Brevi dal mondo
Papa: «Non so perché Dio abbia scelto me»
«ANCORA ho difficoltà di capire come il Signore poteva pensare a me, destinare me proprio a questo ministero, ma lo ho accettato dalle sue mani, anche se era una cosa sorprendente e che andava molto oltre le mie forze. Il Signore mi aiuta», ha spiegato Benedetto XVI ad un bambino che, microfono in mano, gli aveva chiesto se da piccolo avesse mai immaginato di diventare pontefice. «Non, non lo avrei mai pensato», ha risposto, dichiarandosi ancora stupito per quel che gli è accaduto. Il pontefice stava rispondendo ad alcuni piccoli fedeli che hanno avuto l’opportunità di intervistarlo, durante l’incontro organizzato dall’associazione cattolica dell’Opera dell’infanzia missionaria. Sempre ieri, la sala stampa vaticana ha confermato che Benedetto XVI compirà la sua visita pastorale nella Repubblica Ceca dal 26 al 28 settembre.
In Argentina italiano uccide sedicenne BUENOS AIRES - Un cittadino italiano ha ucciso un giovane di 16 anni durante gli ennesimi scontri scoppiati nella notte all'estrema periferia di Buenos Aires tra alcuni residenti nel quartiere degli italiani e un gruppo di abitanti di una vicina baraccopoli che voleva occupare un terreno. La vittima lavorava come "cartonero", raccoglieva cioè carta e spazzatura nel centro città. Il ragazzo è stato ucciso dopo essere stato colpito da almeno tre pallottole sparate dall'uomo italiano di 60 anni nel corso di violenti scontri tra alcuni residenti della zona di Villa Giardino di Lanus, nota come il quartiere di Los italianos, con alcuni manifestanti che volevano prendere possesso di un terreno confinante di 36 ettari.
Suicida figlio dell’ex tecnico dell’Inter
Domenica 31 maggio 2009
Uno strumento balistico capace di raggiungere Alaska e Hawaii
Nord Corea pronta a test missilistico Iran, impiccati in piazza Dura la reazione Usa Il segretario di Stato tuona: «Non resteremo a guardare la minaccia»
Un missile nordcoreano
SEUL - La Corea del nord potrebbe effettuare un nuovo lancio di un missile balistico a lunga gittata (5 mila km). Il test potrebbe avvenire attorno al 16 giugno, data nella quale i presidenti di Stati Uniti e Sud Corea si incontreranno a Washington. Lo riferisce l'agenzia sudcoreana Yonhap, citando fonti del governo di Seul. Sarebbe in fase di completamento un razzo multistadio presso la base di Musudan-ri, una la versione potenziata del vettore Taepodong-2, capace di montare una testata nucleare e di raggiungere Hawaii
e Alaska. Le attività di assemblaggio sarebbero state rilevate dai servizi segreti di Stati Uniti e Corea del sud. Altre fonti del governo di Seul osservano che un test del genere, simile a quello del missile-satellite del 5 aprile fatto partire sempre da Musudan-ri, richiede una preparazione di almeno due settimane. Il segretario americano alla Difesa, Robert Gates, ha avvertito che gli Usa non rimarranno «a guardare mentre la Corea del nord costruisce le capacità di colpire bersagli in Asia o in America».
Avevano confessato di aver dato l’esplosivo per l’attacco giovedì alla moschea
La moschea colpita
TEHERAN – In Iran tre uomini sono stati impiccati in pubblico perchè accusati di essere coinvolti nell’attacco suicida di giovedì contro una moschea sciita, in cui sono morte 25 persone. L’esecuzione è avvenuta poco distante dalla moschea di Zahedan, città vicino al confine con Pakistan e Afghanistan, colpita dai kamikaze. I tre erano stati arrestati prima dell’attentato per il contrabbando di esplosivo, ma avrebbero confessato di averne fornito una parte all’organizzatore della strage. Di qui la condanna come «mohareb» (nemici di Dio).
Migliaia di persone ai funerali dei tre operai
Condannato a Cuneo
La Sardegna abbraccia i suoi “eroi” della Sarasa
Pentito usuraio con i soldi dello Stato
di PAOLO VACCA VILLA SAN PIETRO (CAGLIARI) – Nel giorno del dolore più forte, dell’ultimo saluto a Bruno Muntoni, Luigi Solinas e Daniele Melis, i tre operai di un’impresa d’appalto morti martedì scorso, 26 maggio, in un incidente sul lavoro nella raffineria della Saras, l’intera Sardegna si è stretta intorno ai feretri e ai familiari. Toccanti le parole con le quali l’arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Mani, ha cercato di lenire la sofferenza di un’intera collettività: «Sono morti da eroi, dando la prova più alta per un cristiano: cercare di salvare i loro fratelli». Un autentico mare di fiori, tra corone e cuscini, ha ricoperto il sagrato della chiesa di San Pietro, dove il rito funebre è cominciato alle 17. Le bare, accolte da lunghi applausi, sono state trasportate a braccia dai colleghi di lavoro e poste davanti all’altare con a fianco la corona inviata dal Presidente della Repubblica. Alla cerimonia, officiata da monsignor Mani, hanno assistito alcune migliaia di persone, soltanto una minima parte delle quali è riuscita a trovare posto nella piccola chiesa di Villa San Pietro. Accanto ai parenti, amici delle vittime, colleghi di lavoro e autorità il rappresentante del Governo, il sottosegretario del Lavoro Pasquale Viespoli, i presidenti della Giunta e del Consiglio regionali, Ugo Cappellacci e Claudia Lombardo. Presente anche il segretario del Pd, Dario Franceschini, che ha interrotto in segno di partecipazione al lutto il suo tour elettorale in Sicilia, accompagnato dal capogruppo alla Camera,
Il saluto di Massimo Moratti ai familiari delle vittime
Antonello Soro, e dal deputato Paolo Fadda, che è stato per oltre 20 anni sindaco di Villa San Pietro. Per la famiglia Moratti presenti, invece, l’ amministratore delegato Massimo e il vicepresidente Angelo, insieme ai massimi dirigenti della Saras. Proprio ai Moratti è arrivato un appello da Luca, fratello di Daniele Melis. «Cari Gianmarco e Massimo, noi crediamo in voi, come voi da subito avete creduto in noi – ha detto riferendosi ai controlli sulla sicurezza – per questo sappiamo che le promesse saranno mantenute». Il richiamo all’esigenza di mantenere alta l’attenzione alla sicurezza sui posti di lavoro è arrivato anche dal sindaco di Villa San Pietro, che ha proposto di creare una «Fondazione 26 maggio» (giorno dell’incidente) che ogni anno nell’anniversario dell’incidente, si riunisca per fare il punto sulla situazione e premia-
re le aziende più virtuose. Il sindaco Bruno Muntoni ha concluso citando un discorso del presidente Giorgio Napolitano in materia di incidenti sul lavoro: «E' ora di decidere e agire». La tragedia di Sarroch ha colpito anche i giocatori neocampioni d’Italia dell’Inter. «Domani sarà una giornata da vivere a metà: servirà un 50% di gioia per la vittoria del campionato, ma anche un 50% di silenzio – ha detto l’allenatore Josè Mourinho – per essere vicini alle famiglie degli operai che, purtroppo, hanno perso la vita in settimana alla Saras». Proprio a causa della tragedia di Sarroch, al termine di Inter-Atalanta non ci saranno festeggiamenti sul prato del Meazza dopo la consegna del trofeo della Lega Calcio ed è stata anche rinviata a dopo l’estate la cerimonia di premiazione prevista dal Comune di Milano.
A 27 anni dal delitto del banchiere Calvi il giudice archivia l’accusa per Licio Gelli PRATO - Corrado Orrico, ex tecnico dell’Inter, ora al Prato ha scoperto il corpo senza vita del figlio. Il giovane si è impiccato nell’abitazione in cui viveva con il padre a Volpara, in provincia di Massa Carrara. Orrico, che ora allena il Prato, in seconda divisione girone B, oggi avrebbe dovuto guidare la sua squadra nel match d’andata dei play-off contro il Viareggio, gara che sarà preceduta da un minuto di silenzio. Lo stesso Viareggio aveva dato la propria disponibilità per l’eventuale posticipo della partita. Il match però si svolgerà regolarmente. Corrado Orrico aveva conquistato la ribalta nel 1991-1992 sulla panchina interista,
Tre uomini sono stati giustiziati
ROMA – Non esistono indizi sufficientemente validi per sostenere che Licio Gelli avesse svolto un ruolo «nella fase ideativa, prima, ed esecutiva, poi», dell’omicidio di Roberto Calvi, trovato impiccato il 18 giugno 1982 sotto il ponte dei Frati Neri a Londra, e che esistesse «un suo possibile movente all’eliminazione» del banchiere del vecchio Ambrosiano. Al di là dell’«accertata conoscenza e dei consolidati rapporti» che l’ex capo della Loggia P2 ha avuto con soggetti che, nel corso degli anni, sono stati sospettati dell’omicidio, come Pippo Calò e Flavio Carboni, deve essere considerato «che nessuna delle persone sentite nel corso delle indagini preliminari ha potuto testimoniare per scienza diretta una supposta partecipazione di Gelli all’omicidio Calvi». E' questo uno dei passi della motivazione con cui il gip del tribunale di Roma, Maurizio Silvestri, ha disposto, su richiesta della procura, l’archiviazione
di un procedimento bis sul caso Calvi che vedeva indagati per concorso in omicidio volontario, oltre all’ex capo della massoneria, anche Albert Hans Kunz (cittadino svizzero sospettato di aver avuto un ruolo nell’organizzazione dell’espatrio del banchiere) e Gaetano Badalamenti (chiamato in causa dal pentito Luigi Giuliano e uscito di scena, dopo la morte avvenuta nel 2004). Il giudice, nel provvedimento di poche pagine note alla difesa solo da qualche settimana, non ha potuto fare a meno di sottolineare che nella valutazione della posizione di Gelli e degli altri due ha indubbiamente pesato l’esito del processo celebrato in corte d’assise, con l’assoluzione il 6 giugno 2007, sempre dal concorso nell’omicidio volontario premeditato, di Flavio Carboni, Pippo Calò, Ernesto Diotallevi e Silvano Vittor, oltre a quella di Manuela Kleinszig, la sola per la quale la pubblica accusa si era detta favorevole a scagionarla.
CUNEO – Strozzino con i soldi dello Stato. E' ciò che ha fatto un pentito della 'ndrangheta che, messo sotto protezione a Cuneo, ha imprestato a tassi da usuraio i soldi che gli erano stati dati per aprire un laboratorio artigianale. Lo ha scoperto la polizia di Cuneo e il Tribunale venerdì lo ha condannato a otto anni e dieci mesi di reclusione. La vicenda, rivelata dal quotidiano La Stampa, vede per protagonista un uomo arrivato a Borgo San Dalmazzo (Cuneo) una decina di anni fa dopo avere permesso alle forze dell’ordine di scoprire le attività di un pericoloso clan. Il programma di protezione prevede la casa, una cifra di 1.600 euro al mese come indennità speciale di disoccupazione e 15 mila euro affinchè possa aprire una bottega Un usuraio in azione artigiana. Secondo l’accusa, l’uomo, nelle sue frequentazioni, conosce un pizzaiolo in difficoltà economiche a cui presta a più riprese dei soldi. In poco tempo, però, il debito cresce. Duemila euro in quindici giorni diventano 2600. Poi il pizzaiolo ne chiede ancora, sempre per migliorie al locale: ottomila euro, stavolta, diventano quattordici mila in qinque mesi. Li restituisce. Ancora cinquemila euro. Ma stavolta in quindici giorni gli vengono chiesti indietro undicimila euro. «Mi ha chiesto 1500 euro al mese per due anni. Non ce la potevo fare» denuncia il pizzaiolo agli amici più fidati. E’ la disperazione a spingerlo: si sente in pericolo e la sua storia, attraverso vari interlocutori, arriva alla polizia che fa partire le indagini. Il pentito viene così arrestato insieme al suo complice. Secondo la difesa, il pentito è innocente, non c'è nessuna pezza giustificativa o testimone che confermi le accuse. Ma il Tribunale è di parere opposto e, sulla base delle indagini della polizia, ora ha condannato il pentito.
Villa Pamphili ilLotto ospita la tenda Nazionale Bari di Gheddafi ROMA – Per la prima volta nella sua lunghissima storia villa Doria Pamphili vedrà nei suoi giardini un’enorme tenda beduina: è quella del colonnello Gheddafi che anche in questa sua prima storica visita a Roma ha preteso di averla con sè creando non pochi problemi organizzativi alle autorità italiane. Muhammar Gheddafi è atteso a Roma il 10 giugno: si tratterrà nella capitale due notti. Il rais libico, al potere dal lontano 1969, sarà accompagnato in questa attesa visita in Italia da una ricchissima delegazione che si calcola tra le 300 e le 400 persone.
Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia
estrazione del 30 maggio 2009
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Montepremi 4.709.752,88 euro
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2 In Italia e nel Mondo
IL VERTICE DI ROMA
Niente black block ma giovani estremisti causano la reazione: 5 identificati
Tafferugli al corteo no global Adesione contenuta ma multietnica per la protesta contro il G8 sicurezza ROMA – I temuti black block non sono mai arrivati nella Capitale e, al corteo contro il Summit del G8 che ieri mattina si è concluso a Roma, gli unici momenti di tensione ci sono stati quando giovani estremisti hanno scatenato la reazione di una parte del corteo che in quel momento sfilava vicino a Piazza Vittorio, nel quartiere Esquilino. Giovani estremisti di destra secondo i No Global; estremisti di sinistra secondo la polizia che ha identificato cinque appartenenti ai Rash (Red anarchic skinheads). Gli stessi che poco dopo hanno sfilato nella lunga marcia fino a piazza Navona. Ma secondo alcuni manifestanti «a via Buonarroti, una traversa di Piazza Vittorio, un gruppo di fascisti ha tirato bottiglie di vetro al passaggio del corteo. Qualcuno li ha rincorsi ma il gruppo dei provocatori è riuscito a dileguarsi, mentre la polizia in borghese ha bloccato cinque persone caricandole in macchina». A parte questo episodio di tensione «la giornata è stata positiva», ha commentato soddisfatto il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro. «Avevo molta fiducia che tutto andasse come si è svolto – ha aggiunto - ha vinto il dialogo e ha vinto la legalità». Soddisfatto anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno: «Roma ha superato un altro ostacolo senza gravi problemi per l’ordine pubblico, dimostrandosi una città in grado di gestire tutti i grandi eventi di una capitale europea». Il corteo, che si è diramato in una Roma super-protetta dalle forze dell’ordine, aveva avuto una qualche incertezza proprio al momento della partenza. Piazza di Porta Maggiore, il luogo scelto per l’avvio della protesta No Global, è rimasta semideserta facendo slittare l’inizio della manifestazione di circa due ore. Poi, tra musica e striscioni e con il passare delle ore gli organizzatori erano soddisfatti: «Siamo ventimila» hanno detto. Secondo la Questura invece i partecipanti erano circa quattromila. Il corteo dei manifestanti ha attraversato l’Esquilino, il quartiere più multietnico della Capitale, e al loro passaggio molti commercianti stranieri, soprattutto cinesi, hanno abbassato le serrande dei negozi: «Abbiamo paura che possa succedere qualcosa ai nostri magazzini», hanno spiegato. «Diritti di cittadinanza globale contro il G8 della crisi e del raz-
Tra destra e sinistra è ping pong sulle cause degli scontri
zismo», ma anche «Siamo tutti clandestini», erano gli slogan più scanditi dalle rete No G8. E durante il percorso sono state esposte anche immagini di Sans-papier, il «Santo clandestino senza documenti». Lo stesso esposto venerdì durante un blitz nella basilica di Santa Maria Maggiore. Altri slogan invece sono stati urlati contro il premier Berlusconi, il ministro dell’Interno, Roberto Maroni e il sindaco Alemanno. Tra i manifestanti c'erano molti immigrati. Ma tante sono state anche le bandiere rosse con la falce e martello e i vessilli dei Cobas. Al corteo hanno partecipato anche alcuni esponenti politici della sinistra, come Gennaro Migliore, Giovanni Russo Spena e il segretario dei Cobas, Piero Bernocchi. La manifestazione è stata preceduta da una giornata di “blitz” anti G8. Ieri mattina due uomini e una donna si sono incatenati davanti all’ambasciata spagnola a Piazza di Spagna per protestare contro il G8 e perorare la causa del separatismo basco e chiedere l’amnistia per i prigionieri politici. In mattinata, invece, altri giovani con volantini e striscioni erano stati bloccati vicino all’Altare della Patria.
La testa del corteo sfila davanti al Colosseo
E’ stato chiesto di sospendere il trattato di Shengen in vista dell’incontro dei capi di Stato all’Aquila
I ministri: «Antiterrorismo ma nel rispetto dei diritti» di MASSIMO NESTICÒ e SILVIA BAROCCI ROMA – Guerra al terrorismo, «una delle più gravi minacce alla sicurezza internazionale», ma nel rispetto dei diritti umani. Il vento nuovo di Barack Obama soffia anche sulla riunione ministeriale GiustiziaInterno del G8. Quanto alla richiesta Usa all’Europa di accogliere i detenuti di Guantanamo, si è registrato lo smarcamento del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che si è detto contrario «a meno che non c'è la garanzia che questi soggetti siano detenuti in carcere nei Paesi di destinazione». Annunciata, inoltre, la sospensione degli accordi di Schengen con il ripristino dei controlli alle frontiere dal 18 giugno al 15 luglio, in vista del G8 dell’Aquila. MISURE ANTITERRORISMO COMPATIBILI CON RISPETTO DIRITTI – I ministri hanno sottolineato «l'importanza di rendere compatibili le misure antiterrorismo col rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e lo Stato di diritto». A destare particolare preoccupazione è «la capacità costante di radicalizzazione e reclutamento» delle organizzazioni terroristiche. E anche in Italia, ha spiegato Maroni, «la minaccia jihadista è costante, come dimostra la chiusura nei giorni scorsi di due siti che facevano apologia della violenza come
Alfano e (a sinistra) Maroni durante il vertice
strumento per affermare la religione islamica». I ministri del G8 hanno condiviso l’opportunità di potenziare la collaborazione internazionale in questo campo, in particolare per «proteggere le infrastrutture critiche a cui si appoggiano le nostre industrie e le nostre società». GUANTANAMO, MARONI FRENA SU RICHIESTE A USA – Alla riunione era presente l’Attorney general Usa, Eric Holder, che negli incontri bilaterali avuti in
Badante marocchina Arriva scanner per bottiglie eredita palazzo a Milano meno controlli negli aeroporti MILANO - C'é chi sorride allargando le braccia sorpreso e chi invece parla di una cosa del tutto normale e senza alcunché di “piccante” tra i residenti quando si sentono domandare del palazzo di via Borsieri, in zona Isola a Milano, lasciato in eredità alla badante marocchina dall'anziano proprietario dello stabile, Celso Canova, morto all'età di 82 anni. La vicenda, pubblicata ieri dal Corriere della Sera, sta facendo discutere gli abitanti della zona. «Altro che badante - dice una signora che conosceva bene Canova - Celso non era certo un tipo che aveva bisogno di
aiuto». In effetti, la neo ereditiera (secondo alcune stime lo stabile varrebbe circa 10 milioni di euro) assisteva l'anziano soltanto poche ore al giorno. In realtà lavorava come donna delle pulizie all'albergo Canova di via Torriani, dalle parti della Stazione Centrale.
LONDRA - Debutterà il prossimo mese all’aeroporto di Newcastle il primo scanner in grado di vedere attraverso le bottiglie e stabilire così se il liquido in esse contenuto è materiale esplosivo oppure innocuo. E se l’esperimento avrà esito positivo, il Ministero dei Trasporti potrà finalmente eliminare le restrizioni attualmente in vigore circa il trasporto di liquidi nel bagaglio a mano, permettendo ai passeggeri di imbarcare bottiglie di ogni dimensione. Il divieto di trasportare liquidi sui voli inglesi risale all’agosto del 2006,
quando venne scoperto un piano terroristico che intendeva colpire le tratte internazionali, e dall’Inghilterra si è ben presto esteso anche ad altre nazioni, causando un vertiginoso aumento dei costi per quanto riguarda la sicurezza.
Italia ha rinnovato la richiesta di accogliere alcuni dei 240 detenuti di Guantanamo, il supercarcere americano nell’isola cubana destinato alla chiusura. Ai Paesi europei gli Usa vorrebbero trasferire almeno 50 detenuti, di cui «due-tre» in Italia. Maroni non ha specificato il numero esatto, anche se nei giorni scorsi si è appreso che si tratterebbe di due tunisini, Riadh Nasri e Moez Fezzani, per i quali la magistratura di Milano ha spiccato un mandato di custodia cautelare in carcere nel 2007. Per Maroni la questione va definita in un quadro europeo la prossima settimana al Consiglio Gai di Lussemburgo. Il ministro ha però anche espresso la sua «personale contrarietà» ad accogliere i detenuti di Guantanamo: «Penso che i Paesi Schengen debbano accogliere solo quelli che possono essere giuridicamente detenuti in carcere. Altrimenti sbarcano a Fiumicino o a Malpensa e poi possono girare per il Paese». DICHIARAZIONE FINALE, ANCHE LOTTA A PIRATI E CYBERCRIME – Nel documento conclusivo hanno trovato spazio anche la lotta alla pirateria nel golfo di Aden, il cybercrime (definita «allarmante» la crescita dei furti di identità su internet), e pedopornografia (proposta la creazione di una black list dei siti e la denuncia da parte dei provider internet).
Spiaggiate 55 balene è strage in Sudafrica KOMMETJIE BEACH (Sudfrica) –Più di una cinquantina di balene pilota si sono spiaggiate su un litorale vicino Cape Town, in Sudafrica; e i soccorritori sono riusciti a portarne in salvo solo una ventina, sospingendole in acque più profonde nonstante le pessime condizioni del tempo; ma hanno dovuto abbattere le altre. Per ore le squadre di soccorso (scienziati del mare, ma anche volontari) si sono adoperati per mantenere bagnati gli esemplari adulti e i cuccioli, ma le operazioni erano ostacolate dalle onde che spingevano i cetacei verso la riva. Assolutamente ignote le cause dello spiaggiamento
(del resto gli scienziati ancora brancolano nel buio sulle possibili cause di un fenomeno che è sempre più frequente), ma non era mai accaduto che il dramma avvenisse nel tratto di costa sudafricana, dove il passaggio delle balene richiama ogni anno migliaia di turisti.
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In Italia e nel Mondo 3
Domenica 31 maggio 2009
Domenica 31 maggio 2009
Il fatto del giorno: Draghi invoca le riforme Un intervento rivolto a banche ed esecutivo
I quattro punti cardinali esposti dal governatore
La sbandierata “ripresa” non esiste in alcun luogo
dall’editoriale di Dario Di Vico
dall’articolo di Enrico Cisnetto
dal commento di Massimo Giannini
[...] L’invito di Draghi alla lungimiranza cade in un momento di obiettiva difficoltà delle banche, indicate — nelle sedi imprenditoriali ma anche nel political game —come insensibili davanti al grido di dolore delle piccole e medie imprese in lotta per la sopravvivenza. Il sistema industriale chiede liquidità e la principale controparte diventa il credito, la cui popolarità non è certo altissima. [...] Attentissimo a dosare i toni del confronto con il governo, Draghi ha però mandato alla politica un preciso messaggio. Guai a illudersi che si possa uscire dal tunnel della recessione solo per effetto delle dinamiche globali. «La risposta alla crisi è anche nazionale » ha scandito e ogni Paese la affronterà con le sue forze, le sue debolezze, la sua storia. [...]
A) La crisi c’è, durerà almeno tutto quest’anno e alcuni suoi effetti negativi, a cominciare dalla chiusura delle aziende e dalla conseguente disoccupazione, devono ancora esplodere. B) La recessione [...] porterà il Pil italiano a scendere come minimo del 5% nel 2009. C) La crisi mondiale si somma con il nostro declino strutturale, aggravandolo, e dunque richiede risposte altrettanto strutturali. D) In questo momento l’atteggiamento psicologico più giusto da tenere non è né il pessimismo [...] né l’ottimismo (falsa speranza), bensì la fiducia di poter uscire dalla congiuntura avversa più forti di prima. Sono questi i quattro punti cardinali della relazione che il governatore Draghi ha svolto all’annuale assemblea della Banca d’Italia [...].
Serve l’asciutto neorealismo post-moderno di Mario Draghi, per rompere il finto orizzonte di cartapesta sul quale Silvio Berlusconi proietta il suo personale Truman Show, a beneficio di un "pubblico" che si vuole ormai trasformato in "popolo". Dopo la Confindustria di Emma Marcegaglia, tocca ora al governatore della Banca d’Italia il compito di raccontare qualche amara verità a un’opinione pubblica sedata dal prozac della psico-politica governativa. La prima verità è che l’Italia è un Paese in crisi profonda. Quest’anno il Pil crollerà del 5%. Solo nel semestre ottobre-marzo la caduta è stata pari al 7%. La famosa "ripresa", sbandierata da Palazzo Grazioli, non esiste in nessun luogo. [...]
La migliore di ieri
Gli spunti di Tremonti
Occorre che l’economia diventi globale sul serio
Gli istituti in salute
dall’articolo di Rosario Dimito
dall’analisi di Carlo Clericetti
dall’articolo di Giuseppe De Filippi
Nelle Considerazioni finali di Mario Draghi c’è chi legge alcuni spunti del Tremonti-pensiero. Da un forte messaggio di fiducia al riconoscimento che la presidenza italiana del G8 - ispirata dalla linea del ministro dell’Economia - «conduce i lavori sulla definizione di un global standard per la proprietà, l’integrità e la trasparenza dell’attività economica». Al centro della consultazione degli 8 capi di stato e di governo dei Paesi più industrializzati del mondo ci saranno anche le possibili ricette per definire nuove regole che si applichino in tutto il mondo globalizzato. [...]
Il peggio della crisi è alle nostre spalle? Chi cercasse una rassicurazione del genere nelle Considerazioni finali del governatore Draghi non la troverebbe. [...] Dalle parole di Draghi emerge il disegno di una sorta di "governo mondiale dell’economia" guidato essenzialmente da tre istituzioni: il Fondo Monetario internazionale, con il ruolo di controllo sui sistemi finanziari dei singoli paesi e insieme quello di "prestatore di ultima istanza"; il Financial Stability Board, che dovrà disegnare le regole valide per tutti e controllare che vengano applicate in tutti i paesi, oltre a "proseguire nella costituzione dei collegi internazionali
di supervisori per le istituzioni finanziarie più grandi", e, soprattutto, individuare i "rischi sistemici" (insieme con l’Fmi); e infine il G20, il gruppo dei paesi economicamente più forti, come organo politico che assuma le decisioni sulla base dei suggerimenti degli altri due organismi. Insomma, dopo quasi vent’anni di finanza globale, la mancanza di controlli sulla quale ha portato il mondo sull’orlo del collasso, ora dovrebbe arrivare il momento del governo globale dell’economia. Nelle Considerazioni non si esprimono giudizi sul grado di probabilità che questo governo globale - peraltro mai nominato in questi termini - divenga effettivamente efficace. [...]
Staino sull’Unità
Le banche italiane stanno meglio di quanto si sarebbe potuto immaginare, lo stress test all’italiana (che è un complimento, perché a via Nazionale hanno cominciato a mettere alla prova la tenuta delle banche molto prima che il governo americano avviasse la sua campagna di controlli) ha dato risultati incoraggianti. L’economia però frena e lo fa con un brusco meno 5% per il prodotto interno nel 2009 e con il rischio di una disoccupazione in salita fino al 10%. Sono questi i punti di riferimento dell’appello di Mario Draghi alle banche, la parte più interessante della relazione. [...]
Fiducia, ma niente trucchi Questa crisi ha investito l’economia reale italiana dal commento di Luigi La Spina
dall’editoriale di Pierpaolo Benigno
Il tono di Mario Draghi era il solito: asciutto, fattuale, garbato. Lo sfoggio di sintesi arrivava a raggiungere il record di brevità, nella storia delle Considerazioni finali di un governatore: solo 19 pagine. Ma la forma diplomatica non nascondeva una diagnosi della crisi economica italiana nettamente più preoccupata di quella governativa e, soprattutto, una terapia che non accettava «i due tempi» concepiti da Tremonti per affrontarla, sollecitando una urgente e incisiva strategia di scelte riformatrici. [...] Si ammetteva la particolare difficoltà, rispetto agli altri paesi, di una politica economica che deve limitare l’azione di sostegno alla domanda, perchè il peso del debito pubblico è gravoso. [...] La strategia economica che il governatore suggerisce [...] punta a sollecitare consensi, almeno così sembra di capire, anche all’interno di quella parte dell’esecutivo che non è del tutto allineata alle tesi di Tremonti. [...]
Le considerazioni finali del Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi sono un attestato della gravità della crisi. Dopo una caduta dell’1% nel 2008, il Pil italiano si contrarrà del 5% nell’anno in corso. Cifre che con molta probabilità saranno riviste al ribasso per fine anno. La serietà del momento recessivo è ancora più evidente se si considera che il cumulato -6% nasconde numeri ancora più disastrosi per i settori maggiormente esposti alla concorrenza, che quindi soffrono della forte contrazione del commercio internazionale. Le imprese sono in grave difficoltà.
Tre moniti per un obiettivo comune: la crescita. Il primo, un richiamo alle banche affinché riprendano a fare il loro mestiere. La liquidità ora non manca, bisogna direzionarla verso fini più produttivi, e non verso la distribuzione degli utili. In questo le banche devono affinare maggiormente le loro capacità nel selezionare i progetti industriali più remunerativi nel medio e lungo periodo. La crisi ci ha fatto riscoprire il ruolo chiave delle banche nel sistema economico, un ruolo pubblico per l’interesse di famiglie e imprese. Gli obiettivi di azionisti e management non possono che essere allineati con gli interessi generali, altrimenti le garanzie pubbliche
La fotografia
La coesione che non c’è dal “punto” di Stefano Folli
Nell’intervento del governatore della Banca d’Italia il punto politico riguarda le riforme. [...] Draghi non esce dai suoi confini, si limita a sottoporre il problema al sistema politico-istituzionale. Ma la sua analisi è molto chiara: con un crollo del 5 per cento del Pil e una serie di gravi conseguenze sull’occupazione, la crisi imporrebbe di non procrastinare la correzione dei difetti strutturali che frenano l’Italia e impediscono di spostare risorse verso gli investimenti. È il nodo che quasi tutti i governi tendono a eludere. Per cui gli elogi riservati al governatore da destra e da sinistra assomigliano, in questo caso, all’omaggio che il vizio rende alla virtù. Oltretutto, a una settimana dal voto, la tentazione di «annettersi» la relazione di Draghi è irresistibile per tutti. [...]
Valentino Rossi al Mugello, durante le prove del Gp d’Italia (Ansa)
che sono state date non hanno alcuna giustificazione. Il secondo monito è per le imprese ed è in linea con quanto detto dal Presidente Emma Marcegaglia nella recente assemblea di Confindustria. Anche le imprese devono continuare a ristrutturarsi, innovare e incrementare la produttività, rilanciare la crescita con nuove tecnologie. La Fiat insegna che l’efficienza nella gestione aziendale e la tecnologia sono attività più pregiate di qualsiasi liquidità. E infine un richiamo alle riforme strutturali per migliorare l’efficienza del settore pubblico, ridurre la spesa superflua, migliorare l’allocazione delle risorse e l’efficienza dei piani di investimento. [...] La sesta colonna di Francesco Zardo
L’economia reale italiana sta messa molto peggio di quanto ci venga spiegato da fonti istituzionali. Del resto è una fonte istituzionale a chiarirlo, cioè la Banca d’Italia, e a spiegarlo è un signore il cui incarico non è elettorale. Il Governatore Mario Draghi può liberamente dare le cattive notizie, lui, anziché confonderle dietro un vetro opaco, un vetro opaco fatto di lussi ostentati, veline e letterine e feste in villa, e piano bar, e “volemose bene, siamo tutti italiani”. Draghi probabilmente non ha tempo per troppi festeggiamenti (che sia comunista?) ed è costretto, con pacatezza ma anche fermezza, a ricordare al Governo che s’era parlato (anche) di riforme, prima dell’insediamento. Ora però c’è da fare: questo che vuole? Le riforme? Col week end e il ponte di mezzo? Abbia pazienza, Governatore Draghi: un attimino, eh.
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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Il Cavaliere evoca lo spettro del ’94, ma è un trucco Briatore su Berlusconi per creare un finto avversario e guadagnare consensi “Silvio è single da anni” dal commento di Giuseppe D’Avanzo
C’È STATO un tempo in cui, accanto a Silvio Berlusconi, sedeva Cesare Previti: pagava i giudici per tenere lontano dalla severità della giustizia il patron di Fininvest. Diventa premier. Si cucina da solo l’impunità. Berlusconi non ha più bisogno di chi gli corrompe i giudici. Se avesse ancora accanto a sé un barattiere, gli chiederebbe di pagare un pubblico ministero per procurarsi un bell’avviso di garanzia. Perché la campagna elettorale di Berlusconi ha bisogno - come noi dell’aria - del conflitto con la magistratura. Il suo elettorato non ama le toghe e, per parte sua, il Cavaliere indossa con splendore i sontuosi panni della vittima. Il binomio radicalizza il suo elettorato, gli assicura la vittoria a mani basse, gli consente di attenuare la crisi di sfiducia che l’affligge; di cancellare l’inadeguatezza del governo; di dimenticare le minacce e i numeri di una crisi che, nonostante la "false spe-
Berlusconi in Abruzzo, in visita alla tendopoli di Sant’Elia
ranze" che diffonde (come dice Bankitalia), appesantirà imprese, occupazione e famiglie italiane ancora per due anni, contrariamente a quanto accade negli altri Paesi europei. Un avviso di garanzia, benedetto, permetterebbe al premier di fare piazza pulita anche di scene come quella a cui hanno assistito milioni di italiani l’altra sera: un uomo di 73 anni, capo di governo, che giura sulla testa dei figli, tra l’imbarazzo dei suoi mini-
stri, che non ha avuto "rapporti piccanti, molto piccanti" con una minorenne. Un avviso di garanzia, benvenuto, potrebbe cambiare di segno anche questo affare. Se lo è combinato da solo irritando i suoi alleati con le candidature delle sue giovani o giovanissime amiche, umiliando in pubblico la moglie, ficcandosi in un ristorante della peggiore periferia di Napoli. Un passo della magistratura consentirebbe al capo di go-
dal commento di Gianni Romeo
È stato, lo sarà fino a domani, un bel «girino». Ma il girino, perdonate il gioco di parole che attingiamo dal mondo animale, non è mai cresciuto, mai è diventato rana. Piccoli acuti, senza l’urlo. Non c’è stata l’impresa, il volo di un campione che toccasse il cuore dei tifosi scatenando quelle emozioni violente come soltanto certo ciclismo sa fare. Senza andare a scomodare Coppi, e nemmeno il Pantani di ben più vicina memoria, gli stessi Basso e Di Luca nel 2006 e nel 2007 avevano conquistato e difeso la loro maglia rosa ben altrimenti. Con la sciabola, non con il fioretto com’è avve-
Ciclismo, Giro o “girino”? La corsa senza emozioni nuto questa volta, quasi senza spargimento di sangue. I pochi, piccoli secondi che dividono i primi due in classifica sono il bello di questa corsa perché mantengono la suspense fino a Roma, ma sono anche il limite di una sfida mignon. Colpa del percorso o colpa degli attori? Anche se è sempre valido il detto che la corsa dura la fanno le gambe dei ci-
clisti prima dei disegni altimetrici delle tappe, su salite senza denti come il Blockhaus o il Vesuvio non era possibile marcare grandi differenze. Tappe pensate per lo spettacolo televisivo, direte. Certo, infatti godibili e divertenti. Hanno ottenuto il loro scopo. Ma per esaltare la platea ci vuole altro. La differenza avrebbe potuto farla l’Armstrong del passato, ma sap-
verno di giocare non in difesa, un po’ smarrito come appare oggi, ma in attacco secondo uno schema che lo ha sempre gratificato. Purtroppo, per quel che se ne sa, i pubblici ministeri stanno facendo a Berlusconi un dispetto molto grave: lo ignorano, non gli invieranno alcun avviso di garanzia. Così il conflitto con la magistratura vede in campo un solo combattente: il Cavaliere. Come in una pantomina, ingaggia la sua battaglia da solo, finge e simula uno scontro che non c’è. Come tanto tempo fa, quando nei giardini della villa Olivetta di Portofino lo sentirono gridare: "Dài, colpiscimi, stupido. È tutta questa la tua forza? Colpisci più forte, ancora più forte". Quelli di casa pensano a un ladro, a una rissa. Accorrono. Lo vedono lì sul prato. Solo. Lui saltella, arretra, avanza, scarta di lato in un’immaginaria rissa. Le gambe flesse, i passi corti, il pugno destro ben stretto a protezione della mascella e il sinistro che si allunga veloce contro l’avversario che non c’è. [...]
piamo tutti che oltre ai tre anni di ruggine per inattività l’americano pagava una disastrosa caduta di primavera. Eppure l’ultima settimana ha pedalato forte come i primi. Al Tour non sarà una pallida comparsa. In buona sostanza i distacchi veri che hanno dato l’impronta alla sfida rosa sono venuti dalle primissime tappe dolomitiche, poi dalla maxicrono. Il Giro si è fermato lì. Forse Angelo Zomegnan, per celebrare all’italiana il Centenario, deve aver pensato molto a Di Luca, inventandosi la geografia della corsa. Ma l’abruzzese aveva poca squadra e meno ginger del passato. [...]
dall’intervista di Marco Cremonesi
«Il presidente? È un single. Da parecchio tempo. E un single, è libero». Flavio Briatore ha in comune con il premier una passione sconfinata per la Sardegna, e una lunga frequentazione che nasce proprio sotto al sole della costa Smeralda. E nel leggere i racconti sulle feste a Villa Certosa traboccanti di starlette, il team manager della Renault si infiamma: «Vuol sapere la verità? Tutta questa storia nasce dall’invidia ». Invidia della sinistra nei confronti del premier? «Appunto. Del resto, che cosa sono diventati, è lì da vedere. Un gruppetto che litiga su tutto e si accorda su una cosa soltanto: l’antiberlusconismo. Che poi è odio nei confronti di chi ce l’ha fatta. Guardi il Billionaire: era una discoteca, e grazie al livore è diventata quasi un simbolo negativo. Per pochi, fortunatamente». [...] Ma che cosa succede nelle feste di Villa Certosa? «Ma che vuole che succeda? Sono feste molto carine, molto garbate. Mai visto nulla non dico di trasgressivo, ma nemmeno di malizioso. Neanche si strabeve, per dire. C’è il presidente che si dà un gran daffare nel far sentire tutti a proprio agio. Individua subito chi è un po’ più rigido, intimidito da una situazione così fuori dal comune, e si fa in quattro per coinvolgerlo ». Vabbè, ma ci racconti una di queste feste. «Le feste sono il presidente che racconta, c’è la musica, e soprattutto c’è la visita a questa villa sensazionale [...]». Però, a gettare una luce diversa anche sulle feste di Villa Certosa è stata la stessa moglie del presidente. Il «divertimento
dell’imperatore», le «vergini che si offrono al drago», persino «l’uomo malato»... «Ripeto. Il presidente del Consiglio è un single. E si comporta da single. Io a Capodanno ho invitato in Kenia 25 amici. Un po’ li ho scelti io, altri sono stati invitati da mia moglie Elisabetta. Normale. Ma se uno la moglie non ce l’ha, gli amici se li deve scegliere da solo». Veramente, il presidente risulta sposato. «Lo sanno tutti che da molto tempo non vivevano insieme. Con la moglie il rapporto è formale da anni, non da marito e moglie. Senza voler fare gossip, anche lei si fa la sua vita con i suoi interessi e le sue passioni. Io credo che Berlusconi senta la solitudine del potere». Perdoni: il presidente sembra tutto tranne che solo. E non è una battuta su meteorine, letterine, veline e quant’altro... «E invece penso sia così. I figli stanno crescendo e prendono le loro strade. Mentre la signora nei confronti del marito è sempre stata molto assente, anche nella sua vita pubblica: mi pare che lo abbia accompagnato non più di tre volte. E a Villa Certosa, lei non ce l’ho mai vista. Una moglie, io credo, dovrebbe essere presente. Soprattutto: se non vivi con una persona, cosa ne sai? Non hai elementi per scandalizzarti per quello che fa. E forse, non ne hai neppure il titolo... E poi, sempre prima delle elezioni certe uscite. Sembra filoguidata». E i ciondoli a farfalla? «Ma che c’è da inventare su questo? Sono un regalo alle ospiti. Penso ne avrà distribuiti a migliaia. Quando si va a Villa Certosa, per gli uomini ci sono sei cravatte e le signore ricevono il ciondolo. Punto. Soltanto mia moglie, non so quanti ne abbia... ».
Gli insorti in Afghanistan Fabrizio Bentivoglio, la prima volta in tv Opel-Fiat e i nostri soldati assediati “Non sono snob, ma non avevo tempo” non si farà dall’editoriale di Riccardo Redaelli
Era chiaro che la situazione a Bala Murgab, nella provincia di Baghdis, si andava da tempo deteriorando, dato che già nei mesi scorsi gruppi di taleban avevano inflitto perdite pesanti all’esercito regolare afghano e si erano moltiplicati gli scontri. Anche per questo è stata decisa un’operazione congiunta contro gli insorti, nel corso della quale si sono contati tre paracadutisti italiani feriti (per fortuna in modo non troppo grave) oltre a diversi morti, feriti e dispersi nelle file dell’esercito locale. Ed è solo grazie all’intervento dei nostri militari, alla loro professionalità e al loro coraggio che questa complessa operazione sul campo non ha provocato perdite maggiori fra gli afghani, riuscendo nel contempo a colpire duramente le milizie degli insorti. È comunque evidente che il peggioramento dello scenario di sicurezza in quella provincia riflette i problemi complessivi della missione Nato in Afghanistan: Baghdis non è un’area a maggioranza pashtun [...], ma a maggioranza tajika – un’etnia molto più favorevole al governo centrale di Kabul – vicina al Turkmenistan e all’Iran. Il fatto che insorti e jihadisti conducano nella regione azioni ostili non spora-
diche, ma che dimostrano organizzazione e coordinamento (riuscendo addirittura a catturare soldati regolari), non può non preoccupare i nostri vertici militari, che guidano le forze dell’Alleanza atlantica nel settore Ovest del Paese. Non casualmente l’Italia considera cruciale coinvolgere stabilmente l’Iran nella lotta ai taleban in Afghanistan: la regione di Herat (ove abbiamo il nostro comando) è un’area di influenza storica iraniana, nella quale l’aiuto di Teheran può essere significativo. Ad ogni modo, dover contrastare i sempre più aggressivi gruppi di insorti presenti nel nostro settore, fronteggiando attacchi, attentati suicidi e assalti ai convogli, significa ridurre ulteriormente l’attività di ricostruzione e di soccorso alla popolazione locale. Uno degli obiettivi considerati fondamentali per stabilizzare in modo duraturo l’Afghanistan e per aumentarne l’autonomia dall’aiuto esterno. Nel contempo, ciò significa enfatizzare i compiti più prettamente militari affidati al nostro contingente. Rispetto alle prime fasi della missione internazionale per il mantenimento della pace in Afghanistan (l’Isaf ), vi è stato un evidente 'scivolamento' verso un crescente coinvolgimento in scontri sempre meno estemporanei. [...]
dal servizio di Simonetta Robiony
dal commento di Nicola Porro
E così anche Fabrizio Bentivoglio ce l’ha fatta: dopo aver rifiutato per anni la fiction tv perché non gli pareva mai abbastanza buona, s’è arreso a Sky e al film-tv diretto da Alex Infascelli intrigato dal copione e dall’ottimo cast. «Non è che per principio non la volessi fare: è che ero sempre impegnato con il cinema», spiega. Attore tra i migliori, fascinoso quanto basta, puntiglioso più del necessario, Bentivoglio usa un approccio scientifico alla recitazione: «Mi piace studiare il personaggio nei particolari, però quando serve, sono anche in grado di buttarmi e lavorare con l’istinto. Qua mi ha sostenuto l’intesa con Infascelli». In onda il 2 e il 3 giugno su Sky Cinema, scritto da Paola Barbato e Salvatore De Mola, prodotto da Castellani e Piazzesi sotto la direzione di Guastini, interpretato da Michela Cescon e Pierpaolo Spollon, Nel nome del male affronta il tema della diffusione delle sette sataniche tra i giovanissimi. In 35 anni sono 20 mila le persone scomparse, 9 mila sotto i 18 anni. 400 sono le vittime del satanismo negli ultimi 3 anni e il fenomeno si diffonde sempre più, con modi e riti tanto cruenti quanto cialtroni. Ma di questi dati ai protagonisti importa poco o po-
[...] Il numero uno della Fiat ha incassato la prima significativa sconfitta da quando guida il gruppo automobilistico torinese. Fino a quel momento era andato come un treno. Anzi meglio, come una Ferrari, che tanto adora. Non aveva sbagliato un colpo. A pochi mesi dal suo arrivo al Lingotto si era portato a casa due miliardi di dollari proprio da quella General Motors che gli ha oggi servito fredda, freddissima, la vendetta in terra tedesca. Sergio, all’epoca ancora non Super, aveva ottenuto il rispetto di un contratto stipulato ai tempi di Paolo Fresco: o gli americani si compravano tutto il «bidone» Fiat o per liberarsene dovevano pagare. Il primo di una lista di biglietti della lotteria che Marchionne si trova in mano. Più che incassarlo, lo ha brandito. Con successo. E poi la rivoluzione manageriale. Un aiutino anche in questo caso. Ha potuto fare pulizia grazie a due circostanze. La Famiglia Agnelli era stata decimata nei lutti e dunque meno presente che mai in azienda. E il gruppo era sull’orlo del fallimento e dunque non c’erano alternative. È forse questo il filo rosso che caratterizza i cinque anni di Marchionne. [...]
Bentivoglio con Davide Lorino, in una scena del film tv
chissimo. Nel nome del male non è un lungometraggio neorealista né un docu-film: a Infascelli interessava raccontare una famiglia media, padre piccolo industriale del Nord-est, madre casalinga, una figlia bambina e un figlio adolescente che d’improvviso scompare. E’ la provincia italiana, la famiglia che non comprende i suoi figli, i rinfacci tra marito e moglie, i pettegolezzi della gente a costituire il cuore del film. Però trattandosi di Alex Infascelli, che coltiva da sempre un gusto per l’horror, non mancano scene di torture e crudeltà. «Il male poteva essere la droga, la prostituzione minorile, la piccola delinquenza, l’arroganza razzista - dice - Tutti questi mali, possono colpire qualsiasi famiglia apparente-
mente felice». «Perdersi - aggiunge Bentivoglio - oggi è molto facile. Sono padre da troppo poco tempo per poter dire che a tutti i genitori capita di non saper parlare con gli adolescenti: mi auguro non sia sempre così». Intanto si sta specializzando in ruoli familiari: il suo prossimo impegno è Happy Family di Salvatores con Abatantuono, la commedia di Genovesi sullo stato confusionale della famiglia, messa in scena dall’Elfo di Milano. Differenze tra cinema e tv? «I tempi - dice l’attore . Si corre di più, ma se si è preparati può anche essere un bene». E voi cos’avete fatto per prepararvi? «Per esempio abbiamo usato colori diversi nell’ambiente per i differenti stati d’animo del protagonista». [...]
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Domenica 31 maggio 2009
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Domenica 31 maggio 2009
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Domenica 31 maggio 2009
In Senato un ddl per sfiduciare il governatore
Lo scontro politico
Sicilia, centrodestra contro Lombardo Berlusconi media
All’ultimo Capodanno c’era anche Noemi S’indaga per violazione della privacy
di ALFREDO PECORARO
Feste sarde foto sequestrate Esposto del premier contro il fotografo che cercò di vendere gli scatti in cui si vedono ragazze in topless di PASQUALE FAIELLA
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VERSO LE EUROPEE
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Silvio all’attacco: «Pdl leader grazie all’odio della sinistra» di VINCENZO BENI VICENZA – Dalla prossima settimana il Pdl costituirà a Strasburgo «il gruppo più importante di parlamentari» grazie «a un consenso che supererà il 40%». ma “anche per l’effetto boomerang della campagna elettorale anti Berlusconi a cominciare da quella dei giornali di sinistra che fanno da scendiletto al Pd’'. È stato lo
stesso presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a disegnare tale scenario ieri a Vicenza intervenendo via telefono all’incontro promozionale di Sergio Berlato e Elisabetta Gardini, candidati Pdl a un seggio in Europa. In poco più di dieci minuti di telefonata riecheggiata nel grande salone convegni di Vicenzafiere il premier ha rinvigorito l'entusiasmo del Popolo della Liberta vicentino e Veneto. «Avremo una grande soddisfazione da queste elezioni europee. Gli ultimi sondaggi, prima del periodo di stop dell’attività di analisi – ha spiegato Berlusconi – danno consensi in continua crescita. Prederemo la leadership del Ppe e saremo decisivi in Parlamento europeo dove potremo contare anche sulla presidenza con Mario Mauro, attuale vicepresidente. Una strada fantastica e una grande opportunità che non abbiamo mai avuto perchè in passato nessun partito italiano ha raggiunto il primato all’interno del Ppe». Se da un lato il premier attende di portare all’incasso l'operazione di fusione di sette formazioni politiche di centro destra che ha permesso la nascita del Pdl
dall’altra Berlusconi non lesina una sorta di ringraziamento ironico alla sinistra il cui comportamento, secondo il presidente del Consiglio, le si ritorcerà contro. «Siamo stati attaccati dall’opposizione» ha spiegato il presidente del Consiglio «con una campagna elettorale che ancora una volta si è basata sull'insulto, sull'aggressione personale, sulla giustizia a orologeria, sulle calunnie volgari che ci hanno e mi hanno rivolto, ovviamente sposate da tutti i giornali della sinistra che fanno da scendiletto al Pd’'. Fra questi attacchi Berlusconi non dimentica quello legato alle presunte veline che qualcuno avrebbe intravisto tra i candidati del Pdl. «Elisabetta Gardini - ha indicato – al parlmaneto europeo rappresenta la migliore risposta a tutte le assurde polemiche delle scorse settimane. La conosco bene: l’ho vista all’opera alla Camera e ho visto cosa ha fatto negli ultimi mesi a Strasburgo. Gardini ha abbandonato il teatro che le ha dato tante soddisfazioni ed è la dimostrazione che una persona che arriva da un’attività artistica sa mettere nell’impegno pubblico passione».
Berlusconi con la famiglia Letizia
Striscioni e megafoni per chiedere la modifica del decreto Abruzzo
Terremoto, la protesta degli aquilani «Ma quali crociere, vogliamo le nostre case» Sfondata la “zona rossa” del centro storico di FABIO IULIANO L'AQUILA –Striscioni, megafoni, fischietti e caschi protettivi rossi e gialli entrano per la prima volta dentro la 'zona rossa’ del centro storico dell’Aquila: così centinaia di aquilani si sono dati appuntamento ieri mattina sotto la Fontana Luminosa per chiedere che siano messe nero su bianco le modifiche al decreto Abruzzo proposte dalle comunità dell’area del cratere. Da qui in corteo, avrebbero dovuto raggiungere via Strinella, senza percorrere le strade del centro, ma sin da subito, tutti i manifestanti sono apparsi compatti nel voler violare la 'zona rossa’. «Siamo qui per riprenderci la nostra città» hanno detto alle forze
dell’ordine, costrette a fermare la folla con un primo cordone. Ci ha provato il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, a calmare gli animi spiegando che, viste anche le continue scosse della notte precedente, circolare in centro liberamente sarebbe stato un rischio troppo grande da correre. Del resto, una delle rivendicazioni del comitato 'L'Aquila un centro storico da salvare’ – tra i promotori del corteo – è proprio quella di puntellare immediatamente i palazzi del centro, che dopo due mesi continuano a perdere pezzi ad ogni scossa. I manifestanti hanno ripetuto all’unisono «La città è nostra», incalzando a suon di cori e spintoni. Per scongiurare ulteriori momenti di tensione,
le forze dell’ordine, insieme al sindaco, alla presidente della Provincia, Stefania Pezzopane, al deputato Giovanni Lolli, e a esponenti della FiomCgil, hanno organizzato a tempo record dei cordoni di sicurezza per permettere ai manifestanti di percorrere in fila indiana un centinaio di metri di corso Vittorio Emanuele per poi ripiegare subito verso il Forte spagnolo, facendo un piccolo tratto di via Garibaldi. I manifestanti si sono quindi radunati al parco del Castello per un sit-in. «Con i fondi del decreto non ci facciamo nulla – ha esordito il sindaco Cialente – allo stato attuale abbiamo meno di 70 milioni per l’intero patrimonio del centro storico, quando i Beni culturali stavano facendo saltare il progetto della metropolitana di superficie, che aveva già impegnato 20 milioni di euro, per salvaguardare due palazzi in via Roma».
«La situazione è drammatica, il governo non dice nulla»
Franceschini, sfida elettorale sull’emergenza rifiuti a Palermo PALERMO – A Palermo la mancata raccolta dei rifiuti è diventata una vera emergenza con i cassonetti colmi, molti incendiati di notte, e immondizia che forma montagnole puzzolenti lungo le strade. Lo ha verificato anche il leader del Pd, Dario Franceschini, ieri in tour elettorale nel capoluogo che ha detto: «Ho girato per le strade e ho visto una drammatica emergenza rifiuti: sono stanco delle falsità politiche. Su questa situazione è scesa una cappa di silenzio perchè siamo in una regione e in una città amministrate dalla destra, mentre l’anno scorso è stata fatta tutta una campagna elettorale sull'emergenza rifiuti a Napoli. Il governo non dice nulla su cosa sta succedendo a Palermo. Non vogliamo strumentalizzare, ma un po’ di verità gli italiani se la meritano». Circa 200 dipendenti dell’Amia, l’ex municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti, sono partiti ieri in corteo da piazza Verdi diretti al Comune. Alla base della protesta vi è la crisi economica in cui versa l’azienda e la sicurezza sul lavoro. Da alcune settimane infuria a Palermo una battaglia
politica sull'aumento del 30% della tassa sui rifiuti (Tarsu) previsto in una delibera della giunta guidata dal sindaco Diego Cammarata. Alla dura reazione dei consiglieri comunali di opposizione, che stanno paralizzando la discussione sul provvedimento attraverso una pioggia di emendamenti – oltre 1200 – si è aggiunta la rivolta dei dipendenti Amia preoccupati che la profonda crisi finanziaria dell’azienda (che ha 150 mln di euro di debiti) determini tagli di personale. Gli operai, da giorni, si astengono dal lavoro straordinario. Sull'Amia i consiglieri comunali Pd hanno denunciato le «spese pazze» dell’ex presidente del Cda, Vincenzo Galioto, ora senatore Pdl, e di altri dirigenti e consulenti. Cena per una persona da 400 euro nei ristoranti più esclusivi di Dubai e Abu Dhabi, negli Emirati Arabi. Ricevute per l'alloggio di una persona in hotel da 400 euro a notte e contemporaneamente ricevuta della stessa persona che affitta per un’ora un’altra stanza nello stesso albergo super lusso. L’Amia doveva partecipare a un bando per la realizzazione della raccolta differenziata ne-
Spese pazze dell’ex presidente del Cda ora nel Pdl
E la campagna web non decolla Chi si candida a Strasburgo, preferisce tv e quotidiani di TEODORO FULGIONE
Una sfollata all’Aquila
gli Emirati e per questo sarebbero state organizzate 22 missioni nel Golfo, con consulenti e dirigenti, tra la fine del 2005 e il 2007. «La raccolta differenziata – dicono i consiglieri – a Palermo non avviene». Gli esponenti Pd hanno scoperto che Galioto ha speso per due notti in un mega hotel, nell’Epifania del 2007, mille euro, oltre ai 3154 euro per i voli. Per due giorni a Dubai un altro dirigente Amia ha speso 1918 euro, voli esclusi. Galioto è indagato per falso in bilancio col direttore generale dell’azienda Orazio Colimberti e i quattro componenti dell’ex cda in un’inchiesta su due presunte ipotesi di falso in bilancio che risalgono al 2005 e al 2006. Dice il capogruppo Pd in consiglio e deputato regionale Davide Faraone: «I cittadini palermitani non possono pagare ulteriormente i danni e gli sprechi provocati dalla dirigenza Amia voluta dal sindaco Diego Cammarata».
ROMA –Un Paese vecchio che stenta a innovarsi anche nella comunicazione politica. Complici la crisi economica e la sobrietà richiesta dal terremoto in Abruzzo, la campagna elettorale per le europee stenta a decollare anche su internet. Candidati e partiti italiani alla ricerca di voti non puntano sui new media, preferendo tv e quotidiani. Non è arrivata in Italia la lunga onda dell’effetto Obama: il presidente statunitense nella sua campagna per la Casa Bianca ha puntato sul web e ha vinto la sua scommessa. In Italia, solo Lega e Pd sembrano aver investito di più su Internet. Il Partito Democratico si è affidato a quattro video su 'Youtube’contro uno soltanto del Pdl. Si tratta di quattro sketch di 30» nei quali 'alcuni elettorì del Pd chiedono spiegazioni ad 'elettore di questo governò su ambiente, lavoro, immigrazione e social card. Il Popolo della Libertà oppone un video di 18» puntato
tutto su Berlusconi: un elettore scrive 'Berlusconì su una scheda elettorale mentre in sottofondo si ascolta il tormentone 'Meno male che Silvio c'e». La Lega Nord ha realizzato sei video, puntando sui temi cari al suo elettorato: sicurezza, federalismo, immigrazione (con due spot), lavoro e 'meno Statò. Si dà voce alle domande degli elettori, poi il video termina con una voce fuoricampo 'Con La Lega si puo» e l’invito a votare il 6 e 7 giugno. I Radicali della Lista Pannella-Bonino si presentano con una lunga intervista (poco più di 3 minuti) alla stessa Emma Bonino e con un spot in bianco e nero di un minuto che celebra alcuni personaggi 'controcorrentè degli ultimi decenni e tra i quali vengono inseriti Marco Pannella e Emma Bonino. Sinistra e Libertà propone un’intervista di un minuto e trenta secondi al leader Nichi Vendola su uno sfondo bianco, animato da immagini disegnate a mano. In un secondo video, SL propone 'Ber-
lusconi 1984', un remake di un celebre spot in bianco&nero della Apple girato da Ridley Scott nel 1984: Berlusconi viene rappresentato come il 'Grande Fratellò al quale si oppone una giovane rappresentante del partito, “liberatrice delle masse oppresse». Due gli spot di Rifondazione-Comunisti Italiani: il primo, più elaborato (un lungo primo piano di una donna), critica l'azione dell’attuale governo sulla crisi; il secondo, lungo due minuti, ospita tre interviste a Cesare Salvi, Oliviero Diliberto e Paolo Ferrero. Un video di tre minuti è lo spot del Partito Comunista dei Lavoratori: parla il segretario Marco Ferrando, alle sue spalle una bandiera del partito, poi scorrono immagini di alcune manifestazioni. Alla fine l’invito a votare 'La sinistra che non tradiscè. Antonio Di Pietro è il protagonista dello spot dell’Idv. Il leader dell’Idv punta su lavoro, ambiente, e attacca «l'operato di un gruppo di potere al governo che ci spinge lontano dall’Europa».
La campagna elettorale su Internet non attira
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ROMA –Dopo aver occupato da circa un mese la centralità del dibattito politico ed elettorale e monopolizzato quotidianamente le pagine dei quotidiani, finisce in procura un primo, per ora, capitolo della vicenda Berlusconi-Lario-Noemi. Ma a finire all’attenzione dei magistrati, almeno per il momento, non sono state le frasi, presunte «notizia criminis», pronunciate dalla consorte del premier («mio marito frequenta le minorenni»), ma le foto «rubate» a villa Certosa e contro le quali Silvio Berlusconi ha presentato un esposto al garante della privacy. I magistrati della capitale, infatti, hanno disposto il sequestro delle centinaia di scatti che Antonello Zappedu, un fotoreporter di Olbia, ha fatto immortalando ospiti illustri, e soprattutto, decine di ragazze (anche in topless), compresa Noemi Letizia, durante le feste di Capodanno organizzate dal Cavaliere nella sua residenza in Sardegna. Il procuratore Giovanni Ferrara e il pm Simona Maisto hanno disposto il sequestro delle istantanee sia dello scorso Capodanno a Villa Certosa, in Sardegna, durante la festa del presidente del Consiglio, alla quale avrebbero partecipato decine di ragazze tra cui Noemi Letizia, sia del party di Capodanno del 2007-2008, al quale era stato invitato anche l’ex premier cecoslovacco Mirek Topolanek. Oltre al sequestro di oltre 700 foto i magistrati della capitale hanno anche iscritto sul registro degli indagati per le ipotesi di reato di violazione della privacy e tentata truffa lo stesso Zappedu. Due giorni fa era stato l’avvocato del premier, il parlamentare Nicolò Ghedini, a recarsi a piazzale Clodio e consegnare al procuratore Ferrara in persona la denuncia molto circostanziata portata anche all’attenzione del Garante della Privacy. E lo stesso Ghedini ieri ha annunciato «iniziative giudiziarie» smentendo il fotografo sulle immagini fotografiche. Il procuratore Ferrara e il pm Maisto, attraverso l’esame di alcune mail consegnate da Ghedini, insieme con l’esposto, hanno ricostruito la vicenda: Zappadu aveva proposto l’acquisto delle foto a «Panorama» chiedendo pare oltre un milione e mezzo di euro. Il fotoreporter avrebbe scritto ad un giornalista del settimanale edito dalla Mondadori – di proprietà della famiglia Berlusconi, che c'era anche una proposta concorrente, da parte di «Gente» per comprare il fotoservizio. Circostanza, secondo gli accertamenti fatti a Piazzale Clodio, rivelatasi non veritiera secondo i primi accertamenti e da qui l’accusa di tentata truffa. Le foto sarebbero state scattate da una terrazza con potenti teleobiettivi puntati su Villa Certosa. Ma anche all’aeroporto di Olbia all’arrivo dei jet privati a bordo dei quali viaggiavano le ragazze invitate nella residenza sarda. Non è stato, intanto, aperto alcun fascicolo sulle frasi pronunciate da Veronica Lario riguardo ad una presunta frequentazione di «minorenni» da parte di Berlusconi. La preci-
sazione è del procuratore della Repubblica di Roma dopo che su un quotidiano e su Dagospia era stata ventilata l'apertura di una indagine. Il procuratore Giovanni Ferrara ha spiegato che a Piazzale Clodio sono giunte «alcune mail anonime» nelle quali si fa riferimento ad articoli di giornale che riportano le affermazioni di Veronica Lario. «Si tratta di anonimi – ha spiegato il procuratore Ferrara – che come noto non vengono presi in considerazione, lo prevede il codice». Soddisfatta per la decisione della procura della Capitale è la maggioranza che fa quadrato intorno al premier. Per il portavoce del Pdl Daniele Capezzone è in atto «un’indegna caccia all’uomo» contro Berlusconi, mentre Gaetano Quagliariello, vice capogruppo dei senatori del Pdl chiama in causa la sinistra che «sa solo denigrare tentando di distruggere sul nulla il Cavaliere». Il leader dell’Udc Casini giudica «degradante che si parli della villa di Berlusconi».
Dario Franceschini; a sinistra: Silvio Berlusconi, al centro di nuove polemiche
glieri». Per il senatore del Mpa Giovanni Pistorio «tra gli ispiraPALERMO – La crisi politica Si- tori di questo ddl ci sono gli stesciliana i cui contraccolpi sem- si che hanno perfino invocato brano minacciare gli equilibri pubblicamente la morte del preinterni ai singoli partiti fa reagi- sidente Lombardo». Ma contro il coordinamento re il Pdl che passa al contrattacco. In una giornata di forti ten- del Pdl si schiera anche un pezzo sioni nel centrodestra che accu- del partito, in prima fila il sottosa il governatore Raffaele Lom- segretario Gianfranco Miccibardo di golpe nella formazione chè, l’uomo che ha fondato Fi in della nuova giunta, ci pensa il Sicilia e che sostiene Lombardo. premier Silvio Berlusconi a cer- «Il presidente Berlusconi – dice – care di riportare un po’ di calma non sa cosa realmente succede sostenendo che “questioni locali in Sicilia perchè disinformato da e dissensi personali si elimine- ascari che gli suggeriscono cose ranno con nuove persone capaci ridicole, come quelle sui fondi di fare le riforme necessarie, Fas. Berlusconi farebbe bene a sempre nell’ambito del centro non fidarsi di ascari traditori della propria terra». destra e del Pdl». Miccichè bolla come «ridicoli» Sui fondi Fas, al centro dello scontro tra Lombardo e il Pdl, il il disegno di legge costituzionapremier garantisce che «se il go- le presentato a palazzo Madama verno non li ha assegnati è per- e la sospensione dei tre deputati, chè vogliamo essere certi che «atti, sono sicuro, di cui il presiquesti fondi vengano utilizzati dente Berlusconi è all’oscuro». per impieghi infrastrutturali; «Il ministro La Russa – aggiunnon sarà tolto un solo euro: solo ge – evidentemente usa la vicenvorremmo che non fossero im- da siciliana per beghe personali piegati in spese correnti, come all’interno di An, che nulla hanno a che vedere lo stipendio di con l'isola». forestali o di Mentre i tre dequalche altra caputati sospesi tegoria». rinnovano «l'imParole propegno nel Pdl e nunciate poco nella campagna dopo la decisioelettorale a fianne del coordinaco di Berluscomento nazionale ni», il capogrupdel partito di sopo all’Ars, Innospendere i tre decenzo Leontini, putati siciliani dopo una riunio(Titti Bufardeci, ne dei parlamenMichele Cimino tari, annuncia e Luigi Gentile) per la seduta che hanno accetstraordinaria tato di entrare dell’Ars (il 4 giunel nuovo govergno) una moziono Lombardo. ne di censura nei Ma soprattutto Raffaele Lombardo confronti del godopo la controffensiva firmata Maurizio Ga- verno. Sull'atto parlamentare però sparri, Gaetano Quagliariello e Carlo Vizzini che hanno presen- non tutti i deputati del Pdl sono tato in Senato un disegno di leg- concordi: otto su 32 sarebbero a ge costituzionale che modifica favore della giunta e probabill’articolo 10 dello statuto della mente non voteranno la censuRegione; è previsto che, in caso ra. Di fronte a questa situazione, di violazione del patto program- secondo il leader dell’Udc Pier matico con gli elettori o di tra- Ferdinando Casini, “lo sbocco sformazione della maggioranza naturale sono le elezioni anticiche sostiene il governo, quest’ul- pate», mentre il segretario del timo possa essere sfiduciato e Pd Dario Franceschini, in tour sostituito con un nuovo presi- nell’isola, ribadisce: «Tra noi e dente eletto dall’Assemblea, Lombardo nessuna intesa: noi nell’ambito della coalizione che siamo per la chiarezza e la diha ottenuto la maggioranza alle stinzione dei ruoli». La rottura tra Lombardo e il elezioni. «Il ddl – commenta Lombardo governo è nata dopo che il gover– è palesemente incostituziona- natore ha annunciato la nuova le: è l’iniziativa propagandistica giunta. Due magistrati, un imdi chi teme che questo gioco al prenditore impegnato nella batmassacro iniziato con il governo taglia anti racket, solo una parte dell’autonomia stia sfilacciando del Pdl e nessun uomo dell'Udc le file di un partito che ha al suo di Cuffaro. Il leader dell'Mpa ha vertice assoluto un uomo straor- annunciato i nomi dei primi nodinario ma che negli ultimi tem- ve assessori del governo-bis pi si è circondato di cattivi consi- chiudendo così la crisi.
8 Primo piano
Domenica 31 maggio 2009
Il segretario dei Radicali interviene tra Belisario e il direttore Asl
Politica lucana
La Sanità «divertente»
Il Messaggero da favorito l’eurodeputato lucano per un posto di prestigio. D’Alema oggi in giro per la Basilicata
Bolognetti: «Gaudiano rinunci alle iniziative del Pd»
POTENZA - Gianni Pittella verso la vicepresidenza del Parlamento europeo. L’eurodeputato di Lauria quindi, alla ricerca in questi giorni della riconferma elettorale per il terzo mandato a Bruxelles, sarebbe in corsa per diventare il numero due della massima assise europea. A sostenerlo è il giornalista de “Il Messaggero” di Roma, Claudio Sardo. Nell’articolo apparso ieri mattina a pagina 6 del quotidiano nazionale si ipotizzano una serie di dinamiche politiche europee che potrebbero portare il politico lucano, dopo la presidenza della delegazione italiana del Pse nel Parlamento europeo, a rivestire il ruolo prestigioso di vice. Per i posti di vertice Pittella, secondo quanto sostenuto da Il Messaggero, dovrebbe vedersela con il fedelissimo di Silvio Berlusconi, Mario Mauro per il quale il Cavaliere già si sarebbe speso a livello diplomatico per ottenere adddirittura la presidenza del Parlamento europeo. Ma come ricorda lo stesso quotidiano romano c’è da fare i conti con i voti perchè «la diplomazia può molto - scrive Claudio Sardo - ma non tutto». Condizioni necessarie per un lucano alla vicepresidenza europea - oltre a quella evidente di essere rieeletto - ci sono quelle che il Pd stringa l’alleanza con i socialisti (nonostante le resistenze degli ex diellini) e che lo stesso Partito democratico arrivi a un numero di seggi non inferiore a 20. Pittella in ogni caso rimane cauto e abbottonato e pro-
L’AUSPICIO “COMUNISTA” DI NARDIELLO
«La lista anticapitalista ridurrà l’astensionismo e l’illusione del voto utile»
Gianni Pittella
segue la campagna elettorale in tutte le regioni meridionali. Sul suo blog ieri, ha semplicemente postato il link all’articolo de “Il Messaggero”. Ma da fonti vicine all’eurodeputato di Lauria hanno fatto sapere che l’articolo di Claudio Sardo «è un resoconto molto verosibile e fondato». Per quanto riguarda le iniziative elettorali in Basilicata, continua la sfilata di big democratici. Dopo Dario Franceschini, Rosy Bindi, Enrico Letta e Angela Finocchiaro oggi è il giorno di Massimo D’Alema. L’ex presidente del consiglio sarà in Basilicata proprio per sostenere la candidatura di Gianni Pittella (lo si legge nella nota ufficiale ndr) e dei can-
didati locali Piero Lacorazza e Franco Stella alla Presidenza delle Province di Potenza e Matera e di Vito Santarsiero, candidato alla carica di sindaco al Comune di Potenza e non si fermerà solo nei due capoluoghi di provincia ma farà tappa anche in altre località lucane. D’Alema farà visita infatti al centro immigrati di Palazzo San Gervasio (ore 10.30) poi a Lavello (ore 11.30) e infine a Terzo Cavone di Scanzano Jonico (ore 15.30). Comizi invece a piazza Vittorio Veneto a Matera (ore 17.30) e a Potenza in piazza Prefettura (ore 20). D’alema dovrebbe anche passare per Miglionico nel pomeriggio (paese originario della propria famiglia).
Il capogruppo dei Comunisti italiani interviene sulle prossime elezioni a dichiara: «La presenza di una lista comunista e anticapitalista alle prossime elezioni europee costituisce di per sé un essenziale risultato politico che può consentire di ricondurre alla realtà del conflitto e dei propri interessi di classe un’opinione disorientata, sottraendola alla demotivazione dell'astensionismo e all'illusorio salvagente del “voto utile”. Non si tratta dunque di un mero cartello elettorale tirato su in fretta e furia per superare la soglia di sbarramento vergognosamente introdotta». «Chi si riconosce nella lista comunista - aggiunge Giacomo Nardiello - fa riferimento a un impianto analitico convergente, e a una conseguente interpretazione di quel che accade intorno a noi; conduce la medesima battaglia in sede continentale, distinguendo bene nel Parlamento europeo chi è un proprio compagno di strada da chi non lo è; rifiuta di affrontare una crisi che è ad un tempo economica, sociale, ambientale con misure tese a salvare l'establishment e a penaliz-
zare i “soliti noti”, nell'attesa che tutto torni come prima». Nardiello poi continua ancora: «In questo senso, dietro il nome e i simboli della lista comunista e anticapitalista c’è la concretezza di una progettualità politica, di un’unità di azione che non è meramente elettorale. Essa è stata varata nella convinzione che abbiamo cose essenziali da dire e da proporre (e che, senza di noi, nessun altro è in grado o ha la volontà di dire e proporre): cose quali una vera e consistente redistribuzione del reddito (andando a prelevare le risorse là dove sono); o, ancora, interventi strutturali che intacchino su punti essenziali gli equilibri di potere della società capitalistica, spostando in avanti i rapporti di forza tra le classi (come ad esempio la costituzione
di un polo pubblico del credito, sottratto al controllo del capitale finanziario, per l'incentivazione di uno sviluppo che sia a misura d'uomo e di donna, crei lavoro buono e sia rispettoso dell'ambiente: o una politica estera non subalterna dell'asse euro-atlantico)». «Per conseguire questi obiettivi - conclude Giacomo Nardiello - occorre scalfire interessi potenti. Per questo, sappiamo che non potremmo realizzarli da soli; ma sappiamo anche che non potrebbero essere realizzati senza di noi. Senza la determinazione e la convergenza unitaria dei comunisti, dentro e fuori i confini nazionali. D'altra parte, il processo di riaggregazione dei comunisti e delle forze anticapitaliste del nostro paese non si esaurisce certo nella scadenza elettorale. E' un processo complicato e importante, e che ha bisogno, in primo luogo, della ricostruzione di un legame e di un radicamento sociale forti, e il rilancio del lavoro di massa, di un'iniziativa politica di massa nei territori e nei luoghi di lavoro, di cui i comunisti siano protagonisti e punto di riferimento organizzato».
L’INTERVENTO C’era una volta il punto “G”, quello di cui ogni uomo e ogni donna almeno una volta spasmodicamente nella vita si sono domandati l’esatta ubicazione; e c’era anche il famosissimo compagno G, quello che nel bene e nel male ognuno vorrebbe testimone delle proprie eventuali intemperanze. C’è poi oggi, storia locale, uno scomodissimo testimone “G”che nel processo per le tangenti Eni qualche tremore a più di qualcuno pare davvero lo stia procurando. Poteva mai mancare, in un periodo elettorale così denso nel listino, un qualsivoglia candidato “G”? Certo che non poteva e allora cerchiamo di riconoscerlo. Il signor “G”, candidato per la prima, seconda o addirittura ter-
Attenti al candidato “G” za volta della sua vita è un bolide “modello papi” ma di cilindrata assai inferiore, che non per forza milita, però, nel centrodestra; il candidato “G”, anzi, a voler proprio essere franchi, è per la politica circolare, quella che su una speciale monorotaia conduce sempre e comunque allo stesso obiettivo che, manco a dirlo, è quello del proprio spudorato “particulare”. Destra, sinistra e centro non esistono per lui o, in ogni caso, possono avvicendarsi come le stagioni per le quali naturalmente si indossa un
abito diverso senza per questo sentirsi trasformisti. Nell’epoca del pensiero unico, il nostro candidato “G” è un vero asso del pluralismo, anzi, di più; il pluralismo è per lui innato, congenito, tant’è che riesce ad essere plurale anche da solo, riuscendo a contraddire il proprio pensiero con la propria azione e a disapprovare ciò che ha già approvato solo perché, come si dice, senza saper né leggere e né scrivere si è piegato alla ragion di stato di quello stato che momentaneamente riconosce come pro-
prio. Momentaneamente, certo, perché il nostro emblematico “G” è in realtà apolide e per questo dovrebbe essere poliglotta, ma in sostanza è muto non per natura, bensì per posizione dal momento che, non potendo nessuno parlar contemporaneamente più lingue a meno di non essere invasato, il tacere equivale a un esperanto politicamente vantaggioso e praticamente capace di mascherare il fatto che al non saper né leggere e né scrivere si unisce spesso il non sa-
per nemmeno parlare. Ma un pregio, però, un pregio vero ce l’ha di certo pure il signor “G”: conosce la sua squadra e la conosce bene, benissimo. E non è facile davvero tenere a mente il nome e il volto di decine e decine di compagni di partito da nascondere continuamente con i propri manifesti elettorali in ogni spazio possibile della città. E’ furbo, vero, il candidato “G”! Combatte gli “amici” che potrebbero fargli ombra, più dei “nemici” con i quali si potrebbe accordare. Elezioni alle porte! E che si può volere di più dalla vita? Un lucano? No grazie, ce ne sono all’incirca novecento. E tra novecento, Dio buono, speriamo quanto meno di evitare i mister “G”! Anna R.G. Rivelli
Spot polemici
POTENZA - Non è sfuggita al segretario dei Radicali lucani, Maurizio Bolognetti, (anche candidato per le elezioni europee nella circoscrizione meridionale della Lista Bonino Pannella) la querelle scoppiata tra il capogruppo dell’Idv al Senato, il lucano Felice Belisario e il direttore generale dell’Asl di Matera Vito Gaudiano. Bolognetti ha scritto non una ma addirittura due mail al Quotidiano della Basilicata sulla vicenda. In una Bolognetti scrive “sull’allegro mondo della Sanità lottizzata” e spiega: «Questa campagna elettorale, come sempre, regala momenti di puro divertimento. Il direttore generale della Asl di Matera, Vito Gaudiano, ha accusato il capogruppo di Idv al Senato di voler visitare l’ospedale di Stigliano col bieco intento di farsi propaganda elettorale. Veramente esilarante. Sembra di sentire il bue che chiama cornuto l’asino. Provo a mantenere un aplomb anglosassone, ma non ci riesco». «Vi prego - scrive Bolognetti - qualcuno informi il direttore Gaudiano che da sempre le nomine nelle Asl sono effettuate dalla partitocrazia e che le stesse Asl, spesso, si trasformano in macchine clientelari al servizio dei partiti. Del resto, il buon Belisario, qualche tempo fa, ha piazzato uno
il manifesto
dei suoi sul ponte di comando dell’Asl 2 di Potenza; se la memoria non mi inganna, parliamo del dottor Buscicchio commissario liquidatore della Asl 2. Troppo divertente questa campagna elettorale! Peccato che spesso i cittadini non conservino memoria di un passato anche recente. Peccato che chi è espressione della lottizzazione partitocratica delle Asl non tema di esporsi al ridicolo con temerarie affermazioni. Peccato che anche il senatore Belisario
faccia fatica a ricordare un passato recente». E Maurizio Bolognetti allarga il discorso: «Peccato che su certe nomine qualcuno abbia espresso serie perplessità in relazione alla compatibilità di certi direttori generali. Peccato che gli strenui difensori dei valori su questo tacciano. Peccato che Belisario a Matera sia alleato con coloro che occupano militarmente l’Asl di Matera. Come si suol dire: ”chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha da-
to….scurdammoce ‘o passato”…». Pochi minuti e Bolognetti invia una seconda dichiarazione. Questo il contenuto: «Vito Gaudiano, quello che ha accusato il capogruppo Idv al Senato di volersi fare campagna elettorale nell’ospedale di Stigliano solo qualche giorno fa è stato avvistato in quel di Matera tra i relatori di un dibattito “sanitario”, organizzato dal Partito democratico. Che dire? Siamo di fronte a comportamenti schizofrenici e contradditori. Da un lato il Gaudiano che censura Belisario, invitandolo ad effettuare visite ospedaliere dopo l’8 giugno, dall’altra il Gaudiano che, senza alcun remora, partecipa ad un dibattito sulla sanità targato Pd». «Per carità - precisa Maurizio Bolognetti - siamo certi che il dottor Gaudiano abbia partecipato al dibattito in oggetto in veste di tecnico e non in virtù della nomina politica, ma a questo punto dovrebbe manifestare un minimo di coerenza e rinunciare ad ulteriori partecipazioni a dibattiti organizzati dal Pd. Al buon Felice Belisario, invece, suggeriamo di visitare solo gli ospedali di Potenza, magari previa consultazione con il commissario liquidatore dell’Asl 2». Alla lettera, Bolognetti allega la foto del manifesto dell’iniziativa.
NOMINE PDL GIOVANI Matteo Restaino, coordinatore provinciale Matteo Restaino è stato nominato coordinatore dei giovani del Pdl del Potentino dal coordinatore nazionale Francesco Pasquali. «E’ una grande soddisfazione» - ha comunicato Matteo Restaino che ha aggiunto: «Dopo aver guidato per anni il movimento giovanile di Forza Italia questa nuova avventura dirigenziale al vertice del Pdl giovani non può che donarmi maggiore entusiasmo e maggiore vigore nella immi-
E’ una campagna elettorale che si sta giocando anche sul confronto tra gli slogan e i manifesti. Non sono mancati gli attacchi con tanto di riferimento a slogan e a candidati precisi. L’ultimo manifesto in tal senso è quello che circola su Facebook e diffuso da esponenti dell’Udc di Potenza che prende di mira Roberto Falotico e Aurelio Pace.
Murro: «Basta fiducia agli stessi» «Arriva la campagna elettorale e subito si sente l’inutile ed irrealizzabile promessa: “Taglieremo i costi della benzina per i lucani”. Ed è altresì interessante ascoltare le proposte di chi si presenta come novità, ma in realtà non era affatto estraneo a queste problematiche ed ha contribuito al totale fallimento. Poiché la Regione negli ultimi 15 anni è stata governata dalla stessa compagine amministrativa mi domando dove erano i nostri rappresentati politici, gli stessi che oggi si innalzano a paladini del futuro e del cambiamento, quando sono state svendute le nostre royalties al 7 per cento, rendendo irrealizzabili di fatto le loro promesse? L'ENI ha riconosciuto alla Nigeria, paese del terzo mondo, royalties superiori al 20 per cento». E’ quanto sostiene il candidato presidente della Provincia di Potenza per l’Mpa, Savino Murro che aggiunge: «Perché continuare a dare fiducia a chi finora ci ha svenduto e si è dimostrato inadeguato? Basta con promesse elettorali che puntano l'attenzione su problemi che da sempre esistono quando per anni non si è saputo o non si è voluto lavorare per il bene della collettività. Basta con l'incompetenza nei settori manageriali ed amministrativi, incompetenza che ci ha trasformati in una della più sottosviluppate e sfruttate regioni italiane»
nente competizione elettorale del 6 e 7 giugno che vede in campo tutti i vertici del Pdl per mandare a casa il centrosinistra dalla nostra città capoluogo, dai nostri paesi e, soprattutto, dalla Provincia di Potenza». «Sono convinto che oggi più che mai i giovani di Basilicata possano contribuire fattivamente a realizzare quel cambiamento amministrativo che è ormai tappa obbligata per realizzare una politica sociale de-
Lacorazza rilancia il ruolo della Provincia
«Pianificare il territorio» Il ruolo della Provincia secondo il candidato del centrosinistra Piero Lacorazza: «Il ruolo della Provincia non solo può essere utile ma necessario per organizzare i nostri piccoli numeri, per difendere e valorizzare i nostri comuni, dentro la crisi economica e alla vigilia del federalismo fiscale». E ancora ha aggiunto il candidato presidente Lacorazza «La crisi economica dentro la quale è immersa l'Italia e l'insufficienza concreta e strategica del governo nazionale corrono il rischio di aumentare le distanze tra chi ha e chi non ha, tra ricchi e poveri, tra garantiti e non garantiti, tra interesse privato e interesse pubblico, tra territori forti e territori deboli. Con il federalismo fiscale queste distanze non solo non saranno ridotte ma corrono il rischio di aumentare mettendo in discussione diritti come quello alla salute, all'istruzione, al lavoro ed alla mobilità. Noi a questo disegno sbagliato delle destre dobbiamo
reagire non solo con dei “no” ma anche con una cultura di governo che trasferisca nelle scelte e negli atti dell'amministrazione provinciale valori di solidarietà, di coesione, di merito, di bene comune e giustizia sociale». Lacorazza ha concluso: «La Provincia di Potenza dovrà lavorare a una corretta e migliore pianificazione del territorio, attraverso il Piano strutturale provinciale, e una organizzazione e rafforzamento di Unioni di comuni. Abbiamo parlato di città territorio, attraverso le quali la Provincia potrà essere il sindacato del territorio, per mettere a servizio di questo disegno risorse finanziarie e competenze proprie dell'ente. Ma sarà anche una Provincia che dovrà alimentare ed arricchire il suo ruolo puntando sull'ambiente come locomotiva programmatica, per far viaggiare i vagoni di settori che possono essere strategici per il futuro della nostra regione».
gna di questo nome e, di conseguenza, per condurre fuori dal lungo tunnel rosso della disoccupazione giovanile, della fuga dei cervelli e del disagio sociale». Felicitazioni per la nuova nomina provengono dal deputato del Pdl Vincenzo Taddei: «Matteo si è impegnato, da sempre, per costruire un gruppo affiatato di giovani dirigenti . La sua nomina non può che essere condivisa».
Pace critica chi ha pensato agli aerei e non ai treni SATRIANO - Tappa satrianese per Aurelio Pace. Il candidato presidente alla provincia di Potenza ha tenuto un comizio elettorale alcuni giorni fa nella sala consiliare del comune di Satriano. Aurelio Pace ha illustrato ai presenti, in grande maggioranza giovani, il programma politico della sua coalizione concentrando l'attenzione su tre punti: la viabilità e le infrastrutture, la raccolta differenziata e la formazione. L'esponente politico dei Dec ha sottolineato la necessità di intraprendere al più presto una nuova gestione della viabilità in contrapposizione a quanto fatto dall'attuale squadra di governo che «in cinque anni ha pensato a parlare di aeroporti piuttosto che intervenire sulla tratta Foggia - Potenza che ha gli stessi tempi di percorrenza di 150 anni fa». E’ passato poi alla raccolta differenziata da intendere come risorsa tramite una gestione completa del
ciclo del rifiuto, fino alla formazione che in questi anni è diventato un ammortizzatore sociale piuttosto che uno strumento in grado di inserire i giovani nel mondo lavorativo. Le parole chiavi di Aurelio Pace sono: «programmazione» al posto di una gestione di emergenza dell'Ente Provincia, «trasparenza e partecipazione» piuttosto che favoritismi familiari e lobbistici, «formazione concertata» che consenta ai giovani di trovare lavoro e alle aziende di intercettare manodopera specializzata. Non è mancata una frecciatina a Lacorazza che secondo Pace «sfugge da un incontro pubblico di piazza da me fortemente voluto». Prima di lasciare l'aula consiliare, il candidato presidente mettendo in evidenza la sua giovane età ha concluso con queste parole: «Il cambiamento siamo noi, è il momento che i padri diano ascolto ai figli». Rocco Perrone
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Pittella possibile vicepresidente a Bruxelles di SALVATORE SANTORO
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Domenica 31 maggio 2009
Domenica 31 maggio 2009
Auto & Mondo
Il marchio australiano si aggiudica l’intesa con Opel. Marchionne battuto
Magna sorpassa Fiat Montezemolo: «Capitolo chiuso, si va avanti. Adesso si pensi alla Chrysler» | SCONTRO POLITICO | Critiche, Belisario (Idv): lasciati soli dal governo
di ROBERTO CARACCIOLO e STEFAN WALLISCH
BERLINO - L'annuncio ufficiale lo ha dato il ministro delle Finanze tedesco, Peer Steinbrueck (Spd), alle 02:17 della scorsa notte, davanti alla cancelleria di Berlino, dove pochi minuti prima era terminata una nuova tornata di incontri iniziata dodici ore prima: il gruppo Magna sarà il nuovo proprietario della Opel. E’ stata una trattativa lunga e difficile, hanno commentato a caldo i ministri dell’Esecutivo della cancelliera Angela Merkel (Cdu), assicurando però che è stata scelta così la strada migliore per salvaguardare migliaia di posti di lavoro senza appesantire oltremodo le finanze pubbliche. I tedeschi hanno preferito il consorzio del produttore di componenti d’auto, l’austrocanadese Magna, alleata alla russa Sberbank, alla Fiat. Magna si trasforma in un nuovo gruppo con cinque milioni di vetture all’anno e punta – con l’aiuto della Gaz – sui mercati russo e dell’ex Unione sovietica. Secondo le informazioni più recenti, alla Magna andrà il 20% della Opel, alla Sberbank il 35%, alla Gm rimarrà il 35%, mentre i dipendenti prenderanno il 10%. La General Motors, da parte sua, si prepara a separarsi dalla Opel dopo una unione durata 80 anni. La Opel è stata «salvata, per il momento»: lo ha detto il numero uno di General Motors
Da sinistra, i due manager che si sono sfidati a Berlino: Sergio Marchionne della Fiat e Frank Stronach della Magna
Europe, Carl-Peter Forster. E poi: sarà un «lavoro difficile» trasformare in un contratto il protocollo d’intesa firmato a Berlino. L’accordo con la Magna, ha spiegato Steinbrueck, si articola in tre punti principali: «Un memorandum d’intesa con la Magna, un’amministrazione fiducia-
ria (per la Opel) e un prestito ponte (per la Opel) da parte della mano pubblica tedesca per 1,5 miliardi di euro». Il prestito ponte, che servirà a garantire la sopravvivenza della Magna nei prossimi mesi, sarà ripartito fra il governo federale e le quattro regioni che ospitano gli im-
| di MARIATERESA LABANCA MELFI - Per i sindacati la protesta dei metalmeccanici dell'indotto Fiat di Melfi continua. Pur giudicando positivamente i segnali di apertura arrivati dalla Magneti Marelli, che venerdì pomeriggio ha comunicato, attraverso la mediazione di Confindustria, la disponbilità a rinnovare 57 contratti scaduti - 25 alla Plastic Componnents, ex Ergom, e 32 alla Sistemi Sospensioni - Cgil, Cisl, Uil, Fismic e Ugl valutano «insufficiente» la proposta aziendale. La soluzione sarebbe solo parziale, visto che non include le 13 unità della ex Ergom il cui contratto è scaduto lo scorso 16 maggio. Il presidio di San Nicola di Melfi rimane, lo sciopero non arretra e la Sata resta ancora paralizzata. «Fino a quando non verranno offerte garanzie occupazionali a tutti i lavoratori con contratto scaduto e non rinnovato», dicono i sindacati. L'ultimo annuncio dello stato di “senza lavoro” nello stabilimento Fiat lucano che impiega circa 5.000 tute blu è arrivato venerdì sera, sul terzo turno delle 22. La segreteria lucana della Fiom-Cgil, con una nota, ha definito «incompleta» la risposta della direzione della Magneti Marelli, perchè «ha con-
IL GOVERNO ha lasciato solo Marchionne e la Fiat nel suo tentativo di scalata di Opel: è la critica unanime che arriva dal centrosinistra. Il centrodestra, con in testa il ministro Claudio Scajola, respinge la critica, ricordando gli aiuti all’auto tramite gli incentivi alla rottamazione. E poi, sottolineano alcuni esponenti, «il mondo è grande» e Marchionne potrà guardare ad altre soluzioni perchè quella Opel non convinceva sul piano occupazionale. «Del destino della più grande azienda italiana – ha ironizzato D’Alema – si sono occupati il governo tedesco, quello americano, e quello russo, che in questo caso è stato nostro concorrente agguerrito»: riferimento al rapporto Berlusconi-Putin che secondo alcuni esponenti del Pd, come Pierluigi Castagnetti, avrebbe spinto il premier all’inerzia. Anche Idv non fa sconti: «La Fiat aveva ed ha tutte le carte in regola - ha detto Felice Belisario - solo che nella battaglia con gli austro-canadesi della Magna è stata lasciata sola, non ha avuto alcun supporto dal Governo italiano». In ogni caso, il governo non si straccia le vesti per la mancata intesa tra Torino e Russelsheim: «per Fiat la vita continua», ha detto Scajola, «il mondo resta pieno di opportunità, a partire dal consolidamento dell’intesa con Chrysler». «Non c'è nessuna preoccupazione nel Governo – concorda Brunetta – per il mancato accordo con Opel», perchè “ci sono altre opportunità in giro per il mondo».
pianti della casa automobilistica in Germania. Ma c'è la «chiara indicazione», ha sottolineato Carl-Peter Forster, che altri paesi europei, oltre alla Germania, forniranno il loro sostegno finanziario. «Si è trattato di un difficile processo di valutazione, nel quale prognostici e ipotesi
I RIFLESSI IN BASILICATA
hanno avuto un ruolo», ha commentato il ministro dell’Economia tedesco, KarlTheodor zu Guttenberg (Csu), mentre il governatore dell’Assia, Roland Koch ha dichiarato: «Abbiamo valutato l’opzione di dare un futuro alla Opel con un’azienda motivata e con grande esperien-
za come la Magna. Questa è la strada migliore». Il governo federale contribuirà per 750 milioni di euro al prestito ponte e le regioni metteranno il resto. L’Assia, dove si trova l’impianto di Ruesselsheim (15.300 dipendenti) verserà 447 milioni di euro, la Renania Palatinato (Kaiserslautern) 102 milioni di euro, il Nord Reno-Westfalia (Bochum) 150 milioni di euro e la Turingia (Eisenach) 51 milioni di euro. Il fondatore della Magna, Frank Stronach, si vanta di avere la «benzina nelle vene»: questa sarà una buona occasione per dimostrare – come dice – di essere più bravo dell’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne. Su Opel la Fiat «ha fatto quello che doveva fare» ma adesso il capitolo tedesco è chiuso: l'obiettivo è completare la partita con Chrysler dove «c'è molto lavoro su una impresa che fa tremare i polsi». Il presidente del Lingotto, Luca Cordero di Montezemolo, è amareggiato per la sconfitta subita in Germania ma, come aveva già fatto intuire avantieri l’ad, Sergio Marchionne, la vita va avanti. La Fiat, si fa notare negli ambienti vicini al management torinese, è piena di energia, non è immobile. Così, oltre che su Chrysler, gli occhi sono puntati su Saab e sulle attività sudamericane della Gm, senza tralasciare nulla di intentato con i «colleghi» della Tata o con Psa e Bmw.
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La protesta va avanti Indotto, gli appelli dei sindacati Da sinistra, la Sata di San Nicola di Melfi e Antonio Pepe della Cgil
Chieste garanzie per tutti i lavoratori interessati
zioni, i sindacati ribadiscono la non disponibilità a passi indietro. Indispensabile rimane per le categorie di Cgil, Cisl, Uil, Fismic e Ugl la conferma occupazionale di tutti lavoratori interinali. Era stato il mancato rinnovo del contratto a circa 70 unità nei due stabilimenti a provocare o sciopero. Il sindacato ha condannato unitariamente «il maldestro tentativo degli industriali» di sostituire le maestranze lucane con gli operai in cassintegrazione trasferiti da Pomigliano d'Arco e Cassino. «Solidarietà sì - hanno ripetuto più volte in questi giorni - ma non solo nei confronti di chi viene da fuori». Anche perché i metalmeccanici interessati dal mancato rinnovo del contratto sono interinali sulla carta ma non di fatto. Si tratta, infatti, di lavoratori che prestano la loro opera per le aziende in questione già da diversi anni, con rapporti lavorativi regolati prima da contratti a tempo e poi tramite chiamata di agenzia interinale. Per salvaguardare il loro futuro, si sono mossi tutti gli operai dei due stabilimenti, e anche le tute blu della Sata, che lo scorso giovedì, in segno di solidarietà, hanno incrociato le braccia per due ore. E per loro sono disposti ancora a lottare.
«Solidali ma non solo con chi viene da fuori»
fermato solo una parte dei lavoratori interinali con i contratti in scadenza». La categoria dei metalmeccanici della Cgil ha quindi chiesto all'azienda «di dare una risposta completa per ristabilire corrette relazioni industriali per la ripresa dell'attività lavorativa nel rispetto dell'organizzazione del lavoro. Auspichiamo - hanno aggiunto i rappresentanti sindacali - che le istituzioni regionali modifichino il loro comportamento (attivo) di questi giorni e si attivino concretamente per la risoluzione dei problemi esistenti». Ma ci sono altri motivi che
hanno spinto la Cgil di Basilicata a non prendere parte al vertice in Confindutria, a cui invece erano presenti invece i segretari di Cisl, Uil e Ugl. Il segretario generale, Antonio Pepe, pur annunciando la disponibilità al confronto, ha chiesto e ottenuto un rinvio della riunione. Ha ribadito con una nota la necessità della «convocazione urgente da parte di Fiat e aziende interessate». «Per queste ragioni - ha aggiunto Pepe - invitiamo Confindustria ad assumere responsabilmente le opportune azioni per far valere le ragioni del ter-
ritorio, fermo restando le iniziative sindacali che non possono subire arretramenti di fronte a posizioni aziendali quantomeno provocatorie». Va ricordato, che giovedì scorso, le aziende avevano incontrato sindacati nazionali e regionali, ma senza raggiungere alcun accordo. L'indotto di San Nicola di Melfi rimane bloccato. E anche se gli effetti dello sciopero si sono fatti sentire meno, ieri e oggi, giorni in cui le fabbriche sarebbero rimaste comunque chiuse, è chiaro che una soluzione va cercata al più presto. Al termine di questa settimana di contesta-
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10 Primo piano
UNO SCUDO CONTRO L’IMPERATORE
Noemi: i riflessi familiari
di GIOVANNI ALFREDO CHIEPPA
di GAETANO DE FILIPPO
IO CREDO che sia giunto il momento di parlare il linguaggio della chiarezza a proposito del disegno di legge sull'energia voluto dal centrodestra,votato al Senato e migrato alla Camera dei Deputati per l'approvazione definitiva. Si tratta di una trovata pubblicitaria che in modo indegno offende l'intelligenza del popolo lucano, al quale si cerca di propinare dati e benefici che non corrispondono alla realtà. E' un provvedimento che non arrecherà alcun effetto positivo per la nostra regione, se non una “esigua mancia” rispetto alla quantità di greggio che viene estratto dalla viscere del nostro territorio. Sicuramente si poteva e doveva fare di più nell'interesse dei cittadini di questa regione, anziché dire nelle piazze lucane in via strumentale che il tutto rappresenta un notevole vantaggio. Una bufala senza pari. Il centrodestra dovrebbe vergognarsi per come ha trattato questa vicenda, anziché elogiarne le ragioni della stessa. La Lega ha ottenuto il massimo, grazie al senatore Stiffoni. Una parte di ricchezza che formerà il fondo previsto dal menzionato disegno di legge aiuterà le regioni già ricche che hanno sul proprio territorio i rigassificatori. Come se non bastasse ,le procedure per il rilascio dei permessi di coltivazione degli idrocarburi liquidi e gassosi verranno gestite direttamente dallo Stato tramite il ministero dello Sviluppo economico che successivamente dovrà emanare un decreto nel quale indicare i criteri di ripartizione delle somme. Come abbiano potuto i parlamentari del centrodestra consentire un fatto del genere, ossia che la loro regione venisse esclusa dal processo decisionale della materia ed accettare un atteggiamento arrogante e statalista di simile portata? Siamo passati, per effetto di tale impostazione politico-culturale, da soggetti protagonisti delle proprie scelte strategiche in materia di energia a “scudieri di stalla” destinati a recitare un ruolo residuale e subalterno (detto diversamente da coloni dell'era moderna) che offende le autonomie locali e scoraggia lo sviluppo economico. E questo lo chiamate federalismo e voler bene al popolo lucano? Un gioco squallido che mette le multinazionali del settore nella condizione di fare profitti senza misura in danno del futuro e della crescita della nostra regione. L'italia dei Valori, sul punto, aveva fatto una proposta sensata, ossia di aumentare l'aliquota dal 3 al 50 per cento in modo tale da tirare fuori più ricchezza per noi lucani ed assicurare maggiori opportunità per il futuro. La proposta come al solito non è passata perchè la maggioranza di governo non ascolta tutto ciò che va nella direzione della tutela degli interessi pubblici. Noi in Lucania dobbiamo fermare quest'onda anomala che ha investito il Paese e risvegliarlo dal sonno ipnotico nel quale è caduto. Oggi vi è una democrazia stressata, astenica dove il consenso lo si costruisce più in televisione che nelle piazze e tra la gente. Occorre più fermezza e responsabilità, difendendo il principio di legalità, i valori costituzionali e le massime istituzioni dello Stato ed ostacolare con energia tutti quei tentativi che potrebbero metterle in pericolo. Per fortuna che abbiamo un presidente della repubblica attento e vigile sulla vita democratica ed istituzionale del nostro Paese. Dobbiamo evitare che il processo infiammatorio possa contagiare anche il popolo lucano, trattato in questa occasione come servo da sfruttare ed assimilato ad un insieme di allodole sprovvedute da attrarre unicamente per la campagna elettorale. Attenzione a non spararla grossa sulle cifre perchè il tutto potrebbe tornare indietro come un boomerang. Noi vogliamo i fatti che migliorino il nostro territorio e costituiscano un orizzonte positivo per le generazioni future e non la luna. Sono convinto che il centrosinistra lucano nella sua interezza riuscirà ad impedire l'avvento dell'imperatore anche nella nostra regione. Noi rappresentiamo una classe dirigente, preparata, capace ed onesta ed in grado di tutelare degnamente ed a qualsiasi livello istituzionale gli interessi del popolo lucano che dovrà mobilitarsi al più presto per difendere se stesso ed il proprio futuro. * Consigliere comunale Italia dei Valori - Rionero in V.
Non godrò più dell’ombra E’ARRIVATA l’estate. Io ho quasi 80 anni. Fino a qualche anno fa, insieme con i miei amici, andavo in viale Dante e mi riposavo al fresco delle panchine, sotto i pini vecchi più di me. Oggi c’è solo sole, fa un caldo che non sopporto e con i miei amici non sappiamo più dove andare. Quei piccoli alberelli piantati da poco un giorno saranno grandi e grossi, ma non penso faranno la stessa ombra. Ma anche ammesso che faranno la stessa ombra, e anche di più, io non sarò lì a godermela. Dunque, devo solo ricordarmi i bei momenti trascorsi sotto il fresco dei pini. Agli amministratori dico: sappiate che è colpa vostra. Lettera firmata Potenza
Frankenstein Jr sui muri di ANGELO LUCANO LAROTONDA dalla prima Ho guardato una per una quelle facce alla ricerca di qualche espressione rassicurante. Quasi nessuna. La colpa forse sarà anche un po' dei fotografi che le hanno ritratte: alcune sono piatte per un errore dell'illuminazione dello sfondo. Altre hanno una luce frontale in eccesso tanto da far apparire il candidato come un Frankenstein-junior. Tra queste c'è la foto di Santarsiero. Peccato, l'originale si presenta meglio, nonostante tutto. Il suo primo slogan elettorale era un sinistro “E ora la nostra città” sostituito ora da “E ora più futuro” Di cosa? Di cemento? Di piazze rifatte? Di mortificazione del commercio? Di giovanissimi ubriachi nel dedalo di viuzze del centro storico? Uno slogan “aperto” a più interpretazioni è tecnicamente un errore di comunicazione. Poco felice è anche lo slogan scelto da Lacorazza: “E ora, il futuro”. Intanto è offensivo per Altobello, presidente uscente della Provincia. Forse che questi nel “passato” non ha operato bene? Ora viene assicurato un nuovo futuro. Ma di cosa, se tutti sappiamo che questo ente ha limitatissime funzioni amministrative? Nella foto poi con qualche ritocco, egli appare ringiovanito e con l'espressione di un Pierino impertinente. E si sa che Pierino è uno dei personaggi centrali delle barzellette... Ah, fotografi maldestri! Il secondo candidato a sindaco, Libutti ha avuto la fortuna (o l'accortezza) di rivolgersi ad un buon fotografo. Il suo slogan,“Il volto nuovo per la città”, potrebbe sembrare felice perché corrisponde a un diffuso bisogno di vedere facce nuove, ma può anche far nascere l'insidiosa domanda: “Che esperienza politica ha?”. Nessuna. Quali rapporti ha con la borghesia potentina, che, di solito, appoggia i candidati in rapporto alla tutela dei propri interessi? Domanda indiscreta. Lui è però discreto nel salutare i suoi potenziali elettori: usa soltanto un enfatico “Ciao caro!”, risparmiando il superlativo “Carissimo!”, usato, fastidiosamente, da altri o il familiaramicale “Uèh, ciao, mi raccomando!”, o l'informativo-strumentale “A casa tutti bene?” Le due peggiori immagini danno anche i due più brutti manifesti. Il primo è di un avvocato, ancora consigliere comunale: foto sfocata, scontornata male e stampata peggio. Lo slogan poi potrebbe creare qualche preoccupazione: “Un unico interesse, la città”. Nel senso di mettere le mani sulla città? Chissà, visto che è nella lista pro-Santarsiero. Nel secondo manifesto, questa volta per
le europee, l'immagine è lattiginosa e sfocata per cui il candidato, in abito chiaro, capelli bianchi e sigaro tra le dita, sembra una statua di sale! Completa il quadro di sfiducia la sua età avanzata e lo slogan “Per un Sud più forte in Europa”. Forse avrebbe raccolto qualche consenso in più se avesse spiritosamente scritto “Per un'Europa più forte verso un Sud più debole, come me”. Sempre di un altro candidato anziano (d'età) è il manifesto anni Sessanta, in cui lui appare a sinistra della foto con alla destra un palo carico di tanti cartelli segnaletici quanti sono gli argomenti che gli stanno a cuore: scuola, energia, attrezzature sportive, verde pubblico, trasporti, acqua pubblica. Poi una scritta alla camomilla “Io per voi”. Riposiamo tranquilli! Ve ne uno, invece, fatto molto bene. E' di un candidato del PdL: egli è in camicia bianca come latte, viso levigato come mozzarella, occhiali con montatura luminosa, sorriso appena accennato. Pare uno studente di Harvard dall'aria pulita. Ma arriva subito al dunque con la concreta scritta da commerciante “Il 6 e 7 giugno 2009 al Comune vota ….(segue il nome)”. Un messaggio “aereo” lo lancia invece un candidato del Movimento per le Autonomie alla Provincia. Cita il grande Flaubert: “Ama l'arte, fra tutte le menzogne è ancora quella che mente di meno”. Un appello rivolto alle anime belle! Alle quali però non vuol dire che egli ama la politica perché, tra tutte le menzogne è quella che mente di più. Sennò perché si sarebbe candidato? Vi sono poi i messaggi che chiedono all'elettore una delega in bianco e vogliono essere rassicuranti: “La mia voce, la tua voce”, “Io per voi”, promettono due di DeC. Altri due, della Federazione di Centro e del PSI, lanciano i loro slogan di tipo familistico, quindi non politicamente etici: “Senza pensare, vota”, “Alla Provincia un amico”. Un terzo dichiara fin d'ora la propria disponibilità a concedere raccomandazioni: “La Provincia utile, e cosi….(segue nome del giovane candidato UDC). Ad una conversione provvisoria fa pensare “Per una Provincia di qualità”, scritto da uno dei Verdi, di solito acquiescenti ai poteri forti dell'inquinamento in Basilicata (vergogna!). Da uno del PD arriva “Onestà. Valori. Impegno”: parole azzardate per essere stampate nella terra delle toghe lucane! Gli unici manifesti che presentano coerenza di grafica e di slogan sono dell'Italia dei Valori. Ne parlerò dopo. (continua).
LA vicenda di Noemi forse merita qualche riflessione. Senza entrare nel merito della vicenda, giacché nessuno la conosce compiutamente se non i diretti interessati, anche se ognuno ha le sue idee in proposito, vorrei analizzarla da un'ottica diversa. Vorrei guardarla dal punto di vista della ragazza, della sua famiglia e di quella del Premier. Certamente per una ragazza appena maggiorenne, essere sbattuta sulla prima pagina di tutti i giornali per un fatto del genere, è cosa a dir poco imbarazzante, che ne turba la coscienza e sulla cui psiche lascia tracce indelebili per il resto della vita. Anche per un papà ed una mamma, che certamente hanno un certo concetto della propria figlia, deve essere terribile assistere impotenti allo scempio che la stampa ne fa dell'immagine e della reputazione. Analoga cosa deve essere accaduto nell'intimo dei figli del Presidente, la cui reazione lascia trasparire non solo che si sentono feriti da tanto clamore, ma soprattutto che si sentono offesi dal processo di demolizione sistematica della dignità del padre e del suo ruolo di educatore. In tale ottica si capisce, anche se non si giustifica, il comportamento della Signora Lario che, sentendosi mortificata nella sua dignità di donna e di moglie, ha ritenuto opportuno sfogarsi, esternando le sue comprensibili doglianze alla stampa. I veri destinatari e le reali vittime di tale campagna di stampa sono, in definitiva, proprio loro, non il Presidente che è abbastanza coriaceo, sufficientemente temprato per sopportare attacchi di ben più violenta portata. Se chi ha montato la vicenda, indipendentemente dalla sua veridicità, voleva annientare il Premier, ha mortificato altre persone, distrutto due famiglie, ma non ha scalfito minimamente il vero bersaglio. Anzi, a ben guardare, ha consolidato il suo potere, in quanto ha compattato il suo entourage, che ha fatto quadrato intorno al suo leader che - strano, ma vero - ha rafforzato la sua leadership. Coloro che continuano a cavalcare questa vicenda ed altre simili, come le vicissitudini giudiziarie del Presidente, non si rendono conto che ne stanno facendo un martire e di contro stanno distruggendo l'opposizione e facendo un grave danno al popolo italiano. Non hanno nemmeno la consapevolezza che l'Italia e la democrazia hanno un disperato bisogno di un'opposizione. Ma hanno bisogno di un'opposizione che svolga il ruolo che le compete, cioè di controllo puntuale e costante dell'operato della maggioranza, che ne costituisca lo stimolo ed il pungolo e che all'occorrenza sia anche propositiva. Necessitano, soprattutto, di un'opposizione seria e costruttiva, che abbia la capacità di discernere e la forza di invocare e pretendere la moralità, senza cedere mai alla facile tentazione del moralismo.
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Domenica 31 maggio 2009
Italia/Mondo
Domenica 31 maggio 2009
Presentata la nuova metodologia per valutare il rincaro Raddoppia la sofferenza
Inflazione, ecco i calcoli Oltre 30 miliardi Esultano Cisl, Uil e Ugl: più veritieri i rinnovi dei contratti ROMA – Venerdì l’Isae ha presentato la nuova metodologia per l'elaborazione dell’Indice dei prezzi al consumo (Ipca) al netto dei prodotti energetici importati. Tale metodologia, si legge in una nota dell’Istituto, è stata pienamente condivisa da tutte le parti sociali firmatarie dell’accordo del 22 gennaio 2009. Su questa base l’Isae ha elaborando la previsione dell’indicatore per gli anni 20092012. E sui nuovi criteri si è registrata la soddisfazione dei sindacati che hanno dichiarato di apprezzare i meccanismi per il calcolo del nuovo indice di previsione dell’inflazione, messo a punto dall’Isae, che regolerà i prossimi rinnovi contrattuali, sulla base di quanto previsto dal nuovo modello triennale siglato dalle parti sociali, ad esclusione della Cgil. Per Cisl, Uil e Ugl, la nuova metodologia che entrerà in vigore determinerà aumenti salariali in grado di tutelare meglio i lavoratori; per la Cgil, invece, gli incrementi resteranno comunque al di sotto dell’inflazione reale e anche di «quanto raggiunto nei bienni precedenti». In particolare, l’inflazione previsionale (indice
Cgil scettica «Il costo della vita in realtà è più alto»
I leader sindacali (da sinistra) Bonanni (Cisl), Pirani (Uil) e Polverini (Ugl)
Ipca) calcolata dall’Istituto di studi e analisi economica, al netto dei beni energetici importati, si attesterà all’1,5% nel 2009, per poi crescere nel 2010 all’1,8% e nel 2011 al 2,2%. Nel 2012 riscenderà poi all’1,9%. Per il triennio 20092011, sottolineano quindi i sindacati firmatari della riforma del modello contrattuale, è prevista una crescita dell’inflazione del 5,6% e in quello 2010-2012 del 6%, «valori superiori rispetto all’inflazione programmata», che era il vecchio riferimento, «fissata dal Governo nel Dpef di giugno 2008 (al 4,6% per entrambi i trienni in considerazione) rispettivamente dell’1% e dell’1,4%».
I primi rinnovi a fare i conti con il nuovo indice saranno i contratti, in scadenza, del settore alimentare, delle Tlc e degli elettrici. «Rappresenta il positivo completamento della riforma della contrattazione», commenta il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, secondo il quale i numeri, «più attendibili» rispetto all’inflazione programmata, «smentiscono i profeti di sventura» e i «detrattori» della riforma. «Già solo a livello di contrattazione nazionale sarà in grado di tutelare meglio che in passato i lavoratori italiani», sottolinea il segretario confederale della Uil, Paolo Pirani. Sulla stessa linea il segretario generale
Dopo quindici anni Piazza Affari cambia riferimenti
La Borsa dice addio al Mibtel da domani i nuovi indici Ftse MILANO – Ai nastri di partenza dal primo lizzazione quotate sul listino milanese, giugno a Piazza Affari i nuovi indici Ftse era entrato nella sua piena operatività solItalia dopo le nozze tra Borsa Italiana e il tanto il 20 settembre dello stesso anno, ovlistino di Londra. Al posto dello S&P/Mib vero nell’ultimo giorno di esistenza del da lunedì prossimo partirà, con la stessa Mib 30, che il Mibtel in quella data è andametodologia di calcolo e lo stesso numero to a sostituire. Gli indici Ftse Italia sono stati realizzati di titoli (40), il Ftse Mib mentre andranno in soffitta il Mibtel, il Midex, il Mex, il Mib utilizzando gli standard di Ftse riconosciuti a livello mondiale e settoriale, il Mib R e l’All utilizzati dagli investitori Stars. Quest’ultimo, in parinternazionali. Le principaticolare, sarà sostituito dal li caratteristiche metodoloFtse Italia Star. giche sono un filtro per la liA rappresentare la perforquidità, un livello minimo mance di tutti i titoli quotati di flottante e l’inclusione di ci sarà in particolare, al pouna sola tipologia di azione sto dello storico Mibtel (che per società. Viene inoltre venerdì ha chiuso la sua ulapplicata una regola legata tima seduta con un calo alla nazionalità per cui le dell’1,09%), il nuovo Ftse azioni estere non possono Italia All Share (un paniere essere inserite negli indici, di 250 titoli anzichè 275). ad eccezione del Ftse Mib e Gli altri indici che entrano del Ftse Italia All Share. in gioco da domani sulla Ftse group, abbreviazione scena dei mercati italiani so- Operatori di Borsa di “Financial Times Stock no: il Ftse Italia Mid Cap, il Exchange”, è una società inFtse Italia Small Cap e il Ftse dipendente nata originariaItalia Micro Cap. mente come joint-venture In oltre quindici anni di tra l’autorevole testata giorvita il Mibtel, partito il 3 nalistica finanziaria e la sogennaio del 1994 con una cietà che gestisce la Borsa di base di 10 mila punti e che Londra, il London Stock venerdì ha chiuso a 15.743 Exchange. E proprio dal nopunti, ha guadagnato il me di questa società prende 57,43%. Lo storico indice ha toccato il suo massimo il 6 marzo del 2000 il nome del principale indice azionario a 34.819 punti. Il giorno invece nel quale della City, il Ftse 100, che racchiude le ha registrato la maggiore variazione al cento società più capitalizzate quotate sul rialzo è stato recentemente e, cioè, lo scor- listino londinese. Ftse group è attiva nella creazione e geso 13 ottobre 2008, con un balzo del 10,93 per cento. L’arrivo dell’indice Ftse Mib stione di oltre 120 mila classi di indici giunge, invece, a poco più di cinque anni azionari, obbligazionari e di finanza alterdall’esordio in Piazza Affari dello nativa con uffici a Londra e nelle altre caS&P/Mib, avvenuto il 2 giugno del 2003. pitali finanziarie mondiali (da FrancoforNel dettaglio il paniere, che racchiude le te a Pechino, passando per New York e Toazioni delle 40 società a maggiore capita- kyo).
Il vecchio paniere racchiudeva i 40 titoli principali
dell’Ugl, Renata Polverini, secondo cui agli aumenti saranno «più vicini al valore reale dell’inflazione con benefici per i lavoratori». Sul versante opposto è la posizione espressa dal segretario confederale della Cgil, Susanna Camusso: l’indicatore non «produce una novità in sè», perchè è comunque costruito attraverso la depurazione dalla componente energetica importata, sottolinea, nè tanto meno determinerà aumenti salariali superiori poichè «resta al di sotto dell’inflazione reale» nel triennio. Con la risalita dei prezzi delle materie prime, sostiene ancora, «le distanze saranno ancora più evidenti».
i crediti insoluti ROMA – Nel 2009 i crediti in sofferenza per le banche italiane potrebbero superare i 30 miliardi di euro, con un valore quasi doppio rispetto ai 18 miliardi dello scorso anno. È quanto prevede la Banca d’Italia nella Relazione Annuale, sottolineando che nel 2009 il peggioramento della qualità del credito è stato più intenso per i prestiti concessi alle imprese rispetto a quelli erogati alle famiglie. La recessione in atto, spiegano gli economisti di Via Nazionale, ha iniziato ad avere ripercussioni sulla qualità del credito. E per le banche che operano in Italia il flusso di nuove sofferenze rettificate in percentuale ai prestiti è aumentato nel 2008 registrando una decisa accelerazione negli ultimi due trimestri. La tendenza è stata confermata nel primo trimestre del 2009, con un flusso di nuove sofferenze rettificate di oltre 5 miliardi di euro, pari cioè all’1,6% dei prestiti non in sofferenza di fine 2008. Un rapporto, quest’ultimo, che per l'intero 2007 era stato dell’1%. Sulla base delle segnalazioni dei gruppi bancari italiani, l'ammontare delle esposizioni deteriorate verso clientela ordinaria (sofferenze, incagli, esposizioni ristrutturate, sca-
La relazione di Bankitalia sui conti degli istituti nel 2009
Ancora spinosi i prestiti
dute o sconfinanti da oltre 180 giorni) è aumentato del 27,6%. Su di esse ha inciso soprattutto la crescita dei crediti incagliati (ovvero le posizioni verso debitori in temporanea difficoltà), superiore al 60%. «L'aumento degli incagli e dei crediti scaduti – avverte la Banca d’Italia – indica che il deterioramento dell’attivo proseguirà nell’anno in corso». Sui bilanci delle banche italiane, tuttavia, pesano sempre meno i prodotti ad alto rischio: a fine 2008 l’esposizione verso titoli strutturati derivanti da cartolarizzazioni diverse da quelle proprie ammontava a 23 miliardi, 9 in meno rispetto al 2007. E contenuta è anche l’esposizione verso gli hedge fund: ridottasi, a dicembre 2008, a circa 3,6 miliardi dai 4,3 di fine 2007.
CONSULENZA FISCALE a cura di PASQUALINO PONTESI Dottore commercialista
Nuove detrazioni e lotta all’evasione Docenti - Le spese per l’autoaggiornamento e la formazione dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado (libri, seminari, corsi di aggiornamento, riviste e software didattici) sono detraibili dall’Irpef nella misura del 19% nel limite di 500 euro. E’ però necessaria una dichiarazione dell’insegnante che attesti la loro riferibilità alla professione svolta e la propria qualità di insegnante di ruolo o con incarico annuale. Le spese devono essere inoltre documentate con ricevuta fiscale o con fattura dalle quali risulti la tipologia del servizio o del bene acquistato. Provvigioni - E’ possibile portare in diminuzione delle imposte le somme pagate all’agente immobiliare per l’appartamento acquistato con i benefici prima casa. Spetta una detrazione del 19% da applicare su una spesa massima di 1.000 euro con un recupero fiscale di 190 euro. Non è possibile usufruire del bonus fiscale se la spesa è sostenuta a favore dei familiari a carico. Il genitore, ad esempio, che ha pagato la parcella per l’immobile acquistato al figlio. Dichiarazione Ici - E’
disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate il nuovo modello di dichiarazione Ici con gli adeguamenti alle novità normative. La legge di conversione 248/06 del DL 223/06 ha soppresso l’obbligo di dichiarazione Ici a partire dalla data di effettiva operatività del sistema di circolazione e fruizione dei dati catastali, accertata con provvedimento del direttore dell’Agenzia del Territorio. La dichiarazione Ici non va quindi presentata se le modificazioni al tributo dipendono da atti per i quali sono applicabili le procedure telematiche che disciplinano il Modello Unico Informatico (MUI), il modello che utilizzano i notai per comunicare registrazioni, trascrizioni, iscrizioni e volture catastali nei registri immobiliari. Evasione fiscale Guerra agli affitti in nero. La Guardia di Finanza concentra l’attenzione sugli affitti non denunciati delle case date a studenti fuori sede chiedendo anche la collaborazione di atenei, Asl e Comuni oltre a prendere in considerazione borse di studio ed agevolazioni sulle tasse universitarie. E’ immi-
nente la spedizione di questionari agli studenti riguardanti gli affitti e a breve saranno anche comunicate le sanzioni ai proprietari che non hanno registrato il contratto di locazione. Affitti esteri - La detrazione del 19% prevista per i canoni di locazione fino ad un importo massimo di 2.633 euro dagli studenti fuori sede non si applica ai contratti di affitto di immobili ubicati all’estero. Lo ha stabilito l’Agenzia delle Entrate precisando che la detrazione non spetta anche se l’agevolazione è stata allargata ad altre tipologie di contratti abitativi non contemplate nella norma di riferimento, la legge 413/1998. Università - Le spese per la frequenza di università private danno diritto alla detrazione Irpef del 19% in misura non superiore a quella stabilità per tasse e contributi versati per analoghe prestazioni rese da istituti statali italiani. Le detrazioni vanno inoltre commisurate all’importo massimo delle tasse stabilite dall’università pubblica di riferimento in relazione al corso frequentato dallo studente.
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12 Economia
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suoniorientali e melodie LUCANE La Cina vista dagli Ethnos
PER Graziano Accinni, chitarrista degli Ethnos e direttore artistico dell'associazione culturale multietnica Europea, quella in Cina al seguito di una visita ufficiale di una delegazione della Regione Basilicata (erano presenti l'assessore alla cultura e formazione Antonio Autilio e la dottoressa Maria Teresa Lavieri, direttore generale del dipartimento), è stata un'esperienza che ha contribuito ad arricchire, non soltanto in campo musicale: «E’ palpabile la differenza ha detto - tra la democrazia vera e un po' esagerata che è quella italiana e il regime, in cui sembra che, apparentemente, fili tutto liscio. E invece non è così». Contrasti politici e musicali, con «melodie stranissime che si intersecano bene con tutti i movimenti, in un mix che va dalla disciplina delle arti marziali fino all'arte sacra». «Ho comprato un cd di un artista cinese, suona un koto, una chitarrina a tre corde abbastanza famosa. Ci sono micromelodie mescolate a vocalizzi molto particolari. I cinesi sono dei grandissimi conservatori della tradizione e devo dire che questo li rende molto attenti alla cultura degli altri. Hanno seguito in tutti i particolari quello che stavamo suonando e cantando». Uno scambio virtuoso nel quale protagoniste, in una terra suggestiva, sono state le antiche melodie lucane, ricercate e riprese da Accinni dalle tradizioni dei musicanti girovaghi dell'Alta Val d'Agri, tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento. «Melodie eseguite da artisti girovaghi che, nel periodo natalizio partivano da Moliterno, Viggiano, Corleto Perticara, Marsico Nuovo, Marsicovetere per approdare a Napoli e da qui spostarsi a Roma, Milano, Parigi. E da Parigi a Londra e da Londra in America. Un pezzo di storia importante che è stato sempre sottovalutato e che ho ripreso». In Cina, Graziano Accinni si è esibito con il chitarrista Silvio De Filippo e Giuseppe Forastiero, sostituto di Franco Accinni. «Questa formazione si può dire che è una specie di partitura per chitarre, voci e base virtuale. Nella musica etnica è tutto suonato dal vivo ma con questo trio, due chitarre e voce, mettiamo la parte live all'interno di una struttura che è virtuale, con delle basi tratte dai tre dischi che ho realizzato con gli Ethnos. Sono tutte basi originali. In genere lavoriamo in sestetto (Franco Accinni, Graziano Accinni, Sal Genovese, Silvio De Filippo, Marco Tirone e Gegè De Filippis, ndr) più una special guest». In Cina, il trio Ethnos si è esibto nell'Università di “Hangzhou” alla presenza del direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Shanghai, dottor Paolo Sabbatini con la partecipazione del professor Socol dell’Università di Hangzhou, a Shanghai nel centro commerciale “Times Square”, presso la Tongji University,Campus Sino-Italiano e presso la Cattedrale di XujiaHui in occasione del Sabato Santo. Rossella Montemurro
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La cucina La campagna elettorale si fa anche a tavola
di FEDERICO VALICENTI
ecco quali piatti si addicono ai nostri PARTITI
Polenta Autonomista
Salame del Polo
- 300 g di farina di mais. - 1,5 litri di acqua - 10 g sale In una pentola di acciaio con fondo pesante, versare l' acqua, la farina e il sale. La farina deve essere posta nell'acqua fredda, perché in questo modo non si formano i grumi. Mettere sul fornello più grande e quando inizia a bollire spostare sul fornello piccolo, a fuoco basso , dopo 30 minuti è pronta. Usare un mestolo “gigante”, per mescolare, si fa meno fatica. Si versa nei piatti, piani e molto ampi, facendone uno strato sottile Condire con ragù al pomodoro, o con salsiccia di maiale, abbondante parmigiano grattugiato. se avanza è ottima, tagliata a fette e riscaldata.
Non si tratta di un dolce tipico, quanto di una preparazione moderna, molto ricca di sostanza e calorie e ben poco raffinata. biscotti secchi 300 g burro 100 g zucchero 250 g uova 2 cacao 100 g marsala 2 cucchiai Preparazione: Montare a crema il burro con lo zucchero e le uova, quindi unire il cacao e i 2/3 dei biscotti che avrete precedentemente sbriciolato e il marsala. Lavorare il composto con il cucchiaio e poi con le mani dandogli la forma del salame. Cospargere il salame con i biscotti sbriciolati avanzati e avvolgerlo nella carta stagnola, quindi riporlo nel congelatore. Toglierlo dal congelatore mezz'ora prima di mangiarlo.
tico rischia di mettere su peso o di perderlo in poco tempo. Ma chi rischia di più è il candidato matricola. Complice i pasti saltati e le varie cene elettorali, rischia di far impazzire il proprio orologio biologico, il neofi-
ta tende a mangiare di più oppure, all'improvviso, non ha più fame. Mentre il navigato, pluripresente in tutte le competizioni elettorali, può contare sulla sua esperienza. Lo stress che affronta in campagna eletto-
rale è calmierato dall'abitudine che ha sviluppato negli anni come politico di professione. Così, la battaglia per un posto al sole diventa, in pubblico, una tortura lunga centinaia di chilometri e centinaia di appa-
rizioni, costellate di “polpette avvelenate” con pizzette di salame cariche di mozzarella, micidiali stilettate accompagnate da fette di prosciutto e caciocavallo, richieste di posti imbottite nelle torte da mille calorie a
Bortsch- Zuppa di Sinistra
E' la zuppa russa più famosa. Composta da carne di manzo cotta con cipolla, carote, rape, viene poi aggiunta barbabietola, cavolo bianco, prezzemolo, aneto, aceto e zucchero. Un miscuglio di odori, e sapori.
fetta. Non ha scelta, ci sono poche cose più personali del mangiare, se si rifiuta il cibo di qualcuno o di un posto, è una forma di rifiuto della persona e del luogo. Mangiare una specialità o bere del vino non eccellente
Tiramisu Democratico
Fa parte della categoria di dolci a strati - 450 g mascarpone - 250 g panna da montare - 4 rossi d'uovo - 120 g di marsala - 100 g di zucchero - 300 g di savoiardi - 350 g di caffè espresso - 3 cucchiai di cacao amaro in polvere Preparazione del tiramisù Preparare lo zabaione con lo zucchero, i tuorli d'uovo, il marsala. Farlo raffreddare e incorporarlo al mascarpone, quindi montare la panna e incorporare anch'essa delicatamente al composto. Bagnare i savoiardi nel caffè, molto velocemente, per non inzupparli troppo, e disporli ordinatamente sul fondo di una teglia ultimato il primo strato coprire con il composto e disporre un altro strato, coprire anch'esso e continuare fino ad esaurimento dei savoiardi e dell'impasto. Cospargere la superficie con il cacao amaro e far raffreddare in frigorifero. .
equivale a dire: sono uno di voi, sono parte di voi, votatemi! Il cibo ha sempre avuto una valenza politica, basti ricordare il celebre aneddoto sulla rivoluzione francese dove la regina Maria Antonietta, alla richiesta di
mancanza di pane dai parigini in rivolta l'invitò a nutrirsi di brioche. George Washington presidente degli Stati Uniti d'America (22 febbraio 1732 -14 dicembre 1799) faceva campagna elettorale bevendo
Crema dei Valori
4 rossi d'uovo 75 g di zucchero ( tre cucchiai ) 70 g farina ( tre cucchiai ) 2 fette di scorze di limone biologico 500 cl di latte caldo Mescolare i rossi di uovo con lo zucchero, aggiungere la farina continuando a girare con il mestolo di legno,o con la frusta elettrica, aggiungere il latte caldo e le due strisce di buccia di limone, mescolare bene, Mettere sul fornello a fuoco lento in due minuti è pronta. Se la volete nera, la crema, aggiungere cacao a piacere
rum e sidro col pubblico durante i suoi comizi. Il neo presidente Obama, ex bambino obeso che corre come un ossesso e mangia solo roba fat-free, quando ha superato Hillary Clinton nei sondaggi, probabilmente lo
deve pure alle decine di volte in cui, a beneficio delle telecamere, ha addentato un panino di mais col maiale o ha messo in bocca una manciata di granturco caramellato. Quando nel 1861 si svolsero le prime elezioni
Arrosto di Centro
Procurate un pezzo di carne di manzo, ottimo il taglio chiamato capello del prete. Fatelo rosolare in una teglia con olio extravergine d'oliva, uno spicchio d'aglio, un rametto di rosmarino, qualche pallina di ginepro e un bicchiere di vin bianco e fate cuocere a fuoco molto basso per un paio d'ore. Aggiustate il liquido di cottura con del brodo vegetale preparato a parte . Togliete l'aglio, il ginepro e il rosmarino aggiungete qualche foglia di dragoncello e tritateli finemente, versate nella teglia dello stracotto il trito. Sbucciate due piccole patate , riducetele a fiammifero e aggiungete nella pentola della carne che andrà tenuta sul fuoco. I fiammiferi di patate cuocendo assorbono il liquido di cottura in eccesso, profumato con il trito di spezie ottenendo un morbido fondo di cottura con cui condire le fette di stracotto..
per la Camera dei deputati del Regno d'Italia, gli elettori erano 418 mila elettori su 22 milioni di abitanti, solo i maschi alfabeti . Si poteva essere eletti nei col1egi uninominali con qualche centinaio di voti, bastava
organizzare la campagna elettorale in cucina, preparando banchetti. E come nei riti politici della Bella Italia, ogni evento pubblico comincia, è accompagnato e finisce con una bella mangiata!
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Elezioni e cibo. Mangiamo ciò che diciamo, che raccontiamo, che predichiamo. Il grande, in tutti i sensi, Giovanni Spadolini (Firenze, 21 giugno 1925 - Roma, 4 agosto 1994) spesso raccontava della classe politica e del suo rapporto con la gente usando aneddoti legati al cibo. ” Che piaccia o no, il nostro modo di mangiare è strettamente legato a ciò che siamo o vorremmo essere" (G.Spadolini), legando il proprio modo di fare e di parlare al rapporto che il relatore aveva con il cibo e la tavola. Spadolini amava la buona tavola, l' amava sia per i sapori, sia perché il buon cibo sprona ad una buona conversazione. Invitato mangiava tutto con gusto, anche se si trattava di portate elaborate e di dolci con crema, cose proibite dalle sue regole dietetiche, ma con la scusa di essere l'ospite gradiva e assaporava a fondo tutta la cucina che gli veniva proposta. Faceva onore alla tavola. Se poi erano presenti anche delle signore diventava un vero charmeur. Altri tempi, altre regole, altri modi di fare. Altra politica. Per comprendere appieno l'equazione cibo-politica basta ricordarsi della figuraccia fatta dai “mastelliani” quando finirono nei telegiornali e su striscia la notizia ,non per qualche proposta di legge ma perchè il partito si era “ dimenticato “ di pagare il conto al ristorante dove avevano fatto una cena elettorale. Pensavano, i dirigenti, di aver onorato il ristorante con la propria presenza. Meno male che non chiesero, al ristoratore, anche il resto! Ridicolo. Ora tutti si candidano, belli, buoni, brutti, cattivi, faccendieri e chi più ne ha più ne metta. Chiamano al telefono tramite call center, spediscono sms, cercano di interpretarti, capire, che fai, con chi sei, chi è il tuo bisogno immediato. Il candidato viene, va, passa, ripassa, dice, promette, parla, sparla. Cene elettorali e pranzi di bassa qualità perché il partito non esiste più e paga il candidato, o chi per lui, appuntamenti nelle case, nei negozi, nei mercati. Anche il sano vizio del cibo come momento di comunanza politica è diventato un optional. Assaggia questo, assaggia quello, il candidato arriva ad una "desincronizzazione” del senso di fame. Non sa più se è ora di pranzo o merenda, cena o colazione. I ritmi frenetici e la sregolatezza alimentare di queste settimane rischiano di alterare i ritmi alimentari con conseguenze sul bisogno di fame e senso di sazietà. Oltre a oscillare il peso sulla bilancia, il candidato non sa nemmeno più quando è ora di mangiare ne cosa dire . Tragugita, beve, mangia, spande sorrisi a pieni denti, offre una carezza , cerca un voto, una preferenza , o come dice un atto di stima nei suoi confronti. Come per tutti gli esseri umani, la tensione emotiva influisce sui comportamenti sociali e quindi alimentari, così anche il nostro poli-
Coalizione per coalizione
Domenica 31 maggio 2009
L’intervista Giuseppe Bufalari autore di “Le masserie”
ILdel PREZZO
progresso di ANTONIO CELANO L'uomo che mi riceve nella centrale ma tranquilla via Dei Macci a Firenze ha la barba e i capelli bianchissimi. Ha gesti cortesi e semplici, come il suo modo di vestire: una camicia a quadri, un pantalone scuro di tela, un paio di sandali aperti. Chi mi ospita nella sua casa accogliente di libri, di legno e di un senso antico è Giuseppe Bufalari, classe 1927, autore del libro “La masseria”, uno dei capolavori del romanzo meridionalista. Accanto a lui il figlio Vieri e la moglie Ketty, a cui lo scrittore dedicò il volume. Bufalari è lucidissimo: “venni in Basilicata nel 1953 e per un anno sono stato in una masseria. Successivamente fui trasferito a Calvello per altri tre anni. Il libro lo scrissi solo dopo, quando ormai ero a Porto Ercole. Lo terminai là nel 1959, fu pubblicato l'anno successivo”. Il suo libro raccolse davvero molte critiche positive. Dopo averle lette resta però la curiosità di chiarire meglio le circostanze dei suoi esordi di scrittore... “ Vasco Pratolini era originario del rione San Niccolò dove sono nato anche io e lì abitava il suo babbo, ormai anziano. Lo conobbi e quando gli rivelai che scrivevo mi esortò a far leggere le mie cose al figlio. Vasco era già a Roma e mi consigliò di mettermi in contatto, a Firenze, con Romano Bilenchi, il quale era da sempre molto interessato alle giovani leve di scrittori. Bilenchi era molto amico di Luzi e me lo fece conoscere. Di Romano ammiravo la capacità di vedere il suo mondo, di saperlo dire, di saperlo far diventare profondo. Con Luzi c'era invece c'era un comune legame con il cattolicesimo. Io me ne ero staccato, ma dentro me ne era sempre rimasta una profonda traccia. Due amicizie diverse che si compensavano”. Che genesi ebbe “La masseria”? “Bilenchi mi disse che a Milano la casa Lerici gli aveva dato il compito di curare una collana che aveva preso avvio con la pubblicazione del siciliano Antonio Pizzuto. Al momento non avevo nulla da pubblicare. Quando invece scesi in Basilicata, presi a scrivere delle lettere che inviavo a mia moglie, alla mamma e a Romano. Parlavo del mondo antico e profondo che avevo trovato: un cattolicesimo
antichissimo e la capacità degli uomini, nonostante un mondo duro e avverso, di poter vivere, lottare, vincere o perdere. Nelle lettere c'era tutto questo ma io non me n'ero ancora accorto. Invece Bilenchi mi esortò a scrivere ancora perché le avrebbe volute pubblicare sulla “Chimera”, una rivista di Enrico Vallecchi. Ma a lui era rimasta in mente l'idea di volermi pubblicare in quella collana. Quando poi nacque il libro ebbi subito la fortuna di una recensione scritta da Montale. Da allora tutti si accorsero di me” Che idea poté farsi del mondo contadino lucano di quegli anni uno come lei che veniva dalla Toscana della mezzadria, delle città a misura d'uomo, da una regione che dell'equilibrio tra tradizione e innovazione già allora faceva vanto? “Fu una scoperta straordinaria. Ero sempre stato in questo mondo cittadino ingombro di cose, fatto di giornali, di macchine, di chiacchiere. Invece mi trovai scaraventato in questa masseria in un tempo antico, antichissimo. Lì i contadini erano autosufficienti. L'unica cosa che mancava era il sale e infatti le donne avevano il gozzo.
Facevano il sapone, il vino, l'olio, il pane, tutto. Per cui era un mondo autosufficiente non solo materialmente, ma anche psicologicamente, perché tutto era spiegato: se uno si faceva male era perché era passato tra due alberi posti in un certo modo; se di notte uno si sentiva male era per la fattura di una “maciara” eccetera. I rimedi che si potevano adottare erano certo semplici: una scopa fuori dalla porta, ad esempio. Insomma c'era una tranquillità interiore. Cioè “so perché accadono certe cose, so cosa posso fare per affrontarle, dunque sono tranquillo”. Intendo interiormente. Insomma non c'erano delle nevrosi perché, se c'erano, allora si ricorreva ai balli o a rituali del tutto diversi. Devo aggiungere che essermi confrontato con Luzi su questi aspetti della spiritualità mi fece giungere più preparato a entrare dentro quel mondo, a viverci”. In quel mondo riuscì ad adattarsi così bene anche alle condizioni materiali di vita, spesso così difficili? “Guardi che non era affatto un mondo povero. Lì c'era tutto, avevano tutto. Era percepito materialmente e culturalmente povero
solo da chi proveniva dalle città. Ma altro che poveracci! Lì, tra l'altro, mi accorsi di cose che oggi tutti quanti vedono, cioè che questo nostro mondo ha perso tante cose che cerca affannosamente di recuperare in qualche maniera”. Avrebbe potuto scegliere per il suo romanzo un punto di vista diverso: le classi medie, i paesani, privilegiando di più la tematica del rapporto tra comuni e campagne. Invece scelse questa campagna che continua a vivere ignara dell'apocalisse che incombe e che la spazzerà via. “Avrei potuto scegliere parecchi punti di vista alternativi, ma a me non premeva il paesano che avrebbe potuto scegliere di lavorare per la Riforma magari poi rifacendosi una vita altrove. A me interessava rendere pienamente lo stato dei contadini: non solo con l'intelligenza, ma con l'empatia, con tutto me stesso”. Eppure dal suo libro pare che i contadini, proprio a Calvello, che la visse, non abbiano mai attraversato la stagione delle lotte agrarie provando così a inserirsi nell'ampio processo di democratizzazione del secondo dopoguerra...
STORIA DI UN CAMBIAMENTO Scritto nel 1959 e pubblicato per i tipi di Lerici nel 1960, “La masseria” nacque dall'esperienza che Giuseppe Bufalari fece in qualità di maestro nelle campagne intorno a Calvello. Sono gli anni della Riforma. Nel romanzo il protagonista è inviato in Basilicata dalla Cassa per il Mezzogiorno come assistente sociale per preparare la popolazione ai cambiamenti imminenti in quelle zone. Lasciatosi alle spalle Calvello, dove i giovani aspettano positivamente la Riforma come possibilità di riscatto economico e sociale, si addentra nelle campagne verso la masseria della famiglia Torraca. Qui trova una realtà fatta di reciproci odi e una vita scandita dalle feste propiziatorie. È un mondo isolato dove le poche
notizie giungono solo con i rari venditori ambulanti che lo attraversano. L'assistente sociale, pur convinto della necessità del cambiamento, si rende conto che il tempo per operare mutamenti nella mentalità dei contadini non può essere che lungo. Intanto la Riforma si è avviata e ben presto si presenta alle porte della masseria con operai, macchine, strade. Nessuno si è curato delle relazioni inviate dall'assistente sociale che scrive per informare del disastro che provocherebbe l'arrivo così subitaneo delle trasformazioni. In pochi mesi, con la costruzione di una diga, si formerà nei terreni della masseria un lago che la cancellerà. Intanto l'assistente è sostituito e trasferito in Calabria.
“Ripeto, non è questo ciò che mi interessava, perché i contadini che descrissi quell'esperienza non l'avevano fatta. Le dico solo, tanto per farle capire, che per andarli a trovare dal luogo in cui ero ci mettevo tre quarti d'ora buoni a passo sostenuto. Erano isolatissimi. Oppure che quando c'era da andare a dare il voto loro si recavano a Picerno e andavano da “Don Raffaele”per farsi spiegare bene che cosa fare. Certo qualche contadino della Riforma l'ho conosciuto, ma io volevo rendere un mondo che se ne va, che non avrei più visto”. A questo proposito: è tornato poi in Basilicata? “Per quasi cinquant'anni non sono più tornato, volevo mantenere intatto il ricordo di quell'esperienza. Poi nel 2003 o 2004, non ricordo bene, la Biblioteca Nazionale di Potenza mi invitò per un convegno e partii. Andai anche a Calvello, chiesi informazioni sulla masseria. C'era il vecchio ponte, ma anche una strada nuova, persino la fiumara non aveva esattamente lo stesso corso di prima. Tutto era cambiato. Poi decisi di orientarmi con la punta del campanile di Picerno che io vedevo sempre spuntare da una parte del monte, come descrivevo nel romanzo. Non ritrovai nulla se non delle pietre in terra con vicino una casa nuova costruita dopo il terremoto del 1980. Nella casa c'era un vecchio: mi disse che la masseria non c'era più e mi chiese chi fossi. Presentatomi, mi riconobbe: era uno dei bambini a cui avevo fatto scuola. Chiamò tutti i parenti della vecchia masseria che avevo conosciuto. Vennero in Mercedes: mi fecero una festa che non scorderò mai. Insomma, i luoghi non c'erano più, erano stati resi irriconoscibili dal tempo. Ma l'impasto delle persone, le loro qualità umane erano restate intatte. Quel giorno ho sentito che cinquant'anni fa ero entrato nella loro vita per non uscirne più. Ma allora lei è per il cambiamento o no? “Nella sua recensione al mio libro Moravia colse con molta precisione il mio atteggiamento verso quell'esperienza: ogni avanzamento del progresso è necessario perché crea nuovi acquisti, ma è comunque pagato con perdite della stessa entità, anche se queste non appartengono necessariamente alla sfera economica.
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Il personaggio - Daklen Fato L’enfant prodige del piano suonerà a Washington il 2 giugno
Manimagiche di ANNA GIAMMETTA Capelli neri, un sorriso contagioso e due occhi grandi e curiosi affacciati alla balaustra del mondo. E' con questi colori mediterranei che Daklen Difato, il piccolo genio lucano del pianoforte rappresenterà l'intera nazione il 2 Giugno a Washington in occasione del 63° anniversario della Festa della Repubblica presso l'ambasciata italiana negli Stati Uniti. Daklen sorprende perché alla perfezione dell'esecuzione di un brano di Schubert o Brahms affianca con una disarmante semplicità la freschezza dei suoi 9 anni appena compiuti (26 Maggio). Alla dedizione ed allo studio rigoroso di complicati spartiti unisce estenuanti partite di pallone con gli amici, lunghe sudate in bicicletta, l'emozione e la trasgressione nel guidare una vera moto da cross. Genio e genuinità, un connubio tanto insolito quanto speciale che lo consacra vero enfant prodige. Una rivelazione dai cromosomi lucani (la mamma, Teresa è di Accettura ed il papà, Daniele è di San Mauro Forte) e da un Dna impregnato di note musicali tramandato dalla passione di famiglia per la musica del nonno Antonio Difato docente di musica e fondatore della tutt'ora vigorosa banda musicale Castellum Magnum di San Mauro Forte, dal papà Daniele anch'egli professore di musica e dagli zii, tutti rigorosamente musicisti. Il percorso artistico di questo piccolo grande fenomeno è brevissimo. In soli due anni conquista premi e riconoscimenti ed i suoi studi subiscono una incredibile accelerazione, come se ogni anno artistico, Daklen lo avesse vissuto elevandolo alla ennesima potenza. Basta dire che a 6 anni improvvisa al pianoforte brani conosciuti di musica leggera, a 7 anni inizia lo studio del pianoforte vero e proprio con il Maestro Vincenzo De Filpo, docente di pianoforte presso il Conservatorio “Duni” di Matera che ne intuisce subito il talento naturale. In un anno di studio raggiunge traguardi artistici inaspettati, esibendosi con musiche di elevata difficoltà di autori come Prokofiev, Bach, Beethoven e Mozart. All'età di 8 anni è ammesso a frequentare la classe di pianoforte presso il Conservatorio di Musica di Matera conseguendo il punteggio di 10/10 all'esame di ammissione e risultando 1° assoluto nella graduatoria finale. Ma la consacrazione nazionale sul piccolo schermo avviene ad ottobre dello scorso anno con la parteci-
pazione alla trasmissione televisiva “ Festa Italiana “ in diretta su Rai uno che lo presenta come “giovane talento al pianoforte”. Da qui, Daklen, colleziona un successo dietro l'altro. Il tg1, in prima serata gli dedica un approfondimento, dopo qualche giorno Pippo Baudo, lo vorrà suo ospite a Domenica in…., poi Radio Vaticana, concorsi prestigiosi, non ultima l'attesa esibizione presso l'ambasciata italiana in cui Daklen rappresenterà non solo l'orgoglio lucano ma quello di una intera nazione. Sempre allegro, vivace, curioso, ma quando sfiora i tasti del pianoforte si trasforma in un navigato interprete per tutta l'esecuzione del brano, con una sinergia totale che dissolve il confine tra strumento e bambino e che avvolge di emozioni chiunque lo ascolti. “Ho tentato di suonare la tromba - dice sorridendo Daklen - ma sono un vero disastro. Sogno di incontrare un giorno Piero ed Alberto Angela, seguo con interesse tutti i loro documentari. Mi affascina il loro modo di raccontare le mille scoperte della Terra e l'idea che ci sia ancora tanto da scoprire”. A differenza dei suoi coetanei, Daklen, non naviga perennemente in internet e non ama i giochi virtuali solitari. Preferisce le emozioni vere che gli regala la musica; emozioni che spesso annota su un diario e che traduce addirittura sul pentagramma com'è successo dopo l'incontro a Roma con Pippo Baudo, da cui è nato lo spartito “Emozioni Romane”. Un incontro, quello con il grande conduttore che lo ha segnato in positivo e di cui riportiamo alcune pagine del suo diario. 04 Marzo 2009: Inaspettatamente, intorno alle ore 17,00, una telefona-
ta dalla redazione del TG1 ci annuncia un servizio a me dedicato nel corso dell'edizione delle 20,00 (aveva suscitato la loro attenzione un piccolo video di un mio Concerto tenuto a S. Mauro Forte nel Dicembre scorso e inviato su You Tube dal mio papà). Quella sera l'emozione fu indescrivibile: mai avrei scommesso di aver occupato a 8 anni, uno spazio del TG1… 05 Marzo 2009: Il telefono del mio papà non ha mai ricevuto così tante telefonate di gente che chiedesse di me!! Immaginate, poi, il mio stupore quando, all'uscita di scuola, vengo a conoscenza che mi avrebbero ospitato volentieri alcune note trasmissioni televisive tra cui “ Incredibile “, allora in onda su Rai Uno in prima serata. Incredibile, invece, è stata poi la notizia di aver suscitato l'interesse “ nientepocodimenochè “ del grande Pippo Baudo, il quale, avendo visionato il TG1 del giorno prima, aveva espressamente chiesto ai suoi collaboratori di rintracciare me per avermi come ospite a “ Domenica In” giorni “ del 15 Marzo. Inutile descrivere lo stupore, la gioia, la frenesia che hanno seguito questo, a dir poco entusiasmante, invito che mio padre non esitò ad accettare. I giorni seguenti sembravano interminabili, susseguitisi tra sentimenti di emozione e incredulità. Finchè, finalmente, giunge il fatidico giorno della partenza per Roma: 13 Marzo '09. 14 Marzo 2009: E' il giorno delle prove, durante le quali avrei conosciuto perso-nalmente Pippo Baudo e , udite, udite, insieme a lui avrei provato per Domenica In del giorno dopo. SENSAZIONALE!!! Alle ore 15,30, puntualissimi, ci rechiamo presso la sede
RAI dove ci aspettano alcuni gentilissimi collaboratori della redazione che non esitano ad accompagnarci al bar, dove Baudo sta gustando il suo caffè. Io, emozionatissimo, mi faccio spazio tra la folla di gente famosa e non, ma lui, dall'alto della sua “ imponente statura “, non esita a riconoscermi. Si avvicina sorridente alla mia famiglia e mi saluta cordialmente: non so se ridere o se piangere di gioia ! L'insostituibile Pippo mi mette subito a mio agio; mi accompagna nello Studi 4 dove, nel frattempo, è stato preparato un grande pianoforte e mi invita a provarlo, almeno per “ riscaldare le mie dita “. Non glielo faccio ripetere due volte; come per magia, la paura lascia spazio alla innata voglia di emozionarmi suonando, provo alcune tra le mie musiche più conosciute e non mi accorgo che, nel frattempo, Baudo ha chiamato alcuni tra i suoi più stretti collaboratori e maestri (tra cui P. Caruso e M. Lavezzi) che, stupiti, attorniano il pianoforte per ascoltarmi. Il successo, alle prove, oltre che inaspettato, è globale. Tutti i presenti sono entusiasti di esprimermi i loro complimenti ed apprezzamenti. Giuro,… non mi sono mai sentito così importante !!! L'atmosfera diviene sempre più confidenziale, al punto che Pippo, dopo aver chiacchierato a lungo con me, scopre il mio senso dell' humour e allora non mi riconosco a raccontare il meglio del mio repertorio di aforismi e barzellette dinanzi a gente così famosa! Intorno alle ore 18,00 ci salutiamo, come si fa tra vecchi amici, e ci diamo appuntamento all'indomani. 15 Marzo 2009 : E' il giorno de grande evento! Il tempo non passa mai… Perciò i miei genitori decidono di portarmi a Città del Vaticano per riempire la mattinata. Inutile descrivere
la mia meraviglia e il mio stupore dinanzi a cotanta bellezza!! Contando i minuti, arrivano finalmente le ore 16,00, quando un'auto della Rai ci preleva dinanzi all'hotel per condurci agli studi di Via Nomentano. Come sempre ci attendono i collaboratori di redazione che ci consegnano il camerino e ci informano sugli ultimi dettagli. Siccome le emozioni non finiscono mai, è proprio allora che veniamo a conoscenza di un' ulteriore mia presenza al TG1 delle 20,00 che, a fine trasmissione, si sarebbe collegato con lo studio 4. Non riesco a spiccicare parola, ma cerco di pensare ad altro e di scherzare con la simpatica Cornelia ( mia accompagnatrice negli studi ). Tra una risata e l'altra arriva l'ora fatale: alle 19,15 scendo, con i miei genitori all'ingresso dello studio dove Pippo Baudo sta salutando i cantanti lirici che mi hanno preceduto per presentare me !Il cuore sembra uscirmi dal petto… Timidamente prendo posto con mamma e papà tra il pubblico, sino a che si avvicina il magico Pippo per coinvolgermi nella trasmissione. Non ho scelta : devo frenare la mia emozione per affrontare al meglio una situazione “ troppo grande per me “!! Mi faccio coraggio e cerco di dare il meglio di me, aiutato supportato costante mente dall'indimenticabile Baudo. Non ho il tempo di pensare se ho fatto bene o male che la trasmissione finisce e ci prepariamo per accogliere il collegamento col TG1. Per la seconda volta sono presente al TG1: non mi sembra VERO!! Comunque, quando tutto è terminato, mi è parso di risvegliarmi da un sogno che avrei voluto durasse in eterno!
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Il libro Pollino tra mito e realtà di Rocco de Rosa
RACCONTI sul confine di GIANFRANCO AMENDOLA ni e alle conseguenti inondazioni. Per la montagna si è fatto sempre molto poco: ci si è ricordati della sua situazione particolare per la prima volta nella storia repubblicana, solo dopo la tragica alluvione dell'autunno 1951. Il Pollino sorge in una zona tormentata ed è lo spartiacque naturale fra due regioni, la Calabria e la Basilicata. Terre aspre, difficili, dove la condizione dell'uomo è stata sempre quella della lotta per la sopravvivenza. L'autore del «Viaggio» ci conduce attraverso questo paesaggio, illustrandoci le storie tormentate dei contadini e dei pastori di questa terra, legati a essa da un rapporto di amoreodio. Sono storie di briganti, di ribellioni, ma anche di piaceri minuti, di piccoli avvenimenti, di persone che hanno scelto di vivere nel Pollino, di vivere in fondo «l'atmosfera del Pollino», come Luciano, che dopo il Liceo ha scelto di rimanere a vivere sulla montagna «sotto un tetto di tegole antiche e tra le mura costruite con le proprie mani», o come Emanuele che «quasi tutti i giorni corre su in alto, a vedere i suoi monti» ed è quello che «andò a raccogliere l'aquila uccisa dai bracconieri e la portò alla forestale per mostrarla come il simbolo di una sciagura non
piccola». Sono storie fondate su tradizioni arcane, radicate nell'immaginario popolare che «fa leva sullo spirito religioso degli abitanti del Pollino. Molto forte. Ma nello stesso tempo disponibile ad addentrarsi nel tunnel della leggenda». Ma le storie di questo libro non sono solo legate all'uomo. Siamo guidati per mano attraverso i sentieri, attraverso i dirupi a strapiombo che si aprono improvvisi alle giravolte dei sentieri, alla scoperta della bellezza della flora e della fauna. Il Pollino è il regno del lupo, dei caprioli, delle aquile e dei falconi. Ma il «Viaggio» di De Rosa non è solo una guida alla bellezza del parco. È una guida completa di tutto questo territorio, antico e affascinante. E così si parla anche di cucina, di piatti tipici, di mille altri aspetti di vita quotidiana sul Pollino. Insomma, è un libro da leggere tutto. Anche per chi il Pollino già lo conosce. Ed è soprattutto un libro scritto con tanto amore per questa terra meravigliosa ma ancora poco conosciuta anche in Italia. Non è poco in tempi in cui impera il dio mercato e in cui la protezione dell'ambiente sembra essere diventata un impaccio, più che un valore da tutelare.
DI SEGUITO PUBBLICHIAMO ALCUNE PARTI DEL PRIMO CAPITOLO DEL LIBRO DI ROCCO DE ROSA
cose accadute. una illustrazione degli eventi. e tanto più era ricca questa illustrazione, tanto più importanti e complessi erano i fatti ai quali si riferiva. degni di essere apprezzati. le vallie. un'occasione di festa collettiva: quella festa che nel Pollino non si riduce mai a una celebrazione inutile, a un fatto ripetitivo. a un rituale sciocco, insomma. il pollino è una sintesi della storia. la feudalità, il medioevo, e così l'età moderna non sono trascorsi in silenzio. basti pensare che il nome di una cittadina come Francavilla, lungo il corso del Sinni, si richiama alla liberazione dagli obblighi feudali. e che la zampogna - uno strumento musicale usato largamente nei paesini di montagna del parco - risale alla tradizione balcanica sicuramente trasferita nei centri della montagna dalle migrazioni, dagli spostamenti o anche dal «travaso » dei costumi che si è determinato nel corso dei secoli. è il caso delle popolazioni di lingua albanese, in particolar modo. questo gran fardello di cultura popolare oggi rimane abbastanza integro, nonostante l'emorragia degli anni cinquanta e sessanta. nonostante l'influenza negativa delle abitudini urbane che alcuni cercano a tutti i costi di trapiantare o di trasferire nel pollino. stupidamente. E con una gran dose d'incoscienza. il parco è, per questa e mille altre ragioni, una miniera inesauribile (se non inesauribile, certamente e- le alte quote: la falconara (…) (…) lo dimostra intanto il gran quantitativo di reperti archeologici, rinvenuti qua e là nei centri e nelle necropoli. cosa vien fuori, in particolare? che il parco del Pollino davvero non ha limiti. il suo territorio ha fatto parte delle zone d'influenza greca. un passato che si colora di mitiche storie e di fantastici racconti. non solo questo. un passato vivo e interessante. se si pensa che vanno emergendo oggi tracce evidenti di città lucane fortificate, ci si rende conto quanto il pollino pesi nella storia del sud. e se la cultura è lavoro, e se il lavoro è denaro, sviluppo, ricchezza, allora si comprende come questa realtà sia potenzialmente produttiva. non c'è località del pollino dove non emergano testimonianze importanti di città antiche o ruderi di monasteri: questo fenomeno è talmente vasto da tracciare altrettanti itinerari storico artistici, o semplicemente archeologici. aieta, orsomarso, papasidero sono i centri più significativi, sotto questo profilo, del pollino calabro. altrettanto avviene in Basilicata, dove la presenza dello stato unitario e l'acquisizione al demanio di grandi proprietà, nei primi anni del diciannovesimo secolo, oltre all'abbandono del patrimonio monumentale religioso, sono gli eventi che hanno lasciato tracce ben visibili. ancora oggi. e il caso del convento ventrile sulle sponde del fiume Sinni, poco distante da Francavilla. i ruderi del convento ventrile. (…) (…)magnifica costruzione, purtroppo ridotta a un rudere sgretolato dal tempo e
dalle intemperie. affidata alla peggiore incuria. un pesante debito con il passato. oggi percorrendo l'autostrada che ha spaccato in due il pollino, si vedono i resti di un antico convento. sovrastano esattamente una galleria, quasi ai confini tra le due regioni. sembra di andare a visitare la storia per svelare certi misteri. ma finché la galleria non finisce, e non si è completamente fuori, tutto parla del passato con un fascino che costringe a interrogarsi. perché il Pollino con la sua arte ed i suoi colori, che fanno del passato un presente sempre attuale, è uno stimolo per la coscienza di ognuno. per una riflessione collettiva. conventi e abbazie, ma anche palazzi gentilizi stanno a dimostrare una raffinata cultura architettonica che contraddistingue l'attività di chi ha vissuto nei secoli scorsi nei paesini del massiccio. il colpo d'occhio che queste strutture danno è rilevante. gli esterni spesso sono ben conservati. le volte, gli archi, i portali sono tutti elementi di grande pregio e di una raffinata sensibilità. edifici costruiti prevalentemente tra il sedicesimo e il diciannovesim secolo. Rotonda con il suo centro storico dà un'immagine compiuta di un rilevante bagaglio architettonico. il palazzo Amato è lì al culmine di una gradinata tutta in pietra. e stato costruito tra il xvii e il xviii secolo. gli interni sono ben tenuti e danno il senso di una realtà di un serretta della porticella e monte Pollino (veduta aerea) certo valore. vien voglia di pensare a chi ha abitato questo palazzo e allo stile della vita di quei tempi. fuori c'è un silenzio quasi rispettoso, e nella vallata sottostante lo spettacolo del verde che si estende a perdita d'occhio è sempre nuovo. la vallata è testimone di cose importanti. Il fatto poi che molti edifici non abbiano bisogno di particolari opere di recupero e di ripristino sta a dimostrare che la storia e il tempo non hanno distrutto tutto. non hanno cancellato le espressioni più belle di un'epoca che ha saputo indicare alla gente del pollino la strada dell'arte e di un'architettura intesa non come puro fatto esteriore. di una ricercatezza montanara, direttamente legata a tante espressioni della vita. case e casette di montagna, costruite vicino ai campi o poco distanti da essi, pietra su pietra con una capacità impareggiabile. quelle strutture reggono e sfidano il tempo. fanno parte, e sono anzi tutt'uno, con quell'ambiente a misura d'uomo. a volte aspro finanche. Duro ma spesso irresistibile. bello. accattivante. la montagna, da un lato; dall'altro la vita quotidiana con le sue regole, i suoi ritmi. la dura vita della gente del pollino che spesso ha affrontato situazioni d'ogni genere pur di rimanere lì, tra i monti che ha sempre considerato una parte di sé. forse la parte migliore di sé. che dire poi di quella operosità mai venuta meno? un esempio: i mulini ad acqua che disegnano un itinerario turistico di grande respiro e di interesse non solo economico ma antropologico. il percorso dei mulini conserva
I MULINI SONO IL SIMBOLO DI UN’EPOCA CHE E’ CAMBIATA
una grande capacità di attrazione. il visitatore si avvicina a quelle mura di pietra e legge, rigo per rigo, lo scandire di tempi così diversi dai nostri. i mulini segnano un punto fermo nella storia della montagna. sono, in fondo, l'itinerario dell'acqua che parte dalle cime e finisce nei ruscelli e nei torrenti: in tutto questo cammino l'acqua scava, modella, trasforma, distrugge. diventa es-
sa protagonista di una realtà in continua evoluzione. nel versante lucano del massiccio il percorso dei mulini traccia un itinerario a sé. accanto ai ruderi di strutture, un tempo particolarmente vitali, ci sono ancora oggi esempi di mulini utilizzabili. uno dei più significativi è il mulino affuso a valle di san paolo albanese, lungo il corso del fiume sarmento, che fino a pochi anni ad-
dietro era in piena efficienza. a San Severino esistono i mulini ad acqua: il mulino affuso (san costantino albanese) (…) (…)i ruderi del mulino calabrese che comprendono anche una filanda. il mulino fu gestito nel secolo scorso dal capitano Gennaro Tannarelli, elemento di spicco nella lotta al brigantaggio. è indubbiamente una delle tappe più interessanti nell'itinerario
dell'acqua, che proseguendo raggiunge viggianello dove nella zona di falascoso esiste ancora - abbastanza integro - il mulino magnacarne. a rotonda un'altra struttura pienamente recuperabile, in funzione fino a pochi anni addietro, è in località Sircoli. i mulini sono per di più il simbolo di una vasta opera di trasformazione e di cambiamento. non limitata a un'epoca. ma conti-
e vollero vendicare un gesto del genere, che consideravano grave e pericoloso. attesero i briganti e ingaggiarono una lotta durissima. ma riuscirono a uccidere il capo dei briganti davanti alla porta della casa di bonifazio. la storia degli uomini del pollino non parla solo di guerre e di lotte. tutt'altro. è punteggiata di personaggi insigni, di uomini dotati di uno straordinario grado di umanità e di cultura. giuseppe pace, un sacerdote, testimone della turbolenta epoca francese. fu imprigionato per non avere ubbidito alla imposizione di un militare borbonico, il quale gli aveva impedito di celebrare messa se non alla presenza della truppa. in questa e altre occasioni la risposta della gente fu pronta ed efficace. intervennero in molti per dare corpo a quel movimento popolare di ribellione che aveva come obiettivo lo stato unitario sabaudo. ci furono tanti esempi: in quei casi la storia divenne a volte leggenda o sfiorò la leggenda. non per superficialità dei suoi protagonisti, ma perché lo slancio era molto forte, e accanto allo slancio c'era il piacere di lottare per liberare le classi sociali soggette al potere. anche se a volte, nei tumultuosi scontri nei centri del pollino, ci fu chi preferì rinunciare alla sua fede nella rivolta e vivere una vita carica di emozioni e di fascino. piena di sogni. accanto alla realtà vive poi quell'immaginario popolare che colora il parco di una luce ogni giorno nuova. storie spesso minute ma che non sono soltanto fiaba. s'intrecciano con l'esistente e diventano l'altra faccia della vita. la gente ci crede, le trasforma in un bagaglio sempre a portata di mano. ed esse diventano la premessa per una esistenza diversa. certo nient'affatto uguale a quella che siamo abituati a vivere nelle città del tempo d'oggi. in un misto di corsa verso gli arricchimenti e di imposizione di certe regole, a volte finanche balorde. O lontane comunque dai nostri orizzonti. la nascita, l'infanzia, il matrimonio, le altre tappe della vita. inizia di qui il cammino fantastico. a parte la gran mole di occasioni che servono tutte per costruire il grande edificio di un diverso rapporto uomo-natura. diverso perché appunto non fondato sulle solite regole e sulle convenzioni di sempre. cos'è la «pocez»? è una bevanda che deve comprendere i seguenti elementi: pocez, vino, acqua santa, rametti di rosmarino, bocciuoli di rose, code d'aglio, foglie di alloro, e gemma di sale. perché dunque questa pocez? perché secondo una tradizione di San paolo (un minuscolo centro sotto il monte Carnara, nel Pollino) i ragazzi vengono picchiati la notte dalle fate; e quando ciò accade l'unico rimedio è appunto la pocez. questa è qualcosa di più di una semplice credenza. È un fatto legato alla cultura arbreshe. una fede concreta e nello stesso tempo una tradizione che si ripete riscuotendo di volta in volta un largo successo. forse è l'abitudine più ricca di significati che gli abitanti dei piccoli centri albanesi si tramandano e che costituisce un impegno a rispettare il passato. un passato non irrilevante. (…) (…)non c'è differenza tra religiosità e fiaba? tra fede e leggenda? no, anzi la differenza esiste nella coscienza degli abitanti della montagna che vivono di una individualità certamente diversa da quella con la quale siamo abituati a confrontarci. l'immaginario si sgancia della dimensione di semplice immaginario ed entra nella vita di tutti i giorni. ieri come oggi. c'è il racconto di un episodio: il diavolo che portò una fanciulla viva all'inferno. ha del sorprendente. Sembra quasi di essere di fronte alla narrazione di una fiaba. ma una fiaba che entra nella vita e diventa consuetudine; è ad ogni modo una fiaba del tutto particolare. quanto meno singolare. «una volta una fanciulla doveva andare a ramaglie - dice la storia - sicché il diavolo si vestì come una delle sue compagne e andò a chiamarla. la ragazza gli diede ascolto e lui la portò all'inferno. l'inferno era buio e in un buco si sentì un lamento. la fanciulla andò a spiare nel buco e vi trovò la sua madrina che le disse: «perché sei venuta qui, figlioccia mia? ti ha forse portata il diavolo? quello è un essere cattivo, non accettare da lui né pane, né acqua, ma digli che vuoi il pane e l'acqua del tuo regno. ». Non rientra tutto questo in un immaginario consueto. nel racconto puro e semplice. nella fabulazione. Ma è parte di un modo di essere e di tramandare anche l'immaginario, facendolo entrare nell'esistenza quotidiana che gli abitanti del pollino hanno costruito nel tempo. il senso del fiabesco, che ha il suo corrispettivo nei fatti e nei rapporti tra la gente, si lega poi ai colori della montagna: la particolare luce dell'autunno mette insieme la sensibilità degli uomini e i colori. i paesaggi e lo spirito. la fantasia e quella natura d'una bellezza straordinaria. diventa insomma un tutt'uno. su, in alto il verde intenso dei prati del gaudolino, tra la serra del prete e la cima del monte pollino, domina tutto lo scenario che è assai particolare e parla un linguaggio tutto suo. il passo del gaudolino è uno splendido angolo di montagna. in primavera il verde pastello del prato riveste questa gola che affaccia sulla calabria. che dire poi dell'ocra dei faggi, di quel verde che si trasforma in un giallo forte e vivace, alle porte dell'inverno, e dà un'altra impronta ai paesaggi in altrettante distese senza fine che si ammantano di una luce ogni volta nuova. ogni volta diversa dai giorni precedenti.
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Non è facile convincere che l'istituzione di aree protette sia anche un investimento, una rianimazione di spazi emarginati perché fuori dalla logica di tipo produttivistico. Un parco nazionale è capace di dare lavoro a molti, non solo perché rivitalizza l'agricoltura, l'allevamento, il piccolo commercio e l'artigianato. Ma anche perché è uno stimolo per il turismo con le sue ampie motivazioni economiche, senza contare i risvolti di tipo educativo. Quando si va in montagna, in estate o in inverno, e si vede la folla che si pigia nelle strette viuzze dei villaggi e mostra tutte le sue abitudini cittadine, viene da domandarsi se la gente sappia apprezzare veramente la grandiosità del paesaggio o se invece è salita fin lassù solo perché è un posto alla moda. Un parco è una istituzione permanente che porta un benessere diffuso nel tempo. Che controlla le bellezze paesaggistiche e le tutela, determinando positivi riflessi sull'economia. Purtroppo da sempre in Italia si assiste allo spopolamento della montagna - al Nord come al Sud - e alla perdita di un patrimonio culturale e storico, ma anche ambientale: basti pensare al dissesto idrogeologico causato dall'abbandono dei centri monta-
nuamente in atto. certo, recuperarli non è semplice. i mulini non sono oggetti. non sono nemmeno macchine. sono gli arnesi di un lavoro duro. le macine di pietra sono ancora lì, magari ingiallite per il passar del tempo o consunte dall'uso. ma capaci di fornire la dimensione di una vita non facile. fatta di fatica e spesso incapace di aprire degli orizzonti. eppure hanno continuato a girare e girare, senza sosta. senza concedersi mai un momento di riposo. incredibile! hanno funzionato per decenni e ora sono dei pensionati di tutto riguardo. pensionati per modo di dire. perché a guardare quegli arnesi si ha l'impressione di essere di fronte a un moto perenne. un'attività incessante che non si riduce o si placa con il trascorrere del tempo. ecco, è lo stesso il mulino Blumetti (…) (…)il continuo funzionare delle macine. da quelle ruote di pietra mosse dall'acqua nasce la sapienza dei montanari che non ha molti elementi di paragone. l'ufficiale francese - quel grande e famoso duret de tavel che nel 1807 giunse prima a castelluccio, per poi inoltrarsi nel pollino, non poté far altro che rimanere a dir poco allibito dalla mole di conoscenze della gente di montagna che viveva lungo le pendici della serra o della coppola di paola. o tra i prati di morano e campotenese, guardando i monti della mula o scrutando l'orsomarso, proprio a due passi. gente austera, uomini e donne capaci di imporsi ogni sacrificio, ma consapevoli che la libertà da difendere non era piccola cosa. erano, o non erano, gli abitanti di quei luoghi degli avversari da combattere, da stroncare a colpi di fucile o di cannone? da far saltare per aria? ecco la domanda che duret de tavel più volte si pose. e per quanto la sua condotta fosse determinata dal fatto che egli era un militare, e per giunta francese, tuttavia duret era propenso a rispondere di no. lo toccava da vicino la partecipazione dei contadini e dei montanari al destino di quelle terre, e la loro sofferenza là dove si creavano condizioni di vita dure se non proprio insopportabili. arretrate o poco soddisfacenti alla esistenza di un uomo. I ll mulino blumetti (…) le rivolte da un capo all'altro del pollino - da lauria a campotenese - lo avevano profondamente scosso. Sicché la sua, più che una missione militare vera e propria, fu una testimonianza, una esplorazione dei luoghi e dei costumi. dei fatti e della gente. il clima rigido e la montagna aspra, le forti nevicate e le pianure ai piedi del massiccio furono un elemento di attrazione per quell'uomo che cominciò tra i monti a costruire pian piano la propria sensibilità adeguandola alla montagna misteriosa e struggente, incantevole e aspra. difficile da conoscere e da dominare, stando ai giudizi che lo stesso duret espresse nelle sue lettere ai commilitoni ed ai familiari in francia. la figura di duret de tavel nasce dunque e si forma grazie proprio al pollino, all'impatto con la montagna. con i suoi abitatori: quasi come accade nelle fiabe dove il personaggio cattivo viene attratto da una bella donna, che lo modifica, lo plasma. lo rende buono e nobile. Fa di lui un signore in perfetta regola. ma un parco come il pollino cos'è? domanda la gente che non lo ha mai visto. ignora la storia e tutto ciò che si nasconde dietro alle cime e agli alberi. bene, il Pollino è un insieme di passato e di presente. di racconti, di leggende e di verità. ma forse è poco. il pollino è un universo che gli uomini osservano e desiderano. che guardano con ansia e passione. a leggere le lettere che duret de tavel inviò ai suoi connazionali in francia per parlare della sua avventura, Serra di Mauro cresta ovest 24 si capisce che da sempre gli uomini sono stati determinati, forse condizionati, dalla grandezza del massiccio. e dal suo diventare il motore della vita. uno stimolo molto forte che agisce sugli individui e ne condiziona le scelte. ma allora cos'è questa terra? è certamente uno dei baluardi della storia dell'uomo nel sud spesso tormentato da difficoltà d'ogni genere: assalito nei decenni passati dalla miseria, lacerato dalle contraddizioni, logorato da una voglia di cambiare rotta, mai venuta meno. La gente del pollino reca impresso questo marchio simile a una spinta interiore verso una vita diversa. per nulla paragonabile a quella di città e paesi che si trovano magari a breve distanza. è gente forte con una voglia di vivere secondo l'insegnamento della montagna. basti considerare quanto e come la vita degli individui si riflette nella natura, nel paesaggio. nelle cime e d elle ampie praterie. e quanto le stagioni della storia siano determinate da un ritmo forse insolito. ogni pietra, ogni angolo di questa montagna parla un linguaggio del tutto particolare. sulle pietre è scritta, ad esempio, la vicenda dei briganti. fatto insolito. nei boschi di san costantino si nascondevano quanti erano dediti al brigantaggio. e c'è una grotta nella quale trovavano rifugio i briganti: all'ingresso sono incisi i nomi di coloro che l'abitarono. non è un fatto esteriore. Né un espediente per dar peso a una località. è piuttosto un modo per evitare che il passato fosse cancellato e del colore dei faggi in autunno (…) e c'è anche la breve storia di un ragazzo di nome francesco che fu rapito e nascosto in un bosco. per riaverlo i suoi genitori dovettero sborsare una somma ingente; ma gli abitanti del paesino non si dettero per vinti
Domenica 31 maggio 2009
L’approfondimento Eutanasia, accanimento terapeutico e cure palliative
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IlLIBRO
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Accabadora: colei che finisce di ROSSELLA MONTEMURRO E' UN romanzo che «nasce dal desiderio di raccontare i lati oscuri della maternità, quella personale di una donna che ha adottato una bimba non sua, e quella di una comunità che trova risposte collettive a domande che oggi consideriamo esclusivamente personali, come quelle gravi sul fine vita». “Accabadora” (Einaudi) della scrittrice sarda Michela Murgia affronta senza timore tematiche impegnative prendendo spunto da una storia profonda, ricca di risvolti attuali. Un rapporto madre - figlia lontano dai canoni tradizionali e una serie di segreti (alcuni innocenti, altri troppo pesanti per essere condivisi) che lega le due figure femminili. “Acabar” in spagnolo vuol dire “finire” e, in sardo, “accabadora” è colei che finisce. Dall'inizio alla fine è presente il tema dell'eutanasia: Tzia Bonaria agisce per pietà e la sola volta in cui il suo gesto assumerà una sfumatura diversa, incrinerà per sempre la relazione con la piccola Maria. Perché «le colpe, come le persone, iniziano a esistere se qualcuno se ne accorge». Quale personalità, tra Maria e Tzia Bonaria, è stata più difficile, per lei, descrivere e quanto c'è di lei in queste due figure femminili? «In realtà dare vita a questi due personaggi è stato semplice, perché li conoscevo. Ho incontrato molte Maria e molte Bonaria nella mia vita, e sicuramente in diversi passaggi della mia vita anche io sono stata quella bambina e quella vecchia. Non in quel modo, non esattamente così, ma il confine tra il narratore e il narrato è sempre una membrana permeabile». Lei è passata dallo stile, in un certo senso leggero, de “Il mondo deve sapere”, alla complessità di “Accabadora”. Quanto hanno influito le recenti vicende di cronaca in merito alla tematica dell'eutanasia? «Devo ammettere che mi sorprende sempre quando sento dire che “Il mondo deve sapere” ha uno stile leggero, sarà perché considero l'ironia una sfumatura della rabbia e non del divertimento, e la rabbia è il contrario della leggerezza. Il linguaggio in questo nuovo romanzo cambia perchè non è la rabbia il motore della narrazione. La cronaca ha fatto da parentesi, perché ho iniziato a scrivere questo libro che Welby era ancora vivo, e gli ultimi capitoli si sono sviluppati parallelamente alla fine della parabola di Eluana; ma non ritengo che l'eutanasia così come oggi noi la intendiamo sia accostabile in qualche maniera all'accabadura narrata nel romanzo. Farlo vorrebbe dire non cogliere la differenza tra la "confederazione di solitudini" che siamo noi nel mondo moderno e i fortissimi legami interpersonali della comunità dove ho ambientato il racconto, un corpo solidale che non ha mai fatto proprio il concetto di autodeterminazione». Tzia Bonaria, ad un certo punto, viene meno a quella che doveva essere la sua etica. Da quel momento si interrompe anche quello che sembrava un corso di eventi già segnato e Maria trova la forza di ribellarsi. L'epilogo, a mio avviso, ha una duplice chiave di lettura: dobbiamo interpretarlo come il riscatto della ragazza o come un gesto “dettato” dall'influenza che Tzia Bonaria non ha mai smesso di esercitare su Maria? «Mi sono volutamente tenuta lontana da un finale che potesse suggerire esegesi troppo nette, e non ho la pretesa di suggerire chiavi di lettura a nessuno. Mi è anzi capitato che qualche lettore mi rivelasse cose che nemmeno sapevo di aver messo nella scrittura». “Accabadora” e “fill'e anima” sono figure ancora presenti nella realtà sarda? Qual è il fascino che hanno esercitato su di lei? «I fillus de anima esistono ancora, io per esempio lo sono. L'accabadora invece da duecento anni a questa parte esiste solo nelle narrazioni popolari, e gli antropologi sono in guerra da tempo sull'ipotesi che possa non essere persino mai esistita».
di FRANCESCO ROMITO* Carissimi lettori, ho ben volentieri accettato l'invito a buttare giù quattro parole, spero comprensibili a tutti, su questo argomento scottante e di sconcertante attualità. Vorrei però solo avere la presunzione di fare chiarezza sulla terminologia utilizzata in modo improprio in letteratura massmediatica e abusata fin dall'etimo, a volte sconosciuto, e poi, solo poi, esprimere l'opinione di chi vive una realtà di frontiera, tutti i giorni sospesi nella continua lotta tra la vita e la morte. I vocaboli usati e abusati in questione sono Eutanasia, Accanimento terapeutico, Astensione terapeutica e Cure palliative. Allora cerchiamo di fare chiarezza. La nostra cultura, dal cartesiano “cogito ergo sum” a tutt'oggi, non ha fatto altro che dividere, suddividere e spezzettare in miriadi di superspecializzazioni tutto ciò che era in un certo senso scienza, determinando la assoluta dicotomia tra pensiero scientifico e filosofia (e in questa era compresa l'etica!). Ma, abbiamo forse dimenticato che i più illustri filosofi occidentali a partire dall'antica Ellade fino al famoso, e per altre ragioni sempre attuale, Leonardo da Vinci, erano anche scienziati? E fu proprio Leonardo, in uno dei suoi aforismi a sentenziare che «l'uomo non ha paura della morte, ma del dolore della morte». Non si poteva essere, nel merito, più attuali e più geniali… Mi sia consentito sottolineare che la Fede, a qualsivoglia Credo si ascriva, afferma la natura transustanziale della morte: un passaggio a qualcosa d'altro, dalla Vita Eterna al banchetto del Padre, sino alla reincarnazione al massimo livello del Nirvana. E allora, scusate, una riflessione e una domanda lecite: se l'uomo non ha paura della morte, ma del dolore da essa provocato, e se nel momento della mia morte non provo più dolore, anzi passo ad un livello superiore… questo dolore è solo di chi rimane! allora ha un senso parlare di eutanasia? Eutanasia, dal greco eu, radice di “buono”, e Thanatos, sempre dal greco “morte”, quindi la “buona morte”, deve intendersi dal mero punto di vista scientifico, come la messa in atto di terapie volte non a curare, ma a provocare la morte del paziente. Per intenderci l'esecuzione capitale messa in atto con l'iniezione letale è a tutti gli effetti una forma di eutanasia. E lascio al lettore tutte le considerazioni di natura etica.
Accanimento (dal latino ab canis, lett. “dal cane”, o meglio simile al cane, proteso nello sforzo perseverante del suo lavoro, ad esempio trainare una slitta) terapeutico può essere inteso come l'altra faccia della medaglia: applicare tecniche mediche o somministrare terapie al fine di sostenere le funzioni vitali di pazienti giudicati inguaribili, ottenendo in questo modo semplicemente il prolungamento temporale di sofferenze e agonie del malcapitato. Anche in questo caso mi astengo da considerazioni etiche. Astensione (dal latino ab tenere, lett. “tenere lontano da…”) terapeutica è, di contro, il semplice “non far nulla”, il «lasciar fare alla Natura il suo corso», quello che le culture anglosassoni citano come “do not rianimate”, e che noi, bravi retori latini, siamo riusciti a mercificare con il principio della autodeterminazione delle cure. Ma questo è un altro argomento. Etica? Ognuno giudichi per sé. Cure palliative (dal latino pallium, lett. “velo”, nel senso del “mettere un velo sopra”) possono quindi essere definite come «il trattamento del paziente affetto da patologie evolutive ed irreversibili, attraverso il controllo dei suoi sintomi e delle alterazioni psicofisiche, più della patologia che ne è la causa». Lo scopo principale delle cure palliative è quello di migliorare anzitutto la qualità di vita piuttosto che la sopravvivenza, assicurando ai pazienti e alle loro famiglie un'assistenza continua e globale. In buona sostanza è la messa in atto di terapie che, badate bene, non hanno lo scopo di guarire, bensì di guarire apparentemente, di lenire tutte le sofferenze possibili al paziente giudicato inguaribile, finanche utilizzando farmaci “off label” (ovvero fuori indicazione). Spero, cari lettori, di essere riuscito sinteticamente a diradare la foschia presente su questa spinosa quanto mai attuale questione, e chiudo con un'ultima riflessione. Venendo alla luce abbiamo sottoscritto una sorta di “contratto a tempo determinato”, non conosciamo né il giorno né l'ora in cui saremo chiamati; per questo motivo, tanto evidente da passare inosservato, la battaglia della scienza medica non è, e non deve ricercare, tanto la vittoria sulla morte, quanto il miglioramento della vita, sia in termini di quantità, ma soprattutto in termini di qualità. *Medico Anestesista Rianimatore Ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera
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La tradizione Le processioni di San Rocco e Pentescoste
PETALI
di fede di ANNIBALE FORMICA
Nel periodo di primavera, a partire dalla domenica delle Palme e della Pasqua, ogni anno, a San Paolo Albanese si rinnovano con le tradizionali processioni religiose le feste di San Rocco, delle Pentecoste, del Corpus Domini e di Sant'Antonio. È un tripudio di natura che entra in tali ricorrenze con l'ulivo, l'alloro e, poi, con i fiori gialli della ginestra, rossi dei papaveri, bianchi e rosacei della rosa canina. Sono appuntamenti che amiamo particolarmente in paese, perché ci ritroviamo lungo il filo di una dolce e amabile memoria nei luoghi e con i riti dell'anima della nostra infanzia. Sono momenti di gioia intima collettiva di una cultura minoritaria, spiritualmente con l'influsso orientale della nostra chiesa greco-bizantina, al ritmo di piccole e antiche feste di paese , semplici, ma intense e suggestive, dense di valori e di simboli, molto legati alla civiltà contadina, che ci siamo lasciati alle spalle per inseguire i consumi, perdendo il contatto con la “proprietà” delle cose. Con quei petali di fiori, raccolti nei cestini di vimini e portati dai bambini in processione, si tappezza di colori verdi, bianchi, rossi, gialli il selciato delle strade del paese e la nostra esistenza si rigenera nello spirito e nel corpo della gioia “frugale” del ricordo appena sfiorato, appena vissuto, ma saldamente ancorato al modo di mantenere viva l'avventura umana delle generazioni passate, presenti e future, che ci appartengono. “Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbattè gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono pieni di Spirito Santo (lettura dagli atti degli Apostoli II, 1 - 4)”. Papàs Francesco Mele, nell'omelia della Pentecoste dello scorso anno, sull'altare, davanti all'iconostasi della Chiesa “Esaltazione Santa Croce” di San Paolo Albanese, citava il verde, quale simbolo dello Spirito Santo, e gli altri colori dei fiori della primavera, che richiamavano le lingue di fuoco della lettura di quella domenica e la effusione dello Spirito Santo sugli apostoli, avvenuta il cinquantesimo giorno dalla celebrazione della Pasqua. La solennità religiosa nella liturgia cattolica è celebrata per ricordare, infatti, la discesa dello Spirito Santo nel Cenacolo, sugli Apostoli e la Vergine Maria sotto forma di lingue di fuoco. Questo particolare ha fatto nascere, in alcune comunità, l'uso di far piovere dall'alto petali di rose (Pasqua di rose). Nella comunità dei discepoli di Gesù Cristo, quindi, la Pentecoste offre ai suoi fedeli la nuova legge donata da Dio e segna la nascita della Chiesa. In origine il nome “Pentecoste” era usato per indicare una festività ebraica, che si celebrava sette settimane dopo la pasqua ebraica, in coincidenza con la conclusione della messe. Era, cioè, una festa del mondo agricolo: la festa delle primizie, della mietitura del frumento e del raccolto; era il ringraziamento e, in quel giorno, come per la Pasqua e per la festa “dei tabernacoli”o“delle capanne”, gli Ebrei si recavano in pellegrinaggio al tempio di Gerusalemme. La Domenica e il Lunedi di Pentecoste sono giornate festive a tutti gli effetti civili e sono festeggiate in tutta l'Europa centrale, dalla Germania, all'Austria, alla Svizzera, al Belgio, alla Francia, all'Olanda e al Lussemburgo, con particolare rilevanza. Il 29 aprile dello scorso anno, é stato presentato alla Camera e al Senato della Repubblica un disegno di legge per il ripristino, anche in Italia, del Lunedí di Pentecoste quale giornata festiva su tutto il territorio nazionale. Nel 1822 Alessandro Manzoni terminava l'ultimo degli Inni sacri “la Pentecoste”, da me studiato il 1960, nell'anno degli esami liceali della mia maturità, con un fervore intenso di cuore e di mente. Mi ha molto segnato culturalmente e spiritualmente quella poesia che canta la discesa dello Spirito Santo sulla Chiesa, gli effetti della diffusione del messaggio cristiano nel mondo, l'invocazione allo Spirito perché discenda ancora tra gli uomini. Recito spesso, ancor oggi con rinnovata fede religiosa,
l'ultima strofa, che conclude: “Tempra de' baldi giovani / Il confidente ingegno; / reggi il viril proposito / ad infallibil segno; / adorna la canizie / di liete voglie sante; / brilla nel guardo errante / di chi sperando muor.” All'epoca della preparazione degli esami di maturità, l'invocazione: “tempra de' baldi giovani” era una forza rassicurante, in un'età per me ancora acerba e troppo fiduciosa in sè, perché forgiava alla moderazione il mio carattere. E ne avevo bisogno. È cosi che mi ritrovo a 67 anni, affascinato, a rimirare l'Iconostasi, la parete più sacra, quella che separa il santuario dalla navata, della Chiesa “Esaltazione Santa Croce” di San Paolo Albanese e le bellissime icone che campeggiano sui parrocchiani in preghiera. Papàs Francesco Mele mi ha anche prestato due libri, da studiare, sulla Iconostasi, sulla teologia della bellezza e sulla teologia della luce” (Cfr.: G. Passatelli, “Iconostasi. La teologia della bellezza e della luce”, Mondatori, Milano, 2003; Pavel Nikolaevi_ Evdokimov, “Teologia della bellezza. L'arte dell'icona”, Edizioni Paoline, Roma, 1981). “Le icone non sono semplici quadri e chi le dipinge non è un semplice pittore. Le icone sono immagini che intendono suscitare preghiera e contemplazione, che armonizzano arte, storia, teologia (teologia della bellezza e della luce), liturgia, spiritualità, ascesi. Le più belle icone sono della tradizione russa e bizantina”. L'arte dell'icona rende una visione biblica della bellezza. “Il bello è lo splendore del vero”, diceva Platone. “Il vero è - per Manzoni - l'unica fonte del bello”. Al grado ultimo della sintesi, quello della Bibbia, il vero e il bene si offrono alla contemplazione, la loro vivente simbiosi segna l'integrità dell'essere e fa scaturire la bellezza. Con questo spirito io contemplo l'icona della Pentecoste. Tra i simboli di quelle “lingue di fuoco”, che mi avvincono, seguo da vicino, lungo le siepi che segnalano il percorso del mio quotidiano cammino, le foglioline della rosa canina. Dopo la lunga primavera piovosa e fredda del 2009, sta terminando in forma smagliante, in questi giorni, la sua fioritura. Da qui a poco, con il caldo che sta irrompendo, il fiore si spoglierà dei suoi petali e da qui a qualche mese, in estate, si trasformerà in bacche rosse. La rosa canina, una varietà di rosa selvatica, è tra le specie spontanee più diffuse in Italia. Vegeta nei cespuglietti, nelle siepi, nei dirupi e nelle boscaglie: I suoi petali sono candidi con lobi rosei, mentre il frutto piriforme che poi matura è rosso. È un fiore che si distingue per la bellezza e soavità del profumo dei propri boccioli; ma ha il tronco e i rami pieni di spine, piccole e appuntite, che rappresentano un ostacolo per chi vuole coglierlo. Rappresenta, cioè, delicatezza e piacere, ma, al tempo stesso, anche sofferenza e dolore fisico. Gli infusi e gli estratti, ricavati con i petali del fiore, hanno, in compenso, proprietà calmanti e rilassanti. Il nome “rosa canina” ha origine dal greco ”kynorrhodon”; i Greci la chiamavano, infatti, “rovo dei cani”, perché usavano la sua radice per curare la rabbia. La rosa canina è uno dei 38 fiori di Bach, tradizionalmente usato per trattare rassegnazione, indifferenza, apatia, abulia, noia, difficoltà nella scelta degli studi. Appartiene alla natura mediterranea e conoscerla serve a valorizzare la nostra cultura e la nostra identita'. L'identità del paesaggio è un valore rilevante nella Convenzione Europea del Paesaggio, la quale definisce il paesaggio “componente essenziale nel contesto di vita ed espressione del comune patrimonio culturale e naturale delle popolazioni”. L'identità, inoltre, è definita “insieme di valori che forniscono significato alla vita delle persone aumentando la loro individuazione (o autodefinizione) e il loro senso di appartenenza”. Possiamo, perciò, parlare di “paesaggio identitario” per dire di un “insieme di valori insiti nel paesaggio che contribuiscono a fornire agli abitanti di un territorio il riconoscimento della propria alterità rispetto alle altre comunità rafforzandone il senso di appartenenza” (Cfr.: V.Carpitella , “Paesaggi identitari”, in Urnanistica Informazioni, n. 223, gennaio-febbraio 2009, INU Edizioni, Roma).
L’iconostasi della chiesa di San Paolo Albaneseì
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Domenica 31 maggio 2009
Domenica 31 maggio 2009
24 ore in Basilicata
Michele Radice (Idv) spiega che cosa ha detto alla Procura e replica alle accuse di Lapenna
Rimborsi, «un atto dovuto» «Mai parlato di viaggi da fare tutti i giorni. I riferimenti? Percorrenza e residenza» POTENZA - Michele Radice parla dell’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Henry John Woodcock, sui rimborsi ad alcuni consiglieri regionali (Prospero De Franchi, Giacomo Nardiello, Francesco Mollica e Franco Mattia), che sono stati indagati per truffa e in cui è stato chiamato in causa come responsabile dell’ufficio regionale Risorse finanziarie. Invia una nota in cui dice che deve «solo per rispetto della verità, essendo stato inopportunamente chiamato in causa per le indagini condotte dal pm Woodcock su alcuni consiglieri regionali, intervenire per scongiurare un visibile danno nei confronti della mia persona». Richiama quella che definisce una vera «strumentalizzazione politica» e che riscontra nelle parole di un altro consigliere regionale, Sergio Lapenna, che, da avvocato, difende i quattro consiglieri indagati. Il legale ha richiamato “la responsabilità”di Radice di cui ricorda anche la candidatura nelle liste per le europee con Italia dei valori. Ora, dice il coordinatore dei dipietristi lucani, quella di Lapenna è una strumentalizzazione «palese, grossolana e menzognera». Così dettaglia. Innanzitutto ricorda di «essere menzionato in una telefonata tra la consigliera regionale Rosa Mastrosimone e il presidente della Provincia di Matera,
Michele Radice, segretario regionale di Italia dei Valori
Carmine Nigro (un’intercettazione che fa parte dell’indagine, ndr) . Da qui sembra partire l’indagine su persone citate dalla stessa Mastrosimone. A me - prosegue Radice - come responsabile, appena nominato dell’ufficio Risorse finanziarie, vengono richieste notizie dalla Procura della Repubblica». Ovvero racconta più tardi - Radice è stato chiamato «come persona informata sui fatti perchè gli investigatori mi hanno chiesto alcune spiegazioni, la documentazione e alcuni dettagli sul funzionamento della legge». Parla ancora di quella norma che «dà i rimborsi in modo forfettario sfruttando due parametri, residenza e percorrenza». Il calcolo si fa in modo matematico: il percorso necessario per due vol-
te (andata e ritorno), per la tariffa attribuita alla benzina, per 18. Diciotto, appunto, i giorni previsti per il conteggio del rimborso secondo la norma, la numero 38 del 2002. Ecco il nodo di cui parla Radice. Lui dai funzionari della Procura è andato anche se reputa «la qualcosa anche superflua, essendo la norma chiara». La legge infatti recita: «Il rimborso spese di cui al comma 1, lettera c), spetta ai consiglieri non residenti nel capoluogo di Regione, secondo la percorrenza dalla propria residenza, a condizione che non usufruiscano di autovetture di servizio». Allora, «il pagamento dei rimborsi è quindi, per me e per altri prima di me, un atto dovuto e non disposto dal mio ufficio, essendo per altro così da anni
ossia dall’insediamento dell’attuale consiglio regionale. Tutte queste cose dovrebbero essere ben note al consigliere Lapenna». Ma non è tutto. Il coordinatore di Idv parla anche delle indagini del sostituto procuratore anglonapoletano: è sicuro di non essere stato lui certo a condizionarne il percorso. «Non credo che il pubblico ministero Woodcock, non avendomi neanche visivamente sfiorato, possa essere stato condizionato da ipotetiche mie interpretazione sulla legge, avendo più dimestichezza e competenza di me in materia». E poi - precisa non avrebbe mai potuto riferire che ai consiglieri regionali toccasse viaggiare tutti i giorni per ottenere il rimborso perchè «la norma fa i calcoli su 18 giorni. Se avessi usato il riferimento alla costanza giornaliera dei viaggi, avrei detto una cosa contro legge, avrei fatto un’interpretazione della legge non veritiera». In chiusura, un terzo richiamo. Sempre in tema di «strumentalizzazioni». Perchè «le vicende di cui stiamo parlando, rispetto alla mia candidatura alle elezioni europee - prosegue - sono ben lontane dai fatti in questione, e non so quale beneficio politico potrebbe procurarmi. Io so solo che sono responsabile delle mie azioni, sempre corrette e mai in danno di nessuno. Altri facessero lo stesso nei miei confronti». sa.lo.
LA PRECISAZIONE
BARI - MATERA
“Banca Mediterranea”, i piccoli azionisti sottolineano alcuni punti dell’inchiesta
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I Piccoli azionisti della Banca Mediterranea fanno alcune precisazioni in merito alle inchieste del Quotidiano sulla «Banca di Lucania», pubblicate nei giorni scorsi. In riferimento alla interessantissima inchiesta pubblicata in tre puntate sul Quotidiano della Basilicata, a firma del giornalista Fabio Amendolara, sulla storia della «Banca di Lucania» occorre evidenziare alcuni rilevanti aspetti circa le conclusioni delle varie inchieste scaturite. Il primo processo penale, promosso dal Tribunale di Potenza su impulso delle risultanze dell’ispezione della Banca d’Italia, si è estinto per prescrizione. Nella sentenza di prescrizione del Tribunale penale sono state delineate con chiarezza le responsabilità del Consiglio di amministrazione della «Banca Mediterranea» (nella quale poi confluì la «Banca di Lucania»), in base alle quali i soci si costituirono parte civile, promuovendo un nuovo giudizio tuttora in corso presso lo stesso Tribunale. «La Banca d’Italia – afferma il Dr. Alfredo Sonnessa, coordinatore del “Comitato dei piccoli azionisti della Banca Mediterranea” - è stata più volte da noi sollecitata ad intervenire sulla vicenda. Occorre, inoltre, ricordare che il secondo processo penale, promosso anch’esso dal Tribunale di Potenza e partito da un esposto di alcuni nostri soci, si è anche
prescritto». Il giudizio civile incardinato presso il Tribunale di Melfi, in ordine al rapporto di concambio al momento della fusione tra la «Banca Mediterranea» e la «Banca di Roma», al momento si è concluso con l’accoglimento della domanda dei soci, essendo stata riconosciuta l’errata valutazione. «Tutto ciò è doveroso – dice il Notaio Domenico Antonio Zotta, azionista e responsabile dello staff legale del Comitato dei piccoli azionisti - ai fini di una corretta informazione. I risparmiatori Lucani non sono affatto rassegnati dalle rilevanti perdite subite, e con tenacia continueranno fino all’ultimo grado di giudizio a perseguire l’accertamento delle responsabilità ed il riconoscimento dei danni patiti. Immagino che il giornalista Amendolara vorrà approfondire anche la storia della “Banca di Pescopagano”. Sarà opportuno, a tal proposito, che vengano consultati i verbali di ispezione della Banca d’Italia, ormai divenuti pubblici, e le mie relazioni, redatte in quelle circostanze. Queste ultime hanno evidenziato un comportamento della magistratura e della stessa Banca d’Italia non sempre irreprensibili e meritevoli di ulteriori approfondimenti. Del resto è opportuno ancora fare chiarezza sull’influenza, non certo positiva, che il settore creditizio ha avuto negli ultimi decenni sull’economia lucana».
MATERA - Da domani riprende il servizio di trasporto terrestre “Pugliairbus” che collega tra loro gli aeroporti di Brindisi, Foggia e Bari, e quest'ultimo con Taranto e la città di Matera, sito Unesco e patrimonio mondiale dell'umanità. Il servizio, realizzato dall'Assessorato ai trasporti della Regione Puglia in collaborazione con Aeroporti di Puglia, si articola in quattro linee: Bari (Aeroporto)-Taranto FS, due corse giornaliere; Bari (Aeroporto)-Foggia (Aeroporto-Stazione FS), due corse giornaliere; Bari (Aeroporto)-Brindisi (Aeroporto), quattro corse giornaliere; Bari (Aeroporto)-Altamura-Matera, due corse giornaliere. I collegamenti dall'aeroporto di Bari per quello di Brindisi e per Matera verranno effettuati tutto l'anno, mentre per quelli dallo scalo barese all'aeroporto di Foggia e a Taranto la scadenza del servizio è fissata al 31 ottobre prossimo. A differenza dello scorso anno, da quest'anno il servizio “Pugliairbus” rientra tra quelli previsti dai servizi di Trasporto pubblico regionale e locale e per questo è previsto il pagamento del titolo di viaggio. Lo stesso potrà essere acquistato on line sul sito http://pugliairbus.aeroportidipuglia.it/ oppure, previa disponibilità dei posti, direttamente dal conducente a bordo del bus navetta. Maggiori informazioni sul sito http://pugliairbus.aeroportidipuglia.it/ e su www.aeroportidipuglia.it
Dal Pdl al Pdci le perplessità sulle indagini
«Castelli di sabbia» IL giorno dopo lo scoppio dell’inchiesta sui rimborsi spese a carico di quattro consiglieri regionali scoppia anche la polemica nei confronti dell’operato della Magistratura. Egidio Digilio, senatore del Pdl, sottolinea in una nota: «Per chi come me, sino a poco tempo fa tra i banchi del Consiglio regionale non si è mai sottratto dall'esprimere, senza ricorrere al politichese, chiare e nette valutazioni critiche su alcune delle inchieste della magistratura che hanno riguardato amministratori regionali, l'ultima vicenda relativa al rimborso spese e che coinvolge quattro consiglieri regionali, è solo una conferma che non è più tempo di espressioni formali di solidarietà per i politici indagati. E’ piuttosto il tempo di risposte istituzionali sull’uso tutto politico della giustizia». «Ascoltare forse per la prima volta - continua Digilio - anche dai comunisti un richiamo forte di critica alla magistratura fa un certo effetto perché il giustizialismo come l’antiberlusconismo, nutriti da ampi settori delle sinistre, in politica non pagano specie se alimentati da inchieste della magistratura che somigliano più a copioni di serie di film gialli con super-investigatori che pedinano gli accusati del crimine». «Anche se - continua il senatore del Pdl - la legge nota come lodo Alfano sull’immunità si riferisce alle più alte cariche dello Stato, il pensiero - aggiunge Digilio - va agli amministratori locali che hanno bisogno della tranquillità e della serenità per svolgere il mandato ricevuto dagli elettori senza “letture forzate” di attività e comportamenti amministrativi. Spetta ai cittadini valutare l’operato dei propri amministratori con l’arma più efficace in loro possesso, il voto, e alla magistratura di svolgere indagini scrupolose nel riservo dovuto, senza clamori e “fari”, arrivando a conclusioni rapide come accade in qualsiasi Paese Europeo. La riforma avviata dal Governo Berlusconi – dice Digilio - ha come punto più qualificante proprio l’accelerazione dei processi e vale per tutti. Di qui l'auspicio che i miei quattro ex consiglieri regionali non debbano attendere la prossima le-
gislatura regionale per dimostrare che l'inchiesta è stata costruita come un castello di sabbia ed ottenere il riconoscimento della estraneità ai fatti contestati». E in difesa di uno dei consiglieri coinvolti è sceso in campo anche il segretario regionale del Pdci, Giovanni Soave. «Gli effetti mediatici dell’ inchiesta sui rimborsi spesa ai consiglieri regionali non scalfiscono in alcun modo chi, da sempre, ha fatto della questione morale una ragione di impegno politico, civile e di vita, come il consigliere regionale Giacomo Nardiello che contribuisce direttamente e finanziariamente alle attività del partito» dice Soave in una nota e continua «due aspetti preoccupanti della vicenda giudiziaria: le modalità di conduzione delle indagini che rasentano il controllo della vita delle persone coinvolte; la coincidenza con la campagna elettorale in corso. Noi che siamo sempre stati fortemente rispettosi dell’operato della magistratura – continua Soave – non possiamo che manifestare perplessità e dubbi sulla attività di indagine o meglio di pedinamento che di fatto è risultata sproporzionata rispetto ai fatti contestati. Ha ragione Nardiello quando afferma che il magistrato non può sostituirsi al Consiglio regionale per stabilire come deve “giustificare” le spese un consigliere o magari ipotizzare la firma, prima di dormire, nel paese di residenza. Ci chiediamo inoltre quali potevano essere i problemi per i magistrati se il provvedimento fosse stato adottato tra sette-otto giorni a urne chiuse senza introdurre turbative nella campagna elettorale. Ma il Pdci – dice in conclusione il segretario Soave – non intende sottrarsi al problema più generale di rivedere la normativa regionale in materia di rimborso spese ai consiglieri per renderla più chiara anche rispetto ad interpretazioni non sempre univoce venute da uffici interni al Consiglio. Come non ci sottraiamo da qualsiasi iniziativa rivolta a ridurre le spese di funzionamento degli organi della regione, purchè non siano magistrati ad imporlo».
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Dopo tre giorni di incontri “Armonizziamoci” si chiude con il concerto del premio Oscar
Piovani saluta Sant’Arcangelo Platea gremita dai ragazzi delle orchestre scolastiche regionali SANT’ARCANGELO - Con le ultime note del concerto di Nicola Piovani, sotto una candida luna che prepotente ha conquistato un posto tra le nuvole, si chiude il sipario della prima edizione dell’iniziativa “Armonizziamoci”. Quale migliore auspicio per chiudere in bellezza l’iniziativa, se non la presenza del premio oscar, la possibilità di ascoltare la sua musica dal vivo, ma allo stesso tempo l’occasione per i giovani musicisti di esibirsi davanti al maestro. Tre giorni di concerti delle orchestre scolastiche regionali, ma soprattutto un’ attenzione all’importanza della musica che ha accompagnato i ragazzi durante tutto l’anno scolastico. Nato con l’obiettivo di fare della musica un volano per la crescita dei ragazzi e per il loro allontanamento dai classici vizi che, soprattutto a quell’età, divengono parte della loro vita, il progetto “Armonizziamoci” ha conquistato numerosi consensi . Con gli occhi puntati all’educazione e le mani dedite a suonare strumenti musicali, docenti ed alunni hanno continuato per l’intero anno scolastico ad esercitarsi, a provare, forse ad arrabbiarsi ma sempre pronti a ricominciare. Esempi l’orchestra interscolastica che ha emozionato il maestro Piovani, eseguendo un pezzo della “Vita è bella”, o semplicemente l’orchestra sorta a Sant’Arcangelo composta da circa 120 persone, tra cui 80 musicisti e 40 coristi, con la partecipazione al progetto, anche degli stessi genitori. Momenti variegati che non hanno dimenticato la necessità per gli stessi docenti di continua formazione, da qui la possibilità del seminario tenuto dal maestro Nicola Piovani, in cui il susseguirsi delle domande ha snocciolato le difficoltà che quotidianamente si incontrano nell’insegnamento. Si chiude così l’iniziativa che come ha commentato il dirigente Pasquale Critone: «Ha messo Sant’Arcangelo, la musica e i ragazzi, al centro della regione e forse anche dell’Italia. Tre giorni in cui si sono esibite quattordici orchestre e in cui la musica è diventata centrale, ha assunto il ruolo che merita». Francesca Gresia
LO SPETTACOLO
UNA NOTTE DI COLONNE SONORE NEANCHE la pioggia riesce a fermare la forza della musica, le note del maestro Piovani illuminano il chiostro di Santa Maria d’Orsoleo. In un’ aura di silenzio e di attesa per il momento tanto voluto, il pianista sale sul palco e, in pochi secondi, con uno splendido assolo, conduce il suo pubblico in una nuova dimensione, quella della vera musica, quella che vede le sue mani vibrare sul pianoforte, e le sue note far vibrare il cuore degli spettatori. Dalle colonne sonore dei film La stanza del Figlio, Good Morning Babilonia, il maestro accompagnato da Marina Cesari, al clarinetto e sax, da Pasquale Filastò al violoncello e chitarra, da Cristian Marini alla batteria, fisarmonica e percussioni, da Gianluca Pallocca al contrabbasso, esordisce alla grande. Un percorso completo della sua carriera, dal cinema alla musica scritta con Fabrizio De Andrè il passaggio è breve. Dedicando la seconda suite del concerto a colui che considera uno dei grandi musicisti, Piovani esegue alcuni brani scritti per il disco “Non al denaro, non all'amore né al cielo” e chiude con la colonna sonora che gli ha regalato il premio oscar. Bastano poche note per essere riconosciuta dal pubblico, che esprime la sua gioia con un applauso ancor prima che la colonna sia terminata. Nonostante i problemi tecnici, legati all’imminente pioggia che ogni tanto si fa sentire con qualche sporadica goccia, impediscono alle immagini di scorrere sullo schermo predisposto, il maestro si intrattiene con il pubblico spiegando le origini dei brani eseguiti. Insieme sulle note musicali della “Melodia sospesa”, opera che il maestro non è mai riuscito a concludere e che lascia aperta affinché tutti i musicisti, presenti in sala, le possano dare un finale. Mentre qualche timida stella compare nel cielo, il concerto si avvia al termine con il brano dell’ultimo film di Fellini, La voce della Luna, sulla scorta della frase pronunciata da Benigni ed ampiamente condivisa dal maestro: “Se tutti facessimo un po' di silenzio, forse qualcosa po-
Alcuni momenti del concerto di Nicola Piovani
tremmo capire…”. Per una notte trionfa la musica, la grande musica che Piovani, divenuto figlio di Sant’Arcangelo con la consegna da parte del sindaco Domenico Esposi-
Cinquant’anni della Rai, l’altra faccia della festa... ...vista da piazza Mario Pagano di GIANCARLO TRAMUTOLI Ero lì. Nella piazza Mario Pagano, della Prefettura, della Polmonite. Insomma ero lì. Nella piazza delle pezze d’asfalto in attesa della rappresaglia minacciata da Gae Aulenti, che data l’età, (ormai è la nostra unica speranza) speriamo non ce la faccia a realizzare mai il suo insano progetto di dequalificazione geniale. Dicevo, ero lì, insieme al popolo plebeo che paga l’abbonamento Rai, di fronte allo striminzito schermo, dall’audio pessimo per vedere, come diceva Totò nel famoso sketch di Pasquale (che me ne frega a me, mica so’ Pasquale) fino a che punto si voleva arrivare. Parte il bianco e nero anni ’50
col Trufelli giovane e io continuo a guardare le porte del Teatro Stabile chiuse, direi, oscenamente sbarrate, sul Museo di Cera dei cosiddetti vip, a protezione della cattiva coscienza, a rappresentazione dell’arroganza. Mi dicevo: Non è possibile siano così fuori dalla realtà! Invece mi sbagliavo. Me lo confermava la loro rappresentante culturale, la Tatangelo… La convinzione che la Rai sia una cosa loro e non un servizio pubblico, pubblico che questo servizio, lo paga. Si vantano di avere lo share pù alto d’Italia dimenticando di aggiungere che godono di un regime di monopolio. Infatti da un paio di mesi, già Telecento gli sta rosicchiando qualche punto. In più
confondono ascolto con gradimento. Non sanno quanta gente li guarda detestandoli. Quanti li spernacchiano. Quanti non sopportano quella boria, quell’arietta di sussiego. Quanti li usano come sottofondo per irridere alla loro apatia servile che se ne frega dell’esistenza dell’art. 21 della Costituzione. Com’è possibile, mi dicevo, se non per lungimiranza, rispetto, correttezza, ma almeno per un po’ di furba intelligenza, che nessuno ha pensato di fare questa autocelebrazione, direttamente nella piazza. Magari con un po’ di sedie per il popolo che non vi avrebbe lesinato pure qualche svogliato applauso. Si sa com’è il popolo. Sa essere generoso anche con chi
to di un piccolo San Michele Arcangelo, protettore del paese, regala a tutti coloro che «lo hanno accolto in maniera calorosa» perché afferma «è nella loro gioia, e in quella che si
respira nell’aria, che si ritrova il vero valore della giornata, quella gioia che nessuno studio televisivo potrà mai darti». fra. gre.
L’INTERVENTO
non lo merita. No. Ma quando s’incazza, può diventare pericoloso. Chiedetelo al Mario Pagano della piazza omonima. Qualche mente malata invece, ha plasticamente rappresentato il conflitto di classe nella sua essenziale brutalità. Mentre me ne andavo via subito, con le orecchie
umiliate e offese dalla Tatangelo, pensavo: ma questi son completamente inconsapevoli. Accecati dai loro riti di potere. Tasche piene e cervelli vuoti. Ma vabbene così. Come diceva quello che ora non mi ricordo come si chiamava, la loro punizione è essere come sono.
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Domenica 31 maggio 2009
Domenica 31 maggio 2009
Matera Il Lions Club analizza le risorse economiche dell’Igp
Il pane punta al franchising MATERA - Uno studio di fattibilità sulla tipologia dei punti vendita che dovranno contrassegnare nelle diverse città la specificità del pane e del territorio materano, sarà reso noto in questi giorni da un gruppo di esperti. Lo ha annunciato Massimo Cifarelli, presidente del Consorzio “Pane di Matera Igp”, durante il convegno sul tema '' Il pane di Matera. Risorsa economica del territori. Dal neolitico ad oggi", promosso dal Lions club ''Matera Citta' dei Sassi”, presieduto dall’avvocato Domenico Antonio Palombella. Il gruppo di esperti, che opera fuori regione, ma che conta anche su professionalità materane, fornirà i risultati di uno studio per la progettazione e attivazione di negozi in franchising su scala nazionale. «Riteniamo -ha detto Cifarelli- che ci siano le condizioni per valorizzare il nostro pane con l'apertura di punti vendita in varie regioni. E' un prodotto genuino che trova crescenti consensi. Il primo punto vendita potrebbe essere Rimini, una città turistica dove i sapori di un tempo possono trovare le condizioni per affermarsi, e poi le maggiori città del centro nord. E’ importante promuovere il nostro prodotto per farlo conoscere sempre di più anche fuori dai confini locali'». Sono intervenuti al convegno, che si è svolto presso la sala convegni della Camera di Commercio di Matera,
oltre al presidente dei Lions Palombella e al presidente del Consorzio “Pane di Matera Igp” Cifarelli, anche Salvatore Bianco, direttore del Museo Nazionale Archeologico della Sitiride di Policoro, Caterina Greco, soprintendente ai Beni Archeologici della Basilicata, Angelo Tortorelli, presidente Cciaa di Matera, Piergiorgio Quarto, presidente della Coldiretti della provincia di Matera, Nicola Rocco, assessore alle attività produttive presso il Comune di Matera e Maria Lucia Tria, direttore Filiale Bnl Matera. «Il percorso operativo – ha detto Palombella – finalizzato a rafforzare la produzione e la commercializzazione del pane tipico locale, che vede già protagonisti il Consorzio Igp e la Camera di Commercio, a nostro avviso, sarà coronato da immancabile successo se riuscirà ad integrarsi con gli elementi di forza che caratterizzano la nostra regione per la loro esclusività». Il presidente della Camera di Commercio Angelo Tortorelli, durante il suo intervento, ha ribadito che il pane è una delle risorse più importanti del nostro territorio. «Il pane di Matera ha detto il Tortorelli - è il simbolo dell'economia agroalimentare locale; è necessario impegnarsi per valorizzare un prodotto valido sul piano della qualità” e della genuinità». Mariangela Lisanti
Un’immagine del pane di Matera
CHEF LUCANI A BERNA Cucineranno per l’Ambasciata d’Italia UN’altra missione internazionale per gli chef dell’Unione Regionale Cuochi Lucani. Il prossimo 2 giugno il Team della Basilicata realizzerà a Berna un buffet con le eccellenze dell’enogastronomia lucana. L’appuntamento a tavola è presso l’Ambasciata d’Italia in occasione della Festa della Repubblica. Gli ospiti avranno a disposizione diversi assaggi, partendo dai numerosi antipasti per finire ai dessert. Naturalmente il tutto accompagnato dai vari vini doc lucani.
Conapi e Unaapi denunciano avvelenamenti di intere colonie nel Meridione d’Italia
Torna l’allarme per le api Un allevatore del Metapontino racconta la moria in corso sul territorio METAPONTO - «Gran parte degli allevamenti apistici collocati nelle zone agrumicole in particolare della Calabria e della Basilicata, ma non solo, sono stati, in questi giorni, falcidiati in conseguenza dei trattamenti insetticidi in atto nonostante la presenza di copiose fioriture». Il presidente del Conapi (Consorzio Apicoltori e Agricoltori Biologici Italiani), Diego Pagani, ha descritto così, con una lettera indirizzata al ministro dell'Agricoltura Luca Zaia, lo stato di salute degli allevamenti apistici nel Sud Italia. Quest'anno nel nostro Paese è stata registrata una produzione buona di miele di acacia, in netta controtendenza rispetto al crollo produttivo del 2008, e di miele di agrumi più tardiva e contenuta in Sicilia, abbondante e d’ottima qualità in gran parte della costa jonica e adriatica. Sembrano essere partite con ottimali premesse pure le produzioni di mieli primaverili, in particolare il miele di sulla. Per il Conapi e l'Unaapi (Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani) dalla terza settimana di maggio, però, ci sono stati avvelenamenti sempre più consistenti di interi apiari negli areali agrumicoli del Meridione, nella piana di Sibari e nel Metapontino. «Indiziati gravi - scrive l'Unaapi - sono gli insetticidi a largo raggio e micidiale efficacia come il “Lannate” (recentemente posto fuori legge) e gli insetticidi a base di neonicotinoidi: “Confidor” e “Actara” usati sia per polverizzazione e sia per fertirrigazione». Nel Metapontino, a Nova Siri, lavora come apicoltore Ivan Guida, socio del Conapi, che nelle scorse settimane ha perso circa cento famiglie di api: «Penso che siano morte a causa degli insetticidi nei pescheti e negli aranceti. A volte i contadini vengono consigliati dai tecnici agricoli, che sono anche rivenditori di fitofarmaci, e fanno dei trattamenti chimici pure durante la fioritura». Per Claudio Porrini, ri-
cercatore di entomologia agraria all’Università di Bologna e uno dei massimi esperti in Italia, la situazione degli apiari del Sud Italia “è devastante”: «Non si può più, in un’agricoltura moderna, eseguire trattamenti di fitofarmaci in fioritura». «Bisogna porre freno ai venditori della chimica - dice il presidente di Unaapi, Francesco Panella - è necessario che le istituzioni si adoperino affinché non si debba correre ai ripari, come al solito, a strage avvenuta». La moria di api che ha colpito Guida, produttore di miele di rosmarino, arancio, sulla, eucalipto e millefiori, è stata analizzata e filmata proprio da Claudio Porrini e da Andrea Besana del Conapi nel corso del loro sopralluogo per la rete “Apenet” in Calabria e Basilicata. Il video è visibile in Internet su “YouTube”.
Un video shock documenta la situazione in Basilicata e Calabria
Un’arnia per l’allevamento delle api
«Sto aspettando i risultati delle analisi - dice Guida per sapere come sono morte le mie api, che erano sane. I veterinari pubblici pretendono che il miele sia buono, ma se ne fregano, mi scusi per l'espressione, quando
devono controllare qual è la causa dell'avvelenamento delle api. Al Nord il problema si sta risolvendo, ma lì sono gli stessi agricoltori a denunciare chi usa irregolarmente i fitofarmaci». Gianpaolo Palazzo
SCRIVEVAMO...
Già due anni fa gli apicoltori lucani lamentavano problemi di “sparizione” ERA il 5 maggio du due anni fa, il 2007, quando il Quotidiano pubblicava un’inchiesta sulla moria delle api in regione. Già allora ne sparivano migliaia ogni giorno. Il fenomeno riguardava tutta l’Italia e la Basilicata non faceva eccezione, anzi, aveva anche il problema della cosiddetta “peste europea” che metteva a rischio le produzioni agricole. Il problema lucano erano le scarse quantità di polline che c’erano in giro, un difetto che comportava la mancata nutrizione delle covate di api che quindi morivano. Gli allevatori chiamavano il fenomeno appunto “peste europea”. Una situazione preoccupante. Il timore diffuso e gli esiti negativi delle produzioni creano, infatti, il rischio di far diminuire drasticamente il numero di persone che si dedicano all’antica pratica dell’apicoltura. Un problema, quello della moria delle api, che esiste quindi da diverso tempo. Per quanto riguarda le cause sono diversi i fattori imputati: le onde elettromagnetiche, la manipolazione genetica, le abitudini sbagliate degli agricoltori, i mutamenti climatici e soprattutto gli antiparassitari. In discussione sempre l’antico nodo del rapporto tra apicoltori e agricoltori.
La pagina del Quotidiano del maggio 2007
POTENZA – Il video deuncia (nella foto un fermo immagine) di Claudio Porrini e Andrea Besana è stato girato lo scorso 21 maggio nelle provincie di Cosenza e Potenza. Realizzato nella Piana di Sibari in Calabria e nel Metapontino in Basilicata – il cuore, assieme al catanese, del settore agrumicolo italiano – è il frutto di una ispezione a cinque postazioni, per un totale di 150 alveari. «Siamo stati chiamati a monitorare quanto stava avvenendo dai nostri soci del luogo, intervenendo per un sopralluogo per conto del Gruppo di Pronto Intervento Apenet» spiega Andrea Besana. «Ci è stato riferito dagli apicoltori del posto – aggiunge il veterinario Conapi – che la situazione è la stessa in tutta la Piana di Sibari, e segnalazioni di morie ci sono giunte anche dalla Sicilia. Non siamo in grado di dire con precisione quali siano le cause, ma è un dato di fatto che abbiamo visto noi stessi che vi erano trattamenti in atto con insetticidi spray, nonostante le residue fioriture attrattive per le api e il fatto che gli apiari
erano collocati proprio negli agrumeti. Va ricordato che la Legge Quadro sull'apicoltura e le diverse Leggi Regionali vietano i trattamenti a fiore aperto. Gli apicoltori ci hanno riferito di trattamenti anche nei giorni precedenti, quanto la fioritura era in pieno svolgimento». Analisi sono attualmente in corso presso l’Istituto Zooprofilattico di Padova, al fine di definire con precisione le cause della moria che ha decimato gli alveari nella zona. «L'allevamento di api – commenta il presidente Conapi, Diego Pagani – è terzo per importanza economica, in Europa, dopo quelli di bovini e suini. Oltre che per la produzione di miele, è fondamentale anche per il servizio di impollinazione delle colture. Per questo abbiamo scritto recentemente al ministro Luca Zaia ribadendo che la sofferenza del settore apistico non è un problema esclusivo dell’apicoltura. L’ape infatti è una sentinella della qualità ambientale, il fatto che stia scomparendo dovrebbe metterci in allarme».
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24 24 Ore in Basilicata
Un altro anno accademico è trascorso con le sue gioie, i suoi progetti, i suoi programmi, le sue difficoltà, le sue soddisfazioni e si è aggiunto a tutti quelli che sono passati alla storia delle nostre Unitre. Come di consueto, anche quest’anno ho avuto in varie occasioni molti inviti da parte dei Presidenti per partecipare alle iniziative delle loro Sedi. Li ho accettati con molta gioia, perché so che in ciascuna Sede posso trovare la testimonianza e la soddisfazione di quanti hanno lavorato e di quanti mi presentano con orgoglio di appartenenza i risultati di una creatività di intenti; il desiderio di avere portato avanti – pur nelle difficoltà – i programmi quanto mai interessanti, unitamente a iniziative ludiche e di solidarietà, legate alla volontà di adeguarsi il più possibile alle novità di questa società che cambia sempre più velocemente. In questi incontri avverto sempre il desiderio di confrontarsi fra loro per uno scambio di vedute reciproco. La curiosità di sapere e la voglia di comunicare sono palpabili. Ogni volta ricevo un’accoglienza calorosa che mi riempie il cuore, mi commuove profondamente e mi riserva emozioni che mi danno la forza di continuare. In tutti quelli che avvicino rilevo la volontà di continuare a vivere “questa favola” da protagonisti, come se fossero su una isola felice, anche se all’orizzonte del mondo stanno sempre più addensandosi nuvole nere gonfie di tempesta. I Coordinamenti regionali, alle cui riunioni ho partecipato con tanta soddisfazione, hanno contribuito a rafforzare in me la positivi-
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Messaggio del Presidente I.M.Re per la chiusura anno accademico la Presidentessa
tà dello stare e del discutere insieme i problemi che a volte ci amareggiano, con un colloquio franco e leale. Quasi tutti i Coordinatori hanno contribuito a rafforzare le sinergie ed il confronto con un lavoro mirato che ha legato cultura e umanità, che ha dato modo alle Sedi di ritrovarsi coinvolte in programmi di studio, in
festival di cori delle Unitre locali, in azioni di solidarietà. Sono stati incontri itineranti, portati avanti in equipe ricchi di contenuti. A tutti quanti si sono prodigati e a quanti hanno collaborato, va il mio grazie e quello del Consiglio Nazionale. Quest’anno, più ancora dell’anno passato, i nostri vascelli Unitre hanno navi-
gato con qualche difficoltà nei mari in tempesta della società, che a volte sembra impazzita. La maggioranza dei nostri capitani hanno però saputo tenere bene la rotta e superare gli scogli, tenendo conto delle finalità, della filosofia e delle regole della nostra istituzione che conta ormai 300 sedi nella rete italiana, in Svizzera ed in Argentina. Non ho parole per ringraziare tutti per la mole di lavoro svolto. Grazie dunque ai Presidenti, ai membri dei Direttivi, ai Docenti, ai membri dell’Accademia d’Umanità ed algi iscritti associati per le loro capacità organizzative, per il dono della scienza e della sapienza, per la generosità di un volontariato qualificato e per l’entusiasmo. Anche l’Associazione Nazionale ha incontrato quest’anno molte difficoltà di percorso nell’operare per la mole di lavoro e l’impegno di portare avanti obiettivi quanto mai interessanti che non sono purtroppo stati finanziati in modo adeguato. Con orgoglio posso però comunicarvi che il 3 agosto 2006, con decreto n. 346/II/2006 del Ministero
nenti che proteggono le cellule cerebrali dai danni tipici delle malattie neurodegenerative. Ebbene, lo sappiamo tutti ormai, il tè non è una bevanda qualsiasi: comunica benessere, eleganza e raffinatezza e rappresenta, in certo qual modo, uno stile di vita in cui il tempo diventa un prezioso alleato per assaporare ciò che ci circonda e viverlo da un nuovo, privilegiato punto di osservazione. Il tè è protagonista di un rito nobile e antico, simbolo di ospitalità e di quell’arte del ricevere che ancor oggi mantiene intatto il suo fascino. : quel puntuale ripetersi degli stessi gesti e delle stesse sensazioni, autentiche e raffinate, quella strana capacità di diventare ari-
rigogliosi possano garantire il futuro dell’istituzione. Per continuare il nostro cammino sereno in un mondo pieno di egoismo, egocentrismo, arrivismo, voglia di apparire a tutti i costi, disonestà, superbia, ipocrisia e per non appannare quelli che sono i nostri valori: quello dell’essere, dell’umiltà, dell’onestà, dell’umanità, della sincerità e dell’etica, scopriamo le parole del Mahatma Gandhi che ci invita a: “Prendere un sorriso e regalarlo a chi non l’ha mai avuto. A prendere un raggio di sole e farlo volare là dove regna la notte. A scoprire una sorgente per farvi bagnare chi vive nel fango. A prendere una lacrima e posarla sul volto di chi non ha mai pianto. A prendere il coraggio e metterlo nell’animo di chi non sa lottare. A scoprire la vita e raccontarla a chi non sa capirla. A prendere la speranza e vivere nella sua luce. A prendere la bontà e donarla a chi non sa donare. A scoprire l’amore e farlo conoscere al mondo.!” Questa dovrebbe essere l’Unitre. Un abbraccio affettuoso La Preside Nazionale Irma Maria Re
Cent'anni e .... non li dimostra!
L’ARTE DEL TE’ Kakuzo Okakura, l’autore del “Libro del tè”, si addolorava per la rivolta delle tribù mongole nel secolo XIII, non perchè aveva causato morte e afflizione, ma perché aveva distrutto l’arte del tè, il più prezioso tra i frutti della cultura Song. Il popolo cinese ha una lunga storia e una sofisticata cultura del tè. La Cina è infatti una delle più grandi aree del mondo che coltivi la pianta di Camelia Sinensis”, da cui appunto si ricava il tè, questo elisir di lunga vita e panacea di tutti i mali, che rappresenta, fin dall’antica Cina degli Imperatori la bevanda salutare per eccellenza. Ci sono diverse famiglie di tè: imperiali tè bianchi, tè verdi, i neri della tradizione, oolong, sculptées, pu-erh e mélange, ognuno con una sua lavorazione particolare.. Il tè ha attraversato epoche diverse, ha conquistato popoli lontani, ma rappresenta soprattutto un momento di piacere. Ogni paese ha codificato cerimonie proprie, in Cina come in Giappone o in Russia, Tibet, Turchia, Marocco o semplicemente in Inghilterra. Oggi tuttavia le foglie del tè escono dal tradizionale schema britannico del 5 o’clock tea, per diventare occasione di festa e di innovazione, con tanti nuovi tea cocktail, con tante ricette gustose e creative, di facile esecuzione. Pare inoltre accertato che il tè verde migliori l’attività mentale, facendola restare attiva ed efficiente e, soprattutto, preservandola dai danni del tempo. Infatti, tra i Cinesi e i Giapponesi, le malattie legate a demenza o Alzheimer, sono molto meno diffuse che in Europa o in America. Nelle foglie del tè ci siano alcuni compo-
della solidarietà Sociale l’Associazione Nazionale è stata iscritta nel Registro delle Associazioni di Promozione Sociale ed ha potuto far iscrivere un gruppo di sedi in regola con lo Statuto con altro decreto n. 22/II/3674 del 14 aprile 2009 e – con l’ultimo blocco – certifichiamo che arrivano a 125 le nostre Sedi territoriali iscritte all’Albo Nazionale delle A.S.P. Siamo altrettanto orgogliosi di affermare che l’entusiasmo di trovarsi ad operare nell’Unitre non va affievolendosi. Sono molte le Sedi che hanno aumentato le iscrizioni e i corsi e le iniziative per dare un migliore servizio al territorio. Ci sono state celebrazioni importanti per i 32, i 25, i 20, i15 e i 10 anni di fondazione. Sono tappe che dovrebbero indurre tutti a riflettere, affinché nulla venga distrutto di quello che fino a questo momento è stato fatto. Tutto deve servire a rafforzare la volontà di ampliare l’attività, perfezionando o creando nuove iniziative e regole che debbono però affondare sempre le radici nell’humus del passato, per far si che i nuovi virgulti
stocratici del gusto, sia pure a poco prezzo, crea una specie di apertura, di comunione e di serena armonia nell’assurdità delle nostre vite. Tutto sembra perduto, siamo circondati da tristezza, vacuità e insensatezza. Allora, non sapendo che fare per confortare noi stessi, ci sediamo e beviamo tranquillamente una tazza di tè, magari in compagnia di un’amica. Fuori il vento infuria, la pioggia cade impetuosa sui vetri delle finestre, ma qui, c’è pace e silenzio, e, ad ogni sorso, il nostro spirito si riconcilia col tempo che passa, meno amaro e più caldo di luce e di speranza.
Cent'anni e ......non li dimostra! Rita Levi Montalcini ha festeggiato i suoi cento anni di vita a Roma, al Quirinale. Ha ricevuto l'onorificenza dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e alla presenza delle Alte Cariche dello Stato. Lei, dotata particolarmente di una intelligenza viva, si è mostrata semplice e grata a coloro che le erano intorno, felice di aver trasmesso a tutti i veri valori della vita. Ha lavorato instancabilmente sulla ricerca, ha dedicato tutto il suo tempo a chi aveva bisogno. Biologa italiana, direttrice Emma Cutroneo del laboratorio cellulare del
CNR a Roma, svolge parallelamente attività di ricerca nel laboratorio della Washington University di San Louis dove si recò nel 1947. Le si deve l'identificazione del fattore di accrescimento delle fibre nervose. La sua bella vecchiaia sarà di esempio a tutti noi solo se saremo capaci di non perdere di vista i valori essenziali della vita ossia l'altruismo, l'interesse allo studio e alla ricerca per il bene del prossimo. Saremo gratificati e felici di aver vissuto con un alto scopo nella vita. I suoi messaggi resteranno per sempre ad insegnarci nel tempo a vivere! Giuseppina Epifanio
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Domenica 31 maggio 2009
Domenica 31 maggio 2009
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REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
Successo per il tradizionale corteo. Apprezzati i Mori che inscenano veri e propri “assalti”
Grande folla per i Turchi Generale indignazione per l’aggressione dovuta a motivi di campanile DALLE diciotto di venerdì 29 maggio, le strade di Potenza cominciano ad affollarsi. Via Pretoria, corso Umberto, piazza XVIII Agosto, via Vaccaro, viale Dante e via Verdi brulicano di gente in attesa di uno degli eventi più acclamati della tradizione lucana: la sfilata dei Turchi in onore di San Gerardo, patrono della città, a cura della pro loco di Potenza. Prima del suo arrivo, le volanti della polizia si fanno largo tra la folla per avvisare l'imminente passaggio. Si accostano tutti lungo i lati della strada. I genitori prendono in braccio i figli più piccoli, strappando un posto in prima fila. I bambini sono entusiasti. Chiedono di Cipollino, il personaggio più amato, dei guerrieri e dei cavalli. Man mano che il corteo avanza, si sente il rullo dei tamburi in lontananza. Quando arriva in viale Dante, tappa finale, sono passate le ventidue. Ad aprire la sfilata, i contadini. Cantano, ballano, suonano cupa cupa, zampogne e tamburelli. Tre carri trainati da buoi, ornati con fiori di campo e spighe di grano, accompagnano contadinelle che accarezzano un coniglio o portano in spalla un agnellino. Di tanto in tanto si uniscono per ballare una quadriglia a coppie. Alcune donne indossano l'abito tradizionale di Baragiano, rosso e nero e di San Gregorio Magno, sui toni dell'azzurro. Dal mondo popolare a quello della nobiltà. Sei portabandiera, uno per ogni porta della città (San Gerardo, San Giovanni, San Luca, Porta Salza, Porta Trinità e Porta Amendola), annunciano l'ingresso di dame e damigelle, di nobiluomini e paggetti. Bande di sbandieratori lasciano a bocca aperta tra rulli di tamburi e squilli di trombe. Sono giovani provenienti dalla provincia di Brindisi, da Cerignola e da Cava dei Tirreni. Dopo il passaggio del mitico Cipollino, nobile pashà, inizia la parte religiosa del corteo. Frati e soldati, il “piccolo” San Gerardo che benedice dalla barca, i turchi con i loro scudi e le loro spade. Si avvicinano al pubblico con sguardo cattivo e quando meno te l'aspetti, corrono verso qualche spettatore che sobbalza spaventato. Nonostante questa sia una pratica che si ripete ogni anno, c'è sempre chi ci casca. Come la ragazza che viene accerchiata e “fatta prigioniera”, sebbene nascosta dal fidanzato. Infine, la statua del Santo sorretta dai portatori e la banda musicale. Tra commenti favorevoli e non, tutti lamentano l'assenza dei figuranti a cavallo. Pochi minuti e per strada, tra un quadriglia e un'altra in piazza Don Colucci durante il concerto di Agostino Gerardi, non si parla d'altro. Un gruppo di teppisti, tra i venti e i venticinque anni, secondo quanto riferito da fonti della polizia di Stato, ha aggredito
Sotto, un drappello di turchi incrocia le scimitarre. Accanto, un mangiatore di fuoco (Foto Andrea Mattiacci)
i ragazzi che dovevano sfilare a cavallo. Il motivo? Erano di Matera. Tempestivo l'intervento delle forze dell'ordine. Due i fermi, sempre secondo quanto riferito dalla polizia nella sera di S. Gerardo. Pare, inoltre, che uno di loro, abbia aggredito un cavallo pungendolo con una vite. Sgomento e indignazione.
Spinta da uno spirito diverso, la festa va avanti comunque. Ieri, infatti, la processione religiosa e il concerto della Banda Bardò. Anna Martino SUL SITO WWW.ILQUOTIDIANODELLABASILICATA.IT SI TROVANO LE PIU’ BELLE FOTO DELLA SFILATA DEI TURCHI A sinistra, il “braccio” del santo che precede la processione di ieri sera mentre passa davanti alla prefettura a e al prefetto e, a sinistra, la statua di San Gerardo (Foto Mattiacci)
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IL RACCONTO DELLE VITTIME
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Parla il responsabile di Equisport Matera, aggredito alla sfilata con altri 27 cavalieri
«Malmenati da almeno trenta ubriachi» Tre ragazzi hanno fatto denuncia
«ERANO TRE, poi sono diventati trenta, quaranta. E ci hanno aggredito»: Vito Carlucci, titolare di Equisport Matera, guidava i cavalieri della Sfilata dei Turchi presi a botte da teppisti per ora anonimi (la polizia indaga e si attendono sviluppi). Carlucci racconta quello che gli è capitato venerdì sera: «Sono arrivate tre persone. Armate anche di coltelli, che però non sono stati usati. Hanno cominciato a chiederci di dove fossimo. Noi gli abbiamo spiegato che venivamo da Montescaglioso, da Matera, da Palo del Colle. Abbiamo subito specificato - perché hanno cominciato a tirare in ballo il calcio - che a noi non interessava nulla, che eravamo lì solo per lavorare. Le offese si sono moltiplicate (“Matera m...” e via dicendo). Non abbiamo accettato le provocazioni». E allora com’è cominciata l’aggressione? «A un certo punto sono cominciate ad arrivare un sacco di persone». Quante? «Almeno trenta, ma forse di più, quaranta. Ci sono corse incontro. E hanno cominciato a prenderci a botte. Non abbiamo capito più nulla». Cosa hanno fatto precisamente? «Hanno preso a calci e pugni sette di noi. Uno di noi è stato anche colpito da
un oggetto, forse un tirapugni». Ci sono stati ricoveri? «No. Ma alcuni si sono fatti male e stamattina (ieri mattina, ndr) accusavano un gran mal di testa: si erano accaniti con calci e pugni al capo. Uno di noi aveva anche perso i sensi. A un altro hanno spaccato il labbro. Gli altri hanno preso le botte ma non si sono feriti». Quanti eravate? «Ventotto». Di che età? «Di tutte le età. Si partiva dai quattordici anni. A essere minacciata per prima è stata una ragazza di quindici anni». Che le hanno detto? «Cose tipo “abbasso la Bruna”, “Bruna di m...”». Lei sa chi è stato? «Non li conosco. Alcuni, se li vedessi, li riconoscerei. Ho visto, e mi hanno confermato, che alcuni portavano al collo un santo tenuto da un filo giallo». Erano ubriachi, secondo lei? «Sì, tutti ubriachi». Avete sporto denuncia? «Io no. La ragazza quindicenne e altri due ragazzi, quelli che hanno subito le conseguenze peggiori, hanno sporto una denuncia contr ignoti». Rocco Pezzano r.pezzano@luedi.it
NIENTE VINO E TUTTI A NANNA ALL’UNA FINE degli spettacoli di piazza Prefettura entro l’una di notte e divieto di mescita del vino negli stand ad hoc: è la decisione presa dal sindaco di Potenza Vito Santarsiero e dal questore di Potenza Romolo Panico per gli ultimi giorni di festa dopo quello che è accaduto alla sfilata dei Turchi. Dell’emergenza -alcool il Quotidiano aveva parlato esattamente due anni fa, per San Gerardo del 2007 (la pagina qui in alto). Anche allora il sindaco era stato costretto a intervenire, mandando i vigili a chiudere un negozio di alimentari che vendeva alcool fino a tarda ora e ai minorenni. Un commento anche dal sindaco di Matera, Emilio Nicola Buccico: «Un episodio inqualificabile che non fa onore ai rapporti di
amicizia di reciproca collaborazione tra le città di Potenza e Matera». L’associazione Portatori del Santo precisa «la totale estraneità dei suoi associati agli fatti accaduti. Nel deprecare qualsiasi atto di violenza, ribadisce il proprio impegno a promuovere e valorizzare la cultura dell'ospitalità, come peraltro dimostrato in questi 4 giorni di festa». Lo stesso sindaco di Potenza Vito Santarsiero torna sulla vicenda e chiede scusa ai giovani aggrediti. Infine, parlano dall’associazione “Amici di Scuzza» che esprime «il più totale e pieno disprezzo per chi ha aggredito i Cavalieri Montesi. Chi ha fatto quel gesto non merita di vivere nella comunità potentina».
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Potenza
Vi a g g i o tra i candidati
«Sulle grandi questioni il governo Prodi non si è discostato molto da quello di Berlusconi»
Dalla parte dei lavoratori I candidati alla Provincia di Potenza Le proposte di Florenzo Doino (Pcl) FLORENZO Doino ha 50 anni, un giovane per la politica. E’ il candidato alla presidenza della Provincia di Potenza per il Partito comunista dei lavoratori, nato da una scissione interna al Partito della Rifondazione comunista nel 2006, in pieno governo Prodi. «Non abbiamo condiviso spiega - l’alleanza di Rifondazione con un centrosinistra asservito agli interessi della borghesia capitalista. Il governo Prodi, sulle grandi questioni, non si è discostato minimamente dal governo Berlusconi, dalle missioni di guerra al regalo di miliardi alle banche». Quali sono i punti qualificanti del suo programma? «In primo luogo pensiamo all’abolizione di tutti i privilegi della casta. Ciò significa riduzione del numero degli assessori, riduzione degli stipendi, meno auto blu. Pensiamo poi all’abolizione delle consulenze esterne. Di conseguenza, vanno assicurate, con un bando di concorso pubblico, le assunzioni di un numero cospicuo di ingegneri, geometri e manutentori stradali. Pensiamo alla riscrittura, quindi, dello Statuto della Provincia di Potenza, che rappresenta una importante fonte normativa sub-primaria con efficacia pari alle leggi ordinarie, se non confligge con la Costituzione». Secondo il suo parere, quali sono stati i limiti delle amministrazioni provinciali precedenti? «Sono stati tanti. Già da consigliere provinciale di Rifondazione comunista mi sono, in più occasioni, oppo-
sto ad alcune scelte. Ho votato contro, nonostante Rifondazione comunista all’epoca fosse insieme al centrosinistra. Mi sono opposto, per esempio, al Piano di rifiuti che prevedeva la costruzione di termovalorizzatori. Questo perché nessuno finora ha lavorato seriamente per la raccolta differenziata. E poi ho votato contro anche all’alienazione dei beni immobiliari della Provincia: le case di Santa Maria, all’epoca svendute, oggi vengono rivendute al triplo. Io penso che, finora, a parte qualche mosca bianca, l’Ente Provincia sia stato utilizzato per interessi personali, dai viaggi alle consulenze esterne». Le vostre proposte punto per punto: partiamo dalla scuola... «Per quanto riguarda la sicurezza scolastica, pensiamo che le nuove costruzioni dovranno prevedere l’introduzione degli isolatori sismici (così si evitano le tragedie legate al terremoto) e l’adozione di impianti energetici alternativi». Questione spopolamento... «Abbiamo in programma di censire i piccoli comuni e poi istituire un ticket da destinare ai residenti. Parlo di un tesserino di libera circolazione con cui gli abitanti dei piccoli comuni possano, ad esempio, viaggiare gratis. Vanno poi previsti interventi per la viabilità. Proposte concrete e semplici da finanziare con un fondo di solidarietà sociale. L’abolizione dei privilegi della casta, del resto, porterebbe a una riduzione delle spese e quindi ci sarebbero più soldi da destinare a questi proget-
• Riduzione degli stipendi e dei compensi dei manager e degli alti dirigenti provinciali • Rilancio della sanità pubblica, in particolare i servizi territoriali dedicati alla diagnostica e alla prevenzione •Il numero degli assessori non deve essere superiori a tre • Sono abolite le “auto-blu” con autisti al seguito: per gli spostamenti di carattere strettamente istituzionale si devono utilizzare mezzi pubblici, i cui costi vengono rimborsati, o mezzi propri i cui costi vengono vengono rimborsati
LA BIOGRAFIA
A Potenza, in piazza Mario Pagano, alle 12, pubblico comizio della lista Bonino-Pannella con la partecipazione di Maurizio Bolognetti, candidato al Parlamento europeo per la circoscrizione meridionale Florenzo Doino
ti». E, infine, c’è la questione viabilità che, nella provincia di Potenza è spesso un’emergenza... «Dico subito che noi siamo assolutamente contrari alle grandi opere che, finora, non hanno fatto che garantire gli interessi degli amici dei costruttori. Opere inutili per la mobilità provinciale e costose, frutto di politiche affaristiche e clientelari. Rilanciamo la necessità di ammodernare tutta la rete stradale provinciale che è di oltre tremila chilometri con piccoli ma significativi interventi quali l’allargamento delle careggiate stradali da 6 a 12 metri. E poi bisogna mettere in sicurezza, abolendo tornanti e curve pericolose. Bella, il paese in cui vivo, dista 12 km da una superstrada: se eliminiamo le curve pericolose e allar-
ghiamo le carreggiate, partire o tornare da Bella sarà meno pericoloso. E poi, inserendo in organico le figure dei manutentori stradali, avremmo la sicurezza di un continuo controllo. Servono in tutto 50 milioni di euro, che possono essere rinvenuti nei Fondi Fas». Il suo messaggio finale. «C’è una classe politica trasversale sempre più lontana dagli interessi minimi dei lavoratori. Noi abbiamo come obiettivo quello di preparare l’ascesa di un governo dei lavoratori: pensiamo al blocco generale dei licenziamenti, alla ripartizione del lavoro in modo che nessuno ne sia privato, all’assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari e alla cancellazione di tutte le leggi di precarizzazione». Antonella Giacummo a.giacummo@luedi.it
secondo baget prestabilito. • No alle grandi opere. Sì a una vera mobilità provinciale quale contrasto all'isolamento della nostra Provincia. Oltre all’allargamento delle carreggiate e all’abolizione delle curve pericolose, bisogna ripensare alla viabilità ferroviaria riprogettando e rimodernando sia le ferrovie dello Stato sia le ferrovie Appulo-Lucane. E poi è necessario progettare la metropolitana del Vulture -Melfese (collegamento Atella-Rionero-Melfi-FiatSata-Lavello-Venosa-Palazzo-Spinazzola) utilizzando i tracciati della Potenza Foggia e della Rocchetta- Spinazzola • Servizi pubblici di trasporto, a prezzi politici per lavoratori, studenti e pensionati
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FLORENZO Doino è nato il 12 maggio del 1959 a Bella. Attualmente medico di base e guardia medica, ha studiato e vissuto per diversi anni a Napoli. Proprio nel capoluogo partenopeo ha rivestito la carica di consigliere comunale di Rifondazione comunista dal 1995 al 1997. Nel 1990 il ritorno a Bella dove, oltre a svolgere la sua attività di medico, si è sempre occupato di politica. Una esperienza alla Provincia di Potenza Florenzo Doino l’ha già avuta: dal 1999 al 2004 è stato, infatti, consigliere provinciale sempre per il Partito della Rifondazione comunista, con la giunta guidata da Vito Santarsiero. Nel 2006, infine, la scissione e, quindi, l’uscita da Rifondazione. Sempre «a sinistra della sinistra», Doino segue Marco Ferrando, che fonda il Partito dei Lavoratori Comunisti, accusando la sinistra guidata da Prodi, «compromessa con un governo subalterno alle grandi imprese e alle banche». Oggi si presenta alla Provincia usando una frase di Ernesto Che Guevara: «Sappiate sentire proprio come vostra ogni ingiustizia da chiunque subita in qualunque parte del mondo».
A Potenza dalle 10, gazebo informativi promossi dal Pdl, nell’ambito della campagna “Un pieno di verità” in piazza Mario Pagano, piazza Don Colucci, piazza don Bosco e rione Malvaccaro
IL PROGRAMMA IN PUNTI •Riscrittura dello Statuto della Provincia di Potenza: va ribadito che la Provincia riconosce: il valore sociale del lavoro; per dire no al lavoro interinale, ai contratti a termine, alla precarietà, alla esternalizziazione dei servizi che la Provincia svolge in proprio; per dire sì al lavoro stabile e sicuro e al bando di nuovi concorsi pubblici per le necessità dell'Ente
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Domenica 31 maggio 2009
Domenica 31 maggio 2009
Vi a g g i o tra i candidati
Pausa di San Gerardo per i grandi comizi In questi giorni, la gente è in piazza di suo
Nuovo volto con «esperienza»
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ACCADE IN CITTÀ
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MACCHINE E POLITICA QUANDO la passione si fa politica. E viceversa. Oggi, nel piazzale del Club House, alle 11, si terrà il raduno della 500, storica auto della Fiat a cura di Gennaro Guerriero, candidato nella lista Potenza delle libertà. La 500 «ha rappresentato - dice Guerriero - per i giovani dell’epoca e non solo, sinonimo di indipendenza, di libertà per i costi di acquisto e di manutenzione contenuti. E’ nello spirito di Libertà che la 500 crea nell’immaginario collettivo che ho ritenuto di organizzare questo raduno proprio nel mezzo di una partecipatissima campagna elettorale».
HANNO DETTO
Una passione per lo studio e il lavoro, nella città da cambiare. Ogni tanto, però, un passo di danza CLASSE ‘57 e la nominata del “perfezionista”. «E’vero, sono un preciso, ma è che prendo ogni impegno sul serio». Compresa, ovviamente, la corsa a candidato sindaco per l’Udc. Così, Emilio Libutti, sposato e padre di due ragazzi studenti fuorisede, parte dall’esperienza diretta per raccontare cosa vuole fare per la città. «Troppi ragazzi lasciano Potenza per cercare lavoro fuori regione, troppo il degrado urbano, troppa la consapevolezza che la qualità della vita qui sia scadente». Ecco perché «sono sceso in campo pensando che si può davvero fare qualcosa e creare le condzioni per lo sviluppo di Potenza». Alla politica istituzionale ci arriva oggi, «dopo avere parlato in famiglia. Sono stati proprio moglie e figli a spronarmi ad accettare la candidatura: arrivato a questa età è anche giusto continuare a mettersi sempre in gioco. E’ giusto uscire dal privato e offrire competenze per risolvere i problemi della gente, vivendo la politica come servizio, non come una professione». In realtà, in politica è sempre stato, ma senza incarichi istituzionali e di partito. La faceva da militante, nel sociale e nella cultura, provenienza area Dc, «ma mai incarichi di partito», ribadisce, «ho scelto la professione e la famiglia». Fondatore di Radio Sud, la radio libera che nei primi anni ‘80 aveva la sede in vico Addone. E a chi dice che sia l’erede prescelto di Gaetano Fierro - Tanino qui a Potenza, il sindaco delle tre legislature - replica semplicemente che «non è vero. Credo di aver dimostrato una totale e piena autonomia, sia morale che di
scelta. E’ una provocazione. E poi, ogni candidato sindaco ha amici nei partiti. Gli altri sei, forse, non sono legati a compagni di partito anche con una notevole anzianità di presenza sulla scena?». Ex giocatore di basket (nell’Intercontinentale, nel ’79, avversaria dell’altra squadra cittadina, l’Invicta), appassionato di calcio, milanista doc, come l’avversario il candidato sindaco del centrodestra, Giuseppe Molinari: «No, veramente come mio figlio». Che come altri vicini, gli rimprovera «un’eccessiva fiducia nel prossimo, sono “troppo buono”». Viene da rione Risorgimento, lì la sua infanzia da allievo dei Salesiani. E poi c’è la lettura e la passione per lo studio e la saggistica. Di recente «ho letto il testo di Pier Luigi Celli sul rinnovamento della classe dirigente e in quelle pagine ho ritrovato l’humus che mi ha portato a questa candidatura. Il rinnovamento, in italia, è un processo lento, la classe dirigente è spesso auto-referenziale e manca la meritocrazia». Perché con l’Udc? «E’ in questo partito che ritrovo i valori del progetto in cui credo, la famiglia, il solidarismo, il cattolicesimo sociale, l’essere moderati. L’Udc è un punto di riferimento per i ceti medi e, proprio perché al centro e dunque non ingabbiato in ideologismi, si propone di risolvere i problemi reali della gente che ha bisogno forte di cambiamento, di alternativa a ciò che ha vissuto fino a oggi». E lui, che ha un curriculum lungo, con incarichi dirigenziali in Regione, ed esperienza in vari settori, dai trasporti
Emilio Libutti
ai fondi europei, dalle attività produttive alla ricerca, «ma sempre per concorso pubblico», laureato in giurisprudenza, ex presidente del circolo lucano universitario che si è battuto per l’istituzione dell’università di Basilicata, «conosco bene la macchina amministrativa e la gestione delle amministrazioni pubbliche». Se invece c’è qualcosa a cui è arrivato “impreparato” è proprio la campagna elettorale: «Mentre sui temi ho subito avuto la consapevolezza di ciò di cui si doveva discutere, non avevo immaginato come fosse difficile conciliare i tempi degli incontri, dell’organizzazione, delle corse in città». Certo è che «da “volto novo”ho dovuto faticare il doppio nella comunicazione alla gente. Ma è stato un lavoro produttivo, interessante». Qualche momento libero, però, riesce a trovarlo: «Tutto dedicato alla
«E’ necessario recuperare il considerevole patrimonio pubblico di fatto sottratto alla città e renderlo disponibile in particolare ai giovani per attività sociali e culturali, ma anche opportunità di impresa e di lavoro: una sorta di “incubatori imprenditoriali” che promuovano l’autoimpresa grazie alla compartecipazione di molteplici soggetti, dalle associazioni di categoria e imprenditoriali all’Università, fino agli organismi finanziari». Lo dice Salvatore Lacerra (candidato sindaco del Mpa). Vittoria Marzioni, invece, candidata nella lista dell’Idv, spiega che «in città almeno un migliaio di famiglie vive alla soglia di povertà. Un cittadino, che non vede rispettati i propri diritti garantitigli dalla costituzione e dalle leggi, chiede aiuto al politico il quale si adopera per soddisfare i suoi bisogni facendogli credere di fargli un favore. E’ necessario uscire da questo circolo vizioso. Per tale obiettivo è fondamentale la trasparenza delle pubbliche amministrazioni». Giuseppe Molinari, candidato sindaco del centrodestra spiega che «è urgente attuare un piano per fornire ai residenti delle contrade gli stessi servizi che hanno i residenti del capoluogo. Le amministrazioni di centro sinistra altro non hanno fatto che riproporre sempre lo stesso piano campagne raccogliendo voti senza poi però migliorare le condizioni». Antonino Garramone, candidato Mpa dice: «Mi accorgo sempre di più che l’argomento principale è la mancanza di lavoro, quindi di benessere e libertà. I cittadini per fortuna sono informati. Mi auguro sinceramente che ci sia una inversione di rotta, se così non fosse vorrà dire che il popolo lucano, che non merita questa classe politica, dovrà tenersi per altri cento anni i parrucconi della politica senza mestiere».
famiglia e agli amici, con lunghe passeggiate a discutere di sport e buoni ristoranti». Poi, nel fine-settimana, campagna elettorale permettendo, in balera con la moglie, ballo da sala. Quanto all’appuntamento con le urne, «siamo davvero convinti di potercela fare, crediamo in questo progetto, soprattutto sono consapevole che la città, per migliorare, ha bisogno di tutti». Così si declina «la candidatura fuori dagli schemi», in un partito che «ha da tempo ufficializzato l’equidistanza da uno schieramento e dall’altro». E in caso di ballottaggio? «La scelta non può prescindere dal livello nazionale. Conteranno i risultati. Ma resto convinto di un altro scenario». Prego. «E se fosse l’Udc ad arrivare al ballottaggio? Quale degli schieramenti è pronto a sostenerci?». Sara Lorusso
Oggi, piazza Mario Pagano, ore 12, comizio di Maurizio Bolognetti Oggi, dalle 10 alle 14 e dalle 16 alle 20, gazebo Pdl in varie piazza della città Oggi, Molinari (candidato sindaco centrodestra) sarà alle 19.30 in rione Santa Croce e alle 20.30 a Bucaletto Oggi, Emilio Libutti (candidato sindaco Udc) sarà alle 19 in piazza Don Colucci
LA LETTERA Le associazioni e i movimenti del laicato cattolico sono da sempre impegnati nella nostra città a concorrere alla costruzione del tessuto civile e sociale. Per questo partecipiamo con fiducia al dibattito elettorale per il rinnovo del consiglio comunale e provinciale, e dei rappresentanti al parlamento europeo, chiedendo che la politica torni a promuovere il primato del bene comune in uno spirito di servizio, lo sviluppo della legalità e della giustizia con attenzione particolare alle situazioni di povertà e sofferenza, il rispetto dell’autonomia delle realtà terrene, il principio di sussidiarietà, la promozione del dialogo e della pace nell’orizzonte della solidarietà. Riteniamo che la nostra Città, la Provincia, come anche l’Unione europea, meritino un futuro all’altezza del loro patrimonio di fede cristiana, di passione civile e di solidarietà sociale, e pertanto rilanciamo ai can-
didati e alle forze politiche l’invito perché questi temi siano posti al centro del dibattito di questi giorni (come della futura azione politica). Non a caso, proprio in questi giorni, per favorire un dibattito “alto” il Laicato cattolico di Basilicata e l’Agorà dei giovani della diocesi di Potenza hanno voluto dar vita a due distinte iniziative per riaffermare la dignità e inviolabilità della vita umana. Crediamo infatti che la vita umana sia il valore primario e la misura ultima che giustifica e orienta l’esercizio del potere politico, e che da esso discenda tutta la rete di sostegno ai luoghi di crescita della persona, dalla scuola, alla sanità e in particolare alla famiglia “società naturale” fondata sul matrimonio e riconosciuta come comunità di amore e di solidarietà, dove si vive quell’esperienza di fraternità che lega tutti gli esseri umani ed è strumento necessario per formare citta-
dini aperti ad una dimensione solidale della vita sociale, con particolare attenzione per il più fragile e l’escluso. Dal rispetto per la vita umana e per la famiglia, non può che discendere una maggiore attenzione perché sia superata la sempre più drammatica emergenza educativa e a tal fine richiamiamo l’urgenza di offrire alle giovani generazioni modelli di adulti autentici e propositivi, capaci di dar vita a spazi di ascolto e partecipazione, di realizzare progetti che offrano migliori opportunità di lavoro, di favorire possibilità di vita stabile, e chiediamo ai politici di servire veramente i giovani, piuttosto che ingannarli e servirsene. Ci aspettiamo da quanti vivono l’impegno politico come un’espressione qualificata ed esigente dell’impegno cristiano al servizio degli altri, qualunque sia il loro schieramento, un supplemento straordinario di
responsabilità nell’elaborare nuove sintesi politico-culturali, capaci di incarnare in modo esemplare la propria vocazione. Come laici cattolici, inoltre, siamo consci della responsabilità che comporta la legittima libertà di scegliere, tra le varie posizioni politiche, quelle che non presentino programmi incompatibili con i dettami della legge morale naturale e della dottrina sociale della Chiesa, che meglio esprime il carattere del bene comune. Per questo invitiamo anche tutti i cittadini ad esercitare un voto consapevole, operando una scelta meditata e responsabile, che sappia ben ponderare i programmi più affidabili, animati da alte progettualità e rette intenzioni sostenuti da candidati di provata moralità e competenza. Coordinamento dei Movimenti e delle Aggregazioni ecclesiali di Potenza
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ANTICA OSTERIA
Mamma li turchi!
MARCONI
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MIMI’
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DUE TORRI
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FILO D’ORO
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TAVERNA ORAZIANA 34044
Onoreficenze al merito
ISUCCIO
SONO in tutto 11 le onoreficenze al merito della Repubblica italiana che il prefetto Luigi Riccio consegnerà, il prossimo 2 giugno, nel corso di una cerimonia che si terrà all’interno della “Caserma lucania”. A essere insigniti delle onoreficenze saranno: Lucia Muscaridola, Rocco Urga, Stelio Vitale - questi tre si potranno fregiare del titolo di Ufficiele - Francesco Fanelli, Rocco Fischetti, Paolo De Leo, Massimo De Masi, Lorenzo Lapelosa, Alessandro Perrone, Giuseppe Tagliente e Antonio Vona. Questi ultimi otto saranno insigniti del titolo di Cavaliere. Le onoreficenze sono conferite con decreto del Presidente della Repubblica.
0971-
0971-471312
AMBROSIA
0971-34501
LA PRIMULA
0971-58310
AL NORD
0971-480025
AL POGGIO
0971-472137
BACCO
0971-410220
FUORI LE MURA
0971-25409
MOZART
0971-441295
NINFE
0971-470750
PANE E PEPERONCINO 44462765
Parata di Fiat 500 E’ IN programma per oggi alle 11, nel piazzale antistante il “Club house” di Potenza il raduno della “500,” storica auto della Fiat. L'utilitaria della casa automobilistica torinese, che insieme alle storiche “Vespa” e “Lambretta” ha segnato negli anni '60 la svolta nell'utilizzo dei mezzi di mobilità: da mezzo per il trasferimento di necessità a mezzo di massa utilizzato per finalità di divertimento, è diventato oramai un'icona del boom degli anni 60. Ognuno di noi ha posseduto o guidato una 500 e ricorderà come essa ha rappresentato, per i giovani dell'epoca e non solo, sinonimo di indipendenza, di libertà per i costi di acquisto e di manutenzione contenuti, tanto che da qualche anno la casa torinese ha ritenuto di mettere in produzione analogo modello rielaborato che ha subito attirato le simpatie degli appassionati.
0971-56900
AL DUOMO
AL DRAGO
0971-445470
TOURIST
0971-411396
LA TRATTORIA
FARMACIE TURNO NOTTURNO..........31 MAGGIO Peluso...............................0971/54517 via Vaccaro, 326
AMBULANZE Pronto soccorso Croce azzurra Croce amica Croce verde Croce rossa
0971-612694 0971-444228 0971- 445041 0971- 23800 0971- 411510
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0971-53176
SARRICCHIO
0971-444072
TRIMINIEDD
0971-55746
TRE MARI
0971-56030
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0971-700743
TURNO FESTIVO................31 MAGGIO Peluso...................................0971/54517 via Vaccaro, 326 Diamante............................0971/22532 via Pretoria, 165
Sagra della Strazzata STASERA, dalle 20 in poi, in Largo Pignatari si potrà passare un’allegra serata in compagnia. L’occasione è data dalla Sagra della Strazzata, organizzata dall’associazione culturale San Gerardo vescovo. La strazzata è un prodotto tipico della cucina contadina aviglianese che si usava prettamente nei festeggiamenti nuziali fino a qualche decennio fa. Si tratta di una focaccia che nel suo tipo di impasto, oltre alla diversa lavorazione, vede l'aggiunta del pepe espressamente macinato e non a chicchi, farcita con prosciutto e caciocavallo.
Giornata anti alcol DALLE 9.30 alle 13, presso l’Hotel Cavaliere Gran Relais a Rifreddo, si terrà il quinto seminario della Gratitudine. L’iniziativa è curata dall’associazione Alcolisti anonimi. Sono previsti gli interventi di quanti hanno vissuto e sconfitto l’incubo alcol. L’associazione, infatti, è composta da uomini e donne che mettono insieme le loro esperienze al fine di risolvere il loro problema comune. L’unico requisito per diventare membri è desiderare di smettere di bere. Non vi sono quote o tasse, i soci si autofinanziano con piccoli contributi. L’unico scopo è quello di rimanere sobri e aiutare altri alcolisti a raggiungere la libertà.
•DON BOSCO• Proiezioni private
Uomini che odiano le donne 18.30 - 21.30
•MULTISALA RANIERI• area industriale di Tito Sala 1 Angeli e demoni 18.20 - 21
Sala 6 Una notte al museo 2 17.30 - 19.45 - 22
Sala 2 Coco Avant Chanel 17.45 - 20 - 22.15 Sala 3 Vincere 19 - 21.30 Sala 4 Angeli e demoni 19.20 - 22 Sala 5
Sala 7 Lezioni d’amore 18 - 20.15 - 22.30 •DUE TORRI• Angeli e demoni 18.30 - 21
PRONTO SOCCORSO Guardia medica Polizia San Carlo
0971-310310 0971-612564
SCUOLA & CULTURA
Al “Don Minozzi” in scena la commedia degli studenti del Convitto “S. Rosa”
Una sera di “Intrigo...a teatro” GOLIARDIA e grande passione: questo il senso della semplice ma divertente commedia “Intrigo a teatro”, svoltasi nel teatro “Don Minozzi” dell'Istituto Principe di Piemonte, replica dello spettacolo effettuato dagli studenti del Convitto nazionale “Salvator Rosa” e del Liceo Scientifico Annesso alle Convittiadi 2009 di Lignano Sabbiadoro nell'ambito del progetto teatro da parte dell'istituto scolastico di Potenza. Un felice momento di aggregazione fra scuola e famiglia, ma, anche, compiacimento e soddisfazione per il Rettore Dirigente Scolastico, Carlo D'Auria, gli educatori Ida Martucci (collaboratrice del laboratorio teatrale realizzato nell'anno in corso), Giovanni Rinaldi, Giuseppe Soldo, Pio Baldinetti. Quest'ultimo autore e regista di “Intrigo a teatro”, uno dei più entusiasti attori della “vecchia guardia”, tra i fondatori del Piccolo Teatro, del primo circuito teatrale - ABS - l'avventura (con Mimi' Mastroberti) ) chiamata “Stoà”. Pio Baldinetti, tuttora impegnato nel lavoro di laboratorio teatrale nelle scuole cittadine e nell'ateneo di Basilicata, è soddisfatto al termine della rappresentazione nel teatro stracolmo di docenti, studenti, genitori, semplici curiosi. Dei “suoi” ragazzi dice: “Un bravo di vero cuore: sono professionali, intelligenti, appassionati, desiderosi di esprimersi, l'esatto contrario di luoghi comuni esistenti nell'immaginario collettivo”. Ma chi sono gli interpreti di “Intrigo a teatro”? Ecco i loro nomi: Valentina Armi-
Un momento delle premiazioni
lio, Valerio Caricati, Vincenza Cerullo, Vincenzo De Luca, Martina Giacummo, Rosmara Infantino, Alessando Nesti, Salvatore Piro, Roberta Santopietro, Marco Summa, Francesco Tesoro. Riusciranno bene, diventeranno i nuovi protagonisti del teatro in Basilicata? Ce lo auguriamo per questi ragazzi che rappresentano degnamente la nuova
frontiera della società civile. All'inizio, si diceva della trama della rappresentazione: uno spettacolo che vuole essere una lettura del teatro nel teatro; il tutto gira intorno ad una figura, Giuseppe, macchinista di teatro, che, ubriaco, non ricorda non ricorda quello che deve fare in questo ambiente do viene chiamato “attore per caso” da alcuni personaggi sulla scena, dove c'è Filomena, un tipetto sul conto della quale si scoprono intrighi sentimentali con i personaggi maschili sulla scena. Una scena…intrigante, giocata tutta sull'equivoco, che piace. Strappa convinti applausi finali. C'è da registrare, infine, la soddisfazione del dirigente scolastico Carlo D'Auria, che, prima del riuscito spettacolo, ha ricordato che lo stesso altro non è che la replica di quello svolto a Lignano Sabbiadoro alle Convittiadi 2009 “dove la nostra scuola si è confrontata con le realtà di altri Convitti Nazionali d'Italia con una partecipazione serena, volta al coinvolgimento attivo, al supporto motivazionale, all'accettazione della sconfitta, al rispetto delle regole”. D'Auria ha quindi premiato con attestati di riconoscimento i “campioni” delle varie discipline sportive presenti a Lignano Sabbiadoro, rivolgendo apprezzamenti ed un vivo ringraziamento agli studenti, a quanti hanno consentito lo svolgimento di “Intrigo a teatro”, una autentica festa di fine anno scolastico che ha portato gioia e spensieratezza. Pino Gentile
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Laurenzana All’Istituto comprensivo una giornata di studio dedicata allo spopolamento
Un paese e l’emigrazione Affrontato anche il problema causato dagli accorpamenti scolastici LAURENZANA - Si è svolta nell'Istituto comprensivo scolastico, un'importante giornata di studio che ha trattato le seguenti tematiche: “Il fenomeno dell'emigrazione, gli antichi mestieri in terra lucana, l'annullo filatelico da parte di Poste italiane”. I lavori hanno avuto inizio nella prima mattinata con la presentazione del progetto “Emigrazione” da parte dell'insegnante Michela Zito, seguito da un interessante filmato e da letture di poesie. Contemporaneamente due impiegati di poste italiane hanno dato luogo all'annullo filatelico celebrativo di cartoline, riportanti disegni sul fenomeno emigrazione, eseguiti dagli alunni del comprensivo scolastico. Dopo una breve pausa è stato proiettato un filmato del progetto Eni. La riapertura dei lavori della giornata di studio è stata salutata, nel primo pomeriggio, dal presidente del consiglio d'istituto, Giuseppe Trivigno il quale, nel suo intervento, ha evidenziato che l'anno scolastico è stato molto intenso anche per le amministrazioni comunali locali. Infatti, disposizioni legislative sul ri-
Un momento della manifestazione
dimensionamento scolastico volevano annesso il plesso di Calvello a quello di Corleto Perticara, situazione che avrebbe creato alla popolazione scolastica calvellese non pochi disagi, dovuti soprattutto alla distanza chilometrica che separa i due Comuni. I sindaci dell'area della Val Camastra si sono mossi in sintonia e, spinti da un obiettivo comune, hanno fatto accorpare, invece, i plessi scolastici dei centri situati nello stesso comprensorio territoriale
(Anzi, Calvello, Laurenzana). A riguardo, Rocco Martoccia, sindaco di Laurenzana, nel corso del suo intervento, si è espresso dicendo che con questa nuova realtà scolastica sarebbe opportuno dare al comprensivo scolastico l'intitolazione di Istituto della Val Camastra. «Tassello importante per arginare il fenomeno dell'emigrazione - ha esordito Giovanni Petruzzi, primo cittadino di Anzi - è la scuola, supportata nel suo ope-
rare dalle istituzioni locali». Mario Gallicchio, sindaco di Calvello, ha auspicato fattiva collaborazione tra le scuole dei tre plessi. Ha preso parte alla giornata di studio, inoltre, il direttore della Biblioteca nazionale di Potenza, Francesco Sabia, il quale da ricerche condotte sulla popolazione laurenzanese ha rilevato che nel 1881 gli abitanti di Laurenzana erano 7300, nel 1901 erano 4300, agli inizi del 1908 appena 3000; oggi gli abitanti di Laurenzana so-
no 2000. Bisogna impedire l'emigrazione, amara esperienza per chi è costretto ad abbandonare la propria terra ed i propri affetti. In tema con questo fenomeno, Egidio Nobile, interprete ed autore di commedie sulla Laurenzana del passato, ha recitato con passione alcune poesie sull'emigrazione, tra cui la significativa “Nu paisan a Milano”. In serata, infine, è stato presentato il progetto vincitore “Antichi mestieri della regione Lucania” nell'ambito di un'iniziativa internazionale promossa dall'Eni (coordinatrice professoressa Rosa Taddei). La dirigente scolastica dell'Istituto comprensivo, Liliana Ferzola, ha coordinato l'incontro culturale della giornata in maniera vigile ed attenta: dopo i ringraziamenti alle varie istituzioni, tra cui quelli rivolti a Teresa Fiordelisi, presidente della Banca di Credito Cooperativo di Laurenzana, ed all'associazione “Beato Egidio”, ha salutato gli intervenuti esprimendo valide considerazioni sull'anno scolastico appena trascorso. Donato Pavese potenza@luedi.it
Inaugurazione della “Casa per anziani” LAURENZANA - Sarà inaugurata, oggi, la Casa per anziani, intitolata alla memoria del professore Vincenzo Motta. La struttura è stata realizzata all'interno dell'ex carcere mandamentale cittadino. Alla cerimonia di inaugurazione, in programma alle 11, presso la nuova struttura ubicata nelle vicinanze di rione “San Vito”, parteciperanno anche il commissario della “Fondazione Motta”, Michele De Bellis, e l’amministrazione comunale. Sarà celebrata, inoltre, una messa nel piazzale antistante la Casa Anziani, a cui faranno seguito gli interventi del commissario della “Fondazione Motta” e del sindaco di Laurenzana. Per l'occasione è stato predisposto anche un servizio navetta che collegherà il centro del paese con rione “San Vito”. do.pa. potenza@luedi.it
Vietri Oggi la finalissima durante il programma “Mattina in famiglia”
Avigliano Alle 18 a Sarnelli
Sfida all’ultimo ballo per quelli della “Ig dance machine”
Una domenica interamente dedicata ai vari gusti di gelato
VIETRI - Dopo l'ennesima vittoria di due settimane fa contro l'Emilia Romagna nella semifinale della manifestazione “Gara di Ballo” tra le regioni italiane, su Rai Due a “Mattina In Famiglia”, il corpo di ballo lucano oggi se la vedrà col Molise, nella “Finalissima”del torneo di ballo, nella trasmissione della domenica condotta da Tiberio Timperi e Adriana Volpe. In palio la vittoria di questa edizione del programma televisivo. La Basilicata è rappresentata dall'associazione “d dance machine”, che ha diverse sedi ed iscritti Il corpo di ballo lucano è capitanato dal Maestro Ivan Gatti, che già lo scorso anno, con la “Ig Dance Machine”, vinse il torneo con la regione Campania. La finalissima della “Gara di Ballo” tra le regioni italiane, che vedrà di fronte Basilicata contro il Molise per l'ambito titolo di campioni di ballo, sarà trasmesso in diretta
La locandina
domenica mattina a partire dalle nove e mezza su rai due a “Mattina In Famiglia”. Meritano di essere menzionati tutti i ballerini: Cristian Cosenza, Teresa Magrino, Danilo Catalano, Rossella Mango, Donato Opromolla, Rosa Barli-
ni, Davide Lauletta, Raffaella Via, Adriano Cervellino, Rossana Avigliano, Macario Coglianese e Carmen Della Ferra, capitanati dal maestro Ivan Gatti. Claudio Buono potenza@luedi.it
Da Campomaggiore la “Web grenn tv” CAMPOMAGGIORE - Un esempio pratico di come le nuove tecnologie ed internet possono aiutare la sostenibilità ambientale e le buone pratiche civiche, ecco cos'è “Web green tv”. Sono stati presentati e proiettati, nella palestra comunale di Campomaggiore, i servizi cine-giornalistici realizzati dagli alunni dell'Istituto comprensivo di Campomaggiore e dei plessi di Castelmezzano e Pietrapertosa per sensibilizzare i cittadini dei Comuni del Parco della Dolomiti lucane sulle tematiche del-
la raccolta differenziata. Piccoli giornalisti che frequentano le classi medie ed elementari, avvalendosi di moderne e sofisticate attrezzature cine-televisive e guidati da specialisti del settore, hanno prodotto degli interessantissimi documenti a metà strada tra divulgazione ed intrattenimento. L’obiettivo è stato quello di coinvolgerli nell’analisi e nella lettura critica dell’informazione televisiva e prepararli alla comprensione e all’interpretazione dei fenomeni della co-
municazione in generale, e della gestione dei rifiuti in particolare. Il progetto promosso da Aato Potenza, Parco di Gallipoli Cognato e delle Dolomiti Lucane e Ceas Dolomiti Lucane con l'ausilio di Namavista Film, interviene su una platea particolarmente motivata quale quel-
la scolastica per sensibilizzare l’intera società, creando i giusti collegamenti fra scuola, istituzioni e categorie attive sul territorio. I cortometraggi prodotti andranno a formare alcuni dei servizi di un vero e proprio telegiornale diffuso attraverso uno specifico canale televisivo web.
AVIGLIANO - Una domenica al sapore di gelato quella in programma oggi grazie a “La filosofia del gelato Mancusi, la nuova esperienza del gusto” «La nostra filosofia è quella di applicare alla produzione del gelato artigianale un principio comune all'alta pasticceria: l'acquisto di materie prime di qualità assoluta», è quanto hanno dichiarato Vito e Luciano Mancusi, alla vigilia della presentazione della giornata di degustazione organizzata per oggi a partire dalle 18 nella sede della pasticceria Mancusi, a Sarnelli in contrada Imperatore. «La nostra ambizione hanno aggiunto - è quella di poter offrire ai nostri clienti il miglior gelato del mondo». Ed è con questo fine che Luciano e Vito Mancusi si lanciano alla ricerca dei migliori prodotti e materie prime che il mercato possa offrire, dalle Langhe Piemontesi fino alla Sicilia, senza dimenticare quanto di buono possa offrire la Basilicata. I principi sono rigorosi: solo frutta fresca e di stagione, provenienti dai migliori consorzi in Italia, nessun utilizzo di coloranti o additivi non naturali, l'acqua di montagna come base per i sorbetti e latte fresco intero di alta qualità per le creme, uova fresche e selezioni del miglior cioccolato e caffè dal centro
America. La Nocciola Tonda Gentile delle Langhe I.g.p., il Pistacchio di Bronte, il limone Sfusato Costa d'Amalfi I.g.p. (presidio slow food), le fragole di Scanzano Jonico, il caffè con una miscela Arabica preparata in esclusiva, sono solo alcuni dei prodotti che rendono unico il Gelato Mancusi permettendoci di definirlo come una nuova esperienza del gusto. Il Gelato Mancusi verrà anche presentato in nuove ed innovative associazioni di gusto. E’ da questa voglia di sperimentare e proporre nuove esperienze che nascono gli Emotionglacè (gelato presentato in bicchiere dove è possibile gustare l'associazione tra creme,frutta e verdura); le Surpriseglacè (una cupola di cioccolato croccante con cuore morbido in un incarto a caramella dove assaporare l'intensità e l'eleganza del cioccolato in abbinamento alla frutta); i Missglacè (biscotto macaron rettangolare con melange di gelato alle creme e sorbetti alla frutta); il Bigbuboo e il Bigapple (l'esperienza gioiosa del gelato racchiusa da due gusci di macaron). L'appuntamento con la nuova esperienza del gusto, quindi, è per oggi pomeriggio, con la degustazione del Gelato Mancusi a Sarnelli, Frazione Imperatore.
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RIVELLO
NEMOLI
Il governo cittadino Tre aspiranti sindaco conteso da tre liste alla prova del voto RIVELLO - Saranno tre le liste che si contenderanno il governo della cittadina. Molti i volti nuovi e una buona presenza femminile: su 51 candidati, 15 sono donne. La lista n.1: “Rivello futura”, candidato alla carica di sindaco Antonio Manfredelli, veterinario dipendente dell'Asl. Manfredelli è nato a Rivello il 5 giugno 1957. Sposato e padre di 2 figli. Impegnato in politica dal 1980, è stato 2 volte consigliere comunale di minoranza e sindaco dal '99 al 2004. «La lista civica - spiegano - si propone di amministrare il Comune di Rivello secondo i valori e le tradizioni proprie del centro-sinistra, valori condivisi e arricchiti anche dai membri di Rivello Futura che non si identificano in alcun partito politico. La forza del nostro gruppo sta nella condivisione piena di metodi e valori, elementi che ci permetteranno di attuare il nostro programma in maniera decisa ed efficace». «I punti principali del nostro programma dice Manfredelli - sono il risanamento economico del bilancio, la massima attenzione ai bisogni urgenti e necessari delle famiglie che si trovano in difficoltà e il rilancio del ruolo e dell'immagine della comunità a tutti i livelli». La lista n.2: “Civica per Rivello”, candidato sindaco Antonio Iannarelli, ex imprenditore nel settore della ristorazione collettiva, ora in pensione. Iannarelli è nato a Rivello il 26 aprile 1943. Sposato e padre di 2 figlie è residente a Rivello dove tra l'altro ha fatto il presidente della Pro loco dal '98 al '94 e il vicesindaco dal '95 al '99. Turismo e “pace sociale” cono gli obbiettivi primari. «Il programma elettorale non sarà
costituito da un elenco di opere da realizzare, la maggior parte delle quali rischierebbero di restare irrealizzate alla fine dei cinque anni di mandato e di costituire quindi una sorta di libro dei sogni - spiegano - Preferiamo, invece, portare all'attenzione dei nostri concittadini un programma agile, realizzabile, fondato su alcune idee guida che potranno costituire le basi per un rilancio effettivo del nostro comune». Il vero programma di lavoro per i prossimi cinque anni per la lista n. 2: «dovrà essere scritto in itinere e sarà determinato dal confronto quotidiano che intendiamo avere con i nostri concittadini». E la lista n. 3: “Tutti per Rivello”, candidato sindaco Nicola Megale, nato a Maratea il 6 marzo 1965, residente a Rivello, coniugato e padre di tre figli. Ingegnere idraulico, impiegato all'Anas, Megale è appassionato di scacchi, storia medievale e giardinaggio. «È una lista di volti nuovi. Molti dei candidati non si sono mai occupati di politica. E' un movimento che si è creato spontaneamente. Ci sono una serie di eccellenze che possono dare un valore aggiunto al paese. Persone che volontariamente per amore del paese si sono messe a disposizione». Questo il biglietto da visita della lista n. 3 che tra gli obiettivi del programma annovera: «dare inizio ad una trasformazione sostanziale della realtà socio-economica del paese valorizzando le peculiarità e le potenzialità soprattutto naturalistiche, artistiche, artigianali ed agricole inserendole in un più ampio contesto di sviluppo turistico da rilanciare sulla significativa forza di ricettività presente sul territorio comunale». Francesco Zaccara
NEMOLI - Sono 3 le liste che si contenderanno la guida del paese. La lista n.1: “Nemus 2000”, candidato a sindaco Antonio Filardi. Nato a Maratea il 5 febbraio del 1953, residente a Nemoli Filardi è sposato e padre di tre figli. Ingegnere e insegnante, è al comune dal 1995, come consigliere prima, assessore dopo e sindaco da giugno 2004. E' componente del direttivo nazionale dell'Anpci. E' una lista di centrosinistra. Con Filardi (Popolari uniti), ci sono esponenti del Pd, I Socialisti e indipendenti. «Razionalizzazione della spesa attraverso un miglior utilizzo delle risorse umane, strumentali e finanziare; ricognizione, adeguamento e aggiornamento di tutte le entrate e utilizzo sostenibile delle risorse naturali del territorio e del patrimonio sono - spiega Filardi - temi indispensabili per potenziare l'ente e renderlo, in un momento difficile per i piccoli comuni, in grado di auto sostenersi». Altri punti del programma sono il Regolamento urbanistico, il dissesto idrogeologico, la viabilità, la difesa delle istituzioni scolastiche, l'assistenza agli anziani e ai diversamente abili, le iniziative per i giovani. E poi «Continuare nella valorizzazione del territorio, della tradizione, per portare Nemoli nel turismo prevalentemente di tipo naturalistico e culturale». La lista n. 2: “Insieme per Nemoli”, candidato a sindaco Gerardo Melchionda. Nato a Potenza il 29 maggio 1954, residente a Nemoli dove è sposato e padre di tre figli. Insegnante e autore di diversi libri, è stato sindaco di Nemoli dal '90 al '95 e ha ricoperto diverse cariche politiche e sindacali. E' una lista civica, con Melchionda candidato anche alla Provincia con Rifondazione Comunista, ci sono esponenti del Pd e indipendenti. «Ci siamo incontrati sui problemi sociali e non sulla politica», spiega Melchionda che poi elenca alcuni punti del programma: «la necessità di garantire for-
Rivello Futura
Civica per Rivello
Tutti per Rivello
Nemus 2000
cadidato sindaco
candidato sindaco
candidato sindaco
candidato sindaco
ANTONIO MANFREDELLI
consiglieri Benedetto Giuseppina Caputo Pasquale Vito Carlomagno Giuseppe Cascelli Biagio Di Nubila Roberto Antonio Filizzola Amelia Florenzano Cristina Guerrese Sandra Magaldi Daniela Nicodemo Pietro Palmieri Maria Papaleo Marco Pecorelli Mario Pellegrino Antonio Pettinato Francesco Troccoli Giuseppina
ANTONIO IANNARELLI
consiglieri Agrello Antonio Bella Giuseppina Cavaliere Vilson Consoli Anna Maria Di Lascio Donato Faraco Franco Marsiglia Vincenzo Martino Vincenzo Nocera Nicola Nocera Sara Pangallo Rosanna Pesce Biagio U. detto Rico Piviero Gianluca Ponzi Biagio Renne Giovanna Ruggiero Paolo Michele
NICOLA MEGALE
consiglieri Bressan Maria Paola Bruno Carmela Calderaro Ivo Carlomagno Carmen Cavaliere Giuseppe D'Anna Luciano De Simone Claudio Vincenzo Della Monica Salvatore Esposito Ezio Flora Nicola Messina Francesco Mileo Manuel Pesce Ulderico Pisani Paolo Sgrosso Mauro Tancredi Mimmo
ANTONIO FILARDI
consiglieri Carlomagno Domenico Bruzzese Giuseppina Crecca Anna Rita Di Lascio Katia Crusca Biagio Lovoi Salvatore Ferrai Domenico Anania Gaetano Dell'Erba Maurizio Cantisani Domenico Fittipaldi Biagio Liberatore Michele
me di occupazione, di intravedere opportunità per dare una risposta ai tanti giovani che vanno via e lasciano il paese sempre più vecchio. Di riappropriarsi di servizi comunali storici. Il Comune non è in grado di avere una squadra di lavoro, una vigilanza adeguata. Aspetto fondamentale è unire i due centri abitati, Lago Sirino e Nemoli centro, su problemi sociali oggi ampiamente divisi». E poi assistenza agli anziani, alle famiglie, attivare la raccolta differenziata per abbassare la Tarsu, far diventare il lago Sirino riferimento turistico di tutto il territorio. «Il Comune conclude - deve essere cerniera tra le esigenze, i problemi e i cittadini». La lista n. 3: “Proposta per Nemoli”, candidato a sindaco Sante Pesce. Nato a Nemoli il 13 gennaio 1943, è sposato e padre di 3 figli. Pensionato ama il calcio e la musica. La lista Civica n. 3 ha posto al centro del programma elettorale il cambiamento. «La cittadinanza di Nemoli ha bisogno di una profonda rigenerazione della vita politica restituendo al ruolo amministrativo il vero significato gestionale della cosa pubblica, fuori da ogni personalismo». Come ribadisce anche il candidato a sindaco Pesce: «Noi vogliamo innanzitutto offrire un cambiamento alla società. Vogliamo offrire un'alternativa al governo del centrosinistra che non è stato particolarmente attento ai problemi della popolazione. Proponiamo un'amministrazione meno pomposa e più pratica». Il programma parte da: «interventi mirati e intelligenti sullo sviluppo urbanistico», quindi l'occupazione, «una reale e drammatica emergenza della nostra area»; l'ambiente e lo sviluppo economico, «avviare la transizione verso un modello auto propulsivo fondato sulla valorizzazione delle risorse endogene» e la sanità, «la tutela della salute pubblica è un dovere di ogni buon governo». fra. zac.
Insieme per Nemoli
Proposta per Nemoli
candidato sindaco
candidato sindaco
GERARDO MELCHIONDA
consiglieri Ferrai Biagio Fernando Lettieri Ferrai Vincenzo Bruzzese Santina Lentini Biagio Summa Vincenzo Lentini Anna Ielpo Gaetano Vigorito Antonio Bifano Giovanni Scala Vito Fraudatario Raffaele
SANTE PESCE
consiglieri Tortorella Carmela Bianco Alessandro Canonico Angelo Ielpo Francesco Ielpo Giuseppe Labanca Graziano Marra Antonietta Mastroianni Antonio Viceconti Giovanni
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Ripacandida
Lavello Attacco ai silenzi dell’amministrazione comunale
Viabilità A giorni un tavolo di concertazione
Elezioni provinciali Si accende lo scontro
RIPACANDIDA - Quello legato alla provinciale 8 nel tratto Ripacandida - Forenza e quello concernente la sicurezza sulla Ginestra - Barile nel prossimo giugno sarà convocato un tavolo di concertazione con le presenze della Regione, della Provincia e della Comunità montana del Vulture oltre ai Comuni interessati di Ripacandida, Ginestra, Venosa, Rionero, Forenza, Maschito e Barile. Nella occasione si parlerà anche della riapertura del primo e secondo lotto della "Oraziana" e della ripresa dei lavori del terzo lotto. A darne notizia sono stati i due candidati consiglieri della sinistra nel collegio di Rapolla: Antonio Lettieri, vice sindaco di Ripacandida,
candidato per la lista dei "Socialisti", e Michele Spinazzola, candidato per la "Sinistra per la Basilicata". I due candidati consiglieri alla Provincia di Potenza, entrambi di Ripacandida, dopo qualche annunciata protesta, sono stati ricevuti nella mattinata di venerdì 29 maggio sia dal presidente della Provincia Sabino Altobello che dal candidato presidente alla Provincia Piero La corazza, i quali hanno preso precisi impegni per risolvere nel più breve tempo possibile la grave crisi stradale che attanaglia il Vulture e che crea i maggiori disagi proprio alla comunità civile ed economica ripacandidese. Michele Rizzo provinciapz@luedi.it
LAVELLO - Si fa sempre più acceso il confronto politico nella cittadina dauna alla vigilia delle elezioni provinciali. Dopo il botta e risposta tra Pd con il consigliere Di Giacomo e il vice sindaco Antonino Capuano, è il circolo di Lavello della sinistra per la Basilicata a far sentire la propria voce in un comunicato stampa . Dito puntato contro quello che viene definito «Il silenzio assordante dell'amministrazione». «Il nostro territorio - fanno sapere - sta vivendo due complesse e difficili situazioni da ormai diverso tempo: la questione “Fenice” e il licenziamento di molti lavoratori lucani nelle industrie di San Nicola di Melfi». «Il silenzio assordante con cui l'amministrazione Annale le sta affrontando ci sembra però assolutamente incomprensibile.I giornali ci informano che la questione dell'inquinamento prodotto da “Fenice” nella Piana di San Nicola sia ben lontano dalla soluzione. La nostra amministrazione non ha preso nessuna posizione
Lo stabilimento Fiat di San Nicola
in merito ne risposto alle sollecitazioni dei cittadini, mentre altri Comuni si prodigano sul problema». “Ancora, dopo il licenziamento di decine di lavoratori interinali nell'indotto Fiat, le organizzazioni sindacali, in maniera unitaria, hanno proclamato uno sciopero che in tempo di crisi permetta il minor danno sociale. Malgrado le difficoltà economiche generali, la fabbrica torinese, infatti, ha qui necessità di assumere
forza lavoro, il sindacato ha così proposto di assumere il 50 per cento degli stessi interinali licenziati e il 50 di lavoratori in cassa integrazione provenienti da altre realtà produttive». «Poiché anche questo tema investe interamente la nostra comunità, non sarebbe stato un segnale di attenzione e solidarietà verso i lavoratori prendere posizione? E' evidente, a questo punto, che la nostra amministrazione continua ad es-
sere impegnata a pasticciare con le questioni demaniali invadendo le case con bollette di cui, però, si è accorata con ritardo di aver compiuto un atto illegittimo». «Speriamo - concludono che l'estemporanea visita del ministro Fitto - campagna elettorale o visita istituzionale? - abbia illuminato chi amministra il Comune di Lavello». Daniele Masiello provinciapz@luedi.it
Rionero Al centro sociale “Sacco”
Atella Presentato “Ombre e riflessi di un tempo”
Gli studenti alle prese con il musical “Grease”
Scavi archeologici La storia in un volume
RIONERO - Clamoroso successo per l'Istituto comprensivo di Barile e Ripacandida dopo aver inscenato il famoso musical “Grease” al Centro Sociale “Pasquale Sacco” di Rionero in Vulture. Due serate (27-28 Maggio) all'insegna del puro divertimento tra rock and roll e vestiti anni '60 che sfoggiavano i loro mille colori grazie a 116 alunni (di scuola materna, elementare e media) del suddetto Istituto e ad una schiera di genitori improvvisatisi attori in una scenografia di tutto rispetto. Impeccabili le coreografie della professoressa Emiliana Traficante e il coordimanento dell'insignante Maria Carmela Di Lonardo, non nuova a questi macroprogetti di Continuità Didattica L'obiettivo del lavoro è stato educare i
ragazzi contro il bullismo rappresentando il musical che più rispecchia questa attuale piaga delle scuole. Il finale dello spettacolo, tra luci colorate, pubblico impazzito, attori e ballerini degni di un 10 e lode rivela come il cuore di un bullo lascia spazio all'amore. Tra gli ospiti Mario Bulso e Giovanna Salcone dell'associazione “Gli amici di Edoardo” che ogni anno inscenano le famose commedie napoletane di Edoardo De Filippo e i cantanti Nunzia Caputo e Vincenzo Lorusso che hanno prestato la loro voce ai giovani attori che hanno calcato le scene. Lo spettacolo è già stato richiesto da molte scuole del comprensorio, quindi non ci resta che augurare ai nostri piccoli attori: buon tour!
ATELLA - “Ombre e riflessi di un tempo antico” è il titolo della raccolta di pubblicazioni scientifiche sugli scavi archeologici di Atella, che è stata presentata al “Museo di storia naturale del Vulture”, ubicato nell’ di essereAbbazia di San Michele a Monticchio Laghi. L'iniziativa è stata promossa dall'assessorato alla Cultura della Provincia di Potenza che ha scelto come cornice il Museo del Vulture perché il contenitore ospita una sezione dedicata proprio ai risultati degli scavi e ricognizione effettuati in oltre trent'anni di ricerca nel bacino di Atella. Gli scavi hanno portato all'individuazione del giacimento preistorico del cimitero di Atella, ubicato nei pressi del moderno cimitero comunale. Dalla stratigrafia del sito si è evidenziato la sua localizzazione sulle rive di un lago, oggi scomparso, creato dal formarsi del
complesso vulcanico del Monte Vulture. Le campagne di scavo hanno inoltre individuato la presenza di resti ossei e di un'industria litica molto particolare nella quale lo “strumentario pesante” è in gran parte realizzato in radiolarite porosa, una pietra molto leggera. Di notevole interesse è poi la presenza, in uno dei livelli stratigrafici dei depositi lacustri in cui si apre lo scavo, di avvallamenti subcircolari, interpretati come impronte di un elefante che si era impantanato in prossimità della riva del lago durante una caccia notturna. Pertanto l'individuazione della presenza di orde di cacciatori dell'Acheuleano inferiore ha permesso di comprendere le strategie venatorie contro i grandi mammiferi e soprattutto l'emergenza di complesse attitudini psicologiche di un mondo fino ad oggi non percepite dagli studiosi.
L’INTERVENTO CONCITTADINE e Concittadini del Comune di San Fele residenti sul territorio o residenti in altre parti d'Italia o del Mondo, grazie ai due siti esistenti nel nostro Comune, gestiti privatamente, cioè: Sanfele.net ed i Sanfelesi.it, at- traverso di essi, cosi come ho avuto la possibilità anche in passato, ho l'opportunità di colloquiare con voi tutti, ovunque vi troviate. Il contenuto di questo colloquio o riflessione dir si vuole, va direttamente al cuore del te- ma, cioè: le votazioni amministrative del 06-07 giugno 2009. Ebbene: quale delle tre liste concorrenti governerà il Comune di San Fele per i prossimi cinque anni? Ho almeno tenterà. Prima di inoltrarmi in ques- ta riflessione ho atteso la composizione delle liste prima, è leggermi i tre programmi dopo, cio` che è avvenuto. Intanto ringrazio i tre candidati alla cortese attenzione di carica da Sindaco e tutti i Consiglieri che di queste li- ste ne saranno parte integrante, per la disponibilità ha met-
Quanti interrogativi su chi governerà il Comune di San Fele tersi in gioco, visto che ci conosciamo tutti, a tutti, aspirante Sindaco ed aspiranti Consi- glieri, vi faccio i miei piu` cordiali auguri per il raggiungimente del traguardo che vi siete posti. Finita questa parte di convenevoli e premesse, passiamo ai fatti, che si possono sintetizzare come segue: affinché un Co- mune sia piu` efficiente e democratico bisogna abbattere ogni improvvisazione e personalismo, concentrando invece l'attenzione e l'ascolto al ri- chiamo della domanda collettiva, cosa che a parer mio non è avvenuto, la preparazione delle liste è la prova evidente, visto che la campagna acquisti si è conclusa all'ultimo minuto. Questo da una parte ha comportato eviden ti fini personale, non quello della collettività,
dall'altra, la frenesia di prevalere l'uno su l'altro, riferendomi alle liste, ci si è dimenticati di senti- re il parere della gente, che cio` che stavate partorendo era o poteva essere condiviso dalla popolazione. Questa mancanza di rispetto nei confronti della propria gente è l'esempio piu` marcato come si risolvano i problemi di pochi a scapito della problematica collettiva. Infatti quest'analisi pun- tualmente si è tradotto in fatti, nel momento in cui sono stati stilati i singo- li programmi. Amici miei i programmi non si possono stilare ad affetto, i programmi si stilano mettendo in evidenza la priorità della vera problema- tica Comunale, cio` che non è avvenuto, mentre, cio` che è avvenuto è sta- to il toccare marginal-
mente la problematica di dare un vero futuro al nostro Comune, cosi anche per le cose banali e semplice, non solo come dicevo in Precedenze che sono solo slogan ad affetto, ma viene precisato, che se non ci sono soldi diventa molto difficile concretizzarle, questo è il tipico esem- pio di mettere le mani avanti per non cadere. Io invece vi garantisco non, sono i soldi che ci vogliono, ma la buona volontà, infatti tante cose si pos- sono fare anche senza soldi. Escludendo per un'attimo la lista del PDL, le altre due sono composte da amministratori ancora in carica, alloro mi chie- do e vi chiedo, avete avuto tanto tempo a disposizione per concretizzare cio` che avete inserito ancora una volta nei vostri programmi e non è
stato portato a termine, dateci un motivo valido per credervi. Ecco perché dice-vo e ribadisco, che questi sono soli programmi ad effetto e nient'altro. Ritornando a tutte è tre le liste, ancora una volta, amici miei i programmi si stilano tenendo presente di tutte le componenti della variegata realtà del nostro Comune, comprese noi che abitiamo fuori dai confini. Se nei vostri programmi non tenete presente di questa importante componente economi-ca, allora è chiaro che non avrete mai soldi a sufficienza per fare le cose semplici ed elementari. Inoltre omettendoci dai vostri programmi o evidenziandoci marginalmente, allora esterno il mio dispiacere e vi dico che in tutti questi anni non si è capito niente dell'importanza che possiamo cos- tituire per il futuro del nostro Comune. Nei prossimi giorni saro` a San Fele, chiunque vorrà confrontarsi su queste mie riflessioni sono a vostra completa disposizione. Giuseppe Ticchio
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Marsico La storia di una donna abbandonata dalle istituzioni
Lauria Davanti a una cabina del gas
Deve lasciare il lavoro per aiutare la figlia
Rimosso il cumulo di cartoni
MARSICO NUOVO – Ci sono attimi nella vita di alcune persone, di alcune famiglie, in cui il richiamo della resa è più forte. La speranza, il miraggio di una vita normale, più semplice, lasciano il posto all’ indignazione, alla paura della solitudine, alla solitudine della paura. La paura di non essere seguiti, capiti, assistiti. Questa è la storia di una famiglia a genitore unico, residente in una piccola frazione di Marsiconuovo, di cui preferiamo non svelare generalità ed identità, riconoscendo quantomeno loro il diritto all’anonimato. Una famiglia vittima e prigioniera di un mondo, quello politico ed istituzionale, che non sa più sentire, che si accontenta di ascoltare, mentre flebili voci lamentose nascondono tracciati di vita angoscianti e smarriti. La storia di una mamma che, alla prese con una figlia quattordicenne con disabilità psicomotorie, ha visto le proprie richieste cadere nel vuoto più silente o infrangersi in scogliere di promesse e che, per dedicarsi alla cura ed all’accompagnamento della figlia, ha dovuto rinunciare ad ogni forma di impiego e, di conseguenza, di reddito. Troppo spesso si fa abuso di termini come sussidiarietà e solida-
“Risvegli emozionali” a Chiaromonte CHIAROMONTE - Si intitola “Risvegli emozionali e legami nutritivi”. Questo il titolo del saggio scientifico che verrà presentato domani, alle 17, nella sala multimediale dell'ospedale di Chiaromonte. Il libro scritto da Federico Lapetina e Rosa Trabace illustra il viaggio verso la guarigione attraverso un sistema di cure integrate e innovative praticate presso la residenza del centro per i Disturbi del comportamento alimentare e del peso “G. Gioia di Chiaromonte”. Un centro, quello per i disturbi del comportamento alimentare e del peso di Chiaromonte, all’avanguardia nella cura di malattie quali la bulimia e l’anoressia. Nel corso della presentazione è prevista la testimonianza di un gruppo di ospiti della residenza e famiglie, e la presentazione di un video. rietà, per poi, mestamente, notare che chi amministra insegue e persegue più aleatori artifizi ed algoritmi contabili ed alchimie politiche che una cultura solidaristica e di servizio sociale. La cocente delusione della mamma affidata alle sue asciutte parole: «Mi vedo costretta a coprire il tragitto che divide mia figlia dalla scuola media di Marsiconuovo, quattro volte al giorno, con la mia macchina ed a mie spese. Tutto ciò per garantirle il diritto allo studio, ad un’ade-
guata formazione ed all’integrazione. Ho, reiteratamente, esposto il mio problema ed i miei bisogni all’amministrazione comunale ed il sindaco, asserendo di non poter garantire la presenza di un accompagnatore fisso sullo scuolabus in quanto molto oneroso, mi ha assicurato, in presenza di alcuni assessori e della dirigente scolastica, la corresponsione di un contributo pari a 500 euro mensili. Da settembre ad oggi ho ricevuto soltanto un contributo di 350 euro. Mi vedo co-
stretta ad accompagnare mia figlia in auto per via della sua totale assenza di autonomia. Mi sento abbandonata e presa in giro». La legislazione riserva una rilevante attenzione specie per quanto riguarda la concreta possibilità di frequentare la scuola dell'obbligo. La stessa Corte Costituzionale ha affermato che non è sufficiente la mera predisposizione di mezzi per "facilitare" la frequenza della scuola in quanto è necessario approntare mezzi al fine di "assicurare" tale possibilità di frequenza. Punto di riferimento in materia è la legge quadro per l'assistenza, l’integrazione e i diritti dei portatori di handicap che prevede, nell'ambito del diritto dei disabili a frequentare la scuola dell'obbligo e i corsi di formazione professionale finanziati dallo stato, il trasporto gratuito dalla propria abitazione alla sede della scuola o del corso e viceversa. L’articolo 26 della legge citata prevede inoltre che «i Comuni assicurano, nell'ambito delle proprie ordinarie risorse di bilancio, modalità di trasporto individuali per le persone handicappate non in grado di servirsi dei mezzi pubblici». Nuario Fortunato provinciapz@luedi.it
Il prima e il dopo l’intervento
Marsico Sono 40 le candeline
Festa grande all’Agrario
Una veduta dall’alto della campagna della Val d’Agri
MARSICOVETERE - Manifestazioni all’Istituto tecnico agrario “Rocco Scotellaro” per celebrare il quarantesimo anniversariodella sua istituzione. Quarant’anni di vita festeggiati ieri e oggi.
Durante la giornata di ieri nel Centro sociale di Villa d'Agri è stato organizzato un convegno su “L'agricoltura nell'Alta Val d'Agri attraverso il tempo” con interventi del dottore Antonio Capano,
direttore del museo archeologico di Grumento Nova, del dirigente scolastico, Domenico D'Alessandri e del professore Ettore Bove dell'Università di Basilicata. Durante il convegno ci sono stati anche gli interventi di ex alunni dell'Istituto intitolato a Rocco Scotellaro, il sindaco contadino autore di testi come “Contadini del Sud” e “Uva puttanella”, per testimoniare la loro esperienza scolastica e formativa nella scuola di Villa d'Agri. Oggi, invece, è previsto l’Itas - Pride , un'intera giornata dedicata agli
alunni ed agli ex alunni dell'Istituto , i quali avranno modo di ritrovarsi, scambiarsi esperienze e festeggiare tutti insieme l'evento dentro e fuori la scuola. Nel corso della giornata sono previsti un talk show con testimonianze di vita trascorsa a scuola, la presentazione di un dvd su “L'Istruzione agraria in Alta Val d'Agri” , consegna di gadget, l'allestimento di stand con prodotti tipici di aziende di imprenditori agricoli ex alunni dell'Istituto tecnico agrario del centro valligiano.
LAURIA - L'amministrazione comunale di Lauria dopo l'articolo pubblicato da questa testata qualche tempo fa ha provveduto ad eliminare gli accumuli di cartoni depositati presso una cabina del gas. Oltre a spostare in un altro luogo il punto di raccolta ha anche predisposto un avviso di divieto di deposito dei rifiuti cartacei ai sensi della normativa vigente relativo al divieto di abbandono dei rifiuti. Solo qualche settimana fa una distesa di cartoni trionfava a bordo cunetta ma soprattutto a pochi metri da una cabina del gas metano con su indicato un cartello con la dicitura “pericolo d'incendio”. Qualora il materiale sarebbe stato incendiato per un caso fortuito o do-
loso avrebbe procurato un serio pericolo. Non si trattava di una discarica a cielo aperto ma di un punto di raccolta dei cartoni e lo spettacolo era indecoroso se si pensa che adiacente ai cartoni è ubicata una cabina del gas. Forse chi era addetto alla raccolta dei cartoni non si era mai accorto della pericolosità soprattutto considerata quella voluminosa raccolta proprio vicino ad un pericolo quale una cabina del gas, nell'immediatezza di una caserma e di una scuola. Il cumulo di materiali o meglio il deposito dei cartoni è stato spostato al fine di scongiurare un probabile rischio da una fonte di energia del gas metano. Emilia Manco provinciapz@luedi.it
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Domenica 31 maggio 2009
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Domenica 31 maggio 2009 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
Il provvedimento tecnico approvato nell’ultimo giorno utile nonostante il patto di stabilità
Provincia, passa il bilancio Tredici voti favorevoli e cinque contrari nella votazione in Consiglio C’È IL VIA libera al bilancio della Provincia di Matera. Dopo la giunta anche il Consiglio approvalo strumento tecnico presentato nei giorni scorsi malgrado i numeri non rientrino all’interno del Patto di stabilità che l’ente Provincia dovrebbe rispettare. Ma anche questa è una questione più volte, ed anche ieri, spiegato ed affrontata dall’Amministrazione provinciale. Il consiglio provinciale di Matera ha approvato a maggioranza con 13 voti a favori e cinque contrari (si tratta dei tre consiglieri del Pdl Mongelli, Casulli e Ciccimarra, di Vincenzo D’Ambrosio della Sinistra europea e Claudio Labriola dell’ Addc) il bilancio di previsione 2009 che che avrà un movimento finanziario di 126.730.000 euro e quello triennale 20092011 che prevede per il 2010 risorse per 279.000 euro e per il 2011 di 226.308.000. Lo strumento finanziario è stato illustrato dal presidente della giunta, Carmine Nigro, il quale ha ribadito come l’Ente, pur avendo una finanza virtuosa, abbia chiesto alla Regione Basilicata di applicare le procedure che consentono di “recuperare» i vincoli del Patto di Stabilità attraverso un “sistema di solidarietà tra gli enti territoriali». La richiesta è seguita ai limiti imposti dal Patto che ha penalizzato la Provincia di Matera, obbligata a decurtare del 10 per cento il bilancio consuntivo 2008 pur avendo chiuso in attivo di 7,5 milioni di euro
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VERSO IL VOTO
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PINTO DAVANTI AI POZZI DI TEMPA ROSSA IL pulman de “La Grande Lucania” ha visitato le aree interne della Collina Materana, giungendo dinanzi ai cancelli dei pozzi di petrolio di “Tempa Rossa”, a Gorgoglione, dove Leonardo Pinto, candidato Presidente alla Provincia di Matera, ha contestato il “pieno di verità” del Sen.Viceconte con riferimento alla sbandierata riduzione del prezzo della benzina per tutti i lucani. «Quello del Sen.Viceconte è un pieno di inesattezze. Infatti”, ha spiegato Pinto, non illustra i conteggi in base ai quali afferma che ogni famiglia lucana “dai prossimi giorni” risparmierà mediamente 800 euro di benzina all'anno. Siamo in attesa di conoscere tali conteggi. Vero è, ha proseguito l'Avv.Pinto, che i Lucani subiscono le scelte poco accorte del governo centrale, in danno del territorio e dei suoi cittadini. Infatti, è inammissibile che a Roma si rilascino autorizzazioni, sempre alla Total, senza coinvolgere le istituzioni locali. Recentemente è stata autorizzata la perforazione nel parco di Gallipoli Cognato, in agro di Oliveto Lucano, senza informare il Comune. Questo significa, al di là di previsioni normative, inique, perciò da modificare, avere poco rispetto delle comunità locali».
FITTO: «IL GOVERNO ATTENTO AL SUD»
Il presidente della Provincia di Matera, Carmine Nigro
quello dell’anno precedente e di non aver debiti fuori bilancio. È stato spiegato,infatti, che anche altri Comuni e Province si trovano nella stessa situazione e che,comunque, si attendono sia l’azione avviata dalla Regione che dallo stesso governo in relazione alle prese di posizione di Anci e Upi sull'argomento. Nigro ha anche aggiunto che l’Ente ha una dotazione di 50 milioni di euro di opere pubbliche pronte per essere appaltate. Insomma la particolare
questione del bilancio della Provincia di Matera ha trovato il via libera dell’assemblea che ha confermato il provvedimento tecnico deciso dalla giunta ed evitato dunque, nei tempi previsti, il rischio di un commissariamento. Anche perchè, come più volte spiegato in passato dal presidente Nigro: «non vi erano problemi di interventi sul bilancio, nessuno avrebbe potuto cambiare la situazione attuale che dipende essenzialmente dai parametri introdotti per l’approvazione del patto di
IL BILANCIO
Attività di sensibilizzazione contro la sclerosi multipla MATERA - L’Associazione Sclerosi Multipla di Matera ha celebrato la settimana nazionale (23 - 31 maggio, ndr), con un incontro svoltosi ieri pomeriggio presso la sede del Csv di Matera. All’iniziativa era presente Vincenza Ferrarese, presidente della Fish Basilicata (Federazione italiana superamento handicap) che ha spiegato i vantaggi derivanti dall’approvazione della convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. «Il lavoro svolto dalla Fish è certamente essenziale per le diverse associazioni affiliate - ha affermato Mariantonietta Manfredi, presidente della sezione materana dell’Aism - per questa ragione esprimo grande soddisfazione per l’approvazione della convenzione. In occasione della settimana nazionale della sclerosi multipla, invece, abbiamo intensificato l’attività di sensibilizzazione nelle scuole, raccolto fondi per la ricerca scientifica in collaborazione con la compagnia “Il Sipario” di Matera e inviato un rapporto
annuale del 2008 sull’andamento della sezione di Matera alle le autorità,». La convenzione mondiale è stata approvata dall’Onu nel 2007 e ratificata in Italia nel marzo 2009. «La Fish è nata nel 2005 ed è una federazione di associazioni sia nazionali che territoriali ha spiegato Vincenza Ferrarese. Con la ratifica della convenzione Onu da parte del Governo italiano, abbiamo fatto sicuramente un grande passo in avanti. Non è stato sicuramente un percorso facile ed anche per questa ragione siamo ancor più soddisfatti». Quali sono i prossimi obiettivi che la Fish si propone di raggiungere? «Quelli di divulgare i principi ed i contenuti della convenzione; non si deve più parlare di inserimento o integrazione di un portatore di handicap ma, bensì, di inclusione. Bisogna cercare di stabilire insieme le leggi, le iniziative o qualsiasi altro progetto». Lorenzo Tortorelli sport@luedi.it
stabilità. Una situazione nella quale continuano a trascinarsi anche altri enti oltre al nostro e che rende necessario un intervento del Governo per risolvere la situazione». L'assemblea ha, infine, approvato all’unanimità un ordine del giorno, primo firmatario Labriola – con il quale si chiede al Governo e alla Regione Basilicata il riconoscimento dello stato di calamità per gli agricoltori del Metapontino. matera@luedi.it
Riparte domani mattina il servizio bus con l’aeroporto di Palese DA domani riprende il servizio di trasporto terrestre 'Pugliairbus' che collega tra loro gli aeroporti di Brindisi, Foggia e Bari, e quest’ultimo con Taranto e la città di Matera, sito Unesco e patrimonio mondiale dell’umanità. Il servizio, realizzato dall’Assessorato ai trasporti della Regione Puglia in collaborazione con Aeroporti di Puglia, si articola in quattro linee: Bari (Aeroporto)-Taranto FS, due corse giornaliere; Bari (Aeroporto)-Foggia (Aeroporto-Stazione FS), due corse giornaliere; Bari (Aeroporto)-Brindisi (Aeroporto), quattro corse giornaliere; Bari (Aeroporto)-AltamuraMatera, due corse giornaliere. I collegamenti dall’aeroporto di Bari per quello di Brindisi e per Matera verranno effettuati tutto l’anno, mentre per quelli dallo scalo barese all’aeroporto di Foggia e a Taranto la scadenza del servizio è fissata al 31 ottobre prossimo. A differenza dello scorso anno, da quest’anno il servizio 'Pugliairbus' rientra tra quelli previsti dai servizi di Trasporto pubblico regionale e locale (TPRL) e per questo è previsto il pagamento del titolo di viaggio. Lo stesso potrà essere acquistato on line sul sito http://pugliairbus.aeroportidipuglia.it/ oppure, previa disponibilità dei posti, direttamente dal conducente a bordo del bus navetta. 'Pugliairbus' rientra in un progetto d’integrazione del sistema aeroportuale pugliese con la rete dei trasporti di superficie e intende rendere confortevole ed economica l’accessibilità al territorio regionale da parte di chi usufruisce dei collegamenti aerei operanti da e per la Puglia.
DARE al territorio di Matera e alla sua provincia una proposta di governo chiara e seria per offrire un’alternativa alle amministrazioni di centrosinistra, impegnate più alla gestione del potere che a programmare azioni di sviluppo e crescita economica. E’ questo l’obiettivo con cui il Pdl, guidato da Labriola, si presenta alle elezioni. A indicare la rotta é il ministro per i Rapporti con le regioni, Raffaele Fitto, ieri a Matera per la campagna elettorale. La scarsa attenzione del Governo al Mezzogiorno? «Falsità - dice Fitto - non sono state sottratte risorse economiche: si tratta del solito tentativo di polemica del centrosinistra, ma nessuno si pone invece il problema delle modalità e della qualità della spesa, cosa che il governo sta facendo». Il ministro ha poi evidenziato la necessità di «una cabina di regia» nazionale sulla spesa dei fondi europei, anche in relazione all'importanza di «mettere in campo progetti interregionali, con grandi opere pubbliche che possano essere utili allo sviluppo di più territori». Ad affiancare il ministro Fitto nel suo tour elettorale che ha toccato anche Ferrandina, Marconia, Policoro e Nova Siri, i parlamentari lucani del Pdl, Guido Viceconte e Cosimo Latronico. «La presenza del ministro Fitto in Basilicata - hanno detto - è servita anche a testimoniare la vicinanza del governo alle popolazioni lucane ». Margherita Agata
Oggi alle 15 l’on. Massimo D’Alema sarà all’Hotel Miceneo di Scanzano. Alle 17 sarà a Miglionico. Alle 18 a Matera comizio in piazza Vittorio veneto. Oggi alle 11 il candidato del centrodestra Giuseppe Labriola sarà alla festa patronale di Salandra e nel pomeriggio, alle 18, al Centro sociale di Stigliano. Alle 20 a Policoro, alle 21 a Tursi e alle 22 a Montalbano Jonico. Oggi Daniela Santanchè sarà alle 13 a Policoro alla sala Padre Minozzi, alle 15 a Bernalda ealle 16 a Matera al Palace Hotel. Oggi Franco Stella è a Craco alle 11 e Stigliano alle 12 e alle 22 a Matera in piazza Vittorio Veneto interviene al comizio di Grazia Francescano
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Matera
Il preside dello Scientifico, Carnovale: ÂŤI poliziotti non sono contro ma accanto ai giovaniÂť
La scuola vicina alla Polizia Tredici ragazzi premiati nell’ambito di un progetto di educazione alla legalitĂ â€œQuello con gli studenti è un rapporto intenso, vivo, che ci ha dato grandi soddisfazioni. I risultati li vedremo nel tempoâ€?. Per una volta, come ha sottolineato il questore di Matera Carmelo Gugliotta, in una cornice istituzionale in cui spesso vengono descritti casi di cronaca da non imitare, sono stati protagonisti gli esempi positivi dati dagli studenti. Ragazzi che hanno aiutato i compagni a superare momenti difficili e a ritrovare l'autostima, giovani che con altruismo sono stati accanto a persone anziane o si sono impegnati a contrastare episodi di bullismo. Nell'ambito dell'iniziativa “Un poliziotto un amico in piĂšâ€? (si tratta di un progetto nazionale di educazione alla legalitĂ varato dalla Polizia di Stato per invitare i giovani a riflettere sui propri diritti legati alla sicurezza), tredici studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado che si sono distinti con gesti di altruismo e comportamenti solidali sono stati premiati ieri mattina nella sede della Polizia Stradale dal questore Gugliotta. I ragazzi hanno ricevuto un attestato di benemerenza ed un buono acquisto libri, con il contribuito anche della libreria Di Giulio di Matera. “Esempi di vita vissutaâ€?, ha sottolineato il questore ricordando che quella di Matera è stata l'unica questura d'Italia che per l'iniziativa non ha scelto una tematica ma ha inteso, con la collaborazione degli operatori del mondo scolastico,
mettere in luce episodi ed iniziative virtuose, in grado di rilevare l'impegno sociale e la solidarietĂ da parte dei ragazzi che frequentano le scuole secondarie di Matera e dell'hinterland. “Un poliziotto un amico in piĂšâ€? è la conferma dell'intesa sinergica tra Polizia di Stato e scuola, avviata da tempo con numerose iniziative ed incontri di educazione alla legalitĂ , allo scopo di contribuire a formare giovani cittadini responsabili e di cercare insieme una risposta al disagio giovanile, prevenendo cosĂŹ comportamenti violenti quali il bullismo. “I ragazzi non vedono i poliziotti contro ma accanto. - ha affermato il dirigente scolastico Osvaldo Carnovale - Avere accanto persone che garantiscono legalitĂ significa sicurezza per tutti. In situazioni particolari abbiamo trovato nella questura persone che ci hanno aiutato a gestire le cose con tatto e delicatezzaâ€?. “Abbiamo sperimentato l'attenzione scrupolosa delle forze dell'ordine dopo alcuni episodi incresciosi che si sono verificati nel nostro istituto. E' necessario recuperare l'autorevolezza della funzione educativaâ€?, ha detto il professor Langone, intervenuto in sostituzione del dirigente scolastico dell'istituto “Loperfido “Giuseppe De Rosa. A conclusione della cerimonia, il tenore Nicola Mele, accompagnato al piano da Raffaella Moramarco, si è esibito in un breve concerto lirico e strumentale. Rossella Montemurro r.montemurro@luedi.it
BREVI Santa Lucia Nova
C’è il bando
I ragazzi premiati ieri mattina presso la sede della Polizia stradale (foto Videouno)
Gli studenti premiati Questi gli studenti premiati ieri nell'ambito del progetto di educazione alla legalitĂ â€œIl poliziotto un amico in amico in piĂšâ€? Dell'istituto “A. Loperfidoâ€? Antonio Chierico della IV C, Doriana Aloisio della IV A, Maria Carmela Minonna della IV A, Valentina Fiorentino della IV A. Giustina Quintano della I A dell'istituto magistrale, Giuseppe Fedele della IV B del Liceo Artistico “Carlo Leviâ€? Mario Eustazio della V A dell'istituto Isabella Morra, Vincenzo Divincenzo della 3^ media dell'istituto comprensivo scuola infanzia, primaria, secondaria di primo grado “Giovanni XXIIIâ€? di Rotondella. Stefania Ianniello della V B Liceo dell'istituto geometri e liceo scientifico “Parisiâ€? di Bernalda. Nica Roberta Venezia della IV B del Liceo dell'istituto tecnico professionale liceo scientifico “Cassolaâ€? di Ferrandina.
Mariapia Stifano della III A Liceo dell'istituto superiore “Alderisio� di Stigliano. Francesco D'Angelo della III media di Aliano dell'istituto comprensivo materna elementare media “Montano� di Stigliano. Mariella Carbone dell'istituto superiore “Carlo Levi� di Tricarico. Nella mattinata di ieri, con le coreografie della professoressa Maria Epifania, si sono esibiti in alcune coreografie di danza moderna gli alunni del Liceo Scientifico statale “Dante Alighieri�di Matera: Domenico Silvestri, Lorenzo Zaccaro. Luca Montemurro, Serena Spagnuoli, Domenica Di Leo, Roberta Panebianco, Paola Panebianco, Angela Tedesco, Francesca Andrisani, Sabrina Andrulli, Valentina Schiuma, Annachiara Vizziello, Maria Bruna Limite, Caterina Matromatteo. r.m.
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IL COMUNE di Matera ha pubblicato il bando di gara per l’appalto dei lavori del sistema museale di “Restauro e ristrutturazione dell’ex convento settecentesco di Santa Lucia Nova ÂŤ, ubicato tra via La Vista e Piazza Vittorio Veneto. Gli interventi, che riguardano il secondo lotto, prevedono risorse a base d’asta di 2.087.500 euro. I lavori dovranno essere portati a termine entro 24 mesi. Le domande vanno presentate entro il 22 giugno 2009.
Vigili del Fuoco
PiĂš risorse ÂŤIL CORPO dei vigili del fuoco ha bisogno di risorse adeguate per garantire efficienza ai compiti istituzionali di Protezione CivileÂť. Lo ha detto a Matera, il segretario nazionale della Uil Pubblica amministrazione-Vigili del Fuoco, Alessandro Lupo, nel corso del congresso territoriale di categoria. ÂŤEntro la fine del 2008 perderemo 3.500 unita che andranno in pensione. Siamo in 27 mila ma occorrerebbero oltre 30 mila vigili per far fronte alle diverse esigenze del PaeseÂť.
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Matera 35
Domenica 31 maggio 2009
Domenica 31 maggio 2009
TAXI MATERA 3332685173
Margherita
Giuseppe
Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). MateraPisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05. Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10
In piazza contro il fumo E’ prevista oggi in piazza Vittorio veneto è prevista la manifestazione promossa in occasione della Giornata di sensibilizzazione promossa dalla Lega italiana per la lotta ai tumori (Lilt). Verrà distribuita una guida sui danni del fumo e come smettere di fumare. Con un piccolo contributo, inoltre, si possono avere esclusivi foulard realizzati col patrocinio della Camera Nazionale della Moda e firmati dai più noti stilisti italiani.
Frammenti di vita quotidiana
I semplici auguri non bastano. Ci vorrebbe una bella torta...che ne dici della cucina di casa? Buon compleanno alla nostra collega Margherita
Auguri al consigliere e vice presidente dell’Af Inter dal tuo grande amico. Daniele Pizzolla
PRESSO l'Archivio di Stato è possibile visitare la mostra "Identità vere, identità inventate", Frammenti di vita quotidiana a Matera dal 1809 al 1900. E’ un'iniziativa realizzata in collaborazione con la Scuola Media Statale “Nicola Festa”. La mostra resterà aperta fino al 30 settembre 2009 dal lunedì al sabato (8,30 - 13,30); martedì e giovedì (16 - 19).
Passeggiata di primavera Partirà dalla sede del club via Giuseppe Di Vittorio la Passeggiata di Primavera 2009 organizzata dal Matera Sassi Lambretta Club Basilicata e dal Club Auto e Moto Storiche Matera in collaborazione con l’Associazione della Civiltà contadina di Montescaglioso. Il programma prevede la partenza alle 9 dalla sede del club. Alle 10 arrivo previsto a Montescaglioso con esposizione dei mezzi nell'atrio Abbazia Benedettina di Sant'Arcangelo. Alle 10:30 visita dell’abbazia e alle 13:30 pranzo all’interno della struttura.
SERVIZI SOCIALI
FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 MOTTA SILVIA Via Ridola 16 PRONTO SOCCORSO Guardia medica Ambulanza Croce Azzurra
0835/333341
Croce verde Sert Cooperativa Associazione
0835/262260 0835/336882 0835/331314
0835-310066/310045 0835/253704 “Jan Patocka” 0835/333604 “Matera gioca” 0835/312005
emergenza sanitaria
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Batizado de Capoeira Si conclude oggi nella splendida cornice di piazza San Pietro Caveoso della Città dei Sassi il Batizado del Gruppo di Capoeira Oxossi Matera. La manifestazione prevede allenamenti rode e trocas de corda fino alle ore 22.00. A seguire cena e festa. Le iniziative prevedono di vari maestri dalle 15.30 alle 19.30 al Centro sportivo Andrea Fortunato (c.da Parco Gattini). La punta di diamante dell'evento è rappresentata dalla presenze di Mestre Indio da Salvador de Bahia, fondatore del Gruppo Oxossi in Brasile e Mestre Cesihna da Sào Gabriel fondatore dl Gruppo Oxossi in Italia.
Madonna delle Vergini Si terranno oggi alle 18 i festeggiamenti in contrada Murgecchia in onore della Madonna delle Vergini. Scendendo alcuni gradini, tagliata nella roccia ed evidenziata da uno spiazzo alberato sorge la Chiesa rupestre della Madonna delle Vergini, di origine antichissima. Attualmente è l’unica chiesa rupestre aperta al culto e ogni anno, nell’ultima domenica di maggio, si rinnova l’antica tradizione di venerare la Madonna. Anticamente la si raggiungeva percorrendo un sentiero che da Porta Pistola, attraversando il torrente Gravina, si inerpicava sulle pendici della Murgia costeggiando un’altra chiesa, quella della madonna di Monteverde. Dopo il rito religioso, ha luogo una processione lungo i sentieri intorno alla chiesa. I festeggiamenti si concludono con i tradizionali fuochi d’artificio e con la partecipazione della Bassa musica.
GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).
•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Associazione soldaretà 0835-334167 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033 •Aism 0835/336803 •Domos Basilicata 0971991676
•il cenacolo 0835/256309 •Le Botteghe 0835/344072
MERCOLEDI’ 3 GIUGNO MATERA PER L’AQUILA
•orient express 0835/256452 •basilico
Tanta solidarietà e impegno il 3 maggio, alle 18.30, al Teatro Duni di Matera per rafforzare il legame tra Matera e l’Aquila sulla strada della ripresa, dopo il terremoto del 6 aprile scorso. L’occasione è offerta dalla serata di beneficenza conclusiva del progetto “Matera per l'Aquila. Aiutiamoli a ricominciare’’ , organizzata dalla Camera di commercio di Matera a sostegno della ricostruzione. Tanti ospiti nella serata condotta dai presentatori tv di Trm Sergio Palomba e Angelo Tarantino , coadiuvati dalla LjP Big Band diretta da Dino Plasmati. Spazio al cinema e alla fiction con tre grandi nomi come Giuliano Gemma , Barbara Bouchet e Domenico Fortunato. Nella scaletta ci sono anche campioni dello sport, come l’allenatore Luigi De Canio, il campione del mondo di “Spagna 1982’’ Franco Selvaggi, il cabarettista Uccio De Santis e poi i gruppi musicali Le Mani (Duo), Cantori Materani, Hot Jazz, Cosimo Maragno Group, i cantanti Francesca Gaudiano e Francesco Milillo, il tenore Francesco Zingariello e artisti di vario genere come il poeta cabarettista Roberto Linzalone, l’imitatore Dino Paradiso.
0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491
•cream irish pub 0835-268820 •caffè Mulino 0835-334294
•COMUNALE• Matera 0835-334116 Una notte al Museo - La fuga 18,00 - 19,45 - 21,0 •KENNEDY• Matera 0835-310016 Vincere 19,15 - 21,35 •CINETEATRO DUNI• Matera 0835-331812 teatro - Liceo classico ”Chicago” 21,00 •PATRON ANTONIO• Via XX Settembre, 14 Coco Avant Chanel
18,00 - 20,00 - 22,00 •CINEMAANDRISANI• Montescaglioso0835-208046 State of play 19,30 - 21,45 San Valentino di sangue 21,45 •CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 Anna Montana 19Sbirri 21.45 • CINEMA HOLLYWOOD• Via Pitagora Hanna 21,00
montana
•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica) •MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137 •PINACOTEC D’ERRICO 0835/310137
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36 Matera Agenda
37 Pomarico Uffici senza Atm. Per la società non ci sono i presupposti commerciali
Senza bancomat sale la protesta I cittadini e l’Adiconsum insorgono contro il mancato servizio di Poste italiane POMARICO - Disagi per i cittadini di Pomarico. L’ufficio postale è infatti sprovvisto dell'Atm (Cash Dispenser), distributore automatico di denaro contante 24h su 24. Un gruppo di 300 Pomaricani,sostenuti dalla sezione locale dell'Adiconsum, in una petizione di firme consegnata nell'ottobre scorso alla direzione Provinciale ed Interregionale di Poste italiane e per conoscenza inviata anche al Prefetto di Matera e all'Adiconsum Regionale, lamentano una situazione non più sostenibile. «Data la crisi economica oramai in atto - si legge nella nota che da congiunturale sta diventando strutturale inducendo le famiglie pomaricane a fare salti mortali per arrivare a fine mese ed avendo riscontrato che effettivamente i costi per l'apertura e gestione di conti correnti Postali sono molto contenuti rispetto alle Banche che con i loro costi esosi e proibitivi rendono ancor più difficile la vita ai cittadini». I cittadini chiedono che, «al fine di agevolare l'apertura di nuovi conti correnti postali che proprio per mancanza del suddetto impianto non stanno diventando ancora operativi, gli organi competenti si attivino immediatamente per l'installazione del A.T.M. in questione così da semplificare la vita a tutti i lavoratori e studenti che impossibilitati di mattina a recarsi all'Ufficio Postale, potrebbero comodamente fare operazioni di
Ferrandina Operazione di Noe e Cc
Dissequestrato impianto di biodiesel
Uno sportello Bancomat
pomeriggio e nei giorni festivi». La protesta in città aumenta di ora in ora e, come si legge ancora ella nota di Addiconsum. «E' intollerabile che nel terzo millennio per un bacino d'utenza di 4500 abitanti come Pomarico un cittadino per fare una semplice operazione in alcuni giorni critici del mese debba sorbirsi ore interminabili di file allo sportello». A distanza di mesi, dopo che le Poste hanno risposto ai cittadini e al Prefetto dicendo loro che non c'erano i presupposti commerciali per la programmazione dell'attivazione del servizio richiesto, interviene l'Adiconsum di Pomarico contestando questo atteggiamento ingiustificato di Poste Italiane.« Si rileva - si legge - che Po-
ste Italiane s.p.a. è un azienda di stato che fa utili annuali di circa 700 milioni di euro e che svolge prevalentemente servizio pubblico e come tale deve rispondere alla logica della condivisione e della solidarietà per territori. Nella Regione Basilicata, dove operano 188 uffici Postali, solo nell'ultimo triennio sono stati effettuati importanti investimenti per potenziare ed ammodernare la rete degli uffici, in particolare sono stati ristrutturati 19 uffici postali ed installati 44 Cash Dispenser. Quindi Poste Italiane non può e non deve legittimare la politica della polpa e dell'osso, trincerandosi dietro la frase “mancano i presupposti commerciali”. provinciamt@luedi.it
FERRANDINA - E’ stato dissequestrato nella tarda mattinata di ieri lo stabilimento per biodiesel che si trova nella zon industriale. I carabinieri del Noe di Potenza, in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Pisticci, nel corso di una serie di servizi finalizzati alla tutela ambientale, avevano, in un primo momento, posto sotto sequestro un nuovo impianto per la lavorazione del biodiesel che era stato realizzato e messo in esercizio perchè ritenuto in assenza della prescritta autorizzazio- I carabinieri del Noe ne. I militari, avevano anche segnalato tre responsabili battimento dei fumi. A seguito di della società alla magistratura e nuove verifiche nella tarda mattiinoltre accertato che l'impianto nata di ieri si è proceduto ad un era stato messo in funzione prima immediato dissequestro della di essere collegato al sistema di ab- struttura.
Montescaglioso Premi alle scuole
Ferrandina L’azienda lamenta perdite del 30% ma annuncia nuove aperture
Studenti in concorso per raccontare la legalità in nome dei grandi eroi
Lavoratori beffati dall’Alvi
MONTESCAGLIOSO - Il Palauditorium “Karol Wojtyla”è stato teatro della premiazione del concorso per le quinte elementari e terze delle Medie sulle tematiche della legalità. L'iniziativa, curata dall'associazione antiracket “Giovanni Falcone Paolo Borsellino” di Montescaglioso, nell'ambito del progetto scuola “Contro il racket e usura per l'associazionismo con le istituzioni, la scuola, la Chiesa”, ha visto la partecipazione di Paolo Gallipoli, Presidente dell'associazione montese, con il socio Franco La Rosa, dei dirigenti scolastici Giovanni Pizzolla (Direzione Didattica don Liborio Palazzo) e Nunzio Nicola Pietromatera (scuola media statale “Carlo Salinari), del parroco della Chiesa di S. Lucia don Domenico Monaciello, dell'avv. Domenico Potenza, presidente dell'associazione antiracket ed antiusura di Basilicata e del giovane e molto spigliato Sindaco junior di Montescaglioso, Vito Dichio, incaricato, lo scorso mese di gennaio, di guidare il Consiglio Comunale dei ragazzi. Pietromatera, ha invitato i docenti a dotare le scuole di un database che possa raccontare quello che è avvenuto nei momenti meno felici della storia di Montescaglioso, allo scopo di ricordare e mai più vivere quei momenti. Pizzolla ha espresso la sua piena condivisione per l'iniziativa di sensibilizzazione alla legalità svolta nelle scuole. Alle scolaresche è stato chiesto
di mostrare gli elaborati prodotti e non rientrati tra i primi tre, ai quali sono andati premi di 250 (1° premio), 200 (2° premio) e 150 (3° premio) per l'acquisto di libri e cancelleria nelle librerie montesi. La consegna e la lettura delle motivazioni per il riconoscimento è stata affidata al Sindaco junior Dichio. In terza posizione si è collocata Rosanna Mazzoccoli (Scuola media, classe III D) con un prodotto grafico dal titolo “Non lasciarti incravattare dalla mafia”; per la Scuola elementare le alunne Maria Avena, Vittoria D'Alessio, Natasha Disabato e Antonella Pierro (V C), con una realizzazione grafica sull'usura. In seconda posizione: Rocco Petrarca (Scuola Media, III F), con un testo in power point dal titolo “Mafia e legalità: due concetti ad un passo da noi”; Stefania Guzzi e Federica Panico (Scuola elementare, V D), che hanno realizzato un fumetto. In prima posizione: per la Scuola Media, il gruppo musicale “The Splash”, composto da cinque alunni delle classi III E e III F, con un brano rock ed un videoclip dal titolo “My people”; per la Scuola elementare, Stefano Galetti, classe V B. Menzione speciale a Marika Capobianco per il testo “La vita a quale prezzo?”. Gli elaborati andranno nell'archivio dell'associazione antiracket “Giovanni Falcone Paolo Borsellino” di Montescaglioso. Michele Marchitelli provinciamt@luedi.it
Filcams Cgil denuncia la difficile trattativa dei 60 dipendenti «DOPO l’incontro del 17 febbraio scorso tenutosi alla Prefettura di Matera, l’Alvi ha messo in pratica quanto annunciato, cessando la propria attività nel deposito di Ferrandina – Zona Industriale, a partire dal 31 marzo 2009». Lo sostiene Marcella Conese della della Filcams-Cgil. «Da quel momento in poi è iniziata la trattativa, promossa dalla parte sindacale, presso gli Uffici della Regione Basilicata, nel tentativo di dare una risposta di carattere economico ai 60 lavoratori licenziati, attraverso l’attivazione di ammortizzatori sociali in deroga. Secondo quanto dichiarato dall’Alvi - si legge ancora nella nota - la chiusura del deposito di Ferrandina sarebbe il risultato di difficoltà legate ad una crisi del mercato e ad una contrazione dei consumi che avrebbe fatto registrare perdite fino al 30%. Invece, ecco la sorpresa: tra qualche settimana, proprio Alvi inaugurerà
proprio a Matera un grosso punto vendita! Da una parte - aggiunge Marcello Conese - si determinano licenziamenti, per un decremento forte delle vendite, dall’altra si inaugurano 1.500 mq di magazzino…..a pochi chilometri di distanza due facce della presunta crisi!
E non solo: mentre si prepara l’apertura di questo nuovo sfavillante punto vendita, si piange miseria quando si devono pagare le spettanze ai lavoratori del deposito di Ferrandina. Infatti, nonostante il rapporto di lavoro sia cessato a marzo, ai lavoratori non è stata ad oggi pagata la retribuzione di marzo, le ferie residue, la tredicesima, la quattordicesima ed il Tfr Si fa presente che questi 60 lavoratori non percepiscono nulla da febbraio e sono in attesa che si concluda il percorso di iscrizione nelle liste di mobilità. Alla luce di quanto esposto, la Filcams Cgil chiede al Prefetto la convocazione di un incontro tra le parti, al fine di tentare una ricollocazione di almeno una parte dei 60 lavoratori nella nuova attività Alvi che sarà a breve inaugurata a Matera, e di intervenire per il pagamento in tempi brevi delle spettanze di fine rapporto». provinciamt@luedi.it
Pisticci Il Programma Casa 2009 dà contributi per le ristrutturazioni
Il centro storico cambia look
Pisticci
PISTICCI -Il Comune di Pisticci su proposta del Vice Sindaco Domenico Lazazzera, promuove il "Programma Casa 2009" al fine di valorizzare l'abitato di Pisticci centro, sia in termini di pulizia che di decoro del patrimonio edilizia esistente. La Giunta Comunale ha stabilito di stanziare una somma di 50 mila euro per agevolare i lavori di manutenzione e ristrutturazione degli immobili di Pisticci centro, destinati alla residenza, mediante la concessione di contributi in conto capitale. Il
contributo concedibile per ogni abitazione è pari al 50% dell'intervento di ristrutturazione effettuato e, comunque, non superiore a 500 euro. Il contributo è destinato esclusivamente alla manutenzione e ristrutturazione delle abitazioni ubicate nell'ambito urbano di Pisticci centro. Le domande di partecipazione al concorso, redatte esclusivamente sul modello predisposto dal Comune, potranno essere scaricate dal sito web www.comune.pisticci.mt.it oppure ritirate presso l'uffi-
cio economato/patrimonio del Comune di Pisticci. La data apertura del bando è il 3 giugno prossimo. La chiusura è prevista il 31 luglio 2009. Possono partecipare esclusivamente le persone fisiche che, alla data di pubblicazione del presente bando, hanno la disponibilità di un immobile destinato a residenza nell'ambito urbano di Pisticci centro. Informazioni: Servizio Economato di Pisticci centro telefono 0835.587310; www.comune. pisticci .mt.it. provinciamt@luedi.it
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Domenica 31 maggio 2009
38 A Grassano chiusa dal Nas un’attività che produce pasta fresca GRASSANO - A Grassano, nell'ambito di una serie di programmate attività di controllo, mirate a verificare le condizioni igienico sanitarie di quelle attività adibite alla produzione di alimenti e alla ristorazione nell'interesse precipuo dell'utente, i carabinieri del Nas di Potenza e i colleghi della locale Stazione hanno ispezionato un pastificio ed un bar-ristorante. Su input dei militari dell'Arma, l'unità operativa dell'igiene degli alimenti e della nutrizione dell'Asm ha disposto la chiusura di un'attività adibita alla produzione e vendita di pasta fresca, per la mancanza dei requisiti minimi igienico sanitari. Il provvedimento è scaturito dall’ispezione effettuata proprio dai carabinieri alcuni giorni prima. Il valore dell'infrastruttura, interessata alla chiusura, ammonta ad euro 150.000. Sempre a Grassano, con altro provvedimento della citata autorità sanitaria, è stata disposta la sospensione dell'attività di deposito, annessa ad un pubblico esercizio adibito a bar e ristorante, per la mancanza dei requisiti minimi igienico sanitario. Il provvedimento è scaturito dalla precedente ispezione svolta dai militari dell'Arma. Il valore dell'infrastruttura è stato stimato in 50.000 euro.
A Garaguso e Salandra, 25.000 euro di violazioni accertate dai carabinieri
Sicurezza sul lavoro, due denunce GARAGUSO - Tornano i controlli nell’ambito dell’operazione dei carabinieri Homo Faber. A Garaguso e a Salandra i militari dell'Arma sono stati impegnati in una serie di controlli per la sicurezza sul lavoro: due denunce a piede libero e 25.000 euro di violazioni accertate. Venerdì, nell'ambito di una vasta e continua attività preventiva, finalizzata al controllo e alla tutela della sicurezza dei luoghi di lavoro, prevista dal Comando Provinciale di Matera per l’operazione “Homo Faber”, i carabinieri della Stazione carabinieri di Salandra, in collaborazione il personale del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Matera, hanno proceduto ad una serie di verifiche, che hanno interessato sia i cantieri, numerosi, della costruenda strada provinciale “Cavonica”, che alcune aziende di varia natura e
tipologia del Comune di Salandra. Complessivamente, si è proceduto al controllo di una decina di ditte edili impegnate nei lavori della arteria stradale e, ovviamente, è stata verificata la posizione di decine di lavoratori al fine di accertare il livello di sicurezza dei luoghi interessati. A seguito del controllo, dunque, sono state accertate importanti violazioni per due delle ditte controllate e, per tale motivo, sono scattate le denunce a piede libero per i due legali rappresentanti delle stesse: si tratta di violazioni specifiche previste da Testo Unico 81 del 2008, che disciplina proprio la materai connessa con il servizio di sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, imponendo obblighi ai datori di lavoro e ai lavori stessi al fine di prevenire le cosiddette “stragi sul lavoro”. In particolare, si è accertata,
per una ditta, la mancata sottoposizione a sorveglianza sanitaria del personale dipendente, e, per la seconda, si è appurato come in cantiere non venisse assicurata la viabilità alla persone ed ai mezzi operanti. Inoltre, relativamente alle posizioni lavorative di quattro lavoratori, sono emerse situazioni di irregolarità e pertanto sono state contestate violazioni amministrative pari a 5.000 euro circa. A Salandra, è stata controllata un' azienda commerciale casearia, dove è stata riscontrata la presenza di una lavoratrice non regolarmente assunta. Per la citata azienda è scattata la cosiddetta «massima sanzione per lavoro nero», che prevede una importante ammenda con un importo complessivo pari ad euro 19.650 totali. provinciamt@luedi.it
Controlli dei carabinieri
Irsina I consiglieri respingono ogni addebito e puntano il dito contro il sindaco
Il Pd riflette sulla crisi al Comune Riunione pubblica fiume con la segretaria provinciale Anna Ferrara IRSINA - Da un lato va riconosciuto il grande spirito democratico da parte del Pd di Irsina, che ha avuto la capacità di affrontare la grave crisi che ha coinvolto nuovamente il partito, in una riunione pubblica alla presenza della segretaria provinciale Anna Ferrara, mettendo in piazza tutti gli argomenti trattati, in seno alla lunghissima riunione svolta nella centralissima sede del partito. Dall’altro lato l’incapacità di poter giungere, ad una attesa ed auspicabile mediazione tra le parti, per ridare quel minimo di serenità ai militanti e a tutto l’ambiente, in questa fase così concitata della vita politica del partito. Sul piatto della bilancia, non c’è dubbio, il peso delle responsabilità, almeno stando ai contenuti emersi dagli interventi che si sono succeduti durante la serata, pende essenzialmente da parte dei consiglieri che si sono dimessi. Anche se, i consiglieri, respingono in modo compatto ogni addebito, giustificando la decisione di dimettersi, come naturale conseguenza, di un continuo e logorante rapporto, che andava semplicemente chiuso. Dopo una breve introduzione della segretaria del Pd di Irsina Maddalena Coletta, ha preso la parola Anna Ferrara segretaria provinciale del Pd che, in premessa, ha espresso alcuni concetti
fondamentali. In primis, il giudizio negativo per la decisione assunto dai consiglieri per il mancato apporto di fiducia al voto per il bilancio del amministrazione comunale, culminato successivamente con la conseguente decisione di rassegnare le dimissioni da consiglieri, insieme a quattro consiglieri dell’opposizione. Inoltre, aver compiuto queste azioni, seppur legittime, in un contesto politico assai sfavorevole alla stessa coalizione di centrosinistra, portando enormi ed ingiustificati vantaggi – come ha detto la segretaria Ferrara – non ad altri partiti della coalizione di centrosinistra, ma a quella concorrente. «Chi dichiara una militanza trentennale nel partito - ha ribadito Ferrara - deve anche far valere in termini positivi la stessa esperienza, che di sicuro, non può scaturire in soluzioni che vanno ad avvantaggiare una coalizione concorrente». Nell’ordine, dopo l’intervento della segretaria, hanno preso la parola Luigi Cesano, Giuseppe Gurrado, Lorenzo Monteleone, Giuseppe Candela, Gerardo Silvano, Michele Taccogna, Battista Papangelo, Domenico Amenta, Angelo Vaccaro, Gerardo Desiante. Non erano presenti alla riunione, i consiglieri dimissionari, Pietro Amato e Antonio Capezzera.
Dagli interventi emersi in assemblea, si evidenziano due filoni di pensiero, quello dei consiglieri uscenti, che seppur con spigolature e riflessioni diverse, puntano essenzialmente il dito contro il sindaco, come unico imputato della crisi sopraggiunta, e come unico responsabile di un rapporto che non è mai decollato all’interno del partito e dell’azione amministrativa, più volte richiamata all’attenzione dagli stessi consiglieri. Pertanto al sindaco Amenta, si addebita l’incapacità di amalgama all’interno della struttura della partito, ed un certo autoritarismo nei confronti degli assessori e dei collaboratori, un legame, non più sopportabile, chè stato reciso a causa dell’ennesime incomprensione venute fuori con la complicata questione della candidatura alla provincia della candidata Anna Amenta, in questo caso il sindaco viene accusato di aver recitato ancora una volta, un ruolo da protagonista, e non da figura super partes. La segretaria Ferrara nelle sue conclusioni intorno alla mezzanotte, ha detto: «Ora, bisogna stare vicino ad Anna Amenta che in questo momento rappresenta il partito. Le altre questioni ancora aperte, vanno irrevocabilmente discusse dal sette giugno in poi». Mimmo Donvito
Irsina Pubblico con il fiato sospeso per ammirare i grovigli di braccia e corpi
Incantati dalle Torri umane IRSINA - Ha preso il via venerdì sera il primo festival internazionale delle torri umane ad Irsina. Nel pomeriggio è iniziato il convegno della biennale “Terra di Sud Folk festival” presso il centro studi della cooperativa Arenacea. È seguita subito dopo l’esibizione del gruppo folk Matera “I figli di Bacco”. La serata infine è stata conclusa con la pirotecnica esibizione dell’amatissimo gruppo musicale “I Peloso Folk”, di Irsina. Intanto in tarda serata sono arrivati a bordo di due pullman la folta delegazione dei “Colla Jove de Castelleres de Sitges” accompagnati dal loro presidente Santi Terrazza. Anche se le condizioni climatiche non prefiguravano nulla di buono, ieri mattina d’avanti al piazzale antistante la cattedrale, con i bambini della scuola elementare a far da
Alcune immagini delle Torri umane
cornice, sono iniziate le esibizioni delle torri umane. Le prime ad esibirsi sono state le torri umana di Castellino di Biferno (Molise) poi quelle del “ U’ P’zz’cantò” Irsinese, ed infine le numerose esibizioni “de juve de sitges”. Uno spet-
tacolo inconsueto d’avanti alla cattedrale Santissima Maria della Assunta, alimentato da una incredibile metamorfosi umana, che di volta in volta faceva emergere dal groviglio di braccia e corpi, una torre dalle diverse e stimolanti
proiezioni. Una manifestazione che cattura in modo particolare l’attenzione del pubblico, resta infatti impressa la consueta arrampicata del piccolissimo bambino, che con guizzo felino ed un coraggio da vero arrampicatore giunge fino al punto più alto della torre, allungando le dita verso il cielo. «Sono positivamente impressionato dalla risposta di accoglienza e di calore offerta dalla città di Irsina, ha detto il presidente Santi Terrazza - oltre ad una grande organizzazione offerta dal team di lavoro, delle associazioni partecipanti alla manifestazione. Cercheremo di offrire il massimo di noi stessi, affinchè si realizzi un vero e proprio sodalizio, con questa comunità, come rimane nei nostri migliori auspici e nella nostra consueta tradizione». mi.do.
Accettura Al via i tre giorni di festa
La domenica del “Maggio” ACCETTURA - “La domenica del Maggio” ad Accettura è la giornata più attesa dell'intero anno. E' il momento culminante, infatti, del celebre sposalizio degli alberi che si ripete nella piccola comunità, da secoli e secoli. Un evento che si snoda nell'arco di tre giorni (domenica, lunedì e martedì) e le sue fasi possono essere annoverate tra gli esempi più ricchi e tipici di religiosità popolare del Sud Italia. Non è solo un albero ma essenza di vita e vitalità. La sagra del “Maggio” di Accettura è una cerimonia propiziatrice, un rito di fecondazione collegato ai culti arborei. Il matrimonio tra il cerro e l'agrifoglio, è una festa primaverile in cui frammenti di un passato lontanissimo emergono con vigore rinnovato e si intrecciano con le storie del presente. Simbolo dai numerosi significati e fenomeno religioso stratificato e molto complesso in cui si venera la figura di San Giuliano Martire, il Maggio racchiude tra la sua corteccia e nella sua linfa, tutta la magia e la tradizione di un popolo e del suo territorio. Come da programma oggi alle 7 una santa messa, in contrada San Nicola, darà il via al taglio della cima nella foresta di Gallipoli Cognato e di qui, un gruppo di ragazzi (i cimaioli) trasporteranno a spalla l'albero di agrifoglio fino a Piazzetta San Vito, di Accettura. Contemporaneamente un grasso fusto di cerro, “il maggio”sarà trasportato da numerose coppie di buoi di razza podolica, dal bosco di Montepiano verso il paese, dove, nel tardo pomeriggio si incontrerà con “la cima”(simbolica-
mente sua sposa). L'arrivo in paese è previsto per le ore 19. La serata di domenica sarà allietata, a partire dalle ore 22, dallo spettacolo “ del gruppo musicale “Scaccia Pensieri”in Piazza del Popolo. Nella giornata di domani, si svolgeranno due processioni; una dei SS. Giovanni e Paolo, la mattina alle nove che partirà da contrada Valdienne e l'altra che vedrà girare per le strade del paese, la piccola statua di San Giulianicchio. Anche in questo caso la serata sarà conclusa in musica dal gruppo “Ai confini della Fantasia”. La giornata di martedì 2 giugno, inizia, invece, con l'innesto della “cima” con il “maggio”ed il relativo innalzamento, in largo San Vito. Si procederà con la santa messa e la processione di San Giuliano, durante la quale si assisterà ad un momento tanto atteso della tradizione accetturese: la scalata a mani nude del grosso albero. Compiuto il matrimonio, il «maggio» si trasforma, infatti in albero della cuccagna; strumento con cui l'uomo rivendica il suo posto nella natura, sfidandola con una emozionante arrampicata a mani nude e senza protezioni. Una sfida, una conquista, che rappresenta il trionfo finale non soltanto per l'atleta ma per tutto il popolo di Accettura; l'uomo e il popolo celebrano la grande unione vegetale che solo così ha avuto il suo termine, garantendo insieme, ricchezza e benessere per le terre e per le famiglie. A concludere la serata il concerto di Povia ed il tradizionale sparo di fuochi pirotecnici. Anna Giammetta
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Domenica 31 maggio 2009
39 Tursi Il Tar rigetta la proposta di sospensione avanzata dall’ex sindaco Antonio Guida
Resta il commissario prefettizio Ultima puntata di una vicenda che si trascina da più di due anni TURSI - A Tursi resta il commissario prefettizio. Non riesce questa volta il colpo di coda all'ex sindaco Antonio Guida. Infatti, con decreto firmato giovedì scorso, il presidente del Tar di Basilicata, non ha ritenuto procedere alla sospensione provvisoria, richiesta da Antonio Guida, Filippo Palermo, Natale Vallone, Tommaso Tauro, Angelo Viviano, Pasquale Russo e Vincenzo De Paola, contro il Presidente della Repubblica Napolitano, il Ministero degli Interni, il Comune di Tursi e nei confronti della dottoressa Emilia Felicita Capolongo e Salvatore Mario Ragazzo, in quanto «i ricorrenti non hanno dedotto uno specifico pregiudizio tale da non consentire di attendere la pronuncia cautelare collegiale che il tribunale potrà rendere in occasione della prossima camera di consiglio del 10 giugno prossimo» ed ha rigettato la relativa richiesta perché «il danno paventato non integra gli estremi della gravità e dell'urgenza indicati all'art. 3, 1° comma, della legge 21 luglio 2000 n. 205». Una vicenda che si trascina dal marzo 2007, sino al Decreto del Presidente della Repubblica dell'8 aprile 2009 pubblicato sulla
Il municipio di Tursi
Gazzetta ufficiale del 4 maggio scorso cui ancora oggi, parte residuale della ex maggioranza, si oppone mediante altro ricorso al Tar Basilicata: parzialmente rigettato. Sulla vicenda abbiamo interpellato l'unica rappresentante femminile eletta nel 2007 tra i nove dimissionari, Rosa Sarubbi: «I vizi, le anomalie - ha detto al Quotidiano l'esponente politico - le indecenze a cui si assiste puntualmente nella istituzione comunale di Tursi rappresentano il primo elemento di sfiducia dei cittadini verso la cosa pubblica. Il primo principio etico di un politico serio deve
essere la democrazia, appellarsi a vizi e convenzionalismi per disconoscere la realtà - ha stigmatizzato duramente - è immorale e vergognoso. Democrazia è riconoscere la volontà e il potere della maggioranza dei consiglieri legittimamente eletti dal popolo. Se nove consiglieri su sedici si dimettono per giungere allo scioglimento del consiglio comunale, diventa strumentale e subdolo continuare, ancora oggi, dopo il decreto del Presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dello Stato italiano, ad affermare il
contrario con artifizi e dichiarazioni che non rappresentano la volontà degli eletti dimissionari e, pertanto, del popolo elettore e del provvedimento del Consiglio di Stato che ha ritenuto che l'appello appare assistito da censure di sufficiente consistenza, le dimissioni del 6 marzo 2008 - che appaiono suscettive di semplice regolarizzazione, denotando, sul piano sostanziale, il ricorrere dei presupposti di cui all'articolo 141 del D.lgs n. 267/2000- e che sussistono, altresì, dubbi significativi in merito alla validità della surroga del consigliere Santagata. Dopo il provvedimento del Consiglio di Stato il Presidente Napolitano ha decretato un unico e possibile provvedimento consequenziale: lo scioglimento del Consiglio Comunale. Mi auguro - ha concluso - che Guida e gli altri sei rimasti, perché altri cinque della sua ex maggioranza non hanno aderito all'iniziativa, prendano coscienza e rispettino le regole della democrazia, perché oggi non rappresenta la maggioranza, ma circa 390 voti su 1210 della intera lista che vinse le elezioni nel 2007». Pierantonio Lutrelli provinciamt@luedi.it
Tra i promotori anche il Moto club Heracleia
Fa tappa a Policoro il “Giro dei tre mari” POLICORO - E’ in programma fino al 2 giugno un'importante manifestazione culturale/sportiva, “Giro dei tre mari 2009” a bordo di vespe e lambrette. Tra i promotori il Moto club Herakleia, guidato da Raffaele Benardino, del centro jonico. Dopo il grande successo della fiera del motore, questa volta si ritorna al passato e alla passione che anima gli iscritti del club delle due ruote: la motocicletta. Così in collaborazione con altre associazioni aventi lo stesso scopo della Puglia, i motociclisti partiranno da Bari nella giornata di oggi e dopo aver attraversato mezza regione Puglia arriveranno a Policoro da dove partiranno alla volta di Maratea per la terza prova speciale alle 12. Una volta arrivati nella città tirreni-
ca ritorneranno per pernottare nel centro jonico prima della ripartenza per la Puglia, con arrivo finale Bari, ripercorrendo il tragitto al contrario, il due giugno. Il tour mira a far conoscere i tre mari che bagnano le coste di alcune regioni del Sud: Adriatico, Mar Jonico, Mar Tirreno in un giro turistico culturale alla riscoperta di quel patrimonio nascosto di tesori storici di cui è ricca sia la Puglia che la Basilicata. Due regioni che confinano tra di loro e che sono accomunate per alcuni aspetti della stessa storia. Policoro e Taranto, ad esempio, hanno origini greche, ed appuntamenti come quelli di questa tre giorni serve a consolidare anche i buoni rapporti tra le due cittadine marine. La manifestazione è patrocinata
Un motoraduno
dall'Amministrazione comunale di Policoro e sono previste 80 partecipazioni di motociclisti che arriveranno da tutta Europa a questo appuntamento che ha sempre riscosso un grande seguito di partecipanti e di attenzione non solo da parte degli appassionati di motociclismo ma da tutti gli sportivi. provinciamt@luedi.it
Metaponto, interrogazione dei senatori del Pd su sede vigili del fuoco
Erosione, Adiconsum solidale con gli operatori turistici
I SENATORI lucani del Pd, Maria Antezza, Filippo Bubbico e Carlo Chiurazzi, hanno presentato un’interrogazione al Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, per chiedere «In quali tempi intende dare attuazione agli impegni assunti nel 2004 con l’accoglimento dell’ordine del giorno che aveva richiesto l’istituzione di un distaccamento permanente dei Vigili del fuoco presso il comune di Bernalda». Inoltre, i parlamentari hanno chiesto di sapere «quando procederà all’assegnazione delle unità di personale nonchè delle risorse necessarie all’apertura del distaccamento permanente dei Vigili del Fuoco a Metaponto Borgo. Ci aspettiamo risposte da parte del Ministro per capire in che tempi intende istituire un distaccamento presso il comune di Bernalda».
L'ADICONSUM di Basilicata è solidale con gli operatori turistici di Metaponto e di Maratea, preoccupati nel vedere sempre più la costa Ionica e Tirrenica devastata dal problema dell'erosione. «Occorre tener presente - ha affermato Angelo Festa - segretario regionale dell'Adiconsum di Basilicata l'importanza sociale che ha per la nostra Regione il turismo. Puntare sempre più sulla valorizzazione e la salvaguardia delle risorse paesaggistiche e ambientali significa, in questo caso, salvare le nostre spiagge affinché possano essere sempre godibili da migliaia e migliaia di bagnanti che scelgono di venire da noi per poi ritornare, negli anni successivi, perché rimasti soddisfatti dell'ambiente e dell'ospitalità. Per il ripascimento della
spiaggia del metapontino il responsabile dell'Adiconsum territoriale, Otello Carrieri, seguirà d'intesa con la struttura regionale dell'Associazione l'evolversi della situazione. Per l'estate 2009 l'Adiconsum di Basilicata sta preparando un protocollo di qualità per i servizi turistici, al fine di tutelare i diritti dei consumatori e di premiare quelle attività che sono più attente alle esigenze dei turisti mediante adeguate azioni di promozione e di societing. L'iniziativa, dal titolo “Per un turismo consapevole - Basilicata ok” mira ad avere un turismo di qualità dove sia il pubblico che il privato puntino ad un unico obiettivo: «quello di soddisfare le aspettative del turista». Il progetto prevede l'attivazione di sportelli di informazione sul territorio.
Bernalda Incontro con l’assessore Viti
Agricoltura in ginocchio Un Consiglio regionale sui danni della grandinata
Da sinistra l’assessore Viti e il sindaco Renna
BERNALDA - Speranze agli agricoltori ed impegno personale nelle parole dell'assessore Vincenzo Viti durante l'incontro tenuto ieri all'interno della sala consiliare a Bernalda. Dopo due giorni dalla violenta grandinata il territorio di Bernalda e Metaponto fa i suoi conti. Certo, forse poco o nulla si salverà, e a dirlo non è la voce della classica favola del “al lupo al lupo”, ma le immagini e la memoria di coloro che hanno visto grandi pezzi di ghiaccio abbattersi con violenza sui frutteti, sulle piante ortive e sugli automezzi. Le immagini parlano di agricoltura messa, per l'ennesima volta, in ginocchio da un clima che o porta siccità o violenti nubifragi. L'assessore Vincenzo Viti, nella cittadina bernaldese, ieri ha garantito un immediato monitoraggio da parte dei tecnici del Dipartimento Agricoltura. «Il 28 ha detto Viti - ero a Scanzano e lì ho preso atto della violenza della grandinata. A Scanzano, come in altri posti visitati, - ha continuato l'assessore Viti - abbiamo registrato che ad essere stata colpita non è stata solo la pianta, ma l'intera struttura produttiva. I tecnici in pochissimi giorni mi forniranno il quadro completo delle aree colpite e delle aziende che hanno subito i danni. Ecco, quello che ho chiesto e che si giunga ad un effettivo elenco di aziende che effettivamente hanno subito un danno e non come fatto in passato che veniva presa l'intera area; questo lo facciamo per gli agricoltori. Ho chiesto subito la convocazione del consiglio Regionale e qui ho riferito quanto visto chiedendo misure straordinarie ed urgenti. Abbiamo una rete fitta di incontri, ultima quella di domani a Scanzano dove sarà presente l'Assessore alle infrastrutture, Innocenzo Loguercio. Ci stiamo attrezzando - ha concluso Viti - con filmati e foto per lavorare per la nostra agricoltura e i nostri operatori del settore». Parole quelle di Viti che hanno trovato i giusti consensi tra i presenti e
tra le associazioni di categoria che hanno confermato le tante iniziative portate avanti dall'assessore in questi mesi. Durante l'incontro, sono state proiettate delle foto che hanno testimoniato la violenza del nubifragio e della grandine. Subito dopo è stato consegnato un documento all'assessore Viti da parte del Sindaco di Bernalda con delle misure che si chiedono in favore degli agricoltori colpiti. Tra questi, l'abbattimento dei pagamenti del consorzio di Bonifica, dei contributi Inps, dei mutui bancari, delle varie scadenze esattoriali, il ripristino delle strutture e tutte quelle misure che diano ossigeno agli operatori del comparto agricolo. Da registrare anche il dibattito dove sono emerse le storie personali, le richieste all'assessore Viti e i suggerimenti per le misure da prendere. Tra le tante frasi utilizzate dagli agricoltori, «siamo i terremotati del cielo» ha evidenziato quanta disperazione questa grandinata ha portato nelle aziende agricole. Danni che, secondo gli esperti del settore, si faranno sentire anche negli anni successivi. Infatti, come spiegato da alcuni, molte piante che si preparavano al frutto per l'inverno 2009 avevano il cosiddetto carico, e quindi avendo perso il frutto in questa annata, le piante, per il ciclo della natura, non produrranno i frutti neanche in quello dello scarico, ovvero nel 2010, quindi si dovrà aspettare il 2011. In questo quadro apocalittico non è andata meglio alle colture estive: le stesse erano già pronte alla raccolta, ma questa, visto il triste epilogo, non ci sarà. L'incontro poi si è concluso con l'assessore Viti che ancora una volta ha confermato il suo impegno personale, mentre gli agricoltori, insieme al sindaco Renna si sono trattenuti ancora all'interno della Sala Consiliare per redigere un documento con tutti i possibili suggerimenti da portare sul tavolo dell'Assessore Regionale. Fabio Sirago
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Ciao Pavel Lascia sorpresi l’addio del fuoriclasse ceco nonostante le pressioni
Rebus allenatore Ferrara vuole fare bene Mentre a Torino si sceglie il tecnico per il futuro
Cala il sipario, arrivederci serie A Ultimo turno con in palio un solo posto per la salvezza tra Bologna e Toro di TULLIO PARISI TORINO – Sarà la giornata degli addii o forse degli arrivederci mntre la serie A mette in palio l’ultimo posto utile pòer la salvezza con il Bologna in vantaggio sul Toro, più che mai disperato all’Olimpico di Roma. Nedved saluta la Juventus, Ferrara saluterà i tifosi, sperando di risalutarli dalla panchina alla prima partita dell’anno prossimo. Per il ceco, si tratta di una decisione definitiva, che nasconde però molti lati oscuri. Per Ciro, è la fine di un mandato durato due settimane, ma l’ex napoletano non nasconde ambizioni future. Per il momento, Ferrara si limita a spingere i suoi alla conquista del secondo posto: «E' ancora più importante di avere centrato l’obiettivo della Champions diretta. Il mio futuro? Sono a disposizione. In panchina con Conte? Ciascuno ha la propria storia. In due è troppo...Oggi si può dire che sono alla Juve al 33%», alludendo alla presenza di un terzo concorrente nelle ultime ore, il francese Laurent Blanc. «Sì, sarò emozionato, alla prima partita in casa da allenatore della Juventus», confessa il tecnico bianconero, che rivela anche di avere avuto, tra i molti messaggi di congratulazioni, quello di Diego Maradona. Ma la soddisfazione più grande gliel'ha data la squadra in queste due settimane: “Sono state affrontate nel modo giusto, da professionisti di altissimo livello. Non credo che abbiano vinto per me, lo hanno fatto perchè hanno grandi qualità e lo sanno. Adesso siamo pronti a centrare il secondo posto. Vogliamo vincere, sarebbe la ciliegina sulla torta». Sul futuro, Ferrara, è convinto che il mistero della panchina bianconera verrà svelato in settimana. “Io sono tranquillo perchè il discorso che mi ha fatto la società è stato molto chiaro. Immagino che tra qualche giorno verranno effettuate le scelte definitive. Io sono pronto a tutte le decisioni che la società prenderà. Per me è stata comunque una grandissima possibilità, un rischio che valeva la pena correre». Spende parole lusinghiere anche per Nedved, l’ex compagno di squadra Ferrara. Ma non sa che di lì a poche ore arriva il “no» definitivo alla Juventus da parte del ceco. E anche questa vicenda si tinge di giallo, perchè Nedved, da una parte, insieme al procuratore Mino Raiola, giura che il motivo della rottura non sia di tipo economico. La Juventus, dal canto suo, ne magnifica in un comunicato il curriculum prestigioso e poi conclude auspicando che si possa «continuare insieme un cammino professionale», intendendo sul piano dirigenziale. È stato offerto, come lasciava presumere Ferrara, l’incarico di responsabile del settore giovanile al campione ceco? Oppure è proprio da una mancata proposta di ruoli dirigenziali di rilievo che è scaturito il «no» di Nedved?
Nedved saluta la Vecchia Signora e il calcio
SERIE B Il Pisa retrocede all’ultimo minuto PISA - Finisce male il campionato del Pisa di Bruno Giordano che all’ultimo minuto di recuper prende gol dal Brescia retrocede in Prima Divisione. Grande tensione al termine della gara quando sono cominciati degli scontri tra i tifosi di casa e la polizia con le forze dell’ordine costrette a caricare gli Bruno Giordano ultras e a utilizzare i lacrimogeni. Due agenti sono finiti in ospedale mentre le strade che circondano l’impianto sono presidiate dopo che i tifosi hanno sfogato la loro rabbia contro cassonetti e auto. La squadra del Pisa si trova ancora all’interno dello stadio. L’ultima squadra retrocessa sarà determinata dallo spareggio tra Ancona e Rimini che si terrà nelle prossime settimane con gara d’andata e di ritorno.
Calci di rigore di EMANUELE GIACOIA ontinua il toto allenatore per la panchina della Reggina. Foti prosegue nel segno del passato e dopo Walter Mazzarri, ecco farsi largo il nome di Walter novellino. Mal che vada il presidente Foti, ha ancora una carta di riserva che è Walter Zenga.
C
In palio la Champions, ma il pensiero va al saluto di due simboli rossoneri
Milan, a Firenze finisce un’epoca Tra l’addio a Paolo Maldini e quello probabile di Ancelotti di MAURO CORTESI CARNAGO (VARESE) – Ultimo atto di un’epoca rossonera. Domani a Firenze il capitanissimo Paolo Maldini guiderà il suo Milan all’ultima impresa, la prossima Champions senza preliminari. E poi accompagnerà nella storia – e quindi fuori dall’attualità rossonera – l'allenatore di tanti dei suoi trionfi, Carlo Ancelotti e chissà quanti altri compagni (Pirlo? Seedorf? addirittura Kakà, come spergiurano dalla Spagna?). Da lunedì comunque il Big Bang del nuovo cosmo milanista sarà affidato a Leonardo, uno di famiglia, quello che il presidente Berlusconi – che notoriamente predilige i giovani ben educati, ben vestiti e senza barba e baffi – aveva scelto prima che Pep Guardiola facesse esplodere la moda dei baby allenatori praticamente debuttanti. Mentre Adriano Galliani dichiarava che non era possibile un Leonardo allenatore già da quest’anno perchè c'era Ancelotti fino al 2010, il suo presidente sceglieva Leo. Controcorrente rispetto agli entusiasmi dilaganti in quei giorni per la superiorità in Champions degli squadroni britannici guidati da dei 'brontosauri del calciò come Ferguson (69 anni a dicembre), Wenger (60), Hiddink (62) e le imprese col Fulham di Roy Hodgson (62 anni pure lui). Unica eccezione, baby Guardiola, che ha portato il Barcellona a vincere tutto.
Da lunedì comunque la rifondazione ci sarà, anche se ancora oggi Ancelotti non può che concludere la conferenza stampa sostenendo che per il suo futuro «sarà deciso nei prossimi giorni e che per la prossima settimana non è in programma nessun incontro con Berlusconi». L’ultima impresa, quella sulla quale Ancelotti vuole che la squadra sia concentrata visto Carlo Ancelotti che credere il traguardo raggiunto dopo la vittoria a Catania e il più nove sulla Fiorentina è costato un pareggio e due sconfitte, consiste nel non perdere con più di un gol di scarto contro i viola di Prandelli e Gilardino. Facile? basta gestire i 90 minuti? guai a pensarlo. «Il nostro obiettivo – dice il tecnico – è fare una partita senza calcoli. Questa squadra è abituata a giocare questo tipo di partite con questo tipo di pressione. È la cosa che più mi tranquillizza». «Le ultime gare non le abbiamo preparate al meglio – ammette Anceotti – altrimenti il conto sarebbe già chiuso. Il motivo può essere stato un calo di tensione una volta arrivati a più 9 dai viola. Con la Juve abbiamo giocato discretamente, quello che non ci sta sono le ultime due partite con Udinese e Roma. Ora abbiamo
un vantaggio, che non vogliamo gestire, vogliamo giocare una partita aperta, cercando di vincere». Il Milan dovrà assolutamente ritrovare i gol dei suoi attaccanti che mancano da 270'. Gli ultimi tre (inutili per evitare le sconfitte li ha segnati Massimo Ambrosini che domani però è squalificato). «E' vero. Di punto in bianco c'è un blocco che coinvolge un pò tutti – analizza Ancelotti -. Abbiamo preso più gol del solito e siamo stati meno prolifici del solito. Credo sia tutto legato al calo di tensione di cui parlavo prima». I dubbi riguardano i ballottaggi tra Gattuso e Beckham a centrocampo e tra Pato e Inzaghi in attacco. La buona notizia consiste invece nel recupero di Alessandro Nesta, tornato tra i convocati e che domani potrebbe tornare in campo. “Può giocare perchè ha dato dimostrazione di essere migliorato molto – dice Ancelotti – il dubbio è legato all’anno di inattività e a una partita così importante, un utilizzo dall’inizio potrebbe essere un pò rischioso per lui che è fermo da tanto». Comunque la società ci ha creduto, lo ha aspettato: il miglior Nesta potrebbe essere l’acquisto più importante da cui ripartire.
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Sport
Smentite da Cosenza e da Postiglione, ma si va verso un progetto pluriennale
Sempre più Mirabelli Il ds visto a Potenza da venerdi’: accordo vicino anche con Toscano AVVISTATO. Mentre Potenza si ritrovava intorno alla sfilata dei Turchi, Massimiliano Mirabelli avrebbe cenato in un noto hotel nei pressi di via Pretoria, scelto anche per il penottamento. Difficile rimanere inosservati in quell’angolo del centro storico, soprattutto nella serata più movimentata dell’anno. Ancor di più se la cena in questione - come ci ha raccontato la nostra fonte avrebbe visto al tavolo anche il patron Giuseppe Postiglione insieme al suo braccio destro Pasquale Giuzio e a Rosario Pellegrino. Lo stato maggiore del Potenza che verrà, Mourinho direbbe “al 99,9 per cento”. Il beneficio del dubbio siamo tenuti a mantenerlo, basandoci sul dato di fatto che i due principali protagonisti della trattativa non hanno voluto fornire nessuna conferma in tal senso. Chiamando Postiglione e Mirabelli ci siamo sentiti raccontare ancora una volta la storia della consolidata amicizia che va avanti da tempo, ma ogni sollecitazione sulla due giorni potentina del ds - diventata ieri giù un tormentone tra i tifosi - non ha raccolto riscontri. Ufficialmente Mirabelli venerdi era al CdA del Cosenza, dove si è seduto da plenipotenziario pro tempore in attesa della definizione del nuovo quadro societario. Ipotesi solo apparente-
La tifoseria rossoblu e accanto Mirabelli
mente in contrasto con la vox populi riguardante la sua cena potentina: in realtà sembrerebbe che il Cda pomeridiano non sia durato chissà quanto, situazione deducibile anche dal comunicato stampa della società calabrese dove si spiega che sostanzialmente le parti, su tutti i punti all’ordine del giorno, si sono aggiornate alla prossima riunione da convocare al massimo entro una settimana. Nel caso il blitz di Mirabelli corri-
sponda a verità, c’è da sottolineare che non meriterebbe un premio per la pianificazione dei depistaggi. Non ci sarebbe stata solo la cena del venerdi. Un paio di telefonate giunte in redazione da semplici tifosi ci hanno chiesto lumi sulla presenza in piazza Sedile, nella mattinata di ieri, di una nota accoppiata intenta a leggere i giornali. Se Postiglione e Mirabelli hanno scelto di fornirsi ad un’edicola del centro storico, nella mattinata di San Gerardo,
evidentemente non volevano rimanere nell’anonimato. Raccolto l’input dai nostri affezionati lettori lo abbiamo girato ai diretti interessati, ma Postiglione ci ha confermato solo la sua presenza alla processione in onore del santo patrono, nel pomeriggio e rigorosamente senza ospiti esterni. E’ il gioco delle parti. In sostanza Massimiliano Mirabelli è vicinissimo al Potenza. Le conferme ufficiali non possono esserci soltanto in virtù della sua de-
licata posizione nel momento transitorio che sta vivendo il Cosenza. Il ds, lo ricordiamo, ha ancora quattro anni di contratto con la società rossoblu calabrese, a cifre di poco superiori ai 100mila euro a stagione. Inoltre riveste - come già detto il delicatissimo ruolo di traghettatore nel probabile cambio dei vertici societari, cambio vicino al punto che Mirabelli appare vicino a separare la sua strada d a quella del Cosenza. L’operazione è di primissimo piano: Mirabelli chiede ai suoi datori di lavoro completa carta bianca nella definizione dello staff tecnico, della campagna acquisti e di ogni dettaglio logistico. A Potenza non verrebbe per scherzare, basta riflettere sul contratto - le cifre sono abbastanza certe - che cestinerebbe in Calabria pur di lavorare con il suo amico Postiglione. Si può tranquillamente immaginare una richiesta di garanzie pluriennali, non solo per sè ma anche per uno staff che va dall’allenatore al segretario. La sensazione è che Mimmo Toscano non possa dirgli di no, tranne in presenza dell’occasione della vita. Al 99,9 per cento, anche in questo caso, seguirebbe nella nuova avventura potentina chi l’ha fatto diventare allenatore di successo. Pietro Scognamiglio sport@luedi.it
Il sindaco Navazio ha incontrato due imprenditori
Melfi, primi contatti MELFI - Tra smentite, ritardi, appuntamenti saltati e poi ritrovati, il Sindaco di Melfi Ernesto Navazio è riuscito ad incontrare due imprenditori che potrebbero essere interessati a legare il proprio marchio al Melfi calcio per la prossima stagione. "Si è trattato di un primo incontro interlocutorio, asserisce il primo cittadino federiciano, però qualcosa si è mosso ed alla fine mi professo fiducioso sull'esito finale". Parole confortanti per i tifosi gialloverdi che ormai vivono nell'incubo che la Seconda Divisione possa svanire definitivamente. La situazione resta delicata. Il Sindaco di Melfi si sta impegnando, ma il tempo stringe e materialmente nulla ancora di concreto è stato prodotto. " E' un periodo difficile, ribadisce Navazio. Anche per evitare strumentalizzazioni politiche non incontrerò ufficialmente gli imprenditori prima del 7 giugno giorno delle elezioni. Dopo li chiamerò tutti a raccolta perché il calcio a Melfi deve proseguire e deve continuare nel mondo professionistico". Dunque ci sarà un assemblea pubblica, ma avverrà ad elezioni avvenute. Nel frattempo però la tifoseria spera almeno che il discorso legato ad un grande sponsor possa portare frutti positivi ed avere risvolti tangibilmente riscontrabili nell'immediato. La strategia di Navazio è ormai nota. Si viaggia parallelamente su due binari. Il primo riguarda la possibilità di intercettare uno o due sponsor importanti che materialmente diano una disponibilità economica non inferiore a 100.000 euro cadauno. Il secondo è quello costituito dai medi e piccoli imprenditori che secondo Navazio sarebbero valutabili intorno a 15 soggetti, tra i quali anche alcuni cosiddetti storici, cioè facenti parte
I tiofosi del Melfi aspettano con ansia le vicende societarie
del gruppo che ha aiutato Maglione in questi ultimi 15 anni. Questi dovrebbero elargire tra i 10 e i 5.000 euro a testa. Nel contempo lo stesso Navazio lancia un altro appello. " E' importante il contributo di tutti, nessuno escluso. Chiunque ne ha voglia, può anche far parti-
re comitati spontanei di raccolta che possano servire alla causa". Nel frattempo la preoccupazione aumenta. Gli ultras hanno esposto un altro striscione in città " Solo due parole: C2", si legge a firma della Brigata Normanna che vuol mantenere desta l'attenzione su un pro-
blema serissimo. Tra le altre cose purtroppo Melfi non è nuova a situazioni negative. Negli anni 90 dopo alcune cavalcate trionfali, l'allora Audax, società di pallavolo femminile fu costretta a rinunciare alla seria A, traguardo storico, per mancanza di uno spazio adeguato dove giocare, ( all'epoca a Melfi non c'era ancora l'attuale palazzetto), ma anche per mancanza di una cordata di imprenditori attrezzata. Anche il basket dovette arrendersi, e questa è storia recente, per l'incapacità di reggere a livelli nazionali, dopo aver fatto anche la B. Ora anche il calcio è coinvolto in questo problema. Rinunciare alla Seconda Divisione rappresenta un dolore immenso per l'intera comunità, che tutta la città ha il sacrosanto dovere di scongiurare in ogni modo. Emilio Fidanzio sport@luedi.it
Il sindaco di Melfi, Ernesto Navazio
Il tecnico di Venosa torna in Prima Divisione sulla panchina dove ha già trionfato nel 2007
La Paganese riabbraccia Palumbo. A Cava si cambia
Peppino Palumbo passa dal Melfi alla Paganese
L’UFFICIALITA’ è arrivata nel pomeriggio di ieri. Peppino Palumbo, dopo aver condotto il Melfi alla salvezza, ritrova la Prima Divisione riprendendosi la panchina della Paganese, già sua nella stagione 2006-‘07. Subentra ad Eziolino Capuano, che dopo aver fritto il proverbiale “pesce con l’acqua minerale” ha lasciato la società del presidente Trapani già da qualche settimana. Palumbo portò gli azzurrostellati in C1 grazie ad un’esaltante cavalcata nei play-off: superata la Spal nella doppia semifinale, i campani persero 1-0 in casa della Reggiana il primo round della finale, riuscendo però a ribaltare l’esito della contesa nella gara di ritorno al “Marcello Torre”. Un gol di Rizzo al 93’ mandò la contesa ai supplementari, dove l’undici guidato dal tecnico lucano ebbe la meglio con una rete del nigeriano Ibekwe sui più quotati avversari. Dopo un tale miracolo, Palumbo non poteva che lasciare un ricordo eccelso nella cittadina salernitana, dove ritorna per consacrarsi definitivamente
anche in terza serie. Chissà, magari portando con sè anche alcuni fedelissimi dell’esperienza gialloverde. Su tutti Gianluca De Angelis. MERCATO Qualcosa inizia a muoversi anche in altre piazze. A Cava si formalizzerà il 30 giugno il divorzio dal ds Nicola Dionisio e dal tecnico Camplone. L’operatore di mercato avellinese - in questi giorni un altro nome accostato al Potenza, senza precise conferme in tal senso - ha dichiarato di poter accettare eventualmente anche proposte dalla Seconda Divisione, purchè si tratti di progetti seri e a lunga scadenza. Nella compagine societaria cavese è subentrato con nuovi capitali l’ex vice presidente della Scafatese Lombardi, che spinge per portare sulla panchina degli aquilotti la rivelazione Maurizi (con lui a Scafati) in alternativa - ma i progetti dovrebbero essere ambiziosi - ad Eziolino Capuano, da quel che sembra allontanatosi dal Potenza proprio nel giorno di San Gerardo. p.s.
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Sport 41
Domenica 31 maggio 2009
Domenica 31 maggio 2009
Playoff e playout in Prima e Seconda Divisione
A Foggia il match clou Arezzo all’assalto di Moriero Gela, che rischi ad Andria Trappola Pescina per Provenza Arezzo
IL PRONOSTICO
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Crotone
Arbitro: CORLETTO di Castelfranco Veneto Assistenti: Tronchin-Raimondi AREZZO - Formazione praticamente fatta CROTONE - Pera la gara d'andata con l'Aper mister Cari. L'unico dubbio è nella zona rezzo Moriero ha a propria disposizione dei trequartisti dove in tre si giocano una quasi tutti gli effettivi. Mancherà solo maglia: Lauria, Baclet e Cavagna. Al mo- Concetti, alle prese con i soliti problemi al mento il favorito è il primo che dovrebbe an- ginocchio: al suo posto ci sarà Farelli. Dadare ad affiancare nel reparto Croce e il bra- vanti la difesa ci saranno Galardo e Pacsiliano Bondi, al rientro dopo aver scontato le ciardi, mentre in attacco è ballottaggio tra due giornate di squalifica ricevute per il Russo e Paponetti, anche se quasi certa“confronto”con il crotonese Galeoto nella sfi- mente a scendere in campo dal primo mida del Comunale giocata al Comunale tre set- nuto sarà il primo. timane fa. CROTONE (4-2-3-1): Farelli; Galeoto, AREZZO (4-2-3-1): Paoletti; Bricca, Terra, Scogmamiglio, Diniz, Morleo; Pacciardi, Conte, Grillo; Matute, Beati; Bondi, Lauria, Galardo; Basso, Aurelio, Petrilli; Russo. A Croce; Chianese. A disp.: Botticella, Fanucci, disp.: Senatore, Figliomeni, Pedotti, CarDjuric, Togni, Cavagna, Baclet, Turienzo. curo, Orosz, Caetano, Paponetti. All.: MoAll.: Cari. riero.
J. Stabia
IL PRONOSTICO
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Lanciano
Arbitro: NASCA di Bari Assistenti: Posado-Spiandore CASTELLAMMARE DI STABIA - Rosa al completo. Per la prima volta Maurizio Costantini ha problemi d'abbondanza. Rientra Ametrano che occuperà la corsia sinistra di difesa e consentirà a D'Ambrosio di spostarsi nuovamente a destra. Preziosa la rinnovata disponibilità in mediana di Piocelle. In attacco dovrebbero agire Rastelli e Gaeta. Ballottaggio Della Corte-Soviero per la difesa dei pali. JUVE STABIA (4-4-2): Della Corte; D'Ambrosio, Maury, Rinaldi, Ametrano; Capparella, Piocelle, Monticciolo, Amore; Gaeta, Rastelli. A disp.: Soviero, Gritti, Marino, Stentardo, Vicedomini, Peluso, Grieco. All.: Costantini.
Andria
LANCIANO - Pagliari lascerà in panchina Colussi e darà fiducia a Morante. Modulo 4-51. Un dubbio a centrocampo: Alfageme o Cossu. Nel primo caso la disposizione sarebbe questa Alfageme, El Kamch, Tisci, Mammarella e Margarita. Con Cossu andrebbe così Margarita, Cossu, Tisci, El Kamch e Mammarella. I tifosi hanno allestito quattro pullman, anche se tanti si muoveranno con le auto. Almeno 300 tifosi al seguito. VIRTUS LANCIANO (4-5-1): Aridità; Vincenti, Bolic, Oshadogan, Morabito; Alfageme, El Kamch, Tisci, Mammarella, Margarita; Morante. A disp.: Bordeanu, Bognar, Musca, Daleno, Cossu, Colussi, Pagliarini. All.: Pagliari.
IL PRONOSTICO
1
Gela
Arbitro: PECORELLI di Arezzo Assistenti: Santangelo-Auriemma ANDRIA - Vigilia tormentata: il presidente Attimonelli ha rassegnato le proprie dimissioni liberando già da ora il proprio pacchetto azionario. Sul fronte tecnico, Loconte dovrà fare a meno di Ottobre squalificato e non potrà contare dal primo minuto sull'acciaccato Rebecchi che dovrebbe finire in panchina. La difesa, invece, ritrova Gigi Di Simone sulla corsia sinistra e Paolo Goisis su quella di destra. Divieto ai tifosi siciliani imposto dal Casms. ANDRIA (4-4-2): Spitoni; Goisis, Sgarra, Sportillo, Di Simone; Sy, Iennaco, Cazzarò, Rizzi; Mastrolilli, Cavaliere. A disp.: Amadio, Ceppitelli, Romito, Strambelli, Rebecchi, De Santis, Di Cosmo. All.: Loconte.
Isola Liri
GELA - Il tecnico Cosco si affida agli uomini che hanno giocato la seconda parte del campionato. Fuori Pasquale Esposito infortunato, che partirà dalla panchina. Probabile assenza di Alessandrì cui è stato preferito Schiavon, chiamato a supportare il bomber Franciel. Nei precedenti play off il Gela non ha mai perso fuori: solo pareggi con Giugliano, Cavese e Potenza. Un risultato simile aumenterebbe le possibilità di passare il turno. GELA (4-4-1-1): Cecere; Nigro, Fernandez, D'Aiello, Ambrosecchia; Gaeta, Iannini, Marinucci Palermo, Unniemi; Schiavon; Franciel. A disp.: Ferla, Galuppi, G. Esposito, P. Esposito, Alessandrì, Russo, Staffolani. All.: Cosco.
IL PRONOSTICO
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Manfredonia
Arbitro: STEFANINI di Livorno Assistenti: Provesi-Perrone ISOLA DEL LIRI - Ritiro in incognito (in MANFREDONIA - Un solo dubbio per il Umbria o in Campania?) per l'Isola Liri, af- tecnico D'Arrigo in vista dello spareggio fidata all'ex secondo di Zecchini, Bian- con l'Isola Liri. A centrocampo si giocano chetti. In difesa dubbi per le condizioni di una maglia Pirrone, Napolitano e Vitiello Sannibale che dovrebbe recuperare la- (in vantaggio il primo). In mediana al suo sciando in naftalina Dolcemascolo. Pigna- fiaco ci sarà Cerchia, larghi sulle fasce ci losa opererà al centro dell'attacco mentre saranno invece Arigò e Sifonetti. Nessua centrocampo non ci sarà alcuna rivolu- na novità in difesa come in attacco: tanzione, come invece era stato ipotizzato nei dem affidato a Marchano e Romano. Out giorni passati. Moro e Carrieri. ISOLALIRI (4-3-3): Fiorini; Brunetti, MANFREDONIA (4-4-2): Pelagotti; BorSannibale, Cagnale, Risi; Mollo, Giacalo- tel, Parisi, Nossa, Patti; Arigò, Cerchia, ne, Barchiesi, D'Alessandro; Ranalli, Pi- Pirrone, Sifonetti; Marchano, Romano. A gnalosa, La Cava. A disp.: Tomei, Dolce- disp.: Fortunato, Scarpitta, Serao, Napoli, mascolo, Bombara, Luciani, D'Imporza- Napolitano, Vitiello, Macrì. All.: D'Arrino, Cori, Tortori. All.: Bianchetti. go
Foggia
IL PRONOSTICO
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Benevento
Arbitro: PAPARAZZO di Catanzaro Assistenti: Preti-Ranghetti FOGGIA - Novelli vuol giocare di pre-tatti- BENEVENTO. Il tecnico Soda può contare ca, ma gli equilibri raggiunti nel girone di su tutta la rosa a disposizione. Sono ventuno ritorno consigliano la via della continuità: i convocati, compresi Ignoffo e De Liguori, il tecnico rossonero dovrebbe affidarsi al che per precauzione quasi sicuramente siecamaleontico 4-2-3-1 con Mancino a sini- deranno in tribuna. Dunque la formazione stra e Salgado spostato qualche metro die- che affronterà i satanelli dovrebbe essere sitro Germinale. Ci sarà Troianiello, che ha mile a quella ammirata nelle ultime gare dellavorato per l'intera settimana in regime la regular season. . A centrocampo Cinelli e di differenziato. Ballottaggio sulla corsia Cejas in regia, mentre Statella e Ciarcià sulle sinistra di difesa tra Pedrelli e Pezzella. fasce. In avanti spazio al tandem d'attacco FOGGIA (4-2-3-1): Bremec; Colombaretti, composto da Clemente e Bueno. Lisuzzo, Zanetti, Pezzella; Pecchia, D'Ami- BENEVENTO (4-4-2): Gori; Cattaneo, Lanco; Troianiello, Salgado, Mancino; Germi- daida, Ferraro, Palermo; Statella, Cinelli, Cenale. A disp.: Milan, D'Andrea, Pedrelli, jas, Ciarcià; Clemente, Bueno. A disp.: MonVelardi, De Rosa, Piccolo, Agostinone. dini, Aquilanti, Colombini, Carcione, ImAll.: Novelli. briani, Castaldo, Evacuo. All.: Soda.
Pistoiese
IL PRONOSTICO
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Foligno
Arbitro: GIANCOLA di Vasto Assistenti: Marrazzo-Giallatini PISTOIA - Formazione arancione top secret . Torricelli, che ha convocato l'intera rosa (23 elementi) e l'ha portata in ritiro a Montecatini Terme, deve fare i conti con l'assenza dell'infortunato Di Berardino e con gli acciacchi fisici di Muwana, comunque in miglioramento (si è allenato col gruppo). Probabile un 4-4-2 iniziale. La squadra, intanto, è stata salutata, al termine della rifinitura, dall'assessore allo sport del Comune, Mario Tuci. PISTOIESE (4-4-2): Mareggini; Cutrupi, Fiasconi, Ghinassi, Fautario; Breschi, Guerri, Lanzillotta, Bellazzini; Artistico, Dal Rio. A disp.: Bindi, Bartolucci, Di Fatta, Femiano, Palermo, Cortese, Della Penna. All.: Torricelli.
Pescina
FOLIGNO - Problemi dell'ultim'ora in casa Foligno: ai box Giacomo Pencelli per un problema muscolare. Febbre alta per il centrocampista Furiani, che comunque dovrebbe prendere parte all'incontro salvezza. Possibile un ritorno ad un più offensivo 3-4-3 rispetto ad un più accorto 4-4-2. Dubbio su chi schierare in attacco: insieme a De Paula e Coresi infatti agirà uno tra Cipolla, Turchi e Cesaretti FOLIGNO (3-4-3): Ripa; Gregori, Guastalvino, Buscaroli; Mandorlini, Signori, Furiani, Petterini; Cipolla, De Paula, Coresi. A disp.: Conti, Baldanzeddu, Fiuzzi, Cotza, De Stefano, Turchi, Cesaretti. All.: Pizzimenti.
IL PRONOSTICO
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Catanzaro
Arbitro: BARATTA di Salerno Assistenti: Evangelista-Santuari AVEZZANO - Prima uscita dei play off al Dei Marsi di Avezzano con la formazione praticamente al completo. Perrone è pronto a regalare un sogno alla Marsica colpita di striscio, ma ferita, dal sisma del 6 aprile scorso. Biancoverdi privi solo di Berra, alle prese ancora con problemi muscolari, e carichi al punto giusto. Classico 4-4-2 con Arcamone e Bettini in attacco, Laboragine e Silvestri sulle corsie del centrocampo. PESCINA VG (4-4-2): Bifulco; Locatelli, Petitto, Miale, Pomponi; Laboragine, Giordano, De Angelis, Silvestri; Arcamone, Bettini. A disp.: Merletti, Gentili, Blanchard, Piva, Rosamilia, Dipasquale, Censori. All.: Perrone.
Vibonese
CATANZARO - Il tecnico salernitano sembra aver dato indicazioni attendibili sulle scelte finali. Solita difesa a quattro, in mezzo al campo Zaminga e Berardi. Iannelli potrebbe essere preferito a Falomi in attacco. Terminato il quantitativo dei 756 biglietti che il Pescina ha messo a disposizione dei tifosi delle aquile, si segnala comunque la volontà dei sostenitori catanzaresi rimasti senza il prezioso tagliando di comprarlo in loco. CATANZARO (4-4-2): Mancinelli; Montella F., Di Maio, Gimmelli, Ciano; Corapi, Berardi, Zaminga, Tomi; Montella A., Iannelli. A disp.: Cristofaro, Falomi, De Franco, Mangiacasale, Bruno, Armenise, Caputo. All.: Provenza
IL PRONOSTICO
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Val di Sangro
Arbitro: MELI di Parma Assistenti: Ostuni-Drago VIBO VALENTIA - Oudira favorito su Ia- ATESSA - Petrelli ha intenzione di affrondaresta, Polito su Di Franco per l’assetto a tare la Vibonese con un 4-5-1, ovvero con trazione anteriore preparato da Angelo un centrocampo robusto con le due ali Galfano , che mette Taua al centro del tri- pronte a inserirsi in avanti. In difesa Del dente. Ruscio, Pirrone e Di Mauro il col- Grosso (favorito su Curcio), Paolacci, Sensi laudato trio in mediana. Orefice, Bianciar- e Mangoni. A centrocampo, Epifani, Camdi, Ranelucci e il romeno Bica Badan an- pli e Ruggero in mezzo. Per quanto riguardranno a comporre la linea a quattro da- da gli esterni, uno tra Perfetti e Fiorotto a vanti all’estremo difensore Amabile. La destra e il recuperato Grillo dall'altra parte. Memmo ariete centrale. Indisponibile società ha interrotto il silenzio stampa. VIBONESE (4-3-3): Amabile; Orefice, Ra- Mazzetto, squalificato Alessio Sireno. nelucci, Bianciardi, Bica Badan; Ruscio, VAL DI SANGRO (4-3-3): Ameltonis; Del Pirrone, Di Mauro; Oudira, Taua, Polito. A Grosso, Sensi, Paolacci, Mangoni; Epifani, disp.: Bastiera, Santonocito, Genesio, Di Campli, Ruggiero; Fiorotto, Memmo, GrilFranco, Iadaresta, Scozzese, Sgambato lo. A disp.: Leacche, Rogato, Curcio, Carafa, Mainella, Perfetti, Paris. All.: Petrelli. All.: Galfano.
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42 Sport
Il tecnico del Matera fungerà anche da direttore sportivo
Subito l’allenatore Loperfido: «A breve la decisione della società» MATERA - Continua senza sosta il lavoro della società biancazzurra nella scelta del nuovo allenatore. Dopo un anno deludente, contraddistinto dal cambio in panchina di ben tre tecnici (Corino, Foglia Manzillo e Franco Danza, ndr), la società biancazzurra si sta muovendo con grande attenzione per individuare la persona giusta. «Sono diversi i tecnici sotto osservazione - ha spiegato il team manager Bruno Loperfido - poi, in base alle esigenze, prenderemo delle scelte. Sicuramente stiamo lavorando con molta attenzione per trovare la persona giusta e che sposi il progetto della società; un allenatore che fungerà anche da direttore
Bruno Loperfido (www.fcmatera.it)
sportivo, quindi capace di indicarci i giocatori utili da portare a Matera. Per questa ragione ci serve una figura esperta e che abbia la conoscenza del
campionato. Nel più breve tempo possibile - ha continauto Loperfido - chiuderemo la questione tecnico per poi pensare all’ allestire la prossima squadra». Anche da Loperfido è arrivata la conferma della volontà di fare domanda di ripescaggio. «La domanda sarà fatta perchè nella graduatoria dei ripescaggi non fa punteggio solamente la posizione finale di classifica ma anche il numero di abitanti, gli impianti, le giovanili.. E’ una possibilità, una carta che ci giochiamo, che vogliamo sfruttare. Se ci sarà la possibilità di essere ripescati, ben venga». Lorenzo Tortorelli sport@luedi.it.
Ancora in stand-by la questione rinnovo con Lazic
Francavilla, il mercato ruota attorno a Del Prete FRANCAVILLA – In riva al Sinni tutto è ancora in fase di stallo. Infatti, la società non è ancora al lavoro per programmare la prossima stagione. Un periodo che il team francavillese vuole prenderselo di pausa, visti gli impegni delle altre squadre per le fasi dei play off e play out. Quindi, tutto fa intendere che i dirigenti sinnici, vogliano bussare alla porta di qualche società impegnata in queste gare, per sondare il terreno per qualche giocatore. Oppure è soltanto un periodo di stand bay. Ma prima di tutto, bisognerà definire la questione dell’allenatore, che secondo i piani della dirigenza francavillese, andrà affrontato con molta calma, con tutto lo staff dirigenziale. Ancora incerto il futuro di Ranko Lazic, che da tre anni consecutivi dirige la guida tecnica della squadra. In società se ne parlerà con molta calma. Toccherà quindi, al nuovo tecnico concordare con i dirigenti le strategie di mercato. A cominciare dall’attaccante napoletano Del Prete che, indossa la maglia rossoblu da tre stagioni. Bisogna capire le sue inten-
zioni è quelle naturalmente della società. Certo che se il centravanti napoletano dovesse restare anche quest’anno, la società dovrà trovarli una valida spalla in avanti, perché come è accaduto nel campionato appena concluso, il solo suo peso in avanti non basta. Le sue azioni di gioco, devono essere per forza supportate da un valido partner, cosa che non sempre è stato possibile fare nel campionato appena terminato. Anche perché Zagaria e De Palo, gli unici due attaccanti di ruolo a disposizione di Lazic, non hanno espresso al massimo le loro potenzialità, per vari problemi, anche di carattere fisico. Poi da risolvere le situazioni di altri giocatori in rosa, vedi De Blasio, Zangla, Romaniello, Campo ed altri. Ma per queste cose, i dirigenti una volta riuniti e seduti intorno ad un tavolo, cercheranno di trovare le giuste soluzioni. Allestendo ancora una volta, una squadra che giochi un calcio a buoni livelli, come è accaduto in questi ultimi anni. Claudio Sole sport@luedi.it
Bacci recupera Carlino e Impagliazzo per l’assalto al Sant’Antonio
Rincorsa alla salvezza Il Genzano deve sfruttare al meglio la gara dinanzi al pubblico amico GENZANO DI LUCANIA - Il giorno dei temuti play out è arrivato. Due settimane dopo la chiusura del campionato di Serie D, oggi pomeriggio sul manto erboso del Comunale di Genzano Sporting e Sant'Antonio Abate daranno vita ad un mach dal sapore di ultima spiaggia. Agli uomini bianco rossi alto bradanici serve la vittoria a ogni costo vista la classifica che pende a favore dei campani. Un risultato positivo oggi pomeriggio potrebbe garantire agli uomini di Mister Bacci di affrontare la gara di ritorno con più aspettative e con maggiori motivazioni. Recuperati Carlino e Impagliazzo, mister Bacci dovrà fare a meno di Fiscina per queste due delicate sfide per la permanenza in categoria. Il centrale genzanese si è fermato durante la setti- Impagliazzo in azione mana dopo uno scontro di gioco con un suo compagno durante re sulla linea difensiva Buonocouna partitella di rifinitura a ter- re per far coppia con Masturzo. mine dell'allenamento. Trifone e Sulle fasce agiranno Fiore da un Carlino hanno subito risposto lato e Autiero dall'altro. Tra i pali presente ma il tecnico romano Borrelli è favorito su Veneziano sembra intenzionato ad arretra- anche se la presenza dell'under
Il tecnico dello Sportin Genzano, Bacci
pugliese non è del tutto accantonata. A centrocampo resta da colmare il vuoto lasciato dall'arretramento di Buonocore; l'indiziato numero uno a prendere il suo posto sembra essere Riccio
anche se il Mister non esclude la presenza di Pepe sulla sinistra con l'accentramento di Rega a fianco di capitan Papagni; sulla corsia di destra, infine, il ballottaggio tra Salbini e Bacio Terracino sempre tutto appannaggio del esterno potentino. In attacco l'ormai collaudato tandem Impagliazzo-Compierchio non dovrebbe essere toccato anche se il netto miglioramento delle condizioni di Murano potrebbe far ricadere la scelta su di lui. I tifosi genzanesi sperano nella vittoria per poter poi andare ad affollare le tribune campane e sostenere i propri beniamini. Per mister Bacci e per tutti i ragazzi impegnati oggi pomeriggio tra le mura amiche, il Sant'Antonio Abate rappresenta un muro difficile da scavalcare. Difficile ma non impossibile è la parola d'ordine in casa Sporting. Partire battuti non serve a nessuno e nello spogliatoio bianco rosso c'è la voglia di riscattare la più pesante sconfitta ottenuta nel corso di questo campionato (4-1) proprio contro il Sant'Anto-
nio Abate. A Genzano si respira aria di ottimismo ma solo oggi pomeriggio si potrà dire se la preparazione in vista di queste gare è stata adeguata. L'esperienza maturata da mister Bacci in panchina, affiancata a quella in campo dei vari Impagliazzo, Papagni e Buonocore potranno dare una mano fondamentale ai lucani. Nel comune dell'Alto Bradano c'è la speranza di non vedere tramontare ancora una volta la propria squadra. I ragazzi che scenderanno in campo oggi pomeriggio cercheranno di sovvertire il pronostico che vede il Sant'Antonio Abate super favorito sullo Sporting Genzano ma in centoottanta minuti può davvero succedere di tutto. Lo spogliatoio bianco rosso vuole evitare una retrocessione come quella di due anni fa ed è per questo che sulle tribune sono previsti tantissimi tifosi bianco rossi ad incitare i propri beniamini. Rocco De Rosa sport@luedi.it
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Sport 43
Domenica 31 maggio 2009
Domenica 31 maggio 2009
Spareggi Eccellenza Trasferta a Montenero di Bisaccia dopo il ko per 3-2
Oppido, rebus per Manniello Squadra da ridisegnare dopo le squalifiche piovute in settimana Torneo del Tirreno Oggi la Sardegna
La Basilicata è sconfitta dalla formazione laziale Laviano segna l’unica rete dei lucani LAZIO BASILICATA
7 1
LAZIO: Bresciani, Corsi (dal 57' Cascioli), Di Clemente (dal 68' Bianchi), Riannetti (dal 12' Sisti), Loria, Panzanella, Di gregorio, Presta (dal 60’ Traversa), Spuri (dal 54’ Ceccobelli), Svezia, Zimbardi. All. Mutalipassi BASILICATA: Giampietro, Troccoli (dal 58' Rita), Marsico (dal 52' Giocoli), Fortunato, Ferrara, Laviano (dal 18' Masino), Parlotta, Iaquinta (dal 77’ Logiurato), Ismaili (dal 59' Podano), Spera, Molletta. All. Vita RETI: al 3' Laviano (B), al 10' Loria (L), al 12' e al 51' Corsi (L), al 57' Sisti (L), al 76' Traversa (L), all'87' Panzanella (L), al 91' Iaquinta (B) (aut.) NOTE: Giornata soleggiata e ventosa. Espulso: Rita all'86' per doppia ammonizione. Angoli: 6-2 CAGLIARI - Pesante sconfitta per la Basilicata ad opera del Lazio nella gara d'apertura del Torneo del “Tirreno” riservato alle Rappresentative Juniores di Prima e Seconda categoria. Troppo elevato il divario tecnico e la preparazione fisica tra le due compagini in campo. Il risultato finale è stato lo specchio di una gara che è stata equilibrata fino al termine della prima frazione di gioco. Poi nella ripresa il crollo della formazione lucana allenata dal tecnico Giovanni Vita che, ad inizio gara, è riuscita anche ad andare in vantaggio. Al 3' Laviano, al termine di un rapido capovolgimento di fronte, s'invola sulla destra e supera il portiere laziale con un perfetto diagonale. La reazione dei ragazzi allenati dal tecnico Mutalipassi non si fa attendere. Al 10' arriva il pareggio di Loria. Due minuti dopo la Rappresentativa laziale riesce a ribaltare il risultato grazie ad un calcio piazzato di Corsi sul quale nulla può Giampietro. Nella ripresa il maggiore tasso
tecnico e la migliore preparazione fisica dei laziali hanno fatto la differenza. Per la compagine lucana non c'è stato nulla da fare. Anzi nel tentativo di recuperare, i ragazzi di Vita si sono sbilanciati in avanti offrendo il fianco agli avversari che hanno sfruttato al meglio le numerose occasioni che hanno saputo costruire. 7-1 il risultato finale al termine di una gara vinta con pieno merito dal Lazio. Lucido e onesto il commento del tecnico Giovanni Vita al termine della partita. “Siamo riusciti a tenere testa ai nostri avversari nel primo tempo. Poi nella ripresa la squadra si è un po' disunita permettendo agli avversari di avere il comando della gara. La sconfitta ci sta tutta. Adesso speriamo di rifarci nella prossima partita”. Dello stesso avviso è il vice presidente del CR Basilicata, Carlo Maglia. “Onore ai vincitori. Il Lazio ci è stato superiore sia dal punto di vista tecnico che fisico. Risultato giusto”. Poi un ringraziamento agli organizzatori. “Devo rivolgere loro un plauso perché ci hanno accolto benissimo confermando pienamente la tradizionale ospitalità dei sardi”. Alla luce di questa sconfitta, la Rappresentativa lucana affronterà oggi i padroni di casa della Sardegna. Calcio d'inizio alle ore 17 sul campo di gioco di Pirri, vicino Cagliari.
OPPIDO LUCANO - Ormai è tutto pronto per la gara di ritorno degli spareggi nazionali di Eccellenza, che vedrà di fronte oggi pomeriggio il Montenero di Bisaccia (Molise) e i lucani dell'Angelo Cristofaro Oppido. Sette giorni fa, sul sintetico di Oppido Lucano i bianco verdi di casa subirono una pesante sconfitta (2-3) che con molte probabilità costerà cara agli uomini di mister Manniello. Tra errori difensivi e grosse sviste arbitrali, gli oppidesi hanno dovuto leccarsi le ferite già dal lunedì successivo alla pesante sconfitta. Le decisioni del Giudice Sportivo, a metà settimana, hanno ulteriormente aggravato la situazione dei bianco verdi lucani con una multa di milletrecento euro e la squalifica per tre giornate del capitano Manniello Dom., del massaggiatore della squadra Saverio Fidanza, oltre a due giornate di stop per il giovante Giganti Gi.. Mister Manniello fa la conta dei suoi uomini e vista anche l'indisponibilità di Leone G. la formazione è tutta da reinventare. Oggi pomeriggio in terra molisana la compagine alto bradanica proverà l'impresa di capovolgere il risultato in proprio favore, abbattendo tutti i pronostici e qualificandosi per la finale nazionale. L'impresa è ardua ma gli uomini bianco verdi hanno il carattere, la grinta e la determinazione giusta per poter portare a casa un risultato di rilievo. Per Mister Manniello i dubbi sulla squadra da mandare in campo sono davvero pochi. Di Corato tra i pali ormai è una certezza; la linea difensiva sarà composta da due esperti centrali come Santagata e Volturno e da due giovani oppidesi come Giganti Ge. a destra e Provenzale R. a sinistra per sostituire lo squalificato Manniello Dom.; a centrocampo un unico dubbio
GIOVANISSIMI In campo al Viviani di Potenza Asso e Valanidi POTENZA - Va in scena questo pomeriggio con fischio d’inizio alle ore 17 la sfida interregionale tra l’Asso Potenza allenato da Leo Albano e i calabresi del Valanidi. La sfida è valida come primo incontro della fase nazionale del campionato Giovanissimi. Si sfidano, quindi, la vincente del torneo regionale lucano e quello calabrese. Per battere la squadra allenata dal tecnico Bertolino servirà il miglior Asso Potenza ma anche il supporto dell’interà comunità lucana che saprà stringersi vicino alla propria rappresentante a livello nazionale, in quella che si preannuncia una sfida di ottimo livello calcistico. Il tecnico Donato Maniello
riguarda chi schierare tra Gioiello, Manniello F. e Provenzale C. al fianco degli intoccabili Astudillo, Vaccaro e Leone A.; in attacco a guidare l'offensiva oppidese ci sarà l'ormai collaudato tandem Villano-Montenegro. Per qualificarsi gli uomini agli ordini di Mister Manniello hanno bisogno della vittoria con due gol di scarto. Il reparto offensivo bianco verde già durante la stagione ha mostrato un ottimo senso del gol ed è per questo che le speranze ad Oppido non sono ancora morte. I molisani del Montenero restano, comunque, i favoriti per il passag-
gio del turno avendo a disposizione molti risultati a favore. Per i molisani anche una sconfitta con un gol di scarto significherebbe approdare in finale. Saranno tantissimi i tifosi che da Oppido raggiungeranno Montenero di Bisaccia per dare il loro sostegno ai propri beniamini. Il passaggio del turno è ancora tutto da giocare. La probabile formazione: Di Corato, Giganti, Volturno, Santagata, Provenzale R., Vaccaro, Astudillo, Leone, Gioiello, Villano, Montenegro. Rocco De Rosa sport@luedi.it
Seconda Categoria Anzi costretto a vincere con il Rapolla
La salvezza è in gioco ANZI - La vittoria del Rapolla acquisita, domenica scorsa, sul campo dell'Episcopia ha tremendamente complicato i piani-salvezza dell'Anzi di Pietrafesa. La terza ed ultima giornata degli spareggi-permanenza di Seconda Categoria, tra le penultime classificate dei tre gironi del torneo, sarà decisiva per conoscere chi tra Anzi e Rapolla potrebbe aspirare alla salvezza, in caso di mancata retrocessione dello Sporting Genzano dai play-out di serie D. Domenica pomeriggio, alle ore 17, sul campo “Comunale” di Anzi, si affronteranno la locale formazione e l'Episcopia, squadra già retrocessa a causa del ko all'inglese rimediato contro il Rapolla nella seconda giornata di questo triangolare. Allo stato attuale, l'undici rapollese di Recine guida la miniclassifica con quattro punti al suo attivo, seguito dall'Anzi con un punto e dall'Episcopia ferma ancora al palo. In caso di vittoria dell'Anzi sull'Episcopia, la squadra di Pietrafesa raggiungerebbe a quattro lunghezze proprio il Rapolla. A parità di punti in questa fase supplementare del campionato di Seconda, la Figc lucana ha stabilito che per determinare la squadra vincente si terrà conto della migliore differenza reti ed, a seguire, del maggior numero di marcature realizzate. Il Rapolla ha concluso il suo triangolare con una differenza reti di due gol (due reti realizzate e nessuna subita). L'Anzi finora, dopo una gara disputata,
Petruzzi e Cicchetti e sotto l’informazione dell’Anzi
non ha segnato e né subito alcuna rete. Pertanto, per sperare ancora nella salvezza in Seconda Categoria, la compagine della Val Camastra dovrà necessariamente vincere con due gol di scarto, segnando almeno tre marcature (ad esempio 3-1, 4-2, 5-3). In caso di vittoria per due reti a zero sull'Episcopia, l'Anzi eguagliereb-
be sia la differenza reti che il totale delle marcature realizzate del Rapolla; in questo caso, la Figc lucana ha deliberato che “persistendo ulteriore parità, la squadra vincente sarà determinata con un sorteggio che sarà effettuato nella sede del Comitato Regionale, alla presenza delle società interessate”. Insomma, se
l'Anzi ha intenzione di mantenere la categoria, dovrà superare il già retrocesso Episcopia, segnando il maggior numero di reti possibili e senza fare alcun calcolo. Naturalmente, in caso di segno “X” o di successo dell'Episcopia di mister Iorio ad Anzi, entrambe le compagini retrocederebbero in Terza Categoria; il Rapolla, invece, sarebbe quasi salvo in attesa di notizie confortanti dalla serie D. Parlando della gara di domenica pomeriggio tra l'Anzi e l'Episcopia, il trainer locale Pietrafesa dovrebbe optare, nell'undici di partenza, per il tandem d'attacco formato da Cicchetti e da Agostino Giorgio. Tra i pali ci sarà il classe '89, Rocco Petruzzi. Faranno parte della diga difensiva suo cugino Rocco Petruzzi (classe '90), Lauletta, Cutro e Tito. La zona nevralgica del campo dovrebbe essere presidiata da Romano, Rubolino, Pecora e Pasquale Giorgio. L'ultracinquantenne Colasurdo dovrebbe sedere inizialmente in panchina per poi entrare in campo nel corso della ripresa. Nell'Episcopia non saranno sicuramente della partita il centrocampista Francesco Viceconte, espulso nel precedente match contro il Rapolla, ed il difensore Massimo Callà (ottava ammonizione stagionale). Mister Iorio, comunque, potrà contare sugli altri elementi scesi in campo nell'ultima gara disputata. Donato Pavese sport@luedi.it
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44 Sport
Golden Cup
Per il Castellaro c’è solo un sorriso regalato dal gol di Giosa
Sant’Angelo fa cinquina Bruno, Ostuni, Spera, Iallorenzi e Lorusso i mattatori S. ANGELO CASTELLARO
5 1
S. ANGELO: Marottoli D., Loisi F., Grippo A., Fiscella C.( 57' Lorusso.), Bruno D., Lembo D., Ostuni C., Pascale D., Laurino A. (90' Mastroberti.), Ostuni R. (al 79' Grippo.), Spera R. F. (all'84' Iallorenzi.), Mastroberti M., Mastroberti P., Grippo M., Cupolo A., Iallorenzi R., Bagnuolo V., Lorusso D. Allenatore: Parrella Alberto. CASTELLARO: Salvatore G., Salvatore S., Gasparrini S., Bisaccia A., Iummati M., Sabia V. A., Buongermini R., Sagarese A., Sabia R., Giosa M., Loisi D., Dolce M. Allenatore: Sabia V. A. MARCATORI: Bruno D. al 27', Ostuni R. al 69', Giosa M. all'80', Spera R. F. all'83', Iallorenzi R. all'89'; Lorusso D. al 92' (in zona recupero). ARBITRO: Santoro Mario
della sezione di Potenza. Ammoniti: Salvatore S., Grippo A; espulso, al 55' Gasparrini S. IL Castellaro affronta la partita, sul comunale Pietro Loisi, col chiaro intento di difendersi, ma la squadra di casa attacca come un rullo compressore e perciò non c'è stato nessuno scampo per gli ospiti. L'afa ha messo a dura prova i giocatori di entrambe le formazioni, ma nonostante tutto i giocatori non si sono affatto risparmiati. Già al 2', il S. Angelo produce la prima azione di attacco, Bruno, vero regista e protagonista della squadra, ricevuto palla da Spera, lascia partire un gran tiro dal limite che si perde di poco fuori; Al 6', le prime proteste del S. Angelo per un rigore negato, netto fallo di mano, in area, di Giosa M., ma è stato giudicato dall'arbitro involontario; al 10', ancora un'azio-
Poule Vincenti
A sinistra una formazione del Asd Lavello
ne pericolosa, Laurino si invola verso l'area, ma dal limite, sbaglia tutto, calciando fuori; al 20', punizione di Bruno, gran tiro, ma la palla, troppo centrale, viene bloccata dal portiere Salvatore; al 25', c'è un break del Castellano, ma il calcio d'angolo, battuto, non dà esito; al 26',
punizione calciata dal vertice sinistro dell'area da Ostuni R., cross pennellato in area, dove Ostuni D. si produce in un gran colpo di testa, questa scheggia la traversa e si perde sul fondo; al 27', arriva il primo gol, calcio di punizione dalla tre quarti di Bruno, la palla arriva in area dove
si avventano Fiscella e Spera, ma questi non toccano palla, disorientando così il portiere, e così la stessa finisce, indisturbata, in rete. Il primo tempo si chiude sull'uno a zero con un S. Angelo che produce, fino alla fine, una gran mole di gioco. Il secondo tempo inizia sullo stesso ritmo del primo, con la squadra di casa sempre in attacco. Il gol del raddoppio arriva al 69', ad opera di Ostuni R., questi ben lanciato in profondità da Bruno, lascia partire un gran tiro dal vertice sinistro dell'area, con gran diagonale sul lato opposto, batte così, imparabilmente, l'estremo difensore; all'80', il Castellaro ha un sussulto di orgoglio, Sabia, eludendo la marcatura di Loisi, riesce a portarsi in area, crossa al centro, dove Giosa colpisce al volo, battendo Marottoli; all'84', svarione della difesa del S. Angelo, ancora Sabia met-
te una palla al centro, ma nessuno si fa trovare pronto per battere; all'83', Spera spegne ogni velleità del Castellaro, perché, servito da un tocco magistrale da Bruno, aggredisce lo spazio in area di rigore, eludendo la marcatura della difesa, trovandosi solo davanti al portiere, deposita la palla in rete; al 90', arriva anche il gol del caparbio Iallorenzi, questi, servito al limite dell'area da Bruno, lascia partire un gran tiro, che batte, imparabilmente, a fil di palo, il bravo Salvatore; al 92', in zona recupero, arriva il quinto gol per il S. Angelo, del bravo Lorusso, questi, involatosi in area avversaria, fa sedere il portiere e lo scavalca con un preciso pallonetto. Numeroso e caldo il pubblico sugli spalti, che ha dato vita a coreografie festose, segno di un forte attaccamento alla squadra e alla società. Antonio Monaco
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Sport 45
Domenica 31 maggio 2009
Domenica 31 maggio 2009
C Dilettanti Ginefra: «Play off imprevedibili, bisogna gestire tensione e nervi»
La Corporelle prova la fuga Potenza cerca il successo in gara 3 col Siracusa, Castellitto in campo non al top GARA da non fallire per la Centre Corporelle Potenza nella terza partita di finale play-off del campionato maschile di serie C Dilettanti di basket. Questo pomeriggio, con inizio alle 19 i ragazzi di Dino De Angelis affrontano al Pala Pergola di Contrada Rossellino la Prativerdi Siracusa, vittoriosa mercoledì sera in gara due con il punteggio di 61 a 54. La formazione potentina si è allenata ieri mattina nell'impianto sportivo di Contrada Rossellino. Il quintetto biancoceleste affronta una gara delicata, che vedrà Gigi Delli Carri e compagni alle prese con un complesso compatto e ben messo in campo dal coach Paolo Marletta. La formazione di Dino De Angelis non ha assoluta intenzione di mollare la presa e, nonostante le difficoltà del momento scenderà in campo con il chiaro intento di portarsi in vantaggio negli scontri diretti della finale. Tra il ginocchio malandato di Mimmo Castellitto e la caviglia gonfia come non mai di Guglielmo Armentano,
PLAYOFF
promossa in B
Il play del Potenza, Simone Ginefra
Dino De Angelis dovrebbe optare per la prima soluzione, visto e considerato che il capitano biancoceleste potrebbe dare maggiori garanzie al coach Dino De Angelis. La compagine siracusana ha dimostrato merco-
ledì sera di essere un cliente scomodo per la Centre Corporelle Potenza, attesa da una gara difficile e senza dubbio da seguire. De Angelis e Marletta potrebbero far ricorso alle qualità dei rispettivi complessi che fi-
nora hanno dato grandi soddisfazioni ad entrambi i coach. Una partita nella partita, quella di questo pomeriggio, tra due allenatori estremamente esperti che faranno affidamento sulla forza dei rispettivi gruppi
per vincere la partita. Arbitreranno gara tre i signori Maffei e Manton di Treviso. Tra i giocatori più accreditati a dare la scossa alla Centre Corporelle Potenza c'è sicuramente il regista Simone Ginefra che ha par-
lato della sfida di questo pomeriggio affermando: “Sicuramente la partita sarà diversa da quella giocata a Siracusa. A mio avviso saranno decisive la concentrazione e l'agonismo, bisogna passare in vantaggio e vincere gara tre”. Il play maker della Centre Corporelle Potenza è categorico circa le indicazioni del match: “Nervosismo e tensione saranno le chiavi di lettura della partita. Il Siracusa cercherà di metterci in difficoltà, le partite dei play-off sono un terno al lotto per tutte le formazioni, non rispecchiano i valori della stagione regolare, perché proprio nella fase finale e decisiva vengono fuori altre caratteristiche e componenti delle due squadre, quali ad esempio l'ardore agonistico e l'intensità di gioco”. Ginefra ha le idee chiare, ora dovrà concretizzarle mettendo la squadra nelle condizioni di vincere una partita dall'importanza capitale per i destini del campionato della Centre Corporelle Potenza. sport@luedi.it
A Dil. Moliterni indica la strada della ristrutturazione A Dil. Ufficializzato dalla società il divorzio dal coach
Bawer guida ai giovani La Levoni prende tempo Rinviato a domani il consiglio direttivo NON C'È stato venerdì sera il Consiglio direttivo dell'Olimpia Matera, rinviato ancora di qualche giorno, a domani per una serie di piccoli impedimenti sopravvenuti che non cambiano però gli obiettivi finali cioè quelli che portano alla costituzione di una Srl e di un nuovo Consiglio direttivo con cambiamenti sostanziali anche all'interno della società materana. Voci confermate, indirettamente, anche dal vicepresidente dell'Olimpia, Franco Moliterni con il quale abbiamo fatto una chiacchierata sull'anno appena concluso e sulle prospettive e le scelte che dovranno essere fatte nel prossimo futuro: «la stagione è stata aggiustata in corsa, siamo riusciti ad arrivare ad un risultato importante come la salvezza anche se le premesse dalle quali eravamo partiti, erano ben diverse», sostiene Moliterni, ripercorrendo la stagione, «io avevo lanciato l'allarme sin dall'inizio per una serie di errori a cui si è dovuto poi porre riparo nel corso della stagione. Alla fine però la cosa importante era mantenere la categoria e ci siamo riusciti, per questo il bilancio può considerarsi positivo». Ma certo i cambiamenti societari renderanno necessaria anche una modifica dei programmi passati con un allungamento dei tempi rispetto a quanto previsto in origine dalla società: «dopo un campionato come questo è difficile pensare di rispettare quel programma che doveva portarci in Legadue a meno che non ci siano fatti nuovi, bisognerà verificare le possibilità economiche e poi procedere ad un ringiovanimento della società che credo sia urgente e necessario.
Il vicepresidente dell’Olimpia, Franco Moliterni
L'Olimpia dovrà darsi una nuova veste giuridica e poi un nuovo presidente e nuovi organi sociali. Finora negli ultimi trent'anni ci siamo affidati alle nostre forze ad un presidente (Vizziello), un allenatore (Miriello) e un giocatore (Albanese) che hanno fatto la storia di questa società. Abbiamo sempre portato avanti una politica dei piedi di piombo, ora il dato anagrafico ci porta a dare una scossa. E' per questo che registro con piacere la disponibilità di un giovane come Lorusso a prendere le redini della società» conclude Moliterni che non si tira indietro nemmeno sulle altre scelte per il futuro: «il tecnico ci ha portato in salvo e merita una riconferma, poi ci sono atleti che possono essere valutati e che magari meritano una riconferma. L'importante sarà equilibrare questa squadra nella sua costruzione. Longobardi? Può fare molte cose, credo che abbia un contratto biennale con la società». Piero Quarto p.quarto@luedi.it
per decidere il dopo-Gresta
Toruccio Cerverizzo
L'ADDIO di Luigi Gresta, giunto su facebook (poi ufficializzato nella giornata di ieri dalla società tramite un comunicato stampa), la scelta di un nuovo allenatore, programmi stravolti in un flash. La Levoni Potenza s'interroga sulle scelte future dopo che il tecnico di Pesaro ha manifestato pubblicamente e in una telefonata amichevole al presidente Francesco Petrullo la sua intenzione di abbandonare la panchina della Levoni. Programmi diversi, scelte differenti e forse ambizioni contrastanti alla base del divorzio di fine maggio tra le parti. La società potentina ora dovrà gettare le basi per una
Final Four D Vittoria con la Pielle, si apre speranza ripescaggio
Salandra vince il derby lucano PIELLE MATERA ZAGARIA SALANDRA
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VA allo Zagaria Salandra il derby lucano di basket nella final four del campionato di serie D maschile. A Benevento la formazione di Piero Daraio ha superato in volata la Climacenter Pielle Matera con il punteggio di 61-58 al termine di un’autentica battaglia nell’arco di una gara andata avanti sui binari del più assoluto equilibrio. Matera ha condotto per larghi tratti, è stata avanti a metà gara e poi ha provato anche l’allungo nell’avvio della terza frazione, un allungo che sembrava avere il sapore della fuga e che lanciava la Pielle al +13, ma a questo punto cominciava la reazione di un Salandra che, tra gli altri, aveva soprattutto il merito di crederci fino all’ultimo secondo e di rimettere in piedi la partita proprio nei minuti decisivi della sfida. Un allungo importante per la formazione lucana che riusciva ad imporsi grazie ad una difesa divenuta impenetrabile con il punteggio di 6158. La vittoria permette ora al Salandra di coltivare la concreta speranza di un terzo posto che può aprire le porte ad un ri-
Il tecnico del Salandra, Pierino Daraio
pescaggio che darebbe ancor più valore all’impresa della formazione di Piero Daraio. Nell’altro incontro la vittoria è andata al Telese che ha battuto l’Amalfi con il punteggio di 74-66. Questa sera l’ultimo turno con alle 18 Pielle - Telese, alle 20 Salandra- Amalfi.
nuova fase di rilancio tecnico, certo non sarà facile perchè il mercato pur non essendo partiti ufficialmente potrebbe far registrare nel corso delle prossime giornate mutamenti e variazioni di ogni tipo. I dirigenti della Levoni Potenza vivranno questo periodo con il rebus, o meglio con l'identikit della scelta di un tecnico capace di dare smalto ai programmi del sodalizio di Petrullo. La decisione segna una svolta nella gestione del programma societario in vista del prossimo campionato di serie A Dilettanti. La società potentina dovrà guardarsi a vista e puntare ad una nuova fase. L'esperienza non manca al complesso dirigenziale potentino che proprio nei momenti di grande difficoltà ha saputo trovare, ed è questo un merito caratteriale e umano, della dirigenza, nuove ambizioni e grandi soddisfazioni. Come dire, uno sguardo al passato e l'occhio attento verso il futuro. La Levoni, attende lumi anche dalla finale tra il Latina e Siena che chiude di fatto una stagione durissima per tutte le formazioni, prima di avviare programmi e nuove istanze tecniche. Il coraggio evidenziato dal diesse Toruccio Cerverizzo in questa ultima stagione sembra essere garanzia di rilancio per una società che non ha assolutamente intenzione di abbassare la guardia. Di questo ne sono convinti all'unisono proprio il diesse Toruccio Cerverizzo e il segretario Giovanni Lamorte, interpellati ieri mattina. Entrambi hanno affermato: “Andremo avanti per la nostra strada. Siamo convinti di poter lavorare per migliorare le cose. La scelta del nuovo tecnico potrebbe slittare di qualche settimana. Non dimentichiamo che Tripodi venne in città il 24 giugno del 2008. Abbiamo tutto il tempo per ragionare”. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
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46 Sport
Volley B2 Uomini Play Off Sarà l’Anagni l’avversario per il salto in B1
Superlativa Medical Center La Virtus Potenza si sbarazza al quinto set di Turi e vola in finale TURI MEDICAL CENTER
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21-25, 25-20, 26-24, 23-25, 12-15
VILLA MENELAO TURI: Parisi, Giannini, Campanella, Bosco, Manicone, Rizzi, Giunta (L), Tucci, Micelli, Cramarossa, Schettini, Salvatore, Palmisano. All.: Narracci. MEDICAL CENTER POTENZA: Di Tommaso, Scalcione, Torsello, Zuccaro, La Rosa, Alamprese, Cavaccini (L), Bacca, Galante, Genoino, La Maida, Caruso. All.: Draganov. ARBITRI: Sabatini e Bozza. CI SONO volute quasi due ore e mezzo di battaglia senza quartiere. Ma alla fine, per la Medical Center al PalaPertini di Turi, è arrivata la vittoria che significa finale play-off. Nella quale - si comincia sabato prossimo al PalaPergola con gara-uno a contendere a Zuccaro e compagni un posto in B1 ci saranno i laziali dell’Anagni (passati a Nicosia per 3-0). Grandissima Virtus quel-
La Medical Center in azione nella gara interna contro il Turi
la che è riuscita nell’impresa, a un certo punto apparsa improbabile, di violare il campo di Turi. C’è voluto tutto il cuore dei ragazzi di Draganov per rimontare dallo svantaggio di due set a uno, al cospetto di un’avversaria che di fronte al pubblico amico ha fatto decisamente un’altra partita (come ci si attendeva) rispetto a
quella piuttosto incolore specie per i meriti della Medical Center - di tre giorni prima a Potenza. Eppure le prime fasi del match parevano poter mettere le cose sui binari giusti per Di Tommaso e soci, bravi a entrare subito nel caldissimo (in ogni senso) clima del palazzetto turese. Mettendo in chiara difficol-
tà, con una battuta sempre efficace e incisiva, la ricezione della squadra di casa. Che però, ceduto a 21 il parziale inaugurale, si rimetteva in gioco con il 25-20 del secondo set. Terza frazione sul filo dell’equilibrio fino in fondo, con la Villa Menelao che resisteva al ritorno dei potentini chiudendo ai vantaggi. Ma i leoni rossoblù non avevano esaurito le loro risorse: e nemmeno lo svantaggio di tre-quattro lunghezze accusato fino al secondo tempo tecnico del quarto set consigliava la Virtus a mollare la presa. Scalcione e compagni tornavano a galla proprio sul più bello, minando le sicurezza di un Turi che non poteva nulla per arginare la riscossa dei lucani. Il 25-23 che rimetteva in equilibrio le sorti del match era solo il preludio al tiebreak autoritario con cui la Medical Center chiudeva i conti. Regalando, a sè stessa e ai propri tifosi (giunti numerosi in terra pugliese) la continuazione di un sogno. Luca Carlone sport@luedi.it
Karate Riconoscimento per l’atleta di Santarcangelo
D’Onofrio azzurro Convocazione per il raduno di Sassari CONVOCATO grazie ad una selezione curriculare dalla Fijlkam per il primo raduno collegiale organizzato nella città di Bari dal 22 al 24 maggio scorso, il giovanissimo atleta Francesco D'Onofrio di Sant'Arcangelo, appena quattordicenne, ora per un ennesimo successo di primato in classifica, si appresta a ripartire direttamente con la squadra nazionale italiana di karate per l'isola sarda. Su disposizione della Commissione Nazionale Attività Giovanile composta dal Vito Sinni (presidente), Gennaro Telarico e Santo Torre, tutti gli atleti prescelti, tra cui Francesco D'Onofrio, muniti dell'occorrente per allenamento e gara, dovranno presentarsi al prossimo ed imminente raduno per la partecipazione al quinto Trofeo Internazionale di karate di Sardegna nei giorni 6 e 7 giugno 2009 presso il
Palazzetto dello Sport Ittiri di Sassari. Considerato l'alto prestigio, il valore atletico e le finalità in vista, a tutti gli azzurri convocati è richiesta la massima preparazione, correttezza e performance psicofisica in ottemperanza ad opportune e rigide regole imposte dalla Federazione stessa a titolo di professionalità e serietà sportiva e in virtù di tolleranze “0” verso deformazioni comportamentali o salutari degli esaminati. E' inutile commentare l'esultazione del giovane atleta lucano che insieme ai suoi sostenitori ed alla sua famiglia ha attraversato come si dice “mari e monti” per raggiungere questo difficilissimo traguardo. Ricompensato preziosamente per lo sforzo e i sacrifici fisici ed economici sostenuti, ora Francesco D'Onofrio
Francesco D’Onofrio
può puntare davvero in alto e aspirare a diventare concretamente una delle stelle dello Sport italiano dando così lustro alla sua regione e soprattutto a Sant'Arcangelo suo paese che mai prima aveva avuto nella sua storia un atleta in Nazionale. sport@luedi.it
Canottaggio Il campione olimpico testimonial della disciplina
Senise, Abbagnale special guest SENISE - C'è la concreta possibilità che Giuseppe Abbagnale diventi superconsulente ufficiale per l'utilizzo del Lago di Montecutugno. Lo ha confermato lo stesso campione al presidente il Parco nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra che lo aveva sollecitato a tal proposito. C'era la conferenza stampa della presentazione della due giorni di canottaggio sul lago di Senise e per la giornata di ieri, in palio c'era la coppa del Pollino, seconda edizione. Per l'occasione è arrivato il presidente Pappaterra ed anche il campione di canottaggio, Giuseppe Abbagnale, dopo anni di tentativi da parte del presidente i Canottieri Lucani di Senise, Domenico Totaro. Il quale, aveva ricordato le circostanze ed anche la necessità di dialogo con i campioni del settore ma anche con le istituzioni, come il Parco appunto, che nella persona del presidente ha dimostrato più che una semplice sensibilità. Discorso ripreso dal sindaco Giuseppe Castronuovo, che ha ricordato le attenzioni che pure ci sono da qual-
Abbagnale ieri a Senise
che tempo sul Lago e sulla opportunità di coinvolgere tutti i comuni calabresi del parco, anche per queste discipline come il canottaggio. Sul Lago, si stavano disputando le gare che coinvolgevano anche le società pugliesi, come il Cus Bari, il Barion, il proMonopoli, il Barletta, i Vigili del fuoco di Carrino, oltre ai canottieri lucani. Ed il presidente Pappaterra, ha ri-
cordato anche quello di Mormanno. Per l'amministratore delegato di Agenzia dello Sport, Carmine Acquasanta che gestisce la struttura polivalente sul lago la grande sorpresa avuta dal canottaggio che diventa valore aggiunto a tutto il resto, facendo diventare davvero esplosive le potenzialità di questa struttura senisese. Per Giuseppe Abbagnale dunque questo è un impianto davvero da invidiare e che tanto vorrebbe avere a Castellammare di Stabia. E citando realtà ancora più piccole come San Miniato e Piediluco che oramai si può dire che vivono sul canottaggio, ha invitato i responsabili presenti a puntare su discipline vicine come basket, nuoto e canottaggio, più altre due per pensare in grande se non subito a medio lungo termine. Sulla richiesta poi del presidente Pappaterra, si è detto pronto a dare una mano non però a tempo pieno, per gli impegni già presi, che non gli consentono divagazioni Gianni Costantino sport@luedi.it
Tennis A2 Bisogna battere Milano per salvarsi
Pisticci richiama la spagnola Pous Tio Sostituirà la bulgara Gledacheva PISTICCI - Missione salvezza, ultimo atto. Il C.T. Pisticci ospita sui propri campi il Tc Milano Bonacossa nel ritorno dello spareggio play out che mette in palio la permanenza in A2. Le tenniste del circolo lucano partono dal non indifferente vantaggio ottenuto grazie alla vittoria esterna, nella sfida di andata di domenica scorsa, quando a Milano sono state capaci di vincere per 3-1 e mettere così una serie ipoteca sulla permanenza in categoria. Il Ct Pisticci, sia per il risultato dell'andata che per la forza di un collettivo apparso superiore a quello delle avversarie, parte dunque con i favori del pronostico e con la possibilità di poter contare su due risultati utili: la vittoria ed il pareggio. Per dare il via alla festa salvezza, infatti, basterà vincere due incontri così da evitare la sconfitta. Nonostante il vantaggio dell'andata, tuttavia, il presidente Michele Leone predica calma “perché a Milano è stato comunque dura e quel successo non ci deve illudere di aver già ottenuto qualcosa. Bisogna far risultato anche oggi. Credo che abbiamo tutte le carte in regola per vincere, ma ci basterebbe anche il pareggio. Vogliamo fortemente rimanere in A2 per provare poi ad allestire una squadra competitiva per l'anno prossimo. Credo che meritiamo questo risultato, perché la squadra si è comportata abbastanza bene durante la manifestazione. E' mancato qualcosa in alcuni momenti, ma bastava veramente poco in più per entrare nel tabellone play off e non in quello play out”. Nella formazione pistic-
La spagnola Laura Pous Tio
cese si registra una importante novità: il ritorno della spagnola Laura Pous Tio, che rileverà, in quota straniere, la bulgara Martina Gledacheva. “Per Martina - spiega Leone - non è assolutamente una bocciatura, anche perché i suoi risultati parlano chiaro ed il suo contributo quest'anno è stato importante. Solo che, proprio per evitare di correre rischi, abbiamo voluto tutelarci con una tennista che ci consente di essere più forti nel doppio, disciplina nella quale ci è mancato qualcosa. Nel caso in cui gli incontri di singolare non dovessero andare come pensiamo e le sorti dell'incontro dovessero dipendere dal doppio, vogliamo avere una coppia in grado di darci maggiori garanzie. In tal senso le caratteristiche di laura fanno al caso nostro”. Si inizia come sempre a partire dalle ore 9 sui campi del Ct Pisticci. Roberto D’Alessandro sport@luedi.it
Tennis, Marilina Vinci sale sul tetto regionale POLICORO - Con una prova maiuscola la tennista jonica Marilina Vinci è diventata campionessa regionale di Basilicata. Il torneo, che è terminato venerdì scorso sul cemento del centro giovanile “Padre Minozzi”, è stato organizzato dalla Fit (Federazione italiana tennis) in tutte le regioni d'Italia. E in Lucania è stata la giocatrice policorese, classe 1999 e iscritta al Circolo tennis Policoro (CtP), ad aggiudicarselo con una grande prova sul “centrale” di Padre Minozzi, dove per giunta gli atleti del CtP di Gerardo Galeazzo si allenano per disputare poi i vari tornei a cui partecipano. Dunque giocando in casa, nel senso etimologico del termine, la Vinci era alla vigilia sicuramente tra le tenniste favorite, visto anche il palmares che si porta dietro fresco di vittoria al torneo di Palagiano (Ta) e a quello “Topolino” di Matera, quest'ultimo le è valsa la partecipazione alle fasi finali dello stesso che si terranno tra fine agosto e inizi settembre a Torino, dove un anno fa la tennista policorese fece una bella figura eliminata ai quarti dalla giocatrice che poi vinse il torneo nazionale “Topolino”, entrando di diritto alle fasi internazionali di Parigi. Così mese dopo mese la Vinci si dimostra sempre
di più punta di diamante del CtP ed ex ormai enfant prodige. Nella gara conclusiva di venerdì 29 maggio alle 18:00, ha sconfitto la diretta concorrente Asia Trotta con un doppio 6/0 (partita al meglio dei due set su tre) che non ha lasciato scampo alla parigrado lucana. Un match senza storia sin dai primi servizi, che ha visto la giovanissima tennista concentrata e sempre in partita non concedendo nemmeno un gioco alla pur agguerrita avversaria, arrivata alla partitissima con tutte le credenziali migliori per strapparle lo scettro regionale, nel genere femminile, in questo torneo organizzato della Fit, pieno di osservatori ed ispettori della federazione. Ma la vittoria di venerdì assume un significato doppio sia per il CtP che per la stessa Vinci. Infatti è stata scritturata dalla Fit, dopo i numerosi tornei che ha alzato al cielo, per un raduno di giovani promesse nazionali nella città abruzzese di Castel di Sangro dal 21 al 27 giugno prossimo, in cui per ciascuna delle prescelte sarà stilata una scheda tecnica, potenziale passepartout per entrare nell'olimpo delle tenniste italiane della Fit. Gabriele Elia sport@luedi.it
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Domenica 31 maggio 2009
Domenica 31 maggio 2009
Motomondiale Quarto tempo per Valentino Rossi nel Gp di casa
C’è il dominio di Jorge Lorenzo SCARPERIA - Jorge Lorenzo domina le qualifiche del Gran Premio d’Italia ottenendo la pole positon a tempo di record della pista del Mugello con 1'48"987. Il mallorchino del team Fiat Yamaha ottiene così la seconda pole stagionale ma soprattutto fa un dispetto al compagno di team Valentino Rossi, fino a quel momento in cima alla scala dei tempi ed alla fine solo quarto e per la prima volta fuori dalla prima fila da quando corre nella classe regina. Il «dottore» con 1'49"148, infatti, è stato scalzato anche dalla Ducati di Casey Stoner, ottimo secondo a 21 millesimi da Lorenzo e da Loris Capirossi, alla migliore qualifica stagionale a 0"131 dal giovane spagnolo. In seconda fila, al fianco di rossi partiranno la Honda del team Playboy Lcr del francese Randy De Puniet e la Monster Tech3 Yamaha di Colin Edwards. In affanno, invece, le due Honda ufficiali del team Repsol Hrc. Andrea Dovizioso è settimo a 0"661, mentre Dani Pedrosa, ottavo, è stato più lento del connazionale in pole di 1"091.
Dodicesimo tempo per il sanmarinese Alex De Angelis con la Honda «satellite» del team San Carlo Gresini. Peggior qualifica stagionale, invece, per Marco Melandri, quindicesimo a 1"7 con la Kawasaki dell’Hayate Racing. Oggi, quindi, è facile prevedere una gara molto combattuta con le due Fiat Yamaha che si daranno battaglia tra di loro. Rossi, a fine qualifiche ha detto di sperare in un’altra giornata molto calda come quella odierna che metterebbe in difficoltà chi monterà gomme morbide. Lui, invece, monterà le dure che dovrebbero permettergli di dare il massimo anche nella fase finale della corsa, quando quelle più soffici dovrebbero creare qualche problema. Nella classe 350 cc., ancora uno spagnolo davanti a tutti. Alvaro Bautista (Mapfre Aspar Aprilia) è stato il più veloce nelle qualifiche con il tempo di 1'52"804. Il leader del mondiale ha preceduto di soli 14 millesimi la Metis Gilera del campione del mondo Marco Simoncelli che nel suo ultimo giro lanciato è
stato rallentato involontariamente da Raffaele De Rosa che girava più lento. Terzo tempo per l’altro spagnolo Hector Barbera, a 38 millesimi dal connazionale. A chiudere la prima fila Hiroshi Aoyama con la Honda a 0"246. In seconda fila le Aprilia dello spagnolo Alex Debon, dello svizzero Thomas Luthi e di Mattia Pasini. Tra di loro, con il settimo tempo la Honda del thailandese Wilairot. Nono tempo per De Rosa. Il napoletano del team Honda Scot Racing è stato più lento di 1"137, ma entrerà nella storia per la manovra alla «Mamola» dopo che la moto l’aveva disarcionato. Raffaele, infatti, non ha lasciato le mezze manette, impedendo che la moto cadesse, e strisciando sulle ginocchia è poi riuscito a risalire in sella. Nella 125 sarà il britannico Bradley Smith su Aprilia a partire dalla pole il tempo di 1'58"134, precedendo il connazionale Scott Redding (1'58"431) e lo spagnolo Julian Simon (1'58"261). Sesto posto per l’abruzzese Andrea Iannone con quasi un secondo di ritardo.
Pallanuoto B Uomini Respinto anche il ricorso per la gara persa a tavolino
Basilicata, addio play off Arriva la sconfitta di misura contro il Muri Antichi Catania Auto Valencia non porta bene
Chico Postiglione solo ventesimo
L’auto di Chico Postiglione
PRESTAZIONE sfortunata sul circuito di Valencia, in Spagna per il pilota potentino Chico Postiglione, nella quarta prova del campionato mondiale WTCC di automobilismo. Il driver potentino, tesserato per la Pro Team ha ottenuto il ventesimo posto nel corso delle prove cronometrate svoltesi ieri sotto il sole cocente che ha scaldato la pista iberica. Meglio è andata al compagno di scuderia Porteiro che ha chiuso al quindicesimo posto. Postiglione ha chiuso la prova con il tempo di 1'48'600, quattro decimi più alto del riscontro cronometrico fatto registrare in mattinata nel corso delle prove libere. Netto il divario tra il pilota potentino, alla guida della BMW 320sì e il primo classificato, Muller alla guida della Seat. Nel confronto diretto le BMW hanno dovuto fare i conti con la qualità della Seat. Le auto spagnole si sono dimostrate superiori in lungo e in largo, tanto che nella classifica finale al termine delle due prove soltanto una Bmw è stata capace di entrare nei primi dieci posti. Proprio la Seat è stata la grande protagonista della
giornata, monopolizzando di fatto la prima giornata di prove. Il compagno di scuderia di Chico Postiglione, Porteiro ha chiuso al quindicesimo posto. Il lucano nel corso della sua prova di qualifica ha dovuto fare i conti con i problemi al retrotreno della BMW 320sì che hanno pesantemente condizionato il risultato finale del campione potentino, costretto a dover subire i sorpassi da parte dei suoi avversari di punta. A questo punto la gara odierna si presenta quanto mai difficile, solo un miracolo e una partenza davvero al top potrebbero consentire al campione potentino di recuperare posizioni in pista e sperare di favorire la performance di Porteiro nella seconda sessione di gara. Le due prove si terranno alle 12:50 e alle 15:05. La gara sarà teletrasmessa sui canali digitali di Eurosport 210. Per il lucano si preannuncia una gara difficile. Nel clan della Promo Team la speranza è quella di rimontare il gap, peraltro vistoso con i principali concorrenti al primato. Dopo la “siesta” spagnola ne sapremo di più… f.menonna@luedi.it
Automobilismo Nuova linfa per Liuzzi
BASILICATA 14 MURI ANTICHI 15 SCONFITTA interna per la Basilicata Nuoto 2000 Potenza nell'ultimo atto del campionato maschile di pallanuoto di serie B. La formazione di Francesco Silipo si è arresa ieri mattina alla Piscina Felice Scandone di Napoli ai Muri Antichi Catania con il punteggio di 15 a 14. Gara combattuta e incerta, quella disputata tra le due squadre, scese in vasca con umori differenti. I potentini, infatti hanno iniziato il match contratti, vista la mazzata ricevuta dal Giudice Sportivo prima e dalla Caf poi che ha confermato il giudizio del Gs dando partita persa alla Basilicata Nuoto 2000 contro lo Sporting Club Napoli con il punteggio di 5 a 0. I catanesi, promossi in serie A con tre turni d'anticipo hanno potuto giocare in surplace, evidenziando una caratura tecnica superiore. Eppure la partita è stata bella, tesa e vibrante, le due formazioni hanno recitato bene il copione e il match è stato sempre vibrante e ricco di emozioni. La Basilicata Nuoto 2000 Potenza ha cominciato con il piede giusto il match, esibendo una pallanuoto efficace e redditizia. I siciliani, dal canto lo-
Roberto Urgesi e Francesco Silipo
ro, sono stati bravi a non perdere contatto dalla squadra biancoverde, allenata da Francesco Silipo che nel corso della sfida ha perso smalto e concentrazione. Il settebello potentino non è stato cinico sotto porta nel corso delle fasi convulse della partita, patendo i ritmi di gioco della capolista catanese che ha potuto dunque amministrare con l'esperienza della grande squadra le fasi finali di un match che chiude il campionato di serie B con una sconfitta casalinga per gli atleti del presidente Roberto Urgesi. I lucani riescono a posizionarsi nei quartieri alti della classifica, il campionato nel complesso è stato positivo, resta l'unica defaillance relativa
alla sconfitta a tavolino patita dal settebello potentino che non ha consentito a Riccardo Scotti Galletta e compagni di terminare nel migliore dei modi la sua stagione. Un campionato, quello 2009 di pallanuoto maschile che va in archivio con due sconfitte, contro le prime dame del torneo. La Basilicata Nuoto 2000 Potenza ora dovrà riflettere e puntare le basi per una stagione differente, quella relativa al campionato di serie B 2010. Forse ai potentini serve una piscina degna di tal nome. I ragazzi di Francesco Silipo hanno fatto sforzi ingenti nel corso del campionato e meritano una struttura degna di tal nome. f.menonna@luedi.it
MATERA - Liuzzi ritorna in sorridere. Dopo un periodo negativo, il pilota della città dei Sassi ha trovato nuovi sponsor che lo affiancheranno sia nelle gare di campionato che nell'organizzazione dei tanti eventi automobilistici. Per quanto riguarda il campionato, Liuzzi sarà impegnato il 29 e 30 giugno nel percorso di Campomaggiore, uno dei migliori in Italia, valido come prova internazionale. “Un anno fa, nonostante un incidente durante la gara ha spiegato Liuzzi - mi piazzai al sesto posto. Ringrazio gli sponsor che hanno creduto in me e che mi stanno dando la possibilità di andare avanti”. Il prossimo appuntamento per gli appassionati di motori, invece, sarà il “Matera Tuning&Racing”, una giornata no-stop presso il kartodromo della Palomba con esposizione auto tuning e varie gare con auto da competizioni per classi e categorie. Lorenzo Tortorelli sport@luedi.it
Pallanuoto C Uomini Va male a Potenza Nuoto e Tritone l’incrocio con le calabresi
Doppia sconfitta per le due potentine DOPPIA battuta d'arresto per le due formazioni lucane di pallanuoto maschile, impegnate nel quarto turno di ritorno del campionato di serie C Dilettanti. Perdono sia la Potenza Nuoto che il Tritone Potenza. La Potenza Nuoto è uscita sconfitta ieri pomeriggio presso la Piscina Comunale Michele Riviello di Parco Montereale ad opera del Crotone, vittorioso per 8 a 7 al termine di una partita combattuta che ha visto i calabresi imporsi proprio nel finale, quando nel corso dell'ultima azione gli ospiti sono stati bravi a concretizzare la superiorità numerica e segnare il gol che ha di fatto consentito al Crotone di vincere il confronto. La gara è stata piuttosto dura, le due squadre hanno infatti giocato gomito a gomito, dando vita ad una partita equilibrata e senza dubbio di ottima fattura agonistica. Il complesso di Pasquale Miglionico, pur giocando da pari a pari contro i cala-
Valerio Caricati della Potenza Nuoto
bresi, non è stato capace di superare il team pitagorico. Tante le recriminazioni in casa potentina, viste le molte occasioni da gol sprecate sotto misura dai frombolieri lucani e della beffa finale con la marcatura che di fatto ha deciso le ostilità. Per la Potenza Nuoto sono andati a segno
Amodio, Caricati e Falconeri con una rete, mentre Della Sala ha siglato quattro marcature. Sconfitta netta per il Tritone Potenza al termine della gara disputata a Cosenza dalla squadra di Giorgio Pappalardo. I cosentini si sono imposti con il punteggio di 15 a 5 al termine di una partita condotta con una certa autorità dalla compagine di casa. Il Tritone Potenza, ha cercato di opporre una certa resistenza, ma la maggiore determinazione degli atleti cosentini ha permesso ai padroni di casa di vincere agevolmente la partita. Per la compagine potentina si tratta di una sconfitta netta che non pregiudica affatto la classifica della truppa di Pappalardo. I gol dei potentini sono stati segnati da D'Alessandro, Chierchia e Caprarella che hanno siglato una rete, una doppietta, invece è stata messa a segno da Canio Pappalardo. f.menonna@luedi.it
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48 Sport
Il russo non corre pericoli: il giro del Centenario attende solo il suo trionfo
di ADOLFO FANTACCINI ANAGNI (FROSINONE) – Il Giro d’Italia del centenario ha ormai imboccato la strada che porta verso est, direzione Russia. Anzi, no: Spagna. Vive infatti a Pamplona, la città di Miguel Indurain, il russo Denis Menchov che ieri si è appiccicato addosso un altro pezzetto di maglia rosa, come a completare un puzzle che aveva iniziato a comporre il 21 maggio scorso, quando dominò la cronometro delle Cinque Terre, in Liguria. Da quel giorno, km dopo km, tappa dopo tappa, con fatica, sudore e tattica, Menchov si è meritato il trionfo che oggi a Roma, fra i viali che trasudano storia prima, nei saloni del Quirinale poi, gli verrà ufficialmente riconosciuto. Sarà il presidente della Repubblica in persona, Giorgio Napolitano, a premiarlo. Menchov succede ai connazionali Evgenj Berzin e Pavel Tonkov, ai quali ammette di non poter somigliare, «perchè loro hanno vinto il Giro ed io ancora no». Un simpatico modo per tirarsi fuori da un destino che ormai gli appartiene. Dopo essere stato re della Vuelta di Spagna per ben due volte ed in altrettante occasioni indiscusso domatore del Mont Ventoux, la montagna dove non cresce l’erba, Menchov è davvero ad un passo (ma forse sarebbe meglio dire a soli 15 km) dal suo primo Giro d’Italia. Il russo ieri ha suggellato il proprio successo, precedendo Danilo Di Luca sul traguardo volante di Frosinone, dove c'erano in palio secondi preziosi, in grado di accorciare ulteriormente le distanze fra il primo ed il secondo posto della classifica generale. Di Luca sperava in quei 6”, in modo da preparare l'assalto finale sul traguardo di Anagni (adatto
Menchov inattaccabile Le mani sulla maglia rosa ORDINE D’ARRIVO 1. Philippe Gilbert in 4h30'07” 2. Thomas Voeckler a 00'02” 3. Stefano Garzelli a 00'07” 4. Allan Davis s.t. 5. Sebastien Hinault s.t. 6. Franco Pellizotti s.t. 7. Edvald Boasson Hagen s.t. 8. Giovanni Visconti s.t. 9. Simon Gerrans s.t. 10. Serge Pauwels s.t. 11. Denis Menchov s.t. 12. Danilo Di Luca s.t. 17. Damiano Cunego s.t. 18. Levi Leipheimer s.t. 21. Marzio Bruseghin s.t. 23. Carlos Sastre Candil s.t. 29. Ivan Basso s.t. 35. Francesco Masciarelli s.t. 39. Michele Scarponi s.t.
CLASSIFICA 1. Denis Menchov in 85h44'05” 2. Danilo Di Luca a 00'20” 3. Franco Pellizotti a 01'43” 4. Carlos Sastre a 02'44” 5. Ivan Basso a 03'37” 6. Levi Leipheimer a 04'59” 7. Stefano Garzelli a 08'44” 8. Michael Rogers a 09'36” 9. Tadej Valjavec a 10'46” 10. Marzio Bruseghin a 11'36” 12. Lance Armstrong a 15'04” 16. F.sco Masciarelli a 17'57” 18. Damiano Cunego a 27'52” 23. Gilberto Simoni a 44'59” 27. Gabriele Bosisio a 53'40” 32. M. Scarponi a 1h03'43”
Philippe Gilbert, vincitore di tappa, bagna la folla con lo spumante
alle sua caratteristiche, perchè in leggera salita), dove ha trionfato il belga Philippe Gilbert, e poi sperare nell’imponderabile. Il russo, però, ha stroncato anche l’ultima ambizione di Di Luca e se l’è messo alle spalle, nello sprint per il traguardo volante vinto da Alessandro Petacchi. Di fatto, il Giro è finito a Frosinone, perchè da quel traguardo volante in poi l’abruzzese ha accusato il colpo e non è stato nemmeno capace di far capire nel finale della tappa di essere il vincitore morale della corsa del centenario.
Di Luca non ne aveva più, dopo giorni e giorni trascorsi nel tentativo di staccare Menchov in salita e, prima ancora, nella speranza di acquisire un vantaggio cospicuo in vista della cronometro spartiacque delle Cinque Terre, dove Menchov ha costruito il proprio successo. A Di Luca va il merito di averci creduto. A Menchov va riconosciuto il pregio di essere stato un ottimo francobollatore, scaltro e paziente. Ma soprattutto di avere beneficiato della giusta freschezza atletica nel momento più opportuno di una
corsa che va valutata e vissuta nell’arco di tre settimane. Ieri quasi nessuno si è accorto della vittoria di Gilbert, corridore della Silence-Lotto, che è scattato nell’ultimo km ed ha staccato il francese Thomas Voeckler. Garzelli è giunto 7” dopo, regolando in volata Davis ed Hinault e dimostrando che quel traguardo era adatto, adattissimo, per Di Luca che, però, ormai pensava già al prossimo Giro e forse si chiedeva: «Ma un Menchov così proprio a me quest’anno doveva capitare»?
Lance Armstrong, per lui è stata una buona corsa
L’INTERVISTA
Il leader russo fa lo scaramantico «Non ho ancora vinto questo giro» ANAGNI – Denis Menchov non si sente ancora padrone del Giro d’Italia. Vede però il traguardo che profuma di maglia rosa e si rasserena ulteriormente. Il 'final', come dice in spagnolo (è russo, ma vive a Pamplona), a Roma gli va a genio. «Mucho mas». E lo considera meglio di quello abituale a Milano. «Sono stato in vacanza nella Capitale cinque anni fa, Roma è una città stupenda, con quel suo fascino irresistibile – ammette il quasi vincitore del Giro del centenario -. Domani (oggi ndr), però, penserò solo a correre: c'è ancora una cronometro da disputare ed io voglio conservare la maglia rosa. Non ho ancora vinto il Giro, per almeno due motivi: perchè ho solo 20” di vantaggio su Di Luca e per rispetto nei confronti dei miei rivali». Menchov ha le idee chiare anche sui prossimi favoriti. «Levi Leipheimer, per me, vincerà la cronometro di domani (oggi ndr) – dice il russo della Rabobank – Alberto Contador può agDenis Menchov può iniziare a festeggiare la vittoria del Giro
giudicarsi nuovamente il Tour de France». I complimenti a Menchov sono arrivati dallo stesso Danilo Di Luca e da Franco Pellizotti, rispettivamente secondo e terzo della classifica generale. Il russo ricambia con affetto: «Hanno fatto il possibile. Anch’io mi sarei comportato come Danilo, lui non ha nulla da rimproverarsi». L’abruzzese, dal canto suo, si sente il vincitore morale del Giro d’Italia: «E' bello avere il pubblico dalla tua parte in ogni posto. Sarebbe stato meglio arrivare a Roma con la maglia rosa addosso e conservarla, invece prendo atto di questo secondo posto e me lo godo comunque. Non mi piace arrivare secondo, ma in questo caso faccio un’eccezione, perchè sono a posto con la coscienza, sicuro di averle provate tutte. Lo avevo detto che sarebbe stato difficile e che Menchov era un avversario fortissimo, non mi sono sbagliato». Di Luca non ritiene di avere commesso errori grossolani, nè di avere sbagliato strategia in questo
Un tifoso mostra la pizza napoletana ai girini
Giro d’Italia. «Diciamo che è stato bravo lui, bisogna rendergli merito». L’abruzzese cade in piedi, ma anche Franco Pellizotti non ha molto da rimproverarsi. Se si fosse piazzato
meglio nella prima settimana, forse, la sua situazione di classifica sarebbe cambiata. Invece... «Io adesso guardo avanti e penso a Tour, che spero di affrontare nelle migliori condizioni possibili».
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Sport 49
Giro d’Italia
Domenica 31 maggio 2009
Domenica 31 maggio 2009
Letteratura
di ANGELA MENCHISE GENZANO DI LUCANIA - Il cenacolo radunato presso il Centro Sociale Informagiovani si presta alla lettura del canto sesto dell'Inferno dantesco. Si tratta di un canto politico in perfetta simmetria con il canto sesto delle altre due cantiche. Nel canto sesto de l'Inferno si lancia un'invettiva contro la situazione politica di Firenze. «In questa sede -commenta Carolina Bruscella, docente presso il liceo scientifico MajoranaDante si ritrova nel cerchio dei golosi, in cui le anime giacciono nel fango, percosse da una pioggia mista a grandine, che non conosce sosta e che una volta giunta a terra emana un cattivo odore. Esse sono inoltre graffiate, scuoiate e squartate da Cerbero. Lo stesso Dante rimane impressionato dal latrare di questo mostro a tre teste, figura mitologica, nota come guardia dell'Ade pagano. Cerbero presenta dei connotati fisici ripugnanti: la barba atra, gli occhi rossi e il ventre largo, rispettivamente simboli dell'ingordigia, della severità e della voracità. Nell'Eneide, Virgilio rappresenta questa figura magistrale che si riacqueta soltanto quando morde il pasto: perfetta allegoria dell'attaccamento della gente ai beni materiali. Ritornando all'Inferno, ad un certo punto si fa avanti un'anima, che avendo sentito parlare Dante, aveva intuito dall'accento che si trattava di un toscano, un
Nel regno di Cerbero l’invettiva di Ciacco Bruscella legge il VI canto dell’Inferno suo concittadino. “O tu che se' per questo inferno tratto”, mi disse “riconoscimi, se sai: tu fosti, prima ch'io disfatto, fatto” sono le parole con cui il dannato tenta di svelare la sua identità. Dante non lo riconosce e l'anima si presenta: “Voi fiorentini mi chiamaste Ciacco per l'odiosa colpa della gola”. L'ingordigia era un peccato condannato nel 1300, anno di crisi, in cui scarseggiavano le derrate alimentari. Il popolo minuto batteva la fiacca sedendosi a mense parche in contrapposizione ai ricchi che imbandivano mense laute. Chi è Ciacco? Gli studiosi hanno formulato varie ipotesi: un rimatore del XIII secolo, un parassita, un banchiere fiorentino molto goloso. Ciacco poteva essere un nome proprio di persona, o soprannome con significato dispregiativo, equivalente al nome di porco. Dante rivolge a questo personaggio misterioso tre domande: quale sarà l'esito delle discordie civili in Firenze, se tra i cittadini vi è qualcuno che si
manterrà al di sopra delle parti e donde abbiano avuto origine le contese. Rispondendo alle interrogazioni di Dante, Ciacco accenna profeticamente allo svolgimento delle discordie civili in Firenze. La profezia si finge avvenuta nel 1300, ma gli avvenimenti ai quali si allude sono già accaduti, sono dei primi del 1302. La città di Firenze fu dilaniata dalla lotta tra due opposte fazioni: i guelfi che esprimevano la superiorità del Papa sull'imperatore e i ghibellini che esprimevano una linea opposta. Dopo che i ghibellini furono sconfitti, Firenze fu divisa dai guelfi bianchi che facevano capo alla famiglia dei Cerchi e dai guelfi neri che facevano capo alla famiglia Donati. Durante il calendimaggio, nacque una zuffa tra alcuni giovani della consorteria dei Donati e alcuni di quella dei Cerchi, e uno di questi ultimi fu ferito. Intanto i Neri nel 1301 ordinarono una congiura e i capi furono esiliati. Nell'autunno dello stesso anno, Papa Bonifacio VIII man-
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dò a chiamare Carlo di Valois con funzione di paciere e i Neri ritornarono a Firenze instaurando un governo dispotico. Alla domanda se vi saranno dei giusti a Firenze, Ciacco risponde che ve ne saranno due ma nessuno li ascolterà. Alla terza domanda vertente sulle motivazioni che avevano spinto i fiorentini alla lotta civile, egli risponde che tre sono le faville che avevano acceso gli animi: la superbia, l'avarizia e l'invidia. La superbia era sinonimo dell'aristocrazia. L'invidia può essere riferita alla borghesia e alla classe mercantile che volevano detenere il potere e non accettavano la condizione di subalternità. L'avarizia era invece attribuibile al popolo minuto. Il dannato non ha soddisfatto la sua curiosità e segue il pellegrino con gli occhi biechi finché può. Si sveglierà nel giorno del giudizio universale e la pena sarà maggiore o minore o uguale a quella attuale, secondo quanto verrà decretato. Dopo di che Virgilio esorta Dante con le seguenti parole: “ritorna a tua scienza”, ossia alla filosofia scolastica, secondo cui l'uomo consegue la scienza attraverso le arti del trivio e del quadrivio. Da tale dottrina si poteva dedurre che, ricostituendosi, dopo il Giudizio, la perfezione dell'uomo nel ricongiungimento dell'anima col corpo, ne saranno aggravate le pene dei dannati e accresciuta la beatitudine dei santi». cultura@luedi.it
La mostra In “Border’s Painting” la pittura si fonde con scultura, fotografia e grafica
Un tuffo nell’arte con Copertino di MARIA ANNA FLUMERO MATERA - Quadri e magliette impregnate di arte. La pugliese Tonia Copertino è tornata a Matera. Al via “Border's Painting - Mostra storica”. Gli spazi espositivi della Mediateca Provinciale di Matera “Ribecco” continuano a promuoverà la vera arte, a costo zero, tutto nell'ambito del progetto “Spazio all'Arte”, dedicato agli artisti che operano nella disciplina della pittura, scultura, fotografia, installazione, illustrazione e grafica. La mostra Border's Painting è stata inaugurata giovedì e rimarrà aperta fino al prossimo 18 giugno. L'artista presenta per la prima volta più di cinquanta opere che ripercorrono la sua carriera artistica: dal disegno espressionista alle "carte riciclate", fino a quando, delineatasi l'esigenza di una fusione intellettuale, crea con i "Sonetti" di John Donne, poeta metafisico i libri d'artista in carta di riso. «Sono figlia d'arte - ha dichiarato per “il Quotidiano della Basilicata” l'artista, docente ormai in pensione di Molfetta - e anche il mio unico figlio, a suo modo, attraverso la tecnologia è un'artista». I corridoi della mediateca sprigionano serenità con le opere di Copertino. Dal bianco alla poesia il passo è breve, per giungere i sentieri della riflessione. «Io amo molto indagare sul segno. In questo c'è anche un gioco di equilibri e rapporti. Inoltre, mi piace molto la sinte-
si, questo fa parte anche del mio carattere, sono priva di sovrastrutture». La Copertino è a Matera, dopo un ritorno atteso di ben trent'anni «la prima volta al Circolo La Scaletta ed ora qui, ma in pompa magna». Come è giunta negli spazi diretti da Vincenzo Malfa? Grazie all’amico fotografo Michele Morelli. Cos'è per lei l'arte? Con gli occhi lucenti ha risposto: «e' un ritrovarsi sotto ogni forma. Ritrovarsi cercando il bello». Quale il ricordo di suo padre, artista? Visibilmente emozionata, spolverando i meandri della memoria ha concluso: «Nell' ultimo periodo firmava i dipinti solo con il nome. Alla mia domanda sul perché lui mi disse perché sarai tu la Copertino. L'arte è un grande dono che lui mi ha lasciato in eredità». «Seguendo un andamento linguistico - ha scritto il critico d'arte Antonello Tolve - legato alle dinamiche dell'astrazione povera (Filiberto Menna), ma anche a prefissi materici di chiara impostazione gestuale, Copertino organizza brani d'un discorso visivo in cui confluiscono tratti miocinetici frizionati da prolungamenti grammaticali che elogiano l'asimmetrico, l'onirico, l'irrazionale, il fantasmatico. Il suo abbecedario si alimenta di frutti che ripensano quell'insieme di istinti e impulsi aurorali». La mostra, ad ingresso libero è visitabile dal lunedì al sabato. Per informazioni: 0835.240481. cultura@luedi.it
Il Libro L’evento
Libri in festa a Filiano DA FILIANO é partito il periodico incontro con il libro e la coreografia, la mostra, la libreria. Per iniziativa dell'Istituto Comprensivo, da ieri al 6 giugno sarà messa in mostra tutta la produzione scritta, grafica dei libri letti dagli alunni dell'istituto Comprensivo. E ancora gli incontri con gli autori, l'animazione alla lettura, le coreografie che propongono il lato piacevole del leggere. Ieri le coreografie hanno visti impegnati tutti gli alunni dell'Istituto Comprensivo. Il piazzale antistante la scuola si é trasformata in una girandola di colori, di toni sfumati, di vissute emozioni. Il dirigente scolastico Tania Lacriola ha creato le condizioni e fornito gli strumenti per il superamento della disaffezione alla lettura rendendo la scuola un laboratorio di espressività dove ogni alunno trova il suo posto per essere protagonista. Preziosa la collaborazione del corpo docente capace di promuovere una scuola di qualità, in particolare Angela Pace che da anni si impegna nella realizzazione della festa . Il programma dell'iniziativa prevede anche confronti diretti con scrittori e poeti. Lunedì, alle ore 17, la presentazione del libro di Emanuele Vernavà “La responsabilità di essere educatori”. Su quest'ultimo argomento Giuseppe Coviello, Raffaele Telesca, Franco Casale, Franco Nacci affronteranno la delicata questio-
ne dell'Educazione in una società che guarda più all'apparire che all'essere. Due giorni dopo sarà il turno di Livio Sossi, docente dell'Università di Udine, che presenterà “ Il porcellino di Marco ” un albo illustrato che parla dell'amicizia di un bambino e un maialino appunto. E ancora venerdì Claudio Elliot parlerà del suo ultimo lavoro “I giorni della tartaruga: Una storia di bullismo e disagio giovanile ”. Per superare questo disagio si suggerisce la strada della lettura, che più di altri strumenti, è in grado di facilitare la formazione della personalità dei bambini, educandoli alla critica, alle differenze e alle comparazioni, necessarie oggi più di ieri per cogliere le differenze e per orientarsi in una società che appare travolta da evanescenti leggi della globalizzazione e dell'omologazione. Il programma della festa prevede anche incontri con la lettura animata: giovedì (ore 9,30) gli alunni di classe prima e quarta della Primaria di Scalera presenteranno disegni e parole “Per non dimenticare”; il giorno dopo, l'attività teatrale “Una bella differenza” con le classi I e III A della Secondaria nella Piazza del SS. Rosario a Filiano. Il programma prevede infine la premiazione ( libri in omaggio, ovviamente) di tutti gli alunni del Comprensivo da parte dell'Amministrazione Comunale di Filiano. cultura@luedi.it
Il Libro Car net Chef lucani in trasferta a Berna
Un’altra missione internazionale per gli chef dell’Unione Regionale Cuochi Lucani. Il 2 giugno il Team realizzerà a Berna un buffet con le eccellenze dell’enogastronomia lucana presso l’Ambasciata d’Italia in occasione della Festa della Repubblica. Gli ospiti avranno a disposizione diversi assaggi, partendo dai numerosi antipasti per finire ai dessert. Naturalmente il tutto accompagnato dai vini doc lucani. cultura@luedi.it
2 giugno nel Parco del Pollino POLLINO - Festa del 2 giugno nel Parco nazionale del Pollino. Visitare il Parco Nazionale del Pollino è come fare un tuffo nella natura più estrema di uno degli ultimi lembi ancora incontaminati della penisola italiana. Con quasi 200 mila ettari di natura protetta tra Basilicata e Calabria il Parco è la più grande area protetta d'Italia e offre paesaggi di incomparabile bellezza come sentieri che salgono oltre i 2000 m (M.Pollino, Serra del Prete, Serra Dolcedorme, Serra delle Ciavole e Serra Crispo), foreste di faggi, torrenti, forre, salti d'acqua alti fino a 100 metri, gole e canyon, incontri ravvicinati con rapaci, caprioli e lupi. Emblema del Parco è il pino loricato, albero di estrema e rara bellezza che cresce solo sul Pollino e sui Balcani. Il Pollino in questo periodo dell'anno è una meraviglia della natura, praterie d'alta quota, ultimi nevai, fiumi e torrenti ricchi d'acqua. Il 2 giugno sarà possibile scoprire l'arrivo della primavera oltre i 2000 metri di altezza. L'appuntamento è per le ore 9 in località Colle dell'Impiso. Si effettuerà una escursione verso il monte Pollino per il sentiero di colle Gaudolino. Emilia Manco cultura@luedi.it
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Cultura&Spettacoli
Cinema da leggere La presentazione del libro stasera a Moliterno
La Palermo di Wenders ne “Gli spazi di un’immagine” di MIMMO MASTRANGELO MOLITERNO - Un film coi simboli (e i costrutti eruditi) di cui è impregnato da sempre il cinema di Wim Wenders. Già dalle prime sequenze i liberi ed enigmatici indizi della sintassi wendersiana si susseguono e affastellano senza sosta (cadaveri mummificati, orologi sospesi nel vuoto, scatti di fotografie, variazioni delle tonalità cromatiche del cielo…), ma bisogna far scorrere la pellicola fin verso la chiusura, perché è negli ultimi venti minuti che viene infiocchettato con un tocco da maestro il lavoro del regista tedesco, “Palermo shooting”, presentato al Festival di Cannes 2008 e ora in dvd per la collana le Nuvole della Feltrinelli insieme al libro “Gli spazi di un'immagine”, curato di Frank J. Martucci. E' sul finale dell' opera che Wenders impartisce una breve riflessione sulla morte, un tema a lui caro già toccato in altre opere come “Nick's movie”. Il più grande malinteso presente sotto il cielo ritrova nella trattazione di Wenders una sorta di redenzione. La morte che si presenta al cospetto dell'insoddisfatto Finn (Campino, cantante del gruppo rock Die Toten Hosen) ha fattezze umane, di carne e di ossa. E' la stessa la morte a spiegare al protagonista che per gli uomini lei è l'apertura non la strada senza uscita. La sua vera natura è la vita. Solo chi ha paura del vivere la teme, la deprezza, ne è semplicemente terrorizzato. Con probabilità il dialogo tra l' esseremorte e Finn appare didascalico e inclinante al filosofico, ma fa comunque di “Palermo shooting” un'opera intensa. Talmente piena al punto che nella mappa visiva (e visionaria) di Wenders si intromettono accanto al binomio vita-morte anche le faccende dell'amore, dei sogni, dei luoghi, del-
Wim Wenders e una scena di Palermo shooting
le città abbandonate o scoperte. E la Palermo del titolo, la “pan ormos” (la madre di tutti i porti) è il posto dove giunge Finn Gilbert, un fotografo d'arte prestato alla moda che l'uso scomposto del digitale lo porta a manipolare la realtà. Scoppiato dal mal di vivere, Finn a Palermo ritrova il respiro ed intercetta l'amore e, anche per questo il film è un dono di uno dei registi più celebrati del mondo ad una città, alla sua gente, alla sua bellezza monumentale, ai suoi frastuoni e colori. “Palermo shooting” non è un' opera sul viaggiare, ma il racconto di un approdo: un uomo è arrivato in una città per rimettere a posto il proprio esistere e qui si riappropria del piacere di godere l'istante nel momento in cui si presenta. Scandiscono lo scorrere delle sequenze bellissi-
mi brani musicali (su tutti “Let us know” di Sibylle Bayer) i quali più che da accompagnamento alle riprese si avvitano dentro gli ambienti e i pensieri del protagonista. Con Campino c'è Dennis Hopper (che aveva già lavorato con Wenders ne “L'amico americano), lo sguardo sincero di Giovanna Mezzogiorno, una doppia e breve comparsata di Lou Leed e il cammeo di Letizia Battaglia, la fotoreporter del battagliero quotidiano siciliano L'ora che per lunghissimi anni ha fotografato le vittime della mafia, “perché - dice a Finn - gli uomini non perdano la loro memoria”. Il libro su “Palermo shooting” “Gli spazi di un'immagine” viene presentato questa sera (ore 21.00) allo Spazio Sankara. cultura@luedi.it
L’amore madre- figlio nel romanzo epistolare di Michele Libutti di MICHELE RIZZO RIONERO – A Palazzo Fortunato è stata presentata l’ultima fatica del medico-scrittore Michele Libutti “Quei gigli di Sant’Antonio”, i cui disegni in copertina sono di Franco D’Angola, docente della scuola media Granata. Per questo romanzo il dottor Libutti ha recentemente ottenuto il III Premio internazionale “L’Agenda dei poeti” di Milano. Nel romanzo «la storia che emerge – scrive in postfazione Giuseppe Vinci, psicologo-psicoterapeuta – è quella di un viaggio interiore, fatto in compagnia di antichi miti, e di filosofi, e di scrittori e poeti, da cui viene distillata una riflessione filosofica a tutto tondo sulla vita e sulla morte, sul maschile e sul femminile. L’epistolario diventa allora la storia di un Edipo tanto esplicitamente negato quanto drammaticamente irrisolto». I lavori sono stati coordinati da Teresa Caggiano, che ha sottolineato la capacità dell’autore a trasmettere l’emozione del racconto con un distacco controllato e a trattare con pudore l’amore tra madre e figlio. Per il sindaco della città Antonio Placido il libro è un lavoro più maturo rispetto ai precedenti. «Il tema trattato – ha sottolineato Placido – è quello antico delle questioni mondiali, che assumono nel romanzo di Libutti carattere moderno e quindi attuali i grandi temi della tragedia
greca». I protagonisti sono stati ampiamente illustrati sotto l’aspetto psicologico dalla preside Gina Bozza, la quale ritiene che il taglio dato dallo scrittore alla storia raccontata in forma epistolare è soprattutto uno studio psicologico dei suoi personaggi. L’assessore comunale Maria Pinto ha tra l’atro detto che «“Quei gigli di Sant’Antonio” è un giusto riconoscimento all’immenso e variegato universo femminile, laddove Marco cresce grazie alle donne che si susseguono nella sua vita». Tra le cose che di più hanno colpito Elena Schifino è il genere epistolare che l’autore ha felicemente affrontato per la prima volta. «Un rapporto epistolare tra Marco e la madre Gloria – ha detto la Schifino – di stima reciproca, laddove non c’è il figlio che rincorre la madre come nella tragedia greca, ma una madre sempre prodiga di consigli per il figlio e nel continuo rincorrersi affiorano i sentimenti di un uomo, Marco, indeciso e incerto». Infine l’autore, visibilmente commosso, nel ringraziare i relatori e i numerosi presenti ha detto: «Con questo libro, che ha avuto una storia particolare nel senso che è stato scritto e riscritto almeno sei sette volte prima di darlo alla stampa, ho realizzato un mio vecchio sogno, quello di scrivere una storia che avesse in qualche modo a che fare con la tragedia greca».
IL CONCERTO
LA RASSEGNA
Orchestra di flauti Prima da applausi
Prosegue con successo la rassegna del Conservatorio
MATERA - L'orchestra di flauti, diretta dai maestri Marco Delisi ed Alessandro Muolo e composta da dodici allievi dal primo al quarto anno, ha brillantemente esordito presso l'Auditorium “Gervasio” a Matera, nell'ambito dei saggi finali del Conservatorio “Duni”. Tecnica, capacità esecutive e partecipazione empatica hanno caratterizzato il “Minuetto in Sol minore K550” di Mozart, Marsch di Grandados, arrangiato da Denwood, “Scottish Flute Stomp” di Scott, “Latin Meet Classic” di Gerard Goebel e “St. Louis Blues, di Handy arrangiato da Hurwitz. L'organico della neoformazione si compone di Michela Ruscigno, Marta Lorenza Greco, Maddalena Paolicelli, Nicoletta Mensella, Serena Caporosso, Andrea Salvato, Rossella Bifulco, Maria Teresa Giannace, Angela Lorubbio, Dino Franchini, Magdala Dimichino e Gaetano Porfido e Loredana Scalcione al pianoforte. «Questo è un laboratorio ideato da me e dal prof. Marco Delisi con l'integrazione delle due classi di flauto - spiega Muolo - Inizialmente abbiamo fatto un percorso tecnico con lezioni collettive per indurre a comportamenti socializzanti tra i ragazzi. Il laboratorio-orchestra di flauti, istituito, per la prima volta grazie al Dipartimento di strumenti a Fiato, tende a raggruppare gli alunni molto giovani del corso inferiore, dal primo al quarto anno. Ambiziosi traguardi sono sottesi al nostro impegno e c'incoraggiano a guardare al futuro con l'intento di esportare il prodotto musi-
Note tra Chiese e Sassi di NUNZIO LONGO
L’orchestra di flauti
cale in altri ambienti come mostre, presentazioni di libri e conferenze. Quest'attività amplia l'offerta formativa e completa il corso curricolare tradizionale. Per la realizzazione di questo progetto e per aumentare le potenzialità espressive dello strumento, abbiamo chiesto l'acquisto di un flauto basso in Do, un'ottava al di sotto del flauto ordinario». «L'orchestra di flauti è un insieme di strumenti omogenei della stessa famiglia, con timbro uniforme. - precisa Delisi - Stiamo utilizzando questo ensemble come laboratorio per scopi didattici. Gli allievi affrontano brani nuovi, si divertono e provano piacere a stare insieme in contesto non accademico. Ampliare il repertorio e preparare i ragazzi a nuovi concerti sono obiettivi prioritari». nu.lon
MATERA - Il terzo concerto della rassegna “Percorsi musicali tra Chiese e Sassi”ha messo in evidenza le qualità artistiche ed esecutive di giovani musicisti come: Alessandro Monitillo clarinetto, Annamaria Losignore violino e viola e Claudia Minieri pianoforte. L'artistica Chiesa del Purgatorio è stata il contenitore ideale della manifestazione organizzata dalla Prefettura di Matera e dal Conservatorio “Duni” di Matera. Il programma, variegato e pregevole nella storia della musica da camera, si è snodato con l'alternarsi del duo viola-pianoforte e clarinetto-pianoforte ed il trio clarinetto-viola-pianoforte. La “Sonata per clarinetto e pianoforte”, dedicata a De Peyer, di Horovitz compositore londinese vivente, è caratterizzata da sonorità jazzistiche in tre tempi: “Allegro moderato” melodico ed orecchiabile, “Adagio”meditativo e lirico e “Con brio” jazzistico. Le “Sei danze rumene per violino e pianoforte” di Bartok si sviluppano su intonazioni zigane. Tra gli “Otto pezzi per clarinetto, viola e pianoforte” di Bruch sono stati eseguiti il primo, il secondo, il terzo, il quarto ed il quinto, brani romantici con andamento andante. «L'idea di realizzare questa rassegna è partita dal Dipartimento di Musica d'Insieme del Conservatorio - afferma Loredana Paolicelli direttrice del Dipartimento di Musica d'Insieme - Il programma è ca-
meristico, genere musicale eseguito in gruppo da pochi musicisti. In questo caso la formazione è mista con pianoforte, viola e clarinetto. Il repertorio spazia dalla musica post romantica a quella contemporanea». «Sono diplomata, in pianoforte con il massimo dei voti e lode, presso il Conservatorio “E. R. Duni” - riferisce Minieri - Ho intrapreso la strada del camerismo per allargare le mie esperienze artistiche. Violino e clarinetto hanno sempre bisogno del supporto pianistico. La musica da camera permette la fusione di artisti ed offre emozioni diverse dal solismo. Mi piace affrontare repertori romantici e contemporanei. La complessa parte pianistica del pezzo di Horovitz è scritta in stile “bibop”, caratterizzata da ritmo sincopato e veloce. Da quattro anni suono in duo con il clarinettista e recentemente abbiamo inse-
rito la brava violinista Losignore». «L'interessante fusione timbrica clarinetto-viola è ravvisabile nella “Sonata per clarinetto e pianoforte” di Horovitz, con numerose difficoltà tecnico-esecutive - riporta Monitillo - La parte iniziale sviluppa una cellula tematica, il secondo movimento è cantabile ed il terzo jazzistico. Sono altamurano ed ho conseguito il diploma di clarinetto nel 2003 presso il Conservatorio “Duni” di Matera. Quest'anno ho concluso il corso abilitante per docenti». «Questo è il mio esordio con la viola - asserisce Losignore - Il brano di Bartok è incalzante, etnico e quello di Bruch sentimentale. Sono versatile e mi piace ascoltare qualsiasi genere musicale. Ho conseguito presso il Conservatorio “ Duni” di Matera, nel 2004, il diploma in violino e, lo scorso anno, quello di secondo livello».
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Cultura e Spettacoli 51 IL LIBRO
Domenica 31 maggio 2009
RIONERO - Può essere interpretato come un atto di leggerezza, o di stravaganza, o addirittura di trascuratezza dell'attuale momento di crisi, quello di invitare il maestro Tinto Brass a Rionero, cuore pulsante da oltre 15 anni del CineClub “Vittorio De Sica”. «A noi - dice l’organizzatore Armando Lostaglio - appare quasi come un atto dovuto nei confronti di quanti ci seguono da tempo, stimano le nostre iniziative, che, in nome della cultura cinematografica, afferma il principio, fra gli altri, della libertà di espressione». In questi lunghi anni, oltre 170 opere di autori i più diversi, hanno visto la luce nella sala buia del cinema Vorrasi, opere altrimenti ignote al grande pubblico. Un mese fa si è conclusa la XII Mostra CinEtica “Sguardo sul mondo”, che ha visto partecipi ogni sera una media di 200 spettatori. E quest'anno ha visto, fra gli altri, la presenza fra noi del responsabile dell'Arcigay di Bari, l'avvocato Enrico Fusco, per parlarci del problema legato ad omosessualità e potere, con la visione del film “Milk”, con un immenso Sean Penn diretto da Gus Van Sant. E in continuità con tante serate di proposte d'autore, si é ritenuto che il pubblico di cinefili (non soltanto di Rionero) sia “maturo” per ospitare il maestro Tinto Brass, apprezzatissimo nel mondo, che ha un percorso artistico di tutto rispetto (proviene dal neorealismo, ha operato al fianco dei più grandi come Rossellini, Ivens). Solo un mese fa ha presentato a Parigi il suo ultimo cortometraggio Hotel Courbet, che presenterà in anteprima a Rionero. Quest'ultima opera è dedicata al pittore francese Gustave Courbet (18191877) il più rappresentativo autore del “realismo” francese, la più famosa è forse “l'origine du monde” (del 1866), esposta in pubblico all'epoca senza autorizzazioni. Il film sarè proiettato dopo una serata-salotto, nella quale, presente anche Caterina Varzi (attrice ma anche avvocato e psicoterapeuta), si discuterà del tema “L'edonismo nel Cinema: estetica, seduzione, voyeurismo”. Insieme al De Sica, ci sarà Lucio Tufano, scrittore e giornalista potentino, e Livia Ponzio di BasilicataCinema, circuito cui è fra i fondatori il De Sica. Il CineClub, aderente al Cinit nazionale, in collaborazione dunque con BasilicataCinema e Millennium Network, col patrocinio del Consiglio Regionale e della Comunità Montana del Vulture, promuove a Rionero in Vulture l'iniziativa per il 2 giugno, alle ore 20, presso il Centro Sociale “Pasquale Sacco”. cultura@luedi.it
Domenica 31 maggio 2009
CINECULT
Cinefabrica in onda su Rai Uno
Il regista ospite a Rionero del Cineclub De Sica
A lezione da Tinto maestro di edonismo e seduzione IL CASO ARISA
Svelato chi c’é dietro i famosi occhialoni neri HA FATTO canticchiare l'Italia con la sua celebre canzone "Sincerità" vincitrice della 59° edizione del Festival di Sanremo nella categoria "nuove proposte". Ha conquistato tutti con la sua semplicità scendendo la scalinata dell'Ariston un po' impacciata, e imbambolando il pubblico con la sua vocina pulita e il suo visino acqua e sapone. Arisa (nome d'arte composto dalle iniziali dei suoi famigliari: papà Antonio, lei Rosalba, le sorelle minori Isabella e Sabrina e la mamma Antonia), 26 anni, oltre che per la canzone "Sincerità", ha colpito per il suo look: uno stile originale, buffo. Pantaloni larghi, capelli alla collegiale e punto saliente grossi occhialoni neri. Un look che ha visto numerose imitazioni, soprattutto per la montatura degli occhiali, segno distintivo della cantante. Dopo le numerose aziende che ne
hanno proclamato la paternità, una domanda sorge spontanea, ma chi è il vero ideatore di questa particolare montatura? Abbiamo sfogliato riviste, letto centinaia di pagine internet, consultato gli ammiratori e "indagato" nell'ambiente musicale e in quello dell'ottica e dopo molte ricerche ecco la risposta (confortata da numerose prove documentali): sono occhiali modello Roma 4, prodotti dalla Mito. Gli occhiali di Arisa sono dunque prodotti dalla ditta romana, come ha rivelato l'articolo rilasciato il 28 febbraio scorso dal settimanale "Sorrisi e canzoni TV" a firma di Giovanni Pianetta e come ufficializzato dal mensile "Ottica Italiana", organo ufficiale della Federottica. «Sono onorato dalla scelta di Arisa ha commentato il titolare della Mito, Piero Ciocari - che indossando i miei occhiali ha completato il suo magnifico look". cultura@luedi.it
Politica da ridere ad Acerenza di ENZA SALUZZI ACERENZA - “Cu nu se t mbecc, cu nu no t specc” che tradotto dall'acheruntino è “il si è un impiccio, il no ti toglie da fastidi”, insomma riguarda il noto detto popolare che è una risposta saggia alle situazioni di ogni genere. Tratto dalla saggezza popolare per l'appunto è il titolo della tanto attesa commedia del gruppo teatrale parrocchiale Anspi di Acerenza. Un gruppo consolidato che ormai da tre anni e più, propone continuamente delle pièce esilaranti, intelligenti e soprattutto dalla semplice comicità alla Totò che fanno sbellicare dalle risate la comunità di Acerenza e oltre. Giovedì si è aperto il sipario per la prima rappresentazione della
piéce teatrale che altro non tratta, in un clima così particolarmente teso, di politica. E la storia di un povero contadino, Salvatore detto “Radiarotta”, che contattato da un segretario di partito e dal suo candidato sindaco l'ingegnere Giovanni, si mette in gioco ed entra in politica, come sempre, ad un certo punto, arriva il colpo di scena, così Salvatore per essere stato votato più di tutti, diventa sindaco della cittadina. Ovvio il candidato sindaco Giovanni insieme al segretario cercheranno di distoglierlo tanto che alla fine sarà egli stesso a voler ritornare alla vita di tutti i giorni, alla sua campagna e alle abitudini dell'uomo contadino quale si sente. Una trama arricchita ovviamente da personaggi
detti “gancio”, ossia quei personaggi che per le loro caratteristiche del tutto singolari fanno aumentare la comicità e l'attenzione dello spettatore provocandone la completa empatia tra attore e pubblico. La figura di Zia Lecchia, la figura della suocera anziana, vedova del marito, che diffida della nuora, scene che potrebbero accadere spesso nella realtà. Tante le figure sociali su cui sì è ironizzato, il prete, la ragazza svampita, l'anziana noiosa, l'amico di Radiarotta. In una struttura a chiasmo, si contrappone alla nonnina Lecchia, Luigi, il figlio di Giovanni candidato sindaco, figlio della modernità. E' sorprendente guardare una pièce teatrale “fai da te” in cui tutti e
dodici gli attori riescono con una magistrale interpretazione, ad abbandonare gli abiti di tutti i giorni, dimenticando la loro identità. Per questo motivo l'anno scorso la compagnia teatrale ha già vinto il primo premio “Ginetto Tramater” per la migliore interpretazione di attore protagonista consegnato a Maurizio De Bonis, anche in questa rappresentazione, il protagonista Salvatore Radiarotta. La commedia in due atti è stata curata nel dettaglio sociale e nelle tecniche di semiotica del teatro per far sì che anche il pubblico diventi attante della rappresentazione che sarà ancora al centro dell'attenzione per altre due serate, questa sera e lunedì 1 giugno. cultura@luedi.it
Una scena della commedia
MATERA - La settima arte diventa veicolo di marketing territoriale. “Cinema Ambulante - Memorie in Viaggio” su Rai 1. Il progetto dell'associazione “Cinefabrica” ieri ad “Effetto Sabato” , il magazine di informazione e intrattenimento condotto da Lorella Landi e Luca Calvani. La città dei Sassi su Rai 1. Matera, torna sugli schermi televisivi grazie al cinema e all' ingegno di un gruppo di materani che ha fatto della passione un mestiere. Ieri in onda il servizio, di tre minuti, sul progetto. Le riprese sono state effettuate «il 20 maggio scorso su Murgia Timone, luogo simbolo preferito dai grandi cineasti internazionali». Attraverso un maxi schermo e delle poltrone è stato possibile assistere alla «visione di scene importanti dei film dedicati alla vita di Gesù Cristo, dal “Vangelo secondo Matteo” di Pierpaolo Pasolini a “Nativity” di Catherine Hardwicke». «Un progetto nato nel 2006 con l'urgenza di raccontare le piccole memorie - dichiara nel servizio, alla guida del pullman in maglia gialla Enrico Ruggieri, presidente dell' associazione. In una dichiarazione ha proseguito - L'evento dello scorso 20 maggio è stato il primo appuntamento con il grande cinema nelle piazze. Per la prossima estate, in collaborazione con il Comune di Matera, nuovi eventi dedicati alla settima arte che intendono contribuire a celebrare il cinema in quanto “strumento socializzante”, inserendosi a pieno titolo nel dibattito sul cineturismo come risorsa per il territorio». Il progetto "Cinema ambulante - Memorie in viaggio" sarà recensito nel mese di giugno anche sulle riviste "Siti Unesco" e "Mucchio Selvaggio". Peccato il lancio davvero minimal e l'assenza di un commento a servizio concluso per una città che merita tanto, come i vari componenti dell'associazione, quali Andrea Santonatonio e Luca Acito, presenti nel video con il loro presidente e gli incantevoli scenari dei Sassi. Maria Anna Flumero
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52 Cultura e Spettacoli
Il regista prepara l’imponente allestimento del film di fantascienza ambientato sul pianeta Pandora
Cameron, dopo Titanic il kolossal è “Avatar” UN investimento da oltre 200 milioni di dollari, 1.000 persone di troupe, una preparazione di 13 anni, l’ideazione, curata personalmente da James Cameron, di speciali cineprese per catturare espressioni e movimenti degli attori da riprodurre negli scenari di mondi alieni in 3D. Sono alcuni degli elementi che hanno permesso al regista di Titanic la realizzazione di uno dei film più attesi dell’anno, il fantascientifico Avatar. Del film, prodotto dalla 20th Century Fox, circolano ancora pochissime immagini: una foto degli esoscheletri, le armature indossate dagli umani nella storia e qualche bozzetto del pianeta Pandora dove è ambientata la vicenda. I fans scopriranno molto di più dal 1 luglio, quando, secondo le ultime indiscrezioni, negli Usa dovrebbe essere mostrato il primo trailer della pellicola, abbinato all’Era Glaciale 3. Tutto in attesa dell’uscita, prevista per il 18 dicembre. Il film, interpretato da Sam Worthington (protagonista anche di Terminator Salvation), Zoe Saldana, di ANGELA MAJOLI ROMA – Con il ritorno sugli schermi Rai di Corrado Guzzanti, il bilancio di Carlo Ancelotti e la prima apparizione in tv di Giovanni Baglioni, musicista e figlio di Claudio, chiude domani in prima serata su Raitre il sesto ciclo di Che tempo che fa. «E' stata un’annata eccezionale», dice il conduttore, Fabio Fazio, dopo una stagione che ha premiato anche le serate speciali, novità di questa edizione e già previste anche per la prossima, al via da sabato 3 ottobre. «Speriamo – è l’auspicio di Fazio – che la libertà di cui abbiamo goduto in questi anni continui nei prossimi». In questa edizione il programma, prodotto da Endemol Italia in collaborazione con Raitre, ha realizzato 65 puntate, ospitando oltre 160 personalità italiane ed internazionali del mondo della cultura, dell’attualità e dello spettacolo: tra queste Rita Levi Montalcini, Carla Bruni, Mickey Rourke, Oliver Stone, Salman Rushdie, Ingrid Betancourt, Burt Bacharach, John Le Carrè, Spike Lee, Orhan Pamuk, Daniel Barenboim, Joan Baez. Per il terzo anno consecutivo, la media è stata superiore al 14% di share (27.32% nel pubblico laureato), pari a oltre 3 milioni 500 mila telespettatori. «E' stata una stagione importante sia per gli ascolti che per l'esito pubblicitario, in una stagione di magra – sottolinea Fazio – e ancora per la qualità degli ospiti, e pqe gli speciali». Quattro quelli andati in onda: l’11 dicembre 2008 con Andrea Bocelli (4 milioni 616 mila telespettatori con il 18.04%); l’11 gennaio Fabrizio 2009, dedicato a De Andrè a dieci anni dalla scomparsa (5 milioni 61 mila spettatori con il 19.52% e picchi superiori al 30% e pari a 8 milioni); il 24 marzo la serata con Roberto Saviano (4 milioni 561 mila pari al 19.01%, con un record del
Sigourney Weaver, CCH Pounder, Michelle Rodriguez, è stato realizzato per il 60% in 3D e il 40% in live action e sarà disponibile sia per i cinema attrezzati al 3D che nella versione 'normalè. La storia, che racconta un’umanità futuristica impegnata nella colonizzazione di altri mondi, è originata, ha detto Cameron, da tutti i classici di fantascienza amati dal cineasta da bambino, ma soprattutto dalla serie John Carter di Edgar Rice Burroughs. «Avatar è un film fantasy, un’avventura epica – ha spiegato il regista – ambientata in un altro mondo, del quale ti senti parte. E Sam (Worthington), che è in scena per tutta la storia, interpreta un personaggio che ti permette di immedesimarti». Worthington nel film è Jake Sully, un ex marine paralizzato che accetta di partecipare a un esperimento: dar forma a un avatar, cioè una propria trasposizione genetica, controllata mentalmente, che esteriormente ha le sembianze di un membro dei Nàvi, razza di alieni umanoidi blu e alti tre metri. L’avatar
viene portato su Pandora, il pianeta dominato dai Nàvi, con il compito di interagire con gli alieni. Jake qui si innamora di una di loro (Zoe Saldana) e si trova a dover decidere se continuare a portare avanti la missione di colonizzazione o schierarsi con la popolazione che l’ha accolto. «Ho ripreso in mano il film quando mi sono reso conto che c'era finalmente la tecnologia adatta per realizzarlo», ha spiegato Cameron, che ha chiesto al mago degli effetti visivi Stan Winston, scomparso recentemente, di ideare strutture e mezzi di trasporto avveniristici e ha curato gli effetti speciali con la Weta digital di Peter Jackson. Sigourney Weaver, che torna ad essere diretta da Cameron 13 anni dopo Aliens, nel film è l’inventrice dell’alter ego alieno del protagonista. «Questo è un film che parla di argomenti seri come l’ambiente e la diversità, ma lo fa in 3d – ha detto l’attrice a Hollywood Reporter -. Quando lo vedrete, vi sembrerà tutto normale e capirete che si poteva realizzare solo in quel modo».
James Cameron
Il conduttore: «Speriamo di continuare con la stessa libertà»
Fazio brinda con Raitre e pensa già a ottobre
Charlize sogna un film italiano con Muccino
«Trovo discriminante che si accusi una donna di stupidità per il fatto di essere bella». Lo dice al periodico Gossip Star Magazine Chalize Theron. «Per anni – sostiene – il mio sedere è stato piu noto della mia faccia, poi vinsi l’Oscar». La Theron forse sarà in Italia ad ottobre per il premio cinematografico Martini premiere. E confessa: «Girare con Garrone o Costanzo? Perchè no? Ma il mio sogno è Muccino».
Dopo il cancro Jacko teme di perdere il naso
TV CULT
Il sulfureo Jay Leno chiude “Tonight Show”
Fabio Fazio e Luciana Littizzetto
35% fra i laureati); il 20 maggio lo speciale con quattro ospiti d’eccezione, il cardinale Dionigi Tettamanzi, Francesco Totti, Eros Ramazzotti e Buzz Aldrin (3 milioni 617 mila con il 17.54%, dato che ha consentito di chiudere l’esperienza con una media del 16.72% e 4 milioni 200 mila spettatori). «Si è trattato – commenta Fazio – di quattro numeri unici, quattro esperimenti tutti diversi, un format tv assolutamente inedito. Immodestamente penso che saranno ricordati tra gli eventi televisivi di quest’anno e ne sono molto felice».
Confermato per la prossima stagione anche tutto il cast, da Luciana Littizzetto a Luca Mercalli, «magari con qualche sorpresa». Il conduttore chiude con un auspicio, che «la libertà di cui abbiamo goduto in questi anni continui nei prossimi: è la condizione assolutamente necessaria per poter realizzare questo programma. Non abbiamo mai avuto alcun condizionamento da parte del direttore Paolo Ruffini o della rete, ma solo condivisione: è la miglior condizione, nonchè l’unica possibile, per poter fare il nostro lavoro».
NEW YORK – Ha ringraziato tutti i suoi collaboratori, ma non solo. Lasciando il 'Tonight Show' della Nbc dopo ben 17 anni e oltre 3.700 puntate, il comico Jay Leno ha tenuto a rendere un omaggio ai suoi ispiratori. A chi, come il cantante Michael Jackson con le sue gaffe ha contribuito a trasformare il show notturno della Nbc in uno degli spettacoli televisivi più popolari, superando spesso lo storico 'Letterman Show' concorrente. I ringraziamenti sono andati a due presidenti degli Stati Uniti, George W. Bush ed il suo predecessore Bill Clinton. Del primo Leno amava raccogliere una vera e propria antologia di gaffe. E Clinton è stato negli anni precedenti una delle vittime preferite di Leno, come anche la stagista protagonista del sexgate, Monica Lewinsky. Quando alla Lewinsky venne offerto di condurre uno show sulla Fox, Leno commentò: «Lo show si chiama 'Mr. Personality', e una donna deve dare consigli sentimentali
Jay Leno
scegliendo un individuo tra 20 uomini mascherati. Chi meglio di Monica può dare consigli su come scegliere un uomo senza vederlo in faccia?». L’unica vera gaffe al Tonight Show, l’ha fatta però l’ attuale presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, il 19 marzo scorso. Obama ha fatto tutto da solo e ha dovuto scusarsi pubblicamente per avere fatto un’allusione alle 'Special Olympics', le olimpiadi per i portatori di handicap, parlando delle sue prestazioni al bowling.
MICHAEL Jackson teme di perdere il naso. Fonti vicine alla popstar hanno riferito a 'The Sun’che Jacko è «molto fragile» e che la diagnosi secondo cui sarebbe affetto da un cancro alla pelle, «lo ha terrorizzato». Michael «è convinto che perderà il naso», ha riferito una fonte, «i medici gli hanno assicurato che non avverrà, ma Michael crede che il cancro alla pelle lo ucciderà e vive nella costante paura di morire».
Oksana a Mel «Smetti di bere o ti lascio»
LA PROTESTA DELLE STAR
Rinnovo del contratto, Hollywood minaccia lo sciopero LOS ANGELES – Non solo lustrini e red carpet per i divi di Hollywood. George Clooney, Tom Hanks e altri cinquecento attori si sono mobilitati a Los Angeles perchè venga accettato il nuovo contratto di categoria e si ponga così fine a uno stallo che dura da quasi un anno. E i divi chiedono rinforzi per portare avanti la loro battaglia sindacale. In una nota rivolta ai centoventimila associati dello
Screen actors guild, il sindacato degli attori, le star «raccomandano di cuore di votare «sì» alla bozza di contratto» raggiunta in aprile al termine di un esasperante negoziato che si era arenato sui compensi che gli attori devono ricevere per i lavori diffusi su Internet. Alcuni membri del sindacato, incluso il presidente della Sag, Alan Rosenberg, sono convinti che si possa ottenere di più dagli studios, ma quello che più preoc-
cupa Hollywood è la possibilità di uno sciopero che - come quello degli autori due anni fa – potrebbe paralizzare una delle attività economiche più importanti del Paese. Oltre alle superstar Tom Hanls e George Clooney, tra gli altri sottoscrittori dell’appello per il «sì» ci sono gli attori Adam Arkin, Amy Brenneman, Morgan Fairchild, Sally Field, Patricia Heaton, Rob Lowe e Sam Waterston.
OKSANA, la nuova fidanzata di Mel Gibson che aspetta un figlio dalla star 53enne, gli ha già dato un ultimatum: «O vai in riabilitazione o tra noi è finita». Come noto, il problema di Gibson è l'alcol, che l'ha messo diverse volte pubblicamente in imbarazzo. E che Oksana non sarebbe intenzionata a tollerare: Quando è sbronzo Mel è intrattabile e lei non vuole stargli intorno quando è in quelle condizioni. George Clooney
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Spettacoli e televisione 53
Domenica 31 maggio 2009
Domenica 31 maggio 2009
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
La vostra carica di energia ed entusiasmo riuscirà a coinvolgere chi lavora con voi. In amore siete troppo diffidenti.
TORO 21/4 - 20/5
Avete tanti entusiasmi nel lavoro, ma è difficile che si accordino con le realtà effettive. Una storia d'amore traballa un pò.
GEMELLI 21/5 - 21/6
Una serie di imprevisti rallentano la realizzazione di un progetto di lavoro: tenete duro. Sospetti infondate sul partner.
CANCRO 22/6 - 22/7
I segnali che arrivano nel settore del lavoro vi costringeranno a cambiare rotta. In amore dovreste essere sinceri e diretti.
LEONE 23/7 - 23/8
Un progetto di lavoro a cui tenevate tanto è sfumato, ma ci sono tante altre vie da seguire. In amore la fiducia va guadagnata.
VERGINE 24/8 - 22/9
Sforzatevi di essere lineari negli atteggiamenti ma soprattutto nei comportamenti nel lavoro. L'amore accresce l'autostima.
ilCruciverba
ilRebus
BILANCIA 23/9 - 22/10
Nel lavoro continuate a ottimizzare il vostro tempo: riuscirete a chiudere qualche buona partita. Anche se siete scettici un amore sboccerà.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Imparate ad organizzarvi meglio visto che nel lavoro avete sempre tante iniziative da portare avanti. In amore ammettete un vostro errore.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Dopo un periodo di apatia troverete nuovi stimoli per la vostra attività: approfittatene subito. Positiva evoluzione di un amore.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Da un viaggio di lavoro potrebbero partire nuove interessanti iniziative future. In amore combattete se credete che valga la pena.
Soluzione _____________________________________
ilSudoku
di Pasquale Grande
Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Siete in grado di pilotare con grande sicurezza qualsiasi trattativa d'affari. Ma in amore dovete cambiare strategia.
leSoluzioni
PESCI 20/2 - 20/3
REBUS:
D araba; liana TI = Dar a balia nati
Nel lavoro dovrete cercare le occasioni giuste per esprimere tutte le vostre capacità. Sarete apprezzati. Un amore scoppiettante…
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54 Rubriche
GIOCO
20.40
21.45
PRIMA SERATA
Affari tuoi
TELEFILM
RUBRICA
21.30
Numb3rs
SHOW
23.30
Milena Gabanelli
Zelig Off
21.10
FILM
FILM
21.25
The sixth sense - Il sesto senso
17.20
Da ladro a poliziotto
FILM A qualcuno piace caldo
06.00 -RubricaQuello Che 06.30 -RubricaSabato & domenica 09.30 -DocumentarioStella del sud 10.30 -RubricaA Sua Immagine 10.55 -Religione Santa Messa 12.00 -ReligioneRecita dell'Angelus 12.20 -Rubrica Linea verde 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -VarietàVarietà 16.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 16.35 -Film TvLa valle delle rose selvatiche: Caduta dal cielo - Western con Alexandra Schauladek, Andre Rohner, Peter Ketnath - regia di Stefan Bartmann 18.15 -Film TvIl Pirata Marco Pantani con Rolando Ravello, Nicoletta Romanoff, Ivano Marescotti - regia di Claudio Bonivento 20.00 -Telegiornale Telegiornale
06.45 -VarietàMattina in famiglia 07.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 08.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.30 -TelegiornaleTg 2 Mattina L.I.S. 09.50 -RubricaRai Sport Numero Uno 10.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 10.05 -ReligioneCulto evangelico di Pentecoste 10.45 -VarietàArt Attack 11.00 -CartoniCartoon Flakes 11.10 -RubricaArt Attack 11.30 -RubricaMezzogiorno in famiglia 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.25 -RubricaTg 2 Motori - di motori 13.35 -RubricaTg 2 Eat Parade - di musica 13.45 -VarietàQuelli che... aspettano 15.30 -ShowQuelli che il calcio e... 17.05 -RubricaRai Sport Stadio Sprint 18.00 -TelegiornaleTg 2 18.05 -RubricaRai Sport 90° Minuto 19.00 -RubricaRai Sport Numero Uno 19.25 -TelefilmSquadra Speciale Lipsia
07.50 -RubricaE' domenica papà 08.20 -TelefilmTaratabong 08.35 -RubricaArturo e Kiwi cucina per.. 08.40 -RubricaRai Fiction - I cartoni dello Zecchino d'oro 09.40 -FilmTotò cerca pace con Totò, Isa Barzizza, Ave Ninchi - regia di Mario Mattoli (Ita) - 1954 11.15 -NewsTGR Buongiorno Europa 11.45 -NewsTGR RegionEuropa 12.00 -NewsRai Sport Notizie 12.25 -RubricaTeleCamere 12.55 -Sport92° Giro d'Italia - Ciclismo 13.25 -DocumentarioTimbuctu 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.15 -TelegiornaleTg 3 14.30 -RubricaIn 1/2 h. 15.00 -TelegiornaleTg 3 Flash LIS 15.05 -Sport92° Giro d'Italia - Ciclismo 18.00 -SportEquitazione: Concorso Ippico - Equitazione 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -Talk ShowChe tempo che fa
06.00 -RubricaTg 5 Prima pagina 07.55 -NewsTraffico 08.00 -Telegiornale Tg 5 Mattina 08.50 -ReligioneLe frontiere dello spirito 09.40 -TelegiornaleTgCom 09.45 -ShowCiak Junior 10.15 -Attualità Verissimo - Tutti i colori della cronaca 13.00 -Telegiornale Tg 5 13:39 - Previsioni del tempoMeteo 5 13.40 -Teleromanzo Elisa di Rivombrosa 16.30 -Film Scoprendo Forrester con Sean Connery, F. Murray Abraham, Rob Brown - regia di Gus Van Sant (USA) - 2000 18.50 -Quiz Chi vuol essere milionario? 20.00 -Telegiornale Tg 5
06.30 -TelegiornaleTG4 - Rassegna stampa 07.00 -RubricaSuper Partes 07.40 -RubricaSuper Partes 08.55 -TelefilmVita da strega 09.30 -DocumentarioUmbria 10.00 -ReligioneSanta Messa 11.00 -ShowPianeta Mare 11.30 -TelegiornaleTg 4 11.40 -ShowPianeta Mare 12.10 -RubricaMelaverde 13.30 -TelegiornaleTg 4 13.55 -Previsioni del tempoMeteo 14.05 -FilmSono un fenomeno paranormale con Alberto Sordi, Eleonora Brigliadori, Elsa Martinelli, Pippo Baudo - regia di Sergio Corbucci (Ita) - 1985 16.20 -FilmVamos matar companeros con Franco Nero, Tomas Milian, Fernando Rey - regia di Sergio Corbucci (Ita) - 1970 18.55 -TelegiornaleTg 4 19.35 -TelefilmColombo
07.00 -AttualitàSuper Partes 07.45 -Cartoni 10.45 -SportGrand Prix - Campionato mondiale di motociclismo 12.00 -TelegiornaleStudio Aperto 12.10 -Previsioni del tempoMeteo 12.15 -SportGrand Prix - Campionato mondiale di motociclismo 13.05 -RubricaGuida al campionato 14.00 -SportGrand Prix - Campionato mondiale di motociclismo 15.00 -RubricaGrand Prix - Fuori giri 16.00 -Film TvUn polizziotto a 4 zampe Azione con James Belushi, Mel Harris, Kevin Tighe - regia di Rod Daniel (USA) - 1988 18.00 -Sit ComLa vita secondo Jim 18.30 -TelegiornaleStudio Aperto 18.55 -Previsioni del tempoMeteo 19.00 -TelefilmMR Bean 19.10 -FilmJunior con Danny De Vito, Arnold Schwarzenegger - regia di Ivan Reitman (USA) - 1994
07.00 -RubricaOmnibus 09.15 -AttualitàOmnibus Life 10.05 -RubricaMovie flash 10.10 -RubricaLa settimana 10.25 -RubricaMovie Flash 10.30 -FilmNoi siamo 2 evasi con Ugo Tognazzi, Raimondo Vianello, Magali Noël - regia di Giorgio Simonelli (Italia) - 1959 12.30 -TelegiornaleTg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -RubricaLa valigia dei sogni 13:01 - FilmMatrimonio per colpa con D. Aykroyd, L. Tomlin - regia di Harvey Miller (USA/G.B.) - 1996 14.50 -FilmCome uccidere vostra moglie con V. Lisi - regia di Richard Quine (USA) - 1964 17.15 -RubricaMovie flash 17.20 -FilmA qualcuno piace caldo con T. Curtis - regia di Billy Wilder (USA) - 1959 20.00 -SportSuperbike, Round 7 - Motociclismo
20.35 -News Rai Tg Sport 20.40 -Gioco Affari tuoi 21.30 -Film TvIl veterinario con Gigi Proietti - regia di Jose MarIA Sanchez
20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.00 -Telefilm N.C.I.S. 21.45 -Telefilm Numb3rs 22.35 -RubricaLa domenica sportiva
21.30 -Rubrica Report 23.20 -Telegiornale Tg 3 23.30 -TelegiornaleTg Regione 23.35 -Talk ShowGlob, l'osceno del villaggio
20.40 -Show Paperissima sprint 21.30 -Serie Tv Piper 23.30 -Show Zelig Off
21.10 -Film The Sixth sense - Il Sesto senso con Bruce Willis, Haley joel Osment - regia di M. Night Shyamalan (USA) - 1999 23.15 -Rubrica Contro campo
21.25 -Film Da ladro a poliziotto con Martin Lawrence, Luke Wilson - regia di Les Mayfield (USA) 1999 23.20 -Telefilm Standoff
20.30 -ShowChef per un giorno 21.00 -TelegiornaleTg La7 21.25 -FilmBenito Mussolini - Anatomia di un dittatore - regia di A. Baracco, M. Loy (Italia) - 1952 23.30 -SportSuperbike, Round 7 - Motociclismo
23.50 -TelegiornaleTg 1 23.55 -TelegiornaleSpeciale Tg 1 00.55 -RubricaOltremoda 01.30 -TelegiornaleTg 1 Notte - Benjamin 01.50 -RubricaCinematografo 02.50 -RubricaCosì è la mia vita...
01.00 -TelegiornaleTg 2 01.20 -RubricaProtestantesimo 01.50 -Real TvItalian Academy 2 02.30 -CONTENITORE Rainotte 03.20 -RubricaTg 2 Sì, viaggiare 03.30 -DocumentarioIl Tibet dello spirito, viaggio tra i monasteri
00.35 -Telegiornale Tg 3 00.45 -Rubrica TeleCamere 01.35 -Rubrica Appuntamento al cinema
00.30 -TelefilmBig shots 01.30 -TelegiornaleTG5-Notte 01.55 -Previsioni del tempoMeteo 5 02.00 -ShowPaperissima sprint 03.05 -FilmAmos & Andrew con Samuel L. Jackson - regia di E. Max Frye (USA) - 1993
00.55 -NewsFuori campo 01.20 -RubricaTg 4 Rassegna stampa 01.35 -FilmUna sull'altra con J. Sorel - regia di Lucio Fulci (Ita) - 1969 03.20 -TelefilmIl Commissario Moulin 04.50 -Soap OperaFebbre d'amore
01.15 -NewsStudio Sport 02.05 -FilmMiliardi con Carol Alt, Lauren Hutton, Billy Zane - regia di Carlo Vanzina (Italia) - 1991 04.10 -TelefilmHighlander 05.55 -NewsStudio Sport
00.40 -NewsSport 7 01.10 -TelegiornaleTg La7 01.30 -RubricaMovie Flash 01.35 -FilmIl romanzo di un giovane povero con A. Sordi - regia di Ettore Scola (Ita) - 1995
leTrame
RETE 4
ORE 14.05
LA 7
ORE 14.50
RETE 4
ORE 16.20
SONO UN FENOMENO PARANORMALE
COME UCCIDERE VOSTRA MOGLIE
VAMOS MATAR COMPANEROS
con A. Sordi, E. Brigliadori - regia di Sergio Corbucci (Ita) - 1985
con V. Lisi, J. Lemmon, E. Mayehoff regia di Richard Quine (Usa) - 1964
con F. Nero, T. Milian, F. Rey - regia di Sergio Corbucci (Ita) - 1970
Roberto è il conduttore di una serie televisiva in cui si diverte a smascherare i finti medium, scoprendone i trucchi. Durante un viaggio in India cade dal dorso di un elefante; la botta gli procura veri poteri eccezionali che gli provocano sgomento più che entusiasmo. Ritorna allora in India dove un vero fachiro gli insegna come convivere con essi....
Stanley, autore di fumetti di successo, in preda ai fumi dell'alcol sposa una ragazza greca, aspirante miss mondo; da quel momento si dà ad architettare il delitto perfetto, attraverso le storie dei suoi personaggi. Spaventata, la moglie fugge; lui viene accusato di omicidio. Al processo dimostra la sua innocenza, ma si accorge anche di essere...
Nel Messico travagliato da lotte intestine, Yod, uno svedese mercante d'armi, entra in contatto con Mongo Alvarez, un generale rivoluzionario cui stanno a cuore più i soldi che la rivoluzione. Poiché sembra, per l'appunto, che del denaro sia custodito in una cassaforte, la cui combinazione è nota soltanto al professor Vitaliano Xantos...
ITALIA 1
ORE 19.10
JUNIOR con A. Schwarzenegger, D. DeVito - regia di Ivan Reitman (Usa) - 1994 Il dottor Hesse e il dottor Harbogast hanno appena messo a punto un rivoluzionario farmaco che permette di portare a termine senza complicazioni anche la più difficile gravidanza. Ma l'università presso cui lavorano taglia loro i fondi. Per concludere i loro studi i due elaborano allora un piano singolare: Hesse si farà inoculare un ovulo, sottratto con l'inganno alla "collezione"...
RETE 4
ORE 21.10
THE SIXTH SENSE - IL SESTO SENSO con B. Willis, H. Joel Osment - regia di M. Night Shyamalan (Usa) - 1999 Cole, nove anni, ha una vita fatta di soprassalti, dolori, orrori improvvisi. Possiede infatti una sorta di "luccicanza" che gli fa vedere gli impiccati giustiziati duecento anni prima in quella che è diventata la sua scuola e gli fa scorgere una donna con metà della faccia squarciata. I morti gli chiedono giustizia, verità, gli chiedono di essere liberati da un limbo..
ITALIA 1
ORE 21.25
DA LADRO A POLIZIOTTO con M. Lawrence, L. Wilson, D. Chapelle - regia di Les Mayfield (Usa) - 1999 Miles, ladro professionista nasconde un diamante in un cantiere prima di venir "bruciato" dall'avido compare. Dopo due anni, quando è scarcerato, trova che la casa in costruzione è diventata la centrale della polizia. Non gli resta che fingersi poliziotto per introdursi nell'edificio e recuperare il bottino. Ma il suo scopo è continuamente rimandato, perché Miles risolve suo malgrado...
Lo speciale Affari tuoi è in testa alla serata RAI UNO Affari tuoi speciale Affari tuoi la scelta L'eredita' L'eredita' la sfida
ora 21.14 20.41 19.49 18.49
ascolto 6.132 5.086 4.981 3.254
RAI DUE Tg2-costume e societa' Medici in prima linea Tg2-si,viaggiare Squadra speciale lipsia
13.31 21.05 13.48 19.37
2.163 2.148 1.596 830
RAI TRE 92° giro Un posto al sole Blob di tutto di piu' 92° giro d'italia:giro
16.13 20.32 20.01 14.55
2.695 2.451 1.677 1.674
CANALE 5 Striscia la notizia Ti amo in tutte le Beautiful Cento vetrine
20.45 21.22 13.41 14.11
6.612 5.248 4.314 4.116
ITALIA 1 Inside man I simpson Detective conan Dragon ball gt
21.13 14.36 14.10 13.42
3.257 2.583 2.116 2.054
RETE 4 Walker texas ranger Black rain pioggia Sessione pomeridiana Ieri e oggi in tv
20.28 21.17 14.03 20.14
2.007 1.663 1.578 931
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Televisioni 55
Domenica 31 maggio 2009
MADE IN BASILICATA
Il pane di Matera in franchising nazionale Studio del Lions Club a pagina 24
Le processioni di San Rocco e Pentecoste
La Cina vista con gli occhi degli Ethnos
La politica assaggiata piatto per piatto
Il Pollino fra realtà e fiaba
Quando si viveva nelle masserie
www.ilquotidianodellabasilicata.it
Anno 8 n.133€ 1.00
Domenica 31 maggio 2009
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466
La proprietà della Opel va all’australiana Magna. Sconfitto il piano di Marchionne
La Fiat non parlerà tedesco Indotto Melfi, lo sciopero va avanti. E i sindacati chiedono garanzie FESTA DI SAN GERARDO
SPORT
Calcio Lega Pro Il ds Mirabelli avvistato a Potenza Avanza la trattativa
Le verità di Radice «I rimborsi? Un atto dovuto»
a pagina 10 Il tempio di San Gerardo nel corso della sfilata dei Turchi (Foto Andrea Mattiacci)
La denuncia
REGIONE - WOODCOCK
La strage delle api continua sullo Jonio
«Noi, minacciati e poi aggrediti» Sporte 3 denunce
a pagina 24
a pagina 26
Parlano i cavalieri materani
a pagina 22
L’ubiquità per qualcuno fa tutt’uno con l’avidità
Calcio serie D Lo Sporting Genzano inizia la serie di play out Volley B2 La Medical Center sconfigge il Turi e vola in finale per la B1 Basket C Dilettanti Centre Corporelle all’assalto del Siracusa per provare la fuga
Marsico Nuovo Una madre, abbandonata dalle istituzioni, si licenzia per accompagnarla a scuola
Il peso dell’amore: disoccupata per la figlia disabile di ANGELO LUCANO LAROTONDA
FRANKENSTEIN JR SUI MURI «IO? Inseguo un'immagine, nient'altro» era solito affermare il poeta Gérard de Nerval, divenuto celebre perché passeggiava per le vie di Parigi con un'aragosta al guinzaglio. Io, che tale animale non amo, me ne sono andato per le vie di Potenza portando al guinzaglio la mia curiosità alla ricerca d'immagini elettorali. Ho contemplato manifesti con facce di gente che vuole essere eletta. continua a pagina 11
MARSICO NUOVO - SE continuasse a lavorare, non potrebbe accompagnare la figlia a scuola e badare a lei. Ecco perché questa donna della Val d’Agri, la terra del petrolio e delle royaltiy, si è licenziata dal suo posto di lavoro. Sulle sue spalle, tutto il peso dell’amore. a pagina 33
Sant’Arcangelo
Piovani si congeda in musica a pagina 23
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LA NOTIZIA definitiva e ufficiale l’ha data il ministro delle Finanze tedesco, Peer Steinbrueck (Spd), alle 02:17 della notte scorsa, davanti alla cancelleria di Berlino, dove pochi minuti prima era terminata una nuova tornata di incontri iniziata dodici ore prima: il gruppo Magna sarà il nuovo proprietario della Opel. I tedeschi hanno preferito il consorzio del produttore di componenti d’auto, l’austro-canadese Magna, all’offerta della Fiat. E’ stata una trattativa lunga e difficile, hanno commentato a caldo i ministri dell’Esecutivo della cancelliera Angela Merkel (Cdu), assicurando però che è stata scelta così la strada migliore per salvaguardare migliaia di posti di lavoro senza appesantire oltremodo le finanze pubbliche.