Brevi dal mondo
Domenica 14 giugno 2009
Ironia e richiesta di diritti. C’era anche un cartello “Habemus Papi”
Solana sdogana Hezbollah
Gay pride a Roma, sfilano in trecentomila
BEIRUT – L'Europa, a differenza degli Stati Uniti, non considera la formazione sciita libanese Hezbollah un’organizzazione terroristica perchè «è parte della società libanese ed è rappresentato in Parlamento». Questo il punto di vista espresso a Beirut da Javier Solana, l'alto rappresentante dell’Ue per la politica estera e la sicurezza che ha incontrato per la prima volta un deputato di Hezbollah: Hussein Hajj Hassan, lo stesso parlamentare immortalato al braccio dell’allora ministro degli Esteri Massimo D’Alema nel 2006 per le strade di Beirut, distrutta dall’offensiva israeliana.
ROMA – Hanno sfilato in 300 mila, secondo gli organizzatori, in un serpente dai mille colori caratterizzato da slogan e carri ironici come quelli dedicati al «Papi Gay» o al «Camper anticiarpame». Ma il corteo del Gay pride di Roma 2009, partito da Piazza della Repubblica e giunto in piazza Navona, è stata sopratutto una manifestazione per chiedere conto dei mille diritti negati. Una kermesse come al solito allegra e folkloristica ma anche un modo per testimoniare impegno civile e diritto di «cittadinanza» per gay e lesbiche. Insieme in 300 mila lungo via Cavour, via dei Fori Imperiali, Piazza Venezia, via delle
Airbus, altri sei corpi recuperati
Br, condanne fino a 15 anni
RECIFE (BRASILE) – Altri sei cadaveri sono stati recuperati nell’Oceano Atlantico, dove l’1 giugno scorso precipitò l’Airbus A330 di Air France. A bordo vi erano 228 persone, tra passeggeri ed equipaggio. In tutto i corpi recuperati sono finora 50 e, ha spiegato il generale dell’Aeronautica brasiliana, Cardoso, «diventà ogni giorno piùdifficile trovare altri cadaveri».
Scontro con i rapitori di Vagni ZAMBOANGA – Cinque marine e un agente delle forze speciali sono stati uccisi in uno scontro con i guerriglieri che tengono in ostaggio il volontario italiano Eugenio Vagni. Delle condizioni del 62enne operatore umanitario da cinque mesi nelle mani dei sequestratori non si hanno notizie.
Botteghe Oscure, Largo Argentina e Corso Vittorio Emanuele prima di giungere a piazza Navona dove la manifestazione si è conclusa. Venti i carri allegorici, tanti i cartelli con su scritto «Habemus papi» e l’immagine del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi con la bocca aperta in segno di smorfia. Lo striscione con lo slogan – leit motiv del corteo -«Liberi tutti, libere tutte», ha aperto la manifestazione. I carri, organizzati dal circolo «Mario Mieli-Mucca assassina», hanno attinto a piene mani con la loro ironia alla recente attualità «in risposta a una politica che si permette di tacciare il Pride di volgarità e immoralità». Hanno spiegato
gli organizzatori. Nel «Camper Anticiarpame», sempre organizzato dal «Mario Mieli», sono stati apposti cassonetti dell’immondizia in cui i manifestanti hanno gettato foto dei politici e articoli di giornali «con dichiarazioni razziste e omofobiche». Tanti i cartelli contro il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna, bersaglio «storico» dell’ironia del popolo gay: Alcuni partecipanti hanno sorretto cartelli con su scritto: «Carfagna dice: gay costituzionalmente sterili. I gay rispondono: cervello della Carfagna sterile ad ogni forma di intelligenza». «Vogliamo la parità di diritti e di doveri». Ha detto il presidente di
La sfilata di ieri a Roma
Arcigay, Aurelio Mancuso, ricordando che dopo la manifestazione dell’orgoglio omosessuale di ieri nella capitale il 27 giugno si sta continuando la preparazione a Genova del Pride nazionale. Daniela Navi
Indennizzato Ichino: «Non soldi, ma vorrei incontrarli umanamente»
Il processo è finito con i pugni alzati di imputati e parenti ROMA - È finito con i pugni alzati degli imputati e il pubblico di parenti e amici che intonava l'Internazionale nell'aula bunker del carcere di San Vittore il processo milanese alle nuove Brigate Rosse. Dopo due giorni di camera di consiglio, i giudici della prima Corte d'Assise hanno letto ieri mattina il verdetto e le quattordici condanne per associazione a delinquere, banda armata, detenzione di esplosivi e di armi: 15 anni di carcere ai due leader della formazione estremista Claudio Latino e Davide Bortolato; 13 anni e 10 mesi a Vincenzo Sisi, ritenuto il capo della cellula torinese; 11 anni e un mese a Bruno Ghirardi; 11 anni e 4 mesi a Alfredo Davanzo, ritenuto l'ideologo del grup-
Pugni chiusi alla lettura della sentenza di Milano
po; 10 anni e 11 mesi a Massimiliano Toschi; 8 anni e 3 mesi a Massimiliano Gaeta; 7 anni di reclusione a Salvatore Scivoli che, nella ricostruzione degli agenti della Digos, svolgeva il ruolo di armiere grazie ai suoi addentellati nella criminalità
organizzata; 3 anni e 8 mesi a Andrea Scantamburlo; 3 anni e 6 mesi ad Amarilli Caprio, unica donna tra gli arrestati il 13 febbraio del 2007, e ad Alfredo Mazzamauro, Federico Salotto e Davide Rotondi. Condannato a dieci giorni di arresto
Giampietro Simonetto; assolti, invece, Michele Magon, Alessandro Toschi e Andrea Tonello. La sentenza è meno severa di quella invocata dal pm Ilda Boccassini, che aveva chiesto ben due secoli complessivi di anni di carcere e ne ha ottenuti 'solo' 111. Per la Boccassini il gruppo era «stato fermato prima che facesse vittime». Tredici imputati, inoltre, dovranno risarcire centomila euro al giuslavorista e senatore del Pd Pietro Ichino, uno degli obiettivi del Partito comunista politico militare, e un milione di euro alla Presidenza del Consiglio, anch'essa costituitasi parte civile. Nessun risarcimento, invece, per il movimento di estrema destra Forza Nuova che vide dan-
neggiata la propria sede padovana nel novembre del 2006 e ora ricorrerà in appello. Gli imputati sono infatti stati assolti per non aver commesso il fatto, così come per dei colpi di pistola sparati nella sede milanese di Forza Italia nel 2003. «Non siamo comunque soddisfatti - è stato il commento di Giuseppe Pelazza, uno dei legali dei brigatisti questa decisione dimostra come in Italia gli spazi di democrazia siano ormai azzerati. I Tribunali fascisti erano più rigorosi e garantisti». Ai condannati ha teso una mano lo stesso Ichino che ha ribadito la proposta: «Non voglio soldi, ma incontriamoci, riconosciamoci reciprocamente come esseri umani». Maria E. Lestingi
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2 In Italia e nel mondo
Gheddafi invita i rimpatriati a tornare in Libia
Ancora Amanda Knox alla sbarra, ma stavolta è sembrata meno sicura
Perugia, spuntano i primi “non ricordo” PERUGIA – Altre cinque ore di interrogatorio per Amanda Knox, segnate dalle domande incalzanti dei pm e della Corte d’assise durante le quali spuntano i primi «non ricordo», ma davanti ai giudici di Perugia la ventunenne di Seattle accusata insieme a Raffaele Sollecito dell’omicidio di Meredith Kercher ha ribadito anche ieri le pressioni che avrebbe subito dalla polizia. Ha continuato a proclamare la sua estraneità al delitto, spiegando di avere pianto dopo avere fatto il nome di Patrick Lumumba, arrestato e poi prosciolto. Meno sorridente di venerdì l’americana ha parlato in un clima piuttosto teso. Con il presidente della Corte Giancarlo Massei più
volte intervenuto per riportare la calma tra le parti. Due giorni di interrogatorio ai quali hanno assistito decine di giornalisti, fotografi e teleoperatori delle principali testate italiane ed estere, molti dei quali giunti da Usa e Gran Bretagna. Pochi invece i curiosi nonostante l’interesse suscitato sui mass media dalla Knox. Nessuna fila all’entrata del palazzo di giustizia e solo due o tre quelli in aula. Anche ieri Amanda ha comunque scelto di parlare in italiano. Gesticolando a lungo, spesso con le braccia appoggiate sul tavolino davanti a sè. Una delle poche volte che ha sorriso è stato quando l’avvocato Giulia Bongiorno, uno dei difensori di Sol-
lecito, le ha chiesto di replicare a un testimone che disse di avere notato i suoi denti larghi. «Dimmi tu...» la risposta data dall’americana sollevando le labbra. La giornata si è aperta con le domande del pm Giuliano Mignini: «Lei ha sostenuto di essere stata picchiata e di avere ricevuto pressioni dalla polizia. Deve dire da chi, come e quando». La Knox ha quindi ripercorso gli interrogatori ai quali venne sottoposta in questura prima dell’arresto. «C' era tanta confusione e tanta gente» ha spiegato. «Mi ripetevano 'ti mettiamo in carcere per 30 anni se non dici la verita'. Mi hanno chiamata stupida bugiarda» ha aggiunto. «E' stata una poliziotta che
Amanda Knox mentre depone
non conosco, con capelli lunghi e castano scuri» ha poi risposto al presidente Massei che le chiedeva chi le avesse dato «due scappellotti». «Volevano un nome in relazione a chi aveva fatto il delitto – ha affermato ancora – e dicevano che io sapevo». Claudio Sebastiani
Il presidente uscente al 63%, lo sfidante Mussavi si ferma al 33%
ROMA – Muammar Gheddafi ha incontrato, prima di lasciare l’Italia, una delegazione di esuli rimpatriati dalla Libia nel 1970, invitandoli a rientrare a Tripoli. Il colonnello «ha riconosciuto i nostri problemi e ci ha invitati tutti a ritornare in Libia», ha affermato David Jerbi, uno degli esuli che ha partecipato all’incontro con Gheddafi a Villa Pamphili. «Ci ha raccontato che fu obbligato (a espellerci) e che in questo modo ci salvò la vita perchè i libici volevano ucciderci», ha riferito Umberto Robbi, uno dei rimpatriati.
«Pronti alla guerra»
Nord Corea la tensione Giovani in piazza in tutto il Paese: «Morte al dittatore» sale troppo
Iran, vince Ahmadinejad
TEHERAN - Mahmoud Ahmadinejad vince le elezioni con il 63% dei voti, e vanta la "vittoria del popolo" in un "voto libero". Ma l'opposizione, e lo stesso popolo iraniano, non sembrano disposti ad accettare un risultato assai lontano dalla loro percezione. E mettono in crisi il regime scendendo massicciamente in piazza, per la prima volta da anni, scontrandosi aspramente con la polizia. Scontri tanto violenti da coinvolgere inevitabilmente i giornalisti stranieri. Una troupe del TG3 ne ha fatto le spese: picchiata un'interprete, sequestrati i nastri al cineoperatore Ettore Cianchi, è dovuto intervenire il ministero degli esteri italiano per difenderli. Il regime degli ayatollah reagisce con estrema violenza, vieta tutti gli assembramenti e persino la conferenza stampa del candidato moderato Mir Hossein Mussavi (solo 34% secondo i dati ufficiali), che denuncia brogli e rifiuta di accettare la "farsa" del regime. Poi interrompe tutte le comunicazioni con i telefoni cellulari, per evitare che i manifestanti possano tenersi in contato tra loro e soprattutto inviare notizie all'esterno. Nei giorni scorsi, era stato già impedito per lo stesso motivo il servizio sms. Il pugno di ferro non basta però a fermare la protesta che continua nella notte. Non solo a Teheran, ma in tutto il paese: secondo la televisione pana araba Al Arabiya, nella città santa di Qum, a Shiraz e a Meshaad si segnalano "scontri tra le forze anti-sommossa e manifestanti", e "manifestazioni di protesta" sono segnalate anche a nelle città di Tabriz, Aroumiya, Shaswar, Ahwaz. A Teheran, nel pomeriggio sono
ilLotto Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia Nazionale
La protesta del giovani iraniani dopo la diffusione dei risultati elettorali che danno la vittoria ad Ahmadinejad
scesi in piazza migliaia di giovani, subito affrontati manganello in pugno dai "pasdaran", i "guardiani della rivoluzione" dalle cui fila esce lo stesso presidente Ahmadinejad: i pasdaran e i militari hanno picchiato duramente i ragazzi, tra i quali molte donne, mentre percorrevano il Viale Vali Asr verso Piazza Fatemi, sede del ministero dell'Interno e dove i giovani erano scesi in piazza già dalla mattina. Gli scontri si sono estesi e sono diventati più feroci: i ragazzi hanno cominciato a lanciare pietre, a incendiare i cassonetti per creare una cortina fumogena e fermare gli assalitori, e hanno iniziato a gridare "Morte al dittatore", slogan mai sentito
estrazione del 13 giugno 2009
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nelle strade iraniane dai tempi dello Shah. Le forze anti-sommossa hanno fatto ricorso pesantemente ai lacrimogeni e alle cariche, i feriti sono stati decine. Senza però riuscire a fermare la protesta che è continuata nella notte anche con caroselli di auto a clacson spianato che sventolano i colori di Moussavi. Il regime ha mantenuto però il programma stabilito, senza tentennamenti. "Le elezioni sono state libere e corrette", ha affermato ieri sera Ahmadinejad nel suo discorso televisivo per la vittoria: "Il popolo ha votato per le mie politiche, ha scelto la strada della dignità e dello sviluppo", e ha chiesto di "vedere tagliate le
mani del nemico". Poi, senza citarlo, ha accusato nuovamente di corruzione l'ex presidente riformatore Akbar Hashemi Rafsanjani, che ieri si è dimesso da tutte le sue cariche per protesta contro i brogli: "Qualcuno, grazie al suo ruolo passato nella rivoluzione, pensa di essere autorizzato a fare quello che vuole", ha detto Ahmadinejad. Poi ha però rivelato le sue difficoltà attaccando la stampa: "La propaganda fuori dell'Iran e qualche volta dentro l'Iran è mobilitata contro la nostra gente. Un gran numero di media stranieri ha organizzato una battaglia senza quartiere", ha attaccato. Arturo Costa
Acqua, il Belpaese ha riscoperto le brocche "MILLE litri, un euro". Un sorriso sotto i baffi, i soliti capelli un po' ribelli e una caraffa in mano, Massimo Cacciari - primo cittadino di Venezia si è messo in affari. Siamo in recessione, gli italiani (e i Comuni) hanno in tasca pochi soldi. E lui ha fiutato il business: vende acqua. "Acqua Veritas, l'acqua del sindaco - dice riempiendosi un bicchierone nella pubblicità finita persino sulle pagine del New York Times. Buona, sicura e controllata ogni giorno". Oro blu che parte da sorgenti vicine ai pozzi della concorrente San Benedetto (butta lì il quotidiano Usa) e sgorga nei rubinetti di tutte le case della laguna. Dopo una sbornia di minerale
lunga quasi vent'anni, con i consumi di gasata e naturale cresciuti da 65 a 192 litri pro capite, l'Italia - Cacciari in testa - è tornata all'acqua fai-date. Basta bottiglie di plastica (smaltirle a Venezia costa quasi 250 euro a tonnellata). Basta spese inutili. Il Belpaese ha rispolverato le brocche.
SEUL - Tensione alle stelle lungo il 38° parallelo. La Corea del Nord ha risposto ieri in maniera durissima alle nuove sanzioni decise dall'Onu contro Pyongyang dopo gli ultimi esperimenti nucleari. Come prima cosa, è l'annuncio del ministero degli Esteri, "tutto il plutonio estratto sarà usato a fini militari. Un terzo delle barre di combustibile è già stato riprocessato". Inoltre, "cominceremo l'arricchimento dell'uranio". In vista nuovi test missilistici, probabilmente il 16 giugno durante la visita del presidente sudcoreano a Washington. La Corea del Nord ha detto a chiare lettere che ogni tentativo di blocco sarà considerato "atto di guerra". Il regime risponde così alle decisioni delle Nazioni Unite contenute nella risoluzione 1874, che prevedono tra l'altro la possibilità di eseguire controlli su tutti gli aerei e le navi - anche in mare aperto - che trasportano materiali provenienti o destinati a Pyongyang. "Le ispezioni sono un tentativo di soffocare il Paese e risponderemo militarmente se gli Stati Uniti o i loro alleati cercheranno di imporre il blocco. L'opzione di abbandonare le armi nucleari - sottolinea un alto funzionario del ministero degli Esteri - è divenuta una scelta impossibile e poco importa che ci autorizzino o meno a disporre di armi nucleari". In base alle valutazioni dei servizi segreti sudcoreani, il Nord potrebbe avere anche fino a 40 chili di propellente nucleare, che costituirebbero una minaccia seria. "Lo sviluppo della tecnologia di arricchimento dell'uranio - conclude il funzionario, citato dall'agenzia ufficiale Kcna ha fatto progressi ed è in fase di sperimentazione". Parole che fanno tremare i polsi all'occidente e che spingono la Corea del Sud a rafforzare le difese alle frontiere marittime. Più di 600 marines sono stati dislocati sulle isole di Yeonpyeong e di Baekryeong, nel mar Giallo, per incrementare le truppe già presenti. Immediata la reazione del Dipartimento di Stato di Washington, che chiede a Pyongyang di smetterla con le "provocazioni" e la "retorica" e tornare subito al tavolo dei negoziati per lo smantellamento del programma nucleare, "senza porre condizioni". Roberto Lotti
Krupp sul futuro della Terra «Sarà migliore del presente» LA parola sequel a molti fa storcere la bocca. Raramente i seguiti di grandi film si sono rivelati all'altezza dell'originale. Se il sequel in questione è quello della Terra, le cose però cambiano decisamente. Di questi tempi già sapere che ce ne sarà uno può suonare per molti versi straordinario. Ma non è tutto. Fred Krupp, uno dei personaggi più in vista dell'ambientalismo americano, ha scritto recentemente insieme alla giornalista Miriam Horn un libro per rassicurarci: non solo il Pianeta ha un futuro davanti, ma sarà anche un bel futuro, molto probabilmente migliore del presente. Earth: The sequel espone chiaramente, sin dalla scelta del titolo, il suo punto di
vista sulla crisi ecologica: ne verremo fuori, a dispetto di quanto continuano a ripeterci i catastrofisti. «Nel mio libro spiega Krupp - ho voluto spiegare come la trasformazione globale che stiamo vivendo e la conseguente imminente nuova rivoluzione industriale ci porterà un futuro di prosperità».
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In Italia e nel Mondo 3
Domenica 14 giugno 2009
Domenica 14 giugno 2009
Il fatto del giorno: Gheddafi in ritardo, Fini non lo riceve Gli è stato permesso di fare i suoi comodi
Non c’è giustificazione che possa esser valida
Emma Bonino s’indigna “Il problema siamo noi”
dal corsivo di Michele Brambilla
dall’editoriale di Paolo Pombeni
dall’intervista di Cecilia Zecchinelli
Ammesso che l’uomo visto in questi giorni a Roma sia davvero il colonnello Muammar Gheddafi e non Nino Frassica in uno dei suoi celebri travestimenti [...] c’è da chiedersi se non ci sia stato un eccesso di buona educazione, da parte della diplomazia italiana, nell’accogliere l’ospite. [...] Gheddafi però non è stato solo un po’ incontinente. Si è comportato da padrone di casa in casa d’altri; ha preteso un cerimoniale senza precedenti; non contento, ha voluto irriderci quando gli ha fatto comodo. Di tutto questo, naturalmente, egli è il primo responsabile. Ma i secondi siamo noi, che gli abbiamo permesso troppo. [...] Per una volta, concordiamo con i senatori dell’Idv, che sono rimasti fuori dalla sala Zuccari [...].
L’incidente diplomatico causato dal grave ritardo del leader libico Gheddafi nel presentarsi all’appuntamento con il presidente della Camera Fini non è di quelli che si possano passare tranquillamente sotto silenzio. Ovviamente la tardiva spiegazione che si è affrettato a dare l’on. D’Alema («stava male») è di quelle che in un Paese serio non dovrebbero avere corso. Di stare male capita a tutti, ma un capo di Stato ha un nutrito staff e, anche a prescindere dall’esistenza dei telefoni, può sempre mandare qualcuno in tempo per avvisare dell’inconveniente. Poco convincente anche la spiegazione offerta poco dopo dall’ambasciata libica: il presidente era impegnato nella preghiera del venerdì. [...]
«Il problema di questa visita non è della Libia ma dell’Italia, dove le stravaganze di protocollo e di contenuti sono state bilaterali e a Gheddafi è stato concesso tutto: la foto sulla divisa, le auto da far invidia a Madonna. Le amazzoni in tenuta da città e da deserto e quelle megadelegazioni di donne italiane entusiaste. Se sono andata anch’io all’Auditorium? Ma per carità». È un’Emma Bonino decisamente indignata quella che finalmente commenta l’inedita [...] visita di Gheddafi a Roma. Finalmente, perché la vicepresidente del Senato è appena tornata da una missione in Congo: proprio la sua assenza, martedì, era stata vista come concausa della decisione (poi annullata) di concedere al Colonnello l’emiciclo di Palazzo Madama. [...]
La migliore di ieri
Colonia? Non si dice
Gianfranco come Oriana maltratta il rais: e bravo
Scambio di anelli
dall’articolo di Maria Grazia Meriggi
dall’articolo di Gennaro Malgieri
dal commento di Maurizio Costanzo
Le reazioni politiche alla visita di Gheddafi in Italia hanno mostrato in piena evidenza tutte le contraddizioni e le rimozioni della cultura politica della nostra classe dirigente [...]. Cominciamo a dire senz’altro che ogni critica al regime libico è legittima e lo è ancor più la contestazione a Gheddafi e a Berlusconi per l’accordo Italia-Libia sui "respingimenti" degli emigranti. Non stanno qui le contraddizioni e le rimozioni, che derivano invece da una storia più lunga che potremmo riassumere con la mancata assunzione collettiva e politica delle responsabilità del colonialismo italiano. [...]
Soltanto Oriana Fallaci riuscì a tenergli testa e a trattarlo per quello che era: un predone ignorante. Sotto la sua tenda, nel dicembre 1980, la giornalista raccolse con disgusto lo sfogo del colonnello Muhammar al Gheddafi e non si limitò a registrarlo. Quando il giovane capo della Jamairya libica disse degli italiani: «Eravate poveri barbari, creature primitive e selvagge… Persino la vostra religione viene da Oriente. Cristo non era romano…», la Fallaci, per niente intimorita, replicò: «Cristo era ebreo. Questa è una gaffe colonnello». Il quale allora odiava gli ebrei, proprio come li odia ora, insieme con gli americani, gli
inglesi e buona parte degli europei che gli fanno da corifei. Purtroppo ad accoglierlo in Italia, come si può accogliere un trionfatore, non abbiamo avuto un’Oriana, ma uno stuolo di politici scodinzolanti, pronti ad esaltarlo vestito da clown, a minimizzarne le minacce, a ridere di cuore delle sue sciocchezze. Per Gianfranco Fini ha limitato i danni, rifiutandosi di attenderlo per oltre due ore alla Camera dei deputati, dove ci si preparava ad ascoltare un’ulteriore supplemento di insulti all’Italia, alla democrazia e al buon senso. A differenza del presidente della Camera, gli altri politici italiani lo hanno ospitato compiaciuti nelle più sontuose dimore pubbliche romane. [...]
Giannelli sul Corriere
Gheddafi ha regalato un anello a Berlusconi. Curiosamente i giornali di gossip non hanno battuto ciglio. Non hanno spedito i loro disinvolti inviati a interrogare parenti ed amici su possibili tendenze “diverse” del Premier. Eppure sarebbe un bel piatto: dopo Noemi, Muammar. La notizia del dono è passata sotto silenzio. Peppino De Filippo quando non sapeva come concludere un discorso diceva: “E ho detto tutto”. Adesso si concludono i discorsi con “E quant’altro”. Che però fa meno ridere di “E ho detto tutto”.
Ritardatario cronico
Il problema a monte: non andava invitato alla Camera
dal corsivo di Mario Ajello
dall’editoriale di Boris Biancheri
Sto in ritardo? E’ vabbuo’!, dicono a Napoli. Sto in ritardo? Inshallah!, sembra esclamare Gheddafi. Uno che, come si dice nel gergo dei liceali romani, ha i ritmi scialli (lenti). Anzi, in questo caso, sciallo-africani. In 55 ore di visita, il raìs ha accumulato un’ora di ritardo nel suo arrivo a Ciampino, in ritardo all’appuntamento con Napolitano, ritardo con Berlusconi, e ritardi su ritardi fino all’acme delle due ore di ritardo che hanno fatto arrabbiare Fini - uno ”score” di 12 ore di ritardo. Il che, anche per uno sciallo-africano, dovrebbe rappresentare una vergogna. S’è sentito male: perciò non è arrivato puntuale da Fini, si giustificano i libici. Macchè, altra versione libica: non è arrivato in tempo a causa della preghiera del venerdì. E se si fosse sentito male mentre pregava? Il fatto che il raìs si cambi i suoi complicatissimi abiti tre o quattro volte al giorno, rallenta l’agenda. [...]
Che si debba avere con la Libia un rapporto cordiale, amichevole e costruttivo non lo può mettere in dubbio nessuno. [...] Con molta pazienza, per circa dodici anni abbiamo intessuto un lungo negoziato al fine di comporre un contenzioso tra i due paesi lasciato dalla storia e dall’eredità coloniale, reso ancor più difficile dal carattere stizzoso e imprevedibile di chi da quaranta anni governa a Tripoli. Tutte le potenze coloniali hanno conosciuto simili difficoltà con le loro ex colonie, ma poche hanno avuto problemi così complessi come quello che abbiamo incon-
trato noi nel tentativo di mettere ordine nei rapporti italo-libici. [...] La necessità che la Libia collabori attivamente nel controllo dell’immigrazione clandestina e i nostri interessi economici soprattutto, ma non solo, nel settore energetico, hanno giustamente prevalso. Ed era anche giusto secondo il protocollo ricambiare l’invito fatto da Gheddafi al nostro presidente del Consiglio, invitandolo a venire a Roma. Ma qui sarebbe stato bene fermarsi. Non parlo delle manifestazioni di colore come la tenda alzata a Villa Doria Pamphili e non penso neppure alla fotografia collocata sulla sua vistosa uniforme. Ma non c’era nessun biso-
La fotografia
D’Alema concorda dalla cronaca di Massimiliano Scafi
[...] Il Colonello, quando c’è, non è un tipo che passa inosservato. Ma spesso si nota di più anche quando non c’è, come alla Camera, dove per mezzo pomeriggio la sua poltrona nella Sala della Lupa resta vuota senza spiegazioni. L’appuntamento con scelti ospiti, organizzato dalle fondazioni di Massimo D’Alema e Beppe Pisanu, è per le 16,30. Passano i minuti, le mezz’ore, le ore, finché alle 18,30 Gianfranco Fini si secca e tra gli applausi di tutti cancella l’incontro. No Gheddafi, no party. Dato «il ritardo ingiustificato» e per «il dovuto rispetto delle istituzioni in una democrazia», il presidente della Camera annulla l’iniziativa. «La decisione è ineccepibile - commenta subito D’Alema -, è una questione di decoro e di rispetto del Parlamento». [...]
Roma, l’incontro fra Gheddafi e il ministro Mara Carfagna (Ansa)
gno di invitarlo a parlare sia al Senato che alla Camera dei Deputati, offrendogli il destro di una monumentale scortesia ed obbligando il Presidente Fini a cancellare l’incontro perché l’ospite non si era ancora presentato due ore dopo. E poi di proporgli un intervento all’Università. E poi di offrirgli altre occasioni di allocuzioni pubbliche senza prendere la precauzione di mettere qualche paletto al suo linguaggio, soprattutto quello usato verso paesi che sono nostri amici ed alleati. Quel che Gheddafi ha detto degli Stati Uniti e del terrorismo è francamente, oltre che insulso, offensivo. [...] La sesta colonna di Francesco Zardo
Ma io dico, ma alle volte la soluzione è proprio lì sotto gli occhi di tutti e nessuno ci pensa. Camera? Senato? Università? Macché: Gheddafi andava invitato a Villa Certosa, porca la miseria. Possibile che nessuno ci abbia pensato? Era l’occasione buona perché la Disneyland privata del nostro presidente fosse impiegata con scopi socialmente utili. Ma Gheddafi doveva incontrare specialmente Confindustria, si dirà. Embè? Che non sono contenti i confindustriali di andare in Costa Smeralda invece che a Roma? E non era più pratico per i diversi cambi d’abito? Insomma, lo staff del Pdl dice tanto che Villa Certosa è una risorsa per il Paese e poi Gheddafi, con amazzoni elicotteri e quant’altro, ce lo becchiamo qui a Roma. Un po’più d’immaginazione al potere, come si diceva un tempo, non guasterebbe.
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Il fatto del giorno: Tasse, Padoa-Schioppa: «Niente aumenti» Obama, fumatore pentito, lancia una nuova crociata e il Senato approva un’altra legge contro le sigarette
Storia di Molly, bambina allergica al mondo d’oggi
dall’articolo di Arturo Zampaglione
dall’articolo di Francesca Paci
Fumatore pentito, e da tempo impegnato in una battaglia personale contro la dipendenza da nicotina, Barack Obama non ha perso tempo nel rallegrarsi per la "svolta storica" del Congresso, che ieri ha approvato a stragrande maggioranza una nuova legge anti-tabacco destinata a incidere profondamente nei vizi di un quinto degli americani, a scoraggiare i giovani a fumare e a dare allo stato immensi poteri nel regolamentare le sigarette. "Sono orgoglioso di questa legge, che conferma anche il cambiamento del clima a Washington", ha detto il presidente in una breve cerimonia alla Casa Bianca, cui ha parlato anche Henry Waxman, il deputato californiano che ha guidato la battaglia legislativa. "Ogni giorno - ha continuato Obama - 3.500 ragazzi sotto ai diciotto anni cominciano a fumare regolarmente e milioni di americani si ritrovano in condizioni precarie per colpa di questo vizio".
Obama alla Casa Bianca
La nuova legge, che è il più importante traguardo nella guerra anti-fumo dopo l’allarme ufficiale del 1964 sui pericoli del tabacco, attribuisce un ruolo centrale alla Fda (Food and drug administration), l’agenzia federale che tutela la salute. D’ora in poi la Fda potrà limitare il contenuto di nicotina nelle sigarette, anche se non avrà il diritto di vietarle del tutto. Potrà introdurre regole per dissuadere i giovani, mettendo
al bando gli aromi naturali e vietando la pubblicità a meno di 300 metri dalle scuole. E potrà non solo proibire l’uso di termini fuorvianti (come light), ma anche introdurre maxi avvertenze sui pacchetti. La legge è stata approvata con 307 voti a favore e 97 contrari alla camera, e con 79 favorevoli e 17 contrari al senato: tra questi ultimi, i parlamentari delle zone di produzione del tabacco, come la Ca-
dal commento di Maria Giovanna Maglie
Analisi logica del linguaggio fumoso ma neanche tanto dietro il quale si cela un tentativo di ricatto permanente nei confronti del premier eletto dal popolo italiano nella sua maggioranza sovrana. O no? Ai golpe «bianco togati», con cortese collaborazione di due-tre quotidiani e qualche canale tv, siamo purtroppo abituati, ma non rassegnati, ci mancherebbe visti gli attuali rapporti di forze. Fanno da solerti scrivani del partito del ricatto, quello che il direttore Ezio Mauro vorrebbe armare tutto unito di nuovo se non altro contro
Quel ricatto quotidiano che Berlusconi subisce Berlusconi, il tandem Bonini-D’Avanzo, che questa volta si sono esibiti in un minuetto separato ma convergente di dico non dico, alludo ma non preciso, insinuo ma mi ritiro, di rara mascalzonaggine, evitando naturalmente e accuratamente di formulare una sola accusa, di descrivere una sola infamia, di quelle che potrebbero giustificatamente non solo
far dimettere ma gettare nel fango chi, ai vertici d’Italia, se ne fosse macchiato. Giù le prove se le avete, viene voglia di dir loro, oppure tacete. Invece no, ecco qualche esempio delle accuse abortite. «Quello che colpisce delle sequenze in cui le ragazze vengono ritratte, non è tanto quel che fanno (c’è una doccia, ma non è saffica, tanto per dirne una), ma come
rolina del Nord, e alcuni repubblicani che considerano il provvedimento come l’ennesima l’ingerenza dello stato nell’attività economica e nella vita dei cittadini. Anche se la legge porterà quasi sicuramente a un rincaro dei pacchetti e imporrà alle industrie del ramo di rivelare le sostanze contenute nelle sigarette, la Altria, la più grande multinazionale del tabacco che controlla la Philip Morris, e quindi la Marlboro, si è schierata - a sorpresa - a favore del nuovo corso. "E’ una regolamentazione severa, ma ragionevole", ha dichiarato un portavoce del gruppo. Altre società invece hanno manifestato la loro opposizione, nonostante che il fumo uccida ogni anno 440mila americani e abbia un costo annuale per le spese mediche di 100 miliardi di dollari. Secondo le proiezioni del Congresso le nuove restrizioni ridurranno nei prossimi dieci anni dell’11 per cento il numero dei giovani fumatori in America e del due per cento il numero degli adulti.
appaiono. Alcune sembrano avere tratti slavi. E, nonostante vengano tutte riprese sempre in pieno giorno (normalmente tra le 13 le 16), è come se indossassero un costume di scena. Passeggiano nel parco non in jeans o in scarpe da ginnastica, ma con stivali in velluto (viola, bianchi) scarpe dai tacchi alti, ridottissime minigonne, abiti colorati che ne fasciano i corpi». Capito? Passeggiano nel parco, attività notoriamente sospetta, vestite come qualunque intrattenitrice tv fin dalle 7 del mattino, ma anche come qualunque giovin virgulto, pure aristocratico, che presenzi a un evento mondano. [...]
Quando i medici ipotizzarono che la causa degli eritemi e delle vesciche sulla pelle di sua figlia potesse essere il latte, Louise Harrad sentì il mondo crollarle addosso. Molly non aveva ancora spento la seconda candelina e viveva in simbiosi con il biberon. Come l’avrebbe nutrita? A ripensarci ora, sembra un gioco da ragazzi. Sono passati otto anni e la lista dei divieti si è allungata ben oltre il più ricco del menù. Nonostante l’espressione radiosa di una qualsiasi coetanea, Molly non può mangiare uova, pane, noci, soia, pasta, cioccolato ma soprattutto non può indossare scarpe e calze, gattonare sul tappeto, lanciare in aria una moneta o rispondere al telefono. Al semplice contatto con moltissimi degli oggetti che la circondano, mani, braccia, volto, avvampano e si gonfiano come pneumatici. Dermatologi e specialisti, incapaci di formulare una diagnosi, hanno spiegato ai genitori che si tratta di un’allergia al mondo contemporaneo, impensabile in un’epoca diversa. Paragonato a Molly, Jackson McIntyre, il ragazzino del Doncaster costretto a vivere all’ombra perché intollerante ai raggi del sole, se la passa da re. Lei, condannata a galleggiare sopra le cose, non ha riparo se non nel passato: reale eppure impalpabile, doveva nascere cento anni fa. La bambina del secolo scorso abita a Herne Bay, nel Kent. Il padre Derek, idraulico di 43 anni, ha ipotecato la casa per renderla a misura di sua figlia. Pavimenti in legno al posto dei tappeti, divani in pelle invece di quelli sintetici su cui la famiglia ignara sonnecchiava davanti alla tv, un forno isolato dal resto della cucina e l’automobile con l’aria condizionata in barba alla benzina sempre più cara.
«Ci siamo dovuti liberare di qualsiasi prodotto industriale e abbiamo creato una grande bolla asettica» racconta Derek Harrad. La moglie faceva la parrucchiera, ma ha rinunciato per dedicarsi a Molly. È un impiego a tempo pieno. C’è da preparare lo zainetto con il pranzo a base di speciali tipi di carne e alcuni vegetali che la bambina riscalda a scuola, dove le maestre riservano un frigorifero e un tostapane tutti per lei. Basterebbe niente per provocarle uno shock anafilattico. C’è da tener d’occhio il guardaroba rigorosamente in cotone, i guantini da indossare ventiquattr’ore su ventiquattro, le scarpette fatte a mano simili a morbidi calzari medievali. C’è la quotidianità che implode perché Molly è allergica al sapone, allo shampoo, al deodorante, alla polvere, alla plastica. Mamma Louise ha inventato per lei una routine alternativa, artificiale e dolorosa: «È una ragazzina come tutte, una scimmietta che non ama i giochi da femminuccia e preferisce il basket, ma non ha mai assaggiato una torta di compleanno e non conosce il sapore dell’uovo di Pasqua». [...] In otto anni gli Harrad hanno visitato, invano, i migliori centri pediatrici anglosassoni [...]. La risposta è sempre la stessa: la medicina non conosce casi analoghi. Ora sognano di trasferirsi in Australia e ricominciare da capo: «Il clima laggiù è migliore e se potessimo avere una casa con la piscina Molly potrebbe imparare a nuotare in una vasca riservata a lei». Quando mamma Louise ha provato ad accompagnarla al centro sportivo cittadino, ha scoperto l’ennesimo tabù. Come se non bastasse l’allergia all’erba e ai fiori, barriera insormontabile a una corsa scalmanata nel prato, la pelle ipersensibile di Molly non sopporta il cloro [...].
Il referendum elettorale è arrivato al capolinea
Cristiano Ronaldo e la crisi economica un’accoppiata difficile da mandar giù
Nuovo look per Amanda
dall’editoriale di Michele Ainis
dal corsivo di Vincenzo Cerami
dal commento di Vittorio Macioce
Ci voleva la crisi per battere ogni record sul costo di un calciatore. La perplessità è inevitabile, e anche lo sconcerto. È molto difficile da mandar giù sapere che nel mondo globalizzato del calcio, in questi tempi di estrema preoccupazione a causa della crisi economica, il danaro circola a palate e viene speso a piene mani, allegramente. L’ultimo roboante affare d’oro vede protagonisti due giovanissimi calciatori, il portoghese Ronaldo e il brasiliano Kaka. Con il danaro che la squadra del Real Madrid versa per l’acquisto dei due assi si potrebbe costruire una decina di ospedali, o l’intero quartiere di una città o centinaia di asili nido, facendo lavorare un gradissimo numero di persone. Se non fossimo in piena crisi nessuno avrebbe nulla da dire. Fino a qualche mese fa tutti quei soldi in festa ci avrebbero inorgogliti e rassicurati sul futuro dell’economia mondiale, ma oggi ci fanno impressione, ci chiediamo perfino da dove vengono. La moda dei costumi da bagno quest’anno s’è fermata. Ritornano gli arancione e i verdolini dell’estate scorsa. Questo offrono i magazzini, ma nessuno compra perché «c'è la crisi». Per le creme sola-
Amanda si è guardata allo specchio e ha visto quella ferita sul labbro, una screpolatura rossa che attraversa il sorriso. È solo un herpes, una piccola febbre che segnala la fatica del tuo corpo. Amanda ha la faccia pulita, niente trucco, i capelli raccolti in una coda. Sgrana gli occhi, fa una smorfia, si guarda i denti, la bocca è leggermente imbronciata. Gli occhi sono una lama sottile. Amanda ha una camicetta bianca, che si apre lì dove comincia il petto, il collo è indifeso, offerto. È così che arriva in aula e non sembra appartenere a questo tempo. C’è qualcosa, nel modo in cui è vestita, che ricorda le donne dell’America coloniale, quelle che la comunità dei padri pellegrini guardava con sospetto. Amanda non abbassa mai lo sguardo. È qui a Perugia per raccontare la sua verità. I giornali di mezzo mondo stanno lì ad ascoltarla. E lei dice, spiega, racconta, accusa. Era la notte tra il 5 e 6 novembre, due anni fa. Tutti gridavano e lei non capiva nulla. Voleva un avvocato, ma l’avvocato non c’era. Dice che una poliziotta le ha dato due pugni sulla testa [...]. Quando ha accusato Patrick non sapeva neppure di cosa stava parlando, voleva solo uscire da lì. [...]
C’è una partita politica dietro le quinte del referendum elettorale, e il 22 giugno ne conosceremo gli esiti. Quanto pesa il controcanto di Gianfranco Fini rispetto all’asse Berlusconi-Bossi, quanto pesa la scelta referendaria di Franceschini rispetto ai mal di pancia del Pd: è diventato questo il vero oggetto dei quesiti, il tema su cui s’esercitano previsioni, retroscena, analisi. Ma c’è anche una partita istituzionale, ben più importante della prima; eppure nessuno ci fa caso. Qui la posta in gioco non tocca gli equilibri interni di partiti e coalizioni, non tocca nemmeno la fisionomia della legge elettorale. No, il responso delle urne deciderà la sopravvivenza stessa del referendum, della seconda scheda che i costituenti posero in mano agli italiani. Dal 1997 in poi abbiamo consumato 21 referendum, ma hanno fatto cilecca l’uno dopo l’altro. Niente quorum, niente messa nella chiesa vuota di fedeli. Se adesso si ripeterà la diserzione, la prossima messa servirà per celebrare un funerale, quello dell’unico strumento di democrazia diretta contemplato nel nostro ordinamento. Come ha attecchito questa malattia degenerativa? C’entra senza dubbio l’anoressia degli elettori, il rifiuto ormai
di massa del pasto elettorale. Il partito del non voto è diventato il primo partito nazionale: 15 milioni di astenuti volontari, ha calcolato Ricolfi. Ovvio che in questa condizione il quorum si trasformi in un salto con l’asta. Faremmo meglio a rapportarlo al numero effettivo dei votanti nell’ultima consultazione elettorale: l’Italia del 2009 non è più quella del 1948, quando votavano perfino i vecchietti sulla sedia a rotelle. Ma c’è anche, più sottile e velenosa, un’altra causa scatenante. È la musica suonata dai pifferai dell’astensione, da quanti furbescamente s’aggiungono al partito del non voto per far naufragare il referendum, invece di contrastarlo in mare aperto. Giochino facile, eppure un tempo non usava: nel 1974 il fronte divorzista fece campagna per il no, poi si mise in fila davanti ai seggi elettorali (19 milioni di no contro 13 milioni di sì). Fu sconfitta la Dc, Fanfani ci rimise la poltrona, ma il referendum ne uscì sano e salvo. Potremmo domandarci quale istinto masochista ci spinga a rinunziarvi, quando lo strumento ottiene viceversa un successo crescente in tutto il mondo (dei circa 1.500 referendum fin qui celebrati a livello nazionale, oltre la metà si è svolta negli ultimi 25 anni). [...]
Cristiano Ronaldo, dalla prossima stagione al Real Madrid
ri si recuperano gli avanzi dell’anno passato. Le strade sono affollate, i negozi vuoti, le vetrine un po’ stinte. Di notte molte insegne sono spente. Sono i segni tangibili della crisi, quelli che si vedono a occhio nudo. Quelli che invece non si vedono sono dentro le case, dove si risparmia su tutto, dai detersivi ai generi alimentari. All’ora di cena si incontrano per strada, a frotte, mariti che tornano sveltamente a casa con una pila di cartoni che scottano pieni di pizze napoletane da asporto, il più economico dei pasti. Ma il dato più drammatico riguarda i disoccupati e i precari che aspettano la manna dal cielo. Ce n’è almeno uno per ogni famiglia e non si vede quanto durerà la loro disperazione. Si parla di anni.
Nel bel mezzo di questo quadro desolato, brilla per felicità e opulenza perfino stucchevole, il mondo del calcio. Qui la crisi, invece di impoverire, arricchisce a dismisura. Ragazzotti che sanno tirar bene calci a una palla di cuoio guadagnano cifre iperboliche e muovono altrettante cifre da manicomio. Qui si parla di milioni di euro per un paio di piedi coperti da astronomiche assicurazioni. Fino a ieri nulla da obiettare, aveva ragione chi disse che il nostro nemico non è la ricchezza ma la povertà. Adesso però che la povertà cresce e ci invade giorno dopo giorno, nessuno può resistere alla tentazione di pensare che forse in quei milioni e milioni di euro pagati per i due calciatori c’è qualcosa di [...] scandaloso. [...]
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Il monito del presidente al vertice con i capi di Stato europei
I nodi della politica
Napolitano: «L’informazione libera è un cardine della democrazia»
Al convegno dei giovani industriali Berlusconi attacca Franceschini
di ALBERTO SPAMPINATO
Premier contro Pd e media L’accusa: «Progetto eversivo per me, pessimismo sull’Italia» Il leader dell’opposizione: «Basta, questa è intimidazione» di SERENELLA MATTERA
L’astensionismo al voto è segno «preoccupante» di un «gap tra politica e società»
te il leader del Pd, adesso il vero pericolo è «l'assuefazione» e «non c'è nulla di più pericoloso che archiviare le frasi pronunciate dal capo del Governo come se non avessero peso». E allora ecco la chiamata a raccolta delle «opposizioni», della «stampa» e anche della «magistratura». Perchè, conclude Dario Franceschini, «in tutti i sistemi democratici chi governa deve essere sottoposto al confronto, alla critica e ognuno deve fare la propria parte: si chiama democrazia, non progetto eversivo. Berlusconi la smetta di insultare».
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Silvio Berlusconi a Santa Margherita Ligure nella foto a sinistra Dario Franchescini
LA CONVENTION
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Marcegaglia chiede «100 giorni» di AMALIA ANGOTTI e PAOLO RUBINO SANTA MARGHERITA LIGURE (GENOVA) – «Servono cento giorni di concretezza, di azione forte, veloce, mirata e determinata». Emma Marcegaglia si rivolge direttamente al premier Silvio Berlusconi e chiede al governo «di velocizzare e cambiare passo». La platea è quella dell’hotel Miramare di Santa Margherita Ligure, dove si svolge il consueto convegno annuale dei giovani di Confindustria. «I prossimi cento giorni – dice Marcegaglia – sono fondamentali, perchè se agiremo bene potremo salvare quel pezzo di sistema produttivo che rischia di morire. Le imprese e il Paese hanno bisogno di una svolta». Davanti al presidente del Consiglio la leader degli industriali rimette sul tavolo le richieste presentate nella giornata di apertura dai giovani imprenditori, a partire da una Tremonti-ter che detassi gli utili reinvestiti, interventi sul credito, infrastrutture, più ricerca e innovazione, ammortizzatori sociali. «Stiamo cercando di evitare il panico e che si diffonda il pessimismo – sottolinea la leader degli industriali – ma dobbiamo dire la verità: la situazione è difficile, rischiamo di perdere un pezzo del nostro sistema produttivo. Siamo vivi e combattivi, non vogliamo rassegnarci, non vogliamo che questo funerale ci sia, anzi vogliamo reagire. Per questo serve una nuova stagione». Alla politica è un ultimo appello: «per chi non sarà all’altezza non ci saranno esami di ripara-
L’appello della leader di Confindustria al presidente del Consiglio per la crisi «Riforme, ma con scadenze precise». In Europa «dobbiamo essere all’altezza» zione. Chi può e sa fare, lo deve fare adesso. Gli esami di riparazione sono finiti». E chiede che nel confronto «tutti tornino alla sobrietà, alla serenità, a toni istituzionali, misurati e composti, dopo una campagna elettorale con toni che non si erano mai visti prima e che sono stati i peggiori della storia italiana». «Avviamo le riforme - ha aggiunto - ma diamoci delle scadenze, cerchiamo di capire come portarle avanti e come dare un sollievo vero a cittadini e imprese. Noi su questo saremo un forte alleato». È una priorità anche il rapporto con le banche. Marcegaglia ricorda che, «se manca il credito a imprese che
SILVIO, ONE-MAN SHOW Battute a raffica, dalla “politica del cucù” a Gheddafi “cliente originale” HFGJK GF Oltre all’attacco a opposizione e media a Santa Margherita ligure il Cavaliere mette in scena uno show all’insegna delle battute. La platea applaude molte volte e il premier racconta la sua storia personale, quella di un 'tycoon' di successo che trasmette affidabilità. Lo dimostra la confidenza raggiunta con un personaggio altero come il Cancelliere tedesco Angela Merkel. Silvio Berlusconi spiega la sua «politica del cucù» (riferendosi all’episodio, satireggiato dai media, del “nascondino” con la Merkel): «Nella politica – assicura – è come nella vita» e se hai un «cliente originale, come Gheddafi, lo devi prendere per il verso giusto». E durante le foto di rito con il presidente di Confindustria Marcegaglia e il presidente dei giovani imprenditori Federica Guidi scherza: «Prendete atto – scherza – che queste due donne non sono minorenni».
sono sane, c'è il rischio che muoiano. Troppe aziende si vedono ritirare i fidi e non riescono a finanziare gli investimenti. Va fatto un pressing forte perchè le banche facciano il loro mestiere e non lascino sole le imprese». Sul fronte del fisco gli industriali chiedono un impegno nella lotta all’evasione, ma che «non ci sia alcuna nuova imposta. Il Paese ha già troppe tasse». È importante inoltre che «si ritrovi la coesione sociale, non ci dobbiamo delegittimare, uniamoci. Evitiamo che le beghe interne abbiano un impatto a livello internazionale. Le elezioni europee hanno consegnato all’Italia un risultato importante. Dobbiamo essere all’altezza». Berlusconi Marcegaglia e Guidi
BALLOTTAGGI E ALLEANZE
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Il presidente della Repubblica a Napoli
esecutivi possono interpretare il ruolo di alti rappresentanti delle tradizioni democratiche, umanistiche e liberali dell’Europa. «Io avverto questo compito morale, dice Koehler, come erede degli ateniesi e della cultura della rivoluzione francese, con il senso di colpa del paese responsabile dell’Olocausto, con l'orgoglio del gruppo che ha costruito un’Europa da 64 anni senza guerre, e penso che oggi dobbiamo fare ogni sforzo per assicurare un futuro migliore a tutto il
Csm, Cossiga rinfocola la polemica ROMA – Francesco Cossiga rinfocola la polemica sul Csm, dopo le dimissioni di tre consiglieri e l’autospensione di un quarto. Cossiga, in una lettera a Giorgio Napolitano ribadisce come la polemica con il ministro della Giustizia Alfano «ha posto in luce come tutte le nomine da parte del Consiglio dei capi degli uffici di procura siano “lottizzate” tra le varie correnti presenti in questo organo».
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Il Presidente emerito della Repubblica osserva anche che il Csm «si è auto attribuito competenze non previste da alcuna norma: quella di esprimere il proprio avviso su atti legislativi del Parlamento, censurare atti, comportamenti e indirizzi del Parlamento, del Governo e dei partiti quella aprire pratiche sulla tutela di singoli magistrati che si sentano offesi da giudizi di politici e parlamentari».
IL CASO
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Casini apre a sinistra, il Pdl freme Sicurezza, ecco le “ronde nere” Malumori per i sodalizi annunciati a Torino e Bari di YASMIN INANGIRAY ROMA – Silvio Berlusconi descrive il primo turno per le elezioni amministrative come un «cataclisma» per il centrosinistra ma, ad una settimana dai ballottaggi, è anche il Popolo delle Libertà a registrare qualche fibrillazione. A scatenare più di qualche malumore è la scelta dell’Udc di Pier Ferdinando Casini di allearsi con il Pd in realtà importanti come Torino e Bari. Libertà di scelta per Firenze e Milano mentre a Venezia e per molti comuni del Veneto i centristi sigleranno un’intesa con il Pdl. Così come per la Provincia di Cosenza, dove lo scudocrociato appoggia il candidato di centrodestra. A smorzare i toni ci prova Ignazio La Russa coordinatore del Pdl che, parlando delle decisioni del voto centrista per la provincia di Milano, spiega: «Se l’Udc si alleerà con il simbolo visibile allora il 3,68% che hanno preso sarà importante», al contrario – aggiunge il ministro della Difesa –«in mancanza di un apparentamento l’influenza dei leader da Roma e Milano non raggiunge gli elettori». Le valutazioni di Casini però non piacciono agli ex alleati. Per Daniele Capezzone, portavoce del Pdl si tratta di «un grave errore», anzi di «una sbandata a sinistra». Punta il dito contro l’ex presidente della Camera anche il vicepresidente dei deputati del Popolo della Libertà Osvaldo Napoli che definisce l’Udc come di un partito «dal-
le mani legate al potere». «Dove c'è la possibilità di lucrare posti e posizioni di potere – è l’accusa – lì c'è l’Udc». Chi invece non vede invece nessuna «utilità» per i centristi ad allearsi con la sinistra a Firenze è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti impegnato in un tour elettorale nel capoluogo toscano: «Non vedo francamente quale utilità avrebbe l’Udc a schierarsi qui – ragiona il portavoce del premier –con chi rappresenta una continuità con un sistema che l’Unione di Centro ha sempre criticato». Per La Lega Nord invece non ci sono problemi. Il capogruppo del Carroccio alla Camera Roberto Cota, parlando di Torino, non ha dubbi: «Gli elettori dell’Udc non seguiranno le indicazioni del vertice». Chiamati in causa da tutta la maggioranza, la replica dei centristi è affidata al segretario Lorenzo Cesa: «Non siamo un partito a sovranità limitata e non prendiamo lezioni da nessuno». Nel Popolo della Libertà però c'è anche chi prende a pretesto l’Udc per criticare le scelte del vertice del partito. E' il caso di Carlo Giovanardi, leader dei Popolari Liberali e degli esponenti del Nuovo Psi. Ad accomunare le due forze politiche è l’assenza di incarichi nell’organigramma del Pdl. La questione sarà affrontata mercoledì nella riunione dell’ufficio di presidenza del partito. Un appuntamento sollecitato anche da Sandro Bondi, uno dei tre coordinatori del partito: «E' giusto convocare presto una riunione» dice.
La replica di Cesa «Non prendiamo lezioni da nessuno»
«Apartitici». Ma sulle divise sfoggiano la ruota solare di Saya MILANO – Si definiscono un’associazione apolitica e apartitica, a cui tutti i cittadini, di destra o di sinistra che siano, possono accedere liberamente e dicono di essere già oltre duemila e cento in tutta Italia. Indosseranno una divisa composta da una camicia grigia o kaki, pantaloni grigi oppure neri con striscia gialla, basco con aquila imperiale romana e una fascia nera al braccio con impressa la “ruota solare”, simbolo del nascente Partito nazionalista italiano che sarà guidato da Gaetano Saya. Si tratta dei volontari della Guardia nazionale italiana, pronti a pattugliare le strade ventiquattr’ore su ventiquattro, muniti di torcia e cellulare, e pronti ad affiancare le ronde padane, non appena sarà in vigore il Disegno di legge sulla sicurezza. Le cosiddette “ronde nere” sono state presentate ieri a Milano, durante un convegno nazionale dell’Msi (Movimento sociale italiano), ma prendono le distanze dalla politica sottolineando di guardare solo alla sicurezza dei cittadini. «La nostra funzione sarà esclusivamente di segnalazione, per comunicare qualsiasi problema alle forze dell’ordine – spiega Giuseppe Giganti, coordinatore nazionale delle Guardie -. Costituiamo una Onlus, inquadrata come Protezione civile, a cui tutti possono accedere, anche chi è di sinistra perchè la politica non c'entra». Dei volontari finora raccolti, circa il trenta per cento sono ex appartenenti alle Forze dell’ordine, dislocati in tutto lo Stivale, dalla Lombardia alla Sicilia, con un’ottantina di iscritti fra Milano e Provincia. Assicurano di non avere alcun pregiudizio razziale perchè «che sia un italiano o un extracomunitario a creare proble-
Un delegato che indossa la divisa kaki
mi non fa differenza», nè simpatie verso il fascismo, «un’ideologia anacronistica che fa parte della storia», dice Giganti. Simboli e divisa «dicono chi siamo, allo stesso modo di polizia e carabinieri, e servono a essere riconosciuti come ronde, non per spaventare, altrimenti siamo pronti a modificare l’abbigliamento» precisa Roberto Guerra, coordinatore delle Guardie di Genova. A livello politico, l’Msi (insieme al nascente Partito Nazionalista Italiano che rimarrà però legato solo al Nord Italia) punta ad affermarsi come «la nuova destra conservatrice di Berlusconi che in Italia è tutta da rifare» spiega la neo-presidente nazionale Maria Antonietta Cannizzaro, moglie di Saya. «Sosteniamo il Pdl e manteniamo buoni rapporti con la Lega, con cui condividiamo tante idee e speriamo di collaborare» ha concluso la Cannizzaro.
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ROMA – L'uno si sente vittima di un «disegno eversivo». L’altro accusa «intimidazioni». Toni raramente così accesi tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e il segretario del Partito democratico, Dario Franceschini. Un botta e risposta che nasce dalle parole del premier pronunciate ieri a Santa Margherita ligue davanti alla platea dei giovani di Confindustria e si conclude con la chiamata a raccolta, da parte del leader dell’opposizione, di «tutti coloro che hanno posti di responsabilità nel Paese». Perchè, sottolinea Franceschini, proprio nel giorno in cui il presidente Napolitano esalta l'importanza dell’informazione, Berlusconi torna ad attaccarla. IL PREMIER: «PROGETTO EVERSIVO, FRANCESCHINI PESSIMISTA» Il premier in mattinata parla agli imprenditori del «disegno eversivo» che mira a colpirlo, di una campagna costruita «su quattro calunnie messe in fila: veline, minorenni, Mills e voli di stato», campagna «molto negativa per l’immagine dell’Italia all’estero». E aggiunge che «bisognerebbe non avere una sinistra e dei media che cantano ogni giorno la canzone del pessimismo». Per concludere con l’invito ai giovani imprenditori a «fare di più» a «non dare pubblicità a chi si comporta così». Queste ultime parole, nell’ occhio del ciclone del ddl intercettazioni, vengono precisate poco dopo, per evitare fraintendimenti. Con un bersaglio preciso e palesato: «Ho parlato di disfattismo complessivo – dice Berlusconi ai giornalisti – E quando ho detto di non fare pubblicità ai pessimisti, mi riferivo soprattutto al leader dell’opposizione». IL LEADER PD: «VITTIMA DI INTIMIDAZIONI» Una precisazione che smorza sul nascere le polemiche sulla libertà di stampa, ma in compenso provoca la durissima replica del leader dell’opposizione, Dario Franceschini che decide che è «il momento di dire basta» e denuncia di essere vittima di «intimidazioni» da parte del presidente del Consiglio. Intimidazioni, minacce, come non se ne vedono «in nessun Paese democratico», attacca Franceschini. Che assicura però di non avere timore: «Berlusconi può avere tutto il potere, tutti i soldi e l’arroganza che vuole, ma non mi ha mai fatto ne mai mi farà paura». Ma il segretario del Partito democratico non ne fa un discorso personale. E per dimostrare che si tratta di un problema ben più ampio sottolinea che proprio mentre Berlusconi sosteneva «che c'è un progetto eversivo che poggia sui cardini del sistema democratico, e cioè l’opposizione e la stampa libera», il presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano, al vertice dei capi di Stato europei a Napoli, collocava proprio «il principio della libertà e del pluralismo dell’informazione» tra i cardini «su cui poggia la costituzione europea». Cita il capo dello Stato, Dario Franceschini, per porre in evidenza «l'ossessione» del premier verso la stampa e le vicende personali. Poi lancia un appello alla mobilitazione: «E' il momento per tutti della dignità e del coraggio, per tutti coloro che hanno posti di responsabilità nel Paese». Perchè, sottolinea chiaramen-
NAPOLI – «Non possiamo avere dubbi sull' importanza fondamentale dei principi che comunque devono presiedere all’attività di informazione nei paesi dell’Unione Europea. In merito alle situazioni nazionali sull'applicazione di questi principi però non possiamo entrare nel merito». Giorgio Napolitano risponde così ai giornalisti al termine del vertice con i capi di stato di Austria, Germania, Portogallo e Ungheria sul futuro dell’Europa. Ha appena detto che lui e gli altri capi di stato, che gli siedono accanto, ritengono necessaria «sui temi europei una comunicazione molto più intensa, seria e onesta verso i cittadini», che non faccia di volta in volta dell’Ue il capro espiatorio delle scelte impopolari dei governi nazionali. Tutti, da giorni, cercano di capire cosa farà di fronte agli appelli delle opposizioni, dei giornalisti e degli editori a non far passare una legge sulle intercettazioni ritenuta eccessivamente ristrettiva e penalizzante per l’informazione. I cronisti chiedono: significa che intendete fare appello alle regole di accesso ai mass-media e anche al rispetto dei principi generali dell’informazione giornalistica, che non sono egualmente rispettati in tutta Europa, come risulta da recenti polemiche e da autorevoli classifiche internazionali? L’allusione è trasparente. Napolitano mangia la foglia e risponde fra le righe con parole che riaffermano il principio generale da difendere, ma allo stesso tempo confermano i limiti dei suoi poteri che non possono e non vogliono interferire con quelli del governo, che per approvare il ddl intercettazioni, alla Camera, ha posto la fiducia, e con l’attività del Parlamento. Il discorso sarebbe finito lì se il presidente tedesco Horst Koehler non avesse chiesto la parola per riprendere l'argomento generale del vertice: come i presidenti europei senza poteri
Mondo, giocando da europei un ruolo da protagonisti sulla scena mondiale, e non solo da seguaci o gregari». «Condivido», commenta Napolitano che coglie l’occasione per aggiungere parole più eloquenti sulla libertà di informazione: «Dobbiamo avere fiducia nell’attaccamento dei nostri popoli e delle nostre opinioni pubbliche ai principi liberali e democratici su cui poggia la costituzione europea, compreso e non ultimo il principio della libertà e del pluralismo dell’informazione». Non si riesce a fargli dire di più, ma sono parole eloquenti: la formula richiama quella del celebre messaggio alle Camere di Ciampi sull'informazione (23 luglio 2002), che già in passato Napolitano ha richiamato dichiarando di condividerlo. Il giorno precedente Napolitano aveva detto fuori dai denti che i suoi uffici continueranno a seguire con attenzione l’iter parlamentare del controverso ddl sulle intercettazioni, che lui eserciterà la 'moral suasion' (che non si esercita con esternazioni pubbliche) e inoltre ha lasciato capire che al momento della firma per la promulgazione farà valutazioni non superficiali dei criteri di costituzionalità. Napolitano ha anche parlato dell’astensionismo alle recenti elezioni europee, ritenuto da Napolitano un dato «preoccupante» perché segna un «gap fra cittadini e politica che va colmato».
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Domenica 14 giugno 2009
Politica lucana
| LA POLEMICA | Il presidente delle “Vittime di De Magistris”
Dietro le dichiarazioni di Sommese, poi smentite in gioco il futuro incerto di un partito alla caccia di riconferme
«Meschine le persone che lo hanno votato»
Pittella l’asso buono per tutto il Pd
A lato il presidente di “Vittime di De Magistris” Mastrosimone, e sopra l’ex magistrato il giorno della visita a Matera
Le magliette dell’associazione contro De Magistris
Pittella, Sommese, Margiotta e De Filippo
mantiene un andatura da campione contro la discesa inesorabile di voti che prende il Pd. In Italia. Nel Sud e anche in Basilicata. E negli scenari futuri di un Pd lucano in cerca di riconferme non si può escludere, a prescindere, nessuna ipotesi. Tanto più che la prossima corsa autunnale alla leadership nazionale del Partito democratico è sul punto di “esplodere” e gli scenari sono tutt’altro che definiti. Ed è abbastanza scontato che le frasi di Sommese abbiamo scatenato reazioni dei colonnelli lucani, per nome e per conto dei leader citati dal consigliere comunale.
Per una serie di motivi. Il primo è che l’attuale presidente della giunta regionale Vito De Filippo si avvia all’ultimo anno di legislatura e altri mesi di polemiche e scontri intestini (così come sono stati gli ultimi prima delle ultime elezioni) non convengono a nessuno. Il secondo è che probabilmente è proprio Pittella a non essere “entusiasta” di un’ipotesi da governatore regionale. Lui, l’eurodeputato di Lauria punta ad altro. Alla presidenza (o vicepresidenza) del Parlamento europeo: le indiscrezioni del quotidiano il Messaggero di un paio di settimane fa non hanno certo fatto spiacere a Gianni Pittella. Anzi. Tanto
più che dagli ambienti “alti” della politica romana quelle indiscrezioni sono state “benedette” e non smentite. Ma c’è dell’altro. Sulla riconferma o meno di Vito De Filippo c’è ancora tanto da discutere e tanti equilibri ancora da ricercare. E i tasselli in gioco non sono solo quelli che portano a Pittella. Intanto ieri da Roma, il deputato lucano Salvatore Margiotta di ritorno dal G8 + 5 a cui ha partecipato come rappresentante del Parlamento ha parlato di questioni energetiche in difesa della Basilicata: «Questo è il momento di fare chiarezza sulla vicenda dello sconto sulla benzina alla pompa,
Da Roma l’indicazione per sostenere Santarsiero ma senza apparentamento
che è stata al centro del dibattito anche nel corso della campagna elettorale. Ho provveduto, insieme ai colleghi Luongo e Vico, a presentare una serie di emendamenti. In particolare uno di essi esclude che possano usufruire del fondo determinato dall’aumento delle royalties sulle estrazioni petrolifere in Basilicata anche i cittadini del Veneto, inopinatamente inclusi dal Governo a beneficiarne, in virtù della presenza di un rigassificatore». Insomma in gioco c’è il futuro della Basilicata e i giocatori e le variabili sono tante. Ma la partita è iniziata. s.santoro@luedi.it
APPUNTAMENTO
Udc: «Adagio, verso il centrosinitra»
Agatino Mancusi e Gaetano Fierro
contrasto con quanto deciso in Puglia dove l’Udc - il cui coordinatore è Angelo Sanza sosterrà Michele Emiliano nella corsa al comune di Bari.
Scelte differenti oltretutto sarebbero abbastanza contradittorie per Sanza che in Basilicata ha fatto campagna elettorale per le europee fino alla
scorsa settimana. Dalle indiscrezioni comunque, sembra che all’interno del partito lucano di centro non tutti facciano salti di gioia all’ipotesi di sostenere Santarsiero e non Molinari. Anche se pubblicamente per tutti la dichiarazione di rito è: «Siamo uomini di partito e ci atterremo a quanto ci verrà indicato dai vertici». Questa la linea scelta da Gaetano Fierro e anche dai candidati consiglieri non eletti che però con l’elezione di Molinari sindaco verrebbero ripescati. Anzi Luigi Biscione, candidato consigliere contattato dal Quotidiano è categorico: «Non mi interessano le poltrone, io farò quello che il partito mi dice».
«Il sottoscritto e tutto il nuovo consiglio provinciale saranno a disposizione di tutti, svolgendo in pieno tutti i suoi ruoli, anche andando oltre quando ce ne sarà bisogno per difendere tutta la nostra Provincia e le varie comunità»: sono queste le parole del nuovo presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, che ieri sera è stato a Vietri, in materia ufficiosa, ed ha incontrato la cittadinanza e la sezione Pd di Vietri, alla presenza del sindaco Giuseppe Pitta, del vicesindaco Carleo, di tutta la sezione del Pd di Vietri e con i suoi tre candidati del collegio, Lucia Caivano, Lucia Di Carlo e Giuseppe Mastroberti, non eletti in consiglio, «ma che hanno svolto un ruolo importante per la nostra vittoria», come Lacorazza ha sottolineato. Presenti anche il segretario della sezione locale, Antonio Fumiano e i vari iscritti. «Senza dubbio ci sarà collaborazione con questo territorio, anche se purtroppo non rappresentato, ma saremo comunque presenti qui, come questa sera, in qualsiasi occasione». E su questo, Lacorazza ha annunciato che sarà «istituita una segreteria competente, con un referente della Provincia che sarà a disposizione di tutte le comunità, enti e comuni». «In questo momento – ha sottolineato Lacorazza - c’è necessità di rapporto con la gente, perché la Provincia assume diversi ruoli». Riguardo “l’informazione”, il neo-presidente dichiara: «Manterrò le modalità di relazione che
POLICORO – Duecentosessanta preferenze per l’ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris è stato il contributo che il neo parlamentare europeo eletto nella lista dell’Italia dei valori ha ottenuto a Policoro, cittadina jonica dove è ubicata Marinagri, la cittadella turistico - portuale ferma dall’aprile dello scorso anno a causa dei sigilli fatti apporre dall’ex magistrato nell’ambito di un filone dell’inchiesta “Toghe lucane”. Ma se ci sono oltre duecentocinquanta estimatori che credono nell’uomo, o meglio nel politico De Magistris, a Policoro è nato un paio di mesi fa il “Comitato vittime di De Magistris”. Esso è formato da coloro i quali hanno visto le finire le loro fortune il giorno dell’apposizione dei sigilli a Marinagri. Il presidente del sodalizio è il 32 enne Michele Mastrosimone, imprenditore locale titolare della “Montaggi Sud” un’impresa dedita alla realizzazione delle opere di urbanizzazione all’interno del cantiere di Marinagri. «Il Comitato – ha raccontato Mastrosimone al Quotidiano di averci rimesso 200 mila euro a causa dei lavori sospesi – è nato all’incirca due mesi fa non appena abbiamo saputo della candidatura di De Magistris al Parlamento europeo. Troppo spazio ad Annozero, sui giornali. E’ stata una risposta forzata e dovuta agli spazi che ingiustamente si era conquistato». La ditta di Mastrosimone è una delle quarantotto aziende che lavoravano a Marinagri. «Ho dovuto licenziare ventidue persone a causa della chiusura del cantiere». Poi torna sul successo elettorale dell’ex giudice. «I voti che ha ottenuto a Policoro – ha detto senza mezzi termini – hanno avuto un’eco sconcertante. Io sono per lo sviluppo turistico di Policoro, questo, tengo a precisare, a prescindere dal fatto che lavoravo a Marinagri, che, a mio avviso, è l’unico investimento coraggioso e propositivo per Policoro. Esso mette in risalto internazionale la nostra città. La pone
“Ho una moglie e due figli da mantenere e faccio una fatica immensa. E’ tutto fermo a Marinagri”
Lacorazza all’arrivo a Vietri
ho avuto in questi mesi e a breve aprirò un sito internet per mantenere un ottimo livello di informazione, che ad oggi è importantissimo». Riguardando l’imminente lavoro del nuovo Consiglio Provinciale, «i primi mesi saranno quelli di assestamento della macchina organizzativa, importantissima per cominciare bene e guardare avanti con ottimismo e tranquillità». Al nuovo presidente sono state già poste diverse problematiche, come la questione delle strade provinciali, di percorsi alternativi e l’impegno di «non dimenticare questo territorio». La serata si è chiusa con gli auguri al nuovo Presidente e con un aperitivo in compagnia. Claudio Buono
in uno scenario mondiale». Cosa pensa dei 260 elettori? «Sono meschine – ha risposto senza esitazione - le persone che hanno espresso un voto a De Magistris, per motivi che non so quali possano essere. Con quel voto hanno dimostrato che Policoro deve o dovrebbe rimanere quel vecchio agglomerato di case dedito all’agricoltura che non ha sbocco da nessuna parte. Con il loro voto sono per l’arretratezza di Policoro». Poi Mastrosimone cerca di dare la sua spiegazione sul successo del magistrato napoletano. «De Magistris – ha continuato - è sicuramente una persona che molto più di Berlusconi ha saputo governare e gestire le testate giornalistiche e televisive. I suoi voti sono la dimostrazione che i media decidono l’elezione o meno anche di un magistrato che non ha portato a termine a conclusione nessuna inchiesta. Lo dimostra il fatto che tutta la notorietà che ha riscontrato con le inchieste rimaste irrisolte, l’ha tramutata in consenso. E “Toghe lucane” è la dimostrazione di un provvedimento da lui avviato e costruito. Ha fatto tutto il male che c’era da fare – ha accusato il presidente del comitato - per avere risalto nei media e poi è andato a fare l’europarlamentare». Come si va avanti? «Ormai il colore nero è abbastanza chiaro per me, questo rende l’idea, non so come non sono ancora fallito. Ho una moglie e due figli da mantenere e faccio una fatica immensa. E’ tutto fermo». Crede che possa ricucirsi un giorno il rapporto con De Magistris politico? «Penso di no. Non accetto assolutamente che una persona pianti in asso il suo lavoro senza portarlo a compimento per seguire la carriera politica. Quando venne a Potenza durante la campagna elettorale glielo dissi in faccia e lui mi rispose che “la chiusura di Marinagri era stata fatta per salvaguardare le vite umane dal rischio inondazione”, paragonando un campeggio abusivo costruito a Soverato nell’alveo di un fiume, con un investimento pari a 500 milioni di euro quale Marinagri».
L’INTERVENTO
Matteoli e Bondi a Potenza per Molinari POTENZA-Arrivano Bondi e Matteoli: inizia la settimana dei big del Pdl a Potenza per “spingere” Peppino Molinari sindaco. Ieri, infatti, a margine di una conferenza il candidato sindaco del centrodestra, Peppino Molinari ha annunciato che «mercoledì sarà a Potenza il ministro per i Beni culturali, Sandro Bondi, mentre giovedì sarà la volta di quello delle Infrastrutture, Altiero Matteoli».
Sono elettori tutti i cittadini , uomini e donne ……il voto è personale , libero e segreto…..Il suo esercizio è dovere civico …..il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile , per effetto penale o nei casi di indegnità morale … “ questo è quanto recita il Titolo IV Articolo 48 della Costituzione Italiana . Bene! Si è riusciti ad indebolire questo diritto dando un'interpretazione particolare ed inconsapevole alla voce “ libero “ ………Il risultato è il gonfiarsi del fenomeno dell'astensionismo.
Elezioni: che fine hanno fatto le donne? Pratica che è in forte crescita in tutto il nostro territorio sia Nazionale che Europeo, con una particolarità non da poco: la non partecipazione dei giovani alla vita politica. Le motivazioni di questo fenomeno ha un tratto comune in tutta l'Europa ,ma con caratteristiche legate al territorio , a cui la nostra Basilicata non sfugge . Sono anni che assistiamo ad una politica fatta di alternanze e
di alleanze per definire , ridefinire , programmare , riprogrammare la vita economica e sociale delle nostre comunità , in chiave di un eterno sviluppo , mai completamente arrivato. In qualità di componente del CRPO di Basilicata sento il dovere di rimarcare un silenzio o meglio un'assenza che ha caratterizzo l'ultima tornata elettorale: “la chiara e lampante mancata rappresentatività delle donne” . Segno questo che evidenzia la
partecipazione “non paritaria” presente nella nostra regione . Un modus operandi della politica lucana che aggiunge un altro elemento negativo ad un quadro politico generale già di per sé critico. Questa esclusione pesa come un macigno nella nostra società. Alla Provincia di Potenza infatti manca una voce femminile all'interno di una struttura politica ed amministrativa importante. Un' esclusione questa che la
dice lunga sulla politica non fatta in questi anni nella nostra regione. Il mio auspicio è che la politica sappia guardare e leggere l'oggi nella sua completezza e complessità generale , portando avanti processi di riforma, per soddisfare i bisogni attuali di una moderna e complessa struttura sociale ed economica , come la nostra . “ …………. Programmare il domani garantendo il presente “. Libera Russo componente UIL Commissione Regionale Pari Opportunità
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POTENZA - Non c’è tregua nel Pd che pensa alle “successioni”. Perchè dietro alla “bomba” innescata dall’agenzia di stampa “il Velino” (vicina alle posizioni politiche del Pdl) secondo cui Pittella dopo un solo anno lascerebbe Bruxelles (interrompendo così il suo terzo mandato) per far posto al non eletto Pasquale Sommese e per tornare in Basilicata da protagonista e prendere la guida dell’ente Regione, non c’è solo “la voglia” dello stesso Sommese di far “armi e bagagli” e partire alla volta di Strasburgo. Troppo semplice la versione delle smentita: «Non era un accordo tra D’Alema e Fioroni ma una mia valutazione». Ha detto Sommese in seconda battuta dopo aver detto in precedenza: «Andrò in Parlamento europee tra un anno perchè Pittella c’è un accordo tra D’Alema e Fioroni andrà a fare il governatore della Basilicata». Sicuramente una leggerezza quella del consigliere regionale campano. E sicuramente compiuta proprio nel momento meno opportuno. Questo perchè al di là delle smentite Gianni Pittella in questo momento è l’uomo “d’oro” del Pd lucano. Non si prendono, partendo da una regione piccola come la Basilicata, quasi 140 mila voti contro “mostri” sacri democratici del Mezzogiorno per caso. Pittella ha preso solo 4 voti in meno della corazzata Cozzolino (sponsorizzata da Bassolino) e molte migliaia più di De Castro e altri. E’ un “cavallo di razza” che
di PIERANTONIO LUTRELLI
Lacorazza rilancia: «A difesa dei paesi»
di SALVATORE SANTORO
POTENZA - Nulla di ufficiale dall’Udc di Basilicata ma prende sempre più corpo l’ipotesi che il partito di Cesa e Casini affianchi il candidato sindaco del centrosinistra Vito Santarsiero al ballottaggio che si svolgerà domenica prossima per la carica di primi cittadino del capoluogo di regione. Non si tratterebbe di un apparentamento esplicito ma di un’intesa. Dopo le dichiarazioni di Santarsiero stesso, sarebbe strano il contrario. In ogni caso non ci sono voci “ufficiali” da parte dei vertici del partito che si è chiuso in uno stretto riserbo. Ma sembra che da Roma questa sia la via scelta politica preferita per la Basilicata. Scelta non in
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Campagna elettorale interrotta per la cerimonia di cresima
Santarsiero il padrino Il profilo del sindaco che si ricandida a Palazzo di città di MARIATERESA LABANCA
Mancusi diffida Molinari di SARA LORUSSO POTENZA - E’ per quel volantino incriminato che Giuseppe Molinari, candidato sindaco del centrodestra, a pochi giorni dal ballottaggio, riceve una diffida da una nota impresa cittadina. E’ per quella diffida che il centrodestra al gran completo insorge e in una conferenza stampa convocata d’urgenza ieri pomeriggio spiega la propria versione dei fatti e “l’incolpevole citazione” di un privato in un pezzo di campagna elettorale che voleva solo criticare il sindaco uscente e avversario, Vito Santarsiero. Che, però, spesso, nel passato, è stato oggetto di attacchi e allusioni per quel legame di parentela con i titolari di quell’impresa, la Mancusi Group. Era in giro - come racconterà più tardi Molinari - in un incontro con gli elettori, ieri mattina. Poi sua moglie che lo chiama in tutta fretta sul cellulare: un ufficiale giudiziario aveva appena notificato un atto stragiudiziale di diffida e messa in mora. «E per chi - spiegherà - non ci è abituato, è un colpo duro». Vincenzo Mancusi, amministratore unico della Mancusi
Group, spiega nella citazione di aver avuto modo di verificare che «nella città di Potenza è stata data ampia e capillare diffusione a un volantino di propaganda elettorale recante, sulla facciata anteriore, una riproduzione fotografica di uno dei palazzi in corso di costruzione ad opera» dell’impresa, nel rione Poggio Tre Galli. Tra quelle righe, l’azienda diffida a «non riprodurre, pubblicare e diffondere» il volantino incriminato, non senza prima averlo ritirato dai luoghi in cui è stato diffuso. L’invito è anche a smentire entro tre giorni «ogni maliziosa e falsa notizia concernente l’attività imprenditoriale della Mancusi Group», ponendo fine, così, all’azione «diffamatoria intrapresa». Ma non è l’immagine a essere sotto accusa. Non solo. Perché su quel volantino campeggia il ritratto di Giuseppe Molinari, affiancato allo slogan “ti rubano il cielo. Non sbagliare ancora”. Ecco l’invito al voto, sottolineato da diversi punti esclamativi. Ma Mancusi segnala un “illecito accostamento” di immagine e parole visto che alcune dichiarazioni accompagnano il volantino e segnalano «il malcontento crescente nella popolazione potentina verso
un’amministrazione che ha fatto pochissimo per Potenza e tanto per i soliti pochi». Ecco perché, dice il volantino, Molinari è sceso in campo «per risollevare la città dal degrado architettonico, sociale e culturale». Mancusi nell’atto di diffida spiega che «il citato volantino realizza un voluto ed esplicito accostamento tra gli immobili in costruzione nel cantiere di Poggio Tre Galli con la situazione di degrado architettonico e socio-culturale nel quale versa, a parere del suo autore, la città di Potenza». Non è tutto, la contestazione prosegue per quell’espressione “ti rubano il cielo” che declina un «ricercato e palese richiamo a un contesto di dubbia legittimità e liceità nel quale si muoverebbe la Mancusi Group con la propria attività imprenditoriale, anche con specifico riferimento alle opere in fase di realizzazione nel cantiere edile riprodotto». Detto in altri termini «i richiami del volantino - prosegue la diffida nella parte in cui chiaramente evocano favoritismi e privilegi di cui la società istante avrebbe goduto, sono destituiti di ogni fondamento». E «la condotta di Molinari
Il volantino incriminato, oggetto della diffida. Sul retro della cartolina in circolazione le note che avrebbero prodotto il “pregiudizio” per l’impresa
ANCORA GRANDE RETTANGOLO Torna, in altre vesti, oggetto di polemiche Sarà un caso, ma non è la prima volta che la polemica cittadina chiama al confronto sul Secondo centro direzionale di Poggio Tre Galli. La vicenda, datata 1971, racconta le trasformazioni progettuali di quell’area e termina, per adesso, con un contenzioso tra il comune e l’impresa Mancusi. Da un lato l’amministrazione certa di possedere il lotto 4 (destinato a una volumetria di 40 mila metri cubi) secondo una vecchia convenzione. Dall’altro, l’azienda che, secondo una sentenza del Tribunale civile, è la vera titolare del suolo visto che la cessione accordata non era da intendersi a titolo gratuito. Dopo l’estate atteso l’esito di un ricorso al Tar. Inoltre, proprio una bozza di accordo tra le parti ha tenuto banco in consiglio comunale, senza esito positivo in aula, durante la discussione sul regolamento urbanistico.
costituisce e rappresenta una arbitraria e ingiustificata valutazione dell'attività imprenditoriale della Mancusi Group srl, assolutamente estranea alla campagna elettorale in corso, e con riflessi gravemente lesivi dell’immagine della medesima società, oltre che del decoro e della professionalità di ogni suo membro, sia in riferimento ai giudizi di merito politico-amministrartivi che a qelli tecnico urbanistici evincibili dal tenore letterale» del volantino. Ecco il perché della citazione di una «condotta lesiva, direttamente e palesemente riconducibile a Giuseppe Molinari» che «è fonte di
grave pregiudizio» per l’impresa. L’avvertimento è chiaro: se Molinari non dovesse dar seguito alla diffida, l’impresa, «illecitamente coinvolta in strumentali polemiche elettorali che non possono riguardarla» si vedrebbe costretta a tutelare in modo legale la propria immagine «danneggiata» da una vera e propria «aggressione mediatica». Più tardi Molinari replicherà, attorniato dalla «solidarietà» dei big di partito. «Pensavamo a Santarsiero e alle sue politiche», nessun riferimento altrui. Sono sereni e mostrano la diffida. Tanto per chiarire. Anche loro.
LA REPLICA
ACCADE sempre. C’è sempre qualche candidato che non si trova con i conteggi, con il numero di voti ricevuti secondo le aspettative o le notizie ricevute dei rappresentanti di lista. Ma è la prassi. In una notte di frenesia, l’errore tecnico o di trasmissione capita e la tecnologia può tradire. Stiano tranquilli i candidati. Prima della proclamazione, il Tribunale, di prassi, ricontrolla tutti i verbali e fa di nuovo i conteggi.
HANNO DETTO
«Intimidazione a orologeria» LA diffida dell’impresa è «un atto gravissimo, intimidatorio», che arriva praticamente secondo una tempistica «da orologeria» visto che il volantino «è datato un mese fa, ma la diffida arriva oggi, nelle ore della definizione degli apparentamenti e a pochi giorni dal ballottaggio». E Giuseppe Molinari, che di «campagne elettorali ne ho fatte tante, non mi sarei mai aspettato una cosa simile». Così «respingiamo tutte le accuse, sempre a testa alta, come sempre». Poi, in conferenza stampa, attorniato da tutti i big del Pdl e dai rappresentanti delle liste che lo hanno sostenuto, legge la diffida, quell’atto che contiene «accuse bizzare, assolutamente infondate». La foto scelta, la visuale che apre al Grande Rettangolo di Poggio Tre Galli, «è uno dei tanti palazzoni di questa città che mi è servito soltanto come esempio, solo per illustrare le scelte urbanistiche di un’amministrazione che ha diffuso la cultura del cemento e che, ovviamente, contestiamo». Se sulla cartolina bifronte ci è finita la facciata di uno dei sei palazzi in realizzazione nella stessa area in cui la storia potentina paga un vecchio contenzioso e una vicenda datata, è solo un caso, «individuato per le notevoli dimensioni che non lasciano sempre far cadere lo sguardo sul cielo e sul bel paesaggio del rione». No, «nessuna volontà di ledere onore
Da prassi, presto il riconteggio dei voti
e decoro dell’impresa Mancusi, nè mai mi sono permesso - continua - durante i tanti comizi, di citare il nome dell’impresa. La responsabilità di certe brutture è dell’amministrazione che adotta provvedimenti, seppur legittimi, assolutamente sbagliati». Lo ribadisce più volte, lo fanno anche i big presenti (attorno al candidato sindaco, i senatori Guido Viceconte ed Egidio Digilio e il deputato Vincenzo Taddei, il consigliere regionale Sergio Lapenna e l’ex candidato alla Provincia della coalizione, Aurelio Pace, oltre che i rappresentanti delle liste). E poi, «se avessi avuto intenzione di accaparrare consenso evocando i rapporti del mio sfidante, avrei pubblicato la foto della tabella che sosta a pochi metri da un cantiere in cui il responsabile dei calcoli è il fratello del sindaco». E’ chiaro a tutti «che la città negli ultimi cinque anni - aggiungerà più tardi Taddei ha assistito a un’accelerazione di brutture. In giro, poi, ci sono talmente tanti esempi, dalla “nave” di Cocuzzo, al “Vespasiano di piazza delle Regioni, fino agli scempi vecchi come il Serpentone, che avremmo dovuto citare ogni impresa se l’attacco fosse stato al privato». Ecco perchè al deputato sembra «singolare l’atteggiamento dell’impresa. Ha sbagliato ad aprire questa polemica. Noi
Un momento della conferenza stampa convocata da Molinari (foto di A. Mattiacci)
non contestiamo la qualità del fabbricato, ma il contesto urbanistico cittadino e problemi come il caro-casa». Insomma, il tema «è complessivo». Per dirla con le parole di Viceconte, è «una questione di lana caprina: la foto è in luogo pubblico e un candidato sindaco ha diritto di contestare il suo avversario. Quanto alla bellezza o meno dello scenario, sarà l’opinione pubblica a giudicare». Allora, dopo l’intervento a «gamba tesa prosegue Molinari - continuerò a promuovere una campagna elettorale serena». A patto che «Santarsiero prenda una posizione chiara e inequivocabile sulla diffida. Altrimenti - minaccia - mi asterrò fino al ballottaggio da qualunque confronto pubblico».
In fondo, l’ex deputato diellino «vengo dalla tradizione cattolica e parto sempre dalla buona fede altrui. Magari abbiamo detto qualche verità scomoda in questa campagna elettorale, ma finalmente abbiamo parlato dei problemi della gente di fronte alla deriva populistica di Santarsiero che punta sull’architettura della città esattamente come si faceva nel Ventennio». Forte del calo avuto dall’ex sindaco “bulgaro” rispetto al 74 per cento ottenuto al primo turno nel 2004, «lancio ancora una volta un appello ai cittadini liberi di questa città a non lasciarsi intimidire e a ripristinare, attraverso l’esercizio del voto, le regole democratiche». sa.lo
POTENZA - Mentre in altre stanze si discuteva di apparentamenti, proseguivano gli inviti e i commenti. Prima le note e i comunicati, poi le divagazioni sul tema durante la conferenza stampa convocata nel capoluogo dal centrodestra per replicare alla diffida ricevuta dal candidato sindaco Molinari su alcuni volantini elettorali (vedi pagina accanto). Nel frattempo, però, c’è il tempo pe rufficializzare la visita a Potenza di alcuni big di partito. Martedì sarà la volta del ministro ai Beni culturali, Sandro Bondi, giovedì prossimo di Altero Matteoli, delega alle Infrastrutture. Vincenzo Taddei, deputato del Pdl, se in una nota spiegava di «attendere fiduciosamente, che tutte le forze politiche e dei movimenti civici che si sono dichiarati alternativi al sindaco Santarsiero decidano di confluire in un accordo programmatico con il candidato del centro riformista Giuseppe Molinari», più tardi espliciterà che «dopo una campagna elettorale combattuta da separati, ma contro un unico fronte, è bene riunirsi». Ecco l’appello visto che «sarebbe del tutto innaturale e contro la volontà dei cittadini soste-
Pro, contro e gli ultimi appelli nere il sindaco che ha degradato, cementificato, dequalificato tutta la città di Potenza». Nell’aria - sostiene - c’è «voglia di cambiamento». Ancora un appello dal senatore del Pdl, Egidio Digilio, sicuro che «c’è finalmente la possibilità di avere il sindaco di tutti e non più quello di una sola parte della città, e degli interessi lobbistici che come segnala la Banca di Italia hanno fatto “schizzare” nel capoluogo i prezzi delle case, in un anno dell’undici per cento in più e in tre anni del 18 per cento in più». Richiama «un celebre editoriale del 1976 in cui Indro Montanelli invitava i suoi lettori a “turarsi il naso” e votare Dc contro il pericolo di una possibile affermazione del Pci di Enrico Berlinguer alle elezioni politiche dello stesso anno». Il giornalista «sintetizzava così il concetto secondo il quale solo il voto al grande partito cattolico di massa, pur con tutti i suoi difetti ben noti già allora, avrebbe
potuto contrastare efficacemente l’ascesa al governo del Paese da parte dei “nipotini di Stalin”. Ad una settimana dal voto di ballottaggio per il sindaco di Potenza per chi come me, in fatto di naso politico, si è formato in città, mi sembra di cogliere in settori di cittadini un analogo atteggiamento per il voto a Santarsiero». Eppure - prosegue - pur essendo «un ammiratore di Montanelli quell’espressione non mi è piaciuta allora e non mi piace adesso nel caso di Potenza: l’ho sempre percepita come un’istigazione a quell’ipocrisia mista a cinismo utilitaristico». Nel centrosinistra, il commento è di Mario Nicola Di Dio, responsabile cittadino die Verdi di Potenza. «Per giudicare il nostro risultato elettorale, provinciale e della città di Potenza - dice - bisogna considerare il quadro complessivo. I Verdi di Basilicata hanno affrontato moltissime vicissitudini interne per lottare contro “personaggi” che hanno
utilizzato il partito dei Verdi come un “autobus” per raggiungere personali obiettivi e, a seguito di ciò, sono arrivati all’appuntamento elettorale del 6 e 7 giugno sfibrati, senza mezzi e visibilità. Insomma un vero miracolo aver raggiunto questi risultati». Allora, «serve un partito che parli un nuovo linguaggio, insomma che sia moderno e trasparente. In Basilicata e in Italia c’è bisogno di questo. Sinistra e libertà appare un progetto lungimirante, perché rappresenta l’idea di una sinistra moderna, all’altezza delle sfide del terzo millennio, capace di mettere assieme le ragioni del lavoro e dell’ambiente e di far decollare l’economia verde». In chiusura, l’intervento del segretario cittadino del Pdl, Lorenzo Larocca. «L’arroganza e la presunzione del sindaco uscente non conosce limiti. Dopo aver chiesto aiuto, nel corso della prima parte della campagna elettorale, all’intero stato
maggiore del Pd riportando figuracce prima con la Bindi nascosta in un modesto salone, poi con Franceschini mimetizzato in piazza Duca della Verdura, per mascherare il flop di partecipazione, ora sostiene che non necessita di alcun supporto politico nazionale per il prossimo ballottaggio, conscio dello scarso richiamo che i suoi mentori nazionali di sinistra hanno sulla gente, cercando, in tal modo, di nascondere con una ipocrita sicurezza una consapevole debolezza». La «ricerca di un progetto di normalizzazione di una situazione complessa e complicata in cui versa la nostra città ha fatto saltare i nervi a chi voleva che Potenza continuasse a essere il feudo incontrastato di alcuni gruppi di potere che ne mortificano la crescita tanto che sono sempre maggiori le aziende che si spostano in altri comuni e ancora di più i potentini che preferiscono risiedere nei comuni limitrofi al capoluogo prosegue Larocca - La venuta di uomini di governo a Potenza serve a portare alla ribalta nazionale uno sperpero di denaro in opere pubbliche inutili perpetrato negli ultimi 5 anni». Così si preparano.
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Sotto accusa una cartolina elettorale «diffamatoria» su «favoritismi e privilegi»
NESSUNA scena da gangster mafioso siculo-newyorkese. Vito Santarsiero è il padrino, ma di cresima. Quella del figlio di un caro amico di famiglia. E’ questo lieto evento a interrompere i ritmi forsennati della sua campagna elettorale, in vista del voto del 21 e 22 giugno. Se il ballottaggio incombe, il sindaco uscente, candidato nuovamente alla carica di primo cittadino, non poteva certo mancare a una cerimonia così importante. Anche perché chi lo conosce bene dice di lui: «Per Vito, amicizia e famiglia vengono prima di tutto. Sempre disponibile con tutti, figuriamoci se si tirerebbe indietro con chi gli chiedi di fargli da guida spirituale». Santarsiero fa il padrino, dunque. Ma sa fare anche il bravo figlio. Sembra che nelle abitudini irrinunciabili del primo cittadino ci sia la visita a sua madre. Lei, («donna che ha sempre lavorato tantissimo», dicono) abita proprio vici- Il sindaco Santarsiero fa da padrino al figlio di un caro amico di famiglia (Mattiacci) no casa sua, come gli altri due fratelli. Tutte le mattine, prima di recarsi in Comune, lui raccontano va a salutare la madre. Lei è la sua più grande sostenitrice. Una tazza di caffé insieme, un pò di tv e una chiacchierata di circa un quarto d’ora. Poi il saluto, e la camminata verso Palazzo di Città. Ma la mattina non è mattina senza questo rito che ormai si ripete da anni. Qualche volta una capatina dalla madre il sin- raccontano - è piena di libri. In libreria re Potenza in circuiti artistici di alto lidaco la fa anche a ora di pranzo. Non ha trascorre anche ore a caccia di volumi vello». Tra i suoi oggetti da collezione, anperso le abitudini di bravo ragazzo, lui interessanti». Tra le preferenze, la letche è cresciuto in una famiglia che gli teratura russa. Del resto, chi non ricor- che le penne, sua vera passione. Alle ceha sempre insegnato i valori dell’umil- da la mostra d’impressionismo russo ne di gala e agli eventi mondani, il prità. Soprattutto da quando, ancora “Verità e bellezza” che tante polemiche mo cittadino di Potenza preferisce le febambino ma più grande dei due fratel- aveva attirato sul sindaco Santarsiero, ste di piazza e le cene con gli amici. Per accusato di aver speso troppo per por- restare in forma c’è la corsa che il prili, ha perso suo padre. Ma non sono tutti pregi, perché tra i tare capolavori internazionali a Palaz- mo cittadino spesso si concede. Tranne difetti che raccontano di lui, al primo zo Loffredo di Potenza. Ma per il sinda- che in questi ultimi giorni: a tenere in posto c’è l’essere spesso permaloso. co che ama leggere, e che per rilassarsi forma il sindaco Santarsiero bastano Sembra che, invece, tra le sue passioni ascolta musica classica, «eventi di que- gli intensi impegni elettorali. più grandi ci sia la lettura. «Casa - ci sta portato hanno contribuito a portam.labanca@luedi.it
Italia / Mondo
Domenica 14 giugno 2009
Lecce. Soddisfatto il ministro Tremonti: «È più di quello che m’aspettavo»
Compromesso politico al G7-G8 Non si trova l’accordo sull’«exit-strategy», ma si stabiliscono le regole di ANDREA D’ORTENZIO LECCE – Servirà «un compromesso politico» per portare avanti le nuove regole dell’economia e della finanza mondiali e comporre i dissidi dei diversi Paesi, ma il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, riesce a far approvare all’unanimità al vertice del G7-G8 delle Finanze il 'Lecce framework', un passo che giudica addirittura «più ambizioso» e «con più contenuti» rispetto al precedente 'global standard'. Il summit della città salentina non trova un accordo sulla strategia di uscita dalle misure messe in campo per combattere la crisi a causa dell’opposizione degli Usa sugli stress test uguali sulle due sponde dell’Atlantico (per via della contrarietà della Germania), ma sul tema delle regole un soddisfatto Tremonti spiega come «quello che fino a 6 mesi fa appariva un’utopia» ora si stia mano a mano concretizzando. Messa da parte la definizione 'global standard' fin qui usata, i Grandi approvano un comunicato finale con annesso il documento denominato Lecce Framework. Il ministro chiosa che in questa maniera si è inserito il nome di una città italiana bellissima, e che inoltre il quadro di «principi comuni e standard per la proprietà, integrità e trasparenza» si è arricchito di contenuti rispetto ai precedenti vertici. L’obiettivo è quello da tempo perseguito da Tremonti: «regole globali per un’economia globale», agendo così, come si legge nel documento, «sulla corporate governance, l'integrità del mercato, la regolazione e la supervisione finanziaria, la cooperazio-
ne fiscale, la trasparenza delle politiche macroeconomiche e le informazioni». Il documento, che racchiude e mette insieme i lavori di Fondo Monetario, Banca Mondiale, Ocse, Financial Stability Board e Fatf, verrà così portato al vertice G8 dei capi di Stato de L’Aquila e poi al G20 per raggiungere un consenso più ampio possibile. Per Tremonti comunque, una volta raggiunta l’adesione sui principi, bisognerà capire in che modo si dovranno obbligare i Paesi ad applicarli, e per questo non si possono individuare dei tempi certi o possibili. Ci poi sono da superare le perplessità ideologiche e di metodo, soprattutto dal mondo anglosassone, a fronte di una Germania che lavora a un documento che non affronta il tema giuridico come il Lecce Framework ma che abbraccia più campi, dal clima al lavoro, passando per i cambi. Nel frattempo l’incertezza sulla durata della crisi, nonostante «i segnali di stabilizzazione», rimane, come spiega il comunicato finale che sottolinea gli effetti negativi della crisi che perdurano sulla disoccupazione. Lo stesso Tremonti non abbandona la sua definizione «di terra incognita» nella quale ci muoviamo, ma sottolinea ancora una volta come l’Italia si trovi in una situazione diversa e migliore rispetto ad altri Paesi. Oltre al basso debito privato, il ministro cita dati che emergono dal lavoro di creazione di una banca dati pubblica comune, che mostrano «una realtà molto diversa da quanto si vede dalla retorica del declinismo» in tema, ad esempio, di cassa integrazione o di partite Iva, che sono 8,5 milioni sul totale di 35 milioni dell’Europa.
Si temeva una “guerra”, c’è stata una festa dei “NoG8”
Nella città blindata sfila un corteo pacifico e festoso di LUISA AMENDUNI e PAOLO MELCHIORRE LECCE – Si temeva la 'guerra', è stata una festa. Con canti, balli, tanti colori, e persino le campane di una chiesa che hanno suonato
BORSA
decisioni che i potenti della Terra prendono senza ascoltare la gente', e dire 'si', soprattutto, 'ad una economia più solidale'. Erano quasi 1000 – per le forze dell’ordine –2.500, secondo un comunicato diffuso nel pomeriggio dagli organizzatori, quando si sono mossi da via Birago per percorrere alcune strade cittadine, sino a Porta San Biagio. In prima fila, a tenere tra le mani il lungo striscione bianco del coordinamento No G8, tre preti: Don Raffaele Bruno, cappellano del carcere di Lecce ed esponente di Libera, e i due missionari comboniani Gianni Capaccioni e Alex Zanotelli. Con loro tantissimi giovani e rappresentanti di movimenti, di associazioni, di sigle sindacali e simboli politici. Davanti allo striscione, un gruppo festoso di uomini e donne in bicicletta; dietro, un camioncino con l'altoparlante e tanta musica che ha portato i ragazzi persino a fare accenni di 'Taranta', il ballo tipico salentino. E poi magliette colorate con la scritta 'No ai G8', mantelli fatti con le bandiere della pace, lunghi cilindri neri di carta calati sulla testa, sculture in cartapesta trasportate con i carrelli della spesa, striscioni di protesta anche in dialetto salentino: tutto per dire 'no', a volte in modo ironico, altre in modo deciso, alle scelte economiche che i 'potenti' stanno compiendo in danno soprattutto dei più deboli.
CONSULENZA FISCALE
a cura di MASSIMO PRUDENTE
a cura di PASQUALINO PONTESI Dottore commercialista
Fase laterale e indecisione LA SETTIMANA è terminata con una seduta all'insegna della debolezza per i principali mercati azionari, fatta eccezione per le piazze asiatiche, avendo, in mattina, terminato gli scambi in progresso. Diversa la situazione per l'Europa e l'America, dove le prese di beneficio hanno avuto la meglio, complici anche alcuni dati macro Usa leggermente peggiori delle attese. I vari listini sono, comunque, ancora su livelli piuttosto elevati, basti pensare che stanno cercando di aggredire i massimi di quest'anno che, in alcuni casi, sono stati già superati. Nelle ultime giornate stiamo assistendo ad una fase di lateralità che porta gli indici a muoversi all'interno di range sempre più stretti, con una progressiva riduzione della volatilità. La storia insegna che, solitamente, movimenti di questo tipo preannunciano un'esplosione della volatilità stessa, lasciando il posto ad una maggiore e più definita direzionalità. Da più parti ci si chiede, se il movimento che ne seguirà sarà orientato al rialzo o al ribasso, se, cioè, si avrà una ripresa e quindi una prosecuzione del rally iniziato a marzo o se, piuttosto, le Borse si avvieranno verso una fase correttiva nel breve. In generale, si riscontra un maggiore ottimismo rispetto a quello dei mesi scorsi, ma questo non basta per pensare unilateralmente ad uno sviluppo positivo nel prossimo futuro. Al momento, infatti, si riscontra una sorta di neutralità, con un sostanziale bilanciamento tra ottimismo e pessimismo. Diverse banche d'affari, però, sono più propense a credere che nel breve si possa assistere ad uno storno dei mercati azionari. Il forte rimbalzo avviato da marzo, senza dubbio, è stata una risposta alla si-
al loro passaggio: così si è svolto a Lecce – città blindata per la presenza del vertice dei ministri economici e finanziari dei Paesi aderenti al G8 – il corteo organizzato dal coordinamento 'No G8' per dire 'no alle diseguaglianze', 'no alle
tuazione di eccessivo ipervenduto che si era venuto a creare in precedenza e che doveva in qualche modo rientrare. Sarà bene, però, non farsi trascinare da facili entusiasmi almeno fino a quando l'economia mondiale non sarà in grado di inviare segnali di miglioramento più strutturali, e in attesa di una stabilizzazione del sistema bancario. La spinta rialzista generata dall'eccesso di ribasso, avvenuto tra settembre 2008 e marzo 2009, si è esaurita e si è tornati così sostanzialmente sugli stessi livelli da cui si era iniziato a scendere con il fallimento di Lehman Brothers. Abbiamo recuperato, in pratica, con gran parte degli indici i valori di ottobre 2008 ed è stato riassorbito tutto quello che era eccesso e panico. A questo punto, si vede chiaramente che l'indice americano S&P500 si è appiattito sui 940/950 punti da più di qualche seduta. Sono state superate alcune medie mobili anche abbastanza importanti, ma altre di più lungo respiro, come la 200 esponenziale è ancora poco sopra i corsi. Ci sono però degli indicatori giornalieri che iniziano a presentare qualche piccola divergenza, per cui più che guardare verso l'alto, prudentemente concentriamo la nostra attenzione verso il basso. Nel dettaglio osserveremo i 910 punti per l'S&P500, con un forte punto di attrattiva in area 880/875 punti, dove aveva consolidato nella fase centrale di maggio prima dell'ultimo strappo rialzista realizzato proprio alla fine del mese scorso. Questo report, trattandosi di uno studio grafico dei mercati, non costituisce un servizio di consulenza finanziaria, né costituisce sollecitazione al pubblico risparmio o intende promuovere alcuna forma di investimento
L’acconto Ici batte cassa ANCHE quest’anno è stata confermata l’esenzione dell’Ici sull’abitazione principale. Già dall’anno scorso l’imposta non è più dovuta sull’immobile destinato ad abitazione principale che, di norma, coincide con la residenza anagrafica del contribuente. L’Ici invece resta sui fabbricati di categoria catastale A/1 abitazioni signorili, A/8 ville e A/9 castelli anche se utilizzati come abitazione principale. Questi fabbricati potranno però contare sull’aliquota ridotta e sulla detrazione minima di 103,29 euro, eventualmente aumentata dall’ente municipale. L’Ici “sopravvive” anche sui restanti immobili. E’ il caso, ad esempio, del negozio concesso in locazione o sfitto da mesi, della seconda casa, della quota dell’appartamento ereditato. Oltre al proprietario è soggetto al pagamento anche chi risulta titolare di un diritto reale (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie) sugli stessi immobili. Ici variabile Gli sconti variano a seconda del comune dove è ubicato l’immobile. Alcuni enti municipali potrebbero infatti riconoscere il beneficio anche ai fabbricati “assimilati” all’abitazione prin-
cipale cioè quelli concessi gratuitamente in uso ad un parente, mentre altri comuni potrebbero non adottare lo stesso criterio ed esigere il versamento dell’Ici. Identico discorso anche per le pertinenze dell’abitazione principale (garage, cantine e soffitte) sono esenti dal versamento dell’Ici ma nei limiti stabiliti dal regolamento o delibera comunale. La limitazione può riguardare sia il numero delle pertinenze agevolate, di norma una per tipo, sia la loro ubicazione poiché per alcuni comuni le pertinenze devono trovarsi nello stesso stabile o nelle sue vicinanze. D’obbligo, quindi, contattare l’ente municipale prima di decidere se pagare o meno l’imposta. Il versamento Il 16 giugno è la data ultima per versare la prima rata dell’imposta comunale sugli immobili. L’appuntamento non riserva novità di rilievo ed il meccanismo è molto semplice. Per evitare la difficoltà di rincorrere le delibere dei comuni e conoscere se è variata l’aliquota è possibile pagare l’acconto pari al 50% di quanto complessivamente versato nel 2008. Le aliquote e le detrazioni previste per il 2009 verranno infatti adottate successivamente, con even-
tuale conguaglio, attraverso il saldo da effettuare tra primo e il 16 dicembre 2009. Pertanto, se la situazione dell’immobile è la stessa dell’anno scorso, si sommano i due bollettini pagati in occasione dell’acconto e del saldo del 2008 e si divide per due. E’ necessario qualche calcolo in più se, invece, si è acquistato o venduto un immobile nel 2009. Rammentiamo infatti che a differenza di quanto previsto per l’Irpef, dove il reddito dell’immobile per l’anno in corso verrà inserito nella dichiarazione dell’anno successivo, ai fini Ici il periodo preso in considerazione per il calcolo dell’imposta da pagare è invece l’anno corrente. Di conseguenza, anche il contribuente che, ad esempio, ha acquistato nel mese di maggio di quest’anno un immobile deve pagare l’Ici a giugno, pur denunciando il reddito nel modello 730 o Unico 2010. Tuttavia, è possibile versare l’Ici in unica soluzione, entro il 16 giugno, calcolando l’imposta attraverso le nuove aliquote 2009. I contribuenti residenti all’estero possono corrispondere l’Ici anche in unica soluzione entro il 16 dicembre più interessi del 3% sulla quota prevista per giugno.
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nancy citro NANCY Citro, materana, ha 28 anni e l’idea di diventare scrittrice non l’aveva mai sfiorata, fino a quando “Un gioco probito”, il suo primo libro (edito da Edizioni Creativa - Collana Piccole Storie) non ha visto la luce e il successo. Ai concorsi Nancy dedica tempo e attenzione a cominciare da quello indetto dalla Scuola Holden di Torino per il quale la sua composizione “Niente di più perfetto” le consente d partecipare nell’aprile 2008 al Perfect day, giornata d’incontro con scrittori come Ammanniti, Lucarelli, Marzocchi, Veronesi, Baricco. Segue, poi, il concorso di poesie indetto dall’editore Giulio Perrore al quale partecipa con “un groviglio di sen- La copertina del sazioni malate”. Oggi è presidente dell’asso- libro ciazione culturale Tiaso che vede tra le sue attività la promozione della cultura e della cultura attraverso la videonarrazione. Una tecnica che unisce la diffusione della cultura letteraria e al tempo stesso sta valorizzazione tra la gente comune. E’ l’abuso il tema centrale di “Un gioco proibito”. Quello che subisce la pritagonista ma anche quello dei suoi familiari (madre e fratello) “abusati” nella loro capacità di reazione, nella vitalità dei sentimenti da un padre-padrone la cui fine riannoderà alcuni fili ma ne confonderà altri. Il volume, presentato alla Fiera del Libro di Torino, ha ottenuto consensi e riscontri positivi, aprendo per molti versi un ulteriore filone della letteratura lucana nella quale si fondono psicologia ed emotività. Lo stile del racconto e la tecnica dei flashback pongono la vicenda della protagonista al centro di un percorso interiore, familiare e umano dai risvolti inaspettati. Un itinerario che Nancy Citro prosegue, con un contesto ed uno stile di scrittura diversi, nel secondo romanzo per il quale è già al lavoro. A.Ciervo
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Il personaggio - Luigi Di Gianni La Cineteca di Bologna restaurerà le sue opere
SGUARDO nella storia
OMAGGIO a Luigi Di Gianni regista di origine lucana (Giuseppe Antonio di Pescopagano, il padre e Amalia Pozzuoli di Dragoni in provincia di Caserta, la madre) tra i principali documentaristi italiani del secondo Novecento, dalla cineteca di Bologna che è impegnata a restaurare alcuni documentari antropologici di Di Gianni in vista della produzione di un cofanetto (film e monografia) che sarà edito entro la fine dell'anno. L'omaggio a Di Gianni, cittadino onorario di Pescopagano, segue quelli già realizzati per Pier Paolo Pasolini, del regista moldavo Artur Aristakisyan ed altri importanti cineasti italiani e stranieri nel quadro di un programma di recupero del patrimonio filmico contemporaneo. Ricordiamo che con "Appunti per un'Orestiade Africana" di Pier Paolo Pasolini la cineteca di Bologna ha inaugurato la nuova collana editoriale "Il cinema ritrovato", DVD e libro che ripropone titoli inediti o rari, sottratti all'oblio culturale o restituiti a nuova vita da recenti restauri. Il progetto "L'immagine ritrovata" della Cineteca di Bologna (iniziato nel 1992) si propone il restauro, utilizzando le più moderne tecniche del recupero fotochimico, con una particolare attenzione alla postproduzione video ed audio di materiale di particolare pregio, specie - come nel caso di Di Gianni di immagini legate ad un passato recente ma non più ricostruibile. Nel DVD su Di Gianni saranno inseriti i primi cortometraggi come "Magia Lucana" e "Nascita e morte nel meridione (San Cataldo)" del 1958 fino ad arrivare a "La Madonna di Pierno" e "La Madonna del Pollino" realizzati negli anni Sessanta. Il regista, nato a Napoli 82 anni fa è ancora molto attivo e guai a dargli dell'”anziano”. Etichettato come documentarista non ha però realizzato solo documentari. Dopo aver diretto, come re-
gista, importanti sceneggiati televisivi, ha girato proprio in Basilicata (tra Ferrandina e Pisticci), nel 1974, il suo lungometraggio Il tempo dell'inizio, un film in bianco-nero di 123 minuti del quale ha scritto anche il soggetto e realizzato la sceneggiatura. Tra gli interpreti dei suoi film nomi famosi come Alessandro Haber, Milena Vukotic, con cui ha realizzato recentemente una docu-fiction sulla figura e l'opera del grande madrigalista Gesualdo da Venosa (1566-1613), film che sarà presentato ufficialmente al prossimo festival del cinema di Venezia. La passione è l'elemento dominante che si avverte in tutti i suoi lavori. Una passione che nasce da dentro, dall'intimo e che come una sorta di viaggio virtuale, racconta in modo magico e reale la Lucania, quella terra che Di Gianni chiama il suo “paesaggio dell'anima”. I documentari di Di Gianni hanno una caratteristica speciale: datano a trenta, quarant'anni fa, eppure continuano ad essere riproposti, anzi in questi ultimi tempi godono di un successo persino maggiore del passato, quando erano costretti ad essere proiettati nei cinematografi appunto come "documentari", intruse e sgradite appendici dei grandi film a soggetto, e la gente rumoreggiava o se ne andava via. Oggi circolano in modi diversi e più consoni alla loro natura poetica: in rassegne promosse da vari enti culturali, spesso aperte alla forma del convegno o del dibattito informale, alla presenza del regista, che contribuisce alla loro delucidazione. Di Gianni fa parte del ristretto gruppo dei grandi maestri del cinema documentario e della fotografia antropologica che operarono in Basilicata negli anni Cinquanta e Sessanta (da Franco Pinna ad Arturo Zavattini, Mario Carbone fino ad arrivare a Henry CartierBresson). Le sue immagini mantengono il fascino della Lucania arcaica, una fase sociale di questa regione ormai lontana che non esiste più e della quale ne evidenzia in modo colto con una attrazione quasi fatale, i suoi miti ed i suoi riti, storicizzandoli. Luigi Di Gianni ha proposto il film “come testo di storia, come documento, come presenza del tempo e come eredità da tramandare”. Il documentario del “Maestro” come lo chiamano nell'ambiente cinematografico ed i suoi studenti dell'Università di Lecce e di Cosenza, è per taluni aspetti, arte del paesaggio e dell'uomo. E' però svincolato da un orientamento solo di tipo documentaristico perché tenta di interpretare un ambiente, di coglierne i segni di un mutamento, le dinamiche, per ricostruirne la storia, l'evoluzione, fotografando l'esistenza. Esso tenta, infatti, di interpretare un ambiente, di coglierne i segni di un mutamento, le dinamiche per ricostruirne la storia, l'evoluzione. Il suo lavoro documentaristico conduce un'indagine visuale legata alle tematiche della memoria e diventa momento rituale di un viaggio, scandito dalle emozioni e dai ritmi così ben catturati ed interiorizzati da un talento ben supportato da solide basi tecniche. L'opera del regista è un'opera che ha un notevole peso storico-culturale che costituisce da sempre, una preziosa fonte di ispirazione e di ricerca. Nelle pellicole è impossibile non notare la brutalità quasi orrorifica che guida la mano di Di Gianni. che sfrutta le armi della settima arte per evidenziare con ancora maggior forza la lotta dell'uomo contro la natura, il fato, la povertà. Le genti del meridione che spesso sono protagoniste delle vicende narrate dai documentari di Di Gianni hanno sul loro viso una sofferenza eterna, tramandata di generazione in generazione sovrastate contemporaneamente dal potere naturale (Frana in Lucania, Nascita e morte nel Meridione) e da
quello sociale (Donne di Bagnara, Tempo di raccolta). È dunque un cinema di ricerca e di denuncia quello di Di Gianni, sicuramente debitore dell'opera di Ernesto De Martino, che prestò la sua consulenza scientifica agli esordi del cineasta lucano, quando ancora fresco di diploma al Centro Sperimentale andò a girare Magia Lucana, resoconto affascinante dello stretto rapporto tra vita di tutti i giorni e riti ancestrali in quel fazzoletto d'Italia che comprende paesi come Albano, Colobraro e Grottole. Così come De Martino aveva studiato i riti magici e le superstizioni racchiudendo la ricerca poi nel suo volume Sud e magia, Di Gianni mette in scena un mondo che ha assorbito la religione cattolica senza snaturare in niente i propri miti e il proprio credo magico. Il rapporto con il sovrannaturale è dunque uno dei tratti peculiari della poetica di Di Gianni, ancora vivo negli ultimi lavori portati a termine dal regista, come il bel La Madonna in cielo, la matre in terra dove il montaggio viaggia per l'Italia documentando la permanenza forte di riti connessi alla fertilità femminile. Il senso profondo dei documentari di Di Gianni - il motivo per cui vale la pena ricordarli e, soprattutto, vederli - è che Di Gianni sceglie di rimanere fuori dal coro, fuori cioè, da quell'Italia dei “telefoni bianchi” che tendeva a rendere una visione edulcorata della società. Entrare in un documentario ed in particolar modo in un certo tipo di documentario, quello d'autore, quello di Luigi Di Gianni diventa un “viaggio”affascinante perché tra i primi a proporre, nel panorama filmico nazionale, una forma documentaria particolare, che nasce dall'incontro tra le scienze antropologiche e la pratica filmica catalogata come film-etnografico. Ed ancor più, perché egli ha “sigillato” in gran parte delle sue pellicole, una Lucania genuina, fatta di gente semplice e “credulona” ma schietta, umile e rassegnata. I lavori del “Maestro” rappresentano, tra le altre cose, una delle più organiche testimonianze sulla cultura subalterna del Mezzogiorno d'Italia, fotografata in una fase di violento trapasso storico quale fu il ventennio che va dal 50' fino ai primi anni 70'. Le opere realizzate dal regista tra queste due decadi, documentano fenomeni di straordinario rilievo sociale e culturale. La macchina da presa di Di Gianni riprende infatti un mondo, una cultura, una generazione, che stentava ad “adattarsi” allo sviluppo di una Italia che sembrava non appartenere a quei volti scarniti, da lui immortalati. I suoi fotogrammi regalano al presente mille racconti sul Mezzogiorno, sulla sua storia e sui suoi caratteri, prima che questa terra misteriosa ed affascinante, sofferente ed angustiata, fosse sconvolta dalla grande trasformazione degli anni '60. Rimangono a noi queste preziose immagini impresse su pellicola, a rievocare, dunque, un tempo perduto. Tra i tanti riconoscimenti ricevuti nel corso della sua lunga carriera c'è anche una laurea honoris causa da parte della prestigiosa università di Tubinga, in Germania, dove insegnò il filosofo Martin Heidegger (1889-1976) e sede di studio di illustri personaggi quali Friedrich Hegel, Keplero, Alois Alzheimer, e non ultimo Papa Benedetto XVI.
Non perdo mai i connotati della realtà Fa parte dei grandi maestri del cinema-documentario da Pinna a Zavattini fino a Cartier Bresson
Qual è secondo lei la definizione autentica che si può dare di “documentario”? ; Questa è una domanda difficile alla quale in genere sottopongo i miei allievi. Io penso che una ipotesi possa essere che il documentario propone un rapporto più diretto con la realtà. Non diretto ma più diretto. Però a questo punto ci pone un altro quesito. Che cos'è la realtà? Per me la realtà non è soltanto quella apparente. Non è soltanto quella che così ti appare in prima istanza, ma c'è una realtà più ampia. A mio avviso anche il sogno è realtà. Non capisco perché dovrei fare una distinzione tra veglia e sogno. Il sogno quindi è reale quanto la veglia ed in quanto rapporto con questa realtà anche un documentario un film che riguarda più direttamente la realtà del sogno è un'occasione. La realtà non ha i limiti. La realtà è qualcosa di databile all'infinito. Ci sono vari aspetti della realtà anzi direi che quella che spesso viene considerata come realtà, la chiamiamo apparenza, è meno reale della realtà. Documentario uguale realtà dove realtà è tutto quel cinema, finzione e non, che non è spettacolo. Quando si può parlare di documentario d'autore? Documentario a quando c'è uno scambio, una penetrazione tra l'autore e la realtà. Uno scambio nel senso che questa realtà non è soltanto un fatto estraneo ma quando questa realtà viene incorporata dall'autore. Rientra nella realtà dell'autore. La realtà si appropria dell'autore. Esiste una documentaristica d'autore che si è occupata della Basilicata, a parte la sua ? Il rapporto tra autore e realtà è un rapporto non solo di ricerca ma anche emotivo. Deve essere presente la emozionalità dell'autore. L'autore partecipa non soltanto attraverso lo studio di qualcosa ma anche attraverso la propria emozione. Io non credo nell'oggettività. Credo che tutto è soggettivo. Anche la cosa più apparentemente oggettiva ad esempio il quadro di una processione è sottoposta a delle scelte estremamente soggettive. Il tipo di inquadratura, l'angolazione, l'uso dell'obiettivo, l'uso della fotografia, la scelta dei volti, la scelta degli ambienti. In che cosa trova cambiata la Basilicata rispetto a quando ha realizzato le sue opere ? In qualche eccesso turistico ed in qualche colore di troppo. Attenzione a non perdere i connotati di una certa realtà. Attenzione alle radici. Il progresso. Si è pensato dei progressi, ad esempio colorando paesi grigi. In questo modo si è deturpato il paesaggio con questa idea sbagliata di progresso. Bisogna stare molto attenti a queste cose l'dea del progresso è molto discutibile. Attenzione al pseudo-progresso. Ad ogni progresso coincide un regresso. E' vero che i contadini hanno la perdita della identità contadina e la perdita della spiritualità contadina. Non c'è più nei volti perdendo così i propri connotati. Come e quanto ha influito sulla sua opera la ricerca antropologica di De Martino ? Ha influito soprattutto come provocazione e stimolo. mettendo io volevo fare del cinema di finzione e avevo un soggetto che mi stava molto a cuore La notizia che io lessi sul giornale “ Il Messaggero” che De Martino insieme ad una sua equipe scientifica era partito per queste ricerche sui resti della magia tradizionale, contadina in Basilicata mi ha eccitato e mi ha stimolato per due ragioni 1 perché la cosa mi interessava poi perché mi sono ricordato di essere di origine lucana e mi sono ricordato che a nove anni mio padre mi aveva condotto al suo paese cioè Pescopagano dove avevo assistito a degli eventi che mi hanno molto colpito, mi hanno segnato avevo assistito ad un funerale in cui una madre precedeva la bara del figlio e piangeva in termini tradizionali cantandone le lodi. E' una cosa struggente che mi ha colpito molto. Mi ha colpito molto il paesaggio che era diverso da quello che ero abituato a vivere io a Roma. Era un paesaggio che sembrava fuori dal mondo; un paesaggio straordinario questo senso di impossibilità quasi di raggiungere l'obiettivo si saliva attraverso curve tortuose con il pullman che non arrivava mai a destinazione. Quel giorno c'erano dei bagliori accecanti che entravano nel pullman e mi provocarono una certa scossa una certa emozione. Queste cose mi hanno segnato. Molti dei suoi lavori si occupano della magia; qual è la sua opinione sul mondo del magico ? Non si può dire di credere al magico della magia contadina. Mi affascinavano i riti non razionali che salvavano l'uomo da ogni sorta di male. Non credo nel mondo magico contadino ma mi affascina. Qualsiasi cosa della vita che mi affascina, mi interessa approfondire. Direi proprio che il fascino è la molla che fa scattare la mia curiosità e la mia voglia di sapere. C'è un documentario che avrebbe voluto girare ma non ha potuto ? Avrei voluto girare un poema in Lucania. Soprattutto un poema sul pane inteso in senso poetico. In fondo il pane è l'essenza della vita. Simbolo di vita anche dal punto di vista religioso mi ha sempre affascinato il rispetto con cui i contadini tenevano in mano un tozzo di pane. Al sud il pane non si butta mai, proprio perché non è considerato solo un alimento ma sinonimo di “spirito vitale”. Mi piacerebbe inoltre girare un cortometraggio su Napoli, sull'essenza di questa città. Mi piacerebbe raccontare la Napoli “segreta” e non la “vernice”, lo strato superficiale, per capirci, che la avvolge. A quale dei suoi lavori si sente più legato e nel quale vede maggiormente rispecchiata la sua arte ? Nascita e morte nel meridione ed a San Cataldo perché possiedono una forte spiritualità…. Perché, si è dedicato molto più alla realizzazione dei documentari e meno a quella dei lungometraggi, a parte “Il tempo dell'inizio”, Il Processo (dal romanzo omonimo di Kafka), Il cancelliere Krehler; Nel film, rispetto al documentario, c'è più finzione. Io sono drastico, un po' in genere, ma nella finzione sono drastico ancor più e questo mi fa perdere il fascino delle cose. ….. E quando le cose che faccio non mi affascinano, preferisco non farle.
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di ANNA GIAMMETTA
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L’intervista La Pampanini si racconta
SilvanaScandalosamente
perbene
di ANGELOMAURO CALZA PARLA 5 o 6 lingue correttamente, compresi i dialetti, si è doppiata in napoletano, utilizza l'accento della località in cui si trova in Italia. Probabilmente deve tanto alla sua maestra di canto e ad Aldo Fabrizi, è grazie a loro se ha avuto inizio la sua carriera. O probabilmente no: con il suo carattere, la sua personalità e la sua voglia ci sarebbe riuscita lo stesso. Fatto sta che Silvana Pampanini di cinema ne ha fatto tanto. Nel suo immaginario di giovane adolescente, nonostante la bravura nel canto, si vedeva ballerina. Invece è diventata una grande attrice. «Sì, in effetti dovevo fare la cantante, sono diplomata al Conservatorio Santa Cecilia, ma ero brava anche nella danza. Invece la mia carriera ha avuto inizio con tre film girati per la 20th Century Fox come primo nome. Ma in quei film ho anche cantato e fatto le colonne sonore». E tutto iniziò con un concorso per Miss Italia, era il 1946, vero? «Sì, tutto vero. Ricordo un pubblico meraviglioso che mi votò, una votazione seria, con voto segreto, la giuria invece decise diversamente in un primo tempo. Poi mi assegnarono un ex aequo visto il palese dissenso della gente che da allora iniziò ad amarmi. Era un pubblico molto bello, in abito elegante, e io avevo un vestito stupendo e per la prima volta ho messo le calze lunghe». Al concorso però fu iscritta a sua insaputa, no? «Certo. Mi iscrisse la mia maestra, non ne sapevo niente, e mi beccai pure un ceffone da papà. Fu il grande Aldo Fabrizi, amico di mio padre, che lo convinse. Gli disse “A' Checco, ma pecchè nun c'a manni sta regazzina? Mica è na' cosa brutta”. E così è iniziata la mia storia artistica». Ma a lei in realtà piaceva la danza, però… «Sì, La mia maestra di danza diceva sempre alle altre:” ho una étoile da favola, ma è alta 1 metro e 73, dove lo trovo un ballerino altrettanto bravo?” Ora ho conosciuto Bolle, di cui sono molto amica, e gli ho detto :”Ma perché non sei nato prima?”». Qualcuno l'ha definita “splendida insolente”. Si identifica in questi aggettivi? «Le dico solo che più che splendida insolente amo definirmi “scandalosamente perbene”, come il titolo che ho dato alla mia autobiografia. Pensi che quando il libro è stato presentato in Giappone ho avuto l'onore di sedere al fianco dell'Imperatore e della famiglia reale. Un privilegio per pochi. Tanto che mi sono sentita di andare sul palco e ringraziare in giapponese sorprendendo un po' tutti, Akihito in primis. La verità è che oggi se si è signori si è scandalosi e paradossalmente… non si fa notizia». La sua vita artistica è però stata tormentata, ha avuto vita difficile in Italia a un certo punto. «In tanti volevano fare di me una moglie, io mi sono rifiutata e quindi ho ricevuto un sacco di dispetti. Ma io volevo essenzialmente essere una moglie, non una che produceva per loro, non un investimento d'affari. Io ho fatto tutto da sola e ne sono orgogliosa. Mi hanno anche ostacolato quando per alcuni film fatti con De Santis ho ricevuto le nomination agli Oscar: infatti in Italia sui giornali non ne ha parlato nessuno. Pazienza. E ancora oggi, ad esempio, io e Sofia (Loren ndr) non siamo state invitate al Festival del cinema di Roma. Sofia ha fatto una scenata ed ha avuto la promessa che sarebbe stata invitata l'anno successivo, io no, io se incontro quello là (Veltroni?ndr) gli do' i pugni in faccia., non faccio scenate io, sono più pratica. E comunque non mi ha invitato neanche quello (Alemanno?) di quest'anno. Stesso trattamento. Eppure io ho portato il cinema italiano nel mondo». E quindi Lei non si è sposata per scelta o perché non ha trovato l'anima gemella? «Io più di vent'anni fa ho trovato e avevo una persona che amavo e che mi amava davvero, una persona ricca e al di fuori del mondo del cinema e dello spettacolo. Purtroppo è morto un mese prima delle nozze. Non ne dirò mai il nome». E cosa è cambiato oggi nel mondo del cinema rispetto al passato? «E' cambiato tutto, solo certe cose no, solo che prima erano più rare, adesso stanno dilagando». A che si riferisce? «Al fatto che oggi il cinema possono praticamente farlo tutte: basta avere corpo e disponibilità». Ha qualche rimpianto? «Sì, uno solo: quello di non aver mai fatto la donnaccia. Pensi che in una diretta televisiva, qualche tempo fa, mi hanno chiesto perché non girassi delle fiction. Allora mi sono alzata dalla sedia e ho detto: “non ve lo posso dire” e mi sono messa a fare qualche passo di danza, poi mi sono fermata e ho detto al conduttore e al pubblico: “Anzi, ve lo dico: perché io non sono né comunista né puttana”, tutto in diretta». Per gentile concessione di E-Polis
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La storia Cesare di Cesare, lucano alla campagna di Russia
TRINCEE
di morte di FRANCO CACCIATORE L'ARRUOLAMENTO nel 42, le sofferenze nelle distese russe innevate con temperatura meno 50, l'affetto della popolazione verso gli italiani, l'incredulità di tornare vivi in Italia. In quell'inferno l'incontro con un concittadino che invoca aiuto. Siamo a narrare un'altra storia ed ancora di un novantenne o quasi di Melfi, Cesare di Cesare, che ci racconta la “sua” campagna di Russia. Il tutto nasce per caso. Tempo fa ci rechiamo a far visita ad un anziano signore, gravemente ammalato. Ad assisterlo una badante dell'Ucraina. Con sorpresa vediamo che il fratello del nostro amico, conversa, in una lingua a noi sconosciuta, con la signora dell'Est. Deduciamo, dall'accento, essere il russo. Alla fine della conversazione, ne abbiamo la conferma e incuriositi, chiediamo come mai la conoscenza di quella lingua ed il luogo dell'apprendimento. La risposta è una lunga storia. Il nostro protagonista è, appunto, Cesare Di Cesare, oggi di ottantanove anni, portati con particolare baldanza, da vero combattente di un tempo, con moglie, figli, nipoti e pronipoti. E il racconto inizia proprio dal suo arruolamento nell'esercito italiano all'inizio del gennaio 1942. Subito, destinazione 5° Reggimento Genio Banne, di stanza a Trieste. Nello stesso mese di
gennaio parte con una tradotta militare da Verona. A seguire mobilitazione per il fronte russo. E qui una lunga serie di traversie, privazioni e sofferenze. Dopo un interminabile viaggio raggiunge Stalino, in Ucraina. Dopo undici giorni è già in zona di operazione, dove le truppe italiane insieme alle tedesche e polacche si scontrano con quelle russe, armate - Di Cesare ne parla, ancora con lo spavento negli occhi - sino ai denti e con strumenti da guerra terribili, come i famosi mitragliatori “parapel”, dotati di ben 72 pallottole, con cannoni dalle sei alle dodici bocche, chiamati Katiuscia, e giganteschi carri armati, i 734, che solo a vederli terrorizzavano. Quello che segue è un vero inferno di fuoco e di gelo, nel quale dove non si può far altro che soccombere. Pur tuttavia da Stalino si avanza verso Woroschilograd. Le perdite sono tantissime e, nonostante la supremazia numerica e tecnica dei russi, d'ambo le parti. I campi sono disseminati di morti e le immense distese innevate sono macchiate a chiazze di rosso: il sangue dei caduti.Ovunque grida e lamenti. Si prosegue verso il fiume Donez. Dall'Italia arriva, di rinforzo, il corpo armato alpino della divisione “Julia”. Così si arriva al fiume Don. Poi, continua Di Cesare, una pausa, tanto che il 24 dicembre di
quell'anno abbiamo la forza di organizzare una piccola festa, con la partecipazione di ragazze russe. E' il primo approccio con la popolazione e la scoperta di gente meravigliosa. Gli eventi che seguiranno lo dimostreranno in pieno. Al rombo degli aerei russi le donne si inginocchiavano e pregavano per la nostra salvezza, ricorda Di Cesare, e ripete le loro invocazioni, che noi riportiamo, non conoscendo il russo, come lui le pronuncia. All'avvistamento degli aerei era un grido corale: “samagliotti, samagliotti”, che nella loro lingua sono gli aeroplani. E poi in ginocchio: “Matribosa, Matribosa” e cioè Madonna mia, Madonna mia. Una preghiera per gli italiani “carascin”, che vuol dire buoni. Altro particolare, la loro religiosità. I bambini chiedevano agli italiani le figurine di santi, che loro generalmente avevano nei portafogli, e dopo averle baciate, le conservavano gelosamente. Episodio toccante, che Di Cesare nel raccontare si commuove: Un'anziana signora lo chiama e gli prende la misura della testa. Per far che? Un copricapo con pelliccia di agnello, per tenero caldo il capo del giovane soldato italiano. Lì la temperatura scendeva sino a 45 gradi sottozero. Così arriviamo al gennaio 1943. Sono in una città dal probabile nome di Rossich, ad un tratto sbucano le truppe russe che al grido di “hurrà!” si avventano, davvero come belve, con i loro spaventosi carri armati sull'esercito italiano. E' ancora uno sterminio. I pochi superstiti raggiungono un campo d'aviazione tedesco, a circa due chilometri. Di qui, nel frattempo, parte l'attacco aereo tedesco con i famosi “stucas”. Una vera nuvola nera che oscura il cielo. Un bombardamento terribile che distrugge interamente la formazione di carri armati russi. Quindi riprende la marcia, di due lunghissimi giorni. Alla fine più morti che vivi, riescono ad unirsi al corpo armato alpino e alle truppe tedesche, rumene ed ungheresi. Forti del loro numero accerchiano ed attaccano una formazione dell'Armata rossa. Il combattimento è durissimo e si prolunga per oltre venti giorni. Alla fine hanno la meglio. Le nostre truppe sono, però, allo stremo. Al gelo, al terribile gelo si unisce la fame. Non hanno toccato cibo per l'intero svolgimento della battaglia. Le loro
condizioni disperate. E di Cesare, ancora oggi attonito, ci dice: “Eravamo affamati, pieni di pidocchi, più che vestiti avevamo brandelli, i nostri piedi scalzi,fasciati con strisce di vecchie coperte,si affondavano nella gelida neve ”. Tutt'intorno, scene sempre più strazianti. Chi moriva dissanguato, chi congelato e ovunque lamenti e gemiti. Ovunque alitava lo spettro della morte. E i sopravissuti vagavano impotenti a prestare aiuto. E su questa orrenda scena i caccia russi, quasi con sadico gusto, continuavano con i loro bombardamenti ad infierire su quei miseri resti umani. Ed è qui che avviene qualcosa di inaspettato. Il nostro Di Cesare mentre vaga attonito, alla pari di un fantasma, in quello spettrale scenario, sente un richiamo e nel dialetto del suo paese. Gli sembra di sognare ed invece è realtà. E' un melfitano. Peppino Russo, che invoca aiuto, che lo chiama per nome. Ha i piedi atrofizzati dal gelo. La temperatura era scesa addirittura a 50 gradi sottozero. Lo incoraggia, lo trasporta in un capannone dove, con gli altri, trovano rifugio. E' una vecchia stalla vuota ma piena di letame ancora caldo. Ed è lì che infilano i loro piedi per salvarsi dal congelamento. Purtroppo per Peppino Russo, scomparso qualche anno fa, vi sarà, più tardi, l'amputazione delle dita dei piedi congelati, ma si salverà. E siamo alla conclusione della nostra storia. Finalmente la ritirata. Di tutto l'esercito italiano solo un 20 per cento si salverà. Il resto dei soldati, molti giovanissimi, resteranno, in gran parte ignorati, sotto le zolle della terra russa. I supersiti saranno caricati su treni tedeschi, portati in ospedali polacchi e curati alla meglio. Poi e finalmente in Italia. Mettevamo piede nella nostra nazione - conlude il protagonista della nostra storia- ed eravamo increduli di farlo, ci sembrava quasi un sogno l'essere sopravissuti in quell'autentico inferno. Di Cesare, alla fine del racconto, come una vera reliquia, estrae con cura dalla sua tasca, ben ravvolta, una testimonianza di quella terribile esperienza. Una sua foto, allora ventenne, in divisa militare, scattata, come si legge sul retro, a Woroscilograd il 20 agosto del 1942.
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Il reportage L’Argentina degli emigranti nelle sale del Museo de la Immigration
di GIUSEPPE LAPOLLA SONO tornato da poco da un lungo viaggio sentimentalturistico in Argentina, paese che mi affascina e nel quale mi hanno portato ragioni affettive e desiderio di conoscenza. Avevo bisogno di conoscere meglio questo Paese che avrebbe potuto accogliermi sin dalla giovinezza e che, ancor prima di me, ha accolto mio padre e mio nonno. Un Paese verso il quale nutro sentimenti diversi, ma sempre di gratitudine, e che rappresenta per me quasi una seconda patria. Proprio per questo, e per aggiungere un altro tassello alle mie conoscenze, ho deciso di tornarci con tutta la mia famiglia. Dire che l'Argentina è un Paese affascinante è dire poco. Il suo territorio è talmente vasto, sconfinato e vario, da nord a sud da est a ovest, che ti sembra di viaggiare in paesi tra loro totalmente diversi. L a Terra del Fuego, avamposto ai confini del mondo che si affaccia sul Canale di Beagle verso l'ignoto, è aspra e selvaggia ma dotata di un fascino misterioso che ti prende fino al punto di non volertene staccare. Tutt'altra cosa è il nord fino alle Cascate di Iguazu, poste al centro di una sterminata foresta subtropicale che con il loro spettacolo mozzafiato sono giustamente considerate l'ottava meraviglia del mondo. Ma anche le Ande, la Patagonia, sterminata pianura stepposa, la Peninsula di Valdès, ove ancora si possono ammirare guanachi, elefanti marini e leoni marini a migliaia, e la costa atlantica sono spettacoli che da soli meritano il viaggio. Ma non di questo desidero parlare. Mi preme parlare dell'Italia e di come appare da così grande distanza e di come gli argentini di origine italiana, circa quindici milioni e poco meno della metà della popolazione, vedono l'Italia. L'Italia vista da lontano appare veramente diversa e incomprensibile! Incomprensibile perchè tra tanti problemi, posti anche dalla crisi mondiale, riesce a spaccarsi in due su temi come il "caso Eluana", la riforma della Costituzione e gli immigrati. Non che il caso Eluana non sia importante; esso pone interrogativi angosciosi alla coscienza di ciascuno di noi. Ma proprio per questo la soluzione andrebbe ricercata nella coscienza dei singoli con i loro tormenti, le loro sofferenze e i loro dolori. La soluzione è soggettiva e non può trovarsi in una legge che finisce con lo spaccare inevitabilmente il paese. Beppino Englaro, con il suo dolore e quello della sua famiglia, avrebbe meritato più rispetto almeno in ossequio alla legge sulla privacy, spesso invocata a sproposito. Da lontano il caso Eluana è stato percepito come l'ennesima occasione perchè gli opposti schieramenti nel parlamento italiano si scontrassero e distogliessero l'attenzione propria e dei cittadini da problemi molto più gravi. Dall'altra parte del globo sembra inopportuno che il Parlamento di un Paese si occupi di questioni, sia pure gravi, che attengono alla coscienza degli individui. Ed ancor più gli argentini non capiscono come gli italiani, per loro un modello di riferimento, si scontrano su temi tanto delicati da travalicare la lotta politica. Da così lontano, e per giunta in quella terra, mi è sembrato assurdo anche il dibattito e il tifo da stadio che si è sviluppato in Italia sulle decisioni da prendere nei confronti degli extracomunitari e dei romeni in particolare. A Buenos Aires ho visitato l'Hotel de los Immigrantes, oggi "Museo, Archivio y Biblioteca de la Immigraciòn" che consiglierei a molti politici italiani di visitare. Nei primi anni del '900 il Governo della città di Buenos Aires decise di realizzare, su una precedente struttura avviata nel 1857, un Centro che potesse offrire una adeguata accoglienza all'elevato numero di emigranti che giungevano in Argentina. L'emigrante, che veniva sottoposto ad un primo controllo sanitario ed amministrativo già a bordo del piroscafo, una volta a terra ed adem-
Alcune immagini del Museo de La Immigration di Buenos Aires dove gli immigrati venivano accolti e visitati prima di entrare in Argentina
Molti trovarono lavoro e di quello hanno vissuto con le loro famiglie Tutti sognano l’Italia che credono più ricca più giusta e più prospera piute le formalità doganali trovava la sua sistemazione nel suddetto complesso fornito di cucine e refettori, numerosi bagni, di docce e soprattutto di grandi camerate, ai piani superiori, ognuna delle quali era in grado di ospitare 250 persone per un totale di circa 4.000 persone alloggiate contemporaneamente. Qui, mentre le donne attendevano ai lavori domestici, gli uomini si recavano all' "Officina de Trabajo" per valutare adeguate offerte lavorative. In attesa di una collocazione veniva loro fornita una prima qualificazione professionale e le indicazioni necessarie per raggiungere la destinazione. Addirittura agli ospiti appena arrivati venivano impartite lezioni di comportamento. Nella prima metà del secolo scorso sono arrivati in Argentina milioni di immigrati e gli italiani tra questi rappresentavano il 60 % per un totale di circa 3.500.000 di persone! Sono stati tutti accolti a braccia aperte! Senza dubbio perchè ne avevano un gran bisogno ma anche perchè diverso è stato l'approccio con questo fenomeno di cosìvaste e bibliche proporzioni e che si presentava per la prima volta in un paese ancora giovane e fragile circa 80-100 anni fa! Probabilmente non erano tutte anime candide e tra i tanti che erano alla ricerca di un lavoro e di condizioni di vita loro negate nei propri paesi ci dovevano pur essere delle pecore nere. Ma tutti venivano accolti e venivano loro offerte delle opportunità. Non credo che lo stesso approccio viene usato da noi italiani nei confronti degli immigrati. Tra quanti arrivano in Italia la stragrande maggioranza viene da noi per trovare le stesse opportunità che i nostri connazionali, amici, parenti o solo conoscenti, hanno cercato nelle Americhe prima e in Europa a cavallo degli anni cinquanta. Come sempre, nei grandi numeri e nelle migrazioni di massa accanto a coloro i quali si muovono per bisogno o per disperazione si accompagnano anche soggetti poco raccomandabili che in qualche caso hanno conti da regolare con la giustizia nel proprio paese. Così anche tra i romeni, gli albanesi, i moldavi, i negri che sono arrivati ed arrivano nel nostro paese. Sono giovani in cerca di un lavoro, di condizioni di vita migliori. Uomini che fuggono dalla fame e dalla miseria. Donne incinte e bambini. Tra questi ci sono anche dei criminali! Ma non sono tutti
criminali. Purtroppo, come spesso accade, fa più notizia l'uomo che morde il cane piuttosto che il cane che morde l'uomo. A Buenos Aires, in quello che oggi è il Museo de la Immigraciòn, i nuovi arrivati venivano accolti, rifocillati e avviati al lavoro. Ma quel che mi ha più colpito è che, con il “Manual del Immigrante” del 1902, venivano loro impartite le più elementari norme di galateo! ( “ A cualquier mujer, sea una dama o una lavandera, se le dice habitualmente senora ). Siamo sicuri che tra quei disperati non ci fossero anche soggetti di cui avremmo potuto vergognarci? In Argentina, dunque, hanno trovato lavoro alcuni milioni di immigrati e tra questi milioni di italiani. Non tutti hanno fatto fortuna. Anzi! Le difficoltà logistiche di quei tempi, gli scarsi mezzi di comunicazione, l'inospitalità di quelle lande desolate, l'ignoranza della lingua ed il disagio di trovarsi in un paese diverso da quello di origine hanno spesso giocato un ruolo negativo. Molti hanno trovato solo un lavoro e di quello hanno vissuto. Altri sopraffatti dalle difficoltà e dalla nostalgia della patria e degli affetti lontani si sono lasciati andare ed hanno in qualche caso dimenticato la famiglia e reciso i rapporti. Solo pochi, quelli dotati d una marcia in più hanno fatto fortuna. Ho conosciuto decine di figli o nipoti di italiani; dal tassista all'ambulante, dal barista all'operaio, dal commerciante al ristoratore e sono tutti di origine italiana. Ma nessuno di loro parla l'italiano. I loro nonni o loro genitori perchè amareggiati per aver dovuto lasciare l'Italia o solamente per il desiderio di lasciare alle spalle una condizione di disagio hanno cercato di inserire più rapidamente i propri figli nel nuovo mondo ed hanno cancellato le proprie radici. Ma in tutti loro c'è il dolore, il rammarico, la struggente nostalgia, e in qualche caso, la rabbia nei confronti dell'Italia che non li ha adeguatamente sostenuti. Eppure, dicono, l'Italia ha beneficiato delle loro rimesse in periodi in cui quelle rimesse erano ossigeno non solo per le famiglie ma per l'economia dell'intero paese! Ho conosciuto Vittorio, figlio di italiani, che dopo essere stato una giovane promessa del Boca calcio e aver esercitato vari
mestieri ora è tassista. Non si sente argentino ma italiano; un italiano tradito che sogna di venire in Italia per conoscere la terra dei suoi genitori. Ma in cuor suo sente che non potrà realizzare questo sogno. Tutti sognano l'Italia che credono più ricca, prospera e più giusta. Mi sono sentito chiedere da Carmen, andata bambina in Argentina, se esistono ancora in Italia le lucciole (quelle vere )! In tutti, che siano nati in Italia o che siano figli di italiani, è vivo il ricordo del nostro paese. La maggior parte di loro non vedrà l'Italia. Sentire la loro nostalgia, il legame che li unisce all'Italia mette tristezza e ci fa amare ancora di più il nostro paese. Ma ci sono anche, pochi, quelli che hanno fatto fortuna. Io ne ho conosciuto uno. Francisco Pugliese. Francisco Pugliese è un argentino, figlio di italiani, nel cui petto batte un cuore italiano. ( non per niente in un momento di grande intensità emotiva - nel salutarci prima che noi partissimo per rientrare in Italia - mi ha mostrato sotto la camicia una maglietta con la bandiera italiana ). Da giovane ha frequentato, come tutti, le scuole e poi si è iscritto all'Università ma contemporaneamente lavorava nell'officina del padre, grande artigiano-imprenditore arrivato da Rotondella , alla cui genialità si deve la realizzazione del monumentale cancello di ingresso al Circulo Militare in Plaza S. Martin che tutti possono ancora oggi ammirare. Francisco ha succhiato dal padre il Dna dell'imprenditore e ha cominciato col fabbricare i chiodi per le scarpette da golf che i ricchi inglesi non potevano importate dalla madrepatria per motivi di embargo negli anni settanta. Poi ha messo su una piccola fabbrica di componenti per scarpe sportive e di lì è poi nato il moderno calzaturificio che oggi sforna decine di modelli per tutti i gusti. Ma non si è fermato. Poichè è imprenditore moderno ed avveduto gira il mondo per mostre e fiere dei settori che lo interessano o lo possano interessare per cogliere una idea, una intuizione che poi sviluppa e diventano business. Così è stato per i depuratori di acqua. In uno dei suoi frequenti viaggi in giro per il mondo ha notato negli Stati Uniti un depuratore d'acqua ad uso domestico ed ha intuito immediatamente che l'i-
dea poteva essere trasferita nel suo paese, ove l'acqua potabile proviene dal Rio de la Plata, l'immenso delta ove vengono scaricati tutti i liquami della megalopoli. Ha prorogato il suo rientro in patria per approfondire l'idea e di lì, da quella intuizione, è nata la moderna azienda che con una rete di 8.000 venditori ed un considerevole fatturato detiene la totalità del mercato nazionale dei depuratori ed è prossimo a sbarcare negli altri paesi del sudamerica. Ma non si è seduto sugli allori. Non giovanissimo, ma non ancora vecchio, conserva la vitalità di un trentenne ed è una trottola in moto perpetuo. Coadiuvato da una splendida moglie ( è proprio vero: dietro i grandi uomini ci sono sempre delle grandi donne! ) e dai suoi tre figli ai vertici delle sue aziende è sempre alla ricerca di nuove idee da valutare e realizzare. Consapevole che nel mondo industriale moderno la innovazione e la diversificazione sono le uniche armi per stare al passo con i tempi e non essere schiacciati dalla concorrenza ha diversificato le sue attività. Da una idea carpita nel corso di un suo viaggio in Puglia ha tirato su, in una azienda agricola di medie dimensioni appositamente acquistata nella provincia di S.Juan, un uliveto di 300 ettari con filiera completa fino all'imbottigliamento, alla produzione di olive da tavola nei vari gusti ed all'area degustazione per i visitatori. Nella stessa azienda sta sperimentando nuove varietà di uva da tavola che conta di esportare ( perchè no ? ) in Italia. Ma non solo. A Villa Iris possiede una fazenda per l'allevamento del bestiame con migliaia di capi. Attualmente è il presidente dell'Unione Industriali Calzaturieri dell' Argentina. Questo è un italiano che è arrivato!+ Grazie alla sua intelligenza, alla sua genialità,alla sua tenacia e al suo lavoro senza sosta. Ma in tutti, con il grande amore per l'Italia c'è il rammarico per quello che l'Italia avrebbe potuto fare per gli italiani colà emigrati e non ha fatto; per quello che ancora potrebbe fare almeno per aprirsi nuovi mercati in un momento così difficile per le nostre aziende. Sentiranno mai questo appello i nostri governanti?
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I sogni in una valigia
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SEDUTA nella sala d'aspetto dell'aeroporto di Napoli guardo la nostra Presidente Nazionale dell'Unitre Irma Maria Re che chiude gli occhi, cedendo per pochi minuti alla stanchezza. Esile d'aspetto, dai bei lineamenti delicati, sempre elegante nei suoi abiti in prevalenza bianchi o rossi, nasconde sotto una apparente fragilità fisica una tempra d'acciaio, una strenua resistenza al lavoro, una volontà ferrea nel difendere, diffondere e portare avanti i valori dell'Unitre. Mentre le sto accanto rivado con la mente a tutto ciò che è avvenuto durante la sua permanenza a Potenza e alle tante emozioni provate. Ripenso al suo arrivo nella nostra sede: solito grande calore, baci, abbracci, commozione. Ripristinato l'ordine, si dà l'avvio ai saggi di fine anno. Si parte da quello ginnico e alcuni iscritti , accompagnati da un sottofondo musicale, con esercizi appropriati, mettono in risalto le abilità fisiche che hanno conservato, recuperato o sviluppato sotto la guida attenta di Anna Gioioso, una insegnante molto giovane, ma di una bravura eccezionale sia per gli ottimi rapporti interpersonali che riesce subito ad instaurare tra lei ed i corsisti e nei corsisti tra loro sia per l'entusiasmo che riesce a trasmettere per la sua disciplina ed i risultati che riesce ad ottenere. Al termine degli esercizi la Presidente manifesta tutta la sua soddisfazione e con grande gioia accetta una dispensa sulle attività, le finalità e le metodologie del corso, accompagnata da un CD illustrativo realizzato dalla docente con la quale parla a lungo, congratulandosi perché aiuta molti a mantenere una “mens sana in corpore sano”. Non so come, mi ritrovo
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UN GIORNO ALL'AEROPORTO
all'altro lato della sala che ci accoglie e stando di fronte alla nostra ospite posso cogliere meglio le emozioni che suscitano in lei l'esibizione di numerosi corsisti che danno prova delle abilità che hanno raggiunto frequentando il corso di “Espressione del linguaggio corporeo” coordinato da Mariolina Iacobuzio che nel corso dell'anno, sempre sorridente, instancabile e con tanto amore, ha aiutato tutti nelle loro difficoltà ed ha incoraggiato quegli
iscritti che talvolta si sentivano inadeguati a frequentare le lezioni tenute dalla giovane, bella, brava e soprattutto paziente maestra di ballo Francesca Corrado. La Signora Re rimane ammirata dall'eleganza dei ballerini che all'unisono danzano con passi talvolta difficili e figurazioni sempre diverse, seguendo ritmi che si susseguono man mano più incalzanti. Sono rapita dalla musica e, senza accorgermene seguo il tempo con le dita o con la punta
di un piede o con il corpo, così come fanno un po' tutti gli spettatori. Anche la Presidente è molto coinvolta e con un sorriso sempre più largo manifesta la sua meraviglia ed il suo compiacimento per le capacità di equilibrio e di coordinazione, per la grazia nelle movenze ed il ritmo acquisito da tutti, per l'affiatamento e la gioia con cui si esibiscono. Un lungo caloroso applauso chiude la manifestazione mentre Francesca Corrado dà ulteriore prova della sua bravura eseguendo al centro della sala una bellissima “pizzica”. La serata si conclude con una cena di lavoro durante la quale la Signora Re ha voluto incontrare tutti coloro che contribuiscono con il loro lavoro, talvolta silenzioso, non ostentato, faticoso, spesso molto qualificato, al buon funzionamento della nostra Associazione. Si interessa di tutti, si informa sulle loro mansioni e ciò che maggiormente suscita in me meraviglia è che molto spesso ricorda lei per prima i nomi delle persone presenti e riferisce episodi accaduti negli anni precedenti. Non posso non ammirare la sua memoria ed esserle grata per l'attenzione e l'amore con cui segue la nostra Unitre!
IL VOLONTARIATO VINCENZIANO
Una forza da conoscere e apprezzare IL Volontariato Vincenziano prende il nome da San Vincenzo de Paoli (1581¬-1660) che nacque a Pouy, nella Regione francese delle Lande, da una povera famiglia di contadini. Per sfuggire agli stenti scelse la carriera ecclesiastica, sperando di aiutare anche i suoi familiari. Ma il 20 Agosto 1617,a Chatillon-les-Dombes, dove faceva il parroco, avvenne qualcosa che gli toccò il cuore e gli fece comprendere la vera missione a cui il Signore lo aveva chiamato: servire ed evangelizzare i poveri. Mentre si accingeva a celebrare la Messa domenicale venne a sapere che una famiglia bisognosa rischiava di morire perché i componenti erano tutti ammalati. Durante l'omelia ne parlò ai suoi parrocchiani che, sensibilizzati dalle sue parole, si mossero subito in processione a casa di quei poveretti, riempiendoli di viveri, di medicinali e di tutto ciò che potesse loro servire. Vincenzo capì che non era quello il modo di fare la carità, ma bisognava saperla organizzare. In pochi giorni stese il Regolamento e lo sottopose democraticamente alle Dame del piccolo centro. Queste erano nobildonne timorate di Dio ,benestanti e desiderose di fare opere di carità. Vincenzo le chiamò a sé, diede loro mansioni da svolgere e nacque così la prima Confraternita della Carità. Si trattava di una carità che non lasciava nulla all'improvvisazione ma che era ben organizzata. Sotto la guida spirituale di San Vincenzo, le cosiddette Dame della Carità riuscivano a fare cose straordinarie. Andavano a cercare i poveri, li assistevano, li seguivano nei loro bisogni materiali e spirituali,
ridando loro la dignità umana. I bambini, salvati dall'abbandono ricevevano cure particolari: si dava loro una piccola istruzione e si avviavano ad apprendere un mestiere; gli ammalati venivano seguiti ed assistiti negli ospedali; le famiglie venivano visitate nelle loro misere case per essere risollevate dal loro degrado. San Vincenzo diceva: "I poveri sono nostri padroni, sono i nostri re; dobbiamo obbedire loro. E non è un'esagerazione chiamarli così, perché nei poveri c'è il Signore". Da allora ad oggi sono passati circa 400 anni, le "Compagnie della Carità" sono diventate una realtà a livello internazionale. I profondi mutamenti della società hanno però imposto un aggiornamento dell'Associazione, pur dando
continuità ai principi ed ai valori dei primi gruppi fondati da San Vincenzo. Nel 1971 nacque così l'A.I.C. Italia (Associazione Internazionale della Carità) che coordina le linee operative delle Associazioni presenti in 56 Paesi del mondo. Nel 1972 l'Associazione Italiana prese il nome di G.V.V (Gruppi di Volontariato Vincenziano) A.I.C. Italia. I G.V.V - A.I.C. Italia, presenti in 18 Regioni tra cui la Basilicata, operano in collaborazione con la società civile e la Chiesa per promuovere l'integrazione degli strati più poveri e disagiati della società. A Potenza ci sono sei G.V.V. che fanno capo alle Parrocchie di San Gerardo, Santa Maria, Santa Cecilia, Sant'Anna, San Michele e Sacra Famiglia. Le Volontarie V. continuano, ancora oggi, a tenere vivo il Carisma di San Vincenzo, che mira alla elevazione integrale dell'uomo e alla sua evangelizzazione. La "visita a domicilio come incontro diretto col povero nel suo ambiente di vita, continua ad essere il fulcro centrale dell'attività caritativa vincenziana. Ma oltre a questo le Vincenziane sono disponibili per molte altre attività, soprattutto quelle che richiedono un contatto personale e diretto: incontro con i poveri nei centri parrocchiali per l'ascolto ed il primo sostegno morale e materiale, visite organizzate al carcere minorile e femminile, visite alle case di riposo, visite agli ammalati, ecc… San Vincenzo diceva: "Dio non guarda alla riuscita del bene che si intraprende, ma alla carità con la quale ci siamo in esso adoperati". Antonia Ligrani
Un movimento brusco della borsa che sta sulle sue gambe e che minaccia di cadere le fa riaprire gli occhi. Si ricompone e prende un giornale che pian piano, però, si inclina da un lato. La lascio ancora riposare e nel frattempo ripenso ad un'altra serata, quando il “Laboratorio di Animazione teatrale” ha realizzato il suo saggio di fine anno. Luigi Aquino, Pasquale Rosa, Teresa D'Elia, Anna Maria Coletti, Mina Lo Casto, Ferdinando Napoletano interpretano “Il candidato”, commedia in due atti di Oreste De Santis, con la regia di Ferdinando Napoletano e luci, suoni e scene curate da Peppino Sileo. Mi siedo accanto alla Presidente per tenerle compagnia, ma mi rendo subito conto che non ne ha bisogno: si diverte tanto, dall'inizio alla fine, unendosi con spontaneità alle sonore risate di tutta la platea, applaudendo di frequente e sottolineando sottovoce con me la bravura ora dell'uno ora dell'altro attore. La Presidente si alza ed i miei ricordi si interrompono. Il saluto di alcune corsiste napoletane che la riconoscono per averla vista in una trasmissione televisiva le fa tornare il sorriso sulle labbra, ma è molto evidente
che è stanca perché, partita questa mattina molto presto da Potenza per giungere con un po' di anticipo all'aeroporto e sbrigare con calma le pratiche per la partenza, è costretta, invece, a trascorrere tutta la giornata tra il bar e la sala d'attesa. Stamane, al nostro arrivo, abbiamo trovato una folla inverosimile davanti agli sportelli per il check-in e l'ansia si impadronisce di noi, ansia che diventa sgomento quando apprendiamo che l'unico volo per Torino ci sarà solo nel tardo pomeriggio perché tutti quelli della mattinata sono stati cancellati e, per un imperdonabile disguido, la Signora Re non è stata avvisata per tempo. Dopo un primo momento di comprensibile sbandamento, di telefonate varie per trovare una ragionevole soluzione, ci rassegniamo e ci facciamo buona compagnia. Man mano che le ore passano la nostra conoscenza diventa più approfondita e la nostra amicizia più salda. Tutte le barriere sociali scompaiono, le distanze generazionali si annullano, siamo due persone che imparano a conoscersi, a stimarsi, a volersi bene:l'Unitre è anche questo! Dal “Diario di una corsista” di Lucia Spirito
LA RADIO,BUONA COMPAGNA QUOTIDIANA DA qualche settimana conduco, sulla ottima Radio Carina, una trasmissione musicale che parla dei mitici anni '60. Radio Carina è una radio locale che copre tutto il territorio lucano e buone fette dei territori limitrofi specie quelli pugliesi e assicura una sana e piacevole compagnia a tantissime persone nelle loro variegate e specifiche attività quotidiane. Anche se la mia esperienza nel campo è ancora abbastanza limitata ho potuto comunque già constatare quanto le radio locali in generale e Radio Carina, nel mio caso, riescano ad accompagnare piacevolmente gli innumerevoli momenti di vita degli ascoltatori. La possibilità poi di interagire con chi conduce le trasmissioni rende partecipe l'ascoltatore che diventa così parte attiva di ciò che ascolta con la positiva conseguenza di assicurare variabilità positiva a momenti esistenziali che altrimenti sarebbero soffocati dalla monotonia e dall'abitudine. I conduttori diventano così amici che si confrontano, che ascoltano, che soddisfano, per quanto possibile, le richieste dell'utente e la radio assume d'incanto il ruolo di trait-d'union costante e familiare tra chi conduce i programmi e chi ascolta. C'è an-
cora un altro aspetto che mi viene da considerare riguardo alla funzione sociale della radio, un aspetto che attiene molto al campo della personale immaginazione ma che, proprio per questo, libera energie psichiche altrimenti imprigionate nei troppi grigiori quotidiani. In altri termini la radio, attraverso le sue voci suadenti, le allettanti musiche che coprono ogni gusto possibile, mancando di immagini, stimola continuamente e profondamente la capacità creativa di chi ascolta che ha quindi il privilegio di accostare ad ogni musica e ad ogni voce la sua personale costruzione fantastica che certamente attinge alle proprie emozioni oltre che alle proprie esperienze e questo dinamismo psicologico certamente scarica energie negative riducendo così livelli di stress ed ansie accumulati. La radio quindi, specie quella locale che più si accosta alle realtà territoriali di riferimento, assumendo il ruolo del tutto familiare di compagna e amica, credo esplichi un ruolo sociale importante che non va sottovalutato anzi sarebbe opportuno fosse valorizzato, da parte delle Istituzioni Pubbliche, con idonei strumenti che ne favoriscano la crescita in presenza e qualità. Sebastiano Zirpoli
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La cucina
La cucina A ROTONDA la sagra dell’abete A Rotonda il rito della sagra dell'abete, a “pitu”, e' antichissimo. Risale alla dominazione normanna e successivamente, quando la chiesa si riappropriò dei riti pagani facendoli cristiani , il rito dell'abete fu legato a Sant'Antonio. Nel rito pagano l'albero simboleggia la rivincita dell'uomo sulla natura ostile, è il simbolo della rigenerazione cosmica, diventa l'auspicio di abbon-
danti raccolti. Un rito che nei secoli e' rimasto praticamente immutato, anzi si arricchisce sempre di più si simboli rigeneratici e antropologici. Diventa una festa, un luogo di partecipazione e di comunione della intera comunità. La festa raggiunge l'apice quando si consuma il “matrimonio arboreo” tra un abete di piccole dimensioni chiamato “a rocca”, ed un enorme faggio. L'atmosfera che si crea in queste occasioni è magica. I profumi dei fuochi accesi si mescolano con gli odori della terra, delle ginestre, dei fiori che colorano il parco Nazionale del Pollino. E' questa, per la comunità di Rotonda, la
festa più attesa ed amata dell'anno. Tutto inizia con le funzioni religiosi che partono il 1° giugno e finiscono il 13, “la tredicina”. Nella seconda domenica di maggio, l'albero da innalzare nella piazza del paese viene scelto da esperti boscaioli, rispettando l'ecosistema ambientale. Ma e' tra l'8 e il 13 di giugno che la festa raggiunge il suo culmine, quando gli abitanti del paese si riappropriano del bosco con una massiccia presenza..Le giornate che si susseguono sono intense e sentite da tutta la popolazione . La notte il numeroso gruppo dei “roccaioli” si dirige nel punto prestabilito. All'alba il faggio sarà abbattuto e sgrossato dai maestri d'ascia squadratori. Una volta pulito viene trainato da 13 coppie di buoi tutti inghirlandati di nastrini colorati e guidato, nelle curve e nei luoghi più ripidi e scoscesi da “ pannulari”, grossi rami di faggio ripuliti da rami e levigati, usati come leva per gli spostamenti del grosso tronco. All'arrivo nella piana di Pedarreto il faggio viene accoppiato alla” rocca”, inizia il particolare e suggestivo rito arboreo e come in un corteo nuziale, viene accompagnato da decine di faggi, sfrondati e lisciati trainati dalle altre coppie di buoi, , che li porterà verso il paese. Canti, danze, bicchieri di vino, taralli, biscotti salati, accompagnati da salami, caciocavalli, frittate i tradizionali tortaneddri e le panetteddre di Sant'Antonio, rendono il tragitto piu “commestibile”. Il percorso, di circa 9 km, è un vero e proprio cerimoniale, unico nel suo genere, che coinvolge non solo Rotonda, ma anche i paesi vicini, oltre ai numerosi emigrati che ritornano al paese il 13 giugno per la Festa di Sant'Antonio, patrono di Rotonda. Arrivati nella piazza di Rotonda la “pitu” con la “rocca” strettamente congiunte, viene innalzata verso il cielo, come un obelisco naturale, simbolo di rigenerazione cosmica Sopra il grosso faggio si siede il “capurale d'a pitu”, che per tutto lo svolgimento della Sagra ha la responsabilità del buon andamento del rito, quindi issato su di esso. Giovani con nerbute braccia si sfidano a chi sale primo alla cima. Il premio è un capretto, una pezza di formaggio o un agnello. Tra tripudi di gioia ed ebbrezza di vino la serata si dilunga fino all'alba. Il faggio innalzato verso il cielo davanti alla sede municipale ci resterà, a memoria, fino al primo sabato del maggio successivo, giorno in cui “a pitu” e “a rocca” verranno abbattute per far posto alle piante nuovamente scelte. L'importante momento di incontro tra le genti del Pollino, un pittoresco confluire di energie ed un momento di sicuro impatto suggestivo, ormai rappresenta un appuntamento che nel corso dei secoli si è istituzionalizzato anche fuori dai confini regionali e nazionali. Sono sempre più frequenti, infatti, i contatti che ogni anno si raccolgono con turisti e studiosi stranieri che si interessano alla kermesse che viene valutata anche come un interessante fenomeno antropologico.
di FEDERICO VALICENTI Federico Valicenti, uno dei nomi più prestigiosi della cucina lucana, è proprietario del ristorante che dà il nome a questa rubrica, Luna Rossa, a Terranova di Pollino. Tel.097393254 - 5
Tra i fornelli Tapparedd' i iermana cu fasul' poviriedd' ianchi Per la pasta: 200 gr farina” iermana” ( farina di segale) 200 gr farina 00 acqua tiepida q.b. un pizzico di sale Su una spianatoia versate le farina, fate una fontana al centro e versate l'acqua fredda, sciogliete il sale nell'acqua e impastate fino ad ottenere un impasto morbido ed omogeneo. Stendete la sfoglia con un matterello. in pezzi quadrati. Quindi, con l'apposito arnese (la rasorra ) tagliateli in tanti piccoli quadratini,, che poggerete sulla spianatoia leggermete infarinata. Il sugo 300 gr di di guanciale di maiale una costola di sedano 100 gr di fagioli bianchi di Rotonda 4 pomodorini rossi maturi 1 peperoncino 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva Questi fagioli potete metterli a cuocere direttamente, senza che ci sia bisogno di metterli a bagno in acqua il giorno prima. Tagliate il guanciale a pezzettini piccoli. Mondate e tagliate a dadi la costola di sedano. Mettete il tutto a rosolare in una capiente padella con olio extra vergine, quando il guanciale e dorato aggiungete il peperoncino, i pomodorini tagliati a pezzi, aggiungete i fagioli con la loro acqua di cottura aggiustate di sale e fate cuocere per 5 minuti. Cuocete la pasta in abbondante acqua salataScolate lasciandola un pò acquosa e versate nel sugo di guanciale , fate insaporire a fuoco lento per circa 5 minuti e servite. PASTURALE 2 kg di carne di pecora 300 gr di patate Un mazzo di cicoriella 3 costole di sedano 1 cipolla 1 peperoncino 2 carote 5 pomodori maturi sale q.b. Tagliare a pezzi grossolani la carne di pecora e lavarla sotto acqua corrente,quindi in una pentola alta portarla ad ebollizione schiumando la parte grassa;Lavare e mondare le verdure. Una volta sgrassata aggiungere la cipolla a fettine, il sedano a pezzi, il peperoncino e le carote le cicorielle, puliti dai semi e dal piccioloA metà cottura aggiungere le patate sbucciate e ridotti a pezzi grossi e i pomodori a pezzetti. Aggiustare di sale e servite calda. SALSICCIA UOVA E PEPERONE CRUSCHI 4 salsicce 2 uova 8 peperoni secchi 4 fette di pane abbrustolito 2 cucchiai di olio extravergine di oliva Pulite i peperoni con un canovaccio, senza lavarli, togliete i piccioli, i semini e tagliateli a metà.Fateli soffriggere in olio caldo, facendo attenzione a non farli bruciare. Per vedere se l'olio è alla giusta temperatura basta immergere una mollica di pane, quando questa inizia a muoversi l'olio è pronto. Tolti i peperoni, soffriggete nello stesso olio le salsicce tagliate a rondelle.Quando sono cotte toglietele dal fuoco e sempre nello stesso olio, così diventato ancor più saporito, strapazzate le uova e versatele su peperoni e salsiccia.Salate e servite con i crostini di pane caldo. TURTUNIEDD' Ingredienti: 1 Kg di farina gr. 100 di strutto 7 uova Lievito naturale Lievito naturale: si fa lievitare 150 gr di lievito fresco per 1 kg. di farina. Quando la pasta è cresciuta si aggiungono ad essa le uova. Si impasta a mano. Si lascia riposare per una notteSi affusola la pasta a formare delle grosse ciambelle. Si spennella di tuorlo e si inforna. Togliere dal forno quando ha preso un bel colore dorato, quasi ambrato.
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Domenica 14 giugno 2009
Domenica 14 giugno 2009
24 ore in Basilicata
Operai della Sata e dell’indotto aderiscono in massa all’astensione proclamata dai sindacati
Fiat: il 55 per cento in sciopero La Fiom: «Altri 150 operai da Pomigliano d’Arco». E annuncia iniziative per il 18 MELFI - E’ stata del 55 per cento, secondo le fonti sindacali, la percentuale di adesione allo sciopero di otto ore proclamato da Fim, Uilm, Fismic, Ugl, Failms e rsu in Sata. Ha funzionato una solo la linea, con una produzione ridotta del 50%. A Melfi si sciopera per il mancato rispetto degli accordi con Fiat, ma soprattutto contro «l’atteggiamento rigido dell’azienda, teso a far salire la tensione». «Non si spiegherebbe altrimenti - dice la Fiom di Basilicata – quello che succede da tempo e che si è ripetuto anche ieri mattina». Secondo i metalmeccanici della Cgil avrebbero varcato i cancelli della Sata altri 150 lavoratori in cassa integrazione provenienti da Pomigliano d’Arco. Di questo nuovo trasferimento non c’è notizia ufficiale. «Ma abbiamo verificato la cosa attraverso i nostri canali – spiega il segretario Cil-
lis – ed è stata confermata». La Fiom torna a chiedere un intervento diretto da parte del presidente della giunta regionale, Vito De Filippo. In assenza di segnali di apertura da parte dell’azienda, spiega ancora il segretario, non è escluso che il sindacato deci-
da azioni precise in vista del tavolo nazionale. I metalmeccanici lucani che ieri hanno proclamato lo sciopero in Sata e indotto chiedono a Fiat un passo indietro sull’accordo per il recupero produttivo. L’azienda ha chiesto agli operai Sata di recuperare la produzione perduta nei quasi dieci giorni di blocco provocati dagli scioperi alla ex Ergom e alla Sistemi sospensioni per il mancato rinnovo di una settantina di lavoratori interinali, sostituiti a loro volta con tute blu provenienti da altri stabilimenti. La questione sembrava essere definitivamente risolta con l’accordo dello scorso 3 giugno. I sindacati raggiungevano l’intesa con il Consorzio Acm che offriva la propria disponibilità a farsi carico dei 70 interinali fino al 31 luglio e sul recupero della produzione della Grande Punto. «Ad oggi, però – sottolineano i
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DATI SVIMEZ
rappresentanti dei lavoratori – i contratti dei 25 lavoratori della ex Ergom non sono stati ancora rinnovati». Ma manca un punto d’accordo sulle modalità di recupero della produzione. «Nonostante la chiusura di Fiat sembri incomprensibile e provocatoria – dice il segretario della Uilm, Vincenzo Tortorelli – confermiamo la nostra disponibilità al dialogo. Lo sciopero è un segnale alla Fiat per la ripresa delle corrette relazioni sindacali». Il segretario della Fismic lucana, Marco Roselli, aggiunge: «E’ per questi motivi che gli operai di Melfi hanno scioperato». Poi Roselli aggiunge: «E’ chiaro che chiedere alla Regione di sospendere i finanziamenti per la realizzazione del campus di Melfi non serve. Ma l’azienda deve tenere in debito conto le legittime aspettative dei lavoratori». Mariateresa Labanca
ECONOMIA La Uil propone una mobilitazione a Sud IN un momento di crisi «come quello che stiamo attraversando e dal quale le regioni del sud non sanno come uscire è necessario che il sindacato di tutte le regioni del Sud e confederale si mobiliti e rimetta al centro la questione meridionale». Lo ha detto il segretario generale della Uil, Michele Delicio, riferendosi al rapporto Svimez, dal quale è emerso «un divario di crescita a sfavore del Mezzogiorno che per la Basilicata si traduce in mezzo punto percentuale in meno».
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Il commento di Mattia (Pdl)
«Accelerare riforme» Una vertenza per la Basilicata di FRANCO MATTIA I dati Svimez, che confermano il ritardo delle regioni del Sud e tra esse della Basilicata - un ritardo che non si può scoprire solo oggi a poco più di un anno di attività del Governo Berlusconi ma ha radici e motivazioni in parte storiche ed in parte di responsabilità politiche più recenti - sono la “molla in più” per accelerare il processo di riforma delle istituzioni locali, avviato, tra non poche contraddizioni, con la L.R. 27/2008 e per consentire l”avvio del funzionamento delle Comunità Locali. In attesa che Governo e Parlamento definiscano nell”ambito del processo di federalismo fiscale programmi ed interventi di spesa per il Sud, la Regione Basilicata deve farsi trovare pronta con un sistema di governo locale adeguato a realizzare i principi di sussidiarietà e cooperazione tra enti locali e soprattutto di autosviluppo. La riduzione delle Asl e delle Comunità Montane, la previsione delle Comunità Locali, la nuova legge sui Consorzi Industriali sono primi passi attesi alla prova dei fatti. L'approvazione del ddl sul Federalismo fiscale da parte del Senato, perciò impone non solo una accelerazione della strategia riformista e riformatrice del governo del territorio ma anche una svolta verso la responsabilizzazione delle classi dirigenti locali e il progressivo miglioramento della qualità della spesa. L”obiettivo centrale su cui convergere è quello della modernizzazione dello Stato: garantire al Sud del Paese uno sviluppo organico ed uguale a quello del Nord non più attraverso una politica statalista e assistenzialista ma attraverso la responsabilizzazione delle Regioni con alle spalle uno Stato che fa da garante sui servizi essenziali ma consentendo alle Regioni stesse di essere protagoniste del proprio sviluppo. Questa riforma è per il Mezzogiorno d'Italia una sfida ma soprattutto una grande occasione di riscatto. E' evidente che in Basilicata diventa ancor più fondamentale la questione della qualità della spesa. Nel giro di
due settimane la Giunta Regionale terrà a Matera e a Potenza due appuntamenti tutt”altro che formali con la presentazione dei Programmi Operativi del Fesr e del Fse per il 2007-2013. Si tratta di alcune centinaia di milioni di euro da spendere in settori delicatissimi come il capitale umano, la inclusione sociale, la competitività produttiva, i sistemi urbani, la energia. Ci aspettiamo questa volta utili e concrete indicazioni su come si intende trasformare la ingente spesa dei fondi comunitari in sviluppo e occupazione e contribuire a superare il dualismo economico tra le regioni del Nord e quelle del Sud. Un progetto per lo sviluppo del Mezzogiorno potrà avere successo solo se le classi dirigenti meridionali e i responsabili delle istituzioni del Sud saranno capaci di adottare comportamenti che si distacchino radicalmente dalle esperienze del passato, che hanno largamente concorso a screditare le politiche per il Sud. La questione meridionale perciò deve tornare nella Agenda politica del Governo come di tutte le istituzioni regionali e locali. Nei territori del Sud sono vive e presenti riserve di opportunità e di convenienze, risorse umane e intellettuali, capacità professionali che non possono essere trascurate e che richiedono anzi di essere fiduciosamente incoraggiate. Non è certo con il Fondo Coesione (misura rivolta ai piccoli comuni) che si garantisce un futuro alle comunità locali. E' evidente che ci vogliono ben altri interventi e ben altre misure se si vuole realmente invertire la tendenza allo spopolamento e quindi bloccare la fuga dai piccoli comuni. Il progetto di federalismo fiscale del Governo Berlusconi intrecciato alla gestione efficace ed efficiente delle risorse naturali strategiche (petrolio, acqua ed ambiente) sono per noi la strada da seguire con la condizione prioritaria di abbandonare le politiche dell'assistenzialismo puro nei confronti delle piccole comunità locali. Vicepresidente consiglio Regione Basilicata
di VITO BUBBICO NON sappiamo se il convegno della Cgil svoltosi a Matera e concluso dal segretario generale Guglielmo Epifani sarà, come negli auspici, un tentativo riuscito per rilanciare a livello nazionale il tema della Basilicata, del Mezzogiorno delle sue emergenze e delle sue ricche potenzialità. Sicuramente è stata una preziosa occasione per focalizzare le problematiche locali nella loro drammaticità. Una drammaticità resa più grave dalla sostanziale marginalità che il Sud ha assunto nell'agenda dell'attuale governo nazionale. Al microfono è stato dipanato, come un tragico rosario, tutto l'elenco delle fabbriche chiuse o in procinto di farlo, dei redditi falcidiati nei diversi settori in sofferenza come quello del settore edile dove non si aprono più cantieri, nemmeno per quei lavori pubblici pure finanziati. E' andato anche in scena il dramma umano dei tanti padri di famiglia che perdono da un giorno all'altro il lavoro, dramma ben rappresentato da un (ex?) operaio della Daramic. Lì in quella sala è sfilato tout court il dramma del lavoro non ritenuto più centrale e vissuto semplicemente come una variabile di costo da imprese sin qui proiettate in un mercato finanziarizzato e poco interessate al produzione e alla qualità professionale di chi quel prodotto crea giorno dopo giorno. Insomma, quell'idea che i soldi sono prodotti dai altri soldi e non dal lavoro e che ha messo quest'ultimo in un angolo. Da lì, in quella sala dove si è raccolto anche il gotha politico regionale, compreso i due neo presidenti provinciali, le associazioni professionali e quant'altro gravita intorno al mondo dell'economia locale, si è provato a parlare “dal Sud del Sud” per riaprire un dibattito politico nazionale da cui è pressoché scomparso il tema del Mezzogiorno. E' stato stigmatizzato il paradosso di un Sud che finanzia con le risorse ad esso destinate (fondi Fas) tutte le urgenze del Paese. Un paradosso che rende più urgente che mai il rilancio di un dibattito nel Paese intorno ad una strategia complessiva per lo sviluppo, per fuoriuscire al meglio dalla crisi. Per evitare ché si continui ad
attendere inerti con la convinzione che “adda passà la nuttata” e nella illusione che tutto possa tornare ad essere, prima o poi, come prima. Un'illusione tragica, considerato che è acquisito che il mondo che ci ritroveremo dopo che il tornado sarà passato non potrà mai essere quello di prima. Certo che la crisi è su scala internazionale e merita misure adeguate a quel livello. Ma occorre che anche il livello nazionale faccia la sua parte per evitare il tracollo del proprio sistema produttivo, accompagnandolo verso quellaa ineluttabile ristrutturazione e riconversione che lo faccia trovare pronto alla nuova fase. Accade in tutto il resto del mondo dove a tal fine vengono stanziate enormi risorse. Da noi, invece, tutto tace. A parte la social card e la defiscalizzazione degli straordinari. Non vi è stata ad oggi, assurdamente, nessuna riunione del parlamento della repubblica sull'argomento, tanto meno un tavolo del governo con le parti sociali per discutere della crisi e di cosa fare per accompagnare il Paese a superarla nel modo più indolore possibile. Sono le sole regioni che in queste settimane stanno mettendo in campo un qualche tentativo in questa direzione. Tra esse meritoriamente c'è la Regione Basilicata che si sta facendo parte attiva anche in settori rilevanti aventi dimensioni non certo localistiche come la Fiat e il comparto del mobile imbottito. Due punti emblematici dell'economia lucana. Due settori per i quali senza la necessaria interlocuzione del governo nazionale non si va da nessuna parte. Le Regioni riunite a Torino hanno provato a fare il punto della situazione nel settore dell'auto proponendo programmi di investimento soprattutto nel campo della ricerca e dell'innovazione. Giungerà una risposta dal Governo nazionale? La Basilicata, ci ricorda De Filippo, per fronteggiare la crisi, ha messo in campo consistenti risorse finanziarie per azioni importanti come le 151 giornate per i forestali, un nuovo programma di Cittadinanza solidale, misure per rendere meno pesante la bolletta del gas. Sforzi che per raggiungere risultati migliori necessiterebbero di essere accompagnati da adeguate misure dello Stato a soste-
gno del reddito per alimentare il circolo virtuoso consumi-produzione di beni, nonché la definizione di politiche nuove che tengano conto della vocazione naturale di un territorio che può essere il giusto laboratorio di quella nuova economia di cui tutto il paese ha bisogno per il dopo crisi. A cominciare dalla produzione di quelle energie alternative (solare, eolico) ancora assurdamente lontana dagli standard di altre nazioni del nord europa che hanno condizioni geografiche meno favorevoli delle nostre. Insomma mentre nel resto del mondo si parla di green economy da noi si vuole tornare al nucleare, quello per cui ancora oggi e per chissà quanti decenni ancora siamo impegnati (anche qui in Basilicata) a smaltirne le scorie. Occorre rompere il muro di indifferenza di questo governo nozionale che rischia di avvilire e vanificare i tentativi messi in campo. Occorre evitare che il cerino rimanga nelle mani di livelli di governo che non possiedono le chiavi per la soluzione di problemi sul tappeto come quelli che abbiamo citato. Occorre che si chieda una immediata modifica di attenzione per tutte le altre questioni aperte. Ma la sensazione è di una sorta di solitudine di chi sostiene queste esigenze, una sensazione di parlare al vento, di avere di fronte il muro di un interlocutore nazionale sordo. Diviene quindi non più rinviabile unire gli sforzi di chi queste esigenze intende portarle avanti e lanciare una sfida chiara e a viso aperto per reclamare lo sviluppo del nostro territorio che favorisca un trapasso “dalla crisi ad una nuova economia”. Insomma ci sembra urgente l'apertura di una vera e propria “vertenza Basilicata” nei confronti del governo nazionale. Una rivendicazione forte con il sostegno di tutta la società lucana nelle sue varie articolazioni e che veda nel governo regionale la sua punta di diamante. Ci sembra questa possa essere l'unico sbocco utile a dare una risposta organica alle questioni poste dai lavori del convegno materano della Cgil. Una vertenza che, a giudicare dalle parole proferite da Epifani, troverebbe l'appoggio convinto e il pesante sostegno anche a livello romano di quello che è il più grande sindacato italiano.
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Invase le piazze del comune della collina materana per la festa dei bambini
San Mauro diventa Arcobalonia Allestito nel palazzo Arcieri il museo del giocattolo povero e del gioco di strada SAN MAURO FORTE - Per duue giorni diventa Arcobalonia. Sono arrivati fin dalle prime ore della mattinata i bambini di Arcobalonia, portando con sé una contagiosa esplosione di palloncini colorati, di variopinti cappellini, di urla festanti, di gioia infinita. Accompagnati dai loro genitori, dalle suore dei vari ordini religiosi dagli educatori e dai volontari hanno popolato e fatto rivivere le stradine del centro storico, le piazzette gli atri dei portoni antichi. Tutto sotto gli occhi increduli degli anziani del posto, che mai e poi mai, avrebbero immaginato di rivedere nel piccolo centro così tanta gente. “Arcobalonia” è la festa dei bambini e delle famiglie delle scuole materne di ispirazione cristiana di tutta la regione. Una due giorni fatta di colori e di sana confusione come fa pensare il suo stesso nome. Una città per bambini, un luogo fatto di colori, suoni, allegria, creatività, giochi. Insomma, un mondo a misura dei piccoli, senza steccati né barriere. Una manifestazione consolidata organizzata dalla Fism (Federazione Italiana Scuole Materne Basilicata) che per diversi anni si è svolta nel quartiere fieristico di Tito Scalo, e che dallo
Il commento della Uil
«Comunità locali Più governance» LA Uil Fpl considera la riforma delle Comunità Montane ( L.R. 11/08) «il fulcro della “governance” territoriale e lo strumento per dare a tutti i cittadini lucani ( anche a quelli che risiedono nei comuni più piccoli) l'opportunità di usufruire degli stessi servizi». Secondo il sindacato «la costituzione delle Comunità locali, infatti, servirà a riempire di contenuti le attuali Comunità Montane la cui rete sul territorio deve essere rafforzata proprio in virtù delle accresciute competenze che la nuova legge le attribuirà. In questa ambiziosa intrapresa collettiva però deve trovare una sua centralità la risorsa umana e professionale che deve essere messa al centro del processo riformatore valorizzando i dipendenti di ruolo e procedendo alla stabilizzazione del personale precario». E ancora: «Perciò, l'iniziativa di studio, promossa dalla Regione ieri, deve rappresentare il punto di partenza per accelerare un percorso che ha subito un forte rallentamento negli ultimi mesi garantendo le risorse necessarie che diano tranquillità agli operatori e consenta di mettere in piedi un processo di aggiornamento e riqualificazione professionale adeguato in modo da rispondere ai bisogni della nostra comunità. Inoltre, occorre sensibilizzare i comuni ad aderire alle “ Comunità locali “ conciliando le loro esigenze anche attraverso l'introduzione di strumenti flessibili di perimetrazione territoriale e difendendo le attuali sedi operative presenti sul territorio».
I bambini corsi a San Mauro Forte per la manifestazione Arcobalonia
scorso anno è diventata itinerante (nel 2008 si è svolta a San Costantino Albanese) e predilige lo svolgersi nei paesi in cui lo spopolamento è più acuto. Ad accogliere i 42 pullman, (tante le scuole materne che hanno partecipato) in piazza Marconi, il sindaco, Francesco Diluca, il parroco, Don Giuseppe Di Perna le note festanti della banda musicale del paese, Castellum Magnum, diretta dal maestro Antonio Di-
fato ed un lungo striscione dalla scritta “Benvenuti ad Arcobalonia”. Tantissimi i laboratori dislocati tra i pittoreschi angoli del centro storico a cui hanno partecipato i vari gruppi di scuole. Il laboratorio del cinque sensi, in cui era possibile odorare erbe aromatiche dell'orto botanico di Gallipoli Cognato; la fattoria degli animali, allestita grazie alla collaborazione dell'Apa (Associazione allevatori di Matera e di
Riordino enti territoriali
Cisl: «Promossi con riserva» LA Cisl Funzione Pubblica di Basilicata dichiara, «ancora una volta, di condividere il progetto di riordino degli Enti Territoriali della Basilicata come approvato con legge regionale n. 11 del giugno 2008, anche se necessita, comunque, di piccoli aggiustamenti, come da noi affermato in alcuni incontri sindacali». «E’ un’occasione – sostiene il segretario regionale Giovanni sarli - per fare avanzare, con decisione, il protagonismo dei piccoli Comuni, considerata anche l’assoluta convenienza a gestire i servizi in forma associata sul territorio e per uscire da situazioni di isolamento». Secondo la Cisl, «per vincere questa sfida, si rimarca l’assoluta urgenza di avviare programmi di formazione e riqualificazione del personale delle ex Comunità Montane, ormai in estinzione, per tenerlo pronto a gestire, in maniera efficiente ed efficace, i servizi propri delle Comunità Locali e quelli ad esse delegati». «Sui programmi formativi – prosegue Sarli dev’essere messo in campo, immediatamente, senza attendere il 2010, il confronto con il sindacato, prima della pausa estiva, dunque, per evitare ulteriori ritardi che riterremo inaccettabili. Si esprime apprezzamento per quanto dichiarato dal Presidente della Giunta, Vito De Filippo, nei riguardi del personale, da far partecipare a processi di valorizzazione sinora assenti nei programmi delle Comunità
ro e del gioco di strada” allestito nella splendida cornice dell'antico Palazzo Arcieri, grazie alla gentile concessione del comune di Albano di Lucania. Una interessante mostra che ha rappresentato, per i circa duemila visitatori adulti, un tuffo nel passato ed ha aperto un varco nella fantasia di altrettanti bambini abituati a giocare certamente con giocattoli molto più tecnologici. Anna Giammetta
Potenza) con esemplari di ovini, caprini ed animali da cortile, il laboratorio del gusto, gestito dalle mamme e dalle nonne dei piccoli alunni della scuola materna Sacro Cuore di Potenza in collaborazione con il gruppo Scout, Potenza 1-3; il laboratorio di manipolazione dell'argilla e pasta di sale. Tanti anche gli stands allestiti da associazioni e privati cittadini di San Mauro Forte come la degustazione dell'olio d'oliva del
frantoio Valluzzi, la mostra commercio equo-solidale, la mostra mercato di piccoli manufatti degli alunni dell'asilo delle suore discepole di Gesù Eucaristico di San Mauro Forte, il cui ricavato andrà in favore delle scuole cristiane dell'Abruzzo colpite dal terremoto dello scorso Aprile. Degno di nota, inoltre, l'allestimento di un museo particolarmente apprezzato da genitori e bambini: il museo del “giocattolo pove-
Sciopero Telecom
L’analisi del Csail di Massaro
Uilcom «Massiccia adesione»
Montane, essendo state messe continuamente in discussione, e quindi costrette a vivere in condizioni di precarietà. Le Comunità Locali - si legge in un comunicato diffuso ieri pomeriggio dall’organizzazione sindacale - sono una scommessa che, se vinta, può portare benefici ai cittadini lucani. La Cisl Funzione Pubblica la vuole vincere insieme alle Istituzioni, tenendo ben presente l’esigenza di servizi pubblici sempre più qualificati sul territorio, con forme più partecipate ed associate, allo scopo anche di realizzare economie di scale. Bandiere della Uilcom Se la politica manterrà i suoi impegni - si legge an- POTENZA - «La Uilcom rincora nel comunicato della grazia i lavoratori della TeCisl - Funzione pubblica - ai lecom per la massiccia adelavoratori delle ex Comuni- sione allo sciopero di ieri, tà Montane e dei Comuni la proclamato a seguito della Cisl chiederà di partecipa- decisione dell’azienda di re attivamente a questo procedere al licenziamento processo di positivo cam- di 400 unità lavorative, di biamento nella governan- cui circa 25 lucani, e del ce locale. Siamo d’accordo mancato rispetto degli accon quella parte politica, cordi sulla mobilità del assai illuminata, che ha ri- 2008». badito negli incontri, tenu«La partecipazione – aftisi sul territorio regionale ferma Giovanni Letterelli in e nelle due riunioni degli un comunicato diffuso ieri stati generali, l’importan- mattina - ha raggiunto anza delle risorse umane, che in Basilicata punte strumento formidabile per dell’80 per cento , dato che dare piena attuazione a dimostra quanto siano quanto voluto dal legisla- inopportune le decisioni tore regionale. In ultimo, - unilaterali che Telecom inconclude il segretario della tende intraprendere. L’auCisl – Funzione pubblica - spicio, però, - conclude il serichiamiamo l’attenzione gretario regionale della Uildella politica ad avitare com Giovanni Letterelli - è spreco di risorse economi- che questa iniziativa serva a che nell’individuare far rivedere le posizioni per all’esterno professionalità impedire perdite di posti di che, invece, sono già pre- lavoro in un momento in cui senti all’interno degli Enti, la crisi economica sta morComuni e Comunità Mon- dendo con particolare viotane». lenza».
Risorse, «lezione da Gheddafi» «FORSE ha ragione il leader libico Gheddafi che ci ha dato qualche lezione su come si gestiscono le risorse petrolifere partendo dalla esperienza appunto della Libia: dopo il Rapporto della Banca di Italia per il 2008, sull'utilizzo fallimentare delle royalties del petrolio in Basilicata, sarebbe il caso di nominare Gheddafi amministratore-dirigente della Sel». A sostenerlo è Filippo Massaro, presidente del Csail. «Per noi – sottolinea – i rilievi mossi dalla Banca d’Italia alla Regione, perché le royalties – scrivono i funzionari della Banca di Italia – stentano ad arrivare con rapidità alla eco-
nomia lucana, sono nient’altro che quello che andiamo ripetendo da anni. Quello che ci preoccupa è la accoglienza ricevuta nel mondo politico ed economico lucano ai contenuti del Rapporto, quasi si trattasse di ovvietà e quindi di una valutazione generica. L’unico politico che ha colto la gravità delle affermazioni è stato il vice presidente del consiglio regionale Mattia, al quale va dato atto della grande attenzione mostrata. Ma per non continuare a sottovalutare la gravità del problema è il caso di ripetere che sulla base della verifica effettata dalla Banca di Italia».
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Domenica 14 giugno 2009
Domenica 14 giugno 2009
UN ANNIVERSARIO DA RICORDARE LA MORTE DI GIACOMO LEOPARDI
IL REFERENDUM DEL 21 GIUGNO DEVE FALLIRE
di ALBERTO VIRGILIO
di MIMMO MASTRANGELO ...segue dalla prima che non possono più crescere: spero che superata finalmente la piccola resistenza che oppone loro il moribondo mio corpo , mi condurranno all'eterno riposo che invoco caldamente ogni giorno non per eroismo , ma per il rigore delle pene che provo “ ( v. I Grandi Maestri: Giacomo Leopardi , Opere , Edizioni Casini , Roma 1969 ). .Il grande di Recanati fu uno dei poeti umanamente più infelici ! La sua breve vita fu travagliata da sofferenze di ogni genere , che tuttavia gli consentirono di assumere la statura di gigante del pensiero e di esprimere la sua altissima ispirazione lirica , orientata soprattutto al canto del dolore e dell'angoscia che per un destino avverso gli resero amara e insopportabile la sua giornata terrena. Il mondo e l'Italia non possono obliterare , in segno di omaggio e di ammirazione , la sua opera immortale che non subisce l'usura del tempo e si proietta nello spirito e nella sensibilità degli uomini di ogni epoca con il suo fascino ineguagliabile. La generazione alla quale appartengo , come altre precedenti , ha trovato in Leopardi il poeta prediletto , forse il più amato in senso assoluto. Il suo carisma deriva dall'atmosfera di magìa , e nello stesso tempo di malinconia e di dolcezza , che si effonde dai suoi versi. In tale prospettiva , cerchiamo di individuare quelli che , secondo noi , furono gli orientamenti essenziali della poetica leopardiana. Il suo canto si dispiegò in una triplice direzione : 1°) un intenso bisogno di amore non soltanto come rapporto uomo-donna ma anche nel senso di energia cosmica del creato ; 2°) l'angoscia esistenziale , con tutti i risvolti di sofferenza e di dolore della condizione umana ( interrotta in lui soltanto in qualche breve momento di gioia giovanile ) ; 3°) lo squarcio del mistero che avvolge la notte dell'uomo , disperatamente alla ricerca del perchè di tutte le cose. Il tema dell'amore ricorre con accenti di turbamento e di sofferta inappagata dolcezza ( “Oimè , se quest'è amor, com'ei travaglia!”). La donna è vista nella sua bellezza idealizzata , anche fisica ma non carnale , simbolo di desiderio e di comunione spirituale , che attrae e lacera in un sentimento misto di seduzione e di pudore ( “Silvia , rimembri ancora / Quel tempo della tua vita mortale , / Quando beltà splendea / Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi , ......Io gli studi leggiadri / Talor lasciando e le sudate carte / ......Porgea gli orecchi al suon della tua voce..../ Lingua mortal non dice / Quel ch'io sentivo in seno.” La figura evanescente di Silvia si universalizza in tutte le fanciulle quale alone colorato dell'adolescenza , che prelude spesso alla delusione della realtà ( “Tu pria che l'erbe inaridisse il verno , / da chiuso morbo combattuta e vinta , perivi , o tenerella...” ). A questo clima di sconforto per le delusioni nell'amore subentrano anche slanci improvvisi di entusiasmo , che dimostrano come il poeta fosse in definitiva tenacemente legato alla vita ( Nel 'Passero solitario' esplode infatti il trionfo della natura: “...ed erra l'armonia per questa valle. / Primavera dintorno / brilla nell'aria , e per li campi esulta , / sì ch'a mirarla intenerisce il core” ). Qui l'angoscia esistenziale si attenua nella contemplazione del tripudio affascinante del creato , ma l'inquietudine torna subito a prendere forza nell'animo del poeta e lo spinge a chiedere alla luna , sua muta interlocutrice (“Che fai tu , luna , in ciel ? dimmi , che fai , / Silenziosa luna ? “ ) , quale sia il senso della vita se l'uomo ha come tragico approdo un “abisso orrendo, immenso / ov'ei precipitando il tutto oblia!”. Nei versi dell'Infinito la stessa domanda si ripropone in forma meno amara perchè il vano tentativo di squarciare il mistero del mondo suscita nel suo spirito una suprema e quasi gradita rassegnazione : ... “Così tra questa / immensità s'annega il pensier mio / e il naufragar m'è dolce in questo mare”. Raramente la poesia ha toccato cime così alte! Le riflessioni avanti esposte non hanno certo la pretesa di avere illustrato adeguatamente l'opera del Leopardi , neppure in linea frammentaria o con aspetti innovativi rispetto a tutto ciò che autorevolmente sia stato già ampiamente detto e scritto da tanti studiosi , ma hanno il solo scopo di rendere omaggio , nell'anniversario della sua morte , alla memoria di uno dei più grandi poeti, non soltanto italiani , nel ricordo della sua infelice e breve esistenza e della sua morte così dolorosa e prematura.
IL CLUB DEI SIMPATICI di ANGELO LUCANO LAROTONDA ...segue dalla prima Ho acquistato un romanzo di Marinetti, del 1931 e col titolo “Il club dei simpatici”. Nella premessa egli dichiara di averlo scritto per compiere “un'anatomia della morale con accurato sezionamento degli orli vivi ed elastici del male”. La campagna elettorale ci ha fatto vedere molti candidati “vestire un panno di spessa bontà color indulgenza plenaria”. Conosciamo quasi per intero gli esiti dell'elezioni e allora di quel libro mi è venuto in mente il capitolo “Il banchetto istituzionale” in cui si parla, con metafora feroce, degli amministratori locali. Siamo nel 1931! Ne riporto alcuni stralci. “La mensa è formata di una serie di pietroni cubici. I cannibali Tucrù (politici) entrano facendo anguillare i loro corpi magri e sbilenchi fra un traballamento di enormi ventri provvisori, un cozzare di teste spropositate e un ticchiettio di dentiere smascellate.” Uno dei protagonisti, Tokko-matok, capo della tribù, invita il Presidente Paranza a sedere sul cubo più alto: “A voi la presidenza del nostro banchetto che è anche il nostro Tribunale. Mangiando amministriamo la giustizia….Procediamo con ordine: innanzitutto cerchiamo la saggezza nei cibi ben preparati. Guardate lassù. Sono cosciotti di imprenditori ben affumicati e salati. Ora sono troppo duri: fra tre notti umide li assaporeremo frolli. A destra due natichette di girls, maturate nell'olio di orchidee. Sono state offerte ieri sera a tre miei diletti colleghi e dalle mascelle di coccodrillo. Ebbene, questi tre nuovi arrivati, stranamente degenerati, le hanno rifiutate. dichiarando che non mangeranno più carne umana. Scandalo e maledizione!…” Egli allora fa chiamare i tre di cui sopra accogliendoli cordialmente: “Lunga fame a voi, miei diletti!…Calmate le vostre mascelle inquiete e le vostre lingue giustiziere! Ho imparato a memoria una parte del codice... Potete affermare in vostra difesa che l'uso alimentare della carne umana era una volta una nobiltà, una eleganza aristocratica, mentre oggi si è diffuso per il mondo degenerando in litigi locali e in rivoluzioni micidiali con relativo sciupio di carni.” Quindi Tokka-matok condanna chi non mangia, qualificandoli “nemici
del popolo”. Poi passa a parlare della Burocrazia: “ Siamo inoltre danneggiati dalla concorrenza di tante piante plagiarie. Alludo alle Orchidee che mangiano sguaiatamente carne umana. A torto i cannibali (= politici) appena giunti in quest' isola (amministrativa) si appoggiano sui letti di orchidee. Queste succhiano così il loro istinto carnivoro! Noi ne decapitiamo parecchie. Ma rinascono con nuove tasche voraci. Capirete, cari ospiti, data questa sleale concorrenza, i meno intelligenti dei miei colleghi perdono a poco a poco le sane tradizioni mascellari della Tribù. Chi non conosce dunque le sane tradizioni mascellari della Tribù non ha diritto di invocare la solidarietà umana.” A questo punto il protagonista torna a ricordare il pasto immediatamente disponibile: “Le girls che hanno fornito queste natichette avevano da tempo abbandonato il teatro per la vita monacale e ardevano, capite, di sacrificarsi al Dio! (=al duce) La più giovane delle due mi mormorò, nell' agonia: 'voglio darmi finalmente in pasto al Dio!' . Signori, se le girls non vi piacciono, seguendo l'arrendevolezza del mio spirito, vi offro una mammella fresca di donna innamorata. Credo che sia marocchina d'origine siciliana. Come vede, caro Presidente Paranza, noi soddisfiamo un profondo desiderio dell'umanità che vuole essere mangiata e spesso non trova denti!…” E il Futuro? Il capitolo seguente ha, infatti, per titolo “Riforme culinarie”. Il Presidente Paranza con la sua cuoca Condirina perlustra il suntuoso viale carnivoro in cui intende collocare la nuova cucina affinché ogni pasto avvenga alla luce del sole e con lei discute di riforme culinarie urgenti. La cuoca, prima di lasciarlo per fare la spesa tra i costruttori (edili), gli porge una scodella. Il Presidente assaggia: “Saporito! E anche nutriente. Il suo sugo m'invade come una nuova forza allegra…Ho pensato, Condirina, che dalla nuova cucina deve uscire una calda profumata morale nuova, la quale allarghi benignamente il detto popolare: il fine giustifica i mezzi. Stabiliamo dunque il fine: “. Qui termina il capitolo. Proprio così, il capitolo finisce coi due punti, che indicano un finale aperto a tutte le considerazioni possibili. www.angelolucano.blogspot.com
DEFINIRE indecente l'attuale legge elettorale è dir niente. I cittadini non decidono con il loro voto i candidati che sono chiamati a rappresentarli, ma sono costretti a sostenere una casta di nominati scelti dalle segreterie dei partiti. Solamente per questa anomalia il nostro sistema elettorale, regalatoci da Berlusconi e dalla Lega, andrebbe rovesciato. In tutt'altra direzione dal rovesciamento va, invece, il referendum del 21 giugno, il quale non solo manterrebbe inalterato il sistema delle liste bloccate, ma genererebbe un pastrocchio lesivo per la nostra Costituzione. Già leggere la formulazione dei tre quesiti che dovrebbero portare alla modifica di una caterva di punti (67 per la precisione) è una di quelle imprese di certo non alla portata del comune cittadino (ma anche chi ha le scuole alte ha difficoltà a comprenderne la lettura), ma la sua inaudita gravità sta nel fatto che se si affermassero i sì potrebbe generarsi un impasse giuridico senza precedenti. Si dica ai cittadini italiani con lealtà e onestà che il vero obiettivo del referendum è quello di consegnare le istituzioni ad un partito-autorità, che detto con più esattezza significa: se il partito più votato ottenesse solo il 20-30 per cento dei consensi otterrebbe il 54 per cento dei seggi alla Camera, mentre in Senato tutte i partiti che non raggiungessero l'8 per cento (soglia di sbarramento che al momento non esiste in nessun paese democratico e civile) verrebbero esclusi. Non c'é altra via, per difendere la civile storia delle nostre istituzioni, bisogna far fallire il referendum del 21 giugno attraverso la non partecipazione al voto (o il rifiuto della scheda). L'affermazione dei sì precluderebbe qualsiasi altra riforma istituzionale, confermerebbe un sistema pronto per trasformare una esigua minoranza in un apparato autoritario. Ma la conseguenza più preoccupante se vincessero i sì è che verrebbe ingigantito il potere di un gruppo chiamato maggioranza ma che maggioranza del corpo elettorale non è. Far fallire il referendum di domenica prossima diventa (quasi) un dovere. Il dovere di scongiurare un bipartitismo impudente, il dovere di difendere il pluralismo delle forze in campo, il dovere di scansare il pericolo che nostro Paese venga sbattuto fuori del novero delle grandi Democrazie.
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La ragazza trovata priva di vita in un’auto parcheggiata in un autogrill nei pressi di Angri
Muore a 19 anni per overdose Don Marcello Cozzi scrive una lettera alla giovane e si appella alle Istituzioni L’HANNO trovata priva di vita in una macchina parcheggiata in un autogrill nei pressi di Angri, in provincia di Salerno. Con lei un ragazzo e una ragazza. Il primo ricoverato, in un ospedale di Napoli, in stato di coma. La seconda in stato di schock per quello che ha vissuto. Un’amica morta sotto i suoi occhi per overdose e l’altro che sta lottando, in una stanza di un reparto di rianimazione, per veniUN altro fiore spezzato. Avevi solo 19 anni, Sefora; pochi, ma alla droga e ai suoi mercanti questo non interessa. Ti hanno calpestata, ti hanno rubato il sorriso, i sogni di bambina, la speranza di giovane donna. Nelle vene ti hanno fatto scorrere l'inverno, il gelo di giornate troppo corte, il buio che ti entra dentro già dalla mattina. Il tuo fiore, insomma, non ha visto il sole e non ha avuto il tempo di sbocciare. Perdonami Sefora. Perdonaci. È anche colpa mia. È anche colpa nostra. Forse non abbiamo alzato abba-
stanza la voce per denunciare che a strappare lentamente i petali del tuo cuore non erano solo i custodi dell'inferno di Scampia, ma anche certe Istituzioni che qui in Basilicata non stanno muovendo un dito per riorganizzare il Sistema di Assistenza ai tossicodipendenti, per emanare i nuovi Requisiti minimi standard per l'autorizzazione al funzionamento e all'accreditamento dei servizi privati di assistenza, per decidere come utilizzare i soldi del Fondo Ministeriale di Lotta alla droga. Insomma, non siamo capaci di far capire loro che non c'è più tempo.
re fuori da quel tunnel buio in cui è finito a causa di un overdose. Overdose che ha tolto la vita alla ragazza potentina e che ha causato il coma del ragazzo. Tre vite, comunque, spezzate come spezzate sono oggi e lo saranno per sempre anche le vite dei familiari di questi tre giovani
Ma non siamo neanche riusciti a far comprendere a certi Dirigenti di certe Amministrazioni locali che non ti avremmo mai incontrato dinanzi ai bar alle sette di sera, e che non ti avremmo mai incrociato negli sportelli informativi sui giovani, come invece loro ci chiedevano di fare. Non siamo stati sufficientemente credibili quando dicevamo che per strada, solo per strada, ti avremmo conosciuto. Non abbiamo alzato la voce quando dicevamo che tagliarci i servizi sulla strada significava non avere più la possibilità di incontrarti. Siamo stati zitti quando in questo ul-
timo mese le nostre strade le abbiamo viste affollarsi da tante facce sorridenti, messe le une accanto alle altre in modo talmente asfissiante e opprimente che alla fine non ci siamo più chiesti dove avremmo potuto incrociare il tuo volto, il tuo sguardo, e magari, anche il tuo sorriso. Ed infine, io prete non sono stato abbastanza convincente a far capire alla mia Chiesa che se ora l'Eterno Padre ti sta spalancando i portoni d'oro della sua Casa, a maggior ragione avremmo dovuto fare di più per aprirti le porte spesso cigolanti delle nostre comunità.
In piazza don Bosco “100 strade per giocare”
Per un giorno i bimbi si impossessano della “città” «RITORNARE nella strada per conoscere chi siamo», cantava Giorgio Gaber. E forse proprio a questa canzone si è ispirata l'iniziativa primaverile di Legambiente “100 strade per giocare”, all'insegna dei bambini e del loro diritto a crescere in centri urbani più vivibili. Tanti giochi e iniziative all'aperto hanno portato una ventata di aria fresca e di buona energia, stimolando tutti i cittadini, dai più piccoli ai più grandi, a riappropriarsi dei centri urbani e dei loro spazi, per restituirli alla socialità, al dialogo, al gioco, allo scambio culturale. Dalle 9 di ieri mattina in piazza Don Bosco, i bambini del quinto circolo di Potenza, in compagnia delle maestre, dei genitori e dei responsabili di Legambiente hanno dato inizio ai “giochi di un tempo”, gli stessi giochi che hanno fatto divertire i nostri nonni e oggi spesso dimenticati, anche perché il traffico e i cambiamenti urbani li hanno resi impossibili in città. E’ stata una festa per tutti. Almeno per un giorno, la fantasia dei bambini di oggi e di quelli di ieri è stata protagonista, consentendo ai più piccoli (e alle loro famiglie) di riappropriarsi degli spazi cittadini ormai perennemente “vietati” al gioco, all’incontro. Questa edizione di “100 strade per giocare” non è stata solo la chiusura al traffico di alcune aree per organizzare giochi e animazioni in nome della socialità e del rispetto dell'ambiente, ma è stata dedicata all'integrazione e alla tutela del diritto alla salute, alla sicurezza, alla citta-
Alcuni dei bimbi che hanno preso parte alla manifestazione (foto Andrea Mattiacci)
dinanza, alla partecipazione, al gioco. Per dire che per chiunque la sicurezza è poter attraversare una strada senza rischiare di essere investiti, camminare su un marciapiede senza essere ostacolati dalle automobili in sosta selvaggia, respirare senza pericoli per la salute derivanti da traffico e smog. Non solo, quindi, un momento per goderci una città più bella e pulita, ma un’opportunità per restituire strade e piazze ai cittadini, per ripensare gli spazi pubblici in modo che siano più fruibili da tutti, per promuovere ed incentivare una mobilità più sostenibile che tenga conto
anche delle esigenze dei più piccoli. «E’ stata una grande festa di piazza – commenta una maestra elementare nata dall’esigenza di recuperare spazi di incontri pubblici per tutti i cittadini ed incentivare una mobilità più sostenibile che tenga conto principalmente dei più piccoli. I ragazzi oggi hanno quasi del tutto dimenticato la dimensione di condivisione del gioco in strada e questa iniziativa nasce per restituire ai bambini quel diritto di cittadinanza che spesso viene dimenticato. L’idea è stata quella di coinvolgere gli alunni attraverso i giochi che si facevano un tempo,
come la caccia al tesoro, le gare di squadra, mosca cieca, acchiapparello, corsa coi sacchi, tiro alla fune, ruba bandiera. Un grande festa giocata nel segno del piacere dell’incontro e della creatività, un momento da trascorrere all’aria aperta per ricaricarsi di energia e proiettarsi in un mondo diverso, più pulito e migliore per tutti». Con “100 strade per giocare” Legambiente ha voluto lanciare un segnale inequivocabile e chiaro: abbiamo bisogno di luoghi e di occasioni per conoscerci e stare insieme in modo sano e spensierato. Anna Maria Calabrese potenza@luedi.it
Hai un nome stupendo, Sefora; è biblico, viene dall'ebraico: significa “uccellino che porta la pace”. La terra ti ha spezzato le ali, ma ora che hai preso a volare per il più alto dei cieli, non fermarti più, inebriati di quella pace che qui hai tanto cercato, e se ti è possibile, appena hai un po' di tempo per noi, portaci un po' di quella Pace. Perché questa nostra regione, che sta diventando sempre più un cimitero di giovani vite, torni a diventare un giardino nel quale veder crescere i nostri fiori più belli. don Marcello Cozzi
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Potenza
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Per una Chiesa «di prossimità» «Le parrocchie devono andare tra la gente e dare la Speranza che non delude» QUALE Chiesa per il sud? A questo interrogativo ha cercato di dare una risposta l'arcivescovo Agostino Superbo in un incontro organizzato dall'Azione cattolica e dal Serra club international. Il prelato, riprendendo i temi affrontati nel convegno di Napoli: “Chiesa nel sud, Chiese del sud”, li ha declinati tenendo conto della realtà presente in Basilicata. Superbo è partito da quelli che, secondo la sua analisi, sono i mali che attanagliano il Mezzogiorno. Non solo criminalità organizzata, ma anche un «diffuso assistenzialismo e clientelismo» che ne minano la crescita. «Questo stato di cose - ha sottolineato l'arcivescovo di Potenza - porta a una deformazione culturale» e citando il documento dei vescovi “Chiesa italiana e Mezzogiorno” dell'ottobre del 1989 ha parlato di «sviluppo incompiuto, distorto, dipendente e frammentato». Il lavoro pertanto non è visto come «necessità»
Un momento dell’incontro con il vescovo Superbo
per il bene dell'uomo ma come «un posto da occupare». La disoccupazione, un male con cui il Mezzogiorno si è sempre confrontato, secondo Superbo è il «frutto di un
uso non corretto di ciò che serviva per lo sviluppo». Parte della colpa è da addebitare ai politici, poco legali al bene comune, e più inclini «al proprio interesse». Di
qui l'opera della Chiesa che deve guardare con speranza al futuro. «Il progetto Policoro in tal senso - ha detto ha creato impresa sullo stile del Vangelo». Ma non basta.
«C’è bisogno di un'autentica Chiesa - ha aggiunto Superbo - che ritorni all'eucaristia: dove la centralità è il Cristo risorto che manda il suo Spirito perché l'uomo
torni a camminare verso la pace». Il cristiano «deve usare l'arma della denuncia» di fronte alle storture del sistema «superando le proprie paure». Per questo motivo, per il vice presidente della Conferenza episcopale italiana, c'è bisogno di una «chiesa di prossimità», che si faccia realmente prossimo per i problemi della gente. «Una presenza non logistica - ha detto - ma viva. Ci vuole un cambiamento di metodologia. La parrocchia deve andare tra la gente: incontrarla, ascoltarla e che sappia comunicare il Vangelo» con «parresia», e cioè, con la franchezza dei primi testimoni del Cristo risorto. C'è la necessità per Superbo di un Cristianesimo che entri nelle dinamiche del mondo, che sappia portare la Speranza in tutti gli ambiti lavoro, economia, società «e che renda capaci di evangelizzare, senza vergogna, con una testimonianza credibile».
L’innovativa mostra allestita all’interno delle scale mobili
Pareti “imbrattate” con marche di prodotti IMBRATTAMENTO urbano o idea originale? In tanti si sono chiesti passando nelle scale mobili di viale Dante a Potenza il significato della presenza di carte, marchi pubblicitari, prodotti farmaceutici, adesivi riguardanti agenzie immobiliari e via discorrendo. Ebbene si tratta della seconda ipotesi, vista l'idea del gruppo costituitosi in città che prende il nome di Associazione di Sinistra. Proprio nei pressi del padiglione pubblicitario dell'Efab dal 25 aprile è stata montata una variopinta istallazione, ricca di carte, legate alle merendine classiche, vedi Mars, Bounty, Kinder Cereali e Twix, o di patatine, ad esempio Cipsters, Ritz, San Carlo, di prodotti alimentari, la Pasta De Cecco, Barilla e Antonio Amato, e di medicinali in primis il Gaviscon Advance. Una trovata innovativa non c'è che dire per una città, Potenza, poco abituata a simili iniziative che negli anni 1990 hanno trovato riscontro nelle metropoli di tutto il mondo, quali Sidney, Tokyo, Los Angeles, Chicago, Londra e New York. E' vero che Potenza si è dotata di un piano metropolitano nel corso della LegislaturaSantarsiero, ma cercare di paragonare le scale mobili del capoluogo a quelle delle metropoli più frequentate, soprattutto dai turisti, sembra davvero eccessivo. Proprio la globalizzazione, con il suo business, sembra essere il punto d'incontro di una kermesse che assume i contorni di una vera e propria forma di protesta contro la pubbli«LA Basilicata è terra di innumerevoli risorse: luoghi, prodotti, persone, che vanno adeguatamente valorizzati. Una nuova immagine della regione, semplice e globale, potrebbe rilanciare l'economia lucana e far finalmente decollare il made in Basilicata». Partendo da questa idea l'Associazione di promozione territoriale “100% Basilicata Idee in movimento”, anticipando con la sua costituzione ad ottobre 2008 lo spirito che ha animato l'Unione Europea nella scelta del tema per la sua campagna di sensibilizzazione per il 2009, è convinta che la creatività sia una possibile via d'uscita dall'attuale cri-
Alcune immagini della mostra all’interno delle scale mobili
(foto Andrea Mattiacci)
cità. L'effetto domino dei prodotti commerciali, da un lato favorisce la scarsa vocazione sindacale e dall'altro, almeno stando alle impressioni ricavate dalle parole di Mattia Ferretti, uno dei rappresentanti dell'Associazione Giovani di Sinistra, non consentirebbe di dare slancio alle qualità dei singoli nelle aziende. Una protesta “murata” ed è il caso di dire viste le applica-
zioni dei materiali pubblicitari esposti sul muro delle scale mobili di Potenza. I domini della globalizzazione, alimentare, farmaceutica e immobiliare non sono visti di buon occhi dai responsabili dell'associazione giovani di sinistra che hanno deciso di avviare una forma di protesta alquanto singolare sia per i tempi che per i modi in cui è maturata. Marchi, quelli
presenti nella struttura cittadina che intendono combattere il lavoro sotto pagato e la scarsa rappresentatività sindacale che i dipendenti delle aziende sopra citate devono sopportare. Condizioni difficili, per tutti, quelle esposte dai responsabili di Associazione giovani di sinistra che devono essere combattute ed eliminate, grazie a politiche di buon senso e convivenza
civile necessarie ad aumentare la ricchezza e la competitività del mercato. Prodotti commerciali esposti come vere e proprie opere d'arte, che cercano di dare un senso all'azione profusa da quanti fanno del miglioramento delle condizioni di lavoro un dogma pregnante per l'intera umanità. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
Questa l’idea dell’associaizone “100% Basilicata. Idee in movimento”
La creatività per uscire dalla crisi si. Facendo leva, infatti, sull'ideazione e l'attuazione di progetti innovativi in grado di valorizzare le molteplici risorse lucane. “Da un lato -sostengono i membri dell'associazione- è possibile incentivare le nostre risorse intellettuali ad esprimersi al 100% nel loro territorio, dall'altro attrarre maggiori investimenti e un numero sempre crescente di turisti in Basilicata. Gli ultimi mesi hanno visto il team creativo di 100%
BASILICATA impegnato nel diffondere la politica del “fare sistema” e creare un network di professionalità per affinare le sinergie possibili tra il pubblico ed il privato. “Bisogna dare maggiori opportunità ai lucani- questo è quanto afferma il Presidente dell'Associazione, Michelangelo Santomauro- E continuaper questo l'Associazione ha creato il marchio “Basilicata Terra Creativa”, un marchio che vuole rappre-
sentare un concetto, un emblema, un'immagine univoca e forte di questa regione: la Basilicata come un luogo in cui ogni persona può dare spazio alla propria fantasia e alle proprie capacità per valorizzare e migliorare ciò che la circonda nei più disparati settori. “Basilicata Terra Creativa” è una sorta di marchio di qualità che caratterizzerà tutte quelle idee innovative che potranno essere utilizzate per la valorizza-
zione della Basilicata, come un contenitore di originalità e tipicità. Attraverso la creatività, per esempio, un prodotto può trovare modi inediti in cui essere proposto, o si può fare attrattività mediante l'attuazione di iniziative nuove ed integrate a servizi esistenti: questi sono solo due esempi di un vestito che calza a pennello su una regione ricca di eccellenze come la nostra.” Il marchio, rappresenta naturalmente la Basilicata,
dalla cui immagine partono tre linee curve colorate a simboleggiare la creatività che nasce dal territorio. I tre colori utilizzati identificano le risorse di cui disponiamo: azzurro per l'acqua, verde per il territorio, arancio per il sole. Le linee sono curve in quanto mosse da un'altra risorsa, l'aria, ma anche in quanto volte a far emergere la Basilicata oltre i suoi confini e quindi ad incentivarne la crescita e lo sviluppo. La linea che attraversa la scritta “Basilicata Terra Creativa” è color fucsia, il colore che per 100% Basilicata può ben identificare la creatività. Carmen Paradiso potenza@luedi.it
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26 Potenza Iniziativa dell’Azione Cattolica e del Serra club alla presenza dell’arcivescovo Superbo
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Domenica 14 giugno 2009
ANTICA OSTERIA
De Filippo disegna cerchi in aria
MARCONI
0971-56900
AL DUOMO
0971-24848
MIMI’
0971-37597
DUE TORRI
0971-411661
FILO D’ORO
0971-59245
LA TETTOIA
0971-24123
TAVERNA ORAZIANA 34044
Il treno botanico
ISUCCIO
SI terrà dal 16 al 18 giugno prossimo, nell’ambito della manifestazione “Arte in transito” il workshop dal titolo “Il treno botanico. Un paesaggio itinerante” ideato dall’Associazione Basilicata 1799 e realizzato dalla Regione Basilicata con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la collaborazione del Comune di Potenza. Il workshop è a cura dei Rein Martin-Cano , leader del famoso gruppo di architetti di Berlino Topotek 1, è rivolto a 20 creativi, di cui almeno 10 residenti in Basilicata. Si propone come obiettivo la realizzazione di una istallazione urbana temporanea il “Treno botanico”. Su un normale treno a uso dei cittadini della Fal (Ferrovie Appulo-Lucane), verrà istallato un giardino che con i suoi profumi e colori accompagnerà i viaggiatori per gli inediti paesaggi nella città di Potenza, un viaggio per mettere in relazione persone, luoghi reali e immaginari.
“Publicinvasioni” DAL 2 al 4 luglio prossimo la sala del campanile ospiterà, nell’ambito di “Arte in transito”, la manifestazione “Pubblicinvasioni”, un workshop diretto da Marcello Maloberti e dedicato al rapporto tra arte e pubblicità… Pubblicinvasioni è un workshop ideato dall’associazione culturale AmnesiacArts. Pensato come un laboratorio di arte contemporanea multidisciplinare, è basato sull’osservazione del carattere fortemente comunicativo dell’arte contemporanea e del suo continuo dialogo con il linguaggio pubblicitario. Dieci giovani artisti residenti in Basilicata, sotto la guida di Marcello Maloberti, saranno chiamati a riflettere sul rapporto arte/pubblicità e a creare delle opere d’arte sotto forma di cartelloni pubblicitari pensati per gli spazi della città di Potenza
0971-
0971-471312
AMBROSIA
0971-34501
LA PRIMULA
0971-58310
AL NORD
0971-480025
AL POGGIO
0971-472137
BACCO
0971-410220
FUORI LE MURA
0971-25409
MOZART
0971-441295
NINFE
0971-470750
PANE E PEPERONCINO 44462765
FARMACIE TURNO NOTTURNO.......... 14 GIUGNO Figliola..............................0971/24945 via Pretoria, 285 TURNO FESTIVO................14 GIUGNO Blasone...............................0971/444145 piazza Cagliari, 24 Figliola...............................0971/24945 via Pretoria, 285
0971-
AL DRAGO
0971-445470
TOURIST
0971-411396
LA TRATTORIA
PRONTO SOCCORSO Guardia medica Polizia San Carlo AMBULANZE Pronto soccorso Croce azzurra Croce amica Croce verde Croce rossa
0971-310310 0971-612564 0971-612694 0971-444228 0971- 445041 0971- 23800 0971- 411510
0971-53176
SARRICCHIO
0971-444072
TRIMINIEDD
0971-55746
TRE MARI
0971-56030
OSTERIA GAGLIARDI AVIGLIANO
0971-700743
“Un treno per il Nord” CHIUDERA’ i battenti il prossimo 30 giugno alla biblioteca nazionale di Potenza, la mostra documentaria “Un treno per il nord: storia di emigranti italiani (19611971)” per celebrare la giornata mondiale dell’emigrazione. In esposizione le pagine del Corriere della Sera, del Giorno, del Mattino e della Gazzetta del Mezzogiorno, di quegli anni, con articoli che riguardavano l’emigrazione dal Sud al Nord del nostro Paese, per cercare di immaginare ciò che provavano interi nuclei familiari, sradicati dalle proprie realtà sociali, l’impossibilità di poter trovare una casa, per ricominciare una nuova vita. In mostra anche una selezione di fotografie dell’artista lucano Pietro Lombardi.
Mercatino delle cose usate TORNA domenica 21 giugno, dalle 9 alle 22, il “Mercatino delle cose usate e d’altri tempi”. In largo Pignatari, largo Serrao e largo Isabelli sarà possibili girare tra i banchetti degli espositori e ammirare oggettistica antica, antiquariato, rigatteria, fumetti e libri usati, stampe anche d'epoca, oggetti da collezione, hobbistica di cose antiche in genere, strumenti musicali, mobili e materiale vario, di epoca non recente, d'antiquariato, usati, vecchi o antichi. Insomma un modo diverso per passare una domenica in giro alla caccia dell’oggetto dei desideri e perché no fare anche un affare.
•DON BOSCO• Proiezioni private •MULTISALA RANIERI• area industriale di Tito Sala 1 Un’estate ai caraibi 17.30 - 19.45 - 22 Sala 2 Moonacre 17.30 - 19.4O - 22 Sala 3 Angeli &Demoni 19 - 21.45 Sala 4 Vincere 18 Uomini che odiano.....
•Difensore civico comunale 0971-415150 OGGI Potenza, Gradinata del pensiero “OMAGGIO A BEJART”. Spettacolo del centro danza “Maeva”
•Federconsumatori 0971-34444 •Adiconsum 0971-411144 •Adoc Basilicata 0971-46393 - 46390
DAL 18 GIUGNO Potenza, museo archeologico Adamesteanu “PRINCIPI ED EROI DELLA BASILICATA ANTICA”
•Acu -Ass. consumatori utenti 0971-22308 •Consultorio via P.Petrone 0971-51520
IL 18 GIUGNO Potenza, teatro Stabile, ore 17.30 “ARTE IN TRANSITO” MARC AUGE' / GIACOMO MARRAMAO Apologia dello spazio vissuto. Luoghi e nonluoghi nel mondo globalizzato
•Consultorio corso Umberto I, 22 0971-26385 •Cif (Centro italiano femminile) 0971-69169 •Telefono amico 199284284
FINO AL 30 GIUGNO Biblioteca nazionale “UN TRENO PER IL NORD” Storia di emigrati italiani 1961 - 1971
•Telefono Azzurro 0971-19696 •Telefono Donna 0971-55551
21 Sala 5 Terminator salvation 18 - 20.15 - 22.30 Sala 6 Una notte al museo 2 17.30 - 19.45 - 22 Sala 7 Coco avant Chanel 18.30 - 19.45 - 22 •DUE TORRI• Angeli e demoni 18.30 - 21
Biblioteca NAZIONALE 0971-54829 Orario 8.30 - 13.30 / 14 -19 Biblioteca provinciale 0971-305013 Orario 9 - 13 dal lunedì al sabato Orario 16 -19 martedì, mercoledì e giovedì BIBL. ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 -13.30 dal lunedì al sabato ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 - 13.30 dal lunedì al sabato Orario 14.30 - 17.30 dal lunedì al giovedì MUSEO PROVINCIALE 0971-444833 Orario 9 - 13 dal martedì al sabato / 16 - 19 martedì e giovedì ARCHIVIO STORICO COMUNALE 0971-51605 BIBLIOTECA PER L’INFANZIA 0971-274129 Orario 9.30 - 12.30 (chiusi sabato) Orario 16 - 18.30 lunedì, martedì e giovedì "Museo delle antiche Genti di Lucania" 0971-305011 Orario 10 - 13:30 dal mercoledì alla domenica Vaglio Basilicata in via Camillo De Mattia
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Si rinnova nel centro del Marmo il fascino della tradizione e la bellezza dell’arte
Bella, ritorna l’infiorata del Corpus Domini BELLA - Il centro del Marmo infiorato per il Corpus Domini. Il fascino della tradizione e la bellezza dell'arte si intrecciano con un'antica fede popolare mai sopita. E' una tradizione assai rinomata quella dell'infiorata bellese che da quest'anno ha richiamato anche l'attenzione dell'Associazione Nazionale Infiorate Artistiche d'Italia. Un tripudio di fiori e di profumi con variopinti tappeti ornamentali si dirameranno questa sera lungo tutte le vie e le piazzette cittadine per dar vita ad uno spettacolo gioioso di colori con immagini sa-
cre ed elementi decorativi in onore del Santissimo Sacramento. Per festeggiare la ricorrenza del Corpus Domini tutto è pronto per accogliere i sontuosi e colorati quadri di fiori per una delle feste più longeve e sentite nel Marmo Platano che richiama un notevole flusso di turisti. Tutta la popolazione partecipa all'evento. Si raccolgono i fiori, si scelgono i petali per comporre quadri e figure geometriche che decoreranno il passaggio della solenne processione del Corpus Domini. Si inizia però alcuni me-
si prima per creare nuove figure che possano essere “sacro soggetto” dei quadri di fiori. Il leit motiv d'ispirazione dei nuovi bozzetti, creati dagli allievi dell'Istituto d'Arte, è l'anno Paolino. Tutto ruota attorno alla figura di San Paolo. “Bella ha sempre avuto una tradizione per le infiorate - ha detto il parroco Don Dino La Salvia - da più di quindi anni i quartieri si organizzano per dar vita a rappresentazioni sacre, alcune anche di 90 metri, segno di una grande devozione che richiama una sentita partecipazione di tutta la comunità.
una tradizione che nasce da un'antica devozione al Santissimo Sacramento che ora diventa anche un evento culturale e sociale di rilievo per tutta la Basilicata. Ogni anno a Bella si confezionano centinaia di metri di tappeti e quadri floreali che, ispirati a motivi religiosi, celebrano le feste religiose più sentite per la comunità. Ed ecco che ancora una volta la tradizione cristiana rivive attraverso quei tanti petali umidi che uniti diventano delle pennellate che rinvigoriscono sempre più la fede dei fedeli. Angela Scelzo provinciapz@luedi.it
La caratteristica infiorata di Bella
Il problema era legato alla discarica di Salandra. Già da ieri operatori a lavoro
Rifiuti: ripresa la raccolta A Pignola per quattro giorni la spazzatura è rimasta nei cassonetti PIGNOLA - E' in via di soluzione il problema dell'accumulo di rifiuti nel comune di Pignola. Da 4 giorni, infatti, gli operatori ecologici non potevano raccogliere la spazzatura per un problema legato alla discarica di Salandra. Possono tirare, dunqu, un sospiro di sollievo gli abitanti di Pignola e del suo hinterland. Complice anche il caldo degli ultimi giorni, la situazione in alcune zone del comune erano proprio a limite. Non solo i cassonetti strapieni di immondizia, ci si è messo anche il cattivo odore a fare da cornice che stava sfuggendo di mano. Come altri 22 comuni, anche quello di Pignola conferisce i rifiuti a Pallareta e da qui nel comune materano. Soltanto nella serata del 12 giugno scorso è arrivata al municipio l'autorizzazione a riprendere la raccolta e quindi già nella mattinata di ieri, gli operatori ecologici erano in strada per adempiere al proprio compito. «Tempo un paio di giorni e tutto ritornerà alla normalità - ha detto il vicesindaco di Pignola, Gerardo Ferretti - Voglio precisare che i nostri operatori in
L’INTERVENTO
Gianni Rosa: «Un piano provinciale fallimentare. Il collasso è vicino»
I rifiuti nei cassonetti in una foto di ieri mattina
questi giorni non sono stati con le mani in mano. Hanno infatti, ridotto al minimo il disagio per la popola-
zione, raccogliendo ciò che era possibile e accumulando la spazzatura sui camion».
Già da alcuni anni denunciamo il fallimento del Piano Provinciale dei Rifiuti predisposto dalla Provincia di Potenza nel lontano 2002, e i segnali di un imminente collasso sono evidenti già da diversi mesi. Dopo la chiusura della discarica di Potenza, la Regione si è affrettata a seguito della mancata infrastrutturazione prevista nel Piano, ad autorizzare ampliamenti di discariche esaurite destinate alla chiusura ed a dirottare una parte dei rifiuti prodotti dalla provincia di Potenza nella discarica di Salandra. Oggi molti comuni dell'interland potentino tra cui quello di Avigliano, portano i rifiuti raccolti a Pallareta, dove vengono accumulati e successivamente trasferiti a Salandra. Tuttavia questo sistema transitorio, fino a quando non si sa, non funziona affatto. In questi mesi, i comuni interessati ricevono sistematicamente comunicazione di interruzione del servizio e di conseguenza, non potendo riversare i rifiuti raccolti, sono costretti ad interrompere la raccolta stessa. Questo non inusuale accadimento si è
Le creazione dello stilista di Bella saranno di scena a “Miss Mediterraneo”
Kermesse di moda nazionale per De Vito BELLA - Al concorso “Miss Mediterranea” in passerella le creazioni del primo stilista del Marmo Platano, Daniele De Vito. Lo stilista bellese approda al gran galà di moda nonché finale nazionale di “Miss Mediterraneo”. Daniele De Vito e la “Dvd moda e spettacolo” da oggi presenteranno la nuova collezione dello stilista bellese presso lo splendido Hotel Palace San Michele di Monte Sant'angelo (Fg). Una location meravigliosa del concorso che vedrà in passerella circa 20 ragazze di tutte le regioni italiane. Nutrita la pattuglia lucana e tra le tante anche ragazze appartenenti allo staff della
dvd moda e spettacolo di Bella. Sotto la sapiente regia artistica di Daniele de Vito da questa sera le ragazze proveranno e ripeteranno le coreografie dello spettacolo previsto per le ore 20,30 con l'accredito di circa 15 giornalisti del settore. Per la serata si prevedono tre momenti importanti. In prims le due uscite delle ragazze con costume da bagno e abito elegante e poi gran finale riservato a Daniele de Vito e la sua collezione di moda, ovvero l'arte e bellezza fatta spettacolo. Le splendide creazioni dello stilista lucano ancora una volta protagonista
fuori regione. La Puglia è meta artistica dell'entourage della Dvd. La serata si concluderà con la proclamazione della vincitrice del concorso che diventerà Miss Mediterraneo 2009. Lo staff della Dvd e lo stilista Daniele de Vito stanno già lavorando affinchè anche la Basilicata abbia presto un evento simile. Daniele de Vito dopo un week end di relativo riposo, sarà nuovamente protagonista i giorni 26 e 27 giugno a Prato in Toscana ma questa volta nei panni di concorrente. Dopo aver superato le selezioni dei mesi scorsi lo stilista con il suo fedele staff sarà di scena al
“Fahon Cup Nazionale Città di Prato”. Il concorso nazionale vedrà protagonisti 10 stilisti di italiani tra i quali De Vito che cercherà di portare a casa l'ennesima soddisfazione che arricchirà il suo vasto palmares che dal 1996 ha visto il 33 enne stilista bellese protagonista indiscusso della giovane moda potentina e regionale. Un inizio davvero entusiasmante per l'organizzazione “Dvd moda spettacolo” che nel frattempo sta preparando il suo decimo tour lucano, un evento di caratura regionale che ormai da tempo gira tra le tante piazze lucane. An. sce.
verificato anche in questa settimana, con il blocco della raccolta da mercoledì e con i rifiuti rimasti nei cassonetti sulle strade. A tutto ciò bisogna aggiungere che a Pallareta non è possibile scaricare nei giorni ventilati. Questo a dimostrazione di un sistema davvero fragile ed inaffidabile. Perché accade tutto ciò è un mistero, l'unica certezza che nessun amministratore locale della rete del centrosinistra ha denunciato sino ad ora l'accaduto. Mica dobbiamo sperare o auspicare che ci mandino l'esercito a liberare le strade o intervenga direttamente Berlusconi, come a Napoli? Noi siamo certi, lo sosteniamo da anni, che l'emergenza può rientrare con un'attenta e precisa programmazione. Toccherà al neo eletto Presidente Lacorazza affrontare, tra le sue priorità, quest'importante problema, dato che l'eredità del suo predecessore è ingombrante, imbarazzante e maleodorante. Gianni Rosa vice coordinatore regionale Popolo della Libertà
Pietragalla, nessun consigliere eletto PIETRAGALLA - Ennesimo risultato negativo per Pietragalla per quanto concerne la tornata elettorale all'elezione dei consiglieri provinciali di Potenza. E' un ritornello che ormai si ripete da circa un ventennio (gli ultimi sono stati Canio Sabina e di Gerardo Travascio). Pietragalla fa parte del collegio elettorale di Genzano di Lucania insieme ad Acerenza, una triade di comuni che rientrano nell'area dell'alto bradano. La pattuglia dei candidati presentava otto cittadini pietragallesi. Per l'Unione di Centro di Casini il candidato Teodosio De Bonis ha ottenuto 337 preferenze a Pietragalla mentre Vincenzo Telesca de
"La Grande Lucania" ha avuto sul territorio 59 voti. Nella lista di centro destra i tre pietragallesi presenti erano Luciano Cillis per l'Udeur Popolari (181 voti), Moira Filippi per l'Alleanza Democratici di Centro (13 preferenze) e Augusto Carlo Ciriello per i Popolari Liberali (585). Infine nella lista di centrosinistra Rocco Mazzolla ha avuto 35 voti per il Partito Socialdemocratico, Daniele Rocco per i Comunisti Italiani ha ottenuto 212 suffragi e Michele Iacovera, assessore uscente della Provincia, per la Sinistra per la Basilicata ha avuto 438 voti. Come si suol dire, quindi, sarà per la prossima volta. ant. bev.
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Il Quotidiano incontra i sindaci/1 Parla il riconfermato Michele Miglionico
La Satriano che verrà Il primo cittadino punterà su eolico, fotovoltaico e nuove aree residenziali SATRIANO -Michele Miglionico, con il 63% dei consensi, è stato riconfermato sindaco di Satriano. La lista “Futuro oggi”, da lui capeggiata, ha raccolto 1091 voti contro 638 di “Satriano insieme” del candidato Vincenzo Pascale. Il risultato netto riempie di gioia e di onore il sindaco Miglionico che entra in consiglio con la stessa squadra di governo dei cinque anni passati fatta eccezione per due nuovi consiglieri: Cavallo Rocco e Muro Rocco. Lo abbiamo incontrato e gli abbiamo chiesto quale fosse stata l'arma vincente di questa vittoria schiacciante. Il sindaco ha risposto che « la campagna elettorale gioca un ruolo importante nelle elezioni politiche però credo che siano stati soprattutto questi cinque anni di lavoro e di impegno a premiarci. Sono sempre stato con la gente e tra la gente». Cinque anni di governo che il primo cittadino così riassume: «ci siamo insediati nell'anno 2004 ed abbiamo attraversato anni di massima ristrettezza economica con continui tagli dal governo centrale e ciò nonostante riteniamo di aver superato a “pieni voti” l'esame del primo mandato. Con progetti culturali e ricreativi ci siamo distinti nell'intera area
Il “riconfermatissimo” sindaco di Satriano, Michele Miglionico
ed abbiamo dato un “cognome” al nostro paese facendolo uscire dall'anonimato del piccolo comune: oggi Satriano è Arte e spettacolo» «Abbiamo appaltato opere pubbliche - continua il riconfermato sindaco - per un ammontare di circa 5 milioni di euro, 13.500 metri di strade rifatte, la casa della solidarietà, la riqualificazione e la messa in sicurezza degli impianti sportivi, par-
cheggi, nuove piazze e luoghi di aggregazione, ampliamento zona artigianale e tanto altro ancora. Abbiamo “venduto” il nostro paese nel miglior modo possibile facendolo conoscere anche fuori regione, abbiamo invitato la gente della Basilicata a venire a vivere a Satriano e siamo riusciti, come pochi altri, a vincere il mostro dello spopolamento». Quali saranno le nuove
sfide, i progetti e le iniziative che la lista Futuro oggi ha intenzione di affrontare nei prossimi cinque anni? Così risponde Miglionico: <<Oggi è il futuro di ieri e da oggi, presente indiscutibile, riparte la sfida verso un nuovo futuro; ora è arrivato il momento di osare, di creare un paese a basso impatto ambientale realizzando parchi fotovoltaici, parchi eolici e quanto di buono c'è in materia di rispetto ambientale». «È necessario individuare nuove aree residenziali, continuare nella manutenzione delle strade, completare l'area PIP per creare nuovi posti di lavoro, investire ancor di più nel sociale e creare commissioni istituzionali di supporto all'amministrazione per allargare la partecipazione e meglio condividere le scelte». «Da questi temi di estrema importanza - conclude riparte una nuova sfida di una classe dirigente e di un'intera comunità che con 1091 consensi ci ha caricato di grandi responsabilità che non possiamo eludere. Abbiamo le spalle larghe per sopportare tali impegni e lo faremo, come già dimostrato, coinvolgendo donne e uomini del mondo civile>>. Rocco Perrone provinciapz@luedi.it
Campomaggiore, una borsa dedicata a Fulberto Tiberi CAMPOMAGGIORE: Si è svolta nei giorni scorsi presso la palestra della ex Scuola Media F. Torraca la quinta ed ultima edizione della borsa di studio dedicata a Fulberto Tiberi. La manifestazione, inserita nel “Progetto Continuità” è iniziata con la proiezione di un video, realizzato dall'insegnate Patrizia De Carlo, che ha raccontato la vita familiare e scolastica dell'insegnante. Numerosi gli insegnanti e comuni cittadini che hanno voluto testimoniare con la propria presenza l'affetto e la stima nei confronti del maestro Fulberto. Una persona di cultura, seria, severa e semplice allo stesso tempo. A lui vanno ricordi di tante iniziative come “Le giornate della solidarietà” e MURO - Buon risultato elettorale per l’alleanza tra La Destra e La Fiamma Tricolore che «ha confermato - si spiega in una nota - ancora una volta che c'è un certo elettorato che vuole un certo tipo di destra che difende le tradizioni e che vuole portare nel centro-destra quelle iniziative per difendere lo stato sociale e per rendere la nostra società a passo con i cittadini e sicuramente meno materialista e contro i sistemi economici che portano all'usura legalizzata e non». Il dato dice che alla provincia di Potenza La Destra-Fiamma Tricolore è il sesto partito del centro-destra in Basilicata con l'1,45% dei voti, una percentuale importante se si pensa che il presidente Lacorazza ha vinto le elezioni superando il 50% per poco meno del
commedie teatrali che hanno visto coinvolgere negli anni alunni di diverse generazioni. La borsa di studio Tiberi Fulberto, nata dalla volontà di colleghi, amici ed parenti della stessa famiglia è rivolta agli alunni dell'ultimo anno della scuola primaria dell'Istituto Comprensivo di Campomaggiore che nel corso dell'anno si sono distinti per profitto, altruismo, solidarietà e generosità. La V^ edizione è stata assegnata a Flavia Ciarletta, Laura Molinari e Paolo Zotta. Durante il corso della manifestazione gli alunni della V^ classe della scuola primaria e della prima classe della scuola secondaria hanno interpretato “Una giornata scolastica”; una commedia scritta dallo
stesso maestro. Tanta l'emozione dei presenti che alla fine hanno voluto tributare un lungo applauso nei confronti di una persona che difficilmente verrà dimenticata. Questi i nomi degli educatori che con tanta passione e pazienza si sono adoperati alla realizzazione e al coordinamento dell'iniziativa. Per la scuola primaria Biscaglia Maria Antonietta, Cafarelli Rosetta, Cetani Pietro, Mori Cristina, Lapetina Carmela, Villano Angelina. Per la scuola secondaria Biscaglia Maria, Longo Roberto, Paternoster Francesco e il dirigente scolastico Napoloeone Salvatore. Rosario Santoro provinciapz@luedi.it
Muro, bene l’alleanza tra la Fiamma e La Destra 2%, evitando quel ballottaggio che avrebbe permesso proprio a La Destra - Fiamma Tricolore di conquistare il seggio e ottenere il consigliere provinciale. Rispetto al 2004 la coalizione tra La Destra e la Fiamma Tricolore ha raddoppiato i consensi, ma c'è da dire che in questa tornata elettorale i collegi coperti da candidati locali sono stati 17, e magari con la presenza di altri 13 candidati locali il seggio sarebbe stato a portata di mano. In alcuni collegi coperti da candidati locali il dato è stato anche al disopra delle attese. Carmine Pepe con po-
chi mezzi è riuscito a ottenere nel collegio di Muro Lucano ben 439 preferenze con una percentuale che va oltre il 7,1%, riuscendo a fare meglio dell'ex assessore in quota Popolari Uniti, Nunzio Di Gregorio, nella città Muro Lucano. È la conferma che gli elettori vogliono cambiare e vogliono giovani che attuano la politica genuina: quella delle idee, della sincerità, della passione, del coraggio e della schiettezza. Ottimi i risultati di Ponzio che ha riportato 374 preferenze a Moliterno, del neo consigliere comunale di Grumento Nova, il Pro-
fessor Laveglia che ha avuto 349 voti a Marsiconuovo, del Professor Leone a Bella con 214, e dell'Avvocato Merra a Lavello con 189. Questi sono i primi dati importanti in vista delle prossime regionali di un movimento politico che difende l'identità, la socialità e la sovranità dell'Italia. Del voto è molto soddisfatto il più votato della Fiamma Tricolore, Carmine Pepe: «I Muresi mi sono stati molto vicini e mi hanno permesso di ottenere un risultato meraviglioso, ho quasi raddoppiato il consenso delle regionali 2005, e chissà cosa avverrà nella competizione del 2010. Di sicuro questo voto è il premio della mia coerenza e impegno sociale, e soprattutto mi da il giusto entusiasmo per dare ancora di più alla mia gente».
Laurenzana, quelli che “esplorano le strade”
Un momento dell’iniziativa del Comprensivo
LAURENZANA - Alla presenza di un numeroso ed attento pubblico, nei giorni scorsi, si è svolta nella sala teatro dell'Istituto comprensivo di Laurenzana la recita di fine anno “Esploriamo la strada”, portata in scena dai bambini della Scuola dell'infanzia. Sintesi del lavoro fatto durante l'anno scolastico, la rappresentazione ha evidenziato le regole da rispettare quando si è utenti della strada. La recitazione è stata intercalata dalla proiezione di un cd: esso mostra i piccoli scolari intenti ad eseguire lavoretti e disegni individuali e di gruppo; vediamo i piccoli in palestra e nel salone della scuola mentre pedalano con i tricicli su percorsi contrassegnati da tanti cartelli, dalle forme diverse e dai colori molto belli (segnali stradali da conoscere e rispettare). Sempre all'interno del cd, i piccoli scolari sono attenti e curiosi mentre intervistano un vigile urbano di Laurenzana: gli pongono mille domande ed alla fine della conversazione decidono che da grandi vorranno fare il vigile urbano. Si continua con la rappresentazione nella sala teatro dell'Istituto comprensivo. Viene evidenziata la figura del capitano dei vigili urbani, il quale quotidianamente chiama nel suo ufficio vigili e vigilesse per dare loro disposizioni su ciò che devono fare, per far sì che tutto vada bene sulla strada. Con fare giocoso, il vigile capo fa capire ai piccoli dipendenti che camminare sulla strada non è come stare in casa. Le parole della graziosa canzoncina “la prudenza non è mai
abbastanza soprattutto fuori dalla nostra stanza” racchiudono gran parte del comportamento che si deve tenere per la strada. I bambini hanno, poi, intonato con bravura, nei diversi momenti della rappresentazione, i seguenti canti: “Il canto d'ingresso”, “Evviva noi”, “I canti sulla strada e per la strada”, “Il marciapiede”, “Voglio fare il vigile urbano”, “Quanti segnali” e “Nonna allaccia la cintura”. La rappresentazione, infine, presenta una simpatica conversazione fra i bambini che frequentano l'ultimo anno della Scuola dell'infanzia. Essi discutono del prossimo anno che li attende con tanti compiti da svolgere e con molte cose nuove da imparare. I piccoli non mostrano molto entusiasmo per la nuova realtà scolastica che li attende e fra di loro qualcuno esclama che forse è meglio rimanere nella Scuola dell'infanzia. Successivamente c'è stata la consegna del patentino da pedone a ciascun bambino da parte del vigile urbano locale, Salvatore Fanelli. I diplomi ai bambini che hanno frequentato l'ultimo anno della Scuola dell'infanzia sono stati consegnati dalle insegnanti. L'interessante manifestazione è stata conclusa dalla dirigente scolastica Liliana Ferzola che, nel suo intervento finale, si è complimentata con le insegnanti Magaldi ed Andriuzzi per l'ottimo lavoro svolto con i piccoli scolari, i quali, nelle simpatiche esibizioni, si sono mostrati spontanei e, nel contempo, molto preparati. Donato Pavese provinciapz@luedi.it
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Melfi Intervista doppia ai nuovi membri dell’assise provinciale
Lavello Ieri mattina la scoperta
Pietrantuono e Destino Due consiglieri a confronto
E’ giallo sulla palma incediata di via C. Colombo
MELFI - Il collegio di Melfi ha espresso l'elezione di due candidati. Francesco Pietrantuono del Partito socialista in seno alla maggioranza e Michele Destino del Pdl per la minoranza. Abbiamo sottoposto entrambi ad una intervista doppia su cinque temi comuni. Crede nell'utilità dell'istituzione provincia, o come sostengono in tanti sono da eliminare? Pietrantuono: «Dipende dalle situazioni. In generale le provincie andrebbero riviste seguendo un percorso istituzionale diverso da quello attuale. Nel caso specifico della Provincia di Potenza va detto che serve 100 comuni, prevalentemente piccoli e l'Istituzione serve a garantire e soprattutto a facilitare le istanze con gli enti locali». Destino: «Le Province sono utili se vengono governate e gestite con una politica di programmazione così come avviene nella gestione della vita pubblica quotidiana». Su quale campo intende intervenire. Pietrantuono: «Principalmente su tre fronti. Le strade sicuramente che rappresentano una pertinenza importante della Provincia. L'istruzione, alzando le dotazioni tecniche utilizzando meccanismi ed incentivi in modo da creare una sinergia tra mondo scolastico
Destino e Pietrantuono
ed imprenditoriale, ed infine l'Adsl che vorrei presente in ogni casa». Destino: «Come ho sostenuto in campagna elettorale per me Monticchio rappresenta una priorità. Intendo fare una battaglia dura su questo fronte per valorizzare al massimo una potenzialità turistica enorme di interesse del territorio nord e dell'intera Basilicata». Siete stati eletti nel collegio di Melfi. Che intendete fare per la città? Pietrantuono: «Farei un discorso di territorio. L'area è ricca di risorse importanti che vanno valorizzate al meglio. Evitare di battersi populisticamente e cercare una collaborazione proficua che porti Melfi ed il circondario a crescere in maniera automatica ed evidente».
Destino: «Insisto sul discorso Monticchio e sulla viabilità che circonda la zona, che rappresenta il biglietto da visita. C'è bisogno di interventi immediati sulle strade. Abbiamo una realtà magnifica che è però difficile da raggiungere. Intervenire in maniera mirata in questo senso». In Basilicata vince ancora il Centro Sinistra. Quali le ragioni? Pietrantuono: «Il centro sinistra vince a fatica ma vince. Sintetizzerei così. Nonostante la vittoria, comunque importante e bene fare anche un po' di autocritica. Bisogna modificare il modo di fare politica, il modo buono di fare politica. Bisogna riprendere il rapporto con la gente, il contatto, fornire risposte immediate. A Melfi il centro sinistra compatto raccoglie il 49% dei con-
sensi. Evitare futili tatticismi e ripartire da questo dato». Destino: «Vince il centro sinistra è evidente ma lo fa solamente superando di circa 2 punti il 50%. La forbice da colmare per il centro destra era troppo ampia. In ogni caso bisogna registrare che il centro sinistra perde circa il 15 % rispetto a cinque anni fa. Un calo evidente. Di contro il centro destra cresce e fa registrare un dato in contro tendenza rispetto a chi governa la regione». Di contro il centro destra si afferma quasi un po' ovunque ma non in Basilicata. Pietrantuono: «Bè se il centrosinistra ha commesso alcuni errori, dall'altra parte fanno peggio di noi. Si pagano strategie sbagliate e la mancanza di proporsi come vera alternativa. Un occasione sprecata in questo periodo di Berlusconismo imperante. In Basilicata nonostante i Dec il centro destra non decolla». Destino: «Ripeto la forbice tra i due poli era troppo grande. Il centro destra ha comunque fatto il possibile e sta lavorando concretamente gettando le premesse affinchè questa regione cambi colore. Ritengo che alle prossime regionali il centro destra lucano possa centrare una storica vittoria». Emilio Fidanzio
Melfi, lo stalking visto da due esperti del settore MELFI - Presso l’aula consiliare del municipio di Melfi, su iniziativa del consiglio dell’ordine degli avvocati del foro locale, ieri si è discusso di stalking. La formazione professionale dei giuristi lucani è garantita, costante ed approfondita. Gli atti persecutori reiterati verso ex fidanzate, mogli, mariti ma anche coinquilini o perpetrati in ambienti lavorativi sono materia abituale, ormai, di diversi studi legali. Ai lavori di Melfi hanno preso parte due docenti universitari. Sono state evidenziate talune presunte insufficienze normative. «Da un punto di vista delle motivazioni, delle ragioni, della ratio della norma – commenta il titolare della cattedra di diritto penale presso l’università di Salerno, Elio Lomonte - essa è più che giustificata, accettabile e giusta. Tuttavia, da un punto di vista della struttura della fattispecie, ritengo che lasci molto a desiderare perché non chiarisce alcuni concetti che poi saranno certamente In merito all’articolo “Rionero in Vulture - Piscina comunale, utenti mandati via dalla struttura”, uscito il 6 giugno scorso la direzione della cooperatica Pegaso, nella persona di Matteo Santoro precisa quanto segue. Le attività natatorie come la quasi totalità delle discipline sportive dilettantistiche si interrompono naturalmente nel mese di giugno per riprendere nel mese di settembre. Il calo fisiologico di utenza estiva, da un lato, e la notevole incidenza dei costi fissi di
fonte di problemi per quanto concerne l’accertamento probatorio». Altri insigni giuristi avallano la tesi. «Devo concordare con il mio collega – aggiunge il docente dell’università Federico II di Napoli, Carlo Longobardo – dal momento che questa legge è fatta male perché scritta sull’onda dell’emozione rispetto a quelli che sono i ritmi massmediali. Non si rispetta nessun canone di precisione legislativa con il concreto rischio di poter creare rimedi peggiori del male. Questi atti persecutori si contrastano con la cultura e magari potenziando, anche a livello scolastico, l’idea del rispetto per la persona. Credo sia questa la strada fondamentale da percorrere». Quindi una sorprendente considerazione. «Più nell’immediato e relativamente a questa presunta emergenza – conclude il docente di diritto penale, Longobardo - intanto guarderei bene i dati. A volte creiamo delle leggi sulle eccezioni e non sulla regola,
anche perché casi di stalking grave, vero e proprio, non sono poi così numerosi come può credersi guardando la televisione. Sarebbe bene riflettere anche su questo aspetto». La soddisfazione degli organizzatori. «Come sempre cerchiamo di individuare argomenti per convegni di assoluta attualità ed importanza – spiega il presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati del foro di Melfi, Gerardo Di Ciommo – e la presenza di due illustri relatori di rilievo nazionale ne è conferma». Un’analisi diversa rispetto alle precedenti. «Il fenomeno dello stalking è in costante aumento come segnalato da più parti nella nostra società – conclude l’avvocato Di Ciommo - e dunque siamo chiamati ad attrezzarci per dare risposte adeguate al fenomeno». «Con questo seminario- ha concluso - il consiglio dell’ordine di Melfi intende continuare a preparare al meglio la propria classe forense». Vittorio Laviano provinciapz@luedi.it
La palma incendiata
LAVELLO - E' giallo sull'incendio di una delle palme presenti nella piccola area verde di Piazza Cristoforo Colombo altrimenti conosciuta tra i lavellesi come largone di Torciano. Sono le 5.30 del mattino di ieri quando alcuni abitanti della zona hanno dato l'allarme vedendo le fiamme che avvolgevano la pianta nel bel mezzo del giardino. Immediato l'intervento dei vigili del Fuoco e dei volontari della Protezione Civile. Per fortuna l'incendio ha interessato solo la base della palme e non ha investito i rami sebbene il forte calore sprigionato dalle fiamme ha sicuramente procurato non pochi danni. Non si esclude nessuna pista sebbene la più accreditata sia quella dell'incendio doloso e non di un semplice atto vandalico anche in considerazione dell'ora e della collocazione dell'area verde. Già ribattezzata la palma della discordia , la pianta insiste su una piccola area verde su cui è prevista l'installazione di una cabina enel. In passato si sono susseguite proteste e sit in da parte degli abitanti della zona cha hanno costituito un vero e proprio comitato. Da allora è iniziato un botta e risposta tra cittadini , forze politiche ed amministrazione comunale. Non si esclude , secondo i più , che gli eventi abbiano una corrrelazione. Per la cronaca nel 2003 l'Enel ha formulato al Comune di Lavello una richiesta di localizzazione di una cabina a ridosso dell'area di proprietà comunale ubicata in Piazza Cristoforo Colombo, motivandola
Rionero, «Piscina, nessun utente è stato cacciato via» gestione, dall'altro, comportano ogni anno la stesura di un diverso calendario delle attività. In tale programmazione il corso di acqua gym di mercoledì e sabato è stato spostato alle ore 21 di lunedì e giovedì. Di tanto è stata ben informata l'utenza. In linea con la mission del gestore e quindi con la filosofia di offrire un servizio a qualità sempre crescente, la riduzione di spazi per la pratica di attività natatorie è molto meno pro-
porzionale al calo di utenza registrato. In tal senso il corso di acqua gym, al quale nel mese corrente hanno confermato l'iscrizione soltanto 6 utenti, nella nuova programmazione poteva ospitare un numero massimo di 20 persone. E' accaduto che giovedì sera si è presentato un numero di utenti superiore alle 20 unità: circostanza del tutto straordinaria visto che il lunedì precedente gli utenti erano 12 (le 6 iscritte più altre 6
occasionali). Dopo una prima risposta dell'addetta alla segreteria che gli spazi erano esauriti, Lu. Na. (l’estensore dell’articolo che era presente in quel contesto ndr) ha preferito raccogliere il borsone e andar via; se solo avesse atteso pochi minuti per la riorganizzazione degli spazi in funzione del maggior numero di utenti, avrebbe potuto fruire, alla stregua di tutte le altre donne, certamente più pazienti, della lezione di acqua
gym. Nessun utente pertanto è stato mai “cacciato” dalla piscina di Rionero in Vulture. Sempre con riferimento all'articolo pubblicato ci preme inoltre sottolineare che la compagine sociale, al 75% femminile, attesta l'evidente sensibilità che la cooperativa ha per le donne. Matteo Santoro La cronista ha vissuto in prima persona il disservizio che
con la necessità di soddisfare un maggiore fabbisogno energetico. Nello stesso anno il Consiglio Comunale di Lavello, su proposta dell'allora assessore diesse Triggiani e, quindi, durante l'amministrazione di centro sinistra Botta, ha deliberato l'alienazione in favore dell'Enel di uno spazio in quell'area al fine di consentire la realizzazione della cabina. Unica area verde della zona. Pare tuttavia , per quanto è dato sapere, che il progetto per la costruzione della cabina Enel non sia poi così devastante in consierazione del fatto che non tutta l'area verde verrebbe interessata dalla struttura. Non la pensano così i compomenti del comitato cittadini costituitosi ormai da tempo nella zona ed i consiglieri di opposizione del Partito Democratico che dal canto loro, carte e progetti alla mano, attendono l'incontro di domani per fare, come si suol dire, il punto della situazione. Non sono stati resi noti eventuali studi sul possibile inquinamento elettromagnetico che conseguirebbe all'installazione della cabina. Pare tuttavia che la realizzazione della nuova cabina elettrica sia necessaria in ragione della recente costruzione di nuove abitazioni nei rioni limitrofi con un conseguente maggior fabbisogno di energia elettrica e sicurezza. Si indaga intanto sull'evento che sembra avere lati oscuri e che pare abbia tutte le caratteristiche di un vero e proprio giallo. Daniele Masiello provinciapz@luedi.it
ha colpito altre quattro donne allontanate dalla piscina e racconta quello che accade a prescindere da chi né è coinvolto. Le utenti arrivate giovedì sono state immediatamente invitate dall’addetta, ed in modo non proprio garbato, ad andarsene e senza nessun invito ad attendere. Nulla a che vedere con la posizione del dr.Santoro che, non essendo presente, parla di questioni raccontate da terzi. Il disservizio di una struttura pubblica è una notizia anche se ciò può infastidire. Lucia Nardiello
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Maratea Lettera di un avvocato romano a difesa dell’ambiente della città
«Mai più veleni nella Perla del Terreno» MARATEA - Zanzare e scoiattoli macchiano il buon nome di Maratea. La denuncia arriva da un avvocato di Roma, Vincenzo Ferola, che in una lettera lancia l’allarme al grido “Mai più veleni a Maratea. Nella Perla del Tirreno, spiega nella missiva,« che, per colmo dell'ironia, si fregia del titolo di “Città della tutela ambientale”, viene effettuata ogni anno, e spesso più volte all'anno, una operazione notturna definita di “Disinfestazione, derattizzazione, disinfezione”, della durata media di più notti, giusta bando della Provincia. Le avvertenze per la popolazione contenu-
te nei manifesti affissi per le strade sono molto simili a quelle che si potrebbero leggere in caso di disastro nucleare: bisogna tenere porte e finestre ben chiuse e lavare accuratamente frutta e verdura. I nefasti risultati di tale pratica, del tutto insensata, oltre che dispendiosa, non si sono fatti attendere a lungo: intere specie di insetti sono praticamente scomparse, altre, evidentemente immuni, si sono moltiplicate a dismisura. Sempre più numerose le zanzare, dato che si riproducono nell'acqua, che ovviamente, non è opportuno avvelenare, e contro le quali nulla possono i pochi pipi-
strelli rimasti». L’attenzione dell’avvocato si sposta sugli scoiattoli «che imperversano arrecando gravi danni alle piante e all'agricoltura in genere. Per risolvere tale problema occorre evitare altri veleni e soluzioni chimiche». «E' necessario - continua invece attendere che le volpi ristabiliscano l'equilibrio naturale, tenendone sotto controllo la popolazione, magari con l'aiuto di una auspicabile reintroduzione della martora». Di qui all’«altro gravissimo fenomeno» e cioè la «progressiva secchezza e successiva morte delle querce».
«Si concia da piccoli rami, poi man mano il fenomeno si estende fino alla totale estinzione della pianta nel giro di pochi anni. C'è chi dice che ciò dipenda dall'inquinamento, chi dalle piogge acide, chi da qualche malattia tipica della pianta, chi dagli scoiattoli che ne rosicchiano la corteccia». Di qui l’appello «Il grave problema va studiato con la massima cura e risolto con la massima urgenza». «Senza le querce Maratea non sarebbe più Maratea! Altrettanto grave è il problema del randagismo canino, che va affrontato e risolto prima che una qualche tragedia porti tristemente
Uno scorcio di Maratea
alla ribalta della cronaca il comune di Maratea». «In conclusione, Maratea è, e deve restare, un luogo per gli amanti della natura in tutti i suoi aspetti, anche i meno gradevoli per l'uo-
mo, ma necessari per l'equilibrio dell'ecosistema. Chi ha paura dei ragni e delle formiche non venga a Maratea, ma rimanga pure nel suo asettico condominio di città!»
Dopo lo sciopero dei giorni scorsi i lavoratori vogliono chiarezza sul futuro occupazionale
Spalberg: si apre uno spiraglio L’azienda di Viggiano avrebbe pagato una delle sei mensilità arretrate VIGGIANO - Sembra che qualcosa si muove sul fronte della vicenda dei lavoratori della Spalberg. L'azienda pare che abbia iniziato a pagare una mensilità delle 6 arretrate e non solo, per la prossima settimana c'è in programma l'incontro con i vertici dello stabilimento. Comunque, per ora i lavoratori, continuano nella decisione intrapresa: sciopero alternato a fasi lavorative con presidio davanti ai cancelli dello stabilimento. Il messaggio chiaro è quello di “voler lavorare e allo stesso tempo avere i propri diritti”. Infatti, la protesta è iniziata da lunedì scorso, oltre per le mensilità arretrate (6) anche per avere una chiarezza in merito alla prospettiva occupazionale futura, in quanto l'azienda ha presentato alla Regione un Piano di riorganizzazione che per ora si sa poco e niente. Una realtà quella della Spalberg quasi tutta al femminile. Di 27 unità, 25 sono tutte donne, giovani e madri di famiglia. L'azienda operante nell'area industriale di Viggiano nel settore tessile, in particolare spalline, piastroni e rollini, ha aperto i battenti nel febbraio 2004. Nata con il tanto discusso “contratto d'area” con incentivi di 7 milioni e 100 mila euro ed un programma a regime di assunzione di 130 unità. Ma di assunzioni reale c'è ne sono state circa una trentina. Guida dello stabilimento valligiano la direttrice Luciana Plebani, mentre amministratore delegato Gasparre Simone, entrambi del nord - est. Come la maggior parte delle aziende la crisi non la risparmiata. “Sono calate le commesse e gli ordini”. Ma il problema sembra essere legato anche ad una situazione tributaria a cui è incappata la stessa. Problemi finanziari che l'avrebbero poi portata a chiedere un Piano di riorganizzazione azien-
dale. La richiesta dei lavoratori, come hanno ribadito le responsabile delle Rsu Filomena Albano e Michela Santochirico “è sapere le intenzioni che ha quest'azienda. Si parla di un nuovo progetto di riorganizzazione aziendale già mandato alla Regione. La nostra richiesta, oltre naturalmente alle mensilità arretrate, è di conoscere il nostro futuro lavorativo. Vogliamo certezze e le chiediamo alle Istituzioni”. Puntualizzazione fatta da Antonello Lombardi, Rsu Filtea - Cgil «dopo vari accordi non rispettati internamente abbiamo iniziato il presidio esterno perché chiediamo che ci vengano corrisposte tutte le mensilità arretrate perché la situazione è diventata insostenibile e in più chiediamo concretezza negli accordi futuri». Perplessità sul Piano di riorganizzazione sono arrivate dal rappresentante della Femca - Cisl, Biagio Morelli «l'azienda ha prospettato un progetto di riconversione puntato sulla vendita dell'immobile. Siccome l'azienda prevedeva l'assunzione di 130 unità. In realtà ne ha assunte 27. Nel patto d'Area se un azienda assume il 70% di quello che aveva previsto non incorre in nessuna penale. Invece se è inferiore in numero degli assunti come la Spalberg, deve restituire una parte dei fondi che ha preso alla Regione. Quindi se non si risolve prima questo problema come può vendere l'immobile?». Ora si attende come ha detto il segretario della Uilta - Uil, Amedeo Gerardi «l'incontro con i vertici, tramite contatti telefonici, avrebbero confermato la presenza in Basilicata per questa settimana. Comunque - ha aggiunto il sindacalista - ci stiamo indirizzando nella giusta direzione». Angela Pepe provinciapz@luedi.it
La solidarietà della Cgil VIGGIANO - A dare solidarietà ed appoggio ai lavoratori della Spalberg, la Cgil che in una nota stampa comunica che la “Camera del Lavoro Cgil della Val d'Agri condivide e fa propria la decisione delle lavoratrici e dei lavoratori della Spalberg, azienda della zona Industriale della Val d'Agri, costretti a proclamare lo sciopero dallo scorso lunedì 8 giugno, per il persistere delle condizioni di incertezza che pesano sul futuro del loro posto di lavoro. «La Cgil - riferisce la nota - aderisce e solidarizza con i lavoratori in sciopero, sia per il clima di incertezza sul mantenimento degli attuali posti di lavoro, sia per il persistere del mancato riconoscimento delle spettanze economiche ai lavo- La Spalberg ratori interessati che ad oggi vedono maturate e non pagate cinque mensilità. Auspichiamo - sottolineano nella nota i rappresentanti sindacali - che l'Azienda torni a sedersi al tavolo di confronto, con proposte concrete atte al superamento del momento di crisi, dando risposte alle decine di lavo-
Sarconi, festeggiato Sant’Antonio SARCONI - Anche quest'anno la comunità cristiana ha festeggiato Sant'Antonio di Padova patrono del paese. Nella chiesa intitolata al santo è stata celebrata una solenne messa nel corso della quale è stato ripetuto il rito della benedizione del pane, come avviene settimanalmente nella Basilica del Santo in Padova. Al termine l'effigie di Sant'Antonio, in processione solenne, ha attraversato gran parte delle strade del paese. In questo modo si è rinnovato un rito da sempre praticato dalla comunità cristiana, interrottosi solo per l'inagibilità del tempio suc-
cessivamente al sisma del 1980, testimonianza di una devozione verso il santo di Padova particolarmente radicata nei sarconesi. Numerosi, infatti, sono gli abitanti che ne portano il nome, al pari dei bambini che per devozione indossano il saio del frate per l'intero mese di giugno. Il tempio intitolato al santo è situato appena fuori del paese, “extra moenia” appunto, e venne eretto alla fine del '600 per volere della famiglia Pignatelli di Marsiconuovo del cui governatorato allora Sarconi faceva parte. Al suo interno è conservata un'effige in gesso di Sant'Antonio con tra le
braccia il bambinello ed il giglio bianco. Sulle mura interne erano presenti vari affreschi di pregevole fattura la cui visibilità è stata purtroppo notevolmente compromessa sia dall'usura del tempo sia dall'incuria degli uomini. La parte più rappresentativa dell'intero complesso, comunque, è sicuramente l'altare centrale. Realizzato in stile barocco è ornato, ad un lato, con lo stemma della famiglia Pignatelli, mentre dall'altro è raffigurato lo stemma di Sarconi. In alto, invece, è presente un affresco raffigurante il miracolo dell'apparizione del Bambin Gesù a Sant'An-
tonio in una cella del convento francescano di Camposampiero dove il frate si era ritirato in meditazione. Suggestiva la volta a crociera posta sul presbiterio. Dietro il tabernacolo, inoltre, si trova un affresco recante l'immagine di Sant'Antonio di Padova. Attualmente al tempio manca una sacrestia di tal nome, in quanto quella attualmente in uso non è più consona alle accresciute esigenze della parrocchia. Il parroco si augura di costruirla in un futuro non troppo lontano beneficiando della generosità dei fedeli. Gerardo Tempone provinciapz@luedi.it
ratori e alle loro famiglie. Lanciamo forte anche un grido di allarme, rivolto alle Istituzioni , perché la crisi industriale che sta vivendo il nostro territorio va assumendo rilievi sempre più gravi. Denunciamo ancora una volta lo stato di estrema precarietà in cui versa il mondo del lavoro nella Val d'Agri. Chiediamo che si tenga aperto un tavolo permanente di discussione e di monitoraggio per dirimere tutte le vertenze lavorative tuttora aperte e per attuare un rilancio delle politiche occupazionali che arrestino il decremento dei livelli di occupazione tanto faticosamente raggiunti in Val d'Agri. Alle lavoratrici ed ai lavoratori - conclude la nota stampa - manifestiamo, dunque, non solo piena solidarietà e condivisione delle ansie e preoccupazioni che stanno vivendo, ma formuliamo anche l'impegno ad essere al loro fianco nella lotta per i diritti e per il lavoro se persisterà l'attuale situazione di difficoltà».
Tramutola, ruba denaro Denunciato dall’Arma TRAMUTOLA - Lo sorprendono mentre tenta di rubare una modesta somma in un centro commerciale. Per questo i carabinieri della compagnia di Viggiano, coordinati dal capitano Sabato D'Amico, nel corso di mirati servizi finalizzati alla prevenzione e repressione di reati contro il patrimonio, hanno denunciato alla procura della repubblica un giovane 20enne con l’accusa tentato furto aggravato. Il ragazzo, all'interno del negozio approfittando di un momento di distrazione del titolare, si appropriava di una modesta somma di denaro contante riposta in un contenitore ubicato su una scaffalatura dell'esercizio
Carabinieri
pubblico, venendo però sorpreso dai carabinieri impegnati nel controllo del territorio.
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Domenica 14 giugno 2009 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440 Matera
Provincia
Provincia
Policoro
Bernalda
Incidenti sulle strade Sette feriti, non gravi
Spiagge pronte all’assalto dei vacanzieri
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Non solo la festa La Martella ma un’ulteriore promozione del prodotto
E’ crapiata tutto l’anno Un imprenditore mette in commercio il piatto tipico materano Sabato in onda, fu girato nei Sassi
Ecco “Mangiando sotto il sole” il programma della Bbc1 a Matera
Gianna Locantore e Nadia Sawalha
La «Crapiata», piatto tipico della tradizione materana, sarà possibile assaporarla e apprezzarla tutto l'anno grazie all'iniziativa di un appassionato imprenditore materano. Cosimo Montemurro, ne ha valorizzato la ricetta e avviato con una azienda di Cancellara (Pz) la produzione e la commercializzazione in vasetti di vetro. Un piatto “unico” della tradizione culinaria materana e nello stesso tempo un piatto completo della dieta mediterranea frutto della esperienza contadina diventato nel corso degli anni una vera leccornia per i buongustai. Il piatto è legato alla tradizione del raccolto, quando era in uso da parte delle famiglie contribuire con un pò di grano trebbiato, legumi e altro alla preparazione di un piatto comune. “Ritengo - ha detto Montemurro - che la “crapiata” possa avere nuova dignità sulle tavole dei materani e dei turisti in particolare, che ogni anno al borgo La Martella e nei Sassi possono apprezzare un piatto genuino e nutriente da trasmettere alle giovani generazioni». La festa della “ crapiata” si celebrava il primo giorno di agosto ed era caratterizzata dal convicinio dei Sassi. La scelta del primo agosto era legata alla fine dei lavori nei campi ed era una forma di celebrazione dell'abbondanza e ringraziamento per il raccolto dell'annata. Il rito della preparazione iniziato il giorno prima con le donne del vicinato insieme per pulire i legumi del raccolto prima di metterli a bagno
per l'intera nottata. Fave intere, lenticchie, fagioli, cicerchie, grano duro, ceci e farro si cuocevano insieme ad acqua, alloro, sale e un filo di olio rigorosamente di extravergine. Anche la cottura (a fuoco lento) era vissuta come un momento di unione e condivisione del “vicinato” e avveniva al'aperto. Quando il cielo iniziava ad imbrunire e i contadini tornavano da un'altra giornata di duro lavoro nei campi iniziava la festa. Si mangiava tutti insieme fra canti e balli fino a tarda ora (mezzanotte) prima di riposare qualche ora e poi di nuovo al lavoro fino al 15 agosto quando scadeva l'ingaggio dei salariati e si chiudeva il contratto d'affitto dei terreni e delle case, che poteva anche essere riconfermato. Il giorno dopo i contadini andavano in piazza V. Veneto e, attraverso i sensali, cercavano nuovi padroni. Una festa unica sicuramente d'origine pagana, che ancora oggi conserva il mistero intorno all'etimo del suo nome. Diverse e tutte fondate le possibili origini: dal latino crapula, ubriachezza, orgia: durante la festa infatti si bevevano vini e liquori dolci, da crapa, capra, perché la domenica successiva alla festa si scuoiava e si cucinava una capra, da cràpia, voce calabrese che indica il cavalletto a tre piedi a cui si appende il paiolo dove si cucinavano i legumi, da crampa o cramba, in greco krambe, che è la pianta di ceci o di fave o di piselli. Michelangelo Ferrara matera@luedi.it
BREVI
Museo del vino
Vendemmia dei vecchi tempi STRUMENTI della vinificazione e della vendemmia, ma anche botti, deraspatrici, brocche, damigiane, arredi da cantina e un antico torchio in legno della fine del'700 realizzato da artigiani locali, costituiscono alcune delle maggiori attrazioni del «Museo del vino» di Matera, ubicato in via Bruno Buozzi nel Sasso Caveoso. Il Museo, fondato da Antonio Montemurro con il figlio Michele, è meta di appassionati e di quanti amano gustare vino puro prodotto con le tecniche tradizionali. Accanto agli strumenti della storia della vinificazione, c'è anche quella dei Sassi. La struttura,infatti, è ospitata in una cantina storica, originariamente di proprietà di Gennaro «Gennarone» Tortorelli e con tracce delle funzioni religiose come dimostrano le testimonianze di due tipici pozzi a pera e la cappella di San Nicolò de Cupa.
Scuola via Bramante
Progetto di Videolettura MERCOLEDÌ alle 17,30, presso i locali della Parrocchia Santa Famiglia, in via Mattei a Matera, gli alunni delle terze B e C della Scuola Primaria di via Bramante del IV Circolo terranno la manifestazione conclusiva del progetto Video Lettura. Il progetto si è avvalso anche della collaborazione degli esperti dei progetto regionale Amico Libro attraverso la realizzazione del Laboratorio teorico pratico "Entrare con la Testa, Uscire con gli Occhi che ha prodotto due cartoni animati : 'Sant' Eustachio" e "Volto la Carta",interamente realizzato con i disegni e l'animazione dei bambini. Scopo del progetto è appassionare i bambini alla lettura. L'insegnante del team esperta nel linguaggio inforrnatico,con il contributo di osservazioni, pensieri e disegni degli alunni, ha realizzato un ipertesto con lo stesso nome del famoso burattino.
SARÀ TRASMESSO sabato prossimo sulla Bbc1 alle ore 11,30 “ Eating in the Sun ” (mangiando sotto il sole) il programma televisivo registrato lo scorso mese di marzo dalla Dog House Media nel ristorante le Botteghe che ha visto protagonista quella che è considerata la “ Celebrity Materchef ”Nadia Sawalha cimentarsi nella preparazione di piatti della cucina tipica. Nadia è stata inviata da alcuni dei migliori chef nel Regno Unito tra cui Greg Walles in un suggestivo, colorato e gustoso viaggio culinario attraverso alcuni dei migliori ristoranti in Europa e nel mondo. Un reality tra ricette, dosi ed ingredienti per preparare il miglior pasto in cinque episodi girati in Italia, Spagna e Francia per far conoscere ancora una volta la città dei Sassi e gli antichi sapori. Ogni settimana Nadia ha accettato la sfida di ricreare uno dei piatti estivi-vacanzieri di un famoso chef nello stesso ristorante nel quale originariamente fu preparato per la prima volta. Il lavoro si è svolto in un un giorno di conoscenza delle ricette mentre il secondo giorno è servito per preparare direttamente agli ospiti. La curiosità? Nadia non sa per chi sta cucinando fino a quando non varca la porta d' ingresso della sala ristorante. Una situazione nuova per Nadia impegnata a cucinare un menu tipico per una famiglia tipo di quattro persone, di una città del sud Italia, in un momento così difficile e misterioso in cui la “temperatura” tende ad alzarsi. Forte commozione per Nadia quando scopre di aver preparato per esperti della ristorazione che si complimentarono per come avesse potuto realizzare i patti. Due giorni in cucina per vivere i momenti della tradizione gastronomica e riproporli agli ignari commensali. Per Nadia Sawalha fu una promozione a pieni voti tra gli applausi e qualche lacrima di commozione anche per “l'affetto e il calore umano che lo staff del ristorante le riservò e il piacere di essere in una famiglia”. Un modo diverso per riproporre la cucina tipica un tempo realizzata da mani sapienti di donne laboriose. mic.fer.
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Matera
Bagarre aperta per l’esecutivo Stella: Dalessandro e Bona per la conferma, novità Luca Braia
Provincia, prime idee di giunta Serafino Di Sanza per il presidente e Gianni Rondinone per la Sinistra MATERA – Franco Stella ancora si deve insediare e come lui il nuovo consiglio provinciale uscito dalle urne del 6 e 7 giugno, ma già il lavorio dei partiti e degli esponenti delle forze politiche è incessante. Obiettivo: la composizione della nuova giunta provinciale. Da valutare e soppesare ci sono ora i diversi valori delle varie forze in campo. All’interno della coalizione a sostegno di Stella, il Pd non è più il rullo compressore che pareva all’inizio; vale ora meno del 40 per cento del centro sinistra, mente la somma delle altre liste supera il 60. Pure se è vero, però, che il dato della lista “Stella Presidente” è in parte ascrivibile all’area del Pd. Pur non volendo scomodare storici manuali di spartizione partitocratrica, è certo che nel conteggio degli assessori da assegnare alle diverse forze politiche, conti di questo tipo sono già alla valutazione delle diverse segreterie. Le voci più insistenti, in questa fase da prendere tutte con il beneficio del dubbio, parlano di 3 assessori per il Pd, ed uno a ciascuna delle liste presenti in consiglio. Si mormora anche della possibilità di un assessorato alla Lista Stella, questo, forse, per dare più valore alla presenza elettorale della società civile. Anche sui nomi c’è già qualche scenario possibile. Innanzitutto uno dei refrain che va per la maggiore in questi giorni è che questa giunta sarà un esecutivo di assestamento, in carica fino alle regionali e poi si vedrà. Questo, ovviamente, scoraggia la corsa dei diversi consiglieri eletti allo scranno nell’esecutivo (dato l’istituto dell’incompatibilità fra le due cariche e la necessità di dimettersi dalla prima), e fa pendere la bilancia per una giunta di assessori esterni. I rumor di area Pd danno i nomi dei rappresentanti dell’esecutivo vicini alle correnti, pardon, alle aree facenti capo ai senatori del partito. Per i “bubbichiani” potrebbe essere in ballo una riconferma di Giuseppe Dalessandro, anche in vista, magari, di un suo impegno per le future regionali, oppure l’entrata in giunta di Angelo Garbellano, dato il grande risultato ottenuto da questi nel suo collegio elettorale di Montescaglioso. Se si trat-
Da sinistra Gianni Rondinone, Serafino Di Sanza, Pasquina Bona e Luca Braia
tasse di un esterno c’è l’ipotesi che porta all’ex capogruppo, pisticcese Andrea Badursi. Sembrerebbe propendere invece per un nome esterno sia l’area Antezza, dove circola con insistenza il nome del consigliere comunale materano Luca Braia, che quella “chiurazziana”, anche qui con voci altalenanti fra la riconferma di Pasquina Bo-
na, nell’ottica di un consolidamento anche nell’area montana, o il ritorno di Mario Cucari, per un rilancio dell’azione nel metapontino. In pole anche Serafino Di Sanza, ex sindaco di Policoro eletto nella Lista Stella. Orientati verso una scelta esterna sembrano poi essere anche gli altri partiti.
I Popolari Uniti potrebbero optare per un esterno da lanciare poi verso le regionali, si è parlato dell’ex assessore e capo di gabinetto uscente Giuseppe Filippo, e, dato il buon risultato elettorale, potrebbero anche chiedere la presidenza del consiglio. Anche l’Idv, che ha eletto il solo Antonio Montemurro, sembra essere orientata
per l’assessorato esterno, almeno in questa prima fase, con due ipotesi: Michele Paterino, primo dei non eletti, o un altro nome vicino al segretario provinciale Vittorio Faraone; è da vedere se prevarrà la logica dei numeri o quella della militanza. Voci di un nome esterno anche per il Partito Socialista, dove l’unico eletto Ni-
cola Buonanova potrebbe optare per dedicarsi da subito a tempo pieno al lavoro di Sindaco di Accettura: in pole il nome di Salvatore Auletta, primo dei non eletti ma anche sindaco di Calciano ed allora potrebbe esserci una terza via che porta al segretario provinciale Nicola Raucci. Sinistra per la Basilicata ha eletto il solo Antonio Santochirico, ma dovrebbe anch’essa far parte della nuova giunta. Circola con insistenza il nome del coordiantore provinciale Gianni Rondinone, forse in ottica regionali 2010. Non sembra esserci nulla in vista, almeno per quanto riguarda la giunta, per la lista Pdci-Prc e quella dei Verdi, che non hanno eletto nessun consigliere sebbene i loro voti siano stati fondamentali per la vittoria al primo turno. Queste, ripetiamo, ovviamente sono solo ipotesi, concretizzabili anche a patto che Stella opti per una giunta ad otto. Se invece, da “uomo del fare”, come ama definirsi, dovesse scegliere un esecutivo più snello e meno numeroso, è chiaro che alcuni conti andrebbero rifatti. Lì si che ne vedremmo delle belle. p.quarto@luedi.it
Bilancio del voto e scelte per l’assessorato. Martedì la segreteria
Socialisti più che soddisfatti Raucci: «Conquistati due sindaci» E’ UN BILANCIO in positivo quello che il Partito Socialista tira fuori dopo l’ultima tornata elettorale che ha portato alla vittoria di Franco Stella alla Provincia e ai successi di Salvatore Auletta a Calciano e Nicola Buonanova ad Accettura. Con un presidente eletto e due sindaci in carica i Socialisti possono ritenersi sostanzialmente soddisfatti anche perchè sono state più di cinquemila i voti ottenuti nell’intera provincia che confermano la tenuta ed il radicamento del partito anche se con una leggera flessione rispetto a cinque anni fa. In questo tipo di contesto abbiamo deciso di avviare una chiacchierata con il segretario provinciale del partito Nicola Raucci dando una sguardo al passato ma anche, inevitabilmente, alle scelte future che potrebbero portare i Socialisti in giunta provinciale magari anche con un nome nuovo, lo stesso
Raucci in questo senso potrebbe essere una soluzione possibile. Allora Raucci qual’è il bilancio del partito Socialista dopo questa tornata elettorale? «Penso che possiamo considerarci soddisfatti, abbiamo dato un contributo importante all’elezione di Franco Stella e abbiamo conquistato due sindaci. Su Stella siamo contenti perchè siamo stati tra coloro che hanno spinto maggiormente per questo tipo di candidatura che è espressione del mondo del lavoro». Immagino che al momento ci siano delle priorità programmatiche che intendete perseguire? «Lavoro, edilizia scolastica e viabilità credo siano i punti su cui bisogna fare un’azione forte ed attenta in questa provincia. In particolare confidiamo in una ripresa di politiche del lavoro e della formazione che possano aiutare i tanti lavora-
tori in difficoltà in questo momento». I Socialisti hanno un consigliere provinciale che è anche l’assessore uscente ed il sindaco di Accettura cioè Nicola Buonanova. Si parla di una sua possibile riproposizione come assessore? «Credo che di questi aspetti discuteremo martedì in un direttivo provinciale che dovrà esaminare complessivamente il voto. C’è il fatto che Buonanova è anche sindaco ed un incarico di questo tipo diventerebbe nella pratica difficilmente conciliabile, per cui queste ipotesi mi sembrano difficili ma ripeto andranno verificate tutti insieme. Io credo che ci possa essere la possibilità anche di rivolgersi ad altri uomini che hanno l’esperienza amministrativa necessaria, possiamo muoverci nella direzione di un allargamento e di un coinvolgimento di più uomini».
Nicola Raucci
Anche lei è una delle ipotesi in campo per l’esecutivo di via Ridola? «Ripeto, le questioni andranno affrontate e messe sul tavolo tutte insieme nell’ambito della segreteria provinciale. Anche questa è un’ipotesi come ce ne sono anche altre». p.quarto@luedi.it
Viale Italia continua a sprofondare Ora è a rischio anche la seconda corsia VIALE ITALIA continua a sprofondare e, se non si interviene a breve, sarà necessario chiudere completamente la strada che, attualmente, presenta già la carreggiata ridotta. Infatti, il fronte di frana si sta allargando e interessa ora anche la corsia interna della strada che viene utilizzata a doppio senso di circolazione già da diversi mesi e che diventa sempre più difficile da affrontare dai tanti cittadini che l’attraversano quotidianamente. Nella parte più esterna del “curvone” di viale Italia, nella corsia interdetta al traffico, lo sprofondamento della carreggiata è quasi di un metro, mentre al centro si sono create delle vere e proprie crepe profonde, segno che il terreno continua a muoversi verso valle. Nella parte transitabile nei gior-
ni scorsi il comune ha provveduto a riempire la zona che ha ceduto con strati di asfalto che però hanno solo un effetto temporaneo. Dopo pochi giorni, infatti, il materiale di riempimento si “annulla” a causa del continuo sprofondare, enfatizzato dagli effetti del traffico pesante che interessa quel tratto di strada. Nelle scorse settimane Viale Italia era stata chiusa al traffico per un giorno al fine di permettere l'effettuazione di una serie di sondaggi geologici per valutare gli interventi da effettuare. Le perizie effettuate dai tecnici in quella occasione dovrebbero servire per ipotizzare una soluzione e dare l'avvio ad un progetto di consolidamento di quel tratto di strada che da anni è interessato da una estesa frana a cui non si riesce
a trovare alcun rimedio. Ancora però non si conosce l'esito di quelle indagini ne cosa il Comune intenda fare per la risoluzione definitiva del problema che riguarda una zona molto trafficata e nevralgica della città soprattutto per lo scorrere del traffico nelle cosiddette ore di punta. Di sicuro bisogna far presto se si vuole evitare nuovamente la totale chiusura al traffico dell'importante arteria. E se proprio sarà necessario chiudere viale Italia per i lavori di messa in sicurezza la soluzione migliore sarebbe quella di operare al consolidamento durante l'estate, quando, sicuramente, si arrecano meno disagi alla circolazione stradale. Giovanni Martemucci matera@luedi.it
La frana che continua ad allargarsi sulla strada in viale Italia (Martemix)
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Matera 35
Domenica 14 giugno 2009
Domenica 14 giugno 2009
TAXI MATERA 3332685173
piccola Sofia
Franco Schiuma
Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10
A.Mo. Aldo Mondino SARA’ visitabile fino al 12 luglio, presso la Galleria Opera Arte e Arti , la rassegna "A.Mo. Aldo Mondino", a cura di Matteo Maria Rondanelli, e realizzata in collaborazione con l'Archivio Aldo Mondino e con il patrocinio del Comune di Matera. L'esposizione prende il titolo da una famosa opera dell'artista torinese scomparso nel 2005, realizzata con dei cioccolatini.
Ail, lotta ai tumori del sangue
GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro). Un augurio a Sofia in un giorno speciale dai suoi familiari
Gli amici del Cic e della “Moschea” fanno gli auguri a Franco
Per combattere i tumori del sangue un giorno non basta, ma può fare molto. Il 21 giugno è la Giornata Nazionale per la lotta contro le malattie del sangue, promossa dall'AIL per raccontare i progressi della Ricerca. Martedì sarà attivo uno speciale numero verde, dal quale illustri ematologi italiani risponderanno alle vostre domande.
Parco, un sit in ad Altamura Il Parco insieme a diverse associazioni ambientaliste e della cittadinanza attiva quali Legambiente, WWF, Movimento Azzurro, Italia Nostra, gli Amici del Parco, Trekking Falco Naumanni, Onyx Ambiente, Associazione per la Qualità della Vita, organizza per domani un sit in di protesta ad Altamura per tenere alta l'attenzione sulla depurazione delle acque di scarico di quel comune nel torrente Jesce. Si tratta di un appuntamento che tenterà di evidenziare una problematica molto sentita ed all’attenzione generale nelle ultime settimane.
FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 VEZZOSO Via Lucana 289 0835/310004 Farmacia Appoggio: PASSARELLI via Annunziatella 76 0835/332752 PRONTO SOCCORSO Guardia medica Ambulanza Croce Azzurra
0835/262260 0835/336882 0835/331314
SERVIZI SOCIALI Croce verde 0835-310066/310045 Sert 0835/253704 Cooperativa “Jan Patocka” 0835/333604 Associazione “Matera gioca” 0835/312005
emergenza sanitaria
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Un secolo di giornalismo L’ASSOCIAZIONE della Stampa di Basilicata organizza, in collaborazione con la Libreria dell’Arco, per il giorno 16 giugno, alle ore 19, nella sala conferenze dell’Hotel Le Monacelle, a Matera, la presentazione del primo volume del libro “Un secolo di giornalismo italiano” (Mondadori Scuola) scritto da Giancarlo Tartaglia, direttore generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi). All’incontro, oltre all’autore Giancarlo Tartaglia, interverranno il segretario nazionale della Fnsi, Franco Siddi, il presidente della Fnsi, Roberto Natale, altri esponenti della Giunta esecutiva Fnsi e docenti universitari.
Ambiente e legalità Sulla tutela dell'ambiente l'Italia sta arretrando e questo rischia seriamente di essere un regalo alle ecomafie e alla criminalità ambientale. E' questo l'allarme lanciato da Legambiente. Il seminario dal titolo “dalla semplificazione delle norme alla introduzione dei reati ambientali nel codice penale”, che si svolgerà domani a Matera nella sal congressi dell'hotel San Domenico, nel corso del quale si incontreranno magistrati, legislatori, forze di polizia e ambientalisti intende approfondire questo argomento. Il seminario, che ha ottenuto il riconoscimento del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Matera, - spiegano i responsabili dell'Osservatorio Ambiente e legalità della Regione Basilicata - sarà l'occasione per un confronto utile a verificare lo stato dell'arte in questa materia, per favorire una più attenta lettura delle leggi esistenti, ma anche per proporre innovazioni.
Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). MateraPisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05.
•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Cittadinanzattiva - Tdm 0835-253225 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033 •Aism 0835/336803 •Domos Basilicata 0971991676
•il cenacolo 0835/256309 •Le Botteghe 0835/344072
PROROGATA AL 15 SETTEMBRE PROFILI DI DONNA Prorogata fino al 15 settembre prossimo la mostra “Profili di donna.Personaggi femminili e divinità nell'Odissea e nella mitologia greca”. La mostra, al museo Ridola, intende presentare le donne e le dee nell'Odissea e nella mitologia greca,figure arcaiche ma simili alla donna contemporanea,spazi simbolici da cui partire per comprenderne il ruolo umano e sociale nel corso dei secoli. Nel percorso viene illustrata l'esperienza singolarissima di Eva Palmer,un'americana dall'animo greco legata alla riproposizione di grandi temi dell'archeologia e dell'antico, esempio precoce di buone pratiche di valorizzazione di siti archeologici che organizzò nel 1927 e nel 1930 le Feste Delfiche, di cui si presenta un raro filmato dell'epoca . Sono esposti eccezionali reperti archeologici, testi dall'Odissea, pagine di autori italiani e stranieri che dal mito hanno tratto ispirazione. Il Museo Ridola, , il più antico museo statale della regione, è stato istituito il 9 febbraio 1911 con la donazione gratuita allo Stato delle collezioni del Senatore Domenico Ridola., costituite prevalentemente da reperti archeologici, frutto di un'intensa attività di ricognizioni e ricerche condotta a partire dal 1872 nel territorio intorno a Matera.
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36 Matera Agenda
La richiesta di strutture fisse è dell’Ola e trova il consenso di Roberto Cifarelli dell’Ente Parco
Centraline per controllo dell’aria Santochirico: «L’Arpab ha gli apparati per effettuare i rilievi sulla salute pubblica» CHE aria “tira” a Matera? Dopo le proteste e le denunce per l'aria maleodorante che sarebbe causata dall'inquinamento del torrente Gravina, cui sono seguiti interventi dei carabinieri, c'è chi continua a reclamare, come già alcuni mesi fa, approfonditi monitoraggi anche sulle emissioni prodotte dal cementificio di località Trasanello. Fra questi la Ola (Organizzazione lucana ambientalista), che ha sollecitato l'assessore regionale all'Ambiente, Vincenzo Santochirico, affinché si adoperi per “l'installazione di una seconda centralina fissa nella città di Matera per la misurazione della qualità dell'aria, da ubicare in luogo idoneo a rilevare anche le emissioni del cementificio, ritenendo che non ci si possa affidare a rilievi sommari e/o saltuari con mezzi mobili, in osservazione del fatto che siamo in presenza di un impianto che richiede un presidio costante a garanzia della salute dei cittadini”. Attualmente l'impianto del cementificio di Matera è interessato da lavori di ammodernamento, che prevedono anche la realizzazione di una torre alta circa cento metri. “Noi siamo disposti -ha detto il presidente dell'Ente Parco della Murgia, Roberto Cifarelli a subire l'impatto paesaggistico che la costruzione della nuova torre del cementificio avrà sulla Murgia, purché a questo seguano emissioni ridotte e costantemente controllate. Dovrebbe anche essere prevista una forte riduzione della quantità di acqua usata dal cementificio per il raffreddamento”. Cifarelli ha proposto “che i risultati del monitoraggio dell'aria effettuato dallo stesso cementificio con i propri mezzi vengano inseriti aggiornati online, in modo tale che anche i siti del Comune di Matera e dell'Ente Parco possano metterli a disposizione di tutti. Ma purtroppo -ha sottolineato Cifarelli- la mia proposta è caduta nel vuoto. Sono d'accordo con la richiesta dell'installazione di una centralina fissa nei pressi del cementificio, a garanzia di un maggiore controllo sulla tutela ambientale e quindi sulla salute delle persone, a cominciare dagli stessi dipendenti del cementificio. Inoltre, chiederò alla Regione Basilicata di rivedere l'autorizzazione ambientale concessa all'Italcementi, nella quale viene
Il presidente dell’Ente Parco Murgia Cifarelli e a lato l’assessore regionale all’Ambiente Vincenzo Santochirico
Il presidente del Parco Murgia «Si aggiornino on line i controlli per il cementificio» prevista la possibilità di bruciare negli impianti combustibile derivato da rifiuti, il cosiddetto cdr”. Intanto la Ola attende ancora una risposta da parte dell'assessore Santochirico, il quale interpellato telefonicamente dal Quotidiano ha affermato in modo perentorio che «l'Arpab ha gli apparati professionali adatti per effettuare i necessari rilievi a tutela della salute pubblica. Spettano all'Arpab, come prevede la normativa, i compiti di
«Non siamo disposti a subire l’impatto della nuova torre senza le sicurezze necessarie»
vigilanza e controllo sulle emissioni atmosferiche, che per quanto riguarda il cementificio sono stati fatti e ritengo anche bene. Non ho elementi per potere affermare il contrario. Le centraline fisse -ha spiegato Santochirico- attualmente sono situate nelle zone ritenute più a rischio”. Zone che in Basilicata sembrano in aumento, e per le quali non guasterebbe se la Regione Basilicata prevedesse fra le proprie spese anche l'acquisto di
nuovi macchinari per il controllo della qualità dell'aria. Non è escluso che le spese, se proprio si vuole pensare in termini ragionieristici, possano essere ammortizzate da un risparmio su eventuali future cure ospedaliere dei cittadini. La salute prima di tutto, diceva la vecchia gente lucana. Ma erano altri tempi, quando il conto in banca non rappresentava l'unico traguardo della vita. Biagio Tarasco matera@luedi.it
Ci sono gli stessi limiti di emissione degli inceneritori I 59 cementifici italiani, compreso quello di Matera, sono diventati anche co-inceneritori. Il risultato si deve al decreto legislativo 133 del 2005, il quale ha stabilito che i forni dei cementifici possono avere gli stessi limiti di emissione degli inceneritori, che in Italia sono oltre 40. Oli esausti, fanghi di depurazione e cdr sono così diventati combustibili alternativi nei forni dei cementifici, permettendo loro maggiori guadagni. La giunta della Regione Basilicata, ignorando le proteste degli ambientalisti, si è espressa in pratica a favore dei co-inceneritori. Infatti, con delibera numero 1278 del 6 agosto 2008 (Approvazione Piano di Azione per il raggiungimento degli obiettivi di servizio del Quadro Strategico Nazionale 20072013) ha stabilito che “E' al vaglio della Regione Basilicata la possibilità di realizzare impianti di cdr da impiegare nelle cementerie localizzate sul territorio regionale”. Una presa di posizione chiara verso l'impiego di cdr nei cementifici che tuttavia, in assenza di una seria raccolta differenziata, potrebbe portare al rischio di bruciare di tutto e ad immettere sostanze nocive nell'aria. Senza escludere il rischio che in Basilicata possano venire bruciati rifiuti provenienti da altre regioni. b.t.
Il sindaco Buccico interviene sul depuratore Il Comune concorde «Aria insopportabile, bisogna porre rimedio» a rendere merito alla Scaletta «UNA situazione insopportabile a cui oramai bisogna porre rimedio». Il Sindaco Emilio Nicola Buccico interviene sul serio problema che si sta vivendo in contrada Pantano, interessata da qualche tempo da un cattivo odore, e si sta propagando per tutta la città, invitando Acquedotto Lucano a verificare attentamente i difetti che portano al mancato o cattivo funzionamento del depuratore. «Questo grave problema si prolunga ormai da tempo, mettendo a dura prova la pazienza dei cittadini - afferma il Sindaco -, e costituisce un handicap per la città di Matera, che tra l'altro in questi giorni si appresta ad accogliere numerosi turisti in occasione della festa patronale. Ecco perché chiedo che si accelerino i tempi affinché venga affrontata nella maniera migliore la questione e siano risolte le di-
Il sindaco Buccico
sfunzioni che continuano a provocare il cattivo odore». Il cattivo odore continuava ad essere avvertito fino a qualche giorno fa in diversi punti della città ed anche in prossimità del
centro storico di Matera con naturali difficoltà per i cittadini che respirano un’aria ovviamente malsana. Il problema sarà approfondito ulteriormente con una protesta nelle prossime ore che le associazioni degli ambientalisti hanno organizzato per domani ad Altamura fin davanti al Comune pugliese. Della questione è stata interessata negli ultimi giorni anche la Regione Basilicata con un’interrogazione del consigliere regionale del gruppo misto Pdl Pasquale Di Lorenzo che chiede una risoluzione della vicenda ed un intervento urgente all’assessore Santochirico. Insomma una serie di interventi tra i più diversi che sottolineano la complessità e la fastidiosità del problema provocato dal depuratore che continua a penalizzare con aria malsana la vita dei cittadini di Matera.
«L'AMMINISTRAZIONE Comunale si farà portavoce affinché vengano resi i giusti onori e riconoscimenti al Circolo Culturale La Scaletta». Così il Sindaco Emilio Nicola Buccico recepisce la proposta lanciata dall'Assessore Regionale Vincenzo Viti affinché venga conferito un alto riconoscimento alla storica associazione culturale materana in occasione dei suoi cinquant'anni di attività, annunciando che porterà avanti l'idea nelle sedi opportune. Non trova dunque alcuna voce discordante la proposta messa in campo dalla Regione per un importante riconoscimento che premi il lavoro negli anni svolto dal Circolo culturale materano che se ne sta facendo promotore. «Non posso che celebrare il valore storico e culturale di una associazione che si è sempre battuta per la promozione e il successo della città, alla quale ha dato lustro per tanti anni di intensa atti-
Il presidente del Circolo Scaletta Nicola Rizzi
vità - afferma il Sindaco Buccico -. Insomma, un punto di riferimento nella storia e nel presente di Matera, che va onorato nella maniera migliore per i tanti meriti acquisiti”.
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Domenica 14 giugno 2009
38 Irsina Il commissario prefettizio ha convocato una riunione martedì per esaminare la vicenda
Centro in tilt per i lavori in corso Il rifacimento della rete idrica cittadina si trasforma in polemica sociale IRSINA - Ad Irsina si apre un cantiere nel corso centrale della città, per il rifacimento della linea della rete idrica, ed il paese piomba nel caos a causa del traffico ingestibile. Come si usa spesso dire in certi casi : “ piove sul bagnato”. Neanche il tempo di insediarsi, ed il commissario inviato dal Prefetto a seguito dello scioglimento del consiglio comunale di Irsina, deve già fare i conti, e non solo con quelli relativi al fatidico bilancio, ma soprattutto con alcune importanti situazioni organizzative relativi ai cantieri aperti lungo il corso del centro città. Infatti il Prefetto ha convocato un incontro con tutte le forze politiche del posto. Nei giorni scorsi senza alcun preventivo preavviso agli addetti del trasposto pubblico, la ditta esecutrice dei lavori, che si occupa del ripristino della rete idrica lungo le vie del centro, ha iniziato gli scavi lungo le strade del centro urbano, che causano subito grosse difficoltà al traffico urbano e soprattutto a quello relativo allo svolgimento dei servizi pubblici.
Due immagini eloquenti dei lavori in corso nel centro di Irsina
Numerose sono le proteste dei cittadini, e soprattutto dei pendolari che viaggiano verso il sito di San Nicola di Melfi. Sembra infatti che emerga una forte incongruenza, tra gli impegni assunti tra le parti committenti, per il regolare svolgimento del traffico dei “mezzi pubblici” durante la realizzazione dei lavori da parte dell'azienda.
Da precisare inoltre, che tutti i servizi di linea svolti nell'arco della giornata, avvengono lungo “il corso” ( la principale strada cittadina) non ci sono in realtà altre soluzioni adattabili, se non quella di spostare il capolinea delle partenze nella parte nord del paese, contravvenendo però alle reali esigenze e funzionalità del servizio stesso, e generando ulteriori
Tricarico. Ristrutturazione
siano intraprese dette attività che vanno a coinvolgere il traffico di tutta la città, senza coinvolgere preventivamente, le aziende fornitrici dei servizii di trasporto, alfine di organizzare in maniera congiunta le attività connesse al rifacimento della rete idrica della città. Intanto il commissario prefettizio ha inviato una lettera di convocazione a tutti i parti-
ti politici di Irsina, per mercoledì 17 giugno 2009 per le ore 18 presso la sala consiliare dice la nota - per svolgere congiuntamente una disamina delle problematiche locali, raccogliere suggerimenti e sollecitazioni, che costituisce metodo e merito cui si intende informare l'attività amministrativa. Mimmo Donvito. provinciamt@luedi.it
S. Mauro Forte Le domande dovranno pervenire entro martedì
Restauro a Palazzo Ducale
MATERA - La Provincia di Matera ha aggiudicato all’impresa Comed di Potenza i lavori per “ulteriori interventi di ristrutturazione e restauro» del Palazzo Ducale di Tricarico. L’importo a base d’asta è di 70 mila euro. I lavori dovranno essere completati entro 90 giorni.
difficoltà a tutti gli utenti che devono utilizzare i mezzi pubblici. Intanto il consorzio delle imprese del servizio pubblico ( Cotrab) ha fatto sapere, che nei prossimi giorni incontrerà le parti in causa, per monitore le problematiche ed eventualmente concordare le migliori soluzioni da adottare. Desta molto stupore nella cittadinanza il fatto, che si
Assistente sociale cercasi Il Comune avvia la ricerca. Incarico per un anno
Il Comune di San Mauro Forte
SAN MAURO FORTE - Nei Comuni, oramai, gli uffici dei Servizi sociali sono una realtà diffusa, spesso guidati sotto il profilo amministrativo e di contatto con l'utenza da personale in pianta stabile. Per talune figure specialistiche, inve-
ce, gli Enti -specie quelli di più ridotte dimensioni- frequentemente ricorrono a personale esterno mediante la stipula di appositi contratti di collaborazione. E' il caso degli psicologi e degli assistenti sociali. Ed è proprio per l'affidamento di un incarico annuale di collaborazione di assistente sociale che il Comune ha affisso un apposito avviso pubblico a fine mese scorso. Nel documento si legge che «E’ indetta una procedura comparativa intesa a selezionare un soggetto disponibile a stipulare un contratto di diritto privato per il conferimento di un incarico di collaborazione coordinata e continuativa per garantire il corretto funzionamento dei Servizi sociali, atteso che l'Ente non è in grado di farvi fronte con il personale attualmente in servizio». Le attività che dovranno essere svolte dal collaboratore sono di-
Tricarico Successo dei bambini della scuola Mons. delle Nocche
Rocco Scotellaro tra i piccoli attori TRICARICO. “Le viole sono dei fanciulli scalzi” è il titolo dello spettacolo presentato dagli scolari della 5° B delle scuola primaria “Monsignor Raffaello Delle Nocche”, nell'auditorium comunale di viale Regina Margherita. Gli attori e le attrici in erba, erano rigorosamente vestiti con il costume tradizionale, che racconta la vita del poeta di Tricarico Rocco Scotellaro ricostruita attraverso brani dei racconti di “Contadini del Sud”, “L'uva puttanella” e dalle poesie di è “Fatto giorno” e “Margherite e rosolacci”. “Le viole sono dei bambini scalzi”, è un inno alla primavera in arrivo ed all'inverno appena alle spalle, animato da un'umanità semplice e segnata dalla fatica del vivere, un mondo scandito dall'alternarsi delle stagioni. I bambini, hanno recitato con grande passione, immedesimandosi nelle situazioni e nel personaggio con trasporto. Segno che la figura del poeta, se ben presentata può ancora affascinare le nuove generazioni. Il merito va soprattutto al corpo docente, Angela Canosa, Angela Ruscigno, Tiziana Soldo, che ha avvicinato i bambini alla lettura di Scotellaro, scegliendo brani semplici ma significativi per
percorrere la vita e l'opera dello sfortunato e famoso concittadino morto a soli trent'anni. A rendere più gradevole ed efficace lo spettacolo hanno contribuito i musicisti Mirko Rauso con la sua zampogna, Francesco Tomacci alla chitarra, Michele Caravelli alla fisarmonica, Antonio Guastamacchia, voce e tamburello. Brava la giovanissima attrice, Francesca Grassano, che ha recitato il lamento funebre della mamma di Rocco, Francesca Armento. Ma anche il bambino, ricciolino e biondo, Rocco Pepe, che ha impersonato Scotellaro. Un bravo, anche agli attori che hanno recitato un altro bellissimo componimento poetico “ Appunti per una litania”. Calorosi applausi del numeroso pubblico presente hanno sottolineato l'esibizione dei ragazzi della 5° B che si sono cimentatati nello spettacolo: Benedetta, Chiara e Gaetano Maragno, Silvia Battaglia, Angelo Dicosmo, Sabrina Caravelli, Rocco Pepe, Ilaria Lamorte, Giuseppe Tomacci, Antonio Albanese, Rosa Infantino, Anna Maggio, Michele Vizzuso, Simone Scutillo, Francesca Grassano. Michele Santangelo
verse: relazioni sociali relative a situazioni socio-economiche, visite domiciliari finalizzate all'assegnazione di assistenza, ovvero all'eventuale affido etero-familiare, proposte di programmazione e attività inerenti l'attivazione completa del Piano Sociale di Zona (Psz) e istruttoria completa degli atti che consentono la erogazione delle prestazioni sociali. Tutto, ovviamente, in concorso con il personale in organico addetto all'ufficio. La durata del contratto di collaborazione è fissata in un anno. I requisiti richiesti sono, ovviamente, lo specifico titolo di studio (Diploma di Assistente sociale) e la relativa iscrizione all'Albo regionale di categoria. Inoltre, viene richiesto l'impegno a non svolgere -in relazioni agli affari trattati- attività in conflitto di interesse con il Comune. Le domande, redatte in carta libera e
con allegata la fotocopia di un documento di riconoscimento, sottoscritte dai candidati dovranno essere presentate direttamente all'Ufficio protocollo dell'Ente entro e non oltre le ore 12,00 del prossimo martedì, 16 giugno. A valutare i curriculum presentati con la domanda di partecipazione sarà una apposita commissione che prenderà in esame anche eventuali precedenti esperienze nello stesso settore e valuterà anche la opportunità di un colloquio teso ad accertare e valutare le competenze professionali. E' specificato che l'eventuale collaborazione con il Comune, dove bisognerà assicurare la presenza di almeno nove ore settimanali ripartite nelle giornate di martedì e del venerdì, non preclude la possibilità di mantenere o di avviare altri rapporti di consulenza. Vito Bubbico
Caso Diccap. «Ciarfaglia non ha alcuna delega» Riceviamo e pubblichiamo: Il sig. Ciarfaglia non è, nè ha mai ottenuto la nomina di “responsabile territoriale” del Diccap. La struttura che rappresento è in gestione commissariale ed il commissario è Giuseppe Pace, il quale, da me interpellato, ha confermato di non aver mai conferito delega alcuna a Ciarfaglia. Inoltre, preme precisare che nessun rappresentante la nostra sigla è mai stato autorizzato ad entrare nel merito delle modalità gestionali delle relazioni sindacali di altre sigle rappresentative e dei mezzi o azioni che ritengano utilizzare. Non posso entrare nel merito della querelle. L'articolo non me ne dà occasione. Parrebbe che la materia del contendere sia una informativa sindacale, che il
contratto regola come notizia preventiva a cui si può ricorrere avviando concertazione con l'ente nel tempo previsto. Dopo tale fase, l'ente procede ad attuare quanto deciso. Non conosco i motivi di critica sul problema gestione delle relazioni sindacali. Probabilmente , da ciò che emerge sommariamente dall'articolo, Montescaglioso non brilla nella gestione dell'applicazione del contratto, come, d'altra parte, molti comuni lucani. Ma non è con il modus operandi del Sig. Ciarfaglia, per giunta senza mandato, che un Ente può essere indotto ad un comportamento più consono e vantaggioso per lavoratori ed ente stesso. Domenico de Grandis Coord. Confsal - Diccap
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39 Bernalda Da oggi l’assalto dei primi vacanzieri sulle spiagge in cui il ripascimento prosegue
Un’estate da raccontare Operatori turistici fiduciosi per la stagione che si appresta ad essere positiva METAPONTO - I camion carichi di sabbia continuano ad arrivare sulla spiaggia metapontina ed insieme ad essa anche i turisti. Il ripascimento continua inesorabile e la sabbia, a sentire gli operatori del Lido Ermitage, inizia a cambiare colore e quindi comincia ad avvicinarsi a quella originaria del territorio. Dopo il weekend legato alle elezioni ed al clima leggermente fresco, questo sabato ha portato più gente sulla spiaggia jonica, mentre oggi si aspettano i grandi numeri. Il perché? Ebbene è utile, in questo caso, mutuare una frase del presidente della Leucippo, Gianfranco Sortiero, ovvero: «La gente è legata a Metaponto e Metaponto vuole i suoi turisti». E si, è proprio così, i turisti non abbandonano la splendida spiaggia metapontina e i numeri di domenica scorsa e quelli già registrati ieri fanno pensare ad un'estate più serena, ma soprattutto meno burrascosa di questo inverno. Sul fronte delle presenze, che si possono considerare la vera e propria prova generale della bella stagione, già ieri la spiaggia degli Dei, dal color oro della sabbia a quello cristallino delle sue acque, ha visto una buona presenza da una sponda all'altra della costa. Questo a dimostrazione che la gente è stata chiusa troppo tempo nelle case in questo inverno ed ora vuole divertirsi ed andare al mare. Nella parte centrale di
In senso orario spiagge affollate e ombrelloni pronti ad accogliere i primi turisti previsti a partire da oggi. Gli operatori sperano in una stagione che li consoli dal difficile inverno di quest’anno
Metaponto ombrelloni aperti sia nei lidi che negli spazi liberi. Sul lato destro, verso il fiume Basento, di gente se ne è registrata meno ma con numeri da non sottovalutare; mentre conferme di persone ci sono giunte sul lato sinistro verso il Lido
Ermitage fino alla foce del Bradano. Certo il sabato non è il giorno da pienone a differenza della domenica che, come in questa occasione, si prospetta da grande affollamento. Certo, sbilanciarsi su questi numeri potrebbe essere un azzardo, ma ci sono
i tanti elementi che fanno pensare a tutto questo come la cortesia degli operatori, i servizi offerti, la bellezza unica e straordinaria di Metaponto, ma soprattutto il caldo e la voglia di tuffarsi in un mare blu. sembra, dunque, che le pèrossime settimane pos-
sano finalmente riportare il sorriso tra gli operatori turistici. Già domenica scorsa Sortiero parlava di segnali che fanno pensare ad un'estate con tanti turisti; e come poter dar torto ad una voce che da anni opera sul territorio quindi, come già fatto
nello scorso weekend dal presidente della Leucippo, anche noi ci uniamo alla voce che invita la gente a scegliere Metaponto perché la sua bellezza è paragonabile a quella di una perla: la perla dello Jonio. Fabio Sirago provinciamt@luedi.it
San Giorgio Labollita sarà all’opposizione Bernalda Promossi a pieni voti Carbone e Colonna
Cirigliano guida la città Provinciali, il Pdl contro l’immobilismo rilascia le pagelle on line SAN GIORGIO LUCANO - E' stata una competizione molto dura quella tra il sindaco uscente Gennaro Labollita (Pd), 54 anni, avvocato, sconfitto alle elezioni dallo sfidante, il 58enne Franco Cirigliano (Pdl) medico di base ed odontoiatra. Entrambi erano a capo di due liste civiche seppur di orientamento politico opposto, “Progetto San Giorgio” che ha ottenuto 464 voti pari al 44,96 per cento e “Rinascita sangiorgese” la lista vincente che ha ottenuto 568 voti pari al 55,03 per cento, compagine quest'ultima più orientata verso il centrodestra per via di alcuni componenti del Pdl, ma che comprende al suo interno anche esponenti dell'Udc ed alcuni socialisti di sinistra. San Giorgio così ha deciso di cambiare premiando la lista antagonista a quella che negli ultimi cinque anni ha espresso la squadra amministrativa. Ora toccherà a Labollita sedere tra i banchi della minoranza esercitando il dirittodovere di controllo politico della maggioranza. Cirigliano è anche il coordinatore cittadino del Pdl, di qui la forte caratterizzazione politica di una compagine presentatasi come accade sempre più spesso nei piccoli centri come lista civica. Alla fine in comuni come quello di San Giorgio dove gli elettori sono stati 1032, chiunque si impegna in prima persona per la comunità, è da premiare in modo particolare. Trovare 26 candidati, compresi i due alla carica di sindaco, non è cosa facile. Addirittura cinque anni fa, le liste in campo erano tre. Stavolta invece si sono creati due blocchi. Il più suffragato della lista che ha vinto le elezioni è stato Salvatore Capalbo con 90 voti. A lui andrà molto probabilmente la delega di vice sindaco. Ottimo piazzamento anche per Antonio Bisanti, Giuseppina Novario e Francesco Adduci che hanno ottenuto rispettivamente 58,
San Giorgio lucano
40 e 44 preferenze. Alla lista vincente vanno otto seggi su dodici, i restanti quattro sono assegnati alla minoranza: Gennaro Labollita (candidato sindaco sconfitto), Giovanni Stasi, Vincenzo Bonamassa e Giovanni Ventimiglia i più suffragati della lista che ha perso le elezioni, rispettivamente con 92, 58 e 49 preferenze. Tra i cavalli di battaglia adottati da Cirigliano in campagna elettorale “l'immobilismo amministrativo” del suo predecessore nonché il fatto che questi abita a Policoro, distante 50 chilometri. Per Labollita si tratta di una sconfitta non scaturita dalla mancanza di consenso dei suoi candidati (si sono tutti difesi egregiamente sul piano numerico), poiché questa volta, andando alla conta i numeri hanno premiato Cirigliano candidato che come si dice in gergo, ha “tirato di più”. Pierantonio Lutrelli provinciamt@luedi.it
BERNALDA - L'anno scolastico è appena finito, le elezioni provinciali anche ed è tempo di pagelle. Il “Popolo della libertà” di Bernalda ha dato i voti sul suo sito intenet http://pdlbernalda.blogspot.com/ ai tanti candidati bernaldesi alla carica di consigliere comunale. I promossi sono tanti, 11 per l'esattezza. Al primo posto ci sono Franco Carbone, l'unico degli eletti, e Gianluca Colonna. I due candidati del Pdl si guadagnano un bel nove. Dietro di loro c'è Anna Scarnato, dei “Popolari uniti”, promossa con otto e un Bernalda commento lusinghiero: «Tanti voti dei centristi del Pd passano ai Popolari Uniti e non è un caso che a livello regionale il partito dell'ex-Presidente Nigro ottiene ottime performance. Anche questo è un ottimo risultato e conferma, in qualche modo, quello delle amministrative 2004 quando Anna Scarnato ottenne più di 200 voti con Alleanza Popolare». Viene trattato bene con un 7+ pure l'ex vicesindaco Nunzio Viggiano (Ps), che finisce quasi a pari merito (7) con il giovane Nicola Caputi (Udeur). I due sei e mezzo sono stati assegnati a Giuseppe Petrocelli (Idv) e a Giovanni Porcelli (Udc): «Questi 155 voti sono tutti suoi nel senso che il partito, a livello locale, non gli ha messo a disposizione neppure un comitato elettorale. Anche il signor Por-
celli ottiene un buon risultato e al nostro voto sommiamo anche uno 0,5 per il coraggio dimostrato». Ammessi, ma con il 6+ o il 6 Franco Grieco (Rci), Giambattista Mazzei (Idv), Stefano Braico (Mpi) e Maria Gallitelli (Pd). Per lei ci sono parole di elogio e qualche frecciata: «Un partito intero unito e compatto per la ''compagna'' Maria. Non è bastato… Tanti centristi del Pd hanno votato altrove e si nota dal risultato ottenuto gravato anche dal fatto che 15 anni di ''amministrazione rossa'' hanno spossato l'intera cittadinanza a tal punto che la protesta si è fatta sentire nelle urne del voto provinciale. La D.ssa Gallitelli ottiene comunque un ottimo risultato». Proprio come a scuola non mancano il respinto, con 5- Massimo Margarita (Sel) e i non classificati: Franco Troiano (Verdi), Franco Scorza (Addc) e Francesco Viggiano (Lgl). Dopo i voti positivi e le bocciature per i tanti candidati bernaldesi che aspiravano ad una poltrona da consigliere provinciale, forse ci sarà una piccola consolazione: un'altra edizione della “Festa del trombato”. A presentarla non potranno che essere il pirotecnico Girolamo Lacertosa e Giuseppe Paradiso, che potrebbe ricantare in onore dei trombati, come avvenne nel 2000, “Una lacrima sul viso”. Gianpaolo Palazzo
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Tamponamenti, uno scontro frontale e un’auto in una scarpata. Sette feriti nessuno è grave
Pomeriggio di incidenti nel Metapontino E’ di sette feriti il bilancio di un sabato pomeriggio movimentato nell’area metapontina. E’ toccato ai Vigili del fuoco di Policoro e al caposquadra Iacovino, insieme agli uomini della Polizia stradale, intervenire sulla complanare sud tra il centro jonico e Nova Siri dove due auto (una Mercedes Classe A e una Chrysler) si sono scontrate in un impatto frontale che, però, no ha provocato conseguenze. I due conducenti, Giampiero Piero e Rocco Carriero, entrambi di Policoro, soccorsi dagli uomini del 1118 sono stati ricoverati nel locale ospedale, dove non sono state riscontrate ferite gravi. La curiosità nei confronti di questo incidente avrebbe potuto costare la vita a tre moticiclisti di Lecce,
di ritorno nel capoluogo salentino dopo una gita sul Pollino. Vincenzo Galignano, Paolo Passabi e Sergio Mazzotta, infatti, sono finiti contro una Fiat Tempra che aveva rallentato in prossimità dell’incidente e, probabilmente per la curisità, non si sono resi conto dell’impatto immediato. Anche per loro sono giunti i sanitari del 118 (già presenti a pochi metri per soccorrere le altre persone ferite). I centauri sono giunto nel nosocomio di Policoro dove, però, le loro ferite non sono apparse gravi. In prossimità dell’innesto da Metaponto sulla statale 7, in direzione Matera, poi, un camion si è ribaltato per cause ancora da accertare. Nessun problema per il conducente ma traffico rallentato
per gli automobilisti. Infine, a Montalbano, dove si è evitato il peggio. Avrebbe potuto essere una tragedia, infatti, l'incidente avvenuto lungo la provinciale che collega il centro alla periferia di Montalbano Jonico, fra i rioni di Borgo Nuovo e Montesano. Debora Fucci, 31 anni, di Montalbano, per cause ancora del tutto da accertare, a bordo della sua macchina una Ford nera metallizzata, mentre risaliva verso il centro urbano, è uscita dalla propria corsia di marcia, oltrepassando quella opposta e finendo la sua corsa nel burrone, in un tratto in cui manca la protezione del guard rail. La giovane donna, moglie e madre, si è miracolosamente salvata.
La carreggiata, infatti, ha il suo confine sul ciglio di un calanco e, solo per fortuna, la macchina è letteralmente planata senza capovolgersi, fermando la sua corsa verso il burrone e senza imbattersi sulla sbriglia di pietre, appositamente posizionata, per frenare il dissesto idrogeologico. Sul posto accorsi gli uomini della locale sede del Pronto Intervento e dei Vigili del Fuoco di Policoro. La giovane donna è stata accompagnata in ospedale sotto choc. L'incidente di ieri, ripropone il problema della sicurezza delle strade e in particolar modo di quel tratto della provinciale sprovvisto, altresì dell'importante sbarra di protezione. Antonella Ciervo Anna Carone
Un tratto della statale 106
Nova Siri Unica riconferma, l’ex vicesindaco Enzo Pavese. Suriano è stata la vera rivelazione
Ecco la giunta Santarcangelo Pronto il nuovo esecutivo all’insegna della dinamicità amministrativa NOVA SIRI - A una settimana dal voto, il Comune di Nova Siri ha già il suo nuovo esecutivo. Infatti, il sindaco, Pino Santarcangelo, ha voluto bruciare le tappe per replicare con i fatti alle voci di presunti disaccordi e frizioni in vista della formazione della rinnovata squadra di governo. Proprio la novità contraddistingue la giunta del secondo mandato consecutivo, che registra la sola riconferma dell'ex vicesindaco Enzo Pavese, con l'avvicendamento di Antonio Melidoro, le cui deleghe sono state divise tra due new entry. Una scelta di cambiamento, voluta dal sindaco e per certi versi imposta dalla rigida osservanza delle preferenze. Decisione condivisa, seppur penalizzante per un giovane che ha lavorato bene e oggi siede comunque in Consiglio. Nulla di fatto, invece, per Giuseppe Montagna, il cui consenso (98 voti) non gli è valsa neppure l'elezione. A Nicola Suriano, primo degli eletti con 245 preferenze e autentica rivelazione di questa tornata elettorale, le deleghe alle Politiche sociali, Attività produttive e agricoltura. Si dovrà dare da fare nella programmazione, vista la delicatezza degli incarichi che richiedono tempo e spirito di iniziativa. A Giuseppe Settembrino (187 preferenze) l'incarico al Bilancio, Programmazione, Patrimonio e Gestione del personale. Una delega tecnica, che segue le capacità professionali del neo assessore. Al giovane “homo novus” Giuseppe D'Armento (148 preferenze), le deleghe a Cultura e Spettacoli, Pubblica istruzione, Politiche giovanili e Protezione civile. A lui il compito delicato di programmare in tempi record la stagione estiva degli eventi, che per il momento segna solo la riconferma di “Cinemadamare”, la rassegna itinerante della Settima Arte, e il “Siris festival”, kermesse made in Nova Siri di arte e cultura, ideata dall'associazione “Sud Gigi Giannotti”. Al combattivo Michele Laddomata (206 preferenze), vi-
Policoro Operazione di controllo
Ubriachi alla guida e hashish sequestrato dai carabinieri
Da sinistra i neo assessori: Mitidieri, Pavese, Suriano, Settembrino, D’Armento e Laddomata
Una pattuglia in servizio
cesindaco, le deleghe importanti ai Lavori pubblici, Centro storico e Manutenzione. Incarichi pratici per chi ama vivere fuori dai lacci della burocrazia. “Assumo con particolare piacere la delega al centro storico, pur non avendo attinto voti da quell'area comunale -ha commentato Laddomataseguirò con attenzione tutti i problemi quotidiani, con un occhio vigile anche alle esigenze delle campagne”. A Enzo Pavese (200 preferenze) la delega all'Urbanistica, materia di cui si era già occupato nel precedente mandato am-
ministrativo. A Giuseppe Mitidieri (171 preferenze), infine, le deleghe a Turismo, Ambiente, Innovazione e Politiche europee. La formazione della nuova squadra ha potuto lasciare qualche scontento, ma venerdì sera, subito dopo il summit per la definizione degli incarichi che saranno formalizzati solo domani, al breve brindisi in un bar della Marina si notava solo il riserbo di alcuni e i volti piuttosto distesi di altri. Nessun atteggiamento polemico, ma solo i prossimi mesi potranno provare la vera tenuta della nuova
maggioranza. Entro il prossimo 28 giugno si svolgerà in Consiglio la convalida degli eletti, con eventuali dichiarazioni di incompatibilità dei consiglieri, ma la nuova Giunta è già operativa da domani. Intanto, venerdì, anche davanti la sede del Pd c'era fermento, con il naturale futuro capogruppo di minoranza, il candidato sindaco Pasquale Favale, e alcuni eletti e simpatizzanti. A loro il compito di controllare e criticare l'operato della maggioranza. Antonio Corrado a.corrado@luedi.it
POLICORO - Nell'ambito di predisposti e mirati servizi finalizzati al controllo del territorio, specificamente inteso come padronanza dell'ambiente e vicinanza al cittadino attraverso una concreta e massiccia presenza dell'Arma, il Comando Compagnia Carabinieri di Policoro, ha predisposto un dispositivo rinforzato di presidio del territorio che ha permesso di denunciare all'Autorità Giudiziaria 6 persone. In particolare, un cittadino extracomunitario, 29enne di nazionalità marocchina, ed un 18enne incensurato di Tursi (MT), sono stati denunciati per la detenzione ai fini di spaccio di circa 2 grammi di hascisc, sottoposti a sequestro. Due giovani, di 35 e 33 anni, originari di Policoro sono stati colti alla guida delle loro autovetture in evidente stato di alterazione psico-fisica dovuta all'assunzione di alcool. Un incensurato 24en-
ne di Tursi (Mt) è stato denunciato per porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere in quanto, a seguito della perquisizione della sua autovettura, è stato trovato in possesso di un grosso nerbo di bue, trattato ed intrecciato come una frusta, della lunghezza di circa 90 cm. Un giovane 32enne di Policoro, inoltre, è stato colto nella flagranza del furto di circa 10 Kg di mele che fraudolentemente stava caricando sulla sua autovettura, asportandole da un fondo privato. Numerose inoltre sono state le sanzioni amministrative comminate per violazione delle norme del Codice della strada, soprattutto relative all'uso del casco e delle cinture di sicurezza, nonché all'uso del cellulare durante la guida. Nel complesso, nel corso dell’operazione di controllo, sono state controllate 110 persone e 85 autovetture. provinciamt@luedi.it
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Confederation Cup Sommario da riempire xx Sommario da riempire x Sommario da riempire Sommario da riempire
Al via le danze Ecco la Spagna Attesa in Sud Africa per l’inizio delle gare ufficiali I bambini a ridosso degli stadi tra sogni e povertà di FRANCESCO GRANT PRETORIA (SUDAFRICA) – «E' ora. Il Sudafrica non può aspettare». Il doppio slogan fa capolino a fatica tra i cantieri delle strade che dall’aeroporto di Johannesburg, unico scalo internazionale del paese più ricco dell’Africa, portano a Pretoria. È anche il senso della telefonata fatta a Sepp Blatter dal presidente Jacob Zuma, nel giorno del suo insediamento un mese fa: saremo pronti. Con la partita inaugurale della Confederations Cup, Sudafrica-Iraq, un popolo di quattro colori e 11 lingue accoglie domani il mondo all’Ellis Park, il mitico stadio dove nel '95 finì un altra Coppa, del rugby, e si chiuse l’era dell’ isolamento internazionale. Ora hanno cancellato con solventi le linee di meta e gli sponsor stampati sul campo, e hanno rasato l'erba ad altezza calcio. «E' stato più difficile del previsto», racconta Davida Bleckensee, responsabile competizioni del comitato organizzatore. Ora l’hanno ribattezzato Coca Cola Park, e quello è stato più facile. Mito e affari, con l’ombra di Madiba sul 'festival dei campionì che ha tanti interrogativi sicurezza e un punto fermo: il caos trasporti. Il padre della patria, l’uomo simbolo della vittoria sull'apartheid, ha fatto l’ultimo dono al suo Paese portando i Mondiali per la prima volta in Africa. Ma ora Nelson Mandela è vecchio e stanco: vive nella sua casa di Joburg, come i concittadini chiamano Johannesburg, protetto dalla fondazione a lui intitolata. Vuole andare domani a sostenere i Bafana Bafana, i ragazzi del calcio amati da milioni di neri; così come nel '95 tifò per il Sudafrica di rugby tutto bianco. Ma si deciderà solo all’ultimo. Forse invierà un messaggio. Forse qualcuno sceglierà per lui e non farà ombra a Zuma. Intanto voci maligne sostengono che funzionari dell’Anc avrebbero già venduto a una tv l’esclusiva mondiale dei funerali. Il timore di cosa sarà alla sua morte è avvertito da molti. Il dopo è però un lusso che il Sudafrica non vuole permettersi. 'Orà ci sono otto Nazionali a rappresentare i sei continenti – con America del Nord e del Sud – più l’Italia campione e i padroni di casa. Nobiltà e miseria del calcio. Le accelerazioni di Kakà e le geometrie di Fabregas, le parate di Buffon e il vecchio istrione della panchina Milutinovic. E poi le speranze dell’Iraq, già eliminato dal Mondiale 2010 e ora impegnato a
regalare un sorriso alla gente di Baghdad. O i muscoli della Nuova Zelanda, domani contro la Spagna nel secondo match. Ma è solo l’assaggio della vera festa Mondiale a 32 squadre: «Il 2010 dovrà cambiare la percezione dell’Africa nel mondo», dice Hellen Zillen, leader dell’opposizione. Gli elicotteri della polizia hanno però cominciato a volteggiare nei cieli di Pretoria e Johannesburg, due delle quattro città ospitanti la Confederations. Le pale scacciano la paura di un Paese da 50 omicidi al giorno. In campo ci saranno anche 10 mila poliziotti in più. L’operazione 'Joburg pulità è partita due giorni fa dalle vie attorno all’Ellis Park. «Sugli stadi, siamo avanti nove mesi rispetto a Corea- Giappone 2002 e di sei rispetto a Germania 2006», assicura il portavoce del Comitato organizzatore Rich Mkondo. Due settimane fa è stato inaugurato il Nelson Mandela Bay di Porth Elizabeth. Gli altri cinque stadi saranno completati entro dicembre, grazie ai 63 miliardi di dollari stanziati e nonostante polemiche e scioperi. Quello dei sindacati dei pullmini è invece riuscito a stoppare il progetto di una linea di autobus pubblici per la Confederations.“Questo è il Sudafrica, non si può organizzare il Mondiale come fossimo a Zurigo», si è giustificato Ralph Jones, leader dell’associazione di padroncini, vera e propria 'mafià che ogni giorno trasporta milioni di neri e non esita a usare le armi per difendere il suo territorio. «E poi quella dei bus è concorrenza sleale», ha aggiunto, confermando che cambiano le latitudini ma non gli usi. La linea superveloce di treni da Joburg non sarà finita in tempo. Per arrivare a Bloemfontein, ci vorranno 9 ore su rotaia anche tra un anno. Sarà un problema dei 450 mila stranieri in arrivo. I 425 mila biglietti venduti per la Confederations sono invece andati soprattutto alla popolazione locale, nonostante le difficoltà di acquisto – impensabile prenotarsi via internet da una township – e i prezzi: il posto più economico costa solo 7 dollari, ma è quasi il doppio del prezzo medio di un match di campionato. Probabile si ripeta quanto successo ieri con Brasile e Italia. Migliaia di bambini fatti entrare gratuitamente dalle township a ridosso degli stadi. Sarà una festa di canti, balli e gioia. 'Ke Nakò, 'è orà. Il Sudafrica non vuole aspettare. In campo Sud Africa-Iraq e Nuova Zelanda-Spagna.
Tra un anno i mondiali Prove generali e spettacolo
I PRECEDENTI Il pareggio in Germania e il rosso per De Rossi PALERMO – Un goffo autogol ed un volto insanguinato. Il ricordo dell’ultimo match disputato dall’Italia contro gli Stati Uniti non è dei più belli. Una partita, giocata al «Fritz Walter Stadion» di Kaiserslautern, valida per il girone E del mondiale di Germania 2006. Dopo aver vinto agevolmente contro il Ghana, gli azzurri di Lippi, il 17 giugno di tre anni fa, avrebbero voluto confermarsi nel secondo De Rossi in famiglia confronto. Ed invece, quella partita tirò addosso alla nostra nazionale una pioggia di critiche, poi fortunatamente dissoltesi a suon gol e di risultati nel corso del mondiale. C'erano tutti i numeri per fare bella figura contro il team a «stelle e strisce». Tra l’altro gli azzurri erano andati in vantaggio con un’inzuccata velenosa di Gilardino al 22' del primo tempo. Ed invece, cinque minuti più tardi, Cristian Zaccardo riuscì nella non facile impresa di bucare la porta di Buffon, mettendo a segno un autogol che resterà indelebile.
Lo spagnolo Villa nell’allenamento di rifinitura in Sud Africa. In alto: il Brasile
CASA AZZURRI
Italia, Cannavaro salta l’esordio
Fabio Cannavaro
PRETORIA – A 48 ore dall’esordio in Confederations Cup contro gli Stati Uniti, dubbi in difesa per Marcello Lippi. Il ct azzurro dovrà quasi sicuramente rinunciare a Fabio Cannavaro che ha continuato a seguire il suo programma di recupero e che lo staff medico, d’intesa con quello tecnico, non vuole rischiare. Il capitano dovrebbe regolarmente essere in campo contro l’Egitto, seconda gara del girone in programma giovedì. Oggi (in mattinata solo lavoro di recupero in palestra per gli azzurri, nel pomeriggio seduta tattica) è rimasto a riposo Nicola Legrotta-
glie, il centrale che dovrebbe prendere il posto di Cannavaro nel match contro gli Usa. Per lui solo un leggero affaticamento muscolare, nulla di grave. Lunedì sarà in campo al fianco del compagno della Juve, Chiellini. In pre-allarme Gamberini, ma le condizioni di Legrottaglie non preoccupano. Per il resto Lippi non ha altri pensieri e devo solo scegliere l’11 da mandare in campO. Nel 4-3-3 iniziale dovrebbero esserci Buffon tra i pali, Zambrotta, Legrottaglie, Chiellini e Grosso in difesa, in mezzo Gattuso, Pirlo e De Rossi, quindi Camoranesi, Gilardino e Iaquinta.
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Sport
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Moratti convinto che lo svedese resterà all’Inter, come Eto’o al Barcellona
«Felici di Ibrahimovic» Il patron nerazzurro conferma l’interesse per Carvalho Lazio. Lotito: Nedved? Mai dire mai
Nedved
ROMA– Solo una questione di giorni, poi la Lazio avrà il nuovo allenatore. Parola di Claudio Lotito. «La Lazio avrà un allenatore la prossima settimana – ha dichiarato il numero 1 del club biancoceleste -. Troveremo la soluzione definitiva e comunicheremo a tutti qual è lo staff, ma al momento non c'è nessuna sottoscrizione di contratto». Lotito ribadisce quando detto due giorni fa in Lega Calcio: non c'è fretta, meglio scegliere con calma e senza farsi prendere dall’ansia. «La squadra torna al lavoro il 5 luglio, lunedì è il 15 giugno: siamo nei tempi». Davide Ballardini ha annunciato di essersi liberato dal Palermo, potrebbe essere lui il successore di Delio Rossi, anche se si continua a parlare di Massimiliano Allegri. Lotito smentisce: «Mi si può dire tutto, ma non che sono una persona scorretta, se avessi avuto un interesse nei confronti del tecnico mi sarei mosso in modi corretti. Non mi interessano le polemiche sterili». Capitolo mercato. Il ds della Juventus, Alessio Secco, ha ribadito che non c'è stata nessuna offerta per Goran Pandev, cosa che Lotito ha più volte ripetuto. «Non abbiamo mai ricevuto dimostrazioni formali di interesse da parte di nessuna squadra. Nessuno mi ha mai chiamato». Si parla di Napoli per il macedone, ma Lotito non crede a questa ipotesi. «Con tutto il rispetto per il Napoli, non sarebbe un passo avanti rispetto alla Lazio. Al posto del giocatore rimarrei a Roma». Lotito spiega ancora che la società non ha bisogno di svendere: «Se qualcuno partirà è perchè le cessioni saranno funzionali al nostro progetto e comunque sostituiremo chi va via con un giocatore più forte. Sappiamo che in alcuni reparti sono necessari degli aggiustamenti per rinforzare una squadra che ha già importanti potenzialità». Lotito ricorda che la Lazio ha fatto «un investimento importante spendendo 20 milioni di euro per Zarate» e non esclude un clamoroso ritorno di Pavel Nedved in biancoceleste: «Mai dire mai», dice Lotito.
LA SENSAZIONE di Massimo Moratti è la stessa di Josè Mourinho: alla fine Zlatan Ibrahimovic resterà all’Inter. Il numero 1 del club nerazzurro parla del suo blitz a Barcellona e della cena con il presidente azulgrana Joan Laporta. «Una cena nata dalla curiosità di entrambi, volevamo confrontarci su quanto leggevamo sui giornali – spiega Moratti -, sul desiderio di Ibrahimovic di andare al Barcellona. Alla fine è venuto fuori che ognuno ama il proprio giocatore, io parlavo bene di Ibra, lui di Etòo e ci siamo lasciati dicendoci che forse era meglio tenerci i nostri giocatori. Laporta è una persona molto piacevole». Moratti, però, non esclude nulla. «Lasciamo al tempo la possibilità di vedere se arriva un’idea che va bene a tutti, mi sembra di capire che siamo soddisfatti di Ibra che del resto è il miglior giocatore in circolazione e loro di Etòo, un giocatore che anch’io considero molto forte e che per il Barcellona ha fatto tantissimi gol in campionato e in Champions League». Moratti assicura che il Manchester United non si è fatto sentire per lo svedese e in merito a questo mercato dice: «non ci si sta muovendo moltissimo a parte il Real Madrid. C'è anche da considerare che c'è chi ha necessità di muoversi e chi meno, noi siamo a posto, la squadra è stata rinforzata con due acquisti molto forti». Insomma su Ibrahimovic, e non solo, Moratti ha la stessa impressione che ha Mourinho. «In questo momento sono dell’idea del nostro tecnico, ritengo difficile che Ibra vada via. Mourinho è un uomo intelligente, risponde al suo dovere con la passione e la personalità dovuta». In quanto a Ibra: «ho
Zlatan Ibrahimovic
simpatia per lui, quando gli parlo lo vedo sempre simpatico, allegro, ma anche molto professionale nei comportamenti», spiega il presidente dell’Inter che non può nascondere un pò di fastidio per alcune dichiarazioni dello svedese. «Ho seguito la vincenda sicuramente non con piacere come qualsiasi tifoso, ma
non è la prima volta che il giocatore fa le bizze, e non è che gli aumentiamo l'ingaggio ogni volta, questo non è vero. Non so quanto seria sia questa cosa e non è che non ci dormo la notte, c'è ancora un pò di tempo per vedere come andrà a finire». C'è anche Maicon, altro obiettivo dell’insaziabile Real, che preoccupa i ti-
fosi. Si è parlato di un possibile scambio con Sneijder. «Pensavamo un pò tutti che, vista la crisi, in questo mercato potessero esserci più scambi che operazioni in denaro, invece il Real ha fatto grandi acquisti, noi abbiamo dovuto tirare fuori i soldi per Milito e Motta, la Juve per Diego – spiega Moratti -. Per me
Lo svedese per il Barca si taglia l’ingaggio BARCELLONA- In casa Inter sia Mourinho che Moratti si dicono convinti che Zlatan Ibrahimovic rimarrà ma dalla Spagna continuano ad arrivare notizie in altro senso. L'ultima è quella del quotidiano catalano «Sport», secondo il quale sarebbe stato superato uno dei principali ostacoli sulla strada che porterebbe Ibrahimovic al Barcellona e cioè l’ingaggio del giocatore. Pep Guardiola ha indicato nell’attaccante svedese il suo obiettivo numero uno e il giocatore sarebbe disposto a ridursi l’ingaggio pur di vestire la maglia blaugrana. La diversa fiscalità tra Spagna e Italia, tra l’altro, consentirebbe a Ibra di non dover rinunciare a troppi soldi e il Barca vedrebbe
soddisfatta una delle sue richieste, ovvero il fatto che il giocatore più pagato del club continui a essere Messi. Adesso resterebbe da trovare un accordo con l’Inter e in questo la chiave continuerebbe a essere Etòo, per il quale però ci sarebbe anche il Manchester United. Ma l’affare Ibrahimovic non è l’unico a cui stanno lavorando in casa Barcellona. Stando al «Mundo Deportivo» Guardiola ha indicato in Franck Ribery un altro rinforzo necessario per la prossima stagione e il Barca proverà a fare di tutto per accontentarlo, anche se la concorrenza del Real Madrid resta forte: l’agente di Ribery, Alain Migliaccio, è lo stesso di Zidane, oggi braccio destro di Florentino Perez.
Difficoltà sulla contropartita tecnica all’Udinese
D’Agostino dell’Udinese
Trattativa D’Agostino-Juve La strada è in salita ROMA .«Per D’Agostino alla Juventus la trattativa si è incanalata in una situazione dalla quale è complicato uscirne». Lo ha detto Sergio Gasparin, direttore generale dell’Udinese, intervenuto in diretta ai microfoni di «RadioRadio». «Qando sono arrivato all’Udinese, il patron Pozzo mi ha detto che la Juve aveva purtroppo chiesto D’Agostino. Quel purtroppo era perchè si sta parlando del miglior calciatore nel ruolo in Italia, insieme a Pirlo, e conseguentemente non è solo un grande giocatore ma ha caratteristiche particolari che rende problematico per l’Udinese in termini di ricambi sostituirlo. Abbiamo sottolineato come fosse per noi prioritario, importante, l'acquisizione di ricambi tecnici. Su questo aspetto – prosegue il dirigente del club friulano – abbiamo iniziato a lavorare con la Juve che quando si è seduta al tavolo, anche da parte loro, preferivano la soluzione legata a ricambi o comunque a inserimenti di valori tecnici nella trattativa. Ambedue con lo stesso obiettivo: speravo che
la trattativa fosse in discesa o per usare un esempio calzante, che fosse un’autostrada che poteva portare ad obiettivo. Quando abbiamo individuato risorse tecniche la Juve ha posto difficoltà. Vedo quindi articolata e in salita la strada che può portarci ad un obiettivo della cessione di D’Agostino che affrontiamo, come dice Pozzo, a malincuore ma purtroppo quando si muove un club come la Juve non solo è doveroso ma giusto affrontarla in un certo tipo». "Chiaro che un club di questo prestigio condiziona in modo importante la volontà del giocatore – prosegue Gasparin – non abbiamo ricevuto un 'no da parte di alcuni giovani, non abbiamo parlato con nessuno. Quando la Juve ha detto che su alcuni era importante andare avanti, non abbiamo contattato nessun giocatore. Ho letto sui giornali risposte di alcuni ragazzi, chiaro che nel momento in cui viene posto al giocatore un club come la Juve e poi gli si prospetta di venire ad Udine la reazione può essere quella che si è letta. Con la Juve ab-
biamo la compartecipazione Paolucci, giocatore sul quale l’Udinese ha investito, ha fatto bene ad Ascoli e Catania e su questo giocatore avevamo trovato un’indicazione di massima. È evidente che, stante il valore di D’Agostino, bisogna equilibrare l’operazione in termini di denaro, cosa che la Juve dice di non voler fare. Abbiamo difficoltà nell’avere risorse tecniche che abbiamo individuato. Nel momento in cui c'è un club di questo prestigio è inevitabile da parte del giocatore che è nel pieno della maturità tecnica, con l’età giusta per dare il meglio, dopo un campionato straordinario, nel momento culmine della sua carriera, vedere questo come un piccolo sogno che si può realizzare. La cessione di Quagliarella? Anche se fossi arrivato prima avrei dato indicazioni positive perchè è sicuramente indiscutibile che abbiamo perso un grande giocatore ma vedo chi è rimasto e vedo Pepe, Di Natale, Sanchez, Floro Flores, Caruso, Corradi. Chiaro che la copresenza di Quagliarella in questa situazione ve-
Maicon è un giocatore straordinario, se devi venderlo vuol dire che c'è qualcuno adeguato alla sua forza, ma io lo considero uno dei terzini più forti nella storia del calcio, quindi è difficile trovare un altro per cui uno può pensare di liberarsene, noi non abbiamo nessuna voglia di farlo». Intanto Deco chiama Mourinho, lo special one risponde e l’operazione con il Chelsea potrebbe andare in porto. «Noi stiamo seguendo Deco perchè stiamo seguendo una volontà dell’allenatore e sono felice che Deco dica che vuole l'inter. Non c'è nulla di definito comunque, stiamo lavorando per un’operazione ben fatta». Si parla anche di un interessamento per Benzema. «Mi è piaciuto leggere di questa ipotesi sui giornali - sorride Moratti -. Diciamo che è un pò vero che stiamo guardando altrove anche per capire i valori di mercato, ma al momento la nostra politica è mantenere quello che abbiamo, ma anche stare attenti sul mercato, perchè se capita di vendere qualcuno ne dobbiamo trovare un altro a livello adeguato». Secondo Moratti non ci sono reparti da rinforzare. «Trovo che la squadra sia ben equilibrata e che abbia portato a casa risultati importanti, non dimentichiamo che in Champions League siamo stati molto sfortunati nella gara di Manchester – ricorda Moratti -. Abbiamo avuto 5 occasioni e non abbiamo fatto nessun gol, forse c'è stata incapacità, ma sicuranmente anche sfortuna. Abbiamo preso a centrocampo Motta, un giocatore intelligente, in attacco abbiamo preso Milito che segna molto, non vedo il bisogno di grandi rafforzamenti, forse serve anche un buon difensore (Carvalho, ndr) e ci stiamo lavorando».
deva l'Udinese costretta a privarsi di qualche altro giocatore». "Di Natale al Parma? Ghirardi è un intenditore di calcio, il giocatore è straordinario. Credo che nel calcio succede di tutto ma credo che per il Parma rimarrà un sogno – prosegue Gasparin sugli obiettivi di mercato – Felipe e Zapata? Posso dire che saranno confermati. Zuniga è un giocatore sul quale c'è la nostra stima e il nostro apprezzamento. Ha disputato prove importanti. È titolare con la nazionale colombiana. Ha fatto bene lui come altri. Marco Motta è un giocatore dell’Udinese ed a titolo temporaneo al-
la Roma. La Roma ha il diritto di esercitare il riscatto o acquisizione della compartecipazione su questa vicenda l’Udinese è spettatrice, sta alla Roma la necessità di esercitare il diritto o non esercitarlo. Se la Roma non dovesse escercitare il diritto d’opzione farebbe un favore all’udinese. È un giocatore che ha molto mercato. La volontà dei Pozzo è dare continuità al progetto, migliorare e migliorarsi. Una politica di valorizzazione. Asamoah? Un giocatore che resterà con noi ma che credo di anticipare che sarà oggetto del desiderio dell’estate dell’anno prossimo».
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42 Sport
Il Potenza presenta Aquino, in rossoblù per due anni
Si valuta il reparto di attacco
«Ho grandi stimoli e non sono appagato»
De Angelis e De Cesare più di un’idea
E’ il quarto eccellente colpo di mercato SE ALL’ORA DI pranzo si è messo in macchina, è andato a Cava de’ Tirreni, si è svincolato da un contratto di due anni, è tornato a Potenza e ha firmato un biennale con la società rossoblù, allora, Giuseppe Aquino aveva proprio voglia di Basilicata. E questo è un dato di fatto che non può sfuggire a chi tiene alle sorti del Potenza. Postiglione ha sottoscritto con lui un’intesa biennale, la prima tra i quattro acquisti già annunciati (Vanacore, Chiavaro e Berardi gli altri), segno inequivocabile di una programmazione chiara. «Scendo in Seconda Divisione per dimostrare che non sono appagato. Ho ancora tanti stimoli e voglio vincere. Dipendesse da me, sono già pronto a scendere in campo», sono state le parole di un atleta che ha impressionato per la sua capacità di calarsi nella realtà di Potenza come se vi fosse da tempo. «Ritorniamo a riempire lo stadio così?», ha chiesto incuriosito ammirando le foto del pullman di ritorno da Benevento, dopo la finale play off della promozione di tre anni fa. La voglia di Aquino, attaccante abile a ricoprire qualsiasi ruolo in qualsiasi modulo di attacco è evidente. L’atleta,
Giuseppe Aquino ieri al Viviani
nato in Germania, ma residente a Bosco reale, nella periferia napoletana, ha sposato il progetto del Potenza e, anche attraverso la mediazione del procuratore Arbotti, ha chiuso la trattativa rapidamente, addirittura tornando verso Cava per liberarsi defini-
tivamente dalla società per la quale ha giocato 27 volte segnando 4 gol, in questa stagione. Ha vinto la C1 con l’Ascoli nel 2002 e la C2 con il Frosinone ( 4 gol da gennaio nel 2004) e con la Cavese (14 reti nel 2006), ma non è contento: «Basta campionati monotoni - ha ribadito - se sono qui è perchè voglio ancora vincere in Seconda. Poi, se arriverà il ripescaggio, sarò più contento, ma adesso non voglio passare per quello che è venuto a Potenza perchè è certo della categoria superiore. Se sono qui e mi sono legato per due anni alla società rossoblu è perchè credo nella programmazione e nel progetto, indipendentemente dalla categoria». Aquino, per ribadire il concetto, era una degli attaccanti più ricercati della categoria, non tanto per la vena realizzativa del superbomber, quanto piuttosto per la grande capacità balistica e per l’attitudine a mandare in gol i suoi compagni di attacco. Si è detto pronto a giocare con qualsiasi modulo, anche alle spalle di un centravanti o, addirittura, a ricoprirlo lui il ruolo di attaccante di riferimento. Nelle idee di Capuano, almeno quelle iniziali, Aquino sarà l’esterno di destra del tridente offensivo. Alfonso Pecoraro
Il futuro gialloverde legato all’incontro di domani
Melfi trattiene il respiro TUTTO dipenderà da quest'incontro di lunedì. Il destino del Melfi calcio è inevitabilmente legato a ciò che presenterà il Sindaco Navazio, investito dalla carica di responsabile in quanto primo cittadino della città e come tale responsabile di ogni patrimonio di Melfi, ivi compresa squadra di calcio. Se davvero sono stati recuperati due sponsor importanti, se davvero vi sono diversi imprenditori locali disposti ad autofinanziarsi e quindi a contribuire alla causa, allora l'ipotesi che Maglione ed il gruppo storico possano fare dietro front e ritornare alla guida del club gialloverde, diventerebbe strada percorribile. Stanchi di promesse mai mantenute, e di proposte mai concretizzate, Maglione ed i suoi seguaci, hanno legittimamente il diritto di vederci chiaro. L'incontro di domani servirà proprio a questo. A verificare quanto materialmente si è raccolto e quanto si vuole investire nel progetto calcistico che una volta eventualmente esple-
tato il discorso iscrizione, deve poi attuarsi attraverso la formazione della nuova squadra. Ecco perché si è fissata la data del 20 giugno. Per quel giorno il tutto deve chiudersi perché poi i vari incartamenti, richiedono un'altra settimana di iter per risolvere la questione. Dopo si entra nel vivo della campagna acquisti, e per il Melfi non sarà affatto semplice costruire un organico partendo da zero. Non ci sono giocatori sotto contratto, ad eccezione di Gianluca De Angelis che lascerà sicuramente Melfi. I pezzi migliori troveranno sistemazione ed altri già lo hanno fatto. Dopo Bacchiocchi alla Cavese, Mitra si è accordato con la Paganese, altri troveranno un ingaggio. C'è da trovare un nuovo staff tecnico completo. Un lavoro che comunque non spaventa particolarmente i dirigenti che in passato hanno dimostrato ampiamente di saper costruire rose competitive ed affidabili. Il problema semmai è appunto rappresentato dalla
MITRA ALLA PAGANESE Damiano Mitra è passato alla Paganese di Palumbo. Dopo tre anni di ottimo livello a Melfi, il calciatore fiorentino segue il tecnico in Campania. Per lui 81 presenze e 7 reti
voglia di fare calcio che deve dimostrare la città. In questo senso la tifoseria è chiamata a raccolta. Andando in sede o nei rituali punti vendita cittadini, si può iniziare a sottoscrivere l'impegno per il prossimo abbonamento. L'anno scorso la città rispose in maniera decisamente fredda. Poco più di 200 tesse-
PRIMA DIVISIONE: FINALE DI ANDATA PLAY OFF
Crotone
Benevento
Arbitro: NASCA di Bari Assistenti: Schenone-Giallatini CROTONE. Moriero dovrà fare a meno di BENEVENTO. Squadra che vince non si Aurelio, il suo uomo più in forma che deve cambia e quindi davanti a Gori, ci saranno però scontare un turno di squalifica. Al suo Cattaneo, Landaida, Ferraro e Palermo. A posto dovrebbe giocare quasi certamente centrocampo Cinelli e Cejas in regia, mentre Caetano che andrà a piazzarsi dietro l'unica Statella e Ciarcià sulle fasce. In avanti spazio punta, Nello Russo. Si passerà dal 3-4-3 di al tandem d'attacco Clemente-Bueno. Castaldomenica scorsa al più collaudato 4-2-3-1, do ed Evacuo, invece, partiranno dalla pancon Galardo e Pacciardi a fare da schermo china pronti per subentrare in corso d'opedavanti la difesa. ra. A seguire il Benevento più di 700 tifosi. CROTONE (4-2-3-1): Farelli; Galeoto, Sco- BENEVENTO (4-4-2): Gori; Cattaneo, Langnamiglio, Diniz, Morleo; Pacciardi, Galar- daida, Ferraro, Palermo; Statella, Cinelli, do; Petrilli, Caetano, Basso; Russo. A disp.: Cejas, Ciarcià; Clemente, Bueno. A disp. Senatore, Pedotti, Figliomeni, Carcuro, Mondini, Aquilanti, Ignoffo, Colombini, De Orosz, Triarico, Paponetti. All.: Moriero. Liguori, Castaldo, Evacuo. All. Soda INDISPONIBILI: Concetti. INDISPONIBILI: nessuno. SQUALIFICATI: Aurelio. SQUALIFICATI: nessuno.
A destra De Angelis con la maglia del Melfi
ANTIMO Grillo è il procuratore di Gianluca De Angelis, 30 gol negli ultimi due anni a Melfi. Antimo Grillo è entrato nella stanza del presidente Postiglione, allo stadio Viviani, subito dopo che erano andati via Aquino e il suo procuratore Arbotti. Che De Angelis sia un giocatore che a Capuano piace non è un dato da nascondere. Il napoletano può ricoprire tutti e tre i ruoli di un tridente di attacco, ma può fare anche la prima o la seconda punta se lo schema dovesse prevedere due attaccanti soltanto. ha fiuto del gol e batte anche le punizioni. Perchè non chiudere un’operazione del genere? In agguato ci sono anche la Cavese e la Paganese, ma per certo al Melfi è arrivata anche l’offerta del Cassino.
Proprio così, al Melfi: perchè De Angelis è legato ancora per un anno alla società di Maglione che è affaccendata in tutt’altre faccende. Postiglione e Capuano batteranno gli altri (quelli che aspettano una mancata iscrizione del Melfi per avere gratis l’atleta e magari dargli qualche euro di più) sul tempo? Questione di ore e se ne saprà di più, ma appare certo che oltre il centravanti titolare, il Poetnza necessiti anche di gente adatta a fare la panchina. Non che De Angelis sia uno di questi, perchè potrebbe fare anche il titolare, ma De cesare sì. Voci di corridoio, oltretutto non smentite dallo stesso centravanti di Mariconda, danno come possibile un contatto. a.p.
DALLE SEDI DELLA LEGA PRO Primi movimenti di mercato
re numero assolutamente insufficiente per una compagine che partecipa ad un torneo professionistico. Ora conta solamente mostrare affetto ed amore verso il Melfi, a scatola chiusa senza pensare all'organico e alla squadra che sarà. Obiettivo minimo 700 abbonamenti. Emilio Fidanzio
Luigi Pezzella, 28enne difensore del Foggia, ha suscitato l'interesse di alcuni club di Prima Divisione: Real Marcianise, Paganese, Cavese e Ternana sarebbero interessate all'acquisto dell’esterno sinistro che a fine mese potrebbe svincolarsi dal Foggia, suo attuale club. Primo acquisto del Sorrento: il portiere Vincenzo Criscuolo, atleta che aveva rescisso a dicembre con l'Aversa Normanna dopo due annate trascorse alla Cavese. Il giocatore, già alle dipendenze di mister Simonelli all'epoca della Nocerina, sarà il secondo di un numero uno ancora da individuare. La Cavese ha effettuato un sondaggio per il centrocampista Simone Grillo, classe 1983, nell’ultima stagione in Seconda Divisione alla Val di Sangro. Il calciatore romano, che ha segnato 11 reti nella stagione conclusasi con la retrocessione degli abruzzesi in serie D, sarebbe il nuovo obiettivo dei metelliani che hanno già acquistato Bacchiocchi. Il primo calciatore in procinto di lasciare l’Avellino è il difensore Marco Pecorari che è ad un passo dall’accordo col Pescara, del dg Lucchesi, ex irpino. Pecorari ha il contratto in scadenza. L’eliminazione dai play off ha avuto un effetto devastante a Catanzaro. Il dg Gianni Improta, infatti, ha lasciato ufficialmente la sua carica. L’addio di Improta potrebbe non essere il solo visto che anche diversi big del club calabrese potrebbero andare via.
SECONDA DIVISIONE: FINALE DI ANDATA PLAYOFF
Pescina
Gela
Arbitro: GUIDA di Torre Ann. Assistenti: Posado-Fortarezza AVEZZANO. L'assenza del mediano Giorda- GELA. Organico al completo. Unico dubbio no (squalificato) viene metabolizzata con per Pasquale Esposito, mentre hanno recul'accentramento di Cruciani e lo spostamen- perato Cecere e Ambrosecchia. Si è allenato to di Laboragine sul versante sinistro del anche Daniele Unniemi, malgrado un lutto centrocampo. Tra i venti convocati dal tecni- che lo ha colpito. Non ci saranno variazioni co Perrone c'è anche Berra, che troverà posto rispetto alla partita con l'Andria, se non l'inprobabilmente in panchina. Recuperato il serimento di Giovanni Esposito al posto di portiere Bifulco, sostituito a Catanzaro per Ambrosecchia. Sono sei i pullman partiti da Gela, un settimo invece partirà da Milano. problemi muscolari. PESCINA (4-4-2): Bifulco; Locatelli, Petitto, GELA (4-4-1-1): Cecere; Nigro, Fernandez, Blanchard, Piva; Rosamilia, De Angelis, D'Aiello, G. Esposito; Gaeta, Iannini, MariCruciani, Laboragine; Arcamone, Bettini. A nucci, Unniemi; Alessandrì; Franciel. A didisp.: Merletti, Pomponi, Miale, Silvestri, sp.: Ferla, P. Esposito, Ambrosecchia, SchiaPietrobattista, Censori, Berra. All.: Perrone. von, Russo, Galuppi, Staffolani. All.: Cosco. INDISPONIBILI: Pasca. INDISPONIBILI: Di Pasquale. SQUALIFICATI: nessuno. SQUALIFICATI: Giordano.
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Sport 43
Domenica 14 giugno 2009
Domenica 14 giugno 2009
Il centravanti è distante dall’intesa per un rinnovo col club biancazzurro
Matera, Albano verso l’addio Dopo Martinelli si attendono un paio di colpi dal mercato Incontro in Comune per il futuro
Francavilla Il giorno giusto
Cupparo attende risposte dall’amministrazione comunale
FRANCAVILLA – La società sinnica, ha tutto in sospeso nell’attesa dell’incontro di questa sera nell’aula consiliare francavillese. Quindi, c’è molta attesa per l’incontro in programma per capire se si arriva ad una conclusione, o quanto meno, ad aprire una trattativa tra le parti. La speranza è quella di poter aprire almeno l’intrigata vicenda, per cominciare a programmare il tutto. Nell’intero circondario del senisese, non si parla d’altro in questi giorni, gli argomenti principali, riguardano la situazione della F.C. Francavilla. In molti, non credono affatto, alla scomparsa tutto di un colpo della società rossoblu, che negli ultimi anni ha scritto pagine importanti del calcio territoriale e non solo. La permanenza per quattro anni di fila nella serie D, non è poca cosa, anzi la società dell’ex presidente Franco Cupparo, si è ritagliata uno spazio di grande interesse nel panorama calcistico interregionale. Le importanti gare di-
sputate con buone prestazioni, hanno fatto si che, la compagine sinnica, si mettesse in luce contro formazioni più blasonate. Insomma, tutto questo grazie alla caparbietà e alla voglia del suo patron Franco Cupparo, che in questi anni ha reso il sodalizio francavillese, un vero e proprio gioiello invidiato da tutti. Inoltre, la società ha sempre valorizzato i giovani con un settore molto competitivo, sfornando giocatori che hanno trovato spazio in prima squadra, come Nicolao, Pioggia e Cocina per citarne alcuni. Adesso, il desiderio di tutti è quello di vedere questa fase concludersi a lieto fine, il prima possibile, per il bene comune, evitando di cancellare un progetto ambizioso. Dunque, appuntamento a stasera alle 20, per discutere e permettere ai cittadini di avanzare pareri concreti, per arrivare ad una soluzione tale, per cominciare a parlare della prossima stagione. Con la speranza di non mandare tutto a monte. Claudio Sole sport@luedi.it
UN'INTERVISTA di addio. Di quelle chiare e precise. Carlo Prete nel rispondere alle nostre domande ci ha confermato che ha lasciato il Real Grumento e che per il prossimo anno resterà in vacanza fino a quando non riceverà proposte da altre squadre. Il tecnico di Villa d'Agri nell'inquadrare il discorso sul campionato terminato nella cittadina valligiana ha ringraziato tutti i giocatori che lo hanno seguito e la società in primis che ha creduto in lui dal momento in cui è stato chiamato sulla panchina biancazzurra. Partiamo subito dal suo futuro, quale sarà visto che le voci di corridoio la danno lontano dalla piazza di Grumento? "Le voci di corridoio sono ufficiali: ho deciso di non allenare a Grumento per una mia scelta perché ne avevamo parlato già parlato con la società dopo aver raggiunto una salvezza e una promozione in un anno e mezzo. I miei impegni con il presidente Celano e il vicepresidente Pesola sono stati rispettati e mi faccio da parte perché ritengo giusto che bisogna lasciarsi trasportare dall'emozione che ti possono distogliere dall'esito vero del campionato. Perciò ho deciso di fermarmi e di non continuare a Grumento."
MATERA e Albano più lontani. Pare non essere andato a buon fine l’incontro avuto nei giorni scorsi tra la società materana e l’attaccante. Le ragioni che portano Albano lontano dal Matera pare siano di carattere economico. Dopo la riconferma di Pasquale Martinelli, dunque, sembra difficile la presenza del bomber biancazzurro, Diego Albano, nella rosa del Matera 2009/10. «Qualche giorno fa abbiamo avuto un incontro con Diego Albano così come è avvenuto con altri giocatori che l’anno scorso hanno giocato nel Matera. Dalla chiacchierata è scaturita una differenza di intenti, quindi la questione rinnovo è ancora tutta da valutare - ha affermato Giuseppe Fragasso-. In questo momento siamo più lontani». Al di là del periodo poco fortunato che ha accompagnato Albano in una parte della scorsa stagione, caratterizzata dall’assenza di gol, c’è da dire che l’atleta materano è stato l’attaccante più prolifico del Matera negli ultimi anni. Nella scorsa stagione, ben diciannove sono stati i gol messi a segno dal biancazzur-
CALCIO GIOVANILE L’Invicta Matera sfida il Bagheria per l’accesso alle finali nazionali di Catania
Diego Albano
ro: diciassette in campionato e due in coppa Italia. Uno score importante che potrebbe comunque non bastare per ottenere una riconferma con la maglia del Matera (le diciannove reti non sono passate inosservate ad altre società di serie D e C che hanno avuto contatti con Albano). Intanto il lavoro di mercato della dirigenza materana non si ferma, la società insieme al tecnico Giusto sta valutando di-
verse situazioni per portare a Matera gente esperta e utile al progetto stilato per la prossima stagione. Pare, infatti, che il Matera abbia ingaggiato due giocatori importanti che verranno ufficializzati a breve e che andranno ad unirsi al confermato Martinelli che è pronto ad iniziare una nuova stagione con la grinta e la determinazione giusta. Lorenzo Tortorelli sport@luedi.it
MATERA - Questa mattina la formazione dell’Invicta Matera sfida sul campo di erba sintetica dell’impianto “Gaetano Scirea” il Bagheria Palermo per l’accesso alla finale nazionale a sei squadre per lo scudetto della categoria Allievi. Per la formazione materana sono a disposizione due risultati su tre in quanto ha vinto per 2-0 contro il Cosenza, mentre il Bagheria ha sconfitto i calabresi con una sola rete di scarto (1-0). In virtù di questo ai materani dell’Invicta basterebbe anche un pareggio per accedere alla fase finale a sei squadre in programma a catania dal 25 giugno al primo luglio. Appuntamento, dunque, alle ore 10 e 30 all’impianto di via Laterza.
Una versione aggiornata del Fuoriclasse Cup
Tricarico al Superclasse E' STATO presentato a Riccione il nuovo concorso “Superclasse Cup”, organizzato dalla F.I.G.C. con il patrocinio del Ministero per lo Sviluppo Economico ed il MIUR. Il progetto che entrerà nella fase operativa a partire dall'anno scolastico 2009/2010 è la continuazione, seppure con qualche modifica, del FUORICLASSE CUP, svoltosi fino all'anno scorso, con la finalità di installare negli studenti della scuola secondaria superiore l'idea dello sport in generale e del calcio in particolare, come valore. Lo spot di quest'anno era, infatti, “Calcia di testa”, e richiedeva agli studenti di elaborare un lavoro didattico per supportare le scelte di comportamenti positivi e di buone pratiche nel calcio. All'incontro, che si è svolto a fine maggio (dal 28 al 30), hanno preso parte 10 studenti della classe III sezione B del Liceo Scientifico “ C.Levi” di Tricarico (M. Teresa Bronzino, Caterina Batta-
glia, Giusy D'Ascoli, Giovanna Cirillo, Serena Toscano, Rocco De Biasi, Daniele Giammarrustri, Domenico Langellotti, Canio Ciani, Saverio Lovaglio), accompagnati dai docenti Angela Scaiano, responsabile della didattica, e Michele Avigliano, responsabile della parte sportiva, e dai responsabili federali del Settore Giovanile e Scolastico Carlo Ottavio e Tommaso Mazzone. Gli alunni hanno realizzato un lavoro multimediale sulle sane abitudini alimentari locali, abbinandoli ai vari personaggi sportivi della nostra regione (Andreolo, Selvaggi, Colonnese, Sabato, Plasmati, Savarese, De Canio, Cammarelle, Pozzovivo etc.), con un suggestivo sottofondo dei bravissimi Tarantolati di Tricarico. Il lavoro è stato presentato con una particolare coreografia: due studenti in abito tradizionale ed un cesto colmo di prodotti locali. La manifestazione ha privilegiato, per que-
st'anno, l'analisi delle proposte didattiche, tutte apprezzate dalla commissione di esperti chiamata a valutare i progetti. Prima del saluto, si è svolta la partita dell'amicizia che ha visto schierati su quattro campi ben 360 studenti, che si sono alternati nel giro dei 90 minuti iniziati con il fischio dell'arbitro Internazionale Farina. “E' stata - ha detto il professore Avigliano - un'occasione per socializzare e far risaltare i valori della solidarietà, dell'amicizia e della correttezza. Il liceo di Tricarico, ancora una volta, si è fatto positivamente notare, grazie all'impegno diretto ed immediato degli studenti, coadiuvati dalla macchina organizzativa sapientemente guidata dal dirigente scolastico Vincenzo Duni, con la fattiva collaborazione di tutti i docenti. E' stata una bella esperienza; ci auguriamo di poterla ripetere anche il prossimo anno”. Mariangela Lisanti
Il tecnico della promozione non allenerà in Prima Categoria
Carlo Prete saluta il Grumento Come ritiene il campionato del Real Grumento? "Eccezionale. E' stato un campionato non deciso nella prima parte di stagione, ma vinto in seguito ad un intenso girone di ritorno nelle ultime partite e più bello dopo la vittoria agli spareggi play - off. Secondo me la vittoria finale è stata meritatissima." Parlando in generale della Prima Categoria che la squadra andrà ad affrontare e la Seconda Categoria già disputata, quali sono le differenze? "La Prima Categoria è molto diversa. Io ho quasi allenato in questa serie e ci sono parecchie squadre organizzate che fanno una buona preparazione, con allenatori validi che riescono a metterti in ogni gara in difficoltà. In Seconda Categoria ci sono poche squadre preparate, già partendo dalla società. Quindi è un campionato più semplice e più facile se c'è organizzazione e non trova difficoltà. Riesci a vincerlo o quantomeno a giocare un buon campionato. Noi l'abbiamo fatto perché siamo stati
organizzati e abbiamo avuto una squadra molto competitiva." Si aspettava un campionato così combattuto? "E' stato un buon campionato. Noi ci eravamo prefissi di disputare un ottimo campionato, non di fare magre figure. Penso che ci siamo riusciti alla grande, però io nei momenti in cui io ho avuto la squadra sentivo che cresceva partita dopo partita e ho cercato di inculcare a questi ragazzi la mentalità vincente che erano più forti degli altri e che c'è la potevano fare. Alla fine ci siamo riusciti." Quale squadra l'ha sorpresa di più in questo torneo? "A parte la Fortitudo Moliterno che era una squadra organizzata ed esperta e che già conoscevo, sono stati i Fratelli Cafaro. Abbiamo vinto in casa loro 0-3 e davanti al pubblico amico 2-1 con sofferenza. E' una compagine ordinata in campo con giocatori interessanti. Altre squadre che ci hanno messo in difficoltà oltre all'Oratorio Lentini Maratea, che è stata con noi a combattere fino all'ultima giorna-
ta di campionato per la vittoria finale, non ce ne sono state. Il Castelsaraceno che ha veleggiato tra il primo e il secondo posto nelle prime giornate non mi ha particolarmente convinto e difatti a fine campionato è scivolato al quarto posto." Che significato hanno avuto le ultime partite giocate? "Nelle ultime partite ho visto i ragazzi con la mentalità giusta, con quella che io gli ho impartito ed erano fiduciosi. Mentre nel girone di andata erano molto titubanti perché non convinti dei propri mezzi, nelle ultime gare del girone di ritorno più i due spareggi si sono dimostrati cinici, forti e che volevano il risultato e questo è molto importante in un gruppo." Il gioco della squadra le è piaciuto? "Partiamo dal presupposto che non riesce sempre quello che tu vuoi perché di fronte hai sempre un avversario e devi attuare molte volte delle modifiche in corso. Il gioco della squadra sostanzialmente e generale a me è piaciuto.
Io gioco sempre con una squadra che deve giocare per lo spettacolo e per la vittoria. Se ci riesci o meno devi sforzarti affinché il calcio possa essere divertimento e così anche gli undici che scendono in campo trovano piacere a giocare con questo assetto. Devi fare puntualmente i conti con l'avversario, noi c'è la mettiamo tutta fino al momento in cui la squadra può incamerare quello che io gli dico negli allenamenti." Quale sarà il campionato del Real Grumento il prossimo anno in Prima Categoria? "Questo se ne parlava con la società prima che io dicessi le mie intenzioni. Poi una settimana fa le ho espresse all'intera squadra e soprattutto al nostro capitano perché prima di uscire con questo articolo mi sembrava giusto che l'intero entourage del Real Grumento sapesse della mia decisione. Quando abbiamo parlato con la dirigenza si ambiva ad campionato tranquillo e di ambientamento. Adesso toccherà al nuovo allenatore valutare gli elementi e vedere eventualmente dove fare campagna acquisti per qualche giocatore. Sicuramente ce ne vorrà qualcuno per la Prima Categoria". Biagio Bianculli
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44 Sport
Uno striscione pacificatore Le feste patronali una cosa seria NON SI scherza coi santi. Le feste patronali sono una cosa seria e non possono diventare oggetto di contese da stadio. E’ il messaggio che i tifosi del Matera hanno voluto inviare con decisione venerdì sera dagli spalti del XXI Settembre durante la finalissima del torneo Scirea: “W la Bruna, W San Gerardo: offendere i santi la mentalità dei codardi” è la scritta che è campeggiata lungo l’intera gradinata assiepata dai sostenitori più caldi del tifo biancazzurro, una scritta che spegne in qualche modo qualsiasi preoccupazione dopo quello che è accaduto a Potenza durante la festa di San Gerardo. Le magliette con la scritta “Odio la Bruna” non potevano passare inosservate ma restano la semplice testimonianza di pochi e isolati che confondono il sacro con il profano. Da venerdì Matera ha ufficialmente superato quegli episodi incresciosi, è andata oltre dando una dimo-
strazione di civiltà che è partita proprio da quello che è storicamente il cuore del tifo calcistico, da dove cioè molto spesso la rivalità esasperata e anche in più con i rivali potentini ha un sapore ed una forza che da altri ambienti non traspare. Proprio lì dove il tifo è più acceso e le differenze più serrate, lì è stato più difficile fare un passo del genere. Ma proprio per questo quello striscione addolcisce gli animi e permette di avvicinarsi al 2 Luglio con il cuore sereno e la tranquillità giusta per vivere una grande festa. Matera l’attende tutto l’anno e non se la vuole rovinare per nessun motivo, la fede e la tradizione sono le radici e i vincoli più forti e vanno oltre qualsiasi rivalità sportiva. Solo così può nascere un concetto ineccepibile: “W la Bruna, W San Gerardo: offendere i santi mentalità da codardi”. Come dargli torto. p.quarto@luedi.it
Il tecnico Tomasoni: «Siamo un team compatto, bravi a non subire gol»
L’Inter non trova rivali Domina il torneo e annulla la Sampdoria nella finalissima
I festeggiamenti dell’Inter nelle foto di Videouno
SHOW dell'Inter, che fornisce l'ennesima prestazione, terminano imbattuti, dominando la tredicesima edizione del torneo Gaetano Scirea. Davanti un'impressionante partecipazione di pubblico, con lo stadio gremito al massimo, la formazione di mister Tomasoni ha messo in mostra nella vetrina del torneo, decine di futuri protagonisti del nostro calcio. L'Inter ha dimostrato di essere una società molto attenta e forse la migliore in questo momento per quanto riguarda i settori giovanili in Italia. La squadra milanese, ha già messo in mostra, nel massimo campionato, giovani talenti come Balotelli, Santon, si parla molto bene anche del difensore centrale Diminuta. In questo torneo la squadra di Paolo Tomasoni, ha sciorinato tanti ragazzi promettenti, da Cheremeh per passare a Bianchetti, Bessa, Candido, Mella, Said e Duncan per citare alcuni, ma gli altri non sono da meno. Al triplice fischio, scoppia la gioia e festa con fuochi d'artificio. Raggiungiamo il tecnico dell'Inter, Paolo Tomasoni nel cerchio di centrocampo per chiedergli qual è il segreto di questa squadra. «Il nostro segreto consiste nel lavorare sodo e lavorare bene, la squadra ha una sua compattezza, l'unione e una dedizione tra tutti i componenti della rosa, poi ci sono le individualità, che ci hanno fatto ren-
dere al massimo in tutto il torneo. Abbiamo dei validi giocatori, mi ha fatto molto piacere vedere la squadra non subire gol, sono stati tutti bravi. Voglio precisare, che c'è uno staff che lavora bene, con tanti osservatori, tante selezioni e poi mi sembra che l'annata del 1993 sia favorevole a livello giovanile». Un giudizio sul torneo appena vinto. «Ottima impressione di questo torneo, valide le squadre che vi hanno partecipato, ed è stato ottimo per la crescita di questi giovani, bella l'ac-
coglienza ricevuta e poi le visite nei Sassi, siamo stati davvero sorpresi da tutto, anche dall'accoglienza e dalla grande partecipazione del pubblico, anche sugli spalti degli altri campi dove abbiamo giocato». Poco distante a braccia conserte mentre osserva i fuochi pirotecnici il mister della Sampdoria - Guido Poggi ammette la superiorità degli avversari, hanno meritato di vincere, il risultato è un po' pesante, ma si può discuterne per migliorare, sperando di fare meglio la
prossima volta, loro ci hanno dominato in mezzo al campo, lì è stata la chiave della partita. Il torneo per noi è stato ottimo, merita di essere fatto con una squadra in migliori condizioni, dato che noi avevamo tante assenze, comunque, siamo stati bravi andando avanti oltre le nostre aspettative. La festa continua con il fatidico giro di campo degli atleti, poi imboccano il tunnel degli spogliatoi, forte il grido dei vincitori, che rimbomba negli spogliatoi festanti dell'Inter, è tutto per
Said il bravo attaccante che sottraiamo ai suoi compagni per alcune sue dichiarazioni. Vi aspettavate di vincere il torneo, uscendo imbattuti grazie anche al suo talento. «La vittoria non è solo mia ma di tutto il gruppo, siamo stati bravi e ci siamo ripagati con una bella vittoria, è stato tutto bellissimo, la città, i sassi, le squadre blasonate che hanno partecipato tutto bellissimo, davvero ci tornerei a parteciparvi nuovamente». La vostra speranza, è quella di arrivare a giocare in pri-
ma squadra. Chi è il calciatore al quale ti ispiri. «Sicuramente la speranza è quella di arrivare in prima squadra per giocare, con dei campioni e miei idoli. Come ispirazione, in prima squadra ammiravo un calciatore che ora èandato via,ed era Adriano, ora mi ispiro a Fernando Torres». Si chiude la porta degli spogliatoi Said raggiunge i compagni che ancora danzano e cantano, per un traguardo raggiunto meritatamente. Vincenzo Bochicchio sport@luedi.it
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Sport 45
Domenica 14 giugno 2009
Domenica 14 giugno 2009
14° Torneo della Bruna del Csi Prima gioia per la Parrucchieri Pizzolla
Calcio a 5
Il derby va alla Belfiore La sfida tra le compagini di La Martella è vinta dai fratelli Festa TORNA BITETTI ED E’ SUBITO DOPPIETTA CASCARANO PIZZOLLA
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BELFIOREINFISSI PIELMORENA
CASCARANO: Galante L., Taccardi, Cancelliere, Cifarelli, Martino, Nasca, Lamanna, Manicone, Galante G. PIZZOLLA: Cappiello, Lamacchia, Lasalvia, Bitetti, Farinola A., Farinola D., Casamassima, Clemente. ARBITRI: Cosola e Calia. RETI: 13' p.t. Lamacchia; 18' p.t. Bitetti; 23' p.t. Cifarelli; 11' s.t. Casamassima; 23' s.t. Lamanna; 25' s.t. Bitetti. Casamassima
MATERA - Bella vittoria di Pizzolla contro Cascarano nella seconda giornata del gruppo C. Alla fine Lamacchia e compagni hanno la meglio per 4-2. Nei primi minuti le due squadre si studiano, con poche emozioni per gli spettatori. Al 10' ci prova Cancelliere dalla distanza, ma Cappiello risponde. Al 13' il vantaggio: discesa di Lamacchia che, dal limite dell'area, tira di sinistro ad incrociare, battendo Galante L. Il gol anima Pizzolla, che ci prova poco dopo con Bitetti, ma questa volta Galante L. non si fa sorprendere. E' il prologo al 2-0, che si concretizza al 18': corner di Farinola A. per Bitetti, che di destro supera il giovane estremo difensore. Un minuto dopo Lamanna salta in velocità Lasalvia, ma Cappiello è reattivo. Nel momento in cui Pizzolla sembra soffrire meno, arriva il gol di Cascarano: errore di Farinola D. che si fa rubar palla da Nasca, cross per Cifarelli che realizza l'1-2. La ripresa si apre con un'occasione per Clemente, il suo tiro è fuo-
LE TRE “EMME” NON BASTANO A PIELMORENA PER EVITARE LA SCONFITTA
ri. All'11 il tris di Pizzolla: Lasalvia prende palla dalla sua difesa e, dopo un'azione personale, entra in area avversaria e serve Casamassima per il più facile dei gol. Passa un solo minuto ed è ancora protagonista il numero 11 dei bianchi, ma il suo tiro è parato facilmente da Galante L. Subìto il terzo gol, Cascarano si riversa nella metà campo avversaria. Al 15' bel tiro di Nasca, palo pieno, riprende Lamanna ma Cappiello sventa. Cascarano insiste: Cancelliere per Nasca, tiro che colpisce nuovamente il montante, palla a Cifarelli, para Cappiello non senza difficoltà. Sull'azione successiva, Farinola A. tenta il pallonetto a pochi passi da Galante L, ma la mira è alta. Dal gol che avrebbe chiuso il match, si arriva al 2-3: Lamanna tira dalla distanza, Cappiello è sorpreso. La gara si chiude definitivamente 2 minuti dopo: punizione di Bitetti che batte Galante L. con un tiro di punta. Nicola Guanti sport@luedi.it
ripartenza di Belfiore, tiro di Martino, respinge Armaiuoli, tap-in di Festa A. Pielmorena cerca di reagire e accorcia al 18': Montemurro serve Moramarco che batte facilmente Cirigliano. Ma non c'è neanche il tempo di gioire che Belfiore trova il 4-1: palo di Grieco G., sul ribaltamento di fronte Festa N. cala il poker. Il primo tempo si chiude col quinto gol dei celesti, con Palladino RB che assiste il suo omonimo e Armaioli capitola nuovamente. La seconda frazione è sulla falsariga della prima: emozioni e tanti gol. Al 5' Mancino sbaglia l'aggancio, ne approfitta Marinelli che supera Cirigliano con un pallonetto di sinistro. Quando Belfiore si distende, crea sempre problemi agli avversari. Al 13' Palladino RB va via in velocità, assist per Festa A. per il 6-2. 120 secondi dopo, corner di Paladino e Montemurro appoggia in rete da pochi passi. Le ultime emozioni sono il gol del 7-3 di A. Festa, imbeccato da Palladino RB (nell’occasione in veste di uomo assist) e la traversa di Castaldi. n.g.
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BELFIORE PROJECT IFISSI: Cirigliano, Bellacicco Giovanni, Festa N., Tortorelli, Mancino, Fontana, Palladino RB, Palladino RN, Festa A., Bellacicco Gianfranco. All. Grieco Giovanni. PIELMORENA: Armaiuoli, Galeota, Di Simine, Grieco R., Montemurro, Moramarco, Marinelli, Castaldi, Grieco G., Paladino L. All. Grieco P. ARBITRI: Ribatti e Cosola. RETI: 8' p.t. Bellacicco Gianf.; 10' p.t. Festa A.; 13' p.t. Festa A.; 18' p.t. Moramarco; 19' p.t. Festa N.; 22' p.t. Palladino RN; 5' s.t. Marinelli; 13' s.t. Festa N.; 16' s.t. Montemurro; 20' s.t .Festa A. NOTE: ammonito Bellacicco Gianf.
Tonio Festa
MATERA - Il derby tra le due compagini di La Martella va a Belfiore Infissi che supera Pielmorena per 7-3, confermando la sua leadership nel gruppo C. L'inizio è scoppiettante: al 1' Festa A. prova di sinistro, palla sull'esterno della rete.
Azione successiva e Castaldi coglie la traversa. All'8' Bellacicco Gianf. si libera della marcatura di Paladino L. e batte Armaiuoli. Passano due minuti: Bellacicco Gianf. serve Festa A. che batte Armaiuoli sul palo opposto. Al 13' rapida
TENDE 3T BATTE LA VIGILANZA L’AQUILA E VIAGGIA A PUNTEGGIO PIENO TENDE 3T L’AQUILA
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TENDE 3T: Moliterni, Persia, Sansone, Fasano A., Fasano P., Venezia, Conte, Paternoster. VIGILANZA L’AQUILA: Festa, Clemente, Volpe, Cristalli, Grieco, Albano, Di Lecce, Rondinone, Di Pede, Prisco. ARBITRI: Calia e Iacovone. RETI: 5’ pt Paternoster, 11’ pt Volpe, 14’ pt Conte, 22’ pt Paternoster, 25’ pt Venezia, 1’ st Cristalli, 10’ st Cristalli, 14’ st Persia, 20’ st Volpe, 24’ st Fasano P., 25’ st Cristalli. MATERA - Tende 3T continua la sua marcia a punteg-
Donato Cristalli (L’Aquila) e Paolo Fasano (Tende 3T)
gio pieno. a pagare dazio è stata la Vigilanza L’Aquila penalizzata da una panchina corta e dall’incostante volontà di credere nella rimonta. I neri sono costretti
sempre a rincorrere sin dal 5’ di gioco quando Paternoster recupera palla a centrocampo e lascia partire un destro che finisce la sua corsa in fondo alla rete dife-
GIRONE A
GIRONE B
GIRONE C
CLASSIFICA
CLASSIFICA
CLASSIFICA
sa da Festa. Passano sei minuti e Volpe trova il colpo del pareggio sugli sviluppi di un’azione di calcio d’angolo. Ma l’equilibrio dura poco: al 14’ Conte dà il via all’allungo della Tende 3T. Lo imiteranno poi Paternoster e Venezia mandando le squadre al riposo sul 4-1. La ripresa si apre con L’Aquila votata all’attacco e la doppietta di Cristalli riapre la partita. Poi fino alla fine è un botta e risposta che tiene sempre avanti la Tende 3T nonostante l’altalena di reti ed emozioni. Prima della fine saranno ancora quattro le reti realizzate, due per parte, che fisseranno il punteggio sul 6-5 in favore di Sansone e compagni. a.mutasci@luedi.it
GIRONE D CLASSIFICA
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46 Sport
Basket B Dil. Toto-presidente: Troiano, Montemurro, Chiruzzi o un quarto nome
Bernalda ai bernaldesi Saranno locali i dirigenti per la nuova società della Cestistica BERNALDA - Ed ora: “Adelante con juicio”, come diceva un personaggio di manzoniana memoria. Sì, avanti con giudizio, perché ora serve tanta, tanta saggezza per completare l'operazione “salvataggio” avviata giovedì sera; anche se quella operazione ha subito una modifica in corso d'opera che doverosamente qui riportiamo a correzione di quanto appreso in un primo momento. È caduto infatti, per l'ulteriore soddisfazione di tutto l'ambiente, il trasferimento del titolo ad altro soggetto giuridico sia pur sempre bernaldese e sia pur sempre costituito da gran parte degli attuali dirigenti; il regalo finale che patron Gallotta ha voluto fare alla società ed ai tifosi (si parla di parecchie decine di migliaia di euro) rende superfluo il cambio di società e di nome (che quindi resterà “Cestistica Bernalda”), ed è la base sostanziosa da cui partire per eliminare la situazione debitoria e per iniziare a pensare al prossimo campionato. Ecco perché parlavamo all'inizio di “giudizio”: il pur notevole contributo del presidentissimo dimissionario risolve una parte dei problemi, sta ora ai prossimi nuovi dirigenti e al prossimo numero uno saper gestire tutto il resto per far sì che il sodalizio rossoblu sia serenamente pronto ai nastri di partenza quando comincerà il prossimo campionato. A proposito di futuro presidente si fanno mille congetture per tentare di capire quale sarà la scelta di Largo S. Donato a fine mese quando saranno azzerati cariche ed incarichi, ed eletti i nuovi
CICLISMO
PUGILATO
Cancellara vince il prologo del Giro di Svizzera
L’azzurro Cammarelle sconfigge il tedesco Kober
ZURIGO - Nuova affermazione per il ciclista di origini lucane. Fabian Cancellara (Saxo Bank) ha vinto il prologo al Giro di Svizzera (MaurenRuggell, percorso di 7,8 km) con il tempo di 9'21"85 e precede il ceco Roman Kreuziger (Liquigas), vincitore della gara dello scorso anno e il tedesco Andreas Kloden (Astana). Domani la prima tappa con partenza e arrivo a Davos su un percorso di 150 chilometri.
MILANO - Il pugile campione olimpico originario di Rionero in vulture ha raccolto un nuovo successo con la canotta della nazionale. Al Palalido di Milano dominio azzurro sulla nuova nazionale della Germania. Tutti vincenti gli azzurri ai punti sulle tre riprese sui pugili tedeschi. Unico pareggio della serata quello di Podda nei 75 kg con Vorrath. Questi i risultati: Vincenzo Picardi batte Ronny Beblik (51 kg); Vittorio Parrinello batte Dieter Geier (54 Kg); Alessio Di Savino batte Marcus Abramwski (57 kg); Domenico Valentino batte Sinan Bayrak (60 Kg); Dario Vangeli batte Felix Lamm (64 Kg); Alessandro Marziali batte Rinat Kasimov (69 Kg); Clemente Russo batte Stefan Kober (91 Kg); Roberto Cammarelle batte Erkan Teper (+91 Kg).
organismi dirigenti; la scelta potrebbe cadere su Enzo Troiano, garante di equilibrio umano e saggezza finanziaria, oppure sull'avvocato Francesco Montemurro, da sempre competente diesse e da sempre indicato come “predestinato” al trono rossoblu, o ancora sull'attuale vice Leo Chiruzzi, anch'esso legale nonché esperto conoscitore dei “palazzi” romani e milanesi. Ma l'ultimo giorno di
giugno potrebbe riservare anche qualche sorpresa non da poco nell'elezione del massimo responsabile, soprattutto se nel frattempo alcuni di quegli imprenditori bernaldesi finora inutilmente chiamati in soccorso della pallacanestro locale dovessero essere colpiti da una crisi di coscienza tale da indurli a farsi finalmente avanti. Intanto la ritrovata tranquillità, per quanto non ancora completa, ha
fatto scoppiare il toto-team tra i tifosi; si parla già di un allenatore di grande prestigio proveniente da Roma (un altro regalo del dottor Gallotta?), e di un roster costituito in gran parte da giovani bravi (ma dal prezzo accessibile) e da poche conferme rispetto alla squadra dello scorso anno (Russo? Filloy? Faggiano? Carpineti?). C'è qualcosa di vero in tutto questo o si tratta solo di fantasie frutto del ritrovato
entusiasmo o, forse, dei primi colpi di sole? Di certo pare esserci una sola condizione: sarà una squadra poco costosa e costruita per un torneo tranquillo (visto che oltretutto non ci dovrebbero essere retrocessioni) e tale da far divertire, ma senza quelle pretese che sarebbero incompatibili con le recenti paure e con lo scampato pericolo. Giovanni Palmieri sport@luedi.it
Calcio a 5 Istituiti anche i premi “fair play” Pallanuoto C E’ festa per entrambe con la salvezza raggiunta
Otto le squadre pronte per il torneo “Olimpia” POTENZA - Peones, Impresa Colucci, Caffetteria della Stazione, Macelleria Ruoti, Longobarda, Combriccola del Blasco, Redford e Arcadia. Sono questi i nomi delle otto squadre che parteciperanno al torneo amatoriale di calcio a 5, organizzato dall’A.s.d. Olimpia di Potenza (contrada Marrucaro), in collaborazione con l’associazione sportiva culturale Aics di Franco Cafarelli. Una manifestazione ormai consolidata nel capoluogo lucano, giunta alla sua sesta edizione. «L'idea e lo spirito che ci hanno guidato alla realizzazione di questo torneo – commenta Paolo Miglionico, presidente dell'A.s.d. Olimpia - sono innanzi tutto l'amore e la passione per questo sport. Abbiamo cercato di organizzare un torneo che sia, in primo luogo, un momento di aggregazione, divertimento e svago, magari al termine di una lunga giornata di lavoro o di studio. Ecco gli ingredienti (pochi ma essenziali): passione per il calcio, ostinazione nel volerlo praticare, voglia di stare insieme e di divertirsi». Un’iniziativa, dunque, che “utilizza” lo sport come strumento essenziale per l’aggregazione, la promozione e la valorizzazione di principi sani e di fair play. «Questo torneo inoltre – continua Miglionico - si vuole proporre come una valida e sostanziale alternativa ai campionati e manifestazioni della Federazione e uno strumento valido ed essenziale per esternare un sano e costruttivo senso di agonismo, senza mai perdere il gusto del divertimento». Otto squadre a girone
Il Tritone vince il derby Sconfitta la Potenza Nuoto per 8 a 5 E' ANDATO al Tritone Potenza il derby di ritorno del penultimo turno del campionato maschile di serie C di pallanuoto. La squadra di Giorgio Pappalardo si è imposta ieri sera alla Piscina Comunale Michele Riviello di Parco Montereale sulla Potenza Nuoto con il punteggio di 8 a 5. Gara ricca di capovolgimenti di fronte che hanno caratterizzato tutto il corso del match disputatosi dinanzi ad una bella cornice di pubblico. Il Tritone ha prevalso perché ha sbagliato di meno rispetto ai cugini, sfortunati, viste le numerose occasioni sprecate, ivi comprese quattro traverse e
unico si scontreranno in partite di sola andata. Le prime quattro classificate disputeranno le semifinali e le finali. Ci saranno premi in palio per i primi tre classificati, per il miglior portiere e il miglior giocatore e premi fair play per squadra e per calciatore. «Come i precedenti tornei – conclude Miglionico – anche questo si caratterizzerà per la voglia di vincere di ogni squadra, ma anche per la lealtà dei singoli giocatori che in situazioni particolarmente difficile da giudicare, collaboreranno con i direttori di gara. Questo per mettere in evidenza come si possa giocare a calcio con agonismo e allo stesso tempo con onestà. Anno dopo anno i tornei organizzati dalla A.s.d. Olimpia diventano sempre più competitivi, ma lo spirito di chi partecipa rimane lo stesso: la voglia di divertirsi in un clima sereno». Anna Maria Calabrese sport@luedi.it
Al Principe di Piemonte il titolo Aquilotti LA POLISPORTIVA Principe di Piemonte Potenza si è aggiudicata il campionato provinciale aquilotti superando nella struttura del Principe di Piemonte la Timberwolves Potenza con il punteggio di 39 a 18. La gara si è disputata con la formula dei quattro tempi da sei minuti. Il confronto si è giocato quattro contro quattro, come da regolamento. Al torneo hanno preso parte gli atleti nati negli anni 1998/1999 e ammessi 2000. La gara ha visto la Polisportiva Principe di Piemonte, allenata da Matteo Castello imporre i propri ritmi sulla squadra di Vincenzo Bochicchio. Il confronto è rimasto in equilibrio solo per la prima parte, poi i giocatori del Principe di Piemonte sono andati a segno con regolarità e per la Timberwolves Potenza non c'è stato nulla da fare contro la compattezza del Principe di Piemonte. La compagine di Matteo Castello ha coronato il sogno di ottenere un successo prestigioso che ha consentito alla società di portare a casa anche il trofeo provinciale. Una soddisfazione immensa per la Polisportiva Principe di
Piemonte che giunge al termine di una stagione massacrante. Per la Timberwolves Potenza, si tratta comunque di un risultato di tutto rispetto, visti i tanti impegni del complesso potentino in questa stagione. Si chiude anche la stagione nel torneo Aquilotti, dopo un campionato intenso e mai noioso la squadra di Matteo Castello ha conquistato un successo prestigioso. Al torneo provinciale aquilotti hanno preso parte il Nuovo Basket Potenza, la Polisportiva Principe di Piemonte, la Timberwolves Potenza, il Basket Potenza, l'Olimpia New Pallacanestro Melfi, l'Aics Pallacanestro Varlotta Rionero in Vulture e la Cestistica Vito Lepore Basket Genzano. Il torneo aquilotti è stato organizzato dal Comitato Regionale della Federazione Italiana Pallacanestro di Basilicata e dal settore minibasket, guidato da Rosanna Sabia. Nella prossima stagione ne vedremo delle belle. I giovani cestisti di Basilicata promettono battaglia e nuovi orizzonti, come nelle linee strategiche delle società di Basilicata. f.menonna@luedi.it
due pali, con l'aggiunta di quattro penalty falliti dai tiratori di Pasquale Miglionico, Teo Nigro, Francesco Nigro, Della Sala e Amodio. Anche il Tritone Potenza ha fallito nel corso dell'incontro un penalty con Canio Pappalardo. La festa della pallanuoto potentina è stata condita però da tredici reti che ne hanno scandito emozioni e intense suggestioni. La partita è stata combattuta, bella e vibrante, le due squadre si sono affrontate con la massima correttezza, dando vita ad un match tatticamente equilibrato. Il Tritone Potenza ha forse sfruttato la tensione, accumulatasi nei cugini della Potenza Nuoto, costretti a dover fare risultato. Per il Tritone Potenza sono andati a segno Canio Pappalardo con un poker, due reti a testa, invece, per Moretti e Garramone. La Potenza Nuoto ha risposto con la tripletta di Teo Nigro, e le reti di Della Sala e Caricati. Le due squadre hanno festeggiato la salvezza, viste le voci provenienti da ambienti federali romani che danno quasi per certo l'allargamento a dieci squadre nella prossima stagione di serie C di pallanuoto. Ovvia la soddisfazione per entrambi i team, ora non resta che concludere degnamente la stagione, con gli incontri dell'ultimo turno in programma sabato prossimo. Tritone Potenza cinico, Potenza Nuoto sprecona, è stato questo in sostanza il canovaccio del derby di ieri sera alla Piscina Comunale Michele Riviello di Parco Montereale. f.menonna@luedi.it
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Sport 47
Domenica 14 giugno 2009
Domenica 14 giugno 2009
Sono stati 58 gli studenti che hanno partecipato al progetto del circolo Aquarius
Da Genzano a scuola di vela Gli alunni del liceo Maiorana protagonisti sulle spiagge di Policoro GENZANO - Per il secondo anno consecutivo il Liceo Scientifico “E. Maiorana” di Genzano di Lucania ha concluso l'anno scolastico portando 58 studenti, dal primo al quarto anno di studi, a Policoro presso il circolo nautico Aquarius per svolgere un progetto dal titolo: “Scuola del mare e della vela”. A contatto con la natura i ragazzi hanno appreso le tecniche di alcune attività nautiche come la conduzione di una barca a vela e la canoa. A completare le giornate ci sono state altre attività come il beach volley, mountain-bike, il tiro con l'arco, solarium (la più gettonata), la pallamano. Le escursioni in alto mare ed i momenti di animazione hanno riempito le giornate trascorse dai ragazzi di Genzano. Gli istruttori che hanno permesso lo svolgimento di queste attività sono stati: Nico, Francesco, Vanni, Antonio, Nicola, Dominga e Rossana. Gli studenti erano accompagnati dai proff. Caterina Orlando e Grazia Lomuto, referenti del progetto e da Aldo Velucci e Rocco Santoro. Presente anche il direttore amministrativo della scuola Maria Antonia Muscillo. E' la prima volta che Genzano partecipa con un numero di alunni così elevato, l'anno scorso era presente con soli poco più 20 alunni. Soddisfatti tutti di queste bellissime e soleggiate giornate trascorse. Le professoresse Orlando e Lomuto hanno riferito: “questa è una bellissima esperienza che serve ai ragazzi a praticare specialità sportive che non si fanno a scuola. I ragazzi a contatto con un ambiente naturale si sono trovati bene anche con coetanei di altre scuole presenti, con il liceo classico di Venosa. Sia le attività in acqua che quelle sulla spiaggia hanno permesso ai ragazzi di confrontarsi lealmente all'insegna del puro divertimento. Anche alcuni momenti di animazione sono serviti ai ragazzi di fare aggregazione. Per migliorare queste giornate, già abbastanza piene, sarebbe auspicabile anche serate musicale e teatrali con protagonisti gli stessi ragazzi”. I Docenti Santoro e Ve-
I ragazzi di Genzano alle prese con i corsi di vela
lucci, presenti la prima volta a questo progetto, sono rimasti soddisfatti, soprattutto per il fatto che hanno avuto modo di conoscere meglio i ragazzi fuori dal contesto scolastico per una visione diversa del rapporto Docente-Alunni e che a scuola questo contatto è limitato. “Questo progettohanno riferito- serve anche a verificare le norme di comportamento, il senso civico ed il rispetto di se e con gli altri che gli alunni devono possedere sia dentro che fuori le mura scola-
POLICORO - E' quasi tutto pronto per l'Ecomaretona 2009. Oggi i corridori partiranno da Reggio Calabria per percorrere tutto lo Stivale fino al 30 agosto, giorno dell'arrivo dei maratoneti a Trieste, passando anche per la fascia jonica. La manifestazione è giunta alla seconda edizione (l'anno scorso il percorso fu VentimigliaReggio Calabria) dopo il successo della corsa su strada del 2008, una sorta di Giro d'Italia a piedi. Solo che l'Ecomaretona, ideata da Giuseppe Tamburino, non ha una finalità agonistica ma: sociale, culturale, ambientale, oltre che sportivo naturalmente, per riscoprire le bellezze dell'Italia: mari, monti, monumenti e città d'arte. Uno scrigno di tesori invidiato da mezzo mondo. Correre però aiuta anche a non inquinare e a tenersi in forma. Da qui la valenza naturalistica, come dice la parola stessa della manifestazione. Il percorso si snoda su 1500 chilometri divisi in 78 giorni. Nove le regioni (compresa la Basilicata) che i maratoneti attraverseranno e 133 i Comuni per un totale di 78 tappe di cui la più lunga è di 25 Km e la più corta di 6. La novità è che i corridori si potranno
stiche”. Il dirigente per i servizi generali e amministrativi della scuola, la signora Muscillo ha riferito: “ho curato l'aspetto amministrativo con celerità di questo progetto che visto di persona è difficile per l'apprendimento, specialmente, delle tecniche di vela dove si richiede immediata capacità di attuazione, prontezza dei riflessi, nonostante tutto, i ragazzi hanno messo in campo un entusiasmo ed una carica emotiva diversa dal solito. E' un'esperienza da ripete-
re ogni anno”. Gli alunni non si sono mai sottratti alle lezioni. Tra questi Federica Lomuto di terza E, la prima volta presente a Policoro. Ha riferito: “è stata una esperienza bella ed irripetibile. Al mare ci vado, ma non pratico queste attività che permettono di acquisire nuove tecniche, di fare nuove esperienze ed a superare, soprattutto, paure e tensioni. Fare scuola anche fuori dai banchi scolastici, a volte, è formativa”. Nico Romanelli di terza A è stato
per la seconda volta, ma è ritornato con piacere, ha detto: “sono ritornato per superare la paura della canoa, che l'anno scorso non ho fatto. Le attività sono ben organizzate, anche se qualcuna di queste come il beach volley vuole essere migliorata”. Tra gli istruttori Nico coordinatore dell'attività nautica della canoa sul comportamento dei ragazzi ha riferito: “nei ragazzi c'è stata una voglia di apprendere queste discipline nuove. Frequenza, passio-
Da Reggio Calabria a Trieste facendo tappa anche a Policoro e sulla costa jonica
Parte oggi la “Ecomaretona”
accodare ad ogni tappa e non ci sono limiti di età: tutti possono correre proprio come se si stesse organizzando una corsa tra ami-
ci. L'importante è partecipare a tutelare l'ambiente: questo in sintesi lo slogan della corsa senza trascurare però, ed è un altro ele-
mento di novità dell'Ecomaretona, gli abusivismi, il degrado, il rispetto delle norme sulle barriere architettoniche, qualità dei
ne e tranquillità correvano di pari passo. Anche nei momenti di tensione, quando la canoa si capovolgeva, i ragazzi non si facevano prendere dal panico. E' bello lavorare con ragazzi del genere”. Per la cronaca, la squadra degli insegnanti ha battuto nella partita di volleyball la rappresentativa di serie D femminile, la News Volley Genzano composta da ragazze del liceo scientifico. Lorenzo Zolfo sport@luedi.it
servizi, soprattutto spiagge, e quant'altro. Insomma una fotografia istantanea sullo stato di conservazione di tutto ciò che ci circonda, il nostro habitat naturale, e che dopo l'arrivo potrà essere consultato sull'omonimo sito internet www.ecomaretona.it grazie alle riprese di fotografi, video amatori e giornalisti che saranno al seguito. La partenza di ogni tappa è prevista per le 8 e nelle città di arrivo ogni sera il programma prevede la “Fitwalking” (camminata veloce di 2/3 Km), con atleti di fama mondiale e olimpionici del calibro di Giorgio e Maurizio Damilano, che cercheranno di coinvolgere anche i turisti in questa mini-maratona, con gazebo itineranti (Ecovillage) montati, sempre all'arrivo, in cui saranno affrontati e divulgati i temi legati all'ambiente e allo sport pulito, oltre alle degustazioni dei prodotti tipici di ogni regione: Uno spot per l'Italia. Gli organizzatori prevedono: 25000 maratoneti (compresi i Fitwalking); 200.000 visitatori Ecovillage; 400.000 contatti nel corso del tour. Gabriele Elia sport@luedi.it
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48 Sport
Motomondiale Nel Gp di Montmelò sarà Jorge Lorenzo a partire dalla prima posizione
Rossi a 13 millesimi dalla pole position MONTMELO' - Team Fiat Yamaha su tutti nelle qualifiche del GP di Catalunya della MotoGP. Si risolve con una lotta in famiglia tra Jorge Lorenzo e Valentino Rossi la pole position della classe regina con il pilota mallorchino che ha la meglio sul campione del mondo per soli 13 millesimi. Lorenzo, ottiene la terza pole position stagionale fermando il cronometro su 1'41"974. Il «Dottore», 13 millesimi più indietro, ha comunque motivo per essere contento visto che non partiva dalla prima fila dal Motegi, cioè da tre Gran premi. Yamaha velocissime e che lasciano presagire che anche la battaglia per la vittoria finale possa essere a loro riservata. Casey Stoner, infatti, partirà in prima fila con la Ducati, ma il leader del mondiale accusa un ritardo di quattro decimi e mezzo. In seconda fila con il quarto tempo troviamo Andrea Dovizioso che ha portato la sua Repsol Honda Hrc ad oltre sei decimi da Lorenzo. Più staccati gli altri. Toni Elias, con la Honda «satellite» del team San Carlo Gresini, infatti, è quinto con un ritardo di 1"165, mentre Colin Edwards con
la Monster Yamaha Tech3 chiude la seconda fila a 1"194. In terza fila altre due Honda, quella del team LCR del francese Randy de Puniet e la Repsol Hrc di Dani Pedrosa. Il beniamimo di casa, infatti, è a 1"233 da Lorenzo. Per lui oltre alla difficoltà data dalla micro frattura al femore riportata al Mugello anche una uscita di pista all’altezza della curva Repsol. Chiude la terza fila l’altra Monster Yamaha Tech3 del britannico James Toseland. Molto indietro gli altri italiani in pista. Loris Capirossi pur montando il nuovo motore fornito dalla Suzuki, non è riuacito a fare meglio dell’undicesimo tempo, preceduto anche dalla Ducati del team Pramac di Mika Kallio. Alex De Angelis con l’altra San Crlo Gresini Honda è 14^ dietro alla Suzuki di Vermeulen ed all’altra Ducati ufficiale di Nicky Hyden. Marco Melandri è diciassettesimo con la Kawasaki dell’Hayate Racing, proprio davanti a Niccolò Canepa con l’altra Ducati Pramac. Diciannovesimo ed ultimo il debuttante Gabor Talmacsi con la Honda del team Scot. Nella classe 250 cc., lotta fra spagnoli con Hector Barbera (Pepe
World Aprilia) che con 1'46"749, precede di 150 millesimi l’Aprilia del team Mapfre Aspar del leader della classifica Alvaro Bautista. Marco Simoncelli è terzo con la Metis Gilera per 9 millesimi. A chiudere la prima fila l’altra Aprilia (Emmi – Caffè Latte) dello svizzero Thomas Luthi a 0"332. In seconda fila ancora uno spagnolo, Alex Debon (Aprilia), la Honda del giapponese Hiroshi Aoyama, l’altra Aprilia di Mattia Pasini e la Honda dello spagnolo Hector Faubel. Il dominio dei piloti di casa nelle qualifiche si completa con la pole di Julian Simon tra le piccole ottavo di litro. Il centauro spagnolo dell’Aprilia ha fatto segnare il miglior tempo con 1'51"448, strappando la pole per soli 20 millesimi al connazionale Pol Espargaro, secondo su Derbi con 1'51"468. Terzo crono, staccato di oltre tre decimi, per il tedesco Jonas Folger (Aprilia) con 1'51"787 mentre il primo degli italiani è Andrea Iannone, ottavo con 1'52"384, a quasi un secondo da Simon. Davanti Iannone, col settimo tempo, il leader della classifica iridata Bradley Smith, solo 19^ Lorenzo Zanetti, 23^ Simone Corsi.
Volley B2 Uomini Adesso c’è la speranza del ripescaggio per approdare in B1
Cala il sipario sulla Virtus Chiuso un anno ricco di soddisfazioni, ma che lascia l’amaro in bocca POTENZA - Di parole ne sono state dette tante. Soprattutto in occasione di questi play-off. Dirigenti, allenatori, atleti, tifosi: tutti ci hanno creduto. Tutti, nessuno escluso, ci hanno messo l'anima, il cuore, la passione, la grinta, la determinazione e una gran voglia di vincere. Fino ad arrivare ad una finale, dove, ad un certo punto, sembrava vero che il sogno si avverasse. E, invece, non è andata così. Il rimpianto c'è, la delusione anche. Perché quando ti trovi ad un passo dal sogno, vederlo andare in frantumi in una calda notte laziale, dopo essere avanti di 2 set, è dura da digerire. Ma lo sport è anche questo. E' fatto di autodisciplina appresa per gradi, di sviluppo fisico e mentale, di coordinazione appresa un po' per volta, di panchine sofferte, di sconfitte accettate senza piagnucolare e di sudate vittorie. Bisogna imparare a vincere, ma anche a perdere. «E' chiaro che a inizio stagione tutti ci avremmo messo la firma per disputare un'annata del genere», commenta il diesse Piero Crichigno. «Adesso ci vuole solo un po' di tempo per far passare l'amaro in bocca, ma tutti, a cominciare dal presidente per arrivare allo sponsor, siamo orgogliosi di questi ragazzi. Ci hanno fatto emozionare, appassionare, palpitare, lasciato senza fiato per imprese a volte oserei dire “titaniche”. Grazie ragazzi, di cuore. Siete motivo di orgoglio per questa società e per tutto lo sport lucano». Tredici giocatori motivati e desiderosi di emergere. A partite da capitan Gigi, per continuare con Simone, Peppe, Mimmo, Mirko, Vincenzo (B'dò), Gigi (Naruto), Antonio, Luca, Daniel, Stefano, Vincenzo e Vittorio. Una vita di allenamenti, una vita a nutrirsi di fatica e lavoro, con la fortuna che non sempre ha sorriso e la sfortuna sempre pronta quando l'appuntamento era davvero importante. Ma non hanno mai mol-
Auto Tricarico è il portacolori
Poker lucano ad Ascoli Piceno
L’intera rosa della Medical Center Virtus Potenza protagonista di una stagione memorabile
lato, non hanno mai smesso di cercare di diventare più forti e più bravi, più veloci e più esperti. Merito anche del condottiero Giorgio Draganov, che ha saputo creare un
gruppo, una squadra vincente, amalgamata e ben consapevole delle sue potenzialità. Anche con l'aiuto del “coachino” Pierpaolo. L'Anagni è salita in B1, ma i
13 leoni rossoblu hanno vinto comunque. Campioni non solo nello sport, ma anche nella vita. Piccole stelle dai grandi riflessi di luce. sport@luedi.it
OTTIMI piazzamenti nelle prove ufficiali della quarantottesima Coppa Paolino Teodori, valevole per il campionato italiano ed europeo di automobilismo, in corso di svolgimento ad Ascoli Piceno sono giunti per i piloti lucani. Alla gara, in programma oggi con la prima sessione dalle 9 alle 13:30 e dalle 14 alle 17.30 prendono parte quattro portacolori lucani. Si tratta di Teo Tricarico, Nicola Nolè, Nunzio Volini e Antonio D'Andrea. I primi due corrono nella classe N1600 su Peugeot 1600, Nolè, invece su Honda Piper, mentre Antonio D'Andrea su Peugeot 2000 N. Ebbene nella classe N 1600 Teo Tricarico ha ottenuto il sesto tempo con il riscontro di 3'03'079, mentre Nicola Nolè ha ottenuto 3'06'011. Il migliore in
Ginnastica Questo pomeriggio la kermesse regionale organizzata dalla Play Life
Al PalaSassi va in scena il “Peter Pan” MATERA - Ci saranno tutti i campioni regionali di ginnastica artistica maschile e femminile questo pomeriggio alle 18,30 nel Palasassi di via delle Nazioni Unite per il musical di ginnastica artistica maschile e femminile "Peter Pan" organizzato dall'associazione sportiva dilettantistica Play Life. Per il quarto anno consecutivo alla manifestazione prenderanno parte il presidente della delegazione Basilicata Lorenzo Cellamare e il nuovo delegato provinciale Arcangelo Tavarilli. Cellamare e Tavarilli hanno ribadito di non aver mai visto, neanche nel comitato della Puglia, musical organizzati così bene sia a livello tecnico sia scenografico”. Complementi, questi, giunti fino al presidente nazionale FGI Riccardo Agabio, che hanno riempito d'orgoglio la professoressa Filomena Tralli, responsabile del settore tecnico femminile. r.montemurro@luedi.it
le ragazze della Play Life Matera
prova è stato il driver ascolano Motta su Peugeot che ha fatto registrare il tempo di 3'00'013. Per i due piloti la prova odierna si presenta comunque difficile, vista l'elevata competitività in corsa. Nella categoria N200 i due piloti lucani, Nunzio Volini e Antonio D'Andrea hanno fatto registrare i primi due riscontri cronometrici. Volini ha girato con il cronoman di 2'57'000, mentre D'Andrea ha fatto registrare il tempo di 2'58'013. Teo Tricarico, Nicola Nolè e Nunzio Volini corrono con la Sesamo Autosport, mentre Antonio D'Andrea gareggia per la scuderia D'Andrea Autosport. La gara di oggi si presenta particolarmente selettiva e vedrà impegnati sul circuito marchigiano i migliori rappresentanti dell'automobilismo italiano e internazionale. Il quartetto lucano ha ottime possibilità di successo nel corso di una gara molto difficile, anche per le condizioni ambientali, visto il gran caldo e l'afa che ha attanagliato le colline ascolane. La pista è sita in Colle San Giacomo, località Colle San Marco. L'appuntamento odierno rappresenta un bel biglietto da visita per il quartetto lucano, ormai inserito a pieno titolo nel novero dei piloti di punta del campionato. f.menonna@luedi.it
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Sport 49
Domenica 14 giugno 2009
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Domenica 14 giugno 2009
Letteratura
di ROSSELLA MONTEMURRO QUINDICI anni fa, dopo che “Volare basso” (nel 1994 edito da Frassinelli, ripubblicato da Marsilio) con i suoi nove voti ottenuti a Casa Bellonci durante la votazione per la cinquina del Premio Strega, Gaetano Cappelli uscì da via Fratelli Ruspoli 2 con una promessa: «Mai più nella vita». E invece, Capelli ci ha riprovato: con “La vedova, il Santo e il segreto del Pacchero estremo” (Marsilio) era in lizza per la sessantatreesima edizione, supportato dall'editore Marsilio e dai due Amici della Domenica Cesare De Michelis e Silvio Perrella. Questa volta sono state quindici le preferenze che, però, non gli hanno permesso di entrare nella cinquina. «Lo Strega rimane il più importante premio letterario d'Italia. Purtroppo, devo dire, visto come è regolato», ha affermato ieri Cappelli, raggiunto telefonicamente prima della cerimonia di consegna della XXV edizione del Premio Ernest Hemingway, che per la narrativa è andato proprio a “La vedova, il Santo e il segreto del Pacchero estremo”. Giovedì 2 luglio si affronteranno nel Ninfeo di Villa Giulia a Roma “Stabat Mater” (Einaudi) di Tiziano Scarpa (59 preferenze dopo la prima votazione), “L'istinto del lupo” (Newton Compton) di Massimo Lugli (45 voti), “L'ultima estate” (Fazi) di Cesarina Vighy (42 voti), “Il bambino che sognava la fine del mondo” (Bompiani) di Antonio Scurati
«Strega, premio ingovernabile» La “seconda volta” di Cappelli
(40 voti). «Penso che il favorito sia Scarpa. - ha aggiunto Cappelli - Però, se dovesse vincere Scarpa, il gruppo Mondadori vincerebbe per la terza volta consecutiva
(l'anno scorso si è imposto Paolo Giordano con “La solitudine dei numeri primi”, nel 2007 Niccolò Ammaniti con “Come Dio comanda”, ndr) e vuol dire che il Premio è diventato ingovernabile.
Quelli che lo portano avanti devono cambiare mestiere. Quando c'era la Rimoaldi a dirigere la Fondazione Bellonci, riusciva a bilanciare tra le due case editrici più importanti, Rizzoli e Mondadori. Adesso Mondadori ha il pacchetto più forte dei voti. Vincerà ogni anno. E il pubblico continuerà a comprare i libri del premio Strega». Gli altri candidati esclusi dalla seconda votazione del 2 luglio sono “Il tempo materiale” (minimum fax) di Giorgio Vasta con 33 voti, “Come ho perso la guerra” (Fandango Libri) di Filippo Bologna con 26 voti, “Cecilia” (Edizioni e/o) di Linda Ferri con 20 voti, “I nostri occhi sporchi di terra” (Baldini Castoldi Dalai) di Dario Buzzolan con 13 voti, “In terra consacrata” (Piemme) di Ugo Barbàra con 10 voti, “I frutti dimenticati” (Marcos y Marcos) di Cristiano Cavina con 8 voti. Questo risultato comprende i voti collettivi palesi di istituti culturali, scuole e circoli di lettura che da quest'anno la Fondazione Bellonci ha coinvolto. Le preferenze dei voti collettivi sono state così espresse: i nove comitati italiani della “Società Dante Alighieri” hanno votato per Tiziano Scarpa, come le 16 scuole romane dell'Anno Stregato, che pure hanno espresso la loro preferenza per l'autore di Stabat Mater; I 4 Istituti Italiani di Cultura hanno votato Andrea Vitali (Tokyo), Filippo Bologna (Sidney e Vienna), Tiziano Scarpa (Pechino). r.montemurro@luedi.it
CineDiario
Il Napoli Film Festival in presa diretta nei racconti di un giurato
Spazio ai registi indipendenti Secondo giorno di ANNA MARTINO NAPOLI - Giornata intensa per noi giurati di Nuovo Cinema Italia, la sezione del Napoli Film Festival dedicata ai giovani registi italiani indipendenti. Al secondo appuntamento, ci attende la proiezione di ben due lungometraggi in gara. “Brokers-eroi per caso”, del fiorentino Emiliano Cribari e “Le dolci colline”, del napoletano Fabio Palmieri. Due opere diametralmente opposte, sia nel genere che nelle scelte stilistiche. L'una, una commedia. Atmosfere surreali, linearità nella narrazione e nel montaggio - flashback iniziali a parte. L'altra, un giallo. Tutto avviene in una stanza e da due soli punti di vista. Durante la discussione, che segue la visione, gli animi dei nove giurati cominciano ad accendersi. Difficile rimanere estraneo ai propri gusti. Stabiliti dei parametri oggettivi da cui partire per analizzare i film, ci si confronta. E confrontandosi ci si conosce. Si conoscono le esperienze e le preferenze di ciascuno nel campo. Si trasmettono e si acquisiscono informazioni, in uno scambio continuo che è formazione. Cominciamo a fare amicizia. Le discussioni si protraggono fino a sera, quando ci concediamo una pausa davanti a una bella pizza. La giusta ricompensa dopo una faticosa ma piacevole giornata che termina con l'ascolto di Giovanni Minoli, ospite della serata. Ad intervistarlo, il direttore del Corriere del Mezzogiorno, Marco De Marco. Minoli si racconta. Raccontando se stesso racconta la televisione. Dal-
La locandina; a destra la Morante
l'intrattenimento all'informazione. Dal giornalismo investigativo alla fiction. «La televisione è sempre educativa. - afferma il “televisionista” Giovanni Minoli - Televisionista è uno che fa televisione e non fa un giornale. -spiega - Con questo ha solo in comune il fatto di raccontare, ma lo fa con altri mezzi e altri modi». Mentre parla, alle sue spalle scorrono le immagini di “Mixer” (trasmissione televisiva andata in onda su Rete 2, attuale Rai due, a partire dal 1980). A distanza di anni viene voglia di riguardarsi tutte le puntate. Un “televisionista” non ha bisogno di identificarsi. Le immagini lo fanno per lui. cultura@luedi.it
Terzo giorno NAPOLI - La giornata inizia ben presto al Napoli Film Festival, allestito in uno dei luoghi più suggestivi del capoluogo campano: Castel Sant'Elmo. Dalle dieci, tutti i giorni, “Parole di cinema”. Una serie di incontri con registi e attori tenuti dal professor Augusto Sainati, docente di cinema presso l'Università di Napoli Suor Orsola Benincasa. Breve pausa. Dalle sedici le proiezioni dei “grandi”: Bresson, Rosi, Andò. E poi: cinema d'animazione, cinema indipendente italiano e straniero, documentari, ospiti d'eccezione. Si entra e si esce dalle sale. Si discute del film. Ci si imbatte in qualche volto noto, come i protagonisti della soap firmata Rai “Un posto al sole”. C'è chi arriva in anticipo per vedere Laura Morante. Entra nell'auditorium come una ragazzina alle prime armi: sguardo basso, sorriso timido. Eppure è più bella degli esordi. Parlando di sé, gioca continuamente con la punta dei capelli. Dalla sua bacca escono nomi tipo Bertolucci, Amelio, Monicelli, Moretti, alcuni dei registi con cui ha lavorato. E lei sembra non accorgersene. Una spettatrice di se stessa. Diversi i progetti che l'attendono, come attrice e come regista. «Avevo scritto la sceneggiatura di una commedia insieme a Daniele Costantini - racconta - la proposi ad un produttore francese, a cui piacque molto. Eravamo alla ricerca di un regista finchè lui mi disse: “Guarda, non sono convinto. Secondo me il regista devi farlo tu, perché
questo film lo sento tuo”. Ci pensai un pò e accettai». Intanto, siamo giunti alla quarta proiezione dei film in gara per la sezione Nuovo cinema Italia. Questa volta è toccato a “Narciso, dietro i cannoni, davanti ai muli”, di Marcello e Dario Baldi. Generazioni e culture diverse a confronto tra gli splendidi paesaggi del Trentino. Protagonista, il famoso Roberto Herlitzka, in una interpretazione toccante. Un ultimo lungometraggio e si esaurisce la rosa dei candidati al concorso. Più si va avanti e più è dura per noi giurati della sezione. Chi vincerà? a.m.
Carnet Indagini sul capolavoro di Leonardo VAGLIO - In seguito agli studi effettuati sull'autoritratto lucano di Leonardo Da Vinci dal CNR, dall'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e dall'Università Federico II di Napoli, e per un'improvvisa necessità relativa al completamento delle indagini scientifiche sull'opera, il capolavoro attribuito al grande genio dell'umanità non potrà essere disponibile a breve presso il Museo delle Antiche Genti di Lucania. La direzione del Museo delle Antiche Genti di Lucania, scusandosi per il disagio, attende i visitatori dal 27 giugno prossimo. Sarà esibito materiale scientifico inedito.
Principi ed eroi della Basilicata antica POTENZA - Sarà inaugurata il 18 giugno alle 18 presso il Museo Archeologico Nazionale della Basilicata “Dinu Adamesteanu” la mostra “Principi ed eroi della Basilicata Antica. Immagini e segni del potere tra VII e V secolo a.C.”. La mostra è organizzata dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata, dalla Scuola di Specializzazione in Archeologia di MateraUniversità degli Studi della Basilicata e dalla Fondazione Zetema di Matera, in collaborazione con le Soprintendenze per i Beni Archeologici della Calabria e della Puglia. L'iniziativa rientra nel Progetto Magnifico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e scaturisce da alcuni recentissimi rinvenimenti archeologici di eccezionale rilievo effettuati a Torre di Satriano nell'ambito di una ricerca programmata e condotta dalla Scuola di Specializzazione in Archeologia di Matera, su concessione dello stesso Ministero. Prendendo spunto dalla straordinaria scoperta di una residenza monumentale di VI secolo a.C., rarissima nel panorama della Magna Grecia, con questa mostra si vuole portare l'attenzione sulle manifestazioni del potere e i rituali che caratterizzano le élites locali in un'epoca di grandi trasformazioni nell'entroterra indigeno dell'Italia meridionale. Il nucleo principale della mostra è dedicato al “Palazzo” di Torre di Satriano, costruito intorno alla metà del VI secolo a.C. da artigiani greci provenienti dalla costa ionica. La straordinaria decorazione architettonica che ornava la monumentale dimora è contraddistinta da un fregio figurato che sintetizza il mondo ideale delle élites insediate nell'Appennino lucano.
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Cultura&Spettacoli
Quattro giorni di riprese con Valeria Golino, Anna Falchi, Riccardo Scamarcio di MIMMO DONVITO IRSINA - Dopo quattro giorni di intensa attività, in cui si é potuto apprezzare Sergio Rubini, nella doppia veste, di attore e di regista del suo nuovo film, girato in parte della stazione ferroviaria di Irsina, il maestro dismette la giacca da capostazione e ci viene incontro, a braccia aperte accompagnato dal suo solito sorriso. Sergio Rubini, non ha bisogno di presentazioni. L’attore scoperto dal maestro Federico Fellini, viene tuttavia sempre considerato da importanti registi. La sua prima apparizione ad opera del maestro Fellini fu nel 1987 nel film “Intervista”. La sua vera passione come vedremo in seguito sono le stazioni, figlio di un capo stazione, firma appunto la sua prima opera da regista nel film “La Stazione”. Questa pellicola gli farà ottenere due ambiti premi: il David di Donatello, ed il nastro d’Argento come miglior regista esordiente. Di film Rubini ne ha girati tanti. Come possiamo dimenticare la sua importante partecipazione alla pellicola girata appunto ad Irsina nel 1997 “ Del Perduto Amore” ma è proprio negli ultimi anni che Rubini completa i suoi maggiori successi ,come regista con La Terra, Colpo d’occhio, film che gli hanno consentito di ottenere due nomination come miglior attore non protagonista. Alle nostre domande sul film girato in parte nella stazione di Irsina, Rubini ha risposto : «La scelta è capitata sulla stazione di Irsina perché rispondeva a dei requisiti narrativi e tecnici inerenti al mio copione. Ma poi - spiega Rubini – mi andava di girare con le vecchie ferrovie calabro lucane, perché io sono figlio di un ferroviere, mio padre era un capostazione di Grumo Appula come lo era prima mio nonno». Rubini svela anche un piccolo ricordo , suo papà, una notte di molti fa, per una sola notte, fu il capostazione proprio della stazione di Irsina. «Quindi un po’ tutte queste cose – dice Rubini - mi hanno portato a scegliere Irsina, volevo girare con le Fal, ed alle Fal ho chiesto una stazione che avesse le
Rubini a Irsina sulle tracce del padre
stesse caratteristiche di quelle trovate poi qui». Del film Rubini ha detto : «Non vivo più in Puglia, ma quando ci ritorno, spesso mi viene voglia di raccontare una storia, storie che alla fine ti portano da sempre a considerare la tua vita, la tua terra, il mondo nel quale ti sei formato, e dal quale poi un giorno sei partito. La storia del film che stiamo realizzando – conclude Sergio Rubini - è la storia di un rapporto tra un padre ed un figlio apparentemente conflittuale che poi si rivela diversa da quella che il figlio aveva immaginato. Il cast degli attori è formato dal principale protagonista, chè il bambino Giacovito, gli attori Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Sergio Rubini, Fabrizio Gifuni, Anna Falchi, Margherita Bui, Maurizio Micheli, Vito Signorile e Mariolino Defano. Il film è realizzato con la Rai ed uscirà sugli schermi a gennaio del prossimo anno». In realtà, anche se Rubini non lo dice in modo esplicito, ma lo fa ugualmente intendere, che la pellicola che sta girando, riguarda chiaramente la sua storia.
In alto Anna Falchi con una comparsa, a sinistra Valeria Golino sul set, al centro il regista e attore Sergio Rubini con il cast del film girato a Irsina, in basso a sinistra Riccardo Scamarcio con un ammiratore, a destra una scena del film di Rubini
Questo Rubini, è sicuramente un uomo di spettacolo diverso da quello conosciuto circa dodici anni fa, sul set del film Del Perduto Amore, ad Irsina, giovane ironico e sempre pronto al gioco. Il Rubini incontrato oggi è un artista completo, che lascia
tutti stupiti, instancabile uomo della macchina da presa, continuamente alla ricerca della migliore soluzione, scambiandosi nei ruoli, da attore a regista con una velocità incomprensibile, restando sempre con i piedi per terra. L’appuntamento con Ser-
gio Rubini è solo rimandato. Ormai lui da queste parti è considerato uno di casa. Quando alle venti circa, cala il sipario sulla scena, il fotografo della troupe, piazza la sua macchina fotografica d’avanti alla stazione, puntandola verso nord ovest, dove a salutare
tutti c’è il sole che stascomparendo lentamente dietro la collina più alta, offendo a tutti un tramonto di impareggiabile bellezza. Mentre i tir dei macchinisti si avviano in fila indiana verso la stradale statale. cultura@luedi.it
CINECLUB
La sentinella di Claire Denis Il docu-film in visione allo Spazio Sankara di MIMMO MASTRANGELO MOLITERNO - La collaborazione tra Claire Denis e Serge Daney è incisa in una solo circostanza, ma tuttavia ha lasciato un (profondo) segno. L'incontro tra la regista e il compianto fuoriclasse della critica francese (sui suoi scritti si sono formati schiere e schiere di cinecronisti compreso chi scrive) avvenne nel 1990. Insieme Denis e Daney realizzano con “Le veilleur”, un docu-film sul grande Jacques Rivette che viene presentato stasera nello Spazio Sankara (ore 21). I due autori nell'arco di una giornata, dall'alba a notte fonda, chiacchierano, ascoltano, guardano negli occhi il regista dei famosi “La mossa del pastore” (1956), L'amore folle”(1958), “Susanna Simonin, la religiosa” (1966), “Celine e Claire Denis
Julie vanno in barca” (1974), L'amore in pezzi” (1983). Rivette nelle prime sequenze evoca gli anni della scapigliata giovinezza quando con Godard, Rohmer, Truffaut e Chabrol formava la redazione dei Cahiers du Cinema diretti dal maestro-vegliardo André Bazin. Il regista di Rouen parla dei suoi film, dei suoi entusiasmi, riflette sulle tematiche affrontate con la Nouvelle Vague che secondo lui la sua “importanza nel cinema è uguale a quella che avuta l'impressionismo nella pittura”. Sulla spinta delle domande (sempre provocatorie) di Daney, Rivette arriva anche a spiegare che “fare un film è come scorgere un oggetto di cui si dovrà dissotterrare una piccola sporgenza e che si dovrà poi estrarre dalla terra senza troppo guastarla”. Film a quattro mani è il “Le veilleur” (La sentinella), ma alla fine è un lavoro che
passa sotto la firma di Claire Denis che nell'ultima edizione del Bergamo Film Meeting è stata omaggiata di una bellissima retrospettiva. Il documentario racconta un Jacques Rivette diventato personaggio, infaticabile passeggiatore, capace di fondersi con la città (Parigi), ossessionato dalle sale cinematografiche. Il regista sembra davvero uno dei quei personaggi usciti dall'immaginario della Denis, “terribilmente presenti ma anche misteriosamente capaci di sparire, creature eminentemente urbane il cui destino e i cui gesti sono inseparabili dalla città, da una familiarità, venuta da chissà dove, con le strade e gli edifici, da una veglia a volte piacevole, altre volte inquieta”. Nel film si realizza quello che Rivette chiama “far scivolare la finzione nel reportage”, ma c'è innanzitutto lo sguardo di una regista che ha sempre rappresentato un caso singolare nel contesto del cinema francese per la ragione stessa in cui lei incarna in maniera estrema una certa idea dello stare dietro la macchina da presa e raccontare una storia. cultura@luedi.it
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Cultura e Spettacoli 51
Domenica 14 giugno 2009
Domenica 14 giugno 2009
Mediaset e televisione pubblica preparano i programmi della prossima stagione. Crisi permettendo
Palinsesti tv, la Rai punta su Morandi e Salemme di ALESSANDRA MAGLIARO ROMA –Il gioco dei palinsesti autunnali è in pieno svolgimento, quest’anno complicato dalla crisi economica che affligge anche la pubblicità televisiva e consiglia i vertici Rai e Mediaset a grande attenzione nell’impiego dei budget. La Rai con la Sipra il 16 giugno a Roma e Milano presenterà i listini agli inserzionisti pubblicitari, lasciando anche alcune caselle da riempire, mentre Mediaset con Publitalia avrà qualche giorno in più, fino ai primi di luglio. Ma intanto molte collocazioni, secondo quanto l’Ansa è in grado di anticipare, sono già state riempite. Su Raiuno, dove il nuovo direttore Mauro Mazza sta incontrando via via tutti gli artisti della rete, sembra siano confermati i programmi già avROMA – E' tutta dedicata a una suite di suoni e immagini che il Gran Concerto – Q.P.G.A., il nuovo tour di Claudio Baglioni che ha preso il via a Roma da piazza di Siena. Lo show, che dura quasi tre ore, è il terzo elemento del progetto dedicato a Questo piccolo grande amore (Q.P.G.A), iniziato con il film e il romanzo e che sarà concluso dal doppio cd con diversi inediti, tanti ospiti famosi e che uscirà dopo l’estate. Com'è sua abitudine, per questo suo nuovo spettacolo Baglioni ha fatto le cose in grande: il palco è dominato da un mega schermo su cui, con la regia di Duccio Forzano, scorrono immagini che mescolano il film, riprese di Roma, immagini e sequenze delle carriera dell’artista romano, fotogrammi di Koyaanisqatsi, il film di Geoffrey Reggio con musiche di Philip Glass, montate e trattate con sofisticate tecniche digitali, e che commentano le vicende d’amore del protagonista delle vicende raccontate nelle canzoni di Q.P.G.A. Come molti sanno, per l’album, uno dei primi concept della musica italiana, che uscì nel 1972 Baglioni aveva scritto molto materiale che fu tagliato dalla casa discografica. Da qui la decisione di rimetterci mano, riscrivendo e riarrangiando il vecchio materiale e proponendolo dal vivo in forma di Gran Concerto, con la band sul palco e l’orchestra Roma Sinfonietta che, in più di un’occasione, suona registrata sul mega schermo. Lo show è anche l’occasione di ascoltare parte degli inediti che compariranno nel disco: In viaggio, ora in rotazione alla radio, Nuvole e sogni (un testo nuovo sulla musica di Porta Portese), Battibecco (musica nuova su un vecchio testo), Torta di nonna, Così come sei tu, Quanta strada da fare. Come in una suite, il tema di Questo piccolo grande amore viene proposto a frammenti in varie occasioni prima della esecuzione completa che precede Porta Portese ed è arric-
Gianni Morandi condurrà uno show su Rai Uno
viati dall’ex direttore Fabrizio Del Noce con il suo staff e dunque andranno in onda in prime time oltre alle fiction, le produzioni di Tutti pazzi per la tele con Antonella Clerici, I migliori anni con Carlo Conti e di sabato sera Affari Tuoi speciale con Max Giusti abbinato alla Lotteria Italia. Poi, le novità: Vincenzo Salemme e Gianni Morandi, quattro puntate ciascuno di
one man show. Non si trovano conferme per il nuovo programma di Adriano Celentano (i costi?), nè per il one man show che accarezza Gigi Proietti prodotto da Bibi Ballandi, slittato a primavera dopo che l’attore ha deciso di vestire i sacri panni di San Filippo Neri in una fiction. Canale 5 risponderà con C'è posta per te con Maria De Filippi al sabato, il decennale del Gran-
de Fratello condotto da Alessia Marcuzzi al lunedì da fine ottobre coprendo per la prima volta ben due periodi di garanzia pubblicitaria, poi ancora Peter Pan con Paolo Bonolis al mercoledì e speciali Zelig con one man show affidati a comici come Enrico Brignano e Ale e Franz. Almeno due collocazioni poi per la fiction (domenica e martedì). Su Raidue tante serie tv dal venerdì alla domenica, poi il talent show X Factor al lunedì (con Morgan e Mara Maionchi potrebbe arrivare Teo Teocoli), la fiction il martedì e Annozero di Michele Santoro al giovedì. Nel 2010 l’Isola dei famosi 7 con Simona Ventura e la seconda stagione del talent show Academy con Lucilla Agosti. Confermata dall’autunno L’Era glaciale con Daria Bignardi in seconda serata e la domeni-
ca pomeriggio con Simona Ventura e Quelli che, orfana perlomeno di Nicola Savino trasferitosi armi e bagagli a Italia 1 per condurre Colorado. Sulla rete di Luca Tiraboschi si prepara il nuovo preserale di Enrico Papi, Il colore dei soldi e per la prima serata speciali di Chiambretti Nights, le Iene oltre a Colorado. Difficilmente si andrà alla produzione del reality La Pupa e il Secchione, così come non c'è conferma ad oggi della Talpa 4 con Paola Perego su Canale 5. Più probabile una sorta di Grammy Awards musicale con la nuova coppia Bonolis-De Filippi in contrapposizione al festival di Sanremo, ma trattandosi di febbraio ci sono margini d’incertezza. Resta cruciale per la Rai la conduzione del festival di Sanremo.
Concerto a Roma dove ha presentato i brani del nuovo cd
Baglioni show citando i Pink Floyd
Madonna può adottare
AUTORIZZATA la seconda adozione in Malawi per Madonna. La Corte suprema d’appello del Paese africano le ha dato il via libera per adottare l’orfanella di quattro anni Chifundo. A maggio era spuntato anche il presunto padre della piccola, il ventiquattrenne James Kambewa, a chiedere la custodia della bambina. Ma per la Corte suprema l’identità del padre biologico di Chifundo resta ignota.
Cher, la figlia si fa uomo
IL CASO
Altra autopsia su Carradine «Non è stato suicidio»
Claudio Baglioni
chita, nell’introduzione, da una citazione di Wish you were here. I brani dell’album sono legati uno all’altro da piccoli interludi musicali, con Baglioni che si alterna tra la chitarra, il piano acustico e la tastiera. La suite L’addio, per piano e orchestra, chiude la prima parte, pensata per dare una nuova vita a uno degli album più famosi e fortunate della storia del pop italiano. Buon viaggio della vita fa da cuscinetto con la seconda parte, dove I fan ritrovano il Baglioni dei suoi concerti tradizionali e si ascoltano gli hit: Avrai, Mille giorni di te e di me, Quante volte, E tu, Io so-
no qui, Strada facendo, Via prima della conclusione con La vita è adesso. La tournee partita il 12 giugno proseguirà fino a settembre e, in 50 date, toccherà diverse location speciali come l’arena Civica di Milano il 17 giugno, I Giardini di Boboli di Firenze il 22 e il 23 giugno, il teatro Greco di Siracusa il due luglio, il palazzo Te di Mantova l’11, la Reggia Venaria di Torino il 17, la Reggia di Caserta il 21, piazza Duomo a San Gimgnano (Siena) il tre agosto, l’anfiteatro romano di Cagliari il nove, lo Sferisterio di Macerata il 19, il teatro Antico di Taormina il 25 e il 26.
LA SECONDA autopsia ordinata dai famigliari ha stabilito che la morte dell'attore non sarebbe stata volontaria. "E' impossibile legarsi collo e mani insieme da soli". Ma chi e perché l'avrebbe ucciso? La polizia thailandese sta indagando L’ipotesi del suicidio, causato da "asfissia autoerotica", starebbe definitivamente naufragando. L’Attore David Carradine, morto lo scorso 3 giugno in un hotel di Bangkok, potrebbe essere stato ucciso. La conferma arriva dalla seconda autopsia commissionata dalla famiglia dell’attore ed effettuata dall’esperto patologo forense Michael Baden. «L'esame ha stabilito l'evidenza che la morte di Mr Carradine non è stata il risultato di un gesto suicida», ha detto Baden ai reporter. «Ora per stabilire la causa e le vere modalità del decesso dovremmo aspettare i risultati delle indagini dellla polizia thailandese, che sta analizzando la scena del crimine». L'ipotesi che potesse essre omicidio
David Carradine
era già uscita la settimana scorsa, quando l'avvocato di famiglia. Mark Keragos, aveva detto, dai microfoni del Larry King Live Show, che a ucciderlo era stato un complotto ordito da una setta segreta di arti marziali, sulla quale David stava indagando. La foto pubblicata dal tablodi tailandese Thai Rath con Carradine nudo e legato, con una rete da pesca e una parrucca addosso, avevano fatto infuriare la famiglia, che aveva deciso di commissionare una nuova autopsia.
CHASTITY Bono, figlia dei cantanti Cher e Sonny Bono, ha annunciato che sta per diventare un uomo. La figlia quarantenne della celebre excoppia musicale era già uscita allo scoperto nel 1987 (quando studiava alla New York University) dichiarando pubblicamente di essere lesbica e diventando una attivista ed una portavoce del movimento per i diritti gay.
Beckham in mutande
Ovazione per il debutto come primo ballerino dell’American Ballet Theater
Bolle conquista New York
Bolle
NEW YORK –New York è rimasta a bocca aperta ieri sera davanti all’incanto di Roberto Bolle, al debutto come primo ballerino dell’American Ballet Theater. In coppia con l’argentina Paloma Herrera, l’etoile della Scala ha interpretato il conte Albrecth in Giselle, balletto romantico in due atti di Theophile Gautier: intensi movimenti a due e coreografie allegoriche, la storia d’amore contrastata tra una contadina e un principe travestito da popolano. Sul palco sembrava esserci solo lui, il ballerino di Casale Monfer-
rato arrivato sulla vetta della danza mondiale. Un mix di grazia e potenza, perfezione stilistica e trasporto emotivo al quale la platea non ha saputo resistere, riservando una lunga standing ovation finale, con Bolle costretto a tornare più volte sul palco tra lanci di fiori. L’abbraccio di benvenuto della Grande Mela. Roberto dedica tutto ancora una volta al suo Paese: «E' una sensazione incredibile», racconta all’Ansa nel backstage dove è venuto a salutarlo anche Jovanotti: «Una gioia grandissi-
ma, questo entusiasmo ripaga di tutte le fatiche e i sacrifici fatti per arrivare e rimanere a questi livelli. Adesso ce la metterò tutta perchè capisco l’importanza del momento che sto vivendo, di cosa vuol dire rappresentare in questo modo l’Italia». Bolle sa che in Usa non sarà solo il il re del balletto mondiale ma anche e sempre più una celebrità. Detto questo, non disdegna le copertine ma resta con i piedi per terra: «E' bello poter fare incursioni nella mondanità, nel glamour, ma il mio mondo è fatto di studio, lavoro, sacrificio».
BECKHAM nudo. Proprio così. Uno dei calciatori più amato dalle donne rimane... in mutande. Per buttare l'occhio sul contenuto più che sul contenitore. Dopo la gentile consorte, anche David Beckham ha prestato corpo e anima per la nuova campagna pubblicitaria Emporio Armani Underwear. Non è il primo sportivo e non sarà l’ultimo a posare come modello.
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52 Spettacoli e televisioni
Ufficialmente per motivi di budget, ma pare che sia stato il nuovo dg Masi a porre il veto
L’accusa di Celentano: «Mi escludono dalla Rai» MILANO - Il colore dei palinsesti Rai si tinge di giallo. In quello autunnale (che verrà presentato ufficialmente martedì) non c'è il programma di Adriano Celentano. Il cantante dice di aver ricevuto una risposta negativa, dai vertici Rai filtra invece che in realtà il progetto non è mai stato presentato. A uscire allo scoperto era stato lo stesso Celentano lo scorso aprile. «Su richiesta della Rai, antecedente alle nuove nomine
di SILVIA LAMBERTUCCI ROMA – Un autunno tutto dedicato a Rai Uno. Felice dei buoni risultati di ascolto, Max Giusti rinnova l'impegno per la prossima stagione e con Affari Tuoi Speciale approda anche in prima serata, con tutta probabilità il sabato. Mentre dopo otto anni lascerà Quelli che il calcio, ma anche Distretto di Polizia e Raccontami. «Tanta emozione ma non paura», confessa. La Rai con la Sipra, la sua concessionaria di pubblicità, presenterà a Roma e Milano i listini agli inserzionisti pubblicitari lasciando anche alcune caselle da riempire. Ma è sempre più probabile che il gioco dei pacchi vada alla sfida con Maria De Filippi, regina del sabato sera di Canale 5: «Ma no, niente sfida – si schermisce lui – Affari Tuoi Speciale resta una game show non un varietà, è un prodotto del tutto diverso. E durerà anche un’ora, un’ora di mezzo in meno». Intanto lui dovrà fare i conti con un cambiamento di vita: “Quelli che il calcio è stata la mia storia, il mio buen retiro. -dice - E dopo otto anni di trasferte a Milano dal venerdì alla domenica il mio nuovo impegno significa un cambiamento forte». Grande gratitudine per RaiDue e per Simona Ventura, con la quale si augura di poter lavorare ancora in futuro: «lascio dicendo grazie, mi hanno fatto crescere è stata una specie di nursery», spiega. Ora però si cambia. «E' quello che mi piace di più, di poter cambiare, di non essere sempre uguale», sottolinea lui. Via anche da Distretto. L'ispettore Raffaele Marchetti inguaribilmente e infelicemente innamorato di Anna Gori (Giulia Bevilacqua) usci-
di questi ultimi giorni, ci sono stati alcuni incontri per verificare la possibilità di un mio ritorno in televisione. Io sono pronto per tornare in autunno con sei puntate. Tutto è pronto, il programma, lo staff e anche il titolo. Aspetto una risposta ». L’altro ieri il Molleggiato è tornato sull'argomento: «Leggiamo - afferma il Clan Celentano in una nota che non sarebbe previsto il ritorno di Adriano Celentano su Raiuno in
autunno. Confermiamo di aver ricevuto ufficialmente dalla Rai una risposta negativa. Certamente non per motivi di budget». Prosegue la nota: «Con l'occasione il Clan Celentano ribadisce che il cachet di Adriano Celentano è facilmente verificabile ed è più basso di quello di altri importanti artisti di Raiuno. Confermiamo anche che il programma sarebbe pronto e che il titolo non è Non le sembra di esagerare », a diffe-
renza di quanto circolato in alcune indiscrezioni nei giorni scorsi. Questa la versione ufficiale. Ma nell'entourage di Celentano si respira un certo stupore, se non nervosismo. La lettura che viene data è politica. Il suo ultimo programma Rockpolitik aveva sollevato non poche polemiche. Dunque - spiegano - sarebbe stato il nuovo dg della Rai Mauro Masi a porre il veto sul programma del Molleggiato.
Affari tuoi speciale andrà in onda probabilmente il sabato
Giusti in prima serata Duello con la De Filippi
Max Giusti
rà di scena, conferma, «ma senza morire e senza partire per l’estero». Anche quella è stata una splendida esperienza artistica, racconta Max, «anche se il primo anno non mi sono piaciuto molto, il secondo molto di più «. L’impegno come attore comunque non è archiviato. In cantiere ci sono un paio di progetti per film tv, rivela, e anche l’idea per un film per il
cinema, con un ruolo drammatico,“ma è troppo presto per parlarne». La priorità ora è tutta per Raiuno. Scelta in fondo «anche un pò trasgressiva», scherza. Perchè in un momento di così forti cambiamenti per la tv, con il digitale e le nuove piattaforme, «andare a lavorare per la rete più classica e generalista è in fondo la più grande trasgressio-
ne». In programma qualche giorno di vacanza sulla barca a motore che ha appena comprato «è che sto cercando di imparare ad usare». Poi da agosto di nuovo al lavoro per preparare il programma, “un grande onore», ripete. «Perchè io non vengo da una famiglia di artisti o di attori, i primi approcci con l’arte la televisione li ho avuti guardando la tv, Raiuno».
Ed era bambino, ricorda, quando seguiva «Sordi, Fabrizi, piuttosto che le repliche di Mario Riva. Adesso sto al posto loro, altro che piattaforme ! Lasciatemi qua, almeno per un pò. A quarant'anni poi è forse il momento giusto, uno dice 'ormai le ossa te le sei fattè. Beh – conclude -Speriamo che non me le rompano..“. Ha esordito sul piccolo schermo nel 1991 prendendo parte a due programmi di Rai Due, Stasera mi butto e Ricomincio da 2 (quest'ultimo con Raffaella Carrà). Nel 1993 partecipa a Mi raccomando insieme a Massimo Ranieri mentre in seguito prende parte a Mio capitano (1996) ed al programma umoristico Seven show (1998-1999). È nel 2001 con Stracult, trasmissioni in cui apparvero anche Max Tortora ed Eva Henger, che acquisì molta popolarità. Ottimo imitatore, ha messo in mostra questa qualità in Quelli che il calcio e La grande notte del lunedì sera, accanto a Gene Gnocchi e Simona Ventura. Nel 2005 presentò Gli isolati, programma satirico basato sul reality show L'isola dei famosi, che ebbe un buon successo di pubblico e di critica.
Spettacolo unico a Venezia
L’idea è del regista Franco Zeffirelli
Sogno e magia si sposano a teatro
La Callas in Arena
ROMA – Sogno e magia, vero e virtuale, reale e immaginario si mescolano in uno spettacolo innovativo ed emozionante: il 'Marco Polo’ prodotto da Pierre Cardin in scena in prima nazionale il 12 e 13 luglio in Piazza San Marco a Venezia. Crocevia dell’incontro fra Oriente e Occidente, luogo simbolo da dove è partito il lungo viaggio di Marco Polo, eroe del passato ma anche del presente, Venezia è anche la città d’origine di Pierre Cardin che con Marco Polo debutta per la prima volta in Italia con uno spettacolo da lui prodotto e creato dall’etoile dell’Opera di Parigi Marie-Claude Pietragalla e dal coreografo e ballerino Julien Derouault. Un viaggio che diventa evento unico, in cui si fondono danza, musica, immagini, suoni e voci, organizzato da Altri Eventi in collaborazione con Venezia Spettacoli e il Comune di Venezia. Nel ruolo del moderno Marco Polo è
Jiulien Derouault guidato dall’immagine di una dama bianca che è Marie Claude Pietragalla. In scena venti virtuosi dell’hip hop e delle arti marziali di diverse nazionalità protagonisti di evoluzioni e performance spettacolari. Il viaggio passa anche attraverso gli stupefacenti giochi d’animazione video che si incontrano con i suoni eclettici dei Chemical Brothers, dei Prodigy, per una colonna sonora originale e allo stesso tempo intensa di Armand Amar. Le immagini video, che creano la scenografia ci riportano al presente. E si stanno studiando delle proiezioni in Piazza San Marco di grandi immagini su schermi d’acqua per un arricchimento della parte virtuale dello show. Un messaggio di comunicazione, di dialogo e d’amore universale verso la bellezza fuori dal tempo nel tempo, un entrare e uscire in epoche diverse, un mescolarsi di stili.
Il “Marco Polo” di Cardin
Una statua in onore della cantante di SILVIA SIENA VENEZIA – Una statua in onore di Maria Callas, che debuttò in Italia in Arena nell’agosto del 1947, da porre fuori l’anfiteatro romano, di fronte all’accesso di platea. L’idea è di Franco Zeffirelli che ieri a Verona l’ha proposta al sindaco Flavio Tosi al sovrintendente Francesco Girondini e al direttore artistico della Fondazione Arena Gianni Tangucci. «Ho già il bozzetto – ha precisato Zeffirelli – l'ho presentato al museo Puskin. Si po- Maria Callas trebbe fare una statua di bronzo, di altezza naturale, con mani e volto di marmo». Il progetto è stato subito 'sposatò dal sindaco Tosi che ha approvato anche il luogo indicato dal regista. E tornando alla statua della Callas Zeffirelli ha calato un altro asso per la città: «se mettiamo l’immagine della cantante nel vallo davanti all’ingresso principale – ha spiegato – i turisti di tutto il mondo avranno un’altra donna celebre accanto alla quale farsi fotografare. Così Giulietta non sarà più sola». Zeffirelli, a Verona per il suo rinnovato allestimento dell’opera 'Carmen' che aprirà l’87 Festival areniano il prossimo 19 giugno, è una fabbrica di idee, provocazio-
ni, riflessioni. Dalla statua alla Callas al progetto 'Liston', la zona pedonale della piazza Bra, la piazza centrale di Verona, dove si affacciano l’Arena, il Comune e la Gran Guardia, per il maestro toscano il passo è breve. «Si dovrebbe allargare il plateatico del Liston, di marmo bianco, per unirlo ai giardini in modo da togliere la fascia scura del porfido dove passano biciclette e mezzi» propone Zeffirelli. «Questo è un pò più complicato – ha scosso la testa Tosi – probabilmente il costo sarebbe molto alto». Il regista è uno storico sostenitore del Festival areniano e anche in occasione dell’edizione numero 87 indica l’Arena come “la culla del melodramma italiano: se si parla ancora di opera lo si deve alla stagione lirica areniana, dove sono passate le più grandi voci della storia. Le opere sono il nostro grande patrimonio culturale che non dobbiamo perdere ma coltivare. E una ragione di più per farlo è il calo delle presenze di ospiti provenienti dal Nord europa frenati dalla crisi». Sorprendendo politici e giornalisti Zeffirelli si è dimostrato infine aperto all’uso di microfoni, idea lanciata da poco da Placido Domingo.
PERSONAGGI LEONARDO DI CAPRIO
Villa venduta per 8 milioni
Leonardo Di Caprio
LOS ANGELES – Leonardo Di Caprio ha venduto la sua lussuosa villa di Malibù, nel sud della California, valutata circa 8 milioni di dollari. Lo ha riferito l’edizione on-line del «Los Angeles Times». La proprietà, che l’attore acquistò nel 2007 per 6,3 milioni di dollari si era apprezzata sul mercato immobiliare lo scorso novembre; sono 220 metri quadrati in cima ad una piccola scogliera sull'Oceano Pacifico e l’accesso diretto alla spiaggia, collegata con una scala.
KATIE HOLMES
Partecipazione al talent show
Katie Holmes
KATIE Holmes in un talent show? A quanto pare la bella attrice, moglie di Tom Cruise, parteciperà a un programma televisivo americano dove dovrà cimentarsi nella danza. L'interprete di "Tre Donne Al Verde" potrebbe apparire nel programma della Fox "So You Think You Can Dance" dove un gruppo di ballerini compete per vincere un montepremi e per il titolo di America's Favourite Dancer, ovvero miglior danzatore degli Stati Uniti.
GERI HALLIWELL
Di nuovo innamorata
Geri Halliwell
VIAGGI, fidanzamento, promessa di nozze. E invece Geri Halliwell ha spiazzato tutti e ha piantato in asso Fabrizio Politi lo scorso marzo. Non solo, ma a distanza di poco tempo ha trovato un nuovo amore: Hanry Beckwith, 27 anni, aristocratico e con un fisico da urlo. La ex Spice Girl 36enne lo frequenta da circa due mesi e ha deciso di farsi immortalare con il boy nel verde mare della Sardegna .
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Spettacoli e televisione 53
Domenica 14 giugno 2009
Domenica 14 giugno 2009
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
Godetevi quello che questo giorno vi offre: viaggi, amori, iniziative coraggiose ed eccitanti. Fascino e simpatia vi rendono vincenti in amore.
TORO 21/4 - 20/5
Cercate di essere disponibili e comprensivi, se volete mantenere una certa armonia con tutti. Buon giorno per chiarirvi le idee e recuperare qualche ora di sonno.
GEMELLI 21/5 - 21/6
Difficile evitare battibecchi in questo giorno in cui alcuni pianeti sono ostili al vostro segno; sono influssi che impediscono quella calma.
CANCRO 22/6 - 22/7
Giornata favorevole per molti. Avrete ciò che desiderate nel lavoro, sfruttando la vostra abilità di farvi astutamente nuovi alleati.
14 giugno 2009
Tempo: la presenza anticiclonica assicurerà condizioni di cielo terso e clima estivo. La giornata si rivelerà quindi bella ed assolata, un po’ dappertutto. Visibilità: ottima. Venti: deboli variabili, o a regime di brezza. Temperatura: in lieve rialzo.
15 giugno 2009
16 giugno 2009
Tempo: prosegue la fase di bel tempo estivo, altra giornata stabile e soleggiata. Avremo ancora condizioni di cielo terso, il caldo si farà sentire soprattutto nelle ore centrali del giorno. Visibilità: ottima. Venti: deboli variabili, o a regime di brezza. Temperatura: in ulteriore lieve rialzo.
LEONE 23/7 - 23/8
Tempo: la campana anticiclonica nord africana assicurerà condizioni meteo stabili, soleggiate e calde. Giornata all'insegna del cielo terso, da segnalare solo qualche sporadica stratificazione serale qua e là. Visibilità: ottima. Venti: deboli variabili, o a regime di brezza. Temperatura: non si prevede alcuna sostanziale variazione.
Avete in mano le carte giuste per realizzare un obiettivo al quale tenete: i pianeti sono dalla vostra parte e vi caricano di energie.
VERGINE 24/8 - 22/9
Lasciate perdere i nuovi progetti e dedicatevi solo a quelli in corso, le cui linee sono già state tracciate in precedenza: eviterete così d'incorrere in errori.
ilCruciverba
ilRebus
BILANCIA 23/9 - 22/10
E' l'entusiasmo la dote migliore da esibire nel corso di questa giornata. Nel lavoro fate buon uso di estroversione e simpatia, specie se lavorate con il pubblico.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Questo giorno porterà svolte e decisioni importanti. Valutate però bene le situazioni, non lasciatevi convincere a soluzioni affrettate. Non complicatevi la vita.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Anche se non dovete abbandonare i vostri momenti di riflessione e di introspezione, avrete parecchio di cui essere soddisfatti.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Capricorno La Luna consiglia di non fare confidenze, rimandare un impegno o un appuntamento, non esporsi in amore.
Soluzione _____________________________________
ilSudoku
di Pasquale Grande
Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Dal punto di vista sentimentale avete l'appoggio incontrastato delle stelle con tutto quel che ne consegue; se siete singoli, avrete di che sentirvi soddisfatti.
leSoluzioni
PESCI 20/2 - 20/3
REBUS:
mora LIS; tee L,E; menta RI = Moraliste elementari;
Tenete testa alle situazioni, non cercate di intraprendere cose nuove; solo, così, potrete contare su risultati positivi.
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54 Rubriche
20.30
SPORT
PRIMA SERATA
FILM
21.05
Xabi Alonso
FILM
20.30
Shattered Gioco mortale
16.00
Scent of woman
FILM
21.10
Bianco, rosso e verdone
FILM
FILM
16.00
Sorvegliato speciale
21.30
RUBRICA
Il mio cane Skip
Vincenzo Venuto
06.00 -TeleromanzoIncantesimo 10 07.00 -Rubrica Sabato & domenica 09.30 -DocumentarioStella del sud 10.00 -RubricaLinea Verde Orizzonti Estate 10.30 -RubricaA sua immagine 10.55 -ReligioneSanta Messa 12.00 -ReligioneRecita dell'Angelus 12.20 -RubricaLinea verde 13.30 -Telegiornale Telegiornale 13.50 -RubricaBenjamin 14.00 -Varietà Varietà 15.45 -Rubrica Rai Sport - Confederation Cup 16.00 -SportSud Africa - Iraq - Calcio 16.50 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 18.00 -TelefilmL'ispettore Derrick 19.05 -TelefilmIl commissario Rex 20.00 -Telegiornale Telegiornale 20.10 -RubricaRai Sport - Confederation Cup
08.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 08.20 -TelefilmLe cose che amo di te 08.40 -TelefilmThe Class 09.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.05 -CartoniCartoon Flakes 10.30 -TelegiornaleTg 2 Mattina L.I.S. 10.50 -RubricaArt Attack 11.20 -CartoniShaun vita da pecora 11.30 -RubricaMezzogiorno in famiglia 13.00 -TelegiornaleTg 2 Giorno 13.25 -RubricaTg 2 Motori - di motori 13.35 -RubricaTg 2 Eat Parade 13.45 -Film TvDelitto in punta di piedi con R. Farnesi - regia di Antonio Bonifacio (Ita) - 1999 15.25 -Film TvJane Doe - La dichiarazione d'indipendenza 16.50 -TelefilmIl commissario Kress 18.00 -TelegiornaleTg 2 18.05 -RubricaNumero 1 18.25 -TelefilmLa complicata vita di Christine 18.50 -TelefilmLa peggiore settimana della nostra vita 19.35 -TelefilmLaw & Order
08.25 -RubricaRai Fiction - Taratabong 08.40 -RubricaArturo e Kiwi cucina per.. 09.40 -FilmTotò, Peppino e le fanatiche con Totò, P. De Filippo - regia di Mario Mattoli (Ita) - 1958 11.10 -RubricaAppuntamento al cinema 11.15 -NewsTGR Buongiorno Europa 11.45 -NewsTGR RegionEuropa 12.00 -NewsRai Sport Notizie 12.25 -RubricaTeleCamere 12.55 -RubricaRacconti di vita 13.25 -DocumentarioTimbuctu 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.15 -TelegiornaleTg 3 14.30 -RubricaIn 1/2 h 15.00 -TelegiornaleTg 3 Flash LIS 15.05 -FilmLa cambiale con Totò, P. De Filippo - regia di Camillo Mastrocinque (Ita) - 1959 16.50 -FilmIl tassinaro con A. Sordi - regia di Alberto Sordi (Ita) - 1983 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob
06.00 -RubricaTg 5 Prima pagina 07.55 -NewsTraffico 08.00 -TelegiornaleTg 5 Mattina 08.50 -DocumentarioDocumentario 09.25 -TelegiornaleTgCom 09.30 -TelefilmFinalmente arriva Kalle 10.40 -FilmDave - Presidente per un giorno con K. Kline - regia di Ivan Reitman (USA) - 1993 13.00 -TelegiornaleTg 5 13:39 - Previsioni del tempoMeteo 5 13.40 -TeleromanzoElisa di Rivombrosa 16.00 -Film Bianco, rosso e verdone con Carlo Verdone, Mario Brega, Angelo Infanti - regia di Carlo Verdone (Italia) - 1981 18.00 -FilmPartnerperfetto.com con Diane Lane, John Cusack, Elizabeth Perkins - regia di Gary David Goldberg (USA) - 2005 20.00 -Telegiornale Tg 5
07.20 -TelegiornaleTG4 - Rassegna stampa 07.50 -NewsSuper Partes 08.55 -TelefilmVita da strega 09.30 -DocumentarioBasilicata 10.00 -ReligioneSanta Messa 11.00 -ShowPianeta Mare 11.30 -TelegiornaleTg 4 11.40 -ShowPianeta Mare 12.10 -RubricaMelaverde 13.30 -TelegiornaleTg 4 13.55 -Previsioni del tempoMeteo 14.05 -TelefilmLe comiche di Stanlio e Ollio 14.50 -FilmIl Conte Max con Alberto Sordi, Vittorio De Sica, Tina Pica - regia di Giorgio Bianchi (Italia) - 1957 16.20 -FilmUn piede in Paradiso con Bud Spencer, Carol Alt, Thierry Lhermitte - regia di E.B. Clucher (Italia) - 1990 18.55 -TelegiornaleTg 4 19.20 -Previsioni del tempoMeteo 19.35 -TelefilmColombo
07.00 -Cartoni 10.45 -Sport Grand Prix Campionato Mondiale Motociclismo 12.00 -Telegiornale Studio Aperto 12.10 -Previsioni del tempoMeteo 12.15 -Sport Grand Prix Campionato Mondiale Motociclismo 13.00 -Sit ComLa vita secondo Jim 14.00 -Sport Grand Prix Campionato Mondiale Motociclismo 16.00 -Film Il mio cane Skip con Kevin Bacon, Diane Lane, Frankie Muniz - regia di Jay Russelll (USA) - 2000 18.00 -Sit ComLa vita secondo Jim 18.30 -Telegiornale Studio Aperto 18.55 -Previsioni del tempoMeteo 19.00 -Miniserie Un ciclone in famiglia
06.00 -TelegiornaleTg La 7 / Meteo / Oroscopo / Traffico 07.00 -RubricaOmnibus 09.15 -AttualitàOmnibus Life 10.05 -RubricaMovie Flash 10.10 -AttualitàLa settimana 10.25 -RubricaMovie Flash 10.30 -MUSICA Concerto Filarmonica Scala di Milano - Classica 12.30 -TelegiornaleTg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmDoc 15.00 -Film Ombre rosse con John Wayne, Claire Trevor, John Carradine - regia di John Ford (USA) - 1939 17.00 -RubricaMovie Flash 17.10 -Film Lunga linea grigia con Tyrone Power, Maureen O'Hara, Robert Francis - regia di John Ford (USA) - 1955 20.00 -Telegiornale Tg La7
20.30 -Sport Nuova Zelanda - Spagna 22.40 -Telegiornale TG 1 22.55 -Telegiornale Speciale Tg 1
20.30 -TelegiornaleTg 2 20.30 21.05 -FilmShattered - Gioco mortale con P.Brosnan, G.Butler - regia di Mike Barker (Canada) - 2007 22.40 -TelefilmLife on mars 23.35 -RubricaLa Domenica Sportiva Estate
20.30 -Film Scent of woman con A. Pacino - regia di Martin Brest (USA) - 1992 23.15 -TelegiornaleTg 3 23.25 -TelegiornaleTg Regione 23.30 -FilmThank You for Smoking
20.35 -Previsioni del tempoMeteo 5 20.40 -Serie Tv I Cesaroni 22.50 -Show Zelig Off
21.10 -Film Sorvegliato speciale con S. Stallone - regia di John Flynn (USA) - 1989 23.30 -FilmDonne di piacere con R. Bohringer - regia di JeanCharles Tacchella (CDN) - 1990
20.40 -Film The librarian 2 - Ritorno alle miniere di Re Salomone con Noah Wyle - regia di Jonathan Frakes (USA) - 2006 22.40 -Telefilm Standoff
20.30 -Real Tv S.O.S. Tata 21.30 -Rubrica Missione Natura
23.55 -RubricaOltremoda 00.30 -TelegiornaleTG 1 00.50 -RubricaCinematografo 01.50 -RubricaCosì è la mia vita... 02.50 -VideoframmentiSuperStar 03.25 -Film TvDon Matteo 1 04.20 -FilmIl gatto nero
00.50 -TelegiornaleTg 2 01.10 -RubricaProtestantesimo 01.40 -Previsioni del tempoMeteo 2 01.45 -CONTENITORE Rainotte 02.35 -VideoframmentiCercando cercando 03.00 -TelefilmSecrets
01.00 -TelegiornaleTg 3 01.10 -RubricaTelecamere 01.35 -Previsioni del tempoMeteo 3 01.40 -RubricaAppuntamento al cinema 01.45 -RubricaFuori Orario.Cose (mai) viste
00.30 -TelefilmBig shots 01.30 -TelegiornaleTG5-Notte 01.55 -Previsioni del tempoMeteo 5 02.15 -FilmAuto focus con G. Kinnear, W. Dafoe - regia di Paul Schrader (USA) - 2002 05.30 -TelegiornaleTG5-Notte
01.30 -RubricaTg 4 Rassegna stampa 01.45 -FilmLa dolce vita con Marcello Mastroianni, Anita Ekberg, Anouk Aimée - regia di Federico Fellini (Italia) - 1960 04.35 -TelefilmAlfred Hitchcock 05.05 -Soap OperaFebbre d'amore
00.35 -SportOktagon - Arti marziali 01.35 -NewsStudio Sport 02.25 -FilmRegole dell'attrazione con James Van Der Beek, Shannyn Sossamon, Ian Somerhalder regia di Roger Avary (USA) - 2002 04.30 -TelefilmHighlander
23.45 -ReportageReality 00.40 -NewsSport 7 01.10 -TelegiornaleTg La7 01.30 -RubricaMovie Flash 01.35 -FilmLa noia con C. Spaak - regia di Damiano Damiani (Italia, Francia) - 1964
leTrame
CANALE 5
ORE 16.00
RAI 3
ORE 16.50
RAI 3
ORE 20.30
BIANCO, ROSSO E VERDONE
IL TASSINARO
SCENT OF WOMAN
con C. Verdone, E. Fabrizi, M. Vukotic regia di Carlo Verdone (Ita) - 1981
con A. Sordi, M. Tolo, A. Mussolini - regia di Alberto Sordi (Ita) - 1983
con A. Pacino, C. O'Donnell, G. Anwar regia di Martin Brest (Usa) - 1992
In occasione delle elezioni politiche, alcuni personaggi residenti per lavoro in altre città e all'estero, rientrano a Roma. C'è il padre di famiglia pedantemente ossessivo che fa fuggire la moglie con un altro; il burinotto emigrato in Germania che sogna di gustarsi finalmente la cucina italiana e un ingenuo ragazzone che deve accompagnare la nonna, ma la copre di premure a tal punto..
Pietro è un conducente di taxi che percorre di giorno e di notte le strade di Roma a bordo del suo "Zara 87". A fine servizio torna puntualmente nella sua casetta di Ostia Antica dove vive con il vecchio padre, la moglie, un figlio universitario...
Charlie, di modesta estrazione sociale, frequenta un collegio esclusivo. Rischia però di non ottenere la borsa di studio per Harward. L'amico non corre invece rischi: suo padre è uno dei finanziatori del collegio. Charlie, intanto, accetta di fare da accompagnatore per il fine settimana a Frank, un colonnello cieco, beone e scorbutico; questi si porta il ragazzo a New York e con il suo...
RAI 2
ORE 21.05
RETE 4
ORE 21.10
RAI 3
ORE 23.30
SHATTERED - GIOCO MORTALE
SORVEGLIATO SPECIALE
THANK YOU FOR SMOKING
con P. Brosnan, M. Bello, G. Butler - regia di Mike Barker (Can) - 2007
con S. Stallone, D. Sutherland, D. Fluegel - regia di John Flynn (Usa) - 1989
con A. Eckhart, M. Bello, W. H. Macy, C. Bright, K. Holmes - regia di Jason Reitman (Usa) - 2005
Neil è un ambizioso uomo di successo ed è sposato alla bella Abby, che fa la casalinga e accudisce la figlioletta Sophie. Una notte, un certo Tom Ryan - nascosto nell'auto dei due - punta loro una pistola alla testa e inizia a dare ordini: non bastasse la minaccia dell'arma da fuoco, anche la baby-sitter cui è affidata Sophie lavora per lui, ed è pronta a far fuori la bambina al minimo...
Drumgoole è il direttore del carcere in cui è detenuto Frank Leone che ha quasi scontato la pena. Drumgoole nutre un odio terribile per Leone che gli ha rovinato la carriera per una precedente evasione. Il funzionario aizza contro Leone i peggiori soggetti del penitenziario e fa ricorso ai metodi più barbari per indurlo a tentare nuovamente la fuga e avere così il destro per ucciderlo...
Il lavoro di Nick Naylor consiste nel rappresentare le multinazionali del tabacco, e di conseguenza se ne va in giro per il mondo convincendo le persone a fumare. I suoi migliori amici sono Polly Bailey, che vende alcolici, e Bobby Jay Bliss, che piazza armi. Nick entra però in crisi quando concede un'intervista alla scaltra Heather Holloway...
Paperissima sprint batte tutti in prima serata RAI UNO Nel nome del cuore Affari tuoi gold L'eredita' Nel nome del cuore
ora 21.24 20.41 19.48 22.58
ascolto 4.459 4.172 3.716 3.168
RAI DUE Medici in prima linea Tg2-costume e societa' Tg2-si,viaggiare L'era
21.04 13.31 13.48 23.12
2.189 1.915 1.484 1.297
RAI TRE Un posto al sole Enigma. Blob di tutto di piu' Agrodolce
20.35 21.10 20.00 20.13
2.187 2.109 1.233 1.217
CANALE 5 Paperissima sprint Beautiful Cento vetrine Vizi di famiglia
20.47 13.43 14.12 21.32
5.768 4.352 3.785 3.530
ITALIA 1 Pur purr rid! I simpson Dragon ball gt Detective conan
21.15 14.36 13.43 14.11
2.619 2.430 2.209 2.195
RETE 4 Identita' Nikita Tempesta d'amore Sessione pomeridiana
21.14 20.28 19.43 14.09
1.901 1.637 1.548 1.247
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Televisioni 55
Domenica 14 giugno 2009
Parla la bella di Roma Il lucano nella neve
ATTUALITA’ DI LEOPARDI di ALBERTO VIRGILIO
Scrittrice materana made in Baricco
OGGI ricorre l'anniversario della morte di Giacomo Leoprardi , avvenuta in Napoli il 14 giugno 1837 , dopo 39 anni dalla nascita.Poco prima il poeta scriveva al padre queste toccanti parole “I miei patimenti fisici giornalieri e incurabili sono arrivati con l'età a un grado tale continua a pagina 24
Bologna restaura Di Gianni Tra gli italiani d’Argentina
dalla pagina 13 a 19
Anno 8 n.126€ 1.00
www.ilquotidianodellabasilicata.it
Domenica 14 giugno 2009
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466
SPORT
Ballottaggio
Il volantino per cui la Mancusi group ha diffidato il candidato sindaco del centrodestra Molinari
“Le vittime di De Magistris” commentano il successo dell’europarlamentare
Il Pdl:“E’ un’intimidazione” Silvio Berlusconi “Contro di me un piano eversivo”
dalla pagine 6 a 11
Albano-Matera E’ addio Francavilla è il giorno più importante
Giovanile Emozioni nerazzurre allo Scirea
ARCOBALONIA - San Mauro Forte
ilDIBATTITO
Mezzogiorno e Basilicata di FRANCO MATTIA
Una vertenza nazionale di VITO BUBBICO a pagina 22
Per difendere l’istruzione
Volley Il bilancio della Virtus
a pagina 23
Potenza In coma un amico. Don Marcello Cozzi scrive una lettera alla diciannovenne e lancia un appello
Giovane ragazza potentina muore d’overdose in autogrill di ANGELO LUCANO
IL CLUB DEI SIMPATICI DA qualche mese c'è a Roma la Mostra sul Futurismo, la prima avanguardia storica del Novecento. Vi sono opere di Tommaso Marinetti e di quanti aderirono al suo movimento. E' molto bella da vedere. Nei sotterranei del Palazzo delle Esposizioni c'è una grande libreria in cui si trovano le opere scritteda italiani,francesi e russi, protagonisti del movimento. continua a pagina 24
L’HANNO trovata priva di vita in un’auto parcheggiata in un autogrill nei pressi di Angri. A spezzare la vita della ragazza un overdose. Overdose che ha mandato in coma un amico attualmente ricoverato in rianimazione in un ospedale di Napoli. Sotto schock un’altra ragazza che era con loro. a pagina 25
Gheddafi arriva a Roma vestito come Totò quando fa il Pazzariello.
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Diffida giudiziaria del gruppo Mancusi a Molinari per “diffamazione gratuita”
CALCIO Aquino è il colpo del Potenza