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Brevi dal mondo

Usa, sparatoria in un museo WASHINGTON – Un uomo ha sparato al Museo dell’Olocausto a Washington, colpendo e ferendo due persone. L'uomo che ha aperto il fuoco con una carabina sarebbe James Von Brunn, un 89enne legato al movimento dei suprematisti ariani e noto per le sue posizioni filonaziste. Lo riporta Nbc News. Brunn è autore di diversi libri antisemiti come «Uccidi i migliori gentili» e «Il peggiore errore di Hitler». Von Brunn è stato in prigione per sei anni dopo aver tentato nel 1981 di mettere l’intero board della Federal Reserve «sotto arresto» da privato cittadini, entrando nella struttura armato, per aver fatto salire troppo i tassi di interesse.

Obama metta a dieta l’America WASHINGTON – Mangiare sano e fare esercizio fisico. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama lo fa ogni giorno. Ma ora la sua sfida, forse quella più difficile, è convincere gli americani appassionati di hamburger e patatine fritte, che adorano poltrire nel divano davanti la tv, a cambiare registro, seguire il suo esempio e mettersi a dieta. Secondo la rivista on-line 'Politico', sarà proprio la campagna a favore di un’alimentazione più sana e nutriente uno dei pilastri fondamentali della riforma sanitaria promossa dalla Casa Bianca.

Airbus, scartato il terrorismo PARIGI – La polizia si appresta a scartare completamente la pista dell’attento terrorista per il disastro aereo del volo Air France AF447. Lo rivelano fonti della polizia francese secondo cui in base ai primissimi accertamenti i due passeggeri dai nomi sospetti a bordo erano solo omonimi di noti terroristi: «Resta ancora da verificare la data di nascita delle vittime per raggiunge la completa certezza sulla loro effettiva identità». Era stato ieri il sito Internet del settimanale francese “L’Express” a rivelare la possibile presenza di due pericolosi terroristi sul volo precipitato nell’Atlantico la notte tra domenica e lunedi con 228 persone a bordo.

Giovedì 11 giugno 2009

Giornata di allegria finita in tragedia a Sacile (Pordenone)

Festa di fine scuola, morto un ragazzo Lo studente si è tuffato nel fiume gelido ed è stato inghiottito dalle acque

I ragazzi prima della tragedia

SACILE (PORDENONE) – Una giornata di allegria finita in tragedia: è quella vissuta ieri alla scuola media «Balliana-Nievo» di Sacile (Pordenone), dove la festa per la fine delle lezioni è stata bruscamente oscurata dalla morte di Pape F., uno studente di origine senegalese di 15 anni, annegato nelle acque del Livenza. L’ultima campanella è suonata ieri mattina, intorno alle 11:30. Pape, insieme a quattro amici, aveva deciso di festeggiare la fine delle lezioni in riva al fiume, su una delle spiaggette in località Foro

Boario. Il ragazzino, che da molti anni viveva in Italia con la famiglia, a un certo punto – secondo la ricostruzione riferita dagli investigatori – avrebbe esortato gli amici a seguirlo in acqua e, di fronte al loro rifiuto, avrebbe deciso di tuffarsi da solo. La tragedia è maturata in pochi istanti. Forse per una congestione causata dalla temperatura dell’acqua del fiume, gelida dopo i temporali degli ultimi giorni, Pape è stato letteralmente inghiottito dai flutti. Gli amici hanno cercato di aiutarlo, ma senza successo. Laura Capuzzo

Afghanistan Firenze, scoperta parà della Folgore infiltrazione in battaglia di camorra: 8 arresti ROMA – Ancora una battaglia a Bala Morgab, nell’ovest dell’Afghanistan, dove i parà della Folgore da settimane sono impegnati a fianco delle forze di sicurezza afghane nel riconquistare metro per metro una provincia finora dominata dai taleban. Due elicotteri italiani sono stati colpiti, ma non ci sono stati feriti; «neutralizzati», invece, 90 insorti e uccisi due capi taleban. I fatti sono avvenuti ieri mattina nella valle di Bala Morgab (provincia di Badghis, 200 chilometri a nord di Herat).

FIRENZE – Una ramificata infiltrazione della camorra in Toscana, con il controllo di locali notturni tra Firenze e Prato, di sale scommesse e di società che praticavano anche usura, è stata scoperta dalla Dda di Firenze in collaborazione con le squadre mobili di Firenze e Prato e la guardia di finanza. Otto le persone arrestate con l’accusa di associazione a delinquere di stampo camorristico, altre 18 quelle indagate, tutte riconducibili alla famiglia Terracciano di Pollena Trocchia (Napoli), clan trapiantato in Toscana.

Il provvedimento è già al Senato dopo una serie di modifiche

Sicurezza, il Csm boccia il ddl Nuova strigliata di Napolitano: «Dovete essere più tempestivi» ROMA – I pareri del Csm sui provvedimenti legislativi all’esame del Parlamento siano più tempestivi. Dopo l'invito di martedì a lavorare con «rigore e imparzialità» superando le «logiche di appartenenza correntizia», il capo dello Stato rivolge un nuovo richiamo a Palazzo dei marescialli. L'occasione è la discussione da parte del plenum del parere sul pacchetto sicurezza, che boccia l’introduzione del reato di clandestinità, perchè porterà alla «totale paralisi» di «molti» uffici giudiziari ,oltre a comportare la lesione di diritti fondamentali dei clandestini e dei loro figli; parere approvato in serata con la sola astensione dei laici del Pdl. Proprio dando il proprio assenso al dibattito, Napolitano ribadisce un punto di vista già espresso in passato e stavolta affidato a una nota della Presidenza della Repubblica, letta dal numero due di Palazzo dei marescialli; un testo in cui si riafferma «l'opportunità di una più tempestiva formulazione dei pareri sui disegni di legge all’esame del Parlamento»; anche perchè - fa notare il capo dello Stato – il punto di vista del Csm sul pacchetto sicurezza arriva quando il Senato si appresta a riesaminare per la seconda volta il ddl, dopo aver già apportato in prima lettura «numerose e significative modifiche» e dopo che anche la Camera ha emendato il testo. Un nuovo monito che arriva proprio mentre la maggioranza giudica un’«interferenza», che «disattende» il richiamo rivolto martedì al Csm dal capo dello Stato, la presa di posizione

del Csm sul ddl sicurezza. Di avviso contrario l’opposizione che apprezza e condivide le parole di Palazzo dei marescialli. Le preoccupazioni del Csm sono concentrate sulla norma chiave del pacchetto sicurezza, l’introduzione del reato di clandestinità, che determinerà un «eccezionale aggravio» sull'attività giudiziaria, proprio per «l'imponenza quantitativa del fenomeno dell’immigrazione irregolare nel nostro Paese». Le conseguenze peggiori saranno per i giudici di pace, che –avverte il documento approvato – verranno «gravati da centinaia di migliaia di nuovi processi, tali da determinare la paralisi di molti uffici». Ma problemi si avranno anche per gli «uffici giudiziari ordinari

impegnati nel processo in primo grado e nelle fasi di impugnazione». Il tutto, peraltro, senza che la norma serva al suo stesso scopo, quello di favorire l'allontanamento dei clandestini. I consiglieri dubitano espressamente del suo «effetto deterrente»: «una contravvenzione punita con pena pecuniaria non appare prevedibilmente efficace per chi è spinto a emigrare da condizioni disperate». Ma non è tutto. L’allarme del CSM è anche perché ci sarà «una inevitabile incidenza negativa del nuovo reato di clandestinità», sull' «accesso a servizi pubblici essenziali» che riguardano «beni fondamentali» come il diritto alla salute, da parte degli immigrati. Daniela Navi

Il plenum del Csm

Lui, un idraulico di 39 anni, aveva plagiato la piccola e le chiedeva sempre di più

Genova, rapporti con dodicenne: arrestato GENOVA – Prima ha conquistato la sua fiducia, poi l’ha sedotta e alla fine l’ha indotta ad avere rapporti sessuali con lui, in un crescendo di richieste sfociate nella pornografia. Un genovese di 39 anni, Davide Spagnuolo, sposato e padre da 10 giorni, è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di violenza sessuale. L’uomo, residente a Cornigliano, nel ponente genovese, di professione idraulico e con precedenti per ricettazione e rapina, conosceva la ragazzina fin da piccola. Da anni infatti, la famiglia di lei, residente nel quartiere genovese di San Fruttuoso, trascorreva le vacanze nell’entroterra di Albenga (Savona) in

una abitazione confinante con quella dell’uomo. Secondo quanto emerso dalle indagini, scattate dopo la scoperta di messaggi molto espliciti nel cellulare della ragazzina da parte di suo padre, il primo rapporto sessuale risale all’ottobre scorso, consumato in una villa abbandonata a Pegli, nel ponente cittadino, complice una giornata di sciopero a scuola. Tre settimane dopo il secondo, nello stesso posto. Poi la ragazzina, inizialmente plagiata, di fronte all’escalation delle richieste da parte dell’uomo (rapporti orali, film porno, video sul cellulare mentre si masturbava e così via) avrebbe allentato i contatti, alternando, secondo la ricostruzione degli agenti del

commissariato di Prè, sentimenti di infatuazione a rifiuto. Secondo il commissario Evandro Clementucci la ragazzina lo considerava «un pò orco, un pò principe azzurro». Al punto che, davanti al magistrato, la dodicenne si sarebbe quasi mostrata preoccupata di danneggiarlo ammettendo i fatti. Dopo la scoperta dei messaggi sul cellulare della ragazzina, il telefono di Spagnuolo è stato messo sotto controllo e sono stati anche acquisiti i tabulati e la documentazione relativa ai precedenti messaggi scambiati tra i due ed è così venuta alla luce, in maniera equivocabile, tutta la vicenda. Letizia Bianco

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2 In Italia e nel mondo


Francia, Sos Racisme accusata di riciclaggio

Tre milioni di persone sono rimaste a piedi. Caos in tutta la città

Londra, sciopero della metropolitana I sindacati proclamano l’agitazione per il mancato accordo sugli aumenti salariali

Il caos a Londra

LONDRA – Traffico paralizzato, lunghe file di autobus rossi in ogni strada anche secondaria e persone in coda fuori dalle poche stazioni della metropolitana dove sono garantiti i servizi di collegamento. Questa è stata ieri Londra nel primo giorno di sciopero dei lavoratori della metropolitana indetto dal sindacato dei trasporti marittimi e ferroviari (RMT). I lavoratori della 'tube' hanno incrociato le braccia alle 19 di martedì sera – le 20 ora italiana – dopo che tra London Underground, la società che gestisce i trasporti

di Londra, e i rappresentanti del sindacato della RMT non è stato raggiunto nessun accordo su un aumento salariale. Per gestire una situazione di emergenza che durerà fino a domani mattina la società Transport for London ha assicurato il potenziamento degli autobus disponibili sulle linee cittadine e dei traghetti per il trasporto lungo il fiume e gli abbonamenti della metropolitana saranno validi anche sui treni. Anche i taxi hanno previsto un servizio a tariffa fissa per il trasporto verso i principali nodi ferroviari della città.

Secondo una stima della camera di commercio di Londra questo sciopero, che lascerà a piedi 3 milioni di persone che ogni giorno prendono abitualmente la metropolitana, costerà alla città 100 milioni di sterline (circa 117 milioni di euro). Uno sciopero che è stato definito dal sindaco di Londra Boris Johnson come «assolutamente folle». «E'assolutamente essenziale, a mio avviso, che le persone di buona volontà debbano tornare al tavolo dei negoziati nelle prossime ore» ha affermato Johnson. Thomas Naylor

In stato di fermo il presidente della prestigiosa associazione, Dray

Julien Dray

I due principali contendenti sono Ahmadinejad e Mussavi

PARIGI – «Non toccare il mio amico» c'è scritto sulla mano gialla che vuole bloccare il razzista nel logo di Sos Racisme, benemerita associazione francese creata nel 1984 da due socialisti ex comunisti-trotzkisti, Julien Dray e Harlem Desir. Da ieri il presidente dell’associazione è in stato di fermo, sospettato di riciclaggio di denaro finito sul conto di Dray. Il presidente, Dominique Sopo, e alcuni dirigenti dell’associazione, che non è nuova a questo tipo di accuse, sono in stato di fermo.

Si parla di trenta morti

Nassiriya autobomba Tensioni senza precedenti. Rafsanjani scrive a Khatami nel mercato

Iran, domani si vota

TEHERAN – E' una campagna elettorale segnata da tensioni senza precedenti quella che si è chiusa ieri sera in Iran per le presidenziali di domani, con attacchi durissimi fra i candidati, ai quali si è aggiunta nelle ultime ore una polemica velata fra due colonne storiche del regime: l’ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani e la Guida suprema, l’ayatollah Ali Khamenei. Una tornata elettorale attesa con ansia in Occidente, per vedere come potrà influenzare un futuro dialogo, in particolare con gli Stati Uniti del presidente Barack Obama, ma segnata all’interno più da accuse personali di corruzione e attacchi sulla situazione economica del Paese. Mentre le piazze continuano a essere invase da decine di migliaia di sostenitori del presidente uscente, Mahmud Ahmadinejad, che corre per un secondo mandato, e del suo più temibile avversario, il conservatore moderato Mir Hossein Mussavi, le tensioni si sono trasmesse ai più alti livelli del sistema, per coinvolgere Rafsanjani e Khamenei. Che, nonostante le smentite di entrambi, sono visti da molti come i principali sponsor rispettivamente di Mussavi e di Ahmadinejad. Con un’iniziativa senza precedenti, Rafsanjani ha inviato una lettera aperta all’ayatollah Khamenei, chiedendogli di garantire lo svolgimento di elezioni «pulite» e lamentando il suo «silenzio» sulle accuse personali ricevute da Ahmadinejad. Ahmadinejad ha invece accusato i candidati rivali di avere usato contro di lui «i metodi di Hitler», di aver ripetuto continua-

Il comizio di chiusura della campagna elettorale di Mahmud Ahmadinejad a Teheran

mente le accuse di una cattiva gestione dell’economia, che ha definito «menzogne», e affermando che con il voto di venerdì i suoi oppositori saranno «gettati nell’abisso della Storia». La televisione di Stato, controllata dai conservatori, ha concesso ad Ahmadinejad la possibilità di rispondere questa sera alle affermazioni degli altri candidati. Mussavi in un discorso ai suoi fedelissimi e riportato ieri dalla stampa, ha accusato Ahmadinejad di essere «un dittatore». L’atmosfera pre-elettorale è diventata rovente una settimana fa, quando in un dibattito televisivo con Mussavi, il presidente in carica ha accusato di corru-

zione alcuni di quelli che ha indicato come sponsor del suo avversario, in particolare Rafsanjani i suoi figli. Rafsanjani ha detto che il giorno dopo ha chiesto ad Ahmadinejad di ritirare le accuse o di potere replicare lui stesso dagli schermi della televisione. «Ma entrambi questi suggerimenti sono stati respinti, e la Guida suprema ha considerato che fosse opportuno il silenzio», lamenta Rafsanjani nella lettera allo stesso Khamenei. Ma nell’ormai famoso dibattito Ahmadinejad ha gettato sospetti di corruzione sui governi dello stesso Mussavi da primo ministro, negli anni '80, di Raf-

sanjani e del riformista Mohammad Khatami, sostenitore dichiarato di Mussavi. In tutto 24 anni di Repubblica islamica, che ne ha 30. Rafsanjani ha lasciato intendere nella sua lettera a Khamenei che un tale comportamento potrebbe minacciare le basi stesse del regime, ed è arrivato a fare un paragone fra Ahmadinejad e Abolhassan Bani Sadr, deposto e fuggito in Francia nel 1981 dopo una serie di attriti con i vertici religiosi dello Stato. «Dobbiamo stare attenti – ha affermato l’ex presidente – perchè il Paese non vada incontro oggi a quello che abbiamo evitato allora». Alberto Zanconato

BEIRUT/BAGHDAD – Un’autobomba in un affollato mercato nel sud dell’Iraq ha causato ieri la morte di una trentina di persone e il ferimento di decine di altre. Un bilancio purtroppo tornato a essere non raro nel panorama iracheno degli ultimi tempi, ma che questa volta viene registrato in una zona rimasta da alcuni anni relativamente tranquilla: in un villaggio nei pressi di Nassiriya, al Batha. L’esplosione è avvenuta verso le nove e un quarto, l’ora di punta nel mercato. Tra le vittime ci sono anche numerose donne e bambini. Secondo un sito web di informazione locale, nasiriyah.net, l'attentato ha provocato 30 morti e 70 feriti. Altre fonti riportano cifre più contenute. Lo stesso sito ha però messo in rete anche diverse fotografie, agghiaccianti, scattate dopo l'esplosione, in cui si possono vedere i rottami calcinati dell’autobomba, il sangue sull'asfalto, parti di corpi carbonizzati, devastazione tra i banchi di frutta e verdura. E ci sono anche immagini della rabbia popolare scoppiata all’ arrivo delle forze di polizia, che gli abitanti del villaggio hanno accusato di non aver fatto abbastanza per garantire la sicurezza. Per contenere le rimostranze, i poliziotti hanno sparato in aria diversi colpi di armi automatiche, e secondo fonti locali hanno causato il ferimento di una persona. In mattinata si era inoltre diffusa la notizia della destituzione del capo della polizia locale, colonnello Asaad Hussain, poi smentita. Tuttavia, il capo della polizia provinciale di Nassiriya, generale Sabah al Fetlawi, ha immediatamente formato una commissione di inchiesta sull' accaduto e vi ha messo a capo un altro ufficiale, il colonnello Ali Masir. «Sono stati al Qaida e nostalgici del defunto regime», ha accusato a caldo il vice presidente Adel Abdul Mahdi, originario proprio di Nassiriya, capoluogo della provincia di Dhi Qar. Una provincia in cui era di stanza il contingente italiano, poi ritirato nel dicembre 2006, vittima l’11 novembre 2003 dell’ attentato in cui morirono 12 carabinieri, cinque militari, due civili italiani e nove iracheni. Stefano de Paolis

Il cervello delle mamme Riciclaggio, Abu Dhabi Gli italiani e le ferie sente meglio il pianto del bebè progetta quello del Corano spunta la vacanza prudente NESSUNO sa riconoscere il pianto del piccolo meglio della sua mamma, e il motivo è che il cervello materno reagisce differentemente e quindi sente meglio il pianto del cucciolo di quello di femmine che non sono mamme. Lo rivela uno studio su topi condotto da Robert Liu della Emory University di Atlanta e pubblicato sulla rivista Neuron. Nella corteccia uditiva delle mamme i neuroni reagiscono diversamente rispetto a quelli del cervello di femmine vergini, forse in ragione di cambiamenti del cervello che intervengono in gravidanza. «Abbiamo

scoperto che il cervello delle mamme reagisce in maniera differente alle 'voci' dei cuccioli rispetto al cervello delle topoline vergini», spiega Liu, quello delle mamme spegne certi neuroni , e potenzia l’attività dei neuroni a questo deputati.

VERDE , colore per antonomasia dell’ecologia, ma anche dell’Islam. Ed è proprio all’insegna del binomio ambiente-religione che il Centro per la gestione dei rifiuti di Abu Dhabi sta approntando un nuovo sistema, il primo al mondo, per la raccolta ed il riciclaggio di testi sacri e di materiali cartacei con contenuti religiosi. La tradizione dell’Islam vuole che le copie del Corano, così come di altri testi a contenuto religioso, non vengano gettati in terra nè tanto meno, una volta usurati, gettati tra i rifiuti. La loro distruzione deve essere affidata alle fiamme. «Stia-

mo approntando un sistema che permetta la distruzione ed il riutilizzo di questi materiali nel rispetto dei dettami dell’Islam,» spiega il direttore del Centro per la gestione dei rifiuti Majdi al-Mansuri, «ma con la doppia lettura ecologia-religione».

ANCHE in tempo di crisi gli italiani non rinunciano alle vacanze. E se in vista dell’estate i progetti cozzano inevitabilmente con il borsellino sgonfio, allora ecco che sono pronti ad adottare nuovi metodi utili per eludere il problema. Tra questi la messa a punto di una tipologia che qualcuno ha definito 'prudente', vale a dire una vacanza ridotta in termini di tempo, e che magari li fa rimanere entro i confini nazionali, scegliendo se proprio si deve anche un periodo inconsueto per le partenze, come ad esempio il mese di giugno. È questo il quadro che emerge da un sondaggio commissio-

nato dalla Confesercenti alla Swg, che tuttavia riserva più di una sorpresa positiva. Nel 2009, informa lo studio, gli italiani resteranno preferibilmente in Italia, tagliando magari un giorno di villeggiatura, così da consentire un risparmio medio di circa 110 euro.

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In Italia e nel Mondo 3

Giovedì 11 giugno 2009


Giovedì 11 giugno 2009

Il fatto del giorno: Berlusconi va contro il referendum Tra Noemi e l’effetto Kakà Calderoli sta pregustando A giudizio di Follini ora si rischia di rimetterci l’apoteosi della sua Lega il premier è al capolinea dall’editoriale di Massimo De Manzoni

dal retroscena di Amedeo La Mattina

dall’intervista di Aldo Cazzullo

La chiara vittoria del Pdl alle elezioni amministrative [...] deve essere per il centrodestra motivo di soddisfazione, ma non può trasformarsi nel paravento dietro il quale nascondere le altre votazioni, quelle per le europee. Dalle quali, come abbiamo scritto e riscritto, chi esce davvero sconfitto è il Pd, sia chiaro. Ma nelle quali è altrettanto innegabile che il Popolo della libertà abbia ottenuto un risultato nettamente inferiore alle attese, denunciando scricchiolii che è bene non passare sotto silenzio. [...] Si è parlato di effetto Noemi e di effetto Kakà. Opinabile. Sicuro, invece, è quanto è successo in Sicilia, dove le beghe interne hanno portato a un astensionismo record e a una «botta» quantificabile tra i 650mila e gli 800mila voti in meno. [...]

Quando Berlusconi decide una cosa è quella: il Pdl non conta nulla e ancora meno Fini che continua con questa menata del governo a trazione leghista». Ieri pomeriggio nel cortile di Montecitorio, il ministro leghista Calderoli faceva queste considerazioni. E i suoi compagni di partito Giorgietti e Salvini ridevano, pregustando l’apoteosi della Lega alla manifestazione di Pontida del 14 giugno. Il Cavaliere non ha avuto bisogno di riunire nessun organo del Pdl per decidere che il referendum elettorale è una roba archiviata. Lo ha deciso con Bossi e in una nota di Palazzo Chigi ha scritto che «non appare opportuno un sostegno diretto al referendum del 21 giugno». [...]

Senatore Follini, condivide la reazione unanime del suo partito al voto, definito «rassicurante»? «No. Sento reazioni assolutamente consolatorie. [...] Diciamo invece le cose come stanno [...]. Berlusconi ha perso. Non è la fine, ma forse è l’inizio della fine. Nel suo tessuto di consenso si è aperta per la prima volta una smagliatura. Berlusconi ha chiamato un referendum su di sé, tecnica per lui collaudata, e l’ha perduto: il suo elettorato non ha risposto alla chiamata alle armi. E’ la prima volta che il premier vistosamente sbaglia l’interpretazione politica del paese [...]. E’ stato lui stesso a mettere il suo privato e la sua persona al centro dello spazio pubblico. Così si è reso [...] più vulnerabile». [...]

La migliore di ieri

A destra c’è maretta

E a sinistra ci si prepara per una nuova leadership

Il Cavaliere e i miracoli

dall’editoriale di Concita De Gregorio

dal commento di Massimo Giannini

dall’editoriale di Marcello Sorgi

[...] Il presidente della Camera, tutti lo sanno, gioca una sua partita che ormai prescinde totalmente dall’adesione degli ex colonnelli di An divenuti pretoriani al soldo del premier. Una partita personale per la leadership: lo fa lavorando sulla moderazione. [...] Ha detto: io invece il referendum lo voto. Una dichiarazione di bandiera. È chiaro che se Berlusconi dà lo stop è difficile assai che si arrivi al quorum, del resto le posizioni a sinistra sono quanto meno incerte. Ci sentiamo di escludere una mobilitazione di massa. [...]

La tregua. Hanno parlato di tregua. "Almeno fino ai ballottaggi non facciamoci male", è la linea di Dario Franceschini. Ma se dal voto europeo esce una crepa nel Pdl, il voto amministrativo tradisce la frana del Pd. Dunque, altro che tregua. È già calata la notte dei lunghi coltelli. Le tante, troppe anime perse del partito, senza dirselo esplicitamente, affilano le lame. Tra ex Ds ed ex Margherita divampa il fuoco amico: schermaglie dialettiche, che preparano battaglie politiche. Pierluigi Bersani osserva "per carità, ci siamo salvati, ma ’mo non raccontiamoci la balla che le cose vanno be-

ne...". Telefona a un insoddisfatto D’Alema, che rimanda ogni valutazione pubblica al dopo 21 giugno, e stende i quattro punti programmatici per riancorare a sinistra il partito al congresso di ottobre. Enrico Letta aggiunge "abbiamo evitato il disastro, ma certo non possiamo brindare". Si consulta con un insofferente Rutelli, che convoca i suoi "coraggiosi" per il 3 luglio a Roma, e lancia subito un segnale di fumo all’Udc di Casini. Nel frattempo, il redivivo Walter Veltroni si prepara a "dire la sua" tra qualche giorno, mentre il semprevivo Romano Prodi non aspetta e la dice subito: "Ora è urgente un grande dibattito programmatico e ideologico, che fino ad oggi è mancato". [...]

Maramotti sull’Unità

Il primo effetto del voto di domenica (e poi dicono che con le elezioni non cambia niente!) è lo scontro nel centrodestra sul referendum elettorale, tra Berlusconi e Bossi, schierati per l’astensionismo, e Fini che annuncia che andrà a votarlo convintamente. In tutta evidenza, si tratta di una contesa attorno a un cadavere: il referendum infatti era già stato affossato per tempo con la collocazione al 21 giugno, nella domenica dei ballottaggi [...]. Chi poteva fare il miracolo, anche se negli ultimi tempi, proprio in questo campo, non è apparso particolarmente in forma, era naturalmente Berlusconi. [...]

Pd, sconfitta sopportabile Fini va contro Pdl e Lega: c’è un problema di forma dall’editoriale di Pierluigi Battista

dal “retroscena” di Francesco Verderami

Il partito democratico non può spendere i prossimi quattro anni congratulandosi per lo scampato pericolo dell’autodissoluzione. I sondaggi più funesti pronosticavano un crollo rovinoso, ma con il 26,1 la sconfitta ha assunto dimensioni sopportabili. Non si è materializzato l’incubo della marcia trionfale di Berlusconi. La sinistra nel suo complesso, malgrado la massiccia dispersione di voti, ha conservato un cospicuo patrimonio elettorale. Ma le note confortanti per Franceschini e il gruppo dirigente democratico finiscono drammaticamente qui: per il Pd è scaduto il tempo dei rinvii. La distanza con il suo avversario è di 9 punti percentuali: un’enormità, visto che il Pdl non è nemmeno nella sua forma più smagliante. L’ondata leghista ha invaso il cuore delle regioni rosse. Il partito di Berlusconi gode di un primato nella totalità delle circoscrizioni. Nel Mezzogiorno il Pd rischia la sparizione. [...]

Fini conosce «le regole della realpolitik» e comprende le ragioni del patto tra Berlusconi e Bossi, «lo scambio» tra il leader del Pdl e il capo della Lega, che prevede il sostegno del Carroccio ai ballottaggi e il contemporaneo disimpegno del Cavaliere sui referendum. Però c’è «un problema di forma», che secondo il presidente della Camera è stata violata. Andava trovato «un altro modo» per rendere manifesta l’intesa, ha spiegato in un colloquio riservato: «Mi è parso inopportuno farlo attraverso un comunicato di palazzo Chigi», dato che di un accordo tra partiti si tratta, non di un atto di governo. Insom-

ma, è la procedura che l’ha «colpito». Per il resto Fini non è rimasto sorpreso o politicamente scandalizzato per l’accordo, «dal punto di vista di Berlusconi» lo considera «un passo giusto»: «D’altronde, tranne un esponente della Lega, i ballottaggi al Nord interessano candidati del Pdl, e tutti hanno ottime probabilità di successo». A patto di esser sostenuti anche dal Carroccio. Perciò è chiaro «il reciproco interesse», «era ovvio che Bossi non avrebbe offerto i voti del suo movimento senza le garanzie di Berlusconi sul referendum», vissuto dal Senatùr come una minaccia. Scaricata l’arma, la Lega farà campagna elettorale per i ballottaggi del 21 giugno. Quel giorno anche

La fotografia

Informati? Più o meno dall’editoriale di Vittorio Feltri

L’abuso di exit poll e proiezioni è uno dei tanti padri della cattiva informazione, e la nostra non è orfana. Piovono percentuali ogni mezzora e chi le osserva, e ascolta i relativi commenti, è travolto da un alternarsi di emozioni positive e negative, variabili a seconda delle simpatie o avversioni politiche. La compilazione dei giornali ne risente fino alla distorsione della realtà. I giornalisti scrivono articoli e titoli sotto l’effetto di dati parziali, spesso ingannevoli. D’altronde le rotative non possono aspettare: ad ore prestabilite vanno in stampa le edizioni aggiornate. Ma il giornale coi risultati definitivi gira all’alba quando la maggior parte della tiratura è stata esaurita. La premessa serve a capire il pressappochismo sia della televisione sia della carta. [...]

Berlino, cuccioli di pantera nati nello zoo della città (Ansa)

Fini andrà alle urne, ma per votare «sì» alla modifica dell’attuale sistema di voto. E il fatto di aver reso pubblica una decisione «scontata» è stato un ulteriore gesto con cui marcare la distanza dal Cavaliere. Sulla possibilità che il referendum raggiunga il quorum, il presidente della Camera non si fa illusioni, aveva smesso di farsene quando il governo scelse la data, «il primo giorno d’estate. [...]». Forse un pensierino lo coltivò il giorno in cui Berlusconi sul referendum ci fece un pensierino: «Dà il premio di maggioranza al partito più forte. Qualcuno può immaginare che io voti no? Va bene tutto, ma non si può pensare di esser masochisti». [...] La sesta colonna di Francesco Zardo

Fra le tante bizzarrie della politica moderna c’è anche questa, e non è la prima volta che si verifica: con la complicità di un premier fra i più detestati dall’opposizione nella storia d’Italia, la sinistra si ritrova costretta a riconoscere in Gianfranco Fini, se non proprio una specie di alleato, perlomeno l’esponente principale della fazione più interlocutoria della controparte politica. Proprio Fini, a interloquire con le sinistre... Uno che fino all’altroieri si pigliava a bastonate con le stesse persone che ora lo giudicano il meno peggio. Ma sarà vero? O in realtà è tutta una messinscena da film noir, quella col poliziotto cattivo (Berlusconi) e quello buono (Fini, appunto) usati per confondere l’indiziato (i comunisti... gli ex comunisti...). Però D’Alema e Fini dicono cose simili, ormai. Insomma, è proprio vero: questo premier fa miracoli.

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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Fiat-Chrysler, la Corte Usa dà il via libera all’accordo dopo il forte pressing dell’amministrazione Obama

L’agenda ad personam parte dalle intercettazioni

dal servizio di Massimo Gaggi

dall’editoriale di Giuseppe D’Avanzo

Via libera dalla Corte Suprema all’accordo FiatChrysler. [...] Il massimo organo giudiziario americano ha dato il suo benestare alla vendita degli impianti Chrysler (ora in amministrazione controllata) alla nuova società costituita con la Fiat e guidata da Sergio Marchionne, e ha respinto la richiesta dei fondi pensione dell’Indiana di sospendere e rinviare la vendita della casa di Detroit. In un’ordinanza di due pagine, la Corte afferma che non ci sono gli estremi giuridici per giustificare una sospensione dell’accordo tra Fiat e Chrysler, dando così una vittoria ai protagonisti dell’intesa orchestrata dall’amministrazione Obama. I legali avevano presentato un’altra memoria, provando a sostenere che la stessa determinazione con la quale si muove il gruppo torinese dimostrerebbe che l’affare non è conveniente per l’azienda americana. Che, peraltro, è in bancarotta e in passato aveva tentato

La catena di montaggio di uno stabilimento Fiat

invano di stringere partnership con altri gruppi automobilistici. Attaccando direttamente la Casa Bianca, gli avvocati dell’Indiana avevano tracciato un curioso parallelo tra l’accordo con Fiat raggiunto quaranta giorni fa con l’appoggio decisivo del presidente Obama e una sentenza del 1952 con la quale la Corte Suprema respinse il tentativo del presidente Harry Truman di requisire alcune acciaierie du-

rante la guerra di Corea. Chi studia la giurisprudenza della magistratura suprema era però convinto che la Corte avrebbe comunque dato via libera alla nuova società Chrysler-Fiat dopo un rapido riesame della questione. Secondo alcuni lo stesso Marchionne che, interrogato su questo punto, aveva ribadito che la Fiat non ha alcuna intenzione di disimpegnarsi dall’affare, avrebbe potuto contribuire a

dall’articolo di Marco Ferrando

Tenuta Cassana, alle porte di Tortona [...]. È qui, nel cuore della pianura Padana, che «cresce» la benzina del futuro. Una cinquantina di ettari dedicati all’arundo donax, la canna palustre, e al sorgo, le due colture oggi in pole position per diventare la materia prima del bioetanolo di seconda generazione, più apprezzato di quello attuale perché ottenuto non più da zucchero ma da cellulosa, dunque da biomasse non food. Due volte l’anno, a inizio estate e in autunno, il raccolto dalla tenuta Cassana viene trasportato a pochi chilometri di distanza, nel

Il bioetanolo sostenibile ecco la benzina del futuro cuore del Parco tecnologico scientifico di Rivalta Scrivia dove si trova Chemtex Italia con il primo impianto in Italia capace di trasformare in benzina verde su scala preindustriale non più il mais o la canna da zucchero, ma biomasse legno-cellulosiche decisamente meno pregiate come, appunto, canna palustre e sorgo. Ma anche, volendo, il cippato di legno.[...]

È il fiore all’occhiello del progetto di ricerca Pro.E.Sa., che vede protagonista il gruppo Mossi&Ghisolfi (tra i leader mondiali nella produzione di Pet), un pool di laboratori universitari e Pmi dell’Alessandrino, insieme a Regione Piemonte e ministero delle Attività produttive: in totale, gli investimenti si aggirano intorno ai 120 milioni, di cui 90 a carico del

rendere meno urgente un pronunciamento della Corte, alla quale il governo Usa aveva peraltro chiesto di deliberare subito, nel timore di un ritiro del gruppo torinese qualora alla scadenza prevista dal contratto - il 15 giugno - la nuova società non fosse ancora operativa. In realtà con la sua dichiarazione, ribadita da un comunicato del Lingotto, Marchionne avrebbe solo voluto evitare di sottoporre la Corte a pressioni ultimative, ribadendo, al tempo stesso, la serietà dell’impegno Fiat. Ma il gruppo italiano e la Chrysler continuavano a confidare che tutto si sarebbe formalizzato entro lunedì prossimo, come previsto dal contratto: le due società lo avevano confermato anche in un memorandum inviato ieri alla Corte Suprema in risposta a una richiesta di chiarimenti del giudice Ginsburg. Concetti ripresi anche dal portavoce del presidente Obama, Robert Gibbs, intervenuto di nuovo sulla questione per auspicare una sua rapida conclusione. [...]

gruppo M&G. A pieno regime l’impianto pilota di Rivalta sarà in grado di sfornare una tonnellata al giorno di materiale pretrattato per il bioetanolo, smaltendo 20 chilogrammmi all’ora di biomassa. Una quantità ancora modesta, ma quel che conta qui è la tecnologia: «La linea in fase di montaggio – chiarisce Dario Giordano, responsabile ricerca e sviluppo del gruppo M&G – è la copia perfetta, seppur in miniatura, degli impianti di vasta scala». Morale: se, come probabile, i risultati dei test saranno quelli sperati, si potrà replicare lo schema su impianti da migliaia di tonnellate al giorno.[...]

L’agenda delle priorità di Silvio Berlusconi continua ad essere ad personam. [...] Sostegno alle imprese e a chi perde il lavoro? Possono attendere [...]: "Oggi non c’è nessuno che perdendo il lavoro non venga aiutato dallo Stato. C’è la cassa integrazione per i precari, così come per i lavoratori a progetto". Il Cavaliere diventa meno fantasioso quando si muove nel suo interesse. Teme le intercettazioni [...] e paventa le cronache come il diavolo l’acqua santa. Si muove con molta concretezza, in questi casi. Prima notizia post-elettorale, dunque: il governo impone la fiducia alla Camera e oggi sarà legge il disegno che diminuisce l’efficacia delle investigazioni, cancella il dovere della cronaca, distrugge il diritto del cittadino di essere informato. [...] L’ascolto telefonico, ambientale, telematico da mezzo di ricerca della prova si trasforma in strumento di completamento e rafforzamento di una prova già acquisita. Un optional, per capirci. Un rosario di adempimenti, motivazioni, decisioni collegiali e nuovi carichi di lavoro diventeranno sabbia in un motore già arrugginito avvicinando la machina iustitiae al limite di saturazione che decreta l’impossibilità di celebrare il processo, un processo [...]. Ancora. Soffocare in sessanta giorni il limite temporale degli ascolti [...] "vanifica gli sforzi investigativi delle forze dell’ordine e degli uffici di procura", come inutilmente ha avvertito il Consiglio superiore della magistratura. Sistemata in questo modo l’attività d’indagine, il lavoro non poteva dirsi finito se anche l’informazione, il dirit-

to/dovere di cronaca, non avesse pagato il suo prezzo. Con un tratto di penna la nuova legge estende il regime che oggi regola gli atti giudiziari coperti dal segreto anche agli atti non più coperti dal segreto "fino alla conclusioni delle indagini preliminari ovvero fino al termine dell’udienza preliminare". Prima di questo limite "sarà vietata la pubblicazione, anche parziale o per riassunto, della documentazione e degli atti delle conversazioni telefoniche anche se non più coperti dal segreto". Si potrà dire che si indaga su una clinica privata abitata da medici ossessionati dal denaro che operano i pazienti anche se non è necessario. Non si potrà dire qual è quell’inferno dei vivi e quanti e quali pasticci hanno organizzato accordandosi al telefono. Lo si potrà fare soltanto a udienza preliminare conclusa (forse). Con i tempi attuali della giustizia italiana dopo quattro o sei anni. In alcuni patologici casi, dopo dieci. Addio al giornalismo come servizio al lettore e all’opinione pubblica. Addio alle cronache che consentono di osservare da vicino come funzionano i poteri, lo Stato, i controlli, le autorità, la società. È vero, in alcuni casi l’ostinazione a raccontare le opacità del potere ha convinto il giornalismo ad andare oltre i confini del codice penale violando il segreto. È il suo mestiere, in fondo, perché la libertà di stampa è nata nell’interesse dei governati e non dei governanti e quindi non c’è nessuna ragione decorosa per non pubblicare documenti che raccontano alla pubblica opinione ricordate un governatore della Banca d’Italia? - come un’autorità di vigilanza protegge (o non protegge) il risparmio e il mercato. [...]

Ylenia, la badante morta Martina Stella, da Muccino ai Vanzina nella disperata solitudine “Ora sperimento la comicità popolare”

Brunetta e i lavoratori

dall’articolo di Marina Corradi

dall’articolo di Cinzia Romani

dal corsivo di Massimo Gramellini

Mentre fa jogging ad Antigua, calzoncini blu sgambatissimi e capelli d’oro castigati nella coda di cavallo, davanti le balla tutto. Prova provata che è tutta farina del suo sacco [...]. «Non condivido questa mania di correre a farsi gonfiare le labbra e il resto. Non è per me», dice giudiziosamente Martina Stella, che sotto al suo cielo estivo ha il Mar dei Caraibi. [...] Se non ci fossero 12 centimetri di tacchi di sughero, sotto ai jeans, sembrerebbe una scolara in gita. Cara Martina Stella, con i Vanzina al «Piper» in tivù e adesso ad Antigua, con «Un’estate ai Caraibi». Lo stile leggero dei fratelli le si addice? «I Vanzina hanno un tipo di comicità popolare che mi piace sperimentare. Sul set mi sono divertita molto col mio gruppo di toscanacci, Paolo Conticini e Paolo Ruffini, nel film miei fidanzati. E spero che il divertimento arrivi al pubblico». È vero, come raccontano, che ha paura dei pennuti e anche di altri animali? «Sono un po’ paranoica, è vero. Temo gli insetti, i piccioni e i gechi, anche. Ad Antigua, all’improvviso m’è entrata una tortora enorme dentro la camera da letto. Non me

A volte basta davvero poco per essere felici. Mi aggiravo negli scantinati del mio pessimismo, quando le agenzie di stampa hanno cominciato a crepitare le dichiarazioni rilasciate dal ministro Brunetta a un convegno di Confindustria. Leggerle ed essere squassato da un’ondata di energie positive è stato tutt’uno. Ma non potevo trattenere quel vento di gioia [...] per me. Volevo condividerlo con chi ne aveva più bisogno. Così sono entrato in un supermercato, brandendo il dispaccio brunettesco come una spada fiammeggiante. E [...] ho iniziato la lettura del verbo ministeriale. «Per 30 milioni di lavoratori dipendenti e di pensionati, la crisi ha portato a un aumento del potere di acquisto... [...] grazie all’incremento delle retribuzioni e alla diminuzione dell’inflazione... [...] la povertà in Italia è diminuita». Sono rimasti zitti di colpo. «Avete sentito cosa dice il ministro? Da quando c’è la crisi siete diventati tutti più ricchi. E non ve n’eravate neanche accorti. Che stupidi a cadere nella trappola della propaganda disfattista [...]». Li ho guardati. Impiegati, casalinghe, pensionati. Anche loro hanno guardato me. A quel punto mi sono messo a correre.

Diceva di chiamarsi Ylenia, ma il cognome non lo sapeva nessuno. Aveva 45 anni, ed era russa – così almeno aveva raccontato alla sua padrona. Che l’ha trovata morta in casa, in un lago di sangue. Probabilmente, han detto gli inquirenti, un aborto spontaneo. Nessuno ha sentito niente, nell’appartamento di Torre del Mare, Bari. Laconico, il testo delle agenzie recita: «La donna è morta senza chiedere aiuto». Senza chiedere aiuto. Cercando di cavarsela da sola. Perfino di non sporcare: i carabinieri hanno trovato nella camera una bacinella piena di sangue, come se la prima preoccupazione della badante, ancora «in prova», fosse quella di non creare problemi. Non dare fastidi. Non macchiare i tappeti. Quella gravidanza tardiva, magari addirittura ignorata, o nascosta come una vergogna, è finita forse da sola, come un sogno troppo assurdo. Straniera, precaria, sola, non più giovane: anche solo l’angoscia di una simile maternità basta, per perdere un figlio. Comunque sia, un aborto consumato nel pozzo più nero della solitudine. Ylenia, forse, 45 anni, suppergiù, di cognome chissà. Nel passaporto

infine recuperato c’è scritto Vira Orlova, 40 anni, ucraina, e non russa. Non c’è però il visto d’ingresso: irregolare, come mille altre che vengono in Italia mendicando di badare ai nostri vecchi, di lavarli, di imboccarli, per pochi euro in nero. Ma la badante appena arrivata, dicono, a Bari – chissà per quali sentieri clandestini – aveva, oltre al bisogno, oltre al pensiero della famiglia rimasta a casa, un inconfessabile segreto. Un figlio a 40 anni, che assurda storia; e guai, se lo venisse a sapere la padrona. L’ansia di ritrovarsi ancora su una strada. Andare a letto, una sera, covando l’angoscia che rode. Dopo avere preparato la cena, rigovernato, spazzato, andare a dormire, inseguita da quel doloroso tormento. Che, poi, era un figlio; ma le Vira Orlova a questo non possono neanche concedersi di pensare. Occorre mandare soldi a casa, e avere un tetto, e non farsi cacciare. Un figlio, per quelle come loro, è un lusso così audace che vietano a se stesse di pensarci. Andare dunque a letto inseguite dallo stillicidio di una indicibile angoscia. «Buonanotte, signora, buon riposo». Ma non è buona la notte, nella piccola stanza con una branda, un comò e la valigia. [...]

Martina Stella nella serie televisiva “Piper”

l’aspettavo, ecco». [...] Non sembra un tipo pauroso: pare che a casa sua, dopo il divorzio dei suoi genitori, il boss sia lei. «Lavoro molto e non guadagno male, per cui mi piace pensare a chi amo, farli star bene. La mia è una famiglia molto semplice, che in passato ha avuto difficoltà economiche. Con mia madre Bianca e con mia sorella Laura siamo legatissime. E comunque, condividere il bene con gli altri è importante per me». Nel film dei Vanzina è una commessa, che tradisce il fidanzato, ma poi torna con lui, dicendo: «Dei soldi non me ne frega niente». Nella vita vera del denaro le importa? «I soldi non sono tutto. An-

che se ti regalano libertà e dignità. Per la verità, ho rifiutato molte proposte economicamente allettanti perché non mi convincevano». Che cosa ha imparato sul set londinese di «Nine», musical per cui Rob Marshall, lo stesso di «Chicago», si è ispirato a «Otto e mezzo» di Federico Fellini? «L’idea di recitare con mostri sacri come Nicole Kidman, Penelope Cruz, Daniel DayLewis, Sophia Loren, be’, all’inizio mi paralizzava. Però, solo guardarli mi ha insegnato molto. Il mio inglese non è perfetto, nonostante l’abbia studiato a lungo e sebbene nel film io abbia solo una porticina, nel ruolo d'una ragazza italiana un po’ ingenua, poter dire “Io c’ero” ancora mi entusiasma». [...]

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Il testo del decreto firmato da Alfano

I nodi della politica

Atti d’indagine messi sotto chiave e carcere per i cronisti

Oggi voto segreto alla Camera Limiti anche per le riprese visive

Fiducia sulle intercettazioni L’opposizione si ricompatta e si appella a Napolitano «Disagio per un testo politicamente eversivo» di ANNA LAURA BUSSA

Giulia Bongiorno. A sinistra Franco Siddi e Lorenzo Del Boca durante la conferenza stampa di ieri

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ANM IN RIVOLTA

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Pronti allo sciopero e alla “disobbedienza civile”

«Esigenze investigative sacrificate dal Governo» LE NORME in materia di intercettazioni, su cui il Governo ha posto la questione di fiducia, «impediranno – osserva la Giunta dell’Anm – alle forze di polizia e alla magistratura inquirente di individuare i responsabili di gravissimi reati. Basti pensare ai più recenti episodi di cronaca: gli stupri di Roma, le violenze nella clinica di Milano, le scalate bancarie alla Antonveneta e alla

Bnl. In nessuno di questi casi, con la nuova legge sarebbe stato possibile accertare i fatti e trovare i colpevoli». Di fronte a queste norme, osserva l’Anm, «sarebbe più serio e coerente assumersi la responsabilità politica di abrogare l'istituto delle intercettazioni piuttosto che trasformarle in uno strumento non più utilizzabile». Le intercettazioni, ribadisce il sindacato delle toghe, «sono uno strumento di indagine finalizzato alla individuazione dei colpevoli di gravi reati ed è semplicemente assurdo pensare che si possano fare intercettazioni solo nei confronti del colpevole già individuato» ed è «del tutto irragionevole prevedere che le intercettazioni debbano sempre essere interrotte dopo 60 giorni, anche nei casi, come un sequestro di persona, un traffico di stupefacenti o di armi, in cui il reato sia in corso di esecuzione». Anche l’equiparazione delle riprese visive alle attività di intercettazione «rappresenta un grave danno per la lotta al crimine», poiché, spiegano i vertici dell’Anm, «con queste norme non saranno possibili riprese vi-

sive per identificare gli autori di rapine in banca, spaccio di stupefacenti nelle piazze, violenza negli stadi, assenteismo nei pubblici uffici». In definitiva, secondo l'Associazione magistrati, «il Governo e il Parlamento chiedono alla magistratura inquirente e alle forze dell’ordine di tutelare la sicurezza dei cittadini uscendo per strada disarmati e con un braccio legato dietro la schiena». L'Anm ricorda quindi di aver «più volte manifestato la disponibilità a discutere delle riforme necessarie per raggiungere un punto di equilibrio tra esigenze investigative, tutela della riservatezza delle persone e diritto all’informazione, anche avanzando specifiche proposte», ma «Governo e Parlamento – si legge ancora nel documento della Giunta – scelgono invece di azzerare ogni equilibrio sacrificando del tutto le esigenze investigative e il diritto di informazione». L'intervento sulle intercettazioni, sottolineano ancora i vertici del sindacato delle toghe, «preoccupa ulteriormente se lo si legge insieme al disegno di legge sulla riforma del processo penale in discussione in Senato».

Cascini e Palamara con Alfano

Giornalisti ed editori mobilitati «Si viola il diritto all’informazione» IL MONDO dell’editoria si mobilita contro il disegno di legge Alfano sulle intercettazioni, sul quale il governo ha incassato la fiducia alla Camera. Federazione nazionale della stampa italiana e Federazione italiana editori giornali firmano insieme un appello al Parlamento e a tutte le forze politiche contro un provvedimento giudicato anticostituzionale, chiedendo le «necessarie correzioni» e, in prospettiva, il sindacato dei giornalisti pensa allo sciopero, a forme di disobbedienza civile, al ricorso alla Consulta e alla Corte europea dei diritti dell’uomo. «Il provvedimento - avvertono Fieg e Fnsi in una nota congiunta - introduce limitazioni ingiustificate al diritto di cronaca e «sanzioni sproporzionate a carico di giornalisti ed editori», previsioni che «violerebbero il fondamentale diritto della libertà d’informazione, garantito dalla Costituzione e dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo». Editori e giornalisti concordano sulla necessità di tutelare la privacy delle persone, specie se estranee alle indagini, «ma non possono accettare interventi che nulla hanno a che vedere con tale esigenza e che porterebbero ad

un risultato abnorme e sproporzionato: limitare, e in taluni casi impedire del tutto, la cronaca di eventi rilevanti per la pubblica opinione, quali le indagini investigative». Nella stessa direzione vanno «le sanzioni detentive nei confronti dei giornalisti e la responsabilità oggettiva a carico degli editori». Di qui la richiesta di introdurre nel ddl «le correzioni necessarie alla tutela di valori essenziali per la democrazia». Nel pomeriggio Fnsi, Unione nazionale cronisti italiani, Ordine nazionale dei giornalisti e Associazione stampa romana hanno fatto il punto sulle iniziative di protesta contro il ddl in una conferenza stampa nella sede della stampa estera a Roma. «Il maxiemendamento del governo – ha detto Guido Columba, presidente dell’Unci – modifica la legge in modo meno sfavorevole ai diritti dell’informazione, ma siamo ancora molto lontani dagli standard europei». «Se la legge sarà approvata così com'è – ha sottolineato il segretario della Fnsi, Franco Siddi – sarà violato il diritto dei cittadini a un’informazione piena, in particolare sulla cronaca giudiziaria, per la quale saranno introdotti pesanti

Si voterà in 16 Comuni e 22 Province Nel Lazio l’impegno personale di Zingaretti SCADE sabato il termine previsto per gli apparentamenti in vista dei ballottaggi del 21 e 22 giugno in 16 Comuni e 22 Province, amministrazioni tutte governate, a parte qualche eccezione, da giunte di centro sinistra. E i candidati sindaci e presidenti che vanno al ballottaggio sono in piena mobilitazione per stringere le nuove alleanze, che potrebbero essere determinanti. È l'Udc il partito al quale si guarda in particolar modo da destra ma anche da sinistra per ottenere la maggioranza. Il leader della Lega, Umberto Bossi, lo ammette implicitamente anche se sostiene di non dover decidere niente, «Decide Berlusconi – afferma – Noi vogliamo vincere e basta». L’intesa del centrodestra con

l’Udc, per Altero Matteoli, ministro delle Infrastrutture, «è nell’ordine delle cose, visto che il suo elettorato ha sempre mostrato di non volere accordi con la sinistra». Intanto a livello locale i candidati mettono i campo tutte le risorse per la nuova campagna elettorale: a Milano dove si corre per la Provincia (Penati, presidente uscente di centrosinistra e Podestà per il centro destra) il Pdl punta su un approccio più aggressivo, meno cene, più gazebo per strada a contatto con gli elettori. La campagna elettorale per il sindaco di Bologna potrebbe avere il suo momento più importante nel duello televisivo fra Alfredo Cazzola e Flavio Delbono. Cazzola punta sulla comunicazione, mentre Delbono

su un’agenda piena di incontri nei mercati, nelle feste dell’Unità e nei quartieri della città. Per i ballottaggi nel Lazio (province di Frosinone, Rieti, Guidonia) si fa avanti il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti annunciando che «da questo week-end sarò in campo per sostenere i candidati del centrosinistra ai ballottaggi. Bisogna mettersi al servizio del partito e della coalizione perchè c'è bisogno di stringere le fila e vincere». I candidati sindaco al comune di Firenze avranno ben tre faccia a faccia davanti a stampa e cittadini. Anche per il comune di Bari si va al ballottaggio. Saranno due uffici centrali elettorali del Tribunale di Bari ad eseguire lo scrutinio delle schede mancanti. Gli uffici centrali, riferiscono fonti giudiziarie, sono stati già costituiti e lo spoglio verrà eseguito e concluso al più presto.

«Si impedisce la cronaca di eventi che la gente deve conoscere»

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Big di entrambi gli schieramenti in campo: sabato scade il termine per gli apparentamenti

L’Udc contesa in vista dei ballottaggi

limiti, se non divieti o censure». Il sindacato dei giornalisti - ha spiegato Siddi - è pronto «a portare avanti la sua battaglia utilizzando l’arma dello sciopero, nonché ricorrendo alla Corte Costituzionale e alla Corte europea dei diritti dell’uomo». Sono allo studio anche «forme di disobbedienza civile: dobbiamo trovare i modi affinchè le notizie di interesse pubblico arrivino comunque al cittadino». D’accordo il presidente dell’Ordine nazionale, Lorenzo Del Boca, convinto che la nuova legge renda «l'informazione più debole», arrivando a «consentire agli editori di controllare quanto viene pubblicato per evitare eventuali sanzioni». Il presidente della Fnsi, Roberto Natale, ha citato un’intervista all’onorevole Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia della Camera e relatore del provvedimento: «Ha definito la prima versione del ddl un ritorno alla preistoria. Ma con il maxiemendamento siamo passati al Medioevo».

VERSO IL 21 GIUGNO

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Referendum, Berlusconi dice no ma vota sì

DOPO aver garantito a Umberto Bossi che il Pdl non farà campagna elettorale a favore del referendum del 21 giugno, Silvio Berlusconi spiega comunque che lui, come Gianfranco Fini, andrà a votare e voterà sì. Una presa di posizione che rassicura gli ex di An e non fa scomporre più di troppo la Lega. Il clima resta comunque gelido tra Berlusconi e Fini, dopo il patto stretto dal Cavaliere con Bossi con la rinuncia del Pdl a fare campagna per il sì al referendum sulla legge elettorale. Dopo aver dato questa garanzia al leader della Lega Nord il presidente del Consiglio ha spiegato ieri che lui comunque andrà a votare il 21 giugno e voterà sì, proprio come il presidente della Camera. A sua volta Fini aveva fatto sapere di non essere rimasto sor-

Intanto il Pd mantiene, con diversi malumori sia di chi vorrebbe un sostegno più deciso al sì, sia di chi era contrario all'indicazione di voto data da Franceschini. L'Idv di Di Pietro resta referendaria, ma voterà no. I referendari danno battaglia. «I nostri quesiti - sottolinea il presidente del Comitato Giovanni Guzzetta sono nella morsa dei ricatti» e questo a suo avviso sarà uno stimolo per andare a votare. Ieri la Corte costituzionale ha respinto il ricorso del Comitato promotore che, denunciando le condizioni di informativa sul referendum a causa del regolamento della Vigilanza, chiedeva di poter prendere parte alle trasmissioni elettorali con lo stesso spazio concesso ai partiti schierati per il sì e per il no.

Si inasprisce lo scontro Fini-Bossi: divisioni anche sulle gabbie salariali

Pierferdinando Casini

preso o scandalizzato dall'intesa fatta con Berlusconi con il Carroccio ma di non aver apprezzato che la notizia sia stata diffusa con un comunicato di Palazzo Chigi, visto che si tratta di un accordo tra partiti e non di un atto di governo. Intanto si profilano però all'orizzonte politico del centrodestra nuovi scontri Fini-Bossi come quello sulle gabbie salariali, la differenziazione dei salari secondo le aree territoriali in base al costo della vita. Il presidente della Camera è assolutamente contrario, Bossi ha confermato ieri che l'ipotesi piace alla Lega.

«I lavoratori vogliono soldi in busta paga e non vogliono lasciarli allo Stato», ha detto il leader della Lega. Quanto alla possibilità di ottenerle ha risposto: «Non lo so, noi ci crediamo». Il Senatur, più che soddisfatto del risultato elettorale e dell'impegno di Berlusconi sul referendum in cambio del sostegno dei candidati del Pdl nei ballottaggi, non sembra particolarmente turbato dalle iniziative di Fini. «Berlusconi - ha detto - mica è scemo ad accettare il referendum, altrimenti si spacca tutto». Non solo. Il leader della Le-

ga è in ogni caso convinto che il referendum non aiuti politicamente il presidente del Consiglio. «Lui - ha ragionato Bossi, "non seguirà il referendum dove il primo partito diventa il partito unico. Poi gli direbbero subito che è un fascista, non conviene nemmeno a lui». «Non capisco - puntualizza il coordinatore del Pdl Ignazio La Russa - perché ci sia questa mania di vedere Fini alternativo al Pdl, mi pare che la sua dichiarazione sia stata chiarissima, dov'é il contrasto?». «Non c'é nessun rischio di spaccatura», assicura anche l'altro coordinatore del Pdl, Denis Verdini.

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ROMA – Il governo incassa alla Camera il voto di fiducia sul ddl intercettazioni con 325 sì, 246 no e due astenuti. Ma le polemiche non si placano. L’opposizione si ricompatta e scrive al capo dello Stato per esprimere il «profondo disagio» per un testo definito «politicamente eversivo». E per oggi, sul complesso del provvedimento, si annuncia il voto segreto. Che qualche agitazione provoca nella maggioranza, visto che non tutti nel centrodestra simpatizzano per il contenuto del ddl. Un testo che per l’Anm segnerà nei fatti «la morte della giustizia penale in Italia». Il presidente della Camera Gianfranco Fini, del resto, difficilmente avrebbe potuto dire no alla richiesta avanzata dall’opposizione di valutare il ddl nel segreto dell’urna perché il voto segreto (art.49 del Regolamento della Camera) era stato già concesso per le questioni pregiudiziali presentate dal centrosinistra. E, di solito, se viene concesso per queste, si conferma anche per il voto finale, se richiesto. Fini, l’11 marzo scorso, quando vennero votate le pregiudiziali, valutò che le norme contenute nel testo per le quali si rendeva necessaria la votazione segreta non erano prevalenti da un punto di vista numerico rispetto a quelle per le quali sarebbe stato sufficiente il voto palese, ma erano le più importanti, cioè quelle che determinavano di fatto «la finalità complessiva del provvedimento». In attesa di domani, però, il centrosinistra continua a contestare la riforma delle intercettazioni che nei fatti «è una resa dello Stato nei confronti della criminalità». E, in una conferenza stampa congiunta, i capigruppo del Pd e dell’Idv Antonello Soro e Massimo Donadi e il vicepresidente dei deputati dell’Udc Michele Vietti, annunciano di aver scritto una lettera al presidente della Repubblica per criticare il continuo ricorso alla fiducia da parte del governo e per sollecitare un «intervento» affinchè venga restituita «pienezza dei contenuti democratici al dibattito parlamentare sulle leggi». Ma non è l’unica offensiva anti-riforma. Il responsabile Giustizia del Pd Lanfranco Tenaglia lancia un altro allarme: nel maxi-emendamento presentato dal governo per ottenere la fiducia «non è stato recepito l’emendamento» che aveva ricevuto il via libera in commissione Giustizia per distinguere le intercettazioni dalle riprese realizzate con telecamere piazzate nei luoghi pubblici per motivi di sicurezza. Così facendo, avverte, difficilmente potranno essere usate, ad esempio, le immagini di una rapina per strada per inchiodare i responsabili perchè si dovrà seguire la rigida procedura prevista in questo ddl per le intercettazioni telefoniche.

«Non è vero niente – ribatte il presidente della commissione Giustizia della Camera e relatore del testo Giulia Bongiorno – perchè il governo aveva già spiegato in commissione che secondo la giurisprudenza rientrano nell’ambito delle intercettazioni solo le riprese visive accompagnate dalle voci. Quelle senza sonoro si possono realizzare anche senza autorizzazioni». In realtà, spiegano nella maggioranza, il ministro dell’Interno Roberto Maroni ieri avrebbe insistito per recepire la norma, mentre il deputato del Pdl e legale del premier Niccolò Ghedini sarebbe stato fermo nel dire no. «La norma, così com'è stata scritta nel ddl – prosegue Bongiorno – riguarderebbe solo il tentativo da parte del pm di inserirsi in un circuito chiuso. Ma le immagini riprese dalle telecamere potranno benissimo essere utilizzate senza difficoltà».

IL NUOVO TESTO del ddl intercet- STI – Torna il carcere per i cronisti, tazioni, che porta la firma del Guar- ma la pena diventa da 6 mesi a un dasigilli Angelino Alfano, recepi- anno (era da uno a 3 anni) quindi sce di fatto il testo approvato in oblabile: cioè trasformabile in sancommissione Giustizia il 19 feb- zione pecuniaria. REATI INTERCETTABILI – braio più alcuni emendamenti presentati da governo e relatore nel co- Potranno essere intercettati tutti i mitato dei nove della commissione. reati con pene oltre i 5 anni, comEVIDENTI INDIZI COLPEVO- presi quelli contro la Pubblica amLEZZA – Il Pm potrà chiedere di in- ministrazione; ingiuria; minaccia; tercettare solo se ci saranno evi- usura; molestia; traffico-commerdenti indizi di colpevolezza e solo se cio di stupefacenti e armi; insider saranno assolutamente indispen- trading; aggiotaggio; contrabbansabili. Nelle indagini di mafia e ter- do; diffusione di materiale pornororismo basteranno sufficienti in- grafico anche relativo a minori. INTERCETTAZIONI AMdizi di reato. La richiesta dovrà essere autorizzata da un Gip collegia- BIENTALI – Si potranno usare le le del capoluogo del distretto. Ma il cimici solo per spiare luoghi nei giudice dovrà poi compiere una va- quali si sa che si sta compiendo un’attività criminosa. Unica eccelutazione autonoma del caso. VIA IL MAGISTRATO CHE zione per i reati di mafia, terroriPARLA TROPPO – La toga che ri- smo e per quelli più gravi. LIMITI DI TEMPO – Non si polascia pubblicamente dichiarazioni sul procedimento affidatogli ha trà intercettare per più di 60 giorl'obbligo di astenersi. E sarà sosti- ni: 30 più 15 più 15. Per reati di matuito se iscritto nel registro degli fia, terrorismo o minaccia col mezindagati per rivelazione del segre- zo del telefono si può arrivare a 40 giorni prorogabili di altri 20. to d’ufficio. RELAZIONE SU SPESE E TETOMESSO CONTROLLO – Il ddl prevede l’ammenda da 500 a 1.032 TO – Ci sarà un tetto di spesa stabilito dal ministero euro per pubblici della Giustizia, ufficiali e magisentito il Csm. Enstrati che omettetro il 31 marzo ranno di esercitaogni procuratore re «il controllo netrasmetterà a Via cessario ad impeArenula una reladire la indebita cozione sulle spese gnizione o pubbliper le intercettacazione delle inzioni dell’anno tercettazioni». precedente. DIVIETO PUBPROCEDIBLICAZIONE – MENTO CONPrima era vietato TRO IGNOTI – Le scrivere di tutto fiintercettazioni no all’inizio del dipotranno essere battimento. Ora si richieste solo dalprevede che per le la parte offesa e intercettazioni, solo sulle sue anche quelle non utenze. più coperte da se- Una sala ascolto della Pg ARCHIVIO RIgreto, resti il divieto di pubblicazione anche par- SERVATO E DIVIETO DI ALLEziale fino alla conclusione delle in- GARE VERBALI A FASCICOLO dagini preliminari. E sarà vietato Telefonate e verbali saranno custopubblicare le richieste e le ordinan- diti in un archivio presso la Procuze emesse in materia di misure cau- ra. E le registrazioni saranno fatte telari fino a quando l’indagato o il con impianti installati nei Centri di suo difensore non ne siano venuti a intercettazione istituiti presso conoscenza. Dopo di chè se ne potrà ogni distretto di Corte d’Appello. I pubblicare il contenuto. Fanno ec- procuratori dovranno gestire e cezione le intercettazioni riportate controllare questi Centri e avranno nelle ordinanze. Per quelle perma- 5 giorni per depositare verbali e intercettazioni. Vietato allegare le inne il divieto di pubblicazione. RETTIFICHE SENZA COM- tercettazioni al fascicolo. NO A UTILIZZO IN PROCEDIMENTO – Cambia anche la norma sulle rettifiche perchè nel ddl si di- MENTI DIVERSI – Le intercettace che dovranno essere pubblicate zioni non potranno essere usate in nella loro interezza, ma «senza procedimenti diversi da quelli nei commento». E si disciplinano an- quali sono state disposte. Salvo i casi di mafia e terrorismo. che quelle su internet. STOP A INTERCETTAZIONI NO A NOMI E IMMAGINI PM – Stop alla pubblicazione di nomi o PER 007 – Se un Pm volesse interimmagini di magistrati «relativa- cettare un telefono usato da espomente ai procedimenti penali a loro nenti dei Servizi e quindi anche da affidati», salvo che l’immagine non body guard dovrà informarne ensia indispensabile al diritto di cro- tro 5 giorni il presidente del Consiglio che potrà apporre il segreto di naca. CARCERE PER I GIORNALI- Stato.


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In vista delle scelte per il ballottaggio su Facebook si “litiga”

l’Udc spacca il web

Dal segretario lucano dell’Idv lo stop al partito di De Magistris

Sostenitori prefigurano idee diverse tra Mancusi e Fierro

di SALVATORE SANTORO POTENZA - «La questione ora non è tra Santarsiero sì o Santarsiero no. Ora è tra centrosinistra o centrodestra. E noi diciamo assolutamente stop al centrodestra». Parole del segretario regionale dell’Italia dei valori di Basilicata, Michele Radice. Che poi sul futuro prossimo del partito aggiunge: «No a togliere il nome di Di Pietro dalla lista. Non ora e comunque è una decisione da assumere a livello congressuale». E’ un Michele Radice che “vuota il sacco” due giorni dopo la chiusura delle urne elettorali al Quotidiano della Basilicata. Analisi del voto, risultato delle europee anche a livello personale (ha ottenuto oltre 8.000 voti in tutto il Mezzogiorno) e anticipazioni sulle strategie per il ballottaggio tra Vito Santarsiero e Peppino Molinari su tutto. Le domande e le risposte. In definitiva come sono andate queste elezioni per l’Italia dei valori? «Intanto posso dire che c’è una grande soddisfazione per il risultato del partito alle elezioni europee in Basilicata. Raddoppiare la percentuale degli elettori e quindi passare dal 6,1 per cento dell’anno scorso al 12,3 di quest’anno credo sia un risultato eccezionale. Quali i fattori di questo risultato? «E’ vero che ci può essere stato un effetto dell’azione del partito a livello nazionale. Però noi rispetto al dato nazionale abbiamo un 4 per cento in più. Questo è vero per le europee. Alle elezioni provinciali invece, siete sugli stessi livelli del partito nazionale. Perchè? «Il voto europee è più libero e spontaneo e non condizionato dalle migliaia di canditi che ci sono stati alle amministrative. E il 4 per cento in più rispetto al dato nazionale mi fa pensare che anche l’azione della classe politica re-

Belisario e Radice

gionale abbia prodotto questo effetto: in qualunque modo la si veda noi siamo sempre avanti rispetto al dato nazionale. Credo che quindi oltre all’azione di Di Pietro contro il governo di Berlusconi in Basilicata la nostra azione politica incisiva e chiara, pur essendo noi al governo della Regione, è stata compresa dalla gente. E’ indiscutibile però che anche in Basilicata l’Idv al di là dei meriti locali ha intercettato il cosiddetto voto di protesta... «C’è un voto molto critico che si sposta sull’Italia dei valori che è il partito, secondo me, che in questo momento meglio riesce a interpretare il voto di opinione e di protesta». Non crede che ora venga il difficile dovendo gestire un elettorato enorme e non strutturato? «Questo è vero. Noi infatti stiamo parlando di quasi 40 mila voti. E’ un tema politico tutto da affrontare perchè questo voto ora va radicato e stabilizzato. Bisogna comprendere se è

“No a togliere il nome di Di Pietro. Non ora, non è stato il primo. Sarebbe una debolezza”

un voto convinto nei confronti dell’Italia dei valori o è una fiducia momentanea. Quello che in ogni caso mi pare di capire è che il voto più radicato all’interno del partito è quello che si espresso alle Provinciali. Ora bisogna lavorare perchè il 4 per cento di elettori in più che hanno votato per noi alle europee possa essere strutturato all’interno dell’Idv. E’ chiaro in questo contesto che l’Italia dei valori oggi deve diventare un partito più aperto e organizzato». Sarà complicato? «Noi siamo un partito giovane. Non dobbiamo nasconderlo. E anche gestire un voto alto per la lista ma non canalizzato sulle preferenze dei candidati è un tema delicato da affrontare». Intende alle migliaia di preferenze solo per il simbolo del partito e non per i candidati? «Sì, e questo mi fa pensare a un voto politico che non si è caratterizzato sui

candidati. Voglio dire: i candidati più votati sono stati De Magistris con 7.800 voti circa, Di Pietro con 6500 e io con 6.300. Tutti distanziati di centinaia di voti in un quadro complessivo che a fronte dei 38.000 voti totali per i candidati ce ne sono solo 13.000 circa (alle europee si poteva votare tre preferenze ndr). Ci sono stati oltre 25 mila voti infatti solo per la lista». Come se lo spiega? «Credo gli elettori si siano troppo abituati a non votare con la preferenza e che non si sia compresa la differenza tra il sistema elettorale europeo e quello politico parlamentare dove non esiste la preferenza. Ci può anche essere una disaffezione al metodo. Ma sarebbe una contraddizione: abbiamo tanto criticato la legge elettorale nazionale che non concede agli elettori la possibilità di esprimere il proprio candidato. Il dato da analizzare però che questo fenomeno mi sembra generalizzato per tutti i partiti e non solo per noi».

“La nostra azione politica, al di là del voto di protesta, è stata compresa dalla gente”

E’ una critica? «No, assolutamente. Se avessi visto gli altri candidati schizzare in alto e io no allora sarebbe stato strano. Ma io in definitiva nella Provincia di Potenza sono il primo candidato dell’Idv e il sesto in generale in Basilicata pur con numeri non eccezionali. Comunque mi ripeto è un fenomeno che ha colpito un pò tutti». In ogni caso l’Idv è una realtà diversa da quella di alcuni mesi fa... «Sì e per questo seconda me bisogna stare dentro un sistema ma non in un sistema ingabbiato nel quale la coalizione ti può obbligare a fare delle scelte. Noi abbiamo il dovere di avere il massimo rispetto degli elettori nel cercare di proporre una politica un pò più assennata. Ed è vitale che le cose dette in campagna elettorale poi vengano tradotte in azioni amministrative. C’è poi da dare un senso a quella richiesta di di moralità nella politica che si avverte. Non è un ragionamento giustizialista ma è un principio da salvaguardare nelle azioni giornaliere delle persone». Luigi De Magistris appena eletto ha immediatamente rilanciato la questione morale. A Potenza intanto ci sarà il ballottaggio tra Santarsiero che l’Idv ha deciso di non sostenere al primo turno e Molinari candidato del centrodestra. Ora che accade? «Adesso il tema non è più Vito Santarsiero candidato sindaco o Santarsiero non candidato sindaco. Prima che si componessero le liste noi avevamo detto che il cambiamento era necessario e che allo stesso tempo il fascino elettorale che Santarsiero aveva 5 anni fa ora non esisteva più. Cosa che nel voto di domenica si è dimostrato pienamente. Ma oggi il tema non è più Santarsiero ma è che che l’Idv a livello nazionale ha fatto una chiara

scelta di campo: noi siamo nel centrosinistra e in più non possiamo pensare di stare nella giunta regionale e nel centrosinistra a livello provinciale e fare passare il messaggio contraddittorio alle comunale. A Potenza non può essere messa in discussione quella che è una scelta di campo precisa e favorire il centrodestra. Per il ballottaggio la scelta è tra il centrodestra di Berlusconi e il centrosinistra. In questo senso non ci possono essere dubbi: noi siamo per il centrosinistra di cui rappresentiamo la seconda forza». Ci sarà l’apparentamento con Santarsiero quindi? «Apparentamento non credo perchè non possiamo nemmeno far finta di nulla. Ci sarà sicuramente un’intesa. Noi diciamo altolà alla vittoria del centrodestra». Questioni di partito. Sabato a Roma si riunisce l’assemblea nazionale dell’Idv e Di Pietro ha già annunciato che sparirà il suo nome dalle liste. Che assemblea si aspetta? «Io per quanto questa cosa l’abbia auspicata un anno fa oggi ritengo che sia una scelta sbagliata. Perchè togliere il nome di Di Pietro andava bene dopo un risultato elettorale come quello delle politiche 2008 ma oggi invece potrebbe essere letta come una scelta diversa». E’ il classico “squadra che vince non si cambia”? «Anche ma la vedo anche più pericolosa come questione. Cambiare oggi quando Di Pietro non è il primo eletto può diventare un segnale di debolezza». Cambiare nome oggi con un De Magistris primo eletto può essere un elemento di disturbo? «Potrebbe anche essere ma in tutti i casi io dico che certe scelte vanno assunte a livello congressuale». s.santoro@luedi.it

Ci sarà l’intesa su Santarsiero. Noi diciamo altolà al centrodestra» al Comune di Potenza”

PACE PARLA DOPO LA SCONFITTA «Non sono depresso» POTENZA - Aurelio Pace, candidato alla presidenza della Provincia di Potenza per la coalizione di centrodestra stamattina alle 11 parla con i giornalisti. A darne notizia è lo stesso Pace che in una nota spiega che l’appuntamento è al terrazzino del Grande Albergo a Potenza. «In tale occasione - si legge nella nota stampa - Pace, farà analisi del voto alle recenti amministrative e parlerà dei prossimi assetti dell’opposizione in consiglio provinciale». Questo per l’ufficiale. Per quello che riguarda le anticipazioni, Aurelio Pace si è detto sereno e soddisfatto delle tante preferenze ottenute nella competizione elettorale di sabato e domenica scorsa per la carica di presidente della Provincia di Potenza nonostante la sconfitta. Questioni che saranno ampiamente spiegate nella conferenza di oggi

Agatino Mancusi e Gaetano Fierro

“traformato” da muratore) sarebbe tutta interna all’Udc di Basilicata tra Mancusi pro centrosinistra il consigliere regionale Gaetano Fierro che mal “digerirebbe” un favore al suo “successore” di 5 anni fa Santarsiero. Questi alcuni passaggi della discussione: «Caro Francesco, vorrei ricordarti che l’Udc sosterrà al ballottaggio Vito Santarsiero». Parole di “Dottorconte”. La risposta di Porcella: «Ti ricordo che nell'Udc c’è uno

che si chiama Fierro». Ancora “Dottorconte”: «Ti ricordo che nell’Udc comanda il segretario regionale Agatino Mancusi». Porcella ribatte: «Se lo dici tu...in un partito c'è anche uno che comanda?». Fino all’intervento del dirigente dell’Udc Francesco Coviello: «Un Partito è fatto di confronto e dibattito interno, non ci sono nè capi nè dicktat romani. Per le alleanze non penso l'Udc entrerà organicamente nel centrosinistra nè tantome-

no sosterrà un centrodestra privo di proposta politica...». Resta il dato di una curiosità e una discussione che monta non solo su internet. In ogni caso il dato politico è che l’Udc di Basilicata, lungamente corteggiata, prima delle scelte definitive dei candidati, dal Pdl di Guido Viceconte non accettò nessun tipo di lusinga dal centrodestra. Se matrimonio doveva essere forse sarebbe stato sigillato in tempi non sospetti.

Alle europee più di 700 voti, alle provinciali la coalizione di Pace supera gli ottocento L’intervento del senatore lucano del Pdl, Cosimo Latronico

Vietri sceglie il Popolo della Libertà VIETRI DI POTENZA - IL centrodestra sbanca anche a Vietri, sia per le europee sia per le provinciali. Infatti, alle europee il Popolo della Libertà ha raccolto ben 711 consensi, contro i 358 del Partito Democratico. Centottanta invece i consensi per l'Udc di Casini, 97 le preferenze per il premier Berlusconi, insieme agli altri votati Pedà, Gargani e Rivellini. Centottanta per l'eletto lucano del Pd Gianni Pittella, una quarantina per i campani Losco e Sommese. Sei voti anche per la Lega Nord, due per sezione. Duecentodieci le schede bianche su 1915 persone che hanno votato. Alle provinciali invece, la coalizione del candidato Pace ha superato gli ottocento voti (819), contro i 560 delle liste di Lacorazza. 278 i voti per l'Udc di Palmiro Sacco, tutti collegati al candidato di Vietri, Ciro Nappi. Nelle tre sezioni vietresi, 698 voti per il candidato del Pdl, Carmine Grande, 355 per Lucia Di Carlo (Pd in “Provincia Futuro”) e 278 per Ciro Nappi nella lista dell'Udc con Palmiro Sacco. A questi voti però si aggiungono i voti degli altri paesi del seggio, Balvano, Savoia, Sant'Angelo Le Fratte e Picerno. Grazie ai voti degli altri paesi, il candidato del Pdl, Grande, ha raggiunto 1593 preferenze (19,35 %), Di Carlo del Pd 483 (5,86 %) e Nappi dell'Udc 522 (6,34 %). Ma nessuno dei tre ce l'ha fatta ad essere eletto nel consiglio provinciale. Ritornando al discorso europee, la leadership va al Popolo delle Libertà con 711 voti, che ha doppiato il Parti-

Visita di Gheddafi a Roma «Il Senato sia responsabile»

Gheddafi a Roma con il premier Silvio Berlusconi

to Democratico (358 voti). Terzo posto per l'Udc di Casini, che ha totalizzato 180 voti. Subito dopo L'Italia dei Valori di Di Pietro, con 114 schede. Novantasei per Sinistra e Libertà, 53 per Rifondazione Comunista, 38 per l'Mpa. Più in basso troviamo la Fiamma Tricolore con 22 preferenze, Bonino-Pannella con 15 e in fondo la Lega Nord con 6 voti e 4 a testa per Forza Nuova e Liberal Democratici. Tante le schede bianche e nulle. Infatti su 1915 votanti, 210 schede bianche e 104 nulle, per un totale di 314 voti

non validi. A Vietri, più il 5,3 % dei votanti ha lasciato la scheda bianca. Alle provinciali, ancora il centro-destra vincente a Vietri. Infatti, Pace ha raccolto nella sua coalizione 819 voti, contro i 560 di Lacorazza (Pd) e i 278 di Sacco (Udc). 18 voti per il candidato Melchionda, 5 per Somma del movimento No-Oil. 23 per l'Mpa di Murro, 26 per la “Grande Lucania” di Manfredelli e 5 per Florenzo Doino. Oltre cento le schede bianche (116) e sessantuno le nulle. Claudio Buono

«BENE ha fatto il presidente Vannino Chiti a richiamare la responsabilità del Senato a rispettare la presenza e l’intervento del presidente Gheddafi previsti per domani». Lo ha detto, in una dichiarazione, il senatore del Pdl, Cosimo Latronico. «Gli interessi del nostro Paese e la stessa evoluzione del dialogo con un Paese importante del Mediterraneo, qual è la Libia – ha aggiunto il parlamentare – dovrebbero consigliare atteggiamenti di ben altro spessore ri-

spetto a quelli espressi da alcuni senatori dell’opposizione. La costruzione di un percorso di avanzamento dei diritti umani in tante aree del mondo e la stessa stabilizzazione delle relazioni con i Paesi che si affacciano nel Mediterraneo, comportano il consolidamento di relazioni alla cui definizione l’Italia può dare un importante contributo. Per questo – ha concluso Latronico – domani sarò in aula ad ascoltare l’intervento del presidente Gheddafi».

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Radice entusiasta: Sì a Santarsiero, no al centrodestra

POTENZA - E’ partita la caccia ai voti che possono fare la differenza nel ballottaggio per il sindaco di Potenza. Già all’indomani del voto che non ha decretato nessun vincitore sono iniziate le grandi manovre per le alleanze e gli apparentamenti al secondo turno. Vito Santarsiero del centrosinistra parte in vantaggio rispetto al candidato del centrodestra Peppino Molinari. Almeno secondo quello che è stato il voto al primo turno: 46,46 per cento per il sindaco in cerca di riconferma Santarsiero e 35,31 per l’ex parlamentare Molinari. Non sempre però il voto al primo turno è una garanzia assoluta per il risultato finale. Per questo sia da un lato che dall’altro è partita la “caccia” alle allleanze. E i due partiti più corteggiati in tal senso sono l’Italia dei valori e l’Udc. Ma se per l’Italia dei valori la scelta di sostenere il centrosinistra è scontata, diversa è la questione legata al partito di Pierferdinando Casini. Nulla è scontato. Tanto che su Facebook impazza il dibattito su quale sarà la scelta del partito che al primo turno aveva il candidato “proprio” Emilio Libutti. Anzi è già confronto serrato. E anche sul socialnetwork (sulla bacheca del candidato consigliere comunale dell’Udc, Francesco Porcella) le posizioni sono contrapposte. In pratica chi ha fatto campagna elettorale criticando apertamente Santarsiero al primo turno non vuol nemmeno sentire parlare di sostenere il candidato del Pd, mentre c’è chi già parla di accordo concluso tra il Pd e il segretario regionale dell’Udc Agatino Mancusi. E la partita di cui si parla sulla bacheca di Porcella (che è introdotta da una foto modificata al computer di Santarsiero stesso


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MACCHIA ROMANA

AREE RURALI

A Macchia Romana il centrosinistra recupera con l’effetto comitato di quartiere, ma la protesta porta voti al centrodestra.

Le roccaforti della coalizione di Santarsiero e di numerosi consiglieri comunali del centrosinistra tradiscono le aspettative sulla tradizione e le consuetudini elettorali. Proprio in queste aree crescono l’Udc e i Dec, forti della battaglia sulle aree extraurbane del nuovo regolamento urbanistico

Più sinistra nel centro POTENZA - La geografia “politica” della città cambia. Lo fa rispetto ai dati elettorali delle scorse elezioni politiche e modificando anche i risultati che avevano condizionato il voto per le elezioni dei comitati di quartiere in cui la politica aveva pure fatto il proprio ingresso. Il centrosinistra, a livello di coalizione, pur non raggiungendo il 50 per cento e dovendo affrontare adesso il turno di ballottaggio (ormai è noto che il prossimo 21 giugno la sfida è tra Santarsiero e Molinari per la poltrona di sindaco) , supera comunque di circa 10 punti la coalizione avversaria. Ma a voler analizzare il voto “territoriale”, si modifica di molto il rapporto tra i partiti a seconda dell’area in cui erano dislocate le urne. Per la prima volta, sicuramente dopo i dati del 2008, il centro storico allargato (che per le elezioni provinciali è racchiuso nel collegio 1) sceglie il centrosinistra. Proprio quelle zone, a partire dal cuore della città, che erano considerate la roccaforte del centrodestra, soprattutto degli ex azzurri e del centro più solido, invertono, pure se non con grandi salti, la tendenza. E’ lì che, per le elezioni comunali, il Pd raccoglie di lista più di 2000 voti, con i Popolari uniti

che raggiungono circa gli 800 e la lista a sostegno di Santarsiero che sfiora il migliaio. Nella stessa zona il Pdl non arriva a 1400 voti, e i Dec superano i 650, nonostante proprio il leader della coalizione, l’ex assessore regionale Roberto Falotico, abbia nel centro un avamposto. Analoga “sconfitta” territoriale, per la lista civica legata al Pdl che in quei rioni aveva promosso, alcune settimane prima, anche l’elenco dei candidati al comitato di quartiere. «Il dato, però, va letto senza disgiungerlo da quello provinciale». Così precisa Lorenzo Larocca, segretario cittadino del Pdl, che ricorda come per piazza Prefettura il Pdl, «che si è speso di più in aree periferiche», riesce a conquistare i collegi 3 e 4, quelli che comprendono numerose contrade. Il calo del centrosinistra, arriva, invece, in misura notevole rispetto alla tradizione, nelle aree rurali dove pur confermando il vantaggio al momento generale sulla città, la coalizione di Santarsiero non raccoglie le percentuali di quelle zone considerate sue roccaforti. In alcune contrade come Lavagone, Pian di zucchero, Centomani e Giuliano, il centrosinistra, in particolare il Pd segna una flessione, mentre è proprio in quelle aree che si registra la crescita dei Dec e dell’Udc. Proprio il movimento nato

dalla scissione con i democratici aveva fatto del tessuto extraurbano il terreno di battaglia durante la discussione sul regolamento urbanistico. In un blocco di sezioni di quelle aree (compresa parte della zona industriale) che tocca persino Lavangone, Cerreta e Rossellino, c’è un pareggio tra Pdl e Dec. Ma è il sindaco delle tre legislature, Tanino Fierro, oggi nell’Udc, che spiega il dato. Semplicemente, «se il centrosinistra vince nel centro - dice - è perchè i cittadini hanno creduto alle promesse fatte al ceto medio. E non è un caso se noi recuperiamo, come i Dec, nelle campagne, dove, invece, il malcontento paga le promesse pregresse e non mantenute». Sembra quasi clamoroso il dato di Bucaletto, con particolare riferimento alle tre sezioni legate proprio ai prefabbricati: nel 2008 per il centrosinistra fu debacle, nonostante la presenza di un assessore comunale dedicato di area radicale (Roberto Mancino, oggi Mps, allora con il Prc). Oggi, quelle stesse aree assegnano un segno positivo al Pd e ai Popolari uniti, seppure lieve, rispetto a quanto raccolto da Dec e Pdl. La flessione del centrosinistra è a Macchia Romana, dove pur crescendo, quanto meno tenendo i Popolari uniti (vale l’effetto comitato di quartiere), il centrodestra resi-

Buona prestazione dell’Udc, con la sinistra radicale ed extraschieramento che mantiene - a volte supera il dato medio. Il Pd si conferma il primo partito nelle aree che, come Verderuolo, rientrano nel collegio numero 2 per le elezioni provinciali.

ste. Quanto a Idv, è boom a Sant’Antonio La Macchia e zona Betlemme. «In generale, questo voto - commenta il segretario cittadino del Pd, pure lui tra i candidati - è un segnale forte per il Pd: pur riconoscendo un buon operato al governo Santarsiero, viene chiesta più partecipazione, preventiva e non a posteriori. Ma in questa città non c’è alternativa valida all’amministrazione che Santarsiero potrà continuare a programmare».

E’ chiaro che questa “geografia” non può che essere di tendenza e assolutamente senza un valore assoluto. Piuttosto, paga l’unico dato oggettivo dell’intera competizione elettorale: la presenza di 772 candidati ha spostato di molto il voto “politico”, ideologico, più spesso che in altri casi, indirizzato al conoscente, al legame stretto. E i conti finiscono per non tornare. Sicuramente sono meno controllati.

Simulazione post ballottaggio Ipotesi di consiglio comunale Al ballottaggio vince Santarsiero

(non sono contemplati apparentamenti) Pace Federico (Pd) Lovallo Nicola (Pd) Speranza Roberto (Pd) Straziuso Beniamino (Pd) Coviello Donato (Pd) Ginefra Giuseppe (Pd) Rinaldi Angelo Raffaele (Pd) Liccione Rocco (Pd) Sebastiano Papa (Pd) Messina Giuseppe (Pd) Rocco Fiore (Pd) Gianpaolo Carretta (Pd) Singetta Alessandro (con Santarsiero) Albano Carmine (con Santarsiero) De Rosa Luciano (con Santarsiero) Smaldone Antonio (con Santarsiero) Ciriello Rocco Tedosio (con Santarsiero) Potenza Sergio (Popolari uniti) Fiore Emmidio (Popolari uniti) Molinari Massimo Maria (Popolari uniti) Pietro Campagna (Popolari uniti) D’Onofrio Francesco P. (Popolari uniti) Laviero Giuseppe (Potenza cittadini) Pace Donato (Sinistra Basilicata) Galante Roberto (Italia dei valori) Rofrano Giuseppe (Italia dei valori)

Lofrano Vincenzo (Udc) Biscione Luigi (Udc) Picerno Fernando Fortunato (Pdl) Imbesi Antonino (Pdl) Rocco Coviello (Pdl) Fanelli Francesco (Pdl) Becce Nicola (Pdl) CalabreseAnna Maria (Fed. di centro) Vito Mitro (Dec) Laieta Angelo (Dec) Summa Rocco Donato (Dec) Napoli Michele (Per la città) Scarano Felice (Per la città) Ferraro Giuseppe (Socialisti)

I residenti scelgono il centrosinistra e così il Pdl perde quella zona che era considerata una roccaforte del “suo” voto, calibrato sulla presenza di classi dirigenti, professionisti e commercianti

APPROSSIMATIVO Ecco una simulazione di consiglio comunale nel post ballottaggio a partire dai dati che le liste hanno ottenuto al primo turno. Si tratta di dati approssimativi e indicativi, soprattutto non definitivi, visto che non tengono conto di futuri, al momento ancora eventuali, apparentamenti. In entrambi i casi manca il candidato sindaco perdente (il posto, però, si recupera sottraendolo alla sigla che ha ottenuto, in quella coalizione, il resto minore (nel primo caso Pdl, nel secondo la Potenza dei cittadini). Inoltre, per l’Udc e l’Italia dei valori non è stato inserito il candidato sindaco che dovrebbe sostituire il consigliere (quello con meno voti in caso di due seggi assegnati). Alla fine della ripartizione, la coalizione vincente deve ottenere 24 seggi.

Ipotesi di consiglio comunale Al ballottaggio vince Molinari

(non sono contemplati apparentamenti) Pace Federico (Pd) Lovallo Nicola (Pd) Speranza Roberto (Pd) Straziuso Beniamino (Pd) Coviello Donato (Pd) Ginefra Giuseppe (Pd) Rinaldi Angelo Raffaele (Pd) Singetta Alessandro (con Santarsiero) Albano Carmine (con Santarsiero) De Rosa Luciano (con Santarsiero) Potenza Sergio (Popolari uniti) Fiore Emmidio (Popolari uniti) Molinari Massimo Maria (Popolari uniti) Laviero Giuseppe (La Pot. cittadini) Roberto Galante (Italia dei valori) Lofrano Vincenzo (Udc) Picerno Fernando Fortunato (Pdl) Imbesi Antonino (Pdl) Rocco Coviello (Pdl) Fanelli Francesco (Pdl) Becce Nicola (Pdl) Bellettieri Gerardo (Pdl) Lepore Rocco (Pdl) Benvenuto Ilaria (Pdl) Di Chiara Nicola (Pdl) Restaino Matteo (Pdl)

Calabrese Anna Maria (Fed. di centro) Spadafora Giulio (Fed. di centro) Vito Mitro (Dec) Laieta Angelo (Dec) Summa Rocco Donato (Dec) Della Luna Mario (Dec) Savino Vincenzo (Dec) Galella Alessandro (Dec) Michele Napoli (Per la città) Scarano Felice (Per la città) Mistrulli Enrico (Per la città) Belmonte Vincenzo (Per la città) Ferraro Giuseppe (Socialisti) Quaratino Giovanni (Socialisti)

BUCALETTO Ribaltato completamente il dato delle scorse elezioni politiche: questa volta, tra prefabbricati, zona industriale e alcuni insediamenti rurali si sceglie la coalizione di centrosinistra

In tanti hanno scrutato le liste fino all’ultimo nel giorno delle votazioni

CAPITA in tutte le elezioni. C’è sempre chi di voti non ne totalizza neanche uno, tanto da far sorgere il dubbio sulle motivazioni della candidatura. Ma se il numero dei candidati è alto, aumenta anche il numero delle probabilità di dispersione, della presenza di candidature “forzate” e solo numeriche. Così, in questa competizione elettorale, nel capoluogo, con 772 candidati e sette aspiranti alla poltrona di sindaco, il numero dei nomi “a voti zero” è parecchio elevato. Affiancato da una discreta presenza di voti “singoli”, magari del solo candidato. Il dato peggiore in questo scenario lo totalizza La grande lucania con 18 candidati a zero voti e 4 che raccolgono solo una preferenza. Segue a ruota Comunità lucana - No oil: 15 candidati senza preferenze e 4 con un solo con-

senso. L’altra città, i Federalisti lucani e il Prc si attestano tra i dieci e gli 8 candidati senza voti. Peggio per la Potenza dei cittadini che di “zero voti” ne totalizza 14. L’Mpa, la Potenza dei cittadini, i Verdi e Unione di Basilicata, raccolgo rispettivamente 2, 3, 11 e 5 candidati senza gradimento. Sorte simile per Idv che ne conta 7. Ancora, Per la città (3), Federazione di centro (2) e i Socialisti (2). Ad avere sempre un consenso pieno, almeno un voto per ogni candidato, i grandi partiti (Pd, Pdl, Popolari uniti, Udc, Dec, Sinistra per la Basilicata). In totale ci sono, tra gli elenchi delle liste di candidati, sono 109 quelli che non ottengono neanche un voto, pari a circa il 14 per cento del totale. Forse, un po’ troppo.

I DIECI PIÙ VOTATI SONO dieci e ce l’hanno (quasi) fatta. Sono i dieci candidati che hanno totalizzato più voti. Tutti, meno due, sono uscenti. Poi c’è una new-entry, ma dal cognome noto, e un ex consigliere che ha saltato la legislatura in corso. E’ Roberto Galante l’uomo dei record: con 834 voti, il più votato dei 772 in lizza. Consigliere uscente, giovane, ex Udeur e promotore del gruppo di Italia dei valori in consi- Roberto Galante (Idv) glio comu- 834 voti nale alcuni mesi fa. Un commento? Solo «834 grazie, se si può fare». A ruota, al secondo posto, Federico Pace che di voti ne ha raccolti “solo” 664, repli- Nicola Lovallo (Pd) cando il ri- 494 voti sultato personale ottenuto cinque anni fa: assessore uscente del Pd con delega alla finanze e cordialità permanente. Sull’ultimo gradino del podio Fernando Picerno, consigliere co-

Ecco chi ha fatto incetta Sono tutti volti già noti

Federico Pace (Pd) 664 voti

Michele Napoli (Per la città) 483 voti

munale del Pd, che con 562 voti conferma la “nominata” di macchina da voti. Quarto e quinto posto rispettivamente per Antonino Imbesi (Pdl) che con 519 voti onora il ruo-

che si chiude: Michele Napoli, consigliere comunale e regionale della Destra, era nella “Per la città”. Totalizza 483 preferenze. All’ottavo posto si piazza Roberto Speranza (Pd), presidente uscente della commissione consiliare Politiche giovanili, ex presidente nazionale della Sinistra giovanile, che porta a casa 482 voti. Al nono posto c’è Beniamino Straziuso (Pd): è lui il nome “noto”, oggetto di polemiche sul Fernando Picerno (Pdl) Antonino Imbesi (Pdl) Lofrano Vincenzo (Udc) mancato 562 voti 519 voti 517 voti rinnovamento, visto la parentela stretta (ne è il figlio) con un assessore regionale. Fatto sta che raccoglie consenso e tocca quota 469. Ultimo della top ten Roberto Speranza (Pd) Beniamino Straziuso (Pd) Donato Coviello (Pd) Donato Co482 voti 469 voti 450 voti viello, in corsa nel Pd da assessoSegue Nicolla Lovallo, lo di ex capogruppo di Forza Italia a Palazzo di città, e Vincenzo Lo- consigliere uscente del Pd, “uomo re uscente a una delle deleghe più frano, in corsa con l’Udc, e che di delle aree rurali”, dal sorriso buo- complicate nella città di Potenza, voti ne ha presi 517. In politica da no e la calma costante: totalizza quella al traffico: per lui 450 preferenze. tempo, ma non nella consiliatura 494 voti. Ancora un ex della consiliatura attuale. s.l.

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di SARA LORUSSO

Più del 14 per cento degli aspiranti totalizza zero voti

CENTRO STORICO

RISORGIMENTO

Ma la coalizione di Santarsiero perde le sue roccaforti rurali

CANDIDATI PER CASO


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Giovedì 11 giugno 2009

Primo piano 13

Giovedì 11 giugno 2009

Molinari sereno annuncia battaglia Vito Santarsiero riparte dalla piazza

Riunioni informali e primi contatti per le alleanze L’ex deputato assicura: «Abbiamo le carte per farcela»

Frenetica giornata per il primo cittadino, tra Bankitalia, inaugurazione tra la gente e impegni elettorali SANTARSIERO riparte, e sceglie di farlo tra la gente. Frenetica la giornata di ieri, contrassegnata dagli appuntamenti politici dettati dalla riapertura della campagna elettorale, ma anche dagli impegni istituzionali, in qualità di primo cittadino. Nell’aula magna dell’Università di Macchia Romana, dove il sindaco è atteso per il saluto della città al convegno sull’economia di Bankitalia, lo accoglie l’applauso caloroso della platea. Parla di politiche per il Mezzogiorno e sviluppo del tessuto imprenditoriale, ma anche di enti pubblici. Poi scappa via per altri impegni. Quando è già quasi buio, Vito Santarsiero arriva nella piazza di rione Santa Maria per la cerimonia di intitolazione a Francesco Ranaldi. Anche qui la gente presente lo accoglie con calore. Qualcuno si avvicina, gli stringe la mano e gli dà il proprio personale “in bocca al lupo”. Lui ringrazia altrettanto calorosamente. «Sto ricevendo molti attestati di stima e messaggi di sostegno», dice. Scambia qualche parola con i membri della famiglia dell’archeologo e pittore di Potenza, a cui verranno dedicate piazza e scalinata . Poi, dopo aver ascoltato l’intervento musicale dell’orchestra della scuola media statale “Busciolano”, è pronto per iniziare il convegno. L’attività del sindaco è ripresa in pieno. Alle 20 e 30, invece, è atteso a una vertice politico con i candidati, questa volta in veste di candidato. Ma quello della serata è solo l’ultimo degli appuntamenti politici del primo cittadino. Aperti, nella mattinata, da un confronto con tutte le forze del centro sinistra. Una riunione che - ribadisce il sindaco Santarsiero - è partita da un presupposto: «Le forze che hanno sostenuto Peppino Molinari nelle elezioni comunali, non hanno fatto le stesse preformance delle provinciali e delle europee». La mattinata è proseguita con la riunione nel comitato elettorale dell’attuale sindaco. Incontro nel corso del quale sono state definite le nuove strategie per la riapertura della campagna

In alto il sindaco Vito Santarsiero interviene al convegno sull’economia di Bankitalia. In basso a sinistra il primo cittadino impegnato al telefono, a destra stringe la mano alla gente che lo sta aspettando per l’intitolazione della piazza a Francesco Ranaldi. (foto Mattiacci)

elettorale. Un calendario dettato da una priorità: stare tra la gente. A questo scopo sono stati fissati nuovi comizi che il sindaco terrà nei vari

quartieri della città, «per parlare ma soprattutto per ascoltare». Non è esclusa la visita di qualche “big” romano, a sostegno della campagna del

LA CURIOSITA’ SE ANCHE CUPIDO CI METTE LO ZAMPINO

sindaco uscente. Nel frattempo sono state già fatte le prime mosse alla caccia di apparentamenti, in vista del voto di ballottaggio del 21 giugno.

Santarsiero conferma: «Ci sono stati i primi contatti». Niente di ufficiale. Si è trattato di far partire i confronti. Quelle a venire saranno giornate fitte di impegni.

Santarsiero conta di ritrovare sul suo cammino quella gente che cinque anni fa gli ha regalato una fantastica vittoria. m.labanca@luedi.it

NEANCHE Cupido ignora la competizione elettorale in corso nel capoluogo lucano. La sua freccia scagliata su Potenza tiene insieme e divide le vite dei due candidati sindaci che il 21 giugno si misureranno al ballottaggio. Come in un classico della commedia italiana, caso ha voluto che uno dei due figli del sindaco Santarsiero fosse legato da una tenera amicizia con la figlia del capo condomino del palazzo in cui vive Peppino Molinari. Lui, avversario del primo cittadino uscente, con la voce affannata per aver salito cinque rampe di scala a piedi, ci scherza e dice: «Ora mi spiego perchè ormai da giorni nessuno ha provveduto a riparare l’ascensore rotto». m.labanca@luedi.it

BILANCI POST VOTO

Conferenza stampa del partito lucano: «Ottimi i risultati». Ma si chiedono verifiche sulle schede di Murro

Mpa: «Sugli apparentamenti abbiamo le mani libere» L'MPA potrebbe ricorrere al Tar Basilicata per la verifica dei dati del candidato presidente alla Provincia di Potenza, Savino Murro. Il movimento per le autonomie ha chiesto un ulteriore accertamento sulle schede contestate. «Per ora - ha detto ieri il segretario cittadino, Nino Garramone - attendiamo la decisione del Tribunale». Ma durante la conferenza stampa che si è svolta ieri mattina, un dato è emerso su tutti: «Quello raggiunto è un ottimo risultato», dichiara il coordinatore regionale Gerardo Brusco. Il movimento per l'autonomia lucano che partiva dallo 0,6% delle politiche del 2008, ha con-

quistato, a un anno di distanza, nella sola città di Potenza, il 4,4% per il rinnovo del consiglio comunale e il 5,5 per quello provinciale. «Il nostro partito - spiega il coordinatore cittadino, Nino Garramone, consigliere comunale uscente, che ha lasciato Forza italia a favore dell'Mpa - nel capoluogo è più avanti dell'Udc». Garramone, nel corso della conferenza stampa, ha quindi ringraziato la cittadinanza «per aver consentito questo personale successo e per aver dato tanta forza all'Mpa». Il segretario provinciale Giuseppe Pio Mustacchio, invece, si è concentrato sull'analisi del dato politico,

sottolineando ancora una volta come «nonostante le lamentele dei tanti cittadini che raccogliamo quotidianamente, il risultato elettorale riconferma la maggioranza». Il che significa per l'Mpa lucano che «i voti sono condizionati da potere politico». Al Pdl, il movimento per le autonomie dice invece che «il risultato delle europee è personale del premier, Silvio Berlusconi. A, livello locale, invece, il partito fa registrare una debacle». Ma la posizione dell’Mpa lucano in questo momento diventa di fondamentale importanza, in vista del voto di ballottaggio del 21 giugno. Il

partito dovrà decidere se dare appoggio alla coalizione del sindaco uscente, Vito Santarsiero, o a quella del suo avversario, Peppino Molinari. «In verità - commenta Nino Garramone - fino a questo momento non ci ha contattato nessuno». Il coordinatore cittadino precisa, però: «Non decideremo in base a logiche di poltrone ma su obiettivi condivisi sulla crescita della città». Garramone precisa anche: «L’Mpa non ha orientamenti predefiniti. Come ha già ribadito Lombardo, il nostro partito ha le mani libere». m.labanca@luedi.it

La conferenza stampa dell’Movimento per l’Autonomia

In alto il candidato sindaco Peppino Molinari mentre incontra alcuni amici al bar di viale Dante. Al lato l’attesa durante lo spoglio, nella notte tra lunedì e martedì. In basso l’ex deputato della Margherita infila la propria scheda nell’urna elettorale.

rata. Incontrerò i cittadini. Andrò nelle campagne». Ci sarà anche un altro comizio, anche se ancora manca una data. E’ attesa la visita di qualche esponente del Governo Berlusconi. Si parla del ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, o del collega alla Difesa, Ignazio Larussa. Per la giornata di oggi, invece, Molinari ha fissato l’incontro con tutti i candidati delle sue liste. Ma l’ex deputato, che già da ieri ha ripreso i ritmi “normali”, sembra proprio intenzionato ad affrontare questa campagna elettorale più come una camminata, che come una corsa. «Sono sicuro - conclude - di potercela fare». ma. la. m.labanca@luedi.it

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di MARIATERESA LABANCA

APPUNTAMENTO in viale Dante: è dal bar Sottozero, da sempre luogo privilegiato di ritrovo dell’ex deputato della Margherita, che in questi giorni ha funto da vero e proprio comitato elettorale, che ripartono gli impegni dell’avversario di Santarsiero, Peppino Molinari. Ma quello di ieri sera con tre o quattro amici «è stato solo - precisa l’ex deputato della Margherita - un incontro informale. Un’occasione per fare il punto soprattutto sul da farsi». La vera campagna elettorale - annuncia Molinari - ripartirà da domenica. Più significative, invece, le prime interlocuzioni per gli eventuali apparentamenti, in vista del voto del 21 giugno. Molinari dice di aver già contattato l’Mpa e l’Udc. I risultati ufficiali, chiaramente, ancora non ci sono, ma si tratta comunque di un inizio. «Siamo solo alla fase dei primi contatti», spiega. Ma va considerato che «Mpa è per sua natura più vicina al centrodestra». Mentre per quanto riguarda l’Udc «credo che molto dipenda da quanto il partito deciderà a livello nazionale». Nel frattempo saluta alcuni conoscenti, poi si siede al tavolo e sorride. E’ sereno l’aspirante sindaco che già da ieri mattina è tornato al suo lavoro. Lo é stato fin dai primi risultati del voto che hanno lasciato intravedere il ballottaggio. «Penso proprio di potercela fare», dice mentre consuma il suo drink. Per due motivi. Il primo supportato da un’analisi di tipo storico: «I ballottaggi del passato hanno sempre consegnato la vittoria a chi nel primo turno era arrivato secondo». L’altro basato su una valutazione di tipo politica: «Il dato del primo turno é contro Santarsiero perchè la gente ha bocciato il suo operato. I trenta punti percentuali in meno sono contro di lui». E poi c’è anche un altro fatto: «Lui ha già tirato al massimo. Ha fatto tutto quello che poteva. Non ha nessun'altra carta da giocare». Secondo l’analisi del candidato del centrodestra «al secondo turno il voto è anche più libero. Molte persone - continua - mi si sono avvicinate dicendomi: ora finalmente ti posso votare. Prima dovevo dare sostegno a un mio parente». Quella di cui parla Molinari sembra quasi una partita già chiusa. Gli amici che sono con lui concordano e lo sostengono nelle affermazioni. Ci sono ancora dieci giorni al verdetto finale. Come intende muoversi il candidato Molinari? «Sicuramente con una campagna elettorale più mi-


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Quattro sono i sindaci: a Picerno, Acerenza, Rapone e S. Paolo Albanese

Tutti i volti femminili

Chi sale e chi scende: parlano quattro non eletti alla Provincia

Alla Provincia di Potenza riconfermata Rosaria Vicino PICERNO

La dura legge della politica e del partito

FACENDO qualche calcolo, più di qualcuno ha ipotizzato uno spostamento di voti voluto. Nel collegio 18 (Potenza II), i voti dei Comunisti italiani sono davvero tanti: 641, con il 7.52%. Una percentuale che, sulla città di Potenza, è sicuramente molto alta. A Potenza I, infatti, lo stesso Partito si attesta allo 0.75%, a Potenza III il Pdci raggiunge lo 0.72% e a Potenza IV arriva all’1.75%. Gli esperti di politica regionale, hanno quindi ipotizzato che qualcuno abbia voluto danneggiare il candidato del Pd: in quel collegio, infatti, si presentava un nome forte, quell’Antonio Salicone primo dei non eletti.

LA POLITICA non è un mestiere sicuro. Si può fare il consigliere, l’assessore, il presidente, ma non si sfugge. Il responso delle urne è inesorabile. Lo sanno bene Nunzio Di Gregorio e Michele De Stefano (Popolari Uniti), Antonio Salicone e Domenico Iacobuzio (Partito democratico). Tutti e quattro esponenti di punta del vecchio consiglio provinciale, sono oggi - dopo il risultato delle elezioni del 6 e 7 giugno fuori dall’assemblea. Di Gregorio ha portato a casa solo 506 voti (8.21%) nel collegio 12 (Muro Lucano). De Stefano, nel collegio 19 (Potenza III) ha guadagnato 455 voti (4.83%). Salicone - presidente del consiglio provinciale uscente nel collegio 18 (Potenza II) ha ottenuto 1.907 voti (22.38%). Iacobuzio - vicepresidente della giunta Altobello - nel collegio 19 (Potenza IV), ha conquistato 1.956 voti (20.79%). Probabilmente Salicone tornerà in consiglio: primo dei non eletti, infatti, risalirà certamente la china. Per gli altri è difficile che ciò accada. A meno che non vengano scelti come assessori esterni, cosa al momento un po’ difficile da prevedere. «Troppi candidati - cerca di analizzare il dato Di Gregorio - troppe liste. In queste elezioni c’è stata una proliferazione. E poi, personalmente, credo di essere stato penalizzato da qualche altro elemen-

to: in primo luogo c’è stata la caduta a Muro Lucano del sindaco Michele Ciaco. Nel mio collegio di riferimento e della mia corrente. E’ chiaro che questo ha pesato molto, dal momento che ho perso quasi il 5%. Che poi, in realtà, sono 120 i voti che mi separano dal seggio, quindi neppure tanti. Non ci dimentichiamo, poi, che il mio partito si è diviso. Quello che prima era l’Udeur ora non c’è più e magari ti sei dimenticato di bussare a qualche porta - qui la campagna elettorale si fa ancora così - e quello non ha saputo dove votare». E domani? «Continuerò a fare politica, sicuramente. La farò nel partito. Anzi, visto che ora sono anche pensionato, magari la farò ancora più intensamente di prima». Molto amareggiato, invece, è Michele De Stefano. «Umanamente - tiene a precisare - c’è l’amarezza. Non posso negare che mi fa male sapere di aver perso mille voti. Ma l’elettorato è l’unico a decidere. Sinceramente non so - continua cosa sia successo. Chi ha seguito con attenzione i consigli provinciali potrà testimoniare il mio impegno. Io sono stato il più presente in aula, nelle commissioni. Da questo punto di vista ho la coscienza a posto. Ma l’elettorato forse non sa questo, non sa che io non ho fatto clientele. Ma la politica sta cambiando, sta peggiorando. Io, per esempio, ho speso pochissimo per questa campagna elettorale, men-

De Stefano: «Grande amarezza»

di ENZA SALUZZI di IRANNA DE MEO

tre ho visto fare delle cose incredibili. Ma, voglio ribadirlo, è l’elettorato che sceglie. Umanamente non è facile, ma io continuerò a fare politica nel partito. Non so stare senza fare niente, io non sono una persona prestata alla politica, faccio questo da quando avevo 20 anni». Sereno - nonostante l’esito delle urne - è invece l’ex vicepresidente, Domenico Iacobuzio. «Il mio collegio di riferimento spiega - era quello di Potenza IV. Io avevo iniziato a far campagna elettorale per quello, infatti. Poi, però, il partito mi ha chiesto di fare una scelta differente a tre giorni dalla presentazione delle liste. Serviva una persona con una certa notorietà al collegio Potenza III, storicamente non del centrosinistra. E’ stata una scommessa che, in parte, è stata vinta. Al collegio Potenza IV, infatti, siamo riusciti a far eleggere Tommaso Samela e nel mio collegio c’è stato comunque un aumento dei voti: io ne ho presi quasi 2.000 e non è poca cosa». Come ripagherà il partito que-

sta «scommessa»? «Si deciderà cosa fare dopo la composizione della giunta. Il presidente Lacorazza farà le sue scelte. Escluderei un assessorato esterno, ci sono però diverse società ed enti in cui ci sono rappresentanti della Provincia». Più che soddisfatto del risultato è, invece, Antonio Salicone: «Primo dei non eletti - commenta - in un collegio che per 63 anni non è andato al centrosinistra, mi sembra un buon risultato. Ci sono 12 voti che mi differenziano dall’ultimo degli eletti. Se si pensa che questo accade in una città dove si è andati addirittura al ballottaggio, non posso che essere soddisfatto». Una soddisfazione giustificata, del resto, dal fatto che il suo ritorno nel consiglio provinciale è quasi scontato. E, in definitiva, soddisfatti possiamo esserlo tutti: nessun disoccupato in più è previsto, infatti, nelle prossime statistiche della regione Basilicata. a.giacummo@luedi.it

Iacobuzio: «Scommessa del partito»

QUEI NOMI NOTI

Beniamino Straziuso e Sergio Potenza: parenti di assessori, oggi consiglieri comunali

«Tutto facile? In questa campagna elettorale svantaggiati proprio perché figli di...» LI CHIAMANO i figli di papà: hanno i loro cognomi e ora anche un posto da consigliere comunale. Beniamino e Sergio sono i figli di due assessori regionali: quello alle Attività produttive (Gennaro Straziuso) e quello alla Sanità (Antonio Potenza). Quella definizione, però, non l’accettano. Beniamino Straziuso, per esempio, è stato tra i dieci più eletti al Comune di Potenza (469 voti): «I nostri nomi - commenta - erano sulle schede esattamente come gli altri. Sono stato votato, c’è quindi qualcuno che ha creduto in quello che la mia candidatura rappresentava: rinnovamento ma all’interno del mio stesso partito. La parentela in sè, quindi, non c’entra. Certo, sicuramente si può dire che io e Sergio siamo conosciuti a Potenza, ma abbiamo anche il nostro passato, le nostre relazioni, le nostre amicizie. Io - continua Straziuso - faccio poli-

tica da anni, ho acquisito una certa esperienza, anche la mia candidatura è frutto di una competizione all’interno del partito. Ma sono anche un imprenditore con delle relazioni professionali. Tutto questo non è di poco conto. Io penso che mi abbiano votato perché rappresento il rinnovamento in questo partito. Penso che in politica ci voglia più società civile e io rappresento quella parte, penso che abbiano voluto votare un giovane che ha, però, alle spalle una sua esperienza». Sergio Potenza è ancora più chiaro: «Questa campagna elettorale, che poteva sembrare semplice proprio perché noi siamo i figli di..., si è rivelata difficile proprio per questo motivo. A chi dice che sono stato eletto per questo, inoltre, rispondo che io ho iniziato a far politica all’inizio degli anni Novanta, nel movimento giovanile della Dc. Nonostante

A sinistra Beniamino Straziuso. Sopra Sergio Lapenna

sia giovane, quindi, ho diversi anni di esperienza alle spalle. E poi, è vero che mio padre è assessore e segretario dei Popolari Uniti, ma non è stato lui a chiedermi di candidarmi. Mi sono venuti a cercare i dirigenti del Partito, sono stati loro a chiedermi un impegno. Il

mio, del resto, è il successo di una squadra, non del singolo. Ricordo, infine, la mia storia professionale, sono un avvocato e molti miei clienti - con i quali ho un rapporto fiduciario hanno votato per me». an. giac.

In senso orario: Domenico Iacobuzio, Antonio Salicone, Michele De Stefano e Nunzio Di Gregorio. Nella foto grande la Provincia di Potenza

DECISA e determinata. Di professione avvocato, la neo eletta sindaco del paese, Valeria Russillo, oggi si insedierà ufficialmente al comune. In mattinata, ha fissato una riunione con il personale per iniziare a intraprendere il lavoro amministrativo. Per la prima volta nella storia, una donna e appartenente al centrodestra, è riuscita a conquistare un paese tradizionalmente roccaforte del centro sinistra. Dopo i festeggiamenti di lunedì notte, ha già iniziato a essere operativa. La sua discesa in campo? Non è una candidatura decisa all'ultimo momento. Prima, infatti, è stata coordinatrice di Forza Italia e poi la decisione di proporla come candidato sindaco. «Il mio progetto è iniziato con un impegno nel partito - ha detto - grazie al lavoro che ho svolto sul territorio sono stata premiata e mi hanno proposto la canditura. Questo, dopo il grande risultato politico ottenuto l'anno scorso alle governative. Così il partito ha deciso di investire su di me». E lei ha contraccambiato con una vittoria combattuta fino all'ultimo momento. Che cosa cambierà con una donna alla guida del paese? «Sicuramente la forza di una donna è di essere più sensibile ai problemi e di porsi in modo diverso nei confronti della gente. Ho dimostrato entusiasmo e grinta in questa campagna elettorale e lo stesso farò ora che dovrò affrontare un ruolo istituzionale. Sono molto combattiva e decisa e là dove c'è la possibilità di dialogare lo faccio». Di segno zodiacale leone, 34 anni ad agosto, Russillo ammette che la sua

Valeria Russillo

esperienza da avvocato le è servita molto in questa campagna elettorale. E' la forza decisione il suo punto di forza, come confessa. Non la spaventa la sua inesperienza perché, anzi, come dice, potrebbe essere un altro punto di vantaggio. «Ritengo che proprio per essere la prima volta - ha sostenuto - ho una responsabilità maggiore nel governare Picerno nel migliore dei modi. Chi ha amministrato è più leggero, invece, quando ti trovi ad affrontare nuove situazioni, allora l'impegno è maggiore». Gestire una squadra di soli uomini (l'unica eccezione è la consigliera Filomena Martino) non sarà difficile «perché è un gruppo unito, dove non ci sono competizioni e individualismi». Tra le prime cose che farà, fissare un orario di ricevimento per avere un dialogo diretto con la gente, sentire le loro necessità e cercare di trovare soluzioni.

E’ FINITA un’era. Ne inizia un’altra. Rossella Quinto, della lista “Per Rinascere” è il nuovo sindaco di Acerenza. Trentasei anni, una laurea in Economia all'università di Bologna, figlia del farmacista della cittadina, ha lavorato nell'azienda di famiglia fino a poco fa. A neanche 24 ore dalla sua elezione, il sindaco “Rossella”, così chiamata da tutti, apre la porta al Quotidiano. Subito dopo lo spoglio è stata portata in braccio fino ai seggi da un supporter e poi, dopo aver attraversato tutto il corridoio dei quattro seggi, baciando i suoi cittadini è stata festeggiata con fuochi pirotecnici e spumante per le vie della cittadina, per tutta notte. Ma già nella mattinata successiva si è insediata e ha incontrato i dipendenti comunali. Sindaco, come è andata questa prima giornata? «La mattinata è iniziata con l'insediamento. Qui mi hanno consegnato le chiavi. E’ stata un’emozione molto forte. Oggi pomeriggio avevo promesso ai dipendenti di stare qui con loro, ho girato per gli uffici e ho chiesto di organizzare un incontro per sentire quali sono i loro problemi poiché li vivono stabilmente. Di lavoro ce n’è tantissimo. Acerenza è un paese difficile, come già mi aveva anticipato il sindaco uscente Tonino Giordano». Non la spaventa questa esperienza? «No. Non mi spaventa affatto perchè penso di poter risolvere le situazioni difficili con l'aiuto dei miei collaboratori. Sono certa di poter rendere efficiente la sede co-

Quinto festeggiata in Comune

munale e di poter risolvere tanti problemi. Ogni assessore avrà un ruolo e si occuperà di un determinato comparto e con riunione cicliche mi mostreranno l'andamento di ogni settore. Reputo anche importante il rapporto con la gente, il dialogo per capire le esigenze del popolo». Prime richieste da parte dei cittadini? «I primi a fare delle richieste sono stati i bambini. Un bimbo di tre anni e mezzo di ha detto che vorrebbe lo scivolo e l’altalena e anche il cavalluccio. Un altro bambino invece mi ha chiesto se potevo portare ad Acerenza il Mc’Donald». C’era forse bisogno di una donna a guidare Acerenza? «Dopo la preside dell'istituto comprensivo, la segretaria comunale, la dirigente del centro don Gnocchi, serviva il sindaco: tutte donne insomma, fate un po’ voi».

Nei due consigli provinciali San Paolo Albanese: solo tre le donne laboratorio di novità A MATERA in consiglio provinciale entrano due donne: Giovanna Vizziello (Pd) e Rosa Mastrosimone (Popolari Uniti), a Potenza c’è una riconferma, Rosaria Vicino. Non proprio un dato positivo per le istituzioni provinciali, dove qualche nome cambia, ma il genere rimane sempre lo stesso. «Non è cambiato nulla - commenta Mastrosimone - molte volte le donne vengono messe nelle liste solo per dare un po’ di colore. Nessuno ci crede, le stesse donne non si impegnano. Capisco, del resto, che è un grande sacrificio far politica. Io non faccio solo quello, la mattina mi sveglio e devo pensare a quello che c’è da fare in casa, a cosa preparare per pranzo. Però è indispensabile impegnarsi, perché le donne possono dare quel valore aggiunto che gli altri non hanno. Noi siamo più intransigenti, non amiamo i compromessi, amiamo la trasparenza. Per usare una metafora: teniamo in ordine le Istituzioni come teniamo in ordine la casa. Gli uomini magari puliscono, ma senza alzare il tappeto. Noi quel tappeto lo alziamo. Le Istituzioni noi le gestiremmo come la nostra casa: quando facciamo la spesa non compriamo le cose superflue. Così nell'Istituzione: prima di pensare alle Borse per il Turismo noi penseremmo alle strade, alle scuole. Siamo più pratiche e concrete, insomma. E poi abbiamo il senso di protezione verso i più deboli, quel senso materno che agli uomini manca, anche se poi usano quei temi per demagogia».

Sopra Rosaria Vicino. In alto a sinistra Rosa Mastrosimone, in basso Giovanna Vizziello

C’è chi, però, come Giovanna Vizziello, non crede che sia così importante l’essere uomo o donna. «Io credo - dice - che non sia un dato importante. Servono passione e competenza. Ora è vero che ci sono molte donne che hanno passione e competenza, ma quante di loro vogliono cimentarsi? Spesso sono loro a non amare e, quindi, a non voler stare nella stanza dei bottoni.

Comunque, almeno in Basilicata, è difficile che la decisione di una donna influisca poi nelle scelte determinanti». Saprà il Partito democratico trasformare questa realtà in consiglio provinciale? «Questo è difficile da dire ora continua Vizziello - anche perché, è inutile nasconderlo, le donne spesso non si condividono, sono divise, ci sono invidie e antipatie che impediscono di farci diventare una forza capace di influenzare e determinare. Vedremo quanto saremo capaci di farlo. Per il momento posso dire che la mia candidatura è scaturita da una richiesta di Maria Antezza, donna capace di quell’impegno e passione di cui parlavo prima». Un piccolo segnale che dimostra che quando le donne sono unite possono vincere? a.giacummo@luedi.it

ANNA Santamaria ride sentondosi chiamare “sindaco”. Ancora non ci crede, ma l’entusiasmo non le manca, chiede idee, proposte, sa che da ognuno dei suoi concittadini potrebbe arrivare un contributo, un aiuto. «Nel preparare la lista - racconta - abbiamo coinvolto tutti, giovani e donne. Ma anche anziani: è da loro che dobbiamo prendere l’esperienza e la saggezza che serve». San Paolo Albanese è un piccolo laboratorio: il posto che oggi è di Santamaria era di un’altra donna, Giuseppina Puzzi. A correre per la poltrona di sindaco, inoltre, c’era Angela Camodeca. Una sorta di matriarcato di cui nessuno in paese sembra meravigliarsi. «Forse perché - commenta Santamaria - la donna è più disposta all’ascolto e alla dolcezza e il cittadino vuole essere ascoltato. E poi si parla sempre di parità e qui l’abbiamo messa in pratica. Per fare il sindaco non serve la forza fisica. Secondo me, le donne sono comunque più forti: un uomo potrebbe mai affrontare dolori fortissimi come quelli del parto? Rispetto agli uomini, quindi, noi abbiamo la forza morale e quella dolcezza che ci consente di essere più vicine al cittadino». E in un paese piccolo come San Paolo forse è questo il dato più importante. Santamaria (guai a darle del lei, vuole impostare ogni rapporto sulla familiarità) ha «abbracciato anche le persone che non mi hanno dato il loro voto. Non mi interessa, voglio solo che i cittadini guardandomi pensino di me “questa persona sta facendo qualcosa per il nostro paese”. Ed è seguendo il motto “Non fare agli altri quello che non vuoi venga fatto a te” che voglio lavorare». E di cose da fare ce ne sono davvero tante: «Voglio dedicare molta attenzione ai servizi sociali, qui ci sono molti anziani. Ma

In alto Anna Santamaria, il nuovo sindaco di San Paolo Albanese. In basso il primo cittadino di Rapone, Felicetta Lorenzo

voglio anche fare in modo che gli anziani diventino una risorsa per i giovani, sia in termini di esperienza sia per il lavoro. Piango ogni volta che vedo i miei figli partire e vorrei non accadesse più. Si potrebbe pensare, allora, a una cooperativa di giovani che gestisca i servizi agli anziani. Ma è chiaro che bisogna rimboccarsi le maniche e sapere che si devono fare anche i lavori sporchi. Voglio idee, non ci si può solo lamentare». Per Felicetta Lorenzo, neo sindaco di Rapone, la politica la fanno le persone competenti, al di là del genere. «Tutto dipende dalle persone, indipendentemente dal genere». E l’augurio è che in futuro sia sempre così. a.giacummo@luedi.it

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Il dato curioso

di ANTONELLA GIACUMMO

ACERENZA


Primo piano

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Giovedì 11 giugno 2009

Giovedì 11 giugno 2009

17 Il commissario cittadino Olivieri sul voto

«Niente oltre il Pdl No a ricadute sulla città»

L’analisi del capofila del centrosinistra «Siamo stati lungimiranti nelle scelte»

di PIERO QUARTO

Ferrara:«Il Pd riprende Matera» Il segretario provinciale analizza il voto «La scelta di Stella si è rivelata vincente» MATERA - Il 6 e 7 giugno hanno segnato, per il Pd, un momento importante. Il Partito democratico ha affrontato, e superato, le elezioni europee, provinciali e amministrative in tutta Italia con risultati che diventeranno tema di confronto e approfondimento delle prossime settimane. Dalla mappa del Paese emersa a quattro giorni dal voto, la Basilicata e Matera in particolare diventano terreno di analisi adatto ad inserire il caso-Basilicata in un contesto più ampio. Il test delle urne ha lasciato emergere i pro e i contro di un partito che ammette i difetti ma sa valorizzare anche i pregi e le risorse. Anna Ferrara, segretario provinciale del Pd, è convinta che non tutto è perduto e soprattutto che la fase di passaggio del partito non può che portare a qualcosa di buono, come conferma la direzione del partito già convocata la settimana prossima per un'analisi approfondita e uno sguardo d'insieme in vista delle regionali del 2010. «Analizzeremo il voto in vista anche della proposta di riforma della legge elettorale che spero vada in porto. Il consiglio regionale dovrebbe essere coraggioso in questo senso». L'analisi del voto materano non comporta sensi di colpa, né autoflagellazioni. «Sono orgogliosa e felice di questo risultato spiega - in primis perché bisogna guardare alla genesi. Abbiamo scelto di partire da Matera dove si era consumata la prima frattura del centrosinistra con la vittoria di Buccico e quindi era il luogo simbolo della disfatta ed ora è lo è del riscatto. Il risultato è stato reso possibile dalla scelta di Franco Stella. L'apertura del Pd nei confronti di

un uomo che non era di partito, è stata una scelta di lungimiranza politica premiata abbondantemente. Non è una vittoria di misura, ma netta». Circa il calo numerico dei voti del partito (32.207 dei Ds e Margherita nel 2004 e 20.780 del Pd quest'anno), Anna Ferrara spiega: «L'obiettivo è stato centrato e raggiunto, grazie a questa scelta che vede nel Pd il mentore di Franco Stella. Viviamo in un contesto di Passio Christi in politica. Bisogna affrontare un'interpretazione di una gestione del potere che merita un forte rinnovamento. Potevamo attenderci qualcosa di più, ma credo che il contributo che abbiamo dato per questa vittoria è notevole sia in termini numerici che di qualità. La pattuglia del Pd è qualificata, eterogenea e plurale con passione ed esperienza. Per questo ringrazio i candidati ei segretari dei circoli che hanno dato un forte contributo. Penso, ad esempio, a Pisticci e Marconia con il successo di Vito Di Trani». Sul caso-Policoro, Anna Ferrara ammette l'esistenza di una vicenda che induce ad una attenta riflessione: «Manolio si è dimesso perché nel Pd, secondo lui, non c'è una situazione compatta». Alle dichiarazioni di Vincenzo Taddei, deputato del Pdl (che del pd ha detto: «E' finito un mito. Quello dell'imbattibilità del centrosinistra. La cosa più rilevante, per me, è che il Pd non è più il partito di riferimento del centrosinistra in Basilicata») la Ferrara risponde senza mezzi termini: «Lo dicono quando perdono. Non so come si faccia ad affermare una cosa del genere. Non hanno vinto, nonostante abbiano i comuni più grossi e significativi, non hanno trasmesso un senso di alternativa politi-

Matera oggi è il simbolo del riscatto

Sono felice del risultato ottenuto

ca. Devono interrogarsi sul loro messaggio». A chi, invece, ha parlato di schizofrenia del voto per la paradossale differenza fra l'esito del voto per le europee e quello delle provinciali, spiega: «Gli elettori hanno capito che la politica si fa nei partiti. La dèbacle delle liste civiche a Matera, si è svuotata come una bolla d'aria. Noi abbiamo avuto il coraggio di scegliere chi quotidianamente si ripiega sui problemi e conosce la realtà del territorio. A questa persona offria-

mo la lealtà del Pd composto da uomini che hanno l'esperienza politica e non l'intemperanza adolescenziale del nuovismo». Matera e Potenza, due identità politiche diverse? «Sono più dinamiche da stadio che da politica. C'è una fase di rinnovamento della classe dirigente in provincia di Matera e di qualità dei quadri politici che portiamo avanti con tenacia per far crescere una nuova classe politica che farà la differenza». a.ciervo@luedi.it

Il segretario Faraone: «Stiamo valutando se ci sono le motivazioni»

Idv, il ricorso è possibile Perso il secondo consigliere per poche decine di voti L’ITALIA DEI Valori ha ottenuto un solo seggio in Consiglio provinciale, nonostante i 5860 consensi pari al 5,60 per cento dei voti validi. L’unico scranno quindi se l’è aggiudicato Antonio Montemurro, consigliere provinciale uscente eletto nel collegio “Matera IV” con 743 voti pari al 13,19 per cento. Il primo dei non eletti è Donato Michele Paterino, che nel collegio “Matera V” ha ottenuto 494 consensi pari al 10,87 per cento. «Stiamo valutando la possibilità di ricorrere per l’attribuzione del secondo seggio – ha spiegato al Quotidiano il coordinatore provinciale di Italia dei Valori, l’avvocato Vittorio Faraone - ciò per dare ancor più voce nel Consiglio provinciale alle aspirazioni degli elettori che hanno ritenuto di dare fiducia al partito. Le istanze della buona amministrazione, della trasparenza, della legalità – ha continuato l’esponente di spicco del partito di Di Pietro - che i tanti elettori hanno riposto in noi, convinti che questa Amministrazione provinciale complessivamente porterà avanti, rappresentano il rinnovamento posto alla base della partecipazione coesa all’appena conclusa competizione unitaria, risultata vincente. Queste elezioni hanno espresso il nostro radicamento sul territorio, il partito è in salute e lo hanno dimostrato i consensi alle elezioni europee e provinciali. Avremmo meritato per la Provincia di Matera un secondo seggio. Il sistema di attribuzione dei seggi – ha concluso - allo stato attuale, ha penalizzato Idv. Naturalmente il partito è stato de-

Il consigliere dell’Idv Antonio Montemurro eletto nel consiglio provinciale di Matera

terminante per la vittoria e per la coesione politica del centrosinistra». Non ha tutti i torti il leader provinciale Idv se si considera ad esempio che il Partito democratico ha ottenuto sette consiglieri provinciali con 20.780 voti, pari a 2.968 per ciascun eletto. Con 5.860 voti è chiaro che Idv senta al suo interno di aver raccolto meno di quanto ha ottenuto in termini elettorali e di consenso. Al di là dei seggi, Italia dei Valori è cresciuta non poco rispetto alle elezioni provinciali del 2004, quan-

do ottenne per cento. Anche allora un solo consigliere eletto. Duemila consensi in più per la gestione Faraone rappresentano un dato da non trascurare. Nella scorsa tornata il simbolo era lo stesso, ma la dicitura non era “Italia dei valori” bensì Di Pietro-Occhetto, il consigliere eletto in quella occasione fu Sante Pantano, candidatosi stavolta senza molta fortuna nei Popolari uniti. Pierantonio Lutrelli matera@luedi.it

Eletto il consigliere dei Popolari Uniti

Montalbano, avanti Tauro centrodestra solo al 26 % ANCORA una volta, Nicola Tauro, andrà ad altre liste e per me è una grande soddisfaoccupare lo scranno della massima assise zione. La differenza fra le europee e le proprovinciale, quale espressione dei Popolari vinciali secondo me, sta nel fatto che alle euUniti nelle liste del centrosinistra che, a ropee le altre liste hanno profuso maggiore Montalbano Jonico, hanno sostenuto Fran- impegno”. Alla domanda se il risultato potesse esseco Stella. Otto i partiti del centrosinistra che hanno re un banco di prova per l'operato dell'amconquistato nella comunità jonica il 46,47% ministrazione in campo comunale, Pierro delle preferenze contro il 26,7% della coali- ha prontamente risposto: “Il giudizio va letzione di centrodestra che ha sostenuto Giu- to in chiave sicuramente positiva consideseppe Domenico Labriola. Il 10,02% per rato che come unico rappresentante del goClaudio Labriola nel partito della Mastrosi- verno cittadino ho preso tanti consensi”. mone, il 3,49% di preferenze per l'UDC che Anna Carone ha sostenuto Vincenzo Ruggiero e il 2,15% per Vincenzo Grieco, voti dispersi, invece, in piccola percentuale, in partiti minori. MIGLIONICO: VOTO REGOLARE Soddisfazione è stata espressa, a caldo, da Nicola Tauro che con prudenza e sino all'ultimo minuto ha atteso il verdetto che, nella «Una notizia palesemente infondata». Provincia lo proclamava fra gli eletti. Così Michele Finamore responsabile “Continuerò ad impegnarmi per la mia dell’area amministrativa del Comune comunità- ha dichiarato Nicola Tauro- per di Miglionico e Francesco Lopergolo, portare avanti tanti progetti già posti in ufficiale elettorale commentano così la cantiere nell'ultima legislatura. Montalbanotizia che si era diffusa nei giorni no mi ha sostenuto perché ha visto il mio scorsi e secondo la quale un presidente impegno anche nella passata legislatura. di seggio, nel corso delle operazioni di Naturalmente il mio impegno pieno è per voto non aveva ammesso i 18enni pertutta la provincia di Matera”. chè la loro età non consentiva loro di Una risposta diversa quella data dai monvotare, per poi ricredersi e richiamarli talbanesi alle urne, fra provinciali ed euroalle urne. 3,68 pee. Il voto delle europee infatti3.812 aveva voti lan- pari al «Le operazioni - spiegano i due rapciato un segnale forte per il centrodestra presentanti dell’amministrazione coche ha raccolto una notevole quantità di vomunale - si sono svolte nella piena reti che lasciavano ben sperare in uno sbancagolarità e nessun episodio del genere mento anche per le provinciali. Ma così non ci è stato segnalato. è stato, in quanto la situazione si è radicalMiglionico ha portato a termine il vomente capovolta. to senza che si siano verificati casi coIl principale esponente del centrodestra me quello riportato. montalbanese è stato Donato Pierro assesNel comune della provincia di Matesore comunale ai LLPP destinatario di 910 ra, il candidato della lista “Miglionico preferenze che sommate agli altri 257 voti cambia davvero”, Angelo Buono è stadegli altri partiti, hanno portato la colazioto eletto sindaco con 1074 voti e il ne che governa la città jonica al 26,47% del62,91% delle preferenze contro i 633 le preferenze. voti (37,08%) di Giuseppe Dambrosio “E' stato un successo per me- ha dichiaradel Popolo delle Libertà. to Pierro- sia dal punto di vista politico che a.ciervo@luedi.it umano. Ho quasi doppiato i candidati delle

Cosimo Latronico e in basso Giuseppe Olivieri

con l’Udc, bisogna aprirsi all’Addc di Rosa Mastrosimone che ha avuto il coraggio di cambiar strada rispetto al centrosinistra. Dovremo fare ragionamenti seri». In molti vedono dopo questo voto delle ricadute comunali, a sinistra qualcuno magari ci spera?

«Non credo che ci saranno, credo che i diversi appuntamenti vadano distinti, certo è opportuno che ciascuno faccia delle scelte chiare per il futuro e finalmente credo non ci saranno più le incertezze derivanti da un alto numero di civiche». p.quarto@luedi.it

Pasquina Bona e Cifarelli «Doppio successo del Pd» I COORDINATORI della campagna elettorale alle Europee per la Provincia di Matera, Pasquina Bona e Roberto Cifarelli, hanno espresso grande soddisfazione per il buon esito del coordinamento: «Un lavoro di squadra davvero importante, - ha sottolineato l'assessore provinciale Pasquina Bona - che ha contribuito in maniera sostanziale allo strepitoso successo del nostro conterraneo Giovanni Pittella, il candidato più suffragato nella nostra regione e in gran parte della Circoscrizione meridionale. Un traguardo ambizioso a cui si è aggiunta la bellissima vittoria del nostro candidato presidente alla Provincia di Matera Franco Stella». Insomma i risultati più ambiti sono stati raggiunti con una decisa soddisfazione per il doppio traguardo che il Partito Democratico è riuscito a tagliare in queste ore. «L'incredibile risultato raggiunto alle Europee - ha proseguito l’assessore provinciale Pasquina Bona - è il frutto dell'instancabile lavoro di tutto il team del Partito Democratico che io e Roberto siamo stati onorati di coordinare. Un team che intendiamo ringraziare di cuore, a cominciare da tutti i segretari di circolo, senza dimenticare i candidati e quanti hanno collaborato a rendere concreta questa vittoria. Li ringraziamo tutti, uno per uno, per il loro impagabile impegno, per la loro grande energia e per la loro generosa dedizione. Un grazie particolare, poi, ai giovani che con la loro grinta e con la loro innovativa progettualità hanno consolidato la vittoria di questo fantastico sogno europeo». matera@luedi.it

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di ANTONELLA CIERVO

MATERA - «Prendiamo atto che fuori dai perimetri della Pdl va ridisegnata la coalizione. Il Comune di Matera? Non vedo ricadute». Si può riassumere così la posizione di Giuseppe Olivieri uno dei due commissari cittadini della Pdl a Matera. Con Olivieri abbiamo tracciato un bilancio elettorale della Pdl materana attraverso una serie di chiaroscuri che ampliano fortemente la forbice del voto europeo e provinciale. Come vede questa due giorni elettorale, il bilancio come può considerarsi dopo questa sconfitta? «Essenzialmente è un bilancio che ci lascia soddisfatti perchè restiamo il maggior partito della provincia, stacchiamo ancora di qualche punto in più il Pd. Per quanto riguarda invece la questione della Provincia dobbiamo prendere atto che al di fuori del perimetro della Pdl la coalizione deve essere ridisegnata. Nessun partito al di fuori del Pdl raggiunge il quorum per avere il consigliere e questo va considerato. Dall’altra parte c’è stato un centrosinistra che ha messo in campo una strattura e delle liste territoriali che molto spesso sono andate sopra il 3 per cento». Questa sconfitta come va considerata, una sconfitta del candidato presidente Labriola? «Non è giusto dire questo nei confronti di un galantuomo come Labriola che si è messo a disposizione del partito. Le sconfitte sono di tutti, ci prendiamo la responsabilità del risultato che è di tutto il Pdl. Abbiamo sbagliato, credo, l’approccio complessivo con la campagna elettorale e non abbiamo saputo fare un maggior movimento di opinione. Non siamo riusciti ad intercettare le esigenze dei cittadini». E’ possibile che a livello locale la Pdl non abbia una classe dirigente in grado di affrontare la sfida elettorale e di essere competitiva? «La nostra classe dirigente è costituita da uomini all’altezza del compito, noi piuttosto siamo ancora in una fase di assestamento e abbiamo bisogno di più tempo per insediarci sul territorio». Come si spiega questa flessione forte di voti tra europee e provinciale? «La sconfitta c’è, è netta come è chiaro che il nostro obiettivo era il ballottaggio ma non siamo riusciti a raggiungerlo per circa tremila voti. Il calo del 15 per cento dipende da un normale travaso di voti che ci può essere nell’ambito di un’elezione più frammentata come quella provinciale. Abbiamo condotto una battaglia elettorale senza apparati». Quali sono stati gli errori che avete commesso? «Non abbiamo fatto emergere abbastanza le responsabilità dell’amministrazione Nigro, sono emerse le criticità del Governo e delle situazioni comunali ma non i disastri che l’amministrazione Nigro ha fatto. Poi credo sia mancata una diversa e più netta caratterizzazione delle qualità del candidato presidente». Quale strada bisognerà prendere ora? «Bisogna reinventare i confini del centrodestra, rilanciare l’alleanza naturale


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Restaino: «L’importante era vincere le elezioni»

Policoro: Dimissioni nel Pd ma Marrese accusa Di Sanza

Romualdo Coviello torna alla politica attiva con un obiettivo: «Rilanciare lo sviluppo della Valle»

di PIERANTONIO LUTRELLI

Venosa Bocciata la giunta

La caduta di Castelgrande

GIUSEPPE Alberti è stato confermato alla guida di Viggiano. Solo 16 i voti che lo hanno distanziato da Giambattista Mele che si presentava con il suo “laboratorio”. Andrebbe di dire che “l’ha scampata per il rotto della cufdi GIOVANNI ROSA

SI SA le elezioni comunali sono una storia a parte rispetto a tutte le altre amministrative. Le liste civiche che si formano, sfuggono di fatto, a ogni analisi politica e il voto per “l’amico o il parente candidato” è la costante “comune” per tutti i paesi. Le elezioni per rinnovare i sindaci, nella provincia di Potenza, si sono caratterizzate principalmente per l’eccessiva presenza di questo tipo di liste. Poche le eccezioni. Il Partito democratico si è presentato con il proprio simbolo in 10 paesi. In 5 ha vinto (Anzi, Montemurro, Pietragalla, Roccanova e Viggiano) negli altri (Muro Lucano, Rotonda, Ruvo del Monte, Sant’Angelo Le Fratte e Tito) ha subito una sonora sconfitta. Certo è che negli altri paesi il Pd era imparentato con altre formazioni politiche: vedi Venosa soprattutto. E proprio a Venosa si è consumato l’ultimo atto del sindaco uscente Castelgrande. Forse il grande sconfitto di questa tornata elettorale nelle comunali. La sua squadra, ma soprattutto i cinque anni di governo, non hanno convinto l’elettorato che ha preferito gettarsi nelle braccia del suo grande rivale: Bruno Tamburriello. La sconfitta del sindaco uscente è confermata anche dalla mancata elezione in seno al consiglio comunale di alcuni assessori della sua giunta: Donato Bellasalma, Gilberto Gay e Pompeo Polidoro. Una curiosità. A soli due giorni dalla proclamazione di Tamburriello a sindaco, sul sito ufficiale del comune nel link dedicato agli organi politici sono scomparsi tutti i nomi della vecchia giunta. Cosa che indica il cambiameno politico, ma forse, anche il segno che qualcuno vuole subito cambiare pagina. E non quella del web. gio. ros.

HA IL VIGORE dei tempi migliori. Dal telefono, con cui lo raggiungiamo, è un fiume in piena. «Sono voluto tornare nel mio territorio, - ha detto - perché ho un debito con questa terra che mi ha eletto per 5 legislature». Il senatore Romualdo Coviello nominato consigliere nel comune di Viggiano, fa certamente notizia. Ha le idee chiare su quello che vuole fare: dare «una testimonianza» e «animare con la sua esperienza la società e un intero territorio come quello della Val D'Agri». E lo farà da Viggiano, il Comune del petrolio. Il territorio che più di ogni altro ha beneficiato della royalty provenienti dal greggio. Anche per questo, l'amministrazione comunale appena eletta dall'ulti-

fia”, ma come lo stesso ha sottolineato «con quattro liste, il rischio di una frammentazione del voto c’era». Una vittoria «sofferta» come lui stesso l’ha definita, ma pur sempre una vittoria che permetterà di continuare l’ammi-

ma tornata elettorale, gli ha affidato la missione di creare lo “Sportello dello sviluppo”. «In questo territorio - ha spiegato c'è un progetto di crescita incompiuto. Basti pensare alle stesse royalty, il Parco nazionale, la Saurina, l'aereoporto di Grumento. Sono voluto ripartire dal basso perché questo progetto torni a camminare. La mia esperienza maturata in 19 anni di legislatura, in questo senso, spero possano aiutare questo processo di cambiamento». E il cambiamento il senatore lo vede anche nella classe dirigente. «Da Viggiano - ha detto - può ripartire un nuovo modo di fare politica, che può dare un contributo alla crescita del Partito democratico». Parla a telefono da politico navigato qual è. Snocciola dati, situazioni e progetti in cantiere. Il tut-

nistrazione del paese, con un valore aggiunto: la presenza in consiglio comunale del senatore Romualdo Coviello a cui sarà affidata la gestione del cosidetto “Sportello dello sviluppo”. g.r.

to senza dimenticare le sue origini, la sua gente, il suo paese. «Voglio aiutare questo territorio a crescere - tiene a sottolineare Nella mia carriera politica ho avuto molte soddisfazione e molti incarichi. Ritorno in questa terra con il solo obiettivo di mettermi a disposizione di tutti i cittadini della Val D'Agri. Ho rischiato candidandomi come consigliere. Ci ho messo la faccia, andando a parlare nei comizi e tra la gente. I cittadini mi hanno premiato (sono state 50 le preferenze per il senatore ndr). Andrò a creare questo sportello dello sviluppo - ha ripreso - gratuitamente e con il mandato della popolazione». Ma quale sarà la funzione dello “Sportello dello sviluppo”? Lo spiega il sindaco riconfermato Giuseppe Alberti, nella brochure presentata du-

rante la campagna elettorale. «Promuovere le politiche di sviluppo economico, occupazionale, ambientale e produttivo, con compiti di attivazione di iniziative, predisposizione di programmi e individuazione di obiettivi, di relazioni con istituzioni regionali e nazionali, di società che operano nel settore dell'energia e dell'innovazione industriale e produttiva e con enti che operano nel settore dell'Ambiente». Un bel da fare per il senatore/consigliere comunale. Ma è pronto a raccogliere la sfida. «Lavorerò questi 5 anni perché i giovani della Valle non lascino il territorio dove sono nati e cresciuti. Il mio compito sarà dar seguito al progetto di sviluppo partito ma mai portato a termine. Sarò soddisfatto - ha concluso se tutto questo si realizzerà».

IL PERSONAGGIO

E’ stato eletto sindaco la prima volta nel lontano 1970

Le sette volte di Pandolfi ROTONDA - E' stato eletto per la prima volta sindaco di Rotonda nel 1970. Ora, a quarant'anni di distanza, Giovanni Pandolfi, è di nuovo seduto sulla poltrona di primo cittadino per il suo settimo mandato elettorale. In questi anni, il suo nome si è legato a tre grandi questioni: il petrolio, la centrale del Mercure e l'acqua. L'indennizzo attuale che l'Eni dà alla Regione è tale anche grazie all'intervento di Pandolfi, assessore ai lavori pubblici negli anni del protocollo d'intesa siglato dalla giunta Di Nardo. Pandolfi, classe 1937, comincia la carriera politica nel 1965 con l'elezione nelle fila della minoranza. Cinque anni dopo diviene sindaco e resta alla guida del Comune ininterrottamente per 5 legislature. Lascia nel 1993 per dar spazio al nuovo candidato. Dal 1995 al 2000 l'attività politica di Pandolfi si sposta alla Regione dove viene eletto tra i Verdi. A via Anzio, è stato consigliere, assessore e vicepresidente del consiglio. Nel 2004 torna alle comunali ed è eletto sindaco nella coalizione di centro-sinistra “Concretezza e sviluppo per Rotonda”. Nei giorni scorsi, poi, l'ultimo successo elettorale con la lista “Uniti per la difesa e lo sviluppo delle risorse”. Pandolfi è stato anche presidente del comitato “L'acqua è mezzo pane” e della “Consulta dei sindaci del Parco Nazionale”. Pandolfi e il petrolio. «Espressi un no convinto alla sfruttamento del petrolio nella nostra Regione nell'interesse delle popolazioni lucane ed un no ancora più perentorio quando ciò si verificava nei Parchi e nelle riserve naturali. E riuscii a fare in modo che

l'indennizzo non si limitasse a lasciarci solo le briciole. Quel 7% sarebbe stato solo lo 0,5% se non avessi sollevato la questione in consiglio regionale invitando gli altri a non approvare il provvedimento e a riesaminarlo in Commissione dove venne successivamente modificato. L'importo da 50 miliardi per danni ambientali passò a 1000 miliardi di lire. Una cifra che pur se corrisponde ad una percentuale tra le più basse al mondo, consentì allora di recuperare ben 950 miliardi di lire che altrimenti la Basilicata non avrebbe mai avuto». Pandolfi e la Centrale del Mercure. «Dalla lettura del progetto ci siamo subito resi conto che si dicevano una enormità di bugie: che la centrale non era all'interno del parco, che il materiale da utilizzare era vicino alla centrale; che inquinava di meno dimenticandosi che la centrale era ferma da diversi anni; che si trova a 45 chilometri dalla stazione ferroviaria di Lagonegro, chiusa da tantissimi anni. Tutta una serie di incongruenze evidenti». Pandolfi e l'acqua. «L'affidamento diretto non si può fare, l'affidamento fatto senza la presenza di tutti i comuni all'interno della società, è una turbativa d'asta bella e buona. Non si può fare, come stabilisce anche la normativa europea. In questo momento, in forza di un'ordinanza del 6 aprile 2008 per motivi igienici sanitari, il comune gestisce le risorse idriche. Abbiamo chiesto il sequestro cautelativo delle bollette perché le hanno mandate pur non gestendo il servizio. La questione legale è ancora in corso, ma in questo periodo in cui stiamo gestendo abbiamo ridotto i costi di 1/3».

IL CASO DI PIETRAGALLA

Giovane del Pdl aggredito per un voto di preferenza PIETRAGALLA - «Stigmatizzo l’accaduto e sono solidale con il giovane aggredito». Così il riconfermato sindaco di Pietragalla Rocco Iacovera commenta l’episodio che si è verificato nel seggio di San Giorgio, dove un giovane, Vito Guglielmi, sarebbe stato aggredito. Pomo della discordia: un voto di preferenza. Sembra infatti che l’alterco sia nato quando a una scheda sia stato assegnato dal presidente di seggio solo il voto di lista e non la preferenza al candidato. La scheda infatti pur avendo il cognome dell’aspirante consigliere (della lista del Pd) aveva un nome diverso. Alla contestazione della scheda, faceva eco quella del ragazzo, rappresentante di lista del Pdl, che concordava con il giudizio dato dal presidente. Da qui la contestazione - sembra - di alcuni parenti del candidato consigliere. Prima sarebbero volati insulti e poi, fuori dal seggio, la presunta aggressione. Esprime solidarietà

al ragazzo anche Gianni Rosa, vice coordinatore regionale del Pdl. «Un fatto scellerato - ha detto in una nota - su cui non si può esprimere altro che sdegno e una ferma condanna verso atteggiamenti antidemocratici che evidenziano rabbia e nervosismi “politici”». «Da parte nostra possiamo solo augurarci che la collera che ha determinato poi l'accaduto non sia nata dalla corsa all'ultimo voto, come se esistesse un patto non scritto nel Pd di Pietragalla secondo il quale saranno nominati assessori i candidati più suffragati: Se così fosse la questione da un punto di vista politico sarebbe anche peggiore, in quanto la nuova giunta del comune non sarebbe legata alla competenza e alle professionalità degli eletti ma solo ed esclusivamente a logiche numeriche. Tutto ciò non potrà che produrre una giunta di basso profilo politico con un nuovo arretramento del Comune». g. r.

Cambi di crisi e possibili novità segue dalla prima

Il sindaco Pandolfi

Quali saranno i prossimi impegni dell'amministrazione? «Uno dei primi problemi sarà quello dei rifiuti solidi urbani. Dovendo andare a scaricare a Sant'Arcangelo e Moliterno il servizio ci costa quasi il doppio. Io, poi, non condivido il nuovo Sistema di Lauria perché penso che la selezione non la deve fare la società che andrà a gestire la discarica, perché così pagheremmo il costo della selezione, ma dovrebbe farla l'utente». Ma qual è il segreto del successo di Pandolfi? «Non illudere mai le persone, parlare sempre seriamente, affrontare i problemi con decisione, fare gli interessi della comunità ». Francesco Zaccara

fondata su un principio di unità dell'Italia che si voleva costruire a partire dal Mezzogiorno". Ma quando, alla pluridecennale "sfida al dualismo italiano", è subentrata "la questione settentrionale" per effetto della concezione del sud come "peso di cui liberarsi", è stata questa a "mangiarsi" la "questione meridionale". Sul fallimento del meridionalismo ha, così preso corpo, nel mutare degli scenari nazionali e mondiali, una forma di settentrionalismo che è poi diventato egemonia perché ha incontrato forze attive, culture per quanto primitive, gruppi e soggetti dispersi in cerca di un orizzonte.La Lega (e in parte Forza Italia) hanno saputo dare forma a quella che De Giovanni definisce una “svolta periodizzante”, in grado di consolidare l'attività di un “blocco storico” figlio di una stagione che ha rovesciato i paradigmi di cinquant'anni di storia italiana. E' cambiata così quella “sensibilità critica di massa” sulla quale hanno inciso le influenze dei palinsesti televisivi e delle culture di consumo. E' cambiato il “senso comune” come effetto di una nuova rappresentazione della storia nazionale. Una storia nella quale la Lega ormai è

entrata con un linguaggio più temperato e “corretto” rispetto alle rozzezze estremistiche di alcune destre europee, levigato dall'esperienza di governo e dal rapporto con un territorio che essa ha trovato fecondato da secoli di civiltà e di sviluppo economico e sociale. Poi De Giovanni analizza limiti e debiti del PD, insipienze e insufficienze politiche, incapacità di “leggere” i caratteri della transizione italiana e le aporie fra la condizione di “nazione ritardata” e la “forza e le energie delle mille città”.Cadute le vecchie “rappresentazioni” è urente da capire i processi in corso in un fase per fortuna ancora fluida, “ridurre gli spazi dell'invettiva reciproca”, ma concepire questi anni come un “laboratorio capace di rimescolare mille occasioni”. Fin qui Biagio De Giovanni. Ma, dove cominciare se non dal Mezzogiorno e dalla sua capacità di porsi alla guida di un progetto in grado di ricostruire “dal sud” l'unità del Paese? Me lo chiedo dalla Basilicata che appare, nella raffigurazione elettorale, l'ultima Stalingrado che regge sia pur con numeri che si fanno ogni giorno più precari. Una regione nella quale davvero l'avventura del PD rischia di pagare per esaurimento della ragio-

ne ideale e sociale se non ripensa con forza il suo modello, e se non ritrova un rapporto reale con il territorio, con le sue città. Se non ridà ”significato”alle sue relazioni con la società sconfiggendo la tentazione di occuparla per i suoi consumi elettorali, ma recuperando una capacità di elaborazione progettuale e di “egemonia” che non somigli a una precettistica ma si colleghi a risorse e umori che muovono nel corpo civile. Non è un caso che Matera e Potenza siano oggi “campi di crisi” e potenziali laboratori di possibili novità, di sfide alte e suggestive. Le loro dinamiche hanno bisogno di una nuova lettura e di una nuova interpretazione. E' lì, nelle città, che cova la domanda di una cifra nuova della politica. Possibile che non ce ne accorgiamo? E che il circolo di reciproche insufficienze, a destra e a manca, paralizzi il dovere di una nuova coraggiosa ricerca di “significato” senza del quale il confronto politico diventa un' inutile, noiosa replica delle retoriche già vissute: la simulazione di un costume che prima o poi potrebbe far cadere i precari fortilizi che sembrano oggi reggere all'assedio delle resistibili armate di Berlusconi? Vincenzo Viti

Il caso di una signora di Lavello

Non vota in ospedale per il veto del Comune

Uno scorcio di Lavello

LAVELLO - Mentre candidati e schieramenti politici hanno ormai da tempo terminato la caccia al voto ed i giochi sono ormai fatti, c'è chi pur volendo votare non ha potuto. Tutta colpa della burocrazia! Verrebbe da esclamare ma questa volta c'è dell'altro. E' la storia di una donna di Lavello ricoverata d'urgenza presso l'Utic dell'Ospedale di Venosa. Non una storia di malasanità questa volta ma un incomprensibile rifiuto da parte degli organi preposti. Veniamo ai fatti. Il giorno 5 giugno una signora residente nella cittadina dauna è stata ricoverata presso il nosocomio di Venosa. Dopo le prime cure ed i primi esami medici, le veniva chiesto , come del resto a tutti i pazienti del reparto, se volesse votare. La stessa , consapevole del suo tanto reclamizzato e pubblicizzato diritto-dovere, dava il suo consenso. Il direttore dell'Utic in data 5 giugno comunicava alla direzione Sanitaria dell'Ospedale l'impossibilità della signora di recarsi al seggio e la volontà della stessa di votare. Di pari l'ospedale chiedeva all'Ufficio Elettorale del Comune di Lavello l'autorizzazione all'esercizio del voto. Arriva , inaspettato , lo stop dell'amministrazione. Motivazione «“la richiesta è pervenuta oltre il termine del 4/6/2009 ( art. 42 TU 570/1960 e circolare della Prefettura)». Ma, a quanto pare, la legge non è uguale per tutti, sicchè altri comuni, pur avendo ricevuto la comunicazione alla stessa data , consentivano l'esercizio di voto ad altri ricoverati. Per quanto è dato sapere e secondo quanto riferito dai congiunti della donna, l'ospedale provvede alle comunicazioni , ormai per prassi consolidata, poco prima dell'apertura dei seggi proprio perché è impossibile prevedere in anticipo chi sarà ricoverato ed entro quale data. «I ricoveri in ospedale possono essere preveduti?» ironizzano i parenti «E' un fatto grave che merita di essere sottolineato in tutte le sedi. La negazione del diritto di voto è lesiva di un diritto costituzionalmente garantito!» «E' stata umiliata una povera ammalata che voleva dal suo letto di ospedale esercitare il suo diritto al voto». Pare tuttavia che la cosa sia destinata a prendere altre vie e che non si esaurisca con una semplice protesta. A giochi fatti non sembra essere possibile ma chissà se il voto della signora ricoverata avrebbe potuto cambiare le sorti per qualche candidato!! Daniele Masiello provinciapz@luedi.it

ERRATA CORRIGE DA NEMOLI - IERI per un errore di stampa, sono stati pubblicata in modo errato i voti di preferenza dei candidati appartenenti alla lista “Insieme per Nemoli” capeggiata da Gerardo Melchionda. Ecco quelli esatti: Bifano Giovanni voti di preferenza 28; Bruzzese Santina 30; FERRARI BIAGIO 125; Ferrari Vincenzo 38; Fraudatario Raffaele 18; Ielpo Gaetano 33; Lentini Anna 17; Lentini Biagio 4; FERNANDO LETTIERI 44; Scala Vito 9; SUMMA VINCENZO 41; Vigorito Antonio 36.

E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro

Il ritorno del senatore “consigliere”

primario l'unità del partito. In questa campagna elettorale mi sono riPOLICORO - C'è chi festeggia dopo trovato con un partito lacerato. Di una sconfitta e chi è triste dopo questo me ne rammarico perché una vittoria. Tutto dipende dalla abituato, con tenacia, a raggiungeelezione o meno del candidato di ri- re gli obiettivi che mi prefiggo. Ci ferimento. Il dubbio sorge sponta- sono, però, situazioni che vanno olneo: meglio essere eletti quando la tre la volontà del singolo. Ritengo, propria coalizione perde, oppure pertanto, tale decisione utile per il non essere eletti quando la propria Pd di Policoro e per aprire una dicoalizione vince? Così accade che a scussione ampia e serena all'interPolicoro, Piero Manolio e Gianluca no dello stesso e dalla quale il parMarrese segretario e capogruppo tito stesso possa ripartire con slandel Partito democratico rassegni- cio e fiducia». Il capogruppo dimisno le dimissioni a causa della non sionario, invece, punta il dito conesaltante performance elettorale tro il consigliere regionale Antodel candidato alle provinciali Nico- nio Di Sanza che ha festeggiato la elezione di la Montesano, suo cugino consigliere Serafino Di provinciale Sanza, dopo uscente eletto (stando a nel 2004 nella quello che lalista di Forza scia intendeItalia e poi re Marrese) passato al averlo sostecentrosininuto sul piastra. Le ragiono del voto. ni di tale sconMa se Antofitta, forse, sonio Di Sanza, no da ricercaproveniente re proprio rida altre espeflettendo su rienze ha un quello che acelettorato cadde cinque suo, che fine anni fa. Alloha fatto la ra non c'era il sommatoria Pd, bensì i Ds Il segretario regionale del Pd Restaino Margheritae la MargheriDs di cui Marta. I primi elessero con 2000 voti il loro candi- rese è stato segretario? E poi perdato, Franco Labriola, che ha rico- ché Manolio non si è dimesso quanperto per tutta la legislatura appe- do Di Sanza l'anno scorso non era na terminata il ruolo di assessore stato eletto sindaco? «Il disorientaalla Provincia. I secondi candida- mento e l'amarezza - scrive Marrerono Rocco Di Leo e, seppur senza se motivando le dimissioni - sono eleggerlo, ottennero 850 consensi. stati ancora più gravi per il fatto Se facciamo la somma fanno 2850. che detta divisione e la mancanza Montesano ne ha presi 1120. I con- di coesione, ha coinvolto anche chi, ti non tornano. Da quanto appare è per ruolo politico e responsabilità l'elettorato degli ex Ds a non aver istituzionale (Antonio Di Sanza, risposto. Patrimonio quest'ultimo ndr) avrebbe dovuto essere il masandato disgregandosi un po' alla simo garante all'interno, sia dell'uvolta a cominciare dalla caduta del- nità del Pd che del suo rafforzal'ex Amministrazione di centrosi- mento. Per le ragioni sopra esposte, pur nistra guidata da Serafino Di Sanza, che ironia della sorte si è rifatto considerando la necessità di riflescon gli interessi proprio verso co- sioni più approfondite sul dato loro i quali ne hanno determinato elettorale, il mio senso di responsala prematura caduta, tre consiglie- bilità nei confronti della carica che ri comunali su cinque eletti negli ricopro, mi induce, allo stato, a riallora Ds che in questa tornata mettere nelle mani del mio partito hanno sostenuto Montesano: Ar- la mia carica di capogruppo del Pd curi, Mitidieri e Di Matteo che si nell'assise comunale, al fine di arandarono a dimettere contestual- rivare una volta per tutte a quella mente agli otto consiglieri eletti al- chiarezza necessaria e sempre aul'opposizione. Infatti l'unico ad es- spicata». Abbiamo sentito il segresere stato eletto nel collegio Polico- tario e capogruppo in Consiglio rero 1, è proprio Serafino Di Sanza gionale Ermino Restaino. «Con la nella lista di Franco Stella. Ma per- presenza della doppia lista - ha detché le dimissioni di segretario e ca- to al Quotidiano - mettevamo in pogruppo? «Sono stato eletto se- conto che ci sarebbero stati problegretario cittadino del circolo di Po- mi, ma ovviamente il nostro intelicoro ad unanimità - ha detto in resse era quello di raccogliere il una missiva l'ex segretario - du- massimo consenso possibile per rante il mio mandato di segretario vincere le elezioni». Chiaro ed ineho sempre posto come obiettivo quivocabile: Di Sanza non si tocca.


20 Primo piano

Giovedì 11 giugno 2009

Primo piano 21

Giovedì 11 giugno 2009

Analisi di Bolognetti sul voto al Sud

I commenti e le analisi si susseguono Nessuno dice: «Abbiamo perso»

SI DICE sicuro di conquistare Potenza. Anzi, di liberarla: il senatore Egidio Digilio (Pdl) vaticina il successo per il candidato del centrodestra Giuseppe Molinari contro l’avversario Vito Santarsiero al ballottaggio. Dichiara Digilio, che è anche coordinatore vicario regionale del Pdl: «La città è a un passo dall'essere liberata dall'occupazione durata troppi anni e sono certo che dopo aver vinto la battaglia trascinando con l'entusiasmo dei cittadini il candidato del centrodestra Molinari al ballottaggio, una prospettiva che alla vigilia sembrava utopistica, adesso sarà più facile vincere la guerra contro un centrosinistra fondato sulla ragnatela di potere». Il centrodestra ha spezzato il “tabù” elettorale a Matera, dove il candidato Emilio Nicola Buccico è di-

Il senatore e coordinatore vicario del Pdl si dice certo della vittoria di Molinari

ESIMIO Senatore, con tutto il piacere di risentirti, esordisco con un aneddoto.

ventato sindaco. «I segnali di cedimento nel Pd prosegue il senatore Digilio - e tra le fila dei suoi alleati sono evidenti anche perchè il colpo psicologico inferto ai fedelissimi dell'ex sindaco, costringendo Santarsiero ben al di sotto del 50%, si fa già risentire in queste ore con le prime diserzioni e fughe. Per chi ha sempre lavorato per sgombrare il Municipio dalla presenza ingombrante della classe dirigente che ha sempre deciso per conto dei cittadini la pro-

spettiva politica che si apre con il ballottaggio ha un significato politico tutto particolare». Secondo Digilio, il Popolo della Libertà, tutta la sua classe dirigente ad ogni livello istituzionale, dovrà raddoppiare ogni sforzo per convincere i potentini che hanno votato per altri candidati sindaci e quegli stessi che ritenevano Santarsiero un “vincente a vita” «a scegliere - sono sue parole - per l'unica alternativa che è in grado di dare una svolta alla qualità della vita

dei cittadini. La posta in gioco con il ballottaggio a Potenza è molto alta ed è un segnale che si attende tutta la comunità regionale non certamente rassegnata al potere del centrosinistra». «Il capoluogo - conclude - non può essere l'ultima enclave del centrosinistra e vivere fuori dalla storia e dal processo politico che ha portato i maggiori capoluoghi di provincia, città grandi e medie a scegliere sindaci ed amministratori del centrodestra».

Alle Olimpiadi dell’antica Grecia partecipò, una volta, un atleta (si chiamava Kiakiélloson) che proveniva da un paesino dell’interno (nomato Skallìffos); era specializzato, asseriva, nel salto in alto: si piazzò ultimo, saltando sì e no tre cubiti (circa 133 centimetri), laddove il penultimo era andato oltre l’orgìa (177 centimetri circa). Nondimeno, tornò da trionfatore in paese, dove fu osannato. Un commerciante forestiero, che si trovava lì per acquisti, chiese, basito, la giustificazione dell’assurda enfasi: gli fu risposto che l’apparente sconfitta del loro eroe costituiva in realtà una vittoria poiché l’atleta era andato ben di là dalla misura che era stata fissata come limite oltre il quale la prestazione poteva e doveva esser considerata lusinghiera (stabilita in due cubiti e mezzo). Il forestiero, come è ovvio, domandò: «Ma, di grazia, chi è quel genio d’allenatore che ha stabilito siffatti parametri?». E la piazza, di rimando: «Non abbiamo allenatori: è stato Kiakiélloson stesso a prefissarsi il limite!». Il povero mercante, dopo averli mandati a far... si benedire, scappò via proferendo, con un anacoluto: «Questi

Il commento di Ivan Russo in una lettera al senatore Felice Belisario (Idv)

Bisogna affrancare la magistratura dal Pd skallìffani, neanche se me la regalano, accetto la loro merce!». Orbene, a fronte d’istrioni che si vantano di ottima tenuta, se non d’una specie di vittoria, sol perché la deriva regressiva non si è spinta sotto il 26% dei consensi, la Tua Italia dei Valori farebbe bene a prendere le distanze da attori e corifei di tal fatta: di vero, appare offensivo, per l’intelligenza di chiunque, già il solo conato diretto a proporre simili equazioni. Del resto, che i Tuoi compagni di coalizione non fossero aquile, lo si era compreso ponendo mente a due incontroverse verità: da un canto, basta osservare come i dirigenti democristiani e comunisti, che all’epoca di “Mani pulite” potevano disporre, insieme, di circa il 70% dei consensi, siano riusciti nell’immane fatica di regredire al 26% e consegnare l’Italia a Berlusconi, Lega e nostalgici del Fascio; dall’altro, basta fermarsi alla semplice constatazione che, pur essendo noto finanche ai piccini come la cura per i deliri d’onnipotenza di questo o di quel ducetto sia il sistema proporzionale, i Nostri, obnubilati dalla brama del potere e abdicando al dovere di introdurre (nei due anni di loro governo) un sistema proporzionale che avrebbe funto da bastione contro ogni mira antidemocratica, sono andati testardamente, novelli Saul e

«Strane differenze europee-provinciali»

De Castro ringrazia sponsor ed elettori

MAURIZIO BOLOGNETTI, segretario Radicali lucani. «Il voto Radicale in Lucania: Latronico Lista Bonino-Pannella al 13,61%. Potenza, Muro Lucano e Laurenzana superano il 3 per cento. La Basilicata è la sola regione della circoscrizione sud, con l'eccezione dell'Abruzzo, che fa registrare una crescita di consensi( in termini percentuali e numerici) rispetto alle precedenti elezioni Europee. Considerata la situazione di assoluta illegalità in cui si sono svolte le elezioni, non potevamo certo sperare di raggiungere e superare la soglia di Bolognetti sbarramento. Ciò detto, ritengo opportuno esprimere soddisfazione per il voto Radicale in Basilicata. Il Cln lucano ha dimostrato di essere vivo e vegeto, nonostante le purghe e l'olio di ricino. Rispetto alle Europee del 2004, la Lista Bonino-Pannella ha incrementato il numero di votanti: siamo passati dall' 1,5% all' 1,8%, oltre 1000 voti rispetto alle europee del 2004. La Basilicata è la sola regione della circoscrizione sud, con l'eccezione

PAOLO DE CASTRO, europarlamentare eletto per il Pd. «Mi sento onorato del risultato ottenuto in questa tornata elettorale. Credo che a tutti gli eletti sia stata consegnata una grande responsabilità politica e io mi impegnerò moltissimo, in particolar modo a sostegno del mondo agro-alimentare, affinché questa responsabilità porti buoni frutti per il Paese. Ringrazio quei quasi 111.983 elettori che scrivendo il mio nome sulla scheda elettorale hanno voluto manifestarmi, con il loro consenso, la stima anche De Castro per la mia storia politica” Per me questa campagna elettorale è stata un'esperienza esaltante e formidabile, anche sotto il profilo umano. Sento di dover dire grazie innanzitutto a Massimo D'Alema, che si è speso moltissimo in tutto il collegio con la forza, l'incoraggiamento e la passione che tutti gli riconosciamo. Così come ringrazio Franco Marini e, naturalmente, il segretario Franceschini e l'intero partito che hanno voluto scommettere sulla mia persona. Ma il ringraziamento più grande lo devo a tutto il mondo agricolo-alimentare».

Lorusso (Pdci)

«Più centralità alla comunità aviglianese»

Pinto

Digilio

UNA “lettera aperta” dell’avvocato Ivan Russo al senatore Felice Belisario (Idv), dal quale ha ricevuto recente risposta a una sua precedente missiva. Ecco il testo quasi integrale.

Il dubbio di Pinto (La Grande Lucania)

«I Radicali crescono solo in Basilicata»

L’avvocato Ivan Russo

Macbeth (per giunta, senza neanche possedere quei cervelli), incontro alla perdizione, senza punto tentare di arginare un destino già segnato. Con questa gente, credimi, non fai molta strada. Desidero anche disilludere molti dei Tuoi elettori circa il sogno della spallata mercé le inchieste giudiziarie: chimera ultimamente inseguita, dopo la constatazione che, mentre Berlusconi e soci (nella speranza di rendere potabile un clima di generale tolleranza nel quale tutti i gatti sono bigi) insorgono contro la magistratura anche quando questa indaga su uomini della sinistra, altrettanto non

avviene allorché le Procure si interessano del Cavaliere. La constatazione è esatta, ma il fatto è che la foga prodigata dal Pd nell’attaccare il Presidente per veline e ragazze minorenni, nonché per viaggi in aereo e avvocati inglesi, non trova riscontro quando si tratta d’inchieste a carico di esponenti della sinistra; in tali circostanze, ecco i briganti (etimologicamente: che brigano) d’ogni colore far mestiere del garantismo e montare campagne mediatiche false, che finiscono con il calpestare in modo mostruoso i princìpi basilari dello Stato: vedi ingiustizie subite da De Magistris, Forleo e colleghi salernitani.

La stagione del ’92 fu possibile sol perché la formidabile macchina da guerra del Partito comunista fu sostenuta, oltre che dal potentato economico nostrano (non a caso fu poi ministro Susanna Agnelli), pure da Israele, Stati uniti e settori progressisti della massoneria anglo-americana. A ciò aggiungi che, mentre il povero Craxi seppe reagire solo con le chiacchiere sue e delle “garofane”, e mentre Andreotti si fece riprendere nelle chiese a pregare in ginocchio, nel nostro caso l’assalto sarebbe fronteggiato non dalle sottane delle veline, bensì dal fervore di leghisti e missini, i quali, dopo che hanno assaporato la polpa, non consentirebbero che si rinnovasse, a loro spese, il colpo di mano messo a segno 17 anni fa. La spallata a Berlusconi può essere inferta, è vero, ma non per implosione, bensì per esplosione: dall’interno verso l’esterno, ossia dal botto proveniente dalle smodate ambizioni Fini, Lega e compagnia cantante. E però il momento non è ancora maturo. Ma vi è un aspetto morale ed etico ancor più importante: chiunque racchiuda nel cuore anche il più piccolo barlume del senso della giustizia, dell’equità e della libertà non consentirebbe ad alcuno, e men che meno ai maggiorenti del Pd, di instaurare

una sorta di pur velata dittatura politico-giudiziaria. In altre parole, il clamoroso successo di De Magistris, Alfano e Vulpio è assai espressivo in merito alla verità che, ormai, parte degli italiani inizia a comprendere quanto sia vitale l’opporsi, oltre che alle mire egemoniche di Berlusconi, anche al giochetto delle tre carte dei dirigenti Pd, i quali, mentre fanno i Quacqueri moralisti al cospetto delle tante illegalità degli avversari, allungano le mani sull’Associazione nazionale magistrati e sul Consiglio superiore, tentando di governare le più inquietanti vicende italiane. Cosicché, o Egregio Amico, se questo fosse il farmaco che si volesse propinare, milioni di italiani sarebbero pronti a fare barricate in piazza contro tali disegni perversi, persino al costo di tenersi Berlusconi; e io sarei, pur nel mio piccolo infinitesimale, tra loro, atteso che la terapia sarebbe peggiore del male. In altre parole, reietto l’abbraccio dell’orso, occorre battersi per l’affrancamento della magistratura dall’egemonia del Pd e del potentato affaristico che a esso fa capo; bisogna operare affinché ogni magistrato possa ossequiare la stretta lettera della legge, senza tema di persecuzioni. La via? Beh, non tocca a me indicarla. So solo che essa non può decampare dal coraggio, dall’equilibrio, dall’originalità, dalla trasparenza: non per sognare impossibili Terre promesse, ma per sperare in una società almeno accettabile. Ivan Russo

dell'Abruzzo, che fa registrare una crescita di consensi (in termini percentuali e numerici) rispetto alle precedenti elezioni Europee. Di particolare interesse il voto registrato a Potenza città pari al 3%, Latronico, piccolo centro del Lagonegrese, dove la Lista Bonino-Pannella si attesta al 13,61% e Muro Lucano, dove siamo passati da una manciata di voti delle passate elezioni Europee ad una percentuale del 3,5 per cento. Ulteriori note positive arrivano da Laurenzana dove la Lista Bonino-Pannella ha superato il 5%. Anche a Matera città il voto Radicale ha tenuto con un piccolo incremento rispetto al 2004. A Potenza città il voto acquista particolare significato, anche in considerazione del fatto che si è votato in contemporanea con le elezioni comunali, con oltre 800 candidati mobilitati. Fare campagna elettorale in Lucania per una forza partigiana come la nostra richiede un grande impegno e comporta percorrere migliaia di chilometri».

La lettura di Rosario Sarubbi del Ps

La soddisfazione di Mancusi (Fiamma)

«Socialisti radicati Perde il bipolarismo»

Uno splendido 1,45%

Sarubbi

LEONARDO PINTO, presidente La Grande Lucania «IL CONSIGLIO federale regionale de La Grande Lucania ha esaminato i risulti della campagna elettorale appena conclusa ed ha rilevato una stridente contraddizione politica tra i risultati delle europee e delle provinciali di Potenza e Matera. E' incomprensibile come lo stesso giorno, nello steso momento, l'elettore abbia deposto nell'urna, 2 schede esprimendo 2 voti politicamente diversi: per le Europee in favore del Pdl ed alle provinciali in favore del centrosinistra. Per la Provincia di Matera, questo si spiega solo con una valutazione negativa dell'elettorato nei confronti della classe dirigente del Pdl che è riuscita, addirittura, a farsi preferire da una compagine, quella del centrosinistra, che non è immune da vizi e disinvoltura amministrativa. La Grande Lucania è soddisfatta del risultato ottenuto essendo riusciti, a solo qualche mese dalla nascita, a tracciare un profondo solco in entrambe le province per poi proseguire l'aratura affinchè il seme, dell'autonomia e del federalismo a difesa delle ricchezze lucane, possa germogliare per consentire l'armonico sviluppo socio economico regionale».

Il simbolo del Pdci

GIAMBATTISTA LORUSSO, Pdci UN grazie di cuore, innanzitutto, va ai tanti che con il loro voto hanno creduto in me in questa difficile competizione elettorale. Il risultato raggiunto è estremamente positivo e pone il Pdci a oltre il 6 % dei consensi su base comunale. Le 446 preferenze che i cittadini mi hanno concesso sono la testimonianza più sincera della stima e della fiducia accordatami. Mi preme sottolineare la brillante affermazione del centrosinistra che nel nostro collegio ha ottenuto il 67,62 % dei consensi. Questo è un dato straordinario che ci pone al secondo posto su base provinciale. La rinnovata fiducia mi auguro sia adeguatamente valorizzata dai gruppi dirigenti provinciali e si traduca in una “meritata centralità” della comunità aviglianese.

ROSARIO SARUBBI, segretario regionale Ps «I RISULTATI positivi alle Province di Potenza e di Matera, per oltre 17 mila voti in totale e tre seggi, di cui due a Potenza e uno a Matera, testimoniano che i socialisti sono ben radicati sul territorio dal quale ottengono consensi e riconoscimenti che in alcuni collegi provinciali equivalgono a una percentuale a due cifre. Senza sminuire il dato negativo di Sinistra e Libertà alle Europee e senza mitigare la amarezza profonda e la delusione, possiamo però far ripartire dal 5,5% della provincia di Potenza e dal 5% di quella di Matera il progetto di una sinistra riformista che sappia guardare avanti e che ambisca a governare con i fatti e non con gli slogan. Credo che, chiarito al nostro interno il percorso futuro, riprenderemo la nostra strada riformista con serietà e tenacia. Indietro non si può tornare: il bipolarismo retrocede anche in Basilicata sotto i colpi delle forze moderate e cattoliche come di quelli della sinistra riformista ed antagonista e appartengono anche al grande patrimonio riformista lucano. La nostra è una sinistra da ripensare in un centro sinistra, anch”esso da ripensare e rilanciare come dimostra l”avvicinamento, “sempre più asfissiante”, del centrodestra e il risultato del capoluogo»..

VINCENZO MANCUSI, segretario regionale Fiamma Tricolore «LA FIAMMA Tricolore ha continuato a splendere anche in queste elezioni europee ed amministrative del 2009. Con uno splendido 1,45% alle Europee in Basilicata dove abbiamo corso da soli e con un 1,5% alla Provincia di Potenza e con l'1,1% alla Provincia di Matera con il simbolo de La Destra. Un successo rispetto all'1% conquistato dal Partito nella Circoscrizione Meridionale. E comunque un segnale forte di un Partito sempre coerente e non subalterno a nessuno. In Basilicata alle Province si è voluto dare un contributo al ridimensionamento del centro sinistra che ha evitato il secondo turno e una possibile sconfitta per un misero 2%, perdendo oltre il 15% dei voti rispetto alle precedenti provinciali. Non solo. Ma il vero vincitore di queste elezioni, per il centro sinistra, con il suo 8 e 6%, è stato Di Pietro dell' Italia dei Valori e i suoi candidati giustizialisti che tanto veleno hanno sputato sugli amministratori lucani.. Il centro destra ha costruito le premesse per un ribaltamento della situazione alle prossime elezioni regionali se, da oggi, lavorerà con serie-

dalla prima questione meridionale come questione nazionale è del tutto evidente, però ritengo la riflessione dell’onorevole Viti abbastanza lacunosa. È vero come lui sostiene che non si affaccia all’orizzonte un ceto dirigente del sud capace di parlare un linguaggio politico meridionale comprensibile al paese. Ma questo perché? Nel governo Prodi il mezzogiorno era rappresentato da Mastella, Pecoraro Scanio e De Castro, due segretari di partito causa di fibrillazione per l’allora maggioranza e un politico con un profilo tecnico molto accentuato. Il risultato è stata una percezione non positiva da parte dell’opinione pubblica del Mezzogiorno nei confronti del governo di centrosinistra nonostante le politiche messe in campo fossero ben più consistenti di quelle fatte da parte del governo Berlusconi. Veniamo al centrode-

RESPONSABILITA’ DEL PASSATO stra. Anche qui la rappresentanza meridionale al governo è affidata ai ministri Alfano e Prestigiacomo, siciliani e quindi autonomi rispetto alla questione meridionale, e ai ministri peninsulari Fitto e Carfagna. A questi bisogna aggiungere sempre nell’ambito del centrodestra il protagonismo conflittuale e rivendicativo tattico del Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo. In questi 12 mesi di governo il sud è stato depredato di risorse destinate allo sviluppo per affrontare il taglio dell’Ici, per la crisi Alitalia, per le quote latte, per il terremoto d’Abruzzo. E la Lega ha avuto anche la meglio su norme di dettaglio ma significative come la territorializzazione a vantaggio del nord per i concorsi pubblici nel silenzio più assoluto dei parlamentari meridionali

eletti con la Pdl. Ma nonostante tutto questo, alle europee, il Pdl nella circoscrizione meridionale ha superato il 41% e il Pd si è fermato al 22 con l’Udc che raggiunge il 10%. Insomma il granaio post Dc nel sud si è spostato sul versante destro e si sta consolidando. Certo anche le difficoltà dei governatori regionali pesano, e non poco, su questi risultati. Non è un mistero che i governi di Campania, Puglia, Calabria e della stessa Basilicata abbiano attraversato e attraversino una serie di criticità politiche al loro interno. Ma il punto è quello posto dall’On. Viti: perché non si affaccia all’ orizzonte un ceto dirigente meridionale che sappia interpretare la sfida dei tempi. Io voglio rispondere ponendo un altro quesito proprio all’On. Viti che oggi è assessore e quindi ricopre in-

carichi di governo in una giunta di centrosinistra dopo aver nei 15 anni post democristiani attraversato prima Forza Italia poi l’ area moderata separata dai poli per poi approdare appunto nella Margherita e poi nel Pd. So bene che ad una domanda non si risponde con un’altra domanda ma credo ma non posso farne a meno. Ed è a lui e alla sua generazione che ha avuto responsabilità politica nel passato e nel presente che chiedo se alcuni limiti di oggi che penalizzano il Mezzogiorno non abbiano origini nel passato e in quel passato Dc che appartiene a lui quanto a me per tradizioni familiari. E se non sia stata anche la sinistra ad aver sbagliato a pensare che la Dc ottenesse consensi solo attraverso la gestione del potere e che invece è stata proprio quella una delle

Mancusi

tà e determinazione ad un'opposizione forte ed efficace. Ad Avigliano, poi, le premesse per una alternativa ci sono tutte. Il quadro politico è stato scompaginato. I Partiti (ben quattro) di Avigliano, che avevano una rappresentanza in Consiglio o nella Giunta provinciale, sono stati puniti dagli elettori e mortificati nella loro rappresentanza non ottenendo nessun eletto. Avigliano è riuscita ad esprimere un solo inconsistente consigliere provinciale, mentre nuove formazioni si sono affermate in queste elezioni. La Fiamma Tricolore, in particolare, con i suoi 434 voti alle Europee e con uno straordinario 6,2%, è la vera novità di questa campagna elettorale. E ciò al netto di molte schede ingiustamente annullate al nostro Partito».

patologie che poi ha portato alla fine stessa del partito dei cattolici all’inizio degli anni 90. E, invece, non sarà che l’incontro tra le culture cattolico democratica e di sinistra dovevano portare ad un cambio anche di “costume” nella gestione della res pubblica cosa che non sempre è avvenuta? E quindi mi domando se non sono anche questi i limiti per cui oggi non è ancora emersa una classe dirigente del principale partito di opposizione al governo nazionale in grado di parlare un linguaggio universale al paese anche sulla questione meridionale. Con tutto il rispetto ma sono le chiavi di lettura dell’ oggi ad essere cambiate e le vittorie non possono occultare nel nostro campo le difficoltà a sintonizzarsi con parti importanti di una società in sofferenza. Tocca a noi questa responsabilità ma senza una presa di coscienza degli errori del passato diventa assai complicato trovare l’opzione meridionalistica e una classe dirigente nuova che sappia interpretarla e veicolarla. Salvatore Russillo

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«Libereremo la città di Potenza»

Appena eletto eurodeputato


PrimoGiovedì piano 11 giugno 2009

Gheddafi a Roma

È arrivato a Ciampino alle 12. Elogi al premier «Ha avuto il coraggio di chiedere scusa»

Italia-Libia, passato cancellato Storica visita del colonnello libico a Roma, ospite di Berlusconi e di Napolitano | LA STORIA | di SERENA BRUNO

ROMA - «Riconosco nel colonnello Gheddafi una profonda saggezza» e a lui «sono legato da una vera e profonda amicizia», coltivata negli ultimi quindici anni. Grande calore, anche personale, nella conferenza stampa di ieri sera a Villa Madama, a conclusione dei colloqui tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il leader libico Muhammar Gheddafi. Berlusconi si attribuisce il merito di aver voluto il trattato di amicizia italo-libico firmato l'anno scorso a Bengasi: «Sono molto felice di aver lavorato a questo grande cambiamento dal 1994», ricorda: «Colgo il frutto di un lavoro lungo quindici anni». Perché «questa visita sancisce il definitivo cambiamento dei rapporti tra Italia e Libia. In passato, infatti, questi rapporti sono stati difficili, molto difficili a causa dell'eredità coloniale che ha creato un sentimento di dolore nel popolo libico». L'ospite ricambia i complimenti: «Berlusconi è un uomo di ferro, che con determinazione e coraggio» ha preso la «decisione storica di chiedere scusa» per i danni del colonialismo e di «risarcirli». Questa, conclude Gheddafi, «è una giornata storica, si è chiusa un'era e se n'é aperta una nuova: la pietra miliare l'ha posta Berlusconi». Non perché, spiega, «altri governi precedenti non ci abbiano provato, ma hanno fallito». Il colonnello, forse anche ad uso della stampa libica, si dilunga nel ricordare i crimini della colonizzazione fascista. Nel colloquio a Palazzo Chigi i due leader hanno parlato di Somalia, Eritrea ed Etiopia, e naturalmente anche del problema dell'immigrazione e dei possibili sviluppi della partnership economica tra i due paesi. Sui pirati somali, Gheddafi sottolinea che «bisogna capire le ragioni della pirateria, così come bisogna capire la ragioni del terrorismo»: proporrà un piano per aiuti economici internazionali in cambio della cessazione degli attacchi alle navi. Sul piano economico, il colonnello assicura che «le porte sono aperte alle aziende italiane in Libia e a tutta la cooperazione». Sono stati firmati anche i primi quattro accordi tra i due paesi, annuncia il premier: riguardano la concessione di un centinaio di borse di studio, un memorandum per il rilascio di visti, un accordo di cooperazione in materia di pesca e la doppia imposizione fiscale. Gheddafi era arrivato a Ciampi-

no poco prima delle 12, con ben tre Airbus per trasportare le 400 persone del suo seguito. Berlusconi, nonostante una dolorosa contrattura muscolare al collo, che lo aveva bloccato la mattina, ha voluto andare ad accoglierlo all'aeroporto e lo ha abbracciato calorosamente ai piedi della scaletta dell'aereo. «Si è chiusa una lunga pagina dolorosa con la Libia», ha detto il presidente del Consiglio a Gheddafi. Il leader libico, in alta uniforme militare con galloni dorati, sfoggia occhiali da sole, e sul petto una vistosa foto in bianco e nero di Omar al-Muktar, eroe della resistenza anti-italiana, nel giorno del suo arresto da parte di squadroni fascisti, l'11 settembre del 1931. Non solo: dietro di lui scende lentamente la scaletta il vecchio Mohamed Omar Al-Muktar, ultimo discendente del "leone del deserto". Gheddafi lo aspetta, deferente. Segni chiari del valore "revanscista" della visita a Roma. Confermato dal tono delle dichiarazioni di Gheddafi al Quirinale (dove arriva con limousine bianca e 10 auto al seguito), al termine del colloquio ufficiale con il presidente Giorgio Napolitano, con il quale si è poi trattenuto a pranzo.

Gheddafi accolto a Ciampino da un folto gruppo di persone con bandiere italiane e libiche. Nella fotina sotto, un particolare dell’anello che porta al dito

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LA POLEMICA

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Preclusa l’Aula del Senato di CORRADO SESSA ROMA – Aula del Senato preclusa al leader libico Muhammar Gheddafi, che terrà stamattina il suo discorso nella sala Zuccari a palazzo Giustiniani dopo le proteste delle opposizioni che erano andate crescendo durante la giornata. La decisione è stata presa all’unanimità dalla Conferenza dei capigruppo, convocata in serata, per evitare che l'intervento del Colonnello in Aula diventasse un delicato caso

Il leader libico parlerà a Palazzo Giustiniani politico-diplomatico vista la sollevazione dei senatori dell’opposizione contrari a far parlare in «un’Aula parlamentare, tempio della democrazia, un dittatore che calpesta i diritti umani». Renato Schifani ha svolto un ruolo di mediazione per arrivare ad un soluzione condivisa da tutti i gruppi al termine di una giornata convulsa. Si era avuta anche, in mattinata, una spaccatura nel gruppo del Pd che inizialmente aveva dato il proprio assenso all’inter-

vento di Gheddafi in Aula. A fine serata, oltre alla soddisfazione dell’Idv che con Belisario ha condotto una battaglia contro Gheddafi a palazzo Madama fino a minacciare l’occupazione dell’Aula, è soddisfatta anche Anna Finocchiaro che ha parlato di «migliore soluzione possibile». La protesta era montata dalla mattina ed era stata soprattutto l’Idv a stigmatizzare, all’inizio della seduta, la decisone presa ieri dalla conferenza dei capigruppo, con il

solo voto contrario del partito di Antonio Di Pietro, di consentire a Gheddafi di parlare nella veste di presidente di turno dell’Unione Africana. Ma anche alcuni senatori del Pd, tra cui Paolo Giaretta e Anna Maria Carloni, erano intervenuti in Aula per criticare quella scelta, contestando di fatto il via libera espresso ieri a nome del Pd dal vicepresidente del gruppo Nicola Latorre, che sostituiva nella riunione Anna Finocchiaro. Il gruppo del Pd si era subito riunito e ha messo sulla graticola Latorre chiedendo lumi sul suo assenso alla proposta avanzata da Gasparri.

Sono le donne di Muammar, le immancabili amazzoni che lo proteggono 24 ore su 24

La sicurezza affidata a un “gentil sesso” pronto a tutto ROMA – Uniforme color kaki, scarpe nere ai piedi, cinturone, tacco basso e basco rosso in testa. Sono le 'donne' del leader libico Muammar Gheddafi, o meglio le immancabili 'amazzoni' addette alle sua protezione personale che anche a Roma, vigileranno sulla sua sicurezza. A seguire passo passo il leader libico, sin dalla discesa delle scalette dell’Airbus, ieri mattina a Ciampino, tra le 300 persone al seguito spiccano le figure della 'sicurezza' tutta al femminile che vegliano 24 ore su 24 sul colonnello. La scelta di affidare al 'gentil sesso' la protezione del leader libico risalirebbe al periodo della Guerra fredda. Il gruppo di 'body guard' del Colonnello sarebbe infatti stata opera di Karl Hansch, fiduciario dell’ex mente dei servizi se-

greti della Germania Orientale, Markus Wolf. Proprio Hansch avrebbe congegnato l’intelligence libica e strutturato il corpo di pretoriani incaricati di difendere il padre della Jamahiria dai pericoli interni e esterni. L’idea di fondo di Gheddafi e di Hansch fu quella che le donne fossero più sicure degli uomini, meno inclini a ribellarsi al loro capo e pronte a tutto per lui. Le 'amazzoni' furono viste per la prima volta all’opera all’estero nell’agosto 1981 in Siria. Vere e proprie macchine da guerra, pronte a sacrificarsi per il loro Colonnello, talvolta anche belle, il leader libico deve la vita proprio a una di esse. Nel giugno del 1998, infatti, Gheddafi sfuggì a un attentato grazie a una delle sue più fidate e addestrate guardie del corpo, Aisha, che

gli fece da scudo proteggendolo da un inferno di proiettili rovesciatogli addosso da un commando di attentatori islamici nel deserto libico, nei pressi del confine con l’Egitto. E intanto cresce la mobilitazione anti Gheddafi. Raccolte di firme, azioni comunicative, par-

Le guardie del corpo di Gheddafi sono tutte donne

tite di calcetto con maglietteslogan e diserzioni nelle aule del Campidoglio. Sono alcune delle iniziative con le quali studenti, esponenti dei collettivi, professori universitari e consiglieri comunali del Pdl si preparano a una mobilitazione trasversale contro la visita del leader libico che oggi sarà in visita all’università La Sapienza e in Campidoglio. Con lo slogan «L'Onda respinge Gheddafi», gli universitari della Sapienza manifesteranno «in modo creativo» contro la visita del leader libico all’ateneo. Una protesta che «oppone in primo luogo al trattato stipulato tra Italia e Libia, che mette sullo stesso piano la lotta al terrorismo, la lotta al traffico di sostanze stupefacenti e l’immigrazione clandestina».

Omar Al Muktar l’eroe antitaliano

Omar Al Muktar

ROMA – Una foto e un anziano signore, entrambi simboli di un passato coloniale oscuro: così ha preso forma l’ultima provocazione di Muammar Gheddafi, nel giorno della sua prima visita in Italia. Il colonnello, atterrato a Ciampino alle 12 circa, nella sua lenta discesa dalla scaletta dell’aereo, ha atteso con deferenza un anziano signore che lo seguiva con estrema fatica. Era Mohamed Omar Al Muktar, discendente dell’eroe libico che combattè gli italiani, Omar Al Muktar, «il leone del deserto». E, sull'alta uniforme scura, all’altezza del petto, Gheddafi portava una singolare fotografia: quella dell’arresto operato da parte degli squadroni fascisti, l’11 settembre 1931, proprio di Omar Al Muktar. Un eroe senza tempo, «il leone del deserto», rispettato da vivo, venerato da morto. Capo indiscusso della resistenza libica anti-italiana, Omar Al Muktar comincia la sua avventura alla veneranda età di 63 anni, nel 1923: la Libia è una colonia italiana già da 11 anni. Prima di essere un combattente, Al Muktar passa un’intera esistenza ad insegnare il Corano nella moschea del villaggio di Al Gsur, in Cirenaica. Quando l’esercito italiano, all’inizio degli anni Venti, inizia a penetrare nel deserto libico, Al Muktar chiama a sè uno sparuto gruppo di uomini e organizza la guerriglia anti-coloniale. Mohamed Idris, capo dei Senussi, il principale gruppo dissidente tra le popolazioni libiche, gli consegna le chiavi della resistenza. «Di statura media, piuttosto tarchiato, con capelli, barba e baffi bianchi, Omar al Mukhtar era dotato di intelligenza pronta e vivace; era colto in materia religiosa, aveva un carattere energico e irruente, disinteressato e intransigente».

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DANIELE CARUSO RECORD SPORTIVO E CHI SE NE ACCORGE? di VITTORIO VERTONE Daniele Caruso, un atleta di livello nazionale che, si sta consumando con allenamenti sotto il caldo; proprio mentre a poche miglia di distanza dal campo scuola di atletica leggera di Macchia romana, si sta consumando la saga del calcio Potentino, pronto alla retrocessione in categorie inferiori. Quel calcio che assimila, da tempo ormai, tutti gli sforzi economici di una città che venera questa pratica sportiva, spesso mercenaria e dedita al profitto. Intanto Daniele Caruso sabato 16 maggio ai campionati assoluti di atletica leggera a Bari, fa segnare, sulla specialità dei 1.500 metri in pista, il tempo di 3':51'':93''' a soli 4''' centesimi di secondo dal primato ragionale lucano detenuto da oltre 30 anni dall'atleta lagonegrese Franchino Nicola, ed a soli 68''' centesimi dal campione italiano indor Giovanni Bellino del CUS Bari, che si è piazzato al primo posto davanti a Daniele. Al terzo posto si posiziona l'altro atleta lucano di rilievo, nativo di Tolve, il trentenne Donato Becce con il tempo di 3':54'':91''' oltre 3'' secondi da Caruso. I risultati iniziano ad arrivare sempre più fitti sulle piste interregionali, sopratutto grazie al puntuale, instancabile ed attento allenamento che propone il preparatore atletico di Caruso, il potentino Antonio Daraio, anche lui ex atleta assoluto di comprovata fama, il quale tiene sotto la sua ala protettrice le giovani proposte di atleti lucani presso il campo scuola della città, aderente alla società “Club Atletico di Potenza”; il tutto sempre a titolo gratuito (logicamente). A prova infatti del buon lavoro svolto, il giorno dopo sempre ai campionati italiani di atletica a Bari, Daniele Caruso vince la batteria sui 5.000 metri in pista, piazzandosi sempre davanti a Becce con il tempo di 14:46:05 a dispetto dei 14:46:84 del tolvese. Nuovo record regionale strappato da Daniele Caruso proprio a Becce che lo deteneva dallo scorso anno. Un risultato che fa ben sperare sui prossimi risultati a livello nazionale per Caruso, un acheruntino nato il 26 luglio 1985, che sempre più spesso deve misurarsi dapprima con le proprie economie, infatti anche le trasferte sono a proprie spese, mentre gli sponsor sono distratti dal “calcio” milionario e meno istruttivo di Potenza. Un appello che speriamo possa accogliere qualche imprenditore lungimirante, fidando sul fatto che tra non molto il nome di Daniele Caruso campeggerà sui quotidiani sportivi a tiratura nazionale. *Pietragalla

UN LIBRO SULL’AMICIZIA TRA ITALIANI E AZERBAJGIAN Il legame tra Italia e Azerbajgian è antico. Risale all'Impero Romano, come attesta un'iscrizione latina scoperta sul Monte Beyukdash, a circa 55 chilometri dalla capitale Baku. Città gemellata con Napoli. Sono però pochi i libri dedicati al paese bagnato dal Mar Caspio, pubblicati in Italia. Di recente, è stato stampato presso il Centro Stampa “Toscana Nuova 2” di Firenze “I partigiani azerbajgiani in Italia” della giornalista di Baku, Rugya Alieva. L'opera ha visto la luce grazie al prof. Renato Risaliti che ne ha curato la traduzione. Il prof. Risaliti insegna Storia dell'Europa Orientale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Firenze. Protagonisti del libro sono dodici azerbajgiani che combatterono in Italia, tra le fila dei partigiani. I luoghi che li videro lottare contro i nazifascisti furono vari: da Pistoia a Bergamo, da Piacenza a Belluno. Quasi tutti si arruolarono nelle Brigate d'Assalto Garibaldi, qualcuno scelse le Fiamme Verdi. Alcuni, dopo la guerra, tornarono in Italia per incontrare i vecchi compagni. Visita ricambiata dai partigiani italiani. Perché - come scrive giustamente Rugya Alieva - la fraternità d'armi è sacra. Qualcuno fu anche ospite del prof. Risaliti, quando era sindaco di Agliana. Bagirov Mamed Samed Ogly voleva creare a Baku un Museo della Resistenza Italiana e aveva cominciato a lavorare in tal senso. La morte gli ha impedito di completare l'opera. Sempre Bagirov Mamed Samed Ogly fu ricevuto dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini che gli consegnò il diploma d'onore di combattente partigiano per la libertà d'Italia e la Stella Garibaldina. Molti al rientro in patria subirono un periodo di detenzione presso i campi di “filtraggio”. Catturati dai nazisti prima; a contatto con forze e popoli non sovietici dopo erano considerati a rischio. Perciò Stalin ritenne opportuno sottoporli a un serrato controllo. Un triste destino per chi aveva combattuto per la libertà. Il libro svela uno dei tanti episodi poco noti della Resistenza italiana, confermando il suo carattere di “affresco corale” (per usare un'espressione del prof. Giorgio Spini) che vide coinvolti uomini e donne di tutto il mondo nella lotta contro le barbarie. Infatti, dalla lettura del libro apprendiamo che anche uzbeki e ciuvasci parteciparono alla Resistenza. Analogamente a quanto successe con Giuseppe Garibaldi e suoi garibaldini, tra le cui fila militarono uomini di diverse nazionalità: come ricorda nell'introduzione Renato Risoliti. Tonino Nocera

LA POLITICA LUCANA VISTA DA LONTANO TRA PROMESSE E SUDDITANZE di ANTONIO GALIZIA Meno male che qualcuno venendo in Basilicata per propaganda elettorale a favore del proprio Partito, coglie l'occasione di farsi sentire, dopo un periodo di assopimento nella storia dei Ds fotocopiati in Pd. La politica quando nasce, porta con se i caratteri della semplicità e coloro che la professano violentandola incivilmente con furbizie, pettegolezzi, malignità e calunnie in malafede la rendono succube dei propri livori, per carpire i valori antagonisti e utilizzarli a proprio fine in mirabili o sconcertanti effetti. Non sempre c'è da aver fiducia nei soggetti che la esercitano, visto che nel mondo che ci circonda, sempre più, si inserisce come mezzo mediatico elettorale, per mettere a disposizione contributi ideologici e suggerimenti mediatici efficaci per favorire, proteggere e sviluppare basi sostanziali e pervenire a effetti il meno pregiudizievoli possibile. Non so se questa politica che viene professata nei nostri giorni, sia pura e libera di sofisticazioni o adombrata da impurità che la travisano nella formula e nel pensiero. Meno male che Massimo c'è, riferito a Massimo D'Alema, che nel suo “applaudito” esordio, in Basilicata, avrebbe detto qualche parola in più per raccogliere i suoi sotto l'ombrello del devotismo e far sperare in una rinascita del suo Partito, allo stato un po' malconcio a causa di quegli scarti che non ama per vederseli sfuggire a vista d'occhio. Il suo sermone, tuttavia, lavorato da furbo baffino resta consolidato nel vecchio sistema dell'assistenzialismo, quello che fa gola a coloro che l'hanno attorniato e coperto di sonori battimani anche forzati dalla speranza di non spopolamento, non dalla Basilicata, ma soprattutto dal suo Partito. I Lucani, difatti presi dalla voglia di sentire nelle proprie tasche il tintinnio degli spiccioli dell'assistenzialismo, non demordano dal battere le mani a chi viene a bella posta nella nostra Regione non a suggerire rinnovate speranze, ma di risolidificare quanto di antico c' è nella continuità del carpe diem della vita lucana. Questa curiosità non importata ma celebrata per la continuità delle vecchie abitudini dell'assistenzialismo: gli LSU e altre categorie regolari e irregolari che, è brutta la parola, ma è vera, rubano soldi facendo vari mestieri tinteggiati di nero e non succede mai nulla per diminuire le spese allo Stato, mentre i signori leader del Pd e Idv, accusano, con una faccia coperta di morbosità squallida e di calunnia, il Presidente del Consiglio di sottrarre soldi dello Stato in svenevoli divertimenti con amici e minorenni di primo pelo. Che orrore usare la politica degli screziati nella mente e nella cultura, ma geniali di suggerimenti e di invenzioni pignole, per creare

precedenti su un odiato nemico, Silvio Berlusconi, per metterlo alla gogna in una disonorevole sconfitta. Il mediatico concetto, purtroppo nasce da volontà perfide e cattive e non può avere successo, ma tanto piacere apporterebbe al compagno D'Alema che in ogni tocco sulle vicende Berlusconiane aggiunge il maldestro ghigno dell'enfatico e deludente sorriso. Massimo non è Silvio e può scordarsele le disavventure macchinate contro l'avversario. Come è lesto a scolparsi, quando incolpa Berlusconi di inavvedutezza per aver lui stesso parlato delle sue avventure, quelle sporche, nate e trasmesse dai giornali esteri e nazionali di si sinistra e di qualche settimanale di sinistra che non mi pare siano guidati da gente proba e sobria di cultura obiettiva e universale. Il discorso dalemiano, allo stato, impensierirebbe un po', perché se gli elettori si fermeranno ai suoi suggerimenti, l'addio alle speranze di rinnovamento per i cittadini di questa Regione è bello e concluso. Il 27 marzo '94 ci fu una speranza diversa che tramite il Polo delle libertà col nuovo messaggio di innovazione giunse anche in Basilicata, ma non fu accolto come nuova aspettativa e D'Alema fu tra i fautori, insieme a quel Presidente, il peggiore della Repubblica Italiana che oggi si celebra, per sconfiggere a tavolino la speranza della maggioranza degli italiani di approdare in una nuova epoca. Dopo oltre quindici anni, D'Alema ricompare nella regione rossa, la nostra, una delle poche rimaste a simbolo della casta Scalfaro D'Alema, per suggerire di rimanere ancora tale, non importa che sono trascorsi 15 anni di tragico vuoto, senza che un solo piccolo spunto di sviluppo abbia, se pur minimamente, toccato i suoi sensi e non i suoi sentimenti. La Basilicata è da circa cinquant'anni che non conosce sviluppo oltre le routinarie valenze amministrative. D'Alema fu tra quelli

che fecero fuori Prodi con un solo voto e per emergenza fu lui il nuovo Presidente del Consiglio, complice Scalfaro in un inciucio di Palazzo, terrorizzati dal ritorno di Berlusconi. Questa è storia che oscura il cielo dell'Italia ma fu scritta e gli italiani che non ricordassero per non smentirsi, rinuncino alla loro malafede e sappiano della furbizia di baffino. Che cosa di nuovo, può dire D'Alema di aver riscontrato, in questa Regione, se non il decrepito succedersi di una spaventosa decadenza che annulla tutte le risorse naturali di cui godiamo, per utilizzarle in una sconfitta vergognosa che se avesse ragione di vincere ancora in questa tornata elettorale, l'unico agio che ci avrebbe, sarebbe quello di sentirci maggiormente depauperati della speranza di rinascere. Altro che scarti rifiutati da D'Alema, rappresentati da coloro che hanno preferito lasciare la politica del centro sinistra, ma quando mai, in Basilicata avremmo dovuto assistere al connubio degli ex democristiani coi comunisti? Gli scarti, non sono quelli che lo hanno acclamato, perché non procedono più con gli occhi bendati e non hanno la mente ferma al '94, come se la navigazione nel tempo, non si fosse mai avviata. I Lucani, pertanto parlano di povertà e il segretario dell'attuale Pd, nel quale naviga D'Alema, senza una meta diversa dal '94, continua a parlare di povertà e di famiglie che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese. Lo scopo è di fare politica devastante a suo vantaggio, ma gli italiani, non accoglieranno mai per vere quelle cantilene da circo. Sono teorie appassionate che dovrebbero avere il solo scopo di sensibilizzare la gente a votare in loro favore, per auto rappresentarsi come custodi dei poveri soltanto loro e solo loro in teoria. D'Alema con la sua presunzione di grande statista, ahimè, solidarizzata dalla vecchia furbizia malignamente posizionata

sotto il baffino, di queste cose non parla e sa col sorriso ironico, screditare gli scarti, che invece si sono accorti anche se un po' in ritardo che bisognava cambiare rotta per creare e dare di più alla gente che ha bisogno. Il lavoro non c'è e quei tali detti socialmente utili, i più fanno lusso in tutti sensi. Come fanno a cambiare macchina molto facilmente con cilindrate superiori e di lusso e fare gli spavaldi in campo col volto ironico, come a dire chi se ne frega! Ci so fare anche da evasore. Dove prendono i soldi per condurre vita agiata e lussuosa restando lavoratori LSU, intesi come precari senza fissa dimora e addirittura in attesa di sistemazione a tempo indeterminato. Anche questo Governo che aveva promesso di esercitare una verifica seria su chi paga le tasse e chi non le paga allo scopo di scoprire gli evasori, col Ministro Brunetta in concordia col Ministro Tremonti, quando vorranno prendere le immediate iniziative? Abbiamo iniziato con D'Alema e gli scarti, però sembra che con l'ex presidente del Consiglio, che vistosi sul podio e forse pensando che per caso gli era capitata quella stagione, non risparmiò i soldi allo Stato per togliersi gli sfizi e ora, forse per esperienza fatta, si accanisce contro Berlusconi, accusandolo, fra le altre cose di sperperare denaro pubblico per soddisfare le sue smaniose allegrie con gli amici trasportati con aerei di Stato. I Lucani, sempre quelli lì, i rossi senza parametri apprezzabili, ma solo illusi della bandiera rossa, inneggiano a D'Alema, dal furbo riso sotto il baffino e dal passo marziale di vecchia guardia blasonata Cremlino, ancora crede nella leggenda e si illude di poter rifare l'Italia che ora rimane ultima speranza del PCI sfrangiato e del PDCI senza né capo, né coda. Povero Diliberto, anche per lui: che delusione! dott.antoniogalizia@libero.it

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Giovedì 11 giugno 2009


Italia / Mondo

Giovedì 11 giugno 2009

Dopo undici mesi di calo l’indice torna positivo

Il titolo dell’azienda vola in Borsa

Il Pil va giù, ma è in ripresa la produzione industriale

Fiat-Chrysler l’alleanza è realtà Marchionne ad

IL PIL italiano va giù nei primi tre mesi dell’anno del 6% ma il «timido» segnale di ripresa, evocato da governo e imprese, trova la sua conferma nei dati Istat sulla produzione industriale di aprile: dopo 11 mesi di calo ininterrotto l’indice è infatti tornato positivo (+1,1%), controbilanciando in questo modo il pessimo risultato tendenziale della produzione, che mostra una caduta del 25,4% annuo. «Significa che ormai abbiamo passato il peggio» commenta il ministro dello Sviluppo, Claudio Scajola, secondo il quale quello arrivato oggi è «il segnale che si è interrotta la discesa». L’andamento congiunturale della produzione di aprile, tuttavia, è l’unico segnale positivo di una serie di dati diffusi oggi dall’istituto statistico che ha anche corretto, in negativo, il dato trimestrale sul Pil. Il prodotto interno lordo italiano nel primo trimestre 2009 è infatti calato del 6% rispetto allo stesso trimestre del 2008, e del 2,6% rispetto al trimestre precedente. Non solo. Se non dovesse intervenire una ripresa dell’economia nè un ulteriore rallentamento, a fine anno il Pil italiano, misurato dal cosiddetto “Pil acquisito”, registrerebbe un calo del 4,7% rispetto al 2008. Il ministro dell’Economia evita però di commentare la possibilità di una revisione delle stime del governo e chiede «prudenza». «Siamo ancora in terra incognita» spiega Giulio Tremonti, aggiungendo che «se sono obbligato a mettere un numero io rispetto la legge», ma che «il vero stimolo non è dare un bonus per comprare qualco-

sa, ma staccare la tv». I dati diffusi ieri su produzione e Pil a livello tendenziale si confermano però come i peggiori delle rispettive serie storiche. Il dato annuale della produzione (25,4%) è il peggiore dal 1991. Anche il calo del Pil nel primo trimestre (-6%) è il peggiore dall’inizio della nuova serie storica, e cioè dal 1980. Aprile è stato un mese nero anche per la produzione di auto: l’indice grezzo è calato del 31,2% rispetto ad un anno fa; nei primi quattro mesi la riduzione è stata del 37,9%. Anche per questo la stessa Confindustria, che da tempo aveva segnalato il manifestarsi di primi segnali positivi, resta molto cauta. «La situazione è problematica e non si può dire che siamo fuori dalla crisi», avverte il presidente degli industriali, Emma Marcegaglia, secondo la quale, nonostante “qualche piccolissimo» segnale di miglioramento, «la crisi c'è, è forte: bisogna – dice – dare risposte sia nell’emergenza, sostenendo il credito e gli ammortizzatori sociali, sia nel medio termine, con le riforme per ridare slancio alla crescita». Confindustria, inoltre, stima una nuova flessione della produzione industriale in maggio dell’1,2% su aprile. Sprona all’ottimismo il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, secondo il quale i dati sono «segnali positivi evidenti e su di essi è doveroso fare leva». Pessimista il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, che vede conferma per il Pil di «un risultato che a fine anno sarà molto pesante». Anche per la produzione «bisogna aspettare un paio di mesi»

di AMALIA ANGOTTI

Confindustria resta cauta la crisi non è finita

TORINO – L'alleanza tra la Fiat e la Chrysler ora è realtà. Sergio Marchionne sarà l'amministratore delegato del nuovo gruppo, Robert Kidder è stato designato presidente. L’annuncio dell’intesa arriva dalle due società, dopo il via libera della Corte Suprema americana, che respinge il ricorso contro l’operazione presentato dai fondi pensione dell’Indiana. Plaude alla decisione dei giudici la Casa Bianca, che sottolinea la nascita di «un produttore automobilistico vitale e competitivo». A Piazza Affari il titolo del Lingotto vola e, dopo l’ufficializzazione dell’accordo, continua la sua corsa chiudendo con un rialzo del 4,85% a 7,79 euro con scambi pari al 2,6% del capitale. Marchionne, che “Le Monde” definisce «l'uomo che fa sognare l'Italia», parla di «un giorno importante per l’intera industria automobilistica». Grazie all’alleanza, spiega, la società americana «può tornare ad essere forte e competitiva con una gamma di vetture affidabile che colpiscono l'immaginazione e ispirano fedeltà. È già iniziato il lavoro per sviluppare vetture ecologiche». La Fiat assumerà, attraverso una controllata, una quota del 20% nella nuova società denominata Chrysler Group, quota che aumenterà progressivamente fino al 35% «subordinatamente al raggiungimento di determinati obiettivi previsti dall’accordo». Il Dipartimento del Tesoro statunitense e il Governo canadese avranno rispettivamente l’8% e il 2%, mentre il 55% sarà detenuto da Uni-

ted Auto Workers Retiree Medical Benefits Trust, associazione volontaria di ex dipendenti. Il Lingotto, che trasferirà tecnologie, piattaforme e propulsori alla nuova Chrysler, non potrà ottenere la quota di maggioranza fino a quando i debiti derivanti dai finanziamenti pubblici non saranno stati interamente rimborsati. La nuova società sarà guidata da un consiglio di amministrazione composto da tre amministratori nominati da Fiat, tra i quali lo stesso Marchionne, quattro nominati dal dipartimento del Tesoro statunitense, uno dal governo canadese e uno da United Auto Workers Retiree Medical Benefits Trust. Il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, torna a parlare di un incontro, nei prossimi giorni, con azienda e sindacati «per ribadire che i cinque stabilimenti italiani devono rimanere». «Il governo la smetta di fare annunci a vuoto, è giunta l’ora di fare davvero l’incontro», replica il segretario generale della Uilm, Antonino Regazzi, mentre per il numero uno della Fiom torinese, Giorgio Airaudo, «ora l’azienda non ha più alibi per sottrarsi al confronto». «L'alleanza di Fiat con Chrysler – afferma il segretario generale dell’Ugl, Renata Polverini – è senza dubbio motivo di orgoglio per il nostro Paese, ma ora ci aspettiamo garanzie per gli stabilimenti italiani». «Grazie all’accordo – sottolinea il leader della Cisl, Raffaele Bonanni – è possibile costruire una compagnia dell’auto all’altezza della situazione». Chiedono di aprire rapidamente un tavolo sull'auto anche le Regioni.

Gli italiani arriveranno al 35% di quote

per vedere se l’andamento è legato al ciclo delle scorte. La Cisl chiede «urgentemente» un incontro con il governo perchè, dice il segretario, Raffaele Bonanni, «al di là di ogni catastrofismo pregiudiziale è importante operare costruttivamente per frenare la caduta del Pil, riaprendo un circolo virtuoso dell’economia che il sindacato è pronto a sostenere assumendosi le sue re-

sponsabilità «. Per l’Ugl di Renata Polverini «l'ennesimo dato negativo» sul Pil richiede di «mettere mano a nuove misure per evitare ulteriori perdite di posti di lavoro e stimolare i consumi». Chiede un tavolo con il governo anche la Uil, perchè «i dati Istat non fanno che confermare e fotografare in modo reale la situazione difficile dell’economia italiana».

Zaia: «Svolta del mercato made in Italy»

I dati Infocamere

Entro l’estate etichette obbligatorie per l’agroalimentare

Nel 2009 nate più imprese agricole che industriali

di SABINA LICCI ROMA - "Entro l'estate contiamo di far approvare il disegno di legge sull'etichettatura, provvedimento che consentirà ad agricoltori, consumatori e produttori di operare e fare acquisti in un mercato più trasparente". Ad annunciare una vera svolta per il mercato del made in Italy è il ministro delle Politiche agricole e forestali Luca Zaia, che ieri ha inaugurato la seconda edizione di Tuttofood, uno spaccato a 360 gradi dell'agroalimentare, dall'industria ai piccoli produttori. È Fieramilano ad ospitare fino al 13 giugno 1.500 aziende, di cui 234 estere (+30,9%) provenienti da 31 Paesi, in 74.000 metri quadrati. Non sarà quindi più un miraggio l'etichetta di provenienza, anche perché Zaia ha ribadito che "l'attenzione al tema è condivisa anche in sede europea dal Commissario Mariann Fischer Boel che, nel suo libro verde, considera la qualità, la trasparenza e l'origine tre linee guida per l'agricoltura dell'Unione".

Una bell'arma per tutelare un export che vale 24 miliardi di euro che potrà solo che crescere in un mercato dove oggi, su 10 prodotti venduti come italiani, 9 non lo sono, con perdite di 60 miliardi di euro. "Ci siamo battuti e continuiamo a batterci - ha detto Zaia - contro ogni tipo di contraffazione che minacci la sicurezza dei cittadini-consumatori, danneggiando il nostro patrimonio agroalimentare e i nostri produttori". E, sempre in ambito di etichettature, il ministro ha ricordato che dal 1° luglio sarà obbligatoria l'indicazione di origine per l'olio extravergine d'oliva. Che serva una sana dose di protezionismo? Sembra proprio di sì a sentire Zaia. "Mi considero un liberista, ma non possiamo chiedere alle agricolture nazionali europee di abbassare i loro standard sociali, di sicurezza e qualità per poter concorrere nei mercati internazionali", ha concluso il ministro, che ha ricordato come il suo dicastero si sia battuto anche in sede Wto per mantenere alcuni dazi come quelli sul riso.

NEL 2009 sono nate più imprese agricole che industriali. È quanto è emerso nel corso del Salone della creatività del made in Italy a tavola promosso dai giovani della Coldiretti nell’ambito della consegna dei premi Oscar Green, per mettere in evidenza i più curiosi esempi di innovazione nelle campagne. La capacità di crescita e innovazione del settore è confermata dai dati elaborati da Infocamere dai quali emerge che – sottolinea la Coldiretti - nel primo trimestre di quest’anno sono nate 10.269 imprese in agricoltura contro le 9.014 dell’industria, mentre secondo l'istat l’agricoltura è l’unico settore a far segnare un aumento tedenziale del valore aggiunto (+0,1 per cento) rispetto al calo generale del 6 per cento, nello stesso periodo. Si tratta della conferma del ruolo anticiclico del settore primario che – precisa la Coldiretti – sta attraversando una fase di profondo cambiamento grazie all’ampliamento del campo di attività dalla semplice coltivazione ed allevamento a quella di trasformazione e vendita.

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24 Economia


24 ore in Basilicata

Processo al boss Renato Martorano. Il teste chiave è malato, udienza rinviata

Usura, mobilitazione di Libera Iniziativa di don Marcello Cozzi per non lasciare soli i testimoni RENATO Martorano, indicato dalla procura antimafia come il massimo esponente della ’ndrangheta in Basilicata, è detenuto con l’accusa di usura. Al processo dovranno testimoniare coloro che conoscono l’attività del boss, ma anche le parti offe-

se. Tra queste c’è un suo vecchio amico: Carmine Guarino. E’ detenuto a Secondigliano perché qualche tempo fa ha picchiato un carabiniere. L’associazione Libera di don Cozzi si mobilita per sostenere i testimoni. Nel box in basso pubblichiamo una lette-

ra aperta del sacerdote. L’udienza di ieri del processo contro Martorano è andata deserta. Guarino ha mandato un certificato medico. La procura antimafia dovrà attendere la prossima udienza per poterlo interrogare.

IMPRENDITORE USURATO

IL TESTIMONE Rosario Casillo, imprenditore, racconta in aula dei soldi che Carmine Guarino pagava a Renato Martorano. Il teste conferma le accuse e sottolinea di aver prestato più di un milione all’amico per aiutarlo.

di LEO AMATO POTENZA - Mille chilometri di distanza cancellati con uno sguardo. Uno si agita come trafitto, e cerca un posto dove nascondersi: «Oggi è nervoso… Si vede bene… Io lo conosco». Lui se ne sta a fissare la telecamera. Può essere anche suggestione. Ma in mezzo alla gente che ha assistito al processo contro Renato Martorano, accusato di usura ed estorsione aggravata dal metodo mafioso, c’è anche chi ha cercato di passare inosservato, perché nonostante fosse soltanto un’immagine, dietro i cancelli del supercarcere di Cuneo, il boss di Potenza fa ancora paura. «Qui non mi vede… Qui non mi vede…», anche se la realtà è molto diversa. Martorano guarda le immagini in videoconferenza che gli trasmettono da Potenza. Resta seduto come al suo solito: gli appunti in mano e le gambe accavallate. C’era gente ieri mattina in tribunale, tanta gente e molto curiosa: i ragazzi di Libera, carabinieri, e qualche amico di Carmine Guarino, “Carminuccio” lo strozzato, l’imprenditore potentino ridotto sul lastrico, il testimone principale dell’accusa. Era il suo turno di parlare, ma ha mandato un certificato medico e l’udienza è stata rinviata al 24 giugno. Guarino è in carcere da un paio di settimane perchè ha violato un ordinanza del magistrato di sorveglianza: doveva eleggere un domicilio per la notte ma non si è fatto trovare. Quanto basta perchè gli revocassero l’affidamento ai servizi sociali per la resistenza a un pubblico ufficiale. Non sta bene. E’ malato da diversi anni, ed è recluso nella casa circondariale di Secondigliano. Non ha fatto mai denuncia. E’ finito in carcere con i suoi aguzzini, ma da giorni, di preciso dall’ultima udienza di questo processo, c’è chi teme che possa cambiare atteggiamento. Si respira a riguardo un’atmosfera molto tesa, e in tribunale s’è rivisto, sempre ieri, anche Rosario Casillo, venuto apposta per dare manforte all’amico. E’ stato proprio lui durante la scorsa udienza a togliere il velo da tanti aspetti di questa vicenda, raccontando davanti ai giudici del capestro stretto attorno al collo di Guarino, delle migliaia e migliaia di euro che avrebbe prestato a “Carminuccio” per pagare il suo debito con Martora-

L’ACCUSA Martorano è accusato di aver strozzato il suo ex complice Carmine Guarino. La procura antimafia di Potenza, che ha condotto le indagini sul boss detenuto, lo accusa di usura ed estorsione

L’INCHIESTA Il Quotidiano pubblica a puntate un’inchiesta su Carmine Guarino. Dalle intercettazioni a casa Guarino emergevano i sospetti della sua segretaria: «Mi hanno arrestata per farmi parlare». Nei brogliacci del Ros i commenti di Carmine ed Elisa

L’INTERVISTA Il palazzo di giustizia di Potenza. Nel riquadro in alto il boss Martorano. In basso don Cozzi

no, e dei soggetti che dietro di lui farebbero usura nel capoluogo: «Matteo Di Palma, Gerardo Vernotico, e un altro ancora…». Ha detto che Carmine era

terrorizzato più da loro che da Martorano, ma occorre che lui in persona confermi la cosa. Qualcuno ha aspettato il pm antimafia Francesco

Basentini fuori dall’aula. C’è tensione nell’aria. C’è chi teme che anche da un carcere in Piemonte possa arrivare la ritorsione.

Dopo le tre puntate dell’inchiesta del Quotidiano Guarino racconta in esclusiva al Quotidiano i suoi rapporti col boss. «Renato Martorano è mio amico». E smentisce di essere usurato. «Magistrati e giornali hanno frainteso»

L’appello del sacerdote antimafia

«Non abbiate paura» RENATO Martorano è un boss mafioso. Non si tratta di una mera ipotesi investigativa o di una semplice teoria: lo ha sancito anni fa una sentenza definitiva del Tribunale di Potenza; e lui probabilmente ha continuato negli stessi affari: questo è quello che pensa la Procura del capoluogo che lo ha rinviato a giudizio, sempre per associazione a delinquere di stampo mafioso, alla fine dell'inchiesta Iena 2. Ma soffocata dal clamore mediatico degli eventi politici delle ultime settimane, e ridotta all'angolo dall'importante partita elettorale che sta facendo la sua conta in queste ore, nelle aule del Palazzo di Giustizia potentino si sta giocando un'altra partita che ancora una volta vede come protagonista il boss. E’ il processo relativo ad un'inchiesta che lo ha messo alla sbarra con l'accusa di usura. Apparentemente sembra poca cosa rispetto a Iena 2, non ha avuto neanche lo stesso clamore che

hanno avuto le altre inchieste che lo hanno visto al centro delle attenzioni, eppure proprio questa ci sembra una partita decisiva. E non solo perché dalle prime udienze sembra venir fuori un giro di finanziatori occulti del boss, un livello nascosto e potente di malaffare su cui sicuramente la Procura indagherà, ma anche e soprattutto perché finalmente inizia ad esserci qualcuno che in quelle aule ha deciso di parlare e di raccontare chi è effettivamente Renato Martorano. Altri lo faranno in questi prossimi giorni. Certo, non è facile; molti hanno paura. Qualcuno deporrà con il terrore di quello che potrebbe accadere dopo. E forse potrebbe anche esserci chi, solo al pensiero del boss, potrebbe fare marcia indietro all’ultimo momento. Non lasciamoli soli. Chi ha preso questa coraggiosa decisione non può avvertire la solitudine, deve percepire che questo passo è ideal-

L’aula bunker del palazzo di giustizia di Potenza

mente accompagnato e sostenuto dall'intera comunità di uomini e donne che in questo territorio hanno deciso di dire basta all'arroganza e alla violenza, anche soltanto morale, dei criminali con le coppole e di quelli con i colletti bianchi. Non lasciamoli soli. La loro testimonianza potrebbe svelare scenari segreti, trame sotterranee, circuiti di malaffare finora sconosciuti. La loro testimonianza po-

trebbe essere decisiva per le sorti della nostra gente. Non lasciamoli soli, dunque, e voi che per paura ancora vivete nell'ombra, voi che a volte ho guardato negli occhi ascoltando le vostre storie, uscite finalmente allo scoperto. Non tacete. Raccontate i soprusi subiti, le violenze vissute, le ferite ancora insanguinate. E’ il momento della verità, è il momento della dignità. don Marcello Cozzi

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Giovedì 11 giugno 2009


Giovedì 11 giugno 2009

Ecco la recessione lucana Pil in calo, meno esportazioni e più cassa integrazione. Bene il turismo POTENZA - Il vento della recessione soffia anche in basilicata, ma in modo meno violento rispetto alle altre regioni del mezzogiorno. La crisi economica, nel 2008, ha inciso profondamente sull’occupazione, con un ricorso alla cassa integrazione aumentato del 104 per cento e con il tasso di disoccupazione all’11,1 per cento. I dati emergono dal rapporto “L’economia della basilicata nell’anno 2008” della Banca d’Italia, presentato nel capoluogo lucano dal direttore della filiale di Potenza, Francesco Occhinegro. E’ il dato sul Pil lucano a definire la recessione in basilicata, con un -0,5 per cento rispetto al 2007, inferiore però alla media del Sud Italia (-1,1 per cento) e all’un per cento nazionale. La crisi economica internazionale si è fatta poi sentire anche sui dati delle esportazioni nei maggiori settori dell’industria lucana, ovvero le automobili (-23,8 per cento) e i mobili (-31,9 per cento). Si aggiunge un calo del fatturato del 20 per cento denunciato dalle imprese lucane con pù di 200 addetti, che si dicono però «ottimiste» sul futuro prossimo. A fronte di una produzione diminuita complessivamente dell’1,9 per cento, c’è però da registrare un dato positivo del turismo (con un +4 per cento degli arrivi), pur restando “mordi e fuggi” per il numero di giorni di permanenza (in media quattro).

Ex Filatura di Vitalba

Oggi incontro in Regione

Nel rapporto sono stati infine inseriti dei “focus” su particolari argomenti, da cui emerge un’analisi sulle estrazioni di greggio in Basilicata: tra il 2003 e il 2008, dei 350 milioni di euro di royalties percepiti dalla regione e destinati al piano operativo Val d’Agri, Camastra, Melandro e Sauro, solo un

quinto è stato finora effettivamente speso, e i fondi stentano ad arrivare - hanno spiegato i dirigenti di Bankitalia - all’economia lucana. Nel 2008 in Basilicata è aumentato dello 0,4 per cento il numero degli occupati (per lo più nel settore dei servizi) ma, nell’ultima par-

te dell’anno, è stata registrata una flessione del 2,3 per cento rispetto allo stesso trimestre del 2007, a cui si aggiunge un aumento del tasso di disoccupazione, dal 9,6 per cento del 2007 all’11,1 del 2008, anche se minore di quello delle regioni meridionali (12,1 per cento). E’ il dato sul Pil lucano a

Le accuse di Bankitalia. Autocritica di De Filippo

«Politiche inefficaci» POTENZA - Basilicata e recessione. Gli effetti della crisi economica e finanziaria si sono fatti certo sentire anche in regione, ma in una maniera più contenuta rispetto alle altre aree del paese. A confermarlo il rapporto annuale della Banca D’Italia sull’andamento dell’economia lucana nel 2008. Un calo del Pil in termini reali dello 0,5 per cento meno che nel resto del Mezzogiorno ( -1,1, per cento ) e della percentuale registrata nella penisola ( -1 per cento ), si legge nel resoconto. Non tutto rosa però il quadro delineato ieri, nell’aula magna degli università degli studi di Basificata; a fronte di un contenuto calo dell'indicatore si sarebbe registrato, dicono gli esperti, un aumento della disoccupazione, una riduzione delle esportazioni e delle compravendite del mercato immobiliare e dei guadagni del settore turismo. Problemi che hanno riguardato il Sud in genere e nei quali una serie di concause avrebbero giocato un ruolo rilevante. «Politiche regionali inefficaci, inefficienza della Pubblica amministrazione, scarsi investimenti nelle infrastrutture , condizioni e ritardi che si influenzano reciprocamente - ha spiegato ieri Anna Maria Tarantola, vice direttore generale della Banca D’Italia- fattori che aggiunti ad una crisi che ha investito l’Europa intera hanno fatto in modo che la performance economica meridionale si presentasse inferiore rispetto agli obiettivi facendo registrare, tra il 2008 ed il 2009, una flessione delle stesse attività industriali senza eguali dallo scorso dopoguerra». L’impegno del sistema finanziario a guardare oltre la crisi è marcato, spiega infatti Tarantola: «Sarà questa un’occasione per affrontare nodi strutturali da lungo tempo irrisolti e più gravi nel Mezzogiorno dove, non

Chiusura annunciata

Addio alla sede materana MATERA - La filiale di Matera della Banca d’Italia chiuderà il prossimo 11 settembre, in base «al percorso di economicità cominciato a livello nazionale, e soprattutto per l’obiettivo di efficienza e di efficacia del lavoro e delle funzioni di Bankitalia nel Paese». Lo ha annunciato il direttore della filiale di Potenza della Banca d’Italia, Francesco Occhinegro, ieri, nel capoluogo lucano, nel corso della presentazione del rapporto «L’economia della Basilicata nell’anno 2008». Oc-

Un momento del convegno di ieri pomeriggio a Potenza

va dimenticato, che si produce 1/4 del Pil nazionale e dove risiede un terzo della popolazione italiana. E’ tuttavia necessario una ristrutturazione del sistema di policy». La ricetta per uscire dall’empasse lucano la fornisce il professor Sergio Sciarelli, ordinario di economia e gestione delle imprese dell’università degli studi di Napoli. «La Basificata in tutto il contesto del Mezzogiorno dovrebbe riuscire a ritagliarsi un ruolo più definito - ha dettocercando di sfruttare al meglio sia le risorse naturali delle quali dispone sia le risorse umane, penso in particolare a quelle operanti nel mondo dell’università che potrebbe essere la chiave fondamentale per un vero processo innovativo. Quella del Sud resta ancora una questione civile da risolvere e, sino ad oggi, non ho potuto che registrare un totale disinteressamento da parte dei governi attuali e passati». Un sapiente sfruttamento delle risorse per il rilancio dell’economia lucana è la misura più efficace anche a

definire la recessione in Basilicata, con un -0,5 per cento rispetto al 2007, inferiore però alla media del Sud’Italia (-1,1 per cento) e all’un per cento nazionale. La crisi economica internazionale si è fatta poi sentire anche sui dati delle esportazioni nei maggiori settori dell’industria lucana.

parere di Francesco Occhinegro, direttore della filiale potentina della Banca D’Italia. «Sarà necessario puntare sull’agro alimentare e le produzioni di qualità nonché sul turismo, ma si dovrà necessariamente contare su un buon grado di efficienza della pubblica amministrazione - ha spiegato il direttore, aggiungendo - presto nella nostra filiale nascerà un nucleo stabile di ricerca con il compito e l’impegno di contribuire al miglioramento dell'economia lucana approfondendo la conoscenza della struttura economica e sociale di questa terra». A rispondere per la pubblica amministrazione Vito De Filippo che ha affermato: «Dobbiamo sicuramente fare autocritica sul nostro operato con la consapevolezza che è necessario rilanciare le politiche a favore degli enti locali che sono riusciti ad operare al meglio quando hanno avuto le giuste risorse a disposizione». Anna Musacchio

POTENZA - La Regione Basilicata comunica che oggi alle 10 nella sala riunioni del Dipartimento attività produttive, politiche dell’impresa, innovazione tecnologica, guidato dall’assessore Gennaro Straziuso, è convocato un incontro per la verifica del processo di reindustrializzazione del sito ex Filatura Vitalba. La proposta progettuale prevede la creazione di una struttura produttiva per la produzione di feltro per la realizzazione di prodotti misti tessile e plastica, oltre alla fase successiva di termoforatura, con l’obiettivo di creare un ciclo produttivo integrato che intende realizzare non solo semilavorati, ma anche prodotti finiti destinati al cliente. L’intervento consiste nella riattivazione del sito produttivo con l’acquisto di tutta la parte immobiliare, la ristrutturazione e l’adeguamento funzionale del capannone e nell’installazione di una linea produttiva completa per la produzione di feltro utilizzato per insonorizzante per le auto.

chinegro ha poi spiegato che a Potenza si sta costituendo un nucleo di ricerca economica sui dati della produzione e del credito in Basilicata

Royalties, viene speso solo un quinto POTENZA - Dal 2003 al 2008, «è stato speso solo un quinto dei 350 milioni provenienti delle royalties del petrolio e destinati al Programma operativo Val d’Agri-Melandro-Camastra-Sauro». Lo ha detto il funzionario della filiale di Potenza della Banca d’Italia, Paolo Emilio Mestrulli, stamani a Potenza nel corso della presentazione del rapporto «L'economia della Basilicata nell’anno 2008». Il dirigente ha aggiunto che «i soldi delle royalties petrolifere stentano ad arrivare con rapidità all’economia lucana». Secondo i dati forniti dalla Regione Basilica-

ta e dalla Banca d’Italia, nel periodo 2002-2008, la stessa Regione ha percepito complessivamente circa 450 milioni di euro per le licenze di estrazione, che interessano un quarto del territorio regionale.

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26 24 Ore in Basilicata LA Banca d’Italia pubblica il rapporto sull’economia in Basilicata. L’analisi sulla crisi


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Giovedì 11 giugno 2009

Fiat A Roma incontro tra i governatori. De Filippo: «Basilicata interessata a ristrutturare l’automotive»

Le Regioni fanno fronte comune Per finanziare il rilancio del settore piano da 850 milioni con Governo e Aziende POTENZA - Poche settimane fa la governatrice piemontese Mercedes Bresso aveva chiamato a raccolta le Regioni nel cui territorio sono presenti stabilimenti del gruppo Fiat per un confronto comune invitandole a un impegno diretto, in un'azione coordinata con il Governo, per rendere più competitivo il settore italiano dell'auto. Un invito che la Basilicata aveva immediatamente accolto. Il presidente De Filippo, infatti, era ed è a favore di un'azione comune tanto da sostenere che «La posizione del presidente del Piemonte è la sintesi di quanto andiamo sostenendo da tempo». Una comune idea d’azione ribadita ieri pomeriggio a Roma, nella sede di rappresentanza della Regione Piemonte con l’elaborazione di un documento condiviso sulle linee progettuali di qualificazione della filiera dell’automotive. Al tavolo istituzionale romano oltre a De Filippo e alla Bresso i presidenti delle Regioni Campania, Abruzzo, Puglia, Molise, Sicilia e gli assessori allo sviluppo economico per le Regioni Emilia Romagna, Lazio e Marche. A conclusione del tavolo il governatore De Filippo ha sottolineato come «le Regioni considerino l’automotive in Italia strategico e fondamentale per il numero di addetti e per il fatturato che produce», un settore che coinvolge, in modo diretto e indiretto, più di 1 milione e 200 mila persone. Punto fondamentale dunque è una linea d’azione comune «per evitare di cadere nella trappola della difesa campanilistica degli stabilimenti», sottolinea ancora De Filippo che proprio su questo punto ha concentrato il suo intervento. Il governatore ha poi sottolineato come le esperienze e il sostegno che altri Paesi come la Germania, la Francia e l’America hanno assicurato per il salvataggio e il rilancio del comparto siano assolutamente straordinari in proporzione all’aiuto italiano che si è

Il presidente Vito De Filippo

concentrato sugli incentivi alla domanda (rottamazione) e che si è dimostrato insufficiente. Per questo motivo le Regioni italiane hanno elaborato linee progettuali per la qualificazione della filiera dell’automotive, ipotizzando un’azione concreta che deve incentrarsi sulla infomobilità e sulla sicurezza, sul manufacturing, ergonomia, meccatronica e altre azioni sul versante della innovazione e della ricerca che potrebbero dare un contributo determinante in termini di rilancio del comparto. L’investimento stimato dalle Regioni è di 850 milioni di euro che potrebbe essere realizzato con la partecipazione delle stesse Regioni, del Governo nazionale e delle Aziende. La Basilicata – ha precisato De Filippo - è ovviamente già avanti in questo disegno strategico, avendo programmato la realizzazione di un campus specifico per la ricerca a San Nicola di Melfi, in accordo con Fiat Group. Sulle linee progettuali definite nella riunione di ieri a Ro-

ma, le Regioni sono impegnate a chiedere un incontro urgente al Governo per l’allestimento di un tavolo sul quale affrontare e valutare concretamente la proposta. Oggi stesso, nel corso della conferenza Stato - Regioni, verrà chiesto al presidente Errani

di scrivere in proposito una lettera al Governo. Il presidente De Filippo, durante il suo intervento, ha segnalato poi che al di là della situazione di Melfi che non presenta in questa fase particolari problemi, la Regione Basilicata è interessata a rafforzare e ristrutturare il settore dell’automotive, che nella evoluzione degli effetti internazionali deve saper mantenere alti livelli di competitività. La cifra indicata dalle Regioni avrebbe un orizzonte temporale, in termini di investimento, di 4-5 anni, ha spiegato la Bresso. E andrebbe impiegata per «sviluppare la ricerca nel settore dell’auto pulita, della mobilità intelligente», in tutte le nuove frontiere dell’automotive. Obiettivo: creare nuove opportunità produttive ed evitare che gli accordi che Fiat sta stringendo a livello internazionale comportino una chiusura di stabilimenti sul suolo italiano. Proprio ieri è venuto meno il rischio di uno stop all’intesa da parte della Corte Suprema americana e Sergio Marchionne ha ricevuto l'investitura come amministratore delegato della nuova Fiat-Chrysler. m. b.

Cig in retromarcia, la Uil invita alla cautela

«Evitare licenziamenti» PARTE dalla Basilicata la crescita frenata degli ammortizzatori sociali che l’Inps ha registrato negli ultimi mesi. A maggio l’Istituto ha registrato un calo dell’88,27 % sulle ore di cassa integrazione rispetto alle ore erogate ad aprile. Un dato sicuramente positivo per la regione ma «non bisogna abbassare la guardia - sottolinea il segretario confederale della Uil lucana, Carmine Vaccaro - perché la fine della crisi non è certo dietro l’angolo, anzi dietro l’angolo ci sono nuove vertenze aziendali che incalzano». Per Vaccaro occorre rendere immediatamente spendibili i 9 milioni di euro, trasferiti alla Basilicata quale quota destinata per gli ammortizzatori in deroga dell’Accordo Governo-Regioni, che sono ancora in una fase di stallo per dare risposte concrete ai lavoratori meno protetti. Così come è necessario – aggiunge - semplificare e accelerare le procedure per la concessione degli ammortizzatori, per garantire, già dal mese successivo alla richiesta, l’assegno di cassa integrazione. Ma se le risorse per la cassa integrazione (32 miliardi di euro nel biennio 2009-2010) sembrano essere sufficienti, per la Uil, serve dell’altro: occorre evitare il rischio dei licenziamenti agendo attraverso una moratoria che tuteli i lavoratori.

A Melfi si parla di recupero produttivo

Interinali, Fiom attacca Torino smentisce E da lunedì i 13 in 5 aziende Acm MELFI – E’ stato rinviato a questa mattina alle 10 l’incontro che era stato convocato ieri pomeriggio dalla direzione aziendale di Melfi della Fiat per discutere, con sindacati e Rsu, del recupero della produzione della Grande Punto interrotta dal 26 maggio al 3 giugno. Un incontro a cui la delegazione della Fiom ha espressamente deciso di non partecipare perché «a diversi giorni dall’intesa, ratificata dal voto favorevole dei lavoratori, l’accordo sugli interinali non è stato ancora del tutto rispettato» ha spiegato il segretario regionale, Giuseppe Cillis, specificando che «nella notte di mercoledì scorso, la Fiat ha concluso un accordo davanti al presidente di Confindustria Basilicata, Attilio Martorano, e all’assessore regionale alle attività produttive, Gennaro Straziuso. A oggi, però, non l’ha ancora rispettato del tutto, in quanto non tutti i lavoratori interessati sono stati richiamati: questo per noi – ha aggiunto il sindacalista – è un atteggiamento contro le istituzioni e contro la tenuta democratica degli assetti sociali». «Adesso – ha continuato Cillis – siamo noi a chiedere un incontro alla Fiat per discutere di tre aspetti: la cassa integrazione per i giorni di “senza lavoro”, il piano ferie dello stabilimento Sata e la verifica del premio di risultato». Posizione sulla quale, però, l’azienda ha poi precisato che «la Fiat non ha concluso nessun accordo circa i lavoratori somministrati». Nei giorni scorsi, dopo la protesta per il mancato

rinnovo di 70 contratti interinali di due aziende dell’indotto di Melfi – la Plastic components e la Sistemi sospensioni, entrambe del gruppo Magneti Marelli – le organizzazioni sindacali hanno raggiunto l’accordo non con la Fiat ma con il Consorzio Acm, che raggruppa 19 aziende del gruppo. In particolare, in un incontro che si è svolto a Potenza, nella sede della Regione Basilicata, è stato deciso che i 13 lavoratori ai quali non era stato rinnovato il contratto sarebbero stati assorbiti da altre aziende del Consorzio Acm ad esclusione di quelle del gruppo Fiat. A questo proposito da fonti confindustriali si è saputo che i 13 lavoratori in questione (uno però ha rinunciato) sono stati convocati per questa mattina in Confindustria perché già da lunedì potranno cominciare a lavorare in cinque aziende del Consorzio Acm. Si è poi saputo, da altre fonti, che le cinque aziende sarebbero la Johnson control, la Power, la Proma, la Tiberina e la Stampi 4. m.boggia@luedi.it

PENSIONATI IN PIAZZA A ROMA SARANNO circa 1.000 i pensionati lucani della Cisl che a bordo di decine di pullman raggiungeranno oggi piazza del Popolo a Roma per una delle più grandi mobilitazioni degli ultimi anni, con il segretario nazionale dei pensionati Antonio Uda e il segretario nazionale della Confederazione Raffaele Bonanni che «daranno voce al disagio e alla protesta di 17 milioni di anziani». A Governo e Parlamento si chiede la soluzione di vertenze ormai “storiche” come il fondo di solidarietà per i non autosufficienti, la quattordicesima mensilità per tutti i pensionati e migliori servizi per assistenza sociale e sanitaria. Il segretario Nino Falotico, che oggi sarà a Roma, in una nota sulle dichiarazioni del Ministro Brunetta secondo il quale per 30 milioni di lavoratori dipendenti e pensionati sarebbe aumentato il potere di acquisto, ha detto che «in 15 anni il valore delle pensioni in termini reali è crollato del 30 per cento». «A chi scherza coi numeri dispensando con leggerezza il suo ottimismo diciamo che i pensionati meritano rispetto per quello che hanno dato nella loro vita lavorativa e per quel poco che ricevono dallo stato. La qualità della democrazia dipende dalla capacità del suo welfare di includere le fasce deboli della società».

I LAVORATORI SPALBERG IN SCIOPERO VIGGIANO – Da sei mesi senza stipendio. I lavoratori della Spalberg Production, azienda operante nell’area industriale viggianese nel settore del tessile (spalline), in sciopero. Non ce l’hanno fatta più i lavoratori della Spalberg. Dopo mesi di dura sopportazione, di promesse di spettanze mai ottenute a fine mese, hanno deciso di entrare in sciopero con un sit – in previsto per questo pomeriggio alle 16 davanti ai cancelli dell’azienda con i rappresentanti sindacali zonali e regionali. Dei problemi che stava attraversando la Spalberg, il Quotidiano ne aveva già parlato tre mesi fa. Problemi legati oltre al non pagamento, alla crisi che già da un poco di tempo stava attraversando l’azienda. Azienda nata con i fondi della 488 all’incirca sei anni fa, di cui titolare un imprenditrice del nord – est. Più di trenta i lavoratori e la maggior parte entrati con specifici corsi di formazione. Angela Pepe

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28 24 Ore in Basilicata


San Fele E’ Giovanni Di Giacomo, agricoltore 32enne, l’ennesima vittima del lavoro nei campi

Muore sotto un’imballatrice E la Fai Cisl chiede di intensificare gli sforzi sul versante della prevenzione SAN FELE - E’ morto schiacciato dall’imballatrice di una mietitrebbia, Giovanni Di Giacomo, un giovane agricoltore 32enne di San Fele. L’incidente è avvenuto ieri mattina in un terreno di contrada Difesa. Secondo quanto si è appreso, l’uomo era al lavoro con il macchinario agricolo nelle campagne della zona quando è sceso dal mezzo, probabilmente per controllare un guasto, ed è stato schiacciato. Sul posto sono immediatamente intervenuti i Carabinieri, che in queste ore stanno indagando per accertare la dinamica dell’incidente, e il personale del 118. All’arrivo dei sanitari, però, Di Giacomo era già morto, schiacciato dall’imballatrice. Il 32enne è l’ennesima vittima del lavoro nei campi lucani, una vittima che va ad allungare una lista che sembrano un bollettino di guerra. Solo lo scorso mese sono stati quattro gli incidenti dello stesso tipo verificatisi a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro. «Il grave incidente riapre la piaga delle morti bianche e ripropone in modo drammatico la necessità di intensificare gli sforzi sul fronte della prevenzione e della formazione alla sicurezza» sostiene il segretario generale della Fai Cisl Basilicata, Antonio Lapadula, aggiun-

gendo che «l'agricoltura si conferma uno dei settori più esposti al fenomeno infortunistico e anche quello che negli anni ha pagato il contributo più caro in termini di vite spezzate. Davanti alla tragedia che ha colpito la famiglia di questo lavoratore la risposta non può che essere il cordoglio ma anche un rinnovato impegno del sindacato a pungolare le istituzioni preposte affinché sia tenuto alto il livello della vigilanza e siano più incisive le azioni di contrasto». regione@luedi.it

LOTTA AGLI INCENDI APPROVATO IL PIANO TRIENNALE

Si punta sulle tecnologie satellitari

Il luogo dell’incidente

TUTTOFOOD

In vetrina il made in Basilicata SONO 34 le aziende lucane a Tuttofood, il Salone mondiale dedicato agli operatori dell’agroalimentare in programma a Milano, nel quartiere fieristico di Rho-Pero, su iniziativa di Unioncamere e Regione Basilicata che ospitano anche il Distretto Agroindustriale del Vulture e il Distretto Agroalimentare di qualità del Metapontino. Per quanto riguarda la provincia di Potenza i partecipanti sono: Forneria dei Sapori di Danzante Santa (Rionero in Vulture), Marni Salumi di Sileo Margherita (Avigliano), Cantina di Venosa Scarl, F.lli Masturzo S.r.l, Frantoi del Vulture Srl, Rabasco (Venosa), Aziende Cafra (S.Chirico Raparo), Frantoio Biscione di Biscione Pietro (Cancellara), Latteria Salvia Snc (Tito), Emmedue Snc di Marcantonio e Marino, Salumificio della Lucania Srl (Picerno), Caseificio P.& B. (Potenza), GAL ALLBA (Az. Agricola

Gazzaneo e Az. Agricola Stellato, Lauria), Le tre Colline - Azienda Agricola Telesca (Pietragalla), Azienda Agricola Vivai di Pennella Giuseppe (Senise), Casa Maschito (Maschito), Gagliardi Rosetta (Vietri di Potenza), Consorzio regionale di tutela e valorizzazione del miele lucano (Ripacandida). Vasta la rappresentanza del comune di Lavello con Azienda Agricola Bisceglia s.r.l., Soc. Agr. Di Stasi di Mauro e Giuseppe, Azienda Agricola e Zootecnica Posticchia Sabelli, Torrefazione Don Fernandos caffè, O.P.APO Lucania, Lavellesi Srl, Azienda Agricola Rosa Angelo. Del materano parte le aziende Laurieri s.r.l. (Matera), Conte Giovanni Maria (Tursi), Masseria Grieco (Pisticci), F.lli Quarto (Matera), La Majatica di Angelo Valluzzi (San Mauro Forte), Oroverde Lucano s.r.l. (Ferrandina), Oleificio Trisaia (Rotondella).

POTENZA - Per salvaguardare il territorio dagli incendi boschivi la Basilicata adotta satelliti, postazioni di telerilevamento, aerei per lo spegnimento ed ultraleggeri per l’avvistamento, ed una sala operativa unificata permanente per coordinare le attività di Corpo forestale, Vigili del fuoco, operai forestali e volontari. La Giunta, su proposta dell’assessore all’Ambiente, Vincenzo Santochirico, e di quello alle Infrastrutture, Innocenzo Loguercio, ha approvato il Piano triennale 2009-2011 per la lotta agli incendi boschivi con un impiego di risorse per 15 milioni di euro. Il programma prevede un sistema per il riconoscimento rapido degli incendi attraverso il satellite, grazie ad una convenzione con il Cnr-Imaa di Tito Scalo. La procedura utilizzata consente di elaborare quotidianamente le mappe di rischio degli incendi: la valutazione del rischio riguarda la probabilità di inizio e sviluppo di incendi in una determinata zona in base ad una serie di fattori, quali la presenza di vegetazione, i venti, le temperature. La conoscenza di questi indicatori consente di pianificare le operazioni di controllo degli incendi e scegliere il metodo più idoneo di estinzione. La Regione stipulerà una convenzione con il Dipartimento di Ingegneria e Fisica dell'Ambiente dell'Università della Basilicata per l’utilizzo di sistemi che permettono di individuare incendi di piccole dimensioni nell'arco di pochi minuti. Per il monitoraggio del territorio sarà utilizzato anche un sistema di telerilevamento, composto da una postazione fissa e da una mobile allestita su un automezzo. Il complesso sistema antincendio vede la collaborazione di Province, comunità montane, Comuni, Corpo forestale e vigili del fuoco, coordinati dalla Sala operativa unificata permanente (Soup). I presidi stagionali dei Vigili del fuoco da 4 diventeranno 6 (tre per provincia). La Regione poi intende lavorare per realizzare un coordinamento tecnico sull’attività scientifica di avvistamento satellitare a livello nazionale, candidando i Centri di Potenza e di Matera a svolgere funzioni e compiti di raccordo nazionale.

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Giovedì 11 giugno 2009


GiovedĂŹ 11 giugno 2009

Agricoltura Alla Conferenza Stato - Regioni Viti solleva la questione del fondo di solidarietĂ

La Basilicata chiede piĂš tutela I temi: equa ripartizione del budget comunitario e strumenti di gestione rischi POTENZA - Individuare nuovi strumenti e indennitĂ finalizzate alla gestione del rischio in agricoltura e rendere equa la ripartizione tra le Regioni dei fondi comunitari nel settore primario. Sono queste le tematiche sono state sollevate martedĂŹ a Roma dall’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti, in sede di Commissione Politiche Agricole nell’ambito della Conferenza Stato - Regioni. In apertura dei lavori Viti ha sostenuto come sia necessario riesaminare il testo della normativa 102/2004 inerente la convenzione sul fondo di solidarietĂ nazionale sui rischi in agricoltura, in particolare nella parte relativa agli interventi sui danni alle strutture arboree e a quelle aziendali. Tutto ciò anche in relazione ai maggiori pericoli dovuti alle calamitĂ causate dai cambiamenti climatici che oramai rappresentano una realtĂ in atto. Un tema che è stato affrontato piĂš volte nel corso delle ultime settimane dopo i danni provocati dal maltempo nelle campagne del Metapontino. La richiesta della Basilicata ha incontrato il supporto di altre Regioni giĂ interessate da similari calamitĂ e sarĂ approfondita nella prossima riunione dell’Organismo in programma per il 24 e il 25 maggio. ÂŤL’assessore Viti - si legge in una

L’assessore Vincenzo Viti

nota della Regione - ha quindi confermato le forti riserve già espresse sul riparto dei fondi aggiuntivi comunitari per lo sviluppo rurale derivanti dalla modulazione obbligatoria dal Primo al Secondo pilastro Pac (Politica agricola comunitaria) , che per come è stato articolato, penalizzerebbe

le Regioni meridionali. In merito Viti ha ricordato che tale suddivisione deve tenere presenti le opzioni e le ipotesi delle proposte sulla riforma della Pac ( il cosiddetto Health check) che riguardano le nuove sfide relative alla biodiversitĂ , ai provvedimenti sui cambiamenti climatici, energie al-

ternative, gestione delle risorse idriche, innovazione tecnologica, banda larga e infrastrutturazione per i nuclei rurali. Sull’argomento Viti - continua la nota della Regione - ha raccolto il consenso delle altre Regioni del Mezzogiorno e ha impegnato il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, a farsi carico nella Conferenza dei presidenti delle Regioni che si terrà oggi di portare una nuova proposta di riparto che tenti di emendare, tutelando il Sud, l’attuale iniquo provvedimento. Provvedimento ha ricordato Viti - che ha già diviso gli assessori delle Regioni italiane due versanti opposti: l’uno guidato dalla Lombardia e l’altro sostenuto dalla Basilicata, Puglia, Sardegna, Sicilia e Umbria.

Il 16 luglio workshop dell’Istituto nazionale di economia agraria

A Matera focus sul biologico ROMA – E' l’Istituto nazionale di economia agraria (Inea) a coordinare gli Stati generali per lo sviluppo dell’agricoltura biologicĂ , progetto finanziato dal Mipaaf che rappresenta un’occasione di confronto per comprendere l’attuale collocazione del biologico nell’agro-alimentare italiano. L'obiettivo, sottolinea l’Inea, è stimolare nuove proposte da portare alle istituzioni pubbliche e priva-

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te, in modo da favorire lo sviluppo del sistema bio italiano. Sul piano organizzativo, ci saranno momenti di riflessione e confronto che condurranno al congresso conclusivo il prossimo dicembre. Sono previsti in particolare tre workshop territoriali, creati per far emergere specifiche questioni aperte del settore nella circoscrizione di riferimento. Per il Sud l’appuntamento è a Matera il 16 luglio.

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Tagliere di salumi con la soppressata lucana

Il 13 giugno a Brescia la sfida conclusiva

Soppressata in finale al Campionato del Salame POTENZA - La soppressata lucana, prodotta da Associazione Agraria Aziende Cafra, di San Chirico Raparo, è il salume della Basilicata che andrà a sfidare nella finalissima del IV Campionato Italiano del Salame altri 23 finalisti di 13 regioni. Si tratta di un torneo tra i migliori salami regionali. La sfida, giunta alla finale, si concluderà sabato 13 giugno a Brescia presso CastAlimenti (via Serenissima 5). La premiazione è in programma il 25 giugno in camera di commercio di Treviso. Il campionato è una sfida tra prodotti naturali,

tracciabili, senza adittivi, organizzato dall’Accademia delle 5 T, l’associazione no-profit che promuove in campo agroalimentare i valori di: Territorio, Tipicità , Tradizione, Tracciabilità e Trasparenza. In base al regolamento possono gareggiare solo prodotti naturali: buoni, genuini, coerenti con la tradizione storica del territorio di origine, e dei quali si conoscono la lista completa degli ingredienti, la tracciabilità delle carni ed eventuali certificazioni. Esclusivamente salumi crudi, preparati artigianalmente e insaccate in budello o vescica naturali.

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30 24 Ore in Basilicata


Giovedì 11 giugno 2009

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REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

Nel pomeriggio sulla fondovalle

Inaugurato a Bucaletto il nuovo organismo del Comune

Auto speronata da bus Nessun ferito grave

Un centro per imparare a nutrirsi correttamente

L’auto danneggiata dall’impatto con il pullman

UN’AUTO speronata da un pullman che caracolla più volte sull’asfalto prima di fermarsi nella cunetta: chi ha assistito ieri all’incidente avvenuto intorno alle 15 in viale dell’Unicef ha pensato a conseguenze molto gravi. Ma il conducente dell’auto, portato via in autoambulanza dal 118 nel San Carlo, ha riportato - queste le notizie ottenute dall’ospedale solo un trauma cervicale. Sul posto i vigili del fuoco (partiti alle 15.07 perché pareva ci fosse bisogno di aprire le lamiere) che hanno fatto prevenzione antincendio. La dinamica e le responsabilità verranno accertate in seguito.

MANGIARE bene vuol dire vivere sempre in forma. A molti può sembrare un motto consuetudinario, figlio della passione per la gastronomia e il buon gusto a tavola. Il Comune di Potenza, grazie al lavoro dell'assessore ai Servizi sociali, Francesco Casella, ha istituito il Centro comunale di educazione alimentare per la salute e il benessere. La struttura ha sede presso il Cif (Centro italiano femminile) sito a Bucaletto. Una struttura nuova e al passo con i tempi e le mode del momento, quella istituita a Bucaletto che appare un vero e proprio punto di riferimento per quanti hanno intenzione di migliorare la propria efficienza alimentare. L'obiettivo principale dell'istituzione del centro comunale di educazione alimentare è sostanzialmente quello di migliorare la qualità della vita nel capoluogo presso un centro adatto a dare risposte precise in merito all'alimentazione e alla piena efficienza fisica e alla salute in generale. Il Comune di Potenza per realizzare tale centro si è avvalso delle associazioni presenti in città. Associazione Nazionale Tumori, Lega Italiana

L’assessore Casella

Lotta ai Tumori, Amici del Cuore, Associazione Consumatori, Forum delle Famiglie, Associazione Genitori di Basilicata, Alad Fand e Avis hanno dato il proprio placet all'istituzione del centro medesimo che ha avviato i propri lavori grazie a un incontro dove è stato specificato anche

Accuse alla direzione

POVERTÀ VERA

Immagini da shock: nel capoluogo di regione c’è chi per tetto ha un pezzo di lamiera

Quando “casa” è un muro per la strada SAPERE dove si trova non è importante. Fatto sta che questa “casa” è a Potenza. In una città in cui i Suv girano numerosi, in cui i vestiti per bambini costano un decimo dello stipendio (di uno stipendio buono), c’è qualcuno che vive o ha vissuto- non abbiamo trovato nessuno da cui farci raccontare la storia per strada. Dopo aver ricavato un fantasma di casa utilizzando un muraglione e qualche lamiera, questo cittadino a cui evidentemente mancano i mezzi per la sussistenza, si è sistemato ricavando dei simulacri di stanze e di servizi. Questo facsimile di vita è possibile a Potenza, anno domini 2009. Queste foto, realizzate da Andrea Mattiacci, le lasciamo da commentare ai candidati sindaco al Comune di Potenza, alle associazioni di volontariato, ai servizi socio-assistenziali, alla chiesa.

che si prevede la possibilità che altre associazioni possano sposare la medesima causa che vede coinvolto, in maniera preponderante anche il mondo della scuola, da sempre attento a simili iniziative e sensibile ad un netto miglioramento della situazione. L'assessore ai Servizi sociali del Comune di Potenza, Franco Casella ha specificato il senso dell'iniziativa affermando quanto segue: «Segnatamente tutte le associazioni che a vario titolo si interessano di salute, avranno come punto di riferimento costante e duraturo la sede di Bucaletto. L'obiettivo, a mio avviso, resta quello di costruire una rete che, sulla scia delle altre che abbiamo contribuito a creare in questi anni, ultima in ordine di tempo quella delle porte sociali, possa essere il prodromo alla costituzione del piano urbanistico sociale». Casella ha concluso la sua analisi rimarcando: «Si tratta di un ulteriore strumento a disposizione dei cittadini, ancora un passo verso la piena partecipazione dei potentini alla vita sociale del capoluogo». Francesco Menonna f.menonna@luedi.it

Il ramo (sopra) è scortecciato per fare il fuoco

Fials: «Inutili spese al S. Carlo» COSTANZO critica De Costanzo. Il primo, Giuseppe Costanzo, parla per la segreteria regionale del sindacato Fials. Il secondo, Giovanni De Costanzo, è il direttore generale dell’ospedale San Carlo di Potenza. Dice Costanzo: «Il sindacato Fials, con una sua nota inviata al direttore generale, ha evidenziato le proprie critiche considerazioni sulla proposta del nuovo atto aziendale del S. Carlo predisposto dalla direzione generale. Il nuovo atto aziendale è ben curato nella parte grafica, nei contenuti dell'atto non si ritrovano quei criteri di chiarezza semplicità e trasparenza, dichiarati inizialmente, che avrebbero ispirato e sostenuto la nuova organizzazione aziendale». «Si ritrovano invece - spiega - una incomprensibile sequenza di definizioni, un crocevia di dipartimenti, strutture vecchie e nuove, servizi , funzioni e programmi che si sovrappongono e si ostacolano. Strutture complesse e semplici che svolgono le stesse cose e una proliferazione di nuove strutture che per funzionare richiederebbero un rilevante numero di operatori che non c'è. Si prevede inoltre la nuova figura del Direttore Operativo del Dipartimento della Direzione con funzioni sovrapposte al Direttore Sanitario che verrebbe praticamente duplicato». «Il nuovo atto - aggiunge che comporterà nuova spesa, non risolverà il problema della fuga di professionisti ed utenza e mortificherà strutture complesse da sempre punte di eccellenza».

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Potenza


Giovedì 11 giugno 2009

A Rione Santa Maria

Oggi comincerà “Festainsieme” nella parrocchia di Verderuolo

Una piazzetta è stata intitolata a Ranaldi Previsti concerti, giochi pirotecnici, tornei, premiazioni

Tutti con don Bosco

Il sindaco mentre scopre la targa

CERIMONIA ufficiale ieri a rione Santa Maria. Il primo cittadino di Potenza, Vito Santarsiero, infatti, ha scoperto una targa e intitolato una piazza e una gradinata all’archeologo e pittore Francesco Ranaldi, padre del musicista Marco Ranaldi.

AVRA’ inizio oggi “Festainsieme”, la festa organizzata dalla parrocchia di San Giovanni Bosco di Potenza con il patrocinio del comune di Potenza e che avrà luogo in piazza Don bosco da oggi al 14 giugno. File di automobili parcheggiate saranno sostituite da flotte di persone. I primi a partecipare, sicuramente gli abitanti del quartiere. Ma la festa, come da copione, vedrà il coinvolgimento di gran parte della città. Questa “festa popolare”, che si ripropone ogni anno, è alla sua nona edizione. Anche questa volta il calendario è ricco di appuntamenti. La festa è un momento di vita della comunità «che vive una forte esperienza di coesione sociale e di unità civile che contribuisce non poco alla presa di coscienza della sua identità», afferma il parroco Pasquale Italo Sammarro, direttore dell’oratorio. Festainsieme, infatti, si prefigge come scopo principale quello di educare ai valori con la gioia della testimonianza. Quella dei salesiani, che operano con i giovani nel cuore. Quella

La chiesa di San Giovanni Bosco

degli stessi giovani, che frequentano la parrocchia e si ergono ad esempio per altri giovani. Quella dei fedeli tutti, esempio per l'intera cittadinanza. L'evento, quindi, è rivolto a quanti volessero parteciparvi. Celebrazioni eucaristiche e riti religiosi si alternano e si integrano con “riti civili” che accrescono il senso d'appartenenza alla comunità. Si parte con la processione del corpus domini di questa sera, per continuare domani con il pomeriggio sportivo nei campi salesia-

ni. L'invito a “fare squadra”, rinnovato la stessa sera con la piazza che diventa pista da ballo. Liscio, folk, latino americano, anni sessanta, balli di gruppo, sulle note del gruppo vocale e strumentale “Claudio Armento”, con Sindi Varese e Giuseppe Latronico. Continuano le danze la sera successiva con l'esibizione del gruppo folk locale “Ambasciatori lucani”. Sparo di mortaretti e campane a festa per annunciare le sante messe della celebrazione domenicale. Il giorno del signore verrà ce-

lebrato con il passaggio, per le vie della parrocchia, della banda musicale “Città di Rapolla” e la processione con Maria Ausiliatrice , Don Bosco e Domenico Savio. Le tre fondamenta su cui si fonda l'insegnamento salesiano. Festeggiamenti conclusivi, in serata, con la premiazione dei tornei sportivi Pgs (Polisportive giovanili salesiane) e l'ultimo incontro con gli artisti emergenti dell'ottava edizione del concorso musicale Hyde Park, iniziato martedì 10 e che si avvale di una giuria di qualità. Dalla musica alla comicità del gruppo “Gioventù bruciata” per tornare ancora alla musica con la cover band di Ligabue “Happy Hour”. Canti, balli, spettacoli, illuminazioni artistiche, fuochi pirotecnici, liturgie. Questo è “Festainsieme”. Perché, come si legge sul volantino che pubblicizza l'evento, festa è “sosta nel cammino di conversione interiore”, “testimonianza di coerenza cristiana”e “lode al Signore”. Anna Martino

•Difensore civico comunale 0971-415150 FINO A DOMANI Potenza, atrio del Palazzo di Città “LA MORTE IN UNO SGUARDO - IL MITO DI PERSEO E MEDUSA” Mostra di Rosario Raho

•Federconsumatori 0971-34444 •Adiconsum 0971-411144 •Adoc Basilicata 0971-46393 - 46390

Vanessa Via di Venosa con l'insegnante di Religione Donatina Allamprese del Liceo Classico oraziano si trova in questi giorni a Policoro per svolgere il progetto Vela, scuola di vela. Ha compiuto 15 anni ed è stata festeggiata dai 62 altri compagni di avventura del liceo venosino

IL 13 GIUGNO Contrada S. Antonio La Macchia, ore 17.30 PROCESSIONE PER LE VIE DELLA CONTRADA IN ONORE DI S. ANTONIO

Il 14 GIUGNO Potenza, Gradinata del pensiero “OMAGGIO A BEJART”. Spettacolo del centro danza “Maeva”

•Acu -Ass. consumatori utenti 0971-22308 •Consultorio via P.Petrone 0971-51520 •Consultorio corso Umberto I, 22 0971-26385 •Cif (Centro italiano femminile) 0971-69169 •Telefono amico 199284284

I MIGLIORI auguri al nostro amico Roberto Speranza per il suo successo elettorale che, mai come nel suo caso, è un successo personale. La sua vicenda ci ha dimostrato come sia possibile e vincente un altro modo di fare politica, non campagna elettorale, una politica fatta di confronto costante e critico, condivisione di obiettivi e desideri, partecipazione, competenza, attitudine, serietà, compostezza, rispetto per l'istituzione e amore per il proprio lavoro. I tuoi elettori.

•DON BOSCO• Proiezioni private •MULTISALA RANIERI• area industriale di Tito Sala 1 Terminator salvation 17.30 - 20 - 22.30 Sala 2 Una notte al museo 2 17.30 - 19.45 - 22 Sala 3 Uomini che odiano le donne 18.30 - 21.30 Sala 4 Vincere

FINO AL 30 GIUGNO Biblioteca nazionale “UN TRENO PER IL NORD” Storia di emigrati italiani 1961 - 1971

•Telefono Azzurro 0971-19696 •Telefono Donna 0971-55551

18.30 - 21.30 Sala 5 Angeli e demoni 19 - 21.45 Sala 6 Cash 18 - 20 - 22 Sala 7 Coco avant Chanel 17.45 - 20 - 22.15 •DUE TORRI• Angeli e demoni 18.30 - 21

Biblioteca NAZIONALE 0971-54829 Orario 8.30 - 13.30 / 14 -19 Biblioteca provinciale 0971-305013 Orario 9 - 13 dal lunedì al sabato Orario 16 -19 martedì, mercoledì e giovedì BIBL. ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 -13.30 dal lunedì al sabato ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 - 13.30 dal lunedì al sabato Orario 14.30 - 17.30 dal lunedì al giovedì MUSEO PROVINCIALE 0971-444833 Orario 9 - 13 dal martedì al sabato / 16 - 19 martedì e giovedì ARCHIVIO STORICO COMUNALE 0971-51605 BIBLIOTECA PER L’INFANZIA 0971-274129 Orario 9.30 - 12.30 (chiusi sabato) Orario 16 - 18.30 lunedì, martedì e giovedì "Museo delle antiche Genti di Lucania" 0971-305011 Orario 10 - 13:30 dal mercoledì alla domenica Vaglio Basilicata in via Camillo De Mattia

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Vietri Ricordato Viggiano, scomparso a 44 anni il 13 febbraio scorso

Addio a Cenzino sul campo Era postino, impegnato nel sociale, amato da tutti. Una targa ai figli VIETRI DI POTENZA - Sono le 21.30 di martedì sera quando la gremita tribuna dello stadio “Santa Domenica” di Vietri chiude il sipario della giornata e si alza in piedi, esplodendo in un lungo, lunghissimo ed emozionante applauso per l'amico Cenzino Viggiano, 44 anni, scomparso il tredici febbraio scorso e ricordato martedì nella “Partita del Cuore” dedicata proprio a lui dagli amici, dal comune vietrese e da tutte le associazioni del posto. La manifestazione si è chiusa con il lungo applauso, i ringraziamenti di tutti e sotto le note della banda musicale di Sant'Angelo Le Fratte, diretta dal fratello di Cenzino, Carmine Viggiano, che anch'esso emozionato lo ha voluto ricordare. Presenti all'evento tutti i familiari di Cenzino, l'arma dei Carabinieri, l'amministrazione comunale di Vietri, il presidente degli allenatori lucani, Passerella, Biagio Savarese della Figc ed Enzo Mitro, l'ex guardalinee internazionale, amico di Cenzino, che ha voluto arbitrare la “Partita del Cuore”, oltre a tanti atleti del calcio lucano ed ex calciatori del Vietri. Hanno partecipato al ricordo dell'amico Cenzino oltre 400 persone, a cui si aggiungono i tanti atleti

L'ex arbitro internazionale Enzo Mitro consegna la targa ai figli Rocco ed Antonio. Sopra, la maglietta della Partita del Cuore

che hanno giocato e tutte le associazioni di Vietri che hanno organizzato l'evento. Quando in paese, la sera del tredici febbraio si venne a sapere della brutta notizia, si creò tra la comunità vietrese e non scompiglio e tanta rabbia per la perdita di una persona unica. Svolgeva l'attività di postino ed era conosciuto da tutti anche per le sue tante partecipazioni nella vita sociale e

sportiva del paese, che aveva fatto di lui come una delle persone più amate della comunità. Inoltre faceva anche parte del corpo bandistico “Giuseppe Verdi di Sant'Angelo Le Fratte” e de la “Città di Aquara”, insieme ai suoi due figli, Rocco ed Antonio. Per la cronaca, la “Partita del Cuore” è finita in parità, con sei gol per parte. Hanno partecipato al match tutti gli amici di Cenzino, giovani e

meno giovani, che si sono divertiti nel segno di un caro amico, ricordato a dovere e così come merita. La serata, iniziata poco dopo le diciannove, è partita con il giro di campo del corpo bandistico che si è esibito in vari pezzi, per poi dare il via alla partita con l'inno italiano. Dopo la partita, i dovuti ringraziamenti. Ha aperto Benedetto Comino, uno degli organizzatori, che ha rin-

graziato tutti. E' intervenuto poi Enzo Mitro che ha donato ai figli di Cenzino, Rocco ed Antonio, una targa che ripercorre i cinque anni da guardalinee internazionale di Mitro, che ha rappresentato Italia e Lucania nel mondo. Dopo di lui, i ringraziamenti del sindaco, Giuseppe Pitta, che ha ricordato l'amico scomparso come una “persona unica, che ha lasciato un vuoto incolmabile”. E' intervenuto poi Gerardo Passerella, che conosceva Cenzino e ha ricordato “Il suo amore per la famiglia, era una persona unica, poche come lui”. Infine, il presidente del corpo bandistico della “Città di Aquara”, dove Cenzino suonava, ha donato alla moglie Eusebia un quadro con la foto del marito mentre si esibiva in uno dei tanti pezzi. Dopo i dovuti ringraziamenti a tutti i partecipanti, hanno primeggiato le lacrime, nessuno è riuscito a trattenerle, impossibile: segno di un ricordo di una persona unica che ha lasciato un segno irreparabile e che è stato ricordato così come merita. «Ciao Cenzino, resterai per sempre nei cuori di tutti i vietresi e di tutti coloro che ti hanno conosciuto e stimato». Claudio Buono

Sarconi Danni a “Pinocchio”, bloccata la serratura delle scuole

I vandali tornano in azione Spezzato un leccio Il leccio spezzato e “oltraggiato”

SARCONI - Notte brava nel centro valligiano. Ignoti hanno dato sfogo alla propria frustrazione e stupidità accanendosi contro alcuni elementi dell'arredo urbano. Oggetto di queste particolari attenzioni ancora uno degli alberi di piazza Aldo Moro, i contenitori in cui sono alloggiati i quadri comando della pubblica illuminazione, la fontana di Pinocchio e la porta d'ingresso alle locali

MELFI - Il secondo raduno regionale dell’associazione carabinieri di Basilicata si svolgerà sabato 13 giugno prossimo a Melfi. A piazza Duomo i militari dell’Arma in congedo ospiteranno la fanfara del decimo battaglione dei carabinieri di Napoli, i gonfaloni della provincia di Potenza e del comune di Rionero in Vulture e delle sedi di tutte le sezione lucane Anc. Una sorta di parata attraverserà la città a partire da viale D’Annunzio, piazza Mancini, via Federico II, corso Garibaldi, via San Francesco fino al ritrovo conclusivo nella piazza, recentemente restaurata, che accoglie la cattedrale di Melfi. Il programma è stato presentato ieri in municipio dagli organizzatori.

scuole medie. Il tutto in uno spazio molto ristretto e coperto da occhi indiscreti dal palazzo del comune e dagli edifici scolastici. Nel corso della notte, difatti, qualche balordo in vena di esibizioni si è accanito contro una delle piante di leccio messe a dimora nelle immediate vicinanze dell'edificio che ospita gli alunni della scuola elementare e della scuola media. Il tronco, spezzato di netto, è stato poi beffardamente posizionato sul tetto dell'ingresso della stessa scuola. Gli stessi vandali si sono poi dedicati al quadro comando della pubblica illuminazione, sfondandone a calci gli sportelli di chiusura. Stessa attenzione è stata riservata alla fontana che ospita Pinocchio a cavalcioni di

una balena e da cui è stata divelta la fiocina che funge da fontanina. Non contenti, probabilmente con l'intento di anticipare le vacanze scolastiche, con dei pezzettini di legno hanno otturato la serratura della porta d'ingresso alla sede delle due scuole. Tutte queste manifestazioni “d'affetto” erano state precedute, qualche notte addietro, dall'inserimento di pezzetti di legno nella serratura della sede comunale, costringendo l'amministrazione a cambiare la serratura resa inservibile. Non è comunque la prima volta che elementi dell'arredo urbano del centro valligiano vengono presi di mira da balordi notturni. La scorsa estate un albero della stessa piazza venne re-

ciso di netto, alla stessa fontana di Pinocchio vennero rotti i vetri provocandone la fuoriuscita di tutta l'acqua e la conseguente moria dei pesci che vi erano ospitati, oltre a panchine pubbliche divelte, vetri di finestre delle scuole rotti, pesanti fioriere spostate e posizionate ad ostruire l'accesso alla sede comunale. Episodi avvenuti tutti nelle ore notturne, ovviamente, quando il pubblico è ristretto a spettatori con l'unico denominatore della stessa imbecillità e quantità di alcool ingerita. Azioni che qualcuno continua ad ascrivere come ragazzate ma che, tra l'altro, a dirla con Totò “e io (comunità) pago”. Gerardo Tempone

Melfi Tutto pronto per il raduno dell’associazione carabinieri

“Fedelissimi” anche in congedo «Abbiamo scelto Melfi dopo aver accolto la massima disponibilità del sindaco Navazio - spiega il colonnello ispettore regionale Anc per la Basilicata, Domenico Infante - e del nostro comandante di regione, il generale Meli. Le nostre sezioni sono dieci e tutte sfileranno davanti al palco di piazza Duomo». L’associazione nazionale dei carabinieri, fin da quando è stata costituita, cerca di stabilire una sinergia tra l’Arma in congedo e quella in servizio. Fondamentale è l’opera di

volontariato che i carabinieri in pensione svolgono in ogni manifestazione che sia civile, religiosa, sportiva, negli ospedali. «Ricordiamo i nostri caduti, assistiamo i

bisognosi, concorriamo al sostentamento dei nostri soci - aggiunge Infante - ma non dimentichiamo di offrire la nostra collaborazione a chi è preposto al manteni-

mento della sicurezza pubblica». A rendere onore ai colleghi in congedo, sabato prossimo in città arriverà il generale di corpo d’armata e comandante interregionale Ogaden di Napoli, Giuseppe Barraco. Il militare coordina le regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Campania e Basilicata. «Per noi è un onore ricevere il generale Barraco conclude il colonnello - e lo sarà al pari del presidente nazionale Acm, il generale Libero Losardo». Nell’organizzazione del raduno regionale non pote-

Lagonegro

Vendeva giocattoli contraffatti Condannato LAGONEGRO - Condannato a un anno e cinque mesi di reclusione oltre a 500 euro di multa un cinese perché deteneva merce con marchi contraffatti. A Jin Yongli 29enne durante un controllo effettuato nel settembre 2004 sono stati sequestrati diversi giocattoli contraffatti e privi delle garanzie comunitarie. Gli accertamenti sono stati eseguiti in agro del comune di Lagonegro e hanno consentito di localizzare un automezzo Fiat 208 dove erano ammassati i giocattoli. Sequestrati 124 giocattoli: una parte era priva della marchiatura “Ce” e, di conseguenza, potenzialmente pericolosi per la salute dei bambini, in quanto non sicuri sotto il profilo della atossicità dei materiali e per la presenza di piccole parti facilmente ingeribili. Altro materiale era completamente contraffatto. Il sequestro era a tutela dei consumatori in quanto elimina dal mercato giocattoli con un alto grado di rischio utilizzati dai bambini, ma anche a tutela del mercato evitando la concorrenza sleale nei confronti di chi opera nella legalità. Jin Yongli è stato denunciato alla procura della repubblica di Lagonegro per “introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi”, “ricettazione”, e reati commessi con la mancata attuazione delle normative europee in materia di sicurezza dei giocattoli. In udienza il giudice monocratico ha condannato il giovane cinese a un anno e cinque mesi di reclusione oltre a cinquecento euro di multa. L'azione delle fiamme gialle serve a combattere e debellare il fenomeno dilagante della messa in vendita di giocattoli dannosi per la salute dei bambini, soprattutto con l'approssimarsi di numerose sagre e feste patronali, reperibili presso i venditori ambulanti o le bancarelle dei mercati rionali, prodotti in paesi asiatici, prevalentemente nella repubblica popolare cinese. Emilia Manco

va mancare l’amministrazione comunale. «Sono stata contatta dal presidente della sezione di Melfi Acm, Rocco Caputo - commenta l’assessore Mina Sassone - e sono felice di poter partecipare all’evento che si annuncia spettacolare e toccante». Infine l’infaticabile maresciallo che a Melfi ha saputo creare la sezione locale Acm portata negli anni a poter contare su oltre 150 iscritti. «Ringrazio il sindaco Navazio che ci è sempre molto vicino in ogni iniziativa conclude il carabiniere in pensione Rocco Caputo - e spero che anche in futuro la nostra collaborazione potrà rivelarsi sempre più fruttuosa». Vittorio Laviano

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Giovedì 11 giugno 2009 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440 Matera

Valbasento

Rotondella

Amianto

Comunali

L’Aiea alla Regione «Chi inquina paghi»

L’analisi del voto e le prospettive

a pag. 37

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Paolicelli (Feneal Uil): «Sì alla proroga della cassa e a ridurre esuberi da 1540 a 700»

Natuzzi, accordo da trovare Azienda-sindacati rompono trattativa sulla gestione della cigs Iniziativa di promozione dei valori

Istituzioni più vicine ai ragazzi delle medie con la Costituzione

UN ABBOZZO di accordo e poi l’interruzione delle trattative tra Natuzzi e sindacati sulla gestione del provvedimento di cassa integrazione straordinaria. E’ questa la sintesi dell’incontro che si è chiuso martedì sera a Roma con la rottura delle trattative decisa dall’azienda che ha considerato «non accettabili» alcune condizioni poste dal sindacato. Eppure il confronto, durato circa due ore, aveva portato ad una modifica del piano ed al passaggio da 1.540 a 700 degli esuberi strutturali alla Natuzzi oltre ad un accordo per prorogare di un anno il provvedimento di cassa integrazione straordinaria. «Si tratta –ha detto il segretario organizzativo della Feneal Uil di Matera, Mino Paolicelli – della novità più importante del piano industriale di Natuzzi. I 700 lavoratori sono quelli a zero ore. Adesso si dovrà lavorare a un percorso legato alla mobilità incentivante o alla ricollocazione, legata ad accordi di programma. Resta da risolvere il problema della gestione della cassa integrazione straordinaria per gli altri, che può essere prorogata. I lavoratori hanno chiesto la rotazione per tutti. L’impresa, invece, l’ha giudicata penalizzante. Sono convinto che troveremo una soluzione ci sono le condizioni». La prossima settimana il

Ministero del Lavoro convocherà un nuovo incontro fra le parti, alla presenza di rappresentanti del Ministero per lo sviluppo economico per discutere di cassa integrazione e accordi di programma. La Natuzzi ha spiegato che la rottura del tavolo delle trattative è dipesa da alcun condizioni poste dal sindacato, «non accettabili da parte della società, che sta lavorando con determinazione e impegno per recuperare competitività e affrontare la difficile situazione del mercato». Francesco Basile Direttore Risorse Umane e Organizzazione e referente del Gruppo Natuzzi nei rapporti sindacali, ha affermato: «l'azienda farà conoscere, nei prossimi giorni, le proprie determinazioni, perfettamente consapevole di aver effettuato un percorso importante e conscia di aver agito con profondo senso di responsabilità verso i propri dipendenti e verso il contesto sociale». Intanto le organizzazioni sindacali materane Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil hanno chiesto un incontro urgente all’assessore Straziuso sulle questioni riguardanti l’accordo di programma di settore al fine di fare il punto della situazione e per accelerare l' iniziativa nei confronti del Ministero affinché si addivenga ,nel più breve tempo possibile, alla stipula dell’Accordo di Programma.

LA VISITA

Epifani parla di crisi a Matera NON vogliono un’Italia divisa a metà, dove il sud paga i conti del nord. La Cgil di Matera è decisa a portare le istanze territoriali sul tavolo nazionale affinchè l’annunciato crollo dell’economia diventi un punto di partenza e non di arrivo. Lo faranno nel corso del convegno che si terrà domani al Palace, sul tema: «Dalla crisi ad una nuova economia, una sfida per rilanciare il nostro territorio» e al quale parteciperà il segretario generale Nazionale, Guglielmo Epifani. «Ha da sempre a cuore le sorti del Mezzogiorno - spiega Manuela Taratufolo, segretaria generale della Cgil di Matera - e dimostra concretamente che la Cgil nazionale non abbandona il nostro territorio. «Questa crisi - spiega l - non deve essere un’occasione per piangersi addosso. Da qui bisogna uscirne con l’intento di guardare oltre e trarre mordente per rilanciare il territorio. Dalla valorizzazione dell’agricoltura al turismo, a completo vantaggio della nostra area». Un intervento, quello della Cgil che trae dalle esperienze sbagliate, il metodo migliore per aggredire le difficoltà. «Non servono sofismi.Non è necessario mutuare esempi che non appartengono al nostro territorio, come si è tentato di fare nel Metapontino dove il modello dei villaggi di Scanzano si è rivelato lontano dalla realtà. Se immaginiamo di sviluppare il nostro turismo come a Rimini, non andiamo da nessuna parte. Da questa iniziativa lanceremo la sfida, a partire dalle parti sociali, a metterci attorno ad un tavolo da cui far uscire proposte percorribili per utilizzare le potenzialità del nostro territorio». Il turismo sarà uno dei punti cldi su cui il sindacato si interrogherà per trasformarlo in fucìna di opportunità. «Il caso Scanzano è stato emblematico prosegue la Taratufolo - con un impatto ambientale disastroso, lavoratori che non sono stati ancora pagati, non è stato valorizzato il territorio, come invece si sarebbe dovuto fare, attraverso una filiera». La mancanza di risorse è, per la Cgil, l’lemento fondamentale. «La Regione ha fatto quello che poteva come è accaduto con le giornate lavorative dei Forestali. Il Governo centrale deve ascoltare le nostre istanze, senza utilizzarci più come un bancomat». a.ciervo@luedi.it

La Costituzione come mezzo per avvicinare gli studenti alle istituzioni. E' il senso dell'iniziativa promossa dall'Amministrazione Comunale di Matera, con la collaborazione della Banca Popolare del Mezzogiorno, che nei giorni scorsi ha fatto pubblicare circa duemila copie della carta costituzionale, che è stata distribuita nelle scuole dell'obbligo di Matera. Ieri nella sala Giunta del Palazzo Municipale, i consiglieri comunali Silvana Bianculli, incaricata alla pubblica istruzione, e Vito Sasso, il funzionario dell'Ufficio Scuole del Comune e il dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale Mario Trifiletti hanno incontrato i ragazzi di alcune terze classi delle scuole medie Torraca, Festa e Pascoli, a chiusura di un percorso mirato alla divulgazione dei valori e dei principi che sono alla base della Costituzione della Repubblica Italiana. La consigliera Bianculli ha spiegato che la decisione di pubblicare la Costituzione per gli studenti delle scuole dell'obbligo, assunta d'intesa il Sindaco Emilio Nicola Buccico, nasce dall'intenzione di rafforzare il contatto tra il mondo della scuola le Istituzioni, al fine di far conoscere ai più giovani i compiti e le funzioni degli uffici comunali. “Il Comune - ha spiegato agli studenti la Bianculli ha importanti competenze nel campo della scuola e dell'edilizia scolastica in particolare, cercando di soddisfare le esigenze di tutti pur nelle ristrettezze economiche in cui si trova. La Costituzione, che per voi sarà anche materia di esame, disciplina i principi fondamentali dello Stato in tutte le materie e nella vita. Il mio auspicio è che questa giornata di contatto con il Comune vi possa servire da stimolo per aumentare l'interesse verso le istituzioni, la democrazia e la partecipazione”. Il Consigliere Sasso, nel ricordare che la Costituzione rappresenti l'anima del nostro vivere civile e sociale, ha invitato i ragazzi a farsi promotori di un progetto volto alla istituzione di un Consiglio Comunale dei Giovani, mentre il dirigente Trifiletti ha tratto un bilancio di un anno scolastico che si chiude nella maniera migliore, attraverso una iniziativa volta a facilitare la conoscenza della carta costituzionale, l'educazione alla legalità e alla convivenza civile.

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Matera


In manette un trentenne già fermato in passato dalla polizia per oltraggio a pubblico ufficiale

Segregata in casa per due anni Donna marocchina ha subito maltrattamenti e percosse da parte del marito PER due anni ha subito continui maltrattamenti con minacce e percosse da parte del marito. Tre giorni fa, dopo l'ennesima aggressione, la donna è riuscita a fuggire per farsi medicare in ospedale. Ha quindi trovato ospitalità nell’abitazione di un’amica. Ma la tregua è durata poco. H. M., ubriaco, mercoledì sera ha riempito di calci la porta d'ingresso della casa dove la donna era temporaneamente ospitata con la figlioletta, urlando e minacciandola. L’uomo, in evidente stato di alterazione, ha inveito anche contro gli agenti della Squadra Mobile intervenuti sul posto. I poliziotti hanno arrestato il trentenne di nazionalità marocchina (in regola con il permesso di soggiorno) in quanto responsabile di maltrattamenti in famiglia, lesioni e violenza privata. Le indagini hanno permesso di appurare che la donna, in questi due anni, è stata tenuta segregata in casa dal marito, che le

consentiva di uscire solo in sua compagnia. I maltrattamenti per la donna, anche lei di nazionalità marocchina erano iniziati nel 2007, dopo il ricongiungimento familiare in Italia. Durante questo periodo non erano mancate vere e proprie escalation di violenza. L'uomo, spesso ubriaco, durante una delle tante aggressioni non ha risparmiato neanche la figlioletta nata da appena tre mesi. In uno scatto d’ira, ha dato un calcio al carrozzino in cui c’era la piccola che, fortuna, non ha subito lesioni. L’uomo ha dimostrato anche in passato di non riuscire a controllare il suo carattere particolarmente aggressivo. L’operaio marocchino, infatti, in un episodio recente era stato già arrestato da personale della Polizia di Stato per percosse ed oltraggio a pubblico ufficiale. Adesso è nel carcere di Matera a disposizione del P.M. r.montemurro@luedi.it

Segnalati all’A.G. due fratelli campani

Truffa “dello specchietto” sventata dai carabinieri Vittima una materana L'IDEA alla base della “truffa dello specchietto” è collaudata ma, ieri mattina, l'escamotage di due fratelli campani non è andato a buon fine. E, invece dei 160 euro richiesti per i danni, hanno ricevuto una segnalazione all'Autorità Giudiziaria dai Carabinieri di Matera in quanto presunti autori di una tentata truffa nei confronti di una materana. La vittima, mentre era a bordo della sua auto, è stata fermata in centro dai due ragazzi (due fratelli pregiudicati di 20 e 29 anni) i quali, accusandola di aver danneggiato lo specchietto retrovisore della loro auto durante una manovra, le hanno chiesto di pagare immediatamente i danni conse-

gnando la somma di 160 euro. La donna, sicura della falsità delle loro affermazioni, ha richiesto telefonicamente l'intervento dei Carabinieri che si sono immediatamente portati sul posto. Dai primi accertamenti effettuati dai militari dell’Arma è stato possibile appurare che i due, originari campani ma di fatto senza fissa dimora, avevano entrambi precedenti di polizia. Il più giovane era già stato segnalato nel 2007 nella Provincia di Milano quale presunto autore, ai danni di anziani, della medesima truffa “dello specchietto”, motivo per il quale era stato già colpito da un divieto di ritorno nel comune di Vimodro-

me (Milano). Sono stati pertanto effettuati rilievi mirati sulle due autovetture verificando la verosimile incompatibilità tra i danni dello specchietto della macchina dei due pregiudicati e l'autovettura della donna. I militari dell’Arma hanno inoltre proposto nei confronti dei due fratelli l'applicazione di un foglio di via obbligatorio per tre anni dalla città di Matera. matera@luedi.it

In un negozio l’uomo si era impossessato dell’intero incasso Un’occasione di incontro tra imprese

Furto ripreso dalle telecamere Arrestato un pregiudicato E’ STATO arrestato martedì scorso dagli agenti della Squadra Mobile, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Matera su richiesta del P.M., A. M., quarantunenne materano, resosi responsabile di furto aggravato commesso il 25 maggio scorso ai danni di un esercizio commerciale di Matera. L'uomo, un pregiudicato, era entrato nell'esercizio con un suo amico. Approfittando del fatto che il negoziante si allontanava con quest'ultimo nel retrobottega, apriva la cassa e si impossessava dell'intero incasso, circa un centinaio di euro. Le indagini successivamente svolte dal personale della Sezione Antidroga hanno consentito di individuare l'autore del furto, già conosciuto per precedenti specifici, grazie anche alle immagini registrate da telecamere a circuito chiuso.

Le immagini del furto registrate dalle telecamere a circuito chiuso

La Cna presenta il Network Day SI SVOLGERA’ sabato 20 giugno a partire dalle 9,30 nella sala convegni delle Monacelle il Network Day della Cna. L'iniziativa organizzata con il supporto tecnico ed organizzativo della società Comites Srl di Milano, segue di qualche settimana l'Open Day che la CNA di Matera ha organizzato nella propria sede. Sarà occasione di incontro e conoscenza fra imprese oltre che opportunità per valutare le potenzialità offerte da tutti i sistemi di networking. «L'attuale fase recessiva necessita di azioni che possono essere avviate - spiega Leonardo Montemurro, segretario regionale della Cna - solo attraverso forme di sinergia e cooperazione fra le imprese. Riteniamo fondamentale approfondire le opportunità derivanti dall'operare in rete per avviare quanto prima progetti di sviluppo che possano determinare l'uscita dalla crisi e valorizzare le

potenzialità delle singole imprese». Il programma della giornata prevede alle 15 la tavola rotonda su "Reti: modalità e opportunità di business" a cui parteciperanno Andrea Freschi, direttore generale del Dipartimento Attività produttive della Regione Basilicata, che illustrerà le azioni regionali a sostegno di tutte le possibili forme di aggregazione fra le imprese. Seguirà l'intervento di Claudio Giovine, responsabile delle Politiche industriali della Cna nazionale, che illustrerà, tra l'altro, il progetto "Reti e mercato", nato per individuare i migliori strumenti di cooperazione che le imprese possono mettere in atto (reti, consorzi, ati e distretti) per conseguire obiettivi di sviluppo e di crescita. I lavori saranno conclusi da Leonardo Montemurro, segretario regionale della Cna. matera@luedi.it

Premio nazionale per le attività di prevenzione condotte dall’U.O. di Nutrizione clinica Una webcam sul carro della Bruna Obesità, riconoscimento per l’Asm SARA’ presentato domani alle ore 12 e 15 presso la Sala Giunta del Comune di Matera il progetto “Webcam Live sul Carro della Bruna”. L'iniziativa, promossa da Sassiland, prevede per il 2 luglio prossimo, Festa di Maria Santissima della Bruna, l'installazione di una webcam sul Carro Trionfale che permetterà di seguire tutta la festa, in tempo reale, da una prospettiva inedita, quella del Carro in movimento, attraverso Internet. Per la prima volta nella lunga storia della Festa della Bruna, una telecamera e un apparato tecnologico di trasmissione dati “saliranno” ufficialmente sul Carro per documentare la Festa attraverso il percorso del manufatto in cartapesta tra la fol-

la, dalla sua uscita dalla fabbrica fino alla sua distruzione in piazza. Il tutto semplicemente collegandosi al portale www.sassiland.com. A spiegare i dettagli dell'iniziativa, unica nel suo genere, saranno l'ideatore del progetto ed editore di Sassiland, Gianni Cellura; il direttore responsabile della testata, Giovanni Martemucci; il presidente del Comitato “Maria Santissima della Bruna”, Franco Palumbo; il presidente del Consiglio Comunale di Matera, Romeo Sarra; il maestro cartapestaio Michelangelo Pentasuglia che ha realizzato il carro, e il responsabile commerciale di Sassiland, Danilo Mazzilli. matera@luedi.it

RICONOSCIMENTO nazionale per le attività di prevenzione dell'obesità, educazione alimentare e monitoraggio nelle scuole eseguite dall'Unità operativa di Nutrizione clinica e dietetica dell'ospedale ''Madonna delle Grazie'' di Matera, in collaborazione con l'Ufficio scolastico provinciale e l'Università di Tor Vergata di Roma. La struttura, diretta dalla dottoressa Carmela Bagnato, ha vinto un premio indetto dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali - Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM). La individuazione e la selezione delle migliori pratiche intersettoriali, realizzate dalle Comu-

nità Locali, per la prevenzione sul territorio dei quattro principali fattori di rischio per la salute (scarsa attività fisica, fumo, alimentazione non equilibrata, abuso di alcol) è stata effettuata dal Formez. E' stata premiata l'esperienza condotta a Matera con il progetto ''Valutazione dello stato nutrizionale e attività fisica di una popolazione scolastica nella fascia di età compresa tra i 6 i 13 anni''. Il programma era stato avviato nell'anno scolastico 2007-2008 e promosso dalla Regione Basilicata nell'ambito del piano di prevenzione dell'obesità. Lo studio ha riguardato un campione di 274 soggetti, 138 maschi e 136 femmine nelle scuole

elementari e medie di Matera. Il lavoro ha confermato le rilevazioni dei dati nazionali e regionali, circa la presenza di un 26 per cento di bambini sovrappeso e del 12 per cento obesi. Il premio è stato consegnato alla dottoressa Carmela Bagnato a Roma nei giorni scorsi. «Il riconoscimento - ha detto Carmela Bagnato - servirà a dare continuità al progetto avviato sul territorio materano per la promozione di una alimentazione equilibrata, l'incentivazione all'attività fisica e di corretti stili di vita». Soddisfazione è stata espressa dal Direttore Generale della Asm, Vito Gaudiano, che ha evidenziato la validità del progetto, frutto

L’ospedale Madonna delle Grazie

di una sinergia con il mondo della scuola e dell'Università, e di importante valenza sociale ed educativa sulle giovani generazioni.

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Matera 35

Giovedì 11 giugno 2009


Giovedì 11 giugno 2009

TAXI MATERA 3332685173

Angelo Stigliano

Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). MateraPisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05. Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10

A.Mo. Aldo Mondino SARA’ visitabile fino al 12 luglio, presso la Galleria Opera Arte e Arti , la rassegna "A.Mo. Aldo Mondino", a cura di Matteo Maria Rondanelli, e realizzata in collaborazione con l'Archivio Aldo Mondino e con il patrocinio del Comune di Matera. L'esposizione prende il titolo da una famosa opera dell'artista torinese scomparso nel 2005, realizzata con dei cioccolatini.

Frammenti di vita quotidiana

GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro). I tuoi sessantanni sono davvero “ben portati”...un caro augurio da Antonio e Pierantonio

PRESSO l'Archivio di Stato è possibile visitare la mostra "Identità vere, identità inventate", Frammenti di vita quotidiana a Matera dal 1809 al 1900. E’ un'iniziativa realizzata in collaborazione con la Scuola Media Statale “Nicola Festa”. La mostra resterà aperta fino al 30 settembre 2009 dal lunedì al sabato (8,30 - 13,30); martedì e giovedì (16 - 19).

Cgil per rilanciare il territorio “DALLA crisi ad una nuova economia. Una sfida per rilanciare il nostro territorio”: è questo il tema del convegno, organizzato dalla Cgil, che si svolgerà domani alle 9 al Palace Hotel. Interverranno Manuela Taratufolo (segretaria generale Cgil Matera) e Antonio Pepe (segretario generale Cgil Basilicata). L’incontro “Dalla crisi ad una nuova economia. Una sfida per rilanciare il nostro territorio”sarà concluso dal segretario generale Cgil nazionale Guglielmo Epifani.

SERVIZI SOCIALI

FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 D’ARIA GIUSEPPINA Via Nazionale 238 PRONTO SOCCORSO Guardia medica Ambulanza Croce Azzurra

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0835-310066/310045 0835/253704 “Jan Patocka” 0835/333604 “Matera gioca” 0835/312005

emergenza sanitaria

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Un secolo di giornalismo L’ASSOCIAZIONE della Stampa di Basilicata organizza, in collaborazione con la Libreria dell’Arco, per il giorno 16 giugno, alle ore 19, nella sala conferenze dell’Hotel Le Monacelle, a Matera, la presentazione del primo volume del libro “Un secolo di giornalismo italiano” (Mondadori Scuola) scritto da Giancarlo Tartaglia, direttore generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi). All’incontro, oltre all’autore Giancarlo Tartaglia, interverranno il segretario nazionale della Fnsi, Franco Siddi, il presidente della Fnsi, Roberto Natale, altri esponenti della Giunta esecutiva Fnsi e docenti universitari.

La festa della musica IL concerto "Therinè" coincide con la "Festa della Musica", organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali il 21 giugno. Il programma prevede alle 18 in piazza del Sedile 3 il concerto del duo: Luigi Santo- Daniela Gentile . Alle ore 20.00 nella Chiesa del Purgatorio il duo: Luigi Santo - Carmine Antonio Catenazzo.Musica e arte sono per definizione un binomio inscindibile. Etimologicamente il termine musica non indica infatti una particolare arte, bensì tutte le arti delle Muse, qualcosa quindi di "perfetto" e di "bello". Nata in Francia nel 1982, la manifestazione ha assunto dal 1995 un carattere internazionale coinvolgendo contemporaneamente, ad oggi, più di 60 città europee. In Italia, dal 1999, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha concesso il suo alto patrocinio alla manifestazione riconoscendone ufficialmente l'interesse pubblico e l'importante valenza culturale.

•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Cittadinanzattiva - Tdm 0835-253225 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033 •Aism 0835/336803 •Domos Basilicata 0971991676

•il cenacolo 0835/256309 •Le Botteghe 0835/344072

PROROGATA AL 15 SETTEMBRE PROFILI DI DONNA Prorogata fino al 15 settembre prossimo la mostra “Profili di donna.Personaggi femminili e divinità nell'Odissea e nella mitologia greca”. La mostra, al museo Ridola, intende presentare le donne e le dee nell'Odissea e nella mitologia greca,figure arcaiche ma simili alla donna contemporanea,spazi simbolici da cui partire per comprenderne il ruolo umano e sociale nel corso dei secoli. Nel percorso viene illustrata l'esperienza singolarissima di Eva Palmer,un'americana dall'animo greco legata alla riproposizione di grandi temi dell'archeologia e dell'antico, esempio precoce di buone pratiche di valorizzazione di siti archeologici che organizzò nel 1927 e nel 1930 le Feste Delfiche, di cui si presenta un raro filmato dell'epoca . Sono esposti eccezionali reperti archeologici, testi dall'Odissea, pagine di autori italiani e stranieri che dal mito hanno tratto ispirazione. Il Museo Ridola, , il più antico museo statale della regione, è stato istituito il 9 febbraio 1911 con la donazione gratuita allo Stato delle collezioni del Senatore Domenico Ridola., costituite prevalentemente da reperti archeologici, frutto di un'intensa attività di ricognizioni e ricerche condotta a partire dal 1872 nel territorio intorno a Matera.

•orient express 0835/256452 •basilico 0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491

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•COMUNALE• Matera 0835-334116 Fuori menù 17,30 - 19,35 - 21,40 •KENNEDY• Matera 0835-310016 Riposo •CINETEATRO DUNI• Matera 0835-331812 Sala Riservata •PATRON ANTONIO• Via XX Settembre, 14 Angeli e demoni 18,30 - 20,50 •CINEMA ANDRISANI• Montescaglioso 0835-208046

Angeli e demoni 19 - 21,45 •CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 Riposo • CINEMA HOLLYWOOD• Via Pitagora Riposo

•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica) •MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137 •PINACOTEC D’ERRICO 0835/310137

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Valbasento L’Aiea incalza la Regione sull’avvio del Protocollo sanitario

«Amianto, chi inquina paghi i controlli» VALBASENTO - Un incontro urgente «per conoscere nei dettagli, quanto deciso in merito al protocollo di sorveglianza sanitario preventiva a favore dei lavoratori ex esposti a sostanze con probabili effetti cancerogeni, tipo le fibre di amianto utilizzate nei siti industriali della Valbasento, e i dati relativi ad un eventuale censimento, finalizzato a far emergere i casi di patologie tumorali che si sono verificati nel territorio interessato». E’ questa la richiesta indirizzata dalla sezione Aiea Valbasento al Dipartimento Sanità della Re-

gione Basilicata, al Renam Cor e al presidente De Filippo e, per conoscenza al prefetto di Matera Monteleone, alle segreterie regionali e provinciali di Cgil, Cisl e Uil, alla Commissione del Senato “Morti bianche” e al presidente nazionale dell’Aiea Fulvio Aurora. Ma il gruppo presieduto da Mario Murgia non si limita a sollecitare l’avvio del Protocollo sanitario. Dall’Aiea Valbasento alla Regione arriva anche una proposta precisa: chiedere alle imprese che, con le loro attività, i n qualche modo contribuiscono al degrado ambientale di farsi

carico, quanto meno di una parte, della spesa che il monitoraggio dei lavoratori esposti richiederà. «Le società imprenditoriali che hanno prestato servizio o che attualmente operano nel territorio regionale acquisendo tutti i diritti ed i relativi contributi finanziari per svolgere il loro operato di impresa - scrive Murgia - è giusto che diano un loro equo compenso per sostenere le spese in termini di Sorveglianza Sanitaria, di bonifica e di quanto è necessario per recuperare l'ambiente così come è stato consegnato dalle istituzioni territoriali nel momen-

to dell'insediamento industriale». Utopia? Murgia é convinto del contrario. «Un esempio, anche se molto limitato, di come è possibile contribuire alle spese che le istituzioni sostengono -scrive- ci viene dato da un'accordo, siglato tra l'Azienda ospedaliera “Vittorio Emanuele di Gela e l'Eni per la raffineria ubicata nello stesso sito”, finalizzato all'acquisto di apparecchiature sanitarie necessarie per l'inizio di una Sorveglianza sanitaria mirata alla prevenzione di eventuali patologie tumorali legate alle sostanze utilizzate o prodotte nei cicli di lavora-

La Valbasento

zione della raffineria stessa. Con le apparecchiature sopracitate l'Azienda ospedaliera “Vittorio Emanuele” è diventata un punto di riferimento per le prestazioni specialistiche al servizio del territorio

interessato, riducendo sostanzialmente l'esodo dei pazienti». Un modello che non é detto non possa funzionare anche in Valbasento. Margherita Agata m.agata@luedi.it

Miglionico Tra gli eletti che passeranno in Consiglio anche il settantaduenne Sarli

Virata decisa a centrosinistra La vittoria di Angelo Buono è stata piuttosto netta, segnando una svolta MIGLIONICO - Virata a sinistra per la città del castello del Malconsiglio. Con 441 voti, che hanno fatto la differenza. Miglionico passa, dunque, da un'amministrazione di centrodestra ad una di centrosinistra. Non c'è stata questa volta, l'attesa e preventivata lotta sul fil di lana, per portare sulla poltrona di sindaco di Miglionico per il quinquennio 2009/2013, l'ingegnere 38enne Angelo Buono. 1074 i voti per la lista civica “Miglionico cambia davvero-centrosinistra per Miglionico” pari al 62,91% contro i 633 (37,08%) racimolati dalla lista concorrente “Partito delle Libertà-Berlusconi” che aveva nel 52enne bancario Giuseppe Dambrosio Clementelli il candidato a sindaco. Sui 2339 miglionichesi attesi presso le 3 sezioni elettorali, 1789, pari a una percentuale del 76,48% sono stati quelli che si sono presentati al seggio. 44 i votanti (2,45%) che hanno deciso di dare il loro voto nullo e 38 (2,12%), le schede bianche degli indecisi. Alla fine, 1707 sono stati gli elettori che hanno deciso e contribuito a scegliere la figura del Sindaco e dei 12 consiglieri, 8 di maggioranza e 4 di opposizione, che guideranno Miglionico. Della lista civica guidata da Buono, sono entrati a far parte del Consiglio, per sedersi fra i banchi della maggioranza, 8 consiglieri. I pidiessini Domenico Guidotti, il più suffragato, con 128 preferenze, seguito da Domenico Musillo, 100 preferenze; gli indipendenti Michelarcangelo Piccinni, 93 con Sabino De Lucia, 72 e Giuseppe Antoccia, 71; la rappresentante di Rifondazione, la 22enne Mariangela Bertugno, 69 preferenze, più giovane consigliere; i pidiessini Domenico Laterza Domenico 67 e Antonella Rondinone, 66. Non ce l'hanno fatta invece per pochi voti, gli uomini del Pd, Michele Pace, 63 preferenze e Linda Tubito, 41 preferenze; il rappresentante di Rc Orazio Signorella, 53 preferenze e l'indipendente Orazio Amati, 55 preferenze. Sui 4 posti riservati ai rappresentanti dell'opposizione, siederanno il candidato sindaco Dambro-

Convocati i vertici aziendali

Vertenza Alvi dal prefetto Il municipio di Miglionico e Angelo Buono

sio Clementelli e i 3 più votati della lista Pdl. Il 73enne veterano della politica, Antonio Sarli, che ha ricevuto 81 preferenze accompagnato da un giovane promettente Nicola Aspriello, che ha collezionato 58 preferenze seguito da Francesco Capodagli, 57 preferenze. Non ce l'hanno fatta invece i due consiglieri uscenti,Domenico Centonze e Franco Perrino, che hanno

ottenuto rispettivamente 52 e 48 voti di preferenza. 52 le preferenze per Rosanna Acito, 45 quelle per Antonio Dambrosio Antoni, 39 per Salerno Emanuele, 32 per Fattore Grazia, 22 per Santomassimo Giulio, 17 per Consoli Filiberto e 13 per Petita Lucia. I numeri hanno dato ragione alla Lista capeggiata da Angelo Buono, a cui ora spetta l'arduo compi-

to di amministrare la cittadina del castello del Malconsiglio mettendo in pratica il programma e rispettando le date da lui stesso prefissate. Nei primi 30 giorni di mandato: riaprire i bagni pubblici chiusi da tempo immemorabile e sistemare e rendere usufruibili i due piccoli parchi gioco per bambini. Antonio Centonze provinciamt@luedi.it

NEL 2004 IL SUCCESSO TRIBOLATO UN piccolo raffronto con le elezioni amministrative del 2004, per capire la tendenza elettorale dei castellani del Malconsiglio che hanno decretato l'elezione a sindaco di Angelo Buono. Una differenza di ben 441 voti su un totale di 1707 votanti attivi, fra due liste, non la si vedeva da tempo. 1074 voti, 62,91%, per la lista civica vincente di centrosinistra, contro 633 voti pari al 37,08% per la lista di centro-destra. Il 12 giugno del 2004, vide la partecipazione attiva di 1751 elettori. Il responso delle urne sancì l'affermazione della lista civica di centrodestra guidata da Vincenzo Borelli, con 856 voti pari al 48,88% . Superò di soli 162 voti la lista di centrosinistra, allora capeggiata da Domenico Musillo la quale prese 694 voti pari al 39,63%. Terzo incomodo, in quella consultazione, fu la lista di Alleanza nazionale con candidato sindaco Emanuele Salerno, oggi alleato con il centrodestra, che prese 201 voti con una percentuale dell'11,47%. Sostanzialmente immutato il numero di aventi diritto al voto: 2339 oggi, 2323 nel 2004 a fronte di un numero di votanti leggermente in flessione, 1789 alle consultazioni attuali (76,48%) contro i 1831 (78,82%) del 2004. I protestanti e gli indecisi che hanno espresso schede bian-

Il castello del Malconsiglio, simbolo della città di Miglionico

che e nulle, nelle due consultazioni, sono rimasti come numero, pressoché identici. 38 e 44 nelle ultime 38 e 42 nelle amministrative 2004 con una incidenza percentuale per ciascuna categoria di poco superiore al 2%. Questi i numeri di Miglionico. a.ce.

L’incontro di ieri in prefettura con i lavoratori Alvi

FERRANDINA - Il prefetto di Matera, Francesco Monteleone, convocherà nei prossimi giorni gli amministratori della catena di distribuzione commerciale “Alvi”, in relazione alla chiusura del magazzino di Ferrandina e alla situazione occupazionale di 60 addetti, alle dipendenze delle società di gestione Logitech ed Euroglobal. È quanto emerso ieri, in prefettura, al termine di un incontro a cui non erano presenti rappresentanti dell'azienda, con una delegazione di lavoratori, accompagnati del segretario provinciale della Filcams Cgil, Marcella Conese. La Alvi aveva chiuso nel marzo scorso il magazzino di Ferrandina, motivando la decisione con un forte calo del fatturato. Il sindacato aveva chiesto impegni per la riassunzione dei lavoratori, anche in relazione all'apertura di un supermercato a Matera. I lavoratori sollecitano, inoltre, il pagamento della mensilità di marzo e del trattamento di fine rapporto. Marcella Conese, della Cgil di categoria, nelle scor-

se settimane aveva dato notizia della definitiva chiusura del deposito Alvi di ferrandina a partire dallo scorso 31 marzo. «Da quel momento in poi è iniziata la trattativa, promossa dalla parte sindacale, presso gli Uffici della Regione Basilicata, nel tentativo di dare una risposta di carattere economico ai sessanta lavoratori licenziati, attraverso l'attivazione di ammortizzatori sociali in deroga ». Secondo quanto dichiarato dall'Alvi, come riferisce Conese, la chiusura del deposito di Ferrandina sarebbe il risultato di difficoltà legate a una crisi del mercato e a una contrazione dei consumi che avrebbe fatto registrare perdite fino al 30%. «Invece -prosegue Coneseecco la sorpresa: tra qualche settimana, proprio Alvi inaugurerà proprio a Matera un grosso punto vendita». Uno smacco per i lavoratori del magazzino valbasentano, che vedranno l’apertura di un nuovo magazzino a pochi chilometri, senza apparenti speranze di assorbimento nel nuovo organico. provinciamt@luedi.it

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Giovedì 11 giugno 2009


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Stigliano Domenica l’evento organizzato da Movimento Azzurro e Pro loco

Agricoltura di qualità in una fiera STIGLIANO - Le aree interne, sempre più lontane dall'economia di scala e anche per questo sempre meno popolate, tendono ad assumere progressivamente il loro originario aspetto di naturalezza. Considerando che allo stato attuale si tende sempre più a dare importanza all'ambiente e a un'agricoltura più sana, è proprio in questo processo spontaneo che tali zone trovano il loro punto di forza. Facendo leva su questo concetto, l'Ecosezione di Stigliano del “Movimento Azzurro”, in collaborazione con la Pro loco, ha voluto organizzare, nella giornata del 14 giugno prossimo, la “Prima Fiera Ecoagricola”, in cui l'agricoltura tradizionale tipica dell'entroterra ben si fonde con il rispetto ambientale. Lo scopo è quello di dare impulso a un'e-

conomia basata su questi sani principi, naturalmente propri non solo di Stigliano ma dell'entroterra in genere, e questo giustifica anche la scelta del sito di realizzazione di tale evento, l'area Pip di Acinello, baricentro di un'area costellata di piccoli paesi accomunati dagli stessi costumi e tradizioni. La manifestazione si aprirà alle ore 9 con un convegno avente lo scopo di chiarire il rapporto fra politica agricola e bio-agricoltura, di illustrare il ruolo delle aree protette dal punto di vista didattico, di comprovare la necessità di prodotti di origine animale per un'alimentazione più sana e, infine, di promuovere l'utilizzo dell'energia alternativa nel settore agricolo. Sarà basata sull'esposizione di macchine e attrezzature agricole a basso

impatto ambientale e di specie animali tradizionali e autoctone tipiche dell'entroterra, nonché sull'allestimento dell'angolo dell'energia alternativa avente lo scopo di far conoscere e divulgare i vari metodi di produzione energetica ecocompatibile. All'interno della fiera è prevista l'esposizione e la degustazione di prodotti tipici da parte degli agricoltori-allevatori locali, l'allestimento di punti di ristoro, la degustazione gratuita della “Pasta di Stigliano” e del “Pane di Matera”, attrazioni animali per bambini, uno spettacolo equestre, nonché un concorso ippico in cui saranno premiati i più bei cavalli da sella e da lavoro. Insomma, una giornata da non perdere all'insegna del giusto connubio fra agricoltura e ambiente. provinciamt@luedi.it Stigliano

Solo cinque i papabili alla prima nomina in Consiglio, voto schizofrenico per le Europee

Un magro bottino per Irsina Il “voto spezzatino” ha penalizzato i candidati locali alla Provincia IRSINA - A Irsina non è stato eletto alcun consigliere, almeno in prima battuta. Tuttavia oltre alla nomina della candidata del Pd, Anna Amenta, dovrebbero arrivare anche quelle per: Francesco Garzone del Adc; Vito Altieri dei Popolari Uniti, e Achille Furioso di Sinistra e Libertà” . Un “voto spezzatino”, quello venuto fuori dalle urne per le elezione del nuovo consiglio provinciale a Irsina. Su 4.687 votanti,hanno votato 3.118, con una percentuale del 66,52%, 70 schede bianche e 158 schede nulle. Su ben 14 candidati solo in cinque sono rimasti sopra la soglia dei 200 voti. Il voto europeo si è livellato sulla stessa linea nazionale e regionale, privilegiato il centrodestra con il Pdl che raccoglie 1.130 voti ed una percentuale del 42,32 %. Il Pd, con 756 voti e una percentuale del 28,24 % . Un voto totalmente ribaltato nella lotta alle Provinciali: dove il candidato del Pdl si aggiudica 527 voti e una percentuale 18,48 %. Il Pd 600 voti e una percentuale del 21,04%. Interessante anche iI risultato conseguito da Adc, 328 voti

Irsina

11,34 % ; Popolari Uniti con 310 voti, 10,87%. Con 221 voti 7,8% troviamo il consigliere uscente Achille Furioso di Sinistra e Libertà; e con 206 voti 7,2% Gia-

como Capezzera dell' Udeur. Sotto i duecento voti troviamo: Nicola Marino, consigliere uscente del Udc con 176 voti e 6,17 % ; Teodoro Bellacozza del Psi

124 voti e 4,38%; Donato Petrillo, Rc 124 voti 4,34%. Gli altri candidati sono tutti sotto la percentuale del 4%. Abbiamo ascoltato alcu-

ne dichiarazioni a caldo subito dopo lo spoglio , Anna Amenta del Pd ha detto: «Sono molto soddisfatta al momento del risultato ottenuto -afferma Amenta- dopo tutto il terremoto che successo, quello ottenuto lo ritengo un buon risultato, che voglio dividere con chi mi è stato vicino dai tanti giovani alle tante persone più anziane del partito che non mi hanno mai lasciata sola, davvero emozionante tutto ciò, adesso andiamo avanti». Giuseppe Bisaccia del Pdl, ha detto: «Sono soddisfatto del mio risultato sicuramente diverso dal risultato ottenuto dal Pdl alle Europee. Un voto chiaramente politico, in linea con quello provinciale e regionale. Nella competizione provinciale -afferma Bisaccia- scontiamo purtroppo la parcellizzazione del voto, a causa dei tantissimi candidati. Ha giocato ulteriormente a nostro sfavore, la rete del voto parentale. Comunque, il Pdl di Irsina è unito e determinato ad andare avanti». Francesco Garzone: «Il risultato è dovuto all'adesione dei cittadini di Irsina, dei giovani e delle famiglie. È chiara-

mente un voto di espressione di centro, che ci porta oggi ad essere il terzo partito di Irsina. Adesso ritengo -conclude Garzone- che la gente abbia scelto un progetto di centro, e che noi proveremo ad affinare per le elezioni del prossimo rinnovo del consiglio comunale». Infine, Achille Furioso: «Il nostro 6,2% alle Europee a Irsina insieme al risultato di Rifondazione comunista -dice Furioso- dimostra che a Irsina c'è un elettorato considerevole. Credo che la mia candidatura sia stata utile, in quanto al momento,ed allo stato dei fatti, sono il primo dei non eletti e non è detto che possa uscire qualcosa di importante per me. Mi dispiace constatare che la frammentazione del voto non abbia consentito di portare quel valore aggiunto, che non ha consentito ad Irsina di portare qualche consigliere in più in seno al consiglio provinciale. Tutto sommato -conclude Furioso- sono soddisfatto dal punto di vista politico ed ovviamente, meno da quello personale». Mimmo Donvito provinciamt@luedi.it

Grassano Tappa materana per il torneo regionale di under 15

Il calcio in rosa prova a decollare GRASSANO - Il secondo appuntamento per le selezioni regionali della rappresentativa di calcio femminile under 15 si è tenuto nei giorni scorsi presso il campo sportivo di Grassano. In vista del torneo nazionale, che si è poi tenuto lo scorso 2 giugno a Bari, presso la scuola college Dicagno-Abrescia, la Federazione gioco calcio di Basilicata ha affidato l'incarico a Tommaso Mazzoni, docente di educazione fisica in una scuola di Potenza, di commissario tecnico regionale della rappresentativa. Questo il commento del Ct“ nella nostra regione si incontrano molte difficoltà nel reclutare ragazze per comporre

una squadra di calcio femminile a livello giovanile, a differenza delle altre regioni che sono più grandi e possono contare su una platea di ragazze molto più vasta. Nelle nostre realtà. anche se molte ragazzine della scuola media hanno buone capacità. per questo sport si ritrovano da sole nei campi di calcio frequentati solamente da ragazzi e ovviamente per una condizione di disagio non vi partecipano più. Salendo come fascia d'età, invece, qualcosa si sta muovendo, infatti abbiamo 14 società di calcio a 5 ed è stato possibile effettuare un campionato che quest'anno ha vinto la squadra Cavaliere di

Matera, ed inoltre vi sono squadre di calcio a 11. Per il prossimo anno contiamo sugli under 15 di comporre almeno due squadre nel Materano e due nel Potentino non tanto per un campionato vero e proprio ma per effettuare dei quadrangolari che siano da stimolo a tante ragazze che hanno voglia di praticare questo sport. Per quanto riguarda il torneo del 2 giugno -ha precisato Mazzoni- ho portato una rappresentativa di 16 ragazze under 15, che sono state accompagnate, oltre che da me, da Francesco D'Ercole magazziniere, Gianfranco Forese dirigente accompagnatore, Marinella Lapenna

La squadra femminile under 15 di Basilicata

in qualità di medico. La formazione: Cinzia Francolino, Maristella Bianco, Francesca Bianco, Assunta Cerone, Ilaria Masiello, Giuliana Giacommo, Valentina Matone, Aurora Grandi, Margherita Muro, Elena Pi-

tregallo, Sara Zaccagnino, Antonella Franco, Francesca Bruno. Una bella squadra, che non mancherà di distinguersi in tutti i contesti. Giovanni Spadafino provinciamt@luedi.it

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Giovedì 11 giugno 2009


39 Bernalda La gara si è svolta on line, soddisfatti Quinto, Borraccia, Battafarano e Gioia

Imprenditori in erba all’Itcg Settimo posto nella finale del Management Game per gli studenti dell’“Olivetti” BERNALDA - Vi ricordate del Progetto “Management Game”: gli studenti giocano con l'impresa”? Ricordate le parole dei giovani dell'Itcg di Bernalda che parlavano del sogno di approdare alle nazionali? Ebbene, quello che era un sogno nel cassetto è diventato realtà. I quattro ragazzi dell'Istituto tecnico commerciale per geometri “A. Olivetti” di Bernalda hanno partecipato alla finale del Management Game. La gara, ultima tappa del circuito nazionale, si è svolta on line. A prendere parte alla competizione, oltre alla Basilicata, sono state le regioni Piemonte, Lombardia, Puglia, Campania, Veneto e Calabria. Al termine dei tre round, i ragazzi della scuola bernaldese hanno chiuso al settimo posto e, considerando che a prendere parte alla manifestazione sono state le scuole di tutt'Italia

Un’immagine del Management Game

il risultato è ottimo. Infatti, solo per dovere di cronaca, i quattro ragazzi lucani, Claudio Quinto, Michele Borraccia, Antonio Battafarano e Domenico Gioia hanno dovuto affrontare dapprima la fase

provinciale, successivamente quelle regionali e poi quella nazionale. Questo progetto ha portato i ragazzi delle scuole superiori di tutta Italia a sfidarsi a colpi di gestione d'azienda.

La finale quindi, è stata disputata on line, pertanto ogni squadra ha partecipato dal proprio istituto. Ma da dove nasce questo progetto? Si tratta di un progetto che è stato sviluppato per aiutare gli studenti ad avvicinarsi alle logiche del fare impresa, attraverso la leva del gioco e della competizione. Quindi il “Management Game”, si pone come torneo tra istituti superiori, con l'obiettivo di portare il mondo dell'impresa tra i banchi di scuola. Questo percorso è stato promosso dal Comitato Università, Scuola e Formazione dei Giovani Imprenditori Confindustria e diffuso a livello locale dai Giovani Imprenditori di Confindustria Basilicata. Il gioco-competizione è rivolto alle classi IV e consiste in una simulazione d'impresa, ovvero, un laboratorio dove gli studenti possono formulare ipotesi

Metaponto Sesta edizione con i ritmi dell’Unsound system

In spiaggia musica no-stop Un party in un noto camping ha aperto la stagione estiva METAPONTO - Undici giorni e 24 ore su 24 di musica no-stop. Il party in spiaggia ha aperto la stagione estiva del camping village “Riva dei Greci” a Metaponto. Nei giorni scorsi la sabbia metapontina è stata calpestata dai tanti partecipanti all'“Unsound system”, festa giunta già alla sesta edizione. Per ballare e divertirsi in allegria, basta veder i filmati su “Youtube”, sono arrivati dalla Gran Bretagna, dalla Francia, dal Belgio e, ovviamente, dall'Italia più di 300 persone, che hanno alloggiato pure nel “Camping Julia” di Alfredo Avallone. «È stata - racconta il bernaldese Massimiliano Cospite, direttore del “Riva dei Greci” - una bellissima esperienza per i nostri ospiti. Loro ci dicono che amano Metaponto e vogliono che la manifestazione rimanga anche nei prossimi anni. Alcuni hanno prolungato il loro soggiorno, per visitare altri paesi luca-

ni». Il programma per ballare la notte prevedeva alcuni generi musicali quali drum and bass, tekno, electro, break. Nel pomeriggio, per godersi il sole e il mare, dalle enormi casse veniva diffuso: reggae, dubstep, punk e hip hop. «La nostra parola d'ordine - continua Cospite - deve diventare destagionalizzare, sfruttare il turismo non solo a luglio e ad agosto. Bisogna coinvolgere tassisti, bar, ristoranti e tabaccai della zona, perché trecento persone portano ricchezza sul territorio». Dopo il successo dell'iniziativa, però, bisogna guardare all'estate e le previsioni non sembrano rosee. «Sappiamo - conclude - che ad agosto lavoreremo molto, ma le prenotazioni per il mese di luglio stentano a decollare». Gianpaolo Palazzo

su una predefinita realtà aziendale e verificare le supposizione di lavoro fatte. Un metodo induttivo di auto apprendimento che attraverso il meccanismo di “try and error” permette ai ragazzi di confrontarsi con una realtà virtuale che riproduce le problematiche aziendali e di verificare gli effetti delle decisioni prese. «Siamo più che entusiasti - ha detto al termine della prova Claudio Quinto per il risultato che ci ha visti tra le prime sette scuole di tutta Italia. Concludere al settimo posto - ha continuato il giovane studente dell'Itcg di Bernalda - da noi non viene visto come una sconfitta, in quanto durante questi mesi sono tante le squadre che abbiamo affrontato e che abbiamo lasciato alle nostre spalle. Per noi era un gioco e allo stesso tempo un modo per crescere e per affac-

ciarsi al mondo del lavoro e dell'impresa. C'era il sogno di disputare le finali a Roma, ma per le elezioni ed altri motivi il tutto si è fatto all'interno degli istituti. Noi quattro - ha concluso Quinto - siamo tutti del quarto geometra di Bernalda e questo risultato lo condividiamo con tutto l'istituto e con chi ci ha supportato in questi mesi». Ragazzi che hanno portato il nome della scuola e di Bernalda in giro per l'Italia facendosi, con il loro settimo posto, onore e, per questo, vanno ringraziati insieme a quanti li hanno supportato in questi mesi: il professor Rocco Imperatrice, docente dell'Itcg di Bernalda e Anna Maria Carbone, rappresentante dei Giovani Imprenditori di Basilicata nel Comitato Università, Scuola e Formazione dei Giovani Imprenditori Confindustria. Fabio Sirago provinciamt@luedi.it

San Giorgio Lucano

I voti giusti dei consiglieri SAN GIORGIO LUCANO - Per un errore tecnico di trascrizione, nella pagina elettorale dei Comuni, pubblicata ieri dal Quotidiano, sono state invertite le colonne di preferenza dei singoli consiglieri per il comune di San Giorgio Lucano. Scusandoci in anticipo per l’errore, pubblichiamo di seguito l’elenco giusto dei consiglieri con rispettive preferenze raccolte, premurandoci di scrivere in maiuscolo quelli eletti per il nuovo consiglio comunale guidato dal neo sindaco Franco Cirigliano. Per la lista “Progetto San Giorgio”, capeggiata dal sindaco uscente Gennaro Labollita queste le preferenze: Rocco Abbato (40); Giuseppe Adduci (8); Vincenzo Bonamassa (22); FRANCESCO CAPALBO (58); DOMENICO D’ELIA (90); Rosina Di Cera (18); Giovanni Stasi (19); PIETRO URSI (44); Giovanni Ventimiglia (24); Giuseppe Ventimiglia (44); Giovanna Verga (11); Cristiano Zaccone (8). Queste le preferenze per la lista vincitrice “Rinascita sangiorgese”: FRANCESCO ADDUCI (39); Pasquale Albisinni (23); FRANCESCO BERNARDO (58); ANTONIO BISANTI (27); SALVATORE CAPALBO (54); Domenico Di Sanza (24); GIUSEPPE ESPOSITO (92); MARIO GAUDIO (39); DOMENICO GERARDI (49); Giuseppina Novario (27); Daniele Palazzo (15); GIUSEPPE TEDESCO (42). provinciamt@luedi.it

Tursi Si sono svolte le celebrazioni in onore della Madonna del Rosario

Borgo Panevino, tre giorni di festa TURSI - Si è svolta festa in onore della Madonna del Rosario a Panevino. Sono stati tre giorni di festeggiamenti, sia religiosi che civili, nel piccolo borgo di campagna, che è frazione di Tursi, ma che dista solo otto chilometri da Policoro città. Il borgo di Panevino è nato circa sessanta anni fa, con l'applicazione della Riforma Fondiaria, quando molti contadini tursitani e provenienti dai paesi limitrofi ebbero le terre da coltivare in proprio, le famose “Quote”. Il borgo è sorto attorno ad un antico palazzo baronale. Aveva un piccola cappella con annesso un granaio che adesso è diventato la cappella della Madonna del Rosario e la piccola cappella viene adibita a sacrestia. Il parroco è don Saverio Zorzi, che è anche rettore del

santuario di Anglona. Il 31 maggio ci sono state le prime comunioni. Dopo la messa concelebrata da tre sacerdoti e tre diaconi, si è svolta la processione per le vie del borgo, accompagnata dalla complesso bandistico di Valsinni. La gente, lungo il percorso, aveva predisposto dei tavolini per la sosta e gettato petali di rose in onore alla Madonna. Erano presenti alcuni che in gioventù avevano vissuto e lavorato all'estero, ma che raggiunta l'età della pensione sono ritornati a Panevino. Ci sono stati anche vecchi compagni di scuola che si sono incontrati dopo cinquant’anni. I festeggiamenti hanno contemplato una tre giorni di musi-

ca e spettacoli, sul palco allestito sul grande piazzale davanti alla cappella. Si sono avvicendati “I R'votapop'l” e il gruppo folk “La Pacchianella”. L'ultima serata è stata la più affollata, nonostante la pioggia ed il freddo. Hanno suonato e cantato “I Pirati per caso” e c'è stato uno spettacolo di cabaret con Emanuele Taratanone e Giuseppe Guida (Mudù). A seguire l'estrazione dei numeri vincenti della riffa (serie M 425 - serie O 881 - serie C 925 serie H 284) e i fuochi d'artificio. Naturalmente ci sono state le immancabili giostre, gli stand gastronomici e le bancherelle degli ambulanti. Un programma impeccabile,

Un momento della processione

grazie anche all’impegno profuso dal comitato festa, dal personale della protezione civile di Tursi e di Francavilla, dei vigili urbani di Tursi e dei carabinieri.

Questi ultimi, con la loro presenza hanno consentito lo svolgimento ordinato e sereno della festa. Salvatore Martire provinciamt@luedi.it

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Giovedì 11 giugno 2009


40 Rotondella Le sfide per il nuovo sindaco di centrosinistra, dallo sviluppo del mare ai fondi Itrec

Francomano non ha stravinto Successo sul fil di lana contro l’uscente Agresti che ha mantenuto il suo consenso ROTONDELLA - Alla fine ha vinto Vincenzo Francomano. E' stata davvero una battaglia all'ultimo voto, con un distacco di soli 42 consensi. Il comunedi Rotondella cambia rotta rispetto all'ultimo quinquennio e torna nelle mani del centrosinistra: 976 voti per la lista “Centrosinistra a Rotondella”, 934 per la lista “Coalizione per Rotondella”. Per Francomano arriva la rivincita su Agresti, dopo la sconfitta del 2004. Un successo personale importante, per un professionista che ha spesso lavorato in sordina, ma sempre con grande scrupolo, prima da vicesindaco dell'amministrazione Cucari, e poi da leader dell'opposizione nell'ultimo quinquennio. Per Agresti, sicuramente deluso dal risultato, non si tratta, però, di una sconfitta personale. C'è molto di suo in questo “quasi pareggio”, ottenuto con una lista forse meno competitiva rispetto a quella avversaria (quattro suoi candidati hanno totalizzato insieme meno di 60 voti!), e probabilmente rattop-

Vincenzo Francomano

pata negli ultimi giorni dopo la fuoriuscita degli assessori uscenti Gianluca Palazzo, Antonio Pastore e Francesco Dilorenzo. Il sindaco perde la poltrona ma riconferma il suo ampio consenso personale. Potrebbe essergli utile, a breve, per altri appuntamenti elettorali. Un grande consenso perso-

nale è quello che ha dimostrato, ancora una volta, l'ex assessore Tina Bianco. I suoi 112 voti di preferenza la incoronano anche quest'anno candidata più suffragata del comune, proprio come nel 2004: per una giovane di 24 anni è sicuramente un successo importante. Di forte impatto sono, inoltre, le 87 preferenze per Rudy Marranchelli, riconfermato in consiglio addirittura per la terza volta: due volte in opposizione e una in maggioranza. Non è poco per un ragazzo di 28 anni. Bianco e Marranchelli entreranno in minoranza insieme al sindaco Vito Agresti, a Giuseppe Lippo (67 voti) e Laura Pastore (62 voti). Nella lista di Francomano a fare il botto è stato Antonio Divincenzo. Il suo successo personale era già pronosticato da tanti. Meno pronosticabile era, forse, l'insuccesso elettorale di Carlo Santarcangelo, altro candidato “di punta” della lista di centrosinistra. Rimarranno fuori dal consiglio, oltre a lui, i candidati Rosanna Tito, Claudio

Persiani, Rodolfo Stigliano e Armando Manolio. Un successo sorprendente è, invece, quello di Roberto Giannantonio, giovane sindacalista molto vicino al mondo agricolo, che si afferma come secondo eletto nella lista con ben 79 voti. Adesso Francomano ha davanti a sé un lavoro difficile, per il quale potrà contare su una squadra che appare piuttosto valida e motivata. Sarà il sindaco che dovrà gestire i nuovi fondi della compensazione ambientale (per ora circa 1,5 milioni di euro); che dovrà interagire e “contrattare” per il grande progetto turistico da 200 milioni di euro sul mare; che dovrà amministrare un comune con scorie nucleari sul proprio territorio; che gestirà un comune con un'agricoltura tra le più floride del metapontino, con molti imprenditori giovani e votati all'innovazione; che dovrà provare a rallentare lo spopolamento, poi Rotondella due. Insomma, sarà il sindaco di un comune piccolo, ma complesso e strategico. Pino Suriano

Visita dell’imprenditore austriaco Pfanner in vista della fusione aziendale

Alpenfrucht investe a Policoro Il gruppo internazionale rafforzerà lo stabilimento jonico POLICORO - L'imprenditore austriaco Pfanner, dell'omonimo marchio internazionale alimentare di trasformazione di prodotti agricoli in purea (succhi di frutta), insieme all'ingegner Bertolini e al dottor Basile, in rappresentanza dell'impresa “Alpenfrucht Srl”, la società che ha preso il posto a Policoro di Allione, fallita anni fa, e operante sempre nel settore della trasformazione della frutta, hanno stretto un accordo con il quale il locale stabilimento ubicato nei pressi di via Federico Fellini, una parallela di via Puglia, subirà un incremento di produzione. Nella mattinata di martedì si sono incontrati in municipio con il sindaco, Nicola Lopatriello, per illustrare questa partnership stretta tra i due gruppi del settore alimentare: «Tra di noi -hanno

spiegato i presenti- c'è stata sempre massima collaborazione in quanto lavoriamo il medesimo prodotto e dunque abbiamo qualcosa in comune, lo stesso mercato. Ma ora questi rapporti li vogliamo intensificare e visitando la zona del Metapontino -afferma l'austriaco Pfanner- ho riscontrato un certo fermento nel settore agricolo, le cui tecniche di produzione sono intensive e i cui prodotti sono di ottima qualità. Da qui la necessità di abbattere i costi e ottimizzare la produzione con un investimento a Policoro finalizzato ad accorciare la filiera e a conquistare fette di mercato del mio marchio internazionale (Pfanner ndr), tra i più conosciuti nel nord Europa». Il primo cittadino di Policoro si è detto totalmente d'accordo con l'analisi economica fatta dall'im-

prenditore austriaco aggiungendo: «Per Policoro è una grande occasione sia in termini occupazionali che imprenditoriali. La Pfanner è un gruppo leader nel settore, presente con alcuni stabilimenti in. Europa, e ora anche qui a Policoro, dopo averne apprezzato le condizioni climatiche e le tradizioni agricole ha deciso di investire con un ritorno economico ed occupazionale positivo che contribuirà così a completare la filiera locale: produzione, trasformazione e commercializzazione, tutta in loco, per dodici mesi, evitando così gli aggravi di costi che subisce il prezzo del prodotto finito nei vari stadi di lavorazione. Inoltre la strategia di Pfanner è anche quella di sfruttare la strategicità di Policoro per esportare all’Est».

Progetto energie alternative

L’Enea premia le scuole locali ROTONDELLA - Sei premi in denaro per complessivi 30.000 euro e sei kit fotovoltaici da destinare all'elettrificazione di scuole di villaggi rurali africani: sono questi i premi assegnati oggi, presso la sede Enea alle scuole vincitrici dal Concorso nazionale Educarsi al futuro, promosso dall'Enea con il sostegno del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del mare. La premiazione si è svolta alla presenza del prof. Paganetto, dell'ing. Bruno Agricola, direttore generale del Ministero dell'Ambiente, di Roberto Borsa, del Ministero dell'Istruzione, di Cristiana Sparacino dell'Ifad, e di Giovanni De Paoli, ricercatore Enea responsabile del progetto. Al concorso hanno partecipato oltre 220 scuole, di ogni ordine e grado, dalle elementari alle superiori, che durante quest'anno scolastico hanno prodotto materiali didattici sulle tematiche dello sviluppo sostenibile e la promozione delle energie rinnovabili anche nel Sud del mondo. I kit fotovoltaici donati dalle scuole italiane - grazie ad un programma di collaborazione tra Enea e Ifad, Agenzia delle Nazione Unite per lo sviluppo agricolo - daranno la possibilità ad alcune scuole africane di villaggi della Mauritania e del Burkina Faso, senza energia elettrica, di essere indipendenti dal punto di vista energetico, attraverso l'alimentazione di pompe idrauliche, mulini per cereali, potabilizzatori, lampade, computer, ecc. I kit sono facili da montare e gestibili diretta-

mente dagli insegnanti locali. Educarsi al futuro non è solo un concorso, ma progetto più vasto, nato dalla collaborazione fra Enea e Ministero dell'Ambiente, il cui fine è realizzare una “Rete nazionale di scuole per un futuro sostenibile”. Il Progetto, sulla base di accordi con Regioni, Province ed Uffici Scolastici Regionali, ha già coinvolto centinaia di scuole della Sicilia e delle province di Spoleto, Brindisi, Cosenza e Viterbo e, con il Protocollo d'Intesa tra il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e l'Enea, proseguirà e rafforzerà le proprie attività presso il mondo della scuola con le seguenti finalità: o realizzare nuovi percorsi e materiali didattici interdisciplinari sulle tematiche connesse alla costruzione di un futuro globale sostenibile, in collaborazione con ricercatori Enea, o diffondere i materiali didattici prodotti dalle scuole della Rete sul sito www.educarsialfuturo.it ; o promuovere iniziative scolastiche e progetti dimostrativi sul territorio a favore delle fonti rinnovabili, del risparmio energetico, della mobilità sostenibile e del consumo responsabile; o attivare progetti di cooperazione e partenariati tra scuole italiane ed africane per fornire energia elettrica solare fotovoltaica a scuole di villaggi rurali (campagna Sustain). Per promuovere la partecipazione delle scuole alla rete, il progetto chiede il coinvolgimento delle Consulte Provinciali degli Studenti e degli Uffici Scolastici Regionali e Provinciali.

SPUNTI di PIETRO MONDì* Voglio raccontare direttamente la mia vicenda personale perchè convinto possa contenere un importante messaggio di interesse pubblico. Soltanto il Quotidiano della Basilicata ha dato riscontro alla vicenda, il silenzio è stato d'obbligo per tutti i giornali [...]. Poco importa che a Potenza si stia indagando su concorsi non ritenuti del tutto lineari nel loro svolgimento all'ospedale San Carlo, ognuno, tranne qualcuno, tace, su due giovani morti in maniera sospetta nel 1985 e a la cui scomparsa, questa Basilicata forse un po' ipocrita, bigotta e superficiale, aveva affibiato la “comoda” causa dell'incidente domestico. La Lucania è regione delle indagini sulle toghe, condotta dalla Procura di Catanzaro nelle procure e nei Tribunali di Matera e Potenza [...]. Un medico viene allontanato dal suo posto per motivi oscuri, almeno sulla carta, o ufficialmente, con un trasferimento tempora-

Lettera aperta del dottor Pietro Mondì sul suo caso umano e professionale

No all’uso arbitrario del potere neo, che dura da settembre 2009, mandato in una stanza a guardare le pareti e il soffitto, tutto rimane indifferente, nessuno ha nulla da dire, o meglio ancora, da fare: La Guardia di finanza di Policoro, investita dalle mie denuncie, probabilmente indagherà o ha indagato, ma non si preoccupa in apparenza della vicenda, che oltre a danneggiare salute e immagine di un cittadino, costituisce di fatto, un vero furto all'erario pubblico; la magistratura, avvisata delle ombre su un concorso di Psichiatria avvenuto nel dicembre 2008 cd il cui nome della vincitrice era stato denunciato dal sottoscritto, alla Finanza di Policoro nell'ottobre di quell'anno, forse starà indagando, intanto rimane al suo posto il presidente della Commissione; la stessa magistratura, su un

caso che nel 2009, sembra uscito da un romanzo ambientato nel 1600, quale i “Promessi Sposi”, con tanto di vari don Rodrigo, che forse, anzi molto probabilmente, hanno scambiato, l'esercizio del loro potere, non come servizio alla collettività, ma come libero esercizio di un loro potere personale, da gestire in maniera altrettanto personale: “Questo medico non ha da lavorare, nè ora, nè mai”, si sostituisce al manzoniano: “Questo matrimonio non sa da fare, nè ora, nè mai”. Eppure, nonostante tutto ciò, ogni cosa passa nel silenzio di tutti, cittadini e istituzioni. Ciò che è più sconvolgente, il fatto di sembrare normale, il sostituirsi del libero arbitrio, all'esercizio dello stato di diritto. In fondo la mia potrebbe sembrare una storia piccola, ma diventa più grande, se

si esce dalla storia in se stessa e sì passa al contesto dove essa si svolge e come la stessa si svolge. Non esiste quasi più un giornalismo d'inchiesta, la IN di Stato, non sembra essere diversa, come si è detto, dai cinegiornali Luce d'epoca fascista. Si parla di limitazione della libertà di stampa e questo a mio parere è vero, anche se in molti casi è la stampa ad autolimitarsi e non parlo certo del Quotidiano, che il coraggio di andare controcorrente lo ha avuto, pubblicando articoli, che magari alcuni non avrebbero voluto vedere pubblicati. Stiamo entrando in un regime, seppur strisciante: i cittadini non possono votare i loro rappresentanti, che la Costituzione pone senza vincolo di mandato, mentre vengono scelti dalle direzioni dei partiti; con lo sbarramento, si at-

tenta alla pluralità di pensiero politico dentro i parlamenti, eppure è proprio la pluralità, che fa la democrazia. Qualcuno, diminuirà i parlamentari, forse con la speranza di fare di quell'Aula sorda e grigia un nuovo restailing del “Gran Consiglio”. Ecco perché ho scritto questa lettera aperta, che indirizzo alla Procura di Matera, alla Procura di Potenza, alle Forze di Polizia Giudiziaria, alla Regione Basilicata, alla stampa ed all' opinione pubblica, perché non si dimentichi, perché laddove c'è il sospetto dell'arbitrio di un potere parallelo a quello dello Stato dentro le istituzioni pubbliche, questi non passi inosservato. Dimenticando, distraendoci dai nostri diritti, dall'attuazione pedissequa delle regole dettate dai Padri della Costituente, ignorando ciò che succede intorno a noi, si può passare senza nemmeno accorgersene dalla Democrazia ad un regime. Così è nata la dittatura fascista ed è durata un ventennio. *Neuropsichiatra

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Verso la Confederation Cup Decisivi i cambi del ct azzurro nell’ultima mezz’ora della ripresa Incerta la prova della difesa

Italia pazzerella ma vincente Va sotto ben tre volte con i neozelandesi, ma poi ci pensa Iaquinta NUOVAZELANDA ITALIA

L’APPELLO

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«Cari azzurri, tornate nel nostro torneo»

ITALIA (4-2-3-1): Amelia; Santon (21' st Zambrotta), Legrottaglie, Gamberini, Dossena; Palombo, Gattuso (16' st Montolivo); Pepe (16' st Camoranesi), Rossi (1' st Pirlo), Quagliarella (16' st Iaquinta); Gilardino (16' st Toni). In panchina: De Sanctis, Grosso, Chiellini. Allenatore: Lippi. NUOVA ZELANDA (4-4-2): Moss; Mulligan, Lochhead, Vicelich, Boyens; Bertos, Elliot, Brown, Brockie (30' st Barron); Smeltz, Killen (36' st Wood). In panchina: Paston, Christie, James, Old, Bright, Smith, Bannatyne, Sigmund, Scott, Oughton. Allenatore: Herbert ARBITRO: Bennet (Sudafrica) RETI: 13' pt Smeltz, 33' pt Gilardino, 42' pt Killen, 3' st Gilardino, 12' st Killen (rig), 23' st Iaquinta, 28' st Iaquinta NOTE: Serata fredda e piovosa, terreno scivoloso. Ammoniti: Boyens, Brown. Angoli: 8-0 per la Nuova Zelanda. Recuperi: 1' pt e 3' st. PRETORIA - La prima partita dell'Italia in Sud Africa si chiude con un successo: 4-3 sulla Nuova Zelanda. Gara bizzarra per andamento - con gli azzurri per tre volte in svantaggio e per amnesie difensive diffuse, che producono un risultato inusuale. Mal di testa — Quello che mette nei guai gli azzurri. Ma non è emicrania, bensì mal d'alta quota. Non quella di Pretoria, oltre i mille metri, ma degli attaccanti "tutti neri". Che ci infilano due volte da calcio piazzato, salendo in alto e trafiggendo un Amelia poco convincente. Le reti portano le firme di Smeltz e Killen, due carneadi. Il più pericoloso dei nostri è Gilardino, che segna di testa su assist delizioso da sinistra di Quagliarella,

PRETORIA-SUDAFRICA – Sono i giorni degli addii al campionato italiano da parte di alcuni campioni, ma Marcello Lippi ha già detto di non essere preoccupato, anzi di esser felice se cresce il numero dei giocatori italiani in serie A. «Tornare in Italia? Non mi permetto di dare consigli per gli acquisti a nessuna delle nostre squadre. Ma agli azzurri che son qui ho detto, cercate di tornare nel campionato italiano. Per scherzo aggiungo che così la Nazionale risparmia sui voli, ma in realtà più italiani ho nel nostro campionato e meglio e», ha detto il Ct nella consueta intervista esclusiva del pre-partita alla Rai, nell’ambito di accordo di esclusiva tra tv pubblica e Figc. Quanto al rischio che possa emigrare un giocatore fondamentale per la Nazionale come Andrea Pirlo, il ct azzurro, al microfono di Enrico Varriale, si è detto tranquillo. «Non è un problema, ovunque giochi. Un volo LondraRoma è come un volo Milano-Roma». Lippi ha poi parlato anche del primo contatto con la numerosa comunità italiana del posto, ieri nel ricevimento offerto dalla municipalità di Pretoria. Gilardino esulta dopo un gol segnato alla Nuova Zelanda. In alto da sinistra: Iaquinta e Amelia

mentre il più dinamico nel gioco è Pepe, pendolino sulla destra. Il Gila di testa segna il provvisorio 1-1 rispondendo a Smeltz . Poi in chiusura di tempo ancora lui, e ancora di testa, sfiorerà il 2-2 (rete neozelandese di Killen). L'Italia pareggia ancora, a inizio ripresa. Di nuovo con Gilardino, di testa, su cross da sinistra, stavolta

teso, di Quagliarella: 2-2. Con i due attaccanti che dimostrano una buona intesa. I gol di Gilardino in azzurro diventano 12. Nel frattempo Lippi ha sostituito Rossi con Pirlo. Italia che passa dal 4-2-3-1 con Rossi trequartista al 4-3-3 con il milanista mezzosinistro. PASTICCIO AMELIA - Che incappa in una serataccia, complici il

campo e il pallone scivolosi, per la pioggia. Il vice Buffon, già tuttaltro che impeccabile in occasione dei primi due gol, stende Killen in area. L'attaccante dal dischetto perfeziona la personale doppietta: 3-2. Al quarto d'ora della ripresa Lippi cambia molto. Fuori Gattuso, Pepe, Quagliarella e Gilardino e dentro al loro posto rispettivamente Montoli-

vo, Camoranesi, Iaquinta e Toni. L'Italia va meglio. PARI IAQUINTA - Che segna il suo terzo gol in azzurro con un destro calibrato, capitalizzando un assist con il contagiri di un Pirlo, che ha messo ordine e regalato qualità alla manovra azzurra. Non basta. Perchè Iaquinta trova il bis. e insacca il 4-3. Che chiude i conti.

I bambini sudafricani chiedono ancora: «Italia? Where is Maldino?»

Il calcio visto alle latitudini di Soweto SOWETO (SUDAFRICA) – Simamkele sorride e lancia piccole grida come qualsiasi bambina della sua età, un anno. Lo fa mentre i bambini più grandi dell’Ellias Motsoaledi Settlement chiedono: «Italia? Where is Maldino?'. Sì, 'Maldinò, Paolo Maldini: proprio lui che due

settimane fa è stato contestato dai tifosi a Milano e oggi, a 8.000 chilometri di distanza dal suo saluto ufficiale, è ancora una icona per i piccoli tifosi di Soweto. Lì dove il Mondiale di calcio non è un 'festival di stellè come promette la Confederations Cup oggi, ma un’altra cosa, che gli occhi vedono e le parole non raccontano. Di simboli sono piene queste strade dello slum dedicato a uno dei nove attivisti deportati nell’isola-penitenziario di Robben Island, con Nelson Mandela. E non sono solo quelli della lotta all’apartheid. Di fronte alla baracca di Simamkele, a dividerla dalle casette della media borghesia nera, ci sono le torri di raffreddamento della vecchia centrale elettrica di Orlando, ora in disuso. Le hanno riutilizzate con enor-

mi murales: il treno, Mandela, ma anche una Madonna nera. Quando erano in funzione, portavano il fumo sullo slum e sul resto della township con le sue villette basse (le 'Matchbox Houses', perchè ci si dormiva come in una scatola di fiammiferi), mentre la corrente elettrica andava a Johannesburg. Quella non arriva neanche oggi tra le baracche, tranne – chissà come – negli 'Shabeen'. Sono i bar in lamiera dove, quando ci sono i derby tra Kaizer Chiefs e Orland Pirates, si riunisce la gente per l’unica tv e tanta birra. 'No gun’(Niente armi da fuoco) recita il cartello, mentre la tabella di regolamento al primo posto chiede ai gentlemen di togliersi il cappello. Una gentilezza comune, in queste strade: forse per questo Simamkele e

tutti gli altri, bambini, ragazzi (6 su 10 sono disoccupati) e madri, sorridono sempre. La loro è povertà, non tristezza. Da questa township di 895 mila abitanti, il 16 giugno del '76 partì la rivolta studentesca che diede vita alla lunga marcia contro Gattuso, nazionale azzurro l’apartheid. Oggi è la patria di Amakosi e Buca- dalla storia a far da sola. neers, i tifosi delle due prin- Qui la speranza è in un codicipali squadre di Johanne- ce a barre: ogni baracca ne sburg. Perchè il calcio è ne- ha uno, in attesa si completi ro – non come il cricket, as- il programma del governo solutamente bianco, o il che prevede l’abbattimento e rugby, solo ora arcobaleno – l'assegnazione di una casa anche se nella Nazionale lo- popolare. Devono esserne cale, i Bafana Bafana, gioca- costruite 10 milioni entro il no tre bianchi. Difficile che 2015 in tutto il paese, ne il Mondiale cambi la vita di mancano sette milioni. L’alSoweto, peraltro abituata ternativa è fuggire. «

UNDER 21 «In Svezia andiamo per vincere» HELSINGOR (DANIMARCA),– Una bella iniezione di fiducia. Il 4-0 che gli azzurrini hanno rifilato alla Danimarca carica la squadra di Casiraghi in vista degli Europei di categoria in programma in Svezia dal 15 al 29 giugno. Tra i più carichi Claudio Marchisio, centrocampista della Juventus e punto di forza di un’Under che non si nasconde e che vuole stupire. «Tutte le avversarie meritano rispetto dice – ma noi all’Europeo ci andiamo per vincerlo». Marchisio ci crede e come lui tutto il gruppo a pochi giorni dall’esordio e all’indomani della bella prova contro la Danimarca. «Abbiamo offerto una buona prestazione, soprattutto perchè siamo riusciti a trovare le giuste motivazioni – spiega il centrocampista della Juventus»

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Sport


Giovedì 11 giugno 2009

Melfi: sponsor, abbonamenti e questua Navazio a Maglione: «Ma prima l’iscrizione» E’ DURATO due ore l’incontro tra Peppino Maglione, presidente uscente del Melfi, e il sindaco della città normanna, Ernesto Navazio. I due hanno fatto il punto della situazione relativa alla crisi della locale società calcistica, all’indomani delle dimissioni dello storico dirigente, in carica da 15 anni. «Abbiamo uno sponsor importante che ha deciso di legare il suo marchio a quello del Melfi. Si tratta di un’azienda interregionale - ha rimarcato il sindaco Navazio - che verserà una quota rilevante». Non si fanno nomi, almeno ufficialmente, ma l’aspetto importante è rappresentato dalla cifra che questa azienda è pronta a versare. Non sarà inferiore ai 100 mila euro, considerando che, come ammesso dallo stesso Navazio, “l’importo supera quello che solitamente versava la Gaudianello che si aggirava intor-

no agli 80 mila euro”. «Il marchio verrà ufficializzato una volta che il Melfi espleterà le pratiche relative all’iscrizione- ha specificato il primo cittadino - Venerdì prossimo scioglierò le riserve relative a un’altra sponsorizzazione che riguarderà la cartellonistica pubblicitaria allo stadio. Si tratta di un’altra ditta interregionale che è pronta a dare il proprio apporto. Inoltre, non vogliamo perdere i marchi storici della locale imprenditoria che in questi anni hanno contribuito in maniera sostanziosa, come ad esempio il marchio Carbone». Le intenzioni di Navazio sono quindi quelle di racimolare all’incirca 200 mila euro da queste due sponsorizzazioni. Esattamente la metà della cifra complessiva che vuole mettere sul tavolo per convincere Maglione a fare dietrofront

e tornare sui suoi passi. D’altro canto, anche nel contesto di quest’ultimo incontro, Maglione ha ribadito la sua ferma volontà di restare dimissionario. Tra le righe si intuisce che un eventuale ripensamento di Maglione possa avvenire esclusivamente di fronte a fatti concreti e ad un paio triennale che eviti ogni anno una situazione simile a quella attual. «Faccio un appello alla città - prosegue Navazio - I tifosi devono rispondere attraverso mille abbonamenti. Vogliamo recuperare da questa entrata 250 mila euro, calcolando i 40 mila euro della Curva (80 euro l’uno) e 210 mila con quelli di Tribuna (200 euro l’uno). Ho ricevuto già l’adesione di dieci imprenditori locali pronti a versare una quota contributiva che si potrebbero aggiungere a quelli del gruppo storico che ha seguito Ma-

Il sindaco di Melfi Ernesto Navazio

glione in questi anni (tra gli altri Cignarale, Castaldi, Rosa, Calandrelli, ndc). Stiamo studiando un modello partecipativo societario che possa risultare interessante per tutti coloro che hanno intenzione di aiutare il Melfi nel momento del bisogno». «Il Melfi deve iscriversi e lo deve fare entro il 20 giugno - ha aggiunto - per poter programmare in tempo utile la campagna acquisti e costruire una squadra competitiva». Nel frattempo, Navazio conclude con un ulteriore atto di disponibili-

tà verso Maglione: «sono disponibile anche eventualmente a fare la questua casa per casa, se sarà necessario. Ed inoltre sottoporrò tutto il consiglio comunale a versare una quota contribuitiva che gireremo a colui che vogliamo resti presidente dell’As Melfi». Maglione e Navazio si sono ridati appuntamento per l’inizio della prossima settimana, in modo da chiudere definitivamente il cerchio e scongiurare i venti di crisi che si sono profilati all’orizzonte. Emilio Fidanzio

Ufficializzato l’esterno sinistro. Per quello destro è questione di giorni

Vanacore e Frezza: ok Per il Potenza spunta l’idea Catania del Cosenza. Aquino, è fatta IL CONTATTO DI mercoledì pomeriggio, dopo appena 24 ore, si è trasformato in preliminare di intesa. Il contratto sarà depositato il primo luglio, ma nulla osta a che il Potenza possa prendere contatti con i giocatori in scadenza. Per cui, Antonio Vanacore, 34 anni, difensore o centrocampista esterno di sinistra, è ufficialmente il primo tesserato per la stagione 2009/2010. Napoletano, nelle ultime tre stagioni ha giocato con il Marcianise, ma prima ha giocato con la Juve Stabia, il Catanzaro in B e due anni a Benevento. Vanta un’esperienza quasi ventennale in piazze importanti e in meno blasonate. I più attenti conoscitori del calcio potentino lo ricorderanno con la maglia della calabrese Acri, nella stagione 2000/2001, la prima di Bardi presidente, segnare al Viviani la rete dell’1-1 nella gara di esordio di campionato. Vanacore, che si è detto entusiasta della scelta e che ha sposato in pieno il progetto del Potenza, indipendentemente dalla categoria in cui i rossoblù giocheranno, va a collocarsi sulla linea dei centrocampisti sulla fascia mancina, in uno schieramento che prevede sulle corsie laterali due giocatori che sanno fare entrambe le fasi. “All’occorrenza - ci ha detto il calciatore - gioco anche in una difesa a quattro sulla fascia sinistra”. Sul versante opposto, Capuano ha scelto Giammarco Frezza, negli ultimi due anni a Cava de’ Tirreni, e prima a Gallipoli, Foggia e andria in C1 e a Pescara in B. Destro naturale, ma adattabile anche sul versante opposto, Frezza garantisce, proprio come vuole il mister, le due fasi. Ha anche lui 34 anni, ma è perfettamente integro nel fisico, come Vanacore, ed ha ancora tanti stimoli. Il Potenza attende gli ultimi dettagli per l’ufficializzazione che dovrebbe arrivare non più tardi di una settimana. E dalla stessa piazza campana, Cava, danno per chiuso l’accordo tra i rossoblù e Giuseppe Aquino. Non un grande realizzatore, ma calciatore tecnicamente validissimo e che

Centravanti: Corona “difficile” Biancolino più vicino può occupare tanto il ruolo di seconda punta, quanto di attaccante esterno in un tridente che Capuano immagina “da sogno”. L’altro calciatore di fascia, per l’attacco, potrebbe essere Emanuele Catania, 30 anni, del Cosenza. E’ un nome nuovo per i rossoblù, ma che legittima i buonissimi contatti che ha Postiglione con il dg calabrese Mirabelli. Catania è atleta che può giocare anche in un centrocampo a 4, sull’esterno, che salta l’uomo e ha un buon tiro, tecnicamente assai dotato. Catania escluderebbe l’arrivo di Tarantino (costa molto di più ed è legato alla Cavese), che resta comunque la prima scelta di Capuano. Va smentita, invece, la voce che, secondo alcuni siti internet, darebbe il Potenza vicino a Alessandro Carrozza del Taranto: è un esterno destro offensi-

Portiere: si tratta Marconato ma il preferito è Petrocco

vo che può giocare largo nel centrocampo a quattro o in un tridente d'attacco. Dellisanti prima e Stringara dopo lo hanno provato anche come trequartista, con discreti risultati. Alla fine, siamo fi fronte al classico jolly d'attacco che potrebbe essere utile in un turnover perchè impiegabile in più ruoli e per una squadra che punta in alto giocatori adattabili potrebbero fare molto comodo. Per il ruolo di centravanti, il preferito da Capuano è Raffaele Biancolino. Si stanno cercando opere di convincimento sia con un buon ingaggio, sia con la certezza di una Prima Divisione. capuano potrebbe riuscirci e centrare assolutamente il colpo adatto a far impennare la campagna abbonamenti. Ma Postiglione vuole andare ancora più in alto e ha chiesto al procuratore Liberti (lo

stesso di Vanacore) informazioni su Giorgio Corona del Mantova. 35 anni, una caterva di gol in tutte le categorie, compresa la A con il Catania (7 due anni fa), l’ideale per sfondare: “L’operazione è complicata, diciamo difficile, non impossibile, ma questo tentativo significa chiaramente che a Potenza si stanno facendo le cose in grande”, ha commentato l’operatore di mercato. E a tal proposito, Capuano ha indicato anche una rosa di portieri di primissimo piano, tutti allo stesso livello: l’attenzione è rivolta innanzitutto a Massimo Marconato della Sambenedettese e poi a Giancarlo Petrocco della Cavese. Estremi difensori di primissimo piano in un contorno di nomi che posono davvero far pensare in grande. Alfonso Pecoraro

Emanuele Catania in forza al Cosenza

Il gruppo di consulenti campani che l’avevano richiesta ha depositato un atto di desistenza

Nessuna procedura fallimentare per la società TECNICAMENTE si chiama atto di desistenza ed è stato depositato presso il Tribunale di Potenza lo scorso 9 giugno. Fatto sta che oggi, 11 giugno, data fissata dal giudice per una decisione, non ci sarà alcuna mossa iniziale per dar vita a un’istanza di fallimento. Che il Potenza, dalla richiesta di un gruppo di consulenti che chiedevano il riconoscimento di onorari per prestazioni effettuate in passato, si sia salvato attraverso un atto di transazione o con un saldo integrale o anche con un altro tipo di intesa con i suoi oppositori, questo poco importa. La circostanza che rileva è che il rischio dell’avvio di una procedura fallimentare è stato scongiurato. LA VICENDA L’istanza di fallimento era statapromossa da un gruppo di consulenti del Potenza, per una serie di compensi non pagati. Giovanni De Vita, Manlio Iorio e Eduardo Chiacchio avevano chiesto l’ottenimento di parcelle per prestazioni professionali per le quali non avevano ricevuto euro dalla società rossoblù.

rinviato la decisione a ieri. La società avrebbe poGiuseppe tuto percorrere due strade: quella stragiudiziale, Postiglione con una transazione rispetto ai crediti reclamati

La cifra ammontava a circa 50 mila euro. Nella prima udienza, ovviamente, il Potenza aveva eccepito tutte le proprie ragioni, contestando la richiesta di pagamento. Il giudice aveva

dai tre, o quella del giudizio. A quest’ultima non si è arrivati, quindi, proprio perchè c’è stato l’atto di desistenza da parte degli attori iniziali. Solo per la cronaca, De Vita aveva svolto la sua opera da consulente esterno per il Potenza nella stagione 2006-2007, e reclamava una prosecuzione tacita del rapporto con la società anche per le stagioni successive. La società rossoblù, rappresentata dall’avvocato Simone Labonia, aveva ovviamente eccepito che il rapporto professionale si fosse interrotto al termine della prima stagione (senza nessun rinnovo tacito), dimostrando ulteriormente che le prestazioni erano state onorate, come da fatturazione emessa dalla società nell’anno 2008. Circostanza, questa, che spingeva invece De Vita-Iorio-Chiacchio a considerarsi comunque legati al Potenza. a.p.

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Fragasso: «Sono in atto varie trattative e decisi tre elementi imprescindibili»

Matera, iniziati i reingaggi Giusto: «Ho ascoltato qualcuno dei “vecchi”, ora tocca alla società» Pino Giusto e società a stretto contatto. Cominciate le consultazioni tra il Matera e i calciatori dell’anno scorso. E’ iniziata la stagione 2009-10 in casa biancazzurra. «Sì, ci siamo incontrati-afferma il tecnico del Matera, Pino Giusto-per tracciare le linee guida. Chiaramente c’è precedenza ai vecchi caòciatori già in organico e qualcosa già è stato fatto in questi termini». Quindi sono iniziati i colloqui? «Sì, perchè mi interessano voglia e motivazioni dei vecchi. Poi è chiaro che la palla passerà alla società. A me interessa che il giocatore sia abile al nostro progetto». Pare che siano state stabilite tre elementi guida. Motivazioni, visite mediche e richiesta economica. «In linea di massima è quello che già abbiamo detto a inizio intervista. In merito alle gare viste in questi giorni posso precisare che ho assistito anche alle gare allievi del Bari oltre alla gara di Bitonto e lo Scirea a Matera. Ci sono le idee chiare e la società ha una lista di giocatori a cui siamo interessati, ma è ovvio che c’è da ascoltare prima i calciatori della passata stagione, ma non dobbiamo farci trovare impreparati nel caso qualcuno dovesse venire meno». Fin qui Pino Giusto, in partenza per Bari dopo l’ennesima giornata passata con la dirigenza del Matera e in particolare Giuseppe Fragasso. «Ormai siamo immersi a trecentosessanta gradi in questa cosa. E’ il momento cruciale in cui c’è da concretizzare tante cose. Per fine settimana è ovvio che qualcosa di più sicuro ne verrà fuori. Abbiamo approntato una lista con le scelte prioritarie ed eventuali alternative. Siamo al lavoro per mettere in piedi il progetto che la società si è prefissato». Un proficuo lavoro d’equipe, compreso una chiusura a riccio sui nomi e trattative in corso. Difficile intuire se i nomi emersi finora sul Quotidiano per l’attacco (Infantino e Logrieco del Bitonto e Caracciolese ex Barletta) siano nella lista di Fragasso e Giusto, ma la sensazione è che tutto dipenderà da Diego Albano e Cristiano Ancora. Perchè non è lo stesso se entrambi dovessero cambiare aria. Non è stato reso noto l’importo, ma il budget stabilito dalla società per l’anno prossimo non è certo di

Francavilla, incontro pubblico al comune fissato per domenica

A sinistra Franco Cupparo

Pino Giusto in campo a Matera

Luca Rosciglione centrocampista dell’80

DALLE SEDI Selvaggi confermato, ad Aversa arriva Coquin STEPHANE Coquin (26) torna all'Aversa Normanna, che fa rientrare alla corte di mister Sergio l'attaccante francese. Il giocatore, dopo la promozione di due campionati fa, era stato ceduto nuovamente in D alla Sibilla Bacoli. Intanto, il club del patron Giovanni Spezzaferri ne ha approfittato per confermare ufficialmente il tecnico Raffaele Sergio ed il ds Enzo De Vito. Nutrita anche la pattuglia degli atleti che, in base a quanto comunicato, vestiranno ancora la maglia granata: Rosario Di Girolamo, Francesco Zolfo, Simone Pettinari, Antonio Cozzolino, Fabio Longo, Mariano Arini, Luca Selvaggi e Umberto Prisco.

Vico Equense pari nei play off e imbattuto da 24 partite PLAY OFF. Il Vico Equense sotto di un gol a Fano in gol con Bartolini dopo 5’. Violante fa partire Loreto, che serve Napoli in area, il tiro cross del bomber è un assist per Lupico che non sbaglia. 1-1. Vico Equense in serie positiva da 24 partite.

Carannante lascia il Bacoli e passa al Neapoli ANTONIO Carannante si sdoppia. Sarà il tecnico del Neapolis ma continuerà a lavora per il settore giovanile del Napoli. Ci sarà, dunque, sinergia tra i due club, magari ottenendo in prestito dei giovani calciatori dal settore giovanile del Napoli.

Il Casarano vuole Caracciolo della Paganese e Laviano del Barletta IL NEO promosso Casarano vuole fare le cose in grande. La squadra pugliese è sulle tracce di Fabrizio Caracciolo, centrocampista della Paganese e ex Salernitana. Il Casarano, però, insegue anche l´attaccante argentino Laviano.

Pianura, Gargiulo confermato. Bucaro lascia il Pomigliano L’A.S.D. PIANURA rende noto di aver confermato per la stagione sportiva 2009/2010 sia l’allenatore Domenico Gargiulo che il diesse Italo Farinella. «Confermiamo la maggior parte dell’organico dell’anno scorso, rinforzando-spiega Cafasso- il parco under e prendendo un giocatore per reparto”. Giovanni Bucaro lascerà la guida tecnica del Pomigliano. Ad annunciarlo è stato l’amministratore delegato Luigi Romano, che ha comunicato la chiusura di un ciclo con il tecnico durato due stagioni. L’incontro decisivo ci sarà giovedì, ma appare scontato l’addio all’allenatore.

quelli che non garantiscano un campionato ambizioso. E’ cambiato il modo d’agire, infatti i proclami sono stati sostituiti con i fatti concreti. Tornando ai nomi, c’è tra i cosiddetto bene informati di radio-ti-

fo che da’ per certo l’arrivo di calciatori di Prima divisione provenienti da squadre di serie A e B, visti i contatti che ci sono stati nei giorni scorsi. Sui vari siti il Matera viene citato spesso, così come gli furo-

no appioppati interessi per tecnici come La Cava della Turris o altri. E’ il caso di Luca Rosciglione, centrocampista nato nel 1980, in forza al Casarano per due anni dopo l’esperienza di Brindisi.

FRANCAVILLA – Giorni intensi in riva al Sinni, per la annosa questione che riguarda la società rossoblu e l’amministrazione comunale. Ancora nulla di risolto tra le due parti, per quanto riguarda le problematiche legate alla restituzione dei soldi da parte del comune alla società del dimissionario Franco Cupparo. Soldi ricordiamolo, che vennero spesi dal sodalizio rossoblu due anni fa per la messa in sicurezza dello stadio “Nunzio Fittipaldi”. Quindi, quello che si intravede all’orizzonte è un Francavilla che non si iscrive al campionato di serie D, lasciando libero un posto ad un eventuale squadra ripescata. Cosi come stanno le cose, l’anno prossimo in D, ci saranno soltanto due formazioni lucane, Matera e la neopromossa Pisticci. Un vero peccato, per il calcio lucano, che perde senza ombra di dubbio una società che negli ultimi anni è stata protagonista a livello interregionale, dimostrando di essere una società molto ambiziosa, ma soprattutto invidiata da tutte. Che è stata capace di

Rosciglione però non dovrebbe far parte della lista, sulla quale c’è senza dubbi un centrocampista esperto e leader dal punto di vista caratteriale e integro fisicamente. Tutto allineato alle strategie pianificate e

confrontarsi senza nessun timore con società molto quotate e di categoria superiore. Se fino a poche settimane fa gli argomenti principali erano legati alla riconferma o no in panchina del tecnico serbo Ranko Lazic, oppure dei giocatori in partenza e in arrivo, ora, tutto questo non serve più. L’unico argomento ormai, gira tutto intorno a questa iscrizione, che scade a fine mese. Qualche notizia in più, si potrebbe avere dall’incontro che è in programma domenica sera nell’aula comunale, tra società, amministratori comunali e tifosi. Si spera, che in quella sede, si arrivi a una soluzione del caso, cercando di trovare un accordo tra le parti, per evitare di cancellare la F.C. Francavilla dal panorama calcistico interregionale. Se così non dovesse essere, allora bisognerà sperare nella buona volontà di qualche imprenditore dell’area, interessato all’acquisto della società. In caso contrario, bisognerà dire addio alla gloriosa favola della F.C. Francavilla. Claudio Sole

che già nelle prossime ore dovrebbero dare i primi frutti. E’ maturo il tempo di mettere a segno qualche colpo che delucidi quali siano le intenzioni per il futuro. Renato Carpentieri

Per qualificarsi alla finale play off domenica dovrà battere il Gavorrano con almeno tre reti di scarto

Nocerina in vantaggio, poi crolla con due rigori SALO' NOCERINA

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SALO' (4-4-2): Gargallo 6,5; Sberna 6, Macchia 6,5, Leonarduzzi 6, Longhi 6; Guardigli 6 (1' st Picardi 6,5), Scioli 6 (1' st Paghera 6,5), Sella 6,5, Quarenghi 7; Rossi 6 (15' st Zanardo 6,5), N'Dzinga 7. A disp.: Romano, Fioretti, Girardi, Colosio. All.: Zanoncelli 7. NOCERINA (4-4-2): Terracciano 5,5; Capezzuto 5, Giordano 4, De Pascale 6, De Fabiis 5,5; Riolo 5,5 (15' st Palumbo 5,5), Giraldi 5,5, Serrapica 6, Cavallaro 6,5; Tiscione 5,5 (7' Iossa 5,5), Babatunde 5,5. A disp.: Lamberti, Apicella, Zappia, D'Esposito, Polichetti. All.: Pastore 5. ARBITRO: Lobina di Cagliari 5.

RETI: pt 25' Cavallaro rig. (N); st 5' Quarenghi rig. (S), 13' Quarenghi rig. (S), 25' Zanardo (S). NOTE: spettatori 1000 circa con foltissima rappresentanza nocerina. Espulso al 5' st Giordano . Allontanato al 30' st Zanoncelli. Ammoniti: Guardigli, Giordano, De Pascale, De Fabiis. Angoli 6-6. Recupero: pt 1'; st 5'. SALO'. Va in vantaggio, dà l'impressione di poter anche raddoppiare, poi si sfalda nella ripresa dopo l'espulsione di Giordano e crolla sotto i colpi del Salò. Per qualificarsi alle semifinali nazionali dei play-off dovrà battere con almeno tre gol di scarto il Gavorrano nella sfida di domenica pomeriggio al San Francesco. Una vera e propria impresa con-

siderando che all'appello mancheranno anche i due centrali di difesa per squalifica (anche De Pascale salterà l'impegno). E’ il Salò, sconfitto domenica scorsa a Gavorrano, a fare la partita nei primi minuti costringendo i rossoneri ad un'esclusiva fase difensiva. Metabolizzato lo sfogo del Salò la Nocerina avanza il baricentro, Babatunde, brucia sul tempo Leonarduzzi, supera anche il portiere Gargallo, ma la sua conclusione viene ribattuta sulla linea di porta da Macchia. È il preludio al vantaggio rossonero, che arriva al 25': tutto nasce dalla solita giocata geniale di Cavallaro, che punta Guardigli, viene atterrato in area, si procura un penalty nettissimo e lo trasforma spiazzando Gargallo. Il Salò è allo sbando, la Nocerina non ne approfit-

ta. Cavallaro - incubo per la difesa del Salò - che a tre minuti dall'intervallo sfiora il raddoppio con una gran punizione deviata in angolo da uno strepitoso Gargallo. La gara cambia, però, canovaccio ad inizio ripresa: Giordano strattona N'Dzinga in area, regala il penalty al Salò e lascia la Nocerina in dieci mentre Quarenghi realizza il pari dal dischetto. Entra subito Iossa per Tiscione e lì davanti ci resta solo Babatunde. I bresciani insistono ed al13' passano: N'Dzinga sfrutta ancora la sua velocità e crolla in area per un presunto contatto con De Pascale. Ancora rigore (contestatissimo dai rossoneri) e nuova trasformazione di Quarenghi. Salò triplica le marcature al 25' con Zanardo che sfrutta un lancio di Quarenghi e batte Terracciano.

Il tecnico Pastore

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Sport 43

Giovedì 11 giugno 2009


Giovedì 11 giugno 2009

Tredicesima Coppa Gaetano Scirea In semifinale trovano gli spagnoli

La Samp piega lo Sparta Partita avvincente e ricca di colpi di scena, ma la spunta Spadotto SPARTAPRAGA 2 SAMPDORIA 3 SPARTA PRAGA: Kotera, Hovorka, Stancl, Jaros, Ptak, Hybs, Novy, Kadanè, Holas, Mariotti, Miskovic/ Bezstarosti, Breda, Hronek, Kucera, Pesek, Toms, Poucek, Schindler. All.: Frydek Martin. SAMPDORIA: Ciccarone, Zampano F., Peso, Spadotto, Rolando, Matranga, Zampano G, Ialongo, Pasqualicchio, Formitano/Oddo, Macrì, Eugeni, Monticone, Carvelli, Conedera, Beretta. All. Poggi. ARBITRO: Capolupo Marco di Matera. (Assistenti Cristallo Tommaso e Manicone Fedele.Quarto uomo: Faccia Rocco). RETI: 25’ pt Formitano (S), 27’ pt Cadanè (SP); 15’ st Peso (S); 29’ st Kucera (SP); 34’ st Spadotto (S) SI GIOCANOla semifinale entrambe. Senza tatticismi a viso a perto. Al 14' Mariotti entra in area e cade a terra ma l'arbitro lascia correre, la palla giunge a Cadanè che tenta un pallonetto respinto dal portiere angolo. Corner calciato da Ptak, palla respinta dalla difesa della Sampdoria. Al 17' Hovorka ci prova da fuori area, Ciccarone respinge in angolo. Al 18' Cadanè ci prova dalla grande distanza con un tiro insidioso che sorvola la traversa. 1ì9' cross di Novy dalla destra e tocco di Cadanè che finisce di poco vicino al palo sinistro della porta difesa da Ciccarone. Al 25’

Pisani e Dragone regalano il primo sorriso al Taranto NOICATTARO TARANTO

0 2

TARANTO: Zelletta, Papa, Raffo, Coppola, Chiochia, Zizzari (capitano), Guarino, Gnoni, Andrisani, Benegiano, Pisani. All. Ballestieri/ Nestola, Dragone, Cataleta, Sanpietro, Rizzi, Palombella, Pinto. NOJA PRO GIOVENTU': Difino, De Florio, Saponaro, Raimondi, Fazio, L'Abbate, D'Arconso, Porrelli, Grieco, Orlando, Gassi. All. Liturri./Campanile, Giannoccaro, Boccuzzi, Di Dio, Chiatan-

te. ENTRAMBE già eliminate, giocano per divertire e divertirsi. Il Taranto fresco del primo punto con la Juve vuole vincere. Al 35' espulso il portiere del Taranto Zelletta per un fallo di mano su pallonetto dell'attaccante Saponaro destinato in rete. Cambio frozato per il Taranto: esce Guarino, entra Nespola. Al 40' primo cambio nel Noj: esce L'Abbate, entra Chiatante. Al 4' gol del Taranto gol di Pisani su azione confusa al limite dell'area dopo aver vinto il rimpallo. Al 15' Dragone con un pallonetto beffa Difino.

Lo Sparta Praga e in basso a destra l’Inter

Samp avanti: in area di rigore Ialongo serve al centro Formitano che insacca con un preciso diagonale alla sinistra di Kotera. Due minuti dopo è è pari: dal quarto angolo per lo Sparta Praga battuto da Ptak è Jaros a pescare di testa a centro area Cadanè che tutto solo insacca nella porta dell'incolpevole Ciccarone. Al 15’ Samp in vantaggio: gran tiro vicino all'area piccola di Peso che tocca la traversa e finisce in rete. Al 29’ lo Sparta pareggia: Kucera beffa il portiere Ciccarone con una insidiosa punizione che si infila nell'angolino basso alla sua destra. Come una tigre ferita la Sap non ci sta e una punizione di Formitano per la testa di Spadotto ed è semifinale.

In semifinale affronterà la Juventus. Niente da fare per la simpatica squadra Usa

L’Inter si conferma a punteggio pieno ARSENAL USA INTER

0 2

INTER: Crescenzi, Zita, Cheremeh , Bianchetti, Romanò, Mazzolini, Bessa, Mella , Loo, Said (Piscopo) , Duncan (Bellitta)/ (16 De Sole) Meioni, Candido)All.: Tommasoni Paolo. ARSENAL (USA): A. Zepeda, Hernandez, Riley, Lara Gibbs Rios , Tovar , Arietta, Velasquez, Flores , Smith /Jaramillo,Blumenfelf, Mo-

1ª GIORNATA

ta,(32’ st Berger) Ruelas, Camacio DiazQuezada, Mosqueda,’ La Porte). All. Brown RETE: 30’ pt Candido, 40’ Milani. La squadra nerazzurra è già qualificata e prima a punteggio pieno. L’Inter viene dal turno di riposo e incontra l’Arsenal con un solo punto in classifica e senza particolari patemi. Nerazzutti in vantaggio al 30' con Candido.

2ª GIORNATA

Madrileni di rimonta sui baresi REALMADRID BARI

XIII EDIZIONE INTERNAZIONALE COPPA G. SCIREA

3ª GIORNATA

4ª GIORNATA

5ª GIORNATA

FINALE

4 2

REAL MADRID: Cristian, Diego LLorento, David Portuondo, Plaza, Castano, Sergio Martinez, Unai, Alex Jmenez, Taboada, Angel, Martin Mario. A disp. Dario Hernandez, Javi Noblejas, Mario Sotoca, Samaniego, Miki, Diego Moreno, Bravo. All. Ramis Monfort. BARI: Castagno, Moretti, Amendola, Spilotros, Ferrara, Scaringi, Bozzi, Miraglia, Abrescia, Schena, Simone. A disp. De Sio, Marrone, Cavone, Speranza, Giuliani, Solazzo, Bolzano. All. Cannone ARBITRO: Burgi di Matera (Assistenti: Russo e Petrosino) NOTE: Gara iniziata con 26 minuti di ritardo. C’È la qualificazione in palio ed al Bari basterebbe anche il pareggio per agguantare la semifinale. Real Madrid deciso a non lasciare la competizione. Partono bene i bianchi di Spagna: al 17' traversa colpita dal Real con Castano. Al 28' primo cambio nel Bari: esce Bozzi entra Giuliani 28'. Il Bari ci crede e preme e al 31' raccoglie i frutti. Sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla fascia, Abbrescia anticipa tutti e mette in rete. Il Real non ci sta al 36' Castano colpisce la seconda traversa per il Real Madrid. Al 38' secondo cambio per il Bari: esce Moretti entra Cavone. 13' Bravo sugli sviluppi del calcio di punizione segna la quarta rete personale e riaccende le speranze di rimonta. Al 22' doppietta di Bravo. Al 34’ Ansel e al 35 Martin Mario. Bari in gol con Schena. Real in semifinale con la Samp.

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44 Sport


Sport 45

Calcio a 5

14° Torneo della Bruna del Csi Prime gioie per Guinnes e Cifarelli

Better a punteggio pieno La squadra di Giordano si sbarazza della Nuzzaci Strade VIRELLI DECISIVO CON UNA DOPPIETTA LOGALLO GUINNES

3 5

F.LLI LOGALLO: Tralli, Acito, Scalcione, Vizziello P, Vizziello C, Acquasanta, Rubino, Annicchiarico, Albano, Mancini. GUINNESS - AUTO 3: Appio, Tataranni, Caserta, Virelli, Calia, Montemurro, Andriotti R, Burgi, Azzilonna, Andriotti V. ARBITRI: D'Agostino e Festa RETI: 2' e 7' pt Virelli (G), 9' pt Rubino (L), 4'n st Montemurro (G), 16' st Albano (L), 18' st Montemurro (G), 21' st Albano (L), 22' st Caserta (G) MATERA - Tre punti importanti per il Guinness. La formazione in maglia blu ha battuto per cinque a tre il team Fratelli Logallo nella gara valevole come seconda giornata del girone A. Al di là del risultato finale, la gara ha visto le due formazioni equivalersi; ago della bilancia è stata la maggiore velocità mostrata in campo dai ragazzi del Guinnes che hanno saputo andare in vantaggio e gestire bene il risultato fino alla fine. Protagonisti della giornata sicuramente Virelli e Montemurro per il Guinnes che hanno messo a segno una doppietta a testa e Diego Albano per i gialli del Fratelli Logallo che ha segnato due gol su punizione. Il vantaggio per gli "ospiti" è stato siglato al 2' minuto con Virelli che, poi, si è ripetuto cinque minuti più tardi. Sul due a zero c'è stata la reazione del Fratelli Logallo con lo scatenato Rubino che prima ha impegnato il portiere avversario, Appio, in una

L’INOSSIDABILE ROMANO CONTINUA A FARE BRECCIA NELLE DIFESE AVVERSARIE NUZZACISTRADE BETTERLISURICI

2 4

NUZZACI STRADE: Festa, Lecci, Orlando, Ruggeri, Giannandrea, Scarciolla, Mancini, D'Adamo. BETTERE LISURICI: Di Simine, Alba, Grassani, Romano, Morelli, D'Aria. ARBITRI: Di Cuia e Cosola. RETI: 6' p.t. Romano; 21' p.t. Scarciolla; 23' p.t. Giannandrea; 11' s.t. Romano; 12' s.t. D'Aria; 15' s.t. Grassani. NOTE: ammonito Alba per proteste; Orlando fallisce calcio di rigore al 24' s.t. Antonello Caserta (Guinness)

difficile parata e poi ha dimezzato lo svantaggio al 9'. Nella ripresa, dopo una punizione forte e precisa di Albano ben parata da Appio, è arrivata la terza rete per il Guinnes con Montemurro. Il tre ad uno non ha fatto perdere le staffe alla formazione Fratelli Logallo che si è resa pericolosa in diverse occasioni sia con Mancini che con Rubino ma senza fortuna. Al 16' è stato Albano ad accorciare le distanze con un gol direttamente da calcio di punizione; due minuti più tardi, la formazione di Virelli, invece, ha messo a segno il poker con Montemurro che ha concluso in maniera vincente uno splendido assist di Roberto Andriotti. Il Fratelli Logallo, al 21', ha ottenuto la terza rete con Albano direttamente da calcio di punizione, mentre l'ultimo sussulto del match lo ha regalato Caserta che ha siglato la cinquina con un tiro forte dal centrocampo. Lorenzo Tortorelli sport@luedi.it

MATERA - Lisurici riesce a piegare la resistenza di Nuzzaci per 4-2. Nella Nuzzaci, Festa prende il posto di Angelino A per ristabilire il numero giusto di tesserati. Il giovane estremo è protagonista, suo malgrado, del primo gol: sul tiro di Romano dalla destra, manca la presa, ed è l'1-0. Nuzzaci ha subito la chance del pa-

Giuseppe D’Adamo (Nuzzaci Strade)

reggio, ma la conclusione di Giannandrea si stampa sul palo. Al 21' il pareggio: assist di Giannandrea per Scarciolla che, dalla destra, batte Di Simine. Passano solo due minuti e Nuzzaci ribalta il risultato con Giannandrea,

che con un bel tiro di destro supera Di Simine. Lisurici può capitolare nuovamente, ma Di Simine si supera sul tiro di Lecci. La ripresa si apre con un'occasione per Lisurici, con D'Aria, ma il suo tiro va a lato di poco. Il pari arriva all'11: 'puntata' di Romano da metà campo, palla che finisce sotto le gambe di Festa, poco reattivo nella circostanza. Il gol sblocca Lisurici, che un minuto dopo, fa tris: punizione calciata da D'Aria dal limite, e palla che finisce in rete. Al 13' calcio piazzato di D'Adamo, parata di Di Simine. La quarta realizzazione è abbastanza fortunosa: lancio di Morelli per Grassani, rinvio di Festa sullo stesso Grassani e pallone in rete. Al 24' Nuzzaci ha l'occasione per accorciare: rigore dubbio su Lecci, dal dischetto va Orlando che si fa deviare il tiro da Di Simine. Nicola Guanti sport@luedi.it

LA QUADRUM SUBISCE UN’ALTRA GOLEADA QUADRUM Q8CIFARELLI

4 10

QUADRUM: Coretti, Venezia, Braia, Scarangella, Ruggeri, Iacovone, Fontana, Battilomo, Montemurro, Tataranni. Q8 CIFARELLI: Radogna, Scarciolla, Andrulli A., Cosentino, Colucci, Volpe, Vizziello, Capozzi, Lambertini, Andrulli V. ARBITRI: Cosola e Loschiavo. RETI: 3' pt Andrulli V.; 4' pt Fontana; 5' pt Fontana; 8' pt Fontana; 11' pt Lambertini; 13' pt Andrulli A.; 15' pt Andrulli V.; 23' pt Lambertini; 25' pt aut. Andrulli V.; 1' st Volpe; 2' st Lambertini; 12' st Lambertini (rig.); 23' st Lambertini; 25' st Andrulli V.

Vincenzo Andrulli (Q8 Cifarelli)

NOTE:espulso Montemurro per doppia ammonizione MATERA - Goleada di Q8 Cifarelli contro il malcapitato Quadrum. I primi 15 minuti

sono un continuo susseguirsi di gol. Apre al 3' Andrulli V., dopo un triangolo con Andrulli A. Poi, inizia lo show di Fontana: al 4'dal limite supera Radogna; al 5', sempre dal limite, con la complicità dell'estremo difensore, e all'8 con un tiro all'incrocio. Passano 3 minuti e Andrulli A. serve Lambertini che supera Coretti. Al 13'assist di Andrulli V. per il suo omonimo Angelo che dalla distanza sorprende Coretti. Al 15' scambio in velocità tra Andrulli V.-Lambertini, passaggio di ritorno per il numero 11 che realizza il 43. Il gol del 5-3 vede sempre gli stessi protagonisti della rete precedente, ma a parti invertite. La prima frazione si chiude con l'autogol di Andrulli V. su corner di Braia.

GIRONE A

GIRONE B

GIRONE C

CLASSIFICA

CLASSIFICA

CLASSIFICA

Il secondo tempo è altrettanto ricco di gol: al 1' Volpe fa tutto da solo e, complice la deviazione di Montemurro, spiazza Coretti. Neanche il tempo di riprendere il gioco, che Lambertini fa 7-4. Al 5' Fontana, spina nel fianco della difesa della Q8, coglie il palo a Radogna battuto. Al 12' Lambertini si procura un rigore che batte centralmente, tocca Coretti, ma la palla finisce comunque in rete. Lo stesso bomber, poi, su imbeccata di Capozzi coglie il palo. Al 23'Andrulli V. crossa per Lambertini che, di testa, sigla il 9-4, e la sua personale cinquina. Alla fine Andrulli V., su lancio di Radogna, batte Coretti per il 10-4. Per Quadrum seconda sconfitta con 17 gol subiti in due gare. n.g.

GIRONE D CLASSIFICA

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Giovedì 11 giugno 2009


Giovedì 11 giugno 2009

Gresta apre alla Levoni “HO FATTO una chiacchierata con la società, rispetto ad una settimana fa le cose sono cambiate. I dirigenti della Levoni si sono dimostrate persone serie, pagandomi gli stipendi e dandomi sempre garanzie economiche. Rispetto a sette giorni fa le cose sono sostanzialmente differenti”. Sono le parole di Luigi Gresta, allenatore della Levoni Potenza nella scorsa stagione, ritornato lunedì nel capoluogo per sbrogliare alcune situazioni di carattere personale. Dunque rispetto ad una settimana fa le cose in casa bianconera sembrano essere cambiate radicalmente. L'allenatore della Levoni, raggiunto telefonicamente ieri pomeriggio ha rimarcato la sua incondizionata stima al gruppo dirigente bianconero affermando: “Posso urlare ai miei colleghi e ai giocatori che la società potentina è composta da gente seria e competente che rispetta i programmi

e completa ogni dettaglio di qualsiasi genere. Non escludo che a breve-lungo termine potrebbero esserci ulteriori novità in merito al mio futuro e a quello della Levoni Potenza”. Parole di riapertura, quelle del coach di Pesaro che sembrano simili a un vero e proprio atto di riflessione personale. L'allenatore riapre ulteriormente ai dirigenti con una frase ad effetto: “Ho tanta voglia di migliorarmi, in caso di nuova conduzione tecnica nella prossima stagione il mio desiderio è quello di arrivare sesto, ovvero di migliorare di una posizione rispetto al campionato appena trascorso”. Gresta continua nella sua analisi affermando: “Mi ha fatto piacere allenare il Potenza, in città ho trovato l'affetto da parte di tutte le componenti, giocatori, dirigenti e appassionati di basket in prim'ordine, il mio rap-

porto con Potenza e, uso il condizionale potrebbe non chiudersi con la stagione appena terminata”. Gresta sì o Gresta no. A questo punto le porte per un ritorno a Potenza del brillante tecnico adriatico sembrano riaprirsi d'incanto. Gresta ha fatto anche un consuntivo circa la stagione della Levoni: “Sono contento, il campionato è stato positivo per tutte le componenti dalla società, alla squadra fino ai nostri tifosi. E' difficile di questi tempi lavorare con dirigenti che dimostrano giorno dopo giorno di essere seri e appassionati, nel corso della mia carriera mi è capitato spesso, non sempre di avere al fianco persone pronte a darmi una mano, la Levoni Potenza in questo contesto ha tutte le carte in regola per garantire sicurezza a chi lavora per il basket. La correttezza della dirigenza potentina è stata sempre totale.

Il tecnico Luigi Gresta (foto Andrea Mattiacci)

Non è escluso che si possa riaprire il rapporto di collaborazione”. Dichiarazioni, quelle di Gigio Gresta che potrebbero far breccia nei cuori e nelle attenzioni dei dirigenti bianconeri, affaccendati, ovviamente a definire ogni dettaglio in vista dell'iscrizione al prossimo campionato, il terzo

nella serie A Dilettanti. La società lucana ha tutte le carte in regola per riaprire un rapporto sereno con il coach. Nell'attesa di un possibile allargamento societario, questa è la chicca del momento in casa Levoni Potenza. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it

Volley B2 uomini finale playoff Zuccaro e soci eccezionali ma battuti

Virtus, il cuore non basta Sfida interminabile, ma al tie-break l’Anagni la spunta ANAGNI MEDICAL CENTER

Ippica Ai regionali di Basilicata

3 2

21-25, 22-25, 30-28, 25-19, 15-11 La Medical Center in azione (foto Mattiacci)

PALLAVOLO ANAGNI: Oggiano An., Tomatis, Magalotti, Oggiano Al., Mazzolena, Busellato, Schiavi (L), Martini, Sinibaldi, Rotondo, Ferola, Sargenti. All.: Renna. MEDICAL CENTER POTENZA: Di Tommaso, Scalcione, Torsello, Zuccaro, La Rosa, Alamprese, Cavaccini (L), Bacca, Galante, Genoino, La Maida, Caruso. All.: Draganov. ARBITRI: Grosso e Costa. SI SPEZZA AL TIEBREAK il sogno della Medical Center di portare a gara-tre la serie di finale con l’Anagni. I ragazzi di Giorgio Draganov sono andati a un passo dall’impresa in terra laziale, portandosi avanti di due set e sfiorando nel terzo gioco la vittoria che avrebbe rimandato tutti i giochi promozione al PalaPergola. Nel primo set, il break di

3-4 lunghezze acquisito a ridosso del secondo timeout tecnico risultava decisivo per Zuccaro e compagni, bravi a mantenerlo fino in fondo e a portarsi così sull'1-0 che indirizzava la sfida sui binari voluti. La prosecuzione del match vedeva i rossoblù di Draganov ancora lucidi e incisi-

vi: Di Tommaso e compagni non abbassavano nemmeno per un attimo l'intensità, controllando alla grande le sfuriate offensive di Tomatis e concretizzando in attacco il gran lavoro fatto in fase di muro e difesa. E così chiudevano sul 25-22 il secondo set, e continuavano a giocarsela

alla pari nel terzo parziale, risolto solo dopo una durissima lotta punto a punto dai laziali. Il quarto set era più nettamente appannaggio dei frusinati, e al decisivo tie-break non bastava il gran cuore messo per tutta la gara in campo alla Virtus per spuntarla. Luca Carlone

Pallanuoto C Uomini Sabato la stracittadina tra Tritone e Potenza Nuoto

Cresce l’attesa per il derby potentino ATMOSFERA serena nelle due formazioni potentine di serie C maschile di pallanuoto. Potenza Nuoto e Tritone Potenza preparano il derby di sabato pomeriggio con l'intenzione di far bella figura e dare soddisfazioni ai rispettivi sodalizi che in questa stagione hanno svolto un lavoro soddisfacente visti i risultati raggiunti dai due complessi. Nella Potenza Nuoto il pari conquistato sabato a Bitonto contro la Pentatlon Bari è stato accolto positivamente dal gruppo allenato da Pasquale Miglionico, la squadra potentina, preparerà il derby contro i cugini del Tritone Potenza con il chiaro intento di superare la formazione di Giorgio Pappalardo, salva da alcune settimane e fortemente intenzionata a ben figurare contro gli acerrimi rivali del capoluogo. La sfida di sabato pomeriggio, alle 19:30 rappresenta una vera e propria apoteosi, visto e considerato che il Tritone è salvo e la Potenza Nuoto in caso di successo del Crotone sul Bari festeggerebbe la salvezza anche con

Una formazione della Potenza Nuoto

un ko nel derby. Una festa per due formazioni, che di fatto cancella le scaramucce della partita d'andata, dove forse la tensione ha prevalso sulla serenità e compostezza in vasca. Miglionico recupera Falconeri, Della Sala e Mancino, Pappalardo, invece applaude il ritorno di Santarsiero. Quattro giocatori sicuramente protagonisti di una sfida tutta da gustare che entrambi i

tecnici stanno preparando al meglio per rendere festosa la partita in programma sabato pomeriggio. Ora non resta che trascorrere i giorni che mancano alla stracittadina con la giusta carica e la determinazione dei giorni migliori. Pasquale Miglionico e Giorgio Pappalardo queste cose le conoscono come le proprie tasche. f.menonna@luedi.it

Martorano in cima al podio

SCALEA - La piccola pisticcese Francesca Martorano, in competizione per la categoria B 80 allievi junior, oltre a Maria Chiara Ferrara per la categoria B 100 e la “figlia d'arte” Ludovica De Vivo, sono le occupanti del podio nei campionati regionali So Basilicata 2009, che si sono conclusi lo scorso weekend presso gli impianti del Circolo Ippico “La Bruca” di Scalea (Cs ), in concomitanza con i campionati regionali Calabria. La location è stata davvero eccezionale, su di un campo in erba in ottime condizioni e con uno scenario di contorno davvero all'altezza di un campionato. Francesca Martorano ha trionfato nella categoria sperimentale. Ma il campionato vero e proprio si è disputato nella categoria B 110, con 12 lucani al via, impegnati in tre dure prove, che hanno visto le medaglie racchiuse in soli tre punti. L'ha spuntata su tutti Sara Giuli con 30 punti, ottenendo la medaglia d'oro; argento con 29 punti per Salvatore Palmieri e bronzo con 28 punti per il I° degli junior Peppino Lapadula; 4° Vito Corbo, 5° Rossana Conte, 6° Gianfranco Barbalinardo (tutti tesserati presso l'A.S.D. Tucci Team di Poli-

coro). I cavalieri Lapadula, Corbo e Barbalinardo hanno così ottenuto la qualificazione per i campionati italiani allievi che si terranno ad Arezzo dal 10 al 12 luglio prossimi. Le premiazioni sono state effettuate dal nuovo delegato regionale Fise Basilicata, Paola Fiore, che si è complimentata con gli organizzatori per la magnifica riuscita del campionato. La squadra più rappresentativa è stata proprio l'Asd Tucci Team di Policoro, accompagnata dal presidente e istruttore Vincenzo Tucci. Il maggior numero di concorrenti si è registrato nella categoria brevetto, con ben 9 rappresentanti, in primis le allieve children Greta Di Pierri, Francesca Ferrara e Gabriella Lofrano. «Teniamo molto a questa manifestazione a livello regionale -spiega Tucci- perchè rappresenta il lascia passare per i campionati italiani allievi, che si terranno a inizio luglio ad Arezzo. I ragazzi hanno svolto un buon lavoro di preparazione, cercando di applicare al meglio i miei consigli e certamente la partecipazione ai campionati italiani allievi fa gola a molti». Antonio Corrado a.corrado@luedi.it

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46 Sport Basket A Dil. Il coach: «Ora le cose sono cambiate»


Calcio a 7 Si va verso la conclusione del Fantacalcio di serie B

Play off, un posto libero Perde il Parma con il Pisa e il Grosseto torna a sperare nella serie A MATERA - Si riaccende la lotta per il quarto ed ultimo posto play off. La sconfitta del Parma infatti, la settima stagionale per mano di un sorprendente Pisa, concede nuove e concrete speranze al Grosseto che invece ha superato il sempre insidioso Rimini. Le due squadre viaggiano adesso a quota 84 punti, in perfetta parità anche per quello che riguarda la classifica avulsa dal momento che ognuna si è aggiudicata una vittoria sull'altra. Nel contempo, superato anche il Piacenza con un perentorio sette a uno, prosegue indisturbata la marcia trionfale verso la serie A del Bari cui, a tre giornate dalla fine e con sette punti di vantaggio sulla inseguitrice Modena, manca soltanto una vittoria per incassare la definitiva e matematica certezza della promozione, oppure un pareggio nella prossima gara che vede, appunto, i galletti opposti ai canarini emiliani. Scontro generazionale quello tra Bari e Piacenza, con gli “anziani” Vito Chimenti e Bruno Galante opposti ai giovani discendenti Valentino e Gennaro: magie e fascino di questo torneo che dovrebbe sempre essere giocato all'insegna della sportività e del puro divertimento. A salire in cattedra, però, è stato Daniele Conte, autore di cinque delle sette reti baresi, poi a completare il punteggio finale ci hanno pensato Fedele Manicone e Luca Liccese per il Bari, e il solito Agostino Adorisio per il Piacenza. Sulla stessa lunghezza d'onda anche il Modena. Gli emiliani, infatti, hanno superato con un altrettanto eloquente sei a uno il pur ostico Mantova. Due le doppiette, quelle di Giovanni Castellaneta e Francesco Maragno, mentre sono andati una sola volta in gol Mario Padula, Giovanni Panzetta e, per il Mantova, Daniele Vizziello. Veleggia indisturbato verso i play off il Frosinone che ha ottenuto, a spese dell'Albinoleffe, la vittoria numero ventinove. La gara è stata sicuramente piacevole costellata da ben undici reti, sette delle quali siglate dai laziali, e impreziosita da due quaterne,

quella di Raffaele Argiolas per i ciociari, e quella di Francesco Festa per i bergamaschi. Due le reti siglate da Giovanni De Rosa mentre ad aprire le danze è stato Claudio Rondinone. Senza molti problemi anche la vittoria della Triestina. Gli alabardati, dopo un primo tempo abbastanza equilibrato e concluso sul risultato di parità per le marcature di Donato Albano e di Gianluca Rospi, hanno impresso un altro ritmo alla ripresa andando a segno atre tre volte con Francesco Casella, Giuseppe Schiuma e Donato Albano. Ma la gara che più ha caratterizzato questo trentanovesimo turno, è stata senza dubbio quella tra il Pisa e il Parma. Emiliani sul doppio vantaggio grazie alla doppietta, al 1' e al 14', di Roberto Calia e veemente reazione dei toscani in gol quattro volte di seguito grazie a Vincenzo Piscitelli al 23', Marco Selvaggi al 26', e Leonardo Bellarosa al 27' e al 34'. Sotto di due reti soltanto nel finale di gara si sono scossi i gialloblu costretti però a soccombere nonostante la rete di Donato Azzilonna al 44'. Non si lascia certo sfuggire l'occasione il Grosseto che, pur con qualche patema d'animo, riesce a superare indenne lo scoglio Rimini. Maremmani subito in vantaggio con Antonio Ferrandina imitato per ben quattro volte da Fabio Ramaglia. Al 31', però, giungeva la rete del romagnolo Giu-

seppe Schiuma che dava nuovo vigore al Rimini. Così al 35' e 38' Angelo Di Cuia riportava in partita il Rimini le cui speranze di rimonta venivano spente dalla marcatura di Raffaele Fusillo. Allo scadere la quarta rete riminese ad opera ancora di Di Cuia. Vince lo spareggio tra insoddisfatte il Vicenza che, al termine di una gara molto combattuta, riesce ad avere la meglio grazie ad una rete, la seconda personale, di Marco Locantore, sul Treviso. In precedenza

erano andati a segno Pasquale Porcelli e Giovanni Festa, e, per i veneti, Michele Di Liddo, Nunzio Caggiano e Angelo Coscia. Conferma il nono posto assolutamente solitario il Cittadella vittorioso su un Brescia ancora alla ricerca di un propria identità. Sette a sei il risultato finale per effetto delle reti dei veneti Vincenzo Labarbuta, Antonio Amendolaggine e Antonio Ciraci, rispettivamente due e quattro volte a segno, mentre per le rondinelle tre gol di Nicola Antezza e una sola marcatura per Eustachio Maragno, Rocco Cascini e Angelo Rubino. In coda vince l'Avellino sulla Salernitana, con la doppietta di Alessandro Sabino e la rete di Pierfranco Fontana per gli irpini e la doppietta di Leonardo Clemente per i granata, mentre l'Ascoli ha ragione dell'Empoli per effetto della quaterna di Leonardo Fortunato, della doppietta di Raffaele Ventura e della rete di Roberto Cappiello. Per l'Empoli due gol di Luca Coronella e uno di Vincenzo Ruggieri e Michele Taccardi. Vince a tavolino, infine, il Sassuolo, costretto a saltare la gara a causa del forfait dell'Ancona. Annibale Sacco sport@luedi.it

Golf, a Metaponto il Mercedes Trophy

METAPONTO - Riparte la 20esima edizione del Mercedes Trophy: un lungo ed emozionante giro d'Italia nei golf Club più suggestivi della penisola, organizzato in collaborazione con le Concessionarie Mercedes Benz. Sono 53 le tappe in calendario per l'edizione 2009, alle quali parteciperanno circa 7 mila giocatori. I vincitori disputeranno

Federcaccia, a Potenza incontro del direttivo

Tiro Agli Europei di Compak Sporting

POTENZA - E' in programma per la serata di domani un importante incontro sul tema della caccia organizzato dalla sezione Provinciale Federcaccia di Potenza, della quale è presidente Antonio Paradiso, la cui sede sociale è ubicata al numero civico 157 di Corso Garibaldi del capoluogo di regione. Si tratta di una riunione prevista per le ore 19.30 presso il centro sociale di Malvaccaro di Potenza durante la quale si discuterà del nuovo regolamento inerente la caccia al cinghiale nell'Ambito Territoriale di Caccia numero 2. L'incontro servirà a confrontarsi su questa tema e ai partecipanti viene chiesto altresì di indicare eventuali modifiche da apportare al suddetto regolamento. L'invito a partecipare è stato inoltrato al presidente dell'Ambito Territoriale di Caccia numero 2, ai Capi Squadra aderenti alla Federazione Italiana della Caccia dell'Ambito Territoriale di Caccia numero 2 e al componente della Federazione Donato Barbato. Molto atteso è lo sviluppo che si avrà da questa riunione. Antonio Bevilacqua sport@luedi.it

ROMA - Da oggi e fino al prossimo 14 giugno l’Umbria diventerà la capitale europea del Compak Sporting. La società Parrano (TR) ospiterà infatti i Campionati Europei di Percorso di Caccia in Pedana. Oltre 300 tiratori provenienti da 17 nazioni saranno impegnati sulle pedane del sodalizio umbro per contendersi i titoli in palio nelle categorie Senior, Lady, Junior, Veterani e Super Veterani ed Handi Sport. Ecco la squadra azzurra di Compak. Senior: Stefano Lombardi di Pisa, Stefano Pasi di Ravenna, Veniero Spada di Terni. Juniores: Marco Battisti di Pesaro, Davide Gasparini di Pesaro, Michael Spada di Terni, Renato Vitelli di Matera. Ladies: Arianna Bonigolo di Venezia, Martina Maruzzo di Vicenza, Katiuscia Spada di Terni, Katia Vaghi di Milano. Veterani: Eugenio Bruscolini di Riccione, Angelo Troni di Riccione, Giovanni Zamboni di Brescia. Super Veterani: Otello Bonaiuti di Firenze, Martino Pagnottini di Perugia, Ottorino Rovetta di Brescia.

Il materano Renato Vitelli convocato in nazionale

poi la finale nazionale in programma a Roma il 10 e l'11 luglio, nella suggestiva cornice del Golf Club Parco de' Medici. Il connubio all'insegna dell' eleganza e del prestigio tra il golf, sport delle grandi distese verdi, e un marchio automobilistico e industriale in crescita, come Mercedes Trophy è giunto quest'anno alla sua ventesima edizione. Domenica prossima le frecce dell'argento approderanno sul percorso di Metaponto del Golf Club Riva dei Tessali-Metaponto per il Mercedes trophy - Sacar. L'ingegner Vincenzo Santangelo, presidente della concessionaria Sacar con sede a Potenza, ha deciso di riproporre per il sesto anno consecutivo le 18 buche da campionato del percorso di Metaponto, unico golf della Basilicata, a due passi dai suggestivi resti della Magna Grecia. La gara si disputerà con la formula 18 buche stableford, 2 categorie riservate. Saranno premiati prio, secondo e terzo netto di categoria, primo lordo , prima lady, primo senior e primo classificato possessore Mercedes Benz. Il primo netto di ciascuna categoria ed il primo lordo saranno invitati a partecipare alla finale nazionale che si terrà a Roma il 10 e l'11 luglio 2009 presso il Golf Club Parco de' Medici. sport@luedi.it

Calcio a 7 Al Torneo Over 35 di Potenza non si concretizza il sorpasso in vetta

Azzurra Isomax, occasione persa L'AZZURRA ISOMAX ha perso una ghiotta occasione per scavalcare al comando della classifica il Benfica, nel secondo girone del torneo potentino di calcio a sette over 35. Infatti, l'attuale vice-leader della graduatoria, nonostante sulla carta affrontasse un avversario abbordabile rappresentato dal Cosmos, è caduta ai suoi piedi cedendo per 6-4. La capolista Benfica (ha osservato il consueto turno di riposo) ha ringraziato il Cosmos, mantenendo inalterate le lunghezze di vantaggio sulla piazza d'onore: sono sempre due i punti che separano le capoclasse della graduatoria del secondo raggruppamento. Non si è disputata, invece, l'altra sfida in programma

nel girone B del torneo di Potenza over 35. Dopo tre rinunce di seguito, infatti, il Team Rossoblu, vincitore della prima edizione del campionato di calcio a sette, è stato escluso dal torneo ben due settimane fa. Pertanto, la Casa nel Bosco (avversario di turno) ha beneficiato d'ufficio dei tre punti in palio, proiettandosi a quota cinque punti in classifica alla pari del Cosmos. Nel primo girone del torneo potentino di calcio a sette over 35, gli Amici Ritrovati hanno decisamente allungato il passo sul gradino più alto del podio. Grazie al roboante risultato per 8-4 ottenuto a discapito degli All Blacks, gli Amici Ritrovati vantano attualmente cinque punti di vantaggio

sul Basinvicta e sullo Studio Immagine, immediati inseguitori in piazza d'onore. Gli Amici Ritrovati, inoltre, hanno conquistato in quest'ultimo turno calcistico la “palma” di attacco più prolifico dell'intero torneo, con trentasei marcature realizzate all'attivo. Non sono scese in campo le due avversarie dell'attuale battistrada: il match tra lo Studio Immagine ed il Basinvicta è stato posticipato ad altra data. Allo stato attuale, quindi, la classifica non appare del tutto veritiera. Infatti, il Basinvicta deve recuperare tre gare, mentre gli Amici Ritrovati e lo Studio Immagine hanno due match in meno. Nell'ultima settimana calcistica, nel girone A, ha riposato il

Rossellino (attuale fanalino di coda). Infine, in quest'ultimo turno di campionato, in base alle risultanze degli atti ufficiali, il giudice sportivo del “Calcio in Città”, Michele Sangregorio, non ha comminato nessuna squalifica. I NUMERI Turno di campionato in cui ha prevalso il segno “2”. Ventitre gol messi a segno (234 marcature in totale) in questa ottava giornata (12 nel girone A, 11 nel B), di cui 12 dalle formazioni che hanno giocato in casa (8 nel girone A, 4 nel B), 11, invece, da quelle che hanno giocato in trasferta (4 nel girone A, 7 nel B). Si sono registrati 1 successo interno (1 nel raggruppamento A, 0 nel B), 2 vittorie esterne (0 A, 2 B) e nessun

pareggio (0 nel girone A, 0 nel B). Il girone più prolifico è il raggruppamento A con 120 reti, seguito dal B con 114. Il migliore attacco del campionato è quello degli Amici Ritrovati (36 reti, girone A), il peggiore è quello del Team Rossoblu

(10 reti, girone B). La migliore difesa è quella del Team Rossoblu (7 reti subite, girone B), mentre è del Rossellino (girone A) la retroguardia più perforata (38 reti subite). Donato Pavese sport@luedi.it

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Sport 47

Giovedì 11 giugno 2009


Giovedì 11 giugno 2009

Atletica La manifestazione della Scotellaro è gemellata con lo “Scirea”

Un parterre d’eccezione Keniani favoriti al Giro dei Due Sassi in programma domani Una giornata con la palla ovale a Matera

Ecco “Rugbyamo”

MATERA - E’ “Rugbyamo”, la manifestazione che l'A.S. Rugby Matera ha ideato come prima giornata dedicata interamente allo sport del rugby nella città dei Sassi. Sarà presentata domani alle ore 11 presso l'Associazione Tempa Rossa/Osteria Malatesta, in via S.Biagio 45. Dopo il primo derby regionale tra Matera e Potenza, e la visita della squadra del Gran Parma, la società rivolge la propria attenzione al pubblico più giovane, allo scopo di diffondere la cultura e la pratica del rugby, avendo come cornice lo stadio “XXI Settembre-Franco Salerno”. Il tutto si svolgerà martedì 16.

MATERA - Organizzato dalla Pol. Rocco Scotellaro di Matera, ritorna puntuale come ogni anno l'appuntamento con il Giro dei Due Sassi, manifestazione internazionale di corsa su strada. La 25esima edizione avrà luogo a Matera domani con ritrovo giurie e concorrenti alle ore 18 in Via Sicilia presso lo stadio comunale XXI Settembre “Franco Salerno”. Oramai è definita la startlist dei top runners che prenderanno parte alla gara, sulla distanza di km 8.500, ed ancora una volta lo spettacolo sarà assicurato per la presenza dei migliori specialisti nazionali ed internazionali delle corse su strada. La partenza è fissata improrogabilmente alle ore 19.20. Sicuramente tra gli atleti più accreditati per la vittoria finale si segnalano: Serem Philemon Kipketer (Kenia), Bitwott Zakayo Kipsang (Kenia), Nashon Kipbgetich Eugut (Kenia), Josphat Koech (Kenia), Filali Tayeb (Algeria), Makhloufi Nourredine (Marocco), Zaid Issam (Marocco), Mehouachi Ram-

La partenza della scorsa edizione

zi (Tunisia). Tra gli altri gli italiani Donato Becce, Vincenzo Trentadue e Francesco Minerva. Quindi una start-list di tutto rispetto allestita con enormi sacrifici dagli organizzatori ed un appuntamento irrinunciabile per gli amanti dell'atletica leggera

Tennis Vinci, Galeazzo e Andrisani sulla cresta dell’onda

Giovani tennisti crescono POLICORO - Il tennis lucano alla ribalta nazionale. Anche in una piccola regione con una densità di popolazione di poco meno di 600 mila abitanti si possono nascondere dei talenti. Quelli che già in un futuro prossimo potrebbero far risorgere uno sport così nobile proprio come ai tempi più recenti di Adriano Panatta e Corrado Barazzutti per citare solo alcuni nomi, e Lea Pericoli e Nicola Pietrangeli in quelli più remoti. Dopo di loro le stelle delle racchette nostrane si sono eclissate, almeno nel genere maschile. Ma la Fit (Federazione italiana tennis) è pronta ad investire su un vivaio ricco di giocatori/trici. E tra questi ci sono anche gli atleti lucani del Circolo tennis Policoro (provincia di Matera) (CtP) guidato sagacemente da Gerardo Galeazzo. Per lui, che ha ricostruito una tradizione tennistica nel centro jonico che si stava smarrendo, le convocazioni dei suoi due gioielli, Marilina Vinci e Gabriele Galeazzo, al raduno abruzzese under 10 di Castel di Sangro dal 21 al 27 giugno prossimo, sono il giusto riconoscimento per un'attività sportiva certosina nell'allenare, insieme al tecnico nazionale Vincenzo Fiore e ad altri trainer, le giovani leve del tennis lucano e speriamo presto nazionale. Da pochi giorni (nel momento in cui scriviamo 5 giugno) si sono conclusi i campionati regionali individuali a Policoro sui campi in cemento del centro giovanile di “Padre Minozzi” che ha visto trionfare le seguenti giovani promesse del tennis di Basilicata. Infatti alla vittoria di Marilina Vinci (CtP) contro Asia Trotta 6/0-6/0 del Tennis club Vallenoce, si è aggiunto il primo posto di Gabriele Galeazzo (figlio di Gerardo), nel genere maschile, con un doppio 6/1 a scapito di Valerio Mennone del Cir-

Da sinistra Vinci, Galeazzo e Andrisani

colo tennis Pisticci. Ai due policoresi risultati i più bravi nella loro categoria, under 10, e genere, non mancano altrettanti campioncini lucani iscritti ad altri circoli che si sono messi in luce all'importante torneo. Ad esempio Martino Castellucci, del Ct Montalbano, under 11, si è sbarazzato del parigrado potentino Emilio Pagnotta del Tennis club Gingles (TcG) Potenza con uno score che non ha lasciato

scampo all'avversario: 6/26/1 al meglio dei due set su tre come prevede il regolamento. Mentre per quanto riguarda gli under 12 a salire sul gradino più alto del podio è stato Amedeo Ungolo del CtMatera, il quale ha sconfitto in un derby il rivale dell'Accademia tennis Matera Luca Rubino 6/2 al primo set e 7/6 al tie break nell'ultimo e decisivo set. Per le tenniste in gonnella, invece, la materana Maria

Cristina Andrisani (CtMt) si è aggiudicata la prestigiosa competizione non lasciando scampo ad un'altra giovane promessa di Gerardo Galeazzo, Rosa Pontrandolfi, arresasi senza nemmeno vincere un gioco 6/0-6/0. Un anno più avanti, sempre campionati regionali individuali, e troviamo vincitore Giuseppe Sicolo del CtMt che surclassa Antonio Lovallo del Garden Avigliano anche in questo caso con un punteggio netto: 6/1-6/3. Nelle donne, invece, trionfa l'under 13 potentina, Giorgia Croce, TcG di Potenza che in un soffertissimo match, il più appassionante di tutto il campionato, sale sul gradino più alto del podio al terzo e decisivo set, 7/5, dopo aver vinto il primo con il medesimo punteggio e perso il secondo per 3/6. Oltre alla Vinci e a Galeazzo junior, si è guadagnata un posto al sole della vetrina del tennis nazionale anche Maria Cristina Andrisani Ct Mt, la quale è stata convocata per il raduno tecnico under 12 che si terrà a Sestola (Mo) nel prossimo mese di giugno. Gabriele Elia sport@luedi.it

che potranno assistere ad un evento sportivo di prima grandezza con la presenza di atleti di livello internazionale e nazionale che percorreranno le strade incantate dei Rioni Sassi di Matera, in uno scenario impareggiabile patrimonio dell’Unesco. Una nota di merito spetta

Moto Lullo secondo, segue Della Luna

A Forenza vince il pugliese Consales Terza prova del “Trofeo Sud Italia”

GRAZIE all'organizzazione del Motoclub Castel del Monte di Andria si è svolta domenica scorsa la terza prova del trofeo sud Italia di Enduro, rientrante nella quarta prova del campionato enduro Puglia, Calabria, Campania e Basilicata di motociclismo. La gara si è svolta sul circuito di Forenza che ha accolto in una giornata di sole caldo e temperature afose la pattuglia dei settantasette concorrenti iscritti alla manifestazione. Alla gara hanno preso parte cinquantuno piloti, e al traguardo sono giunti

Basket Oggi in campo Timberwolves e Principe di Piemonte

Definita la finale Aquilitto DUE BELLE semifinali, due gare appassionanti. Il trofeo aquilotti ha scelto le sue prime dame per la finale provinciale di Potenza, che avrà luogo domani pomeriggio alle ore 19, presso la struttura del Principe di Piemonte a Potenza. Saranno la Timberwolves Potenza e il Principe di Piemonte ad affrontarsi per la conquista del titolo provinciale lucano. Il Principe di Piemonte ha superato il Nuovo Basket Potenza con il punteggio di 28 a 22 dopo un tempo supplementare a al termine di una gara appassionante sotto il punto di vista agonistico e atletico. Le due formazioni hanno dato vita ad un confronto molto

serrato, che ha dato vita ad un duello bello e mai noioso. Nell'altra semifinale la Timberwolves Potenza ha prevalso sull'Olimpia Basket Potenza con il punteggio di 44 a 41. Anche in questa circostanza le due formazioni hanno fornito una prova all'altezza della situazione, garantendo agli appassionati presenti nella struttura del Principe di Piemonte una giornata di basket all'altezza della situazione. Il trofeo aquilotti è stato organizzato dal Comitato Regionale Fip della Regione Basilicata, grazie al lavoro della responsabile del settore minibasket lucano, Rosanna Sabia. Le gare sono state disputate quattro con-

anche al settore amatoriale che vedrà alla partenza tanti amatori provenienti dalla Basilicata e dalle Regioni Limitrofe. Prologo della gara internazionale sarà lo svolgimento, alle ore 18:45, della prova riservata al settore giovanile (esordienti/ragazzi/cadetti) sulla distanza di km 1.600. Al vincitore sarà assegnato il trofeo intitolato al memoria di “Vito Perniola” il ragazzo tragicamente scomparso nel 2007 nel crollo della palazzina al Borgo Picciano di Matera. Il traguardo è fissato, per tutti gli atleti, all'interno dello Stadio XXI Settembre pochi minuti prima del fischio di inizio della finalissima del Trofeo Internazionale “Gaetano Scirea”, mentre la premiazione della gara internazionale avverrà, all'interno del campo, durante l'intervallo della stessa partita, previsto per le ore 21.15. Alla cerimonia di premiazione parteciperanno le maggiori autorità territoriale del mondo politoco-sociale. sport@luedi.it

tro quattro a tutto campo. Alla manifestazione hanno preso parte gli atleti nati nel 1998/1999 e sono stati ammessi i mini cestisti nati nel 2000. Domani pomeriggio si disputa la finale, è prevista una buona affluenza di pubblico presso la struttura del Principe di Piemonte. f.menonna@luedi.it

quarantasette driver. A vincere la prova sul difficile circuito forsentino, è stato il pilota pugliese Tommaso Consales del Pianeta Moto che ha dominato la classe assoluta relegando al ruolo di sparring partner i suoi immediati avversari. Consales ha corso con la consueta maestria imponendosi sulla concorrenza grazie a tempi record e alla capacità telaistica della sua KTM E2 che ha fatto registrare il tempo di 29'55'66' distanziando di trentuno secondi il secondo classificato, Damiano Lullo dell'Oliveto Club Motor. Al terzo posto si è classificato Nicola Della Luna. La gara è stata bella sin dalle prime battute e ha espresso una buona qualità soprattutto sul piano del livello tecnico dei piloti in pista. Una manifestazione, quella di Forenza che ha attirato sicuramente il numeroso pubblico presente. La manifestazione ha accolto i maggiori piloti del mezzogiorno d'Italia che hanno reso particolarmente appassionante l'evento. La crescita del motociclismo e dell'enduro in Basilicata è sicuramente evidente. Questo grazie anche al lavoro della Federazione Italiana Motociclismo di Basilicata, guidata dall'instancabile lavoro del presidente Mario Petraglia. f.menonna@luedi.it

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48 Sport


LOTTO&CONCORSI

Centrati due ambi e due estratti con le nostre previsioni

Cadenza 8 su tre ruote di GIOIA GASPARINI ROMA – La prima estrazione della settimana non ha riservato sorprese fra i numeri più attesi del momento. Tuttavia Venezia è balzata alla ribalta con il 61, massimo ritardatario di ruota, uscito di scena dopo 86 assenze, e con il 33 nono della lista dopo 38 turni. Gli altri ritardatari estratti sono il 40 settimo di Cagliari dopo 57 assenze, il 56 nono di Firenze dopo 47 mancati riscontri, il 64 decimo di Palermo dopo 42 ritardi e il 5 quinto di Roma dopo 52 turni. I quattro "centenari" sono ancora in corsa. Davanti a tutti c'è il 27 di Milano con 125 ritardi (la sua ultima uscita risale al 21 agosto 2008). Alle sue spalle il terzetto di Cagliari: 19 con 113 assenze, 72 con 105 e 21 con 103. Nei raggruppamenti numerici segnaliamo l'ambo complementare (di somma 90) 4-86 a Genova, l'ambo simmetrico (di somma 91) 18-73 a Milano, l'ambo gemello 33-44 e il terno di controfigura 6 (28-61-44) a Venezia. NAZIONALE. Vinto l'estratto con il 26 della previsione speciale. Buone probabilità di sviluppare qualche ambo sono offerte dalla decina del settanta con la serie 72-73-7577-79 e dalla cadenza di 8 con la cinquina 8-48-68-78-88. Previsione speciale 36-72 per estratto ed ambo. BARI. Per ambo la controfigura 5 con la cinquina 5-16-27-38-49 e la figura 6 con la serie 24-33-51-60-87. Previsione speciale 12-48 per estratto ed ambo. CAGLIARI. Per ambo la cadenza 2 con la serie 12-22-32-52-72 e la controfigura 8 con la serie 19-30-41-6385. Previsione speciale 19-21-72 per estratto ed ambo. FIRENZE. Vinto l'estratto con il 75 della previsione speciale. Buone probabilità di centrare qualche ambo con la cadenza 5 e la decina 31/40, combinateli nelle serie 15-35-45-6575 e 32-34-35-37-39. Previsione speciale 2-34 per estratto ed ambo GENOVA. Per ambo la cadenza 5 con la serie 25-45-65-75-85 e la decina 71/80 con la serie 71-72-73-75-77 non dovrebbero deludere . Previsione speciale 13-35 per estratto ed ambo. MILANO. Ancorate ambi e terni alla cadenza 9 e alla figura del 4 attingendo nella serie 9-29-49-69-79 e nella cinquina 22-31-40-49-67. Previsione speciale 27-38 per estratto ed ambo NAPOLI. Avevamo previsto ambi

SCACCHI

37 22 19 18 16 27 87 88 44 24 87

84 96 113 79 94 125 77 70 78 70 56

58 25 72 83 31 17 53 46 50 52 4

59 93 105 71 66 71 73 67 65 65 45

18 76 21 85 76 40 62 38 82 42 13

49 83 79 60 59 62 68 53 55 61 42

Pronostico concorso n. 70 (del 11/06/2009) 9 11 18 20 42 46 51 70 Il sistema integrale di 8 numeri sviluppa 28 combinazioni. Il costo della giocata è di 14 euro. I numeri più frequenti e più in ritardo calcolati a partire dal concorso n. 87 del 1997, primo concorso ufficiale del SuperEnalotto. Numero 85 81 88 90 55 64 1 3 82 6

Frequenza 133 132 130 130 129 128 127 127 126 124

Numero 49 15 51 52 70 10 30 42 34 53

Ritardo 54 37 37 35 32 31 29 28 25 25

Gli ambi di Giugno

BRIDGE

di PASQUALE GRANDE

del livello tecnico del gioco tra i nostri giovani. Nel grafico pubblichiamo la lista dei giocatori con punteggio Elo FIDE superiore a 2400, aggiornata a questa settimana, apparsa sul sito scacchierando.net, denominata Live rating, e che tiene conto anche dei tornei svoltisi dopo il mese di aprile,

9 81 22 80 89 65 30 79 85 40 89

con la decina 41/50 ed è uscita la VENEZIA. Per ambo segnaliamo la coppia 47-49. Per ambo sono inte- decina 21/30 con la serie 24-25-26ressanti la cadenza 8 con la serie 8- 27-28 e la cadenza 3 con la serie 3318-48-58-68 e la decina 31/40 con la 43-53-63-83. Previsione speciale 37cinquina 31-32-37-38-30. Previsio- 60 per ambo e ambata. ne speciale 26-29 per estratto ed am- TUTTE. Le terzine da giocare prevalentemente per ambo: 37-61-85, 2bo. PALERMO. In evidenza per ambo a 12-45, 23-30-54, 4-66-85, 19-27-71. cadenza 8 con la serie 28-38-48-68-88 e la figura 1 con la cinquina 1-46-55-73-82. UNDICI RUOTE di MARIA D’AUTUNNO Previsione speciale 67-69 per estratto ed ambo. ROMA. Per ambo la cadenza 3 con la combinazione 23-33-53- NEL “Magico” mondo dei 90 nu70 - 22 63-73 e la figura 4 meri del lotto esistono delle comcon la serie 13-22-31- binazioni particolarmente “fortu48 - 1 40-76. Previsione nate” abbinate ai vari mesi speciale 38-69. 35 - 90 dell’anno. Tali combinazioni si TORINO. Avevamo possono giocare su tutte le ruoconsigliato ambi te, o su ruota di preferenza per 60 - 32 con la cadenza del 6 ambo e sorti superiori, per un ed è uscita la coppia periodo di 6/7 colpi circa. 10 - 70 16-46. La cadenza 3 con la cinquina 23MESE DI GIUGNO 33-4353-63 e la deciPer informazioni e chiarimenti tena 11/20 con la serie lefonare 348-8024342 da marte88 - 11 11-12-14-15-16 sono dì a sabato dalle 17,30 alle 19 o statisticamente validopo le 21,30. Troverete le mie 55 - 12 de per ambo. Previtecniche su BancoLotto di Giusione speciale 52-68 gno. 34 - 71 per estratto ed ambo.

La lista dei giocatori Elo Fide con più di 2400 punti FINO a qualche decennio fa, il numero di giocatori italiani in possesso di titolo internazionale, Maestro e soprattutto Grande Maestro, o di coloro che comunque superavano i 2400 punti Elo, era davvero molto esiguo. Attualmente le cose sono cambiate significativamente. Un nutrito numero di giovani e talentuosi giocatori italiani hanno conquistato i due maggiori titoli internazionali; l’ultima impresa l’ha realizzata il mese scorso Daniele Vocaturo che al Torneo di Porto Manno ha colto la terza e definitiva norma per la promozione a Grande Maestro. Inoltre, ad infoltire ulteriormente la lista dei titolati italiani è il gruppo di forti scacchisti stranieri che hanno scelto di stabilirsi nel nostro paese. Tra questi, spicca senz’altro l’italoamericano Fabiano Caruana, attuale campione italiano e stella del nostro scacchismo, che sicuramente sta apportando un importante contributo alla divulgazione e alla crescita

51 88 103 65 60 65 73 61 59 63 45

quindi non ancora inseriti nella lista ufficiale trimestrale che la FIDE pubblicherà nel mese di luglio. AMICI CHE LASCIANO. L’altro ieri è venuto a mancare Enzo Crea, noto e apprezzato giocatore siciliano, fondamentale punto di riferimento per gli scacchi a Messina e per tutta l’Isola. Oltre che giocatore era

anche istruttore e presidente del circolo scacchistico di Messina. Gli scacchisti calabresi lo ricordano con affetto per la sua simpatia, la sua umanità e l’accoglienza che ci riservava quando ci recavamo a Messina per qualche incontro a squadre. Alla famiglia vanno le nostre più sincere condoglianze.

di VITTORIO CATANZARO

A Giacobbe l’individuale OTTIMA prestazione di Maurizio Giacobbe, socio agonista dell'A.B. Catanzaro, nella finale del campionato individuale svoltosi lo scorso fine settimana a Salsomaggiore. Giacobbe, qualificatosi 24° nella eliminatoria, ha disputato la semifinale “A” terminando 34° e quindi ha dominato la finale “B” vincendo con il 61,51 %. Buon risultato anche per Giuseppe Fabbrini, 5° nella semifinale “B”e per Lella Franzoso, 2ª nella finale “C”. Questi gli altri risultati dei giocatori del Comitato impegnati nella finale: Notari Renato 27° finale “B”, Catanzaro Vittorio 23° finale “C”, Fusco Domenico 27° finale “D”, Gesualdo Marisa 17ª finale “C”, D'Apa Ornella 5ª finale “D”. Per la cronaca il campionato assoluto maschile, finale “A”, se lo è aggiudicato Norberto Cherubin che ha preceduto Francesco Ferramosca e Maurizio Del Gobbo mentre il femminile da Fulvia Matteschi, che ha preceduto Giusy Bernabei e Maria Stoppini.

SIMULTANEI MONDIALI. I Simultanei mondiali del 5 e 6 giugno si sono disputati solamente a Catanzaro. Nel simultaneo del venerdì si sono imposti Piero Messina e Maria Sfameni, che hanno conquistato un ottimo 58° posto nella classifica assoluta, mentre il sabato ha vinto la coppia composta da Scicchitano-Stranieri che è risultata 236° nella classifica assoluta. Adesso l’attenzione degli appassionati si sposta a Sanremo dove domani, 12 giugno, avrà inizio la quarta edizione dei campionati Europei mentre in campo regionale oltre alla disputa dei simultanei nazionali validi per il GP tornei, l’appuntamento è per il classico Torneo di Gambarie D'Aspromonte in programma dal 24 al 26 luglio. Dopo la sosta estiva, nel mese di settembre si ricomincerà. Sono in programma il torneo nazionale di Reggio Calabria, memorial “R.L. Barbera” e le fasi regionali dei campionati misti.

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Giovedì 11 giugno 2009


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Doppio successo a Cetrara per la classe di clarino e fagotto

CARNET

Trio Mozart da podio

Arte e città secondo Cacciari

Ad Andrulli il premio per solisti e musica da camera di NUNZIO LONGO MATERA - Il Conservatorio “E. R. Duni” di Matera riscuote notevole successo in concorsi nazionali come quello di esecuzione musicale “Danilo Cipolla” - Premio “Nettuno d'oro”, svolto a Cetrara in provincia di Cosenza. La classe di clarinetto del maestro Vincenzo Di Pede e quella di fagotto del maestro Giuseppe Marcosano sono tornate con il primo premio per solisti e musica da camera. Hanno vinto, nella categoria solisti d'età superiore ai diciannove anni, Antonio Andrulli fagotto del corso del professor Giuseppe Marcosano con l'esecuzione del “Concerto in Fa maggiore” op.75 di Weber ed Umberto Galante clarinetto del corso del professor Vincenzo Di Pede con l'interpretazione dello “Studio” di Bettinelli per clarinetto solo ed il “Concerto in Mi bemolle maggiore” N.2 op.74 di Weber. Il premio, per musica da camera, è stato attribuito al trio formato da Antonio Andrulli fagotto, Umberto Galante clarinetto ed Alessandro Scandiffio clarinetto del corso del professor Vincenzo Di Pede con l'esecuzione “Divertimento in Si bemolle maggiore” K229 di Wolfang Amadeus Mozart. Il maestro Di Pede puntualizza: «il concorso rappresenta un importante momento per la divulgazione della musica sul territorio e la verifica delle proprie capacità con l'esibizione di fronte al pubbli-

co». «Al concorso, - aggiunge l’altro docente Marcosano i giovani hanno modo di sperimentare il programma d'esame». «Sono materano e frequento il settimo anno di fagotto con il maestro Giuseppe Marcosano - asserisce Andrulli - Questa è un'esperienza importante per la nostra formazione. Ho partecipato ad altri concorsi e l'anno scorso a quello di Cetrara con il concerto solista di Mozart per fagotto. Spero, in futuro, di far parte di un'orchestra. Porteremo avanti il “Trio Mozart”, nato tempo fa». «Sono ginosino e frequento il settimo anno di clarinetto sotto la guida del maestro Vincenzo Di Pede. Al concorso ho eseguito il concerto che sarà oggetto d'esame di diploma - afferma Galante - Quest'esperienza è stata utile per mettermi in gioco e sentire i brividi di essere esaminato da una commissione giudicatrice. Condivido la volontà del collega di portar avanti il “Trio Mozart”, perché siamo amici e stiamo crescendo insieme». «Sono pomaricano e frequento il penultimo anno di clarinetto con il maestro Vincenzo Di Pede - interviene Scandiffio, il terzo elemento dell’ensemble Suonare, fuori dal proprio ambiente, dà un tocco di arricchimento interiore nella formazione artisticoculturale. Suonare nel Trio Mozart è stimolante». cultura@luedi.it

Da sinistra il maestro Di Pede, gli allievi Galante, Scandiffio, Andrulli e il maestro Marcosano

LETTI PER VOI Nei racconti di altrettanti scrittori il ritratto di una società in crisi

Sette modi di essere “Padre” di ROSSELLA MONTEMURRO PADRI assenti o presenti in maniera sbagliata, padri inaffidabili, padri ancora “troppo figli” per essere genitori. Sono sette i racconti che compongono “Padre” (collana Heroes di Elliot edizioni), firmati da giovani scrittori. Non ci sono figure di “padre padrone”, sono, invece, quasi tutti padri fragili quelli descritti nella raccolta. “Aveva le spalle larghe, le mani grandi, polsi e caviglie massicce. Aveva occhi che sorridevano anche quando era triste e sembravano tristi anche quando sorrideva”, scrive Alessandra Amitrano in “Il padre di niente”. Figli che scrutano, che proteggono, che giudicano. Ci si prova a difendere da genitori che paradossalmente tendono a

svalutare il talento di un figlio scrittore o da uomini che vivono momenti difficili, che proiettano la loro negatività su figlie ancora troppo piccole per capire. “La casa dei miei nonni era gigantesca. - scrive ancora Amitrano - Io la chiamavo la casa dei nonni, sebbene fosse anche la casa di mio padre. Forse perché l'ho sempre percepito più come un figlio che come un padre”. Piccoli spaccati su realtà critiche, malinconiche, bene in linea con quella che viene definita “società senza padri”. Una società raccontata senza mezze misure, a volte con cinismo, da Alessandra Amitrano, Simona Baldanzi, Michele Cocchi, Stefano Di Leo, Giovanni Martini, Sergio Nazzaro e Giordano Tedoldi. r.montemurro@luedi.it

MUSICA MATERA - Il clarinetto, popolare ed espressivo strumento, viene studiato con passione dagli allievi del Conservatorio “Duni” di Matera diretto dal professor Saverio Vizziello. La classe, guidata dal clarinettista e compositore Vincenzo Perrone, si è esibita, in un variegato programma, nell'annuale Saggio di Studio, dando prova delle proprie qualità artistiche. Ha suonato il noto “Ragtimes” di Joplin in ensemble con la partecipazione dei maestri, già diplomati, Salvatore Frammartino al clarinetto in si bemolle ed Alessandro Monitillo al clarinetto basso, . Gli allievi del corso in clarinetto: Vito Bastiano III anno, Francesco Baldari I anno, Emanuela Di Bello II anno, Giancosimo Di Bello I anno, Mariangela Di Già I esperimento, Simone Ferraiuolo II anno, Giuseppe Fortunato I esp., Bruno Friolo III anno, Rosanna Gianciotta IV anno, Guida Vincenzo II anno, Cosma Lacanfora I esperimento, Fabio Lorusso II esperimento e Antonio Misano IV anno. «Sono docente da vent'anni al Conservatorio “ Duni” di Matera afferma Perrone -Nell'ambito dei Saggi di Studio, i miei allievi, d'età compresa tra 9 e 17 anni, hanno avuto la possibilità d'eseguire

Sulle note del clarinetto con l’ensemble di Perrone

La classe di clarinetto

brevi composizioni del corso inferiore. Cosma Lacanfora, mascotte della classe, ha iniziato a suonare, due anni fa, il piccolo clarinetto in mi bemolle. I brani del saggio sono stati assegnati in base alla loro preparazione. Abbiamo pensato di sperimentare la musica da camera per clarinetto, con trii, quartetti ed ensemble. Le lezioni singole mirano alla qualità della produzione del suono ed allo sviluppo della tecnica e dell'articolazione delle dita. Mio intento didattico è migliorare l'impostazione dello strumento degli alunni con pregresse esperienze musicali. Il nostro compito è organizzare ed orientare lo studio per ottenere presto i migliori risultati. La didattica, di tipo partecipativo, pone solide basi formative. L'esercizio iniziale e costante di note lunghe produce un buon suono. La performance tecnica acquisisce maggiore qualità esecutiva con l'esercizio di scale, cromatica e tonale, e di intervalli, dello staccato e del legato. Doti innate e volontà costante sono la miscela giusta per velocizzare l'apprendimento. Al bravo clarinettista viene offerto un ampio ventaglio di possibilità lavorative». nu.lon

POTENZA - Massimo Cacciari sarà il protagonista dell'incontro dal titolo “Arte e città”, che si terrà al Teatro “ Stabile” di Potenza, oggi alle 17,30. L'appuntamento, inserito nella sezione Narrazioni urbane del progetto Arte in Transito. Paesaggio urbano e arte contemporanea, inaugura gli incontri del giovedì, che in seguito avranno come ospiti Marc Augé/Giacomo Marramao (18 giugno) e Mario Perniola (25 giugno). Mentre giovedì 16 giugno sarà presentato il libro Topotek1 Reader, con gli architetti Martin Rein-Cano e Alberto Iacovoni di ma0 emmeazero studio di architettura / Roma. Massimo Cacciari, oltre ad essere un grande filosofo, è anche sindaco di una delle città più artistiche del mondo, Venezia. Questa duplice veste lo rende uno dei protagonisti del dibattito pubblico italiano. La sua riflessione filosofica si è molto concentrata sulle questioni estetiche, e le sue tesi hanno sempre suscitato interesse e discussione. Dotato di una robusta vis polemica, appoggiando anche contro manifestazioni di arte alla Biennale di Venezia, ha dichiarato che «l'arte è gioco, l'arte è critica, l'arte è polemica, l'arte è conflitto. Tutta l'arte contemporanea è nata da dibattiti, da conflitti». «Il confronto è l'humus da cui sono nate le manifestazioni artistiche contemporanee», contro chi vuole chiudere l'arte in recinti rassicuranti o insignificanti. cultura@luedi.it

All’Enos le tele di Carol VILLA D'AGRI - Prenderà il via questa sera, a partire dalle ore 21, presso l'Enos Wine Bar la mostra di pittura “L'invisibile come principio base del visibile” della giovane pittrice di Marsico Nuovo, Carol Lomanto. Una quindicina le opere che espone l'artista di origine valdagrina. Tele che raccontano il lavoro espressivo raggiunto in percorsi di studi d'arte (diplomata all'Accademia delle Belle Arti) sviluppate alla scoperta di una dimensione sconosciuta. Un genere “noir” contemporaneo immerso in un nuovo linguaggio d'avanguardia. La mostra, curata da Gianluca Varallo e Lucio Casentino, sarà visitabile fino a domenica 28 Giugno.. Angela Pepe

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Cultura&Spettacoli


ROMA - Il film breve “Il Cappellino” del regista di Bernalda Giuseppe Marco Albano è candidato ai Globi d’oro 2009. La premiazione si terrà a il 2 luglio a Villa Massimo, Accademia Tedesca di Roma. Per questa nomination sono in lizza altri due cortometraggi: “Sotto il Mio Giardino” di Andrea Lodovichetti e “Time Killer” di Silvia Saracena. I Globi d’Oro, istituiti nel 1959 dalla stampa estera, sono i riconoscimenti dati dai giornalisti stranieri in Italia al nostro cinema. Tra coloro che ritireranno il premio, come già annunciato, ci sono Carlo Lizzani e Lina Wertmuller, cui andranno i globi alla carriera, e Gabriele Muccino, che riceverà l’European Golden Globe. Il corto di Albano racconta la storia di Clara, una bambina di dieci anni, affetta da leucemia mieiloidica, che fortunatamente, grazie alle cure mediche, e quindi alla ricerca scientifica, riesce a vincere la malattia. Attori del corto sono: Aurora Di Giorgio, Regina Orioli, Antonella Genga, Antonio Andrisani e Lucio Montanaro. La sceneggiatura è di Carla Marcialis e Giuseppe Marco Albano. Fotografia Michele D'Attanasio, le musiche originali di Danilo Caposeno. Aiuto regia Vito Palmieri e Gabriele Luccioni direttore di produzione. Il lavoro del giovane filmaker lucano, dunque, continua a mietere il consenso di critica e cinefili. A pochi mesi dall'inizio della distribuzione nei Festival Italiani ed Internazionali, il cortometraggio, di Albano, ha riscosso enormi successi che hanno conosciuto un trend di crescita più che positivo.

Corti d’autore

“Il cappellino” in nomination per i Globi d’oro

Il regista Giuseppe Marco Albano

Infatti, prima della nomination ai Globi d’oro 2009, sono diversi i premi e i riconoscimenti ricevuti. E questo è sottolineato anche dalla selezione ufficiale in 20 Festival Italiani. Tra questi: il Salento Finibus Terrae Film Festival (Lecce), il Valsusa Film Festival (Condove-Torino), il Solofra Film Festival (Solofra-Avellino), il Youngabout Festival (Bologna), il Valdarno Cine Festival (S.G.Valdarno-Arezzo), il Video Festival Imperia (Imperia), il Cinemadamare Film Festival (Costa Jonica), il Festival del Cinema Europeo (Lecce), il Capri Art Film Festival (Capri), La notte dei corti Viventi (Matera), il Cuveglio Film Festival (CuveglioVarese), il Lenola Film Festival (Lenola-Latina), il Round Film Festival (Rimini), il Essi Girano Film Festival (Sesto Fiorentino) e il Giffoni Film Festival. «Come non essere entusiasta per questi numeri». Questo il commento di Giuseppe Marco Albano. «Il film - ha detto Albano sta riscuotendo enormi successi. Moltissimi anche i complimenti - ha continuato il giovane regista bernaldese - da parte degli addetti ai lavori per la protagonista della storia, l'attrice Aurora Di Giorgio, considerata da tutti un vero talento cinematografico. Il suo sguardo così intenso e vero ha regalato emozioni forti al pubblico, proprio come un'attrice professionista. A fine maggio - ha concluso Albano - é stato presentato il dvd ufficiale del cortometraggio, distribuito grazie al contributo dell'associazione Domos Basilicata, che servirà per raccogliere fondi per la ricerca scientifica». cultura@luedi.it

Appuntamento con la commedia al Cineclub del giovedì

Una serata “Fuori menù” di MARIA ANNA FLUMERO MATERA - “Fuera de carta”. In lingua originale affascina, ma in lingua italiana attira a sé anche molti neofiti del mondo cinematografico: “Fuori menù”. Questa pellicola è in programma per il secondo giovedì di giugno. Il film rientra nel “Cineclub del giovedì” ideato ed organizzato dall' associazione di cultura cinematografica “Cinergia” di Matera. Una vera commedia spagnola da centoundici minuti per la regia di Nacho G. Velilla. La trama? Maxi, omosessuale, è uno chef di successo che dirige un ristorante a Madrid, nel bel mezzo del

quartiere gay. La sua vita scorre nel migliore dei modi possibili, fino a quando due nuovi arrivi sconvolgono la sua tranquillità: i figli avuti da un matrimonio di copertura di anni addietro e il suo nuovo vicino, un avvenente calciatore argentino. L' opera prima per il grande schermo di Velilla (notissimo in patria in quanto autore del format Médico de familia, importato in Italia per la serie con al centro Nonno Libero di L. Banfi) mostra una parte di Madrid talmente vera nel tessuto sociale spagnolo contemporaneo da apparire quasi “falsa”. L' impianto è teatrale, il ritmo è serrato, gli attori in palla e la politica assolutamente scorretta. Il cast? Javier Cámara, Lola Due-

ñas, Fernando Tejero, Benjamín Vicuña, Chus Lampreave, Luis Varela, Junio Valverde, Alexandra Jiménez, Cristina Marcos, Carlos Leal, Fernando Albizu, Alejandra Lorenzo Appuntamento presso il Cinema “Comunale” di Matera in tre spettacoli: 17.30, 19.35, 21.40. cultura@luedi.it

UN FESTIVAL DA BERE

“Aglianica 2009” in anteprima su Radio2 a Decanter di LUCIA NARDIELLO RIONERO - Tutto segreto per la XI edizione di “Aglianica Wine Festival”. La presentazione in grande stile della kermesse sul vino è per stasera, alle 21.30, niente di meno che su “Decanter”, la trasmissione di Radio 2 cult sull’enogastronomia. I simpaticissimi estimatori del gusto Fede & Tinto, conduttori del programma radiofonico nonché di Linea Verde Orizzonti, in programma la domenica mattina su Rai Due, conoscono bene Aglianica essendo stati moderatori d’eccezione di un dibattito nella scorsa edizione. Stasera tutti connessi sulle frequenze di Radio 2, allora, per conoscere i particolari della manifestazione che si prevede zeppa di eventi. Presente negli studi romani di Radio 2 Donato Rondinella, organizzatore della manifestazione Aglianica Wine Festival, nonché presidente del Movimento Turismo del Vino di Basilicata, Gerardo Giuratrabocchetta e Paride Leone, produttore del nobile Aglianico del Vulture Doc e Teodoro Palermo, presidente del Consorzio di Tutela dell’Aglianico del Vulture Doc che sveleranno tutti i retroscena e le novità della nuova edizione 2009. Aglianica 2009 avrà come cornice sempre il meraviglioso castello normanno, svevo, angioino della città di Melfi, già location privilegiata per la scorsa manifestazione che ha ospitato una

CINELETTURE

Sfogliando le pagine di “Filmcritica” Allo Spazio Sankara la presentazione della rivista di Edoardo Bruno di MIMMO MASTRANGELO MOLITERNO - Proporre il film (il cinema) come il segno di un nuovo ragionare e anche del fare politica . E' il viatico lungo il quale la storica e militante rivista dal formato quaderno “Filmcritica” (che naturalmente gli operatori cinematografici lucani non leggono perché la loro idea sull'audiovisivo è legata all'evento e mai ad un'azione che avanza e scompiglia appena lo schermo si spegne) rilancia un discorso di metodo del fruire le immagini. Basta leggere l'editoriale del direttore Edoardo Bruno sull'ultimo numero che verrà presentato questa sera allo Spazio Sankara

(ore 21) per cogliere l'esigenza di un cinema che, ponendosi in cifra narrativa, poetica ed estetica, si fa spazio e tempo della politica. Ma le pagine più interessanti del numero 594 è la conversazione a tutto campo tra il direttore e alcuni redattori di lungo corso del mensile (Alessandro Cappabianca, Daniele Dottorini, Lorenzo Esposito, Giona A. Nazzaro, Andrea Pastor, Bruno Roberti, Daniela Turco) che chiamano in causa, tra gli altri, gli sguardi di Godard, Gitai, Duras, Daney, la filosofia di Deleuze, Socrate e Platone e l'ideale gramsciano per continuare ad affermare con le immagini “un'operazione possibile nella contemporaneità”, cioè - per dirla con Deleuze - poter

“scavare una lingua straniera nella lingua”. Inoltre con le recensioni di “Two Lovers” di James Gray, “Teza” dell'etiopico Hailè Gerima, “Ponyo sulla scogliera” di Miyazaki Hayao è tutta da leggere l'intervista di Giona A. Nazzaro al regista Alberto Fasulo autore dell'opera prima “Rumore bianco”, un documentario (creativo) di grande audacia intellettuale che ricorda qualche opera maggiore di Olmi e Piavoli, un film di poesia e materia molto particolare e decisamente unico nel panorama italiano su cui gli operatori cinematografici lucani mai penserebbero piantarci una battaglia di resistenza oltre lo schermo. cultura@luedi.it

Una copertina di Filmcritica

grande folla di visitatori. Dal 4 al 6 settembre si prevede una tre giorni tra vitigni, uve pregiate di tutto il mondo, sapori antichi, buona cucina e tanto altro, come sempre alle pendici del Vulture. Dopo aver spento le dieci candeline alla presenza dei migliori estimatori ed intenditori di vino Aglianica si prepara alla svolta. La kermesse apre un sipario sempre più vasto sull’enograstronomia lucana coinvolgendo personalità di spicco del settore. Un traino per il turismo da non sottovalutare per tutta l’area. Un’affascinante connubio tra vino, arte, musica e cultura. Una proposta come sempre variegata. Gli ospiti non sono solo spettatori ma partecipi dell’evento come nei numerosi laboratori che si sono tenuti nell’edizione 2008 tra i quali anche le lezioni di cucina tra gastronomia e comicità con il vulcanico Andy Luotto. Poi degustazioni per imparare a riconoscere vini, formaggi, abbinamenti a tavola e tanti spettacoli. Aglianica X ha conquistato davvero tutti soprattutto i numerosi visitatori d’Italia rimasti affascinati dalla bellezza del luogo, del vino, del buon mangiare. Un esempio ben riuscito, un’idea innovativa in Basilicata per promuovere nel Vulture un turismo finalizzato che si evolva dal solito e classico mordi e fuggi in un nuovo turismo mordi e rimani. cultura@luedi.it

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Cultura e Spettacoli 51

Giovedì 11 giugno 2009


Giovedì 11 giugno 2009

In piazza a Potenza il galà conclusivo con la premiazione dei più bei locali lucani di CARMINE PEPE NON POTEVA che chiudersi in bellezza il Tour del Gusto. L’ultima tappa ha avuto come scenario la stupenda location dell'Antica Fonte ad Oppido lucano, i cui chef, Franco ed Innocenzo, hanno deliziato il palato degli ospiti con un menù all'impronta dell'antica tradizione oppidana. Numerosi gli ospiti presenti alla serata, allietata come sempre dal gruppo degli Ambasciatori lucani, testimonial di tutta la manifestazione, che è stata caratterizzata da una colonna sonora di indubbio spessore, sia per il messaggio veicolato attraverso gli antichi testi proposti dal gruppo di musica popolare, sia per le danze, frutto di un laborioso e preciso lavoro di ricerca sulle tradizioni della nostra terra, nonché di quello che ci accomuna con il folclore della terra salentina. Carmen Cafaro, madrina della manifestazione, ha voluto, anche per questa tappa, mettere in luce le risorse della Lucania, in un connubio di sapori, genuinità, tradizione ed arte che ha come unico comune denominatore il territorio, del quale, con la sua incredibile verve e dinamicità, ha inteso valorizzare bellezze e risorse con ogni singola tappa del Tour. La serata, presieduta dalla giuria tecnica composta dal professor Nunzio Barile, dell'Istituto Alberghiero di Potenza, del dottor Biagio Peluso, agronomo, di Lorenza Colangelo responsabile dell'Hotel delle Terme di Rapolla e da Vito Pacella, rinomato chef murese, ha registrato la presenza di numerose personalità del mondo imprenditoriale lucano, a cominciare dal presidente degli Acconciatori lucani, Mario Cutro, che insieme al segretario della Confartigianato, Telesca ha testimoniato le sue attività di curatore d'immagine e di organizzatore di eventi di moda e stile, invitando i presenti alla manifestazione di solidarietà, organizzata dal suo team Beauty Hair Group, per una raccolta fonti in favore di tre acconciatori dell'Abruzzo, che nel disastroso sisma dell'aprile scorso, hanno perso casa, attività lavorativa e parenti.

Il tour del gusto tra arte e sapori

La sensibilità di Cutro è stata apprezzata e condivisa dal pubblico presente, particolarmente attento anche alle iniziative della dottoressa Cammarota dell'Arpab sulle tematiche in materia ambientale, che riguardano il territorio. Non potevano mancare alla cena-spettacolo i veri protagonisti dell'evento: gli imprenditori della tipicità lucana, a cominciare dall'azienda Tortorelli di Paterno, che con la sua produzione di formaggi, slegati da una produzione ed affinatura industriale, ma realizzati utilizzando la “mano antica” dell'uomo, ha presentato una particolare esposizione della propria produzione, incontrando il favore dei presenti in sala; il salumificio Emmedue di Picerno, la Cooperativa “le Contrade” di Cancellara, presente con il gestore della bottega di quartiere, vera riscoperta dei valori sociali in un contesto urbano, Pietro Basile ed infine, ma non ultimo il “Laghetto fra i monti”, prestigiosa peculiarità di questo tour, che ha fornito allo chef, con alcune suoi delicatissimi prodotti, la possibilità di presentare gustosissimi piatti.

In alto Carmen Cafaro, sopra Ferdy Sapio, a sinistra il trio La Ricotta insieme al meteorologo Brindisi

Ma Carmen Cafaro guarda già ai programmi futuri relativi al Tour del Gusto. «Siamo in frenetica preparazione di una grande manifestazione - conferma

la promotrice dell’eventoad ospitarla sarà il capoluogo di regione, in Piazza Mario Pagano, con un'intera giornata dedicata all'enogastronomia e alla tipi-

cità lucana in ogni sua possibile accezione. Con l'occasione, si premierà il vincitore di questa prima edizione del Tour del Gusto, voluta da Assoim-

pero, associazione di imprenditori a livello nazionale. Saranno premiate le location che hanno partecipato, con prestigiosi trofei, e che sono stato valutati dalla giuria di tecnici e professionisti del settore: il Wine bar Singapore Sling di Potenza, il Ristorante Miramonti di Muro Lucano, l'Osteria del Vecchio cortile di Rionero in Vulture, l'hotel ristorante “Il pino loricato” di Terranova di Pollino, il ristorante “ Oliver” di Senise, il ristorante “ Il terrazzino” di Matera, il ristorante “ l'Antica Fonte” di Oppido Lucano. Non ci resta, quindi, che aspettare la serata della premiazione che si terrà a Potenza in Piazza Mario Pagano, a conclusione di un evento che vuole essere un punto di riferimento per il mondo enogastronomico, artistico e culturale della Basilicata. cultura@luedi.it

TRADIZIONI DA LEGGERE di ANTONIO BEVILACQUA

Pietragalla e il tesoro dei palmenti

PIETRAGALLA - Sta riscuotendo apprezzamento, interesse e naturalmente curiosità il libro pubblicato recentemente sul sito cittadino dei Palmenti. E' un'opera che si intitola semplicemente "Pietragalla e i Palmenti" e ne è autore il pietragallese Vincenzo D'Angelo. Professore e preside di varie scuole, da molti anni risiede a Pavia ma in più occasioni durante l'anno ritorna a Pietragalla dove è nato. E' un lavoro certosino, puntuale e ricco di spunti su questo sito storico e architettonico cittadino al punto che la pubblicazione dell'opera e la ricerca e la raccolta di notizie lo ha portato per circa dieci anni a visitare l'Italia, la Spagna, la Francia per scoprire eventuali e possibili legami tra i palmenti pietragallesi ed altre strutture simili dislocate in varie zone dell'Europa. In generale dall'opera si evince che il palmento a cielo aperto trae origini addirittura dall'antica Grecia e dall'antica Roma. Ma gli studi di D'Angelo hanno portato ad una conclusionesignificativa: che i palmenti di Pietra-

gallesi sono unici nel loro genere e nella loro conformazione in tutta l'area europea. Nel sito ubicato alla periferia del paese ve ne sono circa duecento, scavati nel tufo e che si sviluppano in profondità e sul perchè di un numero tanto elevato l'autore da una spiegazione molto semplice, vale a dire che nel passato erano tanti i contratti di enfiteusi tra la chiesa locale e i contadini che aumentarono di conseguenza i terreni coltivati a vigneti per cui si aveva la necessità impellente di avere a disposizione manufatti edilizi per la lavorazione dell'uva e la produzione del vino. L'intero lavoro è pieno di altri e significativi riferimenti bibliografici, corredato altresì da tantissime foto che permettono ai lettori e alle lettrici di avere una visione d'insieme completa ed esaustiva. Si tratta quindi di un altro importante tassello nella storia di Pietragalla e in particolare di questo sito che negli ultimi anni ha avuto un incremento di notorietà con tutta una serie di avvenimenti storici e culturali. cultura@luedi.it

La terra, la vite e il vino nel volume di Vincenzo D’Angelo

I Palmenti di Pietragalla e il libro di D’Angelo

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52 Cultura e Spettacoli


Scenario e protagonista della pellicola la città di Bagheria, tra grandi amori e travolgenti utopie

Tornatore battezza Venezia Per la prima volta, dopo 20 anni, un film italiano aprirà la Mostra d’arte cinematografica Amori e altri crimini a Belgrado

Festival internazionale dei corti “Arcipelago”

Sta per arrivare sugli schermi il film drammatico Amore & altri crimini diretto da Stefan Arsenijevic. Anica (Anica Dobra), trentenne, vive a Belgrado, ha una vita che non le piace e una storia con un piccolo boss (di quartiere ma è una relazione senza senso e a vicolo cieco. Un giorno decide di rapinare il suo uomo e di fuggire.

SI svolgerà dal 12 al 18 giugno, alla Multisala Intrastevere di Roma, la 17ma edizione di «Arcipelago - Festival Internazionale di Cortometraggi e Nuove Immagini». Valerio Mastandrea è il protagonista della sezione «Outsiders». Rocco Papaleo, Salvatore Cantalupo, sono protagonisti di «Itinerari», la parte non competitiva.

Horror puro con Martyrs Sangue, orrore e mistica. Si presenta così, come diviso in tre parti, il film Martyrs del regista Pascal Laugier che arriverà nelle sale da domani. Un vero horror con una ragazzina martoriata, che è stata rinchiusa in un mattatoio dove ha subito tremende e ripetute violenze. Dopo 15 Lucie, ormai donna fa strage di un’intera famiglia.

La Mezzogiorno ricorda suo padre Giovanna Mezzogiorno sarà coproduttrice e voce narrante del film-documentario «Negli occhi», un viaggio nella vita e nella carriera del padre Vittorio Mezzogiorno scomparso prematuramente nel 1994. La pellicola, diretta da Anzellotti e Del Grosso, con musiche originali di Pino Daniele è raccontato dalla voce di sua figlia.

L’era glaciale 3 debutta a Lipari

VENEZIA – “Baaria” di Giuseppe Tornatore, sarà il film di apertura della 66. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, in programma al Lido di Venezia dal 2 al 12 settembre 2009. “Baaria”, in concorso, verrà presentato in prima mondiale la sera del 2 settembre nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido – a seguire la cerimonia di apertura - ed è il primo film italiano dopo 20 anni a inaugurare la Mostra di Venezia. Il film, che rappresenta la più impegnativa produzione dell’industria cinematografica italiana da molti anni a questa parte, vede protagonisti Francesco Scianna e Margareth Madè e nel cast include, fra gli altri, Nicole Grimaudo, Angela Molina, Lina Sastri, Salvo Ficarra, Valentino Picone, Gaetano Aronica, Alfio Sorbello, Luigi Lo Cascio, Enrico Lo Verso, Nino Frassica, Laura Chiatti, Michele Placido, Vincenzo Salemme, Giorgio Faletti, Corrado Fortuna, Paolo Briguglia, Leo Gullotta, Beppe Fiorello, Luigi Maria Burruano, Franco Scaldati, Aldo Baglio, Monica Bellucci, Donatella Finocchiaro, Marcello Mazzarella, Raoul Bova, Gabriele Lavia, Sebastiano Lo Monaco.

“Baaria”, prodotto e distribuito da Medusa Film, uscirà nelle sale italiane il 25 settembre. «Baaria è un suono antico, una formula magica, una chiave - spiega Tornatore -. La sola in grado di aprire lo scrigno arrugginito in cui si nasconde il senso del mio film più personale. Una storia divertente e malinconica, di grandi amori e travolgenti utopie. Una leggenda affollata di eroi. Ma Baaria è anche il nome di un paese siciliano dove la vita degli uomini si dipana lungo il corso principale. Poche centinaia di metri, tutto sommato. Ma percorrendole avanti e indietro per anni, puoi imparare ciò che il mondo intero non saprà mai insegnarti». La pellicola ha come sfondo la Sicilia, Baaria, Bagheria, come la chiamano i siciliani. La strada principale della cittadina, corso Re Umberto, è stata ricostruita minuziosamente tra i capannoni della fabbrica abbandonata: la chiesa, il mercato del pesce, le case ad un piano con i balconcini in ferro

battuto, il palazzo del comune compresa la lapide in ricordo dei caduti della guerra. Una copia così perfetta cha la casa di produzione italo-franco tunisina potrebbe utilizzarla per altri lavori. ”Non è autobiografico - ha raccontato il regista - ma è un film personale, quello che si avvicina di più al Nuovo Cinema Paradiso. C’è nostalgia, anche malinconia e la risata che ti porta a riflettere, ci ricorda che la passione politica e civile è stata per tutti noi qualche cosa di positivo”. Nel 1995 Giuseppe Tornatore era stato protagonista alla Mostra di Venezia, presente sia col documentario sulla “sua” Sicilia «Lo schermo a tre punte», sia col lungometraggio in concorso «L'uomo delle stelle», con Sergio Castellitto, film che vinse il Gran Premio Speciale della Giuria presieduta da Guglielmo Biraghi (e successivamente il David di Donatello e il Nastro d’Argento per la miglior regia). Nel 1993 Tornatore era fra i componenti della Giuria.

Il regista nel ’95 vinse il gran premio della giuria

DANZA

York), Romeo e Giulietta (7 e 11 luglio al Met di New York e a Los Angeles). Per l’etoile scalingera di Casale Monferrato, entrato giovanissimo alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, scoperto da Rudolf Nurejev che lo scelse per interpretare il ruolo di Tadzio nel balletto Morte a Venezia e poi nel 1996 nominato Primo Ballerino dall’allora direttrice Elisabetta Terabust, è un ritorno a New York annunciato e attesissimo dopo il trionfo della sua esibizione al fianco di Alessandra Ferri nel giugno del 2007, quando avevano incantato il pubblico newyorkese con l’interpretazione di Romeo e Giulietta e L'Histoire del Manon. Ma è la prima volta che un ballerino uomo italiano, viene invitato a ricoprire il ruolo di Principal (protagonista) al Metropolitan, entrando organicamente nella stagione. Sarà in compagnia delle altre etoile Maxim Beloserkovsky, Josè Manuel Carreno, Angel Corella, Herman Cornejo, Marcelo Gomes, David Hallberg e Ethan Stiefel L'eccellenza

Gheddafi sdogana il Leone nel deserto LA visita a Roma di Gheddafi coincide con lo sdoganamento del «Leone del deserto», il film voluto da Tripoli sulla storia dell’eroe della resistenza anticoloniale e mai trasmesso in Italia. Il kolossal del 1981 su Omar al-Mukhtar (nella foto), andrà in onda stasera alle 21 su Sky Cinema Classics. Il film fu vietato per vilipendio delle forze armate.

Sparisce Scorie e anche Max Giusti molla Quelli che il calcio

Roberto Bolle primo ballerino italiano a dominare l’American ballet di NY NEW YORK – Roberto Bolle da oggi è il re di New York. L’11 giugno 2009 è una data storica per la danza italiana: comincia infatti l’avventura americana di Roberto Bolle, primo ballerino italiano uomo con il prestigioso titolo di Principal dell’American Ballet di New York. «E' una grande gioia e una forte emozione, ho sempre sognato di ballare a New York con l’Abt, ma adesso la realtà ha superato il sogno. A differenza del mio debutto di due anni fa in cui ero ospite, ora sono primo ballerino della Compagnia, un titolo di indiscusso prestigio mondiale», commenta l’etoile che in questi anni, con talento, bellezza e carisma è diventato popolare nel mondo come una pop star. L’avventura americana comincia domani sera al Metropolitan di New York con il balletto Giselle, poi Bolle sarà protagonista con la Compagnia americana in altri tre titoli da lui particolarmente amati, quali: Il Lago dei Cigni (26 giugno al Met New York), Sylvia (1 luglio al Met di New

LA terza puntata dell’Era Glaciale, fortunata serie di film d’animazione della Twentieth Century Fox, verrà presentata in anteprima mondiale a Lipari dal 1 al 3 luglio. Alla presentazione, che si svolge in contemporanea con gli Usa, prenderanno parte anche Claudio Bisio e Pino Insegno, che fanno parte del cast dei doppiatori.

Nicola Savino verso Colorado Presto l’addio a RaiDue

Roberto Bolle

italiana conquista l’America. Al ritorno dagli States, l’ambasciatore di buona volontà per l'Unicef, Roberto Bolle, che da due anni è testimonial Acqua Fiuggi, si dedicherà al suo Gala Roberto Bolle and Friends con il quale sarà in tour durante l’estate e fino a settembre tra l'altro a Firenze, Venezia, Torino, Genova, Taormina.

NICOLA Savino sarà il prossimo conduttore di Colorado, cabaret show di Italia 1 portato al successo da Beppe Braida e da Rossella Brescia. Mancherebbe solo la firma definitiva per il trasloco a Mediaset. Nicola Savino, partner ormai storico di Linus a Radio Deejay (con Deejay chiama Italia) e elemento ormai indossolubile del binomio con Digei Angelo, sarebbe pronto ad assumersi l’onere di un trasferimento a Mediaset per la conduzione di Colorado. Con lui si muoverebbe tutta la sua squadra autoriale, che vede in prima linea proprio Digei Angelo, autore di gran parte dei loro testi. La partenza di Savino e del suo team da RaiDue metterebbe non poco in difficoltà la rete ‘giovane’ di Viale Mazzini, che pro-

prio su di lui aveva puntato per lo ’svecchiamento’ del target. Il successo di Scorie non è passato certo inosservato, anche se relegato in orari assolutamente marginali data la sua collocazione post puntata dei reality di punta della rete, Isola dei Famosi e XFactor. Se dovesse davvero andar via da RaiDue, come sembra ormai deciso, Scorie sarà destinata a sparire. Senza contare poi il vuoto da colmare per Quelli che il Calcio, che potrebbe restare orfana anche di Max Giusti, che nell’ultima puntata del programma ha salutato tutti dicendo “non so se questa mia avventura continuerà”. Insomma, non sarà facile per RaiDue sostituire degnamente Nicola Savino e tutta la sua squadra: urge inventarsi qualcosa.

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Spettacoli e televisioni 53

Giovedì 11 giugno 2009


Giovedì 11 giugno 2009

l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4

Non fatevi distrarre da quello che stanno facendo intorno a voi. Per raggiungere gli obiettivi concentratevi su voi stessi.

TORO 21/4 - 20/5

Ciò che nei giorni passati vi era riuscito con facilità potrebbe risultarvi molto più difficile oggi. Non siete voi ma le circostanze

GEMELLI 21/5 - 21/6

Siete certi che, intelligenti come siete, non cadrete nella trappola che qualcuno vi ha teso e invece dovreste stare attenti.

CANCRO 22/6 - 22/7

Mettetevi in contattato con amici o parenti, per sapere come stanno andando le loro cose, private e professionali.

LEONE 23/7 - 23/8

I vostri sforzi per ottenere qualcosa di nuovo potrebbero fallire, ma vi consentiranno di scoprire qualcosa di importante.

VERGINE 24/8 - 22/9

Alla fine di una giornata, coinvolgente ciò che pensavate fosse una leggenda si dimostrerà al di là di ogni dubbio.

ilCruciverba

ilRebus

BILANCIA 23/9 - 22/10

Prima di partire con un nuovo progetto procuratevi qualche informazione in più La decisione di un partner sarà cruciale.

SCORPIONE 23/10 - 22/11

Sta per iniziare, per voi, una nuova coinvolgente avventura ma prima dovrete occuparvi di risolvere certe questioni.

SAGITTARIO 23/11 - 21/12

Non date per scontato di dover affrontare da soli certi problemi. Potreste essere affiancati da una quantità di persone.

CAPRICORNO 22/12 - 20/1

Imparare qualcosa di nuovo potrebbe essere più facile del previsto, anche se si tratta di attività del tutto sconosciuti.

Soluzione _____________________________________

ilSudoku

di Pasquale Grande

Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.

ACQUARIO 21/1 - 19/2

leSoluzioni

Non e' il momento di correre rischi superiori al dovuto. In più di una circostanza, infatti, fareste bene ad essere prudenti.

PESCI 20/2 - 20/3

REBUS:

S è menato = Seme nato;

E' arrivato il momento di liberare la vostra mente da certi preconcetti che vi impediscono di vedere le cose come stanno.

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54 Rubriche


FILM

PRIMA SERATA

21.20

21.05

RUBRICA

FILM

21.10

SHOW

21.10

Tre donne al verde Mad Money

Michele Santoro

Potere assoluto

06.30 -TelegiornaleTg 1 06.45 -AttualitàUnomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 07.35 -RubricaTg Parlamento 08.00 -TelegiornaleTg 1 08.20 -AttualitàTg 1 Le idee 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.30 -TelegiornaleTg 1 Flash 10.40 -Telefilm14° Distretto 11.25 -RubricaAppuntamento al cinema 11.30 -TelegiornaleTg 1 11.40 -TelefilmLa Signora in giallo 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -ShowVerdetto finale 15.00 -TelefilmUn medico in famiglia 2 16.50 -RubricaTg Parlamento 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.15 -TelefilmLe sorelle McLeod 18.00 -TelefilmIl commissario Rex 18.50 -QuizL'Eredità 20.00 -Telegiornale Telegiornale

06.50 -RubricaTg 2 Medicina 33 06.55 -RubricaQuasi le sette 07.00 -RubricaCartoon Flakes 09.55 -RubricaIl Cercasapori 10.25 -CartoniTracy & Polpetta 10.40 -TelegiornaleTg2punto.it 11.25 -TelefilmAmerican dreams 12.05 -TelefilmDesperate Housewives 13.00 -TelegiornaleTg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg 2 Costume e società 13.55 -RubricaTg 2 Medicina 33 14.00 -Real TvItalian Academy 14.25 -TelefilmOne Tree Hill 15.15 -TelefilmBeyond the break - Vite sull'onda 16.00 -TelefilmAlias 16.40 -TelefilmLas Vegas 17.30 -ReferendumMessaggi autogestiti: Partito democratico - Sinistra e Libertà - Lista Di Pietro - Idv 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.10 -NewsRai Tg Sport 18.30 -TelegiornaleTg 2 19.00 -Serie Tv7 Vite 19.25 -Sit ComPiloti

07.30 -AttualitàTGR Buong. Regione 08.00 -AttualitàRai News 24 08.15 -RubricaLa storia siamo noi 09.15 -ReferendumMessaggi autogestiti: Rifondazione Comunista Socialismo 2000 - Comunisti Italiani - Lista Di Pietro - Idv 09.25 -FilmRingo il cavaliere solitario con P. Martell - regia di Rafael Romero Marchent (Ita/Spa) - 1969 10.40 -RubricaCominciamo bene Estate 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -RubricaCominciamo bene Estate 13.00 -RubricaCominciamo bene Estate 13.05 -TELENOVELA Terra nostra 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTg 3 14.50 -RubricaCominciamo bene Estate 15.00 -TelegiornaleTg 3 Flash LIS 15.05 -ShowIl gran concerto 15.40 -RubricaTrebisonda 16.00 -RubricaTG3 GT Ragazzi 16.35 -RubricaMelevisione 17.00 -TelefilmSquadra Speciale Vienna 17.45 -RubricaGEOMagazine 2009

07:58 - RubricaBorsa e monete - di finanza 08.00 -TelegiornaleTg 5 Mattina 09.10 -FilmPrince William con Jordan Frieda, Martin Turner, Thomas Lockyer - regia di Michael W. Watkins (USA) - 2002 11.00 -RubricaForum 13.00 -TelegiornaleTg 5 13:39 - Previsioni del tempoMeteo 5 13:41 - Soap OperaBeautiful 14.10 -TeleromanzoCentoVetrine 14.45 -Film TvRosamund Pilcher: E all'improvviso fu amore - Drammatico con Jeanne Tremsal, Patrik Fiche - regia di Dieter Keheler (Austria) 2006 16.25 -Talk ShowPomeriggio Cinque 17.35 -TelegiornaleTg5 minuti 18.05 -NewsClaudio Martelli: Il libro della Repubblica 18.50 -QuizSarabanda 20.00 -Telegiornale Tg 5

20.30 -GiocoAffari tuoi 21.20 -FilmTre donne al verde - Mad Money con D. Keaton, T. Danson - regia di Callie Khouri (USA) - 2008 23.15 -TelegiornaleTg 1 23.20 -AttualitàPorta a Porta

19.35 -TelefilmSquadra Speciale Lipsia 20.25 -GiocoEstrazioni del Lotto 20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.05 -Rubrica Annozero 23.20 -TelegiornaleTg 2

19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -TeleromanzoAgrodolce 20.35 -Soap OperaUn posto al sole 21.05 -TelegiornaleTg 3 21.10 -FilmPotere assoluto

00.55 -TelegiornaleTg 1 01.40 -RubricaSottovoce 02.10 -RubricaFuoriclasse canale Scuola-Lavoro 02.40 -VideoframmentiSuperStar 03.10 -FilmSpaghetti House 04.50 -RubricaStella del Sud

23.35 -TeatroPalco e Retropalco 00.55 -RubricaIl cartellone di Palco e Retropalco 01.00 -RubricaTg parlamento 01.10 -TelefilmSupernatural 02.15 -RubricaTg 2 Costume e società 02.30 -TelefilmSecrets

con C. Eastwood - regia di Clint Eastwood (USA) - 1996 23.15 -RubricaPaola Cortellesi in "Non perdiamoci di vista short" 00.00 -TelegiornaleTg 3 Linea notte 00.10 -TelegiornaleTg Regione 01.10 -MUSICA La Musica di Rai 3

21.10

Zig Zelig

FILM

20.30

Danko

GIOCO

21.10

FILM

Enrico Papi

Risvegli

07.10 -TelefilmT.J. Hooker 08.10 -TelefilmMagnum P.I. 09.00 -TelefilmMiami Vice 10.05 -Soap OperaFebbre d'amore 10.30 -TelefilmUltime dal cielo 11.30 -TelegiornaleTg 4 11:38 - NewsVie d'Italia 11.40 -TelefilmDoc 12.25 -TelefilmDistretto di polizia 13.30 -Telegiornale Tg 4 13.55 -Previsioni del tempoMeteo 14.05 -RubricaSessione pomeridiana: il tribunale di Forum 15.10 -TelefilmIl fuggitivo 15.50 -Soap OperaSentieri 16.10 -FilmViale Flamingo con Joan Crawford, Zachary Scott, Sydney Greenstreet - regia di Michael Curtiz (USA) - 1949 18.55 -Telegiornale Tg 4 19.20 -Previsioni del tempoMeteo 19.35 -ShowIeri e oggi in tv 19.50 -Soap OperaTempesta d'amore

06.35 -Cartoni 09.00 -Sit ComWilly, il Principe di Bel Air 09.25 -TelefilmXena 10.20 -TelefilmBaywatch 11.15 -TelefilmSupercar 12.15 -RubricaSecondo voi 12.25 -TelegiornaleStudio Aperto 12.55 -Previsioni del tempoMeteo 13.00 -NewsStudio Sport 13.35 -QuizMotoGp Quiz 13.40 -CartoniYu Gi Oh !5D'S 14.05 -CartoniDetective Conan 14.30 -CartoniI Simpson 15.00 -TelefilmDawson's Creek 15.50 -TelefilmIl mondo di Patty 16.50 -Sit ComHannah Montana 17.40 -CartoniBakugan 17.55 -CartoniGormiti 18.10 -CartoniSpongebob 18.30 -TelegiornaleStudio Aperto 19.00 -NewsStudio Sport 19.30 -CartoniI Simpson 19.50 -Sit ComCamera Café - Ristretto 20.05 -Sit ComCamera Café

06.00 -TelegiornaleTg La 7 07.00 -RubricaOmnibus 09.15 -AttualitàOmnibus Life 10.10 -NewsPunto Tg 10.15 -RubricaDue minuti un libro 10.20 -RubricaMovie Flash 10.25 -TelefilmCuore e batticuore 11.25 -RubricaMovie Flash 11.30 -TelefilmMike Hammer 12.30 -Telegiornale Tg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmL'ispettore Tibbs 14.00 -Film Duello nel Pacifico con Lee Marvin, Toshiro Mifune regia di John Boorman (USA) 1968 16.00 -RubricaMovie Flash 16.05 -TelefilmStar Trek Classic 17.05 -DocumentarioLa7 Doc 18.05 -TelefilmDue South 19.00 -TelefilmThe District 20.00 -Telegiornale Tg La7

20.30 -Previsioni del tempoMeteo 5 20.35 -Show Paperissima Sprint 21.10 -Show Zig Zelig 23.30 -Attualità Terra

20.30 -TelefilmNikita 21.10 -FilmDanko con A. Schwarzenegger - regia di Walter Hill (USA) - 1988 23.35 -FilmLui è peggio di me con A. Celentano - regia di Enrico Oldoini (Ita) - 1984

20.30 -Gioco La ruota della fortuna 21.10 -Telefilm C.S.I. Scena del crimine 23.00 -Telefilm The Closer 00.00 -TelefilmPrison Break

20.30 -AttualitàOtto e mezzo 21.10 -FilmRisvegli con Robert De Niro, Robin Williams, John Heard, Julie Kavner, Penelope Ann Miller - regia di Penny Marshall (USA) - 1990 23.30 -ShowVictor Victoria Hot

00.30 -TelegiornaleTg 5 Notte 01.00 -ShowPaperissima Sprint 01.45 -TelefilmThe Guardian 03.40 -TelegiornaleTg 5 Notte 04.10 -Previsioni del tempoMeteo 5 04.15 -TelefilmSquadra emergenza 05.30 -TelegiornaleTg 5 Notte

01.40 -NewsTg 4 - Rassegna stampa 02.05 -RubricaStasera a teatro 02.10 -RubricaClip Parade 17 02.45 -FilmIl sorriso del grande tentatore con G. Jackson - regia di Damiano Damiani (GB) - 1974

01.00 -NewsStudio Sport 01.25 -TelegiornaleStudio Aperto 01.40 -MusicaleTalent 1 Player 02.20 -TelefilmSix Feet Under 03.25 -FilmAmityville Possession con B. Young - regia di Damiano Damiani (USA) - 1982

00.45 -TelegiornaleTg La7 01.05 -RubricaMovie Flash 01.10 -AttualitàOtto e mezzo 01.50 -TelefilmAlla corte di Aliice 02.50 -RubricaDue minuti un libro 02.55 -AttualitàCNN News

leTrame

LA 7

ORE 14.00

RETE 4

ORE 16.10

RAI 3

ORE 21.10

DUELLO NEL PACIFICO

VIALE FLAMINGO

POTERE ASSOLUTO

con L. Marvin, T. Mifune - regia di John Boorman (Usa) - 1968

con J. Crawford, Z. Scott - regia di Michael Curtiz (Usa) - 1949

con G. Hackman, C. Eastwood, L. Linney, S. Glenn - regia di Clint Eastwood (Usa) - 1996

Nel corso del secondo conflitto mondiale, un pilota americano e un ufficiale giapponese dispersi si trovano a convivere su un'isola deserta. Danno inizio a una guerra personale, ma poi collaborano a organizzare la fuga. Ormai quasi amici, giungono a un'altra isola; in un deposito abbandonato trovano materiale nipponico e statunitense. Riprendendo coscienza...

Giunta in una cittadina del Sud, la ballerina Lane allaccia una relazione col vice sceriffo Carlisle. Costui è però manovrato dal boss locale, il corrotto Semple, che ritiene Lane dannosa per le sue ambizioni politiche e monta una campagna denigratoria contro di lei. Rilasciata dopo un arresto, la donna rimedia un impiego in un locale dove incontra Dan, un altro politico...

LA 7

ORE 21.10

RISVEGLI con R. De Niro, R. Williams, J. Heard regia di Penny Marshall (Usa) - 1990 Dal libro del dott. Oliver Sacks, la storia di un medico che sperimenta sui malati di encefalite letargica una terapia rivoluzionaria. Otterrà risultati prodigiosi, ma di durata limitata nel tempo; poi i suoi assistiti ricadranno nel buio della malattia...

RAI 1

ORE 21.20

TRE DONNE AL VERDE - MAD MONEY

Un vecchio ladro, dilettante di pittura e di musica, decide di svanire con il malloppo nonostante sia l'unico testimone di un delitto "eccellente"., in cui è coivolto un vecchio presidente degli Stati Uniti che è un criminale. Il maturo agente dei servizi segreti che deve braccare il ladro, ma non riesce a venire a patti con il suo senso della giustizia...

RETE 4

ORE 23.35

LUI È PEGGIO DI ME

con D. Keaton, T. Danson, K. Holmes regia di Callie Khouri (Usa) - 2008

con A. Celentano, R. Pozzetto, K. Van der Velden - regia di Enrico Oldoini (Ita) - 1984

La casalinga Bridget, la mamma single Nina e l'esuberante Jackie hanno in comune un piano che cambierà per sempre le loro vite. Quando scoprono che una gran quantità di denaro sta per essere mandata all'inceneritore, decidono di unire le loro forze per organizzare un colpo milionario alla banca piú sicura degli Stati Uniti d'America...

Leonardo e Luciano sono due scapoli quarantenni, amici da una vita. Titolari di una ditta che noleggia auto d'epoca, se la passano bene e si concedono facilmente tutte le ragazze che vogliono. La solida amicizia va all'aria quando Leonardo si innamora di Giovanna e la sposa. Luciano è così costretto a fare le valige...

Testa a testa tra Carlo Magno e Via dall’incubo RAI UNO Affari tuoi gold Codice carlo magno L'eredita' L'eredita' la sfida

ora 20.40 21.24 19.49 18.50

ascolto 5.236 4.450 4.418 2.758

RAI DUE Mona lisa smile Tg2-costume e societa' Tg2-medicina 33 La linea d'ombra

21.03 13.31 13.54 23.34

1.941 1.824 1.108 907

RAI TRE Ballaro' Un posto al sole Blob di tutto di piu' Agrodolce

21.12 20.37 20.03 20.15

3.955 2.470 1.825 1.559

CANALE 5 Paperissima sprint Via dall'incubo Beautiful Cento vetrine

20.46 21.30 13.39 14.09

6.547 4.294 3.786 3.645

ITALIA 1 I simpson Studio sport Detective conan Eli stone

14.36 13.05 14.09 21.14

2.514 2.082 2.065 1.985

RETE 4 Nikita. Tempesta d'amore La terra Sessione pomeridiana

20.29 19.58 21.14 14.06

1.738 1.628 1.288 1.188

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Televisioni 55

Giovedì 11 giugno 2009


CHRYSLER È DELLA FIAT

USURA A POTENZA

L’azione delle regioni sugli investimenti Interinali: Torino smentisce la Fiom lucana Da lunedì precari in aziende Acm: ecco quali

Chi minaccia i testi al processo Nibbio? Don Cozzi: «Non vi lasceremo soli» I militanti di Libera portano il sostegno in aula

alle pagine 24 e 28

a pagina 25

Anno 8 n.123€ 1.00

Giovedì 11 giugno 2009

www.ilquotidianodellabasilicata.it

Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466

Ddl intercettazioni

ELEZIONI IN BASILICATA

Intervista a Michele Radice

E sui nuovi eletti nell’Idv «Gli indipendenti non possono snaturare il nostro partito»

Il voto nei quartieri: il centro storico per la prima volta va a sinistra

Udc spaccata sulle alleanze COME SARA’ IL NUOVO CONSIGLIO COMUNALE IL DUELLO: AL SEGUITO DI SANTARSIERO E MOLINARI La storia Il ritorno del senatore a Viggiano

Il caso Policoro La curiosità 2/ Dimissioni nel Pd Tutti i volti femminili Marrese accusa Di Sanza e i grandi esclusi da pagina 4 a pagina 21

Il dibattito sul meridionalismo del Pd RESPONSABILITA’ CAMPI DI CRISI E DEL PASSATO POSSIBILI NOVITA’ di SALVATORE RUSSILLO

di VINCENZO VITI

Ho letto con molto interesse il contributo sempre originale e mai banale dell’’ assessore regionale all’ agricoltura, Vincenzo Viti sulla necessità di una opzione meridionalistica che ad oggi mancherebbe al Pd.Soprattutto interessante è l’appello finale a Lei caro direttore con una esplicita richiesta di pronuncia sulle sue riflessioni. Che sia innegabile la difficoltà del Pd a porre la segue a pagina 21

Credo che Biagio De Giovanni ("A destra tutta": i Grilli -Marsilio) abbia esemplarmente percepito in tempi non sospetti (ma in una situazione già ieri assai sospettabile) l'idea di quel che sta accadendo in Italia. E che viene rappresentandosi con il risultato elettorale (soprattutto quello della amministrative) scorse. De Giovanni sostiene che "si è chiusa la rappresentazione della storia d'Italia... segue a pagina 19

Dovere di informare Diritto di sapere Appello al Parlamento di giornalisti ed editori Alla ripresa dei lavori parlamentari relativi al disegno di legge sulle intercettazioni (“d.d.l. Alfano”), la Fieg e la Fnsi si uniscono per rinnovare al Parlamento e a tutte le forze politiche l'appello ad evitare l'introduzione nel nostro ordinamento di limitazioni ingiustificate al diritto di cronaca e di sanzioni sproporzionate a carico di giornalisti ed editori. Tali previsioni violerebbero il fondamentale diritto della libertà d'informazione, garantito dalla Costituzione e dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Gli editori e i giornalisti concordano sulla necessità che sia tutelata la riservatezza delle persone, soprattutto se estranee alle indagini, ma non possono accettare interventi che nulla hanno a che vedere con tale esigenza e che porterebbero ad un risultato abnorme e sproporzionato: limitare, e in taluni casi impedire del tutto, la cronaca di eventi rilevanti per la pubblica opinione, quali le indagini investigative. Allo stesso effetto di limitazione della libertà di informazione portano le previsioni del disegno di legge che introducono anche sanzioni detentive nei confronti dei giornalisti e la responsabilità oggettiva a carico degli editori, che verrebbe ad aggiungersi in modo confuso a quella del direttore di giornale. È necessario salvaguardare il diritto di cronaca e di libera informazione, tutelare la funzione della stampa e del giornalista, assicurare il diritto dei cittadini a sapere. Gli editori e i giornalisti italiani si appellano al Parlamento, alle forze politiche e sociali e all'opinione pubblica affinché vengano introdotte nel ddl Alfano, su questi limitati ma decisivi aspetti, le correzioni necessarie alla tutela di valori essenziali per la democrazia. FIEG-FNSI

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A Potenza contro il centrodestra ma non apparentati

A volte il ballottaggio è tra il Niente e il Nulla.


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