sinistra per la Basilicata (f.M.)
Il movimento politico Sinistra per la Basilicata ha indetto, nella mattinata di ieri, una conferenza stampa per la presentazione dei candidati alle elezioni amministrative ed europee. L'incontro ha avuto inizio con il saluto del coordinatore provinciale di Sinistra democratica Giannini Romaniello che ha spiegato la scelta politica della candidatura alle elezioni europee della lavoratrice Giovanna Salvatore: «Riteniamo ci debba essere una forte connessione tra quello che diciamo riguardo la rappresentanza dei grandi temi del mondo del lavoro quali punti centrali della nostra volontà di ricostruire un nuovo progetto politico e le candidature; la nuova sinistra che vogliamo costruire deve partire dai soggetti che quotidianamente non sono visibili, per questo motivo le liste amministrative sono costituite soprattutto da lavoratori in cassa integrazione, in mobilità, studenti, pensionati». Infine ha elencato i punti che dovrebbero caratterizzare l'azione del partito: «Pretendere che si producano atti politici di rottura rispetto al passato, mirati ad esempio alla riduzione dei costi della politica; richiedere che si affermi un principio chiaro nei rapporti tra regione e provincia in cui la regione deve essere soggetto di programmazione e di controllo mentre le provincia soggetto di attuazione; privilegiare interventi che mettano in rete tutta la viabilità provinciale riqualificando le strade esistenti; elevare la qualità della scuola e proporre un programma straordinario di messa in sicurezza di tutti gli edifici scolastici». L’assemblea è stata interamente concorde con le parole di Giovanna Salvatore, candidata per Sinistra e Libertà alle elezioni europee: «Sono un’operaia dello stabilimento Ferrero situato a Balvano all’interno del quale sono delegata sindacale per la Flai Cgil. Ho accettato la candidatura per dare visibilità ad una larga fetta di popolazione costituita da operai, precari, donne, i cui diritti, le cui tutele e le cui libertà sono spesso poco rappresentati e messi da parte». La conferenza si è conclusa con la presentazione e i saluti dei tanti candidati alle elezioni amministrative. Antonella Mariani
Santarsiero, Bindi e Summa
re male di Berlusconi?». Poi gli altri non si fanno pregare. Sarà il deputato Salvatore Margiotta (che alla platea chiede con forza di vincere al primo turno, «anche per continaure a costruire la città che l’attuale amministrazione ha già cominciato a migliorare») a riprendere il passato «neanche tanto lontano» - in cui «proprio con Peppino abbiamo fatto tante di quelle campagne elettorali, io e Rosy. Il suo essere candidato nel centrosinistra ci rattrista, sembra un “incidente della storia». L’ultima stoccata è per i Dec. Agli ex colleghi fuoriusciti dal Pd contesta come «scelta disdicevole, lo sbandierare il cattolicesimo per celare il trasformi-
smo consumato nel passaggio dal governo regionale alla guida del centrodestra». Poi, nella sala, si riprende in mano il tema dell’incontro. Angelo Summa, segretario provinciale dei giovani democratici apre alla consapevolezza che «costruire il bene comune è la nuova sfida, soprattutto sfida europea». «Discutere di bene comune significa - spiega Sanatrsiero - porsi il problema di una società più giusta e solidale. Ma lo Stato non può porsi il problema a valle, cercando di riequilibrare una situazione di disagio. Deve operare a monte, garantendo un mercato plurale aperto alle diverse realtà, comprese le cooperative, il socia-
Prc: Melchionda e Travaglini a battesimo
Ferrero in Basilicata chiede la difesa dei lavoratori Fiat POTENZA - «Non siamo i duri e puri, vogliamo solo lavorare per essere la vera alternativa al bipolarismo degli affari». Motivano così le ragioni che li hanno spinti a concorrere da soli alle prossime elezioni i candidati di Rifondazione comunista che ieri, nella lussuosa cornice del Grande Albergo, hanno aperto la loro campagna elettorale. A presenziare il segretario nazionale di del Prc, Paolo Ferrero insiee a Marcello Travaglini, candidato sindaco, e Gerardo Melchionda, in corsa per la presidenza della Provincia. «Il nostro programma - ha spiegato Melchionda - si pone un duplice obiettivo; il primo è palesemente di tipo politico ed deologico ed è volto ad un richiamo, in una posizione autonoma rispetto al centro sinistra, all'unita della sinistra tutta». Quanto al secondo obiettivo Melchionda dice: «Vogliamo recuperare la credibilità di un ente, come quello della Provincia, considerato da molti come un qualcosa di inutile rilanciando il suo ruolo importante di cerniera tra comuni e regione. Partiremo anzitutto da una gestione più oculata delle risorse e dai tagli a tutte le spese superflue. Siamo consapevoli di
tutti i limiti che abbiamo, ma lo siamo altrettanto del fatto che potremo essere un'alternativa per quanti hanno ancora voglia di interessarsi a quella politica che sa ancora dare delle emozioni». «Il nostro slogan - ha poi aggiunto Marcello Travaglini - è quello di Potenza della partecipazione proprio perché crediamo che la partecipazione sia l'unico strumento capace di recuperare la dignità dei cittadini oppressa dal clientelismo». A giocare un ruolo importante nel programma di Rifondazione anche il tema dell'ambiente. “ La creazione di un parco fluviale nella zona del Basento, la delocalizzazione dell'impianto della ex Sider Potenza, sono solo alcune delle idee che abbiamo in mente per la città di Potenza- continua Travaglini - a queste vanno aggiunte quelle che pongono grande attenzione al tema della cura, della manutenzione di tutte le aree della città che vogliamo sia più vivibile». La parola è poi passata al leader nazionale Ferrero anche in lizza per le europee. «Queste elezioni si svolgeranno in un periodo di forte crisi - ha commentato Ferrero - una situazione che è paradossal-
La manifestazione elettorale del Prc
mente anche il frutto delle stesse politiche europee che hanno agevolato la speculazione finanziaria tagliando di continuo salari e pensioni, decisioni prese di comune accordo tra socialisti, popolari e liberali tra le cui fila si sono ritrovati anche politici di casa nostra che, in Italia invece, mostrano disaccordo su qualunque tematica». Poi, in ultimo un accenno alla crisi industriale che più tocca il Mezzogiorno. «Non possiamo che registrare il totale disinteresse del governo di fronte alle manovre di grandi gruppi industriali come quello della Fiat - ha concluso il segretario nazionale - è per questo inevitabile chiedere un impegno affinché si tutelino posti di lavoro e stabilimenti ancora presenti in Italia». Anna Musacchio
L’Idv dichiara “amore” a Franco Stella
«Politica del fare» MATERA - «Io sono un amico dell'Italia dei Valori». Con queste parole Franco Stella, il candidato presidente del centrosinistra, ha voluto comunicare tutta la sua sintonia con il partito di Di Pietro. Per l'apertura della campagna elettorale, presso il cinema comunale, la squadra dell'Idv era al gran completo, dovendo lanciare anche la volata anche al candidato unico del partito per le europee al Sud, Aldo Michele Radice. La formazione, fra le più critiche della coalizione, va detto che da subito ha creduto nella candidatura di Stella, «le sue capacità sono fuor di dubbio - ha ricordato Antonio Autilio, assessore regionale alla Formazione - e ne ha dato prova ai tavoli dove ho avuto la possibilità di lavorarci assieme; il nostro è un territorio in fase di forcing out, rispetto ai finanziamenti europei di cui ha goduto sino ad oggi - ha proseguito il responsabile della formazione; oggi occorre la-
vorare perché l'obiettivo competitività che ci attende nel 2013 risponda realmente alle capacità della Regione, e sono sicuro - ha aggiunto - che con Franco Stella ci riusciremo». Guardando all'appuntamento elettorale, pur correndo sotto favorevoli presagi, Felice Belisario, capogruppo Idv al Senato, ha tenuto a sottolineare che la coalizione dovrà puntare su una forte dose di discontinuità, «la stessa che rivendica il partito; bisogna avere un'attenzione diversa per il territorio - ha dichiarato il senatore del'Idv -, dopodichè potremo stilare un bilancio, che se sarà favorevole potrà sicuramente vedere uno dei nostri in posizioni di responsabilità nella squadra per la Provincia». Giovani e donne saranno il valore aggiunto che i dipietristi apporteranno alla coalizione: «Piuttosto che continuare ad invocarli, abbiamo preferito metterli direttamente nelle nostre liste - ha
Sul palco dell’Italia dei valori a Matera
spiegato Radice; dobbiamo rinnovare la politica, spesso appiattita, anche nel centrosinistra, su posizioni che in passato abbiamo avuto il coraggio anche di criticare; del resto - ha ricordato - noi non giochiamo certo al gioco del silenzio». Poi, Radice, come tutti i vertici dell'Idv, ha manifestato il suo pieno appoggio alla candidatura di Stella, anche per le ragioni con le quali è maturata: «Siete stati voi a chiedermi una riflessione sulla possibilità di occuparmi di politica in questa tornata elettorale - ha sottolineato lo stesso Franco Stel-
la -; io sono un uomo del fare, vengo dal mondo del lavoro ed anche questo appuntamento mi accingo a viverlo con lo stesso spirito. Penso - ha ricordato alle risposte disattese della città; guardo alla condizione della viabilità di un Sud dimenticato e che dobbiamo far ripartire, ma - ha evidenziato . nel pieno rispetto del codice etico, che io mi impegno ad adottare per gli appalti come per il sostegno alle fasce più deboli della popolazione. Investiremo nelle nuove tecnologie ma soprattutto - ha quindi esortato - dobbiamo credere nel Sud». Enzo Scalcione
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Pace e Molinari: critiche in piazza al centrosinistra
POTENZA - In attesa che il vicepresidente della Camera raggiunga l’incontro che il Pd ha organizzato ieri a Potenza sul “bene comune” da costruire “per combattere la marginalità”, ci si intrattiene su un unico tema. Piena campagna elettorale. Del resto, dall’altra parte della città, contemporaneamente, lo schieramento opposto sta aprendo la propria corsa in piazza. E finisce che all’ordine del giorni torni sempre il “salto” compiuto dall’ex deputato diellino Molinari. La dirigenza del Pd, soprattutto ex margheritini, c’è praticamente tutta. Il centrodestra punta su due ex del centrosinistra (Molinari nel capoluogo, Pace alla Provincia), richiamando i valori cattolici. E se fosse lo spazio per quel voto che nella ex Margherita e nel centro trovava il proprio punto di riferimento? «Semplicemente sorride Rosy Bindi - la sfida si fa più affascinante». Ma poi torna seria e spiega come «i valori cattolici siano qui, nel Pd». La verità è che ad andare dall’altra parte, «è stato scelto il periodo sbagliato». In modo esplicito, «ora Peppino sta con il centrodestra? Bene, lo sa che mi portava qui a Potenza, almeno due volte all’anno per parla-
le, le imprese locali». Questo solo in uno scenario «di evoluzione del modello di democrazia, da rappresentativa - troppo spesso si ragiona solo sugli amministratori - a partecipativa». Ovvero, «non solo “Stato benevolente, ma strategie di inclusione” nel circuito produttivo». A patto di «non marginalizzare con sempre più tagli alle risorse gli enti locali». Quello a cui pensa Piero Lacorazza, candidato alla presidenza della Provincia è «un modello integrato, che metta al centro i comuni, gli enti locali e un principio di sussidiarietà». Al pubblico, e nel caso specifico alla Provincia, «il compito di individuare gli obiettivi e creare le condizioni perché si possano mobilitare in maniera positiva anche le energie del privato che è fatto di associazionismo, di volontariato». Il tema delle risorse ritorna anche nelle parole di Rosy Bindi sicura che «al Sud sono stati fatti dal governo Berlusconi i danni più grandi: risorse tagliate e messe nella cassa di Bossi». Ecco perchè chiede che «la buona amministrazione che il centrosinistra ha messo in piedi nel Mezzogiorno sia premiata, riconoscendo la fiducia al Pd anche per mandare un segnale al governo Berlusconi».
Domenica 17 maggio 2009
BASILICATA, BELLA RI...SCOPERTA
INFANZIA E CARENZE D’ATTENZIONE
di SABRINA ANDRIACCIO*
di ANTONIO TELESCA PER comprendere bene il presente, è d'obbligo scavare nel passato, rispolverando qualche data e qualche importante avvenimento storico. La storia contemporanea ci insegna che a partire dal 1861, il Mezzogiorno d'Italia, a causa delle sfavorevoli condizioni economiche, ambientali, la mancanza di infrastrutture, di lavoro e di enti statali, portarono ad un vasto fenomeno di emigrazione. In quegli anni, il sud in particolare modo, si trovò davanti ad una crisi che incominciò a svuotare le fondamenta del sistema produttivo tradizionale basato sulla manodopera. Questa crisi, in prevalenza agraria, raggiunse l'apice intorno al 1880, data che segnò l'inizio della vera, grande emigrazione di massa lucana. L'emigrazione era vista come sostituto e come aiuto per eliminare da un lato il crescente peso demografico, dall'altro il bisogno di apporto di denaro dall'esterno. Inoltre, la mancanza di lavoro spinse le masse semi-proletarie al crimine e di conseguenza determinò persecuzioni da parte delle autorità statali. In un panorama di miseria, poche erano le vie alternative illusorie di cambiamento: l'emigrazione e la nascita di gruppi di “banditi” che portarono al ben noto fenomeno del brigantaggio. Seguirono anni di rappresaglie, fucilazioni, furti; si creò in questo modo una profonda ferita tra Stato e cittadini. Tanto l'emigrazione, quanto il brigantaggio, rappresentarono diverse maniere di rispondere allo scontento. In rappresentanza del periodo post-brigantaggio, famoso fu il viaggio nel 1902 del Presidente Giuseppe Zanardelli in Basilicata. Un viaggio nella terra in cui la pazienza fu più grande della miseria. Egli stesso cercò di portare alla luce di tutti la triste situazione lucana, spronando l'Italia a non ignorare la nuda realtà della Basilicata. Cifre stimate intorno al 1926, affermano che nel giro di settant'anni, su una popolazione di circa un milione di abitanti la metà era emigrata in: Europa, Canada, Argentina ed in tanti altri luoghi americani. Solo attorno agli anni trenta, con la realizzazione dell'acquedotto e di importanti vie di comunicazione, ci fu un ritorno di lucanità. Il sud è sempre stato un territorio carico di cultura e storia quanto di profonde contraddizioni sociali ed economiche. Dopo tanti anni di buio, uno spiraglio di luce e di speranza s'intravede con la nascita nel 1950 della “Cassa del Mezzogiorno”. La posizione del sud da quel momento datato quasi sessant'anni fa, è indubbiamente migliorata; anche se il dislivello con il nord è rimasto quasi immutato. Ancora oggi esistono vari problemi strutturali, di scarsa internazionalizzazione, di un'amministrazione pubblica spesso pletorica; lo spostamento di tanti giovani che non trovano un lavoro adeguato al loro livello culturale ed alle loro aspettative e l'incapacità di sfruttare le risorse ambientali e paesaggistiche. E' dal 1873, quando venne utilizzato per la prima volta il termine “Questione Meridionale”, che si susseguono le stesse frasi, gli stessi discorsi e si cerca di mettere continuamente in risalto quello che è il vero volto della Basilicata. Certo è, che non esiste più solo una questione meridionale, bensì anche settentrionale. Oggi l'afflusso nel centro-nord di migliaia di immigrati ha fatto venire meno il disequilibrio tra le due metà d'Italia, basato su un Mezzogiorno fornitore di braccia e cervelli al nord. Il settentrione, saturo ed anch'esso vittima della crisi e della concorrenza straniera, alle braccia meridionali, preferisce quelle più “convenienti” provenienti da Africa, Asia ed altri paesi. Nonostante questo, la nostra “dolce metà” non può fare a meno di noi; il meridione è terreno fertile, luogo strategico di deposito, trasformazione e distribuzione di prodotti energetici, ha tutte le carte in regola per ritornare ad essere la perla, anzi… “l'oro nero” del Mediterraneo, ponte di scambio con gli altri stati in forte via di sviluppo, come nel ruolo storicamente assolto fino al 1492. La realtà odierna, si spera faccia ribaltare, o almeno riequilibrare la situazione italiana, guardando al sud come valida soluzione di continuità. Gente, giovani… non sono sogni irrealizzabili o classici buoni propositi, ma una realtà che con una giusta classe dirigente può davvero migliorare. Sta quindi alla politica, ma anche ai cittadini stessi mutare queste condizioni. D'altronde, il Mezzogiorno sarà come lo vorranno i meridionali Superare quindi teorie politiche e sociologiche meridionaliste che non reggono più al confronto con una realtà storica validissima, ma datata. Proporre una nuova grande sfida per il futuro: orientarsi non solo in teoria ma anche in pratica verso un'economia regionale legata al Mediterraneo e verso un mercato globale. C'è bisogno di una rinascita, di collaborazione, di sinergia tra cittadini residenti in Basilicata e non, che credono nella lucanità. Auspico vivamente l'interessamento di tutti i lucani, nessun escluso, che devono essere i primi a sponsorizzare la nostra regione. Verrebbe davvero da dire una volta per tutte: smettiamola di guardare e commentare, piuttosto partecipiamo e costruiamo insieme! *da Roma, una giovane lucana sabrinaandriaccio@libero.it
LA NASCITA DI UN CAPO di ANGELO LUCANO LAROTONDA segue dalla prima ne assolutamente altruistica cercando di regalarmi ai familiari e agli estranei il più possibile. Questo perché ho sempre avuto la convinzione di essere perfetto. Perdio, come sono perfetto! E’ tale questa mia consapevolezza che, quando mi faccio la barba, fisso lo specchio e lui abbassa lo sguardo! Poi esco per andare al Partito e qui lavoro moltissimo. Forse, dottore, sto scontando quanto non ho fatto prima a scuola e al lavoro. Da ragazzino mi offrivo di aiutare mia madre. Poco però, perché lei mi diceva di non stancarmi mai troppo nel fare le cose. L' ho presa alla lettera. Imparai precocemente a recitare la parte del figlio obbediente quanto basta, servizievole, disordinato. Il più bel ricordo dell'infanzia riguarda il mio primo giro in giostra: vissi l'emozione del volare. Poi sono entrato nel Partito. Allora si chiamava in un modo, poi in un altro e poi un'altra ancora, ma io sono rimasto sempre lo stesso, Piero. Vincenzo ha subito capito che io ero un giovane eccezionale e divenne il mio sponsor-carismatico. Entrai nella Federazione Giovanile e lui, man mano che le settimane passavano, mi disegnava nuove prospettive politiche, mi dava suggerimenti di come mettere ordine ai miei pensieri politici dei quali facevo tesoro grazie alle mie capacità di apprendimento immediato. Per questo lui mi ha costantemente considerato un candidato automatico ed indiscutibile alla poltrona di segretario regionale. Mi diceva: “Io ti metto lì, mi gioco la testa, tocca a te, così sto sicuro ….” Da quell'ottimo animale politico che è, Vincenzo, vedendomi obbediente quanto basta, ha creato una serie di collegamenti in modo da farmi eleggere all'unanimità. Dopo di che mi detto: “Tu sei Pietro e su questa pietra ricostruiremo il nostro Partito.” Mi emozionai e non nascondo che mi sentii un po' come san Pietro! In effetti, mi furono consegnate le chiavi del feudo. A me toccava il compito di ampliarlo e difenderlo. Quando mi sono seduto sulla poltrona di segretario regionale ho avuto la stessa sensazione provata il giorno del mio primo giro in giostra: volare! Da questa mia poltrona potevo ricevere il popolo di sinistra: antichi cavalli di razza dalla criniera ormai sfilacciata. Consiglieri regionali litigiosi e poco produttivi. Giovani desiderosi di un posto e a volte anche di un lavoro. Impren-
ditori per chiedere consigli sugli investimenti. Intellettuali delusi e prodighi di suggerimenti inattuabili. Segretari della coalizione con l'occhio sempre incollato ai buchi delle serrature politiche. Vecchi maratoneti del Partito carichi di allori appassiti. Uno di questi ultimi mi ha regalato un portaritratti con dentro le fotografie di Marx e Lenin dicendomi: “Così riceverai da loro uno sguardo rinforzante nei momenti di gravi decisioni”. Siccome a me i santini non sono mai piaciuti (anche se su face book mi faccio vedere in pellegrinaggio al Sacro Monte di Viggiano), ho sostituito quelle immagini con una foto di Sabina Guzzanti nei panni del Berlusca. Per odiare l'originale. Dopo la fusione a freddo con la Margherita, ho creato un superperfetto Pd allargato! Quindici ore di lavoro al giorno per dedicarmi ai nuovi venuti con la loro vecchia esperienza di cinquant'anni di potere e la pretesa di insegnarmi il senso dello Stato. A me! Per molti mesi mi sono costretto a far capire loro che dovevano annullarsi - oh scusi dottore, volevo dire 'assimilarsi'- nel nuovo Partito. Qualcuno alla fine ha apposto resistenza e, siccome proclamava, come un crociato, 'Dio è con noi!', se ne è andato e ha fondato un partitino, affluente del grande fiume devastante l'Italia. Sono entusiasta più che mai del mio operato, così come soddisfatto è anche il mio sponsor-carismatico e non solo lui. Tant'è che tutti in coro mi hanno detto “Devi andare alla Provincia come Presidente”. Li per li mi è sembrato che l'offerta fosse simile ad una scatola di cioccolatini avvelenati ma poi ho capito che l'invito era sincero perché 'Ora' essi hanno davvero a cuore 'il Futuro' di questo ente elefantiaco con poche competenze. In ordine a queste io promuoverò l'iniziativa “Una canna da pesca in ogni casa” affinché i lucani acquistino più serenità. Incrementerò la caccia per aumentare il consumo di carne a costi ridotti. Acquisterò nuovi pulmini scolastici per sostenere la FIAT. Promuoverò l'aggregazione dei comuni per creare reti di servizi. Come vede, dottore, continuo a regalarmi agli estranei. Sono sicuro che mi faranno vincere ed io proverò ancora l'emozione del volare. Ora vedo tutto ciò nel mio Futuro!” Dio mio! Ci sono persone che hanno le radici nell'aria! Ho rintracciato il dottore psicologo e gli ho restituito la borsa. www.angelolucano.blogspot.com <http://www.angelolucano.blogspot.com>
DESIDERO fare alcune considerazioni sulla scia dei contributi pubblicati dal suo giornale in merito alle problematiche dell'infanzia. In tale articolo, a partire da alcuni fatti di cronaca regionale, è stato messo in luce una sostanziale carenza di attenzione, anche da parte degli operatori, alle esigenze specifiche dei minori. Ritengo, infatti, condivisibile la necessità di mantenere un livello alto di attenzione sul problema, in quanto, a dispetto di ciò che il senso comune può indurre a credere, le cure che gli adulti riservano all'infanzia sono, spesso, scollate dalle reali esigenze di crescita e maturazione di cui i bambini necessitano. E', infatti, un processo inarrestabile la tendenza ad “adultizzarli”, ritenendoli portatori di bisogni, spesso solo materiali, e di stimoli, solo cognitivi, che non sono centrati sulle reali esigenze del minore. Questi necessitano ancora di più in questo periodo storico, di presenza, vicinanza, ascolto, comprensione delle paure e soprattutto, di incoraggiamento ed apprezzamento. La difficoltà di comunicazione tra adulti e bambini, può toccare il suo vertice in situazioni di sofferenza e disagio che talvolta vengono interpretati ed affrontati con modalità poco calibrate sul significato che il disagio e la sofferenza stessa ci vogliono segnalare. L'impressione e che spesso, anche chi è istituzionalmente preposto ad intervenire in tali circostanze, tende ad agire facendo prevalere logiche “chirurgiche” che possono aggiungere ulteriore sofferenza al dolore già preesistente. Un disagio, una difficoltà di crescita, un'anomalia comportamentale, un disturbo dell'apprendimento e gli altri problemi di sviluppo, necessitano di un'attenzione che sappia “vedere” le difficoltà non isolatamente ma all'interno di una dimensione umana in evoluzione. Troppo spesso si vede la malattia e non il bambino che, n un lungo periodo di crescita può vivere momenti disadattivi. Ancora più significativamente è necessario coinvolgere la famiglia affinché venga sostenuta ad affrontare tali problematiche evitando, come spesso accade, di considerarla solo come “produttore di disagio”, svalutando le risorse che in esse possano essere mobilitate. Da ultimo, se dovessimo utilizzare come termometro della disattenzione nei confronti dei minori e dei loro disagi, le esiguità delle ore di prestazione professionale degli psicologi nei servizi Comunali (che non superano le tre ore settimanali) dovremmo pensare che il livello di allarme è stato raggiunto. *presidente ordine regionale Psicologi
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
12
TORTORA 21 ANNI DOPO di ROCCHINO NARDO* “MI domando, cara Silvia, che cosa posso insegnarti dalle mura di Regina Coeli. Siamo in sei disperati, e fuori si vede il cielo. Che posso insegnarti mi chiedo: perché è a te, devi saperlo, che il mio cuore più spesso vola …”. Chi scrive queste struggenti parole dal carcere romano alla figlia è Enzo Tortora. Popolarissimo presentatoretelevisivo, viene arrestato nel giugno del 1983 sotto gli scatti dei fotografi, fatti giungere appositamente di buon mattino all’hotel Plaza di Roma, perititoloni deigiornalidelgiorno dopo, con tanto di manette al “Mostro Tortora”. Accusato di essere affiliato alla camorra e di spacciare droga. L’accusa si regge in piedi senza uno straccio di prova. Gli accusatori sono camorristipentiti, diprovatamalafede, per godere dei vantaggi della legge sui collaboratori di giustizia; ed un tale pittore per farsi pubblicità e vendere più quadri. Nel giugno dell’anno successivo i Radicali di Marco Pannella, garantisti da sempre e certi dell’innocenza dell’accusato, lo candidano al Parlamento Europeo, e viene eletto. Parallelamente alla battaglia giudiziaria personale, Tortora sostieneassieme aicompagni di partito una campagna politica garantista per un vero Paese civile, per una “giustizia giusta”. E’ inammissibile che sulla base di sole accuse senza prove nè indizi verosimili, si possa incarcerare preventivamente un uomo, ed è ancora più grave che la carcerazione preventiva possa durare mesi, anni. Solo pochi raffinati intellettuali come Sciascia, e seri giornalisti come Biagi, hanno il coraggio di leggere le carte e di trovarci lampante l’abbaglio che ha preso la magistratura napoletana. Per loro Tortora è assolutamente e totalmente estraneo alle accuse. Memorabile in primo grado la sua personale “arringa” , quando ai giudici napoletani disse: “Sono innocente, lo grido da anni, lo gridanole carte. Sono innocente, spero dal profondo del cuore che lo siate anche voi. Viene condannato a 10 anni, ma la sentenza sarà ribaltata in Appello ed infine la Cassazione nel 1987 lo assolve definitivamente da ogni accusa. Intanto è stato assalito dal male, che secondo molti ha natura psicologica grazie allo stress giudiziario di 4 anni di lotta e calvario. Il 18 maggio ricorre il 21° anniversario della morte e, da allora, il garantismoinItalia nonmisembraabbia percorso molta strada. Anzi oggi assistiamo a una Giustizia malata come non mai. Da una parte si legifera “ad personam” per evitare a qualcuno ai vertici delle Istituzioni di sottoporsi a processi a proprio carico, prendendo tempo e portare tutto a prescrizione. Da un’altra parte ci sono giudici che smessi la toga a torto o a ragione, si buttano in politica cercando di capitalizzare quanto di buono (?) fatto da magistrati. Ed il modo in cui lo fanno è orripilante, perché emettono in campagna elettorale sentenze che avrebbero avuto difficoltà ad emettere in tribunale. Insomma cancellato il garantismo, che vuolel’imputato innocente almeno fino al secondo grado di giudizio, lo crocifiggono vantandosi di averlo perseguito precedentemente e che solo per avere procedimenti penali a cariconon dovrebbeaverediritto ne alla difesa ne a far politica. Le regole più elementari del diritto vengono calpestate da questi exgiudici, che cosifacendo, di fatto infangano anche la magistratura corretta e garantista. Anche fuori dalla competizione politica il garantismo è morto, tanto che basta aver notizia di uno stupro o di un furto, che si parte alla caccia dell’albanese (fino a pochi anni fa) e del rumeno (oggi). E di quest’ultima moda culturale il ringraziamento va maggiormente a Bossi e Maroni. *Pd Sasso di Castalda
MARCELLETTI, IL GENIO CHE HA SALVATO VITE ANCHE IN BASILICATA E’ MORTO a Roma il principe della cardiochirurgia, di fama internazionale, Carlo F. Marcelletti. Indiscutibili i suoi successi: ha fondato e diretto il centro di cardiochirurgia pediatrica dell'Accademisch Medisch Centrum di Amsterdam; nel 1982 primario cardiochirurgo del dipartimento medico chirurgico di cardialogia pediatrica dell'ospedale Bambin Gesù di Roma e diretto il Programma di trapianto cuore e cuore-polmone; primario di cardiochirurgia alla Clinica Quisisana di Roma; all'Hesperia Hospital di Modena; ha diretto l'Unità operativa di chirurgia delle cardiopatie congenite dell'Azienda ospedaliera Civico di Palermo da lui stesso fortemente voluta ed ideata. Nel 2005, forse in seguito ad alcune dichiarazioni rese da Marcelletti sulla sanità siciliana, il cardiochirurgo ricevette nel suo ufficio un pacco contenente granelli di sale, foto di bambini e un proiettile. Dopo aver esposto la denuncia, Marcelletti sostenne di non avere idea di chi fosse stato l'autore del gesto, senza escludere che l'atto intimidatorio avesse un collegamento con le sue stesse dichiarazioni; commentando alcuni casi di errori medici che avevano provocato la morte di diversi pazienti tra cui due bambini, Marcelletti aveva, infatti, dichiarato che «tanti medici vengono assunti o fanno carriera grazie a lobby, correnti di partito o mafia». Ed è proprio nel capoluogo siciliano che la sua carriera si arresta: la magistratura di Palermo gli contestava una serie di truffe, peculati ed il reato di produzione di materiale pedopornografico. A seguito dell'inchiesta giudiziaria, il grande luminare era stato sospeso temporaneamente dall'incarico di direttore dell'unità Operativa di Cardiochirurgia Pediatrica dell'ospedale Civico di Palermo e dall'albo dei medici-chirurghi di Roma. «Non meritavo di esser trattato così - dice in un'intervista - ho dato tutto me stesso alla causa della medicina. Ne prendo atto, vado avanti per la mia strada, consapevole del mio impegno e della mia onestà. Pensava di essere stato attirato in qualche trappola. Poi il triste epilogo. Va via un grande, “IL” grande della cardiochirurgia pediatrica, patrimonio dell'Italia e del mondo intero. Ha forse commesso degli errori, ma ha avuto anche il coraggio e la grandezza di ammetterli. Sulla bilancia della sua vita pesa molto più il piatto dove siedono i successi ed i sorrisi dei bambini che proprio grazie a lui non si sono mai spenti. Basta vedere il suo sito ed i suoi blog per capire di quanto amore fosse circondato in ogni dove. E le sue mani d'oro sono arrivate anche in Basilicata, nella provincia di Potenza: questa storia inizia a Potenza il 10 agosto del 1992. La signora Maria, all'età di 38 anni dà alla luce una meravigliosa bambina di 3,900 kg. L'ostetrica si accorge immediatamente dal colorito cianotico che qualcosa non va. Dopo un po' la diagnosi di una patologia congenita che metteva a rischio la vita della piccola. «Quando ci fu riferito questo, lo sconforto fu totale; eravamo assolutamente impreparati a fronteggiare una situazione del genere anche perché durante la gravidanza, non era stato diagnosticato nulla di tutto ciò. Letizia, nel frattempo, tenuta in incubatrice, era completamente intubata. I primi giorni pas-
sarono in un silenzio angosciante e solo dopo qualche giorno ci venne fatto il nome dell'unico chirurgo da cercare di contattare per salvarle la vita a Letizia: il professor Carlo Marcelletti. Non riuscimmo ad arrivare al Professore, che in quel periodo era in ferie all'estero, ma arrivammo a contattare Angelo, il suo autista, persona di eccezionale umanità e disponibilità che subito chiamò il professore e gli prospettò il caso. Marcelletti disse che la bimba doveva essere assolutamente operata entro la prima settimana di vita; erano già passati 4 giorni, trasferimmo Letizia urgentemente a Roma, quella stessa notte. Era il 15 di agosto: il professore interruppe le sue vacanze, rientrò appositamente per operare Letizia. L'intervento andò benissimo tanto che lui stesso le ripeteva sempre, ogni volta che la incontrava: «Letizia, rappresenti uno dei miei interventi più riusciti». La sicurezza che infondeva il professore nei familiari e soprattutto nei suoi piccoli pazienti era davvero fuori dal normale e ciò che accomuna i bambini è proprio questo sentimento di fiducia estrema in lui che, letteralmente, ridà loro la vita. Letizia, ormai, lo venera; ha 16 anni e sta bene. Tre mesi fa, il 14 febbraio, il luminare l'ha visitata per l'ultima volta; l'abbraccio di affetto che le ha sempre riservato questa volta aveva un sapore amaro ma sempre intriso di grande amore: il professore risentiva tantissimo della possibilità che gli era stata tolta di entrare in sala operatoria per salvare la vita dei suoi piccoli pazienti le cui famiglie, fino a pochi giorni fa, ancora speravano di potergli affidare nelle mani l'unica occasione di vita dei propri figli. Famiglie oggi sprofondate nel più buio dolore e nella disperazione, consapevoli dell'inesistenza di alcuno alla sua altezza. Lo sa bene chi è in attesa di un trapianto o chi dovrà sottoporsi ad interventi complicati che solo lui in Italia e nel mondo era in grado di compiere con esemplare eccellenza. L'avvocato Bitetti, organizzatore del Premio Universum Basilicata, ci ha ricordato che la nostra terra ha avuto l'onore di premiare l'illustre professor Marcelletti, nel 1992, al Teatro Stabile di Potenza, in occasione della XIX^ edizione del Premio Universum Basilicata, appunto, e tiene a sottolineare la motivazione del premio: “Per la Medicina e per i più arditi interventi chirurgici di Carlo Marcelletti. Il primo, in Italia ad aver eseguito un trapianto di cuore in età pediatrica”. Eravamo indecisi se testimoniare o custodire nel silenzio e serbare gelosamente la nostra straordinaria esperienza vissuta con l'esimio professore ma Letizia ha voluto rendere pubblica la sua storia perché è l'unico modo per dargli il tributo che merita e che, da solo, vale a coprire il manto di infamia che lo ha portato a morire. Anche questa volta gli italiani sono riusciti a distruggere qualcosa che faceva onore al loro paese. E gli scrive, così, il suo ultimo messaggio: “I segni delle tue operazioni li porto ancora, sfoggio con orgoglio le mie cicatrici perché è la mia storia e soprattutto il tuo nome. Ora non ci sei più con me ma resterai in eterno il mio secondo papà. Continua a guardarmi da lassù. Ti voglio bene. Letizia”. La famiglia di Letizia Scavone Ruoti
DEMOCRAZIA PLEBISCITARIA di FRANCESCO BOCHICCHIO LA PROPOSTA di riforma della Costituzione e delle Istituzioni di Berlusconi, tendente a perseguire un regime democratico autoritario, basato sul cesarismo e sulla democrazia plebiscitaria, non può essere affrontata con sussiego, in quanto risponde ad un disegno estremamente lucido, che utilizza, pur in maniera pretestuosa e strumentale, un dibattito politico tra i più importanti, in cui non è assente una forte componente - poi artatamente travisata di radicalismo di sinistra. Si tratta del dibattito sul rapporto tra libertà degli antichi e libertà dei moderni che è dalla fine del '700 lo snodo del pensiero politico: è il rapporto tra libertà quale democrazia partecipativa da un lato e tutela dai pubblici poteri con la democrazia esclusivamente quale rappresentativa dall'altro, rapporto da cui è nata la diaspora tra liberalismo e democrazia partecipativa e sostanziale, quest'ultima ritenuta dal pensiero democratico non liberale applicabile anche al mondo moderno, e quindi anche con prospettiva socialista e comunista. Il dibattito ha trovato dei punti di composizione, nel senso che la democrazia diretta - propria del pensiero di Rousseau, del Marx della Comune, di Lenin di “Stato e Rivoluzione” e del socialismo e del comunismo dei consigli - appare impraticabile in società complesse, diverse dalle cittàstato del mondo greco-romano, soprattutto con un'economia globalizzata e con rilevantissima componente finanziaria e altamente concentrata: ma non solo, la tutela dei diritti individuali si rivela necessaria e il suo sacrificio non apporta nessun miglioramento in senso sostanziale. La tutela dei diritti individuali e la democrazia rappresentativa si rivelano essenziali: il fallimento di ogni tentativo di economia alternativa a quella capitalistica ha portato a radicalizzare l'essenzialità in questione, nel senso di rendere del tutto secondario ogni contenuto sostanziale e positivo, della democrazia, ridotta alla scelta dei governanti ed al controllo su di questi per evitare abusi, e a monte della libertà, con la libertà economica che viene posta sullo stesso piano della libertà personale: plastiche in tal ultimo senso sono le affermazioni di Pietro Ostellino su “Il Corriere della Sera” del 29 settembre 2008, “Il mercato altro non è, infatti, che una delle manifestazioni delle libertà, come lo sono la libertà di coscienza, di parola di associazione” ; è il pensiero liberaldemocratico che non si limita a considerare essenziale il contenuto negativo della libertà, quale tutela da ingerenze, ma pone in posizione marginale ogni suo contenuto positivo, altrimenti in grado di ingerirsi in quello negativo - Isaiah Berlin, Jacob L. Talmon -. La radicalizzazione dell'essenzialità dei diritti individuali e della democrazia rappresentativa effettuata dal pensiero liberaldemocratico non è condivisibile: l'essenzialità dei diritti individuali, fondamentale nel rapporto con i poteri pubblici, si rivela inefficace nei conflitti tra diritti privati (ciò fu individuato con impareggiabile acutezza da un maestro del liberalismo quale Guido De Ruggiero), dove un approccio di natura procedimentale e formale porta al trionfo incondizionato del più forte; la tutela incondizionata della li-
bertà economica, essenzialmente dell'imprenditore, trascura che in essa non solo è presente un contenuto per l'appunto di diritto e di libertà, ma è anche presente, in termini addirittura di preponderanza, un contenuto di potere economico sugli altri soggetti, spesso posti tra la mera alternativa di accettare o rifiutare le proposte dell'imprenditore senza incidere su di esse. L'impossibilità di addivenire ad una partecipazione effettiva in sistemi politici e economici non deve trascurare che, senza un contenuto sostanziale di omogeneità sociale e senza un'effettiva rispondenza del potere politico a tali esigenze di omogeneità sociale, la democrazia non è più solo formale ma vuota. Ma un punto deve chiaro: le libertà sostanziali e positive non si potranno mai sostenere senza il pieno rispetto delle libertà formali e negative, unico limite nei confronti dell'arbitrio del potere: parimenti, una democrazia sostanziale in grado di imprimere un effettivo indirizzo politico in modo da incidere sul potere economico e politico è impossibile senza un pieno svolgimento della democrazia parlamentare, che può essere rafforzata in modo da liberarla dalla deriva clientelare, e può anche essere supportata da forme di partecipazione popolare, ma non può mai essere sostituita. In definitiva, Berlusconi riesce a condurre con efficacia e vigore la propria battaglia anche perché può contare su una mancata opposizione globale nell'opinione di sinistra, dove alberga ancora una accentuata attrattiva per forme di potere forte capaci di opporsi alle oligarchie economiche e politiche in modo da valorizzare la vera democrazia popolare. Un sentimento nobile ed utopico viene quindi distratto a favore di una democrazia personale, antipopolare, e plebiscitaria. Il rafforzamento e l'estensione della democrazia sono certamente obiettivi fondamentali, proprio perché adesso la democrazia è effimera e spesso apparente e comunque limitata, ma deve essere chiaro che possono essere perseguiti solo mantenendo fermi il nucleo centrale delle libertà formali e della democrazia parlamentare. Lo sbocco pericoloso di certe posizioni della sinistra radicale emerge inequivocabilmente dalle posizioni di un acutissimo storico per l'appunto della sinistra radicale, Luciano Canfora, che, dopo aver qualche anno fa scritto un meraviglioso libro sulla democrazia popolare e sul conflitto con il liberalismo, risolto al momento a favore di questi, è arrivato a segnalare, in libri, conferenze ed articoli, anche recentissimi , su “Il Corriere della Sera” e nel nuovo libro “La natura del potere, Laterza, 2009, i limiti della democrazia, sia grecoromana, sia moderna e contemporanea, mostrando il suo carattere effimero, e quindi la mancanza di negatività di alcune forme di dittatura, in grado di sconfiggere le oligarchie del potere economico e politico, e necessarie in via transitoria. La Storia ha dimostrato che la transitorietà della dittatura è solo apparente e non effettiva: le oligarchie politiche ed economiche possono essere superate solo a partire dalle libertà formali e dalla democrazia che non a caso le stesse oligarchie eliminare o comunque eliminare. studiobochicchio@legalebochicchio.it
PETROLIO, I POVERI LUCANI PER IL RICCO VENETO UN'ALTRA vergogna, e che vergogna, del Governo PDL - Leghista. Si sono inventati un altro bellissimo modo di spogliare i Lucani. Approvata la legge sulla riduzione della Benzina per i Lucani, con le Royalty Lucane faranno la riduzione del prezzo della Benzina per i VENETI. Questo è il vero Federalismo del Governo e della Lega : togliere ai poveri Lucani per dare ai ricchi e benestanti Veneti etc.etc.. Quello che sorprende nella vicenda è, però, l'atteggiamento del PDL. Lucano : sembra non si renda conto e sembra non avere argomenti da far valere con il Governo. Insomma sembra che il PDL Lucano non sia in grado di rappresentare e difendere le ragioni dei Lucani. La questione è semplice alla fine : le Royalty con le quali
si costituisce il fondo per la riduzione della benzina devono essere attribuite alle regioni in cui si estrae il petrolio e,quindi, bisogna far cambiare la norma. Il PDL Lucano è in grado di far sentire la propria voce presso il Governo? E' in grado di far cambiare questa norma ? In un articolo Nino Grasso sembra riconoscere al PDL Lucano le attenuanti - dovute alla complessità della materia - ma contemporaneamente da conto delle reazioni sfottenti e stizzite dell'onorevole leghista autore dell'emendamento e,dunque, si ha la certezza che: l'emendamento era proprio finalizzato a derubare i Lucani, non è che si voleva dire un'altra cosa. Orbene, dunque, in quale pessima compagnia si è messo il PDL Lucano? Che prospettive può
mai avere la Lucania se, povera come è, viene spolpata delle pochissime risorse che ha? Il PDL Lucano, che si candida a Governare in Lucania, vuole governare per i Veneti invece che per i Lucani? Concludendo con questa operazione il PDL Lucano aiuta il Governo e la Lega a togliere le caramelle ai bambini perché con le Royalty del Petrolio Lucano sconteranno la Benzina ai Veneti e, per di più, con la stessa norma tolgono alla Regione Basilicata la capacità di impedire le perforazioni in Piazza Prefettura di Potenza e, ancora, tolgono alla Regione la possibilità di negoziare le compensazioni diverse dalle Royalty. Sembra quasi che gli onorevoli PDL Lucani siano stati eletti in Veneto invece che in Basilicata. Alfonso Petrone
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
13
Domenica 17 maggio 2009
Italia/Mondo
Domenica 17 maggio 2009
E’ stata la Shell a determinare l’incremento dei listini: 1,278 al litro, il massimo da ottobre 2008
Benzina, i prezzi corrono ancora In una settimana saliti a +2 euro a pieno. In aumento anche il gasolio ROMA – Corrono ancora i prezzi dei carburanti. L’aumento delle quotazioni del petrolio, che questa settimana sono arrivate a 60 dollari al barile, ha messo le ali anche a benzina e diesel, che sono salite ai massimi dallo scorso autunno. A ritoccare al rialzo i listini è stata la Shell, che, secondo le rilevazioni di “Quotidiano Energia”, ha portato il prezzo del servito consigliato ai gestori (che non tiene conto nè delle addizionali regionali o maggiorazioni geografiche nè delle strategie commerciali) a 1,278 euro al litro. In base alle statistiche dell’Unione petrolifera, si tratta del massimo da ottobre 2008. La stessa compagnia ha ritoccato all’insù anche il gasolio, portandolo a 1,125 euro al litro, il livello più alto dalla fine di novembre. Gli altri marchi si sono invece più o meno mantenuti sui livelli già raggiunti nei giorni scorsi, con la verde che ondeggia tra 1,256 euro (alla Total) e 1,259 euro (alla Api, Ip e Erg) e il gasolio che va da un minimo di 1,098 euro (alla Erg) e un massimo di 1,105 euro al litro (Agip, Api, Ip, Q8, Tamoil e Total). Considerando i massimi toccati dalla Shell, nel giro di una settimana – dall’8 al 15 maggio – i prezzi di riferimento della verde del marchio sono aumentati di 0,049 euro al litro. Incremento che si traduce in brutte notizie per gli automobilisti, soprattutto nel fine settimana: per un’auto di media cilindrata, con un
Accordo per il rilancio. L’Orsa non firma
Ferrovie, nuovi assunti e macchinista unico
Un rifornimento di benzina
serbatoio da 40 litri, il rincaro è infatti di circa 2 euro a pieno per la benzina e di 1,4 euro per il diesel. Seppur con qualche giorno di ritardo, e con aggiustamenti rispetto alle quotazioni sui mercati internazionali, i carburanti stanno seguendo l’andamento del prezzo
del greggio, che, come conseguenza di un aumento sostanzioso delle importazioni da parte della Cina, è volato questa settimana a 60 dollari al barile per la prima volta in sei mesi. E la rincorsa, secondo gli analisti, potrebbe continuare nei prossimi mesi, visto
che Pechino, di fronte ai prezzi finora piuttosto bassi registrati dal barile, ha annunciato che continuerà ad aumentare le importazioni di materie prime e di greggio per rafforzare le proprie scorte. Ecco una tabella con i prezzi consigliati ai gestori dai vari marchi.
Superbonus, via alle finestre d’uscita ROMA - Uscita libera per coloro che a suo tempo hanno rinviato il pensionamento di anzianità optando per il superbonus previsto dalla riforma Maroni del 2004. L'Inps ha confermato che chi decide di mettersi in pensione non è vincolato al rispetto delle cosiddette finestre e percepirà, quindi, il primo assegno dal mese successivo alla presentazione della domanda. Per i contributi versati all'Inps dopo la scadenza del superbonus i lavoratori interessati hanno
diritto a una quota aggiuntiva di pensione. Questa si distingue dal normale supplemento per attività svolto dopo il pensionamento, in quanto sarà liquidato con la stessa decorrenza del trattamento principale. Quest'ultimo è dato dall'importo spettante all'atto della concessione dell'incentivo, maggiorato degli aumenti di scala mobile intervenuti. Ciò significache alla cessazione dell'attività il lavoratore prende tutto e non deve aspettare i 5 anni normalmente richiesti .
BORSA
Un treno in stazione
nista unico alla guida. La novità dovrebbe essere introdotta in concomitanza con il nuovo orario estivo, il prossimo 14 giugno. Finora l'agente solo era utilizzato unicamente sui treni regionali, coadiuvato dalla figura del capotreno. Le Fs erano le uniche ferrovie europee a impiegare ancora il doppio agente alla guida. Consistenti anche le uscite di personale, anche se si tratta soprattutto di addetti con i requisiti di pensionabilità.
CONSULENZA FISCALE
a cura di MASSIMO PRUDENTE
a cura di PASQUALINO PONTESI Dottore commercialista
Lunedì giornata di dividendi ARCHIVIATA la prima settimana di maggio con un bilancio positivo, i mercati azionari internazionali sono stati colpiti nuovamente dalle vendite nelle ultime sedute. Uno storno era ormai da qualche tempo nell'aria, visto che i listini sono reduci da ben nove settimane consecutive di rialzi che in alcuni caso hanno superato anche il 50% dai minimi di marzo. Nella prima parte della settimana gli indici azionari hanno raggiunto i nuovi massimi dell'anno, ma, nella seconda, ha preso il via una correzione secca, che nel caso del nostro mercato ha assunto connotazioni più pesanti, rispetto agli altri mercati di riferimento. Ciò si spiega con lo sbilanciamento del nostro indice sul settore bancario, che, in questa fase, è particolarmente volatile e che trasferisce questa volatilità sull'indice. Durante il recente rally, inoltre, gli investitori si sono concentrati in particolar modo sui titoli ad alto beta. Il risultato è che, in questo periodo, l'S&P/Mib è cresciuto più degli altri indici, nel rally marzomaggio, e ha perso di più durante le correzioni. Lunedì sarà “la giornata dei dividendi” con quasi 50 aziende italiane chiamate alla remunerazione degli azionisti, cosa che provocherà una inevitabile apertura in gap down. Sono 23 le società dell'S&P/Mib che quoteranno ex-cedola: Unicredit, Intesa Sanpaolo, Ubi Banca, Generali, Alleanza, Eni, Saipem, Snam Rete Gas, Mediaset, Ansaldo, Atlantia, Bulgari, Buzzi Unicem, Campari, Finmeccanica, Fondiari a-Sai, Geox, Impregilo, Italcementi, Lottomatica, Mediolanum, Banca Mps, Bpm. Oltre a queste altre 25 società del listino milanese procederanno con la distribuzione degli utili. La correzione che ab-
MILANO - Macchinista unico (e non più due) alla guida di tutti i treni delle Fs a partire dal 14 giugno prossimo; almeno 900 nuove assunzioni nel gruppo Ferrovie nel 2009; riassetto organizzativo della rete, reintegro di attività di manutenzione prima esternalizzate; riattivazione del fondo Fs per la gestione del personale in uscita. Questi in sintesi alcuni dei punti qualificanti dell'accordo programmatico per il rilancio competitivo delle Ferrovie, siglato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, Ugl e Fast. L'intesa non è stata firmata dall'Orsa che ha siglato solo la parte relativa al fondo Fs. DAL 14 GIUGNO - Il tavolo era partito nel luglio 2008 e l'accordo apre ora una fase di negoziazione a tutto campo su capitoli da definire, quali il settore cargo, la rete di assistenza e vendita. L'intesa dà finalmente il via all'impiego, esteso a tutti i treni del gruppo Fs, di «un solo agente di condotta in cabina di guida», come viene definito in gergo tecnico il macchi-
biamo visto fino a questo momento è stata piuttosto contenuta e l'impressione è che ci siano ancora margini per assistere ad un'ulteriore discesa. L'indice S&P/Mib, prima di assistere alla violazione dei livelli di supporto appena raggiunti, ossia i 19.000 punti, potrebbe anche tentare una fase di recupero, con un possibile riavvicinamento ai recenti massimi, per poi tornare nuovamente verso il basso. Si interrompe così la serie di 9 settimane positive consecutive che ha condotto l'indice a un rialzo del 69% dai minimi toccati il 9 marzo a 12.332 punti fino ai massimi dell'11 maggio a 20.702 punti. Per rivedere una serie di settimane così positive bisogna tornare indietro fino al 2004 dopo l'elezione di Bush. Graficamente la struttura rialzista di breve si è deteriorata a seguito della perforazione del ripido canale rialzista che ha guidato la salita dei prezzi negli ultimi 2 mesi. Operativamente l'indice è adesso ingabbiato fra 2 livelli tecnici importanti: il primo è la resistenza in area 21.000 punti, rappresentata dai massimi annuali e la media esponenziale a 200 periodi; il secondo è il supporto passante in area 18.950 punti che individua il gap up lasciato aperto il 30 aprile. Solo la violazione di uno di questi 2 livelli fornirà nuova direzionalità al mercato, in particolare, verso 23.300 punti in caso di breakout rialzista e 17.100 punti in caso di perforazione del supporto. Questo report, trattandosi di uno studio grafico dei mercati, non costituisce un servizio di consulenza finanziaria, né costituisce sollecitazione al pubblico risparmio o intende promuovere alcuna forma di investimento.
Fisco generoso con cani e gatti LE fatture e le ricevute fiscali rilasciate dai veterinari che curano cani, gatti e altri animali domestici vanno sempre conservate. Si trasformano, in occasione della dichiarazione dei redditi, in giustificativi di spese detraibili con conseguente riduzione dell'Irpef. L'Agenzia delle Entrate ha individuato le varie tipologie di animali “d'affezione e di compagnia”, così denominati dalla legislazione tributaria, per le quali è prevista la detrazione d'imposta del 19% di quanto sostenuto. Il Fisco individua gli animali accuditi legalmente a scopo di compagnia o per la pratica sportiva indicandoli in gatti, cani, volatili in gabbia e cavalli da corsa con conferma per essi del bonus fiscale relativo alle spese veterinarie sostenute fino all'importo massimo di 387,34 euro con la franchigia indetraibile di 129,11 euro. Lo sconto massimo ottenibile è, quindi, di 49,06 euro, il 19% di 258,23 euro che rappresenta la differenza tra la spesa massima e la franchigia. Chi spende, ad esempio, 350 euro può detrarre il 19% di 220,89 euro (350 meno 129,11), chi spende da 387,34 euro in su può detrarre il 19% di 258,23 euro. Nel modello
730 non è riportata la voce “spese veterinarie”, pertanto il contribuente dovrà indicare quanto corrisposto nel rigo E19, inserendo nella colonna 1 il codice 29 e nella colonna 2 il relativo importo. Il limite di spesa di 387,34 euro deve essere riferito alle spese veterinarie complessive sostenute dal soggetto che intende fruire della detrazione a prescindere dal numero di animali posseduti. Si evidenzia, al riguardo, che la detrazione spetta al soggetto che ha sostenuto la spesa anche se non proprietario dell'animale. E' bene, infine, precisare che per spese veterinarie si intendono sia quelle relative a prestazioni professionali rese dal medico veterinario sia quelle necessarie per l'acquisto di medicinali specifici per la cura dell'animale. Di contro, non possono essere considerate fiscalmente rilevanti le spese veterinarie sostenute nei seguenti casi: animali utilizzati per attività illecite quali, ad esempio, i pitbull schierati nei combattimenti clandestini; animali di qualsiasi specie allevati o detenuti nell'esercizio di attività agricole o commerciali; animali destinati all'allevamento, alla ripro-
duzione o al consumo alimentare e animali detenuti in casa illegalmente in violazione alle norme che disciplinano il commercio internazionale delle specie in via d'estinzione. Cani guida Sono detraibili al 19% anche le spese sostenute dai contribuenti non vedenti per l'acquisto del cane guida. La detrazione dell'intera spesa, nel limite di 18.075,99 euro, spetta una sola volta in un periodo di quattro anni, salvo il caso di perdita dell'animale, e può riguardare l'acquisto di un solo cane. Il bonus fiscale può essere utilizzato, a discrezione del contribuente, in unica soluzione nell'anno di imposta in cui la spesa è stata sostenuta o ripartito in quattro rate annuali di pari importo. Se la detrazione è suddivisa in quattro rate è necessario indicare, nell'apposita casella di rigo E5, oltre all'intero importo anche il numero della rata di cui si deve usufruire. La documentazione è data dalla fattura o ricevuta relativa all'acquisto del cane guida oltre all'autocertificazione attestante che negli ultimi quattro anni non si è beneficiato di altra detrazione per l'acquisto dell'animale.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
14 Economia
Domenica 17 maggio 2009
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
15
15 Domenica 17 maggio 2009
16
Domenica 17 maggio 2009
Le storie Balvano e l’Abruzzo. Dal sisma alla speranza di ANDREA DI CONSOLI
La testimonianza Parla un abruzzese innamorato della sua terra
FUORI DALLE MURA
TRAMEdiVITA BALVANO E PESCOPAGANO A Stanotte ho scavato la morte ai morti a questa terra la terra ha tramato nenie forzate e ha lasciato solo scorie terrene al pianto scuro. A ogni mano la storia ha i denti digrignati e nessuno mi saprà raccontare questi giorni atterriti e com'è stata feroce la sera affamata di paesi con le gambe stravolte nemmeno il piede peserà tanto. A sgridare queste storie attaccate così all'improvviso prese così d'assalto solo il crepacuore è rimasto interrato. È sempre la storia minimale a pagare ai vicini. Mi sono scavato il cuore a cercare Andrea alla memoria ho patito il collegio salernitano. T'ho cercato la pelle venezuelana e il tuo passo d'oca ma al tuo cuore nessuna faccia somigliava al tremore a questo paese spietrato non ho saputo trovare la tua pietra. A Stanotte ho scavato i morti alla morte a questa terra la terra ha penato piena di schianti e ha sconsolato solo padri terreni ai gridi neri. A ogni cuore sconvolto ho impietrato le vene assanguate ho raspato forte alle gole avvociate questi morti atterrati e al tempo nessuno li saprà sterrare lampanti alla morte con le braccia sbrancate neanche le mani cercheranno tanto. A svociare questi morti sradicati ci si perde la voce sorpresi così ammassati si può scorrere fino alla vita. Morte immorale non ti riesco più a misurare. Pasquale Totaro-Ziella
di GABRIELE SECCAMONTE
Immagini dell’Abruzzo che vuol tornare a vivere, come conferma la testimonianza del fotografo Gabriele Seccamonte che ha scritto a Q
stiamo pagando ancora oggi. 10 persone su 100 hanno disturbi ansiosi e depressivi molto gravi, e ci sono anche casi di psicosi depressive e schizofreniche. L'uso di psicofarmaci è aumentato molto, dopo il terremoto. Un ragazzo, che all'epoca sembrava sereno, e che giocava con i pompieri e con i soldati, è entrato in una depressione grave solo molti anni dopo. I danni di un terremoto si vedono soprattutto nel tempo”. Chiedo al medico Di Carlo se corrisponde al vero il fatto che i soccorsi giunsero, soprattutto nei paesi più sperduti, con colpevole ritardo - tra l'altro, l'allora Presidente della Repubblica, il socialista Sandro Pertini, lanciò la sua accusa (unico caso nella storia repubblicana fino ad allora) contro i colpevoli ritardi dei soccorsi del Governo nazionale (si era da poco insediato a Palazzo Chigi un precario Governo presieduto da Arnaldo Forlani) proprio da Balvano. Di Carlo è in controtendenza: “Assolutamente no, e le spiego perché. Quando si
diffuse la notizia di Balvano epicentro del terremoto, il mio paese divenne sede di una straordinaria solidarietà internazionale. Non posso dire niente, da questo punto di vista. Le cose funzionarono bene”. Provo a punzecchiarlo su Emilio Colombo (che la sera del disastro partecipò a un cerimoniale ufficiale a Roma), ma la risposta è altrettanto precisa: “Vuol sapere una cosa? Emilio Colombo venne qui a Balvano, da solo, con la sua macchina, senza codazzo, addirittura la notte di Natale”. Ma Di Carlo ammette che un terremoto porta solo guai (“certo, circolano molti soldi, l'edilizia si sviluppa e, con l'edilizia, i commerci, ma ci si incarognisce, si dicono tante falsità. Si figuri che una volta in paese circolò la voce che io distribuivo a mano i soldi del terremoto. Ma è acqua passata, lasciamo perdere”). Molti in paese fanno notare che la ricostruzione di Balvano ha determinato un vulnus edilizio, e che le nuove costruzioni sono state fatte senza criterio, e con
enormi speculazioni. L'ex sindaco Di Carlo è irremovibile: “A Balvano ci sono ancora 100 appartamenti in cemento armato che facemmo in quei mesi. Furono costruite come case di emergenza, e invece sono rimaste come case popolari. Cos'altro dovevamo fare?” Poi, prima di congedarci, mi mette a parte di uno studio che ha fatto in quanto medico: “La vuole sapere una cosa? Dopo il terremoto, nei nostri paesi, sono aumentati i casi di tumore al cervello, al polmone e all'intestino. E sa perché? Per colpa delle vernici dei prefabbricati, e dell'eternit, di cui non sapevamo ancora niente. E, ovviamente, anche per lo stress post-traumatico, e per le nostre scellerate abitudini alimentari. Il terremoto viene sempre accompagnato con altri mali, non viene mai da solo”. Infine mi detta la poesia che scrisse durante i giorni del terremoto, e che - m'informa - fu pubblicata sul “Corriere della sera” e sul “New York Times”. La ricopio integralmente: “Nell'aria im-
mobile del primo inverno / freddo livore di luce / ombre lunghe di luna piena / sussulti improvvisi di terra impazzita / pietre di morte sulla mia gente”. Anche Pasquale Iacullo ha scritto alcune poesie sul terremoto il suo libro più recente è Erano quasi le otto di sera, pubblicato dall'editore Arduino Sacco - e il suo punto di vista è molto più drammatico: “Dal terremoto in poi le cose sono cambiate per sempre. Non solo per i morti, 77, che per una piccola comunità come la nostra ha significato tanto. Ma per come è cambiata la comunità dopo il disastro. La gente non è più stata la stessa. Da allora la terra è stata abbandonata, e i giovani hanno preferito andare a lavorare nello stabilimento della “Ferrero” qui a Balvano, in cui lavorano circa 150 miei concittadini. Tenga poi conto che a causa dei 65 ragazzi morti, a Balvano manca all'appello un'intera generazione. Ma le voglio dire che la cosa più vergognosa è che il paese intero andò alla ricerca di
un capro espiatorio, e purtroppo lo trovò. Tutti qui a Balvano diedero colpa del disastro a don Salvatore Pagliuca, che non aveva nessuna colpa. Dissero che la chiesa crollò per la sua incuria, per la sua disattenzione. Il povero don Salvatore è morto in solitudine nel 2006, a Muro Lucano, in una sorta di esilio. Una brutta storia. Subì anche dei processi, ma ne uscì sempre assolto”. Alle ore 19.34 di quella domenica sera, Pasquale Iacullo - attualmente impiegato comunale - che all'epoca aveva 22 anni, ed era disoccupato, si trovava in piazza, a pochi metri dalla chiesa S. Maria Assunta. Chissà se ha visto quello che in molti mi hanno raccontato, ovvero che per tentare di salvare qualcuno sotto le macerie della chiesa, molti, salendo sulle pietre crollate, schiacciarono ulteriormente i corpi seppelliti, magari ancora vivi. Ma Iacullo ha una sola ossessione: “Da allora il paese è cambiato. Anche la piazza, dopo quella sera, non è stata più la stessa”.
Una catastrofe annunciata ? o una calamità naturale? Sono Gabriele Seccamonte fotografo di professione, lavoro nel settore turismo spettacolo e moda autentico Abruzzese di Elice in prov. di Pescara, nato 48 anni fa. Da sempre ho potuto valutare che la regione Abruzzo non ha nessuna carenza in nessun settore merceologico; questo giudizio l'ho consolidato avendo visitato l'Italia per la mia professione ed ho paragonato l'Abruzzo a molte regioni italiane ognuna di esse con una qualità; l'Abruzzo le ha tutte: hai me, le manca purtroppo da circa 20 anni la cosa che forse è più importante per avere un potere decisionale…quello politico. In questi giorni infatti ce ne siamo resi conto, per quanto mi riguarda, anche con un po' di indignazione, perché con la catastrofe del terremoto siamo al centro del mondo senza sapere che l'Abruzzo lo era già; ancor prima che nascesse il nostro attuale Presidente del Consiglio. Si sono mobilitate tutte le più autorevoli fonti pubbliche e diplomatiche per portare aiuto alla regione Abruzzo; dalla più innocua, alla più eclatante come ha voluto sponsorizzare pubblicamente Bruno Vespa nella sua seguitissima trasmissione con un importante gruppo bancario per ricostruire una importante chiesa che è stata rovinata parecchio; anche prima c'era bisogno di restaurare questa splendida chiesa, così anche altre chiese della stessa cittadina toccata dalla natura, ma nessuno ne sapeva niente; forse neanche gli abruzzesi in quanto nessuno li indicava. Voglio dire che l'Abruzzo da sempre è al centro di tante importantissime attività imprenditoriali che primeggiano nel mondo: della moda con sede a Penne, all'alimentari di Fara San Martino, ai farmaceutici di Pescara per continuare nel turismo a Montesilvano terzo gruppo come villaggi turistici in Italia e della meccanica di San Sal-
vo. Non parliamo delle tante famose località turistiche perché è l'Abruzzo; ma evidenziamo gli artigiani delle ceramiche di Castelli con oggetti esposti nei musei più titolati del mondo pezzi rari unici e richiesti, il ferro battuto di Guardiagrele in Chieti. Voglio ricordare le specialità dei contadini della Marsica del Voltigno e Campotosto lo Zafferano di Celano, alle patate di Avezzano, i vini di Casalbordino a quelli di Controguerra al vino biologico del pescarese, già acquistando alcuni di questi prodotti l'economia avrà il respiro meglio di un aiuto economico senza un futuro. Può solo farci piacere tutta questa attenzione che il nostro Presidente del Consiglio ci da, ma tra un anno tutto sarà finito come anche i soldi. Senza nessuna polemica, perché questa riflessione lo è solo per aver seguito le passerelle dei politici sulle ferite degli Abruzzesi, che se non fosse successo nulla, nessuno si sarebbe accorto che l'Abruzzo ha tante chiese belle da restaurare. Il Dott. Vespa, a suo tempo preferì portare nella sua seguitissima trasmissione l'ex presidente della regione Abruzzo Del Turco, prima sindacalista di vertice, poi politico, arrestato per tangenti sulla sanità in Abruzzo; e guarda caso proprio nella loro Aquila un ospedale inaugurato nel 1996 oggi è stato il primo a crollare. Fate voi una riflessione. Ferite che non saranno rimarginate dai soldi che lo stato metterà a disposizione, non vogliamo impietosire nessuno per un terremoto che non ammazzerà certo la dignità dei sopravvissuti, e spero dedicherà almeno un minuto di spazio sulle sue emittenti del Premier per parlare del turismo Abruzzese e dei prodotti di grande qualità. Se gli Italiani acquistassero i prodotti abruzzesi, sono ottimi; già sarebbe un grande aiuto……. Non vogliamo una Container City Abruzzo,
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Tra i comuni più colpiti dal terremoto irpino-lucano del 1980 c'è sicuramente Balvano, piccolo paese a circa trenta chilometri di distanza da Potenza. Anzi, la notizia del terremoto fu lanciata proprio da questo paese, tanto che per almeno due giorni - nel mondo intero si parlava di Balvano come dell'epicentro del terremoto. Nel 1980 gli abitanti di questo paese erano circa 2.300, attualmente, invece, sono meno di 2.000. Alle ore 19.34 del 23 novembre del 1980 la terrà tremò a Balvano per un minuto e venti secondi, con un'intensità di 11,3° della scala Mercalli. I morti furono 77, mentre nella sola chiesa di S. Maria Assunta, che crollò interamente, morirono 65 persone, soprattutto ragazzi di giovanissima età, che a quell'ora - per via della presenza in paese dei Padri predicatori - affollavano la chiesa (dove c'erano quasi 400 persone, e quindi molte si salvarono). Il sindaco di allora (democristiano, di quelli che avevano portato la DC al 78% alle elezioni comunali e regionali del 1980, per la gioia di Emilio Colombo) si chiamava Ezio Di Carlo. Di lui scrissero anche Giovanni Russo e Corrado Stajano nel libro Terremoto, che uscì nel 1981 per Garzanti. Scrisse Russo: “A Balvano, nella solita roulotte, c'è il sindaco, Ezio Di carlo, trentasette anni, medico insieme al veterinario, un commerciante, la guardia comunale e dei giovani. Il sindaco di Muro Lucano è comunista, questi è democristiano, ma si comportano allo stesso modo con la stessa efficienza brusca, senza retorica”. Oggi, a ventinove anni distanza, l'ex sindaco Di Carlo è capogruppo di minoranza nel comune di Balvano, ed è il medico più importante del paese. Dopo i primi massacranti impegni sul fronte dei soccorsi e della ricostruzione (tanto che per sei mesi, nonostante quattro figli, usciva alle 6 del mattino e vi rientrava soltanto a mezzanotte, magari mangiando scatolette di fagioli con il segretario comunale), Di Carlo ha subito alcuni processi (ben 13 capi d'imputazione), 200 firme di cittadini balvanesi contro di lui, mille accuse di appropriazione indebita di fondi destinati alla ricostruzione, alcune assoluzioni, una condanna di 8 mesi (per un recinto non autorizzato che fece intorno a casa sua, a sue spese) e ben due trionfali rielezioni. Insomma, un tipico “gliommere” di sentimenti grumosi e contrastanti del nostro litigioso e velenoso Sud paesano. Due cose sono certe, comunque: l'allora Commissario Giuseppe Zamberletti, il Guido Bertolaso di allora, prese la ricostruzione di Balvano a modello da imitare; mentre il collaboratore del Prefetto che in quel frangente ogni sindaco aveva al proprio fianco - fu l'unico ad andarsene dopo dieci giorni, perché Di Carlo era bravo e autonomo di suo, e quindi non abbisognava di “tutor” statali. Dal terremoto, comunque, tutti ne sono usciti cambiati - in peggio, sembrerebbe - e questa è la principale lezione che Di Carlo, sulla sua pelle, ha imparato. Certo, sarà la storia a giudicare l'operato di Ezio Di Carlo, ma una cosa è certa: lui è la principale memoria storica del terremoto a Balvano: “Il terremoto lo
17
Domenica 17 maggio 2009
Domenica 17 maggio 2009
I paesi San Fele e Lagopesole raccontati da Franco Arminio
ODORE DI LEGNA E CAMINI ACCESI di FRANCO ARMINIO Da questo numero prende il via la rubrica “Il campanile” che Q dedicherà ogni settimana ai paesi lucani. Lo spazio sarà curato dal paesologo, Franco Arminio.che con la sua pubblicistica ha dato grande smalto alla nuova cultura dei piccoli paesi Nato nel 1960 a Bisaccia, nell’avelinnese, dopo aver cominciato nella sua terra d’origine, è oggi vero e proprio punto di riferimento culturale e storico. In una recente intervista, descrivendo la sua pro-
fessione, Arminio dice: «La paesologia è una forma di attenzione verso luoghi che non ricevono attenzione. ». Nei suoi racconti Arminio lascia trasparire l’attenzione affettiva nei confronti di realtà a cui spesso non si guarda con la necessria accortezza. Scrittore, ma anche poeta, assorto oservatore di luoghi, colori e atmosfere in cui gli altri non affondano. Grande successo ha avuto il suo ultimo libro pubblicato da Laterza “Vento forte tra Candela e Lacedonia”
SAN FELE Gennaio sul confine tra Irpinia e Lucania. Sulla strada poche macchine, nel cielo molte nuvole, ma sono senza piogge, nuvole vuote, striature di grigio in un cielo sbiadito. La meta di oggi è San Fele. Ho voglia di conoscere Assunta Finiguerra, una poetessa che scrive nel dialetto del paese. Intanto guardo il paesaggio rotto dell'inverno. Montagne d'argilla che fra poco inizieranno a franare, alberi avviliti. Avanzo in questo mattino silenzioso e il paese arriva subito: è piegato tra due montagne, come due spicchi di una mela aperta, come due ali di un vecchio angelo. Fa freddo e a me fa ancora più freddo. La poetessa è in ospedale per una seduta di chemioterapia, ma intanto incontro per strada il marito cieco e la sua giovane accompagnatrice. Ho appena finito di parlare con un signore di mezza età dei problemi del paese. Domani è la festa del patrono, in giro anche qualche giovane donna. È l'animazione del mattino intorno al pranzo: si esce per il pane, per la frutta, si esce e si torna a casa, poi all'una si ferma tutto, il paese diventa ancora più chiuso. Procedo in disordine, la giornata prende luce e calore, adesso sono a casa della poetessa. Legge una sua poesia e la riprendo con la videocamera. A vederla e a sentirla non pare tanto malata. L'ascolto e mi riscaldo con la sua voce e con il fuoco nel camino. L'anno scorso ero passato da qui ma non sapevo nulla di lei e non credo che fermandomi qualcuno me ne avrebbe parlato, forse neppure se avessi incontrato il figlio o il marito. Non immaginavo che dimorasse una poetessa già apprezzata da attenti lettori che vivono altrove. Ero passato proprio vicino casa sua, dove il paese mostra il suo volto peggiore: due costruzioni di sofisticata pacchianeria modernista. San Fele vista da qui non è una farfalla e fa pensare a ben altro che alle ali di un angelo. Prendo un'altra strada e il paese prende un'altra faccia. Sono contento di essere qui, sono contento che oggi non devo parlare a nessun convegno. È un giorno come piace a me, in un paese senza trucchi. I numeri delle case segnati alla buona con un pennarello nero, ma va bene così: niente artifici, un popolo di vecchi, un popolo di giovani gentili, almeno con i forestieri. Un ragazzo mi accompagna verso la montagna dove c'è
un'azienda che fa i caciocavalli. Torno al paese per comprare il pane. Il negozio è chiuso, ma mi dicono che posso citofonare tranquillamente all'abitazione del proprietario. Ecco il pane, ecco uno scalino dove consumare il mio pranzo. Davanti a me uno slargo asfaltato, panni stesi sotto un lampione, un paio di gatti. Il sole svanisce, riprendo la macchina e riprendo la via della montagna. Seguo l'insegna che indica un santuario e mi ritrovo in un borgo di poche case attaccate alla chiese: è un luogo infinitamente triste, c'è un cane con due zampe ferite. Sta qui e nessuno se ne cura. Mi pare un segno di come l'autismo corale ormai dilaghi anche nelle campagne o semplicemente dice che in un luogo così sconfortante un cane ferito fa parte della scena. Salgo ancora, arrivo in un bosco, la Lucania non è terra di grandi folle ed è il luogo giusto per oggi. Ripenso alle persone incontrate, a tre giovani donne in un bar, a un operaio che lavora alla vicina Fiat di Melfi, ripenso al fatto che nei due bar in cui sono entrato c'erano le foto della festa degli anziani fatta qualche mese fa. Mi è parso un segno che in questo paese la vecchiaia è una cosa che nessuno aborrisce, una cosa accettata con clemenza. Oggi non ho avuto appuntamenti col panico, forse gli abitanti del luogo mi hanno trasmesso il loro quieto sconforto. Ci saranno anche qui i campioni del rancore e della maldicenza, la Lucania è terra di gente solitaria, poco propensa a fare gruppo e a incoraggiare i suoi figli migliori, ma sono storie che ti feriscono quando vuoi che ti feriscano. Adesso io posso accogliere solo silenzi, porte chiuse, anime leggere, non ho spazi in me per i rumori tipici dell'epoca. Sento che la vita giusta per me è andare in paesi come San Fele, da solo o con anime randagie. Oggi ho capito che forse comincia a nascere un sud che ormai dispera di ricevere attenzioni e cure e proprio per questo diventa pura poesia, torna selva, paesaggio, torna acqua che scorre, un sud ormai che neppure ci fa caso agli imbrogli di chi lo conduce, un sud che si sgretola e torna luce.
LAGOPESOLE Oggi ancora Lucania. Vado a rivedere il castello di Lagopesole. Ci arrivo da una strada con poche curve, una strada tracciata dopo il terremoto nella valle di Vitalba con l'idea che qui ci sarebbe stato un grande sviluppo industriale. Oggi c'è un po' di sole, ma non c'è la bella luce di febbraio. Gli alberi dell'inverno mi danno sempre questa sensazione di scope rotte. Non ci sono macchine in giro e io sono qui per questo, per vedere poco e per non sentire niente. Il castello da fuori è bellissimo. Dentro sento l'odore del legno delle porte e l'odore dei supporti di una mostra smantellata. Io un posto così lo lascerei vuoto e invece hanno messo delle orrende foto anche nella chiesa. Vorrei salire sopra e invece il terrazzo del castello è interdetto per motivi di sicurezza. Insomma, l'emozione di questo luogo è smorzata dall'arredo, dalle porte e dalle scale di legno, come se avessero voluto dare un tocco domestico a un luogo potente e solitario. L'unica fortuna è che oggi non ci sono altri visitatori, non sento voci umane, il sole batte indisturbato sulle pietre e sul mio corpo. In cielo c'è un falco e questo subito fa pensare a Federico. Questo castello fu la sua ultima impresa. Da queste parti, a metà del XIII secolo c'era il centro dell'Europa. La frontiera tra le terre bizantine e longobarde adesso è la frontiera tra la civiltà contadina e la modernità incivile. Sotto il castello c'è un borgo di case che ti chiudono gli occhi. E se ti affacci dalle bifore trilobate che si aprono verso la valle vedi un paesaggio spoglio, in cui ogni tanto compaiono gruppi di case sgraziate. Il paese più vicino, Filiano, oltre al nucleo centrale ha ben trentacinque contrade sparse in sette frazioni. Questi luoghi non sono figli della storia, ma della cabina elettorale. Sono le contrade disegnate dai consiglieri pro-
vinciali, dai presidenti delle comunità montane, dai deputati, dai presidenti della regione, dai sindaci, insomma da tutti questi modesti esecutori di una democrazia arrangiata. Ogni voto una stalla che si è trasformata in villetta. Ogni elezione un'occasione per promettere asfalto e cemento, per garantire a chi non se n'è andato altrove la fuga sul posto. Non è tempo di lavori agricoli. Non vedo trattori né zappatori, ma solo residenze disegnate da geometri col compito di dare un'aria moderna a questi luoghi antichi. Passo per un borgo che si chiama Dragonetti, poi per un altro che si chiama Scalera, luoghi perfetti per puntellare la mia attitudine allo sconforto. Sto cercando un caseificio dove comprare il famoso pecorino di Filiano e mi ritrovo in un discount dell'architettura. Muri, finestre, marciapiedi, cataste di legna, una chiesa, una scuola, macchine parcheggiate, tutto come in una frase in cui non si riconosce il soggetto e il predicato. Lo sguardo trova pace so-
lo quando sale in alto e incrocia qualche falco. Perfino dal sagoma del Vulture da qui non mi conforta perché si vede l'arrembaggio urbanistico di Rionero. Forse per questo non ci succede più di affacciarci ad ammirare paesaggi. Ieri sera leggevo un saggio che parlava dell'affacciarsi in Leopardi, un gesto che ricorre più volte nei canti. Oggi l'uomo non si affaccia e quando si distrae dal suo dentro è per infilarsi nel buco catodico. A nessuno viene in mente di scrivere: o graziosa luna, io mi rammento….e invece delle vaghe stelle dell'Orsa osserviamo le scimmie incravattate in parlamento. La nostra percezione è bloccata sul ronzio del contingente, niente movimenti di macchina, lo sguardo non si muove, non va in alto e poi in basso, non c'è espansione, allontanamento. E allora mi ritrovo in un bar che somiglia a uno studio televisivo. Mentre mangio un panino mi consola il fatto che non devo fare molta strada per tornare a casa e che il formaggio comprato è buonissimo.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
18
Le interviste. Lino Banfi La nostalgia del Petruzzelli e la tv che gli piace
Con la Puglia nel cuore di ANGELOMAURO CALZA LINO Banfi, pugliese di Andria, tra i più popolari attori italiani, è anche Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana e Ambasciatore Unicef. Pasquale Zagaria in arte Lino Banfi. L'ultimo dei grandi a lasciare, nel '68, lo storico teatro Petruzzelli di Bari, vero e proprio tempo tempio dell'avanspettacolo dopo tredici anni di palcoscenico, per passare al cabaret, per esibirsi nel trasteverino “Puff” di Lando Fiorini, e poi in televisione, con Franco Ingrassia e tantissimi altri. Del Petruzzelli sono praticamente ormai perse le tracce. Lei conosceva bene non solo le tavole del palcoscenico di quel teatro. E' stato una parte importante della sua vita artistica. Cosa prova a vederlo ancora chiuso? Quando è andato distrutto l'ultima volta ho provato davvero tanto dolore. Tredici anni della tua vita trascorsi ad esibirti sempre nello stesso teatro non sono cosa da poco. Posso chiederle se sa quando riaprirà? E' una bella domanda. Si dice sempre che è imminente. Ogni cinque o sei mesi ricevo una telefonata che mi dice che si riapre il tempio nostro. La mia casa dei ricordi. Ci ho lavorato anche con Modugno. Invece ogni volta non succede niente. Ma chi la chiama al telefono? Diversi colleghi pugliesi, interessati come me alla riapertura del Petruzzelli, ma anche amministratori pubblici. L'ultima qualche mese fa, quando mi si chiedeva e raccomandava di essere presente alla cerimonia di riapertura, di rendermi libero e disponibile per un giorno durante le festività natalizie. Io come sempre ho detto di sì, che mi sarei liberato amore del Petruzzelli. E invece ancora una volta non è successo niente. Molti dei suoi colleghi di sempre dopo gli inizi e la cosiddetta gavetta, hanno deciso di percorrere la strada del teatro dopo esperienze televisive e cinematografiche. Lei invece ha preferito il cinema e la televisione. Come spiega questa sua scelta? La mia non è stata una scelta, ma un fatto automatico. Io faccio fiction televisive, sempre cinema è. Ed è arrivato dopo un lungo periodo di varietà, sia in Rai che su Canale5. ricordo con molta simpatia il mio periodo in tv con Renzo Arbore, ad esempio. Ora sono 15 anni che lavoro solo per Raiuno, pur non avendo nessuna esclusiva. Ripeto, è stata una scelta
Evidentemente qualcuno “che può” ha stabilito che il teatro in tv non fa audience
automatica. E comunque continuo a fare ancora anche cinema, con l'ultimo lavoro “L'allenatore nel pallone 2”. Ora mi auspico di tornare presto al cinema, se mi proporranno qualcosa che mi piace. …quindi niente teatro… sì, niente teatro, ma non perché non mi piace, perché non ho tempo. Se vuoi mettere su qualcosa di buono, se vuoi farlo seriamente devi lavorarci due anni, e io questo tempo non ce l'ho. Però il teatro lei lo ama. Cosa pensa del fatto che non lo propongano più in televisione? Che provo grande dispiacere. E' una grossa negligenza da parte di chi stabilisce i palinsesti. Evidentemente “qualcuno che può” ha stabilito che il teatro non fa ascolto, non fa audience. Ma il teatro è un fatto di cultura che non può assolutamente mancare nell'offerta televisiva, serve. E poi mi chiedo se qualcuno si è mai domandato se fa audience la messa del Santo Padre in televisione. Il teatro va proposto, a qualunque ora, anche di notte. Quando mandano in onda e vediamo spezzoni di teatro di una volta, restiamo a guardarli perché sono belli. Vederli ancora oggi fa tanto bene…I fratelli Maggio, i De Filippo, Gilberto Govi, il mio conterraneo Carmelo Bene. E' un peccato che nessuno di quelli che può consentire di proporre teatro in televisione si ravveda. Lei che nell'immaginario collettivo è ormai “nonno Libero”, l'uomo esemplare, ha avuto qualche problema quando doveva essere proprosto in televisione “Il padre delle spose”, dove si narrava di una vicenda che vedeva al centro il tema della omosessualità, attirandosi gli strali di molti. Sì. Prima della messa in onda un mare di critiche. Qualcuno tuonò anche in Rai:”Io non vedrò mai due donne che fanno l'amore”. Per di più in prima serata e su Raiuno. Poi si sono ricreduti, ma hanno dimostrato poca intelligenza, avrebbero dovuto darmi maggiore fiducia, conoscendomi. Poi, dopo la messa in onda, gli stessi dissero con tono trionfalistico:”Abbiamo vinto”. Ora è di nuovo sul set. Si , sto girando l'ultima serie di “Un medico in famiglia”. Ci sarò solo in sei puntate, poi lascio. A dir la verità non volevo proprio girarle, poi me ne hanno proposto due puntate. A quel punto ho detto no, almeno sei. Penso che anche stavolta nasceranno un po' di polemiche, ma lascerò la scena in maniera indolore. Erediterò un trullo in Puglia e lì me ne andrò.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
19
Domenica 17 maggio 2009
20
Domenica 17 maggio 2009
Il personaggio Vincenzo Viti ricorda Emilio Colombo di VINCENZO VITI
Una vita trascorsa nella storia, quella di Emilio Colombo. Dai presidenti degli Stai Uniti, agli eventi storici della Basilicata (In basso l’inugurazione della diga di San Giuliano, accanto all’ambasciatrice statunitense dell’epoca) e della politica italiana le immagini di queste pagine raccontano i momenti più importanti della sua carriera politico-istituzionale e degli incontri con personalità di straordinario prestigio come il Papa Giovanni Paolo II e con gli uomini e le donne della sua terra come nell’immagine della pagina accanto
L’UOMO CHE FECE L’IMPRESA
che lo avrebbe portato in una stagione più matura a elaborare strategie di intervento sul sistema tributario, sui meccanismi di programmazione concertata, o come si disse “di contrattazione programmata”, sulle vicende della nazionalizzazione dell'energia elettrica e sulla gestione dei meccanismi finanziari e monetari (per effetto della quale egli conseguì, nel lungo sodalizio con Carli, l'Oscar della Lira). Dal viaggio a ritroso, con incursioni nella cronaca più recente, è così possibile dedurre un profilo meno casuale dell'uomo e del politico: un impasto di rigore e di prudenza di realismo e di lungimiranza; una misura umana di razionalità e di eleganza (se non apparisse frivolo darne cenno) che finì per iscriverlo in una ideale cerchia di ottimati per i modi anglosassoni, lo stile severo e il senso delle istituzioni. Emilio Colombo, infatti, è stato un uomo della politica e delle Istituzioni. Il suo primo esordio fu al Congresso di Napoli della Democrazia Cristiana nel 1954, quando pronunciò il primo organico discorso nel quale questione nazionale e questione meridionale riprendevano confidenza nel segno della migliore tradizione meridionalista sia laica sia cattolica. La passione civile, il calore di una testimonianza in presa diretta sullo stato dell'economia e della società del Mezzogiorno, l'eco delle lezioni nittiana, dorsiana, fortunatiana, sturziana, ma anche la freschissima memoria dell'apostolato cattolico e della militanza politica giovanile vissuti a ridosso della miseria del Sud, trovarono in quel discorso una sintesi moderna divenendo uno dei capisaldi del progetto di governo e di quella grande esperienza riformista della quale egli porta una responsabilità che solo oggi torna, nei soprassalti di memoria e di oggettività critica, ad essere apprezzato. Colombo fu parte di quei disegni e maturò in quella difficile temperie il profilo dell'uomo di Stato che
avrebbe così a lungo rappresentato il Paese. Quel che conta di osservare è come, in quel tempo intenso e difficile, il rapporto fra partito di maggioranza e istituzioni fosse mediato con grande correttezza e se c'è un termine che spesso viene assunto a testimonianza della modernità di un servizio reso dalla Democrazia Cristiana (oggi finalmente rivalutato anche dai più fieri oppositori di ieri), questo è laicità, che non è (non è mai stata) separazione macchiavellica fra fede e politica, ma politica pensata attraverso il sussidio razionale dell'ispirazione religiosa e amministrata con piena e autonoma assunzione di responsabilità. D'altra parte la lezione maritainiana de L'Uomo e lo Stato meditata negli anni della formazione intellettuale e politica, non era stata costruita sul presupposto che la cura del bene comune esige “da un lato un rispetto particolare per il mondo interiore e la coscienza del soggetto umano, e dall'altro la cura di non imporsi, con forza di legge, regole troppo pesanti per la capacità morale di larghi gruppi della popolazione?”. E non consistè, in questa mediazione fra ispirazione religiosa e autonomia civile, il vero miracolo democristiano: aver sconfitto i fantasmi dell'integrismo e del clericalismo collocando i cattolici nel cuore dello Stato con una missione e un progetto immersi nell'orizzonte della storia, giudicabili quindi con le categorie della politica e misurabili
con gli strumenti della democrazia? Oggi si fa strada, con ancora maggiore nettezza la convinzione che la lezione degasperiana, vincendo la sua partita, rappresentò la prima vera conciliazione del cattolicesimo politico con la democrazia dei moderni, una sorta di remake tocquevilliano, completando il percorso avviato da Sturzo e dalla pattuglia dei Popolari che sopravvisse al regime fascista. Emilio Colombo è dentro questa storia, dentro questo tragitto ideale. La ver-
sione della sua modernità è il doroteismo, una volta demonizzato e spregiato nella polemica interna ed esterna. Poiché per doroteo si intese l'attenzione al potere e alla concretezza dell'agire politico, la cura degli equilibri, lo scacco del calcolo razionale sugli ideali e il realismo ridotto a cinismo. Mentre il doroteismo altro non fu che attenzione ai meccanismi della democrazia, realpolitik, prudenza negli svolgimenti nel confronto politico, gradualismo nei processi di riforma, difesa del-
le regole istituzionali, gestione razionale del rapporto fra Stato e Società soprattutto in una fase di cambiamenti sociali tumultuosi e in presenza di una progressiva e faticosa evoluzione delle culture politiche sortite dalla lotta antifascista e dal fondo civile del Paese. Insomma il doroteismo fu la forma moderna del riformismo possibile in una stagione transitiva che avvertiva le tensioni del cambiamento e che domandava che esso fosse gestito senza salti e pensando agli
equilibri di fondo nella società italiana. Non è un caso che siano stati proprio i dorotei, per l'astuzia della storia, a guidare i passaggi riformatori più audaci e le fasi di svolta politica più impegnative e avanzate. Non è perciò senza una ragione che i dorotei siano stati il cuore di quel continente civile così ricco di sensibilità, di filoni, di culture di riferimento qual è stato la Democrazia Cristiana. Oggi è possibile, da un osservatorio meno turbato dalle passioni, guardare al
panorama dell'epoca, elaborare giudizi meno approssimativi e incrociare ruoli e intelligenze che hanno profondamente segnato la storia del Paese. Anche se descrivere, nell'economia di un rapido ritratto agiografico, il profilo storico della Democrazia Cristiana, non sarebbe possibile. Soprattutto a seguito di quell'”epilogo” le cui ragioni sono state analizzate, assunte e giudicate con qualche rimpianto dalla coscienza del Paese. Ci chiediamo piuttosto se sia operazione definitiva
quella del seppellimento della DC, tale che oggi solo un impresa letteraria potrebbe decentemente evocarla. La domanda è tuttora sospesa. Perché la risposta non c'è ancora, né in natura né in letteratura. D'altra parte, dov'è il Proust che possa interrogarsi oggi sui tormenti del tempo interiore che fluttua nel fondo della coscienza civile del Paese, se il ricordo della Democrazia Cristiana riesce ad evocare nelle più celebrate prose dei letterati ( penso a Citati) solo il profumo di ti-
sane ed incensi, il tintinnio degli aspersori, il colore delle tiare, l'eco dei canti gregoriani: sottile vendetta del pregiudizio laicista quando si veste di velenosa bonomia? Eppure quella generazione, della quale Colombo è una delle principali espressioni, ebbe latitudini tanto vaste da sfuggire alle più raffinate e supponenti ironie. Si pensi all'Europa e all'europeismo professato quasi come una religione civile. Un'Europa vissuta come sogno, come profezia e come impresa politica, costruita nei suoi fondamenti non meno nella sua non disconoscibile ascendenza cristiana. Un'Europa intesa come soggetto politico, come entità sovrastatuale con un'unica politica estera e di difesa, con una economia integrata, con istituzioni comuni di governo e di legislazione, capace quindi di interloquire disponendo di una deterrenza civile (da potenza civile globale) dentro i confini del mondo con una specifica vocazione alla promozione dello sviluppo di tutti i popoli: come “modo nuovo di declinare al pace”. Un'Europa non chiusa nelle sue albagie ma aperta, nell'Occidente, ad uno stabile e leale rapporto di cooperazione atlantica con gli Stati Uniti e proiettata nel dialogo interculturale e interreligioso con emisferi spirituali e politici che le sono tributari e cui è tributaria. Di questa visione, Colombo ha informato la sua azione internazionale, da Presidente del Consiglio, da Mi-
nistro del Tesoro, da Ministro degli Esteri e da Presidente del Parlamento Europeo, impegni che gli hanno consentito di incrociare i grandi della Terra: da Kennedy a Carter, a Nixon, a Reagan, a Bush Senior, a Kruscev, a Breznev, a Gorbaciov, ad Arafat, a Rabin, a De Gaulle, a Mitterand, a Kohl, alla Thatcher, per citare solo alcune icone del set mondiale, e a trattare con successo le questioni più spinose, tuttora immanenti, vedi la crisi mediorientale, per la quale il Vertice di Venezia predispose una via di uscita che, ove si fosse stabilizzata, avrebbe aperto uno scenario diverso da quello sanguinoso al quale ancora oggi assistiamo. Una crisi alla cui soluzione avrebbe potuto e dovuto concorrere un Europa che si fosse data strumenti, istituzioni e politiche adeguate a recitare il ruolo mondiale. Pur se quell'Europa, fino a “questa” Europa ancora in cantiere, si è andata costruendo con progressive dosi di realismo funzionalista, con cooperazioni rafforzate e con poteri gradualmente crescenti, ad onta dell'egoismo degli Stati, dei loro timori e delle loro insicurezze. D'altra parte, il conferimento a Colombo del premio “Carlo Magno” ad Aquisgrana, non rappresentò che il segno dell'apprezzamento internazionale per una rotta europeista e atlantica, seguita con coerenza e fatta valere con le risorse di una straordinaria convinzione morale e politica. Colombo ha attraversato gli anni della transizione dalla prima alla seconda Repubblica (se si vuole considerare una scansione così artificiosa) con la capacità di lucida lettura degli eventi. Una lettura incline al pessimismo della ragione, per il mutare dei caratteri della democrazia italiana, per il suo incedere verso moduli plebiscitari e verso populismi di varia estrazione. Ciò che tuttora lo inquieta è “l'uso” della parola, la sua versione demagogica, la rissa assunta a paradigma del confronto politico, in un sistema bipolare costruito sui congegni elettorali e privo tuttora di ethos
condiviso, e di culture coerenti . Egli avverte il disagio verso questa modernità, verso la povertà di autentiche virtù civili, verso il primato di modelli competitivi privi di retroterra etico, verso un Paese che giorno dopo giorno declina nella gerarchia delle grandi Nazioni del pianeta. E sente fortemente il richiamo ai valori di una esperienza e di una storia che non dovrebbero andare disperse, perché sono un patrimonio della cultura civile e della storia degli italiani. Soprattutto vede della diaspora postdemocristiana l'effetto di una dissoluzione resa fatale anche per chiare e non revocabili responsabilità sia dirette che indirette. Sarebbe interessante scorrere il racconto delle sue amarezze, delle sue sconfitte e dei suoi turbamenti in una stagione pur così straordinaria. Fino alla nomina a Senatore a vita, reclamata senza differenze politiche da un plebiscito di voci e accolta con garbo e intelligenza dal Capo dello Stato. E sarebbe utile scrutare i crucci e i pensieri di un uomo che è giusto definire ormai un testimone del tempo: essersi ormai sia il cattolicesimo democratico che quello liberale ridotti a puro evento testimoniale quando non alla superfluità, con la sensazione che, tempo andando, si sia andata consolidando una sorta di gentilonismo strabico: con i cattolici impegnati a sostenere liste e programmi diversi dalla loro originale costituzione culturale e spirituale. Colombo continua a parlare di cattolici, ma intende i democristiani, il popolo disperso che dovrebbe trovare una nuova ragione di unità: non in un nuovo partito ma, se ho compreso bene, in una nuova “ragione” per servire il Paese. Una ragione civile prima che politica posta a base di uno spirito pubblico rinnovato e di un rinnovato sentimento nazionale. Non a caso Emilio Colombo si chiede, rammentando le antiche lezioni di Chabod alla Sorbona, se esista ancora la possibilità che, nel corpaccione sonnolento e sfibrato della società italiana, irrompa una novità che somigli a quella che si affacciò in Italia agli inizi del secolo e nella seconda metà del '900. “E' una domanda che ci chiama in causa individualmente per la storia che abbiamo scritto, per le pagine incancellabili che i cattolici hanno illustrato, ma anche per il futuro di un Paese che non può, senza pagare un prezzo fatale, rinunciare al contributo che essi possono dare alla sua civiltà e al suo avvenire”. Di più non aggiungerei, anche per non indulgere, per l'amicizia che porto per Emilio Colombo e per la mia intera esistenza vissuta accanto a lui, in toni che sarebbero stucchevolmente memorialistici e per non evocare eventi, tormenti e sofferenze che inquietano, di tanto in tanto, la vita di ognuno di noi: anche i più grandi. Che meriterebbero un rispetto che una società chiassosa e rutilante tende a revocare e che non possono certo cancellare grandi meriti e grandi storie personali. Preferisco richiamarmi piuttosto a quell'umore distillato dall'antica saggezza contadina che vuole che il tempo sia galantuomo. Sempre.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Credo sia ormai tempo di raccogliere le energie per un riordino dell'impresa e del percorso politico di Emilio Colombo, collocandoli dentro la trama di una straordinaria stagione della politica italiana. Emilio Colombo è stato dentro grandissima parte dello svolgimento storico più che cinquantennale della vita del Paese, a partire dalla Costituente fino alla nomina a Senatore a vita che ne ha coronato un lungo e onorato servizio reso all'Italia. Un'opera cui credo si debba assolvere sfuggendo alla tentazione della “riduzione” del profilo di Colombo alla dimensione domestica e provinciale e alla polemica suburbana. Pur se, come accade nell'impegno dei grandi protagonisti nella vita pubblica, gli intrecci e le contiguità fra vicende nazionali e locali costituiscono una chiave di lettura istruttiva che, se vale a risalire ad alcune delle ragioni del consenso, della sua durata e del suo radicamento, è giusto non venga giocata dentro la vischiosità delle relazioni locali, delle obbligazioni, dei circuiti, e delle reti “corte” di interessi circoscritti. Colombo è alle soglie dei 90 anni disinvoltamente portati. In mezzo, fra l'incipit e il laticlavio senatoriale, si collocano cinquant'anni e più di vicende ordinarie e straordinarie: l'ingresso in Parlamento, l'assunzione delle tante responsabilità ministeriali e la guida di uno dei Governi della Repubblica, la elezione, per tre volte, alla Presidenza del Parlamento europeo, la nomina alla presidenza dell'Istituto “Toniolo” e dell'Università Cattolica nel solco dell'opera di Padre Gemelli. E ancor prima, la stagione della formazione intellettuale e morale alla guida dell'Azione Cattolica e la iniziale esperienza da Sindaco di Potenza, che probabilmente germinarono in lui sia il senso di una missione intesa come servizio, sia la percezione della densità del reale con i riverberi delle sue luci e delle sue oscurità. Come si vede, un cursus esemplare, come in gran parte accadeva in quei tempi lontani, che coniugò impegno sociale, esperienza amministrativa e lavoro politico nel collegio lucano fino al proficuo ufficio reso nei Governi della Repubblica. Un “viaggio” dentro la questione sociale dell'Italia del dopoguerra che lo pose in relazione con gli ardimenti inediti, i rischi e i successi del primo riformismo democristiano: dalla riforma agraria a fianco di De Gasperi e Segni, all'avvio dell'esperienza della Cassa per il Mezzogiorno e dell'Intervento Straordinario nella cornice del meridionalismo post-bellico e poi, seguendo i tornanti della vicenda storica, la gestione della politica economica nella seconda stagione di riformismo del centro sinistra, fino all'assunzione della Presidenza del Consiglio che varò la riforma regionale e controfirmò (pagina per lui esistenzialmente amara) la Legge sul divorzio. Credo siano queste le ragioni e le scansioni di una inclinazione riformista nell'azione politica e di governo svolta da Colombo,
21
Domenica 17 maggio 2009
Domenica 17 maggio 2009
24 ore in Basilicata
Impiegati delle poste intercettano una busta con 2 pallottole e una lettera indirizzati a De Filippo
Proiettili e minacce al presidente Il governatore: «Sono sereno». Solidarietà dal mondo politico, sindacale e economico POTENZA – Una busta contenente due proiettili e una lettera di minacce scritta a mano con una grafia chiara riportante la frase: «I prossimi sono per te», indirizzata al presidente della Giunta regionale della Basilicata, Vito De Filippo, è stata trovata ieri mattina nella sede principale delle Poste, a Potenza. La busta, individuata dagli impiegati che stavano smistando la corrispondenza, ritenuta sospetta, è stata subito consegnata alle forze dell’ordine che ora la stanno esaminando. Il presidente, che ha visionato la lettera negli uffici della Digos, si è detto «sereno» in merito all’accaduto, l’ufficio stampa della Giunta regionale lucana, infatti, ha riferito che «il Governatore non ha mai ricevuto minacce e non immagina minimamente chi possa aver compiuto questo atto intimidatorio». L’ufficio ha inoltre sottolineato che «il carattere mite e i comportamenti abituali - in Basilicata De Filippo frequenta luoghi dove incontra gente comune – portano il presidente ad avere ottimi rapporti con tutti, avendo egli grande rispetto per le persone». De Filippo ha, infatti, presenziato normalmente agli appuntamenti presi per la giornata di ieri. «Una notizia grave» ha definito l’episodio Marco Minniti, responsabile sicurezza del Pd. «Quando un amministratore riceve proiettili e lettere anonime bisogna sempre far salire l’attenzione. A De Filippo va la mia personale solidarietà e l’impegno, a nome del Pd, a mobilitarsi a favore dell’amministrazione regionale lucana contro chi, con mezzi criminali, punta a creare paura». E i messaggi di solidarietà al presidente si sono moltiplicati nel corso della giornata di ieri. Sostegno al presidente De Filippo «impegnato nelle difficili sfide di governo per assicurare ai lucani il sostegno della Regione in questi tempi di crisi» è stata espressa da Piero Lacorazza, candidato presidente della Provincia di Potenza. Il segretario generale regionale della Uil, Michele Delicio, ha sollecitato «le istituzioni preposte ad accentuare la vigilanze e il controllo sul territorio. Il grave gesto intimidatorio preoccupa il mondo del lavoro e getta un’ombra sinistra su una campagna elettorale che – ha concluso Delicio – si sta svolgendo in un clima sociale ed economico molto difficile». Il consigliere regionale Vincenzo Folino (Pd) ha auspicato che «le forze dell’ordine facciano piena luce su questo vile atto intimidatorio. Serve una risposta forte e unitaria della politica per evitare che la campagna elettorale in corso, già segnata da altri inquietanti episodi, venga condizionata dalle minacce. Sono certo che De Filippo – ha concluso Folino – al quale certamente non manca il carattere, saprà continuare con immutato impegno il proprio lavoro al vertice della massima istituzione regionale, nell’interesse dei cittadini lucani». Il
sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, ha «personalmente telefonato a De Filippo», esprimendogli «la propria solidarietà istituzionale e personale. L’episodio – ha detto Santarsiero – rappresenta comunque un motivo di allarme e deve fare mantenere alta l'attenzione rispetto a qualsiasi forma di aggressione nei riguardi sia della società civile che delle istituzioni». Il Presidente della Provincia di Potenza, Sabino Altobello, ha espresso «la propria vicinanza e la più totale solidarietà a De Filippo». Nel condannare il grave atto intimidatorio, Altobello ha espresso «la propria fiducia nel lavoro delle forze dell’ordine che faranno al più presto luce sull'accaduto, auspicando che l’azione amministrativa del Presidente De Filippo possa proseguire con lo stesso impegno e in un clima di rinnovata serenità. Di fronte a gesti del genere - ha concluso Altobello – è necessario che le istituzioni siano determinate e unite nel respingere con forza ogni atto finalizzato a destabilizzare il sistema democratico locale». Il senatore Carlo Chiurazzi (Pd) ha sottolineato che «questo atto intimidatorio è certamente una voce isolata e per nessun motivo può ascriversi ad un qualche comportamento più o meno diffuso della società lucana, che in ogni occasione non fa che mostrare onestà e limpidezza nelle sue azioni; tanto meno, quell'atto deprecabile, può leggersi come reazione al governo De Filippo, trasparente, diligente e attento all’ascolto e alle esigenze della gente comune tutta. Nelle istituzioni come nella politica, il Presidente della Regione non può che serenamente continuare a lavorare per il sostegno delle politiche pubbliche del territorio e il bene comune della nostra gente, come fin ora ha fatto e con più coraggio e fiducia – ha concluso il parlamentare – perchè la solidarietà umana e il sostegno istituzionale è dalla sua parte». Per il consigliere regionale Emilia Simonetti (Prc), «bisogna isolare ogni atto di intimidazione perché non appartiene alla cultura democratica delle nostre popolazioni e che può essere una spia pericolosa di tentativi di inquinamento della vita politica regionale. De Filippo deve sentire tutto il convinto sostegno dei consiglieri regionali senza distinzioni politiche. Il clima del confronto elettorale e il lavoro degli organi istituzionali della Regione che come è noto non sono interessati dalla consultazione del 6 e 7 giugno e quindi proseguono la propria attività non possono essere inquinati da azioni scellerate che tra l’altro hanno precedenti all’epoca del Presidente Bubbico. Come allora – ha concluso – bisogna stringersi intorno al presidente De Filippo». L’assessore regionale alla formazione, Antonio Autilioha detto che «per chi condivide con il presidente l’impegno in giunta al servizio delle nostre comuni-
Il presidente della Regione, Vito De Filippo
Anche l’ex Governatore lucano fu destinatario di plichi intimidatori
Nel 2001 e nel 2003 successe a Bubbico SIMILI episodi intimidatori erano già accaduti nel 2001 e poi nel 2003 all'indirizzo dell'allora presidente della Giunta regionale, Filippo Bubbico (nella foto la pagina del Quotidiano del 21 maggio 2003). Nel maggio di sei anni fa un plico contenente due proiettili calibro trentotto indirizzato all’ex Governatore lucano era stato individuato dagli addetti allo smistamento degli uffici postali di via Grippo a Potenza. Allora i carabinieri della sezione investigativa scientifica del comando provinciale di Potenza avevano subito comparato i due proiettili con quelli inviati allo stesso Bubbico poco più di venti mesi prima e che erano stati bloccati nel centro di smistamento delle poste. Questa prima busta era stata trovata il 29 settembre 2001 negli uffici postali di via San Luca sempre nel capoluogo lucano. In quel
tà ed è testimone diretto dell’attività quotidiana, senza risparmio di energie, l’atto intimidatorio appare di una gravità assoluta specie come messaggio di intimidazione all’intera giunta attraverso il suo massimo rappresentante istituzionale. Insieme alla solidarietà a Vito in queste ore va ribadita la netta volontà di proseguire il nostro lavoro perchè – ha concluso Autilio – nessuna intimidazione potrà mai ottenere alcun risultato ed anzi ogni tentativo di frenare le istituzioni va isolato dall’intera società civile lucana». Il vice presidente del Consiglio Regionale Franco Mattia (Fi-Pdl) ha espresso «fraterna solidarietà a De Filippo» sottolineando che «l'intero Consiglio Regionale si stringe intorno al Presidente della Giunta. La Basilicata saprà isolare azioni che come questa minano le istituzioni democratiche e la convivenza civile. Come avvenuto in passato – ha concluso Mattia - sono certo che la reazione della nostra società sarà ferma e decisa». Il presidente di Confindustria Basilicata, Attilio Martorano, ha espresso la sua piena solidarietà e quella di tutti gli associati di Confindustria Basilicata al Presidente della Regione Basilica-
caso la polizia stabilì che la busta era stata spedita da Potenza e il gesto poteva essere riconducibile a uno dei tanti atti amministrativi deciso da Bubbico il quale, prima di essere eletto presidente
ta, Vito De Filippo per la grave minaccia personale subita. «Sono certo che questo gesto, vile ed inqualificabile – ha concluso Martorano – non fermerà l’impegno nell’azione amministrativa del Presidente De Filippo». Per il vicepresidente della Giunta regionale, Vincenzo Santochirico, «l'atto di vigliaccheria nei confronti del presidente della Regione turba le coscienze e segna gravemente la convivenza civile, in un momento delicato quale è quello della campagna elettorale, già contraddistinta da episodi assai inquietanti. Occorre che tutte le forze, sociali, politiche e imprenditoriali, la gente onesta della Basilicata, riflettano sull'accaduto. Così come è necessario che la magistratura e le forze dell’ordine facciano subito piena luce sulla natura e sull'origine del grave episodio. E' un brutto segno, di quelli che mirano ad intimidire. Chiunque sia l’autore sappia però che si sbaglia di grosso, non riuscirà nel suo intento: anche in questo caso – ha concluso Santochirico – la risposta non potrà che essere forte e coraggiosa». Non ha mancato di far arrivare la propria solidarietà il sindaco di Matera, Nicola Buccico che ha te-
della Regione, è stato assessore regionale alla Sicurezza sociale. Dopo il secondo episodio intimidatorio Bubbico venne messe sotto scorta dall’allora questore di Potenza, Di Censo.
legrafato il suo sostegno e la sua vicinanza al presidente della Regione e lo ha incoraggiato a non tener conto di simili minacce essendo stato lui stesso in passato oggetto di minacce dello stesso tipo. «L'episodio increscioso che ha riguardato il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, con l'invio di pallottole, non ci intimidirà e non influenzerà negativamente l'atmosfera di confronto politico che si sta sviluppando in queste ore, nel corso della campagna elettorale» ha detto Franco Stella candidato del centrosinistra alla presidenza della provincia di Matera. Giuseppe Labriola candidato della coalizione di centrodestra alla presidenza della Provincia di Matera, condanna il vile episodio. Solidarietà anche dal deputato europeo Gianni Pittella: «Confido nel lavoro della magistratura e delle forze dell'ordine per scoprire i mandanti e le ragioni di questo gesto, che colpisce non solo l'amico ma soprattutto il Presidente e l'intera comunità lucana». Il consigliere regionale Roberto Falotico (Dec) ha espresso «a livello personale e del gruppo profondo sdegno per un gesto vile, che deve essere condannato in maniera
unanime e sul quale spero si possa presto fare chiarezza». «Introdurre segnali di tensione, in un momento politico tanto importante per la nostra regione, vuol dire compiere un atto assolutamente inaccettabile e vile che tenta di minare nelle fondamenta i principi democratici» ha detto il segretario della Cgil Basilicata, Antonio Pepe. Si è augurato che le forze dell’ordine facciano piena luce sull’accaduto in modo da assicurare serenità al presidente De Filippo e all’intera Regione, l’ex governatore Filippo Bubbico. Chiarezza immediata sull’accaduto ha chiesto anche Giuseppe Molinari, candidato della coalizione di centrodestra a sindaco della città di Potenza. «Un gesto incivile e grave» lo ha definito il candidato presidente alla Provincia di Potenza per la coalizione del centro destra, Aurelio Pace. Solidarietà e vicinanza da Giovanni Cataletto, segretario regionale dei giovani democratici della Basilicata. Mentre Giannino Romaniello di “Sinistra e libertà” lo ha definito «Un atto vile che richiede il massimo della coesione del popolo lucano e la piena collaborazione di tutti con le forzedell’ordine impegnate a fare piena luce sull’accaduto».
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
22
A Matera secondo appuntamento con l’Energy Expo
Centrali a gas, Regione contro Governo
Santochirico: «Il territorio Al centro le prospettive di sviluppo del fotovoltaico è stato ignorato»
Si scommette sul sole
MATERA - Utilizzare l'energia fotovoltaica non è più un'opportunità ma è una vera e propria realtà soprattutto nella Regione Basilicata dove un rilancio nell'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili è la spinta propulsiva per favorire l'innovazione e rilanciare l'economia. Ecco quanto emerso dal convegno “L'energia solare fotovoltaica: applicazione e ipotesi di sviluppo territoriale” svoltosi nella mattinata di ieri nell'ambito della manifestazione “Energy Expo” che ha visto numerosi esponenti istituzionali e di società operanti nel campo energetico illustrare le potenzialità concrete delle fonti rinnovabili e tutti i risvolti positivi che si avrebbero con un suo utilizzo. Il convegno è stato aperto con i saluti del presidente della Provincia di Matera, Carmine Nigro che ha rimarcato l'importanza dell'informazione sul tema ricordando, inoltre, quali sono stati i passi già fatti dall'istituzione provinciale nel favorire lo sviluppo dell' energia fotovoltaica per poi passare il testimone ad uno dei pionieri dell'affermazione delle energie rinnovabili, il professor Carmine Serio in rappresentanza dell'Università di Basilicata, che ha illustrato i vantaggi del sistema già pienamente funzionante in altri paesi d'Europa. «Il vissuto del fotovoltaico in regione è noto a tutti ed è chiaro che, pur presentando un ritardo nell'applicazione rispetto ad altri paesi, possiamo dire di avere in Italia una delle migliori politiche per lo sviluppo delle fonti energetiche alternative», ha dichiarato Serio, «Eppure si continua ad essere una po’ scettici verso questa nuova possibilità nonostante i numerosi esempi di paesi europei che ne traggono già numerosi vantaggi come la Germania e l'Inghilterra, mentre in Italia il fotovoltaico coprirebbe ben il 20% del fabbisogno nazionale. Bisogna, quindi, esser consapevoli del potenziale di questo mix di energie rinnovabili, nelle quali rientra anche l'energia eolica che porta un milione di euro di fatturato a pala, e stabilizzare il sistema energetico per non esser più dipendenti dal carbon fossile. Abbiamo perso trent'anni di tecnologia ed innovazione adesso bisogna agire». Investire sul fotovoltaico, che ha fatto della Regione Puglia la “Silicon Valley” italiana, significa portare nei piccoli Comuni un introito di circa 150.000 euro da reinvestire e naturalmente favorire la nascita di nuove imprese e dare così occupazione. Al convegno, moderato dal giornalista del “Quotidiano” Rocco Pezzano, è intervenuto anche Eustachio Vincenzo Olivieri, presidente dell'Ordine degli Architetti di Matera che ha rimarcato l'importanza di svincolarsi dalla “dipendenza” da petrolio: «Circa il 45% dell'inquinamento è dato dall'edilizia ecco perché, anche noi dell'Ordine degli Architetti, siamo impegnati nel favorire le energie alternative e
POTENZA - ««Ogni qualvolta si sono nemmeno presentati. il Governo si occupa della Ba- Il Piano energetico ambientasilicata il metodo che adotta è le della Regione, approvato in quello della prevaricazione e Giunta lo scorso mese di apridelle scelte unilaterali, anzi- le, prevede che la produzione ché quello della concertazio- di energia avvenga attraverso l'uso di fonne: così, senti rinnovabili, za tenere in dall'eolico al alcun conto solare fotola programMATERA – La Regione voltaico, alle mazione reBasilicata sta predispobiomasse algionale e in nendo i bandi per l’accesl'idroelettriassenza di so a risorse del Piano di co. Il Piano Valutazioni Sviluppo regionale, Asse impone soludi impatto II, dotato di 210 milioni zioni di qualiambientale di euro, per favorire intà, e si muove favorevoli da terventi di ripristino amin sintonia parte della bientale e attivazione di con tutte le Regione, il culture biologiche e offiscelte proministro delcinali. Lo ha annunciato grammatiche l'Ambiente ieri, a Matera, l’assessoche il governo ha firmato i re regionale all’agricolregionale ha decreti di tura, Vincenzo Viti, nel adottato in pronuncia di L’assessore Santochirico corso del convegno materia di dicompatibilità «Agricoltura, natura, ambientale delle centrali di fesa dell'ambiente e di sostebenessere. Il contributo Salandra e Pisticci». E' quan- nibilità, compresa la riafferdell’agricoltura, dei parIl tavolo dei relatori to comunica il Dipartimento mazione del principio per cui chi e della medicina naL'obiettivo, dunque, è nel rinnovarci nel costruiAmbiente, Territorio e Soste- l'istituzione territoriale debturale per il migliorare e progettare» ha dichia- quello di porre le basi per nibilità della Regione, che fa ba essere interessata già nelmento della qualità della rato Olivieri, «Il fotovoltai- raggiungere i livelli delpresente come la posizione le fasi propedeutiche della vita». Si è appreso, inolco, infatti, può esser inse- l'Inghilterra dove l'edilizia della Basilicata in merito agli programmazione dell'uso del tre, che l’Alsia sta curanrito nelle costruzioni non ha scommesso sulla coimpianti sia stata ribadita nel territorio. Il ministero, infatdo in una piccola area del solo per quanto riguarda struzione di abitazioni che corso di un incontro svoltosi ti, sulla base della legge 239 Parco della Murgia mal'estetica ma soprattutto in emettono carbonio a zero, il 13 maggio scorso presso il del 2004, avrebbe dovuto teterana un «campo catalorelazione al rispetto per un passo molto importante ministero dello Sviluppo eco- nere conto della programmago dimostrativo», per la l'ambiente ed al risparmio per la tutela dell'ambiente. nomico, al quale i rappresen- zione regionale, tanto più in coltivazione di una venticreando una “classe A” antanti del ministero dell'Am- considerazione del fatto che na di piante officinali. Milena Scalcione che per le abitazioni». biente, benché convocati, non risultano già autorizzate cenmatera@luedi.it trali nelle limitrofe Puglia, Campania e Calabria, con la conseguenza di dover necessariamente verificare l'adeguatezza delle infrastrutture di rete a servizio di queste regioni. Solo da una valutazione congiunta con la Regione Basilicata - continua la nota del Dipartimento - potrebbe emergere la possibilità di prendere in considerazione ipotesi nuove, che dovrebbezo Taddei che in una nota sul decreto ro (così come contemplato POTENZA - Non si placano le reazioni legge Energia, ha detto che «l'articolo nello stesso Piear) essere acdelle varie parti politiche sui temi 27 bis non prevede un utilizzo da parte compagnate da accordi comenergia e petrolio dopo l’approvazione di altre regioni delle somme rivenienti pensativi con ricadute sociali in Senato del disegno di legge Svilupdall’aumento delle royalty del petrolio ed economiche sul territorio. po. Invece, anche in questo caso, lucano». Il senatore Cosimo Latronico (Pdl), Il parlamentare ha specificato che il Governo ha dimostrato di in una dichiarazione, ha detto che «c'è «il comma 5 prevede che “le somme del non tenere in alcuna consideun certo disfattismo e una buona dose fondo istituito, con decreto del Mini- razione le legittime istanze di confusione, in alcune posizioni stro dell’Economia, di concerto con della Regione, anche quando giornalistiche, ma non solo, a comquello dello Sviluppo, annualmente era obbligato dalla legge: lo mento delle decisioni approvate a lardestinate, sulla base delle disponibilità stesso utilizzato metodo utiga maggioranza dal Senato che hanno del fondo, a favore dei residenti in cia- lizzato per la nomina del comfinalmente assicurato il raggiungimento dell’obiettivo storico di aumen- saranno versate dai titolari delle con- scuna regione interessata, calcolate in missario del Parco della Val tare le royalties a favore dei lucani con cessioni nel fondo unico e da questo as- proporzione alle produzioni ivi ottenu- d'Agri; per l'individuazione del sito di scorie nucleari, per te». l’obiettivo di ridurre il prezzo dei car- segnate alle popolazioni interessate. «Pertanto – ha concluso Taddei – autorizzare le estrazioni peÈ del tutto chiaro che ciascuna popoburanti». Per il parlamentare, «è del tutto logi- lazione godrà dei benefici della ridu- l'aumento delle royalty dal sette al die- trolifere e che è sconfinato fico ed evidente che ciascuna regione zione del prezzo dei carburanti, in rela- ci per cento confluirà in questo fondo e nanche nell'attribuzione di potrà disporre di royalties in relazione zione al contributo che offre alla pro- la sua destinazione, così come sopra uno sconto-benzina agli abialla propria produzione di idrocarburi duzione energetica del Paese. La vicen- specificato, è vincolata ad un utilizzo tanti del Veneto per ogni litro di petrolio estratto in Basilida è chiarissima, salvo che – ha conclu- per i lucani. liquidi e gassosi. Le regioni interessate sono la Basili- cata. L'azione della Regione Quanto ai territori che ospitano im- so Latronico – non si voglia a tutti i copianti di gassificazione potranno go- sti confondere le carte con interpreta- cata, che produce l’80 per cento del pe- Basilicata sarà, in ogni caso, trolio italiano, la Lombardia, la Sicilia coerente con la programmadere anch’essi di royalties o di com- zioni manifestamente illogiche». E sempre dal Pdl sull’argomento è e la Romagna che producono il restan- zione del Piano energetico e pensazioni, che si negoziano all’atto ambientale. dell’autorizzazione degli impianti, che intervenuto anche l'onorevole Vincen- te 20 per cento».
AGRICOLTURA
Bandi per biologico
Paluso di Latronico e Taddei (Pdl) allo sconto benzina
«Obiettivo storico»
Basilicata in Tir fa tappa a Milano
La Regione al Nord
Parco di Gallipoli-Cognato e delle Piccole Dolomiti
Vini, prelibatezze e genti lucane all’ombra del castello Sforzesco
Uno sportello fuori “casa”
Realizzata la Carta ciclo-naturalistica per scoprire il paesaggio su due ruote
MILANO - Nelle prossime settimane inizierà la raccolta delle adesioni dei lucani che vivono a Milano «per costituire nel capoluogo lombardo una forte Associazione e uno sportello Basilicata, come quelli che operano all’estero». Lo ha annunciato la commissione regionale dei lucani all’estero (Crle), che in una nota ha ringraziato «gli amministratori comunali della città di Milano, che in tempi record hanno concesso il patrocinio alla manifestazione di “Basilicata in tir”. Lo sforzo è stato profuso da 174 associazioni, per promuovere la regione anche dal punto di vista turistico, «che vanno sostenuti da misure concrete di incentivazione per aumentare i flussi in entrata».
POTENZA - Il Parco di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane ha realizzato una «Carta ciclo-naturalistica» per gli appassionati di ciclismo escursionistico. Nel progetto sono stati individuati quattro percorsi, da dieci a 15 chilometri, e con altitudini comprese tra i 300 e i 1.100 metri, che fanno riferimento ai centri visita e alle attrattive del Parco. Sono così stati individuti percorsi Palazzo-Salandrella-Oliveto Lucano, Oliveto Lucano-Calciano, CalcianoPalazzo e Palazzo-Monte Croccia-Oliveto. I percorsi per gli amanti della natura decisi a scoprire il paesaggio passeggian-
A Monza, la carovana di Basilicata in tir, la tournée che per il terzo anno consecutivo promuove le bellezze turistiche della Basilicata nelle piazze d’Italia, ha trovato la pioggia. Il cattivo tempo, però, non ha scoraggiato i tanti visitatori, affascinati dal villaggio e dalle sue sorprese: dal tir multisensoriale e interattivo, alla degustazione di prodotti tipici durante gli happy hours a cura dell’Apt Basilicata. Prossima tappa lombarda: Milano. Oggi il villaggio lucano sosterà in viale Gadio, nel Parco Sempione, alle spalle del Castello Sforzesco, per un “fuori programma” fortemente richiesto dai tanti lucani residenti nel capoluogo e organizzato con l’impegno della Commissione regionale
dei Lucani all’estero, che ha ottenuto il patrocinio dell’assessorato alle Attività produttive del comune di Milano. Una sola giornata per un programma ricco di appuntamenti. Alle ore 18, l’esibizione di Giuliana De Donno (che suonerà diversi tipi di arpa di Viggiano) e Massimo Cusato (alle percussioni), impreziosirà il nostro“giro d’Italia” In occasione dell’iniziativa sarà presentata la neonata associazione “Lucani a Milano”. Nella città in cui l’aperitivo è tanto di moda, non poteva mancare, sotto gli stand del villaggio, quello tipicamente lucano. Sorseggeranno del buon vino assaporando le nostre prelibatezze, le istituzionali milanesi e lombarde. Anna Martino
do sulle due ruote hanno una durata compresa tra due e tre ore. Questi percorsi offrono la possibilità di conoscere direttamente un’ampia porzione del parco anche a ciclisti amatoriali per la presenza di basse e medie difficoltà. «Ciascun tracciato – è precisato nella Carta ciclo-naturalistica – è stato definito in modo tale da portare il fruitore alla conoscenza di specifici aspetti naturalistici e ambientali, che caratterizzano questo settore dell’area protetta». Non resta che avventurarsi lungo curve e rettilinee di un’area pronta a svelare tutti i suoi segreti, in relax e divertimento. Sano.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
24 Ore in Basilicata 23
Domenica 17 maggio 2009
Domenica 17 maggio 2009
Nove milioni contro la crisi Risorse per situazioni di particolare gravità non previste dalla normativa ordinaria POTENZA - Per l’ utilizzazione e la gestione degli ammortizzatori sociali in deroga secondo le procedure previste dalle leggi vigenti, dall’Accordo Stato Regioni dello scorso 12 febbraio e dall’Accordo sottoscritto dalla Regione Basilicata e il Ministero del Lavoro, della Salute, e delle Politiche Sociali, è stato sottoscritto venerdì al Dipartimento Formazione-Lavoro della Regione un Accordo Quadro che stabilisce le priorità e le modalità degli interventi da attuare. La Giunta regionale ha precisato che «le risorse previste anticipate nell’Accordo tra Ministero e Regione Basilicata di nove milioni di euro sono destinati alla concessione in deroga degli ammortizzatori sociali per tutte quelle situazioni di crisi aziendale e di particolare gravità occupazionale non previste dalla normativa ordinaria». All’incontro sono intervenuti insieme all’assessore Antonio Autilio e alla dirigente del Dipartimento Maria Teresa Lavieri, dirigenti di Confindustria Basilicata, Federazione Regionale Api Basilicata, Confcommercio, Confartigianato, Cna, Confesercenti, Legacoop, Confcooperative, Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal. Erano presenti anche il presidente Comitato di Coordinamento Istituzionale per le Politiche del lavoro Giannino Romaniello e il dirigente della Direzione Regionale del Lavoro Italia Lavoro. Queste le priorità concordate: proroga ai lavoratori degli ammortizzatori sociali in deroga concessa fino al 31.12.2008 ai sensi della Legge n. 244/07, comma
Nicola Lombardi, manager delle risorse umane, racconta gli obiettivi del progetto
Domani in Confindustria si costituisce il gruppo regionale dell’Aidp
L’area industriale di Melfi
521; riconoscimento della mobilità in deroga ai lavoratori la cui mobilità ordinaria cessa nell’arco dell’anno 2009; riconoscimento Cig, contratti di solidarietà, o mobilità in deroga ai lavoratori delle aziende che sospendono o licenziano nel corso dell’anno 2009; riconoscimento della mobilità in deroga ai lavoratori che alla data dell’1.1.2008 hanno compiuto i 55 anni di età e che entro sette anni maturino il requisito del pensionamento; il riconoscimento degli ammortizzatori in deroga ai lavoratori precari con contratto a progetto, co.co.co, apprendisti e con rapporto di lavoro a tempo determinato licenziati o sospesi nell’arco dell’anno 2009; lavoratori dipendenti da aziende non rientranti nei requisiti d’accesso ai trattamenti previsti dalla legislazione ordinaria per le riduzione, sospensione temporanea o cessazione totale o parziale dell’attività lavorativa anche alle impre-
se artigiane e cooperative compresi i soci lavoratori. Destinatari degli ammortizzatori sociali in deroga i lavoratori subordinati a tempo determinato o indeterminato, compresi gli apprendisti, i lavoratori somministrati da agenzia di somministrazione che durante la loro missione vedano l’impresa utilizzatrice aprire procedure per l’accesso agli ammortizzatori sociali, dei lavoratori soci di cooperative purché con contratto di lavoro subordinato nonché dei lavoratori, che non beneficiano di nessuno degli ammortizzatori sociali stabiliti dalla legislazione ordinaria. Gli ammortizzatori sociali in deroga possono essere autorizzati dopo l’utilizzo da parte delle imprese di tutti gli strumenti previsti dalla legislazione ordinaria per riduzione, sospensione, sospensione temporanea o cessazione, totale o parziale, dell’attività lavorativa .
POTENZA - Si scrive A.I.D.P., si legge Associazione Italiana per la Direzione del Personale. E’ un’associazione apolitica e senza scopo di lucro che a livello nazionale esiste da quasi cinquant’anni, con circa 3.000 associati e sedici gruppi regionali e interregionali. La Basilicata era tra le poche realtà ancora prive di un proprio gruppo regionale autonomo, era, perché proprio per domani pomeriggio, nella sede di Confindustria, è previsto l’ incontro per la sua costituzione. «L’obiettivo è quello di portare anche nella nostra regione la presenza di questa importante associazione alla quale potranno aderire tutti i professionisti che si occupano di risorse umane e delle attività collegate», spiega Nicola Lombardi, dirigente industriale di origini lucane che dopo aver lavorato nell’area risorse umane di grandi gruppi industriali privati ora è tornato a Potenza e si sta dedicando a questo progetto regionale dell’A.I.D.P. «Obiettivo dell’associazione – spiega ancora Lombardi – è, attraverso la promozione di seminari, convegni, momenti di confronto e attività formative, contribuire alla crescita ed allo sviluppo della cultura d’impresa, anche attraverso la valorizzazione della professione di chi, per mestiere, si occupa quotidianamente della risorsa più preziosa: la persona». Promuovere la cultura d’impresa dunque soprattutto attraverso il confronto, un confronto che vuole coinvolgere trasversalmente le aziende del pubblico e quelle del privato anche per superare le disomogeneità esistenti sul territorio. «In Basilicata – dice ancora Lombardi – ci sono delle realtà a macchia di leopardo. Nella zona di Melfi, ad esempio, dove c’è la Fiat e tutto l’indotto, esiste una certa sensibilità e un certo livello di approccio alla crescita del settore. Nel resto della regione, invece, a parte qualche altra zona, non c’è un tessuto particolarmente sviluppato. Ma gestire le risorse umane non vuol dire necessariamente far
Nicola Lombardi
parte di una grande azienda, anche i presidi delle scuole, ad esempio, sono capi del personale, ed è anche a loro che la nostra associazione si rivolge. E’ mettendosi insieme e facendo rete, infatti, che aumenta la possibilità di creare uno scambio di conoscenze». Centralità della persona e della dignità umana, eccellenza della professionalità, rispetto dell’etica professionale, impegno responsabile nella rappresentanza di interessi comuni, cultura della partecipazione, questi i valori di riferimento dell’A.I.D.P. Dopo l’appuntamento di domani pomeriggio alle 16, a Potenza, il 22 e il 23 maggio sarà la volta del XXXVIII Congresso Nazionale che si svolgerà a Torino e sarà dedicato a: “Ambiente sicurezza etica sociale: sfida manageriale per le organizzazioni”. Manuela Boggia
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
24 24 Ore in Basilicata Firmato l’accordo quadro per l’utilizzazione degli ammortizzatori sociali in deroga
25
Domenica 17 maggio 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
Sarà chiesto l’intervento di Bertolaso
Alessandro Lapertosa, del Liceo “Galilei”, si è classificato primo
«Digilio (Pdl): «Per Bucaletto serve un commissario»
Un vincitore potentino per il Convivium Galileianum
UN COMMISSARIO straordinario per gestire la situazione della cittadella di Bucaletto. Il senatore Egidio Digilio (Pdl) ha annunciato che «si farà promotore presso la presidenza del Consiglio dei ministri della nomina di un commissario straordinario del dipartimento Protezione Civile per gestire la situazione». Secondo il parlamentare lucano, «è stato raggiunto un livello insopportabile e non può essere lasciata nelle mani dell’amministrazione comunale che ha grandi responsabilità per i ritardi accumulati nella riqualificazione dell’area e per aver fatto incancrenire la emergenza sociale. Vi è la necessità di un intervento del Governo e in particolare del Sottosegretario di Stato alla Protezione civile, Guido Bertolaso». «La ditta Scancase - continua - rivendica oltre 2 milioni di euro (più interessi accumulati in otto anni) dal Comune per i prefab-
Un cerchio di preghiera per la pace UNA manifestazione incentrata sulla necessità di favorire una cultura di pace. Questa la finalità dell’iniziativa che si terrà oggi a Potenza. Il riconoscimento di tutte le culture, la tolleranza e il rispetto delle diverse forme in cui si esprime l'anelito al sacro in ciascun essere umano, saranno alla base della cerimonia. Si formerà un cerchio interreligioso - già sperimentato in città nel 2005 e nel 2007 - il cui scopo è di trascendere le differenze religiose, etniche e di qualunque altro tipo attraverso l'energia della preghiera. Saranno presenti rappresentanti delle tradizioni religiose: cattolica, evangelista, musulmana, buddista, shintoista, zen. «Anche voci laiche - hanno spiegato i responsabili del Centro d'Arte e Cultura Delta di Potenza e l’artista Teri Volini - avranno il loro spazio, purchè vibranti l'energia della pace. Tutti i cittadini potranno partecipare alla cerimonia, che avrà luogo alle 18,30 nell'atrio inferiore delle scale mobili di via Armellini. Potenza sarà connessa con una cerimonia internazionale, la Symphony of Peace Prayer, una Sinfonia di preghiere per la pace che dal 2005 si rinnova ogni anno grazie alla partecipazione di cristiani, buddisti, buddisti tibetani, shintoisti, sufi, sikk, ebraici, induisti, mussulmani. La Sinfonia di preghiere per la pace, che nasce per riconoscere la com-unione tra gli esseri, nonostante le diversità e nel rispetto di esse, unirà nella stessa data varie nazioni del mondo, tra cui Regno Unito, Argentina, Filippine, Australia, Tasmania, Spagna; in Italia, essa sarà celebrata a Milano, Lucca, Assisi e Potenza»
bricati installati con una nuova pesante eredità di debito per l'Amministrazione Comunale che sarà eletta il 6 e 7 giugno; Posteitaliane chiudono l'ufficio postale per attuare interventi di bonifica ma nelle “case” non si fa nessun intervento di bonifica; la giunta comunale, che ha concluso il suo mandato, taglia il nastro per un proget to che riguarda la piazzetta davanti la chiesa e un marciapiede. Sono tutti elementi che testimoniano la necessità di un intervento del Governo e in particolare del sottosegretario di Stato alla Protezione Civile Bertolaso». Di qui la necessità, annuncia Digilio, di convocare il sottosegretario in audizione alla XIII Commissione del Senato (Ambiente-Territorio) «per investirlo direttamente delle problematiche che sono di “carattere nazionale” e che quindi necessitano di un provvedimento del Governo.
LA dodicesima edizione del “Convivium Galileianum” se l’è aggiudicata un lucano, un potentino per la precisione. Si tratta di Alessandro Lapertosa, studente proprio del Liceo Scientifico “Galileo Galilei”. Seconda classificata è Marta Di Muzio, del Liceo Scientifico “Marconi” di Pesaro, terza è arrivata Monica Cantiani, del Liceo Scientifico “Peano” di Marsiconuovo. Nel corso della manifestazione - che si è svolta ieri mattina nell’Aula Magna dell’Università in via Nazario Sauro - sono stati anche premiati i sei alunni che hanno conseguito il 100 e lode agli esami di Stato nell’anno scolastico 20072008. Al concorso, unico nel suo genere in Italia, hanno partecipato 33 studenti dei Licei Scientifici della Basilicata, della Puglia, delle Marche, della Lombardia, del Lazio, del Piemonte e dell'Umbria. Un’iniziativa che rientra in un progetto
Inchiesta “Squola” La difesa: «già condannati» «L’ACCUSA ha già formulato una sentenza di condanna definitiva, senza aver sottoposto tali elementi al vaglio del giudice imparziale e quantomeno del giudice del Riesame». Sono le parole di Sergio Lapenna, avvocato difensore di Gerardo e Raffaela Gambardella, i due principali indagati nell’inchiesta denominata “Squola”. I due si trovano attualmente agli arresti domiciliari. «Gli elementi offerti dall’accusa - ha aggiunto saranno contrastati punto per punto e in maniera precisa davanti al giudice del Riesame, come peraltro è giusto che sia, giacchè quel giudice sarà il primo a valutare serenamente il provvedimento restrittivo nella consapevolezza di aver ascoltato anche le ragioni della difesa. Lapenna, nell’esprimere «piena fiducia sia a chi ha condotto le indagini, sia all’autorità giudiziaria nel suo complesso», ha sostenuto «di essere certo che il Riesame valuterà con equilibrio e con attenzione tutte le questioni che saranno poste dalla difesa, augurandosi che la vicenda possa tornare nella normale dialettica giudiziaria, senza la necessità di alcuni elementi restrittivi, che allo stato danneggiano non solo chi li patisce, ma anche, cosa ancora più grave, la comunità scolastica (studenti e famiglie) che attende con ansia il concludersi imminente dell’anno scolastico per vedere raggiungere i propri obiettivi». «Tale nota - ha spiegato Lapenna - si è resa necessaria giacchè l'eco che la vicenda ha avuto, ha già pro-
vocato danni irreversibili agli indagati. Il difensore è ben consapevole che il luogo ideale per controbattere le tesi dell'accusa è quello del processo, ma quando l'accusa utilizza altri strumenti, come quelli della comunicazione, diventa legittimo, anzi doveroso, per l'avvocato difendere i propri assistiti anche nella sede comunicativa. A tal proposito balza subito all'attenzione della difesa un elemento disarmante per uno stato di diritto e cioè che ai due cittadini è stata privata la libertà personale per fatti - reato già contestati negli anni 2004-2005-2006 ed alcuni di essi già oggetto di analogo procedimento giudiziario peraltro con un provvedimento del Riesame favorevole alla difesa, seppure di altri indagati. Non vi è dubbio quindi che ancora una volta viene utilizzata strumentalmente la contestazione del reato di associazione a delinquere a carico di alcuni cittadini con l'unico scopo di privare la libertà personale ad alcuni indagati. Ma questa vicenda è ancora più allarmante perchè gli elementi principali utilizzati dall'accusa per richiedere il provvedimento cautelare, condiviso totalmente dal gip, senza quest'ultimo peraltro aver mosso alcun vaglio critico alla richiesta del pm, già fanno parte di un altro analogo procedimento giudiziario già vagliato dal Tribunale del Riesame. Si è quindi realizzato quello che i giuristi chiamano il “ne bis in idem”, che volgarmente vuol dire che nessun cittadino può essere sottoposto ad un processo per la stessa vicenda giudiziaria».
I presenti alla premiazione del Conivium (Foto Mattiacci)
scolastico di rete che, secondo gli organizzatori, ha la finalità di ribadire la validità pedagogica attuale del latino anche nel curricolo dei licei scientifici. Quest'anno la competizione era incentrata sulla traduzione dal latino di un brano tratto da un’opera di
Keplero, accompagnata da un commento su una problematica matematicoscientifico emersa dal brano. Nello specifico il brano era estrapolato dal trattato astronomico “Astronomia Nova” pubblicato a Praga nel 1906; oggetto di traduzione la mutabilità della
materia celeste e il ruolo dell'induzione con riferimento al rapporto di Keplero con l'aristotelismo. Un tema abbastanza complesso, quindi, quello su cui si sono dovuti sfidare i ragazzi, o meglio, le eccellenze del quarto e quinto anno dei Licei scientifici italiani. E ai ragazzi verrà ora corrisposta una cifra che permetterà loro, si spera, di finanziare gli studi futuri. Il primo classificato riceverà un premio di 1.500 euro, il secondo un premio di 1.000 euro e il terzo un premio di 750 euro. Tutti i partecipanti riceveranno comunque un attestato di partecipazione che potrà essere inserito nel “curriculum“ di ciascuno ai fini del credito scolastico. La scuola del primo classificato riceverà una targa ricordo e non solo: resterà, infatti, anche il prestigio per aver vinto un concorso in cui gareggiano solo le eccellenze.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Potenza
Potenza Domenica 17 maggio 2009
ANTICA OSTERIA
Tutte le donne del “presidente”
“Cultura a porte aperte”
RITORNA il Mercatino delle cose usate e di altri tempi. Oggi, dalle 9 alle 22, in piazza Pignatari, largo Serrao e largo Isabelli, tornerà uno degli appuntamenti tipici della città. Si potrà trovare oggettistica antica, antiquariato, rigatteria, fumetti e libri usati, stampe anche d'epoca, oggetti da collezione, hobbistica di cose antiche in genere, strumenti musicali, mobili e materiale vario, di epoca non recente, d'antiquariato.
Tra eros e passione CHIUDERA’ i battenti il prossimo 31 maggio, alla galleria “Idearte”, la personale di pittura di Felice Lovisco, “Tra eros e passione”. In mostra venticinque dipinti, opere scelte nella vasta produzione degli anni '90 del Maestro lucano Felice Lovisco che ritorna ad esporre nel capoluogo potentino dopo il grande successo della mostra Lovisco al quadrato tenutasi nello scorso anno al Palazzo Donadoni di Melfi. La personale sarà visitabile tutti i giorni nei seguenti orari: 11,00 –13,00/17,30 – 20,30.
I ritratti di Leonardo FINO al prossimo 31 agosto sarà possibile visitare nel museo delle “Antichi genti lucane” di Vaglio, la mostra su i “Ritratti di Leonardo”. Il ritratto scoperto recentemente in Lucania è molto interessante in sé e significativo come nuovo elemento di un mosaico ancora incompiuto per ricostruire le sembianze del volto di Leonardo. Ed è importante in quanto introduce nuove ricerche concernenti Leonardo perduto, le sue tracce e gli echi leonardeschi nell’Italia meridionale. È nata così l’idea di una mostra che, da un lato, presenti la sintesi dei più recenti studi sui presunti autoritratti e sui ritratti di Leonardo, dall’altro, proceda in ulteriori ricerche.
•DON BOSCO• Morire di lavoro 19.30
Sala 5 Angeli & Demoni 16.40 - 19.20 - 22
•MULTISALA RANIERI• area industriale di Tito Sala 1 Angeli e demoni 18.20 - 21
Sala 6 X-Men “Le origini” 18 - 20 - 22
Sala 2 17 Again “Ritorno al liceo 16.30 - 18.40 - 21 Sala 3 Star trek 17 - 19.30 - 22 Sala 4 San Valentino di sangue 18.30 - 20.30 - 22.30
Sala 7 Hannah Montana 16.30 - 18.40 State of play 21.30 •DUE TORRI• Angeli e demoni 18.30 - 21
0971-56900
AL DUOMO
0971-24848
MIMI’
0971-37597
DUE TORRI
0971-411661
FILO D’ORO
0971-59245
LA TETTOIA
0971-24123
TAVERNA ORAZIANA 34044 ISUCCIO
SI terrà il prossimo 20 maggio nella biblioteca nazionale e nell’auditorium del conservatorio Gesualdo da Venosa” la manifestazione “Cultura a porte aperte”. Due gli appuntamenti della giornata. In mattinata, a partire dalle 10, nella biblioteca nazionale si terrà un convegno sul tema “La concertazione tra pubblico e privato per l'ottimale valorizzazione del patrimonio culturale lucano”. Al dibattito parteciperanno i sindaci di Potenza e Matera, rispettivamente Vito Santarsiero ed Emilio Nicola Buccico, Giuseppe Telesca, assessore alla Cultura della Provincia di Potenza, Antonio Autilio, assessore alla Cultura della Regione Basilicata, Vito De Filippo, presidente della Regione Basilicata, Antonio Mario Tamburro, Rettore dell’Università degli studi della Basilicata. A presentare il progetto sarà Maddalena Ragni, direttore generale per il bilancio e la programmazione economica, la promozione, la qualità e la standardizzazione delle procedure. Interverranno Alfredo Giacomazzi, direttore generale regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Basilicata; Gianpiero Perri, direttore generale dell’Agenzia di promozione territoriale della Basilicata; Francesco Sisinni già direttore generale del ministero per i Beni culturali e ambientali. In serata, alle 19.30, l’appuntamento è nell’auditorium del conservatorio per il concerto per violino e chitarra “Il virtuosismo da Paganini a Piazzolla”. A esibirsi il duo Mauro e Luciano Tortorelli
Torna il Mercatino
MARCONI
0971-
0971-471312
AMBROSIA
0971-34501
LA PRIMULA
0971-58310
AL NORD
0971-480025
AL POGGIO
0971-472137
BACCO
0971-410220
FUORI LE MURA
0971-25409
MOZART
0971-441295
NINFE
0971-470750
PANE E PEPERONCINO 44462765 AL DRAGO
0971-445470
TOURIST
0971-411396
LA TRATTORIA
FARMACIE TURNO FESTIVO..........17 MAGGIO
Polizia San Carlo
0971-612564
Peluso....................................0971/54517 via Vaccaro, 326 Diamante...............................0971/22532 via Pretoria, 165
AMBULANZE Pronto soccorso Croce azzurra Croce amica Croce verde Croce rossa
0971-612694 0971-444228 0971- 445041 0971- 23800 0971- 411510
TURNO NOTTURNO..........17 MAGGIO
0971-
0971-53176
SARRICCHIO
0971-444072
TRIMINIEDD
0971-55746
TRE MARI
0971-56030
OSTERIA GAGLIARDI AVIGLIANO
0971-700743
Diamante................................0971/22532 via Pretoria, 165 PRONTO SOCCORSO Guardia medica 0971-310310
L’INIZIATIVA
Manifestazione della Coldiretti in piazza Mario Pagano
Raccolte più di mille firme per l’etichetta obbligatoria del latte OLTRE mille firme raccolte per la petizione popolare per chiedere l'indicazione obbligatoria in etichetta dell'origine del latte. Ieri mattina in piazza Mario Pagano la Coldiretti Basilicata ha organizzato una giornata di mobilitazione per salvaguardare le stalle, le produzioni di qualità e smascherare il false made in Italy. Tra i firmatari parlamentari, consiglieri e assessori regionali, oltre ai tanti consumatori che sono stati sensibilizzati e informati su una battaglia che da anni vede impegnata la Coldiretti nel difendere il prodotto agricolo cento per cento Made in Italy. «Un consumatore informato sa distinguere da un prodotto di qualità da uno svenduto a prezzi stracciati - ha detto il direttore della Coldiretti Basilicata, Giuseppe Brillante. Chiediamo che sull'etichetta dei prodotti lattiero caseari (mozzarella, cacioricotta, caciotta, burrata, caciocavallo, ecc..) venga riportato obbligatoriamente con chiarezza e massima evidenza l'eventuale utilizzo di cagliate o paste fuse e, quindi, il Paese d'origine di questi prodotti, oltre alla provenienza del latte. Non dimentichiamoci che una mozzarella su due è fatta con latte straniero e una su quattro nemmeno con il latte, ma con cagliate o paste filate».
La manifestazione in piazza Mario Pagano (Mattiacci)
E' stato distribuito latte lucano appena munto dall'azienda “Mila farm” di Villa d'Agri, dove il proprietario Rocco Lasco, per far fronte al prezzo pagato dalla grande distribuzione
(0,30 centesimi al litro alla stalla rispetto a 1,50 pagato dal consumatore), ha aperto un punto vendita dove a solo 1 euro si può acquistare latte di qualità e prodotto in Basilicata.
E' stato presentato il progetto nazionale dell'Organizzazione di una filiera del latte tutta italiana e firmata dagli allevatori. «Filiera del latte firmata significa origine italiana assicurata - ha continuato Brillante. Ogni mese nelle nostre stalle abbiamo mediamente 12 controlli, più di uno ogni tre giorni, controlli che assicurano la sicurezza e la qualità del nostro latte. Le stalle italiane sono le più sicure al Mondo. Il nostro obiettivo è salvaguardare le tasche dei consumatori e garantire un reddito giusto ai nostri coltivatori che, spesso, non riescono più a sostenere i prezzi di produzione in continuo aumento». La Basilicata - hanno spiegato i protagonisti della manifestazione - conta una produzione di latte superiore a 1.114.000 quintali e prodotti caseari di tutto pregio, riconosciuti ed apprezzati dal consumatore per la loro tipicità e il legame con il territorio di origine come il fior di latte, la mozzarella, il cacioricotta, il caciocavallo. Sul mercato troppo spesso vengono immessi prodotti “costruiti” non con il latte della Lucania bensì con materia prima (latte, paste fuse, cagliata) proveniente da Paesi UE ed extra UE che, dopo la trasformazione industriale, diventano miracolosamente prodotto italiano».
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
26
Vi a g g i o tra i candidati
Ieri, capoluogo affollato di appuntamenti e candidati In serata, inaugurato il calendario della piazza
|
«Interclassista» la lista dell’Udc
|
IL PRC SORTEGGIA GLI SCRUTATORI
Lanciano l’Agenzia per lo sviluppo tecnologico e provano a innovare la metropolitana leggera L’UNIONE di centro corre da sola. E lo fa presentando in competizione per il ruolo di sindaco quello che da giorni descrive come «un uomo nuovo»: Emilio Libutti, professionista, “novizio” della politica. Con lui, altri quaranta candidati alla carica di consigliere comunale. Praticamente «una lista interclassista e popolare», fatta di impiegati, studenti e imprenditori, età media 30 anni. A descriverla quello che ironicamente si definisce il “quarantunesimo candidato”: Enzo Fierro è il coordinatore politico-organizzativo dell’Udc di Potenza. Si mette a disposizione del candidato sindaco e degli altri candidati, compresi i 4 aspirati alle provinciali per i collegi del capoluogo. «La nostra - dice - non è una lista bloccata», ovvero, «mentre gli altri hanno candidato “figli di”, con cognomi famosi o parentele “importanti”, noi abbiamo scelto un modo inconsueto di fare politica». Lo dice lui che di cognome ne ha uno parecchio noto in città, nipote del più famoso Tanino, sindaco a Potenza per tre legislature. Si era persino parlato, durante il toto-candidature, di una sua possibile corsa alla carica di sindaco. «Ma no - dice oggi - Abbiamo scelto di essere fuori dalla dinamiche “tradizionali” e dentro un progetto. Più politica al servizio di così». La cosa da rimarcare - lo stanno facendo da più giorni - è che «siamo equidistanti sia dal Pd, sia dal Pdl», in risposta alle «voci strumentali che ci davano già pronti a un accordo di sostegno nei confronti del centrosinistra». Invece, loro, «siamo al centro, né con i “cespugli” del primo, né con i “reduci” dall’altro schieramento». Così, Fierro ironizza sugli avversari tanto per dire che «corriamo per vincere», convinti di «essere la vera alternativa politica per la città di Potenza». Del resto, il candidato sindaco, «è un professionista prestato alla politica, volto pulito che affronta la competizione elettorale per la prima volta». Promettono di «fare campagna elettorale mirata sui programmi e sui progetti, perchè sono tante - continua - le questioni irrisolte». Una su tutte, «la metropolitana leggera che intasa il traffico visto che a
ACCADE IN CITTÀ
Una delle manifestazioni dell’Udc in questa campagna elettorale. Al centro, il segretario regionale Agatino Mancusi
E’ ARRIVATO in sala con un cartellone-genere-lavagna e un sacchetto rosso. All’interno, le dieci cifre “rubate” nei bottoni del tombola. Marcello Travaglini, candidato sindaco del Prc, ieri mattina, ha sorteggiato durante una conferenza stampa i sette scrutatori che “spettavano” ai consiglieri comunali. In tutto, per il comune di Potenza, ne vanno individuati 314, tra i 6816 aspiranti. Lui ha estratto, mescolando di volta in volta, una cifra (dalle migliaia alle unità), fino a comporre il numero che poi, nell’elenco pubblicato sul sito dell’ente, mostra in abbinamento un nome. Provocazione per rimarcare un principio e per denuncia. «Le legge Calderoli, la cosiddetta “porcata”, ha anche dato alla commissione, e quindi ai partiti, il potere di designare gli scrutatori, segno dell’ennesima dipendenza della democrazia dalla partitocrazia». Eppure «ho più volte sollecitato i colleghi consiglieri - spiega - a scegliere il sorteggio come metodo». Il criterio individuato nella maggior parte dei casi, in occasioni elettorali, è stato quello che dà a ogni consigliere la facoltà di individuare sette nomi nell’elenco generale. «Un piccolo privilegio della casta, un metodo che promuove, forse legalmente, clientelismo di piccolo cabotaggio incidendo nella campagna elettorale perché rappresenta un modo per accaparrarsi voti in quanto quasi tutti i consiglieri comunali sono candidati». Senza contare che «il metodo fa in modo che le liste non rappresentate in consiglio comunale siano meno garantite». Così Travaglini (in foto con una candidata del Prc, Olimpia Vano) ha indetto una conferenza stampa per sorteggiare pubblicamente i sette scrutatori “di competenza”. «E’ una questione di democrazia». Come a dire, “in assenza di criteri che garantiscono tutti allo stesso modo, sembra più equo il caso”. s.l.
IL COMIZIO «PICCOLO-PICCOLO»
«La nostra non è una politica di rancori Da soli perchè crediamo nel centro» intervalli regolari blocca tre passaggi a livello». Hanno già predisposto un progetto per realizzare tre sottopassaggi tra rione Mancusi e via Angilla vecchia: «la metropolitana sarà più potente e non ci sarà il problema del congestionamento del traffico». Un’idea, messa nero su bianco sul programma, lancia «un’Agenzia per lo sviluppo e l’innovazione tecnologica, una società a partecipazione mista, pubblica e privata, che comprenda enti istituzionali del territorio e aiuti i giovani a realizzare progetti validi». Ma sia chiaro, «non sarà mica un nuovo carrozzone, piuttosto un vero incubatore di impresa che pone particolare attenzione ai settori dell’informatizzazione e della tecnologia, delle energie alternative e dei servizi». Ancora una stoccata ai concorrenti, compresi gli ex colleghi dell’Udc che hanno scelto, sotto altre diciture, il sostegno allo schieramento di centrodestra. «Siamo rimasti al centro perché crediamo al progetto. Ma senza che la nostra politica sia fatta dai rancori». E poi c’è la promessa conclusiva. In caso di vittoria giurano - il vicesindaco sarà una donna. Sara Lorusso
Unione di centro
candidato sindaco Emilio Libutti
candidati 1 Lofrano Vincenzo 2 Laguardia Gianluigi 3 Autiero Pasquale 4 Barbato Gianluigi 5 Basile Angelo 6 Berardi Luigi 7 Biscione Luigi 8 Bonansegna Alessandro 9 Cammarota Marilena 10 Costa Vincenzo 11 Damiani Vincenzo 12 De Carlo Vito 13 De Vivo Fabio 14 Di Nuzzo Mario 15 Di Tolla Michele 16 Esposito Giuseppe 17 Galotta Margherita 18 Garramone Giovanni Battista 19 Giosa Paola 20 Greco Giuseppe 21 Iosca Lucia 22 Izzo Domenico
23 Lagrotta Rocco 24 Lucia Donato 25 Matone Carmine 26 Moscarelli Anna 27 Nigro Vincenzo Italo 28 Palaja Vincenzo 29 Pastore Antonio 30 Pisani Vincenzo 31 Pistone Angelo Raffaele 32 Postiglione Pasqualina A. 33 Quaratino Valter 34 Romaniello Donato 35 Romaniello Vito 36 Sabia Antonio 37 Savino Paola 38 Spera Giuseppe 39 Velluzzi Rocco 40 Vignola Gaetano
HANNO DETTO «Da cattolico democratico faccio ritorno alla mia casa naturale: un passaggio che, per me, è stato inevitabile». Così ha spiegato Gianluca Manzi, capogruppo uscente dei Verdi alla Provincia di Potenza, la sua scelta politica di adesione e candidatura nei Dec. «Lascio tanti cari amici nel centrosinistra - ha proseguito Manzi - con cui ho lavorato in perfetta sintonia in numerose circostanze. Tengo a rivolgere il mio ringraziamento all’onorevole Salvatore Margiotta e all’ex assessore regionale Vincenzo Folino del Pd e, in particolare al segretario regionale dei Verdi, Giovanni Mussuto, con il quale ho lavorato fianco a fianco in questa consiliatura. In più di un’occasione in consiglio provinciale ho apprezzato l’intesa con gli amici del centrosinistra rispetto alle mie personali iniziative finalizzate a richiamare lo stesso ente provinciale a responsabilità ben precise, come in riferimento allo stato dei beni di cui è proprietaria».
LO avevano annunciato che la campagna elettorale sarebbe stata “piccola”, senza riunioni o cartelloni. Nessun faccione incollato sulle lastre di alluminio, ma solo un volantino. Così Comunità lucana - movimento No Oil affronta la corsa elettorale verso Palazzo di città «senza eccessi». Ma ieri, i candidati al consiglio comunale, con il candidato sindaco del movimento, Michele Somma, ha aperto ufficialmente la campagna elettorale nel capoluogo. In premessa, nell’annuncio, avevano anche sfruttato una certa dose di auto-ironia: «In piazza Mario Pagano, giove pluvio permettendo, ovviamente, Comunità lucana apre ufficialmente la sua campagna elettorale con un comizio piccolo piccolo (come siamo noi), aperto agli interventi e alle proposte dei partecipanti». Convinti come sono di voler «fare la democrazia con la gente e non sulla gente». Ancora una volta attenzione alla gestione del territorio, risorse e servizi, senza dimenticare il bisogno di trasparenza nell’amministrazione.
Oggi, alle 10.30, presso il Park hotel, apertura della campagna elettorale dell’Italia dei valori Oggi, presso il Park Hotel con inizio alle ore 17.30 iniziativa pubblica con i partiti e le liste della coalizione di centrosinistra. A seguire alle 19.30 in piazza Don Bosco avrà inizio la festa del centrosinistra. Domani, presso la sala Minerva del Grande Albergo, alle 18, il circolo J. Maritain organizza un incontro con i responsabili cittadini dei partiti in rappresentanza delle liste, dei candidati al consiglio comunale e dei candidati sindaci
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
27
Domenica 17 maggio 2009
28 Lagopesole Manifestazione per la pace organizzata dal comprensivo “Carducci-Morlino”
E i più piccoli invadono il castello La manifestazione ha visto la partecipazione di 17 istituti scolastici AVIGLIANO – Erano alcune centinaia a crederci nei valori della legalità e della pace, a ribadire la loro contrarietà alle guerre e alle mafie. C'erano i più piccoli, bambini delle materne con poco più di tre anni, poi i ragazzi delle scuole elementari e delle medie ospiti, ieri mattina a Lagopesole, dell'istituto comprensivo Tommaso Claps. In una iniziativa avviata nell'anno scolastico 1985/86 e cresciuta con il tempo, 17 scuole (che costituiscono la cosiddetta “Rete”) si sono date appuntamento come ogni anno tra le vie e il Castello di Lagopesole per una marcia dedicata ai valori della pace e della solidarietà. Parole, queste, che hanno risuonato per oltre due ore tra i cortili e le strade della cittadina federiciana, dove i ragazzi hanno promosso una lunga marcia che li ha portati da via Leopardi all'ingresso del borgo, lungo le pendici del castello, fino a raggiungere il cortile e poi la piazza dedicati all'imperatore Federico II. Tra di loro s'incontravano ragazzi che impugnavano cartelloni sui quali c'era scritto “diciamo no alla camorra”, oppure “sì alla pace, no alla guerra”, meglio ancora si sono spiegati con la strofa di una canzone che dice: “Pensa, prima di sparare pensa”. Sono questi i giovani della generazione degli “sms” alla “tvb”, ragazzi che pensano e non dicono cose banali come un gruppo di ragazzi dell'istituto comprensivo di Avigliano,
Due momenti della manifestazione
“Carducci Morlino”, che ha risposto volentieri alle domande su violenza e bulli, pace e diritti. E così Carmen, una ragazza di terza “B”, ha lasciato intendere che quei manifesti non riportano solo degli degli slogan vuoti: “La pace non significa assenza di guerra, come nel nostro caso. Anche quando apparentemente non ci sono conflitti, ci può essere lo stesso una socie-
tà violenta”. Maria Rosaria si è spiegata così: “La pace inizia tra i banchi di scuola – dice -, quando noi siamo in pace con noi stessi”. Inevitabile il riferimento ai bulli. Dal comprensivo di San Fele, Alessandro e Francesco, anche loro ragazzi di terza media, hanno parlato di diritti e Costituzione, della loro esperienza al Parlamento europeo, di una società che deve impa-
rare a “scacciare i falsi valori, soldi e bella vita, che offuscano gli ideali veri”. Ieri alunni, insegnanti e dirigenti delle scuole di un vasto comprensorio hanno vissuto una festa all'insegna di una formazione autentica. Proprio di questo ha parlato colui che è l'ispiratore di questa iniziativa ultra decennale, il preside del Claps, Peppino Coviel-
lo: «La finalità del progetto – ha spiegato – è quella di realizzare una scuola autenticamente formativa, in grado di far acquisire competenze e valori per una positiva maturazione della personalità degli alunni». E a vedere l'entusiasmo che c'era tra i ragazzi, il lavoro sembra a buon punto. Gianni Sileo potenza@luedi.it
Pignola
Pietragalla
Raccolta differenziata Il bilancio dei primi sei mesi
I cittadini hanno raccolto i fondi
Comitati elettorali sulla stessa strada
110 cassonetti per la raccolta della plastica e 110 cassonetti per la raccolta degli imballaggi metallici mentre per la raccolta del vetro sono state sistemate 16 campane di colore verde. E' stata creata quindi una rete capillare per la raccolta differenziata e tutto questo lavoro è stato supportato in particolare modo da due campagne pubblicitarie informative che hanno spiegato ai cittadini l'importanza e l'utilità di questo progetto. In ogni caso questo progetto ha portato risultati importanti sia sotto l'aspetto economico che per quanto riguarda il rispetto dell'ambiente e della natura e i principali protagonisti di questo successo sono naturalmente i cittadini residenti sul vasto territorio comprensoriale pietragallese. Antonio Bevilacqua potenza@luedi.it
PIGNOLA - Ammonta a 110.000 euro il costo dei festeggiamenti organizzati per la festa della Madonna. Festeggiamenti che culmineranno con il comcerto, nel campo sportivo, di Arisa, la vincitrice del festival di Sanremo nella sezione giovani. Di questi 110. 000 euro, 8.000 sono stati messi dal Comune, 6.000 da Regione, Provincia e Comunità montana Alto Basento mentre tutto il resto è frutto delle offerte raccolte in giro tra i residenti di Pignola che non si sono tirati indietro per far sì che la festa riuscisse al meglio.
PIETRAGALLA - Quando ci si trova al cospetto del periodo elettorale si notano e si manifestano tante curiosità e situazioni particolari. A Pietragalla per la competizione amministrativa partecipano all'elezione del sindaco tre liste, il "Partito Democratico", il "Popolo della Libertà" e "Vivere Pietragalla". Tutte per ironia della sorte hanno la propria sede sezionale lungo la strada cittadina principale del centro abitato o in prossimità di essa. Via Vittorio Emanuele III° ospita quindi in senso crescente dei numeri civici, la sede del Partito guidato in ambito nazionale da Dario Franceschini, a seguire poi c'è la rappresentanza del centro destra che ha il suo massimo esponente e fondatore in Silvio Berlusconi mentre in Via Grippo che si affaccia direttamente su via Vittorio Emanuele III° è presente la lista civica "Vivere Pietragalla". Quindi con il passare dei giorni e all'avvicinarsi della scadenza elettorale gli incontri e i dibattiti politici avranno il fulcro in questa arteria cittadina che è quella a più alta densità di transito veicolare e pedonale. Per quanto concerne la rappresentanza femminile nelle liste di centro sinistra e di centro destra sono presenti tre donne ciascuna (su un totale di quindici candidati per ognuna di esse alla carica di consigliere) mentre nella lista civica è presente una sola donna su un totale di dodici aspiranti consiglieri. an.be. potenza@luedi.it
Pietragalla Più che positivi i risultati raggiunti
PIETRAGALLA - Sono trascorsi sei mesi circa dall'inizio del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti urbani sull'intero territorio municipale per effetto di un'azione sinergica tra la civica amministrazione comunale e la società Econet S.r.l. e i risultati sono decisamente positivi. Nel mese di dicembre, quando ha preso avvio il progetto, la percentuale di raccolta differenziata è stata del 13,90 per cento su un totale di 128,82 tonnellate di rifiuti solidi urbani; essa è passata al 17,81 per cento a gennaio e a un valore del 19,98 a febbraio mentre a marzo si è attestata su valore di 16,83 per cento. Si tratta di numeri che stanno ad indicare un trend positivo di questa iniziativa che si è raggiunto utilizzando 110 cassonetti per la raccolta della carta, OPPIDO LUCANO - Si è tenuta giovedì sera la presentazione del nuovo candidato al consiglio provinciale di Potenza, Domenico Lancellotti. Intorno alle 19.30 presso la sede del Pd di Oppido Lucano, nelle immediate vicinanze di Piazza Guglielmo Marconi, la presentazione del già Consigliere Comunale Lancellotti è stata introdotta dal Segretario del Pd della sezione di Oppido Donato Fidanza. Il segretario oppidese, prima della presentazione del candidato, ha sottolineato le manovre del governo italiano e i repentini, quanto inspiegabili, salti di vedute politiche di alcuni personaggi politici lucani. Dopo il discorso introduttivo si è poi passato alla presentazione degli ospiti dove, oltre alla presenza del candidato, erano presenti il sindaco di Oppido, Rocco Pappalardo, e il Segretario Regionale del Pd, Erminio Restaino.
Oppido, Lancellotti in lizza per la Provincia Il segretario Fidanza, ha continuato la sua presentazione, menzionando anche lo sconto benzina per i lucani. Viene sottolineato che la benzina doveva essere pagata metà prezzo dai lucani, ma lo “sconto” sarà di sette centesimi al litro. I discorsi si susseguono in modo rapido e repentino prima che la parola passi agli altri ospiti della serata. Dopo Donato Fidanza, ha preso la parola Domenico Lancellotti che, non dilungandosi molto nell'esposizione delle sue idee, ha lanciato un messaggio chiaro e senza mezzi termini. L'idea principale è quella di non
fare promesse inutili, come sottolinea Lancellotti, ma garantire qualcosa di realistico ai giovani senza promesse che non potranno mai essere realizzate. Domenico Lancellotti, da tre anni è uno dei consiglieri comunali di Oppido, dove recentemente ha anche avuto l'incarico di essere il responsabile dello sport, dell'associazionismo e delle politiche giovanili. Al termine del suo discorso breve ma conciso, Lancellotti ha ringraziato in modo particolare il sindaco Pappalardo e tutti i partecipanti alla presentazione. La parola, è poi passata a Pappalardo che dopo i doverosi saluti e
ringraziamenti ha sottolineato l'importanza di una sua non ricandidatura dopo due mandati alla Provincia. Per il sindaco di Oppido sarebbe stata una sconfitta la sua riproposizione come consigliere provinciale dopo due mandati consecutivi. In un clima amichevole si è aperto un piccolo dibattito, alla presenza anche del aindaco di Cancellara Antonio Lo Re, che è proseguito anche quando la parola è passato al Segretario Regionale Restaino. A termine della presentazione è stato ricordato che mercoledì venti maggio, intorno alle 21, il candidato presidente Piero Lacorazza farà tappa a Oppido Lucano. Nei giorni a seguire, salirà sullo stesso palco anche Domenico Lancellotti per la sua presentazione sotto gli occhi di tutti. Rocco De Rosa potenza@luedi.it
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Domenica 17 maggio 2009
29 Oppido Gli ex dipendenti della fabbrica di salotti non hanno ancora avuto la cassa integrazione
Medisoft, lavoratori senza soldi Ed è giallo per quanto riguarda la pratica per gli ammortizzatori sociali OPPIDO LUCANO - Un ex operaio della Medisoft srl, Giuseppe Friggione, ci contatta per mettere in evidenza alcune anomalie in merito alle quali gradirebbe si facesse chiarezza. «La comunicazione ufficiale di licenziamento per 14 dipendenti (2 di Genzano, i restanti di Oppido e Tolve) - racconta l'operaio che per 7 anni ha lavorato presso la fabbrica di divani sita sull'ex ss. 96 bis - è giunta l'8 aprile scorso, ed è quindi partita la “mobilità in deroga”, mentre per il periodo luglio-dicembre 2008 è stata finalmente accettata la cassa integrazione». «Difatti - scrive Friggione - è dallo scorso giugno che l'azienda ha chiuso i battenti, espletando le formalità necessarie per la richiesta di “cassa integrazione” (per 3 mesi), la quale inizialmente fu rifiutata poiché pare fossero stati commessi degli errori in fase di compilazione della domanda. Questa cosa - continua - la si scoprì solo in ottobre, e nel corso di una riunione alla presenza delle rappresentanze sindacali fu assicurato che si sarebbe subito rimediato riproponendo la richiesta». «Ma a dicembre ancora tutto era fermo - puntualizza l'operaio - e da una inda-
gine effettuata presso gli uffici dell'Inps venne fuori che non risultavano essere state avanzate richieste di sorta: di conseguenza fu organizzato un incontro alla Regione (con l'azienda e i sindacati) per inoltrare una nuova domanda, che fu purtroppo respinta perché presentata in ritardo». «Naturalmente, da luglio 2008 noi non abbiamo percepito alcuna forma di retribuzione - fa notare Friggione - e, nonostante si siano tenuti 6-7 incontri col sindacato, finalizzati ad ottenere la frazione di “tredicesima” relativa agli effettivi mesi di
lavoro (nonché il dovuto Tfr), siamo ancora qui ad attendere». «Oltretutto - aggiunge nel corso di una della tante riunioni, uno dei titolari dell'azienda (il signor Mancuso) ci ha esplicitamente fatto capire che non ci verrà dato quanto ci spetta prima che dalla Regione arrivino i 200.000 euro relativi all'ultima rata della 488». «Ci riteniamo pertanto estremamente delusi dalle nostre rappresentanze sindacali - conclude l'estensore della denuncia giornalistica - le quali si sono limitate a svolgere il ruolo di meri am-
mortizzatori sociali; ma soprattutto umiliati dall'aver scoperto che la Medisoft, chissà come, continua a produrre: ne è prova il fatto che, di recente, espliciti volantini pubblicitari sono stati distribuiti in diversi paesi della zona». Per completezza d'informazione, abbiamo voluto sentire la versione dei fatti anche dalla voce del titolare della ditta chiamato in causa e da quella del sindacalista della Cisl Enzo Iacovino. Il primo ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione. Iacovino, invece, ha inteso precisare che «ai lavoratori della Medisoft spetta la cassa integrazione (approvata il 18 febbraio scorso e subentrata per problemi tecnici dell'azienda) per il periodo che va dal 10 luglio 2008 alla prima decade del 2009». «Avendo inoltre la fabbrica chiuso i cancelli - chiarisce il sindacalista -, è stata avanzata richiesta di rimborso all'Inps per il “conguaglio cassa integrazione”, la quale è stata accolta e sarà erogata a breve. Attualmente - conclude - gli operai sono in “mobilità in deroga”». Gianrocco Guerriero potenza@luedi.it
Il gruppo a “Mattina in famiglia”
Vietri Oggi incontro al convento
I “Dance machine” in scena su Rai due
L’incontro tra amicizia e amore per la sfida del tempo
POTENZA - Ormai ci siamo. Il corpo di ballo della regione Basilicata vuole coronare il suo sogno. Vincere questa mattina, in diretta su rai due a “Mattina in famiglia”poco dopo le nove, la sfida contro l'Emilia Romagna, per l'accesso alla finalissima nell'avvincente iniziativa del programma televisivo, “Gara di ballo” tra le regioni italiane. Lo splendido corpo di ballo della Basilicata (rappresentato dalla “Ig Dance Machine” che lo scorso anno ha vinto con la rappresentativa campana) ha fatto una vera e propria collezione di vittorie a “Mattina in famiglia”. L'ultima vittoria in ordine di tempo è stata contro i colleghi del Molise.
Sfida vinta con oltre il settanta per cento dei consensi dei votanti. Il programma televisivo è condotto da Adriana Volpe e Tiberio Timperi, che ogni domenica mattina, da poco prima delle sette sino alle dieci e un quarto. La manifestazione “Gara di Ballo”, che si svolge da qualche anno, è stata organizzata dalla redazione di “Mattina in Famiglia” con la collaborazione della Federazione italiana danza sportiva, che hanno selezionato gli atleti partecipanti. Il motto del gruppo lucano è eloquente: “Il tuo voto è prezioso, aiutaci a continuare il sogno”. Claudio Buono potenza@luedi.it
VIETRI DI POTENZA - Si terrà questa mattina, a partire dalle ore nove e trenta, il secondo incontro dell'anno previsto nel calendario formativo dell'associazione onlus “Famiglie Vietri”, che organizza i suoi incontri presso lo splendido convento dei Frati Cappuccini di Vietri di Potenza, in via San Francesco. Il tema del secondo incontro formativo, rivolto a giovani coppie e famiglie, sarà: “Una sfida nel tempo: l'incontro tra amicizia e amore”. Mentre il tema dell'inte-
ro percorso formativo è “La sinfonia dell'amore sponsale nel cantico dei cantici”, con l'obiettivo - come hanno sottolineato i responsabili dell'associazione - di educare all'amore, alla tenerezza e all'affettività. Relatore dell'incontro questa volta sarà monsignor Marcello De Maio, teologo e responsabile della pastorale familiare della diocesi di Salerno, Campagna e Acerno. Come sempre, è previsto il servizio di animazione per i bambini presenti. c.b. potenza@luedi.it
Un giro di “Bicincittà” per contribuire alla causa della sclerosi multipla POTENZA - Anche quest’anno l’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla), sezione provinciale di Potenza in collaborazione con il comitato provinciale dell’Unione italiana sport per tutti) di Potenza e la Lucania ancient motors club di Potenza, ha organizzato per il prossimo 24 maggio, la manifestazione non competitiva denominata “Bicincitta’ 2009”, un giro di solidarietà in bicicletta a favore dell’Aism. Quest’anno la manifestazione “Settimana nazionale della Sclerosi multipla” compie dieci anni e si avvia, insieme alle altre associazioni, verso un percorso di condivisione internazionale di messaggi di comunicazione e di informazione.
La “Settimana nazionale” si conferma così come momento più importante per informare su servizi, attività e percorsi associativi in materia di affermazione di diritti e sullo stato di avanzamento della ricerca scientifica. L’appuntamento è per le 8 in piazza don Bosco dove si terrà il raduno e l’iscrizione dei partecipanti. Alle 10 tutti in sella per la partenza: viale Firenze, via di Giura, via Piemonte, piazza delle Regioni, via Lazio, via Ciccotti, via Cavour, via San Rocco, corso Garibaldi, viale Marconi, viale del Basento, via del Gallitello, via Vaccaro viale dell’Unicef, via Roma, via Milano e ritorno in piazza San Giovanni Bosco dove oltre al ristoro si terrà la ce-
rimonia di premiazione. Per partecipare a “Bicincitta’ 2009” e trascorrere una domenica in bicicletta con gli amici e la famiglia, contribuendo così alla raccolta fondi per la lotta alla Sclerosi Multipla, basterà versare la quota d’iscrizione di 5 euro. L’Aism regalerà a tutti gli iscritti, una bellissima t-shirt, realizzata appositamente per la manifestazione. Le iscrizioni potranno essere effettuate sia nella sede dell’Aism in via Messina, 96, sia la mattina del 24 maggio in piazza Don Bosco prima della partenza di “Bicincittà”. Si tratta, fanno sapere gli organizzatori, di una manifestazione non competitiva e tutti i partecipanti procederanno in modo compatto e unito.
Satriano, gazebo per il solare
SATRIANO - Nell'ambito della seconda edizione della campagna "European Solar Days" che dal 15 al 23 maggio 2009 festeggerà l'energia solare in tutta Europa, l'Associazione nazionale tutela energie rinnovabili (Anter) ha organizzato più 200 “gazebo informativi” in oltre 380 piazze in tutta Italia. Obiettivo dell'iniziativa è la divulgazione di informazioni riguardanti le energie rinnovabili. A tal proposito dai gazebo di Anter verranno distribuite oltre 100.000 copie di una rivista specializzata con alcuni articoli dei soci fondatori e di Alessandro Cecchi Paone, presidente del comitato scientifico dell'associazione. I volontari in giro per la penisola si trasformeranno in questi giorni in informa-leggi e spiegheranno agli interessati le grandi opportunità che prevede la legge Conto energia. Alla luce del grave sisma che ha colpito l'Abruzzo anche l'Anter, che a pochi mesi dalla sua fondazione conta più di 17.000 iscritti, esprimendo solidarietà per le popolazioni colpite dalla catastrofe, vuole fare la sua parte. Tutti i soldi ricavati dai tesseramenti all'associazione che verranno effettuati durante i Solar Days saranno impegnati per l'installazione di un impianto fotovoltaico su una scuola de L'Aquila indicata dalla Protezione civile. Anche in Basilicata c'è una forte presenza sul territorio dell'associazione che in questi nove giorni sarà in sedici piazze lucane. Quattro stand a Melfi di cui due, dal 15 al 23 maggio, nei centri commerciali Arcobaleno e Brunelleschi, tre a Potenza di cui due, per l'intera durata dei Solar Days, in piazza Zara e piazza Mario Pagano. E ancora gazebo a Tito, Oppido Lucano, Sant'Archengelo, Muro Lucano, Lavello, Picerno, Terranova del Pollino e Satriano di Lucania. Proprio Satriano sta vi-
vendo in questo periodo un grande fermento per le energie rinnovabili. Nel giro di qualche mese la potenza nominale installata in impianti fotovoltaici supererà i 60 kw, suddivisa in una decina di impianti. Tra gli argomenti trattati dagli sfidanti alla campagna elettorale per le comunali, aperta da pochi giorni, c'è l'energia rinnovabile. Entrambi gli schieramenti prevedono, nel caso di vittoria, l'installazioni di moduli fotovoltaici sugli edifici pubblici tra cui in particolare scuole e piscina comunale. Il gazebo di Anter sarà collocato in Via Corso Trieste, il corso principale del paese, dalle 10 alle 17 di oggi in collaborazione con l'associazione Baldà, promotrice della manifestazione “Musica in corso memorial Antonio Langone”, che da anni attua campagne di sensibilizzazione per la salvaguardia ambientale. Le energie rinnovabili non sono più un miraggio lontano, le nuove tecnologie utilizzate per produrre energia sono affidabili e ormai collaudate. Nel giro di pochi anni i posti di lavoro che si creeranno a seguito di questa nuova rivoluzione industriale saranno milioni in tutta Europa. Non resta che diventare partner dell'ambiente scegliendo di utilizzare le energie rinnovabili, che oltre a diminuire le emissioni di anidride carbonica, sono un investimento economico finalmente vantaggioso. La responsabilità del destino del nostro pianeta fa parte della vita di ogni individuo della faccia della Terra. Adesso è arrivato il momento storico in cui è possibile dare una traiettoria positiva a questo destino. Adesso è arrivato il momento in cui non ci si può più nascondere, è tutto pronto e disponibile, bisogna solo decidere di fare qualcosa per le generazioni future. Rocco Perrone potenza@luedi.it
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Domenica 17 maggio 2009
30
Palazzo San Gervasio Riapre lo storico edificio. Nuovo look
Palazzo D’Errico ora è museo PALAZZO S.G. - Con un nuovo look e con nuove funzioni, riapre al pubblico Palazzo d'Errico. A seguito di importanti lavori di restauro, la struttura di Palazzo S. Gervasio è stata adattata a spazio museale, dotato di tutti i servizi previsti dai più moderni standard di funzionalità ed efficienza. I mille metri quadri sui quali si sviluppa (con la disponibilità di una biblioteca e di una corte affacciata direttamente sul centro città), accoglieranno a partire dalle prossime settimane un grande e ambizioso progetto, promosso dall'Ente Morale Pinacoteca - Biblioteca Camillo d'Errico / Palazzo San Gervasio in collaborazione con: Unione Europea, Comune di Palazzo San Gervasio, Regione Basilicata, Provincia di Potenza, A.P.T. Basilicata e il patrocinio del MiBac. Si tratta un
programma d'importanti esposizioni temporanee in successione, sostenuto dalla Fondazione SoutHeritage per l'arte contemporanea di Matera, che riesce a coniugare l'intervento conservativo e di valorizzazione di un vasto patrimonio storico come la Collezione d'Errico, con l'esigenza di una nuova fruibilità della cultura. «Il Palazzo d'Errico si pone come un polo museale, uno spazio vivo e attivo dove possono convivere momenti artistici diversi: dall'arte storica al linguaggio contemporaneo, espresso in tutte le sue forme - sottolinea Mario Saluzzi, conservatore della collezione - Un progetto strutturale dunque, che ha come scopo oltre alla costituzione di un punto di riferimento culturale regionale di alto profilo, anche quello di valorizzazione della città di Palaz-
zo San Gervasio come attrattore culturale di tutto un territorio ad essa afferente (il Vulture, il Melfese, il Tavoliere)». Nasce, così, un nuovo spazio museale, che esprime un nuovo modo di conepireil museo: non più soltanto luogo in cui esporre ordinatamente opere e manufatti, bensì un ambiente in cui fruizione estetica, arricchimento culturale, ricerca e sperimentazione artistica, riescono ad accrescere la cultura del territorio e unire la materialità dell'opera d'arte all'immaterialità della sua funzione politica e intellettuale . Siamo, quindi, di fronte a uno degli eventi culturali più importanti del 2009. Basta pensare al valore inestimabile delle opere: la Collezione d'Errico rappresenta la più grande raccolta d'arte del Meridione, seconda al solo Museo Capo-
Una delle opere esposte a Palazzo D’Errico
dimonte di Napoli, per i pittori di Scuola Napoletana). Con la riapertura di Palazzo D'Errico viene anche inaugurata la Pinacoteca Biblioteca Camillo d'Errico.
«Nasce un polo culturale che, partendo dall'importante nucleo storico della Collezione d'Errico, si proietta in un contesto nazionale e internazionale per mostrare il suo nuovo volto museale e rafforzare il pro-
prio ruolo nel campo della cultura - sottolinea Mario Saluzzi - Con progetti culturali innovativi, coniugherà le ricchezze del territorio, il gusto, il loisir e l'arte di vivere». Giuseppe Orlando
Il 118 a Genzano di Lucania Personale ridotto: emerge dopo l’incidente mortale
Il punto debole della sanità Interrogazione comunale: ambulanze “a mezzo servizio”, locali inadeguati GENZANO DI LUCANIA L'incidente, purtroppo mortale, in cui mercoledì mattina è incappato Paolo Di Bono ha messo in evidenza una carenza grave del “servizio” 118 a Genzano. Quando l'unità mobile di pronto soccorso è stata allettata, infatti, a bordo era presente solo l'autista. Questo “particolare” non ha cambiato la situazione, nella fattispecie; visto che il ragazzo era già deceduto. Ma ci si chiede, legittimamente: e se non fosse andata così? Basti pensare che ad accompagnare la salma all'obitorio, mancando sul posto il personale adeguato, hanno dovuto provvedere gli infermieri giunti da Potenza con l'elicottero. I commenti raccolti in merito alla faccenda sono unanimi e sintetizzabili in poche parole: in questa regione, che di anomalie acclarate ne
Paolo Di Bono, il ragazzo deceduto a Genzano
presenta fin troppe, all'assurdità (tutta lucana, pare) di una rete di ambulanze senza medico a bordo, si aggiungere finanche la “soppressione” del personale infermieristico.
Inconcepibile. Qualunque sia la scusante che chi di competenza tenti di far passare a propria discolpa. Sulla questione, hanno subito preso posizione Rocco Di Bono e Salvatore Ventricelli
Il mezzo era arrivato senza medici o infermieri: c’era solo l’autista
(di “Sinistra per Genzano”), a mezzo di una interrogazione fatta pervenire ieri al Presidente del Consiglio Comunale. «Da circa un mese - scrivono i due consiglieri - il “118”
nel nostro Comune è attivo solamente dalle 20 alle 8, mentre durante le ore diurne il servizio di emergenza è assicurato dalle postazioni limitrofe. A tale situazione di “mezzo servizio”, inoltre, si
accompagna una serie di carenze sotto il profilo della idoneità e della sicurezza dei locali adibiti a “base operativa”: sprovvisti di riscaldamento e di estintori, nonché versanti in cattive condizioni igieniche». «A tutto questo - continuano - va aggiunta la mancanza di una pensilina per la protezione dell'autoambulanza, la quale risulta quindi esposta alle intemperie d'inverno ed ai raggi diretti del sole d'estate. Il tutto, andando a compromettere l'efficienza del servizio». Cosicché, nel concludere, Di Bono e Ventricelli «chiedono all'Amministrazione quali misure intenda adottare per risolvere i problemi sopra descritti, al fine di assicurare una migliore condizione per l'espletamento del servizio». Gianrocco Guerriero
Forenza Incontro dei ragazzi del Comprensivo con il poeta Hamza Zirem
L’Algeria raccontata in versi FORENZA - Nell'ambito delle iniziative legate alla “settimana della cultura”, promossa dalla Biblioteca Nazionale di Potenza, si è svolto presso l'istituto Comprensivo di Forenza un incontrodibattito tra gli studenti e il poeta algerino Hamza Zirem, anche saggista e scrittore. «Zirem - ci spiega il dirigente scolastico Lilia Allamprese - .è un rifugiato politico della Cabilia: una regione storicamente importante poiché nell'antichità fu abitata dalle Quinque Gentes, ricordate per la loro insofferenza al potere di Roma e per le rivolte descritte da Aurelio Vittore e da Eutropio, da cui potrebbe derivare il nome attuale che in arabo significa “Le tribù”». Dopo aver assistito alla proiezione di un filmato relativo ai luoghi d'origine dell'autore, so-
no stati presentati i canti di lavoro e di lotta di questa terra orgogliosa che in passato ha rivendicato l'indipendenza dell'Algeria dalla colonizzazione francese. «Come è noto - chiarisce Allamprese - l'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Potenza ha aderito alla rete internazionale delle “Città rifugio”, ospitando artisti e scrittori privati della libertà ideologica ed espressiva, grazie ad una borsa di studio della durata di un anno». L'entusiasmo dei ragazzi (i quali hanno fatto a gara per cercare di rivolgere domande all'ospite) è stato evidente. In particolar modo quando Hamza ha declamato alcuni versi delle sue poesie in lingua francese, «essendo stati essi già preparati - precisa il dirigente - grazie al lavoro della professoressa
Laconca, la quale ha li aveva guidati nella lettura e traduzione di alcuni testi poetici di Hamza, valorizzando la lingua e la musicalità che la contraddistingue». A conclusione della mattinata, infine, lo scrittore ha tenuto a ricordare alcune vicende storiche e culturali del proprio Paese che non tutti conoscono e che forse andrebbero divulgati. «L'Algeria - ha spiegato Hamza - ha dato i natali a personaggi molto noti, come il poeta Camus e Sant'Agostino, a volerne citarne solo un paio. E, in tempi recenti, anche al grande calciatore Zinedine Zidane». Erano presenti, e sono intervenuti, il direttore Sabia della Biblioteca Nazionale di Potenza e Padre Emilio Giugno, scrittore e studioso di storia locale. gia. gue.
L’incontro di Forenza, Hamza Zirem è il secondo da destra
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Domenica 17 maggio 2009
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
32
Manifestazione di solidarietà organizzata dalla Focsiv nella concattedrale di Venosa
Ridere per una cosa seria Una vasta colletta alimentare, testimonial Antonello Fassari dei Cesaroni VENOSA - Da sabato sera e per la giornata di oggi nell'atrio della Concattedrale di Venosa è possibile contribuire ai progetti Focsiv. L'iniziativa si inserisce all'interno della la campagna che si svolge in contemporanea nelle principali piazze italiane, “Abbiamo riso per una cosa seria” di Volontari nel mondoFocsiv, per sostenere 22 progetti di sovranità alimentare in 16 Paesi del Sud del mondo. «Il diritto al cibo di ogni essere umano è oggi messo in secondo piano nell'agenda politica e tra l'opinione pubblica - affermano i promotori - nonostante quasi un miliardo di persone soffrano ancora la fame e oltre 100 milioni muoiano ogni anno per cause legate alla malnutrizione, un numero allarmante, pari a quasi il doppio della popolazione italiana». Presso gli stand allestiti nelle piazze, versando un contributo di 5 euro, si potrà ricevere un pacco da un chilogrammo di riso della qualità Thai del commercio equo e solidale certificato Fairtrade, marchio internazionale del Consorzio Fairtrade TransFair Ita-
La concattedrale di Venosa
lia. Antonello Fassari, celebre attore e regista di teatro e cinema, nonché volto noto del piccolo schermo, rinnova il suo sostegno al-
l'iniziativa in qualità di Testimonial e protagonista della campagna di comunicazione. Il fortunatissimo interprete de “I Cesaroni” so-
stiene l'iniziativa «perché dice - ho visto quanta passione ed entusiasmo ci mettono i volontari della Focsiv e poi - aggiunge Fassari - l'iniziativa ha a
che fare con due cose che mi riguardano da vicino , il cibo e il sorriso e di certo il riso è migliore quando è sulla bocca di tutti». giu. orla.
Filiano Una manifestazione a favore dei malati di alzheimer sabato prossimo al centro sociale
Ricordarsi di chi dimentica Si presenta il libro della pro loco “Mio nonno dorme con la camicia” FILIANO - Manifestazione a favore dei malati di alzheimer sabato 23 maggio prossimo nel centro sociale “Prof. G. Lorusso” a Filiano. Il titolo è “Per non dimenticare chi dimentica”. Questo lo slogan scelto per l’incontro che si svolgerà , una patologia ad altissimo impatto emotivo, economico e assistenziale. L’Organizzazione mondiale della sanità la considera una “malattia sociale” in relazione al crescente numero di persone colpite e al peso che essa esercita sulla famiglia del malato in quanto modifica drasticamente la qualità della vita. Il titolo del convegno è “Per non dimenticare chi dimentica” proprio per sottolineare la necessità di una maggiore sensibilizzazione dei filianesi verso questa patologia fortemente invalidante non so-
lo per chi ne è affetto ma anche per tutti i famigliari che assistono il malato e che perdono serenità e sicurezza. L’Alzheimer è una malattia che riguarda tante persone. Un anziano su 10 soffre di Alzheimer, o di altre forme di demenza. La percentuale aumenta esponenzialmente con l’età. Due anziani su 10 soffrono di disturbi di memoria più lievi, ma che spesso diventano sempre più gravi. Fino alla demenza. Un adulto su tre ha un parente colpito da queste malattie. L’iniziativa, voluta dall’Assessore alla Sanità di Filiano, Donato Colucci, è promossa dal Comune di Filiano e dall’associazione Pro Loco di Filiano, e si avvale della collaborazione dell’Associazione Alzheimer Basilicata, l’Associazione Avis Comunale di Filiano e il
gruppo Vvds - Croce rossa di Filiano. Il presidente della Pro Loco, Nicola Martinelli, porgerà i saluti ai partecipanti insieme al sindaco di Filiano Leonardo Santarsiero. La presentazione del tema dell’incontro è affidata al Responsabile della Biblioteca di Filiano, Vito Sabia. Partecipano nelle vesti di relatori Cristiana Coviello (presidente dell’Associazione Alzheimer Basilicata), Valentina Nocera (Responsabile del Nucleo Alzheimer “Don Uva”) e Vita Garrammone (Psicologa del Nucleo Alzheimer “Don Uva” e dell’Associazione Alzheimer Basilicata). Durante l’incontro vi sarà la distribuzione di materiale informativo sulla malattia, tra cui alcune proposte di lettura. Per informazioni: associazione Pro Loco di Fi-
liano, tel. 0971.1835137 e mail: info@prolocofiliano.it, sito internet: www.prolocofiliano.it. In particolare l’iniziativa offrirà la possibilità concreta di porre domande sugli aspetti medici, legali e assistenziali della malattia a persone qualificate e ottenere risposte utili per affrontare un po’ più serenamente la quotidianità. Fresco di stampa, verrà presentato il volume “Mio nonno dorme con la camicia. Esperienza con l’Alzheimer” di Giusi Macchia (vicepresidente della Pro Loco di Filiano). Il volume, che sarà distribuito gratuitamente, è di grande umanità: un percorso intimistico di vita accanto ad un nonno che si perde nel tempo ma che, nonostante questo, rimane una persona in grado di dare e ricevere emozioni.
Rionero Civiltà contadina, Aglianico e Brigantaggio
Tre musei aperti fino a domani RIONERO – Il Museo della Civiltà Contadina, il Centro della Civiltà dell’Aglianico e il Museo interattivo sul Brigantaggio con sede presso il Polo Museale di Palazzo Fortunato, grazie agli animatori del Gal Sviluppo Alto Bradano, resteranno aperti oggi e domani dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20 con ingresso gratuito. «La volontà del Gal Vulture Alto Bradano – ha sottolineato il presidente Franco Perillo in una nota – è di collegarsi sempre di più con attenzione e determinazione ai grandi eventi nazionali come quello di ieri “La notte dei Musei”,
voluta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, giunta alla quarta edizione e che ha confermato un’importante attenzione ai musei, vista l’ampia partecipazione di pubblico interessato dalla possibilità di un ingresso gratuito ai musei che hanno dato la loro disponibilità». A “La notte dei Musei”, sorta nel 2005 su idea del Ministero della Cultura e della Comunicazione francese, per la prima volta quest’anno, hanno aderito anche Scozia, Irlanda del Nord, mentre Belgio, Serbia e le municipalità di Copenaghen, Barcellona e
Bucarest hanno ampliato le loro proposte. Il Comune di Rionero in Vulture – ha fatto presente Perillo – ha espresso la volontà di adoperarsi al più presto per conferire la gestione dei tre musei unitamente alla già attiva Biblioteca Storica di Giustino Fortunato, che con i suoi venticinquemila volumi permane un gioiello e un patrimonio di conoscenze dell’intero Sud Italia. Presso il Museo del Brigantaggio di Palazzo Fortunato in concomitanza con la “II Giornata Nazionale della Musica popolare”, mirata a promuovere e valorizzare la cultura musi-
Brigantaggio
cale popolare ed amatoriale quale fondamentale fattore di diffusione delle tradizioni nostrane, si potranno pure
ascoltare antichi canti tradizionali in diffusione sonora e visionare film sul tema. Michele Rizzo
Simonetti (Pd)
«Come Navazio dico: Melfi non è mafiosa» «HO letto più volte e con molta attenzione la lettera del Sindaco della città di Melfi e posso sinceramente dire di condividere, oltre che la passione con cui scrive a difesa della Nostra città, molte delle considerazioni espresse. Del tema abbiamo discusso pubblicamente, il 9 febbraio scorso, alla presenza dell'On Marco Minniti e come in quella circostanza già dissi, continuo a pensare che Melfi non è città di Mafia! Partendo da quest'assunto che coincide esattamente con quello del Sindaco, ma anche con il sentimento diffuso della società melfitana, a me sembra che l'azione di tutti, anche di chi oggi si sente sotto accusa, debba riguardare innanzitutto il che fare, proprio perché “il tentativo di stendere attorno alla città una rete, a trame sempre più fitte, per impedirne ogni movimento” è non più solo un tentativo, ma un disegno chiaro, preciso, nitido. E’ partendo da questa considerazione, che più volte ho manifestato, sono convinto che la risposta, per l'unità e la difesa della Nostra città, non può che essere Politica. Bisogna riaffermare il senso, la giustezza e il valore della legalità, anche e soprattutto per tutelare lo sviluppo di Melfi. E’ noto che specie nel Mezzogiorno attorno ad attività lecite o apparentemente tali, germogliano economie che mettono insieme in un meccanismo complesso organizzazioni ramificate e malavita ordinaria, economia legale e sottobosco di criminalità comune. Se a questo si aggiunge anche un contesto politico in movimento, come sono quello cittadino e quello regionale, dove i cambi di casacca sono semplicemente specchietti per le allodole e la strategia è sottile e lucida, tendente ad isolare chi si spende con coraggio anche oltre gli schemi, la conclusione è tratta. Bisogna smetterla di sciupare occasioni e momenti nei quali è utile mettere insieme le forze per unire Melfi, per riaffermarne ruolo e funzione, per difendere i suoi interessi e per rilanciare la nostra città e l'intero Melfese. Bisogna dotarsi di più coraggio, per continuare la lotta alle scempiaggini, alle solidarietà di corporazioni, ai campanili e alle incrostazioni che si annidano anche nei partiti politici. Per tutelare la nostra città è necessario non solo difendersi, ma osare, attaccare, andare avanti. È necessario unire, andare oltre l'attuale politica, perché oltre questa politica c'è la buona politica , c'è chi vuole lavorare per il bene di Melfi e vuole premiare merito e competenze». Luigi Simonetti segretario Pd Melfi
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Domenica 17 maggio 2009
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
34
Sede disagiata Posti vacanti: procuratore capo e sostituto
Lagonegro Pene per 5 anni
Previsti due nuovi arrivi al tribunale di Lagonegro
Condannati i tre ladri attivi a Lauria
LAGONEGRO - Tra le 41 procure della repubblica disagiate che sono state individuate dal ministro Angelino Alfano c'è anche quella di Lagonegro. Quarantuno procure, per un totale di 76 posti vacanti da coprire, sono quelli individuati e indicati come sedi disagiate dal Guardasigilli, Angelino Alfano. L'elenco delle sedi è stato compilato dal ministro ed è stato inviato al Csm tenendo conto del tasso medio di scopertura a livello nazionale, della percentuale di posti vacanti e delle pendenze nell'ufficio nonché della specificità del territorio e delle attività delinquenziali. Nella lista stilata dal ministro un posto vacante da sostituto procuratore a Lagonegro. In effetti la piccola procura lucana ha una sede vacante come procuratore capo, per colmare il vuoto lasciato da Giancarlo Grippo, ed un altro posto da sostituto procuratore, in quanto l'attuale pm Claudio Basso dovrebbe lasciare Lagonegro per la città di Napoli. Corre voce che il plenum stia per nominare il nuovo procuratore che potrebbe venire da Napoli, un certo Russo, da non confondere con Michelangelo che è già stato capo della procura lagonegrese e ora è consulente giu-
IL Palazzo di Giustizia di Potenza
ridico del ministro dell'Ambiente, oltre che un altro sostituto proveniente dalla vicina procura di Paola, Francesco Greco. Un posto vacante da sostituto procuratore è stato previsto anche per la procura di Melfi. Palazzo dei Marescialli, quindi, dovrà approvare in plenum il bando di pubblicazione di questi posti, adempimento che dovrebbe essere svolto già questa settimana. I magistrati interessati dovranno dare la propria dispo-
nibilità per 5 sedi entro il 25 maggio. L'elenco delle sedi disagiate è stato stilato dal ministro ed inviato al Csm tenendo conto del tasso medio di scopertura a livello nazionale, della percentuale di posti vacanti e delle pendenze nell'ufficio nonché della specificità del territorio e delle attività delinquenziali che riguardano alcuni uffici del Meridione. Il plenum del Csm dovrebbe mettere a concorso i posti da coprire, ma potrebbe slittare per uno sciopero in programma del
personale di Palazzo dei Marescialli. Il ministro della Giustizia Angelino Alfano, nella lettera inviata al vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, sottolinea come la scelta delle sedi disagiate sia avvenuta attraverso una «valutazione che ha tenuto conto del tasso medio di scopertura a livello nazionale, della percentuale di scopertura dell'organico dell'ufficio, delle pendenze e della specificità territoriale e criminale di alcune sedi del Sud». Emilia Manco
Episcopia Media di Agromonte
Studenti in visita alla Provincia
Gli studenti di Episcopia fra i banchi della Provincia
I RAGAZZI della scuola media di Episcopia tra i banchi del Consiglio provinciale. Una visita nelle stanze del “palazzo”, come si dice. Undici allievi della terza media dell'Istituto Comprensivo di Agromonte,
una frazione di Episcopia, hanno visitato di recente il palazzo della Provincia di Potenza, sito in piazza Mario Pagano nel capoluogo. I piccoli studenti, accompagnati dal dirigente scolastico Maria Giovanna Chiorazzo e dalle docenti
Maria La Becca, Giuseppina Parisi, Carmelina Lofrano e Marina Pergola, sono stati accolti dal Capo di Gabinetto, Francesco Colucci, e da tutto lo staff del settore. Nel sottolineare come la Provincia rappresenti un elemento importante della complessa architettura istituzionale, Colucci ha illustrato la sua composizione e le sue funzioni, soffermandosi anche sulla storia dell'Ente e su quella del palazzo (la cui costruzione iniziò nel 1806, dopo la proclamazione di Potenza capoluogo, e terminò nel 1811). Per gli allievi, come ha
sottolineato la dirigente, si è trattato di una visita particolarmente interessante che ha permesso loro di guardare da vicino un'istituzione locale e che si inserisce in un percorso più ampio di educazione alla convivenza civile, alla cittadinanza e alla cultura dei diritti umani. Ad ogni allievo è stato distribuito un opuscolo realizzato dagli Uffici di Gabinetto e della Comunicazione per promuovere tra gli studenti la conoscenza della storia, del palazzo e delle funzioni della Provincia, anche alla luce delle modifiche introdotte dalla riforma costituzionale.
LAGONEGRO - Il gup di Lagonegro, Vincenzo Landolfi, ha condannato giovedì pomeriggio, al termine di un'udienza con rito abbreviato, tre pluripregiudicati cosentini accusati di furto. Francesco Caputo 34enne residente a Castiglione Cosentino, Domenico Caputo 35enne e Francesco Mancini 33enne, entrambi residenti a Cosenza, sono stati condannati complessivamente a 5 anni, quattro mesi, venti giorni di reclusione e 1.280 euro di multa. I tre avevano chiesto ed ottenuto il rito abbreviato, al fine di ottenere uno sconto di pena, a seguito dell'imputazione di furto perché una sera dello scorso mese di gennaio approfittando dell'assenza dei titolari dell'esercizio commerciale, per la chiusura pomeridiana infrasettimanale, si erano introdotti in due negozi ubicati a Lauria superiore, uno di attrezzature agricole in località Peco-
rone e l'altro di calzature sulla strada provinciale San Pietro Catania sempre con lo stesso modus operandi, mentre uno entrava nel negozio e svuotava la cassa, un secondo faceva da palo nei pressi dell'entrata ed un terzo aspettava a bordo dell'auto una Mercedes classe A con il motore acceso pronta per la fuga. I malviventi erano riusciti ad asportare una somma di 600 euro. I tre, tutti con precedenti reati contro il patrimonio e la persona erano partiti da Cosenza, per attuare un vero e proprio raid a Lauria. Al termine del processo il Gup, tenendo conto delle circostanti attenuanti, della recidiva contestata con la diminuente del rito abbreviato, ha condannato Francesco Caputo ad un anno, otto mesi di reclusione e 420 euro di multa, Francesco Mancini ad un anno, otto mesi, venti giorni di reclusione e 420 euro di multa e Domenico Caputo a due anni di reclusione e 460 euro di multa. Inoltre, gli imputati sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di quelle di sofferta custodia cautelare. Il giudice Vincenzo Landolfi ha anche disposto la confisca e la distruzione della mazza da muratore e dei tre cacciaviti nonché la restituzione agli aventi diritto del danaro, quali parti offese, 273 euro a Gianfranco Grisolia, 213 euro a Raffaele Carlomagno e 234 euro a Giovanni Suanno. I tre resteranno ancora presso la casa circondariale di Sala Consilina in quanto il Gup si è riservato su un'eventuale misura alternativa diversa dalla detenzione in carcere. e. m.
Maratoneti giramondo in nome di San Paolo
Amministrative Questa sera incontro con il candidato
Si presenta “Rivello Futura” RIVELLO - Cominciano le iniziative elettorali. Oggi, a Rivello, la lista civica “Rivello Futura” presenterà il suo impegno programmatico alla popolazione della cittadina del Noce nel ristorante Mastroantonio di via Piano del Lago alle 18:30, Lo fa sapere l’ufficio stampa della stessa lista. Il capolista è Antonio Manfredelli. Accanto a donne e uomini espressione di forze politiche di centrosinistra (Partito Democratico e Rifondazione Comunista) e della società civile, aprirà ufficialmente la campagna elettorale che interesserà l'intero
territorio rivellese. «L'incontro spiegano ancora - si snoderà attraverso la presentazione dei candidati alla carica di consigliere (particolarmente numerosa la presenza femminile e di giovani) e l'approfondimento dei punti chiave del programma elettorale: la scuola; poi le politiche sociali e culturali; la tutela e la valorizzazione dell'ambiente; la pianificazione urbanistica; il turismo; ancora, lo sfruttamento di energie rinnovabili; infine, il supporto alle attività agricole, zootecniche e artigianali», concludono dall’ufficio stampa.
Il simbolo della lista
MARATEA - La maratona paolina è partita dalla Terra Santa lo scorso 23 aprile e dopo aver toccato la Grecia, Malta e la Sicilia ha attraversato la Basilicata con sosta a Maratea e si concluderà in Piazza San Pietro il prossimo 27 maggio. Prosegue la marcia di avvicinamento a Roma di “Correre sulle Orme di San Paolo”, la maratonastaffetta non competitiva da Gerusalemme a Roma promossa dalla Fondazione “Giovanni Paolo II per lo sport” con l'intento di rilanciare la figura di San Paolo attraverso la riscoperta dei luoghi simbolo della sua evangelizzazione. Nella giornata di giovedì 14 maggio scorso alle 13,30 i ciclisti-tedofori risaliti in sella alle loro bici hanno condotto la fiaccola paolina a Maratea. L'arrivo nella nota località turistica lucana è stato intorno alle ore 17.30 e dopo la cerimonia di accoglienza, che si è tenuta in piazza Europa alla presenza delle autorità cittadine, nella chiesa del Rosario, a partire dalle 18.30 si è svolta la “notte bianca paolina”. e. m.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Domenica 17 maggio 2009
Domenica 17 maggio 2009
35
REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
Salotti E’ la proposta dei liquidatori New Interline che lavorano ad altro concordato preventivo
Un modello di ristrutturazione «Un nuovo approccio della crisi con risorse pubbliche per la riconversione» UN MODELLO di ristrutturazione del distretto del mobile imbottito da applicare per l’intero settore per attivare una riconversione industriale ed una reindustrializzazione che non può riguardare, è cronaca di queste ore, solo il sito Nicoletti ma anche altri siti di altre aziende come ad esempio la New Interline che stanno procedendo al concordato preventivo e che davano lavoro a 450 persone nella zona industriale di La Martella, persone che potrebbero essere ricollocate attraverso un processo di riconversione. E’ anche per questo che i liquidatori della New Interline Spa in liquidazione, Francesco Nicastri e Marco Del Bufalo oltre a Francesco Patano, responsabile dell'ufficio legale scrivono al Ministero per le Attività produttive e alla Regione Basilicata sottolineando come «abbiamo potuto maturare una consistente esperienza nello svolgimento di tipologie di incarichi concernenti la ristrutturazione di molteplici aziende in crisi, fra le quali la stessa New Interline Spa. L'esperienza vissuta peraltro ancora in corso ci ha consentito di rilevare alcuni elementi comuni alle singole crisi affrontate che ci induce a ritenere che sia quanto mai opportuno un approccio globale al problema che si va delineando nel distretto salotti (Puglia-Basilicata) in ordine al quale il ruolo delle istituzioni appare di primaria importanza» scrivono i liquidatori New Interline. «Al fine di contribuire se
Alcuni lavoratori della New Interline in una manifestazione
possibile ad una proficua ed efficace ricerca delle migliori soluzioni atte a risolvere al meglio sia la crisi della singola impresa ma che possa dare spunto alle amministrazioni pubbliche nella ricerca di strategie utili alla situazione di estrema difficoltà in cui versa l'intero comparto, si segnalano in primis alcune oggettive difficoltà nella dismissione del patrimonio immobiliare delle aziende in crisi dovute al fatto che l'elevato valore degli immobili restringe fortemente la rosa degli imprenditori a pochi soggetti aventi la necessaria forza economica. Tale condizione è sicuramente comune ad altre imprese in crisi operanti nello stesso comparto. Nel caso della New Interline Spa, ad esempio, non è stato ancora possibile possibile raccogliere la dispo-
nibilità di alcune aziende alla riattivazione del sito in oggetto attraverso un nuovo piano di reindustrializzazione che preveda la locazione degli immobili. A ben vedere anche tale soluzione, se adeguatamente articolata e supportata da una normativa adeguata, potrebbe contenere elementi di interesse ai fini della migliore soluzione della crisi che ha coinvolto le aziende dell'intero comparto. Ciò potrebbe avvenire con un nuovo approccio di intervento a sostegno della crisi che preveda che le risorse pubbliche non vengano elargite necessariamente solo a titolo di contributo a fondo perduto ma vengano utilizzate a sostenere i processi di riconversione e di reindustrializzazione dei siti». I liquidatori della New Interline sottopongono
all’attenzione un "Modello di Ristrutturazione del Distretto" che prevede «l'utilizzo delle risorse pubbliche per sottoscrivere partecipazioni di capitale in una Holding Immobiliare a capitale misto: pubblico (Stato, Regioni ed enti locali) privati (creditori delle aziende in crisi) il cui oggetto sociale sia quella di acquisire gli immobili e le attrezzature ed i macchinari delle aziende in crisi. Tale Modello è attuabile nel caso specifico anche attraverso le modalità concordatarie previste per la New Interline Spa, ma può essere eventualmente utile anche per altre realtà del comparto» scrivono ancora i liquidatori della New Interline. «Per quanto attiene al problema della competitività e del rilancio dell'intero distretto», concludono «occorre, al più presto, "soccorrere" le aziende ove esistono energie e competenze con piani industriali perseguibili che garantiscano nuove fonti di reddito e soprattutto che siano al riparo dalle azioni giudiziarie rivolte verso le aziende stesse. Può una crisi risolversi senza un piano di rilancio complessivo? La strada percorribile è quella della valorizzazione e caratterizzazione del brand italiano in modo da toglierlo dalla morsa soffocante della concorrenza sui prezzi creando un centro ricerca e sviluppo a servizio del comparto ed utilizzando la ricerca scientifica e tecnologica per nuove idee, sviluppo di nuovi materiali».
L’opera sulla maternità al posto della fontana Ancora poche ore e i materani potranno riappropriarsi dello spazio sulla Villa comunale occupato dalla fontana Ferdinandea. Al suo posto ci sarà “La nostra grande madre” scultura dell'artista materano Pietro Gurrado. L'opera che da venerdì sera è stata collocata sulla Villa (ma è ancora impacchettata) ha dimensioni importanti e non poteva essere altrimenti dal momento che deve colmare il “vuoto” lasciato dalla storica Fontana trasferita lì negli anni 50. La scultura monumentale di Gurrado è alta un metro e 70 centimetri mentre ha una base quasi quadrata di 1 metro e 35 per un metro e 25. Si tratta di un gruppo scultoreo policromo realizzato in pietra di Lecce raffigurante una popolana, generosa, fiera e distaccata, nell'atto di versare acqua in abbondanza, mentre tre fanciulli muovono per dissetarsi alla fonte. «La simbologia della scultura - sostiene l'artista Gurrado - rimanda, tra le altre cose, alla terra madre, capace di durezze e difficoltà ma anche di generose offerte al destino degli uomini che è di impiegare la propria vita per imparare ad amarla. Quest'opera è dedicata in modo particolare ai miei tre figli Sara, Silvia, Dario e ai miei nipoti Cecco, Riccardo, Alice, Maria Bru-
na, Domenico e Livia”. Questo nuovo monumento che ha la particolarità di essere colorato verrà montato su un piedistallo in mattoni di tufo che porterà l'altezza totale a circa tre metri e mezzo assicurando all'opera la dovuta maestosità. La componente cromatica metterà maggiormente in risalto le linee possenti e serene scolpite da Gurrado per questa “Grande madre” che rappresenta anche una sorta di dea protettrice dei bambini che ogni giorno giocano nell'area attrezzata alle sue spalle. Chissà se piacerà proprio ai bambini, anzi saranno loro i veri giudici di questa piccola rivoluzione urbana. Giovanni Martemucci matera@luedi.it
IL CASONE DELLA MURGIA
LA PROTESTA
Progetto di conservazione
Situazione di degrado del verde pubblico, residenti si lamentano
CONSERVAZIONE e valorizzazione del "Casone della Murgia". Mercoledì alle ore 9,30, presso la sede del Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano sarà presentato il progetto di conservazione e valorizzazione della struttura rurale il "Casone della Murgia" ricadente nelle Murge di Sant´Andrea, in agro del Comune di Montescaglioso. Il particolare edificio è ubicato lungo il prestigioso itinerario murgiano che conduce al santuario della Madonna della Loe ed alle chiese rupestri di Sant´Andrea, de La Scaletta, e del Canarino. Si tratta della necessaria attività di salvaguardia di una delle testimonianze più significative degli insediamenti agro-pastorali della Murgia materana, il cui intervento conservativo in atto ne ha bloccato il progressivo degrado, impedendone l´annunciato collasso statico. I lavori di recupero sono stati resi possibili da una positiva alleanza pubblico-privata che ha visto protagonisti il Parco della Murgia materana, la Fondazione Zétema e il sig. Guglielmo Strada. In particolare l´Ente Parco ha favorito l´iniziativa inserendo la struttura tra le tappe più significative del percorso di visita mentre la Fondazione Zétema, una volta acquisita dal sig. Strada la titolarità del bene attraverso un formale atto di comodato, ha finanziato l´opera di tutela, affidando la progettazione dei lavori all´arch. Massimiliano Burgi e la relativa esecuzione alla qualificata impresa Edilizia Fratelli Sacco srl di Matera. Questa prima fase operativa ha previsto un impegno di spesa di oltre . 35.000,00, sufficiente per scongiurare il paventato crollo dello straordinario manufatto rurale e per consentirne la conseguente funzionalizzazione d´uso, quale punto informativo e di sosta per i visitatori del Parco. L´ultimazione dei lavori è prevista per il prossimo 30 giugno 2009 e l´apertura alla pubblica fruizione nel successivo mese di luglio, a collaudo tecnico avvenuto. Alla presentazione del progetto di conservazione e valorizzazione parteciperanno il presidente del Parco della Murgia materana, geom. Roberto Cifarelli; il presidente della Fondazione Zétema, avv. Raffaello de Ruggieri; il progettista, arch. Massimiliano Burgi; il referente scientifico, Mario Tommaselli; il sig. Guglielmo Strada e il titolare dell´impresa Edilizia Fratelli Sacco srl. Per compiutezza della presente informativa si allega una nota storico-illustrativa sul manufatto e sull´attuale situazione dei lavori.
Erba altissima lungo via Fermi I CITTADINI di via Fermi 11 si lamentano dell’erba altissima lungo la via che si trova nella zona Nord della città. In una petizione sottoscritta da alcuni cittadini e protocollata in Comune il 24 ottobre del 2008 in cui i cittadini «fanno presente una situazione di degrado del verde pubblico in quanto l’erbaccia nella zona circostante i palazzi crea la fuoriuscita di insetti (scarafaggi) e animali (ratti) che spesso capita di vedere entrare anche nei portoni, inoltre la zona è frequentata da bande di giovani che lasciano sporicizie di ogni genere anche pericolose», scrivono una ventina di residenti al primo cittadino Nicola Buccico, «i bambini della zona giocano in questi spazi immaginate i pericoli che corrono, pertanto chiediamo interventi urgenti di pulizia e se possibile afsfaltare la zona per evitare il ripetersi di questo tipo di situazione». L’attesa che dura da circa sei mesi e che non ha dato, come mostrano le foto a lato, riscontri importanti ha portato la signora Damiana Lomagistro prima firmataria della petizione a sottoporre la questione all’attenzione del “Quotidiano”.
Erba altissima in via Fermi e protesta dei residenti che hanno scritto al sindaco
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Matera
Domenica 17 maggio 2009
Città più sicura, c’è la Polizia Celebrato il 157mo anniversario della fondazione. Territorio in primo piano PIAZZA San Giovanni è sembrata più piccola del solito, gremita com'era di gente e di uomini e donne in divisa. Il 157mo anniversario della fondazione della Polizia di Stato celebrato venerdì sera, ha confermato in modo eloquente , il rapporto che Matera e la sua comunità hanno con la Polizia. Una vera e propria “cittadella della sicurezza” allestita da piazza Vittorio Veneto a piazza San Giovanni ha esposto foto d'epoca della Polizia di Stato e disegni che li descrivono con gli occhi dei più piccoli. Accanto, stand con le ultime novità tecnologiche della polizia scientifica in materia di prevenzione e repressione dei reati, insieme a strumenti utilizzati nel corso dell'attività di controlli consueta sulle strade, dall'etilometro all'autovelox. Mezzi di contrasto che, soprattutto in riferimento a fenomeni come le stragi del sabato sera e i reati legati al consumo e allo spaccio di stupefacenti, diventano fon-
damentali e danno i risultati sperati. Lo ha confermato anche il questore Carmelo Gugliotta che nel suo discorso ha sottolineato quanto «Sicurezza percepita e sicurezza reale tendano ormai a convergere» in un percorso positivo che ha prodotto risultati significativi. «Matera è una città, una provincia che ha confermato il trend positivo degli ultimi anni, non solo per la percezione della sicurezza ma anche per quella effettiva, tant'è che secondo un attento studio della vivibilità delle province italiane, anche per il 2008 è ai vertici della sicurezza; un primato per il quale c'è da essere fieri». Nell'ultimo anno l'impegno della Polizia di Stato si è concentrato sul territorio, anche in occasione dei momenti più significativi della cultura popolare, come la festa per la Madonna della bruna il 2 luglio. «Il servizio di gestione dell'ordine pubblico, organizzato in occasione dei festeggiamenti di Maria Santissima della
Bruna, in completa simbiosi con il Vescovo, ha raccolto la volontà cittadina esaltando l'evento religioso». Crisi economica e pericolo di recrudescenza della malavita organizzata sono stati il tema centrale dell'intervento del Questore, illustrato in presenza delle principali autorità civili e religiose. Un forte richiamo alla sinergia con il territorio e le altre forze dell'ordine «La prossimità al cittadino - ha aggiunto - e la sua partecipazione alla realizzazione di più elevati e condivisi standard di sicurezza, diventano la base della sinergia tra Stato, enti locali, associazioni di categoria e volontariato. Sugli episodi incendiari nel metapontino, Gugliotta chiarisce: «Posso rassicurare - ha confermato che lo sforzo preventivo e investigativo sarà adeguato e credo che con il concorso delle vittime e della società civile, si riuscirà a vincere questa ennesima sfida». Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it
PRONTO SOCCORSO Guardia medica Ambulanza Croce Azzurra
Encomio all'ispettore capo Giuseppe Fiore; Lode al vice sovrintendente Michele Carenza; Lode al sovrintendente capo Cosimo Cifarelli; al sovrintendente Antonio Matarrese, all'ass. capo Pasquale Fontana all'ass. Francesco Labarbuta; per la stessa operazione sono stati conferiti l'encomio solenne; al sostituto commissario Leonardo Raffaele Santoro e la lode all'ass. capo Claudio Vito Manzari. Compiacimento del questore conferito al sovrintendente capo Contangelo Nello; compiacimento del questore conferito all'ass. capo La Vecchia Gianfranco; compiacimento del questore conferito al sovr.te capo Lorubbio Domenico; e all'assistente capo Savoia Daniele;
SERVIZI SOCIALI
FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 D’ARIA Via Nazionale 238
I RICONOSCIMENTI
0835/261728
Croce verde Sert Cooperativa Associazione
0835/262260 0835/336882 0835/331314
0835-310066/310045 0835/253704 “Jan Patocka” 0835/333604 “Matera gioca” 0835/312005
emergenza sanitaria
118
Prosegue Expo Energy La seconda giornata della rassegna promossa dall’Apea, Expo Energy, prevede oggi alle ore 9.30 nella sala A in piazza della Visitazione il convegno su «Energie sostenibili per un nuovo modello di sviluppo territoriale». L’iniziativa si inserisce nell’ambito della prima edizione della fiera di settore specializzata in Basilicata promossa dalla Provincia di Matera e dall’Agenzia provinciale per l’energia che si conclude domani. Obiettivo finale dell’iniziativa è quello di favorire l’incontro tra gli addetti ai lavori ed i destinatari finali dei prodotti per promuovere un nuovo modello abitativo che coniuga comfort, benessere, sicurezza e sostenibilità ambientale.
Emilio
A te
Simona
•il cenacolo 0835/256309 •Le Botteghe 0835/344072 •orient express 0835/256452 •basilico 0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491
Premio azienda longeva La Camera di commercio di Matera premierà le aziende attive iscritte al Registro Imprese da almeno 50 anni che si sono distinte per longevità e tradizione. E’ quanto prevede il bando per il “Premio Azienda Longeva’’, articolato nelle sezioni agricoltura, industria, artigianato, commercio e servizi. Possono parteciparvi quelle imprese che hanno svolto attività ininterrotta nel corso degli anni, anche se siano intervenute modifiche aziendali purchè riconducibili all’impresa madre. Occorre non essere sottoposti a procedura concorsuale ed essere in regola con il pagamento del diritto annuale. Le domande di partecipazione e la scheda, disponibili presso l’Ufficio Promozione o scaricabili dal sito www.mtcamcom.it, vanno consegnate entro il 5 giugno.
•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Associazione soldaretà 0835-334167 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033
Auguri all'amico Emilio Sacco per il suo 53esimo compleanno, la foto è di San Marino, una repubblica autonoma, mentre tu sei il primo nato nella “repubblica” di Serra Venerdì
Sulle ali di un angelo bianco nero, ti mando un augurio dolce e profondo se non sai da dove viene, viene dal cuore di chi ti vuole bene. Tua sorella Antonella. Gli amici della Tana ti augurano un buon compleanno
Nel giorno della tua prima comunione Gesù entra nel tuo cuoricino e sarà l'amico della tua vita. Auguri a Simona Sacco da nonno Saverio e nonna Antonietta
•cream irish pub 0835-268820 •caffè Mulino 0835-334294
•COMUNALE• Matera 0835-334116 Hannah Montana The Movie 18 - 19,45 - 21,40 •KENNEDY• Matera 0835-310016 State of play 17,15 - 19,30 - 21,40 •CINETEATRO DUNI• Matera 0835-331812 Angeli e demoni 17 - 19,20 - 21,40 •PATRON ANTONIO• Via XX Settembre, 14 17 again Orari al botteghino
•CINEMA ANDRISANI• Montescaglioso 0835-208046 X Men 19,30-21,45 •CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 X Men 19 - 21,30 • CINEMA HOLLYWOOD• Via Pitagora Fort Apache 21
•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica) •MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137 •PINACOTEC D’ERRICO 0835/310137
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
36 Matera Il Questore Gugliotta rassicura anche sul rischio di recrudescenza della criminalità organizzata
Vi a g g i o tra i candidati
L’Osservatorio per la raccomandazione nascerà da un comitato della società civile
Cattolici in nome della trasparenza La lista dell’Uci (Unione Cattolica Italiana) combatterà gli enti inutili e gli sprechi FAMIGLIA, giovani, donne e precari ai quali garantire una politica trasparente, nell’interesse delle comunità. L’Uci (Unione Cattolica Italiana) si è presentata ieri a Matera. All’incontro tra i candidati alle provinciali e il probabile presidente, Domenico Martino, era presente il segretario regionale Giuseppe Potenza. Duro nei confronti dell’attuale leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, che accusa di essersi appropriato del simbolo della democrazia Cristiana («Chi prende una cosa che non è sua, la ruba»), Potenza ricorda la vicenda che ha portato alla nascita del loro simbolo (cerchio blu su fondo bianco, con al centro scudo di colore blu su fondo bianco con croce a X di colore bianco su fondo blu) e sottolinea che la Democrazia Cristiana non si è mai sciolta. L’ “Osservatorio per la raccomandazione” è lo strumento che servirà a sviluppare il legame fra politica e società. «Coinvolgeremo personalità al di sopra delle parti spiega Potenza - a cominciare da ex magistrati in pensione, personalità della società civile che hanno a cuore le sorti della comunità. I giovani e le famiglie saranno i destinatari del nostro programma che richiama i valori e principi della tradizione cattolica in cui ci riconosciamo». Al giovanissimo candidato alla presidenza della Provincia di Matera, Domenico Martino spetta il compito di illustrare i particolari delle linee guida del suo programma.
La replica In relazione alle dichiarazioni del consigliere comunale Giovanni Angelino in ordine alla fiducia alla maggioranza al Comune di Matera, il Sindaco Emilio Nicola Buccico ha così commentato: «Sono dispiaciuto, ma per lui. Possiamo sperare nella irreversibile definitività della scelta? Auguro ai lidi progressisti e datoriali che lo accolgono le migliori fortune». Illustrando le ragioni che lo avevano condotto alla decisione di sostenere il candidato del centrosinistra Franco Stella, Angelino aveva fatto riferimento all’azione politico programmatica del sindaco e della sua giunta.
Pomaricano, laureando in scienze ambientali e guardia venatoria presso l’Atca di Matera. «Spenderò la mia attività in ambito sociale a cominciare dalle donne, i giovani fino ai precari. L’Uci, in questo senso, ha pensato ad una forma di microcredito che la Provincia potrà erogare a tasso zero. Verificheremo la situazione economica finanziaria, abolendo gli enti inutili come le comunità montane e avviando nuove assunzioni, con una riserva nei confronti dei giovani ai quali pensiamo di dedicare un apposito assessorato». Nel programma del candidati, basato sul “riscatto dei giovani”, si inseriscono anche gli aspiranti consiglieri, due dei quali siedevano ieri al tavolo dei relatori. Vito Nicoletti ha basato il suo intervento di presentazione sui principali e i valori dei giovani cattolici, pronti a difendere i propri principi pur di garantire i diritti degli individui. Una particolare attenzione alle pari opportunità e alle donne, è stata sottolineata da Rosaria Di Canio che proporrà politiche ad hoc tra cui la rete di servizi sociali, gruppi di acquisto che intervengano sulle tariffe, forme di microcredito riservato alle quote rosa. L’attenzione per la terza età passa dallo sviluppo delle case famiglie, per abbandonare la logica degli ospizi. La soluzione proposta dall’Uci consentirebbe di valorizzare gli anziani attraverso forme di autonomia e responsabilità maggiori. Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it
|
VERSO IL VOTO
|
INCONTRO DELLA LISTA BONINO-PANNELLA OGGI, a partire dalle ore 12.00, Maurizio Bolognetti, candidato alle elezioni Europee per la Lista Bonino - Pannella, terrà un pubblico comizio in piazza Vittorio Veneto. Nella stessa piazza, a partire dalle ore 10.30, terrà un sit-in all'altezza del Bar Tripoli per informare i cittadini sul dossier del Gruppo di iniziativa di Satyagraha 2009 coordinato da Antonella Casu (Segretaria radicali Italiani) e Marco Cappato (europarlamentare della Lista Bonino e capolista nazionale delle Liste Bonino - Pannella), intitolato “La Peste Italiana”., tra l’altro: “Da 60 anni, in Italia, al regime fascista del Partito-Stato ha fatto seguito il regime “sfascista” dello Stato dei Partiti. In Italia non c'è democrazia, ma partitocrazia, oligarchia, vuoto di potere, arroganza del potere, prepotenza e impotenza. Non esiste Stato di diritto, ma arbitrio di regime.” Nel corso del pubblico comizio verrà data lettura della relazione, inviata dal Procuratore capo di Matera Giuseppe Chieco al Procuratore generale di Potenza Vincenzo Tufano. Il comizio sarà aperto con l'audio di una famosa perfomance di Antonio Albanese. Bolognetti incontrerà la stampa alle ore 11.00 nei pressi del Bar Tripoli.
LA PARTITA DELL’IMMAGINE
La conferenza stampa di presentazione dell’Uci
La lista nei 24 collegi 1) Accettura 2) Bernalda 3) Bernalda-Pomarico 4) Ferrandina 5) Grassano 6) Irsina 7) Matera 1 8) Matera 2 9) Matera 3 10) Matera 4 11) Matera 5 12) Matera-Miglionico 13) Montalbano J. 14) Montescaglioso 15) Pisticci 16) Pisticci 2 17) Policoro 18) Policoro-Nova Siri 19) Salandra 20) Scanzano J. 21) Stigliano 22) Tricarico 23) Tursi 24) Rotondella
1)Vito Lorenzo 2)Rosaria Di Canio 3)Rosaria Di Canio 4)Domenico Noviello 5)Maria Rosaria Lauria 6)Maddalena Papangelo 7)Giuseppe Paradiso 8)Giuseppe Paradiso 9)Vito Nicoletti 10)Maria Rosaria Lauria 11)Vito Nicoletti 12)Lucia Petita 13)Daniele Torsello 14)Lucia Petita 15)Aldo Gentile 16)Aldo Gentile 17)Angelo Dom. Di Lorenzo 18)Angelo Dom. Di Lorenzo 19)Rosaria Di Canio 20)Daniele Torsello 21)Maddalena Papangelo 22)Vito Lorenzo 23)Domenico Noviello 24)Daniele Torsello
IL candidato del Pd alla Provincia di Matera, Franco Stella cambia posizione. Non parliamo, ovviamente di migrazione verso altri schieramenti politici, ma della posizione del corpo sui manifesti elettorali. Infatti il materiale pubblicitario che ritrae Stella a braccia conserte è stato sostituito da manifesti e “santini” in cui il candidato del centrosinistra assume una posizione a braccia dritte, parallele al corpo. Il cambio di immagine è stato dettato da motivi di opportunità visto che la postura a braccia conserte rappresenta, nel linguaggio non verbale, un chiaro segnale di chiusura che genera una barriera di comunicazione verso l'interlocutore, in questo caso l'elettorato. Dunque un errore di comunicazione quelle braccia incrociate che si è cercato di correggere fotografando Stella in una posa diversa. Ma attenzione, per “par condicio” occorre aggiungere che anche il candidato del centrodestra Nuccio Labriola, è in corso nell'errore di comunicazione facendosi fotografare nei manifesti a braccia conserte. Chissà se anche lui correrà ai ripari facendosi consigliare da qualche esperto di comunicazione visiva. Giovanni Martemucci
INPS: «NESSUN INCONTRO ELETTORALE» Un definitivo chiarimento sulla presunta campagna elettorale, che non c’è stata, all’interno degli uffici dell’Inps è arrivato dal direttore provinciale Vito Antonio Latela che scrive: «in merito ad alcune notizie apparse sulla stampa locale relative ad una presunta “visita” del candidato Stella alla Sede dell'INPS di Matera per fini elettorali, si comunica che ogni riferimento ed ogni affermazione riferibile a questa Sede è priva di qualsiasi fondamento. Infatti, nell'esprimere stupore in merito all'intera vicenda per l'assoluta estraneità della Sede provinciale INPS di Matera, si fa rilevare che, oltre a non esserci mai stata alcuna “visita” elettorale, qualsiasi eventuale richiesta tesa a realizzare incontro dei dipendenti di questa Sede con il candidato Stella - peraltro mai pervenuta - non avrebbe potuto mai ottenere alcuna autorizzazione da parte dello scrivente. Tutto ciò nell'assoluto e pieno rispetto della normativa e dei relativi regolamenti che disciplinano le attività istituzionali e le azioni di comunicazione delle pubbliche amministrazioni».
L‘ACCUSA
Sinistra per la Basilicata attacca Buccico «Il fallimento dell'amministrazione di centro-destra guidata da Buccico è ormai sotto gli occhi di tutti. La città ha fatto pesantissimi passi indietro su tutti i fronti». E’ quanto si legge in una nota della Sinistra per la Basilicata circa la situazione che vive in questo periodo il capoluogo. «In circa due anni di governo la destra di Buccico è riuscita a demolire quella rete di protezione sociale faticosamente costruita negli anni a difesa dei ceti sociali più deboli sui temi della disabilità, del disagio sociale e dell' emarginazione.. Stessa sciagurata condotta è stata tenuta verso quelle sacche di precariato che meritavano ben altra considerazione. In pochi mesi è riuscito a demolire le speranze di stabilizzazione degli ex Lsu assegnati a compiti di ausiliari del traffico, e quelle dei lavoratori e
delle loro famiglie addetti alla gestione dei parcheggi. E che dire del fatto che ha completamente ignorato quelle forme di iniziative culturali e di impegno civile che tanto valore aggiungono allo sviluppo di una società moderna, civile e solidale, ma che evidentemente, non collimano con i valori morali di riferimento del sindaco di Matera» aggiunge il comunicato. «La nostra città, patrimonio mondiale dell' umanità, ormai versa in un degrado inaccettabile, infatti, mentre il sindaco è intendo a fare piazza pulita dei suoi detrattori politici, le vie cittadine sono grondanti di spazzatura. Totale e netta è l'assenza di politiche sul ciclo dei rifiuti: Matera ha percentuali di raccolta differenziata vicine allo zero, con altissimi costi per la comunità cittadina legati al sequestro penale della discarica di Matera».
Oggi alle 20,30, l'Avv. Labriola parlerà a Matera in piazza Vittorio Veneto, in un pubblico comizio. Oggi alle 19 presso l’Hotel Hilton verranno presentati i candidati della lista dell’Udc con il candidato presidente Vincenzo Ruggiero e Angelo Sanza candidato al Parlamento Europeo Oggi a partire dalle 10,30 il candidato presidente alla Provincia, Franco Stella sarà a Marconia,Pisticci, Pomarico e Montescaglios. Domani dalle 15 è prevista la visita a Matera del presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
37
Domenica 17 maggio 2009
38 Tra gli estratti a sorte si sono preferiti i disoccupati senza accertarne ufficialmente lo stato
Strana selezione di scrutatori A Pomarico tre candidati compongono la commissione incaricata POMARICO - Strano destino per gli scrutatori. E polemiche, critiche, contestazioni dopo i sorteggi. Giovedì scorso, presso la sala consiliare pomaricana, la commissione elettorale, alla presenza della segretaria comunale, dell'impiegato dell'ufficio Anagrafe -che è anche delegato del primo cittadino per l'ufficio elettorale e candidato alla Provinciasono stati scelti gli scrutatori che dovranno garantire il loro impegno per le comunali e provinciali del 6 e 7 di giugno. Il metodo adoperato, forse nato da buoni principi ispiratori, ha fatto però rimanere di stucco tanti presenti in aula, e portato sulle labbra di diverse persone sorrisetti amari per scene che si registravano a ogni selezione di nome. Perché, va detto, è stato usato il metodo del sorteggio. Con bigliettini numerati corrispondenti a nomi
Il municipio di Pomarico
presenti nell'albo. Ma non è questo il casus belli. Le critiche sono scoppiate dopo il buon intento, nella pratica. Tanto per cominciare, i rappresentanti istituzionali seduti dalla parte delle decisioni erano tre: il
sindaco, Giuseppe Casolaro (ricandidato); l'assessore Martino (ricandidato); il consigliere Pizzolla (ricandidato). E, almeno fino al penultimo consiglio comunale, i due avevano votato con la maggioranza. Dunque, tutti candidati a scegliere fisicamente gli scrutatori. L'etica, d'altronde, non è questione sempre al centro della vita politica e sociale. Ma, la cosa più sorprendente e inattesa, arriva quando Casolaro invita la commissione ad approvare il metodo per la selezione degli scrutatori. Proposta accettata. I nomi estratti dai bambini vengono passati al setaccio della memoria dello stesso sindaco uscente e degli altri partecipanti alla cernita, comprese diverse decine di persone che si trovano a seguire lo spoglio in veste di pubblico. E siccome il sindaco aveva fatto passare il criterio che
si sarebbero mantenuti solamente i nomi delle persone ritenute “disoccupate”, ecco che per mezzo della sua capacità di conoscere ogni cittadino e quella dei presenti in sala di sapere i fatti di tutti, in pochi istanti, erano scartate persone e tenute altre, perché questa o quello “lavora” e quello ora è “candidato”, oppure quella adesso “sta lavorando”, o ancora quell'altro “non sta più lavorando”. Insomma un criterio encomiabile e discutibile al tempo stesso, poichè basato su dati non ufficialmente noti. Tutto ciò in un tranquillo momento rituale di preparazione al voto. In questo momento civico descritto, c'è qualcosa che non va? Un narratore di qualità, un regista di talento, in un momento di questo tipo, avrebbe forse almeno spunti da commedia. re.ma.
Spedizione della Protezione Civile
In tre da Salandra a L’Aquila ovest
La cantante pisticcese a “Effetto Sabato”
Il gruppo della Protezione Civile di Salandra
Mara D’Alessandro protagonista su Rai Uno
SALANDRA - Sono partiti anche da Salandra i volontari della Protezione Civile Gruppo Lucano per raggiungere le zone terremotate dell'Abruzzo. L’ex Italtel, nella zona di L'Aquila ovest, il settore in cui prestano servizio. Tre sono i volontari salandresi parte della spedizione. Si tratta di Antonio Calderola, Patrizio Puzzutiello e Giuseppe Centonze. «Alle prime telefonate che gli ho fatto - racconta Giuseppe Puzzutiello il responsabile cittadino della Protezione Civile - si sentiva nei ragazzi la gioia e l'animo sereno di essere lì ad aiutare tante persone che non conoscevano prima e con cui adesso condividono situazioni e problematiche, che non si sarebbero mai aspettate di dover affrontare nella vita quotidiana. Qualcuno di loro - prosegue Puzzutiello - mi ha chiesto addirittura se fosse possibile restare per un periodo più lungo, perché a L’Aquila c’é tanto da fare e il tempo
PISTICCI - “Certi amori non finiscono fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Così recita la strofa di un noto brano di Antonello Venditti, queste le parole per sintetizzare la carriera musicale della pisticcese Mara D'Alessandro, da sempre sulla strada di un sogno fervido di passione chiamato canto. Ha soltanto 5 anni la cantante Pisticcese, nata nel 1981, quando partecipa a Piccoli fan, celebre trasmissione condotta da Sandra Milo. Qualche anno dopo, nel 1988, sfiora la partecipazione allo “Zecchino d'oro”; in quell'occasione l'organizzatrice Mariella Ventre la definisce troppo brava per la famosa kermesse. Nel 1995, il talento di Mara continua ad attestarsi in ambito locale, a Francavilla sul Sinni , con il disco d'oro al “Cantapollino voci e volti nuovi”. E' questo un anno importante per lei, perchè riesce ad approdare, superandone le selezioni, ad uno dei festival più quotati in ambito musicale quello Castrocaro. Arriva seconda, dietro Silvia Salemi, che purtroppo accederà al posto della D'alessandro alla vetrina principe della canzone italiana: Sanremo. Nel 1997 riceve il premio Cio-
ciaria a Frosinone. Nel 1998 riceve, a Pisticci, il premio fratellanza nel mondo noto come “Dirupo d'oro”. Sempre quest'anno, un'altra grande soddisfazione per Mara; la voce lucana valica l'oceano per partecipare, a Toronto, insieme a Fausto Leali al “Chin international pic nic”, organizzato da Johny Lombardi e che ospita circa mezzo milione di persone. In quell'occasione, la D'Alessandro si esibì con due brani: “Al di là dal cielo” lo stesso motivo che la vide protagonista a Castrocaro e “E salutala per me” il pezzo che Claudio Villa voleva che la Carrà cantasse sempre per lui. Nel 1999 è la volta di Canale 5, gareggia nella “Canzone del secolo” format ideato e presentato da Pippo Baudo dove si piazza al quarto posto. Oggi, dopo una pausa di riflessione, in cui si sposa e diventa mamma di tre splendidi bambini, Mara D'Alessandro si rimette in gioco proprio con questo brano “Via dal cuore”. L'abbiamo vista ieri, alle 15.30 nel corso della trasmissione di Rai Uno “Effetto Sabato” dove, in occasione della presentazione del nuovo singolo ha interpretato un celebre brano di Umberto Bindi: “Il
La copertina dell’ultimo album di Mara D’Alessandro
nostro concerto” accompagnata al pianoforte dal maestro, anche lui lucano di Maratea, Francesco Rizzo. Contattata telefonicamente, la lucana si è detta molto soddisfatta dell'ospitalità ricevuta; la tensione che fino a qualche attimo prima dell'esibizione l'avvolgeva, è diventata la forza per dimostrare al meglio il suo valore canoro. Egidio Lofrano, responsabile della promozione del disco, ha sottolineato il coraggio di Mara nell'interpretazione, in diretta, di un brano così impegnativo rivisitandolo in uno stile a lei poco familiare, quello jazz. Francesco Giusto
passa velocissimo». A rafforzare la voglia di adoperarsi per portare aiuto alle popolazioni colpite dal sisma i rapporti di amicizia costruiti con le persone della zona. «Certo - dice Puzzutiello - non è il primo e non sarà l'ultimo gruppo, che farà la spola dalla Basilicata all'Abruzzo, altri ragazzi di Salandra sono pronti alla partenza per raggiungere quei luoghi e portare l'apporto necessario. Penso che questa esperienza sia motivo di crescita morale ed affettiva, Lo spirito della Protezione Civile é dare sempre il meglio senza chiedere nulla in cambio, a volte basta solo un sorriso dettato dal cuore o un grazie dato con affetto non ci aspettiamo altro. La Protezione Civile - conclude- è sempre presente in qualsiasi posto ci sia necessità e bisogno con i suoi volontari e le sue attrezzature con forte spirito di sacrificio responsabilità e amore verso il prossimo». m.agata@luedi.it
VIAGGIO TRA I CANDIDATI
Montanaro rappresenterà il nuovo centro MONTESCAGLIOSO - Michele Montanaro, candidato del Collegio alle elezioni provinciali di Matera dei prossimi 6 e 7 giugno nelle file di Alleanza Democratici di Centro (Addc), si è presentato ai cittadini nel corso di un incontro, introdotto da Mario Lospinuso, coordinatore cittadino del partito, al quale ha preso parte la candidata alla presidenza della provincia, la consigliera regionale Rosa Mastrosimone. All'iniziativa, svoltasi presso la trattoria S. Agata, con l'organizzazione curata dal Centro Culturale Polivalente “Archè”, nonostante la serata poco prima-
verile ha partecipato un ampio numero di cittadini. Lospinuso ha parlato di «un nuovo partito nato per dare voce e rappresentanza ai moderati allontanatisi dalla politica. L'intento è quello di riportarla alla sua dimensione pragmatica», ha poi affermato, realizzando un Centro forte. Ha poi sottolineato il fallimento della sinistra negli anni del suo governo alla Provincia di Matera. Nell'occasione ha reso noto un progetto presentato dall'Archè al Ministero della Pubblica Istruzione, della Famiglia e dei Trasporti sul tema, di notevole rilevo, della sicurezza stradale. Il
candidato Montanaro ha dapprima sottolineato un particolare: Rosa Mastrosimone è l'unica donna candidata alla presidenza provinciale di Matera e poi ha aggiunto che nella lista compaiono altre dieci candidate, rilevando l'importanza della presenza femminile in politica. Ha poi ricordato lo slogan: “Fuori dagli schemi”, che ha accompagnato la sua adesione al progetto politico dell'Addc, un'adesione da uomo libero ed una presenza “fuori dal Centrodestra e dal Centrosinistra”. Prima di lasciare la parola alla candidata presidente Mastrosimone, Mon-
tanaro si è detto sicuro che l'Addc, dopo le prossime elezioni, continuerà ad essere partito vero a Montescaglioso. La consigliera regionale ha dapprima ringraziato Archè (erano presenti, tra gli altri, i vertici dirigenziali, il presidente Tonio Suglia e il vice presidente Rocco Appio), “per aver abbracciato il progetto politico”, dicendosi sicura dell'elezione del candidato montese “grazie al sostegno delle persone oneste”. Ha poi affermato che: «IIl partito ha un carattere regionale ed è ben presente in entrambe le province lucane. Non ha nascosto che sino
al termine ultimo per la presentazione delle liste sono giunte “pressioni”». Ha dichiarato, a chiare lettere, il fermo rifiuto ai ricatti e il desiderio di cambiare le cose, perché si finisca di tenere le persone “legate al laccio, annullando la loro dignità umana.” Ha espresso la sua soddisfazione nel vedere che tanti cittadini si sono avvicinati al suo partito perché desiderosi di avviare un cambiamento nel sistema attuale. Ha poi concluso il suo intervento sottolineando che: «La Basilicata è di tutti ed è ora di scegliere il cambiamento». Michele Marchitelli
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Domenica 17 maggio 2009
39
Sciopero della fame interrotto dopo una valida iniziativa del sindaco
Grotte, si ferma la protesta di Valicenti SAN GIORGIO LUCANO - Dopo quattro giorni di digiuno continuo, il giornalista Pietro Valicenti ha interrotto venerdì sera, alle 22.30, lo sciopero della fame in protesta contro l’abbandono delle storiche grotte-cantine di San Giorgio Lucano e per sapere dalla Chiesa locale che fine abbiano fatto alcune statue sacre originariamente custodite del santuario della Madonna delle Grazie. La decisione di rinunciare alla protesta è nata dopo aver ricevuto dal sindaco, Gennaro Labollita, «una risposta esaustiva alla problematica di tutela delle storiche grotte di San Giorgio Lucano», ha spiegato Valicenti. Il giornalista, in particolare, protesta contro i ritardi nell'assegnazione del vincolo paesaggistico per le grotte. Ieri il sindaco ha chiesto al ministero per i Beni culturali e alla Regione di conoscere «lo stato dell'iter procedurale per giungere all'assegnazione del vincolo di natura paesaggistica alle grotte». Valicenti ha evidenzia-
to che: «L'interessamento del sindaco, diretto a chiarire l'iter di un procedimento di protezione avviato più di quattro anni fa ed interrotto, rende piena giustizia al mio datato e personale impegno in tal senso». Infatti, con un documento che lo stesso sindaco ha consegnato nelle sue mani, si dà piena soddisfazione alle motivazioni dello sciopero. «La lettera del sindaco -spiega Valicenti- indirizzata alla Direzione regionale per i Beni architettonici e del Paesaggio, nonché al dipartimento Ambiente e Territorio della Regione, esprime chiara volontà politica di proteggere e tutelare il nostro patrimonio, promuovendo il vincolo e orientandosi, come di fatto si è iniziato con l'attuale amministrazione, al recupero dello stato originario del nostro tipico manufatto, pur se in assenza di indicazioni univoche, per i lamentati motivi. Ringrazio l'avvocato Gennaro Labollita per aver onorato il mio sacrificio in difesa del nostro comune pa-
trimonio». Resta la questione del complesso scultoreo perso, che si è scontrata con la personalità di un prete, don Rocco, che sulla denuncia non si è mai espresso in maniera spontanea e schietta. «Ha, di fatto evitata in ogni modo la questione. -spiega ancora Valicenti- disinteressandosi per giunta di leggere articoli di giornale e seguire approfondimenti alla radio che lo riguardavano. Pur essendo parroco per 40 anni a San Giorgio Lucano e custode dei beni perduti, l'unica risposta certa che sa dare è: “Non lo so, non mi ricordo”. Prescindendo da inutili illazioni sul suo conto, il fatto che abbia bruciato la scultura di San Giuseppe senza chiedersi della gravità del gesto, senza peraltro procurarsi le dovute autorizzazioni di Soprintendenza e della Curia (per il sacrilegio), nonché la trascuratezza e la superficialità con la quale ha affrontato la questione dei santi che mancano all'appello nel santuario delle Grazie, e la collocazione dei san-
Il giornalista Pietro Valicenti con uno dei cartelli di protesta davanti alla tenda dove si è volontariamente rinchiuso per quattro giorni
ti rimasti nelle varie cantine e magazzini privati, pur avendo a disposizione ampi locali annessi alla chiesa, denota totale trascuratezza, superficialità e negligenza nei suoi ruoli di custode. Dopo aver mostrato il video, che ricostruisce la vicenda dei santi perduti all'attuale parroco, don Gianluca Bellusci e al dottor Franco Cirigliano, alla presenza di Francesco Adduci, decido, an-
che su questo fronte, di interrompere lo sciopero, col proposito di prenderci cura dell'esistente scultoreo residuato e di avviare il procedimento di riapertura al culto del santuario delle Grazie, al fine di ricollocarvi la padrona di casa, la cui scultura è da anni sistemata nella chiesa parrocchiale». Antonio Corrado a.corrado@luedi.it
Bernalda Il responso e atteso entro pochi giorni. C’è ancora la speranza delle elezioni
Voto, pronto il ricorso al Tar Domani la presentazione delle controdeduzioni dei due candidati sindaci BERNALDA - Vota Antonio… vota Antonio…, ecco forse la speranza si è riaccesa con la frase celebre di Totò. Una frase che i candidati sindaci, se il Tribunale amministrativo regionale darà ragione alle loro tesi, potranno spendere dicendo: “Vota Leo Chiruzzi… vota Franco Prisco”. Il primo, come i cittadini bernaldesi sanno, è appoggiato da tutto il centrosinistra, mentre il secondo è supportato dal Patto per la Svolta. È trascorsa una settimana da quando la notizia della ricusazione delle due liste ha fatto tremare le fondamenta della vita politica della città; ed ora si è a un passo dall'ultima parola che spetta al Tar. Ebbene sì, domani il ricorso, a sentire i due candidati alla poltrona di sindaco del Comune di Bernalda, sarà depositato. Quanto tempo si dovrà attendere per conoscere l'esito? Ecco, vogliamo precisare che in materia elettorale i tempi, visto i soli trenta giorni per fare campagna elettorale, sono molto celeri. Quindi, il tutto si dovrebbe consumare in pochissimi giorni; infatti l'esito sarà reso noto già nella prima seduta utile. La volontà di ricorrere al Tar era già stata espressa dai due candidati nella serata di sabato scorso quando la notizia squarciò il
Il municipio di Bernalda
cielo di Bernalda. «Questa -ha detto Prisco - è la nostra strategia per ridare ai cittadini la possibilità di votare. Lunedì mattina -ha continuato il candidato sindaco del Patto per la Svoltapresenteremo il ricorso e poi, con grande fiducia, aspetteremo il risultato. Ora -ha concluso Prisco- dobbiamo solo lavorare per rendere reale la possibilità di portare i cittadini alle urne per la scelta del sindaco». Alle parole di
Prisco si sono aggiunte anche quelle di Leo Chiruzzi, il quale, se il voto non ci sarà, registrerà una posizione doppiamente penalizzata, come da lui sottolineato in una precedente intervista. Infatti, ricordiamo ai nostri elettori che Chiruzzi ha vinto nel mese di aprile le Primarie, sbaragliando la concorrenza, e che per giugno si era preparato per la grande sfida elettorale. «Il centrosinistra -ha detto Chiruzzi- ha avuto un danno all'immagine. Ora -ha continuato il candidato sindaco- aspettiamo con fiducia l'esito del Tar. Perché votare? Ebbene, le ragioni sono tante, ma soprattutto lo stiamo facendo per la città di Bernalda e per i suoi cittadini. Il danno all'immagine più grande l'ha avuta la mia persona in quanto ho speso il mio nome per due volte; nelle Primarie e nella tornata elettorale di giugno. Già durante il mese di aprile, mese delle Primarie, ho visto la gente molto vicina alla mia persona e questo aveva fatto sperare in una mia vittoria. Nell'attesa del giudizio del Tar -ha concluso Chiruzzi- ringrazio tutta quella gente che già mi ha supportato e che era pronta a farlo nuovamente». Fabio Sirago provinciamt@luedi.it
Craco In piazza la coalizione civica capeggiata da Pino Lacicerchia
La campagna elettorale parte dai fatti CRACO - Sarà il “candidato sindaco nuovo” ad aprire la campagna elettorale per il rinnovo dell’Amministrazione comunale di Craco. Domani, alle ore 18 a Sant'Angelo e alle ore 19 presso la sala consiliare del Comune si presenta la lista “Per Craco: Solidarietà , Sviluppo , Innovazione”. Nei giorni scorsi il candidato sindaco ha avviato l'esame, unitamente a dirigenti della Asm, del “Progetto integrato socio assistenziale e socio sanitario per anziani e disabili”. Il progetto pilota prevede l'ottimizzazione delle prestazioni socio-assistenziali e sanitarie da realizzarsi d’intesa tra Comune, Azienda Sanitaria del Materano e Regione Basi-
Il centro di Craco vecchia che per una grossa frana è stato sfollato da anni
licata. Attraverso la qualificazione e lo sviluppo delle prestazioni sanitarie e socio assistenziali si determinerà una migliore condizioni delle fasce deboli della popolazione. «All’interno del progetto -
spiega Lacicerchia in una nota- saranno previsti percorsi privilegiati socio-sanitari, con le strutture specialistiche, quali la Fondazione “Don Gnocchi” di Tricarico, le strutture ospedaliere regio-
nali, le èquipe di medicina territoriale e i medici di base, a partire dal nostro medico. Il progetto rafforzerà i servizi di emergenza , in particolare il 118 e il trasporto di anziani e disabili verso le strutture sanitarie pubbliche e private convenzionate. Agli anziani e disabili saranno forniti ausili di gestione delle emergenze che impiegano nuove tecnologie Ict. Infine, il progetto prevede la dotazione di una stazione integrata di comunicazione che consentirà l’implementazione di servizi di telemedicina. La realizzazione del progetto porterà alla creazione di nuove opportunità di lavoro per i giovani di Craco in collaborazione con le cooperative e associazioni».
Avallone: «Ecco come si presentano le liste» BERNALDA - “Voto sì, voto no”, accende gli animi nella cittadina bernaldese. Su corso Umberto e tra le vie di Bernalda ci si chiede se sarà un nostro concittadino a governare Bernalda per il quinquennio 2009-2014 o un Commissario prefettizio. La risposta arriverà dal Tar, infatti, i due candidati Sindaci hanno prodotto il ricorso. E, tra coloro che hanno voluto esprimere il loro parere sulla situazione venutasi a creare, c'è Enzo Avallone, cittadino e noto Consulente tributario-amministrativo, il quale ha evidenziato la clamorosa esclusione delle due uniche liste. «La popolazione legale del Comune di Bernalda - ha detto Avallone- all'ultimo censimento del 2001 era al di sotto dei 15.000 abitanti, di conseguenza i consiglieri da eleggere con il sistema maggioritario, sono 20. I candidati per ciascuna lista debbono essere minimo 15 con un massimo di 20. Il numero dei sottoscrittori per ciascuna lista di candidati sono minimo 100 massimo 200. Dal punto di vista dei termini legali, la presentazione delle candidature e del programma amministrativo va eseguita dalle ore 8 di venerdì 8 maggio 2009 alle ore 12 di sabato 9 maggio 2009. Quale documentazione? Prima di tutto la lista dei candidati alla carica di consigliere e candidato a sindaco, poi la dichiarazione di presentazione della lista sottoscritta da minimo 100, fino ad un massimo di 200 elettori del Comune di Bernalda con firma autenticata ai sensi di legge. A questi poi si aggiunge la certificazione attestante che i pre-
sentatori sono elettori del Comune di Bernalda (a cura del Comune (non è ammessa l'autocertificazione), quindi la dichiarazione autenticata di accettazione della candidatura a Sindaco, con contestuale dichiarazione di collegamento con la lista o le liste presentate, poi il certificato attestante la qualità di elettore del candidato sindaco (non è ammessa l'autocertificazione) a questi si passa alla dichiarazione autenticate di accettazione delle candidature a consigliere comunale (è obbligatoria l'autentica). Necessari anche i certificati attestanti la qualità di elettori dei candidati consiglieri, il modello di contrassegno di lista in 3 esemplari, il programma amministrativo, l'eventuale dichiarazione del rappresentante del partito o movimento se questo non è rappresentato almeno in uno dei rami del Parlamento e la designazione dei delegati di lista per assistere al sorteggio del numero d'ordine della lista e per la nomina dei rappresentanti di lista presso i seggi. Quindi cos'è successo? Perchè la ricusazione delle liste? Ebbene, si è verificato che le firme dei sottoscrittori che, devono avvenire su appositi moduli riportanti il contrassegno di lista, il nome cognome luogo e data di nascita dei candidati nonché il nome, cognome luogo e data di nascita dei sottoscrittori, sono stati raccolti su fogli bianchi. L’ufficio elettorale non ha responsabilità, perché il funzionario addetto è tenuto solo a ricevere la documentazione presentatagli anche se in ritardo, rilasciando ricevuta». fa.si.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Domenica 17 maggio 2009
40 I talenti lucani si sono distinti nella competizione nazionale dedicata al bel verso
Campioni di poesia in gara I ragazzi delle Medie di Scanzano Jonico e Montalbano al concorso “Pactumeia” Si è tenuta nei giorni scorsi a Viggiano la premiazione del concorso di poesia e narrativa “Pactumeia 2008”, XIV edizione, indetta dall'Amministrazione comunale del comune potentino e a cui hanno preso parte tanto ragazzi della scuola media statale “Lomonaco” di Montalbano, quanto ragazzi della Scuola Media Statale “Rondinelli” di Scanzano, entrambi diretti dal dirigente, Giuseppe Di Matteo. Il concorso, naturalmente, ha una valenza nazionale. I ragazzi di Montalbano premiati: al primo posto per il tema predefinito Grazia Amendola, per il tema libero, il primo posto è stato conquistato da Anna Chiara Pupolizio; al secondo posto per il tema libero, Giuseppe Ronco; al terzo posto per la narrativa, Rosa Giordano. I ragazzi di Scanzano premiati: Apollonia Finocchiaro, primo posto per la narrativa; Gaspare Sarandria al secondo posto per la narrativa; Lucia Benedetto al secondo posto per il tema predefinito; Francesca Gallicchio terzo posto per il tema libero, vincitore anche del premio della Pro loco. Soddisfazione per le famiglie, per gli insegnanti e per gli stessi ragazzi che hanno partecipato al concorso, risultato fondamentale o quasi epilogo del “Progetto Lettura”, che da alcuni anni si tiene nelle due scuole, fortemente voluto dal dirigente Giuseppe Di Matteo. Referente di tale progetto per la scuola montalbanese, Maria Buonfiglio, preceduta negli anni da Immacolata Pierro, un’azione didattica funzionale a educare i ragazzi alla lettura, nonché importante a promuovere anche il piacere per la stessa. «In un mo-
Un grande cuore aperto per i terremotati Il logo del concorso di poesie “Pactumeia”, come quello a cui hanno partecipato i lucani
mento in cui -ha dichiarato l'insegnante Maria Buonfiglio- c'è crisi di valori, la lettura diventa un punto di riferimento, una sorgente da cui attingere per alimentare la creatività e promuovere la formazione della personalità». Entusiasmante per i ragazzi quest'anno l'incontro con l'autore Carmelo Gaudiano. Il concorso Pactumeia, che si articola nelle sezioni della poesia e della narrativa, ha previsto per ciascuna un tema libero e uno predefinito, quest'ultimo era: “Lo straniero in casa: intolleranza e solidarietà”; gli elaborati sono stati tutti valutati da apposita commissione che ha redatto una graduatoria per sezioni e categoria. Targa d'argento per i primi classificati, targa semplice per
gli altri, per tutti invece l'attestato di merito su pergamena che verrà consegnato nella manifestazione del saggio musicale di fine anno. Oltre al concorso Pactumeia, le scuole medie di Scanzano e Montalbano hanno organizzato anche un altro concorso: “A fior di penna” cui hanno partecipato anche i ragazzi della scuola elementare. A coordinare i concorsi naturalmente il dirigente Di Matteo il quale ha inteso sottolineare: «Ho creduto molto in questo progetto che ha raccolto frutti tanto a livello locale che regionale e nazionale. Il contatto con la lettura e la scrittura segna per i nostri ragazzi l'apertura di orizzonti nuovi e più ampi». Anna Carone provinciamt@luedi.it
MONTALBANO JONICO - Bilancio più che positivo quello della raccolta straordinaria di beni di prima necessità, organizzata a Montalbano Jonico, dalla locale sede della Protezione Civile e del Pronto Intervento in collaborazione con l'associazione “Heraclea” di Policoro, in favore delle popolazioni terremotate abruzzesi. Due giorni di raccolta, giovedì e venerdì, dalle 17 del pomeriggio sino a notte, per consentire a chiunque di poter apportare il proprio contributo. Quintali di pasta, insieme a tanti altri alimenti: pomodori, latte, succhi di frutta, caffè, scatolame, prodotti di lunga conservazione, insieme a capi di abbigliamento e calzature rigorosamente nuove e con etichette attaccate. I volontari della Protezione civile hanno, altresì, allestito una tenda nel centro di piazza Vittoria per consentire alla popolazione montalbanese di poterla visitare e comprendere in quali condizioni vivono tanti cittadini abruzzesi dopo la tragedia del 6 aprile scorso. I beni raccolti a Montalbano, sono stati portati ieri in Abruzzo dai volontari che sono saliti anche per dare il cambio al gruppo che ha gestito il campo in questa settimana. Ogni settimana, infatti, c'è una alternanza per garantire un ricambio nella gestione del campo di Civita di Bagno in cui è stata allestita una tendopoli per 400 persone e che costantemente viene monitorata dal gruppo di Montalbano. «Grazie, solo grazie -ha sottolineato il coordinatore tecnico Giuseppe Rosano- a tutti coloro, davvero tantissimi, che hanno apportato il loro contributo. Montalbano si riconferma popolo accogliente e generoso. Tutti hanno sentito di dare una qualsiasi cosa e questo esprime l'attenzione e la sofferenza che la tragedia abruzzese ha suscitato, tanto da non lasciare nessuno, neanche i più distratti, nell'indifferenza». an.ca. provinciamt@luedi.it
Cerimonia solenne in municipio per la celebrazione del cinquantenario
Onori ai “cavalieri” della città Consegnate le targhe alle personalità di Policoro
Cittadinanza onoraria a Rocco Lofranco
POLICORO - Si è svolta ieri mattina, presso il Palazzo di città, la cerimonia di consegna delle civiche benemerenze a tutti quei cittadini che si sono impegnati per la crescita civile, sociale, economica e culturale della città di Policoro. L'iniziativa segue di qualche settimana la consegna di altri attestati di benemerenza a tutti gli ex amministratori della città jonica. Queste manifestazioni rientrano nell'ambito delle celebrazioni per il cinquantenario di autonomia comunale (1959/2009) che si stanno svolgendo in questi giorni. Tantissime sono state le onorificenze consegnate dall'Amministrazione comunale ai cittadini di tutti i ceti sociali, che in cinquant'anni di storia amministrativa e politica hanno contribuito a rendere Policoro uno dei centri più importanti dei 131 Comuni che compongono tutta la regione. Il primo a ricevere la civica benemerenza è stato don Carlo Ferrarotti, sacerdote stori-
co della Chiesa Maria SS del Ponte, protettrice di Policoro, i cui festeggiamenti sono in corso proprio in questi giorni e termineranno lunedì: “Ognuno deve fare il proprio dovere e deve dare il meglio di sé, lo dice anche il Vangelo stesso…”, e sulla stessa lunghezza d'onda don Salvatore De Pizzo, da trent'anni parroco qui a Policoro della chiesa “Buon Pastore”. Durante la consegna delle onorificenze qualcuno si è soffermato su quello che era Policoro: «Non c'era l'acqua potabile e le strade non erano asfaltate, però la gioia di stare insieme ci ha fatto superare tutte le difficoltà», racconta il professionista Ugo Caporusso. Mentre Antonio Colucci, ambientalista e attivista del Wwf, ha sostenuto che: «La nostra storia è come un puzzle che dura da cinquant'anni e che deve andare oltre le beghe quotidiane. Tutti i tasselli, compreso quello odierno, sono fondamentali per costruire il mosaico della nostra storia e pensare al futuro in grande». L'artigiano
Due momenti della cerimonia presso il municipio di Policoro
Ligorio, invece, ha spronato i giovani a portare avanti il progetto di città iniziato dai loro padri; mentre Michele Di Pierri, già presidente della locale Cassa rurale e artigiana negli anni della Riforma fondiaria, si è soffermato sul notevole sviluppo che in pochi decenni ha caratterizzato la sua città. Gli onori di casa sono stati fatti dal sindaco, Nicola Lopatriello: «Questo appuntamento sarà ripetuto ogni anno alla vigilia della Madonna del Ponte, perché è giusto che questa onorificenza venga attribuita a chi quotidianamente dedica il proprio tempo e ci mette anima e coraggio per rendere questa città più bella, più accogliente
e più vivibile senza nessuna distinzione dei ruoli. Siamo tutti impegnati per i prossimi cinquant'anni ad alimentare la crescita di Policoro sotto tutti i profili. Tutti coloro che sono stati insigniti della civica benemerenza saranno inseriti in un album che rimarrà in eterno qui in Comune per raccontare alle nuove generazioni quello che è stato fatto da chi li ha preceduti. Cinquant'anni fa non era facile vivere qui, e tanto meno era facile aprire un'attività economica. E chi lo ha fatto è stato un coraggioso pioniere della crescita e dell'identità cittadina. Ogni nome è un ricordo e un frammento di storia». provinciamt@luedi.it
POLICORO - L'Amministrazione comunale di Policoro, nella serata di giovedì, ha ricevuto la delegazione canadese, guidata da Rocco Lofranco, il quale stamattina riceverà la cittadinanza onoraria di Policoro. L'ambasciatore dei lucani all'estero si è detto lusingato di questa onorificenza, tra le più prestigiose tra tutte quelle finora ricevute, e continuerà nelle sue azioni di aiuto nei confronti dei migranti in terra canadese, soprattutto lucani. Lofranco, il cui padre ha origini policoresi, e al quale ieri è stata dedicata una piazza nella zona castello, ha sempre tenuto alta la bandiera delle sue origini, e grazie alle sue doti di umiltà e semplicità nel Nord America è riuscito a farsi apprezzare tanto da diventare un manager del mondo sportivo e calcistico canadese in particolare. Dunque, la cittadinanza onoraria è un riconoscimento meritato sul campo e lo stesso Lofranco, che è rimasto sempre attaccato alla propria terra, si è impegnato a riportare la locale squadra di calcio nei campionati professionistici che contano. Inoltre ha delegato il sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, a rappresentare il mondo agricolo in Canada, una nazione che ha il Pil (Prodotto interno lordo) tra i più alti del mondo, creando quelle sinergie con gli imprenditori del Nord America finalizzate per il mondo agricolo ad esportare tutte le coltivazioni dell'area, con un ritorno sia di immagine per il territorio che economico per gli imprenditori agricoli tale da invertire il trend negativo in cui versa l'economia primaria della Basilicata: «Dopo il gemellaggio con la Romania -spiega il sindaco Lopatriello- e i buoni rapporti che abbiamo intrecciato con il Canada, ora Policoro è una città sempre più internazionalizzata. Vediamo in questi accordi delle opportunità: culturali, economiche, turistiche e sociali per crescere tutti insieme». provinciamt@luedi.it
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Domenica 17 maggio 2009
41
Domenica 17 maggio 2009
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it
Incontenibile Balotelli
La festa Moratti può gioire ancora Quarto alloro consecutivo della sua gestione interista
Il personaggio Josè Mourinho festeggia il titolo all’esordio nel torneo italiano
Mourinho l’anticonformista
Udinese vince, Inter campione Il Milan perde: lo scudetto ai neroazzurri senza scendere in campo UDINESE MILAN
2 1
Il palmares dell’Internazionale
Sono 17 titoli Quarto di fila
UDINESE (4-3-3): Handanovic 6; Isla 6, Zapata 7, Felipe 6.5, Pasquale 6; Inler 6, D’Agostino 7 (40'st Obodo sv), Asamoah 6; Pepe 6.5 (43'st Lukovic sv), Quagliarella 6.5, Floro Flores 6.5 (28'st Sanchez 6). In panchina: Belardi, Domizzi, Tissone, Zimling. Allenatore: Marino 6.5. MILAN (4-3-2-1): Dida 6.5; Zambrotta 5.5, Senderos 4, Maldini 5, Jankulovski 5.5; Flamini 5 (1'st Inzaghi 5.5), Pirlo 5, Ambrosini 6; Seedorf 5 (15'st Ronaldinho 5), Kakà 5.5; Pato 5.5 (28'st Shevchenko 5). In panchina: Kalac, Mattioni, Antonini, Gattuso. Allenatore: Ancelotti 5. ARBITRO: Rizzoli di Bologna 5.5. RETI: 31'pt D’Agostino (rig), 4'st Zapata, 48'st Ambrosini. NOTE: serata serena, terreno in discrete condizioni. Spettatori: 25 mila circa. Ammoniti: Pasquale, Maldini, Pepe, Jankulovski, Zambrotta, Handanovic, Senderos. Angoli: 13-7 per il Milan. Recupero: 0', 4'
MILANO - Cinque scudetti in tre campionati diversi, con il sogno dichiarato di fare un giorno il poker nella Liga spagnola. Se c'è uno che certo non è da «zero titoli» è proprio lui, Josè Mourinho. Nel Vecchio Continente il tecnico portoghese sta diventando un «collezionista» di scudetti. Trofei che tra l’altro ha conquistato nei vari club alla sua prima stagione. Così è stato nel 2002 al Porto, poi nel 2005 al Chelsea, riportando i Blues in vetta alla Premier League dopo 50 anni. E così è stato anche quest’anno all’Inter. Un vincente nato questo Mourinho, non a caso già dai tempi di Londra si fa chiamare Special One. Quasi un predestinato che ama solo vincere e fa impazzire le
di GIORGIO POLI UDINE – L'UDINESE HA CONSEGNATO, CON LA SUA SESTA VITTORIA CONSECUTIVA, LO SCUDETTO ALL’INTER CHE NON AVRÀ BISOGNO DI BATTERE IL SIENA PER FESTEGGIARE IL 17ESIM TITOLO DI CAMPIONE D’ITALIA. CONTRO UN BRUTTO MILAN (CHE ORA RISCHIA IL SECONDO POSTO, NONOSTANTE IL GOL FINALE DI AMBROSINI DOPO IL PALO DI INZAGHI), LA SQUADRA DI MARINO HA GIOCATO UNA BELLA PARTITA, SEGNANDO NEL PRIMO TEMPO CON UN RIGORE DEL FORMIDABILE D’AGOSTINO E NELLA RIPRESA CON UN GOL DI ZAPATA. UN SUCCESSO MERITATO, QUELLO DEI FRIULANI, CHE NEL FINALE HANNO COLPITO ANCHE LORO UN PALO CON QUAGLIARELLA. LA SERATA HA SOTTOLINEATO IL DIFFICILE MOMENTO DELLA SQUADRA ROSSONERA, MESSA IN DIFFICOLTÀ ANCHE DALL’UDINESE, DOPO LA JUVENTUS. NON È STATA UNA SERATA FORTUNATA PER MALDINI, ALLA PRESENZA N.900 IN ROSSONERO, UN’AVVENTURA CHE COMINCIÒ PROPRIO A UDINE IL 20 GENNAIO 1985. IL CAPITANO ROSSONERO HA PROVOCATO IL RIGORE DEL VANTAGGIO FRIULANO E HA FATTO TEMERE UNA FINE ANTICIPATA DELLA SUA CARRIERA AL 9' DELLA RIPRESA, PER UN PROBLEMA AL GINOCCHIO SINISTRO. SONO DIVENTATE INTANTO 418 LE PANCHINE ROSSONERE DI ANCELOTTI CHE HA STACCATO IL MITICO NEREO ROCCO. INOLTRE LE POLEMICHE SUL FUTURO DI ANCELOTTI HANNO FATTO DA CONTORNO A QUESTA PARTITA. MARINO HA PREFERITO FLORO FLORES (BENE)
Friulani padroni del campo E ora sperano nell’Uefa
Serie A. Giallorossi sul 3-1 e poi raggiunti. Gioia finale
Roma-Catania d’altri tempi Decide Panucci nel recupero ROMA CATANIA
Perrotta esulta dopo il suo gol
4 3
ROMA (4-3-1-2): Artur 7; Cassetti 5,5, Mexes 5,5, Panucci 6,5, Riise 6,5; Brighi 5,5 (30'st Taddei 5), De Rossi 6,5, Pizarro 6; Perrotta 6,5 (39'st Montella sv); Totti 5,5, Vucinic 6,5 (23'st Menez 6). In panchina: Julio Sergio, Motta, Diamoutene, Tonetto. Allenatore: Spalletti 5,5. CATANIA (3-4-1-2): Kosicky 6; Stovini 5 (1'st Izco 6,5), Terlizzi 5,5 (39'st Silvestri sv), Silvestre 6; Sciacca 5,5 (1'st Llama 7), Tedesco 7, Biagianti 6,5, Capuano 6; Mascara 6,5; Martinez 6,5, Morimoto 6,5. In panchina: Acerbis, D’Amico, Paolucci, Falconieri. Allenatore: Zenga 7. ARBITRO: Gava di Conegliano 6. RETI: 13' e 32'pt Perrotta, 16'pt Tedesco, 17'pt Vucinic; 2'st Mascara, 27'st Morimoto, 46'st Panucci. NOTE: pomeriggio estivo, terreno in perfette condizioni, spettatori 40.000. Ammoniti: Silvestre, De Rossi, Izco.
Angoli: 6-4 per la Roma. Recupero: 0', 4'. ROMA – Vincere 4-3 dopo aver subito il 3-3 e gettato alle ortiche il 3-1 di metà partita. È la solita Roma, quella di una stagione da dimenticare, a spuntarla in volata sul Catania, capace di riemergere dopo le tre reti subite nel primo tempo per poi soccombere, nel recupero, ad un colpo di testa di Panucci, l'uomo messo fuori rosa da Spalletti dopo lo 'strappò di Napoli. Tre punti pesanti per i giallorossi, che inseguono il più modesto sesto posto che vale l’Uefa e che attenua la contestazione verso giocatori e società, ormai sempre più evidente. Il gran caldo dell’Olimpico si fa subito sentire, il ritmo è quello classico di fine campionato anche se le due formazioni fanno poche barricate e non rinunciano ad offendere. Il primo tempo è quasi tutto di marca romanista, come fa intuire il 3-1 del giro di boa. Poi rinviene il Catania e il solito Panucci salva la Roma allo scadere.
donne, riuscendo peraltro a farsi amare anche da calciatori e tifosi, nonostante certe ruvidezze esteriori. Ma questo è il calcio: la vittoria diventa un antidoto per tutto finchè dura, e per lui dura da parecchio. All’Inter ormai ci hanno fatto l’abitudine. Dopo anni di «bella incompiuta», valanghe di soldi investiti, Moratti finalmente ha trovato la «macchina perfetta». Il ciclo nerazzurro, dallo scudetto «scucito» dalle maglie juventine da Calciopoli a oggi sono quattro titoli di fila, dunque continua. Questa volta non è servito arrivare all’ultima giornata per far brindare la «Milano da bere» interista. Troppo forte la squadra messa a immagine e somiglianza di Mourinho.
Serie B
Il Parma ritorna in A PARMA – Anche il meteo è stato contraddetto: niente pioggia, come previsto, ma tanto sole e caldo per la promozione del Parma in A. Il piccolo ma accogliente «Tombolato» di Cittadella, piccolo catino rovente di tifo emiliano, ha ospitato il ritorno in serie A con il Parma. Già, il Parma riparte da Cittadella (2-2), ribattezzata Città dell’A dai tifosi più caldi. Ma non è tutto: la Cittadella c'è anche a Parma, è una fortezza attaccata al centro storico dove si allenava il Parma di Nevio Scala. Corsi e ricorsi di una storia ormai ventennale. Che riparte da Cittadella, a soliti dodici chilometri da «casa Guidolin».
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Sport
Domenica 17 maggio 2009
C’è il Benevento che rievoca la promozione. Ora potrebbe essere retrocessione
Potenza, ma ti ricordi? Oggi i sanniti possono definitivamente prendersi la loro rivincita Postiglione mette in guardia Palazzi «Foligno depotenziato a Pistoia» SI MUOVE CON anticipo il Potenza. Punta sulla regolarità di questi ultimi 90’, soprattutto vuole vigilare affinchè ciascuna squadra schieri la migliore formazione possibile. E il riferimento non è nemmeno tanto enigmatico: il Potenza spera che il Foligno (matematicamente già ai play out da quart’ultimo e con sette titolari tra diffidati e infortunati) giochi la gara della vita a Pistoia. Non sarà certamente così e Pizzimenti, tecnico umbro, avrà tutta la possibilità di scegliere l’undici che ritiene opportuno, anche in proiezione finale di stagione. Postiglione però fa riferimento ai principi della lealtà sportiva, a quelli che devono imporre a ciascuno di schierare la migliore formazione possibile, a quelli che - non osservati - lo hanno portato alla condanna dei tre punti di penalizzazione che, probabilmente, lo condanneranno alla retrocessione. Senza lasciare quindi nulla di intentato, il Potenza ha scritto al Presidente della Lega Pro Mario Macalli e al Procuratore Capo Stefano Palazzi una nota circa la regolarità dell’incontro, con particolare riferimento al possibile depotenziamento tecnico della formazione che la società del Foligno pare abbia intenzione di schierare.
Postiglione ha dichiarato: «Notizie di stampa parlano di un Foligno, ormai condannato ai play –out, che pare abbia intenzione di schierare tutte le seconde linee se non addirittura alcuni elementi della Berretti. Vale la pena ricordare che noi, oltre ad essere ovviamente interessati all’esito dell’incontro, rischiamo, tra l’altro, la retrocessione diretta anche in ragione dei tre punti di penalizzazione presi proprio in virtù della condanna della commissione disciplinare nazionale per non aver schierato la migliore formazione possibile nella gara Potenza – Salernitana dello scorso campionato depauperando, secondo la condanna, il potenziale tecnico e non schierando quella che sulla carta poteva essere la migliore formazione. Mi sembra che ciò che starebbe per accadere al Foligno sia qualcosa di molto simile, pertanto abbiamo inteso informare di ciò gli organi preposti». Un po’ come dire che la vigilanza a distanza ci sarà. L’ultima espressione è forte e suona quasi come una minaccia: «Tutti facciano il loro dovere e non avrò nulla da ridire perchè nel calcio si può vincere e si può perdere. Ma se non c’è limpidezza la partita di Pistoia, ve lo garantisco, non finirà al 90’» a.p.
«Puniti noi per la stessa ragione Si deve vigilare
PER chi vuole veramente bene a questi colori, la parola Benevento è sempre ben accetta. Un furtivo sorriso ricorda la vittoria del campionato 2006/2007, con quella finale di ritorno nello stadio sannita, in cui una rete di Delgado segnò ancora una volta il predominio di Davide contro Golia. Che bello fu beffarsi dell’avversario spocchioso e pieno di sè, convinto di poter stracciare un Potenza finito in campionato, addirittura, 10 punti indietro. Che bello fu vedere oltre diecimila persone mettersi a sedere dopo quella parabola precisa e vincente dell’attaccante spagnolo. Fu meno bello essere aggrediti in tribuna, ma qualche livido in più fu mitigato dalla gioia del rientro a casa, della festa al Viviani, della tre giorni di baldoria, dalle prospettive di entrare in un campionato affascinante come la Prima Divisione. Di potersi confrontare con le realtà migliori del calcio semiprofessionistico. Benevento, che ricordi. Ma chi vuole bene a questi colori, oggi non può che scontrarsi con una durissima realtà, quella che impone una classifica penosa, un ultimo posto che equivale alla retrocessione diretta, a una partita in cui l’avversario, appunto il Benevento, può
ancora vantare legittimamente di andare in Serie B dalla porta principale. Deve battere il Potenza (e quindi affossarlo definitivamente, prendendosi, come è giusto e naturale che sia se si parla di vero sport, la propria sacrosanta rivincita) e sperare che il Marcianise pareggi almeno a Gallipoli. Se le cose dovessero andare per il verso giusto ai sanniti, Clemente e soci proveranno a passare subito in vantaggio, in attesa di riscontri dalla Puglia. Ma se dovesse accadere il contrario, ossia che fossero proprio i gallipolini a segnare subito, chissà, qualcuno potrebbe mollare la presa e il Potenza ne potrebbe approfittare. Potrebbe osare e cercare di vincere. Questo, però, solo fino al 90’, quando il quadro dei risultati potrà dare una mano a Cuomo e soci. Perchè, lo abbiamo scritto e riscritto, non basta solo fare l’impresa della vita. Non è sufficiente battere i giallorossi magari all’ultimo minuto su autorete. Occorre anche che arrivi la grazia da Pistoia (pareggio o vittoria del Foligno) o da Castellammare di Stabia (vittoria della Paganese). Per cui più che un’impresa serve, appunto, il miracolo. Postiglione ne ha beneficiato già (ricordate? Tre
sconfitte nelle ultime tre giornate comunque portarono ai play off in C2. E che dire poi delle semifinali col Gela e del colpaccio di Perugia, che valse la salvezza l’anno scorso, dopo che gli umbri fallirono un rigore), ma non è detto che sia ancora in credito con la dea bendata e che stasera racconteremo un’altra storia. Chissà, fatta di una partita vinta con merito, dell’onestà sportiva di folignesi e paganesi. Entrambe circostanze difficili da realizzarsi. Ovvio, non impossibili. Ma in campo non ci saranno Cagnale, Colletto, Dettori, Pignalosa e Delgado. Come dall’altra non si saranno tanti dei protagonisti di quella finale. Ci saranno però Lolaico, Berretti e Nolè a ricordare a Gori, Clemente e Palermo (gli altri “reduci”) che Benevento, da queste parti, fa sorgere un sorriso sul volto di chi l’ha beffati. Se poi, al contrario, si materializzerà la vendetta sportiva, poco importa: sarà solo apposta una firma in calce a un destino che fin dal mese di gennaio, con una evidente campagna di depotenziamento della squadra (solo per ricordare l’errore più evidente) sembrava essere quello più scontato. Alfonso Pecoraro
LE PARTITE DEL 10 E 17 GIUGNO 2007 POTENZA BENEVENTO
1 0
POTENZA (3-4-3): Iuliano 7; Colletto 6.5, Cagnale 7, Malafronte 6; Lolaico 7.5 (43' st Gona sv), Dettori 7, Berretti 7, Memè 7; Delgado 6.5 (18'st Marra 6.5), Pignalosa 7.5 (39' st Tassone sv), Nolè 7. A disp. Signorile, Di Giorgio, Giugliano, Paonessa. All. Arleo BENEVENTO (4-4-2): Gori 6.5; Martinelli 6, Castaldo 6.5, Pedotti 6, Palermo 5.5 (13' st Maisto 6); Imbriani 6, Vagnati 5.5 (44'pt Colasante 6), Carloto 5, Masciantonio 6; Clemente 5.5, Polani 5 (29' st Marasco sv). A disp Doardo, Bianciardi, Di Fiordo, De Porras. All. Simonelli ARBITRO: Gallione di Alessandria RETI: 30' pt Pignalosa (P) NOTE: oltre 5000 spettatori. Amm.: Carloto (B), Piganlosa (P), Colletto (P). Angoli 1-4. Re- La gioia di Delgado cuperi 2'pt, 4'st
LE SCELTE DI CATALANO NESSUNA pretattica, inutile barare in una partita in cui chiunque scenderà in campo deve prima di tutto pensare al bottino pieno e poi affidarsi a una fortunata coincidenza di risultati. Il Potenza contro il Benevento si schiererà con il 4-23-1, nel quale, proprio come è accaduto giovedì nel corso della partitella in famiglia, toccherà a Berretti il ruolo di centravanti. Non ha recuperato Cozzolino e, quello che ha sorpreso un po’ tutti, è stato anche il forfait improvviso di Cantoro per un risentimento muscolare. Fuori dalla mischia anche Suppa (ma questa non è stata una novità) e Patarini (che non ha recuperato dal suo infortunio). Per il resto, tre i giovani della Berretti convocati (Girelli, Fucci e Giordano), e rientro di Scardini, quantomeno in panchina. Rispetto a quanto scritto sulla partitella del giovedì, Mangiapane giocherà alle spalle di Berretti, mentre Nolè va a sinistra e Sarno a destra, nel tridente offensivo che supporterà il centravanti. Adeguata protezione per la difesa sarà assicurata da Sabatino e Cammarota, mentre il pacchetto davanti a Groppioni è quello titolare, con Dei a destra, Cuomo e Di Bella al centro e Lolaico a sinistra. a.p.
BENEVENTO POTENZA
1 1
BENEVENTO (4-4-2): Gori 7.5; Martinelli 7, Castaldo 5, Pedotti 7, Palermo 6; Imbriani 6.5, Maisto 7, Colasante 5.5 (12' pts De Porras sv), Masciantonio 6 (46' st Di Fiordo sv); Polani 6 (13' st Marasco 5.5), Clemente 7. A disp. Doardo, Bianciardi, Nigro, Taua. All. Simonelli POTENZA (3-4-3): Iuliano 7.5; Colletto 7, Cagnale 7.5, Malafronte 6.5 (47' st Delgado 8); Lolaico 7 (3' sts Tassone sv), Dettori 8, Berretti 7, Memè 6 (42' st Di Giorgio 6.5); Grillo 7, Pignalosa 7, Nolè 6.5. A disp. Signorile, Paonessa, Giugliano, Marra. All. Arleo (in panchina Catalano) ARBITRO: Scoditti di Bologna 7 RETI: 8' pt Clemente (B), 10' pts Delgado (P) NOTE: Oltre novemila spettatori, di cui 500 provenienti da Potenza. Espulso al 41' st Castaldo (B). Amm. Taua (B), Colasante (B), Nolè (P), Grillo (P), Maisto (B), Martinelli (B). Angoli 3-5.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
42 Sport
TUTTO SULL’AVVERSARIA DEL POTENZA
Soda senza 4 titolari e con Evacuo e Castaldo in panchina
Per la B, spera nel miracolo BENEVENTO - La serie B, in ottanta anni di storia calcistica, non è mai passata per il Sannio. Per poter toccare questo prestigioso traguardo, però, dovrà succedere quello che si potrebbe definire, con le dovute proporzioni, un “miracolo”. Ai giallorossi, infatti, non basta battere i lucani, ma dovranno sperare che il Gallipoli non vada oltre il pari nel match casalingo contro il Real Marcianise che non ha più nulla da chiedere a questo campionato. Dunque le speranze sono ridotte al lumicino, ma il Benevento vuole lo stesso vincere la gara del “Viviani” per conquistare definitivamente il secondo posto che in chiave play-off consegnerebbe molti vantaggi ai sanniti. Con il Potenza, dunque, la strega cercherà di dare il massimo per poter superare la formazione lucana, che si giocherà le ultimissime possibilità per evitare la quasi certa retrocessione in Seconda Divisione. Due anni fa i rossoblu strapparono la C1 agli stregoni, che questo pomeriggio proveranno a conquistare la promozione diretta proprio in casa dei lucani. Sarebbe
una rivincita con tanto d'interessi, ma in casa giallorossa nessuno vuole parlare di promozione e quindi tutti restano con i piedi ben saldi a terra. “Siamo molto tranquilli - assicura il difensore Antonio Aquilanti - abbiamo trascorso una settimana serena con la solita concentrazione che ha contraddistinto il cammino svolto fino a questo momento. Il nostro obiettivo è quello di prenderci il secondo posto e per questo bisogna superare il Potenza, poi ci informeremo di cosa sia accaduto a Gallipoli”. Dall'altra parte del campo, però, ci sarà un Potenza che farà di tutto per vincere e quindi il Benevento non dovrà abbassare la guardia. “Sono convinto - continua Aquilanti - che loro giocheranno con il coltello tra i denti. Vogliono rifarsi della sconfitta subita all'andata e poi possono ancora sperare nei play-out. Quindi servirà la massima concentrazione e determinazione per poter vincere anche questa sfida”. Per il match odierno mister Antonio Soda dovrà ancora fare i conti con l'emergenza, visto che mancheranno elementi im-
portanti come Landaida, De Liguori, Colombini e Ignoffo, che sono fermi ai box per infortunio. In compenso Soda potrà contare nuovamente su Ferraro che ha scontato un turno di squalifica e quindi affiancherà Cattaneo al centro della difesa. Il tecnico di Cutro, almeno di sorprese dell'ultima ora, dovrebbe confermare il classico 4-4-2 con Gori tra i pali, in difesa Aquilanti, Cattaneo, Ferraro e Palermo. A centrocampo Cejas ritorna titolare in regia al fianco di Cinelli, mentre sulle corsie laterali spazio a Statella e Ciarcià. In avanti confermato il tandem di domenica scorsa composto da Clemente e Bueno, mentre Castaldo ed Evacuo partiranno dalla panchina. Per l'occasione sono stati convocati anche quattro elementi della Berretti: Zullo, Vacca Agyriba e Furno che andranno ad affiancare gli elementi della prima squadra. Il Benevento, dunque, giunge al capolinea di questo torneo con la speranza di poter salire subito per il treno che porta verso la serie B. Luca Romano
Corsi e ricorsi storici
Il tecnico concentrato sui rossoblù, ignora Gallipoli
Potenza di nuovo tu
«Non voglio pensarci»
L’esultanza di Lolaico a Benevento il 17 giugno 2007
BENEVENTO. Corsi e ricorsi storici che non lasciano scampo ai finali di stagione. Non c'è data importante che non venga ricordata, non c'è partita decisiva che non conservi ricordi freschi nella memoria degli appassionati. In massima serie, come in Lega Pro, fino ad arrivare ai palcoscenici dei dilettanti. C'è sempre un riscorso storico che alimenta le certezze di un tifoso e le paure di qualche altro, sovente l'amarcord del nostro calcio riconduce agli infuocati finali di stagione. Tra di questi ce n'è uno che riguarda proprio Benevento e Potenza, un amarcord di quelli indimenticabili, di quelli che hanno portato in delirio gli uni e “violentato” gli altri. Il delirio fu del Potenza, in quel torrido pomeriggio di giugno del 2007 quando raccolse la storica promozione in C1 proprio sul campo dei sanniti. Allora il Potenza viveva sulle ali di un entusiasmo condiviso, alimentato dall'ottimo terzo posto in classifica. La squadra di Arleo partecipò ai play-off portando in dote la forza dell'outsider. E così fu: liquidato il Gela in semifinale dopo due pareggi (prevalse la squadra di Arleo per il miglior piazzamento in campionato); in finale trovò però l'ostacolo Benevento, l'impedimento
più duro che ci poetesse essere. Davide contro Golia: un po' tutti avevano apostrofato quella finale come una sfida dal risultato scontato. Ed invece no, a Potenza Pignalosa complicò la vita ai sanniti ed a Benevento successe quel che non ti aspetti. Di fronte ad una platea di casa piena zeppa di speranze (e qualcosa di più) la squadra di casa rimise in pari le cose nei novanta minuti regolamentari, salvo poi cadere incredibilmente sotto il colpo infernale di Delgado. Due a uno per il Potenza ed arrivederci alla C1. Ieri come oggi di nuovo di fronte. Questa volta alle prese con un obiettivo completamente diverso. Il Potenza deve vincere per forza per cercare di riafferrare il penultimo posto (la Pistoiese ha due risultati su tre in casa per mantenerlo), il Benevento deve fare altrettanto se vuole scippare il primato al Gallipoli proprio all'ultimo. Dunque ecco servito il ricorso storico. Il Benevento ancora in gioco magari vorrà rifarsi di quello smacco subito in casa in quel torrido inizio estate di due anni fa. La ferita è ancora aperta e fa male solo a ripensarci. Sarà dunque gara vera, spietata e combattuta. Come da logica dei corsi e ricorsi storici. Andrea Buonaiuto
BENEVENTO. Per una settimana ha abilmente evitato di parlare di Gallipoli e Real Marcianise, per una settimana ha rivolto tutta la sua attenzione sulla squadra da presentare a Potenza. Il pensiero di Antonio Soda non fa una grinza: “A che serve arrovellarsi il cervello pensando a come finirà la sfida del 'Bianco'? A noi occorre comunque vincere per blindare eventualmente il secondo posto, per cui il nostro impegno non può cambiare”. Una fredda verità o un'amabile bugia? In medio stat virtus, qualcosa a metà, insomma, tra la verità e la bugia, tra la realtà e il sogno. La settimana onirica sta per finire, la B dietro l'angolo, eppure così lontana. Una vittoria a Potenza, un pareggio del Real Marcianise a Gallipoli ed è fatta. “Andiamo, non voglio parlare di queste cose. Dovesse accadere, domenica sera faremmo festa grande, ma è bene dire che questa squadra meriterebbe ugualmente di essere festeggiata, anche se il sogno non si avverasse”. Già, il sogno. Una speranza flebile, la razionalità che ha quasi sempre ragione del cuore. Il Gallipoli questa volta non sbaglierà, si è fatto già sfuggire due match ball: via, questa volta chiuderà i conti. C'è una calma strana nella gente, come se avesse già accettato l'ineluttabilità del destino. Trasferta vietata ai tifosi al Viviani, neanche il contentino della diretta. Eppure nessuna voce si è levata. In altri tempi ci sarebbe stata una sollevazione popolare. Il sogno è solo un sogno, la realtà è differente. Lo dice anche Soda: “La fortuna non ci è stata mai amica. Ci sono capitati sempre avversari assetati di punti, mai una volta che si potesse giocare contro una squadra che non avesse un obiettivo essenziale da raggiungere. Al Gallipoli è andata senz'altro meglio, sia nel corso del campionato che in quest'ultima giorna-
Dobbiamo blindare il nostro secondo posto So già che non sarà assolutamente facile ta. Gli è capitata l'unica squadra che non ha più nulla da chiedere alla sua stagione. Sono certo della professionalità di Fusi e dei suoi uomini, ma via, poi gli stimoli fanno sempre la differenza. Noi, persino in questa ultima giornata andremo a scontrarci con un avversario disperato. Ci tocca dare battaglia fino all'ultimo. Il Potenza non ci regalerà nulla, ha ancora la possibilità matematica di evitare l'ultimo posto, giocherà al massimo, come è giusto che sia. Vuol dire che se vinceremo avremo
meritato un applauso ancora più grande”. Potenza, il Viviani, vecchi amari ricordi. Due anni fa, l'estate già calda, l'incubo di una finale per la C1 scivolata via dalle mani nella maniera più incredibile possibile. Un avversario dominato, schiacciato per un tempo, graziato a più riprese, poi una ripresa in debito di ossigeno, la resa nei supplementari. Ricordi mai cancellati, una vendetta sportiva che potrebbe essere lo stimolo in più per prendersi questa ultima sfida: “Questa storia ce l'hanno
raccontata quelli che c'erano, nel calcio capita. Ma noi non abbiamo vendette da consumare, anzi questa rivalità non può che essere un ostacolo in più. Una motivazione in più per i nostri avversari che sentono questa rivalità e non vogliono perdere, per loro e per i propri tifosi. Il nostro obiettivo, comuinque, è uno solo, vincere per non avere rimpianti”. Ecco quello che bisogna evitare: sarebbe un sacrilegio se il Gallipoli non riuscisse a vincere col Real Marcianise e il Benevento non ne approfittasse: “E' quello che dobbiamo evitare, assolutamente. Per questo dobbiamo assolutamente cogliere la vittoria. Che non è un obiettivo facile come qualcuno vorrebbe far credere. Un campionato più equilibrato di quello che abbiamo giocato non esiste: ci vorrà un'altra grande impresa per espugnare il Viviani”. Antonio Soda. Con lui il Benevento ha macinato 31 punti in 16 partite nel girone di ritorno
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Sport 43
Domenica 17 maggio 2009
Domenica 17 maggio 2009
Con i tre punti il Foggia va ai play off
Pistoiese e Taranto devono per forza vincere Pescara può sperare Fratelli contro a Perugia Arezzo
IL PRONOSTICO
X
Ternana
Arbitro: DONATI di Ravenna Assistenti: Evangelista-Masuccio AREZZO. L'Arezzo affronta la Ternana sen- TERNI. Per l'ultima di campionato, scoppia za molti titolari. Tre gli squalificati, Bondi, il caso Sartor che non figura tra i convocati. Bricca e Pelagatti, due gli infortunati, Doga Con il capitano rossoverde non convocato e e Baclet, ed un assente giustificato, Matute. con le assenze di Morello, Noviello e Cunzi, la Andranno in panchina Croce, rallentato dal- Ternana si presenta ad Arezzo in formazione la febbre in settimana, e Longoni per una bot- rimaneggiata. Il tecnico dovrebbe giocare ta presa in allenamento. In ottica partita, Ca- con il solido e collaudato 4-4-2: Visi in porta e ri tornerà al 4-2-3-1 con l'inserimento di Dju- linea difensiva con Del Grosso, Di Dio, Tederic in difesa, la mediana costituita da Togni e schi e Cardona. Nel mezzo Concas, Papini, Di Beati e tre trequartisti, Vigna, Lauria e Cava- Deo e Piccioni. La coppia d'attacco è compogna, alle spalle della punta Chianese. sta da Rigoni e Tozzi Borsoi. AREZZO (4-2-3-1): Paoletti; Djuric, Terra, TERNANA (4-4-2): Visi; Del Grosso, Di Dio, Conte, Grillo; Togni, Beati; Vigna, Lauria, Tedeschi, Cardona; Concas, Di Deo, Papini, Cavagna; Chianese. A disp.: Botticella, Fa- Piccioni; Rigoni, Tozzi Borsoi. A disp.: Scarnucci, Ambrogioni, Longoni, Bernicchi, zanella, Bertoli, Borghetti, Bizzarri, Burrai, Croce, Turienzo. All.: Cari. Perna, Scappini. All.: Baldassarri.
Foggia
IL PRONOSTICO
1
Crotone
Arbitro: MELI di Parma Assistenti: Auriemma-Salvio FOGGIA. Recupera in extremis il tornante offensivo Troianiello, vittima di un risentimento muscolare, e Novelli può così schierare il tridente standard. Resta ai box Mattioli, insieme a Burzigotti. Da rivedere l'assetto difensivo per le squalifiche di Lisuzzo e Pedrelli: D'Andrea sostituirà il primo, Pezzella il secondo. Mancino, che ha lavorato in regime di differenziato per l'intera settimana, potrebbe partire dalla panchina per motivi precauzionali. FOGGIA (4-3-3): Bremec; Colombaretti, D'Andrea, Zanetti, Pezzella; Pecchia, D'Amico, Mancino; Troianiello, Germinale, Salgado. A disp.: Milan, Basta, Posillipo, Trezzi, Velardi, Piccolo, Malonga. All.: Novelli.
J. Stabia
CROTONE. Problemi di formazione per mister Moriero che deve fare a meno di moltissime pedine del suo scacchiere. Mancheranno Pacciardi e Galeoto per squalifica ai quali si sono aggiunti per infortunio Caetano e Basso. Per questo motivo il tecnico leccese potrebbe anche decidere di cambiar modulo. In attacco rientra Nello Russo, mentre Papojnetti è out. CROTONE (4-2-3-1): Farelli; Figliomeni, Scognamiglio, Diniz, Morleo; Carcuro, Galardo; Petrilli, Orosz, Aurelio; Russo. A disp.: Senatore, Quondamatteo, Cafiero, Pedotti, Grano, Vallone, Errigo. All.: Moriero.
IL PRONOSTICO
X
Paganese
Arbitro: LIOTTA di Lucca Assistenti: Antico-Carmignani CASTELLAMMARE DI STABIA. Rientrano da squalifica Peluso e Gritti, ma finiscono ai box, perché appiedati dal giudice sportivo, Ametrano e Piocelle. Si apre quindi una falla sul versante sinistro di difesa: D'Ambrosio dovrebbe spostarsi sul fronte mancino e Gritti adattarsi a destra. Costantini convoca anche Maury e Capparella, appena rientrati da Cesenatico e destinati - nella migliore delle ipotesi - ad accomodarsi in panchina. Previsto il tutto esaurito. JUVE STABIA (4-3-3): Soviero; Gritti, Marino, Rinaldi, D'Ambrosio; Vicedomini, Monticciolo, Amore; Rastelli, Gaeta, Peluso. A disp.: Della Corte, Marano, Maury, Mineo, Capparella, Cristea, Grieco. All.: Costantini.
Pistoiese
PAGANI. Sodinha come Adriano: il brasiliano ha fatto perdere le proprie tracce da martedì scorso (probabile che si apra adesso un contenzioso con l'Udinese, proprietaria del cartellino). A Capuano basta un punto ed allora si abbottona posizionando sugli esterni di centrocampo due difensori puri: Imparato a destra e capitan De Giosa (rientra dopo due turni di squalifica) a sinistra. Esposito prende il posto dello squalificato Berardi. PAGANESE (3-5-2): Melillo; Chiavaro, Taccola, Astarita; Imparato, Esposito, Caracciolo, Cucciniello, De Giosa; Lasagna, Zarineh. A disp.: Pantanelli, Legittimo, Bacchi, Iraci, Capodaglio, Fiorentino, Fanasca. All.: Capuano.
IL PRONOSTICO
1
Foligno
Arbitro: CORLETTO di Castelfranco V. Assistenti: Visentini-Secco PISTOIA. Fuori gli squalificati Bellazzini e FOLIGNO. Pizzimenti rivoluzionerà comDi Berardino e l'infortunato Muwana, il pletamente gli undici di partenza, evitando tecnico recupera Dal Rio, Bartolucci e Della così, in vista dei play-out eventuali defezioni. Penna, reduci da squalifica, ma deve fare i Fuori quindi tutti gli acciaccati e soprattutto conti con ben 5 diffidati (Artistico, Guerri, tutti i diffidati (ben sette), che con un altro Lanzillotta, Palermo e Quadrini). Possibile giallo potrebbero saltare gli spareggi salvezche rinunci, ad esempio, ad Artistico e za. Pizzimenti tiene a casa in via precauzioGuerri. C'è curiosità, infine, per l'esperi- nale sia Coresi che Guastalvino, due giocatomento tentato per incrementare il numero ri non al meglio della condizione. Stesso didi spettatori: gratis allo stadio 400 ragazzi. scorso fatto per gli acciaccati Conti e CesaPISTOIESE (4-4-1-1): Mareggini; Barto- retti. In attacco Turchi-Cipolla e Sciani. lucci, Fiasconi, Ghinassi, Fautario; Corte- FOLIGNO (4-3-3): Ripa; Baldanzeddu, Fiuzse, Femiano, Lanzillotta, Cortese; Palermo; zi, Bisello Ragno, Lispi; Furiani, Cotza, De Dal Rio. A disp.: Bindi, Di Fatta, Cutrupi, Stefano; Turchi, Cipolla, Sciani. A disp.: CiGuerri, Della Penna, Artistico, Bianchini. marelli, Pencelli, Buscaroli, Gregori. ManAll.: Torricelli. dorlini, Signori, De Paula. All.: Pizzimenti.
Cavese
IL PRONOSTICO
X
Pescara
Arbitro: VITI di Campobasso Assistenti: Griffa-Ranghetti CAVA DE' TIRRENI. Potrebbe essere l'ulti- PESCARA. Solo la vittoria. Il Pescara ha ma di Camplone e del ds Dionisio - “Vado una sola strada per conquistare la matemavia se non entriamo nei play-off” - sarà si- tica salvezza senza passare dai play out. curamente la prima dell'imprenditore Cuccureddu ci prova con un albero di natale Lombardi, ufficialmente entrato nei ran- che prevede Felci e Zeytulaev alle spalle di ghi dirigenziali. Fuori per squalifica Frez- Bazzani. In difesa tocca al ventenne Semza (gioca Pierotti) e per infortunio Lacrimi- broni affiancare capitan Pomante al centro, ni (scontato l'utilizzo a sinistra di Noceri- vista la squalifica di Romito e l'infortunio di no). In attacco pronto Romeo. Ballottaggi Siniscalchi (s'è fratturato un dito della maAquino-Tarantino e Bernardo-Schetter. no destra). Perrulli confermato. Al LamberCAVESE (4-3-3): Marruocco; Pierotti, ti saranno presenti 500 tifosi biancazzurri. Ischia, Farina, Nocerino; Alfano, Anacle- PESCARA (4-3-2-1): Prisco; Camorani, Porio, Favasuli; Tarantino, Romeo, Schetter. mante, Sembroni, Vitale; Ferraresi, Coletti, A disp.: Petrocco, Cipriani, Andreozzi, Perrulli; Felci, Zeytulaev; Bazzani. A disp.: Scartozzi, Riccio, Aquino, Bernardo. All.: Indiveri, Diliso, Stella, Giordano, ScappaCamplone. ticci, Simon, Laens. All.: Cuccureddu.
Gallipoli
IL PRONOSTICO
1
Marcianise
Arbitro: LUPO di Matera Assistenti: Volpe-Amati GALLIPOLI. Fervono i preparativi a Gallipoli nella caccia alla B da conquistare con una vittoria matematica sul Marcianise, oppure in caso di pareggio o sconfitta del Benevento a Potenza. Per l'occasione rientrano Mounard e l'esterno Vastola. Giannini pensa ad un Gallipoli con tanta qualità a centrocampo con due ipotesi: il 4-3-3 con Mounard avanzato nel trio con Ginestra e Di Gennaro oppure il rombo con Cimarelli vertice alto. GALLIPOLI (4-3-3): Rossi; Vastola, Molinari, Antonioli, Suriano; Russo, Esposito, Cimarelli; Ginestra, Di Gennaro, Mounard. A disp.: Sciarrone, Bonatti, Buzzegoli, Cini, Sansone, Riccardo, Marzeglia. All.: Giannini.
Perugia
MARCIANISE. Il Marcianise non vuole affatto recitare la parte della vittima sacrificale a Gallipoli. Oltre che sui degenti di lungo corso, Filosa e Porpora, Fusi non potrà fare affidamento su Poziello, appiedato dal giudice sportivo. Saranno, quindi, Ciano, Romano e Galizia a supportare l'unica punta Innocenti, ex di turno. Alle loro spalle Di Napoli e Della Ventura, in difesa Piscitelli, D'Ambrosio, Murolo e Russo. REAL MARCIANISE (4-2-3-1): Fumagalli; Piscitelli, D'Ambrosio, Murolo, Russo; Di Napoli, Della Ventura; Ciano, Romano, Galizia; Innocenti. A disp.: Mezzacapo, D'Apice, Vanacore, Compagnone, Manco, Montanari, Tedesco. All.: Fusi.
IL PRONOSTICO
1
Lanciano
Arbitro: GAMBINI di Roma Assistenti: Caroti-Mascherano PERUGIA . Sarà un derby tra fratelli. Ma soprattutto una partita da dentro o fuori. Il Pagliari che perde tra Dino e Giovanni rischia seriamente di doversi giocare la salvezza attraverso i play out. Giovanni aspetta Mazzeo. Il capocannoniere del Perugia sta recuperando dall'infortunio e dovrebbe partire dalla panchina. In attacco partiranno Cutolo e Del Core. Sulla sinistra giocherà Pagani. Stamilla e De Giorgio sulle fasce. PERUGIA (4-4-2): Benassi; Calori, Accursi, Raimondi, Pagani; Stamilla, Gatti, Mezavilla, De Giorgio; Cutolo, Del Core. A disp.: De Marco, Zoppetti, Fiorucci, Ubaldi, Boldrini, Federici, Mazzeo. All.: G. Pagliari.
Sorrento
LANCIANO. I rossoneri sono da venerdì a Perugia. Ieri mattina la rifinitura. Un solo dubbio per Dino Pagliari, visto che mancherà Oshadogan, squalificato: Musca o Daleno al centro della difesa. Sembra più probabile la seconda ipotesi, con il giovane scuola Juventus in campo al “Curi”. Confermate le due punte, Colussi e Morante. Tanti tifosi frentani saranno sugli spalti. Alla Virtus Lanciano servirà un punto per la matematica salvezza, indipendentemente dagli altri risultati. LANCIANO (4-4-2): Aridità; Bognar, Daleno, Bolic, Morabito; Margarita, Cossu, Tisci, Mammarella; Colussi, Morante. A disp.: Bordeanu, Musca, Erba, Vincenti, El Kamch, Alfageme, Tarquini. All.: Pagliari.
IL PRONOSTICO
2
Taranto
Arbitro: MERCHIORI di Ferrara Assistenti: Cucchiarini-Fiorucci SORRENTO. Con la Coppa Italia Pro in ba- TARANTO. Serve vincere per la salvezza checa e la salvezza in cassaforte, contro il matematica. Per questo il Taranto non si Taranto il Sorrento punta a chiudere de- lascia tentare da possibili variazioni e gnamente una stagione ravvivata nei risul- punta sulla formazione tipo. I rossoblù satati conseguiti negli ultimi due mesi. Il tec- ranno 3-4-1-2 con, rispetto a domenica, il nico rossonero, ex di turno, non potrà con- rientro di Giorgino (squalifica scontata) tare in difesa su Demartis, ancora frenato tra i mediani e lo spostamento di Paolucci da un infortunio muscolare. Incerto Pana- nel ruolo di trequartista. Rientra anche relli, gioca Angeli. In mezzo, Vanin, Maio- Dionigi, domenica in panchina: Caturano rano, Nicodemo, Fialdini e Arcidiacono. gli farà posto dopo la bocciatura giunta a SORRENTO (3-5-2): Spadavecchia; Lo Mo- metà della scorsa partita. naco, Minadeo, Angeli; Vanin, Maiorano, TARANTO (3-4-1-2) Nordi; Migliaccio, Di Nicodemo, Fialdini, Arcidiacono; Ripa, Bari, Prosperi; Sosa, Lima, Giorgino, MicMyrtaj. A disp.: Casadei, Panarelli, Ferra- co; Paolucci; Da Silva, Dionigi. A disp.: Bara, Greco, Giampaolo, Hodza, Biancone. rasso, Spinelli, Sciaudone, Miglietta, CaAll.: Simonelli. turano, Lolli, Marolda. All.: Stringara.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
44 Sport
All’Andria basta un punto a Gela
Cassino e Manfredonia Restano poche chance per i play off e la salvezza diretta Aversa
IL PRONOSTICO
X
Vibonese
Arbitro: SANTONOCITO di Abbiategrasso Assistenti: Costanzo-Passero AVERSA. Ultima gara della stagione per l'A- Contro l'Aversa diventa importante conquiversa Normanna che tra le mura casalinghe stare un punto. Galfano lo sa bene ma non del Rinascita ospiterà la Vibonese. I granata dovrebbe ergere barricate. Rientrerà Biandi Sergio non sono ancora in posizione tran- ciardi al centro della difesa, ma mancherà Di quilla e la ricerca della salvezza li spingerà Mauro per squalifica. Al suo posto dentro alla ricerca dei tre punti per tutti i novanta Kulenthiran, con Ruscio, Pirrone e Polito a minuti. Probabile che il tecnico normanno completare la linea mediana. In difesa, Bianconfermi la formazione vittoriosa ad Andria ciardi andrà a riprendersi il posto titolare, al con Antonio Marasco in regia e il duo compo- fianco di Ranellucci. Ai lati spazio per Orefisto da Gennaro Marasco e Sibilli. A centro- ce e Bica. Oudira-Taua la coppia gol. campo resta il ballottaggio tra Zolfo e Arini. VIBONESE (4-4-2): Amabile; Orefice, RaneAVERSA (4-4-2): Pettinari; Franzese, Ma- lucci, Bianciardi, Bica Badan; Koulenraucci, Di Girolamo, Pagano; Longo, Mara- tihran, Polito, Pirrone, Ruscio; Taua, Oudisco A., Zolfo, Chietti; Sibilli, G. Marasco. A di- ra. A disp.: Bastiera, Santonocito, Genesio, sp.: Polise, Chirico, Avolio, Panini, Selvaggi, Straface, Falco, Scozzese, Sgambato All.: Arini, Perna. All.: Sergio. Galfano
Catanzaro
IL PRONOSTICO
1
Isola Liri
Arbitro: SORICARO di Barletta Assistenti: Drago-Roccasalvo PROVENZA prova uno sperimentale 4-3-3 con F. Montella, Di Maio, Di Meglio e Pippa in terza linea; Benincasa, Zaminga e Bruno in mediana e Mangiacasale e Corapi ai fianchi dell’unica punta Falomi. Partiranno dalla panchina gli acciaccati Antonio Montella e Gimmelli, mentre prosegue con buone speranze in vista degli spareggi play off l’iter riabilitativo di Massimiliano Caputo, che a breve tornerà a disposizione. CATANZARO (4-3-3): Mancinelli; Montella F.,Di Meglio, Di Maio, Pippa; Benincasa, Zaminga, Bruno; Mangiacasale, Falomi, Corapi. A disp.: Cristofaro, Berardi, Frisenda, Tomi, Diarrà, Gimmelli, Montella A. All. Provenza
Monopoli
ISOLA DEL LIRI. E´ un Isola Liri piuttosto scarica quella che al "Ceravolo" affronta il Catanzaro. Ormai certa di dover disputare i play-out, la compagine di Zecchini scenderà in campo, con ogni probabilità, con un undici rimaneggiato. Non sono partiti con la squadra Giacalone (squalificato), Barchiesi ed Esposito (infortunati) ed i difensori Risi e Cagnale, reduci dai rispettivi ko e al lavoro per essere al meglio negli spareggi salvezza. ISOLA LIRI (4-4-2): Fiorini; Brunetti, Sannibale, Matrisciano, Bombara; Luciani, D'Imporzano, Mollo, D'Alessandro; Tortori, Ranalli. A disp.: Tomei, Mastrantoni, Dolcemascolo, Buiktus, La Cava, Cori, Pignalosa. All.: Zecchini.
IL PRONOSTICO
1
Lamezia
Arbitro: PASQUA di Tivoli Assistenti: Soragnese-Abruzzese MONOPOLI. Difficile da decifrare la formazione anti Vigor Lamezia, che mister De Rosa manderà in campo per l'ultima ed ininfluente giornata di campionato. Probabile la conferma del terzo portiere Moschetto, a discapito di D'Urso e Saraò entrambi sicuri partenti a fine stagione. In difesa ballottaggio tra i due Colella per il ruolo di terzino destro, mentre Gambuzza dovrebbe giocare a sinistra con Turone e Thackray centrali. MONOPOLI (4-4-2): Moschetto; Colella G., Turone, Thackray, Gambuzza; Santarelli, Minopoli, Gatto, Loseto; Balistreri, Ceccarelli. A disp.: D'Urso, Colella F., Lanzolla, Bonfardino, Lorusso, Szatmari, Carbonaro. All.: De Rosa.
Scafatese
LAMEZIA- Il tecnico Barone non avrà a disposizione Di Donato (squalificato) per cui potrebbe decidere di schierare in porta il giovane Forte, sugli esterni difensivi Sanso e Scalise con al centro del reparto difensivo Cascone affiancato da Bilotta. A centrocampo la conferma della coppia Clasadonte - Lopetrone mentre sugli esterni dovrebbero essere schierati Rondinelli e Cavalieri. In attacco il tendem Manca – Sergi. V. LAMEZIA (4-4-2): Forte; Sanso, Cascone, Bilotta, Scalise; Rondinelli, Lopetrone, Clasadonte, Cavalieri; Manca, Sergi. A disp: Panico, Perri, Alvino, Cavalieri, Caruso, Paonessa All. Barone - Strangio
IL PRONOSTICO
2
Manfredonia
Arbitro: COLASANTI di Siena Assistenti: Cinquemani-Russo SCAFATI. L'ultima di Maurizi a Scafati MANFREDONIA. La salvezza diretta della (andrà via nonostante il residuo anno di squadra bianco-celeste dipende, non solo contratto) è nel segno dei giovani. Cinque dalla vittoria sulla Scafatese dell'ex Terracdei diciotto convocati sono stati precettati ciano, ma sopratutto da una contemporadalla Berretti: due - Raspaolo ed Ammirati - nea sconfitta interna dell'Aversa, o in altergiocheranno dal primo minuto, gli altri tre nativa, ad altri risultati di Melfi e Igea. La - Schettino, Vitiello, Siesto - subentreranno matematica, insomma, lascia ancora qualin corso d'opera. Gli inamovibili sono Rapi- che speranza, per la squadra di D'Arrigo: no, Corsale, Lagnena e Varriale, che va alla “Abbiamo un solo risultato a disposizione: ricerca dell'undicesimo sigillo in campio- vincere contro la Scafatese perchè ogni alnato. tro tipo di conto va fatto dopo”. SCAFATESE (4-4-2): Spicuzza; Raspaolo, MANFREDONIA (4-4-2): Pelagotti; BorRapino, Bacilieri, Correale; Lagnena, Basi- tel, Parisi, Nossa, Patti; Arigò, Cerchia, le, Corsale, Ammirati; Ramaglia, Varriale. Pirrone, Sifonetti; Marchano, Romano. A A disp.: Schettino, Baylon, Vitiello, Siesto, disp.: Fortunato, Scarpitta, Serao, Napoli, Orero, D'Avanzo, Ramaglia. All.: Maurizi. Napolitano, Vitiello, Macrì. All.: D'Arrigo.
Cassino
IL PRONOSTICO
1
Barletta
Arbitro: GIALLANZA di Catania Assistenti: Ostuni-Raparelli CASSINO. Novanta minuti per sperare. BARLETTA. Il Barletta non ha alcuna intenQuesto lo stato d'animo in casa azzurra alla zione di applicare i tanti gettonati saldi di fivigilia dell'ultimo appuntamento della re- ne stagione, nonostante il discorso salvezza gular season. La truppa di Patania, infatti, sia stato già archiviato. Anche a Cassino i per qualificarsi ai play-off deve superare il biancorossi non faranno sconti e cercheranBarletta e sperare contemporaneamente no di ottenere un risultato positivo per blinnel capitombolo dell'Andria a Gela: qual- dare la settima posizione. Il tecnico Sandersiasi altra combinazione favorirebbe i pu- ra recupera i difensori Fabbro e Moring dopo gliesi. Mancheranno Guzzo, Molinaro e le squalifiche. Assenti certi, invece, CaracLeccese, squalificati. A questi si è aggiunta ciolese, Ruiz e Iervolino. Probabili le conferla defezione del centrocampista Giannone. me di Rodrigo tra i pali, Toscano e Pollidori. CASSINO (4-4-2): Mennella; Pepe, Muccia- BARLETTA (4-4-2): Rodrigo; Mastronicorelli, Di Nunzio, Martinelli; Vianello, Gian- la, Fabbro, Tangorra, Toscano; Merito, Dalenusa, Kone, Casoli; Mezgour, Morello. A di- no, Pollidori, Ike; Omolade, Laviano. A disp.: sp.: Afeltra, Paschetta, Bianchi, Gemmiti, Furlan, Moring, Rizzi, Sabini, De Cecco, SalCunzi, Bardeggia, Piscitelli. All.: Patania. vagno, Vignola. All.: Sanderra.
Gela
IL PRONOSTICO
X
Andria
Arbitro: ZANICHELLI di Genova Assistenti: Belcastro-Longo GELA. Non ci saranno gli infortunati Cecere, Pasca e Staffolani. Franciel e Ambrosecchia, diffidati, partiranno dalla panchina. I biancazzurri, già sicuri del secondo posto, cercano un successo contro l'Andria. In porta giocherà Ferla, così come era accaduto nella partita di andata. In attacco spazio a Russo ed Alessandrì. Il settore ospiti, vietato ai tifosi dell'Andria, sarà aperto agli studenti delle scuole medie superiori della città. GELA (4-4-1-1): Ferla; Nigro, D'Aiello, Fernandez, G. Esposito; Gaeta, Marinucci Palermo, Schiavon, Unniemi; Alessandrì; Russo. A disp.: Sciascia, Ambrosecchia, P. Esposito, Romaggioli, Iannini, Rivecchio, Franciel. All.: Cosco.
Pescina
ANDRIA. Seri problemi per Loconte che conta sei assenti. In difesa mancheranno Goisis e Di Simone. Sgarra e Sportillo i centrali con Ceppitelli e Fruci a completare la linea difensiva. A centrocampo, invece, il rebus più grande: out per infortunio Iennaco e Rebecchi ancora convalescente, Strambelli e De Santis assenti per squalifica. Al centro agiranno Rizzi ed Ottobre, sulla destra rientro dal primo minuto per Romito ed a sinistra Sy. In attacco Cavaliere e Mastrolilli. ANDRIA (4-4-2): Spitoni; Ceppitelli; Sgarra, Sportillo, Fruci; Romito, Rizzi, Ottobre, Sy; Cavaliere, Mastrolilli. A disp.: Amadio, Losito, Morale, Rescio, Cazzarò, Falcone, Di Cosmo. All. Loconte.
IL PRONOSTICO
X
Cosenza
Arbitro: BERGHER di Rovigo Assistenti: Vitelli-Bisbano AVEZZANO. Perrone dovrebbe partire con la miglior Valle del Giovenco contro il Cosenza per agguantare il quarto posto matematico e arrivare di slancio ai play off contro il Catanzaro. Torna Petitto al centro della difesa, Arcamone in prima linea dall'inizio accanto a Bettini. Probabile rientro in panchina per l'argentino Berra. VALLE DEL GIOVENCO (4-3-1-2): Bifulco; Gentili, Petitto, Blanchard, Piva; Locatelli, Giordano, De Angelis; Laboragine; Arcamone, Bettini. A disp.: Merletti, Pomponi, Pietrobattista, Cruciani, Del Signore, Miale, Berra. All.: Perrone.
Vd Sangro
Per Avezzano sono partiti in 18 con l'esclusione di Mortelliti e Ramora per infortunio e del terzo portiere Cosenza. Formazione ancora da decifrare anche se tutto lascia presagire un ricco turn-over. Toscano infatti è intenzionato a far scendere in campo chi in questa stagione il campo lo ha visto davvero poco. Tra gli altri, ecco che allora ci potrebbe essere spazio per Guizzetti in porta. In difesa tornerà tiotolare anche Morelli, a centrocampo Fabio e Profeta. COSENZA (4-4-2): Guizzetti, Morelli, Parisi, Braca, Chianello; Occhiuzzi, Fabio, Profeta, Musacco; Polani, Galantucci A disp: Ambrosi, Moschella, Bernardi, De Rose, Battisti, Danti, Catania All. Toscano
IL PRONOSTICO
1
Noicattaro
Arbitro: BIETOLINI di Firenze Assistenti: Arciero-Libertino ATESSA. Contro il Noicattaro già salvo, la NOICATTARO. Contro la Val di Sangro non Val di Sangro cerca la vittoria che le dareb- ci saranno Mercurio, Pongo e Allegrini che be la possibilità di giocare da quartultima i Sciannimanico ha “ceduto” alla Berretti di play out in vantaggio sulla Vibonese. Pe- Mister Sisto impegnata nei quarti contro il trelli senza lo squalificato Sireno modifica Gallipoli. Si aggregheranno alla squadra e solo il centrocampo, inserendo Perfetti a siederanno in panchina. Indisponibili anche destra nella linea mediana. Confermata lo squalificato Rana e gli infortunati Ingrosquindi la formazione che domenica scorsa so, Baldassarre e Siclari. In campo lo stesso ha perso a Barletta solo al 90' dopo una undici titolare di domenica scorsa che ha buona prestazione. perso la sfida casalinga contro il Catanzaro. VAL DI SANGRO (4-3-3): Ameltonis; Del NOICATTARO (4-3-3): Cilli; Perrone, Di Grosso, Mangoni, Sensi, Paolacci; Perfet- Muro, Lucioni, Lollini; Piccinni, Menolasciti, Epifani, Ruggiero; Grillo, Memmo, Pa- na, Colluto; Zotti, Ladogana, De Pascalis. A ris. A disp.: Leacche, Rogato, Curcio, Cam- disp.: Sassanelli, De Giorgi, Coppola, Mercupli, Fiorotto, Carafa, Mainella. All.: Petrel- rio, Pongo, Allegrini, De Lorenzo. All.: li. Sciannimanico.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Sport 45
Domenica 17 maggio 2009
Domenica 17 maggio 2009
Prezzi stracciati e Valerio gremito per la vittoria che vale la salvezza
Tutta Melfi in campo Igea già in salvo, ma servono i gialloverdi di un mese fa La formazione
L’avversaria
Rizzo a casa Gabrieli c’è
Castellucci torna da ex
Gabrieli
Castellucci
UN LUTTO all'ultimo istante ha colpito il difensore Rizzo. Nella notte è deceduta la nonna, a cui il giocatore era particolarmente legato. Per lui niente Igea. Dubbio risolto per Palumbo che si affida a Gabrieli che comunque aveva ampiamente fugato ogni perplessità legate al suo stato di forma. L'infiammazione al tendine rotuleo, un lontano ricordo. Il forte abruzzese giocherà come consuetudine nel cuore della retroguardia con Castaldo al suo fianco. Sugli esterni Gambi a sinistra con Bizzarri a destra che rileva l'infortunato Fumai. L'indisponibilità di Rizzo costringe Palumbo a fronteggiare una emergenza, con il solo Sciannamè difensore per la panchina. Sciolti anche i dubbi relativi alla composizione del centrocampo. Giocano Mitra e Maisto in mezzo con Tufano e Gilfone esterni. Una soluzione che lascia intendere una gara offensiva in cui si cercherà di far leva sulle fasce cercando di creare quella superiorità necessaria al fine di ben innescare il tandem offensivo. La coppia centrale poi è quella che fornisce maggiori garanzie in fase di costruzioni di gioco, puntando su due elementi dai piedi buoni. In avanti nessuna novità. Nella partita più importante della stagione, quella che deve regalare la salvezza, Palumbo si affida a Merini e De Angelis. Per i due i gol all'attivo sono ben 26. Entrambi vogliono accrescere questo bottino. Una missione fortemente cercata da De Angelis, sempre più leader della classifica marcatori, che intende questo pomeriggio festeggiare doppiamente. Sedere sul gradino più in alto in qualità di re del gol, è una soddisfazione che non può lasciare indifferenti, in particolare il capitano del Melfi che con le sue realizzazioni, vuole imprimere un marchio indelebile alla salvezza della compagine federiciana. E' quasi sicuro che questa con l'Igea possa essere l'ultima partita in gialloverde per il bomber di Gragnano che dall'alto dei tanti gol segnati, ha un mercato florido con tante squadre, anche di categoria superiore, che lo cercano. Fare gol e salvare il Melfi, questo il compito per il capitano per la migliore chiusura possibile della sua avventura alla corte di Maglione. e.f.
BARCELLONA POZZO DI GOTTO. Con la salvezza già in tasca l'Igea si prepara all'ultima fatica della stagione. Sarà probabilmente anche l'ultima volta di Bonina. Nei prossimi giorni il presidente dovrebbe formalizzare la cessione all'imprenditore Giuseppe Criniti. L'obiettivo dell'Igea è chiudere bene l'anno e onorare il campionato dando battaglia al Melfi che cerca gli ultimi punti per evitare i playout. Mancano però parecchi titolari. A Barcellona sono rimasti Palma e Criniti oltre ai lungodegenti D'Anna, Nabil e Crinò. Castellucci ha convocato diversi ragazzi della Berretti. Novità possibili anche tra i pali. Di Masi non è al top, Romano è pronto a giocare dal primo minuto. Ipotesi confermata dal fatto che con la squadra è partito anche il giovane terzo portiere Oteri. In avanti Ricciardo è squalificato. Al suo posto Bongiovanni in coppia con La Porta, ex di turno, che insegue il decimo gol in campionato per arrivare per la prima volta in doppia cifra tra i professionisti . “Vogliamo chiudere in bellezza questa stagione che ci ha regalato grandi soddisfazioni. Siamo partiti malissimo ma col passare delle giornate abbiamo preso fiducia e alla fine ci siamo salvati con novanta minuti di anticipo. “La partita col Melfi? Abbiamo il dovere di onorare il campionato, anche se abbiamo già raggiunto il nostro obiettivo. Faremo comunque la nostra onesta gara”. Dopo aver raggiunto due incredibili salvezze consecutive Ezio Castellucci si prepara a dire addio all'Igea Virtus: “A fine stagione si fanno sempre dei bilanci. Credo che il mio personale sia più che buono. Auguro all'Igea le migliori fortune e ringrazio la città che mi ha fatto sempre sentire a casa. Credo di aver fatto il mio tempo qui, è giusto che cambi aria. Ma mi auguro che il mio successore faccia meglio di quanto ho fatto io. La città se lo merita. Il mio futuro? Per adesso non so. Ci penserò quando sarà il momento”. Maurizio Licordari sport@luedi.it
I tifosi del Melfi
TUTTA UNA città al fianco della propria squadra. Melfi è pronta per l'ultimo atto di un campionato altalenante che ha visto la sua squadra disputare un pessimo girone di andata, per poi riprendersi alla grande dopo il giro di boa e mettere nel mirino una salvezza che sembrava insperata ed irraggiungibile. Contro l'Igea Virtus nessun calcolo da fare, anche se alcune combinazioni salvano i gialloverdi perfino con il pari, occorre vincere per ottenere la salvezza. I tifosi anche in virtù della politica dei prezzi stracciati applicati dalla società, sono pronti a raggiungere il Valerio in massa, per un appuntamento assai importante che potrebbe regalare la permanenza tra i professionisti. Si tratterebbe del sesto miracolo consecutivo del Melfi, piccola realtà da sempre alle prese e al cospetto di centri più grandi e calcisticamente consolidati. Ma ormai la storia recente parla chiaro. Melfi è una realtà ben presente nel calcio che conta ed intende rimanerci ancora per molto. La compagine del presidente Maglione ha bisogno dei tre punti, per non pensare ai risultati degli altri campi, Aversa e Scafati dove è impegnato il Manfredonia. Padroni del proprio destino, un vantaggio non da poco conto, che va sfruttato
senza tentennamenti e titubanze. Le ultime prestazioni non sono state certo encomiabili e non inducono al facile ottimismo. A questo punto del campionato, il Melfi avrebbe già potuto essere salvo, se
non avesse sprecato alcune occasioni interne vedi Isola Liri e Barletta. Ma forse il destino ha voluto proprio così. Chiudere all'ultima giornata, in un Valerio presumibilmente gremito, per un abbraccio caloroso e festante, come
LEGA PRO: 34ª GIORNATA 1^ DIVISIONE GIRONE A Cremonese - Novara Lumezzane - Monza Padova – Pro Patria Portogruaro - Lecco Pro Sesto - Venezia Ravenna - Legnano Sambenedettese – Reggiana Spal – Pergocrema Verona – Cesena CLASSIFICA: Cesena 59 punti; Pro Patria 57; Reggiana, Ravenna, Padova 53; Spal 50; Verona 47; Novara 46; Pergocrema, Lumezzane 44; Cremonese 42; Portogruaro 40; Monza 37; Lecco 35; Pro Sesto 34; Sambenedettese, Venezia 31; Legnano 30. Venezia 4 punti di penalità
2^ DIVISIONE GIRONE A Alessandria – Olbia Alghero – Sudtirol Canavese - Carpenedolo Como - Ivrea Itala San Marco – Pro Vercelli Mezzocorona – Valenzana Pavia – Sambonifacese Rodengo – Pizzighettone Varese - Montichiari CLASSIFICA: Varese, Alessandria 58 punti; Como 55; Olbia 54; Sambonifacese 53; Rodengo Saiano 52; Itala San Marco 50; Canavese 43; Ivrea, Mezzocorona 42; Montichiari 38; Pavia, Pro Vercelli 37; Sudtirol 36; Alghero 35; Valenzana 33; Carpenedolo 32; Pizzighettone 29. Pizzighettone retrocesso in serie D Pavia 5 punti di penalità
2^ DIVISIONE GIRONE B Bassano – Prato Bellaria Igea – Viareggio Carrarese – Gubbio Celano - Colligiana Cisco Roma - Sangiovannese Figline – Cuoiopelli Giulianova - Rovigo Poggibonsi - Giacomense Sangiustese – San Marino CLASSIFICA: Figline 61 punti; Viareggio 57; Giulianova 55; Prato 54; Bassano Virtus 52; Cisco Roma 50; Gubbio, Giacomense 43; Carrarese, Sangiustese 42; Celano Olimpia 40; Colligiana 39; Cuoiopelli, Sangiovannese 37; Poggibonsi 35; San Marino 34; Bellaria 32; Rovigo 30. Figline promosso in Prima Divisione Cisco Roma 1 punto di penalità
sarà quello che idealmente si verificherà, qualora al triplice fischio di chiusura, arrivasse una vittoria sull'Igea. Un avversario già salvo aritmeticamente, a cui però sarà meglio non pensare. Il Melfi deve fare corsa esclusivamente su stesso e sulle proprie forze, confidando certo su un Igea non caricata a mille, ma comunque puntando principalmente sulle proprie qualità. Qualità che questo pomeriggio vanno sfoderate tutte, nessuna esclusa, aggredendo gli avversari, cercando di dare ritmo e velocità al gioco offensivo. In pratica bisogna ritrovare il Melfi di un mese fa, quello per intenderci, capace di sbancare Catanzaro o di essere irresistibile negli scontri diretti, specie quelli disputati davanti al proprio pubblico. Proprio il popolo gialloverde dovrà fungere da uomo aggiunto e fornire una spinta decisiva, nell'ambito di un match che non si può fallire e in cui bisogna dare fondo a tutte le energie. C'è un altro capitolo da scrivere di una piacevolissima storia iniziata sei anni fa. Melfi e la sua squadra sono pronti ad interpretare la loro parte ben sapendo che esiste solo un possibile finale, quello lieto e gioioso. Emilio Fidanzio sport@luedi.it
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
46 Sport
Ieri mattina visita gradita del ristabilito Davide Buono
Danza si è guadagnato la riconferma in biancazzurro
Matera, l’ora dei saluti Davide Buono ieri allo stadio “XXI Settembre” con Giovanni Risi. Una festa per tutti coloro che sono stati in ansia dopo l’aneurisma
Genzano senza pressioni e molti baby in campo GENZANO DI LUCANIA Tempo di derby oggi pomeriggio a Matera tra la squadra di casa e i bianco rossi genzanesi che arrivano sul manto erboso materano con la testa ormai ai play out. Per fronteggiare le vari squalifiche Mister Bacci è obbligato a mettere in campo una formazione assolutamente rimaneggiata. Masturzo, Fiore, Papagni, Riccio e Impagliazzo guarderanno la sfida dalle tribune perché squalificati, mentre Buonocore dovrebbe partire dalla panchina visto il piccolo risentimento muscolare patito sette giorni fa contro l'Ischia. Bacci dovrebbe schierare Veneziano tra i pali; Fiscina e Trifone centrali con Autiero e Gargano sulle fasce; centrocampo giovane con Rega unico esperto affiancato da Bacio Terracino, Salbini e Pepe; tandem offensivo che sarà composto da Compierchio e Murano, favorito su Insaurralde. Partita importante solo per i padroni di casa che devono trovare la vittoria per ottenere la salvezza diretta. Lo Sporting Genzano, invece, arriva a questo ultimo appuntamento della stagione con tanto rammarico e con un terzultimo posto ormai in cascina. Gli uomini agli ordini di Mister Bacci attenderanno soltanto il verdetto finale sulla squadra a cui saranno opposti nei spareggi play out. All'andata finì due a zero a favore dei materani. Fu l'ultima partita sulla panchina genzanese di Mister Bardi che durante il suo mandato è riuscito a ottenere risultati importanti come la vittoria in casa del Pomigliano ma purtroppo il Comunale di Genzano restò stregato per tutto la prima parte di stagione. Lo Sporting Genzano ha avuto tanto da recriminare durante la stagione soprattutto sotto l'aspetto arbitrale. Al Matera serve solo un punto per ottenere la salvezza mentre allo Sporting uno
Palumbo ai tempi di Lavello
vittoria servirebbe solo al morale visto i quattro punti di distacco dal Grottaglie, quartultimo in classifica. Sarà quindi un derby strano e, presumibilmente, con poca tensione agonista in campo visto le cose abbastanza cristallizzate sia nella classifica che nel morale dei ventidue giocatori che scenderanno in campo. Se questo derby lucano fosse stato giocato in un altro momento della stagione avremmo assistito sicuramente a fuochi pirotecnici con tanta rabbia agonistica sul rettangolo di gioco. Il sodalizio del Presidente Donato Nei ha però promessi di mettere in campo il massimo per concludere e onorare una stagione vissuta con troppi bassi e pochi alti. Il Matera, d'altro canto è reduce da una serie non proprio positivo considerando il fatto che fino a metà stagione la squadra materana lottava vivacemente per un posto tra i play off mentre ora è costretta ad un risultato positivo per evitare gli spareggi play out. Rocco De Rosa
Naglieri e Acampora vogliono chiudere in bellezza IMPEGNO serio e gara degli addii. Il Matera non ha mollato, allenandoso intensamente tutta la settimana. C’è l’aria di chi non vuole sorprese in casa biancazzurra, ma che sia un mesto finale è senza dubbi un dato di fatto. A inizio stagione, a stesura del calenmdario, sarebbe stato sacrilego affermare che per evitare i play out occorreva non perdere con il Genzano in casa. E’ così però. Quindi realismo e guardia alta, perchè nel calcio non esistono gare semplici e la storia (vedi LavelloMatera) ha mille precedenti che confermano questa tesi. Ci sono, però, casi e casi. Quello del Matera non vede una squadra in crisi di identità o di condizione, ma nemmeno di risultati. Perchè l’inversione della squadra avvenuta con l’avvento di Franco Danza da’ certezze a trecentosessanta gradi. Probabilmente, visti gli scontri diretti nel girone, il Matera potrebbe salvarsi anche perdendo. Ma il match col Genzano non è un discorso di matematica, ma di tante altre cose tra cui spiccano possibili riconferme e addii certi. Partendo dai secondi, è lecito attendersi una prestazione d’autore da ragazzi come Pasquale Naglieri e Gennaro Acampora che, essendo ormai con la valigia pronta, vorranno chiudere con una prestazione all’altezza di quelle che gli hanno permesso di guardare al salto di categoria. Chiaramente la partita di Nocera non ha potuto cambiare l’opinione generale, ma qualcosa l’ha scossa. Però stravolgere con un colpo di spugna sarebbe l’ennesimo errore da non commettere. L’ossatura c’è ed è chiaro che bisognerà sostituire i partenti in termini di under, ma anche inserire almeno quattro pedine di grande spessore e abbracciare e ringraziare gli elementi che andranno via da Matera, come è ovvio e normale che accada. Chiaramente tutti discorsi che si inizieranno a fare (ufficialmente) dopo il fischio finale dell’arbitro ed a obiettivo centrato. Tra i riconfermati c’è senza dubbi Franco Danza. Ha cancellato in due mesi tante cose, tra cui la prece-
Pasquale Naglieri e Gennaro Acampora, entrambi all’ultima gara in biancazzurro ed a destra il riconfermato Franco Danza
dente esperienza negativa a Matera che probabilmente gli macchiò la carriera. Nella vita c’è un’andata e ritorno. Perchè stavolta è successo il contrario, cancellando anche brutti momenti passati nelle categorie inferiori che non meritava come ca-
ratura tecnica e personale. Almeno un vincitore c’è in questa stagione che doveva regalare un sogno ai materani, ma che invece è stata solo un’esperienza da cui prendere spunto per evitare di ripetersi. Quale sarà il ruolo di Franco Danza? Ov-
viamente l’allenatore, ma non importa di quale squadra al momento perchè è giusto tributargli un applauso perchè ha smentito molti scettici. Un grazie a Franco Danza è un atto dovuto. Renato Carpentieri
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Sport 47
Domenica 17 maggio 2009
Domenica 17 maggio 2009
Il Pianura motivato per la conquista del secondo posto in campionato
Francavilla ringiovanito Laziz dà spazio a dei baby che finora hanno giocato meno FRANCAVILLA – Oggi in programma allo stadio “Nunzio Fittipaldi”, l’ultima gara di campionato tra il Francavilla e il Pianura. Le due formazioni, scenderanno in campo con umori ed obiettivi diversi. I sinnici, con in tasca la salvezza anticipata, i campani invece, alla rincorsa del secondo posto in campionato, attualmente occupato dalla Nocerina, avanti di soli tre punti. La formazione del Pianura quindi, cercherà in tutti i modi di accaparrarsi l’intera posta in palio. Mister Lazic, farà scendere in campo molto probabilmente, alcuni giocatori che quest’anno hanno avuto poco spazio, affiancati però, da qualche titolare. Allo stadio francavillese, quest’oggi si attende il gran pienone per festeggiare la meritata salvezza con una giornata di anticipo. Ora terminata questa stagione, si dovrà soltanto festeggiare con tanto orgoglio, questa quarta salvezza consecutiva. Tutto questo merito, va dato alla società, al tecnico Lazic e al suo patron Franco Cupparo, che ancora una volta hanno saputo piazzare interessanti colpi di mercato con molti sacrifici. Il Francavilla, ha fatto notare tanta voglia di competere con le società più blasonate, o che erano partite ad inizio campionato con i favori del pronostico. La stagione è stata molto dispendiosa, con sacrifici non indifferenti, in un campionato che richiede molte componenti per far sì che tutto vada nel modo migliore. Ritornando alla gara di oggi, bisogna te-
Bruno e Del Prete e sotto Milella
ner presente che il Francavilla nonostante abbia già raggiunto il suo obiettivo, non di certo scenderà in campo per fare la consueta passerella di fine stagione. Anzi, coloro che partiranno nell’undici titolare, avranno la ghiotta opportunità di mettersi in mostra in una gara ufficiale e contro un av-
versario che quest’anno ha disputato un campionato di vertice. Ed è per questo quindi, che gli occhi saranno tutti puntati verso questi giovani che nell’arco della stagione, hanno dovuto lasciare giustamente spazio ai titolari. Il tecnico Lazic quindi, schiererà dal primo minuto una formazione con alcuni
giocatori poco impiegati nell’arco della stagione. A dirigere la gara, sarà il signor Manuele Silvestri, coadiuvato dagli assistenti Stefano Squarcia e Luigina La Via. Fischio di inizio, fissato per le ore 15.00. REA LASCIA- Il difensore del Pianura Felice Rea ha chiuso l’avventura in bian-
coceleste in anticipo. Probabile Formazione Francavilla: Bruno, Milella, Marziale, Zangla, Nicolao, D’Amico, Di Senso, Scarnato, La Neve, Del Prete, De Palo. A disp.: De Blasio, Simeone, Gioia, Campo, Lo Prete, Romaniello, Zagaria. All.: Lazic. Claudio Sole
Rotondella battuto: dopo 20 anni è festa
Pignola , dopo Arisa arriva la Promozione ROTONDELLA BARLANOTTE
0 2
ADP ROTONDELLA: Manolio, Toscano, Salerno A., Acciardi, Corsano, Divincenzo, Santarcangelo, Ripa, Guida, Manolio, Tarantino. A disposizione: Salerno G., Scaiella, Erdogmus, Mele, Varlaro, Manolio M. Allenatore Antonio Martino. BAR LA NOTTE PIGNOLA: Picerno, Vignola, Nardozza, Sabia, Morlino, Brienza, Galluzzi, Deincovo, Sileo, Lauria, Pirrulli. A disposizione: Radice, Brancato, Galluzzi, Locantore, Palmieri, Di Pierri, Conte. Allenatore Nicola Tramutola. RETI: 11' Pirrulli, 21' Brienza. PISTICCI - Alla fine la festa è tutta del Pignola. E' una festa che era cominciata presto, dopo appena venti minuti di gioco. Tanti ne sono bastati alla squadra potentina per stendere un Rotondella abulico e allo stremo delle forze. Ora alla squadra jonica non resta che sperare nella permanenza del Genzano in Eccellenza, mentre per il Pignola la Promozione è ormai acquisita. Non è stata una bella partita, decisa presto dalla squadra di mister Tramutola con due reti su azioni da corner. Il primo è un capolavoro di Pirrulli, che inventa un destro da fuori di straordinaria bellezza, dritto nel sette alla sinistra dell'incolpevole Manolio. Il secondo arriva, sempre dagli sviluppi di un calcio d'angolo, con lo stacco del difensore Brienza.Poi solo noia e tanto nervosismo, con un arbitraggio contestatissimo dagli jonici. Prima le vibranti proteste per due presunti falli da rigore su Santarcangelo e Ripa, poi per un giallo sul fantasista Mario Manolio, punito per le
proteste conseguenti a un bruttissimo fallo che lui stesso aveva subito. Sono episodi che però non macchiano una vittoria meritatissima. Non c'è stato neppure un tiro del Rotondella degno di essere annotato. Solo tanta pressione sterile e confusa. Anzi, anche nella ripresa sono stati i potentini a portare qualche spavento a Manolio, graziato dal palo al 54' su un tiro-cross del solito Pirrulli.Il divario tra le due squadre è stato netto, soprattutto sul piano fisico. Il Rotondella ha dimostrato di non aver nulla da invidiare a livello tecnico, ma a tutti è stata evidente una questione di centimetri messi in campo. E' quella che hanno pagato soprattutto i due attaccanti del Rotondella Ripa e Guida, molto generosi ma del tutto incapaci di pungere e “tenere botta” ai possenti difensori del Pignola. Più debole è sembrato anche il centrocampo, dove i centrali Manolio e Santarcangelo hanno fatto fatica.Non troppo brillante neppure il Pignola, ma solido e capace di reggere alla pressione del match senza concedere occasioni da rete. Grande merito di questo va all'allenatore Nicola Tramutola, più volte osannato dai tanti tifosi giunti da Pignola. Sulla pessima partita del Rotondella, invece, c'è l'attenuante delle assenze pesantissime di Rubolino, Galati e Zuccarelli, che avrebbero potuto garantire, forse, quell'elemento di fisicità che è mancato alla squadra. Al triplice fischio grande festa per il Pignola del presidente Muro e tanto rimpianto per il Rotondella. La squadra di Martino, però, non smette di sperare. La Promozione potrebbe arrivare comunque. Intanto i pignolesi fanno festa a ritmo delle note di Arisa. Pino Suriano
Due momenti della festa a fine gara a Pisticci per il ritorno nel torneo di Promozione del Bar La Notte di Pignola dopo circa vent’anni
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
48 Sport
Finale play off La squadra di Manniello vince col guizzo dell’attaccante
Oppido, ci pensa Villano Gara intensa e nervi tesi: tre espulsi. Ora una molisana OPPIDO MURESE
1 0
AC OPPIDO: Di Corato, Provenzale R., Manniello D., Leone A., Gigante, Volturno, Leone G., Vaccaro, Gioiello (29’ st Gigante G) , Astudillo, Villano. A disp. Arbolea, Manniello V., Pappalardo, Provenzale C., Manniello F., Montenegro. All. Manniello. MURESE: Cocina, Gerbasio, Cella, Nardiello, Lotano, Zaccardo, Anthoi, Iacullo G., D’Arca (8’st Dutra), Di Senso, Cardillo (34’ st Carlucci). A disp. Cerone, Ponte, Dutra. All. Lardo ARBITRO: Asquino di Venosa (Mariani-Cantiani) RETI: 39’ pt Villano NOTE: espulsi al 47’ pt Leone G. e nell’intervallo Iacullo G. Al 28’ st Nardiello per doppia ammonizione. Ammoniti Iacullo G., Astudillo, Anthoi, Nardiello, Gioiello. L’Oppido e , a destra Villano, decisivo a Picerno
AGLI SPAREGGI nazionali (contro la vincente molisana) va l’Angelo Cristofaro Oppido, che batte con una rete di Villano, una buona Murese e legittima, anche nella finale dei play off del campionato di Eccellenza, il secondo posto alle spalle del Pisticci. Gara sostanzialmente equilibrata con occasioni di marca oppidese nella prima frazione di gioco, figlie della reazione rabbiosa della Murese, invece, quelle della ripresa.
Nervi abbastanza tesi, come è giusto che sia in una finale, e tre espulsi: Leone G., Iacullo e Nardiello. Alla fine la Murese recupera il portiere Cocina che si disimpegna piuttosto bene, ma non può schierare nemmeno Dutra, oltre a Ferracane e Iacullo V. Tutto confermato, invece, sul fronte dell’Oppido. La squadra di Manniello parte bene e detiene un predomonio territoriale
per i primi 20’. Azioni pericolose sulle quali, però, Cocina è attento. Il primo sussulto è di marca oppidese, con Leone G. imbeccato dall’omonimo Antonello. Ma è solo esterno della rete. Lo stesso Giampiero Leone si fa ipnotizzare da Cocina al minuto 17, quando il portiere è provvidenziale con i piedi. La reazione della Murese si concretizza nel tiro di D’Arca, bel-
lo stilisticamente, ma assai debole tra le braccia di Di Corato (32’). Un diagonale di Vaccaro è facile preda di Cocina al 35’, ma questo è il preludio della rete del vantaggio biancoverde. Leone per Vaccaro, palla lunga sul secondo palo per Villano che di testa appoggia in rete (39’). Nell’occasione, però, si lascia sorprendere la retroguardia biancorossa salita troppo presto per mette-
re in fuorigioco l’attaccante di Manniello. La reazione è nei piedi di Antohi, la cui fucilata trova pronto Di Corato. Minuti finali del tempo di grande tensione: fallo di Leone G. su Iacullo e rosso diretto al 47’. Mischia davanti agli spogliatoi, una mezza rissa, e rosso anche per Iacullo. Parità numerica ristabilita ad avvio di ripresa, quindi, quando è subito la Murese a farsi pericolosa, con una palla vagante davanti a Di Corato, su corner di Zaccardo, che nessuno, però, tocca. La ripresa è sicuramente più densa di emozioni, quasi tutte di marca oppidese nella prima parte. Prima (15’) Cocina blocca su Gioiello, poi Vaccaro dalla distanza sfiora i pali (26’). Con l’ingresso di Dutra la Murese si scuote e sfiora il pari al 29’: dribbling fino al fondo e cross per Cella che, di testa, impatta malissimo. Favori ricambiati dall’uno all’altro, ma stesso esito: palla fuori al 33’. Gli uomini di Lardo restano in nova a sette minuti dal termine per la doppia ammonizione rimediata da Nardiello, ma proprio questa doppia inferiorità numerica dà coraggio per il forcing finale. L’Oppido è costretto a difendere la rete del vantaggio. Spreca Di Senso al 40’, mentre Volturno salva su Zaccardo un minuto dopo. E’ l’ultima emozione: vince l’Oppido e il sogno può continuare. c.p.
PLAY OUT: GARE DI RITORNO
Si parte dal 3-1 a favore della Vultur
All’andata finì con un pareggio (1-1)
Atella, serve il 2-0
Al Picerno può bastare anche un pareggio
ATELLA VULTUR ATELLA Al comunale della cittadina della Valle di Vitalba questo pomeriggio per l'Atella Monticchio e il Circolo Sportivo Vultur è in programma l'ultimo appello per la permanenza nel campionato regionale di calcio di Eccellenza. Infatti i due sodalizi si giocano tutto un campionato nella seconda gara dei play out dopo un campionato altalenante disputato dalle due squadre. Chi delle due uscirà? Non è facile azzardare qualsiasi previsioni perché il risultato positivo è alla porta di entrambe le formazioni che rappresentano le due città ai piedi del Monte Vulture, distanti tra loro soltanto pochi chilometri. E' questo l'ennesimo derby della stagione calcistica da poco terminata e come tale è aperto a qualsiasi risultato con due formazioni che hanno dalla loro un piccolo vantaggio. La Vultur è avvantaggiata dal risultato della prima delle due partite dei play out che ha vinto per 3 a 1 e quindi ha a disposizione due risultati la vittoria o il pareggio e può anche perdere con lo scarto di una sola rete. L'Atella Monticchio dovrà quindi necessariamente puntare alla vittoria con più di due reti. Infatti il successo degli atellani per due a zero al termine dei novanta minuti porterebbe entrambe le formazioni a disputare i tempi supplementari e dopo di questi se necessario i calci di rigore. Da tutto ciò si evince che quest'ultimo derby rappresenta per entrambe le squadre la partita della sopravvivenza, perché chi perde
esce dalla scena del massimo campionato regionale di calcio. Intanto le rispettive tifoserie sono impegnate nell'organizzare al meglio il proprio sostegno alla squadra del cuore. Le strade di Rionero sono state tappezzate con striscioni nei luoghi nevralgici della città che invitavano i sostenitori bianconeri a non mancare al comunale atellano. E sicuramente saranno in tanti a scendere ad Atella, ove la società ha messo a disposizione dei tifosi vulturini duecento posti, i cui biglietti in questi ultimi frenetici giorni erano in vendita presso la sede della Lucania Network di Antonio Petrino. I fans atellani non sono stati da meno e hanno preparato al meglio l'organizzazione per sostenere la giovane formazione di casa. Michele Rizzo
PICERNO BANZI
Viggiano della Vultur
DOPO IL PAREGGIO dell’andata per il Picerno la salvezza è sempre più vicina. L’1-1 in quel di Banzi dopo essere passati in vantaggio grazie al solito Mastroberti consente agli uomini di mister Di Mase di poter giostrare su due risultati utili. Infatti grazie al miglior piazzamento in classifica anche un “X” con più di una segnatura ospite non comprometterebbe l’obiettivo permanenza. Nell’ultimo scorcio di campionato il Picerno ha compromesso il suo cammino con conseguente risucchio nella zona rossa, proprio nelle partite casalinghe, dove Farenga e soci avevano costruito precedentemente la propria clas-
Di Mase
sifica, vedi Tricarico e Irsinese. Fuori le cose non sono andate meglio, basti considerare Atella nell’ultima del torneo, dove il pareggio contro un avversario già rassegnato ai play-out e
senza mordente, non è bastato per non sottrarsi allo spareggio perso poi contro il Forza Matera. Oggi però il comunale dovrà ritornare ad essere il campo amico, e di questo ne sono consapevoli i giocatori tutti, i quali dopo aver perso per loro defaillance la salvezza diretta, non si faranno sfuggire un altro match point. Salvia, che in queste ultime partite è stato l’uomo in più, ritornando ad essere il giocatore che tutti erano abituati a vedere commenta: “Oggi dovremo giocare una partita molto accorta e non dare nulla per scontato, non dobbiamo pensare di poter usufruire anche del pareggio, ma giocare per vincere e chiudere la pratica subito senza lasciare spazio agli avversari”. Leonida Russo
VERDETTI LEGATI AL GENZANO GENZANO RESTA IN D: Per quanto concerne il campionato di Eccellenza, in Serie D promosso il Pisticci. Retrocedono due in Promozione: il Balvano e la perdente della finale play out. Per quanto concerne il campionato di Promozione, in Eccellenza promosse in tre: il Real Tolve e le due vincenti delle semifinali playoff. Retrocedono due in Prima Categoria: il Latronico e la perdente della finale play out. Per quanto concerne il campionato di Prima Categoria, in Promozione vanno Pietragalla, Lagonegro e Bar La Notte Pignola. In Seconda Categoria retrocedono in tre: il Barrata, la Rigamonti e la perdente dello spareggio tra la Tramutolese e il San Cataldo. Per quanto concerne il campionato di Seconda Categoria, sono quattro le promosse in Prima Castelgrande, Cancellara, Fortitudo Moliterno e la vincente del triangolare tra le seconde classificate (Ginestracandida, Metanauto Picerno, Real Grumento). Retrocedono in Terza Categoria in cinque: Casteldoria, La Fiasca, Trechina, e le due perdenti del triangolare tra Rapolla, Anzi e Episcopia. Per quanto concerne il campionato di Terza Categoria, sono promosse le cinque vincenti (Lavello, S. Francavilla, Sp. Picerno, Giarrossa e S. Avigliano ) e la vincente dei play off. GENZANO RETROCEDE: Per quanto concerne il campionato di Eccellenza, in Serie D promosso il Pisticci. Retrocedono due in Promozione: il Balvano e la perdente della finale play out. Per quanto concerne il campionato di Promozione, in Eccellenza promosse in due: il Real Tolve e la vincente della finale playoff. Retrocedono tre in Prima Categoria: il Latronico e le due perdenti delle semifinali play out. Per quanto concerne il campionato di Prima Categoria, in Promozione vanno Pietragalla, Lagonegro e la vincente dello spareggio tra il Bar La Notte e il Rotondella. In Seconda Categoria retrocedono in tre: il Barrata, la Rigamonti e la perdente dello spareggio tra la Tramutolese e il San Cataldo. Per quanto concerne il campionato di Seconda Categoria, sono tre le promosse in Prima Castelgrande, Cancellara e Fortitudo Moliterno. Retrocedono in Terza Categoria in sei: Rapolla, Casteldoria, Anzi, La Fiasca, Trechina ed Episcopia. Per quanto concerne il campionato di Terza Categoria, sono promosse le cinque vincenti (Lavello, S. Francavilla, Sp. Picerno, Giarrossa e S. Avigliano ) e la vincente dei play off.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Sport 49
Domenica 17 maggio 2009
Domenica 17 maggio 2009
Play off Il pronostico verte per la squadra di Villani, ma Calone è un volpone
Viggiano, finale a un passo Arriva uno Scanzano che può spaventare solo se va a segno VIGGIANO – Ad un passo dalla finale. Un altro sforzo da compiere. Sarà quello che dovrà il Viggiano di mister Villani impegnato nella gara due della semifinale play – off contro l’Atletico Scanzano di Calone dopo lo 0-0 dell’andata. Potrebbe bastare anche un pareggio ai biancazzurri valligiani vista la miglior classifica ottenuta rispetto agli jonici. Infatti il Viggiano è arrivato terzo con tre punti di vantaggio sull’Atletico Scanzano e quindi se dopo i novanta minuti di gioco la situazione di parità dovesse nuovamente ripetersi i valdagrini potrebbero approdare benissimo in finale. Però accontentarsi solo di un pari potrebbero essere rischioso e perciò sarebbe preferibile ad ogni modo giocare solo per vincere e pensare ad ottenere altri tipi di risultati. L’Atletico Scanzano sicuramente non arriverà al Cupolo per chiudersi come usa spesso visto che dispone di una buona difesa ma certamente per attaccare sin dal primo minuto considerato che può puntare ad un solo risultato su tre e a questo fattore bisogna fare molta attenzione. Il Viggiano lo scorso anno con due pareggi contro il Policoro (che poi salì in Eccellenza vincendo la finale contro il Balvano) in
Play off All’andata c’è stato il 2-1 di Viola e soci
Borussia Pleiade pronto a controllare il Real Irsina
Una formazione del Viggiano
semifinale uscì fuori con un po’ di sfortuna e non riuscì ad arrivare fino in fondo. La squadra biancazzurra deve dimenticare il passato e guardare in faccia al presente pensando soltanto all’obiettivo della finale. Chi sarà l’avversario in caso del passaggio del turno tra Borussia Pleiade e Real Irsina dovrà interessare poco perché la rosa che ha a disposizione è Villani è competitiva per giocarsi il salto di categoria. Gli unici confronti avuti in Promozione quest’anno
Vitalba-Lagopesole (0-2)
Vitalba, serve una gara perfetta LAGOPESOLE-Il Vitalba parte dal pesante fardello dell'andata, e come ci ha riferito mister La Capra per telefono, “Al Vitalba serve la partita perfetta, per sperare di ribaltare il pesante 2-0 dell'andata; con l'organico che abbiamo ci sono tutte le possibilità e la speranza per fare la partita perfetta” “I ragazzi sanno che cosa ci giochiamo, pertanto in queste partite non serve l'aspetto psicologico, che viene da se, ma solo quello fisico e anche la fortuna, che in questo campionato, in vero, in molte situazione ci ha voltato le spalle”. Contro il Lagopesole, il Vitalba si gioca la permanenza nel campionato di Promozione per il secondo anno consecutivo e come ha scritto un sostenitore-non tifoso locale- la speranza dopo le scaramucce dell'andata e che tutto resta nell'ambito della sportività e della correttezza. Il Lagopesole è arrivato a questi play out, sicuramente meglio dei ragazzi filianesi e forti della partita dell'andata faranno una partita di contenimento, sperando che le veloci ripartenze del baby Romaniello (autore della doppietta dell'andata) e soprattutto con l'aiuto di quella vecchia volpe del calcio lucano che si chiama Antonello Gerardi, possa permettere ai federiciani di arrecare danni alla difesa locale, priva tra l'altro di Perriello (squalificato) e di Mecca D.A. emigrato. La partita è molto attesa e molto sentita nel circondario, ricordiamo che è un
Mister La Capra
derby, tra i due campanili, che distano 2/3 chilometri, la rivalità affonda le radici nella storia dei due centri. Infatti, sembra ieri, quando nel 1952 Filiano venne eletto a comune ai danni proprio dei castellani che sono rimasti frazione di Avigliano; non hanno mai digerito questo “affronto” e cercarano in altri campi (quello calcistico lo è), una rivincita se ci è consentito, anche di tipo sociale. Le probabili formazioni:Vitalba: Tomasulo, Verdecanna, Mecca V., Parisi, Colucci, Tomasillo, Di Martino, Di Bello, Pannullo, Gerardi, , Panariello. A disp.: Romaniello, Bochicchio A, Martinelli, Telesca A., Telesca C.-All. La Capra Lagopesole: D'Andrea, Pace, Lorusso, Coviello T., Verrastro, Coviello V., Mecca D., Anaclerio, Valentini, Romaniello, Gerardi A.All.Stenta Gianmarco Grieco
tra Viggiano ed Atletico Scanzano danno per favoriti i primi, ma è meglio incrociare le dita per continuare a coltivare il sogno della finale. Sia per Villani che Calone non dovrebbero esserci problemi di formazione. Si prevede un pubblico più numeroso del solito e una gara dal tasso tecnico alto. Arbitro della contesa sarà Eustachio Capolupo di Matera coadiuvato da Paolillo e Sapienza. Fischio d’inizio ore 16. Biagio Bianculli sport@luedi.it
OGGI, alle ore 16,00, allo stadio Rocco Perriello, il Borussia si troverà di fronte l'Irsina, partita di ritorno dei play off. La gara d'andata, è termina due a uno per gli ionici. In quella occasione i ragazzi di mister Viola, hanno saputo dettare legge, su un campo ritenuto da tutti difficile, ma la condotta dei suoi è stata superlativa, hanno affrontato la sfida con enorme spirito di sacrificio. Subito sotto di gol dopo appena pochi minuti, hanno avuto il merito di ribaltare il risultato grazie a due perle dell'insostituibile Schettino, l'uomo in più del Borussia. A nulla è valso l'impegno dei padroni di casa che in più di un'occasione hanno tentato di pareggiare le sorti del match; ben messa in campo la squadra di mister Viola, dopo lo svarione iniziale, non ha concesso più nulla. Forte di questo risultato, oggi, potrà affrontare la gara senza grossi patemi d'animo, potrà gestire l'incontro in scioltezza senza rischiare tanto. Certo, non dovrà rilassarsi, le sorprese sono
Pino Viola
sempre in agguato, non si potrà permettere il lusso di prendere sotto gamba l'incontro, ma dovrà giocare con l'impegno e l'entusiasmo che ha contraddistinto questa squadra dall'inizio del campionato. Di sicuro, oggi, per la società è un giorno da incorniciare, nessuno all'inizio del campionato avrebbe scommesso un soldo su un percorso così travolgente del Borussia, più di qualcuno dovrà ricredersi sul lavoro condotto da
Mister Viola e dalla società, composta da persone inesperte, ma non per questo incapaci di gestire in modo così esaltante una squadra di calcio. Con tutti gli scongiuri del caso, la vincente di oggi affronterà la vincente fra Viggiano e Scanzano, nel calcio tutto può succedere, ma alla luce dei fatti, a spuntarla dovrebbe essere il Viggiano, ed allora assisteremo ad una grande finale. Roberto Martino
Play out: Santarcangiolese-Montalbano (0-1)
L’incubo retrocessione SANTARCANGELO: Penultimo giro di ruota. Non c'è storia. Oggi la Santarcangiolese si giocherà il ritorno della semifinale dei play-out, cercando di agguantare la vittoria per conquistare un degno posto che dia tranquillità per la finale. Dopo la sconfitta ricevuta sul campo del Montalbano, la squadra non può che recuperare e passare in contrattacco. Fattore determinante il campo di gioco, quel campo che alla Santarcangiolese è servito diverse volte per annientare gli avversari e che i tifosi si augurino possa diventare il luogo della vittoria, di una bella vittoria che per tanto tempo è mancata, come si può derivare dai risultati. Un campionato particolare quello della squadra, un esordio che aveva fatto ben sperare e sognare. La formazione aveva reagito bene e, nonostante qualche piccolo intoppo, la Santarcangiolese continuava a mantenere buoni posizioni, molti forse avevano anche iniziato a sperare in un possibile piazzamento nei primi posti della classifica. Ma il 2009 riserva pessime sorprese. La squadra inizia a perdere punti, non c'è gioco di squadra e spesso errori banali penalizzano il corso del campionato. Per mesi si cerca di recuperare la forma e soprattutto si spera, quanto meno, di mantenere la salvezza. Eppure le ultime partite
A sinistra la Santarcangiolese (foto www.miglionicocalcio.it)
A destra una formazione dello Sporting Montalbano di questa stagione sportiva 2008-09
non regalano soddisfazioni e quando si arriva allo spareggio con il Varisius, i tifosi si augurano possa essere l'ultima sofferenza di un campionato che, in parte, si vuole dimenticare. Destino beffardo o di-
strazione, la Santarcangiolese con un vantaggio di due goal chiude il match sul 3 a 2 per il Varisius; ancora una volta bisogna soffrire. Si va ai Play out. Non si demorde ma, l'an-
data porta i padroni di casa di fronte all'ennesima sconfitta, ora non si può sbagliare, le possibilità sono poche e bisogna prenderle al volo, è indispensabile la vittoria. Francesca Gresia
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
50 Sport
Golden Cup
Play off Il San Giorgio illuso dalle marcature di Filippi e Galliano
Barile vara il poker esterno Caselle, Leone e doppietta di Grieco per rimonta e sorpasso SANGIORGIO BARILE
2 4
SAN GIORGIO: Guglielmi R, FilippiG, GuglielmiS, GuglielmiRo, GuglielmiP, GuglielmiG, Galliano, Filippi D, Filippi R, FilippiLDragonettiP. A disp.: Pace, Dragonetti G, De Vito , GuglielmiV. All.Guglielmi ASD BARILE: Strozza, Volonnino G., Lapenna, Malanga, Grimolizzi, Caselle,Giordano, Grieco, Palese (al 26'Volonnino A.), Leone, Vucci. All.Belluscio RETI: 10'Filippi M (S), 15'Galliano (S), 25', 30' Grieco (B), 60' Caselle (B), 70' Leone(B). SAN GIORGIO - Il Barile con una prestazione maiuscola batte il San Giorgio dopo una grande rimonta., Alla terza giornata dei play-off le due squadre scendono in campo con le formazioni rimanegiate a causa di infortuni e squalifiche, ma i gol e
lo spettacolo non sono mancati. Il Barile scende in campo con la voglia di vincere e subito fallisce una ghiotta occasione con Vucci. La risposta del San Giorgio non si fa attendere, e alla prima occasione colpisce. Un calcio di punizione battuto in modo magistrale da Filippi, non lascia scampo a Strozza che subisce la prima rete. Gli ospiti del Barile, non stanno a guardare e con Palese colpiscono il palo da tiro ravvicinato. Per il Barile gira male, su un attacco del San Giorgio, uno svarione della difesa, e la palla non trattenuta dal portiere Strozza consentono il raddoppio al San Giorgio, con Galliano, che come un falco si avventa sul pallone siglando il gol. Sono passati solamente 20' minuti dall'inizio della gara, il risultato è penalizzante per il Barile vistogioco offerto dalla squadra di casa, ma da questo momento, esce fuori l'orgoglio barilese, che mette alle strette la difesa av-
A sinistra una formazione del squadra di Barile
versaria. Al 25' un lancio di Leone pesca Grieco, che con un tiro rasoterra scagliato dall'area piccola, batte il portiere Guglielmi R. Al 28' proteste del Barile, quando l'arbitro nega un rigore per atteramento in area di Volonnino (entrato da poco a sostituire Palese infortunatosi), proteste vane e si prosegue.
Passano due minuti, ed il Barile trova il pareggio ancora una volta con Grieco lesto ad sfruttare un tiro di Volonnino, che colpisce prima la traversa e dopo il palo. Lestissimo degno di Inzaghi, arriva Grieco che, prima che la palla esca, con un colpo di testa mette in rete regalando cosi il pareggio al Barile. La gara
non offre altre emozioni e si va al riposo sul punteggio di 2 a 2 . Al rientro delle due squadre, è il Barile la più motivata e decisa a far risultato, comincia ad attacare trovando dopo 15' minuti il vantaggio, con Caselle, che su un cross proveniente dalla fascia, impatta la palla di testa mettendo in rete senza
lasciare scampo al portiere. Il San Giorgio subisce il colpo, cerca di reagire, ma deve fare i conti con una difesa arcigna ma ben organizzata, che non concede altri regali alle punte del San Giorgio. La caparbietà del Barile di insistere, la porta a chiudere l'incontro con la quarta rete siglata da Leone, che sfrutta abilmente un prolungamento fatto di testa da Caselle, su un fallo laterale battuto da Lapenna, Leone corregge in rete sempre di testa. Il gol è pesante, che spezza le gambe al San Giorgio, che non ha più la forza e la pericolosità di reagire e recuperare la gara. Al fischio di chiusura nonostante la sconfitta, il San Giogio con un gesto bel gesto di sportività e Fair Play, come si vede solo nel rugby, hanno offerto dei pasticini e spumante alla societa ospitata come un terzo tempo, gesti importanti che vorremmo vedere spesso sui campi di calcio. vi.bo.
Poule Vincenti
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Sport 51
Domenica 17 maggio 2009
Domenica 17 maggio 2009
A Dilettanti Play Out Maggioni: «Siamo consapevoli dell’importanza del match»
Bawer, nuovo spareggio In campo per gara 3 con Fossombrone, partita da non sbagliare «Sappiamo quanto è importante questa gara tre , ne siamo consapevoli. Vogliamo scendere in campo con la massima determinazione ma senza caricarci di eccessive responsabilità». Matteo Maggioni disegna le prospettive dell’Olimpia Bawer Matera in questa gara tre con Fossombrone che andrà in scena questa sera alle 18 al PalaSassi (arbitri Moretti di Perugia e Biasini di Veroli). Il tempo per recuperare dopo la fatica di Fossombrone non è mancato alla formazione materana anche se in 48 ore di tempo qualche piccola scoria e stanchezza psico-fisica potrebbe comunque rimanere: «il dispendio mentale in questo tipo di sfide è grande, sicuramente alla fine di gara 2 qualche piccolo errore dovuto al venir meno della lucidità ci può essere stato e può capitare. Ma comunque abbiamo avuto il merito di esserci giocati questa sfida fino alla fine. Fossombrone più giovane? Da un punto di vista anagrafico sicuramente hanno meno anni di noi, ma dovremo essere bravi a far valere le nostre carte e recuperare il più possibile la condizione psico-fisica. Noi abbiamo un mix di gioventù ed esperienza che dobbiamo cercare di far fruttare e poi c’è anche il fattore campo che è per noi un elemento da non sottovalutare». Matera dovrà cercare di evitare gli svarioni e i passaggi a vuoto che spesso la attanagliano e limitare anche la superiorità a rimbalzo degli avversari che soprattutto sotto i tabelloni hanno creato finora più di una difficoltà. «Si tratta di una difficoltà oggettiva che ci portiamo dietro da diverso tempo, dovremo cercare di limitare i danni e migliorare la situazione, abbiamo una grande voglia di emergere e l’impegno e la concentrazione giusta per affrontare questo tipo di situazioni» spiega ancora l’ala del Matera concentrata sulla sfida di questa sera che servirà certo per chiarire me-
Francesco Gergati e a destra Matteo Maggioni
glio le forze in campo. A Fossombrone in gara due è emersa chiara la sensazione che il Matera abbia le carte in regola per far valere la propria superiorità, ma una sfida di play out lunga e complicata come questa può cambiare equilibri e carte in tavola da un
momento all’altro. E’ anche per questo che oggi, in una gara tre che si annuncia cruciale, la Bawer dovrà fare il possibile per portare a casa il risultato e mettere una prima seria ipoteca sulla salvezza. Sbagliare per Matera, davanti al pubblico amico, è assolu-
tamente vietato come è normale in una serie salvezza di questa portata. «Non vogliamo caricarci di eccessive aspettative perchè potrebbero avere un effetto controproducente, sappiamo che questa gara 3 è fondamentale e faremo di tutto per vincerla ma
senza avere troppa pressione addosso. La serie è ancora lunga». Matera davanti al proprio pubblico deve cercare la strada della salvezza, oggi avrebbe potuto già festeggiarla. Ma pensare a quello che poteva essere al momento non serve, oggi
la Bawer dovrà fare un altro passo avanti verso la salvezza. Non ci sono alternative o possibilità di sbagliare. E’ questa una realtà di cui l’intera squadra materana deve assolutamente essere consapevole. Piero Quarto p.quarto@luedi.it
C Dilettanti Play Off Il PalaPergola può diventare l’arma in più contro il Gela
Corporelle, finale da non farsi sfuggire GARA della verità per la Centre Corporelle Potenza nella sfida play off delle semifinali di serie C Dilettanti maschile di basket. La formazione potentina, allenata da Dino De Angelis, affronta questo pomeriggio alle 19 (stesso orario dell'altra sfida tra Ragusa e Siracusa) l'Enviroil Basket Gela. Le due squadre si affrontano per la quinta volta in questa stagione, il bilancio parla di due successi a testa. Nei quattro incontri è stato perfettamente rispettato il fattore campo, ragion per cui la compagine biancoceleste parte con i favori del pronostico, indipendentemente dall'assenza pesante per gli equilibri della Centre Corporelle di Mimmo Castellitto. I biancocelesti hanno lavorato ieri mattina al Pala Pergola rifi-
nendo gli ultimi schemi in vista dell'odierna e decisiva partita. Gli uomini di Dino De Angelis saranno opposti ad una squadra, quella di Tiziano Tarquini che avrà tanta birra in corpo e cercherà di rendere difficile la vita ai lucani. La bella promette spettacolo ed emozioni, ci sono dunque tutte le premesse per assistere ad una gara dura e al cardiopalmo. La partita mette a confronto due squadre sicuramente stanche e provate da una stagione logorante e massacrante. Il confronto di questo pomeriggio sarà diretto dai signori Napolitano di Acerra e Castaldo di Portici. In casa potentina è il pivot Stefano Marino a parlare della sfida di questo pomeriggio affermando: “Siamo carichi e concentrati. Abbiamo lavorato tanto anche nella
seduta di rifinitura e non vogliamo perdere l'occasione per arrivare in finale”. L'atleta di Dino De Angelis continua la sua dissertazione rimarcando: “Il Gela ha vinto una bella partita mercoledì e, a mio avviso ha tutta l'intenzione di metterci in difficoltà. Noi siamo concentrati e dobbiamo fare di tutto per vincere gara tre”. Le due gare di semifinale hanno forse insegnato qualcosa a Marino che dichiara: “Domenica scorsa abbiamo dimostrato di poter vincere facilmente contro i siciliani. A Gela invece le cose sono andate diversamente, non siamo stati bravi a gestire il match e i siciliani hanno effettuato il break di 20 a 4 che ha chiuso praticamente le ostilità. Anche l'arbitraggio mercoledì sera non è stato favorevole a noi”. L'ultima analisi del quattro atipi-
Il coach Dino De Angelis
co di Dino De Angelis riguarda la sfera tattica: “Conosciamo gli atleti siciliani. Dobbiamo difendere forte e gestire il match. A mio avviso è questa la chiave di volta dell'incontro”. sport@luedi.it
PLAYOFF
retrocessa in B
promossa in B
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
52 Sport
Volley B2 Donne Play Off Vecerkova in grande spolvero: è lei la trascinatrice
Alla Time il primo round Battuto il Priolo in tre set in una bella e festosa cornice di pubblico TIME VOLLEY MATERA 3 EFFEGI SICILIA PRIOLO 0 25-21, 25-21, 25-22
TIME VOLLEY MATERA: Ristits 11, Vecerkova 15, Russo (L), Romano J., Di Blasi 11, Amati 1, Romano E. 10, Buonfiglio 9, Calculli n.e. Sarra n.e.. All. Galtieri EFFIGI SICILIA PRIOLO: Aquilino n.e., La Torre 5, Malerba 10, Le Rose 2, Chiavaro 16, Carisi 6, Bafumo 3, Anello (L), Gentile, Pandolfo, Trovato 1, Trincali (L) n.e.. All. Sciacca. ARBITRI: Guarini e Aliberti di Caserta NOTE: Battute vincenti: Matera 4, Priolo 5. Battute sbagliate: Matera 7, Priolo 7. Durata set 25',25', 28' per una durata di 1 ora e 18' minuti
La Ristits in azione e accanto l’infortunata De Viva in tribuna
MATERA - La Time Volley Matera ha presentato il suo biglietto da visita alle siciliane del Priolo, un pesante 3 a 0 che ha fatto esplodere di gioia i tanti tifosi accorsi nel Palasassi con una bellissima coreografia.
Una partita giocata benissimo dalle ragazze di Tommaso Galtieri, una stratosferica Vecerkova che con le sue fast e i muri ha davvero fatto impressione alle avversarie. Il merito va fatto a tutte le ragazze
Nel campionato Under 16
Titolo regionale per il Volley Group
La formazione Under 16 della Volley Group Matera
RECS ESCO Volley Group Matera vince la finale regionale under 16 femminile e porta a casa il titolo di campione 2008-09. Raggiunto, dunque, uno degli obbiettivi che il consorzio Volley Group Matera ha prefissato ad inizio stagione. La squadra allenata da Piero Calabrese e Caterina Cristallo ha sconfitto per 3-0 (25-19/2516/25-23) la Polisportiva Zucchero Lauria laureandosi, dunque, campione regionale e conquistando l'accesso alla fase interregionale che si svolgerà il 23 e 24 maggio a Pontecagnano Faiano in provincia di Salerno. Le ragazze della città dei Sassi sfideranno il Lamezia Volley e la Cogemal Pontecagnano; la vincente del concentramento si qualificherà per la finale nazionale in programma dal 4 al 7 giugno 2009 a Jesolo. “Dopo l'eliminazione nella semifinale regionale under 18 non potevamo lasciarci sfuggire anche il titolo regionale under 16 - ha commentato Rossella Rubino, capitano della squadra Recs Esco. Sapevamo di essere nettamente superiori al Lauria ed abbiamo vinto pur non esprimendo il massimo; i primi due parziali di gioco li abbiamo chiusi nettamente a no-
stro favore, abbiamo sofferto nel terzo set ma alla fine ce l'abbiamo fatta”. Questi le campionesse regionali: Camilla Andrisani, Roberta Colucci, Teresa Coretti, Carmen Cristallo, Maria Di Pede, Gabriella Di Bitonto, Mara Manicone, Irene Martino, Lucrezia Netti, Daniela Paternoster, Miriana Pellegrino, Rossella Rubino, Eleonora Schiuma, Maria Bruna Carlucci. Per quanto riguarda l'under 14 maschile, la squadra allenata da Julian Lozowy ha sconfitto nella semifinale regionale il Lagonegro per 3 - 0 acquisendo il diritto a disputare la finale regionale. Le ragazze allenate da Franco Lapolla, invece, si sono dovute arrendere nella semifinale regionale under 14 all'Asci Potenza. Il dirigente Piero Diana ha commentato così questa sconfitta: “Il nostro sestetto titolare è composto da due atlete nate nel 1995 e da quattro nate nel 1996. Quest'ultime potranno disputare il campionato under 14 anche il prossimo anno, quindi possiamo ritenerci ugualmente soddisfatti dei risultati conseguiti da questa giovanissima squadra”. Lorenzo Tortorelli sport@luedi.it
che ci hanno messo di tutto per incassare questa vittoria. Grinta, carattere, tecnica e voglia di chiudere quanto prima la gara. Le avversarie, non hanno mai impensierito più di tanto le materane, il loro gioco è
tutto basato sulla Chiavaro e Malerba, poi nulla di trascendentale. La gara inizia con il Priolo alla battuta, il primo punto lo mette giù il capitano Ristits, la gara ha una fase di studio e i punti si alternano tra le due
squadre, subito in evidenza per la Time Ristits e Buonfiglio, a tratti i punti sono veramente, Priolo prende un vantaggio di 4 lunghezze sul 11-15 ma a sistemare tutto i muri della Romano e Vecerkova. Si
arriva nel finale set, 23 a 21 Time, il 24 punto è stato emozionante e conteso ma Di Blasi centra poi Vecerkova mette giù il punto del set. Il secondo set è fotocopia del primo anche con i punteggi, le siciliane passano in vantaggio solo quando la Time commette errori, il finale del set identico al primo, 23-21 bellissimo pallonetto della Di Blasi per il 24, poi Vecerkova muro pesantissimo e 2 set in cassaforte. L'ultimo set rispecchia i precedenti. La squadra ha fatto quadrato vista l'assenza del libero De Vita, degnamente sostituito dalla Russo. Nel momento decisivo del set Ristits, ma soprattutto Vecerkova, prendono il sestetto per mano. Due muri della Vecerkova portano il punteggio sul 23-21, poi la firma della Buonfiglio per il 24-22 e poi arriva il sigillo finale di capitan Ristits consegnando alla tifoseria la vittoria che fa già sognare il salto di categoria in B1. Vincenzo Bochicchio sport@luedi.it
Body Building Brilla l’atleta di Vietri a Taranto
Terzo posto per De Vita
Salvatore De Vita e il preparatore Pasquale Caldiero
VIETRI DI POTENZA - Ottimo piazzamento per l'atleta Salvatore De Vita, dell'associazione vietrese “Iron Club”, nella gara di body building svoltasi a Taranto la scorsa settimana. De Vita si è piazzato al terzo posto in una gara valevole per le qualificazioni ai campionati italiani “Nbbui”, nella categoria “Hp + 173”. Teatro della manifestazione è stato il “PalaFiom” di Taranto. De Vita, di Sant'Angelo Le Fratte ma affiliato all'associazione vietrese, è un atleta di body building da sette anni, mentre da due anni è associato all'associazione di
Basket Giovanile Bilancio positivo per il team potentino
Timberwolves da applausi sei squadre, tre per l'under 13 UN BILANCIO positivo, una e altrettante per l'under 14, la stagione straordinaria. La vittoria in due concentramenTimberwolves Potenza ha ti provinciali minibasket, il chiuso splendidamente la sua torneo di Cesenatico con le caannata agonistica che ha visto tegorie under 13 e 14. Due giola società satellite della Potencatori nati nel 1995 sono stati za 84 dare grandi soddisfazioselezionati dal settore squadre ni ai dirigenti potentini. La sonazionali maschile al torneo cietà potentina si è confermadi Carovigno “Impariamo inta una delle migliori realtà del sieme”. La società, visti i nupanorama cestistico regionameri espressi durante la stale. La stagione agonistica apgione gongola in prospettiva pena conclusa è stata sicurafutura. Sono stati premiati i mente la migliore dalla nascisacrifici dello staff tecnico ta della società datata 2003. I composto da Donato Fiore, numeri sono davvero impresTitti Barbato, Gianfranco Pasionanti, centoquarantotto ce, Antonio Statuto, Vincenzo gare ufficiali disputate, fatta Gianfranco Pace Bochicchio, Andrea Romano e eccezione per le gare di minibasket, sei campionati disputati, otto Antonino Rato. Terminata la stagione resquadre partecipanti, due titoli regionali, golare gli atleti dovranno disputare lo uno provinciale e record di tesserati, ben spareggio regionale valido per il titolo di centonovantasei. La società si è laureata campioni under 14. Il sodalizio è concencampione regionale under 19, under 15, trato altresì per la solita trasferta di Griha vinto il titolo provinciale under 14, solia, in Calabria, dove è prossima l'orgainoltre la Timberwolves ha preso parte ai nizzazione del sesto Timberwolves Bacampionati under 15 d'eccellenza, classi- sket Camp dal 274 giugno al 4 luglio dove ficandosi al quarto posto nella seconda prenderanno parte gli atleti, un centinaio fase con il 50% di affermazioni nel cam- circa di età compresa tra otto e diciassette pionato under 17, campionato di serie D anni. regionale, nella fase Join the Game con f.menonna@luedi.it
Vietri ed è coadiuvato dai due campioni di body building, Pasquale Caldiero e Federica D'Auria, entrambi di Vietri. Questi ultimi preparano l'atleta per qualsiasi sua competizione da svolgere. Da due anni De Vita pratica il body building a livello agonistico, ha ottime potenzialità ed ampi margini di miglioramento. Nelle sue prime uscite (due al momento) si sono registrati due splendidi piazzamenti, il terzo posto in un grand prix a Matera e l'ultimo a Taranto. Ora l'atleta si sta preparando per una importante competizione che si terrà a Napoli il ventuno giugno. “Olimpo Flegreo, la battaglia degli dei”: questo il titolo della competizione, che si terrà al teatro “La Perla” a partire dalle diciannove. Quello napoletano è conosciuto come “l'evento del fitness e body building in Italia”. Per il futuro -come ha sottolineato anche il suo preparatore Caldiero- si spera di portare a casa un titolo, viste le potenzialità che Salvatore ha, senza dimenticare la sua preparazione, con una rispettata dieta e la dedizione negli allenamenti. “Nonostante i miei numerosi impegni lavorativi -ha sottolineato l'atleta De Vita- mi dedico con amore ed impegno a questo sport per le belle soddisfazioni che mi da. La prossima a Napoli sarà la mia terza competizione ufficiale, e spero di portare a casa una splendida vittoria”. L'atleta chiude dicendo: “Voglio ringraziare la mia compagna Antonella che mi è sempre vicina, è la mia prima supporter, i miei amici e i miei genitori, senza dimenticare Pasquale Caldiero e Federica D'Auria per i loro provvidenziali consigli”. Claudio Buono sport@luedi.it
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Sport 53
Domenica 17 maggio 2009
Domenica 17 maggio 2009
Tennis A2 Play Out In caso di sconfitta c’è ancora un turno di speranza
Pisticci, salvezza in ballo Per la permanenza basta vincere in casa del Casale Monferrato I PIANI salvezza del C.T. Pisticci passano innanzitutto per Casale Monferrato. Oggi, infatti, va in scena il primo turno dei play out del campionato femminile a squadre di A2 ed il circolo jonico dovrà vedersele in trasferta con la Soc. Canottieri Casale, un team collocato nell'altro girone di regular season e che quindi Pisticci non ha incontrato finora. Le padrone di casa hanno chiuso al quarto posto e pertanto hanno conquistato il diritto di giocare in casa questo primo turno play out che il regolamento stabilisce essere in gara unica. Chi vince si salva, chi perde accede al secondo ed ultimo turno play out dov'è previsto un confronto andata e ritorno con il Tc Milano Bonacossa. Sempre per questioni di classifica la perdente di oggi giocherà in casa la gara di ritorno con Milano. Il Ct Pisticci, tuttavia, si augura di chiudere subito, alla prima opportunità, il discorso salvezza “sia per questioni di bilancio - spiega il presidente Michele Leone - sia per evitare ulteriori
Il presidente Michele Leone
rischi”. Non sarà facile, tuttavia, ottenere la vittoria in casa del team di Casale Monferrato anche se la sfida, secondo il presidente Leone, sarà all'insegna dell'e-
quilibrio. “L'esito del match - spiega Leone - è incerto. Entrambe le squadre hanno argomenti validi da mettere in campo per provare a vincere la partita e quindi a conquistare la salvezza in A2. Noi ce la metteremo tutta nel tentativo di chiudere subito. Siamo fiduciosi di poter fare bene”. Formazione tipo per il Ct Pisticci con Giovine, Meruzzi e Gledacheva pronte a dar battaglia, anche se la bulgara fino a ieri era impegnata nella finale del torneo di Caserta ed è arrivata solo all'ultimo minuto. Nello stesso torneo la Giovine è uscita in semifinale sfiorando la conquista di un'affascinante sfida con la compagna di team. Adesso, tuttavia, bisognerà recuperare subito tutte le energie necessarie a tornare in campo e difendere al meglio i colori del Ct Pisticci alla ricerca della permanenza in serie A2. Roberto D’Alessandro sport@luedi.it
Tennis Soddisfatta il tecnico Giordano
L’Ineltec si laurea campione regionale Nel torneo Under 14 femminile INELTEC Accademia Tennis Matera Campione Regionale a squadre under 14 femminile. Con quattro vittorie in altrettante gare disputate, la coppia formata da Maria Bruna Paradiso e Sabrina Venezia, allenata dall'Istruttrice Fit Mariangela Giordano, hanno raggiunto l'ambito traguardo regionale. Le tenniste materane hanno superato, nell'ordine il Tennis Club Gingles Potenza, il Tennis Club Vallanoce Lauria-Lagonegro, il C.T. Pisticci ed infine, nel derby tutto materano, il Circolo Tennis Matera. Una sigillo griffato da 11 successi sui 12 match disputati dalle giovani giocatrici della Giordano, che si sono sempre superate ottenendo vittorie strepitose. Sono infatti quattro le gare che hanno fatto registrare il risultato finale di 3-0 per le materane, mentre solamente il C.T. Pisticci è riuscito a strappare una delle tre gare alla coppia Paradiso-Venezia, con la gara comunque conclusasi in favore delle materane per
2-1. Per ottenere questo strepitoso risultato è stata necessaria tutta l'esperienza della Paradiso, che seppur giovane calca il campo da tennis da diversi anni, ma anche le prestazioni della Venezia, trascinata dalla compagna, sono risutlate entusiasmanti e coinvolgenti. “Questo è un momento ricco di risultati per la nostra Associazione -afferma l'Istruttrice Fit Mariangela Giordano -infatti, qualche settimana fa, Luca Rubino, ha rappresentato la Basilicata partecipando alla competizione nazionale “Coppa Belardinelli”, tenutasi a Palermo, uscendo dalla sua gara con un'ottima performance, che gli ha permesso di conquistare la sua partita, battendo un classificato della regione Calabria”. Grande soddisfazione deriva dal poter confermare e mantenere l'impegno preso in occasione della presentazione del Centro Sportivo. “Lo scorso anno abbiamo preso un grosso impegno con Gianfelice, figlio del cal-
Da sinistra Sabrina Venezia, Maria Bruna Paradiso, l'Istruttrice fit Mariangela Giordano, Luca Rubini e Marco D'Agostino
ciatore Giacinto Facchetti, a cui è dedicato il nostro centro sportivo -continua la Giordano- cioè quello di proporre uno sport all'insegna del buon gioco e del rispetto delle regole, cosa che stiamo facendo quotidianamente, ottenendo anche grandi esiti e massima soddisfazione. Infatti, c'è un altro atleta che, con il suo impegno, siamo sicuri presto farà parlare di se ed è Marco D'Agostino, sul quale l'Associazione sta puntando molto”. Un doveroso ringraziamento viene attribuito anche a chi permette all'Accademia Tennis di poter andare avanti. “Ringrazio per il sui impegno e la sua disponibilità l'ingegner Antonio La Torre, poiché gli obiettivi raggiunti sono stati conquistati esclusivamente grazie a risorse economi-
che e strutture private. Anche perché -conclude polemica Mariangela Giordanoalla richiesta fatta quasi un anno fa, per poter utilizzare impianti pubblici, non abbiamo ancora ricevuto una risposta”. L'Ineltec Accademia Tennis Matera, inoltre, si avvicina al mondo della scuola ed organizza, a partire dal 22 maggio, in collaborazione con il Csi di Matera, il Primo Trofeo Scuole Giacinto Facchetti, manifestazione di calcio a cinque under 12 e under 14. La manifestazione sarà, certamente, un l'occasione di un'esperienza ludica e di crescita davvero importante, nonché momento di divertimento, per tutti coloro che vi aderiranno. Francesco Calia sport@luedi.it
Calcio a 5 D Venosa batte il Vietri
Il Sacro Cuore ha fatto tredici SACRO CUORE 13 AVIS VIETRI 0 SACRO CUORE VENOSA: Dinardo, Zotta, Briscese, Papa, Mancusi, Paulangelo, D'Errico, Muccilli, Martone, Iurino. Allenatore Genosa AVIS VIETRI: Manfroda, Picciolo, Russo, Pascaretta, Magrino. ARBITRO: Sacchitella di Melfi RETI: 12' Zotta, 15' Muccilli, 25' Martone, 26', 31', 34', 56' e 57' Briscese, 35' e 55' D'Errico, 39' Paulangelo, 49' Iurino, 53' Papa. VENOSA - Gli Oraziani vengono dal duro colpo subito con la Real Murese e cercano il riscatto casalingo. Tra i pali è schierato il buon vecchio Dinardo, nel ruolo di pivot, il giovanissimo Iurino. La gara sembra in discesa per i locali, Più volte si presentano d'avanti a Manfroda ma sembra non voler aprire la saracinesca. I locali trascinati dalla grinta di capitan Martone aggrediscono e iniziano a mettere davvero sotto pressione gli ospiti. Mister Genosa, mette nel ruolo di Pivot Martone, e dopo dieci secondi, viene lanciato a rete da Papa che sciupa una rete a tu per tu con Manfroda. Ma al 12' il folletto Zotta, servito da Martone sigla la rete del primo vantaggio. Passano solo tre minuti ed il Sacro Cuore orchestra un'azione da manovale, finalizzata da Muccilli messo tutto solo da Martone. La gara si opaca, e bisogna attendere il 25' per la terza rete della gara su angolo calciato da Papa e finalizzato da Martone con un tiro da fuori. Un minuto più tardi, D'Errico regala un assist d'oro e Briscese insacca per il quarto vantaggio. Da segnalare una traversa per
gli ospiti da parte di Magrino. La ripresa è tutta dei locali, dopo solo un quattro minuto Briscese sigla due reti portando a sei le reti di vantaggio. Al 35' è D'Errico a siglare la prima delle sue due reti con un'azione personale. C'è spazio solo per raccontare le reti ma le azioni che il Sacro Cuore crea minuto dopo minuto sono tante e per fortuna per gli ospiti c'è Manfroda tra i pali che sventa più volte le incursioni dalle sue parte dei locali. Al 39' minuto Paulangelo sferra un tiro da fuori e piazza la palla nell'angolino basso alla destra del portiere ospite. Dopo di che dieci minuti di pausa per segnalere altre reti, ma gli oraziani le provano ancora e la rete arriva al 49' minuto, solita botta su angolo di Martone e Iurino con un leggero tocco mette alle spalle di Manfroda. Al 53' minuto Papa servito da Muccilli sigla la rete numero dieci. E' D'Errico al 55' minuto che raccoglie da Briscese una palla e la insacca. E' un monologo, le ultime due reti passano sempre sui piedi di Briscese Denny oggi in giornata di spolvero e sigla la sua cinquina personale. Il Sacro Cuore si riscatta senza subire reti grazie anche al suo portiere Dinardo che si è fatto trovare pronto con quella pochissime coclusioni del Vietri. Gli oraziani restano in testa alla classifica due punti in più del Csn Tenda Club Tolve, ma stacano la Real Murese molla la battistrada pareggiando in trasferta con l'Aurora Savoia. La prossima giornata, il Sacro Cuore sarà ospite del Sant'Angelo penultima in classifica ma gli occhi saranno puntati proprio sullo sfida anti Sacro Cuore tra Real Murese e Tolve. Lorenzo Zolfo sport@luedi.it
Conferito il riconoscimento come “studente-atleta” dell’anno 2009 alla pallavolista dell’Asci
Ad Antonella Postiglione il premio del Panathlon E' UN personaggio a tutto tondo che, fra i tanti interessi coltivati, quali la poesia e la letteratura, ha avuto quello della passione per lo sport che l'ha portato a raggiungere traguardi prestigiosi nel Canottaggio come capovoga degli equipaggi dell'otto yole, del quattro con e senza timoniere nella Canottieri Napoli, imponendosi, altresì, nel 1927/1929 nella famosa Coppa Lysistrata, nel rugby e nello sci: ci riferiamo all'ing. Gennaro Laurini, del quale il Panathlon di Potenza (di cui è stato presidente dal 72-74) perpetua la memoria dal 1987 con l'istituzione del Premio Studente - Atleta, giunto alla 21esima edizione. L'edizione 2008-2009 ad Antonella Postiglione, nata a Potenza l'8 aprile 1993, un amore infinito per la pallavolo, dove ha mosso i primi passi con l'Asci Potenza, ottimo curriculum: vive a Roma dove fa parte del Club Italia praticando stage con la Federazione Italiana Pallavolo. Antonella Postiglione, presente al “Grande Albergo”con i genitori, frequenta la seconda classe del liceo scientifico: è più di una promessa nel mondo dello Sport con la sua bellezza statuaria (è alta cm. 186) cosi come è stato sot-
tolineato nel corso di una intervista con il nostro Pietro Scognamiglio, al termine della quale ha ricevuto il prestigioso premio dal figlio di Laurini, ing. Salvatore Laurini (con commossi accenti, ha ricordato la figura del genitore). Il tradizionale incontro annuale, organizzato dal Panatlhon Club Potenza, ha costituito occasione per un dibattito intrigante sul tema: “1934: un evento indimenticabile per la nostra città l'ing. Gennaro Laurini e il Campo Sportivo Littorio di Potenza”. L'incontro, coordinato da Rocco Galasso, cultore di storia locale, ha avuto inizio con il saluto agli ospiti del presidente del Club, Domenico Addamiano evidenziando, altresì, il costante impegno del sodalizio nella promozione di una nuova e diversa cultura sportiva. Rocco Galasso ha prima sottolineato che le foto presenti nel volume realizzato sul campo sportivo Viviani e la mostra, che sarà riproposta nelle scale mobili di Viale Marconi, sono state riprese dall'archivio di Perretti, del Podestà Andretta, dell'ing. Gennaro Laurini, che ha sostanzialmente contribuito alla progettazione del campo Littorio, poi Italia e Viviani. In se-
Antonella Postiglione premiata da Laurini e accanto il pubblico
guito ha annunciato una iniziativa del Centro Culturale “Newman” per Alfredo Viviani ”: atleta, dirigente sportivo, giornalista-scrittore e fondatore di periodici dell'epoca. Galasso ha poi dato la parola all'arch. Gianfranco Restaino, autore di “Campo sportivo Viviani 1934-1964 - Dal Littorio al Viviani”, un video-libro sulla storia del terreno di gioco di Viale Marconi. “Una struttura, ha detto Restaino, che non è più quella di un tempo, con stravolgimenti continui che ne hanno minato la bel-
lezza”. Michele Graziadei, presidente Ordine degli Architetti, in stretta sintesi, si è soffermato sulla progettualità della tribuna coperta che evidenzia la qualità e la professionalità dell'ing. Laurini. “Dopo 80 anni, ha concluso Graziadei, la tribuna coperta del Viviani resta una delle opere in cemento armato che consente di parlare di architettura”. L'ing. Michele Lapenna, presidente Ordine degli Ingegneri, dal suo canto, ha tracciato il profilo dell'ing. Laurini, che si distinse nell'impostazio-
ne della politica dell'impiantistica sportiva allora demandata alla Provincia di Potenza, “dove, fino al 1971, ha ricoperto l'incarico di ingegnere capo”. Ha concluso l'incontro Franco Mattia, vice presidente Consiglio Regionale Basilicata, che si è complimentato con il Panathlon Club Potenza per l'iniziativa di grande spessore culturale “che fa memoria storica ed aiuta i giovani a costruire un presente migliore”. Pino Gentile sport@luedi.it
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
54 Sport
Motomondiale Lorenzo secondo, Stoner terzo e Valentino Rossi quarto
A Le Mans si parla spagnolo: pole di Pedrosa LE MANS - Sventola alto il vessillo spagnolo sul circuito della Sartre al termine delle qualifiche del Gran Premio di Francia, quarta prova del Motomondiale di velocità. A Le Mans, infatti, Dani Pedrosa ottiene a sorpresa la pole position nella MotoGP. Il pilota della Repsol Hrac Honda, infatti, ha beffato per soli cinque millesimi il connazionale Jorge Lorenzo con la prima delle Fiat Yamaha in griglia. In prima fila c'è anche la Ducati ufficiale di Casey Stoner, a lungo in vetta alla scala dei tempi, prima di essere passato irrimediabilmente dai due iberici quando non c'era più il tempo per rispondere con un giro lanciato. Partirà dalla seconda fila ma a soli 132 millesini da Pedroa, Valentino Rossi. Il pesarese, ha risolto i problemi di frizione accusati fino alle libere del mattino, ma non è riuscito ad issarsi in prima fila. Domani, comunque, sarà certamente protagonista di una gara incentrata sulla ricerca della 99^ vittoria in carriera. Era stato il più veloce venerdì nelle libere, oggi, Andrea
Dovizioso ottiene il quinto tempo a 0"326 dal miglior tempo del compagno di team. Al fianco della sua Repsol Hrc partirà la Monster Yamaha Tech3 del texano Colin Edwards. In terza fila, le due Rizla Suzuki di Chris Vermeulen e Loris Capirossi e Marco Melandri con la Kawasaki dell’Hayate Racing. Decimo tempo e quarta fila per l’idolo di casa Randy de Puniet con la Honda del team di Lucio Cecchinello. Sia Melandri che De Puniet sono stati protagonisti di una caduta senza nessuna conseguenza. Meno fortunato Sete Gibernau che non ha preso parte alle qualifiche per la violenta caduta nelle libere del mattino, dopo ha riportato la frattura della clavicola in due punti. Per lo sfortunato centauro spagnolo, ritornato a gareggiare dopo due anni di stop, si tratta della terza frattura alla clavicola in carriera. Gibernau sarà trasportato a Barcellona dove sarà operato. Seconda pole stagionale, invece, per Alvaro Bautista che ha ottenuto il miglior tempo nella classe 250 cc. con
1'38"270, precedendo il Campione del Mondo in carica Marco Simoncelli (1'39"652) ed il leader della classifica Hiroshi Aoyama (Honda Scot Racing) più lento di 30 millesimi del pilota della Metis Gilera. A chiudere la prima fila lo svizzero Thomas Luthi (Aprilia Emmi Caffe Latte), al suo miglior risultato stagionale in qualifica. Il beniamino di casa, il campione del mondo della 125, Mike di Meglio (Aprilia Mapfre Aspar) apre la seconda fila. Al suo fianco l’altra moto di Noale della Blusens, Alex Debon, vincitore della gara della scorsa stagione sotto la pioggia. Raffaele De Rosa (Honda Scot Racing), Lucas Pesek (Aprilia auto Kelly CP), Roberto Locatelli (Metis Gilera) e Hector Faubel (Valencia C.F. - Honda SAG) completano le prime dieci posizioni. Qualifiche sotto la pioggia, invece, in mattinata per le piccole ottavo di litro, con una lunga serie di cadute che hanno coinvolto, tra gli altri, anche i primi della classe, Andrea Iannone e Bradley Smith.
Pallanuoto B Uomini Il tris di Renzuto porta il team di Silipo al secondo posto
Straordinaria Basilicata Batte il Telimar Palermo ed effettua il sorpasso in classifica Ciclismo
Pozzovivo verso Imola Oggi vetrina sul Gargano
Domenico Pozzovivo
Sarà il testimonial d’eccezione Domenico Pozzovivo oggi al Giro del Gargano. Stagione del corridore di Montalbano che prosegue con un programma completo e ambizioso. «Dal 3 al 7 giugnoafferma Domenico Pozzovivo parteciperò con la mia squadra, Csf Navigare, al giro del Lussemburgo. Quello di oggi non è una gara, ma una partecipazione simbolica per tenermi allenato. Sono stato invitato e ho risposto presente. Dopo il Lussemburgo, dal 19 al 21 giugno ci sarà il giro dela Slovenia. Il 24 giugno il Giro degli Appennini e il 28 il Campionato italiano a Imola». Un programma ambizioso per Domenico Pozzovivo. r.carpentieri@luedi.it
BASILICATA T. PALERMO
Pallanuoto C Uomini
6 3
BASILICATA NUOTO 2000 POTENZA: Brigante, De Rosa, Renzuto, Maglitto, Fortarezza, Perillo, Bruschini, Fiorentino, Jaleggio, Di Palma, Campese, Volta, Scotti Galletta. All. Francesco Silipo. TELIMAR PALERMO: Sansone, Covello, Pedone, Sancito, Salemi, Lo Nardo, Scafidi, Mercadante, Alamprese, Mattarella, Galioto, Raimondo. All. Occhione. ARBITRO: Ercoli di Fermo. PARZIALI: 1-0, 1-1, 3-3, 63. RETI: Potenza: 3 Renzuto, Jaleggio, Campese, Scotti Galletta. Palermo: Mattarella, Pedone, Scafidi. STRAORDINARIA prestazione della Basilicata Nuoto 2000 Potenza nella quattordicesima giornata del campionato maschile di serie B di pallanuoto. I biancoverdi confermano di essere in forma smagliante superando nel big match disputatosi alla Piscina Felice Scandone di Napoli la Telimar Palermo con il punteggio di 6 a 3. Partenza positiva per i potentini che passano a condurre grazie alla rete di Campese. I palermitani hanno cercato di reagire, trovando soltanto nel secondo tempo il gol del momentaneo uno a uno con Pedone. Le due formazioni hanno cercato di prendere il sopravvento ma l'equilibrio ha
Colpo del Tritone E’ vittoria a Bari
Scotti Galletta, ieri a segno, in azione
regnato sovrano. Nel terzo quarto si è assistito ad un vero e proprio botta e risposta con le reti di Scotti Galletta e Jaleggio sul versante potentino e di Scafidi e Mattarella per i palermitani. L'agonismo ha caratterizzato il confronto, le due formazioni sono state brave a fare della forza fisica e della grinta il proprio trampolino di lancio. Nel quarto parziale di gara la Basilicata Nuoto 2000 Potenza è uscita prepotentemente alla distanza, grazie alle tre reti di ottima fattura siglate da Vincenzo Renzuto che hanno permesso alla compagine del mister Francesco Silipo di allungare il passo. I palermitani sono rimasti al palo, quasi storditi dalle
Marsico, i più piccoli vanno a lezione di pesca sportiva MARSICO NUOVO - E' consuetudine, ormai, per l'Associazione Dilettantistica Pesca Sportiva Agri di Paterno e Tramutola, affiliata alla FIPSAS, organizzare ogni anno, un corso di scuola di pesca a ragazzi in età scolare ed iniziare le prove pratiche con una manifestazione in lago. Anche quest'anno lo scenario si è ripetuto. Ssulle sponde dell'invaso di Sant'Elia, 25 ragazzi si sono misurati in una prova di pesca alla trota. Tutti i ragazzi, nonostante esordienti, hanno dato segno di grandi capacità. I più agguerriti sono stati i più piccoli e precisamente: Paolini Ivan, Avigliano Antonio, Mastroberti Maria e Vignola Michele. Il Presidente dell'Associazione, Risoli Domenico,
si è congratulato con gli istruttori per il loro impegno, con i pazienti genitori per aver accompagnato i giovani atleti e con questi ultimi per aver saputo mettere in atto quanto appreso in teoria. Di pensare speranzoso è anche il Presidente della Sezione Provinciale FIPSAS, Franco Palese, lì presente anche come istruttore, che vede le nuove leve quali futuri messaggeri di questo sport. Giungono a pari merito con 16 catture Paolini Ivan e Vignola Michele, per pochi grammi la gara se l'aggiudica Paolini, mentre Vignola è costretto ad accontentasi della seconda piazza. Stefano Riccardi sport@luedi.it
perle di Renzuto che hanno praticamente chiuso le ostilità. Da segnalare nel finale di partita l'espulsione del portiere della Basilicata Nuoto 2000 Potenza, Vinicio Brigante a causa di reiterate proteste nei confronti del direttore di gara. E' toccato a Riccardo Scotti Galletta prendere il posto tra i pali di Brigante, ma le batterie offensive dei palermitani erano ormai esaurite e per la squadra del presidente Roberto Urgesi è stata festa grande negli spogliatoi. La vittoria consente alla compagine lucana di superare i palermitani e di raggiungere in condominio con lo Sporting Napoli di Marco Fusco. f.menonna@luedi.it
Automobilismo Servono sponsor
Salvatore Liuzzi cerca sostegno MATERA - Liuzzi cerca sponsor. Il pilota materano è alla ricerca di contributi economici per far sì che l'automobilismo nella città dei Sassi non muoia. “I tanti spettatori, oltre tremila, che hanno affollato piazza della Visitazione nella manifestazione svoltasi lo scorso 19 aprile, dimostrano che i materani amano il mondo dei motori - ha spiegato Liuzzi; la nota dolente però c'è e non si può nascondere: mai nessuno mi ha dato una mano sia a livello organizzativo che con contributi economici. La carenza di sponsor mi ha impedito di partecipare alla prima gara di campionato italiano rally -slalom e, probabilmente impedirà di organizzare altre manifestazioni a Matera”. l.t.
NELLA seconda giornata di ritorno del campionato maschile di serie C di pallanuoto il Tritone Potenza ha colto una preziosissima vittoria allo Stadio del Nuoto di Bari, superando il Flipper Mola per 6 a 3. La formazione di Giorgio Pappalardo si è espressa su ottimi livelli tecnici e di gioco amministrando il confronto senza particolari affanni. I baresi sono stati sempre in balia del Tritone Potenza che ha potuto far breccia nella difesa pugliese. I lucani hanno espresso una pallanuoto concreta e solida contrastando al meglio la Flipper Mola che dal canto suo non è stata capace di contrastare al meglio il complesso potentino. Il Tritone Potenza ha controllato i vani tentativi di rimonta della squadra pugliese, avendo nella difesa l'arma migliore per dare linfa e sostanza alle proprie ambizioni. I padroni di casa non sono mai stati incisivi e hanno patito la concretezza della squadra di Giorgio Pappalardo. Il team potentino con questo successo ha conquistato la matematica permanenza in serie C. I realizzatori del Tritone Potenza sono stati Caprarella e Moretti con una bella doppietta, Gentile e Chierchia con una realizzazione. E' andata male invece alla Potenza Nuoto di Pasquale Miglionico sconfitta alla Piscina Comunale Michele Riviello di Parco Montereale dal Taranto con il punteggio di 13 a 9. La prestazione dei potentini è stata piuttosto sfortunata vista la vera e propria collezione di pali e traverse colte dai lucani. La compagine di Pasquale Miglionico si è espressa in maniera vigorosa ma ha dovuto fare i conti con la maggiore organizzazione tecnica e agonistica del Taranto che ha prevalso in virtù di una consolidata esperienza e di un rendimento migliore rispetto al settebello di Miglionico. Per la Potenza Nuoto sono andati a segno Lapolla, Teo Nigro, Vinci, Caricati, Falconeri e Mancino con una rete, Francesco Nigro ha invece realizzato una tripletta. Il successo colto dal Tritone a Bari consente comunque alla Potenza Nuoto di guardare con una certa serenità al prosieguo del campionato. f.menonna@luedi.it
DAMA La Provincia di Potenza ai vertici della disciplina a livello scolastico CATTOLICA – Conclusi a Cattolica i Giochi sportivi studenteschi di Dama, con due titoli per le squadre della provincia di Potenza (allievi dama italiana ed elementari dama internazionale), mentre gli altri sono andati a Velletri, Reggio Calabria, Trento, Napoli oltre ai due titoli andati ad Aosta. Oltre trecento studenti hanno sfilato per le strade di Cattolica con i gonfaloni delle rispettive regioni, presente anche il piccolo Cristian Durante di Potenza, che ad agosto giocherà l’europeo giovanile in Olanda. Un applauso particolare è stato riservato ai ragazzi di Scoppito, comune alle porte dell’Aquila, uno dei paesi devastati dal terremoto d’Abruzzo. «Per noi è molto importante essere qui», hanno detto, arrivati alle finali nazionali di Cattolica dopo aver giocato le selezioni sotto le tende, un paio di settimane dopo il sisma. Questo il loro striscione: «pedina dopo pedina l’Aquila tornerà quella di prima». Questa mattina la premiazione al Palazzetto dello sport, dopo la serata con l’esibizione in simultanea, con i campioni ad affrontare qualche decina di avversari in contemporanea.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Sport 55
Domenica 17 maggio 2009
Giro d’Italia
Domenica 17 maggio 2009
Il bielorusso, in realtà, è mezzo bergamasco. Vive ormai da tanti anni a Villongo
di ADOLFO FANTACCINI BERGAMO – Il Team Columbia-High Road continua a monopolizzare il 92° Giro ciclistico d’Italia, che oggi approderà nel cuore di Milano con Danilo Di Luca in maglia rosa. Dopo il successo nella cronosquadre di Venezia, e la conseguente conquista della maglia rosa da parte di Mark Cavendish, il primato in classifica passato anche dalle mani dello svedese Thomas Lovkvist, il successo ottenuto ieri da Edvald Boasson Hagen, ieri un altro corridore della squadra di Valerio Piva, il bielorusso Konstantin Siutsou è salito alla ribalta, trionfando nella MorbegnoBergamo, in una tappa contrassegnata dalla grave caduta dello spagnolo Pedro Horrillo Munoz. Lo spagnolo è finito in un burrone dopo un volo di 70 metri ed è ricoverato nell’ospedale di Bergamo con trauma cranico. Le sue condizioni sono gravi ma non è in pericolo di vita. La vittoria di tappa è andata a un bielorusso semisconosciuto, Kostantin Siutsou. Il vincitore, in realtà, è mezzo bergamasco, dal momento che vive da tempo a Villongo, un paese che sorge a circa 25 km da Bergamo ed è la residenza di altri corridori venuti dall’est, come i fratelli Vladimir ed Alexander Efimkin, o Vasil Kiryienka. Tanti campioni del pedale in un paesino di circa 2 mila anime. Fra tante fughe ardite, se non addirittura scriteriate, ha avuto la meglio Siutsou, che l’8 agosto prossimo compirà 27 anni ed è professionista solo dal 2005. Doveva essere la tappa di Di Luca, che andava a caccia di abbuoni per rimpinguare il proprio vantaggio nei confronti dei rivali più quotati, invece dal nulla è spuntata
Siutsou, una vittoria da quasi profeta in patria CLASSIFICA 1. Danilo Di Luca in 33h13'35” 2. Thomas Lovkvist a 00'13” 3. Michael Rogers 00'44” 4. Levi Leipheimer 00'51” 5. Denis Menchov 00'58” 6. Ivan Basso 01'14” 7. Carlos Sastre 01'24” 8. Christopher Horner 01'25” 9. Franco Pellizotti 01'35” 10. David Arroyo 01'49” 11. Gilberto Simoni 02'09” 20. Marzio Bruseghin 03'24” 21. Damiano Cunego 03'37” 25. Lance Armstrong 04'39” 33. Michele Scarponi 05'31” 36. Stefano Garzelli 06'49” 58. Filippo Pozzato 22'25”
Kostantin Siutsou taglia il traguardo a braccia alzate
un’altra maglia gialla del Team Columbia-High Road che, in questo Giro d’Italia del centenario, sta davvero facendo sfracelli, conquistanto maglie rosa (anche se solo per un giorno), successi e piazzamenti prestigiosi. Il ds Valerio Piva gongola e già assapora lo sprint vincente di Mark Cavendish oggi a Milano, nello show dei velocisti. Il britannico, in pratica, sarà l’uomo da battere -assieme ad Alessandro Petacchi in una tappa che precede la leggendaria Cuneo-Pinerolo, che presenta la Cima Coppi del
Giro, il Sestriere. La tappa di ieri è stata caratterizzata, oltre che dai continui tentativi di fuga, dalla caduta di Pedro Horrillo, finito in un burrone mentre affrontava la discesa del Culmine di San Pietro. Nella prima fuga della giornata c'è anche Giovanni Visconti, atteso protagonista a Bergamo, ma tornerà troppo presto nei ranghi. La tappa è un continuo divernire di scatti, controscatti, attacchi e tentativi di fuga, ma il gruppo della maglia rosa continua a controllare la situazione senza grossi proble-
L’INCIDENTE
Paurosa caduta di Horrillo E’ in ospedale a Bergamo LECCO – Dramma al Giro d’Italia: lo spagnolo Pedro Horrillo Munoz, uno dei corridori partecipanti alla competizione, è scivolato in una scarpata della Valsassina compiendo una caduta di oltre 70 metri. L’incidente è avvenuto in località Culmine di San Pietro. Secondo quanto fa sapere il 118, l’atleta sarebbe in condizioni critiche. A causa delle difficili condizioni del luogo, gli operatori dell’elisoccorso di Bergamo hanno avviato una particolare manovra di recupero con il verricello. Il corridore presenta un grave trauma cranico e toracico, oltre a numerose fratture ma non è in pericolo di vita. Pedro Horrilo si trova attualmente ricoverato presso agli ospedali Riuniti di Bergamo. Le sue condizioni sono critiche ma stabili; è stato intubato sul posto dagli operatori del 118 di Bergamo. Il giovane era cosciente e presentava trauma cranico e toracico e varie fratture tra cui una, esposta, al femore.
ORDINE D’ARRIVO 1. Kanstantsin Siutsou in 5h04'34“ 2. Boasson Hagen a 00'21» 3. Danilo Di Luca s.t. 4. Michael Rogers s.t. 5. Franco Pellizotti s.t. 6. Stefano Garzelli s.t. 7. Damiano Cunego s.t. 8. Jackson Rodriguez s.t. 9. Marzio Bruseghin s.t. 10. Thomas Rohregger s.t. 12. Filippo Pozzato s.t. 15. Michele Scarponi s.t. 16. Ivan Basso s.t. 31. Lance Armstrong s.t. 34. Gilberto Simoni s.t.
Lo sfortunato Pedro Horrillo e il burrone in cui è “volato” il ciclista
mi. La fuga giusta, quella che porterà Siutsou sul traguardo della città di Donizetti, parte a 12 km dal traguardo, dopo che fra i tanti ci ha provato anche Di Luca, sulla salita del secondo Gran premio della montagna, il Colle del Gallo. Poi è scattato Siutsou e non c'è stato niente da fare: nè per Popovych e neppure per gli altri. Il vantaggio del bielorusso non è mai sceso al di sotto dei 20», quanti ne bastavano per presentarsi sul traguardo di Bergamo e battersi la mano sul cuore.
LA TAPPA DI OGGI Il Giro torna a Milano 165 chilometri BERGAMO - Una grande festa per celebrare lo storico centenario. Oggi il Giro d’Italia, con la sua nona tappa, la Milano Show 100 di 165 chilometri, torna praticamente a casa, nel capoluogo lombardo che è sede di partenza e di arrivo. Proprio qui nacque, esattamente un secolo fa, la corsa rosa, con la Milano-Bologna di 397 chilometri vinta da Dario Beni in oltre 14 ore. Raduno e partenza in Piazza del Duomo e quindi la centralissima Via Dante con lo sfondo dell’imponente sagoma del Castello Sforzesco. Qui ha inizio il circuito, tracciato nel cuore di Milano, che tocca Piazzale Loreto, Corso Buenos Aires, Porta Venezia, Piazza Cavour, Via Moscova, piazza Castello, piazza Cadorna, viale Papiniano, via Melzi d’Eril con passaggio accanto all’Arena Civica intitolata a Gianni Brera, piazza 25 Aprile, piazza della Repubblica e arrivo a Porta Venezia. Il circuito, da eseguire dieci volte per poco più di 150 chilometri, è uno dei pochi appuntamenti per velocisti veri come Petacchi e Cavendish. Danilo Di Luca dovrebbe rimanere maglia rosa del giro fino alla cronometro, poi deve lottare per riprenderla, magari definitivamente.
Danilo Di Luca indossa la maglia rosa
Il trionfatore dell’ottava tappa
«Su queste strade mi alleno» Konstantin Siutsou in azione
BERGAMO - «Io una sorpresa? E perchè? Sono sempre andato abbastanza forte e queste sono le strade su cui mi alleno». Kanstantin Siutsou si gode il successo. Una vittoria inaspettata la sua quella nell’ottava tappa del Giro d’Italia, forse per molti ma non per lui. «Sapevo che sulla salita di Colle Gallo si poteva fare un pò di selezione – spiega il corridore bielorusso della Columbia High Road – e ho pensato che dovevo guadagnare 30-35» prima della salita e poi andare forte, ci sono riuscito e ho dato tutto nel finale». Il successo di Siutsou è l’ennesima perla della Columbia, che ha già messo in mostra i
vari Rogers, Lovkvist e Boasson Hagen. «Abbiamo una squadra forte – riconosce – e tutti i ragazzi hanno le loro possibilità. Boasson Hagen non è solo un velocista, ha un talento impressionante ed è un corridore completo, Rogers e Lovkvist sono molto generosi, molto bravi e se abbiamo bisogno ci aiutiamo». Dietro i successi della Columbia c'è ovviamente il ds Valerio Piva. «Ho dei buoni corridori – ammette – Siutsou ha guadagnato subito terreno, è uno scalatore e ha difeso il vantaggio sulla salita. Domani toccherà a Cavendish imporsi? È uno dei favoriti, cercheremo di aiutarlo a vincere una tappa».
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
56 Sport
Domenica 17 maggio 2009
57
Carnet
Arte
Presentato il catalogo delle opere conservate a Potenza
Gli “Equilibri” di Friscia POTENZA -Presentato ieri mattina presso la Sala conferenze della Biblioteca nazionale di Potenza il catalogo “Equilibri” dedicato all'artista italo-americano Albert Friscia. Dal 2000 la biblioteca conserva una ricca collezione in mostra permanente di opere del maestro Friscia scomparso nel 1989. Il catalogo, con opere selezionate e testi a cura di Grazia Pastore, è stato realizzato con l'intento di «rendere omaggio all'artista e testimoniare l'attività della Biblioteca Nazionale nei confronti dell'arte contemporanea», spiega Franco Sabia Direttore dell'istituto. Le opere - pitture, sculture, grafica e quadri cinetici- abbracciano un percorso di lavoro di oltre mezzo secolo, dal 1935 alla morte dell'artista. Il fondo comprende 96 oli, 65 sculture in bronzo, 2 sculture in marmo, 580 tra opere grafiche e disegni e 10 opere cinetiche, cioé dei quadri luminosi con lastra polarizzata a motore. A ricordare la figura dell'artista sono stati Franca Laraia, socio onorario della “Dante Alighieri” che ha conosciuto personalmente Friscia in quanto compagna di studi della moglie, la potentina Lidia Di Bello, mentre Bruno Mantura dell'Università Roma 3 ne ha illustrato l'originale ricerca artistica. Presenti al tavolo dei relatori anche Serafina Rotondaro, dirigente dell'Istituto statale d'Arte di Potenza, Gerardo Ferretti presidente della Comunità Montana “Alto Basento” grazie al quale è stato possibile realizzare la pub-
blicazione, il sindaco di Potenza Vito Santarsiero, e Maurizio Fallace, Direttore generale per i beni librari e gli istituti culturali. Interessante figura del panorama artistico del Novecento, Albert Friscia nacque a New York nel 1911 da genitori siciliani emigrati. Studia alla National Academy of Design di New York e negli anni '50 si trasferisce a Roma dove conosce la lucana Lidia Di Bello che sposerà nel 1957. Originalissime le sue sperimentazioni artistiche tra cui quella cinetica che dà l'avvio all'utilizzazione plastica della luce polarizzata. Diverse le opere di Friscia, in Italia e all'estero, tra cui l'imponente scultura in bronzo, collocata nel cortile del Ministero delle Comunicazioni all'Eur, o l'altare maggiore bronzeo, posto nell'abside del Bernini nella Basilica di San Pietro, sempre a Roma, oltre che un portale in bronzo della Cattedrale di Holy Name a Chicago. Suoi sono, a Potenza, anche il portale del Duomo e il monumento funebre dedicato a monsignor Bertazzoni nella cappella dell'Immacolata della cattedrale. Nel corso della manifestazione sono stati illustrati anche i risultati di un laboratorio didattico a cura dell'Istituto Statale D'Arte di Potenza- condotto dalle insegnanti Bruno, D'Anisi e Giordano - grazie al quale alcune classi hanno scelto e fotografato le sculture di Friscia, realizzando performance di interpretazione personale delle opere del maestro italo americano. cultura@luedi.it
Una scultura di Albert Friscia a Potenza
Il concerto “Abballam” in piazza con i Tarantolati POTENZA - Nella piazza Don Bosco, ieri sera, con inizio alle 21, concerto dei Tarantolati di Tricarico. Nuova tappa del tour iniziato il 22 febbraio scorso febbraio, in occasione del carnevale. Si tratta di "AbballamTaranta Tour", che quest’anno tocca oltre il territorio italiano anche l’estero, con tappe a Bucarest ( Romania ) Canada ( Montreal, Vancouver e altre ) e altri paesi. Va sottolineato, inoltre, Il notevole successo dell’ultimo album Abballam che fa ulteriormente lievitare la fama dello storico gruppo affiancato anche
quest’anno dai musicisti tutti lucani che già collaborano per il terzo anno consecutivo. Una line up potente di nove elementi per un concerto di due ore tutto da ballare, con il gruppo di ballo delle Iatrida, le bravissime ballerine che già in passato hanno collaborato con i Tarantolati. Ancora una volta, in primo piano brani dall’ultimo cd e della tradizione popolare tricaricese insieme agli storici successi, come la Gatta Mammona, Lu Pastore e altri, tratti dai precedenti lavori del gruppo. cultura@luedi.it
Poesia MURO LUCANO - Cor' Scantàt (Stupido cuore spaventato) - Poesie in amore è la nuova raccolta di poesie di Salvatore Pagliuca. Il libro sarà presentato a Muro Lucano oggi pomeriggio, alle 18,30, presso il museo archeologico nazionale. L'evento è organizzato dal Centro Culturale Franco Italiano. Introduce Nunziata Zampino, responsabile della biblioteca del Ccfi, interviene Manuel Cohen, critico letterario e docente dell'Istituto Internazionale di Traduzione di Bruxelles e Liegi. Seguirà un reading dell'autore. Il dialetto murese che sublima in lingua letteraria e dà forma e voce all'amore. Salvatore Pagliuca, archeologo per mestiere, poeta per passione, è alla sua terza fatica letteraria. Dopo le fortunate raccolte Cocktél e Orto Botanico e una manciata di significative apparizioni in antologie e riviste poetiche, la nuova raccolta Cor' Scantàt, autoprodotto in tiratura limitata, impreziosisce di nuovi versi un percorso poetico che è insieme riappropriazione delle radici arcaiche e sperimentazione linguistica. Dante Maffia, critico letterario e autore del-
Pagliuca presenta “Cor scantat” Versi d’amore in dialetto murese la prefazione, scova nella trama lirica di Pagliuca tracce di Sinisgalli o delle pagine friulane di Pasolini e Giacomini. Una poetica leggera, parsimoniosa, sobria, che non ha bisogno di stampelle retoriche o aggettivazioni ridondanti per tirare fuori l'essenza delle “cose innamorate”. Quasi ermetica nella sua essenzialità. Essenzialità che l'autore porta alle sue estreme conseguenze nella sezione intitolata “pizzini”, dove il verso si fa concentrato, “ai limiti della dicibilità”. «Questi versi - scrive Maffia - hanno una loro particolarità che prende e trascina, perché hanno nella loro leggerezza
un segreto che sfugge e si colora via via di presagi appena accennati, di abbagli che a un tempo svelano e occultano il nodo intricato della psiche». In un recente reading romano Achille Serrao ha definito la racconta di Pagliuca «poesia in punta di piedi che sussurra con leggerezza badando a non imporre la propria condizione, soprattutto quella di poeta, a non disturbare». L'amore, nelle sue controverse manifestazioni, è il filo che tiene insieme questi frammenti di poesia. L'amore che scandisce il quotidiano e riempie la vita, perché “un cuore che non si spaventa, è cuore mezzo vuoto”, recita il
frammento che dà il titolo alla raccolta. L'aspetto linguistico è non meno significativo. Pagliuca usa la lingua “matria” di Muro Lucano. Scrive Manuel Cohen in una recente recensione apparsa sulla rivista di cultura dialettale e critica letteraria Il Parlar Franco: «Del dialetto lucano, nella sua varietà murese, vengono registrate alcune pietre, specie diminuitivi, dal chiaro valore affettivo o simbolico: vociavucegghj (voce-vocina), vuccuccj (boccucce), funtanegghj (fontanella), travèrs' (vento di traversa, tipico vento del murese); un dialetto interiorizzato, fatto proprio, reso idioletto materno e privato, che sopravvive sotto forma di leit motiv e stigma verbale in precise scelte formali, di iterazione, quasi tic o refrain all'interno dei singoli microtesti, a evocare una originaria tradizione orale, ma pure una iteratività tra preghiera e litania di matrice sacroscritturale». Pagliuca è un artigiano della parola, un cesellatore di emozioni, che sgrossa, smussa, sottrae il superfluo, per regalare al lettore la parola nella sua essenziale ed emozionante nudità. cultura@luedi.it
Lectura Dantis all’Informagiovani di Genzano GENZANO DI LUCANIA - L'Informagiovani e lo Spaziogiovani di Genzano presentano le Lecturae Dantis. È l'occasione di leggere in modo diverso una delle opere più rappresentative del patrimonio culturale italiano, La divina Commedia, aiutati dalla recitazione di un grande attore, amante della letteratura e della poesia: Roberto Benigni. Forse a sette secoli di distanza possiamo ancora condividere con il Sommo Poeta passioni e aspirazioni, delusioni e indignazioni, scoprire che tutto ciò che appassiona il cuore degli artisti è sottratto al tempo. È prevista la lettura di quattro canti in altrettanti incontri, secondo il seguente programma: lunedì 11 maggio inizio ore 19:30 Canto III dell'Inferno (l'entrata de l'Inferno, Papa Celestino), introduzione a cura di Andrea Guerriero, proiezione della lettura di Roberto Benigni; lunedì 18 maggio inizio ore 19,30 Canto VI dell'Inferno (Cerbero, Ciacco), introduzione a cura di Carolina Bruscella, proiezione della lettura di Benigni; lunedì 25 maggio inizio ore 19,30 Canto V dell'Inferno (Paolo e Francesca), introduzione a cura di Francesco Garramone e proiezione della lettura di Benigni; mercoledì 3 giugno inizio ore 19,30 Canto XXXIII del Paradiso (San Bernardo), introduzione a cura di Mario Ciola, proiezione della lettura di Benigni. Gli incontri si terranno presso l'Aula Magna del Centro Politiche Sociali. Angela Menchise cultura@luedi.it
Un esilarante “Medico condotto” PICERNO - Il Laboratorio Teatrale di Picerno è sempre in fermento. Dopo il successo alla Festa del Pane di Muro Lucano di fine 2008 Paolo Curcio e la sua band di attori esilaranti è pronto a stupire e a divertire ancora. Gli attori di Picerno sono andati in scena ieri sera, a Potenza a partire dalle 20,30 presso il Teatro Stabile di Potenza. Il titolo della commedia che ha come regista proprio Paolo Curcio è "Achille Ciabotto Medico Condotto". La commedia, articolata in due atti, è in dialetto picernese. La rappresentazione teatrale rientra nel cartellone delle iniziative della rassegna Leon d'Oro. Carmine Pepe cultura@luedi.it
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Cultura&Spettacoli
Happy hour alla 19ma Buca MATERA - Stasera a partire dalle ore 19,30 il ristorante 19^ buca, ubicato in via Lombardi 3 (ingresso Sassi dal ponticello di Piazza Vittorio Veneto), presenta il primo happy hour con il Trio Maiorka: special guest Maiorka dj, Joseph the voice e Gigi animation. Ingresso compresa consumazione alcolica 8 euro. Il Trio maiorka nasce da un'idea di Pier Vito Galati, Joseph Di Bello e Gigi Sanrocco, un gruppo di animazione tutto materano a disposizione per feste, happy hour ed eventi formato da professionisti del settore. Il Ristorante 19ma Buca é nel cuore dei Sassi, ci si può fermare a gustare questi piatti della tradizione, ma sempre con un tocco di innovazione, in un originale ristorante enoteca che coniuga vecchio e nuovo, nell'ambientazione e nella cucina. La '19ª Buca-Winery', nel Sasso Barisano, è un green speciale proprio per quella “buca” in più. La diciannovesima però è quella che non esiste nella realtà dei campi da golf (lì le buche sono 18) ma che rappresenta l'incontro, lo stare insieme, il relax. Ed è questo lo spirito che anima il locale, aperto da pochi anni. Tanto che, per
creare maggiore convivialità, il proprietario Giovanni Petrocelli, ha voluto una caffetteria, una sala lettura, un'enoteca, un virtual golf con le immagini dei più bei campi italiani e persino un vero green. Scendendo al livello più basso della struttura, si arriva in un'antica cisterna, dove è stato allestito un vero campo da golf, con erba sintetica. Ovunque, il contrasto tra le pareti di tufo e i pavimenti antichi da un lato e l'arredamento moderno e lineare dall'altro, con i tavoli di ferro. Oggi, la '19ª Buca' è diventata un punto di riferimento sia per la buona tavola (c'è anche la possibilità di apprezzare le migliori carni del mondo, dalla Angus scozzese a quella argentina, oltre alla , quest'ultima tipica della Basilicata), sia per l'arte, l'architettura e la storia. Una dimensione permeata di magia, come quella che avvolge gli antichi rioni pietrosi. Basta addentrarsi tra le vecchie strade di porfido e le scalinate impervie, tra le cripte e le basiliche ipogee scavate dai monaci di varie comunità religiose, per essere avvolti da una sorta di vertigine culturale. cultura@luedi.it
Domenica 17 maggio 2009
La pop star chiuderà la festa della Madonna del Ponte
Spagna canta a Policoro di GABRIELE ELIA POLICORO - Sarà Ivana Spagna a chiudere i festeggiamenti della festa patronale della Madonna del Ponte, domani sera, in piazza Eraclea. Spagna è un'artista di livello internazionale, tanto che le sue canzoni, raccolte in vari album, hanno fatto ben presto il giro del mondo scalando le classifiche dei dischi e poi cd più venduti. Pur non essendo più da qualche anno sulla cresta dell'onda, la cantante rimane tra le artiste che il grande pubblico della musica leggera più conosce. Il debutto non è dei migliori: nel 1971 il 45 giri della versione italiana “Mamy Blue” non riscuote il successo sperato. Poi entra nel gruppo “Opera Madre”, che canta in giro per le discoteche dello Stivale. Dopo un inizio di carriera in sordina, il boom arriva nel 1986 quando Spagna con le canzoni in inglese “Easy Lady” e “Jealousy” si fa apprezzare e conoscere al grande pubblico. Ma si capisce subito che l'artista Spagna non è un fuoco di paglia, e la conferma arriva l'anno dopo con il singolo “Call me”, brano che si posiziona in cima alla classifica inglese delle canzoni più ascoltate e seconda in quella italiana con due milioni di
dischi venduti in tutto il mondo. Il 1987 è un anno magico per Spagna anche per un altro motivo: vince l'edizione del Festivalbar con “Dance Dance Dance”. Nel 1990 va a lavorare negli States e produce il terzo album: “No Way Out”. In questo periodo c'è chi addirittura, negli Usa, vede in Spagna l'erede della pop star Madonna. Ma la decisione di ritornare in Europa strozza sul nascere questo bel paragone. E comunque continua e mietere successi. Come quello del 1994: “Lady Madonna”, e poi addirittura Elton John la precetta come voce italiana in “Circle of Life”, colonna sonora de: “Il re leone”. Nel 1995 chiude al
terzo posto “Gente come noi” il Festival del teatro Ariston, e il disco “Siamo in due”viene acquistato da 350.000 fans, grazie ai quali diventa la prima artista italiana femminile tra quelli più venduti. Rimane segnata dalla perdita della madre, e la sua parabola artistica subisce un declino pur continuando comunque a cantare sui palchi di tutto il mondo e a scrivere adagi musicali. “Il bello della vita” viene scelto dalla Fifa come inno dei mondiali di calcio del 1998. Nel 2002 tenta l'avventura come scrittrice, con il libro: “Briciola, storia di un abbandono”, una favola per bambini ma anche per adulti, ed anche in questo caso è un successo: vince il “Premio letterario internazionale Ostia Mare 2003”, sezione letteratura per l'infanzia. I venti anni di carriera nel mondo dello spettacolo: 1986/2006 valgono a Spagna il “Disco d'Oro”, premio per tutti i successi ottenuti e i 10 mila dischi venduti a cui si aggiunge la laurea honoris causa conferitale dall'università di Roma, facoltà di Scienze delle comunicazioni, il 5 dicembre del 2008. Una carriera, quella di Spagna, che la rende un personaggio universale. cultura@luedi.it
La rionerese Lidia Trama la più acclamata dal pubblico per l’interpretazione della madre Il concorso Sfida tra bellissimi a Rionero
Miss e mister in passerella Cinque minuti di applausi per la piéce scritta da Chiti
L’Oberon di Schifino conquista anche Milano di LUCIA NARDIELLO IL successo è stato strepitoso, gli applausi durati oltre 5 minuti. "Oberon" ha incantato Milano. Un riconoscimento meritato per il regista e attore Nanny Schifino, per l´associazione Skenè e per tutti i componenti della piccola compagnia che ha messo in scena la piece di Ugo Chiti. A sorpresa l’attrice più acclamata è stata Lidia Trama, rionerese come Nanny e socia fondatrice di Skenè, che nel ruolo della mamma di Oberon ha suscitato forti emozioni con la sua intensa interpretazione. Un successo da dividere in cinque con Federica Capuano, arrivata alla notorietà con "Amici", nelle vesti della zia acida di "Oberon" e il ballerino Giovanni Scura che ha danzato sulle coreografie di Ricky Bonavita. Tutti grandi professionisti. Ricky, coreografo, si distingue attraverso numerose creazioni per un personale linguaggio tecnico, stilistico e compositivo. Ballerino è docente di tecnica moderna presso l´Accademia Nazionale di Danza a Roma. Nel 1994 ha
fondato con Theodor Rawyler la Compagnia Excursus. Giovanni Scura, ballerino, a 14 anni entra all´Accademia Nazionale di Roma diplomandosi all´ottavo corso. A partire dal 2001 inizia a lavorare nei musical. Nello stesso anno gli viene assegnato il premio " Ginestra d´Oro" come giovane talento. Nel 2002 il premio "Aurel Milloss" e il premio "Don Lurio" nel 2003. Dal 2003 lavora come danzatore solista con la compagnia "Excursus", partecipando a tutte le nuove creazioni coreografiche e agli spettacoli in tournée internazionali. Oberon è una storia senza luogo e tempo con tre soli protagonisti sulla sena, lui Oberon, senza nome, sua madre e sua zia che riprendono gli stereotipi del caso: dalla madre iperprotettiva, energica, nostalgica; al figlio bello, elegante, stilista, sensibile; alla zia ipocrita, perbenista, altalenante tra comprensione e disprezzo. Un breve atto unico che lascia con il fiato sospeso gettando luce sulla vita apparentemente normale di questa piccola atipica famiglia composta da due persone, madre e figlio così di-
versi fino al finale tragico della morte e della redenzione di quel ragazzo che sogna le dive anni 50 come Dalidà e si traveste dal re delle fate. La regia di Nanny ha voluto sottolineare la dimensione psicologica, affidandola ad un intensa trama di sguardi e di gesti, ad una atmosfera scenica dominata dal bianco, virtualmente mutevole, cangiante, secondo le emozioni, le sfumature psicologiche che di volta in volta la connotano e la colorano e dal costume di Oberon che assume il doppio ruolo di "maschera" e di feretro del giovane corpo massacrato da una vile e disumana violenza. «Questo è il senso della danza finale di Giovanni Scura, una danza della vita, un diritto di cittadinanza e di pari dignità per tutte le diversità che abitano il mondo» dice Nanny. La notizia più importante vede "Oberon" in tournée da settembre in tutte le maggiori città italiane. Non resta che dare un grande in bocca al lupo a questi artisti lucani purtroppo sempre più apprezzati fuori che nella propria regione. cultura@luedi.it
RIONERO - "Miss... mia cara miss". Sulle note del famoso motivo cantato da Totò si apre la prima edizione del concorso di bellezza organizzato dall’associazione Meteora. L’appuntamento è questa sera a Rionero presso il centro sociale Sacco, dove dalle ore 20 nove ragazze e cinque ragazzi si daranno da fare per contendersi la fascia di miss e mister. Un concorso all´insegna soprattutto del divertimento e della comicità di Totò imitato dall’ospite d´onore della serata di cui per il momento non riveliamo l’identità ma solo il nome: "Max". Sulla passerella oltre le cinque uscite dei ragazzi su vari temi anche i più piccoli avranno la loro parte. A sfilare tra i grandi saranno protagonisti anche i bambini, ovviamente, fuori concorso. I partecipanti alla selezione hanno un’età compresa tra i 14 ed i 22 anni con il sogno, magari un giorno, di diventare modelli professionisti. Un concorso che non è improvvisato. Da più di un mese, infatti, i ragazzi provenienti da tutto il territorio del Vulture si preparano all’evento provando e riprovando pose e modi di camminare. In serata poi, ogni concorrente sarà preceduto dalla proiezione di un video personale realizzato nella splendida cornice all’interno di palazzo Fortunato. Un video che racconta un po´ la personalità ed il cammino fatto in una sorta di intervista breve dove i ragazzi sono stati liberi di esprimersi. Alla fine solo due saranno i vincitori ma, come si dice da queste parti "i vincitori non sono i più belli, ma solo quelli che hanno ricevuto il premio". Oltre alla sfilata si esibiranno due giovani cantanti Gianni Marino e Oriano Corella, oltre a Eugenio Ciampa imitatore di Vasco Rossi. «Il concorso era nel programma preparato per il 2009 - racconta Katia Traficante dell’associazione Meteora che anticipa - appena terminato questo progetto già ci aspetta una nuova sfida. Abbiamo pensato alla creazione di un gruppo di majorettes che poi si esibirà durante la grande festa patronale di agosto in onore della Madonna del Carmelo. Per chi volesse partecipare le iscrizioni sono aperte». Ad organizzare la serata un grande staff composto da: Danilo Marino, Michele Traficante, Michele Placido, Gioacchino Cassese, Umberto Restaino, Federica Leggieri, Donato Pierri, Doris Briscese, Gerardo Placido, Raffaele Varlotta oltre ai ragazzi Sebastiano, Filomena, Rossella, Giordano, Marco, Michele, Valerio, Caterina, Milena, Gerardo e Oriano. C´è un ottimo motivo in più per prendere parte alla manifestazione di questa sera, ed è la solidarietà. Non viene richiesto il biglietto, ma un contributo minimo di 3 euro a persona, soldi che saranno aggiunti a quelli raccolti dall’Inter Club del Vulture ed inviati in Abruzzo per la costruzione di un centro sportivo all’Aquila. lu.nar
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
58 Cultura e Spettacoli
Il pluripremiato regista filma il celebre raduno, tra ironia e nostalgia
Lee e Woodstock la purezza perduta
Il documentario
Dino Viani
di LUCREZIA VITI CANNES - «Quelli sono stati gli unici tre giorni in cui davvero pace, amore e musica hanno trionfato. L'ultimo momento di innocenza dell'America». Così Ang Lee su Taking Woodstock, la commedia musical-nostalgica con la quale il regista due volte Leone d'oro a Venezia (Brokeback Mountain e Lussuria) e vincitore di diversi Oscar (sia per La tigre e il dragone che per il citato Brokeback Mountain) va alla caccia dell'unico premio che manca alla sua collezione: la Palma d'oro. L'America, quindi, avrebbe perso l'innocenza nell'agosto del 1969, quando centinaia di migliaia di giovani si trovarono in un pratone di Woodstock, stato di New York, per assistere al più grande raduno rock della storia. Il cinema era lì, a documentare tutto in diretta: è il film Woodstock, diretto da Michael Wadleigh e montato da un giovane Martin Scorsese, è ancora oggi considerato un classico (di recente ne è uscito un director's cut, un'edizione ampliata). Sarebbe impossibile ricostruire in un film di finzione il concerto in quanto tale (chi interpreterebbe Jimi Hendrix, Janis Joplin, gli Who, Neil Young, i Jefferson Airplane?), ma l'idea dello sceneggiatore James Schamus è astuta: il film racconta la preparazione del raduno partendo dal libro autobiografico di Elliot Tiber, uno che “c'era” e che contrariamente alla famosa battuta (“se qualcuno ti dice che si ricorda di Woodstock, vuol dire che non c'era”, con allusione alle droghe consumate nei famosi tre giorni) ricorda tutto. Vi raccontiamo la sua vita e, contemporaneamente, la trama del film: Tiber nel '69 viveva a New York, ma andava spesso a Woodstock dove i suoi genitori - ebrei immigrati dalla Russia - gestivano uno scassatissimo motel, pieni di debiti. Per guadagnare qualcosa, Tiber ebbe un'idea folgorante: la vicina Wallkill aveva rifiutato l'ospitalità ad un concerto rock, e lui - in qualità di presidente della locale Confcommercio - chiamò gli orga-
Stroncato il thriller “Non ti voltare”
La sexy Bellucci si difende «Non faccio film per piacere ai critici» di ALESSANDRA MAGLIARO
Ang Lee a Cannes
nizzatori e disse loro: venite a Woodstock, qui c'è un tizio di nome Max Yasgur che può affittarvi il suo terreno. Nonostante l'ostilità di molti concittadini, convinti che quel branco di hippy avrebbe distrutto la città, Tiber e Yasgur ci riuscirono. Pensavano sarebbero venuti sì e no in 5-10.000. Ma il film racconta anche la crescita del giovane Elliot, che da giovanotto ebreo timorato di Dio scopre all'improvviso il sesso, il rock'n'roll e qualche droga. Fra i personaggi, l'ex marine diventato donna, Vilma (un surreale Liev Schreiber in gonna e parrucca bionda). Lee precisa: «E' un aspetto della vita che mi piace raccontare, ma non voglio essere etichettato come regista gay».
CANNES – Cannes amara per la sexy Monica Bellucci (nella foto). All’attrice protagonista con Sophie Marceau di “Non ti voltare”, della regista francese Marina de Van, non ha fatto piacere aprire ieri i giornali e leggere di fischi e stroncature sul film, stampa italiana ma anche francese. «Faccio un film quando mi piace la storia o il regista che me la propone, non scelgo in base a quello che diranno i giornali» dice la Bellucci alla conferenza stampa ufficiale del film, affollata di giornalisti e fotografi. «Siete in tanti qui e mi fa piacere, vuol dire che non a tutti il film è dispiaciuto, oppure che siete solo cu-
riosi» aggiunge. I capelli lisci tenuti lunghi sulle spalle, neri come l’abito con scollatura a cuore, si ruba le risposte con la Marceau, sorridente ma nervosa. «Non bisogna dar retta ai giornali, mica sono la verità. Esprimono opinioni personali, tutto qui» va giù dura la Marceau. Per Monica, però, si vocifera di incontri cancellati, cene disdette e malumori. E' venuta a Cannes da sola, senza il marito Vincent Cassel, la produzione le fa snobbare gli italiani forse perchè il film batte bandiera francese e ricorda : «Sette anni fa con Irreversible successe lo stesso, la gente persino mi aggredì per strada. Ora quel film è un cult».
La durezza delle periferie per “Il profeta”, candidato alla Palma d’oro
Audiard shock sulla Francia multietnica CANNES - «La prigione è una metafora». Nel senso che tutti viviamo in una prigione? «Dai, non sono mica scemo: so benissimo che, nella vita, star dentro o fuori fa una bella differenza. Ma in un film il parallelismo è lecito, la prigione è un luogo dove possiamo rintracciare, esasperate, le stesse dinamiche sociali, le stesse differenze di classe della vita reale. Per cui la prigione del mio film è la Francia. Una metafora della Francia». “Un profeta“ di Jacques Audiard, in concorso, è un
film potente, che per due ore e mezzo ti afferra alla giugulare e non ti molla più. È la storia di Malik, giovane teppistello arabo che deve scontare sei anni in una galera francese. Quando entra in carcere ha diciannove anni, è analfabeta, non ha né arte né parte. Un altro arabo, un boss pericoloso, gli offre dell'hashish in cambio di una prestazione sessuale. Lui si rifiuta. Il giorno stesso, durante l'ora d'aria, Malik viene convocato da Cesar Luciani, gangster còrso che è il vero pa-
drone dell'istituto. «Tu ora vai da quell'arabo, gli dici che ci stai e gli tagli la gola. In cambio, la nostra protezione». Non ci sono alternative: se rifiuta, Malik è un uomo morto. Compiuto il primo omicidio, diventa il “servo” dei còrsi che gestiscono tutti i traffici illeciti dietro le sbarre. Con Cesar, nasce un rapporto padre-figlio: il film è l'educazione al crimine di Malik, che è un ottimo allievo e diventa a sua volta un boss; ed è anche, come dice Audiard, la metafora di una
Francia dove le vecchie regole sociali sono sovvertite dalla nuova immigrazione, e i legami religiosi (gli islamici parlano solo con altri islamici, Malik viene considerato un “Giuda” per i suoi rapporti con i còrsi) prevalgono su tutto. “Un profeta” si lega idealmente a “La classe” di Laurent Cantet, vincitore della Palma d’oro nel 2008: là una scuola, qui un carcere, ma è sempre la Francia multietnica che si interroga, perplessa, sul proprio futuro. l.v.
Sulla Croisette va in scena il terremoto dell’Abruzzo CANNES - Un film sul terremoto che ha colpito L’Aquila, «Canto 6409» del regista abruzzese Dino Viani, sarà presentato fuori concorso al Festival di Cannes mercoledì prossimo, 20 maggio, alle 17, con il sostegno della Carichieti. È la storia di una giovane famiglia sfollata in un hotel della costa dopo la notte del 6 aprile: «Attraverso i loro giovani volti smarriti – spiega il regista– ho cercato di raccontare l’aspetto invisibile del terremoto, le crepe insanabili aperte nell’anima delle vittime. Il loro dolore, quello che ha colpito la mia terra, la mia gente; con quel senso di compostezza, disperazione mista a bellezza». Il progetto è nato in collaborazione con il musicista e architetto brasiliano Emanuel Dimas De Melo Pimenta, compositore contemporaneo di livello internazionale che ha avuto collaborazioni, tra gli altri, con John Cage, Merce Cunningham, Renè Berger. Il cast di «Canto 6409» è composto da Sascia Sciacquatori, 20 anni, Ludovica Martini, 18 anni, e dal loro piccolo Massimo di due anni. Questa piccola famiglia vive attualmente presso l’Hotel Duca d’Aosta di Pescara, come tanti altri sfollati, in attesa che la piccola Benedetta, nata prematuramente, possa ricongiungersi con i suoi cari appena dimessa dall’ospedale di Pescara. «Quando ho incontrato Sascia, con la sua famiglia – prosegue il regista – ho capito subito che avevo il film a portata di mano, dovevo solo filmare».
Jacques Audiard
CURIOSITÀ di GIORGIO GOSETTI CANNES – L'esilarante minicorsa ciclistica di un pugno di giovanotti in costume adamitico ai margini della Croisette non poteva che attirare l’attenzione sul film belga “La merditude des choses”, di Felix Ivan Groeningen, presentato alla Quinzaine des realisateurs. Ritratto al vetriolo di un uomo qualunque che sbarca il lunario nella provincia fiamminga popolata da una generazione senza futuro, esilarante e ironico controcanto alla crisi mondiale che sembra aver tagliato fuori dalle prospettive di vita e lavoro tutti i trentenni o poco più, il film fa notizia come accadde per lo spogliarello tutto maschile dell’inglese Full Monty qualche anno fa e riprende gli umori agri di un’altra com-
Nudi alla metà, è il festival dei corpi Ennesimo film con scene senza veli, stavolta in un “full monty” francese media dell’assurdo molto applaudita nei mesi scorsi, come Louise-Michel. Ma in verità segna l’avvento nel piccolo gruppo delle cinematografie in crescita della produzione fiamminga di cui i cinefili più osservanti ricordano ancora un solo esponente di prestigio come Jaco van Dormael. Tratto da un best-seller locale e interpretato da attori noti più per le apparizioni televisive che altro, “La merditude des choses” diverte solo in superficie, perchè risparmia ben poco in termini di cruda rappresenta-
Una scena del film
zione della realtà di oggi. Tra epiche bevute e inutili cacce alle gonnelle, questi vitelloni degli anni 2000, senza nessuna prospettiva davanti agli occhi, ci dicono quali effetti devastanti possa avere sulla civiltà occidentale la perdita del lavoro e quella delle speranze. Se invece si resta al dato fenomenologico, i cinque improbabili eroi di questa storia mettono in evidenza una tendenza di questa edizione del Festival: il disvelamento senza complessi del corpo maschile fin nei suoi dettagli più intimi, in un tripudio di sederi muscolosi o sfatti,
adolescenziali o maturi, che contagia il punto d’osservazione dei registi senza limiti geografici o sessuali. Che si tratti dei ragazzi in cerca di gloria di The humpday o degli innamorati senza speranza di Spring fever, fino al Jim Carrey di I love you Philip Morris, il corpo maschile trionfa e adesso viola perfino il territorio prediletto delle starlette, ovvero l’improbabile circo della Croisette. Nelle sue memorie, il presidente di Cannes, Gilles Jacob, ricorda che il Festival deve una parte delle sue fortune alla località dal clima mite e temperato. «Mi riesce difficile immaginare – scrive – l'irresistibile ascesa di una starlette in un festival di montagna». Da oggi questa legge si potrà applicare anche a baldi giovanotti in cerca di notorietà.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Spettacoli e televisione 59
Domenica 17 maggio 2009
Domenica 17 maggio 2009
La cucina
La cucina
di FEDERICO VALICENTI Federico Valicenti, uno dei nomi più prestigiosi della cucina lucana, è proprietario del ristorante che dà il nome a questa rubrica, Luna Rossa, a Terranova di Pollino. Tel.097393254 - 5
Un Tir carico di Basilicata
si aggira per l’Italia Un Tir si aggira per l'Italia, un Tir carico di idee, di proposte di viaggi in Basilicata. Una nuova forma di conoscenza prende corpo. Il contatto diretto con la gente, la piazza. Identità lucana si riappropria dell'antica Agorà e la invade di viaggi sensoriali. Basilicata in Tir, in questo lungo viaggio per le città italiane parliamo di Basilicata, la raccontiamo. Con Basilicata in Tir descriviamo una terra dedicata a tutti coloro che pensano al viaggio come ad una vertigine. Una vertigine che fa vibrare la propria capacità di sentire la vita fino in fondo. Raccontiamo la Basilicata che parla ai sensi che li sfiora, li tocca, li fa abitare in una dimensione orami dimenticata. E poi gli spazi , i suoni, gli odori e i nostri tempi irripetibili. Da qui Basilicata, seduzioni in viaggio. E' cosi che Antonio Bruno, presidente di Identità Lucana, supportato dalla Regione Basilicata e coadiuvato dall'APT, mi chiede un intervento a Bologna. Conoscendomi sensibile a tutte le seduzioni, non ha sprecato molto tempo nel convincermi. E cosi ho raccolto l'invito. La Basilicata anticamente nuova mi affascina,la raccolgo, la racconto, la cucino. Preparo in piazza l'insalata di arance “staccia” della Magna Grecia, con pallaccio(toma) del Pollino, sale pepe e olive nere di Ferrandina, scaglie di peperone crusco di Senise, a filo di olio extra vergine del Vulture. Voglio far conoscere una Basilicata multicromatica, di sapori antichi ma nuovi, profumi intensi e coinvolgenti, sapori decisi e tenui, che accarezzano il palato e stimolano la mente, nel cibo dei colori. A seguire una insalata di funghi cardoncelli del materano con puljo e cacioricotta del Vulture a filo di olio di olio extravergine di maiatica lucana. Basilicata in Tir descrive una Basilicata diversamente attraente, moderna. Ricca di tradizioni antiche, la regione è pronta ad accogliere sassi lanciati nello stagno avvilente della omogeneizzazione gastronomica, sensoriale, tattile, culturale. Sassi che producono cerchi, onde che si accavallano, camminano veloci, si inseguono fino a straripare dalla melma fangosa dello stagno e , catturandone la riva , accarezza i prati in fiore. Raccoglie gli umori della terra, proietta nell'aria i colori confondendo il colore azzurro del cielo con il chiaro dell'acqua, del sole riflesso sullo specchio, fermo e immobile crea una moltitudine di piccoli irreali arcobaleni. Fino a sedurti! Emozionanti itinerari accompagnano lo sguardo lontano, verso una Basilicata nuova e diversa, non più arcaica, contadina, ma vista con l'occhio del nuovo visitatore. Itinerario che porta in cima e “dall'alto domina il monte Vulture, un vulcano spento” mentre sot-
Tra i fornelli Insalata di arance a staccia 1kg di arance “staccia”(Tursi -Montalbano) 200 gr di olive nere di Ferrandina 300 gr di paddaccio (toma) del Pollino 70 gr di olio extravergine del Vulture 30 gr di peperone crusco di Senise Sale e pepe q.b. Lavare bene le arance, senza togliere la buccia tagliarle a spicchi non molto grossi. Intaccare con un coltello tre quarti di frutto dalla buccia dell'arancio, cercando di farlo stare legato alla buccia. Versare in una grossa insalatiera. Tagliare a pezzettini il “pallaccio” (toma), unire le olive denocciolate, e aggiungerle alle falde d' arance. Macinare con le mani i peperoni croccanti, cruschi, di Senise, e aggiungere le scaglie all'insalata. Condire con l'olio, sale e una macinata di pepe fresco. Rimestare ben il tutto e servire dopo qualche minuto. Da accompagnare con un Muscat Dry dell'azienda vinicola di Venosa.
to, dall'altro lato della Terra, “in fondo il mormorio del Tirreno ha del sublime“. Seduto, il visitatore, osserva la natura cangiante, dove popoli multietnici l'hanno attraversata, raccogliendo e spandendo cultura, ascoltando il loro ansimare, aliti di storia. In cima raccoglie pietre di forma e colori diversi, sa che “ la pietra è l'anima da seguire, la rotta giusta per giungere al cuore dei paesi”, delle civiltà che con il loro respiro hanno creato il vento che accarezza le gote e fa mancare il proprio di respiro, unendolo a tutti i respiri del mondo. Vento che soffia dalle montagne nei piccoli paesi, che racconta le fiabe e le storie di magie e
Insalata di funghi cardoncelli 500 kg di funghi cardoncelli al naturale 200 gr di cacioricotta Qualche rametto di puljo (menta calaminda) In alternativa 6 foglioline di melissa ( o menta) un cucchiaino di origano di montagna una macinata di pepe due limoni oliextravergine di oliva sale qb Se non si hanno funghi cardoncelli freschi, togliere dalla salamoia i funghi cardoncelli e passarli sotto abbondante acqua fresca, tagliarli a fettine e versarli in una zuppiera. condire con il succo dei due limoni, aggiustare di sale e pepe, unire i rametti di puljio, o le foglioline di melissa o menta, e l'origano. Far insaporire per alcuni minuti quindi distribuire l'insalata di funghi nei piatti di portata , grattugiare sopra il cacioricotta a volontà e condire con un filo di olio extravergine di oliva.
malìe, di maghi e fattucchiere, di camini accesi al mormorìo della legna e di pignate piene di leggende, di ori nascosti in vasi di terracotta mai raccolti sotto arcobaleni. Le storie, le leggende appartengono ai popoli, ai “paesi che sono cappelli di luce sulla nuca della montagna”. Montagna che diventa forma, simbolo, wilderness, priva di contaminazioni. Luoghi intatti, carichi di spiritualità e di simboli come un museo sempre in movimento, “il Pollino è un brivido verticale”, che offre emozioni e adrenalina, come se si calasse sul viso un passamontagna per non farsi riconoscere, non riconoscere nes-
suno. Si! È lì che “ tra i monti si ingioiellano i paesi, nobili e antiche sentinelle” che da secoli proteggono e raccontano la terra, la sua evoluzione, proteggendo il buono, espellendo l'ignavo. Raccoglie i suoni degli otri e di tamburi fatti di pelle di capra, di corni d'ariete e di flauti di canna, di chiavi battenti su bottiglie ormai vuote di terra d'Enotria. Passi veloci di danza accompagnano la musicalità dei suoni, vertiginose piroette cerchiano la nuda terra con passi elicoidali, veloci sguardi affamati di desiderio si incrociano, si intersecano tra di loro, calde bave, languide lacrime diventano gocce che bagnano e
arano “ questa terra è un morso di taranta” . Pizzica l'azzanno, il dolce veleno inebria il corpo e confonde la mente, fluttua nel sangue, lo rende partecipe di emozioni che più di un fungo può dare. Dalla montagna scendono le parole, le voglie prendono corpo , si inebriano di caldo, parlano di colori ocra che omaggiano il sole, “ i calanchi hanno le caviglie graffiate dai cespugli”. I racconti dei vicini si confondono con i sapori, i profumi, le brezze, “questa è terra e fuoco, fino all'acqua.” Basilicata, seduzioni in viaggio. P.S. Le frasi in corsivo sono tratte da -Basilicata seduzioni in viaggio-
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
60
Il Laboratorio del libro ,anche quest’anno tutto al femminile, Martedì 5 Maggio. ha presentato nell’affollato salone dell’Unitre “Mille splendidi soli” di Khaled Hosseini, un avvincente romanzo che in breve tempo ha ottenuto un successo straordinario per la sua trama coinvolgente , per il linguaggio semplice e scorrevole e per la narrazione forte e intensa, che va diritta al cuore .Nel libro emerge il punto di vista femminile attraverso le vicende di due donne diversissime, Mariam e Laila ,che la guerra ha fatto incontrare in modo imprevedibile. “Dall’intreccio dei loro destini scaturisce una storia indimenticabile che ripercorre la Storia di un Paese in cerca di pace, dove l’amicizia e l’amore sembrano ancora l’unica salvezza.” Khaled Hosseini, come ci ha raccontato la Coordinatrice del Laboratorio, Emma Cutroneo, è uno scrittore e medico divenuto famoso grazie al suo primo romanzo:” Il cacciatore di aquiloni”. Nato a Kabul nel 1965, quinto figlio di un diplomatico e di un’insegnante, nel 1980, dopo l’arrivo dei Russi in Afganistan, ha ottenuto asilo politico negli Stati Uniti e vive con la sua famiglia a San Josè, in California. Recentemente è tornato in Afganistan come inviato per l’UNHCB, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. “Mille splendidi soli” è stato a lungo oggetto di discussione ed approfondimento da parte di alcune amiche corsiste., un’occasione per stare insieme, per riflettere, per appren-
61
IL LABORATORIO DEL LIBRO HA PRESENTATO “MILLE SPLENDIDI SOLI” DI KHALED HOSSEINI KHALED HOSSEINI
dere e, infine, per sentirsi fortunate, proprio come recita l’ultima strofa della delicata poesia “Donne col burqa” di Antonietta Ligrani, ispiratale dalla situazione infelice e quasi disumana delle donne afgane: ”Ti ho vista, donna col burqa, \umiliata, maltrattata,\ e, con vergogna, ho pensato.\ a come sono fortunata.” Questo libro è servito a farci conoscere un po’ meglio l’Afganistan, ad aprire una piccola finestra su un mondo noto soprattutto per i Talebani e per le esplosioni di bombe, quando, invece, possiede città come Kabul, dove “Non si possono contare le lune che
brillano sui suoi tetti, né i mille splendidi soli che si nascondono dietro i suoi muri” Ci ha subito incuriosito l’intrigante titolo del libro, che sembra promettere, appunto, mille sorprese e che la coordinatrice ha spiegato rifacendosi ad un antico poeta afgano ,secondo il quale i mille splendidi soli sono quelli che risplendevano su Kabul e sulle sue magnificenze prima che la guerra, le bombe e ogni sorta di orrori li celassero agli occhi del mondo. Per Eva Onorato, invece, i mille splendidi soli sono i pochi uomini buoni e gentili presenti nel romanzo e le
Il ricordo di un poeta immenso
Un grande solitario: Giacomo Leopardi Tra i tanti felici poeti dei secoli scorsi, ne annovero uno grandissimo molto infelice: il Conte Giacomo Leopardi di Recanati. Non fu un classico, né un romantico. Nacque in una città misconosciuta delle Marche del Regno dei Papi da una famiglia ricca, conosciuta, patrizia. Peccato che non ebbe una mamma tenera, affettuosa che comprendesse la sua creatura, che la colmasse di coccole, di baci, carezze, che le cantasse la ninna nanna. Donna Adelaide era fredda, severa, austera; infanzia triste, dunque quella di Giacomo, carezzata solo dall’affetto dei suoi fratelli Carlo e Carolina. Giacomo era di debole costituzione, macilento dalle povere e piccole spallucce ricurve, direi un gobbo incipiente però aveva una voglia operativa, una passione per lo studio: la grande biblioteca paterna era il suo regno, lì studiava di molto dai dieci anni ai diciassette imparando l’inglese, il greco, il francese, persino il latino. Già a undici anni, quando gli altri compagni si cimentavano ancora con le declinazioni latine, egli tradusse in versi il primo libro delle Odi di Orazio nostro corregionale lucano! E quando era stanco delle lunghe ore passate studiando, si affacciava al balcone del palazzo del padre; quale gioia gli dava la visione dell’Adriatico lontano e dei bellissimi colli marchigiani riscaldati dal sole! E quanti i sogni e le speranze accarezzati di sera nel giardino della casa paterna, contemplando le stelle lucenti del firmamento, ascoltando il gracidio monotono delle rane mentre dal bosco gli giungeva il sussurrio delle fronde, le lucciole accendevano qua e là le loro piccole fiammelle! Giacomo sognava il plauso dei conterranei, la felicità, l’amore, tutti beni che gli sarebbero stati negati. Medita pertanto di fuggire dal natio borgo selvaggio troppo angusto, troppo piccolo, direi troppo bastardo e non acculturato, per il suo ingegno e per il suo sogno di gloria; ma il tentativo è stroncato in modo brusco dal padre con grande disperazione del giovane ormai maggiorenne. Nel 1818, l’anno anteriore a questa profonda crisi spirituale, era già famoso in Italia. Aveva scritto le canzoni patriottiche: <<All’Italia>> e <<Sopra il monumento di Dante>> per mezzo delle quali si proponeva di ridestare il sentimento nazionale degli italiani, invitandoli a rimembrare le glorie passate. Solo qualche anno dopo, finalmente ottenne il permesso paterno di spiccare il volo dal tetto natio e di recarsi a
Roma presso uno zio materno. La famiglia Leopardi era molto legata al Vaticano e il papà di Giacomo occupava una solida poltrona dorata. A Roma la possibilità di essere felice era spenta in lui, soffocata dal logorio della salute prodotto dal troppo studio. Inizia così il periodo dei viaggi e degli stenti attraverso le città d’Italia dove non trova nulla di quanto ha sperato e sognato. I suoi Canti, riboccanti di passione e d’amore sono ispirati dal tragico contrasto delle illusioni, che il poeta chiama errori di gioventù, e la realtà cruda, che tutto, tutto gli ha negato. Chi non conosce “Il sabato del villaggio”, poesia tanto amata dai ragazzi di quinta elementare, “La quiete dopo la tempesta”, “A Silvia” la donzelletta di campagna, “Il passero solitario” in cui rivivono sentimentalmente i luoghi del nativo borgo selvaggio. E qualche anno dopo consegna alla stampa: “La sera del dì di festa – Le ricordanze – Il canto notturno di un pastore errante”. Infine, La ginestra, tutte opere scaturite dal profondo dell’animo e dalla sofferenza del poeta, che morì giovane ancora a Napoli dove aveva trascorso gli ultimi anni confortato dall’amicizia di Ranieri. Sono importanti le Operette Morali per conoscere il pensiero leopardiano composte nel 1824 ispirate dal pessimismo dell’autore, piene di tanta angoscia, molto più desolante di quelle dei Canti, perché non abbellite dal soffio animatore della poesia. Quando, più avanti negli anni, abbiamo conosciuto appieno l’opera complessa di questo nostro sommo poeta, abbiamo trovato nell’Epistolario moltissime delle sue pagine di prosa, e nello Zibaldonei riflessi della sua vasta cultura. Per noi il Leopardi ci mette in mente il sentimento che reagisce a questa dura realtà e vuole almeno illudersi che continuerà a sopravvivere nel ricordo dei vivi. E’ un’illusione molto sentita specie nei ragazzi perché amano le Odi del poeta, le studiavano con molto amore imparandole a memoria: A Silvia, Il passero solitario, ecc…e ci hanno insegnato che dal culto dei morti, dalle soavi cure ci gridano che tutti in fondo siamo un po’ poeti.Una domanda implica già una risposta che la dà lo stesso poeta: <<Il sonno mortale non sarà tanto inesorabile e profondo, anche se confortato dalle dolci ombre dei cipressi e dalle lacrime dei ragazzi che lo studiano>>. Pianto ed inni a te, Leopardi, e delle Parche il pianto. Alessandro Volpe
donne, che, nonostante tutto l’orrore vissuto, conservano la capacità di amare e, quindi, di sperare. Di questo libro avvincente fino all’ultima pagina è stato approfondito ogni aspetto. Gina Carbone ha presentato un quadro della situazione politica in quegli anni terribili di guerra, di distruzione, di morte, di dolore, sottolineando che Hosseini intesse senza artificio la narrazione della vita e dei sentimenti dei personaggi con le vicende del Paese ed ha la straordinaria capacità di farci sentire dentro la storia, di farci percepire l’angoscia di tante vite infelici e comprendere alcuni aspetti di una cultura lontana da noi ,non solo dal punto di vista geografico. Della triste condizione delle donne afgane e dei diritti loro negati ha parlato la scrivente . Kaled Hosseini ha proprio dedicato il suo libro a tutte le donne dell’Afganistan che, come le tre protagoniste, Nana, Mariam, Laila, imparano, fin da bambine, a sopportare in silenzio tutto ciò che cade loro addosso, continuano a nascondere il volto ed il corpo sotto un velo spesso e lungo fino ai piedi, si battono per i diritti loro negati. Nonostante l’avvicendarsi dei regimi politici, la loro situazione,
purtroppo, non è mai cambiata e ancora oggi rappresenta l’abuso contro i diritti delle donne più severo ed estremo al mondo. Dina Palese ci ha emozionati con le tristi vicende di Mariam, l’eroina del romanzo, che tutti i lettori “hanno amato incondizionatamente”, il personaggio principale, che ha dovuto imparare la sopportazione e nella vita ha conosciuto solo il dolore e la sofferenza. Da Emanuela Savino, invece, ci è stato presentato il secondo grande personaggio femminile, la bella e coraggiosa Laila, che, a differenza della amica- sorella Mariam, non si sottomette, non si umilia, ma guarda alla vita con impeto ed aggressività, convinta che sia necessario dare il proprio contributo alla società e che la storia del proprio Paese non debba essere subita, ma costruita. Intorno a queste due grandi donne si muove un variegato mondo maschile che Eva Onorato ha delineato con cura: sono quasi tutti uomini cattivi e violenti oppure fragili e per niente coraggiosi e solo pochi buoni, gentili e a volte eroici brillano come pagliuzze d’oro in questa melma fangosa. E sono stati proprio i significativi brani letti con delicatezza dalla brava
Anna Maria Coletti a proiettarci magicamente in questa melma fangosa, cioè nella triste realtà di una terra tormentata da soprusi, ingiustizie, violenze e in cui i Talebani, che ancora oggi controllano una parte del Paese, hanno imposto regole assurde , hanno negato ogni diritto alle donne, hanno persino proibito ai bambini di far volare gli aquiloni. Al termine della presentazione del lavoro, il prof. Ferrara, docente della Facoltà di Arte e Letteratura, ha rivolto alla Coordinatrice e alle altre corsiste che hanno lavorato con lei affettuose e gratificanti parole , sottolineando l’importanza del lavoro di gruppo e sollecitando tutti i presenti a fare questa utile esperienza, perché nel gruppo ognuno ha qualcosa da dire e tutto da apprendere. Concludo con un grazie affettuoso alla nostra amica Emma che cura questo laboratorio con intelligenza e competenza. IL nostro lavoro non sarebbe stato così accurato e soprattutto piacevole, senza la sua presenza attenta e coinvolgente. in questo Laboratorio che merita di essere frequentato per le sue finalità culturali e per le sue opportunità di socializzazione. Mariolina Iacobuzio
Invito alla lettura di un buon libro Vorrei porreall’attenzione deilettori unlibro straordinario, dalcontenuto intenso,struggente esoprattutto illuminante dal punto di vista della fede. Scritto da Immaculée Ilibagiza si intitola “Viva per raccontare” (Casa Editrice Corbaccio – Bergamo). Si tratta di un’opera autobiografica dove l’autrice, nata nel Ruanda, piccolo Paese incastonato nell’Africa centrale, all’età di 22 anni, vedrà sconvolta la sua esistenza a causa dello scoppio di una delle più tremendeguerrecivilidellafine delsecoloscorso.Lacausa scatenante di tale conflitto etnico sarà l’uccisione, nel 1994, del Presidente del Ruanda di etnia hutu, che darà inizio al massacro, combattuto a colpi di machete, di piùdi un milione di ruandesidi etnia tutsi, durato circa cento giorni. Anche i genitori di Immaculée, insieme a due figli, non sfuggiranno a tale carneficina ma, prima che ciò avvenga, riusciranno a metterla in salvo mandandola presso un pastore protestante, amico di famiglia: Costui la nasconderà, insieme ad altre sette donne, in un minuscolo bagno, dove lei riuscirà a sopravvivere ma a prezzo di indicibili sofferenze fisiche e psicologiche, superate dal continuo dialogo con Dio, sempre vicino con il suo amore e la sua compassione. Il significato profondo che si coglie in questo libroè quello disperimentare quantosia grande il potere della Fede. Immaculée starà per più di due mesi in quel luogo angusto; un inferno per il corpo, costrettoastarerannicchiato permancanzadispazio, costretta a stare zitta per non essere scoperta, costretta a patire la fame per lo scarso cibo; inferno per lapauracontinuadiesserescoperta,violentataetrucidata; inferno per la preoccupazione della sorte della sua famiglia; ma ciò che più la tormenterà sarà una voce maligna che la insidierà per farla cadere nello sconforto e farle perdere la fede, la speranza e il coraggio. La preghiera sarà la sua salvezza, la corazza che terrà a l sicuro il suo cuore. Nelle ore in cui è sveglia, reciterà il Rosario, ringrazierà Dio per averla salvata, pregheràper lasua famiglia,per ilpastore, perlevittimedelgenocidio,mediteràlecitazionidella Bibbia. Tutto questo le permetterà di tenere a bada la forza oscurache continuerà ad insinuarsinella sua mente ogni volta che smetterà di pregare. –Perché preghi Dio, ledirà, non vedi chesei un’ipocrita? Come puoi amare Lui ed odiare le sue creature? Dio nonci haforse creatia suaimmagine esomiglianza?-Immaculéesirenderà contochequellavoceha ragione. Le sue preghiere suonavano a vuoto. Nella sua anima inizierà una guerra. Non riuscirà più a pregare un Dio d’amore, con il cuore pieno di odio. Le sembrava di pregare per il diavolo. Ci proverà di nuovo supplicando il Padre di per-
donare gli assassini, ma nel suo intimo non riuscirà a credere che lo possano meritare. Allora invocherà Dio, pregandolo di toccare il suo cuore e di mostrarle come riuscirà a perdonare. Pregherà fino a tarda notte e poi nei giorni successivi per tutta la settimana, senza bere e senza mangiare. Una notte sentirà delle urla, i gemiti di un neonato e poi più nulla. Pregherà per la sua anima innocente e si chiederà come poter perdonare chi ha fatto una cosa così terribile. Dio non tarderà a risponderle: “siete tutti miei figli……….e il bambino ora è con me”. Quella frase così semplice era la risposta alle preghierein cui si erasmarrita per giorni. Anche gli assassini erano figli , sia pure creature malvagie , meritevoli di punizioni, ma pur sempre figli.Avevano fatto male ai fratelli, a Dio e a se stessi, contagiati dal male che si era impossessato della loro mente. Quel giorno Immaculée farà il passo decisivo versoilperdono:SapràdinonpoterchiedereaDiodi amarla se non amerà, a sua volta, i suoi figli. Per la prima volta proverà compassione verso gli assassini e pregherà perché riconoscano i loro errori e si pentano. Il suo cuore si è aperto totalmente a Dio e Lui l’ha toccata con il suo amore infinito. Da quel momento in poi la profonda unione col Padre sarà la corazza che la proteggerà da ogni male, facendo accadere cose straordinarie, per esempio quando la renderà invisibile aisuoi assassini che, apochi passi da lei, non riusciranno a percepire la sua presenza fisica; oppure quando, fissando negli occhi uno di questigiàprontoacolpireconilmachete,riusciràad immobilizzarlo, trasformando il suo odio in pietà. La forzadella sua fedefarà sì chesi verificheranno miracoli sempre più sorprendenti fino alla fine della narrazione. Questa è la storia di una donna che non è solo viva per raccontare ma è l’esempio vivente di ciò che può fare chiunque quando vive in perfetta unione con lo Spirito Creatore. Scrive Immaculée nella premessa: “Questo libro non intende raccontare la storia del genocidio nel Ruanda, è piuttosto la mia storia, è la storia vera di come ho scoperto Dio. Ho scritto questo libro nella speranza che altri possano trovare insegnamento dalla mia esperienza.” Quattro anni dopo questa tragedia, Immaculée emigrerà negli Stati Uniti, dove vive tuttora con il marito e i due figli.Lavora per le Nazioni unite e ha fondato la Charitable Found per aiutare i sopravvissuti alla strage, soprattutto i bambini rimasti orfani. E’una donna straordinaria che continua ad irradiare, ovunquevada, la luce dellafede, concretizzata dalla forza dell’amore. Antonietta Ligrani
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Domenica 17 maggio 2009
Domenica 17 maggio 2009
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
Vi sentite grintosi e determinati: è il momento giusto per farsi avanti nel lavoro. In amore siete al settimo cielo.
TORO 21/4 - 20/5
Prima di fare un nuovo progetto professionale chiudete tutte le partite rimaste in sospeso. Un Capricorno misterioso vi ha colpiti.
GEMELLI 21/5 - 21/6
Non è proprio il momento giusto per fare passi azzardati nel lavoro: frenate l'impazienza. Complicazioni nella sfera privata.
CANCRO 22/6 - 22/7
Nel lavoro qualcuno cerca di sorpassarvi: muovetevi rapidamente e con decisione. Momenti spensierati con gli amici.
LEONE 23/7 - 23/8
Avete studiato con cura i prossimi passi: nella professione è il momento di andare all'attacco. Bene le questioni di cuore.
VERGINE 24/8 - 22/9
L'amore vi dà qualche preoccupazione, ma non dovrebbe influire sul vostro rendimento lavorativo. Le amicizie vi aiuteranno a superare il momento.
ilCruciverba
ilRebus
BILANCIA 23/9 - 22/10
Nel lavoro il clima è sempre più teso: andate per la vostra strada senza raccogliere le provocazioni. Incontro esaltante in serata…
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Il momento nel mondo del lavoro è delicato e forse voi avete fatto progetti troppo ambiziosi: ridimensionateli. Un amore in rodaggio.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Siete molto combattivi, ma in questo momento nel lavoro ci sono pochi margini di azione. Il partner merita la vostra lealtà.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Giocando d'astuzia riuscirete a concludere un ottimo affare. Un amore importante merita tutto il vostro impegno.
Soluzione _____________________________________
ilSudoku
di Pasquale Grande
Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Un atteggiamento troppo duro peggiora i rapporti con i collaboratori e rischia di non dare buoni risultati. Felicità a portata di mano.
leSoluzioni
PESCI 20/2 - 20/3
REBUS:
M armi; TT esca; SS ate = Marmitte scassate
Con i vostri superiori mostratevi seri, affidabili e soprattutto propositivi. In amore state scherzando con il fuoco.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
62 Rubriche
63
Domenica 17 maggio 2009
18.00
VARIETÀ
15.30
PRIMA SERATA
Pippo Baudo
SHOW Simona Ventura
21.30
RUBRICA
21.30
Milena Gabanelli
SHOW
22.40
Speciale Mai dire Grande Fratello
RUBRICA
19.15
Contro Campo
FILM
FILM
13.30
Amore a prima svista
She Devil Lei, il diavolo
06.00 -RubricaQuello Che 06.30 -RubricaSabato & domenica 09.30 -DocumentarioStella del sud 10.00 -RubricaLinea verde 10.30 -RubricaA sua immagine 10.55 -Religione Santa Messa 12.00 -Religione Recita del Regina Coeli 12.20 -Rubrica Linea verde 13.30 -Telegiornale Telegiornale 13.40 -Rubrica Benjamin 14.00 -Talk Show Domenica In - L'Arena 15.15 -SPETTACOLO Domenica In...sieme 16.30 -Telegiornale Tg 1 L.I.S. 18.00 -Varietà Domenica In - 7 giorni 20.00 -Telegiornale Telegiornale
06.00 -RubricaL'avvocato risponde 06.15 -RubricaInconscio e magia psiche 06.45 -VarietàMattina in famiglia 07.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 08.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.30 -TelegiornaleTg 2 Mattina L.I.S. 10.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 10.05 -RubricaRagazzi c'è Voyager! 10.30 -CartoniClassici Disney 10.45 -RubricaArt Attack 11.30 -VarietàMezzogiorno in famiglia 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.25 -RubricaTg 2 Motori - di motori 13.35 -RubricaTg 2 Eat Parade - di musica 13.45 -VarietàQuelli che... aspettano 15.30 -ShowQuelli che il calcio e... 17.05 -RubricaRai Sport Stadio Sprint 18.00 -TelegiornaleTg 2 18.05 -RubricaRai Sport 90° Minuto 19.00 -RubricaRai Sport Numero Uno 19.25 -TelefilmSquadra Speciale Lipsia
06.00 -RubricaFuori orario. Cose (mai) viste 07.00 -CONTENITORE Aspettando è domenica papà 07.35 -RubricaMamme in blog 07.40 -RubricaE' domenica papà 09.30 -Evento TgrLatina 11.10 -RubricaAppuntamento al cinema 11.15 -NewsTGR Buongiorno Europa 11.45 -NewsTGR RegionEuropa 12.00 -NewsRai Sport Notizie 12.25 -RubricaTeleCamere 12.55 -Sport92° Giro d'Italia - Ciclismo 13.25 -DocumentarioTimbuctu 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.15 -TelegiornaleTg 3 14.30 -RubricaIn 1/2 h. 15.00 -TelegiornaleTg 3 Flash LIS 15.05 -Sport92° Giro d'Italia - Ciclismo 18.00 -TelefilmTelefilm 18.55 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -Talk ShowChe tempo che fa
06.00 -RubricaTg 5 Prima pagina 07.55 -NewsTraffico 08.00 -TelegiornaleTg 5 Mattina 08.50 -ReligioneLe frontiere dello spirito 09.40 -TelegiornaleTgCom 09.45 -ShowCiak Junior 10.15 -AttualitàVerissimo - Tutti i colori della cronaca 13.00 -TelegiornaleTg 5 13:39 - Previsioni del tempoMeteo 5 13.40 -Sit ComBelli dentro 14.10 -Film TvIl posto delle farfalle Commedia con Muriel Baumeister, Benjamin Sadler, Heinrich Schmieder - regia di Franziska Meyer Price (Germania) - 2003 15.10 -TelegiornaleTgCom 15.15 -Previsioni del tempoMeteo 5 16.30 -MiniserieIo e mamma 17.30 -TelegiornaleTgCom 17.35 -Previsioni del tempoMeteo 5 18.50 -QuizChi vuol essere milionario? 20.00 -TelegiornaleTg 5
06.50 -TelegiornaleTG4 - Rassegna stampa 07.20 -RubricaSuper Partes 08.55 -TelefilmVita da strega 09.30 -DocumentarioSicilia 10.00 -ReligioneSanta Messa 11.00 -ShowPianeta Mare 11.30 -TelegiornaleTg 4 11:38 - NewsVie d'Italia 11.40 -ShowPianeta Mare 12.10 -RubricaMelaverde 13.30 -TelegiornaleTg 4 13.55 -Previsioni del tempoMeteo 14.05 -FilmCome rubare un milione di dollari e vivere felici con Audrey Hepburn, Peter O'Toole, Charles Boyer - regia di William Wyler (USA) - 1966 16.50 -FilmLa collina degli stivali con Terence Hill, Bud Spencer, Woody Stroode - regia di Giuseppe Colizzi (Italia) - 1969 18.55 -TelegiornaleTg 4 19.20 -Previsioni del tempoMeteo 19.35 -TelefilmIl ritorno di Colombo
07.00 -AttualitàSuper Partes 07.45 -Cartoni 10.45 -SportGrand Prix - Campionato Mondiale Motociclismo - 125 Motociclismo 12.00 -TelegiornaleStudio Aperto 12.10 -Previsioni del tempoMeteo 12.15 -SportGrand Prix - Campionato Mondiale Motociclismo - 250 Motociclismo 13.05 -RubricaGuida al campionato 14.00 -SportGrand Prix - Campionato Mondiale Motociclismo - MotoGP - Motociclismo 15.00 -RubricaGrand Prix - Fuori Giri 16.00 -FilmL'aquila d'acciaio con Louis Gossett jr., Jason Gedrick, David Suchet - regia di Sidney J. Furie (USA) - 1985 18.30 -TelegiornaleStudio Aperto 18.55 -Previsioni del tempoMeteo 19.00 -TelefilmMr. Bean 19.15 -FilmAmore a prima svista con Gwyneth Paltrow - regia di Bobby Farrelly (USA) - 2001
07.00 -RubricaOmnibus 09.15 -AttualitàOmnibus Life 10.05 -RubricaMovie flash 10.10 -RubricaLa settimana 10.25 -TelefilmNew Tricks 11.25 -RubricaMovie Flash 11.30 -RubricaPregara 11.55 -SportSuperbike - Motociclismo 13.00 -TelegiornaleTg La7 13.25 -NewsSport 7 13.30 -FilmShe Devil - Lei, il diavolo con Meryl Streep, Roseanne Barr, Ed Begley jr. - regia di Susan Seidelman (USA) - 1989 15.30 -SportSuperbike - Motociclismo 16.35 -RubricaMovie Flash 16.40 -DocumentarioHollywood Science 17.35 -RubricaMovie flash 17.45 -FilmUna vedova allegra ma non troppo con Michelle Pfeiffer, Matthew Modine, Dean Stockwell - regia di Jonathan Demme (USA) - 1988 20.00 -TelegiornaleTg La7
20.35 -News Rai Tg Sport 20.40 -Gioco Affari tuoi 21.30 -Film Tv Il padre delle spose 23.30 -TelegiornaleTg 1
20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.00 -Telefilm N.C.I.S. 21.45 -Telefilm Numb3rs 22.35 -RubricaLa domenica sportiva
21.30 -Rubrica Report 23.20 -Telegiornale Tg 3 23.30 -TelegiornaleTg Regione 23.35 -Talk ShowGlob, l'osceno del villaggio
20.40 -Show Paperissima sprint 21.30 -Show Speciale Mai dire Grande Fratello
21.30 -Telefilm Siska 22.30 -News Contro Campo Posticipo 22.40 -Rubrica Contro Campo
21.30 -Film 30 anni in 1 secondo con Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint - regia di Chris Columbus (USA) - 2002 23.30 -Show Le Iene
20.30 -Rubrica Chef per un giorno 21.30 -Documentario La gaia scienza
23.35 -TelegiornaleSpeciale Tg 1 00.35 -RubricaOltremoda 01.10 -TelegiornaleTg 1 Notte - Benjamin 01.30 -RubricaCinematografo 02.30 -RubricaCosì è la mia vita... Sottovoce
01.00 -TelegiornaleTg 2 01.20 -RubricaProtestantesimo 01.50 -Real TvItalian Academy 2 02.30 -RubricaInconscio e Magia Psiche 04.10 -RubricaI nostri problemi 04.15 -RubricaNET.T.UN.O
00.35 -TelegiornaleTg 3 00.45 -RubricaTeleCamere 01.35 -RubricaAppuntamento al cinema 01.45 -RubricaGiro notte 02.15 -RubricaFuori orario. Cose (mai) viste
00.00 -FilmCloser con N. Portman, J. Law - regia di Mike Nichols (USA) - 2004 00.30 -TelegiornaleTgCom 02.00 -ShowPaperissima sprint 03.05 -FilmLa guerra dei Roses 05.30 -TelegiornaleTG5-Notte
00.55 -NewsFuori campo 01.20 -RubricaTg 4 Rassegna stampa 01.35 -FilmI maestri di ballo con C. Rogers - regia di Malcom St. Clair (USA) - 1943 02.45 -TelefilmIl Commissario Moulin 04.15 -Soap OperaFebbre d'amore
01.30 -NewsStudio Sport 02.20 -FilmSogno di una notte di mezza estate con Kevin Kline, Michelle Pfeiffer, Rupert Everett - regia di Michael Hoffman (USA) - 1999 04.35 -TelefilmHighlander
23.40 -NewsSport 7 23.45 -ReportageReality 00.40 -NewsSport 7 01.10 -TelegiornaleTg La7 01.30 -RubricaMovie Flash 01.35 -FilmTre colori - Film rosso 03.30 -AttualitàCNN News
leTrame
LA 7
ORE 13.30
ITALIA 1
ORE 16.00
RETE 4
ORE 16.50
SHE DEVIL - LEI, IL DIAVOLO
L’AQUILA D’ACCIAIO
LA COLLINA DEGLI STIVALI
con M. Streep, R. Barr, E. Begley jr., L. Hunt - regia di Susan Seidelman (Usa) 1989
con L. Gossett jr., J. Gedrick, D. Suchet - regia di Sidney J. Furie (Usa) - 1985
con T. Hill, B. Spencer, W. Strode - regia di Giuseppe Colizzi (Ita) - 1969
Bob, marito e padre con un avviato studio di commercialista, si infatua di Mary, una vanesia e ricchissima scrittrice di romanzi rosa. La donna vive in una lussuosissima villa finto coloniale nella quale Bob si installa mollando Ruth, la moglie, e i figli. Ruth però passa all'azione scoprendo incredibili (o diaboliche?) capacità riporta l'ordine nella vita di tutti...
Doug è figlio di un colonnello dell'aeronautica militare Usa. Il ragazzo freme dall'impazienza di poter emulare le imprese paterne, ma per ora si deve accontentare di un simulatore di volo. Impara però tanto bene che, quando il genitore cade nelle mani di terroristi mediorientali, si impadronisce di un velivolo e si lancia al soccorso. Tutto finisce bene e Doug ci guadagna anche...
Un giovane pistolero, ferito in uno scontro, viene nascosto e curato dagli artisti di un circo. L'uomo è inseguito da fuorilegge che vogliono appropriarsi della sua concessione aurifera. La vendetta dei banditi colpisce un acrobata, ma da quel momento il pistolero e i suoi nuovi amici circensi passano al contrattacco. La resa dei conti avverrà durante uno spettacolo, con l'aiuto dei minatori..
ITALIA 1
ORE 19.15
ITALIA 1
ORE 21.30
CANALE 5
ORE 0.00
AMORE A PRIMA SVISTA
30 ANNI IN 1 SECONDO
CLOSER
con G. Paltrow, J. Black, J. Alexander regia di P. e B. Farrelly (Usa) - 2001
con J. Garner, M. Ruffalo, J. Greer - regia di Gary Winick (Usa) - 2002
con J. Roberts, J. Law, N. Portman, C. Owen, N. Hobbs - regia di Mike Nichols (Usa) - 2004
Sotto l'effetto ipnotico procuratogli da un guru, Hal si convince che anche una donna non proprio piacente può essere meravigliosa. Quando sulla sua strada appare Rosemary, che ha evidenti problemi di obesità, Hal vede in lei solo la bellezza: l'insperabile si è avverato. L'incantesimo è infranto da Mauricio, amico di Hal, che lo risveglia dall'ipnosi e lo mette di fronte a un'ardua scelta...
Jenna sta per compiere 13 anni. Ed è in crisi: i genitori sono troppo apprensivi, le compagne la ignorano e il ragazzo che le piace non la degna di uno sguardo. Solo Matt, il suo vicino nonché migliore amico, la conforta nei momenti peggiori. ma quando anche la sua festa di compleanno si rivela un disastro, Jenna esprime il desiderio di diventare subito adulta. Il sogno si avvera e...
Gli incontri fortuiti, le attrazioni istantanee e i tradimenti distratti di due coppie: Anna, Dan, Alice e Larry...
Ancora un successo per lo speciale Affari tuoi RAI UNO Affari tuoi speciale Affari tuoi la scelta L'eredita' L'eredita' la sfida
ora 21.14 20.42 19.49 18.50
ascolto 6.845 5.939 5.626 3.833
RAI DUE Medici in prima linea Tg2-costume e societa' Tg2-si,viaggiare L'era glaciale
21.03 13.33 13.49 23.07
2.235 2.024 1.434 1.138
RAI TRE Un posto al sole 92° giro Mi manda raitre Agrodolce
20.39 15.58 21.10 20.15
2.614 1.992 1.895 1.679
CANALE 5 Striscia la notizia Beautiful Cento vetrine Chi vuol essere
20.45 13.41 14.12 19.03
7.107 4.423 3.965 3.751
ITALIA 1 Le iene show I simpson Detective conan Dragon ball gt
21.21 14.33 14.09 13.42
3.212 2.525 2.216 2.086
RETE 4 Don't say a word Walker texas ranger Tempesta d'amore Sessione pomeridiana
21.18 20.29 19.40 14.04
2.857 2.291 2.023 1.724
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Televisioni
FIAT, MANIFESTAZIONE A TORINO
GUERRA FRA SINDACATI, RINALDINI BUTTATO GIU’ DAL PALCO Sciopero di solidarietà su due turni degli operai di San Nicola di Melfi
Fiom Cgil lucana alla Regione: prenderanno lavoratori non lucani
Al corteo di Avellino sei pullman di aderenti all’Ugl di Basilicata
alle pagine 6 e 7
Anno 8 n.119€ 1.00
www.ilquotidianodellabasilicata.it
Domenica 17 maggio 2009
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466
Intercettati alle Poste. La minaccia: «I prossimi sono per te»
SPORT
Due proiettili per De Filippo Grande solidarietà bipartisan LO SCONTRO ELETTORALE
Era accaduto anche a Bubbico nel 2001 e 2003 UNA BUSTA contenente due proiettili e una lettera di minacce indirizzata al Presidente della Giunta regionale della Basilicata, Vito De Filippo (Pd), è stata trovata stamani nella sede principale delle Poste, a Potenza. La busta è stata consegnata alle forze dell’ordine. Gara di solidarietà da parte degli esponenti di tutti i partiti, a sinistra e a destra, e di esponenti della società civile.
Le amministrative a Potenza
Il Pdl si presenta Un esercito di liste per Molinari e Pace E Bindi (Pd): Peppino mi faceva venire per parlare male di Berlusconi
Calcio Il Melfi si salva se batte l’Igea in uno stadio pieno
Potenza, sempre Benevento dal trionfo al baratro Vito De Filippo
a pagina 22
Le missioni internazionali di Colombo
Pentasuglia le mani dell’arte
Le nostalgie di un comico: Lino Banfi
Storie di terremoti lucani e abruzzesi
alle pagine 10 e 11 da pagina 15 a pagina 21
PIGNOLA TORNA IN PROMOZIONE Tennis A 2
Basket A Dilettanti
Ct Pisticci basta vincere per la salvezza
Bawer in casa per ipotecare la categoria
Matera Il candidato del centrosinistra avrebbe chiesto di aiutare un imprenditore in odor di camorra. Lui nega tutto
Sale Bingo, le telefonate di Stella a Dell’Utri di ANGELO LUCANO LAROTONDA
LA NASCITA DI UN CAPO HO rinvenuto in un bar una cartella di cuoio. L' ho aperta, certo di trovare una qualche indicazione relativa al proprietario. C'era. Apparteneva ad uno psicologo. Conteneva anche una cassetta registrata. Non ho resistito alla tentazione di ascoltarla. Per il suo contenuto interessante trascrivo alcune sue parti. “Fin da bambino mi sono scoperto con la vocaziocontinua a pagina 12
MATERA - La società si chiama “Vincitù Srl”. Ha sede a Ottaviano, è per metà di Renato Grasso, imprenditore in odor di camorra. In un’indagine su di lui, sono state registrate alcune telefonate di Franco Stella. alle pagine 8 e 9
Tra incontri e comizi emergono umani vizi strategie e osceni patti. Sembra incredibile l'autonomia, lo stile e la dignità dei gatti.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
I candidati del Pdl ieri in piazza a Potenza (Mattiacci)
La nostra prima pagina del 18 giugno 2007 che celebrava la vittoria del campionato ottenuta proprio contro il Benevento che oggi potrebbe condannare il Potenza