Brevi dal mondo
Buccaneer si tratta ancora ROMA – Un blitz è da escludere, perchè sarebbe troppo pericoloso per gli ostaggi. Ma tutti i canali sono aperti e attivi per ottenere la liberazione del Buccaneer e dei 16 membri dell’equipaggio sequestrati nel golfo di Aden l’11 aprile scorso. A quasi due mesi dall’assalto dei pirati non si è ancora sbloccata la situazione del rimorchiatore italiano con 10 connazionali a bordo e una nuova telefonata del comandante (al Corriere della Sera) ha fatto salire la preoccupazione per la sorte degli ostaggi che sono sempre più provati e la parallela ansia dei parenti in Italia.
Kabul, giornata di sangue KABUL – Ennesima giornata di sangue in Afghanistan: una raffica di attentati e di scontri in tutto il Paese ha causato decine di morti e un numero imprecisato di feriti. Tra le vittime, 43 secondo gli ultimi conteggi, anche numerosi civili: sei appartenevano tutti alla stessa famiglia, saltata in aria insieme al kamikaze che si è lanciato sulla loro auto nel villaggio di Sayad, a 5 chilometri da Bagram. Anche i talebani avrebbero subito perdite.
Londra, Governo in pezzi LONDRA – Lo scandalo dei rimborsi spese ai parlamentari sta facendo sprofondare il governo di Gordon Brown sempre più nel caos. Il ministro dell’Interno Jacqui Smith sarebbe pronta a lasciare il posto quando il premier darà il via al rimpasto del suo esecutivo la prossima settimana in seguito alle elezioni europee e locali, per le quali si prevedono risultati disastrosi per i laburisti.
Somalia, premier ammette crisi NAIROBI – La situazione a Mogadiscio è ancora critica, ma stiamo recuperando terreno. È quanto ha dichiarato il premier somalo Omar Abdirashid Ali Sharmarke a margine del ricevimento del 2 Giugno nella residenza dell’ambasciatore italiano Pierandrea Magistrati.
Mercoledì 3 giugno 2009
La Protezione civile al lavoro per ripulire le strade
Rifiuti, sospiro di sollievo a Palermo Gli uomini di Bertolaso in dieci giorni dovrebbero riportare la città alla normalità
Palermo ancora ieri era così
PALERMO – Il rumore degli autocompattatori tornati in strada dalla scorsa notte fa tirare un sospiro di sollievo ai palermitani, da giorni assediati dalla spazzatura. E al sindaco Diego Cammarata. «In una settimana la città tornerà pulita», assicura il primo cittadino. Più realistiche le previsioni della Protezione civile, che si farà carico, economicamente, di tutta la gestione dell’emergenza e che stima in 10 giorni il tempo necessario per tornare alla normalità. Un’operazione che costerà circa un milione di
euro e che coinvolgerà, come già annunciato lunedì dal sottosegretario Guido Bertolaso, anche l’esercito. Lentamente dunque spariranno dalle strade le oltre 4400 tonnellate accumulate da quando i dipendenti dell’Amia, l’ex municipalizzata che gestisce il servizio, hanno cominciato a protestare: ufficialmente contro la mancanza dei mezzi per operare in sicurezza, ufficiosamente per avere garanzie sul futuro di un’azienda coi conti in rosso per oltre 150 milioni di euro.
Ponte, rientro anticipato per il maltempo
Verona, giovani aggrediscono il procuratore
ROMA – Giornata di rientri in città dopo il ponte del 2 giugno. E per molti è stato un viaggio sotto la pioggia, specie al centro-sud, dove è piovuto abbondantemente: a Sarno è scattato lo stato di preallarme. Il grosso delle partenze ha preso il via intorno alle 18. Code e rallentamenti hanno interessato diversi tratti della rete, e in particolare l’A1, tra Milano e Bologna e tra Bologna e Firenze, l’A10 in Liguria, l’A3 Salerno-Reggio e l’A14 Adriatica. Proprio le cattive condizioni del tempo hanno spinto tanti vacanzieri ad anticipare il ritorno a casa.
VERONA – Indagini a tutto campo della Digos di Verona per fare luce sull'aggressione al procuratore capo scaligero Mario Giulio Schinaia. Una delle piste sembra comunque essere indirizzata verso i gruppi estremisti violenti. Schinaia, dopo aver partecipato a una festa parrocchiale, si stava recando a prendere la propria auto per far ritorno a casa quando si è accorto di essere seguito da un gruppo di giovani che tra loro usavano frasi scurrili. Poi, improvvisamente uno di loro si è staccato dal gruppo e lo ha colpito alle spalle.
Il Quirinale continua sulla linea di un dialogo fra maggioranza e opposizione
Napolitano: «Più coesione» Il presidente alla Festa della Repubblica lancia un monito ai partiti ROMA – Giorgio Napolitano ha chiuso le celebrazioni della Festa della Repubblica auspicando che fra qualche giorno, finita una campagna elettorale che si è «incarognita» come altre volte, «comunque vadano le elezioni», prevalgano nel confronto politico e istituzionale «atteggiamenti più ponderati, più misurati, perchè questo, assolutamente, è nell’interesse del paese». Il capo dello Stato ha stigmatizzato l’assenza dei temi europei nei comizi («mi sarei augurato maggiore attenzione») e ha preso le distanze dagli attacchi a giornali e giornalisti. «Io non li ho criticati», ha detto. Napolitano ha ribadito con forza la richiesta di maggiore coesione sociale e nazionale formulata lunedì nel messaggio televisivo agli italiani, sottolineando di essere stato confortato dal consenso di numerose persone incontrate proprio nei Giardini del Quirinale. «Sono convinto, l’ho detto e lo ripeto, questo è un sentimento molto diffuso tra gli italiani, molto più di quello che si possa percepire in certe stanze della politica. C'è un sentimento di unità, un’esigenza di coesione. Credo che questa esigenza ci sia e spero che venga raccolta anche da chi ha funzioni di rappresentanza politica e istituzionale». Come ha spiegato lunedì, la coesione è indispensabile per affrontare nel modo migliore i problemi del paese: dalla crisi economica alle riforme, alla ricostruzione dell’Abruzzo terremotato. Le celebrazioni del 2 Giugno hanno rafforzato queste convinzioni di Napolitano. In mattinata, il presidente è
andato all’Altare della Patria a deporre una corona sul monumento al Milite Ignoto. Poi, in via dei Fori Imperiali, con le alte cariche dello Stato (in prima fila i presidenti delle Camere, Schifani e Fini, e il premier Berlusconi), ha assistito alla parata militare che quest’anno, in considerazione della crisi economica e del terremoto in Abruzzo, si è svolta in forma più sobria e con una rilevante economia di costi. Di ciò Napolitano ha ringraziato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, apprezzando la scelta di adottare «nella difficile contingenza che il paese sta attraversando, misure atte a conferire all’evento toni di sobrietà e rigore, senza nulla togliere alla celebrazione e contribuire al
conferimento di risorse per l'assistenza e la ricostruzione in Abruzzo». Il presidente della Repubblica ha espresso «riconoscenza a tutti gli italiani che persero la vita in spirito di fedeltà alla Patria nella guerra voluta dal fascismo ed a coloro che, animati da un nuovo senso dell’interesse nazionale, caddero successivamente per far sì che l’Italia riconquistasse libertà, indipendenza e unità. Sono trascorsi sessantatre anni da quel 2 giugno 1946. Ma quei valori, divenuti principi della Costituzione repubblicana, sono oggi ancora e più che mai condizione e guida per la costruzione di un’Italia coesa, prospera, solidale». Alberto Spampinato
Giorgio Napolitano ieri accolto dai romani
Erano in quattro, uno è stato ucciso, un altro ferito è ora ricoverato in ospedale
Roma, la polizia alla ricerca dei due rapinatori ROMA – Una banda di rapinatori vecchio stile, composta da romani, forse cresciuti tutti nella stessa zona di periferia della Capitale, quella sud-est (Cinecittà, Tuscolano). È questo l’identikit, messo a punto dalle forze dell’ordine, dei quattro malviventi che lunedì mattina hanno assaltato e tentato di rapinare un furgone portavalori davanti ad un ufficio postale nel quartiere Magliana. Ieri è continuata la caccia ai due rapinatori che sono fuggiti dopo la sparatoria con i vigilantes, nella quale è stato ucciso uno dei banditi, Antonio Di Palma, 57 anni, mentre un altro è rimasto ferito. Gli investigatori della Squadra Mo-
bile, diretti da Vittorio Rizzi, hanno continuato a mettere in fila i pezzi di un puzzle che potrebbe portare presto alla cattura dei due malviventi. Una banda non particolarmente strutturata ma ben salda. A confermarlo è il silenzio dietro il quale si è trincerato Marco C., 50 anni, il bandito colpito ad una coscia da un proiettile esploso da una guardia giurata e da lunedì pomeriggio ricoverato e piantonato nell’ospedale di Albano Laziale. L’uomo non ha risposto alle domande degli investigatori: non ha fatto ammissioni nè su quanto avvenuto lunedì mattina intorno alle 9.00 in via Vaiano, nè sui complici. Sia il ferito sia Di Palma, detto «lo svedese», hanno pre-
cedenti penali. In particolare Di Palma era già conosciuto alle forze dell’ordine per reati di droga e rapina. Gli inquirenti sono tornati a visionare le immagini della telecamera a circuito chiuso dell’ufficio postale che si trova a pochi metri dal luogo dell’assalto. Utilizzando le tecnologie più sofisticate, gli investigatori stanno tentando di dare una identità ai due rapinatori scappati a bordo di una Fiat Punto risultata rubata. Identità che resta da definire anche per gli autori della rapina ai danni di un rappresentante di gioielli, avvenuta sempre lunedì nella zona del Divino Amore. Marco Maffettone
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2 In Italia e nel mondo
Nord Corea. Il “caro leader” ha designato il suo successore: è il giovane figlio di 26 anni
Kim incorona Jong-un e prepara i missili Intanto Seul rafforza le difese in vista dell’annunciato test missilistico
Kim Jong-il, il “caro leader”
SEUL – Il 'caro leader' nordcoreano Kim Jong-il sceglie il suo successore e incorona il terzogenito di 26 anni, Jong-un, mentre, con Seul che rafforza le difese, il test missilistico di Pyongyang potrebbe combinare vettori a medio e lungo raggio. Il dittatore comunista, secondo i servizi d’intelligence della Corea del Sud, ha sciolto la riserva il 28 maggio scorso: la conferma è da individuare nell’eccezionale attività militare come il secondo esperimento nucleare della scorsa settimana e i lanci balistici già
fatti e futuri, per gestire la transizione, rafforzando il potere. Kim Jong-il, che ha raccolto il testimone da Kim Ilsung (il padre 'presidente eterno'), ha tre figli sconosciuti alla maggior parte dei nordcoreani. Il più piccolo, Jong-un, nato nel 1983 o agli inizi del 1984, ha studiato in Svizzera, ma per le fonti d’intelligence la giovane età può essere d’ostacolo in un regime dove il requisito dell’anzianità (associato al concetto di esperienza) trova largo spazio. Il 'caro leader', 67 anni, avrebbe
avuto un ictus lo scorso agosto e il suo stato di salute non sarebbe ottimale, al punto che il settimanale nipponico Asahi Aera, ipotizza che possa aver avuto altri problemi di salute lo scorso mese. Kim, sempre il 28 maggio, ha chiesto alle missioni all’estero di manifestare piena fedeltà all’erede designato, in quello che ha i caratteri della investitura ufficiale, come riportato dal quotidiano sudcoreano Dong-A Ilbo, citando una fonte anonima e ben informata. Antonio Fatiguso
La Francia apre all’Iran oggi Mottaki da Sarkozy Il ministro degli Esteri di Teheran sarà ricevuto all’Eliseo dal presidente
Manoucher Mottaki
È partito per il Medio Oriente. Attesissimo il suo discorso al Cairo
PARIGI – La Francia tenterà oggi di rilanciare il dialogo fra l’Iran e le grandi potenze sul programma nucleare di Teheran. Il ministro degli Esteri iraniano, Manoucher Mottaki, incontrerà infatti all’Eliseo il presidente Nicolas Sarkozy, che in passato ha più volte definito «inaccettabile» la prospettiva di un Iran dotato dell’arma nucleare. È la prima volta che il capo di Stato francese riceve un responsabile iraniano di alto livello dalla sua elezione, nel maggio del 2007.
Uccise otto persone
Turchia uomo stermina Il presidente Usa avverte: «Occorre un cambio di rotta» la sua famiglia
Obama duro con Israele WASHINGTON – Barack Obama parte per il Medio Oriente facendosi precedere da un messaggio «da amico onesto» per Israele: la piega che ha preso il tema degli insediamenti ebraici in Cisgiordania è negativa e richiede un cambio di rotta. Un assaggio amaro per gli israeliani di ciò che può emergere in un viaggio che avrà come momento clou l’atteso discorso del presidente americano al mondo musulmano dal Cairo. «Essere onesti è parte dell’essere buoni amici», ha detto Obama, parlando delle relazioni Usa-Israele in un’intervista alla radio Npr prima della partenza. «Ci sono stati momenti nei quali non siamo stati onesti come avremmo dovuto – ha aggiunto – riguardo al fatto che la direzione attuale, la traiettoria nella regione è profondamente negativa, non solo per gli interessi di Israele ma anche per quelli degli Stati Uniti. E questo fa parte del nuovo tipo di dialogo che cercherò di incoraggiare». Obama, e poi il suo portavoce Robert Gibbs, hanno ribadito che quello dell’espansione degli insediamenti dei coloni ebraici resta il nervo scoperto della discussione, insieme all’insistenza sulla «soluzione dei due stati». Il nuovo governo di Benyamin Netanyahu è al potere da poco, ha detto il presidente americano, quindi occorrerà del tempo: «Avremo una serie di conversazioni, quel che è certo è che strategicamente lo status quo è insostenibile quando si tratta della sicurezza di Israele. In assenza di pace con i palestinesi – ha aggiunto Obama –
I preparativi al Cairo per l’arrivo del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama
Israele continuerà a essere minacciato militarmente e avrà enormi problemi ai propri confini». Parole accolte con malumore a Tel Aviv, e sulle quali il governo israeliano cerca di far fare un cambio di rotta all’amministrazione Obama. Il ministro della Difesa Ehud Barak è sbarcato a questo scopo a Washington, poco prima della partenza del presidente per il Medio Oriente, per recarsi alla Casa Bianca a chiedere al consigliere per la sicurezza nazionale, James Jones, una maggiore flessibilità sugli insediamenti. Obama sarà a Riad oggi per incontrare il re saudita Abdullah II,
per poi spostarsi in Egitto per un incontro giovedì con il presidente Hosni Mubarak – insieme al segretario di Stato Hillary Clinton – e per il discorso all’Università del Cairo. La situazione del processo di pace mediorientale sarà ovviamente al centro dei colloqui, ma l’intervento di Obama nella capitale egiziana avrà un respiro più ampio. Lo stesso presidente ne ha anticipato lo scopo in un’intervista alla Bbc, spiegando di voler proporre un dialogo al mondo musulmano nel quale le proposte di democrazia e libertà possano venir abbracciate anche da paesi fondati sulle leggi islamiche.
«Il messaggio che spero di portare – ha detto Obama – è che democrazia, stato di diritto, libertà d’espressione e libertà religiosa non sono semplicemente principi dell’occidente da trasferire in questi paesi. Io credo invece che siano principi universali che possono abbracciare come parte della loro identità nazionale». Obama userà la propria biografia come cuneo, ricordando di avere familiari musulmani, di essere cresciuto in Indonesia (il più popoloso paese musulmano del mondo), e di aver giurato da presidente usando anche il proprio secondo nome, 'Hussein'. Marco Bardazzi
ANKARA – Il terrorismo e i cosiddetti «delitti d’onore» fanno circa 1.000 vittime l’anno in Turchia, ma ciò che causa più morti – quasi altri 3.000 all’anno – è l'enorme diffusione nel Paese delle armi da fuoco e l’estrema facilità con cui ci si può procurare una pistola. L’ultimo caso a riprova della gravità di questa situazione è arrivato ieri da Adana, quarta città della Turchia, meta balneare sulla costa mediterranea, dove un uomo di 38 anni ha sterminato a colpi di pistola la propria famiglia: padre e madre, un fratello e una sorella, una cognata e tre nipoti, uno dei quali di soli 6 anni. Stavolta, però, a detta degli inquirenti, non si tratterebbe di un «delitto d’onore» ma di una tragedia scaturita da una mente squilibrata o innescata da banali questioni di eredità. Tutto è cominciato ieri mattina presto in un edificio in un quartiere della media borghesia di Adana. Avvertiti dai residenti del palazzo, che temevano si fosse verificata una fuga di gas in un appartamento da cui stranamente non provenivano i soliti rumori, pompieri e poliziotti sono intervenuti sfondando una porta all’11° piano dello stabile. Ma appena entrati hanno scoperto che fra quelle mura si era appena consumato un massacro: otto persone, tutte con una coperta sulla testa, erano state crivellate da proiettili. Qualcuno dei cadaveri presentava un solo colpo alla testa, come in una macabra esecuzione. I morti sono stati presto identificati come i membri della famiglia Yuksel, trasferitasi ad Adana cinque anni fa. Le vittime sono il padre famiglia, Ibrahim di 64 anni; la moglie Gunay di 62; la figlia Nalal, di 40, che faceva l’infermiera ed era separata da 10 anni dal marito, e i suoi figli Halil Hibrahim, 17, e Arif, 19; il fratello maggiore di Nalal, Ali, con sua moglie Gul e il figlio Sedat di 6 anni. Già prima di mezzogiorno la polizia ha arrestato il principale sospettato del delitto il quale ha subito confessato. Si tratta di Murat Yuksel, 38 anni, figlio di Ibrahim e Gunay e fratello minore di Nelal e di Ali. Il movente della strage non si conosce ancora. Di Yuksel si sa solo che era già noto alla polizia per precedenti di droga e che era stato congedato dall’esercito per imprecisati problemi psicologici. Furio Morroni
Internet, utenti in crescita in Europa, ma non in Italia
Los Angeles, il sindaco lascia la moglie per la miss
PER diffusione di Internet l’Italia non regge ancora il passo con l’Europa e, almeno nei prossimi quattro anni, non riuscirà a riguadagnare terreno, pagando il ritardo dal punto di vista economico in termini di investimenti pubblicitari online. È questa l’analisi contenuta in un rapporto della società di ricerca eMarketer. Con 26,4 milioni di navigatori stimati nel 2009, l’Italia rientra nella classifica delle prime 15 nazioni al mondo per numero di utenti della rete e si stima che nel 2013 gli utenti italiani online saranno 30,3 milioni. A livello di pene-
AL sindaco democratico di Los Angeles Antonio Villaraigosa piacciono le giornaliste tv, meglio se giovani, belle e presenti in video nei canali locali. Già due anni fa, il cinquantatreenne politico californiano ebbe una storia con una reporter di origine messicana, Mirthala Salinas, del canale Telemundo KVEA-TV che quasi gli costò la carriera politica. Quel flirt gli provocò infatti un grave problema di conflitto d’interessi che danneggiò gravemente la sua immagine, nell’ultimo periodo del mandato. Oggi però la notizia è che il sindaco c'è ricascato. La nuova fiamma che ha causato la
Le farfalle vestono gli alberi trazione, tuttavia, l’Italia è indietro rispetto ad altri Paesi europei. Quest’anno il web sarà usato dal 45,4% della popolazione italiana, a fronte del 57,4% atteso in Francia, del 58,3% della Germania e del 64,5% del Regno Unito.
IN questi giorni ad Amsterdam alcuni alberi hanno assunto un aspetto spettrale, avvolti da un velo bianco. Questa particolare "vestizione" è opera di una specie di farfalle, della famiglia delle Ypomeneutidae, le cui larve vivono in gruppo, co-
struendo questi nidi comuni. Una volta adulte le farfalle hanno un'apertura alare di circa 3 centimetri, e a causa del loro corpo bianco, ricoperto da una soffice peluria, sono dette anche "farfalle ermellino".
rottura definitiva con la moglie è l’avvenente Lu Parker, ex miss Usa edizione 1994, anche lei reporter e conduttrice delle news di KTLA, un’altra rete locale della West Coast. Secondo quanto riferito dal Los Angeles Times i due si frequentano dallo scorso mese.
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In Italia e nel Mondo 3
Mercoledì 3 giugno 2009
Mercoledì 3 giugno 2009
Il fatto del giorno: la scomparsa dell’Airbus Tragedia nell’Atlantico sono 228 gli scomparsi
Era un aereo quasi nuovo Un lampo improvviso tecnologicamente sicuro può accecare il pilota
dalla cronaca di Antonio De Florio
dal dossier di Alessandro Barbera
dall’intervista di Paolo Stefanato
Tragedia nell’oceano Atlantico. Un aereo dell’Air France con 228 persone a bordo, tra passeggeri ed equipaggio, è scomparso nel tratto di mare che divide il Brasile dall’Africa. Era partito da Rio de Janeiro ed era diretto a Parigi. Fra le vittime vi sono dieci italiani. Le cause del disastro non sono ancora state accertate. L’airbus è scomparso in una zona non coperta dai radar e le ultime parole dette dal pilota prima della tragedia e registrate dai controllori di volo brasiliani, sono state: «Stiamo entrando in una zona di grande turbolenza». Poi il silenzio. Jet e navi del Brasile stanno scandagliando l’area in cui presumibilmente è precipitato il velivolo. [...]
L’Airbus A330-200 è un aereo sicuro? Secondo le statistiche del sito airdisaster.com la risposta è sì. È un aereo di «terza generazione», dunque fra i più tecnologicamente avanzati. Da quando ha cominciato ad effettuare voli civili, nel 1997, non ha mai subito incidenti con vittime. L’unico caso accertato è lo schianto nel 1994 a Tolosa di un A330300. Era però un prototipo più lungo di quello che verrà messo in produzione, stava effettuando un volo di prova e per di più simulando una situazione di emergenza. [...] Il velivolo precipitato era piuttosto nuovo: entrato in servizio il 18 aprile del 2005, aveva all’attivo 18.870 ore di volo. [...]
[...] Si può precipitare [...] all’improvviso, forse colpiti da un fulmine... «Le cause saranno accertate dopo l’accesso ai dati tecnici - risponde Silvano Manera, fino a pochi giorni fa direttore generale dell’Enac [...] -. Ma l’aereo è una "gabbia di Faraday", il luogo più tranquillo in mezzo ai fulmini, che si scaricano sull’involucro esterno e non penetrano all’interno [...]. Si possono creare varie concause. [...+ Il lampo può accecare, come un flash, e il pilota per 30-40 secondi può essere incapace di vedere. Se un’avaria fa sganciare i sistemi automatici, il pilota in quel momento non è in grado di far fronte all’emergenza. [...] Il rumore è assordante, lo sbalzo di tensione può sganciare l’autopilota [...]».
La migliore di ieri
Vittime francesi
Dall’attentato agli Ufo le ipotesi corrono in rete
Una catena di disgrazie
nostra traduzione dall’articolo di Gaël Cogné e Julia Tissier
dall’articolo di Guido Olimpio
dall’articolo di Valentina Arcovio
Dietro la transenna, nel terminal 2D di Roissy, un giovane si alza sulla punta dei piedi, la mano tesa. Ha una piccola macchina fotografica. Bip. Fotografa i parenti delle vittime che camminano [...] verso la cellula di crisi. Non smettono di arrivare, scortati, verso la zona dell’aeroporto dove sono subito accolti dal personale di Air France. «I parenti che erano già all’aeroporto sono tutti qui - indica un poliziotto - Gli altri arrivano un po’ per volta». I passeggeri che hanno preso il volo successivo [...] parlano di un viaggio [...] senza turbolenze e nessun allarme dell’equipaggio. [...]
Di solito, prima di lanciare le teorie alternative o cospirative su Internet si aspetta qualche ora. Più un evento è difficile da decifrare e più crescono le possibilità di offrire spiegazioni non ufficiali. Ombre che si sono allungate sulla tragedia dell’Airbus con molti dubbi e sospetti. Alcuni legittimi, sorretti da valutazioni tecniche. Altri partoriti dalla fantasia e dalla convinzione che vi sia sempre un segreto inconfessabile. Al primo partito appartengono gli appassionati di aeronautica che suggeriscono confronti con altri incidenti, citano rapporti, interrogano gli esperti. E ricordano, ad esempio, il volo Egyptair 990
finito nell’Atlantico nel 1999. Disastro provocato [...] dal gesto kamikaze del pilota egiziano o da un’avaria improvvisa. Spostando di molte miglia verso nord est la rotta del jet francese c’è chi pensa al misterioso Triangolo delle Bermuda, tomba marina per decine di navi e aerei. Scenario alternativo: il jet ha avuto un incontro ravvicinato con Ufo e le onde elettromagnetiche potrebbero aver causato il blocco degli apparati. [...] E non manca chi riesce persino a scherzare sovrapponendo la passione per i polpettoni televisivi all’ultima fiammella di speranza: «Quando ho sentito la notizia ho subito pensato: ma è come Lost, forse il jet è ammarato e i passeggeri sono un’isola». L’isola che non c’è.
[...] Tante sono le ipotesi, ma molto poche le prove a loro sostegno. Ogni teoria finora ipotizzata crolla dinanzi a obiezioni fondate e quasi ovvie. Probabilmente solo una cosa è certa, così come lo è nella maggior parte degli incidenti aerei: «La causa non è solo una, ma è il risultato di una combinazione di eventi avversi», sottolinea Mario Capitani, direttore del Comitato formazione dell’Associazione Nazionale Piloti Aviazione Commerciale (Anpac). Quindi, molto probabilmente, quello che è avvenuto ieri sull’Atlantico potrebbe esser stata una tragica catena di inconvenienti. [...]
Giannelli sul Corriere
Niente corpi per piangere Sull’Atlantico non è possibile la copertura del radar dal servizio di Elvira Serra
dall’analisi di Carlo Ciavoni
Rino Zandonai il mondo della migrazione ce l’aveva dentro [...], racconta piangendo Maria Carla Failo, vicepresidente dell’Associazione Trentini nel Mondo della quale Zandonai era direttore. [...] «Sapevamo che il nostro direttore era su quel volo», racconta una volontaria con gli occhi lucidi. Zandonai, 60 anni, due figlie, è uno dei dieci italiani a bordo dell’Airbus inghiottito dall’Atlantico. Con lui c’erano il consigliere provinciale Giovanni Battista Lenzi e il sindaco di Canal San Bovo Luigi Zortea: tre amici, prima di tutto. Che però non rientravano da una vacanza: stavano tornando da una missione di solidarietà [...]. «Come facciamo senza un corpo sul quale piangere?», dice smarrita la signora Maria Grazia Lenzi, che riceve gli amici del marito al primo piano della sua casa rurale di Samone, 500 abitanti nel cuore della Valsugana dove tutti conoscono tutti. [...]
Carta aeronautica alla mano, l’A330 dell’Air France con 216 persone a bordo, atteso alle 11.10 allo Charles De Gaule, potrebbe essere precipitato grosso modo a un migliaio di chilometri al largo delle coste brasiliane, mentre stava attraversando un fronte intertropicale molto intenso [...]. È questo, in sintesi, il risultato di una prima analisi effettuata da Pietro Pallini, pilota di voli intercontinentali e collaboratore di Repubblica [...]. "Le rotte possibili da Rio de Janeiro verso il nord Europa sono cinque o sei - spiega Pallini - Diciamo che quando si punta verso Parigi i valori di prua sono tra i più
settentrionali, leggermente virati verso Est. In pieno oceano Atlantico non esiste copertura radar, grosso modo da quando si lascia la costa brasiliana, più o meno all’altezza di Recife o Fortaleza, il tratto di oceano da attraversare, prima di raggiungere le coste di Capo Verde è lungo circa 1.800 chilometri". "Durante questo intervallo - aggiunge - le comunicazioni radio avvengono solo in HF, onde medie, spesso suscettibili di interferenze e comunque complicate da possibili condizioni meteo avverse". Un’ipotesi, dunque, potrebbe essere quella che il comandante dell’A330, pur essendosi reso conto di una qualsiasi difficoltà, indotta da condizioni meteo o di tipo tecni-
co, non ha avuto modo di segnalare nulla o dare allarmi. Tra l’altro, nel punto dove si presume possa essere avvenuto l’incidente, il fronte intertropicale potrebbe aver reso particolarmente difficoltose le comunicazioni radio, già tutt’altro che semplici quando si attraversa l’oceano. "Dalle carte meteo però il fronte non sembra di quelli proibitivi. Tuttavia, solo i piloti del volo Air France possono essersi resi conto delle difficoltà che si sono trovati di fronte". [...] Quello dell’attraversamento degli oceani senza copertura radar è il problema di tutti i naviganti dell’aria e [...] rappresenta uno storico tallone d’Achille dell’aviazione commerciale. [...]
La fotografia
Il fulmine non basta dall’intervista di Dino Frambati
«Un fulmine, da solo, non può aver provocare un disastro del genere; occorre vedere piuttosto cosa ha innescato. Potrebbe essere stato soltanto il primo anello, poi bisogna vedere cos’altro è accaduto. Il fatto più importante è la segnalazione automatica di avaria, per comprendere se questa ha fatto sì che non funzionassero più impianti essenziali per governare l’aereo». È il parere di Francesco Barbato, direttore del Dipartimento Tecnico di Anpac [...]: «Personalmente ai comandi di un aereo mi è capitato per quattro volte di esserne colpito e non è successo nulla di particolare, a parte un forte boato ed un grosso bagliore. L’aereo si comporta come una gabbia di Faraday, che tiene all’esterno l’elettricità, che molto difficilmente penetra all’interno». [...]
Tre agenti di polizia all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi, nel giorno della sciagura aerea (Ansa)
La sesta colonna di Francesco Zardo
Volare è sicuro: lo dicono gli esperti, lo dicono i numeri. E ogni volta che si verifica una sciagura aerea, come quella che ha colpito i passeggeri e l’equipaggio del volo Air France precipitato nell’Atlantico, questa cosa ci viene ripetuta: è molto più rischioso, secondo le statistiche, mettersi in macchina, un mezzo di trasporto protagonista di migliaia di microtragedie ogni giorno, i cui numeri di mortalità fanno impallidire anche catastrofi come i terremoti, altro che i voli aerei. Eppure il decollo di un aereo è sempre, per chi vive senza andarsi a cercare particolari rischi, uno dei momenti che impauriscono di più. Ci sembra innaturale essere scagliati nell’aria a sei-settecento chilometri orari e, diciamoci la verità, un po’ innaturale lo è. A questa paura di volare rassegnamoci, almeno: ci dicono che è irrazionale. Sì, è irrazionale, ma è ragionevole, suvvia.
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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Il ministro del Tesoro Usa, Tim Geithner, è in Cina per distendere i rapporti e favorire l’import-export
In Romagna si proibisce la croce al camposanto
dall’editoriale di Alberto Bisin
dall’editoriale di Carlo Cardia
Il ministro del Tesoro americano Tim Geithner è in Cina. La visita [...] rappresenta il tentativo dell’amministrazione Obama di delineare coordinatamente con la Cina gli equilibri che le due economie si troveranno ad affrontare una volta che la crisi economica sia risolta. Naturalmente, il solo fatto che il governo americano proponga alla Cina soluzioni concordate ai disequilibri economici globali è un riconoscimento al ruolo sempre più fondamentale che l’economia cinese giocherà nel garantire la crescita economica nei prossimi decenni. Ma anche astraendo da considerazioni sui possibili futuri equilibri strategici, le questioni economiche sul tappeto sono estremamente complesse. Si tratta di iniziare a definire un nuovo ordinamento del mercato dei cambi e una strategia che permetta un ribilanciamento della bilancia commerciale della Cina nei confronti degli Stati Uniti, ma anche dell’Europa. A par-
Geithner a colloquio con il presidente cinese Wu Jintao
tire dal 2000 l’economia cinese ha prodotto enormi e crescenti avanzi di bilancia commerciale, cioè ha esportato beni più di quanti ne abbia importati, per un valore che il Fondo Monetario Internazionale stima in circa 440 miliardi di dollari nel 2008. Normalmente, in economie di mercato, avanzi di questa entità tendono a riassorbirsi, più o meno rapidamente. L’aumento delle esportazioni genera ricchezza che
tende ad essere in parte consumata in beni e servizi prodotti nell’economia stessa così come in beni di importazione. Un ruolo importante in questo meccanismo di aggiustamento ha anche il tasso di cambio, che tende ad apprezzarsi a fronte di avanzi commerciali, rendendo le esportazioni più costose e le importazioni meno costose. Tutto questo non avviene nel caso degli avanzi commerciali della Cina nei con-
dall’editoriale di Claudio Magris
Con l’Europa ci succede un po’ quello che succedeva a Sant’Agostino col tempo: se non gli chiedevano cos’era, credeva di saperlo, ma quando glielo chiedevano gli sembrava di non saperlo più. Il forte ma vago senso di appartenenza all’Europa — a una civiltà comune e ben distinta non solo da quelle di altri continenti, Asia o Africa, ma anche, sia pure in modo assai più sfumato, da quella americana sua discendente — non si lascia definire. Non certo soltanto, ma forse anche per questo il voto per il Parlamento Europeo, nonostante
Quel sentimento europeo che non si lascia definire la campagna elettorale, è generalmente euroscettico. È un voto tiepido, perché si elegge un Parlamento che non è proprio veramente tale, nella pienezza dei suoi poteri; nel quale in linea generale non si varano le leggi da cui più dipende il nostro destino. Gli eletti non potranno decidere, almeno direttamente, se pagheremo più o meno tasse, se potre-
mo fare il testamento biologico o no, se la nostra Costituzione sarà o no sfregiata. In Italia ci si interessa alle prossime elezioni europee pensando non tanto all’Europa, quanto alle ripercussioni che esse avranno sulla politica interna del nostro Paese. Pochi pensano a ciò che, nonostante i limiti che purtroppo vincolano il Parlamento Europeo, gli eletti
fronti del resto del mondo. I cinesi continuano ad accumulare risorse senza troppo aumentare i consumi e il cambio dello yuan si è apprezzato a partire dal 2006, ma solo del 15%. Perché? Innanzitutto perché la Cina non è un’economia di mercato; il governo controlla attivamente il tasso di cambio dello yuan, impedendone l’apprezzamento rispetto al dollaro e all’euro che il mercato richiederebbe. Il governo cinese controlla anche rigidamente lo sviluppo industriale del Paese, favorendo i settori che producano beni per l’esportazione rispetto a quelli orientati alla domanda interna. E così i consumatori cinesi, davanti a mercati e prezzi distorti a sfavore del consumo, risparmiano massicciamente: il 50% del prodotto interno lordo nel 2007. [...] Questo spiega cosa il ministro Geithner è andato a chiedere alla Cina: un apprezzamento dello yuan rispetto al dollaro e una politica industriale più favorevole al consumo interno e alle importazioni [...].
possono comunque fare in tanti settori, promuovendo o ostacolando misure di grande importanza, lavorando al compimento dell’Unione Europea, che prima o dopo — piuttosto dopo che prima, purtroppo — dovrà divenire la nostra più forte realtà e i cui poteri si spera saranno un bel giorno più importanti, per tutti, di quelli dei singoli governi nazionali, così come oggi il governo dell’Italia mi interessa più di quello della mia pur amata Regione FriuliVenezia Giulia. Ma pochi pensano realmente con passione all’Europa, come invece pensavano e sentivano i suoi padri fondatori. [...]
Si pensava, e si sperava, di non dover più leggere notizie del genere. Una delibera comunale di Lugo di Romagna proibisce di porre simboli religiosi sulle lapidi del camposanto. Aggiunge che si può apporre soltanto il nominativo, le date di nascita e di morte, ed esclude qualsiasi dedica o frase che evochino qualcosa del defunto. I caratteri delle scritte, inoltre, devono essere piccoli. Le motivazioni del provvedimento sarebbero peggiori dei divieti. Si vorrebbe evitare di urtare sensibilità religiose diverse dalla cattolica, tutelare la funzione del verde che dovrebbe prevalere sull’edificato, omogeneizzare la visuale riducendo tutto ai minimi termini. Pur nei limiti dell’evento – e delle frettolose precisazioni dell’amministrazione – c’è da rabbrividire. Perché in questo modo si viola la libertà dei cittadini, la loro sensibilità religiosa, si colpiscono sentimenti naturali per i defunti, che si esprimono da sempre (fin dai graffiti dei primi uomini) in gesti simbolici, parole di memoria, oggetti evocativi di natura religiosa e non. La più semplice libertà colpita è della disponibilità di uno spazio, dato pur sempre in concessione, per ricordare i familiari scomparsi, accompagnarli con un pensiero, un simbolo di fede, che tiene vivo il rapporto tra la vita e la morte, esprimere la pietà di fronte all’appuntamento ultimo della vita. Tutto ciò viene negato e umiliato da una burocrazia cinica e senza cuore che vuole togliere alla morte ogni identità, privarla delle manifestazioni di dolore e di affetto, ridurre coloro che sono scomparsi a piccole scritte tutte eguali, come se il ricordo della loro individualità offenda una società che non ne vuole
più sentir parlare, vuole trattarli come semplici numeri, dei quali alla fine si perde memoria definitiva. Ma questa burocrazia è anche provinciale e ignara, chiusa alla realtà che si conosce in tutto il mondo. Dovunque, i cimiteri riflettono la cultura, la religione, le tradizioni, dei popoli, e dei singoli individui, ed hanno per questo una particolare identità, in molti casi un valore storico-artistico ineguagliabile. Si può andare a Tokyo e a Mosca, in Giordania e in India, a Pretoria e a Buenos Aires, dovunque si troveranno emblemi religiosi, nazionali, culturali, che riflettono la memoria dei singoli defunti, e le tradizioni di un popolo nelle stratificazioni della sua storia. Il vero obiettivo della delibera di Lugo è quello di eliminare la simbologia religiosa, con la scusa di non urtare la sensibilità dei non cattolici. Si tratta di una scusa non veritiera, perché il cristiano che vede accanto alla croce la stella di David si inchina con un senso di fede e di rispetto, e altrettanto fa di fronte ai segni di altre religioni. Anche ebrei, musulmani, buddisti, si fermano e comprendono i segni del cristianesimo, e di altre fedi [...]. In realtà, è inutile girarci attorno, si vogliono scalzare le croci dai luoghi dove riposano i defunti. E lo si fa quasi vergognandosene, citando il verde, l’omogeneità ambientale e la piccolezze delle scritte, tutte cose che non hanno nulla a che vedere con l’argomento. Se in passato fosse prevalsa una visione burocratica così fredda, non avremmo, in Italia e nel mondo, i grandi monumenti artistici come le cattedrali, sinagoghe, pagode, moschee, che si fondano sulla fede, sulla creatività dell’uomo, anche sulla sua fantasia, che creano cultura, arte, storia. [...]
Berlusconi, Noemi, i voli: gossip infinito Anche la Casa Bianca ha preso le distanze
La faccenda di Topolanek in Sardegna Dannose riporta a una satira da giornale a fumetti maldicenze
dal servizio di Claudio Tito
dal corsivo di Beppe Severgnini
dal corsivo di Filippo Facci
Una manovra internazionale. Una macchinazione che fa perno anche all’estero. Nei mass media e persino in alcuni esecutivi. Ed uno dei protagonisti è Rupert Murdoch. Dopo l’attacco del "Times", Silvio Berlusconi si è fatto la convinzione che contro di lui si stia muovendo in prima fila il "tycoon" australiano. I rapporti con il gruppo "Sky", del resto, si sono incrinati da tempo. L’amicizia si è trasformata in concorrenza. E dopo che l’ultima Finanziaria ha decretato l’aumento dell’iva al 20% per la tv satellitare, tutto è precipitato. La guerra della Rai al "parabolone" non è mai stata così intensa. In gioco c’è perfino l’uscita della tv pubblica e di Mediaset dalla piattaforma del satellite. E lo stesso presidente del consiglio non fa niente per smentire la tensione. "Anche Murdoch fa parte del complotto? Non fatemi parlare di Murdoch. È meglio se lasciamo stare", dice uscendo dal Quirinale dove ha partecipato alla celebrazione del 2 giugno. Insomma, non fa niente per negare. Le osservazioni della stampa internazionale stanno insomma provocando più di una preoccupazione a Palazzo Chigi. Un nervosismo celato solo nelle dichiarazioni pubbliche. "Io sono contento - dice -. Mi rivolgo alle persone che quando mi incontrano per strada mi salutano e mi stringono la mano. Del resto, non mi interessa". Eppure, negli ultimi giorni lo stesso capo del governo ne ha discusso con il ministro degli Esteri, Franco Frattini. Nessuno a Via del Plebiscito nasconde la paura che le ultime vicende abbiano intaccato l’immagine del presidente del consiglio all’estero. Basti pensare che Berlusconi ha confermato l’incontro con il presidente Usa: "È tutto a posto. Andrò in America". Eppure da Washington ancora non è arrivato la conferma ufficiale. Con ogni probabilità arriverà alla fine di questa settimana. Ma molti temono che il ritardo con cui agisce la Casa Bianca sia un modo per prendere le distanze. Un sospetto confermato nei giorni scorsi dai rappresentanti della diplomazia italiana negli States che hanno spiegato al governo italiano di non aver riscontrato entusiasmo nello staff di Obama. [...]
Topolanek nudo! Sembra un allarme lanciato da Superpippo, è invece è l’argomento di cui discutiamo in Italia. Oggi è la Festa delle Repubblica: se qualcuno avesse dubbi che la nostra democrazia sta assumendo contorni fumettistici, legga i giornali. Che bisogno abbiamo dei Tremonti Bonds, per aiutare la finanze nazionali? Vendiamo i diritti alla Disney. La nostra discesa verso gli inferi del ridicolo passa anche da vicende improbabili e nomi impeccabili. Mirek Topolánek, anni 53. Capo del governo a Praga fino al marzo scorso, è separato dalla moglie Pavla Topolánková; ha due figlie, due figli e due nipoti. I suoi idoli sono Churchill, Thatcher e Aznar. Le sue letture Steinbeck, Hemingway e Kundera. I suoi passatempi — informa Wikipedia — includono tennis, golf e guida nei rally. Di naturismo non si parla. Di ragazze neanche. Villa Certosa sta assumendo, nella fantasie nazionali, tratti leggendari. Gli amici del protagonista, cercando di minimizzare, contribuiscono ad arricchire la sceneggiatu-
Confesso, sono devastato dal caso Noemi. Perché vedete, io non mi sono mai tirato indietro nel criticare questo centrodestra e questo governo: ho contestato certe quote rosa del Pdl, la nomina della singola ministra sino a chiederne le dimissioni, ho scritto e potuto scrivere contro certo forcaiolismo anti-stupri e anti-romeni, soprattutto contro ciò che giudico un neo-asservimento antidemocratico a Santa Romana Chiesa, poi ancora sul caso Englaro, e, visto che il tema appassiona, aggiungo che rimasi male per l’epilogo del caso Mentana. Tutto questo, e altro, alimentò un peso complessivo. Bene: d’un tratto non lo sento più. Scomparso. Sparito. Eccolo l’effetto Noemi. Perché vedete: mi fanno così spettacolarmente schifo, questi parassiti intestinali della maldicenza, queste iene gossipare che da giovani volevano fare i giornalisti, da aver ricomposto in tre secondi quell’involuto dualismo bipolare, genere o di qua o di là, che sorseggiando un tè coi biscotti ci raccontavano che dovessimo assolutamente superare. [...]
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi
ra. Marcello Dell’Utri: «C’è la gelateria. Tu vai lì, e ti servono tutto il gelato che vuoi. Gratis. Se ci pensa, è una trovata molto divertente». Flavio Briatore: «C’è il gioco del vulcano. Si chiacchiera del più e del meno e quando il gruppo si avvicina al laghetto, (Berlusconi) finge di preoccuparsi, dicendo che la Sardegna è una zona vulcanica. E a quel punto si sente un’esplosione pazzesca, ci sono effetti tipo fiamme...». Sandro Bondi, cercando di spiegare il Topolanek desnudo: «Mah... D’altra parte consideri che la villa è a pochi metri dal mare. Una mare, come lei saprà, di una
bellezza assoluta». Per descrivere le festicciole del Capo hanno tirato in ballo di tutto: da Boccaccio a Fellini a Umberto Smaila. Inesatto. Nessuna Rimini notturna né campagna toscana, niente «Colpo Grosso» o Sodoma Gomorra all’italiana. Villa Certosa è Topolinia (qualcuno lo spieghi al «Times» di Londra). Una città incredibile dove la Banda Bassotti tira tardi in compagnia del commissario Basettoni, Pluto veglia tra i ginepri e Macchia Nera guarda Minnie che si fa la doccia. [...] Durerà poco: l’ipocrisia, nei fumetti, non serve. [...]
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Tutto pronto per il tour de force del 7 giugno
Lo scontro politico
Europee, 656 liste e maratona notturna Fuori un maxischermo
L’opposizione incalza. Per il premier «è una manovra internazionale»
Berlusconi «Non mollo» Continuano gli attacchi della stampa estera Il Times: «Da noi si sarebbe dovuto dimettere» di GIOVANNI INNAMORATI
un peculato di fatto, non più previsto come reato perchè è stato fatto il lodo Apicella, dopo il lodo AlROMA – Silvio Berlusconi non ha alcuna intenzione fano». Incalza pure Pierluigi Bersani: «Se una ballerina di «mollare» dinanzi alle critiche della stampa estera e delle opposizioni, specie sulla vicenda dell’uti- di flamenco vola su un aereo di Stato, Berlusconi lizzo dei voli di Stato per portare ospiti nella sua vil- non può dire che tanto l’aereo doveva volare lo stesla in Sardegna; e alle foto pubblicate ieri da alcuni so». Insomma , il premier «si deve rendere conto che giornali, il premier replica indirettamente affer- c'è anche un’opinione pubblica internazionale. Se mando di sentirsi «solo agli inizi» della sua azione di non dà nessuna importanza a quella interna, almegoverno. Ad una fan che, dopo la cerimonia all’Al- no dia risposte a quella internazionale; perchè qui ci tare della Patria, lo ha invitato a «non mollare», il stiamo andando di mezzo tutti». E anche la stampa premier ha risposto sicuro: «non ci penso proprio, estera intende continuare ad incalzare il premier. Il sono solo all’inizio». E in un’intervista ai quotidiani vicedirettore del Times, Michael Binyon ha definito nazionali si dice convinto che gli elettori «spazze- «semplicemente ridicola» l’accusa di Berlusconi di ranno via» l’opposizione anche «nelle roccaforti ros- essere «insufflato» dalla sinistra italiana. «Quando se». E determinazione ci vuole, visto che prosegue la vediamo una notizia, noi del Times la riportiamo, tutto qui. E il primo ministro diffusione di notizie sui voli di di uno dei maggiori Paesi Stato. dell’Europa che si mette nei Affronta poi un altro tema guai con le donne è una noticaro al Carroccio, quello zia». dell’immigrazione. Lo fa per Il Cavaliere, d’altronde, non dire che la politica di rigore trova solidarietà nemmeno da non è affatto «disumana» coun esponente moderato come me accusa la sinistra, ma ha Pier Ferdinando Casini: «Beracconsentito di evitare gli lusconi raccoglie quello che sbarchi da tre settimane a ha seminato. 'La Repubblica questa parte. aveva posto 10 domande al Ma è sulla sicurezza che il presidente del Consiglio: se premier lancia la sua sfida, lui avesse risposto avrebbe annunciando una «grande risemplificato la vita a se stesso forma» che si basa su un maged agli italiani». Sui voli di giore sfruttamento dei militaStato, però, Casini dice di non ri nella repressione del crimivoler «speculare» visto che su ne. «Estenderemo – dice – la questo settore vigila «una presenza dei soldati nelle vapersona come Gianni Letta». rie città». I militari, dice qualA difesa del premier si che ora dopo a Prato, “pattuschiera la maggioranza con glieranno a piedi» le strade numerosi parlamentari (Jole per garantire una maggiore Santelli, Guido Viceconte, sicurezza. Antonio Leone, Osvaldo NaIeri “Corriere della Sera” e poli) che preconizzano una “Stampa” hanno pubblicato Berlusconi alla parata del 2 giugno bocciatura elettorale per Di alcune immagini scattate all’aeroporto di Olbia in cui si vedono il cantautore Pietro. Secondo il ministro Roberto Calderoli, «queMariano Apicella e una ballerina di flamenco, scen- sta non è politica interna, ma gossip, chiacchiere dere da un velivolo dell’Aeronautica militare. Ma create ad hoc, per danneggiare il Premier da una non ha intenzione di mollare nemmeno chi lo accu- parte e per nascondere le riforme». Secondo il caposa: «Berlusconi ci può scommettere» ha promesso gruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, inAntonio Di Pietro. «E' stato fatto un decreto gover- fine, «La leadership di 'Repubblicà e di Di Pietro, acnativo – ha proseguito - in cui si dice che purchè sia cettata dal gruppo dirigente del Pd, sta provocando al seguito del sultano di turno, nani e ballerine pos- un imbarbarimento crescente della vita politica itasono salire sugli aerei militari e andare nelle resi- liana». denze del satrapo di turno». Per Di Pietro, «questo è
Di Pietro sui voli di Stato «Peculato di fatto»
Intervista a Chi. La diciottenne si sfoga: «Credo che non l’abbia fatto gratis»
Noemi: «Il mio ex si è inventato tutto» MILANO - Non c'è pace per Noemi, verrebbe da dire. Intervistata dal settimanale Chi (in edicola mercoledì), la 18enne finita su tutti i giornali per la sua amicizia con Silvio Berlusconi attacca l'ex fidanzato Gino Flaminio e il nuovo fidanzato Domenico Cozzolino. Il primo perché, secondo Noemi Letizia, «si è inventato la qualunque». Con riferimento alle dichiarazioni rilasciate al quotidiano La Repubblica circa i rapporti intercorsi tra la sua ex e il presidente del Consiglio. «Non credo che l'abbia fatto gratis» sibila Noemi. SORVEGLIATA SPECIALE Le cose non vanno bene neanche con Domenico Cozzolino, attuale compagno della ragazza. «Con Domenico abbiamo litigato. Ha
fatto a mia insaputa una mossa che non mi è piaciuta: si è presentato ai provini per il Grande Fratello - spiega al settimanale -. Non c'è niente di male a voler andare al GF, ma in un periodo così tormentato forse sarebbe stato più giusto aspettare. Io non voglio diffidare della persona che ho al fianco. Già sono tanti quelli che hanno "marciato" sul mio nome». Poi lo sfogo: «Dalla mia festa di compleanno è cambiato tutto, in peggio. Hanno clonato la password della mia mail, di Facebook e di Myspace. Ho anche paura di parlare al telefono perché mi sento sotto controllo. A 18 anni mi ritrovo a vivere come una sorvegliata speciale. Nessuno si chiede come mi posso sentire in questo momento?».
Noemi
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LO SCONTRO
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I palinsesti in vista delle elezioni
Franceschini: «Finita la luna di miele»
Election day, in tv dirette e speciali
ROMA – Le roccaforti 'rosse’, scontri anche personali che Firenze come Bologna, diven- hanno attraversato il Pd prima tano l’ultimo campo di batta- nelle primarie e poi nella camglia del rush finale della cam- pagna elettorale. «Non esisto più le 'riservè pagna elettorale. Il premier Silvio Berlusconi, ieri nel capo- della sinistra, il Pdl avrà un riluogo toscano, lancia la sfida sultato storico e la sinistra saconvinto che la sinistra “sarà rà spazzata via», ci crede il prespazzata via» anche nelle sue mier. Ma i segnali e i sondaggi in 'riservè elettorali. mano ai demoMa i segnali cratici, pur nella delle ultime setconsapevolezza timane fanno che la partita è sperare i demoardua se prevale cratici in una vitil voto politico, toria al primo danno coraggio turno, certaa Franceschini, mente a Boloattento però a rigna, e così il sebadire a piè sogretario del Pd spinto che «è lonrisponde per le tano mille mirime al Cavalieglia da me chi re: «Io ho il senguarda i sontore di uno scedaggi e dice 'ho nario completavinto, ho vinto»: mente diverso. «Le cose non anBerlusconi sta Dario Franceschini dranno così – richiuso in un bunker di lusso mentre io sto batte il leader Pd – Nel 2009 non si vota più in base alle ideotra la gente». Dopo essersi evitati l’altro ie- logie ma sulla qualità delle ri al Quirinale, il Cavaliere e proposte e dei candidati e quinFranceschini non si degnano di soprattutto a livello locale di un saluto neanche ieri, in oc- ho fiducia nelle scelte dei cittacasione della parata militare dini». Una fiducia che, però, non del 2 giugno. Il confronto, e lo scontro, è tutto a distanza. E se frena il segretario democratilunedì il premier si era detto co dal rinnovare l’appello ai deconvinto che «l'Italia vera» è lusi del centrosinistra: «Non è con lui, ieri Franceschini ri- il momento dell’astensione o vendica il ruolo di chi ha attra- del voto di protesta perchè la versato il paese, in treno come sfida è troppo importante e dal sugli autobus, «per ascoltare e voto dipende la qualità della capire l’Italia reale, ben diver- democrazia italiana». Intanto l'Italia dei Valori, , sa da quella che il premier conosce stando chiuso in un bun- precisa Di Pietro non intende criticare Berlusconi solo ker di lusso». Un viaggio che, cominciato a guardando "dal buco della serEboli, finirà giovedì a Ferrara ratura" le sue vicende private. mentre il comizio finale sarà Intende invece attaccarlo pervenerdì a Reggio Calabria. Per che' non fa nulla per risolvere una delle sue poche uscite pub- la crisi economica e perche' atbliche Berlusconi sceglie, inve- tenta alla credibilita' delle istice, una meta ambiziosa: Firen- tuzioni e del sistema giudiziaze, dove il candidato Pdl al Co- rio. La nostra, quindi, ha affermune Giovanni Galli cercherà mato, non sara' "un'opposiziodi vincere sul giovane Matteo ne da Novella 2000", ma un'opRenzi del Pd, approfittando posizione "seria e responsabidelle divisioni interne e degli le".
ROMA – In vista del week end elettorale, tut- nica fino alla mezzanotte di lunedì, maratote le tv preparano dirette e speciali per segui- na intitolata Decidi tu 2009; alla conduzione re andamento e risultati del voto per le euro- si alterneranno i volti del tg, ma anche Luigi pee e le amministrative del 6 e 7 giugno. Ol- Casillo, Federica De Sanctis, Maria Latella, tre all’impegno dei tg, scendono in campo i Massimo Leoni e Paola Saluzzi. Da un’appovolti dei principali programmi di approfon- sita data room tutti gli aggiornamenti sullo dimento, da Bruno Vespa ad Alessio Vinci spoglio delle schede. Lo speciale potrà essead Antonello Piroso, mentre Sky Tg24 alle- re seguito anche sul sito del canale . Intanto, l'Europa si gioca molto sull’agristisce una maratona informativa di 26 ore. RAI – Su Raiuno due speciali elezioni di coltura. Mette in gioco il futuro della sua poPorta a Porta in collaborazione con il Tg1: litica agricola dopo il 2013, ossia il futuro del 40% del bilancio europeo, podomenica 7 giugno in seconda co più di 40 miliardi di euro l’anserata, lunedì 8 in prime time, no. Bisogna decidere se smantelentrambi in diretta. Numerose lare o rinnovare la prima politica anche le edizioni speciali per il economica dell’Ue, che da sola gaTg2 domenica alle alle 00.50; lurantisce ai cittadini europei alinedì dalle 10.40 alle 11.25 menti con i più elevati standard di Tg2punto.it, poi ancora due spequalità e di sicurezza sanitaria al ciali alle 18 e alle 23.25; e per il mondo, anche in momenti di crisi Tg3 sabato alle 23.30 e alle alimentare, come nel 2008. L’in23.50, prima di dare alle 6 del terrogativo posto ai ministri mattino allo speciale di Rainews dell’agricoltura dell’Ue riuniti in 24; domenica alle 12, alle 16.30, consiglio informale a Brno, nella alle 23 in collaborazione con la Repubblica Ceca, ha messo in eviTestata giornalistica regionale e denza due elementi importanti. infine, alle 23.45, Linea notte In primo luogo lo scontro sulla speciale elezioni. IL Parlamento europeo spesa della politica agricola coMEDIASET –Lunedì 8 giugno mune (Pac) è inevitabile, ma risi allungheranno tutte le edizioschia di essere il più duro all’inni principali del Tg5, del Tg4 e di terno di alcuni grandi stati memStudio Aperto per dar conto bri come la Germania, primo condell’esito delle urne. In seconda tribuente netto al bilancio euroserata su Canale 5 spazio a una peo. In secondo luogo, è emerso puntata di Matrix tutta dedicata che nell’Ue lo zoccolo dei liberisti alle elezioni. LA7 – Domenica 7 è meno importante di quello attegiugno alle 22 andrà in onda lo so. Il quadro si presenta in questi speciale tg Instant poll, condotto termini: veri oltranzisti sono solo dal direttore news e sport Antosvedesi e britannici che vogliono nello Piroso: una finestra inforsopprimerne i finanziamenti mativa di un’ora sul voto. Lunedì 8 alle 21.10 Speciale tg Elezioni: Europa, Ita- consegnando il settore agricolo al libero lia, sui risultati della tornata elettorale, an- mercato; danesi, olandesi e cechi si collocache amministrativa, condotto ancora da Pi- no su posizioni intermedie; mentre una larroso: due ore e mezza di diretta, con la parte- ghissima maggioranza di stati membri – tra cipazione di politici e giornalisti e collega- cui l’Italia – ritiene che sia necessario mantementi con varie città italiane, tra le quali Bo- nere il volume di aiuti per garantire la contilogna e Firenze. SKY TG24 – Proiezioni, col- nuità della Pac. La partita ora si gioca in calegamenti da tutta Italia e dalle principali sa, tra i ministri dell’agricoltura e delle ficittà d’Europa, reazioni a caldo dei protago- nanze dei paesi contribuenti netti al bilancio nisti, analisi di opinionisti italiani e interna- Ue. Spetterà ai singoli governi decidere se zionali. E ancora, il voto minuto per minuto vogliono – e in quale misura – mantenere attraverso il servizio active; touch screen una politica agricola comune oppure svuoper raccogliere tutti i contributi della gior- tarla dei suoi obiettivi. I tempi sono stretti. nata e oloscreen, uno schermo gigante, per La presidente Ceca dell’Ue punta ad ottenere gli aggiornamenti in tempo reale. È l'impe- delle conclusioni politiche sul dibattito a gno del canale all news diretto da Emilio Ca- giugno prima di passare il testimone alla relli, che mette in campo 140 giornalisti. Svezia. Nel 2010 la Commissione Europea Prima proiezione sulle europee, a cura di Di- presenterà il documento di linee guida e a gis, alle 23.15 del 7 giugno; nell’ora succes- metà 2011 le proposte legali al Consiglio Ue siva, altre due proiezioni. Dalle 22 di dome- insieme alle future prospettive finanziarie.
E la politica di Bruxelles si gioca sull’agricoltura
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Manifestanti protestano contro la visita di Berlusconi, ieri pomeriggio a Firenze; a sinistra: il premier durante le celebrazioni del 2 giugno
BRUXELLES – Tutto pronto per la maratona mediatica del 7 giugno all’Europarlamento. Centinaia di giornalisti accreditati, 70 televisioni e altrettante radio seguiranno in diretta l’annuncio di proiezioni e di dati a partire dalle 22, ora nella quale si chiuderanno gli ultimi seggi in Europa e seguiranno l’evolversi della composizione del nuovo Parlamento, con i dati in arrivo dai singoli paesi. Le prime proiezioni sulla composizione della nuova assemblea dovrebbero arrivare verso le 23, tenendo conto che per qualche partito rimane ancora il dubbio sulla sua collocazione all’interno dei gruppi attualmente esistenti all’Europarlamento. Per alcuni di loro, come il Pd, i conservatori britannici e l'Ods ceco, il Parlamento ha pensato alla soluzione di conteggiarli fra gli 'altri’, se per la nottata elettorale non si saranno sciolti i nodi sulla loro appartenenza. Verso le 21 verranno i diffusi i dati percentuali sulla partecipazione in tutta Europa. Le indicazioni che arrivano dai tre paesi dove si sta già votando per posta e via Internet, Svezia, Estonia e Finlandia, sembrano incoraggianti. In totale sono 656 le liste che si daranno battaglia nei ventisette paesi europei per riuscire a mandare a Bruxelles e a Strasburgo 736 eurodeputati. Il record del numero di liste in competizione se lo è aggiudicato la Francia con 160, seguito dall’Italia dove sono in gara 82 formazioni politiche. I dati e le proiezioni verranno commentati a caldo dal presidente dell’Europarlamento Hans Gert Poettering e dai capigruppo, alcuni dei quali saranno in collegamento tv con l'emiciclo dove sarà allestito un maxischermo dal quale poter seguire l’evoluzione dei dati. Schermo gigante anche all’esterno del palazzo del Parlamento, perchè anche i cittadini interessati possano seguire l’andamento elettorale. La lunga notte elettorale prenderà avvio con una serie di dibattiti all’Europarlamento, il primo dei quali sarà dedicato alla crisi economica e finanziaria e vedrà fra gli ospiti il commissario Ue Joaquin Almunia. Gli altri due si concentreranno rispettivamente sul rilancio dell’economia europea e su democrazia e cittadinanza.
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La Santanchè nella Policoro dei “suoi” 3 assessori
Politica lucana
«Berlusconi, un genio»
Il leader nazionale di Idv in Basilicata rilancia l’opposizione dura al centrodestra: «contro questa democratura»
Di Pietro fiume in piena contro il Cavaliere POTENZA - Pioggia e vento attendono Di Pietro a Potenza ieri mattina. Il comizio da piazza Prefettura viene dirottato al chiuso dello Stabile. Si inizia poco dopo Mezzogiorno. Ad attenderlo tutto il popolo dipietrista del Potentino. Lui l’ex ministro Antonio Di Pietro ormai è di casa a Potenza. Si muove con disinvoltura e sa già dove piazzarsi per le rituali domande dei giornalisti. In sala l’incontro è già iniziato: parla il candidato sindaco dell’Idv, Antonio Autilio e poi il dirigente Nicola Laguardia. Nel frattempo Di Pietro nell’atrio è un fiume in piena contro Berlusconi. Parla di “democratura” e cioè di « una nuova dittatura ammantata di falsa democrazia». E poi «Berlusconi dopo il Lodo Alfano si è fatto approvare anche il Lodo Apicella». Il riferimento dell’ex magistrato di “Mani pulite” è al decreto «approvato dal governo» dice Antonio Di Pietro secondo cui «tutti gli accompagnatori del capo del governo possono viaggiare con gli aerei militari». Alla platea poi aggiungerà dopo pochi minuti sulla questione, «Berlusconi è’ come un sultano che ha bisogno di viaggiare con il proprio harem». Fermo poi spiegare: «Io non faccio opposizione da Novella 2000 come dice qualcuno. A me non interessa che viaggino su quegli aerei veline e cantastorie. Il problema è che far viaggiare quegli aerei costa molto e a pagare è il popolo». E poi ancora contro il Cavaliere: «La sua politica governativa è una politica che reputo fascista e piduista e che ricrea una nuova lotta di classe perchè toglie ai poveri per dare agli spregiudicati e toglie agli onesti per dare ai disonesti». I giornalisti segnano punto pun-
to. Ma sarà dal palco che le stesse parole saranno salutate da applausi e ovazioni. Di Pietro, in un teatro affollato fino ai palchetti del sottotetto, con il collaudato canovaccio “antiberlusconi” infiamma gli animi dipietristi. Dietro di lui sul palco il capogruppo al Senato, Felice Belisario e il segretario regionale dell’Italia dei valori di Basilicata, Michele Radice che all’inizio dell’incontro ha parlato da candidato alle europee: «Per tornare a una società più gusta e trasparente bisogna dare fiducia e tornare ai partiti e noi siamo un partito serio, reale e trasparente». E ancora ha detto Radice: «Non ci facciamo mettere il bavaglio da nessuno». Ha preso la parola come “ospite” anche l’eurocandidata calabrese Lilia Infelise che ha insistito: «Abbiamo bisogno di una nuova classe dirigente». Prima del leader, ha preso la parola, il senatore lucano Felice Belisario che ha ricordato al pubblico potentino il perchè della scelta elettorale per le amministrative: «insieme al centrosinistra alle due province perchè c’è stato il rinnovamento e da soli al Comune perchè non c’è stata la sintesi che avevamo chiesto». Applausi e poi ovazione per Di Pietro che con il sorriso ha rassicurato: «Non vi prenderò molto tempo perchè è festa e so che la pasta scuoce». Poi il discorso vero e proprio con l’immediato attacco al centrodestra nazionale: «Il governo toglie spazio di opportunità alle fasce più deboli perchè non sta portando avanti una politica che rilancia l’occupazione e il lavoro. Gli unici interventi che il governo fa sono a favore dei grandi gruppi di speculazione vicini a Berlusconi nel settore imprenditoriale». Di nuovo applausi.
di PIERANTONIO LUTRELLI
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LA MATERA DIPIETRISTA
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L’ex magistrato attacca il premier: «Il vecchio satrapo»
«Siamo la vera opposizione contro il Governo piduista» Un partito riformista, liberale, pronto a contrastare il Governo piduista. Antonio Di Pietro ha incontrato i suoi elettori di Matera (nella città dei Sassi, l'Italia dei Valori sostiene la coalizione del candidato presidente Franco Stella). «Noi, l'opposizione la sappiamo fare veramente - spiega. E, subito dopo, commentando la frase del presidente del Consiglio, che non esita a definire un novello satrapo («Mol-
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lare? Non ci penso proprio, siamo solo agli inizi»), l'ex magistrato avverte: « Anche noi saremo al fronte a fare opposizione. Fino a quando un modello di Governo fascista e piduista, vuole occupare il Paese e le istituzioni per farsi leggi ad personam e rovinare l'economia italiana a favore di speculatori ed evasori fiscali». Accanto a lui, il capogruppo al Senato, Felice Belisario, il candidato presidente alla Provincia di Matera, Franco Stella i candidati alle europee Aldo Michele Radice e Lilia Infelisi e Antonio Giordano, segretario cittadino dell'Idv. Ne ha per tutti, Di Pietro, anche per i suoi ex colleghi: «Ci sono magistrati che non sbagliano mai, perché non fanno mai niente e poi se la prendono con chi lavora». La Sicilia, per l'Italia dei Valori, rappresenta «Il fallimento del modo di amministrare del centrodestra e, come in tante altre parti d'Italia il sistema dei rifiuti è stato utilizzato per ingrassare clientele, nepotismi e favoritismi». All'appello del Capo dello Stato che suggerisce di superare la crisi con la coesione, Di Pietro risponde: «Lo strozzinaggio delle banche impedisce alle piccole e medie imprese di avere risorse». L'ex ministro alle
Infrastrutture del Governo Prodi, si sofferma su una delle principali cause di freno dello sviluppo lucano. « Quando ero ministro, sottoscrissi un minimo per le priorità per la Basilicata. Il Governo Berlusconi ha stravolto quel patto e li ha usati per sistemare, l'Alitalia, il buco di bilancio dovuto all'Ici e il Ponte sullo stretto. La politica infrastrutturale di Berlusconi è un ponte sospeso nel vuoto fatto di nulla». La concomitanza con la festa della Repubblica è un'occasione per sottolineare le grandi contraddizioni del Paese. «Si sta riproponendo la lotta di classe perché il Governo toglie ai poveri per dare agli speculatori ed è facile che derivi una contrapposizione fortissima». Il ministro Sacconi incontra a Melfi i lavoratori Fiat? Di Pietro conferma il no di Italia dei Valori alle politiche del Lavoro del Governo. «Contestiamo la totale assenza nella gestione della crisi industriale del settore auto e, più in generale, per le operazioni Fiat nel mondo. A noi interessa sapere quanti posti in più o in meno, in seguito all'accordo con Chrysler, si generano nel nostro Paese». Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it
SASASASA Di Pietro in Basilicata: si è messo contro anche il tempo, questa volta, in un due giugno quasi due novembre ventoso e pieno di pioggia. Il palco in piazza Prefettura è rimasto deserto a vantaggio, però, dell'effetto pienone che si è avuto nel teatro Stabile dove alla fine si è consumato l'evento. Consumato, ecco, questo è il termine giusto per definire l'insopportabile consunzione di questa commedia dell'arte piena di maschere e di finzioni sceniche che è stata ed è questa ennesima campagna elettorale. E' stata ed è: una sarabanda di buoni propositi e di cattivi comportamenti che non può sfuggire all'attenzione di chi ancora intende la politica come servizio alla collettività e non come strumento per la soddisfazione di interessi propri ed il raggiungimento di obiettivi semplicemente personali. Il discorso del candidato Sindaco IdV Antonio Autilio è stato caratterizzato dalla di lui nota mitezza; nulla ha tolto e nulla ha aggiunto a quanto tutto il centro sinistra (locale e non) è andato di-
FIGLI DI UN TONINO MINORE cendo. Siamo sulla scia, insomma, ma siamo scivolati sugli “scarti” : qualche volta, infatti, sarebbe più prudente ed elegante tacere. Michele Radice, invece, ha mutuato il suo intervento da De Filippo, ma non dal De Filippo governatore lucano, bensì dal più noto Eduardo e dalla famosissima commedia “Natale in casa Cupiello”. Se non fosse stato per l'assenza del “Cara madre” iniziale, infatti, tutto il suo discettare sarebbe stato la letterina di Natale di “ninnillo”, piena delle cose che sarebbe stato necessario fare e che non sono mai state fatte. L'opposizione, la società civile, la coerenza!!! Ma dove sono? Perché sarà pur vero che a volte le inimicizie personali fanno disastri, ma le amicizie personali non è che facciano di meglio, specialmente quando poi si imbrogliano le acque e ci si dimentica che la responsabilità di preparare le liste è del Segretario
regionale, che i guazzabugli, a domandare adesso, nessuno sa chi li abbia fatti e che la gente, quella che condivideva i veri ideali del partito, resta disorientata e si domanda perché rimandare a domani ciò che si poteva fare in toto , piuttosto che in parte, anche oggi. Vero è che Di Pietro in persona aveva dato chiare indicazioni nell'incontro potentino del 19 aprile scorso, ma vero è pure che quelle indicazioni sono state interpretate e tradotte in un idioma locale assolutamente incomprensibile. Oggi se ne tenta la parafrasi, si canta messa e si spiega il vangelo con enfasi da Savonarola; ieri ognuno andava per proprio conto, facendo attenzione che l'altro non gli vendesse le scarpe. Poi c'è Tonino, il Tonino nazionale, quello che più di ogni altro ha compreso il pericolo incontro al quale stiamo andando, quello che più di ogni altro si spende per la salvezza
di una democrazia violentata e percossa; il Tonino che alle elezioni europee non ha esitato a mettersi in gioco insieme a Leoluca Orlando, che ha schierato personalità della levatura di Vattimo e di Arlacchi, difensori della giustizia e della libertà come De Magistris, Vulpio, Alfano, giovani donne professioniste come Erminia Gatti; il Tonino che ha bandito il politichese, che vibra di passione vera. Il Tonino, insomma, che a Potenza non c'era. Non è la prima volta, infatti, che il vero Tonino in Basilicata non c'è: stanco, giù di tono, addirittura a volte con la febbre. Il dubbio è che sia l'IdV lucana che gli porta male, che non gli permette di alzare la voce rimanendo coerente e gli fa alzare perciò la temperatura. Nell'ultimo appuntamento, poi, ci mancavano le “veline” con maglietta sponsorizzata Galante (una figata degna dell'agognato rinnovamen-
to culturale dell'Italia dipietrista!!!) a far inorridire la sua verve proverbiale e a farla accasciare dentro un discorso tiepido e senza cuore. Bisognava ascoltarlo a Napoli Antonio Di Pietro, bisognava vederlo uscire dal fuoco della sua passione quando inneggiava alla cultura, al rinnovamento, alla Resistenza; quando urlava di aver mandato via, lui, i “pacchettari” questuanti di poltrone e si indignava all'idea che nel suo partito non tutti facessero lo stesso; quando indicava al voto non i “professionisti” della politica, ma quegli uomini e quelle donne che nella vita e non su un palco elettorale avevano già dato ampia prova di sé. L'Antonio Di Pietro che giurava, sollecitato anche da Grillo, di voler far pulizia nelle file del suo partito a Potenza non è venuto, non c'era. La folla si è dispersa in fretta, poi all'uscita. I vertici a fare codazzo, i candidati alla caccia di voti, la gente col pensiero al ragù. Tutti indistintamente figli di un Tonino minore. Anna R.G.Rivelli
La visita a Matera di Daniela Santanchè
Appello ai lucani su radici e valori «Meritate di più» «Una parte delle radici della mia famiglia è in Basilicata. Il padre di mio figlio è lucano, i miei suoceri mi hanno insegnato ad amare questa regione. Sarà per me uno stimolo ed un impegno maggiore per rivendicare queste radici». Daniela Santanchè leader del Movimento per l’Italia ha aperto così il suo intervento all’Hotel Palace a Matera nel corso dell’appuntamento lucano che ha conosciuto più tappe. Non ha avuto esitazioni a rispondere a tutte quante le domande che gli sono state poste: «quest’opposizione mi sembra più attenta al gossip che ai programmi» ha affermato in riferimento all’appello alla coesione del presidente Napolitano e sull’intervista a Libero ha aggiunto: «ho fatto quell’intervista da italiana perchè non voglio che si facciano brutte figure con il resto del mondo. Vedo che anche questa campagna elettorale sta diventando un referendum pro o contro Berlusconi». La Santanchè ha mostrato di conoscere anche le situazioni a livello locale ed ha fatto alcuni riferimenti ai problemi del mobile imbottito e alla situazione politica della regione: «vi meritate di più, troppi anni di governo di centrosinistra hanno rubato l’orgoglio della vostra appartenenza. Avete tanto risorse naturali e tutto ciò che serve per essere primi, tutto questo viene meno per il disimpegno della politica». Quindi un appello a «cambiare con l’orgoglio il sistema che si è consolida-
to, vogliamo tenere alti i valori della politica, tre in particolare: dio, la patria e la famiglia. Riteniamo necessario che si riacquisti la percezione dello Stato e un concetto di legalità che troppo spesso è stato abbandonato».Non sono mancate le prese di posizioni per il no al voto degli immigrati, no alla Turchia nell’Unione europea, sì a nucleare. Poi una battuta sulle donne in politica: «in tre anni non è cambiato nulla, la situazione delle donne è peggiorata, ora è sempre più difficile poter emergere perchè non ci siamo e contiamo meno, ma è colpa delle donne che hanno la sindrome dell’ape regina». Quindi un riferimento alla presenza in politica ed alle veline: «l’unica che vedo è nell’Italia dei Valori, non certo da parte di Berlusconi che ha una tendenza ad esagerare nel nuovo della classe dirigente. Certo però poi ci si rende conto che è meglio qualche velina che qualche vecchio trombone». La Santanchè ha confermato lo scarso entusiasmo per la politica europea e fatto appello alla necessità di un’Europa politica più unita. Ha scommesso sulla vittoria del centrodestra e sull’aiuto essenziale del Movimento per l’Italia: «tornerò per festeggiare il risultato». p.quarto@luedi.it
POLICORO – Camicia e giacca bianca, pantaloni arancioni con scarpe, cintura e borsa in tinta, rigorosamente di Hermès. Capelli lunghi raccolti di colore biondo. Trucco molto marcato solo sugli occhi, rossetto bronzeo. Pochi gioielli, ma preziosi. Vestita in maniera elegante e al contempo casual, si è presentata così ieri mattina a Policoro, Daniela Santanchè, leader nazionale del “Movimento per l’Italia”, una delle forze politiche che accompagnano il Pdl nella competizione elettorale in corso. L’appuntamento era per le 12.30 nella sala conferenze dell’Istituto religioso “Padre Minozzi” situato in pieno centro lungo via Siris. Ad attenderla c’erano tutti i militanti del movimento a livello locale, nonché i candidati alla Provincia del comprensorio. C’era molta attesa per questo evento. E lo si notava già dalle prime ore del mattino quando i supporters dell’ex deputata di An hanno allestito il cortile antistante la struttura. I più ansiosi sono però i due candidati alle provinciali nei collegi Policoro 1 e Policoro 2, Antonio Ripoli e Giuseppe Ferrara, i quali passeggiano all’aperto con trepidante attesa. Arriva il sindaco Nicola Lopatriello, accompagnato da sua moglie. C’è l’assessore
Daniela Santanchè a Policoro mentre parla con un “supporter”
ai Lavori pubblici Cosimo Ierone, uno che per la Santanchè ci ha messo la faccia. Non è solo, insieme a lui c’è l’ex deputato di An (‘94 - ’96) il commercialista Franco Barra e l’assessore comunale alle Attività produttive, Nicola Trupo, poco distante c’è anche l’assessore alla Manutenzione, l’ingegner Vincenzo Di Cosola, già sindaco negli anni ’80 e democristiano di lungo corso. Sembra una festa, un matrimonio: Ierone si fa portare un bouquet di rose, “sono per la Santanchè” ci rivela senza sorprenderci. Arriva un’auto della Polizia, poi una dei Carabinieri, poi un’Alfa 147. Scende una
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donna. E’ lei. Le va incontro il sindaco. La corsa per strapparle qualche battuta. «Sa che Policoro è la sua “capitale? Lei qui ha cinque consiglieri comunali e tre assessori». E lei risponde: «Fantastico, mi devo trasferire qua». Poi ricorda il suo legame con la Basilicata. «Mio figlio ha un padre lucano (il suo ex compagno, Canio Mazzaro, imprenditore farmaceutico potentino, ndr) per cui come madre sento fortemente il legame con questa terra». «I suoi progetti futuri?». «Di partecipare – spiega - alla costruzione del più grande partito d’Italia come dice Silvio Berlusconi, con il mio movimento con le sue speci-
ficità, in maniera da governare il Paese per i prossimi quindici anni». Si passa al caso “Veronica”. «Ha un’amante la moglie di Berlusconi? Conferma tutto quanto detto nei giorni scorsi?». Risponde: «Certo. Sono dalla parte della verità. Ho fatto un’intervista molto dettagliata e puntuale». E in sala torna sulla questione: «Oggi Repubblica mi ha definita “dipendente di Berlusconi”, ma non è così, altrimenti siederei su una poltrona migliore. Io sono un’imprenditrice ed ho duecento dipendenti. Berlusconi è un genio e non va mai interpretato, se lo si cerca di fare si sbaglia».
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LA FAVOLA DI IERONE
Il gommista e la sexy “onorevole” IERI E’ STATO senza dubbio il giorno più importante da quando Cosimo Ierone fa politica. In quel «Chi me lo doveva dire» che si lascia scappare con il cronista, si racchiude tutta la favola di un umile gommista passato nel giro di un solo anno a politico di successo. Già. La sua è una favola. Cosimo Ierone è una “cenerentola” politica. Nel 2008 dà vita a “Città nuova” lista più suffragata della coalizione alle elezioni amministrative. Quattro consiglieri comunali eletti, contro i tre di Forza Italia ed i due di Alleanza nazionale. Ierone era il capolista, e fu il più suffragato con quasi quattrocento voti. In lista con lui tanti professioni-
sti tutti contenti di sostenere il progetto che ha fatto la fortuna del centrodestra policorese. Diviene assessore ai Lavori pubblici. La favola continua. Ora Ierone ci riprova con il sostegno dei ceti più umili e popolari «dimenticati dalla sinistra». E’ a lui che nasce l’idea di fare la lista alle provinciali a fianco del Popolo della libertà. Riparte dalla bella Daniela Santanchè nei confronti della quale era perfettamente a suo agio. Con la quale ha creato un rapporto di complicità. «Se andiamo al ballottaggio – ci ha detto – la faccio tornare». p.l.
La Santanchè e Ierone si scambiano confidenze
LA PARATA DEI BIG
Gasparri Maurizio Gasparri stamattina è a Potenza e dopo a Scanzano, Rorondella, Tursi e Pisticci
Lorenzo Cesa
P. Casini
Il segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa, domani è atteso a Chiaromonte, presso la locale sezione del partito.
Il leader dell’Udc Casini, invece, sarà a Potenza giovedì 4 giugno alle 11.30 al Grande Albergo
Storace
Giuseppe Fioroni Marco Pannella
Il segretario nazionale di La Destra, Francesco Storace oggi è a Barile, Miglionico e Grumento Nova
L’ex ministro all’Istruzione Pd, Giuseppe Fioroni domani pomeriggio sarà a Potenza al Park Hotel
Il leader nazionale dei Radicali, Marco Pannella giovedì sarà in Basilicata insieme a Maurizio Bolognetti
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di SALVATORE SANTORO
La leader conferma: «Veronica Lario ha l’amante»
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Mercoledì 3 giugno 2009
Primo piano 11
Mercoledì 3 giugno 2009
L’analisi di Vaccaro (Uil) : «Indebolire Melfi in vista del nuovo Piano»
Auto globale
«Fiat soffia sul fuoco»
Il governatore lucano sollecita indotto e Consorzio Acm a convocare le parti
«Offesa dignità dei lucani, operai maturi e responsabili» di MARIATERESA LABANCA
De Filippo a Fiat «Soluzione subito» Prosegue lo sciopero dell’indotto. Sata resta bloccata in attesa di una decisione sul futuro degli interinali L’ANALISI
La stampa nazionale snobba la lotta dei lavoratori lucani di Melfi. I riflettori dei media puntati su tutte le tappe del risiko Marchionne fanno più ombre che luce sul “caso Basilicata”. Le pagine dei principali quotidiani dedicano solo poche righe allo sciopero che ha paralizzato l’unico indotto Fiat che in questo momento sta lavorando bene. Il Corriere della Sera titola sull’edizione di ieri “Vendite ancora giù, Fiat tiene. A Melfi bloccata la fabbrica”, a una settimana dalla sciopero. E quando uno dei più prestigiosi quotidiani nazionali si accorge del blocco lucano, lo inserisce in un ampio contesto di analisi economica, limitandosi a riportare la replica del Lingotto, affidata a una nota ufficiale. Il Sole 24 ore non fa meglio. Anzi, alla vertenza lucana non dedica neanche un titolo. Sintetizza le “difficoltà di Melfi” in poche frasi, inserite in un pezzo di analisi sulle vendite dell’auto. Generico il riferimento “allo sciopero di due aziende dell’indotto che sta determinando una perdita di produzione pari a 1500 vetture al giorno”. Anche in questo caso l’analisi non va oltre la nota ufficiale di Torino. Nulla a che vedere con gli spazi riservati agli scioperi di Termini Imerese, dove la protesta arriva a stabilimenti già fermi. Per qualche strano motivo la vertenza degli interinali lucani, sostituiti con operai che arrivano dagli stabilimenti di altre regioni, sembra non fare notizia. E pensare che proprio la Basilicata ha fatto da teatro alla più recente lotta combattuta in nome dei diritti della classe operaia. E’ solo perché le dinamiche di una piccola regione come la Basilicata interessano poco? O probabilmente perché una lotta combattuta in nome di soli 13 operai non merita l’attenzione della stampa nazionale? Eppure, forse, non è una sciocchezza ritenere, come ha sostenuto recentemente in un suo intervento il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che quanto sta accadendo in Sata è un’anticipazione dell’atteggiamento che Fiat assumerà in autunno per le migliaia di lavoratori cassintegrati di domani. Staremo a vedere. m.labanca@luedi.it
Il governatore De Filippo
in un sito come quello di Melfi, dove ci sono condizioni importanti per il settore dell’automotive e in un territorio nel quale le istituzioni hanno dimostrato grande sensibilità collaborando con il gruppo Fiat su grandi progetti di innovazione e ricerca, la permanenza di una situazione di tensione e difficoltà intorno allo stabilimento nuoce clamorosamente al territorio e all’azienda». «Spero vivamente – ha concluso De Filippo – che il nostro richiamo e la nostra sollecitazione siano accolti immediatamente dai vertici dell’azienda». Ieri, il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, a Potenza per incontrare i parlamentari del Pdl, si è impegnato a mettere nelle priorità della sua agenda politica la verifica su quanto sta accadendo negli stabilimenti di
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Melfi. Di mezzo c’è anche la mediazione di Confindustria. Il presidente Martorano aveva annunciato di persona ai sindacati il proprio personale contributo per la ricerca di una soluzione, che tenesse dentro non solo tutti i lavoratori interinali dell’indotto. Il sindacato articola la propria richiesta in due fasi: nell’immediato chiede il rinnovo dei contratti a tutti i 70 interinali della ex Ergom e Sistemi Sospensivi. Condizione questa che, se soddisfatta, basterebbe a far rientrare la protesta. In secondo luogo il sindacato chiede pure di aprire una trattativa per far fronte a nuovi aumenti produttivi: adoperare manodopera per metà proveniente dagli altri stabilimenti, e per il restante 50 per cento costituita dai lavoratori espulsi dai processi produttivi di Sata e indotto negli anni passati. Trattativa, questa, che potrebbe essere portata avanti anche in un secondo momento. In vista di quell’aumento di produzione che dovrebbe essere trainato dal restyling della Grande Punto, ancora non ufficializzato, ma che a breve dovrebbe arrivare a Melfi. Per ora, però, si fanno i conti con il blocco della produzione, sperando che quella di oggi sia la giornata della svolta. ma.la. m.labanca@luedi.it
FIAT - CHRYSLER
Il nostro errore? Non aver fatto tutto contro lo svuotamento delle fabbriche
Lo sciopero dell’indotto di Melfi
LETTERA AI PREFETTI «Noi pendolari come bestie» Scrive ai prefetti di Potenza e Matera, Giuseppe Giordano, in qualità di esponente e rappresentante sindacale dell’Ugl Basilicata, per sensibilizzare alla questione Sata Fiat di Melfi. «Si sta generando una mancanza di rispetto della dignità dei lavoratori. Preciso che vi sono lavoratori che partono dalla Calabria, Basilicata e Puglia per raggiungere Melfi alle ore 2 e 30 per arrivare alle ore 6, i quali all’arrivo e all’ingresso in Sata, venendo a loro comunicato il senza lavoro, sono costretti a rimanere per strada come bestie fino all’arrivo del prossimo pullman che li riporti a casa Tutto ciò provoca non pochi disagi ai lavoratori pendolari ma lede proprio nel più profondo il diritto ed il rispetto di un essere umano .
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L’INTERVENTO
La Corte accelera sulla cessione LA procedura fallimentare per la vendita di Chrysler a Fiat imbocca la corsia veloce, e per procedere più spediti i giudici hanno deciso che il ricorso dei fondi pensione andrà direttamente in Corte d’Appello. Il risanamento della casa automobilistica, del resto, è urgente, e occorre liberare quanto prima l’orizzonte da incertezze. Stando ai dati pubblicati oggi sulle immatricolazioni di auto, le vendite di Chrysler negli Usa a maggio, il primo mese della casa automobilistica dopo la procedura fallimentare iniziata il 30 aprile scorso, sono cadute del 47% a 79.010 veicoli. Un calo inferiore al 51% previsto dagli analisti, ma che comunque dimezza le vendite della casa automobilistica nel suo primo mercato, quello statunitense. Dove anche i concorrenti della casa promessa in sposa a Fiat, vale a dire Ford e General Motors, registrano un’ennesima flessione, ma cavandosela rispettivamen-
te con un -24% per la prima, l’unica casa americana a non trovarsi in bancarotta pilotata, e con un -30% per General Motors. Numeri migliori di quanto stimassero gli analisti, probabilmente grazie alla fiducia dei consumatori americani, che il mese scorso ha registrato un vero e proprio balzo aiutando il mercato delle auto a reagire alla crisi. Gm e Chrysler, in particolare – scrive la Bloomberg – potrebbero entrambe essere riuscite ad attrarre chi era alla ricerca di un affare, sfatando il mito secondo cui nessuno comprerebbe un’auto da una casa che rischia il fallimento. La strada verso il risanamento resta comunque irta di ostacoli, e forse anche per questo il giudice che si sta occupando del dossier Chrysler ha dato oggi stesso il via libera formale alla vendita delle attività sane del gruppo a un consorzio guidato da Fiat, stabilendo anche che il ricorso dei creditori (alcuni fondi pen-
sione dell’Indiana) potrà saltare il passaggio della Corte distrettuale di New York e andare direttamente in Corte d’Appello. Una mossa tesa a guadagnare tempo, che viene incontro alle richieste di Fiat e Chrysler: Fiat, del resto, ha l’opzione di ritirarsi se l’acquisizione non sarà portata a termine entro il 15 giugno, fatta salva un’estensione di un mese per le procedure antitrust. «Questo caso – ha spiegato oggi il giudice Arthur Gonzalez – riguarda una questione di importanza pubblica, e un appello immediato può velocizzarne sensibilmente la procedura». Anche Gm, intanto, procede spedita verso la ristrutturazione: nel suo primo giorno in bancarotta pilotata, la casa di Detroit (che resterà fuori dalla borsa fino al primo o secondo trimestre 2010) ha ottenuto il via libera dei giudici alla costituzione di una nuova società in cui far confluire le sue attività “buone”.
Giacomo Nardiello (Pdci)
Sacconi, la sua è propaganda «LE promesse del ministro Sacconi a Potenza per ora sono solo propaganda elettorale, specie perché sinora ha fatto tutt'altro che l'interesse delle tute blu di Melfi e degli interinali. La verità è che il governo ha lasciato solo Marchionne e la Fiat nel suo tentativo di scalata di Opel e adesso lascia soli gli operai Fiat». E' quanto sostiene il capogruppo del Pdci in C.R. Giacomo Nardiello. «E intanto il governo non ha pensato ai lavoratori italiani allarmati legittimamente per il loro futuro». «Il comportamento del governo italiano - accusa - è letteralmente indegno».
| DAVANTI AI CANCELLI | Da Policoro a San Nicola La battaglia per difendere i diritti di MIMMO DONVITO MELFI - Sale la tensione nel sito industriale di Melfi, i lavoratori denunciano l’atteggiamento da parte della Fiat, che prima di ogni turno di lavoro, chiama i lavoratori al rientro sul proprio turno, ed appena dopo una mezz’ora di lavoro, li rimanda a casa, comunicando il “senza lavoro”. Da circa una settimana, tutto il sito industriale è paralizzato da una consistente generale mobilitazione di tutti i lavoratori dell’area industriale, scoppiata dopo la decisione presa da parte di due aziende dell’indotto Fiat - Sata, di non confermare una settantina di contratti interinali, dopo che gli stessi, sono stati impiegati di continuo alle proprie dipendenze per diversi anni . Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso, è stata proprio la decisione di queste aziende, di voler sostituire i lavoratori con altri lavoratori provenienti soprattutto dalla Campania, con una sorta di mobilità interna trans regionale. Le contestazioni dei lavoratori, con i relativi presidi vanno avanti da oltre una settimana, e da alcuni giorni invece la Fiat ha iniziato a chiamare i propri lavoratori in fabbrica. Quest’atteggiamento nella giornata di oggi ha però suscitato l’ira dei lavoratori e di alcuni sindacati, Giuseppe Giordano rsu Ugl ha dichiara-
Gli operai dell’indotto davanti ai cancelli di notte
to in una nota : «Questa mattina, dopo che la Fiat ha comunicato il senza lavoro, insieme a circa un centinaio di lavoratori ci siamo riversati sotto la palazzina degli uffici della Sata, per contestare tale ed assurda decisione. Purtroppo continua Giordano - in Italia può fare notizia «se Berlusconi va la compleanno di una minorenne; di certo non fa ne notizia, ne scalpore, che la Fiat chiama la gente a lavorare, con tutti i disagi che si affrontano, soprattutto per chi arriva da lontano, e poi viene rispedita a casa senza tanti convenevoli» . E’ un segnale negativo che non fa presagire nulla di buo-
no, così si iniziò nel 2004 che poi sfociò nella cruenta lotta dei ventuno giorni. Intanto il previsto incontro con il presidente della Regione Vito De Filippo non c’è stato, e tutto riamane inalterato. Ciò che noi chiediamo – conclude il delegato sindacale dell’Ugl, proveniente da Policoro, Giuseppe Giordano – che si riprendano al più presto le trattative, per sopperire a questo ulteriore scempio per i lavoratori, che per colpa dell’intransigenza aziendale, stanno perdendo molti soldi in busta paga, e soprattutto, un maggiore rispetto della “dignità” delle persone».
Il segretario Uil, Carmine Vaccaro
rai con chi viene da fuori. E’ un’offesa al popolo lucano. Cosa ancor più grave è che le aziende in questione, ex Ergom e Sistemi sospensivi, sono Magneti Marelli, cioè gruppo Fiat. Inoltre, quelli interessati dal mancato rinnovo del contratto, sono lavoratori in somministrazione, che hanno prestato la loro opera per più di tre anni. Il meccanismo di solidarietà che si è innescato nei loro riguardi, da parte dei colleghi a tempo indeterminato, è quindi perfettamente comprensibile. E, infatti, sindacato e maestranze si sono mostrati coesi nelle richieste e nella protesta. Cosa è scattato? La Fiat ha leso le aspettative di un popolo che ha contribuito al rilancio della Fiat, a rafforzare l’immagine dell’azienda. E’ anche nostro il successo del Lingotto sugli scenari internazionali. Abbiamo fatto le comandate, sostenuto gli straordinari, con percentuali di adesione pari al 99,9%. Quello lucano ha dimostrato di essere un popolo laborioso, che sa di non essere ininfluente rispetto al futuro di Melfi. Si rende conto di essere giudice e arbitro del proprio destino. Gli operai di Fiat e indotto sono lavoratori maturi. E come tali vanno rispettati. La Fiat non può pensare che Melfi sia a vita un laboratorio dove sperimentare nuove formule produttive. Sata è uno stabilimento che merita rispetto. Quello che è venuto a mancare in questa fase. Una protesta giusta, quindi, anche se arriva in un momento così delicato in cui anche a livello internazionale si stanno giocando partite importanti? Nessuno ha messo in dubbio la necessità del Lingotto di rafforzarsi nel resto mondo. Ma questo deve avvenire in una logica di non indebolimento del patrimonio industriale italiano. Cosa ancora più importante al Sud, dove si sta aprendo una nuova “questione meridionale”. Si provi a pensare cosa sarebbe la Basilicata senza Fiat. La casa torinese si rafforzi nel mondo, in Europa. Ma deve mantenere in Italia. Soprattutto, deve mantenere a Melfi, che può rappresentare la porta del Mediterraneo. Uno sbocco fondamentale. Dove c’è uno stabilimento fortemente avanzato. In cui possono essere garantiti ancora volumi produttivi importanti. Il profitto non deve essere realizzato sulla pelle dei lavoratori. Non su quelli della Fiat, né su quelli dell’indotto, che rappresenta l’anello più debole. Quello che c’è intorno alla Sata è un tessuto sociale già in profonda difficoltà. Si pensi ai circa 700 interinali che hanno lavorato nello stabilimento di Melfi e poi espulsi. O agli operai mandati a casa, che hanno lavorato in aziende che facevano parte della “famiglia”, come Valeo o Cf Gomme. Ora mi chiedo: Fiat è disponibile a mostrarsi “sensibile” nella gestione degli aumenti produttivi? Eppure l'azienda prosegue in questo braccio di ferro, anche se si tratta solo di 13 lavoratori. Come legge questo dato? Non so quanto il top manager Fiat sia stato messo al corrente nei giorni passati di quanto accadeva a Melfi. E’un fatto paradossale: non produrre 1500 auto al
Il sindacato del futuro dovrà cambiare ed essere più riformista
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Quella protesta che non interessa a nessuno
POTENZA - Inizia la nona giornata di protesta dell’indotto Sata a Melfi. Lo sciopero alla Plastic components e alla Sistemi sospensioni è ripartito sul terzo turno di ieri sera. Si continua a lottare ancora per il rinnovo di tutti i contratti degli interinali sostituiti da operai in cassa integrazione di Pomigliano, Sulmona e Cassino. Ieri il governatore lucano, Vito De Filippo, ha sollecitato il presidente del Consorzio Acm di Melfi e i vertici di Fiat a convocare immediatamente le parti. Solo il giorno prima, gli operai giunti a Potenza a bordo di una autobus e ricevuti dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, avevano lamentato l’indisponibilità del presidente della Regione a riceverli in giornata. Ma quella di ieri di De Filippo non va intesa solo come “la mossa del giorno dopo” per “riparare” alle accuse dei lavoratori. «Il presidente - spiegano alcuni rappresentanti dei lavoratori - è stato in contatto con noi tutti i giorni per seguire l’evoluzione della vicenda». Potrebbe arrivare già in giornata qualche notizia in più sulla convocazione di un incontro tra le parti. L’obiettivo è trovare subito una soluzione alla vertenza. All’Ansa, il governatore lucano ha spiegato che «in un momento di rilancio di una grande azienda e soprattutto
POTENZA - «Una brutta storia». Quello che sta accadendo a Melfi «è paradossale». Sono le parole del segretario della Uil di Potenza, Carmine Vaccaro, che in un’intervista rilasciata al Quotidiano, a una settimana dalla proclamazione dello sciopero che sta paralizzando l’indotto di San Nicola, analizza la difficile situazione che si è venuta a creare in Basilicata, anche alla luce degli scenari aperti dalle manovre dell’ad Fiat, Sergio Marchionne, a livello internazionale. Perché il Lingotto, in un momento di profonda crisi, sceglie di tenere aperta una battaglia, a costo di mortificare la produzione, con la perdita di 1500 auto al giorno? Pagando un prezzo sicuramente maggiore rispetto al rinnovo di 13 contratti interinali. Una scelta che, per il segretario Vaccaro, insinua un dubbio: che l’azienda abbia una precisa volontà di alimentare lo scontro. Ma il leader della Uil parla anche di “colpe” della regione (intesa nel suo complesso, come istituzioni, sindacato, industria) e di futuro. Non solo quello di Melfi e del settore auto, in vista della prossima presentazione del piano industriale di Fiat. Ma soprattutto quello del sindacato, che, come dice lo stesso segretario, «non potrà non fare i conti con le esigenze di cambiamento». Segretario, qual è la sua lettura di quello che sta accadendo nell’indotto Fiat? E’ una brutta storia, che vede impegnati il sindacato e i lavoratori in una giusta protesta contro il tentativo di Fiat di offendere la dignità dei lucani. Qui non si tratta solo di accogliere negli stabilimenti di Melfi operai di altre regioni, secondo un principio di reciproca solidarietà che il sindacato non avrebbe mai messo in discussione. Anche le tute blu di Melfi negli anni passati, sono andate in giro per l’Italia, in base allo stesso principio. La “giusta protesta” nasce quando si pensa di sostituire i nostri ope-
giorno per non andare incontro a una richiesta legittima del sindacato. Mi sembra strano che un uomo dalle “speciali capacità” come Marchionne abbia dato mandato di proseguire nello scontro. Mi sembra quanto meno dubbioso. E allora qual è la sua idea? La mia sensazione è che le cose abbiano seguito questa logica: in vista della presentazione del nuovo piano industriale al Governo, alle regioni, alle parti sociali, trovare una Fiat a Melfi così forte, immune da cassa integrazione e da tumulti, avrebbe creato qualche problema in più nella gestione dell’allocazione di nuovi modelli in Italia. Insomma, la Fiat come avrebbe potuto giustificato al mondo il fatto che quello di Melfi è l'unico stabilimento a lavorare? Non vorrei che la questione fosse strategica. Che ci fosse il tentativo da parte di Fiat di soffiare sul fuoco per “normalizzare”, o meglio indebolire Melfi. In questo modo diventerebbe più facile destinare i modelli, nel momento in cui le regioni riescano a premere per evitare la chiusura degli stabilimenti. Solo così Melfi diventa uguale agli altri. In questo caso, per noi lucani, dati i piccoli numeri della regione, la partita si complica. Bisogna allora pensare a invertire la tendenza. Si potrebbe puntare sulla diversificazione delle produzioni dell'indotto. Potrebbe essere questa una soluzione? E’ una riflessione, da qualche parte bisogna partire. Nel frattempo cosa può fare il territorio? Se la regione ha un torto è quello di non essersi mai piegata (né il sindacato, né la politica, né Confindutria) a una riflessione profonda su quello che è lo stato dell’industria in Basilicata e quali potevano essere i correttivi. Responsabilità di tutti è stato non fare abbastanza per far rimanere i lavoratori dentro le fabbriche. Avremmo dovuto impegnare anche qualche soldino in più per non svuotare le industrie. Perché, in vista dell'uscita dalla crisi, una cosa è gestire la ripresa con i dipendenti nelle fabbriche, un’altra è gestirla con gli stabilimenti vuoti. Possiamo darci ancora da fare ancora qualche correttivo. Cosa ci aspetta all’uscita dalla crisi? Non so che mondo del lavoro troveremo, che industria sarà. Quel che è certo è che sarà tutto cambiato. Se crisi, federalismo e riforma contrattuale sposteranno i “poteri forti” a livello territoriale, ci troveremo di fronte a una realtà segnata dalle differenze. Allora si farà sempre più forte la necessità di un sindacato moderno, riformista, profondamente trasformato. Da qui l’invito a capire che il sindacato va cambiato. Il leader nazionale della Cisl, Raffaele Bonanni, non nasconde di guardare con favore al modello del sindacato americano che partecipa direttamente al capitale. Anche la Uil è su queste posizioni? Potrebbe essere una strada ma non l’unica. Saranno queste le tematiche che nel prossimo futuro dovranno appassionare il sindacato europeo. Quel che è certo è che il cambiamento è inevitabile. Il sindacato che usa gli arnesi del passato potrà durare ancora per poco tempo. Presto la Fiat dovrebbe presentare il nuovo piano industriale. Quanto influirà il mancato accordo con Opel?. Fiat sarebbe stata più forte con l’accordo Opel in tasca. Sarebbe stato un elemento di garanzia per gli stabilimenti italiani. Ma ora le maggiori preoccupazioni derivano dal fatto che si continua a giocare a carte coperte. Ritiene che ci sia stata qualche responsabilità del governo italiano? Forse l’errore del Governo è stato non aver fatto abbastanza. Non ha cercato di comprendere appieno quel che si muoveva in casa Fiat a livello mondiale. E di questo francamente non ne capisco le motivazioni. Nel frattempo negli stabilimenti italiani c’è attesa e preoccupazione. Il rischio chiusura quanto è concreto? Può bastare solo una riflessione: un solo stabilimento in Polonia produce 450.000; mentre in Italia 5 siti produco complessivamente 650.000. Qualche problema c’è, ed è evidente. Ora attendiamo solo di comprendere meglio.
12 Primo piano
Mercoledì 3 giugno 2009
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Mercoledì 3 giugno 2009
Il doppio volto del don Donato De Bonis raccontato da chi l’ha conosciuto e da chi ha studiato i suoi documenti segreti La doppia faccia del prelato di Pietragalla
Il benefattore finito allo Ior
Gianluigi Nuzzi è un inviato del settimanale Panorama, ha avuto accesso ai documenti dell’archivio di monsignor Dardozzi e ha pubblicato per Chiarelettere Vaticano Spa La verità sugli scandali finanziari e politici della Chiesa
La ricostruzione grafica pubblicata dal settimanale Panorama sui conti corrente gestiti da monsignor Donatino De Bonis nell’Istituto opere religiose, dopo la dipartita di Paul Marcinkus
LA SCHEDA
Il libro “Vaticano Spa” svela il lato occulto del braccio destro di Paul Marcinkus
Dall’Ambrosiano a Enimont
Don Donatino De Bonis Al centro con papa Wojtyla
ROMA - E’ morto nel 2001 a 71 anni il vescovo Donato De Bonis, che fu il numero due dell’Ior (la banca vaticana) negli anni della gestione Marcinkus, al quale subentrò, con l’incarico però di prelato e non di presidente, dopo la vicenda del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi. De Bonis uscì indenne dall’inchiesta. Aveva lasciato la Banca vaticana da alcuni mesi - divenendo vescovo e «prelato» del Sovrano Ordine di Malta quando, tra il 1993 e il 1994, il suo nome finì nell’inchiesta di Antonio Di Pietro sulla maxi tangente Enimont. Ma anche da questa vicenda uscì bene. Risultò che aveva autorizzato la creazione di un «fondo» della famiglia Ferruzzi, che poi era stato usato a sua insaputa per «operazioni strumentali e occulte» del gruppo ravennate: conversione di 92 miliardi di Cct in divise estere e loro trasferimento in varie banche europee.
IL RETROSCENA ROMA - Un conto per Andreotti. Alle persone (quasi tutti prelati e porporati) che aprono un conto allo Ior viene chiesto di lasciare in busta chiusa le volontà testamentarie. Nel fascicolo del conto Fondazione Spellman, fotocopiato da monsignor Renato Dardozzi e custodito nel suo archivio, sono indicate quelle del “gestore”, appunto De Bonis. Che con il pennarello nero a punta media che prediligeva aveva scritto su carta a righe le illuminanti disposizioni: “Quanto risulterà alla mia morte, a credito del conto 001-3-14774-C, sia messo a disposizione di S.E. Giulio Andreotti per opere di carità e di assistenza secondo la sua discrezione. Ringrazio nel nome di Dio benedetto. Donato De Bonis, Vaticano 15.7.87? Che si tratti di un conto segreto di Andreotti gestito da De Bonis non lo dicono solo i documenti. Ne era convinto anche l’attuale presidente dello Ior Angelo Caloia. In una serie di lettere riservate sugli affari del prelato inviate periodicamente
Lo gestiva De Bonis e il senatore a vita era
Il conto bancario “Spellman” e al segretario di Stato cardinale Angelo Sodano, e riprodotte nel libro Vaticano spa, Caloia si dice certo. In quella del 21 giugno 1994, a 7 anni dall’apertura del deposito Fondazione Spellman, Caloia dà ormai per scontato che “il conto della Fondazione cardinal Spellman che l’ ex prelato ha gestito per conto di Omissis contiene cifre…”. “Omissis” come emerge chiaramente dalla convergente documentazione conservata nell’archivio di monsignor Dardozzi, era la parola convenzionale utilizzata da Caloia e altri manager dello Ior per criptare il nome di Andreotti. Per De Bonis, invece, era stato scelto il nome in codice “Roma”. Per altri correntisti, rimasti ancor oggi nell’ombra, venivano concordati altri nomi di città, come “Ancona” o “Siena”, da usare nelle co-
municazioni scritte. In pochi dovevano capire. Ancora oggi rimane sconosciuta, per esempio, l’identità di Ancona. Sul conto gestito dal prelato dello Ior per conto di Andreotti affluisce un fiume di denaro. Milioni di banconote, miliardi in contanti. Le note contabili conservate nell’archivio di Dardozzi ricostruiscono nel dettaglio tutte le movimentazioni. Il conto ha goduto di accrediti in cct e in contanti. Dal 1987 al 1992 De Bonis introduce fisicamente in Vaticano oltre 26 miliardi e li deposita tutti sul conto Fondazione Spellman. A valori rivalutati la somma corrisponde a 26,4 milioni di euro di oggi. Importo che bisogna sommare all’enorme quantità di titoli di Stato depositati e ritirati, per complessivi 42 miliardi di lire, pari ad altri 32,5 milioni di euro. In tutto
sul conto in una manciata di anni entrano 46 miliardi di lire. Ma da dove arrivano tutti questi soldi e a chi erano destinati? In Vaticano spa vengono elencati tutti i beneficiari che si dividono in due categorie: religiosi e laici. I primi sono una moltitudine. Se “la carità copre una moltitudine di peccati”, come si legge nella prima lettera di San Pietro (capitolo 4.8), è vero che dal conto Spellman vengono periodicamente distribuite centinaia tra elemosine e donazioni a suore, monache, badesse, frati e abati, enti, ordini e missioni. L’elenco dei beneficiari è sterminato: suore ospedaliere della Misericordia, adoratrici dell’Eucarestia, orsoline di Cortina d’Ampezzo, oblate benedettine di Priscilla, carmelitane d’Arezzo. Beneficenza quindi, ma non
”omissis”
Andreotti solo. L’apparente gestione caritatevole del patrimonio rimane marginale. Per il cassiere della Dc Severino Citaristi, pluricondannato in Tangentopoli, compare un assegno da 60 milioni. Tra il 1990 e il 1991 dal conto Spellman dello Ior escono 400 milioni per l’avvocato Odoardo Ascari, difensore di Andreotti nei procedimenti aperti a Palermo per concorso in associazione mafiosa. Poi 1,563 miliardi vanno a un fantomatico Comitato Spellman con prelievi in contanti o con il ritiro di pacchi di assegni circolari di taglio diverso (da 1, 2, 5, 10, 20 milioni). Tanti beneficiari. Un milione di dollari al cardinale brasiliano Lucas Moreira Neves, sino al 2000 prefetto della Congregazione dei vescovi, mentre altri bonifici sono destinati all’allora arcive-
scovo di New York, cardinale John O’Connor, al cardinale croato Franjo Kuharic dell’arcidiocesi di Zagabria, sino all’ausiliare di Skopje Prizren monsignor Nike Prela “per i fedeli di lingua albanese”. La svolta arriverà solo nell’ottobre 1993 con l’esplosione della vicenda Enimont, la maxitangente pagata ai leader della Prima repubblica perché si rompesse il matrimonio della chimica italiana fra Eni e Montedison. Il pool di Mani pulite busserà al portone di bronzo ottenendo risposte parziali e fuorvianti. Lo scrive proprio Dardozzi all’avvocato Franzo Grande Stevens, legale di fiducia dello Ior: “Non bisogna indurre in tentazione” i giudici che vogliono far luce sui soldi transitati in Vaticano per i politici. Metà dei cct dello Ior parallelo rimarranno così fuori dallo spettro degli investigatori. Di certo senza remore anche perché, come ripeteva Marcinkus, “la Chiesa non si amministra con le Ave Maria”.
ROMA - Per la prima volta nella storia del Vaticano dalle Mura leonine filtrano migliaia di documenti sugli affari finanziari dell’Istituto per le opere di religione (Ior), l’impenetrabile banca della Santa sede che ogni anno offre i suoi utili alla gestione diretta del Papa. Lettere, relazioni, bilanci, verbali, note contabili, bonifici, missive tra le più alte autorità d’Oltretevere su come il denaro sia talvolta gestito in modo spregiudicato da prelati, presuli e cardinali. Oltre quattro mila documenti che costituiscono l’archivio di un testimone privilegiato: monsignor Renato Dardozzi, parmense nato nel 1922, cancelliere della Pontificia accademia delle scienze e, soprattutto, per vent’anni uno dei pochissimi consiglieri dei cardinali che si sono succeduti alla segreteria di Stato, da Agostino Casaroli ad Angelo Sodano. Dardozzi ha voluto che dopo la morte, avvenuta nel 2003, il suo sterminato archivio diventasse pubblico. Così, dopo anni di ricerche, è ora in libreria il libro-inchiesta (Vaticano spa, Gianluigi Nuzzi, giornalista di Panorama, per Chiarelettere, 15 euro) che rilegge dalle carte del Vaticano alcuni passaggi cruciali di quegli anni: dalle tangenti della Prima repubblica ai soldi per Bernardo Provenzano e Totò Riina (è Massimo Ciancimino, figlio di Vito, ex sindaco di Palermo, a indicare in un’intervista pubblicata in Vaticano spa l’esistenza presso lo Ior di un sistema di conti intestati a prestanome del padre e dai quali partivano somme destinate ai due boss della mafia). Dall’Ambrosiano all’Enimont, dalle tangenti alle minacce: per ogni questione Dardozzi raccoglieva documentazione e appunti, li custodiva in cartelline gialle classificate nell’archivio. Si è così costituita una vasta memoria storica che ora svela come una sorta di “ufficio affari riservati” all’interno del Vaticano abbia operato per raddrizzare o mettere a tacere le vicende finanziarie più imbarazzanti e tormentate negli anni di Karol Wojtyla, appena sopite le trame dell’arcivescovo Paul Casimir Marcinkus e dell’Ambrosiano di Roberto Calvi. Dall’archivio Dardozzi emerge che un fiume di denaro, fra contanti e titoli di Stato, veniva veicolato in una specie di Ior parallelo, una ragnatela off-shore di depositi paravento intestati a fondazioni benefiche inesistenti e dai nomi cinici (”Fondazione per i bambini poveri”, “Lotta alla leucemia”), una ragnatela costruita in segreto per anni da monsignor Do-
Il presidente dell’Istituto opere religiose Paul Marcinkus
nato De Bonis, ex segretario e successore di Marcinkus, nominato da Casaroli prelato dello Ior. Il sistema viene avviato nel 1987 per assicurare un discreto passaggio del testimone da un Marcinkus ormai sulla via del tramonto a De Bonis, che doveva mettere d’accordo le esperienze passate con le esigenze più riservate della clientela degli anni Novanta. E così lo Ior occulto ha continuato a prosperare per anni sfuggendo anche all’attuale presidente dello Ior, Angelo Caloia, espressione della finanza bianca del Nord. Sono 17 i conti principali sui quali De Bonis “opera sia per formale delega”, si legge nel rapporto inviato da Caloia a Wojtyla nell’agosto 1992, quando la banca parallela inizia a emergere, “sia per prassi inveterata”. Tra il 1989 e il 1993 vengono condotte operazioni su questi depositi per oltre 310 miliardi di lire, circa 275,2 milioni di euro a valori attualizzati. Ma sono i movimenti in contanti a sorprendere: secondo una stima prudenziale, superano 110 miliardi (97,6 milioni di euro a valori attualizzati). Bisogna aggiungere l’intensissima compravendita di titoli di Stato: in appena un biennio su questi conti riservati transitano tra 135 e 200 miliardi di Cct.
E si tratta solo di stime compiute dalla dirigenza della banca. Ancora oggi non si ha certezza alcuna su quanto De Bonis sia riuscito a movimentare realmente, visto che spesso ricorreva alla gestione extracontabile che non lasciava tracce. Lo Ior parallelo ha così gestito non solo risparmi ma anche tangenti per conto terzi negli anni Novanta, assegni per i palazzi del Vaticano finiti al cardinale José Rosalio Castillo Lara, plenipotenziario economico di Wojtyla, soldi sottratti dalle somme che i fedeli lasciavano per le messe per i defunti, depositi per 30-40 miliardi delle suore che lavoravano nei manicomi, sino ai conti correnti criptati di imprenditori come i Ferruzzi, segretari dei papi come monsignor Pasquale Macchi e, soprattutto, di politici, a cominciare dall’allora presidente del Consiglio Giulio Andreotti e dal primo politico condannato in Italia per associazione mafiosa, Vito Ciancimino. E’ il 15 luglio 1987 quando De Bonis firma regolare richiesta e apre il primo conto corrente del neonato sistema off-shore, numero 001-314774-C, con un deposito in contanti di 494.400.000 lire e un elevato tasso d’interesse garantito, il 9 per cento annuo. Per tenere lontana anche l’ombra dei sospetti il monsignore intesta il deposito alla Fondazione cardinale Francis Spellman. La scelta del nome non è casuale: si tratta del potente e temuto cardinale, ordinario militare per gli Stati Uniti, che nel dopoguerra dagli Usa finanziava la Dc anche con soldi che potrebbero essere stati trafugati agli ebrei dai nazisti. E fu Spellman ad accreditare Marcinkus presso l’allora Papa Paolo VI. Se un funzionario dello Ior avesse voluto curiosare nel fascicolo del conto Spellman, avrebbe scoperto che agli atti non c’è traccia documentale della fondazione, né un atto costitutivo, né una lettera su carta intestata. Avrebbe dedotto che la scelta della fondazione era un semplice ma efficace artificio. Ma nello Ior nessun funzionario nutriva simili curiosità. Il prelato della banca vaticana era troppo potente e protetto dai cardinali perché qualcuno desse un’occhiata ai suoi affari. E allora perché tanto riserbo? Se si gira il classico cartellino di deposito delle firme indicate per l’operatività del conto, oltre a De Bonis è segnato il nome di Andreotti. “Non mi ricordo di questo conto” fa sapere oggi Andreotti, interpellato da Panorama.
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PIETRAGALLA - Raccontano che sia riuscito a cambiare lo stemma del paese, regalando al municipio il nuovo gonfalone senza torri e con il gallo che ha la zampa destra avanti e quella sinistra dietro. «Quello originale aveva le zampe nell’altro senso», dicono. Ora, assieme a San Donato, il sette luglio, gira per i vicoli anche il gonfalone di «don Donatino», come lo chiamano da queste parti. Qui il libro “Vaticano Spa” di Gianluigi Nuzzi ancora non è arrivato. Ma già dicono: «Don Donatino resisterà anche a questa bufera». Pierluigi Fulcoli, classe 1931, don Donatino lo ha conosciuto di persona. Anzi, precisa: «Mi considero un suo amico». Numero due dello Ior, prelato del Sovrano ordine militare di Malta, indagato e poi assolto nell’inchiesta sulla maxi tangente Enimont imbastita dal pm Antonio Di Pietro, Donato De Bonis «ha mosso i suoi primi passi qui», dice. E’ nato nel 1930 a Pietragalla. Sacerdote dal 1953, poi segretario di un cardinale, infine allo Ior, la potente banca vaticana, per 34 anni (dal 1959 al 1993), riuscendo a restare sempre nell’ombra. Fu il maggior suggeritore del cardinale Agostino Casaroli nell’operazione di «bonifica» dell’Istituto. «Aveva un carisma comune a pochi», sostiene Pierluigi. E spiega: «Basti pensare che partì come semplice seminarista nel seminario di cui, poi, diverrà rettore». Sul braccio destro del banchiere di Dio Paul Marcinkus se ne dicono tante. Dagli intrallazzi con la banda della magliana, ai finanziamenti pro Solidarnosc. «Io - dice Pierluigi - queste cose non le so. Se ha finanziato Solidarnosc ha fatto bene. Ricordo però che ai funerali, al Verano, c’erano tante persone importanti». Tra cui Giulio Andreotti, titolare - secondo la ricostruzione di Vaticano Spa - di un conto corrente criptato. «Andreotti c’era - conferma Pierluigi - e c’erano tanti altri». Da Pietragalla per il funerale partirono in tanti. Così come in tanti andavano a trovarlo in Vaticano. Pierluigi lo definisce «un punto di riferimento». Problemi di salute: c’è don Donatino. Problemi politici: c’è don Donatino. Problemi tra ma-
rito e moglie: c’è don Donatino. Problemi di soldi: c’è don Donatino. «Qui ha fatto tanto bene», racconta Pierluigi. Per i festeggiamenti della cattedrale di Acerenza ha fatto delle donazioni, al palazzo ducale di Pietragalla ha comprato parte dell’arredamento «e aveva sempre un pensiero per le suore di San Chirico Nuovo che tra mille difficoltà gestiscono una casa di riposo per anziani». «Gli volevano bene tutti». Tanto che a Pietragalla si sono sentiti in dovere di intitolare una delle associazioni più attive alla madre di don Donatino. E ancora adesso l’associazione “Mamma De Bonis” organizza il carnevale e la maggior parte delle iniziative culturali. «Vaticano Spa? Mai sentito», dice Pierluigi che, invece, cita a memoria alcuni passi di “Ambrosiano, il controprocesso”. Un libro di qualche anno fa, scritto da Mario Tedeschi, che assolve don Donatino. Qui lo scandalo di Marcinkus è passato quasi sotto silenzio. In tanti non lo ricordano o fanno finta. Don Donatino, invece, piace ricordarlo da benefattore. «Al titolo che gli spettava preferiva fosse semplicemente sostituito quello di zio», sostiene Beniamino Mancuso. Per lui «di bene a quel suo prossimo, specialmente quello di giovani in difficoltà, dei signori malati, assistiti con cristiana sollecitudine, dei signori poveri nei quali, purtroppo, solo troppo pochi cristiani vedono, come lui vedeva, le stimmate di Gesù sofferente, senza discriminazioni e tentennamenti, ne ha fatto tanto e con generosità». E ancora: «Aiuti materiali, direzione spirituale e afflato di calorosa umanità veicolata dal sorriso che è il dono più smagliante della nobile terra di Lucania, non si dirigevano selezionando tra ricco o povero, nobile o plebeo». Perché don Donatino aiutava tutti. Da don Luigi Di Liegro, fondatore della Caritas diocesana romana, a don Pietro Gelmini. Di don Donatino a Pietragalla resta un bassorilievo nella chiesa di Sant’Antonio Abate. E’ a destra dell’ingresso, realizzato in bronzo. «Peccato, magari lo avrebbe preferito in oro». Uno dei capitoli di Vaticano Spa si chiude così. f.amendolara@luedi.it
Spericolate operazioni finanziarie mascherate da opere di carità e fondazioni di beneficenza. La storia di Vaticano Spa è inedita Parte da un archivio immenso, custodito in Svizzera
I conti segreti del monsignore
Vita e opere di “Donatino” nel suo paese I regali e gli aiuti a chi aveva bisogno dall’inviato FABIO AMENDOLARA
Il conto Spellamann era un conto corrente segreto cui poteva accedere il senatore a vita Giulio Andreotti Nei documenti che ha potuto visionare l’inviato di Panorama viene chiamato “omissis”
Mercoledì 3 giugno 2009
Tragedia nell’oceano
Bisognerà verificare i numeri di identificazione dei rottami
Si cercano i resti dell’aereo Avvistati un sedile, una boa e altri oggetti che potrebbero appartenere all’Airbus | LE CAUSE | di MARTINO RIGACCI
RIO DE JANEIRO – Per capire se il mare ha iniziato a restituire i pezzi dell’Airbus scomparso l’altro ieri negli abissi dell’Atlantico, bisognerà aspettare ancora, anche se ieri la forza aerea brasiliana ha avvistato una serie di pezzi (un sedile, una boa di salvataggio e altri oggetti), rottami che potrebbero essere proprio quelli LA SCHEDA del volo AF 447 Rio de Janeiro-Parigi inghiottito sull'OL’A330 ceano con 228 persone a bordo. tra i più I pezzi avvistati galleggiavano in avanzati mezzo a chiazze di olio e di cherosene ROMA– L'Airbus in un’area molto A330 è uno degli aelontana sia dalla rei di linea più elettrocosta brasiliana sia nicamente avanzati, da quella africana, dotato, oltre al sistema di volo Fly-By-Wi- 650 chilometri a nordest dall’arcipere (volo tramite cavi lago di Fernando elettrici), di tutta una serie di computer che de Noronha. Per casovrintendono anche pire se i pezzi trovati sono in effetti alle comunicazioni, quelli dell’Airbus ai radar e alle condibisognerà attendezioni ambientali di re l’arrivo nell’area bordo. In tutte le versioni di questo bireat- di uno dei mezzi brasiliani messi in tore a medio/lungo campo, e cioè la naraggio, che ha anche ve pattuglia Graun gemello quadrijau, affermano fonreattore, l’A340, tutta ti dell’Aeronautica l’elettronica di bordo a Brasilia. A segnaviene gestita e monitorata principalmente lare il ritrovamento di rottami «meattraverso sei schertallici e non metalmi computerizzati lici» è stato il portapresenti nella cabina di pilotaggio, sui quali voce dell’Aeronaucolonnello appaiono i dati di volo tica, e di funzionamento di Jorge Amaral, che incontrando la tutto l’aereo. L’intero stampa ha sottolisistema è monitorato neato che nei resti dall’Electronic Centralized Aircraft Moni- dell’aereo ci potrebbe essere qualche tor (ECAM) al quale dato (per es. i nufanno capo una serie meri d’identificadi sensori che attrazione dell’aeromoversano l’intero aebile) in grado di reo. confermare quello che tutto il mondo – non solo in Brasile o in Francia – aspetta, cioè la notizia dell’avvistamento del relitto dell’Airbus A330. «Le ricerche continuano perchè il materiale trovato è troppo poco per un aereo di quelle dimensioni, non basta neppure ad indicare che sia un Air France», ha aggiunto Amaral, precisando che «gli oggetti erano a una distanza uno dall’altro di circa 60
E tra le ipotesi spunta l’attentato
Un aereo militare mentre effettua le ricerche
chilometri». «Ci sono quattro aeroplani della nostra forza aerea che stanno perlustrando l’area. Ognuno di questi opera in un rettangolo di superficie diversa», ha precisato, sottolineando che gli esperti brasiliani «tengono costantemente conto anche degli spostamenti dovuti alle correnti marittime». Amaral ha poi rilevato che i radar di un C-130 Hercules brasiliano hanno prima identificato segnali elettromagnetici di materiali metallici, mentre qualche ora dopo è avvenuto l'avvistamento del sedile e degli altri oggetti. La superficie dell’Atlantico che in queste ore viene rastrellata in lungo e in largo è enorme. Allo stesso tempo però, sul luogo sono convogliati numerosi mezzi dotati di tecnologia sofisticata, tra i quali sei navi (due cargo, quattro da guerra), oltre agli aerei. Sulla vicenda continuano a predominare le incognite, mentre poche sono le certezze e le difficoltà. La zona dell’Atlantico dove potrebbe essere caduto l’Airbus ha
per esempio una profondità tra i 4 mila ed i 5 mila metri, fatto che rende praticamente impossibile il ricupero del relitto. Per le prossime ore la Marina brasiliana prevede condizioni del mare nella zona pressochè ideali per le ricerche: forse l'unica buona notizia per quella che è una delle maggiori catastrofi nella storia dell’aeronautica mondiale, piena di misteri e con tutte le ipotesi ancora aperte. L’A330 è molto avanzato. Anche nel campo delle comunicazioni l’A330 è concepito con dei sistemi all’avanguardia. I velivoli costruiti dopo il 1998 sono dotati del sistema di trasmissione dati Acars/Atsu ad alta potenza, che oltre alle frequenze Vhf utilizza le HF ed è collegato al sistema satellitare Inmarsat. Il sistema è dotato anche di una serie di automatismi e funzioni di sicurezza, come quella che ha determinato l’ultimo messaggio mandato dal volo Air France scomparso sull'Atlantico, sul guasto elettrico. Tanta elettronica è supportata da ben quattro sistemi elettrici.
PARIGI – Un giorno dopo la scom- za rimanere danneggiati. Nel corparsa dell’Airbus A 330 – mentre so della notte dal 31 maggio al priera in volo da Rio de Janeiro a Pari- mo giugno altri aerei hanno seguigi, con 228 persone a bordo – tanti to la stessa rotta dell’Airbus scomsono ancora gli interrogativi, mol- parso senza segnalare difficoltà. te le ipotesi, e non c'è alcuna rispo- Terza domanda: 'L'inchiesta persta sulle cause della catastrofe ae- metterà di arrivare a spiegare la carea. Mentre Air France ha parlato tastrofe?'. Gli investigatori brasiliani e di un fulmine, come motivo «verosimile», il governo francese è molto francesi avranno molto da fare, ed cauto. Il ministro della difesa, Her- è possibile che non arrivino a convè Morin, non ha escluso nemme- clusioni, perchè le scatole nere che no il terrorismo: «Tutte le ipotesi contengono le conversazioni devono essere esaminate». La dell’equipaggio e i parametri tecnici sono a 5.000 metri di «priorità» – ha agprofondità. Comincia giunto il ministro dei in realtà – osserva Le trasporti, Jean-Luois Monde – «una difficile Borloo – è ormai quella inchiesta per ricodi ritrovare «le scatole struire il puzzle degli nere». eventi» che hanno porE lo ha ripetuto – tato alla catastrofe. Per «nessuna ipotesi è al ora ci sono una serie di momento privilegiamessaggi automatici ta» – il premier Frantrasmessi dall’aereo, la cois Fillon davanti testimonianza del piloall’Assemblea naziota della compagnia nale, che ha osservato brasiliana Tm che ha un minuto di raccogliriferito di aver visto mento. Così, il mistero delle «luci arancioni» del volo Af447 resta sull'Oceano. Ora pofitto. «Inesplicato», ditrebbero esserci anche ce il quotidiano Le la «poltroncina d’aereo Monde, che si pone tre L’aereo usato per le e i rottami metallici domande, quelle che ricerche bianchi» individuati tutti si fanno in queste ore. 'Come spiegare il silenzio dall’aeronautica brasiliana. Quedell’equipaggio e della macchina?'. st’ultima, una pista «molto seria», Questo mutismo – secondo Le secondo lo Stato maggiore Monde – indica che il dramma è sta- dell’esercito francese. Durerà proto brutale. I piloti possono essere babilmente a lungo il mistero sulle stati troppo occupati a gestire il lo- cause del più grave incidente aereo ro apparecchio per avvertire delle della storia di Air France. E intanto loro difficoltà. In caso di depressu- cresce la disperazione e l’angoscia rizzazione esplosiva, la rarefazio- dei familiari dei passeggeri, isolati ne istantanea dell’ossigeno e una in un albergo, vicino a quell'aerotemperatura esterna di -70 gradi li porto di Roissy dove avrebbero doavrebbe paralizzati. 'L'area di con- vuto riabbracciare lunedì mattina i vergenza intertropicale è respon- loro cari in arrivo dal Brasile. Sono sabile?', si chiede Le Monde. Gli ae- assistiti da una equipe medico-psirei – scrive il quotidiano – sono do- cologica, per dare – ha spiegato lo tati di radar meteo che permettono psichiatra Didier Cremniter – «una loro di evitare di parecchie centi- risposta immediata a manifestanaia di chilometri le zone di forte zioni acute al momento dell’anturbolenza. Reggono l'impatto dei nuncio, che possono tradursi in fulmini: ogni anno un centinaio di momenti di crisi, angoscia diromaerei di Air France sono colpiti sen- pente, talvolta malesseri fisici».
Impegnati in attività umanitarie o alla ricerca delle proprie origini
Ecco chi erano i dieci italiani a bordo Tra gli scomparsi una delegazione trentina e un giovane adottato da una famiglia altoatesina ROMA – Impegnati in attività umanitarie (come nel caso di una delegazione trentina) o alla ricerca in Brasile delle proprie origini (come nel caso di un giovane adottato da una famiglia altoatesina: ecco chi erano i dieci italiani a bordo dell’airbus dell’Air France scomparso l’altro ieri mentre sorvolava l’oceano Atlantico: GIOVANNI BATISTA LENZI, 58 anni, era sposato e padre di due figlie. Già sindaco di Samone (Trento), dove risiedeva, da componente del centro studi Alcide Degasperi di Borgo Valsugana (Trento) favorì la realizzazione del museo Casa natale di Alcide Degasperi. Dal 2003 era consigliere regionale. Era presidente della prima Commissione del Consiglio della Provincia autonoma di Trento e membro della Consulta emigrazione. LUIGI ZORTEA, 66 anni, sposato e
padre di due figli, era stato sindaco di Canal San Bovo (Trento). Negli anni '90 ideò l'incentivo di natalità e di nuzialità per frenare lo spopolamento nel Vanoi. Un milione di lire a neonato secondogenito e alle coppie che si sposavano e decidevano di risiedere nella valle. RINO ZANDONAI, 60 anni, di Villa Lagarina (Trento), sposato e padre di due figlie, dal 1991 era direttore della Associazione Trentini nel Mondo. Per vent'anni insegnò agli figli di emigrati italiani in Belgio, dirigendo una scuola superiore. Rappresentante sindacale degli insegnanti nel Benelux e rappresentante Intercoascit, ha conosciuto da vicino l'emigrazione italiana e del Trentino. ALEXANDER PAULITSCH, 35 anni, consulente aziendale di San Candido (Bolzano). Era il figlio del proprie-
tario di un albergo nella cittadina montana altoatesina e di professione era designer. GEORG LERCHER, 34 anni, imprenditore del settore del legno con un azienda che fornisce i cantieri edili, anche lui di San Candido (Bolzano). In paese tutti ne ricordano la grande passione per i viaggi, con una spiccata passione per il continente latino-americano. Era partito per il Brasile un mese fa, assieme a Georg Lechner. GEORG MARTINER, 25 anni, di origine brasiliana, in tenera età era stato adottato da una famiglia di Ortisei, da poco tempo trasferita a Bolzano. Il viaggio in Brasile lo aveva intrapreso per un ritorno nella sua terra di origine. CLAUDIA DEGLI ESPOSTI, 56 anni, di Bologna, si era recata in Brasile come responsabile del marketing territoriale dell’Ervet, società per la valorizzazione economica del territorio, che fa capo alla Regione Emilia-Romagna. Era stata invitata dalla Agenzia di sviluppo territoriale dello Stato del Paranà e aveva assistito anche alle sfilate della 'Paranà busi-
ness collection'. ENZO CANALETTI, 50 anni, residente al Lido di Venezia. Era primo maresciallo presso la caserma di Malcontenta del Reggimento Lagunari 'Serenissimà. Non era inquadrato in reparti operativi. Aveva collaborato con la moglie in alcuni progetti umanitari. ANGELA CRISTINA DE OLIVEIRA SILVA (moglie di Enzo Canaletti), 51 anni, era nata a Rio de Janeiro. Si era recata in Brasile nell’ambito dell’attività umanitaria che svolgeva da tempo per il Cios (Centro internazionale di orientamento e difesa della donna straniera). AGOSTINO CORDIOLI, 73 anni, originario di Nogarole Rocca (Verona), ma risiedeva da molti anni a Villafranca. Sposato con Ines Mapelli, era titolare dell’impresa di famiglia, la Edilcostruzioni, la più antica impresa edile della zona, nella quale lavorano anche i suoi tre figli. Negli anni '80 era stato presidente del Villafranca Calcio, la formazione che poche settimane fa ha conquistato la promozione in serie D.
Cristina De Oliveira e il marito Enzo Canaletti
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14 Primo piano
24 ore in Basilicata
Il gip interpreta la legge regionale per i rimborsi spese ai consiglieri non residenti a Potenza
Ecco i presupposti per i bonus Senza auto blu «spettano secondo la percorrenza dalla propria residenza» POTENZA - Nell'ordinanza di sequestro dei conti corrente del presidente del consiglio regionale Prospero De Franchi e dei consiglieri Franco Mattia, Francesco Mollica e Giacomo Nardiello, c'è un capitolo con i riferimenti normativi. E' l'interpretazione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza Rocco Pavese sulla legge regionale per i rimborsi spesa ai consiglieri non residenti a Potenza che rifiutano l'auto blu. Scrive il gip: «L'articolo 8 della legge numero 32 del 2002 prevede che ai consiglieri regionali e agli assessori esterni spettino, insieme alle indennità di carica e di funzione, alcuni trattamenti economici accessori tra i quali il rimborso spese per attività istituzionali quali le riunioni del consiglio, della giunta, dell'ufficio di presidenza, delle commissioni consiliari permanenti, speciali e d'inchiesta, della conferenza dei capigruppo, della giunta per il regolamento, della giunta per le elezioni e di ogni altro organismo formalmente costituito. Il rimborso spese spetta al consigliere non residente nel capoluogo, secondo la percorrenza dalla propria residenza, a condizione che non usufruiscano delle autovetture di servizio. L'entità del rimborso corrisposto a un numero fisso di 18 sedute mensili è pari a un terzo del costo della benzina verde ne-
cessaria per raggiunger il capoluogo di regione moltiplicato per due». Secondo il gip «si evincono nitidamente e senza ombra di dubbio i presupposti indispensabili per il riconoscimento del rimborso ai consiglieri regionali: la residenza in comuni diversi dal capoluogo di regione e il mancato utilizzo dell'auto di servizio. Ne consegue che il rimborso spetta solo a quei consiglieri che non usufruendo dell'autovettura di servizio devono effettivamente compiere con mezzi propri un percorso automobilistico per raggiungere il capoluogo, sede degli uffici dove questi sono chiamati a svolgere le funzioni istituzionali di cui sono investiti in virtù del mandato elettorale. Non a caso, in proposito, l'entità del rimborso risulta parametrato al costo della benzina. La ratio della norma è evidentemente quella di consentire il libero e incondizionato svolgimento del mandato elettorale evitando una ingiustificata disparità tra consiglieri residenti a Potenza e tutti gli altri che per raggiungere il capoluogo devono viaggiare, in una parola tale istituto fa applicazione del principio costituzionale di eguaglianza». Ed entra nel merito: «Secondo quanto unanimemente sostenuto dalla giurisprudenza e dalla più autorevole dottrina, in relazione alle persone fisiche, il nostro ordinamento giuridico prende in conside-
razione i concetti di domicilio, residenza e dimora; in proposito secondo il codice civile, il domicilio di una persona è nel luogo ove la stessa ha stabilito la sede principale dei suoi affari e dei suoi interessi, la residenza nel luogo in cui ha la dimora abituale e la dimora nel luogo in cui la persona si trova in un dato momento. Tuttavia, mentre il concetto di domicilio prescinde dalla presenza della persona nel luogo considerato, la dimora e la residenza corrispondono a situazioni di fatto che deve corrispondere a una situazione di diritto contenuta nelle risultanze anagrafiche. E' chiaro -- conclude il gip -- che il legislatore regionale, individuando in modo espresso il requisito della residenza come presupposto per il riconoscimento del rimborso, intendeva richiamarsi a una situazione di fatto, la residenza appunto, rispecchiata da una situazione di diritto e consistente nell'effettiva e abituale permanenza della persona fisica nel comune di appartenenza. Invero è proprio tale effettiva permanenza in un luogo diverso da Potenza che non solo giustifica il riconoscimento di un rimborso per raggiungere Potenza ma diviene addirittura l'unità di misura in base al quale calcolarne l'ammontare del rimborso, che non a caso è parametrato al prezzo della benzina». f. a.
A3, ieri e oggi Classifica dei redditi in base al Rapporto del Ministero Siciliani i più poveri d’Italia giornate ma i lucani non stanno meglio di controesodo POTENZA - Sono cominciati nella tarda mattinata di ieri i primi rientri dal lungo ponte del 2 giugno. I maggiori flussi di traffico sono previsti anche oggi sulla direttrice nord dell’autostrada A3 Salerno Reggio Calabria per coloro che provengono dalle località del Cilento e da quelle della Calabria. Il piano Anas è attivo fino a oggi per limitare i disagi e garantire i necessari standard di sicurezza ed assistenza agli automobilisti in viaggio. Anche in occasione del controesodo è prevista la riduzione, lungo l’intero tracciato, dei cantieri mobili, il pattugliamento eseguito dalle squadre di pronto intervento, 24 ore su 24, in collaborazione con la Polizia stradale e la Protezione civile, e l’attivazione di postazioni multi operative (costituite da mezzi del soccorso meccanico, ambulanze e volontari) lungo tutta l’A3, e soprattutto in corrispondenza dei tratti autostradali interessati dai cantieri inamovibili. Prima di partire, su www.stradeanas.it è possibile avere informazioni utili sulla guida sicura, sui cantieri e sugli itinerari alternativi, per informazioni sul traffico è possibile chiamare il numeroverde to alla A3.
POTENZA – I più poveri d’Italia si trovano in Sicilia ma la Basilicata non gode di salute molto migliore. Nella tabella della classifica regionale sulla «percentuale di popolazione che vive in famiglie al di sotto della soglia di povertà», riportata dal “Rapporto annuale 2008”sullo sviluppo e la coesione economica curato dal ministero dello Sviluppo Economico su dati Istat, la Sicilia ha il 31,8 per cento di popolazione che vive in famiglie al di sotto della soglia di povertà, un dato che pone la regione al triste vertice della classifica nazionale. La Basilicata è al secondo posto, con il 27,9 per cento di popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà. Un primato tutt’altro che premiante. A seguire le altre regioni del sud Italia: Calabria 25,7%, Sardegna 24,6%, Campania 23,9%, Puglia 21,9%, Molise 14,3%, Abruzzo 12,4%, Liguria 10,5%, Lazio 9,2%, Umbria 8,3%, Valle D’Aosta 7,9%, Marche 7,0%, Piemonte 7,0% , Emilia Romagna 6,8%, Friuli Venezia Giulia 6,8%, Trento 5,9%, Lombardia 5,3%, Bolzano 5,0%, Toscana 4,1%, Veneto 3,4% .
INCHIESTA AUTOVELOX I sequestri nelle regioni vicine SONO 70 i comuni in cui la Guardia di Finanza di Sala Consilina ha sequestrato autovelox non conformi alle prescrizioni tecnico-amministrative. Il sequestro - secondo la Gdf - prefigura l'annullamento di circa 82 mila verbali e l'accertamento di sanzioni irregolarmente contestate per circa 11 milioni di euro. Nessun comune della Basilicata ma molti quelli delle regioni confinanti. Calabria: Bagnara Calabra, Bruzzano, Zeffirio, Camini, Candidoni, Maropati, San Ferdinando, Platania, Fagnano Castello, Santa Caterina Albanese, Terranova da Sibari, Filandari, Joppolo, San Calogero. Campania: Vico Equense, Altavilla, Irpina, Baiano, Cervinara, Lauro, Pago del Vallo, Pietradefusi, Prata di Principato, Ultra, Sant'Andrea di Conza, Bonea, Campolattaro, Fragneto l'Abate, Cicoriano, Pratella, Pietravairano, Rocca d'Evandro, Sant'Angelo, Alife, Atena Lucana, Roccagloriosa, San Pietro al Tanagro, San Rufo Sant'Arsenio, Sapri, Serre. Puglia: Poggiorsini, San Paolo di Civitate, Gagliano del Capo, Montemesola. 800.290.092,dedica-
Il tribunale di Potenza
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Mercoledì 3 giugno 2009
Mercoledì 3 giugno 2009
Onoreficenze
al merito
A dieci uomini e una donna il riconoscimento per essersi distinti nei loro settori d’opera
Nella Caserma Lucania la cerimonia per festeggiare il 63° anniversario della Repubblica
Il 2 giugno della Basilicata Crisi economica e terremoto in Abruzzo, i temi principali della giornata POTENZA - Tra la pioggia ROCCO URGA L. MUSCARIDOLA STELIO VITALE battente e qualche timido raggio di sole, si è svolta ieri, nel cortile del Novantunesimo Battaglione Lucania, a Potenza, la tradizionale cerimonia in onore della Festa della Repubblica. In fila: l’esercito, i carabinieri, la polizia di Stato, la guardia di finanza - anche a cavallo - i vigili del fuoco, la polizia municipale, la guardia forestale, “sugli attenti” per celebrare il 63esimo anniversario della nascita della Repubblica Italiana. Alla presenza delle istituzioni (il sindaco di Potenza Vito Santarsiero, il presidente della Regione Vito De Filippo, il vice presidente della Provincia di Potenza PAOLO DE LEO MASSIMO DE MASI L. LA PELOSA A. PERRONE Domenico Iacobuzio, il prefetto di Potenza Luigi Riccio) e di spettatori di tutte le età, ha inizio la cerimonia ufficiale. Fa ingresso la Fanfara dei Bersaglieri della sezione “la Marmora” di Cancellara diretta da Raffaele Gioffedro. È la volta, poi, delle associazioni corpi militari italiani e delcombattentistiche e dei moria ai caduti di tutte le Ignazio la Russa. Sono parole pacate e di- la coesione sociale, di cui il Gonfaloni dei Comuni di guerre, viene riposta daPotenza e Bella decorati di vanti al monumento ai ca- smesse, in sintonia con il paese necessita. Dopo la rievocazione stoclima di una celebrazione medaglia d’oro al valore ci- duti. Dopo la lettura della Pre- solenne che oggi più che rica da parte delle istituziovile. Con l’alzata della bandie- ghiera della Patria da parte mai assume nuovi connota- ni presenti e il comune appello alla cooperazione istira e l’inno d’ Italia, inizia il di una soldatessa volonta- ti. Il riferimento alla grave tuzionale, si passa all’asseria, il comandante del Norito ufficiale. Cantano tutti, perfino gli vantunesimo Battaglione, crisi economica attuale e la gnazione delle onoreficenspettatori più piccoli che il tenente colonnello Barba- congiunturale catastrofe ze al merito della Repubblisventolano bandiere con in ti, presta la voce alle lettere naturale del sisma in ca Italiana ai cittadini che maggiormente si sono didel Presidente della Repub- Abruzzo è d’obbligo. testa berretti tricolore. Viene ribadita l’impor- stinti nel loro operato, in diSulle note de “Il piave”, blica Giorgio Napolitano e una corona d’alloro in me- il Ministro della Difesa tanza del ruolo svolto dai versi settori: scientifico,
IN SERATA
A Potenza e Matera consueto appuntamento nel Palazzo del Governo
Cena di gala dal prefetto LE celebrazioni per il 63esimo anniversario della fondazione della Repubblica sono continuate in serata nelle prefetture di Potenza e Matera. Nei Palazzo del Governo cena di gala con tutte le maggiori personalità della regione invitate dai prefetti Luigi Riccio e Giovanni Francesco Monteleone.
A sinistra alcuni scatti della serata a Potenza, a destra nella prefettura di Matera
FRANCESCO FANELLI
G. TAGLIENTE
economico, letterario, militare. Undici cittadini in tutto, ritirano un diploma. Tra questi una sola donna, la dottoressa Lucia Muscaridola, la prima a ricevere l’onoreficenza. A seguire, l’ufficiale Rocco Urga, l’ufficiale colonnello Stelio Vitale, i cavalieri Paolo De Leo, Massimo De Masi tenente colonnello marino, Francesco Fanelli,
ROCCO FISCHETTI
ANTONIO VONA
Rocco Fischietti, Lorenzo Lapelosa, Alessandro Perrone, Antonio Vona e Giuseppe Tagliente. La Fanfana esegue alcuni brani del proprio repertorio. Le fila si sciolgono. Il cortile della caserma Lucania rimane vuoto; quel vuoto che la stessa caserma lascerà se dovesse andare incontro al suo destino: la probabile chiusura. Anna Martino
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16 24 Ore in Basilicata
A fine luglio saranno apposti i sigilli. E’ scontro tra le parti
Danni al Metapontino
Sant’Arcangelo, discarica a rischio saturazione
La Cia chiede lo stato di crisi
SANT’ANGELO LE FRATTE – E’ ormai cosa certa, alla fine di luglio saranno apposti i sigilli alla discarica in contrada Farisi, per esaurimento della sua capienza massima. Al momento nessuno sa cosa potrà succedere, nei mesi prossimi. Nell’indecisione, ci potrà essere anche un’emergenza rifiuti. Di certo sarà la prima patata bollente a cui deve far fronte il prossimo nuovo sindaco, visto che Angelo Ruggiero, sindaco uscente, non è più candidato, per somma di mandati. Se la Provincia imporrà di portare i rifiuti in altra discarica, in attesa di soluzioni possibili, i costi di trasporto si triplicheranno e il cittadino, a tale incombenza, non potrà sottrarsi. Il problema, come è ovvio, è anche diventato oggetto di discussione, durante la campagna elettorale. Saraceno, della lista “Insieme x S. Angelo”, e Ostuni, del Pd, propongono la privatizzazione del servizio, secondo la logica costi - benefici, questo anche con l’obiettivo di liberare manodopera del comune che potrebbe essere utilizzata ad altri incarichi, senza per questo gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini. Laurino, della lista “Noi per S. Angelo”, propone, invece, il ciclo integrato dei rifiuti, in pratica la raccolta differenziata, che nella cittadina è praticamente all’anno zero. Il sindaco uscente, Angelo Ruggiero, sostiene che ci sono a disposizione circa 100 mila euro, per la bonifica dell’area e poi aggiunge: «la raccolta differenziata non è mai potuta decollare nella cittadina, perché sette mesi fa, la gara per il ritiro dei rifiuti è andata deserta, in quanto troppo basso il quantitativo giornaliero di raccolta rifiuti, e poi perché i costi a carico dei cittadini si sarebbero triplicati» aggiunge il primo cittadino. Il sindaco uscente è convinto che la strada migliore sia quella di un servizio misto, con la creazione di un’area per lo
L’interno della discarica
stoccaggio di taluni rifiuti e l’aumento notevole della raccolta differenziata, magari utilizzando lsu ed optare per una raccolta porta a porta, questo sempre per non lievitare il carico di contribuzione a danno dei cittadini. Queste valutazioni, comunque, dice Ruggiero, sarà la prossima amministrazione a farle. C’è da aspettarsi una miriade di proble-
mi prima che cominci per davvero la raccolta differenziata, in attesa cioè che cresca la sensibilità al problema, l’abitudine a un nuovo costume di vita e la consapevolezza della necessità di una cosa di questo genere da parte dei cittadini. Insomma prima che ci siano soluzioni a portata di mano, c’è da aspettarsi problemi di emergenza rifiuti. Negli-
gente sarebbe stata la gestione dei rifiuti dell’amministrazione uscente, - sostiene Laurino, candidato a sindaco della lista n. 3 – «perché se fosse stata attivata, già da dieci anni, la raccolta differenziata, la capienza della discarica, con isoli rifiuti non riciclabili, sarebbe potuta bastare per almeno altri 10 anni». Antonio Monaco
SCONTO BENZINA Latronico (Pdl) torna sui vantaggi per i lucani POTENZA - «E’ quantomeno contraddittorio il comportamento del centro sinistra lucano sulla questione dello sconto del carburante ottenuto dai cittadini lucani. In Parlamento vota la norma che accresce le royalties e ne destina il ricavato alla riduzione del prezzo alla pompa, poi dopo aver tentato invano di intestarsi il merito prova a sminuirne la portata e l'impatto che, invece, determineranno importanti vantaggi per i lucani». A dichiararlo è il senatore del Pdl, Cosimo Latronico, partecipando ad un comizio elettorale a Tursi. «Per quel che ci riguarda si tratta di una battaglia vinta, dal grande valore simbolico perché per la prima volta, dopo 10 anni dall'inizio delle estrazioni, saremo in grado di assicurare vantaggi diretti a tutti i cittadini lucani. La seconda battaglia sarà quella di assicurare che le altre royalties ricavate dalle estrazioni siano effettivamente destinate a finanziare un fondo per lo sviluppo delle attività produttive e per il potenziamento delle infrastrutture a servizio dei lucani, interrompendo la spirale dello spreco e dell'impiego improduttivo che ha caratterizzato questo ultimo decennio».
E il confronto col Governo METAPONTO - «Le dichiarazioni del sottosegretario alle Politiche Agricole Buonfiglio a Scanzano Jonico sulla disponibilità del Governo ad andare oltre la legge 102/2004 sulle calamità naturali sono un primo passo che ha bisogno di ulteriori e concreti atti per accogliere la proposta che la Cia ha fatto della proclamazione dello stato di crisi a seguito della eccezionale calamità naturale che si è abbattuta sul Metapontino». A sostenerlo è il presidente della Cia lucana Donato Distefano, dando atto all’assessore all’Agricoltura Vincenzo Viti, a quello alle Infrastrutture Innocenzo Loguercio, alla Giunta regionale di essersi attivati con tempestività e con «idee chiare su cosa fare a breve e medio termine». La differenza tra stato di calamità e di crisi – spiega Distefano – non è marginale: con lo stato di crisi è possibile attivare provvedimenti governativi e di naturale fiscale in grado di fronteggiare in maniera più efficace la situazione che coinvolge circa 2 mila aziende che rischiano di uscire dal mercato sino ad ipotizzare una sorta di Zona Franca per i mercati agro-alimentari e in materia fiscale. Per questa ragione oltre al tavolo permanente in Regione – sottolinea ancora il presidente della Cia – c’è bisogno di un tavolo di confronto con Governo e Parlamento impegnando da subito i parlamentari lucani ad adoperarsi nei confronti dell’Esecutivo nazionale a reperire i fondi necessari. I danni variano dal 100 per cento di Scanzano a quote del 40-50 per cento di altre aree non solo con raccolti completamente distrutti ma con piante, arbusti, colture e persino
tendoni irrecuperabili. Ed è stato lo stesso assessore alle Infrastrutture Loguercio a riconoscere la nostra considerazione: un evento così catastrofico è paragonabile al terremoto in Abruzzo con l'unica differenza che lì ha provocato vittime umane e da noi rischia di provocare una vittima economica e produttiva, l'agricoltura. Valutiamo infine positivamente - continua Distefano l’iniziativa dell’assessore Viti di convocare Consorzio di Bonifica per le quote di irrigazione, i Comuni per l'Ici, le società esattoriali per le competenze da esigere, le banche per le rate di mutui e debiti, per individuare le modalità in grado di rinviare ogni forma di cartella e bolletta emessa nei confronti degli agricoltori impossibilitati a pagare. Plauso al sottosegretario alle politiche agricole, Antonio Buonfiglio, «per l’impegno assunto a Scanzano Ionico con i numerosi agricoltori dell’area titolari di aziende colpite nei giorni scorsi dal maltempo» è arrivato anche dal senatore del Pdl, Cosimo Latronico che nel pomeriggio di eri ha fatto sapere di aver avuto una lunga telefonata con il sottosegretario. «D’intesa con la Regione Basilicata si procederà alla verifica dei danni e si interverrà con tutti gli strumenti previsti dalla legge in situazioni simili. La presenza del sottosegretario nel Metapontino è la dimostrazione della vicinanza del governo ai lucani e della volontà di risolvere i problemi. Da parte mia, insieme ai colleghi parlamentari lucani del Pdl, garantirò il massimo impegno affinché il governo attivi tutte le misure per risollevare un comparto vitale per l’economia della fascia ionica lucana».
Taglio del nastro per la sede Piano Casa, Feneal Uil denuncia dell’Associazione Pensionati Brienza il ritardo della Regione BRIENZA – L’Associazione Pensionati della Città di Brienza ha la sua sede. Scelta come location l’ex scuola media, in via San Giovanni Bosco. Taglio del nastro nei giorni scorsi alla presenza del presidente dell’associazione Antonio Lacerra, del vicepresidente Giuseppe Testigrosso, del sindaco Antonio Distefano, della coordinatrice attività Ausilia Russo e del responsabile del Piano Sociale di zona Giovanni Razza. La benedizione dei locali è stata impartita da Monsignor Beniamino Stanislao Cirone. Da circa un mese con l’approvazione dell’atto costitutivo e dello statuto si è dato il via alla nuova realtà aggregativa locale, alla presenza del notaio Antonio Giugliano. «Un’associazione aperta a tutte le componenti sociali democratiche – ha detto il presidente Antonio Lacerra autogestita dagli anziani che prestano la loro opera volontariamente. Si punta alla salvaguardia ed alla tutela degli interessi dei pensionati e degli anziani in generale. Ed
Il momento del taglio del nastro
ancora all’attuazione ed al mantenimento del benessere psicofisico degli utenti nonché a promuovere relazioni sociali occasionali e continuative tra le persone». «La partecipazione degli anziani alle proposte ricreative e culturali della città di Brienza – ha detto il sindaco Distefano - fa intravedere un nuovo modo di valorizzare l’intera società burgentina. I pensionati burgentini sono sempre più delle risorse dinamiche e ricche di spunti posi-
tivi da mettere a valore per l’intera comunità, un esempio per i giovani e l’intera società. La neo associazione fungerà da luogo permanente aperto al confronto costruttivo, ricco soprattutto di proposte credibili e lungimiranti per contribuire a realizzare quel quadro di solidarietà tra le generazioni in virtù di un nuovo sviluppo che non può non prescindere anche dal confronto con più attori sociali». Angela Scelzo
POTENZA - «La Basilicata (insieme a Calabria, Molise e Sardegna) sembra essere la Regione più in ritardo riguardo alla presentazione e all’approvazione delle nuove norme sull'edilizia, non avendo adottato un provvedimento specifico perché in attesa del varo del decreto legge di semplificazione edilizia». A sottolinearlo è la segreteria della Feneal-Uil evidenziando che «la manovra di sostegno al settore che il Governo sta per varare, dopo il confronto e l’accordo con le regioni circa la possibilità di ampliamento del patrimonio immobiliare delle case, ha una portata tale da agire sulla crisi e pertanto è una occasione da non sprecare. Il valore del mercato attivabile è stato misurato dal Cresme in 60 miliardi di euro, stima che prevede che il 10 per cento degli aventi diritto intraprenda l’attività di ampliamento. Gli effetti della manovra si faranno sentire dal 2010. Per questo – a parere della Feneal-Uil occorre che gli ammortizzatori sociali del settore siano in grado i mantenere in vita i rapporti di lavoro, impedendo i licenziamenti e garantendo innanzitutto il superamento di quest’anno. E’ una richiesta specifica e chiara che avanziamo al Governo e su cui chiediamo il sostegno a tutte le forze politiche. Poi, se vi sarà come auspicabile la ripresa economica, sarà possibile mantenere il mercato su livelli di stabilità occupazionale e si po-
trà sgonfiare naturalmente il ricorso agli ammortizzatori sociali. C’è una missione generale da assolvere, al di là delle tante differenziazioni politiche e sociali. C’è un Paese da rifare. Un paese da costruire non solo con criteri di reale stabilità e sicurezza, ma con scelte nuove a partire dal risparmio energetico e dal rispetto dell'ambiente. Ma queste prospettive richiedono progetti pluriennali, grandi risorse, scelte condivise perché attengono al volto dell’Italia di domani. E questa vocazione non solo può favorire una grande operazione di modernizzazione, ma anche diventare uno dei volani fondamentali per dare continuità alla crescita economica e civile. Vivere in abitati più stabili, certo, ma anche meglio collegati, ecocompatibili, e, sopratutto, senza ghetti e senza intolleranze. Noi della Feneal - sottolinea la nota sindacale - siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità: siamo disponibili a collaborare, a sviluppare quella tradizione di bilateralità e di partecipazione che sta nella nostra cultura sindacale. Spetta adesso alla Regione fare la sua parte a cominciare dall’insediare un tavolo tecnico con sindacati ed associazioni delle imprese edili per definire, come ha già fatto la Toscana, le linee guida del piano casa regionale, in modo da essere pronta nell’attuazione del provvedimento del Governo».
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Mercoledì 3 giugno 2009
Mercoledì 3 giugno 2009
La squadra lucana vince la finale di “Gara di Ballo” in onda su RaiDue all’interno di “Mattina in Famiglia”
La Basilicata batte il Molise a passo di danza POTENZA – Che il ballo in Basilicata cominci a ritagliarsi un ruolo sempre più importante è cosa ormai certa ma vedere i migliori ballerini della regione primeggiare, tenere testa e vincere la finale contro la forte squadra molisana a “Mattina in Famiglia” programma televisivo che va in onda su Rai Due ogni domenica mattina è qualcosa di straordinario. La squadra lucana ha cominciato a vincere oltre un mese fa conquistando la finale di questo importante “torneo” battendo in modo netto e meritevole la squadra dell'Emilia Romagna e altre realtà d'Italia. Gli emiliani, o i romagnoli, e tutte le altre sfidanti hanno dovuto inchinarsi ai ballerini lucani che, nella finale combattuta contro il Molise, hanno raccolto il cinquantacinque per cento dei voti. Il corpo di ballo della nostra regione ha coronato il suo sogno conquistando l’ambito titolo di “Campioni”. La rappresentativa lucana dell’associazione “Ig Dance Machine” ha battuto il corpo di ballo della regione Molise, al televoto, con il 55 per cento dei consensi, contro il 45 per cento dei colleghi molisani. Gli atleti del maestro Ivan Gatti hanno impressionato in tv
per la loro concentrazione, concretezza, lucidità e perfezione, senza sbagliare nulla, puntando dritto al titolo finale di campione. Il responso finale della “Gara di Ballo” è arrivato poco prima della trasmissione, dopo il conteggio totale dei televoti, tramite sms e da fisso. Ed alla notizia, è scattata la gioia dei ballerini lucani, che felicissimi hanno alzato la coppa da vincitori. Per questa magnifica vittoria, che porta la Lucania sul tetto d’Italia in materia di danza sportiva, citiamo tutti i protagonisti di questa splendida cavalcata: Cristian Cosenza, Teresa Magrino, Danilo Catalano, Rossella Mango, Donato Opromolla, Rosa Barlini, Davide Lauletta, Raffaella Via, Adriano Cervellino, Rossana Avigliano, Macario Coglianese e Carmen Della Ferra, capitanati dalla impeccabile regia del maestro Ivan Gatti. La felicità dei maestri lucani è stata visibile a chilometri di distanza. Vincere in queste competizioni è sempre importante e queste esperienze non fanno che aumentare le possibilità e le potenzialità di una piccola regione in ambito nazionale. Grazie ai voti di tanti cittadini italiani, la squadra lucana ha centrato un obiettivo
davvero importante da mettere in cornice e appendere nelle scuole di ballo per non dimenticare un'impresa di questo rilievo. L'applauso di una regione, agli eroi che hanno dato risalto ad una terra che in molti abbandonano per mancanza di lavoro o di opportunità, è d'obbligo. Ora che la scuola di ballo lucana ha dimostrato di possedere i numeri giusti per emergere nessuno può più dimenticarlo. Al momento dalla premiazione, i beniamini lucani erano tutti vicini sperando nella vittoria e quando Tiberio Timperi e Adriana Volpe hanno pronunciato il nome Basilicata sul tetto d'Italia per il ballo, è stata sicuramente un'emozione profonda sia per i ballerini che per i tanti lucani di fronte al televisore. I ragazzi che hanno partecipato meritano tutti gli applausi e le congratulazioni per quello che hanno fatto vedere e per quello che hanno dimostrato. Continuano così i successi dell’associazione Ig Dance Machine, che già lo scorso anno vinse l’edizione della “Gara di Ballo” a Mattina in Famiglia con la rappresentativa della regione Campania. Ricordiamo che la manifestazione nazionale “Gara di
Adriana Volpe e Tiberio Timperi
Ballo” è organizzata ormai da diversi anni dalla redazione di “Mattina in Famiglia” con la collaborazione della Federazione Italiana di danza sportiva. Rocco De Rosa Claudio Buono
Campomaggiore E’ stato un atleta pugliese a vincere la seconda edizione della mezza maratona
Di corsa sulle Dolomiti Lucane Più di 21 chilometri tra alcuni dei luoghi più suggestivi della regione CAMPOMAGGIORE - E’ andata a Michele Cassano della Podistica Canusium la seconda edizione della mezza maratona “Balcone sulle Dolomiti Lucane”. L’atleta pugliese, ma di origine lucane, ha impiegato 1 ora 23 minuti e 9 secondi per percorrere un tracciato di 21,4 chilometri. Un percorso mozzafiato, duro e dalle forti suggestioni naturali che si affaccia sul corso delle acque del fiume Basento, sulle Dolomiti Lucane e sul Parco di Gallipoli Cognato. Al secondo posto si è piazzato, in 1 ora 23 minuti e 31 secondi, l’atleta Michele Di Croce sempre della Podistica Canusium, mentre al terzo gradino del podio è salito Francesco Lofrano della Correre Pollino Chiaromonte in 1 ora 24 minuti e 31 secondi. Dopo il successo di consensi ottenuto nella prima edizione gli organizzatori hanno voluto ripetere questo appuntamento che rientra nella XVIII Edizione di Corritalia 2009. Una manifestazione che si svolge in tutte le province d’Italia e che in Basilicata ha come obiettivo quello di promuovere il territorio mediante lo
Due momenti della manifestazione
sport della corsa podistica. La manifestazione ha messo in risalto luoghi come i ruderi di Campomaggiore con la Casina della Contessa della famiglia Cutinelli-Rendina, le Dolomiti Lucane e il
caratteristico borgo di Albano di Lucania. Un evento reso possibile grazie alla collaborazione delle amministrazioni comunali di Campomaggiore e Albano di Lucania, alle associazioni Il Pon-
te, la Pro Loco, la Junior Sport Club di Campomaggiore, il Racconto, l’Aics e la Protezione Civile di Albano di Lucania. La mezza maratona di 21, 4 chilometri ha visto la partecipazione di 74 atleti provenienti da tutta la regione e delle regioni limitrofe. A tutti i partecipanti è stata consegnata la t-shirt della manifestazione con un sacchetto di prodotti tipici locali. Il tempo non ottimale non ha scoraggiato i podisti che di prima mattina si sono dati appuntamento nella centrale piazza Zanardelli a quota 786 sul livello del mare. Un plauso al pubblico che ha accolto con grande simpatia e senso di ospitalità gli atleti. Per dovere di cronaca sportiva la parte non competitiva di un percorso della lunghezza di 3,4 chilometri, tracciato nel solo centro abitato di Campomaggiore, è andata all’atleta locale Giovanni Santoro. Appuntamento alla prossima edizione, nella speranza che la manifestazione, possa entrata di diritto nello schermo degli eventi sportivi più prestigiosi della Basilicata. Rosario Santoro
Festa del Libro e della Scuola A Vietri una settimana di creatività VIETRI DI POTENZA – Si è conclusa sabato la quattro giorni dell’Istituto Comprensivo di Vietri dedicata alla “Festa del Libro e della Scuola”, iniziata il 27 maggio con un grande successo di presenze e partecipazione. Tra le tante iniziative del Comprensivo di Vietri, c’è stato anche l’incontro con Fulvio Weltz, regista del film “Mineurs”, nato in Basilicata ed ambientato nel 1961 con la storia dei minatori lucani emigrati in Belgio negli anni ‘50. Un programma ricco quello stilato dall’istituto vietrese, che è stato il coronamento dell’ennesimo anno scolastico pieno di iniziative, grazie al lavoro del dirigente, il professore Vito Papa, degli alunni e degli insegnanti. L’inaugurazione si è tenuta mercoledì, con il coro della scuola e la “scoperta” dell’insegna dell’istituto creata dagli alunni nel laboratorio di ceramica. È iniziata così la mostra del libro e “La Scuola produce”, con l’esposizione dei lavori realizzati a scuola. Giovedì c’è stato spazio per “Raccontiamoci con un click”, dal cantastorie al
filmaker, con la visione dei prodotti digitali realizzati al Comprensivo di Vietri. I lavori digitali realizzati sono: Eating in U.K, My Typical day, A short trip to England, Australia, A Short introduction to New Zeland, Vietri: il mio paese, Artesia: la città dell’arte degli stracci e lo munnezz: le meraviglie dell’immondo. Molto bella ed importante la giornata di venerdì, con la presenza a Vietri, tra gli alunni, del regista di “Mineurs”, il 56enne padovano Fulvio Wetzl, con la collaborazione di Ulderico Pesce, Franco Nero, Valeria Vaiano, Antonio Iuorio e Cosimo Fusco. Gli alunni hanno visionato il film insieme al regista Wetzl, con la relazione sulle tecniche e le problematiche inerenti la costruzione del film a cura dell’autore. L’ultimo giorno, sabato, è stato dedicato a “Raccontiamoci con un clik”. Si è tenuta nel comprensivo la visione dei prodotti digitali realizzati a scuola: L’oro di Vietri, Sinisgalli il poeta ingegnere, Luceto’s Wood, From Salvia to Savoia, Something about Australia. Oltre a ciò, è
Alcuni dei lavori realizzati dai ragazzi
stato visionato prima il notiziario eco informatore “Sosteniamo il Futuro” e poi il cortometraggio realizzato dagli alunni dal titolo “Ahi, Dante che cosa fai tu”. Durante i quattro giorni dedicati alla “Festa del Libro e della Scuola”, sono state tante le presenze nelle sale del Comprensivo, dove erano esposti tutti i lavori svolti dagli alunni durante l’anno scolastico, dai libri della scuola dell’infanzia, senza dimenticare i tanti lavori svolti nel laboratorio di ceramica e la mostra del libro. c. b.
Riti & Tradizioni
Oppido si prepara a festeggiare San’Antonio OPPIDO LUCANO – Oppido Lucano comincia i preparativi per la festa in onore del Santo Patrono, Sant'Antonio. Ieri pomeriggio intorno alle 17 molti fedeli oppidesi hanno raggiunto il Convento dei Frati Minori per dar inizio alla “Tredicina” che porterà i fedeli ad accompagnare il Santo Patrono sino al 13 giugno. Saranno, infatti, dodici pomeriggi in cui i fedeli oppidesi si ritroveranno per pregare Sant'Antonio. La tradizione oppidese dice di trascorrere i primi dodici giorni di giugno a fianco del Santo Protettore di Oppido Lucano prima di portarlo in paese con la consueta processione. In effetti, la notte a cavallo tra il dodici e il tredici giugno la statua di Sant'Antonio verrà portata dal Convento dei Frati Minori sino alla Chiesa S.S. Pietro e Paolo da tutti conosciuta come Chiesa Madre. La mattina del 13, invece, la medesima statua ripercorrerà la processione in senso contrario rispetto alla notte precedente per riportare la statua del Santo al proprio Convento. A soli otto giorni di distanza dalla celebrazione religiosa che ha visto i festeggiamenti in onore della Madonna del Belvedere, Oppido Lucano si prepara per dare nuova festività all'intera comunità. Il neo comitato feste ha già redatto il calendario ufficiale per festeggiare il Santo Patrono di Oppido. Come spesso accade in queste circostanze sono stati redatti due diversi programmi: quello religioso è quello civile. Il primo ha già avuto il suo inizio con l'avvento della “Tredicina”. Proseguirà poi con la processione dal Convento che avrà inizio alle 23.30 della notte del 12 giugno e sarà presieduta da Monsignor. Giovanni Ricchiuti, Arcivescovo di Acerenza. Il giorno dopo, invece,
presso la Chiesa Madre saranno celebrate due messe; la prima alle 9, la seconda alle 10 dove la solenne celebrazione eucaristica sarà presieduta da Monsignor Ennio Appignanesi, Arcivescovo Emerito di Potenza. Alle 11 circa, prenderà il via la processione di ritorno verso il Convento. Nella serata, invece, intorno alle 18.30 sempre presso la Chiesa Madre verrà celebrata la messa prefestiva del Corpus Domini. Lunedì 14, il programma religioso prevede la celebrazione di tre messe nella mattinata: alle 9, alle 10.30 e alle 11.30. Nel pomeriggio intorno alle 17 prenderà il via la processione e alle 19 sarà celebrata la messa vespertina ancora presso la Chiesa Madre. Il programma civile, invece, inizierà nella prima mattinata del 12 giugno con il giro bandistico che inizierà alle 9. Nel primo pomeriggio e sino alla serata, è stato organizzato il Primo Torneo di calcio “Sant'Antonio” in collaborazione con l'A.S.D. A. Cristofaro che vedrà all'opera giovani ragazzi delle categorie Esordienti, Primi Calci e Pulcini. Alle ore 20, invece, presso la piazza centrale di Oppido (Piazza Guglielmo Marconi) i cittadini assisteranno al concerto bandistico “Città di Oppido Lucano” e successivamente, intorno alla mezzanotte gli occhi dei partecipanti si illumineranno grazie ai fuochi pirotecnici in contrada Cappella. Il giorno 13 alle ore 21 sempre presso piazza Guglielmo Marconi andrà di scena il concerto bandistico “Città di Gioia del Colle”. Intorno alla mezzanotte ancora fuochi pirotecnici. Domenica 14, infine, gran finale con il concerto di Paolo Belli in Piazza Guglielmo Marconi che inizierà intorno alle 22.00. r.d.r.
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Mercoledì 3 giugno 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
Polemiche su San Gerardo Criticato anche il «campo nomadi» e le scelte per il concerto
L’Osservatorio boccia la Sfilata L’associazione punta il dito sull’organizzazione lontana dalla tradizione MAI COME quest’anno le manifestazioni intitolate a San Gerardo hanno riscaldato gli animi dei potentini e animato polemiche. In particolare, l’aggressione ai cavalieri di Matera, malmenati e messi nella condizioni di non sfilare più. Ma ci sono anche altri due aspetti: quelli dello spettacolo e dell’organizzazione. Sul primo, interviene l’Osservatorio Cittadino che parla di «Sfilata dei Turchi, manifestazione all'insegna del cattivo gusto». Dice Vincenzo Belmonte, portavoce dell’Osservatorio Cittadino: «La sfilata dei Turchi a cui abbiamo assistito ha conservato ben pochi elementi della tradizione potentina ed ancora meno di quelli storici sui quali si sono ripiegati tanti studiosi e storici. E’ apparsa come un'accozzaglia di generi folcloristici, con una sfilata di abiti del 600 e 700 senza alcun senso storico, una marea di sbandieratori, con un risultato ed un effetto finale di cattivo gusto». Belmonte condanna anche gli episodi di aggressione contro figuranti provenienti dal Materano, dando una lettura particolare : «Un’aggressione incivile ed inqualificabile - spiega - che si poteva prevenire ed evitare se, tenendo in debito conto quella che è l’autentica anima popolare potentina della festa, si fosse fatto a meno di ricorrere a figuranti del Materano». Poi passa ad analizzare punto per punto la manifestazione: «Intanto l'iniziativa della Pro Loco di Potenza ha risentito dell'assenza di un'impostazione storico-popolare, relegando la sfilata dei Turchi a un'appendice, di un interminabile corteo di raffiguranti di ogni genere storico e provenienti da varie realtà extraregionali, senza alcun nesso logico con la cultura potentina. Invece di iniziare dalla rievocazione della storica leggendaria proces-
Un momento della Sfilata dei Turchi che non è piaciuta all’Osservatorio Cittadino (Foto Andrea Mattiacci)
I Portatori del Santo sull’accusa di aver indossato l’indumento
«Quella maglietta non è nostra» I PORTATORI del Santo intervengono sull’articolo pubblicato ieri sul Quotidiano in cui si parlava della oramai famigerata maglietta “anti-Bruna”. Ecco il testo. «INTENDIAMO precisare che le magliette recanti la frase “Odio la Bruna” non sono riferibili ai
sione dei Turchi si è voluto offrire uno spettacolo kitsch. Non a caso l'unica cosa che si è salvata è la partecipazione dei Portatori del Santo con il tempietto del Santo, che ci mettono la passione e l’amore di sempre». Il resto Belmonte lo giudica «una fiction da programma
Oggi senz’acqua Bucaletto e Rossellino Oggi i rubinetti di Bucaletto e Rossellino non saranno così “generosi” di acqua
SENZ’ACQUA oggi, per alcune ore, i rioni di Bucaletto e Rossellino. Lo fa sapere l’acquedotto Lucano. Per riparare una perdita sulla condotta di Bucaletto, si sospenderà l'erogazione idrica oggi dalle 9:30 alle 15 circa nelle seguenti aree dei prefabbricati: Santangelo A-B-C-D-E-F-H, Montano dal 44 al 64, Incap dal 33 al 66, chiesa e asilo. Per un'altra perdita a Rossellino, rubinetti asciutti in via Giovanni Gronchi dalle 15:00 alle 20.
Portatori del Santo. Né l'associazione né alcun suo socio ha ideato e realizzato la maglietta. Le uniche magliette prodotte dall'associazione sono quelle recanti il proprio logo e la frase “Portatore san(t)o di allegria”. Le dichiarazioni dell’articolo appaiono pertanto tendenziose e
degno di una televisione da paese», ricordando l'impegno profuso dal prof. Angelo Lucano Larotonda dell'Università degli Studi della Basilicata nell'edizione caratterizzata dalla ricerca storiografica della leggenda legata a San Gerardo e dalla cooperazione culturale con università e cit-
prive di qualsiasi fondamento. Da ben 12 anni l'Associazione “Portatori del Santo” cerca di far crescere il sentimento di devozione nei confronti del Santo Patrono e mai e poi mai si permetterebbe di offendere “il sentimento che attiene alla religiosità popolare” altrui».
tà della Turchia («Che è stata abbandonata - commenta senza alcuna motivazione), questa edizione è sembrata tutt'altra cosa»). «E' perciò questa l'occasione - prosegue il portavoce dell’Osservatorio Cittadino perchè la Pro Loco, che deve dar conto delle spese sostenu-
Stamattina cominciano i lavori Latte e yogurt Bitume sulla Fondovalle alla festa Disagi per il traffico della matematica OGGI e domani a Potenza in largo Pignatari durante la “Festa della matematica”, nell’ambito del progetto NonSoloPitagora, farà capolino la mucca Itala, per offrire ai 1200 alunni delle scuole dell’infanzia, primarie e medie coinvolte nell’iniziativa latte fresco e yogurt da bere delle Fattorie Donna Giulia. Il progetto - si legge in un comunicato stampa - ha meritato il finanziamento della Fondazione per il Sud. L’idea - si aggiunge - sta mobilitando oltre 9.000 alunni, tanti insegnanti, operatori delle cooperative sociali e studenti della facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi della Basilicata.
L’area dei lavori del nodo complesso di Gallitello: oggi si comincia ad asfaltare viale dell’Unicef
LA ZONA del Gallitello per alcuni giorni potrebbe subire disagi ancora maggiori del solito: sono stati appaltati i lavori per la bitumazione della fondovalle di viale Unicef. Le operazioni per la bitumazione cominceranno già questa mattina, come spiegano dal Municipio. Non verrà interrotta la circolazione. «L’amministrazione - si legge - si scusa con i cittadini per eventuali disagi che saranno superati velocemente. La bitumazione interesserà anche parte di via degli Oleandri».
Michele Napoli (La Destra)
«Città nel caos» L’ASPETTO organizzativo dei festeggiamenti di San Gerardo non è piaciuto a Michele Napoli, consigliere regionale e comunale del gruppo misto “La Destra”. Dice Napoli: «A conclusione dei festeggiamenti del Santo Patrono ci sembra opportuno evidenziare alcune ingenuità in merito all'organizzazione degli eventi che ancora una volta ha messo a nudo l'improvvisazione. Ne sono esempi la congestione del traffico nel centro storico che ha paralizzato anche altre aree della città». L’esponente di destra è convinto che, non essendo il capoluogo attrezzato per accogliere eventi straordinari, si lasci tutto al caso e all'improvvisazione. «Un'amministrazione che non è capace di affrontare situazioni ordinarie - dichiara - di fronte a situazioni particolari come i festeggiamenti del Patrono lascia tutto al caso e nel caos un'intera cittadinanza». «Si preferiscono indirizzare gli automobilisti - commenta - in un giro vizioso. Non si è inteso chiudere l'accesso al centro storico e né sono state attivate misure straordinarie per l'individuazione di nuove aree di parcheggio periferiche. Sarebbe stato opportuno organizzare un servizio straordinario in accordo con le Fal per corse speciali, utilizzando l'area parcheggio adiacente alla Stazione dei treni, ripristinare il servizio di metropolitana cittadino, seppur temporaneamente. Sulla metropolitana vale la pena ricordare il fallimento di un'iniziativa a riprova di un'amministrazione priva di programmi e progettualità ma capace al contrario di gettare fumo negli occhi dei cittadini».
te sulla base dei contributi erogati non certo di piccola entità (o da erogare) da parte di Regione, Provincia e Comune, chiarisca una volta per tutte se la sfilata dei Turchi deve essere una rievocazione storico-popolare o una manifestazione folcloristica di puro divertimento fine a se stes-
so». Una nota finale per il concerto (Belmonte lamenta l’assenza di un avviso pubblico per band) e per l'assenza di qualsiasi iniziativa di accoglienza di extracomunitari venditori ambulanti: «Il centro storico è diventato una sorta di “campo nomadi”».
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Vi a g g i o tra i candidati
Sfilata di big prevista per oggi. Ma l’ultimo giorno si gioca in casa. In piazza
Per la città «resto in ascolto» Avvocato con il pallino del calcetto e un “mito” tutto potentino: il preside Mecca ni». «Eravamo un gruppo “tosto”, eravamo con l’Azione cattolica e la nostra fu vera esperienza formativa». Richiama un congresso regionale della Dc al centro sociale di Malvaccaro cui partecipo’ da esterno: «Parecchio movimentato». Alla candidatura a Palazzo di città ci arriva all’improvviso. Era tra i candidati al consiglio comunale e «mi hanno proposto di essere il “portabandiera” del partito e della lista civica collegata. Non ci ho pensato molto. In fondo in questa città c’è bisogno di energie libere, pulite, fresche. Sono in corsa senza remore e senza aver chiesto alcun paracadute». Oltre al lavoro (è un avvocato civilista e di diritto amministrativo, oltre che consigliere dell’ordine), ha una passione per il pallone. Prima quello della pallavolo, con discreti successi quando da ragazzo era nella Spes, squadra potentina di serie C. Oggi, c’è il calcetto che pratica con due gruppi di amici e colleghi. E’ bravo? «Mi piace segnare, ma sono famoso per lo sfogo del post goal, un urlo niente male». Oggi come allora risiede a rione Santa Maria, appassionato di saggistica e con un grande difetto: «Se mi arrabbio, non ce ne è per nessuno. Mi hanno detto che in politica non è sempre una cosa buona, ma credo serva difendere le proprie idee con forza. Allora, è vero, sono “incazzuso”». Sorride, ma si fa serio quando gli si chiede il vero motivo per cui i cittadini dovrebbero votarlo: «Non ho interessi da difendere». La campagna elettorale porta un po’ a correre da una
Salvatore Lacerra
ACCADE IN CITTÀ
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«PORTERÒ ZERO VOTI» Ecco una dichiarazione di Adelfio Liviani, candidato nella lista Mpa. «MI ero avvicinato all’Mpa con grande entusiasmo e con la solita grinta che mi caratterizza, desideroso di apportare il mio contributo per il miglioramento della nostra città, ormai da sempre mal gestita e mal governata. A causa della poca chiarezza della allora segreteria cittadina del movimento (l’ex referente di Potenza, Giuseppe Doti, ha dato le dimissioni in polemica con le modalità di conduzione del progetto elettorale, ndr) - convinto di entrare a far parte di un gruppo politico che pensavo “nuovo”, composto da soggetti politicamente “vergini” oggi mi ritrovo a essere candidato di un partito cui ormai non condivido valori e obiettivi, non essendo riuscito, per motivi di tempistica, a disdire la candidatura. Ho deciso così, come forma di protesta, di portare voti zero a un partito di cui ormai non condivido gli ideali, formato non da gente nuova, non da giovani, ma diventato un contenitore confuso di soggetti aventi ottenuto in precedenza insuccessi politici sia a destra che a sinistra». Per questo, inoltre, «mi asterrò dal voto».
GIOVANI E COALIZIONE «LA Potenza dei Giovani è un’associazione culturale ha il fine di riunire tutti i giovani della città che ancor prima della politica sono interessati al bene di Potenza e a farla crescere così che i giovani non debbano fuggire via per trovare fortuna ma invece rimangano nella nostra città per costruire il proprio futuro». Nell’ambito delle iniziative che in questo periodo sono state messe in atto, oggi, alle 20.30 in largo Pignatari è stato organizzato un incontro: «I giovani della coalizione incontrano gli amici della città». Che, come è facile ipotizzare a partire dal richiamo contenuto nel nome, è quella di centrodestra. «Alcuni giovani schierati in queste amministrative insieme per parlare ai giovani e non della propria idea di città, una città normale con al centro anche i giovani».
parte all’altra. «Ma il bello è che cammino tanto, incontro la gente, ho scoperto tante brave persone meravigliose comuni di questa città. E cammino senza essere spalleggiato dai “colonnelli” del partito, non ho nessuno dietro questa candidatura. Se riuscirò a essere eletto, non dovrò dare conto a nessuno». La parte peggiore del periodo elettorale, «solo lo sforzo fisico, l’impegno organizzativo non avendo dietro strutture. Ma sto imparando, sono ancora in ascolto». Va bene, ma allora in caso di ballottaggio? «A livello nazionale appoggiamo il governo Berlusconi, siamo organici al centrodestra, ma sul locale c’è ampio margine di manovra. Il ragionamento sarà fatto sui programmi e sulla dignità che ci daranno». Il punto è che «noi ci candidiamo al governo della città. Per farlo serve comunque il consenso di tutti, serve affrontare temi con il riconoscimento degli interessi di tutta la città». Sara Lorusso
SPORTELLI L’ufficio elettorale intensifica i turni GIA’ da lunedì scorso, l’ufficio elettorale di via 4 novembre ha intensificato i turni di apertura per consentire ai cittadini di richiedere il rilascio dei duplicati delle tessere elettorali (in caso di smarrimento). L’ufficio resterà aperto per il dalle ore 8.30 alle ore 19.00 fino a venerdì compreso. Ma gli sportelli funzioneranno anche durante le operazioni di voto: sabato e domenica (6 e 7 giugno) l’ufficio elettorale resterà aperto ininterrottamente per tutta la durata delle operazioni elettorali. Tutti avranno al sicurezza di poter esercitare il proprio diritto al voto. Ma, in ogni caso, se non altro per evitare code, meglio controllare con qualche ora di anticipo e, se necessario, non ridursi all’ultimo minuto.
Oggi, alle ore 11, al Park Hotel, conferenza stampa del presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri Oggi, il candidato sindaco del centro destra Molinari, incontra gli ordini professionali (ore 16) Oggi, in piazza Duca della Verdura (ore 18.30), il Prc organizza un incontro con Josè Luiz Del Roio Oggi, le candidate dell’Idv incontrano le donne in largo Pignatari alle ore 19, con la partecipazione del candidato sindaco, Antonio Autilio Oggi, il senatore del Partito democratico, Beppe Fioroni, alle 18 sarà con i candidati e la dirigenza del Pd al Park Hotel
Centravanti dal sorriso mite Autilio, per Italia dei valori, per un capoluogo «che conosco e amo fin da ragazzo» «A DISPETTO di quello che si dice in giro, sono nato a Potenza». E’ vero, Antonio Autilio, assessore regionale alla Formazione e candidato sindaco per Italia dei valori, non ha frequentato le scuole nel capoluogo. Ma di Potenza è ormai “cittadino a pieno titolo”. Avvocato e politico, nel capoluogo passa praticamente gran parte della giornata. «La conosco bene, come riconosco i problemi anche dei non residenti che vi entrano quotidianamente. E poi, per essere amministratore serve professionalità e competenza». E lui «ho le idee chiare, anche senza il bollino della residenza». Se dovesse scegliere uno dei punti del programma, indicherebbe «il problema più urgente, ma che è anche quello più “semplicemente” risolvibile: la pulizia della città». E poi c’è il traffico che «a Potenza non è in linea con la qualità della vita. Capisco la presenza dei cantieri che sono un ostacolo risolvibile e solo temporaneo, ma serve agire sulla mobilità del capoluogo». Senza dimenticare il caro-case che «sugli affitti è insostenibile». Così, Autilio, spiega che «sulle problematiche esistenti serve concertazione». Proprio lui, da assessore regionale, ha “condiviso” con un altro candidato sindaco, l’avversario Santarsiero, il percorso sul riordino scolastico: «Quello che ho approvato e che poi è arrivato in consiglio regionale non aveva che una deroga ai parametri. Su Potenza, non è stato toccato nulla». Poi l’Ufficio scolastico regionale ha ritenuto che il trasferimento
di alcune scuole materne comunali allo Stato individuasse un aumento del numero complessivo dei punti di erogazione e dunque lasciasse il provvedimento fuori dai parametri limite. «Peccato, allora, per la mancata mediazione». La stessa intesa ampia «che va cercata sulle tematiche della città metropolitana su cui ho alcuni dubbi. La cosiddetta “città comprensorio” non deve essere città accentratrice, perchè il rischio è di dare il via a un nuovo spopolamento dei paesi limitrofi». E’ chiaro a tutti «che la politica che si fa per il capoluogo influenza tutta la regione». Come per il Regolamento urbanistico: Autilio non è convinto dell’applicazione «della perequazione: avevamo chiesto di delocalizzare quelle volumetrie che vanno a coprire le residuali aree verdi. Come pure non approviamo il criterio della monetizzazione degli standard urbanistici (strade, fognature, parcheggi a servizio degli stabili, ndr). All’imprenditore si può chiedere il costo economico degli standard piuttosto che obbligarne la realizzazione. Ancora una volta il rischio di avere palazzi senza i servizi necessari». Poi, la previsione. «Ma no, sto con i piedi per terra come sono abituato nella vita. Non ho mai fatto progetti attraverso voli pindarici, ma se avessi la fortuna di diventare sindaco della città, lascerei immediatamente il ruolo di assessore a viale Verrastro». Dice di sentire «il bisogno di una maggiore presenza della società civile, di una politi-
Antonio Autilio
ca che si interessi realmente dei problemi della cittadinanza. la gente vuole davvero partecipare alla programmazione, dalle cose semplici alle scelte importanti». Se li ricorda ancora i tempi in cui scopriva pian piano la città, accompagnando spesso il padre, avvocato, nel capoluogo. Erano i tempi della squadra di calcio in serie B e del tifo «che prendeva». La passione per il calcio gli è rimasta cucita addosso e che adesso esprime con la squadra di amici avvocati: Team forense Potenza. Ne è il centravanti, praticamente «proprietario del pallone», scherza. Sposato con due figli. Del carattere cita il difetto: «Sono permaloso e, di tanto in tanto, distratto. Forse prendo troppo sul serio i problemi e a volte, nel rapporto con le persone, mi lascio andare poco al lato ludico». Il pregio? Facile, «avrò sempre un sorriso per tutti. Sono parecchio paziente». Mite, così lo descrivono, «sì, ma quando serve so reagire e difendere le posizioni». sa.lo.
HANNO DETTO PROSEGGUE l’attività politica die candidati. Michele Somma, candidato sindaco per Comunità lucana Movimento No Oil, in una nota, spiega «la legge elettorale del nostro paese, allo scopo di tutelare chiunque partecipi alle competizioni elettorali, prevede la figura dei rappresentanti di lista, cioè militanti di un partito che, delegati ad assistere alle operazioni di spoglio e compilazione dei verbali presso ogni sezione ed ufficio elettorale, costituiscono garanzia alla giustezza formale e sostanziale delle operazioni stesse nel diritto di ciascuna parte a controlla-
re». Ecco le «contraddizioni della politica italiana, si è giunti al paradosso di partiti che distribuiscono a iosa deleghe a rappresentanti di lista o nella pia illusione di un voto in più in cambio di quel piccolo favore o peggio nella più consolidata e cattiva pratica di considerare tutti gli atti della politica come un do ut des che tutto pone in vendita, compreso il diritto a controllare atti della vita democratica importanti come lo spoglio delle schede contenenti ciò che la Costituzione chiama con giusta enfasi la volontà popolare». Allora, «per non umiliare la nostra Carta Su-
prema in un mercimonio o perché ancora crediamo che la democrazia regga il confronto anche con le voci o le possibilità concrete di brogli, o magari perché alla base di una democrazia compiuta deve esserci la fiducia assoluta del cittadino nella correttezza dell’istituto elettorale, che noi di Comunità Lucana - Movimento No Oil abbiamo deciso di non delegare rappresentanti di lista presso i seggi, fiduciosi che il concetto di democrazia sia ormai fatto concreto nella cultura del nostro popolo e che non si abbisogni d’altro a costruzione della democrazia rea-
le in questa terra». Mentre Emilio Libutti, candidato sindaco dell’Udc, intervenendo in un comizio a Poggio Tre Galli ha sottolineato l’importanza di avere «una città con meno cemento e più spazi verdi e strutture a disposizione delle famiglie e dei giovani. Ciò, soprattutto in un grande quartiere quale è Poggio Tre Galli , affogato da palazzoni che quando saranno ultimati e abitati, congestioneranno l’intero quartiere già intasato dalle scuole e dai mezzi di trasporto. Nel quartiere noi proponiamo - ha confermato Libutti - la realizzazione
di un centro sportivo polivalente per attività sportive, ludiche e riabilitative al servizio di tutti, dai giovani, agli anziani, ai bambini, ai portatori di handicap. La struttura permetterà di concentrare tutte gli spazi per le attività in un unico sito e libererà gli attuali ambiti in degrado (vedi campetti da tennis, calcetto, bocce) che potranno essere adibiti a mercatini rionali, aree per ambulanti , giardini per anziani e famiglie del rione. La nostra è una battaglia sui programmi, sui progetti di sviluppo per questa città, non è una battaglia contro il passato o il
presente. Noi saremo impegnati per costruire una nuova città, più che una città regione, una città servizi, una città della cultura e dell'accoglienza, noi saremo ripiegati nel costruire una “città vivibile”. Una battaglia per portare Potenza di nuovo al centro delle dinamiche di sviluppo dell'intera regione, cuore pulsante economico, produttivo, culturale e di servizio dell’intera regione». Giuseppe Molinari, candidato sindaco per il centrodestra, ha detto: «Le imprese del capoluogo devono poter lavorare tutte senza subire, come è accaduto in
questi anni, l’oligopolio di poche aziende che vantano amici e parentele importanti. Far lavorare tutte le imprese di Potenza significa aiutare l’economia locale e rimettere in moto la sana competizione da cui nasce la volontà e lo sforzo per fare di più e meglio. Per aiutare l’imprenditoria sarà necessario dedicargli maggiori attenzioni e maggiori spazi - prosegue - Uno sportello unico comunale è l’idea per facilitare gli imprenditori o chi vuol esserlo. Lo sportello unico sarà un punto di riferimento ed un supporto fondamentale anche per semplificare la bu-
rocrazia. Per dare sostegno alle attività produttive sarà promossa, con riduzioni di imposte comunali, l’apertura di esercizi commerciali di prodotti tipici e sul modello delle filiere corte, ma anche di botteghe artigiane. Il mercatino delle cose usate sarà anticipato alla prima domenica del mese con banchi vendita distribuiti in vari ambiti del centro cittadino». Serve «riaccendere la speranza nel mondo dell’imprenditoria potentina vissuta negli ultimi anni all’ombra di pochi. In una città capoluogo non esistono solo poche imprese, ma ve ne sono molte. Eppure
negli ultimi anni a lavorare sono state sempre le stesse. Gli imprenditori che non hanno avuto la fortuna di avere amicizie altolocate si sono dovuti accontentare, mentre altri loro colleghi sono riusciti ad ottenere lavori importanti. Eì ora di ristabilire il libero mercato per consentire a tutti di potersi far valere per i propri meriti e non per le amicizie. Per questo sarà prioritario procedere immediatamente a nuove gare per l’affidamento di servizi, alcuni dei quali, da diversi anni l'amministrazione comunale uscente proroga senza nuova gara».
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VADEMECUM DELL’ELETTORE
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DA RICORDARE LA TESSERA elettorale è valida fino all’esaurimento degli appositi spazi (sono in tutto diciotto), per la certificazione dell’avvenuta partecipazione alla votazione, che viene certificata con l’apposizione, da parte di uno scrutatore, della data della elezione e del bollo della sezione. Esauriti i diciotto spazi a disposizione, su domanda dell’interessato, si procede al rinnovo della tessera elettorale personale. La consegna è a carico del comune (se ne occupa il corpo di Polizia municipale), in busta chiusa, all’indirizzo del titolare, ed è ratificata mediante ricevuta firmata dall’intestatario o da un suo convivente. Gli elettori che non siano in possesso della tessera elettorale possono ritirarla presentandosi all’Ufficio elettorale muniti di documento di identità in corso di validità. (E’ possibile anche ritirare la tessera elettorale dei propri familiari presentandosi all’Ufficio competente muniti del proprio documento di identità, di quello degli interessati, o una fotocopia, di una delega scritta e firmata da ciascuno degli interessati). Gli elettori residenti all’estero potranno ritirare la tessera presso l’ufficio elettorale in occasione della prima consultazione o comunque potranno eseguire tale operazione in ogni consultazione elettorale, fermo restando l’invio della cartolina-avviso da parte del comune. I giovani iscritti che raggiungeranno la maggiore età entro il giorno fissato per le elezioni riceveranno a domicilio la tessera. La tessera elettorale inoltre, è indispensabile per ottenere le agevolazioni sul costo dei biglietti di viaggio che vengono concesse agli interessati, anche se provenienti dall’estero, in occasione delle votazioni. In caso di variazione dei dati o delle indicazioni contenute nella tessera gli aggiornamenti vengono effettuati direttamente dall’ufficio elettorale.
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CI crede talmente tanto che sui pronostici da ballottagio non vuole esprimersi. «Perchè non pensare di poter vincere? Perchè non pensare che saranno gli altri a dover cercare l’accordo con noi arrivati al ballottagio?». Fatto sta che proprio per un eventuale secondo turno cresce l’interesse per la posizione che l’Mpa assumerà. Nel frattempo, però, il candidato sindaco del movimento per le autonomie, Salvatore Lacerra, pensa alla scadenza imminente. Sa di essere un “novizio” «e la cosa è un dato positivo», visto che «vogliamo scardinare gli apparati». In caso di elezione la prima cosa da fare, «un incontro, anzi, un pranzo con tutti i dipendenti comunali. Dico sempre che serve l’orgoglio di essere potentino e di servire questa città. E proprio i dipendenti della pubblica amministrazione locale sono i primi attraverso cui si veicola il mandato amministrativo». Classe 1958, in politica non ha mai avuto incarichi, ma la militanza, o meglio «la presenza» nelle battaglie per la città lo hanno sempre visto «protagonista». Quello con la «Fuci (Federazione universitaria cattolica italiana) è stato il periodo più bello. Erano gli anni del post terremoto e di battaglie ne abbiamo fatte tante , spesso “a perdere” sostenendo un grande uomo». Parla così di Lello Mecca, preside del liceo classico cittadino, ex sindaco del capoluogo. «Noi ragazzi chiedevamo l’istituzione dell’università soprattutto con attenzione al lato umanistico, alla storia. Un modo per riscoprire anche il nostro essere luca-
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Mercoledì 3 giugno 2009
Vi a g g i o tra i candidati
«Se il cittadino ha il senso di una Provincia che spende per cose utili, recupera credibilità»
Pochi assessori e taglio alle spese Il programma elettorale del candidato alla Provincia Gerardo Melchionda TAGLIO agli sprechi e ambiente: questi sono i punti portanti del programma elettorale del candidato alla presidenza della Provincia di Potenza Gerardo Melchionda. Sarà lui a portare avanti le ragioni del Partito della Rifondazione comunista. Quali sono i punti di forza del suo programma elettorale? «Innanzitutto rilanciare il ruolo della Provincia, finora considerato un Ente inutile. Noi dobbiamo farla sentire utile e, per questo, immaginiamo di trasformare la Provincia di Potenza in un laboratorio sociale e civile. Le condizioni demografiche e orografiche ce lo consentono. Sono troppe, per esempio, le sacche di povertà della nostra provincia che non hanno relazione e sostegno dall’Ente. Da dove partire? Anche facendo riacquistare dignità all’Istituzione, cosa che si può cominciare a fare, per esempio, riducendo gli sprechi. E, in questa direzione, un primo passo si può fare tagliando qualche assessorato. Occorre una ridefinizione del quadro istituzionale». Quanti assessori sarebbero necessari per garantire il funzionamento dell’Ente? «Credo che sia necessario capire prima di tutto quali sono le emergenze che la Provincia ha di fronte. Le emergenze sono ambientali, del lavoro, della sicurezza (scuola e viabilità) e dei diritti civili. Di conseguenza ritengo che il numero degli assessori vada quanto meno dimezzato. E poi bisogna tagliare stipendi, indennità. Si tratta di persone che
sono pagate toppo rispetto alle risposte che poi danno ai cittadini della nostra provincia. Senza contare che bisogna tagliare le spese dei convegni, dei viaggi». Quali sono stati gli errori delle precedenti amministrazioni e come lei ritiene si possa rimediare? «Partiamo da quello che è uno dei settori più importanti: la viabilità. La Provincia, finora, ha risposto con delle mega opere. Si pensi, per esempio, all’Oraziana, strada iniziata e mai portata a termine. Noi pensiamo che bisogna recuperare facendo opere utili e soprattutto sicure. In primo luogo bisogna migliorare quello che già c’è (asfalto, guardrail, segnaletica), per recuperare anche la possibilità di collegare i comuni oggi sempre più impoveriti. Le grandi opere servono solo a bypassare il territorio, mentre noi abbiamo bisogno di recuperare una dimensione più umana e solidale. E poi dobbiamo considerare la viabilità ferroviaria, anche se non è di stretta competenza della Provincia. Si potrebbero immaginare, per esempio, piccoli modelli metropolitani tra le varie valli, dalla zona del Vulture Melfese fino alla zona Sud della provincia. Così si favorirebbe anche la salute del cittadino. La Provincia che si pone come Ente cuscinetto tra una Regione che si occupa di questioni più generali e i Comuni. Un discorso analogo si può fare per le scuole. Noi siamo in condizione di avere un 80% di scuole che non hanno il certificato di agibilità e, nonostante tutto, vengono utilizzate. C’è una forte ipocrisia su questo, soprattutto in
Gerardo Melchionda
un territorio con una forte sismicità come il nostro. E qui torna il discorso delle spese inutili: io penso, infatti, che i soldi che si risparmierebbero tagliando spese e assessorati si dovrebbero poi utilizzare nel campo della sicurezza. Se il cittadino ha il senso di una Provincia che va in una direzione, di un Ente che spende i soldi ma per cose utili, recupera quella credibilità che oggi ha perso». Rapporto Provincia-Regione: negli ultimi tempi, soprattutto per quanto riguarda la scuola, la Provincia ha lamentato eccessive ingerenze. Come pensa di risolvere questo problema? «Serve una seria risposta politica. La Regione deve mettere la Provincia nelle condizioni di fare perché altrimenti possiamo farne a meno. Anche nello Statuto della Regione c’è questo rispetto per l’Ente: bisogna semplicemente richiamare a quanto già scritto. Diversamente anche queste elezioni sarebbero un’inutile spreco».
Ultima questione: ambiente ed emergenza rifiuti... «Ci sono delle serie preoccupazioni. Buona parte dei nostri comuni non ha mai fatto la raccolta differenziata o l’ha fatta male. L’impegno centrale è quello di mettere in pratica una raccolta porta a porta, con un preciso tariffario: chi produce più rifiuti paga di più. Dobbiamo far capire anche il vantaggio della raccolta differenziata. C’è di mezzo la salute del cittadino. La risposta che la Provincia ultimamente ha dato è quella degli inceneritori. Il problema è che incenerire i rifiuti ha dei costi enormi (trasporto rifiuti, smaltimento cenere). Se questo lo sommiamo ad altre realtà regionali - le mega centrali che si realizzeranno in Val Basento, l’autorizzazione all’Ecoil e la situazione in Val d’Agri - ci rediamo conto di come la Basilicata stia diventando una bomba ecologica. Una politica vera per l’ambiente è, quindi, necessaria». Antonella Giacummo a.giacummo@luedi.it
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IL PROFILO
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GERARDO Melchionda è nato il 29 maggio del 1954. Insegnante di Scienze naturali presso l’Isis “F. De Sarlo” di Lagonegro, ha scritto sui “Nuovi quaderni per la scuola” e ha contribuito a importanti ricerche relative alla musica popolare in Basilicata. Melchionda non è alla sua prima esperienza politica: è stato, infatti, sindaco del Comune di Nemoli, responsabile della Federbraccianti Cgil, membro del direttivo regionale del Pci, coordinatore regionale e segretario del Partito della Rifondazione comunista. Ha pubblicato, nel maggio 2005, il libro “Al di là del sole” un saggio che esalta la ragione e la libertà, pubblicato dalla Casa Editrice “Brigante” di Lagonegro. Nel giugno 2006 ha pubblicato il libro di poesie “Un ragazzo, un ricordo, un sogno”, che ha venduto molte copie. Nel maggio 2007 ha vinto il premio di poesia “Angelo Alagia” a Lagonegro e, nel giugno 2007, l'XI edizione del Premio nazionale di poesia “Ottavio Nipoti” a Pavia. In molte antologie sono pubblicate sue poesie.
IL RITORNO DEGLI EMIGRANTI Vi ho visto partire con i pantaloncini corti. Vi ho visto riempire le valigie di tutto il vostro passato. Vi ho visto piangere come un bambino che perde la mamma. Vi ho visto andare via spaventati da un ombra. Vi ho visto guardare i comignoli delle case impregnati di dolci nenie. Vi ho visto scomparire dietro l'ultima curva alla fine del paese. Ho creduto di avervi perso! Ho creduto di essermi dimenticato di voi! Ho creduto di non sentire più le vostre voci! Ho creduto di morire solo! Scusatemi! Poi, una notte di gennaio, sotto una pioggerellina insistente, solo, nella piazza del paese, dagli stessi comignoli ristrutturati, un profumo antico inebriò i miei sensi: siete tornati tutti con il nostro dialetto, con le nostre bestemmie, con le nostre passioni, con i nostri difetti, con le nostre canzoni, con i nostri giochi. Questa terra non dimentica i figli!
A Potenza, alle 11, al Park Hotel, conferenza stampa del presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri. Il segretario nazionale de “La Destra”, Francesco Storace, incontra alle 11 presso l’hotel Garden i cittadini di Barile A Potenza, in piazza Duca della Verdura alle 18.30, il Prc organizza un incontro con l’esponente dei movimenti sociali internazionali, Josè Luiz Del Roio, con la partecipazione di Gerardo Melchionda e del candidato sindaco al Comune, Marcello Travaglini.
PROBLEMI ATTUALI ANCHE l’attuale situazione della Fiat Sata di Melfi è stata affrontata dal candidato Melchionda. «E’ incredibile quello che sta accadendo alla Fiat di Melfi - ha dichiarato - e ne parlo in una doppia veste: sia perché ci sono stato sia perché come Partito della Rifondazione comunista, al di là delle scadenze elettorali, abbiamo a cuore i problemi dei lavoratori. L’incertezza sul futuro è veramente terribile, così come quello che sta avvenendo in alcune realtà come la Ergom e la Magneti Marelli: gli operai vengono assunti e licenziati con un sms. E’ qualche cosa di pazzesco, di incredibile. Non c’è più rispetto per nulla, altro che Statuto dei lavoratori. Insieme alla Costituzione, anche lo Statuto dei lavoratori è diventato un riferimento puramente teorico. Credo che davvero abbiamo bisogno di preoccuparci e di dare un senso diverso e migliore alla politica». Altro tema che ritorna spesso in questa campagna elettorale è quello legato al petrolio e alle royalties. Non solo. Molti candidati - compreso Melchionda - criticano
fortemente il disegno di legge sulla riduzione del prezzo della benzina per i lucani. «Una politica seria sull’ambiente - ha detto il candidato del Prc pure deve essere fatta, né può essere considerata una risposta la riduzione del costo della benzina. Tutti i parlamentari del centrodestra e del centrosinistra hanno sottoscritto una riduzione del costo della benzina che poi in realtà si concretizza in sei centesimi a litro. Un prezzo davvero irrisorio rispetto a quello che può essere il rischio salute».
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Tappa a Tito della mostra su Silvio Spaventa Filippi
Brienza Il programma di Antonio Lopardo
Unità Popolare vuole Incanta grandi e piccini aiutare giovani e disabili la mostra sul Corrierino e aprire il cineforum TITO – Volge al termine la tappa titese della mostra itinerante dedicata all’opera di Silvio Spaventa Filippi, giornalista, scrittore, con origini aviglianesi, e fondatore del Corriere dei Piccoli. La bella iniziativa voluta dall’omonimo circolo lucano, in occasione dei 100 anni della storica rivista e dei 40 anni del Premio letterario Basilicata, è stata realizzata grazie al patrocinio dell’amministrazione comunale di Tito e il prezioso contributo dell’istituto comprensivo di Tito, che ha ospitato l’esposizione nei propri locali. «Questa importante manifestazione - spiega Luisa Salvia responsabile della funzione strumentale della scuola - si inserisce nell’ambito delle iniziative che da
anni andiamo promuovendo per rendere la scuola protagonista del territorio e arricchire il dialogo tra l’istuto e il contesto di riferimento». Buono il bilancio finale. Molti hanno potuto apprezzare anche a Tito l’opera di Silvio Spaventa Filippi. La mostra ha ricostruito le tappe fondamentali del processo con il quale l'industria culturale del Paese si è “impossessata” della letteratura per ragazzi. Un'ampia sezione della mostra è stata dedicata al Corriere dei Piccoli. L'esposizione ha riproposto la gigantografia del primo numero del settimanale (praticamenet introvabile), ottenuta dalla Fondazione del Corriere della Sera e le gigantografie delle pa-
gine più significative nella rivista, nel periodo che va dal 1908 al 1934. Ci sono poi in esposizione altri giornali dedicati ai ragazzi, con delle rarità assolute, come quelle pervenute dalla comunità ebraica. O ancora, la stampa del Pci risalente al secondo Dopoguerra, interamente dedicata ai ragazzi. E a Tito nei giorni passati si è chiusa anche un’altra mostra, allestita nella sala don Domenico Scavone, con i lavori elaborati dai circa 18 ragazzi, che hanno aderito al corso di fotografia digitale con il maestro Francesco Messina, realizzato dall’associazione Donne ’99, nell’ambito dei progetti del forum giovanile regionale del Comune di Tito. ma. la.
NELLA presentazione della lista “Unità Popolare”, relativa alle elezioni comunali di Brienza, non abbiamo pubblicato per problemi tecnici una sintesi del programma del candidato sindaco Antonio Lopardo. Rimediamo adesso. “TUTTI vogliono governare. Noi vogliamo opporci”: questo lo slogan di Antonio Lopardo di Unità Popolare, che si candida perché «è necessario dare rappresentanza ai lavoratori e ai comunisti; va sconfitta l’oligarchia paesana che ha bloccato lo sviluppo; bisogna fermare il degrado ambientale e culturale di Brienza». Fra gli obiettivi, la realizzazione immediata del 6° Lotto della TitoBrienza; l’apertura di una 2^ farmacia comunale; la garanzia delle 151 giornate per i braccianti forestali e
Antonio Lopardo di Unità Popolare
il recupero della Caserma Cfs; assistenza ad anziani e portatori di handicap; un Piano regolatore generale contro l’edilizia discrezionale; lotta agli evasori («pagare meno - pagare tutti»); stop allo smog e sì al verde (pista ciclabile sul torrente Pergola); una sala cinema per cineforum; biblioteca e mediateca al Centro Pagano; attenzione ai giovani; utilizzo degli Lsu; tariffe idriche più eque.
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Maria Carbone e Diego Gabrione si sono uniti nel matrimonio civile lo scorso 28 maggio nella sala consiliare del Comune di Ginestra. Hanno pronunciato il famoso sì, alla presenza del sindaco Fabrizio Caputo. Nella foto ripresi nel bar Zhurian che gestiscono in piazza Raffaele Ciriello
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Mercoledì 3 giugno 2009
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NOEPOLI
TERRANOVA DEL POLLINO
Due candidati Golia contro Valicenti per una poltrona per governare la città NOEPOLI - Due le liste, di ispirazione civica che si contendono la conquista dell'amministrazione comunale a Noepoli. La prima, “Uniti per Noepoli” capeggiata da Domenico Esposito, candidato alla carica di sindaco;già amministratore e dirigente di partito, dc, margherita, pds, Pd da parecchi anni. Nella sua lista, nomi nuovi e collaudati che rappresentano un po' la continuità. Molto nutrito il programma che parte dal superamento del municipalismo per una visione a vasto raggio del progresso del territorio. I settori ai quali guardare prioritariamente saranno l'agricoltura, il turismo, l'ambiente, la cultura delle tradizioni, i servizi sociosanitari ecc. Obiettivi, rappresentano dunque la realizzazione in tempi brevissimi di un mercato Boario, ma anche la valorizzazione degli anziani, non sempre considerati adeguatamente, mentre invece si potrebbero coinvolgere in appositi progetti ed offrendo loro un centro sociale attivo. E poi il recupero delle tradizioni che possano diventare nel contempo motore trainante dell'economia, visto che Noepoli, si ritrova nel pieno del parco nazionale del Pollino. Intentimento di Esposito è quello di recuperare gli archivi documentali dello stato di Noia, antico nome dell'abitato, un tempo
guida per l'intero territorio di questa parte della regione. Ed in questa ottica va vista anche la realizzazione di un'area faunistica e la difesa del suolo. Praticamente quasi tutta al femminile l'altra lista “Insieme per Noepoli”, capeggiata da Paolo Stefanizzi, candidato alla carica di sindaco. Ben sei infatti su dodici, il cinquanta per cento, le donne che si ritrovano candidate alal carica di consigoliere. Imprenditore conosciuto nella zona e non solo, ha sempre partecipato alla vita sociale e politica, cercando di offrire il proprio contributo. Nel suo slogan ci sono idee, soluzioni concrete, impegno e determinazione. Nel programma innanzitutto la salvaguardia ed il sostegno delle realtà occupazionali. E poi assistenza per attività imnprenditoriali, completamento dei servizi di civiltà alle campagne, la incentivazione all'artigianato, un centro studi permanente per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico culturale, il coinvolgimento dei giovani, il progetto borgo antico, la promozione turistica la incentivazione per la raccolta porta a porta della raccolta differenziata. Ed altre misure programmatiche. Giovanni Costantino provinciapz@luedi.it
Terranova di Pollino - Anche a Terranova, si è entrato in pieno clima elettorale che, nei piccoli centri viene vissuto in modo più “accanito”, ed a volte anche troppo. Saranno due le liste, entrambe civiche, contrapposte alle prossime elezioni comunali. Da una parte la lista n. 1 “Progetto Terranova”, guidata da Mario Valicenti, impegnato da diversi anni nel sociale è attualmente impiegato nel settore della formazione professionale. Dall'altra la lista n. 2 “Insieme per Terranova”, capeggiata dall'attuale sindaco, Vincenzo Golia. Come dicevamo in precedenza il clima elettorale ormai è acceso, i due contendenti si sfidano a colpi di comizi dove, vengono illustrati i programmi futuri riguardo un territorio “fragile”, dal punto di vista occupazionale ed economico. Vincenzo Golia, da noi intervistato, ci spiega a grandi linee quali saranno i prossimi obbiettivi del programma amministrativo. «Prima di tutto, sarà data particolare attenzione alle politiche socio - sanitarie con, l'impegno di potenziare il servizio infermieristico domiciliare, in modo da coprire l'intero arco dell'anno (oggi invece è attivo solo otto mesi), il potenziamento del servizio di telesoccorso agli anziani ultra sessantacinquenni. Si continuerà ad investire nel turismo, per cercare di mantenere un flusso costante durante tutto l'arco dell'anno, attivando azioni mirate di marketing territoriale. Sempre riguardo al turismo, - ci informa Golia - sono state programmate: una valida riqualificazione del centro storico, promuovendo strategie concertate con la cittadinanza al fine di rendere l'ambiente urbano gradevole ed attraente; la creazione di una rete di sentieri per raggiungere i luoghi più suggestivi d'alta
quota; la realizzazione di un centro servizi per lo sci di fondo». Golia, infine, rivolgendosi ai giovani, li invita ad “armarsi” di coraggio per intraprendere attività di lavoro autonomo, compatibili con la nostra realtà territoriale, sfruttando così, le risorse finanziarie a fondo perduto che puntualmente vengono bandite dalla regione, a tal proposito saranno attivati adeguati servizi d'informazione. Anche Mario Valicenti, candidato della lista n. 1, dal canto suo ci illustra il suo programma: dove, sarà data particolare attenzione alla valorizzazione dell'ambiente alla cultura ed alle tradizioni locali, con la creazioni di eventi con finalità turistiche. «Sarà creato un comitato consuntivo popolare, il quale, periodicamente incontrerà i cittadini per discutere la programmazione e dove saranno illustrate le attività dell'amministrazione; per quanto riguarda il centro storico, abbiamo in progetto una ristrutturazione seria al fine di realizzare un borgo albergo, da adibire ad attività di Bed & Breakfast, creando così nuovi posti di lavoro; per quanto riguarda gli anziani, si punterà alla realizzazione di una casa di riposo, ormai troppo necessaria per accogliere tutti coloro che sono rimasti soli; particolare attenzione sarà rivolta ai giovani, continua Valicenti, con il potenziamento delle strutture sportive ed ai quali, sarà dedicato un assessorato». La vera novità del programma, è quella delle deleghe, Valicenti ci assicura sin da ora che, ogni assessore avrà la delega alla firma, (cosa rarissima nei piccoli comuni), inoltre, saranno dati incarichi di consulenza esterna per ogni specifica competenza, rendendo partecipe ogni cittadino al fine della crescita del territorio.
Uniti per Nemoli
Insieme per Noepoli
Progetto Terranova
Insieme per Terranova
candidato sindaco
candidato sindaco
candidato sindaco
candidato sindaco
DOMENICO ESPOSITO
consiglieri Antonio Rinaldi Aldo Giovanni Basciano Serafino Cirigliano Viviana Fabbri Bruna Iannibelli Giovanni Larocca Antonio Lo Prete Antonio Motta Francesco Riccardi Maria Isabella Santo Carmine detto Mino Tedeschi
PAOLO STEFANIZZI
MARIO VALICENTI
VINCENZO GOLIA
consiglieri
consiglieri
consiglieri
Salvatore Angiolillo Umberta Carlomagno Franco Cirigliano Domenico Fazari Antonio Nulli Simona Provenzano Daniela Rinaldi Antonia Ruggiero Raffaella Trupo Vincenzo Valicenti Claudia Viviani
Cerbino Salvatore Tufaro Gennaro Lufrano M. Francesca Lufrano Francesco Genovese Carmela Guarino G. Carmine Paladino M. Graziella Foglia Raffaele Dimasi Gaetano Guarino Teresa Izzi Luciano Miraglia Mario
Riccardi Francesco Adduci Angelina Aloisi Giovanni Guarino Nicola Introcaso Vincenzo Mazzia Franco Propati Carmine Ragazzo G. Salvatore Rusciani Mauro A. Turtora Mario Vita Domenico
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MURO LUCANO
Cinque candidati a sindaco per il paese del Melandro MURO LUCANO - Un faccia a faccia a 4. Un confronto pubblico tra i candidati alla carica di sindaco a Muro Lucano. Lo stile è quello americano. 9 domande per un tempo massimo di 3 minuti a quesito. A rotazione i 4 candidati hanno disquisito degli stessi argomenti. Un confronto pubblico tra la candidata alla carica di sindaco Teresa Zaccardo per la lista “Insieme per la rinascita”, Gaetano Baldassare capolista di “Mettici il cuore”, Daniele Nardiello capolista di “Nuovi Orizzonti” e Gerardo Mariani capolista “Per Muro”. Il dopo Ciaco inizia però da 5. Ed è un exploit di liste civi“NUOVI ORIZZONTI” Per un “Ente Locale moderno, dinamico e decisionista”è sceso in campo Daniele Nardiello che capeggia la lista “Nuovi Orizzonti”. Per Nardiello la lista civica 'è una “coalizione tra più esperienze politiche maturate nel corso degli ultimi decenni a Muro Lucano. Trova la sua prima motivazione di aggregazione nell'assoluta necessità di fornire una risoluzione alla molteplicità di problemi che attanagliano la comunità murese. Per le politiche del lavoro vi è l'ampliamento dell'area P.I.P., la promozione di Società miste tra Ente e soggetti esterni al fine di accrescere le potenzialità della locale imprenditoria giovanile e femminile, la fattiva collaborazione con gli altri Enti e con il Governo nazionale per un serio sostegno alle politiche del turismo nonché la valorizzazione dei beni storici ed ambientali di Muro Lucano. Ed ancora un sostegno alle nuove strategie di mercato nel settore zootecnico ed agricolo al fine di incentivare ed implementare gli investimenti già in atto da parte degli operatori di settore. Tra le priorità la revoca, in regime di autotutela, delle precedenti procedure amministrative al fine di azzerare il contenzioso con i circa 1.200 intestatari delle cartelle da affrancare dopo la necessaria concertazione con la Regione Basilicata “PER MURO” Ritorna Gerardo Mariani, capolista “Per Muro”. Con un ricco curriculum politico alle spalle ora capeggia una lista di “giovani”. “Ci presentiamo oggi agli elettori di Muro Lucano dopo un anno di Commissariamento dell'Ente- ha detto Marianiche ha messo fine ad un periodo di cattiva amministrazione durato ben nove anni, il periodo più buio che Muro Lucano ricordi. I debiti fuori bilancio sono tantissimi. Bisognerà mettere mano con decisione alla razionalizzazione delle funzioni e dei compiti del personale dipendente, per dare ai cittadini un miglior servizio ad un costo inferiore. Si mira a sfruttare le opportunità fornite dai vigenti strumenti legislativi, nazionali e regionali
che dopo il commissariamento dell'ente. Solo una è di partito, quella del Pd capeggiata da Giuseppe Autunno. Sfumati tutti gli accordi tra le forze politiche in loco. Ora la politica murese si è surriscaldata in primis dalla questione canoni enfiteutici. Se ne discuterà questa sera alle ore 20.30 alla presenza dei funzionari del Comitato per l'accertamento dei diritti pubblici di uso civico o assimilati (Cauc). Il Commissario Straordinario Lidia Claudia Cimadomo nei giorni scorsi ha deliberato di sospendere ogni ulteriore attività relativa alla riscossione dei canoni enfiteutici anche per quei
Insieme per la Rinascita candidato sindaco
soggetti che non hanno presentato a suo tempo ricorso a mezzo Cauc e al Tribunale di Potenza. Una decisione che si protrarrà «sino a quando l'Autorità giudiziaria competente si esprimerà definitivamente sui ricorsi pendenti». Ma nei comizi non si tralascia né la viabilità né l'autosufficienza energetica locale e la promozione della cultura e del territorio. Tante le azioni per un nuovo turismo locale e i progetti per una nuova governance territoriale. Il futuro del comune murese non sta più nella capacità pratica di amministrare un territorio ma la vera innovazione sta in una nuova
progettualità. Urge “attaccarsi” alle sovvenzioni e ai bandi comunitari. E' questo il leit motiv di una stagione dei comizi che ormai è entrata nel vivo. Le proposte dei candidati nel confronto pubblico abbracciano ogni ambito della vita del comune, dall'aspetto sociale alle energie rinnovabili sino al completamento
della grandi infrastrutture. Molto si è detto e molto ancora si dirà. Ma tra le priorità c'è ancora l'incompiuta Nerico-Muro Lucano. Poi lo sblocco dei fondi della ricostruzione e la questione Aias. Temi in pratica comuni in tutti i programmi. Ma ecco le proposte dei 5 candidati. an. sc.
Mettici il cuore
Nuovi Orizzonti
Partito Democratico
Per Muro
TERESA ZACCARDO
GAETANO BALDASSARRE
candidato sindaco
candidato sindaco
candidato sindaco
candidato sindaco
consiglieri
consiglieri
consiglieri
consiglieri
consiglieri
Mangone Faustina Napodano G. Filippo Zaccardo G. Giovanni Lisanti Rosa Scaringi Rosa Ferrara Nicola Melucci Vito Veneziano Giuseppe Petilli Giovanni Sansone Gerardo; Cerone Donato Pagliuca Maria Marolda Nicola
Cantore Pietro Caputi Vincenzo Casarulo Annamaria Cerone Giuseppe Dinicola Vincenzo Diovisalvi Angelo Farenga Pietro Ferrara Vito Fezzuoglio Giuseppe Galella Rosa Mennonna Antonio Nardiello Felice Pacella Gerardo Pergola Giuseppe Savastano Giuseppe Scoini Giuseppe
Bianchini Alfonso Cardone Nunzio Ceccia Felicia Cerone Gherarda Cerone Vito Dinicola Vincenzo; Discianni Vito Ferracane Giuseppe Fiorentino Vincenzo Lomonaco Giuseppe Marcone Vincenzo 13. Perillo Gerardo; Strammiello Giuseppe Tolomeo Donato Troglia Giuseppe Zampino Giuseppe
nonché dai programmi dell'Unione Europea. Tre le priortà vi è il turismo. Si pensa alle opportunità create dal possibile invasamento del lago artificiale, dal potenziamento del turismo religioso con l'istituzione di un museo diocesano, al recupero di immobili storici da destinare a contenitori culturali e di attività di promozione sociale. Per il sociale si punta alla residenza sociale assistita. Per i canoni enfiteutici i Giudici di Pace hanno annullato gli avvisi. Il Comune ha proposto Appello ma i cittadini vinceranno ed il comune pagherà le spese”. “INSIEME PER LA RINASCITA” La politica a Muro si tinge di rosa con la capolista Teresa Zaccardo di “Insieme per la Rinascita”. Decisa e temeraria affronta la questione dei canoni enfiteutici. “E' nostra intenzione adottare ogni provvedimento utile ha detto la capolista Zaccardo- a porre nulla la scellerata azione messa in campo dalla
Pepe Carmine Ponte Cosimo Paolino Rosanna Iuzzolino Alberto Marcone Antonio Digregorio Vincenzo Falivena Maria Storione Gerardo Palladino Vito Pepe Laura Telesca Giampiero Scivoli Filippo
passata amministrazione. Riteniamo che i canoni non debbano essere corrisposti dai muresi in quanto i medesimi sono tutti i legittimi proprietari dei terreni”. Per la Zaccardo il programma di “Insieme per la rinascita” prevede la “trasformazione delle indennità di funzione degli assessori in carica prevista dalla normativa vigente in gettoni di presenza. Le somme non erogate saranno investite per iniziative di politica sociale. Si punta sul turismo e sulla promozione del progetto Borgo Albergo. Anche grazie alle somme risparmiate alle indennità di carica per gli assessori si provvederà alla realizzazione di un centro di aggregazione giovanile e al completamento della Scuola elementare Maria Montessori e alla costruzione della residenza per anziani. Per le fonti rinnovabili invece si punta all'attuazione del Piano Energetico Comunale. Tra le innovazioni la trasformazione della Tarsu in Tia (tariffa di igiene ambientale)
DANIELE NARDIELLO
Porciello Antonio Cella Ottavio Cerone Giampiero Cerone Stefano Corrado Gerardo Corrado Vincenzo Ferrara Pierangelo Mangone Donato Marcone Gerardo Parrillo Luigi Pizzichillo Angelo Pucillo Gianfranco Saggese Angiola Scaringi Carmine; 16. Zampino Domenico Zarriello V. Salvatore
per permettere l'introduzione di meccanismi di incentivi economici per il cittadino”. “PD” E' l'unica lista di partito quella del “Pd” capeggiata da Giuseppe Autunno. “Il Partito Democratico a Muro Lucano si presenta come garante dei valori costituzionali- precisa il candidato alla carica di sindaco Giuseppe Autunno- e punta a rilanciare la muresità. Si mira ad elaborare progetti di sviluppo per l'area extraurbana in stretta e costante connessione con i paesi che si affacciano nel bacino territoriale avente come baricentro Ponte Giacoia - Bella Muro - Baragiano Scalo. Ciò presuppone una lotta politica accanita per consolidare e rafforzare la presenza istituzionale della Comunità Montana con sede a Muro Lucano cui indubbiamente spetta il ruolo di “Città faro”. I casi più urgenti da affrontare sono il problema AIAS e quello del Centro per anziani. Urge leggere e capire lo “status”
AUTUNNO GIUSEPPE
del Bilancio finanziario del Comune di Muro Lucano per renderlo pubblico e dare ai cittadini la consapevolezza della reale consistenza economica con cui operare. Il discorso del Bilancio è strettamente legato il problema degli “usi civici dei beni demaniali”. Problema questo tanto “battagliato” ma che va risolto con molta semplicità. Nell'ambito del rispetto della legge regionale bisogna applicare la normativa a favore dei cittadini interessati e, comunque, risolvere positivamente l'antico rapporto “proprietario” tra essi e l'Ente Pubblico. “METTICI IL CUORE” Più trasparenza e più collegialità. Queste le premesse per una nuova macchina amministrativa. A scendere in campo è Gaetano Baldassare, capolista di “Mettici il cuore”. Annuncia tante innovazioni nel bene della cittadinanza. In primis il numero degli assessori da 6 a 4. Poi trasparenza nell'attività degli uffici pubblici, con l'informatizzazione dei servizi
GERARDO MARIANI
per la tracciabilità e l'accessibilità delle informazioni. Ed ancora voci, sia in entrata e in sia uscita, del bilancio comunale trasparenti, chiare e accessibili a tutti, con la redazione del bilancio sociale. Per il capolista di “Mettici il cuore” Gaetano Baldassare si punta “all' assetto tecnico funzionale del Distretto Sanitario di 1° livello, a garantire l' efficienza della rete di regionale di EmergenzaUrgenza e ad una maggiore integrazione con le associazioni di settore per lo studio di eventuali possibili destinazioni della struttura ospedaliera. Uno dei principi cardini della lista civica “Mettici il Cuore” è quello di interagire in modo proficuo con le altre amministrazioni locali per ottimizzare i servizi e favorire la realizzazione di progetti europei. Si punta ad ottimizzazione l'utilizzazione del patrimonio immobiliare del Comune di Muro Lucano, con relativo censimento. Angela Scelzo provinciapz@luedi.it
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Si sarebbe dovuta tenere già due settimane fa la conferenza di servizio presso il comune di Melfi per discutere con Arpab, regione Basilicata, amministrazione comunale e Fenice dell’inquinamento riscontrato nelle falde acquifere del fiume, Ofanto. L’appuntamento però è stato rinviato ad una data che al momento non è stata resa nota. La preoccupazione maggiore di cittadini ed amministratori locali è che il problema venga sottovalutato. «Questo rinvio è assurdo – spiega il consigliere regionale del Pdl, Nicola Pagliuca – perché il tema dell’inquinamento tocca in maniera seria, con la presenza di me-
Melfi Dura presa di posizione del consigliere regionale del Pdl, Nicola Pagliuca
«Fenice: questo rinvio è assurdo» talli pesanti, le falde acquifere della zona industriale di San Nicola di Melfi. Un problema che non può restare tanto tempo senza una spiegazione coscienziosa, seria e attenta di quanto accaduto. Abbiamo organismi regionali che sono preposti al monitoraggio ambientale e ci avevano garantito che il controllo era stato eseguito. Oggi scoprire questa condizione del territorio mortifica tutta la popolazione che ha saputo accettare anche la con-
vivenza ritenuta difficile fin dall’inizio con Fenice». Il monito del consigliere regionale originario di Melfi prosegue. «In un momento delicato come questo in cui il problema dei rifiuti è sempre alla ribalta – aggiunge Pagliuca – immaginare che Fenice, presentato come la panacea per risolvere l’importante questione, debba essere fuori controllo è un fattore incomprensibile. La conferenza di servizio è lo strumento attraverso cui bisogna capire
cosa stia succedendo. Che a distanza di mesi gli organi preposti non ci sappiano dire cosa è veramente successo a San Nicola è inaccettabile». Le iniziative politiche. «Ho già presentato un’interrogazione al consiglio regionale – conclude il capogruppo del Pdl di via Anzio, Nicola Pagliuca – e continuerò a chiedere notizie in merito direttamente all’assessore all’ambiente. Lo farò ancora fin dalla prossima ripresa dei lavori in consiglio regionale». Il
comitato No a Fenice «Bisogna prendere atto dell’inefficienza dimostrata in questa emergenza dalla provincia di Potenza, l’Arpab e Regione – spiega il coordinatore del movimento, Michele D’Anghela – e lo stesso sindaco, Navazio dovrebbe impegnarsi maggiormente per cercare di capire come stanno le cose. Apprendo dalla stampa nazionale che la Basilicata è scivolata dal nono al tredicesimo posto nella speciale classifica stilata dal Sole 24
ore sul rischio eco mafia e le sue ramificazioni in Italia. Se il dato fosse confermato credo che l’assessore all’ambiente lucano, Santochirico faccia bene a dimettersi». Infine un appello al mondo dell’agricoltura. «Tutti i contadini del basso melfese che hanno rispettato l’ordinanza del sindaco di non prelevare acqua potabile dai pozzi hanno perso gran parte dei loro prodotti. Farebbero bene a rivolgersi alle associazioni di consumatori perché si attrezzino per chiedere ai responsabili di questo inquinamento un congruo risarcimento dei danni subiti». Vittorio Laviano provinciapz@luedi.it
Ripacandida Intanto anche il sindaco Annunziata vittima di un incidente sulla sp 8
Oraziana: apertura dopo l’estate Ancora i lunghi i tempi per ripristinare il tratto del primo lotto della strada VULTURE - Delle strade del vulture si continuerà a parlare fino all'infinito per le condizioni disastrose in cui versano, indipendentemente dal periodo stagionale. E' notizia di questi giorni che gli amministratori di Ripacandida, il centro del vulture, che peggio sta in fatto di viabilità, in un incontro avuto a Potenza in Prefettura col Prefetto Riccio ed alla Provincia con il presidente della Giunta Sabino Altobello ed il candidato alla Provincia Piero Lacorazza non hanno avuto rassicurazioni immediate sugli interventi da effettuare sulla superstrada Oraziana, chiusa da circa due mesi e sulla provinciale n° 8, che da Rionero conduce a Ripacandida, ridotta in condizioni disastrose. Il tutto è stato rinviato a dopo le elezioni provinciali, il che vuol dire a dopo l'estate. A subire questa decisione, non condivisa, sono gli utenti della strada che ogni giorno percorrono queste strade del vulture rischiando di persona la propria vita. Si può rinviare un intervento su una strada per un evento elettorale? Si avvisano gli utenti delle strade del vulture di non subire incidenti, perché gli amministratori, soprattutto quelli provinciali sono impegnati in campagna elettorale promettendo mari e monti in fatto di infrastrutture per il proprio territorio. Una cosa è certa, la zona del Vulture-
Le erbacce alte sulla provinciale 8
Melfese in Provincia è rappresentata da 9 consiglieri provinciali, vale a dire circa un terzo del totale dei consiglieri. Alcuni di questi si sono battuti per le strade, come il consigliere provinciale Tommaso Gammone di Venosa che è riuscito a far stanziare una cifra considerevole per migliorare la provinciale n° 10 IV tronco della Ginestra-Venosa, anche se permangono ancora pericoli su questa strada, in questo caso la colpa va attribuita a chi progetta gli interventi. In-
fatti, anche se negli ultimi giorni è stata tolta l'erba alta con un decespugliatore della Provincia (era ora!), in alcuni punti della strada, nonostante sia stato messo il nuovo manto stradale, si sono aperte delle crepe, specialmente una in prossimità di una curva pericolosa, che creano pericolo a chi vi transita, specie si mezzi pesanti. La “strada di nessuno” è stata completamente dimenticata dopo un incontro avuto al comune di Ginestra nel quale tutti hanno promesso
conferenze di servizio (mai fatte) e soldi per il suo miglioramento ( non ancora stanziati). Su questa strada, proprio in prossimità di due curve pericolose, in prossimità dell'abitato di Ginestra, nel passato teatro di numerosi incidenti, campeggia l'erba alta e nessuno interviene. L'Ente di Irrigazione, che ha costruito la strada, è dal 1997 che ha chiesto alla Regione di darla in affidamento. Ma fino ad ora, nessuno interviene, neanche la Provincia che nel gennaio del
2004 in prefettura alla presenza dell'allora prefetto Luciano Mauriello, degli amministratori comunali di Ginestra e Barile promise interventi solo in casi di urgenza su questa strada. L'erba alta che chiude la visibilità agli utenti, specie nelle curve, non è una emergenza? Farebbe bene il Sindaco di Ginestra, Fabrizio Caputo a chiudere questa strada al transito se entro 180 giorni dall'incontro del 2 marzo scorso, con una propria delibera consiliare, non vede interventi su questa strada. A Ripacandida gli amministratori sono abbastanza pazianza, dagli incontri avuti a Potenza con autorità governative e provinciali hanno avuto rassicurazioni di interventi solo dopo le elezioni provinciali. Per adesso, l'unica promessa ricevuta, erano presenti il vice Sindaco Antonio Lettieri ed il consigliere comunale Michele Spinazzola, entrambi candidati alla Provincia con liste del centro-sinistra, la strada provinciale n. 8 sarà pulita immediatamente dalle erbacce alte. Il più infuriato di questo rinvio degli interventi più urgenti è il Comitato Cittadino “per la difesa dei diritti di tutti” guidata da Franco Gioiosa. Nel passato questo comitato era presieduto dall'attuale vice Sindaco Antonio Lettieri che ha avuto il merito di aver sollecitato con azioni di protesta popolare l'apertura del primo e
secondo lotto della superstrada Oraziana, la RioneroRipacandida. Avvicinati alcuni esponenti di questo comitato, tra questi il presidente Gioiosa, hanno riferito: «Ancora nessuna risposta per i lavori di ripristino della frana sul primo lotto della stessa strada, anche dopo l'incontro in Prefettura dove si decise di convocare le parti in causa per cercar di venire a capo della situazione, ma fino ad oggi nessuna convocazione è partita, si brancola ancora nel vuoto». «Inoltre, nell'ultima settimana di maggio questa strada è stata oggetto di due incidenti stradali con feriti per fortuna non gravi e tra i questi anche il Sindaco di Ripacandida, Giuseppe Annunziata che nella giornata del 28 maggio scorso è stato operato presso l'ospedale di Melfi per i postumi di questo incidente stradale. Chiediamo con forza l'intervento delle Istituzioni, chiediamo che la Provincia chieda alla Regione di poter utilizzare il ribasso del terzo lotto per mettere in sicurezza il primo e secondo lotto, di poter utilizzare il ribasso del quarto lotto che fra giorni inizieranno i lavori per la messa in sicurezza della strada Ginestra - Barile altrimenti metteremo in campo azioni di protesta popolare, oltre che chiedere l'intervento della magistratura». Lorenzo Zolfo provinciapz@luedi.it
Annale: «Solidarietà ai lavoratori Ergom» LAVELLO - Arriva nel giorno della festa della Repubblica, il messaggio del primo cittadino Antonio Annale e della Amministrazione Comunale di Lavello diretto ai lavoratori della ex Ergom. Una calvario che fa sentire i suoi effetti a cascata su tutte le fabbriche dell'indotto ma soprattutto fa sentire i suoi devastanti effetti sull'economia dei paesi che gravitano ormai intorno all'area industriale di San Nicola di Melfi. «Esprimo - fa sapere il primo cittadino Antonio Annale in un comunicato diffuso agli organi di stampa - a nome mio e di tutta l'Amministrazione Comunale di Lavello la solidarietà ai lavoratori precari ed alle loro famiglie della ex Ergom per la grave situazione che li vede coinvolti nella vicenda
del mancato rinnovo del contratto di lavoro». «Pur non potendo - prosegue Annale - incidere sulle scelte private dell'azienda credo sia doveroso da parte delle istituzioni tutte prestare la massima attenzione alla questione dei lavoratori dell'ex Ergom per scongiurare effetti e conseguenze gravi per essi e per le loro famiglie». “In questo momento di grave crisi - conclude il sindaco della cittadina dauna - serve maggiore cooperazione tra le istituzioni per individuare le possibili soluzioni affinché non vengano pregiudicate le speranze di continuare ad avere un lavoro ed un reddito certo«. La lotta dei lavoratori della Ergom non ha lasciato inerti gli am-
ministratori locali . La cittadina dauna, come altre realtà che ormai da tempo vivono in simbiosi con la vicina area industriale di San Nicola, vive ormai da tempo di riflesso la crisi che attanaglia il mercato dell'auto. Si registra ormai da mesi un netto calo di presenze di lavoratori pendolari. Ne consegue un drastico calo delle locazioni e dei servizi di ristorazione. Si prendono in fitto case solo per pochi mesi . A richiederle manutentori o operai di altri stabilimenti Fiat che lavoreranno in Sata per qualche mese. Centinaia di giovani in cassa integrazione con rate di mutuo da pagare ed una famiglia da mantenere. E' questo , a grandi linee, il quadro della situazione che si presen-
ta nella cittadina dauna dove il fermento politico di questi giorni spesso fa dimenticare situazioni al limite della sopportabilità. Ironia della sorte la prima sede della Ergom nasce nel 1972 a Borgaro Torinese città gemellata ormai da anni con Lavello. Borgaro è popolata da un nutrito gruppo di emigrati di origine lavellese ed ogni tanto si ripete il rito dello scambio di visite. Intervento sul tema anche del movimento Sinistra e Libertà nel blog internet. «E' necessario - si legge - che le forze democratiche comprendano il valore generale di questa battaglia e la sostengano: sui pochi interinali lucani di oggi si misura l'atteggiamento che l'azienda assumerà, in autunno, per le mi-
Annale, il sindaco di Lavello
gliaia di lavoratori cassintegrati italiani di domani. Chiamiamo il ministro Scajola a battere un colpo sulla questione, che è dirimente per il futuro dei nostri lavoratori e sarà di esempio anche in tutta Europa». Daniele Masiello provinciapz@luedi.it
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Mercoledì 3 giugno 2009
27 Castelsaraceno Tradizione rinnovata anche quest’anno
Marsicovetere
“Cunocchia” in rosa
I candidati al fotofinish
Una donna ha guidato il caratteristico rito arboreo CASTELSARACENO - E la cunocchia si tinge di rosa. Per la prima volta nella storia della tradizione arborea del paese, il capocunocchia, cioè colui che sarà a capo del gruppo che trasporterà sulle spalle la cunocchia, è una donna, Bettina Cirigliano. Oltre cento, quest'anno, coloro che hanno preso parte alla conta per aggiudicarsi il tanto sospirato titolo, ma la sorte ha voluto dare un nuovo tocco femminile alla festa. Tanta la partecipazione di coloro che curiosi hanno voluto partecipare al rito, numerosi i turisti che hanno assistito al taglio della ntenna e della cunocchia, e non mancano le speranze che questi possano aumentare nel giorno conclusivo della festa. Come al solito, la tradizione ha preso il via domenica 31 maggio. Riuniti nella piazza principale del paese, i camion, gremiti di giovani, anziani e bambini, si sono avviati verso la montagna e il bosco, il primo turno vedrà cadere il grande faggio e con lui, le proffiche che serviranno per ereggere la ntenna nella piazza del paese. Gli alberi sono stati già scelti domenica 23 maggio dagli anziani del paese, e il gruppo, giunto a destina-
Nella foto della proloco il rito della cunocchia
zione, è pronto per operare. Non c'è tempo da perdere anche perché le condizioni atmosferiche non rassicurano, i boscaioli sono all'opera mentre i cittadini continuano ad incitarli con cori. Finalmente si giunge al taglio più importante, quello della ntenna, pian piano si inizia a tagliare il faggio, l'operazione non è semplice ma la tensione aumenta nei partecipanti che attendono con ansia la sua caduta. Po-
co il tempo necessario e lui, la parte maschile, è lì a terra, sarà benedetto e trasportato in paese. Mentre i giovani continuano ad aiutare i buoi nel trasporto della ntenna, qualche goccia d'acqua rovina in parte l'arrivo e soprattutto il concerto previsto per la sera, ma per fortuna la festa è appena iniziata. Ieri mattina, l'appuntamento si rinnova, i tanti cittadini instancabili e attaccati alla tradizione, sono lì per
partecipare al taglio della cunocchia, o meglio la parte femminile. Il cielo è sereno, seppure l'aria è molto fresca a causa dei continui temporali dei giorni scorsi. In men che non si dica, si giunge nel bosco, si prepara il palo per legare la cunocchia e in poco tempo anche il pino è giù a terra. Si avvia la fase più delicata, quella della legatura. Il palo, precedentemente preparato viene fissato sul tronco della cunocchia e con molta delicatezza si raccolgono i rami affinché si possa conservare adeguatamente la cima. Dopo tanta fatica, ecco il momento della conta, si decreta il capocunocchia e si va a pranzo. Come al solito, i tanti cittadini si adagiano sotto gli alberi e danno inizio alla parte conviviale con tanta allegria e ospitalità nei confronti di chi per la prima volta partecipa al rito della ntenna. Pian piano il cielo si copre e ci si avvia in paese, dove finalmente la cunocchia raggiungerà la ntenna, in attesa che il 14 giugno il rito trovi nell'unione delle due parti, il momento culminante. Non resta che partecipare. Francesca Gresia provinciapz@luedi.it
MARSICOVETERE - Ultimi giorni di campagna elettorale nel comune valligiano. I sondaggi si dividono. Lo scontro è vivo tra le due liste civiche, capeggiata rispettivamente dai candidati: lista n.1 “Insieme” di Sergio Claudio Cantiani e la lista n.2 “Uniti per il Futuro” di Nicola Pisano. Un botta e risposta tra comizi, proposte e sostegni delle massime espressioni istituzionali regionali. Per l'assessore uscente ai lavori pubblici, Claudio Sergio Cantiani, 47 anni, professione medico, un passato politico iniziato quindici anni fa, prima nel partito Popolare, poi nella Margherita e infine nel Pd, la scommessa è «riportare la politica tra la gente sfruttando il concetto di cittadinanza attiva, dove ogni cittadino deve sentirsi protagonista della vita politica e amministrativa». Una lista composta per il 70 per cento da giovani alla prima esperienza e il restante, consiglieri uscenti dell'attuale amministrazione. «Tra gli obiettivi primari del programma la riqualificazione urbana e periurbana del territorio attraverso una serie di interventi come la manutenzioni ordinarie e straordinarie delle opere pubbliche esistenti e un rior-
dino della viabilità di tutto il comune». Un impegno verso «l'ospedale come punto di eccellenza per la Valle». “Uniti per il futuro”, invece, del candidato Nicola Pisano, 54 anni, un attività politica iniziata nel 1973, all'età di 25 anni, attualmente vicino alle idee politica del Pdl, punta sull'unità proiettata nel futuro. «Non ci può essere sviluppo in un paese disgregato». «Quindi un unità per il futuro». Pisano legato al territorio si definisce “un leghista” della Valle perché il suo scopo è valorizzare il territorio per far ritornare i giovani. La sua lista, di ispirazione centro destra con il rappresentante del circolo di An verso Pdl, Giovanni Mazziotta, è composta da persone, tra giovani e adulti, alla prima esperienza politica. Il suo primo punto di forza del programma è «incrementare la potenzialità del sistema economico produttivo locale facendo riprendere a Marsicovetere quella ledership rispetto agli altri paesi della Valle, partendo dal commercio proseguendo con la difesa dell'ambiente, ripartendo dalla solidarietà sociale fino a cercare di far crescere i livelli occupazionali per arginare la fuga dei giovani». an. pe
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Mercoledì 3 giugno 2009
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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
Legambiente e Mutamenti a Mezzogiorno contro la logica dell’urbanistica delle false emergenze
«L’ ippodromo lì non si può fare» Si apre il dibattito pubblico sul Piano regolatore dopo la richiesta di variante «La scelta del sito indicato dagli imprenditori interessati alla realizzazione dell’ippodromo, si colloca in un’area al di fuori della proposta di assetto urbanistico territoriale avanzata dai pianificatori». Con queste parole, Legambiente chiarisce definitivamente la propria posizione in merito alla richiesta di variante al piano regolatore generale per la costruzione dell’ippodromo in località Cozzo Carlone. La vicenda ha riaperto il pubblico dibattito sulla pianificazione cittadina, come ricorda Legambiente: «La necessità di aggiornare il piano regolatore fu avvertita all’indomani dell’approvazione della legge 771/86. L’obbiettivo era di dotare l’amministrazione comunale di strumenti congrui in grado di rispondere all’emergente “domanda di trasformazione”. «Non riusciamo a capire per quale ragione si vuole imporre alla città il sito di Cozzo Carlone come se il progetto imprenditoriale dipendesse solo ed esclusivamente da quella localizzazione. Considerata la natura dell’intervento, noi riteniamo che questo sia un tema delicato che deve trovare una sua coerenza localizzativa all’interno di un ragionamento di assetto urbanistico generale». Sulla vicenda si inserisce anche la riflessione di Michele Morelli, dell’associazione Mutamenti a Mezzogiorno che sottolinea, tra l’altro: «In merito alla notizia della variante urbanistica, il sindaco si è affrettato a forniire garanzie sull’esito della conferenza di servizio appositamente convocata della stessa amministrazione per l’avvio dell’iter procedurale. La località proposta - prosegue Morelli - apprendiamo che la località proposta per la realizzazione dell’ippodromo con annesis servizi non è più Cozzo Carlone ma delle Due Gravine. E’ cambiato il sito ma le questioni rimangono le stesse di 12 anni fa. Ancora una volta gli imprenditori propongono un sito diverso da quello indicato dai pianifica-
Rombi di primavera con il Lambretta club
tori incaricati. Infatti, nel piano regolatore generale adottato nel 2000 e contro dedotto nel 2003 dal Consiglio Comunale, sono individuati più di trecento ettari di suolo extra urbano dedicati ad accogliere queste attività. Evidentemente ai nostri imprenditori piace forzare le regole». E’ di nuovo Legambiente ad indicare una serie di parametri che dovrebbero condurre ad un’attenta analisi del sito da individuare. «Il Piano, attraverso una lettura delle emergenze paesaggistiche, ambientali e culturali presenti sul territorio, propone una griglia dei valori finalizzata ad orientare e condizionare la domanda di trasformazione. Su queste basi si snoda tutto il ragionamento urbanistico del territorio extra urbano». E’su questi elementi che, a detta delle associazioni, dovrà essere sviluppato un coerente e partecipato dibattito. matera@luedi.it
MATERA E PETRA GEMELLATE Delegazione all’Ambasciata giordana DUE antiche città patrimonio dell'Unesco, Matera e Petra, unite da un gemellaggio. Per ora si tratta solo di una proposta che presto dovrebbe però realizzarsi. Nel frattempo, una delegazione del Comune di Matera per il gemellaggio di Matera-Petra è stata invitata a Roma dall'Ambasciata del Regno di Giordania, in occasione del Giorno dell'Indipendenza del Regno Hashemita di Giordania e del decimo anniversario dell'ascesa al trono di Sua Maestà il Re Abdullah II Bin Al Hussein. La delegazione, composta dal sindaco Emilio Nicola Buccico, dal Presidente del consiglio comunale Romeo Sarra e dal consigliere Pedicini, attualmente sta curando l'iter per il gemellaggio tra la città di Matera e la Giordania per la storica città di Petra, ora amministrata dal governatore della vicina Wadi Musa. Al ricevimento, che si è tenuto martedì scorso presso il circolo di Villa Spada del Centro Logistico della Guardia di Finanza di Roma, hanno partecipato, su invito dell'ambasciatore del Regno di Giordania, la Principessa Wijdan F. Al Hashemi, il presidente dell'associazione culturale Italo-Araba di Matera, Giuseppe Clemente, con i componenti Antonio Clemente, Aldo Buonsanti, la mediatrice linguistica di arabo Malika Ennadiri, Irma Marchitelli della delegazione romana ed il biologo Claudio Pio Clemente. Sono stati offerti all'ambasciatore alcuni doni della città dei Sassi, tra cui un prestigioso volume edito da Mazzotta di Milano dell'artista materano Franco Di Pede, molto noto negli ambienti artistici internazionali. L'ambasciatore ha già fatto pervenire una comunicazione di ringraziamento per i doni ricevuti e ha formulato auspicio per ulteriori prossimi incontri. Biagio Tarasco
LA SCALINATA DI RIONE “FOSSI” Porterà l’antico nome di rione “Fossi“»” il tratto di scalinata in corso di riqualificazione, che a Matera collega via del Corso a via Delle Beccherie, in prossimità del Palazzo delle Poste. Lo ha riferito l’architetto Giuseppe Gandi, dirigente dell’Ufficio Sassi del Comune di Matera, che sta seguendo i lavori di riqualificazione dei percorsi pedonali turistici del centro storico, finanziati con fondi Pisu. «La riproposizione del rione Fossi, che si deve all’assessore ai Sassi, Francesco Saverio Acito – ha detto Gandi intende ricordare un 'branò della storia della città, rimosso nel secolo scorso per far posto ad altre funzioni del centro storico e a via dell’Impero, ora via del Corso. È un piccolo ma significativo segno per recuperare parti importanti della memoria di Matera». I lavori sulla scalinata prevedono una nuova pavimentazione in pietra. I lavori rientrano nel programma complessivo di recupero dei percorsi pedonali turistici, previsti dal progetto per «via delle Beccherie, via Duomo-vico San Giuseppe – via Ridola e via San Francesco d’Assisi». L’importo complessivo delle opere è di 1.396.573 euro. I lavori consistono precisamente nel rifacimento della rete dei sottoservizi, nella ripavimentazione delle superfici stradali e nella realizzazione ex novo della pubblica illuminazione.
Passeggiata di primavera” per i mezzi d'epoca del circondario materano. Un risveglio dopo il letargo invernale. Metafora per un antico che mai smette di risorgere. Questi, alcuni tra gli stimoli che hanno mosso, “L'associazione civiltà contadina” ad organizzare in collaborazione con “Lambretta club Matera Sassi Basilicata” ed il materano “Club auto e moto storiche”, un ideale viaggio nel passato sfruttando personale passione, attaccamento e gusto per la tradizione. Ne abbiamo parlato con Leonardo Cascione, presidente del “Lambretta club”, e Graziano Iuliano, presidente del “Cams”, i quali ci hanno tenuto a sottolineare come questa escursione, che espone elementi del nostro vissuto, debba essere viatico per la riscoperta delle preziose risorse indissolubilmente legate a noi. Primo fra questi la convivialità, espressione più identificante della nostra cultura, che si riaccende intorno all'amore delle cose semplici: il rombo di un antico motore mai domo per esempio; ed in sella alle intramontabili due o quattro ruote che siano, un tuffo nello straordinario e irripetibile patrimonio ambientale della collina Materana, lasciando solo dopo pochi chilometri la città dei Sassi. Sul prolungamento di via Montescaglioso, in direzione Parco dei Monaci, la carovana ha poi raggiunto il bivio di Ginosa, per poi arrivare alla località gemellata nell'organizzazione cioè Monte-
scaglioso. Qui, la visita presso un altro caposaldo della cultura architettonica lucana, la benedettina abbazia di San Michele Arcangelo, dove la gente del luogo nonché turisti hanno potuto ammirare i motoveicoli e le autovetture d'epoca. Il viaggio di ritorno si è concluso con la visita presso il “Museo della civiltà contadina” a Matera, nel primo pomeriggio, dove ancora una volta si è celebrato matrimonio tra frutti di diverse epoche, qui sono stati i mestieri dei nostri nonni ad essere evocati: dall'arrotino, al maestro d'ascia, al contadino, con visita agli ambienti delle botteghe e delle abitazioni riprodotti ad arte. Cascione e Iuliano hanno segnalato un aumento delle iscrizioni, quest'anno; dalle 70 dello scorso anno, si è arrivati a 100 circa. Si segnala la partecipazione all'evento, dell'Old Car Club di Bari e di una delegazione di auto e moto storiche di Gravina. fra.giu.
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Matera
Mercoledì 3 giugno 2009
Non più nemici 65 anni dopo Si sono rivisti il tedesco ed il polacco protagonisti delle battaglie a Matera nel 1943 QUANDO il sacerdote ha invitato allo scambio di un segno di pace, Wojciech Narebski ha percorso diversi metri ed è andato ad abbracciare Joseph Klein, il suo nemico di sessantacinque anni fa nella Seconda guerra mondiale. Il suo gesto è stato imitato, fra loro, dalle altre diverse decine di reduci polacchi, tedeschi, italiani, inglesi e americani presenti alla recente celebrazione dei “Giorni della memoria e della riconciliazione”, organizzata dal Comune di Cassino, alla quale ha preso parte anche una delegazione della Fondazione “Elisa Springer A24020”. Il polacco Narebski ed il tedesco Klein durante il secondo conflitto mondiale sono stati entrambi, in diversi periodi, a Matera. Il primo è stato allievo delle scuole per ufficiali organizzate nel 1944 nella città dei Sassi, dove divenne amico del padre dell'ex sindaco Michele Porcari, con il quale ha mantenuto una fitta corrispondenza nel corso degli anni. Il tenente della Wehrmacht Joseph Klein, uno dei pochi sopravvissuti alla battaglia di Montecassino, è stato a Matera nel settembre del 1943, e ha lasciato la città prima delle stragi del ventuno dello stesso mese. Klein ha scritto un libro di memorie sul suo periodo militare. In alcune pagine descrive il soggior-
Narebsky a Cassino e a lato Ambrico con Klein
no nella nostra città, ricordando, in particolare, di avere trovato nei dintorni di Matera un cavallo abbandonato, del quale si impossessò e che usò durante i suoi spostamenti, prima di abbandonarlo al suo destino quando dovette raggiungere il nord della Puglia con il resto della truppa. Da qualche anno sia Narebski che Klein sono in contatto con Francesco Ambrico della Fondazione Springer, al quale Klein, durante l'incontro di Cassi-
no, ha detto di conservare un buon ricordo del paesaggio assolato di Matera e dell'ospitalità dei suoi abitanti. Molta parte delle testimonianze belliche di Joseph Klein sono state anche raccolte dallo scrittore e storico James Holland e riportate nel suo recente libro “L'anno terribile”, edito da Longanesi. Numerosissimi sono i militari di diverse nazioni morti durante la battaglia di Montecassino e seppelliti sul posto. Ogni giorno giungono a
Cassino sopravvissuti ai combattimenti e parenti dei caduti provenienti da tutto il mondo, per pregare sulle tombe dei loro camerati, genitori e parenti. “Klein - ha evidenziato Ambrico - mi ha detto che appuntamenti di riconciliazione come quello di Cassino sono importanti per incontrare persone di altre nazioni, al fine di conoscerle e imparare a comprendersi senza pregiudizi. Così come ha fatto lui stesso abbracciando gli ex nemici
di allora, che ora considera suoi amici. Ritengo comunque importante, per non ripetere gli errori del passato, che vada coltivata la cultura della memoria, anche attraverso l'impegno delle amministrazioni pubbliche”. A tal proposito la Fondazione Springer ha in programma di realizzare a Matera entro l'anno una mostra fotografica sulla presenza dei militari polacchi nella città dei Sassi, alla quale interverranno alcuni reduci presenti alla
cerimonia di Montecassino. “La manifestazione di Cassino, -ha dichiarato Francesca Lopane, presidente della Fondazione- è stata affiancata, sempre nella città laziale, anche da una celebrazione organizzata dall'ufficio del Governo polacco per i diritti dei combattenti, alla quale sono intervenuti il presidente della Repubblica della Polonia, ambasciatori, ministri e varie autorità. Fra i presenti vi era anche Stanislaw Zurakowki, reduce della scuola di Fanteria di Matera. La nostra delegazione è stata ricevuta dal ministro Janusz Krupski. Mentre il Comune di Cassino, dove sono presenti numerosi musei sulla guerra, lavora davvero molto per tenere viva la memoria storica, lo stesso non si può dire del Comune di Matera, che non sembra ricordare i suoi caduti in combattimento con lo stesso trasporto, coinvolgendo maggiormente i cittadini e le scolaresche. Il dolore della perdita tragica di quei morti è ancora vivo, soprattutto in numerosi dei loro parenti. La Fondazione Springer da anni ha chiesto al Comune di Matera i locali per allestire in città un museo della memoria, ma siamo stati dimenticati”. Scherzi della memoria (?), non solo storica. Biagio Tarasco matera@luedi.it
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30 Matera Klein e Narebsky insieme nel giorno della memoria e della riconciliazione a Cassino
Antonella
Rebecca
Vincenzo
A.Mo. Aldo Mondino SARA’ visitabile fino al 12 luglio, presso la Galleria Opera Arte e Arti , la rassegna "A.Mo. Aldo Mondino", a cura di Matteo Maria Rondanelli, e realizzata in collaborazione con l'Archivio Aldo Mondino e con il patrocinio del Comune di Matera. L'esposizione prende il titolo da una famosa opera dell'artista torinese scomparso nel 2005, realizzata con dei cioccolatini.
Concerto Therinè
Un augurio per te che sei una donna speciale, un enorme abbraccio e tanti baci dalla tua grande famiglia
In questo anno hai portato gioia e felicità. Auguri da papà Daniele e mamma Valeria
Per i suoi 70 anni: auguri al “Rosso” di Matera
Il concerto "Therinè", coincide con la "Festa della Musica", organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il programma prevede alle 18.00 in Piazza del Sedile 3 (Sede Polifonica Materana) il concerto del duo: Luigi Santo- Daniela Gentile . Alle ore 20.00 nella Chiesa del Purgatorio il duo: Luigi Santo - Carmine Antonio Catenazzo.
Le passeggiate dell’Onyx Proseguono anche sabato prossimo, con partenza da piazzetta Pascoli alle 18,30, le Passeggiate dell’Onyx. Tema del prossimo incontro sarà il museo demoetnoantropologico, guidato da Michele Morelli. Al termine è previsto un video di immagini sul cicloturismo in Basilicata, a cura dell’agenzia Ferula Viaggi. Torna a prendere vita una rassegna che ha ottenuto uno straordinario successo e che arricchirà il cartellone del Gezziamoci 2009.
SERVIZI SOCIALI
FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 UVA MOTTA Via Gravina 40 PRONTO SOCCORSO Guardia medica Ambulanza Croce Azzurra
0835/264331
Croce verde Sert Cooperativa Associazione
0835/262260 0835/336882 0835/331314
0835-310066/310045 0835/253704 “Jan Patocka” 0835/333604 “Matera gioca” 0835/312005
emergenza sanitaria
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Pantone a Porta Pepice Prosegue fino a sabato , 6 giugno, la mostra fotografica di Bruno Pantone, presso la galleria di Porta Pepice. «V'è una punta di "gotico infantile" nelle mie foto commenta l'artista- il disagio che diviene paura di rimanere soli quando si è bambini e che si trasforma in status elitario durante l'adolescenza. Il compiacimento nella solitudine come rivendicazione di una presunta superiorità intellettuale rispetto agli altri, tipica dell'adolescente che per la prima volta si confronta con i problemi concreti del vivere sociale». La mostra si intitola “Soliloquio”.
Concorso Icono..grafico Si svolgerà dalle ore 10 alle 13 nella sede del Musma, Museo della scultura contemporanea l’esposizione dei disegni elaborati dagli alunni in occasione del concorso «Icono...grafico per gioco. Inventa e realizza la copertina della pubblicazione per bambini sulla Cripta originale», indetto dall’Ufficio scolastico provinciale di Matera d’intesa con la Fondazione Zetema di Matera e l’ impresa culturale cooperativa Artezeta. Il Concorso ha coinvolto tre classi per ognuno dei cinque Circoli didattici di Matera: 3A, 3B, 3C del Plesso “Via Cappelluti” (I Circolo didattico) - 4D, 5C, 5D del Plesso “Via Fermi” (II Circolo didattico) - 3B e classi miste di 4 e 5 de “G. Marconi” (III Circolo didattico) - 5A, 5B, 5C del Plesso “Via Greco” (IV Circolo didattico) - 3A del Plesso “La Martella” , 4A del Plesso “S. Agnese”, 4A del Plesso “P.G. Semeria” (V Circolo didattico) per un totale di 320 partecipanti
•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Associazione soldaretà 0835-334167 •Caritas 0835-330060
•il cenacolo 0835/256309 •Le Botteghe 0835/344072
OGGI MATERA PER L’AQUILA Tanta solidarietà e impegno stasera, alle 18.30, al Teatro Duni di Matera per rafforzare il legame tra Matera e l'Aquila sulla strada della ripresa, dopo il terremoto del 6 aprile scorso. L'occasione è offerta dalla serata di beneficenza conclusiva del progetto “Matera per l'Aquila. Aiutiamoli a ricominciare'' , organizzata dalla Camera di commercio di Matera a sostegno della ricostruzione. Tanti ospiti nella serata condotta dai presentatori tv di Trm Sergio Palomba e Angelo Tarantino , coadiuvati dalla LjP Big Band diretta da Dino Plasmati. Spazio al cinema e alla fiction con tre grandi nomi come Giuliano Gemma , Barbara Bouchet e Domenico Fortunato. Nella scaletta ci sono anche campioni dello sport, come l'allenatore Luigi De Canio, il campione del mondo di “Spagna 1982'' Franco Selvaggi, il cabarettista Uccio De Santis e poi i gruppi musicali Le Mani (Duo), Cantori Materani, Hot Jazz, Cosimo Maragno Group, i cantanti Francesca Gaudiano e Francesco Milillo, il tenore Francesco Zingariello e artisti di vario genere come il poeta cabarettista Roberto Linzalone, l'imitatore Dino Paradiso.
•orient express 0835/256452 •basilico 0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491
•cream irish pub 0835-268820 •caffè Mulino 0835-334294
•COMUNALE• Matera 0835-334116 Una notte al museo 2 La fuga ore 18 - 19,45 - 21,40 •KENNEDY• Matera 0835-310016 Vincere ore 19,15 - 21,35 •CINETEATRO DUNI• Matera 0835-331812 Aiutiamoli a ricostruire ore 18,30 •PATRON ANTONIO• Via XX Settembre, 14 Coco avant Chanel ore 18 - 20 - 22
• CINEMA ANDRISANI• Montescaglioso 0835-208046 State of play ore 19,30 - 21,45
•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica)
•CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 Hannah Montana ore19 Sbirri ore 21,45
•MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137
• CINEMA HOLLYWOOD• Via Pitagora Hannah Montana ore 21
•PINACOTEC D’ERRICO 0835/310137
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Matera Agenda 31
Mercoledì 3 giugno 2009
Mercoledì 3 giugno 2009
Vi a g g i o tra i candidati
Invece della Cavonica Nigro si occupi dell’amianto a Policoro all’ex Zuccherificio
«Contro Stella basto io» Labriola risponde alle accuse e rilancia «Nessun imbroglio, l’avversario sono io» “Per Stella basto io, non c'è alcun tipo di imbroglio. Ho messo la faccia per liberare la provincia e la Regione da questo tipo di sistema”. Giuseppe Labriola candidato del centrodestra alla presidenza della Provincia di Matera, risponde alle domande del “Quotidiano”, alle accuse del suo principale concorrente alla presidenza e commenta senza esitazioni le scelte della giunta Nigro e le principali aree di competenza e gli obiettivi che l'ente di via Ridola dovrà porsi nei prossimi cinque anni. Avvocato Labriola partiamo da un dato soggettivo, l'impressione in questa campagna elettorale è che si rischi un forte astensionismo, la gente non pare particolarmente coinvolta e si avverte una certa disaffezione verso la politica. Lei cosa ne pensa? “La realtà dei fatti parla della disaffezione della politica e si va avanti pretendendo ora risposte concrete, la possibilità di un'astensione è un fatto di per sé preoccupante, anche se può essere vantaggioso per il centrodestra, ma credo sia più importante mettere al centro gli interessi generali altrimenti sarà inevitabile vedere la disaffezione aumentare. Faccio un esempio pratico: in Provincia c'è la mensa che ha una sala riservata a presidente e giunta, credo che queste cose creino delle inutili barriere da eliminare perché così chi amministra non è a contatto con la gente”. Qualche giorno fa a Bernalda c'è stato un episodio sul voto utile che ha creato qualche malumore. Al di là del fatto in sé cosa pensa del voto utile in questo contesto elettorale? “L'episodio di Bernalda lo considero un incidente di percorso, la realtà è che il sistema elettorale impone queste situazioni e questo tipo di aggregazioni anzi noi abbiamo lavorato per limitarle perché abbiamo evitato di fare una lista del presidente. Sappiamo però che a vincere è la coalizione e che la Pdl è punto di riferimento dell'intera coalizione”. La giunta Nigro si è trovata di fronte un bilancio che non rientra nel patto di stabilità per motivi, è stato detto, derivanti dai nuovi parametri introdotti dal Governo nazionale. Lei trova che ci siano delle
IL CANDIDATO L'AVVOCATO Giuseppe Labriola, detto Nuccio, è nato il 23 luglio 1953 a Tursi, agli inizi degli anni '70 si iscrive all'Università di Napoli, facoltà di Giurisprudenza. Entra giovanissimo in politica, nel 1972, aderendo alle organizzazioni giovanili del MSI di Giorgio Almirante. In quegli anni cruciali per il Paese partecipa attivamente alle battaglie contro gli sprechi della politica, contro il carovita e contro l'inadeguatezza della struttura istituzionale italiana di fronte ai reali bisogni della gente. Questi temi resteranno gli ineliminabili capisaldi di tutta la sua lunga carriera politica. Nel 1980 viene eletto Consigliere Provinciale del MSI ed in seguito ricopre più volte la carica di Consigliere comunale di Tursi, divenendone sindaco nel 1990. Partecipa alla svolta di Fiuggi del 1995 e riveste l'incarico di Segretario Provinciale di AN per lunghi anni, fino alla na-
scita del PDL. Nel 2003 è tra i leader della rivolta contro il deposito di rifiuti nucleari a Scanzano Jonico. Attualmente è Coordinatore Provinciale Vicario del PDL. Dal 1984 esercita la professione forense con apprezzati e riconosciuti risultati: partecipa ad importanti processi, anche di rilievo nazionale; cura numerosi incontri, dibattiti e conferenze in qualità di organizzatore e relatore e, nel 2002, viene eletto con ampio consenso Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Matera, restandovi in carica per due mandati consecutivi, sino al 2007. I legami famigliari ed affettivi con la propria terra, alimentati da un profondo sentimento di appartenenza alla propria comunità, costituiscono il peso specifico dell’impegno politico che da sempre contraddistingue la vita, pubblica e privata, dell'avvocato Labriola.
Giuseppe “Nuccio” Labriola candidato del centrodestra alla Provincia di Matera
responsabilità politiche e quali? “La responsabilità della giunta Nigro è oggettiva se si arriva a questa situazione, l'approvazione della legge è un fatto tecnico ma la politica deve impedire che si arrivi a questi provvedimenti tampone. Noi certamente intendiamo verificare da subito come è la situazione e fare la massima chiarezza”. In un comizio pubblico il candidato del centrosinistra aveva sottolineato come il vero candidato del centrodestra era un altro con ovvi riferimenti al sindaco di Matera. Lei cosa risponde? “Dico che non c'è alcun tipo di imbroglio, l'avversario politico di Stella sono io. Sono stato indicato da un'intera coalizione, la mia militanza politica è un esempio di continuità, ho messo la mia faccia per raggiungere l'obiettivo di liberare la Regione da questo tipo di sistema. Per Stella basto io, non altri”. Una delle questioni più dibattute che riguardano la Provincia di Matera è quella della viabilità e di una serie di importanti appalti che sono giunti nell'occhio del ciclone anche per alcune indagini della magistratura. Lei crede che vi potranno essere rallentamenti nel completa-
mento di queste opere? “Io credo che la Provincia prima di pensare a opere faraoniche deve considerare la manutenzione ordinaria. E' necessario riuscire a coniugare le esigenze dei cittadini dando loro un sostegno turistico, collegando la viabilità delle città principali e togliendoci dall'isolamento. Raggiungere i piccoli paesi, lo sto verificando personalmente, è davvero un'impresa ardua. Purtroppo la magistratura è costretta ad intervenire se gli appalti e la gestione non è fatta in maniera trasparente. Non ci deve essere bisogno di questo perché un'istituzione come la Provincia deve esercitare le proprie competenze in maniera corretta, sana e onestà”. L'edilizia scolastica è un altro dei grandi temi da affrontare e su cui la Provincia ha grandi competenze. Qual è la situazione a suo parere? “Non si hanno notizie di interventi particolari per la messa in sicurezza degli istituti scolastici tranne qualche visita in questi giorni in qualche scuola superiore. Questo tipo di gestione delle cose è normale che poi porta ad una certa disaffezione della gente”. Tra le grandi competenze della Provincia c'è
quella che riguarda l'ambiente, la situazione dell'Enea, il deposito di scorie e il nucleare. Problemi e timori sempre aperti, qual è su questi temi la posizione del centrodestra? “Per quanto riguarda il deposito di scorie credo che il popolo lucano, al di là della politica, ha fatto una scelta chiara. Sull'Enea credo sia necessario provvedere ad una messa in sicurezza della struttura che lasci tutti più tranquilli. Sulla questione nucleare più in generale penso invece che la Basilicata non vada coinvolta, siamo contrari ad un deposito in questo territorio. Questa regione dà tanto a livello ambientale, produce quasi il venti per cento del fabbisogno nazionale, non è il caso che si chieda ai cittadini lucani un ulteriore sacrificio”. Sui temi dell'ambiente e della sicurezza ci sono questioni attuali che le stanno particolarmente a cuore? “In particolare quella che riguarda l'amianto, mi chiedo perché tra le tante attività svolte non si sia verificato quello che c'è a Policoro. Come mai l'ex zuccherificio è ancora oggi pieno di amianto e perché si registrano in questa provincia tante morti per tumore. Cosa ha fatto il presi-
Oggi alle 20 all’Hotel San Domenico il candidato alla presidenza della Provincia di Matera dell’Udc Vincenzo Ruggiero e il segretario nazionale Lorenzo Cesa incontrano gli elettori in un confronto aperto. Oggi alle 9 il candidato del centrosinistra Franco Stella incontrerà i giovani democratici Domanialle 20, Scanzano Jonico, Avv.Leonardo Pinto candidato Presidente alla Provincia di Matera terrà un comizio pubblico. Oggi Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato per il Popolo della libertà, sarà nel Metapontino per supportare la candidatura di Giuseppe Labriola alla presidenza della Provincia di Matera. Gasparri inizierà gli incontri con gli elettori alle 18.30 nella Sala consiliare di Scanzano. Alle 19.30 terrà il primo comizio nella piazza centrale di Rotondella, cui seguiranno i comizi nelle piazze di Tursi, alle 20.30, e di Pisticci alle 21.30.
dente Nigro su queste questioni invece di interessarsi solo della Cavonica? Ci sono trentuno Comuni in questa provincia che non sono trentuno perle come dice lo slogan di Stella
ma che sono dei Comuni che devono garantire ai propri cittadini il diritto di vivere in un territorio salubre”. Piero Quarto p.quarto@luedi.it
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Vi a g g i o tra i candidati
Mentre gli altri Governi seguono le trattative industriali quello italiano è assente
Lavoro e rispetto per i lucani Sinistra per la Basilicata illustra le priorità del programma elettorale dei 100 giorni Politiche attive del lavoro e programma dei 100 giorni che punti sullo sviluppo rurale. Sinistra per la Basilicata, che ha come riferimento nazionale Sinistra e Libertà, punta su alcuni punti fondamentali. Rocco Rivelli spiega: «L’occupazione e il lavoro nell’accezione più ampia è al primo posto. In particolare - aggiunge in un momento difficile come questo che richiede politiche adeguate alla tutela dei lavoratori. In caso di crisi e chiusura, è necessario prevedere ammortizzatori sociali, per non lasciare soli gli operai e le loro famiglie». Da Sinistra per la Basilicata giunge una profonda critica alle scelte del Governo sul caso-Fiat. «Il tema generale della crisi economica e della Fiat in particolare richiede una serie di riflessioni. Mentre gli altri Governi seguono pedissequamente tutte le fasi delle trattative in casi come questo, quello italiano è completamente assente». La riduzione del prezzo della benzina annunciata da parte del centrodestra, secondo Rivelli indica uno «Sperpero di oltre 50 milioni di euro, dalle royalty del petrolio, che si sarebbero potuti utilizzare per il rilancio di alcuni siti industriali come il polo del salotto o la Valbasento. Si tratta di un’operazione che, in base alla riforma legislativa esautora la Regione- prosegue Rivelli - da qualsiasi potere decisionale sulla destinazione delle royalty e sulla ricerca per la perforazione». In tema ambientale, il rischio è ancora alto. «Il Governo non ha escluso che Scanzano e la Basilicata non possano essere siti per le scorie nucleari. E’ un conseguenza diretta della riapertura al nucleare». La nuova amministrazione provinciale dovrebbe puntare sullo sviluppo autopropulsivo che parta dai territori, con una valorizzazione delle risorse endogene, dall’ambiente alla natura intesa come filiera produttiva con l’energia da fonti rinnovabili. «Le politiche attive del lavoro - aggiunge Rivelli - potrebbero essere concentrate su processi di inclusione sociale, non solo per sviluppare la filiera della formazione. Dovranno essere valorizzate deleghe che in passato non hanno trovato spazio adeguato, come quella all’agricoltura. Sullo sviluppo rurale bisognerà proseguire il percorso avviato dalla giunta Nigro». Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it
La lista nei 24 collegi 1) Accettura 2) Bernalda 3) Bernalda-Pomarico 4) Ferrandina 5) Grassano 6) Irsina 7) Matera 1 8) Matera 2 9) Matera 3 10) Matera 4 11) Matera 5 12) Matera-Miglionico 13) Montalbano J. 14) Montescaglioso 15) Pisticci 16) Pisticci 2 17) Policoro 18) Policoro-Nova Siri 19) Salandra 20) Scanzano J. 21) Stigliano 22) Tricarico 23) Tursi 24) Rotondella
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1) Giuseppe S. Dimilta 2) Giuseppe Lombardi 3) Massimo F. Margarita 4) Salvatore Capalbi 5) Antonio De Giacomo 6) Giuseppe A. Furioso 7) Antonella D’Adamo 8) Mario Follia 9) Giacinta Scarciolla 10) Eustachio Pisciotta 11) Annunziata Rondinone 12) Angelo R. Cotugno 13) Antonio Agneta 14) Francesco Avena 15) Angelo Scandiffio 16) Mariano Lospinuso 17) Ivano Fittipaldi 18) Gino Battafarano 19) Antonio Santochirico 20) Pietro A. Filardi 21) Maddalena Berardi 22) Giuseppe Mario Miseo 23) Francesco A. Dell’isola 24) Antonio Pastore
VERSO IL VOTO
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PINTO: IL 2 GIUGNO RICHIAMO AI VALORI Il Presidente de “La Grande Lucania”, Avv.Leonardo Pinto, in una nota sostiene: «La festa del 2 giugno è anche la festa della democrazia. Mai come in questo momento è indispensabile il richiamo ai valori costituzionali per superare la grave crisi economica e sociale in atto. Ai tentativi di scardinamento dello Stato sociale, La Grande Lucania si oppone fermamente ricordando la intangibilità dei diritti tutelati dalla Costituzione repubblicana, quali la pari dignità sociale, il diritto allo studio, l'uguaglianza davanti alla legge, la libertà di opinioni politiche, la libertà sindacale, la tutela della salute e del territorio. Diritti che vanno garantiti anche ai cittadini che vivono nei piccoli comuni della nostra regione. L'esaltazione delle autonomie locali, con una visione federalista dello Stato, è la soluzione politica per rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che frenano lo sviluppo della Lucania. La diffusione della cultura della legalità è l'altro traguardo che persegue il movimento “La Grande Lucania” per bloccare le stravaganze istituzionali alle quali assistiamo quotidianamente».
UCI: A METAPONTO SITUAZIONE ALLARMANTE «La situazione che si registra a Metaponto Lido e lungo il litorale metapontino, a poche settimane dall'arrivo dei primi turisti, è allarmante, come l'assenza di iniziativa della Regione e della Provincia di Matera». Lo ha detto Domenico Martino della Unione Cattolica Italiana in un incontro con operatori turistici di Metaponto. «Il cosiddetto ripascimento dell'arenile di Metaponto dopo le mareggiate dei mesi scorsi - sottolinea - è solo un intervento tampone e di emergenza che non risolve i numerosi problemi posti dai titolari dei lidi e dagli albergatori. Si sottovaluta pertanto gli effetti che la situazione può provocare sulla stagione turistica tanto più che negli ultimi anni Metaponto ed in particolare le piccole e medie strutture ricettive del Metapontino, a differenza dei villaggi, risentono della “fuga” di turisti. E’ sottovalutato - aggiunge Martino - il riflesso sulla occupazione specie stagionale e giovanile». L'Uci propone l'insediamento di una “task force”che abbia compiti di interventi immediati concordati con i Comuni e gli operatori della zona.
Le politiche del lavoro sono al centro del programma elettorale dei 100 giorni di Sinistra per la Basilicata
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Mercoledì 3 giugno 2009
34 Irsina Amenta: «Ho chiesto un incontro al dirigente scolastico perchè accolga le nostre istanze»
Lo Scientifico non si dividerà Il sindaco rassicura sul pericolo di accorpamento previsto dalla legge Gelmini IRSINA - Gli studenti del Liceo Scentifico di Irsina, tutta la comunità scolastica possono tirare un respiro di sollievo, perché le due classi come affermato in precedenza dal preside del plesso del Liceo di Irsina, non verranno accorpate in un'unica terza classe. A rendere nota ed ufficiale questa notizia, è proprio il sindaco di Irsina Domenico Amenta, dal palco durante l'intervento fatto in occasione dell' apertura della campagna elettorale del Pd. A distanza di qualche settimana dalla notizia che aveva messo in allarme tutta la comunità scolastica del Liceo di Irsina, che prevedeva in ottemperanza alla legge del ministro Gelmini , di accorpare tutte le classi con un numero inferiore a quindici alunni in unica classe. Esattamente ciò che stava accadendo alle due classi seconde del Liceo di Irsina. «Ho chiesto personalmente un incontro con il dirigente scolastico regionale, Inglese - afferma il sindaco Amenta - per discutere sulla questione apertasi in seguito alla decisione dell'ac-
Un’aula scolastica
corpamento delle classi; alla sua disponibilità ad affrontare la questione, ha fatto seguito la decisione di venire incontro alla nostra richiesta, di non procedere nella direzione indicata dalla legge, anche perché la stessa, prevede altresì, nei casi come quello di Irsina di poter andare in deroga, e la-
sciare la realtà immutata». La giustificazione che farebbe scaturire la conseguente e possibile deroga è supportata dal fatto, che nelle due seconde classi in questione, figurano due giovani studentesse diversamente abili, che necessitano di un aiuto continuo da parte del professore di so-
stegno, che al tempo stesso andrebbero ad impedire di fatto, un regolare, e più agevole svolgimento delle lezioni in classe per tutti gli altri studenti, proprio a causa dell'accavallarsi degli interventi che ci sarebbero, da parte dei professori in quel momento in aula. le regole supportano la nostra tesi - conclude il sindaco di Irsina Amenta - al momento manca solo l'ufficializzazione da parte del preside, che andrà a formalizzare quanto prima. Siamo al tempo stesso, soddisfatti di questa decisione presa, proprio perchè la stessa va nella direzione di un possibile rilancio del complesso scolastico di Irsina, una classe in più, apre maggiori spazi e prospettive futuri a chi vorrà accedere al Liceo Scentifico di Irsina ». Intanto in una nota giungono i ringraziamenti da parte del «Mondo della comunità scolastica del liceo di Irsina, a tutti coloro che si sono adoperati per giungere alla soluzione positiva da tutti auspicata». Mimmo Donvito provinciamt@luedi.it
Ferrandina Nonostante il provvedimento per spaccio, ha preferito la sagra
Scappa di casa e va alla festa Pregiudicata con obbligo di dimora scoperta dai carabinieri SALANDRA - I militari del Comando Stazione Carabinieri di Salandra, nell'ambito di mirati controlli effettuati nel corso dell'operazione “Icaro”, che ha come obiettivo il continuo e pressante monitoraggio dei soggetti di interesse operativo sottoposti, a vario titolo, agli obblighi imposti dall'Autorità Giudiziaria, hanno intercettato e fermato una donna di 39 anni, pregiudicata per spaccio di sostanze stupefacenti e sottoposta all'obbligo di dimora presso il Comune di Ferrandina (MT). La stessa donna si era recata a Salandra per partecipare ai festeggiamenti civili connessi alla ricorrenza religiosa della “Madonna del Monte” in relazione alla quale la locale Stazione ha attuato
mirati servizi di vigilanza per garantire il sereno e corretto svolgimento della festa. Non può tuttavia escludersi che la sua presenza a Salandra possa nascondere interessi ed attività illecite, pericolo presunto che è alla base del provvedimento dell'obbligo di dimora deciso dall'Autorità Giudiziaria. La “devozione”, dunque, le è costata cara e la violazione dell’obbligo di dimora ha fatto sì che i carabinieri la individuassero senza molte difficoltà. I controlli delle forze dell’ordine, in queste occasioni, vengono intensificati nel timore che si possano creare situazioni di pericolo dell’ordine e sicurezza pubblica. provinciamt@luedi.it
Montescaglioso D’Ambrosio sul terremoto
Calamità e disastri «Gli italiani più ricchi siano generosi» MONTESCAGLIOSO - Il Coordinatore Cittadino del Popolo della Libertà facente funzioni, Mauro D'Ambrosio, in un comunicato dal titolo “L'Italia va osservata da tutti i lati- Dramma umano senza precedenti”, si è chiesto per quali motivi, in occasione di una qualsiasi calamità, il popolo italiano sia «Chiamato a raccolta attraverso ogni e qualsiasi mezzo per far sì che venga fuori un risultato economico da destinare alle tantissime problematiche di ogni ordine e grado». Ultimo riferimento, in questo senso, è il terribile sisma che ha colpito l'Abruzzo. D'Ambrosio non mette in dubbio che sia una richiesta motivata, ma, allo stesso tempo, fornisce alcuni suggerimenti, partendo dalla considerazione che i 945 Parlamentari (Deputati e Senatori) riscuotono ognuno 18.500 Euro mensili (pari a 17.500.000,00 ogni mese); a loro volta i dipendenti del Quirinale ricevono “un'altra sostanziosa cifra” e i dirigenti del Comune di Roma 7.320.000,00 annue; oltre a membri della Corte Costituzionale, Corte di Cassazione e Consiglio di Stato e tutti i Presidenti regionali, si arriva a sommare una cifra realmente imponente, “tanto da costruire un Abruzzo nuovo”. Una soluzione, a suo parere, potrebbe essere quella di devolvere una mensilità in favore delle popolazioni abruzzesi. Cita, in seguito, un episodio che non esita a definire “sconcertante: il riferimento è ad un “ricchissimo Commesso del Senato della nostra Repubblica, che percepisce una pensione mensile di ben otto mila Euro per quindici mensilità: dopo un rapido
calcolo si arriva all'importante cifra di oltre 130 mila Euro. Allargando questi calcoli all'intero Senato si arriva ad accertare la somma, considerevole, di 90 milioni di Euro annui sborsati. D’Ambrosio non esita a definire tutto questo come una vera e propria bruttura di ordine economico, ancor più grave se posta in relazione al fatto che l'Italia è un Paese cattolico. Di fronte a queste cifre esorbitanti non poteva mancare la citazione della controparte, rappresentata da categorie sociali come i dipendenti di strutture private licenziati o posti in congedo, artigiani, coltivatori diretti, i quali, invece di condurre una vita civile e dignitosa, sono invece mortificati con pensioni da fame, dell'ordine di 500 Euro mensili; a questi bisogna aggiungere i disoccupati di lungo corso, professionisti e non. Gli arricchimenti facili e veloci a danno dei veri bisognosi devono essere assolutamente annientati. Auspica che l'Italia inizia realmente ad avvalersi di “persone intelligenti e ottimi professionisti, seri ed onesti”, tra i quali, di certo, come affermato da D'Ambrosio, non possono essere annoverati i vari Giampiero Fiorani (soldi depositati alla Banca di Singapore) e Callisto Tanzi (crac Parmalat), per i quali propone un veloce trasferimento, per via aerea, nel loro posto naturale, che ha individuato nell'Afghanistan, per “una sistemazione definitiva” e, allo stesso tempo, una valida operazione di “pulizia generale”, decisione, questa che sarebbe condivisa e salutata positivamente da milioni di italiani. Michele Marchitelli
Viaggio tra i candidati Continua il viaggio del Quotidiano tra i candidati alla Provincia di Matera : tocca oggi ad Angelo De Vito e Giovanni Bonelli . Angelo Devito, attuale sindaco di Grottole, è il candidato che il Pd ha scelto per il collegio dei due paesi. «La mia candidatura è nata dopo una serie di incontri avuti tra le due segreterie di partito, che prima ancora di puntare sul nome del candidato hanno focalizzato l'attenzione su un progetto unico e comune soprattutto di condivisione di programmi da attuare. Alla luce di questo, in assoluta tranquillità ho deciso di accettare mettendomi a disposizione del partito. Ho già avuto una esperienza nel passato come consigliere provinciale dal 1985 al 1990, e sto svolgendo il mio secondo mandato come sindaco di Grottole. Molti problemi del mio paese li sto seguendo direttamente per il ruolo che occupo ed è per questo motivo che credo di essere il candidato del collegio che può bene rappresentare anche Gras-
De Vito e Bonelli, idee in corsa per la Provincia sano. E' mio obbiettivo accorciare le distanze tra le due realtà che vivono una sostanziale differenza. Grottole conta circa 2.500 abitanti ed ha un territorio vasto, mentre Grassano ha poco territorio e circa 6.000 abitanti. Unire al meglio questi numeri significa uscire dall'isolamento e puntare su uno sviluppo reale. A Grottole per fare un esempio ho avuto la possibilità di impiantare un nuovo sistema di energia alternativa (parco eolico) che ha già prodotto una ricaduta positiva in termini economici. La Regione Basilicata sta studiando un protocollo d'intesa con gli enti comunali che mira ad un aumento del 3% in più di royalties per chi sfrutterà le nuove fonti energetiche alternative atte al risparmio. Questo introito in più che avremo potrà essere riversato anche sui paesi limitrofi per progetti sociali quali sistema-
zione di strade comunali piazze e così via. Tra i primi obbiettivi se sarò eletto c'è quello di rendere fruibile la strada che collega Grassano a Grottole, che in alcuni tratti versa in stato di abbandono, perché è il primo passo utile per unire le due comunità. Tante sono le idee e i progetti che man mano metteremo in campo ma è mia intenzione riprendere, qualora ve ne fosse la possibilità, un vecchio progetto abbandonato nel lontano 1990 ed è quello della sistemazione della strada che collega Grassano-giardini ( c/da Macchitelle) allo scalo di Grottole». Giovanni Bonelli da più di vent'anni impegnato in politica , ha ricoperto in questi anni incarichi sia politici che amministrativi, consigliere provinciale uscente della giunta Nigro , è il candidato dei Popolari Uniti del collegio
Grassano-Grottole. «Ritengo giusto e doveroso, specialmente in un momento di gravissima difficoltà sociale ed economica come quella che stiamo vivendo, rifuggire da ogni facile tentazione di disimpegno e assumermi con spirito di servizio grandi responsabilità ponendo le mie capacità personali e il bagaglio delle esperienze e delle conoscenze acquisite a disposizione della comunità in cui vivo. In questi quattro anni ho lavorato con impegno e dedizione per creare le basi della rinascita del nostro comprensorio. Tante cose sono state fatte , tanti progetti sono stati definiti e avviati , tante opere, da sempre attese, sono ormai visibili e fruibili per citarne alcune di queste opere ( adeguamento s.s. 277 collegamento Grassano alla s.p. dx S. Giuliano, SSV Cavonica, SS 175 bivio Montescaglioso SS 106 Jo-
nica, completamento S.P. Matera Gravina, adeguamento e messa in sicurezza S.P. Grassano con la S.S. 407, adeguamento tra i centri Grassano e Tricarico con la Ss 277). Questi risultati sono stati possibili grazie all'operosità del Presidente della Provincia Carmine Nigro, della sua giunta Provinciale, del sottoscritto. Non ricandidarmi avrebbe significato sottrarmi alla valutazione dei miei cittadini, avrebbe significato abbandonarli, non considerarli protagonisti del processo democratico e giudici delle azioni amministrative svolte in loro nome e conto. La consapevolezza che quanto fatto non basta , che si può fare di più. Voglio avere l'opportunità di portare a termine i progetti che non sono stati ultimati e iniziarne di nuovi che ricadano sui settori strategici come le infrastrutture ( vitali per il nostro territorio), l'edilizia scolastica, l'ambiente la cultura e il turismo». Giovanni Spadafino
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Mercoledì 3 giugno 2009
35 Tursi Cavalli di battaglia della canzone italiana e danza artistica per salutare i banchi
Studenti star per una notte Nona edizione dello spettacolo di fine anno dell’Istituto tecnico “Capitolo” TURSI - Gli studenti dell'Itcg “Manlio Capitolo” hanno offerto al pubblico, ai compagni di classe ed ai professori, uno spettacolo musicale, giunto ormai alla nona edizione. E' stato preparato durante l'anno da Francesco Ottomano, tecnico del laboratorio di chimica, con un passato giovanile da musicista (faceva parte del gruppo musicale i “Sagittari” anni '70). I canti erano supportati da un coro composto dagli stessi studenti. Si sono esibiti anche ballerini e ballerine della scuola di danza “Lady Deborah”, che hanno colorato il palco con i loro costumi. A presentare lo spettacolo ci ha pensato Vincenzo Abitante che frequenta l'ultimo anno. Prima la canzone sigla della trasmissione di “Amici”, poi canzoni italiane come: Sarà perché ti amo; La Bambola; Fotoromanza. un brano di Anna Oxa. Anche il presentatore ha cantato
Gli studenti dell’Istituto tecnico commerciale di Tursi
una canzone dei Beatles: Let it be. La piazza era relativamente piena, anche perché la prima metà era occupata da un mega palco e dagli strumenti di amplificazione della “Disco music service group”. Ci sono
state canzoni degli anni '70 e '80 come: Siamo i Watussi; Gianna Gianna di Rino Gaetano. Poi canzoni romantiche come: Amor mio; Bugiarda; Che sarà; Non amarmi; Il mondo; Ma che freddo fa. Canzoni della
Berté: E la luna bussò; Quello che le donne non dicono; Non sono una signora. Lo stesso Ottomano ha cantato “I giardini di marzo” di Lucio Battisti. C'è stata poi l'esibizione di Tommaso Mecca, un giovane
musicista studente del commerciale che ha suonato con il suo organetto le tarantelle, mentre un balletto improvvisato si esibiva sul palco. Anche due fratelli musicisti (di cui uno studia al Commerciale) Antonio e
Nunzio, hanno suonato il sax e la fisarmonica. E' stata una buona prova di volontà, in questi tempi in cui il “nichilismo” comincia ad abitare tra i giovani tursitani. Quelli del balletto Lady Deborah hanno annunciato che il 7 giugno andranno a Roma dove parteciperanno al campionato nazionale di ballo degli “Over 16”. Ci sono stati alla fine i saluti di rito da parte di Franco Ottomano che ha consegnato ad ognuno gli attestati di partecipazione valevoli come credito formativo. Questi i nomi: Vanessa (molto brava), Serena, Rosanna, Giusy, Valentina, Elenia, Francesca, Enza, Tommaso, Luigi, Carlo, Antonio, Giovanni, Rocco e Vincenzo. Con la canzone finale: “Si può dare di più” cantata in coro, gli studenti dell'Itcg si sono congedati dal pubblico amico. Salvatore Martire provinciamt@luedi.it
Pièce sul matrimonio d’altri tempi Video e cartoni animati per imparare le regole della circolazione
Teatro inedito a Valsinni VALSINNI - Va in scena oggi pomeriggio, alle ore 19, presso l’Istituto scolastico “Isabella Morra” di Valsinni l’originale pièce teatrale “Scene di un matrimonio di altri tempi”, realizzata e curata dagli alunni, con il valido coordinamento dei docenti. Una dolce rievocazione del matrimonio di inizi ‘900, con un testo teatrale inedito, attraverso parole, gesti, tradizioni ormai dimenticate, ormai troppo lontane, troppo distanti da un presente che “corre veloce”, che “mescola tutto”, e a volte “distrugge tutto”. I protagonisti indiscussi saranno i ragazzi della seconda classe, guidati dai docenti Maria Carmela Stigliano, Filomena Olivieri e Maddalena De Gemmis, con la superviziona della dirigente scolastica Giovanna Modarelli.
“Stradafacendo” a Bernalda Progetto di educazione stradale con la polizia a scuola BERNALDA - I bambini hanno ancora un concetto “magico” della realtà e spesso sono portati a credere che le auto si fermino, perché loro stanno attraversando. Per spiegare ai piccoli come ci si deve comportare in strada, evidenziando i possibili pericoli, nei giorni scorsi le sezioni 1a B di Matine Angeliche e 3a B di via Anacreonte della Scuola dell'Infanzia di Bernalda hanno visitato la nuova sede della Polizia Stradale materana. Le docenti e i loro alunni sono stati accolti dal sostituto commissario dell'ufficio minori, Maria Novellino. I contatti tra la Questura, la Polizia Stradale, presente a Matera sin dal 1947, e la scuola sono stati curati da Antonia Venezia e dal vice sovrintendente Martino Melileo. Il progetto edu-
cativo è stato inserito nel Piano dell'Offerta Formativa (Pof) 2008 - 2009, con il nome “Stradafacendo”, dalle docenti Rosa Anna Crucinio, Antonietta Corvino, Lucia Santamaria, Monica Roveto, assistite dalla collega referente, Emanuela Materi. Al termine del lavoro didattico, molto apprezzato dal dirigente Maria Saveria Veltri, la sezione di Polizia Stradale ha messo a disposizione l'intera caserma. I bambini hanno avuto la possibilità di vedere nella sala proiezioni dei cartoni animati, che riproponevano i temi trattati nel percorso didattico, tra cui quello sulle regole da rispettare in strada. La giornata di educazione stradale si è chiusa con la recita della poesia di Gianni Rodari “Il vigile urbano”, ap-
plaudita anche da numerosi genitori. Tra molti e divertentissimi giochi, la vera sorpresa è venuta dagli agenti di Polizia Stradale, che si sono presentati in sella alle loro moto a sirene spiegate. I bimbi, dopo lo stupore iniziale, hanno avuto il piacere di partecipare a numerosi caroselli a bordo delle moto, indossando, ovviamente, il casco. Per l'occasione la Casam ha curato il servizio di trasporto da Bernalda a Matera e viceversa. Le docenti, visto l'ottimo risultato, intendono riproporre lo stesso progetto anche per gli anni successivi, certe che contribuiranno alla crescita di una cultura della sicurezza a partire dai più giovani. Gianpaolo Palazzo provinciamt@luedi.it
Viaggio tra i candidati BERNALDA - Al servizio del territorio e dalla parte della gente i punti forti della politica di Titta Mazzei, candidato alla provincia di Matera. Titta, per gli amici, è uomo di grande carisma e nel suo programma c'è la voglia di portare avanti quel mix di esperienzainnovazione per la provincia materana. Nella sua conoscenza delle cose e dei fatti, acquisita durante gli anni, parla di valori, di sicurezza e di ritorno alla politica per mettersi a servizio della collettività. «Sono Giambattista Mazzei -ci dice il candidato per l'Idv- per tutti Titta, sposato e padre di tre figli: Cristina, Giuseppe e Sabrina. Sono impegnato dal 1980 nell'associazionismo -continua Mazzeifondatore del Circolo Acli di Bernalda, con incarichi a livello regionale e nazionale, infatti, ho ricoperto il ruolo di Presidente Regionale e Segretario Nazionale delle Acli, mentre attualmente sono impegnato nella Lega dei Consumatori. «I valori al servizio del territorio», slogan scelto e che deriva dalla necessità di chiarire se ve ne
La proposta di Italia dei valori con Titta Mazzei fosse bisogno che ad animare la mia scelta di ritornare alla politica attiva è l'idea di politica come servizio alla collettività, ispirato dai valori che sempre hanno contraddistinto il mio impegno nel mondo dell'associazionismo di promozione sociale. Ho avuto una lunga militanza nel Partito Popolare e nella disciolta Margherita, ma non mi sono riconosciuto nel Pd, che di fatto sarebbe stato il naturale punto di arrivo. Non è mia intenzione dimenticare né alterare la mia profonda appartenenza a quegli ideali che hanno caratterizzato la mia formazione politica. Dopo un periodo di disinnamoramento per la politica, ho aderito all'Italia dei Valori. Mi candido per rispondere alle attese di sviluppo di un territorio, mortificato dalla piaga della disoccupazione, con l'impegno di rappresentare le istanze di giustizia, dei diritti negati, dei lavoratori, dei giovani e
degli anziani, coniugando efficienza ed efficacia. Una politica capace di spezzare il circolo vizioso della illegalità, della corruzione, del clientelismo che calpesta i più deboli, chi non ha l'amico giusto al posto giusto. Mi rivolgo quindi in particolare ai delusi della politica, a tutti coloro che pen-
sano di essere dimenticati. I punti salienti su cui intendo impegnarmi sono: la legalità, la trasparenza e la competenza degli amministratori; quindi favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte per il territorio; favorire la difesa dell'ambiente soprattutto con lo sviluppo dell'uso di energie puli-
te: eolico e fotovoltaico; accrescere nel rispetto di uno sviluppo ecocompatibile la competitività dei nostri territori per una veloce ripresa economica, soprattutto sviluppando l'innovazione tecnologica in stretto rapporto con i centri del sapere; rafforzare il sistema turistico puntando sulla qualità e sulla diversificazione dei servizi offerti; curare ed indirizzare la formazione alle reali richieste del mondo del lavoro in stretta collaborazione con l'industria e con le piccole e medie imprese. Ecco, faccio parte di quelle persone che non sono legate ad interessi particolari se non quella di essere “dalla parte della gente” e credo di poter rappresentare quella classe politica di cui l'Italia ha bisogno per cambiare. Per cambiare davvero ci vuole la compartecipazione di tutti, di voi cittadini e di me - conclude il candidato Idv nel collegio di BernaldaPomarico - che mi candido per rappresentarvi presso la Provincia di Matera». fa.si. provinciamt@luedi.it
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Mercoledì 3 giugno 2009
36 Nova Siri Dopo dieci anni è stato sciolto il nodo del lotto su viale Siris. Don Michele soddisfatto
Il Centro parrocchiale si farà La Chiesa cittadina ha vinto il contenzioso legale con l’ex Consorzio agrario NOVA SIRI - Don Michele Cirigliano, parroco di Nova Siri scalo, lo ha annunciato ai suoi fedeli dall'altare. Non senza un pizzico di commozione in volto. Del resto erano anni che prometteva: “Riavremo ciò che è nostro”. E adesso, dopo undici anni di battaglia giudiziaria, è arrivata la prima vittoria. L'oggetto in questione è il terreno sito in via Siris, che la parrocchia di San'Antonio di Padova aveva acquistato nel 1998 con l'intento di realizzarvi un Centro parrocchiale, una struttura aperta alle esigenze socio-educative della comunità. Quella stessa proprietà, però, fu subito rivendicata da un altro soggetto, il Consorzio agrario regionale della Lucania. Il Carl, che già prima del 1998 conduceva in locazione un immobile dell'area, chiese il riconoscimento del proprio diritto di prelazione e, conseguentemente, il trasferimento della proprie-
Don Michele Cirigliano
tà. La parrocchia, a questo punto, per tutelare il suo acquisto, ha resistito in giudizio sostenendo la liceità dell'operazione. Tanto è bastato per avviare una battaglia giudiziaria durata più di un de-
cennio, nel corso della quale è anche sopraggiunto il fallimento del Carl. Soppresse le Preture, la controversia è stata incardinata presso il Tribunale di Matera, sezione distaccata di Pisticci. E proprio il Tribunale di Pisticci ha dato ragione alla parrocchia. La sentenza in primo grado del 12 maggio scorso ha infatti definito “improponibile ed infondata in fatto e diritto” la domanda proposta dal Carl e, di converso, ha accolto le tesi dell'ente religioso le cui ragioni, nelle fasi successive al fallimento del Consorzio, sono state sostenute dagli studi legali Scorcia di Bari e Mitidieri di Nova Siri. La piena e legittima proprietà del bene, dunque, è stata riconosciuta alla parrocchia S. Antonio di Padova. «Non si tratta solamente di una vittoria della parrocchia e del suo titolare ha spiegato l'avvocato Giuseppe Mitidieri- ma di tutta la comunità di Nova Siri. L'area acquisita, infatti,
sarà destinata alla realizzazione di una struttura avente scopi di accoglienza e beneficienza». La struttura, che di sicuro non sarà realizzata in tempi brevissimi, è attesa da tempo dalla comunità locale. Il Centro che sarà realizzato, infatti, andrà a colmare l'annosa carenza di spazi di aggregazione giovanile, che la comunità lamenta da anni e che è anche al centro della campagna elettorale in corso a Nova Siri. Per don Michele Cirigliano è un'altra grande gioia. Questo obiettivo era diventato per lui una sorta di dovere morale, un ennesimo atto di riconoscimento per l'accoglienza e l'amicizia che la comunità gli ha riservato nella sua cinquantennale esperienza di sacerdozio a Nova Siri, e che ha avuto una straordinaria espressione nella grande festa organizzata l'anno scorso dai fedeli per i suoi 80 anni. Pino Suriano provinciamt@luedi.it
Montalbano Soggiorni termali e corsi al Circolo velico di Policoro
Vacanze garantite a tutte le età Via libera al bando comunale per anziani e ragazzi MONTALBANO JONICO - La calura dei giorni scorsi è in tema con la pubblicazione di avviso di soggiorni estivi, destinati tanto agli anziani quanto ai bambini, organizzati dal comune di Montalbano Jonico. Per gli anziani residenti nella comunità jonica, è stato organizzato il soggiorno termale presso il centro di Abano Terme (Pd), con la possibilità, dunque, di coniugare in un sol colpo tanto l'accesso a cure termali quanto il divertimento presso apposita struttura, con oneri economici tanto da parte del comune quanto da parte degli anziani che contribuiranno per fasce di reddito determinate dall'Isee dell'intero nucleo familiare e che, gli interessati, dovranno presentare come allegato all'istanza da far pervenire in comune entro le ore 13 del prossimo
19 giugno. Modelli di iscrizione ed informazioni i cittadini potranno acquisirli presso il servizio sociale o l'Urp comunale. Per i minori di età compresa fra gli 8 e i 14 anni, invece, è stato organizzato il soggiorno estivo diurno presso la struttura “Circolo Velico” di Policoro per il periodo che va dal 6 al 17 luglio, esclusi sabato e domenica. Alle famiglie sarà richiesta una quota di compartecipazione sul costo totale del soggiorno estivo, in relazione alle fasce di reddito possedute che fino a 22 partecipanti è stabilito in zero euro per un Isee che va da 0 a 7375,00 euro e del 50% di compartecipazione per redditi superiori a 7375,00 euro; la parte residua dei costi sarà a carico del comune. Anche in questo caso le famiglie dovranno far pervenire le richieste al co-
mune entro le ore 13 del 19 giugno. In presenza di domande eccedenti il numero previsto si procederà alla redazione di apposita graduatoria seguendo alcuni criteri quali: le indicazioni del Servizio sociale, la posizione reddituale inferiore come da dichiarazione Isee e, a parità di reddito la partecipazione sarà determinata secondo altre valutazioni: minori appartenenti a nuclei familiari monoparentali, minori con madre lavoratrice a tempo pieno o presenza in famiglia di persona portatrice di handicap. Ai ragazzi, il Centro velico, offrirà oltre all'organizzazione di corsi di nuoto e pranzo anche giochi d'acqua, uscite in barca a vela, escursioni e sport in spiaggia. Anna Carone provinciamt@luedi.it
L’associazione “Adamesteanu”
Sgombero al lido «Non erano Rom» «POLICORO ha dimostrato di essere una città solidale, pacifica, ospitale nello scorso settembre, senza andare troppo a ritroso nel tempo allorquando, all'improvviso e senza preavviso, piombarono quasi duecento, in due ondate, profughi di varia nazionalità africana nel Cara (Centro accoglienza richiedenti asilo) temporaneo di via Lido». E’ la precisazione dell’associazione culturale “Dinu Adamesteanu” dopo il provvedimento con cui il sindaco, Nicola Lopatriello, ha disposto l’allontanamento di un gruppo di zingari dalla zona lido di Policoro. «Però -prosegue la notaquando si esagera, si finisce inevitabilmente nel minare le basi del quieto vivere, sfociando in comportamenti drastici come la giusta presa di posizione del sindaco, Nicola Lopatriello, nei confronti di alcuni gitani. Nulla di personale, ovviamente, ma le regole devono essere rispettate da tutti. Nei pressi del lungomare centrale non ci sono aree attrezzate per ospitare carovane di persone che non hanno una fissa dimora, indipendentemente dall'etnia, oltretutto a ridosso di lidi in un periodo pre estivo che ha già fatto registrare il tutto esaurito sulle nostre spiagge era inopportuno. La presenza di zingari avrebbe sicuramente creato pregiudizi, a volte infondati, nei confronti dei bagnanti». Poi alcune precisazioni: «L'accampamento abusivo fatto sgombrare dal sindaco e dalle forze dell'ordine non era composto da persone di nazionalità straniera ri-
conducibile alla frangia chiamata Rom, ma si trattava di persone italiane, precisamente di origini siciliane. Qualcuno che in questi giorni ha malignamente acceso la polemica per strumentalizzarla politicamente prendendo a pretesto il gemellaggio Policoro-Banesti, deve sapere che come è stato egli stesso ben integrato, giustamente, nel tessuto sociale policorese, essendo anch'egli nato in una nazione straniera di un altro continente, si poteva risparmiare una dichiarazione xenofoba nei confronti di persone romene che nulla hanno a che fare con i gitani, i quali comunque meritano rispetto, nonostante abbiano commesso l'errore di stare nel posto sbagliato al momento sbagliato. I romeni non c'entrano nulla con tutta questa vicenda e comunque visto che siamo stati chiamati in causa, vorremmo dire solamente che i Rom sono una sparuta minoranza del popolo romeno, dalla quale da tempo abbiamo preso le distanze come cittadini della Romania, e non si può fare di tutta un'erba un fascio. Anche gli inglesi, per fare un parallelo calcistico, sono i tifosi più civili, però anche al loro interno c'è qualche mela marcia, vedi i cosiddetti Hooligans. Dispiace essere attaccati innocentemente e usati come cavia da qualcuno che si professa di sinistra, e quindi dovrebbe essere teoricamente più attento al sociale e alle fasce più indifese; mentre nei fatti è abituato a una politica di bassa macelleria». provinciamt@luedi.it
Viaggio tra i candidati NOVA SIRI - Seconda e ultima puntata del nostro breve viaggio tra i giovani candidati nella lista del Pd alle Comunali di Nova Siri. Basta scorrere le date di nascita dei candidati. Ci si sorprenderà a trovare i nomi di Giuseppe Chiurazzi, Mariangela Matteo e Paolo Giambattista Russo. Solo l'ultimo dei tre ha superato i 30 anni, e neppure da molto. Nel Pd ci sono giovanissimi neolaureati alle prime esperienza lavorative. Eppure, sembrerà strano, non proprio alle prime esperienze politiche. Due di loro, Chiurazzi e Matteo, hanno già alle spalle una “campagna elettorale”. E' quella delle Primarie del marzo scorso, vissuta in prima persona «e con molta più ansia - spiegano - di quella attuale». Li abbiamo posti di fronte a brevi quesiti sui propri modelli politici, sulle proprie idee a sostegno dei giovani, sui limiti dell'amministrazione Santarcangelo e sui punti di forza della propria lista rispetto a quella avver-
Nova Siri, le giovani intelligenze di casa Pd saria. Giuseppe Chiurazzi, 28enne archeologo con collaborazioni presso il Cnr, non ha dubbi: i suoi punti di riferimento politici sono «Carlo Chiurazzi a livello locale e Anna Finocchiaro a livello nazionale». Anche Mariangela Matteo, 26enne educatrice professionale, guarda a Carlo Chiurazzi, mentre a livello nazionale le piacciono Walter Veltroni e Massimo D'Alema. Paolo Giambattista Russo, 32enne ingegnere, che lavora nel settore delle energie rinnovabili, ci sorprende con un riferimento alla figura di Enrico Mattei: «Non una figura da seguire, ma addirittura da inseguire». Per quanto concerne le politiche giovanili, Chiurazzi vede come prioritaria, «l'istituzione di una èquipe interna all'amministrazione comunale, che si occupi di accompagnare e valutare,
nell'ambito dei diversi Programmi Operativi di Cooperazione Territoriale, le idee e le proposte progettuali di molte giovani intelligenze locali». Matteo, per vocazione professionale, punterebbe anche su spazi in cui i giovani «possano mettersi in aiuto delle persone
più deboli e bisognose». Per Russo sarebbe necessario «un punto di ascolto che possa suggerire ed indirizzare i giovani verso il mondo del lavoro e le opportunità e un potenziamento dell'offerta in materia di eventi e intrattenimento». I limiti dell'amministrazione Santarcangelo? Chiurazzi denuncia una vicenda interessante: «Mentre si abbandonava il gemellaggio con la cittadina spagnola legata alla figura di Diego Sandoval De Castro, con la delibera 34 del 19 agosto 2008 e l'approvazione di un contributo concesso dall'Ue di 13.422,96 euro, si intendeva portare avanti un improbabile gemellaggio con il Comune di Serres (Grecia). Si trattava di una vera “bufala” (prontamente scongiurata dalla Soprintendenza) legata a false ipotesi relative all'origine del nostro paese.
È un po', per intenderci, come far credere a un neurologo che all'origine del morbo di Parkinson vi sia la puntura della mosca TzeTze». La Matteo dice di non riuscire proprio a esprimere un giudizio su un'amministrazione, «che per cinque anni è stata assente in tutti i versanti». Secondo Russo, «ci viene restituito un paese che ha perso terreno in materia di capacità turistico-ricettiva, in materia di decoro ed arredo urbano, di cura del verde pubblico e dell'ambiente, di attenzione ai bisogni della scuola, dei giovani e degli anziani». Domanda finale sui punti di forza della lista del Pd rispetto a quella avversaria. Per Chiurazzi, «l’onestà intellettuale e la vicinanza a tutti gli strati sociali della comunità», per Matteo la presenza di una lista senza «alcun doppio fine», per Russo «l'autonomia dei candidati che la compongono». pi.su. provinciamt@luedi.it
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Mercoledì 3 giugno 2009
CRACO
GORGOGLIONE
Tutti i candidati hanno trascorsi in municipio I progetti dei candidati dopo il ciclone “Totalgate”
Tre liste di ex sindaci Continuità e rinnovamento per conquistare il paese per far ripartire il Comune Solamente 800 abitanti ma ben tre liste, con altrettanti candidati sindaci, a contendersi il seggio più alto del municipio. Craco si colloca sicuramente in uno dei punti più alti di un'ipotetica classifica sulla percentuale di partecipazione dei cittadini alla vita politica ed amministrativa della loro comunità. In competizione per la gestione del Comune nel centro materano ci sono la lista “Crescere Insieme”, capeggiata dal sindaco uscente Domenico Copeti, la compagine “Insieme per Craco” guidata da Giuseppe Rinaldi, e la “Lista per Craco”che schiera candidato sindaco Giuseppe Lacicerchia. Un altro dato curioso della sfida elettorale a Craco è costituito dal fatto che tutti i candidati hanno già svolto la funzione di sindaco nel piccolo comune. Oltre al sindaco uscente Copeti, infatti, sia Rinaldi che Lacicerchia sono già stati primi cittadini di Craco. Una sfida fra diverse esperienze, dunque, che intendono mettersi a frutto nella gestione della cosa comunale. Per Crescere Insieme le priorità sono soprattutto legate al sostegno e allo sviluppo del mondo della piccola impresa locale. «Lo sviluppo della piccola imprenditoria -ha dichiarato il capolista Domenico Copeti- è per noi una priorità. Da qui possono derivare importanti sviluppi, soprattutto sotto il profilo occupazionale. Una delle cose su cui punteremo immediatamente è l'affermazione dell'area artigianale di prossima inaugurazione. Accanto a ciò importanti sono i temi energetici, col parco eolico che a breve intendiamo far partire e che può rappresentare anche un importante realtà economica per il Comune, ed il mantenimento ed il potenziamento di importanti servizi ed infrastrutture, sia nella parte
nuova che nel centro antico del paese». «Intendo ridare a Craco -ha dichiarato Giuseppe Rinaldi, capolista di Insieme per Cracoil ruolo territoriale perduto negli ultimi 15 anni. Il nostro paese deve rientrare nelle principali guide turistiche della regione, perché ormai è un itinerario importante. Per andare ai punti salienti del nostro programma, vogliamo dare un incentivo per le nascite, oltre a misure concrete in sostegno della scuola. Importante sarà anche l'impulso alla politica abitativa, per la realizzazione di nuovi alloggi popolari che agevolino le giovani coppie in cerca di casa. E poi ancora attenzione ai giovani, con un sostegno concreto alle associazioni locali, ed alle campagne, visto che il piccolo comune di Craco comprende 8mila ettari di terreni agricoli, di cui 5mila coltivati, per le quali «ci impegneremo per la predisposizione di tutte le opere di civiltà utili a supportare il settore». Innovazione e valorizzazione del centro storico sono fra gli obiettivi principali della Lista per Craco. «Sul tema dell'innovazione -ha detto Giuseppe La cicerchia- in collaborazione con gli enti di ricerca sul territorio, intendiamo spendere principalmente la nostra azione, per realizzare un proficuo connubio, molte volte dichiarato ma poche volte praticato, fra l'innovazione tecnologica e lo sviluppo locale. Altro tema importante è quello della valorizzazione del centro storico, da noi già candidato al patrimonio del World Monument Found, attraverso il quale incentivare una crescita del turismo. La priorità è poi il lavoro. Abbiamo intenzione di mettere da subito in campo iniziative per rilanciare l'occupazione». Rocco Olita
A Gorgoglione si torna alle urne dopo il commissariamento seguito alle dimissioni del consiglio comunale, avvenute dopo gli effetti giudiziari dell'inchiesta “Totalgate”, incentrate sulle estrazioni petrolifere che hanno investito e coinvolto anche il sindaco Ignazio Tornetta, con un provvedimento restrittivo nei suoi confronti emesso dalla Procura potentina. A correre per la poltrona politica più importante nel comune affacciato sul Sauro ci sono in campo due liste. Una, la “Civica per Gorgoglione”, guidata da Clementina Leone, l'altra, “Democrazia e solidarietà”, capeggiata da Giuseppe Filippo, assessore uscente della passata amministrazione. Continuità e rinnovamento, dunque, sono le due tematiche su cui si giocheranno anche questi ultimi giorni di competizione elettorale, con un occhio ben fisso ai programmi amministrativi ed alle cose da fare. Sviluppo di un'offerta turistica coordinata, incentrata sulla valorizzazione del patrimonio locale, percorsi formativi per la valorizzazione degli antichi mestieri, ristrutturazione del patrimonio edilizio locale e servizi dedicati agli anziani; e poi ancora il potenziamento dei servizi sanitari locali, salvaguardia dell'ambiente anche attraverso un'attenta gestione dei rifiuti ed un intensificazione della raccolta differenziata, oltre all'instaurazione di un filo diretto di comunicazione con i cittadini. Sono questi i punti salienti fissati dalla lista Civica per Gorgoglione. «La nostra azione - si legge nel programma di Clementina Leone - si propone la realizzazione di quel salto di qualità necessario per rilanciare l'immagine del Paese e costruire quel rinnovamento, chiesto a gran voce dalla popolazione. Nella lista figurano sia
giovani, sia uomini e donne con esperienza. Il programma si basa su tre pilastri fondamentali, che sono la trasparenza amministrativa, il coinvolgimento diretto dei cittadini e l'amore per il proprio paese, e si si sviluppa su tutti i settori trainanti dell'economia: dall'agroalimentare all'artigianato, dalla formazione all'inclusione sociale, senza tralasciare la risorsa petrolio, il turismo e le energie alternative». L'assistenza ed i servizi alla persona, la centralità dell'amministrazione, della gestione e dell'azione di controllo, il rilancio dell'urbanistica e dei lavori pubblici, la sicurezza pubblica ed adeguati livelli delle strutture e dei servizi legati all'istruzione, una maggiore attenzione alle tematiche culturali ed alla gestione dei beni storici ed artistici, miglioramento dell'offerta di servizi e strutture per lo sport ed il tempo libero, rilancio del turismo e corretta gestione dell'ambiente sono i capisaldi su cui si articola il programma amministrativo proposto ai cittadini di Gorgoglione da Democrazia e Solidarietà. Grande risalto, come si legge nel programma del candidato sindaco Giuseppe Filippo, è poi dato allo «sviluppo dell'economia in tutti i suoi settori, ed in particolare del commercio, dell'agricoltura e della piccola impresa, che sarà promosso attraverso iniziative atte a pubblicizzare i prodotti del nostro comune. Per gli artigiani edili, e non solo, continuerà ad essere una buona opportunità il recupero delle facciate e coperture, ed il programma 'casa sicura'. Per il comparto agricolo, prioritaria sarà l'attenzione ai boschi, ai pascoli e alle aree coltivate quali elementi di primaria importanza per la conservazione e la protezione dell'ambiente». ro.ol.
Crescere insieme
Lista Per Craco
Insieme per Craco
Democrazia e Solidarietà
Lista civica per Gorgogl.
Cadidato sindaco
Cadidato sindaco
Cadidato sindaco
Cadidato sindaco
Cadidato sindaco
Domenico Copeti
consiglieri 1 Rosa Cipollini 2 Claudio Modera 3 Angelo R. Barbalinardo 4 Giovannina Guariglia 5 Gianpiero Ragone 6 Alessandro Trianni 7 Carmela Germino 8 Gaetano Caputo 9 Giuseppina Sabato 10 Renato R. Barbetta
Giuseppe Lacicerchia
consiglieri 1 Vincenzo Bagnulo 2 Mafalda F. Bartolomeo 3 Carmela Capogrosso 4 Ottavio Cipollino 5 Marco F. Consoli 6 Rosanna Covella 7 Lucia Grossi 8 Giovanni Lavieri 10 Antonio Petracca 11 Michele Seccafico 12 Giancarlo Tuzio 13 Salvatore Virgallito
Giuseppe Rinaldi
consiglieri 1 Vincenzo Seccafico 2 Leonardo Iannuzziello 3 Giovanni Mattossovich 4 Vincenzo Lacopeta 5 Giovanni Lapaccianna 6 Domenico Montemurro 7 Rosaria Demarco 8 Donato Vitelli 9 Filippo Maffeo
Giuseppe Filippo
consiglieri 1 Maddalena Abbondanza 2 Michele A. Alianelli 3 Giuseppe Berardi 4 Salvatore Capalbi 5 Antonio De Rosa 6 Andrea De Santi 7 Maria Rosaria Filippo 8 Domenica Gagliardi 9 Mario G. Gagliardi 10 Antonio Lauria 11 Giuseppe Leone 12 Giuseppe Viola
Clementina Leone
consiglieri 1 Giuseppe Bartolomeo 2 Antonio Bruno 3 Giulia Cavallo 4 Milena Costa 5 Rocco Costa 6 Antonietta M. Craco 7 Domenico G. De Rosa 8 Caterina A. Gagliardi 9 Giovanni, P. Gagliardi 10 Giuseppe Grieco 11 Maria Rosaria Lauria 12 Maria, Carmela Viola
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Matera e Provincia 37
Mercoledì 3 giugno 2009
Mercoledì 3 giugno 2009
MATERA-BARI NAVETTA ASSENTE
PROLETARI COMUNISTI: NO AL VOTO
di PIO ABIUSI IN RISPOSTA a una interrogazione circa il ripristino della Navetta Bari Palese- Matera, l'assessore Loguercio rispondeva che:“l'intenzione della Regione ( Basilicata n.d.r.) di strutturare detto collegamento all'interno dei livelli minimi di competenza della Provincia e di aver già fatto precisa richiesta alla Provincia in data 18 dicembre scorso (2008) di aggiungere questa linea nel programma di esercizio posto a gara”. Lo scorso anno attraverso un cordiale scambio epistolare , sempre L'Ass. Loguercio, ebbe modo di evidenziarmi come la fase di sperimentazione del servizio si sarebbe protratta fino a Dicembre “ al fine di studiare le esigenze del segmento di domanda casa-lavoro , consentendo di ricalibrare opportunamente il servizio sia in termini di frequenze che di orari e compatibilmente con il budget a disposizione Il risultato è stato, a me sembra, che il servizio sia divenuto talmente minimo, per la Regione Basilicata, che è da considerarsi invisibile e che la opportuna ricalibratura , che ha tenuto conto di una serie di componenti, ha portato alla eliminazione , sempre da parte della Regione Basilicata del servizio stesso. Nel frattempo si inaugurano treni ridipinti delle FAL, si parla di progettare una rete metropolitana leggera tra Matera e Bari così da ridurre il tempo di percorrenza che al momento è di circa 100 minuti alla strabiliante velocità di 35 Km. Orari. Nessun ostacolo per lo scartamento, dice il presidente delle FAL : Colamussi, in tour alla ricerca di sponsor e soldi, faremo un doppio binario così da eliminare gli incroci e il tempo potrà dimezzarsi , sempre con i trenini ridipinti che di sicuro hanno spunti di accelerazione e frenata molto simili a quelli di una 500 e non già di una Ferrari, nel frattempo abbiamo possibilità di scelta tra la lettura di Biancaneve ed i sette nani o di Cenerentola. L'effetto mediatico delle televisioni ci ha abituato purtroppo male e viviamo di illusioni. Le risorse di cui godiamo sono scarsissime ed il debito pubblico aumenta, l'Euro può farci da ombrello fino ad un certo punto, per i miracoli non è attrezzato, l'incubo del crack argentino è sempre presente. Non dico che una metropolitana leggera non sia possibile ma questa va calibrata sulla giusta distanza e per un volume di traffico che per essere significativo deve includere tutto il versante Ovest della provincia di Bari con riferimento anche a Matera. Una metropolitana leggera, con raddoppio della rete- doppio binario- ed elettrificazione non può andare oltre un qualche comune della cintura periferica di Bari e permettere così di entrare nel cuore di quella città in una manciata di minuti alleggerendo con questo il capoluogo pugliese di una parte di quei problemi che affliggono le città italiane, a partire dalle medie, in materia di traffico. Il discorso appena concluso potrebbe vedere una positiva integrazione anche di RFI sulla tratta Bari - Taranto e che in quella zona si sviluppa parallela alle FAL E' da tenere conto che il raddoppio del secondo lotto ( Modugno - Toritto) e del quarto lotto ( Toritto I- Altamura) della S.S. 96 sono già stati finanziati e dovrebbero essere realtà in tempi non lunghissimi, ma poi questi interventi sono stati salvati o sono andati a rotoli come tutta la parte del progetto obbiettivo che riguarda la Basilicata grazie al Governo Berlusconi ? Se il raddoppio della S.S 96 è salvo dalla falce governativa, l'integrazione del trasporto gomma- ferro sulla direttrice Ovest di Bari (incluso Matera) sarà una realtà in tempi medi -congrui rispetto a quelli propri per la costruzione delle infrastrutture nel Mezzogiorno (3/4 lustri)- il problema del collegamento con Bari è risolto. Dopo tanto divagare e per tornare al servizio navetta della Regione Basilicata ( scomparso), sarebbe opportuno che l'Assessore trovasse i fondi almeno per una corsa serale tenuto conto che la seconda ed ultima termina alle 15,55. Nelle more non ci resta che ringraziare il presidente Vendola e L'assessore Loizzo per la squisita attenzione dimostrata e speriamo che non sia merce di scambio per l'inquinamento a go-go del torrente Gravina.
UN PAESE CHE NON AMA GETTARSI NEL FUTURO IO VORREI vivere in un altro Paese, ma non per i soliti motivi (politica sporca, arrivismo, mancanza di solidarietà sociale, carrierismo, immoralità diffusa, giovani generazioni allo sbando eccetera). Ho voglia di futuro. Voglia di ottimismo. Di allegria, di gioia. Ho voglia di voglia di vivere. E’questo che non sopporto dei mie connazionali, della comunità in cui vivo: siamo tutti immersi in un brodo di pessimismo diffuso. Andiamo avanti con gli occhi bassi, all’orizzonte non c’è una novità che ci aspetta. Anzi, quasi tutti sperano che non ci sia nulla di nuovo, che rimanga tutto com’è, ognuno bloccato nelle proprie piccole, misere comodità. E’ un Paese che non ama l’avventura, che non si butta - con buon senso, ma anche coraggio - all’arrembaggio della vita. Che tristezza infinita. Lettera firmata Potenza
C’E’ LA CRISI ECONOMICA MA NON PER TUTTI di FRANCESCO LENA TEMPO di crisi, ma non per tutti Faccio alcune mie considerazioni e riflessioni, sulla crisi economica e sociale del nostro paese l’Italia. Io dico che quando c’è in corso una crisi, il paese dovrebbe chiamare a raccolta, tutte le sue forze e tutti i suoi cittadini, a collaborare per superarla. Il governo che ha le maggiori responsabilità, dovrebbe, riunire e consultare tutte le forze del paese, non escluderne nessuna, dovrebbe cercare di unire per fare fronte meglio alle difficoltà esistenti, non dividere come purtroppo sta avvenendo nei confronti dell’opposizione e di alcune organizzazioni sindacali. In questo momento delicato e difficile, c’è veramente bisogno delle idee e energie di tutti, lasciando da parte gli interessi di particolari, ma guardare quelli generali del paese. C’è bisogno di una grande collaborazione di responsabilità, di trasparenza, per trovare tutti insieme, le strategie migliori, per fare fronte ai problemi, e per fare ripartire l’economia italiana e superare le difficoltà sociali. Le istituzioni a qualunque livello, sia nazionale che locale, rendersi più efficienti, sulla produttività ma anche sulla qualità dei servizi, eliminare gli sprechi, fare la propria parte per combattere l’evasione fiscale, una maggiore attenzione ai cittadini più bisognosi. Anche alle società e organizzazioni sportive, agli enti pubblici e privati, dalla Rai a Mediaset, alle aziende, darsi una calmata, e gestire gli stipendi con maggiore responsabilità. Per dirigenti, presentatori, allenatori, calciatori, conduttori di programmi televisivi, la crisi economica sicuramente non la sentono, con i loro stipendi d’oro, neanche per quei personaggi che hanno ville lussuose sparse per l’Italia. Non è possibile cari cittadini stare a guardare e stare zitti su queste cose, e in una crisi economica e sociale, seria come quella che stiamo vivendo in Italia, ci siano tanti allenatori, giocatori di calcio, piloti di automobili, di motocicletta, dirigenti, presentatori, personaggi dello spettacolo, che prendono fior di milioni di euro l’anno, poi ci siano lavoratori dipendenti, magari
anche precari, che non arrivano a mille euro al mese di stipendio. Poi la cosa che mi fa veramente star male, vedere tantissimi pensionati che prendono dai 500 ai 600 euro al mese di pensione, veramente da fame. Mi chiedo dove è la serietà, la responsabilità, la coscienza civile e sociale, del nostro paese. Io dico che quando c’è in atto una crisi cosi seria, c’è bisogno della responsabilità e del contributo di tutti, proporzionata al proprio reddito. Siccome dicono gli esperti di economia che la crisi non è arrivata al suo massimo di gravità, direi che dobbiamo imboccarci tutti le maniche. A partire dal governo in carica, consultare subito tutte le forze sociali del nostro paese, ed elaborare un piano straordinario anticrisi, dove ci dovrebbero essere più stanziamenti per gli ammortizzatori sociali, disoccupazione, cassa integrazione, per il precariato, aumento delle pensioni e dei salari per i lavoratori dipendenti, aumentare le detrazioni fiscali, lotta seria all’evasione fiscale, (per pagare meno e pagare tutti) e per ricuperare soldi e diminuire le tasse. Per dirigenti salari più contenuti, diminuzione delle tasse a partire dai ceti medi a quelli più in basso, maggior investimento nella sicurezza, sul territorio, sui posti di lavoro, sulle strade, investire di più anche nelle energie pulite alternative al petrolio, per la salvaguardia del ambiente. Per quanto riguarda le società sportive, aziende di ogni genere, diminuzione dei mega stipendi, per i giocatori, allenatori, presentatori, conduttori di programmi televisivi, dirigenti. Ora un invito: tutti insieme diamoci da fare con molto più impegno, prendersi ognuno la propria responsabilità, da protagonisti non da spettatori, con le nostre proposte, le nostre idee, i nostri suggerimenti, se ci metteremo al servizio del paese, con coscienza e responsabilità, contribuiremo sicuramente a superare la crisi, ma anche costruire una società, più sicura, più equa, più solidale, più giusta, nell'interesse del bene comune. Bergamo
SI svolge in tutta Europa lo stanco e morto rito dell'elezioni europee che si prestano ad essere quelle più esemplarmente espressione della democrazia borghese come scelta fra quale dei padroni e coalizione politica che li rappresenta ci debba governare. Anche la crisi devastante che attraversa la finanza e l'economia capitalista ha il merito di mettere in luce come a livello europeo non c'è alcuna differenza tra Sarkozy, Zapatero, Merkel, ecc; che tutti i governi di destra, di centrodestra, di centrosinistra che reggono i paesi europei sono uniti nella ricerca di soluzioni alla crisi fondate sul salvataggio di banche e padroni e sullo scaricamento di essa sui lavoratori e le masse popolari. Governi, peraltro eletti in un quadro nazionale e quindi poco influenzati dagli esiti elettorali delle elezioni europee che eleggono un parlamento formato da una massa di fannulloni e parassiti come difficilmente è dato da vedere. Guadagnano tanto, non fanno nulla, la maggior parte di essi non si presenta neanche in parlamento, e non contano nulla. Una sorta di villaggio-vacanza per politicanti in pensione o in trampolino di lancio. Queste elezioni e questo parlamento sono uno specchio fedele della politica resa vuoto rito e quindi dell'antipolitica, della sua funzione di puro servizio per le classi dominanti e di putrescente parassitismo del sistema imperialista. Boicottare queste elezioni è un atto, questo sì, 'politico' e di civiltà! Per cui risultano davvero patetici quei gruppi e partiti, che si fregiano di essere comunisti, che portano in queste elezioni una referenziale, narcisistica presenza, né proletaria né comunista. L'indicazione di Proletari comunisti alle elezioni europee è il boicottaggio nella forma di astensione di massa. La lotta e non il voto alla falsa opposizione. Ma queste elezioni europee nel nostro paese sostanzialmente non ci sono. Il governo Berlusconi le ha trasformate in un fatto puramente interno da utilizzare per consolidare il consenso plebiscitario su cui si regge la marcia moderno fascista della borghesia. Questa è cosa più seria, e il punto chiave è come combattere il governo. Lo scontro di classe in atto lo dimostra: la lotta degli operai della Fiat, dei lavoratori per la sicurezza sui posti di lavoro, le mobilitazioni contro i G8 che attraversano tutto il paese e che sfoceranno nell'appuntamento di luglio de L'Aquila, lo sviluppo dell'antifascismo, antirazzismo, la lotta contro le grandi opere (dal ponte alla Tav), contro la devastazione ambientale, contro il militarismo e la partecipazione alle guerre imperialiste di aggressione. Proletari comunisti
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Il candidato legge il diario di Anna Falchi di ANGELOMAURO CALZA SALVE gente. In uno studio medico, subito dopo le scorse elezioni, gli assistiti potevano leggere un cartello che diceva: «Vi avevo segnalato un candidato, non lo avete votato, per cui qui non si rilasciano più certificati falsi». In uno studio dentistico invece c'era scritto: «Il Signore, nella sua immensa bontà, vi dà i denti per due volte. La terza li dovete pagare». Cosa c'entrano queste due cose con noi, con voi? Ma come, non sono riuscito a farmi capire? Sono due metafore. Due modi per riportare le vostre menti a quella che è l'attuale situazione. Se non votate per qualcuno che vi ha chiesto il voto, in maniera diretta o indiretta, potete anche scordarvi di rivendicare non dico un piacere, ma anche un vostro diritto, in qualche modo subordinato a qualcuno che sarà eletto ai diversi livelli. La seconda invece è ancora più chiara: non mi hai votato la prima volta, ma ti ho dato fiducia, e ti ho accontentato, e così anche la seconda. Ora, se vuoi qualcosa, il voto me lo devi dare giocoforza. E' così che funziona. Da sempre dirà qualcuno, ma oggi più che mai. Qualcuno, commentando su Facebook, ha detto che oggi non c'è cultura tra la maggior parte dei candidati, ma questo anche perché oggi tutto sommato e purtroppo non serve. La cultura invece serve sempre, ma anche il buon senso. Ovviamente, anche se non necessariamente correlati, cultura e buon senso devono essere sempre uniti alla onestà di fondo di chi si presenta, soprattutto onestà intellettuale. Ho saputo che un candidato, in un pubblico comizio, ha detto di aver letto più volte, fino a impararlo a memoria, il “Diario di Anna Falchi”, e ha proclamato pubblicamente di conoscere “l'Amuleto di Shakespeare”, riuscendo così in una volta sola ad entrare nel famosissimo Guinness dei privati per due castronerie sproporzionate. Noi del Sud, diciamocelo francamente, siamo cresciuti, nelle ultime generazioni, all'insegna del famosissimo libro “Cristo si è fermato ad Empoli”, pubblicizzato dalla “Locandina di Goldoni” e letto mentre si beveva tranquillamente “L'amaro di Moliere” dopo aver assaporato uno “Zabaglione di Leopardi”. Noi mica viviamo a Torino, dove è possibile ammirare la “Sacra sincope”, e tutt'al più sentiamo tuonare “I cannoni di Tarricone”. Evidentemente “Il Gobbo di Nostradamus” non è riuscito a prevedere ancora chi tra questi eminenti luminari sarà effettivamente eletto, ma noi speriamo proprio che non ci riescano. E allora, all'indomani del voto e a risultati acquisiti potremo sempre brindare con una “aranciata di ananas”, come chiesto esplicitamente da un consigliere comunale in pectore, che pretendeva anche che la sua particolarissima aranciata venisse corretta con un goccio di “vino cabriolet”. Io che ero presente gli ho consigliato vivamente di andare a fare “quattro salti… in barella”.
FIDUCIA NEL FUTURO di MAURO ARMANDO TITA LA BUONA politica quella agognata dal nostro direttore si deve cibare di buon esempio e di testimonianze concrete. Non è mio costume alimentare gossip e biechi moralismi. Avrei preferito parlare di meritocrazia e di effettività dei diritti come sostenuto dal Difensore civico sul Quotidiano del 2 giugno. Un anno e mezzo fa abbiamo "debuttato" insieme con una riflessione su "Statuto e Antipolica". Da quel momento abbiamo vissuto momenti politici sempre più negativi. Il Consiglio regionale si è distinto per la nascita sconsiderata di monogruppi e di nuove coalizioni. Il rimborsificio non è certo la punta dell'iceberg... è un semplice passaggio rituale di chi... inconsapevolmente si è arroccato da tempo in una torre d'avorio e in un fortino inespugnabile. Nonostante le iniziali proposte e la nuova presunta forte volontà politica mutuata al cambiamento ... la stagione dello statuto e quella delle liberalizzazioni hanno segnato il passo. Le liberalizzazioni son ferme qui e sono ferme a Roma. Meraviglia molto il silenzio assordante delle opposizioni, cosiddette liberali. La Basilicata può iniziare in questo ultimo anno di "vera" legislatura il cammino, tanto agognato, da Mons Superbo e da tanti uomini lucani di spessore? La risposta è certamente negativa... dopo gli ultimi avvenimenti, conditi con accuse al vetriolo tra consiglieri dello stesso gruppo. Ce lo siamo chiesti più volte ... Ci sarà una discussione seria sul Nuovo Statuto e sulle liberalizzazioni in Consiglio regionale? Noi siamo convinti di... No. Non sono bastati i provvedimenti dell'Authority contro 13 ordini professionali. I vari candidati al Parlamento europeo mal digeriscono le liberalizzazioni... le ignorano. Più volte abbiamo approfondito l'argomento con la pubblicazione sul Quotidiano del "nuovo mercato delle professioni" e delle "nuove direttive europee". Più volte ci siamo soffermati sull'impatto di un nuovo "capitale intellettuale" sulla nostra fragile economia. La sola applicazione della direttiva comunitaria 36/2005 poteva smantellare definitivamente le gerarchie tradizionali lucane. Ci siamo scontrati da oltre un decennio con un "riformismo poco riformista",.quasi a voler suggellare un " riformismo gattopardesco". Sembra un gioco di parole , ma non è così. Il riformismo e le liberalizzazioni devono continuare e devono integrarsi con il nuovo mercato europeo dei veri operatori del sapere. Dovrà essere una sfida basata sulle nuove organizzazioni. Le mansioni devono cessare di essere mere appendici subordinate ai "capi bastone". Tanti cittadini sulle pagine del Quotidiano come ultimamente Gaetano De Filippo hanno rincarato la dose sia sulle liberalizzazioni e sia sulla meritocrazia. Sembrava una nostra battaglia solitaria e donchisciottesca. Oggi siamo ancora più convinti che le vere organizzazion, comprese quelle lucane, devono fare posto a persone di diversa specializzazione e di diversa professionalità. La condivisione , l'esperienza e la interdisciplinarietà dei progetti devono superare il vecchio modello gestionale e di carriera. Tutti devono sentire il respiro di una nuova rappresentanza di interessi. "L'associazione delle professioni" deve prendere il posto delle vecchie de-
suete organizzazioni. Le liberalizzazioni devono sconvolgere gli attuali assetti di tipo "ordinistico". I nuovi talenti devono misurarsi con la nuova sinergia sociale fra le diverse aree delle professioni intellettuali. Urge attivare un nuovo "osservatorio delle professioni intellettuali" che segua le modalità di recepimento del decreto Bersani e della direttiva comunitaria 36/2005. Non è possibile più derogare. E' definitivamente tramontato l'istituto del "rinvio". Non ci devono essere margini di manovra per nessuno. La proposta dell'on.le La Torre di sfoltire il pubblico impiego di 400.000 unità, credo che deve prendere piede, soprattutto, in Basilicata, alla luce della tanto stracitata pdl della Consigliera Simonetti di Rifondazione Comunista, caduta, ormai, nel dimenticatoio. Tale proposta deve essere ripresa nel 2010 per superare una umiliante stasi, non più sopportabile. Bisogna svecchiare definitivamente la macchina amministrativa regionale. Abbiamo urgente bisogno di creare in Basilicata uno "spazio europeo della conoscenza". La Basilicata non può più derogare con le sue egoistiche corporazioni, incancrenite da un tessuto connettivo, troppo incrostato. "L'imprenditoria garantita" e la "lobby delle consulenze" devono fare posto ad una nuova, vera e non demagogica stagione delle professioni. Abbiamo sperimentato tanto "squallore" nell'affaire petrolio e nella Consulentopoli, che,... una drastica inversione di tendenza si impone. I giovani professionisti lucani devono incalzare la Regione in questo ambito e devono facilitare il percorso di questa nuova e importante rivoluzione liberale. Essi devono scrollarsi di dosso il fatalismo e la rassegnazione che li pervade e far sentire il loro fiatone ai politici di turno e alla gracile e immutata classe dirigente pubblica e privata lucana. Tutto ciò provocherà una sana e duratura inversione di tendenza. C'è un solo cruccio che tutte queste belle proposte siano diventate "chiffons de papier ". Nessuno, ha fatto un cenno, neanche, il bravo D'alema ha avvertito il bisogno di parlarne nei suoi vari "happening" lucani. Se lo spazio europeo si appropria del mondo lucano della "politica" e delle professioni ... tanti giovani talenti saranno valorizzati sulla base delle conoscenze e sulla base della concretezza dei progetti proposti. Per la prima volta lo sosteniamo da anni non sentiremo il bisogno del "santo in paradiso" e supereremo l'attuale momento di gravissima crisi morale e di gravissima incertezza. Per la prima volta, valorizzeremo per "decreto", i ricercatori, i quadri e i mediatori tecnologici e , forse, le cosiddette forze liberali (ancora nel guscio). Fiducia nelle nuove professioni. Fiducia in una nuova trasparenza. Fiducia in una nuova dottrina manageriale che faccia leva sulle esperienze acquisite dalle vecchie generazioni, ma, che dia spazio vero e concreto ai tanti giovani lucani che vogliono restare e non emigrare. Una nuova "dottrina manageriale" che dia il meritato riposo ai tanti ed eterni politici e dirigenti imboscati nell' ampio sottogoverno lucano , e che, soprattutto, non si immeserisca negli egoismi di natura corporativa.
IL LAVORO CHE NON C’E’ di MARIA LAGRUTTA NON AVREI davvero immaginato che il lavoro sarebbe diventato un vero e proprio terno al lotto. Questa mia affermazione trova conferma da quando ho visto i miei sogni infranti per varie vicissitudini che la vita mi ha procurato. Quando si è ragazzi, non si vedono certe difficoltà e forse per certi versi hai la strada spianata solo perché l’immaturità della gioventù non ti fa vedere gli ostacoli; ma col passare del tempo e alla soglia degli... anta mi sono resa conto che c’è sempre il furbo o il prevaricatore o il raccomandato che ne sa una più del diavolo e, ha sempre una asso nella manica ancora da giocare. Ebbene si mi ci sono voluti tutti questi anni per accorgermene! Vivo da sempre a Moliterno, un piccolo paesino della provincia di Potenza in cui ho preferito rimanere anche a causa della difficoltà del lavoro che non ho. Per fortuna però possiedo qui una casa in cui vivo, ma prima di ogni cosa, ho ricordi della mia famiglia e gli ideali che mi hanno insegnato. Il mio stato però troppo spesso mi ha rivelato che non si può vivere d’ideali e messo nelle condizioni di rinunciare anche ai sogni. Questo mio sfogo, o se preferite questa mia richiesta di aiuto, deriva dal fatto che non più tardi di qualche giorno fa ho avuto modo di costatare che, come si dice dalle mie parti “O sazio nun creri o risciunu” (Il sazio non crede a chi ha la pancia piena); e mi sono dovuta ricredere su varie figure. Prima di tutto sulla chiesa che dovrebbe, essere cosciente dei bisogni della sua comunità cristiana; e poi su coloro preposti al servizio della comunità, che dovrebbero invece avere il dovere di aiutare tutti quelli che hanno bisogno, insomma essere i servitori, di una categoria che non ha avuto la fortuna di avere un posto fisso. Spesso però mi domando, sono solo difficoltà inconciliabili causate dal vivere in una società “civile” o è solo un modo diverso di vedere la vita e, dove sono finiti i principi che ci hanno insegnato a scuola; sono io che non li ho capiti o solo l’unica persona coerente che ha davvero capito il vero significato del vivere civile. Il lavoro è, dalle mie parti, la grande piaga sociale del momento, ma, soprattutto, lo è stata del passato, in quanto a causa anche del completo disinteresse di alcuni amministratori locali, che sono stati quello che si potrebbe definire “cuscinetto frenante e inibitorio” verso tutti quelli che per qualche ragione hanno inteso protestare per una qualsiasi ingiustizia subita. Uno stato comatoso e illusorio nel quale siamo piombati; e noi, assuefatti tutti, a questa regola di vita, non ne abbiamo notata nemmeno la differenza giacché è consuetudine qui, fare promesse e non dare nulla. La cosa più grave è che si sono anche addormentati i delegati dal popolo che, solo per il fatto di esserne i rappresentanti, avrebbero dovuto essere di aiuto e specialmente la voce di ognuno di noi, per i mille problemi, ma, soprattutto, per il lavoro che non c’è e, non c’è mai stato. Nonostante l’Eni che si è accaparrata i pozzi di petrolio perforati persino sulle sorgenti naturali di acqua nei pressi di un parco naturalistico e protetto; loro avevano promesso posti di lavoro. Nonostante i contributi della comunità economica, 3.250 milioni di euro nel 2005, spesi in varie attività, che secondo quanto dichiarato, da un noto dirigente e politico, in un consuntivo, pare che la Basilicata si sia guadagnata anche il premio per la confermata capacità di spendere i fondi comunitari; e sempre secondo quanto da lui dichiarato, pare che addirittura le risorse siano aumentate. Di quale risorse parla? Forse dei corsi di formazione che non hanno formato nulla e nessuno, hanno solo dato risorse agli stessi Enti di formazione spuntati come funghi, che non vedevano l’ora di mettere le mani in questa cascata di contributi; che gestivano tutto e tutti e, promettevano, anche loro, un lavoro. Nonostante l’ostentazione di un noto politico del luogo che, prendendosi il merito, dichiarava allora che solo per suo impegno, erano stati concessi tutti questi soldi. Di merito ne ha avuto di sicuro, ma chi ne ha beneficiato ? Forse, solo le sue tasche e i suoi seguaci fedeli; una sorta di ruffiani che aspettano quello che concede, a piene mani, il “Re”. Bastava dare 500.000 euro ai 620.0000 abitanti della Basilicata per fare il benessere di tutti e, gli sarebbe anche avanzato qualcosa da spendere a suo piacimento. In cambio, la sua contropartita sarebbe di certo stata, una dote di riconoscenza e gratitudine, della quale poteva avvalersi per anni, anche senza fare nessuna campagna elettorale. Avrebbe sistemato tutti e tutto, solo con le briciole alle quali, sistematicamente, attribuiscono, doti soprannaturali. Il benessere solo contribuisce al vivere, ed in una società progredita e moderna non può e non dov’essere, il sogno desiderato da tutti. Invece solo corruttori e corrotti, saldamente ancorati alla poltrona che offre il potere, nonostante gli avvisi di garanzia e nonostante le varie inchieste che, non si sa per quale ragione ad un certo punto “evaporano”. Sono loro quelli che ci dovrebbero dare l’esempio? Tutti promettono tutto, ma chissà per quale oscura ragione i posti escono allo scoperto solo in campagna elettorale, con la compiacenza dichiara-
ta di chi è tutore e allo stesso tempo acculturato propositore, di un qualche striminzito cambiamento sociale che, quasi sempre, “evapora” anche esso, quando la campagna elettorale finisce. Certo gli anni sono passati a furia di aspettare, chissà forse mi daranno un premio se riesco ancora a essere iscritta nella lista ufficiale del Cento per l’Impiego di Villa d’Agri ancora per molti anni. Magari nel mio immaginario, avrà pietà di me uno degl’intraprendenti impiegati che, mossi magari da spirito di iniziativa, mi “collocheranno” appunto, in un sottoscala di una sottosegreteria di un dirigente in pensione, a cui serve solo un sistema per giustificare le sue malefatte. Che mondo è mai diventato questo e, dove sono andati a finire tutti i principi morali che ci hanno insegnato? Vi racconto il fatto che mi ha fatto riflettere su tutto, ma più d' ogni altra cosa sul fatto che forse, io della vita non ho proprio capito nulla, giacché, sia gli ideali e ,sia le aspettative sono stati quotidianamente calpestati da chicchessia. Mi sono recata non più tardi di qualche giorno fa, al centro impiego di Villa d’Agri per una semplice richiesta di certificazioni, e mentre aspettavo il mio turno un solerte impiegato ha chiarito alcune mie idee. Per prima cosa non sapevo che c’era una certa distinzione tra “Ufficio di collocamento” e “Centro impiego”. Il primo, infatti, era, in passato l’ufficio delegato e che rappresentava il collocamento al lavoro. In base ad una lista, un certo numero di persone che dovevano avere il semplice requisito di essere disoccupati, dovevano essere sistemati al lavoro. Il secondo invece, mediante l’iscrizione in una lista di persone che hanno perduto il lavoro o non l’hanno mai avuto, è il centro di un raggruppamento delle stesse da impiegare secondo le richieste, sempre in un ambito lavorativo. Un vero e proprio rompicapo cioè; ma, mai e poi mai avrei immaginato che alla mia affermazione: “Ma allora a cosa servite, se non a collocare per prime le persone che hanno più anzianità di disoccupazione!!” mi avrebbero anche accusato di essere poco civile. Qual è la differenza? Io ancora non l’ho capita! Perché sarà anche il fatto che sono poco evoluta ed emancipata ma proprio non la comprendo. “L’Italia è un Repubblica democratica fondata sul lavoro”. In testa alla Costituzione Italiana è questo quello che si legge, una carta scritta da onorevoli statisti come Fanfani, che hanno avuto il preciso scopo di tutelare l’essere umano. La Costituzione ha compiuto 60 anni, ma è forse diventata vecchia e superata se confrontata ai giorni nostri. La formula, infatti, approvata nel lontano 1947 non può, oggi, trovare riscontro se solo ricordassimo che cosa era elle intenzioni di quei giuristi e statisti. Ecco perché siamo ridotti così. Il lavoro non doveva basarsi sul “privilegio, sulla nobiltà ereditaria o sulla fatica altrui“, ma, piuttosto “sul dovere che è anche un diritto per l’uomo, di trovare nel suo sforzo libero, la sua capacità di essere e di contribuire, al bene della comunità nazionale”. L’elevazione del lavoro inteso come il potere di trovare l’ascendenza, nel senso che ogni attività o funzione, liberamente scelta, è inteso come progresso materiale e spirituale della società. L’individuo è il centro sociale, il cui valore supremo deve essere fattore essenziale della dignità del cittadino, che trova il suo posto nello Stato. Chi non svolge un’attività trasgredisce un dovere di solidarietà, ma soprattutto una democrazia fondata sul lavoro, significa ancora che, il superamento del concetto di libertà è simbolo di rinnovamento sociale; una partecipazione cioè di tutti ai benefici sociali, come beni ai quali tutti e, non solo alcuni, dovrebbero essere messi in condizione di beneficiarne. Lo Stato, gli Enti lo strumento; la comunità e l’uomo (senza distinzione di razza o religione), i beneficiari. Lo Stato il promotore e gli enti, i mediatori a garanzia, ove occorra, che queste effettive risorse siano indirizzate a tutti, in modo da assicurare concretamente e non a parole, non solo pari dignità sociali, ma anche uguali “ posizioni di partenza” e medesime occasioni da far valere, senza che siano trascurati, meriti e rispettivi talenti, ma più di ogni altra cosa, non trascurando il compito e dovere giuridico, di rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico, che limitano, di fatto, l’uguaglianza e la libertà, impedendo il pieno sviluppo della persona umana. Dove sono finiti tutti i concetti e soprattutto il rigore morale che era alla base della Costituzione Italiana, poiché troppo spesso a causa di leggi e decreti, fatti per puro privilegio solo di alcune categorie; sono stati calpestati. (...) Basta pagare il personaggio giusto e il posto è assicurato, così i padri abdicano per i figli e i nonni per i nipoti; il tutto ha però un piccolo costo: la rinuncia alla liquidazione, così la gerarchia continua e il gioco è concluso. Perché se è vero che il merito prevale, è vero anche che ci sono ancora posti di lavoro “politici” che appartengono a una categoria di persone sostenitrici di un certo candidato? La mia è solo un’opinione, una goccia di acqua nel mare, ma è anche un grido di dolore.
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Rivoluzione a Milanello Dall’addio del tecnico e del capitano alle nuove scelte di Leonardo Incombono le sirene da Madrid
Maldini: «Caro Milan ti scrivo» «Se va via Kakà serve un altro campione. Avevo capito dell’addio di Carlo Ancelotti dai rossoneri» MILANO - «Se al Milan la scono bene. La sua è finita beprossima stagione non ci sa- nissimo, credo che la società e rà più Kakà ci dovrà essere tutto l’ambiente debba essere un altro campione al suo po- a lui riconoscente per i tanti sto, perchè Kakà lo è e nel cal- successi ottenuti insieme. Ha cio si vince solo con i campio- dato tanto al Milan e tanto ha ni» Paolo Maldini, al terzo ricevuto. Ieri ho visto l'immagiorno da ex calciatore, dopo gine di Ancelotti con la mache domenica scorsa ha la- glia del Chelsea e le sue prime sciato l’attività agonistica in parole in inglese. Credo che Fiorentina-Milan, si è conces- saprà migliorarsi tanto sotto so un’altra giornata ieri a Fi- questo punto di vista e a fine anno saprà parlarenze, stavolta re la lingua nuocome spettatore va, molto meglio delle gesta del fidi oggi». glio maggiore, Ma il Milan del Christian, impedopo Ancelotti è gnato ieri mattigià iniziato. «In na sul campo dei bocca al lupo a salesiani, nell’otLeonardo, credo tava edizione del che sia un pò torneo «Niccolòpreoccupato da Galli» che, ha viquesta sua nuova sto di fronte in fiavventura – spienale Fiorentina e ga Maldini -, ma Milan. ha la fortuna di coUn Paolo Malnoscere l’ambiendini assai loquate da dodici anni ce che guarda ed è consapevole avanti e non diche già in passato mentica il suo il Milan ha deciso amore calcistico di puntare su un targato Milan. allenatore ine«Non so se Kakà sperto poi rivelaresterà in rossotosi vincente. Io nero – ha aggiunsarò sempre un tito Paolo Maldini, foso del Milan». tornando a parlaHa lasciato il re del suo ex comcalcio dopo 25 stapagno in rossogioni di una carnero. Se Ancelot- Kaka del Milan riera eccezionale, ti fino a ieri è stato ermetico sul suo futuro, ma Maldini si sente ancora Kakà lo è stato molto di più. «un ragazzino, ma non tropChi, come me, conosce da di- po, ho avuto la fortuna di gioversi anni Ancelotti, aveva ca- care per tanto tempo ad alti lipito da tempo che sarebbe an- velli. Il pallone d’oro? Non è dato via a fine stagione, ma è un rimpianto – ha aggiunto stato giusto non parlare trop- l’ex capitano del Milan -. Ho po di certi argomenti nello vinto tutto con il club, mi è spogliatoio perchè, ci gioca- mancato solo un successo con vamo qualcosa di importante la maglia della Nazionale, docon il Milan fino all’ultima ve, dopo quindici anni intengiornata. Ci sono storie che si, ho deciso di smettere pernel calcio, come quella di An- chè non potevo rimanere ad celotti con il Milan, che fini- alti livelli di rendimento. Le dimostrazioni d’affetto delle ultime settimane, come la bellissima standing ovation di Firenze, mi rendono felice». LA TRATTATIVA C’E’ Real Madrid e Milan stanno trattando il trasferimento di Ricardo Kakà. La conferma arriva dal portavoce dello stesso giocatore brasiliano, Diogo Kotschko, che al quotidiano spagnolo «As» riferisce: «Siccome c'è una trattativa, Kakà sentirà quello che vuole proporgli il Real e poi deciderà se andare a Madrid».
Riparte la telenovela per la cessione del fuoriclasse brasiliano
IL MERCATO Il sogno di Carletto portare Pato al Chelsea LONDRA - Con il nuovo incarico a Londra con il Chelsea Ritrovare Kakà sarebbe splendido ma il vero sogno di Carlo Ancelotti si chiama Alexandre Pato. Secondo il tabloid «The Sun», il 19enne attaccante brasiliano del Milan sarebbe il primo giocatore richiesto dal neo manager del Chelsea, pronto a mettere sul piatto 30 milioni di sterline, circa 34,5 milioni di euro. Ma il 'Paperò non è l’unico obiettivo. I Blues potrebbero riprendersi Glen Johnson, primo acquisto dell’era Abramovich e oggi al Portsmouth. Per il difensore, che piace anche a Liverpool e Manchester City, pronti invece Pato 12 milioni di sterline, poco meno di 14 milioni euro. A loro potrebbe presto unirsi anche Yuri Zhirkov, stella del Cska Mosca e messosi in luce agli scorsi Europei. Intanto sara’il Milan di Leonardo ad affrontare quest’anno il Benfica nell’Eusebio Cup, in programma l’8 agosto allo stadio Da Luz. A ufficializzarlo è il club portoghese attraverso un comunicato. Il trofeo, dedicato a Eusebio da Silva Ferreira, leggenda del calcio portoghese e del Benfica, è giunto alla sua seconda edizione. Il match sarà dunque l’occasione per Manuel Rui Costa, attuale direttore sportivo del Banfica, per rivedere alcuni vecchi amici del Milan. Lo scorso anno l’Esuebio Cup andò all’Inter di Mourinho.
Paolo Maldini, bandiera del calcio italiano. In alto: lo stesso Maldini con Baresi
CALCIO FOLLIE
L’emiro tentato dal Diavolo
Ancelotti e Berlusconi
MILANO - L'emiro del Dubai, lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktum, che lo scorso anno aveva tentato senza successo di acquistare, attraverso il fondo Dubai International Capital, il 100% del Liverpool, adesso starebbe valutando l’opportunità di investire nel Milan, il club rossonero controllato dalla Fininvest. È quanto riporta il quotidiano «MF», secondo il quale l'emiro avrebbe atteso l’esito della gara con la Fiorentina prima di avanzare una manifestazione di interesse alla Fininvest. L'offerta, sempre secondo «MF», dovrebbe essere presentata già questa setti-
mana e riguarderebbe inizialmente il 40% della società di via Turati lasciando alla Fininvest la possibilità di cedere in un secondo tempo anche il restante 60% attraverso l'esercizio di un’opzione put con scadenza tra due anni. L’offerta si aggirerebbe attorno ai 400 milioni di euro per la quota del 40%, per una valutazione complessiva del club rossonero di circa 1 miliardo. Al di là della cifra da capogiro che l’emiro del Dubai si accingerebbe a mettere sul piatto, l’ultima parola sul destino del Milan spetterà comunque al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
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Sport
Candido Fortunato sul mercato, già i primi nomi: Taccola, Varriale, Marzocchi e Chiavaro
Capuano è già a Potenza Oggi l’incontro in città con Postiglione. Vicina la firma, alte le cifre SORPASSO. Eziolino Capuano ha trovato l’accordo con il Potenza, oggi sarà a pranzo in città con il patron Giuseppe Postiglione e potrebbe chiudere il cerchio con la firma del contratto. Per l’ingaggio del tecnico originario di Pescopagano l’ufficialità potrebbe arrivare già nella giornata di domani, considerato che la sua candidatura per la panchina rossoblu ha decisamente superato nelle ultime ore quella di Mimmo Toscano, legata all’ipotetico arrivo da Cosenza del ds Mirabelli e di tutto il suo abbondante staff. Il dirigente calabrese, ancora vincolato da quattro anni di contratto, ha chiesto a Postiglione di poter temporeggiare fino a sabato per risolvere in modo indolore il suo rapporto con la società silana. Troppo tardi per il Potenza, che ha manifestato la necessità di definire questa scelta cruciale entro pochissimi giorni per poter sfruttare il vantaggio di una programmazione anticipata. Il bicchiere mezzo pieno della retrocessione diretta. IL PROGETTO Capuano in carriera ha sempre firmato contratti per una sola stagione, cosi’ potrebbe accadere anche a Potenza, subordinando l’ipotesi di prolungamento del rapporto solo e soltanto alla promozione in Prima Divisione. Per accettare di scendere di categoria, dopo quattro anni al piano di sopra, Capuano avrebbe ottenuto un ingaggio di primissimo piano (si parla di una richiesta iniziale vicina ai 150mila euro) oltre alla possibilità di avere voce in capitolo nella costruzione di una squadra che punta senza mezzi
MATRIMONIO AD UN PASSO
Giuseppe Postiglione e Eziolino Capuano
termini ad arrivare prima in classifica. Il tecnico si avvarrebbe della consulenza esterna sul mercato di Candido Fortunato - agente Fifa salernitano, da tempo in contatto con Postiglione e attualmente procuratore dei rossoblu Berretti e Volpe - ma potrebbe richiedere al patron rossoblu di essere affiancato da un uomo di fi-
ducia come Vito Giordano, operatore di mercato che ha lavorato con lui a Castellammare. Giordano, potentino d’origine, gravita già da qualche tempo nell’orbita della società rossoblu: già l’estate scorsa venne avvistato al calciomercato milanese proprio insieme al patron Postiglione. Sul piatto della bilancia, sem-
bra abbia pesato in favore di Capuano anche la fiducia che il tecnico nutre in Andrea Santarsiero e Giuseppe Catalano, già alle dipendenze del Potenza con i ruoli di preparatore atletico e dei portieri. GIOCATORI Stando ai soliti ben informati, tra il tecnico residente a Salerno e il proprietario del Potenza
Il sindaco Navazio resta molto prudente
Melfi è in stand by
si sarebbe parlato anche di giocatori: Capuano stravede per Emanuele Marzocchi della Scafatese, mediano già con lui a Castellammare, oltre che per l’attaccante Vincenzo Varriale, 27enne esploso sempre a Scafati dove quest’anno ha realizzato 12 gol. Tutto torna sapendo che nella stagione appena trascorsa il
consulente di mercato della Scafatese è stato proprio Candido Fortunato. Ma un altro bacino da cui Capuano vorrebbe attingere è la sua Paganese: sull’agenda i nomi di Mirko Taccola, Fabrizio Caracciolo e Agatino Chiavaro. Il difensore toscano, alle soglie dei quarant’anni ma con ampia esperienza in A e B, ha disputato un campionato strepitoso con la maglia azzurrostellata diventando per Capuano uomo spogliatoio. Il tecnico lo porterebbe a Potenza ad occhi chiusi. Un contatto telefonico è stato stabilito nei giorni scorsi anche con Spartaco Memè, l’esterno sinistro dell’anno della promozione attualmente protagonista della finale play-off con l’Olbia. MIRABELLI Salvo ribaltoni che avrebbero del clamoroso, a questo punto è da ritenersi chiusa la porta nei confronti del ds cosentino, che avrebbe portato in Basilicata lo staff tecnico capeggiato da Mimmo Toscano oltre ad un paio di collaboratori amministrativi per gli incarichi strettamente societari. Alla resa dei conti, non crediamo sia stata solo la fretta di concludere l’accordo ad allontanare Postiglione e Mirabelli. Per lasciare il quadriennale che lo lega al Cosenza Mirabelli ha giustamente chiesto garanzie pluriennali, un passo assai impegnativo per la società rossoblu che avrebbe dovuto contrattualizzare altre sei persone insieme a tecnico e ds. A questo punto non è impossibile ipotizzare che il dirigente continui la sua avventura a Cosenza, proprio insieme a Toscano. Pietro Scognamiglio sport@luedi.it
DALLE SEDI DELLA LEGA PRO Braschi nuovo designatore. E’ l’erede di Collina Stefano Braschi sarà il nuovo designatore arbitrale della Lega Pro. Braschi, dopo un anno, dovrebbe prendere il posto di Collina nella guida ai fischietti italiani di serie A e B. Giancarlo Dal Forno, quindi, va verso l’avvicendamento con l’ex arbitro di Prato.
Paganese, Palumbo rivuole Esposito e Ibekwe ATTENDENDO notizie confortanti, la situazione del Melfi resta pericolosamente in stand by. Il Sindaco Navazio si trincera dietro un prudenziale no comment, evitando proclami e facili illusioni. Il problema resta irrisolto e la paura che il Melfi non c'è la faccia è terribilmente concreta. Sembra che qualche piccolo o medio imprenditore, si sia fatto avanti, entrando nell'orbita di quella quindicina di finanziatori pronti a versare una quota da 5 o da 10.000 euro. Movimento apprezzabilissimo però da solo insufficiente a sbloccare la situazione. Lo stesso Navazio più volte ha rimarcato la necessità di recuperare almeno 500.000 euro da mettere sul tavolo per convincere Maglione a restare presidente ed occuparsi insieme ai vecchi soci, vicini al presidente, a pensare alla gestione del campionato. Un piano che al momento appare di difficile attuazione. Occorre sbloccare l'enpasse riguardante il mondo imprenditoriale ad alti livelli, quelli cioè capace di fornire una sponsorizzazione che da sola risolva metà dei problemi. E' poi sempre aperta la questione contributo comunale. L'opposizione sostiene che è possibile trovare la formula per elargire questo contributo, così come avviene in molte parti della penisola, anche a livelli calcisticamente superiori. A Melfi questa vicenda ha creato negli ultimi tre anni di-
Non solo Palumbo. A Pagani potrebbero esserci altri ritorni illustri. L’allenatore che guiderà gli azzurrostellati nella prossima stagione avrebbe già suggerito al ds D’Eboli gli acquisti del difensore Pasquale Esposito e dell’attaccante nigeriano Ibekwe che sono state colonne della Paganese nell’anno della promozione in serie C1.
Sorrento pensa in grande: Cardinale Il Sorrento è deciso, vuole costruire una squadra competitiva, ma senza svenarsi. In entrata, si ripensa a Roberto Cardinale della Salernitana Difensore centrale, in forza alla Salernitana che l’ha messo in lista di sbarco.Non è un obiettivo nuovo perché negli ultimi mesi più volte il suo nome è stato accostato al Sorrento. La prima volta un’estate fa, poi un altro contatto nello scorso mese di gennaio.Cardinale farebbe proprio al caso di Simonelli, perché eclettico.
Il sindaco di Melfi Navazio
verse polemiche, con il Sindaco che si è sempre dichiarato bloccato dal suo ufficio finanziario che non ha permesso questa manovra. In settimana vi sarà una assemblea pubblica che vedrà anche la partecipazione dei tifosi, che servirà a chiarire anche questo passaggio. Certo è che l'evidenza parla di molti casi in Italia in cui il comune e l'amministrazione partecipano attivamente ed economicamente al discorso calcio. Esempi che fanno casistica. Nel frattempo Maglione ed i suoi più stretti collaboratori, restano in attesa di sviluppi positivi. La decisione amarissi-
ma assunta dal presidente è oggettivamente insindacabile e le difficoltà tangibili attuali nel recuperare fondi, sottolineano quanto sia complicato per una città come Melfi proporsi a certi livelli. Come hanno ribadito anche i tifosi nei loro interventi, si tratta ormai di un discorso non solamente sportivo, ma sociale, con il calcio specchio fedele della realtà e veivolo di promozione territoriale. Un fenomeno aggregativo che rischia seriamente di non poter essere più tale o quantomeno di ridimensionarsi bruscamente. Emilio Fidanzio
Tifo al Valerio in Melfi-Cavese
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Sport 41
Mercoledì 3 giugno 2009
Mercoledì 3 giugno 2009
Il tecnico: «Servirà gente motivata». Fragasso: «Non ci sarà il diesse»
Il Matera parlerà barese Pino Giusto in panchina con l’altro biancorosso Carlo Di Bari Pino Giusto è il nuovo allenatore del Matera. Già domenica 24 maggio il Quotidiano aveva messo Pino Giusto in una rosa di cinque papabili tecnici per la panchina del Matera assieme a Chiricallo, Auteri, Silva e Boccolini. Silva e Auteri già il giorno doposono diventati petali inutili, quindi lotta a tre e poi a due perchè Boccolini solo per ragioni di idee non ha trovato terreno fertile. Mercoledì scorso, il giorno dopo l’eliminazione nei play off con il Casoli, Pino Giusto ammette al Quotidiano di essere in contatto con il Matera. Il contatto, però non è contratto. Quindi, restare con il condizionale era d’obbligo. Oggi la conferma e senza sorprese, anzi una c’è ed è l secondo di Pino Giusto. Era atteso Terracenere, invece c’è Carlo Di Bari. Ieri pomeriggio nella palestra adiacente lo stadio, alla presenza di duecento tifosi, oltre agli addetti ai lavori, il quarantasettenne tecnico barese ha spiegato le ragioni di un accordo veloce con il Matera dopo l'esperienza a Chieti. «Arrivo con un anno di ritardo a Matera. Infatti-spiega Pino Giusto- anche l'anno scorso il mio nome rera stato accostato al Matera. E' un onore che una piazza importante abbia pensato a me. Quindi, nessun dubbio ed ho subito saposato il progetto della società». Ovvio chiedergli quale sia il progetto. «Non sono abituato a fare proclami, ma è chiaro che arrivando in una piazza dove c'è delusione bisognerà lavorare per
Il tavolo, Di Bari e Giusto e il pubblico presente
rigenerare l'entusiasmo. Inutile in questo momento fare un discorso di moduli e tattiche. Ho chiesto alla società di incontrare uno per uno i calciatori della passata stagione che in buona parte conosco molto bene. Voglio gente motivata e che deve uscire dal campo con la maglia sudata e la coscienza a posto per aver dato tutto. Abbiamo tempo per poter allestire un organico con queste caratteristiche e soprattutto allestire un parco under che serve per questa categoria». Un campionato, quello di serie D, che Giusto conosce bene visto che a
Solo il 2-0 assicurerebbe la salvezza
Genzano, necessaria una vera impresa a Sant’Antonio Abate GENZANO DI LUCANIA - A tre giorni dalla disfatta casalinga contro il Sant'Antonio Abate nel mach di andata dei play out di Serie D, lo Sporting Genzano si fascia la testa e cerca di preparare nel miglior modo possibile la sfida di ritorno in terra campana. Senza i vari Fiscina, Gargano, Impagliazzo e Bacio Terracino la squadra alto bradanica dovrà cercare una vera e propria impresa in quel di Sant'Antonio Abate. Non basterà vincere ai bianco rossi, ma serviranno due reti di scarto per portare a casa la salvezza. L'addio annunciato del Presidente Donato Nei ha messo in guardia i tanti tifosi che seguono la squadra. Chi prenderà il suo posto se lo Sporting dovesse retrocedere in Eccellenza? Che futuro ci sarà per i colori bianco rossi? Sono solo al- Donato Nei cune domande che i tifosi si pongono. La porta resta ancora aperta, perché in caso di salvezza Nei potrebbe ritornare sui suoi passi. Il futuro dello Sporting resta ancora oscuro ma ora la squadra deve solo rimboccarsi le maniche e provare a ribaltare la situazione. Per i lucani la retrocessione sembra ormai ad un passo. Impagliazzo e Bacio Terracino, che tanto bene hanno fatto domenica scorsa prima di lasciare il terreno di gioco, con molta probabilità non saranno della partita. Fiscina e Gargano, che si sono fermati la settimana scorsa, hanno terminato la stagione prima del previsto e guarderanno anche la prossima gara dalle
tribune. Domenica sarà assente anche l'estremo difensore Borrelli, che tre giorni fa ha rimediato un cartellino rosso per aver toccato la sfera di gioco con la mano fuori dalla propria area di rigore. Per Mister Bacci la situazione è davvero critica. Per domenica bisogna rivedere e reinventare una formazione per cercare l'impresa. Di certo, allo Sporting Genzano è mancata anche un po' di fortuna perché ritrovarsi una squadra come il Sant'Antonio Abate negli spareggi play out è qualcosa di incredibile. I campani, infatti, se avessero giocato soltanto il girone di ritorno, oggi esultavano per il salto di categoria. Una squadra che ha fatto addirittura meglio della super capolista Brindisi, sempre nel girone di ritorno, che effettua i play out è qualcosa d'assurdo. Intano le voci di un addio del Presidente Donato Nei hanno suonato l'allarme in tutta la comunità alto bradanica. Le sorti della società bianco rossa sono appesa ad un filo. Il Presidente Nei ha voluto fare una precisazione: “Io mi auguro che questa decisione non influenzi negativamente sullo spogliatoio anzi, in realtà spero che questo sia come una sirena per i miei ragazzi e che possano reagire portando a casa un risultato utile che potrebbe portarmi a cambiare idee. Siamo tutti umani e magari una salvezza potrebbe far riaccendere quella voglia e quella passione che Genzano ha pian piano perso.” Rocco De Rosa
Monopoli, dopo i play off, ha portato i biancoverdi in Seconda divisioni. Come allenatore in seconda il tecnico barese avrà Carlo Di Bari, nato a Bari il 3 agosto 1964, con Giusto fin dai tempi del campionato d'eccellenza pugliese vinto insieme a Locorotondo. Alla presenza del presidente del sodalizio biancazzurro, Tommaso Perniola e del suo vice, Cosimo Damiano Cinnella, che hanno ribadito che il Matera effettuerà domanda di ripescaggio come già fu fatto l'anno scorso, è stato anche chiarito un
aspetto importante dal direttore generale, Giuseppe Fragasso: «Non ci sarà la figura del direttore sportivo. Questa è una decisione presa dalla società. Non siamo i primi e non saremo gli unici a non avvalerci di questa figura. E' chiaro che ci sarà grande collaborazione con il tecnico a cui spetterà la parola finale e decisiva su tutte le trattative che ci saranno». Niente proclami.L’esperienza fatta è servita parecchio. Quindi è un Matera che partirà a luci accese ma senza abbaglianti, perchè c’è voglia di fare un campionato importante in cui il
Lunedì prime riunioni d’atleti
Francavilla, fino al 10 tutto fermo
Francavilla in azione
FRANCAVILLA –Giorni in cui la società sinnica ancora non ha cominciato a intavolare dei discorsi che riguardano le conferme e i nuovi acquisti. Tutto fermo anche il discorso che riguarda la guida tecnica, da decidere se confermare o no il tecnico serbo Ranko Lazic. Certamente, a breve cominceranno degli incontri per cominciare a decidere e a discutere. Il sodalizio francavillese, prima di cominciare a fare le prime mosse sia a livello societario, ma anche di calciomercato, ha ancora pochi giorni di relax. Il periodo dovrebbe terminare intorno al dieci di Giugno, giorno in cui, hanno fatto sapere dalla società, dovrebbe essere decisivo per sedersi intorno ad un tavolo e discutere delle scelte da fare. Si comincerà a sondare il terreno e a fare i primi contatti ufficiali, quando le fasi dei play off e play out, termineranno. Questo per far sì che, se si vogliono contattare giocatori di squadre impegnate nelle fasi del cam-
pionato in corso, bisogna averli liberi da ogni impegno e pensiero. I dirigenti rossoblu, sono comunque vigili nell’osservare eventuali giocatori da incontrare per averli nel proprio organico nella prossima stagione. Organico che, bisognerà renderlo competitivo come è accaduto in questi anni. In riva al Sinni, la curiosità è molta per sapere chi l’anno prossimo indosserà la casacca rossoblu. Un campionato che i tifosi aspettano con ansia, perché ci sarà tra l’altro, anche una rivale storica, il Pisticci calcio, che con la vittoria del campionato di Eccellenza, disputerà l’anno prossimo la serie D. Quindi, tanti argomenti per rendere il quinto anno consecutivo di serie D del Francavilla molto interessante. La squadra, avrà ancora una volta il compito di disputare una stagione senza rischiare più di tanto, e chissà magari puntando anche qualcosa di più importante di una semplice salvezza. Claudio Sole
Matera vorrà lottare per vincere. Chiaramente non è facile, ma iniziare bene è senza dubbi importante e il Matera l’ha fatto affidandosi ad un tecnico dal curriculum adatto alla categoria. Una cosa che finora non era mai avvenuta e vengono in mente Magrini e Corino chiamati a guidare squadre non costruite da loro e inesperti del girone H. «Il più difficile dei nove della serie D-ha aggiunto Giusto-perchè più agonistico e serve gente che lo sappia affrontare». Unico assente l’interprete, mentre la suspance c’era. Renato Carpentieri
Eccellenza Si parlerà di futuro
Vultur, questa sera pubblico incontro col sindaco Placido RIONERO – Dal momento della conquistata permanenza della Vultur nell’Eccellenza lucana numerose sono state le congratulazioni e le espressioni di stima giunte da più parti al commissario del C.S.Vultur, dr.Marco Michele Grieco, che insieme ai pochi appassionati del club bianconero come Vitino Curatella, Nicola Caputo, Gino Larotonda, tanto per fare qualche nome, si è sobbarcato, dopo il cambio dirigenziale a metà campionato, il gravoso compito di mantenere in vita la società rionerese di calcio e di portare a compimento il discorso salvezza. Ora il responsabile vulturino, a bocce ferme e per tempo, è pronto a dar vita ad una dirigenza seria e fattiva, capace di tenere alti i colori della Vultur. Una dirigenza stabile che possa creare i giusti presupposti per disputare il prossimo campionato, non più con i patemi d’animo sofferti nel torneo appena concluso, ma capace di navigare in un mare con acque più tranquille se proprio non ci dovessero essere le condizioni per puntare più in alto. A tale scopo, Grieco ha fissato per questa sera, un pubblico incontro presso il Centro Sociale, presenti il sindaco Antonio Placido e l’assessore allo sport Vito D’Angelo, per discutere proprio della riorganizzazione della società. <Efficienza e stabilità del glorioso C.S.Vultur – scrive il commissario Grieco – hanno bisogno dell’entusiasmo, della partecipazione e dell’impegno di tutti, in particolare di coloro che vorranno, con serietà, impegno e passione, far parte dell’organizzazione e dello staff dirigenziale. Tutto ciò – continua – è necessario
per garantire una programmazione biennale che consenta di svolgere un campionato tranquillo e dignitoso come la città e la popolazione sportiva di Rionero meritano. Pertanto conclude Grieco – si invitano tutti gli sportivi, tifosi, supporters, simpatizzanti, imprenditori, commercianti ed appassionati a non mancare all’importante appuntamento del 3 giugno che deciderà le sorti future del calcio rionerese>. Sorti che stanno particolarmente a cuore agli ultras “Vecchi Tempi Rionero”, che nei giorni scorsi con un volantino, titolato: <Grazie a tutti . . . Ora che ci siamo salvati, bisogna pensare al futuro del C.S.Vultur 1921!>, in cui, dopo aver ricordato la temuta retrocessione e l’importante salvezza raggiunta anche grazie al loro sostegno, con molta responsabilità scrivono: <Con la salvezza acquisita sul campo non ci si può fermare. Bisogna pensare già al futuro, per non farsi trovare impreparati, per non correre i rischi del più o meno recente passato, evitando di commettere errori su errori. Dobbiamo pensare al futuro bianconero con responsabilità. Senza pretendere la luna nel pozzo. Basterebbero anche programmi poco ambiziosi, ma chiari e seri. Brutte avventure non ce ne devono più essere. Si inizi a ragionare da subito, in modo di arrivare, partendo da quanto già ci sta, ad un assetto societario ben organizzato, limpido e trasparente, motivato ed appassionato. Le parole del passato non bastano più. Ci vogliono solo i fatti per la Vultur che, non lo dovremmo dire solo noi, meriterebbe di più, molto di più>. Michele Rizzo
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42 Sport
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Calcio a 5
14° Torneo della Bruna del Csi Due pareggi nella altre sfide del girone A
Better Lisurici subito avanti I detentori della Coppa si sbarazzano di Quadrum con un 7-0 SUBITO GOL A GRAPPOLI BETTER QUADRUM
7 0
BETTER LISURIC: Disimine, Cristallo, Stasolla, Grassani, D’Aria, Morelli, Orsi, Romano, Sacco, Alba. Allenatore Giordano. QUADRUM: Coretti, Braia, Montemurro, Venezia, Tataranni, Ruggeri, Scarangella, Iacovone, Fontana, Battilomo. Allenatore Rizzo. ARBITRI: Di Cuia E. e Ambrosecchia. RETI: Romano (2), Orsi (3), D’Aria (2). NOTE: gara giocata sotto una pioggia leggera, ma continua. MATERA - La Better Lisurici ricomincia da dove aveva lasciato. Dalla vittoria. E vittoria è stata nella gara inaugurale della quattordicesima edizione del Torneo della Bruna del Centro Sportivo Italiano di Matera. Un 7-0 che non ha lasciato scampo alla quadrum che non ha potuto far nulla contro lo strapotere della coppia avanzata formata da Stefano Orsi e Saverio D’Aria. Neppure le ottime parate (e sono state tante) di Angelo Coretti hanno limitato la dirompenza della formazione allenata quest’anno da Massimo Giordano (elemento fondamentale nella scorsa edizione che quest’anno dirigerà la squadra dalla panchina per via di un intervento subito prima dell’inizio del torneo). neppure il fondo bagnato ha imitato i bianchi detentori della Coppa. La pioggia ha, però, impedito la consueta benedizione di inizio torneo da parte del parroco della parrocchia di San Giacomo, campo dove si svolgerà l’intera quattordicesima
FRATELLI LOGALLO SFORTUNATA: COSIMO VIZZIELLO COLPISCE TRE PALI STAZ.Q8CIFARELLI F.LLILOGALLO
2 2
STAZIONE DI SERVIZIO Q8 CIFARELLI: Radogna, Scarciolla, Andrulli A., Cosentino, Colucci, Volpe, Vizziello, Capozzi, Lambertini, Andrulli V. FRATELLI LOGALLO: Tralli, Scalcione, Acito, Vizziello P., Vizziello C., Acquasanta, Rubino, Annicchiarico, Albano, Mancini. ARBITRI: Ambrosecchia e Barbone. RETI: 10' p.t. Lambertini, 21' p.t. Andrulli V., 2' s.t. Vizziello C., 15's.t. Albano
Pinuccio Romano
edizione del Torneo, Don Franco Conese. Venendo alla gara, la Better Lisurici non si presenta all’appuntamento nelle migliori condizioni perchè deve fare a meno di due pedine fondamentali come Stasolla e Grassani, ma a dare l’impronta alla gara ci pensa il sempre verde Pinuccio Romano che dall’alto della sua esperienza rompe gli indugi segnando il primo gol del torneo. Ma non si limita a questo: Romano trova anche il raddoppio che poi darà il via libera alla goleada della Better Lisurici. Sotto di due reti la Quadrum prova a reagire, ma le parate dell’ottimo Tommaso Disimine sbarrano la strada a Braia e compagni. Poi sale in cattedra il duo Orsi-D’Aria e Better Lisurici prende il largo. Quando termina il primo tempo il punteggio è già di 6-0. Nella ripresa arriva la rete del 7-0 firmata da D’Aria e poi la Better si limita a controllare fino al triplice fischio che vale anche il primo posto in classifica. Antonio Mutasci a.mutasci@luedi.it
FINISCE in parità la gara tra la Q8 Cifarelli e F.lli Logallo. Una gara piacevole, due squadre che si sono affrontate a viso aperto, con la formazione F.lli Logallo che può recriminare maggiormente, dopo ben 4 pali e diversi interventi del portiere Radogna. L'inizio è appannaggio di Albano e soci che sfiorano il gol prima con Mancini (palla di poco al lato su azione personale), poi con P. Vizziel-
Diego Albano
lo: pronta la risposta di Radogna. Ma alla prima occasione propizia, la Q8 si porta in vantaggio: Lambertini sfrutta un passaggio filtrante, mette a sedere Tralli e appoggia comodamente in rete. La F.lli Logallo continua a giocare come
se niente fosse e, nel giro di 2’, sfiora il pari con Mancini e con C. Vizziello: in entrambe le occasioni è il montante che salva Radogna. Sul ribaltamento di fronte, Lambertini viene messo a terra; sulla punizione, V. Andrulli indovina l'angolo alla destra di Tralli: 2-0. La formazione F.lli Logallo, nella ripresa, si gioca la carta Albano, una mossa decisiva: è suo l'assist per C. Vizziello (poco prima aveva colpito il palo), che stoppa di petto e, di controbalzo, realizza il 2-1. Albano ingaggia un vero e proprio duello con Radogna, decisivo in almeno due occasioni. Ma anche Tralli dimostra di essere un gran bel portiere: al 6' V. Andrulli calcia un bolide diretto al sette, ma l'estremo difensore devìa d'istinto. Poco doco, all'11, ancora Tralli si supera su un tiro velenoso di A. Andrulli. Al 15' arriva il pareggio: cross di Rubino e Albano, da autentico uomo d'area di rigore, sigla il 2-2. Il finale registra il terzo palo colpito da uno sfortunato C. Vizziello, e due occasioni per Lambertini, con Tralli che si fa trovare pronto. Nicola Guanti
NUZZACI STRADE PESCA IL JOLLY NEL FINALE ED EVITA IL KO GRAZIE A MANCINI GUINNESSPUB 2 NUZZACISTR. 2 GUINNESS PUB: Appio, Tataranni, Caserta, Virelli, Calia, Andriotti V., Andriotti R., Azzilonna, Burgi, Montemurro. NUZZACI STRADE: Angelino A., Lecci, Angelino F., Orlando, Ruggeri, Giannandrea, Scarciolla, Mancini, D'Adamo. ARBITRI: Ricciardi e Barbone. RETI: 24' p.t. Andriotti R., 5' s.t. Mancini (rig.), 8' s.t. Montemurro, 25' s.t. Mancini NOTE: ammonito Burgi per gioco scorretto UN EUROGOL di Mancini allo scadere consente a Nuzzaci Strade di pareggiare la ga-
CLASSIFICA
Roberto Andriotti e Manuel Mancini
ra contro Guinness Pub. Un incontro con pochi acuti, un pareggio che soddisfa più Nuzzaci Strade, che riesce a portare a casa un punto prezioso. Bisogna aspettare il
21' per registrare la prima chance: Caserta riprende la corta respinta di Angelino e tira a botta sicura, ma Giannandrea salva sulla linea con un guizzo. Passano 3’ e Guin-
CLASSIFICA
ness va in vantaggio: Roberto Andriotti ribadisce in rete dopo una parata del giovane estremo di Nuzzaci. La risposta è immediata: cross di Orlando per Lecci che timbra il palo. Gli sforzi di Nuzzaci vengono premiati: al 5' s.t. Mancini viene messo a terra in area: lo stesso realizza il penalty, spiazzando Appio. Ma la gioia dura 2’: passaggio in verticale di Tataranni per Montemurro che d'esterno sinistro batte Angelino. Al 20' Vincenzo Andriotti prova l'esterno dal limite, ma Angelino respinge in uscita. Mancini ci prova con un'azione personale, ma Appio para senza problemi. Sembra una gara ormai decisa, poi la prodezza del n.10 di Nuzzaci riporta l'equilibrio. n.g.
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Mercoledì 3 giugno 2009
Mercoledì 3 giugno 2009
Basket C Dilettanti Play Off Si punta sul rientro di Mimmo Castellitto
Corporelle, vale la stagione Serve la vittoria a Siracusa per continuare a sperare nella serie B GARA della verità per la Centre Corporelle Potenza, impegnata questa sera al Palasport Lobello di Siracusa contro la Prativerdi Siracusa nella quarta sfida di finale play-off del campionato maschile di serie C Dilettanti. La squadra potentina, sconfitta domenica in casa, non può fallire l'appuntamento che vale una stagione e si affida al capitano Mimmo Castellitto per risolvere tutti i suoi problemi, le sue ansie e la tensione per il match. Entrambe le squadre si conoscono a menadito. Cinque gli incontri disputati finora, tre le vittorie siracusane, due i successi potentini, a dimostrazione dell'equilibrio che regna sovrano tra le due squadre. Ne deriva che la sfida di questa sera potrebbe essere risolta da un singolo, così come dalle condizioni nervose di entrambe le formazioni, chiamate ad affrontarsi nella bolgia del Palasport Lobello di Contrada Zopiro a Siracusa, che ha fatto registrare mercoledì scorso in gara due la presenza di duemila tifosi biancoverdi. Siracusa è pronta a far festa, in caso di vittoria, ma la Centre Corporelle punta a rovinare i piani del complesso allenato da Paolo Marletta. La formazione potentina non nasconde le proprie velleità, anche se va detto che i siracusani in questa serie play-off hanno espresso una pallacanestro migliore rispetto alla Centre Corporelle. Arbitreranno la gara i signori Barilani e Venditti di Roma. Il ritorno di Mimmo Castellitto e la conseguente rinuncia a Guglielmo Armentano costituiscono il fatto nuovo della sfida tra le due forma-
PLAYOFF Castellitto e Delli Carri: a loro sono affidate le speranze di vittoria della Centre Corporelle Potenza (foto Andrea Mattiacci)
promossa in B
zioni. Ovvio che la tensione, la voglia di strafare e di far canestro potrebbero condizionare la sfida serale. La finale vale una stagione di sacrifici enormi per il complesso societario del presidente Antonio Colangelo. E' Vito Pierri, assistent coach della Centre Corporelle Potenza a parla-
re del leit motiv della sfida affermando: “Sarà una partita che giocheremo all'ultimo sangue. Per dirla come gli americani, se perdi torni a casa, ma noi vogliamo tornare per giocare gara cinque domenica prossima al Pala Pergola. Faremo il possibile per vincere la partita”. Il tecnico si
sofferma sugli errori di domenica in fase offensiva e ammette: “Dobbiamo evitare le amnesie del Pala Pergola, gli errori al tiro ci hanno condizionato non poco in gara tre, i biancoverdi hanno fatto di tutto per farci sbagliare in attacco”. Pierri allarga gli oriz-
Tiro con l’Arco Assegnati i titoli regionali nella varie categorie
La pioggia non ferma gli arcieri De Meo è il re di Pescopagano NONOSTANTE la pioggia battente e il forte vento ha avuto luogo ugualmente e con risultati positivi la gara interregionale Fita organizzata a Montecalvo di Pescopagano dagli Arcieri di Pescopagano in collaborazione con la Provincia di Potenza e il Comune di Pescopagano. Dopo i successi colti dai giovani lucani a Potenza nel corso del fine settimana appena concluso. La gara è stata interrotta dopo la prima volèe, utile ai fini del regolamento per decretare i titoli in palio. Nell'arco nudo seniores maschile primo posto per Federico De Meo, degli Arcieri Lucani, campione regionale, che ha preceduto Michele Micucci della medesima società e Angelo Magnante della Tre Colli Grassano, nell'arco olimpico seniores femminile, primo posto per Angela Fiorello degli Arcieri Team Barletta che ha preceduto la compagna di squadra Fabrizia Scommegna degli Arcieri Team Barletta, terzo posto per Carmela Rosaria Perla, dell'Arcieri Lucani Potenza, campione regionale. Nell'arco olimpico maschile, primo posto per Vincenzo Iorio dell'Arcieri Latina, davanti ad Antonio Pisani, campione regionale della Tre Colli Grassano, terza piazza per Giovanni Bitetti dell'A.S.D. Venosa 2006, nell'arco olimpico allievi maschile primo posto per Andrea Vitagliano, dell'Arcieri Potenza, campione regionale, davanti a Manuel Sansica dell'Arcieri Tre Torri Viggiano, terzo posto per Tiziano Zuppari della società viggianese, nell'arco olimpico allieve femminile primo posto per Roberta Calabrese dell'Arcieri Team Bar-
Arcieri lucani in azione in una gara indoor (foto Mattiacci)
letta, secondo per Valeria Rapolla, campione regionale dell'A.S.D. Venosa 2006, nell'arco olimpico ragazzi primo posto per Gennaro Palladino, dell'Arcieri Team Barletta, secondo Giacomo Bello Roberto della Tre Colli Grassano, campione regionale, terzo Rocco Di Martino degli Arcieri Montecalvo Pescopagano. Nell'arco olimpico ragazze femminile, primo posto per Florinda Di Palo degli Arcieri Team Barletta, seconda piazza per la compagna di squadra Maria Brunetti, terzo per Sara Centro. Federica Romaniello, è giunta sesta, vincendo il titolo regionale, nell'arco olimpico giovanissimi maschile primo posto per Jacopo Guardascione, campione regionale lucano, degli Arcieri Lucani Potenza, secondo classificato Bruno Laurenziello degli Arcieri Montecalvo Pescopaga-
no, nell'arco coumpound seniores maschile, il bernaldese Tommaso Lacava ha vinto la gara, aggiudicandosi il titolo regionale, secondo Nicola Di Nuzzo, nel coumpound master maschile primo posto per Michele Travierso, campione regionale dell'Acquarium Team, Rocco Ferrarese degli Arcieri Lucani Potenza ha vinto il titolo coumpound maschile juniores, nell'arco nudo seniores maschile Antonio Scuccimarra, della medesima società si è aggiudicato il titolo. Gabriele Lotano, organizzatore dell'evento ha dichiarato: “Sono contento per la perfetta organizzazione della manifestazione che ha visto a Pescopagano l'arrivo di molti atleti di rango. Ringrazio Pietro Laurenziello per l'impegno profuso durante la prova”. f.menonna@luedi.it
zonti, ad esempio il fattore campo che potrebbe risultare determinante: “Giocheremo in un clima caldo. Mercoledì a Siracusa il palazzetto era stracolmo, i siciliani preparano la festa promozione in B Dilettanti. Non sarà una gara facile avere la meglio sui siciliani, pieni d'entusiasmo”.
L'ultima analisi prima del match è quasi un diktat: “Loro hanno vinto a Potenza, noi possiamo ricambiare il favore. Le partite dei play-off hanno evidenziato un certo equilibrio. Mai le vittorie sono state nette. Abbiamo tanti motivi per sperare nel successo”. sport@luedi.it
Basket Giovanile Riservato ai nati nel 1995
Ecco tutti i convocati per il torneo Mediterraneo in programma a Paola L'ATTIVITA' del settore squadre nazionali maschili non conosce soste. Lo staff tecnico regionale, in relazione al progetto di qualificazione nazionale 2008/2009, dedicato agli atleti nati nel 1995 ha convocato per il quinto torneo del Mediterraneo che si svolgerà a Paola, in provincia di Cosenza dal 5 al 7 giugno prossimi i cestisti Francesco Bortone e Andrea Scorza della Cestistica Bernalda, Simone Petralla, Andrea Auletta, Domenico Velletri e Claudio Latorre della Virtus Co.Re.Ma. Matera, Antonio Petrullo, Giuseppe Pace, Francesco Luise e Gianmarco Arcieri, Valerio Pernice del Basket Potenza e Giuseppe Luongo del Nuovo Basket Club Potenza. Inoltre lo staff tecnico regionale ha convocato le cosiddette “riserve a casa”, Alessandro Lo sardo del Nuovo Basket Club Potenza, Vito Genovese del Basket Potenza, Giovanni Gravela della Virtus Matera e Luca Vaccaro della Timberwolves. Il medesimo staff tecnico regionale è composto da Gianfranco Pace, responsabile del progetto per il comitato regionale, Vito Pierri, referente tecnico territoriale, Andrea Romano, allenatore under 25 di Potenza, Giovanni Paolo Ambrico, allenatore under 25 di Matera, Vincenzo Bochicchio, allenatore progetto qualificazione territoriale di Potenza e Antonio Conterosito, allenatore del progetto qualificazione territoriale di Matera. La selezione lucana sarà guidata in Calabria da Giovanni Paolo Ambrico, Andrea Romano e Antonio Conterosito. L'appuntamento di Paola è fondamentale per la crescita dei giovani lucani che nel quinto torneo del Mediterraneo cercano conferme importanti sia sul piano della crescita e della qualità complessiva. f.menonna@luedi.it
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Moto Ottimi risultati per i piloti del Matera Racing Team nella seconda uscita stagionale
Carlucci e Oliva si mettono in luce MATERA Racing Team in bella evidenza nella seconda uscita stagionale. Sul circuito dell'Umbria di Magione, nei pressi di Perugia, e su quello di Sarno, in provincia di Napoli, i piloti Giuseppe Oliva ed Ashley Carlucci hanno infatti ottenuto, domenica scorsa, rispettivamente un bel primo posto ed una più che onorevole terza posizione. Vince ancora, dunque, Giuseppe Oliva, centauro del club presieduto da Giuseppe Battilomo. Il pilota di Montescaglioso, in sella alla sua Suzuki 1000 ha infatti bissato l'affermazione ottenuta sul circuito di Vallelunga a Roma vincendo anche sull'autodromo di Magione nella seconda prova del Trofeo Nazio-
nale Bridgestone, trofeo monogomma che dal 7 marzo vede sfidarsi gli amanti delle due ruote provenienti da ogni zona d'Italia. Sotto un sole implacabile, e con una temperatura davvero torrida che ha provocato qualche problema ai pneumatici, il campione del club materano, impegnato nella categoria Open, ha prima guadagnato la pole position fissando il cronometro a 1min e 16 sec, per poi tagliare per primo il traguardo. Sono stati ben ventiquattro i piloti che hanno partecipato alla prova su trentatre iscritti, ma a contendere la vittoria ad Oliva è stato il solo Tortora, iscritto ad un club locale e sponsorizzato dalla
stessa Bridgestone. I due centauri hanno dato vita ad un lungo ed entusiasmante duello che ha reso ancora più bella e più pregevole la vittoria di Giuseppe Oliva. Il terzo appuntamento del Trofeo è fissato per il 13/14 giugno sul circuito di Franciacorta (Bs). Buona anche la prova del giovane pilota materano Ashley Carlucci il quale ha partecipato al trofeo Sud Italia Supermoto 2009 svoltosi, domenica scorsa, sulla pista di Sarno. Dopo aver vinto la gara svoltasi ad aprile a Santa Cecilia di Foggia, quale primo appuntamento dei sette previsti per questo torneo, Carlucci, che si è presentato nella categoria S4, ha questa volta dovuto
faticare non poco per assicurarsi un posto sul podio. Nella prima gara il pilota di Matera, dopo aver guadagnato la terza posizione già alla prima curva della prima mance, ha in seguito pagato caro un errore scalando al settimo posto. Nel finale Carlucci ha tentato la rimonta ma, dopo essersi portato in terza posizione, è stato costretto a cedere nuovamente due posizioni a causa di un tocco da parte di un avversario e concludendo così in quinta posizione. Nella seconda mance Ashley Carlucci, partito dalla sesta posizione, è andato subito all'attacco conquistando un prezioso secondo posto. La classifica provvisoria vede così il pilota matera-
Ashley Carlucci
no al primo posto con 750 punti seguito da Iarricello a quota 710. La terza prova è prevista per il giorno 4
giugno sul circuito di Battipaglia. Annibale Sacco sport@luedi.it
Volley B2 Maschile La Medical Center si prepara alla sfida con l’Anagni
Virtus, Zuccaro ci crede Il capitano: «Adesso lanciamo l’assalto finale alle serie B1» UN BREVE, meritato riposo per recuperare le forze dopo l'ultima battaglia, ma con il pensiero già rivolto alla prossima (campale) da affrontare contro l'Anagni. Due soli giorni di tregua per la Medical Center dopo l'impresa firmata a Turi, che è valsa ai rossoblù potentini il raggiungimento dell'atto conclusivo dei play-off: da ieri pomeriggio, i ragazzi di Giorgio Draganov hanno ripreso a lavorare duro in vista di gara-uno della finale promozione (si comincia sabato alle 19 al PalaPergola). Ben consci di avere tutte le carte in regola - anche in virtù del vantaggio del fattore campo - per tagliare il traguardo della B1, ma al tempo stesso consapevoli che sulla loro strada si troveranno un'avversaria altrettanto motivata a compiere il salto di categoria. E per avere ragione della quale ogni cosa dovrà essere preparata a puntino, senza tralasciare il benché minimo dettaglio. «Ci aspettiamo delle partite ancor più tirate rispetto a quelle con il Turi», pronostica alla vigilia della serie finale con l'Anagni capitan Gigi Zuccaro. «Ancora non conosciamo a fondo la consistenza dei laziali, incrociati lo scorso anno nel girone G (bilancio in pareggio, con una vittoria casalinga a testa per 3-0, nelle due sfide della passata stagione) ma che si sono sicuramente rinforzati per puntare al salto di categoria. La convinzione che ci portiamo dietro però è tanta, e l'occasione di poter disputare in casa la prima e l'eventuale terza gara ci danno ancora più motivazioni. Oltre a quelle, naturali, che ci vengono dal fatto di essere a un passo dal coronamento di un sogno». E fondamentale, per l'approccio alla prima sfida con l'Anagni, potrebbe rivelarsi proprio il 3-2 con cui la Virtus è riuscita a espugnare sabato sera Turi. Evitando di prolungare una serie che - visto il doppio 3-0 rifilato dai frusinati, nell'altra semifinale, al Nicosia - avrebbe potuto sottrarre preziose energie psico-fisiche alla truppa rossoblù. «In effetti ora possiamo concentrarci solo sulla finale, e badare a recuperare la migliore condizione mentale e fisica», conferma
A sinistra un attacco di Gigi Zuccaro e accanto il veterano Vincenzo Scalcione (foto di Andrea Mattiacci)
Zuccaro, vittima in garauno con il Turi di un affaticamento alla spalla che si è portato dietro anche nel se-
condo match. «In Puglia è stata un'autentica lotta, per tutti e cinque i set. Ma alla fine, visto che ne abbiamo
intravisto l'opportunità, ci abbiamo messo la cattiveria e la grinta necessarie per spuntarla e chiudere defi-
nitivamente i conti. Ritagliandoci così qualche giorno di tempo in più per preparare, nel migliore dei
modi, l'assalto finale alla B1». Luca Carlone sport@luedi.it
Federtennis lucana, riunione per assegnare i titoli regionali
Michele Gioia è stato nominato come delegato per l’attività giovanile per la provincia di Potenza
DOMENICA scorsa, presso i propri locali si è riunito per la seconda volta, dal suo insediamento, il nuovo consiglio direttivo del Comitato Regionale FIT Basilicata, all'ordine del giorno l'assegnazione dei campionati assoluti delle varie categorie e il consuntivo sull'attività giovanile primo quadrimestre. Per quanto riguarda il primo punto all'ordine del giorno, nel rispettare l'alternanza tra la provincia potentina e quella materana, dopo l'edizione 2008 organizzata egregiamente dal "Tennis Club Gingles Potenza", per l'anno 2009 si è deciso di affidare l'importante manifestazione degli Assoluti Regionali al "C.T. Matera". Torneo individuale di grande prestigio al quale possono partecipare i tesserati lucani di qualsiasi classifica e la manifestazione si svolgerà dal 5 al 12 luglio 2009. Si disputeranno nelle settimane antecedenti gli assoluti regionali di categoria under 18 organizzati dal "T.C. Gingles Potenza" e quelli under 16 organizzati dal C.T. Melfi, che dopo alcuni anni d'assenza ha ripreso le attività tennistiche.
Come impegno primario il comitato regionale F.I.T. Basilicata ad inizio mandato si è prefissato di seguire come non mai le attività giovanili. Per tanto sono stati nominati due delegati alle attività giovanili Michele Gioia (prov. Potenza) e Gerardo Galeazzo (Prov. Matera), e due responsabili tecnici Giovanni Ostuni (prov. Potenza) e Vincenzo Fiore (prov. Matera). Il lavoro svolto dai tecnici e dai delegati è stato quanto mai repentino e di grande interesse, organizzando subito due raduni di selezione e formando una squadra di giovani (under 10-12-13) che ha preso parte alla coppa delle province prima e al torneo "Belardinelli" di Palermo dopo, dove hanno retto alla perfezione il confronto con i coetanei di altre regioni. “I nostri ragazzi di spiccate qualità sono costantemente monitorati dai tecnici federali- commenta Mario Romaniello (consigliere FIT)- e si spera che siano di grande ispirazione per nuovi talenti lucani sconosciuti”. sport@luedi.it
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Sport 45
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CinePrime
Carnet
Presentato a Lagopesole Genus Mundi - Gli amori e i castelli
Federico II in corto E’ STATO presentato ufficialmente, nella Sala conferenze del Castello federiciano di Lagopesole il cortometraggio su Federico II dal titolo “Genius Mundi - gli Amori e i Castelli”. Il cortometraggio è stato molto apprezzato dall’Amministrazione comunale di Avigliano. Il Dirigente del centro Unla di Lagopesole, Leo Pace, ha espresso viva soddisfazione per la realizzazione di un’opera importante, anche perché nel film sono stati utilizzati i costumi realizzati proprio dall'Unla. Dall’idea comune dell’Associazione turistico culturale “Le Terre di Federico” di Melfi e “Lucania Network”, passando attraverso un puntuale lavoro a fasi successive fino alla sceneggiatura, al casting per protagonisti e comparse, coinvolgimento d’associazioni sul territorio oltre che amministrazioni comunali, gruppi di cavalieri, sponsor e persone messesi a disposizione per la produzione curata dalla Network Promotion di Antonio Petrino, sono diventate in tanti a entrare nell’economia generale del corto sull’illuminato imperatore. Dapprima il regista Michele Restaino, il direttore di produzione e fotografa di scena Anna Manfredi ed il validissimo assistente alla regia Sandro Sicuro, con una menzione particolare per la make-up artist, Erminia Palmieri, non dimenticando anche il lavoro sui capelli di Marilena Morra. Poi, spazio a tutti gli attori, come il romano di nascita e potentino di adozione Franco Guido (Federico II), Annarita Raducci (la moglie lolanda) ed Olga Yegorova (l’amante Bianca Lancia), un convincente Angelo Di Muro (Giordano Ruffo e Pier delle Vi-
gne), l’insostituibile e poliedrico Michele Grimolizzi, controfigura splendida dell’imperatore, falconieri di qualità e aiuto ottimale ed indispensabile in diversi momenti delle riprese che si sono svolte a Palazzo San Gervasio, Melfi e Lagopesole. Ancor in primo piano, con ruoli diversi, Arturo Pierro, Clelia Pierro, Carlo Pierro, Stefano Martino, Pina Chirico, Angela Lagatta, Valentina Sportiello, Antonio e Giovanni Carulli, Filomena Castellano, Rossella lanniello, Maria Catena Carameli, Maria Luisa Damiano, Armando Antoniello, Giorgio D’Andrea, Stefano Mecca, senza dimenticare i falchi, tanti cavalli, un levriero, fino ad arrivare alla grande collaborazione assicurata dalla presenza sul set di appartenenti a varie associazioni culturali. Tra queste la De Tempore Exeundi, la Pro Loco Federico Il, la Ronca Battista, il Centro Ippico Melfese affiliato Fitetrec Ante (tutte di Melfi), il Centro Ippico I Cavalieri di Bianca Lancia e Alla Corte di Federico di Lagopesole, l’associazione turistica Vivi Palazzo di Savino Italiano, Istruttori di equitazione Antonio e Giovanni Carulli, la Pinacoteca — Biblioteca D’Errico di Palazzo San Gervasio. Le amministrazioni comunali di Melfi e Avigliano, oltre alla Provincia di Potenza, per il patrocinio e contributo economico, non dimenticando di ringraziare anche il Corpo Forestale dello Stato, il presidio presso il Castello di Lagopesole, la Sovrintendenza ai Beni Architettonici della Basilicata e la grande disponibilità dei suoi operatori al Castello di Melfi. Poi la Banca Popolare di Credito Cooperativo di Oppido Lucano e Ripacandida, l’Italcomes di Barile, la Sara Assi-
di GIANPAOLO PALAZZO MILANO – La luce, l’incanto della natura, i treni. Nella nuova personale del fotografo lucano Leonardo Genovese, inaugurata il 28 maggio presso la galleria d’arte “Fotografia Italiana” in Corso Venezia, 22, la luce si fonde con la velocità e il passare del tempo. Le foto sembrano saltate fuori dal momento, un momento racconta Genovese, «che ossida tutto e dove la natura si riprende tutto». Fotografia significa “disegnare con la luce” ed è quello che si scopre guardando il gruppo di ritratti che compongono la mostra: «Il mutare del tempo da una forma all’altra - scrive Marinella Paderni - si “cristallizza” nell’immagine fotografica e filmica, consentendoci di vivere tempi distinti e fusi insieme». Fotografie di grande formato, esposte con il titolo “Di treni di cieli” e presentate in alcuni casi come fossero un dittico, mostrano la relazione tra l’era umana e il tempo scandito dagli orologi, tra il
curazioni (agenzia capo di Melfi), il comune di Palazzo San Gervasio, l’Agriter di Palazzo, il Ristorante Pizzeria delle Rose di Melfi oltre a Le Prelibatezze del Palato di Palazzo, che hanno creduto nell’iniziativa. Ora, si pensa alla successiva presentazione in programma a Palazzo San Gervasio per il 17 luglio prossimo, alle ore 21, ed a quelle già previste in alcune scuole e altre località, prima che il tutto diventi strumento di promozione turistica. Come negli obiettivi iniziali “Genius Mundi” sarà presentato a Jesi, città natale di Federico e presso i vari circoli lucani in Italia e all’estero. cultura@luedi.it
La mostra Talenti emergenti “360 gradi in arte” MATERA - Non solo cinema, ma ogni forma d'arte per esplorare il contemporaneo ed aprire finestre sul mondo. E' 360 gradi in arte, un concorso per giovani artisti promosso dall'associazione culturale Allelammie, nota da tutti i lucani per essere l'artefice del più longevo e prestigioso festival cinematografico regionale, il Lucania Film Festival. Il progetto coordinato dalla pittrice Claudia D'Anna, rivolto ad artisti italiani e stranieri che non gravitano ancora nei circuiti artistici tradizionali, né hanno una galleria che li rappresenti in tutti i settori dell'arte figurativa, é finalmente giunto alla sua fase conclusiva ed é stato messo in mostra a partire da domenica a Matera. Le opere selezionate sono state ventidue, frutto del lavoro di artisti che possono ben rappresentare tutta le nuove tendenze della scultura, pittura, videoarte, incisione e fotografia della peni-
sola. Lo scopo dell'associazione Allelammie é attuare una rete di promozione alternativa ai canali classici attraverso l'autopromozione e produzione di eventi, pensati e realizzati dagli artisti vincitori. Il tema del concorso “Innovazione e Creatività” si lega ai temi della campagna di sensibilizzazione del 2009 promossa dall'Unione Europea. L'argomento scelto per il 2009 é dedicato all'approfondimento di aspetti fondamentali per superare la crisi finanziaria e i cambiamenti climatici in atto. Gli eventi promozionali sono iniziati con una esposizione, curata da Adele Pelazza, dal 28 maggio al 10 giugno, ed allestita presso il complesso Le Monacelle, collocato nel Sasso Barisano di Matera, un convento edificato nella seconda metà del XVI secolo e restaurato nel 2000. cultura@luedi.it
Fotografia
I disegni di luce di Genovese Aperta la Personale a Milano sentire dell’artista e il raccogliere della macchina fotografica. Nelle immagini non ci sono uomini, ma il treno, che si fa presenza indiretta dell’uomo. Anche il cielo non è stato fermato sulla pellicola direttamente, tuttavia nota la Paderni «è sempre evocato dalla luce che si riflette sui finestrini del treno». Se nelle mostre precedenti lo sviluppo della luce era sempre presentato in chiave intimista, quasi metafisica, ora Genovese si
è lasciato colpire dai colori e dalla bellezza della natura. È difficile fargli dire dove siano i luoghi fotografati: «Non è importante saperlo, ciò che conta è l’occhio del fotografo». Osservare le immagini porta il pubblico a farsi delle domande, a cercare delle risposte, ad indovinare quale messaggio ci sia dentro il visibile, che non si muove e non si lascia mai scoprire fino in fondo. Ogni immagine ha una storia da raccontare, come
quella della vecchia galleria in disuso “invasa” dalla natura, o quella con un fotogramma ingrandito di una vecchia rotaia, ripresa in movimento. Ogni cosa, dunque, si fa monito da offrire, per poter conquistare le emozioni. Guardando le nuove immagini di Genovese, c’è tempo fino al 4 settembre da lunedì a venerdì, dalle 15 alle 19, si ha la sensazione di essere lì con il treno in corsa, con i finestrini che riflettono il mondo, con le gallerie. Il viaggio degli occhi diventa più riposante e ricorda quello vissuto in un sogno. cultura@luedi.it
Icono...grafico per gioco al Musma MATERA - Al via “Icono…grafico per gioco. Inventa e realizza la copertina della pubblicazione per bambini sulla Cripta del Peccato Originale”. Da mercoledì si apre la mostra, presso il Musma (Museo della Scultura Contemporanea.Matera - Sasso Caveoso), dalle ore 10 alle ore 13. Nella stessa giornata, alle ore 11.30 il sindaco Emilio Nicola Buccico, consegnerà un attestato di partecipazione ai dirigenti scolastici. L'evento è stato indetto dall' Ufficio Scolastico Provinciale di Matera, d'intesa con la Fondazione Zétema di Matera e la cooperativa Artezeta. Il concorso ha coinvolto tre classi per ognuno dei cinque Circoli didattici di Matera, per 320 fanciulli. Una giuria specializzata selezionerà il lavoro. Maria Anna Flumero cultura@luedi.it
Ron Galella in mostra fino al 7 giugno
MATERA - Ron Galella l'italo americano e cittadino onorario di Muro Lucano fino al prossimo 7 giugno in mostra a Palazzo Lanfranchi con “Italian icons” . Galella in oltre cinquant'anni di appassionata carriera, è riuscito a descrivere un'epoca. Ricordiamo, Galella è stato definito da Newsweek “paparazzo extraordinaire” per quella sua capacità di ritrarre i personaggi famosi in pose rilassate e naturali. Il Consiglio regionale della Basilicata ha omaggiato lo straordinario fotografo, tutt'oggi sempre con la sua inseparabile Nikon un paparazzo doc. Passeggiando per i corridoi della mostra, segnaliamo un “angolo” suggestivo: il paparazzo auto immortalato con Clint Eastwood ('81), Woody Allen, ('81), Elton Jhon ('82), Gina Lollobrigida ('82) e Liza Minelli ('91). Presenti anche alcune gigantografie coinvolgenti, come quella che ritraggono: Vittorio Gasman e Giancarlo Giannini (25 novembre '91 a New York) e Anne Bancroft (16 dicembre '67 a New York ). m.a.flum
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Cultura&Spettacoli
Piccoli critici crescono
Selezionati dal cineteatro Andrisani i giurati di “Vivere il cinema tra sogno e realtà”
Giovani cinefili volano al “Giffoni” di MICHELE MARCHITELLI MONTESCAGLIOSO - Il Cine-Teatro “Nicola Andrisani”, diretto da Nunzio Nicola Disabato, da diversi decenni in attività, dimostra di essere sempre più vicino al mondo giovanile. La storica struttura di Montescaglioso, nel 2009, è stata impegnata nella sesta edizione di “Vivere il Cinema tra sogno e realtà”, abbinato al Concorso del Giffoni Film Festival. Questo progetto coinvolge ragazzi dai 6 ai 18 anni di età, divisi per categoria, un'iniziativa che, come consuetudine, è stata rivolta a tutti i ragazzi della Provincia di Matera, i quali hanno risposto partecipando con notevole entusiasmo e mettendo a disposizione il loro contributo positivo alla discussione, esprimendo una posizione critica e riflessiva nei confronti delle varie tematiche presenti nelle pellicole. La scelta molto oculata dei film ha poi contribuito a rendere ancor più ampio il loro bagaglio culturale: varie, attuali ed interessanti le tematiche proposte, come il bullismo, la storia romana, la fiaba, il dramma ed il film-denuncia a sfondo documentaristico; stesse tematiche di film di alta qualità in concorso ai Festival di Venezia, Roma e Cannes. Erano quattro le sezioni previste e i film per ognuna di esse sono stati: prima sezione: (6-8 anni): “Fred Claus - un fratello sotto l'albero”; “Mister Magorium e la Bottega delle meraviglie”; “La Volpe e la bambina”. La seconda sezione: (dai 9 agli 11 anni) proponeva pellicole simili: insieme a “Fred Claus - un fratello sotto l'albero” e “La volpe e la bambina”, è stata proposta “La musica nel cuore”. La terza sezione (12-14 anni) ha previsto: “L'ultima legione”; “La musica nel cuore” e “Nient'altro che noi”, mentre la quarta sezione (dai 15 ai 18 anni): “La terra degli uomini rossi”; “Nient'altro che noi” e “La classe”. Da sottolineare la notevole qualità dei film proiettati, i quali, grazie all'attualità degli argomenti e delle tematiche proposte, sono stati fonte, per i ragazzi partecipanti, di dibattiti costruttivi, coinvolgendoli e portando loro a dare il meglio di sé. Molti dei partecipanti, infatti, vive o ha vissuto esperienze tra le quali proprio il bullismo o anche problemi di integrazione razziale. Notevole, pertanto, la lungimiranza mostrata dalla direzione del Cine- Teatro Andrisani, che ha, inoltre, avuto il piacere di ospitare, presso la propria sala, il regista e i giovani attori interpreti del film sul bullismo “Nient'altro che noi”. La pellicola ha riscosso un grande successo ed interesse nei giovani spettatori, creando le premesse per loro interventi di notevole importanza per il confronto di idee ed impressioni ricavate. Come avviene ogni anno, al termine del
I ragazzi selezionati per il Giffoni
percorso previsto si è provveduto a scegliere i candidati che, dopo aver sostenuto un'ulteriore selezione, prenderanno parte, in veste di giurati, alla 39° edizione del Giffoni Film Festival: per la sezione Elements +10: Raffaele Montemurro (Scuola elementare Grottole); Salvatore Panio (Scuola elementare Marconia); Antonello David (Scuola elementare Montescaglioso); Anita Maria Vena (Scuola elementare Tinchi); Valentina Matei (Scuola elementare Scanzano Jonico); Sara Silletti (Scuola media Bernalda); Maria Teresa Sigillino (Scuola media Grassano); Emanuela Vena (Scuola media Marconia); Daniela Di Canio (Scuola media Metaponto); Mariano Corrado (Scuola media Montalbano Jonico); Maddalena Menzano
(Scuola media Montescaglioso); Michele Montemurro (Scuola media Scanzano. Per la Sezione Generator +13: Nunzio Carella (Scuola media Bernalda); Giulia Annecca (Scuola media Grassano); Ileana Azzone (Scuola media Matera); Federica Di Stefano (Scuola media Marconia); Giuliano Grippo (Scuola media Metaponto); Giuseppe Ronco (Scuola media Montalbano Jonico), Vito Dichio (Scuola media Montescaglioso) e Maria Lisbona (Scuola media Scanzano Jonico). Sezione Generator +16: Vitalba Gallitelli (Liceo scientifico Bernalda); Sonia Bitonte (Alberghiero Marconia); Giovanna Iannuzziello (Itas Marconia). I vincitori della selezione finale (giurati) sono: per la Sezione Elements+10: Ani-
ta Maria Vena, Valentina Matei, Antonello David, Sara Silletti, Daniela Di Canio. Nella Sezione Generator +13 sono stati prescelti: Ileana Azzone, Vito Dichio e Giuseppe Ronco, mentre nell'ultima sezione, Generator +16: Sonia Bitonte e Vitalba Gallitelli. Oltre che dai conduttori del Cine teatro montese, la commissione era composta dal vice-direttore artistico del Giffoni Film Festival, Manlio Castagna e da due suoi collaboratori, ai quali la direzione esprime i più sentiti ringraziamenti, insieme a quelli rivolti al direttore artistico Claudio Gubitosi e alla responsabile dell'ufficio giurie Natascia De Rosa. Il festival campano ha premiato ben quattro giurati, partecipanti all'edizione 2008, distintisi tra 2.200 giurati per le loro capacità critiche e di giudizio. In occasione del Festival 2009 faranno ritorno alla nuova edizione con il titolo di “Giurati di Qualità” e si tratta di Emanuela Bitondo (scuola media Montescaglioso), Marco Gorgoglione (scuola media Montalbano Jonico), Claudia Viggiano (Liceo Scientifico Bernalda) e Flavia Larocca (Liceo Scientifico Policoro). Il Cine teatro di Montescaglioso non si è fermato qui. La proposta è stata arricchita con una seconda attività, una vera e propria perla: il “Premio David Giovani Donatello”. L'attività è iniziata nel mese di ottobre 2008 ed è terminata nel mese di marzo 2009. I giovani che hanno preso parte hanno assistito alla proiezione di circa venti film di grande interesse sotto vari punti vista (culturale, sociale, esistenziale, storico e di attualità), diretti da registi affermati ed esordienti. Alla visione di ogni film ha fatto seguito un dibattito-confronto, utile per una puntualizzazione e chiarimento dei tanti temi affrontati. I film proposti erano: “La terra degli uomini rossi”; “Nient'altro che noi”; “Pranzo di Ferragosto”; “Tutta la vita davanti”; “L'uomo che ama”; “Pa-Ra-Da”; “Giorno perfetto”; “Il seme della discordia”; “Miracolo a Sant’Anna”; “Il passato è una terra straniera”; “Il papà di Giovanna”; “Italians”, “Animanera”; “Si può fare”; “Ex”; “Solo un padre”; “Come Dio comanda”; “Galantuomini” e “Gomorra”. L'iniziativa, a livello nazionale, ha arricchito a livello culturale e personale i ragazzi, che hanno mostrato capacità nei dibattiti avviati. In base al regolamento del Premio, ogni sede “David” candida tre ragazzi che hanno realizzato le migliori recensioni critiche. Per la sede “David” del Cine-Teatro “Andrisani”, le scuole partecipanti sono state: Liceo Scientifico di Bernalda, Liceo SocioPedagogico di Montalbano Jonico e Liceo Artistico di Matera. I loro lavori, in seguito, saranno valutati da una commissione “super partes” nominata dall'Agiscuola nazionale che decreterà i tre vincitori regionali che parteciperanno rispettivamente: 1° Sezione Giovani Festival di Venezia 2009 “Leoncino D'Oro”; 2° Sezione Giovani Festival di Roma 2009 “Farfalla D'Oro”; 3° Sezione Giovani Campus Cinema Giovani di Roma. cultura@luedi.it
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Mercoledì 3 giugno 2009
Mercoledì 3 giugno 2009
Presentato a Monticchio Laghi il volume curato dal professor Borzatti von Lowenstern di MICHELE RIZZO MONTICCHIO LAGHI – E’ stato presentato presso l’abbazia di S. Michele il libro “Ombre e riflessi di un tempo antico” curato dal professore Edoardo Borzatti von Lowenstern dell’università di Firenze, alla cui intuizione si devono gli scavi del “Cimitero di Atella”, fatto risalire a 750.000–550.000 anni fa. Il volume di 340 pagine, voluto dall’Amministrazione provinciale di Potenza – come ha ricordato l’assistente del professor Borzatti, Marzia Fabiano – è la seconda raccolta degli articoli di tutti i lavori dell’equipe inerenti il sito di Atella e più in generale dell’antico bacino lacustre della Valle di Vitalba. «Le informazioni sul sito – ha sottolineato – si trovano più concentrate in questo volume, che raccoglie articoli, pubblicati su riviste specializzate, soprattutto su “Studi per l’Ecologia del Quaternario” diretta dal professor Borzatti, dal 1996 ad oggi, mentre quelli nel primo volume “Le ali più grandi del nido” vanno dal 1970 al 1995». Per Massimo Zucchelli, l’altro assistente di Borzatti, nel libro, oltre alle pubblicazioni delle scoperte scientifiche riguardanti l’ambiente, gli animali presenti all’epoca sul territorio del Vulture, c’è anche ciò che è emerso inerente la mentalità, le abitudini, la cultura dell’uomo preistorico che ha abitato il territorio di Atella. «Un uomo ha detto – che non era uno sciacallo, non sfruttava al momento quello che gli capitava, ma era un uomo pensante con una propria tecnica di caccia, di macellazione degli animali e anche di costruzione degli utensili. Queste ultime pubblicazioni – ha concluso – sono importantissime, al di là delle scoperte, proprio perché vogliono dare una spiegazione ed una strada da percorrere per arrivare alla cultura e alla mentalità di quest’uomo». Il professor Edoardo
Atella, “Ombre e riflessi del tempo antico” A MATERA
Prevenzione in note con la Lilt al conservatorio La presentazione del libro
Borzatti von Lowenstern, nel ricordare che lavora sul territorio da quarant’anni, ha detto che in questo unico volume con tutti i lavori eseguiti ad Atella si ha una collezione completa di quanto fatto. «Il problema - ha fatto presente – è che il libro è
più per gli addetti ai lavori, pur avendo decodificato i termini il più possibile. Nel futuro spero di pubblicare un libro rivolto al pubblico, non un insieme di articoli ma una cosa organica, senza argomenti difficili, con la verità scientifica in modo che la gente possa capire quello che si è fatto ad Atella». Il professore non poteva dimenticare – ha detto – “un grande uomo”, il compianto Francesco Ranaldi, direttore del Museo Archeologico Provinciale di Potenza «perché - ha affermato - se vengo qui è perché lui l’ha voluto dopo esserci conosciuti un giorno dell’agosto del 1971. Di quel giorno il professor Borzatti ha presentato un suo piccolo quadro scritto e fatto leggere da Zucchelli». «L’idea di questo volume – ha detto la professoressa Anna Maria Bocchetti - mi è venuta quando uno studente di Geologia dell’Università di Basilicata per la sua tesi in Paleontologia mi ha chiesto tutto il materiale scientifico in mio possesso, convincimento che poi si è rafforzato in base
alla necessità di offrire a insegnanti e studenti un valido strumento didattico per affrontare lo studio del Paleolitico nella valle di Vitalba». La professoressa Annarita Sannazzaro ha sottolineato che «l’iniziativa editoriale della Provincia fornisce in un unico volume un insieme di contributi, molti dei quali di difficile reperimento, editati molti anni fa, disseminati in diverse riviste specializzate e conservati solo in alcune biblioteche di Facoltà». Infine per quanto riguarda la valorizzazione della badia di Monticchio, l’assessore provinciale alla cultura Giuseppe Tedesca ha sostenuto di essere sulla strada giusta perché l’area di Monticchio può essere il cuore pulsante del territorio. A chiusura dei lavori di presentazione, coordinati da Alessandro Attolico, il professor Renato Spicciarelli, ha guidato i presenti per una interessante visita del Museo di Storia Naturale, di cui è responsabile, allestito nei locali sottostanti l’abbazia di San Michele. cultura@luedi.it
TITOLO
Per la creatività artistica sul territorio Iniziativa promossa da A.R.E.A. 3536 per diffondere l’arte su vetrine virtuali POTENZA - “X Y Z … area di spazio 2009” è il nome dell'ultima iniziativa promossa da A.R.E.A. 3536, l'Associazione per la Rigenerazione Estetica dell'Arte, che dal 2000 promuove, sviluppa e diffonde la creatività artistica sul territorio lucano e non. Si tratta di un particolare concorso che ha già ricevuto l'alto patrocinio della Comunità Europea e si propone di diffondere opere d'arte attraverso vetrine ideali e virtuali in grado di costruire un centro di propulsione di idee itineranti in tutt'Europa. Tema del concorso di idee è la rappresentazione del proprio concetto di spazio, l'espressione soggettiva della sua forma, veicolata in un'opera d'arte attraverso la pittura, la fotografia, la scultura, la grafica, l'incisione, una videoproiezione o una riproduzione audio.
Possono partecipare artisti emergenti italiani e stranieri, studenti degli Istituti d'Arte nazionali e non. Ogni artista (o gruppo di artisti) potrà concorrere in una sola categoria (pittura, scultura, fotografia, grafica, incisione, video, audio) e con una sola opera. Le opere potranno essere realizzate in tutta libertà con qualunque materiale, purché non presentino elementi di pericolosità. Un comitato di preselezione sceglierà 30 opere fra quelle pervenute. I progetti saranno poi valutati da una giuria composta da tre membri nominati dalla Direzione artistica del concorso. In seguito verranno allestite mostre temporanee e permanenti presso i locali espositivi dell'Associazione e saranno distribuiti cataloghi presso i più noti Musei d'Arte Contemporanea d'Europa.
Per partecipare c'è tempo fino al 19 giugno e gli interessati possono trovare ulteriori dettagli nel testo integrale del bando, pubblicato sul sito www.area3536.org/file/XYZ concorso.html. L' Associazione A.R.E.A. 3536, attraverso un'attività di fiduciosa indagine e di continua sperimentazione della realtà sociale, favorisce la creazione di liberi spazi d'espressione, d'incontro e di confronto degli artisti di tutto il mondo e ciò attraverso svariate iniziative, quali eventi, concorsi di idee, manifestazioni e mostre nelle quali protagonista principale è la voce degli artisti, senza vincolo alcuno alla propria creatività. Attività dinamiche e in continua evoluzione, proiettate verso l'affinamento delle forme del linguaggio, veicolo del dialogo tra le multiversità culturali. Roberta Senese
trara, “Una donna a quindi NUNZIO LONGO dici anni” dall'opera “Così MATERA - “Solidarietà e fan tutte” di A. Mozart prevenzione” è lo spetta- cantato dal soprano Mocolo di teatro, musica e nica Petrara e “L'Aria di danza, tenuto presso l'Au- Pamina” da “Il flauto maditorium “R. Gervasio” gico” di A. Mozart cantata per celebrare la Giornata da Erica Liuzzi. Il gruppo mondiale senza tabacco. musicale “GiovaniemoOrganizzazione la Lilt zioni” ha presentato “Ca(Lega Italiana per la Lotta ruso” di Lucio Dalla, “Un contro i Tumori) sezione amore così grande” di provinciale di Matera pre- Claudio Villa, “I belive I sidente dottoressa Imma can fly” di Robert Kelly e Brucoli, il Lions Club “I will alwais love you” di “Matera Host” presidente Whitney Houston. Le pianiste napoletane, ingegner Ernesto Brando in collaborazione con il Paola Brando ed Alberta Conservatorio “E. R. Du- Cataldi, hanno costituito ni” di Matera diretto dal il duo negli anni Novanprofessor Saverio Vizziel- ta. All'attività didattica lo e con il Leo Club di Matera, referenti Francesca hanno affiancato quella Mazzei e Rosaria Mutidie- concertistica tenuta in prestigiosi teatri internari. Il variegato program- zionali. Marco Magrino matema ha avuto inizio con l'associazione corale rano ha mosso i primi passi nello “Cantori Maspettacolo terani” diretmusicale ta dal mae“Notre Dame stro Alessande Paris” di dra Barbaro Riccardo Coccon i brani: ciante. + “Ciuri Ciuri” È stato imelaborazione pegnato in di G. Finocuna tournée chiaro, “Jodi due anni ska la Rossa” come ballerielaborazione no di primo di G. Di Marcast e nell'I zi, “Vola VoTim Tour. la” elaboraAttualmenzione di F. Rite lavora nelvoglia e “Torla compagnia na a Surrien“Balletto '90” to” elaboradiretta da zione di E. Walter MattiBuondonno. Il conservatorio ni. L'associaL'associazione Lucania zione corale “Cantori Materani” propone un vasto Arte Teatro si propone di repertorio di musica gre- valorizzare la lirica ed i tagoriana, rinascimentale, lenti locali. Il gruppo musicale barocca, romantica, contemporanea, folkloristica “Giovani Emozioni”, come spiritual. Ha fatto il giro posto dal professor Frandel mondo: Italia, Grecia, cesco Paolo Di Matteo piaSpagna, Ungheria, Re- nista, Valentina Pinto cantante ed animatrice, pubblica Ceca e Francia. Il Centro di Cultura Valeria Montemurro canTeatrale “Skené” presie- tante ed animatrice e Niduto da Lello Chiacchio cola Santeramo cantante, ha presentato “A Livella” è frutto di un percorso di De Curtis e “Lassammo formativo, PON, dell'Istifa a Dio…” di Di Giacomo. tuto “Isabella Morra” di Il duo pianistico Paola Matera. «Il corretto stile di vita Brando e Alberta Cataldi hanno eseguito: tre pezzi ci consente di prevenire i op. 11 di S. Rachmani- tumori. - afferma Brucoli noff, “Danze Slave” op. 46 - Neoplasia emergente è di A. Dvo_àk, “Danze Spa- quella dei polmoni. Il fumo di tabacco è regnole” op.12 di M. Moskowski e “Danze Ungheresi” sponsabile del 30% di tutti di J. Brahms. “Bliss” con i tumori e di circa 35 mila coreografia e danza di nuovi casi all'anno, con Marco Magrino. L'asso- 30 mila decessi. Rappresenta una vera e ciazione Lucania Arte Teatro presieduta dal propria emergenza sanimaestro Enzo Di Matteo taria. La Lega Italiana per la ha presentato “Stissoso, mio stizzoso” dall'opera Lotta contro i Tumori so“La serva padrona” di G. stiene le giornate contro il B. Pergolesi interpretato tabacco». dal soprano Monica Pecultura@luedi.it
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48 Cultura e Spettacoli
Figli vip, bizze da ministar
Boyle resta in clinica
I BAMBINI, si sa, spesso fanno i capricci. La piccola Suri (nella foto), tre anni, figlia di Tom Cruise e Katie Holmes, mangia solo ed esclusivamente con le bacchette cinesi, rifiutando coltello e forchetta. Invece, Zuma, nove mesi, figlio di della cantante Gwen Stefani, mangia solo con un cucchiaio che ha incastonato un diamante da 4.000 dollari.
Ischia award a Raoul Bova
LONDRA – Susan Boyle potrebbe cancellare il tour in Gran Gretagna e rinviare il viaggio negli Stati Uniti. Lo ha riferito il Times. La bruttina dall’ugola d’oro, star di “Britain's got talent”, è stata ricoverata in clinica, dopo l’eliminazione dallo show. «Emozionalmente stremata», è la diagnosi. Troppo stress per iniziare adesso un tour.
ISCHIA (NAPOLI) – Raoul Bova vince il premio «Ischia Social Award 2009». L’attore ha interpretato «15 seconds», un cortometraggio contro la pena di morte, scritto e diretto da Gianluca Petrazzi e prodotto proprio dalla San Marco, la casa di produzione fondata dal popolare attore e sua moglie Chiara Giordano.
Conversazione con la “rossa”, che sveste i panni da diva e parla di depressione
Milva: «Ora sono stanca»
Talent Show
X Factor, dopo Simona c’è in lizza Ambra
A luglio tornerà in scena a Vienna con Durrenmatt Ma confessa: «Non ho più stimoli, né voglia di uscire o truccarmi» di MATTEO TUVERI OGGI ascoltare Milva è fare silenzio dentro se stessi e attorno a sé, è un incontro profondo in cui, convinti di aver catturato il personaggio, invece questa imprevedibile signora rossa, «stanca di truccarsi e di agghindarsi per uscire», ti stupisce e nasce un rapporto speciale, un incontro. Incontrare la voce di Milva al telefono è incontrare le sue vocali ben scandite, il tono suadente e un po' cupo. C'è del silenzio nel nostro dialogo, come una voglia di parlare d'altro. La performance de La variante di Lüneburg, sviluppata tra mitteleuropea, cabaret viennese, lirica, musical e operetta, sembra aver reso giustizia a un'arte tutta sua, un'emozione che pur rimanendo un classico propone sempre una certa tensione. Come se ogni volta fosse la prima volta sul palco, con la stessa maestosità. Ma in realtà cosa è cambiato dagli inizi? «Non mi vedo più in quella leonessa - dice lei - quella pantera di cui molti parlano. Sono una donna stanca, forse depressa, senza stimoli e annoiata dai cliché artistici e massmediatici. La mia è una vita piena, vissuta sia artisticamente che nel privato, è una vita che mi ha portato a cantare fin da bambina e a lottare da allora per migliorare, per crescere, per stare dietro alle idee, anche all'ignoto. Ora sono stanca…». Un attimo di silenzio, ma la parola sembra avere una centralità particolare, e Milva lo ripete spesso: «Voglio parlare». La variante di Lüneburg sembra averla ripescata da un angolo di apatia nella quale si sente ancora infilata, come se qualcuno l'avesse ripresa per i piedi dai flutti. Continua: «Dormire e stare in casa, un'apatia e un desiderio di stare fermi ogni tanto mi prendono e che forse per la prima volta nella vita sento veramente opprimenti, insopportabili. Non ho voglia di lottare né di uscire dalle mura domestiche, di truccarmi, pettinarmi…». È un sonno, il suo, che diventa amico, un Orfeo malato capace di abbracciarti e nel quale sprofondi. Quando il mondo sembra fermo e tu senti che è venuto il momento di muoverlo e ti accorgi che non riesci
più a muovere te stesso, come se si sapesse di aver nascosto da qualche parte un paio di grandi ali: rincorrere ogni nascondiglio per cercarle e spiccare il volo da quella pelle non più tua. Un sonno, dunque, che prelude a una rinascita che è possibile intravedere nella prossima performance teatrale di Reichenau (debutto il 4 luglio), a pochi chilometri da Vienna, con Der Besuch der alten Dame (La visita della vecchia signora) di Friedrich Dürrenmatt, completamente in lingua tedesca. Lei commenta: «Spero che l'esperienza che mi aspetta a Reichenau, per la regia di Alfred Kirchner, sia un'occasione intensa in cui per la prima volta abbandonerò il canto e andrò incontro esclusivamente alla parola. Sono a buon punto con le prove e mi aspetta altro studio». Sulla parola mette continuamente l'accento, come se da quel sonno odiato e amato che l'avvolge ultimamente dovesse risvegliarsi un'altra Milva, come un Orlando woolfiano, in cerca della sua pelle dopo ogni profondo sonno. Il suo sonno è questo, una solitudine dell'artista davanti all'idiozia della televisione e dei massmedia. «Ma cosa dovrei fare ades-
so in televisione?», dice. La poetica brechtiana, insieme a quella dürrenmattiana, ha portato attraverso la sua voce e la sua fisicità sulla scena una perfetta fusione di essere e apparire, un fisico tutto palcoscenico e tutto teatro che incontra la poetica della "vocememoria" e che ci sussurra, a volte urla, che tutto può cambiare, basta volerlo. Cosa la preoccupa di più di questi tempi contemporanei? «Sono tante le cose di cui preoccuparsi al giorno d'oggi, mi viene in mente soprattutto la sofferenza delle vittime del terremoto in Umbria. Davanti a quello penso con un certo rammarico alla mia inattività, al mio sonno che spero possa passare. Ma io ho lottato tanto…». S’interrompe, Milva, non sa se parlare di vecchiaia. «Gli anni sono di certo passati» ammette, ma c'è altro, forse l’artista non vede ancora bene il prossimo campo di battaglia e sente le forze ancora assenti. Una Milva che vive i suoi personaggi e l'anziana Claire Zachanassian, protagonista della commedia tragica Der Besuch der Alten Dame, riflette questa mescolanza di sentimenti in cui la fanno da padroni il torpore e una certa rassegna-
zione: infatti, braccato e rassegnato è Alfred Ill, spesso paragonato a una pantera, mentre lo stesso concetto di giustizia è distorto, ridicolizzato dal potere del Capitalismo. Il suo non è un personaggio buono, è stato ferito e ha raccolto le forze per sferrare l'ultima zampata, scoprendo infine che a renderla libera potrebbe essere assolvere se stessa, le proprie scelte che di fatto l'hanno resa una donna eccezionale. Partendo dai protagonisti di questa commedia-tragica, dove innocenza e onestà sono acquistabili, Milva esprime la volontà di dormire, per potersi risvegliare, magari a Vienna, con una nuova pelle. Parla anche di scelte future, vuole svegliarsi e uscire («Spero di ritrovare l'entusiasmo questa estate»). Esprime una dimensione in cui l'eredità fisica strehleriana e l'eccezionalità dei contorni e dei contenuti - rosso, curve e voce - diventano tratti di matita, remota identità nella quale far parlare nuovi silenzi, nuove voglie di nuovi orizzonti, risvegli e nuove parole, di quelle che ti fanno uscire di casa, che ti regalano la pace del sonno anche da sveglio, una voglia di parlare che conforta. Perrché il mito non muore, se è una donna vera.
NON sarà facile sostitui- ri. Il cantante Miguel Bore SuperSimo. Checché i suoi detrattori ne dica- sè, inizialmente favorito, no, Simona Ventura a X- ha infatti declinato l'inFactor ci stava come il vito. Ma ci sarebbe un alcacio sui maccheroni. tro personaggio molto Ma lei ha altro da fare, voluto dalla produzione, come ha scritto sul suo scrive sempre Sorrisi: si sito quando ha annun- tratta dello stilista Stefaciato che non avrebbe no Gabbana. Anche lui però ha ripiù preso parte al programma: "Quelli che il fiutato, spiegando con molta diplocalcio", "L'Imazia: «Mi sola dei Fasarebbe piamosi" e adesciuto molto, so anche Sama purtropnremo. po non posso Potrebbe prendermi infatti essere un impegno lei la prossidel genere. Se ma condutmi vogliono trice del Feandrò volenstival della tieri un paio canzone itadi volte, maliana, come gari alla pririvela Tv Sorma e all'ultirisi e Canzoma puntata». ni, che ha Chissà se raccolto alcugli ascolti delne indiscre- Ambra Angiolini la prossima zioni dai corstagione risentiranno ridoi della Rai. della Una scelta per molti dell'abbandono versi azzardata quella di giurata meno qualificalasciare uno dei format ta musicalmente parlanpiù forti di Rai2 per rac- do, che con le sue scelte cogliere il pesante testi- "di pancia" (o gigione che mone di Paolo Bonolis, dir si voglia) stravolgeva che l'hanno scorso all'A- spesso le carte in tavola. Tra i tre favoriti, voi chi riston ha fatto faville. Intanto non è ancora vedreste meglio accanto stato reso noto il nome di a Mara Maionchi e Morchi la sostituirà nel ta- gan: Mogol o Claudia lent show. La scelta po- Mori, che certamente in trebbe cadere tra l’ormai fatto di musica ne hanno attrice affermata Ambra di cose da insegnare, opAngiolini, Mogol e la pure la più televisiva combattiva Claudia Mo- Ambra? (Libero News)
ANTEPRIMA ROMA – Dopo il successo dei film cult Notte prima degli esami e Notte prima degli esami oggi, Fausto Brizzi sceglie di nuovo Nicolas Vaporidis per il nuovo film, il quarto da regista, Maschi contro femmine, in uscita nel 2010. Intanto il suo terzo film, la commedia dal cast stellare Ex, continua a mietere una serie di successi in Italia e all’estero. Maschi contro femmine, spiega Brizzi, «sarà una commedia corale molto comica in cui, dopo i cento baci di Ex, prometto di mettere tanti schiaffi in una buffa guerra dei sessi». Le riprese inizieranno in autunno, l’uscita del film nelle sale è prevista per ottobre 2010. «Non gireremo a Roma ma non ho ancora deciso dove», aggiunge. Per questa nuova avventura cinematografica il golden boy della commedia italiana ha scelto di riportare sul set una sua creatura, Vapori-
Brizzi manda i sessi in guerra In autunno il set di “Maschi contro femmine” Nicolas Vaporidis di nuovo sul set con Brizzi
dis: «Sono felice di ritrovarlo dopo tre anni in cui ognuno ha fatto altre esperienze». Intanto Ex (oltre 12 milioni di euro incassati in Italia, film più apprezzato e acquistato al Marchè di Cannes) continua a mietere
successi. La distribuzione internazionale va a gonfie vele. Brizzi gongola: «Sarà un’estate ricca di uscite, primo Paese la Spagna con 100 copie il 24 luglio. Parto il 20 per promuovere il film a Madrid con due delle at-
trici di Ex, Claudia Gerini e Giorgia Wurth. Poi a seguire Francia (anche co-produttore del film) e gli altri Paesi. È un’esperienza nuova per me». Ex ha anche ben sei candidature ai Nastri d’Argento. Brizzi osserva: «Spero che l’importante novità introdotta quest’anno da Laura Delli Colli e i suoi colleghi, cioè la categoria “miglior commedia”, diventi un’abitudine come ai Golden Globe. Tengo particolarmente ai Nastri e al rapporto con la stampa in generale, fondamentale per sostenere il nostro sistema cinema. Sono davvero felice – conclude – per le candidature dei miei attori (ndr Silvio Orlando, Claudio Bisio e Carla Signoris) e della sceneggiatura. Incrociamo le dita».
Falk malato affidato alla figlia WASHINGTON - Peter Falk,il Tenente Colombo dell'omonima serie televisiva, non e' più in grado di badare a se stesso ed e' stato affidato alla figlia. Falk, 81 anni, vincitore di 4 Emmy, è malato di Alzheimer e la figlia adottiva Catherine Peter Falk aveva richiesto a dicembre la custodia del padre, sostenendo che Shera Danese, l'ultima moglie dell'attore di 30 anni più giovane di lui, le impediva di fare visita al padre. Ieri un giudice di Los Angeles le ha dato ragione nella sua battaglia legale.
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Spettacoli e televisione 49
Mercoledì 3 giugno 2009
Speciale ragazzi 50 Ecco l’ultimo numero della rubrica dedicata agli studenti della Consulta provinciale di Potenza Il saluto, forse un arrivederci, per questo anno scolastico che volge al termine
Mercoledì 3 giugno 2009
Un bilancio con un solo rammarico
settimane ha tenuto bancoil caso dei due licei scientifici del capoluogo), la lotta al bullismo, il ridimensionamento regionale. E’ stato l’anno dell’Onda, della protesta contro la riforma della scuola, contro la riforma Gelmini, contro il grembiulino, ma soprattutto «contro i nuovi tagli all’istruzione pubblica e alla ricerca». E mentre nel resto del Paese la protesta si alimentava con la presenza degli universitari, a Potenza (lo spazio della manifestazione in cui si sono espressi, per comodità logistica, gli studenti della Provincia), hanno portato avanti l’impegno, loro, gli studenti delle superiori. Cortei festosi e senza incidenti, spesso con un rapporto di collaborazione con le forze dell’ordine, lezioni in piazza con il supporto dei docenti, pure in lotta, fiaccolate serali e domenicali («così non dicono che è una scusa per non andare a scuola»). Fino al giorno in cui il decreto, in parlamento, si è trasformato in legge. Il 29 ottobre scorso, a Potenza, in corteo erano in 10 mila. Allora, «forse è cambiata la tipologia di studenti, siamo semplicemente più consapevoli, capaci di stare insieme sui grandi temi, al di là delle ideologie che ciascuno si porta dietro». Loro sono la generazione «senza prospettiva di futuro che non sia il precariato, con anni di studio e niente lavoro se prima non frequenti tre master. Sempre che tu possa economicamente permettertelo». Ma la voglia di fare, «quella c’è». sa.lo.
Click d’Arte
L’ultima generazione ULTIMAMENTE mi ritengo sempre più fortunato di essere nato in questo contesto storico e non più tardi nel tempo perchè la mia generazione, per molti aspetti, rimarrà alla storia come “l’ultima generazione”. Questo non accadrà di certo perchè dopo di noi non ci saranno altre generazioni, ma perchè quelle dopo di noi saranno “nuove” generazioni che non proveranno, se non in forma limitata, il rapporto umano e il contatto fisico, e non virtuale, tra persone: aspetto fondamentale che ci caratterizza e ha caratterizzato tutte le generazioni passate. La mia è dunque una generazione che chiude un ciclo, la mia è l’ultima generazione che ha avuto la possibilità di provare la vita di strada. Lo sviluppo sempre maggiore delle tecnologie, che oggi sono ancora “umano-sostenibili”, cioè non soppiantano all’uomo stesso la totalità della sua vita sociale, un giorno non troppo lontano potrebbero non esserlo più e potrebbero sottrarre alle generazioni future la bellezza del rapporto con le altre persone, inteso come rapporto reale e non virtuale. Immagino il rapporto che c’è fra vita sociale e vita virtuale come una grande partita di scacchi, ebbene in questa partita vi sono due giocatori, il primo è la tradizione, qui intesa come rappresentante della “vita classica”, e l’altro è la tecnologia. Quest’ultima recentemente ha mosso un pesante scacco al re, questo scacco matto ha un nome, si chiama facebook e tutto quello che facebook stesso rappresenta, la possibilità di avere rapporti sociali immediati rimanendo comodamente seduti a casa. Facebook è dunque un mezzo potentissimo e a mio parere ha anche un potenziale nascosto troppo grande per continuare a rimanere un semplice passa tempo (per molti già non lo è più). La corsa disperata della nostra società alla ricerca di un concetto assoluto, ovvero quello della “velocità”, è spaventosa, poiché non ci accorgiamo che a perdere sono proprio i rapporti umani ed a vincere è un’innaturale freddezza che nulla ha a che vedere con il piacere di vivere realmente tra persone, cioè correndo, parlando, scherzando, e così via. E’ proprio per questo che sono orgoglioso della mia “ultima generazione”, perchè non so se quello che verrà dopo sarà meglio o peggio, so di certo però, che io vivo di rapporti sociali, dello scambio di idee ed emozioni, e che senza tutto questo non sarei più me stesso. Piervincenzo Lapenna presidente Cps Potenza
Alcuni momenti della giornata dell’arte studentesca e della creatività
MERITOCRAZIA E APPIATTIMENTO TRA le nazioni economicamente più sviluppate l’Italia è quella che si caratterizza per il numero più elevato di elementi di fragilità: scarsa competitività delle imprese, bassa produttività, pubblica amministrazione poco efficiente, ridotta mobilità sociale, differenza spesso esagerata fra chi è ricco e chi è povero. Molti economisti ritengono che fra le cause delle difficoltà italiane grande importanza riveste la pressoché totale assenza di meritocrazia. Solo uno Stato meritocratico, infatti, può reagire vigorosamente alla crisi attraverso il lavoro dei migliori tra i suoi abitanti, opportunamente premiati e spronati a dare il loro meglio. In Italia ciò non avviene. Da noi contano di più le frequentazioni, le parentele, le raccomandazioni. La posizione sociale di origine e a volte anche le aderenze politiche contano più della compe-
tenza e del talento. Nelle università, negli ospedali, negli uffici, nei laboratori di ricerca, persino in molte aziende pubbliche e private non è importante che chi lavora o dirige sia bravo; l’importante è favorire amici e familiari assicurandogli posti di prestigio. Cosa accade perciò? Accade che la cosiddetta fuga dei cervelli invece di essere frenata viene incentivata con conseguenze disastrose per la società sia dal punto di vista economico sia da quello sociale. Nei decenni passati si pensava che la scuola di massa avrebbe costituito certamente un fattore determinante di mobilità sociale e di affermazione del talento sui privilegi di nascita. Ma solamente in minima parte ciò si è dimostrato vero. Infatti il sessantotto, avendo permesso all’epoca, con esami di gruppo, a tutti di avere assicurato il cosiddetto 6 politico, ha avviato un si-
ARRIVEDERCI
LA STORIA DI “UNA PARTE SBAGLIATA” stema che di fatto ha quasi posto un veto sulla selezione scolastica, invece così importante, con conseguenze a dir poco disastrose. Per non parlare dei tempi più recenti dove la scuola di “tutti”è arrivata a sprofondare, a volte, nel baratro più totale. Siamo arrivati a sfavorire il “capace e meritevole” che spesso può diventare addirittura vittima di tutto e di tutti: ad esempio vittima del ricco che con i suoi privilegi gli ruba il posto per cui aveva tanto sudato, dell’ignorante o dello stupido di turno che magari lo prende in giro, del professore poco professionale, della scuola poco attrezzata dal punto di vista didattico. A mio avviso però proprio dalla scuola si deve ripartire per costruire una società finalmente meritocratica, ripristinando la serietà degli studi e mettendo a disposizione di chi ha più motivazione e talento tutti gli
strumenti per sviluppare le proprie potenzialità. Uguaglianza di opportunità non può e non deve significare laurea per tutti, liceo per tutti, ma per chi li merita. Altrimenti si corre il rischio di avere titoli di studio numerosi ma carenti di contenuti. Oggi si sa che sarà indispensabile frequentare il master da 50.000 euro (certo non per tutti) se si vuol dare valore alla “laurea di tutti”, svilita nei contenuti proprio per mancanza di selezione e meritocrazia acquisita e assimilata fin dalle scuole medie. Occorre inoltre introdurre criteri concorrenziali negli uffici, nelle università, negli enti e nelle aziende pubbliche; diffondere i modelli organizzativi ed operativi migliori. D’altra parte, con gli attuali strumenti informatici è diventato più facile produrre statistiche, incrociare dati, rilevare inefficienze, valutare, controllare,
favorire e premiare i migliori. Naturalmente, il riconoscimento del merito è soltanto un passo verso una società più giusta e più ricca. Da sola, anzi, l’affermazione esclusiva del merito rischia di costituire un fattore di disgregazione sociale. Una società coesa necessita anche della solidarietà e del senso di responsabilità dell’elite dirigente nei confronti degli altri componenti della società. Se coloro che stanno ai vertici perseguono soltanto il loro interesse, se perdono di vista il bene comune e la responsabilità che li lega alla comunità in cui vivono, potremo forse costruire una società più ricca ed efficiente? Certo che no. È importante perciò che si sviluppi un forte senso di solidarietà, possibile solo però in una società più giusta e più equa. Ivan Cirelli liceo class. Flacco
PREMETTO di non voler né sollevare questioni inutili, né rivalutare un evento che ormai appartiene al passato. Il tentativo è analizzare oggettivamente quella che oggi è conosciuta come la “festa dell’unità nazionale”. Lo scorso 25 aprile si è festeggiata la Liberazione dal regime nazi-fascista, una ricorrenza che dovrebbe riunire tutte le parti politiche in quanto la nostra Repubblica è nata dai valori della “Resistenza. Fin qui siamo tutti d’accordo, ma il problema è che ancora oggi esistono morti di serie “A” e di serie “B”. I libri di scuola ci hanno insegnato che i Partigiani insieme ai “liberatori” rappresentano il “bene assoluto”, mentre i “Repubblichini”, ragazzini della
nostra età che andarono al Nord per combattere una guerra ormai persa, per rimanere fedeli a un ideale e non vendersi allo straniero, furono soltanto dei bimbi fanatici, che combattevano per un idea barbara, balorda, orrenda, insomma sbagliata non sono degni di essere ricordati, neanche quando al momento di essere fucilati gridavano “Viva l’Italia!”. E dopo 70 anni ricordiamo soltanto quello che ci fa comodo, al nostro popolo piace festeggiare, e festeggiamo tutto quello che c’entra con la Resistenza, in quanto sinonimo di libertà. Compresi gli episodi di violenza come gli stupri di Montecassino, portati avanti dai Goumiers francesi, che come bottino di guerra passarono 50 ore insieme alle nostre donne:
evento ricordato nel film “La Ciociara”, per il quale la protagonista Sophia Loren vinse l’Oscar. Festeggiamo anche il Partigiano “Falco”, il torturatore famoso per la strage della Cartiera di Mignagola, e festeggiamo anche il ritorno in Italia della mafia (pochi sanno che lo sbarco in Normandia fu finanziato da Lucky Luciano), e festeggiamo anche le barbarie delle foibe, le violenze fatte sulle ausiliare, e tanto altro. Questo non vuole essere un articolo che mira a screditare una determinata parte politica, è solo un appello a non dimenticare i ragazzi di Salò, che combatterono in buona fede convinti di salvare quello che rimaneva della loro “Patria”. Se anche se per molti rappre-
sentano la parte sbagliata, gli sia almeno data la possibilità di essere ricordati non come vigliacchi, morti combattendo una guerra già persa, ma come “eroi” che si sono immolati soltanto per l’onore: facciamo in modo che non esistano più morti di serie “A” e morti di serie “B”, e che il 25 aprile non sia la festa della Resistenza, ma della Riappacificazione nazionale, in modo che la nostra nazione la smetta di essere il paese dei guelfi e dei ghibellini. Quanto al resto, ai posteri l’ardua sentenza. (“Gli storici diranno che sono un bugiardo, ma a scrivere la storia sono gli stessi che hanno impiccato degli eroi” - dal film Braveheart) Giulio Salvatore liceo scien. Galilei Potenza
LA Cps di Potenza vuole ringraziare Barbara Carello, la docente referente dell’Ufficio scolastico regionale per l’organismo. Quella stessa consulta che l’ufficio del ministero all’Istruzione ha indicato tra le migliori otto del Paese. In queste pagine, gli studenti delle scuole superiori della Provincia hanno avuto uno spazio per raccontarsi. Scuola, costume e diritti, in pensieri in libertà. Questo spazio è stato aperto anche a chi ha provato a interloquire con i ragazzi, come nel caso dei medici del Consultorio dell’Asl di Potenza. Adesso, che l’anno scolastico sta per terminare, un augurio di buone vacanze e un “in bocca al lupo” ai maturandi...
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SOLITAMENTE i bilanci di un’attività si tracciano a lavoro compiuto. Anche in questo caso avrei preferito fare così, ma per semplici motivi organizzativi, mi trovo a scrivere qualche giorno prima della Giornata dell’arte studentesca (che si è tenuta lo scorso 23 maggio, ndr). Senza dubbio quest’ultima rappresenta il momento di massima visibilità che ha a disposizione la Consulta e quindi lascia ampio spazio a quello che sarà il giudizio dei partecipanti. Una cosa è certa: anche in questa occasione come nel corso dell’intero mandato l’impegno è stato totale, la disponibilità ad andare incontro ai problemi degli studenti massima, e i risultati onestamente l’hanno dimostrato. E’ stato infatti un anno ricco di difficoltà, ma proprio queste hanno evidenziato la nostra voglia di lavorare, di andare avanti. Come dimenticare il passaggio di testimone tra i docenti referenti proprio a metà percorso. E’ stata la dimostrazione che qualcosa all’interno della plenaria non procedeva come doveva, eppure il cambiamento non ha che portato giovamento all’intero organo. Potrei raccontare di tutti i successi che abbiamo ottenuto: dalla carta dello studente alla conferenza sulla sicurezza negli istituti scolastici, dalla gestione del bilancio svolta in maniera oculata, all’autofinanziamento che per la prima volta siamo riusciti a realizzare. Per non parlare degli strumenti di comunicazione: un sito rinnovato, arricchito di nuovi contenuti e costantemente aggiornato. Fino ad arrivare all’organizzazione della Giornata dell’arte che - stando a ciò che prevede il programma - è la migliore degli ultimi anni. Ma ora penso sia doveroso spendere una parte delle mie considerazione su quella che è la stata l’esperienza personale. Da buon rappresentante la prima cosa che mi sento in dovere di fare è ringraziare tutti gli amici, prima che studenti, che mi hanno voluto in Consulta. Quindi voglio elogiare l’operato del presidente e della giunta, malgrado ne sia io stesso componente. Sempre presenti innanzitutto, attenti alle problematiche, propositivi anche nel momento della critica. In seconda analisi, per quello che riguarda il mio operato non posso che esprimere, onestamente, la mia gioia. Dal punto di vista formativo la mia è stata un esperienza fondamentale, ho avuto l’opportunità non solo di incontrare altri ragazzi miei coetanei con cui discutere senza alcun timore di ogni argomento, da quello politico e quello prettamente scolastico. Le occasioni, poi, che ho avuto per rappresentare la Consulta provinciale, sia in Parlamento che nelle varie conferenze, non hanno fatto altro che accrescere il mio senso di responsabilità, ma anche la mia voglia di continuare a lottare per la piena affermazione dei diritti degli studenti. L’ultimo pensiero, invece, voglio dedicarlo a chi si è sempre sottratto alla presenza delle plenarie come delle giunte. Delusione di una consapevolezza: non potete neanche immaginare quanto male avete fatto a voi stessi. Fortunato Picerno liceo class. Flacco Potenza
Le tappe di un anno difficile E’ STATO un anno difficile, quanto meno movimentato. «Ma è stata un’esperienza bella, istruttiva». Piervincenzo Lapenna, presidente della Consulta provinciale degli studenti, prova a tracciare il bilancio di un anno di attività. I risultati si declinano in alcune esperienze come la Carta dello studente, una tessera che concede alcuni sconti per l’acquisto di varie tipologie di articoli, «ci abbiamo creduto tanto». Al di là del dato pratico, «il bello di questi mesi è stato lavorare per rendere la Consulta - dice ripetendo una sorta di “motto” - qualcosa in più di una “pro loco”». E poi c’è il dato contemporaneo che passa per la rete e mette a disposizione dei ragazzi i social network, i siti, i blog. «Vuoi mettere la possibilità di divulgare informazioni, appuntamenti, iniziative». Come quella sulla sicurezza che li ha visti impegnati in un convegno sul tema. Era da poco accaduta la tragedia di Rivoli, in Piemonte. Era da poco morto un giovane collega studente torinese, schiacciato dalla controsoffittatura di un’aula. Nei giorni successivi, oltre all’allarme, per tutti la corsa a parlarne, a capire, a cercare una soluzione. E mentre gli adulti si attivavano, tra promesse e impegni, ai ragazzi, compresi quelli della provincia potentina, il compito di ribadire con forza che morire a scuola proprio non si può. «Resta una morte bianca». Per la scuola del Potentino è stato un anno impegnativo, tra istituti pericolanti, la guerra delle iscrizioni (per
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Speciale ragazzi
Mercoledì 3 giugno 2009
Mercoledì 3 giugno 2009
I PIU’ LETTI
In Italia GIORGIO FALETTI Io sono Dio Baldini Castoldi Dalai 2) ALICIA BARTLETT Il silenzio dei chiostri Sellerio 3) STIEG LARSSON Uomini che odiano... Mars ilio 4) STEPHENIE MEYER Breaking down Fazi 5) ANDREA CAMILLERI Il cielo rubato Skira 6) FRED VARGAS Un luogo incerto Einaudi 7) ANNE HOLT Non deve accadere Einaudi 8) ANDREA CAMILLERI La danza del gabbiano Sellerio 9) S. CASATI MODIGNANI Il gioco delle verità Sperling & Kupfer 10) ENRICO MENTANA Passionaccia Rizzoli
In “L’ultimo dono”, i diari dello scrittore prima del suicidio
Il testamento di Marai
1)
Faletti
L’epilogo solitario di una vita che attraversò un’epoca buia di MAURETTA CAPUANO
Vargas
SOLO, isolato, Sandor Marai negli ultimi anni della sua vita, segnata dai lutti, si allontana da tutto, anche dalla letteratura, ma non dai suoi diari, fedeli compagni fino alla vigilia della morte. Nell'Ultimo dono, volume conclusivo dei Diari, che esce in questi giorni per Adelphi, il monologo ininterrotto dello scrittore arriva fino agli ultimi istanti. «Aspetto la chiamata alle armi, non la sollecito, ma non la rinvio neppure. È giunto il momento» annota il 15 gennaio 1989 Marai che poco più di un mese dopo, il 21 febbraio, si suiciderà con un colpo di pistola alla tempia. Tredici mesi e mezzo prima era morta l'adorata moglie, Lola, compagnia per sessantadue anni di vita. Marai segue il suo lento spegnersi, avrebbe voluto andarsene con lei e invece dovrà disperdere le sue ceneri nell'Oceano e continuare un'esistenza ormai svuotata di senso. Della moglie malata, ormai quasi cieca, l'autore de Le Braci e de L'eredità di Eszter, scrive riflessioni commoventi: «E' altrettanto bella, a ottantasette anni, di quanto lo era da giovane - in modo diverso, ma è bella. Non so fino a quando reggeranno le mie forze, ma vorrei rimanere con lei, aiutarla, curarla fino all'ultimo istante». Fra il 1986 e il 1987 Marai
perde anche i due fratelli e la sorella e il figlio adottivo Janos di 46 anni. Tanti i pensieri ne L'ultimo dono sulla malattia e la morte. «La malattia - dice - è una dimensione spaziale, così come il tempo» e la morte «è vicinissima, se ne avverte l'alito, l'odore. E questa familiarità non suscita allarme, anzi, è quasi tranquillizzante». Dal 1984 al 1989, i pensieri dello scrittore ungherese, che ha vissuto più di trent'anni in California ed è morto a San Diego, si fanno sempre più cupi e tristi ma regalano anche aforismi perfetti, riflessioni sul mondo con-
IL CASO LETTERARIO
La “Gelosia” di una libertina Nuovo memoriale dell’autrice-scandalo Catherine Millet di ISABELLA MARCHIOLO CORPI, umori, sudori, e ancora corpi. Nove anni faceva scalpore in Francia "La vita sessuale di Catherine M.", confessione autobiografica della giornalista e critica d'arte Catherine Millet, che raccontava senza veli la sua obbedienza assoluta e cieca dedizione alla volontà del corpo. Asettica e chirurgica, la Millet parlava di organi sessuali e secrezioni corporee mitigate, nella crudezza di un assoluto realismo, solo dal gusto estetico della sintassi raffinata. Alla fine, però, cedeva alla stanzialità della coppia. Ancora sesso estremo, ma a due, con un partner fisso. Quello che, però, non sapevamo è che l’accasamento della libertina Millet era passato da una crisi lancinante. In Francia la disinibita autrice riprende la sua psicanalisi letteraria con un altro memoriale, “Jour de souffrance”. Da noi esce per Mondadori con un titolo meno romantico ma di concisa immediatezza, “Gelosia”. E’ noto che a patire l’afflizione della gelosia nelle sue
La copertina; al centro Marai
temporaneo e sulla letteratura. Marai non scrive più romanzi ma dice: «Non scrivo, non leggo, ma a volte sogno che sto scrivendo qualcosa. In sogno le righe scorrono come quelle di un testo proiettato sullo schermo. E le righe hanno un senso, la scelta delle parole è corretta, la composizione è piena di vita. Non sono “io” a scrivere tutto ciò, è qualcosa che accade dentro di me». E ancora: «la via di ritorno dalla vita alla morte è oscura, brancolo dal nulla verso il nulla e lungo il percorso, ogni tanto, una parola, un concetto risplendono come lucciole nella buia foresta». Dei Diari è in preparazione un'ampia antologia di Adelphi che sta pubblicando le opere di Marai. Sandor Marai L’ultimo dono Adelphi pp. 236; 18 euro
forme più ossessive siano coloro che esercitano disinvoltamente il tradimento. Avvezzi a mistificare, i promiscui che temono lo stesso trattamento, rasentano la follia. E’ quello che accade alla Millet quando trova la foto di una donna nuda tra le carte del compagno Jacques. Ricordavamo Catherine mente e anima completamente asservite alle esigenze sessuali, fagocitata dalla continua ricerca di un piacere simile a puro bisogno fisiologico. Adesso l’ex erotomane è una donna consumata dalla paura di quelle stesse “distrazioni” che, escluse dalla sfera di coppia, erano state di comune accordo ammesse alla relazionalità privata dei due partner. Ma tra intenzione e realtà ce ne corre. Sapere che anche Jacques si concede isole parallele di erotismo è una verità insostenibile. L’antica curiosità di toccare corpi nuovi, aspirare odori sconosciuti e accogliere carnalità diverse (ricordate con minuzie meticolose e quasi permeate di affet-
tuosità), è traslata a un voyeurismo obnubilante. Oggetto di una fantasia che ormai sostituisce l’azione, è sempre Jacques in compagnia di altre donne e sadicamente pronto a riservare alla compagnia il solo ruolo di spettatrice dimenticata. Il sesso senza volto, il numero (sessantadue uomini identificabili, oltre a quelli incontrati fugacemente nella confusione dei party orgiastici), che per l'autrice rappresentava un valore sano, l’incondizionata liberazione da tutto ciò che, nella vita, imprigiona il corpo abiti, convenzioni, pregiudizi - si muta in malattia. Catherine è squassata da crisi fisiche e psichiche, ricerca dettagli morbosi degli adulteri di Jacques, si sovrappone alle giovani amanti ricavandone una deprimente inferiorità. Lo scambio sessuale, prima codice di comunicazione da applicare indistintamente, persino in assenza di attrazione, inizia a palpitare di implicazioni emotive. Con lo stesso rigore scientifico del libro precedente, Millet descrive stavolta rap-
La copertina
porti fisici e orgasmi immaginati, esacerbandone l'anatomizzazione nella surreale poesia di dettagli geografici e climatici. La gelosia è il punto oscuro e inaccessibile del desiderio, lo scarto tra ragione e sentimento. Esserne artefici cancella ogni cognizione del passato, aver subito la possessività non rende immuni dal parossismo del sospetto. Mentre sperimenta questa inedita passione, Millet sta scrivendo “La vita sessuale”. Ma come per i disastri di gelosia e amore, anche questo è un deja vu. Ce lo avevano già insegnato che la scrittura è terapeutica. Catherine Millet Gelosia Mondadori pp. 217; euro 18,50
FILOSOFIA
Il “libero spirito” secondo Eckhart di FRANCESCO PAPASIDERO POLISTENA (RC) - Viene dato alle stampe, per i tipi di Rocco Barabba Editrice, l'opera prima di Massimo Frana, ricercatore presso l'Università della Calabria in “Teoria e storia della storiografia filosofica”, docente di storia e filosofia a Roma, e più volte amministratore presso il suo comune di origine, Polistena, dove recentemente si è speso per far approvare dal consiglio comunale il primo regolamento in Italia contro la discriminazione degli omosessuali. “Mesiter Eckhart e il Libero Spirito. La mistica della liberazione”, questo il titolo del libro (nella foto) scritto dal giovane docente di storia e filosofia. Ma lo stesso Frana è anche autore di numerose pubblicazioni su riviste specializzate, scientifiche ed universitarie, trattando, in particolare, pensatori come Heidegger, Ebeling, Wilhelm Foerster e lo stesso Eckhart. La prefazione è a cura di Elio Matassi, Direttore del Dipartimento di Filosofia dell'Università di Roma Tre, e fa parte della nuova serie della collana “la cultura dell'anima”. Analizzando il testo, si scopre che Eckhart fu a capo di una “scuola di
perfezione” di vita religiosa, che rappresentava nell'area di quel vasto movimento del Libero Spirito, diffusosi al tramonto del medioevo e condannato dal Concilio di Vienne, una delle scuole più alte a cui si accedeva dopo aver superato un lungo e difficile tirocinio all'interno di scuole minori. La ricostruzione del quadro storico in cui Eckhart visse e operò, l'approfondimento della sua vicenda processuale, consentono una rilettura per molti versi inedita di questa grande figura di teologo, predicatore e mistico del medioevo. In particolare, ampio spazio è stato dato alle ascendenze riscontrabili nel progetto culturale eckhartiano, inquadrabile in quello che è stato chiamato dagli studiosi “neoplatonismo domenicano”. Queste due ultime “autorità” costituiscono un fertile humus speculativo su cui fioriscono, in una medesima temperie mistica, Eckhart, il Libero Spirito e i Templari. La “mistica” di Eckhart viene definita una “mistica di liberazione”, che ha come fine ultimo, quello di consentire ad ogni uomo di giungere alla piena libertà, attraverso un processo di “deificazione” o, meglio, di “cristificazione”.
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52 Libri e letture
Rubbettino pubblica i diari di viaggio calabresi di Tuzet e Destrée Il premio
di GIUSEPPE MASI DURANTE il ventennio fascista, nuove regole preclusero ai viaggiatori stranieri di visitare liberamente l'Italia. Ma il divieto non è stato così categorico, ci sono sempre le eccezioni. Anche durante il fascismo, a due intellettuali stranieri fu accordato il permesso di spostarsi nella Calabria in lungo e in largo, liberi di dedicarsi alle loro inchieste. Sicuramente venivano, in qualche modo, sorvegliati. Lo si era già fatto con Gerhard Rohlfs, quando venne nella nostra regione per approfondire le sue ricerche sui dialetti calabresi (lo studioso tedesco fu seguito attentamente dalla polizia, perché si volevano evitare contatti troppo “spregiudicati” con la popolazione locale). I nostri due ospiti, Hélène Tuzet e Jules Destrée, non erano forestieri anonimi, ma eminenti uomini di cultura. Essi volevano conoscere direttamente la Calabria, che, come scriveva Destrée, era un “beau pays trop peu connu”. La francese Tuzet, inviata dalla Fondazione americana Laura Spelman-Rockfeller, compie un giro nella regione nel 1928, per investigare sul funzionamento delle scuole primarie istituite dall'Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d'Italia (Animi). Destrée, giornalista, deputato socialista, ministro e ambasciatore, aveva già visitato la Calabria tra il 1914 e il 1916, quando era venuto nella Penisola per perorare la causa dell'indipendenza della sua nazione occupata dalle truppe tedesche. Nel 1930 la percorre per osservare i cambiamenti avvenuti, anche alla luce della politica del fascismo. Le loro osservazioni (In Calabria durante il fascismo. Due viaggi inchiesta), sono pubblicate nella nuova collana della Rubbettino “Viaggio in Calabria”, diretta da Vittorio Cappelli e giunta, con quest'ultimo testo, curato da Saverio Napolitano, al dodicesimo volume. Questi epigoni del Grand Tour formulano una valutazione positiva dell'azione svolta dall'Animi per migliorare la realtà sociale della regione. Una realtà che, alla Tuzet, nuova a viaggi del genere, non sembra priva di difficoltà. La studiosa, quando si trova a Reggio, deve superare lo spaesamento che prova in una città che a venti anni di distanza mostra ancora gli effetti del terremoto del 1908. Nessuna costruzione antisismica sostituisce le baracche che, innalzate nelle settimane immediatamente successive all'evento, fanno ancora bella mostra di sé. La città è spettrale. E tutto l'universo calabrese - si legge nell'introduzione di Saverio Napolitano - le appare “come un enorme ghetto”. Tutto il viaggio, poi, sembra un'avventura nella foresta. La città di Catanzaro, appollaiata su
Un busto di Jules Destrée e la copertina del diario edito da Rubbettino
In Grand Tour durante il fascismo uno sperone, è un nido di aquile, con i suoi vicoli che evocano topografie orientali. L'idea d'insieme che la francese riceve dalla Calabria capovolge quella usuale che gli stranieri, visitando la Toscana e l' Umbria, hanno dell'Italia. Quello di Destreè è un diario votato tutto sommato al costume e al folclore della regione. Le donne di San Giovanni in Fiore, di Tiriolo e di alcuni comuni albanesi sono la migliore proiezione del paesaggio naturale della Calabria. Le opere d'arte presenti in diversi centri, egli le col-
lega al fascino dell' antichità classica e del medioevo. Il responso sul fascismo era venuto appositamente per valutarne l'azione - è, invece, piuttosto sfumato. Egli, da vecchio socialista, non può non focalizzarvi l'attenzione e fare qualche riflessione. Amara, per certi versi, perché si chiede come mai i calabresi, contestatori per antonomasia, abbiano dato il loro consenso al regime. Ma egli giustifica la loro acquiescenza, così come quella di tutti gli italiani, con lo storico adattamento del nostro popolo alle dominazioni. Il calabrese ne
ha viste tante nel corso della sua esistenza; e il fascismo e il suo entusiasmo mistico sono, in definitiva, un momento della storia e, come tutti questi momenti, avrà un inizio e una fine. La Calabria, rispetto a come l'aveva vista la prima volta, è in una posizione di mezzo: non è morta ma non è rinata completamente. Ha bisogno di progredire, necessita di infrastrutture. E Destrée elenca anche le novità che presenta: in primo piano l'azione delle scuole dell'Animi, animata principalmente da Umberto Zanotti Bianco e Giuseppe
Isnardi. Ma la garanzia di un progresso più marcato lo vede nello sviluppo del turismo, nell'ampliamento e nella costruzione di strade, nella dotazione di strutture alberghiere moderne e in una maggiore utilizzazione dell' automobile, la quale, a suo parere, “salverà la Calabria”! Dovranno passare alcuni decenni, prima che i suoi auspici vengano esauditi. Peccato, però, che la promozione turistica non sia stata accompagnata da un adeguato progresso intellettuale e non sia stata sostenuta da una vera vocazione imprenditoriale.
A giugno escono 24 albi sul capolavoro di Dick
Blade runner a fumetti di MICHELE MESSINA IL ROMANZO “Do androids dream of electric sheep” del 1968, opera dello scrittore statunitense Philip K. Dick, scomparso nel 1982, in Italia uscito con il titolo “Blade Runner”, diventa una serie a fumetti, che debutterà negli Stati Uniti nel prossimo giugno. Saranno pubblicati ventiquattro albi a fumetti, editi dalla Boom! Studios in collaborazione con la Electric Sheperd Productions, che seguiranno da vicino la trama fantascientifica concepita da Dick, discostandosi molto dalla versione cinematografica di Ridley Scott del 1982 e consentiranno ai fan dello
scrittore statunitense di esplorare parti del romanzo trascurate nel film. L'autore dei testi dei fumetti sarà Richard Starkings, autore creatore di Elephantmen e pioniere del “lettering digitale” nei fumetti, oltre che fondatore della Comicraft, mentre ai disegni si alterneranno Denis Calero, Bill Sinkiewicz e Scott Keating. Non si tratta del primo adattamento del romanzo a fumetti, infatti subito dopo l'uscita del film, la Marvel aveva dato vita con Archie Goodwin, Al Williamson, Carlos Grazon, Dan Green e Ralph Reese, a tre diverse versioni: una in bianco e nero, una seconda a colori e una ristampa della versione a colori.
Una tavola; a sinistra la copertina
CURIOSITA’
Il fascino della scrittura cinese
OGNI carattere cinese nasconde un segreto affascinante. Gli studiosi raggruppano i caratteri cinesi in sei famiglie, tra cui gli ideogrammi (che rappresentano in forma simbolica un concetto) e i pittogrammi (che descrivono in forma grafica la realtà). La composizione del carattere segue regole ben precise: si parte da sinistra in alto e si prosegue verso destra in basso, scrivendo prima le parti esterne, tutto entro una superficie quadrata. Il volume “Storia dei caratteri cinesi” di Antonio Cianci (De Agostini, 336 pagine, 12 euro), svela questi e altri dettagli sull’affascinante
Un libro di Antonio Cianci svela i segreti degli ideogrammi mondo della scrittura orientale. L'opera è suddivisa nei seguenti capitoli: Persona, Natura, Spazio, Attività dell'uomo, Corpo e Alimentazione, Casa e Ospitalità, Numeri e Colori. Il volume illustra l'evoluzione di ciascun carattere allenando la memoria visiva a ricordare la “danza dei tratti”. Il libro va sfogliato casualmente, in modo da soffermare l'attenzione su uno o più caratteri alla volta. Leggendo e rileggendo, in
poco tempo si imparerà a riconoscere gli elementi costitutivi dei diversi caratteri, velocizzando la propria capacità di apprendimento. I caratteri sono raggruppati secondo una difficoltà progressiva. Antonio Cianci, ingegnere, è un esperto di processi innovativi. Consulente del Ministro dell'Innovazione e delle tecnologie dal 2001 al 2006, è attualmente amministratore delegato di Keypeople, società di consulenza specializzata
nella realizzazione di progetti di cambiamento organizzativo e innovazione dei processi. Esperto di storia e cultura cinese, ha scritto il libro “Investire in Cina” per Rubettino Editore. Per De Agostini ha già pubblicato “Eureka! 100 inventori + 100 invenzioni che ci hanno cambiato la vita”.
Bancarella sport Francesco Ceniti finalista con “Un carcere nel pallone”
Il libro di Ceniti
IL libro “Un carcere nel pallone”, del giornalista calabrese Francesco Ceniti, edito da Laruffa, è tra i sei finalisti del prestigioso Premio Bancarella Sport 2009. Il saggio, che si avvale della prefazione del compianto Candido Cannavò, ripercorre la straordinaria vicenda del “Free Opera” - la squadra di calcio composta da detenuti del carcere di Opera (Mi) e iscritta, caso unico in Europa, dal 2003 al 2005, a un regolare campionato dilettantistico - e racconta con sensibilità e rispetto storie di uomini, dei loro errori, dei tiri mancini della vita e della voglia di rinascere attraverso l'eterno gioco del calcio. Il reportage di Ceniti, giornalista della Gazzetta dello Sport, nel 2004 ha pubblicato (sempre per Laruffa editore) il romanzo “I cassetti perduti”. Ha conquistato il piazzamento nella sestina - da cui, il 6 settembre prossimo, a Pontremoli (Massa Carrara), uscirà il vincitore - emergendo tra 63 titoli, giunti al concorso da trenta case editrici, che rappresentano il meglio della produzione editoriale del settore sportivo dell'anno 2008, tra cui autori e nomi famosi come Alberto Tomba, Gigi Buffon e Antonio Cassano. Con Francesco Ceniti, nella volata finale troviamo Marco Ballestracci (“A pedate”, Editrice Mattioli), Giovanni Francesio (“Tifare Contro”, Sperling & Kupfer), Jon Krakauer (“Nelle terre estreme”, Corbaccio), Roberto Perrone (“Averti trovato ora”, Mondadori) e Pier Francesco Pompei (“Calcio d'addio”, Palomar Edizioni). A fine giugno, sempre a Pontremoli, i sei finalisti saranno presentati al pubblico in una serata che anticipa la cerimonia conclusiva del 6 settembre, in piazza della Repubblica, quando sarà designato il supervincitore, al termine dello spoglio pubblico dei voti, pervenuti in scheda segreta da centoventi componenti della “grande giuria”, composta da personalità del mondo della cultura, dello sport e del giornalismo, librai e bancarellai di tutta Italia. Il Premio Bancarella Sport, giunto alla sua quarantaseiesima edizione, ha visto tra i vincitori Sandro Ciotti, Gianni Brera, Michel Platini, Gino Bartali e Ambrogio Fogar.
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Libri e letture 53
Mercoledì 3 giugno 2009
Mercoledì 3 giugno 2009
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
Non contate molto sulle promesse altrui: per farvi strada nel lavoro potete contare solo sulle vostre forze. Nuove amicizie stimolanti.
TORO 21/4 - 20/5
Dal vostro savoir faire dipende l'esito degli affari che stanno per essere conclusi. In amore agite con prudenza.
GEMELLI 21/5 - 21/6
Nel lavoro siate molto attenti perché dovete tenere la situazione sempre sotto il massimo controllo. Vita affettiva confusa.
CANCRO 22/6 - 22/7
Perseguite con fiducia e costanza l'obiettivo professionale che vi siete prefissi nell'immediato. Serenità riconquistata in amore.
LEONE 23/7 - 23/8
Potrete finalmente realizzare un progetti professionale che vi sta molto a cuore. In amore attenzione alle apparenze.
VERGINE 24/8 - 22/9
Nel lavoro il periodo è tutt'altro che propizio: prima di fare qualsiasi mossa nuova riflettete. In amore non date corpo alle ombre.
ilCruciverba
ilRebus
BILANCIA 23/9 - 22/10
Fidatevi unicamente delle vostre forze e del vostro fiuto per fare carriera nel lavoro. In amore forse siete troppo disinvolti.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Nel complesso la giornata lavorativa sarà abbastanza buona e pure le prospettive. Sentimenti nuovi si stanno facendo strada in voi.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Frenate l'impazienza e usate la diplomazia se ci tenete davvero a fare strada nel lavoro. In amore siete ancora sospettosi.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Non scoraggiatevi per qualche insuccesso nel lavoro: vi servirà d'esperienza. In amore siete troppo volubili.
Soluzione _____________________________________
ilSudoku
di Pasquale Grande
Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Una serie di felici combinazioni apre la giornata lavorativa: cercate di afferrarle al volo. Lento ma costante il progresso in amore.
leSoluzioni
PESCI 20/2 - 20/3
REBUS:
Rebus: ras è NT; arpa è SI = Rasentar paesi;
Non lasciatevi sfuggire un'ottima occasione per dire ai superiori a cosa mirate. Evitate complicazioni sentimentali.
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54 Rubriche
PRIMA SERATA
21.20
EVENTO
15.00
RUBRICA
RUBRICA
17.45
QUIZ
18.50
21.10
FILM
14.30
CARTONI
20.30
ATTUALITÀ
Carlo Conti
Francesca Senette
Geo Magazine 2009
Gerry Scotti
06.45 -AttualitàUnomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 07.35 -RubricaTg Parlamento 08.00 -TelegiornaleTg 1 08.20 -RubricaTg 1 Turbo - di motori 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.30 -TelegiornaleTg 1 Flash 09.35 -Previsioni del tempoLinea verde Meteo verde 10.40 -Telefilm14° Distretto 11.25 -RubricaAppuntamento al cinema 11.30 -TelegiornaleTg 1 11.40 -TelefilmLa Signora in giallo 13.30 -TelegiornaleTelegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -ShowVerdetto finale 15.00 -TelefilmUn medico in famiglia 2 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa 17.15 -TelefilmLe sorelle McLeod 18.00 -TelefilmIl commissario Rex 18.50 -QuizL'Eredità 20.00 -Telegiornale Telegiornale
06.00 -VideoframmentiScanzonatissima 06.20 -RubricaMedicina 33 06.25 -Real TvItalian Academy 2 06.55 -RubricaQuasi le sette 07.00 -RubricaCartoon Flakes 09.15 -RubricaGrazie dei fiori 09.45 -RubricaUn mondo a colori - Files 10.00 -AttualitàTg2punto.it 10.50 -EVENTO Elezioni Europee 2009 11.05 -Talk ShowInsieme sul Due 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg 2 Costume e società 13.55 -RubricaMedicina 33 14.00 -Real TvItalian Academy 2 15.00 -RubricaItalia allo specchio 16.15 -Talk ShowRicomincio da qui 17.20 -RubricaPresa diretta - Academy 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.10 -NewsRai Tg Sport 18.30 -Telegiornale Tg 2 19.00 -Miniserie7 Vite 19.25 -Sit ComPiloti 19.35 -TelefilmSquadra speciale Lipsia
07.30 -AttualitàTGR Buong. Regione 08.00 -RubricaLa storia siamo noi 09.00 -RubricaElezioni europee 2009 09.15 -FilmUna donna nel lago con R. Montgomery - regia di Robert Montgomery (USA) - 1947 10.55 -RubricaCominciamo bene Estate 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -TelegiornaleTG3 Agritre 12.45 -RubricaCominciamo bene Estate 13.05 -TELENOVELA Terra nostra 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTg 3 14.50 -RubricaCominciamo bene Estate - ''Animali e animali e...'' 15.05 -ShowIl gran concerto 15.45 -RubricaTrebisonda 16.00 -RubricaTG3 GT Ragazzi 16.35 -RubricaMelevisione 17.00 -TelefilmSquadra speciale Vienna 17.45 -RubricaGEOMagazine 2009 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -TeleromanzoAgrodolce
06.00 -RubricaTg 5 Prima pagina 07:58 - RubricaBorsa e monete - di finanza 08.00 -TelegiornaleTg 5 Mattina 08.40 -AttualitàMattino Cinque 09.55 -NewsClaudio Martelli 10.00 -TelegiornaleTg 5 - Ore 10 11.00 -RubricaForum 13.00 -Telegiornale Tg 5 13.40 -Previsioni del tempoMeteo 5 13:41 - Soap OperaBeautiful 14.10 -TeleromanzoCentoVetrine 14.45 -FilmUna famiglia in prestito con Hans Werner, Lisa Martinek, Sandra Speichert - regia di Michael Rowitz (Germania) - 2006 16.25 -RotocalcoPomeriggio Cinque 18.05 -NewsClaudio Martelli 18.10 -Telegiornale Tg5 minuti 18.15 -RotocalcoPomeriggio Cinque 18.50 -QuizChi vuol essere milionario? 20.00 -Telegiornale Tg 5
07.10 -TelefilmT.J. Hooker 08.10 -TelefilmMagnum P.I. 09.00 -TelefilmMiami Vice 10.05 -Soap OperaFebbre d'amore 10.30 -TelefilmUltime dal cielo 11.30 -TelegiornaleTg 4 11:38 - NewsVie d'Italia 11.40 -TelefilmDoc 12.25 -TelefilmDistretto di polizia 13.30 -TelegiornaleTg 4 13.55 -Previsioni del tempoMeteo 14.05 -RubricaSessione pomeridiana: il tribunale di Forum 15.10 -TelefilmIl fuggitivo 16.10 -Soap OperaSentieri 16.45 -FilmStraziami, ma di baci saziami con Nino Manfredi, Pamela Tiffin, Ugo Tognazzi - regia di Dino Risi (Italia) - 1968 18.55 -Telegiornale Tg 4 19.20 -Previsioni del tempoMeteo 19.35 -ShowIeri e oggi in tv 19.50 -Soap OperaTempesta d'amore
06.35 -Cartoni 09.00 -Sit ComWilly, il Principe di Bel Air 09.25 -TelefilmXena 10.20 -TelefilmBaywatch 11.15 -TelefilmSupercar 12.15 -RubricaSecondo voi 12.25 -TelegiornaleStudio Aperto 12.55 -Previsioni del tempoMeteo 13.00 -NewsStudio Sport 13.40 -CartoniDragon Ball GT 14.05 -CartoniDetective Conan 14.30 -CartoniI Simpson 15.00 -TelefilmDawson's creek 15.50 -TELENOVELA Il mondo di Patty 16.55 -Sit ComHannah Montana 17.40 -CartoniBakugan 17.55 -CartoniGormiti 18.10 -CartoniSpongebob 18.30 -TelegiornaleStudio Aperto 18.55 -Previsioni del tempoMeteo 19.00 -NewsStudio Sport 19.30 -CartoniI Simpson 19.50 -Sit ComCamera Café - Ristretto 20.05 -Sit ComCamera Café
06.00 -TelegiornaleTg La 7 07.00 -RubricaOmnibus 09.15 -AttualitàOmnibus Life 10.10 -NewsPunto Tg 10.15 -RubricaDue minuti un libro 10.20 -RubricaMovie Flash 10.25 -TelefilmCuore e batticuore 11.25 -RubricaMovie Flash 11.30 -TelefilmMike Hammer 12.30 -Telegiornale Tg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmL'ispettore Tibbs 14.00 -Film Amori e ripicche con James Spader, Michael Caine, Maggie Smith - regia di Peter Yates (USA) - 1999 16.00 -RubricaMovie Flash 16.05 -TelefilmRelic Hunter 17.05 -RubricaAtlantide, Storie di uomini e di mondi 19.00 -TelefilmThe district 20.00 -Telegiornale Tg La7
20.30 -Gioco Affari tuoi 21.20 -EVENTO 40° Premio Barocco 23.25 -Telegiornale Tg 1 23.30 -AttualitàPorta a Porta
20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.05 -Telefilm Ghost Whisperer 22.40 -EVENTO Elezioni Europee 2009 23.20 -TelegiornaleTg 2 23.35 -RubricaLa storia siamo noi
20.35 -Soap Opera Un posto al sole 21.05 -RubricaElezioni europee 2009 21.50 -RubricaElezioni europee 2009 22.35 -TelegiornaleTg3 22.40 -TelefilmMedium 23.25 -Talk ShowParla con me
20:30 - Tg satiricoStriscia la notizia - La voce della supplenza 21.10 -Film TvNon smettere di sognare con Alessandra Mastronardi - regia di Roberto Borchielli (Italia) 2009 23.30 -RubricaMatrix
20.30 -TelefilmNikita 21.10 -Film Qualcosa è cambiato con Jack Nicholson, Helen Hunt, Greg Kinnear, Shirley Knight - regia di James L. Brooks (USA) 1997
20.30 -GiocoLa ruota della fortuna 21.10 -FilmA testa alta con The Rock - regia di Kevin Bray (USA) - 2004 22.40 -FilmEvolution con D. Duchovny - regia di Ivan Reitman (USA) - 2001
20.30 -Attualità Otto e mezzo 21.10 -Telefilm Cold Squad 23.35 -Show Victor Victoria
01.05 -TelegiornaleTg 1 01.45 -RubricaSottovoce 02.15 -RubricaArt News 02.50 -VideoframmentiSuperStar 03.25 -FilmSepolto vivo! con R. Milland - regia di Roger Corman (USA) - 1962
00.35 -Talk ShowXII Round 2089 01.05 -RubricaReparto corse 02.10 -RubricaRai Notte 02.20 -TelefilmSecrets 03.05 -VideoframmentiVideocomic 03.50 -RubricaAlla Gallina Abbuffata 04.10 -RubricaLa voce dei cittadini
00.00 -TelegiornaleTg 3 Linea notte 00.10 -TelegiornaleTg Regione 01.10 -RubricaRai Educational 02.10 -RubricaFuori orario 02.15 -AttualitàRai News 24 03.40 -RubricaRiflettendo con... 03.45 -AttualitàUsa 24 H
01.30 -TelegiornaleTg 5 Notte 02.00 -Tg satiricoStriscia la notizia 02.45 -TelefilmThe Guardian 03.40 -TelegiornaleTg 5 Notte 04.10 -Previsioni del tempoMeteo 5 04.15 -TelefilmSquadra emergenza 05.30 -TelegiornaleTg 5 Notte
23.55 -FilmIl comune senso del pudore con A. Sordi - regia di Alberto Sordi (Italia) - 1976 02.10 -TelegiornaleTG4 - Rassegna stampa 02.35 -FilmSamsara 04.55 -RubricaPeste e corna e gocce...
00.40 -NewsStudio Sport 01.05 -TelegiornaleStudio Aperto 01.20 -MusicaleTalent 1 Player 02.00 -TelefilmSix Feet Under 03.55 -FilmMucche pazze 05.15 -NewsStudio Sport 05.40 -TelegiornaleStudio Aperto
00.50 -TelegiornaleTg La7 01.10 -RubricaMovie Flash 01.15 -AttualitàOtto e mezzo 01.55 -TelefilmAlla corte di Aliice 02.55 -RubricaDue minuti un libro 03.00 -AttualitàCNN News
Qualcosa è cambiato
I Simpson
Lilli Gruber
leTrame
LA 7
ORE 14.00
AMORI E RIPICCHE
RETE 4
ORE 16.45
STRAZIAMI, MA DI BACI SAZIAMI
con J. Spader, M. Caine, M. Smith, P. Walker - regia di Peter Yates (Usa) 1999
con N. Manfredi, P. Tiffin, U. Tognazzi, M. Orfei - regia di Dino Risi (Ita) - 1968
Un editore newyorchese è in crisi, perché la sua casa editrice sta per essere assorbita da una grande società. La sua vita viene simpaticamente sconvolta dai fantasmi di Max e Lily, due attori degli anni Trenta. I due ectoplasmi cercano di aiutare Spencer a risolvere i suoi problemi professionali e sentimentali...
La lunga storia d'amore tra Marino, barbiere di Alatri, e Marisa, una bella ragazza di Sacrofanto Marche. Prima i due tentano il suicidio perché il babbo di lei si oppone, quindi lei, ingiustamente accusata di tradimento, lo abbandona e va a Roma dove sposa un sarto sordomuto. Anche lui va a Roma, per ritrovarla o morire. La ritrova e i due...
RETE 4
ORE 21.10
QUALCOSA È CAMBIATO con J. Nicholson, H. Hunt, G. Kinnear, S. Knight - regia di James L. Brooks (Usa) - 1997 C'era una volta, un misogino, ossessionato da una serie infinita di complessi e manie e dotato di una lingua avvelenata. Ma dopo l'incontro con un cane e con una bella cameriera, qualcosa cambia; e l'orco si rivela un burbero benefico...
RETE 4
ORE 23.55
IL COMUNE SENSO DEL PUDORE con A. Sordi, F. Bolkan, C. Cardinale regia di Alberto Sordi (Ita) - 1976 Un operaio, per festeggiare le sue nozze d'argento, porta la moglie al cinema dopo quattro anni, ma trova solo film inverecondi. La donna ne è scandalizzata, ma ne subisce, in qualche modo, il contagio. Un intellettuale viene chiamato a dirigere una rivista pornografica: balza improvvisamente dalla miseria al benessere. Ai suoi polsi scattano...
CANALE 5
ORE 21.10
NON SMETTERE DI SOGNARE con A. Mastronardi, R. Farnesi - regia di Roberto Burchielli (Ita) - 2009 Stella e sua Sorella Anna abitano a Genova e vivono mestamente con Luigi, il loro patrigno, uomo burbero e dedito più all'alcol che alle figlie. Stella ha un lavoro al porto, ben lontano dai suoi sogni di bambina. La sera balla come cubista nella discoteca più famosa della città per arrotondare lo stipendio, ma qui è in competizione con Alessia, ragazza ambiziosa che spesso la umilia...
RAI 1
ORE 3.25
SEPOLTO VIVO! con R. Milland, H. Court, R. Ney, H. Angel - regia di Roger Corman (Usa) 1962 Guy Garrel è terrorizzato dall'idea di essere sepolto vivo. Sposa Emily, figlia del suo maestro, il dottor Gault, e si fa costruire una bara predisposta per un'eventuale fuoriuscita. Quando Garrel scopre che suo padre è stato sepolto ancora vivente, subisce uno shock apparentemente mortale...
Sfida serale con i film di Rai e Mediaset RAI UNO Affari tuoi gold L'eredita' The contract L'eredita' la sfida
ora 20.40 19.48 21.23 18.51
ascolto 5.834 5.052 4.598 3.448
RAI DUE Tg2-costume e societa' Ricominciare Tg2-medicina 33 Italia allo specchio
13.30 21.04 13.52 15.00
2.531 2.213 1.643 1.103
RAI TRE Un posto al sole Elezioni europee Blob di tutto di piu' Agrodolce
20.30 21.02 19.57 20.06
2.340 1.591 1.449 1.281
CANALE 5 Striscia la notizia I giorni dell'abbandono Beautiful Chi vuol essere
20.46 21.27 13.43 19.03
6.719 4.985 4.295 3.317
ITALIA 1 Dodgeball-palle al I simpson Studio sport Detective conan
21.15 14.35 13.04 14.09
3.290 2.689 2.334 2.061
RETE 4 Nikita Tempesta d'amore Segreti Sessione pomeridiana
20.29 19.45 21.14 14.08
1.929 1.573 1.395 1.378
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Televisioni 55
Mercoledì 3 giugno 2009
Ah quanta Letizia in questa campagna elettorale
LA CRISI DI NERVI DEL PREMIER
«Manovra internazionale contro di me» Attacco a Murdoch. Il Times: «Ridicolo» Noemi a Chi:«Dalla mia festa non vivo più» 2 giugno: parata ridotta, Silvio in ritardo. Feste a Potenza e Matera alle pagine 6 e 7
Anno 8 n.136€ 1.00
alle pagine 2 e 16
www.ilquotidianodellabasilicata.it
Mercoledì 3 giugno 2009
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466
La giornata elettorale locale caratterizzata dai comizi di Di Pietro e Santanchè
Potenza
Pro e contro Berlusconi
«Questa maglietta non ci appartiene»
Tonino invita a far argine contro la “democratura” Daniela fa la lucana e conferma «Veronica amante del bodyguard»
alle pagine 8 e 9
Daniela Santanchè e a destra Antonio Di Pietro
VATICANO SPA
I fatti inediti sul prelato lucano nel libro di Gianluigi Nuzzi
Il Vescovo De Bonis: da Pietragalla allo Ior Le verità scomode emerse dagli archivi romani Nel suo paese tutti lo ricordano come un potente benefattore L’altra faccia della vita del porporato porta a traffici altissimi Gianluca Nuzzi e la copertina del libro
L’inchiesta di Woodcock La legge sui rimborsi regionali che ora vogliono cambiare: ecco come il Gip la interpreta a pagina 15
alle pagine 12 e 13
Le pagine della Consulta provinciale degli studenti di Potenza alle pagine 50 e 51
a pagina 19
L’analisi del segretario della Uil, Carmine Vaccaro sulla strategia di Torino collegata allo sciopero
«Vogliono indebolire Melfi, vi dico perchè» QUELLA PROTESTA CHE NON INTERESSA A NESSUNO di Mariareresa Labanca
Consultiamoci
Dopo la rissa alla sfilata dei turchi i portatori del Santo prendono le distanze dalla scritta campanilista «Odio la Bruna» apparsa su alcune t-shirt
alle pagine 10 e 11
SPORT
Allenatore barese per il Matera
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Festa della Repubblica elettorale caratterizzata dalla presenza di Antonio Di Pietro e Daniela Santanchè impegnati in un tour lucano. I due leader nazionali di movimenti collaterali a Pd e Pdl hanno caratterizzato i loro interventi su Berlusconi. Di Pietro è tornato a sferzare “il regime” a Matera e Potenza. Anche se dalle sue fila non mancano dissensi nei suoi confronti come scrive Anna Rivelli. Di tenore opposto i discorsi della Santanchè un figlio ed un ex marito lucano e una personale roccaforte politica a Policoro dove ha assessori e consiglieri.