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Brevi dal mondo

Afghanistan, oggi Frattini in Iran ROMA – Coinvolgere l’Iran nel delicato processo di stabilizzazione di Afghanistan e Pakistan, in primo luogo attraverso una partecipazione iraniana «di alto livello» alla conferenza sull'area organizzata dalla presidenza italiana del G8 per fine giugno a Trieste. È con questo obiettivo che il ministro degli Esteri Franco Frattini volerà oggi a Teheran.

Somalia, gli etiopi sconfinano NAIROBI – Truppe etiopiche, sembra un centinaio ieri in Somalia con blindati pesanti, spingendosi, almeno per ora, solo a poca distanza dal proprio confine, e creandovi solidi posti di blocco. Il governo di Addis Abeba nega; ma testimonanze sul posto così come fonti concordi a Nairobi. confermano. Per ora gli etiopici sono intorno a Beledwayne, 330 km a nord ovest di Mogadiscio. Si sono acquartierati – ma sono basi mobili, che possono essere spostate velocemente – intorno alle località di Kalabayrka e Jawil. Chiaro il motivo della scelta, l'avanzata continua delle milizie integraliste islamiche degli shabaab i talebani somali.

Mercoledì 20 maggio 2009

Bolzano. Nelle pagelle scolastiche solo quello della Provincia

Tolto il simbolo della Repubblica Polemiche per la decisione dei tre sovrintendenti scolastici

Luis Durnwalder

BOLZANO – Via dalle pagelle scolastiche il simbolo della Repubblica italiana, sostituito dallo stemma dell’Alto Adige. Ha suscitato molte polemiche la decisione della provincia di Bolzano sulla base della quale gli studenti avranno un titolo di studio dai connotati prettamente locali. E tante sono state le polemiche che il governatore Svp Luis Durnwalder ha parlato di «scelta politicamente inopportuna», non escludendo un ripensamento che, però, non potrà esservi quest’anno, visto che la

chiusura è ormai alle porte. La decisione è stata presa con il parere unanime dei sovrintendenti, che in Alto Adige sono tre, quello italiano, quello tedesco e quello ladino, visto che le scuole qui sono tre, una per ognuno dei tre gruppi linguistici riconosciuti e tutelati dallo statuto d’autonomia del quale spesso sono indicate come uno dei fiori all’occhiello. Il governatore Durnwalder ha precisato che «sul piano squisitamente giuridico la decisione è corretta».

Londra, l’Europa nei pensieri di Napolitano

Eluana, oggi i risultati dell’autopsia

LONDRA – L'Europa unita deve decidersi a crescere, ad assumersi tutte le responsabilità che le spettano: dotandosi di maggiori risorse economiche, di istituzioni più forti e di politiche comuni; in particolare, di una difesa comune, dissipando così «il sospetto» di delegare la propria difesa e la propria sicurezza agli Stati Uniti. Giorgio Napolitano lo ha detto nell’atteso discorso all’Istituto di Studi Strategici di Londra. Il presidente della Repubblica ha chiesto all’Europa di non mettere la testa sotto la sabbia.

TRIESTE – Nessuna complicazione tossicologica nella morte di Eluana Englaro: a stabilirlo dovrebbe essere stata l’autopsia disposta dalla Procura di Udine sulle cause del decesso della donna, avvenuto nel capoluogo friulano il 9 febbraio scorso, dopo 17 anni di stato vegetativo persistente. I risultati completi dell’autopsia si dovrebbero conoscere oggi, quando il medico legale Carlo Moreschi, che ha coordinato gli esami sul corpo di Eluana, consegnerà le relazioni finali al Procuratore di Udine, Antonio Biancardi.

Respinta a Washington la linea di Netanyahu sullo Stato palestinese

Obama preoccupa il governo israeliano Netanyahu (a sinistra) con Obama

GERUSALEMME - Israele è allarmata e preoccupata. La "missione della vita" di Beyamin Netanyahu a Washington, nonostante la nota abilità diplomatica del primo ministro, non ha fatto il miracolo. Il presidente americano Barack Obama è rimasto sulle sue posizioni che, per la prima volta nella storia, sono nettamente divergenze su questioni sostanziali rispetto a quelle del governo israeliano. Basti pensare che per decenni Israele ha rifiutato qualsiasi ruolo di mediazione ai paesi europei, considerati troppo filo-palestinesi, pretendendo che solo Washington guidasse i negoziati con il mondo arabo. Ieri mattina, gli israeliani hanno scoperto una Casa Bianca lodata apertamente dai palestinesi e su posizioni opposte a quelle di Netanyahu: "Divergenze inconciliabili" per il Jerusalem Post. "I due sono d'accordo solo sul fatto di non essere d'accordo", commenta mesto Yediot Ahronot, uno dei principali quotidiani del paese. Haaretz è ancora più caustico con una vignetta, che mostra Obama accompagnare freddamente alla porta Netanyahu: "Qui vicino c'è la fermata della metro, la porterà direttamente in albergo…mi chiami, se torna da queste parti…". E persino il dono a Obama del "Diario di viaggio in Terra

Abu Mazen

Santa" di Mark Twain (notoriamente arabofobo) viene considerato un'imperdonabile gaffe del primo ministro. Netanyahu ha tenuto il suo punto rifiutando di accettare la soluzione "due popoli due stati", concordata ai tempi di Bush ad Annapolis. Ma Obama l'ha invece ribadita con tanta chiarezza e forza da non lasciare varchi alla diplomazia israeliana, e l'ha condita con la richiesta di congelare gli insediamenti israeliani in terra palestinese. Tanto da guadagnarsi il plauso aperto sia della presidenza palestinese a Ramallah, sia (persino) di Hamas a Gaza. "La politica di Netanyahu non ha trovato ascolto a Washington", si rallegra il consigliere e portavoce del presidente Abu Ma-

Malasanità a Palermo muore ragazza di 19 anni disposta un’indagine PALERMO – Una commissione d’indagine esterna è stata nominata dalla Fondazione San Raffaele Giglio di Cefalù per fare piena luce sul decesso di una diciannovenne avvenuto ieri mattina in ospedale. La ragazza era entrata in sala operatoria, giovedì 14, per un intervento di urologia in laparoscopia. In fase iniziale erano però sorte delle complicanze di tipo emorragico. La giovane è stata successivamente trasferita in terapia intensiva e l’indomani sottoposta a un nuovo intervento di rivascolarizzazione aortica. Quindi il ritorno in rianimazione dove, dopo quattro giorni, è deceduta. «Vogliamo con questa indagine – rileva la direzione generale della Fondazione – fare una valutazione approfondita di tutti i passaggi clinici della paziente e delle cause che hanno condotto all’infausto esito. Pur nella consapevolezza che tutta l’arte medica e la dedizione del personale sia stata messa in atto per l’assistenza e il recupero della giovane».

ilLotto Nazionale Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia

zen, Yasser Abed Rabbo: "Obama ha assunto una posizione progressista molto chiara a favore della soluzione dei due Stati e del congelamento degli insediamenti" e ora l'Anp spera che il presidente Usa obblighi Israele a "riconoscere i diritti nazionali del popolo palestinese". Quanto a Hamas, un suo portavoce, Ahmed Yussef, definisce il presidente Usa "un uomo politico saggio ed onesto, assistito da una squadra di consiglieri che ben comprendono le radici del conflitto mediorientale" e loda il suo appoggio alla formula dei due stati. La preoccupazione israeliana è ancora maggiore per il "no" di Obama alla linea dura sull'Iran: "Niente scadenze artificiali", ha ribattuto il presidente americano all'idea israeliana di dare tre mesi alla diplomazia per convincere Teheran ad abbandonare il programma nucleare, e poi inasprire le sanzioni. I servizi segreti israeliani sono invece convinti che il regime integralista iraniano sia vicinissimo ormai a realizzare la bomba atomica che minaccerebbe Israele, e che intenda riprendere il dialogo con gli Usa solo per guadagnare il tempo necessario a completare i suoi piani. Casa Bianca e Dipartimento di Stato, evidentemente, la pensano in altro modo. Curly Amerin

estrazione del 19 maggio 2009

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Montepremi 3.710.903,70 euro

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2 In Italia e nel mondo


Napoli. In carcere anche la moglie del boss Amato, Ermelinda Pagano

Colpo agli scissionisti, sequestri e 66 arresti Tre milioni di euro in contanti bloccati in una banca di Montecarlo

IL G8 UNIVERSITÀ

Uno degli arresti di ieri

NAPOLI–Sono 66 gli arresti effettivamente eseguiti nell’operazione interforze contro gli «scissionisti» di Scampia condotta da Guardia di finanza, carabinieri e polizia. L’operazione, però, prosegue e sono 36, al momento, i latitanti. Gli sviluppi dell’arresto del capo degli scissionisti, Raffaele Amato, bloccato sabato notte in un albergo di Marbella in Spagna, hanno consentito agli investigatori di stringere il cerchio su numerosi uomini e collaboratori dell’organizzazione criminale. Ben 36 degli arrestati

sono incensurati. Cinque all’epoca dei fatti erano minorenni, tra i quali un nipote del boss Raffaele Amato. Ieri è stata arrestata dalla polizia anche la moglie dell’ex latitante, Elmelinda Pagano, 44 anni. Sequestri di denaro contante per oltre tre milioni di euro sono stati effettuati in una banca del Principato di Monaco su un conto cifrato. Terreni per due milioni di euro sono stati sequestrati in provincia di Malaga. Erano intestati ad un’immobiliare con sede a Barcellona controllata dal clan AmatoPagano che aveva l’intenzio-

ne di realizzare un complesso immobiliare riciclando i capitali realizzati con il traffico di droga. L’operazione “C3”, dal nome in codice che gli investigatori davano al boss Raffaele Amato intercettato mentre parlava al cellulare dalla Spagna «consente – ha detto il procuratore di Napoli Giandomenico Lepore in una conferenza stampa – di ricostruire l’origine della faida camorristica tra il clan Di Lauro e gli scissionisti del clan Amato-Pagano e di assestare un colpo fondamentale al clan». Miriana Sterpetti

Londra, la crisi precipita si dimette Michael Martin Lo scandalo-rimborsi travolge il presidente della Camera dei Comuni

Michael Martin

LONDRA – E' rotolata ieri la prima testa eccellente nello scandalo dei rimborsi ai parlamentari che ha travolto il governo di Londra: Michael Martin, il presidente della Camera dei Comuni, la terza carica più autorevole del Regno Unito dopo la Regina e il primo ministro, ha annunciato che lascerà il posto il 21 giugno e che il suo successore sarà eletto dai deputati il giorno seguente. A nulla è valsa la promessa di Martin di introdurre in maniera rapida una riforma radicale dei rimborsi spese dei deputati.

Maroni e Franceschini: «C’erano provocatori»

Torino, scoppia la guerriglia scontri studenti-polizia: 2 arresti TORINO – Scoppi, lacrimogeni, vetrine infrante e auto danneggiate. Guerriglia urbana, ieri a Torino, tra le forze dell’ordine e i circa quattromila manifestanti che protestavano contro il G8 delle università. Il bilancio finale degli scontri è di due arrestati e una denuncia, mentre tra poliziotti e carabinieri si sono registrati 24 feriti. Un «attacco premeditato di violenti», per dirla con le parole del ministro dell’Interno Roberto Maroni, mentre scoppiano le polemiche politiche. La situazione è degenerata alla fine del corteo, che era partito intorno alle ore 11 da Palazzo Nuovo, accompagnato dai timori di scontri della vigilia. Paure fondate, perchè dopo alcuni chilometri di marcia in una calma apparente – interrotta soltanto da qualche fumogeno e dal lancio di uova contro una filiale dell’Unicredit – sono saltati fuori bastoni, pietre e persino estintori. Erano il segnale che poteva iniziare la guerra. «Noi il G8 non lo vogliamo, noi il G8 lo blocchiamo», hanno gridato i manifestanti che, nascosti dietro a caschi, sciarpe e foulard, si sono avvicinati minacciosi alle forze dell’ordine schierate a protezione del castello del Valentino sede del summit internazionale. Gli scontri esplodono che sono passate da poco le 13.20. Le forze dell’ordine reagisco alla sassaiola dei manifestanti, che

scaricano addosso alla polizia anche il getto di un estintore. Da terra e dai tetti delle case circostanti partono i lacrimogeni, che oscurano il sole e il cielo azzurro dietro a una spessa nube puzzolente. Pochi istanti di terrore, che sono però sembrati interminabili ai residenti della zona, barricati nelle loro case insieme ai figli appena tornati da scuola. Gli occhi si arrossano, le gole bruciano e il cuore batte forte per la paura. I manifestanti vogliono raggiungere il Castello del Valentino e, dopo essere stati respinti una prima volta in corso Marconi, provano ad aggirare

le forze dell’ordine passando dalle vie limitrofe. Anche lì, però, trovano ad aspettarli polizia e carabinieri, che sono costretti ad effettuare nuove cariche di alleggerimento. Dopo una ventina di minuti, il popolo anti G8 molla la presa e fa ritorno verso Palazzo Nuovo, lasciando per terra i resti della battaglia: le forze dell’ordine contano i feriti e intanto sequestrano bastoni, mazze, grossi sassi, due piccozze e persino un ordigno rudimentale. Dappertutto ci sono auto danneggiate, vetrine infrante, e i pezzi di quello che resta delle telecamere di sicurezza pre-

Il corteo degli studenti e, sotto, un ragazzo cerca di evitare i lanci

senti nella zona. «Le forze dell’ordine hanno permesso, a chi voleva farlo, di manifestare, reagendo soltanto quando si è sconfinato nell’illegalità», ha sottolineato il prefetto di Torino, Paolo Padoin. A lui, e ai vertici delle forze dell’ordine, è andato il plau-

I 41 rettori puntano sulla rivincita dell’etica TORINO – Si potrebbe sintetizzare la «rivincita dell’etica» la Dichiarazione che 41 rettori di 18 Paesi, in rappresentanza di tremila università, pari a circa 30 milioni di studenti, hanno firmato ieri e che sarà consegnata al premier Silvio Berlusconi per essere portata al G8 de L'Aquila. Il messaggio fondamentale è: non si governa senza scelte eticamente responsabili. Una Dichiarazione – ci tiene a sottolineare Francesco Profumo, rettore del Politecnico di Torino, che ha ospitato il meeting nel castello del Valentino, storica sede del-

la facoltà di Architettura e oggi sede di rappresentanza e grandi eventi – sottoscritta rigorosamente in ordine alfabetico. Il presidente della Crui

(Conferenza dei rettori delle università italiane) Enrico Decleva e il rettore Giovanni Puglisi, ai lavori in rappresentanza della commissione italiane dell’Unesco, hanno condiviso con Profumo che questo non è un particolare di poco conto. Anzi – hanno sottolineato i rettori – è particolare anche questo che dovrebbero servire da monito ai governanti del mondo che si riuniranno in Abruzzo: la non differenza tra paesi ricchi e paesi poveri quando si tratta di ridisegnare insieme il futuro del mondo.

so del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, che si è riservato di ricorrere contro i responsabili dei danneggiamenti. Solidarietà alle forze dell’ordine è arrivata anche dai presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, mentre i partiti si interrogano sul significato politico degli scontri. «Un gruppo di violenti ha attaccato le forze di Polizia con premeditazione: non sono studenti o giovani in cerca di giustizia, sono violenti», è l’opinione del ministro Maroni, mentre il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, definisce gli scontri di Torino «il segno che nella società italiana esiste ancora il brodo della cultura terroristica costituito da diverse realtà della sinistra radicale». Condanna alla violenza arriva anche dal segretario del Pd, Dario Franceschini: «Mi pare chiaro – dice – che a Torino c'erano gruppi di persone venute apposta per provocare. La violenza – aggiunge – va sempre condannata senza esitazioni». Alessandro Galavotti

Potente politico umiliato Trovato l’anello mancante Compra una Ferrari 599 da un coltivatore di tè tra l’uomo e la scimmia la brucia mezzora dopo DAVIDE batte Golia. Toshimi Ohoi ha vinto la sua battaglia di principio: Yoshinobu Ishikawa, potente governatore della prefettura di Shizuoka (150 chilometri circa a sud di Tokyo), ha rassegnato le dimissioni pur di consentire l'apertura del nuovo aeroporto. Ohoi, coltivatore di tè e proprietario dei terreni a ridosso della struttura, aveva ingaggiato un braccio di ferro con il governo regionale lo scorso settembre, quando cioè i tecnici si erano resi conto di un clamoroso errore di progettazione: 153 alberi, troppo vicini alla pista. L’agricoltore, 49 anni, aveva accettato il taglio degli alberi

ponendo però la condizione delle dimissioni di Ishikawa perchè quest’ultimo, in carica dal 1993, gli aveva chiesto originariamente di eliminarli per prevenire possibili frane, non per soddisfare i requisiti di legge. Insomma, una questione di principio, non di soldi.

SI chiama Ida e secondo gli scienziati è l'anello mancante tra l'uomo e la scimmia: un fossile di 47 milioni di anni scoperto nella cava Messel, in Germania, è stato presentato ieri al Museo di Storia Naturale di New York come un passaggio fondamentale per comprendere gli sviluppi dell'evoluzione umana. E' il primo scheletro intero mai trovato di un particolare tipo di un animale che si chiamava Adapide, battezzato Darwinius masillae. La notizia era stata anticipata nei giorni scorsi dal quotidiano inglese Daily Mail, così come la presenza di un documentario top secret prodotto dalla

Bbc e presentato dal co-autore della ricerca David Attenborough. Ida, una giovane femmina, somigliava probabilmente a un lemure dei giorni nostri (il mammifero dalla lunga coda che vive in Madagascar) ed è considerato "il fossile di primate più completo mai ritrovato".

COMPRA una Ferrari 599 che dopo mezzora va a fuoco. E' successo oggi sulla Rubliovka, sobborgo extralusso a ovest di Mosca a una signora che aveva appena ritirato la macchina. Secondo l'agenzia Interfax, la donna era al volante della nuova vettura sportiva, pagata circa 600 mila euro (in Russia le supercar hanno tasse molto elevate) quando, sotto gli occhi di alcuni testimoni, il bolide ha iniziato a 'fumare'. Prima una sottile nuvola nera dal cofano, e poi una possente fiammata che ha completamente avvolto tutta la macchina, fino a ridurla uno scheletro carbonizzato. Le cir-

costante dell'incidente devono essere ancora appurate e inizialmente si era parlato dell'incendio di una Maserati. La ragazza alla guida, illesa, ha spiegato alla polizia che aveva acquistato l'auto proprio mezzora prima, alla concessionaria Motor Show.

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In Italia e nel Mondo 3

Mercoledì 20 maggio 2009


Mercoledì 20 maggio 2009

Il fatto del giorno: Università, gli scontri al G8 I disordini a Torino L’allarme del nichilismo Un clima di guerriglia botte, uova e lacrimogeni un pericolo internazionale e le “prove” per L’Aquila dall’articolo di Ottavia Giustetti e Bruno Persano

dall’articolo di Marco Neirotti e Massimo Numa

dall’articolo di Simona Lorenzetti

[...] Alla vigilia del corteo dell’Onda [...] centinaia di studenti hanno assediato per l’intera mattinata il Castello del Valentino, sede della facoltà di Architettura, dove era in corso il vertice sull’istruzione superiore alla presenza di 40 rettori. I giovani hanno tirato uova e lacrimogeni contro gli agenti, rovesciato cassonetti della spazzatura e bloccato il traffico; la polizia ha risposto con cariche di alleggerimento e manganellate. La responsabile scuola della segreteria nazionale di Rifondazione comunista, è uscita da uno scontro con gli agenti con il braccio fratturato. Ferito anche un altro manifestante. [...] L’intera zona è presidiata da un imponente servizio d’ordine di polizia e carabinieri in assetto antisommossa. [...]

Non è la città della paura, non lo è stata in tanti momenti bui. [...] Il pericolo più alto si chiama nichilismo: colpire e distruggere come obiettivo anziché strumento per un fine quale che sia. Una sorta di cammino su un terreno da esplorare prima di portarlo ai giorni di protesta che verranno in giugno a L’Aquila. [...] A Torino e nella sua Provincia c’è un forte radicamento anarco-insurrezionalista. La sola città può portare alla manifestazione mille persone, più studenti che si aggregano casualmente. I pullman, i treni, le auto fin da ieri riversano un arcipelago nazionale e internazionale [...]: francesi, inglesi, tedeschi, spagnoli, un gruppetto di greci, che si portano addosso l’eco delle devastazioni di quest’estate nel centro di Atene. [...]

Il clima è quello da guerriglia urbana. Torino è sotto assedio, stretta nella morsa violenta degli antagonisti e degli anarchici insurrezionalisti che hanno raggiunto il capoluogo subalpino per protestare contro il Summit dell’Università che si è aperto [...] al Castello del Valentino, con 40 rettori provenienti da 19 Paesi qui per confrontarsi su economia, energia e ecosostenibilità. E [...] il corteo che più preoccupa il Viminale potrebbe trasformarsi in una «prova generale» delle contestazioni del prossimo G8 all’Aquila. Le contestazioni [...] sono iniziate di buon’ora. Alle 9 i ragazzi dell’Onda [...] hanno bloccato la circolazione in corso Massimo D’Azeglio, stendendo dei fili tra i semafori, urlando slogan contro il G8 e lanciando fumogeni. [...]

La migliore di ieri

La sinistra sdoppiata

Una cura dimagrante per tutti gli atenei italiani

Plachiamo chi provoca

dall’analisi di Angelo Mellone

dall’articolo di Giulio Benedetti

dall’editoriale di Marco Bascetta

Una doppia, pericolosa, frattura sta squassando le forze della sinistra in campo politico e in campo sindacale. È scoppiata di nuovo la battaglia tra gli «inclusivi» e gli «irresponsabili». Di qui il Partito democratico e ciò che resta del sindacalismo istituzionalizzato. Di là la sinistra «annozero» [...]. È il doppio binario di un movimento di divaricazione che avviene in contemporanea. La dinamica è la medesima. In campo politico, anzitutto, le difficoltà enormi in cui versa il Pd hanno instillato nel centrosinistra una convinzione di minoritarismo che diventa coazione all’eutanasia [...].

Venti per cento di corsi in meno, in cifre 1.000-1.100 tra lauree triennali e specialistiche. È l’effetto della cura dimagrante per l’università avviata dalla Moratti e portata avanti da Mussi. Termine ultimo per perdere peso il 15 giugno. Dopo quella data, se l’offerta formativa sarà ridondante, ovvero conterrà troppi corsi privi dei necessari requisiti [...] verrà ridimensionata [...] dal ministro Gelmini. Nel senso che l’offerta fuori norma non verrà riconosciuta, non avrà valore legale. Negli ultimi due mesi i Senati accademici hanno tagliato decine e decine di corsi di laurea, in qualche caso anche facoltà. «La Sapienza» di

Roma ha cancellato più di tutti [...]: 46 corsi. A Siena ce ne sono 34 in meno. Firenze e Genova hanno previsto un taglio dell’offerta rispettivamente del 20 e 15 per cento. La Federico II di Napoli, lo scorso anno, ha cancellato 9 corsi di laurea e ora si appresta a tagliare 100 insegnamenti. Roma Tre, Bologna, Ferrara e Bergamo elimineranno da uno a due corsi. Il Politecnico di Milano un corso nella sede distaccata di Cremona. Ancona ha soppresso 10 corsi e 100 insegnamenti. Messina si è privata di una facoltà, quella di Statistica, e di 15 corsi di laurea. L’Orientale di Napoli perderà circa la metà dei corsi di laurea. In tutti gli atenei del Paese i Senati accademici stanno facendo i conti. [...]

Maramotti sull’Unità

Sono in molti, dagli esponenti del Pdl e della Lega a sindacalisti di polizia, a gettare benzina sul focherello di Torino, dopo che le forze dell’ordine hanno risposto con cariche e fermi a una contestazione studentesca a base di gavettoni e uova. E sono pochi, a sinistra, a opporsi a questo clima di intimidazione e istigazione alla repressione contro i manifestanti. C’è da augurarsi che il Pd trovi almeno il coraggio di respingere qeulla sorta di richiamo all’unità nazionale contro gli studenti dell’Onda che proviene dalla destra. Un insignificante esponente del Pdl [...] mette in guardia [...] dai "professionisti" del conflitto". [...]

La tensione non aiuta

Il rischio che adesso l’Italia non si può permettere

dall’articolo di Paolo Griseri

dall’editoriale di Giovanni Sabbatucci

Un gioco molto pericoloso. Torino trattiene il respiro [...]. Le premesse sono inquietanti. La tensione sale [...]. «Questa è pure inglese», dice il poliziotto che ha appena fermato una studentessa durante la cariche di ieri mattina. La studentessa è greca. Parla inglese perché, a differenza di molti italiani, con quella lingua comunica quando va all’estero. In ogni caso, il fatto di essere inglesi non dovrebbe costituire un’aggravante. Il dettaglio è rivelatore di un clima non proprio disteso. E nel quartier generale della protesta, nella palazzina dell’ateneo dedicata ad Aldo Moro, le delegazioni dell’Onda anomala di tutta Italia promettono pullman e treni da Roma, Milano, Padova, Napoli, Palermo. Ci saranno gli studenti del Centro universitario autonomo ma anche quelli che si sono staccati dall’Onda e hanno organizzato il campeggio ecologista Sherwood sulle rive del Po. [...]

Sabato, a Torino, durante un comizio della Fiom, un leader sindacale nazionale, noto fra l’altro per la sua intransigenza negoziale, è stato letteralmente tirato giù dal palco da una decina di energumeni appartenenti all’area estrema del sindacalismo autonomo. Ieri, ancora a Torino, qualche centinaio di studenti, italiani e stranieri, radunatisi per protestare contro un incontro internazionale fra i rettori, si è reso protagonista di qualche scaramuccia con la polizia e di violenze assortite nel centro cittadino. Due episodi che devono far riflettere, anche se in realtà hanno poco in comune, a parte

l’esiguità dei gruppi protestatari e a parte la coincidenza geografica: Torino è stata a lungo la città-guida del movimento operaio nazionale, dal biennio rosso 1919-20 agli scioperi del ’43, dai fatti di piazza Statuto del ’61 all’autunno caldo del ’69; ed è ancora, nonostante tutto, la capitale operaia d’Italia. Occorre dunque distinguere. La protesta studentesca, nella fattispecie mescolata con quella no-global, pur non mancando di motivazioni reali (i tagli all’Università, l’incertezza sul futuro occupazionale), ha un carattere soprattutto ideologico-dimostrativo, quasi fine a se stesso, e per lo più si esaurisce in fiammate più o meno violente che traggono

La fotografia

Di nuovo Genova dal servizio di Enrico Romanetto

Torino come Genova. Basta la sigla “G8” per dare il via a scontri di piazza da parte dei manifestanti, l’intervento della polizia e feriti da ambo le parti. Stavolta la sigla identifica il summit dei rettori delle università di mezzo mondo, in programma a Torino in questi giorni. E, come annunciato, [...] la contestazione studentesca è scoppiata in tutta la sua virulenza. Cassonetti rovesciati, lanci di uova, due persone ferite e tre contestatori fermati. E come strascico, l’annuncio di altri episodi di violenza che potrebbero verificarsi oggi, con il corteo in pieno centro e l’arrivo di altre centinaia di contestatori del movimento dell’Onda da Milano. [...] Scontri e cariche si sono susseguiti e tre persone sono state fermate. Si tratta di un ragazzo e una ragazza provenienti dalla Grecia e di un milanese di 28 anni. [...]

Torino, un momento degli scontri fra polizia e manifestanti (Ansa)

alimento dalla stessa dimensione pubblica dell’evento oggetto della contestazione: quanto più questo è capace di attrarre l’attenzione dei media, tanto più ampia sarà l’eco della protesta. Il disagio operaio è altra cosa, e più seria, a prescindere dalle forme che assume e dalle sue sempre possibili manifestazioni degenerative: lo sarebbe, anzi, anche in assenza di tali manifestazioni. Manifestazioni che tendono ad assumere un carattere estremo non solo in funzione della gravità della crisi, ma anche come risultante dello scarto che la crisi determina fra gli spazi di azione (forzatamente ridotti) della leadership sindacale e i malumori della base, o di una parte di essa. [...] La sesta colonna di Francesco Zardo

Tutto questo rumore per il G8 dell’università sembra eccessivo: da qualunque parte il rumore venga. Gli studenti, per esempio. Sono sempre troppo rumorosi, e la cosa è detta senza ironia. Perché la scuola e l’università sono da anni massacrate, in Italia, ma davvero. Però occorre ammettere che la Gelmini, in questo senso, è una sorta di esecutore testamentario che non può essere biasimata più o meno di altri suoi predecessori. E il problema dell’istruzione travalica appunto di gran lunga il ministero che se ne occupa, purtroppo. E vabbe’, gli studenti sono troppo rumorosi, ma a qualunque livello è difficile pensare che se ne stiano zitti e buoni. In questo senso definire la riunione torinese, la blanda riunione torinese, un "G8" sembra quantomeno imprurdente. Non ce n’era bisogno: poi se vi piace la cagnara invece sì.

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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Rai, in arrivo le prime proposte con Minzolini al Tg1 Gentiloni: “Scelti da Palazzo Grazioli per le elezioni”

Crisi, il premier è ottimista ma non ha lungimiranza

dall’articolo di Goffredo De Marchis

dall’editoriale di Franco Giavazzi

Oggi la comunicazione ai consiglieri, domani le nomine. Sembra ormai decisa la road map per la scelta dei nuovi direttori della Rai. L’improvvisa accelerazione serve soprattutto a blindare l’accordo raggiunto nel centrodestra dopo le mille tensioni di questi giorni. Si è risolto il conflitto tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, anche se in zona Cesarini, potrebbe esplodere quello con la Lega. E se manca il voto della consigliere leghista Giovanna Bianchi Clerici salta tutto. Il direttore generale ha pronto un pacchetto di otto nomine. I nomi sono quelli di Augusto Minzolini, editorialista della Stampa, per la direzione del Tg1, la poltrona più ambita. Mauro Mazza, oggi alla guida del Tg2, va a dirigere Raiuno. Mario Orfeo, oggi direttore del Mattino, prenderà il posto di Mazza al telegiornale della seconda

Roma, la sede Rai di viale Mazzini

rete. Susanna Petruni, da anni inviata del Tg1 al seguito del Cavaliere, finirà alla direzione di Raidue. Verranno decisi anche i vicedirettori generali: Antonio Marano, che viene da Raidue, Lorenza Lei, Gianfranco Comanducci e Giancarlo Leone (per lui una conferma). Ma su Marano rischia di aprirsi un caso che può bloccare tutto. Masi infatti sarebbe intenzionato a la-

sciare i suoi vice senza deleghe, per il momento. Uno smacco per il dirigente legato al Carroccio che già puntava a essere da solo il numero due dell’azienda e ha dovuto ingoiare gli affiancamenti. [...] Ma è un’altra richiesta che sta provocando un terremoto al settimo piano di Viale Mazzini. Se queste matasse verranno sbrogliate nella notte Masi presenterà stamattina curricula e mo-

dall’editoriale di Roberta Fantozzi

La grande stampa ha acceso ieri i riflettori sulla condizione salariale in Italia. Per un giorno almeno, lo scandalo dei salari dei lavoratori italiani ha conquistato le prime pagine dei grandi quotidiani, uscendo dalle "nicchie" della comunicazione in cui è solitamente confinato. Il salario netto di un lavoratore italiano ammonta in media a 21.374 dollari, pari a 15.800 euro, poco più di 1100 euro al mese. I salari dei lavoratori italiani sono al 23° posto nella classifica dei trenta paesi Ocse. Dietro di noi solo Portogallo, Repubblica Ceca, Polonia, Turchia, Slovacchia, Ungheria e

L’Italia dei salari da fame vuole una nuova politica Messico. E’il 17% in meno della media Ocse. Né va meglio il raffronto con l’Europa, sia con quella a quindici che vede i salari attestarsi in media a 20.561 euro, sia con quella a diciannove con i 18.200 euro di salario medio netto. I dati dell’Ocse confermano e collocano sullo scenario internazionale ciò che era già noto: dai dati Istat al dossier dell’Ires-Cgil fino all’inchie-

sta condotta dalla Fiom, lo scandalo della condizione salariale in Italia è da tempo assodato, solo a volerlo guardare; un salario netto mensile attestato a 1170 euro; la penalizzazione particolare dei precari e dei migranti con 200 euro di salario medio in meno per le donne. [...] L’impoverimento del lavoro dipendente, che segna lo scenario globale come esito del trentennio neo-

tivazioni delle sue scelte al Cda. L’opposizione dei consiglieri sarà fermissima. Quasi certamente di fronte al pacchetto di nomine Nino Rizzo Nervo (Pd), Rodolo De Laurentiis (Udc) e Giorgio Van Straten (Pd) lasceranno la stanza del consiglio rifiutandosi di votare. Dice Rizzo Nervo: "Viene confermato lo schema uscito dal vertice di Palazzo Grazioli. Queste nomine sono state fatte a casa del premier. E quattro vicedirettori alla Rai non si vedevano dalla Prima repubblica". [...] Per Paolo Gentiloni, responsabile della politica televisiva del Partito democratico, nel blitz che si prepara "c’è tutta l’esibizione del conflitto d’interessi: persone scelte a Palazzo Grazioli e insediate alla vigilia delle elezioni". L’opposizione annuncia un muro contro muro, batterà sul tasto del blitz in piena campagna elettorale, solleverà il tema del conflitto d’interessi. [...]

liberista vede un’asprezza particolare nel nostro paese. Da qui si dovrebbe cominciare a discutere e ad attrezzare risposte. [...] Ma allo scandalo della condizione salariale si aggiunge quello del dibattito che si è aperto. Così Umberto Bossi propone le gabbie salariali che preferisce chiamare "salario territoriale" [...], mentre il ministro Sacconi ne approfitta per tessere le lodi dell’accordo separato sul sistema contrattuale. [...] Quell’accordo che, se fosse stato in vigore negli ultimi quindici anni, avrebbe comportato un’ulteriore perdita di potere d’acquisto di oltre seimila euro.

Sabato a Mosca il Presidente del Consiglio ha ostentato grande ottimismo: «C’è stato un diluvio ma tutto è tornato come prima, meglio di prima». Le previsioni per l’economia italiana pubblicate il 4 maggio da Bruxelles indicano una caduta dell’occupazione del 3,3% quest’anno e dello 0,6% nel 2010. Il tasso di disoccupazione, oggi poco sopra il 7%, sale all’8,8 alla fine di quest’anno, al 9,4 nel 2010. L’aumento della disoccupazione è più elevato che in Francia e Germania. Il governo ripete da mesi che la crisi è nata negli Stati Uniti e lì deve essere risolta. Non ne usciremo finché gli Stati Uniti non riprenderanno a crescere e le loro banche a funzionare: nel frattempo nulla si può fare. Questo è vero solo in parte. Dall’inizio della crisi, l’istituzione che ha svolto con maggior successo un ruolo fondamentale è stato il Fondo monetario internazionale. I prestiti che ha concesso ai Paesi emergenti hanno circoscritto la crisi. Se il Fondo si fosse limitato ad attendere le risoluzioni di Washington, le economie dei Paesi baltici, di Ungheria, Polonia e Turchia sarebbero crollate. Gli interventi che il governo ha messo in atto per fronteggiare la crisi sono palliativi costosi e insufficienti. Nonostante l’estensione degli ammortizzatori, in caso di licenziamento circa il 10 per cento dei lavoratori del settore privato non riceverebbe alcun sussidio e una quota analoga un sussidio di poche centinaia di euro al mese. Il ministro Sacconi dice che «una riforma organica degli ammortizzatori sociali dovrà essere rinviata a

tempi migliori». Questo significa che egli pensa che una riforma dovrà prima o poi essere fatta: quale momento migliore? Non è questa l’occasione per offrire al sindacato uno scambio tra un sistema moderno di sussidi di disoccupazione e una riscrittura da zero dello Statuto dei lavoratori? Non è forse questo il momento di alzare l’età pensionabile e così accelerare la transizione al metodo «contributivo », destinando i risparmi al finanziamento di un nuovo sistema di sussidi? Di fronte all’offerta di un sistema moderno di indennità di disoccupazione, si pensa davvero che il sindacato si opporrebbe all’innalzamento dell’età pensionistica o alla riscrittura dello Statuto? Il ministro dell’economia auspica che le banche facciano il «loro dovere e non mollino la spinta etica». Non sapevo che la sharia fosse entrata a far parte della nostra cultura. La questione non è etica. Si tratta di capire se la scarsità di capitale delle banche sia un ostacolo ai prestiti. Occorre fare ciò che ha fatto Tim Geithner: sottoporre le banche a uno stress test. Se questo individua una scarsità di mezzi propri, il governo deve offrire loro la scelta: trovare nuovo capitale sul mercato o accettare capitale pubblico. Nel primo anno del suo terzo governo, Berlusconi ha ripetuto l’errore che commise nel 2001. Allora, con la scusa dell’11 settembre, Giulio Tremonti lo convinse che non si potevano tagliare le tasse. Il risultato fu il lievitare della spesa e di tagliare le tasse nessuno parlò più. Oggi, come allora, attendere gli Stati Uniti è solo un pretesto: la realtà è che mancano il coraggio e una visione che vada al di là del giorno per giorno.

Fini, il solista della destra Juve, esonerato Ranieri tocca a Ferrara Camorra “La fede fuori dalle leggi” guidare il team per le ultime due partite live show dall’editoriale di Salvatore Tramontano

Gianfranco Fini dice no «a leggi orientate da precetti di tipo religioso». Siccome le leggi le fa la maggioranza di governo, finisce per essere una dichiarazione contro il governo. D’accordo, va bene, ha un ruolo istituzionale, può accadere. Pochi giorni prima, però, Fini aveva criticato la mancanza di leggi a favore degli omosessuali. D’accordo, va bene, ma chi è che non le fa? La sua stessa maggioranza. Gira ancora a ritroso le pagine del calendario, e trovi una dichiarazione del presidente della Camera sul rimpatrio, sulla necessità di fare meno propaganda sul tema immigrazione. E chi è che farebbe questa propaganda? Ma la sua stessa maggioranza, anche stavolta. Così come quando Fini diceva che si spendevano parole irresponsabili sul Capo dello Stato, ce l’aveva proprio con il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. E non va nemmeno trascurato il fatto che tutti i giornali [...] abbiano indicato Fini come ispiratore della carica dei 101 parlamentari contro i nuovi articoli di legge che avrebbero introdotto la cosiddetta norma dei «medici spia». E forse nel conto andrebbe anche aggiunto, per onor di cronaca, che la famosa

polemica sulle veline, è stata innescata da un editoriale di fuoco di una esponente della Fondazione Fare Futuro, diretta emanazione del presidente della Camera. Giusto, legittimo, per carità. Ma una riflessione[...] si impone. E così sorge un dubbio: che il presidente della Camera sia super partes, non solo è un bene, è anche auspicabile. Ma che il presidente della Camera diventi una sorta di «anti-leader» pronto a puntare l’indice accusatorio contro ogni provvedimento del suo stesso partito, e dello stesso schieramento che lo ha espresso, questo è singolare. Non abbiamo mai visto Pietro Ingrao o Nilde Iotti andare contro il Pci, nessuno ha mai sentito Giorgio Napolitano accusare da presidente della Camera l’Ulivo di Prodi. Quando Irene Pivetti ha rotto con la Lega ha lasciato Montecitorio e Pier Ferdinando Casini, negli anni in cui occupava la terza carica dello Stato, aveva delegato tutti i suoi poteri di segretario politico a Marco Follini, al punto di entrare in rotta con lui, a fine mandato. Ma esiste anche una prova contraria. Nel bel libro di Rodolfo Brancoli sul suicidio del governo Prodi si indica un punto cronologico ben preciso, come momento di inizio del processo di degrado della maggioranza. [...]

dall’articolo di Marco Ansaldo

dall’editoriale di Concita De Gregorio

Raccontano che negli anni in cui non esistevano le playstation Ciro Ferrara spendesse le ore in ritiro a comporre dei puzzle molto complicati. Quell’antica abitudine gli servirà adesso che Blanc gli ha servito un sacchetto di tessere difficilissime da far combaciare perché nella Juve ci sono cose che hanno smarrito una logica negli ultimi due mesi. Pure il ribaltone in panchina è difficile da comprendere nei tempi, più che nella sostanza. «A due partite dalla fine non si può incidere sulla parte fisica e tecnica, lavorerò sull’orgoglio e sulle motivazioni» ha ammesso Ferrara, ed è la conferma che con Ranieri la squadra aveva smarrito l’uno e le altre. «Lavoreremo con molta intensità e con la giusta serenità» ha promesso nella prima intervista da allenatore. [...] Ferrara è un lippiano e per questo si sospetta che sia l’avanguardia del ritorno di Marcello alla Juventus. Ci arrivarono insieme dal Napoli nel 1994: l’allenatore che assomigliava a Paul Newman e il difensore che Sacchi teneva fuori dalla Nazionale perché «non sa fare la zona». Ciro era già stato promesso alla Roma al seguito di Moggi. Quando Lucianone cambiò idea si portò a Torino il ragazzo cresciuto ferman-

[...] Esiste un altro «caro amico di antica data» di Silvio Berlusconi sconosciuto ai più, oltre ad Elio Letizia. Si chiama Massimo Emilio Gobbi. Ha avuto una particina in Gomorra e dunque divenuto esperto del ramo produce ora un film intitolato «Camorra live show». Lo spettacolo in diretta della camorra. [...] Nel cast Luca Claudio, sindaco di An e playboy belloccio (vero sindaco, playboy nella fiction). La parte della figlia di un politico pedofilo, informa Gobbi, è destinata a Noemi Letizia. Che scelta sapiente, che associazione deliziosa. Gobbo, che dice di essere assistito da Niccolò Ghedini (lo stesso avvocato del Premier [...]) non vuole rilasciare ulteriori dichiarazioni in merito alle trattative in corso con la recente maggiorenne di Casoria ma è chiaro che Noemi Letizia nella parte della bambina molestata da un politico in uno show (esatto: uno show) sulla camorra farebbe impennare i diritti del film. Trovate tutto in rete. [...] È tutto vero e se anche domani dovessero in coro smentire o ritrattare, come si usa, non importa. È verosimile, è una bella trovata, è un lancio esemplare. [...]

Passato e presente: Claudio Ranieri e, a destra, Ciro Ferrara

do in allenamento Maradona. Almeno qualche volta. La Roma gridò allo scippo, Ferrara vestì la seconda pelle che ancora indossa. «Ci siamo rivolti a uno juventino vero che si è reso subito disponibile ed è un atteggiamento che la società apprezza», ha detto Blanc. In 15 anni Ciro è diventato effettivamente un uomo d’azienda e da napoletano simpatico e furbo si è costruito il futuro. Ha assorbito quello che si definiva lo «stile Juventus», poche parole, rare e discrete presenze in televisione, il sorriso amichevole stampato in faccia anche se nell’animo non è il cordialone che vuol far credere e le critiche lo irritano parecchio. A Torino, Ferrara ha messo le radici. S’è tuffato nel ramo pizzerie con un socio bravissimo e ne ha una che

porta il suo nome in uno dei viali del centro. Ma Ciro non si è mai visto nei panni del ristoratore. L’istinto gli suggeriva di fare l’allenatore [...]. L’impressione, in questi 4 anni in cui non ha mai trovato una panchina, è che Ferrara non gioisse per il ruolo di responsabile del settore giovanile che gli avevano ritagliato: lo vedevamo più effervescente quando stava sul campo a Coverciano, a lavorare (e talvolta giocare) con la Nazionale. Quel posto in azzurro da ieri è in bilico. «Ho detto a Lippi che dal 2 giugno sarò di nuovo a sua disposizione», ha rivelato. La Federcalcio però è incerta: prima di chiamarlo per la Confederation Cup aspetta di sapere dalla Juve se l’anno prossimo Ferrara sarà di nuovo un dirigente. [...]

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Lo scontro politico

Le motivazioni dei giudici che hanno condannato l’avvocato inglese. «Consentì a Berlusconi l’impunità» MILANO – Silvio Berlusconi in questo processo non c'era, perchè la sua posizione è stralciata in attesa che la Consulta valuti la costituzionalità del Lodo Alfano. Il fatto, però, di essere presunto concorrente necessario nel reato di corruzione in atti giudiziari rende il premier il 'convitato di pietra’ nelle motivazioni della sentenza con cui i giudici di Milano hanno condannato a quattro anni e sei mesi l’avvocato inglese David Mills. Mills, infatti, mentre il processo al premier è sospeso, è stato condannato perchè, per i giudici, agì «da falso testimone» per «consentire a Silvio Berlusconi e al gruppo Fininvest l’impunità dalle accuse o, almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso il compimento» di “operazioni societarie e finanziarie illecite». È accertato, per la Corte, che quei 600mila dollari ricevuti dal marito separato del paymaster-general del governo Brown, Tessa Jowell, provenivano dalla Fininvest ed erano destinati a far sì che Mills mentisse o fosse reticente, nel '96 e nel '97, in due vecchi processi milanesi riguardanti il gruppo televisivo: quello sulla corruzione nella Guardia di Finanza e All Iberian. «Il fulcro della reticenza di David Mills – annotano i giudici nelle oltre 370 pagine di sentenza -, in ciascuna delle sue deposizioni, sta nel fatto che egli aveva ricondotto solo genericamente a Fininvest, e non alla persona di Silvio Berlusconi, la proprietà delle società off-shore, in tal modo favorendolo in quanto imputato in quei procedimenti». I 600 mila dollari, promessi nel '99 e avuti nel 2000, «dopo che aveva svolto il suo compito», provenivano da Carlo Bernasconi, allora manager Fininvest, deceduto nel luglio di un anno dopo. Bernasconi era «persona che agiva in nome e per conto di Silvio Berlusconi». La somma cercò di essere nascosta con «un’artificiosa, tanto opaca quanto raffinata modalità di trasferimento» ai conti di Mills. Una modalità che è «di per sè indicativa della illiceità della complessiva operazione», e che utilizzò “spazi di volta in volta creati nei contenitori finanziari (che in questo processo sono stati chiamati 'brocche o scatoloni, che potrebbero comunque chiamarsi centrifughe di lavatrici) prima di arrivare al corrotto nel marzo del 2000...». Nel motivare l’entità della

LA CONFESSIONE

Pubblichiamo parte della confessione resa dall’avvocato David Mills. IL 20 GENNAIO 2004 Mills e la sua consulente Sue Mullins venivano informati da Inland Revenue dell'avvio di un accertamento relativo alla dichiarazione dei redditi dell'imputato per l'anno fiscale terminato il 5 aprile 2002, in particolare anche alle somme che risultavano entrate nel suo patrimonio a titolo di interessi, come si è già scritto nel capitolo dedicato al dividendo Horizon. Si è anche già vista la reazione preoccupata di Mills, la sua richiesta di incontro con Drennan, la lettera del 2 febbraio 2004 che, al termine dell'incontro, Mills gli consegnava. Va ora ripreso il contenuto di tale lettera, convenzionalmente nota per il suo incipit “Dear Bob”, nella parte fino ad ora non esaminata, e che attiene allo specifico motivo di preoccupazione di Mills. Infatti, dopo aver riferito del dividendo percepito nel 1996 e allora

Silvio Berlusconi durante la conferenza stampa ieri all'Aquila. Duro scontro con la cronista dell'Unita' Claudia Fusani, dopo una sua domanda. «Me ne vado o sennò se ne va lei».

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LE REAZIONI

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ROMA – Silvio Berlusconi è di nuovo nella bufera. La sentenza di condanna dell’avvocato Mills lo chiama pesantemente in causa e il premier deve difendersi dall’accusa di aver corrotto il legale inglese per evitare che vuotasse il sacco in due procedimenti giudiziari riguardanti l’attività della Finivest. All’Aquila, dove arriva accompagnato dal presidente della commissione europea Barroso, Berlusconi sbotta: “E' una sentenza semplicemente scandalosa, contraria alla realtà, come sono certo che verrà accertato in appello». Il premier ha anche un duro scontro tra il premier e la cronista dell'Unità Claudia Fusani. La giornalista chiede a Berlusconi se, dopo le motivazioni della sentenza Mills, non sia il caso di farsi processare e quindi di congelare il lodo Alfano. «Con questi giudici non si può fare» esplode. «Il processo c'è ed è a Mills. Ci sarà un appello, ci sarà un altro giudice ed io sono sereno. Quando il processo riprenderà ci sarà una assoluzione assoluta». La Fusani insiste: si faccia processare. Berlusconi alza moltissimo la voce: «Su questa cosa mi infurio. Lo posso giurare sui miei figli. Non perdo tempo a risponderle. Me ne vado o sennò se ne va lei. Questa cosa mi fa infuriare, è come se mi dicessero che non mi

Noemi, spunta un impero

elettorale. Niccolò Ghedini, l’avvocato del chiamo Silvio Berlusconi». Il processo Mills, fino all’approvazione del premier, parla di «sentenza annunciata». lodo Alfano, vedeva anche Berlusconi tra gli Mentre il fedelissimo Sandro Bondi osserva: imputati. Poi la sua posizione fu stralciata. “Ancora una volta teoremi giudiziari tanto Da questi giudici, è il ragionamento del pre- infondati quanto perseguiti con ostinazione mier, non mi farò processare. Ora Berlusco- intervengono, specialmente alla vigilia di appuntamenti elettorali, a ni annuncia di voler risponcondizionare e turbare pedere in Parlamento. Non c'è santemente la vita politica ancora una data (sarà «quanitaliana». do avrò tempo», si limita a diMa l’opposizione non semre ), ma è ovvia l’intenzione di bra intenzionata a mollare la sferrare un contrattacco sul presa. Comune è la richiesta piano politico. C'è da giurare rivolta a Berlusconi di rinunche non sarà un intervento ciare alla protezione offerta distensivo: «Dirò finalmente dalla legge che garantisce che cosa penso a proposito di l’impunità alle quattro più alcerta magistratura», prote cariche dello Stato. Lo chiemette il presidente del conside il Pd, lo chiede l’Idv . Dario glio. Il premier dice di essere Franceschini sfida il premier «sereno» e aggiunge: «Se c'è a venire in parlamento per diun fatto indiscutibile è che re: «Io rinuncio ai privilegi non c'è stato alcun versadel lodo Alfano e mi sottoponmento di nessuno al signor go a un giudizio come tutti i Mills». I suoi gli si stringono Dario Franceschini normali cittadini». Il punto, intorno a difesa, mentre dall’opposizione arriva la richiesta rivolta a sostiene il segretario democratico, è che la Berlusconi di rinunciare al lodo Alfano. Di sentenza «dimostra in modo purtroppo inPietro va oltre, e arriva a chiedere le dimis- contestabile il coinvolgimento del presidensioni o l’impeachment. Dal Pdl si fa notare la te del Consiglio e che la legge Alfano è stata coincidenza della diffusione della sentenza fatta apposta per sottrarlo al giudizio a cui Mills con le ultime battute della campagna sono sottoposti tutti gli italiani». Noemi Letizia

depositato in un conto vincolato, poi suddiviso, nel 2000, con i soci dello studio Withers, Mills lamentava di aver “assunto tutti quei rischi e quelle spese per un così magro compenso” e continuava 1 : “Il costo più grosso fu quello di lasciare Withers. Non mi fu chiesto di lasciare ma mi sentivo decisamente a disagio lì - non da ultimo perché i miei soci di Mackenzie Mills si erano accaparrati la maggior parte dei benefici a costo zero - tanto che non potevo davvero restare. Nel 19981999 e 2000 lavorai autonomamente ed era evidente che i processi sarebbero proseguiti, ci sarebbero stati avvocati da pagare e ci sarebbe sempre stato il rischio di essere accusato di qualcosa - che è proprio quello che sta per succedere ora, in seguito all'ultima indagine della quale sei al corrente. Io mi sono tenuto in stretto contatto con le persone di B [“the B people”] e loro conoscevano la mia situazione. Erano consapevoli, in particolare, di come i miei soci si fossero intascati la

NAPOLI - Adesso viene fuori che la famiglia Letizia, travolta dall'onda di popolarità dopo il famoso «birthday party» in quel di Casoria, per i diciotto anni della bella Noemi, a cui partecipò anche il premier Silvio Berlusconi ha investito in termini corposi sull’edilizia. È il quotidiano «Sole 24 Ore» ad indagare nelle numerose proprietà immobiliari della famiglia Letizia; inchiesta preceduta anche da un articolo dell'Espresso sul medesimo argomento. «La neodiciottenne Noemi - esordisce il giornale diretto da Gianni Riotta - può già guardare al futuro con una certa tranquillità: possiede infatti un'abitazione a Portici, in via Libertà, già dal giugno del 2003, mentre nei confini di Napoli risultano un'altra abitazione in via dell'Ortigara, in suo possesso dal dicembre 2005, un'altra ancora in via Capodichino, trasferitale dal 1995 e un negozio in Corso Secondigliano con annesso vano, nella sua disponibilità dal maggio 2002». Tra le abitazioni in possesso della famiglia Letizia non figura nessun immobile di pregio o di lusso:

Un’inchiesta del Sole 24 ore svela gli affari e le società della famiglia Letizia particolare questo, che non ha smorzato affatto l'abitudine dei genitori di intestare, legittimamente, le proprietà alla figlia quand'era minorenne riservandosi il diritto di abitazione, accumulando un buon numero di vani, tutti radunati dunque nelle mani della giovane Noemi. «Sedici, per l'esattezza. - precisa il quotidiano - I cinque di Portici (abitazione A2, di tipo civile) con diritto di abitazione riservato ai genitori; altri cinque in via Cupa Capodichino (abitazione A3, di tipo «economico») donati nel 1995 dal padre a Noemi e al fratello (poi scomparso in un incidente) e ugualmente gravati dall'obbligo di garantire al donante e alla madre la facoltà di abitarvi; altri quattro vani (ancora categoria A3) in via dell'Ortigara,acquistati nel febbraio 2006, sempre garantendo proprietà a Noemi e dimora ai suoi genitori; e infine i due vani del negozio e del vano di tipo «ultrapo-

«Ho tenuto Mr B fuori da un sacco di guai» L’avvocato dichiara di aver ricevuto come «regalo» 600 maggior parte del dividendo; sapevano bene che la modalità con la quale io avevo reso la mia testimonianza (non ho mentito ma ho superato passaggi difficili [“I turned some very tricky corners”, letteralmente: “ho fatto delle curve pericolose”], per metterla giù delicatamente [“to put it mildly”:“per usare un eufemismo”]) avesse tenuto Mr B fuori da un sacco di problemi che gli sarebbero ricaduti addosso se solo avessi detto tutto quello che sapevo [“a great deal of trouble that I would have landed him in if I had said all I knew”]. 1 Si riporta, fra le tante in atti, la traduzione depositata dal P.M. il 13 aprile 2007, che pare la più fedele al testo ingle-

lanciare un’azienda pubblica che è stata lasciata in stato quasi comatoso dalla gestione disastrosa della sinistra». Il clima si preannuncia acceso anche al settimo piano di Viale Mazzini. Il consigliere Nino Rizzo Nervo, in particolare, invita Masi a «ritirare le proposte», registra che i candidati sono «gli stessi nomi decisi nella riunione tenutasi il mese scorso a Palazzo Grazioli», residenza privata di Berlusconi, e parla di rischio di «frattura insanabile». Più moderata sarebbe la posizione del presidente, Paolo Garimberti che – come ha spiegato anche in audizione in Vigilanza, in accordo con Masi – considera in particolare il Tg1 e Raiuno due

La diciottenne è intestataria di sedici appartamenti

L’ira di Berlusconi, Pd e Idv all’attacco di MARCO DELL’OMO

Sergio Zavoli

nomine strategiche e urgenti per il rilancio dell’azienda. Una valutazione che sarebbe stata confermata da una lettera molto allarmata inviata a Garimberti da Andrea Giubilo, nella quale il responsabile ad interim del Tg1 si sarebbe detto perplesso sull'opportunità di continuare a “ricoprire il ruolo di direttore in questa situazione», con importanti scadenze politiche e istituzionali come le elezioni amministrative ed europee e il G8, che richiedono massimo impegno e lucidità. Sull'atteggiamento di Garimberti – che si potrebbe orientare per l’astensione o, con minori probabilità, su un voto positivo – peserà sicuramente la posizione dei consiglieri di centrosinistra. Se Rizzo Nervo è durissimo, Giorgio Van Straten dà una «valutazione molto negativa» delle nomine e ne stigmatizza il metodo, che «non consente una gestione collegiale dell’azienda». La questione dell’urgenza di alcune nomine, in particolare al Tg1, era stata posta qualche giorno fa anche da Zavoli, oggi però convinto che il primo lotto che si va prospettando non tenga «conto della ricchezza culturale dell’azienda e del Paese». Il presidente della Vigilanza rilancia «in termini ancor più stringenti» il suo «richiamo alla necessità e al dovere di rispettare il pluralismo» e si dice preoccupato per la possibile spaccatura in cda. Allarme anche dall’Usigrai, che chiede «un’audizione in Vigilanza» e punta il dito contro «le interferenze esterne sulle nomine». Ieri intanto si è svolta l’assemblea totalitaria dei soci Rai che ha definito i compensi dei consiglieri.

se. 140 All'incirca alla fine del 1999 mi fu detto che avrei ricevuto dei soldi, che potevo considerare come un prestito a lungo termine od un regalo. 600.000 dollari furono messi in un hedge fund e mi fu detto che sarebbero stati a mia disposizione, se ne avessi avuto bisogno (i soldi furono collocati nel fondo perché la persona collegata all'organizzazione di B era qualcuno con il quale avevo discusso in molte occasioni di questo fondo e si trattava di un modo alternativo [“a roundaboutway”, “un modo indiretto”, letteralmente “facendo un giro intorno”: nella viabilistica il termine significa “rondò”], per rendere disponibile la somma). Per ragioni [loro proprie] (io in quel mo-

mila dollari. «Di cos’altro si trattava? Non ero un dipendente» mento ero ancora un testimone dell'accusa ma la mia testimonianza era già stata resa), era necessario che tutto fosse fatto con discrezione. E questa era una strada indiretta per raggiungere lo scopo [“And this was a round about way”]. Alla fine del 2000 volevo investire in un altro fondo e la mia banca mi fece un prestito per l'ammontare, garantito dalla mia abitazione, etc., di circa 650.000. Io l'ho ripagato liquidando i $600.000. Allego una copia del conto in dollari . Consideravo il pagamento come un regalo [“as a gift”]. Di cos'altro poteva trattarsi? Non ero un loro dipendente, non li rappresentavo, non stavo facendo nulla per loro, avevo già reso la mia deposizione, ma sussisteva ancora il ri-

schio di futuri costi legali (così come ce ne erano già stati) e di una grossa dose di ansia (che c'è certamente stata). La faccenda proseguiva da otto anni. Il mio contatto era consapevole del fatto che la mia capacità di generare reddito era stata danneggiata e nel 1998 e 1999 fui in grado di inviare fatture a certe società, fatture che furono pagate ed aumentarono il mio reddito. Ma questo era diverso. Dal momento che ero sicuro del fatto che la mia posizione fiscale relativamente al capital gain [“CGT”, Capital Gain Tax] fosse complessivamente negativa, stupidamente ho dichiarato nessuna transazione. Se qualcuna di esse fosse guardata da vicino (ad esempio, da dove arrivavano i soldi per

polare» (un «basso», verosimilmente) appartenuti ai nonni fino al 2002, in corso Secondigliano. Gli archivi segnalano anche una proprietà (A3, di tipo economico) per Benedetto Letizia a Scalea, in provincia di Cosenza, sulla costa tirrenica. Proprio su questo immobile è stata cancellata nel 2005 una ipoteca a favore della società di riscossione GestLine per circa 41 mila euro. La proprietà di questo immobile viene ancora attribuita dal Catasto anche al fratello Juri: anche per questa casa si può quindi immaginare lo stesso atteggiamento prudente di suddividere diritto di proprietà e diritto di abitazione. Un accorgimento utilizzato spesso da chi ha attività in proprio e vuole preservare le proprietà da eventuali rovesci». Gli affari della famiglia Letizia non si sono però limitati alla compravendita di appartamenti: il «So-

comprare le azioni della Centurion?), sono ovviamente preoccupato di come comportarmi e gestire al meglio questa situazione. Allego i documenti fondamentali. Sinceramente David Mills” Si è già visto che Robert Drennan nel corso dell'incontro aveva preso appunti, e Mills gli aveva impedito di continuare, dicendogli che gli avrebbe consegnato una lettera, quando avevano iniziato a parlare del dividendo Horizon: all'evidente fine di non lasciare altre tracce scritte di quanto egli stava raccontando, oltre a quanto aveva meditatamente scritto. 141 Nel corso della sua deposizione Drennan, in relazione a questo specifico argomento, ha riferito quanto segue. Mills, quando aveva iniziato a parlare delle questioni fiscali, aveva espresso preoccupazioni in ordine alla divulgazione del fatto che avesse ricevuto 600.000 dollari, sia in relazione alla propria salute, sia perché pensava che se la cosa fosse comparsa sulla stampa britannica sarebbe diventata no-

le 24 ore» indaga anche nelle società in cui figurano i nomi dei coniugi: «La famiglia Letizia di attività imprenditoriali in proprio ne ha già avviate diverse in passato, alcune ancora attive, altre cessate da tempo. Nella prima categoria compare l'impresa individuale Anna Palumbo, un'edicola ancora in vita, benché pochi mesi fa affittata a terzi: l'atto notarile, redatto lo scorso 13 marzo, prevede l'affitto dell'attività fino al 12 marzo del prossimo anno, con un canone fissato in 400 euro al mese». Ma la madre di Noemi, in veste di socio accomandatario, figura secondo il quotidiano di Confindustria in altre due società avviate agli inizi degli anni Novanta, e poi cessate. «Si tratta della Juri Sas e della Letizia Sas di Anna Palumbo. La prima è un negozio di alimentari. La Letizia Sas, operante nella vendita di articoli di abbigliamento e maglieria, è stata invece liquidata nel 2006, dopo essere stata iscritta dieci anni prima. C’è poi la Euro Parfum di Letizia Dario & C Sas, una tabaccheria profumeria, sempre con sede a Napoli».

ta anche all'Autorità giudiziaria italiana. Raccontando i fatti descritti nella lettera che poi gli avrebbe consegnato, Mills si era espresso in modo sostanzialmente analogo a quanto scritto: “aveva provato la sua lettera come avrebbe fatto un bravo attore, stabilendo ciò che mi avrebbe detto, l'ordine in cui avrebbe espresso le sue affermazioni, l'ordine che avrebbe usato con me”. “Dava l'impressione di essere agitato e preoccupato: mi espresse la preoccupazione che, se avesse rivelato la somma alle Autorità tributarie, avrebbe dovuto pagare delle tasse che non aveva messo in conto di pagare. Quella non era però la sua preoccupazione principale. La seconda preoccupazione è che, laddove la vicenda fosse diventata di dominio pubblico, la sua mancata dichiarazione di quell'importo ai fini fiscali e il fatto che lo aveva preso dal gruppo di Berlusconi oda persone associate ad esso avrebbero avuto conseguenze gravose sulla carriera ministeriale di sua moglie.

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ROMA – Sul tavolo del consiglio di amministrazione della Rai arriveranno domani le prime proposte di nomina formulate dal direttore generale Mauro Masi – Tg1, Raiuno e quattro vicedirettori generali – ma sulle ipotesi di queste ore è già scontro. L’opposizione insorge, in testa il segretario del Pd Dario Franceschini, l’Usigrai chiede un’audizione urgente in Vigilanza e il presidente della bicamerale, Sergio Zavoli, stigmatizza la mancata valorizzazione delle risorse interne. Meno corposo rispetto alle indiscrezioni circolate nei giorni scorsi e mirato a sanare le situazioni di emergenza, come Tg1 e Raiuno, il pacchetto del dg comprenderebbe – a quanto si apprende – le indicazioni di Augusto Minzolini, notista politico della Stampa, per la guida del principale tg; Mauro Mazza, attuale direttore del Tg2, per la rete ammiraglia, che lascerebbe il posto a uno dei suoi vice; come vicedirettori generali – con deleghe organizzative e istruttorie – Giancarlo Leone (già vice dell’ex dg Claudio Cappon), Lorenza Lei, Gianfranco Comanducci e Antonio Marano, che manterrebbe anche l'interim di Raidue. «Non ho mai visto fare delle nomine Rai che incidano direttamente sul sistema dell’informazione in piena campagna elettorale e in par condicio», attacca Franceschini. «Se il buongiorno si vede dal mattino, Garimberti e Masi stanno azzerando la propria credibilità», rincara la dose il leader Udc Pier Ferdinando Casini. La logica, replica Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, è quella di «ri-

«Mills corrotto dal premier» condanna di Mills, i giudici, presieduti da Nicoletta Gandus, che Berlusconi ricusò senza esito, sottolineano «l'oggettiva gravità della condotta, di assoluta rilevanza nei procedimenti in cui è stata posta in essere, anche in ragione della qualità e del numero dei reati» giudicati in quei due processi. Da Mills vi fu un’ «inflessibile determinazione» nel progettare e commettere il reato, la cui «assoluta rilevanza» è motivata anche del «ruolo istituzionale di alcuni dei soggetti imputati nei procedimenti penali in cui David Mills rendeva falsa testimonianza».

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Rai, il giorno delle nomine ma la polemica si fa aspra

Nella sentenza c’è scritto che il legale «agì da falso testimone»

di STEFANO ROTTIGNI

IL CASO


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Mercoledì 20 maggio 2009

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Mercoledì 20 maggio 2009

Eolico Le accuse dell’Anev alla Regione Basilicata

EnergiEconomiEcologiE

Il vento imbrigliato

Sconto benzina, il governatore chiede la difesa degli interessi lucani

Troppa burocrazia, interferenze improprie di ROCCO PEZZANO

POTENZA - Oramai è chiaro: la Lega Nord ha preteso e ottenuto un bel regalo al governo. Che gliel’ha fatto, ma con i soldi altrui. L’aumento delle royalty sugli idrocarburi - dal 3 al 7 % - che finanzierà lo sconto sulla benzina sarà destinato anche a chi ospita un rigassificatore. In Italia sono due: in Veneto e in Liguria. Il Veneto, guidato dal Pdl, ne è ovviamente soddisfatto, come hanno ripetuto il senatore Stiffoni e il “governatore” Galan. Risultato a costo zero: la produzione di petrolio è quasi tutta attestata in Basilicata. Dalla Liguria, il portavoce del presidente Claudio

Burlando (che è del Pd) spiega di non averne sentito parlare. Nemmeno l’assessore all’Economia, Renzo Gucinelli, ne sa nulla, e spiega che oggi cercherà di capirne di più. E’ probabile che il testo dell’emendamento sia scritto in maniera tale da includere solo il Veneto. La conferma all’emendamento, di cui aveva parlato il Quotidiano della Basilicata già giovedì 14 maggio scorso spiegando cosa avrebbe comportato, sta provocando reazioni assai dure dalla Basilicata. Ieri si è espresso anche il presidente De Filippo. Ecco i testi.

PETROLIO: «CI HANNO INGANNATO» dalla prima volutamente imposto per tenermi a debita distanza dalle secche di un dibattito sul petrolio, che giudico lento e pieno di pregiudizi, deve saper indietreggiare per far posto ai diritti di conoscenza e d'informazione che hanno i lucani verso il loro destino. Alcuni giorni fa, con la benevola complicità della Lega Nord, si è consumato un vero delitto istituzionale a danno della Basilicata e del Mezzogiorno. Non solo la Regione è stata espropriata della sua fondamentale e necessaria funzione di governo del territorio e delle sue risorse naturali, ma si è introdotto il principio della dispersione nazionale dei benefici del petrolio verso le regioni che non generano royalties oppure che ospitano rigassificatori come la Liguria e il Veneto. Si tratta di una scelta profondamente iniqua contro cui la Basilicata farà sentire con grande determinazione la sua voce perché ad essere in gioco è il suo diritto al legittimo utilizzo delle royalties petrolifere. In particolare è sull'articolo 27 bis che conviene fare due conti. I benefici sul costo della benzina, infatti, sarebbero stimabili al prezzo attuale del petrolio (57.16 $/barile ed euro/dollaro a 1,3472) in alcuni centesimi di euro a litro, non più di 8 c/l, cioè pari allo sconto che normalmente si riesce ad ottenere rivolgendosi ai fornitori presenti in alcune regioni inserite nei circuiti della grande distribuzione. Tutto questo presupponendo che ai cittadini della Basilicata vada esattamente il 3 % del prodotto della coltivazione derivante dal suo territorio. Pertanto il beneficio stimato per una famiglia media, ipotizzando un valore di circa 18/20 milioni di euro complessivi - calcolato in base al valore medio del greggio nel

2009 - risulterebbe di poco superiore agli 80 euro per anno. Decisamente molto meno di quanto ottenuto con l'iniziativa Sconto gas (da un minimo di 100 euro a famiglia fino ad un massimo di 610 euro per i cittadini meno abbienti) che il governo regionale ha già realizzato lo scorso anno ed ha esteso ancor più nel 2009, aumentando la platea dei beneficiari. Inoltre, con buon pace del federalismo predicato, il 30 % del gettito andrà ad alimentare un fondo centrale di cui beneficeranno altre regioni che non danno certo lo stesso contributo energetico offerto dalla Basilicata alla competitività ed al funzionamento del Paese. Naturalmente è chiaro a

tutti che allargando il numero dei beneficiari non potrà che diminuire l'efficacia della partita finanziaria disponibile, in quanto dividendo un fondo di 20 milioni di euro per il numero degli abitanti di Veneto, Liguria e Basilicata, si avrebbe un contributo non superiore a 10 euro all'anno per famiglia. Una cifra assolutamente ridicola per alleggerire il caro vita e sostenere le difficoltà reddituali dei cittadini. E' su questo grande inganno che va costruito un fronte di rivendicazione comune, per difendere le risorse della Basilicata e recuperare lo spirito buono del d.lgs. 625/1996, quando con l'articolo 1-bis è stato previsto che a decorrere dal 1999

il gettito dell'aliquota prima destinato allo Stato fosse destinato alle regioni a statuto ordinario del Mezzogiorno. E' stata una scelta forte, di vero meridionalismo, che ha tenuto conto dell'affaticamento e del ritardo di sviluppo del Sud e che ora, con il ddl 1195, rischia impropriamente di saltare. In realtà la battaglia che abbiamo ingaggiato è molto più ampia e decisiva per il destino della nostra regione. C'è bisogno di un nuovo e più maturo quadro di regolazione contrattuale che intervenga efficacemente sull'allargamento del diritto alle royalties, ferme al 7%. Un quadro che riposizioni il versante del petrolio verso una più corretta triangolazione Stato-Regione-Com-

pagnie e che lavori in direzione prevalente dello sviluppo condiviso e dell'efficacia delle ricadute su territori e popolazioni. In fin dei conti è questo che ci aspetta e su cui occorre ritrovare unità d'intenti tra maggioranza ed opposizione, anche esercitando un'attività costante di lobbying parlamentare. Per questa stessa ragione ho già proposto ai parlamentari lucani, con una mia lettera, l'istituzione di un tavolo di confronto che persegua azioni comuni sui punti d'interesse regionale che riguardano la partita del petrolio e delle sue risorse.

Perché il federalismo non può essere la porta stretta da cui entrano espropri, disparità, svantaggi e ne escono ridotti i diritti e rimaneggiate le garanzie. Diversamente occorre che esso conduca ad opportunità, attraverso il merito e la responsabilità, sviluppando una cultura veloce e moderna del governo dei territori. Per questo, come sempre, è alla politica che ritorna l'ultima parola. E la sfida, al di là delle contrapposizioni di parte, non dovrebbe che tenere conto di una sola cosa: il buon futuro della nostra regione. Vito De Filippo

Ddl “Energia”

Torna a sorpresa la proposta Bubbico

INTERVENTI Bubbico

Margiotta: proteggiamo il territorio Nardiello: no a strappi e scippi SALVATORE MARGIOTTA, deputato del Pd, vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera: «Ho presentato un’interrogazione al ministro per lo Sviluppo economico, in relazione all’art. 27 bis del cosiddetto “Disegno di legge Sviluppo, internazionalizzazione ed energia”, approvato la scorsa settimana al Senato, e in procinto di tornare alla Camera in terza lettura. Esso prevede la costituzione di un Fondo Speciale per l’abbattimento delle accise sui carburanti, alimentato dal 3% delle royalties sulle produzioni di idrocarburi liquidi e gassosi. A seguito di un emendamento di un senatore della Lega, accolto dal Governo, hanno diritto ad usufruire del Fondo non solo i residenti nelle regioni interessate dalle estrazioni, ma anche i residenti in regioni ove si svolgono attività di rigassificazione. Ciò significa, ad esempio, che dei soldi derivanti dalle royalties rivenienti dalle

estrazioni petrolifere in Basilicata, regione nella quale si estrae la quantità di gran lunga maggiore di petrolio in Italia, beneficeranno, per lo sconto sulla benzina, anche i cittadini veneti. Ho chiesto al Ministro di esprimersi chiaramente su questa situazione paradossale, per cui grazie al petrolio estratto nella povera Basilicata, i cittadini del ricco Veneto pagheranno di meno i carburanti alla pompa, e di assumere iniziative, in vista del ritorno del testo alla Camera, per correggere tale iniquità. Io presenterò naturalmente emendamenti in tal senso; mi auguro che i parlamentari lucani del Pdl, oltre a gloriarsi del risultato ottenuto per un piccolo sconto sulla benzina (non avevano detto, nella scorsa campagna elettorale per le politiche, che il prezzo sarebbe stato dimezzato?) siano pronti a fare la loro parte, a difesa dei lucani e del loro territorio!».

GIACOMO NARDIELLO, capogruppo del Pdci in consiglio regionale: «La Regione Basilicata si faccia promotore di una valutazione in sede di Conferenza dei presidenti delle Regioni dell’articolo 27 bis della legge sulla energia approvata in Senato per valutarne gli effetti e i benefici sulle Regioni che sono reali produttori di petrolio. La Regione Basilicata, come è noto, nei mesi scorsi, ha ottenuto il sostegno e la condivisione di tutte le altre Regioni (nessuna esclusa) in riferimento a competenze e diritti da far valere nei confronti di Stato e compagnie petrolifere. Acquisita dunque una posizione unanime tra le Regioni italiane, che rappresenta un punto di non ritorno nel processo di federalismo solidale e di confronto Stato-Regioni, se allora ci deve essere una sorta di federalismo alla rovescia, con una regione del Sud (la Basilicata) che viene in soccorso di una del Nord (il Veneto) devono essere i Presidenti

delle Regioni a stabilire modalità e forme di cooperazione. Accade invece che in Veneto, innanzitutto senatori leghisti, ma non smentiti (sinora) dai propri colleghi del Pdl, abbiano una interpretazione del “famigerato” art. 27 bis, quanto meno distorta: il fondo che sarà alimentato dal 3 per cento sulle produzioni di idrocarburi non solo deve essere esteso anche alle produzioni gassose ma in una percentuale maggiore per queste ultime che interessano il Veneto semplicemente perché la “Basilicata rappresenta la popolazione di una sola provincia veneta”. E’ evidente che questa interpretazione non ci può trovare concordi e proprio perché non abbiamo alcun interesse ad alimentare campagne di contrapposizione tra Sud e Nord la questione va affidata ai Governatori e alla Conferenza Stato-Regioni perché si ricomponga senza strappi e senza scippi per le nostre comunità locali».

CHISSA’ cosa hanno pensato dall’Eni quando si sono accorti che ieri, sul sito internet del Senato, a sorpresa è stata pubblicata una norma che sicuramente non li favorisce, anzi. Come spiegava ieri il “Quotidiano Energia”, testata specializzata nel settore, il testo del disegno di legge 1195 “Energia” approvato nei giorni scorsi dal Senato e in via di trasmissione alla Camera conteneva un errore: l’articolo 34 risultava ancora emendato come aveva proposto il senatore lucano Filippo Bubbico (Pd), con la proroga dei cosiddetti “tetti” al 2015. I tetti sono la bestia nera dell’Eni: aprono alla concorrenza e limitano il potere oligopolistico della multinazionale. Ma era un errore: il ddl proseguirà emendato.

Simone Togni

Criticato il nuovo Piano energetico e chiesta una politica «che sia chiara» Togni cita addirittura la Magna Carta: «Mi sembra di capire - afferma - che la riforma del titolo V della Costituzione (la legge costituzionale del 2001 sui poteri degli enti locali, ndr) invece di creare conoscenza, capacità e professionalità, ha portato le Regioni a non saper gestire le proprie potenzialità. Invece di verificare che i limiti di legge siano rispettati e che le aziende utilizzino la migliore tecnologia possibile per tutelare l’ambiente, cioè il mestiere delle Regioni, ci si impelaga in compiti impropri». Cioè? «C’è un eccesso di burocrazia richiesta - aggiunge - non per niente criticata dall’Unione europea». E le altre Regioni? «Hanno scelto altre

Passo avanti nell’invio dei rifiuti nucleari negli Usa La Ola sulle megacentrali a gas

Scorie, Utah più vicino «Bomba ecologica Contratto fra la Sogin e la Energy Solutions E’ PIU’ probabile che le scorie nucleari italiane - fra cui quelle della Basilicata - finiscano nello Utah, negli Stati Uniti. La notizia la riportavano, tre giorni fa, i quotidiani dello stato americano, Deseret News e The Salt Lake Tribune. Tempo fa, un’azienda a stelle e strisce - la Energy Solutions - si candidò con la Sogin per accogliere nella propria sede, nello Stato dello Utah, le scorie radioattive di otto impianti atomici italiani: oltre a quelle della Trisaia di Rotondella, anche quelle di Bosco Marengo, Caorso, Casaccia, Garigliano, Latina, Saluggia e Trino. In totale 20.000 tonnellate di rifiuti. Un affare gigantesco - stabilito in un contratto ad hoc con la Sogin che all’inizio le autorità del luogo avevano rifiutato sdegnate: è vero che questo è uno Stato desertico che non per nulla contiene il “lago di sale”, ma tante scorie potrebbero risultare davvero pericolose. La posizione sembra essersi ammorbidita ultimamente: lo Utah ha un debito pubblico di circa 320 milioni di dollari e non sa dove cercare i soldi prima di trovarsi in bancarotta e non riuscire ad erogare i già scarsi servizi pubblici americani. E la Energy ha proposto allo Stato: voi vi prendete i bidoni radioattivi senza fare trop-

Il deposito di scorie dello Utah visto dall’aereo

pe storie, noi vi diamo la metà dei guadagni. Qualcosa come un miliardo di dollari in dieci anni, un salvadanaio in grado di eliminare ogni paura per il futuro prossimo e remoto. Ma non è per questo che la proposta di Energy Solutions, contrastata con un ricorso ufficiale di un’associazione che raccoglie 8 Stati Usa contrari all’importazione dei rifiuti, è più vicina di prima. E’ accaduto che la Corte Distrettuale dello Utah ha dichiarato quel ricorso “fuori giurisdizione”. Dunque, l’ostacolo giuridico che agli occhi degli ambientalisti sembrava uno scudo contro le mire della Energy Solutions si è rivelato inutile. Adesso è tutto nelle mani del governatore dello Utah,

Jon Huntsman Jr. Ancora contrario, ma chissà per quanto. Energy Solutions gestisce un deposito per rifiuti radioattivi di basso livello da 439 acri nel deserto a ovest della contea di Tooele County. Le scorie italiane dovrebbero occupare 4,3 acri, un centesimo della superficie totale. Fra i commenti alla notizia, nel sito del Deseret News, una certa “Jeanne” scriveva: «Una sola domanda: se queste scorie di basso livello sono così sicure e pulite, perché gli italiani hanno il bisogno di sbarazzersene portandole qui nello Utah? Forse sanno qualcosa che noi non sappiamo?». Domanda molto simile a tante altre sorte negli anni scorsi proprio in Basilicata. r.pezzano@luedi.it

a cielo aperto»

UNA “bomba ecologica a cielo aperto”: così la Ola, Organizzazione lucana ambientalista, definisce la firma dei Decreti Via da parte del ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo sui progetti in Val Basento due nuove megacentrali termoelettriche a Pisticci (Sorgenia da 800 megawatt) e a Salandra (Basento Energia | 400 megawatt). Dicono dall’associazione: «Questa decisione aggrava la già gravissima situazione ambientale della Val Basento, facendola diventare una “bomba ecologica”, per la quale lo stesso Governo nega i finanziamenti per la bonifica dell'area». Dalla Ola ne hanno anche per l’assessore all'Ambiente della Regione Basilicata, Vincenzo Santochirico, le cui dichiarazioni vengono definite «allarmanti se non addirittura farneticanti. Secondo l'assessore, il ministero avrebbe scavalcato i pareri della Regione Basilicata peraltro già in passato negativi sulle ipotesi progettuali delle due centrali, non prendendo in considerazione nemmeno quelli delle Comunità Locali». Le cattive notizie per la Ola non finiscono qui: «Da fonti istituzionali ancora ufficiose, si apprende proprio in questi giorni, che sarebbe stato dato il via libera dalla Regione alla realizzazione dell'Ecoil, un' industria altamente pericolosa per i suoi carichi inquinanti che dovrebbe rigenerare enormi quantitativi di oli

Il simbolo della Ola

esausti, mentre sono in fase di attivazione i preparativi per la realizzazione - sempre in Val Basento - del megastoccaggio della società russa Geogastock, che ha ricevuto il Decreto Via favorevole dal ministero dell'Ambiente nei mesi scorsi e che prevede di stoccare nei pozzi di gas dismessi oltre un miliardo di metri cubi di gas, che dovrebbe giungere in Italia ed in Europa in base alla realizzazione di un gasdotto che giungerebbe in Val Basento grazie all'accordo ENI-GazProm firmato proprio ieri da Berlusconi a Mosca». Alla Ola non credono, come dice Santochirico, che «il nuovo Piear (Piano di indirizzo energetico ambientale regionale) un ruolo strategico a favore delle fonti alternative, dal momento che con la realizzazione delle due sole nuove mega-centrali il Piano energetico ambientale risulta del tutto surclassato e azzerato dalle decisioni del governo».

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De Filippo chiama a raccolta i parlamentari

IL VENTO imbrigliato dai lacci e lacciuoli della burocrazia. E’ in sintesi l’accusa che lancia alla Regione Basilicata Simone Togni, segretario generale dell’Anev, l’Associazione nazionale energia del vento. Non si può da una parte dirsi paladini delle energie rinnovabili - dice in sostanza Togni - per poi, dall’altra parte, bloccare le iniziative imprenditoriali con una politica che non facilita le aziende. Anzi, che le ostacola in maniera impropria. Lo sfogo di Togni nasce in realtà da un’altra questione, quella delle strozzature che le linee elettriche oppongono alla diffusione dell’energia eolica. In pratica, soprattutto nel Sud Italia, le reti di distribuzione dell’energia elettrica sono a volte così inadeguate che l’energia prodotta dai campi eolici si blocca. Come nel collo troppo stretto di un imbuto. «Bisogna considerare l’energia elettrica come fosse acqua - semplifica Togni - e i cavi come dei tubi. Se l’acqua è troppa, il tubo può subire danni». La delibera dell’Autorità dell’energia n. 330 del 2007 prevede in questi casi una modulazione della produzione di energia: per prevenire situazione critiche, si dice ai titolari di campi eolici di limitare la produzione, o addirittura d’interromperla. La delibera in questi casi prevede anche una remunerazione per chi è costretto a limitarsi. I vertici dell’Anev hanno scritto al ministro per lo Sviluppo economico chiedendo che i criteri di remunerazione siano modificati, perché gli operatori li considerano inadeguati. Ma è una questione specifica che peraltro interessa poco la Basilicata. Invece Togni, se gli si chiede un parere sul recente Piano energetico della Regione, il Piear, ha parole dure. «Contiene tali e tante contraddizioni - sostiene - che a breve subirà una lunga serie di azioni». E quando gli si chiede di andare più nello specifico,

strade - risponde Togni - raggiungendo risultati sicuramente migliori. Basti pensare che la Basilicata ha 200 megawatt installati e potenzialità per quasi 800. Fra il 2007 e il 2008 c’è stato un incremento di impianti eolici, in Basilicata, del 7 %. E’ il peggior risultato italiano se si eccettuano le Regioni che non hanno fatto nulla, ossia Liguria, Emilia Romagna e Umbria. La media nazionale - comprese anche queste ultime tre regioni a quota zero è 37,1 %». Le accuse non si fermano qui: «Dal 1999, in Italia, la produzione dell’energia elettrica è un’attività imprenditoriale libera. Forse non tutti lo hanno compreso. Mi chiedo: a un calzaturificio la Regione Basilicata chiede che faccia mille scarpe al giorno? No, perché non può e non deve chiederglielo. Da me può pretendere il ripristino dei luoghi il giorno in cui vado via, certo. Ma nel merito della mia iniziativa imprenditoriale non deve entrare». La Regione Basilicata aveva deciso tempo fa la cosiddetta “moratoria” dell’eolico, una sospensione sine die dei progetti del settore. «Noi abbiamo fatto opposizione e la legge ci ha dato ragione», commenta Togni. L’agguerrito segretario dell’Anev nega che alcun progetto in Italia sia mai stato bloccato dall’intervento di ambientalisti e comitati cittadini. E alle accuse di alcuni nemici dell’eolico risponde: «Noi non diciamo che in un determinato territorio si debba per forza fare eolico. Noi spieghiamo le potenzialità esistenti, e siamo contenti se s’investe in fonti rinnovabili, che siano il vento, il sole, l’acqua, le biomasse. Per noi l’importante è che le Regioni abbiano una politica chiara. Se si fanno partire i progetti e poi si blocca tutto, e le aziende ci hanno buttato milioni di euro, non ci sta proprio bene». Ogni riferimento alla Basilicata è puramente voluto. r.pezzano@luedi.it


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Mercoledì 20 maggio 2009

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A Rionero dopo 6 mesi Folino torna a parlare in pubblico

Politica lucana

«Ho fatto la mia parte»

I Dec si lanciano in campagna elettorale «Per un voto convinto»

Nella sede del Pd Presenti gli ex operai della Mr Day di LUCIA NARDIELLO

di SALVATORE SANTORO POTENZA - «Voglio un voto convinto e non di circostanza»: dopo le varie presentazioni dei candidati, è stato il giorno dei Dec. Il consigliere regionale Roberto Falotico ha convocato, infatti, nella sala Minerva del Grande Albergo di Potenza tutti i “suoi” candidati alla Provincia e al Comune di Potenza. Naturalmente c’erano al fianco di Falotico anche il candidato presidente della Provincia potentina Aurelio Pace (dirigente dei Dec) e il candidato primo cittadino del capoluogo di Regione della coalizione di centrodestra Peppino Molinari. Al tavolo ha preso parte anche l’ex segretario regionale dei Dec, Carmine Lombardi. E prima dei proclami c’è stata la presentazione di tutti i candidati. «Volti seri e veri e persone molto motivate», li ha definiti Falotico prima di passare alla lettura degli elenchi. In ogni caso i Democratici e cristiani hanno optato per un’operazione di presentazione “sobria”. Nessun alzata di mano per ogni candidato con acclamazione e applauso della platea ma una semplice lettura alfabetica degli aspiranti consiglieri. Ovviamente l’applauso c’è stato, ma solo uno singolo finale. «Questione di stile», ha insistito più volte Roberto Falotico durante il proprio intervento nel quale però non ha mancato di lanciare strali agli avversari elettorali: «Noi ci siamo incamminati su un percorso estremamente difficile dove in tanti ci davano per spacciati; purtroppo

Roberto Falotico

per loro non è così». I concorsi negli enti pubblici e i provvedimenti che riguardano l’ospedale San Carlo i punti su cui le critiche al centrosinistra da parte di Falotico sono stati più forti. «A chi va sul palco, con il portafoglio molto più ricco del mio - ha aggiunto l’ex assessore regionale - e dice di rappresentare i cattolici democratici con la patente io rispondo che è arrivato il tempo della verità». E ancora ha aggiunto Falotico: «E’ falso dire che i cattolici stanno nel Pd». La parola è poi passata al candidato Aurelio Pace che ha salutato il suo mentore: «E’ un politico con grande talento in mezzo a tanti voltagabbana». E poi Pace ha iniziato con gli attacchi all’altra coali-

zione: «C’è chi dice che è giovane come me e si presenta per il futuro. Io però gli vorrei dire che io da consigliere comunale di Filiano ho potuto fare molti meno danni di lui in passato». La parola è poi passata al candidato sindaco, Peppino Molinari che ha esordito: «La nostra non è un’ammucchiata come quella del centrosinistra ma un’alleanza programmatica». E poi su Sabino Altobello ha aggiunto: «Se fosse stato un buon presidente della Provincia lo avrebbero riconfermato». E ancora ha “tuonato” dal palco Peppino Molinari: «Santarsiero dice che i trasporti a Potenza vanno bene. Ma in quale città ha vissuto fino a ora?». s.santoro@luedi.it

Santarsiero: «Coinvolgere i cittadini nelle scelte» POTENZA - Il candidato sindaco Vito Santarsiero incontra la gente nei rioni. Continuano gli incontri del Candidato Sindaco Vito Santarsiero. E’ quanto si legge in una nota dello stesso candidato in cui si annuncia anche che stasera alle 19 sarà al Rione Santa Maria, a Piazza Europa. «Un’azione amministrativa - ha spiegato il candidato sindaco Vito Santarsiero a margine dell’annuncio dell’incontro - non può prescindere dal coinvolgimento sempre più ampio del cittadino, singolo o associato, nella costruzione delle scelte. La costruzione delle scale delle priorità, la scelta degli strumenti, la costruzione di azioni positive richiede un confronto vero tra gli attori della vita della comunità». «E’ questo il senso - ha sottolineato ancora Santarsiero -che noi diamo al bisogno di concertazione, confronto preventivo sul quadro cono-

scitivo dei problemi e sulle strategie di aggressione degli stessi». «Pensiamo -ha concluso il candidato sindaco del centrosinistra - alla predisposizione di un vero e proprio Statuto della partecipazione e a una Carta dei servizi coinvolgendo gli stessi cittadini nella stesura della stessa, diffondendo una conoscenza dei problemi e delle possibilità e realizzando un controllo delle scelte compiute».

Bolognetti e Cappato si lanciano per superare lo sbarramento al 4 per cento

Radicali: «superare 60 anni di partitocrazia» di Michele Russomanno POTENZA - Tra i grandi partiti che fingono di litigare per spartirsi il potere, e le piccole liste, in gara con l'obiettivo di raggiungere la soglia del 4 per cento, spunta il partito “Radicale” di Bonino - Pannella con l'obiettivo di aiutare gli italiani ad uscire dagli ultimi «sessant'anni di partitocrazia». La hanno presentata così, Maurizio Bolognetti e Marco Cappato, la lista che alle prossime elezioni del 6 e 7 giugno 2009, contenderà alle altre forze politiche i seggi europei. Diciotto nomi tra i quali spiccano, oltre ai succitati, quelli dell'architetto urbanista Aldo Loris Rossi, di Marco Pannella ed Emma Bonino, di Sergio D'Elia e Mina Welby, del primo candidato “locked in” della storia delle elezioni in Europa, Severino Mingroni. Ma perché appoggiare la lista Pannella - Bonino alle

prossime consultazioni elettorali? «Perché - ha sottolineato il segretario dei radicali candidato nella circoscrizione sud, Maurizio Bolognetti - siamo in un paese in cui, altrimenti, lo stato di diritto è morto». «Lo si nota fin dalle piccole cose - ha spiegato Bolognetti - dalla tracotanza, per esempio, con cui certi candidati si spartiscono, impuniti, spazi elettorali pubblici e non solo, violando in tal modo - ha aggiunto - il nostro diritto ad apparire». Bolognetti ha citato a quest'ultimo proposito un sondaggio, che rimbalza da giorni in ambito radicale e attesta ad una percentuale inferiore al 20 per cento il numero degli italiani al corrente delle candidature radicali alle prossime consultazioni. Proprio per questa ragione il leader storico del movimento, Marco Pannella, ha cominciato uno sciopero della fame e della sete in at-

to ormai da quattro giorni. Ma non solo per questo, ha sottolineato Bolognetti, si deve votare la lista Pannella - Bonino. «Viviamo ha detto il segretario - in una regione che conta 131 feudi piuttosto che comuni. Territori militarmente occupati dalla politica e dai soldati che la politica impiega per occupare, anche creandoli ad hoc, i posti necessari alla sua sopravvivenza». Ottantuno miliardi di euro arrivati al sud negli ultimi 12 anni, ha elencato ancora Bolognetti, «sono stati gestiti con scarso livello di efficienza al punto che la Basilicata, per esempio, è ancora la terza regione più povera d'Italia secondo l'Istat del 2008». «Trasparenza e anagrafe pubblica degli eletti - ha chiesto ancora Bolognetti sono necessari per scongiurare quanto compare in un recente rapporto del Seat (il servizio Anticorru-

zione e trasparenza ndr) che attesta la Basilicata al primo posto per le denunce di reati collegati alla corruzione ed al secondo per i reati compiuti ogni mille dipendenti pubblici». Sul capitolo corruzione Bolognetti si è infine soffermato anche a proposito delle prossime consultazioni elettorali: «La nomina degli scrutatori - ha detto - è purtroppo tornata nelle mani dei partiti che, in una situazione di disagio sociale come l'attuale, possono utilizzarla come strumento di ricatto. Per questo - ha concluso - chiediamo a Prefetto e autorità competenti di vigilare con attenzione». Marco Cappato, dal canto suo, ha posto l'accento sul fatto che «la novità della politica lucana non possono consistere in uno spostamento di voti da sinistra a destra dove operano - ha spiegato - persone speculari. «E' giunto il momento - ha proseguito l'ex

I candidati alle europee per la Lista Pannella - Bonino, Maurizio Bolognetti e Marco Cappato

parlamentare - di mandare a casa questa partitocrazia travestita da democrazia». «Nelle grandi battaglie civili - ha concluso l'esponente radicale - come quelle su testamento biologico ed eutanasia, questione Welby e sistema elettorale all'americana, finanziamento pubblico ai partiti e laicità dello Stato, abbiamo

sempre avuto l'appoggio degli italiani che ce lo darebbero ancora se la gente ci sapesse in lizza nelle imminenti competizioni». «Per questo - ha concluso Marco Cappato - siamo e saremo nelle piazze d'Italia, per offrire agli italiani una reale alternativa di voto per le prossime europee».

LA BACHECA POTENZA Oggi alle 18 in piazzale Aldo Moro si terrà una manifestazione organizzata da Rifondazione comunista. Interverranno oltre ai candidati consiglieri della lista di Rifondazione, il candidato sindaco Marcello Travaglini. Verranno presentati il programma elettorale e il progetto speciale sulla caserma “Lucania”. MATERA Il candidato del Pdl alla Provincia di Matera, Giuseppe Labriola , questa sera alle parteciperà a un incontro organizzato dall’Ugl sul tema dell’occupazione. Labriola incontrerà il gruppo dirigente dell'Unione generale del lavoro e una delegazione di lavoratori iscritti al sindacato guidati dal segretario provinciale dell'Ugl, Luigi D'Amico. «Nella drammaticità della attuale situazione occupazionale – ha spiegato il candidato alla Provincia di Matera – sono certo che un ruolo importante potrà essere giocato dalla partecipazione attiva dell'Unione generale del lavoro». In una regione «che conta il più alto tasso di disoccupazione, tutti noi dobbiamo impegnarci per trovare risposte concrete alla primaria necessità delle famiglie: avere un'occupazione stabile che consenta uno stipendio sicuro a fine mese». Nell'annunciare la visita a Matera del ministro Scajola, Labriola ha anche tenuto ad aggiungere che «con il ministro del Lavoro affronteremo le emergenze occupazionali del nostro territorio, fra cui quella che, per numero di lavoratori in regime di cassa integrazione, è la più preoccupante, ovvero la crisi del polo del salotto». POTENZA Questa mattina alle 10.30, nella sede della Cia di via dell’Edilizia l’europarlamentare Gianni Pittella incontrerà la direzione regionale della confederazione italiana agricoltori. Al centro del faccia a faccia il tema “Agricoltura tra Europa e Mediterraneo”. MATERA Alle 16 il candidato del centrosinistra alla presidenza della Provincia di Matera, Franco Stella, incontra l’associazione del turismo “Sinopia” e le guide turistiche presso il ristorante Stano. Alle 21, poi, è previsto un comizio a MONTALBANO JONICO POTENZA, Alle 18 all’hotel Vittoria si terrà una conferenza del candidato sindaco del centro destra, Giuseppe Molinari, per la presentazione della lista civica «Per la città». LAGONEGRO Alle 17 Il vice presidente del gruppo del Pdl Gaetano Quagliariello, accompagnato dal coordinatore regionale del Popolo delle libertà, Guido Viceconte, dai parlamentari Egidio Di Gilio, Vincenzo Taddei, Latronico, dai consiglieri regionali e dai dirigenti del PdL, farà un giro tra gli elettori. Dopo Lagonegro, alle 18, tappa a MARATEA, alle 20 a LAURIA e alle 21 a Francavilla in Sinni per la campagna elettorale amministrativa, provinciale ed europea. Nel corso di tutti gli incontri verranno affrontate con i cittadini le attuali tematiche d'emergenza della nostra regione per sensibilizzare il Governo Berlusconi a continuare l'impegno per la terra lucana.

Un momento della manifestazione

mia parte. Altri che non hanno accettato le mie critiche sull’area agricola (Falotico ndr) e hanno rivolto dichiarazioni d’amore a De Filippo, ora li ritroviamo un mese dopo dall’altra parte». Sul tema delle elezioni Vincenzo Folino sottolinea che «abbiamo bisogno di un confronto tra i poli come si può creare alternanza quando il centro destra utilizza gli scarti del centrosinistra. Allora tanto valeva aprire la mia discussione». Parlando della situazione “Basilicata”, Folino disegna un quadro completo e drammatico che comprende tutte le fabbriche lucane ridotte alla chiusura e gli operai in cassa integrazione. Salla Panasonic alla Daramic al’Adler. «In questo contesto potevamo fare solo quello che abbiamo cercato di fare, senza risultati positivi. Non abbiamo evitato il danno ma forse abbiamo evitato la bef-

fa». Poi attacchi al governo nazionale. «Gli accordi in pompa magna non si negano a nessuno, il difficile è mantenere l’impegno preso» spiega. «Il governo non ha onorato la firma» dice in merito all’accordo ministeriale con la Vicenzi a seguito del crac Parmalat, «Vicenzi non ha mantenuto gli impegni, e forse già si sapeva prima. Questo resterà un punto nero sulla sua vita dell’imprenditore. Confindustria nazionale ha consentito a Vicenzi un’operazione criminosa, così come il sindacato nazionale». Folino un fiume in piena. Sulla situazione attuale di reindustrializzazione prosegue «bisogna stare attenti per evitare replay, senza garanzie bancarie non si può procedere» in riferimento ai possibili imprenditori interessati. Per quanto riguarda la pubblicizzazione del

bando l’appello va alla Confindustria e ai sindacati nazionali. Dalle imprese alla questione benzina. «Ora che la legge sulla benzina meno cara è stata approvata posso dire come la penso a Viceconte, Taddei e Latronico. E’ stato possibile applicare uno sconto perché Bubbico sulla legge per il Federalismo ha fatto in modo che ciò fosse possibile. Lo sconto invece del 50 per cento è del 5 per cento, si tratta di 5 centesimi. La beffa è che con le royalties lucane è stato approvato un emendamento dalla Lega nella Regione Veneto che dallo stesso fondo alimenta lo sconto sulla benzina anche lì. Poi nello stesso disegno di legge si toglie il potere alle regioni così le compagnie petrolifere avranno mano libera». «Si sono venduti la Basilicata per un cucchiaio di lenticchie». Conclude Folino: la polemica è servita.

LA CRITICA

Rocco Coviello: «Il sindaco fa come la vecchia Dc» POTENZA - «Il sindaco Santarsiero fa passerella sulle passerelle di Poggio Tre Galli. Davvero una campagna elettorale come ai vecchi tempi della vecchia Democrazia cristiana». A sostenerlo è il consigliere comunale di Potenza Rocco Coviello per il quale, «come è già accaduto a Bucaletto, in un isolamento totale di gente per la consegna dei lavori di “abbellimento” di una piazza, sono certo che domani in occasione della consegna dei lavori per la messa in sicurezza delle passerelle i residenti non ci saranno». «In fondo l’isolamento è l’unico

modo - ha proseguito Rocco Coviello - per manifestare civilmente una protesta per una rivendicazione che dura da anni e che solo alla vigilia del voto, guarda caso, ha trovato una risposta da parte della Amministrazione Comunale». «Gli abitanti di Poggio Tre Galli aggiunge Coviello - sanno bene perché più volte informati dal Presidente del Comitato di quartiere che lo intervento di demolizione delle passerelle lungo il Parco Europa Unita era in programma già da mesi, con un fondo di 500 mila euro a disposizione già dallo scorso anno e che quindi si è voluto solo far scor-

rere tempo per arrivare alle elezioni. Come gli abitanti del popoloso quartiere del capoluogo sanno bene che la Amministrazione Santarsiero non ha dato risposte ai problemi urgenti a partire da quelli rappresentati dal complesso edilizio Mancusi che sorge solo a pochi metri da dove si svolgerà domani la ennesima cerimonia del “taglio di nastro”, sino a quelli della viabilità inadeguata e del traffico». «Non basta la eliminazione di un paio di passerelle - conclude Coviello - per mettere a posto la coscienza rispetto alle gravissime disattenzioni per questa gente».

IL CASO STELLA

Vincitù: «Non centriamo niente» POTENZA - La Vincitù Srl è la società che gestisce a Policoro il centro scommesse che un tempo era di Franco Stella, il direttore dell'Api ora candidato alla presidenza del centrosinistra. Il nome della società di Ottaviano, in provincia di Napoli, è finito negli atti di un'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, che il Quotidiano ha potuto consultare.

L'azienda di Ottaviano non ha nulla a che fare con la società incriminata: la Betting 2000, né con l'imprenditore indagato: Renato Grasso. Spiega l'amministratore di Vincitù Srl: «Nel Luglio del 2007 il sottoscritto, in qualità d'imprenditore, ha acquistato le quote della Vincitù. A oggi, ma ripeto già dall'estate 2007, la Betting 2000 non è più coproprietaria della Vincitù e

all'epoca della partecipazione non era in atto alcun procedimento nei confronti della Betting 2000». L'imprenditore della Vincitù, Vincenzo Saviano, non ha nulla a che fare con gli affari della Betting 2000. Ecco cosa scrive: «Con la presente la scrivente Vincitù Srl con sede in Ottaviano al Viale Elena, 12, precisa di aver letto la notizia a riguardo

della scrivente, non corrispondente alla realtà in quanto la compagine sociale dal 2007 della stessa è composta dall'attuale amministratore (Vincenzo Saviano) pertanto vi si richiede di smentire qualsiasi notizia a riguardo della scrivente società. Sono notizie del tutto fasulle e usate per scopi politici, dai quali noi siamo molto distanti». f. a.

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Falotico l’ottimista sfida i cattolici «con la patente»

RIONERO - A sei mesi dalle dimissioni come assessore alle Attività produttive della Regione Vincenzo Folino rompe il silenzio. L’occasione arriva a Rionero quando, durante l’incontro della sezione locale del Pd su lavoro e occupazione per la presentazione della candidata alle provinciali Maria Pia Trama, gli ex dipendenti Vicenzi chiedono chiarezza. Dopo 60 giorni di presidio davanti i cancelli dello stabilimento nella valle di Vitalba per difendere il proprio posto di lavoro ora i lavoratori sono in attesa della scadenza del bando regionale per l’individuazione di un nuovo imprenditore. «Questo non vuol dire risolvere i problemi, il bando deve essere pubblicizzato» chiedono i lavoratori che lamentano «in decine di incontri ministeriali non abbiamo portato a casa nulla, sembra che quando andiamo in Regione per rivendicare i nostri diritti di cittadini diamo piuttosto fastidio. Per essere ascoltati occorrono mille sotterfugi quando dovrebbe essere la normalità. C’è un distacco enorme tra i lavoratori e chi ci governa, solo demagogia» si sfogano. A Folino i lavoratori chiedono, poi, un incontro con il nuovo assessore alle Attività produttive, Gennaro Sreaziuso. La risposta dell’ex assessore è immediata. «Il lavoro che ho fatto non può andare perduto» esordisce Folino che prosegue: «Ho detto le cose che ho detto, sei mesi dopo ho la stessa opinione. Ho offerto questioni al nostro partito ma non c’è stata discussione, solo un accomodamento. Io faccio la


Mercoledì 20 maggio 2009

Caso Arbea

Il procuratore regionale della Corte dei conti chiede per di Di Mauro la condanna a pagare 174 mila euro

La procura: «Ente spendaccione» Due tecnici convenzionati per un lavoro che potevano svolgere i dipendenti di FABIO AMENDOLARA POTENZA - L’Arbea esagera con i consulenti convenzionati e non valorizza i dipendenti. E per questo il procuratore regionale della Corte dei conti chiede che il direttore Gabriele Di Mauro, «per colpa grave», restituisca 174 mila euro all’Arbea, l’ente che eroga i finanziamenti europei agli agricoltori. «Perché all’interno dell’ente c’erano le professionalità adeguate», dice il procuratore regionale Michele Oricchio. Toga sulle spalle e atto di citazione in mano, discute per quasi un’ora nell’aula delle udienze. «E’ dimostrabile in via documentale - dice alla corte - che il personale interno era in grado di svolgere quei compiti». Lo ripete più volte. Parla di rinnovi taciti delle convenzioni, di «energie interne» che dovevano essere impiegate proprio per quel lavoro. Il danno ammonta a 174 mila euro e a restituirli, secondo il procuratore regionale, dev’essere colui che quegli incarichi li ha affidati: Gabriele Di Mauro. Fu lui, secondo l’accusa, a stabilire che la convenzione andava stipulata ai due tecnici: l’ingegnere Gianfranco Bruno (il suo studio fordi LEO AMATO POTENZA - Paolo De Nictolis è l’ingegnere informatico che ha progettato il portale di Arbea (www.arbea.basilicata.it). Lavora all’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura dal dicembre del 2003, ma è stato anche docente universitario, divulgatore informatico, e ha collaborato con Microsoft e Ibm, oltre che alcune realtà del mondo del software libero. Che cos’è il Sian? Si tratta del Sistema informativo agricolo nazionale: nato nel 1984 grazie una legge voluta dal governo del ben noto Bettino Craxi, e diventato un monopolio di fatto e di diritto di proprietà di Agea per la gestione dei pagamenti in agricoltura, attraverso una serie di provvedimenti normativi. Anche se non mi risulta che sia mai stata fatta alcuna seria analisi costi/benefici per sapere se questo monolite, a fronte delle risorse spropositate che ha assorbito nel corso dei decenni passati, sia un’applicazione informatica realmente in grado, allo stato dell'arte, di adempiere alle funzioni che gli sono assegnate. Personalmente posso dire che se l’avessi realizzato io non lo metterei nel mio curriculum vitae. Quindi condivide i rilievi mossi da Giuseppe Politi la settimana scorsa, e ripresi con forza anche dalla sezione lucana della Confederazione italiana agricoltori? E’ un piacere sentire le proprie ragionate opinioni sull’argomento, ripetute, parola per parola, non già dal signor Mario Rossi ma dal presidente nazionale di una delle organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative e con la maggiore tradizione. Le perplessità del presidente Politi fra l’altro non sono isolate. Nel settembre del 2008 il consigliere regionale Pasquale Di Lorenzo presentò una mozione in cui poneva dei dubbi persino sulla rispondenza alla realtà degli appezzamenti di terreno in possesso degli agricoltori, le ben note particelle, così come vengono riportate dal Sian, e un consigliere regionale non parla certo per se stesso.

Qui sopra la sede Arbea. Nel riquadro il direttore Di Mauro

nisce servizi, diretti prevalentemente alla pubblica amministrazione, in tema di applicazione della legge sulla privacy e della sicurezza informatica ad essa correlata) e ragioniere Lui-

gi Maciocca. «Sicuramente validi professionisti - dice il procuratore Oricchio - ma erano altrettanto validi i dipendenti dell’Arbea che avevano gli stessi titoli». Sono di diverso avviso gli

avvocati dell’ente diretto da Di Mauro. Secondo loro l’Arbea non aveva al suo interno personale in grado di svolgere quel lavoro, perché si trattava di «funzioni dirigenziali». L’ingegnere e il ragioniere erano dirigenti. «Quelle dicono gli avvocati non erano attività pratiche». I due consulenti erano stati chiamati a «spiegare ai dipendenti Arbea cosa dovevano fare». Ma per l’accusa è «il rinnovo delle convenzioni» che ha creato il danno all’ente. «La prima convenzione - dice Oricchio era spiegabile così. Dopo anni, però, i tecnici dovevano essere pronti a svolgere da soli quel lavoro». E anche su questo ribatte la difesa: «Erano dipendenti con contratti a termine». E quella dell’Arbea, sostiene un avvocato, «è una situazione virtuosa. Lo si deve proprio al direttore Di Mauro». Il direttore è in aula, seduto su una panca. Per l’esito dovrà attendere. I giudici contabili si sono riservati di decidere. f.amendolara@luedi.it

Pagati dieci milioni di aiuti comunitari POTENZA - Il direttore dell’ARBEA Gabriele Di Mauro ha disposto il pagamento degli aiuti comunitari relativi alla Pac (Regime di Domanda Unica, campagna 2008). Il decreto è il numero 7, dell’importo di euro 10.550.410,10 ed è stato emesso oggi in favore di 3.427 produttori. I pagamenti riguardano aiuti relativi al regime di Pagamento Unico dei premi ai sensi dell’art. 69 e del titolo III e IV del Reg Cee 1782/2003. L’istituto tesoriere provvederà ad accreditare le somme ai beneficiari che riceveranno gli importi spettanti sul proprio conto corrente entro la prossima settimana I Pagamenti per l’annualità in corso si chiuderanno entro il termine del trenta giugno, ma l’Arbea ha già erogato importi per circa il 90 per cento del totale. Sono in corso altresì i pagamenti per lo Sviluppo Rurale. Dopo il decreto 14 del 5 maggio di euro 529.057,00, è stato emesso ieri il decreto n. 15 per euro 928.049,00: i beneficiari nei prossimi giorni riceveranno l’accredito sul proprio conto corrente bancario.

Il parere dell’ingenger De Nictolis, informatico di Arbea

«Il Sian è un programma vecchio di almeno 30 anni» La Cia: «Sistema bocciato» POTENZA - «Ai ben noti ritardi dell’Arbea per il pagamento degli aiuti comunitari agli agricoltori lucani, che si tenta di superare con il cronoprogramma definito di intesa con il Dipartimento Agricoltura della Regione, si sommano altri ritardi dovuti essenzialmente al farraginoso sistema informativo dell'Agea, che funziona male e non riesce a smaltire nei tempi dovuti le richieste degli agricoltori». L’allarme è della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori secondo cui particolarmente grave è la situazione per le domande relative ai Piani di sviluppo rurale. «Allo stato attuale - continua la Cia - sono state liquidate, complessivamente, poco più del 50 per cento delle domande presentate nel 2007 (ma si registrano situazioni pesanti in alcune regioni, dove l'istruttoria e l'ammissibilità sono assai complesse sotto il profilo burocratico). Drammatico è, invece, lo scenario 2008, periodo per il quale non è stata liquidata alcuna pratica. Difficile anche il fronte relativo alle domande uniche. Finora è stato liquidato l'87 per cento delle richieste, mentre una parte rilevante della restante Che giudizio esprime sugli strumenti informatici messi a disposizione dell'agricoltura lucana? Le perplessità sono enormi, ciò nonostante, nell’epoca delle multe miliardarie per concorrenza sleale inflitte a Microsoft, Google, e Intel, questo coacervo di mini applicazioni nel quale un occhio esperto non ha difficoltà a riconoscere linguaggi di programmazione vecchi di 30 anni, ma patinati con qualche tecnologia web male usata, continua a prosperare splendidamente isolato nel monopolio che la legge gli “garantisce”. Un monopolio, tra l'altro, che sarebbe facilmente aggirabile: giova ricordare come gli organismi pagatori riconosciuti a livello europeo come esempio di eccellenza, Artea (Toscana), Agrea (Emilia-Romagna), ed Avepa (Ve-

percentuale, oltre alla fisiologica incidenza di errori ed omissioni, riguarda ancora una volta la questione dei pascoli, aggravata ed ampliata dal cosiddetto “refresh” di tutte particelle dei due terzi delle province italiane, intervenuto dopo la presentazione delle domande uniche 2008. Oltretutto, proprio il “refresh” ha comportato -sottolinea la Cia- uno scombussolamento di tutti i dati in archivio. E a causa di ciò, alla vigilia della scadenza comunitaria del 15 maggio, sono state presentate, per il 2009, appena il 20 per cento delle domande sia uniche che per i Piani di sviluppo rurale. Il sistema informatico Agea si è, quindi, dimostrato inaffidabile. Una situazione che sta sottoponendo -ricorda la Cia - i Caa (Centri di assistenza agricola) a veri “tour de force”, ad un lavoro spasmodico per ottemperare alle richieste degli agricoltori. Un lavoro che, oltretutto, non è affatto valorizzato. Ma nei Caa, continua a crescere la preoccupazione per l'ormai ravvicinata scadenza comunitaria. Come uscire da questo grave scenario? La Cia chiede che il sistema informatico dell'Agea torni al più presto alla normalità».

neto), sono tali in quanto si sono dotati di un proprio sistema informativo. Nel 2009 un sistema informativo di vecchia concezione come il Sian, al quale bisogna rivolgersi presumibilmente a titolo oneroso per ogni tipo di personalizzazione, non ha più senso di esistere. Quale alternativa? Il presidente Politi giustamente ricordava come ogni realtà regionale ha le sue esigenze di personalizzazione alle specificità della propria agricoltura. La risposta che l'informatica moderna fornisce a questa e ad altre comuni necessità sono i sistemi cosiddetti aperti, che offrono una piattaforma comune di servizi e la possibilità di personalizzare le funzionalità offerte, i dati da immettere e mostrare, la reportistica e così via. Che questo avvenga mettendo a

disposizione il codice sorgente come nel modello del software libero, o delle interfacce di programmazione come nei sistemi “proprietari”, tipo Windows, ha poca importanza: oggi come oggi nessuno crea più un sistema informativo che sia una scatola chiusa modificabile solo dal fornitore. Un tale vetusto modello ha delle ovvie implicazioni in termini di sudditanza dell’utilizzatore nei confronti del fornitore, che contrastano con qualsiasi normativa europea in tema di distorsioni del mercato e di concorrenza. L'intervento di Politi può sembrare interessato dato che la Cia è un potenziale concorrente dell'Agea da quando si è dotata di un proprio sistema informatico per l'agricoltura. Come giudica il loro sistema informativo “Seta”?

Ho potuto vederlo in azione e, per quanto vi siano ancora dei pezzi da realizzare,offre maggiori garanzie in termini di modernità e modularità dell'applicazione rispetto al Sian. Visto quanto la Cia ha fatto in questi ultimi anni per il mondo agricolo ritengo non avrebbe difficoltà a farne in breve tempo un sistema informatico in grado di pagare velocemente gli agricoltori anche con le dovute garanzie nei confronti dello Stato e dell'Unione Europea. Ma la questione è di secondaria importanza. Io stesso mi sono offerto di realizzare un sistema informativo per i pagamenti alle aziende agricole. Se non fossi sicuro di poterlo fare non avrei chiamato a testimone la Corte dei conti. Chiunque può verificare quanto ho già realizzato con il portale Arbea, questo naturalmente se un sistema informativo ad alta affidabilità come il portale Arbea non risulta “misteriosamente” indisponibile il giorno stesso in cui viene nominato sui media (ride). La questione, comunque, è di secondaria importanza. Io sono in grado di realizzarlo, la Cia è in grado di realizzarlo, e un domani saranno in grado Coldiretti, Confagricoltura, o l’Ente Nazionale di Chissachi . La cosa importante è che un sistema informativo per i pagamenti in agricoltura sia personalizzabile a livello regionale senza doverne chiedere conto a nessuno. Non è nemmeno necessario tirare in ballo fantasiose ipotesi come il fatto che finchè esiste un unico sistema informativo a livello nazionale il ministro dell’agricoltura potrebbe decidere un giorno che gli agricoltori veneti devono essere pagati prima di quelli lucani, o che a Roma si potrebbe prestare maggiore ascolto ai trenta senatori lombardi piuttosto che ai tre della Basilicata. Oggettivamente un sistema informativo ben chiuso in uno o più palazzi della capitale è distante dalle mille specificità che compongono il panorama dell’agricoltura di ogni regione. Vi è inoltre da chiedersi perché il titolo V della Costituzione abbia delegato l'agricoltura alle regioni se nella pratica ogni domanda di pagamento esige un pellegrinaggio a Roma.

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12 Primo piano


Auto globale

Affari Italiani pubblica il piano Marchionne: Pomigliano e Termini da chiudere. Oggi trattativa Opel

Fiat, 6500 morti che camminano Il ministro Scajola ribadisce: «I siti italiani non si toccano». Conseguenze anche per la Sata | ALLA FERMATA DELL’AUTOBUS |

PER Affari Italiani sono «morti che camminano». Gli operai Fiat di Termini Imerese e Pomigliano non avrebbero altro futuro che rimanere senza lavoro. Il quotidiano on line ha pubblicato in esclusiva il piano industriale che Sergio Marchionne ha steso per creare il secondo gruppo automobilistico più forte al mondo. E, nel documento, presentato ai ministri del governo Merkel, i due stabilimenti meridionali (in Sicilia si produce la Lancia Y e in Campania l’Alfa 147, 159 e Gt), sono destinati alla chiusura. La riorganizzazione della Fiat su scala internazionale verrebbe giocata sulla pelle di 6500 operai italiani. Melfi è salva. Ma non immune dalle conseguenze. Non è possibile pensare che il grande piano di riorganizzazione - come si legge nel documento pubblicato da Affari Italiani - che punta a una maxirazionalizzazione in Europa degli stabilimenti di Gm Europe, Opel e Fiat, con la previsione di lasciare a casa in totale 18.000 lavoratori, non tocchi anche lo stabilimento Sata, che oggi viene sfruttato in maniera solo limitato rispetto alla sue capacità produttive, con un auto che è già nella sua fase di declino. Insomma, a voler ben sperare San Nicola potrebbe attrarre nuove produzioni e creare nuovi posti di lavoro. E’ questo l’auspicio di tutti. Ma la garanzia di ciò non può arrivare solo dalla firma di un accordo che prevede la realizzazione di un campus di ricerca e innovazione nell'area industriale di Melfi. Basti pensare che, solo un anno fa, lo stabilimento di Pomigliano, oggi dato per spacciato, è stato oggetto di un piano di rilancio tecnologico e formativo plurimilionario, voluto dallo stesso ad del Lingotto Sergio Marchionne. E' evidente che la presentazione di un piano industriale da parte del gruppo torinese è or-

mai improrogabile. E' quanto ha ribadito anche il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola che ieri, alla vigilia della presentazione del piano per Opel, ha espresso anche una posizione chiara sul futuro dei cinque stabilimenti italiani: «Il loro mantenimento - ha dichiarato - è inderogabile». Scajola ha anche aggiunto che al termine della trattativa «ci sarà il tavolo a Palazzo Chigi». Ma è importante sottolinea - che l'esito sia positivo «perchè se la Fiat cresce all'estero cresce anche in Italia». I sindacati vogliono però che alle parole seguano i fatti e che il tavolo ci sia subito, non quando le cose saranno già decise. «Sulla base delle dichiarazioni del ministro Scajola - dice il leader della Fiom, Gianni Rinaldini - la cosa più logica sarebbe che il governo convocasse immediatamente, e finalmente, attorno allo stesso tavolo l'azienda, i sindacati e le Regioni interessate alla presenza del gruppo. Il silenzio della Fiat sugli stabilimenti italiani non è più tollerabile». «Se le dichiarazioni di Scajola sono la posizione formale del governo italiano sostiene Giorgio Cremaschi della segreteria nazionale Fiom - si traducano in fatti, cioè un vincolo preciso a quello che può fare o non fare Marchionne». «Riteniamo indispensabile e indifferibile una convocazione a breve da parte del governo», afferma il responsabile del settore auto della Uilm, Eros Panicali e anche Roberto Di Maulo, segretario generale del sindacato autonomo Fismic, parla di «necessità inderogabile della convocazione del governo». Analogo il tono dei commenti politici. E ieri a Piazza Affari il titolo Fiat ha sfiorato quota 8 euro, chiudendo 7,84, con un balzo del 3,36%, tra scambi vivaci per oltre 43 milioni di pezzi, pari al 4% del capitale. m.labanca@luedi.it

Parlando con le tute blu di Melfi Crisi, alleanze, trasferimenti, sindacato e politica: ecco cosa ne pensano POTENZA - Ripropongono la differenza di vedute che ha caratterizzato la linea del sindacato metalmeccanico lucano. Un piccolo assaggio arriva dalle parole rilasciate al termine della quotidiana odissea che termina a pochi passi dalla stazione centrale di Potenza. L'autobus partito da San Nicola di Melfi alla fine del primo turno è appena arrivato. Ma sotto il sole caldo del primo pomeriggio, tra la stanchezza e la fame, gli accordi internazionali, le indiscrezioni sulle possibili chiusure, gli straordinari, i nuovi colleghi che arrivano da Pomigliano, il sindacato e la politica sono argomenti che sembrano non interessare nessuno. Si tratta solo del primo approccio, però, perché poi qualcuno rompe gli indugi e si tira dietro i commenti di tutti gli altri. Su un punto sembrano essere d'accordo: «L'azienda gioca a dividerci». E divisi a metà sono gli operai della

Sata: c'è chi ritiene che le avventure del top manager Marchionne tra Detroit e Berlino siano un segnale positivo, che fa sperare bene per il futuro dell'azienda; qualcuno precisa di essere orgoglioso di far parte di «un esercito che sta conquistando il mondo, guidato da un condottiero che orami è quasi leggenda». Sulla sponda opposta rimangono, invece, gli operai che trovano «quantomeno strano che un'azienda che sta facendo cassa integrazione in tutti i suoi stabilimenti italiani, a esclusione di Melfi, abbia la forza di fare questi investimenti». «Ma se la riorganizzazione del Lingotto - precisa uno di loro - dovesse costare la vita allo stabilimento di Termini Imerese, come si vocifera da tempo, questo non sarà la conseguenza dell'accordo con Crhysler e di quello eventuale con Opel». Certo è che, almeno per ora, tra le

Il futuro degli stabilimenti italiano nel piano di Marchionne

Non bastano le rassicurazioni del Governo. «L’incontro doveva esserci prima»

A San Nicola volantinaggio della Fiom «Non vorremmo che dopo gli accordi internazionali Marchionne se la cavasse con una comunicazione» MELFI - Nella zona industriale di San Nicola di Melfi, ormai invasa dal sole e soffocata da temperature già vicine ai trenta gradi, la Fiom Cgil di Basilicata ieri ha distribuito volantini agli operai della Fiat Sata che terminavano il primo turno e cominciavano quello pomeridiano dalle 14 alle 22. «Informiamo i lavoratori sui ritardi che si registrano da parte del gruppo dirigente Fiat nella convocazione di un incontro che possa determinare le condizioni affinchè in Italia ci sia un nuovo piano industriale – spiega il segretario lucano della Fiom Cgil, Giuseppe Cillis – invece Marchionne, che si spinge in accordi internazionali sempre nuovi, non chiarisce cosa intende fare nel nostro Paese. Apprendiamo dalla stampa che vi è a rischio la chiusura di alcuni stabilimenti. Siamo davanti i cancelli della Sata per spiegare ai lavoratori i rischi che si corrono, presentare le proposte avanzate per far si che questa crisi venga superata e non siano i lavoratori a pagare gli sbagli che in passato i gruppi dirigenti, gli economisti, le banche hanno commesso».

Non bastano le rassicurazioni del ministro per lo sviluppo economico Scajola che ha definito “inderogabile” mantenere cinque fabbriche in Italia del gruppo automobilistico torinese. «L’annuncio del ministro Scajola – aggiunge Cillis – arriva solo alla vigilia dell’incontro tra il Governo tedesco e Marchionne. Credo sia poco. Sarebbe stato necessario che quell’incontro, così come accaduto in America e come succederà oggi in Germania, si fosse sviluppato per tempo in Italia. Solo così il ministro, con le parti interessate, avrebbe potuto concretamente chiedere la difesa di tutti gli stabilimenti e dei lavoratori italiani». L’incontro con i sindacati, ha sostenuto nei giorni scorsi l’amministratore delegato del Lingotto, ci sarà solo dopo l’accordo con Opel. «Questa è la nostra preoccupazione maggiore – conclude il sindacalista Fiom, Giuseppe Cillis – perché non vorremmo che, solo dopo aver siglato gli accordi internazionali, Marchionne possa venire in Italia per una mera comunicazione. Il nostro obiettivo è invece di poter intervenire

tute blu della Sata c'è una certa serenità e ci si sente quasi come dei privilegiati. «Per fortuna le cose stanno andando bene grazie alle performance della Grande Punto». Ma c'è chi parla di «una sensazione di ingiustizia» che continua a serpeggiare all'interno dello stabilimento. «Stiamo facendo straordinario da settimane. Il comandato è finito e ora l'azienda annuncia ancora turni in più - commenta qualcuno - Forse sarebbe stato meglio dare a qualcun altro la possibilità di trarre vantaggio dal successo dell'auto prodotta a Melfi». Stesso discorso per l'arrivo di altri operai da Pomigliano. «Siamo solidali con i colleghi campani. Ma pensiamo anche agli operai lucani che non lavorano più in Sata». Per ora, però, si stringono i denti «anche se lavorare di sabato o di domenica non piace a nessuno». Di fronte alla crisi internazionale e alla prospettiva di chiusura di qualche stabilimento, meglio rimboccarsi le maniche e prendersi quello che arriva dal buon andamento sui mercati della Grande Punto a metano. Qualcuno dice che di questi tempi la classe operaia no crede più né ai sindacati, né alla sinistra. «Qualche volta anche io mi vergogno di tirare fuori la tessera del sindacato. E questo succede soprattutto negli ultimi tempi. Quello che è successo a Torino non va sottovalutato: è un chiaro simbolo del malessere dei metalmeccanici italiani. Ma senza sindacato saremmo ancora più deboli. Ecco perché dobbiamo rimanere uniti. Oggi, invece, ogni stabilimento pensa a sopravvivere. La solidarietà è solo apparente. L'importante è mettere in salvo se stessi». Mariateresa Labanca m.labanca@luedi.it

Operai ai cancelli della Sata di Melfi

nel nuovo piano industriale. Non vorremmo trovarci di fronte ad una ratifica di impegni già assunti senza avere lo spazio e la possibilità di difendere gli stabilimenti ed i lavoratori del nostro Paese». Migliaia di volantini sono stati distribuiti ieri alle tute blu di Melfi. Il destino degli operai metalmeccanici lucani e italiani è legato alle riunioni dei dirigenti Fiat ed Opel delle prossime ore. Vittorio Laviano

Confronto in Confindustria. Parla l’ad Traversa

Ti group, confermate produzione e occupazione POTENZA - La crisi del settore auto non mette nessuno al riparo. Ma per ora la Ti group Italia - azienda dell’indotto Sata, che a Melfi impiega 22 dipendenti, facente capo alla multinazionale Ti Automotive, presente sul mercato mondiale della componentistica per auto in 27 paesi dei cinque continenti, per un totale di mille siti produttivi e 16.000 dipendenti - ha assicurato di mantenere intatti i livelli produttivi e occupazionali dello stabilimento di San Nicola, dove, qualche giorno fa, era stato proclamato uno sciopero per paura di eventuali ridimensionamenti. L’azienda ha, soprattutto, smentito le voci su una possibile uscita dal consorzio Acm. Al termine dell’incontro che si è svolto ieri nella sede potentina di Confindustria con Fim, Fiom, Uilm e Fismic (rappresentati ieri dai segretari Zenga, Cilla, Tortorelli e Roselli), Enrico Traversa, amministratore delegato della Ti group Italia (inglese di nascita ma con coordinamento operativo a Detroit) spiega: «Non si può parlare di vere e proprie garanzie perché la crisi c’è e questo è innegabile. In poco tempo abbiamo più che dimezzato il nostro fatturato. Per ora possiamo solo navigare a vista, perché assumere impegni in questo momento sarebbe impossibile». La prossima verifica con i sindacati è stata fissata a luglio. «Contiamo, in quella data - continua l’ad Traversa - di poter leggere più chiaramente i segnali che ci arrivano dal mercato. E di poter parlare quindi di una eventuale riorganizzazione. Ma non si può pensare che le cose rimangano immutate, visto che al termine della crisi è ragionevole immaginare una riduzione di 20 milioni di veicoli». I sindacati hanno assicurato: «Continueremo a monitorare». m.labanca@luedi.it

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Primo piano 13

Mercoledì 20 maggio 2009


Mercoledì 20 maggio 2009

PAURA E POTERE BINOMIO NECESSARIO

AL, BOLLETTE SENZA RATEIZZAZIONE

di FRANCO DE VINCENZIS

di ANNA FULGIONE* SONO tante le forme adottate dal potere per riuscire a perpetuarsi sempre identico a se stesso. Quella che ultimamente si sta rivelando più redditizia è senz'altro la paura. La paura, come già insegnava Kierkegaard e poi Heidegger, si distingue dall'angoscia poiché della paura conosciamo la causa, dell'angoscia no. La paura, declinata in tutte le sua varianti, è molto utilizzata dal potere per sottomettere i riottosi, per convincere gli indecisi, per preservare l'omertà che favorisce lo schiavismo dei nuovi padroni esercitato ai danni degli schiavi moderni. Esiste la paura ancestrale del diverso che viene continuamente alimentata da mass media compiacenti per esporre il 'marocchino' di turno al pubblico ludibrio. Poi vi è la paura del simile, sotto forma di competizione, che suscita invidie e lacera la società. C'è un altro tipo di paura, più sottile ma anche più devastante: la paura di se stessi, di non farcela, di non essere all'altezza. E' la paura che genera forme di depressione più o meno acuta. Su queste tre forme di paura si esercita il potere di chi ha raggiunto alcune sicurezze e vuole preservarle dagli 'attentati' degli altri, simili o diversi non ha importanza. Il potere necessita del suo esercizio e della sua ostentazione altrimenti perde efficacia e charme. Lo sanno bene i 'mafiosi' dai colletti bianchi quando si avvalgono delle più sofisticate tecniche di dissuasione, incutendo subdole paure su malcapitati e vessati cittadini. Anche la semplice impossibilità di accedere a un sacrosanto posto di lavoro, garantito dalla costituzione, è diventato un timore che spinge molti a 'prostituirsi'. Il controllo del territorio è così forte e capillare che non si sfugge alle manie persecutorie del potere che si accrescono là dove questo individua sacche di libera resistenza. Il moderno Leviatano, di hobbesiana memoria, non è un mostro che colpisce in maniera eclatante. E' un viscido serpente che striscia sulla pelle di tanti poveri disgraziati i quali, affetti da 'paura', rinunciano alla propria libertà per avere salva la vita. Nella nuova dialettica servo-padrone non c'è possibilità di affrancarsi. Le paure sono troppe e diffuse per impegnarsi a difendere la collettività. La lotta sociale è appannaggio di pochi 'attardati' su posizioni di retroguardia. Meglio le singole furbizie che favoriscono l'ascesa sociale, soprattutto in tempi decadenti come i nostri. Ma la furbizia stessa nasce dalla paura, da quella ricerca di sicurezza nell'epoca dell'insecuritas. Il pavido si nasconde e cerca soluzioni di compromesso. Ne consegue che il potere, esercitando pressioni per istigare paure, favorisce la nascita di sotterfugi e accomodamenti. Quando il tessuto sociale si è frantumato ognuno si arrangia come può e addio stato di diritto e tutela dei deboli. Di norma questo accade in tempo di guerra e ne abbiamo contezza dalle storie di provvisorietà dei nostri nonni. Purtroppo quella che stiamo attraversando, a mio avviso, è un'epoca di guerra non guerreggiata (ma poi mica tanto, visti i morti ammazzati quotidiani) in cui le vittime si dimenticano facilmente (dopo una comprensibile quanto passeggera ondata emotiva) e i carnefici continuano a operare indisturbati perché di fatto non temono nulla, soprattutto in Italia e in particolare nel Meridione. La punta più alta di pressione da parte del potere si esercita chiaramente sotto le elezioni. Ricatti, minacce e allusioni non si contano, fatti chiaramente a mezza voce, senza turbare la quiete sociale. Il singolo cittadino pensando di esercitare il suo potere decisionale attraverso il voto, si lascia in realtà condizionare dalle paure e dai timori suscitati ad arte dai pellegrini del potere. E quanto più forte è l'ambizione di chi si candida, tanto più traumatica per il cittadino è l'azione coercitiva. Lasciamoci una volta tanto 'orientare' solo dalla fiducia che nutriamo nei nostri prescelti, senza farci suggestionare da promesse impossibili e senza temere ritorsioni. D'altronde, la costruzione del nostro futuro dipende da noi e da come saremo in grado di esercitare, tramite il voto, la nostra libertà.

DONNE, VALORI E POLITICA di ANNA CIAMPI UNA donna lavoratrice conduce un buon lavoro, conduce bene i suoi impegni personali e di famiglia. Una brava donna in politica farebbe la stessa cosa. Quale è il carattere di novità in tutto questo? La politica è fatta di accordi, di conoscenza, di informazione di uno stare fuori casa e di dare disponibilità del proprio tempo. Una novità in politica potrebbe essere un amministrare la stessa a misura umana. Se i tempi fossero ridotti, se le condizioni fossero meno ballerine, la donna che non ha molto tempo verrebbe inserita. Parliamo ora di una donna che ha tempo. Se gli accordi vanno tenuti, se bisogna portare avanti le decisioni fino in fondo. In fondo fino ad uscirsene per dare posto alla creazione del progetto. Parliamo ora di politica come la cosa pubblica che diventa un lavoro inserito nel menage familiare. Quest'ultimo è il concetto nuovo: “il menage familiare”. Adesso togliamo il se e diciamo: La politica non è difficile. La politica non è più cattiva delle altre cose. La politica è ciò che tiene in piedi le incertezze finchè si raccolgono i fondi, i consensi e tutto ciò che matura nel tempo. La politica è responsabilità. Bisogna mantenere quanto viene detto per dare facoltà ai processi di fare la propria evoluzione. Torniamo alle donne. Hanno le donne capacità in questo? Hanno le donne consapevolezza che mantenere saldo il “proprio piccolo” è il contributo giusto per fare politica? Dove vanno le ideologie? Noi non stiamo parlando di ideologie, noi stiamo parlando di persone. Una persona salda non fa sfaldare la politica. Costruire una politica giusta significa costruirla in base alle proprie forze.

APPARATI DEVIATI: NIENTE DOPPIO STATO di FRANCESCO BOCHICCHIO IL PRESIDENTE della Repubblica Napolitano, nel giorno della memoria, oltre finalmente a considerare quale vittima del terrorismo l'anarchico innocente Giuseppe Pinelli, ha altrettanto finalmente ammesso che la violenza degli anni di piombo è stata compiuta non solo dai terroristi rossi e dai terroristi neri e Napolitano ha evidenziato le differenze tra i due tipi di terrorismo - ma anche dagli apparati deviati dallo Stato. Di fronte ad una denunzia così coraggiosa e lucida della massima carica dello Stato, che sana quarant'anni di silenzi, i commenti sono stati immediati ed espressi, ma del tutto fuorvianti: hanno fatto riferimento, in particolare su “Il Correre della Sera” dell'11 maggio, al doppio Stato, vale a dire ad un presenza di uno Stato legale accanto ad uno illegale, e quindi hanno richiamato la celebre e raffinata tesi di Ernst Fraenkel, noto giuslavorista e costituzionalista di Weimar, poi esule in America, che ha ravvisato il doppio Stato nella Germania nazista, in una monografia (dello stesso titolo), apparsa in Einaudi nel 1983, con un'introduzione di Norberto Bobbio. Il riferimento è fuorviante e, se si consente un gioco di parole, “deviato”: Fraenkel fa riferimento ad uno Stato basato sulla discrezionalità e sull'arbitrio nei confronti dei nemici e su uno basato sull'oggettività e sulla normazione e legalità più rigorosa nei rapporti economici; nel nostro caso il (preteso, in realtà del tutto insussistente come si vedrà dopo) doppio Stato è caratterizzato da uno Stato legale costituzionale e da uno illegale e eversivo,mentre, nel caso del nazismo, Fraenkel ravvisava la razionalità del capitalismo insieme all'abusivismo della dittatura e quindi poneva le lucide basi per un'analisi in grado di percepire la possibilità che un sistema razionale economicamente, con un oggettivo sistema di scambi, potesse tollerare la sussistenza di una dittatura sanguinaria nei rapporti politici. Più in generale metteva e mette tuttora a nudo i limiti della natura tendenzialmente democratica del capitalismo e, adesso, nel momento in cui la dittatura fascista è del tutto inattuale, mostra la compatibilità tra capitalismo e sistema autoritario,mentre nel caso italiano la situazione è del tutto diversa, rappre-

sentata dalla deviazione di un sistema democratico verso forme eversive. Non si possono assimilare le due forme, in quanto si tratta di due categorie di abusi, l'una relativa alla deviazione totale di tutto lo Stato dalla democrazia alla massima potenza, ed è la dittatura esaminata da Fraenkel, ma può anche essere ad un grado intermedio ed è la democrazia autoritaria - e l'altra ad alcuni settori: né si può sostenere che anche nella prima la deviazione non è totale in quanto non investe l'economia, ed infatti, è da replicare che la tutela della libertà nel settore economico è solo per alcuni e non per gli altri (non certamente per lavoratori e sindacati) e quindi non è libertà, ma egemonia di classe, con indubbia efficienza economica. Assimilando le due categorie, si realizza il travisamento del pensiero di Fraenkel , ma a livello più profondo si sconfina in un'indebita commistione di piani tra illegittimità della totalità di un ordinamento ed illegittimità di una parte dell'ordinamento, nonché tra illegittimità di un ordinamento rispetto ad un parametro esterno, la democrazia costituzionale in generale, da un lato e dall'altro illegittimità rispetto ai valori costituzionali dello stesso ordinamento. E' evidente che in tal modo da un lato si minimizza la possibilità di una deviazione totale dello Stato, deviazione invece insita a livello potenziale nel capitalismo - Fraenkel ha riconosciuto il suo debito al marxismo, pur non essendo più alla fine marxista - , e dall'altro si considera quasi naturale la possibilità di uno Stato deviato all'interno dello Stato costituzionale: ed infatti, nel momento in cui gli apparati deviati vengono considerati quale uno dei due Stati, quale Stato, al pari dell'altro, diventa ovvio che la loro illegittimità viene rimessa alla Storia e non al diritto; invece, essi non sono uno Stato, ma sono una forza eversiva, sono l'anti-Stato; che appartenenti allo Stato abbiano costituito l'anti-Stato non è una contraddizione, è un abuso da perseguire penalmente; la Guerra Fredda non ha fornito la legittimazione ad uno Stato alternativo, del tutto insussistente, ma è stata la causa di abusi che, del tutto ingiustificatamente, non sono stati perseguiti. studiobochicchio@legalebochicchio.it

MENTRE siamo tutti distratti e coinvolti dalla competizione elettorale non ci si rende conto di quanto si sta consumando, in questi giorni, a danno dei cittadini da parte di una Società pubblica qual è Acquedotto Lucano. Infatti, in barba ai buoni propositi che riecheggiano nelle piazze ed inneggiano al futuro del lavoro, della famiglia e della difesa dei diritti, qualcuno sembra dimenticare la crisi economica che ha colpito il nostro Paese e che impedisce alle famiglie di far quadrare il proprio bilancio. In quest' ottica Acquedotto Lucano, invece di agevolare i contribuenti in difficoltà, ha deciso di andare contro tendenza e di capitalizzare in un'unica soluzione il dovuto, annullando la possibilità della rateizzazione finora offerta e che ha permesso, agli stessi contribuenti, di vivere con meno affanno la propria situazione economica. Centinaia di bollette recapitate e con importi non inferiori ai 200-300 euro possono sembrare un'inezia ma sono destinate a pesare sugli stipendi o peggio ancora sulle pensioni che già non arrivano più nemmeno alla metà del mese. Un vero e proprio schiaffo inferto alla nostra Comunità anche da parte delle Istituzioni che invece di impedire queste “ insensibilità “ si trincerano dietro proclami intrisi di ipocrisia. E' l'ennesima dimostrazione di quanto le attuali amministrazioni ed i suoi amministratori siano lontani dalle comunità amministrate! E' finalmente arrivato il momento del cambiamento, di tornare alla normalità, di tornare a partecipare la politica occupandosi delle persone. Si auspica soltanto che i cittadini sappiano rispondere a “queste attenzioni” con altrettanta fermezza, nelle urne, il 6 e 7 giugno prossimo. *segretario cittadino Federazione di centro

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MARXISMO PRESENTE E PASSATO di ALDO VIVIANO A LEGGERE l'ampio mosaico di simboli in gara per le prossime elezioni, ritorna immancabilmente la storica insegna che s'ispira alla teorizzazione del solito manifesto ottocentesco di popolare memoria. L'autore previde come avvenimento la caduta del capitalismo. Questo, attraverso un continuo aggiustamento, non è crollato, anzi risulta più fiorente delle finanze pubbliche. L'economista aveva annunciato la rivoluzione, oggi smentita, forse perché sconfitta nel tempo. Difatti la sinistra politica, quella seria, non quella caduca, sembra aver imboccato la strada del riformismo. Egli delineò logiche e consequenzialità nei processi di sviluppo, però questi hanno obbedito a leggi completamente diverse, per cui nessuna delle anticipazioni ideali della storia industriale può essere ritenuta valida. Stimolo la nascita dell'avanzata operaia (“avanti popolo”) che avrebbe dovuto seppellire la democrazia, mentre questa s'è diffusa sempre più ed è ormai la forma di regolazione dei rapporti umani in cui vive la grande maggioranza dell'umanità evoluta. Annunciò l'immancabile fine dei fenomeni religiosi, ed oggi in pieno scientismo le religioni costituiscono il punto di riferimento principale. Agganciò tutta la sua analisi alla questione della proprietà dei mezzi di produzione, ed invece la rete delle partecipazioni finanziarie internazionali è tale per cui in molti casi nessuno sa chi abbia la proprietà di determinati mezzi di produzione. Oggi più che mai, mentre si agita il molo elettronico e telematico, e la società entra in una fase più matura dello sviluppo, si vede meglio come i discorsi della Sinistra estrema, imperniati sul concetto di classe sociale e sul proletariato, diventano categorie sociologiche sorpassate e del tutto anacronistiche. Dove cominciano e dove finiscono, infatti, i confini delle classi, nella società della comunicazione totale, dell'accesso universale all'informazione, dell'omologazione culturale, del turismo planetario, del cosmopolitismo a portata di volo “charter”, mentre gli indici di conoscenza delle lingue e di interpenetrazione tra i ceti, i popoli, i continenti diventano elevatissimi e possono innalzarsi ancora di più in tempi ravvicinati? E per converso, c'è la lotta di classe in società in cui si accapigliano i corporativismi più diversi e numerosi, e il pluralismo non solo si polarizza né dà vita a poche e frontali contrapposizioni, ma si parcellizza sempre di più, creando fenomeni per cui mentre si fa più esteso ed omogeneo il plafond culturale della popolazione, diventano più effervescenti e diversificati i bisogni, gli orientamenti, i gusti e le rivendicazioni di ciascuno?. Le repliche della storia hanno sentito il marxismo classico. A mio modesto parere non ha più nulla da dire. Il fondatore è realmente morto, come finiti sembrano i nipotini di fragile costituzione dottrinale e forse altresì numerica.. Appartengono al passato, non più al presente.

USA, IL RITORNO GRANDI MANIFESTI DEI SINDACATI? E PICCOLI UOMINI di DOMENICO MACERI

“LA mia posizione sulla Employee Free Choice non cambierà”. Chi parla è il senatore Arlen Specter della Pennsylvania durante la conferenza stampa in cui annunciava che abbandonava il Partito Repubblicano per diventare democratico. La Employee Free Choice è un disegno di legge che semplifica la formazione di sindacati mediante la rinuncia al voto segreto nelle elezioni. In linee generali il Partito Democratico favorisce il cambiamento che renderebbe meno difficoltoso la creazione di sindacati negli Stai Uniti. Per organizzare un sindacato negli Stati Uniti al momento sono necessarie le firme del 30% dei lavoratori dell’azienda che culmineranno in un’elezione nella quale la maggioranza farà la decisione. Il problema fino ad ora è che l’elezione avviene al più presto quarantadue giorni dopo l’annuncio di avere raccolto le firme. In molti casi l’elezione viene rimandata e quindi le aziende hanno molto tempo per intimidire i lavoratori e convincerli a ritirare le loro firme oppure a votare contro l’idea del sindacato. Il nuovo disegno di legge potrebbe eliminare il bisogno dell’elezione una volta raggiunto il 50% delle firme dei lavoratori. In questo caso il management non avrebbe l’opportunità di bloccare la formazione di sindacati. Il disegno di legge Employee Free Choice era stato bocciato nel 2007 durante l’amministrazione Bush. Con l’elezione di Obama ed il controllo democratico sia della Camera dei Rappresentanti che del Senato ci sono buone possibilità che diventi legge. Ciò dovrebbe avere un effetto positivo ad incrementare il numero di iscritti ai sindacati dato che negli Usa attualmente include solo il 13% di tutti i lavoratori. La cifra in Svezia invece è l’82% ed in parecchi altri Paesi europei si aggira sul 40% (Italia 35%). L’iscrizione ai sindacati apporta benefici significativi ai lavoratori. Si calcola che membri dei sindacati negli Usa guadagnano il 30% più di quelli che non fanno parte di sindacati. Inoltre i sindacati forniscono una pensione supplementare oltre al social secu-

rity. Ciò vuol dire che una volta andati in pensione gli iscritti ai sindacati possono vivere decentemente. Le ditte naturalmente preferiscono assumere lavoratori senza avere a che fare con i sindacati in parte per il fatto degli stipendi ma anche per potere avere più controllo sui loro impiegati. Grossissime aziende come Wal-Mart, il colosso della distribuzione al dettaglio, hanno lottato con successo contro gli sforzi dei loro lavoratori di organizzare dei sindacati. Cinque delle persone più ricche al mondo sono i discendenti di Sam Walton, fondatore di Wal-Mart. Sono ovviamente anche i proprietari della ditta. Come sono pagati i lavoratori di Wal-Mart che non hanno sindacato? Male. Secondo uno studio il 70% dei lavoratori di Wal-Mart qualifica per food stamps, cioè i “francobolli del cibo”, una specie di social card americana adottata anche dal ministro Giulio Tremonti in Italia. Durante le due ultime decadi di governo repubblicano le grosse ditte sono state agevolate a scapito dei lavoratori. Ecco come si spiega il fatto che nel 2007 gli stipendi dei manager erano 344 volte più alti di quelli del lavoratore medio. Fra il 1980 e il 2005 mentre il numero di iscritti ai sindacati diminuì i salari degli esecutivi aumentarono. Nonostante tutto il supporto ricevuto dal governo la crisi di Wall Street non ha impedito ad alcune ditte di dare bonus esorbitanti ai loro manager per il “buon” lavoro fatto. Il presidente Obama ha annunciato che appoggia il disegno di legge della Employee Free Choice. Le voci di destra si sono già alzate contro dicendo che data la crisi economica l’incremento dei sindacati aumenterebbe i costi delle aziende e quindi influirebbe negativamente sull’economia. Il governo americano attuale è nelle mani dei democratici. Si tratta di un governo considerato l’alleato naturale dei sindacati che con pochissime eccezioni hanno sempre votato contro i repubblicani. I sindacati e di conseguenza i lavoratori possono cominciare a sperare.

I GIOVANI LONTANI DALLA POLITICA Gentile direttore, solo poche righe per esprimere un mio parere su questa strana tornata elettorale. Sono una studentessa potentina e, mai come quest’anno, mi sto rendendo conto di quanto la politica sia molesta. Non posso camminare in pace per via Pretoria senza essere fermata cento volte per un bigliettino, per una promessa di voto, per un giuramento...siamo arrivati alla richiesta di giuramenti! E poi sono senza parole: chi era a destra ora è a sinistra e viceversa. Poi dicono che i giovani non votano più! Maria S.

di ANTONIO GALIZIA IN UN giro per le vie cittadine del capoluogo, mi sono fermato di tanto in tanto a vagliare certe visioni, per capire i tanti perché di questa campagna elettorale, in verità, un po' strana e finora poco fragorosa, ma consistente di pretendenti, al Consiglio Provinciale e a quello Europeo. Comunque mi sembra ravvedere una distorsione dei valori della politica che andrebbero tutelati, per conquistare la fiducia degli elettori. L'enorme numero di candidature, sembra scaturire da una anomalia irrazionale della politica, per investitura delle sue aspettative su soggetti improvvisati che al di là del proprio voto e di qualche familiare, sempre che non si sbagli a votare, provenienti da pluralità fantasiose di Partiti e personaggi improvvisati che si affannano ad autorappresentarsi, non hanno da garantire che il nulla di ciò che già rappresentano. L'inflazione della moneta rende fragile l'economia del Paese, ma l'inflazione della politica per presunzione ed arroganza di auto supervalutazione, rende fragile anche i vari concorrenti. Non perdono le ipocrisie narrate e molte volte trovo assurdo che direttori di giornali, poco accorti o troppo opinionisti e redattori, troppo soggettivi ricorrono al rifiuto di pubblicare notizie che parlano di quelle fantasie che inficiano la società moderna, per mano di coloro che trovano gusto di screditare chi, pur fra tanta faziosità, si adopera per riparare le pericolose falle che mettono a rischio di affondare la Nazione, in quel mare di guai che i Governi susseguitisi dalla nascita della Repubblica, hanno creato. Si parla, con preoccupazione di debito pubblico, ma se ci sono stati sprechi che non sono stati mai colmati, la colpa di chi è?. Di tutti e di nessuno. Prima o poi verranno i debiti saranno sanati, ma non con moneta contante, purtroppo, ma solo mettendoci una pietra sopra e ricominciando daccapo a spendere con più cautela. Resta, però, un problema molto difficile, e chi Governa trovi il modo migliore per farlo, mentre le “sirene” improprie, quelle che non apportano benefici, ma solo malefici, coi loro sortilegi, si suturino la bocca, perché ogni parola che pronunciano, diventa un tossico, per se stessi e un fastidio che fa perdere tempo a chi ascolta. Ecco perché, i piccoli uomini raffigurati su quei grandi manifesti che tappezzano le pareti cittadine del capoluogo e delle periferie, occupando spazio inutilmente e non fanno altro che tediare l'elettore per l'orgoglio del candidato che magari, già mostra l'inutile continuità della politica del Partito che lo sostiene. Ma questo non basta. Ci sono tentativi di riportare alla memoria i ricordi del passato con “apologie” indirizzate a vecchi democristiani che oggi da trasformisti battono le mani con la sinistra. Questo è un capitolo chiuso e non dovrebbe avere alcuna attinenza con le prossime elezioni. Il passato è passato e ricorrere al prestigio del Parlamentare lucano Emilio Colombo, grande, ai tempi della politica democristiana ed accettabile, soltanto fino a che quell'ex Ministro, anche lui da trasformista si rifugiò nella sinistra, dimenticando i suoi amici di ventura nelle battaglie combattute insieme e poi rimasti orfani a difendersi da quella banda di persecutori passati al comando che invece di adoperarsi in politica costruttiva per la nostra Regione hanno inseguito i vecchi sostenitori traditi, credo che sia svantaggioso per il centro sinistra, se ha in mente di ricordarli per usare il prestigio del vecchio Parlamentare a proprio vantaggio. Sia a Viti che a Colombo, ho fatto sentire le mie lagnanze in altre occasioni e vorrei, se essi si sentono ora soddisfatti, pregarli di placare la loro verbosità, esortandoli a non intervenire, perché quando i grandi uomini, per motivi personali, usano certi comportamenti, per salvezza o per altro, abbandonando coloro che li hanno foraggiati elettoralmente, nasce la rabbia del biasimo e la collera del dispetto. Su il Quotidiano di oggi ho dato una sbirciata a quanto c'era scritto a proposito del personaggio Colombo ed io che sono stato un suo assiduo seguace, inimicandomi tanta gente per essere rimasto sempre fedele al suo fianco, non posso non ricordargli quando trovandomi alla Farnesina, mi pare nell'ottantacinque per un saluto a Gerardo Satriano, mio carissimo amico e concittadino, collaboratore dell'allora Ministro degli esteri On. Colombo. Fui da don Emilio, invitato nel suo ufficio, per esortarmi, conoscendomi anticomunista, a rientrare presto in Basilicata e organizzare nel mio paese la lotta anticomunista in una di quelle tornate elettorali ripetitive che al-

lora erano diventate di moda. Allora Colombo mi sapeva democristiano solidale. Poi con tangentopoli, cambiò casacca. Io restai dov' ero, preferendo il centro destra, che egli biasima mentre io biasimo le sue decisioni. Tutto ciò che Viti, anch'egli trasformista dal suo trascorso democristiano vuole a modo suo ricostruire quelle cose che io conosco già. Erano altri tempi col periodo florido della DC. I comunisti ci lottavano con estremo scalpore, ma vincevamo. Tangentopoli favorì i comunisti e Colombo si rifugiò tra quelli, tradendo i nostri principi. Viti non parli solo degli eroismi di Colombo ma rammenti anche, quando la Basilicata è rimasta parcheggiata in secondo piano per di sviluppo di cui non ne parlava, come non se ne è parlato nemmeno dopo né s e n' è visto neppure con la più potente lente d'ingrandimento. Meno male che fu costruita quell'autostrada che ultimamente ci sta offrendo fastidi e insicurezza, e Viti dica anche di questo ultimo evento. La Rosy Bindi, da trapassata Pasionaria della DC si è precipitata in Basilicata in soccorso del sindaco uscente di Potenza, per la riafferma della carica. Puerile lo sfogo contro Molinari che ha scelto come aspirante sindaco del capoluogo il PDL. Nel suo mai mutato “assemblaggio”, dai Balletti con Bianco contro Berlusconi nel '94 conserva lo stile, la voce e i mordenti velenosi, che la distinguono nel suo angolo politico mutevole, però non trasformista. I grandi manifesti e i piccoli uomini vorrebbero continuare a scrivere la pietosa storia della nostra Regione e ci resta da augurarci che questa volta, come pare, da certi dati, ci sia l'auspicato cambiamento. Il Governo è prossimo all'approvazione del pacchetto sicurezza e c'è una parte della politica che va dal centro alle sinistre che non trovando altro da dire, s'impenna sulla espulsione dei migranti. Credo che tutto questo andirivieni di proteste e dicerie, sia uno spot intenzionalmente creato dai Segretari dei Partiti protestatari. E' come una iattura, contro il Governo in carica, ritenuto sempre inoperoso, con le mani in mano, incapace di affrontare i problemi di cui i cittadini hanno bisogno, come se le loro eccellenze, fossero più capaci di usare la bacchetta magica. Non credo che non arrivino a capire che la legge prevede la non accettazione degli irregolari ed abusivi, se s'impennano così ostinatamente contro Maroni, Bossi e quanti altri sono ritenuti responsabili di queste posizioni, necessarie per la nostra pace e la nostra regolamentazione. I nostri migranti nella metà del secolo scorso, venivano chiamati tramite dispositivi che prevedevano i flussi migratori per la Svizzera la Germania, la Francia, il Belgio ed altre componenti europee. Perché non dovrebbe avvenire anche ora per migranti che si avventurano su barconi guidati dalla delinquenza col rischio di saturarci di altri delinquenti che clandestinamente, cercano di uscire dai loro ambienti, magari, per sfuggire all'ordine di sicurezza dei loro paesi. Le Pasionarie e gli irretiti, sbraitano e non sanno perché. Così per Rosy Bindi e così per altri, il cui gusto è solo quello di criticare recriminando Berlusconi, il Pdl e Bossi. Purtroppo, per loro e non per noi, i sistemi adottati funzionano e le dicerie e le critiche sono soltanto perversità che la gente in maggioranza capisce, accetta e incoraggia anche tacendo e fingendo. Le allusioni di Franceschini sono povere cose. I suoi sfoghi li faccia pure, ma servono solo per bruciare il Pd ed è un peccato. La vanità dei grandi manifesti per esporre volti imberbi e forse anche innocenti è un'altra presunzione di potere che va oltre la delegittimazione dell'impotenza. Ne ho visti di colossi sconfitti e di sbarbatelli sbrandellati. La politica in Basilicata, sa di molto poco e di enigmatico e si identifica, con l'insulsaggine dei presuntuosi “onnipotenziati” dalla boria storica che regna in coloro che strusciano per via Pretoria nell'assolutismo dell'immaginato potere. E' tempo che le cose mutino nella nostra Regione e coloro che parlano di assenteismo del Governo Berlusconi, imparino a capire che la loro assenza dalla vita cittadina è uguale alla loro incapacità di pensare e di costruire il futuro dei lucani arretrati di cinquant'anni , come quegl'ingenui e onesti cittadini di Lauria che votano sempre gli stessi personaggi, i quali non si vergognano di reiterarsi, non sentendosi ostaggi di quel popolo lucano che dovrebbe destarsi e pensare anche alla sua dignità mai conteggiata. dott.antoniogalizia@libero.it

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Italia / Mondo

Mercoledì 20 maggio 2009

Marcegaglia (Confindustria): «Rendiamo operativi gli strumenti anticrisi»

Tremonti bacchetta le banche «Giù i tassi. Subito il credito alle imprese», ma l’Abi non ne vuole sapere di ANDREA LONGO ROMA - Da Giulio Tremonti una strigliata alle banche. Il ministro dell'Economia ha chiesto agli istituti di credito di allineare i tassi di interesse a quelli europei, invece di continuare a tenerli tanto alti. Ma non è stata questa la sola critica. Per quanto riguarda i bond governativi ha fatto notare che non devono servire alle banche per migliorare "il look" dei loro bilanci. Se i banchieri lo pensano evidentemente non ne hanno capito la logica, che è quella di fare l'interesse "nazionale". Di qui il richiamo ad una maggiore responsabilità da parte del sistema bancario, perché si impegni ad aumentare la liquidità alle imprese, per il prossimo triennio, per farle uscire dal tunnel della recessione. "Quando questi strumenti non c'erano ancora - ha detto il titolare di Via XX Settembre, che ha scelto la platea del terzo incontro del 'Credit and Liquidity Day' per la bacchettata alle banche - erano state proprio loro a sollecitare per molto tempo l'avvio di strumenti di sostegno ai bilanci, poi quando i Tremonti bond sono entrati in vigori li hanno accolti con un certo distacco. Finora infatti ci sono state solo quattro richieste, per un totale di 6 miliardi di euro. Il che significa che la metà delle risorse messe a disposizione dal governo rimane non richiesta. La prima è arrivata dal Banco Popolare - ha precisato il direttore generale del Tesoro,

La presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia

Vittorio Grilli - e ha già ricevuto il via libera dalla commissione parlamentare e in settimana si concluderà l'iter. La seconda è quella della Banca Popolare di Milano, che è in attesa dell'invio alla commissione. Tuttora al vaglio sono altre due richieste, una delle quali - ha precisato Tremonti - è quella di Unicredit. La liquidità messa a disposizione dal governo per la fronteggiare la crisi economica - ha ricordato infine il titolare dell'Economia - è pari a 27-28 miliardi di euro, ma produrrà per le imprese un effetto leva di 100-200 miliardi di euro. Una cifra superiore a quella prevista inizialmente. La replica delle banche sotto scacco non si è fatta attendere. È stato il presidente dell'Abi, Corrado Faissola, a ricordare che il costo dei finanziamenti in Italia è addirittura inferiore a quello della media eu-

ropea e che gli istituti stanno facendo del loro meglio per sostenere la ripresa. Non è dello stesso parere il presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia, che si è accodata alle critiche del ministro dell'Economia. Pur dando atto al governo che il lavoro fatto per sostenere l'economia in crisi "è importante", il numero uno degli imprenditori privati ha chiesto di fare in modo che, visto che molti strumenti sono pronti, "diventino operativi immediatamente". In altre parole: i "soldi veri" devono arrivare in fretta. È nato intanto l'Osservatorio per la verifica dei provvedimenti anti-crisi già messi in campo dal governo. Obiettivo dell'ambizioso progetto di Tremonti è quello di avviare il monitoraggio sul credito e sui pagamenti della pubblica amministrazione alle imprese.

La proposta che farà al governo è il riequilibrio del sistema di tassazione

Roma, Bonanni oggi apre il congresso Cisl di LUCIA MANCA ROMA – Meno tasse su salari e pensioni e un’ unica imposta sul lavoro autonomo, con l’obiettivo di arrivare a un riequilibrio del sistema di tassazione. È la proposta che dovrebbe essere contenuta nella relazione con la quale il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, aprirà domani a Roma il sedicesimo congresso

Il nodo dei rapporti con la Cgil

Domani tremila industriali in assemblea

Vodafone non conosce crisi: ricavi in aumento

ROMA – Sono già circa 3.000 le presenze confermate all’assemblea annuale di Confindustria, la seconda dell’'era' Marcegaglia, prevista per domani all’Auditorium di Renzo Piano. Al mondo politico, sindacale e imprenditoriale il messaggio di Emma Marcegaglia sarà chiaro: abbiamo alle spalle un anno difficile, e non bisogna più perdere tempo ma procedere senza indugi nella strada delle riforme e delle liberalizzazioni. Insomma, sarà il suo appello, il Governo deve agire per stimolare la ripresa, anche a costo di risultare impopolare. Il suo sarà insomma uno stimolo a fare, a fare di più. «L'Italia - ha detto la presidente nei giorni scorsi – deve approfittare della crisi per fare riforme anche impopolari che vanno a toccare lobby e privilegi, ma è in momenti come questi che bisogna avere la capacità di farle per raggiungere l’obiettivo di essere un paese più competitivo, più forte».

ROMA – Vodafone Italia chiude l’anno fiscale al 31 marzo 2009 con ricavi da servizi per 8.335 milioni di euro, registrando su base organica un aumento dell’1,2%. I ricavi totali sono arrivati a 8.647 milioni di euro. I clienti mobili sono stabili a 29.812.000 (-0,7% rispetto al 31 marzo 2008), mentre i clienti abbonati privati e business sono aumentati del 27%. I volumi totali di traffico voce sono aumentati del 9,7%. La forte crescita in volumi, passati da 48,7 a 53,4 miliardi di minuti, ha compensato in parte la riduzione dei prezzi spinta dalla forte competizione tra operatori e dal calo delle tariffe di terminazione. I ricavi da traffico voce si attestano quindi a 5.549 milioni di euro (-2,4%). I ricavi dati e messaggistica sono aumentati dell’11% attestandosi a 1.924 milioni di euro, con un’incidenza sui ricavi da servizi del 23% grazie soprattutto alla significativa crescita del 29% dei ricavi da servizi multimediali e da banda larga mobile.

confederale, in programma fino a sabato al Palazzo dei congressi all’Eur, e che vedrà la partecipazione di 1.037 delegati in rappresentanza degli oltre 4,5 milioni di iscritti. Altri temi che saranno toccati nella relazione (composta da 16 cartelli e 11 capitoli) due vecchi cavalli di battaglia dell’organizzazione che il congresso intende rilanciare: la democrazia economica, proponendo i lavoratori nei consigli di sorveglianza, e la famiglia, per riportarla al centro della vita politica, economica e sociale del Paese. In questo senso lo stru-

mento fiscale del quoziente familiare – è la convinzione – può rappresentare un elemento di giustizia sociale ed equità. Non potranno, quindi, non essere affrontati la riforma del welfare e in particolare quella degli ammortizzatori sociali, il contratto unico, di cui molto si è discusso negli ultimi tempi, il Mezzogiorno, la sicurezza e l’immigrazione. Quanto ai difficili rapporti con la Cgil, saranno proprio il fisco e la democrazia economica i due terreni su cui si proverà a far ripartire il dialogo.

Urso ottimista

Export a marzo -17% ma il calo si attenua di TITO GIABARRI ROMA – Calo ancora a due cifre per i flussi commerciali italiani, che comunque a marzo mostrano una dinamica negativa in rallentamento rispetto ai primi due mesi dell’anno. A marzo, infatti, nel complesso le esportazioni – sulla base dei dati Istat – hanno segnato un calo del 17,7% su base annua, contro il 25,8% di gennaio ed il 25,3% di febbraio. «Il peggio è passato», ha commentato il vice ministro allo Sviluppo economico con delega al Commercio estero, Adolfo Urso, parlando in ogni caso di un anno «molto duro». Il 2009, ha detto, «sarà ricordato come l’anno più difficile dell’ultimo decennio per il made in Italy, con una timida ripresa che si affaccerà solo nell’ultimo quadrimestre». Tra le flessioni maggiori registrate nei diversi settori di attività economica, l’export dei mezzi di trasporto ha subito una diminuzione complessiva del 35,2%, sempre rispetto a marzo 2008, con una contrazione al loro interno pari al 30% per gli autoveicoli (-19,6% le importazioni), a fronte di un -49% registrato a gennaio e di un -41,3% messo a segno a febbraio. Intanto migliora il saldo commerciale complessivo di marzo che è risultato positivo per 82 milioni di euro, per la prima volta da luglio scorso, a fronte del disavanzo di 538 milioni di euro di un anno prima. Questo, ha sottolineato Urso, grazie alla diminuzione del costo dell’energia. Nel primo trimestre il saldo è invece risultato negativo per 4.422 milioni di euro, in lieve miglioramento rispetto al passivo di 5.092 milioni di euro rilevato nello stesso periodo del 2008. Quanto alle importazioni, nel complesso, hanno registrato sempre a marzo una flessione tendenziale del 19,4% (contro il -24% di gennaio ed il -23,5% di febbraio). Nel primo trimestre dell’anno le esportazioni complessive hanno segnato, rispetto allo stesso periodo del 2008, una diminuzione del 22,8% e le importazioni del 22,3%. Guardando ai soli scambi con l’Ue, l'export a marzo, sempre su base annua, è diminuito del 19,6% e l'import del 16%. La dinamica tendenziale delle esportazioni è risultata negativa verso tutti i partner commerciali; tra quelli più rilevanti, Spagna (-36,6%), Regno Unito (-21,3%), Francia (-18%), Grecia (-17,6%), Paesi Bassi (-16%) e Germania (-13,1%). Tuttavia, le vendite verso questi Paesi mostrano segnali di ripresa, rispetto al mese precedente, ha evidenziato Assocamerestero (l'associazione delle camere di commercio italiane all’estero).

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24 ore in Basilicata

A Matera la Fp - Cgil ha esaminato il futuro delle strutture in vista della fase di razionalizzazione

Il doppio volto dei consorzi Il sindacato preme sul ruolo svolto finora nella gestione dello sviluppo territoriale MATERA - Consorzi industriali fra colpevolisti e innocentisti. La riforma che la Regione Basilicata si appresta a discutere e che sta già provocando reazioni, è stata al centro del dibattito promosso da Cgil - funzione pubblica che ne ha analizzato presente e futuro. La legge 317/91 che ha trasformato queste strutture in enti pubblici economici, ricopre oggi una base sulla quale è necessario discutere ma che, secondo la Cgil, non deve snaturare in alcun modo l'origine dei Consorzi industriali, pena la perdita del loro principio ispiratore. Antonio Crispi, segretario nazionale delle autonomie locali: «Parliamo di una crisi che dovrebbe vedere una fuoriuscita attraverso distretti industriali con una maggiore capacità di intervento sociale. I consorzi nascono per una gestione territoriale di sviluppo. Oggi, invece, è in atto un processo soprattutto da parte della Regione, che noi non seguiamo, a fare leggi specifiche che ci fanno intravedere una privatizzazione e sottrazione al controllo pubblico». Un risultato che, secondo Crispi, letto nel contesto delle realtà del Mezzogiorno, non fa presagire nulla di buono: «I consorzi devono rimanere enti pubblici, in cui la politica deve fare un passo indietro inteso come clientelismo. Non si può partire, però, da una cattiva gestione della politica per abolire i consorzi industriali che sono ancora uno strumento valido». La posizione della Cgil non è perentoria e contraria

Il tavolo dei relatori. A destra la platea del convegno che ha affrontato l’ipotesi di riforma dei consorzi industriali

tout court alla riforma. «Non ci opponiamo alla rivisitazione delle leggi, immaginiamo un rilancio di queste strutture. Il nucleo della nostra proposta è l'apertura di una concertazione con la Regione che ha fatto una legge che a noi non piace. La gestione del territorio attraverso i corpi intermedi della società, è anche un elemento di democrazia industriale ed economica». Il commissario del Consorzio Industriale di Matera, Clara Giordano, ha concentrato l'attenzione sulla razionalizzazione che questa riforma dovrebbe prevedere: «Di una riforma si

sente il bisogno, ma per affrontare i problemi veri di questi enti». Il caso-Matera presenta elementi positivi: «Da quando con la legge 317/91 i Consorzi si sono trasformati in enti pubblici economici - ha aggiunto - Matera presenta bilanci in attivo, i fornitori sono soddisfatti puntualmente, gli stipendi erogati regolarmente». Il Consorzio gestisce 5 agglomerati industriali per 5377 ettari con 122 aziende attive, 19 in costruzione e 53 in procinto di avviare la realizzazione. Tendenzialmente diversa la situazione del Consor-

zio potentino, come ha spiegato il Commissario Asi di Potenza, Ernesto Navazio. «L'esercizio 2008 si è chiuso con disavanzo di 12 milioni di euro. Il principio riformatore che la Regione ha voluto dà rispetto alla situazione che si stava incancrenendo. I consorzi sono i veri attori dello sviluppo economico e, se normati, possono aiutare la Regione Basilicata». A favore della sopravvivenza dei consorzi si è espresso anche Andrea Ferroni, presidente della Ficei, (Federazione italiana consorzi ed industrializzazione): «I Consorzi in-

dustriali hanno ancora una funzione nel Paese, con caratteristiche diverse rispetto al passato. Una volta erano legati all'intervento straordinario nel Mezzogiorno, con obiettivo primario di infastrutturare le aree, oggi devono invece divenire centri di competenza, strutture al servizio delle imprese per attrarre investimenti. I consorzi hanno procedure che gli permettono di essere più snelli rispetto ad un ente locale che è pubblico, ma non economico. E' per questo che è indispensabile una rivisitazione delle leggi regionali, attribuendo competenze in settori

come il marketing territoriale, partendo da quanto di positivo è stato fatto». Vito Maragno, segretario Cgil-Fp aggiunge: «La legge regionale, così come è stata presentata, presenta elementi di incostituzionalità. I consorzi nascono come struttura associativa, mentre il disegno di legge prevede un amministratore unico. L'intento dei consorzi è di rappresentare gli interessi del territorio per renderlo più coeso. Uno strumento che prevede un'ottica di partecipazione e che in questo senso deve essere inteso». Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it

BOTTA&RISPOSTA L’ex presidente Angelo Minieri: «Regione neocentralista» L’assessore Gennaro Straziuso spiega le ragioni della riforma

«Vince il governo verticale» «Eravamo ormai alla paralisi» MATERA - Ex presidente del consiglio regionale,ex consigliere regionale,ex sindaco di Matera, ex presidente del Consorzio per lo Sviluppo industriale di Matera. Angelo Minieri non ha nulla del reduce che ha abbandonato la vis polemica dell’attività politico istituzionale. Lo dimostra la provocazione e la tesi “fuori dal coro” che ha illustrato al convegno sulla riforma dei consorzi, promosso dalla Fp-Cgil. «I consorzi? Li chiudessero pure» esordisce, attirando l'attenzione dell'assessore regionale alle Attività Produttive, Gennaro Straziuso. «I Consorzi per antonomasia sono l'insieme di più soggetti che interagiscono ma se la Regione nomina l'amministratore unico, allora i soci diventano solo consulenti del re. Si dice, inoltre che è un ente pubblico economico ma di fatto non danno gli strumenti per la gestione. L'acqua la fornisce l'Acquedotto luca-

no, l'energia elettrica la Sel. Hanno restituito competenze ai comuni che potrebbero delegare al consorzio ma non lo fanno. Allora è meglio chiudere. Si tratta di migliorare una legge che era già buona. C'è una tendenza neocentralista della regione che tende a riportare ad unum tutto il sistema Basilicata con buona pace della sbandierata governance che altro non è se non la concertazione istituzionale. Invece diventa un government, cioè un governo verticale. C'è la necessità di tenere sotto controllo un sistema. Una riforma importante come questa, viene fatta passare volgarmente come un emendamento all'assestamento di bilancio di due anni fa. Vogliono rifare la vecchia Cassa per il Mezzogiorno, tanto poi paga Pantalone». a.ciervo@luedi.it

Decisa ma aperta al confronto. La posizione della Regione, nelle parole dell’assessore alle Attività produttive, Gennaro Straziuso viene chiarita in modo perentorio. «Una legge era necessaria perchè eravamo in pieno pressapochismo, in piena stratificazione di abusi, insomma in piena paralisi». Straziuso elimina i dubbi su elementi interventisti da parte della Regione quando aggiunge: «La riforma giunge a proposito in un contesto che è cambiato e che amplia un tema già contenuto nella legge n.41 che diceva che qualcosa doveva essere cambiato. Quando i Consorzi industriali sono stati commissariati - ricorda Straziuso - io e un altro consigliere fummo contrari a questa ipotesi. Mi sbagliavo perchè partivo da un presupposto sbagliato, da un profilo di legittimità che è stato superato. Nel frattempo molti pareri sono stati accolti, il lavoro fatto dai due commissari di Matera e Potenza è stato proficuo e utile a puntualizzare molti

aspetti, mettendo la Regione nelle condizioni di vedere che all’interno dei Consorzi non c’erano regole. Ma perchè - si chiede Straziuso - il ponte Musumeci deve essere di proprietà del Consorzio Industriale, come la tangenziale di Muro lucano? Non si può più scherzare in un contesto come questo perchè, nel frattempo sono intervenuti fattori di trasformazione importanti. Dalla legge Bassanini, al titolo V della Costituzione fino ai poteri della Regione. Non vogliamo centralizzare, ma vogliamo essere sussidiari. Ci vuole un ruolo, una strategia per vigilare su processi complessi soprattutto oggi che viviamo un passaggio epocale. Non possiamo farci trovare impreparati quando tutti i processi industriali si riavvieranno». Le sfide che attendono i consorzi, secondo Straziuso, non possono prescindere da fenomeni come la competitività, la ricerca, l’innovazione, il piano energetico. «E’ necessario un contesto in grado di affrontare la fase che ci aspetta». a.ciervo@luedi.it

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Mercoledì 20 maggio 2009


Mercoledì 20 maggio 2009

Un milione per il credito alle pmi Il presidente della Cciaa di Potenza: «E’ un’importante iniezione di fiducia» POTENZA - Con un milione di euro nasce il Fondo Interistituzionale per la finanza innovativa alle imprese. E’ questo l’obiettivo raggiunto dalla Camera di Commercio di Potenza che, in relazione al difficile momento di stagnazione produttiva e difficoltà di accesso al credito, aveva ideato e proposto nei mesi scorsi la costituzione di un Fondo interistituzionale ritenuto necessario per incentivare il ricorso al credito ordinario delle piccole e medie imprese della provincia. La Camera di Commercio di Potenza era scesa in campo stanziando la somma di 300.000 euro e chiedendo contestualmente ai consorzi fidi di applicare fasce differenziate di garanzia, estendendole fino all’80 per cento. Alle banche era stata invece richiesta una proporzionale riduzione dei tassi di interesse e un aumento del valore del moltiplicatore di garanzia sul massimale degli affidamenti. «La validità del progetto - spiega in una nota la Camera di Commercio - ha convinto la Regione Basilicata, che ha approvato il finanziamento di 700.000 euro riservandosi di concordare con l’Ente camerale le linee guida volte alla gestione più efficace ed ampliata delle risorse». «La costituzione del Fondo Interistituzionale rappresenta una modalità particolarmente innovativa nel panorama delle agevolazioni pubbliche a favore del credito, non solo a livello locale ma anche sul piano nazionale – hanno sottolineato l’assessore regionale alle Attività Pro-

Domani appuntamento/dibattito in Regione

Innovazione, incontro con Mark Coticchia

Un’area industriale in Valbasento. In alto Pasquale Lamorte

duttive, Gennario Straziuso, e il presidente della Camera di Commercio di Potenza, Pasquale Lamorte Si tratta di uno strumento che può rappresentare un’iniezione di fiducia per le imprese, a patto che tutti gli attori facciano la propria parte ed in particolare gli istituti di credito, cogliendo l’occasione di aprirsi maggiormente al territorio e di avvicinarsi ulteriormente al suo tessuto produttivo». In tal senso il presidente Lamorte ha sollecitato ieri mattina, nel corso di un incontro con alcuni esponenti della Commissione Abi Regionale, una più effica-

ce azione di sensibilizzazione nei confronti degli istituti di credito in quanto, ad oggi, sono pochi quelli che hanno adeguato le nuove convenzioni con i consorzi fidi. Ne è derivato un invito formale congiunto, da parte del presidente Pasquale Lamorte e del presidente della Commissione Abi Regionale, Gianluca Iacobini, che verrà trasmesso a tutti gli istituti di credito del territorio affinché facilitino le relazioni con i consorzi fidi concedendo ogni possibile miglioramento sul piano degli interessi e del moltiplicatore. «E’ evidente che da parte

dei consorzi fidi occorra una maggiore capacità di negoziare questi miglioramenti, operazione non sempre facile sul piano delle relazioni e dei contenuti per effetto delle mutevoli condizioni che influiscono sul credito agevolato – sottolinea ancora Pasquale Lamorte -. E’ anche per questo che la Cciaa, ritenendo il processo di aggregazione dei confidi provinciali un’azione indispensabile per determinare il vero salto di qualità nei confronti delle banche, potrà adoperarsi con interventi sul piano promozionale, organizzativo e finanziario».

POTENZA - E’ in programma per domani presso la sala Sinni della Regione Basilicata alle ore 11 un incontro dibattito su “Il ruolo del trasferimento tecnologico nello sviluppo locale: un caso di successo”. All’iniziativa, organizzata dal dipartimento Attività produttive in collaborazione con Area Science Park, uno dei principali parchi scientifici e tecnologici, interverrà Mark Coticchia, tra i massimi esperti internazionali di trasferimento tecnologico e pro rettore per il Management della ricerca e della tecnologia presso la Case Western Riserve University di Cleveland, nello stato dell’Ohio, dove è responsabile dell’agenda di ricerca dell’università e delle priorità nella commercializzazione delle tecnologie. Una testimonianza diretta di un’esperienza americana di successo nella creazione di un nuovo

business. Sarà l’occasione per avviare attività all’insegna dell’innovazione e del rilancio competitivo del sistema produttivo lucano. Tre gli elementi secondo Coticchia per far leva sullo sviluppo territoriale basato su nuove conoscenze e high tech: ricerca di qualità, professionalità capaci di portare al mercato le nuove applicazioni tecnologiche e capitali di rischio da investire in nuove imprese. All’incontro parteciperanno il presidente di Area, Giancarlo Michellone e l’assessore alle Attività produttive Gennaro Straziuso. Due settimane fa, la Regione ha firmato con Area un protocollo d’intesa per la realizzazione del progetto “Basilicata innovazione” che si occuperà di offrire alle imprese un supporto nell’individuazione di soluzioni per migliorare i prodotti/processi dell’impresa.

EDILIZIA SOCIALE La Giunta delibera un’integrazione

Loguercio risponde all’interrogazione di Lapenna sulle politiche abitative

Più soldi per il fondo di sostegno agli affitti

«La Regione ha seguito importanti iniziative ma il Governo penalizza il Mezzogiorno»

Sale di un milione di euro L’assessore Innocenzo Loguercio

POTENZA - La giunta regionale, al fine di ridurre l’incidenza dei fitti sui redditi familiari, con una delibera ha integrato per un milione di euro il fondo regionale per il sostegno all’accesso alla locazione. La Giunta, inoltre, ha adottato le direttive per l’accesso al Fondo speciale di rotazione, finalizzato, attraverso la concessione ai Comuni di mutui decennali senza interessi per un importo massimo di 250 mila euro, ad acquisire e urbanizzare aree edificabili per uso residenziale pubblico nonché ad acquistare aree edificabili da recuperare. Il Fondo – ha spiegato l’ assessore alle Infrastrut-

ture, Innocenzo Loguercio - è un importante strumento che consente ai Comuni di acquisire preventivamente le aree da destinare all’edilizia residenziale pubblica, evitando una delle cause di ritardo più ricorrenti nel cantieramento degli interventi. Con le risorse del Fondo, inoltre, è possibile garantire l’ urbanizzazione di tali aree con la conseguente immediata fruibilità degli alloggi che, spesso, nonostante siano già ultimati non possono essere occupati proprio per questo motivo. Tutto ciò – conclude Loguercio - mentre il governo nazionale prevede la riduzione dei fondi.

«SONO estremamente rammaricato che il consigliere Lapenna non sia tra le fila del centrosinistra poiché le sue sollecitazioni e la sua sensibilità sociale e culturale ben si coniugherebbero con le politiche e le attenzioni che il centrosinistra attesta da sempre alle fasce sociali più vulnerabili ed indifese, così come alle problematiche abitative e sociali. Noto invece che le sue sollecitazioni e la sua sensibilità sociale stridono fortemente con le politiche che il centrodestra mette in campo penalizzando puntualmente i deboli ed il mezzogiorno a favore delle lobby e del nord est». E' quanto afferma l'assessore regionale alle infrastrutture opere pubbliche e mobilità Innocenzo Loguercio in merito alle dichiarazioni del consigliere regionale Lapenna sulle politiche abitative che lunedì, in una nota, interrogava l’assessore sulle misure che la Regione intendeva attuare per costruire nuovi alloggi a Potenza e Matera. «Mi piacerebbe - continua Lo guercio - che il consigliere Lapenna spronasse anche il governo nazionale affinché presti maggiore attenzione nei confronti delle classi sociali più deboli e sempre più trascurate dal momento che, a fronte delle maggiori entrate erariali derivanti dall'incremento del numero dei contratti di locazione registrati, il fondo di sostegno per l'accesso alla locazione ha subito una drastica riduzione, ed il Piano straordinario “Prodi” di edilizia sociale, dell'importo di 550 milioni di euro è stato prima cancellato e poi, solo in parte, recuperato nel Piano

casa “Berlusconi” per un importo di 200 milioni di euro». «A seguito del ridimensionamento del Piano casa, l'originario finanziamento di 5 milioni di euro destinato alla realizzazione di n. 44 alloggi al Rione “Bucaletto” nella città di Potenza si ridurrà a 2 milioni di euro. Che ben vengano lo snellimento delle procedure amministrative e la concessione di premialità volumetriche per chi è già proprietario di alloggio, che potrebbero incentivare la produzione edilizia con risvolti positivi per l'economia del settore, ma quel che più serve è l'individuazione di una fonte certa di finanziamenti per la realizzazione di alloggi sociali per coloro che non hanno casa e non si possono consentire di pagare l'affitto che incide sempre più pesantemente sul reddito familiare». «La Regione - sottolinea l'assessore -, dal canto suo, in virtù di una tangibile caratterizzazione culturale e politica ha posto in essere importanti iniziative in questo delicato settore. E' appena stato adottato un provvedimento con il quale, a fronte della riduzione del finanziamento statale del Fondo di sostegno alla locazione il governo regionale ha incrementato il Fondo sociale integrativo regionale di 1 milione di euro. Dall'anno 2005 la Regione ha programmato nel settore dell'edilizia residenziale pubblica sovvenzionata ed agevolata interventi per complessivi 173 milioni di euro. Particolare attenzione inoltre è stata dedicata alla sperimentazione di nuove tecnologie costruttive destinando, a tal uopo, nel-

l'ambito del Programma approvato con D.C.R. n. 894/05, specifiche risorse per un importo di cinquecentomila euro. Al fine di garantire il perseguimento degli obiettivi programmati, la Regione è quotidianamente impegnata nel tallonare le pubbliche amministrazioni per il cantieramento degli interventi da tempo localizzati, il cui ritardo, determinato quasi sempre dalla indisponibilità delle aree, determina ricorrenti incrementi dei costi. E' da segnalare, al riguardo, la città di Matera dove devono ancora essere cantierati n. 192 alloggi per un finanziamento complessivo di 16 milioni di euro. Al fine di eliminare la causa più ricorrente che determina ritardi nel cantieramento degli interventi, da ricondursi alla sopra citata indisponibilità delle aree, la Giunta Regionale- ha concluso Loguercio- , con propria deliberazione, ha emanato specifiche direttive per l'accesso al Fondo speciale di rotazione finalizzato ai Comuni per la contrazione di mutui sino a 250.000 euro necessari all'acquisizione ed urbanizzazione di aree edificabili ad uso residenziale pubblico nonché all'acquisto di aree edificabili da recuperare. Tale Fondo speciale consentirà, oltre alla acquisizione delle aree, la urbanizzazione delle aree destinate all'edilizia residenziale pubblica con la conseguente immediata fruibilità degli alloggi che, spesso, nonostante siano già ultimati, non possono essere occupati proprio a causa dei ritardi nella completa urbanizzazione delle aree stesse».

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18 24 Ore in Basilicata Nasce il Fondo Interistituzionale per la finanza innovativa alle imprese


La Giunta ha dato il via libera al disegno di legge sulla razionalizzazione delle strutture amministrative

Agricoltura, ok alla riforma dei servizi POTENZA - Via libera al disegno di legge “Razionalizzazione delle strutture amministrative regionali a servizio dello sviluppo agricolo e rurale lucano”. La Giunta regionale, su proposta dell'assessore all'Agricoltura, Vincenzo Viti, lo ha approvato ieri. «Si tratta di un provvedimento di grande importanza - si legge in una nota - che ha richiesto un lavoro intenso di preparazione. Si è reso necessario rivisitare il provvedimento licenziato dalla Giunta nel 2008, tenendo conto delle osservazioni che erano state formulate nei dibattiti nelle Commissioni. Il lavoro di messa a punto del nuovo modello di governance regionale in agricoltura continua la Regione - è stato condotto con i responsabili e i funzionari direttivi degli Enti operanti in agricoltura in una concertazione rigorosa e partecipata con le Organizzazioni professionali e sindacali della regione Basilicata. Poi sono stati attivati i tavoli tecnici sui singoli aspetti e sui singoli problemi ed è stato così possibile pervenire alla definizione di un organico testo legislativo nel quale viene meglio definita la missione degli Enti operanti in

agricoltura, dai Consorzi di bonifica, all'Alsia, all'Arbea, ai distretti rurali e agroalimentari di qualità; viene meglio puntualizzata e organizzata l'attività di partenariato economico sociale per la definizione del Piano triennale di sviluppo dei servizi agricoli; viene definita, in attuazione dei principi di sussidiarietà orizzontale e di animazione del territorio, la promozione di organizzazioni e forme associate di produttori agricoli; viene definita la funzione delle associazioni degli allevatori e come fornitori di servizi reali nell'ambito del Piano triennale dei servizi di sviluppo agricolo». «Si è trattato - ha commentato l'assessore Viti - di un lavoro straordinario che è stato possibile condurre per l'impegno dei massimi responsabili del Dipartimento Agricoltura e fidando sulla cooperazione e interlocuzione delle organizzazioni professionali e sindacali. Credo che in questa maniera stiamo rendendo un servizio all'agricoltura lucana, elevando il profilo riformista della nostra iniziativa e delle scelte in materia di legislazione». Soddisfazione per il provvedimento è stata espressa anche dal presidente della Giunta

regionale, Vito De Filippo. «Un traguardo raggiunto grazie all'impegno dell'assessore Viti e dei suoi più stretti collaboratori e al lavoro condotto con le organizzazioni agricole professionali ed i sindacati per costruire un testo rivolto a razionalizzare la missione degli enti che operano in agricoltura tenendo conto dei criteri di interazione e dei coordinamenti. L'obiettivo - continua De Filippo - è quello di assicurare una maggiore efficienza dei servizi in agricoltura e, al contempo, un consistente risparmio di risorse pubbliche. Ora il provvedimento passa all'esame delle competenti commissioni e confido che il grande impegno finora profuso possa trovare la intelligente interlocuzione e la cooperazione costruttiva del massimo organo deliberante della regione. Infine - conclude De Filippo - devo rimarcare il grande lavoro che la Regione sta compiendo nel comparto agricolo verso il quale vengono indirizzati i consensi degli operatori lucani». Plauso dalla Coldiretti. «E’da apprezzare il metodo di lavoro adottato dall’assessore Viti e dalla sua struttura dipartimentale» ha dichiarato Piergiorgio Quarto, vice presidente regionale Coldiretti Basilicata

L’assessore Vincenzo Viti

Oggi, domani e venerdì appuntamento con la Conferenza dei lucani all’estero

Il mondo si ritrova a Potenza Viaggio attraverso storie di emigrazione e racconti di vita oltreoceano POTENZA - Da oggi a venerdì Potenza ospiterà la Conferenza annuale dei lucani nel mondo, il Forum dei giovani lucani all’estero nonché la premiazione dei “Lucani insigni”. Lo ha annunciato la Commissione regionale dei Lucani all’estero nel corso di una conferenza svoltasi ieri mattina presso il Palazzo del Consiglio regionale della Basilicata. Presenti all'incontro con i giornalisti il presidente della Commissione regionale dei lucani all’estero Pietro Simonetti, il direttore generale del Consiglio regionale Gerardo Calvello e il direttore della Biblioteca nazionale Franco Sabia. La Commissione rappresenta 700.000 lucani all’estero, attualmente esistono 174 associazioni di lucani all’estero, 17 Federazioni e 27 organizzazioni associative in Italia che, quest'anno, avranno per la prima volta il diritto di voto. «Attraverso le aggregazioni dei lucani all'estero è possibile valorizzazione le risorse della Basilicata. Questo mediante la promozione delle tante eccellenze regionali, delle esperienze di chi ha avuto successo o con eventi senza, però, scordare quelli che vivono in realtà difficili spesso anche senza assistenza medica, esempio è l'America latina» ha affermato il presidente della Commissione regionale dei lucani all’estero Pietro Simonetti. «In questo momento occorre, soprattutto, valorizzare e difendere la lingua, perderla vuol dire perdere la memoria, per questo bisogna stimolarla, anche nei paesi europei, con l’utilizzo delle risorse del Fondo sociale europeo, attivando corsi di lingua italiana, corsi per la formazione degli insegnanti di lingua italiana e per creare un corso per addetti allo Sportello estero. Questi ultimi sono presenti a Montevideo e Buenos Aires, in Europa a Londra e a Stoccarda e in Italia a Vigevano e Milano; è prevista l'apertura a S. Paulo e a Rio in Brasile, in Colombia e in Perù. Una rete che vada ad interfacciarsi con i vari Dipartimenti regionali per dare le risposte a tutte le richieste con la collaborazione dell’Apt» ha continuato Simonetti. Nel corso dei tre giorni è prevista la cerimonia di premiazione dei

Pietro Simonetti

“Lucani insigni”. «I premi vengono assegnati in base alla legge regionale n°22/2002. Attualmente vengono premiati i personaggi lucani che in regione, in Italia o all'estero hanno tenuto alto il nome della regione Basilicata; alcuni vengono premiati per i risultati conseguiti nel campo sociale, artistico e letterario, altri per la diffusione dell'identità lucana» ha detto il direttore generale del Consiglio regionale Gerardo Calvello. Ha chiuso l'incontro il direttore della Biblioteca nazionale Franco Sabia spiegando che «la biblioteca nazionale ha aderito alle iniziative della Crle con la rivisitazione della stampa quotidiana Italiana, in particolare di “La Stampa”, “Il Corriere della Sera” e “Il Messaggero” riproducen-

do quelle pagine che hanno affrontato il fenomeno migratorio dal sud verso il nord. Lo scopo è quello di provare a rivivere le difficoltà che ogni giorno i nostri conterranei dovevano affrontare. Tutto ciò si inserisce in un progetto più ampio intrapreso dalla biblioteca che riguarda la costituzione di un pezzo della biblioteca digitale italiana. Progetto che il ministero per i Beni Culturali ha avviato circa 8 anni fa con l’obiettivo principale di mettere in rete i libri e i documenti nella loro completezza. Noi abbiamo aderito a questo progetto con un pezzo che riguarda la Basilicata, fra qualche mese metteremo in rete circa 37.000 pagine di periodici lucani stampati tra la fine dell'800 e la prima metà del 900. Siamo poi impegnati nella costruzione di un centro documentale della Basilicata per mettere insieme tutto il patrimonio prodotto da questa regione, per il momento siamo arrivati a 6.000 titoli e a 460 periodici». Il programma dei lavori, che si svolgeranno presso il Grande Albergo di Potenza, prevede nel corso del primo pomeriggio di oggi, dopo il saluto delle autorità, la designazione del membro dell’esecutivo da parte dei rappresentanti delle Associazioni dei lucani in Italia e l'elaborazione del programma di lavoro e la riunione dei

giovani del Forum per l’elezione dei coordinatori continentali. Alle ore 17, si svolgeranno la riunione della Commissione per la definizione del Piano annuale e l’incontro dei giovani con il Forum dei Giovani di Basilicata. La giornata di domani vedrà il prosieguo della riunione della Commissione, mentre i giovani incontreranno il rettore dell'Unibas, i dirigenti del Dipartimento Formazione della Giunta regionale, i rappresentanti dell’Ardsu, i responsabili del progetto Sir, sistema di comunicazione radiotelevisivo con appositi gruppi di lavoro e l’Azienda di promozione turistica della Basilicata. Nel pomeriggio è la partenza per la visita allo stabilimento Sata di Melfi e successivamente l’arrivo a Lagopesole per la visita al castello Federiciano che ospiterà al suo interno il Museo dell’Emigrazione. Nella serata l’incontro con i sindaci delle città capoluogo ed i Presidenti delle Province. Nella giornata di venerdì è prevista l'inaugurazione della Mostra fotografica dell’artista Lombardi e la rassegna sulla Letteratura dell’Emigrazione presso la Biblioteca Nazionale di Potenza. A fine mattinata, presso la Sala Inguscio della Giunta regionale, si svolgerà la cerimonia di premiazione dei “Lucani insigni”. Antonella Mariani

L’Avis di Pietragalla cambia sede Venerdì la raccolta del sangue PIETRAGALLA - Da qualche giorno la sezione comunale di Pietragalla dell'Associazione Volontari Italiani del Sangue ha una nuova sede sociale. In realtà si tratta di un trasferimento di poche decine di metri, in quanto la nuova collocazione è posta sempre nella centralissima piazza Maggio. Ci si trova al cospetto di una sede decisamente molto più ampia rispetto a quella precedente (infatti l'estensione areale è doppia rispetto alla vecchia ubicazione) consentendo in tal modo una migliore utilizzazione dello spazio e una disposizione più funzionale delle scrivanie, del computer, della stampante,

dei poster e di tutto il materiale utile all'attività quotidiana della struttura associativa. C'è molta soddisfazione quindi tra i soci avisini pietragallesi per questa nuova collocazione che consente di lavorare in maniera comoda. Passando invece all'attività istituzionale è previsto per il prossimo venerdì 22 maggio l'appuntamento mensile con la donazione del sangue che avverrà come sempre dalle ore 8.30 fino alle ore 11 presso la sede dell'ambulatorio comunale in via San Demetrio. Antonio Bevilacqua

Quarta Commissione regionale

Nardiello (Pdci) vuole l’audizione del direttore dell’ospedale San Carlo POTENZA - Giacomo nardiello (Pdci), segretario della Quarta Commissione regionale ha chiesto, al presidente della stessa, Marcello Pittella, l'audizione di Giovanni De Costanzo, direttore generale dell'azienda ospedaliera San Carlo di Potenza. L’audizione è stata chiesta per illustrare i contenuti del documento programmatico aziendale che è stato già presentato nei giorni scorsi in incontri aziendali. Nel sottolineare di aver raccolto numerose sollecitazioni di dipendenti ed operatori del San Carlo deifinite “allarmati” in merito a notizie che riguarderebbero la riorganizzazione di Dipartimenti ed Unità Operative, sino ad ipotizzare depotenziamento o smantellamento di strutture, il segretario Giacomo Nardiello ha evidenziato la «necessità che siano fornite informazioni e noti-

zie precise e quindi esatte sul programma che intende attuare l'azienda ospedaliere e soprattutto siano fornite garanzie sul prosieguo dell'attività e delle prestazioni erogate all'utenza».

NON UDENTI Di Sanza chiede spiegazioni sugli ausili IL consigliere regionale del Pd, Antonio Di Sanza, ha presentato un’interrogazione al presidente della Giunta e all’assessore alla Sanità «tesa a verificare l’attuazione ed una eventuale modifica della Delibera di Giunta regionale n. 1249 del 30 luglio 2009 relativa alle protesi ed agli ausili erogabili ai cittadini lucani». «Con Delibera di Giunta regionale n. 1249 del 30/07/2008 – dichiara Di Sanza – è stata approvato l’elenco delle protesi e degli ausili erogabili ai cittadini residenti in Basilicata. Dopo una consultazione con la segreteria regionale dell’ente nazionale sordi di Basilicata, ho ritenuto opportuno interpellare la Giunta regionale al fine di verificare l’attuazione della Delibera in parola. Da quanto risulta, gli uffici addetti alle protesi delle Asl dichiarano di non essere a conoscenza della Delibera di Giunta regionale 1249/2008 e, soprattutto, di non avere alcuna notizia circa la disponibilità finanziaria delle Asl all’acquisto dei PC per i sordi». «Per tali motivi – conclude Di Sanza – ho presentato un’interrogazione al presidente della Giunta regionale ed all’Assessore competente al fine di prevedere modifiche alla Delibera tese ad offrire ai sordi la scelta tra un pc ed un videotelefono così da dare l’opportunità, a chi non sa usare il pc, di poter allo stesso modo usufruire dell’agevolazione ed avere a disposizione un ausilio portatile ed un più facile mezzo di comunicazione per i segnanti. Altresì, ho chiesto di voler avviare un’azione informativa».

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24 Ore in Basilicata 19

Mercoledì 20 maggio 2009


BREVI

Mercoledì 20 maggio 2009

PREZZO DEL LATTE

PREMIO PER TESI DI LAUREA

CONCORSI PUBBLICI

Venerdì incontro in Regione

Aato e Unibas

Tisci interroga De Filippo

È stata rinviata a venerdì la riunione, prevista per ieri, con le organizzazioni professionali di categoria, la Cna e la Confcommercio per discutere del prezzo del latte. L' incontro si terrà alle ore 10,30 nella sala riunioni del Dipartimento Agricoltura.

LA Facoltà di Ingegneria dell'Unibas in collaborazione con l'Aato ha istituito un premio per tesi di laureaper studenti residenti in Basilicata, su temi relativi al ciclo integrato delle acque. Il bando scade il 5 giugno ed è scaricabile dal sito: www.ing.unibas.it.

IL presidente del gruppo di Alleanza nazionale, Antonio Tisci, ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al presidente De Filippo per conoscere quando saranno espletati i concorsi per i 78 posti banditi dalla Regione.

La Confagricoltura lancia l’allarme sull’assenza di lavoratori per il settore

Parco del Pollino

Al via i corsi di salvaguardia Appello alla politica per snellire le norme sugli immigrati ambientale

«Manca la manodopera» POTENZA - La Confagricoltura di Basilicata lancia l’allarme «sulla crisi del settore e sulla cronica carenza di manodopera per le aziende agricole». E’ sicuramente un paradosso tutto lucano – si legge nella nota dell’organizzazione datoriale agricola - che in una regione che evidenzia un tasso di disoccupazione superiore all’11 per cento, secondo i dati relativi al 2008 diffusi dall’Osservatorio economico della Basilicata di Unioncamere, le imprese agricole faticosamente portano avanti la loro attività grazie alla manodopera extra regionale o extracomunitaria vista la diffusa indisponibilità ad trovare maestranze locali. Ne sono esempio le centinaia di aziende zootecniche che impiegano quasi esclusivamente lavoratori indiani, pachistani o dell’est europeo; o le grandi campagne di raccolta del metapontino effettuate quasi totalmente con manodopera di provenienza calabrese e pugliese, per arrivare alla raccolta del pomodoro nell’area bradanica e dell’ofanto fatta con lavoratori provenienti dal nord africa e dal Maghreb. Purtroppo è un dato di fatto – sottolinea ancora la Confagricoltura – che gli italiani sono sempre più indisponibili a svolgere le mansioni agricole e questo è anche colpa di un costume culturale che assegna al lavoro agricolo una condizione di inferiorità per cui, a parità di salario, si preferisce essere operaio Fiat piuttosto che trattorista o mungitore. E’ indispensabile – a parere della Confagricoltura – adottare normative che liberalizzino il mercato del lavoro e favoriscano la circolazione della manodopera, in più occorrerebbe rendere più snelle e rapide le procedure di regolarizzazione dei lavoratori

«Italiani sempre più indisponibili per mansioni agricole»

extracomunitari previsti dalla legge Bossi-Fini. Dati alla mano, per regolarizzare un cittadino extracomunitario - sottolinea ancora la Confagricoltura - occorre quasi un anno, un lasso di tempo assolutamente non compatibile con i tempi delle imprese, anche perché un agricoltore che al momento della raccolta ha bisogno di maestranze, non può rischiare di vanificare migliaia di euro di investimenti ad ettaro perché in quel momento non ci sono lavoratori locali disponibili. E’ forse giunto il momento – conclude la Confagricoltura – che la politica faccia una seria riflessione sui temi del lavoro chiedendosi se è reale il dato di disoccupazione in Basilicata e perché non puntare con iniziative straordinarie su un settore come quello agricolo che sviluppa oltre 3,5 milioni di giornate lavorative annue e che ha grandi potenzialità occupazionali.

Agricoltori al lavoro nei campi

GIUSTIZIA

Omicidio Blacj, ascoltata come teste la moglie di Massimo Adinolfi POTENZA - Cristina Blacj e Massimo Adinolfi si vedevano spesso, troppo spesso. Pavel Blacj sapeva, e la cosa non gli andava giù per niente. Ultimamente aveva iniziato a chiamare al telefono la moglie di lui, e a chiedere di incontrarla per chiarire questa cosa una volta per tutte. Per il pm che ha condotto le indagini, Henry John Woodocock, il movente del suo omicidio è tutto qui. Questo è il motivo per cui Cristina Blaji e Massimo Adinolfi avrebbero ucciso Pavel Blacj, il 30 giugno di due anni fa. Ieri mattina in udienza nel Palazzo di giustizia di Potenza la moglie di Adinolfi è stata sentita come testimone davanti alla giuria della Corte d'Assise, presieduta da Andrea Gubitosi. Ha confermato di aver ricevuto le telefonate di Pavel Blacj nei giorni immediatamente precedenti alla data del delitto. Cristina Blaji oggi ha ventuno anni. Al centro di tutto ci sarebbe lei. Arrivata in Italia per prima, Cristina si era stabilita nella zona di Sarno dove Massi-

mo Adinolfi, un facoltoso mobiliere quarantenne, già sposato e con tre figli, le aveva messo a disposizione un appartamento con tanto di auto. La loro relazione sarebbe andata avanti due anni, fin quando è arrivato dalla Romania Pavel Blacj, trentanove anni, e legittimo marito di Cristina. Lei aveva chiesto la separazione da molto tempo, ma lui continuava ad opporsi con tutte le forze, e poiché erano inutili i tentativi di ammorbidirlo, Cristina Blacj e Massimo Adinolfi avrebbero deciso di comune accordo la sua morte. Portato in macchina nel potentino, una volta scesi i due l'avrebbero costretto a denudarsi, e poi freddato con cinque colpi di pistola alla nuca, alla gola, e al petto, cercando in qualche modo di depistare le indagini. Il corpo è stato ritrovato nelle vicinanze del ponte di Balvano all'alba di domenica 1 luglio, nudo e senza documenti, con gli indumenti di sotto ben ripiegati. l. a.

POTENZA – Prevenire l’ambiente sensibilizzando, anche attraverso la formazione e l'informazione. Il Parco Nazionale del Pollino, grazie ad un progetto finanziato nell’ambito del Programma Pon Sicurezza 2000-2006 dal Ministero dell’Interno e promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, avvia, in questi giorni il Progetto di sensibilizzazione in favore della salvaguardia ambientale anche attraverso formazione e informazione (learning management) per migliorare il percorso di conoscenza in favore della cittadinanza, del partenariato e dei dipendenti dell’Ente Parco Nazionale del Pollino e degli enti locali del territorio. Il progetto fornirà alle strutture operative destinatarie del progetto (Ente Parco, Enti Locali, Terzo settore, cittadini) strumenti informativi e formativi capaci di offrire diversi livelli di conoscenza e approfondimento delle tematiche relative alla salvaguardia dell’ambiente. Fornirà, inoltre, in modo capillare attraverso una piattaforma di Learning Management Il Pollino Environment contenuti specialistici funzionali agli occupati nei diversi uffici per garantire competenze e aggiornamento professionale agli operatori delle amministrazioni locali coinvolte. Organizzerà, altresì, momenti di informazione ad un pubblico ampio per creare momenti di riflessione e consapevolezza sulle risorse ambientali del territorio e sulle misure necessarie per la salvaguardia e la valorizzazione del Parco Nazionale del Pollino. Sono infatti previsti due workshop: uno sabato 23 maggio 2009 all’Università della Calabria, a Rende (CS) e l'altro lunedì 25 maggio 2009, a Potenza, al Grande Albergo Potenza (corso XVII Agosto, 46). I workshop di avvio del progetto di “Sensibilizzazione in favore della salvaguardia ambientale attraverso formazione e informazione (learning management)” vedranno la partecipazione di rappresentanti del Parco del Pollino, rappresentanti dei Comuni afferenti al Parco del Pollino, di Enti locali, professionisti del settore del rischio ambientale e di cittadini dei comuni del Parco del Pollino e di testimonial nella materia di riferimento quali: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero degli Interni, rappresentanti delle Istituzioni Regionali e Locali, del Partenariato istituzionale e le Associazioni di Categorie e del mondo ambientale.

Lunedì 25 workshop al Grande Albergo di Potenza

A cura di ANNA

Dall’Alsia un sms contro i parassiti L'AGENZIA Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura (Alsia) ha attivato il servizio FitoSPA, ovvero la previsione e l'avvertimento dello sviluppo di parassiti sulle colture tramite sms. «Il messaggio sul telefonino viene inviato in occasione di ogni evento o di sequenze di eventi infettivi, cioè di ogni pioggia, o giorni di pioggia, capaci di innescare la malattia». Al momento il servizio è in fase di sperimentazione per quanto riguarda la ticchiolatura del melo in Alta Val d'Agri: dal 9 aprile scorso, 30 imprenditori agricoli di quel comprensorio, ricevono tramite sms i consigli per la difesa per contenere il rischio di infezione della malattia. L'agenzia prevede che, nell'arco di tre anni, sarà attivata la difesa fitosanitaria a distanza anche per la carpocapsa del melo, la cocciniglia rossa forte degli agrumi, l'oidio, la peronospora e la tignoletta della vite. www.apcom.it

GIAMMETTA

Giovani cuochi per gli Emirati

Salsiccia lucana in gara al campionato italiano

PROVENGONO dalla Basilicata ma anche Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. Diventeranno cuochi per gli Emirati Arabi, chef di bordo per esportare il Made in Italy. E' Replay estensione, un progetto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento per lo sviluppo e la competitività del Turismo, realizzato con l'assistenza tecnica di Enit e della sua società controllata “Promuovi Italia”. Lo scopo è fornire ai soggetti disoccupati e svantaggiati opportunità di orientamento e formazione. Durante il corso di 180 ore, (che si svolgerà all'Elba) i partecipanti avranno modo di specializzare le proprie competenze sia in aula che in cucine professionali. www.italynews.it

ANCHE la salsiccia lucana tra i finalisti del IV Campionato Italiano del Salame che ha già un elenco di gustosi semifinalisti. Specialità prodotte in Liguria, Lombardia, Marche, Veneto, Calabria, Friuli, Basilicata, Trentino, Emilia Romagna, Toscana e Piemonte tra cui si sceglierà il vincitore. Da febbraio si stanno svolgendo, presso ristoranti e scuole alberghiere, le preselezioni per individuare i prodotti che contenderanno nelle semifinali i 20 posti della finalissima. I primi giudici sono e sono stati i clienti dei ristoranti e i ragazzi delle scuole alberghiere, preparati dagli esperti dell’Accademia delle 5T. Alle semifinali la parola passerà agli addetti ai lavori. A rappresentare la Basilicata la Soppressata, la Salsiccia piccante e la Salsiccia dolce de Il Parco delle Bontà, di Caggiano Summo di Forenza (PZ). A giugno la finale a Brescia. (www.tigulliovino.it)

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Mercoledì 20 maggio 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

Al teatro Stabile la premiazione per l’iniziativa di Eni e Regione

Corti di ragazzi dai 18 ai 35 anni

Short movie “SchoolNet”, cittadini Anche la II edizione del mondo si diventa da piccoli nel capoluogo TANTE mani alzate a salutare i coetanei norvegesi, australiani e del Timor Est collegati in videoconferenza. Basilicata e resto del mondo più vicini, ieri al teatro Stabile di Potenza, in occasione della cerimonia di premiazione dell'iniziativa internazionale “School- Net” promossa da Eni ed organizzata in collaborazione con la Regione Basilicata, l'Ufficio Scolastico Regionale e con le istituzioni e dipartimenti dei diversi paesi coinvolti. Scopo raggiunto per i promotori del progetto, quest'anno alla decima edizione, come spiegato dallo stesso direttore regione Sud Europa, Asia Centrale e Australasia della multinazionale, Umberto Vergine : «La finalità era proprio quella di promuovere il dialogo tra scuole appartenenti a differenti regioni del mondo e favorire l'integrazione culturale». In tutto 800 i ragazzi che hanno aderito all'iniziativa presentando 27 tra elaborati in forma scritta e video, centrati sul tema “Mestieri del passato e mestieri di domani” . A concorrere con i colleghi norvegesi, australiani, dell'Alaska e del Timor Est, per la Basilicata c'erano gli istituti delle scuole secondarie di primo grado di Calvello, Laurenzana, Sant'Argcangelo, Satriano, Viaggiano e Tricarico, paesi interessati dal lavoro dell'Eni. Ad aggiudicarsi il primo premio, nella categoria internazionale, la scuola secondaria di primo grado di Sant'Arcangelo con

Alcune immagini della premiazione che si è tenuta ieri mattina al teatro Stabile di Potenza (Foto Andrea Mattiacci)

il lavoro “Il progresso nella nostra cultura lavorativa”. I ragazzi della I, II e IIA partiranno presto per la Norvegia per incontrare i coetanei della “ Hasvick Breivikboton and Sorvaer schools” . Menzione speciale invece per la scuola secondaria di primo grado di Calvello, per l'elaborato “Calvello il vecchio e il nuovo”. «Siamo stati molto contenti del successo dell'iniziati-

va e dei risultati ottenuti ha continuato Vergine La ragione per la quale abbiamo dato avvio questo progetto è che vogliamo condividere con i territori nei quali operiamo la nostra esperienza di lavoro ed avvicinare gli uni agli altri mettendo in comune i dati relativi alla realtà culturale e sociale. La scuola è un buon punto di partenza e lo stesso tema scelto permetteva di

La locandina dell’iniziativa

realizzare tutto ciò “. Una buona iniziativa anche per Giuseppe Pepe, dirigente tecnico dell'ufficio regionale scolastico; “ un laboratorio di identità territoriale- l'ha definitache consente al contempo la formazione di una più ampia identità, quella di cittadini del mondo che devono guardare al territorio come ad una ricchezza comune”. Anna Musacchio

SI svolgerà ancora a Potenza la seconda edizione di Short movie festival youth in action (la prima risale al 2006). Appuntamento dal 23 al 28 settembre prossimo con il festival di cortometraggi completamente ideati e realizzati da ragazzi tra i 18 e i 35 anni provenienti da tutta Europa. Diverse le tematiche in cui gli autori potranno cimentarsi: problemi del mondo, come guerre, violenza e religione, cittadinanza europee attiva, il mondo dei giovani volontari e interculturalità. Il progetto, promosso e coordinato dall'associazione Euronet, è patrocinato dal Consiglio d'Europa e dal comune di Potenza. L'associazione potentina sta già lavorando in coordinamento con altre organizzazioni partner (le nazioni al momento coinvolte sono Cipro, Grecia, Francia, Georgia, Serbia, Portogallo) impegnate a diffondere il progetto nella Comunità europea. Alcuni ragazzi di queste organizzazioni hanno già

partecipato a una visita preliminare a Potenza, agli inizi di maggio. «E' un buon progetto di cooperazione - ha spiegato uno dei giovani che hanno partecipato al meeting preliminare, Nenad Tesla, giunto dalla Serbia - e man mano che lavoriamo ci rendiamo concretamente conto dei progressi. La città di Potenza? E' stato un bel viaggio». Che si replicherà per tutti gli autori selezionati (sarà costituita una commissione apposita) a settembre. Quanto al festival, saranno ospitati 33 giovani autori, 3 per ogni Stato che ha aderito al progetto. Ogni cortometraggio potrà avere una durata massima di 30 minuti e dovrà essere obbligatoriamente sottotitolato in lingua inglese. Per maggiori informazioni e per trovare la documentazione per partecipare al festival (la scadenza per l'invio del materiale è il 7 agosto) basta consultare il sito web del festival (www.shortmoviefestival.com).

ACCADE IN CITTÀ

Tutela della persona per la libertà della vita «NON solo liberi di vivere, ma liberi per la vita». Parla così il vescovo delegato Ceb, Vincenzo Orofino, che “apre” il convegno sulla “Tutela della persona fino alla fine”, organizzato al Don Bosco dalla Commissione regionale del laicato di Basilicata, in collaborazione con il Centro di bioetica lucano. «Si tratta di un convegno di pastorale culturale - continua . Orofino - e non di pastorale ideologica o di uno di quei discorsi sulla vita che si fanno ogni tanto. Il nostro obiettivo è quello di creare le condizioni affinché si realizzi una cultura della vita». Di particolare rilievo, gli interventi di Dario Sacchini, docente e ricercatore in Bioetica presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e di Claudio Sartea, docente e ricercatore presso l'Università Tor Vergata di Roma. Sacchini parla dell’attuale «dibattito tra scienza e coscienza, tra responsabilità dei medici e autonomia della libertà individuale che divide il modo di concepire la “dolce morte”». Dun-

que, la domanda è: qual è la responsabilità del medico nelle fasi terminali della vita di una persona che ha espresso la volontà di morire? E' una domanda cruciale, specie in un momento in cui il Parlamento si appresta a votare una legge sul cosiddetto testamento biologico, secondo cui dovrebbe essere ribadito ed esteso il principio costituzionale dell'autonomia e della volontà individuale nella scelta del rifiuto delle cure, anche se ciò comporta un esito mortale. Dunque, deve o no restare al medico la libertà di trattare una richiesta di questo genere in 'scienza e coscienza'? Un pò di filosofia viene fatta rientrare dalla finestra come 'coscienza razionale', nel senso di ciò che condividiamo con gli altri e che ci permette di discutere in modo costruttivo. Parlando di 'autonomia' della volontà individuale, infatti, non si può confonderla con l' 'autosufficienza'. La pretesa di una non-dipendenza assoluta (da Dio, dagli altri, dalla ragione, dai propri limiti, da

Due immagini della manifestazione al teatro Don Bosco (Mattiacci)

un fine) non è realistica: risulta perciò anti-umana. Kant pone l'esempio dell'eutanasia che come fine (“sottrarsi a dolorose circostanze”) non giustifica il mezzo (“sopprimere se stesso”). Sartea parla di leggi. «La necessità di una legge sul fine vita? Non è dettata dalla fede. E non nasce nemmeno dall'ideologia. Esce dalla convinzione che dovrebbe permeare chiunque oggi, nel nostro Paese, si trovi a discutere sull'au-

tonomia dell'individuo. La decisione su Eluana Englaro lascia tutte le persone ragionevoli insoddisfatte. Lascia insoddisfatto chi, come me, ritiene che l'autonomia della persona sia un diritto inviolabile e i giudici di Milano hanno chiaramente violato l'autonomia di Eluana "presumendo" la sua volontà. Ma a ben vedere dovrebbe essere insoddisfatto anche chi è d'accordo con i giudici milanesi, semplicemente perché un

diverso giudice potrebbe decidere all'opposto. Il punto è tutto qui: vogliamo lasciare all'arbitrio il bene-vita, un bene inalienabile?». «La chiesa - ha concluso Superbo - deve parlare agli uomini a favore degli uomini. Amare la vita soprattutto nella fragilità ma insieme uniti dallo Spirito Santo. Bisogna essere formati profeti e coraggiosi». Anna Maria Calabrese potenza@luedi.it

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Potenza


Mercoledì 20 maggio 2009

Precisazione del San Carlo

Nefrologia Passerelle di via Anzio «Niente chiusura Pronta la messa in sicurezza ma trasformazione» SARANNO consegnati oggi alle 11 i lavori di messa in sicurezza delle passerelle e dei percorsi pedonali in via Adriatico L'intervento interesserà la demolizione delle passerelle prospicienti il parco dell'Europa Unita, la messa in sicurezza delle parti ammalo rate e la ripavimentazione delle aree “snodo”. L' idea progettuale prevede che le passerelle e le rampe a ridosso del parco, in entrambi i lati, siano abbattute; è prevista altresì, la creazione di piccoli spiazzi in linea ai fabbricati ed alternati ad essi che saranno collegati ai piazzali antistanti attraverso le passerelle già presenti. Queste ultime verranno interessate da lavori di messa in sicurezza e fungeranno esclusivamente da percorsi pedonali che daranno accesso alle attività commerciali presenti sul piano rialzato.

Uno scorcio di Poggio tre Galli (foto Andrea Mattiacci)

Per la realizzazione dei lavori la spesa ammonta a 500.000 euro. L'intervento di messa in sicurezza delle passerelle di via Adriatico e dei percorsi pedonali si innesta in un più

Da febbraio in 185 senza stipendio

Aias, lavoratori proclamano sciopero Non retribuiti da 3 mesi SONO 185 i lavoratori dell’Aias di Potenza che il prossimo 29 maggio sciopereranno per tutta la giornata. A darne notizia i segretari regionali della Cgil, Cisl e Uil funzione pubblica, risppettivamente Di Bello, Di Bono e Mecca. Alla base della decisione dipendenti dell’Aias di astenersi dal lavoro «il perdurare - si legge nelle nota congiunta delle tre sigle sindacali - di una situazione gravissima e intollerabile». I 185 lavoratori, infatti, a oggi non hanno ancora ricevuto gli stipendi dei mesi di febbraio, marzo e aprile. Come se questo non bastasse Di Bello, Di Bono e Mecca hanno sottolineato «la scarsa collaborazione

DUEMILA anni fa nasceva Saulo, l'amore per Cristo lo trasformava in Paolo sulla via Damasco e da allora un cammino unico il suo, che sulla terra si è fermato a Roma, dopo aver evangelizzato la gran parte del mondo antico, ma che per i cattolici continua ancora oggi, attraverso le sue lettere parte integrante nel Nuovo Testamento, e tra esse con quello che è definito il suo vangelo, la lettera alla comunità della Galazia. Nell’anfiteatro del Seminario maggiore di Potenza, il cardinale Albert Vanhoye, ha concluso l'anno paolino, celebrato nella chiesa di Basilicata così come nella chiesa cattolica, con un intervento che, più che definire lectio magistralis, pare più corretto chiamare inno alla libertà. Esegeta di fama mondiale, pluri laureato, impegnato da mezzo secolo nella docenza in diversi atenei europei, stretto collaboratore del cardinale Ratzinger, oggi Benedetto XVI, Vanhoye ha rapito l'attenzione e il cuore dei fortunati uditori, per la maggior parte docenti e studenti dei due istituti teologi-

del consiglio d’amministrazione dell’Aias e il nulla di fatto con cui si sono conclusi gli incontri organizzati dal dipartimento Sicurezza e solidarietà sociale». Tra l’altro si legge nella nota «manca la disponibilità dei vari creditori, ovvero le ex Usl commissariate e i Comuni a cui l’Aias eroga il servizio e manca anche l’adegiamento delle tariffe da parte della Regione Basilicata».

ampio disegno di recupero e riqualificazione del quartiere Poggio tre Galli già iniziato con la realizzazione del parco dell'Europa Unita. Il parco infatti costituisce un punto di riferimento non

solo per gli abitanti del quartiere ma per l'intera collettività che utilizzano l'ampio spazio per incontrarsi, per passeggiare ma anche per praticare attività sportive all’aperto.

«IN merito all’articolo “S. Carlo, l’Ugl minaccia il ricorso alla magistratura” pubblicato sul Quotidiano di ieri alla pagina 21, la necessaria secchezza dell’occhiello, che parla di “chiusura di Nefrologia” rischia di ingenerare un grave fraintendimento e rende estremamente opportuna una precisazione per rassicurare i lettori e i cittadini tutti». A farlo sapere l’ufficio stampa del nosocomio potentino «Il comunicato dell’Ugl si legge nella nota - parla infatti di “rischio di soppressione per il dipartimento Nefrourologico”. Il dipartimento è una struttura organizzativa e non operativa e quindi tutte le attività delle unità complesse di Urologia e Nefrologia proseguiranno regolarmente. A onor del vero, anche l’enunciato del sindacato di categoria è fortemente impreciso e quindi

Predisposti dal Comune i soggiorni termali

Anziani in vacanza Al via il programma ANCHE nella prossima stagione estiva il Comune di Potenza darà spazio alle vacanze dedicate agli anziani. L'Unità di direzione servizi sociali di Palazzo di Città, sita in via Lacava 2, ha varato il programma relativo all'utilizzo degli stabilimenti termali di Contursi Terme e Terme Lucane S.R.L. di Latronico che hanno messo a disposizione le proprie strutture nei confronti degli anziani del capoluogo di regione. Gli esponenti della terza età saranno impegnati in un progetto relativo alle cure termali con servizi aggiuntivi. I servizi daranno la possibilità alle espressioni della terza età di Potenza di svolgere regolarmente e comodamente alcuni periodi di riposo. In sostanza l'Unità di Direzione servizi sociali ha inteso promuovere viaggi di andata e ritorno completamente gratuiti nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre qualora si raggiungesse un numero minimo di cinquanta elementi. Inoltre gli anziani potranno disporre di apposita

assistenza medica durante l'intero svolgimento delle cure termali, della visita medica specialistica, gratuita circa la patologia oggetto di cura e dello sconto del 50% sull'eventuale secondo ciclo di cura a pagamento. La richiesta dovrà pervenire entro il 29 maggio. Il Comune ha disposto anche i modelli per la richiesta del servizio “Cure Termali” che potranno essere ritirati presso l'Ufficio Cortesia dell'Unità di direzione servizi sociali, sito proprio in Via Lacava a Potenza. Gli interessati potranno telefonare al numero 097//415541/2. Gli iscritti dovranno presentare la prescrizione medica, la copia della carta d'identità e quella del codice fiscale. L'unità di direzione provvederà all'istruttoria e all'organizzazione completa del servizio. Relax e tanto svago, anche in questa stagione gli anziani potranno usufruire delle cure termali nei centri di Latronico e Contursi Terme. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it

Estrazione dei biglietti vincenti

L’Unione ciechi e il progetto “Oltre la visione” SI terrà oggi alle 17 nell’atrio del Municipio di Potenza, in piazza Matteotti, alla presenza di un incaricato del sindaco l’estrazione dei biglietti vincenti della prima lotteria a premi organizzata dalla sezione provinciale dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti di Potenza. L'estrazione verrà effettuata solo sui biglietti venduti e i premi in palio sono complessivamente 39. «Cogliamo l’occasione -ha fatto sapere Marina Buoncristiano, presidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti di potenza - per ringraziare le attività commerciali che hanno sponsorizzato l'iniziativa e tutti coloro che hanno contribuito attraverso l'acquisto dei biglietti, alla realizzazione del progetto “Oltre la visione: potenziare gli altri sensi”. I proventi della lotteria, infatti, saranno utilizzati per ultimare i lavori di ristrutturazione della sede sociale e l’ammodernamento tecnologico e strumentale dei locali, con particolare riferimento alla realizzazione dell'aula multimediale e all'installazione di una cabina insonorizzata per la registrazione di testi.

Il cardinale Vanhoye chiude al Seminario le manifestazioni dell’anno paolino

Cristiani, liberi di servire nell’amore ci del capoluogo. La voce delicata del porporato, resa ancora più soave dalla tipica cadenza transalpina, con la semplicità, la chiarezza, l'efficacia di chi attraverso la fede, lo studio illuminato e la perseveranza ha saputo affascinare moltitudini di persone, anche quanti l'hanno conosciuto solo attraverso i suoi numerosi scritti, con pennellate decise e al tempo stesso ricche di sfumature ha affrescato la figura di Paolo e il suo messaggio contenuto nella lettera ai galati. Dopo la presentazione curata da un suo degno studente, oggi a sua volta tra i massimi esperti dell'uomo di Tarso, don Pasqualino Basta, organizzatore della serie di incontri insieme a don Pasquale Giordano e alla professoressa Tonia Campanella, e accolti con piacere i ringraziamenti formulatigli dall'arcivescovo Agostino Superbo, Vanhoye ha

esordito citando i capitoli dall'1 al 5 della lettera sottolineando «le espressioni inerenti la schiavitù, che paiono conflittuali, tanto che in un primo tempo sembrano aborrirla, mentre appena qualche capitolo più tardi la citano ad esempio. Si passa dal rifiutare ogni giogo di schiavitù all'invito al farsi schiavi gli uni degli altri. Nel secondo capitolo di Galati, poi, Paolo racconta di aver resistito ai falsi fratelli, nemici della libertà cristiana “non cedemmo affinché la libertà rimanesse salda”. Per Paolo la libertà evangelica e quella cristiana risultano inscindibili». Il cardinale è quindi passato ad esaminare il rapporto tra la legge e lo spirito. Ancora nel secondo capitolo Paolo rivolgendosi ai galati evidenzia come la “circoncisione non vi gioverà a nulla”. Chi si faceva circoncidere era obbligato ad obbedire

anche al più piccolo cavillo della legge, un peso gravosissimo per i tanti che in quella comunità, proprio come Paolo, giungevano dal mondo pagano. E Paolo per questo, predicando un vangelo d'amore e non di coercizione, era contrario a imporre la circoncisione. Paolo aveva ben compreso che la base della fede cristiana era l'amore. Nel mondo ellenistico la circoncisione equivaleva al tagliare il legame con il proprio ambiente per rinchiudersi nel 'ghetto ebraico'. La circoncisione che oggi ci appare come un problema lontano è da considerarsi tale solo grazie a Paolo: è a lui che dobbiamo la nostra libertà di cristiani, quella che ci differenzia dagli ebrei. La libertà cristiana è la riunione a Cristo Risorto per mezzo della fede, fede che sottrae completamente i cristiani alla legge. L'osservanza della legge

sostanzialmente errato». L’atto aziendale, infatti, presentato alle 13 sigle sindacali dei dirigenti e alle 4 sigle sindacali del comparto, che ne hanno preso atto con sostanziale favore, «non prevede la soppressione del dipartimento nefro-urologico ma la sua trasformazione, nel quadro di una più complessa e avanzata organizzazione aziendale, in dipartimento funzionale».

non è fondamentale così come poteva apparire nell'Antico Testamento. Le opere della legge sono sì quelle giuste, ma la legge non è in grado di dichiarare giusto un peccatore. Il solo mezzo è la purificazione offerta da Dio per mezzo del Figlio crocifisso. Per Paolo il periodo della legge è un periodo di soggezione, quello della fede un periodo di libertà. Paolo ha capito che Cristo, nel suo mistero pasquale ci ha concesso di elevarci dallo stato di schiavitù a quello di figliolanza divina, l'essere figli di Dio, come ci dice alla fine del quarto capitolo della lettera ai galati. I cristiani non si trovano più al livello in cui la legge esercita il suo potere, devono porre grande attenzione a non scendere di livello. Qui, dopo alcuni esempi concreti, il cardinale riprende il tema iniziale. «Il vero concetto di libertà

cristiana, Paolo la presenta paradossalmente come una schiavitù, anche se, in realtà, il verbo greco con il quale si indica l'essere schiavi gli uni degli altri, è inteso nel senso di servirsi reciprocamente. La schiavitù schiaccia le persone e ne annulla la dignità. Quella medesima dignità si esalta nel servizio: il servirsi vicendevolmente. Paolo non esorta a osservare i diversi precetti della legge, ma a lasciarsi guidare dalle varie indicazioni che provengono da Dio. Paolo sa che è necessario ricevere da Dio lo Spirito: la sua potenza è indispensabile per vincere gli impulsi della carne e conservare la libertà cristiana. L'apostolo non predica un cristianesimo facile, ma ricorda che la libertà cristiana si trova nell'opposizione che regna tra i desideri della carne e quelli dello Spirito». E, dopo aver spiegato le differenze tra lo scritto ai romani «uomini senza Cristo, non ancora in grado di rigenerarsi» e quello ai galati «persone nelle quali già opera lo Spirito» Vanhoye conclude con Paolo Marco Fasulo potenza@luedi.it

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22 Potenza Oggi a Poggio tre Galli la consegna dei lavori


Ve r s o le elezioni

La Lega Nord fa proseliti anche al Sud: i manifesti del partito di Bossi anche a Potenza

«Cara Elena, ti chiedo fiducia» La lettera di Franceschini a una cittadina morta da otto anni IN campagna elettorale, come in amore, tutto è lecito. Anche chiamare a raccolta gli elettori dall’altro mondo, evidentemente. La signora Elena Pace, per esempio, è morta otto anni fa. Eppure c’è ancora chi pensa a lei e le scrive una lunga e sentita lettera. «Per darci la forza di cambiare le cose Le chiedo di dare fiducia a me e al mio partito». A scriverle questo accorato messaggio addirittura Dario Franceschini, segretario nazionale del Partito democratico. «Quando ho visto la lettera indirizzata a mia madre - ha raccontato Margherita R. - mi è preso un colpo. Cosa vogliono da mia madre dopo otto anni? Poi ho iniziato a leggere la lettera. Stavo pensando anch’io di scrivere una lettera a Franceschini, visto che sullo stesso foglio c’è il suo indirizzo email». Non un errore singolo, a quanto sembra. A un altro defunto elettore (la dipartita tre anni fa) è stata recapitata la stessa lettera. «Conosco bene la situazione in cui si trovano oggi tante famiglie italiane - scrive Franceschini - e perché voglio prendere con Lei, direttamente, un impegno». E i familiari dei defunti interessati in effetti un impegno lo chiedono: aggiornare gli elenchi degli elettori vivi e di quelli morti, per esempio. Ma Franceschini, a quanto sembra, è in buona compagnia: il suo predecessore Walter Veltroni, nella campagna elettorale dello scorso anno, aveva fatto lo stesso errore. Lettere aperte erano arrivate a persone morte anche da dieci anni. E, prima ancora dei due esponenti del Partito democratico, a chiamare a raccolta anche i morti era stato l’attuale presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. La moda di scrivere direttamente ai cittadini, indirizzando missive ad personam, comincia a essere

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HANNO DETTO

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LA PROPOSTA Marcello Travaglini (candidato sindaco per la città di Potenza) propone la riconversione del 91° Battaglione, attualmente dislocato nella caserma di via Ciccotti. «La struttura della caserma - dice - rappresenta un’opportunità unica per una riqualificazione del tessuto urbano. L’idea è quella di sfruttare l’attuale sede della caserma per creare un sistema di relazioni tra la città e il campus universitario di Macchia Romana. La proposta è quella di riconvertire la struttura a casa dello studente, biblioteca, aree di studio, laboratori di vario tipo, anche liberamente gestiti dagli studenti, e spazi destinati all’accoglienza di studenti e docenti stranieri. Sono evidenti le possibili ricadute sul tessuto economico della città, che compenserebbero ampiamente la perdita dell’attuale caserma».

I PROGETTI Gerardo Ferretti, candidato per il Partito democratico al consiglio provinciale nel Collegio di Pignola, Abriola, Calvello e Laurenzana, punta l'attenzione sullo sviluppo integrato delle realtà territoriali, quale obiettivo di «un'azione concreta volta a migliorare la fruizione delle bellezze ambientali e culturali del nostro territorio». Rivolgendosi in particolare al suo collegio, Ferretti specifica che «la montagna può rappresentare un turismo di qualità, grazie al rafforzamento delle strutture esistenti e all'ampliamento dell'offerta. La gestione dei programmi europei - continua il candidato - mi ha insegnato che i nostri piccoli centri, con i loro meravigliosi borghi, possono svilupparsi turisticamente. Con il Volo dell'angelo, infatti abbiamo fatto conoscere le Dolomiti Lucane a numerosi visitatori incuriositi dalla novità di poter ammirare un territorio incontaminato. Su questa scia oggi possiamo programmare una crescita organica anche per il Camastra».

La lettera che è stata recapitata a una cittadina morta otto anni fa. Prima di Franceschini, a fare lo stesso errore anche Silvio Berlusconi e Walter Veltroni

Oggi alle ore 18 nel piazzale Aldo Moro iniziativa di Rifondazione Comunista. Interverranno i candidati consiglieri della lista di Rifondazione e il candidato sindaco Marcello Travaglini. Oggi alle 18, presso l’hotel Vittoria, conferenza del candidato sindaco del centro destra, Giuseppe Molinari, per la presentazione della lista civica “Per la città”. Oggi alle 19, in piazza Europa al rione Santa Maria, incontro con gli elettori del candidato sindaco del centro sinistra, Vito Santarsiero.

controproducente. Meglio i vecchi cartelli elettorali: impersonali forse, ma almeno si evitavano le brutte

figure. Antonella Giacummo a.giacummo@luedi.it

PROBLEMI CITTADINI ALFONSO Petrone, candidato al consiglio comunale di Potenza con “Santarsiero per Potenza”, è tornato sulla questione iscrizioni al Liceo scientifico “Galileo Galilei”. «Troppe iscrizioni - scrive il candidato - al Galilei si è detto, da parte della direzione scolastica regionale, che sostiene l'esigenza di riequilibrare i due Licei. Questa esigenza viene certificata in atto amministrativo con il quale si autorizzano al Galilei solo 9 classi prime invece delle 13 richieste. Si potrebbe pensare - erroneamente - che questa sia la norma e fatto un poco di casino, solo per mettersi la coscienza a posto, per poi accettare la coattizzazione (almeno questo si spera da parte della direzione scolastica). Nella realtà questa non pare sia, anzi, non è la norma. Per ora limitiamoci ad analizzare il corretto comportamento amministrativo che il dirigente scolastico del “Galilei” , l'Ufficio Scolastico Provinciale e l'Ufficio Scolastico Regionale avrebbero potuto adottare e che non hanno adottato. Le

norme che regolano il procedimento di formazione delle classi e autorizzazione al funzionamento delle classi di ogni scuola sono, tutto sommato, semplici anche se il procedimento amministrativo è complesso e cadenzato da una serie di adempimenti -amministrativi - con i quali si perviene alla definizione delle classi autorizzate per ogni scuola. Questo procedimento, ovviamente, deve essere inquadrato nelle funzioni “Nuove”come le definiscono le norme sull'autonomia scolastica e le disposizioni che fissano compiti, competenze e poteri del Dirigente Scolastico. Una volta partiti da queste norme viene evidente che la scuola fa l'inventario delle situazioni a inizio di anno - ovvero tra settembre e dicembre - perché deve predisporre e approvare il Piano dell'offerta formativa oltre che il programma annuale. Fatto l'inventario delle situazioni (leggasi soprattutto spazi disponibili ) valuta se, e come, ampliare e/o limitare la propria offerta formativa e, per conse-

guenza, il Consiglio di Istituto delibera eventuali criteri per l'accettazione delle iscrizioni di nuovi alunni. Sulla base di questo deliberato il dirigente adotta gli atti conseguenti. Praticamente la scuola può limitare le nuove iscrizioni - prima che vengano prodotte le richieste - ove non abbia spazi disponibili per accogliere gli alunni, ma se non limita le iscrizioni con atto precedente le domande, di fatto e di diritto, assume l'onere di accogliere tutte le domande che gli pervengono - salva esclusivamente la mancanza di spazi. Ciò detto il dirigente scolastico del “Galilei” opera in violazione di norma e dei propri obblighi di legge e doveri quando dispone il sorteggio degli alunni che, a posteriori, pretende di non poter accogliere. Analogamente violano le norme i funzionari e/o dirigenti dell'Ufficio Scolastico Provinciale e Regionale di Potenza e di Basilicata quando non autorizzano al “Galilei” le 13 classi prime richieste.

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Mercoledì 20 maggio 2009


Mercoledì 20 maggio 2009

ANTICA OSTERIA

Stiamo vicini, vicini....

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“Cultura a porte aperte” SI terrà oggi maggio nella biblioteca nazionale e nell’auditorium del conservatorio Gesualdo da Venosa” la manifestazione “Cultura a porte aperte”. Due gli appuntamenti della giornata. In mattinata, a partire dalle 10, nella biblioteca nazionale si terrà un convegno sul tema “La concertazione tra pubblico e privato per l'ottimale valorizzazione del patrimonio culturale lucano”. Al dibattito parteciperanno i sindaci di Potenza e Matera, rispettivamente Vito Santarsiero ed Emilio Nicola Buccico, Giuseppe Telesca, assessore alla Cultura della Provincia di Potenza, Antonio Autilio, assessore alla Cultura della Regione Basilicata, Vito De Filippo, presidente della Regione Basilicata, Antonio Mario Tamburro, Rettore dell’Università degli studi della Basilicata. A presentare il progetto sarà Maddalena Ragni, direttore generale per il bilancio e la programmazione economica, la promozione, la qualità e la standardizzazione delle procedure. Interverranno Alfredo Giacomazzi, direttore generale regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Basilicata; Gianpiero Perri, direttore generale dell’Agenzia di promozione territoriale della Basilicata; Francesco Sisinni già direttore generale del ministero per i Beni culturali e ambientali. In serata, alle 19.30, l’appuntamento è nell’auditorium del conservatorio per il concerto per violino e chitarra “Il virtuosismo da Paganini a Piazzolla”. A esibirsi il duo Mauro e Luciano Tortorelli

ISUCCIO

Tra eros e passione CHIUDERA’ i battenti il prossimo 31 maggio, alla galleria “Idearte”, la personale di pittura di Felice Lovisco, “Tra eros e passione”. In mostra venticinque dipinti, opere scelte nella vasta produzione degli anni '90 del Maestro lucano Felice Lovisco che ritorna ad esporre nel capoluogo potentino dopo il grande successo della mostra Lovisco al quadrato tenutasi nello scorso anno al Palazzo Donadoni di Melfi. La personale sarà visitabile tutti i giorni nei seguenti orari: 11,00 –13,00/17,30 – 20,30.

•DON BOSCO• Morire di lavoro 19.30

Sala 5 Angeli & Demoni 16.40 - 19.20 - 22

•MULTISALA RANIERI• area industriale di Tito Sala 1 Angeli e demoni 18.20 - 21

Sala 6 Star trek 17 - 19.30 - 22

Sala 2 17 Again “Ritorno al liceo 16.30 - 18.40 - 21 Sala 3 Vincere 16.30 - 19.20 - 21.30 Sala 4 San Valentino di sangue 18.30 - 20.30 - 22.30

Sala 7 Hannah Montana 18 X man - Le origini 20 - 22 •DUE TORRI• Angeli e demoni 18.30 - 21

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I ritratti di Leonardo FINO al prossimo 31 agosto nel museo delle “Antiche genti lucane” di vaglio sarà possibile vistare la mostra “I ritratti di Leonardo”. Il ritratto scoperto recentementeentropia in Lucania è molto interessante in sé e significativo come nuovo elemento di un mosaico ancora incompiuto per ricostruire le sembianze del volto di Leonardo. Ed è importante in quanto introduce nuove ricerche concernenti Leonardo perduto, le sue tracce e gli echi leonardeschi nell’Italia meridionale. È inoltre misterioso poiché se ne devono ancora accertare la datazione e la più antica provenienza, ed è difficile individuarne l’autore; per tutto ciò è un tema da affrontare, avvincente per l’attualità e le più diverse implicazioni culturali, da quelle storico-artistiche alle nuove tecnologie, fino al contesto del ritrovamento. Mentre si raccolgono dati mediante le indagini scientifiche, emergono continui indizi e fonti documentarie che naturalmente richiedono verifiche e approfondimenti. È nata così l’idea di una mostra che, da un lato, presenti la sintesi dei più recenti studi sui presunti autoritratti e sui ritratti di Leonardo, dall’altro, proceda in ulteriori ricerche.

0971-

AMBULANZE Pronto soccorso Croce azzurra Croce amica Croce verde Croce rossa

0971-612694 0971-444228 0971- 445041 0971- 23800 0971- 411510

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•Difensore civico comunale 0971-415150 •Federconsumatori 0971-34444 IL 21 MAGGIO Potenza, sala dell’Arco, ore 18 “UNA VITA IN VERSI” Presentazione del libro di Salvatore Accardo

IL 23 MAGGIO Potenza, parco Montereale, ore 9 - 13 “TERZO MEETING DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA” Animazione intrattenimento per i più piccoli

•Adiconsum 0971-411144 •Adoc Basilicata 0971-46393 - 46390 •Acu -Ass. consumatori utenti 0971-22308 •Consultorio via P.Petrone 0971-51520 •Consultorio corso Umberto I, 22 0971-26385

OGGI Potenza, Aula Magna rione Francioso, ore 20.30 “ALL HUMAN RIGHTS FOR ALL” Sguardi del cinema italiano sui diritti umani

•Cif (Centro italiano femminile) 0971-69169 •Telefono amico 199284284 •Telefono Azzurro

Il 24 Maggio Potenza, Largo Pignatari, ore 9 -22 “MERCATINO DELLE COSE USATE E D’ALTRI TEMPI” Edizione 2009

0971-19696 •Telefono Donna 0971-55551

Biblioteca NAZIONALE 0971-54829 Orario 8.30 - 13.30 / 14 -19 Biblioteca provinciale 0971-305013 Orario 9 - 13 dal lunedì al sabato Orario 16 -19 martedì, mercoledì e giovedì BIBL. ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 -13.30 dal lunedì al sabato ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 - 13.30 dal lunedì al sabato Orario 14.30 - 17.30 dal lunedì al giovedì MUSEO PROVINCIALE 0971-444833 Orario 9 - 13 dal martedì al sabato / 16 - 19 martedì e giovedì ARCHIVIO STORICO COMUNALE 0971-51605 BIBLIOTECA PER L’INFANZIA 0971-274129 Orario 9.30 - 12.30 (chiusi sabato) Orario 16 - 18.30 lunedì, martedì e giovedì "Museo delle antiche Genti di Lucania" 0971-305011 Orario 10 - 13:30 dal mercoledì alla domenica Vaglio Basilicata in via Camillo De Mattia

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Il campo comunale è irregolare e quello di San Giuliano non è mai stato completato

Brienza, impianti sportivi inadeguati BRIENZA - Dopo gli splendori del campionato di Eccellenza a rappresentare Brienza nel panorama calcistico lucano è rimasta una sola squadra che è l'Invicta Burgentia, squadra di prima categoria. Ma la crisi del calcio burgentino affonda le sue radici soprattutto nella inadeguatezza dei suoi impianti sportivi. Basti pensare che il campo sportivo comunale di Brienza, inaugurato nel 1972, è in terra battuta per cui diventa polveroso in estate e fangoso nella stagione invernale , non ha dimensioni regolari, infatti, il cam-

pionato di Eccellenza si è disputato negli anni scorsi con un particolare permesso della Figc, è sprovvisto di una tribuna, gli spalti sono costituiti dei precari gradoni in cemento e non esistono i più elementari requisiti di accoglienza per i tifosi (bagni, punto ristoro ecc.), creando non pochi disagi a chi vuol assistere ad un incontro di calcio. Ma a tutto questo si sarebbe potuto ovviare se fosse andato in funzione l' impianto di Contrada San Giuliano i cui lavori, iniziati nel lontano 1994 con i cosiddetti fonti di Italia 90,

non sono stati mai completati. Eppure, tra ritardi e promesse non mantenute, sembrava che dopo tanti anni si fosse giunti alla conclusione, visto che erano stati costruiti gli spogliatoi, la tribuna, con i relativi posti a sedere ed era stato installato anche l'impianto di illuminazione. All'ultimo momento, però, ci si è accorti he bisognava sistemare anche il terreno di gioco con la messa in opera del manto erboso; come dire era stata costruita una casa senza aver previsto il tetto. In attesa di questo ulteriore intervento l'impian-

to sportivo, da circa due anni, versa in condizioni di abbandono e degrado (così come appare nelle foto che pubblichiamo): terreno sconnesso con buche che sono dei veri e propri crateri, circondato da erbacce e rovi. Gli spogliatoi, nuovi di zecca, sono alla mercè di vandali che hanno sfondato le porte di vetro e distrutto i mobili che si trovano all'interno. I bagni adibiti al pubblico, non ancora completati, sono in uno stato di notevole degrado. A questo punto si spera che chi competenza possa dare una risposta concreta

Terreno di gioco del campo sportivo

in tempi brevi , anche perché è evidente che lasciando in abbandono quel poco di buono che è stato costruito, con finanziamenti pubblici, questo deperisce, senza considerare il risvolto sociale negativo che comporta il non

completare questa struttura sportiva per i tanti giovani del posto che vogliono crescere sani e che vedono lo sport come una componente importante per lo sviluppo della propria personalità. Vincenzo Macchia

In vista dell’estate, è stata volutamente incendiata una piccola porzione di bosco

Oppido, prove di evacuazione Il Comprensivo teatro dell’operazione annunciata la scorsa settimana OPPIDO LUCANO - Era nell'aria già dalla scorsa settimana ma ieri mattina a Oppido Lucano i ragazzi della scuola primaria, della scuola secondaria e i bambini dell'asilo sono stati protagonisti di un'evacuazione simulata. L'Istituto Comprensivo di Oppido e alcune abitazioni vicine sono state teatro di una vera e propria prova antincendio. Presenti sul posto la Protezione Civile, i Carabinieri, il Pronto Soccorso, i Vigili del fuoco, un gruppo alpino e altre associazioni di volontariato che hanno volutamente incendiato una piccola porzione di bosco poco lontano dalla struttura scolastica per simulare in tutto e per tutto un vero e proprio incendio. I primi ad uscire sono stati i più piccoli che hanno saputo organizzarsi meglio dei più colleghi più grandi. I ragazzi della scuola primaria e delle scuola secondaria hanno comunque dimostrato ordine e velocità in una circostanza davvero vicina al reale. I soccorsi, che sono entranti nella struttura hanno dapprima calato una ragazza da una finestra laterale imbragandola e portandola in salvo senza troppi intoppi; il lavo-

Il punto di raccolta a Oppido

ro è poi proseguito portando in salvo un secondo ragazzo dalla scala antincendio della scuola e, infine, una ragazza è stata trasportata con la barella e quindi fatta uscire dalla porta principale per le cure necessarie. Naturalmente è stato fatto tutto molto velocemente e tutto simulato. Le alte temperature che ieri mattina si sono registrate a Oppido Lucano non hanno certo

aiutato ne i soccorsi ne i tanti bambini sfollati nel piazzale dell'ex scuola media a due passi dal centro del paese. Le operazioni di recupero sono poi proseguite con la ricerca, da parte dei cinofili, di un bidello smarrito nell'incendio. Poco dopo i cani lo hanno ritrovato e i soccorsi lo hanno tratto in salvo. L'elicottero, che doveva essere già nelle vicinanze di Oppido è stato tenuto impe-

Vietri, venerdì comizio di Ciro Nappi VIETRI DI POTENZA - Sono tre i candidati consiglieri di Vietri alla Provincia di Potenza, in tre coalizioni diverse, per l'elezioni del consiglio provinciale e del nuovo presidente del 6 e 7 giugno prossimi. Sono due uomini e una donna, candidati nelle liste dell'Udc, Pdl e Pd con gli aspiranti presidenti Sacco, Pace e Lacorazza. Si tratta di Ciro Nappi (Udc), Carmine Grande (Pdl) e Lucia Di Carlo (Pd). Tutti sono candidato nel collegio di Picerno, di cui Vietri fa parte insieme a Sant'Angelo Le Fratte, Savoia e Balvano. Tra loro, due “esordienti”, alla prima candidatura: Nappi e Di Carlo, mentre Grande era già stato candidato consiglieri alle ultime elezioni provinciali con oltre settecento cinquanta voti. Il primo esordiente, Ciro Nappi, è un giovane di Vietri che è candidato consigliere nella lista Udc, che corre da sola, del candidato presidente alla provincia di Potenza, Palmiro Sacco, già segretario provinciale del partito di Casini. “Riprendiamoci il nostro futuro”: è questo il motto che campeggia sui suoi manifesti. La seconda esordiente, alla prima candidatura, è Lucia

Di Carlo del Pd, candidata sempre nel collegio di Picerno con una delle nove liste del giovane candidato presidente alla provincia di Potenza, l'ormai ex segretario regionale, Piero Lacorazza. La stessa Di Carlo è candidata nella lista “Provincia Futuro”. Altro candidato, già in politica e attuale consigliere di minoranza al comune di Vietri e alla Comunità Montana del Melandro, è Carmine Grande. Lo stesso Grande è candidato nella lista del Pdl con il candidato alla poltrona di presidente, Aurelio Pace. Infine, sono state smentite le candidature di Teresa Cardillo con il candidato presidente Manfredelli nella “Grande Lucania” e di Rocco Priore con Aurelio Pace nel Nuovo Psi. Intanto, in attesa dei comizi, nel centro abitato e fuori, i muri sono cominciati a riempirsi di manifesti per la campagna elettorale, a meno di un mese dalle elezioni. La campagna elettorale in paese avrà inizio venerdì, con l'apertura di Ciro Nappi dell'Udc in Piazza del Popolo, seguito sabato da Carmine Grande del Pdl presso la Sala Convegni. cla. bu.

gnato da un vero caso di pronto intervento ed è per questo motivo che la sua presenza a Oppido è stata un po' tardiva. Il presunto ustionato, situato nelle immediate vicinanze dell'incendio, è stato tratto in salvo dai soccorsi e poi portato sull'eliambulanza per essere trasportato con urgenza all'ospedale più vicino. Una simulazione che è servita soprattutto ai ragazzi che affollano giornalmente il Comprensivo di Oppido. Alcune mamme, però, hanno mostrato subito segni di insofferenza in una simulazione. Nei pressi della struttura scolastica, inoltre, la croce rossa italiana ha allestito una tenda di primo soccorso che è servita alle prime cure per gli eventuali feriti dell'evacuazione. Voto dieci quindi ad un'esercitazione che in casi di vero pericolo potrebbe servire per salvare tante vite. I ragazzi impegnati si sono comportati davvero in modo impeccabile. Da segnalare anche qualche piccolo giramento di testa, dovuto al gran caldo, che ha colpito alcuni alunni della scuola oppidese. Rocco De Rosa

Savoia ringrazia il medico Ludovico Di Stasio VIETRI DI POTENZA - Il professore Ludovico Di Stasio, esperto dottore e specializzato di Vietri di Potenza, ha svolto la sua attività di medico di famiglia per decenni. Da qualche tempo è in pensione, dopo aver trascorso anni di lavoro presso “Villa Carolina” a Vietri. Di Stasio, tra il 1970 e il 1975, ha svolto l'attività di medico anche a Savoia di Lucania. Per questo la popolazione di Savoia di Lucania, tramite il sindaco e il consiglio comunale, ha voluto ringraziarlo. Ed è stato fatto con una targa consegnata a Di Stasio dal sindaco di Savoia, Rosina Ricciardi, in occasione dei festeggiamenti di San Rocco. Riportiamo alcuni stralci della lettera che il dottore ha ricevuto dal sindaco di Savoia: “Per noi salviani - scrive il primo cittadino - non sei un medico in pensione, sei solo temporaneamente assente. Negli anni trascorsi insieme alla mia gente si è instaurato un bel raccordo che va ben oltre il tradizionale binomio medico di famiglia-assistito.

La comunità tutta ti è grata per quello che hai fatto per loro. Con la tua laboriosa professione hai segnato le pagine della storia salviana. Conserviamo un indelebile ricordo dei tanti momenti in cui hai affrontato infiniti problemi, ma anche delle immense soddisfazioni per averne risolti tanti. Non ho parole per ringraziarti per l'inestimabile, infaticabile e prezioso lavoro con professionalità, semplicità, umiltà, onestà, tenacia ed encomiabile abnegazione a servizio della nostra comunità. Hai fatto del tuo lavoro una missione, hai sempre incoraggiato chi viveva nella sofferenza ad andare avanti. Grazie». Parole di stima che vanno bel oltre il rapporto tra medico di famiglia e cittadini, come il sindaco di Savoia ha sottolineato. Il professore Ludovico di Stasio, in qualsiasi posto, ha sempre svolto il suo lavoro egregiamente, con professionalità ed impeccabilità, tale da ricordarlo e rimpiangerlo, per tanto tempo. Claudio Buono

Castelmezzano, in piazza il centrosinistra CASTELMEZZANO - Si è aperta a piazza Caizzo, la campagna elettorale dalla lista “Democratici per Castelmezzano” che presenta come candidato l'attuale vice sindaco, esponente del Pd, Mimmo Cavuoti. Non poteva non essere affidata a Nicola Valluzzi l'apertura dei lavori. L’attuale sindaco ha ripercorso gli ultimi anni attraverso i tanti progetti portati a termine: dalla Galleria del Sogno, al Volo dell'angelo, alla gradinata scavata nella roccia, all'impegno nel mantenimento del plesso scolastico. Opere che hanno consentito a un piccolo borgo dell'entroterra della Basilicata non solo di farsi conoscere ma anche di essere un monito per le altre amministrazioni. «Il mio impegno per Castelmezzano - ha concluso Valluzzi - mi vedrà ancora, in amministrazione, accanto a Mimmo, con il quale ho iniziato e condiviso sempre, la mia avventura di primo cittadino». Il “testimone” della presentazione viene ceduto in questo modo al candidato sindaco che dopo aver presentato i componenti della sua lista, ha illustrato i punti salienti del loro programma. «L'obiettivo è

quello di continuare nella direzione intrapresa, con lungimiranza e tenacia, in termini di innovazione progettuale e di idee, con un imperativo categorico e irrinunciabile quello di migliorare la qualità della vita dei castelmezzanesi». La conclusione è stata affidata al consigliere regionale Pd, Vincenzo Folino, che ha chiesto ai cittadini di Castelmezzano di dare il proprio sostegno al suo giovane collaboratore, Mimmo Cavuoti, per continuare il progetto politico del Centro Sinistra per lo sviluppo di Castelmezzano, e anche a Valluzzi per le elezioni provinciali come rappresentante Pd del collegio di Vaglio. Il consigliere, poi, ha inasprito i toni contro i parlamentari lucani del Pdl, colpevoli - a suo dire - di aver svenduto «per un piatto di lenticchie» la nostra Lucania nella questione petrolio dei “falsi sconti” sulla benzina. Nei prossimi giorni non mancherà la replica dei coraggiosi ragazzi della lista del centrodestra di Castelmezzano, sostenuti chissà dal parlamentare Pdl, Vincenzo Taddei, originario del posto. Rocchina Martoccia

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E’ di Picerno la bambina di 9 anni premiata a Pieve Torina per il concorso Fabulando

Il “sogno magico” di Francesca» Storie fantastiche raccontate dai più piccoli in onore di Gianni Rodari PICERNO - Ha solo otto anni, ma ha già fatto parlare di sé. E’ la piccola Francesca Lettieri, tra le premiate al concorso internazionale “Fabulando”, dedicato a Gianni Rodari, famoso scrittore di fiabe per bambini e tradotto in molte lingue. Sabato scorso, si è svolta a Pieve Torina, piccolo centro delle Marche, presso il teatro comunale di Sant’Agostino, la giornata di premiazione all'insegna dell'immaginazione e della libertà di espressione, non solo dei ragazzi, ma anche degli adulti. Arrivato alla sua nona edizione, il con-

corso è diventato di carattere internazionale ed è rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo grado. Ben 670 i lavori arrivati da tutte le scolaresche d’Italia, tra cui la Comunità montana del Melandro. Bambini che inventano storie fantastiche, surreali e umoristiche. Si chiama “Un sogno magico” la fiaba scritta da Francesca che frequenta la terza classe dell’istituto comprensivo “XXV Aprile”. Un racconto semplice illustrato anche con un disegno dai colori pastello che sintetizza la storia narrata. Una scrittura semplice

espressione di un’età disincantata. E’ stata accompagnata dai genitori, dall’insegnate Luisa Ciccarone e dal vice sindaco, Lucia Caivano. «Quando ero presidente della Comunità montana - ha spiegato – abbiamo instaurato un gemellaggio con le Marche e partecipato a questa interessante iniziativa che si propone di stimolare la capacità dei bambini a inventare storie, accrescendo l’immaginazione e le tecniche idonee a stimolare la fantasia». Una giornata da sogno vissuta nel mondo delle fiabe. Iranna De Meo

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ANZI VERSO LE ELEZIONI

La sfida di Petruzzi per la continuità ANZI - Il sindaco uscente Giovanni Petruzzi vuol dare continuità al lavoro svolto finora dalla sua amministrazione e chiede ai propri concittadini la riconferma alla carica di sindaco, nelle votazioni del 6 e 7 giugno. L’attuale primo cittadino, a conclusione del primo mandato amministrativo, ha analizzato, assieme ai componenti della lista del Partito Democratico, ciò che è stato realizzato negli ultimi cinque anni e ciò che è stato programmato per il futuro. «Negli ultimi anni - ha detto - il volto di Anzi è stato ridisegnato: oggi abbiamo un paese più moderno, più produttivo, più accogliente». Sono state attuate molteplici iniziative per rendere il paese anche più vivibile, sicuro e solidale. L’amministrazione uscente è certa di aver vinto anche la “battaglia” per la metanizzazione del Comune, che ha costituito il principale terreno d'impegno amministrativo nel quinquennio 2004-09. « Se la Snam Rete Gas provvederà celermente a realizzare il punto di riconsegna in agro di Corleto Perticara si legge nel programma elettorale del Pd - si può ragionevolmente ipotizzare che entro la fine dell'anno in corso, nelle case degli anzesi, potrà arrivare il gas metano». La lista “Partito Democratico” ha le idee chiare anche per quanto concerne la programmazione per il futuro. Grande importanza sarà ri-

La lista del Partito democratico

servata alle politiche sociali, economiche e giovanili, alla cultura, alla valorizzazione dei beni ambientali, all'istruzione, allo sviluppo ed alle infrastrutture. «L’obiettivo è quello di far diventare il turismo ambientale un perno propulsivo per Anzi; occorre poi rivalorizzare il presepe, il planetario, le antiche chiese, i palazzi storici anzesi, il centro storico. Per quanto riguarda le politiche sociali - hanno affermato i componenti della lista “Partito Democratico” di Anzi bisogna implementare il servizio di trasporto locale per assicurare a tutti i cittadini la possibilità di spostamento (già attivo); erogare contributi alle coppie di novelli sposi che si impegnano a mantenere la residenza ad Anzi per almeno cinque an-

Un momento della premiazione

ni; ridurre la Tassa Smaltimento Rifiuti». Le politiche economiche saranno rivolte con attenzione al problemalavoro, attraverso la promozione di azioni necessarie al sostegno delle famiglie e volte ad incentivare il lavoro della manodopera e delle imprese locali. «Occorrerà poi promuovere la cultura sulle energie rinnovabili quale fattore di sviluppo economico e di salvaguardia dell'ambiente; si cercherà di approvare ed attuare il Regolamento Urbanistico, nonché il completamento degli interventi già programmati e finanziati con il Programma Operativo Val d'Agri; ci si impegnerà, inoltre, per migliorare la qualità della vita e la viabilità nelle zone rurali». Donato Pavese

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E Lauletta punta sul cambiamento ANZI - Alle prossime elezioni amministrative di giugno, sarà Donato Lauletta, funzionario alle politiche di sviluppo agricolo e rurale della Regione Basilicata, a fronteggiare il sindaco uscente Giovanni Petruzzi, per la poltrona di primo cittadino di Anzi. Lauletta è a capo della lista civica “Anzi Libera e Solidale” che, nei giorni scorsi, ha presentato il suo programma elettorale. «Con la lista “Anzi Libera e Solidale” - hanno esordito i componenti della lista civica - vogliamo dare respiro alla politica locale, rilanciare la vita amministrativa, vivere una nuova stagione di protagonismo, lanciare idee e progetti che rimettano in movimento le attività sociali, culturali, politiche ed economiche della nostra comunità. Il nostro programma elettorale si basa sulle esigenze espresse dai cittadini nell’ottica di un rinnovato rapporto diretto fra pubblica amministrazione e cittadinanza. Noi vogliamo valorizzare tutte le risorse presenti sul territorio costruendo fecondi rapporti con gli amministratori delle limitrofe comunità, perché tutti insieme faremo valere le nostre ragioni in un'area interna difficile, ma ricca di beni ambientali ed architettonici, di storia e di cultura, di saperi e di sapori che meritano di essere meglio conosciuti, tutelati

Donato Lauletta

e valorizzati». Sarà data grande rilevanza ai giovani ed alle persone anziane: due risorse straordinarie della comunità anzese. «Il turismo può essere la chiave di volta per la soluzione di numerosi problemi che assillano la nostra comunità. Innanzitutto - è stato sottolineato - bisognerà valorizzare le risorse esistenti: presepe Ppoliscenico, Planetario, Chiese, Montagna di Santa Maria, frazione di San Donato, bosco comunale. Anche il patrimonio ambientale, storico ed artistico della nostra comunità, è una risorsa meritevole di efficaci politiche di tutela, valorizzazione e promozione. L'artigianato, in modo particolare, può contribuire ad uno sviluppo armonico del territorio e delle

L’INTERVENTO

sue attività economiche, sociali e culturali». Saranno, inoltre, attuate iniziative concrete per quanto concerne la cultura, lo sport, il tempo libero, l'urbanistica. A riguardo, la lista civica “Anzi Libera e Solidale” si impegna ad attivare nei tempi più brevi possibili, il regolamento urbanistico, strumento fondamentale d'uso del territorio. «Seguiremo attentamente l'iter per l'approvazione del Piano Metropolitano e del Piano Strutturale Provinciale e non faremo mancare il nostro contributo di idee e di proposte, convinti dell'importanza strategica che questi strumenti di pianificazione urbanistica e d'uso del territorio avranno per la crescita ordinata della comunità». Donato Pavese

Gerardo Ferretti

Più attenzione alla valorizzazione del territorio «LA valorizzazione del territorio è il cuore del mio programma», è quanto dichiara Gerardo Ferretti, candidato per il Partito Democratico alle prossime elezioni del 6 e 7 Giugno, al consiglio provinciale nel collegio di Pignola, Abriola, Calvello e Laurenzana. In linea con il programma del candidato presidente, Piero Lacorazza, Ferretti punta l'attenzione sullo sviluppo integrato delle realtà territoriali, quale obiettivo di «un'azione concreta volta a migliorare la fruizione

delle bellezze ambientali e culturali del nostro territorio». Rivolgendosi in particolare al suo collegio, Ferretti specifica che «la montagna può rappresentare un turismo di qualità, grazie al rafforzamento delle strutture esistenti e all'ampliamento dell'offerta». «La gestione dei programmi europei - continua il candidato nel suo intervento - mi ha insegnato che i nostri piccoli centri, con i loro meravigliosi borghi, possono svilupparsi turistica-

mente. Con il Volo dell'angelo, infatti prosegue Ferretti nella nota inviata nella giornata di ieri - abbiamo fatto conoscere le Dolomiti Lucane a numerosi visitatori incuriositi dalla novità di poter ammirare un territorio incontaminato. Su questa scia - aggiunge - oggi possiamo programmare una crescita organica anche per il Camastra. Il patrimonio culturale e le nostre tradizioni rappresentano il

punto di forza di tutte le azioni di sviluppo locale». «L'impegno da assumere per la valorizzazione del territorio -

sottolinea in conclusione Ferretti - è la conoscenza delle risorse esistenti e la loro messa a sistema».

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Woodcock e Iannuzzi per un giorno “maestri” all’Istituto “Giuseppe Solimena”

Lavello, come educare alla legalità LAVELLO - L'educazione alla legalità è stato oggetto di relazioni, confronti e soprattutto domande e risposte da parte di un uditorio variegato presso l'aula magna del Ragioneria e Liceo Classico di Lavello e i magistrati Alberto Iannuzzi e Henry John Woodcock. Ad aprire i lavori di questo convegno è toccato al dirigente scolastico dell'Istituto d'Istruzione Superiore “Giuseppe Solimene”, Rosanna Cardone che ha detto: «Nell'ambito dei progetti che il Ministero della Pubblica Istruzione promuove per sensibilizzare i giovani al rispetto delle regole, all'amore per

la cittadinanza, al rispetto della Costituzione Italiana, al valore della giustizia vi è quello alla legalità. Questo progetto ministeriale nasce all'indomani delle stragi di Falcone e Borsellino per lottare contro le mafie che sono l'elemento maggiore di illegalità. E poi questo progetto si snoda nelle scuole con interventi anche di magistrati». In pratica anche i ritmi frenetici di una società che cerca di girare a ritmi sempre più alti può provocare alterazioni del sistema dei rapporti interpersonali e questo insieme anche alla ricerca di una felicità più materiale che

etica porta a sfalsare determinati valori per conquistare mete sempre più ambiziose. «Occorre un maggiore rispetto delle regole ha dichiarato il magistrato Alberto Iannuzzi - e quindi più cultura per la legalità con l'interiorizzazione di questa cultura senza trascurare la capacità di avvertire il senso di appartenenza ala comunità. E' quello di questo incontro è un messaggio che abbiamo rivolto soprattutto ai giovani, ai ragazzi che saranno i protagonisti del nostro futuro». Dunque un'analisi alquanto dettagliata di dinamiche quotidiane e contingenti

su cui anche il pubblico ministero Henry John Woodcock ha richiamato l'attenzione esortando oltretutto i presenti ad una volontà «a non mollare mai» e quindi a farsi scudo da eventuali tentazioni “illegali” perseguendo obiettivi prefissati in maniera corretta e determinata. E in effetti le troppe e tante tentazioni non possono che fuorviare cammini esistenziali anche in momenti di debolezza dell'agire umano. E l'iniziativa delle scuole anche lavellesi cerca di scandagliare i risvolti legali ed illegali di certi comportamenti. «Vogliamo prefiggerci l'obiettivo -

Un momento dell’incontro

ha asserito la dirigente scolastica della scuola media “Francesco Villareale”, Antonella Ruggeri - di un maggiore approfondimento da affrontare con i ragazzi coinvolgendo an-

che altre classi in modo che i ragazzi possano sempre più percepire quello che è il senso ed il significato della cultura alla legalità». Giuseppe Catarinella

Lavello La zona è sotto controllo dopo che nei giorni scorsi si era aperta una piccola voragine

Rione Casale: rientra l’allarme Ma il sindaco vuole monitorare la zona: «Chiederemo lo stato di calamità» LAVELLO - Si è trattato di un piccolo cedimento del manto stradale a seguito di alcuni problemi della rete idrica e fognaria . Allarme rientrato dunque per gli abitanti del Rione Casale dopo le preoccupazioni dello scorso 7 maggio quando un cedimento del terreno nei pressi di un tombino fece pensare, a pochi giorni dal crollo di un fabbricato in via Solferino, al peggio. Tutto sotto controllo ma ancora tanti problemi aperti e da risolvere possibilmente in tempi brevi. Sono durati circa 4 giorni i sopralluoghi effettuati la scorsa settimana da tecnici della protezione Civile regionale e Ufficio Tecnico. Sono stata effettuate indagini approfondite nei Rione Casale e non solo. A renderlo noto il primo cittadino , Antonio Annale. «Dopo gli ultimi eventi - fa sapere Annale abbiamo interessato in maniera sempre più pressante gli organi regionali per tentare di definire in tempi brevi la vicenda Casale». «Abbiamo ottenuto immediatametne risposte con l'arrivo dei tecnici della Protezione Civile ma soprattutto abbiamo concordato sulla necessità di procedere ad un vero e proprio monitoraggio delle zone interesste da movimenti franosi». «Non escludo - conclude Annale - che si faccia ricorso alla dichiarazione di stato di emergenza». Dopo la pubblicazione del bando per la realizzazione di alloggi a canone sostenibile per tutti i cittadini colpiti da ordinanze di sgombero o con difficoltà abitative derivanti da fenomeni di dissesto idrogeologico che interessano ormai da tempo il rione Casale e le aree limitrofe, tornano ad accendersi i riflettori sulle problematiche legate ai pericoli per i residenti in zona. Alcune abitazioni, in evidente pericolo di crollo, sono state demolite o con-

solidate in alcuni punte altre rappresentano, a detta di molti ,ancora un grave pericolo. Ad ogni pioggia viene giù qualcosa e lentamente pareti, tetti ed inconati si sgretolano costituendo un pericolo per i passanti e per i vicini. La questione del Centro Antico di Lavello, con tutte le sue problematiche che si aggravano di anno in anno e che ormai sono diventate croniche, richiedono un impegno costante e continuo da parte degli amministratori locali. Preoccupazione desta la condizione generale della rete fognaria perché se la situazione è quella che si è presentata durante gli scavi a poco sono serviti gli interventi tampone come quelli che sono stati effettuati, se non si procede con urgenza a definire un progetto generale per il centro storico, che va dal rifacimento totale della rete idrica e fognaria, al ripristino della pavimentazione stradale, al consolidamento fino ad arrivare al problema del traffico veicolare. Durante gli scavi eseguiti per ripristinare le condotte , si è scoperto, con somma meraviglia, che sono inesistenti in quanto si tratta di vecchi cunicoli costruiti negli anni passati. Ovviamente questa situazione conosciuta a molti è certamente una delle cause, insieme al problema della rete idrica, del continuo fenomeno di dissesto che sta tenendo in ansia i cittadini residenti del Casale e del Pescarello. Molti tratti di tronchi di acqua potabile, assieme alla rete fognaria, risultano rotti in più punti e soprattutto in prossimità delle abitazioni per le quali furono emesse le ordinanze di sgombero. Daniele Masiello provinciapz@luedi.it

Discarica di Genzano, il sindaco: «Domani incontro in Regione» GENZANO DI LUCANIA - Il sindaco Rocco tagli la situazione, nonché assicurarsi che, Cancellara ci contatta allo scopo di offrire qualunque cosa si faccia, questa non vada a una risposta al “Comitato spontaneo cittadi- rappresentare un pericolo per la salute dei no apolitico ed apartitico contro la discarica cittadini». Inoltre, il sindaco dichiara di aver chiesto a Genzano”, il quale domenica, tramite volantino chiedeva alle autorità locali, provin- alla Comunità Montana di «effettuare a proprie spese, e sotto il ciali e regionali una controllo della sudrisposta in merito alla detta Commissione, richiesta di pubblica dei monitoraggi sia audizione avanzata il all'interno dell'attuamese scorso. le discarica per “tal Cancellara fa sapequali” (ormai prossire, innanzitutto, che ma alla chiusura) che per domani, alle sui terreni limitrofi, 11,30, presso l'Assesallo scopo di verificasorato all'Ambiente re eventuali presenze della Regione Basilidi fattori inquinanti». cata è stato fissato un Ricordiamo, infine, incontro durante il che nel frattempo il quale sarà richiesta Comitato sta cercananche la presenza di do di far annullare il alcuni membri del co“piano provinciale dei mitato. rifiuti” (ancora semIn quanto, invece, La discarica di Genzano plicemente “adottaalla sua posizione ufto”) in quanto fondato ficiale in merito al tema “discarica”, egli ricorda che «a termine su una Ordinanza del Presidente Vito de Fidell'ultimo Consiglio Comunale fu istituita lippo che, a giudizio di alcuni esperti, pare una Commissione (formata anche da esper- risulti essere incostituzionale. ti e da comuni cittadini), di cui faccio parte, Gianrocco Guerriero alla quale toccherà valutare nei minimi detprovinciapz@luedi.it

Venosa Parla il presidente del consorzio Luigi Gammone

Bilancio positivo per i Viticoltori associati VENOSA- Per la eccellente qualità del suo prodotto il Consorzio Viticoltori Associati del Vulture di Barile miete successi e ottiene prestigiosi riconoscimenti al Vinitaly 2009 . Complessivamente 3600 i vini presentati dalle 34 Nazioni partecipanti al 17° Concorso Enologico internazionale, organizzato come ogni anno in occasione del Vinitaly. Hanno partecipato al Salone internazionale del vino italiano di Verona anche 29 aziende vitivinicole Lucane, che hanno presentato a un pubblico di esperti e di intenditori i loro eccellenti prodotti. Dalla manifestazione è arrivata la conferma che i vini lu-

cani sono ancora i migliori vini del mondo. Ancora in rialzo le quotazioni del Consorzio Viticoltori del Vulture, che conquista tre riconoscimenti di “Gran Menzione” con i suoi tre vini di eccellenza: l' Aglianico del Vulture doc 2005 Vetusto, l' Aglianico del Vulture Doc 2005 Carpediem, e l' Aglianico del Vulture Doc 2005 base. “ esclama a viva voce «E' un successo di squadra - sottolinea, visibilmente soddisfatto, Luigi Gammone Presidente del Consorzio Siamo partiti dalla base, educando i produttori a condurre i propri vigneti, producendo uva di qualità e dando una giusta remu-

nerazione l prodotto finale». «Il processo continua in cantina con una accurata professionalità e responsabilità - .continua Antonello Tamburriello, Direttore commerciale del Consorzio - E' una vittoria che ci aspettavamo, visti i risultati dei nostri vini ottenuti anche al Concorso Internazionale della Douja D'or di Asti, dove abbiamo ricevuto due Medaglie D'oro sempre con il Vetusto e il Carpe Diem». Un gioco di squadra testimoniato dal lavoro comune, dalle convergenze e dalle intese raggiunte tra i viticoltori del Consorzio: Cantina Gammone di Luigi Gammone,

Vigne degli Avi di Pasquale Pellegrino, Le Contrade di Carmine e Michele Deleonardis di Maschito e L'Olearia Barilese pres. Giuseppe Grimolizzi di Barile. Per comprendere pienamente la portata del successo fatto registrare dal Consorzio, bisogna tener presente che il Vinitaly di Verona svolge una leadership a livello internazionale nel campo dei vini e con i suoi 4200 espositori, i 157 mila visitatori specializzati di cui oltre 43 mila provenienti da 110 paesi esteri, rappresenta una prestigiosa vetrina per gli operatori del settore. Giuseppe Orlando provinciapz@luedi.it

Lavello, al “Pisicchio” di scena Giocasport LAVELLO - Lo stadio “Francesco Pisicchio” sarà oggi 20 maggio 2009 a partire dalle ore 10 la degna cornice per ospitare l'edizione 2009 di Giocasport. A farsene promotori il Coni di Basilicata, la civica amministrazione lavellese ed il Panathlon International. Il coinvolgimento di tante scuole di primo grado della provincia di Potenza assicura un'utenza che lo scorso anno si attestata sui 1.000 partecipanti. Il progetto si pone l'obiettivo di favorire il potenziamento delle attività motorie e sportive attraverso l'esperienza educativa del

gioco e dello sport per far acquisire agli alunni lo spirito di collaborazione e di gruppo, il rispetto elle regole per vivere in maniera corretta oltre alla competizione anche il puro spirito agonistico. «Nella carta dei diritti del ragazzo sottoscritta dal Panathlon - spiega Michele Basile, presidente del club di Lavello - è espressamente affermato che ogni ragazzo ha diritto a fare sport e divertirsi a giocare, ha diritto a misurarsi con i giovani che abbiano le medesime probabilità di successo, ma anche di partecipare a competizioni adatte alla sua età». giu. cat.

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Ripacandida Il sindaco: «Sono arrabbiato ma dobbiamo avere fiducia nelle istituzioni»

Tempi lunghi per l’Oraziana Se ne parlerà dopo le elezioni quando il prefetto organizzerà un incontro tra le parti RIPACANDIDA - Tempi ancora lunghi per l'apertura dell'Oraziana. Se ne parlerà, infatti, solamente dopo le elezioni quando il prefetto organizzerà un tavolo tecnico con Regione, Provincia, comune di Ripacandida e Comunità montana. E' quanto è emerso nell'incontro di ieri mattina in prefettura tra il sindaco del comune del Vulture e il rappresentante del Governo. Il primo cittadino Annunziata sembra rassegnato all'idea di vedere chiusa l'arteria che collega il suo paese a Rionero. «Sono arrabbiato - spiega, raggiunto telefonicamente - ma dobbiamo avere fiducia nelle istituzioni. Le stiamo tentando tutte, anche se ci toccherà aspettare ancora del tempo». Probabilmente poco più di un mese per “parlare” della questione, un po' di più per mettere mano al portafoglio (la Provincia vorrebbe che sia la Regione a “curare” questo aspetto) e mettere in sicurezza l'arteria che collega Ripacandida a Rionero che, è chiusa al traffico, dal 5 maggio scor-

A sinistra lo svincolo chiuso di Rionero. A destra il movimento franoso che ha determinato la chiusura dell’arteria

so. La Provincia, ente responsabile della strada, con ordinanza n 21/2009 ha ordinato il divieto di transito su questa strada. Questa ordinanza a firma del dirigente del Servizio Viabilità della Provincia di Potenza, Rocco Continolo ha decorrenza dal giorno 5 maggio per il verificarsi di un cedimento del piano viabile di notevole dimensioni a circa 70 metri dalla rotatoria in corrispondenza dell'entrata ed uscita dell'abi-

tato di Rionero. Ad appena un anno dalla sua apertura con tanto di nastro tricolare, alla presenza di autorità locali, provinciali e regionali, questa strada costruita ex novo, ed aperta dopo oltre 13 anni dall'inizio dei lavori, presenta smottamenti e cedimenti del manto stradale che ne hanno confermato la pericolosità per l'incolumità fisica. Lunga la storia dell'Oraziana. Progettata negli an-

ni '80, divisa in tanti lotti sono stati aperti al transito (e chiusi) circa sei chilometri. La parte terminata (primo e secondo lotto) collega Rionero a Ripacandida. Ad accusare i tanti ritardi accumulati nell'apertura di quest'ultimo tratto stradale, ed a smuovere le acque, è stato il Comitato Cittadino di Ripacandida, presieduto da Antonio Lettieri, che con alcune forme di protesta, ha fatto sì che riprendessero i lavori. Intan-

to, da Ginestra, nella zona dell'ex fabbrica Arquati, sono partiti i lavori di costruzione di una lunga galleria il 4 dicembre 2007. Collegherà Ginestra a Ripacandida. Alla partenza dei lavori i tecnici della Provincia promisero che entro il 30 settembre 2008 la galleria sarebbe stata aperta. Dei circa 400 metri previsti ancora non sono stati conclusi. L’Oraziana è solo la punta di un iceberg che colpisce

principalmente il comune di Ripacandida. Infatti la provinciale 8 dall’8 marzo scorso chiusa anch’essa per frane nel tratto che va da Ripacandida a Forenza, smottamenti si sono registrati sulla costruenda galleria del terzo lotto dell'Oraziana, un'altra frana ha interessato la linea del metano che arriva a Ripacandida. Insomma una situazione tutt’altro che rosea. g.rosa@luedi.it

Melfi Parla il geologo melfitano Raffaele Carbone

Termodistruttore Fenice, convocata per lunedì la conferenza di servizio MELFI - Lunedì venticinque maggio prossimo si terrà presso il municipio di Melfi la conferenza di servizio per il piano di caratterizzazione resosi necessario dopo i dati sull’inquinamento delle falde acquifere adiacenti il termo distruttore, Fenice della zona industriale di San Nicola. Alla riunione prenderanno parte tecnici dell’Arpab, funzionari regionali, il sindaco Navazio. Nel frattempo Fenice sta diramando i dati che settimanalmente si registrano dopo l’ordinanza di divieto nel prelievo dell’acqua dei pozzi del basso melfese. Un provvedimento che il primo cittadino, Navazio si è visto costretto ad emanare dopo la notizia della presenza in falda del pericolassimo mercurio, unitamente a nichel e bromo. Tutti metalli pesanti nocivi per la salute dell’uomo. Il vice presidente dell’ordine dei geologi di Basilicata fornisce spiegazioni necessarie a capire cosa sta succedendo nell’area in questione. «Una falda di sub alveo caratterizza tutti i corsi d’acqua – spiega il geologo melfitano, Raffaele Carbone – per uno scorrimento superficiale delle acque collegato direttamente ai fiumi. Queste falde, a differenza di quelle più profonde, sono particolarmente soggette all’andamento stagionale delle precipitazioni». Una lettura assai responsabile di quanto accaduto.

«Se i dati sull’inquinamento ambientale di Fenice saranno confermati – aggiunge il vice presidente dei geologi lucani, Carbone – bene ha fatto il sjndaco di Melfi, Navazio a bloccare la captazione dei pozzi a valle dell’Ofanto». «Sono pozzi - ha continuato il vice presidente dei geologi lucani - sia al servizio di privati cittadini che delle industrie. Metalli pesanti non possono essere legati a nessuna altra forma di inquinamento se non a quella delle industrie che ci sono a San Nicola di Melfi. Non sono in posses-

so di dati per sapere quali e quante di esse siano interessate ma certo sarebbe un problema serio sia per chi utilizza queste acque. Utenze casalinghe o al servizio dell’agricoltura sono presenti in quella zona. Si potrebbero creare problemi anche alla qualità dei prodotti». Come si dovrebbe intervenire. «Innanzi tutto cercando di individuare le fonti dell’inquinamento e bloccarlo con apposito piano di caratterizzazione – conclude il geologo, Raffaele Carbone – poi occorre mettere

Lavori di manutenzione

Atella, cordoglio per la morte di Pasquale Ciani

Ripacandida e Ginestra senza acqua POSSIBILI disagi per la giornata di oggi nelle comunità di Ripacandida e Ginestra. Verranno infatti rrealizzati i lavori di manutenzione straordinaria, indifferibili ed urgenti, sulla condotta adduttrice che rifornisce i serbatoi idrici cittadini. I lavori avranno inizio alle ore 7:30 e la loro ultimazione è prevista per le ore 13. Pertanto durante detto periodo potranno verificarsi disservizi quali cali di pressione e/o sospensione temporanea dell'erogazione idrica all'abitato.L'erogazione idrica verrà garantita dalle riserve dei serbatoi salvo esaurimento.

«I Socialisti lucani chinano il capo di fronte alla improvvisa e grave perdita che li ha colpiti con la morte di Pasquale Ciani, dirigente socialista , amministratore comunale di Atella e della Comunita’ Montana del Vulture, figura storica del socialismo lucano». E’ quanto dichiara in una nota il consigliere regionale Donato salvatore. «Scompare con lui continua la nota - un pezzo di una storia politica , quella dei Socialisti , che saputo intrecciarsi e riconoscersi con la storia e lo sviluppo di un territorio bello e straordinario come il Vulture –Melfese. Solo qualche giorno fa aveva con noi contribuito alla definizione delle liste elettorali, prodigo di consigli e suggerimenti , di sollecitazioni».

in campo grossi investimenti per adottare tecniche sofisticate atte a risolvere l’emergenza». «Forse è giunto il momento - ha concluso Raffaele Carbone - di avere un presidio ambientale nell’area industriale. Servono controlli seri fatti con regolarità così come probabilmente non è accaduto fino ad oggi». La parola passa ora alla conferenza di servizio che, sperano in molti, possa mettere la parola fine alla questione. Vittorio Laviano provinciapz@luedi.it

Il termodistruttore Fenice

Solidarietà, continuano le iniziative dell’Aido di Rionero in Vulture RIONERO - Tra i cinquanta volontari delle due province lucane che hanno preso parte a Policoro al corso regionale per dirigenti dell'Aido (Associazione italiana donazione di organi) c'era anche una consistente rappresentanza del Vulture, guidati dal presidente regionale Fabiano Popia di Valsinni e dal vice Biagio Gringoli e dal presidente provinciale di Potenza Georges Almaz, residente a Rionero in Vulture. Il presidente Popia nel suo saluto augurale ai partecipanti ha sottolineato la necessità di un rinnovato impegno per un maggiore coinvolgimento sociale della donazione e della solidarietà anche attraverso le scuole. Dal canto suo Gabriele Olivieri dell’Aido nazionale, arrivato dal Veneto, ha sostenuto che occorre coinvolgere il tessuto sociale ad un senso nuovo di responsabilità, che, passando dall’etica del cuore, arrivi sempre di più all’etica della ragione. «E questo – ha detto – perché la donazione è un problema che coinvolge ogni meandro dell’apparato

sociale, per cui i volontari Aido devono sempre più appropriarsi del bagaglio culturale e normativo, che regoli le funzioni all’interno dell’associazione Onlus, e li porti all’approccio con il cittadino in maniera quanto più professionale possibile per dare risposte corrette in qualsiasi circostanza. A tal proposito – ha aggiunto – è fondamentale il ruolo dei medici, che dovrebbero sentire sempre più l’obbligo morale di “accompagnare” i familiari verso una maggiore presa di coscienza nei confronti del paziente, e quindi aiutare ad accettare l’evoluzione della patologia che può volgere in senso positivo oppure (purtroppo) in quello negativo». Gli aspetti contabili, fiscali e di statuto sono stati affrontati da Amedeo Bennati e Fillppo Carboni dell’Aido nazionale, nell’ambito di una più approfondita cultura della gestione dei rapporti interni ed esterni dell’associazione. Michele Rizzo provinciapz@luedi.it

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Mercoledì 20 maggio 2009


29 L’uomo, candidato alle prossime comunali, è morto schiacciato dal proprio trattore

La comunità saluta l’amico “Giò” Montemurro si è fermata per dare l’estremo omaggio a Giovanni Iritano MONTEMURRO - L'addio a Giovanni Iritano, il 45enne morto domenica mattina travolto dal suo trattore. E' stato il giorno del dolore e della commozione quello che si è svolto ieri mattina nella chiesa Madre del piccolo paese di Sinisgalli. La bara di Giovanni è giunta dinnanzi al luogo sacro intorno alle 10 e 30, a seguirla c'erano in prima fila la moglie Rosa e le due figlie, i fratelli, i tanti parenti e amici che si sono stretti intorno alla famiglia. All'arrivo della salma un dolore silenzioso e composto ha preso il sopravvento sulle tante persone che aspettavano fuori la chiesa. Tanta la commozione per una tragedia che nessuno sa spiegare il perché. Durante l'omelia, officiata dal parroco della comunità, Don Antonio Ammattatelli, c'è chi non ha retto e si è sentito male ed è stato trasportato fuori. Ai familiari il parroco ha chiesto di volgere lo sguardo alla parola di Dio che dona «speranza e consolazione nei momenti più terribili della vita». E la cerimonia ha toccato momenti di grande emo-

Sopra il luogo dell’incidente, a lato i funerali di ieri

zione, soprattutto, quando a parlare è stata una ragazzina, parente della vittima che ha ricordato la personalità di Giovanni. Giovanni, per molti “Giò”. “Amato da tutti. L'instancabile lavoratore. Il padre di famiglia e l'ami-

Maratea e Lauria

Slot, controlli dei finanzieri

Slot machine

LAGONEGRESE - Azione di vigilanza in materia di giochi, perquisizioni e sequestri in tutta Italia, tra cui anche nelle città di Lauria e Maratea. I militari della Compagnia di Perugia, a conclusione di un'attività investigativa durata circa un anno, hanno individuato un sodalizio criminale dedito all'appropriazione fraudolenta dell'imposta, il cosiddetto prelievo erariale unico “Preu” gravante sulle giocate effettuate con gli apparecchi da intrattenimento, generalmente noti come “new slot”. L'indagine, inizialmente avviata nei confronti di un noleggiatore di Perugia, si è successivamente estesa a tutto il territorio nazionale ed ha portato alla denuncia all'Autorità giudiziaria di 40 soggetti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al peculato, frode informatica, appropriazione indebita e gioco d'azzardo, al sequestro

di oltre 190 apparecchi da divertimento manomessi, 124 schede elettroniche, 10 computers e svariati altri congegni ed apparecchiature. Il servizio si è svolto in varie città d'Italia tra cui anche nelle cittadine di Lauria e Maratea ed è stato caratterizzato per aver sottoposto a sequestro preventivo “per equivalente” 7 immobili riconducibili ad un indagato di Perugia del valore di 930mila euro corrispondente all'illecito profitto realizzato. Nel suo complesso l'attività ha consentito di quantificare in 25.236mila euro l'ammontare delle giocate non comunicate telematicamente all'Aams, cui corrisponde un'imposta evasa pari a circa 3 milioni di euro. Il servizio è stato illustrato nei giorni scorsi agli organi d'informazione dal comandante provinciale di Perugia, Fabrizio Martinelli. Emilia Manco provinciapz@luedi.it

co di tante serate. Il compagno con cui era bello passare una serata piacevole insieme”. La “sua grinta e la voglia di vivere e di cambiare le cose”. Un uomo che rimarrà per sempre nel cuore di chi l'ha conosciuto. Alle esequie era presente

il Sindaco del paese, Mario Di Sanzo e il candidato presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza. Tanta la gente che la Chiesa non è riuscita a contenere e molti sono rimasti fuori , ad attendere per l'ultimo saluto alla giovane vit-

tima. «L'ennesima morte bianca - ha affermato il sindacalista Antonio Santomartino nonchè amico e componente della stessa lista dove Giovanni si era presentato “Pdl per Montemurro” . E in tono polemico il sin-

dacalista dice «si poteva proclamare il lutto cittadino per un padre di famiglia, indipendentemente dal ruolo che si accingeva a ricoprire. La frase - ha aggiunto Santomartino - che diceva sempre e che noi porteremo nel nostro programma elettorale quella di dare dignità al paese per un cambiamento». Al termine della cerimonia un lungo applauso ha accompagnato la bara di legno chiaro che usciva dalla chiesa prima di compiere l' ultimo viaggio verso il cimitero. Giovanni ha perso la vita domenica mentre stava lavorando, alla guida di un trattore con il frangizolle. Il suo corpo è stato ritrovato a duecento metri dal mezzo ancora acceso, a ritrovarlo il proprietario del terreno dove Giovanni lavorava, il signor Andrea Cerabona e un amico, Donato Splendido. Tra le supposizione avanza oltre a quella di un malore, di un guasto al mezzo agricolo che gli avrebbe fatto perdere l'equilibrio, cadendo a terra e finendo sotto il frangizolle. Angela Pepe provinciapz@luedi.it

Un vademecum per il cittadino “intelligente”

Tramutola, si presenta il quaderno del risparmio energetico TRAMUTOLA - “Il Quaderno del risparmio energetico”. E' stato presentato ai festeggiamenti dei novant'anni dell'Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato di Moliterno con sede staccata a Tramutola. Un vademecum del cittadino intelligente, realizzato dagli studenti delle quarte classi D/E dell'Ipsia di Tramutola. Un analisi della situazione e consigli per provare a risparmiare Un opportunità offerta dall'Enel per il concorso “Energia in gioco”dove i ragazzi sono stati premiati con il terzo posto. “Un occasione - come ha spiegato il dirigente scolastico, Carmine Filardi nel vademecum per avviare una riflessione articolata e profonda sui problemi dell'energia e della sua importanza nel condizionare i destini dell'intera umanità”. Un progetto che ha coinvolto gli studenti coordinati dai professori Nicola Cicale e Francesca De Fina. «Un lavoro - afferma il dirigente scolastico - su quello che è“l'energia è l'elemento essenziale dello sviluppo della società e del suo benessere, ed il suo consumo poco attento e sempre più abbondante pone seri problemi per il futuro; consumare più di quanto si produce porta all'esaurirsi delle risorse. Compito di tutti, ed in particolare della scuola, è quello di far conoscere e comprendere le tematiche dell'uso dell'energia in un quadro di sostenibilità e di ecocompatibilità, perciò una lettura attenta dei pro-

blemi legati all'uso delle risorse energetiche, la comprensione degli aspetti significativi e fondamentali può aiutare ad assumere comportamenti diretti sia ad una più razionale utilizzazione e sia ad un risparmio delle risorse. Il lavoro specifica Filardi - svolto dagli alunni analizza e presenta una serie di consigli circa i comportamenti da assumere come singoli cittadini per conseguire utilità individuale (risparmio economico), ed utilità sociale (risparmio energetico)». A so-

Uno scorcio di Tramutola

stenere e promuovere la pubblicazione del Quaderno, il Galakiris per il fine «una delle sue più importanti mission, ovvero il consolidamento di politiche ambientali, la promozione

di una sempre maggiore qualità della vita, la sensibilizzazione dell'apparato sociale, in ultima analisi la creazione di un contesto dove vivere meglio». an. pe.

Masino: «Quale futuro per la ex Lucana?» MARATEA - A sollecitare un intervento urgente per il futuro della ex Lucana Calzature è Luigi Masino, candidato alla Provincia nei collegi di Maratea, Marsiconuovo e Lagonegro, Luigi Masino, nelle fila di Alleanza Democratici di Centro. «E' inconcepibile che ancora oggi, dopo gli innumerevoli incontri che si sono susseguiti, anche con il premier della regione Basilicata, sul problema del calzaturificio marateota fallito da anni - sottolinea Luigi Masino - abbia visto il completo fallimento di tutte le iniziative poste in essere, compresa quella della riconversione industriale proposta da un consorzio di imprese ascolane. La popolazione marateota dovrebbe capire che la stragrande maggioranza dei politici che si sono susseguiti negli ultimi anni, nelle assisi locale, provinciale e regionale- continua Masino - ha pensato a ben altro che allo sviluppo dell'area di Maratea, portando avanti una politica di speculazioni che dura ormai da decenni. Dalla data del Decreto Ministeriale n. 37406 del 25/11/2005, di concessione del trattamento di mobilità per la

Lucana Calzature, intanto» sottolinea ancora Masino «solo parole da parte anche del primo cittadino di Maratea che, fortemente, ha dimostrato di non avere alcuna voce in capitolo nei confronti del massimo ente territoriale, qual è la Regione Basilicata. A questo punto viene spontaneo chiedersi se fosse all'altezza della situazione, se fosse considerato o meno dai suoi amici di coalizione alla Regione» conclude Masino «o se non sia stato in grado di capire, o non abbia voluto, che era necessario, per lo sviluppo della città da lui governata, muoversi in tutte le direzioni possibili pur di salvaguardare, soprattutto, non uno, nè dieci, ma centinaia di dipendenti». Intanto, secondo l'esponente politico di Alleanza Democratici di Centro, all'unisono con il candidato alla carica di Presidente della Provincia Aurelio Pace, «è da dare seguito al progetto di riconversione industriale proposto da alcuni imprenditori marchigiani membri di un consorzio d'imprese di Porto San Giorgio, in provincia di Ascoli Piceno, riunite nella Ekotime Srl».

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Mercoledì 20 maggio 2009


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Mercoledì 20 maggio 2009 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440 Matera

Metapontino

Craco

Grandiate

Comunali

La Regione stima i danni Sette milioni su 767 ha

Copeti è candidabile ma non eleggibile?

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Non c’è la firma dei sindacati sulla richiesta della cigs per 80 lavoratori

Ferrosud, niente accordo Chiesto un incontro urgente alla presidenza della giunta regionale Coordinamento “A c‘appartn”

Sit in pacifico per dire no ai respingimenti degli immigrati

NON C’È stata la firma dell’accordo presso l’Ufficio regionale del Lavoro sulla questione Ferrosud. Sul tavolo la richiesta di cassa integrazione straordinaria avanzata dall’azienda per una situazione di crisi ma sulla quale i sindacati sembrano non essere intenzionati a cedere il passo: «alla fine è stato richiesto un incontro urgente alla presidenza della giunta regionale perchè questa questione non può risolversi su un tavolo tecnico ma vanno affrontate le ricadute politiche che ci sono» ha spiegato Giuseppe Giannella della Fiom Cgil presente al tavolo e che ha confermato anche la mobilitazione dei lavoratori che ieri erano in sit-in davanti alla sede della Regione e che hanno sospeso il lavoro alle 12,30 per recarsi tutti quanti insieme a Potenza. La preoccupazione per la situazione della Ferrosud, rimane molto forte e un incontro nelle prossime ore potrebbe permettere di affrontare diversamente la questione, questa è la speranza dei sindacati anche se la posizione dell’azienda non sembra in questo momento cambiare di molto. Gli 80 lavoratori della Ferrosud di Matera per i quali è stata chiesta la cassa integrazione straordinaria rimangono in bilico, ma in una situazione di dif-

ficoltà e di pericolo ancora maggiore ci sono tutti gli altri visto che è proprio la situazione complessiva della Ferrosud in questo momento a preoccupare lavoratori e sindacati. «Servono investimenti per sostenere l’azienda e trovare modalità creditizie che possano avviare un processo di rilancio della Ferrosud», spiega ancora Giuseppe Giannella, «è su queste basi che bisogna ragionare ed è per questo che serve riaprire un confronto politico. E’ opportuno che vengano individuati insieme gli strumenti per arrivare a quest’azione di rilancio. Non si possono ridurre i problemi della Ferrosud e la richiesta di cassa integrazione ad un mero incontro tecnico, il tavolo sul quale è necessario discutere deve ora necessariamente diventare politico» conclude lo stesso Giannella. Infine rimane aperta la garanzia dell’azienda che verranno effettuati i pagamenti per i lavoratori, termini e modalità che sono state confermate e ribadite anche nell’incontro di ieri. «Ci auguriamo che vengano rispettate a questo punto non possiamo assolutamente andare oltre». La situazione di Ferrosud mostra un’evidente difficoltà. p.quarto@luedi.it

NUOVI FONDI

Provincia, interventi per le scuole L'Amministrazione provinciale di Matera continua il suo percorso nel quadro dell'ammodernamento delle strutture scolastiche presenti sul territorio. Gli ultimi progetti riguardano il liceo scientifico “Fermi” di Policoro e il polivalente di Marconia. Entrambi gli interventi, presenti tra gli altri il presidente della Giunta provinciale, Carmine Nigro con il vice Giovanni Ianuzziello, e il responsabile dell'area edilizia scolastica dell'ente, Francesco Aiello, sono stati presentati ed illustrati in ogni dettaglio ai docenti, agli alunni ai componenti dei Consigli d'istituto di entrambe le scuole. A Policoro saranno spesi 4 milioni 217 mila euro cifra con cui sarà realizzato un nuovo corpo di fabbrica con 18 aule. A breve inizieranno i lavori del primo lotto del progetto che prevede la spesa di 200 mila euro. L'attività di cantiere non creerà nessuna interferenza a livello della normale attività didattica dell'istituto. Successivamente i lavori interesseranno la struttura esistente che presenta non poche criticità a livello funzionale. In particolare si procederà alla ristrutturazione delle aule e dei laboratori oltre che alla riqualificazione di

molti spazi comuni che attualmente sono utilizzati come laboratori. A Marconia, nell'area già occupata dall'Istituto tecnico agrario statale, sarà realizzato l'edificio, con una spesa di 3 milioni 600 mila euro, che ospiterà l'Istituto tecnico alberghiero. Il primo lotto dei lavori è di circa 1 milione 200 mila euro, cifra che servirà per costruire il blocco destinato ai laboratori di ricevimento, sala-bar, ristorazione e cucine. A seguire l'intervento prevede la realizzazione di 10 aule. Entrambe le strutture saranno realizzate utilizzando tecnologie, in particolare pannelli solari termici, che garantiranno un notevole risparmio sulla bolletta dei consumi energetici. Per il presidente Carmine Nigro si tratta un ulteriore, significativo attestato da parte della Provincia di quanto il comparto dell'edilizia scolastica sia da sempre all'attenzione dell'ente. «Non sono certo i primi progetti che entrano nella fase operativa ha spiegato - ma la continuità di un percorso iniziato anni fa che sta contribuendo a garantire un salto di qualità di notevole livello in un panorama scolastico che ha visto diminuire le troppe criticità da cui era investito».

UN SIT IN pacifico per dire no ai disumani respingimenti di migranti dalla Libia. “Essere umano”, “nero per caso”, “immigrato per necessità”, “bianco per caso”, “povero per guerra”, sono alcuni dei messaggi scritti sulle magliette dei manifestanti che davanti al Palazzo del Governo realizzavano barchette di carta. Il sit in promosso dal coordinamento “A c'appartn” ha visto la partecipazione di diversi immigrati ben integrati nel territorio materano. «Sono in Italia da due anni e considero quello che accade in questi giorni un comportamento anormale. - afferma Justine Ahyté trentanovenne della Costa d'Avorio - Gli immigrati che arrivano in Italia, hanno bisogno di aiuto, così come è accaduto per me. Ora grazie alla Caritas sono ben integrata ma non capisco il respingimento del mio asilo politico motivato dal disconoscimento che nel mio paese esiste la guerra». Obiettivo della manifestazione è stato l'intrecciarsi delle culture e delle nazionalità, per una realtà sociale di condivisione e rispetto che lavora per sradicare l'odio contro il diverso e per dire no ad un pacchetto sicurezza che prevede una serie di norme che restringono i diritti dei migranti e ne aumentano la precarietà dell'esistenza, rendendo possibile il ripetersi di episodi di razzismo. I manifestanti hanno consegnato una petizione al prefetto di Matera in cui dichiarano la «profonda indignazione per le disumane azioni intraprese dal Governo e chiedono l'immediata sospensione di tutte le azioni di respingimento ai danni di cittadini stranieri, nel rispetto dei diritti umani». La legge, secondo i manifestanti, potrebbe portare conflitti e insicurezza. «In questo momento - sottolinea Antonella Forlenza membro del coordinamento - pensiamo sia necessario per i cittadini sentire le voci contrarie perché non è così che si risolvono i problemi dell'immigrazione partendo dalle violazioni delle leggi internazionali. Bisogna trovare soluzioni condivise con l'Unione Europea e non con la Libia». C'é scetticismo sulla possibilità che questo Decreto Legge possa eliminare la clandestinità o i problemi derivanti dalla convivenza, al contrario potrebbe rendere gli immigrati ancora più disperati. «Il respingimento degli immigrati nelle acque del Mediterraneo ci ha fatto riflettere. - afferma Pasquale Di Pede - Queste sono persone che hanno necessità umanitarie visto che scappano dalla guerra, dalla povertà e dalla disperazione. Si potrebbero anche inserire dei trafficanti, ma nella maggior parte dei casi sono “carichi” di disperati. La dichiarazione dei diritti universali del 1948 - conclude Di Pede - dice tutt'altro in materia. La grande solidarietà e sensibilità che gli italiani hanno dimostrato con il terremoto in Abruzzo, può continuare nell'accogliere gli immigrati». Michelangelo Ferrara matera@luedi.it

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Matera


Chiesto l’intervento della Regione. Il 26 maggio si decide sul concordato preventivo

Salvataggio a tutti i costi Incontro fra Confindustria e sindacati per favorire la tutela dell’ex stabilimento «ATTIVARE un percorso istituzionale che si caratterizzi per la chiarezza degli obiettivi, dei metodi, dei tempi, al fine di individuare soluzioni percorribili per la salvaguardia del sito cessato della Nicoletti». È questa la sintesi emersa dall’incontro per esaminare la situazione del sito dismesso della Nicoletti in liquidazione e delle relative maestranze in Cigs, tenutosi presso la sede di Matera di Confindustria Basilicata, al quale hanno preso parte Giuseppe Moramarco, Presidente Vicario di Confindustria Basilicata, Michele Andriulli, della Fillea Cgil, Margherita Dell’Otto, della Filca Cisl e Valeriano Delicio, della Feneal Uil. L’appuntamento ha esaminato e cercato di trovare una soluzione per accelerare i tempi per la salvaguardia del sito ed arrivare ad una sintesi positiva che possa consentire di valutare i processi di reindustrializzazione che si dovessero presentare. «Partendo dalla piena consapevolezza delle enormi difficoltà di mercato che hanno imposto una radicale ristrutturazione degli asset organizzativi e produttivi delle aziende del comparto – hanno detto i presenti - è necessario un chiaro impegno istituzionale teso a favorire la creazione di nuove iniziative industriali, che si caratterizzino per la loro sostenibilità, sia da un punto di vista produttivo, sia, quale logica conseguenza, per le ricadute occupazionali». In particolare, nel corso dell’incontro tra Confindustria e le organizzazioni sindacali è emersa la necessità di «far confluire sinergicamente ogni sforzo teso a salvaguardare il patrimonio di conoscenze e di professionalità dell’azienda Nicoletti». A tal proposito, i presenti hanno concordato sulla necessità di «richiedere congiuntamente alla Regione Basilicata di attivare con urgenza il percorso per la reindustrializzazione del sito dismesso della Nicoletti, quale presupposto per poter concretizzare possibili nuovi progetti di investimenti sul predetto sito e per garantire, di conseguenza, la ricollocazione dei lavoratori già dipendenti dell’azienda Nicoletti, attualmente in

SALOTTI Cigo alla Keoma E' STATO sottoscritto a Matera, presso la sede dell’Associazione delle piccole e medie industrie, il verbale di accordo per la cassa integrazione ordinaria alla Keoma salotti, che produce, nell’area industriale di Jesce, mobili imbottiti. Il provvedimento, che riguarda tutti i 14 dipendenti, durerà 13 settimane a partire dal 25 maggio. Il ricorso alla cassa integrazione è stato deciso in seguito alla contrazione delle vendite. L’accordo è stato siglato dall’azienda e dalle segreterie territoriali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil. A sinistra protesta dei lavoratori. In alto l’ex sede Nicoletti

Cigs». Allo stesso tempo, è stata condivisa la necessità di «chiedere un ulteriore incontro al Ministero per lo Sviluppo Economico affinchè si possa accelerare l’iter procedurale per l’analisi dei progetti di reindustrializzazione che, secondo fonti ufficiose e notizie di stampa, sarebbero già in possesso ed all’esame dello stesso MiSE, al fine di comprenderne la sostenibilità in termini di ri-

presa produttiva e per offrire margini di ragionevole speranza ai lavoratori in Cigs della Nicoletti, che seguono con motivata preoccupazione l’evoluzione delle vicende». Infine, Confindustria Basilicata e Organizzazioni Sindacali hanno nuovamente evidenziato la necessità di «sollecitare un concreto sostegno all’intero comparto del salotto da parte del Governo nazionale, affinché si

possano individuare percorsi tesi a salvaguardare un comparto industriale che, nella sua storia, ha contribuito a diffondere e sostenere sui mercati mondiali il brand del “Made in Italy”». Le iniziative dovranno avere necessariamente tempi brevi visto che è stata convocata per il 26 maggio un incontro presso il Tribunale per definire la questione del concordato preventivo. matera@luedi.it

Audizione per Di Maggio in commissione al Senato Solidarietà e appoggio bipartisan al Distretto materano del mobile imbottito da parte dei componenti della Commissione Industria del Senato e impegno a recarsi in visita a Matera subito dopo le elezioni. Con questo risultato soddisfacente si è conclusa l'audizione che il presidente e il componente del Comitato di Distretto, Tito Di Maggio e Donato Caldarulo, hanno avuto presso la 10^ Commissione Permanente Industria del Senato, presieduta dal senatore Cesare Cursi. Di Maggio e Caldarulo hanno rapidamente ripercorso la storia della crisi del distretto del mobile imbottito e, prendendo le mosse dal protocollo Scaiola del 2006, hanno formulato alcune richieste adeguate all'evoluzione che la crisi ha assunto negli ultimi tempi. Tra le misure sollecitate figurano interventi sul costo del lavoro, come la

fiscalizzazione per 3 anni degli oneri sociali, e aiuti alla ristrutturazione del debito aziendale anche ricorrendo al fondo di garanzia che, tuttavia, non deve essere limitato soltanto alle aziende virtuose, cioè a quelle con rating tripla A, perché altrimenti non avrebbe effetto nell'attuale situazione finanziaria delle imprese. La Commissione Industria, presenti anche i senatori materani Bubbico (promotore dell'incontro) e Latronico, ha espresso solidarietà e appoggio al Distretto per i problemi sollevati. Il presidente Cursi si è impegnato a interagire con il Governo e il Ministero dello Sviluppo Economico per verificare la concreta attuabilità delle richieste formulate. I senatori, infine, si sono dichiarati disponibili a recarsi in visita ufficiale a Matera subito dopo le elezioni per incontrare direttamente gli imprenditori coinvolti dalla crisi.

Gli scolari sono stati diretti da Nicola Confuorti in un vasto repertorio

Piccoli cantori crescono Successo del coro della primaria Nitti E' spesso grazie all'opera volontaria di abili e appassionati genitori se la scuola pubblica al tempo della crisi trova le risorse per realizzare progetti ambiziosi, altrimenti destinati a restare nel libro dei sogni. Progetti che lasciano tracce significative nel percorso pedagogico delle future generazioni. “I Piccoli Cantori” è uno di questi: ha coinvolto tutti gli alunni , 137 dalle prime alle quinte, della Scuola primaria “F.S. Nitti” (I Circolo di Matera) con l'obiettivo di educare al suono e alla musica, sviluppando le capacità di percezione e comprensione dei differenti linguaggi acustici. E il saggio finale, andato in scena presso l'Auditorium di Piazza Sedile nello scorso fine settimana, è stato un trionfo. Merito, soprattutto,

Installato in un’area sottoposta a vincolo

del signor Nicola Confuorti - diplomato in canto al Conservatorio di Matera - che da dicembre a maggio ha prestato il proprio tempo e le proprie eminenti competenze musicali per offrire ai bambini coinvolti un'occasione qualificata di integrazione nel fare musica insieme. Un genitore come tanti, Confuorti. Un “maestro” davvero singolare che ha conquistato tutti, alunni e insegnanti, con il suo fare amabile e professionalmente ineccepibile. E in forma totalmente gratuita. Ha lavorato soprattutto sulla voce, il signor Nicola, che spiega: «La voce è il più importante degli strumenti musicali: il più versatile, il più facile da imparare, il più economico da utilizzare». Il suo desiderio - da un po' di tempo a questa parte - era pro-

prio quello di creare e dirigere un coro di bambini. Un'idea che è riuscito a realizzare e che, probabilmente replicherà, visti i consensi ottenuti con la manifestazione conclusiva del progetto. Il repertorio eseguito dai piccoli cantori lascia sbalorditi. Dalla lirica (Verdi e Rossini), alla canzone per l'infanzia (con le immancabili “Tagliatelle di Nonna Pina” e similari) fino alla musica leggera italiana (toccante l'esecuzione del “Blu dipinto di blu” di Modugno). Dopo l'Inno di Mameli c'è spazio solo per gli applausi. Meritatissimi, non c'è che dire. In attesa del bis. Damiano Laterza matera@luedi.it

Un progetto del Comune finanziato dai Por per portatori di handicap

Strumento illegale per lo studio del vento sequestrato dalla Forestale

Meno barriere nelle scuole

GLI uomini del Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato di Matera in seguito ad una segnalazione di cittadini, hanno accertato la realizzazione di un manufatto per lo studio dei venti (anemometro) realizzato in agro di Matera senza le prescritte autorizzazioni ed il consenso del titolare dell'area. Inoltre l'opera , secondo quanto segnalato dagli uomini della Forestale, è stata realizzata in un'area precedentemente percorsa da incendi e sottoposta a vincolo da parte della legge speciale sugli incendi boschivi (Legge n. 353 del 2000). Il progettista e l'esecutore materiale dell'istallazione sono stati deferiti all'Autorità Giudiziaria per aver eseguito l'opera in carenza di requisiti idonei. Il servizio svolto dal Corpo Forestale dello Stato è quotidianamente orientato alla prevenzione dei reati in danno all'ambiente ed al territorio, con particolare riferimento alla protezione della flora e della fauna. L’operazione rientra nell’ambito di questa attività quotidiana. matera@luedi.it

IL SETTORE Lavori Pubblici ha candidato al programma attuativo del Por Basilicata 2000/2006 - Dipartimento Edilizia Scolastica - un progetto relativo all'abbattimento delle barriere architettoniche in diversi plessi scolastici cittadini. Il progetto è stato ammesso a finanziamento per un importo complessivo pari ad euro 248 mila. Lo ha reso noto in un comunicato l'Assessore comunale ai Lavori Pubblici, Antonio Del Giudice. In particolare, l'intervento che si andrà ad effettuare prevede la realizzazione, o la sistemazione negli edifici in cui è già presente, del servizio igienico per gli alunni diversamente abili, la riorganizzazione di percorsi orizzontali

L’assessore del Giudice

intorno ai plessi (corridoi, passaggi, ecc..), la realizzazione di rampe per l'accesso alle scuole e la sistemazione di percorsi esterni per l'accesso agli edifici. I lavori interesseranno le scuole medie Torraca e di via Fermi, le scuole elementari del Borgo La Martella, via Fermi - via Trabaci, via Bramante, e quelle materne “Collodi” di via Cererie, via dei Sanniti, via Emilia, via Meucci e via Greco. «Con questo progetto, l'Amministrazione intende fornire un supporto ad una delle fasce più deboli, quella degli studenti diversamente abili», spiega l'Assessore Del Giudice. Le scuole verranno dunque dotate di strumenti di accesso più adeguati. matera@luedi.it

Un’immagine della manifestazione

Convocata dal prefetto la conferenza provinciale permanente IL PREFETTO di Matera, Giovanni Francesco Monteleone, ha convocato domani alle 10 nel Palazzo del Governo una seduta plenaria della Conferenza Provinciale Permanente. Nel corso della seduta saranno resi noti e valutati i risultati del monitoraggio, avviato in sede di Conferenza Permanente, sul grado di soddisfazione dei cittadini rispetto ai servizi resi dalle Pubbliche Amministrazioni e verificato lo stato di digitalizzazione delle amministrazioni. Saranno anche valutate le eventuali iniziative delle Amministrazioni per lo snellimento delle procedure burocratiche finalizzate a corrispondere celermente alle richieste di servizi e provvedimenti avanzati da cittadini e imprese. Nell’occasione, sarà discusso ed approvato lo schema del protocollo d’intesa sella Sicurezza sul Lavoro, predisposto dalla Prefettura di Matera, al fine di dar luogo ad un’intesa tra tutti i soggetti coinvolti sulle tematiche della sicurezza sul lavoro e definire una strategia comune di intervento, in termini sia preventivi che repressivi per affermare e consolidare la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro.

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Mercoledì 20 maggio 2009


Mercoledì 20 maggio 2009

Erba alta, cresce l’emergenza Tante zone della città prive di manutenzione, al centro e in periferia La città è invasa dall'erba e i cittadini dei vari quartieri protestano perché col caldo di questi giorni si moltiplicano gli avvistamenti di rettili e topi che si annidano nelle zone di verde prive di manutenzione. Il problema è generalizzato e riguarda tutta la città dalla periferia al centro, dai quartieri storici ai borghi, dalle aiuole spartitraffico ai parchi urbani. L'erba che arriva in molti punti anche a due metri di altezza, rende inutilizzabili gli spazi verdi per il gioco dei bambini o per il relax degli anziani oltre a offrire un'immagine esteticamente poco ordinata della città agli occhi dei tanti turisti che in questa stagione la visitano. L'annunciata campagna di sfalcio delle erbacce nelle zone verdi della città non ha ancora prodotto risultati apprezzabili se si esclude un'azione a macchia di leopardo che sembra seguire il criterio dell'emergenza piuttosto che una ben precisa e studiata programmazione. Così capita spesso che dopo le segnalazioni giornalistiche il Comune intervenga per porre rimedio a situazioni contingenti come nei casi delle rotatorie stradali invase dal verde che pregiudicano anche la sicurezza della circolazione a causa della scarsa visibilità. Non si è fatta attendere la precisazione sull’argomento dell’assessore Michele Casino: «L'Amministrazione Comunale sta entrando in ogni quartiere cittadino per garantirne la pulizia ed il giusto decoro». «Vanno avanti a ritmo incessante i lavori di ripulitura e sfalcio dell'erba nei rioni di Matera; nei giorni scorsi, si è provveduto a rimettere a nuovo rione Agna e Piazza delle Costellazioni, zone particolarmente investite dalla presenza di erbacce. Inoltre, si sta provvedendo ad intervenire anche nei rioni Acquarium e Peep l'Arco, mentre nei prossimi giorni si continuerà senza interruzioni allo sfalcio dell'erba a tappeto in tutti gli altri quartieri. Stiamo provvedendo al ripristino e alla riqualificazione di alcuni spazi verdi e al tempo stesso stiamo procedendo alla sostituzione di alcune panchine rotte, per dare la possibilità agli anziani e ai più piccoli di “vivere” al meglio i loro quartieri - aggiunge l'Assessore Casino -. Entro la fine del mese, la città sarà completamente ripulita dalle erbacce. In tal senso, invito i cittadini ad un maggior senso civico, con il comune obiettivo di mantenere il massimo del decoro e della pulizia nella nostra città. Tengo inoltre a chiarire che le ultime polemiche di fonte sindacale mostrano una miopia di fondo e la scarsa percezione di quanto è stato fatto negli ultimi due anni rispetto alle passate amministrazioni». Resta il fatto che l'assessorato all'Igiene Urbana non può fare molto di più per fronteggiare questa vera e propria emergenza visto che uomini e mezzi sono oggettivamente pochi rispetto alla mole di lavoro da affrontare.

Via Passarelli, Agna, parco del boschetto e viale Europa sono gli esempi, in senso orario, dell’erba alta in città raccolti dal Quotidiano (foto Martemix)

Anche perché oltre alle aree verdi, in diverse zone cittadine anche i marciapiedi hanno bisogno di manutenzione essendo così pieni di erba che è impossibile camminarci. Sarebbe necessaria una vera e propria task force di uo-

mini “armati” di decespugliatore per ripulire la città dalle erbacce in breve tempo. Qualcuno pensa alla creazione urgente di una long list di privati dotati di decespugliatore che si mettono a disposizione del Comune (ad un prezzo concordato) un pò co-

me accade nelle città del Nord con gli spalatori (privati cittadini) che intervengono quando nevica per liberare i marciapiedi. Quella della long list sembra l'unica strada possibile per restituire decoro alla città evitando costosi affidamenti alle imprese

private e i lunghi tempi burocratici. E se i soldi non ci sono è necessario dirottare fondi destinati ad attività secondarie per affrontare questo problema di cui i cittadini si lamentano continuamente. Basta girare per i quartieri e sentire che quello delle er-

bacce è l'argomento del giorno tra i cittadini, la priorità più grande che il Comune dovrebbe affrontare in questo momento. La situazione è critica anche in pieno centro, come al parco del boschetto che fino a ieri era il fiore all'occhiello della città frequentato da turisti e cittadini a tutte le ore. L'erba incolta regna ovunque, insieme alla sporcizia, così anche questa recente area verde sembra avviarsi verso il degrado se non si interviene per renderla nuovamente fruibile. Giovanni Martemucci matera@luedi.it

E’ quanto deciso dai vertici dell’Asm

Olivieri: «Soddisfatti per questo prestigioso risultato»

Esami di laboratorio Dal 1 giugno serviranno le prenotazioni

Silvio Grassi vicepresidente di Confapi turismo

L'AZIENDA sanitaria di Matera comunica che dal 1 giugno 2009 sarà necessaria la prenotazione attraverso il Centro di prenotazione unica regionale (C.U.P) per i prelievi degli esami di laboratorio presso l'ospedale Madonna delle Grazie di Matera e il Punto sanità di piazza Firenze del rione Villa Longo. La decisione è stata concordata dal direttore sanitario dell'ospedale Orazio Pennelli, con il direttori del Laboratori Analisi Eustachio Vitullo e di Distretto Vito Cilla, per regolamentare l'accresciuto afflusso di pazienti da sottoporre a prelievi e per garantire qualità ( in termini di sicurezza e affidabilità) dei risultati, utili alla corretta diagnosi e al successivo piano terapeutico. Per i pazienti in terapia cronica è previsto un percorso di accessi programmati, in ragione dello specifico piano terapeutico richiesto dalla corretta gestione clinica. Per prenotare è possibile telefonare ai numeri 848.821. 821 da telefono fisso, 0971/471373 da telefono cellulare oppure recandosi presso le casse dei C.U.P ospedaliere o presso il Punto servizi di via Ascanio Persio. Sul piano organizzativo sarà possibile effettuare 60 prelievi al giorno, dal lunedì al venerdi, in tre fasce orarie dalle 7.45 alle 11, presso il presidio ospedaliero e 30 presso il punto di Piazza Firenze in due fasce orarie che vanno dalle 8 alle 10 . Nella giornata di sabato è attivo il punto di piazza Firenze, dove è possibile effettuare 30 prelievi in due fasce orarie, comprese dalle 7.45 alle 10.00. L'operatore del C.U.P potrà fornire i numeri telefonici della sala prelievi dell'ospedale, 0835-253243, della sala Prelievi del Punto Sanità 0835/253498, del Laboratorio di Analisi 0835/ 253418-253232 per eventuali chiarimenti su esami particolari o modalità di preparazione. E' possibile,inoltre, consultare il sito di Laboratorio di analisi sul sito www.asmbasilicata.it alla voce Dipartimento servizi diagnostici. Il cambiamento introdotto è orientato al miglioramento del servizio e sarà opportunamente monitorato, auspicando la collaborazione di tutti. matera@luedi.it

Silvio Grassi, 36 anni, nato a Busto Arsizio, laureato in giurisprudenza all'Università Cattolica, amministratore di Caruso & Grassi Tour Operator di Matera, presidente del Consorzio Mediterraneo e della Sezione Turismo dell'API di Matera, è stato eletto a Roma Vice Presidente nazionale di CONFAPI TURISMO, la neonata Unione di Categoria della Confederazione Italiana della Piccola e Media Industria. Un traguardo di un certo valore per il giovane componente presidente della sezione materana di Api turismo che può dunque essere soddisfatto per il traguardo che è stato raggiunto nel corso della riunione che si è tenuta qualche giorno fa. Presso la sede storica di via della Colonna Antonina è stata varata la giunta di CONFAPI TURISMO. Presidente è il dott. Salvatore Angius dell'API di Cagliari; Vice Presidenti sono il dott. Giuseppe Bazzoffia della Confapi Umbria e il dott. Silvio Grassi dell'API di Matera. Grassi, che tra l'altro è il più giovane componente dell'intera giunta, sarà il responsabile dell'Area Sud Italia. “Siamo soddisfatti - ha dichiarato il presidente dell'API Nunzio Olivieri per salutare con soddisfazione la notizia della nomina di Grassi - che Matera abbia conseguito questo prestigioso risultato, frutto del lavoro della Sezione Turismo e dello stesso Silvio Grassi. Il nostro territorio merita una maggiore attenzione a livello nazionale ed in questo la presenza nella giunta nazionale sarà senz'altro utile”. Proprio questo sarà infatti uno stimolo ulteriore ad andare avanti nella crescita turistica da un punto di osservazione e di intervento di caratte-

Il presidente dell’Api, Nunzio Olivieri

re nazionale che l’Api ha raggiunto con la nomina di Grassi. Per il neo-eletto Vice Presidente, “CONFAPI TURISMO darà voci ai bisogni della piccola e media imprenditoria turistica, troppo spesso inascoltata a dispetto dell'importanza in termini di fatturato e occupazione”. “La proposta di un nuovo contratto collettivo di categoria, la modificazione del regime IVA per i servizi turistici, lo sviluppo dei sistemi turistici locali sono tra i principali punti del programma della nuova organizzazione”. matera@luedi.it

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32 Matera L’assessore comunale Casino: «Stiamo affrontando la situazione, entro fine mese sarà tutto pulito»


Vi a g g i o tra i candidati

Una lista di giovani che ha coinvolto anche il mondo sindacale

Rifondazione priorità il lavoro Frammartino: «Sono i temi centrali del nostro programma elettorale» UNA LISTA giovane costruita sulle tematiche classiche della sinistra. Rifondazione Comunista e Comunisti italiani hanno dato vita alla lista che è rappresentata in tutti quanti i 24 collegi della provincia di Matera: «una lista che è rappresentativa di uno spaccata della società materana», racconta al Quotidiano Ottavio Frammartino segretario provinciale di Rifondazione Comunista, «abbiamo voluto mettere in campo molti giovani che sono direttamente impegnati nel lavoro e che hanno ruoli attivi anche all’interno dei sindacati. Ci sono tre operai della Fiat di Melfi, alcuni anche direttamente impegnati nella vita sindacale. Una lista che porta con sè un pezzo delle nostre discussioni quotidiane», aggiunge ancora il segretario di Rifondazione, «chiari i temi sui quali andremo a puntare in questa campagna elettorale a cominciare dall’emergenza lavoro che per noi assume un valore centrale insime alla questione morale». La sinistra lucana rappresentata da questa lista per la Provincia di Matera non esce fuori dai binari che l’hanno spesso caratterizzata e che l’hanno vista impegnata fortemente anche nel passato. Stavolta proprio a sinistra si cercherà di arrivare ad un risultato importante a livello elettorale e l’impegno in questa campagna che sta iniziando a ritmi non forsennati sarà massimo.

«Partiremo nei prossimi giorni con i mezzi limitati di cui disponiamo visto che il partito esce anche da una scissione, i volantini però ci consentiranno di poter comunicare con i nostri elettori e di far conoscere il nostro programma elettorale che vuole confermare una serie di impegni. Confermiamo il no al nucleare e quella questione della benzina a metà prezzo che credo sarà molto poco conveniente al di là di quello che viene spiegato in questi giorni. Poi naturalmente continueremo la nostra battaglia sulla questione morale» continua ancora Frammartino che aveva annunciato le sue dimissioni dalla segreteria del partito e che le ha congelate in prossimità dell’appuntamento elettorale. Di questo Rifondazione riparlerà a maggio inoltrato una volta superata la campagna elettorale. Intanto dopo la visita di Ferrero che sabato scorso è stato a Bernalda si attende la venuta di Vittorio Agnoletto che nell’ultima settimana di campagna elettorale sarà probabilmente a Matera e si tratterrà nei diversi quartieri cittadini per avere un contatto diretto negli ultimi giorni di campagna elettorale. Rifondazione è direttamente e pienamente impegnata nella sua battaglia elettorale: «giovani e lavoro sono le nostra priorità» conferma Frammartino, su queste basi si porterà avanti la campagna elettorale. p.quarto@luedi.it

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VERSO IL VOTO

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LABRIOLA PARLA DI LAVORO COL L’UGL Il tema dell'occupazione è al centro dell'appuntamento dell'agenda elettorale di Giuseppe Labriola. Il candidato della coalizione del Pdl alla presidenza della Provincia di Matera incontra il gruppo dirigente dell'Unione generale del lavoro e una delegazione di lavoratori iscritti al sindacato guidati dal segretario provinciale dell'Ugl, Luigi D'Amico. “Nella drammaticità della attuale situazione occupazionale – ha detto Labriola – sono certo che un ruolo importante potrà essere giocato dalla partecipazione attiva dell'Unione generale del lavoro. In una regione che conta il più alto tasso di disoccupazione, tutti noi dobbiamo impegnarci per trovare risposte concrete». Nell'annunciare la visita a Matera del ministro Scajola, Labriola prosegue: «Con il ministro del Lavoro affronteremo le emergenze occupazionali del nostro territorio, fra cui quella che, per numero di lavoratori in regime di cassa integrazione, è la più preoccupante: il Salotto. Il Governo, deve porre attenzione a questo settore. Non possiamo permettere che venga abbandonato, le imprese vanno aiutate a superare la crisi».

UCI, ASSISTENZA ALLE DONNE

Il segretario di Rifondazione Comunista, Ottavio Frammartino

La lista nei 24 collegi 1) Accettura 2) Bernalda 3) Bernalda-Pomarico 4) Ferrandina 5) Grassano 6) Irsina 7) Matera 1 8) Matera 2 9) Matera 3 10) Matera 4 11) Matera 5 12) Matera-Miglionico 13) Montalbano J. 14) Montescaglioso 15) Pisticci 16) Pisticci 2 17) Policoro 18) Policoro-Nova Siri 19) Salandra 20) Scanzano J. 21) Stigliano 22) Tricarico 23) Tursi 24) Rotondella

1) Francesco Mandile 2) Francesco Grieco 3) Francesco Grieco 4) Domenico A. Verrascina 5) Rocco Lopergolo 6) Donato Petrillo 7) Silvio Cristallo 8) Giuseppe Bertugno 9) Giacomo Passavanti 10) Giacomo Passavanti 11) Mario Lionetti 12) Antonio Centonze 13) Domenico Vinc. Rago 14) Giacomo Passavanti 15) Luciano Gioia 16) Pietro Giannace 17) Maddalena M. Marsico 18) Antonio Affuso 19) Domenico Mangieri 20) Paolo Ferrara 21) Francesco Mandile 22) Domenico Mangieri 23) Maria Mad. Marsico 24) Maria Mad. Marsico

«Favorire una rete di servizi sociali sul territorio con la presenza di donne per la assistenza socio-sanitaria-assistenziale specie agli anziani e ai disabili; promuovere imprese femminili attraverso la istituzione di Sportelli impresa di assistenza tecnica ed informazione su tutte le opportunità specie finanziarie; prevedere forme di micro-credito a ditte o cooperative di donne; in agricoltura - dove la maggior parte delle aziende ha titolare una donna - favorire la vendita dei prodotti con punti di vendita diretta produttore-consumatore con vantaggi per entrambi. Sono le proposte che Rosaria Di Canio, candidata della lista Unione Cattolica Italiana, ha illustrato in un incontro di donne a Bernalda. Nel sottolineare la “necessità di favorire la partecipazione delle Associazioni femminili alla attività amministrativa della Provincia” Di Canio ha proposto che nella nuova Giunta Provinciale di Matera ci siano almeno tre assessori donne e la istituzione di una Consulta Femminile.

PITTELLA DOMANI A MATERA “Prosegue a pieno ritmo in Provincia di Matera la campagna elettorale per Gianni Pittella, candidato al Parlamento Europeo - Circoscrizione Italia Meridionale -, deputato uscente”- dichiara Pasquina Bona, coordinatrice Europee per il Partito Democratico dalla sede di Viale Europa in riferimento alle elezioni in programma per il 6 e 7 giugno 2009 -. Bona prosegue: “Il prossimo 21 maggio Gianni Pittella sarà a Matera per l'intera giornata e terrà importanti incontri con le associazioni di categoria, con gli ordini, le forze sociali, le associazioni di volontariato e con il mondo giovanile. Il cuore del suo messaggio è sintetizzato nel significativo slogan che Gianni, forte sostenitore del mezzogiorno, ha scelto per la sua campagna ovvero l'unione fa la forza, la buona politica fa la differenza”. La fitta agenda materana di Gianni Pittella - conclude la coordinatrice - da a tutti l'occasione di un incontro e di un confronto vero con il nostro candidato ed una scelta responsabile per eleggere nel parlamento europee uomini e donne capaci e competenti” Gianni Pittella tornerà a Matera il 25 maggio insieme ad Enrico Letta.

HANNO DETTO

Stella: «Un Osservatorio sui migranti» «Dai dati diffusi dal XVIII Rapporto sull'immigrazione di Caritas/Migrantes in Basilicata, al 31 dicembre 2007 gli stranieri regolari presenti sono stimati tra 9200 e 9800 persone. Si tratta di un dato che, nella sola provincia di Matera, si stima intorno ai 49,8% del totale». A sostenerlo è il candidato del centrosinistra alla Provincia di Matera, Franco Stella. «Alle nozioni statistiche affidiamo però il compito di tracciare una nuova geografia dei nostri territori, all'insegna della multirazzialità. Il lavoro immigrato, secondo questa ricerca, si caratterizza per una spiccata presenza di giovani come conferma l'incidenza del 16,7% di lavoratori di età compresa fra i 18 e i 24 anni. Ragazzi che hanno abbandonato la loro terra d'origine, la loro cultura, gli affetti, per cercare nuove opportunità in una vita non semplice e sottoponendosi al difficile percorso che conduce all'inserimento regolare in un Paese straniero. Siamo convinti, per questo, che dal confronto

con altri mondi, con le loro storie e i disagi provocati da guerre e povertà, possano giungere utili segnali di cambiamento, di ostinazione che il popolo del Materano conosce per la propria storia civile e sociale. Gli strumenti più adatti ad affrontare un fenomeno che si inserisce nei nostri territori e richiede adeguate politiche di integrazione, devono passare attraverso un approccio consapevole, coerente con i principi dei diritti umani e del rispetto delle norme. Un Osservatorio sui migranti affidato all'attività costante di una vera e propria task force, diventa il mezzo migliore per conciliare diritti e doveri di realtà e culture differenti che non per questo devono restare separate».

Oggi Franco Stella sarà alle 16 al ristorante Stano dove incontrerà l’associazione del turismo Sinopia e le guide turistiche. Alle 21 Stella sarà a Montalbano Jonico per un comizio in piazza Domani alle 10 presso il Palace Hotel, piazza Michele Bianco a Matera ci sarà la presentazione del Programma e della lista dei candidati di Alleanza del Democratici di Centro alla Provincia di Matera, con Candidato Presidente Rosa Mastrosimone.

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Matera 33

Mercoledì 20 maggio 2009


Mercoledì 20 maggio 2009

TAXI MATERA 3332685173

Fulvia

Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). MateraPisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05. Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10

A.Mo. Aldo Mondino SARA’ visitabile fino al 12 luglio, presso la Galleria Opera Arte e Arti , la rassegna "A.Mo. Aldo Mondino", a cura di Matteo Maria Rondanelli, e realizzata in collaborazione con l'Archivio Aldo Mondino e con il patrocinio del Comune di Matera. L'esposizione prende il titolo da una famosa opera dell'artista torinese scomparso nel 2005, realizzata con dei cioccolatini.

Il futuro dell’archeologia

GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro). Auguri per un compleanno speciale da parte di tuo marito Renato, dai figli Annalisa, Daniele e Carmine, da Rosangela e dalla sua famiglia.

QUESTA mattina alle 10 nel Polo Umanistico divia san Rocco convegno sul tema “Archeologia tra presente e futuro” organizzato dall’Associazione nazionale archeologi (Ana). A partire dalle 16 si svolgerà la manifestazione “Archeologia a Venosa: il progetto di realizzazione e valorizzazione del Parco archeologico e delle catacombe ebraiche”.

Arisa il 24 maggio a Matera Dopo il grande successo sanremese, la cantante Arisa torna finalmente nella sua regione e per la prima volta domenica 24 maggio, alle ore 21, a Matera in Piazza V. Veneto - apparirà pubblicamente insieme alla sua famiglia per ricevere un riconoscimento d’amore dalla Regione Basilicata che li omaggerà con la dedica del video-art “La bellezza dell’arte svela la bellezza della vita”. Arisa ha accettato l’invito di Philos/Amore, l’evento in cui si inserisce la manifestazione.

SERVIZI SOCIALI

FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 DINNELLA Via Cappuccini 72 PRONTO SOCCORSO Guardia medica Ambulanza Croce Azzurra

0835/314308

Croce verde Sert Cooperativa Associazione

0835/262260 0835/336882 0835/331314

0835-310066/310045 0835/253704 “Jan Patocka” 0835/333604 “Matera gioca” 0835/312005

emergenza sanitaria

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Musica tra chiese e Sassi NELL’ambito della proficua collaborazione avviata dalla Prefettura di Matera con il Conservatorio di Musica “Egidio Romualdo Duni” e la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata, questa sera alle 20 nella Chiesa San Francesco d'Assisi di Matera, ci sarà il primo dei sei concerti della rassegna (che si avvale anche della collaborazione del Comune di Matera e dell'APT - Basilicata) Percorsi musicali tra chiese e Sassi. Saranno eseguiti (dagli allievi e docenti del Conservatorio di Matera, con la partecipazione del Coro C. Monteverdi di Nova Siri, diretto da Vittoria Maria Corrado) brani di A. Vivaldi, J. S. Bach, H. Parchelbel e G. Zaccaro.

Al Musma opere di Afro RIMARRA’ aperta fino al 30 maggio 2009 nelle Sale della Caccia del Musma la mostra di Afro. La mostra, a cura di Giuseppe Appella, accoglie disegni e gioielli dal 1930 al 1970, e un gruppo di sculture e ceramiche del 1959-1960 per la prima volta esposte al pubblico. Afro ha partecipato alla Biennale di San Paolo del Brasile, a Documenta Kassel, al Premio Carnegie di Pittsburg e le personali a Oakland, San Francisco, Santa Barbara, Parigi, San Gallo, Lucerna, Darmstadt. Nel 1971 vince il Premio Presidente della Repubblica. Muore a Zurigo nel 1976. Il museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 10,00 alle 14,00 e dalle 16,00 alle 20,00. Giornata di chiusura il lunedì. Biglietto d'ingresso (comprensivo della visita al Musma) intero euro 5; ridotto euro 3,50.

•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Associazione soldaretà 0835-334167 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033 •Aism 0835/336803 •Domos Basilicata 0971991676

•il cenacolo 0835/256309 •Le Botteghe 0835/344072

FINO AL 30 MAGGIO PROFILI DI DONNA

•orient express 0835/256452 •basilico

Nel museo archeologico nazionale “Domenico Ridola” è in corso la mostra “Profili di donna. Personaggi femminili e divinità nell’Odissea e nella mitologia greca”. Il fil rouge della mostra è raccontato attraverso il percorso espositivo che illustra miti, pagine tratte dall’Odissea, testi di autori italiani e stranieri del Novecento. Il tema della mostra intende introdurre in modo originale il visitatore all’evento, presentando le donne e le dee Circe, Calipso, Nausicaa, le Sirene, Penelope, Anticleia ma anche Eos, Ampelis e Opora, Galatea, Euricleia, Leucotea, o ancora Iò. Le loro figure sono tanto arcaiche quanto simili alla donna contemporanea e divengono spazi simbolici da cui partire per comprenderne il ruolo umano e sociale nel corso dei secoli.

0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491

•cream irish pub 0835-268820 •caffè Mulino 0835-334294

•COMUNALE• Matera 0835-334116 Hannah Montana The Movie 18 - 19,45 - 21,40 •KENNEDY• Matera 0835-310016 State of play 17,15 - 19,30 - 21,40 •CINETEATRO DUNI• Matera 0835-331812 La danza e la musica di Amici 21 •PATRON ANTONIO• Via XX Settembre, 14 17 again

Orari

al

botteghino

•CINEMA ANDRISANI• Montescaglioso 0835-208046 X Men 19,30-21,45 •CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 X Men 19 - 21,30 • CINEMA HOLLYWOOD• Via Pitagora Fort Apache 21

•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica) •MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137 •PINACOTEC D’ERRICO 0835/310137

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34 Matera Agenda


35 Marconia di Pisticci Successo per l’iniziativa delle associazioni

Pisticci Storia dei gruppi folk

Musica in piazza Elettra per aiutare l’Abruzzo

I quarant’anni de “La Pacchianella” Esperti a confronto

MARCONIA DI PISTICCI - Solidarietà e musica protagoniste in piazza Elettra a Marconia, domenica scorsa, per una serata in sostegno delle popolazioni dell'Abruzzo messe in ginocchio dal terremoto dello scorso aprile. A tenere banco il concerto dei gruppi Madagaska e Krikka Reggae, che si sono resi disponibili ad esibirsi allo scopo di raccogliere fondi per la gente bisognosa di aiuti in seguito al sisma. Dal punta di vista organizzativo si sono impegnati i Radio CB Soccorritori - Nucleo Protezione Civile di Marconia, le associazioni i Calanchi e Lykeios nonché Radio Laser e Sound Planet Music. Per l'occasione, inoltre, le due band protagoniste dell'iniziativa hanno inciso un cd che è stato distribuito in piazza durante la serata. Buona la risposta della gente, che oltre a partecipare ai concerti ha svolto un ruolo attivo rendendosi disponibile per contribuire alla causa. Al termine dell'evento, infatti, sono stati esauriti tutti i cd prodotti. La raccolta, tuttavia, non si ferma a domenica sera. Si può continuare a donare ogni giorno facendo riferimento innanzitutto a Radio Cb Basilicata. Alcuni dei componenti del gruppo di Protezione Civile di Marconia si sono già

I protagonisti della serata evento in piazza Elettra a Marconia di Pisticci

recati una volta in Abruzzo per distribuire i beni collezionati al termine della prima fase di raccolta, iniziata subito dopo il terremoto. Adesso, dopo che saranno messe insieme provviste, nuove donazioni di diverso genere ed anche liquidità, la Protezione Civile di Marconia, in sintonia con i referenti regionali e nazionali, affronterà un nuovo viaggio di solidarietà. «La gente di Pisticci e Marconia -spiega Rocco De Marco di

Radio Cb Soccorritori- ha mostrato di avere un grande cuore. Tra cibo e beni di prima necessità sono state raccolte tre tonnellate di roba già consegnate all'Abruzzo. Adesso stiamo raccogliendo altre risorse e prevediamo di tornare fra qualche settimana nei territori interessati dal terremoto, per continuare la nostra missione al servizio della gente in difficoltà che ha bisogno di noi». Roberto D’Alessandro

Pomarico La lista Mancini attacca Casolaro

«Pomarico, fermi da 3 anni i fondi del terremoto» POMARICO - La lista di Mancini attacca il sindaco Casolaro, che tenta la strada della rielezione. E' di alcuni giorni fa un documento della sezione pomaricana dell'Addc con il quale l'attuale primo cittadino è accusato di non utilizzare i fondi per il terremoto. «Con delibera numero 37 del 22 marzo 2006 il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) -scrivono i manciniani della Mastrosimone- ha stanziato per il Comune di Pomarico la somma di 500.000 euro da destinarsi “con assoluta priorità” (parole testuali) al proseguo degli interventi cui alla legge n. 219/81 e successive modificazioni e integrazioni. In parole semplici, il Cipe ha stanziato per il Comune di

Pomarico -s'apprende ancora dal testo- la restante parte dei soldi del terremoto, i fondi destinati alla ricostruzione delle zone interessate dal terremoto del 1980. Quei soldi ormai da tre lunghissimi anni giacciono infruttuosi nelle casse comunali!». L'interrogativo, a questo punto, diventa diretto: «Ci chiediamo allora come mai il sindaco, in maniera del tutto arbitraria e in barba alle raccomandazioni di assoluta priorità di utilizzo raccomandata dal Cipe, continua a trattenere nelle casse comunali il denaro anticipato dai cittadini per la ricostruzione. Soldi dei cittadini, che hanno visto riconosciuto il diritto all'indennizzo con la legittima approvazione della pratica di rimborso dalla

commissione comunale competente». Fino a toccare un altro tasto, perché, a un certo punto i manciniani citano e non, in un certo senso, per omaggiarlo- uno dei fiori all'occhiello che Giuseppe Casolaro ha da qualche mese piantato, ovvero l'ultimo parchetto per bimbi. Secondo l'Addc, Casolaro avrebbe tolto dai fondi per il terremoto 35.000 euro appunto per il parco divertimento e non per ricostruire patrimonio pubblico danneggiato, come invece la legge prescrive; quindi, la somma «è stata utilizzata -prosegue la nota- per realizzare ex novo l'ennesimo e inutile parco giochi, per l'esattezza il quarto parco giochi, realizzato in viale Kennedy, (adiacente via Verdi). Un'e-

Pisticci, oggi si riunisce il consiglio comunale PISTICCI - Il consiglio comunale di Pisticci è convocato per domani le ore 19, presso la sala consiliare. Questo l’ordine del giorno: Lettura ed approvazione verbali seduta precedente; articolo 227 del D. Lgs 267/2000. Rendiconto di gestione esercizio finanziario 2008. Esame ed approvazione; regolamento per la disciplina dei contratti del Comune approvato con delibera di consiglio comunale numero 15 del 23 luglio 1993. Modifica articolo 71. Provvedimenti. Poi ancora sarà discussa la delibera di Consiglio numero 19 del 29 aprile 2009. Dismissione beni immobili comunali. Approvazione schema bando di gara; Piano energetico regionale. Osservazioni, situazione istituto professionale maschile di Pisticci. Esame ed eventuali determinazio-

ni; legge regionale numero 23/99 Regolamento urbanistico. Presentazione bozza per convocazione Conferenza di pianificazione. provinciamt@luedi.it

Pomarico

norme mancanza di rispetto -si legge nella parte finale del volantino- per chi all'epoca ha vissuto il dramma del sisma e ne ha subìto e continua a subire le conseguenze materiali e oggi anche morali». Lo scontro sarà duro. La campagna elettorale, con i comizi che cominceranno domani, potrebbe fare spettacolo. provinciamt@luedi.it

PISTICCI - Col patrocinio del Comune di Pisticci , dell’assessorato alla Cultura e delle Biblioteche, in collaborazione con la Pro loco e la parrocchia S. Pietro e Paolo , il 9-5 c/ o la Sala Parrocchiale Florio, la associazione artistico-culturale “Marrese “; Gruppo folkloristico “La Pacchianella M. D' Addurno” hanno presentato la I edizione del Convegno di studi sul tema: I 40 anni de “La Pacchianella”. Esperienze e prospettive, in occasione della prima tesi di laurea sulla storia e attività, discussa dal neo dottore Antonio Maria D'Alessandro, presso l’Università degli Studi di Basilicata. Organizzatore della serata Giuseppe Adduce, presidente e fondatore dell'associazione, vice presidente nazionale della Fafit, animatore del Gruppo che da 40 anni trova rispondenza nei giovani e nelle scuole. Per questa creatura profonde tutte le sue energie. Sempre alla ricerca di nuovi traguardi, si impegna nel continuo programma di ricambio generazionale attraverso -I Piccoli della Pacchianella - come testimonianza del mondo contadino. Dopo i saluti , il Sindaco di Pisticci, Michele Leone, e il vice presidente della Provincia, Giovanni Ianuzziello , hanno indirizzato al gruppo folk elogi per l'attività e l'impegno profuso negli anni sotto la regia di Adduce. Attivo dal '70, ha condotto una serie di esplorazioni etnografiche e popolari trasmesse attraverso spettacoli presentati in Italia , in Europa e negli Usa, lavora in prospettiva futura per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio delle antiche tradizioni lucane attraverso spettacoli e rassegna-mostre di costumi tipici e attrezzi della civiltà contadina. Coltiva il sogno di riportare a Pisticci i grandi fasti con i raduni internazionali folkloristici di un tempo. Il gruppo La Pacchianella onora il territorio, conosciuto in

tutto il mondo è foriero di messaggi di pace , fratellanza, amore e rispetto delle tradizioni. Tra calorosi applausi presenta un nutrito programma di canti, suoni, balli, danze della tradizione lucana riproponendo antiche scene. «A suscitare meraviglia e stupore -ha affermato lo storico Coniglio- il fascinoso tipico costume popolare che le donne di un tempo indossavano, oggi nella versione più elegante de La Pacchianella, ma sempre nel pieno rispetto della tradizione ellenica da cui trae origine. Nella sua relazione il professor D' Angella ha evidenziato i lamenti funebri in vernacolo pisticcese, il fascino delle cosiddette “naccarate”, autentica testimonianza di fede popolare, una vera e propria letteratura da salvaguardare e che oggi sono riproposte durante la processione de “I Misteri”. Il professor Fernando Mirizzi dell’Università di Basilicata ha sottolineato l'importanza de La Pacchianella. Il mondo popolare è stato trasposto dal passato remoto al presente per testimoniare la continuità della storia passata del mondo contadino che concorre a chiarire la situazione attuale e a intuire le proiezioni future. La tesi ha descritto un nuovo segmento di storia locale, ha contribuito a una più approfondita conoscenza della civiltà contadina e dei suoi costumi. Tutta l'attività di ricerca è configurata come trasposizione artistica dalla campagna al palco, così come riportato nel dvd allegato. Durante la serata non sono mancati stacchi di musica folk. Alla fine Adduce ha ricordato anche i nomi di alcuni membri del Collegio scientifico ormai scomparsi che hanno rivestito cariche, in particolare il professor Giuseppe Monaco, presidente del Comitato scientifico dei gruppi folk suscitando in tutti grande commozione e un minuto di silenzio. Maria Pia Famiglietti

Ricostruita la figura storica e letteraria del poeta di origini montesi

Montescaglioso ricorda Antodari MONTESCAGLIOSO - La città di Montescaglioso, con un convegno organizzato dall'associazione Culturale “La Bautta” di Montescaglioso, con il patrocinio dell'assessorato comunale alla Cultura, ha partecipato all'XI Settimana della Cultura. Tra le 2.500 iniziative in programma in tutta Italia, infatti, compariva anche il convegno nel quale si è fatto riferimento alla figura di Giovanni Antonio Antodari, poeta nato proprio a Montescaglioso nel Cinquecento. Il letterato montese è stato autore della prima opera epica in volgare nata in terra lucana, “Gesti d'Aragonesi et di Sforceschi”, scritto presentato dall'autore alla Duchessa di Bari e Regina di Polonia Bona Sforza, in data 25 Luglio 1557. Sulla figura dell'autore cinquecentesco, iscritto all'accade-

mia degli Incogniti, al servizio degli Orsini, nobili di Gravina, Montescaglioso e Matera, sono intervenuti il prof. Michele Zaccaro, Assessore comunale alla Cultura; la dottoressa Filomena Silvaggi, presidente dell'associazione Culturale La Bautta di Montescaglioso; l'insegnante Antonio D'Elicio, esperto di storia e tradizioni locali e il giornalista del Quotidiano della Basilicata Michele Marchitelli. L'iniziativa ha avuto anche una cornice musicale offerta dai musicisti Luigi Gallipoli e Maria Mianulli, mentre alcuni passi scelti dal testo antodariano sono stati letti da Albert Hoti. Nel corso dei vari interventi sono state ripercorse le fasi storiche e le caratteristiche letterarie che hanno visto la maturazione dell'opera, riscoperta presso la biblioteca Marciana,

alcuni anni fa, dal giornalista melfese Raffaele Nigro. Il testo antico è stato, poi, pubblicato dalla casa editrice di Matera La Bautta e presentato, negli anni scorsi, nella biblioteca comunale “Joseph and Mary Agostine” di Palazzo San Gervasio e, in seguito, nella sala consiliare montese. La scorsa edizione della Settimana della Cultura aveva visto la stessa Bautta di Montescaglioso, con il patrocinio assessorile, proporre, a cura dell'artista montese Michele Andrisani, una mostra pittorica collettiva sull’interessante tema: “Libertà di immagine nella pittura” dei due artisti Maria Bonaduce e Giovanni Morgese ed un convegno di studi in ricordo della professoressa Pia Vivarelli. provinciamt@luedi.it

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Mercoledì 20 maggio 2009


36 Accettura Domani altro tassello del cerimoniale

Verso il taglio del Maggio La festa entra nel vivo ACCETTURA - Come da tradizione il giovedì di Ascensione ad Accettura si procede al “taglio del Maggio” che aggiunge un ulteriore tassello del grande cerimoniale delle celebrazioni per i festeggiamenti in onore di San Giuliano Martire. Il taglio dell'albero destinato a diventare il re della festa e degli altri alberi occorrenti per sostenerlo, rappresenta l'ultimo passaggio rituale, prima della tanto attesa domenica del Maggio in cui l'albero farà il suo ingresso in paese e del successivo martedì in cui si porterà in processione la statua di San Giuliano. Tra dieci giorni, infatti, arriveranno le tre giornate più importanti dell'anno per la comunità di Accettura, ma per il momento, giovedì mattina, frotte di accetturesi procederanno al taglio di quegli alberi prescelti per la festa, già nella domenica successi-

va alla Pasqua. L'emozione più grande e le cautele maggiori saranno riservate all'abbattimento del “maggio”, il re del bosco simbolo fallico e oggetto di unione mistica con un agrifoglio che, contrariamente al suo “maschio” resterà ancora a svettare tra gli altri alberi, per altri dieci giorni. Questo, anche perché vi è la necessità che la sua chioma, come una vera sposa, arrivi folta e verdeggiante al matrimonio. I tempi di questa festa, sono comunque sono dettati dal calendario liturgico. Il rito del Maggio di Accettura è infatti l'unico rito arboreo lucano e italiano ad avere cadenze legate alla liturgia cattolica, con il taglio degli alberi (anche quelli che faranno da stampelle al Maggio) nel bosco di Montepiano, il giorno dell'Ascensione; trasporto, innesto e innalzamento degli alberi, il giorno della Pentecoste ed infine nel giorno che si

festeggia il Corpus Domini abbattimento degli stessi nella piazza del paese. Si tratta di un antico rituale arcaico che affonda le radici nelle società rurali le quali propiziavano la fertilità degli uomini e la prosperità dei campi attraverso la riproposizione, in chiave vegetale dell'atto sessuale umano, di un matrimonio della natura. Succederà così,come per migliaia di anni è successo, che giovani e anziani del posto mossi da un comune sentire procederanno prima al taglio degli altri alberi che fungeranno da forche per l'innal- Un’immagine della festa del Maggio zamento del maestoso cerro e infine, dopo una paziente pulitura piano dove il parroco, Don Giual taglio delle radici, all'abbatti- seppe Filardi celebrerà la messa. mento del maggio, un meravi- Dopo l'abbattimento del Maggio, glioso esemplare di cerro alto cir- la giornata proseguirà tra traca 30 metri. L'appuntamento è boccanti banchetti spontaneaper la mattina del 21 Maggio alle mente imbanditi da tutte le perso9.00 presso l'ex casermetta fore- ne accorse. Piatti della tradizione stale nell'incantevole scenario contadina, buon vino e tanta mudel verdeggiante bosco di Monte- sica popolare di zampogne, fisar-

moniche e organetti intratterranno la gente fino all'imbrunire. Al rientro in paese la festa continua nella centrale Piazzetta San Vito, dove il comitato allestirà ancora una ricca tavolata con contorno di allegra musica. Anna Giammetta provinciamt@luedi.it

Sono state vendute 224 piantine

Grassano Pubblicazione curata dall’associazione “Amici del cuore”

Azalee per l’Airc A San Mauro raccolti oltre 3100 euro

Per una sana alimentazione

SAN MAURO FORTE Anche quest'anno in occasione della festa della mamma, “l'azalea della ricerca” oltre a colorare piazza Marconi ha colorato la sensibilità dei cittadini di San Mauro Forte che a questo appuntamento hanno dedicato molta attenzione. Ancora un trionfo per questa manifestazione che ha lo scopo di raccogliere e finanziare (quasi dieci milioni di euro nel 2008) la ricerca contro il cancro. Ben 224 le piantine in tutto vendute e molti contributi liberi tanto che all'Airc è stato effettuato un bonifico di 3.188 euro. Proprio una bella soddisfazione per il comitato che da qualche anno si occupa assiduamente dell'iniziativa. Felicia Dipierro, Teresa Autera, Antonietta Biancaccio, Angelina Piliero, Mariagrazia Salerno e Marilena Dirago, tra le principali attivi-

ste del comitato che fin dalle prime ore del mattino sono scese in piazza per distribuire azalee e materiale divulgativo. E se “L'Azalea della Ricerca” quest'anno ha festeggiato il venticinquesimo anno, “L'Azalea di San Mauro” ha festeggiato i suoi primi 20 anni. Dal 1989, la sensibilità e l'attenzione verso l'Airc è cresciuta sempre più anno dopo anno, tanto che dal 2005 San Mauro è entrata ufficialmente a far parte delle dodici piazze della provincia di Matera e delle oltre tremila piazze italiane, in cui è possibile acquistare l'azalea. Preziosissima anche per questa edizione la partecipazione dei paesi limitrofi come Calciano ed Accettura ed a cui quest'anno si è aggiunto il piccolo centro di Oliveto Lucano. an.gi. provinciamt@luedi.it

Sarà presentato domani “Isola della prevenzione” GRASSANO - Sarà presentato domani alle 19.30 nell’Aula Magna Istituto Tecnico Commerciale sarà presentato il libro “Isola della Prevenzione” (Altrimedia) di Francesco Paolo Calciano ed Antonio Giovanni Cardinale. L’evento, promosso dall’Associazione Amici del Cuore di Grassano, sarà moderato da Antonio Lopizzo, direttore dell’Unità Operativa Cardiologia Medica dell’ospedale San Carlo di Potenza. Interverranno Lucia Bolettieri, Francesco Paolo Calciano e Antonio Cardinale. «“Isola della prevenzione” - spiega Lucia Bolettieri, presidente dsll’associazione Amici del cuore - racchiude l'esperienza di un progetto scolastico teso a stimolare comportamenti salutari nei ragazzi e specificatamente affronta problemi legati all'alimentazione, suggerendo l'alimentazione mediterranea, una costante attività fisica ed affronta le problematiche tra alcol e guida di

La copertina del libro

autoveicoli, proponendo il Patto “chi guida non deve avere alcolici”». Un capitolo, con la prestigiosa firma del professoeFrancesco Martino, responsabile del Centro per le Dislipidemie infantili presso l'U-

niversità “Sapienza” di Roma, affronta il problema della prevenzione cardiovascolare partendo dal concepimento. «Tema questo “nuovo” ed importante - sottolineano Bolettieri - soprattutto in re-

gioni del mondo che vedono oggi una preoccupante avanzata dell'obesità infantile, la quale determinerà, laddove non s'intervenga in modo tempestivo e corretto, una aumento precoce di patologie, in primis quelle cardiovascolari e metaboliche. Ampio spazio è dato ad una ricerca dei ragazzi, suggerimenti basati sull'alimentazione dei nonni e poi proposte in tema d'alimentazione mediterranea oggi. Un libro che riteniamo possa entrare a far parte della biblioteca di ogni famiglia, di ogni scuola, perché offre utili suggerimenti in temi importanti quali alimentazione, attività fisica ed alcune problematiche giovanili, quale il rapporto tra alcol e ragazzi». Il libro ha ottenuto anche riconoscimenti importanti: l'Heart Care Foundation ha autorizzato l'apposizione del suo logo sul libro “Isola della prevenzione”. provinciamt@luedi.it

Real Irsina fermata sul pareggio contro il Borussia Policoro

Promozione solo sfiorata IRSINA - La Real Irsina sfiora davvero la promozione nel campionato di Eccellenza, contro il Borussia Pleide Policoro, pareggia una partita, ricca di veleni e di malumori, portandosi prima in vantaggio, poi nel suo momento migliore subisce il pareggio. La Real Irsina, oltre a recriminare per la gestione della partita da parte della terna, fa anche mea culpa, per aver perso ingenuamente la partita di andata, forse, presa un po' sottogamba. Nonostante la conduzione di gara, non proprio impeccabile, la Real va comunque molto vicina alla promozione. La società non drammatizza oltremodo, e si proietta nel futuro. Abbiamo commentato con mister Giaco-

mo Rizzi, l'ultima partita di questo importante campionato disputato dai gialloblu della Real Irsina: «Un campionato davvero ricco di palpitanti emozioni apre Rizzi- il nostro primo anno in questa categoria, vissuto certamente con alti e bassi, a causa delle tante criticità affrontate, dovute alla carenza di organico. Tutto sommato, nel momento in cui siamo riusciti a evadere un po' di questi problemi, e a mettere insieme un gruppo affiatato, abbiamo dato dimostrazione, che anche senza grandi firme in mezzo al campo, di riuscire lo stesso a dire la nostra. Poteva finire sicuramente meglio -spiega Rizzi- non per il fatto di non essere riusciti alla fine a centrare l'obiettivo, anche perché pro-

prio ad Irsina in casa, dopo aver perso la partita interna, abbiamo dimostrato per l'ennesima volta di non cadere in nessun isterismo post partita. Stretta di mano a tutti, come nel nostro costume, e tutti a casa. Ma domenica scorsa -accusa Rizzi- dopo un’ora di gara, condotta senza alcuna sbvatura, sia da una parte che dall'altra, potevamo portarci ancora in vantaggio con Papangelo, strattonato maldestramente davanti alla porta, l'arbitro ha deciso di far proseguire non come nell'occasione capitata agli avversari molto meno influente dal punto di vista delle probabilità, dove l'arbitro ha invece decretato il rigore, che ha poi deciso la partita e la promozione. Questo episodio -

La Real Irsina

dice Rizzi- e tutti gli altri che sono capitati, non sono congrui a quello chè stato il nostro comportato durante tutto il campionato in corso. La partita poteva esser decisa anche all'ultimo minuto; essere

trattati in quella maniera, addirittura essere sbeffeggiati sugli spalti dagli avversari, per ciò che stava capitando in campo, proprio non lo possiamo accettare». Mimmo Donvito

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Metaponto Pregiudicato quarantenne arrestato dai carabinieri dopo poche ore

Furto con minacce in un cantiere edile METAPONTO - «Se non te ne vai ti prendo a palate». Non ha usato mezzi termini e non si è distinto certo per eleganza. Ha minacciato il capocantiere che lo aveva seguito dopo il furto di materiale vario per costruzione ma è stato arrestato poche ore dopo dai carabinieri. Nel primo pomeriggio di lunedì, Gianfranco Carella, pregiudicato bernaldese quarantenne, dopo essere entrato in un cantiere edile di Bernalda, in quel momento deserto (gli operai si erano assentati per la pausa pranzo), si è impossessato di 50 sacchetti di intonaco cementizio da 25 chilogrammi l'uno e di utensili di precisione. Tanta fatica inutile, per il quaran-

tenne. Il colpo, infatti, sarebbe andato a buon fine se non ci fosse stata una sfortunata coincidenza. Carella, una volta consumato il furto, nell'allontanarsi a bordo di un furgone, è stato notato dal capo cantiere. L'uomo, insospettito, si è recato sul cantiere accorgendosi di furto. Il capo cantiere è quindi, tornato indietro ed è riuscito ad incrociare sulla strada il pregiudicato. Lo ha seguito, è riuscito a fermarlo e gli ha ingiunto di restituire il materiale che aveva rubato. Carella, per tutta risposta, lo ha minacciato, obbligandolo così ad andarsene. Il capocantiere non si è dato per

vinto e ha avvisato i carabinieri. Immediatamente, a Metaponto, i militari dell'Arma hanno raggiunto il cantiere e, ricostruito l'accaduto sono riusciti a risalire a Carella, vecchia conoscenza delle forze dell'ordine per reati contro il patrimonio e stupefacenti. Giovanni Carella (che risponde di furto aggravato e rapina impropria, per le minacce rivolte al capocantiere) è stato arrestato lunedì sera dai carabinieri della Stazione di Metaponto, coadiuvati dai colleghi di Bernalda. L’uomo è stato accompagnato in carcere a Matera. La refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario. r.montemurro@luedi.it

Una pattuglia dei carabinieri

Se vincesse il caso diventerebbe un piccolo “giallo amministrativo” con precedenti controversi

Copeti candidato ineleggibile? Il sindaco uscente non potrebbe presentarsi per la terza volta come capolista CRACO - Tre liste per altrettanti candidati sindaci in un comune di meno di 800 abitanti: sicuramente fra le percentuali più alte di partecipazione ed attivismo politico nei comuni chiamati al voto per il rinnovo dei consigli comunali. E' il caso di Craco, dove a competere per la carica di sindaco sono Domenico Copeti, sindaco uscente sostenuto dalla lista “Crescere insieme”, Giuseppe Rinaldi, a capo della formazione “Insieme per Craco”, e Giuseppe Lacicerchia, alla guida della “Lista per Craco”. Tutti e tre i candidati hanno un forte tratto comune: sono tutti stati sindaco di Craco. Oltre all'uscente Copeti, infatti, anche Giuseppe Rinaldi e Giuseppe Lacicerchia hanno seduto sulla poltrona di primo cittadino nel piccolo comune del materano. Due ritorni importanti, quindi, a sfidare il già due volte sindaco di Craco nella corsa alla conquista del seggio più alto del Municipio. Proprio intorno alla ricandidatura di Domenico Copeti, dopo due mandati consecutivi, si incentra quello che potrebbe essere un piccolo “giallo” amministrativo. Il D. Lgs 267/2000 che disciplina il funzionamento degli

Il centro di Craco vecchia

enti locali, all'articolo 51 prevede, fra le cause di ineleggibilità alla carica di sindaco, proprio l'aver già svolto due mandati consecutivi da primo cittadino. La legge, però, non parla di “incandidabilità”, ma solo di “ineleggibilità”. Tradotto, un cittadino già due volte sindaco si può candidare, ma non potrebbe essere proclamato eletto sindaco qualora risultasse il più suffra-

gato. E la sovranità del responso elettorale? E di contro, il rispetto delle regole? Il busillis, infatti, è tutto qui. C'è stato nel 2004 un caso simile, per citare un solo esempio ma non l'unico, a Salerano Canavese, in provincia di Torino, dove il sindaco Elio Ottino si è ripresentato avendo già all'attivo più di un mandato consecutivo. Fu eletto e proclamato sindaco dal consiglio comu-

Caputi lascia la presidenza dell’associazione “Giovani Orizzonti” BERNALDA - «E’ con dispiacere che devo rassegnare le mie dimissioni da presidente di Giovani Orizzonti». Poche parole per annunciare la decisione di abbandonare l’associazione da parte del presidente Nicola Caputi. «Non è di certo una mia volontà -spiega Caputi- ma risulta essere una scelta forzata in virtù della mia candidatura alla Provincia. Avremo modo di discutere di tutto ciò nelle prossime riunioni, pertanto passo le redini dell'associazione al nostro vicepresidente, Domenico Andriuzzi, con l'auspicio e la speranza che si possano proseguire tutte le attività che insieme avevamo condiviso e deciso di portare avanti. Abbiamo avuto modo

di constatare in questi sei mesi, che non è di certo una singola persona a fare la differenza, bensì l'entusiasmo di un gruppo che crede nelle forza delle proprie idee, per questo ritengo che le mie dimissioni non cambieranno l'assetto e le finalità dei giovani orizzonti. A malincuore lascio tutto conclude Caputi- per non creare fraintendimenti politici, perchè Giovani Orizzonti è e sarà un'associaizone culturale prettamente giovanile che non si mischierà mai e poi mai con la politica e ne tantomeno supporterà qualche partito politico. Giovani Orizzonti rappresenta la voglia di cambiare,di credere che il nostro futuro sia strettamente legato alla nostra terra». provinciamt@luedi.it

nale. Il ministero degli Interni presentò ricorso, ma il Tar diede ragione al Sindaco. Poi, dopo i pronunciamenti della Cassazione, a cinque anni da allora, Elio Ottino è ancora sindaco e si avvia a concludere il suo mandato senza interruzioni. In pratica, il sindaco che esce da due mandati si può candidare. Se viene eletto il consiglio comunale potreb-

be non proclamarne l'elezione per l'ineleggibilità, ma anche confermare il verdetto delle urne. Ipotesi più che altro di scuola, visto che il consiglio è la maggioranza del sindaco e quindi è impensabile che vada contro il giudizio degli elettori che gli hanno permesso di essere maggioranza. In questa situazione, come ha ricordato anche la Cassazione, la sollevazione della causa di ineleggibilità passa al prefetto. E qui, però, il cerchio non si chiude. La norma, infatti, non è perfetta: Il sindaco può ricorrere al Tar, secondo il principio di incostituzionalità dell'ordinamento che ancora nessuna sentenza della Suprema Corte ha chiarito definitivamente. Infatti, tutto l'ordinamento democratico e repubblicano si basa sulla volontà popolare espressa col voto. Quindi, una volta che un sindaco si ricandida dopo due mandati e viene eletto, annullarne l'elezione può essere vista come una forzatura del responso delle urne. D'altronde, se una regola esiste, è giusto che un sindaco si possa candidare mentre altri, in ossequio proprio a quella norma e nelle medesime circostanze, non hanno ripresentato la propria

candidatura? Di certo c'è una legge, il D. Lgs. 267/2000, sancita nei principi di costituzionalità anche dai pronunciamenti della Cassazione, che all'articolo 51, comma 2 recita: “chi ha ricoperto per due mandati successivi la carica di sindaco e di presidente della Provincia non è, allo scadere del secondo mandato, immediatamente rieleggibile alle medesime cariche”. Però poi nessuna norma impedisce allo stesso di ricandidarsi. Ecco perché la Cassazione, nell'esprimersi su casi analoghi, ha spesso indicato il principio della “incandidabilità” come mezzo per evitare situazioni simili, e che però da nessuna norma è ancora stato recepito. Proprio per questo, allo studio delle Camere esistono diverse proposte di legge per eliminare la causa di ineleggibilità al terzo mandato, almeno nei comuni inferiori ai 5.000 abitanti. In definitiva, nel caso dell'elezione a sindaco di un candidato che ha già svolto due mandati consecutivi, vale più una norma che ha dimostrato diversità interpretative, o il responso delle urne e la scelta degli elettori? Rocco Olita provinciamt@luedi.it

Metaponto Il programma di Rosaria Di Canio

Proposte alla futura Provincia METAPONTO - Favorire una rete di servizi sociali sul territorio con la presenza di donne per la assistenza socio-sanitaria specie agli anziani e ai disabili; promuovere imprese femminili attraverso la istituzione di “Sportelli Impresa” di assistenza tecnica ed informazione su tutte le opportunità specie finanziarie; prevedere forme di micro-credito a ditte o cooperative di donne; in agricoltura - dove la maggior parte delle aziende ha titolare una donna - favorire la vendita dei prodotti con punti di vendita diretta produttore-consumatore con vantaggi per entrambi. Sono le proposte che Rosaria Di Canio, candidata della lista Unione Cattolica Italiana, ha illustrato in un incontro di donne a Bernalda. Nel sottolineare, la «necessità di favorire la partecipazione delle Associazioni femminili alla attività amministrativa della Provincia” Di Canio ha proposto che nella nuova Giunta provinciale di Matera ci siano almeno tre assessori donne e la istituzione di una Consulta Femminile.

Per le casalinghe -ha aggiunto- c”è bisogno di una rete di servizi e di accrescere le misure di prevenzione dagli infortuni domestici e di tutela della salute. In entrambi i casi la Provincia può promuovere campagne specifiche. Una idea innovativa: Gruppi di Acquisto di generi alimentari di donne per risparmiare sulla spesa e per attivare polizze di assicurazione integrativa (pensionistica). Il tasso di disoccupazione femminile, nel 2007, in Basilicata è del 15,3% - un dato Istat ufficiale ma decisamente al di sotto della realtà, perché moltissime donne rinunciano ad iscriversi ai Centri per lo Impiego - e il tasso di occupazione femminile è del 34,1%. Sono soprattutto le più giovani, laureate, con master di specializzazione che sono costrette ad andare fuori. Dunque -ha concluso Di Canio - servono progetti e programmi per affermare le condizioni di pari opportunità uomo-donna e garantire un futuro alle più giovani». provinciamt@luedi.it

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Mercoledì 20 maggio 2009


38 Colpite soprattutto le nettarine, compresi i vigneti. Sarà chiesto lo sgravio dei contributi Inps

Stato di calamità nel Metapontino La Regione ha chiuso la stima dei danni in 7 milioni di euro su 757 ettari METAPONTINO - La Regione Basilicata chiederà al Governo lo stato di calamità naturale per le aree del Metapontino colpite dalle grandinate del 2 e del 4 maggio scorsi. I danni rilevati dai tecnici regionali ammontano a circa sette milioni di euro, su una superficie di 757 ettari, con coltivazioni di albicocche, susine, pesche e vigneti. La giunta regionale, su proposta dell'assessore all'Agricoltura, Vincenzo Viti, ha approvato ieri la delimitazione delle aree colpite dalle grandinate effettuata dai tecnici. La delibera, è scritto in una nota dell'ufficio stampa della giunta regionale, sarà immediatamente trasmessa al Ministero delle Politiche agricole: in seguito al decreto ministeriale, sarà attivata la procedura per il riconoscimento dello sgravio parziale dei contributi previdenziali per 12 mesi alle aziende. Dopo il decreto ministeriale, sarà attivata la procedura per il riconoscimento dello sgravio parziale dei contributi previdenziali per 12 mesi a favore delle aziende inte-

Scanzano Jonico

Ripoli nominato coordinatore Pdl La grandinata

ressate. Sono state – è specificato nella relazione - grandinate di particolare rilevanza quelle che agli inizi di maggio si sono abbattute sui territori di Policoro, Scanzano Jonico, Marconia di Pisticci e Nova Siri. Sono state danneggiate anche le colture in piena fioritura e i vigneti, compromettendo i raccolti delle prossime stagioni. Le calamità naturali sono, purtroppo, all'ordine del

giorno e gli agricoltori lo sanno. Per cui serve assicurarsi per non rischiare il tracollo finanziario delle aziende. L'ultimo evento dannoso tra Scanzano Jonico e Policoro, ma anche Tursi e Nova Siri, ha causato danni per mancato raccolto del prodotto e agli impianti. E' quantomai necessario, pertanto, stipulare le cosiddette polizze antigrandine. La Re-

gione Basilicata ha fatto comunque un tentativo importante per dare una mano al mondo agricolo, già in forti difficoltà, individuando una misura che garantisca ai tanti produttori colpiti del Metapontino una forma di ristoro. Un aiuto concreto: lo sgravio parziale dei contributi agricoli da versare all'Inps per i prossimi 12 mesi. provinciamt@luedi.it

Policoro Il servizio è attivo nell’ospedale San Giovanni II

Oltre 850 ecodoppler in quattro mesi Funziona la Riabilitazione cardiologica POLICORO - A oltre quattro mesi dall'avvio del servizio di Riabilitazione Cardiologica al Giovanni Paolo II di Policoro, inaugurata alla fine dello scorso anno, 854 persone sono state visitate anche con esami di ecodoppler, mentre per 17 pazienti, già sottoposti ad interventi di coronarografia, angioplastica o bypass presso l'ospedale San Carlo, sono stati avviati programmi di Riabilitazione eseguiti nella apposita palestra, con risultati di evidente miglioramento. «I lavori- si legge in una nota dell’Asm- realizzati con fondi regionali per un importo di circa 250.000 euro, riguardarono l'adeguamento dei locali dove era ubicata la Commissione Invalidi Civili. Vennero quindi realizzati degli ambienti idonei ad ospitare il servizio, comprensivo anche di palestra riabilitativa. Si provvide tra l'altro a revisionare l'impianto di climatizzazio-

ne, a realizzare quello relativo ai gas medicali ed a ristrutturare e rendere idonei tutti i locali. Le attività di day service vengono coordinate dal dottor Angelo Lapolla, responsabile dell'Unità Operativa e medico dirigente del servizio di cardiologia diretto dal dottor Berardino D'Alessandro. L'unità operativa semplice di Riabilitazione Cardiologica é dedicata a tutti i soggetti che hanno subito un infarto o comunque un evento patologico legato alla funzionalità cardiaca ed hanno necessità di effettuare attività di riabilitazione. I locali sono attrezzati per fare attività fisica, per effettuare controlli di telemetria». Cambiata la situazione rispetto a qualche anno fa, quando i pazienti erano costretti a recarsi presso altre strutture ospedalieri non solo per la riabilitazione ma anche per le cure necessarie in caso di infarti, quando mancava

l'Unità di Terapia Intensiva Coronarica, che comunque ha ancora pochi posti a disposizione rispetto ai reali bisogni della popolazione. «E' una fortuna avere nel metapontino l'Utic e adesso anche la riabilitazione- ha dichiarato T.C. un paziente del day surgery cardiologico - 12 anni fa per mio padre abbiamo fatto chilometri per avere i necessari interventi. Andrebbe solo potenziato». Maggiori prestazioni, dunque, per un territorio che è ampio. «La cardiologia - conclude la nota dell'Asm - insieme all'Utic ed alla Rianimazione rappresenta uno dei punti di forza del nosocomio jonico. Si tratta di un settore della medicina dove la questione tempo e la vicinanza del servizio specialistico è essenziale per salvare vite umane». Anna Carone provinciamt@luedi.it

SCANZANO JONICO - Anche a Scanzano, il Pdl ha il suo leader. Si chiama Raffaello Ripoli (nella foto), ha 39 anni ed esercita la professione di avvocato nella cittadina jonica. A nominarlo, nei giorni scorsi, coordinatore cittadino del soggetto politico voluto principalmente da Silvio Berlusconi, è stato il senatore Cosimo Latronico coordinatore provinciale del neonato partito. «Questo incarico -ha detto Ripoli al Quotidiano- mi lusinga e carica di responsabilità. Si tratta di un compito delicato. Certamente cercherò di espletarlo al meglio, ascoltando sempre le istanze della gente. Perché ritengo che fare politica significa mediare tra i cittadini e le istituzioni». Non ha tutti i torti il neo coordinatore del Popolo della Libertà di Scanzano in quanto una delle lamentele più diffuse è proprio quella che i partiti hanno abbandonato la loro antica funzione di mediazione. Partecipazione e collegialità, dunque, sembra essere la parola d'ordine del leader politico di centrodestra. «Abbiamo deciso di prendere una sede più grande rispetto a quella attuale -ha continuato- vogliamo un partito che avvicini i giovani alla vita politica del nostro paese». Esiste un vice coordinatore vicario? Ha già costituito il direttivo? Chiediamo. «Più che un direttivo -ha concluso il giovane coordinatore- preferisco parlare di gruppo di lavoro, aperto a tutti, a chiunque vuole impegnarsi per dare il proprio contributo. Quanto al vice coordinatore, questa è

una figura che non esiste e lo dico senza polemiche. Non è prevista». Il Pdl nato dalla fusione di Forza Italia ed Alleanza nazionale vede come candidato nel collegio provinciale per le Amministrative del 6 e 7 giugno, il consigliere provinciale uscente, Sabatino Casulli, eletto nel 2004 nelle liste di Alleanza nazionale. Casulli negli ultimi anni è stato il rappresentante più visibile del centrodestra scanzanese. A lui si deve la sezione nel corso cittadino attualmente del Pdl, ma già di An. Responsabile della sua campagna elettorale è Vincenzo Calabrese, un passato da assessore e consigliere comunale nella Democrazia cristiana a cavallo tra gli anni '80 e '90, che ritorna in politica dopo un'esperienza attiva come dirigente sindacale nella categoria pensionati Cisl. Tornando al Pdl di Scanzano, una cosa è certa: dopo le elezioni provinciali qualunque dovesse essere il risultato, il partito subirà necessariamente una fase di assestamento al suo interno. Pierantonio Lutrelli provinciamt@luedi.it

Montalbano Un’altra retrocessione per la società jonica

Campionato da dimenticare MONTALBANO - «Indi uscimmo a riveder le stelle»: il divino verso del sommo poeta fiorentino ben si addice a mister Catronuovo e alla sua Santarcangiolese, che hanno avuto la meglio sul modesto Montalbano di Diazenna, battendolo con due reti a una nell'arco dei 180 minuti dei play out. E dunque per la società jonica è l'inferno, un'altra retrocessione dopo quella della scorsa stagione. Un campionato iniziato male e finito nel peggiore dei modi, un cammino lastricato di rare soddisfazioni e tante amarezze e delusioni. Brucianti. Si può anche perdere e mancare l'obiettivo minimo della salvezza, ma non in modo indecoroso, com'è avvenuto, attraverso una serie di prestazioni inguardabi-

li. Pur nel contesto di un torneo dal livello tecnico davvero ai minimi storici, lo Sporting di Diazenna è riuscito a dare il peggio, facendosi seppellire sotto una montagna di gol (ben sessantacinque i palloni finiti alle spalle del malcapitato Bellino) e andando a rete con il contagocce. Anche a Santarcangelo la squadra non si è smentita, offrendo ancora una prestazione avvilente, tutta votata alla difensiva nella speranza mal riposta di guadagnare uno zero a zero che avrebbe assicurato la permanenza in Promozione e non riuscendo mai a impensierire il numero uno avversario. Una compagine, quella jonica, che ha meritato il risultato negativo, dalle gambe molli, dal ritmo lento,

senza un gioco, senza testa né cuore. Le responsabilità della débacle sono ovviamente diffuse e relative a tutte le componenti del team, calciatori, mister e società. Ci limitiamo in questa occasione a qualche riflessione sul comportamento dei protagonisti in campo. E diciamo subito che ci si aspettava molto di più da giovanotti che non sono certo alle prime armi, avendo maturato esperienze importanti in squadre di un certo livello. Ebbene si sono mostrati in condizioni fisiche precarie e non sono mai riusciti ad acquisire uno stato di forma soddisfacente. E' mancata la volontà, la determinazione, non si possono giustificare le loro prestazioni negative addossando tutte le responsabilità sul-

Diazenna

le esili spalle del mister, tema questo che affronteremo tra qualche giorno. Non possono nascondersi, non hanno mostrato rispetto né per se stessi e la propria immagine, né per il

pubblico e la società alle cui casse pure hanno attinto. A rimetterci la faccia sono stati innanzitutto loro. Ma nelle ambasce ora c'è soprattutto la società. Antonio Romano

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Un campione dentro e fuori dal campo Lascia a 41 anni con un ricco palmares tra cui 7 scudetti e 5 Coppe dei Campioni

Paolo Maldini al passo d’addio Domenica sarà la sua ultima volta a San Siro dopo 24 anni di Milan MILANO – Domenica Paolo Maldini saluterà per l’ultima volta il pubblico di San Siro. Non sarà facile per lui nè per i tifosi che per 24 lunghi anni lo hanno ammirato sempre con la stessa maglia, quella del Milan. Al Meazza si presenterà la Roma, una grande partita che mette in palio anche punti importanti. Un’ultima volta a San Siro, dunque, da non fallire. Maldini avrebbe preferito una partita più... “comoda” come rivela in un’intervista. «Mi sarebbe piaciuto fare una festa vera spiega il capitano rossonero -, con il risultato già acquisito, ma sarà bello anche giocare una partita con in palio un risultato importante». La prima partita da titolare a San Siro risale al 15 settembre 1985. «Giocai anche abbastanza bene, per cui fu una bella giornata - ricorda Maldini -. Marcavo Pasculli, l’argentino, ma per me era tutto nuovo per cui non avrei comunque conosciuto il mio avversario». Sono passati 24 anni e il calcio non è più quello di una volta. «E’ cambiato tutto, dalla velocità alla tattica, ma alla base di tutto ci sono sempre gli allenamenti - spiega Maldini -, la preparazione fisica, la tecnica: gli stessi principi di quando avevo iniziato». Vialli ha detto che è stato bellissimo giocare con Maldini. «Ho appena partecipato alla partita degli “amici di Del Piero”. Ho rivisto tanti vecchi compagni e avversari, rivissuto vent’anni di carriera. È stato bellissimo - spiega Maldini -, perchè ho avuto una bella vita, ricca di successi nello sport che amo». Domenica sarà la sua ultima volta a San Siro, ma Maldini vuole sentirsi un giocatore fino in fondo questi 180 minuti anche perché il Milan ha degli obiettivi da centrare, dopo gli ultimi importanti appuntamenti falliti come la rincorsa all’Inter, chiusa con la sconfitta di Udine. «Ci siamo trovati a 14 punti, nelle ultime 11 partite abbiamo fatto 8 vittorie e due pareggi. Insomma, un bel rush finale - spiega

Napoli

Donadoni vuole atleti con più entusiasmo

Paolo Maldini lascerà a fine stagione Sopra: con un altro mito rossonero, Franco Baresi, e da bambino con papà Cesare

Maldini -. Abbiamo 12 punti in più dell’anno scorso, abbiamo il miglior attacco. Insomma, c’è tanto di positivo credo. Non è un secondo (o terzo) posto da buttare. E l’Inter c’è da dire che ha meritato lo scudetto». Maldini, dunque, è fiducioso per il futuro del suo Milan. «Credo che già quest’anno senza i vari gravissimi infortuni che abbiamo avuto come Nesta, Gattuso, Kaladze, Abbiati e Borriello, saremmo stati competitivi. Con 2-3 acquisti si potrà puntare a grandissimi traguardi». Si parla già del dopo Ancelotti, ma anche di Galli-Tassotti, Van Basten, tutti suoi ex compagni di squadra. Maldini non cambierebbe nulla. «Io

parlo di Ancelotti. Tutto l’ambiente fa il tifo per Carlo. Con lui ci siamo trovati benissimo, abbiamo vinto tanto e la nostra qualità di vita con lui è stata ottima. Troppo buona? No, tre finali di Champions League, con due vittorie, dicono che abbiamo ottenuto grandi risultati. Per andare avanti, però, bisogna essere in tre a volerlo: giocatori (e noi lo vogliamo), allenatore e società». Un campione in campo, un grande uomo dentro e fuori, Maldini non ha mai fatto polemiche, evitando anche le “scaramucce” con i cugini nerazzurri e accettando anche lo “zero tituli” di Mourinho («quando si rimane nello sfottò va tutto bene, anche se a dirlo è

stato il loro allenatore. E poi è anche vero...»). In 24 anni di carriera per Maldini il periodo più brutto è stato, probabilmente, il 2006 con l’esplosione dello scandalo calciopoli. «Forse sì, anche perchè ci siamo sentiti derubati. E in più siamo stati penalizzati. Quindi cornuti e mazziati...». Si torna alla sua ultima volta. «Sono preparato da tempo alla mia uscita dal calcio. Ovviamente sarò emozionato, ma ho anche l’obbligo di pensare alla partita. La festa? Sobria, come nel mio carattere». Il futuro non lo ha ancora deciso. «Adesso no, prima una vacanza, al resto non ho ancora pensato. Comunque so che mi cambierà la vita».

La società ha anche ufficializzato l’ingaggio di Fabio Cannavaro: «Non è un traditore»

COPPA UEFA

Ferrara striglia la Juve: obiettivo 6 punti

Stasera la finale Shakhtar-Werder

di TULLIO PARISI TORINO – Il rituale è il solito, il protagonista è insolito. Cambio di allenatore, film già visti. Ma Ciro Ferrara è un tecnico particolare, praticamente un fratello maggiore di un sacco di giocatori, Del Piero in testa. Tutto è cominciato alle 15, a Vinovo, sotto un sole da Tropici: 25 minuti di colloquio con la squadra, per ribadire pochi concetti ma essenziali: i sei punti da fare assolutamente tra Siena e Lazio, per conquistare la Champions diretta; la concentrazione massima per queste due settimane, lasciando da parte strascichi della vecchia gestione; ritrovare in fretta convinzione, rivedendo alcune partite chiave di quest’anno, consapevolezza e tono atletico, buttando via le paure emerse nelle ultime tre gare.

L’atteggiamento di Ferra- tro di Chiellini dopo la squalira è stato quello che ha sem- fica): l’esclusione di Poulsen pre avuto da giocatore: pensa- per Tiago e Trezeguet preferire positivo, una condizione to all’Amauri fuori forma di mentale che serve più che mai domenica. La prima partitella è stata adesso, con la squadra bloccata da timori anche in parte poco indicativa per capirne di giustificati. Venerdì, si va in più, anche perchè il neo tecniritiro, appunto per tenere vi- co deve prima rendersi conto va la concentrazione e non per delle condizioni di ogni giocamotivi punitivi. Ferrara ha tore. Lo «Juventus Center» iniziato il lavoro con un anomalo staff di preparatori, tutto nuovo e provvisorio come la sua panchina: Rampulla preparatore dei portieri, Maddaloni (attuale tecnico della Primavera) e Sormani suoi aiutanti, Scanavino che si occuperà della parte atletica. Per domenica, due le mosse possibili (a parte il gradito rien- Ciro Ferrara al primo giorno da tecnico

era vuoto: nessuno striscione di saluto a Ferrara (forse perchè già considerato un “parente”) ma nemmeno altri focolai di contestazione. Forse perchè i tifosi si rendono conto della delicatezza della situazione. Il club, proprio ieri mattina, ha rilanciato annunciando l’ingaggio di Cannavaro e spiegando che nel 2006 fu la società a cederlo per fare cassa, dunque non può essere etichettato come traditore. Lo stesso Cannavaro ha espresso rammarico che una parte dei tifosi lo contesti. Insomma, è una ennesima sfida che però non appartiene al presente. Prima bisogna conquistare l’accesso alla Champions e poi valutaretutto il resto.

ROMA – Avevano cominciato entrambe la stagione nella Champions, oggi si ritroveranno a Istanbul per contendersi l’ultima Coppa Uefa. Tutto pronto per l’inedita sfida tra Shakhtar Donetsk e Werder Brema, con gli ucraini di Mircea Lucescu alla ricerca del primo trofeo europeo della propria storia, mentre Thomas Schaaf proverà a bissare la Coppa delle Coppe vinta da giocatore con la stessa formazione tedesca nel 1992. Un appuntamento con la storia per entrambe anche se forse lo è ancora di più per lo Shakthar, che in una competizione europea non si è mai spinto oltre gli ottavi e che ora punta a diventare la prima squadra ucraina a conquistare la Coppa Uefa, dal prossimo anno destinata a chiamarsi Europa League.

NAPOLI - Roberto Donadoni sta studiando la sua squadra e lavorando per il Napoli del futuro. Per gli azzurri il campionato è finito da tempo, ma l’ex ct sta approfittando di queste ultime partite per capire dove e come bisogna intervenire per la prossima stagione. Dopo i 5 anni di Reja, il Napoli ha deciso di voltare pagina e di affidarsi all’ex ct azzurro che in queste settimane ha potuto fare alcune importanti valutazioni sul parco giocatori a sua disposizione. «Il primo aspetto che volevamo curare era quello di capire di cosa avesse bisogno questo gruppo per crescere - ha spiegato Donadoni in un’intervista pubblicata sul sito internet del club -. Il Napoli ha fatto tantissimo in 5 anni e tanto ancora vuole costruire per le stagioni che verranno. C’è tanto di buono in questa società e da questo vogliamo ripartire». Donadoni spiega che la società si sta muovendo sul mercato «con grande realismo» e che lui non cerca soltanto buoni giocatori, innanzitutto vuole brave persone che sposino con entusiasmo la causa. «Mi sembra il punto di partenza - conferma -. Noi vogliamo giocatori e uomini che siano felici di vestire la maglia azzurra».

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Sport


Mercoledì 20 maggio 2009

Il patron va nel dettaglio dei bilanci. «Ma a gennaio questi soldi non li avevo»

Un Potenza da tre milioni Postiglione: «1,5 milioni di crediti e il parco giocatori vale altrettanto» Paganese: pochi gol ma migliore difesa Pioggia di gol: 30 Sono ben 30 i gol segnati all'ultima giornata: 15 in casa e 15 in trasferta. Sette gol nel match del 'Lamberti' fra Cavese e Pescara. Il totale stagionale è di 668 gol, di cui 244 fuori casa. L'anno scorso all'ultima giornata ci furono 25 gol (più uno 0-3 a tavolino) e in tutto il campionato i gol segnati furono 658 (inclusi due 0-3 a tavolino). Fuori casa furono segnati 267 gol (di cui 6 a tavolino). Dunque, in un anno si sono segnati 10 gol in più in totale, ma 23 in meno fuori casa (17 sul campo). Un solo 0-0 Juve Stabia e Paganese non si fanno del male: il pari serve alle vespe per andare ai play out e alla squadra di Capuano per evitarli. Il totale stagionale è stato di 40 pareggi senza reti, su 306 gare disputate (il 13%). Un anno fa i pareggi ad occhiali furono in tutto 41 (nessuno all'ultimo turno). Record di 0-0 per la Paganese: 8. Paganese, sette pari Per la Paganese si tratta, curiosamente, del quarto 0-0 consecutivo e del settimo pareggio di fila. La squadra di Capuano, che ha conquistato la salvezza all'ultima giornata, ha chiuso la stagione regolare con una serie di 10 partite utili: dopo la sconfitta esterna nel derby di Cava, ha inanellato 2 vittorie e 8 pareggi. Questa la serie delle sei X consecutive: Paganese-Pescara 0-0, Crotone-Paganese 1-1, Paganese-Ternana 11, Paganese-Foggia 0-0, Sorrento-Paganese 0-0, Paganese-Arezzo 0-0, Juve Stabia-Paganese 0-0 Tre vittorie esterne Pescara, Benevento e Taranto firmano in trasferta i colpi della giornata, segnando 10 gol in 3. Successi preziosi per Pescara e Taranto, inutile per il Benevento che rimane secondo e dovrà disputare i play off dopo un grande campionato. L'ultimo turno ha registrato 4 vittorie interne, 2 pareggi e 3 colpi esterni. Si chiude con questo bilancio: 157 segni “1”, 95 segni “X”, 54 segni “2”. Le vittorie interne sono state il 51%, i pareggi il 31%, le vittorie esterne solo il 18%. Un anno fa, si erano registrati 139 segni “1”, 111 segni “X” e 56 segni “2”. Dunque, rispetto ad un anno fa, il fattore campo è stato ancora più evidente: 18 vittorie interne in più, 16 pareggi e 2 vittorie esterne in meno. Un anno fa le vittorie interne furono il 45%, i pareggi il 36%, le vittorie esterne il 19%. Arezzo, miglior attacco L'Arezzo chiude con il miglior attacco del girone: 56 gol, 35 in casa e 21 fuori. Secondo il Gallipoli (55), terzo il Benevento (49). Per il Gallipoli miglior attacco interno (40), per l'Arezzo miglior attacco esterno (21). Miglior difesa: Paganese Con il quarto 0-0 di fila

la Paganese chiude con la miglior difesa: 29 gol al passivo. Secondo il Perugia (30), terzo il Benevento (31). Benevento e Marcianise chiudono con la miglior difesa interna (10), la Paganese con la miglior difesa esterna (17). Peggior attacco: Paganese Croce e delizia, la squadra di Capuano chiude anche col peggior attacco assoluto (21 reti) e in casa (14). Peggior attacco esterno per il Potenza (5). Peggior difesa: Lanciano Il Lanciano chiude con la peggior difesa: 46 gol, uno in più di Pescara e Foligno. Curiosamente, le squadre che hanno preso più gol in casa sono 5 (tutte con 16 reti al passivo): Crotone e Arezzo, che faranno i play off, Foligno, Pistoiese e Juve Stabia, condannate ai play out. Per il Lanciano peggior difesa esterna (33). Benevento da B, Taranto da play off nel ritorno Non è bastato un grande girone di ritorno al Benevento di Soda: 34 punti in 17 giornate (eguagliato il primato giallorosso in C1 stabilito da Corrado Benedetti nel 2003/04). Bene il Foggia (30 punti), bene anche il Taranto che nel girone di ritorno sarebbe stato da play off. Questa la classifica delle ultime 17 giornate: Benevento 34; Gallipoli 32; Foggia 30; Crotone 29; Taranto 25; Cavese e Arezzo 24; Sorrento e Ternana 23; Foligno e Real Marcianise 21; Lanciano 20; Paganese, Pescara, Pistoiese e Perugia 19; Potenza 17; Juve Stabia 15. Tre espulsi, totale a 118 Fialdini del Sorrento, Pierotti e Marruocco della Cavese sono gli espulsi dell'ultimo turno. Il totale è di 118 cartellini rossi. Questa la classifica di club: Potenza 11; Foggia 10; Perugia 9; Crotone, Sorrento e Ternana 8; Cavese, Juve Stabia, Paganese e Pescara 7; Pistoiese e Taranto 6; Benevento e Gallipoli 5; Arezzo, Lanciano e Real Marcianise 4; Foligno 2. Chianese segna l'ultimo rigore Chianese dell'Arezzo trasforma l'unico rigore concesso: totale di 91 penalty concessi, 68 realizzati. Questa la classifica dei rigori a favore: Foggia 9 (8 realizzati), Arezzo 9 (6), Pistoiese 8 (7), Cavese 7 (5), Juve Stabia 7 (5), Potenza 7 (3), Sorrento 5 (4), Real Marcianise 5 (4), Lanciano 5 (4), Foligno 5 (3), Gallipoli 4 (3), Crotone 4 (1), Benevento 3 (3), Paganese 3 (3), Pescara 3 (3), Ternana 3 (3), Taranto 3 (2), Perugia 0 (0). Questa la classifica dei rigori contro: Ternana 9 (9), Crotone 7 (7), Juve Stabia 6 (6), Pistoiese 6 (6), Benevento 6 (5), Cavese 6 (5), Sorrento 6 (5), Pescara 6 (4), Arezzo 6 (1), Potenza 5 (4), Gallipoli 5 (4), Real Marcianise 4 (3), Taranto 4 (2), Perugia 5 (3), Foligno 4 (1), Foggia 3 (2), Paganese 2 (0), Lanciano 1 (0).

OPERAZIONE conti in tasca. A farli al Potenza ci abbiamo provato nell’edizione di ieri, limitandoci ai soli contributi per il minutaggio dei giovani erogati dalla Lega Pro e ad i premi di valorizzazione per Di Bella e Pires. Abbiamo specificato che si trattava di stime al ribasso (il totale non raggiungeva i 500mila euro), elaborate sulla base di dati ufficiosi. Ma a rendere meglio l’idea di quanto vale il Potenza Sport Club, sotto ogni punto di vista, ci ha pensato proprio Giuseppe Postiglione. Dopo la retrocessione ha annunciato di voler provare a vincere la Seconda Divisione (oltre ad inoltrare la domanda di ripescaggio), ma qualcuno ha storto il naso: perchè i cospicui investimenti che ha in mente non li ha fatti a gennaio per salvare la categoria? “Perchè a gennaio in cassa non avevamo liquidità - si giustifica il patron - col senno di poi la politica di salvaguardia dei bilanci societari non ha dato sul campo i risultati sperati, ma quantomeno ci consente di pensare al futuro, a differenza di altre società”. Postiglione argomenta il suo teorema: “se ora mi sono esposto dichiarando di voler costruire in C2 una squadra a vincere, è perchè so di poterlo fare, non vendo fumo. Il Potenza vanta crediti per 1,5 milioni di euro che incasserà nei prossimi 24 mesi, ad inizio 2009 questi soldi non li avevamo”. A questo punto la curiosità ci spinge a chiedergli di entrare nel particolare. Partendo dai contributi per il minutaggio dei nati dall’87 in poi, per i quali il nostro calcolo approssimativo arrivava a 220mila euro ma - assicura Postiglione - ci sarebbero circa 100mila euro in più, con l’ultima delle tre rate e il bonus del ricalcolo ancora da incassare. Per arrivare a quota un milione e mezzo però serve altro: “ci sono i premi di valorizzazione - spiega il numero uno rossoblu non solo quelli per Di Bella e Pires, ma anche sui prestiti secchi di Cozzolino e Groppioni (il primo a metà tra Lecce e Cremonese, il portiere dal Bari) abbiamo fatto in modo di ottenere un benefit economico al raggiungimento di un tot di presenze”. Il saldo delle cessioni già perfezionate chiude il cerchio degli introiti disponibili a medio-lungo termine: “oltre al premio di valorizzazione, per Di Bella avanziamo dal Livorno due rate per il cartellino (ammonterebbero a circa 200mila euro

Postiglione

l’una, ndr), in più abbiamo un patrimonio giocatori stimabile, ad oggi, in un altro milione e mezzo di euro”. La cifra ci lascia un attimo perplessi, ma Postiglione provvede a dettagliarla: “giocheremo un ruolo importante al tavolo delle comproprietà, va valutata la seconda metà di Berretti con l’Arezzo dopo che la prima ci ha reso circa 300 mila euro, con il Grosseto discuteremo la posizione di Suppa e Scardini, anche loro nostri a metà, stesso discorso con il Chievo per D’Aguanno”. Ma i pezzi pregiati, a detta del patron, sono altri: “Tesoniero, Sarno, Porcaro e Nappello sono completamente nostri, il loro valore tecnico è destinato a crescere insieme a quello economico, in più non sottovaluterei i circa venti giocatori in prestito”. Altra cifra che ci sconvolge: chi sono? “Sul portierino del ‘91 Di Vincenzo, quest’anno alla Battipagliese, ci sono tre o quattro società di serie A che lo vogliono per il settore giovanile, come anche per Bacio che a Genzano ha fatto tutte le partite, gli altri del gruppo sono giocatori al massimo da serie D, le cui cessioni temporanee però ci consentono di recuperare i costi del mantenimento di un settore giovanile”. Postiglione preannuncia anche una novità assoluta per l’organigramma (“sto pensando ad un grande direttore

sportivo”), garantendo che “la situazione debitoria in essere non è certo preoccupante, la società conta di ottenere tutte le liberatorie al 30 aprile mettendo cosi’ al sicuro l’iscrizione al campionato”. Una logica in questo discorso c’è, ed è quella del calcio visto come un’azienda. Scelte tecniche a volte rischiose - si può anche retrocedere - ma la garanzia è quella della continuità gestionale, a prescindere dalla categoria. A differenza di altre realtà, il rischio di fallimento non c’è. Tutto sta però, tra abilità e fortuna, nel pescare un Di Bella ogni anno. Altrimenti il giocattolo si rompe e bisogna darne conto ad una piazza che certe logiche da addetti ai lavori, certe volte, non può coglierle. Un altro spunto è riservato ai potenziali acquirenti: la somma di crediti e valutazione del patrimonio - stando alle cifre prodotte da Postiglione - vedrebbe circa tre milioni di euro gravitare intorno al Potenza. Al netto di possibili arrotondamenti per eccesso, la certezza è che per sedersi al tavolo con Postiglione bisogna portare in dote un bel po’di soldini. Ma nella nostra chiacchierata lui, il patron, un prezzo non l’ha fatto. La sensazione è che la volontà di rilancio superi di gran luga quella di cedere il passo. Pietro Scognamiglio sport@luedi.it

Il presidente ha teso la mano per ricevere aiuti a tempo debito

Melfi, l’allarme di Maglione non deve essere sottovalutato Continuano a tenere banco a Melfi le dichiarazioni del presidente Maglione, rilasciate ai nostri taccuini. Il futuro della squadra di calcio è seriamente a rischio. La sensazione che si trattava e si tratti di qualcosa di diverso, e più pericoloso calcisticamente parlando rispetto al passato, si è dimostrata tremendamente vera. Purtroppo non ci sbagliavamo. Chi pensava al solito grido di aiuto invocato ogni fine campionato, ha dovuto rivedere le proprie convinzioni. La faccenda è maledettamente seria. Qualcosa deve cambiare, altrimenti la parola fine inesorabilmente verrà scritta. I primi a muoversi, manco a dirlo, dovranno essere le istituzioni. Sono ormai tre anni che l'amministrazione comunale non ottempera alla convenzione stipulata con il club per la gestione dello stadio. Non si tratta di un contributo ma di un accordo venuto meno. Se tecnicamente non si può portare avanti questo impegno, bisogna perseguire altre strade. Il Sindaco della città, conosce bene il mondo imprenditoriale e tocca a lui sensibilizzare chi può per la causa gialloverde. Ormai la questione non è più procra-

A sinistra la tifoseria gialloverde che anche quest’anno resta in C2

stinabile. Questo è il momento in cui si deve agire. La società sul campo ha salvato la squadra, lasciandola nella categoria conquistata con tanto sudore e con mille sacrifici. Ora non spetta solamente e sempre a loro mantenerla in questo ambito. Negli ultimi anni a Melfi c è stato troppo menefreghismo intorno alla squadra. L'entusiasmo iniziale è andato via via scemando, ma non bisogna dimenticare che la vecchia C2, ora Seconda Divisione, rappresenta il massimo traguardo per una

realtà di 17.000 abitanti, che mai prima della gestione Maglione era stata capace di raggiungere questi palcoscenici. Se interessa restare a questi livelli, bisogna dimostrarlo. D'altronde proprio Maglione, insieme a Castaldi ed altri amici, accorse in aiuto del Melfi, nel lontano 1995, quando dopo la retrocessione in Eccellenza, l'allora presidente Guarino, decise di passare la mano. Maglione ascoltò un appello in Tv e decise di darsi da fare. Per amore della città e dei colori gialloverdi. Ma-

glione ha fatto tanto, ora è il momento che anche altri si facciano avanti. A Melfi vi sono potenziali imprenditori in grado di affiancarlo, attraverso una cordata o anche singolarmente. L'importante è non lasciare solo Maglione, significherebbe chiudere. Non è escluso che nelle prossime ore lo stesso presidente ed il CDA del Melfi si dimettano e consegnino la squadra al Sindaco. Si entra nella fase decisiva che determinerà il futuro o meno del Melfi. Emilio Fidanzio

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40 Sport


Record di Ranko Lazic, ma ora c’è già la testa alla prossima stagione

Francavilla riparte dal 7° posto FRANCAVILLA – Terminato il campionato, la formazione sinnica si gode adesso le meritate vacanze. Stagione che ha visto la formazione del tecnico Lazic, raggiungere la salvezza matematica con una giornata di anticipo. Ma a dire il vero, la salvezza era stata raggiunta già nelle giornate precedenti, visto che, cinque punti di vantaggio davano molta sicurezza all’entourage francavillese. Ora, la società si sta preparando a programmare il prossimo campionato, che vedrà il sodalizio del presidente Franco Cupparo partecipare per la quinta volta consecutiva al campionato di serie D. Un campionato che nasconde sempre molte insidie e difficoltà, con squadre che si attrezzano per essere sempre all’avanguardia e mai in difficoltà. Ed ora il Francavilla, come è accaduto quest’anno, vuol tirare su una rosa che debba dare la giusta sicurezza per l’intera stagione. Per cominciare, da vedere la posizione del tecnico serbo Ranko Lazic, che siede sulla panchina rossoblu da tre anni e che adesso bisognerà vedere se la società ha intenzione di riconfermarlo per il quarto anno consecutivo. I buoni propositi ci sono, la dirigenza di certo non mollerà

un allenatore che quest’anno ha ottenuto alla guida tecnica rossoblu, il record di punti (quarantasette) nella D e settimo posto. Ma soprattutto, che ha sfiorato ad un certo punto del campionato, la zona play off, e soltanto se non ci fossero stati degli episodi sfavorevoli e alcuni infortuni, il traguardo poteva essere raggiunto agevolmente. Poi questione giocatori. Da capire le intenzioni per il ruolo dei portieri, se puntare su un under, oppure proseguire con De Blasio, che quest’anno si è ben comportato. Ricordiamo che i sinnici hanno nel loro organico due giovani portieri abbastanza interessanti, come Bruno e Masi. Il primo, classe 1988, un ragazzo che ogni qualvolta è stato chiamato in causa si è sempre comportato egregiamente. Dimostrando attaccamento alla maglia e impegno durante gli allenamenti. Masi invece, classe 1991 quest’anno è stato impiegato in diversi match per la questione degli under in squadra, ed ha sempre dato il suo contributo tra i pali. Nonostante la sua giovane età, ha sempre dato sicurezza a tutta la squadra, dimostrando anche una certa personalità. Claudio Sole

Ieri pomeriggio congedati solo i non materani

Pasquale Martinelli

Ripresa degli allenamenti al comunale

Genzano, da oggi Il Matera ripartirà inizia l’operazione da capitan Martinelli salvezza dai play out

Matera riparte dal capitano. Pasquale Martinelli ieri pomeriggio era in sede assieme a tutto il resto della squadra. In sostanza, è toccato ai non materani di chiudere la stagione. Entro un paio di giorni toccherà al capitano e tutti gli altri. Chiaramente in questo momento tiene banco la questione reingaggi. Martinelli non ha parlato ancora con la società, ma è ovvio chiedergli la disponibilità a restare a Matera anche per la prossima stagione. «La disponibilità da parte mia è al duecento per cento. Perchè sono convinto del progetto della società». Deluso anche Martinelli, di una stagione che non è andata secondo le aspettative. Molti problemi, tra cui spicca quello atletico? «Non solo, ma è senza dubbi uno dei più grandi che ci ha condizionato. Perchè quando non hai le gambe il cuore serve relativamente e noi a lungo non avevamo le forze dei novanta minuti nelle gambe». Poi, che altro c’è stato? «Le rivoluzioni non sempre fanno bene nel calcio. Prendamo d’esempio

la Nocerina. Sicuramente stravolti tanti fattori e non solo tecnici. Rifare le squadre a dicembre non è mai consigliabile. Un conto è inserire qualche elemento, rifare tutto non può starci e alkla fine queste cose non pagano, come la classifica testimonia». Martinelli, c’è stato qualche giocatore che ti ha stupito nel Matera. «Come no. E’ Pasquale Naglieri. Non parlo solo da calciatore, ma da uomo. E’ uno che ha carattere e nessuino mai l’ha considerato under, a cominciare da Corino. Gli auguro le migliori fortune, la sua storia di vita lo merita e la chance che molto probabilmente gli sarà data sono certo che non la sciuperà. Una grossa perdita per il Matera, ma il ragazzo, l’uomo , merita il salto di categoria». Ripartire da Martinelli è senza dubbi un buon segnale da parte della società. ma è chiaro che le scelte dei calciatori sono legate a quelle del futuro allenatore. Al momento in merito non ci sono notizie diverse da quelle che tutti si augurano di avere al più presto. Di certo c’è che Franco Danza si è guadagnato i galloni di

“uno della famiglia” da non disperdere assolutamente. Ma è chiaro che le aspettative di uno che ha vissuto un momento non felice dal punto d vista professionale ora possa guardare a qualcosa di ambizioso. La sensazione è che Franco Danza resti, ma non come tecnico della prima squadra. Quindi tutte le eventuali riconferme o saluti dovranno pendere dallew labbra del prossimo allenatore della prima squadra. Notizie ovviamente ufficiose, perchè la società in merito non ha mai lasciato intuire nulla. Martinelli, probabbilmente, è un giocatore che qualsiasi allenatore vorrebbe e poter contare su dui lui, a prescindere da chi siederà in pancina,quindi è molto facile che la sua probabile riconferma avvenga anche prima dell’annuncio dell’allenatore. In casa biancazzurra i lavori non sono fermi e ci sono tutti i presupposti per vivere una stagione diversa da quella appena conclusa, magari senza proclami ma con idee chiare. E queste non sembrano mancare. Renato Carpentieri

GENZANO DI LUCANIA Nella giornata di oggi gli uomini agli ordini di Mister Bacci si ritroveranno sul manto erboso del Comunale di Genzano. Dopo il l'ultimo ko rimediato nel derby contro i cugine del Matera per due reti a zero, i bianco rossi genzanesi si ritrovano per continuare il lavoro di queste ultime due settimane in vista dei temuti play out. Per il sodalizio del Presidente Donato Nei non ci si poteva aspettare avversario peggiore. Il Sant'Antonio Abate è stata la bestia nera di questo Sporting Genzano, che proprio in terra campana ha subito il passivo più pesante di questa stagione (1-4). Lo Sporting Genzano, però, avrà a disposizione la consapevolezza di dover affrontare questi play out da ormai

Sabato una selezione al Michetti di under nati nel 1991-92

Pisticci pensa subito ai giovani Una società piccola che aspiri a competere con realtà abituate ad affrontare la serie D e più facoltose dal punto di vista economico ha bisogno di realizzare idee e progetti validi ed alternativi in tempi rapidi al fine di compensare il gap con i club meglio strutturati della categoria. In questa ottica la Pol. C.S. Pisticci sa che c'è tanto da lavorare sin da subito. In tal senso, dalla dirigenza jonica, arriva subito un segnale. Sabato prossimo (23 maggio) alle ore 16.00 presso lo stadio comunale di Marconia è in programma uno stage organizzato dall'area tecnica della società in collaborazione con la direzione tecnica della squadra e rivolto a ragazzi di classe 1991 e 1992 del territorio pisticcese e dei centri abitati del circondario. L'obiettivo è quello di visionare giovani talenti con la prospettiva di trovare calciatori da aggregare alla prima squadra. Il regolamento della serie D, infatti, prevede l'impiego obbligatorio in campo di quattro under e pertanto le rose delle squadre

Una formazione del Pisticci

devono disporre quantomeno di una dozzina di ragazzi rispondenti a questi requisiti anagrafici. La società sta già provvedendo ad estendere l'invito alle diverse scuole calcio del territorio metaponti-

no, anche se possono essere visionati aspiranti calciatori non appartenenti a queste realtà sportive e non necessariamente residenti nella fascia jonica lucana. Anche la Pol. C.S. Pistic-

ci, inoltre, dispone della sua scuola calcio e dovrà organizzare le squadre dei diversi settori giovanili da mandare in campo durante la stagione agonistica. L'iniziativa, dunque, rappresenta un' ottima

possibilità per tutti coloro che sono interessati ad avvicinarsi in tempi adeguati al mondo del calcio con un atteggiamento di serietà ed impegno. Senza un'adeguata formazione calcistica impartita sin dalla giovanissima età, infatti, risulta quanto mai difficile emergere in questo settore. E' opportuno, dunque, cogliere la palla al balzo ed approfittare di questa possibilità e soprattutto di una vetrina che non ha eguali nel panorama calcistico metapontino, in cui Pisticci si candida ad essere leader assoluto, in seguito alla promozione nel campionato Interregionale. Il resto lo fanno i regolamenti federali che impongono alle squadre di schierare diversi under in campo, proprio con la finalità di utilizzare le categorie minori allo scopo di permettere ai più giovani di avere la loro chance in un contesto che può aprire ottime prospettive, a patto di calarsi nella parte con impegno e professionalità e, ovviamente, di avere un po' di talento. Roberto D'Alessandro

tre settimane. La preparazione dei lucani è quindi proseguita fissa e diretta alla doppia sfida del 31 maggio tra le mura amiche e del 7 giugno lontano da casa. Il Sant'Antonio Abate, che ha messo in cascina più punti di tutti in questo girone di ritorno (anche più della prima della classe Brindisi) sembra aver perso lo smalto dei giorni migliori. Una sconfitta e un pareggio nelle ultime due gare di campionato contro il Francavilla Fontana (1-0) in terra pugliese e la Nocerina (0-0) tra le mura amiche, ha reso vana la rincorsa forsennata cominciata il 18 gennaio scorso alla seconda giornata di ritorno. Un calo fisico che sembra poter avere un ruolo fondamentale per la permanenza in categoria. In casa Sporting, invece, tiene banco il ginocchio di Impagliazzo, che ha scricchiolato per l'ultima settimana. Le sue condizioni verranno monitorate giorno per giorno ma la sua presenza nel doppio mach contro i campani non dovrebbe essere messa in discussione. Per la sfida di andata, Mister Bacci avrà tutti a disposizione tranne Carlino, uscito malconcio domenica scorsa dopo quarantacinque minuti di gioco. Rientreranno gli squalificati Papagni, Riccio, Masturzo, Fiore e lo stesso Impagliazzo. La carta in più potrebbe essere Murano, rivisto in campo dopo oltre un mese di stop per un infortunio. Potrebbe essere lui la carta decisiva per portare a casa la salvezza. Buonocore, invece, sembra aver superato il piccolo risentimento muscolare avvertito dieci giorni fa nella sfida casalinga contro l'Ischia. Il tecnico romano punta molto sotto l'aspetto psicologico della squadra ed è per questo che sta lavorando ormai da due settimane. Arrivare alle sfide play out mentalmente carichi potrebbe essere un punto a favore per gli alto bradanici. D'altronde, il Sant'Antonio Abate visto nelle ultime due apparizioni, è il lontano parente di quello ammirato nella parte calda della stagione. A Genzano, la speranza non è ancora naufragata. Rocco De Rosa

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Mercoledì 20 maggio 2009


Mercoledì 20 maggio 2009

Il ritorno il 31 maggio in Molise. Chi vince trova l’Ostuni o l’Acireale

Oppido, spareggi al via Domenica l’Angelo Cristofaro riceve il Montenero di Bisaccia CON IL trionfo di misura dell'Angelo Cristofaro Oppido sulla Murese, nella finalissima play-off, si è conclusa la fase regionale degli spareggi-promozione di Eccellenza. Ora il team di Manniello dovrà affrontare, in un doppio confronto (andata e ritorno), il Montenero, formazione molisana che ha vinto i play-off di Eccellenza battendo in finale, con un punteggio all'inglese, il Sesto Campano (reti messe a segno nella ripresa da Irmici e Silverio). In queste gare di spareggio-promozione fra le seconde classificate di Eccellenza, le Società partecipanti hanno l’obbligo di impiegare – sin dall’inizio delle gare e per l’intera durata delle stesse e, quindi, anche nel caso di sostituzioni successive di uno o più dei partecipanti – almeno un calciatore classe ’89 ed uno classe ’90. La vincente dopo i match d’andata e ritorno affronterà una tra Ostuni e Acireale e poi sarà serie D. Nello scorso week-end, oltre all'attesissima finale tra l'Oppido e la Murese, decisa da Villano allo scadere della prima frazione di gioco, si sono disputate anche le gare di ritorno delle semifinali play-out di Eccellenza. Dopo un campionato tribolato e vissuto tra mille difficoltà, la Vultur Rionero ha agguantato la permanenza, nonostante il ko rimediato in casa dell'Atella Monticchio. E' stata decisiva per la salvezza, la vittoria

ottenuta nel match d'andata (3-1). Domenica scorsa, i bianconeri sono andati sotto di due reti nella prima mezzora di gioco (Carriero e Larotonda V.). Nel finale di tempo, Larotonda A. ha riportato il sereno alla gloriosa formazione vulturina. Nell'altro spa-

reggio-salvezza, il Picerno ha affondato, con Santarsiero, il Banzi che, tra pochi giorni, scenderà nuovamente in campo per sfidare nella finalissima play-out l'Atella Monticchio. La perdente retrocederà direttamente nel campionato di Promozione. Nel torneo re-

gionale cadetto sono state stabilite le due finali (playoff e play-out) che determineranno una promozione ed una retrocessione (o due in caso di retrocessione dalla serie D dello Sporting Genzano o di mancata promozione nella stessa categoria dell'Angelo Cristofa-

In prima e seconda categoria verdetti legati a quello che accade per salita e salvezza in D

Bar La Notte va, il Rotondella spera IL POST-CAMPIONATO di Prima Categoria ha emesso il suo primo verdetto nello scorso week-end. Dopo venti anni di attesa, infatti, il Pignola è ritornato nel calcio regionale che conta. Con un sonoro 2-0, il Bar La Notte guidato da Nicola Tramutola ha spazzato via il Rotondella di Martino nei primi 20’ di gioco, grazie alle marcature di Pirulli e Brienza. In questo attesissimo match, che valeva sicuramente un'intera stagione, si sono affrontate le due formazioni giunte sul secondo gradino del podio nelle rispettive classifiche di Prima Categoria. Alla fine, come detto, è stato il Bar La Notte Pignola a fare il salto di categoria, mentre il Rotondella spera ancora nel ripescaggio. Il terzo torneo lucano dovrà emettere, a breve, anche un secondo verdetto. Chi retrocederà in Seconda tra San Cataldo (penultimo classificato nel raggruppamento A) e Tramutolese (stesso piazzamento ma nel secondo girone)? Lo scopriremo sabato 23 maggio nella sfida-salvezza tra queste due compagini. In Seconda Categoria si è disputata la seconda giornata degli spareggi-promozione tra le vice leader dei tre gironi: Ginestracandida (A), Metanauto Picerno (B) e Real Grumento (C). Sul campo di Ripacandida, il Real Grumento ha calato una pesantissima quaterna al Ginestracandida che, dopo questo ko, è stato del tutto estromesso dai giochi per

il salto di categoria. Per la promozione sarà decisiva la prossima sfida tra il Real Grumento ed il Metanauto Picerno. Queste due squadre conducono la classifica del triangolare appaiate a quota tre punti. Il Ginestracandida, perdendo entrambi i confronti disputati, è fermo al palo in graduatoria. Al Real Grumento di mister Prete potrebbe bastare anche un pareggio, nella prossima gara, per la migliore differenza reti. Al termine degli spareggi, bisognerà, poi, sperare nella permanenza in serie D dello Sporting Genzano che si giocherà le sue chance-salvezza ai play-out. In caso di retrocessione degli altobradanici o di mancata promozione in D dell'Angelo Cristofaro, non verrebbe promossa in Prima nessuna squadra. Domenica scorsa, inoltre, sono iniziati anche gli spareggi-permanenza di Seconda, che vedono impegnati i tre sodalizi giunti sul penultimo gradino delle rispettive classifiche (Rapolla, Anzi ed Episcopia). Nella prima giornata, l'Anzi ha strappato un prezioso pari (0-0) sul campo del Rapolla che, domenica prossima, farà visita all'Episcopia (riposerà l'Anzi). Di queste tre compagini potrebbe mantenere la categoria soltanto la prima classificata del triangolare, tutto però dipenderà dalla salvezza del Genzano o la promozione dell'Angelo Cristofaro in D. Loriso del Ginestracandida do.pa.

Episcopia spettatore nel match del triangolare salvezza

Rapolla e Anzi in bianco RAPOLLA ANZI

0 0

marcatura per qualificarsi alla finalissima ed, invece, è arrivato il pari ionico del solito Schettino. Al Viggiano è bastato un doppio punteggio di parità “ad occhiali” (tra andata e ritorno) contro l'Atletico Scanzano per centrare l'ultimo atto degli spareggipromozione, in programma domenica prossima (al cospetto del Borussia Pleiade). In questo caso è stato determinante il terzo posto in classifica, conseguito nella regular season. Nei play-out, la Santarcangiolese di mister Castronuovo ha ribaltato lo svantaggio di misura dell'andata contro lo Sporting Montalbano. Sul proprio campo, infatti, i valdagrini si sono imposti con i guizzi di Ditaranto e Carriero. Non è riuscita, invece, l'impresa al Vitalba Filiano che, dopo il ko della settimana precedente con due gol di scarto, ha battuto di misura il Lagopesole. Tra pochi giorni, Vitalba e Sporting Montalbano si affronteranno nella finalissima play-out. La perdente retrocederà immediatamente in Prima Categoria, mentre la vincente dovrà attendere l'eventuale salvezza in D dello Sporting Genzano o la promozione dell'Angelo Cristofaro Oppido nella stessa categoria. Se non si verificherà nessuna di queste due condizioni, sprofonderà anch'essa nel torneo sottostante. Donato Pavese

Per la squadra di Lettieri sfuma il sogno promozione

Ginestracandida surclassato da un Real Grumento super GINESTRACANDIDA REALGRUMENTUM

0 4

GINESTRACANDIDA: Di Pace G., Gaudioso, Pipolo L., Messere, Lovino (al 55' Sepe), Annunziata, Pipolo M., Cicchiello, Di Pace T., Volonnino (al 70' Pipolo G.). All: Lettieri. REAL GRUMENTUM: Chiappa, Lagrotta, Giampietro, Toce, Genovese, Sacco (al 75' Petrocelli), Innella, Vicino (al 60' Morello), Scaldaferri ( al 80' Cosenza), Ielpo. All. Prete. ARBITRO: Santoro di Rionero in Vulture. MARCATORI: al 15' e 22' Vicino; al 54' Scaldaferri, al 90' Cosenza. NOTE: al 70' espulso Gaudioso.

RAPOLLA: Stante, Nardiello, Costantino, De Luca, Albis, Vitale, Iorio, Caggiano, Grossi E., Tamarazzo, Di Noia. A disp.: Cassano, Lapolla, Grossi M., Denugris, Di Tolve. All.: Recine. ANZI: Petruzzi R. ('89), Petruzzi R. ('90), Lauletta, Giorgio P., Cutro, Tito, Telesca (35' st Romano M.), Rubolino, Cicchetti, Pecora, Giorgio A. (10' st Sarli G.). A disp.: Petruzzi A., Colasurdo. All.: Pietrafesa. NOTE: giornata soleggiata. RAPOLLA - Nella prima giornata degli spareggipermanenza di Seconda Categoria, Rapolla ed Anzi si sono equamente divisi la posta ed i punti in palio, chiudendo l'incontro a reti inviolate (0-0). Ha osservato un turno di riposo l'Episcopia che, domenica prossima, riceverà la visita dell'undici rapollese guidato da mister Recine. In questo triangolare si affrontato i tre team che sono arrivati penultimi nelle rispettive classifiche di Seconda, al termine della regular season. Soltanto la prima classificata potrebbe ancora sperare nella permanenza nel quarto torneo lucano. Tutto, infatti, è legato alla salvezza in serie D dello

ro). Nella prima semifinale play-off, il Borussia Pleiade, forte del vantaggio acquisito nella gara di andata, ha rischiato un po' dopo l'iniziale vantaggio del Real Irsina, firmato da Papangelo. Alla squadra di Rizzi occorreva segnare la seconda

Una formazione dell’Anzi

Sporting Genzano o alla promozione nel campionato Interregionale dell'Angelo Cristofaro Oppido (vincitore dei play-off di Eccellenza). Tornando alla gara di Rapolla, il punticino conquistato dall'Anzi di mister Pietrafesa vale oro colato, perché ottenuto in trasferta e, soprattutto, perché rimanda il discorso-salvezza alla terza giornata degli spareggi, quando la compagine della Val Camastra

ospiterà l'Episcopia. E, conoscere in anticipo il risultato della sfida tra l'Episcopia ed il Rapolla (in programma domenica prossima) sarà fondamentale per la permanenza in Seconda dell'Anzi. Il punteggio finale del confronto di domenica scorsa tra il Rapolla e l'Anzi (0-0) è stato sostanzialmente giusto. Le due compagini hanno provato a vincere la gara per iniziare nel migliore

dei modi questa breve ma intensa “scalata” verso la salvezza; alla fine è stato l'equilibrio a prevalere. Diverse sono state le palle-gol mancate da ambedue le parti. L'Anzi è andato vicino al vantaggio in almeno due occasioni: nel primo tempo è stato Giorgio A. a mancare il bersaglio, mentre nel corso della ripresa il neoentrato Sarli G. ha sfiorato la rete della vittoria. don.pav.

RIPACANDIDA- Un Ginestracandida, privo di Loriso, il bomber della squadra a segno in quasi tutte le partite e con in campo Tonio Di Pace. Formazione inedita, Gaudioso libero e Di Pace, solo in avanti, pur avendo avuto occasioni da gol, esce clamorosamente sconfitto e fuori dal giro promozione in Prima, una partita decisiva domenica prossima tra Grumentum e Metanauto Picerno. Il Ginestracandida può recriminare su alcune palle-gol sprecate dal suo uomo più insidioso, T. Di Pace. Gli avversari senza fare grandi cose, ha approfittato degli errori difensivi dei locali, due fuorigioco non riusciti, andando segno con il suo uomo più pericoloso, Vicino. Al 5' su lungo lancio di Gaudioso, la difesa ospite viene sorpresa e Di Pace T. si invola a rete, solo davanti la porta tentenna e si fa anticipare dall'avversario. Al 7' Lovino serve a Di Pace che di testa manda a lato. Al 14' il solito Di Pace viene pescato in fuorigioco a conclusione di una bella azione iniziata da Volonino e proseguita da Cicchiello e Lovino. Al 15' va in gol il Grumentum, che aveva, fino adesso, contenuto le sfuriate dei locali, sugli sviluppi di un fuorigioco non riuscito da Messere, Vicino mantenuto in gioco da Annunziata, sorprende Di Pace, uscito dai pali, con un tiro angolato. Al 20' può pareggiare il Ginestracandida, ma Di Pace tutto solo di testa non centra la porta su un preciso cross di Cicchiello. Al 22' altro fuorigioco non riuscito da Gaudioso e Vicino, servito da Sacco, sorprende, per la 2^ volta in uscita Di Pace. Al 25' Lovino dalla fascia manda il solito cross per Di Pace, lasciato inspiegabilmente sempre solo dagli avversari, ma questi spreca ancora mandando fuori. Al 40' è la volta di Annunziata, dalla fascia, a servire su un piatto d'argento una palla a Di Pace, che davanti la porta cincischia troppo. Al 54' Scaldaferri si libera di Gaudioso, entrato in area sorprende il portiere. Al 70' Gaudioso commette un brutto fallo a centrocampo:espulso. Al 90' giunge il quarto gol ospite: Petrocelli serve Cosenza che si libera di Messere e con un rasoterra insacca. Lorenzo Zolfo

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42 Sport


Campionato Juniores - Ottavi di Finale Un pari insperato col Bisceglie

Policoro, un cuore enorme Sotto di due gol, il team di Finamore pareggia al 95’ IL TABELLINO POLICORO 2000 BISCEGLIE

3 3

POLICORO 2000: Maida, Lufrano, Panetta, Cirrottola, Todaro, Iacovino, Ripa, Durante, Russo, Pierro, Guerra. In panchina: Martino, De Giorgio, Di Pinto, De Palma, Lofrano, Manolio. Allenatore: Finamore. BISCEGLIE: Grandoni, Di Ceglie, Bitetto, Busi, Porcelli, Frappampina, Porcelluzzi, Mazzone, Balducci, Lanave, Di Pierro. Allenatore: Grosso. MARCATORI: 20’ pt Russo, 27’ pt Porcelli, 35’ pt Porcelluzzi, 45’ pt Mazzone, 15’ st Ripa, 50’ st Di Pinto. POLICORO - Al “Rocco Periello” di Policoro vanno in scena gli ottavi di finale del torneo che assegnerà lo scudetto della categoria juniores LND. Ospiti degli ionici sono i pugliesi del Bisceglie 1913, allestiti dal presidente Padalino per la vittoria finale del torneo. Nei ranghi della squadra levantina, infatti, compaiono ben tre elementi di proprietà del Catania (Berretti) e tre elementi di proprietà del Barletta (Seconda Divisione). Per i padroni di casa, vengono schierati tutti gli under con esperienza maturata in questo campionato di Eccellenza. La magnifica cornice di pubblico a spalti gremiti è il miglior viatico per quella che sarà una giornata di sport e adrenalina allo stato puro. In campo scendono due squadre determinate, per come può evincersi dalle prime battute di gioco, dove le compagini in campo mostrano i muscoli. I padroni di casa sembrano scontare un gap emotivo, affrontando l’inizio della gara palesemente contratti. Il Bisceglie, invece, mette subito in mostra le sue maggiori qualità tecniche. Così l’andazzo della gara si delinea: gli ospiti a manovrare ed i policoresi a chiudere gli spazi per ripartire. La lettura della gara viene confermata al 20’ quando Russo toglie il tempo a Frappampina, contrastandolo in una fase d’impostazione del gioco, gli ruba palla ed appena entrato in area fa partire un gran tiro che sorprende Grandoni sul secondo palo. 1 - 0 e stadio in delirio! Il Bisceglie però non sta a guardare e comincia a spingere sull’acceleratore, attaccando sulla sinistra dei padroni di casa, con Lanave, Porcelli e Mazzone, e sfruttando alcuni ritardi di copertura da parte dell’esterno alto, riescono a sfondare il muro dei padroni di casa. Al 27’ Porcelli recupera palla su di un errore d’impostazione dei policoresi sulla linea di centrocampo, scambia con Lanave e dopo aver condotto per alcuni metri palla fino al limite dell’area, scaglia un bolide che si insacca nel “sette” alla destra di un incolpevole Maida. 1 - 1. I padroni di casa accusano il colpo. Al 35’ Mazzone batte con esperienza una punizione in profondità per Lanave, senza attendere il fischio dell’arbitro, cogliendo

di sorpresa la linea difensiva, così l’esterno può involarsi solitario in area per servire Porcelluzzi (in posizione dubbia di fuorigioco), il quale ribadisce in rete la palla del 1 - 2, con tutta la squadra di casa a protestare verso il direttore di gara, colpevole di aver fatto riprendere il gioco senza il suo intervento. Ne fa le spese Russo che si prende il cartellino giallo per proteste. Al 38’ Russo viene servito in profondità da Ripa, lanciato verso la porta avversaria, viene contrastato energicamente da Frappampina che lo manda giù. L’arbitro non ravvisa irregolarità facendo proseguire il gioco. L’attaccante di casa, continua così a protestare nei confronti della decisione arbitrale. Risultato: Rosso diretto e Policoro in 10 per tutto il resto della gara. La squadra di casa va in bambola. Al 45’ c’è tempo per il momentaneo 1 - 3 di Mazzone, lesto a spingere in rete un calcio d’angolo calciato da Lanave. Sembra l’inizio di una catastrofe. Negli spogliatoi però accade qualcosa di eccezionale, perchè in campo tornano 10 bianco-azzurri rinati nella determinazione e nel morale. La gara inizia con il Bisceglie a proporre una manovra basata sulla ripartenza, evidenziando le qualità tecniche dei suoi atleti, ed il Policoro 2000 a combattere su ogni pallone con grinta e cuore. Un paio di volte Di Pierro e Porceluzzi si trovano a concludere a rete, sbattendo sulla saracinesca tirata giù da un superlativo Antonio Maida, capace di intercettare con personalità ogni traversone o tiro rivolto verso la sua porta. Cirrottola da par suo tiene unito un reparto arretrato, fino a quel momento sembrato troppo contratto, per diventare invece nella seconda frazione di gioco un muro insormontabile. Così, nonostante l’inferiorità numerica, in campo i policoresi raddoppiavano le energie, intervenendo e raddoppiando su tutti gli avversari. Ripa al 15’, è lesto a ribadire in goal una “spizzata” del nuovo entrato De Palma, generosissimo nel tenere a bada i due centrali difensivi pugliesi. 2 - 3. Da questo momento in poi è un monologo dei padroni di casa, lesti a contrastare tutti i tentativi di ripartenza degli ospiti e costringerli all’errore. Così al 95’, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, tutta la squadra di casa si buttava in area del Bisceglie, compreso il portiere Maida, il quale creava scompiglio nella difesa ospite, così la debole ribattuta di Mazzone finiva proprio nei pressi del nuovo entrato Di Pinto, appostato al limite dell’area. L’attaccante bianco-azzurro colpiva la palla al volo infilandola alle spalle di Grandoni per il meritato pareggio conquistato. Il boato proveniente dalla tribuna era il risultato di una serie di emozioni accavallatesi durante lo svolgimento della gara, esplose in un momento di indimenticabile entusiasmo vissuto dagli spettatori policoresi. 3 - 3. Il tecnico del Bisceglie, Pinuccio Grosso così diceva a fine gara: “I ragazzi del Policoro sono stati bravi a crederci fino all’ultimo di gioco. Noi invece eravamo sicuri di aver già chiuso la gara”. Il tecnico del Policoro, Anto-

Il Policoro 2000

Il Bisceglie

La terna arbitrale

Le due squadre schierate a centrocampo

La panchina del Policoro 2000

La panchina del Bisceglie

Il saluto tra le due squadre

Il pubblico esultante dopo un gol

Il Policoro 2000 festeggia la rete del pareggio

I dirigenti Cosimo Minonni e Tonino Cafaro

nio Finamore sintetizzava così la gara: “Oggi mi sono entusiasmato, come tutti i numerosissimi spettatori presenti in tribuna. I nostri ragazzi hanno affrontato una squadra fortissima, con grandi valori tecnici espressi in campo. Ma noi sapevamo che nonostante scontassimo un gap tecnico, la nostra determinazio-

Anche se abbiamo iniziato sottotono, devo riconoscere ad alcuni dei miei ragazzi la difficoltà di gestire emozioni alle quali non erano, finora abituati: l’atmosfera delle grandi sfide che contano, dove ogni pallone vale una gara intera. Ma nel secondo tempo, la fame di riscatto a azzerato tutto, riconsegnandoci quel ma-

ne, la nostra tenuta atletica, ed il forte senso di appartenenza ai colori di questa maglia ci avrebbero fatto vendere cara la pelle. E così è stato. Nonostante abbiamo giocato in 10 per oltre un’ora e nonostante partissimo da un parziale di 1 - 3, nel secondo tempo, la squadra in inferiorità numerica sembravano loro.

gnifico gruppo che fino ad oggi avevamo ammirato in tante altre battaglie, ed assolutamente capace di farci entusiasmare. Ora mercoledì a Napoli contro il Quarto ci giochiamo una chiave per la storia. Un sogno che potrebbe realizzarsi. Considerato il nostro caratterino, credo che potrebbe accadere di tutto”.

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Sport 43

Mercoledì 20 maggio 2009


Mercoledì 20 maggio 2009

B2 Donne Play Off Questa sera a Priolo c’è da bissare il successo del PalaSassi

C’è la B1 a portata di mano La Time Volley Matera ha la possibilità di centrare il salto di categoria MATERA - Questa sera il Matera si gioca la B1. Le ragazze di Tommaso Galtieri, galvanizzate dalla bella vittoria ottenuta in gara uno, cercheranno di ripetersi e chiudere definitivamente i conti. Tutti si apettano che il ritorno dalla sicilia sia un ritorno trionfale, certamente le siciliane questa sera davanti al proprio pubblico giocheranno al massimo per pareggiare i conti, ma la banda Galtieri è carica al punto giusto da poter sovvertire il fattore campo. Altamente concentrate le materane si apprestano ad affrontare le avversarie con ottimismo, ma senza sottovalutarle, e cercare di ripetere la prestazione fatta in casa, a precisarlo è - Emanuela Romano - centrale della Time Volley, è gran protagonista nella gara giocata in casa. « Noi contiamo di vincere e fare la stessa prestazione fatta in casa a Matera, per chiudere subito questi paly-off. Non dovendo sottovalutare l'avversario che ha dimostrato di saper difendere facendolo bene, poi giocando in casa con il pubblico a loro favore sarà dura, ma abbiamo qualcosa in più, per poter vincere». L'assenza della De Vita fuori casa potrebbe pesare di più rispetto alla gara giocata in casa. «Giustamente è più difficile, perchè in casa si ha una marcia in più, si conosce molto bene il campo, tifo a loro favore, quindi ci sarà sicuramente un'altra prestazione e la nostra difesa starà sotto pressione anche se il gruppo è molto compatto». La società Priolo ha commentato la gara persa, come una sconfitta solo nel punteggio ma non sul piano del gioco. Condividi questa loro analisi. «Non dico che siamo superiori, la differenza che si è notata, è stata solo quella sul piano difensivo, loro riuscivano a prendere anche l'impossibile, Pericolose sono state solo con la Chiavaro e la Malerba, poi tutto normale. Noi con il muro che a funzione bene, abbiamo avuto la marcia in più in avanti con giocatrici, che hanno militato in serie A, comunque, c'è da considerare che in difesa mancava il libero, che nel gioco è molto importante, anche lei è stata una giocatrice fondamentale, che contribuito tantissimo per arrivare ai play-off, comunque questa sera dobbiamo vincere dopo un campionato lunghissimo con 30 giornate, poi si deve evitare di continuare la fase play-off che finisce a giugno, quindi daremo il massimo per fare il salto di qualità questa sera». Questa sera vi aspettiamo con la B1 in tasca. «Non dico questo per ovvi motivi, ma cercheremo di vincere sarà il campo a dare il verdetto, in alternativa, abbiamo gara tre in casa ma è quì che vogliamo vincere». Non ci resta che sperare in una secca vittoria, per non rinviare i festeggiamenti alla prossima gara. Appuntamento questa sera, al palazzetto di Priolo Gargallo, l' inizio della gara è fissato alle ore 20,30 sarà una serata all'insegna della tensione ma con tanta adrenalina in corpo. Vincenzo Bochicchio sport@luedi.it

Da sinistra un muro del Matera, la Vecerkova e qui accanto il capitano Ristits (foto in pagina di Videouno)

L’abbraccio della Time e accanto un attacco della Romano

Oggi la finale Under 14 tra Volley Group e Lauria TUTTO pronto per la finale regionale di volley under 14 maschile. Questa sera, alle ore 19, si sfideranno a Lauria, la Polisportiva e l'Edil Loperfido Volley Group Matera. Il cammino dei materani, giunti a questo importante traguardo, è stato più che perfetto; in quattro gare giocate i ragazzi della città dei Sassi hanno inanellato altrettante vittorie: le prime tre nel proprio girone battendo i cugini del Volley Group B ed il Melfi, la quarta affermazione è giunta in semifinale, disputata contro il Lagonegro e

vinta con un netto 3 a 0. Julian Lozowy, allenatore dell'Edil Loperfido , è molto fiducioso riguardo la gara di questa sera. “Quest'anno si è lavorato molto duramente, i ragazzi sono cresciuti tantissimo - ha affermato il tecnico. Nella scorsa stagione lo stesso gruppo perse la finale regionale under 13 a Melfi con i padroni di casa, quest'anno invece, il divario tecnico con i melfitani era abissale segno che il lavoro svolto alla fine paga”. Lorenzo Tortorelli sport@luedi.it

La squadra under 14 maschile

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44 Sport


Matera oggi la partenza UNA SEDUTA nel pomeriggio di ieri ed una di tiro nella mattinata di oggi e poi subito partenza per Fossombrone. L’Olimpia Matera è già proiettata sulla gara 4 dei play out salvezza che potrebbe essere quella decisiva per la permanenza in serie A Dilettanti. La formazione materana sembra infatti avere una marcia in più rispetto agli avversari marchigiani apparsi più stanchi soprattutto dal punto di vista mentale nel precedente appuntamento. Motivi questi per essere ottimisti ma non certo per sottovalutare l’avversario, Matera appare pronta e concentrata per questa battaglia che potrebbe tranquillamente rivelarsi l’ultima e decisiva della serie. La sfida sarà ancora equilibrata e l’auspicio in casa materana è che si riesca ad avere quella forza e concentrazione per più tempo possibile in modo da non avere pericolosi passaggi a vuoto. Designati gli arbitri della sfida, si tratta di Ranaudo di Milano e Bramante di Verona. p.quarto@luedi.it

retrocessa in B

Nicola Filazzola

Il clou sarà la partita tra il Cus e la rappresentativa denominata “Briganti Lucani”

Ecco il Potenza Rugby Day Organizzata per il 31 maggio una giornata con la palla ovale CRESCE il rugby lucano, aumenta anno dopo anno l'interesse nella nostra regione per il mondo della palla ovale: che anche se non può vantare numeri paragonabili a quelli delle discipline più praticate, grazie all'impegno e alla dedizione di un gruppo (in continua crescita) di appassionati si sta ritagliando uno spazio sempre più importante nel panorama sportivo della Basilicata. Ne sarà un'ulteriore testimonianza il Potenza Rugby Day, manifestazione organizzata dal Cus Potenza (in collaborazione tra l'altro con l'Aism - che per l'occasione si farà promotrice di una raccolta fondi - e l'Associazione italiana persone down) per domenica 31 maggio presso il Campo Scuola di Macchia Romana. Un evento pensato e realizzato dagli universitari del capoluogo, e inquadrato nelle iniziative del maggio potentino, che avrà il suo clou nel test match (in pro-

Karate Shintaikan ad Andria Una fase del primo derby lucano tra Matera e Potenza giocato lo scorso dicembre

gramma a partire dalle 16) tra il Cus Potenza Rugby e la selezione Briganti Lucani Rugby, formata anche da diversi degli atleti del Matera Rugby. Il Rugby Day tutto lucano però comincerà già dalle 10, con la cerimonia di apertura che farà da prologo a una

gara dimostrativa di mini rugby (categoria under 13). Quindi sarà la volta dell'Open test, grazie al quale quanti volessero cimentarsi con la pratica e le regole dello sport della palla ovale avranno la loro occasione di mettersi alla prova. E infine, nel tardo pomeriggio, il

terzo tempo di stampo prettamente rugbistico grazie al quale giocatori e tifosi, tutti insieme e senza alcuna distinzione di schieramento, apporranno il definitivo sigillo su una giornata da ricordare. Luca Carlone sport@luedi.it

Pallanuoto D Play Off Battuto il Modugno dopo lo stop contro il forte Maglie

L’Agenzia dello Sport ritrova il sorriso PRIMO sorriso, dopo uno stop esterno, per l'Agenzia dello Sport nei play-off per l'accesso nella serie C di pallanuoto. Il settebello guidato dall'allenatore-giocatore Ivan Acquasanta, superato nella prima gara dalla corazzata Fimco Maglie, è tornato al successo nella piscina amica di Marconia di Pisticci contro il Modugno. È stata una grande gara da parte dei materani, che si sono imposti contro una squadra che, sino a domenica scorsa, era imbattuta nel proprio girone e vittoriosa anche nella prima giornata dei play-off. L'Agenzia dello Sport, però, non si è fatta impressionare dal ruolino di marcia degli avversari ed hanno tirato fuori una prestazione sopra le righe, anche se per larghi tratti di gara alla pari con gli ospiti pugliesi, riuscendo a strappare una netta vittoria con il perentorio punteggio di 15-9. L'incontro. Nella prima metà della gara, vale a dire per i primi due quarti, le squadre si sono affrontate con molta cautela, sfruttando al meglio ogni possesso palla. I materani, comunque, sono riusciti ad andare al riposo con un parziale incoraggiante di 6-4. E' stato il terzo quarto a fare, però, la differenza. Agenzia dello Sport ritornata in acqua, dopo la pausa, con una straordinaria determinazione, tanto da annichilire gli avversari e mettere a segno sei reti, contro le due del Modugno. Gara chiusa ed ultimo quarto di contenimento per i ragazzi di Ivan Acquasanta. Tre realizzazioni a testa nell'ultima parte di match e

La squadra dell’Agenzia dello Sport

vittoria importantissima per i materani. A segno, per l'Agenzia dello Sport sono andati Michele Scarciolla, autore per l'occasione di ben sei marcature, Francesco Acquasanta con quattro reti, Ivan Acquasanta, l'allenatore-giocatore in rete per tre volte e, infine, una doppietta per Marco Silletti. Con il successo nella seconda giornata del quadrangolare che stabilirà le due formazioni che otterranno il pass per giocare in serie C la prossima stagione, la formazione materana rilancia le proprie ambizioni. Infatti, attualmente la classifica vede il Fimco Ma-

Quinto posto per Triano

glie in testa con 6 punti, l'Agenzia dello Sport che raggiunge il Modugno a 3 punti ed il fanalino di coda Foggia, che ha incassato due sconfitte. Proprio contro i foggiani dovrà disputare il prossimo match la squadra di Ivan Acquasanta, con la possibilità di portare a sei i punti in classifica. Inoltre, lo scontro tra Maglie e Modugno potrebbe favorire proprio i materani per il proseguo di questi play-off. Le difficoltà da affrontare per la compagine materana sono ancora tante Francesco Calia sport@luedi.it

Il giovane Gaetano Triano

LO SHINTAIKAN Karate Club Potenza continua ad ottenere prestazioni eccellenti. Sabato scorso, infatti si è svolto presso il Palasport corso Germania di Andria la prima edizione del Trofeo Nazionale “Castel del Monte”, di karate maschile e femminile di kumitè e katà aperto alle classi esordienti B e cadetti. L'associazione sportiva guidata dal maestro Donato Pastore ha preso parte alla competizione agonistica pugliese con l'atleta Gaetano Triano per la classe esordiente B età quindici anni. Ebbene il giovane talento potentino ha ottenuto il quinto posto nella categoria fino a cinquantasei kg. Gaetano Triano ha perso la medaglia di bronzo contro Dario Gambacorta dell'Asd Kyhon Bari con il punteggio di 6 a 4. L'incontro è stato molto intenso e a tratti appassionante, il risultato è stato in bilico fino all'ultimo momento. Gaetano Triano ha dato prova di grande carattere senza lesinare energie e mettendo in evidenza il suo talento innato. Sul piano tecnico nulla da eccepire per il giovane atleta dello Shintaikan Karate

Club Potenza che ad Andria ha confermato di possedere colpi davvero interessanti evidenziando anche una buona condizione di forma generale. La gara è stata di buon livello. Il numero dei partecipanti è stato davvero considerevole, vista la presenza di atleti di interesse nazionale. Il maestro dello Shintaikan Karate Club Potenza, Donato Pastore ha espresso tutta la sua soddisfazione per il risultato conseguito dall'atleta potentino affermando quanto segue: “Siamo soddisfatti della prova fornita dal nostro atleta. A mio avviso la gara disputata a Bari testimonia ampiamente la crescita di Gaetano Triano, vista la giovanissima età del nostro karateka”. Da Andria, conferme importanti per il sodalizio potentino che continua a far registrare risultati di ottimo livello sul piano tecnico e agonistico. Gli atleti potentini avranno la possibilità di mettersi ulteriormente in evidenza nel corso delle prossime gare agonistiche. E' questo il desiderio degli addetti ai lavori della società potentina. f.menonna@luedi.it

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Sport 45

Mercoledì 20 maggio 2009


Mercoledì 20 maggio 2009

Calcio a 5 C2 Per il futuro si punta a confermare il tecnico Frescura

Il Jonny Match fa festa La formazione del patron Brienza ha centrato l’obiettivo salvezza POTENZA - Jonny Match arrembante: salvezza raggiunta. A costo di sacrifici, delusioni, tensioni, momenti belli e brutti di un campionato che ha regalato, alla fine, la realizzazione dell’obiettivo che ci si era posti ad inizio campionato. «Merito di tutti – commenta il patron Giovanni Brienza. A partire dall’allenatore, il giovane Luca Frescura. Lo guardi e vedi che c’è talento, voglia di vincere, passione, grinta e determinazione». Ventinove anni ad ottobre, per la prima volta quest’anno ha allenato una squadra di calcio a 5, cercando di «tirare fuori il meglio da ognuno dei giocatori e insegnando loro il rispetto verso l’avversario, senza però aver mai paura. Lo ammiriamo tutti per il coraggio, l’onestà e la professionalità», continua Brienza. Non si può certo dire che sia stato un esordio facile quello di mister Frescura. In un intero anno di campionato, l’infermeria è sempre stata piena. Nella prima parte della regular session, il Jonny Match è riuscito anche a posizionarsi nella zona alta della classifica. Ma, dopo il derby contro la Tierre, è iniziata la «discesa».

Una formazione del Quelli del Jonny Match e accanto Giovanni Brienza

«Hanno pesato molto - sottolinea il patron – gli infortuni di Fanelli e Salvia, così come gli stop forzati di Sole, Laurino, Scavone, Tanzariello e Sabia. Grande merito al mister che ha saputo, proprio

nei momenti di maggiore difficoltà e con gli uomini letteralmente contati, “stringere i denti” e sacrificarsi per la squadra. Luca, anche quando non era al meglio della forma fisica, non ha

esitato a scendere in campo e a dare il massimo». «Nonostante tutto, alla fine ce l’abbiamo fatta – continua Brienza. Questa salvezza ci dimostra come la scelta del mister è stata

azzeccata. Lo spogliatoio unito è sempre stato il nostro punto di forza, soprattutto nei momenti più difficili e Luca è stato bravo a saper mantenere gli equilibri e l’armonia del gruppo». Il futuro? «Dirigenti e giocatori vogliono “fortissimamente” che mister Frescura rimanga anche per il prossimo campionato – conclude Brienza. La squadra va sicuramente rinforzata. La serie C2 rappresenta per noi un nuovo punto di partenza e, se Luca rimarrà con noi, sono sicuro che non saremo affatto una comparsa. Sono orgoglioso di aver avuto quest’allenatore, una persona che ci crede e che non ha mai mollato. I traguardi si raggiungono con il lavoro e la programmazione e questa è sempre stata una nostra prerogativa. La salvezza raggiunta è la vittoria di uno spogliatoio unito come non mai». Insomma, il patron, tutta la dirigenza e i giocatori credono nel progetto di mister Frescura e non vogliono “lasciarlo andare”. Adesso la palla passa a Luca che, forse come poche volte succede nel mondo del calcio, ha «l’unanimità assoluta». Anna Maria Calabrese sport@luedi.it

Calcio a 5 C1 Play Out Si salva il Comitato

Calcio a 5 Donne C’è il secondo posto

Deportivo, una vittoria dal sapore di retrocessione

Vittoria per 9-1 sul Real Stigliano

DEPORTIVOSENISE COMITATOS.MARIA

4 3

DEPORTIVO SENISE: Collarino, Marino A., Capano, L’Amico, Arenella, Pioggia, Tuzio. All.: Marino G. COMITATO S. MARIA: Passarella, Tramutola, Romano, Bonansegna, Pecora, Calvello, Vannucci, Condelli, Amodeo, Bellettieri, Lorusso, Di Noia. All.: Lovito ARBITRI: Perrucci e Paolillo. RETI: 4' Pioggia (S), 14' Arenella (S), 24' Tramutola (C), 4' st Pioggia (S), 10' st Pioggia (S), 22' st Lorusso (C), 23 'st Calvello (C). SENISE – Gara decisiva per il Deportivo Senise, che sul proprio terreno di gioco è sceso in campo per disputare la gara di ritorno dei play out. Il quintetto sinnico, si aggiudica la gara per 4-3 contro il Comitato Santa Maria. Ma la vittoria purtroppo non basta. Infatti, i ragazzi del presidente Rosario Palermo, in seguito alla sconfitta subita a Potenza all'andata una settimana fa per 7-2, dicono addio alla serie C1, retrocedendo in C2. Tanto il

rammarico per una stagione giocata con alti e bassi dai ragazzi di mister Marino, costellata da infortuni ed episodi sfortunati. Contro il Comitato, specialmente nella prima frazione di gioco, si è visto in campo un Deportivo Senise concentrato e con tanta grinta. Partono subito forte i senisesi che al 4’ passano in vantaggio con Pioggia. La squadra attacca e cerca di raddoppiare, ma la bravura del portiere ospite nega in più di una occasione al gioia della rete. Al 14’ però, Arenella con un tiro forte e preciso raddoppia. Al 24’ il Comitato accorcia le distanze con Tramutola. Nel finale di tempo, L’amico e Pioggia sfiorano ancora la rete. Tutti al riposo lungo, per riprendere la seconda frazione di gioco, che vede subito con il piede sull’acceleratore il quintetto sinnico. Difatti, al 4’ ancora Pioggia beffa il portiere avversario. E sei minuti dopo, esattamente al 10’ ancora Pioggia firma la sua tripletta personale. A questo punto il Senise crede nell’impresa. Arenella e poi Tuzio sfiorano ancora il goal. Ma purtroppo, una leggera distrazione al 22’, consente ai potentini di piazzare nel giro di un minuto, un uno-due micidiale, che

Il Maschito 2002 chiude con il botto MASCHITO R.STIGLIANO

Lovito del Comitato Santa Maria

spegne le speranze di Pioggia e compagni. La gara termina così con il risultato di 4-3 in favore del Deportivo Senise. Grazie alla vittoria ottenuta nel match di andata sul proprio campo, il Comitato Santa Maria guadagna così, la salvezza e l'opportunità di disputare l'anno prossimo nuovamente la C1. Per i sinnici invece, una retrocessione molto amara, che un po’ più di concentrazione e di impegno, poteva essere evitata. Claudio Sole sport@luedi.it

Nuoto Chiusa la seconda giornata di gare del campionato regionale esordienti

Marta Pizzolla reginetta del 200 dorso

Marta Pizzolla

NELLA seconda giornata del campionato regionale esordienti di nuoto, svoltasi domenica scorsa alla Piscina Comunale Michele Riviello di Parco Montereale i risultati hanno confermato la crescita generale del movimento lucano. Alla manifestazione hanno preso parte la Libertas Invicta Potenza, la Basilicata Nuoto 2000 Potenza, la Rari Nantes Potenza, l'Aics Potenza, la Vultur Nuoto, la Pegaso Rionero in Vulture, la Savigy Satriano di Lucania, l'Azzurra Matera, l'Agenzia dello Sport Matera, l'Atleti Amatori Matera, il Team Amatori Matera alle quali si sono aggiunte il Nuoto 2000 e l'Olimpia Nuoto Potenza per un totale di cento atleti partecipanti. La manifestazione ha visto un buon livello tecnico e orga-

nizzativo. Tra i risultati di spicco vanno registrati il primato regionale di Marta Pizzolla dell'Amatori Matera che ha vinto a mani basse la gara dei 200 metri dorso. Federica Vaccaro, della Libertas Invicta Potenza, invece, si è aggiudicata le gare dei duecento metri farfalla e dei quattrocento metri misti. Maria Chiara Di Nota della Basilicata Nuoto 2000 Potenza ha vinto senza problemi la gara nella categoria esordienti B. Daria Magri della Savigy Satriano di Lucania si è aggiudicata la gara dei duecento metri dorso femminile. Nella classifica a squadre il Team Amatori Matera guida la gradutatoria nella categoria A, mentre la Libertas Invicta Potenza è al primo posto nella categoria B. Domenica prossima al Pa-

lasassi di Viale delle Nazioni Unite si svolgerà la terza e conclusiva giornata dei campionati regionali esordienti A e B di nuoto che designerà la rappresentativa lucana partecipante alla fase finale, in programma a fine giugno in Trentino. Gli appassionati di nuoto non si annoieranno di certo anche nel corso della terza giornata di gare, in programma domenica nella struttura di Viale delle Nazioni Unite. Le giovani leve del firmamento lucano del nuoto daranno vita ad una manifestazione che richiamerà l'attenzione degli appassionati lucani di nuoto. La giornata di gara animerà l'ambiente natatorio lucano. La manifestazione è organizzata dalla Federazione Italiana Nuoto di Basilicata. f.menonna@luedi.it

9 1

A.S.D. MASCHITO 2002: Di Biase, Martino, Bochicchio, Occhionero, Colella, Checa, Barbano, Sciarrillo, Rinaldi, Castellano. A.S.D. REAL STIGLIANO: Ripullone, Disisto C., Disisto T., Rasulo, Disisto F., Bianco M., Bianco F., Morelli, Siracusa. RETI: 9', 38', 50' Checa; 23', 26', 36' Castellano; 42' Colella; 51' Rinaldi; 53' Bochicchio per il Maschito. 13' Disisto F. per lo Stigliano. MASCHITO - Nell'ultima giornata di campionato il Maschito affronta in casa lo Stigliano, squadra rivelazione del campionato per gli ottimi risultati ottenuti. Nella prima frazione di gioco le squadre si studiano senza creare spazi agli avversarsi. Al 9' la partita si sblocca grazie ad una prodezza di Checa che da centro campo calcia di potenza e sorprendendo Ripullone. Il Maschito macina gioco senza riuscire a trovare la via del gol. Anche lo Stigliano non sta a guardare, crea qualche azione senza trovare il gol del pareggio grazie all'attenta difesa locale e all'estremo difensore. Il Maschito attacca ma lo Stigliano non demorde e con la sua caparbietà riesce al 13' a pareggiare i conti con Disisto F. che calcia su Di Biase che respinge ma non trattiene, la palla ribatte sulla stessa giocatrice che quasi involontariamente mette la palla in rete. Servono ben dieci minuti al Maschito per riuscire a portarsi nuovamente in vantaggio e lo fa con la solita Castellano che con un'azione personale porta in vantaggio la sua squadra. Il Maschito sembra aver preso la piega giusta e dopo tre minuti firma il 3-1 con Castellano su splendido assist di Barbano. Si chiude così la prima frazione di gioco. Nella ripresa è solo Maschito. Al 36' Ca-

stellano apre le danze. Due minuti più tardi è Checa di potenza a firmare il 5-1. Il Maschito non si ferma più è va in gol con una splendida azione personale di Colella che calcia sul secondo palo, palla imprendibile per Ripullone. Al 50' il bottino continua ad aumentare grazie all'ispirata Checa che porta il risultato sul 7-1. Un minuto più tardi è Rinaldi che calcia sul secondo palo e realizza. In casa Maschito è calcio spettacolo. Al 53' Castellano salta tutti e in velocità si dirige verso la porta avversaria mette la palla in mezzo e Bochicchio non deve far altro che spingere la palla in rete realizza così il definitivo 9-1. A fine partita Annalisa Occhionero dice: “Ringrazio il presidente Elia Cusanni che per il terzo anno consecutivo ci ha permesso di disputare un campionato e a tutti gli sponsor e i sostenitori che hanno creduto in noi; i due mister Colella Franco e Carlomagno Massimiliano che ci hanno insegnato davvero tanto e ci hanno permesso di giocare un ottimo calcio; tutte le ragazze Alba, Francesca, Marianna, Giusy, Valentina, Rossella, Carmen, Angelica, Alessandra, Silvana, Chiara, Mina, Simona e il capitano Vita che hanno dato vita a questa stupenda e fantastica squadra. Quest'anno siamo riusciti ad arrivare ad un ottimo traguardo che è la conquista della Coppa Regione, abbiamo chiuso il campionato a soli 3 punti dalla prima in classifica senza dover rimpiangere nulla con i nostri 273 gol fatti e 46 gol subiti che ci fanno essere la squadra con il miglior attacco e la miglior difesa. Ci auguriamo che nella prossima stagione la voglia di far bene e di vincere sia sempre presente dentro di noi grazie all'impegno costante e alla voglia di continuare a imparare a giocare a calcio”. Lorenzo Zolfo sport@luedi.it

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46 Sport


La maglia rosa in grande forma vince per distacco la Cuneo-Pinerolo

di ADOLFO FANTACCINI PINEROLO (TORINO) – Uno show! Nel giorno del lutto, per la morte del motociclista Fabio Saccani, finito contro un camion in mattinata nei pressi di Madonna dell’Olmo (Cuneo), il 92/o Giro d’Italia di ciclismo celebra un’altra formidabile impresa di Danilo Di Luca. Il leader della Lpr ha impresso il proprio marchio indelebile sulla corsa del centenario, suggellando il primato in classifica generale, che aveva conquistato al termine della tappa di San Martino di Castrozza, una settimana addietro. Di Luca è stato grande, ma anche tenace, davvero fantastico nella sua azione e bravo ad indovinare i tempi per una controfuga che ha prodotto effetti immediati nelle prime posizioni della classifica generale. La sua maglia rosa è volata nella discesa del Pramartino, dov'era posto l’ultimo Gran premio della montagna di giornata: Di Luca si è tuffato verso Pinerolo, in compagnia degli spagnoli Carlos Sastre e David Arroyo, ma anche del russo Denis Menchov, ed ha riacciuffato Franco Pellizotti, ma soprattutto è riuscito a creare un buco di alcuni secondi fra sè e gli altri favoriti, lo statunitense Levi Leipheimer ed Ivan Basso, che aspettano sempre la cronometro di dopodomani per potersi riscattare e risalire posizioni in classifica. Ad una manciata di km dall’arrivo, l’azione di Di Luca ha creato ulteriori guasti irreparabili per i rivali che non sono riusciti a resistergli ed è così riuscito a presentarsi da solo sotto lo striscione del traguardo di Pinerolo, che in passato ha celebrato fior di campioni, da Fausto Coppi a Beppe Saronni, e sul quale affiorano perennemente le sug-

Impresa Di Luca: trionfo nella Torino-Pinerolo ORDINE D’ARRIVO

CLASSIFICA

1. Danilo Di Luca

1. Danilo Di Luca

in 6h30'43» 2. Franco Pellizotti a 00'10” 3. Denis Menchov s.t. 4. Carlos Sastre Candil s.t. 5. David Arroyo a 00'26” 6. Juan M. Soler a 00'29» 7. Ivan Basso s.t. 8. Levi Leipheimer s.t. 9. Joaquin Rodriguez s.t. 10. Michael Rogers s.t. 11. Stefano Garzelli s.t. 12. Gilberto Simoni s.t. 13. Lance Armstrong s.t. 15. Bruseghin a 00'45” 18. D. Cunego a 01'34” 32. Giovanni Visconti a 02'29” 40. Filippo Pozzato a 03'29”

in 44h00'11» 2. Denis Menchov a 01'20” 3. Michael Rogers a 01'33” 4. Levi Leipheimer a 01'40” 5. Franco Pellizotti a 01'53” 6. Carlos Sastre a 01'54” 7. Ivan Basso a 02'03” 8. Thomas Lovkvist a 02'12” 9. David Arroyo a 02'35” 10. Gilberto Simoni a 02'58” 14. Marzio Bruseghin a 04'29” 18. Lance Armstrong a 05'28” 19. Damiano Cunego a 05'31” 24. Michele Scarponi a 06'32” 29. Stefano Garzelli a 07'32” 49. Filippo Pozzato a 26'14” 61. Giovanni Visconti a 35'41»

L’arrivo solitario a braccia alzate di Danilo Di Luca sul traguardo di Pinerolo

gestioni di un ciclismo in bianco e nero, impolverato e forse anche per questo ancor più leggendario. Di Luca ha dimostrato di essere il più forte nelle frazioni in linea di questo Giro e poco importa se – con ogni probabilità – sarà costretto a cedere dopodomani la maglia rosa, al termine della prova contro il tempo delle Cinque Terre. L'abruzzese è il padrone indiscusso in questo momento di una corsa che ha già vinto nel 2007 e che rimane comunque incerta. La tappa di oggi ha colorato di gloria la sua maglia rosa ed

ha portato alla ribalta Stefano Garzelli, il cui tentativo di fuga avrebbe meritato molto più dell’11° posto finale, a 29” da Di Luca. Garzelli è scattato assieme ad altri 8 corridori (Ochoa, Tiralongo, Possoni, Efimkin, Sprick, Lopez Garcia, Pauwels e Visconti), dopo soli 61 km di una corsa la cui media rasentava i 50 km/h nelle prime 3 ore. Sulla salita del Moncenisio, il varesino è scattato, ha raggiunto Tschopp (che aveva tentato un allungo), è transita da solo sotto lo striscione del Gran premio della monta-

gna e si è involato, guadagnando km dopo km. Garzelli è stato il primo a passare anche sul traguardo volante di Oulx (km 179,8), mentre il gruppo si trovava a quasi 5' di distacco. Garzelli è rimasto solo sulla Cima Coppi, il Sestriere (km 200,8), a quota 2.035, ma si è dovuto arrendere al km 236 cedendo il passo prima a Pellizotti, poi a Sastre, Di Luca e Menchov. L'ultimo acuto sarà quello dell’abruzzese che a questo punto pone seriamente la propria candidatura al successo finale di Roma.

La maglia rosa Di Luca marcato stretto da Basso e Armstrong

Le dichiarazioni dei protagonisti della corsa

L’INTERVISTA

Danilo: «Bella vittoria Cunego non si arrende nel ricordo di Fausto Coppi» Basso, elogi al vincitore PINEROLO (TORINO) – «Più o meno sono nelle stesse condizioni del 2007: quella di oggi (ieri ndr) per me era come una Liegi-Bastogne-Liegi, con quel finale nervoso. Si, è vero, ho fatto una bellissima azione, perchè il percorso era adatto alle mie caratteristiche». Danilo Di Luca non sceglie la strada del minimalismo, quando parla della propria impresa, ma non tende nemmeno ad esaltarsi eccessivamente. Il leader della Lpr lo aveva detto che ci avrebbe provato a vincere il Giro d’Italia del centenario, e ce la sta mettendo tutta per tenere fede alle proprie intenzioni. Nessuno, però, ipotizzava un inizio così in grande stile ed una maglia rosa così ‘intoccabile’, tranne che per lui. «Anche Garzelli ha fatto un numero eccezionale – racconta Di Luca, rivivendo la sua personalissima Cuneo-Pinerolo -. A noi della Lpr non interessava andarlo a prendere, mi dispiace per lui che non sia arrivato con i primi. Io ho

L’allungo finale del campione in maglia rosa

attaccato in discesa e poi, nello strappo finale, sono riuscito a staccare anche gli altri miei compagni di fuga. Ho pensato anche a Coppi mentre correvo questa tappa, sapevo quanto affetto ci fosse da parte dei piemontesi nei confronti del ciclismo ed ho cercato di fare del mio meglio». Poi, il pensiero va come sempre alla cronometro di giovedì. «Ho un buon vantaggio, oggi ho raccolto

più di quanto non fossi riuscito a fare nella prima settimana – spiega l'abruzzese -. Adesso ho qualche possibilità in più di tenere la maglia anche dopo la cronometro delle Cinque Terre». Dopo un pensiero al futuro a breve termine, in salto all’indietro ed alla “farsa” di domenica a Milano. «C'è stato un disguido – dice Di Luca – ma oggi siamo tornati a correre ed a dare spettacolo».

PINEROLO - Damiano Cunego deve ancora arrendersi all’evidenza. Il veronese della Lampre ha perso altro terreno alla Cuneo-Pinerolo, dimostrando, almeno al momento, enormi limiti di condizione in salita. «E' stata una tappa micidiale – racconta Cunego, vincitore del Giro 2004, a RaiSport – con un chilometraggio lungo. Finchè ho potuto, sono stato con i migliori, poi non ce l’ho più fatta. Sono salito con il mio passo, mi spiace per me e per la squadra ma in giornate così c'è poco da fare». Cunego non riesce a spiegarsi i perchè dei suoi black-out: «Si va sempre forte tutto il giorno ed io ci sono, quando però la corsa si infiamma sono già al limite. Non reggo i ritmi, spero sempre ci sia una discesa per rientrare ma oggi, nonostante il massimo impegno, ero troppo distaccato». IVAN BASSO - «Primo ci ho provato io, poi Pellizotti: abbiamo cercato di fare qualcosa, alla fine per noi è stata una buona tappa». Ivan Basso non si rammarica più di tanto per un’altra giornata non sfruttata dalla Liquigas, ancora a secco di vittorie in questo Giro. «Di Luca

ha dimostrato ancora di essere il più forte – ha detto il varesino ai microfoni di RaiSport – ma guardiamo con fiducia al prosieguo del Giro. Ci sono ancora due cronometro e tante salite, possiamo fare bene. Credo però che la crono (delle Cinque Terre, ndr) possa essere adatta anche a Danilo, vista la sua grande condizione».

STEFANO GARZELLI «Scendendo da Sestriere ho trovato vento contro: mi ero gestito senza forzare troppo sapendo che il finale era difficile». Stefano Garzelli si rammarica per un’azione solitaria non andata a buon fine. «Fossi rimasto fermo me la sarei giocata, però anche la maglia verde è importante».

L’INCIDENTE

Muore un motociclista MILANO - Il Giro d’Italia piange la scomparsa di Fabio Saccani. Storico motociclista della corsa rosa (quella del Centenario era la 32esima edizione che seguiva), Saccani è rimasto coinvolto in un incidente stradale nei pressi di Madonna dell’Olmo, a pochi chilometri da Cuneo do- Fabio Saccani sulla sua moto ve avrebbe dovuto incontrare il fotografo Roberto Bettini per partire al seguito dei corridori. Fatale, come riporta il sito della «Gazzetta dello Sport», lo scontro frontale con un camion.

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Giro d’Italia

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Intervista al paesologo Franco Arminio

L’uovo che sta per dischiudersi la metafora forte della XXII edizione

«La Lucania? Potrebbe essere una nuova frontiera»

La Basilicata alla Fiera del Libro per uscire dal guscio

di ANTONIO CELANO

di ANTONIO CELANO

DIARIO DI BORDO

“Io, gli altri” tra gli scaffali TORINO - Si è appena conclusa la ventiduesima Fiera del libro a Torino (Lingotto, 14-18 maggio). Solo tra qualche giorno conosceremo i dati di affluenza definitivi e soprattutto di volume di affari sviluppato da una rassegna che pare essere giunta alla fine di un lungo ciclo e in attesa di un rinnovamento non più rinviabile tra notevoli problemi di budget e il ritorno all'antico nome di “Salone del libro” che ovviamente comporta in sé problemi non solo semantici. Paese ospite di questa edizione l'Egitto, fin dal primo Ottocento meta ambita dagli italiani, prima archeologi oggi turisti. Paese-mondo dalla ricca cultura, anche letteraria - animata da scrittori come Naguib Mahfouz o Ala Al-Aswani - che certo merita di essere conosciuta quanto le piramidi o le incantevoli spiagge di Sharm. Filo conduttore della Fiera, invece, il tema “Io, gli altri”, una lunga riflessione ispirata dall'osservazione, tanto semplice quanto sistematicamente trascurata, che la conoscenza e la tolleranza verso gli altri passa necessariamente dalla conoscen-

za di se stessi. Innegabile quanto oggi l'Io sia malato. “Esibizionista, egoista, autoreferenziale, indifferente al destino e alle necessità degli altri, ha perso il senso della comunità ed è incapace di elaborare progetti condivisibili, di riconoscersi in una causa di utilità comune. Un Io che non sa guardarsi dentro”, che preferisce creare alterego virtuali offrendo di sé un'immagine edulcorata che non è il ritratto di quello che si è, ma di quello che si vorrebbe essere. Un tema che non ha mancato di investire le discipline più disparate: dalle neuroscienze alla psicoanalisi, dalla politica alla storia al diritto fino all'etno-antropologia con il concorso di autori del calibro di Edoardo Boncinelli, Luciano Canfora, Alberto Manguel, Elena Loewenthal e molti altri. Un tema centrale forte che però, perfettamente in linea con le sue premesse, non ha fatto ombra alle tante altre questioni discusse - impossibile seguirle tutte - collegate all'attualità: la giustizia, i diritti umani, la crisi della sinistra, il mondo del lavoro, il caso Rai, le mafie, le politiche

L’Egitto il paese ospite Il principe di Savoia il vip

Certo, si dirà, come paragonare i poveri mezzi delle case editrici lucane al catalogo di alcuni editori calabresi, sardi o campani? Non ci crediamo, perché gli editori calabresi e sardi sopperiscono anche con orgoglio, voglia di fare, soprattutto con un pizzico di intelligenza. Perché si consorziano, ottimizzando gli utili e dividendo i costi, peraltro costantemente supportati dalle loro istituzioni regionali. Un atteggiamento coraggioso di cui la regione Basilicata ha saputo far sfoggio, non si sa quanto

una tantum, solo alla fiera libraria di Roma dello scorso anno. Invece alla festa di tutta l'editoria, quella grande e piccola, nulla. Però cediamo all'amarezza e allo sconforto solo quel tanto che basta prima di scoprire che invece un'altra Basilicata ha deciso di uscire fuori dal quel benedetto guscio mettendo fuori le zampette già forti. A interrompere il magone interviene infatti una gigantografia che a un tratto ci giunge dallo stand di un editore importante come è Marsilio. Il viso che ci sorride è

della Chiesa. Una congerie davvero senza fine di dibattiti, autori, editori, appassionati e operatori del settore. Senza farsi mancare qualche vip (uno su tutti Emanuele Filiberto di Savoia) della quale onnipresenza il mondo del libro, pur da sempre di bocca buona, non si

quello di Gaetano Cappelli. A Torino lo ha da poco presentato il suo maggiore sostenitore e promotore, il critico Antonio D'Orrico che lo ha portato non solo agli onori della cronaca letteraria, ma dritto filato nella quindicina dello Strega, il più ambito (e remunerativo in termini di vendite) premio letterario italiano. Ci conferma tutto Filiberto Zovico, che ci accoglie con molta cortesia nello stand della casa editrice veneta. «La candidatura di Cappelli l'abbiamo valutata proprio a seguito di una

sa francamente quanto abbia bisogno per rilanciarsi. Più gradite le numerosissime scolaresche che si sono accalcate tra sale e stand: la sopravvivenza futura del libro, questo semplice oggetto ad alto concentrato idee, ha molto bisogno di loro. ant.cel

provocazione lanciata da D'Orrico in una delle sue entusiastiche recensioni allo scrittore lucano. Detto fatto. Certo, avremmo potuto prendere in considerazione la cosa già ai tempi di 'Storia controversa...', ma forse i tempi non erano ancora maturi e comunque questo libro è resta assolutamente all'altezza di uno scrittore in cui crediamo fermamente. Dopo che il fiuto di uno scopritore di talenti della sensibilità di De Michelis ci aveva consentito di scoprire Cappelli e di pubblicarlo, ritenemmo opportuno

crescere con editori allora più importanti del nostro, seguendo una politica che abbiamo sempre fatto nostra. Finché non è cambiata la situazione tanto da poter rinsaldare con Cappelli un rapporto sempre restato molto stretto». Prima di lasciarci Zovico non ci nasconde di essere soddisfatto anche di Giuseppe Lupo sia per le vendite che per lo spessore artistico di uno scrittore comunque commercialmente più “difficile” in quanto legato a tematiche più territoriali e di diversa profondità storica, a cui Lupo

“reagisce” con una capacità davvero unica di scrittura e scioltezza. Andrea Di Consoli lo troviamo invece un po' dappertutto: tra i libri dell'Ancora del Mediterraneo, editore partenopeo, e tra quelli Rizzoli, suo editore attuale che non ha certo bisogno di presentazioni. Sulle sue tracce finiamo alla piccola ma promettente Hacca di Macerata, casa presa ora per mano da Francesca Chiappa che ha pensato bene di affidare a Di Consoli una collana che ha saputo subito far levitare con autori del calibro di Carraro e Paris, Veneziano e Bonina. Ci parlano più diffusamente di lui anche Anna Grazia e Agnese Manni, dell'omonima casa editrice leccese. « Andrea lo abbiamo seguito fin dai suoi esordi e siamo state molto felici di averlo in catalogo con un piccolo libro ma davvero ben scritto e ricco di vissuto e nostalgia come 'Mari-

sdea'. Insieme a Raffaele Nigro, uno scrittore che nel carattere unisce dolcezza e determinazione, (nella stessa collana di Di Consoli ha pubblicato 'Maschere serene e disperate', ndr) è probabilmente uno degli scrittori più interessanti delle ultime generazioni di scrittori lucani. In catalogo abbiamo avuto poi anche il piacere di avere Giancarlo Tramutoli, uno scrittore giovane, spigliato e irriverente. Il lavoro editoriale su “Uno che conta” è stato davvero divertente». Usciamo dal Lingotto con sentimenti contrastanti, sempre costretti come siamo a trovare una Lucania che non è mai dove dovrebbe essere, sempre costretta fuori da se stessa, lasciata a diluirsi nel mondo. Il che ci amareggia, ma pure ci allieta, perché il talento non è mai così provinciale. cultura@luedi.it

«Vedo un Sud con molte ombre. Alla durezza della vita contadina si sono aggiunte le miserie dell’universo piccolo-borghese» In alto, nella foto centrale, il “paesologo” Franco Arminio ospite di un paio di dibattiti alla Fiera del Libro di Torino. Sopra lo scrittore potentino Gaetano Cappelli, presente tra gli stand della casa editrice Marsilio che é tra i promotori della candidatura dell’autore della “Storia controversa dell’inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo nella cinquina dei finalisti del premio Strega . A sinistra Andrea Di Consoli presente a Torino tra i libri de l’Ancora del Mediterraneo e Rizzoli

si vive solo di estetica, ma credo che questa bellezza possa diventare anche un fattore di sviluppo economico, uno sviluppo che però deve essere inteso assai diversamente dal passato». A proposito di paesi sperduti: tu che vivi con un piede in Campania e un altro in Lucania cogli una specifica diversità di fondo tra i piccoli paesi delle due regioni, oppure sono solo minime variazioni a un tema comune? «La Lucania è meno ingombra di cose. Si vede molta campagna tra un paese e l'altro. Direi che ha una densità ottimale. In Campania, a parte le zone più interne, è veramente un disastro. Io mi sento più lucano che

campano. E spero tanto che il mio paese prima o poi finisca per appartenere alla Lucania. A Bisaccia c'è la stessa aria di Potenza. Quando vado a Napoli mi sento all'estero. Napoli non capisce i piccoli paesi, non li ha mai capiti. Abbiamo bisogno di politiche e di una cultura che parta dai piccoli paesi. Da questo punto di vista la Lucania potrebbe essere la frontiera di una nuova Italia, ma non sento molti fermenti. È importante che ci sia una saldatura tra i lucani che stanno fuori e quelli che sono rimasti. Una saldatura per riabitare, per riabilitare questi luoghi bellissimi, ma troppo spesso trascurati proprio da chi li vive». cultura@luedi.it

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L'UOVO è dappertutto. Ci segue attraversando Torino fino a giungere al Lingotto, scorre le lunghe file di visitatori che attendono di fare il biglietto d'entrata, rotola tra i padiglioni e gli stand degli espositori. La presenza dell'immagine che meglio riassume il senso della ventiduesima edizione della Fiera del libro ci accompagna costantemente: un uovo che sta per dischiudersi e che chiama chi lo guarda a farsi forza, a uscire fuori dall'isolamento del proprio guscio per aprirsi agli altri, al mondo esterno. Durante la Fiera, da quell'involucro esce davvero di tutto, inondando i 51 mila metri quadrati di spazi che hanno accolto gli oltre 1.400 editori presenti. Scrittori vecchi e nuovi, editori grandi e piccoli, istituzioni specializzate, operatori, temi affascinanti, presentazioni, dibattiti, spunti interessanti, lettori forti e in erba, intellettuali, semplici curiosi. Un fiume che ci trascina via insieme a migliaia e migliaia di persone che scorrono, si fermano, creano ingorghi che si sciolgono improvvisamente, attratti da un dibattito, da un libro a lungo cercato, da un autore a cui chiedere un autografo. In tutto questo turbinare a un tratto ci fermiamo e ci chiediamo se da quel guscio d'uovo possa uscire mai anche la Basilicata. La domanda ci sorge spontanea appena incappati nel padiglione della Regione Campania, si ripete davanti a quello animatissimo della Regione Puglia, ci ossessiona ai piedi di quello ricolmo di libri della regione Calabria (così finiamo anche per emozionarci al cospetto dello scaffale espositivo dedicato alle vecchie edizioni delle opere di Saverio Strati). Ci chiediamo insomma se il pulcino Basilicata sia rimasto ancora una volta rintanato nel guscio, pauroso di mescolarsi alla festa. Non ci consolano le sparute presentazioni a cura del nostro Consiglio regionale che presenta, con Prospero De Franchi, un libro di El Idrisi in un incontro intitolato “Sollazzo chi si diletta di girare per il mondo (e giunge quindi in Basilicata)”. Né ci conforta la totale assenza degli editori lucani.

Durante la Fiera del Libro di Torino Franco Arminio è stato ospite di un paio di dibattiti. Ne abbiamo parlato a margine. Arminio, paesologo, classe 1960, è di Bisaccia, in provincia di Avellino. Poeta, scrittore, giornalista, organizza eventi culturali ed è animatore di numerose battaglie civili. Attualmente anima il blog “Comunità Provvisoria”. Quest'anno a Torino hai esordito con un doppio impegno. Il primo in compagnia della redazione di “Cartaditalia” la nuova rivista edita a cura dell'Istituto italiano di cultura “Carlo Maurilio Lerici” di Stoccolma. Con te Davico Bonino, Domenico Scarpa, Andrea Bajani e Roberto Alajmo. Una compagnia di intellettuali sicuramente atipica... «Di Scarpa sono amico. Bajani mi ha scritto una bellissima lettera sul mio ultimo libro (“Vento forte tra Lacedonia e Candela. Esercizi di paesologia”, ndr). Gli altri li ho incontrati in questa occasione, ma spero di conoscerli bene in futuro». Come ritieni che oggi un Paese colto, evoluto, ma pure così distante come quello svedese possa percepire il tuo sud fatto di piccoli paesi che non superano i due-tremila abitanti e di cui racconti una malattia forse terminale? «Non so, certo l'Italia non è più un paese esotico come una volta. In fondo io racconto un sud molto diverso da quello che racconta Saviano, un sud per certi aspetti nordico. Il clima di Bisaccia non è molto diverso da quello svedese». Pensi sia più facile raccontare il sud al resto d'Europa che al resto d'Italia? «L'Italia del nord non è interessata più di tanto al sud. Per certi aspetti si potrebbe trovare più ascolto in Europa, ma il problema è che i libri belli non superano le Alpi. Speriamo “Cartaditalia” possa contribuire... Il tuo secondo impegno è stato invece quello di partecipare, in compagnia di Marcello Fois, al dibattito “La strada del cambiamento. Come è cambiata l'Italia. Qui l'alta velocità non passa”. Come valuti il tema sapendo che la tua Italia è fatta soprattutto di sud? «Io racconto quello che vedo e quello che vedo è un sud con molte ombre. Alla durezza della civiltà contadina si sono aggiunte le miserie dell'universo piccolo-borghese: l'ipocrisia, il provincialismo. Il paesaggio umano al sud è decisamente sconfortante. Le persone migliori vivono isolate. I comuni sono gestiti da gente senza idee. D'altra parte al sud, almeno in certe zone, resiste ancora il paesaggio. E questo mi conforta molto. Secondo me i territori vuoti, i territori non invasi dalla modernità incivile possono essere il punto di partenza per un nuovo modo di abitare il sud». Dunque bene o male che l'alta velocità non passi da qui? «Se deve fare gli effetti che ha fatto altrove è bene che non passi. Oggi per me l'Italia più bella è quella dei paesi più affranti e sperduti. So bene che il mio è un giudizio estetico e non


Mercoledì 20 maggio 2009

“Cultura a porte aperte” per 3 giorni TUTTI gli istituti territoriali del MiBAC hanno aderito con particolare entusiasmo a “Cultura a porte aperte”, dedicando i giorni del 20, 21 e 22 maggio al tema “La concertazione tra pubblico e privato per l'ottimale valorizzazione del patrimonio culturale lucano”, mobilitandosi per aprirsi nella maniera più efficace al pubblico che vorrà partecipare alle numerose iniziative proposte. Si apre oggi con una giornata rivolta all'incontro con gli enti, le istituzioni, le associazioni e i cittadini tutti per promuovere il confronto e lo scambio di esperienze sul territorio. Il momento conclusivo serale sarà dedicato alla musica. Il 21 maggio tutti gli istituti apriranno uffici e servizi per illustrare a quelli che sono normalmente utenti esterni le attività che vengono quotidianamente svolte da chi opera all'interno del Ministero. Saranno visitabili

i settori tecnici, scientifici e amministrativi in cui si espletano le attività dedicate alla tutela del patrimonio, alla programmazione e realizzazione degli interventi, alla comunicazione istituzionale, nonché i laboratori di restauro e fotografici, i servizi di documentazione grafica, i depositi e gli uffici catalogo di archivi e biblioteche. Il 22 maggio saranno aperti gratuitamente i luoghi della cultura: il pubblico sarà accompagnato nelle visite a musei, archivi, biblioteche, monumenti e siti archeologici non solo per godere dei beni già normalmente fruibili, ma anche per scoprire il fervido lavoro preparatorio senza il quale non sarebbe possibile la fruizione di un patrimonio culturale estremamente articolato come quello italiano, e che permette a tutti di riappropriarsi della cultura e dell'arte seguendo le tracce della storia. Nella consapevolezza del ruolo edu-

cativo che le nostre strutture svolgono, in particolare nei momenti di incontro come questo, speciale attenzione è stata rivolta al mondo della scuola, che parteciperà alle tre giornate in maniera attiva, condividendo alcune iniziative. Il programmi odierno prevede, alle 9.30, presso la Biblioteca Nazionale di Potenza il convegno "La concertazione tra pubblico e privato per l'ottimale valorizzazione del patrimonio culturale lucano". La giornata proseguirà alle 15.30 con il Tavolo tecnico “Incontro e confronto di idee ed esperienza tra MiBAC, Enti ed Associazioni”. E per concludere spazio alla musica. Alle 19.30, all’Auditorium del Conservatorio "Gesualdo da Venosa" di Potenza concerto per violino e chitarra "Il virtuosismo da Paganini a Piazzolla". L’ingresso al concerto, organizzato con il Conservatorio, è gratuito. cultura@luedi.it

La Biblioteca Nazionale di Potenza

Lo spettacolo apre la stagione di eventi estivi targata Immaginotte Sei protagonisti del talent show sul palco del Duni

“La danza e la musica” da Amici di Maria nei Sassi

In alto Martina Stavolo, sotto Giuseppe Salsetta

MATERA - Da Mediaset a Matera, dal talent show di Canale 5 all'unica città lucana dell’Unesco. Al via questa sera “La danza e la musica di Amici”. Canto, ballo e spettacolo, puro. «Questo rappresenta il primo evento musicale per una lunga e briosa prossima stagione estiva dedicata alla nostra città» - dichiara Michele Mancino, il titolare materano di “Immaginotte - Art Agency”, agenzia di spettacolo che opera in città da ben dieci anni ma ha consolidato il proprio brand aziendale anche in Puglia e Campania. «L'evento si svolgerà presso il Teatro “Duni” di Matera, ma la nostra perseveranza e tenacia porterà altri nomi di richiamo nazionale in città». La direzione ha deciso di effettuare una particolare promozione per i ragazzi fino ai 14 anni, ovvero «15 euro per la platea e 10 euro per la galleria. C'è ancora disponibilità di alcune sedute». Mancino conclude elencando i nominativi e i vari settori artistici dei talen-

Jennifer Milan

tuosi ragazzi del cast della trasmissione televisiva “Amici”, condotta da Maria De Filippi, amati non solo dai teen agers: «Martina Stavolo (cantante), Jennifer Milan (cantante), Giuseppe Salsetta (cantante), Domenico Primotici (ballerino), Leonardo Marki Monteiro (ballerino), e Valentina Mele (balleri-

na)» . Costo dei biglietti ? «Adulti e ragazze/i 25 euro per la platea e 20 euro per la galleria. Infoline: 0835337448. Conosciamo meglio i ragazzi di “Amici”. Jennifer ha 21 anni, è nata a Milano ed adora la musica, che dall' età di cinque anni le dà la forza per affrontare le difficoltà - “senza quella

non riuscirei ad andare avanti”. Martina è romana, una cantante briosa. Non sopporta l'ipocrisia, chi ride per forza e chi cerca di oscurarla. Giuseppe classe ‘86 è nato a Gela in ed è diplomato come perito capotecnico nel campo dell'elettronica e della telecomunicazione, ha fatto molti mestieri, l'ultimo è l'idraulico. Alla domanda ti piace la tua vita? risponde «da morire... non mi manca proprio nulla, basta che non mi tocchino i miei genitori». Domenico ha 18 anni e vive con sua nonna a Monte San Giovanni Campano (Frosinone). Alla domanda elenca i tuoi difetti risponde: «sono testardo, presuntuoso e gelosissimo delle mie cose». Leonardo, anche lui diciottenne vive a Montecatini Terme. Cosa ne pensa degli insegnanti? «Non devono mai essere messi in discussione... é assurdo». Valentina ha 20 anni e vive a Valmontone. Alla domanda cosa ti fa piangere ha risposto: «vedere gli anziani che con la loro misera pensione non riescono ad andare avanti». cultura@luedi.it

Ulderico debutta in A come amianto

Al Cineclub con Fortapàsc

cuore di due giovani innamorati sullo sfondo di una tragedia che silenziosamente incombe e offusca l’orizzonte. L’amore che si insinua nel cuore e l’amianto che penetra nei polmoni. Amianto è la storia d'amore tra Nico e Maria. Il primo mira a diventare un giornalista d'inchiesta, pertanto gira l'Italia con una telecamera alla ricerca di informazioni sull'amianto. Maria, invece, vuole diventare cantante, frequenta il conservatorio, e per far fronte alle spese fa pianobar. Nico ama Maria ma è molto preso dal lavoro che lo porta nelle città italiane dove l'amianto ha seminato la morte, i dati parlano di 3.700 deceduti in quindici anni, e sono previsti 30.000 morti entro il 2030. Uno spettacolo intenso, sofferto, dal sapore meridionale, ma che non nasconde certo il tono di polemica nei confronti di una gestione dell’amianto poco trasparente. Ulderico Pesce si abbandona con talento alla tragica ricostruzione di tante do-

MATERA - “Fortapàsc”. Ecco il nome della pellicola proposta per questa sera nell'ambito del “Cineclub del giovedì” dall'associazione di cultura cinematografica “Cinergia”. Appuntamento canonico presso il Cinema Comunale con la pellicola del regista Marco Risi. Trama? Nel 1985, a Napoli, Giancarlo Siani viene ucciso con dieci colpi di pistola. Aveva 26 anni. Faceva il giornalista, o meglio era praticante “abusivo”, come amava definirsi. Lavorava al Mattino. Era un ragazzo allegro che amava la vita e il suo lavoro e cercava di farlo bene. Aveva il difetto di informarsi, di verificare le notizie, di indagare sui fatti. E' stato l'unico giornalista ucciso dalla camorra. Noi qui lo seguiamo negli ultimi quattro mesi della sua vita. La sua ultima estate quando, dal Vomero, dove abitava, scendeva all'inferno di Torre Annunziata, regno del boss Valentino Gionta. Tutto, in quel periodo, ruotava intorno agli interessi per la ricostruzione del dopo terremoto e Giancarlo vedeva. Lo vediamo muoversi fra camorristi e carabinieri impotenti, come un giglio nel fango. Proprio la sera in cui venne ucciso Vasco Rossi teneva un concerto al quale Giancarlo sarebbe dovuto andare. m.a.flum

BRESSO - L'attore lucano Ulderico Pesce ha scelto Bresso, città milanese, per la sua anteprima nazionale di "A come amianto". Il nuovo spettacolo teatrale sarà presentato stasera per la prima volta all’interno della rassegna culturale promossa dall’Amministrazione comunale, “Bresso per l’impegno civile”, cinque eventi che, con cadenza mensile avranno quale filo conduttore la partecipazione attiva alla vita sociale, l’impegno civile e le problematiche del mondo del lavoro. Esponente del nuovo teatro civile italiano, Ulderico Pesce si ripropone coraggiosamente al grande pubblico con un altro spettacolo di denuncia, che racconta la storia di un amore semplice, leggero e appassionato come solo l’amore sa essere, e senza pedanteria e soprattutto senza reticenze, denuncia lucidamente le morti bianche causate dall’amianto. A come amianto, ma non solo; A soprattutto come amore. Ed è proprio questo il tema portante della pièce teatrale: l’amore che scalda il

lorose vicende umane, ricorrendo a toni e modi familiari, accesi di sincera partecipazione, e riuscendo così a trascinare e commuovere, a indagare e a convincere gli spettatori. cultura@luedi.it

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50 Cultura e Spettacoli


CROISETTE D’AUTORE CANNES - «Vado via venerdì per non dare la sensazione che voglio vincere a tutti costi. Però sono disposto a tornare domenica». Scherza, Pedro Almodovar, e naturalmente conquista tutti in conferenza stampa. Più lui del film “Gli abbracci spezzati”, a essere sinceri, che alla proiezione per la stampa delle 8.30 di mattina non strappa nemmeno un decimo degli applausi toccati, il giorno prima, a Looking for Eric di Ken Loach. Ma non significa nulla: Gli abbracci spezzati, che uscirà in Italia solo il 3 ottobre, potrebbe anche piacere a una giuria di addetti ai lavori, e molto “al femminile”. In fondo è una storia di donne che sognano di fare il cinema, cosa che alla presidentessa Isabelle Huppert e alle sue colleghe attrici e registe potrebbe suona-

Almodovar, la Spagna è una metafora In concorso “Gli abbracci spezzati” con Penelope Cruz re vagamente familiare. Non aspettatevi però il travolgente mix di dramma, ironia e spirito popolare che rendeva godibili Tutto su mia madre, La mala educacion e Volver - per non parlare del Pedro farsesco di Donne sull'orlo di una crisi di nervi. Questo è un Almodovar drammatico e cinefilo. Forse un po' troppo cinefilo. Penelope Cruz è l'amante di un ricchissimo uomo d'affari che vuole ad ogni costo sfondare nel cinema. Lui le produce un film, e lei lo cornifica con il regista. Anni dopo, il regista divenuto Almodovar e Cruz a Cannes

cieco viene contattato dal figlio gay dell'uomo (nel frattempo scomparso) che vorrebbe girare un film per infangare la memoria paterna. Costretto a scavare a sua volta nella propria memoria, il regista monta finalmente (da cieco!) il vecchio film che aveva lasciato incompiuto. Per Pedro Almodovar è una metafora della Spagna di oggi, «una democrazia che può crescere solo a condizione di fare i conti con il passato, cosa che non è stata fatta alla fine degli anni '70 perché allora la c'era la priorità di tagliare i ponti con la dittatura». Il parallelo funziona a parole, meno sullo schermo: più che vedere un film, sembra di leggere una sceneggiatura, perfetta ma gelida. l. v.

Il giorno di Bellocchio con “Vincere”, che piace solo alla critica straniera

Anteprima

Quel Mussolini melò e futurista Nanni Moretti

di LUCREZIA VITI CANNES - E se “Vincere” vincesse? Qui a Cannes tira una strana aria. Alcuni italiani (non tutti) sono perplessi, ma gli stranieri sono impazziti. Variety, la più importante pubblicazione di cinema del mondo, parla di capolavoro. Le parole di Giovanna Mezzogiorno e di Filippo Timi in conferenza stampa sono state sottolineate da applausi scroscianti, e molti critici internazionali hanno già consacrato la nostra attrice come la migliore del concorso. Marco Bellocchio ha fatto centro. Il film è bellissimo e soprattutto molto originale, così come la definizione che lo stesso autore ne dà: «È un melodramma futurista, definizione apparentemente contraddittoria. Il duce fu vicino ai futuristi finché questi gli furono utili. Poi, diventato padrone dell'Italia, li abbandonò e tornò ai valori tradizionali dell'Ottocento, del melodramma. Si sposò in chiesa nel '25 per presentarsi 'in regola' al Vaticano in vista dei Patti Lateranensi, lui che solo dieci anni prima era un mangiapreti. Lì il fascismo si incontra con l'ideologia cattolica, terribile e criminale, e in qualche modo Vincere incontra L'ora di religione… ma facendo cinema da 45 anni, è ovvio che ogni tanto rischio di ripetermi». Con “Vincere” Marco Bellocchio prosegue il proprio percorso nella lotta alle istituzioni. Ha distrutto la famiglia borghese nel suo film d'esordio, I pugni in tasca, e non ha più smesso. Stavolta racconta la storia di una donna che si innamora di un uomo di potere e poi lo combatte dopo essere stata crudelmente scaricata. Ida Dalser (Giovanna Mezzogiorno) conosce Benito Mussolini (Filippo Timi) quando lui è solo l'ambizioso direttore dell'Avanti!, giornale del Partito Socialista. Nel 1915, quando Mussolini è divenuto interventista, ha un figlio da lui. Il padre lo riconosce, ma quasi subito scarica donna e bimbo rifugiandosi nel “grembo” della sua altra famiglia, quella della moglie Rachele e dei figli Edda, Vittorio, Romano - quella

La lezione dei fratelli Dardenne

«Il regista? Fa l’artigiano»

Marco Bellocchio e Giovanna Mezzogiorno

che diventerà la famiglia ufficiale del ventennio. Ida si batte come una leonessa: inizialmente contro Mussolini, pian piano contro l'Italia tutta. Finisce in manicomio. Muore nel '37, con il recalcitrante “marito” al culmine del potere. Il film, che esce oggi nei cinema, ha un andamento non realistico. «Con la montatrice Francesca Calvelli - dice Bellocchio - non abbiamo voluto usare i filmati d'epoca per spiegare, documentare. Dovevano diventare un corpo unico con il film». Missione compiuta. E quando Ida, in manicomio, piange vedendo Il monello di Chaplin si capisce come la sua storia individuale diventi quella di tutti i reietti - madri, padri, figli - del mondo.

CANNES – Sedici i film alle spalle per una carriera tutta improntata al rigore etico e alla fedeltà ai propri progetti; una cinquantina d’anni ben portati, una gran voglia di scrivere nuove pagine in un percorso artistico che li ha portati già due volte sul podio più alto del festival di Cannes, i Fratelli Dardenne (nella foto) sono stati protagonisti della consueta Lezione di cinema sulla Croisette. Jean Pierre (classe 1951) e Luc (nato nel '54) Dardenne rappresentano per il cinema francofono una voce potente e dissonante che ha portato comunque a una straordinaria reputazione internazio-

nale. «Negli anni – riflette Jean Pierre – ci hanno detto che abbiamo saputo forgiare uno stile personale, tributario del grande cinema del reale come quello italiano di Rossellini, ma molto distante dalla lezione classica dei maestri francesi e americani. Però nelle nostre storie ci sono autentici melodrammi». «Detestiamo – dicono all’unisono – l’idea di incoraggiare qualcuno a fare il nostro stesso cinema. Siamo artigiani, ciascuno deve costruire il suo manufatto con una sensibilità originale. Il legno è uguale per tutti, ma ogni violino Stradivari è diverso dall’altro».

In “I love you Philip Morris” la vera storia di una tardiva scoperta omosessuale

Carrey gay, uno scandalo in commedia dI GIORGIO GOSETTI CANNES – Luc Besson, produttore ambizioso con la sua EuropaCorp, ma fin qui soprattutto specializzato in kolossal da grande pubblico, si è messo questa volta al servizio della commedia romantica più sorprendente e originale dell’annata. I Love You Philip Morris è diretto dalla pazza coppia di sceneggiatori Glenn Ficarra e John Requa, si ispira al romanzoinchiesta di Steve McVicker che a sua volta ricostruisce la paradossale vicenda di Steven Russel. Alla soglia

della trentina, questo ex poliziotto ed ex marito modello nel contesto della provincia americana profonda, scopre per caso la sua vera natura omosessuale. L’occasione è un banale incidente d’auto, l’amore della sua vita si chiama Philip Morris e per inseguire la sua nuova vita Steven finisce a giocarsi tutto. Messi alla spalle famiglia e lavoro, scopre il mondo delle piccole truffe e quando il dolore per la separazione diventa troppo forte – Philip è rimasto in galera – ci finisce a sua volta con l’intento di liberare entrambi nella ma-

niera ovviamente più rocambolesca. Diventato un genio dell’evasione, ormai bersaglio preferito di tutte le polizie, Steven si farà acchiappare per eccesso d’amore e riuscirà anche a sorriderne. La sola idea di costruire questa storia intorno a un’icona della bellezza eterosessuale come Ewan McGregor (Philip Morris) e a un campione della risata per famiglie come Jim Carrey (Steven Russell) ha tenuto alla larga per molti mesi possibili co-finanziatori americani e ha fatto sì che, anche dopo una trionfale presentazione del film al

Sundance, solo da poche settimane un distributore si sia fatto avanti. Nel film si sorride, ci si emoziona, si seguono le avventure di Carrey e McGregor col fiato sospeso e con legittima partecipazione si attende il loro romantico bacio. Lontano da qualsiasi voyeurismo, più dalle parti di Tutti Pazzi per Mary che del Fassbinder di Querelle, il film dei due registi mattacchioni è un soffio d’aria libera tra le molte tragedie (omosessuali e eterosessuali) che quest’anno sfilano sulla passerella della Quinzaine des Realisateurs.

Una scena del film

Nanni Moretti psichiatra del Papa CANNES – Sarà lo psichiatra del Papa, Nanni Moretti nel suo prossimo film dal titolo Abbiamo il Papa (We Have A Pope). Lo annuncia il Daily di Screen a Cannes. La commedia sarà ambientata tra Roma e Firenze e le riprese cominceranno in estate. Nella pellicola Moretti psichiatra sarà chiamato dal consiglio dei cardinali in Vaticano perchè il Papa eletto non ha voglia di assumere la carica. A produrre il film, oltre alla Sacher Film dello stesso Moretti, la francese Le Pacte e Wild Bunch. Il budget previsto è di 12,2 milioni di dollari (9 milioni di euro). Il ritorno dietro la cinepresa di Nanni Moretti era noto. Proprio per dedicarsi a questo impegno, il regista romano ha lasciato la direzione artistica del festival del cinema di Torino, passando il testimone a un altro maestro intraprendente e alternativo come Gianni Amelio. Il nuovo film di Moretti, visto l’argomento, si annuncia un po’ come un ritorno al passato, dove il sarcasmo e l’ironia pungente e paradossale erano la cifra stilistica dell’opera morettiana. Abbiamo il Papa dovrebbe essere pronto per Cannes 2010. Una mossa probabilmente giusta, data la grande stima del cinema francese verso Nanni, vincitore della Palma d’oro con “la stanza del figlio” ma al momento incapace di bissare con il successivo “Il Caimano”, pure presentato sulla Croisette.

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Spettacoli e televisione 51

Mercoledì 20 maggio 2009


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MercoledĂŹ 20 maggio 2009

52 Libri


Due antologie di racconti su precariato, morti bianche e alienazione PSICOLOGIA

di ISABELLA MARCHIOLO NELLA imprevedibile evoluzione della specie, la narrativa italiana scopre un nuovo genere. Il lavoro, declinato nelle sue perversioni sociologiche, politiche economiche e ovviamente militanti, vivisezionato per separare e poi ricongiungere la cronaca e il racconto, diventa materia letteraria. Non proprio duttile né originale, come se alienazioni e frustrazioni di un lavoro che nobilita sempre meno prosciugassero lo stile degli scrittori in nome di un più alto comune obiettivo etico. E’ il lavoro a travasare nella scrittura e non il contrario. Proletarizzando, in un certo senso, i singoli personaggi dentro un flusso corale. Un genere che nasce anti-genere perché sfuggente e inclassificabile come il lavoro dei nostri tempi. Casi come il felice esordio di Christian Frascella con il romanzo “Mia sorella è una foca monaca” (Minimum Fax) o “Tutta la vita davanti” di Michela Murgia, traghettato dal film di Virzì, segnano lo sdoganamento di un onnipensiero sociale, quello che ruota attorno al lavoro e continua a succhiare, simile a un’operosa sanguisuga. Lo aveva scoperto, anni addietro, un altro giovane autore, Francesco Dezio con “Nicola Rubino è entrato in fabbrica” (Feltrinelli). Adesso lo scenario ispirativo non è l’industria ma il precariato (vedi i dissacranti lavori di Andrea Bajani, da “Cordali saluti” in poi), capace di generare ibridi occupazionali quando non vere e proprie deformità. Il lavoro è veloce, fulminante, intercambiabile. La forma giusta per parlarne è quella, incisiva e lessicalmente più plasmabile in rivoli psicologici, del racconto. E forse pure affratellata nell’alveo di una certa “marginalità”. Due recenti libri compendiano la quotidiana giungla lavorativa, oscillando tra morti bianche, diritti negati e diari-reportage. Da un’era di ordinaria sopravvivenza, che assurge, suo malgrado, ad epica contemporanea. “Sono come tu mi vuoi” (Laterza), riunisce un drappello di giovani scrittori alle prese con una fotografia allucinata e amaramente autoironica. L’input l’aveva dato la rivista “Il maleppeggio”, da cui arrivano le storie del libro. Lavori che accorciano l’esistenza, come per il portiere notturno d’albergo di “Il posto è la note” (Michela Murgia), che dice: «Se vuoi una vita normale, non devi nemmeno iniziare a farlo». E poi ci sono i “marionisti” (“All’alba delle notti bianche” di Valerio Mattioli), il formicaio invisibile che smonta e rimonta il palcoscenico dei grandi eventi agli ordini di un implacabile burattinaio; la catena di montaggio choc per taccheggiare i capi di un noto franchising d’abbigliamento (“Tutte le donne di Za-

Decalogo contro gli amori “tossici”

Un corteo di lavoratori precari; a destra i libri “Lavoro da morire” e “Come tu mi vuoi”

Raccontare il lavoro killer ra” di Sara Ventroni); la battaglia dei ferrovieri per licenziare dai treni “L’uomo morto” (Elena Stancanelli), l’automatismo che controlla il grado di attenzione dei turnisti alla guida, soli a macinare chilometri; gli operatori dei call center in missione come “scimmiette” con gli auricolari (“Tanti piccoli me” di Tommaso Pincio); i lungimiranti ambulanti africani con le loro strategie imprenditoriali (“Il cliente va conquistato” di Stefano Liberti); la cinica routine dei contratti a termine in una tv privata, che si svela a uno stagista

spegnendo le sue speranze di stabilizzazione (“Non la reitengrano” di Peppe Fiore); lo stressante servizio completo di una precaria dietro le quinte dell’organizzazione di un festival (“Un milione di euro” di Nicola Lagioia). Sul filo rosso della denuncia scorre invece l’antologia “Lavoro da morire” (Einaudi), in collaborazione con l’Inail e presentato ieri alla Fiera di Torino, che attinge anima e narrazioni dal cuore pulsante di piazze e cortei. Disonorevoli storiacce italiane, come quella del disabile irriso dai colleghi e irretito

dall’unica compagnia dei cretini televisivi (“Pietro in diretta” di Matteo B. Bianchi); o la chirurgica, dolente cronaca di un volo fatale in un cantiere (“Tanto si doveva” di Andrea Bajani); le discriminazioni ai danni di una madre rea di aver scelto il part time e dunque non produttiva (“Tempo parziale” di Carmen Covito); la badante ucraina intervistata dalla Maraini (“Dacia Maraini presenta Nadja”), che deve nascondere di essere laureata e insegnante per non venire motteggiata dai figli dei suoi vecchietti; lo spietato

mobbing di “Sottigliezze” (Giuliana Oliverio) e “Alla pari” (Murgia); la bimba disabile vittima di malasanità (“Luce nella battaglia. La storia di Matilde” di Barbara Garlaschelli), isolata insieme alla famiglia fino a quando i genitori non aprono un agriturismo “alternativo”, per educare alla diversità; la giovane cassiera che festeggia la fine di lavoretti mordi e fuggi, raggiunta la meta di un contratto quadriennale (“Agata” di Grazia Varesani). La nuova classe operaia è sempre più lontana dal paradiso.

Esce l’autobiografia della cantante di Hanna Montana

lei appartiene e tenta di dare una spiegazione al “fenomeno” Hannah Montana. Secondo il sociologo, il successo di Miley Cyrus è dovuto al fatto che in lei si identifica la generazione dei ragazzi dagli 11 ai 16 anni che definisce 'Expo Teens'. «'Expo sta per esploraIn occasione dell’uscita in Italia del- zione ed esposizione – spiega Morace la sua autobiografia, «Miley Cyrus – . Gli adolescenti di oggi hanno la posLa mia strada» (Disney Libri; 300 sibilità di esplorare un mondo enorpagg. – 14,90 euro), che negli Stati me, reso accessibile dalla tecnologia, e Uniti è diventato un caso editoriale e nello stesso tempo hanno voglia di esin pochissimi giorni ha raggiunto il sere protagonisti, di farsi notare». Il primo posto nella classifica dei libri fatto che Miley Cyrus dedichi la sua biografia a suo nonno, «il per ragazzi stilata dal suo eroe», è emblematico 'New York Times', alla Fiesecondo lo studio: «gli 'Era Internazionale del Libro xpo Teens' hanno bisogno di Torino è stata presentadi maestri, di miti concreta la ricerca condotta per la ti, che per la loro storia Disney dal sociologo Franpersonale hanno saputo cesco Morace, presidente dimostrare la loro capacidi Future Concept Lab: “La tà: dallo sportivo al famistrada di Miley e i percorsi liare. Per questo – spiega delle identità”. Partendo ancora Morace – il genitodal libro, lo studio affronta re non deve mai rinunciae spiega le problematiche re a proporsi come modeldella costruzione di identilo». tà della generazione a cui Miley Cyrus

Miley idolo degli “expo teen” TORINO – Il fenomeno Hannah Montana diventa oggetto di ricerca sociologica. Miley Cyrus , conosciuta in tutto il mondo da milioni di ragazzi come Hannah Montana, è stata definita da Time una delle 100 persone più influenti nel mondo dello spettacolo a soli 17 anni: è protagonista del telefilm di Disney Channel che raggiunge 164 milioni di telespettatori in tutto il mondo; con i dischi pubblicati come Hannah Montana (con canzoni rock) e come Miley Cyrus (con brani prevalentemente hip hop) la giovane artista americana ha venduto 8 milioni di copie; ha vinto in totale 30 dischi d’oro e di platino; il suo tour mondiale del 2007 ha registrato il tutto esaurito nelle 70 date (evento rarissimo); nel mondo sono stati venduti oltre 30 milioni di libri su Hannah Montana.

POESIA di FRANCO DIONESALVI

Carlo Cipparrone tradotto in inglese

CARLO Cipparrone è un poeta schivo e severo, che con grande sobrietà ha perseguito un itinerario di scrittura che si è mosso lungo coordinate sicure e robuste. Formatosi negli anni del neo-realismo, alla fine della stagione ermetica ma prima dell'estremismo neo-avanguardistico, si è caratterizzato negli anni per un verso aperto e pacato, lucido e indagatore, talora ironico, sovente amaro; un verso aperto e incline alla misura prosaica ma non per questo diluito o non dotato di sintesi e intensità. È nato e vive a Cosenza, ed è fra i

di musica country. Ed ecco, per chi conosce l'inglese e vuole saggiarne la resa poetica, una nota poesia di Cipparrone: “When an enemy dies / one should jump with joy, / and make happy toasts; I, instead, / still envy his young death. / He now lives in a green field: / he's the one doing barefoot somersaults on the grass, / an eternal twenty-year-old happy to be dead.” (Quando muore un nemico / si dovrebbero fare salti di gioia, / allegri brindisi; io invece, / invidio ancora la sua morte giovane. / Egli ora vive su un prato verde: / è lui che fa scalze capriole sull'erba; / eterno ventenne felice di essere morto”.

Una selezione dei versi dell’autore cosentino edita a New York fondatori e redattori della rivista “Capoverso”; ha pubblicato poi alcuni libri di poesia: “Le oscure radici” (1963), “L'ignoranza e altri versi” (1985), “Strategie nell'assedio” (1999). Ora una selezione delle sue poesie esce in inglese, all'interno di una collana di poeti italiani tradotti in inglese, diretta da Luigi Fontanella. “Mirror of glances”(specchio degli sguardi; Gradiva, New York) è il suo secondo libro pubblicato all'estero, dopo “Il tempo successivo” uscito in Polonia (edizioni Heliodor

di Varsavia, collana diretta da Pawel Krupka). Questa poesia, che ha rare impennate liriche, dal linguaggio per la maggior parte lineare, colloquiale, discorsivo, si è prestata ad una traduzione letterale strettamente linguistica, il più possibile fedele alle proprietà lessicali e sintattiche del testo, nel rispetto, oltre che dei contenuti, delle sue caratteristiche ritmico-musicali. Da segnalare la traduzione di Marta Bache-Wiig, nota in Calabria anche come esecutrice di concerti

La copertina

di ALESSANDRA MAGLIARO L'AMORE che fa male: ti ci ritrovi dentro e non riesci ad uscirne, ti autoinganna con i se, i ma, gli io ti cambierò oppure, da innamorato dell'amore, non lo eviti pur sapendo che dovresti. Sono gli amori tossici, quelli per cui amore fa rima con sofferenza, quelli che statisticamente quasi nessuno riesce ad evitare almeno una volta nella vita. A questi Amori altamente pericolosi lo psicologo Walter Riso ha dedicato un saggio che comprende otto stili affettivi, ne analizza i difetti, le dinamiche, i modi per evitarli o uscirne. L'amore sano esisterà pure ma in attesa di rasentare la perfezione qualcosa si perde per strada. Lo sbaglio in amore è infatti un classico, tra istinto masochistico e vocazione al sacrificio. Ma se prevenire è duro, curare si deve. E per il bene proprio. Se infatti l'infelicità dell'uno è inversamente proporzionale a quella dell'altro, c'è molto che non funziona e morire in servizio non ha senso, specie nel secondo millennio. Prendiamo gli istrionici, quell'intrigante miscela di seduzione, quel canto delle sirene difficile da evitare: sono persone specialiste nel catturare gli altri, l'amore con loro può diventare molesto, ai limiti del plagio, la storia sfociare in insalubre dipendenza. Ci sono poi i paranoici, quelli per cui la diffidenza e la presunta colpevolezza dell'altro sembrano rappresentarne la felicità: per loro l'altro in fondo è un nemico e il brutto è che ne sono pure gelosi. Il passivo-aggressivo è pessimista, indeciso, sonnolento e al tempo stesso sovversivo, fatto di dimenticanze e provocazioni, è lo stile distruttivo del nè con te nè senza di te. Il narcististico-egocentrico è quell'amore egoista per cui gli altri sono esseri inferiori o al meglio discepoli, l'autostima diventa autoesaltazione con il risultato che i bisogni dell'altro sono praticamente annullati e l'ammirazione incondizionata è la richiesta più lieve. Infine il caotico, imprevedibile, capriccioso stile borderline-instabile, immaturo fino alla morte, all'inizio soggiogante ma alla fine uno così prima lo eviti prima ti salvi. Walter Riso Amori altamente pericolosi Mondadori pp. 91, 17,00 euro

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Libri e letture 53

Mercoledì 20 maggio 2009


Mercoledì 20 maggio 2009

l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4

Nel lavoro evitate di trasformare delle semplici discussioni in una rissa. Prudenza in una nuova storia d'amore.

TORO 21/4 - 20/5

Nel lavoro assumere posizioni troppo dogmatiche può complicarvi la vita. In amore potrete concretizzare i vostri progetti.

GEMELLI 21/5 - 21/6

Con calma e freddezza risolverete meglio i problemi di lavoro che vi assillano. In amore la competizione vi danneggia.

CANCRO 22/6 - 22/7

Nei rapporti con i colleghi il vostro spirito conciliante vi aiuterà a superare i contrasti. In amore i vostri pensieri sono un po' confusi.

LEONE 23/7 - 23/8

In questi giorni nel lavoro vi sentite un po' nell'occhio del ciclone: mantenete la lucidità mentale. Tenete conto dei desideri del partner.

VERGINE 24/8 - 22/9

Periodo molto promettente per la vostra attività, malgrado la situazione generale sia difficile. Un amore sincero vi dà la carica.

ilCruciverba

ilRebus

BILANCIA 23/9 - 22/10

Grinta e determinazione vi aiuteranno a raggiungere i vostri obiettivi professionali. Non abusate del vostro fascino in amore.

SCORPIONE 23/10 - 22/11

Riflettete con calma: eviterete errori di valutazione nella vostra attività. Un amore naviga a gonfie vele.

SAGITTARIO 23/11 - 21/12

Finora non avete espresso tutte le vostre potenzialità nel lavoro: dovete cambiare linea di condotta. Grandi slanci in amore.

CAPRICORNO 22/12 - 20/1

Dopo un lungo travaglio vi siete chiariti gli obiettivi professionali: ora potete passare all'azione. Un amore scintillante vi aspetta.

Soluzione _____________________________________

ilSudoku

di Pasquale Grande

Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.

ACQUARIO 21/1 - 19/2

Nel lavoro cercate di non ostinarvi su questioni secondarie: non perdete di vista l'obiettivo. Sappiate essere affettuosi.

leSoluzioni

PESCI 20/2 - 20/3

REBUS:

F è nome; nomi S, T, E; rio SO = Fenomeno

Non avete fatto tutto quello che è nelle vostre possibilità per migliorare la posizione lavorativa. Legami sentimentali sempre più intriganti.

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54 Rubriche


PRIMA SERATA

21.10

FILM

21.05

RUBRICA

21.10

TALKSHOW

21.10

FILM

23.30

FILM

21.10

FILM

20.30

SPORT

Notte prima degli esami

Roberto Giacobbo

Fabio Fazio

Mission: Impossible 3

06.45 -AttualitàUnomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 07.35 -RubricaTg Parlamento 08.00 -TelegiornaleTg 1 08.20 -RubricaTg 1 Turbo - di motori 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.30 -TelegiornaleTg 1 Flash 09.35 -Previsioni del tempoLinea verde Meteo verde 10.50 -RubricaAppuntamento al cinema 11.00 -RubricaOcchio alla spesa 11.25 -Previsioni del tempoChe tempo fa 11.30 -TelegiornaleTg 1 12.00 -GiocoLa prova del cuoco 13.30 -TelegiornaleTelegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -RubricaVerdetto Finale 15.10 -RubricaFesta italiana 16.50 -RubricaTg Parlamento 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa 17.15 -AttualitàLa vita in diretta 18.50 -QuizL'Eredità 20.00 -TelegiornaleTelegiornale

06.00 -VideoframmentiScanzonatissima 06.20 -RubricaMedicina 33 06.25 -Real TvItalian Academy 2 06.55 -RubricaQuasi le sette 07.00 -RubricaCartoon Flakes 09.15 -RubricaGrazie dei fiori 09.45 -RubricaUn mondo a colori - Files 10.00 -AttualitàTg2punto.it 11.00 -Talk ShowInsieme sul Due 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg 2 Costume e società 13.55 -RubricaMedicina 33 14.00 -Real TvItalian Academy 2 15.00 -Rubrica Question Time 16.20 -Talk Show Ricomincio da qui 17.20 -Real TvElezioni europee 2009 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.10 -NewsRai Tg Sport 18.30 -Telegiornale Tg 2 19.00 -Sit ComPiloti 19.30 -TelefilmSquadra speciale Lipsia

06.30 -AttualitàIl caffè di Corradino Mineo 07.30 -AttualitàTGR Buongiorno Regione 08.00 -AttualitàRai News 24 08.15 -RubricaLa storia siamo noi 09.15 -RubricaVerba volant 09.20 -RubricaCominciamo bene 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -Sport92° Giro d'Italia - Ciclismo 12.45 -AttualitàLe storie - Diario italiano 13.05 -TELENOVELA Terra nostra 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTg 3 14.50 -RubricaTGR Leonardo 15.00 -RubricaTGR Neapolis 15.10 -TelegiornaleTG3 Flash L.I.S. 15.15 -Sport92° Giro d'Italia - Ciclismo 18.10 -GiocoCose dell'altro Geo 18.15 -RubricaGeo & Geo 18.20 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -TeleromanzoAgrodolce

06.00 -RubricaTg 5 Prima pagina 07.55 -NewsTraffico 07:57 - Previsioni del tempoMeteo 5 07:58 - RubricaBorsa e monete - di finanza 08.00 -TelegiornaleTg 5 Mattina 08.40 -AttualitàMattino Cinque 09.15 -RubricaIl libro della Repubblica 10.00 -TelegiornaleTg 5 - Ore 10 10.05 -AttualitàMattino Cinque 11.00 -RubricaForum 13.00 -Telegiornale Tg 5 13.40 -Previsioni del tempoMeteo 5 13:41 - Soap OperaBeautiful 14.10 -TeleromanzoCentoVetrine 14.45 -Talk Show Uomini e donne 16.15 -RotocalcoPomeriggio Cinque 18.00 -TelegiornaleTg5 minuti 18.05 -Rotocalco Pomeriggio Cinque 18.50 -QuizChi vuol essere milionario? 20.00 -Telegiornale Tg 5

07.10 -TelefilmQuincy 08.10 -TelefilmHunter 09.00 -TelefilmNash Bridges 10.05 -Soap OperaFebbre d'amore 10.30 -TelefilmUltime dal cielo 11.30 -TelegiornaleTg 4 11:38 - NewsVie d'Italia 11.40 -TelefilmUn detective in corsia 12.25 -TelefilmDistretto di polizia 13.30 -TelegiornaleTg 4 13.55 -Previsioni del tempoMeteo 14.00 -RubricaSessione pomeridiana: il tribunale di Forum 15.45 -TelefilmWolff un poliziotto a Berlino 16.00 -Soap OperaSentieri 16.55 -FilmUna famiglia nel West: un nuovo inizio con Erin Cottrell, Logan Bartholomew, Wil iam Morgan Sheppard, James Tupper, Frank McRae- regia di Michael Landon jr., (USA) - 2005 18.55 -Telegiornale Tg 4 19.20 -Previsioni del tempoMeteo 19.35 -Soap OperaTempesta d'amore

06.35 -Cartoni 09.00 -Sit ComWilly, il Principe di Bel Air 09.25 -TelefilmXena 10.20 -TelefilmBaywatch 11.15 -TelefilmSupercar 12.15 -RubricaSecondo voi 12.25 -TelegiornaleStudio Aperto 13.00 -NewsStudio Sport 13.40 -CartoniDragon Ball GT 14.05 -CartoniDetective Conan 14.30 -CartoniI Simpson 15.00 -Film TvTaking 5 - Una rock band in ostaggio con A. Tal - regia di Andrew Waller (USA) - 2007 16.55 -Sit ComHannah Montana 17.30 -CartoniBakugan 17.45 -CartoniGormiti 18.05 -CartoniSpongebob 18.30 -TelegiornaleStudio Aperto 19.00 -NewsStudio Sport 19.30 -CartoniI Simpson 19.50 -Sit ComCamera Café - Ristretto 20.05 -Sit ComCamera Café

06.00 -TelegiornaleTg La 7 07.00 -RubricaOmnibus 09.15 -AttualitàOmnibus Life 10.10 -NewsPunto Tg 10.15 -RubricaDue minuti un libro 10.20 -RubricaMovie Flash 10.25 -TelefilmIl tocco di un angelo 11.25 -RubricaMovie Flash 11.30 -TelefilmMatlock 12.30 -Telegiornale Tg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmL'ispettore Tibbs 14.00 -Film Carmen Jones con Dorothy Dandridge, Harry Belafonte, Olga James - regia di Otto Preminger (USA) - 1954 16.00 -RubricaMovie Flash 16.05 -TelefilmRelic Hunter 17.05 -RubricaAtlantide, Storie di uomini e di mondi 19.00 -TelefilmJAG 20.00 -Telegiornale Tg La7

20.30 -GiocoAffari tuoi 21.10 -FilmNotte prima degli esami con Nicolas Vaporidis, Cristiana Capotondi - regia di Fausto Brizzi (Ita) - 2006 23.00 -TelegiornaleTg 1 23.05 -AttualitàPorta a Porta

20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.05 -Rubrica Voyager - Ai confini della conoscenza 23.05 -TelegiornaleTg 2 23.20 -RubricaLa storia siamo noi

20.35 -Soap Opera Un posto al sole 21.05 -Telegiornale Tg3 21.10 -Talk ShowSpeciale Che Tempo Fa 23.30 -Talk ShowParla con me

20:30 - Tg satiricoStriscia la notizia - La voce della supplenza 21.10 -FilmMission: Impossible 3 con Tom Cruise, Michelle Monaghan, Ving Rhames - regia di J.J. Abrams (USA) - 2006 23.30 -RubricaMatrix

20.30 -TelefilmWalker Texas Ranger 21.10 -Film Chi trova un amico trova un tesoro con T. Hill, B. Spencer - regia di Sergio Corbucci (Ita) - 1981 23.30 -FilmTravolti dal destino

20.30 -Gioco La ruota della fortuna 21.10 -FilmMatilda sei mitica con M. Wilson, R. Perlman - regia di Danny De Vito (USA) - 1996 23.10 -ShowChiambretti night - Solo per numeri uno

20.30 -Sport Coppa Uefa - Calcio 23.00 -Rubrica Post-Partita 23.35 -Show Victor Victoria

00.40 -TelegiornaleTg 1 01.20 -RubricaSottovoce 01.50 -RubricaArt News 02.25 -VideoframmentiSuperStar 03.00 -FilmSquadra antitruffa con T. Milian - regia di Bruno Corbucci (Ita) - 1977

00.25 -Talk ShowXII Round 2089 00.55 -TelegiornaleTg Parlamento 01.05 -RubricaReparto corse 01.35 -RubricaAlmanacco 01.55 -RubricaTg 2 Costume e società 02.15 -TelefilmMoscacieca 03.00 -VideoframmentiVideocomic

00.00 -TelegiornaleTg 3 Linea notte 00.10 -TelegiornaleTg Regione 01.00 -RubricaAppuntamento al cinema 01.10 -RubricaGiro Notte 01.40 -RubricaRai Educational 02.40 -RubricaFuori orario 02.45 -AttualitàRai News 24

01.30 -TelegiornaleTg 5 Notte 01:59 - Previsioni del tempoMeteo 5 02.00 -Tg satiricoStriscia la notizia 02.45 -TelefilmThe Guardian 03.40 -TelegiornaleTg 5 Notte 04.10 -Previsioni del tempoMeteo 5 04.15 -TelefilmSquadra emergenza

01.25 -TelegiornaleTG4 - Rassegna stampa 01.50 -FilmThe door in the floor con J. Bridges - regia di Tod Williams (USA) - 2004 03.40 -RubricaPeste e corna e gocce... 03.45 -TelefilmBlue murder

01.20 -NewsStudio Sport 01.45 -TelegiornaleStudio Aperto 02.00 -MusicaleTalent 1 Player 02.40 -FilmBrothers of war - Sotto due bandiere con J. Dong-Kun - regia di Kang Je-gyu (Corea del Sud) - 2004

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Travolti dal destino

Matilda sei mitica

Werder Brema Shakhtar Donetsk

leTrame

LA 7

ORE 14.00

CARMEN JONES con D. Dandridge, H. Belafonte - regia di Otto Preminger (Usa) - 1954 Carmen Jones è un'operaia che lavora in una fabbrica di paracaduti, presidiata da un reggimento di aviatori statunitensi. Un giorno litiga con una collega e danneggia irreparabilmente un paracadute. L'inflessibile sergente Brown pretende che la donna venga rinchiusa nella prigione di Jacksonville, e la affida al caporale Joe. Tra Carmen e Joe inizia un rapporto in bilico tra il ...

CANALE 5

ORE 21.10

MISSION: IMPOSSIBLE 3 con T. Cruise, M. Monaghan, V. Rhames, K. Russell - regia di J.J. Abrams (Usa) - 2006 Ethan Hunt, in procinto di sposarsi con Julia, ha deciso di ritirarsi dalla squadra operativa della Imf per dedicarsi esclusivamente all'addestramento di nuovi agenti. Lo spietato trafficante d'armi Owen Davian lo costringe però a tornare sui suoi passi...

RETE 4

ORE 16.55

UNA FAMIGLIA NEL WEST: UN NUOVO INIZIO con Erin Cottrell, Logan Bartholomew, William Morgan Sheppard, James Tupper, Frank McRae- regia di Michael Landon jr., (USA) - 2005 Stati Uniti, tardo '800: Missie, giovane insegnante in attesa di un bambino, asseconda il sogno del marito Willie, ovvero costruire un ranch nel West. Dopo un lungo viaggio, i due giugono a Tettsford Junction, rilevano un terreno incolto e, con l'aiuto di nuovi amici, si mettono duramente al lavoro.

RETE 4

ORE 21.10

CHI TROVA UN AMICO TROVA UN TESORO con T. Hill, B. Spencer, J. Fujioka - regia di Sergio Corbucci (Ita) - 1981 Inseguito da alcuni killer, Alan si rifugia e si nasconde sulla barca di Charlie, un navigatore solitario, che si appresta a fare il giro del mondo sponsorizzato da una ditta di marmellate. Charlie salpa ignaro di tutto e quando scopre il clandestino a bordo è ormai troppo tardi. Alan però ha in mente qualcosa: con una serie di stratagemmi, dirotta...

RAI 1

ORE 21.10

NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI con G. Faletti, C. Capotondi, S. Maestri, N. Vaporidis - regia di Fausto Brizzi (Ita) - 2006 Luca e i suoi amici si preparano ad affrontare il vecchio esame di maturità degli anni '80. La fortuna sembra voltare loro le spalle: in particolare a Luca, che litiga con il professore di lettere, poi membro interno della commissione esaminatrice; quindi conosce Claudia e se ne innamora, ma lei è già fidanzata con un giovane energumeno...

RETE 4

ORE 23.30

TRAVOLTI DAL DESTINO con Madonna, A. Giannini - regia di Guy Ritchie (G.B.) - 2002 La ricca e viziata Amber è in crociera su uno yacht dalla Grecia all'Italia col marito Anthony e quattro amici. La vita di mare non corrisponde agli standard elevati della donna, che riversa la propria insoddisfazione sul mite pescatore italiano Giuseppe, colpevole di averle messo gli occhi addosso. Caso vuole che mentre Giuseppe, su un battellino, accompagna Amber a raggiungere...

Pieno di ascolti per i “Cesaroni” RAI UNO Affari tuoi L'eredita' La partita del cuore L'eredita' la sfida

ora 20.41 19.49 21.15 18.51

ascolto 6.223 5.159 3.953 3.342

RAI DUE Ricominciare Tg2-costume e societa' Tg2-medicina 33 Pres.ricominciare

21.12 13.33 13.52 21.03

2.400 1.974 1.431 1.187

RAI TRE Un posto al sole Agente 007 solo per i Agrodolce Blob di tutto di piu'

20.37 21.10 20.15 19.59

2.847 2.223 1.764 1.678

CANALE 5 I cesaroni Striscia la notizia Beautiful Cento vetrine

21.24 20.46 13.41 14.11

7.188 6.972 4.262 3.709

ITALIA 1 The fast and the I simpson Detective conan Dragon ball gt

21.12 14.33 14.07 13.41

3.013 2.288 1.912 1.890

RETE 4 Il comandante florent Walker texas ranger Sessione pomeridiana Tempesta d'amore

21.13 20.29 14.05 19.43

2.549 2.218 1.793 1.664

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Televisioni 55

Mercoledì 20 maggio 2009


CONDANNATO L’AVVOCATO INGLESE

FOLINO ROMPE IL SILENZIO

«Mills mentì perchè corrotto da Berlusconi» Il premier: «E’ una sentenza scandalosa» Franceschini: «Si faccia processare». Lui: «No e poi no»

A Rionero arrivano i lavoratori mister Day L’ex assessore a ruota libera sulla politica Duro contro Viceconte e il centrodestra

alle pagine 6 e 7

Anno 8 n.122€ 1.00

alle pagine 10 e 11

www.ilquotidianodellabasilicata.it

Mercoledì 20 maggio 2009

Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466

Il governatore De Filippo sul Ddl che, complice la Lega, destinerà le royalties locali anche ad altre regioni

Petrolio: «Ci hanno ingannato» «Facciamo fronte comune, costruiamo una lobby parlamentare anche con l’opposizione» di VITO DE FILIPPO

LA VERTENZA FIAT: esclusiva di Affaritaliani.it

I NOSTRI SCRITTORI

Chiudono Pomigliano e Termini Imerese Melfi si salva, dal Lingotto no comment Scajola insiste che l’Italia non sarà toccata ma la mappa degli stabilimenti dice il contrario PARLANDO CON LE TUTE BLU Alla fermata del pullman, dopo il turno delle sei di MARIATERESA LABANCA POTENZA - Dall’unica periferia dell’impero Fiat risparmiata dalla crisi dell’auto, si guarda con un misto di incertezza e speranza alle manovre dell’indomito condottiero Marchionne.Le notizie sulla possibile chiusura di stabilimenti italiani non riguardano Melfi. La paura non abita nello stabilimento di San Nicola. Eppure, di confusione ce n’è molta. Tra le tute blu della Sata i pareri sono più divisi che mai. segue a pagina 13

Nucleare lucano Novità dagli Usa alle pagine 8 e 9

a pagina 13

Due tecnici convenzionati per eseguire dei lavori che potevano fare i dipendenti interni

La Corte dei conti: «Arbea, ente spendaccione» Chiesta una condanna per Di Mauro: 174 mila euro

Di Mauro

Fiera del libro

La Basilicata a Torino esce dal guscio Cappelli Di Consoli Lupo Nigro un reportage dal Lingotto di Antonio Celano alle pagine 48 e 49

a pagina 12

SPORT

Intervista a Postiglione

«Avanzo un milione e mezzo di crediti»

Franceschini scrive lettere elettorali ai defunti. La stessa cosa era successa anche con Veltroni

«Cara elettrice...» ma la signora è morta 8 anni fa POTENZA - IN campagna elettorale, come in amore, tutto è lecito. Anche chiamare a raccolta gli elettori dall’altro mondo, evidentemente. La signora Elena Pace, per esempio, è morta otto anni fa. Eppure c’è ancora chi pensa a lei e le scrive una lunga e sentita lettera. Il mittente è Franceschini, segretario Pd. a pagina 23

a pagina 40

Potenza città della cultura? Toppe d'asfalto in Piazza Prefettura.

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CARO Direttore, solo i toni accelerati di una polemica elettorale che al suo inizio ha già consumato troppa apologia e molta propaganda, mi hanno trattenuto dal prendere parte ad una discussione di merito sul ddl 1195 che reputo urgente e responsabile, almeno per il carico deleterio che riversa sulla Basilicata. Ma il riserbo istituzionale che mi sono segue a pagina 8


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26 Maggio 2009

CORIGLIANO INTERVISTA AL CANDIDATO A SINDACO DEL CENTROSINISTRA ALDO ALGIERI

verso le elezioni di Donatella Guido

lare e a trattare con la gente, a entrare nei problemi della gente. Conosce le “ferite” della sua città dal basso. Dalla base. Perché l’andamento del mercato, e quello automobilistico in particolar modo, è indice spietato di come vanno le cose in una società. Algieri è anche un uomo riservato, dall’eloquio semplice e diretto. «I politici di lungo corso parlano tanto, io no. Tra l’altro, dopo un quarto d’ora la curva d’interesse si abbassa». Si definisce una persona onesta, un lavoratore onesto, un coriglianese onesto, lo ha voluto dimostrare dimettendosi “al buio”, prima

della competizione elettorale, dalle numerose cariche ricoperte in importanti enti e istituzioni. E l’onestà è proprio una delle parole che ha scelto per decodificare il suo programma elettorale. Si presenta con sei liste: quella del PD che schiera tutti i dirigenti del partito, dal segretario cittadino Leonardo Zangaro all’ex sindaco Giovanni Battista Genova, «una lista molto forte, più politica»; Rifondazione Comunista; Italia dei Valori; Comunisti Italiani per la Sinistra; Socialisti – Democratici – Ambientalisti; “Per Corigliano”, fatta personalmente da Algieri a supporto della propria candida-

tura, «tutta gente che non ha mai fatto politica e che proviene dalla società civile, dal mondo del lavoro, tra cui molti giovani e donne». Significativo il simbolo scelto per questa lista, con i tre elementi che meglio identificano Corigliano, il castello, le clementine, il mare, e che rimandano al turismo, all’agricoltura e alla pesca. Le risorse su cui puntare per dare una forte sterzata al volano dell’economia locale. «Sono molto contento della composizione delle mie liste, 174 candidati di alto livello, che rappresentano tutte le categorie professionali. Ci sono uomini di cultura, medici, artigiani, qual-

che industriale, imprenditori, bancari, giovani laureati, qualche giornalista. E poi le donne, sono 55. Avranno molto spazio nella nostra futura giunta, perché ritengo siano meno compromesse degli uomini, più decise e determinate. Daranno un grosso contributo alla città». Niente movimenti nel suo “esercito”? Di recente ne sono nati troppi a Corigliano, vuol dire che la politica non è riuscita a soddisfare le esigenze dei cittadini. Sono indubbiamente importanti perché contribuiscono alla crescita della città, ma sono necessari soltanto nel momento in cui

scendono direttamente in campo esponendosi con liste proprie. Come nel caso di Geraci. Al contrario non capisco che senso abbia fare un movimento che è portatore di interessi per poi candidarsi in una lista politica. Quindi, esclusi alcuni che esprimono veramente idee concrete e serie, gli altri sono “movimenti di condominio” messi in piedi da un paio di persone che non avendo forza elettorale cercano canali alternativi. Questo non aiuta la politica. E’ strumentale. In passato il Movimento Centro Storico determinò addirittura la vittoria di Genova. Certamente un movimento mol-

PARTITO DEMOCRATICO

ITALIA DEI VALORI

RIFONDAZIONE PARTITO COMUNISTA

SOCIALISTI DEMOCRATICI AMBIENTALISTI

COMUNISTI ITALIANI PER LA SINISTRA

PER CORIGLIANO

1) Zangaro Leonardo Antonio 2) Abbruzzese Genn. 3) Capalbo Valeria 4) Caroli Alessandro 5) Cirò Francesco 6) Costa P. Giorgio 7) Di Iacovo Simona 8) Ferraro Gaetano 9) Florea Carmen Ionica 10) Fusaro Carmen Emiliana 11) Genova Giovanni Battista 12) Iacino Luigi 13) Iacucci Adolfo detto Nello 14) Le Fosse Giusep. detto Pino 15) Mangano Pietro 16) Marasco Franc. 17) Martilotti Salvat. 18) Massimilla Teresa 19) Occhiuzzo Sergio 20) Paldino Giuseppe 21) Pistoia Giovanni 22) Romano Giovanni 23) Romeo Maria 24) Salimbeni Maria 25) Spezzano Giovanni 26) Toscano Michele 27) Trebisonda Antonio 28) Viteritti Damiano 29) De Patto Sandro 30) Contabile Antonio

1) Mosaico Cosimo 2) Passerini Antonio Francesco 3) Santella Luigi 4) Sisca Salvatore 5) Bartoletti Katiuscia 6) Beraldi Valeria 7) Cafà Gaspare 8) Casciaro Bombina detta Bina 9) Cumino Aldo 10) De Bartolo Luigi 11) De Carlo Francesco 12) De Cicco Antonio 13) De Cicco Elvira 14) De Gaetano Francesco 15) De Luca Claudia 16) Foglia Adolfo 17) Forace Domenico 18) Genova Filomena detta Minella 19) La Porta Enza 20) Luise Silio 21) Luzzi Maria 22) Milito Francesco Domenico 23) Paldino Daniela 24) Perrella Giuseppe 25) Pipieri Caterina 26) Simone Domunico 27) Taranto Giovanni 28) Terranova Carla 29) Vigliaturo Francesco 30) Zampino Giuseppe

1) Fusaro Lorenzo 2) Gorgoglione Antonio 3) Abbruzzese Valentino 4) Ambrosio Rodolfo 5) Berardi Emanuele 6) Bonamassa Giovanni 7) Bresci Maurizio 8) Capriccioso Inferma 9) Cosenza Vincenzo 10) Curia Alessandro 11) De Marco Antonio 12) Farina Gianfranco 13) Gallina Mario 14) Gentile Mariagrazia 15) Godino Augusto 16) Graziani Vincenzina 17) Laise Alberto 18) Lazzarano Francesco 19) Libonati Anna 20) Pascuzzo Bruno 21) Quattrone Nicola Domenico 22) Roma Anna 23) Roma Elena 24) Sapia Giorgio 25) Saracino Maria 26) Sciumbata Ida detta Marida 27) Schifini Tullio 28) Strusi Francesco 29) Tassone Rocco 30) Veneziano Francesco

1) Amato Giovanni Battista 2) Capalbo Piero Luigi 3) Capparelli Angelo Maria 4) Caputo Luigi 5) Catapano Alfonso 6) Chiurco Roberto 7) Cosenza Francesco 8) Costa Francesco 9) De Luca Francesco 10) De Simone Francesco Cosimo 11) Donato Dante 12) Felicetti Francesco 13) Florio Maria Carmela 14) Gencarelli Josè Luis 15) Gradilone Giovanni Cosimo 16) Gradilone Valentina 17) Iannini Luigi 18) Logaldo Francesco Saverio 19) Manfredi Salvatore Antonio 20) Meligeni Iolanda 21) Mendicino Atanasio 22) Mendicino Giuseppe 23) Mezzotero Piet. Paolo 24) Orefice Francesca 25) Pedace Gianfranco 26) Pezzo Antonio Natale 27) Ritacco Federico 28) Spezzano Emilio 29) Trovato Domenico 30) Luzzi Pietro

1) Manfrinato Luciano 2) Azzaro Sonia 3) Algieri Giorgio 4) Bonofiglio Susanna 5) Capalbo Michele 6) Cimino Loredana 7) De Addario Giuseppe 8) De Simone Costantino 9) Di Novi Francesco 10) Giglio Claudia 11) Giglio Rosa 12) Ginese Giuseppina 13) Ponte Domenico 14) Presta Mario 15) Sposato Grazia 16) Zangaro Serafino 17) Gallina Rosa 18) Rotella Bombina 19) Lunelli Maria 20) Morrone Giacomo 21) Morrone Raffaele 22) Guido Angela 23) Avella Maria Pompea 24) Cimino Giuseppe Leonardo

1) Abbruzzese Daniela 2) Algieri Francesco 3) Altimari Luigi detto Peppino 4) Amato Giorgio 5) Ardito Rosalba 6) Aversente Annalisa 7) Biondino Marta 8) Buonofiglio Claudia 9) Capalbo Angela 10) Coschignano Antonio 11) De Rosis Alessandro 12) Di Vincenzo Alfonso 13) Figola Alfonso 14) Greco Daniela 15) Iacino Cristina 16) Meligeni Vincenzo Francesco 17) Mitri Tiziana 18) Montalto Antonio 19) Paldino Carla Daniela 20) Pasqua Pietro 21) Patrizio Sergio 22) Pellegrino Rosella 23) Perri Immacolata 24) Pettinato Domenico 25) Rizzo Alfonso 26) Romanello Fabio 27) Sabino Giuseppe 28) De Lio Antonio 29) Servidio Carmine 30) Triolo Maria Carmela

invece non si conoscono neanche le aziende che operano sul territorio. Bisogna aprire le porte agli investimenti che vengono da fuori. Occorre, in poche parole, avere una visione globale che parta dai servizi e dalla sicurezza. Ma la situazione su questi due fronti purtroppo non è rosea. Allo scalo, per esempio, c’è un ufficio postale dove la gente si mette in fila dalle 6 del mattino. A Schiavonea, che è diventato il centro di tutti gli extracomunitari presenti sul territorio, in regola e non in regola, i cittadini sono lasciati soli. Non c’è un presidio di sicurezza. Ritornando al lavoro, ho un paio di progetti interessanti. Che tipo di progetti? Uno si basa sul credito e l’altro sugli stage. Partiamo dal primo, che porterò avanti indipendentemente dalla mia elezione a sindaco. In questi giorni ho fatto un accordo con alcuni Istituti bancari. L’accordo prevede che le banche eroghino in sei anni 3 milioni di euro da destinare ai giovani che vogliono investire prevalentemente nel centro storico e a Schiavonea. Gli interessi, 3-4 mila euro all’anno, una cifra irrisoria, li pagherà il Comune con altri enti pubblici e privati. Ovviamente per ottenere i soldi dalle banche bisogna avere diritto al credito; per ovviare a ciò, una volta fatta la scelta del sindaco, Corigliano dovrà aderire urgentemente alla Banca di Garanzia, frutto di un accordo, per cui sono stati già stanziati 16 milioni di euro, tra la Camera di Commercio e la Provincia di Cosenza. Così sarà il Comune stesso a dare le garanzie che servono ai nostri cittadini per accedere al credito. Il secondo progetto? Qualche anno fa, come amministratore di Assindustria, ho portato a Corigliano un contratto di stage che prevedeva un minimo di 400 euro al mese per i giovani disoccupati. Ho riproposto quella formula ai sindacati portando il minimo a 600 euro al mese. I giovani faranno questo stage presso tutte le aziende che aderiranno all’iniziativa. Negli ultimi tre anni su 374 stage con contratti a tempo determinato, 174 sono passati a tempo indeterminato. Ho proposto anche di pensare a uno stage rivolto ai 40-50enni, fascia oggi molto colpita dal fenomeno disoccupazione con l’aggravante della famiglia a carico, in cui il Comune si potrà impegnare a offrire un’integrazione di 200/300 euro al mese e portare così la cifra mensile complessiva a 800/900 euro. I soldi si trovano, basta razionalizzare un po’ le spese comunali. Infine, Corigliano è pulita. Ci riferiamo al decoro urbano, che manca. Andrebbe rivisto il contratto con la Sibaritide perché tra poco scoppierà il problema della spazzatura; andrebbero fatte delle isole ecologiche per raccogliere i rifiuti ingombranti (almeno 6); andrebbero rifatti i regolamenti perché è impensabile che chiunque possa rompere una strada per far passare i cavi e poi nessuno paghi; andrebbero rifatti e controllati i regolamenti per quanto riguarda le affissioni. In questa città, poi, non c’è neanche il “diritto di sosta”. Alle fermate degli autobus, infatti, mancano panchine e tettoie per ripararsi dalla pioggia. Insomma, Corigliano deve diventare più bella e vivibile. Per questo abbiamo intenzione di bandire dei concorsi, come il più bel balcone fiorito, e di aprire un ufficio del

decoro presso il quale la gente si può rivolgere anche in forma anonima per denunciare i misfatti contro il patrimonio del Comune. I cittadini devono essere stimolati e se ci daranno una mano nel giro di 7-8 mesi faremo importanti passi avanti. Nel frattempo ho lanciato loro un appello: «Finché non ci sarà il nuovo sindaco, mantenete pulita la vostra città, anche se non avete i servizi». Per noi queste sono necessità essenziali. La definisco la “cultura dell’agio”, perché non possiamo parlare di grandi progetti se alla gente manca l’essenziale. Poi c’è l’altra parte del nostro programma politico. Che si sviluppa? Tra le altre cose, sui fondi europei, su come attingerli. Vogliamo allestire un Ufficio Europa, con una squadra che lavori solo sull’intercettazione dei fondi comunitari. Casse comunali in soffe-

MUNICIPALE 9

ECCO CHI SONO Il candidato a sindaco del centrosinistra in quota PD, Aldo Algieri, ha 54 anni, è sposato da 23 anni con Gabriella, farmacista, ha 3 figli di 22, 20 e 16 anni. Dopo la laurea in Giurisprudenza conseguita a Ferrara e la specializzazione presso le università di Bari e di Pavia, è magistrato onorario per due anni presso il circondario di Rossano e successivamente presso la sede di Corigliano. A 29 anni decide di continuare l’attività di famiglia nel settore automobilistico e fonda, nel 1984, la Sacal, un’azienda con oltre 60 dipendenti «che ha assunto elevati livelli di conoscenza e di mercato non solo in provincia ma in tutta la regione». L’imprenditore coriglianese ha anche interessi nel turismo alberghiero. Numerose le cariche. Presidente del Confidi Confindustria Cosenza, amministratore di Assindustria Cosenza e componente del Consiglio direttivo, membro di diversi Cda di Istituti bancari, componente della Consulta del Porto di Sibari. «Questo fino a qualche giorno fa, adesso mi sono dimesso, ho lasciato tutto per dedicarmi a Corigliano». Scende in politica nel 1975 candidandosi con la Democrazia Cristiana, sindaco Giampiero Morrone. «Avevo 19 anni e sono stato il primo dei non eletti. Quando uno dei consiglieri si è dimesso sarei potuto subentrare ma non lo feci perché ero già all’università». Riaggancia la politica negli anni Novanta «e dal momento che la Dc si era disgregata, scelsi il centrosinistra perché culturalmente a me più vicino». A Corigliano porta il Partito Popolare confluito poi ne la Margherita. «Nel 2001 mi sono candidato e sono stato il primo eletto. Sono stato anche vicesindaco di Genova». Aderisce in seguito al Partito Democratico.

renza. Difficile risanarle? E’ un argomento su cui si fantastica molto. C’è un disavanzo di qualche milione di euro. Credo che una città come Corigliano,

con le sue potenzialità economiche e territoriali, applicando le regole, possa uscire fuori dall’impasse in 8 mesi, non di più. Dove li prenderà i soldi? Certamente non soltanto dalla riscossione dei tributi. Bisogna riorganizzare il patrimonio e vendere quello che pesa al Comune. Per esempio, ci sono aree in disuso che però devono essere mantenute per decoro e che quindi costano, inutilmente. Ci sono proprietà che rendono la metà di quello che il Comune paga in termini di tasse e manutenzione, paghiamo affitti che non ci servono più e poi ci sono i grandi crediti che il Comune avanza. E sono soltanto alcuni esempi. Ne faccia un altro. La scuola. Abbiamo proposto ai dirigenti delle scuole comunali di riordinare le spese correnti, spesso su telefoni e corrente elettrica queste strutture hanno sprechi eccezionali. L’equivalente di quello che risparmieranno potranno gestirlo per i progetti scolastici. Assegneremo loro anche un budget per la manutenzione ordinaria. Inoltre, cosa mai fatta prima, voglio partecipare alla Programmazione territoriale che, secondo la legge Bassanini, deve aiutare i responsabili delle scuole a formare il tipo di cittadino di cui ha bisogno Corigliano. Occorrono degli indirizzi formativi programmati e calati nella realtà. Noi abbiamo bisogno di formare, a partire dalle Elementari, la classe dirigente del futuro. Basta cementificazione o cementificazione regolata? Cementificazione regolata con l’istituto della perequazione che dà la possibilità alla città di avere entrate superiori alle attuali. Se un costruttore vuole costruire, un lotto lo deve dare al Comune che può venderlo. Dobbiamo applicare quello che la legge permette ai Comuni per fare cassa. Credo che i pochi costruttori sopravvissuti alla crisi in questa città non abbiano interesse a non applicare le regole. La crisi seleziona i migliori, resiste chi lavora meglio. Quella dei costruttori è una categoria importante perché dà lavoro. Bisogna trovare una formula di collaborazione con regole precise. Cosa si aspettano i coriglianesi dopo le Amministrative? Si aspettano il lavoro, un’azione più incisiva verso i giovani, la sanità che funzioni meglio. Se si arriva al ballottaggio, chi vorrebbe come sfidante? Colui che viene votato dalla gente. Il sindaco e la coalizione che ha più consensi tra la gente. Ed è giusto che sia così. Se al ballottaggio dovessero andare il Pdl e Geraci, chi appoggerete? Non ce lo siamo proprio posti questo interrogativo, perché con certezza andremo noi al ballottaggio. Sempre che non vinciamo in prima battuta. Cosa farebbe per prima cosa da sindaco? Rendere pulita e decorosa la città. E’ una necessità richiesta dalla gente. Attraverso il decoro

passa il senso di appartenenza a una città. E’ importante che il sindaco mantenga una certa autonomia rispetto alle indicazioni del suo partito? E’ una prerogativa attribuita dalla legge a ogni sindaco. D’altra parte è stato proprio il centrosinistra a lasciarmi libero di operare. Certamente avrò dei suggerimenti, avrò i partiti al mio fianco, la loro collaborazione. Corigliano ha bisogno di un politico-tecnico e io credo di esserlo. Ho una storia alle spalle che è la storia del fare, che metto al servizio della città. La sua squadra. Sceglierò gente credibile. Le donne avranno la giusta visibilità e anche i giovani. Anzi ci sarà un assessorato per le politiche giovanili. Nel suo schieramento convivono anime molto diverse, come sono i rapporti con la parte più estrema della sinistra? Non è stato difficile colloquiare con loro, né difficile convivere con loro. Ci sono momenti in cui la storia di una città, di un paese, richiede responsabilità. Per questo, insieme, abbiamo superato ogni diversità di cultura e di provenienza. Gli interessi sono in comune e siamo tutti fedeli al progetto. Può essere penalizzante per voi avere alle spalle 8 anni di governo appesantiti da una serie di commissariamenti e diverse problematiche? No. Alla gente si propone un progetto e se piace si sente coinvolta. I cittadini hanno bisogno di buona politica, per uscire dalla crisi. In ogni caso, secondo me l’amministrazione Genova ha lavorato benissimo. Ma non è stata pubblicizzata abbastanza verso l’esterno. Ha fatto qualcosa che nessun altro in Italia ha fatto, ha stabilizzato gli Lsu e gli Lpu. L’amministrazione De Rosis, invece, non ha proprio avuto la possibilità di governare, grazie alla destra che ha impugnato tutto. Su Armando non possiamo dare nessun giudizio politico, perché non ha avuto la possibilità di esprimersi. Per la sua nota attività imprenditoriale e per gli importanti ruoli ricoperti, molti la indicano come candidato dei “poteri forti”. Si riconosce in questa definizione? Sono una persona che proviene dal mondo del lavoro, un mondo fatto da imprenditori e dipendenti. Nella mia azienda ho un turn over che va dal 5 al 6 per cento, vuol dire che ci sono collaboratori da almeno 30 anni. Sono partito con un solo dipendente e un solo ragioniere. Ho lavorato sodo. Se ho delle conoscenze, dei rapporti, dei contatti importanti questo è soltanto un valore aggiunto per la città. I contatti e i rapporti dovranno servire a portare investimenti, dovranno servire alla causa di Corigliano. Quello che conta è che io sia, e sia considerato, una persona per bene. E non credo che qualcuno possa dire qualcosa in proposito. Corigliano deve proiettarsi al di là del Crati. Ha enormi potenzialità e noi dobbiamo esportarle, non tenerle all’interno. Questa è una delle mie missioni.

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Committente: Aldo Algieri

«Vede quella grande area verde? E’ di proprietà del Comune e c’è un signore che vorrebbe comprarla. Al Comune costa mantenerla, per tenerla pulita e decorosa, ma non ha alcuna utilità. Vendendola, facciamo contento il signore e racimoliamo un po’ di soldini». Aldo Algieri è un uomo pratico, si porta dietro tutto il pragmatismo di un imprenditore che da circa 30 anni è a capo di un’azienda che deve mandare avanti giorno dopo giorno. In periodi floridi e in periodi di crisi. E’ un uomo abituato a par-

«In pochi mesi ci lasceremo la crisi alle spalle»

to presente che diede un importante contributo, ma non determinò la vittoria di Genova. La sua vittoria è stata determinata da quella forza di centro, la Margherita, vero elemento di novità, che io e i miei amici abbiamo fatto nascere a Corigliano. A quel movimento, però, andava riconosciuto il diritto di fare politica perché si presentò con una lista. Cosa ne pensa, invece, della “Francesco Dragosei”, il laboratorio messo in piedi dall’ex sindaco Giampiero Morrone insieme ad altre persone di comprovata esperienza amministrativa? E’ diverso. Non è un movimento ma un’associazione. Un laboratorio politico fuori degli schemi di partito. E’ un laboratorio di stimoli, formato da persone che vogliono mettere al servizio della politica la propria esperienza. Ben vengano iniziative di questo tipo. Corigliano ha bisogno di stimoli e il sindaco che andrà a governare non dovrà essere lasciato solo. Il cittadino, finite le elezioni, non deve sparire. Sbaglia la parte politica che non li coinvolge e sbagliano i cittadini che non si sentono coinvolti. Nel suo programma e sui manifesti elettorali ricorrono tre frasi: Corigliano è onesta, Corigliano lavora, Corigliano è pulita. Sono i tre temi cardine del mio programma. Ritengo che Corigliano sia una città onesta, fatta di gente per bene, e per questo vuole anche amministratori onesti, che siano stimati dalla gente, che abbiano carisma personale e professionale. Corigliano è onesta significa anche trasparenza degli atti. Dobbiamo mettere sulla rete Internet tutti gli atti amministrativi prodotti dal sindaco, dalla giunta, dai responsabili di settore. Corigliano è onesta perché vuole una differenziazione di ruoli tra la classe politica e la classe dirigenziale, come prevede la legge Bassanini. La politica deve dare gli indirizzi che poi devono essere attuati dai dirigenti, che si devono responsabilizzare. Corigliano è onesta però ha bisogno di regole, e in questa città mancano le regole quotidiane. Qui chi si alza la mattina buca una strada, mette poster pubblicitari sui portoni, manca poco che me li trovo nel salone. E’, dunque, compito della politica responsabilizzare i cittadini con le regole, ma anche con il controllo. Lo vuole, lo pretende il cittadino onesto. E poi il concetto di onestà va tutelato attraverso una serie di strumenti, funzioni e servizi che devono essere garantiti. Come la Carta dei servizi dei cittadini, il difensore civico, un ufficio legale (con professionisti a tempo pieno che curano gli interessi della città) e il controllo sul gradimento dei dirigenti. Controllo sul gradimento dei dirigenti? Proprio così. Ogni cittadino prima di incontrare un dirigente comunale riceverà una “lettera di gradimento” che gli servirà, in seguito, per esprimere la propria valutazione sulla preparazione, la professionalità, la gentilezza del responsabile in questione. Quindi, noi faremo la riqualificazione professionale e comportamentale dei dirigenti partendo dal gradimento espresso dal cittadino. I rami secchi saranno recisi? Non c’è dubbio che la macchina comunale vada rivista. Siamo, però, del parere che prima di parlare di azzeramento bisognerebbe riqualificare e responsabilizzare. Una cosa è certa, la città non pagherà più le responsabilità degli altri. In passato l’assessore ha spesso fatto anche il dirigente e il dirigente non si è assunto le proprie responsabilità sollecitato dall’assessore. La colpa? Io le colpe le do sempre alla politica, quindi le sto dando anche a me stesso. Dipende tutto dalla classe politica. Il secondo tema programmatico è Corigliano che lavora. A Corigliano bisogna fare rete,

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