Brevi dal mondo
«Aids? Marchiate le natiche» MADRID – Proposta schock del primo ministro dello Swaziland, il regno circondato dal Sudafrica con la percentuale di malati di Aids più alta del mondo. Il capo del governo, Timothy Myeni, ha proposto di sottoporre tutti i cittadini ai test dell’Hiv e di marchiare sulle natiche quelli che risultano contagiati dal virus con un logo permanente. Lo ha riferito il «Mundo». L’obiettivo di questo particolare «tatuaggio», secondo Myeni, è frenare la diffusione della malattia evitando che i malatti abbiano rapporti sessuali con le persone non contagiate. «Prima di avere rapporti con qualcuno bisogna guardargli le natiche per sapere se è malato o meno», ha spiegato il premier.
Georgia, proteste contro il premier MOSCA – Nel giorno dell’indipendenza decine di migliaia di georgiani hanno manifestato ieri a Tbilisi per chiedere le dimissioni del presidente, Mikhail Saakashvili, accusato dall’opposizione di essere il principale responsabile della crisi economica, della deriva autoritaria nel Paese e della sconfitta nel breve ma intenso conflitto militare con la Russia della scorsa estate. Oltre centomila persone secondo gli organizzatori, tra 50 mila e 60 mila per le autorità, si sono dapprima riunite nello stadio della capitale, sfilando poi per il centro di Tbilisi.
Ahmadinejad in difficoltà TEHERAN – Divisioni si registrano nel campo conservatore in Iran sull'opportunità di dare pieno appoggio al presidente uscente Mahmud Ahmadinejad nelle elezioni del 12 giugno in cui correrà per un secondo mandato. Lo riferiscono varie agenzie e giornali di Teheran. L’ayatollah Mahdavi-Kani, segretario generale della Società, ha espresso personalmente il suo sostegno ad Ahmadinejad, ma all’interno dell’organismo direttivo il presidente ha ottenuto solo poco più del 50 per cento delle preferenze, un margine giudicato insufficiente per esprimere il sostegno di tutta l'organizzazione.
Mercoledì 27 maggio 2009
Il governatore siciliano scarica il Pdl e imbarcherà il Pd
Lombardo consuma lo strappo A Bondi risponde «Intesa rotta perché non avete rispettato i patti»
Raffaele Lombardo
PALERMO – Incalzato da Sandro Bondi, che gli chiede di assumere una posizione chiara nei confronti del Pdl, il governatore siciliano Raffaele Lombardo risponde che «le intese si rompono quando non si rispettano gli accordi» e in testa alla lista mette il mancato trasferimento dei 4 miliardi di fondi Fas alla Sicilia. Il giorno dopo la decisione di Lombardo di azzerare la giunta di centrodestra (PdlMpa-Udc), lo strappo non si sana. Anzi, il governatore ieri ha provveduto a revocare gli assessori che non si erano di-
messi, lasciandone solo due, Massimo Russo e Giovanni Ilarda, entrambi magistrati. Il piano di Lombardo va avanti e ieri sera ha confermato che il termine di 48 ore per la costituzione del nuovo esecutivo sarà rispettato. Il dialogo con i partiti alleati, invece resta al palo, almeno ufficialmente; mentre nell’entourage del governatore assicurano che le intese con il Pd ci saranno: «Non con le segreterie politiche – dice Francesco Musotto, ex uomo di punta di Forza Italia in Sicilia, recentemente passato con l’Mpa - ma con singoli esponenti».
Pirati, i capitani si difenderanno col filo spinato
Parma, sgominata banda specialista in casseforti
GENOVA – Il filo spinato lungo la tuga, il bordo delle murate della nave. Ma anche gli idranti e l’acqua sulla coperta. Poi la speranza che non tocchi a loro. A questo sono costrette le navi mercantili che percorrono le rotte dei pirati. Ne hanno parlato ieri i capitani europei di lungo corso aderenti alla Confederation of European Shipmasters Associations riuniti a Genova per la loro assemblea generale che chiedono «canali di navigazione sicuri e scorte armate».
PARMA – La Polizia di Parma, in collaborazione con le questure di Roma, Modena, Rovigo, Rimini, Bologna, Padova e Reggio Emilia, ha sgominato una banda di rom – tutti appartenenti ad uno stesso ceppo familiare, quello degli Husovic, – che aveva come specialità preferita quella dei furti di casseforti, ma non disdegnava nemmeno di seguire e derubare gli addetti allo svuotamento delle macchinette cambia-soldi di locali pubblici e supermercati. Per diciotto persone sono scattate le manette.
Cagliari. Un quarto operaio si è salvato. La raffineria di proprietà di Moratti
Tre morti in una cisterna Per 900 euro al mese erano addetti alla pulizia del serbatoio CAGLIARI - È di tre morti e un sopravvissuto il bilancio del tragico incidente sul lavoro avvenuto ieri nella raffineria della Saras a Sarroch, nelle vicinanze di Cagliari. E ancora una volta fatale è stata un'operazione di pulizia di un serbatoio. Un'operazione definita di routine ma che negli ultimi mesi è già costata la vita a numerosi operai negli stabilimenti italiani. Le vittime di questa ennesima strage sul lavoro sono Bruno Muntoni, 52 anni, sposato e padre di tre figli; Daniele Melis, 26 anni, e Pierluigi Solinas, di 27. Erano tutti di Villa San Pietro, un paese della provincia di Cagliari a pochi chilometri dagli impianti della Saras. L'incidente è avvenuto poco dopo l'ora di pranzo. Il gruppo di quattro operai stava lavorando alla pulizia di un serbatoio dell'impianto di desolforazione. Il primo a perdere la vita è stato Pierluigi Solinas, Gigi come lo chiamavano i colleghi. Doveva controllare quali strumenti portare per iniziare il lavoro ma è cascato dentro la cisterna rimanendo intossicato dall'azoto. A quel punto sono intervenuti i due colleghi. Prima è entrato Bruno Muntoni ma i vapori hanno ucciso anche lui. Allora è toccato a Daniele Melis che si calato giù ed ha perso la vita anche lui. Alla squadra apparteneva un quarto collega, Mario Salonis, intossicato anche lui, ma sopravvissuto. Ed è stato lui per primo a raccontare la dinamica dei fatti. Stando alle sue ricostruzioni né Solinas né Melis indossavano la maschera antigas. Salonis invece l'avrebbe utilizzata ma non
è stata sufficiente a salvargli la vita. Il segretario generale della Cgil sarda, Enzo Costa, punta l'indice sulla mancata bonifica dell'impianto: "L'unica cosa certa che si può dire è che i tre operai sono stati ammazzati dal gas. Per entrare in un impianto come quello, servono prove di esplosività e bonifiche che forse non sono state fatte". Le tre vittime erano dipendenti di una ditta esterna, la Comesa srl, 170 dipendenti specializzata proprio nella manutenzione di impianti industriali. "Rischiamo la vita tutti i giorni per 900 euro al mese" - ha denunciato un collega degli operai morti - "facciamo turni massacranti e senza riposi. Non si può morire così". Già due anni fa in quella stessa raffineria,
morì un altro operaio schiacciato dalla pioggia di pesanti tubi. Davanti ai cancelli c'è stato anche uno scambio di accuse tra i dipendenti delle società appaltatrici e quelli della Saras "accusati" di essere privilegiati non solo dal punto di vista contrattuale ma anche da quello delle garanzie di sicurezza. Oggi la raffineria Saras resterà comunque chiusa e Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato uno sciopero di otto ore. La Saros, di proprietà della famiglia Moratti, è tra le raffinerie più grandi d'Europa: rappresenta circa il 15% della capacità totale di raffinazione in Italia, 110 mila barili raffinati al giorno, 1.000 persone impiegate. Brunella Collini
Le operazioni di soccorso alla raffineria
L’uomo, nullafacente, terrorizzava le due donne. Sorpreso in flagranza di reato
Milano, violentava madre e figlia: arrestato MILANO – In pochi mesi aveva instaurato un regime di terrore in casa della madre della sua fidanzata, entrambe vittime delle sue violenze sessuali se non esaudivano le sue continue richieste di denaro da spendere in nottate in locali e bar nel milanese. Ma grazie a una telefonata dei vicini, i carabinieri della Compagnia di Rho lo hanno arrestato in flagranza di reato e tradotto nel carcere di San Vittore a Milano. È finito così l’incubo di una donna, vedova di 64 anni, e di sua figlia, 39 anni, di Bollate (Milano), vittime di C. M., 27 anni, nullafacente, nato a Lainate, con precedenti contro il patrimonio. L’uomo, che era stato cacciato
dalla sua casa, si era sistemato a casa della donna di 39 anni, che abita in un appartamento dell’Aler con la madre. Da subito, però, si era rivelato un violento, che si approfittava della sudditanza psicologica della donna più giovane «follemente innamorata di lui», così la descrivono i carabinieri, e della sudditanza fisica dell’anziana madre, che cercava di opporsi alle sue violenze, ma che non riusciva a difendersi da un uomo robusto come lui. Di lavorare C. M. non aveva nessuna voglia: «Non ci risulta che abbia mai lavorato», hanno detto i carabinieri. Ma aveva voglia di fare la bella vita, stando fuori fino alle prime ore del mattino e tornando a casa spesso ubriaco. Poi,
mentre la donna più giovane andava a lavorare, lui restava in casa a dormire fino al pomeriggio. Così C. M. rivolgeva continue richieste di denaro alla sua compagna, un’impiegata, e se questa non le soddisfaceva, la impauriva dicendole che le avrebbe bruciato l’auto o addirittura la casa; poi cominciava ad insultarla e infine passava alle vie di fatto: botte e violenze sessuali. Reiterate, in sua assenza, anche nei confronti della madre. Ed è proprio mentre la stava aggredendo sessualmente che C. M. è stato sorpreso e bloccato dai militari, chiamati dai vicini di casa, che avevano sentito le invocazioni d’aiuto della vedova. Letizia Bianco
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
2 In Italia e nel mondo
È la prima volta che un presidente degli Stati Uniti designa un’ispanica
Obama sceglie Sotomayor per la Corte Suprema La nomina deve essere ratificata dal Congresso Un nuovo segnale del cambiamento
Obama con Sonia Sotomayor
WASHINGTON – Il primo presidente nero fianco a fianco con il probabile primo membro ispanico della Corte Suprema, tra gli stucchi della Casa Bianca e i ritratti di decine di presidenti del passato, tutti bianchi. Barack Obama lancia un altro potente segnale di cambiamento all’America: al momento di compiere una tra le scelte più importanti finora nella sua presidenza, ha puntato su una giurista di origini portoricane con una biografia che ricorda quella presidenziale. Sonia Sotomayor, 54 anni, giudice fe-
derale a New York, cresciuta da una madre vedova nelle case popolari del South Bronx e laureata a Princeton, è stata nominata da Obama per diventare il 111° giudice nella storia della Corte Suprema. Se confermata dal Congresso, come appare probabile, prenderà il posto di David Souter che a fine giugno lascerà l’incarico dopo 19 anni. Sarà la seconda donna tra i nove giudici insieme a Ruth Bader Ginsburg, e la terza in assoluto nella storia. Il suo ingresso nella Corte non dovrebbe cambiare l'orientamento del
massimo organo giudiziario americano, perchè si tratta di un avvicendamento con uno dei quattro membri dell’ ala cosiddetta liberal: la Sotomayor ha un profilo progressista, pur essendo stata nominata giudice federale dal repubblicano George Bush padre e avendo preso molte posizioni moderate. Obama, nel presentarla alla Casa Bianca, ha detto di averla scelta per le doti giuridiche, ma anche perchè ha una storia che è fonte «d’ispirazione» e sa «come va il mondo e come vive la gente comune». Marco Bardazzi
Birmania, parla Suu Kyi «Non ho commesso reati» Il premio Nobel al processo si difende «Yettaw ospitato per un atto di pietà»
La prigione dov’è rinchiusa
Da Pyongyang parole minacciose: «Siamo pronti per la battaglia»
RANGOON – Prendendo per la prima volta la parola nel processo che potrebbe costarle cinque anni di carcere, e proprio nel giorno in cui i Paesi europei e asiatici hanno chiesto compatti la sua liberazione, Aung San Suu Kyi ha dichiarato ieri di non aver pensato che concedere «rifugio temporaneo» all’americano John Yettaw – presentatosi a sorpresa nella sua residenza di Rangoon a inizio maggio – costituisse una violazione delle regole dei suoi arresti domiciliari. «È stato solo un atto di pietà», ha detto.
Alta tensione a Belfast
Ulster, ucciso un cattolico Ignora la dura condanna Onu e lancia altri due missili da protestanti
Nord Corea, nuova sfida
SEUL – La Corea del Nord ignora le proteste della comunità internazionale e la dura condanna delle Nazioni Unite, e decide un’ulteriore sfida con il lancio di altri due missili a corta gittata, di circa 130 chilometri. «Se la Corea del Nord vuol continuare a provocare e a metter alla prova la comunità internazionale dovrà pagare il prezzo perchè la comunità internazionale è chiara: è un comportamento inaccettabile», ha ammonito ieri l’ambasciatrice americana alle Nazioni Unite, Susan Rice. Il nuovo test è giunto all’indomani del secondo esperimento atomico sotterraneo di Pyongyang, cui si sono accompagnati tre vettori balistici di breve raggio: in nottata il Consiglio di sicurezza dell’Onu, convocato d’urgenza, ha espresso una dura condanna per la chiara violazione della risoluzione 1718 del 14 ottobre 2006 – adottata per punire la prima esplosione nucleare voluta dal regime comunista -, e ponendo le basi per il varo di nuove sanzioni. Sono soprattutto gli Usa a volere provvedimenti severi, con il presidente americano Barack Obama che ha definito l'esperimento di Pyongyang una «minaccia per la pace e la sicurezza» e una «sfida alla comunità internazionale». La reazione dell’ultimo regime stalinista del pianeta non si è fatta attendere. «Sembra chiaro che nulla è cambiato negli Stati Uniti nella politica ostile verso la Repubblica popolare democratica di Corea anche sotto la nuova amministrazio-
Il presidente sudcoreano, Lee Myung-bak. Seul è molto preoccupata per l’escalation militare di Pyongyang
ne americana», ha reso noto la Kcna, in quello che è il primo commento a poche ore dalla condanna dell’Onu. «Il nostro esercito e la nostra gente – ha aggiunto l’agenzia ufficiale, citando un anonimo funzionario – sono pronti per la battaglia contro qualsiasi sconsiderato attacco degli Usa». I ministri degli Esteri dell’Asia e dell’Unione europea hanno in giornata preparato ad Hanoi un documento sul test nucleare della Corea del Nord. I ministri, che da lunedì partecipano a una riunione dell’Asem (Asia-Europe Meeting), «condannano» l'azione di
ilLotto estrazione del 26 maggio 2009 Nazionale Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia
50 6 33 64 80 33 35 66 77 12 85
19 66 15 74 48 3 20 77 86 63 78
48 2 5 22 70 35 3 83 80 7 49
ilSuperEnalotto
7 67 50 11 10 69 90 69 58 85 27
45 5 69 53 36 82 45 23 28 74 20
Conc. n°63
Montepremi 3.677.375,01 euro
6 - 33 - 35 - 64 - 66 - 77 numero jolly 85 punti 6 jackpot 63.293.233,31 punti 4 356,79 17,66 punti 5+1 - punti 3 27.580,32 Num. Superstar 50 punti 5
Pyongyang che è «violazione evidente» delle risoluzioni dell’Onu e degli accordi conclusi nelle trattative a Sei sull'abbandono dei piani atomici fra le due Coree, Cina, Giappone, Stati Uniti e Russia. Obama ha telefonato alla sua controparte sudcoreana, il presidente Lee Myung-bak e al premier giapponese Taro Aso (a Tokyo il parlamento ha votato una censura contro il nucleare di Pyongyang, mentre si discute di nuove sanzioni) per «coordinare» eventuali reazioni ai test nucleari, rassicurando soprattutto Seul «sull'impegno inequivocabile» da parte americana per la difesa del Pae-
se. La Corea del Sud, poi, ha annunciato la sua piena adesione alla Proliferation Security Initiative (Psi), un’iniziativa a guida Usa lanciata nel 2003 dall’amministrazione di George W. Bush per interdire il trasferimento di tecnologie e armi di distruzione di massa. La Corea del Nord «merita sanzioni severe e tutto il mondo le deve applicare», ha commentato il ministro degli Esteri, Franco Frattini. «Dobbiamo essere uniti nella risposta e se Russia e Cina questa volta faranno la loro parte sarà un grande passo avanti». Antonio Fatiguso
E in Francia infuria la sexy campagna elettorale MANETTE con la pelliccia rosa, frustini, belle ragazze in bikini e guepiere, coppiette che fanno l’amore: in Francia la campagna per le Europee prende un risvolto decisamente sexy, e i partiti si mettono a parlare di sesso per convincere i giovani ad andare a votare. Così uno spot tra l’erotico e l’ironico del Movimento per i giovani socialisti è diventato un tormentone sul web, sollevando non poche polemiche. Le immagini osè mostrano due coppie che fanno l’amore. La prima in modo noioso e senza trasporto: lui porta le pantofole, tiene i calzini e piega dilingentemente la camicia prima di sfilare i boxer, poi scarta un preservativo con le stelle
dell’Europa. Focosa invece l’altra coppia, quella dei socialisti, si sentono i gemiti di lei mentre lui – senza calzini – scarta un preservativo con la sigla del Partito socialista europeo. «Fai vibrare l’Europa» è lo slogan. Come dire, i socialisti in Europa hanno una marcia in più.
LONDRA – La violenza settaria colpisce ancora in Irlanda del Nord. Ed è un bilancio pesante: un morto, un ferito grave, e una donna brutalmente malmenata. Nella notte tra domenica e lunedì, sull'onda delle celebrazioni per la conquista del campionato scozzese da parte dei Glasgow Rangers, un gruppo di ragazzi protestanti ha infatti alzato il gomito e quindi attaccato il sobborgo cattolico di Coleraine, a Londonderry. A fare le spese di questo atto d’odio e di follia è stato Kevin McDaid, 49 anni, padre di quattro figli. Kevin, accompagnato dalla moglie Evelyn, era uscito di casa per cercare i suoi figli – aveva forse intuito che non era la serata adatta per stare in giro. A pochi metri dalla porta di casa è stato però attaccato da una banda di ragazzi sbronzi – 15 secondo la polizia, quasi 40 stando ad altri testimoni – che ha iniziato a picchiarlo selvaggiamente. Evelyn, a quel punto, si è gettata in difesa del marito. Ma non c'è stato niente da fare. Anzi, i balordi hanno usato violenza anche contro di lei. E solo il provvido intervento di un’amica ha evitato il peggio. «La mia vicina – ha raccontato Evelyn – è venuta in mio soccorso e quelli hanno picchiato anche lei. Gridava 'sono incinta!', ma loro se ne sono fregati». Poi le accuse: erano dell’Uda – l'Ulster Defence Association, storico gruppo paramilitare protestante. «Tutta questa storia ha a che fare con la religione. E pensare che io non sono nemmeno cattolica: sono protestante. Il nostro era un matrimonio misto. Queste persone devono essere punite. Si sono prese la vita di mio marito e hanno distrutto una famiglia». Se da un lato Evelyn invoca giustizia, dall’altro chiede che non vi siano gesti di rappresaglia. «Mio marito – ha dichiarato - non avrebbe voluto vendette, non avrebbe voluto che i miei figli fossero colpiti; cercava di mantenere la pace, non voleva queste cose, questa follia che qui va avanti da anni». Kevin, impiegato comunale, era infatti impegnato in attività sociali orientate al dialogo tra le due parti storicamente in lotta in Irlanda del Nord. Mattia Bernardo Bagnoli
Ex Miss Inghilterra pestata da due ragazze UNA notte da dimenticare per la bella Danielle Lloyd, modella, ex Miss Inghilterra e attualmente wag grazie al fidanzamento con il giocatore del Tottenham Jamie O'Hara. Già vittima di un'aggressione alcune settimane fa, Danielle è finita in ospedale dopo essere stata spintonata da due donne all'interno di un noto club londinese, il Crystal Club. La modella stava bevendo un cocktail seduta su un divano quando una ragazza che ballava lì vicino l'ha urtata. La Lloyd ha protestato ed è stata subito aggredita dalla ragazza e da una sua amica. Danielle ha perso l'equilibrio ed è caduta rovinosamente su un tavolo di cristallo che si è rotto in mille pezzi, che hanno
ferito le gambe e la schiena della ragazza. Vani i tentativi di O'Hara di difendere la fidanzata: la Polizia ha preferito allontanare il giocatore e la modella è stata portata in ospedale dove è stata sottoposta ad un'operazione. Le due ragazze colpevoli dell'aggressione, entrambi ventenni, sono state arrestate.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
In Italia e nel Mondo 3
Mercoledì 27 maggio 2009
Mercoledì 27 maggio 2009
Il fatto del giorno: caso Letizia, il premier vuole chiarire Berlusconi dice alla Cnn Dal rosario di menzogne “Sono pronto a spiegare” emergono le prime verità
Parla il padre di Noemi “Ho una figlia illibata”
dall’articolo di Ugo Magri
dall’analisi di Giuseppe D’Avanzo
dall’intervista di Marco di Caterino e Paolo Russo
«Più mi si attacca, più io divento consapevole delle mie ragioni...». Non sembra ancora in ginocchio, il presidente del Consiglio, tantomeno prossimo a togliere il disturbo per vergogna della vicenda Noemi. Sanguina, quello sì, e ha parecchia rabbia in corpo. Ma il «leone in difficoltà» (come lo mitizza «Velina Rossa») è sempre in grado di dare zampate. La frustrazione rende Berlusconi più imprevedibile. All’americana Cnn promette di estrarre nuovi conigli dal suo cilindro. «Mi accusano di avere mentito? Allora spiegherò esattamente com’è la situazione e avrò ancora una volta tutti gli italiani con me. E ancora una volta quest’accusa sarà un boomerang...». [...]
[...] I ricordi di Gino Flaminio, [...] legato sentimentalmente a Noemi Letizia dal 28 agosto 2008 al 10 gennaio 2009, aveva mandato per aria il tableau [...]. Non era vero che la famiglia Letizia [...] avevano una lunga amicizia con Berlusconi [...]. Il premier telefonò alla minorenne Noemi per la prima volta [...] soltanto sette mesi fa. [...] Le disse parole di ammirazione per la sua "purezza"[...]. Il "caso politico" ha un unico mattatore, Silvio Berlusconi, "incaricato di un pubblico servizio". E’ questa responsabilità che rende necessario che [...] risponda alle domande che Repubblica gli ha posto. [...] Non nascono da un ghiribizzo, ma dalle incoerenze di una versione che [...] è apparsa presto soltanto un rosario di menzogne. [...]
[...] Il padre della ragazza ha deciso di raccontare la sua verità. [...] «Dico subito chiaro e tondo che mia figlia è illibata». [...] Ma parliamo di quando ha conosciuto il presidente Berlusconi. «[...] Era maggio, e a Napoli in piazza del Plebiscito c’era il comizio con Berlusconi e Fini [...]». Maggio del 2001, ben otto anni fa. «[...] Verso Natale di quell’anno [...] io e la mia famiglia andammo a Roma [...]: fu la prima volta che vide Anna e Noemi. Proprio in quella occasione, per sdrammatizzare dopo aver ricordato la tragica fine di mio figlio, lui disse a Noemi che aveva dieci anni: ”Considerami come il tuo nonnino”. Allora intervenni e dissi ”Nonno mi sembra ingeneroso, meglio che lo chiami papi”». [...]
La migliore di ieri
Boomerang Fra imperatore e popolo annunciato adesso l’idillio è in bilico
La sinistra moralista
dalla cronaca di Fabrizio Rizzi
dall’editoriale di Concita De Gregorio
dall’editoriale di Vittorio Feltri
Si difende e annuncia di voler reagire al più presto, sicuro che quando la verità verrà fuori, sarà «un boomerang» per le opposizioni. «Più mi attaccano e più divento forte e motivato». Il caso Noemi tiene banco anche nell’intervista alla Cnn durante la quale Silvio Berlusconi racconta di essere convinto che «gli italiani saranno ancora con me». Mozione del Pd: è un caso politico. E Franceschini attacca: il premier ha mentito, venga in Aula a dire la verità. Intanto Di Pietro raccoglie le firme per presentare la sfiducia al premier, ma Pd e Udc replicano: non sottoscriviamo nulla con lui. [...]
[...] L’insistenza con cui pochissimi quotidiani fra cui questo chiedono conto al presidente del Consiglio delle ragioni per cui mente cominciano ad essere un problema serio. Le dieci domande di Repubblica hanno fatto il giro del mondo, i massimi leader politici rilasciano dichiarazioni. Bossi, per esempio, dice «Silvio ha i suoi anni, va bene che c’è il Viagra… ». Cose così. [...] Tuttavia mentre il padre della ragazzina signor Elio Letizia spiega per lo stupore di chi lo credeva un messo comunale di essere invece un esperto di libri antichi [...] ci si chiede perché Berlusconi abbia detto invece che era
l’autista di Craxi. Perché abbia sostenuto di conoscere la fanciulla fin da bambina quando il fidanzato di lei dice che il Presidente si è fatto vivo l’anno scorso, complice un book fotografico "dimenticato" da Fede a palazzo Grazioli. Cataloghi di aspiranti stelline che [...] transitano sulla scrivania del premier poggiato accanto a un piano casa e a un ddl sicurezza, pazienza per le minorenni. Qualcosa però si è rotto nell’idillio fra l’imperatore e il suo popolo, la storia proietta ombre sinistre: mentre Famiglia Cristiana [...] gli ricorda che «non esiste l’immunità morale» Berlusconi accetta di spiegare ad una accigliata intervistatrice della Cnn che «su Noemi chiarirà». [...]
Maramotti sull’Unità
Il fatto che Dario Franceschini si travesta da suora e chiami Berlusconi in Parlamento, perché confessi davanti ai deputati le sue debolezze della carne e pubblicamente invochi il perdono celeste, non deve stupire. Povero segretario democratico, cos’altro potrebbe fare se non confidare negli altrui peccati di gnocca, onde recuperare voti al proprio partito in avanzato stato di decomposizione? Quando si è disperati come lui è facile perdere la sinderesi e illudersi sia vantaggioso sostituire le virtù politiche con quelle di tutt’altro genere nascoste sotto le gonnelle. [...]
L’amarezza di Veronica
Rossella: “Informarsi sui voti a scuola non è reato ”
dall’articolo di Claudio Tito
dall’intervista di Fabrizio Roncone
"Niente e nessuno mi farà tornare indietro". L’ultima puntata della saga "Noemi-Silvio" ha di nuovo lasciato il segno in casa Berlusconi. Sia sul versante del premier, sia su quello di Veronica. Così, mentre il Cavaliere è furibondo e se la prende pure con le donne del Pdl che "non mi difendono", la signora Lario è rimasta esterrefatta dopo aver letto l’intervista all’ex fidanzato di Noemi. Da circa un mese non parla con il marito. I rapporti si sono azzerati. E, ancora ieri, ha confermato i suoi propositi: "Niente e nessuno mi farà tornare indietro". Per stemperare il nervosismo, ha visitato la mostra di Monet in corso a Palazzo Reale a Milano. Il pressing degli "amici", la tensione in famiglia e i "suggerimenti disinteressati" sono le tappe di tutte le giornate da un mese a questa parte. "Non accetto i consigli di Emilio Fede", si è sfogata con un’amica. Il divorzio insomma resta il suo obiettivo. [...]
[...] «Sì, certo, Noemi... E anzi: non solo ne parliamo, ma che siano pure chiari i ruoli. Tu qui fai il tuo mestiere, che è quello del cronista; io, invece, faccio, farò l’amico del Cavaliere». (Carlo Rossella, 66 anni, [...] a lungo inviato speciale, diventa in successione direttore di Stampa Sera, del Tg1, de La Stampa, di Panorama e quindi del Tg5; dal luglio del 2007 è presidente di Medusa Film, la società di produzione e distribuzione cinematografica del gruppo Mediaset. Sul Foglio cura una rubrica molto letta: Alta Società).
A voi amici cari del premier, Veronica Lario ha lanciato un appello: ha chiesto di stargli vicino... «Preoccupazione inutile. Io, che lo frequento, trovo che Berlusconi sia in una forma strepitosa. Ma hai visto come ha affrontato l’emergenza del terremoto in Abruzzo?». La preoccupazione della signora Lario, forse, è però legata al fatto che il premier «frequenta ragazze minorenni»... «Non mi risulta. E, comunque, non userei la parola ’minorenne’[...]». [...] Scusa, direttore: ma da un punto di vista etico... «Ma perché: Berlusconi ha avuto una
La fotografia
In cerca di plebiscito dall’editoriale di Alberto Burgio
[...] Che Berlusconi non gradisca che gli italiani siano informati delle sue malefatte si capisce. Ma questa reazione appare spropositata. Prevedendo probabili processi a suo carico, egli ha preteso che il Parlamento promulgasse una legge anticostituzionale che gli assicura l’impunità. Il cosiddetto "lodo" Alfano lo tiene lontano dalle aule di giustizia. Perché, allora, questa reazione estrema? [...] Il presidente del Consiglio medita di mobilitare la "sua gente" per lo scontro finale contro lo Stato di diritto, la divisione dei poteri, il Parlamento e l’indipendenza della magistratura. Ha imparato a usare la democrazia contro la democrazia. Vuole raccogliere milioni di firme, inscenando una sinistra replica del plebiscito mussoliniano, per ridurre le Camere a una inerte appendice dell’esecutivo. [...]
Venezia, l’opera di Mike Bouchet per la Biennale affonda nel bacino dell’Arsenale (Ansa)
relazione sentimentale con Noemi?». A te non risulta. «Esatto, a me non risulta proprio». [...] Dai, direttore... «Senti: ma cosa c’è di male se Berlusconi telefonava a Noemi per informarsi dei voti presi a scuola? È reato?». [...] Sei veramente molto amico di Berlusconi. «Sono soprattutto uno a cui non piace l’uso politico del gossip. Siccome il Pd vede crescere il consenso nei confronti del Cavaliere, lo attaccano in modo sporco. Io, alle dieci domande che gli ha rivolto Repubblica, avrei risposto: fatti miei, fatti miei, fatti miei...». La sesta colonna di Francesco Zardo
Noemi Letizia, ecco l’ennesima puntata di una misera faccenda che giorno per giorno aggiunge qualcosa di fondamentalmente triste alla storia del nostro Paese. All’attualità, per meglio dire, del nostro Paese visto che la cosa migliore che potremmo fare di questa faccenda sarebbe dimenticarla al più presto. Al momento invece no: ci tocca sorbircela in una serie di particolari che sfiorano il dolore (la morte per incidente del fratello di Noemi, raccontata dal padre di lei al “Mattino”) ma toccano anche risvolti beceri quando si mette in piazza la verginità di una ragazza: “Mia figlia è illibata”, puntualizza il signor Letizia. Ecco, signor Letizia: occorreva proprio raccontare a un giornale questa nozione sull’intimità di sua figlia? E lei come lo sa?, chiederemmo, se fossimo giornalisti torbidi... Meno male che non lo siamo, noi.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
4
Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Il monito di Bagnasco alla riscoperta dei valori sociali La canzone per l’Abruzzo la Chiesa si attiva su questioni che dividono il Paese che a Zucchero non piace dall’editoriale di Franco Garelli
Non si vive solo di ordine pubblico o di respingimenti, in un’epoca in cui molti stranieri bussano al nostro Paese per cercare un’ancora di salvezza. Oltre a ciò, la Chiesa deve trovare nuove forme di presenza nel mondo del lavoro, per essere vicina a quanti vivono sulla propria pelle una crisi economica senza precedenti. Non è detto che si ritorni alla formula dei «preti operai», che avevano scelto di condividere il lavoro e la vita della gente comune negli anni ruggenti. Tuttavia, i preti e le parrocchie devono inventarsi qualcosa di nuovo, per stare dalla parte di chi oggi soffre maggiormente la crisi occupazionale.Sono questi i due più importanti e inattesi messaggi contenuti nella prolusione con cui ieri il presidente della Cei ha aperto i lavori della 59ª Assemblea dei vescovi italiani. Entrambi i segnali sembrano indicare che è in atto una svolta nella presenza pubblica della Chiesa in
Monsignor Angelo Bagnasco, presidente della Cei
Italia. Che da alcuni anni a questa parte si è molto impegnata per difendere i valori «cari ai cattolici», con le battaglie sui temi della vita, della famiglia, della bioetica, delle limitazioni alla scienza, della difesa dell’antropologia cristiana. Oggi, con il discorso del cardinale Bagnasco, il vertice ecclesiale pare rimettere la questione sociale al centro dell’impegno dei cattolici,
riabilitando quel cattolicesimo sociale che ha vissuto un po’ ai margini la recente svolta identitaria e culturale della Chiesa italiana. Come accade in queste occasioni, il presidente della Cei opera un’analisi a tutto campo della situazione, atta a focalizzare i nodi cruciali del periodo, le sfide che più interpellano la Chiesa. [...] Il messaggio più forte che monsignor Bagnasco ha voluto consegnare agli am-
dall’articolo di Beda Romano
È ormai questione di ore. Il governo federale ha promesso ieri che entro metà settimana, domani o giovedì secondo alcune indiscrezioni, prenderà una decisione sul futuro di Opel. Nel frattempo, l’establishment tedesco terrà riunioni dell’ultimo minuto con le tre società concorrenti nella scalata alla filiale di General Motors: Fiat, Magna e RHJ International. «Vi potete aspettare che la necessità di una decisione raggiunga il picco a metà settimana», ha detto il cancelliere Angela Merkel parlando alla stampa a Berlino. Il governo sta
Opel, il tempo stringe un socio o il fallimento valutando le offerte di tutti e tre i pretendenti, ma sembra che la partita sia tra la casa automobilistica italiana Fiat e la società austrocanadese di componentistica Magna, associata ad azionisti russi. Dal canto suo il portavoce della signora Merkel, Ulrich Wilhelm, ha spiegato che «vi sono movimenti nelle posizioni» delle società interessate a rileva-
re Opel. Il termine per la presentazione delle offerte è scaduto mercoledì scorso, ma da allora le tre aziende hanno continuato a rivedere i loro piani, aggiornandoli o migliorandoli a seconda dei casi. Nuovi incontri con le parti, e in particolare Fiat, si terranno oggi e domani a Berlino (si veda l’articolo a fianco). La scelta definitiva sul futuro di Opel, in crisi di
bienti ecclesiali e a tutto il Paese è stato l’invito a riscoprire i nuovi termini della questione sociale, l’urgenza di un impegno che ha sempre fatto parte della sua storia e che è oggi sollecitato da nuove sfide. La prima emergenza è individuata nelle conseguenze della crisi economica che si sta vivendo, i cui costi più pesanti sono pagati dall’anello più debole della popolazione, con l’aumento dei licenziamenti, l’inquietudine della cassa integrazione, la fine del lavoro anche per i molti precari di cui sin qui si sono servite molte aziende. [...] La seconda emergenza riguarda la questione migratoria e il disegno legge sulla sicurezza, temi su cui il vertice Cei continua a manifestare la sua contrarietà per le soluzioni che si stanno delineando. [...] L’anima più sociale della Chiesa pare dunque riattivarsi in questo momento storico, anche esponendosi con coraggio su questioni che dividono il Paese.
liquidità, spetta alla casa madre americana Gm, che a breve dovrebbe presentare istanza di fallimento. Ma il benestare del governo tedesco è necessario perché quest’ultimo dovrà offrire garanzie creditizie alla nuova società. Il tempo stringe e ormai questa partita, iniziata oltre un mese fa, è agli sgoccioli. L’annuncio del cancelliere di una decisione in tempi rapidi è giunto dopo un ennesimo fine settimana confuso, fatto di dichiarazioni e smentite, segnato da tensioni in seno alla Grande Coalizione per via delle prossime elezioni federali di settembre.[...]
dall’articolo di Paolo Giordano
Massì, quello è lui, Zucchero, seduto su di una panca davanti a casa sua, quel ranch (si chiama Lunisiana Soul, capite? Lunigiana più Louisiana) che si spalma vicino a Pontremoli dove una volta passava la via Francigena. Sembra Padron N’Toni nella sua «casa del nespolo», pacato e orgoglioso e un po’ cupo, tutta la famiglia intorno a cominciare dallo scavezzacollo Blue, che a undici anni guida persino un trattore, fino a Irene Fornaciari, che invece è al volante di una carriera da cantante con una caratteristica rara per un figlio d’arte: è piena di gavetta, accidenti quanta. Ha persino suonato alle Feste della Birra, questa ragazzotta, cantando canzoni proprie e di papà. «Nel bene o nel male, quando credo in qualcosa la spingo fino in fondo», dice Padron Zucchero indicandola mentre lei, pudica, abbassa gli occhi. Per capirci, «mi sono esposto per esempio con Bocelli, quando nessuno lo voleva. Una sera ho chiuso Caterina Caselli in un camerino e le ho detto: “O tu gli fai fare un disco oppure non esci di qui”». Afa silenziosa. Due mucche sono impietrite sotto al sole, il muso chino. Irene Fornaciari, che è figlia di Zucchero e dell’ex moglie, ha inciso un disco niente male, che si intitola Vintage baby. E lo ha presentato anche al Festival di Sanremo (brano Spiove il sole, ma nel cd ce ne sono di nettamente meglio, come Sorelle d’Italia) combinando quello che già aveva fatto papà sullo stesso palco tanti anni prima: grande performance, risultato piccolo così. D’altronde la sua musica, un soul sporco e gioioso, imparato sui dischi della Stax e della Motown, oggi non è un lasciapassare
per le classifiche e poi Irene non ha l’aria di una che vuol fare compromessi. Lei canta, innanzitutto, poi vedremo. «Con tutto il rispetto per i fenomeni da talent show come Noemi o Giusy Ferreri – spiega il padre –, Irene non ha scelto una strada facile. Ma lei ha l’X Factor e difatti questa estate dividerà il palco con gente come Salomon Burke o John Fogerty». Intanto, qui a Pontremoli, l’ha diviso con il babbo seduto al piano e poi alla batteria, cantando qualche brano di Vintage baby e alcuni standard soul nello stanzone che sembra un tempio della musica: copertine di dischi storici, tappeti, camino, profumo di cuoio e muffa aggrappata ai muri e poi polvere, tanta polvere per terra, come se fuori ci fossero i cowboy. E allora vedendoli insieme, padre e figlia a dividersi le stesse note, il tempo s’è quasi fermato. Zucchero sarà pure orgoglioso della sua Irene che ci prova, e la sostiene. Ma lo fa in viva voce, senza sotterfugi o manovrine, e lo ha ripetuto cento volte, quasi a scusarsi. Lui è così, si sa: parla chiaro. E allora, sempre seduto fuori sulla panca davanti a un bicchiere di rosso, se dice che «voglio fare il più bel disco della mia vita», c’è da crederci: ci proverà. E sapete come? «Come un francescano: suonando tutto il giorno e tutti i giorni fino alle 3 di notte anche solo per trovare un grappolo di note giuste». E se poi fa il punto della situazione sulle attività pro terremoto del pop italiano, non ha mezze misure. «Sarò l’unico uomo sul palco di San Siro il 21 giugno con Irene al concertone organizzato da Laura Pausini, ma non so se il giorno prima suonerò all’Olimpico per quello voluto da Baglioni e Zero».
Allarme nucleare: la Corea lancia due missili Non era un terremoto ma l’esplosione atomica
L’ultimo test era stato ai tempi di Bush e ora il ricatto si rivolge contro Obama
Diversi dall’Iran
dall’editoriale di Boris Biancheri
dall’editoriale di Franco Venturini
dall’articolo di Carlo Jean
Lì per lì i sismografi l’avevano scambiata per una scossa di terremoto di medio-alta potenza avvenuta in qualche inospitale landa dell’Estremo Oriente: 4,5 gradi della scala Richter. Più di un punto al di sotto di quella che ha devastato l’Abruzzo. Poi si è capito che non si trattava di una scossa ma di un’esplosione e se ne è avuta conferma quando l’agenzia di stampa di Pyongyang, Kcna, ha diffuso ufficialmente la notizia che un test atomico sotterraneo era stato eseguito da parte della Corea del Nord alle 10 ora locale mentre a Washington ci si apprestava al sonno e in California era pomeriggio. Un ordigno considerevole, di forza stimabile tra 10 e 20 chilotoni, superiore, per intenderci, alla bomba atomica che nel 1945 distrusse la città di Hiroshima. Non è cosa nuova, naturalmente. Da anni la Corea del Nord tiene in agitazione i governi di buona parte del mondo e soprattutto quelli di Washington e di Tokyo con un progressivo aumento della propria capacità nucleare. [...] L’Iran, che è il solo Paese che non si sia finora associato alla riprovazione generale, sfida da anni il mondo su questo stesso terreno riscuotendo se non l’assenso quantomeno solo un modesto dissenso da parte di Russia e di Cina, la reprimenda dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica e incassando una sull’altra cinque risoluzioni negative del Consiglio di Sicurezza dell’Onu senza battere ciglio. Quel che è più difficile capire è perché, dopo essersi pochi anni fa dichiarata disposta a rinunciare al programma nucleare in cambio di aiuti e garanzie di sicurezza, la Corea del Nord abbia contraddetto tali intenzioni riprendendo il suo programma e abbia scelto una stagione internazionale ricca di speranze di pacificazione e dialogo come quella inaugurata dalla presidenza Obama per dare a tale programma una clamorosa e minacciosa visibilità. Può darsi che proprio questo, oltre alla ben nota imprevedibilità delle dittature, sia stato l’elemento che ha dettato il gesto nordcoreano: la condizione che l’amministrazione Obama e il nuovo corso più multilaterale e meno decisionista inaugurato a Washington assicuri perfino ai reprobi maggiore immunità. [...]
Per bussare alla porta di Obama la Corea del Nord ha scelto l’unico metodo che conosce: il ricatto nucleare. Il test atomico [...] è il primo dal 2006, quando alla Casa Bianca c’era ancora George Bush e Pyongyang voleva alzare la posta di un balbettante negoziato. L’anno dopo, in effetti, si arrivò a un accordo [...]. Secondaria rispetto alle molte urgenze che attendevano il nuovo presidente, la Corea del Nord si è sentita trascurata. Ecco, allora, il promemoria del 5 aprile: il lancio di un missile balistico a lunga gittata. In Occidente, proteste e nient’altro. Forse, deve aver pensato il carissimo leader Kim Jong-il, serve un messaggio più forte. È il turno dell’esplosione sotterranea di un ordigno atomico. La cronaca di queste ore ci riferisce di altre proteste, di altra indignazione, di altri impegni all’intransigenza. Ma in realtà l’America e la comunità internazionale nascondono un segreto: la loro impotenza, oggi come ieri, davanti alle reiterate provocazioni di Pyongyang. La più parossistica e isolata dittatura comu-
[...] A nulla sono valse le dichiarazioni di Obama di volere un nuovo accordo che sbloccasse la situazione. Il regime di Pyongyang è convinto di poter “rilanciare” senza particolari rischi. Pensa di poter ottenere nuovi aiuti e di rafforzare il consenso interno, necessario anche per l’incertezza della successione. Queste sono verosimilmente le ragioni del nuovo esperimento nucleare. A differenza dell’Iran, la Corea del Nord ha sempre pubblicizzato il suo programma nucleare. Entrambi sono “giocatori” razionali. Perseguono obiettivi differenti. Teheran vuole l’egemonia nel Golfo. Pyongyang, la legittimazione del regime e l’ottenimento di aiuti. Sa che le sanzioni sono improbabili, che un attacco militare è impossibile e che ogni accordo porterà nuovi aiuti e consensi. Il poker nucleare si presta bene a tali fini. Come gli iraniani, per essere credibili, devono apparire irrazionali, pronti a correre qualsiasi rischio. [...]
Stato di allerta in Corea del Sud, al ministero dell’Unificazione
nista del pianeta ha l’atomica e un esercito di un milione di uomini, ma senza massicci aiuti non è in grado di nutrire decentemente i suoi cittadini. Gli Usa di Bush avevano pensato di percorrere questa strada. A Pyongyang arrivarono tanti generi di prima necessità. Ma tutto quel ben di Dio [...] ebbe l’effetto contrario: Pyongyang ruppe con Seul e cacciò gli ispettori dell’Agenzia atomica prima di rinnovare, per due volte, il suo solito ricatto. Evidentemente alla casta paranoica che governa la Corea del Nord serve anche quello status che soltanto l’attenzione
dell’America può conferire e serve soprattutto che il Paese continui a essere un grande campo di concentramento privo di rischi per il potere. Un potere misterioso, che dopo la malattia di Kim Jong-il potrebbe essere oggi nelle mani di militari oltranzisti. Il risultato è la sconfitta di tutti. Della Cina, che si vanta di esercitare su Pyongyang una certa influenza. Della Russia, che usa citare la sua mediazione con i nord-coreani come esempio di comportamento costruttivo. Ma anche dell’America di Obama, che vede aprirsi un nuovo fronte di crisi [...].
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
5
Mercoledì 27 maggio 2009
6 Primo piano
Mercoledì 27 maggio 2009
Primo piano 7
Mercoledì 27 maggio 2009
Lo ha deciso il giudice del Lavoro
Lo scontro politico
Mentana, disposto il reintegro a Matrix
L’iniziativa dei democratici è simbolica e il partito di Di Pietro non ha i numeri
Due mozioni per Berlusconi Entrambe partono dal processo Mills
Dario Franceschini
«Pronti a discutere subito il disegno di legge per ridurre il numero dei parlamentari»
Il Pd incalza sul ddl “taglia seggi” di ALESSANDRA CHINI ROMA – Il Pd incalza la maggioranza sul tema della riduzione del numero dei parlamentari. Argomento che continua a causare qualche fibrillazione nel centrodestra dopo che Silvio Berlusconi ha detto di voler utilizzare, per 'sfoltire’ il Parlamento, lo strumento dell’iniziativa popolare. Dopo che l’altro ieri il presidente della Camera Gianfranco Fini aveva indicato come strada maestra quella del dialogo in Parlamento per la riforma, infatti, ieri il leader della Lega Umberto Bossi torna a dargli ragione dicendo che quelle del primo inquilino di Montecitorio sono «parole sagge». E, proprio per spostare alle Camere e accelerare il dibattito sulla questione, il Pd chiede di mettere subito in calendario in Aula al Senato il di-
segno di legge a prima firma Luigi Zanda, che riduce a 500 il numero dei parlamentari. «Noi – è la sfida di Dario Franceschini – siamo pronti a discuterne subito, ad andare in Aula già domani mattina (oggi ndr)». Mentre anche dall’Italia dei Valori si sottolinea come le proposte avanzate da tempo sulla riduzione del numero dei parlamentari «sono finora state ignorate». Il centrodestra, sulla carta, si dice d’accordo. «Alcune forze politiche – sottolinea il presidente dei deputati del Pdl, Maurizio Gasparri – che si prodigarono per sconfiggere il referendum sulle riforme costituzionali del centrodestra, si sono convertite. Ne prendo atto volentieri». La stessa posizione del capogruppo della Lega Nicolò Bricolo. Ma la proposta avanzata prima in capigruppo da Nicola Latorre e poi in Aula dalla presidente
dei senatori del Pd Anna Finocchiaro, di mettere in calendario il 'ddl taglia-seggi’ già il 9 giugno viene bocciata per alzata di mano. «Ora è dimostrato – attacca la Finocchiaro – che Berlusconi come sempre racconta balle agli italiani. Tutti d’accordo ma poi, alla prova dei fatti votano no. Ma stavolta a Harry Potter, cioè a Berlusconi, abbiamo scoperto il trucco». Il Pd, tra l’altro, minaccia di non votare più alcun calendario dei lavori se prima non verranno messe all’ordine del giorno le riforme, compresa la riduzione del numero dei parlamentari. Richiesta contenuta anche in una mozione depositata ieri dal partito alla Camera e al Senato. Dalla maggioranza si spiega che c'è la volontà esaminare la proposta 'taglia-seggi’, insieme a tutto il pacchetto di riforme costituzional.
Idv ha presentato una mozione di sfiducia ma non ha i numeri in Parlamento per farla approvare
Per la signora Letizia «si abusa del nome»
La madre di Noemi «Mia figlia turbata» NAPOLI – Che fa Noemi? «Studia». Come sta oggi? «Mia figlia è turbata». Poche frasi per descrivere il clima che si respira in famiglia, e poi Anna Palumbo ribadisce di non voler parlare ancora della vicenda che ha travolto la figlia per i rapporti di amicizia con Silvio Berlusconi. C'è però chi, intanto, «abusa del nome di una diciottenne per farsi soltanto della pubblicità»: e questa denuncia sta a cuore ai Letizia e al manager che cura l’immagine della ragazza insieme alla madre. «Chiunque lo abbia fatto o intenda ancora farlo, in futuro, ne risponderà in sede legale», dice il manager Roberto Sabatino. «Noemi è rimasta toccata, scioccata e offesa. Ecco come sta - risponde la mamma -. Offesa da tutte le cose che sono state Noemi Letizia dette di lei sui giornali in questi giorni. E questo perchè sul suo conto sono state dette molte falsità». Vuole ancora fare la show girl o la politica, come rispose a chi la intervistò il giorno dopo il suo ormai famoso compleanno? «In quella circostanza fu chiaramente travisato il senso del suo pensiero... E comunque, oggi non esiste nessuna proposta artistica, nè da considerare, nè già conclusa. Oggi Noemi pensa solo a studiare». Gli «studi», insiste la madre scadendo bene le parole: «Mia figlia sta studiando come ha sempre fatto, come ha fatto anche oggi. E ora sarà impegnatissima fino alla maturità, con la quale si confronterà l’anno prossimo. Non si possono turbare gli studi di una ragazza di 18 anni». «Noemi va benissimo a scuola
– aggiunge – potrei parlare di tutto il suo curriculum scolastico: dalle scuole elementari fino ad oggi». Che voti ha? «Tutti 7, 8 e 9 in pagella». Che materia preferisce? «Va bene in tutte le discipline. E dico queste cose con estrema tranquillità, perchè sono tutte verificabili». È rimasta male, Noemi, leggendo l’intervista al suo ex ragazzo? «Questo è un argomento che non voglio toccare», taglia netto la signora Palumbo, che a questo punto saluta con cortesia – «non voglio rilasciare una intervista, solo confermare che il suo nome viene usato indebitamente» – e rimanda per qualche chiarimento al manager della figlia. «Sarà bene chiarire definitivamente che il nome di Noemi viene usato in modo del tutto improprio in questi giorni – interviene Sabatino -. Non vi è stato alcun contratto con il regista Carlo Fumo (citato per un eventuale film di Noemi con Ornella Muti, ndr.), che stimiamo, perchè ovviamente lo conosciamo. E neppure, siamo costretti a ripeterlo ancora, con il produttore Emilio Gobbi che millanta di avere avuto un incontro con Noemi a Padova sabato 16 maggio. Dopo la nostra smentita ha addirittura sostenuto che Noemi era lì, che fosse con lui: circostanza impossibile, dal momento che Noemi era in gita scolastica in crociera proprio quel sabato. È vero che ha tante belle qualità questa ragazza, ma ora le attribuiscono anche l’ubiquità?». Insomma, le polemiche non accennano a placarsi. Il caso Noemi continua.
«Cercano soltanto di farsi pubblicità»
|
IL CASO
|
Il logo del Pdl nell’intervista al premier MILANO - È l'Italia dei Valori, per bocca del senatore Francesco Pancho Pardi, a lanciare il sasso: «Il Tg1 delle 20 e il Tg3 delle 19 hanno mandato in onda un servizio con immagini taroccate dell'intervista che la Cnn ha fatto al presidente Berlusconi». Il caso solleva un nuovo polverone: sembra che qualcuno abbia aggiunto a destra del premier il logo del Pdl per le Europee. Ma la spiegazione arriva poco dopo: si tratta di due interviste diverse. Quella "incriminata" è stata rilasciata da Berlusconi all'emittente sarda Videolina («di proprietà di casa Berlusconi», attacca Pardi). In serata arriva la nota congiunta dei direttori del Tg1 Andrea Giubilo e del Tg3 Antonio Di Bella: «Nessuna immagine taroccata nei servizi su Berlusconi. Il Tg1 e il Tg3 hanno mandato in onda un servizio confezionato con immagini del premier da un'intervista alla Cnn e dichiarazioni da un’intervista all’emittente sarda Videolina. In queste ultime compariva il simbolo di lista. Nei servizi era chiaramente indicata la fonte di immagini e sonori. Può aver tratto in inganno il fatto che la location delle interviste fosse simile. Fatto sta che i due telegiornali non hanno taroccato nulla ed è grave il solo sospetto che il servizio pubblico possa modificare delle immagini». Arriva anche la smentita sulla proprietà dell'emittente: «Quanto affermato dal senatore Pardi secondo il quale Videolina è un'emittente di proprietà di Berlusconi è falso», precisa in una nota la società editrice.
| LA NOVITÀ | Arrivano gli spot anche su Radio vaticana CITTA' DEL VATICANO – Dopo quasi ottanta anni di vita Radio vaticana si arrende alla pubblicità, inserendo nella sua programmazione spot commerciali. Una innovazione che il direttore, padre Federico Lombardi, ha definito «rivoluzionaria» e che modifica profondamente la fisionomia di un’emittente, che fin dal 1931, da quando cioè per volere di Pio XI andò in onda la prima trasmissione, non ha mai ceduto alle lusinghe degli inserzionisti. Ma forse la crisi globale da un lato e soprattutto la necessità, dall’altro, di risanare i bilanci in passivo da anni, hanno spinto la radio del papa a pensare un pò di più come una radio commerciale. Un passo certamente rivoluzionario, “ma non una rivoluzione», ha assicurato Lombardi, perchè non verrà meno la prima vocazione dell’emittente: «quella cioè di essere uno strumento di evangelizzazione in tutti i continenti». Per evitare dunque imbarazzi di sorta sarà necessario selezionare attentamente le aziende che vogliano trasmettere messaggi pubblicitari, «coerenti con la nostra natura» ha detto padre Lombardi, sull'esempio di Enel che sarà il primo inserzionista in assoluto. Dal 6 luglio al 27 settembre, infatti, l’azienda leader nel settore energetico manderà in onda i suoi spot in 5 lingue: italiano, inglese, spagnolo, francese e tedesco. «Siamo onorati – ha detto il presidente Piero Gnudi nella conferenza stampa di presentazione, cui ha preso parte anche mons. Renato Boccardo, segretario generale del governatorato della Città del Vaticano – di essere stati scelti come primi inserzionisti di una radio che è tra le più diffuse al mondo; anche perchè questo progetto ci dà la possibilità di comunicare i nostri valori direttamente a quelle persone che sono i nostri utenti e cioè le famiglie». Da un punto di vista tecnico, gli spot di Enel che rimpingueranno le casse di Radio vaticana di «qualche decina di migliaia di euro», saranno mandati sul canale in fm “One-o-five», attivo principalmente sulla zona di Roma, ma accessibile anche su gran parte del territorio nazionale. Mentre il lavoro di preselezione degli inserzionisti sarà affidato alla concessionaria di pubblicità Mab.q, che non stipulerà contratti senza prima aver visionato gli spot, ha precisato il presidente Egidio Maggioni. Gli introiti della pubblicità, “che nell’arco di un anno potrebbero crescere fino a 100 mila o 200 mila euro», ha ipotizzato padre Lombardi, si sommeranno al budget annuale della radio pari a 20 milioni di euro, e potrebbero essere utilizzati per rinnovare il palinsesto. L’idea degli spot commerciali sulla sua radio, piacerebbe anche al papa, già favorevole in altre occasioni a soluzioni moderne, come Youtube e internet. «Lui ha fiducia nel nostro senso di responsabilità e si affida a noi per certe scelte», ha concluso padre Lombardi ha aggiunto: «i messaggi di Benedetto XVI ovviamente non saranno interrotti dagli spot».
Enel sarà il primo inserzionista Il direttore «Rivoluzione»
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
ROMA – Partono entrambe dalla sentenza del processo Mills le due mozioni presentate da Idv e dal Pd, ma differiscono nelle richieste conclusive: quella del partito di Di Pietro infatti invita Berlusconi a «rassegnare le dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica», mentre quella dei Democratici chiede al premier di rinunciare al Lodo Alfano e lo incalza sulla riduzione dei parlamentari. La mozione di Idv riporta nella premessa ampi stralci della sentenza Mills del 19 maggio scorso, e ricorda che la posizione di Berlusconi è stata stralciata in base al cosiddetto Lodo Alfano. Questa legge, tuttavia per Idv «non ha impedito, per la particolarità del reato di corruzione – che prevede un concorso necessario tra corrotto e corruttore – che con la condanna del corrotto e con l’accertamento dei fatti corruttivi, si sia determinata, pur in mancanza di una corrispondente condanna, anche la sostanziale identificazione, di un ben preciso corruttore, cioè l’attuale presidente del Consiglio Silvio Berlusconi». Si tratta, ricorda la mozione, di una sentenza di primo grado, ma è di «tale straordinaria gravità da destare eccezionale allarme nell’opinione pubblica». Visto anche che l’Italia ospiterà il G8, «l'immagine ed il prestigio internazionale del nostro Paese appaiono gravemente compromessi
dal comportamento del Presidente del consiglio»; da qui la richiesta di dimissioni. La mozione del Pd non afferma la colpevolezza di Berlusconi ma che la sentenza «accredita gravi responsabilità penali» al premier. Quindi «per la tutela dell’onorabilità delle istituzioni» è «indispensabile» che Berlusconi rinunci alla sospensione del suo processo dovuta al Lodo Alfano, anche per «il diffuso clima di disorientamento» dell’opinione pubblica. Il Pd ricorda poi le recenti esternazioni del premier sul Parlamento, il quale «sembra voler superare il principio della separazione dei poteri», che aggraverebbe il problema del conflitto di interessi. Insomma in queste dichiarazioni «traspare una concezione distorta del proprio ruolo». Nel dispositivo la mozione impegna il governo su tre punti. Innanzi tutto ad «attivarsi» per «abrogare» il Lodo Alfano. In secondo luogo a «favorire un confronto tra maggioranza e opposizione» per «discutere immediatamente» la riforma del Parlamento con «una riduzione del numero dei parlamentari, la trasformazione del Senato in Camera delle autonomie territoriali», nonchè di affrontare anche il tema dei poteri del governo. In terzo luogo la mozione chiede di «affrontare la questione giustizia» con misure ben precise: semplificazione del processo civile; deflazione del processo penale; disciplina dei criteri di priorità nell’esercizio dell’azione penale; la riforma della legge elettorale del Csm». Quindi niente separazione delle carriere. Quanto ai numeri, il gruppo di Idv può contare su 27 deputati, troppi pochi per poter chiedere di votare la propria mozione di sfiducia, che secondo il Regolamento della Camera richiede l’adesione di 63 parlamentari (il 10% dell’intera Assemblea). Di qui la richiesta a Pd e a Udc di unire le forze per sostenere la mozione di sfiducia. Il Pd non ha invece problemi di numeri per la presentazione del proprio documento visto che il suo gruppo ammonta a 217 deputati: pochi, tuttavia, per aspirare all’approvazione del documento da parte dell’aula, dove la maggioranza necessaria è di 316 voti. Anche un eventuale appoggio dell’Udc e dei sui 35 deputati renderebbe la mozione un’iniziativa simbolica, come d’altra parte quelle sulla crisi fin qui presentate e sempre bocciate dalla maggioranza (tranne una sul patto di stabilità interna appoggiata da Pdl e Lega ma poi disattesa dal governo).
giudice ha riconosciuto che non si trattò affatto di dimissioni, bensì di licenziamento. I colleghi del Comitato di Redazione chiedono a Mediaset di recuperare la professionalità di Mentana, mentre Alessio Vinci, nuovo conduttore di Matrix, non commenta e si concentra solo sul lavoro. Dal mondo politico, posizioni opposte tra Pdl e Pd: il primo, per bocca di Egidio Digilio, pensa a quanto sia triste che la magistratura decida i palinsesti, mentre il secondo plaude e chiede che sia dato seguito alla sentenza. «Non commento mai una sentenza, ma non mi stupisce che Mediaset si sia resa responsabile di un comportamento lesivo dei diritti di un lavoratore», dice Massimo D’Alema. «Ci auguriamo che Mediaset voglia procedere all’immediata applicazione della sentenza – è l'auspicio di Beppe Giulietti (Articolo 21) – anche perchè quanto accaduto a Mentana (e da troppi colpevolmente sottovalutato) è stato solo il primo campanello di allarme di una nuova stagione di intolleranza che rischia di colpire, di volta in volta, quegli autori e quei cronisti che vorrebbero solo e soltanto continuare a fare il loro mestiere, senza dover rendere omaggio all’imperatore di turno e ai suoi vassalli».
Ma Mediaset annuncia il ricorso in Appello
Quella presentata da Idv vuole le sue dimissioni Quella del Pd chiede di rinunciare al lodo Alfano di GIOVANNI INNAMORATI
ROMA –Enrico Mentana vince il primo round della battaglia giudiziaria intrapresa contro Mediaset: il giudice del tribunale del lavoro di Roma Guido Rosa ha infatti disposto il reintegro di Mentana a Matrix come realizzatore del programma e conduttore. È la conseguenza di quanto accadde in seguito alla vicenda di Eluana Englaro morta lunedì 9 febbraio: il giornalista chiese che fossero garantiti adeguati spazi informativi nella serata di Canale 5, appannaggio del Grande Fratello. L’azienda oppose un fermo rifiuto e Mentana presentò le dimissioni da direttore editoriale di Mediaset, dimissioni prontamente accettate ed estese anche alla conduzione di Matrix. Il caso finisce in tribunale e ieri arriva il primo verdetto sfavorevole a Mediaset che si dice stupita e annuncia il ricorso in appello. «Attendiamo di conoscere nel dettaglio le motivazioni» della sentenza, scrive Mediaset in una nota, «non ancora depositate dai magistrati, ma fin d’ora rendiamo noto che appelleremo questa decisione in tutte le sedi competenti». L’avvocato di Mentana, Domenico D’Amati (lo stesso di Michele Santoro), spiega ad Articolo 21 il senso della sentenza: il
8 Primo piano
Mercoledì 27 maggio 2009
Primo piano 9
Mercoledì 27 maggio 2009
|
Politica lucana Clemente Mastella a Potenza (foto Andrea Mattiacci)
Mastella in Basilicata per far rinascere l’Udeur. Visita a sorpresa di Antonio Potenza
«Chi c’era si è portato il bottino» POTENZA - A volte ritornano. Clemente Mastella ieri mattina ha varcato la soglia di una sala conferenza del capoluogo. «Dobbiamo ricostruire il partito che eravamo», ha detto. In camicia azzurra di lino, il politico di Ceppaloni è arrivato con oltre un’ora di ritardo insieme a 3 auto della scorta con lampeggianti: retaggio dei privilegi (ancora mantenuti) dell’essere stato ministro della Difesa. Ad attenderlo però, non i suoi “vecchi” dirigenti di partito. Quelli sono andati. Anzi sono rimasti, ma con altri partiti e altre formazioni politiche. Lui, Mastella però non rinuncia: «Torno volentieri in Basilicata a prescindere da chi c’è». Ammette: «E’ un Udeur diversa» ma «l’importante è che c’è ancora». I giornalisti in ogni caso ci sono ad attenderlo come l’ultima volta. E’ la folla che è diversa: nella sala dell’Hotel Vittoria una trentina di sostenitori. Mastella che a Potenza è venuto per sostenere anche le candidature a sindaco di Peppino Molinari e di Aurelio Pace per la presidenza della Provincia di Potenza (l’Udeu ora è alleato del Pdl di Silvio Berlusconi ndr) ha parlato senza nascondersi: «Noi stiamo ricostruendo il nostro partito che ci sarà anche il prossimo anno alle regionali con una maggiore capacità di presa elettorale. Per il momento era importante ripartire. Poi vedremo il da farsi. In ogni caso qualunque risultato arriverà per me sarà positivo a dispetto di quei tanti che ci davano già per morti. Noi ci siamo e ci saremo ancora». Intanto l’ex ministro è candidato alle europee nella circoscrizione meridionale con il Pdl. E ai giornalisti che chiedono un parere sulla vicenda nazionale di Noemi e Berlusconi, Mastella prima nicchia imbarazzato e poi risponde: «Se la Sinistra si aggrappa al-
Antonio Potenza guarda Clemente Mastella che lascia la sala dell’Hotel Vittoria
Dal Senato al Comune
Coviello tenta la sfida a Viggiano L’ex senatore lucano, Romualdo Coviello
la vicenda di Noemi Letizia è veramente la fine. Faccia cose più serie, perchè non è sul pettegolezzo o inseguendo queste cose che si riesce a cogliere il senso della politica o a fare politica in maniera seria». Ad attenderlo il neo segretario del partito, l’ex senatore Corrado D’Anzi e quello provinciale Pasquale Petrarulo. Non è più il partito di Antonio Potenza, Carmine Nigro, Luigi Scaglione e Rosa Mastrosimone. E Mastella se lo ricorda e non manca di lanciare una stoccata: «Noi rifaremo lo stesso partito. Anche se chi c’era prima si è preso il bottino e se ne andato». C’è amarezza nelle parole di Mastella. Ma è un attimo. Poi spiega il motivo del passaggio al centrodestra: «Noi siamo i discendenti vera della Dc e come la Democrazia cristiana ci regoliamo di volta in volta rispetto al quadro politico che ci troviamo di fronte. Lo abbiamo sempre fatto e non è questione di trasformismo. La verità è che il centrosinistra è finito e non è sicuramente quello di prima».
Ma è alla fine che c’è il momento della nostalgia senza polemiche, questa volta. Mentre Mastella si avvia all’uscita stringendo mani e salutando c’è l’incontro faccia a faccia con l’assessore regionale Antonio Potenza. Un’attimo di sorpresa e poi il saluto affettuoso. Non è politica. Si guardano negli occhi e si chiedono a turno: «Come stai?». Poi la corsa per gli altri appuntamenti in Basilicata. Nel pomeriggio è a Matera prima a Rionero e Montescaglioso. Si tenta la ripartenza politica. A vincere invece pensano seriamente Peppino Molinari e Aurelio Pace che anche ieri non hanno mancato di lanciare la sfida al centrosinistra di Vito Santarsiero e Piero Lacorazza. Molinari però ha anche parole “dolci” per Mastella: «Gli dobbiamo dimostrare una grande solidarietà perchè è stato vittima di una macchinazione e perchè è un politico importante per il Sud». s.santoro@luedi.it
Giovanardi ha parlato nella Mediateca per spingere Labriola alla Provincia MATERA - E' arrivato ieri sera nella città dei Sassi, presso la Mediateca provinciale intorno alle ore 19, con un certo ritardo rispetto all'orario programmato, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Carlo Giovanardi che ha parlato ai Popolari liberali della Provincia di Matera insieme con il candidato alla presidenza della Provincia del centrodestra Giuseppe Labriola. Diversi i temi toccati che costituiscono l'ossatura dell'impegno politico dell'ex esponente dell'Udc che ha sposato completamente le scelte politiche del presidente del consiglio Silvio Berlusconi.
L’ex senatore Romualdo Coviello di nuovo in lizza per essere votato. Questa volta non si tratta di una sfida per tornare a palazzo Madama o alla Camera dei deputati e nemmeno per essere eletto per il Parlamento europeo ma per diventare consigliere comunale di Viggiano. L’ex senatore lucano, Romualdo Coviello, anche presidente del Centro nazionale per la ricerca e la sperimentazione in Agricoltura è infatti, al secondo posto nella lista del Partito democratico che sostiene il candidato sindaco (in cerca di riconferma) Giuseppe Alberti. Prima di lui in lista Nun-
zio Ammaccatelli. Uno dei “grandi” della Democrazia cristiana (e poi Margherita) di Basilicata anni ‘80 e ‘90 quindi, scende in capo direttamente nelle prossime amministrative per fare il consigliere del piccolo centro della Val d’Agri. Coviello, nato nel 1940 ad Avigliano, è stato eletto senatore della Repubblica per cinque legislature parlamentari consecutive. La prima volta il 2 luglio 1987. Evidentemente per chi ha fatto politica attiva per oltre un trentennio è difficile rimanere lontano dall’agone elettorale. Fosse anche per un “semplice” posto da consigliere comunale.
DIGILIO (PDL) SU MENTANA
D’ALEMA A POTENZA
«Palinsesti fatti dai magistrati»
Domenica a piazza Prefettura
ENRICO Mentana vince il primo round della battaglia giudiziaria intrapresa contro Mediaset: il giudice del tribunale del lavoro di Roma Guido Rosa ha infatti disposto il reintegro di Mentana a Matrix come realizzatore del programma e conduttore. Dal mondo politico, posizioni opposte tra Pdl e Pd: il primo, per bocca di Egidio Digilio, pensa a quanto sia triste che la magistratura decida i palinsesti, mentre il secondo plaude e chiede che sia dato seguito alla sentenza. Per il PdL parla dunque Digilio: «Dopo la sentenza della magistratura, che a beneficio di Santoro ha dettato alla Rai i palinsesti, ora altri magistrati impongono a Mediaset, in favore di Mentana, altri palinsesti». La vicenda di Mentana prese le mosse dalla vicenda di Eluana Englaro morta lunedì 9 febbraio: il giornalista chiese che fossero garantiti adeguati spazi informativi nella serata di Canale 5, appannaggio del Grande Fratello. L’azienda oppose un fermo rifiuto e Mentana presentò le dimissioni da direttore editoriale di Mediaset, dimissioni prontamente accettate ed estese anche alla conduzione di Matrix.
Massimo D’Alema domenica prossima alle 20 sarà nel capoluogo lucano. L’appuntamento elettorale del big nazionale del Partito democratico ed ex presidente del consiglio è in piazza Prefettura. Insieme a D’Alema prenderanno la parola il candidato alla presidenza della Provincia, Piero Lacorazza e il candidato sindaco di Potenza, Vito Santarsiero. Entrambi per la coalizione di centrosinistra.
L’intervista
Parola al capolista alle europee per il Partito democratico l’ex ministro De Castro
«Abbiamo fatto una scelta seria, il Pdl no» MATERA. «Il Pd ha fatto una scelta forte nel definire le candidature per queste elezioni europee: ha fatto una scelta di serietà, perché noi siamo gente seria e in Europa, assieme alla nostra passione politica e alla nostra professionalità, vogliamo portare innanzi tutto la nostra serietà. Questo è il miglior biglietto da visita da presentare a Bruxelles per cercare di dare risposte concrete alle tante richieste che provengono dal Mezzogiorno». Esordisce così, nella sala gremita di gente dell'Hotel San Domenico, il senatore Paolo De Castro, capolista del Partito democratico nel Mezzogiorno alle prossime Elezioni Europee, due volte ministro dell'agricoltura e oggi anche presidente dell'Associazione Red. Senatore De Castro, sbaglio o si ha come l'impressione che in questa campagna elettorale si stia parlando poco di Europa. Non sarà che Bruxelles appare ancora troppo lontana dal sentire comune dei cittadini? «Purtroppo è vero. In questi giorni si parla di tutto tranne che di Europa. Eppure l'Unione europea è l'unica risposta seria alla crisi economica che stiamo attraversando, al tema della devastante disoccupazione, ai problemi che divorano le piccole e medie imprese. Se non si capisce questo, rischiamo di perdere, ancora una volta, una preziosa occasione». E quale sarebbe? «Pensiamo all'agricoltura. Dalla
prossima legislatura, grazie al Trattato di Lisbona, cambia tutto ed entra in vigore la cosiddetta “co - decisione”. Cioè il consiglio dei ministri dell'Agricoltura se non ha il parere conforme del Parlamento Europeo sarà costretto a tornare a riunirsi fino a quando non si raggiungerà una decisone univoca. Tutto questo dà una grande responsabilità ai singoli parlamentari, e in particolar modo alla commissione agricoltura e al suo presidente che parteciperà al consiglio dei ministri. In pratica, i candidati che saranno eletti avranno un ruolo e una forza incredibile». Guardando ai candidati del suo partito, nel Mezzogiorno, avete fatto una scelta prevalentemente concentrata su questo settore. Come mai? «Esattamente, e questo proprio perché sia il segretario Dario Franceschini sia l'intero gruppo dirigente del Partito democratico, ha avuto ben chiaro quanto fosse strategico, direi quasi vitale, per le sorti del paese, puntare su candidati dove a parlare fosse il loro curriculum e il loro radicamento sul territorio. Dall'altra parte, non credo si possa dire la stessa cosa. Il Popolo della libertà ha totalmente ignorato il settore dell'agricoltura e molti di loro sono candidati finti perché non siederanno mai sugli scranni del Parlamento europeo, ma si dimetteranno un minuto dopo la loro elezione. Anche questo dimostra la nostra serietà e il nostro modo di intendere la
politica». Cosa ne pensa delle politiche attuate da questo Governo verso il Mezzogiorno? «Il problema è proprio questo: non esiste una politica di questo Governo per il Sud d'Italia. O meglio, esiste nella misura in cui è proprio al Mezzogiorno che si fa pagare il “salatissimo” conto che ha prodotto questa crisi economica. Il governo nazionale guidato da Silvio Berlusconi ha totalmente estromesso questa parte di territorio dalle scelte che riguardano il futuro e lo sviluppo di questo Paese. Siamo di fronte all'idea che il Sud, per il centrodestra, è una fastidiosa zavorra. E loro vogliono proprio questo: che tale resti». E invece qual è la ricetta di De Castro e del Pd per questa nuova “questione meridionale”? «Vede, noi non facciamo chiacchiere e promesse come fa Berlusconi. Noi abbiamo un progetto, e questo progetto parte proprio dal Mezzogiorno. E credo che la cosa peggiore che si possa fare è fare "i leghisti del Sud", con la stessa rivendicazione che usa Umberto Boss. Per noi, come lo era per Rocco Scotellaro qui in Basilicata o per Di Vittorio e Aldo Moro in Puglia, la questione meridionale non è mai stata un problema di rivendicazioni corporative, bensì il problema della qualità dello sviluppo che deve investire tutto il Paese. È su questo che noi puntiamo: un'idea di Europa a partire da qui, dal Mezzogiorno».
Candidati in cerca di consensi: Libutti aspirante sindaco punta sul Piano casa POTENZA - Il candidato sindaco dell'Udc, Emilio Libutti, in un incontro pubblico che si è svolto lunedì sera a Bucaletto ha sottolineato la necessità «di procedere ad una celere riqualificazione della “cittadella” mediante la progressiva sostituzione dei prefabbricati con abitazioni popolari». «Non è più tollerabile - ha sottolineato Libutti - che a quasi 30 anni dal terremoto oltre 2000 cittadini vivono in condizioni precarie ed in strutture ormai logorate dal tempo. Bucaletto deve diventare una risorsa per tutta la città, le infrastrutture ed i servizi realizzati possono costituire la base di riferimento per realizzare una espansione di qualità del sistema urbano». Il candidato sindaco ha colto l'occasione «per ribadire che è necessario avviare un vero e proprio “Piano casa”. Acquistare
un'abitazione a Potenza è un problema angoscioso per chi vive del proprio stipendio, di una pensione, di un reddito non elevato. La pubblica amministrazione torni a svolgere un compito di concreto indirizzo delle politiche abitative». «In questa ottica dobbiamo eliminare ha continuato Libutti - l'esodo obbligato verso i comuni dell'hinterland potentino attraverso concreti piani di edilizia residenziale pubblica e convenzionata. Non è tollerabile che coloro che vivono , lavorano o studiano a Potenza , debbano sostenere costi elevatissimi per acquistare o per affittare una abitazione. Accanto ai problemi dei costi, c'è il problema della qualità costruttiva delle case a Potenza. Intendiamo bloccare la selvaggia cementificazione, le costruzioni di grattacieli in aree già intasate per puntare invece alla creazione di spazi e strade adeguate».
|
Vendola a Matera «Berlusconi narcisista malato di onnipotenza»
Ha chiuso il suo intervento parlando al pubblico riunito in piazza Vittorio Veneto del consenso. «Ci sono valori per i quali vale la pena rimanere da soli sulla faccia della terra per difenderli». Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia e candidato alle europee per Sinistra e Libertà, entusiasma il pubblico di Matera dal palco di piazza Vittorio veneto. Dai problemi del lavoro, alla politica che parla «Come al Bagaglino», al testamento biologico. Il suo intervento è preceduto dal coordinatore provinciale Gianni Rondinone: «Non ci servono i comizi roboanti e per questo presentiamo una lista aperta». Giovanna Salvatore, operaia di Savoia di Lucania alla Ferrero, consigliere comunale uscente e candidata alle europee: «Ho accettato per dare visibilità alle donne, alle mamme agli operai e ai precari». Emanuele Curti spiega: «Il nostro tentativo serve a creare un laboratorio che crei strumenti e luoghi». Nichi Vendola passa in rassegna gli ultimi anni di Governo di centrodestra. Un'analisi attenta, di un’ironia amara ma mai sconfitta. Compie un viaggio in Italia, raccontandone vizi e virtù, ricchezze e miserie affidate ad un sistema politico viziato. Della sua visita alle ex miniere di Marcinelle, ricorda l'incontro con un ex minatore ultraottantenne che, presentandosi, gli ha detto: «Mi chiamo 709. Ai miei tempi gli operai non avevano nome e il carbone valeva più della vita
umana. Quei tempi stanno tornando?». Si libera della giacca per proseguire il suo intervento appassionato. «Oggi i lavoratori hanno un piede intero nella geografia della povertà». Al presidente del Consiglio, manda a dire, senza mezzi termini: «I vecchi narcisisti malati di onnipotenza, mi fanno pena, sono patetici». Sul caso Fiat, sottolinea l'impotenza della politica. «Sono invidioso dei governatori della Germania che hanno avuto il piacere di guardare in faccia Marchionne e dirgli di no». Il cambiamento della società lo coinvolge: «Quando sono andato a Torino ad accompagnare i lavoratori Fiat, ne ho trovati 15 mila in piazza. Poi ho visto che c'erano 70 mila persone ai provini per il Grande Fratello. E ho capito». Le scelte come Presidente della Regione hanno prodotto un salto di qualità. La legge contro il lavoro nero, approvata in Puglia è stata premiata dalla comunità europea. Sulla crisi economica, Vendola si concede una battuta. «Come è arrivata? Con la cicogna? Oggi ci si arricchisce con le speculazioni, senza lavorare, diventando azionisti in un mondo magico pieno di algebra e povero di lavoro che è diventato terra di nessuno». Parla di emergenza ambientale , ma non solo. «Dal 2000 al 2009, 10 miliardi di metri cubi di cemento sono stati spalmati sul territorio italiano». A Calderoli vorrebbe chiedere: «Ma quando prendete l'ampolla sacra dal Po, non vi viene in mente di farla analizzare? Il Po è tra i corsi d'acqua più inquinati!». Al presidente del consiglio Berlusconi, all'atto di insediamento, Vendola ha regalato un libro scritto dai bambini delle scuole di Taranto in cui si descrivono i danni e le conseguenze delle malattie provocate dall'amianto. «Ho fatto una promessa a quei bambini e l'ho mantenuta con una legge regionale. Il ministro Prestigiacomo voleva dare una palpatina alla mia legge contro l'inquinamento, ma non ci è riuscita». Sul testamento biologico, spiega: «Voglio chiedere di non fare del mio corpo una cavia da laboratorio. Se fosse un errore vorrei risponderne al cospetto di Dio e non del ministro Sacconi». Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it
A Balvano è corsa delle donne Alla provincia con Lacorazza ci sono la Caivano e la Di Carlo BALVANO - «Bisogna tracciare obiettiviche vogliamoraggiungere e ognuno deve essere consapevole del suo voto, che deve essere serio»: con queste parole il sindaco di Balvano, Costantino Di Carlo,ha presentato sabato sera, nella sala “Bartolomea” di Balvano, le 2 candidate donne del collegio di Picerno a supporto di Piero Lacorazza: Lucia Di Carlo di Vietri (“Provincia futura”) e Lucia Caivano (Pd). «La gente - ha sottolineato il sindaco - proprio in questo periodo è stanca di sentire comizi, per questo c'è bisogno di cambiare, rinnovare e di far tornare la politica tra la gente, con obiettivi raggiungibili e impegni seri». Le scelte cadute sulle 2 candida-
te sono frutto di un accordo tra tutti i paesi del collegio (Picerno, Vietri, Savoia di Lucania, Sant’Angelo Le Fratte e Balvano), anche per non far disperdere voti e puntare su due candidature forti. L'appello delle candidate è stato quello di «un voto serio e consapevole». A prendere la parola dopo il sindaco, Lucia Di Carlo, di Vietri ma di origini balvanese, all’esordio in politica: «Entrare in politica per me significa risolvere i problemi quotidiani della gente. La presenza della donna in politica è importante. Io, se eletta, vorrei avere cura della scuola, mondo che conosco bene, voglio interessarmi dell'edilizia scolastica, eliminare le barriere architetto-
niche e avere cura dei giovani, specialmente quelli disagiati». «La sala piena - ha invece sottolineato Caivano - smentisce che la gente èlontana dalla politica. A me piace stare al servizio degli altri, e fino a ora ho dato il massimo». «E'importante - ha concluso - che la politica svolga un ruolo daprotagonista». Non sono mancata a frecciate ad altri schieramenti per le militanzeprima asinistra epoi adestra e viceversa di alcuni candidati. L'appello finale delle due candidate a «premiare il coraggio del rinnovamento, la fiducia che ci darete non sarà tradita, non bisogna abbandonare e dimenticare questo territorio». Claudio Buono
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
di SALVATORE SANTORO
IL COMIZIO
10 Primo piano
Mercoledì 27 maggio 2009
Primo piano 11
Mercoledì 27 maggio 2009
«Costruttivo» l’incontro con la Merkel ma il sindacato è deluso
Auto globale
Opel, il giorno della scelta Marchionne: «Una lotteria»
25 interinali spediti a casa, incrociano le braccia alla Plastic Components
di ROBERTO CARACCIOLO
Sciopero Ergom Fiat paralizzata Ripresa in serata la produzione in attesa dell’esito dell’incontro convocato dall’azienda a Roma di MARIATERESA LABANCA MELFI - Fa effetto pensare che proprio nel giorno in cui l’azienda conferma l’aumento di produzione alla Fiat di Melfi, altri lavoratori dell’indotto se tornino a casa senza lavoro. Ma crea altrettanto sconcerto la notizia dello sciopero nell’indotto di Melfi, mentre a Termini Imerese gli operai bloccano le strade per difendere lo stabilimento a rischio chiusura, e a Mirafiori viene annunciata nuova cassa integrazione. Ieri la Sata è rimasta ferma, per tutta la giornata. E lo sarà anche per il primo turno di questa mattina. All’agitazione dei dipendenti Sata, l’azienda ha risposto convocando un incontro per oggi alle 14 a Roma con i sindacati nazionali. «A condizione - è scritto nella nota dell’azienda - che siano ripristinate immediatamente le normali attività produttive». E nella tarda serata di ieri l’assemblea dei lavoratori ha deciso di sospendere lo sciopero in attesa dell’esito dell’incontro, che chiedono venga svolto a Melfi, e non a Roma. Pronti a nuove azioni di protesta «nel caso in cui l’azienda non accolga le proposte». Il management Sata aveva annunciato il “senza lavoro” alle tute blu del primo turno, dopo solo un’ora e mezza di attività. Ma il blocco della produzione a Melfi non ha nulla a che vedere con la crisi del settore auto. Qui il lavoro c’è ed è anche in aumento. Tanto che l’azienda, dopo aver finito le ore di straordinario a disposizione, ha chiesto di portare l’orario settimanale da 40 a 48 ore, per sei settimane, fino a luglio. E in Sata e indotto, dove la Grande Punto gpl e a metano non fa mancare il pane quotidiano, arrivano anche operai da Pomigliano e Cassino. Ma ai metalmeccanici lucani non piace la gestione aziendale di questo surplus lavorativo. Mentre Melfi continua ad accogliere operai dagli altri stabilimenti italiani, i colleghi lucani rimangono senza lavoro. Dopo giorni di presidi sindacali è stata l’iniziativa “dal basso” a bloccare la produ-
LA REAZIONE DI CONFINDUSTRIA
La presa di posizione del presidente Martorano: La posta in gioco è troppo alta»
«Comprendiamo il sindacato ma sono scelte non condivisibili. A rischio l’automotive lucano» POTENZA - «Da lucani possiamo comprendere le considerazioni di fondo del sindacato, a difesa dei lavoratori interinali, ma ciò che non è assolutamente condivisibile sono le scelte adottate in queste ore». Il presidente della Confindustria di Basilicata boccia così l’iniziativa dello sciopero alla ex Ergom di san Nicola di Melfi, che in poche ore ha prodotto il blocco della Sata. Il leader degli industriali lucani spiega così nel suo intervento: «In una fase di crisi dell’auto senza precedenti a cui Fiat sta cercando di reagire, con grande impegno e straordinaria determinazione, per scongiurare un futuro incerto e senza prospettive, lo stabilimento Sata di Melfi è uno dei pochi a beneficiare di un incremento della produzione. Dinanzi a tali scenari appare davvero inconcepibile il ricorso allo sciopero, come si sta facendo da ieri alla Plastic Components con il conseguente fermo di tutte le attività Sata. Arrivare persino ad evocare la protesta dei “21 giorni”, non solo non serve agli interinali, di qualunque regione essi siano, ma rischia di segnare definitivamente la credibilità dell’intera Basilicata che produce; di quel Attilio Martorano territorio–regione che appartiene a tutti noi e che ciascuno di noi può accrescere o deteriorare con i propri comportamenti». Martorano lancia l’allarme: «Non è questo il momento, la posta in gioco è troppo alta, e ciò facendo rischiamo di vanificare il futuro dell’intero settore auto in Basilicata».
zione. A far traboccare il vaso il caso ex Ergom, ora (a seguito l’assorbimento da parte della Fiat del 2007) Plastic Components: nell’azienda che produce componenti per Fiat, dove di recente sono arrivate tute blu da Cassino, lunedì scorso non sono stati rinnovati i contratti di circa 25 interinali , che la prossima settimana saranno in buona compagnia di un’altra trentina di colleghi. Ma in totale sono già una sessantina, tra interinali e lavoratori a tempo, gli operai ai quali, a partire da settembre 2008, non sono stati rinnovati i contratti. Sostituiti gradualmente dai lavoratori degli stabilimenti di Lazio e Campania in cassa integrazione. Lunedì, l'ultima tranche di licenziamenti. Mentre dalla Sata arrivava la notizia della
60 unità a tempo non confermate da settembre Al loro posto operai da altre regioni
rottura delle trattative tra azienda e sindacati sull’orario plurisettimanale, alla Ergom scattava la protesta. I lavoratori hanno proclamato lo sciopero. Solo in secondo momento, alla contestazione hanno aderito anche le sigle di categoria. In Sata i macchinari sono stati in funzione solo per un’ora e mezza. Alle 7 e 30 l’azienda ha annunciato ai dipendenti il “senza lavoro”. Senza i pezzi che arrivano dalla Ergom non si può continuare. Gli operai se sono tornati a casa. In tarda mattinata è stato confermato il blocco anche sul secondo turno. Davanti ai cancelli della Ergom il presidio è andato avanti per tutta la giornata, con i segretari di Fiom, Fim, Uilm, Fismic e Ugl metalmeccanici. «Scioperiamo per difendere l'occupazione», dice il segretario dei metalmeccanici lucani della Cgil. Il sindacato chiede un nuovo piano industriale che dia garanzie occupazionali a Melfi e all’Italia. Ancora, un accordo di tipo solidaristico, per far fronte agli aumenti di produzione della Grande Punto, che
preveda l’utilizzo per il 50 per cento di lavoratori in cassa integrazione e 50 per cento di disoccupati e licenziati lucani. La Fiom dice “no” all’orario plurisettimanale e al peggioramento dei carichi di lavoro sulle linee. «La solidarietà deve valere anche per i lavoratori del territorio lucano», tuona il leader della Fim Cisl, Antonio Zenga, che aggiunge: «La Plastic Component fa il contrario di quello che hanno chiesto ieri i sindacati al tavolo con la Sata». Anche la Fim ha espresso la propria disponibilità a una soluzione mista che assicuri la giusta solidarietà ai lavoratori in cassa integrazione degli altri stabilimenti del gruppo, ma senza dimenticare i tanti lavoratori lucani espulsi. La Fiom si rivolge direttamente al presidente della Regione, Vito De Filippo, chiedendo la convocazione di un incontro. Anche il leader della Uilm di Potenza, Vincenzo Tortorelli, chiede un intervento diretto e «forte» da parte del governatore lucano, Vito De Filippo, e del leader di Confindustria, At-
Il top manager Fiat, Sergio Marchionne
«è sempre stata una fusione», ha spiegato di avere dato a Berlino «più dettagli per quanto riguarda l’impegno che avevamo sul sistema produttivo tedesco». Inoltre, ha confermato che le garanzie pubbliche richieste ammontano adesso a sei miliardi, rispetto ai sette precedenti. Per mettere a punto la nuova offerta, ha detto, «abbiamo rivisto i conti, abbiamo alleggerito l’ammontare di cassa che l’organizzazione deve tenersi in bilancio per sostenere il ciclo produttivo». Ma la politica sembra destinata a pesare sulle trattative, almeno secondo il ministro dell’Economia ,Giulio Tremonti: l'operazione tra Fiat e Opel «è una partita che si gioca ormai tra i governi», ha infatti detto Tremonti a “Porta a Porta”. Da parte sua, Marchionne ha commentato: «Spero, penso, che sia l’economia» a pesare di più della politica nella trattativa. In ogni caso, il manager è convinto
che la partita sia diventata «una lotteria, nel senso che ci sono tantissime variabili in gioco, quindi non posso stabilire quali siano le probabilità di successo». Un gioco, questo, al quale partecipa da oggi anche il costruttore d’auto cinese Beijing Automotive Industry Holding (che secondo indiscrezioni ha presentato un’offerta) e che – secondo i sindacati ed i socialdemocratici – vede favorito per il momento il gruppo Magna. Per il presidente del consiglio di fabbrica della Opel, Klaus Franz, Magna è infatti «in pole position» nella corsa alla Opel. Il sindacalista, inoltre, si è detto «arrabbiato» perchè la Fiat non ha partecipato all’incontro con i sindacati e ritiene che Torino abbia adottato un atteggiamento “provocatorio». Anche secondo Peter Struck, presidente del gruppo Spd al Bundestag, la Magna ha presentato «il piano migliore».
GLI INTERVENTI
Nicola Giansanti (Ps di Rionero)
De Filippo: seguo l’evolversi della situazione Disponibile a confronto con le parti
tilio Martorano. «Di fronte ad una situazione delicata di crisi economica ed occupazionale - ha dichiarato - la ripresa produttiva della Sata non può essere frenata, ma nello stesso tempo, devono essere tenute in considerazione le legittime aspettative dei lavoratori precari». Il segretario della Cgil di Basilicata, Antonio Pepe, ha definito «incomprensibile» il comportamento della ex Ergom, invitando l’azienda a rinnovare il rapporto lavorativo con gli interinali. «I lavoratori - ha detto Pepe non devono essere considerati delle merci usa e getta ma va rispettata sempre e comunque la loro dignità». «E’ inconcepibile - ha aggiunto che le istituzioni preposte a difendere le ragioni del territorio, si attardino a mettere in atto iniziative concrete per dare risposte ai lavoratori». E nel tardo pomeriggio di ieri, il presidente De Filippo ha confermato la propria disponibilità a un incontro. «Sto seguendo con attenzione l'evolversi della situazione», sono le parole del governatore che si è «attivato a tro-
vare una rapida soluzione ai problemi». Il segretario della Fismic lucana, Marco Roselli, ha invitato a un senso di responsabilità «necessario a calmare gli animi e a non alimentare un clima di tensione sociale che non gioverebbe a nessuno». Poi il messaggio alle istituzioni: «Si preoccupino di chi il lavoro lo ha perso o peggio non lo ha mai avuto». A sostegno dello sciopero dei lavoratori della ex Ergom il segretario dell'Ugl di Basilicata. «La cosiddetta guerra dei poveri che vuole innescare la Plastic Componente - ha precisato - non appartiene al Dna della Ugl». Ma il blocco di un'azienda come la Sata non può rimanere solo una questione locale. Per il segretario nazionale della Fismic, Roberto di Maulo, quanto accaduto ieri nell'indotto Sata ieri, è la prova che «il sistema di Melfi deve essere profondamente ripensato, sia sul versante dell'organizzazione del lavoro delle aziende, che sul versante sindacale». Risposte che potranno arrivare oggi dal confronto tra le parti a Roma.
Polveriera sociale a San Nicola «IL BLOCCO della produzione della Grande Punto alla Fiat di Melfi è l’epilogo, purtroppo annunciato, della tensione sociale che è cresciuta nelle ultime settimanale tra i lavoratori interinali delle fabbriche di San Nicola di Melfi». E’ quanto sostiene Nicola Giansanti del Ps di Rionero, aggiungendo che «la responsabilità di quanto sta accadendo ricade interamente sui dirigenti della casa automobilistica torinese, in quanto l'aumento di produzione a Melfi doveva tradursi in aumento dell’occupazione locale. I sindacati e i lavoratori avevano messo in guardia il management della Fiat già alla comunicazione dell’arrivo a Melfi di 80 lavoratori da Pomigliano D’Arco per prevenire proteste e ulteriori tensioni. Si è voluto invece – continua Giansanti – mettere operai contro operai senza tenere in nessuna considerazione che ci sono centinaia di lavoratori interinali lucani che non hanno alcuna possibilità di utilizzare gli strumenti degli ammortizzatori sociali e pertanto sono completamente marginalizzati. Diventa dunque necessario svolgere ogni azione a livello istituzionale e politico per convincere i vertici Fiat a tornare al tavolo del confronto con i sindacali prima che la polveriera sociale a San Nicola di Melfi possa produrre effetti ancora più devastanti sulla tenuta democratica e civile in Basilicata. Con la lotta dei lavoratori precari – conclude Giansanti – in gioco ci sono le prospettive future di occupazione e sviluppo industriale della intera regione».
Romaniello (Sd): «Confronto sempre più urgente»
Antonio Vitucci (assessore provinciale)
A questi lavoratori va garantito il lavoro perché, alla pari degli altri, hanno diritto a costruirsi un futuro senza la paura di non avere da un giorno all'altro più una occupazione. Serve, anche alla luce dello sciopero alla Plastic Components (ex Ergom) a sostegno del diritto al lavoro dei precari che ha comportato la messa in libertà dei lavoratori Sata, la urgente convocazione di un incontro in sede sindacale. Auspico quindi un ruolo più attivo di Confindustria di Basilicata e chiediamo al presidente Vito De Filippo d’intervenire affinché sia attivato il tavolo di confronto fra le parti. Qualora non si registrasse, nella giornata odierna, l'avvio del confronto fra sindacato ed azienda è utile convocare le stesse presso la Regione Basilicata con l'obiettivo di favorire un'intesa finalizzata a garantire il lavoro ai precari e far quindi ripartire l'attività produttiva della Sata.
UN’INIZIATIVA istituzionale congiunta tra la Regione Basilicata e la Provincia di Potenza per dare risposte ai lavoratori dell’area industriale San Nicola di Melfi è stata sollecitata dall’assessore provinciale alle Attività produttive, Antonio Vitucci. «Dopo il blocco della produzione della Grande Punto nello stabilimento di Melfi della Fiat - afferma Vitucci - la tensione tra operai e lavoratori interinali sta crescendo a seguito della vertenza che riguarda il mancato rinnovo del contratto a 25 lavoratori della ex Ergom, sostituiti con operai provenienti da Pomigliano D'Arco. Una situazione che - continua Vitucci - è destinata ad alimentare nuove proteste perchè va ben oltre la sorte, pur rilevante, di 25 persone e coinvolge i programmi futuri dell'intera area industriale di Melfi con tutto il polo dell’auto, diretto ed indotto. Ritengo che le istituzioni territoriali più rappresentative quali appunto Regione e Provincia debbano far sentire la propria voce a sostegno di operai e sindacati perchè il gruppo dirigente della casa automobilistica torinese torni indietro sui propri passi e non discrimini lavoratori lucani. La Regione e la Provincia aggiunge l'assessore - tra l'altro hanno l'autorevolezza per intervenire che deriva loro da azioni svolte per favorire l'attività industriale e gli investimenti, dall'Intesa sul Centro di Ricerca auto, e nel caso della Provincia dalle autorizzazioni concesse per l'impianto Fenice che proprio in questi giorni continua a suscitare non pochi rilievi per l'impatto su ambiente e territorio».
«A SEGUITO delle iniziative sindacali messe in atto in questi giorni, finalizzate a garantire la continuazione del lavoro a tutti i giovani lavoratori interinali occupati presso le aziende dell'indotto di San Nicola di Melfi, si stanno registrando tensioni sociali dovute alla indisponibilità delle aziende ad affrontare in sede di confronto il tema relativo al prosieguo del contratto di lavoro a tutti i lavoratori a cui lo stesso scade in questi giorni o è già scaduto». E’ quanto sostiene Giannino Romaniello, dirigente regionale di Sinistra democratica, che continua: «In questa difficile fase di crisi generale di tutti i comparti produttivi ed in assenza di un ruolo attivo del governo nazionale, a Melfi si sta registrando un positivo andamento produttivo per la Grande Punto a cui non può non corrispondere una altrettanta positiva risposta occupazionale per chi da anni continua ad essere precario.
Il presidio dei lavoratori di Sata e indotto a San Nicola, davanti ai cancelli della ex Ergom, dove erano presenti anche i segretari territoriali di categoria
Istituzioni intervengano a favore degli operai
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
BERLINO - L’incontro con la cancelliera tedesca Angela Merkel (Cdu) è stato «costruttivo», ma per l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, la corsa alla Opel è ormai diventata una «lotteria»: è impossibile fare pronostici poichè le variabili sono «tantissime», ha spiegato, ma si può sperare «che sia l’economia» a pesare di più della politica in questa partita. Quando manca solo un giorno al super-vertice sul futuro della Opel, da cui dovrebbe emergere «una decisione preliminare» da parte di Berlino, come ha detto il ministro dell’Economia Karl-Theodor zu Guttenberg (Csu), il manager del Lingotto non si perde d’animo e assicura di essere «fiducioso» sull’esito delle trattative perchè – spiega – «stiamo facendo un grandissimo lavoro per portare avanti il progetto». All’incontro con la Merkel in cancelleria, durato circa un’ora, Marchionne è arrivato a bordo di una Fiat Croma, invece della tradizionale Maserati Quattroporte. «Abbiamo avuto colloqui costruttivi» sulla Opel, ha detto al termine della visita, spiegando di avere illustrato il nuovo piano alla leader della Grande Coalizione: «Il governo tedesco è seriamente impegnato in questo processo», ha aggiunto. Da parte sua, Guttenberg, il quale ha visto a sua volta Marchionne insieme al vice presidente John Elkann, ha assicurato: «Al momento, non abbiamo un preferito tra i concorrenti, assolutamente no». Per il leader conservatore, «c’è movimento ma non abbastanza ed è per questo che mantengo aperte tutte le opzioni», inclusa quella di una «insolvenza controllata», ha tenuto a precisare. Ed è forse anche per questo che il ministro ha invitato Marchionne a fare meglio. «L'offerta di Fiat è seria, non male, ma va migliorata», ha detto. Tuttavia, Guttenberg ha aggiunto che tutte le offerte presentate per Opel dai vari concorrenti in gara devono essere migliorate per tutelare i lavoratori. Marchionne, il quale ha confermato che l’operazione prevista dal Lingotto è, ed
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Mercoledì 27 maggio 2009
NON E’ LA TERRA DI PULCINELLA
SUICIDI STATI D’ANIMO
di ERCOLE TREROTOLA
di ALDO VIVIANO SE prima si poteva parlare di ostinazione, lo “sconto” alla pompa del carburante, con i risvolti di oggi, non può che far pensare alla stoltezza di chi pensa alla Basilicata come la “città di pulcinella”. La “città di pulcinella” non è Napoli ma un luogo immaginario in cui tutto è possibile dire, “tanto non paga nessuno”. Sono lecite finanche quelle tanto note promesse da marinaio che politicanti e parvenu non esitano a immettere sul mercato della politica quando l'occasione lo richiede. Oramai, più che un problema sociale è un tema elettorale. Cosicché, lo sconto per via di legge a favore dei lucani, da legittimo obiettivo politico, da cui desistere di fronte alle insuperabili difficoltà costituzionali, si trasforma nella grande speculazione, protratta oramai da anni e, puntualmente, ad ogni elezione. Sarebbe oltremodo noioso ripetere le ragioni che in alcun modo consentono lo sconto ai lucani sul prezzo del carburante (ndr, Trerotola, Il Quotidiano, 27.1.”09; idem, Il Quotidiano, 8.4.”08), e sarebbe meno noioso, invece, capire come questa fantasiosa, perversa storia fu divulgata alla vigilia delle elezioni politiche del 2008 - tutti ricorderanno ancora i manifesti di Forza Italia“Benzina a metà prezzo” -. Neppure in quella occasione fruttò un incremento elettorale. Poi, di fronte alla “indifferenza” del Parlamento, ci fu detto che era l'Europa a negare ai lucani la riduzione del prezzo del carburante, altra sonora bufala. Venne persino maldestramente esperito il tentativo di premiare, attraverso una riduzione del carburante, quelle regioni in cui il greggio è trasformato - e quindi non la Basilicata che è produttore -; dulcis in fundo, non avendo altro da aggiungere, ci dissero che ogni problema si sarebbe risolto nell'estate del 2009, guarda caso all'indomani delle elezioni provinciali. Verrebbe da dire “povera Destra”. Ma meno male che destra non é. Oggi i giornali sono pieni del trionfo di alcuni parlamentari, i quali, badate bene, non ci dicono che il carburante sarà ridotto alla pompa, ma, udite l'ultima favola, che il Parlamento ha deciso di istituire un fondo per la riduzione del prezzo del carburante. Infondo, la previsione (e non la istituzione) di un fondo di legge nulla costa né presenta limiti di legittimità costituzionale; e, soprattutto, è la strada migliore per consentire agli “amici” di affrontare una ennesima campagna elettorale all'insegna di un successo. Questa volta, tuttavia, le dichiarazioni dei parlamentari del PDL provano a nascondere la promessa, ovviamente maldestra, che in origine recitava <<Benzina e metà prezzo per i Lucani>>. Oggi si parla soltanto di uno sconto, per giunta di soli 8 centesimi (che neppure si avrà). Potete giurarci, cari conterranei, che lo sconto del carburante alla pompa resta una illusione che se tanta delusione è costata agli lettori, tanta carriera ha prodotta a favore di quei politicanti che, in vista delle prossime elezioni regionali del 2010, sapranno ancora cantarvela. Dovrebbe bastare a scuotere la “tranquilla” società lucana, sorniona, persino compiaciuta della propria innocenza. E' noto, del resto, quanto noi lucani siamo “cauti” nel recepire gli eventi che connotano la politica nazionale. Cauti persino nel comprendere che il tanto sbandierato federalismo, da cui taluni illuminati deducono il diritto dei lucani ad un prezzo minore dei derivati dal greggio, altro non è che un ulteriore passo avanti nell'attuazione integrale del regionalismo costituzionale fatto passare per federalismo al solo fine di compiacere gli incauti padani.
A3, IMPEGNI PRECISI di ROSARIO SARUBBI* L’APERTURA al traffico del cosiddetto "ramo B" del nuovo svincolo di Fratte, che collega Salerno all'autostrada A3, è stata l’occasione per il presidente Anas Pietro Ciucci per ribadire l’impegno a portare a termine rapidamente i lavori del secondo macrolotto da Padula-Buonabitacolo a Lauria, che ricadono per circa 10 chilometri anche nel territorio della regione Basilicata. Solo che gli impegni hanno bisogno di verifiche puntuali e di un crono programma specifico da monitorare insieme agli Enti Locali e ai sindacati. Lo stesso presidente della Anas Ciucci continua a ripetere che l`autostrada Salerno-Reggio Calabria sara` completata entro la fine del 2012 o al massimo all’inizio del 2013, ma contemporaneamente continua a mettere le mani avanti parlando di difficoltà oggettive di costruire una infrastruttura sullo stesso percorso della vecchia e soprattutto non chiudendola al traffico. Per la Basilicata e ancor più per le comunità del Lagonegrese è una opera fondamentale e prioritaria e pertanto non si possono consentire slittamenti ulteriori nei tempi di ultimazione dei lavori. Diventa perciò indispensabile fugare preoccupazioni e timori. Siamo inoltre in attesa di conoscere i dettagli del piano esodo estivo contenente la chiusura di quei cantieri che provocano lungo il tratto lucano della A3 non pochi disagi agli automobilisti, come per il resto della autostrada. *segretario regionale del Ps
IL DEGRADO E’ NEL QUALUNQUISMO di TOMMASO MARCANTONIO Preg.mo Signor Direttore, La campagna elettorale si fa sempre più accesa, bellicosa e rovente come il caldo di questi giorni. Quasi il clima meteorologico condivida la temperatura delle elezioni amministrative. Per il 6 e 7 giugno prossimi - giornate che segneranno il nostro futuro vuoi per la città che vogliamo e vuoi per la provincia nonché per il Parlamento Europeo - si affastellano chiacchiere, manifesti che si sovrappongono, motti e messaggi insulsi che si sprecano. Come corollario c'è l'argomento del qualunquista Angelo Luciano Larotonda che domenica scorsa 24 maggio su Il Quotidiano si è voluto cimentare nell'esaltare una “Dittatura del Degrado”. È vero che potrà sembrare un arrembaggio garibaldino (perché 4.000 e non mille, Professor Angelo Luciano Larotonda?) la discesa in campo di tanti candidati aspiranti a gestire un pizzico di “potericchio”. Quasi in attesa di afferrare qualche briciola del lauto desco dei due massimi candidati alla poltrona di Sindaco per la città di Potenza Peppino Molinari e Vito Santarsiero che ora si affrontano in singolar tenzone solo per soffocare e strozzare ulteriormente la vivibilità di questo capoluogo di Regione. Senza alternative. Difatti, le altre candidature - questo è il vero degrado di un prorompente qualunquismo - sono provocazioni distorte senza anima e programmi di movimenti, associazioni, sigle che hanno - escluso qualche idealista - l'unico scopo di colorare i riquadri della propaganda per vivacizzare, intorbidire e fuorviare le scelte. In parte è dittatura del degrado. Molti tra costoro che arricchiscono le liste sono solo un riempitivo, una coreografia melensa per poter dire un giorno “Io c'ero”. Peccato che liste, così come depositate - registrate presso la Commissione Elettorale Distrettuale - siano limitate. Dal qualunquismo si poteva suggerire di inserire la lista degli appiedati, degli studenti ripetenti per consentire di formare una classe per il prossimo anno scolastico, la lista dei sedicenti scarrafoni e quella degli impenitenti scansa fatiche. Non viene rilevato - visto che si ipotizza e si dà per scontato “la Dittatura del Degrado” che a tanto si è pervenuti per la carenza del si “ma chi se ne frega” oppure del “così fan tutti” e meglio la burla dell'ipocrisia. Per dirla tutta, la politica è stata ridotta a colabrodo da quando il nostro premier Berlusconi (anche se larga parte non si riconosce nel lezzo della incoerenza e della contraddizione)
ha sfasciato tutti i residui valori degli ideali di famiglia, di correttezza, di rispetto della giustizia, di negazione della libertà di pensiero attraverso una stampa che, se non stentorea pro imperatore, è tutta di sinistra, che è possibile ogni compromesso con la propria coscienza. Senza distrazioni, per carità, il defunto mons. Don Donato Larotonda - fratello dell'autore dell'intervento su Il Quotdiano - era solito biasimare pressappochismo, vanità e insensatezza. Il degrado è nel qualunquismo della degenerazione senza percepire le situazioni, le motivazioni, le differenze culturali, propositive e di programma. Il confronto tra Vito Santarsiero per la riconferma a Sindaco di Potenza e l'aspirante tra i nani e le ballerine del Centro-destra - Peppino Molinari, non è praticabile. È come voler assimilare due rette parallele a due rette sghembe o una equazione a un sistema. Vito Santarsiero è ingegnere con laurea consegnata a Napoli circa 20 anni or sono ed è abilitato all'esercizio della professione. Il rivale è solo un modesto impiegato che dalla segreteria dell'ex Democrazia Cristiana è stato catapultato come impiegato alla Regione Basilicata. Si è vero che con la Margherita prima, l'Ulivo successivamente è stato designato parlamentare dagli elettori di Potenza e Provincia. Con la sua scelta di mirare a Sindaco, con il supporto del Centro-destra - che non aveva candidati di spessore - ha dichiarato i suoi limiti di politico e amministratore. Pubblicamente nel comizio di apertura delle danze per la campagna elettorale in piazza Mario Pagano a Potenza ha chiarito i motivi di dissenso dal Partito Democratico e ha arringato la platea con un patetico escursus di ammirazione per Silvio che, guarda caso, come per i leghisti, era stato omaggiato di un orologio. E poi, folgorato sulla via di Damasco, ha legato le sue attenzioni a Berlusconi perché accesso tifoso del Milan. Questo è quanto, gentile Angelo Lucano Larotonda. Dei programmi, di come si intende sviluppare la città e promuovere la crescita e lo sviluppo della città di Potenza e dei suoi figli e di quali armi si doterà per le sfide future, nessuna traccia. Mentre sappiamo quello che con impegno dovrà affrontare Santarsiero. Anche se, umilmente ha ammesso degli errori e dei propositi equilibrati ed obiettivi per affrontare le vere esigenze dell'urbe. Per questo ciascuno si impegni affinché ci si liberi dalla dittatura del degrado che sconfina nel qualunquismo.
LA FREQUENZA dei suicidi che la cronaca registra pone interrogativi che puntano oltre la prima emotività della cronaca. E' decisamente doloroso dover constatare il cedimento delle vittime dinanzi ai procurati o gratuiti stati d'animo del momento in cui chi cade si confronta con se stesso e nella solitudine più spietata decide di uscir fuori dell'esistenza per un viaggio finale senza meta e senza futuro. E' la condizione sofferta di tanti messi ai margini di se stessi, collocata dall'attimo fuggente nella dimensione irreale di mente oltre i confini del sano ed equilibrato realismo. Il perché del gesto autoritario ed autolesionista non si potrà mai chiederlo a chi più non c'è, né sarebbe consigliabile fare analisi introspettiche di natura psicalitica, per non invadere il campo minato della psichiatria o della patologia assistita… Forse occorre fermarsi alla base del fenomeno cresciuto fino a diventare caso concreto, crudele nel suo aspetto di impatto con i sentimenti dell'essere. Ogni singolo episodio, a parte la ridondanza dell'età volta al clamore, andrebbe inquadrato non nel foglio clinico soggettivo, quanto piuttosto nell'esame spietato di una società malata che partorisce siffatte anomalie. Non bisogna fare grandi ricerche per scoprire che questa, la società, soffre di un male morale sempre più emergente. Si potrebbe parlare di comunità umana allo sbaraglio, vestita di perbenismo, ovattata di ipocrisia ed egoismo, centrata sul piedistallo di cera, le cui basi crollano alla prima insistenza di sole stagionale. La tanto decantata famiglia, diventata logo di partito politico in gara di finta competizione elettorale, è assente in questo travaglio spirituale dei soggetti deboli, anzi diventa assillo di problematiche irreali, al cui paragone le relazioni subiscono degrado e forse disistima. Il nucleo familiare, sempre più ristretto e restringente, resta impari a sostenere il peso della quotidianità. Nella propria “innocenza assistenziale si richiama ad istituzioni pressoché impreparate a reggere il peso psicologico del cittadino, e questi sempre più fuori di sé, diventato come estraneo in casa, carente di riconoscimenti della dignità creaturale, viene a trovarsi solo con le primarie esigenze dello spirito, al punto tale che gli stessi ricorsi alla medicina ordinaria restano frustranti e degerano in aggravamenti di ansie preoccupanti e futilità evanescenti. Infine il cosiddetto pudore sociale resta un'arma a doppio taglio, in quanto da un lato costituisce la linea maginot della moralità degli atti, dall'altro un'estrema condanna di primo ed ultimo grado.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
14
TUFANO QUELLE SOLITUDINI AFFRESCHI APPARENTEMENTE FEDELI AFFOLLATE MAURIZIO BOLOGNETTI
di PASQUALE ANDRIA*
segue dalla prima
segue dalla prima
Provo un pizzico d'invidia per le doti possedute da Lucio Tufano: le parole sgorgano dalla sua penna e, cristallizzandosi sulla pagina, danno vita ad un affresco, fedele rappresentazione della realtà politica e sociale di una regione e della sua città capoluogo. Come non condividere le parole di Tufano su certo ceto dirigente, praticamente immortale, che ha segnato i destini della Lucania/Basilicata negli ultimi decenni. Lucio scrive: “hanno molto stagioni e rinnovano di volta in volta il pellame, non scompaiono del tutto, bensì godono della facoltà superumana di rinascere, a spese dei lucani o dei potentini che, mai stanchi di votarli, pur parlandone con sufficienza, li tengono custoditi nei ritratti e nelle teche per rispolverarli ad ogni appuntamento politico come fenomeno dal quale non si prescinde per memoria, affetto, amicizia e masochismo. Questi gli aspetti di una mobilità-inamovibile dell'attuale pendolarismo…” E ancora lo stesso Tufano, parlando delle amministrative in quel di Potenza, scrive: “Tornando alle candidature ultime a borgomastro della città, da che cosa deriva questa caparbia incoscienza di andare a cacciarsi nei guai di una città difficile, offesa da decenni dalla disinvolta gestione contabile e amministrativa, alla guida politica e culturale di una città abitata da una massa di sudditi per buona parte opportunisti, per altra atavici clienti, più o meno parenti del potere, per altra, imbambolati e delusi da promesse e ricatti e, ancora indolenti nel non voler capire come il voto sia un titolo di credito, una moneta da non sperperare, ma da usare con cognizione di causa e al limite, da non spendere se chi si propone nelle elezioni non merita? In una città che intanto arruola nelle liste per le comunali 800 candidati…” Sottoscrivo parola per parola le riflessioni di Tufano, ma non mi rassegno, non ancora, non ora, ad una realtà incapace di fornire una vera alternativa. La peste che morde le nostre vite va combattuta per tentare di spianare la strada ad una politica altra che operi per il bene comune. *candidato alle elezioni europee lista Bonino - Pannella circoscrizione meridionale
Al di là di parole di circostanza, non si è registrata una vera e propria presa in carico dell'interrogazione stringente che pongono le tragedie cui, muti, abbiamo assistito. Sarà forse l'afasìa dalla quale si ha difficoltà ad uscire, di cui parla nella sua bellissima riflessione, comparsa su questo giornale, il professor Antonio Califano, sarà lo smarrimento e l'angoscia che ci assalgono, ma certo è che finora non vi è stato un tentativo serio di riflessione e di reazione. Appartengo a un'istituzione che - unico esempio nell'ordinamento giudiziario italiano - si occupa in modo esclusivo di tutela della persona e segnatamente della protezione di soggetti deboli quali sono i minori. Ma tant'è, la fragilità e il disagio sono una connotazione comune - in questo nostro tempo complesso e sempre più disumano - a tutte le stagioni della vita. A questo titolo mi interrogo e mi permetto di estendere l'interrogazione anche ad altre istituzioni oltre che alle coscienze individuali. Cos'è questo cupio dissolvi che seguendo percorsi transgenerazionali, soprattutto di giovanissimi e giovani - attraversa la nostra società e per quanto più da vicino ci riguarda - le contrade della nostra regione ? Non è il segno eclatante di un disagio profondo, di solitudini apparentemente affollate da mille contatti, ma prive di relazioni vere e di comunicazioni vitali ? Non è il prodotto di una completa dispersione della condizione umana dentro un orizzonte privo di senso ? Non è anche l'esito di una competizione spietata cui quotidianamente richiama la nostra società dentro la quale l'insuccesso anche episodico, la mancanza di una gratificazione immediata non si reggono più ? Non sono l'insignificanza terrificante della politica, le chiusure autoreferenziali delle famiglie, una scuola in forte sofferenza, modelli di comportamento mediaticamente veicolati con ridanciana o, a seconda dei casi, aggressiva spensieratezza (ha ragione Califano) a contribuire fortemente alle terribili derive autodistruttive cui assistiamo quasi impassibili ? Ci sarà tuttavia, infine, un livello di responsabilità in cui riflettere su tutto ciò, ci sarà pure un luogo un riferi-
mento in cui tentare un'analisi, una reazione, una strategia, diciamo pure nel quale mettere in campo interventi di prevenzione ? Non voglio immediatamente banalizzare il tema estenuandolo in indicazioni operative, ma mi chiedo, ad esempio, se non sia il caso, finalmente, di investire, con serietà e coerenza nella riqualificazione dei servizi socio-sanitari alla persona, partendo da una coraggiosa ricognizione delle povertà attuali e riconoscendo in questo settore una priorità assoluta. Mi chiedo se i luoghi formali della educazione non debbano, in qualche modo, esaminarsi, se non sia giunto il momento di riprendere quei discorsi di rete (tra famiglia, scuola, territorio, volontariato, parrocchie, associazionismo religioso e laico) che, qualche anno fa, almeno articolavamo e che, invece, ora sembra archiviato. Si dirà che i progetti non mancano, ed è vero. Ma quanti vengono seguiti e monitorati adeguatamente nella fase attuativa e quanti, detto con franchezza, non colgono le questioni e i bisogni essenziali, rischiando di esaurirsi nell'immagine ? A proposito, che fine ha fatto l'Osservatorio regionale sulla condizione minorile ? Riassumiamo - ciascuno per la sua parte - la fatica di vivere in questo nostro tempo, sforziamoci di capire e ricominciamo a darci risposte, senza rassegnarci a vite e morti finora “tragicamente inspiegabili”. *presidente del Tribunale per i Minorenni
DC NON SIGNIFICA DOROTEISMO di LUCIO TUFANO
RIVERBERI A OROLOGERIA CONTRO BERLUSCONI di ANTONIO GALIZIA QUESTO titolo assegnato a questa pagina che sto per scrivere, servendomi di quel bilanciere che notiamo quando entriamo nei palazzi di Giustizia in allegato al proverbiale detto: “la legge è uguale per tutti” vorrei fare una riflessione il più possibile obiettiva, non sulla giustizia che è sempre uguale costituzionalmente, ma su chi l'amministra che spesso e direi, quasi sempre è soggetta all'intenzione di chi la gestisce, a seconda della psicologia, il soggettivismo del pensiero e la compliançe sentimentale dettata dall'umore non sempre integerrimo, autonomo e imparziale come in tanti casi è accaduto e dimostrato. So che quanto ho espresso, sicuramente creerà un certo dissenso in alcuni, ma credo che troverà anche molto assenso in altri, perché quello a cui stiamo assistendo in questo periodo di politica democratica con tante teste “esaltate” che parlano quando non devono e sciorinano idee che definiscono di natura libera e democratica, mentre di democratico proprio non hanno nulla e si ispirano a quelle vedute uniche e squallide che fluiscono dai loro sentimenti deteriori. Credo che da alcuni anni a questa parte, vige un sentimento di terrorismo psicologico, che tende a diventare un atto persecutorio a divinis per distruggere e abolire per sempre ciò che non piace o che non si preferisce, Contro questo modo ineludibile di agire, rimane solo la voglia di adire a quella maniera obiettiva, universale ed incorruttibile che non corrisponde a quella di un magistrato che fa politica e di cui, non si può non pensare che ingerendo su quel grande e responsabile epilogo che si deve concludere non con una chiacchierata, ma con una sentenza processuale partita nel dubbio, amministrata nel dubbio e sentenziata nel dubbio che anche se non fosse vero, non può essere accettato per tale, perché esiste il sospetto dell'interferenza psicologica come volgare soggettivismo conclusivo. Sono quindici anni, all'incirca, che Berlusconi è entrato in politica. Lo ricordano tutti e il suo proposito fu di bloccare l'avanzata dei comunisti che già sentivano il potere nelle loro mani. Con tangentopoli, la giostra fu a loro favore e Di Pietro che così morbosamente parla contro Berlusconi, ci dica come andarono certe case, prima che pubblicamente si spogliasse della toga e diventasse senatore della Repubblica eletto nel covo comunista del Mugello e, mi pare, ministro del lavoro o delle infrastrutture nel breve Governo di D'Alema, proprio lui che con cipiglio sempre più ispido e rabbioso, quasi ispira odio e diffidenza in ogni atto di respiro e ci dica anche che accadde tra lui e quei democristiani ex coraggiosi e potenti, diventati pavidi di paura di essere perseguiti e condannati da delinquenti, come per alcuni, realmente accadde. Era giustizia quella scorribanda di voleri “abbacinati” da un uomo che irresponsabilmente violò il senso dell'umanità? I comunisti furono lì per li per diventare i padroni della non Patria. Il regime sovietico si sarebbe istituito di li a poco. Altri coraggiosi non apparivano su quell'orizzonte tinto di rosso e fu Berlusconi che afferrò il coraggio a due mani e salvo l'Italia dalla dittatura sovietica, quella di cui quei rossi e questi rossi, compresi i
magistrati militanti che tanto scalpore hanno, dal '94 in poi, creato nelle aule dei tribunali e che ancora perdurano con tracotante arroganza. Berlusconi vinse le elezioni il 27 marzo '94 e l'avanzata dell'armata rossa fu bloccata, ma rimase l'ardore della vendetta e quello persiste oggi più che mai. Protagonista sempre Di Pietro, ora affiancato per convenienza dal parolaio instancabile e inconcludente Franceschini.. Da quel 27 marzo '94 cominciarono i guai di Berlusconi, trasformato in un criminale senza concorrenti, anzi no: i concorrenti, ultra criminali ci sono e sono proprio coloro che con parole volgari, attualmente lo criminalizzano e chi sono, se non quei suoi nemici abituali: Di Pietro e Franceschini, dai quali non ho mai sentito uscire una parola di civiltà ma di crudele e meschino impianto accusatorio. Questa la storia e non può essere smentita da chi di volgarità se ne intende e di applicarla è capace. Povero Berlusconi, deve avere una forza d'animo incredibile per sopportare tante indecenze che nascono dalla politica e sono perseguite dall'immaginazione dei magistrati politicizzati. Chissà quanti ce ne sono in Italia di criminali che superano di mille miglia Berlusconi e come mai quei tali magistrati li ignorano? E' incredibile pensare a certi accanimenti collaborati da certe pupille in midriasi, per comprendere più campo visivo, fino a sberciare e inquadrare meglio la vittima. Mi sconsola questo autoritarismo della giustizia, quando approfittando di quei quozienti costituzionali che la rendono automa nelle decisioni e nei fatti. Per rimanere su queste posizioni, si dovrebbe veramente essere certi che coloro che giudicano con disinvoltura e raccapriccio, non siano anche loro, per motivi politici, de criminali. Questo dubbio, comunque, anche se lo si vuol confutare per ipocrita decenza, tocca una percentuale alta di italiani, checché ne dicano le cassandre della sinistra, Intanto Berlusconi non si scoraggia e i preamboli feticisti dei dipietristi e franceschiniani coi loro seguiti, rimarranno ipotesi di sconcerti senza uscita, già nati senza idea. Quando la politica entra anche nei temi di famiglia e trova gusto nella sobillazione e nella istigazione degli imprevedibili rissosi, è una prova di leziosa persecuzione allargata ed allora si vergognino, dai politici alla gente comune, che entrano nei problemi e disgrazie altrui col sadico interesse di svalorizzare e mercanteggiare sulle disgrazie altrui. La Maggioranza è con Berlusconi e i cantori della mala speme avranno di che dolersi nei naufragi che incapperanno. C'è un solo fatto che conta ed è quello di continuare con forza a riepilogare e affrontare con calma, riformando soprattutto questa giustizia fallace, assegnando alla responsabilità dei giudici la punizione esemplare negli sbagli e negli abusi. Solo così, le loro rivendicazioni saranno equiparate a quelle degli altri e le punizioni, quando mancano, e mancano quando vogliono, ho le prove, vadano doppiamente puniti, perché, si servono di un alto Ministero per propri interessi, anche se solo psicologici e creano danno a chi non devono. dott.antoniogalizia@libero.it
ENTI AGRICOLI E INIQUI CONTRIBUTI di FRANCESCO MOLLICA*
Caro direttore, è evidente come gli oneri e i compiti di nuovo assessore regionale privino l'amico Viti della sua abituale e profonda capacità di analisi. Mi ritengo lievemente leso per avere Viti scambiato, con insospettabile permalosità, un discorso ampio e antropologico sull'attuale etnia DC, come il naturale strascico della vecchia polemica sinistrorsa, trita e ritrita, sul c. d. doroteismo. Il titolo originario del mio articolo era ben diverso da quello frapposto da te, come direttore, evidentemente al fine di infervorarne il dibattito. “l'infausta eredità di E. Colombo e il democristianismo che degenera” non è da interpretare come l'intento di smontare una tesi, che non è, obietta giustamente Viti, neppure una teoria, bensì, solo frutto di un suo convin-
cimento da apologeta. Non si è voluto minimamente sostenere un discorso, certamente superfluo, sulla meteora né sull'asteroide, E. Colombo, ma su quanti, avvalendosi della sua traccia, della sua esistenza e anche del suo compiacimento, hanno fruito delle condizioni più feconde per improntare la propria esistenza a un troppo facile destino di potere. Fra l'altro, nel lungo mio articolo non è mai citato il doroteismo. Sarebbe stato troppo facile il parlarne. Eppoi dorotea non è tutta la DC, specie quella degli ultimi anni, né meritano di essere definiti dorotei gli attuali esemplari che, pur avvalendosi di una buona partenza, di tradizionali suffragi, ritengono di fruire, vita natural durante, della medesima spinta, anche cambiando formazione. O anche parlato recentemente di “doroteismo straccione”.
IN SEDE di discussione della nuova legge di riforma degli Enti Agricoli sarà rivista attentamente anche la norma che attiene ai Piani di Classifica di cui alle legge 33/01. Deve essere fatto quanto possibile per tutelare le esigenze degli agricoltori, per evitare loro il pagamento di iniqui contributi che in questo delicato momento graverebbero sulle economie degli stessi. Tali modifiche devono essere fatte anche alla luce di lamentele che pervengono che riguardano la mancata ed in alcuni casi erronea comunicazione da parte dei Consorzi di Bonifica, dei contributi da versare e spettanti agli agricoltori. Dovranno essere analizzate attentamente le direttive per i criteri di scelta e di riparto dei contributi di bonifica derivanti da detti Piani di Classifica, che secondo la legge 33/01, in-
dividuano i beneficiari derivanti dalle opere di bonifica, stabilendo i parametri per la quantificazione dei medesimi determinando l'indice di contributo per ciascun immobile. la commissione, inoltre, verificherà le migliori soluzioni affinché i consorzi di bonifica possano non essere più centri di spesa incontrollabili i cui costi si riversano sugli agricoltori contribuenti. L'impegno sarà anche quello di analizzare i criteri e le modalità attuate dai consorzi di bonifica per le richieste del cosiddetto contributo di bonifica che, a vedere i ricorsi, risulterebbero carenti e lacunosi, gravando di fatto impropriamente sulle tasche degli agricoltori. *presidente della III° Commissione Consiliare Permanente
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
15
Mercoledì 27 maggio 2009
Italia / Mondo
Mercoledì 27 maggio 2009
L’identikit del nuovo “senza lavoro”: uomo, tra i 35 e i 50 anni, con congiunti a carico
I disoccupati della mezza età Dati drammatici nel Rapporto Istat: una famiglia su cinque è in difficoltà FAMIGLIE in difficoltà economiche crescenti; padri che perdono il posto di lavoro fisso e si arrangiano con impieghi part-time o precari; Sud sempre in affanno per occupazione e redditi bassi; stranieri che sfiorano i 3,9 milioni in termini di residenti, con il sorpasso degli arrivi extracomunitari sui comunitari. È la fotografia scattata dall’Istat nel XVII Rapporto annuale sulla situazione del Paese nel 2008. Oltre 400 pagine che, in cinque capitoli, forniscono un quadro dell’economia e della società e delle trasformazioni in atto e finiscono per tracciare anche l’identikit del «nuovo disoccupato», vittima della crisi: un uomo di mezza età, sposato o convivente, spesso con responsabilità familiari. Lo Stato non può «rinunciare ai suoi doveri: proteggere i lavoratori e le famiglie» che rischiano di essere le fasce più colpite, di una recessione che «verosimilmente non si è ancora completamente esplicitata» su occupazione e redditi, ha detto il presidente dell’Istat, Luigi Biggeri, presentando il rapporto alla Camera. «Sostenere soprattutto chi ha responsabilità familiari e aiutare chi, uscendo dal rapporto di lavoro, potrebbe non trovarne un altro, data l’età, è una priorità», ha assicurato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. UN QUINTO FAMIGLIE IN DIFFICOLTA',6,3% STENTA PER FINE MESE. Più di una famiglia italiana su cinque (il 22,2% del totale), in valori assoluti 5,3 milioni, ha difficoltà economiche di vario grado: dal non poter affrontare spese impreviste (è il caso di 2,5 milioni, il 10,4%) al non avere i soldi per comprare cibo e vestiti o sostene-
re le spese mediche (1,3 milioni, il 5,5%). Ma c'è anche chi non ce la fa a pagare neppure l’affitto e le bollette: si tratta di 1,5 milioni di famiglie (il 6,3% del totale) che con «grave difficoltà arrivano a fine mese», denunciando non solo «seri problemi di spesa quotidiana», ma anche «maggiori limitazioni» persino nel riscaldare la casa. Al contrario, in circa 10 milioni, il 41,5% delle famiglie, non presentano disagi economici. A questi, si aggiunge un altro 36,3% (8,8 milioni) che vive in un «relativo benessere». UOMO-ADULTO “NUOVO DISOCCUPATO”, PADRI SEMPRE PIU' PRECARI. Uomo, tra i 35 ed i 54 anni, residente al centro-nord, con un livello di istruzione non superiore alla licenza secondaria, sposato o convivente, ex occupato nell’industria: è il profilo inedito del disoccupato. Un altro «aspetto preoccupante» è la diminuzione del tasso di occupazione dei papà. Tra il 2007 ed il 2008 i padri con un lavoro part-time, a termine o con una collaborazione sono 17 mila in più. Al contrario, quelli con un’occupazione a tempo pieno e con durata indeterminata risultano essere 107 mila in meno (73 mila tra i 35-44 anni). DOPO 13 ANNI, SENZA LAVORO CRESCIUTI PIU' DI OCCUPATI. Per la prima volta dal 1995, la crescita degli occupati nel 2008, che sono aumentati di 183 mila unità rispetto al 2007, è risultata inferiore a quella dei disoccupati, saliti di 186 mila unità sempre rispetto all’anno prima. Lo scorso anno, inoltre, la disoccupazione è tornata a crescere dopo circa dieci anni di diminuzione, coinvolgendo in misura maggiore gli uomini.
Un milione di persone non può pagare l’affitto
Appello di Confindustria alle banche: «Non abbandonate le imprese»
Scontro sulle misure anticrisi Pd: «Il Governo nega la realtà» Fini: «Si apra il confronto anche sul sistema previdenziale» Sacconi: «Stiamo lavorando per sostenere le famiglie» ROMA – Nuovo scontro governoopposizioni sugli effetti della crisi economica: il Pd attacca e punta il dito sull'inefficacia dell’azione dell’Esecutivo, che invece rivendica opportunità e tempestività delle misure messe in campo in questi mesi. Intanto il presidente della Ca-
mera Gianfranco Fini chiede che si apra il confronto sul sistema previdenziale: quello che serve, dice, è «un nuovo patto fra generazioni» in nome della cosiddetta flexsecurity. E che le pensioni possano essere «migliorate» in una «logica di generazione tra padri e figli» è anche quanto pensa il ministro dell’Economia Giulio Tremonti (che rassicura invece sui conti del sistema pensionistico). L’attenzione ieri però è su chi il posto di lavoro lo perde mentre è ancora lontano dall’età della pensione. I dati dell’Istat certificano una difficoltà crescente delle famiglie a arrivare a fine mese e la nascita dei nuovi disoccupati, che sono sempre più uomini di mezza età. Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi non mostra sorpresa e al contrario spiega come l'azione del governo sia stata indirizzata proprio per fare fronte a questa emergenza: «Bisogna sostenere – dice – soprattutto chi ha responsabilità familiari e aiutare chi, uscendo dal rapporto di lavoro, potrebbe non trovarne un al-
tro data l’età. E questa è una delle priorità che ci siamo dati». Anche perchè come dice il leader della Lega Umberto Bossi la crisi economica «durerà ancora per due-tre anni». Il governo ha fatto, assicura comunque anche il ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto, «tutto quello che andava fatto». Una visione, attacca il Pd, che non corrisponde al vero: la situazione è «drammatica», dice Pier Luigi Bersani, e «il presidente del Consiglio – afferma Massimo D’Alema – nega la realtà della crisi e nulla fa per risolverla. Ma credo – aggiunge – che la realtà cominci a farsi strada nella consapevolezza dei cittadini e dei lavoratori». Che la crisi sia profonda e l’azione del governo non all’altezza è anche quanto sostengono l’Udc e l’Italia dei Valori: «Il gioco delle parole senza fatti –dice il deputato dell’Idv Antonio Borghesi – sta venendo fuori. Berlusconi ha palesemente tradito la fiducia dei suoi elettori, ma come ogni gioco scorretto anche il suo è molto vicino all’essere smascherato». Il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, dal canto suo, ha lanciato l’ennesimo appello al mondo creditizio, affinché in tempi difficili di crisi economica, le banche «non lascino sole le imprese». Intervenendo all’assemblea degli industriali scaligeri, «le banche sono un elemento essenziale per l'impresea ma sono aziende che devono aver presente il proprio conto economico: in un momento complicato come questo, con le imprese che soffrono e fanno fatica a incasare i propri crediti, devono fornire ossigeno». Insomma, le banche supportino imprese «sane che hanno difficoltà momentanee. Non lasciatele sole ma permettete loro di sopravvivere fino alla ripresa».
Accordo con le associazioni di consumatori Sollecitata dal ministro
Enel, da ieri conciliazioni on line e gratuite per 30 milioni di utenti DA IERI i clienti Enel di gas ed elettricità, 30 milioni in tutta Italia, possono risolvere le controversie con l’azienda on line e a costo zero. È quanto prevede l’accordo firmato dalla società guidata da Fulvio Conti con le 17 associazioni che fanno parte del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti. L’intesa si inserisce in un quadro di liberalizzazioni, che vede una richiesta di qualità sempre più insistente: come osserva l’Autorità garante dell’energia elettrica e il gas i reclami sono aumentati del 200% in soli due anni, dai 5.800 del 2007 agli oltre 11.000 attesi per il 2009. I consumatori si dicono soddisfatti dell’intesa, ma invitano l’azienda a non fare a meno degli altri canali di contatto con i clienti e soprattutto fanno appello al governo affinché destini più risorse per coprire i costi delle procedure di conciliazione. Gianfilippo Mancini, direttore per la divisione mercato dell’Enel, ha sottolineato come la società sia stata «la prima utility in Europa a mettere in atto una procedura su così vasta scala, estesa anche
ai clienti del mercato libero e che tocca quasi la totalità delle controversie». Chiunque non riceve una risposta al reclamo avanzato entro 30 giorni o la giudica insoddisfacente può attivare la procedura attraverso le associazioni dei consumatori. Inoltre, se passano 40 giorni e non c'è replica, scatta un indennizzo di 20 euro. Con l’intesa, oltre a garantire agli utenti trasparenza e velocità nella soluzione delle controversie, si «evita anche l'intasamento dei tribunali», ha osservato il presidente di Adiconsum Paolo Landi, perché si cerca di chiarire le criticità sul nascere, in via extragiudiziale. Landi ha anche espresso la necessità di dare all’iniziativa «un riconoscimento culturale e politico», «le 100 mila conciliazioni che si sono accumulate in tre anni non state ancora riconosciute dal ministero», ha detto. Anche l’Autorità per l’energia ha avuto un ruolo nella sigla del protocollo: ha stanziato 350 mila euro per la formazione dei conciliatori e ha sostenuto il rafforzamento delle tutele per il cliente.
Latte e carne apertura dell’Ue verso l’Italia APERTURE concrete per una politica alimentare europea di qualità, mentre verranno esaminate dalla Commissione europea le richieste dell’Italia per ottenere un sostegno europeo al latte e alla carne suina: settori in cui i produttori italiani stanno attraversando una grave crisi per la caduta dei prezzi e la contrazione dei consumi. È quanto emerso dal confronto oggi a Bruxelles tra il ministro alle politiche agricole e forestali, Luca Zaia, e la commissaria europea all’agricoltura Mariann Fischer Boel. L'occasione è stato il forum promosso dalla Coldiretti e dallo Studio Ambrosetti su come «l'Europa ha cambiato la spesa degli italiani», ma anche su come equilibrare il rapporto tra i bassi prezzi alla produzione e quelli almeno cinque volti più elevati alla distribuzione. Una prima risposta potrà venire con la pubblicazione a dicembre – ha indicato Fischer Boel – della relazione da lei richiesta sui rapporti e sui prezzi di filiera.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
16 Economia
24 ore in Basilicata
Il tribunale del Riesame di Potenza ha annullato gli arresti dei titolari dell’Itc Marconi
I Gambardella tornano in libertà In carcere dieci giorni fa per associazione a delinquere e falso in atto pubblico POTENZA - Una svista banale, o una mossa strategica. Ieri pomeriggio il Tribunale del Riesame di Potenza ha annullato gli arresti di Gerardo e Raffaella Gambardella, 54 e 52 anni, titolari dell’Istituto tecnico commerciale parificato “Guglielmo Marconi” di Potenza. Il pm Henry John Woodocock si sarebbe tenuto le carte in ufficio; l’avvocato difensore Sergio Lapenna si è accorto del fatto; e i tre giudici della libertà non hanno potuto far altro che applicare alla lettera la legge. Gerardo e Raffaella Gambardella sono accusati assieme a un terzo, che è l’ex preside dell’istituto, di associazione a delinquere e falso in atto pubblico. Secondo la richiesta d’arresto del pm, l’unico atto a disposizione delle parti, nell’istituto privato potentino figuravano alcuni “alunni fantasma”, che risultavano allo stesso tempo a lezione e sul posto di lavoro. Gli episodi andrebbero dal 2004 ad oggi, e il giorno degli arresti sono stati notificati trenta avvisi di garanzia ad altrettante persone tra docenti ed ex studenti dell’istituto. Ma gli indagati in tutto sarebbero circa 450, sparsi tra Roma, Potenza, e Napoli, dove gli investigatori avrebbero già messo a fuoco un sistema di quattro istituti che avrebbero rilasciato alcuni “diplomi facili”. Le attività dei carabinieri di Potenza sono in corso, in collaborazione con gli ispettori Inps del capoluogo partenopeo. La norma del codice di procedura penale, che ha permesso la scarcerazione di Gerardo e Raffaella Gambardella, dopo dieci giorni di detenzione, prevede l’obbligo per il pm di esibire tutti gli atti su cui si fondano le sue richieste, per dare modo agli avvocati di preparare a tempo debito le loro difese.
Woodcock davanti agli studenti della Federico II parla di intercettazioni e ddl sul processo
«Grave danno la riforma penale»
Il tribunale di Potenza
Si dice “show down” in gergo pokeristico, anche se i tecnici la chiamano “discovery”. Alla fine sempre inglese è. La procura in pratica mette giù la carte, improvvisamente gli atti sono pubblici, con tutto quello che ne viene per il resto dell’indagine. L’avvocato Sergio Lapenna aveva rilevato l’anomalia anche davanti al gip che ha disposto i due arresti, Gerardina Romaniello, durante gli interrogatori di garanzia. Si è detto convinto che anche allora mancassero gli elementi necessari per valutare e sottoscrivere le richieste del pm. «Non poteva emettere quell’ordinanza. Invece ha rigettato la mia eccezione adducendo che quand’anche vera gli atti a suo avviso non erano utili ai fini della decisione che aveva già preso». In conclusione resta il segreto, ma in pochi giorni tutti i faldoni dell’ inchiesta potrebbero partire verso altre sedi. Tra gli indagati sembra che ci sia anche un giovane uditore giudiziario, e si sa, per le cause dei magistrati di Potenza, le carte vanno sempre a finire a Catanzaro. Leo Amato
PROCESSI LENTI A Potenza 2149 richieste di indennizzo ROMA – E’ Napoli la capitale dei ritardi per quanto riguarda la lentezza dei processi. Il capoluogo campano conduce la classifica dei tribunali più lenti: 11 mila le richieste di indennizzo. Segue Roma con 3992, Potenza con 2149, Venezia con 1474, Salerno e Firenze con 1100, Catanzaro con 894, Genova con 793, Catania con 694, Ancona con 666, Milanocon 661. Brescia – fanalino di coda in positivo con 561. Per la lentezza dei processi, l’ Italia è al 156esimo posto su 181 paesi presi in considerazione dalla Banca Mondiale: nella graduatoria viene dopo Angola, Gabon, Guinea e Sao Tomè e precede Gibuti, Liberia, Sri Lanka e Trinidad. Punta a scardinare questo vero e proprio buco nero – messo in luce nel gennaio scorso dal primo presidente della Cassazione nella relazione di apertura dell’Anno Giudiziario. Nel descrivere le cifre del disastro della Giustizia, il primo presidente della Cassazione Vincenzo Carbone spiegò che la classifica internazionale più attendibile sui tempi dei processi non era da ricercare in studi giuridici ma proprio nel rapporto Doing Business che la World Bank stila per fornire indicazioni alle imprese sui Paesi in cui è più vantaggioso investire. In Italia – stando allo studio – un processo civile dura in media 1.210 giorni; in Germania, che è al nono posto, 394 giorni. La Francia è al decimo con 331 giorni; Il Regno Unito al 24/mo con 404 giorni;la Spagna al 54/mo con 515 giorni. Un processo civile in Cassazione dura in media 1.140 giorni, 990 se dal calcolo si escludono le cause fiscali. Nel sud Italia i processi hanno tempi ancora più lenti. Da una regione all’altra il processo può durare anche tre volte di più.
NAPOLI– Il disegno di legge di riforma del processo penale «è più penetrante di quanto non sia quello sulle intercettazioni telefoniche» e se dovesse passare «il danno sarebbe enorme». Ad affermarlo il pm di Potenza Henry John Woodcock, che ha parlato ieri a una platea di studenti della facoltà di Giurisprudenza della Federico II di Napoli, nel corso di un seminario organizzato dal professore Alfonso Furgiuele, titolare della cattedra di procedura penale. «Se dovesse passare la riforma che riguarda il processo penale – ha spiegato – allora al pubblico ministero verrebbe tolta la possibilità di acquisizione della notizia di reato e potrebbe solo riceverla dalla polizia giudiziaria». Il problema, precisa poi, riguarda la mancanza di limiti di tempo entro cui deve avvenire questa comunicazione, cosa che, secondo Woodcock, «rappresenta un duro colpo al principio di separazione dei poteri. Il pm riceverà solo la notizia di reato confezionata dalla polizia giudiziaria, magari dopo molto tempo». Il successo delle attività di indagini è determinato, come ha sottolineato, «dal rapporto di simbiosi tra pm e polizia giudiziaria». Un rapporto che «se fosse spezzato» renderebbe impossibile l’acquisizione della notizia di reato da parte del magistrato. «Il legislatore è stato molto abile – ha aggiunto - perché pur non modificando nemmeno una virgola della Costituzione, in realtà con questo disegno di legge si rischia di compromettere i principi costituzionali. Non è una questione di governo di centrodestra o di centrosinistra, le mie sono considerazioni critiche fatte in una sede accademica». «Noi abbiamo una gran bella Costituzione – ha concluso – e se fosse lasciata tranquilla sarebbe un bene per tutti». E poi ha continuato. «Da una parte si cerca di alzare il livello di guardia con un pacchetto di norme sulla sicurezza e dall’altro si pensa a un ddl sulle intercettazioni telefoniche che ne limitano l’uso». Woodcock, in arrivo alla procura di Napoli alla fine del prossimo luglio, si mostra poi scettico di fronte al disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche. «Sono – ha detto agli studen-
il pm Henry John Woodcock
ti della Facoltà di Giurisprudenza della Federico II di Napoli – uno strumento importantissimo per le attività di indagine e di ricerca della prova. Quale utilità potranno avere per esempio quando si indaga sui reati contro le Pubbliche amministrazioni e i contatti tra le persone sono più fluidi? Si dice: “Tornate agli strumenti tradizionali”, ma che intendono, usare la lente di ingrandimento?». Il punto è il termine massimo entro cui possono essere utilizzate. Perché, in mancanza di proroghe, il limite è di tre mesi. «E cosa dovrei dire alle forze dell’ordine che indagano? – ha aggiunto – magari abbiamo avuto il colpo di fortuna di sapere quando si incontreranno e parleranno due persone sulle quali si indagano e non possiamo intercettarle perchè il tempo è scaduto». «Il ddl contiene anche importanti disposizioni in materia di libertà di manifestazione del pensiero e della libertà di stampa – ha aggiunto – Il legislatore con queste disposizioni avrebbe inteso dare una stretta di vite sull'uso delle intercettazioni. Il giornalista, allora sarà costretto a pubblicare solo un riassunto delle intercettazioni, anche per le fasi non più coperte da segreto, perchè dovrà attendere un periodo di tempo molto più lungo, fino a sette otto anni».
TOTALGATE Udienza nel capoluogo POTENZA - Hanno fatto fatica a trovare una stanza d'albergo libera nella città presa d'assalto per la festa dei cinquant'anni della Rai, ma alla fine ieri mattina sono arrivati in Tribunale in perfetto orario. Trasferta potentina per il collegio dei difensori della Total al gran completo: uno per gli indagati, l'ex responsabile dell'ufficio di rappresentanza lucano Roberto Pasi, e il suo collaboratore Roberto Francini, che sono ancora agli arresti domiciliari dal 15 dicembre scorso; e due per i soldi della società, circa un milione e settecento mila euro, sequestrati in via preventiva come ristoro, eventuale, per il “capestro” degli espropri di quei terreni a Corleto Perticara, dove sta per sorgere il centro oli Tempa Rossa. Niente di fatto in entrambi i casi. I giudici dell'ufficio per le indagini preliminari e del Tribunale del riesame si sono riservati di decidere nei prossimi giorni. l.a.
I sindacati puntano il dito contro l’amministrazione penitenziaria lucana
«Assente non giustificata» POTENZA - Ieri alle ore 12.30, si è tenuto un incontro presso gli uffici del Provveditorato regionale Amministrazione Penitenziaria Basilicata con il capo del Dipartimento, il presidente Franco Ionta e Cgil, Cisl e Uil del settore. «All’incontro - si legge in una nota sindacale - sono state evidenziate le problematiche dei tre Istituti della regione.Le responsabilità sono da addebitare interamente all’Amministrazione che, ancora una volta, ha dimostrato scarso interesse per le organizzazioni sindacali e per il personale di Polizia Penitenziaria. Preso atto di questa ennesima “assenza di interesse” che non fa altro che dimostrare quanto il Capo del Dap, ovvero il Capo della Polizia Penitenziaria nonché il “Commissario” straordinario all’Edilizia Penitenzia-
ria, non sia effettivamente presente e vicino alle difficoltà che il personale di Polizia Penitenziaria sta vivendo in questo momento, continuando quanto fatto dai suoi predecessori. Il Capo del Dipartimento ha illustrato il contenuto del progetto - continua la nota - stilato per la costruzione di nuovi padiglioni e nuove carceri per alleviare il sovraffollamento che ultimamente sta mettendo in ginocchio tutti gli Istituti della Nazione. Ha dato assicurazioni che, a seguito degli incontri regionali che termineranno domani (oggi ndr), incontrerà a Roma le segreterie generali per un dialogo e proposte per migliorare il servizio della Polizia Penitenziaria. E’ stata chiesta la modifica del Decreto Ministeriale del mese di settembre 2008 riguardante i livelli de-
gli Istituti. Inoltre ha assicurato l’incremento straordinario di unità di Polizia Penitenziaria, nonché la riduzione del personale operante in uffici del Dap, sorveglianza tribunali e, per ultimo, le unità che attualmente svolgono compiti non Istituzionali, per fronteggiare la costruzione dei nuovi Istituti. Ha affermato di voler apportare modifiche legislative affinché le convalide vengano effettuate presso gli Istituti Penitenziari, diminuendo così le numerose traduzioni presso i Tribunali». I sindacati hanno poi ribadito lo stato di agitazione e si sono riservati di avviare azioni a tutela del personale in servizio negli istituti penitenziari e servizi della regione Basilicata.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
17
Mercoledì 27 maggio 2009
Mercoledì 27 maggio 2009
Agricoltura In programma un accordo per estendere l’operatività del fondo di garanzia per le aziende
Regione e Ismea contro la crisi Approvati provvedimenti a sostegno dell’imprenditoria giovanile POTENZA - A dispetto della negatività imperante, delle teorie secondo le quali l’agricoltura lucana soffre una specie di coma vigile, della infinita elencazione delle cose che non vanno, elaborata quotidianamente dalle organizzazioni professionali agricole, si registra nelle ultime ore un vento di ottimismo che non risolverà tutti i problemi, ma che servirà ad affrontare la crisi con minori fibrillazioni e soprattutto con tangibili certezze. Il progetto predisposto dalla Regione Basilicata, che secondo il presidente Vito De Filippo e l’assessore all’Agricoltura Vincenzo Viti è destinato a rivoluzionare a 360 gradi l’attività agricola in Basilicata, viene presentato come un evento di elevatissimo spessore. «Si è avviato – secondo il presidente della Giunta regionale -, un percorso virtuoso in grado di portare l’agricoltura lucana fuori dalle secche di una pesante situazione finanziaria». Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. Verrà siglato nei prossimi giorni, un accordo, fra l’ Ente regionale e l’Ismea (Istituto dei Servizi Per il Mercato Agricolo Alimentare), che intende estendere l’operatività del fondo di garanzia per le imprese del settore agricolo, al fine di renderlo complementare alle misure del piano di sviluppo rurale, nonché capace di rispondere alle esigenze manifestatesi con l’attuale fase economica che interessa il comparto agricolo alimentare. La crisi che domina ormai da diverso tempo l’attività delle aziende agricole, in buona sostanza va affrontata anche e soprattutto facilitando l’accesso al credito per quelle imprese che hanno reali capacità di creare business e soprattutto lavoro. Le risorse finanziarie individuate nell’ambito delle misure del psr verranno utilizzate, nell’ambito di un Accordo di programma che consente, di avvalersi dello specifico fondo rientrante nelle attribuzio-
Il tavolo dell’incontro con De Filippo e Viti (f. Mattiacci)
ni istituzionali di Ismea. Lo stesso fondo può rilasciare garanzie alle imprese singole associate e di trasformazione di prodotti agricoli, al momento della loro nascita, durante le prime fasi della loro attività o in caso di espansione e soltanto in attività che gli amministratori del fondo di garanzia, valutino redditizie entro il limite massimo del 70 per cento dell’importo dei finanziamenti bancari erogati alle imprese beneficiarie, elevato all’80 per cento per i gio-
Sì dalla Provincia per Potenza, Lavello e Montemilone
Via libera al piano forestazione POTENZA - Nel corso della seduta del Consiglio della Provincia di Potenza che si è svolta ieri, è stato approvato a maggioranza dei presenti - con i voti contrari di Vincenzo Giuliano (UdB) e Nicola Manfredelli (Grande Lucania) – il piano annuale di forestazione 2009 della Provincia per i comuni non montani di Potenza, Lavello e Montemilone, dell’importo complessivo pari a 975.695, 55 euro.
Ambientalisti in difesa della Val d’Agri
Nuovo pozzo petrolifero a Monte Alpi, la Ola chiede la procedura Via VAL D’AGRI - In relazione all’Avviso Pubblico pubblicato sul Bur Basilicata n. 24 del 16 maggio, proposto dall’Eni, avente oggetto “procedura di verifica di assoggettabilità ai sensi dell’art. 20 del D.lgs n. 54/2008 e della l.r. 47/1998 per l’esclusione dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) del progetto tramite “Side–Track” (binario di raccordo) del Pozzo Monte Alpi 3 OR A, sito nel Comune di Viggiano (Pz)”, con il montaggio dell’impianto di perforazione sul pozzo Monte Alpi 3 DIR e la chiusura della parte bassa del pozzo e conseguente realizzazione del “pozzo Monte Alpi 3 OR A”, la Ola (Organizzazione Lucana Ambientalista) Coordinamento apartitico territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini - ha chiesto alla Regione Basilicata l'annullamento della richiesta dell’Eni - di esclusione Via delle opere di cui trattasi - assoggettando, invece, il progetto a verifica Via di cui la Legge Regionale n.47 del 1998. Secondo la Ola «la normativa regionale vigente - ed in particolare la leg-
vani agricoltori. Il patto Regione Basilicata – Ismea si limita a incoraggiare e a sostenere le quattro misure che più si avvicinano alla filosofia del territorio e cioè: la misura 112 che riguarda l’insediamento dei giovani in agricoltura, la misura 121 quella relativa all’ammodernamento delle aziende agricole, la 123 che punta l’attenzione sull’accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali e infine la 311 che interessa la diversificazione in
attività non agricole. Inoltre, l’Amministrazione regionale, attraverso l’adozione di un bando per la presentazione delle domande di contributo ai Fondi rischi, intende perseguire il fine generale di concedere contributi ai fondi rischi delle Cooperative e dei Consorzi Fidi operanti con imprese del settore agricolo della Regione Basilicata. Le risorse ammontano a circa un milione di euro sui fondi regionali. La stessa amministrazione regionale contribuisce all’integrazione dei fondi (garanzia e rischi) nella misura massima del triplo delle risorse conferite dai soci, sempre che tali contributi vengano utilizzati esclusivamente per la fornitura di garanzie a favore delle piccole e medie imprese agricole attive in Basilicata e socie Cofidi. Le tipologie di interventi sono relative al consolidamento delle passività di imprese agricole ed imprese di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli che presentano una accentuata esposizione debitoria ma che non siano in difficoltà secondo la definizione comunitaria. Infine, sono ammissibili a garanzia i mutui bancari di durata non inferiore a 18 mesi e non superiore a 15 anni. Francesco La Regina
ge regionale n.47 del 1998 (allegato A) prevede, contrariamente a quanto richiesto dall’Eni ed accolto dalla Regione, che vengano sottoposte a valutazione tutti i “progetti relativi alle attività ed agli impianti per la coltivazione di idrocarburi in terra ferma”tra cui rientra, certamente, il progetto di cui trattasi. Nel caso specifico, la richiesta Eni per il "Pozzo Monte Alpi 3 DIR" si riferisce ad un pozzo già assoggettato a tale procedura Via per il quale si ritiene non possano applicarsi i contenuti dell’art. 20 comma 5 (verifica di assoggettabilità) di cui il decreto legislativo 16 gennaio 2008, n.4, in quanto la perforazione del nuovo pozzo “Monte Alpi 3 Ora” implicherebbe, invece, ai sensi dei commi 4 e 6 dell’articolo 20 del decreto legislativo citato, “possibili effetti negativi apprezzabili sull’ambiente”. La richiesta generica da parte di Eni dell’applicazione dell’articolo 20 del D.lgs 4/2008 accolta dalla Regione Basilicata non tiene conto, quindi, della Legge Regionale n.47 del 1998 che assoggetta tale opera a “verifica ambientale”».
E’ stato, invece, respinto dall’assemblea (voto favorevole del solo Manfredelli e astensione di Giuliano) l’ordine del giorno-emendamento, presentato da Manfredelli, con cui si chiedeva di destinare le somme disponibili del piano di forestazione nella misura del 50% alle spese connesse all’impiego dei lavoratori degli elenchi forestali e del 50% alle iniziative per interventi attuati dagli operatori del settore agricolo-forestale.
Acqua, sconti e proteste POTENZA - L’Aato di Basilicata (Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale), ha annunciato che oggi pubblicherà sul proprio sito internet all’indirizzo www.atobasilicata.it, un avviso pubblico rivolto alle famiglie lucane che si trovano in condizioni di disagio economico. L’avviso consentirà di avere un contributo sui costi sostenuti per la fornitura di acqua per uso domestico per l’anno 2008. «Tale iniziativa - si legge nella nota dell’Aato - nel solco di una politica regionale diretta a sostenere iniziative a favore delle fasce di popolazione più svantaggiate, è rivolta a quei nuclei famigliari con un indicatore Isee relativo ai redditi 2008, non superiore a 5000 euro, soglia che è elevata a 6.000 euro per i pensionati. Il contributo - continua la nota - è stato definito sulla base dei consumi medi riferiti al numero dei componenti il nucleo familiare: ad esempio, una famiglia di 5 persone riceverà un contributo pari a 1,40 euro, che sarà scomputato sulla bolletta a consuntivo di fine anno. Per inoltrare la domanda spiega ancora la nota l’Aato ha predisposto in accordo con il Coordinamento dei Caaf, una convenzione da stipularsi nei prossimi giorni con i Centri di Assistenza Fiscale che aderiranno a tale iniziativa, ed il cui elenco sarà pubblicato, sempre sul sito dell’Aato, entro il 30 giugno 2009». I cittadini che sono interessati potranno rivolgersi ai Caaf ed all’Aato, al numero verde 800029755, per ricevere tutte le informazioni in merito all’esito
La Confagricoltura critica il Piano Energetico
dell’istruttoria. Le domande dovranno essere presentate presso i Caaf convenzionati, che forniranno la necessaria assistenza gratuitamente, a partire dal 1° luglio 2009 e fino al 15 settembre 2009. E sempre in tema di acqua e cittadini, ieri, l’Adiconsum è tornata sul discorso dei canoni di depurazione. L’Adiconsum Cisl di Basilicata chiede all’Acquedotto Lucano «di sospendere l’invio delle fatture dell’acqua o di non inserire i costi di depurazione». «E’ stato accertato che in molti comuni della Basilicata, compreso Matera - afferma l’Adiconsum - non vi è il servizio di depurazione. Nonostante ciò l’Acquedotto Lucano continua a inserire in fattura i relativi costi non dovuti, creando un forte disagio tra la popolazione che si chiede: “se pagare o meno l’importo richiesto?”. Il quesito è stato posto all’Adiconsum Cisl di Basilicata dai cittadini di Tursi, Matera e Pomarico. Il problema non riguarda, comunque, solo i precitati Comuni, ma coinvolge titti i paesi della Basilicata. L’Adiconsum Cisl di Basilicata, chiede - ribadisce la nota - all’Acquedotto Lucano di sospendere ogni fatturazione perché è illegittimo richiedere costi non dovuti. L’Adiconsum Cisl di Basilicata crede che una grande società come Acquedotto Lucano deve mettere al centro della sua attività “i cittadini” e dare le risposte che vengono sollecitate senza creare confusione o contenziosi con l’utenza».
Europa - Basilicata
«E’ un errore l’esclusione delle zone irrigue»
Fondi Ue cooperazione nel Mediterraneo
cretamente a migliorare la redditività delle aziende e dare nuova linfa al settore. La decisione è ancora più dannosa se guardiamo a quanto stanno facendo le altre regioni, specie quelle meridionali ed in particolare la Puglia e la Sicilia, che invece stanno massicciamente investendo nel settore agricolo delle energie rinnovabili; escludere le aree irrigue, anche se non investite da coltivazioni arboree, è un errore che rischia di far perdere in partenza all’agricoltura lucana la sfida all’innovazione e alla competitività». «Avvieremo immediatamente – conclude Confagricoltura – tutte le iniziative politico-sindacali per modificare le distorsioni applicative previste dal Piano Energetico Regionale a cominciare dal richiedere un’audizione alle commissioni consiliari competenti alle quali presenteremo una serie di emendamenti».
POTENZA – Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Toscana: queste le nove regioni italiane che potranno partecipare al bando promosso dalla Commissione europea per progetti di cooperazione nel Mediterraneo. Al bando, che scade il 16 settembre prossimo, potranno accedere anche Cipro, alcune regioni dell’Egitto, così come della Francia, della Grecia, della Giordania, del Marocco, del Portogallo (solo Algarve), della Spagna, della Siria e della Tunisia, oltre all’Autorità palestinese, al Libano, a Malta e a Cipro. Il progetto dovrà essere presentato almeno da tre partner provenienti da tre diversi Paesi, di cui uno del Mediterraneo e uno di uno Stato membro Ue che si affaccia sul Mediterraneo. Denominato Enpi Cbcmed il programma di cooperazione transfrontaliera ha l’obiettivo di promuovere una cooperazione in tutto il bacino del Mediterraneo. Il finanziamento è di 32 milioni e 811 mila euro, a ogni progetto potrà andare da un minimo di 500 mila a un massimo di 2 milioni di euro.
POTENZA - Parte con il piede sbagliato secondo la Confagricoltura di Basilicata il Piano Energetico Regionale, recentemente varato dalla Giunta regionale «viste le forti limitazioni imposte al settore agricolo che, al contrario, ha grandi potenzialità nella produzione di energia da fonti rinnovabili. C’è una evidente contraddizione – si legge nella nota dell’organizzazione degli imprenditori agricoli – tra quanto continuamente dichiarato ed auspicato nei documenti di programmazione economica a livello europeo,nazionale e regionale, non ultimo il PSR2007/2013, e le disposizioni previste dallo strumento più importante in materia di pianificazione dei fabbisogni energetici e realizzazione di impianti di produzione di energia. Da un lato si intravede un grande rilancio dell’agricoltura e della possibilità di recuperare competitività sui mercati attraverso l’abbattimento dei costi della bolletta energetica per l’azienda, e dall’altro, di fatto, si escludono i territori ricadenti nelle zone agricole più in sofferenza a causa del-
Una pala eolica
le crisi di mercato, del crollo dei prezzi e dell’innalzamento dei costi di produzione». «E’ incomprensibile e non accettabile – continua la Confagricoltura – che nella realizzazione di impianti fotovoltaici, sia di microgenerazione che di macro generazione, vengano esclusi tutti i terreni identificati catastalmente come irrigui, questo significa che a centinaia di imprenditori agricoli sarà impedito di realizzare tali impianti che invece contribuirebbero con-
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
18 24 Ore in Basilicata
L’Adoc nazionale grida al caro affitti estivi, ovunque tranne che in Basilicata Urbanizzazione Aumentano le costruzioni Diminuiscono A Maratea ribassi del 2%. La Sicet: «E’ così in tutta la regione» gli abitanti
Case lucane in saldo
Giovani e rilancio del Mezzogiorno Digilio plaude alle proposte Fini
POTENZA - L’estate è alle porte ma la crisi non va in vacanza. A confermarlo è il ribasso degli affitti sulle case di villeggiatura. Un ribasso che, però, sembra essere tutto lucano. Secondo un’indagine condotta dall’ Adoc, il sindacato dei consumatori, sul costo degli affitti di un appartamento per una famiglia di quattro persone nelle principali località turistiche italiane, infatti, in tutta Italia i prezzi delle case sono in rialzo mentre sono in calo le presenze, rispetto allo scorso anno si parla addirittura del 12 per cento in meno di affittuari. E' luglio il mese che, complessivamente, registra il maggiore rincaro, pari a circa il 2 per cento. «Il rialzo del costo degli affitti e il peso della crisi determineranno un calo delle presenze del 12 per cento rispetto allo scorso anno - sottolinea Carlo Pileri, presidente dell'Adoc - i rincari maggiori si registrano a luglio, che segna un complessivo +1,7 per cento. La città con il rincaro più elevato risulta Alghero, dove per il mese di giugno si spenderà il 25 per cento in più dello scorso anno. L'Isola d'Elba, al contrario, è la località che segna il ribasso più cospicuo, il 15 per cento in meno rispetto al 2008. In tutto il Paese e specie nelle regioni e nelle località più desiderate, affittare un appartamento è diventato proibitivo per una famiglia media composta da 4 persone. E' preoccupante perché è come dire che le famiglie possono avere accesso solo a vacanze di serie B». Ma non è così in terra lucana. Secondo lo studio dell'Adoc, infatti, la regione che ha registrato i maggiori aumenti è la Sardegna, quella con i maggiori ribassi è proprio la Basilicata.«La Sardegna rimane la regione più cara, in media ha registrato un aumento del 2,7 per cento - continua Pileri - anche il Lazio, l'Emilia Romagna e la Campania segnano rincari. Al contrario, la regione che più ha segnato ribassi è la Basilicata, in media ogni mese vede un minore esborso del 2 per cento. Stabili l'Abruzzo e la Toscana, settembre è il mese dove si è registrato il maggior numero di ribassi, sebbene complessivamente risulta un aumento dello 0,1 per cento». Secondo l’indagine affittare un appartamento di 40-70 metri quadri con due camere (una con letto matrimoniale e una con due letti singoli), cucina o angolo cottura e bagno, a Maratea, costerà 1.900 euro a giugno e 3.000 a luglio, con una situazione invariata rispetto allo scorso anno. Prezzi in discesa, invece, ad agosto e settembre. Sempre a Maratea, la località lucana considerata dall’analisi, costerà 3.200 euro prendere una casa in affitto ad agosto, con un risparmio del 3,2 per cento rispetto all’anno scorso e 1.900 euro a settembre, con un risparmio di ben il 5,2 per cento
in confronto al 2008. «La crisi del mercato investe tutti gli ambiti - sottolinea Antonio Clemente, segretario regionale della Sicet Cisl (Sindacato Inquilini Casa e Territorio) - e quindi anche il mercato degli affitti estivi. La domanda di case vacanze è in calo e quindi i proprietari per renderle più appetibili abbassano i prezzi». Una tendenza che per Clemente non riguarda solo Maratea ma l’intera regione, dal Potentino al Materano. Vacanze a prezzi scontati dunque, per abbattere la crisi estiva. m.boggia@luedi.it
POTENZA - «Le proposte del presidente della Camera Gianfranco Fini per un nuovo patto tra le generazioni ed un conseguente patto tra Nord e Sud che rilanci il Mezzogiorno come risorsa per il nostro Paese rimettono finalmente nella agenda politica nazionale le questioni dei giovani e del Sud che sinora erano “appannate” con il rischio quasi di scomparire». E' il commento del senatore Egidio Digilio (Pdl), per il quale «le elezioni imminenti sono dunque una occasione storica da non sprecare per avviare una nuova stagione politico-istituzionale per il Mezzogiorno attraverso un protagonismo delle autonomie locali e delle forze produttive che è la risposta necessaria al crescente divario con il Nord e il Centro del Paese che si registra dalla lettura dei più recenti dati dell'Istat». «Gli indicatori economici sul Pil, l'occupazione, la spesa delle famiglie, continuano a rappresentare elementi di crescente affanno per le regioni del Sud che hanno bisogno di innovative politiche nazionali, di una maggiore attenzione del Parlamento ma anche di un'inversione di tendenza nella spesa delle risorse comunitarie. Dobbiamo purtroppo registrare - aggiunge Digilio - un atteggiamento autolesionista
dei Governatori del centrosinistra delle Regioni del Mezzogiorno che fino a quando c'era il "Governo amico" non alzavano la voce contro le "inadempienze" del Governo nazionale e che invece adesso scaricano le proprie inadempienze e le proprie incapacità solo sui Ministeri di Roma. E' un atteggiamento che non aiuta a superare la grave situazione economica perchè ripercorre la vecchia strada collaudata della spesa regionale assistenziale ed improduttiva. Le Regioni del Sud invece hanno gli strumenti per invertire la tendenza negativa segnalata dall'Istat. Il presupposto è un ricambio della classe dei dirigenti delle Autonomie Locali, delle Province e di tanti Comuni perchè siano in grado assumere scelte e soprattutto di poter riformare in maniera strutturale le situazioni esistenti. C'è poi un problema che va affrontato con maggiore decisione: il reddito medio di un lavoratore dipendente nel Sud e' inferiore di circa 5.000 euro l’anno rispetto a quello di un lavoratore del Nord-Ovest. Una situazione - dice Digilio - non più tollerabile che richiede una riforma dei modelli contrattuali legando sempre meglio la retribuzione alla produttività».
Per le strade del vino appuntamento con spettacoli e cibo
Sabato prossimo le cantine lucane aprono le porte ai degustatori POTENZA - Il 31 maggio torna la manifestazione denominata “Cantine aperte”. Tutte le 11 le aziende associate al Movimento Turismo del Vino Basilicata apriranno le loro porte ed offriranno agli enoturisti ed agli amanti del vino la possibilità di fare un’esperienza unica ed indimenticabile: conoscere i produttori e le loro storie, fare visite guidate alle cantine e ai vigneti, partecipare alle numerose degustazioni di prodotti tipici, alla scoperta di un paesaggio di incomparabile bellezza. Tre le doc lucane che si potranno degustare il 31 maggio la doc Aglianico del Vulture, la doc Colline Materane e la doc Alta Val d’Agri. Numerosi saranno anche gli eventi speciali e le mostre d’arte ospitate nelle va-
Il logo di Cantine Aperte
rie cantine, che permetteranno di percorrere un itinerario magico e gustoso alla scoperta delle bellezze e dei sapori della Basilicata. Tra gli eventi speciali: “Il cromatismo dirompente” di Claudio Malacarne alla Cantina Terra dei Re di Rionero che, in collaborazione
con la galleria Idearte di Potenza, riapre i suoi spazi ad un nuovo evento artistico. Ilocali della cantina ospiteranno, infatti, la personale del maestro mantovano Claudio Malacarne che, in via del tutto eccezionale, presenzierà al vernissage della mostra fissato per le ore 19 di sabato 30 maggio. Venti le opere in esposizione, tutti oli su tela facenti parte della produzione più recente dell'artista che, ultimamente è stato impegnato in diverse esposizioni pubbliche fra cui quella alla sede centrale della Banca sviz-
Epaca
Ambiente
Parte il piano di verifiche sull’invalidità civile
I parchi festeggiano la loro “Giornata Europea”
POTENZA - L’Epaca (l’ente di patrocinio e di assistenza per i cittadini e l’agricoltura) comunica che è stato avviato, da parte dell’Inps, un piano straordinario di verifiche sull’invalidità civile. Saranno oltre 200.000 in tutta Italia i pensionati oggetto di controllo finalizzato a verificare la permanenza dello stato invalidante nonché i requisiti reddituali previsti dalla legge per poter fruire delle provvidenze economiche di cui sono percettori. Il campione di verifiche riguarda i soggetti di età compresa tra i 18 e i 78 anni. In questa prima fase sono esclusi i minori. Gli interessati saranno convocati con almeno trenta giorni di anticipo rispetto alla data fissata. Il patronato della Coldiretti si è già attivato su tutto il territorio regionale per assicurare gratuitamente l’assistenza sia amministrativa che medico-legale e tutte le informazioni necessarie ai cittadini, in un ruolo di facilitatore sociale.
ROTONDA – Il 24 maggio scorso è stata la “Giornata Europea dei Parchi”. Tante le iniziative promosse dalla delegazione di Federparchi, alla manifestazione era presente anche il presidente del Parco nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, per sostenere concretamente le azioni dei parchi d’Abruzzo. L’edizione del 2009, che ha celebrato il centenario della creazione del primo parco naturale in Svezia, nel Belpaese, è stata dedicata all’Abruzzo e ai terremotati. Alle ore 11.30, in piazza San Lorenzo in Lucina a Roma, la Federazione dei Parchi e le Riserve Naturali, in collaborazione con l’Agenzia regionale dei Parchi del Lazio e con i Parchi naturali abruzzesi, è stato organizzato un incontro con la stampa per illustrare il tema “Abruzzo, ripartire dai Parchi” che ha affrontato la situazione del turismo in Abruzzo nell’emergenza post-terremoto e l’esigenza di un rilancio immediato. Emilia Manco
zera UBS in Lugano. Tante le Cantine che parteciperanno alla manifestazione:Cantine del Notaio a Rionero in Vulture; Terra dei Re a Rionero in Vulture; Cantina di Venosa a Venosa; Terra degli Svevi a Venosa; Regio Cantina a Venosa; Colli Cerentino a Rionero in Vulture; Azienda Agricola Bisceglia Srl a Lavello; Casa Maschito a Maschito; Agricola Biologica Pisani a Viggiano; Masseria Battifarano - Cantine Cerrolongo a Nova Siri; Azienda Agricola Taverna a Nova Siri.
POTENZA - Continua l’espansione delle aree urbanizzate in Italia: Basilicata, Molise, Puglia, Marche, insieme al Veneto le regioni in cui la corsa all’edificazione è più accentuata. A rilevarlo è il Rapporto annuale dell’Istat sulla situazione del paese, sottolineando che quest’espansione si è verificata spesso «in assenza di pianificazione urbanistica sovracomunale». Tra il 2001 e il 2008, limitatamente alle regioni per le quali è già in corso il processo di perimetrazione delle aree urbanizzate – si legge nel rapporto -, la superficie edificata è aumentata in misura più consistente in Basilicata (15%) e in Molise, Puglia e Marche. Un aumento che, nella nostra regione, si scontra con il progressivo spopolamento dei piccoli comuni. E’ il Veneto, però, la regione dove in assoluto si è costruito di più, con oltre 100 chilometri quadrati di nuove superfici edificate. Considerando il periodo 1995-2006 – sottolinea ancora il Rapporto – i comuni italiani hanno rilasciato in media permessi di costruire per 3,1 miliardi di metri cubi (22,3 metri cubi all’anno per abitante), il 40% dei quali per edilizia residenziale, il resto per attività produttive. Il rapporto mette ancora in evidenza come a determinare la crescita dell’espansione urbanistica in Italia sia l'incremento della popolazione straniera. Altro dato particolare per la Basilicata. Limitatamente alla componente residenziale, infatti, il rapporto mette in evidenza come sia da rilevare che la domanda di nuova edificazione non è più sostenuta tanto dalla crescita demografica quanto piuttosto, dalla presenza di cittadini non italiani e dalle trasformazioni strutturali in atto della società italiana che determinano il moltiplicarsi dei nuclei familiari. Le dinamiche della domanda e delle sue componenti hanno avuto un andamento ciclico, sul quale hanno influito anche gli effetti dei condoni edilizi. Nel 2001 le aree urbanizzate includevano il 6,4 per cento del territorio nazionale, con un incremento del 15 per cento rispetto al 1991. Nello stesso periodo la popolazione è cresciuta appena dello 0,4 %.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
24 Ore in Basilicata 19
Mercoledì 27 maggio 2009
Mercoledì 27 maggio 2009
Firmato l'accordo base che avvia la procedura di reindustrializzazione per lo stabilimento di Tito
Passo avanti per la Daramic Soddisfatta la Femca Cisl. E venerdì tocca alla Lucana Calzature POTENZA – Si apre un nuovo capitolo per lo stabilimento Daramic di Tito, l’azienda che produce componenti per batterie auto, chiusa dallo scorso novembre. Ieri mattina, nella sede della Regione a Potenza, è stato sottoscritto l'accordo base per l'attivazione delle procedure di reindustrializzazione del sito inattivo della Daramic. A renderlo noto è stato il segretario generale della Femca Cisl Basilicata, Gerardo Casaletto, che ha espresso soddisfazione per l'esito del vertice. Il percorso di riattivazione del sito produttivo di Tito prevede nello specifico il reinserimento di almeno la metà dei 131 addetti dell'azienda e stabilisce le modalità per il recupero produttivo del sito produttivo. «E’ un risultato incoraggiante che arriva dopo mesi di trattative - ha spiegato a caldo, dopo l’incontro Casaletto - un risultato che apre nuove prospettive occupazionali in una regione che sta pagando un prezzo molto salato con interi comparti produttivi, penso alla chimica e al tessile, messi in ginocchio dal crollo della domanda internazionale». Stesso percorso si annuncia per un'altra storica vertenza: si tratta della Lucana Calzature. Per il prossimo venerdì 29 maggio alle ore 9,30 è stato fissato un incontro al dipartimento regionale Attività produttive per la sottoscrizione dell'accordo base per la reindustrializzazione del sito di Colla di Maratea.
Gli striscioni appesi dai lavoratori fuori dalla fabbrica
La sede dell’Ente Parco del Pollino
Presentata la piattaforma digitale per la sicurezza ambientale
Programma triennale per 57 unità
Una rete tra Parco e cittadini Il Pollino lucano
POTENZA - UNA piattaforma digitale pensata per creare una rete che favorisca il coordinamento territoriale tra l’Ente Parco Nazionale del Pollino e i cittadini. E’ questo l’obiettivo di Learning Management Environmen, il progetto presentato lunedì a Potenza, coordinato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e finanziato dal Pon Sicurezza 2000-2006. «L’iniziativa nasce con la precisa volontà di offrire un supporto e una consulenza - si legge in una nota dell'Ente Parco del Pollino - su competenze specifiche a chiunque voglia servirsi dello strumento, grazie alla possibilità di avere praticamente per 24 ore al giorno la disponibilità di ben 9 esperti online (tra cui docenti universitari e funzionari pubblici) in grado di rispondere alle domande e alle richieste di consulenza. Tra le aree di competenza ci sono quella relativa alla comunicazione, alla normativa ambientale e alla cultura della prevenzione, con particolare riferimento ai disastri idrogeologici derivanti da atti delinquenziali, creando un vero e proprio network tra Enti locali,
associazioni ambientali e di categoria, semplici cittadini». Durante la presentazione è stato simulato un accesso al portale del progetto (che è già attivo): è sufficiente digitare l’indirizzo www.pollinosicurezza.org ed entrare nella sezione “Piattaforma LME” dal menu di sinistra. Si entrerà in un indice di possibilità di incontro (nel quale l’utente potrà scegliere con chi parlare), di modalità di consulenza (chat, videochat etc..) di argomenti in archivio e di modulistica da scaricare. In questo modo dove vi è un quesito tecnico (decreto, provvedimento o procedura) il Comune, ad esempio, può direttamente chiamare l'esperto per risolvere l'argomento. Un modo, dunque, per accelerare le procedure attraverso una tecnologia ormai abbastanza diffusa. Ad oggi sono già 18 i soggetti che hanno aderito alla piattaforma e ai quali sono stati forniti i supporti tecnologici necessari per utilizzarla. Il progetto attraverserà una fase sperimentale della durata di 3 mesi per consentire alle comunità locali di prendere confidenza con il nuovo mezzo informativo e interattivo.
offre lavoro
POLLINO - Il Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Pollino ha approvato un programma triennale per l'utilizzo di 57 unità lavorative da impiegare in attività finalizzate al miglioramento della fruizione turistica e della sicurezza del versante lucano del Parco. L'Ente Parco in una nota ha specificato che «il progetto, che prevede un sostanzioso contributo finanziario da parte della Regione Basilicata, sarà ora inoltrato alla Regione stessa per passare alla definitiva approvazione». Le 57 unità lavorative saranno selezionate at-
traverso bandi di selezione pubblica indirizzati a personale con esperienza pregressa nei settori del progetto, maturata nell'ambito di analoghi progetti svolti dall'Ente Parco. Le attività di fruizione turistica e di sicurezza riguardano nello specifico la manutenzione della sentieristica e la messa in sicurezza del territorio e del patrimonio boschivo con particolare riferimento alla prevenzione degli incendi. L’Ente Parco specifica inoltre che «i lavoratori saranno assunti per sei mesi l'anno con contratto idraulico-forestale».
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
20 24 Ore in Basilicata
21
Mercoledì 27 maggio 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
Lavori pubblici Assenza di controlli delle autorità pubbliche sulle opere realizzate in città
L’anarchia del cemento armato L’esempio di Macchia Romana: ruspe in azione senza che si sappia perché POTENZA - A Macchia Romana capita di svegliarsi al mattino al suono assordante di autobotti, gru, caterpillar e martelli pneumatici… e capita, come a me venerdì scorso, di affacciarsi a una delle finestre del proprio appartamento e assistere al rombare di un bulldozer che sta spianando l'ultima scarpata verde superstite, tra un assembramento grigio di scatoloni accartocciati di cemento. Un bulldozer che avanza e distrugge tutto quanto incontra avanti a sé, mentre due operai pericolosamente aiutano, con una pala tra le mani, l'enorme pala meccanica a estirpare ogni gambo, fiore, arbusto stelo di vegetazione, per esplorare il terreno alla disperata ricerca di qualcosa; il tutto senza un cartello, una recinzione, un abbigliamento protetto, rispettoso delle più elementari norme di sicurezza sul lavoro. Sospeso tra un sentimento di rabbia e di incredulità, telefono all'ufficio preposto dei vigili urbani; risponde un addetto che, dopo lunghe spiegazioni e solleciti da parte mia, avendo alfine compreso il luogo e il tipo di lavori in corso, afferma, rassicurato, che si tratta di lavori del Comune di Potenza per la riparazione di una fogna: quindi tutto lecito e nella norma… Nella norma è infatti che, in questa città, imprese di ogni genere attuino lavori di ogni tipo, senza apporre alcun cartello che indichi tipologia dei lavori, tecnico e impresa responsabili. Ho verificato, nell'episodio di venerdì scorso, che anche i lavori autorizzati dall'amministrazione comunale avvengono al di fuori di ogni rispetto della legge e, in assenza della pur minima segnalazione e informazione ai cittadini, ad operare potrebbe essere qualunque folle in possesso di mezzi meccanici che decide di sventrare una collina o di interrompere una strada o chissà cosa… Gli impianti di vario tipo (idrico, elettrico, fognario, etc.) in panne a Macchia Romana costituiscono un avvenimento quasi quotidiano, come lo è la ricerca del loro posizionamento e percorso: infatti l'esecuzione delle opere di urbanizzazione, profumatamente pagate dai cittadini, è stata in massima parte delegata, a scomputo, alle imprese di costruzione, le quali, in assenza di qualsiasi verifica, hanno operato come e quando hanno voluto, dichiarando tipo, quantità e qualità di lavori realizzati a loro assoluto piacimento. Il risultato di tale libero operare è stato quello, da parte dell'Amministrazione Comunale, di aver perso del tutto, nel corso degli anni, il controllo della situazione e, quindi, come nel caso di venerdì scorso, di dover brancolare nel buio quando, molto spesso, si prefigurano malfunzionamenti o, nel caso degli impianti fognari, rotture improvvise: per non parlare degli sventramenti di pendii e di tagli e soluzioni
acrobatiche di ogni tipo per cercare di creare strade e qualche misero marciapiede (se e quando…) in spazi ormai del tutto intasati e occupati da enormi edifici. Tale condizione di invivibilità viene subita ogni giorno dai residenti del Quartiere, costretti già da due anni a file e intasamenti interminabili per raggiungere la propria abitazione: tra cantieri di svincoli, sventramenti, ampliamenti, abbattimenti e ricostruzioni di viadotti che avrebbero dovuto terminare a giugno del 2008, ma che, in realtà, ci costringeranno
a quotidiani disagi e pericoli per chissà quanto ancora. L'assoluta mancanza di rispetto per il verde e gli spazi comuni, abbandonati, una volta completato un edificio, allo stato di scarpate incolte, di spazi degradati e di discariche, si evidenzia anche nel modo di condurre lavori di questo tipo: alla completa mercè del tecnico, mastro o impresa di turno, che finalizzando il tutto a realizzare il lavoro commissionato traendone il maggior profitto, non si fa alcuno scrupolo a sventrare scarpate, cementificare aree verdi e, infine,
scaricare enormi quantità di rifiuti speciali dei lavori edili o stradali lungo i pendii verdi di questo quartiere disastrato (ma il modo di procedere è del tutto simile in ogni parte della città). A tal proposito la scarpata alle spalle del “Pentagono” ne è un esempio lampante (nessuno vede, nessuno sa, nessuno controlla…). Mentre avviene tutto ciò e tra continui cantieri che stanno massacrando una città - dove qualunque persona di buon senso riterrebbe di non dover più prevedere neanche un metro cubo in
più di cemento o un metro in più di strade, gallerie o viadotti - imperversa il carosello della campagna elettorale, trasformata in farsa e talk show: tra centinaia di candidati che si disputano la vittoria a colpi di manifesti, bigliettini, telefonate, liste costruite per candidare i parenti di tutti; nessuna idea di città, nessun progetto politico di futuro, soprattutto nessuna seria presa di coscienza della disastrosa situazione in atto - come se fossimo in una comune città “civile” - e nessuna dichiarazione chiara e coraggiosa su come evi-
Le macchine scavatrici ritratte venerdì scorso a Macchia Romana. Nelle immagini qui sotto, i cittadini di Bucaletto mostrano l’invasione di insetti
tare la definitiva spartizione e cementificazione di Potenza, così come programmata dal Regolamento-“Piano” Urbanistico approvato (con qualche isolata eccezione di qualche piccolo partito di opposizione. Infine nessuna richiesta, da parte di un candidato sindaco, di bloccare le convenzioni relative ai sette piani particolareggiati del Piano Operativo compreso nel Regolamento-“Piano” Urbanistico, al fine di evitare che i privati acquisiscano, con un'operazione attuata a fine legislatura - cioè quando abitualmente, nel passato, in questa città sono stati conclusi i peggiori affari e commesse le peggiori nefandezze - quei diritti edificatori che impedirebbero all'amministrazione eletta di poter modificare “certi interventi” - ritagliati a esclusivo privilegio dei privati - rivedendo profondamente scelte che riguarderanno i prossimi venti-trent'anni e che comprometteranno definitivamente la forma di questa città e quel flebile barlume di speranza che ancora resta a quei comuni cittadini non sudditi, non dormienti. Paolo Baffari
PIOVE SUL BAGNATO Formiche volanti su Bucaletto POTENZA - L’invasione delle formiche volanti. Non è il titolo di un film. A rione Bucaletto, l’inizio delle temperature calde ha portato con sé le formiche alate. Sono insetti delle dimensioni di circa un centimetro che, negli appartamenti dei poveri abitanti del quartiere, arrivano a formare un vero e proprio "tappeto nero". Sono ovunque: sulle tende esterne, nelle vasche da bagno, sui lavelli delle cucine. E svolazzano all’interno dei tanti prefabbricati di legno che “abitano” Bucaletto. Prefabbricati che, solo a guardarli, denunciano una grave situazione di invivibilità che mette a repentaglio le condizioni di salute dei residenti. Sono anni che le larve delle formiche volanti hanno avuto la possibilità di nidificare proprio nel legno delle abitazioni. Legno che, a lungo andare, viene consumato da questi insetti, mettendo a repentaglio la sicu-
rezza stessa delle case e di chi ci vive dentro. Passeggiando per le vie del rione, senti le persone che, invece di chiedersi «Come stai?», si domandano: «Le hai viste stamattina? Sono già arrivate?». Rimedi? «Un tappeto di formiche non è certo gradevole da vedere, né tantomeno è una cosa igienica. L’Acta ha già fatto la disinfestazione, ma nulla è cambiato. Ogni giorno proviamo a mandarle via con pesticidi vari - commentano alcuni cittadini - ma ormai non servono più a nulla. Utilizzare i classici prodotti "per formiche" durante il volo ha poco senso, soprattutto se si tratta di spray o polveri. Eliminare gli alati non influisce minimamente sulla vita del nido, che continua a produrne regolarmente a migliaia. Sostituire i prefabbricati avrebbe un costo troppo elevato. Dunque, l’unico rimedio è solo quello di abbatterli. Non ci sono più i presupposti per po-
Menù Carne economica NON SOLO spesa a cinque euro nei supermercati che aderiscono: ora si potrà ancora comprare carne buona a prezzi bassi. E’ quanto previsto dal progetto “Spesa della quarta settimana” organizzato dall’assessorato comunale ai servizi sociali e dall’Unione macellai. Infatti da oggi e per un giorno al mese fino al prossimo anno, 25 macellerie di Potenza venderanno carne di qualità a prezzi agevolati. Sul sito internet del Municipio (all’indirizzo www.comune.potenza.it) saranno pubblicati gli indirizzi delle macellerie che
aderiscono all’iniziativa e le offerte proposte ai clienti. L’ufficio stampa del Comune spiega ulteriori dettagli: «La Spesa della quarta settimana - si legge in un comunicato - diventa così un ulteriore tassello di azioni anticrisi in cui si ritrovano iniziative già collaudate tra cui il “Menù della quarta settimana”, con la vendita a cinque euro di un sacchetto della spesa in cui sono stati inseriti prodotti per un pranzo completo, l’istituzione di uno sportello per i consumatori e la “Carta dei giovani” che prevede sconti e agevolazioni per chi ha un’età compresa tra i 16 e i 32 anni».
ter abitare in queste condizioni». E’ un coro di voci. «Chiediamo un intervento affinché il nostro quartiere non sia considerato come un ghetto e perciò lasciato a se stesso. Abbiamo l’esigenza di avere case e locali pubblici veri, in cui non entrino scarafaggi e insetti. La nostra battaglia dura da tanto tempo, ma anche con le autorità è un vero e proprio disagio perché ci tengono sem-
pre in sospeso con un continuo scarico di colpe». E continuano: «Sono più di dieci anni che questi prefabbricati dovevano essere eliminati e invece siamo ancora tutti qui, a pagare le colpe dell’incuria di chi ci amministra. Stato di emergenza, questo deve essere il refrain della politica per Bucaletto, con tutto quello che ne consegue». a. m. c.
UNA SCALINATA NEL DEGRADO
Questa scalinata si trova di fronte alla stazione Superiore, in via Sardegna: bastano le immagini di Andrea Mattiacci a capire il degrado a cui è giunta
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Potenza
Mercoledì 27 maggio 2009
Espianto d’organi al San Carlo. Decisivo l’intervento della Guardia di finanza
L’elicottero A 109, in dotazione alla Guardia di finanza, abilitato al volo notturno
Un cuore lucano a Bergamo POTENZA - Un elicottero A109 della Guardia di finanza, abilitato al volo notturno, ha consentito il trasporto di un organo espiantato. Il volo del Volpe 146 è stato effettuato dalle 23.30 del 25 maggio sino all’1.45 del 26 maggio con atterraggio a Potenza presso ospedale San Carlo. Nel tardo pomeriggio di lunedì scorso, dalla Prefettura di Potenza è arrivato alla sala operativa di via Della Meccanica, la richiesta di impiego di un velivolo che potesse trasportare un'equipe medica dall'ospedale San Carlo di Potenza all'aeroporto di Bari Palese, unitamente a un organo umano, un “cuore” di un donatore lucano. L'equipe medica composta da due
IL PROGRAMMA
sanitari operanti a Bergamo, è arrivata a Potenza, partendo con un aeromobile della società “Avionord” che ha fatto scalo a Bari e da qui, scortata da pattuglie della polizia di stato, sino a Potenza. I sanitari hanno effettuato un espianto di più organi, uno dei quali, il muscolo cardiaco, che era destinato a una donna di Bergamo. Per preservare la funzionalità dell'organo espiantato dal donatore, consentendo la sopravvivenza del destinatario, il comandante provinciale di Potenza ha chiesto ausilio al reparto operativo aeronavale della guardia di finanza di Bari, dotato di elicotteri abilitati al volo notturno, che, vista la situazione di emergenza ha
disposto l'impiego di un elicottero A109, unico elicottero abilitato al volo notturno. Nel corso della notte, circa all'una, terminata l'operazione di espianto, l'equipe medica ha raggiunto il velivolo che nel frattempo era già atterrato presso il presidio ospedaliero di Potenza per raggiungere Bari da dove, con volo civile, è ripartita alla volta di Bergamo per effettuare il trapianto del cuore prelevato a Potenza. L'istantaneo interessamento dei finanzieri di Potenza diretti dal tenente colonnello Edoardo Margarita e del reparto operativo aereonavale di Bari diretti dal tenente colonnello Amedeo Antonucci (componenti di equipaggio del Volpe 146 del
volo serale erano il capitano pilota Raffaele Carotenuto, comandante della sezione aerea di Bari e il luogotenente pilota Alfio Colaci), è risultato determinante per il buon esito dell'operazione, in considerazione dell'urgenza det-
tata dai ristretti limiti di tempo, che come è noto sono vincolanti per evitare il deterioramento dell'organo. L'intervento delle fiamme gialle è terminato intorno alle 7 di ieri mattina. Emilia Manco
Domani in piazza Mario Pagano il concerto di Agostino Gerardi
Un aviglianese doc sul palco dei Portatori del Santo Il San Gerardo dello scorso anno
Oggi Piazza Mario Pagano ore 8: Corsa podistica “Maratonina di Potenza” a cura cura dell’Associazione culturale Borgo Antico Portasalza Teatro Stabile ore 11 - 16 - 20.30: Festival Teatro Ragazzi Scuola 5° Circolo ore 16.30: inaugurazione mostra dei pittori potentini “Antonio Motta” Vie e piazze di Portasalza ore 19: Mostra mercato Artigianato artistico. Intrattenimento musicale con Claudio Armento group Piazza Mario Pagano ore 15 - 21: “A San Gerardo stai con noi” a cura dell’Associazione Potentialmente onlus Piazza del Sedile e Largo Pignatari ore 18: Rievocazione storica a cura dell’Associazione Imago historiae Sala dell’Arco ore 18: Incontro con Hamza Zirem e Valeria Sperti sul tema “Camus e l’Algeria” Largo Santa Lucia ore 20: Gioco “Dr Why” a cura dell’Associazione sportiva “Idea più idea onlus” Piazza Mario Pagano: stand dei Portatori del Santo e concerto dei Tarantolati di Tricarico
Giovedì 28 maggio Teatro Stabile ore 11 - 16 - 20.30: Festival teatro ragazzi Piazza Duca della Verdura ore 17.30: spettacolo a cura dell’Associazione Famiglia cristiana Sala convegni parrocchia Santa Maria: conclusione ciclo di incontri a cura dell’Associazione “Terza pagina” Piazza del Sedile e Largo Pignatari ore 18: Rievocazione storica a cura dell’Associazione Imago Historiae Piazza Mario Pagano: Stand e musica a cura dei Portatori del Santo
Venerdì 29 maggio Teatro Stabile ore 10: Festival di teatro per ragazzi Piazza Mario Pagano ore 13: pranzo in piazza Vie del centro storico e viale Dante ore 19.30: La storica leggendaria processione dei Turchi a cura della Pro Loco e dei Portatori del Santo Piazza Don Colucci ore 22.30: La quadriglia di San Gerardo a cura della Pro Loco Viale Dante: “Ritorno all’arte della tua terra” a cura dell’Associazione Il Vello d’oro
Sabato 30 maggio Piazza Duca della Verdura ore 10: Incontro conclusivo dell’Agorà a cura della Pastorale Giovanile diocesana Vie del centro storico ore 18: Processione religiosa San Gerardo a cura della Pr Loco e dell’Associazione culturale San Gerardo vescovo Piazza Mario Pagano ore 21: Concerto Bandabardò Contrada Cavalieri: Comitato Festa Madonna Immacolata
Domenica 31 Maggio Ridotto Teatro Stabile ore 16: Conferenza “Associazionismo volontariato culturale” su Imago historiae Largo Duomo ore 21: Sagra della strazzata a cura dell’Associazione San Gerardo vescovo 100 scale di Potenza ore 21.30: 100 passi di moda a cura dell’Associazione DVD
A POTENZA e dintorni è una vera istituzione. Il sua dna è aviglianese, ma “A Li Rac R'sant Vit”, uno dei suoi brani più famosi, è diventata la vera colonna sonora della festa patronale del capoluogo. Si tratta di Agostino Gerardi, classe 1966 e una trentennale carriera nell'ambito della musica popolare. Una carriera, scandita da soddisfazioni, successi e riconoscimenti, che il cantore della musica tradizionale lucana, festeggerà assieme ai potentini (e non) domani sera con un concerto in piazza Prefettura. Sarà l'occasione per presentare l'ultimo cd dal titolo “Si vuò ballà cun me”, prodotto con Nello Del Giudice, il bassista di Mango, in collaborazione con l'ormai arcinoto trio comico della Ricotta che domani sarà a fianco di Gerardi e del gruppo “Terramia” (composto da Francesco Fabrizio tastiera, Luca Fabrizio chitarra e mandola, Donato Gerardi batteria e percussioni, Tonino Dagrosa basso, Marianna Nolè tammorra e coro, Paola Galbi seconda tammorra e Viviana Fatigante corista). Dall'ultimo al primo lavoro discografico sono passati molti anni, ma la passione per la musica popolare ha origini ancora più remote e ac-
Uno dei lavori di Agostino Gerardi
compagna l'artista dalla tenera età di 6 anni, quando scopre di aver ereditato dal padre il talento per l'organetto e per la fisarmonica. Un talento che le lezioni con il Maestro Vittorio Arcieri e la partecipazione a diversi gruppi folk (tra cui quello di Avigliano e quello di Potenza di Dino Bavusi) avranno il merito di perfezionare. Tra studio e concerti sui palchi di tutta Italia, il giovane Gerardi trova il tempo per formare “I potentini”, il primo gruppo tutto suo impegnato particolarmente ad allietare matrimoni e feste private. «Da sempre l'amore per la tradizione popolare, mia musa ispiratrice, mi ha spinto - afferma - alla scrittura di testi ironici e biografici, incisi per la prima volta nel 1983 su una
musicassetta dal titolo “lu scarpar”, dove i personaggi si mischiano e si confondono con la realtà popolare. Visto il successo del primo lavoro ho continuato sulla strada della riscoperta della tradizione musicale aviglianese, approfondendo la conoscenza di brani che sentivo canticchiare da bambino sia da mio padre sia da mio nonno». Una ricerca fruttuosa che ha portato l'artista ad incidere altri 11 lavori discografici, tra musicassette e cd, i cui brani sono stati portati in giro per il mondo e per l'Italia, ovunque vi sia una comunità di lucani. In Italia si è esibito, tra l'altro, a Modena, Bologna, Torino e in Toscana, mentre all'estero le tappe principali sono state in Germania, Canada e Svizzera. Il tour per il suo nuovo disco lo porterà, quest'anno dal 21 al 27 giugno ad Amburgo e Berlino. «Cantare per le comunità di lucani all'estero - racconta - è un'esperienza esaltante, perché oltre ai corregionali riesci a coinvolgere tutti gli italiani presenti e ogni concerto diventa una grande festa in famiglia». «Non a caso - continua - sono stato invitato a cena varie volte, a fine esibizione, e non è raro che i fan insistano per portarmi a casa loro».
Ed a proposito di fan, Agostino Gerardi, che ha anche un proprio sito internet www.agostinogerardi.it (oltre ad un contatto su facebook e su myspace) ne vanta molti anche tra i giovanissimi. Chi frequenta il centro storico durante questi giorni di festa non può non accorgersene e del resto è lui stesso a confermarlo. «I ragazzi hanno sempre apprezzato - dice - il mio lavoro e particolare successo sta riscuotendo questo mio ultimo cd. Si tratta di un genere più spostato sulla taranta, di un vero e proprio sposalizio tra il dialetto lucano e i suoni etnici, realizzato anche grazie alla collaborazione con gruppi importanti come i Tarantolati di Tricarico e i Blue Cat Blues». Al di là della naturale evoluzione della sua musica, Agostino non rinnega mai le sue radici artistiche. Nei suoi spettacoli infatti non mancano i tributi a Michele Di Potenza, “un grande della musica popolare potentina” e Angiolino Santarsiero, musicista di Avigliano e autore dei brani “Lu scarpar” e “A Li Rac R'sant Vit”, che non ha mai inciso ma che grazie a Gerardi sono arrivati al grande pubblico, diventando un pezzo di identità locale. Roberta Senese
Tossicodipendenza: l’allarme di don Marcello Cozzi
Emergenza sottovalutata UN TEMPO era la droga dei potenti: la droga di Tony Montana, di George Jung o dei vari "padroni della notte". Oggi invece la cocaina è la droga di tutti. Anche nella nostra Potenza il suo uso e abuso si è espanso su tutti i ceti sociali e le sue tracce si trovano tanto nei privè dei festini, quanto nei bagni dei locali più infimi e anche nelle case. «Il problema è che un malessere esiste - commenta don Marcello Cozzi, dell’associazione Libera - e continuare nella solita storia della “Basilicata isola felice” ci sembra voler negare l’esistenza di quel malessere». Non se ne parla, si minimizza, sbagliando. «Nel 2008 - continua don Cozzi - in Basilicata c’è stato un aumento dei sequestri di droga del 130,66 per cento rispetto all’anno precedente. Negli ultimi mesi ci sono stati 6 morti accertati per overdose nel territorio potentino. Alcuni dati non ufficiali della Questura di Potenza parlano di un aumento del 30 per cento di segnalazioni al Sert nel 2008 e di circa 1.400 persone “utenti” dei servizi per le tossicodipendenze». «Dinanzi a uno scenario così inquietante - commenta don Marcello - ci tocca constatare che da parte di chi ci amministra non c’è un reale e concreto interesse ad affrontare una piaga così diffusa. Dopo anni di servizio e di continui tentativi da parte delle nostre associazioni di sollecitare un maggiore coinvolgimento da parte della politica, oggi constatiamo che la tossicodipendenza è all’ultimo posto nell’agenda degli impegni dei nostri amministratori». Ma la cocaina non è l’unica forma di dipendenza rilevata nella nostra città e, in generale, in Basilicata. «Assistiamo, ormai da anni sottolinea don Marcello - ad una ripresa del consumo di eroina, di un aumento considerevole del consumo di cannabis e alcol e una diffusione
A sinistra alcuni tipi di droga. Sopra don Marcello (Mattiacci)
di nuove dipendenze, tra cui il gioco di azzardo patologico, l’abuso di internet e forme di disordine alimentari, come l’anoressia e la bulimia». E la Regione Basilicata cosa fa? Vincenzo Martinelli, direttore dell’associazione “L’Aquilone”, commenta così: «Nessun progetto o piano regionale sulle tossicodipendenze, nessun provvedimento relativo alla riorganizzazione del sistema di assistenza ai e alla determinazione dei requisiti minimi standard per l’autorizzazione al funzionamento e per l’accreditamento dei servizi privati di assistenza, né sono state previste linee guida di utilizzo del fondo ministeriale di lotta alla droga. Riguardo questo punto, bisogna sottolineare come, nel primo triennio successivo all’emanazione della legge 328/00, le risorse del fondo sono state distribuite ai piani so-
ciali di zona, ma in seguito, c’è stata una sospensione dell’erogazione e, molto probabilmente, le risorse sono confluite in un fondo indistinto. Di recente, la Regione ha dichiarato che sarebbero stati erogati 2 milioni di euro ad enti locali e ausiliari, ma anche di questo non si ha chiarezza sulle modalità di erogazione». «Inoltre - continua Martinelli - non è stata prevista alcuna misura di finanziamento nel settore dell’orientamento e della formazione professionale riguardo le diverse forme di disagio. Tutti dobbiamo capire che la tossicodipendenza è una vera e propria emergenza. Siamo in campagna elettorale. Ci piacerebbe leggere sui manifesti anche proposte concrete su questo grande problema». Anna Maria Calabrese 2. Continua
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
22 Potenza
Vi a g g i o tra i candidati
Sui manifesti le parole sono sempre le stesse. La più ripetuta da anni è “rinnovare”. Mah...
Cambiare il futuro della città Si presenta la lista Potenza delle Libertà collegata a Molinari: ecco i programmi DALLA sede di via Braille la vista sulla città non è delle migliori. Lo stabilimento siderurgico, i siti industriali quasi o del tutto dimessi, il lungofiume in stato di totale abbandono. «Da quassù osserviamo meglio i problemi della città», commenta ironico Roberto Moliere coordinatore cittadino della lista Potenza delle Libertà «in lizza per le prossime comunali con la coalizione che appoggia la candidatura a sindaco di Giuseppe Molinari e che ieri è stata presentata ufficialmente. Assieme con gli altri partiti della coalizione abbiamo un grande progetto di cambiamento basato, in primo luogo, sulla disponibilità all'ascolto - aggiunge Moliere chi ha amministrato la città in precedenza, come più volte ricordato dallo stesso Molinari, ha svolto solo funzioni di direttore generale senza accogliere le istanze dei consiglieri e quelle degli stessi cittadini che vogliono partecipare al governo della città”. Costruire una città normale, è l'obiettivo dei candidati della lista “un posto in cui vivere la quotidianità senza grosse difficoltà», aggiungono. Lotta alla cementificazione selvaggia, recupero del centro storico e delle aree limitrofe, incremento della qualità della vita. Senza dimenticare il ruolo di Potenza quale capoluogo di regione. «Il nostro programma sposa appieno quello del candidato sindaco del Popolo delle Libertà, Giuseppe Molinari spiega Lorenzo LaRocca, coordinatore della lista - condividiamo nello specifico l'idea di dover operare in un doppio ambito, quello reale della città e quello politico
amministrativo riferito a Potenza capoluogo che necessita, in virtù di questo, di aumentare i servizi e le infrastrutture da mettere a disposizione del territorio provinciale e regionale». Giovani e giovani donne compongono la lista, nessun politico di mestiere, eccezion fatta per un'unica candidata. «Abbiamo dovuto presentare questa lista perché le istanze di partecipazione alle amministrative con il Pdl erano davvero notevoli - continua - proponiamo tutte facce nuove, gente e professionisti che da sempre operano tra le persone e vogliono farsi portavoci di determinate problematiche». Sulle polemiche che si sono accompagnate alla presentazione della lista alle amministrative Larocca chiarisce: «Il nome e il logo associati alla nostra lista hanno visto la luce nel corso delle competizioni per le elezioni dei rappresentanti dei comitati di quartiere cittadini. Non possiamo però essere accusati di strumentalizzazione, si tratta di due cose distinte. Non va poi dimenticato che già in passato ed in sede di consiglio comunale avevamo espresso come Pdl le nostre perplessità in merito al rinnovo dei comitati a ridosso delle elezioni”. Sulle altre polemiche che invece hanno accompagnato la candidatura alla poltrona di sindaco di Molinari, risponde Moliere: «Siamo sereni e convinti che la scelta fatta dal candidato sindaco sia stata più che giustificabile visto il non ritrovarsi dello stesso in valori che non gli appartenevano più». Anna Musacchio
ACCADE IN CITTÀ
|
LIBUTTI (UDC), IMPEGNI SU BUCALETTO IL CANDIDATO sindaco dell'Udc Emilio Libutti in un incontro tenutosi a Bucaletto ha sottolineato la necessità di procedere a una celere riqualificazione della “cittadella” mediante la progressiva sostituzione dei prefabbricati con abitazioni popolari. Dice Libutti: «Non è più tollerabile che a quasi 30 anni dal terremoto oltre 2.000 cittadini vivono in condizioni precarie ed in strutture ormai logorate dal tempo. L'area di Bucaletto deve diventare una risorsa per tutta la Città, le infrastrutture ed i servizi realizzati possono costituire la base di riferimento per realizzare una espansione di qualità del sistema urbano. E’ necessario avviare un vero e proprio Piano Casa. Acquistare un'abitazione a Potenza è un problema angoscioso per chi vive del proprio stipendio, di una pensione, di un reddito non elevato. La pubblica amministrazione torni a svolgere un compito di concreto indirizzo delle politiche abitative». «In questa ottica - continua - l'esodo obbligato verso i comuni dell'hinterland potentino attraverso concreti piani di edilizia residenziale pubblica e convenzionata».
Nasce l’associazione Culture & Territori
Da sinistra Larocca, Molinari e Moliere
Potenza delle Libertà
candidato sindaco Giuseppe Molinari
candidati 1 Beriano Beniamino 2 Bonansegna Maria 3 Caivano Felice 4 Camardese Mariolina 5 Capece Giuseppe 6 Colangelo Rocco 7 Crocetto Francesco 8 Di Bello Angelo 9 Faraone Donato 10 Faraone Nicola 11 Faraone Nino 12 Guerriero Gennaro 13 Guglielmi Rita 14 Ianniello Luigi 15 Iasparra Maria Donato 16 Lavanga Donato 17 Limongi Giuseppe 18 Logiurato Michele 19 Lottino Fabio 20 Malatesta Lucio 21 Mancino Gerardo
22 Marsico Antonello 23 Martino Rocco 24 Morelli Raffaele 25 Nardiello Ernesto 26 Nigro Domenico 27 Pace Antonio Rosario 28 Remollino Nicola 29 Ripepi Ermann 30 Santangelo Carmela 31 Santarsiero Rocco 32 Santoro Rocco 33 Stasi Rocco 34 Tolve Donato 35 Travierso Michele 36 Valluzzi Francesco 37 Verova Emanuele 38 Brancato Michele 39 Potenza Felice 40 Satriani Rosaria
HANNO DETTO COSA FARE dell’ex caserma dei Vigili del Fuoco a rione San Rocco? E’ un vecchio problema della città, apparentemente relegato nel dimenticatoio. Marcello Travaglini, candidato a sindaco per Rifondazione Comunista, ha un’idea. E la espone sul proprio sito all’indirizzo www.travaglinisindaco.it. Partendo da un excursus storico della questione: «La ex caserma dei vigili del fuoco è attualmente di proprietà dell’ Acta, fu ceduta dall’amministrazione comunale per farne sede della municipalizzata. Oggi l’Acta ha trovato la propria sede altrove quindi bisogna decidere cosa fare della struttura. E’ stata oggetto di attenzione in sede di definizione del Regolamento urbanistico e inserita nella riqualificazione dell’area della chiesa di S. Rocco». Dopo una lunga battaglia in consiglio comunale, fra proposte di norme nel Regolamento urbanistico, emendamenti modificati e bisticci con l’Acta, il consiglio ha approvato questa proposta definitiva (che non riguarda solo la ex caserma): «In tale area il Regolamento urbanistico (Ru) prevede un insieme integrato di interventi volti alla riqualificazione urbanistica e consistenti in:
|
realizzazione della rotatoria indicata sui grafici del Ru, per la regolazione del traffico viario lungo Via Cavour e Via Appia; realizzazione di un’area pedonale antistante la chiesa di S. Rocco, di collegamento tra la stessa chiesa e gli esercizi commerciali del tessuto urbano prospiciente; in tale area, autovetture; intervento Rc (Risanamento conservativo) sul fabbricato ex caserma dei Vigili del Fuoco, con riutilizzo come contenitore di eventi miniculturali (es. esposizioni, mostre, spettacoli e laboratori musicali/teatrali, ecc.) e servizi annessi; riqualificazione dell’area attualmente adibita a campetto da destinare a spazi e/o strutture per attività sportive e ricreative parrocchiali». Travaglini s’impegna a far rispettare questa previsione.
E' NATA da poco, il presidente è Piergiuseppe Pontrandolfi, ha la sua sede in via del Mandorlo. Il riferimento va all'associazione Culture & Territori onlus, organizzazione non lucrativa costituitasi a Potenza. L’obiettivo: favorire la conoscenza e il dibattito della tutela e valorizzazione della natura, dell'ambiente, del patrimonio storico, architettonico, artistico e culturale, della pianificazione territoriale, urbanistica e del paesaggio, della promozione dello sviluppo economico. Il tutto rispettando principi di sostenibilità ambientale e sociale, della programmazione socioeconomica e territoriale, secondo principi di una rinnovata razionalità e di una nuova cultura di piano. L'interesse e l'approfondimento delle tematiche indicate è stato spesso appannaggio di ristretti gruppi decisionali e di specialistiche competenze tecniche e scientifiche, spesso senza un più diffuso e ampio coinvolgimento degli altri soggetti sociali. Una corretta informazione e comunicazione oltre a iniziative volte a favorire una più ampia partecipazione, secondo quanto dicono i componenti della medesima associazione, possono garantire una maggiore e più consapevole condivisione delle scelte politiche e a responsabilizzare maggiormente i soggetti a cui è demandata la rappresentanza politica, aumentando il livello di democrazia del processo decisionale. L'associazione vuole favorire il confronto e la discussione tra gli organismi professionali, le organizzazioni di rappresentanza politica, sociale ed economica, i rappresentanti politici ai vari livelli istituzionali, ritenendo che una maggiore partecipazione al processo decisionale può elevare l'efficacia dell'azione di governo del territorio e dell'ambiente, favorendo un corretto uso delle risorse naturali e culturali. Conseguendo così uno sviluppo delle comunità
insediate sul territorio realmente improntate a principi di equità e trasparenza sostenibilità ambientale, sociale ed economica. In particolare l'associazione intende promuovere un diverso e più innovativo raccordo tra le differenti culture, per differenze etniche, per età, per interesse ed esperienze ed i territori, anche questi caratterizzati da differenze e peculiarità che rendono di volta in volta unico il rapporto tra le comunità umane e l'ambiente fisico. L'associazione persegue le finalità di promuovere le attività di ricerca, studio e approfondimento nei settori di interesse, contribuire alla diffusione di una rinnovata cultura dell'ambiente, dei beni storici, architettonici, artistici e culturali, del territorio, della città, del paesaggio, ispirata ai principi della sostenibilità ambientale e sociale. E non è finita qui. Altri obiettivi: favorire la partecipazione dei cittadini, singoli e decisionali ai processi decisionali in materia di pianificazione urbanistica e territoriale e sviluppo economico dei territori, promuovere il conseguimento di adeguati livelli di qualità della vita delle comunità insediate nei territori, con particolare riferimento alla condizione urbana e f favorire lo sviluppo di forme di contrasto all'esclusione sociale, al disagio, all'emarginazione dei territori e delle comunità, inoltre Culture e territori intende promuovere azioni e iniziative finalizzate alla formazione della coscienza civica, sollecitando l'impegno civile dei cittadini, nei settori di interesse principale dell'associazione. Proprio in considerazione delle numerose finalità sopra indicate, Piergiuseppe Pontrandolfi ha inteso organizzare per domani pomeriggio, con inizio alle 17, presso il Museo Provinciale, un dibattito aperto ai sette candidati sindaci della città di Potenza. L'appuntamento è sicuramente importante, viste le finalità dell'associazione in questione. Francesco Menonna
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
23
Mercoledì 27 maggio 2009
Mercoledì 27 maggio 2009
ANTICA OSTERIA
Sotto il sole per il Patrono
MARCONI
0971-24848
MIMI’
0971-37597
DUE TORRI
0971-411661
FILO D’ORO
0971-59245
LA TETTOIA
0971-24123
TAVERNA ORAZIANA 34044
Tarantolati in piazza
ISUCCIO
“I TARANTOLATI di Tricarico” sono il gruppo che questa sera intratterrà i potentini in piazza Mario Pagano. Il concerto rientra nella settimana di festeggiamenti in onore del Patrono della città, San Gerardo. I “Tarantolati” sono un gruppo storico della musica folk del Sud Italia. Nati nel 1975, il loro exploit è per tutti gli anni Settanta. La loro musica, popolare e al contempo impegnata, arrivò fino al Folk Studio, il mitico locale di Giancarlo Cesarone, dove mossero i primi timidi passi anche Francesco De Gregori, Antonello Venditti e altri cantautori italiani. Alcuni anni fa si consumò il “divorzio” da Antonio Infantino, fra i fondatori del gruppo, che oggi prosegue il suo percorso con un altro gruppo. I Tarantolati di Tricarico sul palco assicurano un ritmo trascinante, la “taranta lucana”, e un coinvolgiento del pubblico.
0971-
0971-471312
AMBROSIA
0971-34501
LA PRIMULA
0971-58310
AL NORD
0971-480025
AL POGGIO
0971-472137
BACCO
0971-410220
FUORI LE MURA
0971-25409
MOZART
0971-441295
NINFE
0971-470750
PANE E PEPERONCINO 44462765
Tutto pronto per i Turchi E’ COMINCIATA una settimana che divide l’anno, a Potenza: in attesa della Sfilata dei Turchi e delle celebrazioni per il patrono, da ieri sera in piazza Mario Pagano hanno preso il via i festeggiamenti organizzati dai Portatori del Santo. In particolare, ieri sera hanno rotto il ghiacciola Caravaggio Blues Band con il suo repertorio di rhytm ‘n’blues e il gruppo di ballo “Iatrida”. Stasera - vedere articolo qui sopra - i Tarantolati di Tricarico. Poi, il 29 sera, sarà la volta della storica processione dei Turcho, oramai entrata nel dna di ogni potentino. E’ atteso come sempre un gran flusso di gente nel centro storico. L’itinerario di quest’anno: piazza Bonaventura, via Pretoria, piazza Matteotti, piazza Mario Pagano, via Pretoria, Portasalza, corso Umberto I, piazza XVIII Agosto, via Vaccaro, viale Dante, via Verdi. In piazza “Don Colucci” serata musicale, poi, con Agostino Gerardi e Le Voci del Basento, mentre dalle 21.30, in viale Dante e via Verdi ci sarà l'esibizione di sbandieratori, mangiafuoco e gruppi folk. Alle 22.30, infine, tra viale Dante, piazza Don Colucci e via Verdi è previsto il Palio delle Sei Porte, abbinato alla Quadriglia in onore di San Gerardo Vescovo - 2^ Edizione.
0971-56900
AL DUOMO
AL DRAGO
0971-445470
TOURIST
0971-411396
LA TRATTORIA
FARMACIE TURNO NOTTURNO..........27 MAGGIO Caiazza...............................0971/53430 via Tirreno 3/11 PRONTO SOCCORSO Guardia medica Polizia San Carlo
AMBULANZE Pronto soccorso Croce azzurra Croce amica Croce verde Croce rossa
0971-
0971-53176
SARRICCHIO
0971-444072
TRIMINIEDD
0971-55746
TRE MARI
0971-56030
OSTERIA GAGLIARDI
0971-612694 0971-444228 0971- 445041 0971- 23800 0971- 411510
AVIGLIANO
0971-700743
0971-310310 0971-612564
INAUGURATO IN VIA IV NOVEMBRE
Un centro per gli anziani
•DON BOSCO• Proiezioni private •MULTISALA RANIERI• area industriale di Tito Sala 1 Angeli e demoni 18.20 - 21 Sala 2 17 Again Ritorno al Liceo 18.20 - 20.3 Sala 3 Vincere 19 - 21.30 Sala 4 Angeli e demoni 19.20 - 22
Sala 5 Una notte al museo 2 La fuga 17.30 - 19.45 - 22 Sala 6 Star Trek 17.30 - 20 - 22.30 Sala 7 X-Men Le origini 18 - 20 - 22 •DUE TORRI• Angeli e demoni 18.30 - 21
OFFRIRE agli anziani un luogo di ritrovo in un punto strategico del capoluogo. E’ questo lo scopo con cui è stato realizzato in via IV Novembre, nel centro storico di Potenza, il Centro diurno per anziani. La struttura è stata inaugurata ieri mattina alla presenza dell'assessore ai lavori pubblici Giovanni Fiore, dell'assessore ai servizi sociali Francesco Casella, di alcuni funzionari del settore Manutenzione e servizi tecnici del Comune di Potenza e di diversi anziani interessati all'iniziativa. Il centro si erge su due piani. Al piano terra, un ingresso dotato di locale filtro reso suggestivo dalle opere artistiche di Giuseppe Ligrani. Attraverso una scalinata corredata da montascale elettrico, si arriva al piano superiore. Qui, in tutto, troviamo sei ambienti diversi ma contigui, adibiti a svariate attività ricreative e culturali. Laboratori di manualità, terapie di orientamento di gruppo, letture, attività motorie e ludico-ricreative (proiezione di film , ascolto di musica, feste), permetteranno agli anziani di sentirsi come a casa. «L'idea di fondo - afferma il geometra Leonardo Nuzzaci, direttore dei lavori - è quella di rendere il centro come una nave da crociera, in cui in ogni orario della giornata c'è un'attività da svolgere in uno scomparto prefissato». Il centro, quindi, così come progettato, dovrebbe essere più di una casa per i suoi ospiti. Le sue caratteristiche, infatti, consentirebbero all'anziano di trascorrere le ore diurne in un luogo capace di offrire risposte adeguate alle sue concrete esigenze, offrendo al tempo stesso
un supporto alla famiglia. Afferma Casella: «L'anziano rappresenta una potenzialità per l'intera comunità, perché è il cittadino che ha più tempo da dedicare a se stesso e agli altri. È con questo spirito che è stato creato il centro diurno per anziani, centro di socializzazione e di cittadinanza. Insieme a quello inaugurato qualche mese fa in Via Tirreno, rientra in un importante progetto di attività e di sviluppo sociale». Di questo progetto fa parte anche la rianimazione del centro storico della città «dove non ci sono sedute-
sostiene Fiore- Per questo è importante offrire un'alternativa agli anziani, come in questo caso, ma anche ai bambini e ai giovani, che dagli anziani hanno molto da apprendere». Il centro è stato realizzato, ex novo, proprio lì dove un tempo echeggiavano le voci degli alunni della Scuola materna comunale. Una eredità al contrario costata al comune ben 400.000 euro ma che rappresenta il giusto investimento per una città che, come affermato dallo stesso Fiore «vuole migliorare la vita di tutti». Anna Martino
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
24 Potenza
25
VIGGIANO
SANT’ANGELO LE FRATTE
Alberti cerca la riconferma Una poltrona Nutrita la concorrenza per 3 pretendenti VIGGIANO - Campagna elettorale infuocata nella “capitale” del petrolio. Quattro i candidati che rincorrono lo scettro di Primo cittadino. A darsi “battaglia” il sindaco uscente, Giuseppe Alberti con la lista del PD, “Laboratorio per Viggiano” guidata dal dottor Giambattista Mele, “Il Cambiamento” dell'avvocato Amedeo Cicala e “Alternativa Viggianese” con l'uscente consigliere di minoranza, Giovanni Sepe. Tante le proposte, le idee e le novità. Ognuna studiata accuratamente dai candidati. Ad iniziare dalla lista n.1 “Laboratorio per Viggiano” capeggiata dal dottor Mele, 47 anni, medico, attività politica nel 1983 con il PCI e poi DS. La sua è una lista nata dall'associazione fondata l'anno scorso, un “laboratorio” di idee, progetti e iniziative, confluite poi nella civica. Civica con un terzo di quote rosa “Partendo dalla con stazione che la risorsa petrolio non è stato in grado di produrre lavoro se non via marginale bisogna individua nuove fonti di occupazione in altri settori produttivi come un valido Piano di tutela ambientale, incentivazione alla'artigianato locale, agricoltura, turismo, commercio e formazione”. Tra le novità “il prestito fiduciario alla quale possono accedere tutti i cittadini” un “Ufficio ambiente e tutela del territorio”, un “Piano energetico comunale” l'istituzione dell'Unità complessa di Malattie Cerebro - Vascolari (Unità Ictus)”. Sette impegni prioritari per il “Cambiamento” guidato da Amedeo Cicala, 33 anni, avvocato, originario di Viggiano, orientamento politico di centro destra. La sua lista composta da “un gruppo di differenti età e provenienze sociali” è indicata sul programma come “una vera e propria bottega del fare”. Tra i punti fondamentali del suo programma: “ creazione delle condizioni affinchè ogni cittadino possa avere un lavoro stabile e dignitoso, sostegno alle famiglie e ai giovani, monitoraggio ambientale e qualità della vita, Piano straordinario per lo sviluppo del turismo, valo-
Laboratorio Il per Viggiano cambiamento cadidato sindaco
MELE GIAMBATTISTA
consiglieri Allemma Michele Berardone Giuseppe Bresciani Salvatore Conte Nicola Di Fuccio Giovanni Gerardi Rosita Giannini Umberto Giovinazzo Maria Teresa Gregoriano Sergio Lauria Carmelo Lucarelli Rosalba Mazzei Maria Sassano Gaetano Setaro Giovanni Stella Antonio Stigliano Giuseppina
candidato sindaco CICALA AMEDEO
consiglieri Corbisieri Antonio Ninni Damiano Grande Angelo Fiore Roberto Lardo Tiziana Maulella Pierluigi Lauletta Giuseppe Malatesta Giovanni Miggiano Francesco Moscogiuri Cosimo Napolitano Debora Romagnano Giovanni Santoro Piero Stella Luana Trivigno Giambattista Varalla Paolo
rizzazione del patrimonio religioso e culturale, Nascita di nuove aziende e sostegno alle attività produttive e Piano speciale per l'agricoltura e per l'allevamento”. “Uno di voi con voi” è il messaggio che lancia sul campo la lista n.3 “Alternativa Viggianese” di Giovanni Sepe, 48 anni, funzionario comunale, venti anni di politica, consigliere uscente di minoranza. Identifica la sua lista come una lista sociale composta da persone che si prestano alla politica. Un programma amministrativo orientato all'elaborazione di un disegno di sviluppo che possa finalmente dare rilancio socio economico a Viggiano. L'idea forza del suo programma nasce da un progetto che vede Viggiano candidata ad essere una piccola Cortina d'Ampezzo grazie all'attrattore turistico conciliato con lo sviluppo occupazionale dell'area e delle peculiarità territoriali, lo “Ski park sport e divertimento tutto l'anno, sul tetto lucano”. Parco prettamente sciistico su tappeto sintetico integrato con l'ambiente circostante. Un nuovo modo di fare turismo in montagna. Ad affiancare lo ski park, un ulteriore progetto entusiasmante, un Parco planetario del cielo. Lista n.4 politica del Pd quella del sindaco uscente, Giuseppe Alberti, 48 anni, ingegnere, attività politica iniziata nella Democrazia Cristiana, Partito Popolare, Margherita e Pd. Una lista quasi tutta rinnovata, 5 solo i consiglieri uscenti ricandidati. Nella lista anche il senatore Romualdo Coviello. Tra i punti emergenti del programma, misura fortemente a sostegno delle attività produttive e all'occupazione, istituire un distretto energetico ed ambientale, già in fase di programmazione regionale, un puntuale e diffuso controllo ambientale per via dell'estrazione petrolifera, politiche sulla casa, nel centro storico e nello sport e turismo». Angela Pepe provinciapz@luedi.it
Alternativa Viggianese
Partito Democratico
candidato sindaco
candidato sindaco
MELE GIAMBATTISTA
consiglieri Allemma Michele Berardone Giuseppe Bresciani Salvatore Conte Nicola Di Fuccio Giovanni Gerardi Rosita Giannini Umberto Giovinazzo Maria Teresa Gregoriano Sergio Lauria Carmelo Lucarelli Rosalba Mazzei Maria Sassano Gaetano Setaro Giovanni Stella Antonio Stigliano Giuseppina
ALBERTI GIUSEPPE
consiglieri Ammattatelli Nunzio Caiazza Luca Coviello Romualdo Donnoli Annunziata Fortunato Domenico Friguglietti Vincenzo Friguglietti Reale Nicola Giordano Antonio Lauletta Antonello Marsicano Antonella Montone Roccantonio Nigro Francesco Nigro Patrizia Pugliese Paolo Setaro Maria Stella Antonio
SANT'ANGELO LE FR. - Tre candidati si contenderanno la poltrona di sindaco nelle prossime amministrative. Eccoli in ordine di estrazione: Aldo Saraceno, medico condotto del paese da 37 anni, ormai prossimo alla pensione, capeggia la lista civica n. 1 “Insieme X Sant'Angelo”; Vincenzo Ostuni, di anni 42, amministratore uscente da 10 anni, nella fila DS, nonché attuale presidente della CM del Melandro, capeggia la lista n. 2, PD, dopo aver condotto una battaglia tutta interna al partito, mediante consultazioni primarie, contro il suo rivale Barba Daniele, vice sindaco uscente, che poi abbandona e si candida nella civica n. 1; Michele Laurino, di anni 42, geometra di professione, capeggia la lista civica n. 3 “Noi per Sant' Angelo”. E' caccia all'ultimo voto, si perché si pensa che questa volta la vittoria sarà al foto finish. I programmi, in qualche modo, si somigliano, tutti e tre vogliono un paese diverso, migliore, segno evidente che nella comunità ci sono dei problemi che, da tempo, non sono mai stati risolti. Tutti e tre puntano sull'ambiente come risorsa da valorizzare, sulla cultura come un valore da coltivare, sulla figura del vescovo Caramuel, matematico, teologo e filosofo, sul turismo come una prospettiva da coltivare, offrendo servizi che non ci sono, riavviare l'area industriale oggi in serie difficoltà dopo la chiusura della Standard Tela. Tutti e tre i candidati capiscono che la politica va fatta dalla parte del cittadino. S. Angelo vive ora un momento particolarmente difficile, la Standard Tela è chiusa da oltre tre anni e non si vede all'orizzonte alcuna soluzione in arrivo, dopo il reiterato rinvio della Draplane; a cominciare dall'anno prossimo scolastico cominceranno ad esserci le pluriclassi nella scuola media, ciò è segno evidente del calo demografico; il paese avrebbe bisogno, a stretto gi-
Partito Democratico
ro di tempo, dell' approvazione di un nuovo piano regolatore, vecchio, quello vigente, di almeno 30 anni; bisognerebbe far avviare la nuova area PIP che sarà, a breve, consegnata al comune; prendere decisioni urgente e coraggiose sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, visto che la discarica in C/da Farisi è satura e resterà aperta solo fino alla fine del mese di Luglio, ad oggi non si sa quale sarà la soluzione. Saraceno e Ostuni, a questo proposito, pensano alla privatizzazione del servizio secondo la logica “costi - benefici”; Laurino invece pensa di rendere obbligatorio la raccolta differenziata; il paese avrebbe bisogno, e tutti i candidati lo riconoscono, di un punto di aggregazione per togliere i giovanissimi dalla strada o dalla sola frequentazione dei bar quale luogo esclusivo di incontro; investire in energie alternative è diventato ormai una scelta da non procrastinare. Saraceno ha parlato di rinnovare “l'amore per il paese e di svegliare negli animi delle persone risorse impigrite”; ha invitato a non farsi la guerra, perché questa lascia tracce indelebili nella collettività. Il suo programma punta soprattutto sui Giovani e gli anziani, sempre più numerosi nei nostri paesi. Ostuni riflette sulle tre liste, in un piccolo paese in via di spopolamento, e dice:”chi vincerà, non può gloriarsi più di tanto, perchè sarà il sindaco di un terzo della gente ed avrà gli altri due terzi contro” Laurino sintetizza il suo futuro impegno politico con degli aforismi: «L'uomo sarà grande non per quello che riceve, ma per quello che dà» ,Einstein; «Un paese vale per quanto vale la classe dirigente” ed invita tutti a dargli fiducia ed eventualmente vinca chiede, nel quinquennio, collaborazione da tutti, perché insieme - egli dice - “ si possono fare grandi cose». Antonio Monaco provinciapz@luedi.it
Noi per Sant’Angelo
Insieme per Sant’Angelo
candidato sindaco candidato sindaco candidato sindaco OSTUNI VINCENZO
consiglieri Agoglia Margherita Bruno Felicia Cupolo Nicola De Vita Domenico Giallorenzi Cataldo Iallorenzi Michele Loisi Nicola Loisi Teresa Mastroberti Pasquale Pepe Gerardo Pignata Michele Vuolo Mariateresa
LAURINO MICHELE
consiglieri Amodeo Michele Di Stefano Giuseppe Fiscella Claudio Fiscella Franco Grippo Giuseppe Laurino Attilio Laurino Rosa Marchetti Michele Mastroberti Marisa Morrone Valerio Vincenzo Ostuni Antonietta Parrella Pino
SARACENO ALDO
consiglieri Amodeo Fausto Amodeo Michele Barba Daniele Coppola Gerardo Cupolo Michelina Di Biasi Michele Di Mare Umberto Grippo Giuseppe Ostuni Raffaele Perretta Salvatore Sagarese Claudia Volpe Giuditta
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Mercoledì 27 maggio 2009
26
Mostra itinerante del circolo dedicato allo scrittore lucano
Muro “Declinare la legalità”
L’opera di Spaventa Filippi fa tappa al comprensivo Tito
Don Cozzi parla ai ragazzi del Liceo Fermi
TITO - Un fantastico viaggio nel mondo della letteratura per ragazzi è quello che regala il circolo culturale Silvio Spaventa Filippi. Fa tappa a Tito, fino al 3 giugno, la mostra itinerante dedicata all'illustre giornalista e scrittore, fondatore del Corriere dei Piccoli, originario di Avigliano. «Un'iniziativa - spiega il professor Santino G. Bonsera, presidente del circolo - per contribuire sul territorio regionale alle celebrazioni nazionali per i cento anni del primo settimanale dedicato intermante ai ragazzi. Un'opera che fa parte del nostro patrimonio culturale e sentimentale che ci ha accompagnato lungo un secolo di storia». Non solo. La mostra itinerante vuol celebrare anche un'altra importante data: i 40 anni del premio letterario Basilicata. L'esposizione è stata allestita nei locali dell'istituto comprensivo di Tito. Ieri se-
Il Corriere dei Piccoli
ra c'è stata la presentazione ufficiale di quello che, a pieno titolo, può essere considerato un evento imperdibile, di grande valore culturale. «Un'iniziativa che prende le mosse dalle celebrazioni nazionali per valorizzare - spiega ancora il presidente Bonsera - un settore spesso trascurato, come quello della letteratura per ragazzi,
ed esaltare il filo rosso che ci tiene legati a Silvio Spaventa Filippi, grande personaggio lucano, e alla sua opera». La tappa titese della mostra itinerante, resa possibile dal contributo dell'associazione “Donne '99”, consentirà di ammirare nei locali della scuola media l'opera di Spaventa Filippi, com-
preso materiale originale come manoscritti e fotografie. Un percorso che ricostruisce le tappe fondamentali del processo con il quale l'industria culturale del Paese si è “impossessata” della letteratura per ragazzi. Un'ampia sezione della mostra è dedicata al Corriere dei Piccoli. L'esposizione ripropone la gigantografia del primo numero del settimanale (praticamenet introvabile), ottenuta dalla Fondazione del Corriere della Sera e le gigantografie delle pagine più significative nella rivista, nel periodo che va dal 1908 al 1934. Ci sono poi in esposizione altri giornali dedicati ai ragazzi, con delle rarità assolute, come quelle pervenute dalla comunità ebraica. O ancora, la stampa del Pci risalente al secondo Dopoguerra, interamente dedicata ai ragazzi. Un pezzo imperdibile della nostra storia. m.labanca@luedi.it
Laurenzana
Paese in festa per il beato Egidio
La statua del beato Egidio
LAURENZANA - Si è rinnovato, nella comunità di Laurenzana, l’appuntamento con la tradizionale festa in onore del beato Egidio, frate francescano dei Minori Osservanti (14431518). Numerosissimi sono stati i fedeli convenuti nella piccola cittadina per onorare il aanto frate. I festeggiamenti preparatori hanno
avuto intensi momenti religiosi quali: novena di preghiera, incontri spirituali, triduo, veglia vigiliare culminanti, poi, con la tradizionale festività di domenica scorsa. Fin dal mattino tantissimi devoti si sono recati nel Santuario del Carmine di Laurenzana per pregare in raccolta meditazione davanti all'urna che custodisce le sacre spoglie
del Beato Egidio. Ricca di fervore religioso è stata la solenne cerimonia eucaristica antimeridiana, a cui ha fatto seguito una lunga ed affollatissima processione animata dai canti, dalle preghiere dei fedeli ed alternati dalle note della banda musicale di Palazzo San Gervasio. A sera, nel Santuario del Carmine non è mancata la messa del ringraziamento, seguita dal concerto bandistico. Quest'anno la festività del Beato Egidio è stata ricordata anche dai bambini dell'Istituto comprensivo scolastico di Laurenzana con la rappresentazione “I bambini incontrano Fratello Egidio”. E' stato proiettato, nei giorni scorsi, presso la sala del teatro dell'Istituto comprensivo un video-film, interpretato dai bambini delle classi prima e seconda primaria, guidati dalle insegnanti Carmela Beneventi, Santina D'Ottavio, Rosa
Motta e Vita Morena. Il video ha rievocato, con canti, filastrocche, poesie, la grande figura del Beato Egidio soffermandosi, in particolar modo, sul simpatico episodio del “miracolo della lepre”: una lepre inseguita da un cacciatore viene salvata dal manicotto dell'umile saio di frate Egidio. Con la rappresentazione si è voluto sottolineare come oggi tanti animali, pur avendo anche loro dei diritti, vengono maltrattati ed abbandonati. Sponsorizzata dall'associazione “Beato Egidio” di Laurenzana, la recita si è svolta alla presenza di una numerosa e variegata platea. E' stata introdotta dalle note della violinista Lina Gioscia che ha suonato con bravura il pezzo francescano “Fratello sole, sorella Luna”, in sintonia con la rappresentazione messa in scena dai bambini. Donato Pavese
Gli studenti del liceo scientifico Fermi
MURO LUCANO - Una offerta didattica alternativa al normale corso di studio che gli alunni del liceo scientifico “ E. Fermi” di Muro Lucano quotidianamente affrontano. Una scuola aperta anche nelle ore pomeridiane, dove i giovani possono affrontare tematiche differenti, nell’ambito di progetti, finanziati dalla regione Basilicata, come “Il mio canto libero” e “ Declinare la legalità”. Due momenti intensi per le giovani generazioni, entrambi occasioni di confronto e opportunità per mettersi in gioco. Il progetto concernente “Il mio canto libero”, strutturato dal professore Izzi, intende avvicinare gli studenti al mondo della musica, incentivando la loro propensione verso questo emisfero, attraverso lezioni di canto. La respirazione, il ritmo e la tonalità, oltre all’impatto con il pubblico, sono stati oggetto di studio e di confronto nel corso degli ultimi mesi. Gli alunni, al termine del percorso formativo, avranno la possibilità di incidere un cd, esprimere le loro opinioni su un dvd ed esibirsi dinnanzi ad una platea, cantando pezzi di musica leggera italiana e straniera, in modo da poter toccare con mano il lavoro compiuto. Il secondo progetto è dedicato sostanzialmente alle fondamenta etico-morali e al principio della legalità, intesa come elemento cardine in un contesto sociale da considerarsi civile. Il programma, articolato dalla professoressa Zampino e dal professore Martorano, si divide in diverse fasi, quali la definizione concettuale e storica della legalità e l'a-
nalisi del contesto lucano, meridionale e nazionale, con le relative ricadute economiche e sociali dell'illegalità. Per esplicitare meglio alcuni aspetti in tal senso, ieri Don Marcello Cozzi, responsabile regionale dell'associazione Libera, ha interagito con gli alunni dell' “E. Fermi”, spiegando loro come la Mafia e le organizzazioni malavitose subdolamente si insinuano nel tessuto sociale. Don Marcello, autore del libro “Quando la mafia non esiste”, ha ripercorso le vicende macabre e irrisolte che hanno interessato la Basilicata, dal caso Elisa Claps all'omicidio di Pinuccio Gianfredi. Gli alunni delle terze e delle quinte hanno mostrato vivo interesse per la tematica, ponendo quesiti sulla mafia in generale e sul “ Caso Basilicata”. Don Marcello ha spiegato come agisce la mafia, come si trasforma, ponendo esempi icasticamente efficaci. La mafia che conosciamo è solo una sfaccettatura, forse quella più visibile e mediaticamente appariscente. La compagine malavitosa, raffigurata dai Riina e dai Provenzano, è parte di un sodalizio, comprendente i poteri forti dell'economia, della politica collusa e dei servizi segreti deviati. Un mondo forse troppo complesso da definire, in cui i Martorano e i Cassotta rappresentano solo la punta di un Iseberg. Il progetto “Declinare la legalità”, prevede, in ultima istanza, la redazione di un decalogo della legalità, sintesi di un lavoro emotivamente intenso e di un percorso di vita. Giovanni Petilli provinciapz@luedi.it
Ralle, il bosco per la cura dell’anima SATRIANO - Quando la Fiat Panda rossa di Rocco Giuliano si ferma davanti al cancello secondario che reca la scritta “Nulla è nostro”, il silenzio del Bosco Ralle si riempie all’improvviso dei versi degli animali che gli danno il benvenuto. L’oasi naturale dell’associazione Sorbo nasce da un’utopia del 26 Marzo 1981 quando, per la soddisfazione della sua anima, Rocco comincia a immaginare e costruire un poco alla volta quello che adesso viene definito un paradiso. Un posto incantevole situato a pochi passi dai laghetti del Bosco Ralle a Satriano. Con animo francescano, guidato dalla sem-
plicità e dall'umanità, questo paladino dell’amore verso la natura, ha realizzato un luogo dove il tempo rallenta acquisendo finalmente quella dimensione umana che la moderna civiltà ci ha fatto perdere. L’autenticità dei sentimenti e delle azioni portate avanti da Rocco si personificano nelle sua persona che sa trasmettere ai visitatori pace, serenità e fiducia nel mondo. Un viaggio dell’animo alla riscoperta del valore e della bellezza della natura che ci circonda, di un semplice filo d'erba, di un fiore primaverile, del veloce ruscello che taglia in due l'oasi, degli animali ospiti in questo lem-
bo di terra. Consapevole del destino dell’uomo, che è solo di passaggio in questo mondo, Rocco ci dice che «nulla è nostro, quello che possiamo fare è decidere come trascorrere il tempo messoci a disposizione, io lo dedico alla ricerca di un'armonia con il mondo». In questi anni Rocco ha difeso l’oasi dagli attacchi mossi dalla mercificazione della nostra società industrializzata. Tante le proposte economiche giunte alle sue orecchie. Tante le strumentalizzazioni aventi come unico obiettivo il mero business. La risposta è stata sempre negativa. E siamo sicuri che per sempre sarà così.
Perché in questo luogo avvengono solo «scambi d'amore» e non di denaro. Per la gestione degli animali e dell'intera area Rocco è aiutato dalle donazioni spontanee dei visitatori. Quest'anno l'associazione naturalistica Sorbo, che lui rappresenta, ha ricevuto la possibilità di far donare, a chi volesse, il 5X1000 della dichiarazione dei redditi a beneficio dell’oasi. «La tua firma per la natura e gli animali” inserendo il codice fiscale di Sorbo: 96048860769. Le “scene di ordinaria armonia” che si offrono ai sensi delle persone che visitano questo luogo rimarranno impresse nella lo-
ro memoria e nei loro sentimenti più profondi. Si va via controvoglia con la consueta promessa fatta a stessi di ritornarci al più presto. Per curare le malattie ci sono i dottori. Per curare l'anima ci sono posti come questo, dove si riesce a ristabilire un rapporto autentico con la natura. Rocco Perrone
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Mercoledì 27 maggio 2009
27
GENZANO - Polemiche in via Anzio attorno alla discarica di Genzano. Se da una parte il consigliere Mattia chiede informazioni sull’impianto di contrada Mattinella attraverso un’interrogazione all’assessore Santochirico, quest’ultimo liquida la richiesta dell’esponente del Pdl come «puro strumento di propaganda politica». Ma andiamo con ordine. Il consigliere Mattia nel sottolineare che «nella cittadina dell'Alto Bradano sulla vicenda si sono manifestate proteste per iniziativa di un comitato spontaneo cittadino», evidenzia la «necessità che il Dipartimento Ambiente della Regione, gli uffici competenti della Comunità Montana e della Provincia, ciascuno per le proprie competenze, accettino la ri-
Genzano L’assessore regionale all’Ambiente risponde all’interrogazione del consigliere
Discarica, scontro tra Mattia e Santochirico chiesta di un confronto con le popolazioni locali che rivendicano garanzie di tutela del territorio, dell'ambiente, delle attività produttive locali (specie agricole e zootecniche fondamentali per la economia di questo territorio) e a salvaguardia della salute. Solo qualche giorno fa l’Assessore Santochirico se la prendeva con i giornali che - a suo dire – alimentano lo ‘spettro monnezzopoli’ e di conseguenza l’allarmismo». «Ma nel caso di Genzano – aggiunge il consigliere di Fi-Pdl – non si può sottovalutare una civile
protesta di cittadini che in fondo chiedono semplicemente di conoscere i dettagli del progetto della mega discarica che sarebbe in grado di raccogliere, a regime, 95 mila metri cubi di rifiuti. E’ questa in fondo la testimonianza – dice Mattia – che si è preferito realizzare un Piano regionale rifiuti a tavolino con i tecnici e gli esperti bypassando le comunità locali e illudendosi che fosse sufficiente istituire l’Ato unico regionale per la gestione dei rifiuti per risolvere ogni problema e dare per scontata la attuazione di mi-
sure di salvaguardia del territorio e della salute pubblica». «Il progetto di realizzazione dell'impianto di trasferimento di rifiuti solidi urbani e dell'annessa discarica di servizio di Genzano di Lucania - spiega è funzionale a garantire una forte riduzione dei conferimenti in discarica e ad incentivare la raccolta differenziata. Con il sistema a regime, infatti, i rifiuti saranno trasformati parte in compost (la frazione umida) e parte servirà alla produzione di energia (frazione secca). L’assessore all’Ambiente conferma il
fatto che c’è stato «ampio confronto che ha visto il coinvolgimento, oltre che della Regione e delle Province, anche dei Comuni e delle Comunità montane». «Le procedure di Autorizzazione integrata ambientale, inoltre, - ha ripreso nella nota - hanno consentito ulteriori forme di partecipazione dei cittadini, attraverso la pubblicazione del progetto e la possibilità di presentare eccezioni e considerazioni. Coerentemente con il metodo del confronto, l'impianto è stato al centro di
successivi incontri, l'ultimo dei quali si è tenuto appena giovedì scorso, presso il Dipartimento Ambiente, ed al quale ha preso parte il sindaco di Genzano, benché avessi dato piena disponibilità ad incontrare anche i rappresentanti del comitato: la disponibilità resta confermata e, qualora volessero invitarmi, avrò piacere di incontrare i cittadini». Non manca poi una stoccata finale: «mi auguro che il consigliere Mattia ritorni al più presto nell'alveo, che gli è più congeniale, del confronto sui fatti, evitando l'allarmismo pseudo ecologista. Più che un augurio è una certezza, visto che mancano poco più di dieci giorni alla conclusione della campagna elettorale».
Lavello Dopo le opere di consolidamento, il cantiere è stato definitivamente chiuso
Sant’Antonio: lavori ancora fermi La curiosità: il campanile del convento segna quattro orari differenti LAVELLO – Non sembra esserci una soluzione definitiva per i lavori di ristrutturazione che ormai da anni interessano il convento dei Frati Minori adiacente alla chiesa di Sant'Antonio Ancora tutto fermo , ancora tutto da decidere ma soprattutto ancora tanta carne a cuocere per quella che è l'ennesima incompiuta tra i lavori pubblci della cittadina dauna. Correva l’anno 2002 quando la giunta comunale guidata dall’allora primo cittadino, Antonietta Botta, annunciava la firma tra il Comune di Lavello e la Parrocchia di S. Antonio di una convenzione per la concessione in comodato, della durata di venti anni, del Convento dei Frati minori Osservanti. L’obiettivo era quello di effttuare gli interventi di recupero, manutenzione e ristrutturazione degli immobili al fine di renderli funzionali ed utilizzarli per scopi socio- culturali, come mostre, esposizioni di tipo museale, convegni, conferenze, rappresentazioni, laboratori di attività sociali, ed altre attività di promozione. «I fondi – spiegava il sindaco di Lavello Antonietta Botta- sono stati bloccati perché il complesso conventuale ap-
L’orologio che segna orari diversi e la tabella dei lavori del convento
parteneva a privati. Attraverso una donazione infatti, erano pervenuti alla Chiesa di San Antonio, nella persona del parroco don Michele Favullo. Ora però, con la concessione in comodato, cade tutto sotto la gestione dell’Ente Comunale, che po-
trà usufruire dei vari fondi, regionali o europei, per le necessarie opere di ristrutturazione. Il Comune, una volta ristrutturato il complesso, potrà affidare alla Parrocchia, a organismi ecclesiastici o associativi la gestione delle attività e dei ser-
Oppido, festeggiata la Madonna OPPIDO LUCANO - Domenica scorsa a Oppido si è festeggiato in onore della Madonna del Belvedere. Già dalla mattina alle 7.00 tanti fedeli hanno raggiunto il Santuario del Belvedere, poco lontano dal centro dell'Alto Bradano, per la Santa Messa. Tutto poi è proseguito con le due Sante Messe presso la Chiesa S.S. Pietro e Paolo, o più comunemente chiamata la Chiesa Madre, la prima alle 9.00 e la seconda alle 10.00. La statua della Madonna è stata trasferita dalla Chiesa Madre sino in Piazza Guglielmo Marconi dove gli organizzatori hanno aspettato le 11.30 prima di far avviare la processione religiosa. Intorno alle 13.00 seconda sosta, come da tradizione, in Via Santa Maria della Nuova, dove il complesso bandistico e tutti i religiosi a seguito della processione prima si sono rinfrescati e poi hanno assistito ai fuochi pirotecnici prima di riprendere il cammino verso il Santuario del Belvedere. Intorno alle 13.30 l'arrivo al Santuario e la statua di ritorno dopo quaranta giorni di permanenza in paese. Alle 17.00 la celebrazione della Santa Messa sempre
presso il Santuario del Belvedere presieduta da S.E. Mons. Giovanni Riucchiuti, Arcivescovo di Acerenza. Al termine della funzione religiosa, quattro corali hanno intonato diverse melodie. Le varie corali sono state quella di Oppido, la 'Oppidi Cantores', diretta dal Maestro Donato Fidanza; quella di Genzano, la 'Shekinah', diretta dal Maestro Vito Cilla; quella di Tove, la 'Tulbii Cantores' diretta dal Maestro Pietro Ferrulli; quella di Potenza, la 'Melos' diretta dal Maestro Vincenza Carlucci. Le corali si sono esibite presso il Santuario. La serata di festa è poi continuata con l'esibizione di danza sportiva dei ragazzi, con età compresa tra i sei e i sedici anni, della scuola di ballo Dancing Emotion di Oppido Lucano. Un ora dopo, intorno alle 22.00, il concerto finale dei Red Fire, durato circa un'ora e mezza ha intrattenuto tanta gente in piazza. Il gruppo oppidese ha portato sul palco brani già conosciuti e altri brani inediti, presentati per la prima volta al pubblico, oltre che cover di artisti famosi. Rocco De Rosa provinciapz@luedi.it
vizi, assicurando in ogni caso il rispetto dell’originaria destinazione dei luoghi e la loro vocazione storica.» Bisogna attendere luglio 2005 per l’inizio del lavori di restauro con una prima tranche di finanziamenti pari duecentocinquantottomi-
la euro. «Con quei fondi spiegava l’assessore all’Urbanistica Nicola Triggiani intendiamo realizzare la prima fase di ristrutturazione del Convento. Abbiamo già effettuato uno studio preliminare per la ristrutturazione statica dell’edificio ed ora abbiamo iniziato i lavori sulla parte adiacente alla Chiesa di S. Antonio che si affaccia in via Carlo Pisacane. La nostra intenzione - ribadiva ancora - è quella di recuperare al più presto i locali, da assegnare alla cittadinanza per attività sociali e culturali. La prima fase dei lavori durerà alcuni mesi, nel frattempo stiamo aspettando ulteriori finanziamenti regionali per il completamento delle opere di restauro». «Finalmente ribadiva il sindaco Antonietta Botta - dopo aver espletato ogni formalità burocratica siamo riusciti ad iniziare i lavori, che ci permetteranno di riportare all’antico splendore un edificio monumentale di grande importanza per la comunità. I lavori di ristrutturazione, dopo questa prima fase, continueranno con il restauro degli altri locali. Stiamo aspettando infatti concludeva - altri fondi regionali». A distanza di più di due anni , dopo il termine dei
lavori di consolidamento statico il cantiere si è definitivamente fermato. I ponteggi sono rimasti ad intralciare la già difficoltosa viabilità senza che nessuno abbia dato spiegazioni di quanto accaduto. L’antico splendore, infatti, l’edificio non sembra ancora averlo ritrovato nonostante le assicurazioni degli allora governanti. Ironia della sorte anche l'orologio della chiesa , dono di antica memoria dell'amministrazione comunale locale, sembra fare i capricci. Quattro orari differenti per i quattro orologi che adornano il campanile. In alcuni casi si tratta di circa un quanto di ora di ritardo o anticipo. Pochi minuti sono bastati , per alcuni residenti della zona che continuano ad affidarsi al tempo scandito dalla Santa Romana Chiesa, per perdere autobus, far tardi a scuola o mancare ad appuntamenti importanti. Proteste da parte dei cittadini che si sono lamentati anche nei confronti del parroco mentre si avvicina la festa di Sant'Antonio, santo a cui è intitolata la chiesa e chissà se una grazia ci sarà anche per il campanile e per il convento. Daniele Masiello provinciapz@luedi.it
Genzano, prova di chimica per i ragazzi GENZANO - Il mondo magico della chimica è una strategia psico-attitudinale per avvicinare gli alunni alle discipline curriculari con entusiasmo. Esempio lampante di quest'affermazione sono gli alunni della classe II A della Scuola Media Statale “Giannone” di Oppido, che si sono cimentati in qualità di novizi esperti nel laboratorio di Chimica messo a disposizione dall'IPA “G. Fortunato” di Genzano. Durante le esercitazioni gli alunni sono stati guidati dalla docente di Matematica e Scienze, Isa Gilio della Scuola Media, coadiuvata dalla docente di Scienze Agrarie in servizio presso l'Ipa, Maria Arcangela Genzano, con il supporto specialistico di Vito Lauria, in qualità di docente esperto esterno. Le lezioni che sono avvenute con una periodicità di 21 giorni, in ore di lezione pomeridiane, hanno consentito agli alunni di apprendere le nozioni basilari di chimica generale. Nell'ambito del percorso formativo è risultato indispensabile far conoscere i simboli degli elementi, sotto forma di anioni e cationi o semplici formule brute dei principali composti chimici riscontrabili nella vita quotidia-
na, per poi affrontarne il loro riconoscimento, anche ai fini di una valutazione della genuinità di alcuni prodotti alimentari o della purezza dell'acqua. L'attività svolta è stata coronata da un saggio conclusivo presso l'Ipa in cui gli alunni hanno fatto sfoggio delle conoscenze in tre prove: gli indicatori per distinguere le soluzioni acide, neutre e basiche, l'analisi chimica quantitativa per verificare la quantità di anioni e cationi presenti in un litro di vino e l'analisi chimica qualitativa per verificare la presenza o meno di un catione o anione in un litro d'acqua. Il docente esperto esterno, Vito Lauria, ha seguito i ragazzi durante l'iter formativo e nel saggio conclusivo con grande maestria e sollecitudine, tenendo conto della giovane età degli allievi chimici. «Un corso pratico ha una valenza maggiore rispetto ad un corso teorico»dichiara con convinzione, il prof. Lauria. Un'affermazione con cui è d'accordo la prof.ssa Isa Gilio che ha evidenziato lo stato d'animo positivo con cui gli alunni hanno affrontato le problematiche proposte. Angela Menchise
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Mercoledì 27 maggio 2009
28 Melfi Per il portavoce di “No a Fenice”, D’Anghela: «qualcuno si dovrebbe dimettere»
«Situazione grave ma tutto tace» Dopo il rinvio della Conferenza dei servizi, duro attacco del comitato MELFI - Niente conferenza di servizio e niente approvazione del piano di caratterizzazione sull’inceneritore. Dopo l’ennesimo rinvio il comitato “No a Fenice” non ci sta e ancora una volta scende in difesa dell’ambiente. Ambiente, quello di San Nicola di Melfi gravemente compromesso dalla presenza altamente nociva di metalli pesanti nelle falde acquifere come mercurio, bromo e nichel e cloruri alogenati. La conferenza di servizio nominata dal sindaco di Melfi Ernesto Navazio per ieri mattina e poi rimandata a data da destinarsi serviva per tracciare le linee guida del piano di caratterizzazione ambientale per la valutazione dell’origine delle sostanze inquinanti. «In primo luogo - dice Michele D’Anghela del comitato No a Fenice - non ci sono novità, il disastro ambientale c’è ed è com’era prima se non peggio». Poi ritorna sui dati raccolti in questo periodo inerenti l’effettivo danno ambientale prodotto. «La Regione, la Provincia, il comune di Mel-
Il Termodistruttore
fi, hanno questi dati da oltre 15 giorni, senza contare le relazioni periodiche fatte da Fenice sull’evolversi della situazione e nonostante la gravità della situazione tutto tace». L’invito è alla mobilitazione di tutte le fasce di popolazione. «Le istituzioni - proseguono dal comitato - non hanno il coraggio di far chiudere l’inceneritore il tempo necessario
per fare indagini approfondite su tutto il territorio circostante e mettere così una volta per tutte le cose in chiaro. Fenice deve pagare le sanzioni previste dalla legge per le sue inadempienze». L’obiettivo è quello di fare chiarezza. “Chiediamo ancora la pubblicazione dei dati. C’è un grande bisogno di sapere cosa mangiamo. I pozzi attivati dalle
aziende site nella valle di San Nicola di Melfi in che condizioni sono?». Poi l’appello alla Regione. «Faccia sapere lo stato di inquinamento in tutta l’area di San Nicola, l’inquinamento è grave e potrebbe essere dilagato altrove». Non solo il terreno e le falde acquifere «le sostanze nocive si potrebbero trovare anche nell’aria. E’ ora di fare chiarezza, a che punto sono le indagini» ribadisce. Sul caso è stata, infatti, aperta un’inchiesta della magistratura per verificare le responsabilità. «Per quanto riguarda i danni ambientali ed ecomafia la Basilicata ha un curioso primato” dicono «nel giro di poco è passata dal tredicesimo posto in classifica nazionale, tutto sommato non male, al nono, come riportato dal Sole 24 ore». «Un’escalation verso il disastro. Questo vuol dire che non c’è controllo, sta attecchendo la mafia. Crediamo che qualche politico, qualche assessore dovrebbe trarre le conseguenze e dimettersi». Lucia Nardiello provinciapz@luedi.it
Melfi, in manette giovane «Bulletto da quartiere» La sede di Melfi della Polizia
MELFI - Dovrà rispondere di danneggiamenti a seguito di incendio il ventiduenne D.M. di Melfi arrestato dagli Agenti del Commissariato di Melfi. Nei giorni scorsi, in esecuzione di un ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale di Melfi, gli uomini di Mario Russo lo hanno tratto in arresto. «Il provvedimento, - spiega una nota della Polizia giunto al termine di una co-
piosa attività informativa realizzata dagli agenti del Commissariato in ordine alle molteplici attività delinquenziali del Monticelli, pone fine ad una vicenda che stava assumendo i contorni di un dramma nei confronti di chi da tempo subiva le prepotenze da bulletto di quartiere del giovane melfitano. Subito dopo l'arresto, il Monticelli è stato associato alla locale Casa Circondariale di Melfi.
Rionero, quando la spazzatura diventa musica da “riciclo”
Un’immagine del concerto che ieri ha tenuto Maurizio Capone
RIONERO - Quando i rifiuti diventano musica tutto cambia forma e funzione, così un tubo di gomma diventa un flauto e un vasetto di marmellata un bongo. Questo è accaduto all’Istituto d’arte C.Levi di Rionero in Vulture ed alla scuola
media Granata dove i ragazzi nel laboratorio musicale curato dal maestro Giovanni Catenacci hanno sperimentato in prima persona le mille risorse artistiche della spazzatura. Il progetto si chiama “Le muse inquietanti” che cofinanziato
dall’Ato rifiuti Basilicata è giunto alla sua terza edizione. Muse che diventano inquietanti proprio perché è così strano guardare ciò che si può realizzare a partire dal materiale di scarto, da ciò che si butta via. Un progetto che non è fine a se stesso ma ha una importante funzione di sensibilizzazione verso la popolazione e anche da pungolo nei confronti delle amministrazioni su un tema di forte impatto come quello dell’ inquinamento e del riciclaggio. Questo lo sa bene Maurizio Capone, ospite d’ onore della manifestazione tenutasi ieri mattina presso il teatro “La Piccola”. Capone straordinario musicista è il fondatore dei “BungtBangt” il gruppo partenopeo che suona
esclusivamente strumenti realizzati con materiali di scarto. “Con il riutilizzo dei rifiuti si può creare l’impensabile, basta credere nelle capacità musicali della monnezza e lei suona” dice Maurizio Capone musicista, cantante, compositore, vincitore di numerosi premi nel mondo della musica e definito “artista geniale” e “profeta del drum n’ bass”che come gli antichi crea strumenti dai materiali a disposizione nella modernità. Sempre alla ricerca di nuove sperimentazioni sonore Maurizio ha dato ai ragazzi una piccola dimostrazione di come a partire da bidoni, taniche, cazzuole, scatole del gelato, scope, bottigliette degli actimel e tanto altro ancora si possa-
no creare degli strumenti che suonano eccome, e che Maurizio utilizza tranquillamente in sala di registrazione. Dalle riproduzioni di strumenti esistenti fino alla “scatulerechitarra” o alle “chiavinglesixilofono” fino alla chitarra elettrica composta da una scopa e una molla suonata con la bacchetta. Non solo percussioni, ma anche fiati e corde. Un viaggio nella musica dal quale sono usciti tutti a bocca aperta per l’incredibilità di sentire suoni così puliti provenire da tale materiale. “Sono quasi di casa a Rionero da ormai una ventina d’anni, periodicamente vengo a suonare” dice “c’è un bel feeling”. L’ idea di produrre un cd solo con strumenti creati arriva nel ’99.
“Dopo quattro dischi più o meno normali ho deciso di fare uno spettacolo basato solo sugli strumenti creati dai rifiuti. Eravamo in dodici e BungtBangt era il nome dello spettacolo, una cosa talmente esaltante che ho deciso di mantenerlo come stabile. Di lì è uscito un disco di ricerca per dare spazio ai suoni, ad esempio capire come far suonare bene un tubo”. Capone ha assistito alla performance dei ragazzi evidenziando la bravura nella creazione degli strumenti, nominandoli BungtBangt d’eccezione e improvvisando con loro la canzone “Lisca di Pesce”. Un grande successo che proseguirà nella prossima edizione. lu. na.
Melfi Presentato il programma dell’evento che si ripropone fin dal 1528
Pentecoste, nel segno della tradizione MELFI - Un evento che si ripropone dal lontano 1528, vale a dire da quando uno scontro cruento tra francesi e spagnoli, per il dominio di Melfi, fu alla base della cosiddetta " Pasqua di sangue", un massacro di oltre 3000 persone ed episodio storico assai rilevante nel contesto dell'epoca. Da allora ininterrottamente, Melfi è teatro della rievocazione della Pentecoste, una delle manifestazioni più antiche dell'Italia meridionale ed unico evento in onore dello Spirito Santo. Sacro e profano, storia e religione, meravigliosamente insieme, nell'ambito di una festa e di una celebrazione molto senti-
ta dai melfitani. " Vogliamo far crescere questa manifestazione sempre di più, ha asserito l'Assessore al turismo del comune di Melfi, Vincenzo Castaldi. Pur rispettando l'aspetto religioso vogliamo fornire all'evento una forte connotazione turistica, che possa essere sfruttata come biglietto da visita per la città. Abbiamo intenzione di sviluppare una sinergia ed una collaborazione molto stretta con la Pro Loco locale, con la quale abbiamo sottoscritto un protocollo d'intesa. E' nostra intenzione dall'anno venturo proporre un programma che sia continuativo ed ininterrotto per tutto il
weekend, che porti la gente a partecipare all'evento dal sabato sera fino al mattino successivo, quando avviene la celebrazione della Santa Messa sul Monte Vulture". E' sicuramente questo l'aspetto religioso più rilevante. La Messa celebrata alle 7 del mattino dal Vescovo della Diocesi, dopo il pellegrinaggio partito all'alba dal centro della città, precisamente dalla Chiesa di Santa Maria, per raggiungere la Chiesetta dello Spirito Santo, situata sul Monte che sovrasta Melfi. Storicamente rappresenta la fuga dei melfitani che si rifugiarono sul Monte Vulture per sfuggire all'eccidio, per poi ridiscen-
dere in città con l'aiuto degli spagnoli che sconfissero i dominatori francesi. Liberazione di Melfi che avvenne proprio il giorno della Pentecoste del 1528, da qui la celebrazione dell'evento con il corteo storico che si snoda tra le vie della città con sbandieratori, musici, figuranti, provenienti da diverse parti di Italia. In totale 200 personaggi, corollario di un corteo suggestivo ed affascinante che ogni anno si arricchisce sempre di nuovi personaggi. Non solo spettacoli, sbandieratori e sfilate, ma anche rivisitazioni storiche nei punti più belli della città, come Piazza Duomo, zona Castello e Porta Ve-
Un’immagine della festa di Pentecoste
nosina. Qui si rievoca la leggenda di Ronca Battista, melfitano doc che nella lotta contro gli invasori francesi, eroicamente ed in maniera leonina, da solo, con la sua ronca ( roncola), fieramente si oppose al nemico. Insomma per chi volesse trascorrere un sa-
bato ed una domenica diverse, Melfi nel prossimo weekend offre spunti interessanti al turista viaggiatore per una festa che come poche è capace di mescolare saggiamente religione e storia. Emilio Fidanzio provinciapz@luedi.it
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Mercoledì 27 maggio 2009
29 Senise Lettere anonime in caserma. I retroscena dell’inchiesta sull’ex militare
Le talpe del maresciallo Palermo Dopo il sequestro gli restituiscono le sciabole. Lui le spezza davanti ai carabinieri SENISE - In caserma c’era una talpa. O, forse, più di una. C’era qualcuno che parlava con quello che ormai a Senise tutti chiamano «il corvo». Lamentele e sfoghi di sottufficiali e confidenze di militari si trasformavano in lettere anonime. Le amicizie di quello, il passato di quell’altro. «E il clima si è avvelenato», conferma un carabiniere. C’è chi è stato trasferito e chi ha chiesto di andare via. «Perché sono partiti i procedimenti disciplinari». Finché il capitano Biagio Simonetti è riuscito ad avere un decreto di perquisizione dalla procura di Lagonegro e, senza dire nulla ai suoi sottoposti per paura delle fughe di notizie, ha disposto un mirato controllo in contrada Cappuccini. Assieme a bombe da mortaio trasformate in portapenne, baionette, sciabole, manette, moschetti da balilla e proiettili con il simbolo della Nato, c’erano le lettere. «Le lettere del corvo». Così le hanno definite i giornali. Anche quelle sul capitano. Erano in una cartellina. Pasquale Palermo ha 64 anni e quasi 40 li ha passati a dare ordini indossando una divisa. Da qualche settimana è agli arresti domiciliari, accusato di detenzione d’armi ed estorsione, nella stessa casa in cui fu detenuto il poeta liberale
La caserma dei carabinieri di Senise
Nicola Sole, accusato dai Borboni di cospirazione. Chi conosce Pasquale lo descrive come un uomo mite che, però, non era ancora riuscito a staccarsi dalla divisa del corpo che aveva servito: l’Aeronautica militare. A Senise raccontano che anche quando i carabinieri sono andati a casa per restituirgli alcune armi, quelle da collezione e quelle detenute lecitamente, lui l’abbia presa male. «Ha spezzato in due la sciabola da parata», dicono. Proprio non se l’aspettava l’arresto. Per giunta, il giorno della ricorrenza del suo congedo da maresciallo: il 12 maggio. In quello stesso giorno, dieci anni fa, aveva ricevuto dal presi-
dente della Repubblica il titolo di cavaliere e la famosa medaglia «dei dieci lustri», più nota come «mauriziana». Per questo e, forse, per alcune destrezze militari che si raccontano in giro, era riuscito ad accreditarsi tra i carabinieri. Tanto che il ristorante aperto sotto casa era molto frequentato dall’Arma. «Rapporti di stima e cordialità, anche con la famiglia», dicono. Poi, d’un tratto, quei rapporti si sono interrotti. Pasquale fa un buon colpo professionale. Vince una gara bandita dal Comune per la gestione di un bar nell’Istituto tecnico. In una piccola comunità è un appalto che fa gola a molti. «Pasquale si stava allargan-
Villa D’Agri Iniziativa di “Il rifugio di Lassie”
do», raccontano. Voleva aprire una casa di riposo e affiancare al bar anche una mensa. L’esposto di qualche imprenditore fa partire un’inchiesta sulla gara d’appalto per il bar della scuola. Indagano i carabinieri della compagnia di Senise. Da quel momento sembra ci sia stato un invito preciso «a disertare» il ristorante di Pasquale. Lui, forse, l’ha presa male. E ha reagito, scrivendo quelle lettere sul capitano, su amministratori pubblici, su imprenditori. Poi è scivolato sulla classica buccia di banana. Ha continuato a tenere esposte in salotto tutte quelle armi. «Alcune di provenienza delittuosa», sostiene Vincenzo Landolfi, il giudice per le indagini preliminari che ha privato Pasquale della libertà. La loro detenzione, secondo il giudice, «induce a ritenere che fosse un esperto e quindi certamente consapevole della avvenuta alterazione e della conseguente provenienza delittuosa di una pistola». Pasquale, nel corso del suo interrogatorio, lo ha anche ammesso. E poi c’è tutta una serie di dichiarazioni che ha portato gli investigatori a ipotizzare il reato di estorsione. Ma questa è un’altra storia. Fabio Amendolara provinciapz@luedi.it
Viggiano
Animalisti in piazza contro l’abbandono dei cani
L’Asi assegna un lotto alla zona industriale
l'interno dell'associazione c'è un veterinario che lavora con noi. Fino ad oggi - hanno dichiarato i fondatori dell'associazione - abbiamo fatto adottare oltre 40 cani”. La neo associazione è nata a Marsico Nuovo nel Novembre scorso ed è la prima di volontariato non-profit che si occupa degli animali e in particolar modo degli animali d'affezione. Scopo principale è sensibilizzare la popolazione sui problemi che riguardano gli animali e di educare la stessa ad un corretto rapporto uomo-animale. Nonostante sia in vita solo da poco tempo ha già organizzato una manifestazione, sulla "giornata del randagio" ed ha salvato dalla strada già ben oltre 40 cani con la missione di farli adottare regolarmente. Altri 5 però aspettano ancora qualcuno che ami gli animali e che voglia regalarsi l'affetto di un vero e fedele amico. Angela Pepe provinciapz@luedi.it
VIGGIANO - Un lotto di 78.000 metri quadri che ricade nel comune di Viggiano è stato assegnato dall’Asi alla zona industriale. L’area è destinata alla realizzazione di un parco fotovoltaico, con la presenza di cinque impianti di diversi campi di dimensioni, si prevede l’impiego di cinque unità lavorative. «Tale assegnazione – si legge nella nota dell’Asi oltre a contribuire al rilancio del comparto produttivo dell’area. A breve l’Ente potrà incassare metà dell’introito (circa 700.000 euro) da utilizzare per far fronte alle varie impellenze di carattere finanziario».
VILLA D'AGRI - “Se lo abbandoni ti abbandoni!”. Con questo slogan i ragazzi dell'associazione “Il rifugio di Lassie” sono scesi in piazza sabato pomeriggio nel centro valdagrino. Uno stand, materiale divulgativo e alcuni cuccioli di cani. Obiettivo “salvare i cani dal destino crudele dell'abbandono”. In che modo? Innanzitutto “sensibilizzare la gente e ovviare al problema del randagismo, limitando le nascite tramite sterilizzazione chirurgica e trovando una casa e padroni amorevoli a quanti più cani possibile”. Una ventina i ragazzi impegnati nella campagna di tutela e di benessere degli animali contro l'abbandono e il randagismo. “Abbiamo avviato una sensibilizzazione per l'abbandono dei cani - hanno spiegato il presidente e il vice dell'associazione, Lilliana Paradiso e Antonio Angerami - e una collaborazione con il Comune di Marsico Nuovo e l'Asl sulla sterilizzazione per limitare il randagismo. Al-
Episcopia, positivo il bilancio Avanzo di cassa di 100.000 euro EPISCOPIA - Approvato in consiglio comunale il conto consuntivo del comune di Episcopia, il risultato complessivo, dopo alcuni anni di sofferenza, è stato positivo e con un avanzo di cassa di circa 100.000 euro. Soddisfazione da parte del sindaco Biagio Costanzo e dell'intera giunta comunale che, assieme alla sola maggioranza, unica nota stonata a parere del primo cittadino, ha votato il documento contabile pur ampiamente positivo, per le casse comunali. «Questo risultato di sana gestione - ha affermato il sindaco Biagio Costanzo candidato anche alla provincia di Potenza - ci riempie di orgoglio per
il lavoro fatto sinora, anche perchè si affianca ad una serie di opere pubbliche già cantierate ed in ulteriore partenza, cofinanziate da fondi dell'Ente, e pertanto i risparmi contabili non hanno inciso sulla programmazione del comune ed è di questi giorni l'inizio dei cantieri di ristrutturazione dell'area cimiteriale, delle aree verdi urbane e del campo di calcetto. Si vede - continua Costanzo - che nonostante i tagli operati ai bilanci comunali da parte dell'erario, siamo stati capaci, con manovre attente, di attutire i mancati introiti e senza aumentare le tasse ai cittadini». Emilia Manco
IL CASO MARATEA Rotondi rassicura ma gli operatori sono critici
Fiumicello lavori ancora fermi «A rischio l’intera stagione» MARATEA - E' l'unico mare ad aver ricevuto la Bandiera Blu 2009 quello di Maratea. Ma il vessillo consegnato dalla Fee (la Fondazione per l'educazione ambientale) non sventola tra buoni venti. Soprattutto a Fiumicello dove i lavori per la frana di gennaio scorso non sono ancora partiti. Per questo, alcuni operatori turistici vedono un grosso punto interrogativo sulla imminente stagione turistica e puntano il dito contro la Regione Basilicata, colpevole di essersi «ancora una volta dimenticata» dell'area sud della Basilicata. «E' un problema grave, quello di Fiumicello. Siamo alle porte della stagione e ancora non è stato risolto», sottolinea Biagio Salerno, proprietario di un hotel-ristorante e presidente del comitato Iniziativa cittadina. «Siamo in un momento non certo positivo per tutto il settore turistico continua Salerno - e una situazione così aggrava ancora di più gli operatori». «Alcuni giorni viene voglia di chiudere e andare altrove - si sfoga Salerno - e fatti come quello di Fiumicello testimoniano l'assenza della politica a Maratea e la poca sensibilità ed attenzione della Regione Basilicata verso la nostra area». La località Fiumicello, lo scorso mese di gennaio, è stato colpita su due fronti. Dalla frana che ha danneggiato l'impianto di sollevamento che collega un tratto della fognatura della frazione con l'impianto di pretrattamento dei liquami alla località Ogliastro e il vicino parcheggio interrato e da una mareggiata che ha ristretto la spiaggia ed ha accumulato 3/4 metri di sabbia sulla scala di accesso.
Alcuni interventi di sistemazione sono stati fatti dai privati. «Siamo pronti per montare i lidi, ma non sappiamo quando iniziare perché siamo senza corrente e senza fognatura - spiega Roberto Schettino, responsabile della Fiba Confesercenti di Maratea. «A rischio c'è tutta la stagione continua Schettino - perché ad oggi il problema non è quando, ma se si apre o meno». Questo forte ritardo, infine, per Schettino, evidenzia come il «turismo non sia un'improvvisazione». Per quanto riguarda l'ambiente, dal comune hanno sempre ribadito che non ci sono pericoli di inquinamento. Acquedotto lucano sta lavorando per realizzare un impianto per bypassare l'impianto danneggiato e in attesa che questo entri in funzione, svuota le vasche due volte al giorno, mattino e pomeriggio. Per la messa in sicurezza dell'area interessata dalla frana e il ripristino dell'impianto danneggiato, invece, si attende la copertura finanziaria. «Abbiamo già preparato e inviato tutto in Regione, siamo in attesa della formale autorizzazione dei fondi necessari per dare il via ai lavori ha dichiarato Luca Rotondi, commissario prefettizio di Maratea - E' stata individuata anche la ditta per l'esecuzione delle opere, per fare un piccolo intervento di imbrigliamento del terreno e della messa in sicurezza dell'area, e restiamo in attesa della copertura finanziaria che la Regione ha assicurato avverrà entro la settimana prossima». Francesco Zaccara provinciapz@luedi.it
Moliterno E’ ceduta la controsoffittatura dovuta a infiltrazioni di acqua
A rischio la chiesa di S. Maria a Vetere MOLITERNO - A rischio la chiesa di Santa Maria a Vetere. A segnalarlo il parroco don Domenico Petroccelli che nei giorni scorsi si è recati al santuario mariano moliternese per effettuare una nuova documentazione fotografica. All'interno della chiesa del Vetere, probabilmente la più antica di Moliterno, è caduta la controsoffittatura a seguito del grave danneggiamento degli embrici e di infiltrazioni di acqua. La notizia comunicata subito all'Ufficio Tecnico del Comune di Moliterno è stata rigirata ai Vigili del Fuoco che hanno effettuato nella stessa mattinata il loro sopralluogo.
Oltre al crollo di parte degli intonaci del soffitto si è così constato il grave deterioramento delle capriate lignee del tetto e il conseguente avallamento del manto di copertura con imminente pericolo di crollo. «E' in pericolo un grande patrimonio di arte, storia, cultura e religiosità. - si spiega in una nota - All'interno della chiesa dedicata alla Madonna sono custoditi un ciclo di affreschi del XIII-XIV sec., una statua in gesso del '400 e altre pitture del XVI e XVII sec.. La statua settecentesca della Madonna portata in processione sul monte la prima domenica di Maggio è stata rimossa e affidata al parroco per la custo-
dia in luogo idoneo. La chiesa, che vanta una storia e un patrimonio artistico unico per l'intera Val d'Agri, è stata dichiarata inagibile e chiusa al pubblico. Sembra superfluo per quanto detto, - conclude il comunicato stampa - sottolineare che i lavori di ristrutturazione dovranno essere celeri, ma è giusto auspicare che davvero al più presto la chiesa venga ristrutturata e riaperta visto che tra maggio e settembre ospita varie celebrazioni liturgiche legate alle secolari tradizioni moliternesi, mai interrotte neanche durante gli eventi bellici dell'ultima guerra nonostante i bombardamenti dell'8 settembre 1943».
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Mercoledì 27 maggio 2009
30
Mercoledì 27 maggio 2009 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440 Matera
Pomarico
Tursi
Incidente in campagna
Consiglio sciolto
Trattore si ribalta Anziano ferito grave
Guida fa ricorso contro Napolitano
a pag. 36
a pag. 38
Di un collegamento snello tra i diversi punti della città si parlerà in un incontro
Le Fal metropolitana leggera Confronto questa mattina tra il sindaco Buccico e Colamussi Iniziativa dell‘ente Camerale
Beneficenza per l’Aquila il 3 giugno Giuliano Gemma
LA QUESTIONE collegamenti ferroviari soprattutto per quanto riguarda la rete interna e la possibile nascita di una metropolitana leggera saranno l’occasione di un confronto questa mattina tra il sindaco di Matera, Emilio Nicola Buccico e il presidente delle Fal Matteo Colamussi. La questione introdotta nei giorni scorsi in occasione della presentazione delle rinnovate carrozze delle Fal inaugurate a Matera qualche giorno fa, torna prepotentemente di attualità e di estremo interesse. I problemi legati alla metropolitana leggera e le principali tematiche sui collegamenti in comune tra Amministrazione e Ferrovie Appulo Lucane saranno l’oggetto dell’incontro che si terrà alle 9 al Palazzo Municipale di Matera tra il sindaco Emilio Nicola Buccico e il presidente delle Fal Matteo Colamussi. Ad annunciarlo è lo stesso primo cittadino, che ha evidenziato come, tra gli obiettivi comuni, vi è quello della realizzazione, nell'ambito di un potenziamento della tratta ferroviaria MateraVenusio, di una metropolitana snella, che possa offrire un servizio utile alla città, in grado di collegare con tempi di percorrenza più brevi l'ospedale a Villa Longo. Iniziative che verranno af-
frontate proprio nell’incontro di questa mattina e che costituiscono da tempo materia di dibattito e di confronto tra il Comune, la Regione e le stesse Fal per cercare di dotare Matera almeno di una struttura interna che riesca a collegare i diversi punti della città e dia un servizio utile per poter riuscire a trasportare in particolare gli anziani nei punti di maggiore necessità tra cui anche l’Ospedale Madonna delle Grazie. Dopo il progetto di ristrutturazione delle carrozze completato nei giorni scorsi e presentato dal presidente Colamussi, in attesa dell’arrivo dei nuovi treni annunciato a breve dal rappresentante delle Ferrovie appulo-lucane, ora il confronto si sposta sulla questione della metropolitana leggera e dei collegamenti interni alla città. Un confronto che vede interessata ed impegnata anche la Regione Basilicata che aveva più volte in passato sottolineato l’opportunità di questo tipo di intervento. Resta da capire quali saranno oggi le iniziative concrete che si riusciranno a mettere a punto per definire il cammino ed avvicinare ad un traguardo importante e utile per la città di Matera come quello della metropolitana leggera che colleghi al meglio i diversi punti della città.
L’OPINIONE
Bianchi: «A Matera serve la Ferrovia» Matera non può essere scippata della ferrovia e tagliata fuori dai principali collegamenti con il resto della nazione. A sostenerlo è Angelo Bianchi di Cittadinanzattiva, che sollecita la “classe politica locale a far sentire la propria voce soprattutto dopo le affermazioni negative espresse da Rfi sulla soppressione dei finanziamenti per il collegamento della rete ferroviaria statale con la città dei Sassi”. Già negli anni scorsi Cittadinanzattiva aveva chiesto un incontro interistituzionale con la partecipazione di tutti i soggetti interessati alla questione, avanzando alcune proposte in merito. “La nostra vecchia proposta, - ha dichiarato Angelo Bianchi - che riteniamo debba essere ripresa, stabiliva di procedere alla effettuazione di uno studio di fattibilità per verificare la possibilità di individuare un diverso tracciato per connettere Ferrandina-Matera alla rete Rfi che non vada ad interferire con la rete delle Ferrovie Appulo-lucane a scartamento ridotto, ipotizzando in tal caso un tracciato parallelo al torrente Gravina, fino alla stazione Rfi di Gravina in Puglia e da lì collegarci sulla rotaia che porta a Foggia” Si creerebbe così una tratta che offrirebbe la possibilità di un nuovo collegamento ferroviario per i convogli, specie di trasporto merci, provenienti dalla Sicilia e dalla Calabria verso la direzione adriatica. “I con-
vogli - ha spiegato Bianchi - troverebbero conveniente imboccare dallo scalo di Metaponto la tratta per Ferrandina e proseguire sulla Matera-Gravina verso lo snodo di Foggia. Verrebbe in tal modo alleggerito il traffico proveniente dalla Calabria in direzione Taranto-Bari. Inoltre, si mostrerebbe la sostenibilità economica degli investimenti effettuati per la costruzione della nuova tratta per la considerevole entità del traffico che verrebbe a crearsi. Per quanto riguarda il collegamento con Bari, si dovrebbe ammodernare la Fal, in modo da diminuire il tempo necessario per raggiungere da Matera il capoluogo pugliese e viceversa. Ma è anche importante, - ha aggiunto il responsabile di Cittadinanzattiva - affinché Matera non continui ad essere ancora fuori dalla rete dei più importanti collegamenti stradali, che ci si batta per chiedere un migliore collegamento della strada per Gioia del Colle, in modo da poter allacciarsi in minor tempo con l'autostrada. Non si può continuare a togliere soldi al Mezzogiorno per alimentare posizioni demagogiche che, di fatto, continuano a penalizzare lo sviluppo dei trasporti e lo sviluppo economico della nostra provincia, con conseguenze dannose anche sul trasporto di gran parte del Sud Italia”. Biagio Tarasco matera@luedi.it
Ci sarà anche un ospite e un testimonial d'eccezione, l'attore Giuliano Gemma, nella serata di beneficenza che la Camera di commercio di Matera ha organizzato per la serata del 3 giugno, al Cine Teatro Duni, con il il progetto '' Matera per l'Aquila. Aiutiamoli a ricominciare'', per sostenere la ricostruzione delle comunità abruzzesi colpite dal terremoto dell'aprile scorso. Giuliano Gemma, protagonista di tanti film del “western all' italiana'' è apprezzato dal grande pubblico per simpatia, serietà e professionalità, Ma non sarà la sola stella a brillare nella serata di beneficenza. Nella scaletta ci sono anche campioni dello sport, come l'allenatore della serie A di calcio Luigi De Canio, il campione del mondo di “Spagna 1982'' Franco Selvaggi, il cabarettista Uccio De Santis e poi gruppi musicali ,ballerini e artisti di vario genere che stanno confermando via via, dopo la disponibilità, anche la presenza. C'è attesa per le loro esibizioni e per l'estrazione dei biglietti della Lotteria di beneficenza a favore delle popolazioni abruzzesi. In questi giorni c'è anche la Croce Rossa Italiana che sta contribuendo a sensibilizzare la cittadinanza per la vendita di 10.000 biglietti al prezzo di 5 euro ciascuno. Sono in palio un'auto Dacia Sandero,un divano, un orologio e un viaggio per due persone, premi messi a disposizione dalle aziende Cogem e Futura 3000, Sofaland, Loglisci e Travel Top . E' possibile,inoltre, fare donazioni anche attraverso il conto corrente bancario n. IT 32M0525616100 000000907566, della Banca Popolare del Mezzogiorno, intestato a "Camera di commercio di Matera - Raccolta Fondi Terremoto Abruzzo'' . Uno sportello dell'istituto di credito sara' attivato anche nella serata dello spettacolo al teatro Duni.La campagna di solidarieta' , gestita da Datacontact. e' supportata da un logo disegnato da Pino Oliva che include i Sassi, un cuore rosso e una strada con i colori dell'arcobaleno,
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Matera
Espianti di cuore in Basilicata Esperti da tutta Italia a confronto su temi e prospettive nel congresso regionale CENTOSESSANTA relazioni in due giorni tenute da altrettanti medici qualificati danno l'idea dell'importanza del Congresso regionale 2009 di Puglia e Basilicata della Società italiana di cardiologia (Sic) e dell'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco) di Puglia e Basilicata. I lavori per fare il punto della situazione sugli aspetti terapeutici e interventistici della cardiologia si sono aperti ieri all'hotel Hilton Garden Inn di Venusio con una bella notizia portata dal direttore generale della Azienda Sanitaria locale di Matera, Vito Gaudiano, che ha annunciato l'effettuazione, nella prima mattinata di ieri, di un prelievo multiorgano (cuore, fegato e reni) avvenuto presso il San Carlo di Potenza. «C'è ancora un gap -ha sottolineato Gaudiano- sul numero dei prelievi che vogliamo colmare per allinearci al dato nazionale, almeno per quel che riguarda le regioni del sud Italia, tuttavia il dato relativo alla regione Basilicata è oramai quasi in linea con le percentuali italiane. Per quanto riguarda questo congresso sulla cardiologia, affronta tematiche di alto livello
Un momento dei lavori del convegno regionale di cardiologia che ha riunito a Matera esperti da tutta Italia (foto Martemix)
scientifico che coinvolge professionisti di spessore come il professor Roberto Gaeta da qualche mese in forza all'ospedale San Carlo di Potenza». Nella giornata di ieri Vito Gaudiano ha moderato anche una delle sessioni sullo scompenso, dedicata al trapianto cardiaco. «Con la competenza
del professor Gaeta -ha aggiunto Gaudiano- mi auguro di poter, a breve, avviare presso il San Carlo l'attività di espianto del cuore sebbene non abbiamo i numeri per poter ipotizzare anche i trapianti di questo importante organo». Nella mattinata di ieri sono stati affrontati gli aspetti ge-
stionali dello scompenso cardiaco, (dalla terapia media al trapianto d'organo) così come i grandi temi della cardiologia interventistica; il tutto con la partecipazione di esperti provenienti sia dai principali laboratori delle due regioni che da prestigiose istituzioni nazionali. La trattazione suggella ufficialmente il lavoro di impianto e sviluppo dell'unità di interventistica coronarica, avviato dal team del dottor Giancarlo Calculli alcuni anni fa, in un territorio in cui la presenza di questa opzione terapeutica era fortemente auspicata. Oggi, la seconda giornata del congresso comincerà con una lezione tecnico pratica interattiva di anatomia patologica su cuori ischemici, seguita da una convention delle Utic sulle problematiche organizzative e cliniche, sulla cardiologia interventistica e sulle aritmie cardiache come fibrillazione atriale e aritmie ventricolari. È prevista intorno alle ore 19 e 45 la presenza dell'assessore alla Sanità della Regione Basilicata, Antonio Potenza, che concluderà i lavori. Giovanni Martemucci matera@luedi.it
Scelta dopo Fasano e Alberobello
La città dei Sassi meta congressistica QUESTO congresso riunisce i migliori specialisti di Puglia e Basilicata oltre a nomi importanti della cardiologia nazionale. Giancarlo Calculli è il responsabile dell'Unità Operativa Dipartimentale di Cardiologia Interventistica dell'Azienda Sanitaria Locale di Matera oltre ad essere componente del comitato di coordinamento scientifico del congresso. «Si tratta -sostiene- del primo congresso di Puglia e Basilicata organizzato nella nostra regione. La città di Matera, dopo le sedi di Alberobello e Fasano, è stata prescelta riscuotendo un significativo gradimento da parte dei medici che vi prendono parte, grazie al suo notevole interesse storico, architettonico, culturale e, più in generale, turistico. L'appuntamento di oggi suggella il lavoro fatto nel corso di questi anni pur nelle numerose difficoltà che spesso ci troviamo ad affrontare. Nel corso dei due giorni di lavoro stiamo approfondendo temi di stretta attualità applicativa, che contribuiranno ad accrescere conoscenze e collaborazione tra le istituzioni cardiologiche delle due regioni». g.m.
Spettacolo con Francesco Mariottini per raccogliere fondi per kit d’emergenza Iniziativa domani in 6 Comuni
La solidarietà entra in classe Spi Cgil mobilitata Progetto del liceo Duni per il reparto di Pediatria Il Progetto di Solidarietà "Regala una speranza..!" II Edizione adottato dal Liceo Ginnasio "Duni” di Matera a favore del reparto di Pediatria dell'Ospedale " Madonna delle Grazie" anche quest'anno prevede una rappresentazione e precisamente il Musical "Chicago", che si terrà il 30 Maggio 2009, alle ore 2l,00, presso il Cine Teatro "Duni" di Matera. La realizzazione del Progetto è stata resa possibile anche grazie alla collaborazione della Regione Basilicata Dipartimento Formazione Lavoro, Scuola e Sport e all'Unione Europea. L'incasso della vendita dei biglietti sarà utilizzato per l'acquisto di kit per le emergenze in pediatria. Ospite della serata e testimonial dell'iniziativa sarà Francesco Mariottini, ballerino finalista di "Amici", che si esibirà in una sua performance. La sua presenza ha solo lo scopo di entusiasmare e avvicinare i giovani a queste problematiche. Il Dirigente Scolastico del Liceo Ginnasio di Matera si ritiene soddisfatta anche quest'anno della fortc e viva partecipazione che gli alunni hanno dimostrato in questo gravoso percorso didattico e dichiara: "La scuola del terzo millennio deve essere considerata un'organizzazione chiamata a gestire questioni sociali oltre che a, trasmettere nozioni, diventando così un luogo privilegiato di integrazione sociale in grado di costruire “legami solidi" all'interno di una società ormai framnientata e isolante; in quest'ottica diventa quindi importante nella scuola realizzare un progetto che crei, continuità ira i valori promossi "teori-
camente" e le "reali" esperienze di vita permettendo ai giovani di vivere e apprezzare quelle idealità. Gli alunni nei mesi di giugno e settembre si recheranno presso il reparto di Pediatria dell'Ospedale di Matera dove, oltre a ricevere nozioni sulla prevenzione delle malattie pediatriche, intratterranno con giochi ed esibizioni i bambini ricoverati e ciò al fine di alleviare il senso di solitudine e di paura dei bambini ospedalizzati». La Responsabile dell'Unità Operativa di Pediatria e Neonatologia dott.ssa Maria Cristina Mencoboni afferma: «Sono onorata che il Liceo Ginnasio di Matera ci abbia permesso, con un proprio progetto, di raccogliere fondi per l'acquisto di kit per formare il personale per, fronteggiare le emergenze pediatriche. Voglio ringraziare quest'Istituto, la Regione Basilicata e l'Unione Europea sia perché ci permetteranno l'acquisto di questi kit, ma anche perché, con questo lungo percorso didattico, hanno permesso di avvicinare i giovani alle problematiche delle emergenze in pediatria. Invito perciò tutta la popolazione a partecipare allo spettacolo affinché il notevole impegno che questi alunni hanno affrontato non vada vanificato». L’iniziativa che porterà i ragazzi tra le corsie dell’ospedale conferma l’importanza della solidarietà, in particolare nei confronti dei più piccoli, per i quali il soggiorno ospedaliero diviene spesso occasione di disagio e difficoltà. Il legame fra mondo della scuola e sanità diventa così ancora più stretto. matera@luedi.it
per gli anziani
Lo SPI di Matera nel quadro della giornata di mobilitazione Nazionale programmata per il 28 maggio, organizza in provincia di Matera 6 manifestazioni in altrettanti comuni della provincia (Matera, Accettura, Policoro , Nova Siri, Valsinni, San Mauro). La più importante si svolgerà a Matera al cinema piccolo con la partecipazione della Segretaria Generale della Cdlt Manuela Taratufolo e del Segretario Nazionale dello Spi-Cgil Giovanni Cazzato. Con queste iniziative lo SPI vuole richiamare le forze politiche, impegnate in una delicata consultazione elettorale Europea e Amministrativa, sui problemi della condizione de-
gli anziani. Lo SPI denuncia, con forza, le politiche economiche e sociali del Governo Berlusconi che in oltre un anno dal suo insediamento ha lasciato completamente soli gli anziani ad affrontare le conseguenze della gravissima crisi economica. Il comune di Matera, a partire dal suo sindaco, si è dimostrato insensibile a tutte le sollecitazioni avanzate dal Prefetto, dalle forze sociali, e dalle organizzazioni di volontariato sull'apertura del farmer market che, così com'è avvenuto in altre città più grandi e più piccole di Matera, hanno portato vantaggi sia ai consumatori che ai produttori di ortofrutta. matera@luedi.it
Eletto nel corso dell’assemblea insieme ai nuovi componenti del direttivo
Cna Turismo: Ambrico nuovo presidente E' CARMELO Ambrico del Chiostro delle Cererie di Matera il nuovo Presidente di CNA Turismo, l'Unione delle Imprese iscritte alla Cna operanti nel comparto turistico. Ambrico è stato eletto nel corso di una affollata assemblea tenutasi nel pomeriggio di ieri presso la sede della Cna Matera. L'Assemblea ha eletto quali componenti il Direttivo l'ing. Piero Mazzei del Caveoso Hotel e l'Arch. Cosimo dell'Acqua del Casino Ridola, due prestigiose strutture ricettive operanti nella Città di Matera. Nel corso dei lavori Assembleari la Presidente uscente Antonella Salva-
tore Ambrosecchia ha relazionato su quanto fatto dall'Unione dal momento della sua costituzione a tutt'oggi. E' stata data,inoltre, comunicazione agli intervenuti che nei prossimi giorni vi sarà una nuova riunione del tavolo tecnico del Turismo con all'ordine del giorno argomenti molto importanti quali la “Programmazione 2007/2013” in materia di turismo e la “Proposta di variazione al piano di utilizzo delle aree demaniali marittime (cosiddetto Piano dei Lidi). L'ultima parte dei lavori assembleari è stata dedicata alla illustrazione ai presenti da parte della
Dr.ssa Agata Mele Consulente di Economia del Turismo dei contenuti e le finalità del Progetto “Turismo e Web 2.0 - Il portale per la promozione integrata della provincia di Matera-”, progetto al quale la Cna ha già dato una adesione di massima, ritenendolo di particolare interesse non solo per le aziende associate del comparto turistico ma anche per quelle dell'artigianato artistico e dell'artigianato agro-alimentare. Le iniziative legate al turismo costituiscono sempre un fondamentale elemento di sviluppo su cui le imprese del settore credono e continuano a puntare.
Turisti nei Sassi
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
31 E’ la proposta lanciata ieri al Madonna delle Grazie: «Ci speriamo ma per ora mancano le strutture»
Mercoledì 27 maggio 2009
Mercoledì 27 maggio 2009
Vi a g g i o tra i candidati
In bocca al lupo a Mastella Ho dato molto a quel partito ma sono rimasta delusa per le scelte che hanno fatto
Il voto di scambio come ricatto Rosa Mastrosimone attacca le deleghe duplicate I fondi di cittadinanza solidale non siano sprecati «NON siamo per la politica degli strapuntini, degli apparentamenti». Rosa Mastrosimone, non risparmia nessuno, mettendo alla berlina le peggiori abitudini del sistema politico, dal voto di scambio al ricatto morale. Le campagne elettorali vanno avanti, il confronto sui grandi temi procede, ma a quanto pare le cattive abitudini non scompaiono «Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Il problema serio è questo. A me si rivolgono persone che mi dicono: “Se non voto in un certo modo posso essere licenziato”. Il vero problema nasce per chi ha un lavoro precario». La politica, in questi casi, cosa fa? Si adegua per non perdere consensi o cambia rotta? «Prende atto del fatto che molte persone potrebbero non partecipare al voto perché non si sentono liberi. E' l'aberrazione della politica. Noi vogliamo rompere gli schemi, rinnovare i metodi e le persone che fanno politica. In Basilicata ci sono problematiche serie che riguardano le famiglie e non solo i giovani. Ci sono persone che a 40 anni non hanno ancora avuto il piacere di lavorare o che, a 50 anni si trovano disoccupati. Il bisogno è diventato motivo di ricatto. E' necessario assumere posizioni coraggiose, tenere conto della meritocrazia, perché molte persone approfittano del proprio ruolo per esercitare pressioni basate sul bisogno delle persone». In un anno 3000 posti di lavoro persi, un'economia in ginocchio, il credito che non contribuisce ai tentativi di risalita. Come interviene la politica? «La crisi internazionale non giunge ora in Basilicata. In questa regione il fenomeno è già arrivato da anni. Bisognerebbe avere il coraggio di azzerare centri di spesa che non hanno prodotto nulla, di dare una svolta ad alcuni settori. A cominciare da un turismo di qualità, confortato da strutture ricettive in grado di rappresentare sistemi di accoglienza adeguati. La partecipazione a borse nazionali e internazionali serve solo a far vetrina. Per l'agricoltura di qualità, ad esempio, ci sono ingenti fondi da somme comunitarie che devono essere utilizzati. Non si riesce a comprendere quanto importante sia incentivare le filiere corte, creare piattaforma per l'esportazione dei nostri prodotti all'estero, accompagnare processi che sono necessari. In Basilicata ci sono 230
Rosa Mastrosimone, leader dell’Addc ha affrontato vizi e virtù della politica. Nell’ipotesi ballottaggio spiega: «Valuteremo, perché equidistanti, la serietà della proposta politica e programmatica del territorio».
mila famiglie. Come si può pensare che 15 mila famiglie vivano ancora senza reddito? Qualcuno vuole ancora mantenere la gente nello stato di bisogno e di dipendenza dalla politica». Turismo e ambiente sono temi strettamente legati, soprattutto in Basilicata dove la gestione delle risorse naturali richiede politiche adeguate. Il progetto di un termovalorizzatore in Valbasento rientra in questo contesto. «Non bisogna essere ipocriti. La nostra regione deve essere autosufficiente. Sul nucleare è necessaria una distinzione: la Regione si sta occupando di impatto ambientale con l'attività dell'Enea e le estrazioni petrolifere. D'altro canto se il nucleare viene prodotto in altre regioni, il problema non si pone più. Le centrali nucleari producono energia? Ci sono altre fonti? Se deve essere fatta, che ci siano impianti sicuri. Se ci sono fonti alternative, incentiviamolo. Il fotovoltaico, così com'è non basta. Ci sono altri metodi, realizzati su vetro che non comportano il problema dello smaltimenti dei pannelli. Non dobbiamo, dunque, fare battaglie di principio che non hanno significato, considerando l'importanza di essere autosufficienti». L'Addc ha preso in considerazione l'ipotesi del secon-
do turno? «In questo momento stiamo svolgendo una battaglia molto forte. Qualcuno dubitava che il nostro partito potesse trovare battesimo nelle elezioni, invece siamo presenti nella provincia di Matera e Potenza con rappresentanze in tutti i comuni in cui si andrà a votare. In alcuni, in particolare, abbiamo i nostri candidati sindaci. Abbiamo una schiera di amministratori che in totale superano gli 80 fra consiglieri comunali, provinciali uscenti e sindaci. Vogliamo riscattare la territorialità, siamo avulsi dalle logiche nazionali che acriticamente impongono le loro scelte. Penso, ad esempio, all'Udc che è all'opposizione a Roma, in molte regioni e amministrazioni locali è nel centrodestra. Al partito interessa solo riscuotere il 4% per le europee, si procede ad una scelta slegata dal territorio. Noi, invece, vogliamo ricavarci uno spazio perché siamo lucani. Non abbiamo la pretesa di raggiungere il 51%. In caso di ballottaggio valuteremo, perché equidistanti, la serietà della proposta politica e programmatica del territorio. In quanto a strapuntini e proposte per l'apparentamento al primo turno, non sono mancate, accompagnate da lusinghiere contropartite. Noi non siamo politici di professione, vogliamo fare una battaglia per
il territorio». Qualcuno parla di candidati più forti a Matera, rispetto alla provincia. «E' falso. Ci sono candidati autorevoli in tutti i collegi. Persone serie tra cui 10 donne. La scelta è stata compiuta in virtù della caparbietà e della determinazione nel rappresentare il territorio e poi abbiano tenuto in considerazione la giovane età. La nostra mascotte è la candidata di Tricarico, una ragazza di 23 anni che però è molto impegnata nel mondo del sociale e nel volontariato già da tempo. Un ruolo istituzionale potrebbe darle ancora più peso per le politiche sociali». Le Province italiane rischiano di muoversi su gambe malferme, nei prossimi tempi, in base al progetto di riforma che le riguarda. Come influisce questo aspetto sui progetti futuri dell'Addc? «Credo che ci sia una grande sovrapposizione di ruoli e competenze, di deleghe che non sono state attribuite pienamente e che così come sono, sono una duplicazione. Mi auguro che si possa procedere alla chiusura di alcuni centri inutili. Dall'1 luglio partiranno le comunità locali che si occuperanno di ambiente, pianificazione urbanistica e di piano sociali. Penso all'inutilità dell'Apea e di alcuni centri che hanno contribuito a duplicare funzioni
LA BIOGRAFIA ROSA MASTROSIMONE ha 44 anni, è nata a Matera il 30 settembre 1964. E’ consigliere regionale dal 2005 e fino al 2008 è stato segretario provinciale del Materano dell’Udeur. Poi ha fondato l’alleanza dei Democratici di Centro con cui si presenta anche in questa tornata elettorale ed ha dato vita ad un accordo con i Dec di Roberto Falotico per un’intesa a livello regionale con una manifestazione di presentazione a Matera al Cinema Comunale. Dipendente del Ministero dell' 'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, la Mastrosimone è diplomata presso il Conservatorio di Matera. Laureata con il Massimo dei voti, in Scienze Politiche, presso l'Università degli Studi di Bari. Abilitata all'insegnamento delle Discipline giuridiche ed economiche. Specializzata in 'Etica e Società Sistema cooperati-
vistico. E' stata attivista sindacale e componente delle Segreterie provinciale e regionale del Sindacato Scuola Snals. E' stata responsabile e coordinatrice di molteplici progetti regionale e ministeriali di Formazione, Ricerca e Monitoraggio destinati a docenti e dirigenti scolastici e, insieme con altri docenti di ogni ordine e grado, è stata autrice delle relative Pubblicazioni. Ha svolto il ruolo di componente dell'Ufficio di Presidenza dell'Irre di Basilicata nella scorsa amministrazione dell'Istituto. E' Consigliere comunale e Presidente del Gruppo consiliare dell'Udeur al Comune di Matera. E' componente della Direzione nazionale dei Popolari ' Udeur e, dello stesso partito, è l'attuale Segretario politico Provinciale di Matera. Eletta per la prima volta Consigliere regionale nel 2005.
Oggi l’avv. Leonardo Pinto candidato alla presidenza della Provincia per La Grande lucania terrà alle 17 una con ferenza stampa davanti ai pozzi di Tempa Rossa. Alle 20 terrà un comizio a Gorgoglione. Alle 21,30 ad Aliano. Oggi alle 19,30 in piazza Vittorio Veneto a Matera Maurizio Bolognetit, candidato alle elezioni europee per la lista Bonino-Pannella terrà un pubblico comizio dal titolo “L’affaire Marinagri”. Oggi alle 9 nella sede del comitato di viale delle Nazioni Unite, il candidato alla presidenza della Provincia, Franco Stella incontrerà i segretari di Cgil, Cisl e Uil. Alle 15,30 nella sede della società Its incontrerà gli operatori turistici. Alle 18 parteciperà al convegno del Pd all’Hotel san Domenico su “Equità e sostenibilità del servizio sanitario”. alle 19,30 terrà un comizio a Colobraro, alle 20,30 a Valsinni, alle 21,30 a Rotondella.
e ad assorbire risorse». In caso di vittoria, c'è un nuovo assessorato che potrebbe essere creato? «In questo momento, dal momento che la Provincia dovrebbe svolgere un ruolo di rapporti, di interprete degli altri enti, le politiche sociali sono al centro di questo percorso. Credo che un assessorato al precariato possa essere utile. I centri per l'impiego, le graduatorie che cambiano a seconda dell'abito che devono indossare, sono punti delicati che devono essere presi in considerazione. Gran parte delle somme del nuovo programma di cittadinanza solidale non devono
essere sprecate per la formazione all'interno». In questi giorni l’on. Mastella sarà a Matera per incontri elettorali. Ha qualcosa da dire? «Sono stata utile al partito a livello provinciale, regionale, e nazionale. Ci ho creduto molto e porto con me una grande delusione. Quando si coinvolgono tante persone, non si possono deludere le aspettative e assumere decisioni slegate. Gli faccio un in bocca al lupo perchè la mia politica non è di criticare gli altri. Lascio tutto al libero arbitrio». Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
32
Vi a g g i o tra i candidati
Non mancano i pericoli per chi vive in quella zona Mancano gli alberi anche i negozi in difficoltà
Due quartieri abbandonati E’ la denuncia di Dalessandro del Pd per Agna Le Piane e San Francesco Agna Le Piane ed Agna San Francesco, due quartieri nell'area sud della città, che vivono una situazione di separatezza e quindi di abbandono. A denunciare la situazione è Giuseppe Dalessandro, assessore provinciale alla Viabilità, candidato del Partito Democratico alle prossime consultazioni provinciali nel collegio Matera-Miglionico. «Una città moderna - dice che aspira ad essere modello nella regione e si candida a capitale europea della cultura dovrebbe avere interesse ad elaborare efficaci interventi a sostegno del tessuto sociale nella sua interezza». «Basta compiere un rapido giro lungo le strade dei due quartieri per rendersi conto di quanto difficile se non addirittura problematica sia la vita delle oltre seimila persone che vivono nell'area. Eppure - sottolinea Dalessandro - la zona è quella che dal punto di vista urbanistico si è sviluppata al meglio delle opportunità grazie ad una progettazione di qualità che ha previsto un corretto rapporto tra verde e cemento». A suo dire, tuttavia, gli spazi comuni vivono una situazione di totale degrado con i cassonetti dei rifiuti che vengono svuotati senza la necessaria periodicità. “E, quando si riempiono, i rifiuti vengono collocati all'esterno a tutto vantaggio dei randagi”. La fotografia grand'angolare scattata da Dalessandro, poi, porta in primo piano il capitolo degli spazi verdi. «Sono tanti - dice - e tutti strategici rispetto ai vari blocchi di abitazioni, ma altro non sono che il trionfo di
una incontrollata esplosione di erbacce che in alcuni casi superano l'altezza di un bambino. Ragion per cui sono inutilizzati. E' triste, soprattutto in queste belle giornate di primavera dalle connotazioni estive, assistere a partite di pallone lungo le strade che per i giochi dei bambini sono gli unici luoghi possibili, ovviamente con alti rischi per coloro che li praticano. Eppure gli spazi per costruire un parco giochi non mancano. Grandi assenti gli alberi, non c''è un filo d'ombra nei quartieri, un deserto. Ogni attenzione è riservata ad altri rioni. Mi chiedo, ma che male hanno fatto quei materani che hanno scelto di andare a vivere in quell'area?». Dalessandro, nel raccogliere le proteste inascoltate degli abitanti della zona, muove severe critiche all'operato dell'Amministrazione comunale che costringe a vivere gli abitanti di Agna Le Piane ed Agna San Francesco in una condizione di totale separatezza dal resto della città. “Eppure lì - rileva - ci sono migliaia di cittadini: vivono come in un ghetto, dimenticati e costretti con le loro forze e le loro risorse a supplire all'inefficienza della macchina comunale». Anche la situazione dei negozi è precaria. «Le uniche tutele riguardano i fumatori grazie alla presenza di una rivendita di tabacchi. Ci sono solo due bar, ma ad un chilometro almeno da Agna Le Piane, stessa distanza per chi voglia muoversi da casa per acquistare un giornale. Non c'è un barbiere, manca un parrucchiere, la macelleria è un bene prezioso».
|
VERSO IL VOTO
|
L’UCI CON I VESCOVI ITALIANI “Il monito dei vescovi italiani, tra i quali il vice presidente della Cei Mons. Agostino Superbo, perché i lavoratori non siano considerati una "inutile zavorra" deve diventare una motivazione di impegno maggiore per tutti i cattolici impegnati in politica”. Lo ha sostenuto Vito Nicoletti della Unione Cattolica Italiana. Alla Chiesa, il presidente dei vescovi italiani - che interviene all'indomani delle parole del Papa Benedetto XVI sull'emergenza occupazione - evidenzia Nicoletti - chiede "una prossimità ancora più concreta al mondo del lavoro", e ammonisce: "é improponibile una concezione meramente mercantile del lavoro umano, quasi fosse una qualunque merce di scambio sottoposta alla legge della domanda e dell'offerta". Per la Unione Cattolica Italiana - continua Nicoletti - lavoro, salute, casa, pensioni, cultura e difesa della famiglia sono divenute necessità irraggiungibili. Perciò promuovere le condizioni necessarie affinchè i diritti umani siano tutelati diventa, per i cattolici credenti osservanti, l'impegno etico-politico».
GLI AUTONOMI INCONTRANO STELLA
Un’immagine del quartiere Agna
La lista del Pd nei 24 collegi 1) Accettura 2) Bernalda 3) Bernalda-Pomarico 4) Ferrandina 5) Grassano 6) Irsina 7) Matera 1 8) Matera 2 9) Matera 3 10) Matera 4 11) Matera 5 12) Matera-Miglionico 13) Montalbano J. 14) Montescaglioso 15) Pisticci 16) Pisticci 2 17) Policoro 18) Policoro-Nova Siri 19) Salandra 20) Scanzano J. 21) Stigliano 22) Tricarico 23) Tursi 24) Rotondella
1) Nunzia Marzano 2) Maria Gallitelli 3) Giulia Adduce 4) Paolo Schiavone 5) Angelo De Vito 6)Anna Amenta 7)Tommaso Mariani 8) Nicola Trombetta 9) Aldo Chietera 10) Giovanna Vizziello 11) Gaetano Santarsia 12) Giuseppe Dalessandro 13) Franco Puzzovivo 14) Angelo Garbellano 15) Angelo Fontana 16) Vito Di Trani 17) Nicola Montesano 18) Filomena Bucello 19) Giuseppe Soranno 20) Nicola Partipilo 21) Antonio Barisano 22) Rocco Centola 23) Salvatore Caputo 24) Mario Cucari
Le associazioni degli imprenditori e dei lavoratori autonomi della provincia di Matera hanno incontrato Franco Stella, candidato alla presidenza dell'Amministrazione provinciale, il quale ha voluto illustrare, in ogni particolare, al mondo dell'imprenditoria e del lavoro il suo progetto di rinnovamento del metodo di gestione dell'ente pubblico territoriale. Particolare attenzione è stata dedicata da Stella alle cose da fare: i “lotti funzionali”, ad esempio, rappresentano una tipologia di intervento che prevede la compiutezza dell'opera a differenza della realizzazione di tratte e tronchi di opere pubbliche destinate a non essere mai completate. In materia di turismo, poi, Stella ipotizza un ruolo di coordinamento della provincia che, passando attraverso il recepimento della meritoria azione delle associazioni locali, possa offrire un calendario di eventi idoneo ad integrare l'attrattiva dei beni culturali artistici e paesaggistici del territorio provinciale. Tra gli argomenti trattati dal candidato Stella, infine ma non ultimo, vi è stato quello relativo alla formazione».
BOLOGNETTI SU ACCUSE DI MASTROSIMONE «Sono davvero gravi le accuse che Rosa Mastrosimone(ADC), candidata alla Presidenza della Provincia di Matera, ha lanciato. L'ex pasionaria dell'Udeur parla di ricatti ai cittadini per ottenere il voto. Sembra che la Mastrosimone abbia scoperto l'acqua calda». A dichiararlo è il segretario dei radicali Lucani, Maurizio Bolognetti. «Come abbia fatto in tanti anni di militanza politica nell'Udeur a non accorgersi di quello che succede in ogni tornata elettorale è, e resta, un mistero. Benvenuta Rosa, forse hai iniziato a comprendere qual è la potenza di fuoco dell'apparato partitocratico-clientelare lucano. In una intervista rilasciata a Radio Radicale, la consigliera regionale ex Udeur va giù duro; parla di un perverso meccanismo che “mortifica la democrazia”, di centri di potere che “fanno leva sui bisogni della gente”. Per noi nulla di nuovo nelle accuse lanciate dalla Mastrosimone: tutto vecchio! Uno stanco déjà vu che si ripete in ogni tornata elettorale. Improvvisamente gli occhi di Rosa si sono aperti e si è accorta dell'occupazione partitocratica degli enti sub-regionali e regionali. Ha capito che questo sistema feudale, dove ci sono baroni, vassalli e servi della gleba, è la negazione della democrazia»
LABRIOLA: «CENTRODESTRA UNITO»
LA REPLICA
Bona sulla visita di Stella all’Ageforma «NEL RISPETTO dell'onestà intellettuale che dovrebbe caratterizzare il modus operandi di tutti i soggetti politici coinvolti nel percorso elettorale, ho il dovere di fare alcune, piccole ma importanti precisazioni». L’intervento è dell’assessore provinciale Pasquina Bona sulla visita all’Ageforma con Franco Stella. «Non è frutto di alcuna strategia subliminale», spiega la Bona, «ma è semplicemente il risultato, assolutamente lapalissiano, di una richiesta fatta da Stella, il quale aveva espresso il desiderio di conoscere la realtà e l'attività svolta dall'Ageforma. Una richiesta assolutamente laica, e a essere sincera molto apprezzabile perché indice di un concreto interesse verso una agenzia provinciale insostituibile per l'at-
tuazione di una politica formativa diretta all'inserimento occupazionale così come è concretamente accaduto soprattutto nell'ultimo periodo, a cui ho risposto con la disponibilità e il dovere che il mio ruolo mi impone. Per quanto attiene ai “corsisti”, posso tranquillizzare l'avvocato Labriola, perché si trattava dei dipendenti dell'Ageforma impegnati, quel giorno, in un corso di alta specializzazione. Chiariti i fatti confermo la mia disponibilità ad accompagnare, laddove lo desiderasse, il candidato Labriola in visita all'Ageforma, dove potrà constatare, tra le altre cose,la richiamata grande e proficua attività degli organismi preposti alla guida della agenzia, nonché dei dipendenti». matera@luedi.it Pasquina Bona
«L'UNITÀ del centro destra non è in discussione. L'incidente diplomatico avvenuto domenica sera a Bernalda è dovuto solo alla foga comiziale di uno dei candidati al Consiglio provinciale». Così il candidato della coalizione di centro destra alla presidenza della Provincia di Matera, Giuseppe Labriola commenta quanto accaduto durante il comizio in piazza a Bernalda con l’appello al voto utile che era partito dal palco e che aveva lasciato malumori all’interno di alcuni rappresentanti degli altri partiti che con la Pdl sostengono la candidatura di Labriola.. «Tutti i candidati delle liste che appoggiano il Pdl in questa competizione elettorale sono uniti nel comune intento di vincere le elezioni – ha proseguito Giuseppe Labriola e ricordando quanto ha già affermato a Bernalda nel momento caldo del comizio – la coesione del centro destra è reale. Tutti i candidati consiglieri hanno pari dignità: non ce sono di serie A e di serie B. Il nostro obiettivo è comune: raggiungere la Provincia per restituirla ai cittadini. I candidati consiglieri e io stesso siamo il tramite per la riaffermazione della legalità e della politica partecipata anche all'Ente Provincia».
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
33
Mercoledì 27 maggio 2009
Mercoledì 27 maggio 2009
a cura di Videouno TAXI MATERA 3332685173
In damigiane veritas
Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). MateraPisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05. Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10
Torri umane a Irsina Oggi alle 10 nella sala giunta comunale è prevista la conferenza stampa di presentazione della prima edizione del Festival internazionale delle torri umane in programma ad Irsina dal 29 al 31 maggio. L’iniziativa rappresenta una vera e propria tradizione consolidata nella storia della cittadina lucana ed è sviluppata anche in altri Paesi europei fra cui la Spagna dove le torri umane rappresentano un forte richiamo.
GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).
Conferenza Ente Parco e CfS Alle ore 11 nella sede del Parco della Murgia Materana conferenza stampa del presidente dell’ente parco, Roberto Cifarelli, e del comandante provinciale del Corpo forestale, Gualberto Mancini, dopo il sequestro di una gabbia abusiva per la cattura di ungulati scoperta nel territorio del Parco della Murgia
Sulle tracce di istrici e volpi “UNA notte nel Parco, Sulle tracce degli abitanti notturni” lunedi 1 giugno dalle ore 21 all’alba (Cea Centro Visite di Jazzo Gattini). E’ un’affascinante escursione naturalistica nel Parco della Murgia Materana alla scoperta dei suoni e degli odori della notte e delle sensazioni uniche che la visione crepuscolare suscita. Un viaggio in un mondo notturno sconosciuto sulle tracce di istrici, volpi, cinghiali e rapaci notturni per percepire l’ambiente naturale scoprendone fino all’alba gli aspetti più nascosti e inconsueti. Per informazioni rivolgersi al Cea 0835.332262 e 320.2636528.
SERVIZI SOCIALI
FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 MOTTA A. Via Dante PRONTO SOCCORSO Guardia medica Ambulanza Croce Azzurra
0835/382332
Croce verde Sert Cooperativa Associazione
0835/262260 0835/336882 0835/331314
0835-310066/310045 0835/253704 “Jan Patocka” 0835/333604 “Matera gioca” 0835/312005
emergenza sanitaria
118
Batizado di capoeira COME tutti gli anni anche nel 2009 ci sarà il quarto Batizado di Capoeira del Gruppo Oxossi a Matera. L'evento è articolato su due giornate. Sabato 30 maggio la fantastica Piazza San Pietro farà da cornice al Batizado e Rodas de Mestre. Domenica 31 maggio allenamenti e stage presso il Centro Sportivo Andrea Fortunato. «La chicca - promettono gli organizzatori - è rappresentata dalla registrazione video e audio del primo cd/dvd del Gruppo Oxossi Matera». La capoeira è una lotta brasiliana di origine africana caratterizzata da elementi espressivi come la musica e l'armonia dei movimenti, per questo spesso scambiata per una danza.
Al Musma opere di Afro RIMARRA’ aperta fino al 30 maggio 2009 nelle Sale della Caccia del Musma la mostra di Afro. La mostra, a cura di Giuseppe Appella, accoglie disegni e gioielli dal 1930 al 1970, e un gruppo di sculture e ceramiche del 1959-1960 per la prima volta esposte al pubblico. Afro ha partecipato alla Biennale di San Paolo del Brasile, a Documenta Kassel, al Premio Carnegie di Pittsburg e le personali a Oakland, San Francisco, Santa Barbara, Parigi, San Gallo, Lucerna, Darmstadt. Nel 1971 vince il Premio Presidente della Repubblica. Muore a Zurigo nel 1976. Il museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 10,00 alle 14,00 e dalle 16,00 alle 20,00. Giornata di chiusura il lunedì. Biglietto d'ingresso (comprensivo della visita al Musma) intero euro 5; ridotto euro 3,50.
•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Associazione soldaretà 0835-334167 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033 •Aism 0835/336803 •Domos Basilicata 0971991676
•il cenacolo 0835/256309 •Le Botteghe 0835/344072
FINO AL 30 MAGGIO PROFILI DI DONNA
•orient express 0835/256452 •basilico
Nel museo archeologico nazionale “Domenico Ridola” è in corso la mostra “Profili di donna. Personaggi femminili e divinità nell’Odissea e nella mitologia greca”. Il fil rouge della mostra è raccontato attraverso il percorso espositivo che illustra miti, pagine tratte dall’Odissea, testi di autori italiani e stranieri del Novecento. Il tema della mostra intende introdurre in modo originale il visitatore all’evento, presentando le donne e le dee Circe, Calipso, Nausicaa, le Sirene, Penelope, Anticleia ma anche Eos, Ampelis e Opora, Galatea, Euricleia, Leucotea, o ancora Iò. Le loro figure sono tanto arcaiche quanto simili alla donna contemporanea e divengono spazi simbolici da cui partire per comprenderne il ruolo umano e sociale nel corso dei secoli.
0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491
•cream irish pub 0835-268820 •caffè Mulino 0835-334294
•COMUNALE• Matera 0835-334116 Una notte al Museo - La fuga 17,30 - 19,30 - 21,30 •KENNEDY• Matera 0835-310016 Vincere 19,15 - 21,35 •CINETEATRO DUNI• Matera 0835-331812 Angeli e demoni 17 - 19,20 - 21,40 •PATRON ANTONIO• Via XX Settembre, 14 17 again 18,15 20
Valerie di una 21,45
-
Diario ninofomane
•CINEMA ANDRISANI• Montescaglioso 0835-208046 Hannah Montana 19,30 San Valentino di sangue 21,45 •CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 X-Men Le origini 19-21,30 • CINEMA HOLLYWOOD• Via Pitagora X-Men ore
Le
origini 21
•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica) •MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137 •PINACOTEC D’ERRICO 0835/310137
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
34 Matera Agenda
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
36
Pisticci Un bambino ha serie difficoltà a usufruire dei servizi igienici nella scuola
Petizione per la sedia a un disabile PISTICCI - Cittadini di Pisticci invitati a unirsi per chiedere l’acquisto di una sedia specifica, che consenta l’espletamento dei servizi igienici a un bambino disabile. La richiesta è contenuta in una petizione lanciata alle istituzioni comunali, nonchè alla prefettura di Matera. «Premesso che, già dallo scorso anno scolastico -si legge nel testo della petizione, preparato dalla mamma del disabile, Rosa Stella Torraco- ho manifestato più volte alla Direzione didattica della scuola di via Monreale (per attrezzature e altro tra cui una sedia specifica per le
funzioni igieniche), oltre un anno fa anche all'attuale Amministrazione comunale, le continue difficoltà per mio figlio di andare al bagno; che, in una riunione congiunta con tutti i responsabili e anche con la presenza dell'assistente di base, di tale disagio, già più volte sollecitato il sindaco e l'assessore all'Istruzione, i quali nella stessa mi avevano garantito che già verso la fine del precedente anno scolastico tale problema sarebbe stato risolto; premesso ancora che: più volte mi hanno risposto che non ci sono fondi o il più bisognerà reperire i fondi; che, basti pensare che per
l'estate pisticcese 2008 sono stati spesi “solo” circa 70.000 euro; che, al fine di non rendere ancora più traumatica la vita a soggetti portatori di handicap e alleviare e/o azzerare tali anomalie, di voler provvedere alla definitiva risoluzione dell'annoso problema; ci vorrebbe forse solo un pò di buona volontà e tanta umanità che io trovo ad oggi solo nelle parole di questa Amministrazione, sicura che da oggi anche nei fatti?». La signora Torraca spiega ancora che, a parere dei sottoscrittori, la funzione svolta dall'Amministrazione comunale, riveste anche carattere di
innegabile rilevanza sociale, maggiormente se su “minore” con gravi handicap». I sottoscrittori, hanno indetto una raccolta di circa 500 firme, e in data 21 maggio 2009 hanno protocollato e rivolto istanza all'Amministrazione comunale, «affinché voglia disporre l'acquisto della sedia in favore del minore in tempi brevissimi altrimenti ci impegniamo da subito noi sottoscrittori a contribuire economicamente ognuno per le sue disponibilità “costretti” al fine di non dover più rimandare neanche di un solo giorno la sofferenza del minore». provinciamt@luedi.it
Evade dai domiciliari I carabinieri lo arrestano A Marconia di Pisticci, i militari del Comando stazione competente hanno tratto in arresto un pregiudicato 33enne del luogo, in esecuzione di un'ordinanza di aggravamento della misura cautelare. L'uomo, già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per una rapina aggravata avvenuta a Bernalda nel mese di gennaio scorso, per la quale deve ancora espiare una pena di due anni di reclusione, è stato più volte segnalato all'Autorità Giudiziaria per continue violazione degli obblighi cui era soggetto in quanto, a seguito dei frequenti controlli attuati nell'ambito dell'operazione “Icaro”, i militari hanno ac-
Marconia di Pisticci
certato diversi episodi di allontanamento arbitrario dal suo domicilio. L'arrestato è stato associato presso la casa circondariale di Matera. provinciamt@luedi.it
Attraversava la strada con una botte d’acqua quando il mezzo si è rovesciato prendendo fuoco
Incastrato dal trattore in fiamme Brutto incidente nelle campagne di Pomarico, grave un agricoltore 60enne POMARICO - Brutto incidente nelle campagne di Pomarico, dove ieri mattina un agricoltore ha rischiato la vita, mentre lavora la propria terra. Erano le 10.40 circa, quando il sessantenne Michele Laterza ha perso il controllo del proprio trattore, che si è ribaltato lasciandono incastrato sotto la macchina. Il mezzo di lavoro, dopo essersi rovesciato, è finito in una scarpata, forse per un errore dello stesso conducente, incastrandolo. Il mezzo, dopo che comunque Laterza era già stato aiutato a uscire dal veicolo da un passante, ha anche preso fuoco probabilmente a causa della fuoriuscita del carburante. L'incidente è avvenuto nei campi di proprietà dello stesso agricoltore che stava lavorando, e si trova sulla strada che congiunge Pomarico con Montescaglioso nei pressi della fontana della zona. L'agricotore pomaricano è stato colto di sorpresa mentre stava attraversando il tratto asfaltato, con molta probabilità dopo esser stato proprio con il veicolo provvisto di botte alla vicina fontana. Il momento drammatico è testimoniato dai resti del trattore, che ieri ancora erano nel fosso. Da una parte la botte e il pezzo del trattore di Laterza; più in fondo, praticamente nella parte più pro-
Sotto sequestro lo studio medico di Pomarico ispezionato dai Nas
Un pezzo del trattore finito nella scarpata a Pomarico
fonda del fosso, quello che resta della parte anteriore del mezzo. Laterza è stato soccorso dal personale del 118, che ha trasferito lo sfortunato operatore con l'eliambulanza. L'uomo è attualmente in gravi condizioni, ricoverato all’ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera, ma dovrebbe essere fuori pericolo, nonostante sia ancora in prognosi riservata. Sul posto è intervenuta la Polizia Municipale pomarica e sono arrivati i Vigili del Fuoco per sedare le fiamme. Il trattore
sarà estratto solamente oggi. Non è la prima volta che si registra un incidente grave nelle campagne del Materano. Nel corso degli ultimi mesi, infatti, il bollettino di morti e feriti nelle aree rurali è drammaticamente salito, dando segnali di un fenomeno preoccupante da affrontare con una seria campagna di prevenzione sui rischi che corrono coloro che lavorano con mezzi particolarmente delicati da condurre. Nunzio Festa provinciamt@luedi.it
POMARICO - E' stato sottoposto a sequestro preventivo lo studio medico di Pomarico che, circa un mese fa, era stato ispezionato dai militari del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Potenza in collaborazione con i carabinieri della locale Stazione. Ieri i militari dell’ Arma insieme al personale del Nas hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dall'Autorità Giudiziaria a seguito dell'ispezione igienico-sanitaria effettuata nella struttura sanitaria di Pomarico. I militari dell’Arma nel corso dell'ispezione avevano accertato che presso l'ambulatorio era stato attivato un punto di prelievo del sangue non autorizzato dove si effettuavano prelievi che venivano successivamente consegnati ad un centro diagnostico del capoluogo, procurando così un ingiusto
profitto al titolare del centro medico. Erano stati inoltre rinvenuti farmaci scaduti, confezioni ospedaliere e confezioni di farmaci defustellati verosimilmente connessi alla prescrizione, mediante artifici, di farmaci a pazienti ignari con relativo danno a carico del Sistema sanitario nazionale. I Nas avevano rilevato la mancanza della prevista autorizzazione per aver attivato la struttura con annesso punto di prelievo del sangue. Il mese scorso, erano stati denunciati a piede libero cinque professionisti ritenuti responsabili, a vario titolo, di truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale. Il sequestro ha riguardato un solo studio medico su tre presenti nella struttura. r.montemurro@luedi.it
Viaggio tra i candidati MONTESCAGLIOSO - Il comizio del Popolo della Libertà (Pdl), alla sua prima uscita in vista delle elezioni per il rinnovo dell'Amministrazione provinciale di Matera, è stato aperto dalla presentazione del vice sindaco e assessore alle Attività Produttive, Finanze e Turismo, Fabio Disabato, che ha definito il nuovo soggetto politico come «la fusione di due anime», definendo la competizione elettorale come «una sfida difficile». In merito al comizio del Partito democratico di domenica 17 maggio e dopo aver ascoltato le parole del candidato presidente alla Provincia di Matera, Franco Stella, non ha nascosto le sue perplessità sulla conoscenza, da parte
Il Pdl gioca in casa a Montescaglioso con Italo Bocchino di quest'ultimo, della realtà locale della provincia di Matera. Si è poi detto certo che al presidente uscente, Carmine Nigro, sarà affidato un altro incarico, come già avvenuto in passato con altri esponenti politici. Nel citare l'agricoltura «abbandonata al suo destino», ha invitato gli elettori a dire basta con «questo modo di far politica da parte della Sinistra». Il consigliere provinciale uscente, Cosimo Mongelli, ha voluto dapprima fugare le voci circolate riguardo a presunti lauti compensi in favore dei con-
siglieri, spiegando che non può essere superiore a 730 euro, nulla a che vedere con i tremila mensili ai quali qualcuno aveva fatto riferimento. Ha poi fortemente criticato l'ingente spesa, sostenuta negli ultimi dieci anni dalla Regione Basilicata, nello svolgimento di corsi di formazione «inutili e improduttivi», con il risultato che ogni giorno un ampio numero di laureati e diplomati lucani è costretto a fare le valigie. «Si tratta di una piaga ultracentenaria e la Regione Basilicata non fa nulla per contrastarla».
Il sindaco della città di Montescaglioso, Mario Venezia, ha dapprima dato il benvenuto all'onorevole Italo Bocchino, vice capogruppo parlamentare alla Camera, accompagnato a Montescaglioso dal consigliere regionale, Pasquale Di Lorenzo, sottolineando «il malgoverno della sinistra a livello regionale e provinciale». La stessa Provincia di Matera, ha poi aggiunto, provvederà ad approvare un bilancio «che non rispetta i patti di stabilità», dopo aver fatto registrare, negli anni, «un continuo cambio di poltrone». Ha,
quindi, annunciato la presenza del candidato presidente alla Provincia del Pdl, Giuseppe Labriola, il quale presenterà all'elettorato il suo programma. Con soddisfazione ha ricordato come Montescaglioso nel 2002, anno del suo primo insediamento in qualità di sindaco, non avesse prospettive e come oggi ne siano state create reali e concrete, oltre ai lusinghieri risultati ottenuti nella raccolta differenziata, che vede la città montese al primo posto. Ha poi annunciato che non saranno messe in vendita le proprietà comunali
visto che è stata trovata un'altra soluzione e che il 2 giugno prossimo sarà inaugurata Piazza Roma, interessata da lavori di rifacimento della pavimentazione. L'intervento conclusivo è stato affidato all'onorevole Bocchino, il quale ha rimarcato come la Basilicata, oltre al petrolio e l'acqua, può vantare notevoli altre risorse e capacità, possibilità che però non sono messe a frutto; si deve, invece, lamentare il continuo esodo di forze lavorative ed intellettive verso altre destinazioni. Nei prossimi giorni daremo conto degli altri comizi svoltisi a Montescaglioso. Michele Marchitelli provinciamt@luedi.it
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Mercoledì 27 maggio 2009
37 Dibattito con terapeuti e medici specialistici sui rischi delle droghe e delle devianze
Ecco come si vince il disagio Studenti di Gravina di Puglia ospiti della comunità a Santa Maria d’Irsi IRSINA - Nella comunità terapeutica “Fratello Sole” a borgo Santa Maria d'Irsi, si è svolto un Incontro con la classe terza della scuola secondaria “Don Eustacchio Montemurro” di Gravina di Puglia, accompagnati dall'insegnante di lettere, Pierina Franco, e da una delegazione di genitori. La scolaresca e i genitori, sono stati accolti dal presidente della comunità, Giuseppe Lorusso. Prima di dare vita all'incontro sul tema: “Tossicodipendenze e le strutture riabilitative (la comunità Fratello Sole ospita pazienti con doppia diagnosi )”, gli alunni e i genitori hanno prima visitato gli ambienti della comunità, apprezzando l'ampiezza, i colori, il comfort e gli spazi di vita degli ospiti. Al dibattito hanno partecipato, il dottor Merolla, dirigente medico dell' Unità operativa Ser.T. di Matera , Vito Incampo, psichiatra del Dipartimento di Salute Mentale; Carmela Ascolillo, psi-
La Comunità “Fratello Sole” a Santa Maria d’Irsi
cologa psicoterapeuta; Roberto Grieco, coordinatore della comunità, un ospite e l'operatore Antonacci. La dottoressa Ascolillo, in qualità di psicologa ha evidenziato come la prevenzione e l'informazione siano basilari per poter comprendere e poter intervenire il prima possibile per la soluzione
del problema tossicodipendenza e del disagio, prevalentemente , giovanile. I ragazzi dalla prima adolescenza, dai 13-14 anni attraversano un momento, una fase della vita in cui si è alla ricerca di una propria identità e autonomia. Spesso ciò si traduce in conflitti familiari con i propri geni-
tori, nell' abbandono scolastico e/o mostrando comportamenti a rischio. Pertanto, la comunicazione e l’ascolto tra i genitori e il figlio diviene vera prevenzione . L' approccio con le strutture sanitarie di settore va visto come risorsa di prevenzione e cura, e non come fuga in strutture stigmatizzanti. Merolla, referente del Ser.T., ha descritto l'organizzazione del servizio per le tossicodipendenze ed ha sottolineato la pericolosità delle sostanze più note, eroina, cocaina, cannabinoidi , extasy, ma anche delle nuove modalità di comportamenti a rischio “gioco d'azzardo, steroidi, anabolizzanti, dipendenze da internet e video giochi, dipendenza da shopping, disturbi alimentari. Vanno ricordati -spiega Merolla- i danni provocati dall'alcol, che pure non è una sostanza legale: decessi, patologie varie, perdita di attività lavorativa, problemi legali, divorzi ecc. Il Ser.T. mette a
Tricarico Quasi 60mila euro in più per cura e prevenzione incendi
disposizione delle persone e dei familiari vari figure professionali, le quali affrontano il problema dipendenze secondo i diversi aspetti medico, psico-sociali, ed informano sui rischi di malattie infettive come l'epatite C o l'Hiv». Il dottor Incampo, referente del Dsm di Matera si è, invece, soffermato sulle tematiche relative ai sintomi psichiatrici in concomitanza dell'uso di sostanze psicotrope e di come il trattamento psicofarmacologico permette di intervenire sui comportamenti turbativi. Il suo impegno di psichiatra in comunità permette, inoltre, alle famiglie di trovare il giusto supporto per comprendere la malattia psichiatra. In comunità si recupera il ritmo della giornata, il mantenere l'impegno, il ritrovare il piacere di condividere degli spazi, acquisire nuove competenze, anche lavorative ritrovare il relazionarsi con gli altri per raccontare di sé e ascoltare gli altri in con-
fronto di esperienza di vivere. Gli alunni e i genitori, nel dibattito, hanno chiesto prevalentemente informazioni relative all'attività riabilitativa della comunità ed a quelle che potrebbero essere le conseguenze per i loro figli. Infine, tutto il gruppo ha ascoltato con molto interesse la testimonianza diretta di un paziente di trent'anni , il quale ha raccontato con sincera umanità la sua storia apprezzandone il coraggio di raccontare e, soprattutto, i consigli dati a tutti gli adolescenti. La professoressa Pierina Franco, in conclusione ringraziando il presidente per l'ospitatità e la disponibilità mostrata, ha sottolineato l'importanza di per i ragazzi adolescenti si visitare questi centri riabilitativi, alfine di farne tesoro per la loro vita futura, e invita altre scuole a fare la loro esperienza così diretta, e così importante. Mimmo Donvito provinciamt@luedi.it
Grassano
Errore nelle liste
Fondovalle Maria Iula chiusa candidata La Comunità montana Medio Basento modifica il bilancio per lavori a Garaguso
Più fondi alla forestazione TRICARICO - Aumentano le poste finanziarie del Piano regionale di forestazione e anche la Comunità montana del Medio Basento ne trae benefici. Tant'è che il consiglio comuniatrio, nella seduta del 22 maggio scorso, ha dovuto procedere alla modifica della cifra iscritta nel bilancio di previsione 2009, che in precedenza era stata stimata sulla scorta dei dati dell'anno scorso. La Regione, infatti, ha assegnato una maggiore somma per la forestazione pari a 57.580,11 euro, di cui 42.185 per lavori, 4.486,95 per la gestione della delega in materia e 10. 908,16 per la meccanizzazione. L'importo totale assegnato alla Comunità montana del Medio Basento per l'anno in corso è pari a 1.397.617,95 euro: si registra complessivamente un incremento rispetto al 2008 pari al 5,59%, più i 10. 908,16 per la meccanizzazione, che richiedono un iter procedurale separato. Pertanto, per i
162 addetti alla forestazione provenienti dai quattro comuni che compongono l'Ente montano, saranno certamente superate le giornate lavorative effettuate nel 2008, quando la somma a disposizione fu di 1. 319.534,76. Il Consiglio della Comunità ha anche approvato il relativo Piano di Forestazione messo a punto con dovizia di dati tecnici-agronomici e forestali dall'ufficio tecnico. Le linee d'intervento per l'anno in corso prevedono il servizio di lotta antincendio, manutenzione di verde urbano e periurbano, lotta alla processionaria, manutenzione viabilità di servizio per la penetrazione nei boschi, realizzazione di fasce antincendio e rimboschimenti. Il Piano prevede, inoltre, il miglioramento della fruibilità delle aree di maggiore interesse paesaggistico e naturalistico dove si registra una maggiore attrazione turistica, con il
ripristino di sentieri, aree di sosta e vecchie mulattiere. L'attenzione del Piano di forestazione comunitario pone anche l'attenzione alle risorse pastorali, la cui gestione è ritenuta fondamentale per il mantenimento degli equilibri ambientali di vaste superfici. Nella stessa seduta il Consiglio ha approvato il Regolamento per la ricerca e raccolta dei tartufi nel demanio regionale “Foresta ManteneraMalcanale, in agro di Tricarico, in ottemperanza dell'apposita legge regionale (35 del 1995) in materia. Sono stabilite le concessioni delle autorizzazioni ed i criteri di priorità. Sono preferiti i residenti nel comune di Tricarico, quelli nella Comunità montana, e infine i residenti in Basilicata. Lo stesso Regolamento stabilisce le specie ed il periodo di raccolto dei vari tartufi. Michele Santangelo provinciamt@luedi.it
La Fondovalle Bilioso
Maria Iula
GRASSANO - La strada Fondovalle Bilioso (dal bivio con la provinciale 1 via Appia all'incrocio con la provinciale Matera-Grassano) resterà chiusa fino al prossimo 15 giugno. Sarà consentito il transito esclusivamente ai frontisti, mediante la pista provvisoria di cantiere.
GARAGUSO - Per un banale errore di trascrizione, nella pagina elettorale di sabato scorso, non abbiamo indicato il candidato sindaco, Maria Iula, della lista “Continuità nel riformismo”. Al posto del nome appariva una frase esempio antonio antonio”. Ci scusiamo con la signora Iula e con i lettori.
Viaggio tra i candidati GRASSANO - Sono 5.640 gli elettori del comune di Grassano, compresi i residenti all'estero, e 2.225 gli elettori del comune di Grottole che insieme come collegio unico si recheranno alle urne i prossimi 6 e 7 giugno per esprimere la propria preferenza tra i diciotto candidati alla carica di consigliere della provincia di Matera. In questi giorni sentiremo i candidati del collegio Grassano-Grottole presentando idee politiche e motivazioni che hanno spinto ognuno a proporsi per un posto in seno al consiglio provinciale di Matera. Il dottor Fracesco Sanseverino, candidato del Pdl, propone alcuni spunti dal suo programma nonché una riflessione politica e
Le priorità di Pdl e Mpa per il collegio di Grottole-Grassano morale: «Il primo ed ineludibile punto dell'azione amministrativa provinciale rimane la valorizzazione dell'etica della responsabilità e della moralità nella gestione della cosa pubblica. La Provincia, quale ente locale intermedio tra Comuni e Regione, giustifica la sua ragion d'essere nel momento in cui mette a valore il suo ruolo in maniera coerente , con politiche attente ed attive sul territorio; altrimenti sconfina in un improduttivo ente moltiplicatore di spesa. Emerge, pertanto, la necessità di una proposta amministrativa alternativa a quella dell'attuale amministrazione che
recuperi quel clima di fiducia fra cittadini ed amministratori. Un più “virtuoso comportamento dell'amministrazione pubblica che utilizzi al meglio le risorse umane e le professionalità interne all'Ente evitando ricorsi a consulenze esterne. Istruzione: recuperare la funzionalità degli edifici scolastici, offrire un supporto collaborativo e progettuale per il miglioramento della formazione degli studenti. Viabilità : fondamentale è la fase di manutenzione oltre a quella di progettazione e costruzione. Inquinamento atmosferico, delle acque, elettromagnetico ed acustico: mag-
giore sensibilità nel monitoraggio dei vari fattori di rischio in relazione all'evidente aumento della incidenza delle neoplasie nel nostro territorio negli ultimi trenta anni. Rifiuti: mettere definitivamente a valore la raccolta differenziata attraverso progetti di respiro provinciale affinché il tema “rifiuti” possa essere interpretato come risorsa più che come problema gestionale ed ambientale”. Alfonso Rubino detto Enzino, a Grassano si presenta con la lista del Movimento per le Autonomie di Saverio D'Amelio e così presenta la sua candidatura: «Ho sempre avuto interesse
per la politica sin dagli anni '70, ho deciso di candidarmi nella lista Mpa con D'Amelio un uomo che ha speso la sua vita per la politica e si è fatto promotore dello sviluppo industriale della Valbasento. I nostri paesi sono in agonia perché i governi locali di centrosinistra negli ultimi anni non hanno fatto programmi seri di sviluppo territoriale che tenessero conto dell'effettive esigenze delle popolazioni con particolare riferimento alle aree interne, preoccupandosi a quanto pare solo di mantenere le poltrone e il potere ad ogni costo. Nell'ultimo ventennio si è assistito alla distruzione del po-
lo industriale della Valle senza avere un'idea di progetto per una riconversione di tale area che sarebbe stata utile a mantenere vivo il mondo del lavoro senza il vergognoso fenomeno dell'emigrazione dei giovani. Con la mia candidatura metto a disposizione i mio tempo, le mie esperienze di vita professionali, le mie conoscenze politiche, i miei principi e le mie idee per il futuro di tutti noi e dei nostri figli, per una politica finalizzata ad individuare un percorso possibile di sviluppo economico, coinvolgendo persone idonee per poterlo attuare, cercando di impedire l'impoverimento sociale che sta caratterizzando il nostro paese». Giovanni Spadafino provinciamt@luedi.it
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Mercoledì 27 maggio 2009
38
Bernalda Un’idea della famiglia nel giorno dell’anniversario della morte del nostro caro collega
Un premio giornalistico per Antonio Rosamondo BERNALDA - Un anno fa se ne andava il nostro caro collega Antonio Rosamondo. Aveva 68 anni e lo sconforto generale per la sua immatura scomparsa -avvenuta per un male incurabile che in soli tre mesi ne aveva annientato la proverbiale vitalità fino a provocarne il tragico e ineluttabile decessofu indescrivibile. Oggi, una funzione religiosa di suffragio verrà celebrata, per volere dei familiari, presso la parrocchia Mater Ecclesiae della sua Bernalda e sarà aperta a tutta la comunità. Una comunità che, in quel funesto 27 maggio di
un anno fa, si ritrovò improvvisamente come fosse orfana. Per circa trent'anni, infatti -dalle pagine di un altro giornale regionale prima, e da quelle del Quotidiano, poi- Rosamondo aveva raccontato fatti e misfatti del territorio bernaldese, ottenendo più volte la ribalta nazionale e divenendo un punto di riferimento per una società civile in continuo fermento. Era uomo di piazza, Antonio. Che stimolava il dibattito pubblico rinverdendo i fasti dell'agorà di ascendenza magnogreca con un rigore e un puntiglio insuperabili. Gli stessi “Cit-
tadini Attivi”, croce e delizia di questo territorio dal ruolo chiave per lo sviluppo lucano, hanno dichiarato in più occasioni di essere stati da lui ispirati nel lanciare il loro movimento di democrazia partecipata. Perché Rosamondo soleva dar voce a tutte le istanze. Ipercritico e sagace quando ce n'era bisogno, non nascondeva di avere a cuore le sorti della sua terra. Una mission autentica, la sua. Che gli permise di continuare a lavorare con umiltà e schiettezza intellettuale anche quando i suoi articoli avrebbero tranquillamente potuto far ca-
dere una giunta o distruggere la reputazione del personaggio del momento. Perché il suo vero pallino era “cercare la notizia”. Andava a caccia, di notizie. In bicicletta o a piedi, sotto il sole e la pioggia, di giorno e di notte: sempre. Maestro di un giornalismo verace e (ormai) in via d'estinzione, Rosamondo formò decine di giovani corrispondenti (del luogo e non) cercando sempre di trasmettere loro quella scanzonata e genuina passione professionale che contraddistinse, sempre, il suo lavoro. La stessa passione capace di trasformare un
mestiere scomodo e faticoso nel “lavoro più esaltante del mondo”. Il suo stile “in punta di penna” è stato - e continua ad essere - un riferimento privilegiato, soprattutto in un momento di decadimento massivo della qualità degli scritti (e delle fonti) come quello attuale. Ed è per questo che i familiari hanno deciso di istituire un premio giornalistico dedicato alla sua memoria e rivolto ai giovani. Affinché il lavoro di Rosamondo si tramandi e il giornalismo quello autentico - non muoia mai. Antonio Corrado
Antonio Rosamondo
Tursi Riesplode il caso che ha portato allo scioglimento del Consiglio. Sarà una manovra politica?
Guida ricorre contro Napolitano Il sindaco destituito si oppone al provvedimento del presidente della Repubblica TURSI - Caso Tursi. Tutto finito? Niente affatto. Dopo l'ordinanza del Consiglio di Stato numero 1241 del 10 marzo scorso ed il Decreto del presidente della Repubblica Napolitano dell'8 aprile 2009 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 4 maggio scorso, l'ex sindaco Antonio Guida, oggi candidato alla Provincia di Matera nel Partito socialista, insieme a Filippo Palermo, Tommaso Tauro, Angelo Viviano, Pasquale Russo (subentrato ad Annibale Santagata), Vincenzo De Paola (subentrato a Giuseppe Modarelli) e Natale Vallone, hanno presentato ricorso al Tar di Basilicata contro il presidente della Repubblica Napolitano e il ministero degli Interni (atto datato 25 maggio scorso a firma dell'avvocato Donatello Genovese di Potenza), «affinché vengano annullati previa sospensiva i provvedimenti adottati dallo stesso presidente della Repubblica chiedendo addirittura un provvedimento diretto del presidente del Tar prima della data, della prima camera di consiglio. Come si può notare, non è più tutta la ex maggioranza a ricorrere perché mancano tre ex assessori e due ex consiglieri: Francesco De Simone (candidato anch'egli alla Provincia nella lista di Franco Stella), Pietro Santamaria, Francesco Marra, Domenico Lapolla e Luigi D'A-
Caprarico senz’acqua fino a stasera TURSI - Acquedotto pugliese, gestore dell'impianto di potabilizzazione del Pertusillo, ha comunicato ieri che effettuerà lavori di manutenzione su una condotta adduttrice. Pertanto è stato necessario sospendere l'erogazione idrica nella frazione tursitana di Caprarico dalle ore 20 di ieri alle ore 20 di oggi, 27 maggio 2009. Nella giornata di oggi darà disponibile il servizio sostitutivo tramite autobotte. In questi giorni si stanno registrando una serie di disagi legati all’erogazione idrica per l’avvio di lavori di ripristino sulle condotte in diversi centri del Materano. provinciamt@luedi.it
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
lessandro. Inoltre, quest'ultimo ricorso, secondo quanto abbiamo appreso, non è stato notificato, né a Giuseppe Modarelli che è stato surrogato da Vincenzo De Paola, né ad Annibale Santagata che è stato surrogato, come detto da Pasquale Russo, mentre è stato notificato solo a Salvatore Mario Ragazzo che era stato surrogato da Domenico Lapolla che non ha aderito a questo ricorso. Molti degli addetti ai lavori a Tursi, sostengono che si
BERNALDA - «Alle bugie di Berlusconi ci siamo abituati anche se i livelli tragicomici raggiunti con la vicenda Noemi sono del tutto inediti per la nostra povera patria. Ora però la pratica della menzogna sta diventando costume diffuso tra tutti i “berluscones”. Il senatore Latronico, ad esempio, nel suo comizio di Bernalda, mente sapendo di mentire a meno che non sia stato male informato sulla vicenda dai pidiellini bernaldesi». E’ il commento del consigliere comunale, Gregorio Giannini, sulla vicenda legata a quello che definisce «lo “scippo” da parte del governo Berlusconi del Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Metaponto, trasferito d'imperio nel Comune di Pisticci spiega Giannini- guarda caso amministrato dal centrodestra. Molto probabilmente, i rappresentanti locali del Pdl, non sapendo come giustificare un tale atto di prepotenza nei confronti della comunità bernaldese e metapontina si affannano a dire che il Distaccamento è stato spostato perché l'Amministrazione comunale non ha messo a di-
tratterebbe di una manovra politica per distrarre l'elettorato a vantaggio di qualche candidato alla Provincia di Matera, ma la cosa potrebbe rilevarsi anche un boomerang. Il Consiglio di Stato nel suo ultimo provvedimento aveva ritenuto che: “l'appello appare assistito da censure di sufficiente consistenza, le dimissioni del 5/6 marzo 2008 che appaiono suscettive di semplice regolarizzazione- denotando, sul piano sostanziale, il ricorrere dei presupposti di cui all'articolo 141 del decreto legislativo numero 267/2000” e che “sussistono, altresì, dubbi significativi in merito alla validità della surroga del consigliere Santagata” (primo surrogato nel consiglio del 15 marzo 2008, ndr). In sostanza il Consiglio di Stato ha valutato la volontà dei dimissionari che era quella dello scioglimento del consiglio, ai sensi dell'articolo 141 del Decreto legislativo 267/200 e non di dimissioni personali ai sensi dell'articolo 38 dello stesso Dlgs. Inoltre, il provvedimento del presidente della Repubblica è un atto consequenziale dell'ordinanza del Consiglio di Stato, ordinanza scaturita previo ricorso di Antonio Lauria e Giuseppe Modarelli a cui oggi non viene notificato alcun provvedimento dalla controparte. Pierantonio Lutrelli provinciamt@luedi.it
Vallone ci prova a Bologna
Bernalda al voto nel 2010 E’ ufficiale
TURSI - Nella lista numero 8 “Rifondazione Comunisti Italiani Sinistra Europea” per le amministrative del Comune di Bologna è candidato il tursitano Natale Vallone, 39 anni, laureato in giurisprudenza. Dopo la tumultuosa esperienza al Comune di Tursi, dove ha rivestito la carica di assessore nell'Amministrazione defenestrata del sindaco Guida, ora il giovane politico della città di Pierro tenta l'elezione al Comune di Bologna. Una candidatura che però, potrebbe diventare nulla in caso di esito positivo del Tar lucano. Infatti, ricordiamo che lo stesso Vallone figura tra i ricorrenti avverso la decisione del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha firmato il decreto di scioglimento del consiglio comunale di Tursi pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della repubblica Italiana. L'art. 56 del D.Lgs 267/200 (Testo Unico Enti Locali), infatti dispone che: “Nessuno può presentarsi come candidato a consigliere in più di due province o in più di due comuni o in più di due circoscrizioni, quando le elezioni si svolgano nella stessa data. I consiglieri provinciali, comunali o di circoscrizione in carica non possono candidarsi, rispettivamente, alla medesima carica in altro consiglio provinciale, comunale o circoscrizionale” pertanto se il ricorso venisse accolto dal Tar, Vallone dovrà decidere se continuare a fare l'amministratore a Tursi, oppure dimettersi per Bologna. pie.lu.
BERNALDA - Lo avevamo anticipato qualche giorno fa, ma ieri il Tribunale amministrativo regionale per la Basilicata ha ufficialmente respinto, ritenendolo inammissibile, anche il ricorso presentato dalla lista “Patto per la svolta di Bernalda2, guidata dal candidato sindaco Luigi Francesco Prisco, in relazione al pronunciamento della sottocomissione elettorale di Pisticci, che il 9 maggio scorso aveva respinto la lista per irregolarità nella presentazione. Analoga sentenza era stata emessa, qualche giorno fa, per la lista del centrosinistra guidata da Leonardo Chiruzzi. In virtù di questa decisione gli elettori si dovranno rassegnare a non votare il 6 e 7 giugno per il rinnovo del consiglio comunale. Il Tar ha fissato per il 24 giugno l'udienza per la discussione dei ricorsi presentati dai difensori delle due liste, gli avvocati Vincenzo Rago e Pietro Ditaranto. A questo punto si andrà alle urne probabilmente nel 2010.
«Vigili del fuoco a Pisticci E’ stata una scelta politica» sposizione “locali idonei”. Ma di quali locali parlano, se il provvedimento in itinere per Metaponto riguardava la costruzione di una caserma nuova da realizzare nei terreni adiacenti alla ex Cometa al Borgo? L'Amministrazione comunale si era adoperata, infatti, concordando con il ministero degli Interni prima la definizione del Distaccamento permanente al posto di quello stagionale e poi approvando una variante al Regolamento edilizio per consentire la realizzazione della nuova struttura. Non abbiamo “pennacchi municipalisti” da ostentare, come dice Latronico, ma Metaponto lido è l'unica località della costa jonica lucana ad avere ben 7 strutture ricettive con una capienza che sfiora le 20.000 persone dislocate proprio dentro la pineta litoranea e che in caso di incendio meritano
una attenzione che la caserma a Metaponto avrebbe assicurato. La verità è che questo Governo mortifica le autonomie locali, così come gli altri poteri dello Stato praticando una politica centralista e prepotente che abbiamo avuto già modo di sperimentare sulla nostra pelle con decisioni che ancora oggi incombono sulle nostre teste in tema di sfruttamento delle risorse petrolifere e rifiuti nucleari. Il senatore Latronico dice che non dovremmo indignarci per questo ma per le imprese che chiudono in Valbasento. Noi ci indignamo per una cosa e per l'altra anche con il Governo regionale, ma mentre la nostre aree industriali stanno desertificandosi Berlusconi assicura che la crisi è passata. Ci indigniamo anche per i 950 posti di lavoro che grazie ai tagli della Gelmini spariranno da
settembre nella scuola lucana con il risultato di una scuola con minore qualità, con classi più numerose e con insegnanti di sostegno in meno. Si tratta del taglio più consistente mai realizzato in termini occupazionali in Basilicata tra impiego pubblico e privato ma per questo, ai pidiellini locali, manca l'indignazione. A sinistra siamo capaci di fare autocritica anche fin troppo -conclude Giannini- a destra invece guai a disturbare il padrone dove più che di pennacchi municipalisti si tratta di operare come servi sciocchi del “papi” presidente e padrone. Non c'è stata nemmeno l'umiltà, da parte del Pdl, di ammettere l'errore commesso nella presentazione della lista alle comunali che viene rinfacciata ora all'ufficio elettorale che avrebbe sbagliato ad istruire la pratica. L'ufficio avrà pure le sue responsabilità ma non istruisce nessuna pratica visto che il compito di presentazione delle liste, compreso la realizzazione della modulistica, è affidato ai candidati e ai loro delegati». provinciamt@luedi.it
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Mercoledì 27 maggio 2009
39
POLICORO - Nulla è cambiato: il neuropsichiatra Pietro Mondì, allontanato dal reparto di Policoro per ragioni mai rese ufficialmente note, è ancora “parcheggiato” presso l'Unità di Medicina di base all'ex Asl 5 di Montalbano. E’ prevista per domani la prima udienza davanti al giudice del lavoro di Matera per cercare di dirimere la questione. A nulla sono valse le lettere scritte alle autorità regionali e aziendali, gli esposti e le denunce alla Procura della Repubblica, per sollecitare indagini sulle circostanze che hanno prodotto il caso, né la richiesta esplicita di essere destinato a mansioni ospedaliere compatibili con la sua qualifica. Il professionista, originario della Sicilia, è costretto a guardare i muri in una stanza, per giunta regolarmente retribuito. Nei giorni scorsi, Mondì ha scritto nuovamente al Carlomagno, responsabile aziendale per la Medicina di base, evidenziando come un incarico temporaneo nel settembre 2008, sia rimasto nei fatti definitivo. La comunicazione fa seguito ad
Policoro Neuropsichiatra contro l’Asm per inoperosità forzata
Il caso Mondì finisce in tribunale altre lettere in merito, sia verbali, che scritte, le quali non hanno avuto tuttavia, alcun riscontro pratico. «Sono costretto a una forzata inoperosità -scrive Mondìper lo più a guardare pareti e soffitti, in una stanza condivisa con la dottoressa Giuseppina Velluzzi, che comunque, la ha resa quasi sempre libera, durante la presenza di chi scrive al Dipartimento di Medicina di Base. Ella, è stato portato a conoscenza di come ciò, ha nuociuto e nuoce sullo stato di salute, di chi Le scrive (vedasi certificato della dottoressa Lieti del Centro Antimobbing delI'Asl di Taranto, anche a Lei inviato, perché ne prendesse conoscenza). La documentazione clinica relativa all'ischemia cardiaca silente e il referto medico della dottoressa Lieti, sono in possesso del medico competente ex legge 626/94, dottor Maurizio Stigliano, che nonostante chiamato a intervenire,
non è fattivamente intervenuto, per rimuovere la causa, nonostante le prescrizioni fatte dalla Lieti, che non consentono l'esecuzione dell'ordine di servizio del 4 novembre 2008, che vorrebbe, che lo scrivente guidasse ed effettuasse tutte le visite domiciliari di Neurologia e Psichiatria, per l'esteso territorio dell'ex Asl 5 di Montalbano Jonico. Ci si chiede: perché lo scrivente può effettuare visite di Psichiatria e Neurologia soltanto domiciliari e non anche all'interno di un ambulatorio di una o l'altra disciplina?». Mondì evidenzia, infatti, che «quanto stabilito dal dottor Colasurdo, non è reso possibile, nè dalle condizioni di salute di chi Le scrive -precisa- nè dal fatto che l'inquadramento dello scrivente all'interno dell'Azienda, prevede un utilizzo, come Medico specialista in Psichiatria e non, anche, co-
me autista. L'attività professionale del sottoscritto non può che ridursi a sporadiche visite a Montalbano Jonico ed a Policoro e null'altro, pertanto, le si chiede di volere indicare per iscritto, le mansioni che lo scrivente dovrà effettuare presso il suo servizio, non potendosi considerare più la presenza di chi scrive presso il Dipartimento di Medicina di base temporanea (che pure prevede uno svolgimento di un'attività professionale, per molo, disciplina ed area nelle quali sono professionalmente inquadrato), ma un'attività, che nella mente del Direttore generale, sanitario e amministrativo, sembrerebbe volessero mantenere definitiva, stante il silenzio a tutte le richieste e comunicazioni che lo scrivente ha presentato in merito alla Direzione Generale dell'A.S. di Matera». Secondo Mondì, poi, questo fat-
to costituirebbe anche «un furto nei confronti dell'Erario pubblico, come già lo è -prosegue il professionista siciliano- secondo convinzione di chi scrive, l'affidamento al Suo servizio, così per come si è svolta e continua a svolgersi. I rientri pomeridiani, sono finalizzati alla realizzazione di attività lavorative e non all'inerzia forzata. Per questo e per lo stress che ciò creerebbe, che si aggiunge a quello già subìto nella mattinata, non si ritiene opportuno rientrare il martedì e giovedì, per non lavorare il sabato. Tuttavia, costretto da una burocrazia, che non è esagerato definire kafkiana, il sottoscritto, viene obbligato a recarsi presso la Medicina di Base di Montalbano Jonico, in un servizio chiuso nel giorno di sabato, a praticamente non fare nulla, come per il resto della settimana. Venendosi a creare nella giornata di sabato, oltre che un'emarginazione di chi scrive, anche un suo totale isolamento». Mondì chiede, dunque, per l'ennesima volta la soluzione di questo paradossale impasse. Antonio Corrado
Duro attacco di Pavese all’ex alleato Battafarano. Latronico sfida Chiurazzi sullo sconto benzina
Gli uscenti mostrano i muscoli Ironia e battute salaci di “Impegno per Nova Siri” all’antagonista Favale NOVA SIRI - La trovata più riuscita l'ha tirata fuori, a metà serata, il candidato Cosimo Pancaro: una battuta ironica sullo slogan del candidato sindaco del Pd, “C'è Favale a Nova Siri”. Basta un punto interrogativo e il gioco è fatto, la certezza si tramuta in dubbio e scatena la battuta. “C'è Favale a Nova Siri?”. Risposta: «Noi non ce ne siamo mai accorti!». E da qui una raffica di ironia su Pasquale Favale, che «non si sarebbe mai visto nella piazza del centro storico» e che «in dieci anni di consiglio comunale non avrebbe praticamente mai preso la parola». In tanti hanno strappato un sorriso al pubblico durante il primo comizio nel centro storico della lista “Impegno per Nova Siri”, tenutasi domenica sera. Qualcuno ha fatto addirittura ricorso al dialetto, e anche il sindaco, Pino Santarcangelo, si è divertito a presentare alcuni candidati con riferimento alle “appartenenze” parentali o ai soprannomi di famiglia. La campagna elettorale, a Nova Siri, è anche colore e simpatia. Nessuno pensi, però, alla totale assenza di urla e invettive. Le più potenti le ha fatte vibrare il vice sindaco, Vincenzo Pavese, un autentico fiume in piena contro “l'amico ingrato” Pino Battafarano, ora candidato nel Pd, che la sera precedente aveva accusato di inerzia l'attuale amministrazione. «E' offensivo -ha tuonato Pavese- dire che in cinque anni non abbiamo fatto nulla. Avrebbe dovuto dire che abbiamo coperto le spalle a lui e alla sua giunta sgangherata». E via con le accuse pesanti su varie vicende relative all'amministrazione Battifarano, dal «capitale sociale di una società speso in viaggi e cene» a un progetto per il depuratore a mare «assolutamente fantasioso, pensato addirittura in territorio di Rotondella, realizzato unicamente per assegnare incarichi». Non ha alzato troppo la voce Michele Laddomata, che forse conserva la sua nota grinta per i prossimi
Latonico e Santarcangelo sul palco di Nova Siri
appuntamenti. «Vi ringrazio per l'accoglienza in lista assieme ai miei ragazzi», ha detto il leader del movimento “Insieme per Nova Siri”, con riferimento affettuoso ai candidati provenienti dall'esperienza della sua civica di cinque anni fa. Gran finale tutto per il senatore Cosimo Latronico, che si è scagliato potentemente contro
il suo collega del Pd, Carlo Chiurazzi. «Ieri ha avuto il coraggio di parlare male dei nostri risultati sullo scontobenzina. Ma come fa a parlar male di un provvedimento che lui stesso ha votato?». Poi la sfida aperta: «Sono disponibile a un faccia a faccia per chiarire la sacrosanta verità sulla questione, dove e quando lui vorrà».
E ancora: «Ha amministrato per quindici anni e non c'è un'opera pubblica, sul territorio, che porti il segno di questa sua presenza». Alla presunta immobilità di Chiurazzi ha poi opposto il proprio impegno con relativi risultati. In copertina c'è la rivendicazione dello sblocco del finanziamento per la Ss 106: «Ci siamo piantonati davanti al Cipe fino a quando non l'abbiamo spuntata». Infine, un riferimento allo sviluppo di Nova Siri Scalo, definita: «La creatura del centro storico, a dispetto di chi semina dissidio e separazione tra queste due realtà tanto legate». A Nova Siri è partita una campagna elettorale che diverte. Sul palco si usa l'ironia e, per ora, non ci si offende troppo. E poi, a condire il tutto, c'è “la sfida nella sfida” tra i due senatori Chiurazzi e Latronico. Vederli in piazza per un faccia a faccia, come proposto da Latronico, sarebbe impagabile. Chiurazzi accetterà? Pino Suriano provinciamt@luedi.it
Policoro Critiche della minoranza Pd che ha votato contro
Passa la variazione di bilancio POLICORO - E’ stata approvata a maggioranza la variazione di bilancio in consiglio comunale a Policoro. Nel dibattito propedeutico la votazione, il capogruppo del Pd, Gianluca Marrese, ha motivato il voto contrario del suo gruppo sostenendo come in questa variazione di bilancio di 50mila euro non ci sia programmazione; di come vengano dispensati contributi a famiglie bisognose senza alcun criterio trascurando alcuni problemi di una certa urgenza come alla scuola materna di via Umbria e asilo nido, dove macherebbero i condizionatori e l'erba alta creerebbe disagi ai bambini. E a tal proposito ha chiesto alla maggioranza di attrezzare un'area verde, all'interno degli edifici, dove i bambini possano giocare. Ha sollecitato, inoltre, la pubblicazione dei bandi sui welfare, incentivi all'occupazione, e quello sulla raccolta differenziata in vista dell'apertura della stagione estiva per dare un servizio più puntuale ai residenti e turisti. Nella sua replica, Livia Lauria (Pdl), ha sostenuto come i contributi vengano elargiti dopo un'attenta valutazione e programmazione dei bisogni dei richiedenti da parte del servizio socio assi-
stenziale; l'assessore all'Ambiente, Luisa Lasaponara (Pdl), invece ha risposto che il bando sulla nettezza urbano è pronto e sarà pubblicato nei prossimi giorni; mentre il capogruppo del Pdl, Domenico Bianco, ha affermato che i fondi oggetto della variazione di bilancio servono per la promozione turistica. Poi il sindaco, Nicola Lopatriello, ha dichiarato di essersi impegnato personalmente già da qualche giorno ad intervenire nell'installazione dei condizionatori e nel taglio dell'erba nei pressi di scuole pubbliche. Franco Labriola (Pd) ha chiuso la serie degli interventi argomentando il suo no con la mancanza degli impegni presi relativamente alla manutenzione di via Brennero e Giardini Murati; oltre al mancato coinvolgimento dell'opposizione nell'organizzazione degli eventi per i 50 anni di autonomia comunale. Nessuna sanzione per le casse comunali, che non hanno fatto registrare la perdita deii 5 milioni di euro per la riqualificazione dell'area Iazzo-Ricino, come fatto rilevare nelle controdeduzioni degli uffici finanziari del Municipio. provinciamt@luedi.it
Educazione stradale Tre giorni a Policoro POLICORO - Per la seconda volta la Basilicata è scelta come sede di un seminario nazionale sull'educazione alla sicurezza stradale. Da oggi, a Policoro, ha inizio il Seminario Nazionale di Formazione “Sicurezza stradale patrimonio e responsabilità di tutti”, che terminerà il prossimo venerdì. Un tema attuale e delicato che fa riflettere sulle troppe vite spezzate sulla strada e sulla valenza educativa e di scoperta del patrimonio storico culturale che il seminario avrà sull'intero territorio regionale. La scelta di Policoro è dettata dal valore storico e culturale del comune jonico. Il seminario è stato organizzato dall'Ufficio scolastico regionale in collaborazione con il ministero della Pubblica Istruzione dell'Università e della Ricerca. Al seminario prenderanno parte i docenti referenti per l'educazione stradale di tutte le regioni italiane, i rappresentanti dei ministeri degli interni e dei trasporti e i rappresentanti delle consulte studentesche e dei genitori. L'obiettivo è quello di confrontarsi a livello regionale, nazionale ed europeo, sulle esperienze più significative in materia di sicurezza stradale allo scopo di mettere insieme le tante iniziative realizzare in rete sulla sicurezza stradale nelle realtà territoriali e delineare nuove linee sinergiche sull'educazione stradale. Tutto si svolgerà all’hotel “Heraclea”. Il programma prevede per la giornata di oggi alle ore 15, "A ruota libera", le vignette di Mario Bochicchio; "La vita è bella dell’Isis di Bernalda e l'apertura dei lavori di Franco Inglese, Direttore generale Usr Basilicata e i saluti di Nicolino Lopatriello, sindaco di Polico-
ro e Antonio Autilo, assessore alla Formazione Lavoro cultura e sport della Regione, alle 15.30 Fare “Sistema” per l'Educazione alla sicurezza stradale, a cura di Sergio Scala, dirigente del Miur (dipartimento per l'istruzione direzione generale per lo studente); Paola Calamani, dirigente della direzione Generale sicurezza. Alle 16.30 si parlerà con Simonetta Fichelli di “Cittadinanza e costituzione: Riflessioni e ipotesi di lavoro per l'Educazione Stradale”. Alle 17.15 si discuterà sull'Europa, i Giovani e la Sicurezza: “Modelli a confronto nella scuola e per la scuola Sicurezza ed educazione stradale in Gran Bretagna” con John William Chatterton Ross, responsabile Fim Unione europea con la presentazione dei progetti "Michelin per la scuola", a cura di Massimo Andreont, responsabile Marketing Michelin, Marco Dò, responsabile comunicazione Michelin, “ Ti muovi” Progetto Usr Piemonte Antonio Marzola, dirigente dell’Ic. “66 Martiri” Gugliasco, “Progetto Sardegna” di Salvatore Ferraro, referente Usr Sardegna; progetto “Mettiamoci sulla buona strada” a cura di Francesco Nolè, direttore Ufficio Generale Territoriale Sud e Sicilia. I lavori sono coordinati dalla docente esperta Mirella Adamo. La serata si concluderà con una sfilata di moda organizzata dall' Ipsia Pitagora di Policoro. Nella giornata di domani dopo la relazione, saranno formati gruppi omogenei (referenti, studenti e genitori) che lavoreranno per individuare quali spazi e con quali contenuti l'educazione stradale si può inserire nella nuova materia di “Cittadinanza e costituzione formulando ipotesi di lavoro”. Michelangelo Ferrara
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Mercoledì 27 maggio 2009
40
Mercoledì 27 maggio 2009
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it
La finalissima Circa 70.000 tifosi hanno invaso la città Presenti Re Juan Carlos, Zapatero il principe William e Silvio Berlusconi
Roma, è magia Champions Resa dei conti tra Manchester United e Barcellona: è una sfida epocale IL PRONOSTICO
di GIOIRGIO SVALDUZ ROMA – La forza e la velocità devastanti di Cristiano Ronaldo, il gladiatore, o la creatività sopraffina della pulce argentina Leo Messi, la fantasia al potere nel calcio? C’è anche l’uno contro uno dei due assi più celebrati e remunerati nella notte magica dell’Olimpico. Stasera Roma trattiene il fiato per godersi la finale Champions più attesa. Manchester United-Barcellona è una ghiottoneria sublime per gli innamorati del pallone, la ciliegina sulla torta Uefa, fortemente auspicata da Platini e dagli sponsor. Un appuntamento epocale perchè convoca le due squadre più forti e più belle, le più vincenti, e anche le più convincenti. A fare ala al galà succulento tanti potenti della terra: la Spagna “schiera” Re Juan Carlos e Zapatero, l’Inghilterra si affida a una...giovane promessa, il Principe William, mentre a fare gli onori di casa sarà Silvio Berlusconi, che di Champions vinte ha una sontuosa collezione, e certo penserà con struggente malinconia alla serata trionfale di Inzaghi ad Atene 2007. In una città festosamente invasa da 70 mila tifosi ospiti, con ingenti forze dell’ordine mobilitate per scongiurare incidenti, ci sarà anche la sfida tra il vecchio timoniere Alex Ferguson, carico di trofei e che ha rimandato all’infinito il suo addio alla panchina, e il giovane stratega Pep Guardiola, che al primo impatto ha riportato il Barca in vetta. E proprio l’ex regista blaugrana gioca un po’ in casa, avendo avuto una breve esperienza in giallorosso al crepuscolo della carriera. Guardiola ha creato una gioiosa macchina da gol che ha fatto sfracelli in Liga assestando uno storico ko al Real Madrid. Non solo Messi fa sognare il Nou Camp: il redivivo Henry e il rigenerato Etòo hanno segnato reti a
Lippi: «Gioco diverso ma uguali possibilità» ROMA – «Non si può non dare il 50% ciascuno di possibilità di vittorie alle due squadre». Così il ct azzurro Marcello Lippi ha parlato della finale di Champions League in programma stasera all’Olimpic. «Ognuna delle due ha le proprie caratteristiche; il Barcellona ha un gioco più veloce, manovrato e rapido. Il Manchester è più fisico e si basa più sui calci piazzati. Guardiola alla sua prima finale all’esordio? E’ stato molto bravo lui e la squadra che è stata messa a sua disposizione». E sul continuo parallelo tra calcio italiano e inglese e sulle differenze di risultati, il ct azzurro ha detto: «Se uno pensa di dover vincere ogni anno allora dobbiamo dire che il calcio italiano non è in un buon periodo, ma siccome questo non è possibile vorrei ricordare a tutti che negli ultimi quindici anni siamo sempre stati tra i primi d’Europa con i nostri club. E poi si parla tanto di calcio inglese, ma la vera espressione del calcio di una Nazione la dà solo la nazionale visto che in Inghilterra ci sono proprietari americani e allenatori di ogni nazione». Un tifoso, la sciarpa con il nome di entrambe le squadre, la Champions e il Colosseo in sottofondo Sopra: i sostenitori di Barcellona e Manchester a Fontana di Trevi
grappoli in una squadra regolata dalla qualità e quantità di Xavi e Iniesta, autore del gol allo scadere che ha mandato in bestia il Chelsea. Problemi per Guardiola, tra squalifiche e infortuni, saranno invece in difesa. In una finale Champions così equilibrata i pronostici stonano ma certo il Manchester sembra avere
qualcosa in più: la compattezza, la capacità di gestire, di aprirsi e chiudersi. A far coppia con Ronaldo sarà Rooney, lo sgobbone ideale per qualsiasi allenatore, a centrocampo Carrick e Anderson faranno quadrato e il veterano di mille battaglie Giggs vorrà togliersi un’ultima soddisfazione. Dietro danno solide garanzie
Vidic, Rio Ferdinand e l’eterno portiere Van der Sar. Manchester e Barcellona, già plurivincitori in stagione, aspirano al trofeo più prestigioso, già vinto rispettivamente tre e due volte. Per Ronaldo e Messi è una sfida anche per il Pallone d’oro. L’Uefa vuole una finale da incorniciare con Platini im-
pegnato nella sua battaglia contro il razzismo e per un calcio più a misura d’uomo. La Spagna è campione d’Europa, l’Inghilterra domina da anni le competizioni per club. E le stelle d’Italia stanno a guardare, dopo un’ennesima stagione deludente con eliminazioni prima dei quarti di finale.
Le preghiere del presidente Uefa: «Ma la sicurezza è sotto controllo»
YOUNG FESTIVAL
Platini: «Roma nun fa la stupida»
Parata di stelle a Colle Oppio
di ALESSANDRO CASTELLANI ROMA – Appuntamento con la storia e non poteva esserci luogo più adatto di Roma. «Perché questa è la Città Eterna, sempre così bella. Ora dico solo: Roma non fare la stupida domani sera». A mormorarlo, soffocato dall’affetto della gente, è il presidente
dell’Uefa Michel Platini, l’uomo che stasera consegnerà la Coppa al capitano della squadra vincente, dentro un Olimpico bollente più di passione che per le condizioni atmosferiche. Sessantasettemila persone sugli spalti, e tutto il pianeta mondo collegato in diretta attraverso la televisione. Gli occhi del mondo sulla capitale d’Italia perchè è la partita che tutti vorrebbero vedere, fra le due squadre che hanno appena vinto il titolo spagnolo e quello inglese, il Barcellona e il Manchester United che in questo momento sono le due migliori compagini del mondo. «Siamo pronti, abbiamo fatto tutto ciò che era possibile - dice Platini - e non siamo preoccupati sotto l’aspetto della sicurezza. È tutto sotto controllo, lo stadio è bello e non ci rimane che pregare». L’auspicio di Platini, e la sua politica da quando è di-
rigente sportivo, è che il calcio è solo un gioco e come tale andrebbe vissuto. Ecco perchè si augura che a Roma ogginon ci siano incidenti di alcun tipo. Barcellona-Manchester United deve essere solo una festa del calcio e un campionario di prodezze, perchè sull’erba dell’Olimpico di protagonisti del pallone «ce ne saranno tanti e per questo non voglio fare un pronostico: il calcio è imprevedibile e con due squadre così forti può succedere di tutto. Messi e Cristiano Ronaldo? Parliamone dopo il match, che sarà bellissimo». E in mezzo a tanti grandi eroi del calcio, ci sta bene anche un fuoriclasse del passato, “Le Roi” che con la maglia della Juventus «era quello come ricorda il presidente della Figc Giancarlo Abete - i cui Palloni d’Oro si inseguivano uno con l’altro». Il presi-
dente della Figc parla nell’ateneo romano di Tor Vergata, dove Platini è venuto a ritirare il premio “Etica nello Sport” e a ricevere anche l’omaggio di tanti ragazzi che per questioni anagrafiche non l’hanno visto giocare ma gli regalano ugualmente stima e affetto; al punto che per il grande francese è difficile farsi largo in mezzo a una selva Michel Platini a Tor Vergata di mani che si stendono per stringere la sua o viene premiato il mio impechiedere un autografo. Plati- gno di dirigente - dice - che ni non è più il n. 10 di cui era tanto si batte su temi etici cocalcisticamente innamorato me la lotta al razzismo e al dol’Avvocato Agnelli, ma “solo” ping, per il fair play, il rispetil dirigente numero uno del to delle regole e delle diversicalcio europeo e gli fa visibil- tà, perchè le preferenze sesmente piacere il premio asse- suali non c’entrano quando gnatogli dall’ateneo, «perchè un attaccante tira un rigore».
ROMA – Si concluderà oggi il Young Festival con la partita che vedrà opposti vecchi campioni italiani, contro vecchi campioni europei, arbitrerà Pierluigi Collina. Tante vecchie glorie scenderanno in campo alle ore 14 a Colle Oppio. Per l’Europa: Vitor Baia (Portogallo), Graeme Le Saux (Inghilterra), Frank Rijkaard - capitano (Olanda), Lucas Radebe (Sud Africa), Leonardo (Brasile), Rui Costa (Portogallo), Ian Rush (Galles), Michael Laudrup (Danimarca), Sonny Anderson (Brasile), Rabah Madjer (Algeria), Rudi Voeller (Germania). Allenatore: Ruud Gullit (Olanda), vice-allenatore: Daniel Passarella (Argentina). Per l’Italia: Bruno Conti, Roberto Di Matteo, Alessandro Costacurta, Luca Marchegiani, Angelo Peruzzi, Francesco Graziani, Luigi Di Biagio, Bruno Giordano, Massimo Mauro, Giancarlo Antognoni.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Sport
Serie A. Lo Special One accontenta il presidente Moratti. Per il bomber è più facile
Mourinho prolunga, ora Ibra Finisce la telenovela, la tentazione Real Madrid è tramontata definitivamente MILANO – E' durata pochi giorni la telenovela di Josè Mourinho. La «tentazione» del Real Madrid per ora sembra tramontata, anche se nel calcio vige da sempre il vecchio adagio «mai dire mai». E c'è da stare certi che da qui a giugno 2012 quella tentazione potrebbe riaffacciarsi. Specie se le cose all’Inter non dovessero andare come lo Special One vuole e il club si aspetta; e, soprattutto, se la benedetta Champions non dovesse arrivare, come da anni si aspettano Moratti e i tifosi nerazzurri. A una giornata dalla conclusione di un campionato già vinto, dal quale l’Inter non deve chiedere più nulla, se non vendicarsi domenica contro l’Atalanta di quella che resterà la sconfitta più mortificante di tutta la stagione di serie A, la dirigenza nerazzurra mette un altro punto fermo per il futuro. E il prolungamento del contratto di Mourinho dovrebbe definitivamente fugare i dubbi che ancora permangono su Ibrahimovic, con il quale il tecnico portoghese ha stabilito una sorta di «patto d’acciaio». Lo svedese per restare chiedeva garanzie precise e il fatto che Mourinho abbia ottenuto un anno in più di contratto, rispetto al triennale firmato un anno fa, è un passo importante che dovrebbe mettere la parola fine alle speculazioni riguardanti Ibra. L’Inter parla di «volontà comune», da parte del club e del tecnico, «di proseguire un progetto vincente avviato un anno fa». «Rispondendo alla volontà dell’allenatore – spiega il club - di proseguire nel progetto avviato insieme un anno fa, volontà accolta con piacere dalla società come segnale di attaccamento e
Confermati gli ingaggi di Tiago Motta e Milito
Presentato il libro
Ancelotti punge Mou «Nel 2006 ero al Real»
Josè Mourinho
Massimo Moratti
spirito sempre vincente, F.C. Internazionale rende noto il prolungamento del contratto di Josè Mourinho fino al 30 giugno 2012». Le voci sul Real Madrid avevano irritato il presidente Moratti, che è subito intervenuto per stoppare ogni possibile “tentazione» spagnola da parte di Mourinho, che all’indomani della conquista dello scudetto, aveva detto: «Resto all’Inter al 99,9 per cento». Oggi l’annuncio tanto atteso da parte del popolo nerazzurro un altro anno di contratto, che dunque da tre diventa di quattro anni. Negli ultimi giorni le voci che rimbalzavano dalla Spagna, di un offerta prima annunciata e poi negata da parte del Real Madrid, avevano infastidito non poco Moratti. «Non sono felicissimo di leggere queste cose.
Sto seguendo la vicenda e arriveremo alla fine»m aveva detto. La telenovela si chiude dunque senza rivoluzioni: con Mourinho ancora sulla panchina nerazzurra con la missione di vincere la Champions, un contratto prolungato e un probabile ritocco di ingaggio e senza la clausola rescissoria da 7 milioni di euro. Moratti ne avrebbe fatto volentieri a meno, ma questo gli permetterà di pensare con tranquillità al futuro. Non sono pochi, infatti, i casi da sbrogliare in via Vittorio Emanuele. E se quello di Ibrahimovic dovrebbe a questo punto essere in discesa, c'è Maicon, che ha assicurato di restare “al 100%» ma ha un agente che non perde occasione per evidenziare gli assalti del Real Madrid. Poi c'è una lunga lista di situazioni da risolvere, soprattutto alla voce
Serie A. Il brasiliano contento di misurarsi in Italia
Nasce la Juve di Diego «Sono entusiasta» di TULLIO PARISI TORINO – Forse sarà la Juve di Antonio Conte. Per adesso, è di sicuro la Juve di Diego, il fantasista brasiliano arrivato a Torino con il compito di aumentare il tasso di classe della squadra. Una squadra, quella bianconera, completamente ridisegnata sul piano tattico per fare posto all’ex uomo guida del Werder. «Sono entusiasta della Juventus e orgoglioso di entrare a far parte di un club così prestigioso, che ho sognato fin da bambino», sono le prime parole di Diego dopo la firma del contratto. «Adesso potrò misurarmi con un calcio di altissimo livello, in un campionato difficile e competitivo. Sono convinto che con la Juve riuscirò a raggiungere grandi traguardi», aggiunge, dimostrando intenzioni più che mai volitive. Diego, insomma, sbarca a Torino per vincere e non per fare il comprimario a Inter e Milan in Italia e alle grandi d’Europa. «Il suo acquisto aumenta il potenziale della squadra – afferma con sicurezza il ds bianconero Alessio Secco – e permetterà di sperimentare moduli di gioco diversi». Un compito certo stimolante per il futuro allenatore bianconero, un mister x che presto dovrebbe svelare la propria identità, probabilmente quella di Antonio Con-
Diego, neoacquisto juventino con la maglia del Werder Brema
te, ma anche difficile. Intanto andrà verificata la possibilità di convivenza tra il brasiliano e Del Piero. Poi, si dovrà capire se la Juventus, con i pochi soldi ancora a disposizione (circa 20 milioni, a parte l’eventuale cessione di Trezeguet), privilegerà l’acquisto di un regista (D’Agostino in pole position), oppure quello di un esterno sinistro al posto di «nonno» Nedved, con Hamsik favorito su tutti gli altri. I bianconeri stanno trattando anche Pandev dalla Lazio, ma è una seconda punta e non può fare il gioco di Nedved: al massimo sarà il quarto attaccante se i bianconeri non riu-
sciranno ad arrivare a Quagliarella. L’ipotesi tattica più probabile è il cosiddetto «albero di Natale», con un’unica punta, Amauri, due fantasisti dietro (Diego e Del Piero) e una cerniera di tre centrocampisti di forza, di cui due ci sono, Sissoko e Marchisio, ma il terzo manca e non può essere certo Camoranesi, che ha ben altre caratteristiche. Con il “tesoretto”, la Juve deve però acquistare anche almeno un terzino e un difensore centrale di riserva. Imprese non facili, sebbene Buffon non perda mai l'occasione per ripetere che la squadra va rafforzata di più.
esuberi. C'è Cruz, al quale Moratti vorrebbe rinnovare il contratto in scadenza benchè non rientri nei piani di Mourinho. Oltre a Crespo, disposto a fare la valigia per trovare spazio in vista dei prossimi Mondiali è anche Materazzi, nel mirino del Manchester City. In Premier League, ma al West Ham, potrebbe finire Jimenez, che interessa anche a Parma e Sampdoria. Mentre Vieira, qualora Mourinho non gli desse sufficienti garanzie, tornerebbe in patria al Paris SaintGermain. Solo a fine campionato saranno ufficializzati gli ingaggi di Milito e Thiago Motta, mentre sembra sfumare la firma di Arnautovic, ventenne talentuoso attaccante serbo con passaporto austriaco, che i media olandesi danno prossimo alla firma con il Chelsea.
Serie A. Il presidente Cairo annuncia ricorso
Torino, calci e pugni Ecco le motivazioni della super stangata MILANO – Queste le motivazioni per le sanzioni relative al finale di Torino-Genoa: Squalifica per quattro giornate: - Ogbonna (Torino): «per avere, al termine della gara, sul terreno di giuoco, colpito un calciatore avversario con un violento calcio ad una gamba; infrazione rilevata anche dai collaboratori della Procura federale». Pisano (Torino): «per avere, al termine della gara, sul terreno di giuoco, colpito un calciatore avversario con un violento pugno al petto». Squalifica per tre giornate: Olivera (Genoa): «per avere, al termine della gara, sul terreno di giuoco, tentato ripetutamente di colpire un avversario con violenti pugni, non riuscendo nell’intento in quanto trattenuto a stento da altra persona». Squalifica per due giornate: - Bianchi (Torino): «per avere, al termine della gara, lasciando la panchina ed entrando sul terreno di giuoco, tenuto una condotta aggressiva ed intimidatoria nei confronti di calciatori avversari, ingiuriandoli e spintonandoli». Diana (Torino): «per avere, al termine della gara, lasciando la panchina ed entrando sul terreno di giuoco, tenuto una condotta aggressiva ed intimidatoria nei confronti di calciatori avversari, ingiuriandoli e spintonandoli». Pratali (Torino): «per avere,
Urbano Cairo
al 48' del secondo tempo, entrando senza autorizzazione nel recinto di giuoco, rivolto al Quarto Ufficiale un’espressione ingiuriosa». Abate è stato squalificato per una giornata in quanto espulso per un «fallo grave», Dzemaili e Juric per le ammonizioni che hanno fatto scattare la sospensione essendo già diffidati. Il presidente Cairo commenta: «non mi spiego la squalifica di Bianchi. Hanno scritto che si è alzato dalla panchina ma è sempre rimasto in campo, forse uno scambio di persona, faremo ricorso per lui e per tutti gli altri».
ROMA – Un libro, 26 capitoli, 264 pagine. In due parole: Carlo Ancelotti. «Mi sono divertito. Con questa autobiografia ho raccontato in maniera ironica 30 anni di calcio e non solo» ha spiegato il tecnico del Milan nel corso della presentazione alla stampa della sua fatica letteraria “Preferisco la Coppa”. È ricco di ironia e rivelazioni (come quella della firma al Real nel 2006, per 15 milioni di euro: il Milan si oppose), questo libro i cui proventi della vendita saranno devoluti alla Fondazione Stefano Borgonovo per la lotta contro la Sla, è che il primo e l’ultimo capitolo hanno lo stesso titolo: “Convocato da Abramovich”. L’unica differenza è che si parte con l'italiano (“Gli inizi”) e si chiude con l’inglese (“The end’'). «Ma sono due anni che lo studio» ha spiegato Ancelotti, da molti dato ormai per partente da Milanello con destinazione Londra e la panchina del Chelsea. Nell’autobiografia, però, non si parla del futuro del tecnico di Reggiolo bensì del suo passato. Da calciatore prima, da allenatore poi. Nel raccontare il trasferimento da Trigoria a Milanello c'è spazio anche per il ricordo di quando lo scambiarono «per culattone» nel primo incontro con Adriano Galliani in un residence della capitale. Da allenatore, invece, Ancelotti apre i cassetti della memoria partendo dall’esperienza fatta al fianco di Sacchi come vice della Nazionale azzurra e conclusa con la delusione del Mondiale di Usa '94. Tanti ricordi, aneddoti, scherzi, rospi da inghiottire. Ma anche tanti grandi giocatori allenati: da Zidane (“il più grande»), a Kakà (“il secondo più forte mai allenato»), passando per Del Piero (“leader nato”) e Ronaldo (“unico nel suo genere”). Tanti aneddoti come quello avuto con Florentino Perez nel 2006 in cui «avevo detto sì al Real Madrid firmando un precontratto di tre anni da 15 milioni di euro». Il Milan si oppose e non se ne fece nulla. Le merengue però volevano il migliore, racconta Ancelotti: «The Best, perchè Special One era già occupato. Josè Mourinho l'aveva assegnato a Josè Mourinho». Il portoghese, allenatore dell’Inter, è spesso citato dal rossonero. Come nel capitolo 22, in cui viene nominato in vari modi: «Grande Comunicatore, Colui che sa, Immenso Provocatore, Allenatore Speciale che non deve chiedere mai». Secondo Ancelotti, se Mourinho fosse già stato in Italia nel 2006, avrebbe usato la ormai celebre frase «zero tituli» per il suo Milan.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
41
Sport
Mercoledì 27 maggio 2009
Mercoledì 27 maggio 2009
Melfi, incontro tra sindaco e presidente: difficile fargli cambiare idea
Navazio-Maglione: faccia a faccia C'È ATTESA per l'incontro di questo pomeriggio che avverrà presso il palazzo di città, tra Ernesto Navazio e Peppino Maglione. Un incontro cruciale per il destino futuro del Melfi calcio. Il primo cittadino chiederà al Presidente dimissionario di rivedere la sua scelta e gettare le basi per un'altra avventura della squadra cittadina nel calcio professionistico. Per Navazio non esiste Melfi senza Maglione. Impresa tutt'altro che semplice. Maglione ha bisogno di fatti concreti, tangibili, non più aleatori e soprattutto fittizi. D'altronde proprio le promesse mai mantenute e gli accordi non rispettati, anche a livello istituzionale, hanno portato a questo. Maglione da
solo non può e non deve andare avanti. Non si può mettere a rischio il patrimonio personale, faticosamente costruito con anni di lavoro, per passione o amore per i colori gialloverdi. A tutto c'è un limite. Maglione ed i suoi collaboratori, hanno fatto tanto in questi anni. Ora tocca ad altri, o quantomeno è il momento di intervenire, ognuno nelle proprie possibilità, perché il discorso calcio diventi vicenda collettiva, dell'intera comunità. Ieri gli Ultras della curva Sud, hanno fatto sentire la propria voce. Dopo aver incontrato Maglione, hanno avuto un incontro con il Sindaco Navazio, proprio davanti ai suoi uffici comunali. Dare priorità assoluta al Melfi
calcio. Gli ultras non vogliono sentire ragioni. Il Melfi per loro viene prima di ogni altra cosa e lo hanno espressamente fatto capire al Sindaco, pretendendo impegno massimo su questa vicenda. Il tempo stringe. Manca un mese alla scadenza inderogabile dell'iscrizione. Servono soldi che soltanto il primo cittadino, attraverso inviti e riunioni, è in grado di racimolare. Solamente se si troveranno altri imprenditori o sponsorizzazioni concrete, Maglione potrebbe ritornare. Sempre Navazio ha ribadito agli esponenti della Sud ,che il comune come ente non può elargire nessun contributo. Da altre parti, Lecce, Gela, Andria, Barletta, San Benedetto, per citare
Maglione e Navazio
qualche esempio, questo avviene, ma a Melfi non è possibile farlo. Questo asserisce il Sindaco che comunque si è professato ottimista sulla risoluzione della crisi. Navazio ha in mente tante ipotesi per
uscire da quest'incubo. Il problema è che il tempo passa e finora nulla ancora è stato risolto. E' iniziato un countdown davvero tremendo per i tifosi gialloverdi. Emilio Fidanzio
Potenza, avantieri al lavoro in 4, ieri 7. Si va verso un accordo
IN BREVE
Allenamenti disertati
Pavone a Barletta ma non adesso
Postiglione potrebbe pretendere un taglio degli stipendi IL PUGNO di ferro adottato dalla società nei confronti dei tesserati del Potenza non ha colto nel segno o, secondo un’interpretazione contraria, ha colto pienamente. Non tutti gli atleti si sono detti disponibili a continuare l’avventura in rossoblù fino al 30 giugno, lavorando normalmente con sedute di allenamenti regolari come quelle effettuate quando era in corso il campionato. Ricordiamo che il patron Postiglione ha imposto lavoro atletico e tattico allo stadio, nonostante la retrocessione anticipata abbia di fatto chiuso i giochi agonistici per il Potenza. Ebbene, era stato fissato un allenamento lunedì 25 maggio, alle ore 8.30 del mattino, ma a questa seduta si sono presentati soltanto in quattro, ossia Groppioni, Lolaico, Berretti e Nolè. Insomma, i giocatori che risiedono in città: per il resto un bel cumulo di certificati medici e una serie di richieste di permessi alla società. Club che, per la verità, ha inteso sminuire l’importanza del gesto di chi non si è presentato, ribadendo che un caso non è uguale ad un altro. Nell’allenamento di ieri si
è vista qualche presenza in più (erano in 7, con l’aggiunta di Sarno, Nappello e Porcaro), mentre per la giornata di oggi in calendario c’è la consueta doppia seduta del mercoledì, alla quale presumibilmente se ne presenteranno ancora di meno. L’interpretazione della singolare vicenda è duplice: da un lato c’è chi evidenzia la perdita di potere di Postiglione nei confronti del gruppo degli atleti, gran parte dei quali ha il contratto in scadenza; dall’altro il chiaro intento del patron di scendere a patti con i suoi tesserati. Da norme di regolamento, il Potenza può disporre dei suoi stipendiati fino al 30 giugno 2009, assicurando però permessi e giorni di riposo regolari. Oltretutto, non può sindacare davanti alla presentazione di certificati medici, se non con il metodo classico dell’invio di una visita fiscale al domicilio dei tesserati. Fatto sta che il loro obbligo è quello di eseguire le volontà della dirigenza nella maniera più regolamentare possibile, anche nel caso in cui il datore di lavoro decidesse di fissare allenamenti alle 8.30 del lunedì mattina, altri-
menti la società può adottare i provvedimenti più giusti, come la multa o la sospensione dello stipendio. Ma onde evitare di andare a finire davanti al Collegio Arbitrale, è lecito credere che a qualche meta si vorrà arrivare. Come andrà a finire? E’ presumibile che la società intenda scendere anche a patti con gli atleti che potrebbero rinunciare ad allenarsi vedendosi decurtata l’ultima mensilità, per cui nel mese di giugno il Potenza potrebbe anche decidere di sospendere gli allenamenti a fronte di un sensibile risparmio per le casse societarie (siamo intorno ai 50 mila euro) e potrebbe autorizzare i calciatori a tornare a casa in anticipo, dopo la firma delle ricevute liberatorie degli stipendi percepiti. Una soluzione che andrebbe incontro alle esigenze di tutti: della società per l’assolvimento delle prime formalità burocratiche, dei calciatori che potrebbero andare a casa con qualche giorno di anticipo (si dice che c’è già chi ha prenotato le vacanze e “rischia” di doversi venire ad allenare al Viviani anche nella seconda metà del mese di giugno). Alfonso Pecoraro
L’argentino non rientrava più nei piani tecnici
Cantoro rescinde e saluta Per il ds, lunedì è il giorno NELLA TESTA di chi deve fare un’attenta programmazione, il primo tassello è il direttore sportivo. E Postiglione, in tal senso, è stato fin troppo chiaro: «Entro lunedì prossimo ne saprete di più». Un po’ come dire che qualche contatto c’è stato (con Pagni, Mirabelli e Dioniso) e si attende solo la limatura dei dettagli. Poi si potrà pensare al nome dell’allenatore, ma evidentemente ci sono nomi e no- Cantoro mi. Come dire che anche il più ferrato dei direttori po per voler attendere una sportivi potrebbe dare il chiamata da categorie suproprio assenso su quelli periori, costerebbe parecche circolano a Potenza. Ma chio) o quello di Domenicase Postiglione facesse tro- li, non ci sarebbero reticenvare “la tavola già apparec- ze di nessuna specie. Le stesse che hanno porchiata” svelerebbe di fatto una strategia opposta a tato la società a rescindere quella che ha dichiarato, consensualmente il conossia dare responsabilità tratto con Cantoro (legato tecniche a un direttore al Potenza fino al 2011). Il centravanti non sarebbe sportivo. Ma siamo certi che se il entrato nei programmi di patron proponesse a chiun- nessun ds contattato, per que fosse investito della ca- cui Postiglione ha deciso di rica il nome di Capuano liberarlo. (che, oltre a prendersi tema.p.
IL PRESIDENTE del Barletta Francesco Sfrecola ha inteso smentire le voci che circolano sul nome del prossimo direttore sportivo pugliese, Peppino Pavone, ex Foggia e attualmente al Manfredonia. "E´ bene precisare che Pavone lavora a Manfredonia. E’ professionista che stimiamo, ma il cui nome non può essere accostato a quello del Barletta in quanto appunto sotto contratto con altra società".
Si muove il Marcianise IL MARCIANISE potrebbe piazzare i primi due colpi di mercato. Bizzarro sta facendo una corte serrata al laterale mancino Vincenzo Moretti della Cremonese. L’ex Avellino, che quest’anno non ha mai giocato con la Cremonese che lo ha messo in disparte perchè i lombardi non avevano posto nella lista degli over potrebbe vestire la maglia del Real Marcianise. Vicino al ritorno anche Corsale, elemento messosi in luce nella Scafatese in Seconda Divisione e che è in scadenza di contratto coi gialloblù.
Pescara, resta Cuccureddu DOPO la salvezza matematica ottenuta in anticipo, il tecnico del Pescara, Antonello Cuccureddu, ha avuto il rinnovo del contratto anche per la prossima stagione. Gli abruzzesi vogliono costruire una squadra che punti alla serie B.
Seconda Categoria Il presidente Allamprese chiede aiuti per far continuare il calcio
Il Ginestracandida ancora secondo ma il bilancio resta assai positivo DA POCO SI sono conclusi i campionati regionali di calcio. Alcune società tirano le somme di quanto realizzato. E' il caso del Ginestracandida, società di seconda categoria, nata oltre dieci anni fa dalla fusione dei due centri Ripacandida e Ginestra, che per il secondo anno conclusivo ha concluso il campionato al secondo posto, disputando i play-off per la promozione in prima categoria. L'anno scorso ha perso nella partita decisiva a Senise, quest'anno ha disputato un triangolare contro Metanauto e Real Grumentum, in entrambe le partite ha perso, a Piperno per 4 a 2 ed in casa per 4 a 0 contro il R.Grumentum. In entrambe le partite la squadra non ha potuto utilizzare il suo uomo gol, Rubino Loriso assente per motivi sentimentali, mentre per dare il suo apporto è sceso dall'Emilia Romagna dove insegna, il longilineo Tonio Di Pace più attaccato alla squadra rispetto al bomber Loriso. Dell'andamento della squadra in questo campionato sono soddisfatti il presidente giocatore Carlo Allamprese ed il mister Michele Lettieri che in qualche partita ha dato il suo contributo anche come gioca-
tore. Avvicinato, quest'ultimo ha riferito: “La mia squadra ha espresso un ottimo gioco in quasi tutte le partite, ricevendo consensi positivi dalle avversarie. Sulla partita persa in casa contro il R. Grumentum siamo andati in molte occasioni vicini a goal, ma come tutti sappiamo, quando una squadra sbaglia, subisce il gol, questa è la legge del calcio. E poi non si può inventare un attaccante o un difensore in una partita che conta una stagione quando giocatori di peso vengono a mancare per motivi personali. In compenso devo dire che gli undici che sono scesi in campo non hanno demeritato sul piano del gioco, della volontà, e dell'impegno. Il più grande rammarico è quello che giochi bene e vieni sconfitto. Voglio ringraziare ancora una volta i ragazzi che si sono battuti ad armi pari con tutti e dimostratisi soprattutto molto corretti. Ringrazio il presidente Allamprese che con la sua caparbietà e impegno ci ha dato la possibilità di essere qui, due comunità che trascorrono il tempo libero facendo sport e diveertendosi. Un ringraziamento a quei tifosi che tutte le domeniche ci sostenevano,
L’organico del Ginestracandida
anche fuori casa, in particolare ad Antonio e la sua comitiva. Concludo con queste parole: invito tutti quelli che amano lo sport a darci un sostegno non solo morale, ma anche economico per far sì che lo sport in queste due comunità continui e che non si facciano solo critiche distruttive. Invito tutti a darci una mano così anche il prossimo anno vedremo i nostri ragazzi impegnati sul bellissimo campo in erba San Donatello e non abbandonati in un bar davanti un boccale di birra. Mi preme ringraziare anche le due amministrazioni comunali di Ripacandida e Ginestra”. Da ricordare che a dare un aiuto alla squadra c'erano solo tre “stra-
nieri” Gaudioso, Volonnino e Teora, provenienti da Venosa. Ecco il resoconto delle 26 partite disputate nel corrente anno calcistico: 15 vittorie, la più esaltante quella della prima giornata vinta a Castelgrande, la squadra che ha vinto il campionato, per 6-3. Otto pareggi. Le più deludenti quelle in casa contro il San Nicola, G.R. Bella e Atletico Genzano. Tre sconfitte: due contro il calcio Palazzo, la bestia nera per il Ginestracandida in questo campionato e l'altra contro il Rapolla per 3 reti a 1.La squadra ha realizzato 61 reti e subito 36 reti. Di questi 61 gol, ben 45 sono stati realizzati dalla coppia Loriso-Di Pace. Capocannonie-
re è risultato Rubino Loriso, autore di 34 gol personali, vale a dire più di un gol a partita. Altri giocatori andati a segno: Messere 5 gol, Rizzo 3 gol; Annunziata,e Gaudioso, 2 gol a testa; un gol: Volonnino, Pipolo M., Cicchiello ed un autogol. Ecco la rosa della squadra guidata in trasferta dai dirigenti Allamprese, Di Leo e Labriola: Portieri: Giannicola Di Pace e Alessandro Carnevale; Difensori: Pipolo L., Pipolo G., Messere, Di Leo, Pinto,Gaudioso . Centrocampisti: Rizzo, Cicchiello, Pipolo M., Sepe. Attaccanti: Loriso, Di Pace T., Lovino, Annunziata, Teora, Volonnino. Lorenzo Zolfo
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
42 Sport
Totoallenatore: la società è pronta ad esplodere un colpo da novanta
Smaldone: «Solo il Matera» Il massaggiatore-tifoso pronto al decimo anno in biancazzurro Francavilla, è Lazic la prima mossa FRANCAVILLA – La società della F.C Francavilla, si è presa un periodo di pausa, prima di tuffarsi nuovamente con le mani in pasta. Per bocca del direttore generale sinnico, Antonio L’Amico, la società fa sapere che tutto ancora è in stand bay. Se ne riparlerà intorno al dieci di giugno, quando tutti i dirigenti si siederanno intorno ad un tavolo e cominceranno a programmare la prossima stagione. Un progetto, che avrà nel suo interno nuovi imprenditori e magari, qualche dirigente sostituito. Scelte queste che, vanno prese con calma e con molta riflessione. Scelte delicate, diremmo anche fondamentali, per far si che, il sodalizio sinnico non commetta errori. Tutta la dirigenza avrà il compito di eseguire quanto chiesto, senza che il tutto ricada sulle spalle di pochi dirigenti. Così tutti insieme, faranno il punto della situazione, presentato ognuno le proprie idee, sia a livello societario ma anche tecnico. Da decidere innanzitutto, a chi affidare la guida tecnica per il prossimo anno. Se riconfermare o no, per il quarto anno consecutivo, la squadra all’allenatore serbo Ranko Lazic, oppure guardare altrove. E’ chiaro che, Lazic da una parte della dirigenza rossoblu, non è più ben visto.
Un po’ perché forse in questi tre anni ci si aspettava di più da lui, un po’ forse perché il serbo in alcune gare, ha preferito fare delle scelte tecniche che in società non sono piaciute. Però resta il fatto che, con i giocatori con cui ha lavorato, sia giovani che di esperienza, ha sempre tratto il massimo. E poi non bisogna dimenticare che, ha sempre raggiunto la salvezza in anticipo, senza mai rischiare più di tanto. Una cosa è certa, bisogna fare presto. Il valzer delle panchine è già cominciato. E, bisogna starne certi, nel giro di pochissimi giorni molte caselle andranno a riempirsi. Con la conseguenza che i pezzi pregiati del mercato degli allenatori, diventerebbero irraggiungibili. Bisogna far presto anche nello schiarirsi le idee. E presentarsi all’uomo del desiderio con proposte concrete. Poi una volta risolta la questione allenatore, si comincerà a parlare dei giocatori. Sia per quanto riguarda quelli da confermare, sia per i probabili arrivi. Ma questo è un discorso che viene dopo, prima bisogna risolvere in fretta a chi affidare la squadra per la stagione 2009/10. Se non dovesse essere più Lazic, allora tanti complimenti e ringraziamenti a lui, voltando subito pagina. Claudio Sole
«Per me è fondamentale che esista il Matera, a prescindere dalla categoria. Ma in caso di promozione resterei sei giorni sul campo a far festa». Pasquale Smaldone, prima tifoso e poi massaggiatore del Matera, si apre a trecentosessanta gradi dopo una stagione in cui non è mancata qualche sofferenza. «Sì-continua Smaldone- c’è stato un momento in cui qualche cattiva idea c’è stata, ma è subito stata spazzata via». Un anno faticoso, con molti infortuni? «Non più degli altri anni, ma è chiaro che c’erano molti giocatori e quindi c’è stato da lavorare. Devo ammettere, però, che quest’anno, grazie alla professionalità del gruppo, alla fine non c’è stata tanta ansia o super lavoro». Superata, in termini di anzianità col Matera, la cosiddetta crisi del settimo anno. «Direi che è scivolata via bene anche la prova del nove e se la società riterrà opportuna la mia presenza anche l’anno prossimo saremo in doppia cifra. Approfitto per ringraziare, appunto, chi mi permette di vivere questa meravigliosa avventura, visto che mi sento più tifoso che altro. Un rapporto stupendo con la dirigenza, di un altro pianeta». A questo punto Smaldone, quindi, rimane? «Non sono cose unilaterali. Io ci sarò sempre in infermeria e in panchina o sugli spalti. Il Matera è la mia prima fede». E’ vero che non prendi in considerazioni altre società? «Di rosso ho solo gli stop dell’auto e siccome sono vestito spesso d’azzurro, mi creerebbe imbarazzo se si accoppiassero i due colori. Campanilismo e battute a parte, ho un lavoro che non mi permetterebbe di spostarmi più di tanto. Però come potrei conciliare la mia fede sportiva con un’altra squadra? Allora Matera e basta». Un rapporto speciale con la tifoseria e la squadra. Da libro cuore la scena di Naglieri che, nell’ultima giornata di campionato e probabilmente anche della sua permanenza a Matera, ha donato una sciarpa biancazzurra a Smaldone a inizio gara. Smaldone è commosso e gli trema la voce. «Una cosa che non dimenticherò mai. Ho chiesto e ottenuto tre maglie nella mia carriera da tifoso. Quella di Ciccio D’Oriano, di Martinelli e Naglieri. Uomini. Simboli importanti. Certo
Pasquale Smaldone in panchina con Loperfido (foto www.fcmatera.it)
Naglieri è piccolo, ma non è l’età che fa la personalità. Se nasci uomo, resti così per sempre. Naglieri merita il salto di qualità. Un altro anno a Matera lo rovinerebbe ed è esattamente l’opposto di quello che voglio. Affezionarsi a degli atleti per me non è facile e non dipende altro dall’attaccamento alla maglia che dimostrano. Come potrei dimenticare Carlo Montano. Un altro che ha detto e fatto: Matera o nulla. Purtroppo per lui la seconda». Smaldone chiude la sua analisi con una promessa. «Prometto che farò un qualcosa di inatteso se vinciamo il campionato. Lo merita questa città e i sacrifici della società. Posso assicurare che la delusione della piazza non è nulla di fronte a quella della dirigenza». TOTOALLENATOREDirigenza biancazzurra che sta lavorando per ribaltare una stagione poco felice con una programmazione fatta da gente competete e con basi importanti. A cominciare dall’allenatore. Ormai non si parla d’altro nei ritrovi del tifgo bian-
Domenica si gioca la gara d’andata dei play out al Comunale
Genzano, Impagliazzo e Carlino disponibili contro il Sant’Antonio GENZANO DI LUCANIA Conto alla rovescia che ormai ha avuto inizio in casa Sporting Genzano. Mancano quattro giorni per la partita di andata contro il temibile Sant'Antonio Abate ma a Genzano già si respira aria di duello. Mister Bacci ha voluto allentare la forte pressione a cui la squadra è stata sottoposta la scorsa settimana e con un giorno in più per recuperare i giocatori potranno essere più lucidi per domenica. In effetti il rientro sul manto erboso del Comunale era previsto per lunedì pomeriggio ma il tecnico romano ha preferito posticipare di un giorno il rientro. A Genzano non preoccupano più le condizioni di Impagliazzo e Carlino, entrambi acciaccati, ma probabilmente disponibile già per la gara di andata di questi play out. Lo Sporting chiama i suoi tifosi ad affollare gli spalti del Comunale per incitare i propri beniamini e spingerli verso la salvezza. Lo spogliatoio crede molto nel proprio potenziale e mentre la gara si avvicina sempre più, i gioca-
Murano calcia a rete nel derby a Matera
tori sono sempre più convinti di poter battagliare contro i campani. Il quattro a uno subito nel girone di ritorno non è stato accantonato e tutti gli uomini cercheranno il riscatto per dimostrare a tutti che lo Sporting è più vivo che mai. Tra le mura amiche serve soltanto vincere per affrontare la gara di ritorno
in terra campana con più libertà di pensiero, con più tranquillità e con meno pressioni addosso. La formazione che Mister Bacci manderà in campo domenica è ancora un mistero per tutti visto la disponibilità dell'intero spogliatoio a giocare la gara. I dubbi sono tanti perché l'intera rosa ha dimostrato
di essere in piena forma. Bacci continua il suo lavoro cercando di regalare a Genzano, alla società e al presidente Donato Nei, una salvezza che in questo momento sembra davvero un miraggio. Giocare alla pari è l'imperativo categorico in casa Sporting e portare a casa un ottimo risultato servirebbe più al morale che alle vere velleità di passaggio del turno. I logici favoriti per mantenere la categoria restano e resteranno sempre i campani, in virtù della migliore posizione in classifica che in caso di doppio pareggio garantirebbe la permanenza e condannerebbe i lucani alla retrocessione. Conterà tantissimo anche giocare la gara di ritorno con il pubblico amico a sostenere i propri giocatori, senza contare il fatto terreno di gioco che potrebbe influenzare ulteriormente la gara. Lo Sporting Genzano, però, è pronto per questo doppio mach che potrebbe regalare ai tifosi tanta gioia o tanta amarezza vedendo soprattutto la stagione appena trascorsa. Rocco De Rosa
cazzurro. La caccia al nnome è spasmodica. Basta un’indiscrezione per accedere commenti. Il totoallenatore è lo sport che ha preso il posto agli allenamenti ed all’attività agonistica. Le voci che circolano sono sempre le stesse, anche se ci sono aggiunte fantasiose alla lista dei nomi che vengono ormai fatti con estrema facilità. Gente importante per carità, perche Chiricallo, Auteri, Boccolini e Giusto non sono certo delle figure di secondo piano. Ma al vertice di questa società c’è gente che ha idee davvero notevoli e inimmaginabili. Quindi fare previsioni non è certo facile, ma c’è la sensazione che ci sarà il cosiddetto nome eclatante unito ad un programma ambizioso e che scatenerà le fantasie dei tifosi, compreso i più scettici. L’entusiasmo nel calcio basta poco per alimantarlo ed a Matera in particolare dove sotto la cenere apparente dell’ennesima stagione andata male c’è un fuoco che riesploderà al primo segnale eclatante della società. Renato Carpentieri
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Sport 43
Mercoledì 27 maggio 2009
Mercoledì 27 maggio 2009
Campisano l’uomo decisivo: terzo campionato vinto in quattro anni
Sua Eccellenza il Viggiano Il centro valligiano per la prima volta nel massimo torneo lucano LA CAVALCATA LA GRANDE cavalcata verso d’Eccellenza è epica da raccontare sulla quale mai nessuno ci avrebbe sperato. E’ stata raggiunta con il cuore e con la testa, con la forza d’animo e con la mentalità vincente, con i risultati e con i gol. Dobbiamo andare però dall’inizio alla fine per vedere come è andata. Alla prima giornata di campionato arrivano subito i tre punti contro il Lagopesole. Al secondo turno la squadra di Villani cade contro il Real Tolve. Poi per due settimane di fila si gioca in trasferta dove si raccolgono quattro punti con un pari a Latronico e una vittoria di misura a Montalbano. Alla quinta arriva il Miglionico. Si decide tutto nella ripresa: apre Genovese e impatta Galeota su rigore nel finale. In trasferta si continua a produrre risultati e con una doppietta di Sanchirico viene steso il Pescopagano. La domenica successiva arriva la prima gioia interna ai danni del Real Irsina. Poi si va a Bella e si perde. Il Viggiano dimentica subito la sconfitta e si rifà a domicilio contro l’Atletico Scanzano. Sette giorni dopo a Filiano contro il Vitalba è perfetta parità. Poi arriva il derby contro il Moliterno e la vittoria viene conquistata soltanto nel finale. I valligiani sono sulle ali dell’entusiasmo e trovano altri due successi sbancando Grottole e vincendo contro il Varisius. Il girone di andata viene chiuso al primo posto con un pareggio contro il Borussia Pleiade e con un’altra vittoria contro la Santarcangiolese. La prima di ritorno contro il Lagopesole è una formalità e giunge il successo. La settimana dopo è il Real Tolve l’avversario. Si esce indenni dal San Rocco. In seguito ci sono due gare casalinghe consecutive: vengono battute Latronico e Sporting Montalbano. Dopodichè si gioca in trasferta contro il Miglionico. Un rigore per parte trasformati fanno felici entrambe le squadre. Tra le mura amiche c’è la sfida contro il Pescopagano che viene agevolmente sconfitto. Nella trasferta di Irsina arriva inaspettatamente dopo tredici risultati utili consecutivi il terzo insuccesso stagionale. Dimenticata Irsina c’è il pronto riscatto contro il Bella al quale vengono date tre sberle. A Scanzano viene racimolato un altro pareggio utile per muovere la classifica. Tra le mura amiche arriva l’ennesima vittoria casalinga contro il Vitalba. Si blocca a questo punto la marcia del Viggiano: tre pari contro Moliterno, Grottole e Varisius rischiano di compromettere la volata ai play – off. Però è decisiva ad una giornata dalla fine la rete segnata da Salera contro il Borussia Pleiade che ne permette la partecipazione. All’ultima giornata senza stimoli si perde a Sant’Arcangelo. Nei play – off in semifinale si passa in finale grazie al doppio 00 contro l’Atletico Scanzano. Infine la finale di domenica decisa da Campisano che ha regalato l’Eccellenza. bi.bi.
LA STORIA
Una formazione del Viggiano
La festa a fine gara col Borussia
Il presidente La Neve
Il tecnico Giuseppe Villani
L’ECCELLENZA l’ha regalata ma il merito è di tutta la squadra e della società. Campisano che ha vinto con il Viggiano il suo terzo campionato di Promozione negli ultimi quattro anni (Pisticci e Basilicata Sport Club, le altre due squadre), ha conquistato anche il titolo di capocannoniere in campionato con 21 gol e domenica ha segnato il gol più pesante della sua carriera che ha spalancato le porte della massima serie regionale ad una piccola realtà di circa tremila abitanti che non l’ha mai vista. Se Campisano ha realizzato questi gol lo ribadiamo non è solo merito della sua bravura di attaccante d’area di rigore, ma di tutti i giocatori che hanno giocato per lui e per conquistare risultati tali da essere premiati nella categoria superiore. Oltre a Campisano, in termini di gol ha contribuito anche una vecchia volpe di questi campionati: è Mauro Sanchirico. Non ha segnato tanti gol, ma quelli che ha messo in rete sono stati utili per il risultato finale e in questa stagione è ritornato ai livelli di sempre tenendosi costantemente in una forma fisica smagliante. Poi è giusto citare il centrocampo. Salera, La Neve , Cauzillo e Genovese sulla fascia si sono ben disimpegnati. Piscopia, Marsicovetere, Cicchelli e Marchese hanno dato linfa alla zona nevralgica con qualità e quantità. Infine la difesa. Partiamo dal portiere. Donato Laurita è diventato ormai una colonna portante della squadra. Da quando il Viggiano è in Promozione lui ha sempre difeso i pali biancazzurri e ne è stato fermamente orgoglioso di proteggerli ogni domenica. E’ una garanzia in porta e non per niente risulta come da qualche anno in questa parte il migliore della cadetteria. Passiamo ai di-
Il bomber Campisano
fensori. Casella è stata una felice sorpresa, Sabia e Racina delle ottime conferme e Stefani si è rivelato redditizio ed efficace sia quando serviva sulla corsia di sinistra che come centrale. Anche gli altri che hanno avuto meno spazio come il secondo portiere Nigro, Siniscalchi, Gargaro, Robortella e Pandolfo è giusto ringraziare per quella poca ma significativa collaborazione che hanno garantito per tutto il campionato. Dai giocatori si passa ad una figura che ha compiuto dello straordinario in questi due anni. Parliamo di Peppe Villani che era sconosciuto a tutti come allenatore e sul quale nessuno avrebbe mai potuto scommetterci. In molti ne erano scettici. Ma con i fatti ha dimo-
strato di che pasta è fatto. Dopo la partita contro il Borussia Pleiade queste sono state le sue parole: “Abbiamo battuto una grandissima squadra allenata da un grandissimo allenatore. Loro erano avvantaggiati dal fatto che c’erano più sostenitori in tribuna ed erano abituati al gran caldo che ha condizionato molto la partita. – spiega Villani. Non era facile vincere, però noi ci credevamo sin dalle prime battute di gioco e il risultato finale ci rende merito ai sacrifici profusi.” Sull’andamento della gara il tecnico potentino allarga il discorso sull’intera squadra: “E’ una vittoria che va dedicata alla squadra e alla società che ci ha sempre seguiti e non ci ha mai fatto mancare il proprio appor-
IL CAMMINO DELLA STAGIONE LAGOPESOLE-VIGGIANO 0-2 VIGGIANO-REAL TOLVE 0-1 LATRONICO-VIGGIANO 0-0 MONTALBANO-VIGGIANO 0-1 VIGGIANO-MIGLIONICO 0-0 PESCOPAGANO-VIGGIANO 1-2 VIGGIANO-R.IRSINA 1-0 BELLA-VIGGIANO 1-0 VIGGIANO-A.SCANZANO 1-0 VITALBA-VIGGIANO 2-2 VIGGIANO-MOLITERNO 2-1 GROTTOLE-VIGGIANO 0-2 VIGGIANO-VARISIUS 1-0 BORUSSIA-VIGGIANO 1-1 VIGGIANO-SANTARCANGIOLESE 1-0 RITORNO VIGGIANO-LAGOPESOLE 3-0 REAL TOLVE-VIGGIANO 0-0 VIGGIANO-LATRONICO 4-0 VIGGIANO-S. MONTALBANO 2-1 MIGLIONICO-VIGGIANO 1-1 VIGGIANO-PESCOPAGANO 4-1 REAL IRSINA-VIGGIANO 3-1 VIGGIANO-BELLA 3-0 SCANZANO-VIGGIANO 1-1 VIGGIANO-VITALBA 4-0 MOLITERNO-VIGGIANO 0-0 VIGGIANO-GROTTOLE 0-0 VARISIUS-VIGGIANO 1-1 VIGGIANO-BORUSSIA 1-0 SANTARCANGIOLESE-VIGGIANO 2-1 PLAY OFF A. SCANZANO-VIGGIANO 0-0 VIGGIANO-A. SCANZANO 0-0 VIGGIANO-BORUSSIA 1-0
to. – continua Villani – Se abbiamo vinto il plauso non va dato soltanto al singolo, ma all’intero collettivo e di questo ne sono contento.” Da un allenatore pragmatico si passa ad una dirigenza programmatrice. E’ anche grazie al gruppo dirigente che da dietro le quinte ha influito indirettamente sulla vittoria dei play – off che sono serviti per il passaggio in Eccellenza. Le parole vanno spese per i dirigenti Di Fuccio, Pizzo, Ierardi, Nigro e per il presidente Roberto La Neve , che ha sempre difeso la squadra dalle critiche e che ha cercato soltanto di tranquillizzare l’intero ambiente nei momenti di difficoltà. Il patron del Viggiano lo abbiamo ascoltato subito dopo Villani e lo abbiamo trovato in fase di conversazione telefonica per l’intervista estremamente felice. “Dobbiamo ringraziare i molti tifosi giunti a Pisticci che con il pullman e alcuni con le loro auto ci hanno dato un grosso sostegno per vincere la partita. – commenta La Neve – Così come è giusto tributare un plauso alla gente di Viggiano che ci ha accolti festosi esprimendoci le loro più sincere gratitudini.” Sulla squadra il numero uno biancazzurro cocnlude con i ringraziamenti per tutti i componenti della squadra. “E’ doveroso congratularmi con i giocatori e con l’allenatore che da due anni sta portando avanti un bel progetto e con il quale ci siamo tolti molte soddisfazioni. – poi La Neve prosegue – Oltre alla squadra questa vittoria è anche merito della società che si è mossa bene nel mercato e che nel mercato di dicembre ha ritenuto opportuno non prendere giocatori perché eravamo consapevoli di avere un gruppo ben consolidato.” Biagio Bianculli sport@luedi.it
LA POLISPORTIVA Viggiano nasce nel 1998. La squadra fu inizialmente costruita soltanto per dare spazio ai giocatori del paese che non avevano magari possibilità altrove. Però nel 2002 da quando Roberto La Neve ha rilevato la società tutto è cambiato. Al primo anno della sua presidenza si gioco un campionato tranquillo e senza grandi ambizioni di classifica. Nella stagione successiva però l’obiettivo è di salire di categoria. Si lotta fino all’ultima giornata contro il Serafica Calvello e il Viggiano deve accontentarsi degli spareggi promozione. La società biancazzurra nonostante non sia riuscita a salire direttamente ottiene il ripescaggio in Prima Categoria. Alla prima volta in assoluto nella categoria superiore arriva un gratificante nono posto con 35 punti. Poi al secondo anno di Prima Categoria si decide nuovamente di vincere il campionato. Il Viggiano deve però fare i conti con Policoro 2000 e il Carlo Abbatino e alla fine giunge terzo in classifica. L’anno dopo arriva un altro ripescaggio. La squadra valligiana entra storicamente in Promozione. In panchina viene confermato Esposito che aveva guidato la squadra già nei due anni di Prima Categoria giocati. Nel 2006 – 07 la stagione non è per niente facile. Ci sono vari avvicendamenti in panchina. Da Esposito si passa a Briamonte per finire con la coppia Rocco – Allemma e la salvezza viene raggiunta tramite i play – out contro il San Nicola. Al secondo campionato in cadetteria arriva l’emergente Villani. Sono subito play – off e il Viggiano si classifica quarto con due giornate di anticipo, ma in semifinale si esce per un doppio contro il Policoro. Quest’anno i play – off vengono centrati nuovamente ad una giornata dalla fine e al terzo posto in classifica contro il Borussia Pleiade, squadra che è stata prontamente battuta domenica a Pisticci dal bomber tascabile delle promozioni qual è Campisano, che su quel campo l’anno scorso si allenava settimanalmente e dove conquistò anche lì l’Eccellenza. bi.bi.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
44 Sport
/·,QYLFWD 0DWHUD GL 6DYLR $FTXDVDQWD VXSHUDWD DL WHPSL VXSSOHPHQWDUL
,O WULRQIR GHOO·$VVR 3RWHQ]D
A Salandra il team di Leo Albano vince lo spareggio sieme a tutta la dirigenza potentina per novanta minuti, evitando una lotteria dei rigori a cui qualcuno cominciava a pensare già dopo i tempi regolamentari. La sfida, come era ovvio, è stata molto equilibrata con l’Invicta Matera che si è fatta preferire nella prima frazione di gioco, non solo per la rete realizzata da Fiori, abile ad inserirsi nell’area degli avversari ed a battere imparabilmente il pur bravo Pirolo con un preciso quanto forte colpo di testa sugli sviluppi di un cross dalla trequarti. Possesso palla e buon pressing a centrocampo dei ragazzi di mister Acquasanta pronti a ripartenze ficcanti e potentini ancora con la testa negli spogliatoi: squadra lunga, svogliata e sempre in ritardo sulla palla con sporadiche iniziative che venivano sistematicamente frustrate da una difesa avversaria attenta e brava a mettere in fuorigioco gli avanti
giallo-blu. Assopotenza troppo brutta per essere vera e di fatto dopo la probabile strigliata di mister Albano negli spogliatoi il secondo tempo muta copione e si assiste ad un’altra partita con Russillo e compagni che cambiano registro ed incominciano a sciorinare azione e gioco degni del loro blasone: materani inevitabilmente in difficoltà e occasioni che cominciano a fioccare anche per la squadra potentina. Il meritato pareggio arriva grazie al suo uomo miglior Pietro Lucia, autentico cardine della squadra e difensore col vizietto del gol, che con un imperioso stacco di testa colpisce sul cross di Russillo e manda la palla a rimbalzare sotto la traversa prima di varcare la fatidica linea bianca con l’arbitro pronto ad assegnare la rete nonostante le timide proteste dai difensori avversari. La partita offre ancora spunti interessanti e le due
squadre, sebbene non paghe, finiscono i tempi regolamentari in perfetta parità. A questo punto la gara comincia a diventare, nonostante la stanchezza per il caldo asfissiante, veramente avvincente. Neanche il tempo di ripartire e l’Invicta ritrova il suo secondo vantaggio grazie a Grittani che da trenta metri trova un tiro insidioso che scavalca Pirolo e si insacca nell’angolo alto. Gara nuovamente in salita per l’Assopotenza ma proprio questo nuovo svantaggio da l’esatto spessore della squadra di mister Albano: i potentini infatti anche con l’innesto di ricambi di qualità (il piccolo grande Lancellotti su tutti) e la grande voglia di non sentirsi già vinti riesce a trovare l’energie e gli stimoli per ribaltare il risultato: tocca a Forte riequilibrare la gara allo scadere del primo tempo supplementare con uno splendido scambio con Lancellotti e tiro
imprendibile all’incrocio. Il secondo tempo supplementare regala ancora emozioni con i potentini galvanizzati sempre pronti ad attaccare ed i materani, sebbene in evidente calo fisico, sempre in partita. I rigori sembrano la soluzione più logica ma proprio nei minuti finali una palla filtrante del solito Lancellotti trova pronto Di Nella a battere con freddezza a rete sull’uscita vana del piplet avversario. Festa grande al triplice fischio del bravo arbitro Caprioli e scena di ovvio dispiacere per i ragazzi cari al presidente Galante ma estrema sportività anche in questi momenti con atleti pronti a salutarsi come è giusto (ma non sempre avviene) vedere sui campi. “Sono felicissimo per la vittoria di questo campionato perchè le difficoltà che abbiamo incontrato sono state tante - ci dice il tecnico dell’Assopotenza, Leo Albano -. Considerando che la
SALANDRA - A rappresentare la Basilicata alla fase nazionale del campionato Giovanissimi ci sarà l’Assopotenza. La squadra di Leo Albano ha, infatti, vinto la “finale spareggio” che si è giocata sul neutro di Salandria, davanti ad un folto pubblico e in un clima di assoluta sportività. Ci sono voluti i tempi supplementari per far festa alla società del presidente Santarsiero che ha sofferto in-
&LRIIUHGL *LXVHSSH
'H &DUOR 'RPHQLFR
'L 1HOOD 5RFFR
'L 3DVTXDOH *LRUJLR
rosa della squadra è composta da tanti ragazzi 95’, e quindi di tanti ragazzi con poca esperienza nella categoria Giovanissimi abbiamo saputo reagire colpo su colpo ad ogni difficoltà fino alla vittoria finale. Ringrazio tutti i miei giocatori per l’impegno profuso quotidianamente in ogni allenamento e tutti i genitori che hanno sostenuto i propri figli e soprattutto il mio lavoro con tanta disponibilità e rispetto, accettando senza mai nessuna polemica, ogni mia scelta e decisione svolgendo in pieno il ruolo di genitori in modo esemplare, cioè presenti ma sempre ai margini e senza mai entrare in merito alle mie scelte. Ringrazio i dirigenti e soprattutto il nostro presidente Paolo Santarsiero, che sono stato presenti quotidianamente ma soprattutto nei momenti di difficoltà, e infine un grazie al nostro preparatore atletico Giovanni Pelliccia che è stato l’anima della nostra squadra. Ora affrontiamo le fasi nazionali con tanto impegno ma coscienti che abbiamo un gruppo di ragazzi molto giovani ma nello stesso tempo un gruppo che è cresciuto in modo esponenziale che sicuramente ci darà soddisfazioni anche nei campionati futuri”. Adesso i ragazzi di mister Albano saranno chiamati ora a difendere i colori lucani già domenica prossima contro i pari età calabresi del Valanidi di Reggio Calabria, per poi recarsi in Sicilia per affrontare il Calcio Sicilia di Palermo.
)HUUHLUD $XJXVWR
)RUWH (QULFR
)RVFROR &DUPLQH
,DQQLHOOL $QJHOR
/DQFHOORWWL *LDPPDUFR
/DSHQQD 7L]LDQR
/DXULD 6DYHULR
/DXULQR $QGUHD
/XFLD 3LHWUR
0DUWLQHOOL 0DUFR
3DOD]]R $QWRQLR
3DWURQH -DFRSR
3HWUDJOLD %HQLWR
5XVVLOOR 'RQDWR
6FHO]R )UDQFHVFR
3LUROR 'RPHQLFR
$OEDQR /HR $OOHQDWRUH
3HOOLFFLD *LRYDQQL 3UHS $WOHWLFR
AD L9:=DDAFG AFNA;L9 E9L=J9 9KKGHGL=FR9
* +
INVICTA MATERA: Tataranni, Nicoletti, Grieco, Fiore, Grittani, Auletta, Perrone, Antezza, Volpe, Zaccaro, Quarto. In panchina: Campanaro, Angelino, Buono, Nuzzolese, Ramundo, Rubino. Allenatore: Acquasanta. ASSOPOTENZA: Pirolo, Martinelli, Patrone, Lucia, Lauria, Ferreira, Forte, Russillo, Iannielli, Petraglia, Foscolo. In panchina: Di Pasquale, Lancellotti, Scelzo, Di Nella, Cioffredi, Lapenna, Laurino. Allenatore: Albano. ARBITRO: Caprioli di Venosa. MARCATORI: 17’ pt Fiori, 24’ st Lucia, 5’ pts Grittani, 10’ pts Forte, 6’ sts Di Nella.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Sport 45
Mercoledì 27 maggio 2009
Mercoledì 27 maggio 2009
B2 Uomini Play Off Draganov è deciso: «Siamo pronti per questa battaglia»
Inizia la rincorsa alla B1 La Medical Center affronta stasera al PalaPergola il Turi in semifinale SI RIPARTE. Il viaggio verso la B1 della Medical Center ricomincia questa sera dal PalaPergola: dove, per gara-uno della semifinale play-off (si gioca dalle 20.30, con ingresso libero), Zuccaro e compagni si troveranno di fronte l'avversaria che appariva come la più probabile, fin dalla compilazione del tabellone degli spareggi promozione, per contendere ai rossoblù potentini un posto in finale. Quella Villa Menelao Turi che però per piegare la resistenza, nei quarti, dei teramani del Montorio ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie. Andando pure - nella decisiva bella di sabato scorso - a un passo dalla sorprendente eliminazione, evitata dai baresi con l'orgogliosa reazione messa sul campo di casa dopo lo svantaggio iniziale di due set a zero. A diciotto giorni dall'ultima uscita ufficiale di campionato (chiuso, grazie al 3-1 sul Vibo, con il tredicesimo successo consecutivo), Di Tommaso,
Scalcione e soci - anche se sulla carta un po' più freschi, dal punto di vista fisico, rispetto al team pugliese - dovranno essere bravi quest'oggi a trovare fin da subito l'adattamento ideale al clima play-off, ben diverso rispetto a quello respirato nel corso della regular season. Un'atmosfera da dentro o fuori e carica di adrenalina nella quale peraltro il
Turi, proprio in virtù delle tre gare (piuttosto lottate) disputate con il Montorio, ha già avuto l'opportunità di calarsi in pieno. «Noi siamo pronti per la battaglia, e abbiamo fatto tutto a puntino per arrivare al top alla prima delle sfide che contano», annuncia alla vigilia coach Giorgio Draganov. «I ragazzi sanno bene che ora cambierà tutto, e
Quinta tappa del circuito di minivolley
Festa a Tito Scalo E' STATA una grande festa. Circa trecento bambini e ragazzi hanno partecipato alla quinta tappa del Circuito di minivolley 2008-2009, organizzato dal Comitato Provinciale della Fipav di Potenza. A Tito Scalo, presso la sede dello sponsor del Circuito, «Azzura Infissi», 30 società sportive si sono date un appuntamento all’insegna del divertimento. E’ stata la prima tappa organizzata in uno spazio all’aperto e in collaborazione con un’associazione che si occupa proprio di animazione per bambini, «Idea più idea» di Donato Coviello. «Il Circuito di minivolley commenta il presidente provinciale della Fipav, Mimmo Lavanga - è una manifestazione che negli anni ha acquistato un crescente impatto soprattutto per il ruolo sociale che svolge. E’ una tradizione che ogni anno si rinnova, facendosi apprezzare per la sua capacità di far comprendere i valori del gioco di squadra, con un ruolo importante anche a livello educativo». «Questa manifestazione – commenta Titti Pilogallo, referente provinciale del settore Scuola e promozione - è anche un momento di confronto importante. E’ stato bello vedere un clima rilassato e tranquillo tra tutte le società che hanno partecipato. Ci siamo divertiti con i più piccoli». Visibilmente soddisfatto anche il main sponsor, Rosario Pastore di «Azzura Infissi». «Con la nostra attività aziendale – sottolinea Pastore - ci rivolgiamo prevalentemente alle famiglie e siamo stati orgogliosi di ospitare questa manifestazione rivolta ai giovanissimi. E’ una gioia vederli giocare spensierati, anche insieme ai genitori». In occasione della quinta
Immagini dalla festa del minivolley di Tito Scalo
che sarà necessario fronteggiare nel miglior modo possibile la tensione delle gare secche, oltre allo stress legato al fatto di giocare ogni tre giorni», spiega l'allenatore della Medical Center. «Ma siamo in ogni caso sereni e fiduciosi per il lavoro svolto in queste due settimane, con il quale abbiamo messo benzina nel serbatoio per disputare
una grande volata finale. Verso quello che, per noi come per le altre squadre giunte fin qui, è il principale obiettivo della stagione». E a proposito delle rivali, il pensiero del tecnico bulgaro appare chiaro: «A questo punto non ci sono avversarie morbide. A cominciare dal Turi, confermatosi complesso quadrato e ben organizzato, e che
verrà a Potenza per cercare di metterci subito in difficoltà. Dal canto nostro siamo consci di avere le armi per spuntarla, ma sarà fondamentale mettere sul parquet la massima concentrazione e attenzione per cominciare a indirizzare la serie, fin da stasera, nella giusta direzione». Luca Carlone sport@luedi.it
Seconda Divisione Maschile Urbino soddisfatto
Il Pallandia Melfi conquista il primo posto MELFI - Nel campionato di Seconda Divisione Maschile, il Pallandia Volley Melfi, dopo un inizio campionato disastroso, guida la classifica a punteggio pieno insieme al Ruoti e Lauria. Vincendo a Ruoti ed a Grumento i ragazzi di Urbino salgono al primo posto in classifica. E’ una squadra quella del Melfi che sta crescendo partita dopo partita con l'ingresso di alcuni veterani come Morano, Defilippis, Cappiello e Ricciardi che insieme a Russo, Serini, Mairro, Urbano, Calabrese, Nicoletti, Di Benedetto e lo stesso mister Ur-
bino che a 48 anni sta giocando ancora bene, stanno dando vita ad un campionato che era compromesso all'inizio e adesso si trovano primi in classifica. “Adesso ci aspetta una trasferta domenica 31 maggio a Lauria - riferisce Urbino - gara non facile contro una squadra ben attrezzata, ma dal canto nostro andremo a Lauria convinti di vincere a tutti i costi. Sarà sicuramente una bella gara e con una buona dose di determinazione e grinta sicuramente faremo bene”. Lorenzo Zolfo sport@luedi.it
Enzo Urbino
Chiusura del trofeo “Fair Play”
tappa, c’è stata anche la cerimonia di premiazione delle società che hanno vinto i titoli provinciali nella stagione 2007/2008. I trofei sono andati a: “Ascd S. Maria Pittini Potenza”, “Polisportiva Lavel-
lo Volley”, “Pallavolo Brienza”, “Horeca Partner Polisportiva Lauria”, “De Vivo Asci 91 Potenza”, “Prestitempo Asci 91 Potenza”, “Procasa Rionerovolley”, “Polisportiva Lauria”, “S.s.d. Asci 91 Potenza”.
Premiato anche il più bel disegno dal tema “La tartaruga e la finestra”: una bimba di Genzano ha vinto un viaggio allo zoo Safari di Fasano. Anna Maria Calabrese sport@luedi.it
MATERA - Si svolgerà domani mattina la manifestazione conclusiva del trofeo “Fair Play”. L'evento, organizzato dalla direzione didattica del terzo circolo “Marconi” di Matera ed in collaborazione con il Volley Group Matera, si svolgerà presso il Pala Sassi dalle ore 10 alle 12,30. Il progetto culturale e sportivo di educazione attraverso lo sport è giunto quest'anno alla terza edizione ed ha raccolto, come negli anni passati, un notevole numero di consensi perché ha il fine di avvicinare i bambini sia allo sport che al rispetto delle regole, all'educazione allo stare bene insieme. Le classi finaliste saranno quattro: la 5° C, la 5° D, la 4° F e la 3° B che durante la manifestazione sono state le “più corrette”. “L'anno scorso si sono qualificate due sole classi alla fase conclusiva, quest'anno invece sono state quattro - ha commentato Antonio Iacovuzzi, responsabile del progetto. Sono molto contento perché ciò significa che è aumentato il numero di classi più corrette e non è escluso che tutte e quattro potrebbero aggiudicarsi il trofeo Fair Play”. lo.tor.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
46 Sport
Basket C Dilettanti Play Off Pierri ottimista: «Convinti delle nostre potenzialità»
Corporelle, voglia di bis A Siracusa a caccia del secondo successo della serie di finale EMOZIONI, euforia, entusiasmo. Sono questi gli aspetti salienti vissuti intensamente nel torpedone, durante il lungo viaggio che ha condotto ieri la Centre Corporelle Potenza a Siracusa per la disputa di gara due della finale play-off del campionato maschile di serie C Dilettanti. La squadra di Dino De Angelis è caricata a mille dopo il successo, psicologicamente importante di gara uno a Potenza domenica scorsa. Tante le motivazioni, mille gli spunti di una sfida che potrebbe avere grande importanza sul piano del risultato finale. Il complesso potentino, affronta questa sera al Palasport Lo Bello di Siracusa con inizio alle 20 i biancoverdi del Prativerdi Siracusa. De Angelis dovrà valutare proprio nelle ultime ore la condizione fisica di Mimmo Castellitto e Guglielmo Armentano e scegliere uno dei due atleti per la sfida di questa sera. Siracusa non ha digerito la sconfitta patita domenica scorsa e proprio per questo la squadra lucana dovrà fare i conti con un complesso molto ostico. Da un lato la voglia di portarsi in pareggio che anima il Siracusa, dall'altro, invece, il desiderio pressante dei biancocelesti lucani di archiviare gara due
PLAYOFF
L’assistent coach Vito Pierri (Mattiacci)
e dunque puntare a chiudere la serie domenica prossima, festeggiando la promozione in serie B Dilettanti. Ne verrà fuori una gara incandescente e calda, come nel clima playoff. La partita sarà diretta dai signori Galasso e Machetti di Siena. Sul torpedone che ha condotto in terra aretusea Nicolas Dimitriu e compagni è l'assistent coach della Centre Corporelle Potenza, Vito Pierri a parlare della sfida di questa sera: “Puntiamo a vincere la partita, mi sembra una dichiarazione scontata, vista l'importanza del match. Vogliamo vincere senza mezzi termini, quale squadra non gioca per vincere una partita del genere?”. Vito Pierri ana-
lizza l'atmosfera all'interno dell'ambiente potentino: “E' fantastica, il clima è quello dei giorni migliori, c'è euforia intorno alla squadra, andiamo in Sicilia convinti delle nostre possibilità. Le due squadre hanno fortemente voluto raggiungere l'atto finale della manifestazione”. Dei biancoverdi di Paolo Marletta teme diversi aspetti: “Beh, sono una squadra forte, lo hanno dimostrato in questo campionato e nei play-off. I giocatori più pericolosi sono Agosta e Bianchini, ma anche Corneo, Saccà, Righetti e Verrigni possono metterci tanta paura addosso. Il Siracusa è un bel mix tra talento e agonismo”. sport@luedi.it
promossa in B
Pallanuoto B Uomini La Fin fissa il 5-0
Sconfitta a tavolino per la Basilicata Nuoto
Il presidente Roberto Urgesi
SCONFITTA a Tavolino per 5-0 comminata alla Basilicata Nuoto. Di seguito riportiamo il comunicato della Fin. In relazione alla gara del girone 4, SCN Napoli-Basilicata Nuoto 2000, il Giudice Unico, avv. Pascerini, rileva che la squadra Basilicata 2000 arrivava tempestivamente alla sede dell'incontro, mentre i cartellini dei giocatori erano in possesso dei dirigenti non ancora presenti e correttamente, l'arbitro, non dava inizio alla partita attendendo i 30 minuti canonici e, in assenza della disponibilità dell'altra squadra a disputare l'incontro ad un'ora più tarda riteneva chiuso l'incontro. Successivamente giungevano i cartellini tramite i dirigenti della società Basilicata 2000 come precedentemente avvertito via telefono, in quanto erano stati trattenuti dal traffico intenso e da una pattuglia autostradale (che li sanzionava per
eccesso di velocità, con orario compatibile con il viaggio); peraltro nessun addebito può essere ascritto all'arbitro che ha correttamente osservato la normativa in materia; è dunque evidente la colpa di organizzazione della società Basilicata 2000 che ha scelto di far viaggiare i cartellini con la squadra, ma con dirigenti separati, creando così un caso (mancato arrivo dei cartellini) ai quali la normativa non attribuisce la possibilità di applicare la fattispece del caso fortuito (applicabile solamente al caso di mancato arrivo della squadra), rilevato quindi che la partita non si è potuta disputare per l'assenza dei cartellini, assenza ascrivibile a colpa di organizzazione della società, risulta equa la sanzione di 5-0 a favore della società SCN Napoli senza ulteriori sanzioni. Quindi, dispone la vittoria a tavolino della società SCN Napoli di 5-0.
Tiro con l’Arco A Telese doppietta di De Stefano, poi vincono Michele e Marina Travierso
Poker di primi posti per gli arcieri lucano GLI ARCIERI lucani fanno man bassa di medaglie a Telese Terme. Nel corso della gara “12+12” prova fondamentale per gli atleti lucani verso i campionati italiani di tiro di campagna Hunter&Field che in programma i prossimi 12 e 13 settembre a Camigliatello Silano. Quattro primi posti e un secondo sono il consutivo della gara beneventana che ha visto la partecipazione di tanti tiratori che hanno reso affascinante la manifestazione, svoltasi peraltro sotto il sole cocente. Primo posto per Antonio De Stefano dell'Arcieri Lucani nella gara field. De Stefano ha superato i suoi rivali dovendo fronteggiare prima i due bersagli “24+24” bersagli e due “12+12”. Antonio De Stefano ha sbaragliato il campo mettendo in luce tutto il suo ta-
lento innato. Per l'atleta lucano si tratta di una conferma importante dopo i tanti appuntamenti stagionali svolti con la massima determinazione e precisione balistica. Splendido secondo
posto anche per Federico De Meo nella classe olimpica. Il giovane talento degli Arcieri Lucani ha dato prova di classe immensa al termine di una prova davvero entusiasmante.
Non è andata bene, invece al terzo componente della società lucana, Luigi Garramone, fermato per motivi tecnici e costretto a dover dare forfait durante la gara. Gli altri successi sono giunti dai componenti dell'Aquarium Team Potenza, Michele Travierso, primo nel coumpound e da Marina. Padre e figlia hanno dato spettacolo nel corso della gara beneventana esibendo classe e talento incredibile. Buone anche le prestazioni di Maria Rosaria Addamiano e Antonio Scuccimarra, sempre degli Arcieri Lucani. A Pescopagano, si è svolto il primo raduno estivo. L'evento è stato organizzato in vista delle selezioni per la Coppa Italia delle Regioni, in programma a Roccaraso. f.menonna@luedi.it
Tiro a volo
Basket Giovanile
Battista beffato da 3 piattelli
Una giornata di minibasket e beneficenza per l’Abruzzo
TRE PIATTELLI sono costati caro al tiratore lucano Spartaco Battista nel corso della gara Tav Verde, svoltasi nel corso dell'ultimo fine settimana a Todi, in provincia di Perugia. Il tiratore di Tito Scalo ha perso l'accesso alla finale ad otto a causa degli errori compiuti nella quarta serie di tiro svoltasi sul campo 1 che ha creato non pochi grattacapi al cecchino del Corpo Forestale dello Stato. Spartaco Battista, dopo aver iniziato magistralmente la prima giornata di gara, collezionando tre serie da ventiquattro piattelli ha perso smalto nella quarta serie dove ha ottenuto un ventuno di prova. Nell'ultima serie Battista si è ripreso, riuscendo ad essere al top e collezionare un lusinghiero ventitrè. Il lucano, nonostante il mancato accesso alla finale è comunque qualificato per i campionati italiani che avranno luogo a Bergamo. La gara di Todi è stata vinta dal tiratore tarantino Mauro De Filippis della Polizia di Stato che ha preceduto nell'ordine il milanese Stefano Tavan e l'abruzzese Carlo Angelantoni. Alla gara hanno preso parte centosessanta atleti provenienti da tutta Italia. La prova è stata di ottimo livello tecnico, i tiratori hanno espresso una qualità notevole, a dimostrazione dell'ottimo livello tecnico raggiunto dai tiratori nazionali. Il prossimo appuntamento per Spartaco Battista è previsto per il mese di luglio con la terza prova Fitav in programma a Monselice, in provincia di Ravenna. Il tiratore di Tito Scalo non ha fatto drammi, per il mancato ingresso in finale, ma conta proprio a partire dalla prossima gara di ottenere un bel risultato nella gara ravennate. f.menonna@luedi.it
UNA BELLA giornata di sport, un vero e proprio banco di prova per tutta la pallacanestro lucana che ha voluto omaggiare l'Abruzzo, regione martoriata dal sisma con una kermesse dagli alti contenuti agonistici e tecnici, oltre ovviamente all'aspetto umano. Minibasket day for Abruzzo, questo è stato il titolo della manifestazione, svoltasi domenica mattina presso il Polifunzionale di Via Roma a Potenza ha visto giocare e divertirsi oltre cento atleti, delle categorie aquilotti, scoiattoli, libellule, gazzelle, pulcini e paperini. Nonostante il caldo gli atleti hanno svolto gare di tre contro tre, quattro contro quattro e cinque contro cinque, con il dichiarato intento di dare un segnale di solidarietà alle popolazioni terremotate dell'Abruzzo. Ad organizzare l'evento il Comitato Regionale Fip di Basilicata, e la responsabile mini basket Rosanna Sabia. All'iniziativa hanno preso parte gli atleti nati negli anni 1998/2003. L'incasso è stato devoluto alle popolazioni abruzzesi. Alla manifestazione hanno preso parte il Principe di Piemonte, la Timberwolves Potenza, il Nuovo Basket Club Potenza, la Polisportiva San Nicola della Castagna di Potenza e l'Aics Pallacanestro Varlotta Rionero in Vulture. L'evento è stato dunque un punto d'incontro davvero importante per i giovani talenti lucani che hanno avuto modo di confrontarsi in una giornata particolarmente significativa, visti gli intenti solidaristici. Mini basket day for Abruzzo, diretta da Rosanna Sabia ha mantenuto fede alle promesse della vigilia riscuotendo consensi unanimi e apprezzamenti da parte degli addetti ai lavori e dei tanti presenti. f.menonna@luedi.it
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Sport 47
Mercoledì 27 maggio 2009
Mercoledì 27 maggio 2009
Basket A Dil. La notizia rimbalza via internet: Lorusso il nuovo presidente
Clamoroso: Vizziello lascia A POCHE ore dal Consiglio direttivo dell’Olimpia Bawer rimbalza con insistenza la voce di un passaggio di consegna tra Michele Vizziello presidente in carica e Pasquale Lorusso titolare della Bawer che diventerebbe il nuovo presidente della società. La notizia arriva direttamente dal sito www.serieadilettanti.it, il sito che tratta esclusivamente del basket di A Dilettanti, è per questo non possiamo che riportarla come una notizia più che attendibile aspettando le conferme ufficiali dal consiglio direttivo di questa sera. Il mercato allenatori della serie A dilettanti, giorno dopo giorno, inizia sempre di più a prendere quota. Negli ultimi giorni sono arrivate le (già preannunciate) conferme di Friso a Ferentino e di Steffè a Palestrina. Entro la fine della settimana potrebbe esserci qualche novità su altre realtà del campio-
Pasquale Lorusso e Michele Vizziello
nato. Come quella di Barcellona, ormai davvero prossima ad annunciare il nome dei nuovo coach. Il candidato numero 1 per il ruolo di capo allenatore per la stagione 2009/2010 rimane Franco Gramenzi.. In alter-
nativa a Gramenzi i nomi che sono stati fatti sono quelli di Dalmasson e Ciani. Sempre al sud, sta iniziando a pensare al prossimo campionato anche Molfetta. Chiusa la lunga parentesi quinquennale con Sergio
Carolillo, la società sta valutando programmi e conseguente guida tecnica. In caso di progetto play off un nome buono per questa piazza potrebbe essere quello di Tony Trullo, reduce da una sfortunata parentesi nella sua Roseto degli Abruzzi. Per Molfetta si fa anche il nome di Francesco Ponticiello. Al tecnico campano ha strizzato l’occhio anche Matera. In realtà nel capoluogo lucano il primo pensiero, dopo la faticosa salvezza, è quello di fare chiarezza in società e capire se effettivamente il presidente Vizziello abbandonerà la presidenza per lasciare il posto a mister Bawer, Pasquale Lorusso. Dal consiglio di domani (oggi per chi legge, ndr) si dovrebbe sapere qualcosa in più su questo tema e di conseguenza anche sulla prossima guida tecnica della squadra (conferma di Corà o nuovo coach?). Niccolò Casalsoli www.serieadilettanti.it
Ciclismo Bene il lucano al Gran Premio di Villafontana
Viola si piazza sesto POTENZA - Dopo due settimane di relativo riposo, Michele Viola (Team Ambra Cavallini Vangi) ritorna a essere competitivo sulle strade di Villafontana (Vr). Al 49esimo Gran Premio di Villafontana, gara ciclistica riservata alla categoria Juniores, il lucano Viola ha centrato un'ottima sesta posizione finale, dimostrando ancora una volta di poter battagliare sempre, e comunque, per un posto sul podio, sfuggito questa volta per questione di centimetri. Su un percorso lungo dodici chilometri, da percorrere dodici volte per un totale di 109 chilometri, è stato Nicola Toffali (GCD Contri Autozai) ha tagliare per primo il traguardo con oltre un minuto di vantaggio sul resto del plotone regolato in volata da Michael Botton (T.C. Andreotti - Tecnoplast) se-
guito da Davide Gennari (A.D. Fdb - Car Diesel Vc Schio 1902), terzo al traguardo. La fuga giusta sfugge al ciclista lucano che resta nella pancia del gruppo mentre diciotto unità vanno via. A venti chilometri dal termine, Toffali e Bevilacqua (Work Service Brenta) lasciano la compagnia degli altri sedici uomini in fuga e si involano verso il traguardo di Villafontana. Poco dopo, il vincitore della gara vede l'affanno di Bevilacqua e decide di attaccare lasciando l'ormai ex compagno di fuga. Il gruppo reagisce e si riporta su Bevilacqua ma Toffali tiene bene e ottiene il secondo successo stagionale- Da dietro il gruppo, prima di riassorbire Bevilacqua aveva recuperato terreno sugli altri sedici battistrada ma lo sforzo profusa dalle tante squadra.
Ciclismo, Stefanile protagonista a Pescara POTENZA - Superato il problema al ginocchio che lo ha tenuto lontano dalle corse per quindici giorni, Michele Stefanile alfiere al Team Castrocielo di Oppido Lucano ritorna in sella e subito si mette in evidenza nella diciannovesima edizione della Pescara - Castiglione M.R. (Pe), gara ciclistica riservata alla categoria Allievi. Domenica scorsa, il terra abruzzese, il sedicenne lucano ha conquistato una nona posizione di tutto rispetto dopo i guai fisici che lo hanno colpito nelle settimane scorse. Erano circa centro gli atleti al via della gara, per un totale di sessanta chilometri percorsi alla media di 39.130 km/h. Vincitore della gara è stato Francesco Parmegiani (G.S. S. La Cioppa - Acqua e Sapone) che ha preceduto sulla linea del traguardo Matteo Di Marco (A.S.D. Ferrometal Cycling Team) e Francesco Perinelli (A.S.D. Intesa Bike). I tre corridori hanno lasciato la compagnia del gruppo a metà della gara sulla salita centrale della giornata. Sui tre è riuscito a recupera il solo Raffaele
Rinaldi (S.C. Rinascita) che però non ha avuto le forze necessarie per disputare la volata ristretta dovendosi accontentare della quarta piazza. Per il vincitore si tratta della terza vittoria negli ultimi venti giorni mostrando uno stato di forma davvero invidiabile. A completare la classifica alta, in quinta posizione si è classificato Edoardo Malatesta (A.S.D. Ferrometal Cycling Team). Dopo la fuga dei tre, in molti hanno provato a lasciare la compagnia del gruppo ma nessuno è più riuscito ad evadere. Ci hanno provato a ripetizione ma il solo Rinaldi è riuscito a riportarsi sui battistrada. Per il talento lucano una nona posizione di tutto rispetto. A cospetto di una condizione fisica ancora non al top, Michele Stefanile ha comunque dimostrare di essere ancora in palla. Nelle prossime gare si rivedrà molto probabilmente il corridore che ad inizio stagione è stato uno dei protagonisti indiscussi dell'intera penisola. r.d.r.
Prima di giungere sulla linea del traguardo, dal gruppo provano ad evadere in tanti ma solo Scalabrin, Gennari e Botton riescono nell'impresa. Il loro tentativo, però, non dura tanti chilometri perché il gruppo non lascia più spazio a nessuno. Per Michele Viola del Cycling Team Ambra Cavallini Vangi si tratta dell'ennesima dimostrazione di forza. Al suo primo anno tra gli Juniores i margini di miglioramento sono ancora tantissimi. Dopo quasi centodieci chilometri di gara la stanchezza ha prevalso sull'ottima condotta di gara del lucano. Dopo un breve periodo di relativo riposto, Michele Viola è tornato ad occupare un ruolo importante in gare interessanti. Rocco De Rosa sport@lued.it
Atletica Bene anche Imperatore
Pennuzzi brilla alla StraTaranto NELLA STRATARANTO è Nicola Pennuzzi l'atleta dell'Asd Podistica Ferrandina a confermare il suo ottimo stato di forma. La prestazione ha permesso all'altata lucano di posizionarsi tra i primi cinquanta alteti, tra i 600 partecipanti, con l'ottimo tempo di 37' nella dieci chilometri tarantina. Anche Antonio Imperatore ha portato a casa un ottimo tempo, partendo con il compagno di squadra, staccandosi solamente nel finale e chiudendo co il tempo di 39'20”. L'afa asfissiante non ha permesso di migliorare i personali ai due atleti, che comunque si sono dismostrati in forma smaliante e pronti ad affrontare le alte temperature di questo caldissimo maggio. Nella gara podistica più longeva del tacco d'Italia, inserita nel calendario Nazionale Fidal, oltre ai due alteti lucani che si sono distinti più degli altri, hanno partecipato anche altri 11 alteti della società aragonese, che hanno conseguito discreti risultati, anche se hanno sofferto maggiormente la calura. La 33esima edizione della StraTaranto, per la cronaca, è stata vinta da Issam Zaid, della Polisportiva Rocco Scotellaro di Matera. Sabato, invece, un altro alteta dell'Asd Podistica Ferrandina ha partecipato ad un'altra prestigiosa dieci chilometri, l'appassionante 10K Crono di Monza. È stato Giovanni Schia-
Nicola Pennuzzi
vone che si è iscritto alla manifestazione lombarda ed è giunto al 103esimo posto sugli oltre 900 partecipanti, chiudendo la sua prestazione in 40'44”. Il prossimo fine settimana, inoltre, il podistadi San Mauro Forte, Antonio Ierinò, prenderà parte alla 100 Chilometri del Passatore, gara podistica che si disputa tra il capoluogo toscano, Firenze e la cittadina romagnola di Faenza. Invece, sempre nella stessa giornata, Francesco Mangieri disputerà la Mezza Maratona del Vallo di Diano, in provincia di Salerno ed altri atleti ancora gareggeranno nel Campionato Regionale di Società di Corsa in Montagna, che si svolgerà a Terranova del Pollino. Francesco Calia sport@luedi.it
Ciclsimo Grande partecipazione al primo trofeo “La voce dei Calanchi - Città di Aliano”
Conserva sul traguardo con le braccia al cielo VITTORIA a braccia alzate per Francesco Conserva della Convertini di Locorotondo nel primo Trofeo Ciclistico “La voce dei Calanchi” Coppa Città di Aliano. La manifestazione, organizzata dal Bici Club di Policoro, ha visto una buona partecipazione, con ben 125 alteti ai nastri di partenza nelle diverse categorie e una buona affluenza di pubblico. Cittadini di Aliano e appassionati provenienti dalla regione hanno assiepato il percorso, di 38 chilometri da ripetrersi per due volte. I ciclsiti, accorsi oltre che dalla Basilicata, dalle limitrofe Calabria, Campani e Puglia, si sono dati battaglia per quasi due ore, con il basere Conserva a staccare tutti con una fuga riuscita alla perfezione e conclusa in bellazza con la vittoria per distacco. Il favorito, per l'occasione, Gaetano Colletta, si è dovuto accontentare della seconda piazza, non riuscendo a recuperare il distacco dal fugitivo, nonostante il tentativo avviato ad alcuni chilometri dal termine. La gara, combattuta sin dall'inizio ha visto la fuga, quasi immediata, di Nicola Geronimo, atelta anch'egli
Una della fasi della partenza ad Aliano
della Convertini di Locorotondo. Partito in soitaria, l'atleta pugleise ha raccimolato diversi secondi di vantaggio ottenendo anche il primo posto al primo Gran Premio della Montagna, posto alla fine del primo giro, prima che Colletta decidesse, con grande convinzione e senza grossi aiuti da parte degli altri atleti, di riprenderlo. Una volta ricompattato il gruppo, però, il vincitore Conserva partiva per una nuova fuga, staccando il
gruppo. Sempre Colletta, nel tentativo di recuperare il terreno perso per la nuova fuga, si impengava per raggiungere il pugliese, ma questa volta il tentativo si fermava ad una centinaia di metri dal traguardo. Infatti, l'atlata di Locorotondo raggiungeva il traguardo dopo 1 ora e 42' di corsa, con la media di 37.5 chilometri orari. Il presidente del Bici Club, la signora Marcella Serio ed il direttore sportivo, Serafino Di Sanza, si so-
no detti soddisfatti dell'ottima riucsita della manifestaazione che, si propongono di ripetere per la prossima stagione, ancora una volta con l'ottimo ausilio del sindaco Colaiacono e del presidente della Pro Loco Don Pierino. Inoltre, un dovuto ringraziamento è andato ai carabinieri di Aliano, ai vigili urbani di Aliano e Stigliano, oltre che alla Protezione Civile. Terzo classificato assoluto nella manifestazione è stato Maurizio Iaconisi, mentre nelle gare valevoli per le categorie “minori” si sono distinti: Alessandro Gazzanero (Castelluccese) nel Master Junior; Adriano Carosono (Bici Club Ferrandina) nel Master Sport; Gaetano Colletta (Bici Club Policoro) nel Master 1; Saverio Guida (Baser Matera) nel Master 2; Michele Summa (Bike Center Potenza) nel Master 3; Pasquale Marino (Heraclea Bike) nel Master 4; Giuseppe Latronico (Bici Club Ferrandina) nel Master 5; Giovanni Santomauro (Velocifero Rionero) nel Master 6; Francesco Pisciotta (MT Cycling Matera) nel Master 7. f.c.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
48 Sport
49
Mercoledì 27 maggio 2009
di LUCIO VITALE CHIAROMONTE - Si è conclusa il 22 maggio nel paese sinnico la festa di San Uopo. In questo giorno, i chiaromontesi e molti altri fedeli provenienti dai paesi limitrofi, si raccolgono in ricordo di un uomo vissuto e sepolto nella frazione che porta il suo nome: Sant'Uopo. Tra le tante storie di santi e uomini di fede che hanno vissuto nella realtà chiaromontese, colpisce la vita di questo “eremita” proveniente dal mare, e di cui non si hanno ancora le origini certe del suo nome (Euplo, Opo, o Uopo), che stabilì la sua ultima residenza nelle campagne a pochi chilometri dal centro abitato. Ebbe venerazione in vita come in morte per una delle sue grandi virtù: aveva il potere santo di provocare la pioggia. Questa sua grande virtù, però, non riuscì ad avere dei buoni effetti durante un brutto periodo di siccità. I contadini del paese in preda alla furia per paura di perdere il raccolto, dopo aver supplicato il frate con le buone maniere, non vedendo risultati, lo catturarono e lo legarono ad un albero finché non avesse scatenato una pioggia che avesse giovato il loro lavoro terriero. Dopo tante insistenze da parte dei contadini, il frate cedette, e finalmente la pioggia cadde, e fu liberato. Oggi, come ormai da moltissimi anni, la giornata del 22 maggio è arricchita da una fiera che percorre la lunga strada verso la frazio-
Carnet
L’approfondimento
Nel capoluogo musica e solidarietà
Quell’eremita venuto dal mare La festa di Sant’Uopo a Chiaromonte ne, (la Sapri-Jonio), una serata danzante e dei fuochi pirotecnici. La cappella di Sant'Uopo, più volte in decadimento e ricostruita, nacque lì dove l'eremita visse e morì. La dote di provocare la pioggia era solamente seconda alla sua più grande virtù: Sant'Uopo era un curatore dei traumi fisici. Nel 1616 la cappella del santo era in decadenza. Il parroco don Giuseppe De Salvo chiese aiuto ai cittadini per poterla rimettere in sesto, e quando ebbero inizio i lavori di restauro, si manifestarono una serie di avvenimenti che arricchirono non solo le virtù di San Uopo, ma anche la vita dei suoi fedeli. «Una sepoltura seu tumulo con l'ossi interi d'un huomo ben condizionati»: scriveva in una relazione don Giuseppe De Salvo. Nel momento del ritrovamento del sepolcro, da Aliano arrivò un uomo che conduceva un cavallo che trasportava un giovane di 24 anni, Scipione Marazita, colpito
da un'artrite che lo paralizzava totalmente dall'età di quattro anni. Il giovane malato fu deposto sul sepolcro del frate. Litania alla vergine e il magnificato accompagnarono questo “rito”. Al termine delle preghiere, il ragazzo si alzò, meravigliando i presenti, e battendosi i pugni al petto urlò al miracolo. Con grande meraviglia dei fedeli, il ragazzo seguì la processione di ritorno al paese camminando per un lungo pezzo da solo con l'aiuto di un bastone. Esiste ancora un'altra storia significativa. Paolo Arbia, di Chiaromonte, devoto a Sant'Uopo, colpito da una paralisi che gli bloccò la parte destra del corpo, e a causa di questa fu affetto da balbuzie, sul punto di morte chiese ai figli come ultimo desiderio che riedificassero la cappella dedicata al santo. La sua forte devozione, e il suo ultimo pensiero, lo unsero con il miracolo del frate. L'uomo riacquistò pienamente la salute. Una storia toc-
cante è anche quella di Giulia Saponara, chiaromontese, che colpita da artrite, dopo un'ovazione al santo, guarì dalla malattia, e come ringraziamento per il miracolo ricevuto, si recò da sola e scalza alla cappella di Sant'Uopo. Vi sono altre storie che riguardano il frate miracoloso, che portarono il parroco don Giuseppe De Salvo a presentare rapporto ai suoi superiori per richiedere la santità dell'eremita. Le richieste del parroco, che per primo punto poneva il miracolo avvenuto al giovane Marazita, e la divinità che il frate aveva tra i suoi fedeli, non convinsero la “Congregazione per le cause dei Santi”, che non concesse il titolo a quest'uomo miracoloso. Sant'Uopo, santo solamente per i chiaromontesi, non ebbe mai posto fra i canoni della chiesa, ma da centinaia di anni questo santo ha di sicuro un posto nel cuore di tutti i chiaromontesi e di tutti i suoi fedeli.
Manupuma and The Bulletz
E’ possibile votare “Charleston” di Michele Ranauro e Emanuela Bosone
Da Lavello a Musicultura di DANIELE MASIELLO LAVELLO - Nuove frontiere ma soprattutto nuove conquiste per i giovani lucani. Tra questi il pluri recensito ed eclettico musicista lavellese, Michele Ranauro, in arte De Maestro. E' tra i quattro finalisti della XX edizione di Musicultura il giovane artista lavellese che si presenta con Emanuela Bosone nel gruppo Manupuma and The Bulletz con il brano Charleston. Una scalata alle più alte vette della musica nazionale ed internazionale. Michele Ranauro originario di Lavello fin da piccolo, per ammazzare il caldo estivo e seguire il ritmo delle cicale, inizia a giocare con la musica. Passione che lo porterà a vincere una borsa di studio a New York , dove si farà le ossa in jam sassion estenuanti e avrà la fortuna di suonare con Dizzy Gillespie. A Milano l'appuntamento con il destino: Emanuela, la cantante di questo progetto, (accademia delle belle arti e bagaglio d'attrice), un'intesa che presto culmina nel progetto Manupuma. Queste canzoni nascono piano e voce, con una ricerca particolare della melodia. Parlano di vita vissuta in prima persona, ma anche di mondi difficili in città fredde, dove la povertà avanza e le droghe aumentano, dove i cuori spezzati sono sempre più di quelli felici. Nelle mani di Emanuela e Michele, l'ironia diventa arma contro il disagio. Da venti anni la manifestazione Musicultura scopre e lancia nuovi
Michele Ranauro con Emanuela Bosone, i Manupuma and The Bulletz; a destra lo Sferisterio di Macerata
talenti. Musicultura è infatti la manifestazione che più di tutte in Italia premia il cantautorato di qualità: una fucina di talenti dove, nel corso dei suoi 20 anni, hanno trovato un serio banco di prova e un importante trampolino di lancio artisti come Simone Cristicchi, Povia, Gian Maria Testa, Amalia Gré, Maria Giua, Patrizia Laquidara, Pier Cortese, Pilar, Riccardo Maffoni, Pacifico, gli Avion Travel, Oliviero Malaspina e tanti altri. Una vetrina per gli artisti emergenti che si è sempre distinta per correttezza e trasparenza, grazie all'attento e lungo percorso di ascolto e selezione, che prevede
anche delle audizioni live, la messa in onda dei brani finalisti su Radio Uno Rai, e l'ascolto e il voto di questi da parte del pubblico e del Comitato Artistico di Garanzia. Da venti edizioni sigillo della qualità delle proposte vincitrici, questa prestigiosa giuria vede ogni anno aggiungersi importanti nomi della musica e della cultura italiana, e non solo. Per il 2009 a valutare le canzoni finaliste ci saranno: Claudio Baglioni, Edoardo Bennato, Luca Carboni, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Niccolò Fabi, Lucio Dalla, Teresa De Sio, Tiziano Ferro, Giorgia, Mariangela Gualtieri, Vivian Lamarque, Dacia Maraini, Alda
Merini, Gino Paoli, Vasco Rossi, Teresa Salgueiro, Michele Serra, Daniele Silvestri, Ornella Vanoni, Roberto Vecchioni, Sandro Veronesi, Antonello Venditti. Fino a venerdì 29 maggio, alle ore 15.24, su Radio Uno Rai saranno trasmessi brani dei finalisti tra cui quello del lavellese Michele Ranuaro cui è stato assegnato per il televoto il codice 20. Si può votare 24 ore su 24, fino alle 19.00 del venerdì, chiamando da rete fissa il numero 894.794 seguito dal codice abbinato ad ogni artista o da telefono mobile il numero 899.03.03.00, digitando il codice di voto. cultura@luedi.it
di FRANCESCO MENONNA POTENZA - Gastronomia, musica, solidarietà e animazione. Saranno questi gli ingredienti dell'iniziativa “Abruzzo nel cuore” che avrà luogo questa sera dalle 19,30 fino alle 22,30 presso il borgo Santa Lucia, nel centro storico del capoluogo di regione. Musica e solidarietà andranno a braccetto nel corso di una serata dedicata alle popolazioni terremotate dell'Abruzzo. Il ricavato sarà devoluto alle popolazioni colpite dal sisma del 6 aprile scorso. Durante la serata i presenti potranno degustare i prodotti tipici della cucina potentina, in primis gli strascinati e le orecchiette. Ad allietare la serata sarà il trio musicale composto da Sindi Varese, cantante napoletana, Giuseppe Latronico alle tastiere e animazione e Claudio Armento alla fisarmonica e organetto. Il trio Claudio Armento Group produrrà liscio, musica dal vivo, balli di gruppo e musica anni '70, '80 e '90. Una serata tutta da vivere per una band che intende volare basso nel panorama musicale lucano e non ha alcuna intenzione di perdere la propria dimensione artistica. Il pensiero alle popolazioni terremotate, costituirà il leitmotiv di una serata organizzata dall'associazione Borgo Antico Portasalsa e dal Comune di Potenza che ha inserito l'evento nell'ambito delle iniziative legate al Maggio Potentino. Cucina, musica di vario genere, animazione, tre piatti forti saranno serviti sul palco da Giuseppe Latronico, Sindi Varese e Claudio Armento, artisti apprezzati in regione vista l'enorme mole di spettacoli in piazza e kermesse prodotte in questi ultimi anni. f.menonna@luedi.it
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Cultura&Spettacoli
Mercoledì 27 maggio 2009
LA RASSEGNA di GIUSEPPE CATARINELLA
Conclusa a Lavello un’intensa due giorni con “L’era dei libri”
LAVELLO - Con il motto “I libri rendono liberi” la lettura e il mondo dei libri trovano uno spazio vitale per poter dare coscienza e conoscenza dello scibile che investe il tutto. Infatti l'istituzione di istruzione secondaria di I grado “Francesco Villareale” di Lavello ha organizzato “L'era dei libri a Lavello” secondo un'articolazione piena ed intensa durata due giorni (lo scorso fine settimana) presso il teatro Sacro Cuore all'insegna del progetto Amico libro anche con una fiera del libro per ragazzi e ragazze. «Da alcuni anni la nostra scuola - afferma il dirigente scolastico Antonella Ruggeri - persegue l'obiettivo di promuovere il piacere di leggere nei ragazzi, in considerazione sia del carattere trasversale dell'obiettivo sia dell'arricchimento delle conoscenze personali e dello sviluppo dell'immaginazione e dell'emotività». L'associazione Librialsole, la Tagete edizioni, la Provincia di Potenza, la città di Lavello, l'Ufficio Scolastico regionale e gli sponsor banca Popolare di Bari,
Spazio vitale per la lettura Di Stasi e banca di Credito Cooperativo di Gaudiano di Lavello hanno contribuito sostanzialmente alla realizzazione di questa iniziativa culturale. Mattina e pomeriggio un via vai di docenti, genitori, alunni ed estimatori oltre che curiosi del pianeta libro hanno fornito la voglia di credere in questa manifestazione. Laboratori e sollecitazioni librarie hanno investito il pubblico scolastico con le autrici Beatrice Masella e Valentina Canocchi e con la presentazione dei volumi Hanna, Fou e i castelli di sabbia (edizioni Sinnos), Dante e/o I Promessi Sposi per gioco (edizioni Federighi), Lorenzo e la Costituzione (edizioni Sinnos). Tra gli altri hanno esposto produzioni librarie in spazi appositi e in stand le case editrici: Babalibri, Tagete, Federighi, Sonda, Lineadaria, EMI, Missionaria Italiana, Il Leo-
Uno stand di libri
Quota 150 per le vincite letterarie della piccola originaria di Trecchina
Nell’Olimpo dei poeti L’undicenne Martina Marotta conquista il concorso Europa a Lugano CLASSIFICANDOSI al primo posto anche al premio Europa a Lugano in Svizzera, l'undicenne Martina Marotta si è aggiudicatA il centocinquantesimo premio letterario. Martina, originaria di Trecchina, vanta un curriculum letterario di tutto rispetto: circa la metà dei 150 premi letterari in cui si è imposta, l’hanno vista prima classificata. E si tratta du concorsi internazionali prestigiosi sia in Italia sia all'estero: per tre volte consecutive Martina è stata premiata anche a Melbourne in Australia. A Lugano (il premio, giunto quest'anno alla decima edizione, è organizzato dall'Associazione Internazionale Universum) Martina è stata definita «astro nascente della letteratura italiana”» Sembra che nessuna altra persona al mondo dell'età di Martina abbia mai conquistato così tanti premi. Più di 70 le antologie che contengono i suoi versi che dedica alla mamma, ai compagni di scuola, alla maestra, al pediatra, ai luoghi delle vacanze, ai bambini in guerra, al paese d'origine del babbo, ai fratelli, e così via, senza tralasciare argomenti di cui sente parlar ai telegiornali: guerre, ecologia, terrorismo, fame nel mondo. Non manca la poesia dedicata a Prato (la città in cui attualmente vive) ed alla laboriosità laniera dei pratesi, con cui ha conquistato il Premio Città di Salò 2009. A breve sarà pubblicato “L'arcobaleno della III a” edito da Attucci Editrice di Carmignano, con le liriche della piccola scritte nel periodo in cui ha frequentato le scuole elementari Carlo Collodi di Via del Purgatorio a Prato. La sua poesia più famosa, che tra l’altro ha dato il titolo al libro, “L'arcobaleno della III a” è stata tradotta in ben venti lingue. Della lirica è stato proposto l'inserimento nei libri di testo delle scuole elementari italiane. Tra i premi nazionali vinti, di notevole importanza il terzo posto al noto Premio Letterario Il Molinello e al premio Giacomo Leopardi (Recanati). Quella di Martina è una personalità poliedrica: la bimba non si dedica solamente all'arte poetica
L’undicenne Martina Marotta. Ha vinto ben 150 premi letterari sia nazionali sia internazionali
ma, grazie anche al corpo docente della scuola media Malaparte di Prato, ha la possibilità di studiare e suonare Flauto Traverso. Fra qualche giorno ritirerà un altro premio a Monte San Savino, poi a Sorrento e la prima domenica di giugno sarà a Cagliari, sempre per una premiazione. Martina, pur se giovanissima é membro effettivo dell'Accademia Letteraria Vittorio Alfieri di Firenze e dell'Accademia Armonia delle Muse di Pontremoli. Alcune riviste letterarie e molti siti letterari riportano le sue liriche. cultura@luedi.it
Presentato a Venosa il volume dell’ispettore scolastico
Pianista, fisarmonicista e scrittore Rosati spiega l’“Intelligenza musicale” di LORENZO ZOLFO VENOSA - Si intitola “L'Intelligenza Musicale, pagine di Pedagogia, didattica e storia della Musica” (edizioni Osanna di Venosa) il volume delI’ispettore scolastico a riposo Pierpaolo Rosati, uno dei creatori e componente del comitato tecnico-scientifico del Certamen Oratianum, organizzato dal liceo Classico “Q. Orazio Flacco” di Venosa. Già docente e preside fino agli anni '90 in Basilicata, in Veneto approdò nel 1991 e fino al 2003 svolse la funzione di ispettore scolastico. Pianista e fisarmonicista per elezione personale, ha svolto attività di consulenza per il M.P.I. sui temi della valutazione di sistema, della didattica laboratoriale, della valenza orientativa della musica. A Venosa con piacere ha fatto conoscere ai tanti colleghi ed amici, l'ultima sua opera è la pubblicazione di un libro. «Se maturata in un lungo percorso didattico, precoce e avveduto - afferma Pierpaolo Rosati - l'esperienza musicale merita di essere valorizzata in quanto attività teoretica, oggetto di specifica “intelligenza musicale” (H. Gar-
dner): attività da intraprendere con rispetto filologico della storicità, con approccio tendenzialmente analitico, con piglio illuministico, teso a scoprire gli elementi intelligibili, la logica interna, la dimensione 'poietica' del messaggio sonoro». «La musica, osservata in trasparenza, è in grado infatti di par-
lare alla 'mente' e non solo al 'cuore'. La sua sintassi e le sue architetture nascondono radici profonde: strutture intervallari dotate di un proprio esprit de géométrie». Per dare spessore storico e antropologico al discorso, l'autore fa sovente riferimento al sistema armonico tonale: impianto compositivo comune in larga misura al repertorio 'classico' e 'leggero', simbolo eminente di una peculiare civiltà (identità) musicale, europea e occidentale. Nelle sue pagine”tuttavia non manca l'attenzione per il modalismo pretonale (l'Epitaffio di Sicilo, la produzione frottolistica rinascimentale, il madrigale di Monteverdi) e per la modernità postonale, rinvenuta nel “Tristano” di Wagner, sin dalla prima nota del Preludio, e in una frase dodecafonica di Mozart. In ogni caso, lo sguardo punta alla “struttura profonda” della lingua, anzi del pensiero musicale, con un riferimento ovvio a Noam Chomsky, ma soprattutto per il clinamen razionalistico e cartesiano di questi scritti - a Jean-Jacques Nattiez e a Carlo Delfrati.
ne Verde, Sinnos, Lapis, Felici, Campanila, Puccibò, Osanna, Manidistrega, Fidare-federazione italiana editori indipendenti. L'editore Michele Querici al centro di una tavola rotonda sull'importanza della lettura con l'inaugurazione della fiera da parte di autorità culturali, politiche e religiose hanno sostanziato il primo pomeriggio della due giorni libraria. Invece la parte finale della kermesse culturale ha visto la presentazione dei libri “Il giardino degli elci” di Rosetta Maglione dell'edizione osanna e “Il ciliegio di zio Luigi” di Vito Bollettino per le edizioni Tagete con i rispettivi autori ed inoltre vi è stata la premiazione dei partecipanti al concorso delle biblioteche d'istituto della scuola media lavellese. «Quest'anno con il progetto ministeriale Amico Libro e con quello di Lettura - riferisce la dirigente Ruggeri - gli sforzi sono stati orientati, oltre all'incremento della dotazione libraria delle biblioteche d'istituto e alla partecipazione al concorso nazionale Libri in gioco della Fiera del libro di Torino, alla realizzazione della prima fiera del libro per ragazzi e ragazze».
MUSICA
In 110 al Premio Argento di BIAGIO TARASCO GIOIA DEL COLLE - Al via la dodicesima edizione del Concorso internazionale di musica “Pietro Argento”, che si terrà da oggi fino a domenica o presso il teatro Rossini di Gioia del Colle. Il concorso è organizzato dall'associazione musicale e culturale Daniele Lobefaro, sotto la direzione artistica di Paola Sorrentino ed il coordinamento organizzativo del maestro Vito Lobefaro. In gara centododici concorrenti provenienti da 24 Nazioni. Con il Concorso viene promossa non solo la cultura musicale ma anche il patrimonio artistico di Gioia del Colle e delle zone vicine, compreso il patrimonio dell'Umanità della città dei Sassi. Anche per questa edizione l'organizzazione ha confermato le tre sezioni: Pianoforte (solisti); Musica da camera (dal duo con o senza pianoforte all'orchestra da camera, incluso il duo pianistico a quattro mani, due pianoforti, canto lirico e formazioni jazzistiche); Musica vocale da camera, canto lirico, pezzi d'insieme. Sono previste categorie juniores per età compresa tra i 5 ed i 23 anni, mentre per le categorie di esecuzione non vi sono limiti di età. Il montepremi ammonta complessivamente a novemila euro, oltre ai concerti-premio. Ai migliori classificati con il più alto punteggio tra i primi premi di ciascuna categoria saranno assegnate delle borse di studio. Il vincitore assoluto riceverà la borsa di studio "Daniele Lobefaro" di euro 2.500 e, inoltre, due concerti-premio. I primi dieci candidati stranieri che conseguiranno un punteggio non inferiore a 92/100 potranno ottenere il rimborso delle spese di soggiorno. L'apertura del concorso coinciderà con il concerto di chiusura della Rassegna Legature 2009 e vedrà impegnato, oggi, sempre presso il Teatro Rossini, il pianista russo Alexander Yakovlev, vincitore dell'edizione 2008. Da domani a domenica vi saranno le prove concorsuali. La sera di domenica, alle ore 20, concerto dei finalisti con assegnazione del primo premio assoluto e del premio della critica.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
50 Cultura e Spettacoli
LA RICORRENZA di PINO GENTILE MONSIGNOR Antonio Rosario Mennonna, uno dei figli più illustri di Muro Lucano, compie oggi 103 anni, continuando a vivere in semplicità e nella preghiera nella sua abitazione privata di via Trinità, dov' è puntualmente presente uno dei suoi nipoti, il dottor Antonio Mennonna, ed un giovane assistente, Marcello, costante punto di riferimento per l'anziano Presule. Di lui si è detto e scritto molto in quest'ultimo periodo: il 25 maggio, intanto, per iniziativa di diverse Associazioni laicali e culturali, è stato ricordato nella sale delle Carmelitane, a Nardò, un incontro non casuale per-
Monsignor Mennonna, 103 anni nella semplicità e nella preghiera Il compleanno di uno dei figli più illustri di Muro
Monsignor Mennonna
ché nella città salentina Mennonna è stato vescovo dal 1962 al 1983. Oggi, 27 maggio, giorno del suo compleanno (è nato il 27 maggio 1906, ordinato sacerdote il 12 agosto 1928, è stato vescovo della diocesi di origine - Muro Lucano - dal 1955 al 1962, periodo in cui ha avuto una intensa frequentazione ed amicizia con il vescovo della diocesi di Potenza, Muro Lucano e Marsico, monsi-
gnor Augusto Bertazzoni, in odore di santità) non ci sono particolari ricorrenze per il decano mondiale dei vescovi emeriti residenziali. «Sempre presente a sé stesso, dal tratto gioviale, per nulla segnato dal tempo - sottolinea al cronista il nipote Antonio - si muove comunque poco, considerata la veneranda età. A Roma, in Campidoglio, dopo la riuscita
esperienza al teatro F. Stabile di Potenza, presieduto da monsignor Salvatore De Giorni, Arcivescovo emerito di Palermo, ci sarà un incontro di presentazione del suo libro “Dialoghi con i personaggi dell'antica Roma” con introduzione di Gianfranco Ravasi, Gianni Alemanno e un pensiero di Giulio Andreotti - a cura di Mario e Antonio Mennonna» . Alla presentazione del libro, curata dal senatore Giorgio De Giuseppe, interverranno il senatore a vita Giulio Andreotti, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il presidente della giunta regionale di Basilicata, Vito De Filippo, il sindaco di Nardò, Antonio Vaglio. cultura@luedi.it
Storie tramandate oralmente nel volume dell’antropologa Marilena Maffei
Nel mondo delle majare Le zone incolte dell’immaginazione ne “La danza delle streghe” di DORA ALBANESE Il libro dell'antropologa potentina Marilena Maffei, “La danza delle streghe. Cunti e credenze dell'arcipelago eoliano” (Armando editore, 287 pagine, 25 euro), è una ricerca sul campo nell'ambito della tradizione orale. Prima di addentrarmi nelle «zone incolte dell'immaginazione», così come le definisce la studiosa, vorrei fornirvi alcuni dati. Questo studio è una raccolta di circa 900 documenti registrati dal 1981 al 2007. Le registrazioni, conservate in parte nell'Archivio Sonoro del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma, e in parte nell'AELM ICBSA, sono dei veri e propri “patrimoni immateriali”. E' importante sottolineare - dice la studiosa - che molti narratori sono nati e hanno vissuto gran parte della loro esistenza in quella che Walter Ong definirebbe una “cultura orale primaria”, e che, proprio a causa di tale condizione, «sono capaci di produrre esecuzioni verbali di grande bellezza e di alto valore umano impossibili una volta che la scrittura ha preso possesso della psiche». In questo caso i narratori sono tutti contadini, pescatori, cavatori di pomice, operai, commercianti, e tutti raccontano storie che gli sono state tramandate oralmente, oppure esperienze di vita vissuta. Condizionati senza alcun dubbio dalla sofferenza del vivere, dalla mancanza del lavoro, dalla povertà, dalla solitudine, dalla difficoltà degli spostamenti, dall'emigrazione, i narratori raccontano storie di streghe che volano di notte alla ricerca di cibo e che disdegnano le vesti, di serpi dai capelli lunghi, di demoni scaltri e esigenti, di vecchi tesori nascosti in posti difficili da raggiungere a piedi, e sono tutti ambientati tra la Sicilia (arcipelago delle Eolie) e la Calabria. Si tratta di una vera e propria convivenza (rischiosa) tra quotidiano e fantastico. Basti pensare che ancora oggi il sogno, nella concezione popolare, si configura come una forma di comu-
La copertina
nicazione con l'aldilà. Una delle figure raccontata è quella del “Monacello”, vero e proprio ingannatore, un essere demoniaco camuffato da innocuo bambino vestito di rosso. I contadini raccontavano (come anche il mio bisnonno contadino nelle terre di Stigliano) che nel mentre facevano ritorno a piedi dalla campagna, un bambino vestito da monaco appariva di colpo, saltellante da un albero e l'altro, e offriva a chi gli dava da mangiare una sacca piena d'oro come ricompensa. Questa sacca, però, non appena il “monacello” afferrava il pane, si dissolveva nel nulla. Un'altra figura di questo studio è quella delle serpi con i capelli. Nella cosmologia eoliana lo spirito del defunto predilige l'aspetto animale, assumendo le sembianze di un serpente. E anche in questo caso troviamo grandi somiglianze con l'immaginario folklorico lucano. La studiosa a tal proposito cita Rocco Scotellaro e le parole che egli rivolge al padre defunto nel libro “L'uva puttanella”: «So che questo posto ti piaceva, padre, più che ogni altro, mamma non vuol mai venire sola perché ti incontra vestito da serpente…». Anche nelle isole Eolie esistono le “majare”, le streghe che pure in Lucania abbiamo ben conosciuto. La prima figura di strega eoliana è fondamentalmente legata all'ambito domestico. Scrive la studiosa: «Una donna all'insaputa del ma-
rito è una strega. In casa, di notte si spoglia nuda, si unge con un unguento magico e vola via. Il marito, o il padre, viene a conoscenza del carattere malefico della donna e sostituisce l'unguento; quando lei tenta di volare, precipita nel vuoto, e o si salva e cessa di essere strega, oppure muore». La meta preferita dalle streghe eoliane è la Calabria. Raggiungono i paesi della Calabria rubando delle navi ferme a riva, e le fanno volare in aria di notte, pronunciando queste parole magiche: «Vento e sopravento, portaci a Spartivento». Il tratto distintivo di tutte queste femmine dotate di volatilità «è la bellezza e il mostrarsi nude», ma anche l'attrazione frenetica per la danza, parentesi ri-creativa, incontrollabile condizione di dilatazione vitale, che attraversa il quotidiano (spesso fonte di svariate frustrazioni e impedimenti da parte del maschio della famiglia nei confronti della donna) raggiungendo il fantastico, che in questo caso è rappresentato dalla possessione coreutica-musicale e dallo stato di trance in cui le donne versano. La danza per secoli è stata considerata uno strumento demoniaco, perché dava forma e odore a desideri nascosti, risvegliando i più “bassi” istinti presenti nell'animo umano, e confinando l'individuo in un mondo dove molto spesso virtù e morale non trovavano spazio. La danza permetteva al “corpo segreto” delle streghe eoliane, di rivelare ciò che il “corpo sociale” non ammetteva. Marilena Maffei, membro del Consiglio Direttivo dell'Associazione Italiana per le Scienze Etno-Antropologiche, Socio Fondatore dell'Istituto Italiano di Archeologia e Etnologia Navale, ha raccolto in Italia centromeridionale e nelle isole più di mille racconti di tradizione orale e popolare. Numerose le sue pubblicazioni, tra le quali ricordiamo: “La fantasia, le opere e i giorni. Itinerari antropologici nelle Isole Eolie”(2002), “Timori di popolo e corse di santi. Sul rito dell'Affruntata a Dasà”( 2007).
“Salmi metropolitani” di Brancale
Le dimensioni delle città CENTOCINQUANTA tappe nelle storie e nelle vite di chi abita nella città, tra dimensione personale e corale, tra osservazione e senso di grazia, tra descrizione e invocazione, per provare a cogliere l’attesa per sé e per gli altri e affermare un senso possibile e condiviso di umanità. Può essere descritto così “Salmi metropolitani” (Edizioni del Leone, collana 'Poesia' diretta da Paolo Ruffilli, pp. 178, euro 11) di Michele Brancale. Brancale (nato a Sant'Arcangelo, vive e La copertina lavora a Firenze) in questi suoi sorprendenti Salmi Metropolitani, che portano la postfazione di Antonio Tabucchi, disegna con il suo stile incisivo un originalissimo campionario di figure, di vicende, di atmosfere: un moderno e avvincente romanzo urbano in versi, “un alambicco – scrive Tabucchi – dove ‘il cumulo di detriti del mondo’ si purifica”. Come riappropriarsi della città? Il rischio è di attraversarla perdendo la direzione in cui si va e ogni luogo sembra uguale all’altro. È la città del dopo 11 settembre, ma anche l’area metropolitana, nello specifico quella di Firenze, suggestiva e coinvolgente, cresciuta su radici antiche e specchio di una storia e di una cultura, straordinario contenitorescenario in cui arrancano i nostri giorni. «La piana, la cupola e i tetti rossi/ ed il verde interrotto dai tralicci/ quei cavi che richiamano i binari,/ i contatti sospesi nella cor-
sa»: dall’immagine con cui si apre la visione sulla geografia e la vita comuni, il percorso si snoda lungo le strade di una città che è anche una nave, ormeggiata, ma pronta a ripartire su rotte d’asfalto e di nuvole, saldamente ancorata al vissuto dei suoi cittadini e della voce narrante. Vi sono porte che cantano perché non si sono chiuse quando qualcuno scappava e cercava protezione, c’è la stazione in cui fanno porto l’ancella immigrata e l’avvoltoio notturno, la vigna piantata e fiorita sulle pietre, gli anziani che lasciano la casa per un esodo, il dolore e la ripresa, il disincanto e l’amore ritrovato, un barista santificato nel giorno del giudizio, la ricerca di un rigore che non perde mai il gusto della festa e dell’ironia. Il libro, edito con il contributo della Provincia di Firenze, può, tra l’altro, essere richiesto anche alle principali librerie on line o direttamente alle Edizioni del Leone (Multigraf; info@multigraf.it). Testi di Brancale fanno parte de ‘Il tempo e la sua storia’, Santelli Editore, 1987; nel 1989 in “Collettivo R” (n. 50-51, Firenze) e interventi in “Dialoghi prima dell’alba” (Vallecchi, 2004) e ‘Dal braccio della morte alla lotta per la vita’ (Quaderni di Palazzo Medici 2007). Ha scritto il libro di poesie’ La fontana d’acciaio’ (Polistampa, 2007) e il racconto ‘Soave e invecchiato’ (Polistampa, 2007) e ha partecipato all’antologia ‘Sotto la lente’ (Perrone, 2008). cultura@luedi.it
Cine book social club MATERA - Si svolgerà oggi alle ore 16 presso la Camera di Commercio di Matera, nell'ambito della presentazione del Bilancio Sociale 2008 della fondazione Unipolis, la premiazione di Cine Book Social Club il progetto candidato da Allelammie per il Bando "Le Chiavi del sorriso", unico finanziato in regione. A dicembre 2008 Fondazione Unipolis ha lanciato l'iniziativa Le Chiavi del Sorriso, presentata in modalità di bando nazionale rivolto a tutte le organizzazioni senza scopo di lucro, al fine di sostenere progetti di inclusione sociale per ragazzi in età compresa fra i 12 e i 18 anni. Il bando, aperto dal 16 dicembre 2008 al 13 febbraio 2009, ha riscosso un notevole successo, con 311 progetti presentati da enti proponenti dislocati in tutto il territorio nazionale. A seguito della valutazione di ammissibilità e di una prima valutazione di merito condotte dallo staff della Fondazione, la selezione finale è stata effettuata da una Commissione di Valutazione, riunitasi in data 27 aprile 2009. La dotazione complessiva di 100 mila euro sarà ripartita in contributi di 5 mila euro, uno per regione, erogati ad ognuno dei 20 progetti selezionati. Sono stati ricevuti 5 progetti dalla Basilicata, di cui 5 ammissibili. Cine book Social club, il progetto proposto da Allelammie, ambisce alla diffusione della cultura e dell'integrazione sociale attraverso l'utilizzo del cinema e della letteratura, facendo dialogare i ragazzi attraverso la letteratura e i nuovi media (audiovisivi e internet). L'intenzione è quella di produrre nuove creatività, trasgressioni di codice e libertà di espressione, avvicinando un pubblico sempre più vasto, specie quello giovanile, al piacere della lettura libera da pregiudizi e percorsi obbligati, tramite il piacere della parola letta ad alta voce, della performance letteraria dal vivo e dell'interazione con l'audiovisivo. Il fine ultimo è garantire ai giovani un'importante opportunità di espressione e un'occasione per mostrare le loro capacità. Il progetto, della durata di sei mesi, prevede un percorso in 5 fasi: promozione e coinvolgimento realtà giovanili e enti pubblici e privati; formazione al linguaggio cinematografico (riprese e montaggio); realizzazione video letture e cortometraggi ispirati ai soggetti dei libri (biblioteche, scuole, ecc); montaggio e proiezioni delle riprese in spazi e luoghi giovanili con messa online sulla Web TV; formazione sull'organizzazione di eventi. cultura@luedi.it
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Cultura e Spettacoli 51
Mercoledì 27 maggio 2009
Mercoledì 27 maggio 2009
La festa per i 50 anni del servizio pubblico in Basilicata
Piazza e teatro pieni per la Rai Vecchi documentari, testimonianza di Cappelli e poi musica e risate di ANNA MARIA CALABRESE «La Rai è la Rai». Lo ha detto Pippo Baudo un po’ di tempo fa. Ci piace ripeterlo oggi. Perché la Rai lucana ha compiuto mezzo secolo. Un pezzo dopo l’altro, una voce dopo l’altra. A partire da quel lontano 1959, quando, insieme alla storia del televisore, è cominciata anche quella della Basilicata. Al Teatro Stabile di Potenza, il sipario si alza e il maestro di “Domenica In”, Sandro Comini, dà il via a “spegnere le cinquanta candeline”. Sulla scena compare Luisa Corna, madrina della serata. Il carnet di ospiti è ricco e variegato. Ma prima di ogni cosa c’è da celebrare “lei”, mamma Rai. Ed ecco, parte un video. Scorrono tante immagini, in bianco e nero, che risvegliano i ricordi degli abbonati “storici” a cui, manco a dirlo, è stato riservato un posto in prima fila. Si passa dai problemi di lavoro, ai fatti di costume e società, allo sport. Mario Trufelli intervista i carpentieri, il consiglio comunale fa una delle sue prime sedute, Maria, una ragazza di Rapolla, compie un gesto rivoluzionario per quei tempi e rompe con un passato di oppressione: dice «no» al suo “rapitore” e decide di sposare Antonio, un semplice muratore. E ancora, i primi giornalisti lucani decidono di raccontare il viaggio “più assurdo”: il tragitto Terranova-Potenza, circa 200 km, con un autobus della Sita che ci impiega 8 ore. Cento comuni colpiti dall’antico male, la sepoltura di Carlo Levi ad Aliano, l’intervista al non ancora papa Ratzinger, Berlusconi e Agnelli che fanno visita alla “fabbrica integrata”. Tutto questo e molto altro, per raccontare la storia di una terra “difficile” che ne ha “passate tante”. Mamma Rai non si è persa un passaggio e con i lucani ha instaurato un vero e proprio rapporto d’amore. Luisa Corna dà il via alla serata cantando: «Nessuno, ti giuro nessuno, nemmeno il destino ci può separare, perché questo amore s'illuminerà d'eternità». Mai parole più “azzeccate”. E’ proprio questo l’augurio che fa Alessio Gorla, consigliere di amministrazione della Rai: «Per altri 50 anni ancora, sempre meglio, sempre di più». Insieme a Gorla sono stati premiati Nanni Tamma (per cui ha ritirato la targa il figlio Nicola), prima voce di Radio Rai, lo storico giornalista Mario Trufelli e Dino D’Elia, uno dei primi tecnici Rai. Tanti gli applausi e un’atmosfera che si è fatta sempre più “calda”. Arriva, poi, il momento di Anna Tatangelo che ha coinvolto tutto il pubblico con una toccante “Tu si’ na cosa grande” e il suo nuovo singolo “Rose spezzate” «dedicata a tutte le donne vittime di violenza ». Irrompe, quindi, sul palco Max Giusti, “l’uomo dei pacchi” che “mette in scena” un frizzante mix di gag. Con un appello per i politici lucani: «I futuri eletti dovranno partire dal video che abbiamo visto ad
GLI SCATTI DI MATTIACCI
1
2
3
4
5 6
7 8 9 10 11 12
1)la piazza ; 2)il senatore Colombo; 3)il senatore Belisario con il giornalista Rai Rocco Brancati; 4)Arisa: 5)Anna Tatangelo; 6)Max Giusti: 7 e 8) la platea del teatro Stabile; 9)il questore Romolo Panico; 10)Mario Trufelli e l’assessore regionale Gennaro Straziuso: 11)Gaetano Cappelli con Luisa Corna; 12)i giornalisti Tatiana Lisanti e Oreste Lopomo
inizio serata, che ci racconta la difficile storia della Basilicata. Una terra che ha superato tante difficoltà e che ancora deve vincere tante sfide». Suggestivo anche l’intervento del romanziere potentino, Gaetano Cappelli. «Avevo 5 anni e 4 giorni quando la televisio-
ne è entrata nella mia casa». Scherza sulla sua voce «femminea» e confessa che, nonostante ciò, «un contratto con la Rai l’ho avuto lo stesso: i miei racconti sono stati utilizzati per delle registrazioni. E’ stata una bella esperienza, un buon carburante per una passione nascente».
Immancabile, poi, Arisa. Ha salutato la zia Carmela, «a cui non è stato riservato un posto allo Stabile, ma che comunque è in prima fila davanti il maxi schermo in piazza Mario Pagano». E, dopo aver cantato il tormentone “Sincerità”, ha salutato la platea, con-
fessando di sentire nostalgia «della mamma e del papà». C’è ancora tempo per un’ultima battuta. Luisa Corna scende tra il pubblico e si avvicina ad Emilio Colombo, il politico che ha inaugurato la prima sede Rai a Potenza. «Fu un fatto straordinario – ricorda Colombo. In un atti-
mo ci sentimmo legati al resto del mondo e il resto del mondo si è legato a noi». Si arriva alla fine. Il sipario cala e la madrina della serata conclude cantando “Io non vivo senza te” di Raffaella Carrà. Le candeline sono tutte spente. Auguri mamma Rai.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
52 Idee e Società
L’attore Anthony La Paglia, originario di Bovalino, spiega perché la serie di successo chiude i battenti
“Senza traccia” addio, la Cbs cancella il telefilm di ALESSANDRA MAGLIARO ROMA – «Motivi economici», così all’Ansa Anthony La Paglia, il Jack Malone di Senza Traccia, spiega non senza dispiacere la chiusura del network americano Cbs alla serie poliziesca di grande successo in tutto il mondo, in onda in Italia su Raidue e Steel. «E' una loro prerogativa tagliare un programma, anche se va benissimo come audience», aggiunge La Paglia, australiano di origine italiana (calabrese di Bovalino), ex calciatore ora star dello spettacolo, a Roma per sostenere il Barcellona alla finale di Champions League contro il Manchester United. Su Raidue la serie che racconta di una squadra della Fbi specializzata nella ricerca di persone scomparse, riprenderà a settembre per la sesta stagione. Il telefilm ha chiuso il 19 maggio in America con un record di ascolto e una media di 11 milioni di spettatori. «La Warner Bros che coproduce lo show con Cbs e Paramount, avrebdi MARCO RIZZUTI ROMA - Dalla Svezia con furore. Questo "Uomini che odiano le donne" è, prima di tutto, la dimostrazione che, con un ricco budget e con più tempo a disposizione per girare, si può fare un bel film all'americana. A maggior ragione, se si tratta di un thriller fanta-socio-politico fatto di scene forti e dall'intreccio del giallo classico con risoluzione finale a sorpresa tra pezzi grossi corrotti, neonazisti, violenze fisiche, passi biblici e morti atroci. Quindi non solo codici, demoni e angeli, ma nei cinema c'è anche il primo film tratto dalla trilogia letteraria "Millennium". Distribuito da Bim in 450 copie, "Uomini che odiano le donne" del regista Niels Arden Oplev arriva nelle sale il 29 maggio, in attesa di vedere nella prossima stagione, "La ragazza che giocava con il fuoco" e "La regina dei castelli di carta", attualmente già in fase di post-produzione. Dicevamo, un film al cento per cento scandinavo ma dalle atmosfere made in Usa, come d'altro canto lo sono quelle che si respirano nell'odissea letteraria dalle uova d'oro (10 milioni di copie vendute in tutto il mondo) dell'autore Stieg Larsson, scrittore e giornalista d'inchiesta, scomparso appena cinquantenne, nel 2004 prima della pubblicazione della sua opera, avvenuta l'anno successivo. Il protagonista della pellicola è il giornalista della rivista "Millennium" Mikael Blomkvist (ben interpretato da Michael Nyqvist), chiamato a risolvere il caso di Harriet Vanger, appartenente alla potente dinastia editoriale dei Vanger e scomparsa quarant'anni prima. «Mikael è l'alter ego di Stieg, tenendo presente anche la sua vita reale», conferma il regista arrivato a Roma con il produttore ma, soprattutto, con l'altra figura chiave, una sorprendente Noomi Rapace, che arriva in total black, capelli lungi e molto femminile. L'oppo-
be voluto continuare ma Cbs è stata decisa a chiudere per motivi economici», racconta La Paglia intervistato in un albergo romano. Da quel che si è saputo, costretta a tagliare una delle due serie Warner Bros, la Cbs ha preferito bloccare Senza Traccia per proseguire Cold Case. «Non sono stato sorpreso di questa decisione, negli ultimi sei mesi c'erano stati vari segnali e quando alla fine ne ha cominciato a parlare anche la stampa senza che il network smentisse, ho interpretato questo silenzio Cbs come un assenso», aggiunge l'attore che non nasconde un certo disappunto. Allo stesso tempo, sostiene La Paglia, «la decisione è stata un sollievo, la sensazione dopo 7 anni di poter riprendere in mano la vita senza lavorare 14 ore al giorno». Ex calciatore ora popolare star, Anthony La Paglia, non parla italiano perchè il padre calabrese emigrante in Australia voleva la massima integrazione del figlio e non gli ha mai parlato nella lingua d’origine.
Anthony La Paglia a Roma
Da venerdì nelle sale il film “Uomini che odiano le donne”
Ecco la rivolta dark delle ragazze di Larsson
Jolie, torta al cioccolato antidebolezza
ANCHE i divi mangiano. E Angelina Jolie è stata beccata a divorare una torta al cioccolato sul set del film “Salt” per la regia di Phillip Noyce. Il cast ha infatti festeggiato il compleanno del regista Simon West. La notizia non sarebbe tale se Angelina non fosse dimagrita a vista d'occhio e se la produzione non avesse espresso i suoi timori sull'eccessiva debolezza della star. Una torta le farà sicuramente bene.
«Sono Octomel» Così Gibson sul nuovo bebè
MUSICA
Ligabue manda in delirio gli italiani di Londra di PATRIZIO NISSIRIO
Noomi Rapace nel film
sto del personaggio che interpreta. Nel film Noomi è Lisbeth Salander, un personaggio underdog, una perdente, sottomessa ma che combatte e risorge sempre. Capelli corti, hacker dal drago tatuato sulla schiena e dai molti piercing, androgina eroina, al limite dell'anoressia, fumatrice accanita dal fisico scolpito, frutto di mesi di tai e kick box, simbolo del riscatto femminile, che si materializza con ferocia nelle scene di vendetta. E sarà proprio Lisbeth che arriverà in soccorso di Mikael e risulterà determinante per l'esito conclusivo. «Il messaggio politico che
Stieg ha voluto lasciarci è l'idea che la società contemporanea è violenta con le donne e ha voluto sottolineare che questa è una società patriarcale», sottolinea il regista, che confessa: «Prima di accettare stavo girando un film sui testimoni di Geova e viste le mie esperienze precedenti di cinema drammatico non avevo voglia di fare un thriller. Poi ho letto il libro e l'ho trovato diverso rispetto al resto della letteratura scandinava, molto realistico. Non è solo un giallo ma tratta anche questioni reali. Un film da guardare con gli occhi e con il cuore».
LONDRA – «E' pericoloso che la musica abbia questa sensazione di sfiga su di sè, quasi non conti nulla, quasi sia una cosa scontata; ho paura che diventi un sottofondo. Ma la musica deve invece contare, deve dire la sua»: parola di Luciano Ligabue, all’incontro con i fan all’Istituto di cultura italiano di Londra. E lunedì, davanti a quasi 2.000 spettatori – oltre la metà venuti dall’Italia – ha mostrato al Forum di Kentish Town che la sua musica conta eccome, per tanta gente, ed è capace, sera dopo sera, di infiammare gli animi. «Sento il peso della responsabilità per tutto questo amore - ha detto Luciano ai ragazzi in visibilio – Voglio dire, voi vi siete comprati biglietto, volo, soggiorno. Non è poco, in tempo di crisi. Ecco perchè tento sempre di dare il meglio». Lo show londinese ha mostrato il rocker emilia-
Ligabue
no in ottima forma, un anno dopo il primo concerto londinese al Koko, club poco distante, a Camden. Nel 2008 la nuova band era in rodaggio, ma regalò un’eccellente performance da spazio piccolo. Un anno dopo, nel Forum c'è un caldo umido soffocante, ma la folla – due generazioni dai 40enni ai 18enni – si abbraccia estasiata, suona chitarre immaginarie, accende persino proibitissimi accendini durante Certe notti.
MEL Gibson ha confermato: la fidanzata Oksana Grigorieva è incinta. L'attore lo ha rivelato durante lo show di Jay Leno. «Io e mia moglie - ha spiegato l'attore - non stiamo più insieme da tre anni. Sono cose che succedono, è spiacevole, è triste». Alla domanda sulle voci della gravidanza di Oksana, Gibson ha risposto: «E' vero. Avremo un figlio». E ha aggiunto: «Sarà l'ottavo. Io sono 'Octo-Mel'».
Demi Moore “sdentata” su Twitter
LA STAGIONE TV
Mediaset, Chiambretti promosso con lode MILANO – «Caro Piero, sei il mio nandrolone!». Così il direttore di Italia 1 Luca Tagliaboschi si è rivolto a Piero Chiambretti, a Milano, facendo un bilancio della prima stagione del talk show 'Chiambretti Night' che, con il suo share medio del 13,5% e punte del 18%, contro il 10% dei programmi precedenti in seconda serata, ha fatto di Italia 1 «la terza rete nazionale nell’arco dell’intera giornata». «A parte la parentesi con La7 – gli ha fatto eco Chiambretti - sono sem-
pre stato considerato un uomo Rai e non è che gli uomini Rai, Bonolis a parte, abbiano avuto risultati brillanti in Mediaset, anzi sono sempre stati rimandati al mittente. Anch’io potevo essere rifiutato dal pubblico, quindi considero il mio 'Chiambretti Night' un vero successo». Soprattutto tra i giovani e gli uomini. «Con Mourinho è stata una puntata di svolta che avrebbe inciso sui nostri rapporti con Mediaset – ricorda Chiambretti -. Mi sono preparato come per un esame». Altre puntate a ri-
schio sono state quella della scenata di Maria Sung, che dopo una danza del ventre di una ballerina, ha cercato di portar via suo marito l'arcivescovo cattolico zambiano Emmanuel Milingo o quella in cui Antonio Di Cesco, marito di Moana Pozzi, ha confessato di averla aiutata a morire e l’amica Maurizia Paradiso ha fatto finta di svenire. Già in cantiere una seconda stagione, «ma stavolta – dice Chiambretti – vorrei tener conto della gente che ha ancora un lavoro e alla mattina deve alzarsi presto».
PRIMA il sedere inguainato in mutandoni non proprio sexy, adesso un sorriso sdentato. Dopo lo “scherzetto” del baby marito Kutcher (che aveva messo su internet lo scatto di Demi Moore in mutande), adesso è stata la stessa attrice a caricare su Twitter le sue foto dal dentista con un incisivo mancante. Fatto che dimostra una buona dose d'autoironia in una diva ammirata come Demi. Piero Chiambretti
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
53
Spettacoli e televisione
Mercoledì 27 maggio 2009
Mercoledì 27 maggio 2009
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
È arrivato il momento di pensare con decisione e concretezza alla carriera. In amore non avete rivali.
TORO 21/4 - 20/5
Nel lavoro non potete ottenere tutto in una volta: fissate degli obiettivi prioritari. Rapporto affettivo molto intenso.
GEMELLI 21/5 - 21/6
Nel lavoro le vostre idee innovative piaceranno ad un superiore che vi darà via libera. Un amore nasce sotto una buona stella.
CANCRO 22/6 - 22/7
Fate un progetto di lavoro preciso da attuare con coraggio e rapidità. Poi potrete porvi altri obiettivi. L'amore vi dà la carica.
LEONE 23/7 - 23/8
È arrivato il momento di mettere le carte in tavola con i superiori: rivelare a cosa puntate. Soddisfazioni impreviste nel settore del lavoro.
VERGINE 24/8 - 22/9
Si aprono nuovi orizzonti nei rapporti di lavoro: potrete conquistare una maggiore autonomia. In cuore comincia a battere forte.
ilCruciverba
ilRebus
BILANCIA 23/9 - 22/10
Nel lavoro la situazione è in evoluzione, non conviene prendere iniziative. In amore tutto dipende da quello che volete e da quanto lo volete.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Dovete trovare il modo di farvi avanti con i superiori e chiedere il più possibile. Un amore folgorante.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
I vostri nuovi interessi professionali nascono sotto una buona stella. In amore sapete come ottenere quello che volete.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Fino a che non avrete fatto un progetto di lavoro preciso non vi conviene dare segni di insofferenza. L'amore può molto.
Soluzione _____________________________________
ilSudoku
di Pasquale Grande
Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Dovete dimostrare ai vostri superiori quello che siete capaci di fare quando vi impegnate. Se esagerate il vostro fascino non funziona…
leSoluzioni
PESCI 20/2 - 20/3
REBUS:
AT Torino; velli N, I = Attori novellini
Una felice intuizione vi spinge a farvi avanti con coraggio con i vostri superiori. In amore forse non avete fatto tutto quello che era in vostro potere.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
54 Rubriche
SPORT
PRIMA SERATA
20.45
21.05
TALKSHOW
22.40
TALKSHOW
18.50
QUIZ
23.30
FILM
21.10
FILM
21.10
FILM
Barcellona - Manchester Utd
Alda D’Eusanio
Parla con me
Gerry Scotti
06.45 -AttualitàUnomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 07.35 -RubricaTg Parlamento 08.00 -TelegiornaleTg 1 08.20 -RubricaTg 1 Turbo - di motori 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.30 -TelegiornaleTg 1 Flash 09.35 -Previsioni del tempoLinea verde Meteo verde 10.50 -RubricaAppuntamento al cinema 11.00 -RubricaOcchio alla spesa 11.25 -Previsioni del tempoChe tempo fa 11.30 -TelegiornaleTg 1 12.00 -GiocoLa prova del cuoco 13.30 -TelegiornaleTelegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -RubricaVerdetto Finale 15.10 -RubricaFesta italiana 16.50 -RubricaTg Parlamento 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa 17.15 -AttualitàLa vita in diretta 18.50 -QuizL'Eredità 20.00 -TelegiornaleTelegiornale
06.00 -VideoframmentiScanzonatissima 06.20 -RubricaMedicina 33 06.25 -Real TvItalian Academy 2 06.55 -RubricaQuasi le sette 07.00 -RubricaCartoon Flakes 09.45 -RubricaUn mondo a colori - Files 10.00 -AttualitàTg2punto.it 10.50 -EVENTO Elezioni Europee 2009 11.05 -Talk ShowInsieme sul Due 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg 2 Costume e società 13.55 -RubricaMedicina 33 14.00 -Real TvItalian Academy 2 15.00 -RubricaItalia allo specchio 16.20 -Talk Show Ricomincio da qui 17.30 -EVENTO Elezioni Europee 2009 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.10 -NewsRai Tg Sport 18.30 -Telegiornale Tg 2 19.00 -Miniserie7 Vite arrivano gli Arabi 19.25 -Sit ComPiloti 19.35 -TelefilmSquadra speciale Lipsia
06.00 -AttualitàRai News 24 06.30 -AttualitàIl caffè di Corradino Mineo 07.30 -AttualitàTGR Buongiorno Regione 08.00 -RubricaLa storia siamo noi 09.00 -Messaggi Autogestiti: La destraMPA-Pensionati-Alleanza di centro-Partito Democratico-Forza nuova-Autonomie Liberté Democratie 09.15 -RubricaVerba volant 09.20 -RubricaCominciamo bene 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -Sport92° Giro d'Italia - Ciclismo 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTg 3 14.50 -Sport92° Giro d'Italia - Ciclismo 18.10 -GiocoCose dell'altro Geo 18.15 -RubricaGeo & Geo 18.20 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -TeleromanzoAgrodolce
06.00 -RubricaTg 5 Prima pagina 07.55 -NewsTraffico 07:57 - Previsioni del tempoMeteo 5 07:58 - RubricaBorsa e monete - di finanza 08.00 -Telegiornale Tg 5 Mattina 08.40 -AttualitàMattino Cinque 10.00 -TelegiornaleTg 5 - Ore 10 11.00 -Rubrica Forum 13.00 -Telegiornale Tg 5 13.40 -Previsioni del tempoMeteo 5 13:41 - Soap OperaBeautiful 14.10 -TeleromanzoCentoVetrine 14.45 -Talk ShowUomini e donne 16.15 -Rotocalco Pomeriggio Cinque 18.00 -TelegiornaleTg5 minuti 18.05 -Rotocalco Pomeriggio Cinque 18.50 -QuizChi vuol essere milionario? 20.00 -Telegiornale Tg 5
07.10 -TelefilmQuincy 08.10 -TelefilmHunter 09.00 -TelefilmNash Bridges 10.05 -Soap OperaFebbre d'amore 10.30 -TelefilmUltime dal cielo 11.30 -TelegiornaleTg 4 11:38 - NewsVie d'Italia 11.40 -TelefilmUn detective in corsia 12.25 -TelefilmDistretto di polizia 13.30 -Telegiornale Tg 4 13.55 -Previsioni del tempoMeteo 14.00 -RubricaSessione pomeridiana: il tribunale di Forum 15.45 -TelefilmWolff un poliziotto a Berlino 16.50 -Soap OperaSentieri 17.00 -FilmA spasso con Katherine con Maureen O'Hara, Efrem Zimbalist jr., Dennis Howard - regia di Christopher Leitch (USA) - 1998 18.55 -Telegiornale Tg 4 19.20 -Previsioni del tempoMeteo 19.35 -Soap OperaTempesta d'amore
06.35 -Cartoni 09.00 -Sit ComWilly, il Principe di Bel Air 09.25 -TelefilmXena 10.20 -TelefilmBaywatch 11.15 -TelefilmSupercar 12.15 -RubricaSecondo voi 12.25 -TelegiornaleStudio Aperto 13.00 -NewsStudio Sport 13.35 -GiocoMoto GP quiz 13.40 -CartoniDragon Ball GT 14.05 -CartoniDetective Conan 14.30 -CartoniI Simpson 15.00 -Film TvCamp rock con D. Lovato - regia di Matthew Diamond (USA) - 2008 16.55 -Sit ComHannah Montana 17.30 -CartoniBakugan 17.45 -CartoniGormiti 18.05 -CartoniSpongebob 18.30 -TelegiornaleStudio Aperto 19.00 -NewsStudio Sport 19.30 -CartoniI Simpson 19.50 -Sit ComCamera Café - Ristretto 20.05 -Sit ComCamera Café
06.00 -TelegiornaleTg La 7 07.00 -RubricaOmnibus 09.15 -AttualitàOmnibus Life 10.10 -NewsPunto Tg 10.15 -RubricaDue minuti un libro 10.20 -RubricaMovie Flash 10.25 -TelefilmIl tocco di un angelo 11.25 -RubricaMovie Flash 11.30 -TelefilmMike Hammer 12.30 -Telegiornale Tg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmL'ispettore Tibbs 14.00 -Film A casa per le vacanze con Holly Hunter, Robert Downey jr., Anne Bancroft - regia di Jodie Foster (USA) - 1996 16.00 -RubricaMovie Flash 16.05 -TelefilmRelic Hunter 17.05 -RubricaAtlantide, Storie di uomini e di mondi 19.00 -TelefilmThe district 20.00 -Telegiornale Tg La7
20.30 -Rubrica Rai Sport 20.45 -Sport Champions League Finale - Calcio 23.00 -RubricaUn Mercoledi' da Campioni
20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.05 -Talk Show Ricominciare 22.50 -EVENTO Elezioni Europee 2009 23.30 -Telegiornale Tg 2
20.35 -Soap OperaUn posto al sole 21.05 -EVENTO Elezioni europee 2009. Conferenza stampa 21.50 -EVENTO Elezioni europee 2009. Conferenza stampa 22.35 -TelegiornaleTg3 22.40 -Talk ShowParla con me
20:30 - Tg satirico Striscia la notizia - La voce della supplenza 21.10 -Miniserie L'isola dei segreti 23.30 -Rubrica Matrix
20.30 -TelefilmWalker Texas Ranger 21.10 -Film Nati con la camicia con B. Spencer - regia di Enzo Barboni (Ita) - 1983 23.30 -FilmFull Monty - Squattrinati organizzati
20.30 -GiocoLa ruota della fortuna 21.10 -FilmStep up con J. Dewan - regia di Anne Fletcher (Usa) - 2006 23.20 -FilmKill Bill Volume 2 con U. Thurman - regia di Quentin Tarantino (USA) - 2004
20.30 -Attualità Otto e mezzo 21.10 -Film Irma la dolce con Shirley MacLaine, Jack Lemmon, - regia di Billy Wilder (Usa) 1963
23.40 -TelegiornaleTg 1 23.45 -AttualitàPorta a Porta 02.00 -RubricaSottovoce 02.30 -RubricaArt News 03.05 -VideoframmentiSuperStar 03.35 -FilmSquadra antigangsters 05.00 -Sit ComMax e Tux
23.45 -RubricaLa storia siamo noi 00.45 -Talk ShowXII Round 2089 01.15 -TelegiornaleTg Parlamento 01.25 -RubricaReparto corse 02.15 -RubricaTg 2 Costume e società 02.35 -TelefilmCon il cuore in gola 03.20 -Personaggi
00.00 -TelegiornaleTg 3 Linea notte 00.10 -TelegiornaleTg Regione 01.10 -RubricaGiro Notte 01.40 -RubricaRai Educational 02.40 -RubricaFuori orario 02.45 -AttualitàRai News 24 03.40 -RubricaRiflettendo con...
01.30 -TelegiornaleTg 5 Notte 02.00 -Tg satiricoStriscia la notizia 02.45 -TelefilmThe Guardian 03.40 -TelegiornaleTg 5 Notte 04.15 -TelefilmSquadra emergenza 05.30 -TelegiornaleTg 5 Notte 05.55 -Previsioni del tempoMeteo 5
01.25 -TelegiornaleTG4 - Rassegna stampa 01.50 -MUSICA Music Line '09 02.25 -FilmDieci italiani per un tedesco (via Rossella) 04.05 -TelefilmL.A. Dragnet 04.35 -RubricaPeste e corna e gocce...
01.55 -NewsStudio Sport 02.20 -TelegiornaleStudio Aperto 02.35 -MusicaleTalent 1 Player 03.15 -TelefilmSix Feet Under 04.20 -FilmGrilled con R. Romano - regia di Jason Ensler (USA) - 2006
23.50 -ShowVictor Victoria 01.05 -TelegiornaleTg La7 01.25 -RubricaMovie Flash 01.30 -AttualitàOtto e mezzo 02.10 -TelefilmAlla corte di Aliice 03.10 -RubricaDue minuti un libro 03.15 -AttualitàCNN News
Full Monty Squattrinati organizzati
Step up
Irma la dolce
leTrame
LA 7
ORE 14.00
RETE 4
ORE 17.00
LA 7
ORE 21.10
A CASA PER LE VACANZE
A SPASSO CON KATHERINE
IRMA LA DOLCE
con H. Hunter, R. Downey jr. - regia di Jodie Foster (Usa) - 1996
con M. O'Hara, E. Zimbalist jr. - regia di Christopher Leitch (Usa) - 1998
con S. MacLaine, J. Lemmon, L. Jacobi - regia di Billy Wilder (Usa) - 1963
Ogni anno Claudia torna a casa dei suoi familiari in occasione della Festa del Ringraziamento. Quest'anno la sua situazione non è delle più felici dato che già è divorziata, in più ha perso il lavoro e poi sua figlia si è imbarcata in una relazione poco edificante con un coetaneo. A casa con genitori affettuosi ma soffocanti, fratello simpatico con accompagnatore ambiguo, sorella...
Katherine Eure è una signora di settant'anni benestante e dai gusti raffinati che, dopo aver perduto il suo unico e grande amore nel corso della guerra di Corea, non ha mai voluto sposarsi un'altra volta. Di ritorno dal funerale di un'amica, Katherine prende un taxi per andare a casa e chiede a Mike, il tassista, di portarla al mare. Poi, d'impulso, coinvolge Mike in un viaggio che...
Nestor, ex poliziotto, s'innamora di Irma, una prostituta parigina. Lei ha una cagnetta che ama la birra, occhi piccoli e calze verdi, lui ha un cuore d'oro, ma è anche parecchio ingenuo. Per impedirle di esercitare la professione, Nestor impersona un fantomatico e generosissimo Mister X che sarà così il suo unico cliente. Poi Mister X scompare e Nestor viene accusato del suo omicidio...
ITALIA 1
ORE 21.10
RETE 4
ORE 21.10
STEP UP
NATI CON LA CAMICIA
con C. Tatum, J. Dewan, D. Radcliff - regia di Anne Fletcher (Usa) - 2006
con B. Spencer, T. Hill, B. Dee - regia di E. B. Clucher (Ita) - 1983
Tyler Gage, ragazzo di strada, cerca di entrare nottotempo nella Maryland School of the Arts per un furto. Scoperto, viene condannato a un consistente numero di ore di rieducazione da trascorrere nella medesima scuola, dove incontra Nora, ballerina di danza classica, con la quale nasce un'amicizia. La ragazza sta preparando l'importante saggio finale e coinvolge Tyler...
Doug è uscito di prigione, Rosco è un ventriloquo vagabondo che se ne va in giro sui suoi pattini a rotelle. Per una serie di combinazioni si trovano insieme, incaricati di una missione pericolosissima da parte della Cia. Il loro compito è quello di sgominare un'organizzazione criminale comandata da un pazzo che vorrebbe sovvertire la situazione mondiale...
RETE 4
ORE 23.30
FULL MONTY - SQUATTRINATI ORGANIZZATI con R. Carlyle, T. Wilkinson, M. Addy, P. Barber - regia di Peter Cattaneo (G.B.) - 1997 In barba alle difficoltà e grazie ad una sconfinata determinazione sei sfigati proletari si trovano a preparare un numero di striptease...
I romanissimi Cesaroni tornano a dominare RAI UNO Affari tuoi L' alba separa dalla L'eredita' L' alba separa dalla
ora 20.44 21.34 19.49 22.42
ascolto 6.309 4.883 4.811 4.058
RAI DUE Annozero Tg2-costume e societa' Tg2-medicina 33 Squadra speciale lipsia
21.03 13.34 13.56 19.36
2.728 2.025 1.235 740
RAI TRE 92° giro Un posto al sole L'ultimo samurai 92° giro d'italia:giro
16.31 20.25 21.00 14.55
2.631 2.219 2.110 1.796
CANALE 5 I cesaroni Striscia la notizia Beautiful Cento vetrine
21.38 20.45 13.41 14.12
8.072 7.462 4.394 4.000
ITALIA 1 I simpson Detective conan Dragon ball gt Hulk
14.34 14.09 13.43 21.13
2.533 2.183 2.077 1.948
RETE 4 Il comandante florent Walker texas ranger Sessione pomeridiana Tempesta d'amore
21.18 20.31 14.04 19.44
1.995 1.926 1.627 1.605
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Televisioni 55
Mercoledì 27 maggio 2009
I GIORNALISTI DEL CAVALIERE
INDAGINE ISTAT
Il tribunale dà ragione a Mentana «Deve tornare a condurre Matrix» Mediaset:«Sorprendente, faremo appello»
Disoccupato e di mezza età E’ la nuova vittima della crisi La recessione colpisce tra i 35 e i 54 anni
alle pagine 6 e 7
Anno 8 n.129€ 1.00
a pagina 16
www.ilquotidianodellabasilicata.it
Mercoledì 27 maggio 2009
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466
Produzione sospesa per gli interinali. Oggi incontro a Roma
SUL SUICIDIO DEI MINORI
Sciopero Ergom, Fiat si ferma
QUELLE SOLITUDINI APPARENTEMENTE AFFOLLATE
Martorano: «Inconcepibile». De Filippo: «Convocherò le parti» ESTATE
presidente del tribunale per i minorenni
POLITICA
Romualdo Coviello ci riprova da consigliere a Viggiano
POTENZA - Il leader degli industriali lucani, Attilio Martorano, boccia l'iniziativa dello sciopero alla Ergom che sta bloccando la produzione Sata della Grande Punto nello stabilimento di Melfi. La Fiat si è bloccata ieri mattina e l'azienda torinese ha proclamato una situazione di «senza lavoro», rimandando a casa gli operai. alle pagine 10 e 11
a pagina 19
POTENZA
L’anarchia del cemento armato L’esempio di Macchia romana di Paolo Baffari a pag. 21
LA FESTA RAI Folla in piazza per la musica dei 50 anni
Filmati d’epoca Amarcord di Cappelli musica con Arisa Luisa Corna e Anna Tatangelo Risate con Giusti a pagina 52
Caro affitto per le case Prezzi in rialzo ma a Maratea diminuiscono Poche presenze?
GLI AFFRESCHI INFEDELI DI TUFANO di Maurizio Bolognetti Ho da poco finito di leggere un lungo intervento di Lucio Tufano, pubblicato dal Quotidiano della Basilicata. L'articolo si intitola “La politica delle cento pelli”. Dopo averlo letto avverto la necessità di chiamare Lucio per complimentarmi. Gli dico: “Sei riuscito a tratteggiare con la tua affilata penna la disastrata realtà che viviamo. Le tue parole, la tua analisi del contesto nel quale viviamo noi lucanimi appartengono. Le sento mie.”Lucio mi risponde parlandomi di peste lucana, anzi per essere precisi parla di “peste bubbonica”. segue a pagina 15 alle pagine 8 e 9
DIRITTI E LIBERTA’: ESSERE GAY IN BASILICATA
Omosex e bisex: ecco i ritrovi lucani Tra antichi silenzi e nuove emancipazioni: difficoltà a dichiararsi I dieci centri più caldi : a Matera maggioranza di battuage Arcigay: parlano Aurelio Mancuso e Salvatore Simioli
I suicidi che, con una impressionante iterazione, si sono tragicamente susseguiti negli ultimi giorni sul nostro territorio inquietano - e dovrebbero interrogare - le nostre coscienze di uomini e donne, di cittadini, di persone impegnate nelle istituzioni. Se - accanto a questa terrificante sequenza della settimana appena trascorsa e ad episodi analoghi che si sono verificati, or non è molto tempo, in altre zone della nostra regione - c'è qualcos'altro che mi sconvolge intensamente è il sostanziale assordante silenzio della società civile e delle istituzioni. segue a pagina 15
SPORT Calcio Potenza
Allenamenti disertati BASKET C1
Invicta secondo atto a Siracusa
alle pagine 12 e 13
Senise: il caso Palermo. Dopo avergliele sequestrate gli restituiscono le sciabole, ma lui le spezza
Lettere anonime in caserma: le talpe del maresciallo SENISE -Pasquale Palermo ha 64 anni e quasi 40 li ha passati a dare ordini indossando una divisa. Da qualche settimana è agli arresti domiciliari, accusato di detenzione d’armi ed estorsione. Raccontano che anche quando i carabinieri sono andati a casa per restituirgli alcune armi lui l’abbia presa male. «Ha spezzato in due la sciabola da parata», dicono. a pagina 29
Mai confondere (cara Rai) l'indice d'ascolto con quello di gradimento.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Ricompare Mastella Salutato dai vecchi amici
Il presidio davanti i cancelli Ergom
di PASQUALE ANDRIA
12 Primo piano
Mercoledì 27 maggio 2009
Primo piano 13
Mercoledì 27 maggio 2009
Luoghi d’incontro tra Potenza e Matera
Diritti e libertà
Chi cerca trova
Viaggio nella Lucania a luci rosse Omosessualità ed esibizionismo
Vita da omosex in Basilicata Usi e costumi di chi cerca sesso “omo” Le difficoltà nel dichiararsi gay OMOSESSUALITA’, bisessualità, travestitismo e altre forme di trasgressione sessuale rappresentano un unico tabù per i finti perbenisti lucani. Tendenze non dichiarabili solo a parole, visto che sono davvero tanti quelli che poi finiscono col dare regolarmente sfogo alle proprie pulsioni erotiche in luoghi appartati e fuori mano. Si fa ma non si dice. «Non vuoi mai che mi “sgamano”, sarò giovane ma ho moglie e un figlio». Comincia così il viaggio nella Basilicata a luci rosse, quella che c’è ma non si vede. Quella che conduce in silenzio la faticosa trama di una estenuante doppia vita, sommersa ma pur sempre parallela. Voglia di trasgressione, caccia al partner dello stesso sesso, «se è giovane ed è alle prime esperienze è meglio», ma benvenute anche le coppie bisex, lo scambismo eterosessuale, l’esibizionismo… Una ventina di luoghi che si confermano, attraverso un silenzioso e riservato tam-tam, come i mausolei della trasgressione lucana. Cattedrali del sesso a cielo aperto che aiutano a fuggire dalla depressione, che in questa regione colpisce molte persone. Sedici di questi sono posti per incontri gay, in alcuni si pratica anche lo scambio di coppia. Un paio sono esclusiva di esibizionisti, per la gioia di mariti e mogli, ma anche di giovani voyeur, che possono esibirsi in performance sessuali di tutto rispetto davanti ad un pubblico che se ne guarderebbe bene dal far rumore applaudendo. Alcuni di questi luoghi di ritrovo sono nuovi e altri sono “storici”. Istituzioni che si sono tramandate in gran silenzio. Il tutto mentre le riservate e spesso impenetrabili donne, giovani e sposate, si cercano on-line. E poi diventano “amiche”. Ce n’è per tutti i gusti. Tanti gay non dichiarati Ecco una delle tante facce di questa piccola e ricca regione. Terra dalle forti tradizioni, abitata da gente laboriosa, molto riservata, ma altrettanto curiosa delle cosiddette diversità. Ovviamente di quelle altrui. La Valle d'Aosta del Sud verrebbe da dire, se non fosse per quella mentalità da finto chierichetto che tanti materani e potentini decidono di tramandarsi. «Tieni conto che abbiamo piccoli centri che contano appena 500 abitanti. I diverti-
menti e le cosiddette “vie di fuga” sono praticamente inesistenti e la voglia di trasgredire aumenta. Ma in questi posti è impossibile pensare di vivere apertamente e dignitosamente la propria libertà». A raccontarcelo è Carlo, uomo di 35 anni che abita nel nord della Basilicata, nella zona del Vulture. Lui è gay, ovviamente non dichiarato, e vuole subito chiarire una cosa: «In Basilicata la gente non fa “outing”, perché pensa che la propria condizione sia quella di una diversità da intendere in modo negativo. Non c’è paura di reazioni violente da parte della gente (nel senso fisico del termine, ndr), o di diventare vittima di “spedizioni punitive”, come avviene in certi luoghi delle vicine Campania e Puglia. Questi problemi qui non esistono. La violenza che ti viene fatta è psicologica. Ti isolano e finisci per incontrare troppi ostacoli nella vita sociale. E poi, se ti dichiari fai fare brutta figura un po’ tutta la famiglia. Insomma, la mentalità è delle più bigotte». I dieci centri più “caldi” Nella sola Matera, la cui provincia supera di poco i 200 mila abitanti e si estende su 3 mila e 500 chilometri quadrati, c'è una netta maggioranza di battuage (parchi, parcheggi, pinete e spiagge in cui si consumano passioni tanto fugaci quanto rapide spesso con gente dello stesso sesso) rispetto ai luoghi usati dalle tradizionali coppiette per appartarsi: il Belvedere e la tanto chiacchierata Collinetta. Non è da meno la provincia di Potenza, che in totale conta quasi 390 mila anime distribuite su 6 mila e 500
CHI LI DIFENDE
Due chiacchiere con il presidente Mancuso
La sede dell’Arcigay più vicina è in Campania. Lì si iscrivono i lucani
Il soccorso arriva da Napoli L’Arcigay non è presente in Basilicata. Il Comitato interregionale di riferimento sia per gli uomini sia per le donne gay della Basilicata è quello di Napoli. Si chiama Arcigay Antinoo ed è un'associazione di volontariato nata il 22 ottobre 2005 (Arcigay è attiva nel capoluogo partenopeo da 25 anni). Al suo interno si compone di persone gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e transgender. Si tratta di un’associazione di volontariato, senza finalità di lucro che opera gratuitamente nel campo della tutela dei diritti civili, della prevenzione e del recupero degli emarginati. Come supporto alla comunità omosessuale svolge i seguenti servizi: sportello legale, telefono amico, supporto socio-psicologico, sportello salute. Arcigay Antinoo ha anche organizzato il Gay Pride nazionale di Napoli. Era il 28 giugno 1996. «La Basilicata fa riferimento a noi perché su quel territorio non ci sono associazioni. Non mi risulta che mai qualcuno abbia preso contatti con noi o con il coordinamento nazionale per creare un’associazione in Basilicata - rivela Salvatore Simioli, presidente del coordinamento napoletano -. Noi facciamo già abbastanza fatica a Napoli, nonostante la presenza di altri gruppi che aiutano. Ora stiamo anche supplendo allo scioglimento delle associazioni di Salerno e Caserta. Va anche detto che lucani affiliati ad Arcigay ce ne sono. Alcuni si tesserano nei locali di Napoli e altri in quelli di Bari. La Basilicata sembra una scatola vuota, ma non lo è. Certo è che se qualcuno ci contattasse non ci tireremmo indietro». Per contatti: www.arcigaynapoli.org (sito internet), info@arcigaynapoli.org (email).
chilometri quadrati. Oltre a luoghi all’aperto in cui ci si dà appuntamento per poi appartarsi, ci sono anche un paio di night club e privé (Scanzano Jonico) e qualche sexy shop. Insomma, la “taciturna” Basilicata, quella delle bocche cucite, non si fa mancare nulla. Non è seconda a nessuna regione d’Italia in quanto a voglia di trasgressioni. Cenerentola delle classifiche lo è solo per la mentalità: nessuna associazione, nessun locale, nessun Gay Pride. Niente di niente. I luoghi di incontro, in ordine rigorosamente alfabetico, si trovano a Ferrandina, Grottole, Maratea, Marsicovetere, Matera, Metaponto, Potenza, Rionero, Scanzano e Vaglio Basilicata. Ma non solo. In tanti si incontrano in casa o in posti non quotidianamente “battuti” dalla trasgressio-
«Bisogna diffidare dagli omofobi»
ne. E così sono costrette a fare anche le prostitute e i pochissimi travestiti che fanno la vita. Piaceri e sensi di colpa Il concetto britannico del “car parking sex” è diventato per tanti omosessuali lucani un compromesso di vita. Se questo è accaduto è perché c’è una Basilicata sommersa, segreta, a volte ritenuta fastidiosa, della quale la gente conosce l’esistenza ma non sa dove si trova. Spesso fa finta di non sapere. E’ la Basilicata gay, bisessuale, transessuale, quella invisibile e silenziosa, a volte eccessivamente riservata, quasi svizzera se non fosse che a differenza degli elvetici molti lucani finiscono per rinnegare se stessi. Nel viaggio tra i desideri più reconditi dei lucani si è scoperto che esiste anche una bassissima percentuale di ragazzi che si fanno pagare per avere rapporti “omo”. Un modo per giustificare dinanzi alla propria coscienza ciò che si è fatto. Dopo il piacere, il senso di colpa. E non per il “sex machine”. Ma perché ci si preoccupa di nascondersi. Sempre
e comunque. «I pregiudizi aggiunge Stefano, 19 anni, di Ferrandina - ti colpiscono soprattutto sul lavoro. Dalle mie parti coppie omosessuali non ne ho mai viste, a parte quelle che si vedono in televisione. Se ci sono vivono di nascosto questa situazione. Locali e serate gay friendly non ne esistono. Per trovare qualcosa del genere dobbiamo andare in Puglia, a Bari, o in Campania, a Napoli. Ci conosciamo via internet o nei battuage, che da noi sono abbastanza tranquilli. Chi li frequenta da un po’ si spinge fino a Foggia. Giovani che fanno marchette? Ne ho conosciuti». A ognuno il proprio “giro” Prima di salutarci, Carlo ci spiega come bypassare il problema. Come non sentirsi soli in un mondo abitato: «Devi crearti un gruppo di amici con i quali si condividono piaceri e situazioni. Così, genitori o mogli non rompono». E nei piccoli centri, dove il pettegolezzo è più veloce dei lampi? Ghigna e aggiunge: «Lì non troverai nulla, al massimo il giovane figlio del contadino “incinghialito” per l’ine-
sistenza di opportunità». «L’omosessualità è un fenomeno che viene vissuto tra lo scetticismo generale», conferma Massimo, 24 anni, di Potenza. «Si cerca di non farlo sapere, se no si viene etichettati, giudicati male. C’è qualche zona in cui una coppia gay non suscita scalpore, come Maratea in estate. Di Potenza e Matera è meglio non parlarne. Ci sono omosessuali, transessuali, travestiti, lesbiche, ma si nascondono dai troppi sguardi indiscreti. Il nostro territorio è molto legato alle sue tradizioni, ma anche ai lucani piace divertirsi. Solo che nessuno ha voglia di scontrarsi con i pregiudizi in circolazione. Pregiudizi che non risiedono solo nella mentalità della gente matura o anziana, ma anche nelle nuove generazioni. Sono davvero pochi quelli che non si fanno problemi e vivono la loro sessualità senza nascondere le loro preferenze o eventuali relazioni». Arcigay col cuore lucano Se di tradizioni si parla, la Basilicata la si deve ritenere terra legata ai diritti degli omosessuali. Ricordate padre Marco Bisceglia, prima
«Aggregatevi» VALDOSTANO, classe 1962, Aurelio Mancuso è stato dal 3 febbraio 2002 al 13 maggio 2007 il segretario nazionale dell'Arcigay. Oggi ne è presidente. Ma già verso la fine degli anni '80 era uno degli animatori del movimento dei “Comitati per la pace”. Secondo Wikipedia.it è un politico. Certamente, da giornalista, non è uno che le cose le manda a dire. Con il Quotidiano della Basilicata ha scambiato quattro chiacchiere sulla condizione omosessuale di molti lucani. I gay in Basilicata esistono, cosa ti senti di dire agli omosessuali lucani che sono costretti a non dichiararsi per paura di avere poi problemi nella vita sociale? «Naturalmente in Basilicata i gay e le lesbiche esistono come nel resto d'Italia. Bisogna prendere coraggio, aggregarsi all'inizio in piccoli gruppi, magari di amici, di conoscenti e individuare un percorso semplice con pochi obiettivi su cui lavorare. La gran parte dei comitati Arcigay sono proprio nati nelle piccole e medie realtà, nella cosiddetta vasta provincia italiana, nel profondo nord così come nel profondo sud». Com'è possibile che nel 2009 questa “fetta” d'Italia sia l'unica regione che sul fronte omosessuale appare una scatola vuota? «In Molise esiste un piccolo gruppo di persone Glbt che stanno tentando di aggregarsi, in Basilicata in effetti non si ha notizia di nulla. Non bisogna stupirsi se in alcune regioni è ancora difficile aprire associazioni gay, se guardiamo il panorama italiano ci accorgiamo che lo sviluppo di una rete estesa su quasi tutto il territorio nazionale è un fatto recente, rilevante dal World Pride del 2000 da dove partì un onda lunga ancora presente. Arcigay nel 2002 aggregava ventitré gruppi sociali e culturali e una quarantina di circoli privati ludici, nel 2009 raggiungeremo la quota di 50 comitati provinciali e circa settanta locali ricreativi». Arcigay non ha mai avuto contatti con la realtà lucana? «Da quando sto in Arcigay non mi ricordo alcun contatto o richiesta proveniente dalla Lucania. E' probabile che persone residenti in Basilicata abbiano richiesto informazioni, aiuto, consulenze, ma si tratta di poche unità. Conosco diversi gay e lesbiche provenienti dalla vostra regione, immigrati in altre regioni per ragioni di studio o di lavoro e mi hanno raccontato di una realtà difficile, chiusa, con una cultura ancora legata a visioni del passato». Cosa si può fare per migliorare la situazione in una terra che in fondo ha dato i natali al fondatore di Arcigay, padre Marco Bisceglia? «E' semplice e complicato allo stesso tempo: solo i gay e le lesbiche che vivono in Basilicata possono cambiare la situazione. Prima parlavo dei racconti raccolti tra persone immigrate, è necessario esser sinceri: in tutte le regioni è difficile metter in piedi gruppi omosessuali perché tutta l'Italia è arretrata e ancora diffidente nei confronti dei nostri diritti e della nostra dignità. E' difficile vivere apertamente la propria condizione in tutto il Sud, eppure è proprio in questa area del Paese che Arcigay sta conoscendo il maggior sviluppo. Noi possiamo dare una mano, fornire strumenti di conoscenza, di orientamento, di aggregazione, ma sono i gay e le lesbiche lucane che devono darsi da fare. Proprio in memoria di padre Bisceglia voglio dire: nulla è impossibile, tutto dipende dalla nostra determinazione». tra le anime dei “cattolici del dissenso” e successivamente fondatore di Arcigay, che tra l'altro in questa regione non ha neppure una sede? Nel 1975, quale parroco della chiesa del Sacro Cuore di Lavello, una piccola città nei pressi del capoluogo, Bisceglia sposava coppie gay e le-
sbo. La notizia fu oggetto di un’inchiesta di due giornalisti del settimanale di destra “Il Borghese”, Franco Jappelli e Bartolomeo Baldi, che si finsero gay cattolici e chiesero un matrimonio di coscienza. Don Bisceglia fu sospeso “a divinis”. Da quel giorno i lucani cercarono di
A sinistra un momento del Gay pride a Roma Qui a fianco il parco di Montereale a Potenza
mancabili guardoni. Si raggiunge percorrendo la strada statale 106 in direzione Taranto-Reggio Calabria. Si può svoltare verso il villaggio degli Argonauti, ma bisogna fermarsi prima. Tra il lido degli Argonauti ed il lido Jonathan c'è una piccola pineta. È frequentato da esibizionisti. A Potenza il posto più gettonato è l'area di sosta a destra sul raccordo SicignanoPotenza, un'uscita della A3 SalernoReggio Calabria. Qui convivono scambisti, gay e bisex. Piace molto per la presenza di giovani camionisti. Altro luogo storico di incontri fugaci tra gay è la stazione ferroviaria superiore. In questo caso, vale la regola del maiale non si butta via nulla: nei bagni pubblici, in macchina appartati, nel piazzale della stazione e anche nelle le vie limitrofe. La sera qualcuno frequenta il parco Montereale e qualcuno la zona della caserma Santa Maria, che però risulta un po' pericolosa. Nella zona del Vulture c'è la stazione di Rionero, ma ormai lì non ci si ritrova quasi più nessuno. Affollata, in
particolare d'estate, è la spiaggia di Terzo Cavone a Scanzano Jonico. I gay adorano questo posto, al punto che ogni tanto gli scambisti si sentono sfrattati e si lamentano sonoramente. Ci si arriva dal lungomare del lido andando in direzione del fiume Bradano, che segna il confine tra Puglia e Basilicata. In molti si addentrano nella pineta. Se si arriva dalla 106 Jonica, allora bisogna svoltare tra Marina di Pisticci e Scanzano Jonico nord. Qui oltre alle coppie e ai gay qualcuno dice di aver trovato spesso anche giovani aspiranti prostituti. «Roba da 10 o 20 euro». Alla sera, mai prima delle 21, ci sono altri due posti che funzionano bene per lo scambio di coppia e qualche volta diventano anche terreno di “caccia” gay. Uno si trova a Tito Scalo, tra la stazione e la zona industriale, l'altro a Vaglio Basilicata, sempre in zona stazione. Ovviamente, non c'è da immaginare “ammucchiate” e scene da film porno. Anche i sesso gay viene vissuto con discrezione.
stesse davvero. Fino a quel giorno, grazie alla mentalità che mi ha sempre circondato, mi ero costruito un universo fatto solo di eterosessuali. Avevo paura di essere l’unico gay della Basilicata. E piangevo spesso». Diffidate degli omofobi «Oggi - osserva Antonio guardo intenerito i miei amici che passano il loro tempo a nascondersi, a rinnegare se stessi. Per essere sicuri che nessuno possa mai sospettare niente. Gente che conosco si finge omofoba. In fondo, quale migliore copertura dell'omofobia? Appena diciottenne partecipai ad una festa in una nota discoteca gay in Puglia, dove incontrai quattro miei ex compagni di scuola. Tutti e quattro facevano gruppo e, neppure un anno prima, erano velenosissimi nei confronti dei gay. Ma in discoteca erano abbracciati, persi l’uno tra le braccia dell'altro. Troppa gente che discrimina gli omosessuali, ma poi ci va a letto. Negli ultimi anni ho conosciuto tantissimi ragazzi gay e bisex. A Matera abbiamo formato un piccolo gruppo di amici che si è ritagliato il proprio spazio, senza clamori, in modo discreto, ma senza nascondersi. Non siamo pronti per finire su un giornale, ma non siamo neppure costretti a dover mettere annunci nei bagni pubblici: “cerco un amico a Matera, gay ce ne sono?”». Perché a volte questo è quello che trovi scritto sulle mura di una città in cui gli uomini che si scoprono omo-
sessuali restano accanto alla propria donna per non dover dare spiegazioni. Un vero muro di gomma Si capisce che non è un caso se sui principali portali riservati alla comunità omosessuale italiana (Gay.it e Gayspace.it), gli utenti che si registrano dalla Basilicata sono senza fotografie. «Non è bello uscire allo scoperto. Le foto ce le scambiamo via chat, o con messenger». Mario, un cinquantenne della provincia di Potenza, credeva che la sua storia d'amore avrebbe resistito a qualunque tempesta: «Non è stato così. Dopo aver fatto “outing” e aver lasciato mia moglie, il mio lui mi ha abbandonato. E’ una ferita che brucia ancora. In lui avevo riposto i miei sogni. E invece mi sono ritrovato solo e sputtanato. E questo fa sì che in molti non si avvicinino a me in pubblico. I giovani? Vogliono fare solo sesso in quantità industriale, magari senza protezione. Mica ci pensano alle malattie sessualmente trasmissibili». Antonio, 28 anni, abita nel metapontino, zona sud-est: «Io vivo con molto riserbo la mia omosessualità. Nessuno sa di me, anche se qualcuno sospetta essendo io leggermente effeminato. Ma faccio finta di niente. L’importante è non dirlo pubblicamente. E allora vivi con tranquillità». Forse è vero, ma solo se tranquillità è sinonimo di noia, insoddisfazione, frustrazione e insofferenza. Mali del nostro tempo.
Le storie di chi ha preferito fare outing
dimenticare l’accaduto. Infatti, tanti giovani neppure conoscono questa storia. «Provengo da un piccolo centro, dove essere gay non è per niente facile, ma non mi ritengo sfortunato. Vivo in un Paese in cui l’omosessualità non costituisce un reato, non è punita con la prigione. E al-
lora, cosa me ne frega dei pregiudizi altrui?», ragiona Antonio, 30 anni, di Matera. L’unico gay semi-dichiarato incontrato in questo nostro viaggio. «Ho accettato la mia omosessualità quando ho visto per la prima volta una rivista gay. Non riuscivo a crederci che questo mondo esi-
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
di Enrico Pace
CHI cerca trova. Con l’aiuto delle persone che abbiamo incontrato in questo nostro viaggio nel mondo della trasgressione sessuale, ma anche consultando un attendibile sito internet che promuove gli scambi di coppia e gli incontri omosessuali, siamo riusciti ad aggiornare la lista dei luoghi di incontro della Basilicata. Il primo battuage, in ordine alfabetico, è a Ferrandina. Non è molto frequentato e si trova nel piazzale antistante la stazione ferroviaria sulla strada statale 407 Basentana, in direzione Potenza. Lì si segnala la presenza di gay e bisex. Poi c'è la stazione di Grottole, dove i gay lucani vanno a caccia di camionisti. Dalla Basentana verso Potenza bisogna uscire a Grottole-Salandra. Nel parcheggio della stazione e nei dintorni si possono trovare situazioni adatte allo scambio di coppia. Uno dei posti storici degli omosessuali lucani è la spiaggia Castrocucco di Maratea, che si trova nelle vicinanze dell'uscita autostradale andando in direzione della spiaggia. Altro luogo di incontro per gay e bisex, che esiste da diversi anni, è rappresentato dai bagni pubblici di Marsicovetere. Tre sono i battuage a Matera, due molto datati e uno nuovo. Il primo è denominato Murge e funziona dal tardo pomeriggio in poi. Si trova sulla strada per Laterza ed è frequentato da coppie, singole (che in tanti lamentano di non vedere mai), singoli e anche da gay e bisex. L'altro è il cimitero, un posto tranquillo dalle 19 in poi. La novità è rappresentata da un hotel abbandonato ben nascosto che si trova sulla Basentana, andando in direzione Potenza, dopo un paio di chilometri dallo svincolo di Tricarico. Anche qui la frequentazione è mista: bisessuali, camionisti, gay e qualche coppia. Nella zona del metapontino, ad Argonauti, c'è un altro luogo di incontro molto conosciuto e frequentato sia da singoli sia da coppie, oltre che dagli im-
Mercoledì 27 maggio 2009
NON E’ LA TERRA DI PULCINELLA
SUICIDI STATI D’ANIMO
di ERCOLE TREROTOLA
di ALDO VIVIANO SE prima si poteva parlare di ostinazione, lo “sconto” alla pompa del carburante, con i risvolti di oggi, non può che far pensare alla stoltezza di chi pensa alla Basilicata come la “città di pulcinella”. La “città di pulcinella” non è Napoli ma un luogo immaginario in cui tutto è possibile dire, “tanto non paga nessuno”. Sono lecite finanche quelle tanto note promesse da marinaio che politicanti e parvenu non esitano a immettere sul mercato della politica quando l'occasione lo richiede. Oramai, più che un problema sociale è un tema elettorale. Cosicché, lo sconto per via di legge a favore dei lucani, da legittimo obiettivo politico, da cui desistere di fronte alle insuperabili difficoltà costituzionali, si trasforma nella grande speculazione, protratta oramai da anni e, puntualmente, ad ogni elezione. Sarebbe oltremodo noioso ripetere le ragioni che in alcun modo consentono lo sconto ai lucani sul prezzo del carburante (ndr, Trerotola, Il Quotidiano, 27.1.”09; idem, Il Quotidiano, 8.4.”08), e sarebbe meno noioso, invece, capire come questa fantasiosa, perversa storia fu divulgata alla vigilia delle elezioni politiche del 2008 - tutti ricorderanno ancora i manifesti di Forza Italia“Benzina a metà prezzo” -. Neppure in quella occasione fruttò un incremento elettorale. Poi, di fronte alla “indifferenza” del Parlamento, ci fu detto che era l'Europa a negare ai lucani la riduzione del prezzo del carburante, altra sonora bufala. Venne persino maldestramente esperito il tentativo di premiare, attraverso una riduzione del carburante, quelle regioni in cui il greggio è trasformato - e quindi non la Basilicata che è produttore -; dulcis in fundo, non avendo altro da aggiungere, ci dissero che ogni problema si sarebbe risolto nell'estate del 2009, guarda caso all'indomani delle elezioni provinciali. Verrebbe da dire “povera Destra”. Ma meno male che destra non é. Oggi i giornali sono pieni del trionfo di alcuni parlamentari, i quali, badate bene, non ci dicono che il carburante sarà ridotto alla pompa, ma, udite l'ultima favola, che il Parlamento ha deciso di istituire un fondo per la riduzione del prezzo del carburante. Infondo, la previsione (e non la istituzione) di un fondo di legge nulla costa né presenta limiti di legittimità costituzionale; e, soprattutto, è la strada migliore per consentire agli “amici” di affrontare una ennesima campagna elettorale all'insegna di un successo. Questa volta, tuttavia, le dichiarazioni dei parlamentari del PDL provano a nascondere la promessa, ovviamente maldestra, che in origine recitava <<Benzina e metà prezzo per i Lucani>>. Oggi si parla soltanto di uno sconto, per giunta di soli 8 centesimi (che neppure si avrà). Potete giurarci, cari conterranei, che lo sconto del carburante alla pompa resta una illusione che se tanta delusione è costata agli lettori, tanta carriera ha prodotta a favore di quei politicanti che, in vista delle prossime elezioni regionali del 2010, sapranno ancora cantarvela. Dovrebbe bastare a scuotere la “tranquilla” società lucana, sorniona, persino compiaciuta della propria innocenza. E' noto, del resto, quanto noi lucani siamo “cauti” nel recepire gli eventi che connotano la politica nazionale. Cauti persino nel comprendere che il tanto sbandierato federalismo, da cui taluni illuminati deducono il diritto dei lucani ad un prezzo minore dei derivati dal greggio, altro non è che un ulteriore passo avanti nell'attuazione integrale del regionalismo costituzionale fatto passare per federalismo al solo fine di compiacere gli incauti padani.
A3, IMPEGNI PRECISI di ROSARIO SARUBBI* L’APERTURA al traffico del cosiddetto "ramo B" del nuovo svincolo di Fratte, che collega Salerno all'autostrada A3, è stata l’occasione per il presidente Anas Pietro Ciucci per ribadire l’impegno a portare a termine rapidamente i lavori del secondo macrolotto da Padula-Buonabitacolo a Lauria, che ricadono per circa 10 chilometri anche nel territorio della regione Basilicata. Solo che gli impegni hanno bisogno di verifiche puntuali e di un crono programma specifico da monitorare insieme agli Enti Locali e ai sindacati. Lo stesso presidente della Anas Ciucci continua a ripetere che l`autostrada Salerno-Reggio Calabria sara` completata entro la fine del 2012 o al massimo all’inizio del 2013, ma contemporaneamente continua a mettere le mani avanti parlando di difficoltà oggettive di costruire una infrastruttura sullo stesso percorso della vecchia e soprattutto non chiudendola al traffico. Per la Basilicata e ancor più per le comunità del Lagonegrese è una opera fondamentale e prioritaria e pertanto non si possono consentire slittamenti ulteriori nei tempi di ultimazione dei lavori. Diventa perciò indispensabile fugare preoccupazioni e timori. Siamo inoltre in attesa di conoscere i dettagli del piano esodo estivo contenente la chiusura di quei cantieri che provocano lungo il tratto lucano della A3 non pochi disagi agli automobilisti, come per il resto della autostrada. *segretario regionale del Ps
IL DEGRADO E’ NEL QUALUNQUISMO di TOMMASO MARCANTONIO Preg.mo Signor Direttore, La campagna elettorale si fa sempre più accesa, bellicosa e rovente come il caldo di questi giorni. Quasi il clima meteorologico condivida la temperatura delle elezioni amministrative. Per il 6 e 7 giugno prossimi - giornate che segneranno il nostro futuro vuoi per la città che vogliamo e vuoi per la provincia nonché per il Parlamento Europeo - si affastellano chiacchiere, manifesti che si sovrappongono, motti e messaggi insulsi che si sprecano. Come corollario c'è l'argomento del qualunquista Angelo Luciano Larotonda che domenica scorsa 24 maggio su Il Quotidiano si è voluto cimentare nell'esaltare una “Dittatura del Degrado”. È vero che potrà sembrare un arrembaggio garibaldino (perché 4.000 e non mille, Professor Angelo Luciano Larotonda?) la discesa in campo di tanti candidati aspiranti a gestire un pizzico di “potericchio”. Quasi in attesa di afferrare qualche briciola del lauto desco dei due massimi candidati alla poltrona di Sindaco per la città di Potenza Peppino Molinari e Vito Santarsiero che ora si affrontano in singolar tenzone solo per soffocare e strozzare ulteriormente la vivibilità di questo capoluogo di Regione. Senza alternative. Difatti, le altre candidature - questo è il vero degrado di un prorompente qualunquismo - sono provocazioni distorte senza anima e programmi di movimenti, associazioni, sigle che hanno - escluso qualche idealista - l'unico scopo di colorare i riquadri della propaganda per vivacizzare, intorbidire e fuorviare le scelte. In parte è dittatura del degrado. Molti tra costoro che arricchiscono le liste sono solo un riempitivo, una coreografia melensa per poter dire un giorno “Io c'ero”. Peccato che liste, così come depositate - registrate presso la Commissione Elettorale Distrettuale - siano limitate. Dal qualunquismo si poteva suggerire di inserire la lista degli appiedati, degli studenti ripetenti per consentire di formare una classe per il prossimo anno scolastico, la lista dei sedicenti scarrafoni e quella degli impenitenti scansa fatiche. Non viene rilevato - visto che si ipotizza e si dà per scontato “la Dittatura del Degrado” che a tanto si è pervenuti per la carenza del si “ma chi se ne frega” oppure del “così fan tutti” e meglio la burla dell'ipocrisia. Per dirla tutta, la politica è stata ridotta a colabrodo da quando il nostro premier Berlusconi (anche se larga parte non si riconosce nel lezzo della incoerenza e della contraddizione)
ha sfasciato tutti i residui valori degli ideali di famiglia, di correttezza, di rispetto della giustizia, di negazione della libertà di pensiero attraverso una stampa che, se non stentorea pro imperatore, è tutta di sinistra, che è possibile ogni compromesso con la propria coscienza. Senza distrazioni, per carità, il defunto mons. Don Donato Larotonda - fratello dell'autore dell'intervento su Il Quotdiano - era solito biasimare pressappochismo, vanità e insensatezza. Il degrado è nel qualunquismo della degenerazione senza percepire le situazioni, le motivazioni, le differenze culturali, propositive e di programma. Il confronto tra Vito Santarsiero per la riconferma a Sindaco di Potenza e l'aspirante tra i nani e le ballerine del Centro-destra - Peppino Molinari, non è praticabile. È come voler assimilare due rette parallele a due rette sghembe o una equazione a un sistema. Vito Santarsiero è ingegnere con laurea consegnata a Napoli circa 20 anni or sono ed è abilitato all'esercizio della professione. Il rivale è solo un modesto impiegato che dalla segreteria dell'ex Democrazia Cristiana è stato catapultato come impiegato alla Regione Basilicata. Si è vero che con la Margherita prima, l'Ulivo successivamente è stato designato parlamentare dagli elettori di Potenza e Provincia. Con la sua scelta di mirare a Sindaco, con il supporto del Centro-destra - che non aveva candidati di spessore - ha dichiarato i suoi limiti di politico e amministratore. Pubblicamente nel comizio di apertura delle danze per la campagna elettorale in piazza Mario Pagano a Potenza ha chiarito i motivi di dissenso dal Partito Democratico e ha arringato la platea con un patetico escursus di ammirazione per Silvio che, guarda caso, come per i leghisti, era stato omaggiato di un orologio. E poi, folgorato sulla via di Damasco, ha legato le sue attenzioni a Berlusconi perché accesso tifoso del Milan. Questo è quanto, gentile Angelo Lucano Larotonda. Dei programmi, di come si intende sviluppare la città e promuovere la crescita e lo sviluppo della città di Potenza e dei suoi figli e di quali armi si doterà per le sfide future, nessuna traccia. Mentre sappiamo quello che con impegno dovrà affrontare Santarsiero. Anche se, umilmente ha ammesso degli errori e dei propositi equilibrati ed obiettivi per affrontare le vere esigenze dell'urbe. Per questo ciascuno si impegni affinché ci si liberi dalla dittatura del degrado che sconfina nel qualunquismo.
LA FREQUENZA dei suicidi che la cronaca registra pone interrogativi che puntano oltre la prima emotività della cronaca. E' decisamente doloroso dover constatare il cedimento delle vittime dinanzi ai procurati o gratuiti stati d'animo del momento in cui chi cade si confronta con se stesso e nella solitudine più spietata decide di uscir fuori dell'esistenza per un viaggio finale senza meta e senza futuro. E' la condizione sofferta di tanti messi ai margini di se stessi, collocata dall'attimo fuggente nella dimensione irreale di mente oltre i confini del sano ed equilibrato realismo. Il perché del gesto autoritario ed autolesionista non si potrà mai chiederlo a chi più non c'è, né sarebbe consigliabile fare analisi introspettiche di natura psicalitica, per non invadere il campo minato della psichiatria o della patologia assistita… Forse occorre fermarsi alla base del fenomeno cresciuto fino a diventare caso concreto, crudele nel suo aspetto di impatto con i sentimenti dell'essere. Ogni singolo episodio, a parte la ridondanza dell'età volta al clamore, andrebbe inquadrato non nel foglio clinico soggettivo, quanto piuttosto nell'esame spietato di una società malata che partorisce siffatte anomalie. Non bisogna fare grandi ricerche per scoprire che questa, la società, soffre di un male morale sempre più emergente. Si potrebbe parlare di comunità umana allo sbaraglio, vestita di perbenismo, ovattata di ipocrisia ed egoismo, centrata sul piedistallo di cera, le cui basi crollano alla prima insistenza di sole stagionale. La tanto decantata famiglia, diventata logo di partito politico in gara di finta competizione elettorale, è assente in questo travaglio spirituale dei soggetti deboli, anzi diventa assillo di problematiche irreali, al cui paragone le relazioni subiscono degrado e forse disistima. Il nucleo familiare, sempre più ristretto e restringente, resta impari a sostenere il peso della quotidianità. Nella propria “innocenza assistenziale si richiama ad istituzioni pressoché impreparate a reggere il peso psicologico del cittadino, e questi sempre più fuori di sé, diventato come estraneo in casa, carente di riconoscimenti della dignità creaturale, viene a trovarsi solo con le primarie esigenze dello spirito, al punto tale che gli stessi ricorsi alla medicina ordinaria restano frustranti e degerano in aggravamenti di ansie preoccupanti e futilità evanescenti. Infine il cosiddetto pudore sociale resta un'arma a doppio taglio, in quanto da un lato costituisce la linea maginot della moralità degli atti, dall'altro un'estrema condanna di primo ed ultimo grado.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
14
TUFANO QUELLE SOLITUDINI AFFRESCHI APPARENTEMENTE FEDELI AFFOLLATE MAURIZIO BOLOGNETTI
di PASQUALE ANDRIA*
segue dalla prima
segue dalla prima
Provo un pizzico d'invidia per le doti possedute da Lucio Tufano: le parole sgorgano dalla sua penna e, cristallizzandosi sulla pagina, danno vita ad un affresco, fedele rappresentazione della realtà politica e sociale di una regione e della sua città capoluogo. Come non condividere le parole di Tufano su certo ceto dirigente, praticamente immortale, che ha segnato i destini della Lucania/Basilicata negli ultimi decenni. Lucio scrive: “hanno molto stagioni e rinnovano di volta in volta il pellame, non scompaiono del tutto, bensì godono della facoltà superumana di rinascere, a spese dei lucani o dei potentini che, mai stanchi di votarli, pur parlandone con sufficienza, li tengono custoditi nei ritratti e nelle teche per rispolverarli ad ogni appuntamento politico come fenomeno dal quale non si prescinde per memoria, affetto, amicizia e masochismo. Questi gli aspetti di una mobilità-inamovibile dell'attuale pendolarismo…” E ancora lo stesso Tufano, parlando delle amministrative in quel di Potenza, scrive: “Tornando alle candidature ultime a borgomastro della città, da che cosa deriva questa caparbia incoscienza di andare a cacciarsi nei guai di una città difficile, offesa da decenni dalla disinvolta gestione contabile e amministrativa, alla guida politica e culturale di una città abitata da una massa di sudditi per buona parte opportunisti, per altra atavici clienti, più o meno parenti del potere, per altra, imbambolati e delusi da promesse e ricatti e, ancora indolenti nel non voler capire come il voto sia un titolo di credito, una moneta da non sperperare, ma da usare con cognizione di causa e al limite, da non spendere se chi si propone nelle elezioni non merita? In una città che intanto arruola nelle liste per le comunali 800 candidati…” Sottoscrivo parola per parola le riflessioni di Tufano, ma non mi rassegno, non ancora, non ora, ad una realtà incapace di fornire una vera alternativa. La peste che morde le nostre vite va combattuta per tentare di spianare la strada ad una politica altra che operi per il bene comune. *candidato alle elezioni europee lista Bonino - Pannella circoscrizione meridionale
Al di là di parole di circostanza, non si è registrata una vera e propria presa in carico dell'interrogazione stringente che pongono le tragedie cui, muti, abbiamo assistito. Sarà forse l'afasìa dalla quale si ha difficoltà ad uscire, di cui parla nella sua bellissima riflessione, comparsa su questo giornale, il professor Antonio Califano, sarà lo smarrimento e l'angoscia che ci assalgono, ma certo è che finora non vi è stato un tentativo serio di riflessione e di reazione. Appartengo a un'istituzione che - unico esempio nell'ordinamento giudiziario italiano - si occupa in modo esclusivo di tutela della persona e segnatamente della protezione di soggetti deboli quali sono i minori. Ma tant'è, la fragilità e il disagio sono una connotazione comune - in questo nostro tempo complesso e sempre più disumano - a tutte le stagioni della vita. A questo titolo mi interrogo e mi permetto di estendere l'interrogazione anche ad altre istituzioni oltre che alle coscienze individuali. Cos'è questo cupio dissolvi che seguendo percorsi transgenerazionali, soprattutto di giovanissimi e giovani - attraversa la nostra società e per quanto più da vicino ci riguarda - le contrade della nostra regione ? Non è il segno eclatante di un disagio profondo, di solitudini apparentemente affollate da mille contatti, ma prive di relazioni vere e di comunicazioni vitali ? Non è il prodotto di una completa dispersione della condizione umana dentro un orizzonte privo di senso ? Non è anche l'esito di una competizione spietata cui quotidianamente richiama la nostra società dentro la quale l'insuccesso anche episodico, la mancanza di una gratificazione immediata non si reggono più ? Non sono l'insignificanza terrificante della politica, le chiusure autoreferenziali delle famiglie, una scuola in forte sofferenza, modelli di comportamento mediaticamente veicolati con ridanciana o, a seconda dei casi, aggressiva spensieratezza (ha ragione Califano) a contribuire fortemente alle terribili derive autodistruttive cui assistiamo quasi impassibili ? Ci sarà tuttavia, infine, un livello di responsabilità in cui riflettere su tutto ciò, ci sarà pure un luogo un riferi-
mento in cui tentare un'analisi, una reazione, una strategia, diciamo pure nel quale mettere in campo interventi di prevenzione ? Non voglio immediatamente banalizzare il tema estenuandolo in indicazioni operative, ma mi chiedo, ad esempio, se non sia il caso, finalmente, di investire, con serietà e coerenza nella riqualificazione dei servizi socio-sanitari alla persona, partendo da una coraggiosa ricognizione delle povertà attuali e riconoscendo in questo settore una priorità assoluta. Mi chiedo se i luoghi formali della educazione non debbano, in qualche modo, esaminarsi, se non sia giunto il momento di riprendere quei discorsi di rete (tra famiglia, scuola, territorio, volontariato, parrocchie, associazionismo religioso e laico) che, qualche anno fa, almeno articolavamo e che, invece, ora sembra archiviato. Si dirà che i progetti non mancano, ed è vero. Ma quanti vengono seguiti e monitorati adeguatamente nella fase attuativa e quanti, detto con franchezza, non colgono le questioni e i bisogni essenziali, rischiando di esaurirsi nell'immagine ? A proposito, che fine ha fatto l'Osservatorio regionale sulla condizione minorile ? Riassumiamo - ciascuno per la sua parte - la fatica di vivere in questo nostro tempo, sforziamoci di capire e ricominciamo a darci risposte, senza rassegnarci a vite e morti finora “tragicamente inspiegabili”. *presidente del Tribunale per i Minorenni
DC NON SIGNIFICA DOROTEISMO di LUCIO TUFANO
RIVERBERI A OROLOGERIA CONTRO BERLUSCONI di ANTONIO GALIZIA QUESTO titolo assegnato a questa pagina che sto per scrivere, servendomi di quel bilanciere che notiamo quando entriamo nei palazzi di Giustizia in allegato al proverbiale detto: “la legge è uguale per tutti” vorrei fare una riflessione il più possibile obiettiva, non sulla giustizia che è sempre uguale costituzionalmente, ma su chi l'amministra che spesso e direi, quasi sempre è soggetta all'intenzione di chi la gestisce, a seconda della psicologia, il soggettivismo del pensiero e la compliançe sentimentale dettata dall'umore non sempre integerrimo, autonomo e imparziale come in tanti casi è accaduto e dimostrato. So che quanto ho espresso, sicuramente creerà un certo dissenso in alcuni, ma credo che troverà anche molto assenso in altri, perché quello a cui stiamo assistendo in questo periodo di politica democratica con tante teste “esaltate” che parlano quando non devono e sciorinano idee che definiscono di natura libera e democratica, mentre di democratico proprio non hanno nulla e si ispirano a quelle vedute uniche e squallide che fluiscono dai loro sentimenti deteriori. Credo che da alcuni anni a questa parte, vige un sentimento di terrorismo psicologico, che tende a diventare un atto persecutorio a divinis per distruggere e abolire per sempre ciò che non piace o che non si preferisce, Contro questo modo ineludibile di agire, rimane solo la voglia di adire a quella maniera obiettiva, universale ed incorruttibile che non corrisponde a quella di un magistrato che fa politica e di cui, non si può non pensare che ingerendo su quel grande e responsabile epilogo che si deve concludere non con una chiacchierata, ma con una sentenza processuale partita nel dubbio, amministrata nel dubbio e sentenziata nel dubbio che anche se non fosse vero, non può essere accettato per tale, perché esiste il sospetto dell'interferenza psicologica come volgare soggettivismo conclusivo. Sono quindici anni, all'incirca, che Berlusconi è entrato in politica. Lo ricordano tutti e il suo proposito fu di bloccare l'avanzata dei comunisti che già sentivano il potere nelle loro mani. Con tangentopoli, la giostra fu a loro favore e Di Pietro che così morbosamente parla contro Berlusconi, ci dica come andarono certe case, prima che pubblicamente si spogliasse della toga e diventasse senatore della Repubblica eletto nel covo comunista del Mugello e, mi pare, ministro del lavoro o delle infrastrutture nel breve Governo di D'Alema, proprio lui che con cipiglio sempre più ispido e rabbioso, quasi ispira odio e diffidenza in ogni atto di respiro e ci dica anche che accadde tra lui e quei democristiani ex coraggiosi e potenti, diventati pavidi di paura di essere perseguiti e condannati da delinquenti, come per alcuni, realmente accadde. Era giustizia quella scorribanda di voleri “abbacinati” da un uomo che irresponsabilmente violò il senso dell'umanità? I comunisti furono lì per li per diventare i padroni della non Patria. Il regime sovietico si sarebbe istituito di li a poco. Altri coraggiosi non apparivano su quell'orizzonte tinto di rosso e fu Berlusconi che afferrò il coraggio a due mani e salvo l'Italia dalla dittatura sovietica, quella di cui quei rossi e questi rossi, compresi i
magistrati militanti che tanto scalpore hanno, dal '94 in poi, creato nelle aule dei tribunali e che ancora perdurano con tracotante arroganza. Berlusconi vinse le elezioni il 27 marzo '94 e l'avanzata dell'armata rossa fu bloccata, ma rimase l'ardore della vendetta e quello persiste oggi più che mai. Protagonista sempre Di Pietro, ora affiancato per convenienza dal parolaio instancabile e inconcludente Franceschini.. Da quel 27 marzo '94 cominciarono i guai di Berlusconi, trasformato in un criminale senza concorrenti, anzi no: i concorrenti, ultra criminali ci sono e sono proprio coloro che con parole volgari, attualmente lo criminalizzano e chi sono, se non quei suoi nemici abituali: Di Pietro e Franceschini, dai quali non ho mai sentito uscire una parola di civiltà ma di crudele e meschino impianto accusatorio. Questa la storia e non può essere smentita da chi di volgarità se ne intende e di applicarla è capace. Povero Berlusconi, deve avere una forza d'animo incredibile per sopportare tante indecenze che nascono dalla politica e sono perseguite dall'immaginazione dei magistrati politicizzati. Chissà quanti ce ne sono in Italia di criminali che superano di mille miglia Berlusconi e come mai quei tali magistrati li ignorano? E' incredibile pensare a certi accanimenti collaborati da certe pupille in midriasi, per comprendere più campo visivo, fino a sberciare e inquadrare meglio la vittima. Mi sconsola questo autoritarismo della giustizia, quando approfittando di quei quozienti costituzionali che la rendono automa nelle decisioni e nei fatti. Per rimanere su queste posizioni, si dovrebbe veramente essere certi che coloro che giudicano con disinvoltura e raccapriccio, non siano anche loro, per motivi politici, de criminali. Questo dubbio, comunque, anche se lo si vuol confutare per ipocrita decenza, tocca una percentuale alta di italiani, checché ne dicano le cassandre della sinistra, Intanto Berlusconi non si scoraggia e i preamboli feticisti dei dipietristi e franceschiniani coi loro seguiti, rimarranno ipotesi di sconcerti senza uscita, già nati senza idea. Quando la politica entra anche nei temi di famiglia e trova gusto nella sobillazione e nella istigazione degli imprevedibili rissosi, è una prova di leziosa persecuzione allargata ed allora si vergognino, dai politici alla gente comune, che entrano nei problemi e disgrazie altrui col sadico interesse di svalorizzare e mercanteggiare sulle disgrazie altrui. La Maggioranza è con Berlusconi e i cantori della mala speme avranno di che dolersi nei naufragi che incapperanno. C'è un solo fatto che conta ed è quello di continuare con forza a riepilogare e affrontare con calma, riformando soprattutto questa giustizia fallace, assegnando alla responsabilità dei giudici la punizione esemplare negli sbagli e negli abusi. Solo così, le loro rivendicazioni saranno equiparate a quelle degli altri e le punizioni, quando mancano, e mancano quando vogliono, ho le prove, vadano doppiamente puniti, perché, si servono di un alto Ministero per propri interessi, anche se solo psicologici e creano danno a chi non devono. dott.antoniogalizia@libero.it
ENTI AGRICOLI E INIQUI CONTRIBUTI di FRANCESCO MOLLICA*
Caro direttore, è evidente come gli oneri e i compiti di nuovo assessore regionale privino l'amico Viti della sua abituale e profonda capacità di analisi. Mi ritengo lievemente leso per avere Viti scambiato, con insospettabile permalosità, un discorso ampio e antropologico sull'attuale etnia DC, come il naturale strascico della vecchia polemica sinistrorsa, trita e ritrita, sul c. d. doroteismo. Il titolo originario del mio articolo era ben diverso da quello frapposto da te, come direttore, evidentemente al fine di infervorarne il dibattito. “l'infausta eredità di E. Colombo e il democristianismo che degenera” non è da interpretare come l'intento di smontare una tesi, che non è, obietta giustamente Viti, neppure una teoria, bensì, solo frutto di un suo convin-
cimento da apologeta. Non si è voluto minimamente sostenere un discorso, certamente superfluo, sulla meteora né sull'asteroide, E. Colombo, ma su quanti, avvalendosi della sua traccia, della sua esistenza e anche del suo compiacimento, hanno fruito delle condizioni più feconde per improntare la propria esistenza a un troppo facile destino di potere. Fra l'altro, nel lungo mio articolo non è mai citato il doroteismo. Sarebbe stato troppo facile il parlarne. Eppoi dorotea non è tutta la DC, specie quella degli ultimi anni, né meritano di essere definiti dorotei gli attuali esemplari che, pur avvalendosi di una buona partenza, di tradizionali suffragi, ritengono di fruire, vita natural durante, della medesima spinta, anche cambiando formazione. O anche parlato recentemente di “doroteismo straccione”.
IN SEDE di discussione della nuova legge di riforma degli Enti Agricoli sarà rivista attentamente anche la norma che attiene ai Piani di Classifica di cui alle legge 33/01. Deve essere fatto quanto possibile per tutelare le esigenze degli agricoltori, per evitare loro il pagamento di iniqui contributi che in questo delicato momento graverebbero sulle economie degli stessi. Tali modifiche devono essere fatte anche alla luce di lamentele che pervengono che riguardano la mancata ed in alcuni casi erronea comunicazione da parte dei Consorzi di Bonifica, dei contributi da versare e spettanti agli agricoltori. Dovranno essere analizzate attentamente le direttive per i criteri di scelta e di riparto dei contributi di bonifica derivanti da detti Piani di Classifica, che secondo la legge 33/01, in-
dividuano i beneficiari derivanti dalle opere di bonifica, stabilendo i parametri per la quantificazione dei medesimi determinando l'indice di contributo per ciascun immobile. la commissione, inoltre, verificherà le migliori soluzioni affinché i consorzi di bonifica possano non essere più centri di spesa incontrollabili i cui costi si riversano sugli agricoltori contribuenti. L'impegno sarà anche quello di analizzare i criteri e le modalità attuate dai consorzi di bonifica per le richieste del cosiddetto contributo di bonifica che, a vedere i ricorsi, risulterebbero carenti e lacunosi, gravando di fatto impropriamente sulle tasche degli agricoltori. *presidente della III° Commissione Consiliare Permanente
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
15
Mercoledì 27 maggio 2009
Italia / Mondo
Mercoledì 27 maggio 2009
L’identikit del nuovo “senza lavoro”: uomo, tra i 35 e i 50 anni, con congiunti a carico
I disoccupati della mezza età Dati drammatici nel Rapporto Istat: una famiglia su cinque è in difficoltà FAMIGLIE in difficoltà economiche crescenti; padri che perdono il posto di lavoro fisso e si arrangiano con impieghi part-time o precari; Sud sempre in affanno per occupazione e redditi bassi; stranieri che sfiorano i 3,9 milioni in termini di residenti, con il sorpasso degli arrivi extracomunitari sui comunitari. È la fotografia scattata dall’Istat nel XVII Rapporto annuale sulla situazione del Paese nel 2008. Oltre 400 pagine che, in cinque capitoli, forniscono un quadro dell’economia e della società e delle trasformazioni in atto e finiscono per tracciare anche l’identikit del «nuovo disoccupato», vittima della crisi: un uomo di mezza età, sposato o convivente, spesso con responsabilità familiari. Lo Stato non può «rinunciare ai suoi doveri: proteggere i lavoratori e le famiglie» che rischiano di essere le fasce più colpite, di una recessione che «verosimilmente non si è ancora completamente esplicitata» su occupazione e redditi, ha detto il presidente dell’Istat, Luigi Biggeri, presentando il rapporto alla Camera. «Sostenere soprattutto chi ha responsabilità familiari e aiutare chi, uscendo dal rapporto di lavoro, potrebbe non trovarne un altro, data l’età, è una priorità», ha assicurato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. UN QUINTO FAMIGLIE IN DIFFICOLTA',6,3% STENTA PER FINE MESE. Più di una famiglia italiana su cinque (il 22,2% del totale), in valori assoluti 5,3 milioni, ha difficoltà economiche di vario grado: dal non poter affrontare spese impreviste (è il caso di 2,5 milioni, il 10,4%) al non avere i soldi per comprare cibo e vestiti o sostene-
re le spese mediche (1,3 milioni, il 5,5%). Ma c'è anche chi non ce la fa a pagare neppure l’affitto e le bollette: si tratta di 1,5 milioni di famiglie (il 6,3% del totale) che con «grave difficoltà arrivano a fine mese», denunciando non solo «seri problemi di spesa quotidiana», ma anche «maggiori limitazioni» persino nel riscaldare la casa. Al contrario, in circa 10 milioni, il 41,5% delle famiglie, non presentano disagi economici. A questi, si aggiunge un altro 36,3% (8,8 milioni) che vive in un «relativo benessere». UOMO-ADULTO “NUOVO DISOCCUPATO”, PADRI SEMPRE PIU' PRECARI. Uomo, tra i 35 ed i 54 anni, residente al centro-nord, con un livello di istruzione non superiore alla licenza secondaria, sposato o convivente, ex occupato nell’industria: è il profilo inedito del disoccupato. Un altro «aspetto preoccupante» è la diminuzione del tasso di occupazione dei papà. Tra il 2007 ed il 2008 i padri con un lavoro part-time, a termine o con una collaborazione sono 17 mila in più. Al contrario, quelli con un’occupazione a tempo pieno e con durata indeterminata risultano essere 107 mila in meno (73 mila tra i 35-44 anni). DOPO 13 ANNI, SENZA LAVORO CRESCIUTI PIU' DI OCCUPATI. Per la prima volta dal 1995, la crescita degli occupati nel 2008, che sono aumentati di 183 mila unità rispetto al 2007, è risultata inferiore a quella dei disoccupati, saliti di 186 mila unità sempre rispetto all’anno prima. Lo scorso anno, inoltre, la disoccupazione è tornata a crescere dopo circa dieci anni di diminuzione, coinvolgendo in misura maggiore gli uomini.
Un milione di persone non può pagare l’affitto
Appello di Confindustria alle banche: «Non abbandonate le imprese»
Scontro sulle misure anticrisi Pd: «Il Governo nega la realtà» Fini: «Si apra il confronto anche sul sistema previdenziale» Sacconi: «Stiamo lavorando per sostenere le famiglie» ROMA – Nuovo scontro governoopposizioni sugli effetti della crisi economica: il Pd attacca e punta il dito sull'inefficacia dell’azione dell’Esecutivo, che invece rivendica opportunità e tempestività delle misure messe in campo in questi mesi. Intanto il presidente della Ca-
mera Gianfranco Fini chiede che si apra il confronto sul sistema previdenziale: quello che serve, dice, è «un nuovo patto fra generazioni» in nome della cosiddetta flexsecurity. E che le pensioni possano essere «migliorate» in una «logica di generazione tra padri e figli» è anche quanto pensa il ministro dell’Economia Giulio Tremonti (che rassicura invece sui conti del sistema pensionistico). L’attenzione ieri però è su chi il posto di lavoro lo perde mentre è ancora lontano dall’età della pensione. I dati dell’Istat certificano una difficoltà crescente delle famiglie a arrivare a fine mese e la nascita dei nuovi disoccupati, che sono sempre più uomini di mezza età. Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi non mostra sorpresa e al contrario spiega come l'azione del governo sia stata indirizzata proprio per fare fronte a questa emergenza: «Bisogna sostenere – dice – soprattutto chi ha responsabilità familiari e aiutare chi, uscendo dal rapporto di lavoro, potrebbe non trovarne un al-
tro data l’età. E questa è una delle priorità che ci siamo dati». Anche perchè come dice il leader della Lega Umberto Bossi la crisi economica «durerà ancora per due-tre anni». Il governo ha fatto, assicura comunque anche il ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto, «tutto quello che andava fatto». Una visione, attacca il Pd, che non corrisponde al vero: la situazione è «drammatica», dice Pier Luigi Bersani, e «il presidente del Consiglio – afferma Massimo D’Alema – nega la realtà della crisi e nulla fa per risolverla. Ma credo – aggiunge – che la realtà cominci a farsi strada nella consapevolezza dei cittadini e dei lavoratori». Che la crisi sia profonda e l’azione del governo non all’altezza è anche quanto sostengono l’Udc e l’Italia dei Valori: «Il gioco delle parole senza fatti –dice il deputato dell’Idv Antonio Borghesi – sta venendo fuori. Berlusconi ha palesemente tradito la fiducia dei suoi elettori, ma come ogni gioco scorretto anche il suo è molto vicino all’essere smascherato». Il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, dal canto suo, ha lanciato l’ennesimo appello al mondo creditizio, affinché in tempi difficili di crisi economica, le banche «non lascino sole le imprese». Intervenendo all’assemblea degli industriali scaligeri, «le banche sono un elemento essenziale per l'impresea ma sono aziende che devono aver presente il proprio conto economico: in un momento complicato come questo, con le imprese che soffrono e fanno fatica a incasare i propri crediti, devono fornire ossigeno». Insomma, le banche supportino imprese «sane che hanno difficoltà momentanee. Non lasciatele sole ma permettete loro di sopravvivere fino alla ripresa».
Accordo con le associazioni di consumatori Sollecitata dal ministro
Enel, da ieri conciliazioni on line e gratuite per 30 milioni di utenti DA IERI i clienti Enel di gas ed elettricità, 30 milioni in tutta Italia, possono risolvere le controversie con l’azienda on line e a costo zero. È quanto prevede l’accordo firmato dalla società guidata da Fulvio Conti con le 17 associazioni che fanno parte del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti. L’intesa si inserisce in un quadro di liberalizzazioni, che vede una richiesta di qualità sempre più insistente: come osserva l’Autorità garante dell’energia elettrica e il gas i reclami sono aumentati del 200% in soli due anni, dai 5.800 del 2007 agli oltre 11.000 attesi per il 2009. I consumatori si dicono soddisfatti dell’intesa, ma invitano l’azienda a non fare a meno degli altri canali di contatto con i clienti e soprattutto fanno appello al governo affinché destini più risorse per coprire i costi delle procedure di conciliazione. Gianfilippo Mancini, direttore per la divisione mercato dell’Enel, ha sottolineato come la società sia stata «la prima utility in Europa a mettere in atto una procedura su così vasta scala, estesa anche
ai clienti del mercato libero e che tocca quasi la totalità delle controversie». Chiunque non riceve una risposta al reclamo avanzato entro 30 giorni o la giudica insoddisfacente può attivare la procedura attraverso le associazioni dei consumatori. Inoltre, se passano 40 giorni e non c'è replica, scatta un indennizzo di 20 euro. Con l’intesa, oltre a garantire agli utenti trasparenza e velocità nella soluzione delle controversie, si «evita anche l'intasamento dei tribunali», ha osservato il presidente di Adiconsum Paolo Landi, perché si cerca di chiarire le criticità sul nascere, in via extragiudiziale. Landi ha anche espresso la necessità di dare all’iniziativa «un riconoscimento culturale e politico», «le 100 mila conciliazioni che si sono accumulate in tre anni non state ancora riconosciute dal ministero», ha detto. Anche l’Autorità per l’energia ha avuto un ruolo nella sigla del protocollo: ha stanziato 350 mila euro per la formazione dei conciliatori e ha sostenuto il rafforzamento delle tutele per il cliente.
Latte e carne apertura dell’Ue verso l’Italia APERTURE concrete per una politica alimentare europea di qualità, mentre verranno esaminate dalla Commissione europea le richieste dell’Italia per ottenere un sostegno europeo al latte e alla carne suina: settori in cui i produttori italiani stanno attraversando una grave crisi per la caduta dei prezzi e la contrazione dei consumi. È quanto emerso dal confronto oggi a Bruxelles tra il ministro alle politiche agricole e forestali, Luca Zaia, e la commissaria europea all’agricoltura Mariann Fischer Boel. L'occasione è stato il forum promosso dalla Coldiretti e dallo Studio Ambrosetti su come «l'Europa ha cambiato la spesa degli italiani», ma anche su come equilibrare il rapporto tra i bassi prezzi alla produzione e quelli almeno cinque volti più elevati alla distribuzione. Una prima risposta potrà venire con la pubblicazione a dicembre – ha indicato Fischer Boel – della relazione da lei richiesta sui rapporti e sui prezzi di filiera.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
16 Economia
Serie A. Lo Special One accontenta il presidente Moratti. Per il bomber è più facile
Mourinho prolunga, ora Ibra Finisce la telenovela, la tentazione Real Madrid è tramontata definitivamente MILANO – E' durata pochi giorni la telenovela di Josè Mourinho. La «tentazione» del Real Madrid per ora sembra tramontata, anche se nel calcio vige da sempre il vecchio adagio «mai dire mai». E c'è da stare certi che da qui a giugno 2012 quella tentazione potrebbe riaffacciarsi. Specie se le cose all’Inter non dovessero andare come lo Special One vuole e il club si aspetta; e, soprattutto, se la benedetta Champions non dovesse arrivare, come da anni si aspettano Moratti e i tifosi nerazzurri. A una giornata dalla conclusione di un campionato già vinto, dal quale l’Inter non deve chiedere più nulla, se non vendicarsi domenica contro l’Atalanta di quella che resterà la sconfitta più mortificante di tutta la stagione di serie A, la dirigenza nerazzurra mette un altro punto fermo per il futuro. E il prolungamento del contratto di Mourinho dovrebbe definitivamente fugare i dubbi che ancora permangono su Ibrahimovic, con il quale il tecnico portoghese ha stabilito una sorta di «patto d’acciaio». Lo svedese per restare chiedeva garanzie precise e il fatto che Mourinho abbia ottenuto un anno in più di contratto, rispetto al triennale firmato un anno fa, è un passo importante che dovrebbe mettere la parola fine alle speculazioni riguardanti Ibra. L’Inter parla di «volontà comune», da parte del club e del tecnico, «di proseguire un progetto vincente avviato un anno fa». «Rispondendo alla volontà dell’allenatore – spiega il club - di proseguire nel progetto avviato insieme un anno fa, volontà accolta con piacere dalla società come segnale di attaccamento e
Confermati gli ingaggi di Tiago Motta e Milito
Presentato il libro
Ancelotti punge Mou «Nel 2006 ero al Real»
Josè Mourinho
Massimo Moratti
spirito sempre vincente, F.C. Internazionale rende noto il prolungamento del contratto di Josè Mourinho fino al 30 giugno 2012». Le voci sul Real Madrid avevano irritato il presidente Moratti, che è subito intervenuto per stoppare ogni possibile “tentazione» spagnola da parte di Mourinho, che all’indomani della conquista dello scudetto, aveva detto: «Resto all’Inter al 99,9 per cento». Oggi l’annuncio tanto atteso da parte del popolo nerazzurro un altro anno di contratto, che dunque da tre diventa di quattro anni. Negli ultimi giorni le voci che rimbalzavano dalla Spagna, di un offerta prima annunciata e poi negata da parte del Real Madrid, avevano infastidito non poco Moratti. «Non sono felicissimo di leggere queste cose.
Sto seguendo la vicenda e arriveremo alla fine»m aveva detto. La telenovela si chiude dunque senza rivoluzioni: con Mourinho ancora sulla panchina nerazzurra con la missione di vincere la Champions, un contratto prolungato e un probabile ritocco di ingaggio e senza la clausola rescissoria da 7 milioni di euro. Moratti ne avrebbe fatto volentieri a meno, ma questo gli permetterà di pensare con tranquillità al futuro. Non sono pochi, infatti, i casi da sbrogliare in via Vittorio Emanuele. E se quello di Ibrahimovic dovrebbe a questo punto essere in discesa, c'è Maicon, che ha assicurato di restare “al 100%» ma ha un agente che non perde occasione per evidenziare gli assalti del Real Madrid. Poi c'è una lunga lista di situazioni da risolvere, soprattutto alla voce
Serie A. Il brasiliano contento di misurarsi in Italia
Nasce la Juve di Diego «Sono entusiasta» di TULLIO PARISI TORINO – Forse sarà la Juve di Antonio Conte. Per adesso, è di sicuro la Juve di Diego, il fantasista brasiliano arrivato a Torino con il compito di aumentare il tasso di classe della squadra. Una squadra, quella bianconera, completamente ridisegnata sul piano tattico per fare posto all’ex uomo guida del Werder. «Sono entusiasta della Juventus e orgoglioso di entrare a far parte di un club così prestigioso, che ho sognato fin da bambino», sono le prime parole di Diego dopo la firma del contratto. «Adesso potrò misurarmi con un calcio di altissimo livello, in un campionato difficile e competitivo. Sono convinto che con la Juve riuscirò a raggiungere grandi traguardi», aggiunge, dimostrando intenzioni più che mai volitive. Diego, insomma, sbarca a Torino per vincere e non per fare il comprimario a Inter e Milan in Italia e alle grandi d’Europa. «Il suo acquisto aumenta il potenziale della squadra – afferma con sicurezza il ds bianconero Alessio Secco – e permetterà di sperimentare moduli di gioco diversi». Un compito certo stimolante per il futuro allenatore bianconero, un mister x che presto dovrebbe svelare la propria identità, probabilmente quella di Antonio Con-
Diego, neoacquisto juventino con la maglia del Werder Brema
te, ma anche difficile. Intanto andrà verificata la possibilità di convivenza tra il brasiliano e Del Piero. Poi, si dovrà capire se la Juventus, con i pochi soldi ancora a disposizione (circa 20 milioni, a parte l’eventuale cessione di Trezeguet), privilegerà l’acquisto di un regista (D’Agostino in pole position), oppure quello di un esterno sinistro al posto di «nonno» Nedved, con Hamsik favorito su tutti gli altri. I bianconeri stanno trattando anche Pandev dalla Lazio, ma è una seconda punta e non può fare il gioco di Nedved: al massimo sarà il quarto attaccante se i bianconeri non riu-
sciranno ad arrivare a Quagliarella. L’ipotesi tattica più probabile è il cosiddetto «albero di Natale», con un’unica punta, Amauri, due fantasisti dietro (Diego e Del Piero) e una cerniera di tre centrocampisti di forza, di cui due ci sono, Sissoko e Marchisio, ma il terzo manca e non può essere certo Camoranesi, che ha ben altre caratteristiche. Con il “tesoretto”, la Juve deve però acquistare anche almeno un terzino e un difensore centrale di riserva. Imprese non facili, sebbene Buffon non perda mai l'occasione per ripetere che la squadra va rafforzata di più.
esuberi. C'è Cruz, al quale Moratti vorrebbe rinnovare il contratto in scadenza benchè non rientri nei piani di Mourinho. Oltre a Crespo, disposto a fare la valigia per trovare spazio in vista dei prossimi Mondiali è anche Materazzi, nel mirino del Manchester City. In Premier League, ma al West Ham, potrebbe finire Jimenez, che interessa anche a Parma e Sampdoria. Mentre Vieira, qualora Mourinho non gli desse sufficienti garanzie, tornerebbe in patria al Paris SaintGermain. Solo a fine campionato saranno ufficializzati gli ingaggi di Milito e Thiago Motta, mentre sembra sfumare la firma di Arnautovic, ventenne talentuoso attaccante serbo con passaporto austriaco, che i media olandesi danno prossimo alla firma con il Chelsea.
Serie A. Il presidente Cairo annuncia ricorso
Torino, calci e pugni Ecco le motivazioni della super stangata MILANO – Queste le motivazioni per le sanzioni relative al finale di Torino-Genoa: Squalifica per quattro giornate: - Ogbonna (Torino): «per avere, al termine della gara, sul terreno di giuoco, colpito un calciatore avversario con un violento calcio ad una gamba; infrazione rilevata anche dai collaboratori della Procura federale». Pisano (Torino): «per avere, al termine della gara, sul terreno di giuoco, colpito un calciatore avversario con un violento pugno al petto». Squalifica per tre giornate: Olivera (Genoa): «per avere, al termine della gara, sul terreno di giuoco, tentato ripetutamente di colpire un avversario con violenti pugni, non riuscendo nell’intento in quanto trattenuto a stento da altra persona». Squalifica per due giornate: - Bianchi (Torino): «per avere, al termine della gara, lasciando la panchina ed entrando sul terreno di giuoco, tenuto una condotta aggressiva ed intimidatoria nei confronti di calciatori avversari, ingiuriandoli e spintonandoli». Diana (Torino): «per avere, al termine della gara, lasciando la panchina ed entrando sul terreno di giuoco, tenuto una condotta aggressiva ed intimidatoria nei confronti di calciatori avversari, ingiuriandoli e spintonandoli». Pratali (Torino): «per avere,
Urbano Cairo
al 48' del secondo tempo, entrando senza autorizzazione nel recinto di giuoco, rivolto al Quarto Ufficiale un’espressione ingiuriosa». Abate è stato squalificato per una giornata in quanto espulso per un «fallo grave», Dzemaili e Juric per le ammonizioni che hanno fatto scattare la sospensione essendo già diffidati. Il presidente Cairo commenta: «non mi spiego la squalifica di Bianchi. Hanno scritto che si è alzato dalla panchina ma è sempre rimasto in campo, forse uno scambio di persona, faremo ricorso per lui e per tutti gli altri».
ROMA – Un libro, 26 capitoli, 264 pagine. In due parole: Carlo Ancelotti. «Mi sono divertito. Con questa autobiografia ho raccontato in maniera ironica 30 anni di calcio e non solo» ha spiegato il tecnico del Milan nel corso della presentazione alla stampa della sua fatica letteraria “Preferisco la Coppa”. È ricco di ironia e rivelazioni (come quella della firma al Real nel 2006, per 15 milioni di euro: il Milan si oppose), questo libro i cui proventi della vendita saranno devoluti alla Fondazione Stefano Borgonovo per la lotta contro la Sla, è che il primo e l’ultimo capitolo hanno lo stesso titolo: “Convocato da Abramovich”. L’unica differenza è che si parte con l'italiano (“Gli inizi”) e si chiude con l’inglese (“The end’'). «Ma sono due anni che lo studio» ha spiegato Ancelotti, da molti dato ormai per partente da Milanello con destinazione Londra e la panchina del Chelsea. Nell’autobiografia, però, non si parla del futuro del tecnico di Reggiolo bensì del suo passato. Da calciatore prima, da allenatore poi. Nel raccontare il trasferimento da Trigoria a Milanello c'è spazio anche per il ricordo di quando lo scambiarono «per culattone» nel primo incontro con Adriano Galliani in un residence della capitale. Da allenatore, invece, Ancelotti apre i cassetti della memoria partendo dall’esperienza fatta al fianco di Sacchi come vice della Nazionale azzurra e conclusa con la delusione del Mondiale di Usa '94. Tanti ricordi, aneddoti, scherzi, rospi da inghiottire. Ma anche tanti grandi giocatori allenati: da Zidane (“il più grande»), a Kakà (“il secondo più forte mai allenato»), passando per Del Piero (“leader nato”) e Ronaldo (“unico nel suo genere”). Tanti aneddoti come quello avuto con Florentino Perez nel 2006 in cui «avevo detto sì al Real Madrid firmando un precontratto di tre anni da 15 milioni di euro». Il Milan si oppose e non se ne fece nulla. Le merengue però volevano il migliore, racconta Ancelotti: «The Best, perchè Special One era già occupato. Josè Mourinho l'aveva assegnato a Josè Mourinho». Il portoghese, allenatore dell’Inter, è spesso citato dal rossonero. Come nel capitolo 22, in cui viene nominato in vari modi: «Grande Comunicatore, Colui che sa, Immenso Provocatore, Allenatore Speciale che non deve chiedere mai». Secondo Ancelotti, se Mourinho fosse già stato in Italia nel 2006, avrebbe usato la ormai celebre frase «zero tituli» per il suo Milan.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Sport 41
Mercoledì 27 maggio 2009
Mercoledì 27 maggio 2009
Melfi, incontro tra sindaco e presidente: difficile fargli cambiare idea
Navazio-Maglione: faccia a faccia C'È ATTESA per l'incontro di questo pomeriggio che avverrà presso il palazzo di città, tra Ernesto Navazio e Peppino Maglione. Un incontro cruciale per il destino futuro del Melfi calcio. Il primo cittadino chiederà al Presidente dimissionario di rivedere la sua scelta e gettare le basi per un'altra avventura della squadra cittadina nel calcio professionistico. Per Navazio non esiste Melfi senza Maglione. Impresa tutt'altro che semplice. Maglione ha bisogno di fatti concreti, tangibili, non più aleatori e soprattutto fittizi. D'altronde proprio le promesse mai mantenute e gli accordi non rispettati, anche a livello istituzionale, hanno portato a questo. Maglione da
solo non può e non deve andare avanti. Non si può mettere a rischio il patrimonio personale, faticosamente costruito con anni di lavoro, per passione o amore per i colori gialloverdi. A tutto c'è un limite. Maglione ed i suoi collaboratori, hanno fatto tanto in questi anni. Ora tocca ad altri, o quantomeno è il momento di intervenire, ognuno nelle proprie possibilità, perché il discorso calcio diventi vicenda collettiva, dell'intera comunità. Ieri gli Ultras della curva Sud, hanno fatto sentire la propria voce. Dopo aver incontrato Maglione, hanno avuto un incontro con il Sindaco Navazio, proprio davanti ai suoi uffici comunali. Dare priorità assoluta al Melfi
calcio. Gli ultras non vogliono sentire ragioni. Il Melfi per loro viene prima di ogni altra cosa e lo hanno espressamente fatto capire al Sindaco, pretendendo impegno massimo su questa vicenda. Il tempo stringe. Manca un mese alla scadenza inderogabile dell'iscrizione. Servono soldi che soltanto il primo cittadino, attraverso inviti e riunioni, è in grado di racimolare. Solamente se si troveranno altri imprenditori o sponsorizzazioni concrete, Maglione potrebbe ritornare. Sempre Navazio ha ribadito agli esponenti della Sud ,che il comune come ente non può elargire nessun contributo. Da altre parti, Lecce, Gela, Andria, Barletta, San Benedetto, per citare
Maglione e Navazio
qualche esempio, questo avviene, ma a Melfi non è possibile farlo. Questo asserisce il Sindaco che comunque si è professato ottimista sulla risoluzione della crisi. Navazio ha in mente tante ipotesi per
uscire da quest'incubo. Il problema è che il tempo passa e finora nulla ancora è stato risolto. E' iniziato un countdown davvero tremendo per i tifosi gialloverdi. Emilio Fidanzio
Potenza, avantieri al lavoro in 4, ieri 7. Si va verso un accordo
IN BREVE
Allenamenti disertati
Pavone a Barletta ma non adesso
Postiglione potrebbe pretendere un taglio degli stipendi IL PUGNO di ferro adottato dalla società nei confronti dei tesserati del Potenza non ha colto nel segno o, secondo un’interpretazione contraria, ha colto pienamente. Non tutti gli atleti si sono detti disponibili a continuare l’avventura in rossoblù fino al 30 giugno, lavorando normalmente con sedute di allenamenti regolari come quelle effettuate quando era in corso il campionato. Ricordiamo che il patron Postiglione ha imposto lavoro atletico e tattico allo stadio, nonostante la retrocessione anticipata abbia di fatto chiuso i giochi agonistici per il Potenza. Ebbene, era stato fissato un allenamento lunedì 25 maggio, alle ore 8.30 del mattino, ma a questa seduta si sono presentati soltanto in quattro, ossia Groppioni, Lolaico, Berretti e Nolè. Insomma, i giocatori che risiedono in città: per il resto un bel cumulo di certificati medici e una serie di richieste di permessi alla società. Club che, per la verità, ha inteso sminuire l’importanza del gesto di chi non si è presentato, ribadendo che un caso non è uguale ad un altro. Nell’allenamento di ieri si
è vista qualche presenza in più (erano in 7, con l’aggiunta di Sarno, Nappello e Porcaro), mentre per la giornata di oggi in calendario c’è la consueta doppia seduta del mercoledì, alla quale presumibilmente se ne presenteranno ancora di meno. L’interpretazione della singolare vicenda è duplice: da un lato c’è chi evidenzia la perdita di potere di Postiglione nei confronti del gruppo degli atleti, gran parte dei quali ha il contratto in scadenza; dall’altro il chiaro intento del patron di scendere a patti con i suoi tesserati. Da norme di regolamento, il Potenza può disporre dei suoi stipendiati fino al 30 giugno 2009, assicurando però permessi e giorni di riposo regolari. Oltretutto, non può sindacare davanti alla presentazione di certificati medici, se non con il metodo classico dell’invio di una visita fiscale al domicilio dei tesserati. Fatto sta che il loro obbligo è quello di eseguire le volontà della dirigenza nella maniera più regolamentare possibile, anche nel caso in cui il datore di lavoro decidesse di fissare allenamenti alle 8.30 del lunedì mattina, altri-
menti la società può adottare i provvedimenti più giusti, come la multa o la sospensione dello stipendio. Ma onde evitare di andare a finire davanti al Collegio Arbitrale, è lecito credere che a qualche meta si vorrà arrivare. Come andrà a finire? E’ presumibile che la società intenda scendere anche a patti con gli atleti che potrebbero rinunciare ad allenarsi vedendosi decurtata l’ultima mensilità, per cui nel mese di giugno il Potenza potrebbe anche decidere di sospendere gli allenamenti a fronte di un sensibile risparmio per le casse societarie (siamo intorno ai 50 mila euro) e potrebbe autorizzare i calciatori a tornare a casa in anticipo, dopo la firma delle ricevute liberatorie degli stipendi percepiti. Una soluzione che andrebbe incontro alle esigenze di tutti: della società per l’assolvimento delle prime formalità burocratiche, dei calciatori che potrebbero andare a casa con qualche giorno di anticipo (si dice che c’è già chi ha prenotato le vacanze e “rischia” di doversi venire ad allenare al Viviani anche nella seconda metà del mese di giugno). Alfonso Pecoraro
L’argentino non rientrava più nei piani tecnici
Cantoro rescinde e saluta Per il ds, lunedì è il giorno NELLA TESTA di chi deve fare un’attenta programmazione, il primo tassello è il direttore sportivo. E Postiglione, in tal senso, è stato fin troppo chiaro: «Entro lunedì prossimo ne saprete di più». Un po’ come dire che qualche contatto c’è stato (con Pagni, Mirabelli e Dioniso) e si attende solo la limatura dei dettagli. Poi si potrà pensare al nome dell’allenatore, ma evidentemente ci sono nomi e no- Cantoro mi. Come dire che anche il più ferrato dei direttori po per voler attendere una sportivi potrebbe dare il chiamata da categorie suproprio assenso su quelli periori, costerebbe parecche circolano a Potenza. Ma chio) o quello di Domenicase Postiglione facesse tro- li, non ci sarebbero reticenvare “la tavola già apparec- ze di nessuna specie. Le stesse che hanno porchiata” svelerebbe di fatto una strategia opposta a tato la società a rescindere quella che ha dichiarato, consensualmente il conossia dare responsabilità tratto con Cantoro (legato tecniche a un direttore al Potenza fino al 2011). Il centravanti non sarebbe sportivo. Ma siamo certi che se il entrato nei programmi di patron proponesse a chiun- nessun ds contattato, per que fosse investito della ca- cui Postiglione ha deciso di rica il nome di Capuano liberarlo. (che, oltre a prendersi tema.p.
IL PRESIDENTE del Barletta Francesco Sfrecola ha inteso smentire le voci che circolano sul nome del prossimo direttore sportivo pugliese, Peppino Pavone, ex Foggia e attualmente al Manfredonia. "E´ bene precisare che Pavone lavora a Manfredonia. E’ professionista che stimiamo, ma il cui nome non può essere accostato a quello del Barletta in quanto appunto sotto contratto con altra società".
Si muove il Marcianise IL MARCIANISE potrebbe piazzare i primi due colpi di mercato. Bizzarro sta facendo una corte serrata al laterale mancino Vincenzo Moretti della Cremonese. L’ex Avellino, che quest’anno non ha mai giocato con la Cremonese che lo ha messo in disparte perchè i lombardi non avevano posto nella lista degli over potrebbe vestire la maglia del Real Marcianise. Vicino al ritorno anche Corsale, elemento messosi in luce nella Scafatese in Seconda Divisione e che è in scadenza di contratto coi gialloblù.
Pescara, resta Cuccureddu DOPO la salvezza matematica ottenuta in anticipo, il tecnico del Pescara, Antonello Cuccureddu, ha avuto il rinnovo del contratto anche per la prossima stagione. Gli abruzzesi vogliono costruire una squadra che punti alla serie B.
Seconda Categoria Il presidente Allamprese chiede aiuti per far continuare il calcio
Il Ginestracandida ancora secondo ma il bilancio resta assai positivo DA POCO SI sono conclusi i campionati regionali di calcio. Alcune società tirano le somme di quanto realizzato. E' il caso del Ginestracandida, società di seconda categoria, nata oltre dieci anni fa dalla fusione dei due centri Ripacandida e Ginestra, che per il secondo anno conclusivo ha concluso il campionato al secondo posto, disputando i play-off per la promozione in prima categoria. L'anno scorso ha perso nella partita decisiva a Senise, quest'anno ha disputato un triangolare contro Metanauto e Real Grumentum, in entrambe le partite ha perso, a Piperno per 4 a 2 ed in casa per 4 a 0 contro il R.Grumentum. In entrambe le partite la squadra non ha potuto utilizzare il suo uomo gol, Rubino Loriso assente per motivi sentimentali, mentre per dare il suo apporto è sceso dall'Emilia Romagna dove insegna, il longilineo Tonio Di Pace più attaccato alla squadra rispetto al bomber Loriso. Dell'andamento della squadra in questo campionato sono soddisfatti il presidente giocatore Carlo Allamprese ed il mister Michele Lettieri che in qualche partita ha dato il suo contributo anche come gioca-
tore. Avvicinato, quest'ultimo ha riferito: “La mia squadra ha espresso un ottimo gioco in quasi tutte le partite, ricevendo consensi positivi dalle avversarie. Sulla partita persa in casa contro il R. Grumentum siamo andati in molte occasioni vicini a goal, ma come tutti sappiamo, quando una squadra sbaglia, subisce il gol, questa è la legge del calcio. E poi non si può inventare un attaccante o un difensore in una partita che conta una stagione quando giocatori di peso vengono a mancare per motivi personali. In compenso devo dire che gli undici che sono scesi in campo non hanno demeritato sul piano del gioco, della volontà, e dell'impegno. Il più grande rammarico è quello che giochi bene e vieni sconfitto. Voglio ringraziare ancora una volta i ragazzi che si sono battuti ad armi pari con tutti e dimostratisi soprattutto molto corretti. Ringrazio il presidente Allamprese che con la sua caparbietà e impegno ci ha dato la possibilità di essere qui, due comunità che trascorrono il tempo libero facendo sport e diveertendosi. Un ringraziamento a quei tifosi che tutte le domeniche ci sostenevano,
L’organico del Ginestracandida
anche fuori casa, in particolare ad Antonio e la sua comitiva. Concludo con queste parole: invito tutti quelli che amano lo sport a darci un sostegno non solo morale, ma anche economico per far sì che lo sport in queste due comunità continui e che non si facciano solo critiche distruttive. Invito tutti a darci una mano così anche il prossimo anno vedremo i nostri ragazzi impegnati sul bellissimo campo in erba San Donatello e non abbandonati in un bar davanti un boccale di birra. Mi preme ringraziare anche le due amministrazioni comunali di Ripacandida e Ginestra”. Da ricordare che a dare un aiuto alla squadra c'erano solo tre “stra-
nieri” Gaudioso, Volonnino e Teora, provenienti da Venosa. Ecco il resoconto delle 26 partite disputate nel corrente anno calcistico: 15 vittorie, la più esaltante quella della prima giornata vinta a Castelgrande, la squadra che ha vinto il campionato, per 6-3. Otto pareggi. Le più deludenti quelle in casa contro il San Nicola, G.R. Bella e Atletico Genzano. Tre sconfitte: due contro il calcio Palazzo, la bestia nera per il Ginestracandida in questo campionato e l'altra contro il Rapolla per 3 reti a 1.La squadra ha realizzato 61 reti e subito 36 reti. Di questi 61 gol, ben 45 sono stati realizzati dalla coppia Loriso-Di Pace. Capocannonie-
re è risultato Rubino Loriso, autore di 34 gol personali, vale a dire più di un gol a partita. Altri giocatori andati a segno: Messere 5 gol, Rizzo 3 gol; Annunziata,e Gaudioso, 2 gol a testa; un gol: Volonnino, Pipolo M., Cicchiello ed un autogol. Ecco la rosa della squadra guidata in trasferta dai dirigenti Allamprese, Di Leo e Labriola: Portieri: Giannicola Di Pace e Alessandro Carnevale; Difensori: Pipolo L., Pipolo G., Messere, Di Leo, Pinto,Gaudioso . Centrocampisti: Rizzo, Cicchiello, Pipolo M., Sepe. Attaccanti: Loriso, Di Pace T., Lovino, Annunziata, Teora, Volonnino. Lorenzo Zolfo
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
42 Sport
Totoallenatore: la società è pronta ad esplodere un colpo da novanta
Smaldone: «Solo il Matera» Il massaggiatore-tifoso pronto al decimo anno in biancazzurro Francavilla, è Lazic la prima mossa FRANCAVILLA – La società della F.C Francavilla, si è presa un periodo di pausa, prima di tuffarsi nuovamente con le mani in pasta. Per bocca del direttore generale sinnico, Antonio L’Amico, la società fa sapere che tutto ancora è in stand bay. Se ne riparlerà intorno al dieci di giugno, quando tutti i dirigenti si siederanno intorno ad un tavolo e cominceranno a programmare la prossima stagione. Un progetto, che avrà nel suo interno nuovi imprenditori e magari, qualche dirigente sostituito. Scelte queste che, vanno prese con calma e con molta riflessione. Scelte delicate, diremmo anche fondamentali, per far si che, il sodalizio sinnico non commetta errori. Tutta la dirigenza avrà il compito di eseguire quanto chiesto, senza che il tutto ricada sulle spalle di pochi dirigenti. Così tutti insieme, faranno il punto della situazione, presentato ognuno le proprie idee, sia a livello societario ma anche tecnico. Da decidere innanzitutto, a chi affidare la guida tecnica per il prossimo anno. Se riconfermare o no, per il quarto anno consecutivo, la squadra all’allenatore serbo Ranko Lazic, oppure guardare altrove. E’ chiaro che, Lazic da una parte della dirigenza rossoblu, non è più ben visto.
Un po’ perché forse in questi tre anni ci si aspettava di più da lui, un po’ forse perché il serbo in alcune gare, ha preferito fare delle scelte tecniche che in società non sono piaciute. Però resta il fatto che, con i giocatori con cui ha lavorato, sia giovani che di esperienza, ha sempre tratto il massimo. E poi non bisogna dimenticare che, ha sempre raggiunto la salvezza in anticipo, senza mai rischiare più di tanto. Una cosa è certa, bisogna fare presto. Il valzer delle panchine è già cominciato. E, bisogna starne certi, nel giro di pochissimi giorni molte caselle andranno a riempirsi. Con la conseguenza che i pezzi pregiati del mercato degli allenatori, diventerebbero irraggiungibili. Bisogna far presto anche nello schiarirsi le idee. E presentarsi all’uomo del desiderio con proposte concrete. Poi una volta risolta la questione allenatore, si comincerà a parlare dei giocatori. Sia per quanto riguarda quelli da confermare, sia per i probabili arrivi. Ma questo è un discorso che viene dopo, prima bisogna risolvere in fretta a chi affidare la squadra per la stagione 2009/10. Se non dovesse essere più Lazic, allora tanti complimenti e ringraziamenti a lui, voltando subito pagina. Claudio Sole
«Per me è fondamentale che esista il Matera, a prescindere dalla categoria. Ma in caso di promozione resterei sei giorni sul campo a far festa». Pasquale Smaldone, prima tifoso e poi massaggiatore del Matera, si apre a trecentosessanta gradi dopo una stagione in cui non è mancata qualche sofferenza. «Sì-continua Smaldone- c’è stato un momento in cui qualche cattiva idea c’è stata, ma è subito stata spazzata via». Un anno faticoso, con molti infortuni? «Non più degli altri anni, ma è chiaro che c’erano molti giocatori e quindi c’è stato da lavorare. Devo ammettere, però, che quest’anno, grazie alla professionalità del gruppo, alla fine non c’è stata tanta ansia o super lavoro». Superata, in termini di anzianità col Matera, la cosiddetta crisi del settimo anno. «Direi che è scivolata via bene anche la prova del nove e se la società riterrà opportuna la mia presenza anche l’anno prossimo saremo in doppia cifra. Approfitto per ringraziare, appunto, chi mi permette di vivere questa meravigliosa avventura, visto che mi sento più tifoso che altro. Un rapporto stupendo con la dirigenza, di un altro pianeta». A questo punto Smaldone, quindi, rimane? «Non sono cose unilaterali. Io ci sarò sempre in infermeria e in panchina o sugli spalti. Il Matera è la mia prima fede». E’ vero che non prendi in considerazioni altre società? «Di rosso ho solo gli stop dell’auto e siccome sono vestito spesso d’azzurro, mi creerebbe imbarazzo se si accoppiassero i due colori. Campanilismo e battute a parte, ho un lavoro che non mi permetterebbe di spostarmi più di tanto. Però come potrei conciliare la mia fede sportiva con un’altra squadra? Allora Matera e basta». Un rapporto speciale con la tifoseria e la squadra. Da libro cuore la scena di Naglieri che, nell’ultima giornata di campionato e probabilmente anche della sua permanenza a Matera, ha donato una sciarpa biancazzurra a Smaldone a inizio gara. Smaldone è commosso e gli trema la voce. «Una cosa che non dimenticherò mai. Ho chiesto e ottenuto tre maglie nella mia carriera da tifoso. Quella di Ciccio D’Oriano, di Martinelli e Naglieri. Uomini. Simboli importanti. Certo
Pasquale Smaldone in panchina con Loperfido (foto www.fcmatera.it)
Naglieri è piccolo, ma non è l’età che fa la personalità. Se nasci uomo, resti così per sempre. Naglieri merita il salto di qualità. Un altro anno a Matera lo rovinerebbe ed è esattamente l’opposto di quello che voglio. Affezionarsi a degli atleti per me non è facile e non dipende altro dall’attaccamento alla maglia che dimostrano. Come potrei dimenticare Carlo Montano. Un altro che ha detto e fatto: Matera o nulla. Purtroppo per lui la seconda». Smaldone chiude la sua analisi con una promessa. «Prometto che farò un qualcosa di inatteso se vinciamo il campionato. Lo merita questa città e i sacrifici della società. Posso assicurare che la delusione della piazza non è nulla di fronte a quella della dirigenza». TOTOALLENATOREDirigenza biancazzurra che sta lavorando per ribaltare una stagione poco felice con una programmazione fatta da gente competete e con basi importanti. A cominciare dall’allenatore. Ormai non si parla d’altro nei ritrovi del tifgo bian-
Domenica si gioca la gara d’andata dei play out al Comunale
Genzano, Impagliazzo e Carlino disponibili contro il Sant’Antonio GENZANO DI LUCANIA Conto alla rovescia che ormai ha avuto inizio in casa Sporting Genzano. Mancano quattro giorni per la partita di andata contro il temibile Sant'Antonio Abate ma a Genzano già si respira aria di duello. Mister Bacci ha voluto allentare la forte pressione a cui la squadra è stata sottoposta la scorsa settimana e con un giorno in più per recuperare i giocatori potranno essere più lucidi per domenica. In effetti il rientro sul manto erboso del Comunale era previsto per lunedì pomeriggio ma il tecnico romano ha preferito posticipare di un giorno il rientro. A Genzano non preoccupano più le condizioni di Impagliazzo e Carlino, entrambi acciaccati, ma probabilmente disponibile già per la gara di andata di questi play out. Lo Sporting chiama i suoi tifosi ad affollare gli spalti del Comunale per incitare i propri beniamini e spingerli verso la salvezza. Lo spogliatoio crede molto nel proprio potenziale e mentre la gara si avvicina sempre più, i gioca-
Murano calcia a rete nel derby a Matera
tori sono sempre più convinti di poter battagliare contro i campani. Il quattro a uno subito nel girone di ritorno non è stato accantonato e tutti gli uomini cercheranno il riscatto per dimostrare a tutti che lo Sporting è più vivo che mai. Tra le mura amiche serve soltanto vincere per affrontare la gara di ritorno
in terra campana con più libertà di pensiero, con più tranquillità e con meno pressioni addosso. La formazione che Mister Bacci manderà in campo domenica è ancora un mistero per tutti visto la disponibilità dell'intero spogliatoio a giocare la gara. I dubbi sono tanti perché l'intera rosa ha dimostrato
di essere in piena forma. Bacci continua il suo lavoro cercando di regalare a Genzano, alla società e al presidente Donato Nei, una salvezza che in questo momento sembra davvero un miraggio. Giocare alla pari è l'imperativo categorico in casa Sporting e portare a casa un ottimo risultato servirebbe più al morale che alle vere velleità di passaggio del turno. I logici favoriti per mantenere la categoria restano e resteranno sempre i campani, in virtù della migliore posizione in classifica che in caso di doppio pareggio garantirebbe la permanenza e condannerebbe i lucani alla retrocessione. Conterà tantissimo anche giocare la gara di ritorno con il pubblico amico a sostenere i propri giocatori, senza contare il fatto terreno di gioco che potrebbe influenzare ulteriormente la gara. Lo Sporting Genzano, però, è pronto per questo doppio mach che potrebbe regalare ai tifosi tanta gioia o tanta amarezza vedendo soprattutto la stagione appena trascorsa. Rocco De Rosa
cazzurro. La caccia al nnome è spasmodica. Basta un’indiscrezione per accedere commenti. Il totoallenatore è lo sport che ha preso il posto agli allenamenti ed all’attività agonistica. Le voci che circolano sono sempre le stesse, anche se ci sono aggiunte fantasiose alla lista dei nomi che vengono ormai fatti con estrema facilità. Gente importante per carità, perche Chiricallo, Auteri, Boccolini e Giusto non sono certo delle figure di secondo piano. Ma al vertice di questa società c’è gente che ha idee davvero notevoli e inimmaginabili. Quindi fare previsioni non è certo facile, ma c’è la sensazione che ci sarà il cosiddetto nome eclatante unito ad un programma ambizioso e che scatenerà le fantasie dei tifosi, compreso i più scettici. L’entusiasmo nel calcio basta poco per alimantarlo ed a Matera in particolare dove sotto la cenere apparente dell’ennesima stagione andata male c’è un fuoco che riesploderà al primo segnale eclatante della società. Renato Carpentieri
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
Sport 43
Mercoledì 27 maggio 2009
Mercoledì 27 maggio 2009
Campisano l’uomo decisivo: terzo campionato vinto in quattro anni
Sua Eccellenza il Viggiano Il centro valligiano per la prima volta nel massimo torneo lucano LA CAVALCATA LA GRANDE cavalcata verso d’Eccellenza è epica da raccontare sulla quale mai nessuno ci avrebbe sperato. E’ stata raggiunta con il cuore e con la testa, con la forza d’animo e con la mentalità vincente, con i risultati e con i gol. Dobbiamo andare però dall’inizio alla fine per vedere come è andata. Alla prima giornata di campionato arrivano subito i tre punti contro il Lagopesole. Al secondo turno la squadra di Villani cade contro il Real Tolve. Poi per due settimane di fila si gioca in trasferta dove si raccolgono quattro punti con un pari a Latronico e una vittoria di misura a Montalbano. Alla quinta arriva il Miglionico. Si decide tutto nella ripresa: apre Genovese e impatta Galeota su rigore nel finale. In trasferta si continua a produrre risultati e con una doppietta di Sanchirico viene steso il Pescopagano. La domenica successiva arriva la prima gioia interna ai danni del Real Irsina. Poi si va a Bella e si perde. Il Viggiano dimentica subito la sconfitta e si rifà a domicilio contro l’Atletico Scanzano. Sette giorni dopo a Filiano contro il Vitalba è perfetta parità. Poi arriva il derby contro il Moliterno e la vittoria viene conquistata soltanto nel finale. I valligiani sono sulle ali dell’entusiasmo e trovano altri due successi sbancando Grottole e vincendo contro il Varisius. Il girone di andata viene chiuso al primo posto con un pareggio contro il Borussia Pleiade e con un’altra vittoria contro la Santarcangiolese. La prima di ritorno contro il Lagopesole è una formalità e giunge il successo. La settimana dopo è il Real Tolve l’avversario. Si esce indenni dal San Rocco. In seguito ci sono due gare casalinghe consecutive: vengono battute Latronico e Sporting Montalbano. Dopodichè si gioca in trasferta contro il Miglionico. Un rigore per parte trasformati fanno felici entrambe le squadre. Tra le mura amiche c’è la sfida contro il Pescopagano che viene agevolmente sconfitto. Nella trasferta di Irsina arriva inaspettatamente dopo tredici risultati utili consecutivi il terzo insuccesso stagionale. Dimenticata Irsina c’è il pronto riscatto contro il Bella al quale vengono date tre sberle. A Scanzano viene racimolato un altro pareggio utile per muovere la classifica. Tra le mura amiche arriva l’ennesima vittoria casalinga contro il Vitalba. Si blocca a questo punto la marcia del Viggiano: tre pari contro Moliterno, Grottole e Varisius rischiano di compromettere la volata ai play – off. Però è decisiva ad una giornata dalla fine la rete segnata da Salera contro il Borussia Pleiade che ne permette la partecipazione. All’ultima giornata senza stimoli si perde a Sant’Arcangelo. Nei play – off in semifinale si passa in finale grazie al doppio 00 contro l’Atletico Scanzano. Infine la finale di domenica decisa da Campisano che ha regalato l’Eccellenza. bi.bi.
LA STORIA
Una formazione del Viggiano
La festa a fine gara col Borussia
Il presidente La Neve
Il tecnico Giuseppe Villani
L’ECCELLENZA l’ha regalata ma il merito è di tutta la squadra e della società. Campisano che ha vinto con il Viggiano il suo terzo campionato di Promozione negli ultimi quattro anni (Pisticci e Basilicata Sport Club, le altre due squadre), ha conquistato anche il titolo di capocannoniere in campionato con 21 gol e domenica ha segnato il gol più pesante della sua carriera che ha spalancato le porte della massima serie regionale ad una piccola realtà di circa tremila abitanti che non l’ha mai vista. Se Campisano ha realizzato questi gol lo ribadiamo non è solo merito della sua bravura di attaccante d’area di rigore, ma di tutti i giocatori che hanno giocato per lui e per conquistare risultati tali da essere premiati nella categoria superiore. Oltre a Campisano, in termini di gol ha contribuito anche una vecchia volpe di questi campionati: è Mauro Sanchirico. Non ha segnato tanti gol, ma quelli che ha messo in rete sono stati utili per il risultato finale e in questa stagione è ritornato ai livelli di sempre tenendosi costantemente in una forma fisica smagliante. Poi è giusto citare il centrocampo. Salera, La Neve , Cauzillo e Genovese sulla fascia si sono ben disimpegnati. Piscopia, Marsicovetere, Cicchelli e Marchese hanno dato linfa alla zona nevralgica con qualità e quantità. Infine la difesa. Partiamo dal portiere. Donato Laurita è diventato ormai una colonna portante della squadra. Da quando il Viggiano è in Promozione lui ha sempre difeso i pali biancazzurri e ne è stato fermamente orgoglioso di proteggerli ogni domenica. E’ una garanzia in porta e non per niente risulta come da qualche anno in questa parte il migliore della cadetteria. Passiamo ai di-
Il bomber Campisano
fensori. Casella è stata una felice sorpresa, Sabia e Racina delle ottime conferme e Stefani si è rivelato redditizio ed efficace sia quando serviva sulla corsia di sinistra che come centrale. Anche gli altri che hanno avuto meno spazio come il secondo portiere Nigro, Siniscalchi, Gargaro, Robortella e Pandolfo è giusto ringraziare per quella poca ma significativa collaborazione che hanno garantito per tutto il campionato. Dai giocatori si passa ad una figura che ha compiuto dello straordinario in questi due anni. Parliamo di Peppe Villani che era sconosciuto a tutti come allenatore e sul quale nessuno avrebbe mai potuto scommetterci. In molti ne erano scettici. Ma con i fatti ha dimo-
strato di che pasta è fatto. Dopo la partita contro il Borussia Pleiade queste sono state le sue parole: “Abbiamo battuto una grandissima squadra allenata da un grandissimo allenatore. Loro erano avvantaggiati dal fatto che c’erano più sostenitori in tribuna ed erano abituati al gran caldo che ha condizionato molto la partita. – spiega Villani. Non era facile vincere, però noi ci credevamo sin dalle prime battute di gioco e il risultato finale ci rende merito ai sacrifici profusi.” Sull’andamento della gara il tecnico potentino allarga il discorso sull’intera squadra: “E’ una vittoria che va dedicata alla squadra e alla società che ci ha sempre seguiti e non ci ha mai fatto mancare il proprio appor-
IL CAMMINO DELLA STAGIONE LAGOPESOLE-VIGGIANO 0-2 VIGGIANO-REAL TOLVE 0-1 LATRONICO-VIGGIANO 0-0 MONTALBANO-VIGGIANO 0-1 VIGGIANO-MIGLIONICO 0-0 PESCOPAGANO-VIGGIANO 1-2 VIGGIANO-R.IRSINA 1-0 BELLA-VIGGIANO 1-0 VIGGIANO-A.SCANZANO 1-0 VITALBA-VIGGIANO 2-2 VIGGIANO-MOLITERNO 2-1 GROTTOLE-VIGGIANO 0-2 VIGGIANO-VARISIUS 1-0 BORUSSIA-VIGGIANO 1-1 VIGGIANO-SANTARCANGIOLESE 1-0 RITORNO VIGGIANO-LAGOPESOLE 3-0 REAL TOLVE-VIGGIANO 0-0 VIGGIANO-LATRONICO 4-0 VIGGIANO-S. MONTALBANO 2-1 MIGLIONICO-VIGGIANO 1-1 VIGGIANO-PESCOPAGANO 4-1 REAL IRSINA-VIGGIANO 3-1 VIGGIANO-BELLA 3-0 SCANZANO-VIGGIANO 1-1 VIGGIANO-VITALBA 4-0 MOLITERNO-VIGGIANO 0-0 VIGGIANO-GROTTOLE 0-0 VARISIUS-VIGGIANO 1-1 VIGGIANO-BORUSSIA 1-0 SANTARCANGIOLESE-VIGGIANO 2-1 PLAY OFF A. SCANZANO-VIGGIANO 0-0 VIGGIANO-A. SCANZANO 0-0 VIGGIANO-BORUSSIA 1-0
to. – continua Villani – Se abbiamo vinto il plauso non va dato soltanto al singolo, ma all’intero collettivo e di questo ne sono contento.” Da un allenatore pragmatico si passa ad una dirigenza programmatrice. E’ anche grazie al gruppo dirigente che da dietro le quinte ha influito indirettamente sulla vittoria dei play – off che sono serviti per il passaggio in Eccellenza. Le parole vanno spese per i dirigenti Di Fuccio, Pizzo, Ierardi, Nigro e per il presidente Roberto La Neve , che ha sempre difeso la squadra dalle critiche e che ha cercato soltanto di tranquillizzare l’intero ambiente nei momenti di difficoltà. Il patron del Viggiano lo abbiamo ascoltato subito dopo Villani e lo abbiamo trovato in fase di conversazione telefonica per l’intervista estremamente felice. “Dobbiamo ringraziare i molti tifosi giunti a Pisticci che con il pullman e alcuni con le loro auto ci hanno dato un grosso sostegno per vincere la partita. – commenta La Neve – Così come è giusto tributare un plauso alla gente di Viggiano che ci ha accolti festosi esprimendoci le loro più sincere gratitudini.” Sulla squadra il numero uno biancazzurro cocnlude con i ringraziamenti per tutti i componenti della squadra. “E’ doveroso congratularmi con i giocatori e con l’allenatore che da due anni sta portando avanti un bel progetto e con il quale ci siamo tolti molte soddisfazioni. – poi La Neve prosegue – Oltre alla squadra questa vittoria è anche merito della società che si è mossa bene nel mercato e che nel mercato di dicembre ha ritenuto opportuno non prendere giocatori perché eravamo consapevoli di avere un gruppo ben consolidato.” Biagio Bianculli sport@luedi.it
LA POLISPORTIVA Viggiano nasce nel 1998. La squadra fu inizialmente costruita soltanto per dare spazio ai giocatori del paese che non avevano magari possibilità altrove. Però nel 2002 da quando Roberto La Neve ha rilevato la società tutto è cambiato. Al primo anno della sua presidenza si gioco un campionato tranquillo e senza grandi ambizioni di classifica. Nella stagione successiva però l’obiettivo è di salire di categoria. Si lotta fino all’ultima giornata contro il Serafica Calvello e il Viggiano deve accontentarsi degli spareggi promozione. La società biancazzurra nonostante non sia riuscita a salire direttamente ottiene il ripescaggio in Prima Categoria. Alla prima volta in assoluto nella categoria superiore arriva un gratificante nono posto con 35 punti. Poi al secondo anno di Prima Categoria si decide nuovamente di vincere il campionato. Il Viggiano deve però fare i conti con Policoro 2000 e il Carlo Abbatino e alla fine giunge terzo in classifica. L’anno dopo arriva un altro ripescaggio. La squadra valligiana entra storicamente in Promozione. In panchina viene confermato Esposito che aveva guidato la squadra già nei due anni di Prima Categoria giocati. Nel 2006 – 07 la stagione non è per niente facile. Ci sono vari avvicendamenti in panchina. Da Esposito si passa a Briamonte per finire con la coppia Rocco – Allemma e la salvezza viene raggiunta tramite i play – out contro il San Nicola. Al secondo campionato in cadetteria arriva l’emergente Villani. Sono subito play – off e il Viggiano si classifica quarto con due giornate di anticipo, ma in semifinale si esce per un doppio contro il Policoro. Quest’anno i play – off vengono centrati nuovamente ad una giornata dalla fine e al terzo posto in classifica contro il Borussia Pleiade, squadra che è stata prontamente battuta domenica a Pisticci dal bomber tascabile delle promozioni qual è Campisano, che su quel campo l’anno scorso si allenava settimanalmente e dove conquistò anche lì l’Eccellenza. bi.bi.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
44 Sport