Brevi dal mondo
Somalia, scontri con 20 vittime MOGADISCIO – Nuova giornata di sangue in Somalia con scontri tra ribelli islamici e forze governative in cui sono morte almeno 20 persone. Tra le vittime, anche un alto ufficiale di polizia. I combattimenti sono avvenuti nel nord di Mogadiscio, in una roccaforte dei ribelli islamici.
Kabul, 8 soldati morti in 24 ore KABUL – Brutto risveglio ieri per i britannici, che si trovano a piangere otto soldati morti in sole 24 ore nella lontana guerra in Afghanistan, ed a fare i conti con la giornata di guerra più sanguinosa dai tempi delle Falklands. Il totale dei caduti in Afghanistan sale così a 184, più dei 179 dell’Iraq.
Navetta, lancio rinviato CAPE CANAVERAL – Per la terza volta nel giro di un mese, la Nasa è stata costretta a rinviare il lancio della navetta spaziale Endeavour per accertare possibili danni provocati dai fulmini che si sono abbattuti nella notte sulla base di Cape Canaveral.
Buccaneer nessun segnale ROMA – A tre mesi esatti dall’attacco dei pirati in Somalia, non ci sono segnali che facciano pensare a una imminente liberazione del Buccaneer, il rimorchiatore italiano ostaggio dei bucanieri del golfo di Aden dallo scorso 11 aprile.
Domenica 12 luglio 2009
La fondatrice: «Non avremo timore di combattere la ’ndrangheta»
Ronde nere anche in Calabria La prima volontaria con pantaloni neri camicia cachi e aquila sul petto
La conferenza di presentazione
PALMI (REGGIO CALABRIA) – «Sicurezza per i cittadini e protezione civile a difesa del territorio, senza paura e con coraggio, anche in quei posti contaminati dalla criminalità organizzata calabrese». Questi, in sintesi, gli impegni della Guardia nazionale italiana in Calabria. A spiegarne le finalità, la fondatrice della Guardia nazionale, Maria Antonietta Cannizzaro. «Noi – ha detto – non avremo timore di svolgere il nostro lavoro anche in quelle realtà in cui si registra la presenza della 'ndrangheta». All’incontro erano pre-
senti anche il generale di brigata in pensione del Corpo forestale dello Stato, Mariano Cudia, comandante nazionale della Guardia nazionale; Giuseppe Giganti, coordinatore nazionale per i rapporti tra Msi-Dn e Guardia nazionale, Francesco Lucirino, segretario nazionale della Cosnil, e Maria Tropepi, di 28 anni, la prima volontaria della Guardia nazionale, di Palmi, che si è presentata in divisa, con tanto di pantaloni neri, camicia color cachi ed aquila sul petto. Dall’uniforme sono scomparsi i simboli che si richiamavano al fascismo.
Bari, donna morta, chattava su Facebook
Arriva il caldo durerà almeno due settimane
BARI - Una donna di circa 50 anni Anna Costanzo è stata trovata morta, con una vasta ferita alla testa nella sua abitazione, al quartiere san Girolamo, alla periferia nord di Bari. A scoprirla, il fratello, allarmato perchè non riuscivaa mettersi in contatto con la donna. Secondo i primi accertamenti della squadra mobile, la porta d'ingresso non sarebbe stata forzata. Sulla sua pagina di Facebook un messaggio lasciato alle 3,30 di questa mattina: "Appena rientrata ho conosciuto tre tipi, .... verranno?".
ROMA – A partire da domani arriverà il caldo torrido, destinato a durare almeno una settimana, se non due. Arriva quindi l’estate... in estate, è la battuta con cui un esperto meteo della Protezione Civile annuncia il gran caldo previsto per la prossima settimana, con picchi massimi tra giovedì e venerdì, con temperature superiori ai 35 gradi centigradi. In particolare a soffrirne saranno Sicilia e Sardegna (per questa regione c'è anche chi ipotizza i 40 gradi centigradi) e le zone interne dell’Italia.
Filippine. Il volontario italiano della Croce Rossa era stato rapito a gennaio
Vagni è libero: «Sto bene» Nessun riscatto, scambio di prigionieri tra i ribelli islamici e l’esercito MANILA - Eugenio Vagni è libero. Dopo 178 giorni nella mani di Abu Sayyaf, la più feroce organizzazione islamica dell'estremo oriente, il volontario italiano della Croce Rossa, 62 anni, ha riabbracciato ieri moglie e figli, da un mese nelle Filippine in attesa di questo giorno. Vagni,di Montevarchi in provincia di Areazzo, era stato sequestrato il 15 gennaio a Patikul, sull'isola di Jolo, con due colleghi, la filippina Mary Jean Lacaba e lo svizzero Andreas Notter, liberati però molto prima di lui, il 2 e il 18 aprile. Non è stato comunque pagato alcun riscatto per liberarlo. Il capo della Croce Rossa nelle Filippine, Richard Gordon, rivela che i militari filippine hanno acconsentito a rilasciare due
Eugenio Vagni, 62 anni, ieri ha potuto riabbracciare i suoi cari
mogli e alcuni figli di un importante capo di Abu Sayyaf in cambio dell'ostaggio italiano. E naturalmente sotto la pressione della Farnesina. «Ho fatto presente al ministro degli Interni delle Filippine che ritenevamo pericoloso in
quelle condizioni effettuare un blitz, che non c'é stato neanche per la liberazione degli altri ostaggi», rivela il ministro degli Esteri Franco Frattini, che rassicura sulla salute dell'ex-ostaggio: «Eugenio Vagni è in buone condizioni di salute
considerati i sei mesi di prigionia». Dopo lo scambio, Vagni è stato subito portato in una caserma dei Marines filippini, da dove ha telefonato all'ambasciata italiana e alla moglie filippina Khwanruean Phungket, lodata dai funzionari d'ambasciata per la «grande determinazione ed equilibrio» mostrata in questo difficile periodo. Vagni ha detto di stare bene, nonostante i massacranti trasferimenti ai quali è stato sottoposto in questi mesi nella giungla filippina dai suoi sequestratori, e ha subito cominciato a ricevere le felicitazioni delle autorità italiane. A cominciare dal presidente Giorgio Napolitano, che ha ringraziato sia la Farnesina sia le autorità filippine
per il felice esito della vicenda. Soddisfazione profonda anche per i vertici della Croce Rossa: «Sono molto emozionato. Tutta la Croce rossa esulta. Questa liberazione è una gioia enorme. Ci prepariamo a una grande festa», dice il commissario straordinario Francesco Rocca. Il gruppo Abu Sayyaf, responsabile del rapimento di Eugenio Vagni, è considerato sia dalle autorità statunitensi sia da quelle filippine, un gruppo terroristico con collegamenti internazionali. Il suo scopo dichiarato è creare uno stato islamico nelle Filippine meridionali. Abu Sayyaf è un movimento integralista il cui nome arabo significa «la spada di Dio». Roberto Lotti
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2 In Italia e nel mondo
LA CATTURA DI BIANCHINI
Il ragioniere di 33 anni è ora rinchiuso a Regina Coeli. Coordinava il circolo Pd del Torrino
Dal carcere nega: «Vi sbagliate» Lo stupratore seriale di Roma sembra avere due personalità separate ROMA – Luca e il suo doppio ora sono in carcere, in isolamento. Luca e il suo doppio negano di essere lo stupratore seriale di Roma. «Ho sbagliato solo una volta nella vita, quando ero giovane, ecco perchè mi trovo qui, ma è tutto un errore», ha detto in carcere agli psicologi il ragioniere di 33 anni fermato venerdì con l’accusa di avere stuprato almeno tre donne in garage condominiali. E in una cella di Regina Coeli Luca Bianchini ha passato la sua prima notte da presunto stupratore. In una cella di isolamento nel reparto 'Nuovi Giunti'. E mentre la Procura di Roma ieri ha chiesto la convalida del fermo per il ragioniere dalla doppia vita accusandolo di violenza sessuale, sequestro di persona e porto d’arma da taglio, lui sembra essere apparentemente tranquillo. Anche in carcere ha negato ogni addebito, scandendo le parole con calma, come se le terribili accuse riguardassero un’altra persona. Luca Bianchini è riuscito anche a dormire tutta la notte e ieri ha mangiato rifiutando soltanto l’ora d’aria nel cortile del carcere. Sempre controllato, padrone di sè stesso. Come quando, al momento in cui è stato necessario comparare il suo Dna con quello dello stupratore seriale che aveva colpito per ben tre volte all’Ardeatino e alla Bufalotta, lui non si è tirato indietro. «Prendetelo pure il mio Dna tanto vi state sbagliando», ha detto il ragioniere, militante Pd e laureando, agli investigatori che avevano il compito di tracciare anche il suo profilo genetico. Ma quella non era una frase di sfida, ha riflettuto ieri uno degli investigatori della mobile. È perfettamente compatibile anche con il modo di agire dell’uomo che si intrufolava nei garage di notte, calzava il Mephisto nero e poi si pentiva. Avveniva proprio così: prima c'era il raptus, «l'impulso a breve e poi arrivava la vergogna, il pentimento». Questo il copione di almeno tre violenze sessuali che hanno avuto come vittime donne che rientravano di notte a casa e parcheggiavano l’auto in garage. E tutte e tre, come fosse una sorta di cano-
ilLotto Bari Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Palermo Roma Torino Venezia Nazionale
estrazione del 11 luglio 2009
73 34 49 12 59 46 11 55 47 40 58
38 10 13 25 67 13 59 26 70 9 65
5 65 32 49 31 21 29 85 17 11 39
54 14 18 89 8 47 84 89 23 81 30
25 53 23 66 85 19 16 38 11 68 52
I NUMERI VINCENTI DEL "10 e LOTTO"
5 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 25 - 26 - 34 - 38 40 - 46 - 47 - 49 - 55 - 59 - 65 - 67 - 70 -73
ilSuperEnalotto
Conc. n° 83
Montepremi 7.275.697,66 euro
. jolly
8 - 21 - 32 - 33 - 60 - 69
48
punti 6 jackpot 91.190.001,37 punti 4 315,14 17,23 punti 5+1 - punti 3 punti 5 35.204,99 Num. Superstar 64
vaccio da seguire, hanno raccontato un particolare prezioso agli investigatori della polizia. Dopo essere state violentate le donne hanno infatti raccontato tra le lacrime che lui prima di fuggire «tremava come una foglia, tremava ed era insicuro cercando di rassicurarmi tanto che temevo che potesse fare un gesto estremo come togliermi la vita». Invece no, lo stupratore fuggiva e secondo quanto accertato dalla polizia, ricominciava la sua vita di sempre, di ogni giorno. Lavoratore ineccepibile, «una persona sulla quale contare nel momento del bisogno», era anche coordinatore della sezione Pd del Torrino di Roma Ma la doppia personalità di Luca Bianchini sembra emergere anche nei sentimenti che suscitava. E ora sono i suoi vicini a farne un ritratto a due facce. Un ragazzo gentile ed educato per qualcuno ma «scostante, aggressivo e
succube di un padre-padrone» per altri. Un padre-padrone sembra ora emergere che lo trattava male. E il profilo psicologico dell’uomo accusato di essere lo stupratore seriale sembrava emergere in tutta la sua angosciante chiarezza già dal 1996. Secondo l'avvocato della prima vittima di Bianchini, Francesco Caroleo Grimaldi, «si poteva evitare tutto ciò solo se si fosse stati più attenti e rigorosi. Devo constatare con avvilimento che quanto avevo denunciato 14 anni fa si è drammaticamente verificato». Per lui domani arriverà l’interrogatorio di garanzia in sede di esame della richiesta di convalida del fermo. Intanto il magistrato che si occupa dell’inchiesta, Antonella Nespola, ha chiesto anche l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare. Questa volta, per adesso, Luca e il suo doppio restano in carcere. Annalisa Sturiale
Un avvocato «L’ho previsto 14 anni fa»
Un’immagine tratta da SkyTg24 ritrae uno dei luoghi dove è stata perpetrata una violenza. Nella foto a sinistra, la sezione del Pd dove è coordinatore Luca Bianchini. In quella sotto, Ignazio Marino, in quella a destra, Dario Franceschini (a destra) con l’ex segretario del Pd Walter Veltroni
Dura polemica del candidato-segretario
Adinolfi solidale con qualche distinguo
Marino: «Nel Pd problema morale»
Franceschini «Parole offensive»
ROMA – «Trovo davvero incredibile che un criminale che già 13 anni fa era stato coinvolto in odiosi reati di violenza sessuale possa essere arrivato a coordinare un circolo del Partito Democratico». Lo afferma Ignazio Marino, senatore PD e candidato alle primarie del partito. «E' evidente che nel PD abbiamo una questione morale grande come una montagna – aggiunge – che non può essere ignorata nè sottovalutata. Come vengono individuati i coordinatori dei circoli? È chiaro che non sono scelti liberamente ma imposti, sono messi in quelle posizioni per rispondere agli equilibri delle correnti e per di più senza nemmeno sapere chi siano queste persone, che cosa hanno fatto nella loro vita, se siano davvero in grado di guidare un circolo, anche dal punto di vista morale. Ma cosa dobbiamo ancora aspettarci?». «Da presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale del Senato – continua Marino - ho preteso già un anno fa che tutti i possibili consulenti che offrivano la loro collaborazione presentassero il certificato del casellario giudiziario ed ho imposto un controllo ferreo per evitare il rischio di inserire nella squadra nomi che non fossero assolutamente specchiati. Oggi nel formare la squadra per le primarie applico le stesse rigide regole: il PD che vogliamo deve essere rigoroso e attento anche agli aspetti morali delle persone». «C'è un’altra questione morale che mi preoccupa - conclude Marino – anche su un piano diverso e riguarda il tesseramento gonfiato di Napoli e della Campania. Mi rivolgo agli altri candidati alla posizione di segretario del PD: non accettiamo una gara con i trucchi e le furbizie».
ROMA – «Da segretario del partito sento il dovere di respingere le parole del senatore Ignazio Marino. Una cosa è il dibattito congressuale tra candidati e anche la comprensibile tentazione di far accendere i riflettori. Un’altra cosa è utilizzare un episodio oscuro e terribile, il caso, come abbiamo letto sui giornali, di una persona con una doppia vita invisibile a tutti quelli che lo hanno frequentato nel lavoro e nelle amicizie, per parlare di questione morale nel Partito Democratico. Queste parole suonano come offensive per migliaia di coordinatori di circolo e di quadri del partito, per centinaia di migliaia di iscritti. Persone che credono in una battaglia civile e politica, che si impegnano ogni giorno con entusiasmo e che non meritano di essere trascinate in una presunta questione morale, originata da una drammatica storia individuale». Lo afferma il segretario del Pd, Dario Franceschini. Anche Mario Adinolfi, candidato alla segreteria del Pd, interviene nel dibattito sollevato da Ignazio Marino: «Credo che Ignazio Marino - ha detto - debba darsi una bella calmata e che sia francamente orrendo strumentalizzare una brutta vicenda di cronaca a fini congressuali. Detto questo, mi viene da aggiungere rivolgendomi a Franceschini: caro segretario, la questione morale all’interno del Pd esiste e non per via dei presunti stupratori». : «Ritengo che Marino si sia fatto prendere un pò la mano e forse se guarda dietro di sè, anche tra coloro che hanno lanciato la sua candidatura, troverà che non sono tutti così in grado di scagliare la prima pietra. Ma anche io chiedo un percorso congressuale tra persone oneste, cercando di evitare ad esempio brogli sul tesseramento che sono un grande classico di alcune stagioni che spero siano passate per sempre».
Bagnino fa sesso sul pattino Ottomila chilometri di costa multato e licenziato in tronco e solo 27 spiagge accettano cani BAGNINI attenti. Lasciare il posto di lavoro, magari per fare il bagno al largo con una giovane amica con cui scherzare o scambiarsi effusioni lontano da occhi indiscreti, può costare una multa salata e anche il posto, oltre a mettere a rischio l’incolumità dei bagnanti. La lezione l'ha imparata sicuramente un assistente ai bagnanti di Eraclea, una delle località marine della costa veneziana, sorpreso dalla Guardia costiera mentre si trovava in compagnia, con il pattino di servizio, fuori dalle boe che segnano la distanza dei 500 metri dalla riva. L’equipaggio della motovedetta gli ha elevato una multa e, al ritorno a riva, ha
dovuto fare i conti con il gestore dello stabilimento balneare che lo ha licenziato. Cosa fosse impegnato a fare con una giovane turista così lontano dalla riva non ha interessato gli uomini della Guardia costiera: erano attività che «non hanno formato oggetto del controllo».
OTTOMILA chilometri di costa e solo 27 spiagge, di qualche chilometro complessivamente – secondo i dati delle associazioni – per accogliere le famiglie con i cani al seguito: in Italia andare in vacanza con fido resta difficile. Questo mentre le città si attrezzano, come Roma che ha aperto il bau village, una spiaggia ad hoc sulle rive del Tevere. Intanto è in arrivo una guida dei ministeri della Salute e del Turismo sulle strutture che in vacanza accettano gli animali. Ma la questione fido in spiaggia è sempre in primo piano nonostante diverse iniziative, tra petizioni online e pressioni sulle associazioni dei comuni, cerchino di sensibilizzare ver-
so un problema che potrebbe evitare anche molti abbandoni. L’Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa) e il Movimento del turismo delle famiglie con animali hanno promosso la raccolta firme online per chiedere che almeno il 10% delle spiagge italiane siano attrezzate.
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In Italia e nel Mondo 3
Domenica 12 luglio 2009
Domenica 12 luglio 2009
Il fatto del giorno: Fine del G8, Obama incontra Benedetto XVI Quell’enciclica papale letta sull’Air Force One
Berlusconi dovrebbe Ma ora si ricomincia usare sempre questi modi con la tensione politica
dall’articolo di Andrea Tornielli
dal commento di Luigi La Spina
dalla “nota” di Massimo Franco
La visita di Barack Obama a Benedetto XVI avviene a tre giorni dalla pubblicazione della nuova enciclica Caritas in veritate, che il Papa ha donato ieri al presidente americano. È quel testo la vera piattaforma per il dialogo tra la Santa Sede e gli Stati Uniti, servono quelle pagine per comprendere lo stato dei rapporti, i significativi punti di convergenza e quelli di divergenza. Dopo gli anni della grande amicizia tra il Vaticano e George Bush, culminati con la visita di Papa Ratzinger alla Casa Bianca il 16 aprile 2008, giorno del suo compleanno, si è spesso insistito sul raffreddamento dei rapporti dopo che il nuovo presidente ha rifinanziato le organizzazioni non governative abortiste e la ricerca sulle cellule staminali embrionali. [...]
I risultati dei vertici internazionali si misurano solo sul tempo. Quando si possono verificare il rispetto dei solenni impegni assunti e la percentuale delle promesse davvero realizzate. [...] Per un solo protagonista del G8 dell’Aquila, invece, si può non aspettare per formulare un giudizio: per Berlusconi, si può già dire che è stato un successo. [...] Le attese dei profeti di sventura sono state deluse [...]. Può sembrare un paradosso, ma Berlusconi è stato aiutato a costruire il suo personale successo proprio dal quel clima di foschi presagi. Perché l’hanno costretto a contenere la sua [...]sua smania di protagonismo, la sua vocazione irresistibile al siparietto mediatico, nelle rigide regole delle consuetudini diplomatiche. [...]
È riemerso più che indenne da un G8 che poteva destabilizzarlo [...]; legittimato dal successo dell’organizzazione, dai risultati conseguiti e dai rapporti instaurati con alcuni dei leader, a cominciare da Barack Obama. È arrivato a dichiarare con una certa disinvoltura in conferenza stampa di avere discusso col presidente degli Stati uniti anche delle rispettive vite private. Eppure, Berlusconi sembra aspettarsi una ripresa dell’offensiva che tende e può logorarlo; e si prepara a combatterla, protetto dalla corazza dei riconoscimenti all’Italia e al governo, arrivati nelle ultime quarantotto ore. [...] A sentire il premier, le polemiche potranno finire solo «se cambierà l’opposizione». È la conferma che sta per ricominciare una fase di tensione [...].
La migliore di ieri
Due novità dal vertice
Ma dietro quei sorrisi ci sono incomprensioni
Divergenze non celate
dal commento di Giorgio Ferrari
dal commento di Vittorio Zucconi
dall’articolo di Gianni Cardinale
[...] Il vertice aquilano [...] si segnala [...] per due novità [...] La prima è che la voce di paesi come la Cina e l’India [...] si è fatta sentire [...] Ma c’è un rovescio della medaglia, non meno promettente: lo sfilacciarsi di un club oggettivamente anacronistico come il G8 [...], l’invecchiare di istituzioni come lo stesso Fondo monetario internazionale e la Banca Mondiale sono il segno eloquente di un bisogno di modernità [...]. Non a caso lo speculare sorgere di nuove formule come il G14 o anche il G20 avvicina molto più di quanto non allontani nazioni che fino a ieri stentavano a parlarsi e ad intendersi o che [...] non avevano voce. [...]
È stato l’incontro fra due viaggiatori venuti dagli estremi opposti della storia umana, il Papa bianco di una Chiesa che non può mai cambiare e il papa laico di un’America che non può fare a meno di cambiare. Dopo tanta sceneggiatura all’Aquila, il loro è stato il solo, autentico "vertice" di questi tre giorni di G8. Perché vedere quei due uomini così diversi fra loro - e basterebbero i nomi a segnalarlo, Barack Hussein e Joseph Aloisius - stringersi le mani calorosamente a nome di grandi comunità di cittadini o di credenti, era la fotografia di che cosa sia divenuto il mondo e di che cosa sia destinato a divenire.
Non esistono due figure che possano reclamare una riconoscibilità globale più immediata ed eloquente di Barack Hussein Obama e di Joseph Aloisius Ratzinger e forse per questo sembravano conoscersi da sempre. È stato probabilmente uno shock, per chi non è abituato vederlo in azione, osservare come addirittura fra i due fosse l’estraneo, Obama, ad apparire più a proprio agio del padrone di casa, che pure in quelle stanze, prima da influentissimo cardinale e ora da Capo della Chiesa, vive da decenni. Semmai il più preoccupato di fare un gesto sbagliato, di mostrarsi un ospite non abbastanza premuroso o troppo premuroso, era papa Benedetto [...]
Giannelli sul Corriere
I colloqui di Barack Obama con Benedetto XVI e con i suoi più stretti collaboratori sono stati «cordiali». Anche se sui contenuti la Santa Sede non ha fatto nessuna concessione rispetto alle preoccupazioni che ampi settori dell’episcopato americano hanno manifestato rispetto ad alcune decisioni prese dalla nuova Amministrazione. È quello che sembra trasparire dal comunicato della Sala stampa della Sede rilasciato non molto tempo dopo che il presidente Usa aveva lasciato la Città del Vaticano. Nel testo, si ricorda che Obama è stato ricevuto dal Papa e in precedenze si è incontrato con il cardinale Tarcisio Bertone [...].
Promesse da mantenere
Il successo mediatico dell’Italia ferita dal terremoto
dall’intervento di Bob Geldof
dal commento di Aldo Grasso
Un altro G8 è finito, un’altra serie di documenti sono stati firmati. Ma gli impegni saranno onorati, questa volta? Una settimana fa ho incontrato il presidente del Consiglio Berlusconi e gli ho chiesto come avrebbe potuto guidare un vertice globale, non avendo mantenuto quanto aveva promesso. L’Italia, gli ricordai, ha devoluto solo il tre per cento degli aiuti che si era impegnata a dare all’Africa quando lui stesso, da presidente del Consiglio, aveva firmato i documenti ufficiali del G8 di Gleneagle nel 2005. Canada, Giappone e Stati Uniti avevano raggiunto i loro obiettivi, Germania e Gran Bretagna, che se n’erano posti di più ambiziosi, erano già sulla buona strada. Berlusconi mi rispose che era dispiaciuto e che avrebbe agito. Aggiunse anche che mai aveva disatteso una promessa - nei suoi affari come nella sua vita politica. Attualmente deve un miliardo di euro ai poveri dell’Africa. [...]
Dal punto di vista della comunicazione, l’idea di far svolgere il G8 tra le macerie del terremoto dell’Aquila e non sull’isola de La Maddalena è stata di forte impatto, non solo emotivo. Una sfida vinta, bisogna ammetterlo. Le immagini di Barack Obama e di Silvio Berlusconi stretti in silenzio davanti al Palazzo di governo dell’Aquila completamente distrutto hanno fatto il giro del mondo assumendo una forza espressiva degna dei grandi eventi mediatici. Così come la visita del cancelliere tedesco Angela Merkel al paesino di Onna o la commozione di Mi-
chelle Obama davanti alla Casa dello studente o la passeggiata delle first lady, munite di caschetto della Protezione civile, in mezzo alle macerie, o le numerose strette di mano ai Vigili del fuoco o lo striscione con la scritta «Yes, we camp» o gli sguardi «indiscreti» dei leader sono immagini che vanno oltre la pura cronaca e si ergono a testimonianze capaci di rivelare qualcosa di sconosciuto, e raccontare qualcosa di più su noi stessi e sul mondo. Attraverso questa immersione nella disastrografia - L’Aquila è il ground zero di un’Italia ferita dal sisma - è come se l’immagine tutta del G8 si sia re-
La fotografia
Fidarsi dell’Italia dall’editoriale di Peppino Caldarola
[...] Qualcosa non ha funzionato o qualcosa ha funzionato? Dipende dai punti di vista. Qualcosa non ha funzionato per chi sperava nel peggio. Se si guarda dal punto di vista dell’orgoglio nazionale dobbiamo essere contenti. Berlusconi ha vinto la sua scommessa. Quando proclamò nei giorni terribili del dopo-terremoto che il G8 si sarebbe spostato qui, fra le macerie e le scosse quotidiane, molti lo presero per pazzo [...]. Sembrava un’avventura. Il G8 richiede un’organizzazione immensa, poi andavano messe in conto le contestazioni e poi, forse innanzitutto, andavano convinti i partecipanti. Nel giro di poche ore dissero tutti di sì. L’Aquila sarebbe stata una capitale mondiale, la solidarietà sarebbe stata universale. I Grandi si fidavano dell’Italia. [...]
Città del Vaticano, Papa Ratzinger con Obama (Ansa)
denta: in tv, sulla stampa, nella Rete. Non solo lasciandosi alle spalle il ricordo dei terribili scontri di Genova (anche quando il G8 si è svolto in altre sedi, la memoria è sempre legata alla protesta, agli scontri tra manifestanti e polizia), ma fornendo una nuova rappresentazione di queste riunioni dei Grandi. Di solito, gli incontri dei potenti sembrano cerimonie chiuse, impenetrabili, blindate: un gruppo ristretto di persone discute dei destini del mondo, ma lontano dal mondo. Sono liturgie di una nuova governance mondiale, vissute però come rituali anonimi, invisibili, e perciò sostanzialmente fittizi e inutili. [...] La sesta colonna di Francesco Zardo
Niente terremoti, insomma, nel corso del G8: a dire il vero “la Repubblica” e “Il Giornale” proseguono nel produrre scosse di assestamento mediatico e resta curioso il fatto che ogni giorno il quotidiano di Berlusconi contenga almeno un (ma in genere sono tre o quattro) commento a quanto è stato scritto sul quotidiano del gruppo Espresso il giorno prima. In questo senso - sia detto senza ombre di parzialità - la guerra mediatica sembra veder prevalere “la Repubblica” visto che il fatto di dedicare a quest’ultima gran parte di un altro giornale è chiaro sintomo di autorevolezza di Ezio Mauro e compagni. Però a ripensarci potrebbe darsi che Mario Giordano e i suoi intendano portar via copie a quegli altri: “Hai comprato Repubblica?” “No, me la leggo domani sul ‘Giornale’”. Piccole scosse mediatiche, mettiamola così.
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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Roma, lo stupratore dei garage è stato arrestato nel suo diario la realtà di una persona molto malata
Quest’Alitalia che non va e la rabbia dei passeggeri
dal servizio di Carlo Bonini
dal servizio di Niccolò Zancan
C‘è un foglio a quadretti che, più di una qualunque confessione, racconta chi è Luca Bianchini. Quale malattia, a 33 anni non ancora compiuti, lo stesse mangiando vivo. Quale furore ne governasse gli impulsi. Poche righe che, quasi fossero un testamento, o un autoscatto della psiche, aveva infilato nel cassetto del comodino della sua stanza da letto comprata all’Ikea. La calligrafia è a tratti incerta. I caratteri stampatello. Si legge: "1. Guarire definitivamente dalla malattia il prima possibile. 2. Essere sereno e libero la sera quando torno a casa. 3. Avere tanti rapporti con donne grandi e stare tranquillo senza impulsi a breve". Luca Bianchini voleva "guarire". Forse. O, forse, ad aver voglia di guarire era solo il Luca che sapeva di essere malato. Che attraversava la notte con un mephisto e un coltello da cucina nella tasca, sulla sua "Musa" grigia, e prima ancora su una Ford Fiesta di identico colore, a caccia di
Roma, l’arresto di Luca Bianchini
una preda. Non l’altro Luca. Quello che si diceva e sapeva "guarito". Che ieri mattina, al momento dell’arresto, ha continuato a sfidare gli investigatori a farla pure quella benedetta prova di un Dna che sapeva essere il suo, ma continuava a spergiurare essere di altri. Che abitava una casa da single a Cinecittà. Quaranta metri quadri di un ordine gelido, alle spalle della sede dell’American Express. Un corridoio lungo e stretto
su cui affacciano un bagnetto, un cucinotto con balcone, una stanza da letto spoglia e un salone. Senza quadri, senza foto, senza poster. Ingombro di due sole presenze. Due televisori. Uno in salone, l’altro in camera da letto. Il Luca che la mattina usciva di casa puntuale per timbrare il cartellino di contabile alla "Metropolitane srl.", società privata di manutenzione. Il figlio unico di una famiglia modesta, il "ragazzo" fuo-
dal commento di Aldo Grasso
Quasi ogni sera, Skyuno (canale 109) ripropone un’antologia dello spettacolo «Fiorello Show». Difficile staccarsene: Fiorello dimostra di aver ormai raggiunto la piena maturità artistica, proprio in un esperimento dove aveva tutto da perdere. Per la natura della pay tv (diversa, è utile ripeterlo, dalla tv generalista), per la difficoltà di coniugare spettacolo teatrale con le esigenze della tv, per la voglia di sperimentarsi in un universo sempre più transmediale. Basta fare un piccolo esperimento: confrontare il florilegio di «Supervarietà» che Raiuno offre tutte le sere con
La maturità artistica di Fiorello è arrivata quello di Fiorello per capire che forse ci troviamo di fonte a un fenomeno con pochi eguali nella storia della nostra tv. Eppure c’è chi non è contento. Ho tenuto (per leggerlo e rileggerlo: sbagliarsi nei giudizi è molto facile, mi ripeto sempre) un lungo pezzo di Marianna Rizzini apparso tempo fa sul Foglio. Un duro attacco, una stroncatura, una demolizione del mito
Fiorello. Con un accorato appello finale: «Fiorello, per favore, torna a esser Fiorello». Già, ma quale Fiorello? C’è un Fiorello più Fiorello di quello attuale? A leggere e rileggere il pezzo della Rizzini la colpa principale di Fiorello sarebbe stata quella di aver concesso una intervista a Vanity Fair. Fossi stato Fiorello, a Vanity Fair e a un funzionario Rai l’intervista non l’avrei
ri corso iscritto a Giurisprudenza, con una passione per la politica che lo aveva fatto diventare vicesegretario del circolo Pd di Tor Carbone. E che lo faceva litigare con la sua fidanzata, C., almeno fino a quando, venti giorni fa, non si erano lasciati. "Praticamente, non facevamo mai nulla - ha raccontato la ragazza agli investigatori della squadra Mobile - Mi parlava solo di politica. Il massimo era accompagnarlo qualche sera al Parco della Caffarella, dove gli piaceva molto passeggiare in silenzio fumandosi un sigaro". Quel Luca lì, quello che si muoveva alla luce del sole, sovrappeso e con il passo caracollante, l’ovale rotondo e la calvizie precoce compensata da baffi sottili, credeva di essere guarito da 14 anni. Dal 1997. Quando la bestia che aveva dentro si era manifestata con furia la prima volta e lo aveva convinto a precipitarsi al piano di sotto della casa in cui viveva con i genitori, impugnando un coltello e minacciando la vicina che popolava le sue fantasie. [...]
mai concessa: giusto per non andarmi a infilare nella guerra tra Sky e Mediaset e raccontare ancora una volta il gran rifiuto al Cavaliere («non sapevo che avevo incrinato la sacralità del potere del Cavaliere»). Su questo ha ragione la Rizzini. Fossi Fiorello (magari!) non rilascerei interviste e men che meno mi farei catturare da questi giochini politici. Ma il Fiorello in onda è lì, basta vederlo. Se il suo spettacolo fosse stato recensito nelle cronache teatrali, il paragone sarebbe stato con il Teatro Tenda di Vittorio Gassman o di Gigi Proietti. Quelli i punti di riferimento. Non certo l’universo della sinistra vanitosa.
Voci dalla nottata infinita. Speaker di bordo: «Ci scusiamo per il ritardo, il volo Ap6860 verrà dirottato su Milano Malpensa. Da lì un servizio navetta proseguirà per Torino». Passeggero in penultima fila: «Vergogna, dovevate fallire». Lo speaker: «La compagnia proteggerà chi vuole sbarcare con il primo volo utile». Quando? Quale? A che ora? Venti minuti di confusione totale. Nessuno risponde. Sulla pista dell’aeroporto di Fiumicino sono già state accumulate più di due ore di ritardo. Sono le 23,30. Finalmente un’hostess azzarda: «Domani mattina alle 8,40». Rabbia, urla: «Buffoni!». «E io come faccio?». «Vi rendete conto che state campando con i nostri soldi». «Ho pagato 280 euro questo biglietto!». «Siete uno schifo!». Interviene il comandante: «Se questo è il clima, non si parte, chiamo la polizia». Arriva la polizia, con calma. Mentre il comandante commenta pubblicamente: «E poi questo è un volo altamente a rischio. Lo sanno tutti che l’aeroporto di Torino chiude alle 23,30. Un atterraggio su due è dirottato altrove». Sommessamente, un passeggero distinto, con i giornali spiegazzati nella tasca della giacca blu, annuisce: «Infatti la scorsa settimana sono arrivato a casa alle 5 e mezzo del mattino». I poliziotti a- scoltano, prendono nota. Sono già tre ore di ritardo. Interviene il caposcalo di Fiumicino: «Cambio programma. Atterraggio a Genova o in un altro aeroporto, proseguirete in pulmino». «Ma è sicuro?», domanda un ragazzo più che perplesso, sfinito. Risposta del caposcalo: «Di sicuro c’è solo la morte». Scongiuri collettivi. Passa uno steward in vena di confidenze: «Non ne posso più, tutti i giorni rischio le botte».
A mezzanotte, diciassette passeggeri su ottantasette decidono di scendere. C’è anche un anziano invalido. Lo portano giù a braccia, il figlio con tre passeggeri volontari, perché non si trova l’auto del soccorso medico con la scala. Un avvocato si insinua preoccupato nella calca, durante le incerte operazioni di sbarco: «E se cade?». Il comandante: «Finché il portellone è aperto, la responsabilità è del caposcalo». Il caposcalo non sente, è impegnato con la radio. I passeggeri tornano al loro posto, nessuno ha più il coraggio di parlare. Ed è lì, in quel preciso momento, di fronte a quell’anziano signore scaricato sulla carrozzella in mezzo alla pista, in attesa di qualcuno che lo riporti nella città da cui voleva partire, che il comandante ha un guizzo d’orgoglio: «Dipendesse da noi - dice a mezza voce - ce ne dovremmo andare tutti a casa. È una situazione vergognosa». È la Cai. È l’ennesimo volo per Torino che si è trasformato in una prova di conclamata inefficienza. Un incubo di rabbia e frustrazione, per i passeggeri. Partenza prevista alle 21,40 di giovedì, con arrivo alle 22,55. Partenza effettiva a mezzanotte e mezza. Arrivo in pulmino, via Genova, alle 4,35 di venerdì mattina. E non è neppure il record dei ritardi. «La cosa più spaventosa è stato l’arrivo all’aeroporto di Genova - racconta un passeggero del volo Ap6860 - all’una e mezza di notte era tutto buio. Il deserto. Non c’era nessuno a dare spiegazioni. Siamo usciti fuori come dei sopravvissuti, davanti al cavalcavia: nessun pullman all’orizzonte. Dopo un po’ che giravamo in tondo, abbiamo notato sulla destra, vicino al parcheggio, una specie di scuolabus bianco, con nessuno a bordo. A quel punto è comparso l’autista». [...]
La dittatura dell’umore per i signori della noia
Uniti dal cinema, divisi come fratelli Ma senti “Io e Gabriele”, Silvio Muccino racconta chi parla
dall’articolo di Davide Rondoni
dall’articolo di Cinzia Romani
dal corsivo di Massimo Gramellini
Ciò che li unisce, al momento, è il cinema. Ma se lo fanno ognuno per conto proprio, uno in America, l’altro in Africa. «Non siamo mica i Taviani, o i Cohen. Piuttosto, somigliamo ai fratelli Scott», dice Silvio Muccino, stringendo a sé il piccolo Michael, otto anni d’irrequietezza nera, quanto a pelle e vivacità. Sarà ambientato in Africa, infatti, il prossimo film del fratello minore di Gabriele Muccino, anche lui ai nastri di partenza con il sequel de L’ultimo bacio, dal quale Silvio è escluso, dopo aver recitato per anni nei film intimisti del più famoso congiunto. E che cosa fa, ne L’altro mondo, metà road-movie, metà commedia (dall’omonimo libro della storica sodale del «Muccinino», Carla Vangelista) il ragazzino di colore, seguito passo passo da mamma Shawna, maestra giamaicana di New York, col pallino dei video? Ma il fratello, manco a dirlo. Il fratellino piccolo del protagonista Andrea, cioè Muccino jr. (qui regista e interprete), scoperto all’improvviso in Kenya, dove il padre di entrambi, dopo aver abbandonato la famiglia, s’era rifatto un nido [...] «Non mi va di parlare del mio litigio con
L’Iran che condanna l’Italia per aver usato la forza contro i No global sembra la favola del bue che dà del cornuto all’asino. In realtà è solo l’ultima manifestazione del «cosìfan-tuttismo». Quando il governo di Teheran convoca il nostro ambasciatore per contestargli il comportamento della polizia italiana all’Aquila, sta compiendo un’operazione politica: vuol far sapere al mondo che il bene e il male dipendono dai punti di vista e perciò non esistono. Il Potere chiama «male» ciò che vuole sovvertirlo: qui gli anticapitalisti, là gli oppositori. Quindi, delle due l’una: o il Potere sbaglia sempre a difendere se stesso con la forza, oppure non sbaglia mai. Qualunque distinzione ulteriore è frutto di ipocrisia. [...] Prendiamo il caso più frequente: l’infrazione della legge. Appena qualcuno viene sorpreso a rubare, non dice che ha rubato, ma che rubano anche gli altri. Quindi, se non vanno in galera gli altri, non deve andarci nemmeno lui, altrimenti sarebbe un’ingiustizia, un complotto, un golpe. Poiché - chi più chi meno - lo fanno tutti, liberi tutti di continuare a farlo: ecco l’unica ideologia che mette d’accordo manager e ayatollah.
Ci sono i luoghi comuni, che a volte ci prendono e a volte no. Per esempio era diventato un luogo comune - consacrato pure da famose gag televisive - una frase: non ci sono più le mezze stagioni. In questi giorni, mentre su tutta Italia si alternano piogge a rovescio e sole che, come si dice dalle mie parti, ’spacca la testa ai somari’, siamo continuamente in una mezza stagione. Una stagione tropicale o chiamatela come vi pare, dove acquazzoni seguono canicole, e ombrelli fioriscono su scamiciature di ogni genere. Il fatto potrebbe essere anche gradevole, pur se foriero di qualche disagio. Si vedono signorine eleganti e leggere filare in motorino sotto diluvi bestiali. O gruppetti di turisti guardare attoniti il cielo, bloccati sotto gocciolanti cabine in spiaggia oppure a pochi passi dal museo dove è impossibile arrivare se non completamente docciati. E così, l’Italia si inoltra in un’estate complicata per molti motivi madida di sudore e fradicia di pioggia. Il che produce, com’è noto, sbalzi e improvvisi mutamenti di umore. Poco male, senonché essendo ormai l’umore una delle poche leggi universali, una delle poche verità in questa epoca che ha buttato via anche
l’idea stessa di verità, questi sbalzi provocano non pochi dissesti. Non si tratta solo di quei piccoli fenomeni legati alla difficoltà di ’gestire’, che so, i nipotini al mare da parte di nonni poco inclini a sale giochi o ad alternative alla spiaggia. O di altri piccoli inconvenienti come le passeggiate che saltano, le biciclettate da rinviare o le sagre o i concerti appesi fino all’ultimo alla speranza di una schiarita all’ora giusta. La legge dell’umore - che è cosa ben diversa dall’unica ’nonlegge’ che conta, quella dell’amore - ha il potere di far saltare amicizie, convivenze, a volte matrimoni. La legge dell’umore, ovvero del come ’sento’ me stesso e le cose intorno, finisce per diventare una vera e propria dittatura. A chi si sottomette alla legge dell’umore, anche la più bella città del mondo può apparire noiosa. I signori della noia, del resto, e i signori della irresponsabilità sono tra coloro che puntano a far sì che la nostra vita - e magari anche la fede - sia trattata solo come una questione d’umore. Perché un uomo servo del proprio umore fai presto a conquistarlo. Fai presto ad averlo dalla tua parte. Chi vive puntando sull’umore non ha molte altre cose da difendere né da inventare. Se lo metti di buon umore ti seguirà. [...]
Silvio Muccino
Gabriele: sono fatti privati e ci siamo già chiariti», avverte il mio miglior nemico dei beati anni in cui tutto filava liscio e Verdone lo dipingeva come un marmocchio, che gli ungeva di grasso di prosciutto i divani di casa. Ma che è successo tra i fratelli di schermo? «Non parlo con Silvio ed è motivo di rinnovato dolore. Credo che sia depresso», ha dichiarato Muccino senior, nel frattempo padre per la terza volta, dirigendo Will Smith due volte e facendosi largo nella giungla di Hollywood (a ottobre, sarà in giuria al Festival di Roma). È arrivato, insomma. Anche ai ferri corti con Silvio, però, che da Vanity Fair gli ha replicato, e senza zeppola: «Non mi so spiegare perché mio fratello
abbia detto che io sia depresso. Ed è un po’ paradossale che io debba, a mia volta, dichiarare che è tutto a posto. Confermo che abbiamo avuto una discussione e che non ci parliamo». Bel guaio per Antonella Cappuccio, la madre pittrice dei Gracchi in contesa: i suoi figli comunicano per interposto giornale. «Meno male che c’è l’Oceano, tra me e il mio ingombrante fratello», s’era fatto sfuggire Silvio. [...] È vero. Però, una tendenza a riandare sulle orme del fratellone, non si evidenzia nella scelta del bambino nero e carino come Jaden Smith, il figlio di Will, che cercava la felicità? «Il mio film non ha punti di contatto con La ricerca della felicità, a parte il bambino [...]”.
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Dopo il G8
BERLUSCONI SODDISFATTO
Ft promuove il premier «Da playboy a statista»
La visita del presidente americano accolto come un re in Ghana
di MILENA DE MAURO
«Il futuro è vostro» ACCRA (GHANA) - “Welcome Home!”. Accra ha accolto Barack Obama come un figlio ritrovato, riempiendo le strade di bandiere, di gente, di entusiasmo per la prima storica visita di un presidente americano dal sangue africano nelle vene. E Obama, che ha scelto il Ghana per questo viaggio per indicarlo a modello di democrazia e di buon governo al resto del continente, consegna all’Africa, come aveva già fatto con l’America, il suo messaggio di speranza, ma anche di richiamo alle responsabilità, centrato stavolta su un semplice concetto: «Il futuro dell’Africa appartiene agli africani». Ad ascoltarlo al Centro Conferenze di Accra, dove campeggia enorme lo striscione “Yes, Together We Can”, ci sono non solo i massimi esponenti di tutte le istituzioni del Ghana (compresi governo e Parlamento), ma anche i due ex-presidenti John Kufuor e Jerry Rawlings. Accanto a lui sul palco c’è l’attuale presidente, John Atta Mills, che ha conquistato il potere con una vittoria elettorale mozzafiato, risolta da pochi voti, dopo una campagna centrata sullo slogan “Yes We Can”. «Entrambi i nostri due paesi hanno votato alcuni mesi fa per il cambiamento», osserva Atta Mills, facendo scattare l’applauso delpubblico, nel suo discorso di presentazione del presidente Usa. È quindi la volta degli inni nazionali, suonati con un organo a canne, mentre tra il pubblico spiccano i tradizionali costumi dai colori sgargianti, compreso un capo tribù che viaggia sotto l’ombrello tenuto sempre aperto da un adolescente. Obama – che nei precedenti discorsi internazionali di alto profilo era stato molto attento a non offendere europei (Praga), musulmani (Il Cairo) e russi (Mosca) – ha scelto qui ad Accra un tono più brutale. Non serve a niente dare la colpa al passato coloniale o all’Occidente sfruttatore: «Bisogna mettere fine alle pratiche antidemocratiche ed alla corruzione, così endemica nella vita quotidiana. Bisogna adottare le regole del buon governo». Obama non ha risparmiato gli esempi: leader che pensano solo ad arricchirsi, poliziotti al soldo dei trafficanti di droga, funzionari di governo che esigono bustarelle del venti per cento dagli uomini d’affari, doganieri corrotti. «Nessuno desidera vivere in una società dove la legalità è sostituita dalla brutalità e dalla corruzione – ha detto Obama -. Questa non è democrazia. Questa è tirannia. Ed è giunto il momento per met-
tere fine a queste cose». La Storia non è dalla parte di chi ricorre ai colpi di stato o ai mutamenti della Costituzione per restare al potere: «L’Africa non ha bisogno di uomini forti – ha sottolineato Obama – ha invece bisogno di istituzioni forti». Sono frasi che scatenano grandi applausi e l’urlo ritmato “Yes We Can!”. Il presidente americano ha fatto buon uso, come sempre, della sua storia personale: «Ho sangue africano nelle vene e la storia della mia famiglia racchiude sia le tragedie che i trionfi della storia africana». Obama ha ricordato che suo nonno era cuoco nel Kenya dominato dai britannici (trattato tutta la vita come un servitore) e che il padre era un pastore di capre in un minuscolo villaggio, prima di fare il gran salto in America. Ma dopo che aveva studiato ad Harvard ed era tornato in Kenya per partecipare attivamente alla rinascita del paese, queste speranze sono andate deluse. È stato il Ghana a fare invece quello che il Kenya non è ancora riuscito a fare: imboccare la strada di una forte democrazia (dopo anni di colpi di stato) e di sane istituzioni di governo. L’Africa non deve tenere di restare sola. L’America è pronta a portare aiuto ma solo i paesi che lo meritano, combattendo la corruzione e facendo buon uso degli aiuti ricevuti. Una battaglia vitale è quella sanitaria. «Quando un bimbo muore ad Accra per una malattia che poteva essere prevenuta, questo diminuisce tutti noi», ha detto Obama. Il presidente Usa ha parlato del genocidio nel Darfur, del terrorismo in Somalia, delle divisioni tribali ed etniche che sprigionano conflitti permanenti. Ed ha ricordato che 52 anni fa, Martin Luther King venne in Ghana per partecipare alle cerimonie di indipendenza del paese, spiegando di voler assistere «al trionfo della giustizia». Rivolgendosi ai giovani Obama ha detto: «Avete ereditato la libertà, ma non basta. Adesso è vostra responsabilità erigere su queste fondamenta una società giusta, sempre più democratica e sempre meno corrotta». Il presidente Usa ha concluso la visita in Ghana recandosi al castello di Cape Coast, dove nei secolo scorsi gli schiavi venivano ammassati in catene nei sotterranei, in attesa di essere imbarcati sulle navi dei negrieri. Obama ha definito «altamente simbolica», come afroamericano, la sua visita ad un luogo dai ricordi così crudeli. Il passaggio che gli schiavi dovevano varcare, per essere imbarcati sulle navi, era chiamata «la porta del non ritorno». Ma Obama ce l’ha fatta.
Le riflessioni della cantante-scrittrice Fofana
«Le belle parole non bastano» Critiche dal mondo culturale ROMA - «Sono abbastanza pessimista sul futuro dell’Africa e sulle belle parole che la riguardano espresse dal mondo occidentale»: Così la scrittrice e cantante Aminata Fofana, nata in Guinea e arrivata in Europa a 20 anni, commenta la visita in Ghana di Barack Obama e le parole pronunciate ieri dal presidente americano. Dopo essere stata a Parigi, dove ha fatto la modella, e a Londra, dove ha realizzato un Cd (The greatest dream) con la collaborazione dei Massive Attack e dei Fuges, Fofana è arrivata a Roma, dove vive e ha pubblicato nel 2006 da Einaudi un romanzo scritto in italiano, “La luna che mi seguiva”. «Quelle di Obama sono belle parole, certamente, e importanti, ma il problema non è così facile – spiega – una volta l’occidente ci riduceva in schiavitù, ora lo fa ancora sotto altre forme, vivendo e depredandoci delle nostre risorse, mentre i nostri governi sono corrotti proprio col consenso e per l'utilità dell’occidente, che non ha alcun interesse che l'Africa si renda autonoma e indipendente. Per non parlare dello scandalo degli aiuti: dopo secoli di razzie si vorrebbero risolvere le cose con le briciole». Aminata Fofana rimanda a una sua riflessione, pubblicata nel suo sito, che ini-
zia: «Mia madre è stata stuprata. Tante di quelle volte che ho perso il conto» e finisce: «Mia madre non può parlare, non ha più voce, non l’ha mai avuta. Ma il suo sogno è anche il mio. Mia madre si chiama Africa!». Secondo la scrittrice e cantante c'è ormai «un immenso debito transgenerazionale che deve essere risarcito, prima che qualsiasi cosa possa cambiare: bisogna che l’occidente renda all’Africa la sua identità e dignità che è stata cancellata e umiliata, oltre che le sue risorse. Altrimenti continuerà a relegarci ai margini, a respingerci nella illegalità, a creare leggi razziste che non ci considerano come esseri umani». «Obama, a nome dell’America che oggi rappresenta, doveva fare con l’Africa quello che ha fatto con l’Islam, parlando di rapporti da rivedere totalmente e salutando la gente nella loro lingua: il suo Salam Akbar al Cairo mi ha commosso». Aminata Fofana conclude con un ulteriore pensiero sulle difficoltà che affrontatno ogni giorno gli africani. «Le mie sorelle, quando telefono a casa, ancora mi raccontano di una vita quotidiana drammatica - afferma infine la cantante e scrittrice - mi fanno racconti terribili».
IL FILM
Un costante richiamo a speranza e responsabilità
Il presidente americano Barack Obama stringe la mano al presidente del Ghana John Atta Mills ad Accra capitale dello stato africano durante il loro incontro nella giornata di ieri
Accra in festa
Il Ghana vi ama
Speranza e attesa
GLI abitanti di Accra, in Ghana, hanno affollato fin dal mattino la strada che porta al palazzo presidenziale, salutando e sventolando bandiere americane al passaggio del convoglio del presidente americano Barack Obama.
TANTE le foto e gli striscioni che raffigurano il capo della Casa Bianca e sua moglie con il saluto “Il Ghana vi ama”, Michelle e il marito hanno anche visitato il General Hospital di Accra
ALTRE scene di giubilo per l’arrivo del presidente americano, grandi sono le attese che i ghanesi ripongono in questa visita, Obama dal canto suo risponde loro «Potete cambiare tutto, il futuro è vostro»
Berlusconi al G8 dell’Aquila
del vertice, lodare, esaltare i contenuti eccellenti, dire che Berlusconi ha organizzato benissimo e che le cose sono andate in maniera meravigliosa, ringraziare l’Italia. È andata così bene che ci conviene stare zitti e lasciar parlare gli altri». Chi ha parlato con il premier lo ha sentito fiero, rilassato, soddisfatto e per la prima volta anche felice, dopo settimane e settimane. Inorgoglito dal tenore della prova superata e dal consenso ottenuto dai grandi del mondo, ora Berlusconi vuole concentrarsi in modo totale sulla ricostruzione in Abruzzo. Così, mentre gli aquilani stanno in fila a Coppito per vedere la camera di Barack Obama, il Cavaliere si prepara di perso-
na a seguire i lavori a L’Aquila in agosto. Dopo aver richiamato l’attenzione del mondo sulle zone terremotate, il suo chiodo fisso sarà la consegna delle nuove case agli sfollati nei tempi stabiliti. Ed il premier vuole portare a l’Aquila anche i parlamentari della maggioranza, coinvolgere nella sfida della ricostruzione anche i gruppi parlamentari del Pdl (e, qualcuno gli suggerisce, persino quelli dell’opposizione). Il ministro per l’Attuazione del programma Gianfranco Rotondi raccoglie l’invito e fa già sapere che «trascorrerà tutto il periodo estivo in Abruzzo, dove resterà a disposizione del premier». LE POLEMICHE - Intanto, mentre Antonio Di Pietro tiene il punto sugli appelli alla stampa internazionale contro il «rischio dittatura», il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini lo critica perchè «infanga l’immagine del Paese». Ma poi Casini a sua volta affonda, dicendo che «il problema è Berlusconi, con le sue vicende personali». Polemiche che restano sullo sfondo, così come quella tra i capogruppo Pdl e Pd alla Camera, Fabrizio Cicchitto ed Antonello Soro. «A parte Di Pietro, che è un caso di follia – dice Cicchitto – ora il Pd deve scegliere tra rissa e confronto normale tra maggioranza e opposizione». «Berlusconi la smetta di fare lo struzzo – replica Soro – e smetta di sottovalutare la crisi. Tiri fuori la testa dalla sabbia e porti in Parlamento, come hanno fatto i governi di tutto il mondo e di qualunque segno, un provvedimento adeguato alla gravità della situazione». Controreplica Cicchitto: «Il Governo si è misurato, con i problemi reali del Paese»
Parte il progetto case, montate ieri le prime due pareti
Inizia la ricostruzione di BERARDINO SANTILLI L'AQUILA - Calato il sipario sul G8, per il Governo italiano e la Protezione civile scatta un’altra sfida importante. Ieri è partita l’operazione del “Progetto Case” che deve portare alla realizzazione – tra settembre e dicembre – di 4.500 alloggi «sicuri e confortevoli» per dare un tetto a circa 15.000 sfollati. A Cese di Preturo, che insieme a quello di Bazzano è il cantiere più avanzato tra i venti siti individuati dalla Protezione civile per le case antisismiche, sono state montate le pareti del primo appartamento. Alla cerimonia avrebbe dovuto partecipare anche il premier, Silvio Berlusconi, la cui presenza fino a venerdì sera era data per certa. Ma il Presidente del Consiglio ha cambiato programma – come ha riferito il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso – perchè richiamato a Milano per degli impegni familiari più importanti. Il sottosegretario Bertolaso nel pomeriggio ha annunciato un’altra novità: la firma da parte del premier dell’ordinanza per la ristrutturazione delle case di categoria “E”, le più lesionate. Tornando all’evento di ieri a Cese di Preturo, i responsabili dell’azienda che realizzerà i lavori hanno comunque inaugurato i primi due appartamenti, naturalmente con il solo montaggio delle pareti, con un piccolo evento «per dare motivazione e spinta a tutto lo staff» che ieri era composto da 80 dipendenti. Nei due cantieri, con la consegna da parte della Protezione civile delle piastre di cemento armato dove costruire gli alloggi, è partito il conto alla rovescia di 80 giorni, scadenza ultima per mettere a disposizione gli appartamenti. Bertolaso ha fissato nel 21 settembre il “d-day”, confermando che tra settembre e dicembre saranno pronte e assegnate le 4.500 case. l capo della Protezione civile ha ribadito che gli aquilani «non saranno lasciati mai soli» e, se saranno più di 15.000 gli sfollati da sistemare, saranno costruiti altri alloggi. Bertolaso anche fatto il punto sui lavori legati alla case antisismiche: sono undici i cantieri aperti, anche se «le at-
Maltempo nelle tendopoli, rabbia tra gli sfollati Nuova scossa di terremoto, magnitudo di 2,7 tenzioni sono concentrate su quelli di Bazzano e Cese dove state consegnate 27 piastre». Altre undici sono già pronte e saranno consegnate nei prossimi giorni con l’avvio graduale di tutti e 20 i cantieri». Un’ulteriore iniezione di fiducia a Bertolaso e agli uomini impegnati nella ricostruzione è arrivata dal presidente Usa, Barack Obama. «Ho visto quello che voi avete fatto, ho visto quello che avete organizzato in questa scuola e ho capito che ce la farete nella ricostruzione e che non finirà nel solito modo» ha detto Obama allo stesso Bertolaso, che ieri ha raccontato l’episodio, in una pausa del G8. Il giorno dopo il vertice però il ritorno alla normalità nelle tendopoli è stato pesante. Al mattino il caldo afoso e, nel pomeriggio, un forte temporale: in quel momento è riesplosa la rabbia. Disappunto acuito proprio dal maltempo che è ieri è tornato a colpire l’aquilano. E da una scossa sismica che è stata avvertita a L’Aquila, Collimento e Villa-
grande. Dalle prime verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione civile non ci sarebbero stati danni a persone e/o cose. Secondo i rilievi registrati dall’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia l’evento sismico è stato registrato alle 20.33 di ieri con una magnitudo di 2.7. Al malessere della gente si accompagna quello delle istituzioni. «Ci sentiamo abbandonati, siamo ancora in piena emergenza e si sta accumulando un ritardo insostenibile» ha commentato il sindaco Massimo Cialente. Il presidente della Provincia, Stefania Pezzopane, dal canto suo è tornata a lanciare un appello per una rapida ricostruzione, rivolgendosi anche ai capi di Stato che hanno lasciato venerdì L’Aquila. Non chiediamo diamanti, ma case. Non il superfluo, ma l’essenziale - ha detto -. Con lo stesso zelo che abbiamo visto per gli otto grandi, a testa bassa si pensi ora ai 100mila nessuno a cui è stata azzerata la vita».
In alto una tendopoli, sotto turisti nella camera di Obama a Coppito
Un migliaio di persone ha curiosato nella stanze dei leader nella caserma di Coppito
I luoghi del vertice diventano meta di turismo L’AQUILA - Sono già un pezzo di storia e un’attrazione per turisti le sale che hanno ospitato le riunioni del G8 e gli alloggi dove hanno dormito i Capi di Stato e di Governo nella scuola della Guardia di finanza dell’Aquila. La caserma ha aperto al pubblico ed è diventata subito luogo di pellegrinaggio. Un migliaio di persone, educatamente in fila, ha atteso per curiosare nell’appartamento di Obama, con palestra superattrezzata, o nella suite di Sarkozy e Carla Bruni. Qualcuno è arrivato da Roma, Tivoli, Bologna, tantissimi comunque da fuori L’Aquila, e anche qualche straniero per non perdere l'occasione di visitare i luoghi allestiti appositamente per i Grandi della Terra.
Per entrare adesso non servono accrediti, le aree non sono blindate da stringenti misure di sicurezza. Nessuno viene perquisito. Bastano una carta d’identità e molta pazienza. A fare da ciceroni ci sono i finanzieri e il personale della Protezione civile. Ieri la fila è durata fino a tardi e gli organizzatori hanno dovuto posticipare di un’ora la chiusura, inizialmente fissata alle 19. I visitatori possono ammirare la Main conference room (dove troneggia il Guerriero di Capestrano), sede degli incontri dei Capi di Stato e di Governo del G8, l’Auditorium della scuola che ha ospitato le conferenze stampa, l’Aquila Hall, dove si sono incontrati i Paesi del G5, e due piani dedicati alle mostre.
Ma la vera curiosità è entrare negli hotel Roma e Milano, appositamente allestiti, nelle stanze di Barack e Michelle, di Nicolas e Carla, di Medvedev o nel salottino dove Berlusconi ha trascorso i pochi momenti di relax. Palazzine eleganti, ma sobrie e non sfarzose, dove ci sono continui riferimenti all’Abruzzo, soprattutto al Gran Sasso. Personaggi divenuti improvvisamente familiari, non solo per gli aquilani, grazie al risalto mediatico riservato al G8. In tanti si sono detti incuriositi da quello che hanno visto in tv e, approfittando del sabato, per molti non lavorativo, hanno deciso di trascorrere una giornata di autentico turismo all’Aquila.
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IL risveglio e la soddisfazione per la lettura dei giornali, una telefonata di auguri a sorpresa per il compleanno a Lino Banfi, una breve passeggiata tra i negozi di Corso Vittorio, poi ad Arcore: Silvio Berlusconi ha iniziato così la prima giornata dopo il G8 dell’Aquila, tra decine di telefonate di congratulazioni e senza darsi troppa pena per le (poche) critiche puntualmente arrivate dall’opposizione, al termine della tregua sollecitata dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano nei giorni del summit. Al mattino il sorriso del premier era ancora più smagliante per la “promozione” che gli è stata ufficializzata dai giornali stranieri e in particolare dal “Financial Times”. Nell'analisi post-G8 il quotidiano britannico ha titolato “Berlusconi uomo di stato, non playboy”, un riconoscimento che il premier deve aver gradito più di altri soprattutto alla luce degli affondi velenosi che gli aveva riservato alla vigilia del G8 la stampa britannica fino a ieri non proprio tenero con il premier tanto che il “Guardian” l’aveva definito «il politico più sessista d’Europa». «Il successo è stato tale che non c'è bisogno di commenti. Ma ce lo aspettavamo, perchè il summit era stato preparato in modo meticoloso, accurato, fin nei minimi dettagli», è il bilancio di Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e portavoce del premier. «Mi ha quasi imbarazzato – dice Bonaiuti intervistato da Emilio Fede al Tg4 – vedere quasi tutti i grandi della terra parlare come fossero portavoce
In migliaia in strada, Barack Obama osannato «Basta con i corrotti, è l’ora della democrazia» di CRISTIANO DEL RICCIO
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Politica lucana
Domenica 12 luglio 2009
Santarsiero con Franceschini scompiglia i team e con De Filippo per il bis anche Restaino
Folino e Luongo, è litigio Il Partito democratico in vista del congresso regionale è in pieno subbuglio | MALUMORI PDL | di SALVATORE SANTORO
POTENZA - Santarsiero scioglie la riserva e si piazza tra quelli che sostengono Franceschini. In più è rottura (dopo venti anni di felice “matrimonio”) tra Luongo e Folino. Sono le due micce “democratiche” che infiammeranno il dibattito interno al Pd lucano fino alla fine dell'estate. Fino ai congressi. E se si aggiunge l'assist ufficiale di Enrico Letta (in esclusiva al nostro giornale durante la visita di venerdì pomeriggio) per la reinvestitura a governatore bis di De Filippo - elemento che fa salire alle stelle anche le quotazioni per la ri- Folingo e Luongo conferma di Restaino alle segreteria regionale - prevedere un vero e proprio incendio politico all'interno del massimo partito lucano non è un azzardo. Né un presagio negativo. Sono i fatti. E tutto sta accadendo così velocemente che per gli stessi protagonisti è difficile gestire sia rapporti politici - che sembravano solidissimi fino a qualche giorno fa - e sia i vari accordi (alcuni dei quali sembravano essere a tenuta di qualsiasi scossone) che dovevano garantire la “pace” all’interno del Pd fino alle prossime regionali. Ma la prosimità del congresso nazionale e quindi di quello regionale hanno sconvolto il quadro. O meglio hanno alimentato la brace che Santarsiero e Restaino evidentemente covava sotto la brace. Da quanto emerge in definitiva è che dalle prossime settimane uscirà un Pd lucano profondamente modificato negli equilibri da quello che era nato poco meno di due anni fa. In pratica al posto di ex diessini ed ex diellini la partita si giocherà tra chi sta con Pierluigi Bersani e chi con Dario Franceschini per la leadership nazionale. Al di là di chi vincerà a livello nazionale, tutti gli assetti dovranno fare i conti con le due anime che si vanno delineando. Così, è come se tutto il lungo periodo elettorale appena consluso non fosse stato niente altro che una “pausa”. E c’è qualcosa di “epocale” che si è già verificato: Folino e Luongo hanno rotto il lungo sodalizio politico che li univa da oltre 20 anni. Sono volate parole grosso, riferiscono svariate fonti. E anche nella riunione ufficiale che si è svolta ieri mattina nella sede regionale del Partito democratico, alla quale hanno partecipato numeri colonnelli Vincenzo, Folino e Antonio Luongo non si sarebbero risparmiati dal lanciare battute al vetriolo. Questo è quanto trapela da diverse indiscrezioni. Così come è trapelata l’assenza del neo presidente della Provincia di Potenza ed ex segretario regionale democratico Piero Lacorazza. Letta e De Filippo nella redazione del Quotidiano In ogni caso, alla base di quello che viene dato come un “divorzio” vero e litica per alcuni di loro. Dall’altro la- stente del partito avrebbe già la soluproprio ovviamente non ci può esse- to, per Dario Franceschini, c’è natu- zione: riconferma di Erminio Restaire un solo motivo. Nulla trapela pe- ralmente Salvatore Margiotta a cui no alla segreteria del Pdl lucano e lo rò, dai diretti interessati e cioè Luon- fanno compagnia Carlo Chiurazzi e stesso all’ente Regione con il bis per go e Folino, ma è il segno, al di là del Maria Antezza più il segretario re- De Filippo. Ipotesi quest’ultima che come e del perchè, che il Pd lucano gionale del Pd, Erminio Restaino e il ha assunto la caratteristica dell’uffista vivendo una profonda metamor- consigliere regionale Antonio Di cialità nella redazione del nostro fosi. Azzardando, l’ipotesi più accre- Sanza. Non solo. Quasi a sorpresa, giornale: Enrico Letta ha gettato la ditata è che Luongo stia su accordi rispetto a quanto si poteva prevedere maschera sponsorizzando il buon che garantirebbero riconferme più o solo qualche settimana fa, sta con governo De Filippo. Il tutto sotto gli meno morbide evitando la “guerra” Franceschini anche il sindaco di Po- occhi di Gianni Pittella che da molti intestina a tutti i livelli mentre Foli- tenza, Vito Santarsiero che ci arriva era considerato come la vera (e forse no (e con lui Lacorazza) chiede un insieme a Vito Giuzio e Tommaso Sa- unica) alternativo alla riconferma “movimento” delle classi dirigenti mela. La mossa di Santarsiero è a (centrodestra permettendo) di De Fidel partito con un rinnovo non solo sorpresa perchè negli scorsi mesi il lippo anche per la prossima legislagenerazione ma anche qualitativo. sodalizio Folino - Santarsiero sem- tura regionale. E qui si scioglierebbe Anche con la candidatura a segreta- brava solidissimo. Sulle motivazione una delle grandi incognite. Luongo rio regionale di qualche trentenne di Santarsiero a favore di France- era pronto a fare ferro e fuoco per (Speranza?). Da quanto emerge, pe- schini ci sono ancora pochi elementi. spingere Gianni Pittella ad accettare rò questo sarebbe solo un elemento Sta di fatto che qualcuno c’è rimasto la sfida alla Regione. Ma con la mossa di Letta e l’assenso di Pittella cade del vero e proprio terremoto in casa di stucco. In ogni caso a guardare, anche so- qualsiasi sfida. Insomma De Filippo democratica. C’è la questione delle truppe congressuali: quella dei Ber- lo superficialmente, si comprende sembra essere poco in discussione. saniani è folta e conta su buona parte come il partito regionale per la lea- Al momento. E con De Filippo “berdei dalemiani storici (gli stessi Foli- dership sia spaccato a metà. Con il saniano” alla Regione l’ipotesi di un no e Luongo più Bubbico, Lacorazza, Materano fortissimo su Franceschi- automatica riconferma di Restaino Santochirico) insieme al presidente ni e il Potentino in sostanziale parità alla leadership del Pd lucano (in quodella giunta regionale Vito De Filip- (con Bersani in leggero vantaggio). ta Franceschini) sembra la “soluziopo e all’eurodeputato Gianni Pittella Ma sono dettagli che però a cascata si ne” più gradita ai più. Non mancheranno però, altri colcon il fratello Marcello che fanno ri- riflettono sul futuro segretario repi di scena. C’è da scommetterci. ferimento a Letta. Stessa squadra gionale e candidato alla Regione. In virtù di questo una parte consima non stessa sensibilità e storia pos.santoro@luedi.it
Ma Latronico fa il “pompiere” POTENZA - Domani vertice del patto di potere ha prodotto - proPdl a Potenza che segnerà lo segue nella nota Latronico - rispartiacque tra il passato e il fu- sultati inguardabili dal punto di turo del centrodestra lucano. vista dello sviluppo del nostro Previsto l’analisi del voto. Ma territorio, ma ha realizzato non si potrà non fare i conti con ugualmente una macchina di le dimissioni da coordonatore vi- controllo sociale ed elettorale cario di Egidio Digilio. Intanto che non si può dimenticare. Il riperò c’è chi butta acqua sul fuo- sultato delle europee dimostra, però, che quando il voto è libero co. E’ il caso di Cosimo Latronico, da condizionamenti, esso si senatore, che in una nota decide esprime sempre di più a nostro di partire dalle ultime elezioni favore e verso il cambiamento». Per questo motivo, amministrative. il senatore si dice «Analizzando dettacerto che «che il Pdl gliatamente i dati debba stabilizzare le relativi alle competiproprie risorse, vazioni che hanno imlorizzare i propri pegnato l’elettorato gruppi dirigenti, lucano per l’elezione guardare con attendel Parlamento euzione ai movimenti ropeo, dei due consisociali e politici che gli provinciali e delsi muovono nella nole 12 amministrastra regione sapenzioni comunali del do rintracciare ed materano, emerge aggregare quel desiun avanzamento derio di cambiamenclamoroso del Pdl rito e quella sostanziaspetto alla tornata le insoddisfazione del 2004, dove peralche c’è tra i cittadini tro correvano due lucani, che quotidiadistinte liste, quella namente avvertono i di Forza Italia e quel- Cosimo Latronico segni della incapacila di Alleanza nazionale». Dato positivo, secondo il tà del potere politico espresso senatore, visto che «non solo la dal centro sinistra di governare somma delle due liste e’ stata sal- ed animare processi di avanzavaguardata, e non e’ sempre mento e di ampliamento delle opscontato questo risultato, ma si è portunità». E questa è, invece, registrato un avanzamento questione di prospettiva. Che poi ci sia un disagio all’instraordinario in tutta la regione che ha portato il Pdl da 60.464 terno delle generazioni più giovoti del 2004, con una percen- vani a vari livelli nel Pd è un dato. tuale del 21,32 per cento a Sono coloro che meno si sentono 104.045 voti con una percentua- coinvolti nelle scelte. La lettera le del 33,5 per cento». Questa a di dimissioni da ex vicecoordidispetto di «una minore affluen- natore del Pdl di Melfi del “trentenne” Vincenzo Nicola è l’esemza alle urne». Ancora analisi su «un dato che pio più eclatante. Il suo è un vero diventa ancora più significativo e proprio atto di accusa nei conse paragonato con il risultato del fronti di chi dirige il partito. CriPd che nell’intera regione perde tiche che si fanno più pressanti 12.000 voti e passa dal 36,53 al proprio nei confronti dell’area forzista del Pdl di cui Vincenzo 29,37 per cento». E Cosimo Latronico che nel Nicola faceva parte. Giovani pematerano è anche coordinatore rò che hanno dimostrato insofprovinciale del Pdl, tira le som- ferenza anche ad altri livelli. C’è poi a latere anche la queme proprio a margine della riunione svoltasi nella città dei Sas- stione dei “piccoli”. La sollecitasi alla presenza dei massimi diri- zione arriva da Giuseppe Potengenti regionali e provinciali del za, segretario regionale della Dc che ricorda come la sigla non partito. Restano le conquiste delle po- raccolga certo «i figli di un Di stazioni di vertice “in palio” alle minore». Richiama il progetto amministrative, raggiunte dal dell’unità die cattolici su cui tancentrosinistra. E’ vero «ad ogni to si dibatte oggi spiegando che modo siamo consapevoli che il per rilanciarlo «prima delle elePdl ha mancato gli obiettivi della zioni proposi di promuovere un vittoria, ma ha fatto passi in ritiro tra “liberi e forti” per un avanti significativi conquistan- approfondimento del nostro do voti e consensi che ne fanno progetto unitario». Allora, «staoggi un’opposizione che peserà biliamo insieme una data e facnelle due amministrazioni pro- ciamolo subito - sollecita - E’ un vinciali e nella vita amministra- impegno ancora più urgente, tiva del comune di Potenza. C’è dopo la tornata elettorale delle da ricordare che le vittorie non amministrative perché il Pdl è sono solo il frutto delle più o me- impegnato ad interrogarsi sulle no fortunate combinazioni nelle motivazioni dell’insuccesso e definizione delle liste elettorali, noi possiamo aiutare i dirigenti delle alleanze e delle leadership, lucani del partito a farlo sopratma l’esito di un lungo cammino tutto scongiurando il rischio di che può durare una o più legisla- rinchiudersi nel vecchio recinto ture». Presente e futuro. «Certa- considerando i cattolici alleati mente la Basilicata fa il conto “minori”». Con il timore che con un accordo di potere nato nel «all’interno del Pdl ci sia chi vor1995 mettendo insieme tutte le rebbe rimettere in discussione le forze politiche dell’arco costitu- alleanze con i cattolici imputanzionale e tutte le forze sociali ed do a noi le ragioni della sconfitta economiche della regione. Quel rispetto al centrosinistra».
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8 Primo piano
24 ore in Basilicata
Sindacati uniti contro l’orario plurisettimanale deciso per recuperare la produzione persa
Fiat, quarto sabato di sciopero Per le sigle adesione al 75 per cento mentre l’azienda parla del 60 MELFI - In Sata e indotto la protesta non arretra. Contro il ricorso da parte dell’azienda all’orario plurisettimanale - «non concordato», sostengono i sindacati - i rappresentanti di categoria e, soprattutto loro, i lavoratori sono compatti: le sigle metalmeccaniche parlano del 75 per cento delle adesioni. Un dato che poco si discosta da quello diffuso dall’azienda: per Fiat a incrociare le braccia sarebbe stato il 60 per cento degli operai di Melfi. E che conferma l’adesione alle iniziative di protesta registrata nelle scorse settimane. Per il segretario provinciale di Potenza della Uilm, Vincenzo Tortorelli, «è un trend stabile di adesioni che conferma la validità delle nostre richieste sul premio di produzione, sullo straordinario e sul mantenimento dell’occupazione, con una protesta che incide sull'attività della Fiat ma non sul salario “ordinario” dei
lavoratori». Uilm, Fim, Fismic, Ugl e Failms sono al quarto sabato di sciopero contro l’orario plurisettimanale. L'azienda aveva comunicato il ricorso a questo strumento per far fronte agli aumenti di produzione della Grande Punto, legati anche agli ecoincentivi varati dal Governo. E soprattutto per recuperare la produzione perduta durante i giorni di sciopero in due aziende dell'indotto, che hanno paralizzato la produzione della Sata. Ma i sindacati che hanno indetto la protesta non concordano sul metodo di recupero della produzione. Le sigle di categoria avevano chiesto, infatti, un nuovo accordo su salario e occupazione. I tentativi di mediazione hanno prodotto solo delle fumate nere. E ancora oggi le parti rimangono su posizioni lontanissime. Ma in Sata la tensione è alta anche per lo sciopero indetto dalla
Lo stabilimento Sata di Melfi
Fiom per il premio di produzione. Secondo quanto ha spiegato il segretario regionale della Fiom, Giuseppe Cillis, anche alcune
aziende dell'indotto hanno scioperato nel terzo turno di venerdì (dalle ore 22 alle ore 6 di ieri mattina). «Uno scontro - ha dichiarato il segretario regionale, Giu-
seppe Cillis - che rischia di radicalizzarsi se non ci sarà un incontro urgente con Fiat e Acm». Lo stesso clima all'interno dello stabilimento tra i delegati sindacali rimane molto teso. Le assemblee con i lavoratori per il rinnovo del contratto - dopo lo scontro che ha visto contrapposto, lo scorso mercoledì, il sindacato di Cillis a Fim, Uilm e Fismic - non sono più riprese. «E per adesso - commenta il segretario della Uilm di Potenza non ci sono le condiziono per farlo». Ieri, Giuseppe Giordano dell'Ugl, ha comunicato l'adesione allo sciopero per il rinnovo contrattuale, che su disposizioni delle segreterie nazionali, è stato programmato per lunedì prossimo, a partire dalle ore 11 e 30 e fino alle ore 13.30, in concomitanza con lo sciopero dei collegli di Mirafiori indetto anche dalle Fim, Uilm e Fismic. Mariateresa Labanca
Sata «La comunità è preoccupata. La politica radicale non aiuta»
Il sindaco di Melfi lancia l’allarme: «Si rischia di indebolire il sito» MELFI - Mentre alla Sata di San Nicola sta per chiudersi il quarto sabato di sciopero contro il ricorso dell’azienda all’orario plurisitteminale, al termine di un’altra settimana di contestazioni da parte di Fiom, dalla città federiciana arriva l’allarme. E’ il sindaco Alfonso Ernesto Navazio a lanciarlo: «La nostra comunità – scrive in una nota ufficiale – è preoccupata per i risvolti di tutto ciò che sta accadendo nello stabilimento. La riduzione della produzione cui quotidianamente si assiste – aggiunge - è per tutti noi avvilente e preoccupante». Quello a cui fa riferimento il primo cittadino di Melfi è un paradosso «che rischia di indebolire il sito lucano a favore di altri insediamenti produttivi del gruppo»: da una parte uno stabilimento che, nell’ambito di una crisi generale, riesce a stare in piedi sulle proprie gambe, dando ossigeno al gruppo, dall’altra «l’autolesionismo che non viene compreso dalla comunità, e che porta a un indebolimento di Melfi a vantaggio, ovviamente, di altri siti produttivi». Il primo cittadino fa anche riferimento agli ultimi episodi che si sono verificati in Sata, e che hanno provocato un grave scontro tra i delegati di categoria. E sottolinea come il deteriorarsi dei rapporti sindacali all’interno dello stabilimento rappresenti «un ulteriore elemento di preoccupazione». In questo quadro già di per sé debole «la politica radicale di forte contrapposizione interpretata dalla Fiom-Cgil – spiega - non aiuta a trovare quella coesione tra le forze politiche, economiche e sociali che dovrebbero, oggi
più che mai, fare muro verso un futuro che rafforzi ed assicuri l’occupazione a Melfi». In una recente intervista al portale dell’associazione nazionale dei comuni italiani, il primo cittadino, rispetto alla tensione sindacale che si respira nello stabilimento, e alle ore di sciopero contro il mancato pagamento del premio di produzione, aveva chiarito: «Le ragioni che spingono a tutto ciò sono comprensibili, perché i diritti dei lavoratori sono prioritari e tali devono essere considerati. Ma la gente comune non riesce a capire perché in un momento di crisi occupazionale si preferisce scioperare. Credo che bisognerebbe trovare qualche metodo alternativo perché la percezione all’esterno della situazione possa essere più positiva». Il particolare momento di crisi economica impone atteggiamenti responsabili.
Quello di Navazio è un appello a non sottovalutare alcun rischio: «Stanno cadendo come birilli – scrive - fabbriche storiche soprattutto nel potentino e lo stesso indotto Sata di primo livello boccheggia. Non possiamo permetterci di far collassare anche l’intero polo dell’auto di Melfi. Sono d’accordo con chi afferma che la Fiat in Basilicata, a Melfi, può essere la “ Porta del Mediterraneo” del mercato dell’auto per capacità produttive, per le risorse umane presenti e per la flessibilità degli impianti. Perdere una simile occasione significa rassegnarsi ad un futuro inquietante. Ho già vissuto la stagione dell’occupazione dello stabilimento da parte dei lavoratori di Termini Imerese che determinò il trasferimento della Lancia Y allo stabilimento siciliano». Il sindaco di Melfi ribadisce poi una posizione espressa da tem-
CALENDARIO SCOLASTICO Si torna in classe in 16 settembre IL prossimo anno scolastico prenderà il via, nella maggior parte delle regioni italiane, il 14 settembre prossimo. In Basilicata due giorni dopo, il 16. Le Giunte regionali hanno deliberato il calendario per l’anno scolastico 2009-2010: si torna in classe il 14 settembre in Calabria, Toscana, Trentino, Molise, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto, nonché nelle scuole del primo ciclo del Lazio. Il 15 sarà la volta dei ragazzi dell’Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Lazio (scuole ciclo secondario). Il giorno successivo, poi, suonerà la campanella per gli studenti della Basilicata e delle Marche e il 17 toccherà a quelli della Sardegna. Gli ultimi, quindi, saranno i giovani pugliesi, che torneranno a scuola il 18, e i ragazzi dell’Abruzzo, per i quali il primo giorno di lezioni è fissato al 21 settembre. All’appello manca ancora la Sicilia che non ha deliberato il suo calendario. Le vacanze natalizie, poi, si svolgeranno tra il 23/24 dicembre e il 6 gennaio. Nel solo Piemonte inizieranno il 21 dicembre. Per le ferie pasquali, invece, le scuole chiuderanno tra il 29 marzo/1 aprile per riaprire nei giorni compresi tra il 5 e il 10 aprile. La chiusura delle scuole per le vacanze estive 2010, infine, è prevista a partire dal 5 giugno, il 12 andranno in vacanza anche gli studenti lucani.
po: la richiesta che al tavolo nazionale con governo, Regione, sindacati e Fiat sia presente anche il comune di Melfi. «Questo per comprendere meglio e da vicino le intenzioni di tutti, per poter cogliere le opportunità, per poter accettare la sfida del lavoro e nel contempo assicurare che la risorsa umana sia al centro del processo produttivo, per poter arginare chi vuole indebolire Melfi, per poter contrastare chi pensa di voler fare a meno di un complesso industriale di queste dimensioni, per poter vedere in faccia chi rasenta la follia politica ed istituzionale». E conclude: «Il Comune è il primo avamposto di difesa sociale. La storia non può ripetersi due volte: per questo esprimo il disagio di una comunità che non comprende quello che sta succedendo e che ha paura del futuro». m.labanca@luedi.it
Ernesto Navazio
Digilio (Pdl) critica i piani della Regione
«Politiche industriali sotto il segno dell’improvvisazione» POTENZA – «L'impegno del Consorzio Asi di Potenza per non lasciare vuoti ed inutilizzati lotti e stabilimenti delle aree industriali del Potentino stride fortemente con i piani di reindustrializzazione dei siti in crisi avviati da tempo dalla Giunta regionale con scarsi e deludenti risultati, persino nel tamponare la perdita dei posti di lavoro, soprattutto perchè si continua a far cadere la disponibilità espressa dai parlamentari lucani del Pdl di individuare una interlocuzione diretta con i Ministri interessati e il Governo affrontando nella loro globalità i problemi esistenti». Lo ha detto, in una nota, il sen. Egidio Digilio (Pdl) per il quale «nonostante la cosiddetta riforma della governance che dovrebbe a breve produrre un unico Consorzio Industriale, in Basilicata si scontano i limiti di politiche industriali sotto il segno della improvvisazione. Di questo passo anche gli sforzi del
Egidio Digilio
Consorzio Asi di Potenza, sicuramente utili a fare cassa per superare l’emergenza finanziaria, potrebbero essere vanificati perchè il turnover di imprese tra nuove localizzazioni e quelle che – ha concluso Digilio – hanno chiuso non è garanzia di crescita occupazionale e produttiva».
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Domenica 12 luglio 2009
Domenica 12 luglio 2009
Mattia (Pdl) replica all’analisi di Straziuso sulle difficoltà di far decollare il “prodotto” Basilicata
Turismo malato? Bella scoperta Il vicepresidente contesta alla Regione di proporre soluzioni poco lungimiranti GRANDI EVENTI
di FRANCO MATTIA* “BELLA scoperta” quella dell’assessore regionale al Turismo Gennaro Straziuso contenuta nella sua impietosa “diagnosi” sulla “malattia” del turismo lucano: la Basilicata turistica è ancora una promessa; manca un sistema turistico; mancano i “venditori”. E’ quello che dall’opposizione diciamo, inascoltati, da sempre. Ed è quello che pensano tanti operatori ed imprenditori alle prese ogni anno con la necessità di inventarsi qualcosa per attirare i turisti nella nostra regione perché, come è altrettanto noto, la presenza alle fiere e le pubblicità dell’ Apt sui giornali non bastano. Solo che in contemporanea con la “diagnosi”, al capezzale del “malato”, la cura proposta, insieme al Governatore De Filippo, è quella solita: spendere quasi un milione di euro a sostegno dei cosiddetti Grandi Eventi che, come si sa, portano solo benefici marginali legati al turismo del mordi e fuggi e al massimo qualche coperto in più al ristorante. Poi ci si rimanda ogni speranza di “guarigione definitiva” al nuovo Piano Turistico Regionale, anche se l’assessore ha incautamente dichiarato proprio in occasione della presentazione del cartellone dei Grandi Eventi - che la «giunta ha cominciato ad applicare le linee guida elaborate nel Piano», un documento, si badi bene, che deve essere ancora discusso ed eventualmente approvato in Consiglio Regionale. In attesa di esprimere un pensiero più articolato sul volume del Piano (250 pagine suddivise in 12 capitoli) destinato a ridisegnare il turismo lucano per il prossimo decennio, quella che qualcuno ha definito la “rivoluzione di Straziuso” ci sembra francamente, almeno sinora, più che una rivoluzione la scoperta dell’acqua calda. I limiti soggettivi ed oggettivi del turismo lucano sono arcinoti. Quello che continua a preoccuparci e – sono certo preoccupa tutti gli operatori del settore – è la mancanza di una autentica strategia perché pensare di tamponare la fuga dei turisti dalla Basilicata, più accentuata in questa
L’IDEA DEI LETTORI
Il Marmo Melandro rivendica fondi MARMO MELANDRO - In una nota a firma di Nicola Manfredelli, alcuni responsabili di enti, operatori, sindaci e amministratori del Marmo Melandro, si dicono preoccupati per la decisione della Regione di destinare quasi un milione di euro ai cosiddetti “Grandi Eventi”. «Preoccupazioni - scrive Manfredelli - per la scarsa attenzione che è stata riservata alle iniziative dell’area nord occidentale della Basilicata, nonostante le rilevanti iniziative di interesse promozionale e turistico che sono state avviate negli ultimi anni e nonostante l’area, che può essere considerata come la principale porta d’ingresso della Lucania, costituisce, di fatto, la prima carta d’identità e la prima cartolina territoriale, per gran particolare stagione segnata dalla crisi dei consumi, con l’operazione “Turista per casa” è un altro segnale di estemporaneità, e forse di una buona creatività pubblicitaria che andrebbe indirizzata per altri scopi. Tra i numeri e studi contenuti nel volume-Piano turistico si precisa con chiarezza che la Basilicata è me-
parte dei visitatori e dei turisti che giungono in regione». La politica della Regione di voler sostenere il consolidamento delle tradizione attraverso gli attrattori turistici, rappresenta una strategia condivisibile e necessaria a parere del presidente del Gal Csr Marmo Melandro, se contribuisce a ridurre i divari tra i territori ed a valorizzare le risorse e i fattori di sviluppo esistenti nelle diverse realtà. «Il Marmo Melandro - si legge ancora nella nota - al pari delle altre aree regionali, presenta enormi potenzialità nel campo della promozione turistica legata all’ambiente ed alle tradizioni, che ben si configurano come tasselli qualificanti per costruire un circuito regionale, diversificato ed integrato, di attratto-
ta turistica scelta solo dal 9% dei lucani. Noi ci auguriamo che la campagna promozionale dell’Apt produca un incremento. Ma può essere sufficiente a riempire gli alberghi di Maratea e della costiera metapontina o più semplicemente si ridurrà ad incrementare quel turismo mordi e fuggi che vede già,
Promozione oltre confine
ri turistici». Degli eventi della zona «soltanto il parco archeologico di Baragiano risulta nellelenco» per cui spiega la nota «l’eventualità della interruzione o del drastico ridimensionamento del complesso delle iniziative, tutte già consolidate con buoni risultati di presenze e di visitatori, significherebbe non solo la vanificazione degli investimenti effettuati e la ingiusta penalizzazione di un vasto territorio, ma, avrebbe anche la conseguenza di ledere l’immagine complessiva della regione». Per tali motivi, il Gal e gli Amministratori Locali sollecitano un incontro urgente con la Regione e l’Apt, al fine di concertare al meglio i programmi, le attività e le iniziative che dovranno essere promosse e patrocinate.
da anni, migliaia di famiglie lucane il sabato e la domenica al mare con il pranzo portato da casa? Purtroppo quando il malato è grave non c’è più tempo per “provare” e “sperimentare” come nel caso dell’ultima fantasiosa trovata del “modello irlandese” di promocommercializzazione che sembra abbia contagiato
PERCHÉ non pensare di allegare ad un quotidiano di una grande città materiale informativo - promozionale sulla Basilicata? E’ una delle proposte che arriva direttamente dai lettori per aiutare la conoscenza delle bellezze lucane al di fuori dei confini regionali. Un’idea che nasce dall’avvertita necessità di sperimentare iniziative che guardino lontano, ad una programmazione e ad una strategia che si rivolgano non solo ai lucani ma vadano oltre impiegando le risorse che si utilizzano all’interno dei canali territoriali per rendere la Basilicata competitiva a livello nazionale. Un’idea che vuole essere più che altro uno stimolo alla riflessione di amministratori locali e classe dirigente sul modo o i modi da scegliere per impiegare le risorse destinate alla promozione turistica della Regione. Un’idea che nasce anche dall’osservazione di quello che fanno gli altri. L’Umbria ad esempio allega al Messaggero della domenica un inserto di 15 pagine dove viene illustrata l’offerta turistica regionale mentre il Lazio promuove le sue coste attraverso una brochure distribuita con il settimanale del Corriere della Sera.
manager e funzionari dell’Apt. A meno che non sia un pretesto per scaricare ancora una volta ogni responsabilità sui privati perché il modello irlandese, per quello che sappiamo, si basa sull’autofinanziamento di attività di promozione e commercializzazione dei prodotti turistici. Infine, siamo in attesa di
verificare i riflessi sulle attività turistiche della “parola magica” contenuta nel Piano: i Piot (Pacchetti integrati di offerta turistica), forse perché non abbiamo mai avuto fiducia nei rimedi di cosiddetti maghi-strateghi del marketing internazionale. * vice presidente Consiglio Regionale Basilicata
Affollato incontro organizzato dalla Ola e svoltosi nella sede del Cestrim a Potenza
Tutti i pericoli del petrolio lucano Le estrazioni accusate di inquinare aria e acqua e di provocare malattie SUCCESSO per l’iniziativa informativa sul petrolio organizzata ieri sera dalla Ola, la Organizzazione lucana ambientalista, nella sede del Cestrim. Già la saletta stracolma è stato il sintomo del gradimento. Presenti rappresentanti di associazioni ambientaliste, semplici cittadini e il segretario dei Radicali Lucani Maurizio Bolognetti. A presentare l’incontro Antonio Bavusi, referente di Ola. L’incontro era anche visibile “live” su internet: per la prima volta in diretta sul canale web Tv dell’Ola. Rosario Gigliotti, referente provinciale di Libera h ringraziato la prof. Maria Rita D’Orsogna, ospite di riguardo della serata, per la presenza in Basilicata. Primo relatore, il geologo Giampiero D’Ecclesiis che ha illustrato le problematiche delle estrazioni petrolifere riferite all’acqua ed al suo inquinamento nelle località ove si estrae il greggio. «E’ stato dimostrato - spiegava ieri se-
ra Antonio Nicastro, uno degli attivisti più impegnati nel campo - che gran parte dell’acqua presente nelle falde acquifere della Val dAgri viene inquinata dalle operazioni di trivellazioni. E’ stato documentato il disastro arrecato nel Comune di Calvello dove da mesi un bosco e un’area attrezzata è sottoposta a ordinanza che ne impedisce l’utilizzo». Un silenzio concentrato ha accompagnato la relazione della D’Orsogna. Sottolineata «l’anomalia lucana - aggiunge Nicastro - dove il petrolio viene estratto in un’area protetta e dove vivono numerose persone. Rimarcata la pericolosità legata alla desolforazione del greggio, quello lucano di pessima qualità abbisogna di questo trattamento, e l’idrogeno solforato è un elemento che in tutti i casi viene rilasciato dalle fasi di lavorazione. Evidenziato che l’Organizzazione mondiale della sanità fissa un valore di tolleranza di 0,005 ppm mentre in Italia tale valore è 6.000 volte più elevato e nono-
stante tutto il monitoraggio in Lucania è lacunoso e non costante». E’ stato fatto anche notare che in alcuni paesi tradizionalmente votati alle estrazioni ci sono precauzioni verso le popolazioni che in Italia non esistono, in tal senso si è stigmatizzato che i tanti incidenti registratisi in questi anni non hanno fatto si che la tutela della salute fosse messa in primo piano. «Le estrazioni - ha aggiunto Nicastro riferendosi alle spiegazioni ascoltate arrecano sicuramente danni alla salute e in particolare i casi di tumore nelle aree petrolifere sono aumentati a dismisura. Soprattutto gli organismi più deboli sono predisposti alle mutazioni genetiche che spesso degenerano in tumori e leucemie». Nel dibattito, sono state date risposte anche agli interventi via web. Pietro Dommarco, presidente di Ola, che ha rimarcato la censura applicata da alcuni media agli ultimi comunicati di Ola.
Un momento dell’incontro
STELLA SUL NUCLEARE
Per il Csail si sottovaluta il pericolo dell’emissione di idrogeno solforato dall’impianto del Centro Oli
IL presidente della giunta provinciale di Matera, Franco Stella, in una nota, ha denunciato «la criticità della situazione nel comparto agricolo, aggravata dal maltempo» e ha espresso «parere negativo sui rischi di un ritorno al nucleare in Basilicata». «Il settore agricolo - ha detto Stella - sta pagando, a caro prezzo, le conseguenze di una recessione economica che ha investito tutto il mercato. L'agricoltura sta scontando, oltre al problema della crisi finanziaria, il problema delle grandinate che nei giorni scorsi hanno messo in ginocchio numerose colture. Non faremo mancare il nostro appoggio». Riferendosi al nucleare, il presidente ha indicato un impegno preciso sul fronte delle energie alternative. «Credo che la vera priorità in materia di energia, sia la cura e la preservazione dell'ambiente. Dobbiamo investire, a livello nazionale e locale, in fonti rinnovabili. Solo così potremo promuovere lo sviluppo sostenibile».
«Viggiano a rischio come Viareggio» VIGGIANO - «Il Centro Oli Agip di Viggiano rappresenta un rischio per gli abitanti dell’area proprio come è avvenuto nella tragedia alla stazione di Viareggio con l’esplosione delle cisterne di gas. L’emissione di idrogeno solforato dall’impianto di Viggiano ha lo stesso effetto di grave pericolo registrato a Viareggio che purtroppo continua ad essere sottovalutato ad ogni livello». E’ quanto sostiene il presidente del Csail Filippo Massaro evidenziando che «dell'idrogeno solforato dovuto alla produzione e al trasporto del petrolio non si sa assolutamente nulla. Succede infatti che ciò che è normale in Val d'Agri registra una situazione paradossale con i limiti di emissione di idrogeno solforato diecimila volte superiori a quelli degli Stati Uniti. Come non può essere considerato
assolutamente normale il valore altissimo delle “fragranze pericolose per l'uomo” (benzeni e alcoli) trovate nel miele prodotto dalle api della Val d'Agri, come sostiene una ricerca dell'università della Basilicata pubblicata dall'International Journal of Food Science and Technology. Perciò negli occhi le terribili immagini della tragedia di Viareggio – aggiunge – si deve intensificare la mobilitazione popolare per ottenere tutte le garanzie per la sicurezza e la salute dei cittadini, fattori che puntualmente in occasione degli incidenti che si sono verificati negli ultimi anni, l’Eni tenta di “sminuire”. Apprendiamo che i sindaci della Val d’Agri si sono riuniti a Marsico Nuovo per sollecitare l’entrata in funzione del Centro di Monitoraggio Ambientale.
Ci sembra di assistere – dice Massaro – alla solita sceneggiata di amministratori locali che di tanto in tanto si ricordano delle proprie responsabilità nei confronti delle rispettive comunità. E’ particolarmente grave il comportamento del Comune di Viggiano che continua a chiudere gli occhi sull’attività di monitoraggio ambientale (terra, aria, acqua) di pozzi e siti delle società petrolifere come per il Centro Oli dell’area industriale. Invece di esercitare fino in fondo le proprie competenze amministrative sino a non concedere autorizzazioni e a rendere “difficile” l’attività di compagnie che non garantiscono standard di sicurezza a lavoratori e cittadini si prosegue con la patetica iniziativa epistolare. Per il Csail – afferma Massaro –
si ripropone una verifica del Piano di protezione civile che il Comune di Viggiano avrebbe dovuto acquisire da Prefettura ed Eni e che non è conosciuto dai cittadini i quali, come è già accaduto per altri incidenti avvenuti, non sanno come comportarsi. Pertanto anche i sindaci dei centri limitrofi – Marsicovetere, Paterno, Tramutola – devono attivarsi per ottenere le informazioni dovute in caso di incidenti e reali garanzie. Solo qualche giorno fa è stato annunciato dall’assessore regionale del riformismo ambientalista che è “imminente” l’avvio dell’Osservatorio, dopo qualche anno di ritardo. E’ il caso d accelerare l’iter burocratico e di affiancarlo, come andiamo ripetendo da tempo, con un comitato ristretto che comprenda rappresentanti di comitati popolari e di associazioni ambientaliste».
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10 24 Ore in Basilicata
A Scanzano assemblea degli agricoltori lucani sulla situazione del mondo agricolo Convegno podolica Bagarre Buccico/Antezza Viti stempera In un documento le proposte per far fronte al post maltempo i toni
Il decalogo anti crisi
SCANZANO - La difficile situazione che vivono il comparto agricolo e l’economia del Metapontino e, in generale, la crisi strutturale del comparto, sono stati i temi affrontati ieri pomeriggio nella sala consiliare del comune di Scanzano Jonico. Promotori dell’incontro le organizzazioni agricole Cia – Confederazione Italiana Agricoltori, Confagricoltura e Copagri, d’intesa con il coordinamento degli amministratori comunali. Presente all’appuntamento anche Maria Antezza (Pd), componente della Commissione Agricoltura del Senato, che ha annunciato le linee di un disegno di legge, «con il quale si pone mano alla modifica della legge 29 marzo 2004, n. 102 che regola le modalità di accesso al Fondo di solidarietà nazionale, così come sollecitato anche dagli assessori regionali all’agricoltura nella Conferenza Stato-Regioni». Alla base del confronto tra gli amministratori anche un documento sui danni causati dagli eccezionali eventi calamitosi registrati nel Metapontino nei mesi maggio e giugno. «L’agricoltura e l’economia Ionica - Metapontina - si legge nel documento oltre a pagare pesantemente le conseguenze di un mercato schizofrenico e senza regole, costi di produzione (sempre più fuori da ogni controllo) che falcidiano i bilanci delle imprese agricole, oggi devono aggiungere i drammatici effetti prodotti dagli eventi calamitosi, con rilevantissimi danni diretti alle produzioni in atto nonché agli impianti ed alle strutture. In un tale contesto, anche una robusta e consistente economia agricola - come quella della nostra “California del Sud” rischia di scoprirsi, terribilmente, fragile e debole. E’ necessario avviare tempestivamente un incisivo ed efficace confronto con tutti i livelli istituzionali affinché, anche attraverso una coordinata e coesa azione istituzionale, si possa addivenire a risultati adeguati a quanto la situazione impone e nella consapevolezza che lavorare per il “tutto e subito” sarebbe un dannoso percorso demagogico». Diversi gli interventi proposti nel documento: 1) Fronteggiare la fase di emergenza con provvedimenti possibili in tempi estremamente rapidi. Ecco come: A) Attivare ogni utile iniziativa da parte degli Enti Locali di aiuti concreti e di sostegno anche economici a favore delle aziende e delle famiglie duramente colpiti dalla perdita netta di un reddito. B) Delibera da parte della Giunta Regionale di Basilicata di delimitazione dell’area che ha subito danni, comprendendo tutti i territori colpiti anche nel mese di giugno 2009, con la richiesta di declaratoria ai sensi delle vigenti disposizioni. C) Considerata la straordinaria rilevanza che il comparto agricolo riveste nell’economia del Metapontino e gli effetti negativi sull’intera economia, attivare tutte le opportune procedure per il riconoscimento dello “stato di crisi” dell’intera area. D) Provvedimenti straordinari, da parte degli Enti locali e dei vari Enti impositori, di esonero da ogni forma di fiscalità locale. E) Esonero dal pagamento dei canoni e delle rate in scadenza nella corrente annualità da parte Consorzio di Bonifica. F) Forme di agevolazione per l’accesso al credito per la ripresa produttiva. G) Pagamento degli aiuti diretti da
Gli effetti del maltempo sulla frutta del Metapontino
parte di Arbea, anche con la formula dell’anticipazione sulle annualità future. H) Priorità per l’accesso alle misure del PSR alle aziende danneggiate che intendono realizzare investimenti, anche attivando la misura 126 Asse 1° PSR Basilicata 2007/2013. I) Una ferma e netta rivendicazione verso il governo cen-
trale affinché si proceda rapidamente al tempestivo rifinanziamento del fondo di solidarietà nazionale, rendendo stabile e strutturale tale copertura in modo da consentire alle aziende di poter, ordinariamente ed in tempo utile, pianificare l’attivazione delle coperture assicurative. 2) Accelerare la fase (che
riguarda il medio/periodo) finalizzata ad affrontare temi e problemi strutturali in materia di tutela e copertura assicurativa in agricoltura per una efficace e qualificata politica di prevenzione e copertura sui danni alle produzioni agricole. Ecco come: A) Strutturare la copertura del Fondo di Solidarietà Nazionale nell’ambito del bilancio dello stato per la copertura dei danni in agricoltura, fornendo certezze ed un quadro di riferimento stabile alle aziende. Dare piena e compiuta attuazione ai contenuti della 102/04, in tutte le sue articolazioni. B) In particolare: riconoscendo proporzionalmente indennizzi e risarcimenti ai danni effettivamente subiti sia dalle strutture che alle produzioni non assicurabili. Sostenendo le operazioni creditizie e l’accesso a ogni forma di garanzia per gli investimenti tesi alla ripresa produttiva delle aziende. Assicurando totale copertura dei mutui e delle operazioni finanziarie e creditizie finalizzate al ripristino delle strutture e degli impianti fissi danneggiati. C) Prevedere, concordandone portata e contenuti con la UE e partendo dai contenuti del Reg.
73/2009, l’automaticità dell’esonero di ogni forma impositiva alle aziende che hanno subito danni e sono in uno stato di improduttività. D) Prevedere nel fondo di solidarietà nazionale la possibilità di forme di sostegno per il mancato reddito agli addetti, per il periodo e la fase di oggettiva mancata attività o vuoto produttivo. E) Disciplinare il tema delle crisi di mercato e della relative forme di intervento. F) Deroghe agli aiuti di stato per il ripristino delle strutture e dei capitali mobiliari e immobiliari delle aziende danneggiate. A livello regionaleil documento propone: una legislazione che contempli interventi straordinari a sostegno delle famiglie colpite da eccezionali ed imprevedibili eventi calamitosi; adeguare la legislazione in materia di interventi assicurativi tesi a sostenere per le proprie competenze servizi, prodotti e polizze assicurative; sostenere i consorzi di difesa e attivare e potenziare programmi di informazione e difesa attiva regionale; disciplinare e concepire una normativa regionale per la creazione dei fondi di mutualità assicurativa in agricoltura.
Al centro il riconoscimento dei contributi e l’occupazione
Verso un “Nuovo patto con la società” La Cia rilancia la sua idea per lo sviluppo POTENZA - Il presidente della Cia regionale, Donato Distefano, torna a sottolineare, in una nota, l’importanza del “Nuovo Patto con la società” della Cia rilanciato di recente a Scanzano Jonico e presentato a Roma nella manifestazione presso il Cnel. Il patto «è fondato sul riconoscimento del contributo dell'agricoltura allo sviluppo ed all'occupazione, al benessere sociale nella sua accezione più ampia: qualità della vita, coesione sociale, biodiversità, ambiente, paesaggio» dice Distefano. «Nelle economie sviluppate il valore dell'agricoltura produttiva - continua - non si misura solo come componente del Pil, ma nella capacità di trasformare la ricchezza del prodotto agricolo in una leva strategica che
Donato Distefano
consenta agli agricoltori di produrre reddito, soddisfacendo bisogni collettivi. Il "valore sociale" della Cia, in questo contesto, è che, con decisione e convinzione, concorre alla politica europea di protezione dei valori sociali dei consumatori. Nel corso della presenta-
zione del primo “Bilancio Sociale”, è stato rilevato che nel 2006 nella quarta Assemblea congressuale della Cia si è deciso di affiancare ai documenti contabili del Bilancio dell'anno anche una Relazione di Missione, con lo scopo di aumentare l'informazione, la trasparenza, ma anche di rendere sempre più concreto e visibile il ruolo e la funzione sociale della Confederazione. Nel 2008 - continua il presidente Distefano - si è deciso di accogliere le raccomandazioni e l'invito dell'Unione europea a formulare un pro-
getto specifico di Rendicontazione Sociale (Res), con l'obiettivo di rendere sempre più trasparente e diffusa la realtà della nostra Confederazione. Con il nostro progetto di Rendicontazione, non abbiamo voluto fare una pura operazione di marketing sociale, bensì rendere chiaro a tutti che il nostro impegno ed il nostro ruolo economico sono coerenti con le responsabilità che ci siamo assunti verso la collettività e che la nostra identità sociale e la nostra storia ci rendono atti a rispondere alle domande di milioni di cittadini, che vedono nell'agricoltura una risposta idonea e necessaria ai loro bisogni primari, come l'alimentazione, la sicurezza alimentare ed il mantenimento del giusto equilibrio tra sviluppo e territorio».
Vincenzo Viti
POTENZA - La prima giornata del convegno internazionale “Sulle tracce delle podoliche” apertosi venerdì a Matera, si è caratterizzato oltre che per gli interventi delle istituzioni presenti a sostegno e difesa del settore, anche per la bagarre scoppiata tra il sindaco della Città dei Sassi, Emilio Nicola Buccico, e la senatrice Maria Antezza. La componente della Commissione Agricoltura nel corso del suo intervento ha segnalato «l’assenza di una politica agricola nazionale tutta sbilanciata a favore del Nord». Parole che non sono piaciute al sindaco Buccico che ha abbandonato i lavori ritenendo inopportuno l’attacco della parlamentare lucana al governo di centrodestra. Uno scambio di battute polemiche sulle quali ieri è intervenuto anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti, cercando in sostanza di stemperare l’accaduto. «Spiace -ha detto Viti in una dichiarazione ufficiale- che si siano determinate polemiche in ordine a controverse valutazioni circa l’operato del Governo sulle politiche a sostegno della zootecnia e in generale all’agricoltura italiana. E spiace soprattutto che in ordine ad una libera manifestazione di opinione si sia andata sviluppando una controversia generata, immagino, più da contingenti incomprensioni che da radicali contrapposizioni di merito. La personale civiltà del sindaco di Matera Buccico e della senatrice Antezza costituisce la garanzia che tutto si comporrà nel rispetto delle reciproche apprezzabili opinioni». regione@luedi.it
La proposta di Latronico (Pdl)
La critica di Taddei (Pdl)
«Abbiamo fatto presente a Zaia la necessità di aprire un tavolo per valutare le ragioni della crisi del settore primario»
«Da parte della Regione non c’è la giusta sensibilità per dare sostegno al comparto»
POTENZA – «Nei giorni scorsi abbiamo rappresentato alla segreteria del ministro delle Politiche Agricole, Luca Zaia, e al presidente della commissione agricoltura del senato, il senatore Scarpa Bonazza, la necessità di aprire un tavolo per valutare le ragioni dell'armante crisi che attraversa il settore primario ed analizzare i punti salienti della piattaforma che si racchiude nelle seguenti tematiche: dichiarazione dello stato di crisi del settore con l'adozione di provvedimenti straordinari di sostegno; moratoria dei pagamenti connessi alla conduzione delle aziende agricole; riforma della previdenza del settore con allineamento dei costi agli standard europei, anche in considerazione che lo sgravio contributivo deliberato nei mesi scorsi dal governo nazionale, che scade con la fine dell' anno in corso; riapertura dei termini per la ristrutturazione dei debiti previdenziali, in quanto non tutte le aziende ammesse al condono hanno potuto beneficiarne concretamente
per problemi insorti con gli istituti di credito». Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico, che in una conversazione con il vice sindaco di Montalbano, Enzo Devincenzis, rappresentante del coordinamento degli amministratori locali che segue la vertenza agricola, ha assicurato l'impegno dei parlamentari del Pdl a sostenere il settore primario e la conferma che hanno già chiesto nei giorni scorsi al ministro dell'Agricoltura Zaia di ricevere una rappresentanza di amministratori e organizzazioni professionali interessate per illustrare la piattaforma rivendicativa elaborata. «Ribadiamo l'impegno, come già proposto dai colleghi della commissione agricoltura della Camera di utilizzare il pacchetto anti-crisi all'esame del Parlamento per includervi misure di sostegno al mondo agricolo interessato da gravissime difficoltà che vanno attentamente valutate ed orientate verso un effettivo superamento».
POTENZA – L'onorevole Vincenzo Taddei (Popolo della libertà), in una dichiarazione, ha sottolineato «di comprendere le attese del mondo agricolo lucano, rispetto ai fondi comunitari 2007/2013, che languono nei meandri della Giunta regionale della Basilicata e che non trovano, ancora oggi, nessun impegno di spesa, all’interno dei quali vi sono risorse importanti che attengono il settore agricolo». Il parlamentare ha aggiunto che «non si comprende come di fronte ad una crisi così evidente del settore agricolo, che nella nostra regione permane ancora come settore pri-
mario, non vi sia da parte della Giunta regionale, guidata dal centrosinistra – ha concluso Taddei – la giusta sensibilità e la relativa tempestività per dare sostegno all’agricoltura lucana».
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24 Ore in Basilicata 11
Domenica 12 luglio 2009
Domenica 12 luglio 2009
MAFIA, AVVERATA LA PROFEZIA DI SCIASCIA
I battitori liberi del proselitismo
di BARTOLO IAMONTE
di ALDO VIVIANO GENTILE Direttore, ho letto attentamente il suo fondo “Il Pasticciaccio di Toghe Lucane” pubblicato in prima sul suo giornale: una breve lezione sulla libertà di stampa! Da qualche parte, ho letto che ha la mia stessa età e so, invece, che è calabrese. Mi chiedo se in Calabria esitano giornalisti degni di essere chiamati tali. Per esperienza personale negli ultimi 16 anni che seguo attentamente la cronaca giudiziaria con riferimento alla criminalità mafiosa, non ho mai letto un articolo o un'inchiesta dei giornali calabresi a sostegno delle tesi difensive riguardanti gli imputati di mafia. O meglio, se qualcuna c'è stata si è intrapresa solo a tutela degli imputati eccellenti. Per citarne alcuni, Loiero e Minuiti. Che dire? Come se non bastassero i tanti casi di persone innocenti condannati per mafia che già conoscevo; anche in questa permanenza carceraria, continuo a conoscerne di altre. L'ultimo quello di un muratore accusato dallo stesso pentito all'origine della mia odissea. Mi ha raccontato: “Quando sono venuti a prendermi, alle tre di notte, per non aver sentito subito il campanello mi sono beccato già il primo rimprovero; il secondo, in quanto mai abituato a usare il pigiama, l'ho preso perché aprendo la porta in mutande mi sono trovato davanti due poliziotte. Ma in questo caso, più che per il rimprovero: sono morto per la vergogna! Mi hanno portato in Caserma per le modalità di rito e poi, dopo la notifica del provvedimento restrittivo, in carcere, sezione isolamento. Qui ho dormito per 5 giorni e 5 notti consecutive; avevo cominciato a lavorare a 15 anni da manovale e fino a quella fatidica notte (nel mentre ero divenuto muratore) non mi ero mai riposato oltre qualche giorno festivo ed avevo raggiunto l'età di 39 anni». «Al sesto giorno, prima dell'interrogatorio del Giudice, mi hanno chiesto se mi volessi fare una doccia, subito balzai dal pezzo di spugna poggiato su un letto in ferro dove avevo dormito e ungendomi il corpo con lo straccio che mi avevano dato per lenzuolo ho risposto di si. Si prenda l'asciugamano mi hanno detto. Ed io, ho solo questo lenzuolo! Allora, niente doccia hanno ribattuto». Per chiudere, dopo 10 mesi di detenzione è stato scarcerato: anche il Pubblico Ministero aveva preso atto che era un “Morto di fame”. Successivamente, è stato riconosciuto colpevole, in tutti i tre gradi di giudizio, di essere mafioso! Oggi, dopo 14 anni, da quella notte, è stato chiamato a pagare il suo debito con la giustizia: circa due anni di carcere. Con la sua nuova seguente situazione familiare: moglie e due figli, di 12 e 4 anni, a totale carico della misera pensione della sua povera madre. Avverata la profezia di Sciascia negli ultimi decenni, nel vano tentativo di distruggere le mafie, l'Italia ha distrutto la coscienza civile dei suoi cittadini. Non so se sia mafioso questo signore ma, per certo, so che qualsiasi giudice degno della toga indossata non avrebbe mai dovuto condannarlo. Ma tant'è , come dettomi da un uomo che s'intende; queste condanne così esigue a distanza di decenni dall'inizio dei processi, vengono emanate ad esclusiva tutela dei falsi pentiti, degli investigatori e dei Magistrati incapaci. Avevo 31 anni quando mi hanno arrestato e già da 2 lavoravo nel sociale, ho continuato a farlo per altri 16 anni, fino allo scorso 21 aprile. Sedici anni in cui ho interagito con diverse pubbliche amministrazioni fino al massimo ente territoriale calabrese: che rinasca dai carcerati la nuova coscienza civile degli italiani? Carcere di Melfi
Il guru dei cronisti bocciato in lettere di MIMMO MASTRANGELO COME si diventa un mammasantissimo del giornalismo nostrano? Basta essere il Bruno Vespa di turno, cioè essere conosciuto da milioni di telespettatori, riverire e lisciare il potente di turno in ogni chiesa, salotto e circostanza, firmare contratti tipo calciatori serie A (più che da cronisti), saltare dalla passerella di un premio giornalistico a quella di una sfilata di moda… Insomma, basta essere un Bruno Vespa e nell'informazione italiana puoi essere il tutto. Anche un cronista che non sa scrivere. Ricordo di aver letto tempo fa un articolo del Nostro uscito sul Mattino di Napoli in cui un congiuntivo bisticciava con un condizionale. Recidivo Bruno Vespa sul numero ventisei del 25 giugno 2009 di Panorama è (ri)caduto sulla buccia di banana di un altro congiuntivo-condizionale. Doveva scrivere “Un giorno… chiesi a Silvio Berlusconi se avesse…”gli è uscito “Un giorno…chiesi a Silvio Belusconi se avrebbe...” Il caso non fa una piega, la stampa (locale o nazionale che sia) di strafalcioni ed errori ne riversa a iosa tutti i giorni. Solamente prendiamo atto che uno dei giornalisti più riveriti e strapagati, che pontifica dovunque, che sa tutto di tutti, non sa collocare i congiuntivi e i condizionali al posto giusto. Bocciato, pertanto, in Italiano scritto.
EMIGRANTE È... di ANGELO LUCANO LAROTONDA
dalla prima libertà e gli averi dell'emigrante potevano correre grave pericolo. Seguiva la norma riguardante i minori ”nonché il loro destino in Paese straniero”. Un articolo autorizzava il Banco di Napoli a svolgere, in esclusiva, il servizio della raccolta, impiego e trasmissione in Italia dei risparmi degli emigranti e ad aprire all'estero proprie agenzie. I maggiori benefici furono conseguiti dal Banco. Gli stracci continuarono ad andare per aria. I bambini ad essere venduti e piazzati negli opifici americani con paga da fame, come per gli adulti impiegati in lavori rifiutati dagli autoctoni. Nella scala sociale e salariale vennero collocati dopo i negri! Anche la Basilicata esportò medici, sacerdoti, braccianti, contadini e malavitosi. Tutt' insieme presero quel treno in terza classe. La nave in terza classe. Entrambi simili a carri bestiame. Non da bestie ma da esseri umani era però la loro grande forza propulsiva: la speranza. Spesso in coppia con la disperazione: di non poter mangiare tutti i giorni, di lavorare a giornata quando il padrone voleva, di vivere in un tugurio generatore di malattie e in promiscuità, di sottostare ai soprusi dei 'galantuomini'. Tutt'insieme avevano l'esigenza propria dello spirito e dell'essere umano: vivere una vita dignitosa. Negata in paese, in regione, in patria. Ho nel mio archivio le 66 tavole statistiche del movimento migratorio della Basilicata dal 1879 al 1926 e dal 1946 al 1965. Le leggi e ti chiedi se le notizie contenute appartengano ad un altro pianeta: è incredibile il numero di persone partite da qui! Nella media dei nostri ex emigranti è dato però cogliere, in modo consolante, il “bagaglio umano posseduto, le competenze professionali acquisite, la percezione di margini di libertà concessi nelle scelte compiute, l'importanza della complessa dimensione del bisogno, l'attribuzione di significati al lavoro, alla famiglia, al desiderio di riqualificazione o formazione professionale, alla ricerca di relazioni sociali significative” (Bianco). Fu dunque, quello migratorio, un fenomeno drammaticamente serio. Lo è ancora, nonostante la leggerezza con cui, di tanto in tanto, qualche ipocrita politico locale “scopre” la fuga dei giovani dalla Basilicata. Che il 30% di loro s' iscriva ad una Università fuori regione non significa che il nostro Ateneo non abbia capacità attrattive ma soltanto che essi desiderano iscriversi a corsi
di laurea che qui non ci sono. E' pertanto malafede politica interpretare diversamente il dato. Si pretende dall'Università della Basilicata, che in modo mirato gestisce i fondi per la ricerca, spesso annunciati e ancor più spesso rinviati, di supplire alle deficienze della politica regionale incapace di ottimizzare le risorse provenienti dal territorio, di creare nuovi posti di lavoro duraturo, ripeto duraturo, e via dicendo ma sicuramente molto capace di creare occasioni di fuga per i giovani. Io stesso, durante le mie lezioni, faccio presente agli studenti che questa terra non suscita la speranza. E' pronta semmai a mortificarli se rifiutano di adeguarsi al sistema della mediocrità e della raccomandazione, strutturali della mentalità della classe politica regionale. Che il “Patto con i giovani” sia stato un clamoroso fallimento per mancanza di idee progettuali è pleonastico ripeterlo. Che “Culture il loco” abbiano confermato sfacciatamente l'atavica pratica clientelare e la conseguente ricaduta occupazionale deludente, è alla portata di tutti. Che i corsi di formazione siano stati un impressionante sperpero di danaro europeo è acclarato. Sono serviti a dare ai giovani un narcotizzante sussidio, alle società gestrici di non “viaggiare in treni di terza classe”, a diversi funzionari regionali di “miracolare” il proprio reddito, ai politici di rincorrere quell' assessorato tanto pingue. Tutti lo sanno. Lo sa anche la magistratura. Ma tutti vivono felici e contenti. Ci sarebbero altre iniziative fallimentari di cui parlare. Ma basta. E' pertanto malafede politica interpretare diversamente il dato. Non emigrano soltanto laureati. Partono anche i diplomati. I generici. Rimangono quei figli che dal padre hanno assicurato l'avvenire. Rimangono quelli che sperano in una raccomandazione. Rimangono quegli altri senza né arte e né parte, consapevoli che qualche politico non farà mancar loro il cornetto giornaliero in cambio di devozione. Mi fermo qui. Emigrante è… ogni giovane lucano che avverte l'esigenza propria dello spirito e dell'essere umano: vivere una vita dignitosa. Negata in Basilicata da una classe politica che non accetta di vedere davanti a se quel giovane senza la coppola in mano. Che essa abbia almeno il pudore di non cercare alibi! Ma i giovani, anche loro, sono poi davvero senza colpa?… (continua) www.angelolucano.blogspot.com
GLI spettatori anonimi di insistente e vuoto proselitismo religioso. Il riferimento è ai battitori in cammino lungo percorsi piuttosto deserti delle prime ore del mattino, e quindi intenti a bussare ad abitazioni ancora serrate nel giorno festivo che segue alla riposante parentesi ricreativa del sabato sera. Si tratta di individui volti ad interpretazione univoca e letterale di mandato a servizio di gente da raggiungere senza l'ausilio del contributo scientifico delle scienze storiche e della opportuna conoscenza antropologica dei destinatari. Fin qui nulla di eccezionale se non forse l'esagerato zelo ermeneutico che attribuisce a modesti mezzi di trasmissione l'annuncio di verità superiori alla portata propagandistica ed innestate al mistero. Quel che risulta scomodo, strano, acritico è una specie di irruzione, quasi una marcia duale personalistica sconfinante talora in una “invasione” verbale, un glossario di maniera piuttosto arcaico, privo cioè di quelle consistenze formali suggerite dal buon senso. Cosicché si potrebbe dire di un soprannaturale viaggiante in valigia, come se dovesse uscire da sedimentazione e riversarsi a piene mani in una nuova folgorazione di Damasco. Così non è e non può essere. Una mediazione estrapolata per una specie di sorteggio di massime ed insegnamenti nella improvvisazione risulta dannosa, lesiva della psicologia relazionale. Con tutta sincerità oserei dare un consiglio: state buoni, non vi agitate sulle sorti altrui già in buone mani dal momento che praticano principi e norme di fedele osservanza. Non si convertono i convertiti, men che meno ci si deve adoperare per distrarli verso diversi traguardi ed orientarli o disorientarli per altri sentieri. Non è giusto, né corretto, né meritorio! State buoni se potete, lavorate prima per la vostra individuale identità secondo il monito di Paolo di Tarso nella famosa lettera ai Romani: “tu che insegni agli altri, non insegni a te stesso?... Infatti non sono giusti quelli che ascoltano la legge, ma coloro che la praticano saranno riconosciuti” (versetti 21 e 13 del cap. 2). In ultimo, non è usurpazione del messaggio rivelato ritenersi depositari unici della verità che viene da ben alta fonte e non è caparra privilegiata di sicumere, eredità esclusiva di particoalri scelte? Si può oggi come oggi stare ad una lettura servile di testi appartenenti alla natura ed alla vita cosmica in asse di discepolato voluto dal fondatore che ha successori? Alle masse parlava Lui. Ad accompagnarlo erano loro, gli apostoli. Le masse ascoltavano e lo seguivano.
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di ALESSANDRA CASALETTO NON sarà capitato a tutti di leggere o di imbattersi in un libro di filastrocche e di certo sarà stata ancora minore la probabilità di aver incontrato come protagonisti di favole bambini razzo e bambine con occhi di vetro, orsacchiotti putridi e spose grattugiate. Dark, fantasia alle stelle, malinconia ed emarginazione, personaggi surreali e “diversi”: ecco l'universo de “Le Filastorpie. Filastrocche per piccoli bambini orrendi” di Dino Lacanfora, già autore del romanzo “Gino Bino Brillo”. Il nuovo lavoro del giovane artista e scrittore di Bernalda è segnato da una cifra particolare e inequivocabile di orrore e comicità insieme . Attraverso lo stile delle filastrocche infantili e le illustrazioni di Alessandra Abbruzzese, la prospettiva si ribalta e il libro (Lampi di stampa, 2009, 10 euro, pp.78) diventa una raccolta di racconti che tessono un immaginario fatto di bambini disadattati, senza amici, inadeguati al luogo dove si trovano, e popolato da animali sui generis come Aristofeso, il moscone sovrappeso e il Verme Dormiente. Anche la natura non ha certo i contorni e le tinte di boschi fatati ma gli alberi producono baffi e l'universo e tutti i pianeti, ballerini inesperti e scoordinati, sono protagonisti di danze a ritmo di caos e confusione. Certo è che le rime e le storie non sono adatte ad un pubblico di piccoli, ma piuttosto rivolte a lettori e adulti che troveranno in questi componimenti chiari rimandi ad una società ed ad un mondo che, di fronte alla perdita della poesia, ha come solo antidoto la fantasia e l'immaginazione. Tra “Sputacchipoli Città”- dove “ sputar liberamente/ libera il cuore/ libera la mente - e il “Bivio perso per Fiabastropoli”, ci si imbatte in storie d'amore senza luna di miele a seguito, come la vicenda dei fiammiferi Ferino e Ferina e le conseguenze del loro “amor fiammante”. Non c'è pace neanche per “Sua Maestà Principe Inchiostro” costretto ad emigrare nel regno di Papiostro “dove carta e papiro/ senza pensieri /se ne vanno in giro”, perché “su tutta la terra/ per un foglio vuoto/ può scoppiare una guerra”. E anche se la ninna nanna ha per protagonista un bambino che taglia la coda alle lucertole, sicuramente l'alternativa a tutti i libri di favole e di fiabe si trova solo provando ad entrare nel mondo delle Filastorpie.
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I libri Dialetti e culture negli studi di appassionati ed esperti
IL SU ONO della STOR IA di GIUSEPPE CATARINELLA
Le dominazioni straniere hanno trasformato i territori inserendo alcune novità liinguistiche
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IL dialetto parlato è più facile ma scriverlo è una vera e propria impresa. E per tanti luoghi il dialetto è la tradizione che si perpetra nel tempo come testimonianza. Dalle scuole sembra come dimenticato o addirittura bandito, quasi come se si parlasse in dialetto sembri una bestemmia. Invece sempre più ci si sfoga con linguaggi in cifre o codici o persino sgrammaticature che sono il pour parler di tanti, non soltanto delle giovani generazioni. E i mezzi di comunicazione di massa sono la cassa di risonanza di determinate applicazioni. Termini esterofili oramai invadono lo scrivere e il parlare quotidiano, ma d'altronde anche queste “intrusioni linguistiche” hanno infarcito i dialetti. Il dialetto linguaggio dei poveri, degli ignoranti o analfabeti così si è solito pensare, ma non è vero. Le dominazioni straniere nei secoli hanno trasformato certi territori inserendo anche alcune particolarità linguistiche dove si insediavano. E allora anche Lavello ha subito queste tendenze. E a partire dal Medioevo Longobardi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Borboni hanno dettato pure i ritmi linguistici di questa popolazione. Sull'origine dei dialetti è doveroso infarinarsi degli studi di Rolphs o Bigalke solo per citarne alcuni. E poi spingersi a studiare le fonti orali soprattutto di provenienza saggia, anziana ed anche popolargergale di un luogo. E Lavello non può esimersi da tali procedimenti propedeutici per risalire attraverso la sua lingua-dialetto anche alla sua storia. Tra le ultime fatiche letterarie, cioè come si usa dire nero su bianco, vi è un'opera di Michele Petrarulo “Dizionario sintetico della lingua lavellese” che attraverso una serie alfabetica di vocaboli propone un vocabolario di termini che esaltano un dialetto assurto a lingua. Perché di lingua si può affermare specialmente per tutti coloro che in epoche passate non andavano o per vari motivi non potevano andare a scuola. E dunque il fatto di tramandarla oralmente una lingua si impara prima che a scriverla. E i problemi nascono soprattutto quando bisogna trascrivere fonemi o sequenze vocaliche e consonantiche pronunciate. Prima di Petrarulo, qualche anno fa Mauro Caprioli con il suo “Dizionario lavellese-italiano” ha proposto una sequela di parole intercalate da immagini e disegnini. Ma antesignano di una razionalizzazione grammaticale e con relativo inizio di un dizionario fu Luigi Giaculli, estimatore del dialetto lavellese che in “Qua so' nate e qua haggia sta'!” inserisce liriche poetiche e leggende in puro stile lavellese. Ma Luigi Giaculli è protagonista anche negli anni '50 di manifestazioni folclorico-canore oltre che recitative dove il dialetto lavellese trova
la sua consacrazione. Le sagre autunnali lavellesi sono il serbatoio propulsivo dove si incubano professionisti, studenti universitari, appassionati delle tradizioni e della storia locali. E qui si esibiscono talenti, virtuosi e vere scoperte della musica, del canto, della commedia, della scrittura. Rosucci, Ranauro, Bruno, Giaculli, Solimene, Cilenti, Di Stasi, Mazzarelli, Magarelli, Catarinella, Lomio, Di Chicco, Carretta, Pennacchio, Fasciano, Marolda, Modugno, Muscio, Fuggetta, Palese, Colonna, Russo, Lamanna, Tudisco, Rosco, Bisceglia, Carella, Tummolo e tanti altri che sarebbe lunghissimo elencare hanno fatto la fortuna del nostro patrimonio demo-storico ed antropologico. Tra gli alfieri che il dialetto lavellese e non solo può vantare vi è Nicola Cilenti vincitore anche di concorsi letterari nazionali in dialetto che con il suo “So' turnato!” pone il dialetto di Lavello su un piedistallo di aulica rinomanza. I cento tredici sonetti in dialetto espongono Lavello al mondo letterario del tempo. E le illustrazioni del pittore Alfonso Di Pasquale che accompagnano queste poesie suggellano un binomio di raffinatezza unica. Gli spaccati, le persone, i luoghi, gli avvenimenti lavellesi escono dai confini territoriali comunali per essere apprezzati in ogni dove. E dopo gli anni '60 si scatenano le potenzialità scrittoree di Mario Lattarulo con “Nu record”, di Mauro Antonio Gravinese con “Dett e prùvirbie” e non solo, di Mauro Mazzarelli con “Erene aute timpe” e “Nu specchie”, di Francesco Giaculli con “Fra sunn e fandaséie” e “'Mbàrte iè luère u riste iè fandasèie”, di Carmine D'Antonio con “Lavidd' iè semb' Lavidd'” e “Stralavidd'”. Tutti autori questi che si sono cimentati con poesie, proverbi, aneddoti, filastrocche, racconti e tutto ciò che serve per aprire un dialogo-confronto su come si scrive la punteggiatura, gli accenti, le finali di parole e tanti elementi fonetico-grammaticali che sono l'essenza di una lingua. Interpreti poi della lavellesità anche commediografa come Rolando Muscio, Mauro Antonio Gravinese, Carmine D'Antonio, eccetera è un tassello in più che arricchisce un panorama lessico-letterario che non va trascurato nè tanto meno dimenticato. Da ultimo Maria Gentile con “Un paese, un popolo” e Saverio Caprioli con “Pe' sempe So' turnato!” rinfocolano la produzione dialettale lavellese, la prima con inediti ed originali elementi dialettali che si agganciano all'oralità, al folclore e alla tradizione, mentre il secondo fa riemergere criticamente e propositivamente la figura di Nicola Cilenti e il suo panorama letterario specialmente dialettale. E gli interpreti della ricerca dialettale lavellese sicuramente non esauriranno le forze nello scovare e proporre parlati di un vissuto che oramai non esiste più.
TESTI COLORATI E ISPIRATI ALLA STORIA LOCALE
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Tempi Le meridiane fra storia e leggenda dei tempi che furono
LANCETTE di VALERIA GENNARO
lucani. È facile intuire che due sono gli elementi fondamentali che caratterizzano gli orologi solari: la superficie sulla quale sono tracciate le linee che indicano le ore (il quadrante) e un'asta la cui funzione è quella di proiettare l'ombra (lo gnomone). Le meridiane possono essere tracciate sia su una superficie orizzontale che verticale, possono anche avere una struttura poliedrica, come per esempio un cubo, che ha il vantaggio di disporre di diverse facce, tutte con diverso orientamento. Scrive Saggese: «Osservando le diverse facce nel corso dell'intera giornata, si avrà sempre qualche quadrante rivolto al sole e quindi “attivo” in quel momento». Ci sono anche meridiane a camera oscura (in ambiente chiuso) in genere nelle chiese. Lo gnomone in questi casi è rappresentato da un piccolo foro posto nel soffitto, o in posizione elevata, che lascia passare un raggio di Sole che cade lungo la linea meridiana, fornendo indicazioni sull'orario e il periodo dell'anno. L'unico orologio solare censito nel capoluogo di regione sarebbe di tipo analemmatico e si trova all'ingresso del Covo degli Arditi, in via Cicciotti, di costruzione recente, avrebbe bisogno di un intervento per ripristinare i pezzi mancanti ed evitare che il continuo passaggio delle automobili possa danneggiare quanto resta. Quando gli orologi meccanici mancavano o non erano di dimensioni tali da poter essere tenuti in tasca le meridiane tascabili erano molto usate, costituivano astucci di piccole dimensioni composte da due parti legate tra loro da una cerniera che ne permetteva apertura e chiusura. Si sono evidenziati nel corso del tempo atteggiamenti contrastanti e casi di meridiane scomparse. Il Catalogo edito nel 2001 dall'Unione Astrofili Italiani riporta, nel censimento dei quadranti solari della Basilicata, sette esemplari sotto la voce “scomparsi”. Per lavori di risistemazione di immobili sui quali erano disegnati, o a causa abbandono, oggi non è più possibile rintracciarne i segni come quelli della meridiana scomparsa a Matera in contrada Monte d'oro. Il fascino dell'invenzione naif riesce a trasportare chi l'osserva in una sorta di dimensione di sogno, una poesia di suggestioni fornite dal gioco di luci e ombre. Guardandole riusciamo a comprendere anche cosa scrive Giuseppe Lotano a proposito della meridiana: «Lo spazio del quadrante racchiude il tempo lo gnomone segna di ombre ore senza notte affacciate a pareti assolate tracimanti di silenzio».
Castelluccio
Latronico
Sant’Arcangelo
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Il problema della tutela degli orologi solari rintracciati nella nostra regione è lo stesso che investe tutto il patrimonio dei beni culturali nazionali, istituzionalmente affidato a organismi statali e di fatto dipende quasi sempre dalla iniziativa dei proprietari delle opere. Il sole è l'orologio naturale “scoperto” sin dall'inizio della civiltà; ben presto all'osservazione dell'altezza e posizione dell'astro, l'uomo ha sostituito l'esame dell'ombra proiettata da un semplice bastone infisso nel terreno che fornisce una misura grezza dell'ora se il piano ove l'ombra cade è opportunamente suddiviso da alcune linee. Sottolinea Wolfgang Schroeder: «Non meno di tremila anni fa ci si accorse che l'ombra gettata da un bastone inclinato sulla superficie della terra di un angolo tale da renderlo parallelo all'asse terrestre, impiega tempi uguali nel percorrere i segni delle ore, qualunque sia la declinazione del sole. Questo, in breve, è il segreto della costruzione delle meridiane». Nei secoli, alla loro principale funzione segnatempo si è aggiunta una valenza artistica. Tra le più interessanti della nostra regione: la meridiana cilindrica a Latronico, l'orologio solare orizzontale di Metaponto, la merdiana di Palazzo Scardaccione di Sant'Arcangelo, quella del Castello di Isabella Morra a Valsinni e la meridiana personalizzata sulla parete di un'abitazione di un appassionato di gnomonica a Tito in Via San Vito, nella parte alta si legge un motto: “I miei giorni senza sole sono come i tuoi giorni senza Dio o Dio è più del sole». Un buon numero di progettisti di questi magnifici segnatempo è stato mosso dalla consapevolezza del fatto che l'orologio non funziona se non c'è ombra, l'ombra non c'è se non c'è il sole e il movimento dell'ombra dipende dalla rotazione della terra. È infatti straordinario il fatto che in ogni punto della terra l'orologio sia pensato e costruito ad hoc per quel luogo. Ciò rende unica la meridiana. Questi e altri elementi sono stati presi in considerazione dall'astrofisico Lucio Saggese nel suo prezioso lavoro: “Meridiane di Basilicata” grazie ad una affezione all'oggetto della ricerca mista al dispiacere per il degrado in cui versano tanti orologi
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La storia Il pane di Matera ha condotto la storia di una città nei secoli
di MICHELANGELO FERRARA
C’È una leggenda che riguarda la nascita del pane di Matera Dio Padre dopo il settimo giorno quando si riposò, seduto sulle montagne vide l'aquila volare e il cervo pascolare, il Signore vedendo l'uomo pensò al cibo necessario per sfamare quell'essere. In quell'istante l'Eterno guardò Matera. Vedendo questo luogo pietroso con tanta acqua e zone incolte fece cadere dal becco degli uccelli tanti semi e Matera fu circondata da campi di grano. Il Signore disse all'uomo di schiacciare le spighe nel vuoto di una pietra, alla donna di raccogliere la polvere bianca e unirla all'acqua dello Jurio (un corso d'acqua) e lavorarle ricavando un impasto soffice. Suggerì di poggiare la pasta su pietre bollenti e l'impasto divenne dorato espandendo un odore di frumento e vita”. Da quel giorno si ebbe il pane, la donna lo faceva lievitare insaporendolo con sale della marina; in seguito alla cottura i pani venivano avvolti con l'odore delle frasche dei macchieti delle serre. “La mass”, l'impasto veniva avvolto in delle coperte e poste al caldo per un determinato tempo per farlo lievitare. Una volta lievitato, il lievito veniva conservato in un piattino coperto da una foglia di cavolo (cappuccio), e l'impasto veniva portato dal fornaio il quale si occupava della sua cottura.”. In questa descrizione è contenuto quello stretto rapporto fra fede e vita, fra necessità e credo in cui i materani si sono riconosciuti offrendo al pane un significato profondo che lo lega alla nascita e allo sviluppo della civiltà. “Buono come il pane “ è un'espressione molto in uso nella città dei Sassi quando ci si riferisce ad una persona amabile “ Matera città del pane ” si presenta così la città dei Sassi sul panorama nazionale ed estero, ma soprattutto sulle tavole dei consumatori di molte città del nord, disposti a pagarlo a qualsiasi prezzo.. Già quell'amore che le massaie materane riservavano di buon mattino alla preparazione dell'impasto con la forza delle braccia e con la speranza della buona riuscita che si concretizzava con la presenza della donna all'atto dell'infornata del pane, da cuocersi in uno dei tanti forni scavati nel tufo , di cui si arricchivano i vicinati degli antichi rioni Sassi. I forni diventarono da subito luogo comune d' incontro delle massaie che con amore, capelli raccolti, grembiule, forza umana di mani calde o fredde, scelta del grano e bontà dell'acqua. Nel corso degli anni nei vicinati dei Sassi s'insediarono i forni che si occupavano della cottura del pane preparato dalle donne, quel pane che richiedeva ogni attenzione allo scopo di renderlo più gustoso e più duraturo possibile. Ancora oggi quella tradizione secolare è stata tramandata ai giovani panificatori che con la costituzione del Consorzio del pane hanno reso la panificazione una vera e propria arte di gran vanto per la Città di Matera. Non è un caso che il “Pane di Matera”risulta essere il prodotto più ricercato non solo per i visitatori della città ma anche per quelli fuori del territorio. I panificatori continuano a mantenere intatte le originalità del pane. Alto o basso, a cornetto o tagliato di diverse pezzature preparato esclusivamente con farina di grano duro, lievito madre acqua e sale, cotto in forni di pietra alimentati con legna di quercia, questo è stabilito nel disciplinare per il riconoscimento del marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta). Alla “cerimonia” della cottura, o meglio dell’infornata erano delegate le donne. Le madri di un tempo lo impastavano con le mani e lo infornavano nei forni a legna. Verso le tre del mattino, i fornai giravano con una tromba in rame per quartieri circostanti al forno. Durante la guerra, il corno fu sostituito da fischietti. Si annotavano i clienti che avrebbero impastato al primo o al terzo turno. Sin dal pomeriggio del giorno prima, si preparava un piccolo impasto di lievito, in una piccola conca d'argilla, chiamata “madre”. La sera, poi, si setacciava la farina nella madia Il mattino successivo, colei che impastava al primo forno cominciava il suo lavoro alle tre del mattino. Vi era la donna che aveva la "mano calda" e quella che l'aveva "fredda"., elemento fondamentale per l'impasto. Dopo un'ora di lavoro, la massa veniva coperta in un angolo di letto (quasi sempre quello matrimoniale, preferibilmente dal lato in cui dormiva abitualmente il marito), per una buona lievitazione. Specie nella stagione invernale, lo si copriva con molte coperte, vecchi cappotti e cuscini. Verso le sei sette, prima del ritiro da parte del fornaio, si riportava la pasta nella madia, suddividendola in tanti pezzi e dando forme ben modellate. Si faceva anche una focaccia, che si posava sulla stessa tavola, insieme al pane. La tavola, un'asse di legno, veniva ritirata dal fornaio e portata a spalla. A volte la focaccia se la portavano dietro le donne stesse, posandola su una piccola tavola “tavlàdd” Secondo le richieste di chi desiderava il pane ben cotto o meno cotto, il fornaio chiamava le clienti, secondo un certo ordine. Le chiamava per nome o nomignoli e diceva: "Mun'tuppen!" Porgimi il pane!". Le donne prendevano un pezzo di pane per volta e lo posavano sul tavolo del fornaio, che rimodellava la forma. Le forme erano due: uno a “sc'cquànet”(cornetto), l'altro a “pìzz” (con zuccotto in testa). Il fornaio segnava ogni pezzo con il marchio di famiglia, oppure, mancando
questo, con altro segno convenzionale. Di sabato si facevano quasi sempre tre infornate, perché ognuno aveva o un figlio salariato o il marito in campagna che voleva il pane fresco. La domenica, insieme al pezzo di pane, ciascuno si portava in campagna anche la biancheria pulita di ricambio, fino al ritorno, quindici giorni dopo.Le donne, il sabato, con il fornaio si lamentavano quasi sempre per la non buona cottura del pane, oppure perché il pezzo presentava tante "facce", dette anche rnjscatìr (crude molliche laterali), dovute al fatto che i pani si attaccavano l'uno all'altro, per mancanza di spazio.Quando s'impastava, o perché non c'era più riserva di pane, o per le gioie dei piccoli, figli e nipoti, le mamme preparavano anche “nì cècc “(ciambellina), che arrostivano al braciere o soffriggevano. Preparavano anche un cavalluccio o bambolina, oppure “ti ricch'l”, che, cotto in tegame con olio. con sopra un velo di zucchero, era dolce squisito e serviva a riempire lo stomaco sin dal primo mattino. Si chiamava, a voler essere precisi, "rìcch d'ùggh" cioè ricco di olio. Era un lusso. La settimana di Natale si portavano dietro, un po' di mandorle non sgusciate e al momento dell'inforno, il fornaio li distribuiva sulla pasta dei pani.
Il disciplinare per riconoscere LA VERA FRAGRANZA Prodotto ottenuto utilizzando esclusivamente semola di grano duro i cui quantitativi devono essere in linea con i seguenti parametri: Glutine % Valore ˆ11; Indice di giallo Valore ˆ 21; Umidità % Valore ˆ15,50; Ceneri % ss. Valore ˆ2 % s.s.. Almeno il 20 % delle semole utilizzate deve provenire da ecotipi locali e vecchie varietà quali Cappelli, Duro Lucano, Capeiti, Appulo, coltivate nel territorio della provincia di Matera. Non è ammessa semola derivante da organismi genericamente modificati. Si caratterizza per un colore giallo, una porosità tipica e molto difforme (con pori all'in¬terno del pane del diametro variabile da 2 3 mm. fino anche a 60 mm.), un sapore e un odore estre¬mamente caratteristici. All'atto dell'immissione al consumo il «Pane di Matera» IGP presenta le seguenti caratteristiche Composizione di 100 g di Pane di Matera Intervallo di variabilità: Proteine: 8,28,3 Glucid: 51,353,4 di cui fibra (totale): 2,9 3,7 Grassi: 1,0 1,2 Ceneri (% ss.): ,242,51 Il tenore proteico è determinato come sostanze azotate totali, moltiplicando il tenore in azoto per il coefficiente di trasformazione pari a 5,7. Caratteristiche sensoriali dei campioni di Pane di Matera: Descrittori sensoriali: Compresi tra Croccantezza della crosta: 4.8 e 5.7 Odore acido: 1.3 e 1.6 Odore di bruciato: 3.2 e 4.3 Sapore acido: 1.3 e 2.0 Volume specifico delle forme e velocità di indurimento della mollica di campioni di Pane di Matera nel corso di sette giorni di conservazione. La consistenza della mollica è stata valutata dalla sua durezza, misurata come forza necessaria per comprimere del 25% la parte centrale di una fetta di 25 mm di spessore. Relativamente all'aspetto visivo il «Pane di Matera» si presenta di forma a cornetto oppure a pane alto, con pezzatura da I o 2 kg, con spessore della crosta di almeno 3 mm e con mollica di colore giallo paglierino con caratteristica alveolazione. Zona geografica: La zona di produzione comprende tutto il territorio della Provincia di Matera. Prova dell'origine: Ogni fase del processo produttivo de-
ve essere monitorata documentando per ognuna i prodotti in entrata e i prodotti in uscita. In questo modo, e attraverso l'iscrizione in appositi elenchi, gestiti dalla struttura di controllo, delle particelle catastali sulle quali avviene la coltivazione del grano, dei molini, e dei produttori, nonché la tenuta di registri di produzione e la denuncia dei quantitativi prodotti, è garantita la tracciabilità del prodotto. Tutte le persone, fisiche o giuridiche, iscritte nei relativi elenchi, saranno assoggettate al controllo da parte della struttura di controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di produzione e dal relativo piano di controllo. Metodo di ottenimento: Il processo produttivo è sinteticamente il seguente: la produzione del Pane di Matera i.G.P. ha inizio con la preparazione del lievito madre (lievito naturale), con 1 Kg. di farina W 300, 250 gr. di polpa di frutta fresca matura tenuta prima a macerare in acqua (250 300 ci.), posto in un cilindro di yuta, attendendo che raddoppi di volume tra 10 e 12 ore a 26 30 °C. All'im¬pasto è aggiunto farina in quantità pari al peso ottenuto più il 40 % di acqua, ripetendo i rinnovi, consistenti in semola ed acqua, svariate volte fino all'ottenimento di un impasto che lieviti in 3 4 ore. Il lievito madre può essere utilizzato al massimo per 3 rinnovi. Gli ingredienti per la produzione del Pane di Matera I.G.P. Semola di grano duro 100 Kg, Lievito madre 20 30 Kg., Sale 2.5 3 Kg., Acqua 75 85 It.. Sono messi nell'impastatrice e lavorati per un tempo compreso tra 25 35 minuti. Dopo l'impasto, occorre lasciare lievitare il pastone in vasca per 25 35 minuti, coprendolo con tele di cotone o lana, per ottenere lievitazione e temperatura omogenee. Successivamente si costituiscono e si pesano le preforme di 1,2 Kg e di 2,4 Kg per ottenere, rispettiva¬mente, un prodotto finale di 1 e 2 Kg, con valori che possono variare in un intervallo del 10 %. Queste preforme, modellate manualmente, vengono lasciate riposare per 25 35 minuti su tavole di legno, rico¬prendole con una tela di cotone. Dopo una lievitazione finale per 30 minuti, le preforme si mettono a cottura in forni a legna, usando essenze legnose autoctone oppure a gas. Il confezionamento, per mantenere le caratteristiche di tipicità del Pane di Matera, è effettuato o con microforato plastico, in parte colorato ed in parte trasparente per dare visibilità al prodotto, o con carta multistrato finestrata, anch'essa atta ad evidenziare il pane e garantire la conservabilità per un periodo di almeno una setti¬mana. Gli elementi che comprovano l'origine e la specificità del
Pane di Matera sono dati da riferimenti storici che attestano una lunga tradizione, risalente al regno di Napoli ed oltre. Già nel 1857 risultano essere presenti a Matera quattro maestri di centimoli', cioè quattro mulini. In ogni famiglia contadina, in ogni casa, c'era sempre un mortaio, scavato nella pietra che serviva per la molitura familiare del grano. Il primo mulino industriale comparve nel 1884, aveva circa 50 operai e una sirena che indicava l'inizio e la fine della giornata lavorativa. In quei tempi lontani in ogni famiglia ci doveva essere un forno privato al sevizio della singola famiglia o di un gruppo di famiglie. In seguito nacquero i forni pubblici, cui le famiglie portavano, da cuocere, ognuna il proprio pane fatto» in casa. Ogni forno era scavato nella roccia ed ermeticamente chiuso. Dentro ardeva la legna prevalentemente di macchia medi¬terranea che aveva ed ha il profumo tipico. Le donne, sistemato il proprio pane e mentre il fornaio chiudeva ermeticamente la bocca del forno, tornavano a casa. Dopo circa tre ore il portellone veniva rimosso e si tiravano fuori forme alte e rotonde dal colore dell'oro e da profumo inconfondibile che le donne ritiravano riconoscendole dal marchio con le iniziali del proprio capofamiglia posto sul pane prima dell'infornata. Nel 1857 Pietro Antonio Ridola contava undici forni; negli anni 1959 55 se ne contavano circa quindici. La cittadinanza materana non si è allontanata dal culto del pane nemmeno quando, a partire dagli anni 1969 70, sono nettamente migliorate le condizioni di vita e, come base alimentare, sono subentrati altri cibi facendo vincere così la tradizione, la cultura e la qualità. La traccia¬bilità è garantita dall'istituzione di un elenco dei panificatori e dei confezionatori tenuto dall'organismo di controllo. 4.8.Etichettatura: Le etichette da apporre sulle confezioni conterranno le diciture «Indicazione Geogra¬fica Protetta e Pane di Matera e il logotipo, da utilizzare in modo inscindibile con l'I.G.P.. Il simbolo grafico è costituito da un'icona orizzontale ovale il cui contorno superiore è delineato dalla dicitura: PANE DI MATERA. Il contorno inferiore è delineato dalla dicitura: INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA. All'interno dell'icona vengono raffigurati, in primo piano, due fasci di grano duro legati singolarmente, di colore giallo, e, dietro, in prospettiva, la Civita di Matera con il campanile della Cattedrale sullo sfondo. All'in¬dicazione Geografica Protetta Pane di Matera è consentita, se il prodotto è stato cotto in forno a legna, l'aggiunta della dicitura pane cotto in forno a legna.
SAPORI E PROFUMI
in tavola
Quando il pane s'induriva, d'inverno, sul fuoco del braciere si preparava lafedda'ràss, bruschetta (chiamata dai vecchi la crepa mjgghiàr) su cui si versava un po' d'olio, e non sempre. Altre volte si faceva cialda calda (fredda d'estate). Fragranza, odori, profumi e sapori arricchiscono i piatti che si preparano con il pane, anche se raffermo. Pane e zucchero, cialledda calda o fredda, pane e cime di rape, fedda rossa e polpette di pane fritte o al sugo sono solo alcune delle pietanze che fanno la storia della gastronomia materana. PANE A TACCONE Ingredienti: gr. 400 di pane raffermo 1 kg. Di rape già pulite 2 cucchiai di olio 4 spicchi di aglio 1 peperoncino piccante a piacere sale Preparazione: Tagliare il pane a tocchetti, a parte in una pentola con acqua salata sul bollore versare le rape. A metà cottura aggiungere i tocchetti di pane. Dopo 4 minuti scolare per bene e porre in una coppa. A parte in una padella friggere aglio, olio, peperoncino e versare tale condimento sul pane e le rape. Servire. LA FEDDA ROSSA Ingredienti: 4 fette di pane da 100 grammi ognuna olio extravergine, pomodorini rossi, rucola sale. Preparazione: Mettere le fette di pane sistemate su una griglia, sulla brace pronta. Far abbrustolire dai due lati. Condire con i pomodori, sale olio rucola e servire. A proprio gradimento sul pane abbrustolito si può strofinare dell'aglio fresco. POLPETTE DI PANE (Polpette dei poveri) Ingredienti: per 4 persone gr. 400 di mollica di pane raffermo 4 uova 100 gr. di pecorino aglio, prezzemolo, pepe sale quanto basta. Preparazione: In una coppa versare tutti gli ingredienti e farne un impasto. Mettere abbondante olio in una padella e quando questo è ben caldo prendere l'impasto con un cucchiaio ricavando delle piccole polpette e friggerle. Servire le polpette calde.
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ACQUA sale&..
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La cucina
La cucina
ESTATE CUC INA PESCE Ma acquistiamo quelli giusti
Federico Valicenti, uno dei nomi più prestigiosi della cucina lucana, è proprietario del ristorante che dà il nome a questa rubrica, Luna Rossa, a Terranova di Pollino. Tel.097393254 - 5
I CONSIGLI DI SLOW FOOD PER NON ALTERARE L’ECOSISTEMA
Tra i fornelli AGUGLIA IN SALMORIGLIO Ingredienti e dosi per 4 persone 4 aguglie di 200 gr l'una Olio di oliva extravergine Uno spicchio d'aglio tritato Succo di 2 limoni Un ciuffo di prezzemolo Piccolo cucchiaio di origano di montagna Mezzo bicchiere d'acqua In una ciotola mettere l'olio e sbattere telo delicatamente con una frusta. Senza smettere di sbattere aggiungete l'acqua calda , il succo di limone, il prezzemolo tritato finemente e l'origano. Continuate ad amalgamare il composto finchè la salsa non diventi omogenea e vellutata. Arrostite le aguglie, e al momento di servire scaldate la salsa a bagnomaria e versatela sul pesce.
SGOMBRI AL FORNO CON LE OLIVE Ingredienti e dosi per 4 persone 4 sgombri di 250 g ognuno 40 g di mollica di pane raffermo 3 spicchi di aglio Prezzemolo 1 cucchiaio di capperi sotto sale 40 g di olive nere snocciolate 4 filetti d'acciughe sott'olio Olio d'oliva extra-vergine Sale Peperoncino piccante Preparazione Sciacquate gli sgombri dopo averli puliti e privati delle interiora, poi fateli scolare su fogli di carta assorbente da cucina. Sbriciolate la mollica di pane, unite un poco di prezzemolo tritato e i capperi ben risciacquati, uno spicchio d'aglio, le acciughe e le olive. Assaggiate di sale e aggiungete un pezzetto di peperoncino spezzettato. Ammorbidite il composto aggiungendo un poco di olio, poi mettetene una parte all'interno degli sgombri. Sistemate sul fondo di una pirofila unta di olio gli sgombri e distribuiteci sopra il restante composto di mollica di pane. Completate disponendo sugli sgombri gli spicchi di aglio avanzati e tagliati a fettine sottili. Irrorate tutto con un filo di olio d'oliva extravergine e ponete la pirofila in forno a 220 gradi per circa 15 minuti. Servite caldo.
PAGELLO AL FORNO Ingredienti e dosi per 4 persone 2 pagelli di circa 800 g l'uno una cipolla bionda, 2 pomodori maturi un limone non trattato patate a pasta bianca 800 g, 2 bicchieri di vino bianco secco un mazzetto di prezzemolo pangrattato 20 g olio oliva 50 g sale pepe. Sbucciate le patate e tagliatele a fette sottili. Mondate la cipolla e dividete anche questa in sottili fette orizzontali, in modo da ottenere degli anelli. Pelate l'aglio e tritatelo. Riunite i tre ingredienti in una ciotola. Scottate i pomodori per qualche secondo in acqua bollente, scolateli, spellateli e tagliateli in quattro parti. Eliminate i semini e l'acqua di vegetazione, quindi tagliuzzate la polpa. Unitela alle patate e condite con sale, pepe e metà dell'olio d'oliva. Mescolate bene per distribuire il condimento. Sistemate le patate e gli altri ingredienti con il loro condimento sul fondo di una larga teglia e mettete nel forno già caldo a 190°. Nel frattempo, squamate accuratamente i pesci e svuotateli delle interiora. Lavateli e asciugateli sia all'interno sia all'esterno. Ricavate 6 spicchi molto sottili dal limone e inserite in 3 tagli praticati sul dorso dei pesci. Spremete il limone rimasto e irrorate i pagelli da ambo i lati. Salate e pepate i pesci internamente ed esternamente. Lavate accuratamente il prezzemolo, tritatelo molto fine e mescolatelo con il pangrattato, il rimanente aglio tritato e l'olio d'oliva. Spalmate questo miscuglio sui pesci premendo leggermente perchè aderisca. Mettete i pagelli sul letto di patate. Infornate di nuovo e dopo circa 20 minuti di cottura, bagnate con il vino e rimettete nel forno. Lasciate cuocere per 10 minuti circa. Se la superficie dovesse scurire troppo, coprite i pesci con un foglio di alluminio.
CARPACCIO DI PALAMITA Ingredienti e dosi per 4 persone una palamita media succo d'arancia pomodoro ciliegino sedano, finocchio, acqua, sale, una manciata di pepi colorati in salmoia. procedimento Pulire tagliare a fettine sottilissime la carne dElla palamita che deve essere freschissima. Adagiare le fette di palamita su vassoio piano, precedentemente oliato con del buon olio extravergine. Tagliare a julienne del finocchio, il pomodoro ciliegino e il sedano . Salare in maniera leggera e spruzzare del succo d'arancia. Ultimare salando e aggiungendo la solita spruzzata di succo di arancia e dei pepi colorati in salamoia.
E NON ABBUFFARCI DI PRODOTTI DI PESSIMA QUALITÀ
Le specie elencate di seguito divise per periodi sono quelli comunemente chiamati di stagione. In inverno la triglia, il sarago, la sardina, la ricciola, il pagello, l'alice, la pescatrice, la palamita, lo sgombro, la vongola verace, il rombo chiodato, il polpo, la seppia, la lampuga. In primavera sgombro, sugarello, gallinella, spigola, sarago, leccia, pagello. In estate la sogliola, l'orata, la ricciola, la spigola, il sarago, la sardina, l'alice. In autunno alalunga, spigola, triglia, gallinella, rombo chiodato, lampuga. Naturalmente non bisogna mettere le mani sui pesci piccoli. La maggior parte dei pesci, molluschi e crostacei sono salvaguardati da una taglia minima al di sotto della quale non possono essere pescati e quindi commercializzati. Queste norme servono a proteggere le specie ittiche, ma troppo spesso sono ignorate da chi pesca e da chi acquista. Ad esempio il sarago non deve essere al di sotto dei 23 cm, la triglia sotto degli 11 cm, cosi l'occhialona a 33 cm, la capasanta compresa di conchiglia a 11 cm, lo scampo a 11 cm, il nasello, la marmora, la sogliola almeno 20 cm. Consumare pesci in età giovane o addirittura appena nati significa ostacolarne la riproduzione, perché solo gli esemplari che giungono a maturità possono riprodursi e mantenere quindi l'equilibrio della catena che sorregge l'intero ecosistema mondiale. Cerca e chiedi le specie neglette, cosi da permettere di alleggerire la pressione sulle specie a rischio.
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
E' arrivata l'estate e si porta dietro la stagione del pesce. Il pesce e' un cibo che va consumato durante tutto l'anno ma complice il clima caldo, l' atmosfera vacanziera, l'azzurro del mare, le calde serate estive, si creano gli stimoli ideali per delle occasionali abbuffate di pesce. Quindi largo alle ricette di pesce! Ma quale pesce mangiare per evitare di creare danni all'ecosistema? Come evitare di abbuffarci non di sana carne di pesce ma frutto di allevamenti non sostenibili, di pessima qualità, nutriti con mangim che contengono antibiotici che oltre a nuocere alla salute, inquinano il mare attraverso le deiezioni e la dispersione dei mangimi stessi !? Slow Food magazine del mese di giugno, ci ha regala un inserto “ok mangiamoli giusti”, una miniguida , per combinare piacere e responsabilità , che ci aiuta a riconoscere i pesci da mettere nel piatto e quelli da lasciare in mare. Da tempo Slow Food dedica la sua attenzione alla promozione e alla conoscenza della giusta qualità del cibo, in modo consapevole rimanendo sempre nel campo del piacere e del gusto, perché anche da questo dipende la qualità della nostra vita e la salute dell'intero pianeta. Un’attenzione speciale oggi la dedichiamo al mondo ittico perché le condizioni del mare, del suo ecosistema e delle sue specie sono particolarmente critiche. Nella guida troviamo dei riferimenti essenziali per un buono acquisto. Innanzitutto bisogna individuare un buon pescivendolo, quindi scegliere pesci nostrani e di stagione facendo attenzione alla giusta taglia e spendere di meno. Perchè piaccia o non piaccia, che sia consapevole o no, e' il consumatore che fa la differenza, è il consumatore che decide le sorti del suo futuro condizionando il mercato dell'alimentazione. Una giusta attenzione alla lista della spesa, alle decisioni che prendiamo al ristorante o in mensa, deve farci riflettere su quali scelte fare in modo da coniugare il nostro piacere al cibo con un la salvaguardia della qualità del cibo che noi richiediamo. Per legge le indicazioni di provenienza devono essere presenti sull'etichetta, quindi è un diritto riconoscerle. Sui banchi delle pescherie a volte, anzi spesso, non sono indicati i luoghi di provenienza ma si presentano con un numero. Il numero e' un codice della Fao per indicarne il mare in cui il pesce è stato pescato. Se e' presente il numero 21 e 27 indica l'Atlantico, il 37 il nostro Mediterraneo e il 51 e 57 l'Oceano Indiano. Nel nostro Mediterraneo non tutti i pesci dovrebbero essere pescati in tutte le stagioni. Bisognerebbe fare attenzione nel pescare e mangiare i pesci di stagione, quelli che non si trovano in fase riproduttiva. Consumare queste specie consente ad altre di crescere secondo i propri tempi. I pesci nostrani sono quelli di passaggio nei nostri mari. Mangiare questi pesci evita di far viaggiare altri tipi di pesci da un capo all'altro del mondo, in aereo o su strada per migliaia di km, evitando cosi di inquinare ancora di più l'ambiente con scarichi e altro.
di FEDERICO VALICENTI
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Domenica 12 luglio 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
In via Parigi l’ennesimo caso di veicoli in fiamme. La paura dei cittadini cresce
Ancora macchine incendiate «Prima un’automobile, poi l’altra. Le fiamme arrivavano al primo piano» ANCORA macchine incendiate nel cuore nella notte. Ancora il sospetto, decisamente forte, che si tratti di episodi di natura dolosa. La notte scorsa, in via Parigi due macchine sono state incendiate e una terza è rimasta seriamente danneggiata. Terzo caso in due mesi. E la paura, il timore di essere vittime casuali del prossimo episodio aumenta tra i cittadini di Potenza. L’ultimo caso, nei pressi del ponte di Montereale. Altre macchine, ancora tanta paura e l’incredulità dei proprietari. Nelle scorse settimane, a Potenza, in totale sono state incendiate una decina di automobili: gli investigatori stanno facendo controlli per scoprire se gli incendi siano stati appiccati dalle stesse persone. Come negli altri episodi precedenti, solo il caso e l’intervento tempestivo di Vigili del fuoco, Forze dell’ordine e, soprattutto, il veloce allarme dato dai residenti della zona, ha probabilmente evitato il peggio. «Poteva esplodere tutto - raccontano alcuni inquilini del palazzo di via Parigi sotto cui si è verificato l’incendio - Le fiamme erano altissime, più meno fino al primo piano». Sul posto sono intervenuti Vigili del fuoco e Carabinieri che stanno adesso indagando per identificare i responsabili dell’incendio. Erano da poco passate le tre quando alcuni inquilini dello stabile si sono svegliati a causa dei forti rumori prodotti dallo scoppio degli pneumatici e dei vetri della prima auto, una Bmw scura. Ci è voluto perchè le fiamme attaccasero anche l’altra auto, parcheggiata accanto, una Citroen, ugualmente distrutta. «Ci siamo affacciati alla finestra, abbiamo pensato in un primo momento di spostare le automobili, ma abbiamo capito subito - raccontano - che sarebbe stato troppo pericoloso». Nel frattempo, metà dei residenti delle palazzine erano in piedi e avevano già chiamato soccorsi. Le fiamme però, sono
IL PRECEDENTE
Uno degli ultimi episodi due mesi fa
Anche a via Viggiani
In alto via Parigi (visibile la macchia di carburante lasciata dalle macchine incendiate) e la carcassa dell’automobile meno intaccata (foto Mattiacci). nel riquadro in basso, gli scatti della notte in strada
LA FIAMMATA, L’INTERVENTO, LA PAURA I Vigili del Fuoco mentre spengono l’incendio in via Viggiani (foto di Donato Picicci) e la carcassa dell’automobile (f.M.)
andate oltre, e superando un posto libero, hanno toccato anche una terza automobile, un modello di piccola cilindrata. «Siamo scesi tutti nel piazzale, spaventati e impotenti, mentre i Vigili del fuoco avviavano l’intervento». Uno dei vicini sa che «poteva suc-
cedere di peggio - aggiunge fortunatamente le macchine non sono esplose. Sarebbe stata, in piccolo, una seconda Viareggio». In quella via, i parcheggi per le autovetture sono a due passi dalle palazzine. L’incendio è stato spento un’ora dopo, ma i rilievi e le te-
stimonianze (le auto sono ora sotto sequestro per altri accertamenti) raccolte dai Carabinieri sono andati vanti fino alle prime luci dell’alba. «Spero che trovino chi fa questo. Che gusto c’è? A rischiare è gente innocente». sa.lo.
Uno degli ultimi casi risale allo scorso 8 maggio. Anche in quell’occasione, con tutta probabilità, non si è trattato di un incidente. Anche quella notte, come la scorsa, ad allertare la polizia di Potenza ancora una volta i residenti in zona. Prima un’auto in fiamme, poi il fuoco che si propaga e “attacca” anche le altre due macchine parcheggiate nelle vicinanze. Allora il “caso” scoppiò a via Viggiani, quel tratto di strada che da Porta Salza arriva al parco di Montereale, poco prima del ponte. Proprio nei pressi del ponte di Montereale, più recentemente, un analogo
incendio di vetture nel cuore della notte. L’indomani, a via Viggiani, i primi rilievi della polizia sembra abbiano rivelato la presenza di tracce di liquido infiammabile, che avrebbe dato l’innesco all’incendio. Anche allora, gli agenti della squadra mobile della Polizia hanno ascoltato vicini e proprietari delle automobili. Proprio la, almeno apparente, casualità con cui si verificano gli incendi ha diffuso nella popolazione i primi timori sulla possibilità che in città ci sia chi prova gusto nel procurare danni.
IL CASO ACTA
CHIEDONO in tanti al sindaco Santarsiero di prendere posizione, ma, soprattutto, di far «ritirare il provvedimento». Angelo Summa, segretario regionale Cgil precisa, all’indomani delle prime proteste sindacali sull’ultima deliberazione del consiglio d’amministrazione dell’Acta, che ha dato il via libera a una promozione e a un’assunzione di figure apicali, in «presenza di una situazione complessa per i lavoratori» dettaglia ulteriormente. Come pure torna sul tema l’opposizione in consiglio comunale che, con l’ex candidato sindaco Giuseppe Molinari, giudica «inopportuno» il provvedimento approvato «dal consiglio d’amministrazione dell’Acta in chiusura di mandato». Ma è lo stesso presidente Acta, Federico Mazzaro, a gettare acqua sul fuoco e replicare alle accuse e alle sollecitazioni del sindacato. «Non è vero - dice - che non abbiamo avvisato i sindacati prima di portare avanti scelte sul personale. Nella riunione sulla previsione di bilan-
Mazzaro: «Ogni provvedimento per il servizio e senza nascondere nulla» cio 2009 avevamo parlato delle ipotesi. Se non abbiamo consegnato la copia cartacea è perchè eravamo in attesa di nuove variazioni di flussi, probabilmente tagli, da parte dell’amministrazione comunale e quindi prima di dare la copia abbiamo atteso che le cifre fossero definitive. E proprio con la deliberazione di cda contestata - prosegue Mazzaro - abbiamo inteso dare seguito a valutazioni che avevano portato l’azienda a indicare la necessità di una figura ancora non presente, quella di dirigente amministrativo, e di una figura idonea alla responsabilità tecnica». I sindacati (insieme Cgil, Cisl, Uil e Ugl) contestano la scelta di non dare seguito al concorso pubblico per l’assunzione. Anche su questo, Mazzaro spie-
ga i motivi della scelta. «La persona individuata aveva già prestato servizio in Acta, individuata tramite la procedura di richiesta a un’agenzia interinale e che ha dimostrato grandi capacità. Ma al momento della scadenza del contratto non abbiamo potuto assumere, allora, perchè la situazione economica non era florida. Oggi, con una chiusura dell’esercizio 2008 con un attivo di circa 250 mila euro, abbiamo scelto di dare seguito a quelle che erano state le scelte in un’ottica di miglioramento del servizio». Tra le accuse rivolte al cda dai sindacati - nel frattempo per il personale è in stato di agitazione - anche il “contesto” in cui è stata fatta la scelta sul personale: «Mancano i soldi per riparare i macchinari e comprare le masche-
rine - avevano detto le rappresentanze sindacali - e si procede a nove figure apicali». Ma Mazzaro tiene a precisare che grazie al mutuo ottenuto per l’acquisto della sede, che «permette di annullare nel tempo la spesa storica per i fitti passivi, stiamo cominciando a far fronte anche ai crediti che le aziende vantano. Con difficoltà, visto il credito che a nostra volta avanziamo nei confronti del comune, ma con grande impegno». Ma altri non placano la polemica, nè la denuncia. Summa ritorna sulla delibera del cda Acta e spiega come per la sigla sindacale si tratti «di un atto gravissimo, soprattutto eticamente. E’ una pagina bruttissima - spiega - della storia dell’Acta e del servizio pubblico. Perchè atten-
dere proprio la scadenza del mandato del cda per “aggiornare” il quadro personale? E poi, dal punto di vista etico, è giusto che un’azienda pubblica proceda con i concorsi per assumere nuovo personale, soprattutto in un momento come questo in cui tutte le parti politiche invocano misure trasparenti». Ecco che chiede «la revoca immediata di questa delibera» e a Santarsiero «di intervenire», visto che l’Acta è un’azienda municipalizzata. Fa eco Molinari che richiama anche «la conflittualità “storica” del cda con i direttori generali che si sono succeduti. Non è il caso di commissariare l’ente?». Poi il quadro generale. Perchè «nel frattempo la questione rifiuti rischia di trasformarsi in emergenza visto che la discarica di Salandra è stata chiusa e stiamo conferendo a Pomarico. Il disagio si ripercuote anche sui comuni limitrofi». Nel frattempo, lunedì è attesa l’assemblea dei lavoratori Acta. E lì, si tornerà sull’argomento. s.l.
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Potenza
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Bella Popolari Uniti all’attacco dopo la revoca del vicesindaco
Scuola di telerilevamento
«Stolfi, capro espiatorio della debacle provinciale
Studio della Terra Sasso si candida a centro d’eccellenza
BELLA - Per il gruppo dei Popolari Uniti di Bella quello adottato dal primo cittadino, nei confronti del vicesindaco, Antonio Stolfi, con delega ai Lavori pubblica, a cui da qualche giorno è stato revocato l’incarico, è «un atto ingiustificato, se non per fini politici nascosti». Senza alcun preavviso all'interessato - secondo quanto dichiarato nel comunicato dei Popolari uniti - il sindaco avrebbe emesso un decreto «che non ha precedenti, nella recente storia politica di Bella». Quali le ragioni di questo comportamento? Le motivazioni, secondo il sindaco Santorsa, sarebbero da attribuire alla scarsa presenza del vicesindaco Stolfi nelle sedute di Giunta, che avrebbero provocato «un clima… scarsamente utile alla realizzazione di programmi». Ma per il gruppo di cui Stolfi fa parte, sulla questione va fatta un pò di chiarezza. E la versione riportata dai Popolari Uniti è a dir poco contrastante rispetto a quella del primo cittadino. «Più volte il vicesindaco dicono i componenti del gruppo consiliare - ha richiamato la necessità di te-
Il primo cittadino di Bella, Salvatore Santorsa
nere le Giunte nel rispetto degli orari e dei giorni prestabiliti, nei quali ha sempre assicurato la propria presenza, ciò che non gli era consentito in orari posticipati senza alcuna motivazione». Sono, quindi, davvero questi le ragioni della revoca? «A nostro parere - rispondono i Popolari uniti certamente, no». Le loro ipotesi sono ben
diverse: «Caro sindaco - è l’accusa che arriva dal gruppo consiliare - è il prezzo fatto pagare ad altri per la tua pesante sconfitta elettorale alle recenti consultazioni provinciali? Individuare nella persona del vicesindaco, quale capro espiatorio di una totale incapacità e responsabilità della inefficienza attività amministrativa?». «La revoca del mandato
all'ex vicesindaco è una promessa elettorale fatta prima delle elezioni Provinciali? A chi? Il prossimo vicesindaco, potrà essere la persona che creerà il clima….utile alla realizzazione del programma? Ci chiediamo perché la decisione assunta non è stata frutto di una verifica di maggioranza politica, ma di una decisione dittatoriale?» Il gruppo Popolari Uniti esprime la propria solidarietà al consigliere Stolfi Antonio, «pesantemente offeso sia sul piano politico che personale. L’atto del Sindaco offende altresì una parte politica numerosa che ha contribuito in maniera determinante alla elezione dell’attuale maggioranza consiliare. Se l’azione politica di questa maggioranza come già lamentano i cittadini bollesi, non è in grado di affrontare con incisività le esigenze del territorio, non è certo colpa di qualche assenza in alcune sedute di Giunta. I cittadini di Bella, probabilmente - conclude la nota dei Popolari Uniti non attendevano la revoca di mandato al vicesindaco, ma le tue dimissioni».
Operazione Mandeo udienza preliminare C’è anche un aviglianese
Toghe
AVIGLIANO - Nell’operazione è stato coinvolto anche Leonardo Mollica originario di Avigliano. Si concluderà, lunedì prossimo, davanti al gup Maria Grazia Leopardi di Sanremo, l'udienza preliminare all'o-
perazione antidroga denominata “Mandeo”. Nella scorsa udienza sono state presentate una richiesta di patteggiamento e otto di rito abbreviato. Diciannove, in totale gli imputati. I militari hanno così appurato
Pd di Pietragalla al via il tesseramento PIETRAGALLA - E’ entrata in piena fase operativa in questi giorni un’iniziativa politica realizzata dalla segreteria cittadina del Partito Democratico di Pietragalla, all’indomani della netta affermazione, nell’ultima tornata elettorale amministrativa del 6 e 7 giugno che ha visto il movimento politico guidato in ambito nazionale da Dario Franceschini acquisire 2248 preferenze su circa 3100 voti espressi tra tutti i cinque seggi elettorali, che hanno consentito la riconferma del sindaco Rocco Ia-
covera. A partire dallo scorso 7 luglio e fino a martedì 21 è pienamente attiva la campagna di adesione 2008/2009 per cui è possibile, per i cittadini residenti a Pietragalla e nelle frazioni San Nicola, Lolla, Cappelluccia e San Giorgio aderenti a questo partito recarsi presso la sede sezionale di Via Vittorio Emanuele III del paese ogni martedì e giovedì dalle ore 18.30 e fino alle ore 20.00 per tesserarsi con il Partito Democratico. Antonio Bevilacqua
che avevano avviato una fitta rete di persone dedite alla compravendita di hashish. Hanno scelto il rito abbreviato Leonardo Mollica, nato ad Avigliano, Pietro Pardeo, Roberto Sozzi, Emilio Raso nato a Cittanova di Reggio Calabria, Stefano Grande Latino, Lamezia Terme, Nadia Chiodini, Massimo Scozzaro e Vincenzo D'Agostino nato a Gioia Tauro. Ha patteggiato una pena a 3 anni e 10 mesi di reclusione Maurizio Morchio. Tutti gli altri hanno scelto il rito ordinario. Si tratta di Mario Mandarano, 50 anni,
nato ad Aieta; Elice Bellanti, 45 anni, nato a Torino; Yassine Ben Fadhel, 58 anni, nato in Tunisia; Antonio Palamara, 67 anni, nato a Sinopoli; Mara Barillaro, 21 anni, nata a Bordighera; Giuseppe Barillaro, 23 anni, nato a Bordighera; Salvatore Rotolo, 77 anni, nato a Termini Imerese e Andrea Cascino, 31 anni, nato a Sanremo. Altri due imputati: Josè Maria Rueda Riol, 43 anni, nato a Cadice in Spagna e Samir Abbou, 32 anni, nato e residente a Nizza, risultano, rispettivamente irreperibile e latitante. Emilia Manco
Il direttore del Cnr di Tito, Vincenzo Cuomo
SASSO DI CASTALDA - Meteorologia e telerilevamento. Una scuola internazionale prende il via nel paese che diede i natali a Rocco Petrone, entrato nella “leggenda della conquista dello spazio” con il lancio dei razzi del programma Saturno e Apollo. Oggi Sasso di Castalda si candida a centro di eccellenza “autopropulsivo” per dare nuovi sbocchi alle future generazioni incentivando il turismo in loco. «Un mix di risorse naturali, ambientali e culturali diventano - per il sindaco Rocco Perrone - le nuove risorse energetiche per uno dei più piccoli ed attrattivi borghi lucani». Così l’istituto di Metodologie per l'analisi ambientale del Cnr di Potenza in collaborazione con lo Space Science Engineering Center dell'Università del Wisconsin e l'European Organitation for the Exploration of Satellites (Eumetsat) danno vita alla Scuola Internazionale di Telerilevamento che si terrà dal 12 al 18 luglio prossimo nel centro del Melandro. Scelta come location il Palazzo De Luca, recentemente ristrutturato, di Sasso di Castalda. Conferenza stampa di presentazione dell'evento ieri mattina alla presenza del primo cittadino Rocco Perrone, del Presidente del Consiglio Regionale Prospero De Franchi, del direttore Imaa Cnr, Vincenzo Cuomo e della responsabile della Scuola, Prof.ssa Romano. “ E' un progetto finanziato con risorse nazionali ed internazionali - ha detto Cuomo- e non grava sui bilanci regionali. Nasce da una partnership interna-
zionale dove il Cnr è ben inserito. Una realtà scientifica avanzata che diventa un punto di forza con una capacità attrattiva per la Basilicata. Sin dalla sua nascita le attività di ricerca dell'Istituto di Metodologie per l'Analisi Ambientale (Imaa) sono state rivolte allo sviluppo ed all'integrazione di tecnologie di “Osservazioni della Terra” da satellite, da aereo e dal suolo finalizzate allo studio di processi geofisici ed ambientali”. “E' opportuno allargare la comunità scientifica- ha detto Romano - che usa dati satellitari per offrire strumenti in grado di effettuare il monitoraggio di eventi. La scuola si propone di conferire una serie di letture su alcune problematiche specifiche riguardanti le scienze dell'atmosfera e una serie di attività di laboratorio atti a fornire ai partecipanti gli strumenti indispensabili per l'analisi dei dati satellitari e per la stima di prodotti di interesse in ambito atmosferico, meteorologico ed ambientale”. Per il sindaco Perrone «la scuola internazionale di telerilevamento è un evento straordinario che apre nuove prospettive alla comunità e porterà il nome di Sasso e della Basilicata in giro per il mondo grazie ai 25 docenti stranieri che verranno ospitati e alle pubblicazioni che verranno prodotte». «E' un’iniziativa d’eccellenza dal taglio culturale, economico e professionale adeguato alla crescita della Basilicata - ha concluso De Franchi - che ha come contenitore un gioiello di architettura fresca e conservatrice della storia lucana». Angela Scelzo
L’APPELLO AL SINDACO DI AVIGLIANO
Un’ordinanza per garantire pulizia e sicurezza ABBIAMO notato che ciò che non avveniva da parecchio tempo, ovvero la pulizia di scalinate, siepi e scarpate nel territorio comunale è stato effettuato in maniera tempestiva con l’inoltrarsi della primavera e l’innalzamento delle temperature. Tutto ciò, da una parte ha scongiurato la proliferazione di pulci, zecche e zanzare che inevitabilmente provocano casi di allergia e dall’altro aver liberato le aree da erbe infestanti ha ridotto notevolmente la probabilità di incendi. I cittadini aviglianesi da sempre interessati al decoro urbano, alla tutela dell’ambiente e che rivendicano il diritto alla salute, ritengono che
la pulizia delle scalinate, delle siepi e delle scarpate sia un atto prioritario ma denunciano al Circolo Nuova Italia che la pulizia degli spazi di proprietà comunale non risolve completamente il problema. Il presidente del circolo Nuova Italia, propone al signor sindaco, Domenico Tripaldi, di emettere un’ordinanza che obblighi i cittadini proprietari di terreni e giardini inclusi nel centro urbano e anche quelli che costeggiano le strade extraurbane del nostro Comune a tenere pulite le loro proprietà secondo le regole dettate dall’ordinanza stessa. Il presidente, inoltre, sollecita
l’Amministrazione Comunale a completare il lavoro iniziato e a provvedere alla programmazione annuale riguardante la disinfestazione e la derattizzazione dell’area urbana in modo da rendere più efficace l’azione di bonifica del territorio. Rammentiamo al signor sindaco che alcune strade come via Roma, via Don Minzoni e via Don Luigi Sturzo risultano ormai da tempo in balia dei topi, a causa anche dell’abbandono delle case una volta abitate, ed è richiesta un’attenzione particolare durante l’opera di bonifica. Circolo Nuova Italia “A.I.Solzhenitsyn” di Avigliano
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Domenica 12 luglio 2009
Agenda
Domenica 12 luglio 2009
Nel castello Federiciano in scena Shakesperare
Torna il mercatino delle cose d’altri tempi
Alla Grancia torna “La storia bandita”
Mefitis, a teatro tra gli scavi di Rossano di Vaglio
AL via il cartellone della rassegna “Le Notti di Federico - estate teatrale 2009”, in programma al Castello Federiciano di Lagopesole dal 15 luglio al 5 agosto. La rassegna è organizzata in collaborazione fra le associazioni Cultura Teatro, Palcoscenico e Cose di Teatro e Musica srl. Primo appuntamento, per l’apertura del cartellone, appunto, per il 15 luglio con Luca De Filippo, protagonista de “La Dodicesima Notte” di William Shakespeare. Si esibiranno, fra gli altri, Maria Laura Baccarini, Carla Cassola e Edoardo Siravo, mentre le musiche sono di Ludovico Einaudi. La traduzione e l’adattamento di Armando Pugliese.
IL PROSSIMO 19 luglio tornerà in città Mercatino delle cose usate e d’altri tempi (Edizione 2009). L’appuntamento durerà, come consuetudine, l’intera giornata, dalle 9 alle 20. Nel cuore della città, tra largo Pignatari, largo Serrao e largo Isabelli, torneranno le bancarelle e gli stand su cui saranno esposti oggettistica antica, antiquariato, rigatteria, fumetti e libri usati, stampe anche d'epoca, oggetti da collezione, hobbistica di cose antiche in genere, strumenti musicali, mobili e materiale vario, di epoca non recente, d'antiquariato, usati, vecchi o antichi.
DAL prossimo 25 luglio, tutti i sabato e domenica, torna, al parco della Grancia, “La storia bandita”. La storia bandita si presenta quest'anno in un'edizione rinnovata. Figura centrale rimane quella di Crocco (con la voce di Michele Placido) che nel racconto della sua vicenda umana e della rivolta sociale e politica di cui fu protagonista, dà voce all'anelito di riscatto sociale, di rivendicazione di dignità e di libertà di un popolo, il popolo dei cafoni, che disprezzato e umiliato, tradito e deluso da quelle che sperimenta di volta in volta come false promesse, insorge. Lo spettacolo proseguirà fino al prossimo 13 settembre.
SECONDA edizione della rassegna “Mefitis - A teatro tra i luoghi magici della storia” organizzata da Cose di teatro e musica presso gli scavi archeologici di Rossano di Vaglio con la direzione artistica di Ninì Mastroberti. Quest'anno dopo ogni spettacolo sarà possibile andare “A Tavola con Mefitis”, partecipando su richiesta, alla cena a base di piatti storici e della tradizione. La prima rappresentazione è prevista il 30 Luglio con Lello Arena in “La Tempesta”, penultima opera di W. Shakespeare. Il 12 agosto sarà invece Il turno del grandissimo Giorgio Albertazzi che si esibirà in una personalissima Lectura Dantis.
LA MOSTRA
IL PROGETTO
A Palazzo Loffredo gli “Splendori del barocco”
PER I VIAGGIATORI
Proseguono le iniziative della land artist Tery Volini
“La stanza differenziata” fa parte della “Bella terra” CONTINUANO a ritmo intenso gli impegni della land artista potentina Teri Volini a salvaguardia dell'ambiente e della natura. Volini, attualmente è alle prese con il progetto dal titolo “La bella terra” che vede la realizzazione delle opere in arte coinvolgente, grazie alla stanza differenziata che ha sede nella scuola elementare di Santa Maria e nel rione Poggio tre Galli a Potenza. Un connubio forte e deciso quello tra arte e ambiente che vede coinvolti i tanti cittadini che hanno deciso di affiancare Teri Volini nel suo impegno forte e duraturo. La “Bella terra” e la “Stanza differenziata” hanno nel rione Poggio tre Galli e nel Parco dell'Europa unita una vera e propria oasi culturale, visti i tanti appuntamenti previsti nella zona verde della città di Potenza. Il progetto “La bella terra” continuerà fino al mese di settembre la propria esposizione dei diari verdi e del Mandala della Terra verde presso la scuola Santa Maria di Potenza, presso la stessa sede i visitatori potranno ammirare anche la stanza differenziata, il grande cubo trasparente riempito dai bambini giorno dopo giorno con bottiglie di plastica riciclate. Le stesse azioni di sensibilizzazione e coinvolgimento hanno ora luogo nel quartiere Poggio Tre Galli. Teri Volini, ideatrice del progetto che vede nel comitato di quartiere di Poggio Tre Galli, un valido punto di contatto, insieme al Centro d'Arte e Cultura Delta. Il progetto consiste nel saturare in un locale di piazzale Sofia 21, un cumulo di bottiglie donate dagli abitanti del quartiere che hanno aderito all'iniziativa, giorno dopo giorno il livello delle bottiglie si è alzato, fino a che il locale di 20 metri quadrati non sarà completamente riempito. Tale realizzazione deve servire d'esempio a tale campagna di sensibilizzazione, grazie alla determinazione della land artista potentina che intende riutilizzare i materiali.
Farmacie di turno
L’interno della stanza. In basso il prima e il dopo allestimento
0971 411510
Anas
0971 608111
Trenitalia
0971.444822
Inps
FIGLIOLA
Antincendio boschivo
via Pretoria, 285
Enel
0971.24945 ORARIO NOTTURNO FIGLIOLA 0971.24945
Numeri utili
0971 51893 0971 54726
Esercito
0971 444819
0971 54546
Avis
0971 442991
0971 335111
Aias
1515 0971 331111
Difensore civico reg. Federconsumatori
800 900999
Adoconsum
Acta
0971 55616
Adoc Basilicata
813294
0971 45090 0971 415150 0971 34444 0971411144 0971 46393
Acu (Ass. cons. utenti)
097122308
Enel
800.900 800
Cif (Centro it. femminile)
0971 69169
Protezione civile
0971 469274
Telefono Amico
199 284 284
Telefono Azzurro
0971 19696
Telefono Donna
0971 55551
Acquedotto Lucano 112
Motorizzazione
Italgas Guasti Acqua
via Pretoria, 285
0971 654111
Prefettura
0971 53685 0971 419111
• 3536 Potenza, ore 15.55; Melfi, ore 17.02 (circolerà, durante l’anno, anche il sabato e nel mese di agosto dal lunedì al sabato escluso i festivi );
DON BOSCO p.zza Cagliari
• 3441 Bella-Muro, ore 7.15; Potenza, ore 7.55 (circolerà, durante l’anno, anche il sabato e nel mese di agosto dal lunedì al sabato escluso i festivi);
• Coincidenza a Napoli con nuova corsa PZ 505 in partenza per Potenza alle ore 22.15, arrivo ore 00.10. Termine corsa a Metaponto.
Croce Rossa
Polizia stradale
piazza Europa, 12
DUE TORRI via Due Torri - 0971/21960
• Nuovo collegamento PZ 504 in partenza da Metaponto ore 4.15, Potenza ore 4.42 Napoli, arrivo ore 7.40. Coincidenza con Eurostar AV 9432 da Napoli ore 7.54, arrivo a Milano, ore 13.39 (con fermate intermedie a Roma, Firenze e Bologna). Treno ES AV 9432 in partenza da Milano ore 16.30 (con fermate intermedie a Bologna, Firenze e Roma), arrivo a Napoli alle ore 22.05.
Il progetto è stato patrocinato dall'Aato 1 Rifiuti della Provincia di Potenza, dal Comune di Potenza, grazie al sostegno degli assessorati alla Cultura e all'Ambiente, dall'Azienda di Promozione Turistica di Basilicata e dalla Regione Basilicata. La stanza differenziata si trova in un immobile prospiciente al Parco dell'Europa Unita, gli adepti del progetto potranno osservare immagini e video che l'artista ha messo a disposizione
dei suoi collaboratori. Un progetto, quello di Volini che intende far crescere d'incanto la cultura ambientale, mediante lo strumento della partecipazione attiva dei cittadini. scpPartecipazione attiva che vede anche l'opportunità di incontrare Volini dalle 19 in poi al Parco dell'Europa Unita. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
Istituzioni Regione Basilicata Provincia Comune
0971 668111 0971 417111 0971 415111
Pronto soccorso Emergenza sanitaria Ospedale San Carlo Pronto Soccorso Consultorio Asp
118 611111 0971 612562 0971 26907 0971 310111
Ateneo Centralino Rettore Direttore amm.
0971 201111 0971 202106 0971 202107
Bibl. storico umanistica Bibl.tecnico scientifica Facoltà Agraria Facoltà Ingegneria Facoltà Lettere e Fil. Facoltà Scienze Provveditorato Ardsu Prevenzione e Protez.
0971 202513 0971 202780 0971 205606 0971 205032 0971 202472 0971 202217 0971 443681 0971 507011 0971 205640
Biblioteche e musei Biblioteca Nazionale 0971 54829 Biblioteca Provinciale 0971 305013 Archivio di Stato 097156144 Museo Provinciale 0971444833 Archivio stor. comunale 0971 51605 Biblioteca per l’Infanzia 0971 274129 Museo delle antiche genti di Lucania 0971 305011
Auguri alla famiglia Savino, lo scorso 7 luglio all'ospedale di Melfi è nata Marta Savino per la felicità di mamma Paola, papà Luciano e del fratellino Michele. La comunità di Ginestra si associa a questo evento.
RISTORANTI POTENZA ANTICA OSTERIA MARCONI 0971-56900 AL DUOMO 0971-24848 MIMI’ 0971-37597 DUE TORRI 0971-411661 FILO D’ORO 0971-59245 LA TETTOIA 0971-24123 TAVERNA ORAZIANA 0971-34044 ISUCCIO 0971-471312 AMBROSIA 0971-34501 LA PRIMULA 0971-58310 AL NORD 0971-480025 AL POGGIO 0971-472137 BACCO 0971-410220 FUORI LE MURA 0971-25409 MOZART 0971-441295 NINFE 0971-470750 PANE E PEPERONCINO 0971-44462765 AL DRAGO 0971-445470 TOURIST 0971-411396
LA TRATTORIA SARRICCHIO TRIMINIEDD TRE MARI
Sala 1 Transformers 18 - 21 Sala 2 Un’estate ai Caraibi 17:30 - 19:45 - 22 Sala 3 Una notte da leoni 18.30 - 20.30 - 22.30 Sala 4 La rivolta delle ex 17.30 - 19.30 - 21.30 Sala 5 Outlanderl - L’ultimo vichingo 18 - 20.15 - 22.30 Sala 6 Una notte al Museo 2 17.30 - 19.45 - 22 Sala 7 St. Trinian’s 19 - 21
• 3519 Melfi, ore 10.52; Potenza, ore 12.06; (circolerà anche nel mese di agosto);
• 3446 Potenza, ore 6.29; Bella-Muro, ore 7.05 (circolerà, durante l’anno, anche il sabato e nel mese di agosto dal lunedì al sabato escluso i festivi). L’offerta commerciale regionale si è arricchita di un nuovo collegamento diretto che consente di avvicinare il metapontino (comprese le stazioni di Ferrandina e Grassano) e il capoluogo lucano a Napoli, in coincidenza con l’Alta Velocità per e da Milano.
115
Polizia Municipale 0971 415754 - 46507
BRIENZA
• I treni 3537 (Foggia, ore 15.50; Potenza, ore 18.05) e 3545 (Foggia, ore 16.08; Potenza, ore 18.24) sono stati unificati riducendo i tempi di viaggio: partenza da Foggia alle ore 16.12 ed arrivo a Potenza alle ore 18.05, appena 1h e 53’ di percorrenza. Il nuovo collegamento garantisce la coincidenza con il treno ES City 9763 proveniente da Torino.
• 3539 Melfi, ore 18.25; Potenza, ore 19.44 (circolerà, durante l’anno, anche il sabato e nel mese di agosto dal lunedì al sabato escluso i festivi);
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Fondazione Antiusura
QUESTO il nuovo orario di Trenitalia (Gruppo FS), entrato in vigore dal 14 giugno.
Nuove corse regionali nel mese di agosto: • 3514 Potenza, 8.33: Melfi, ore 9.45; (circolerà anche nel mese di agosto);
Vigili del fuoco
803116
Nuovi orari di Trenitalia
......chi fa da sè, fa per tre....
• 3543 in partenza da Foggia, ore 19.27, con arrivo a Potenza, ore 22.08
Polizia ACI Soccorso Stradale
ORARIO FESTIVO
RANIERI Tito scalo - 0971/629470
• 3534 in partenza da Potenza Centrale alle ore 14.34, con arrivo a Foggia alle ore 16.58;
NUMERI UTILI Domenica 12 luglio 2009
CINEMA
Sempre dal 14 giugno scorso, si sono ampliati i collegamenti sulla Potenza – Taranto con l’inserimento di due nuovi bus sostitutivi: il primo in partenza da Potenza alle ore 9.30 ed arrivo a Taranto alle ore 11.45; il secondo, con servizio a Ginosa, in partenza da Taranto alle ore 19.50 ed arrivo a Potenza alle ore 22.10. Infine, nelle domeniche di luglio ed agosto per favorire il pendolarismo balneare, è stato confermato il servizio in partenza da Potenza alle ore 8,05 per Metaponto e Ginosa, con ritorno programmato per le 20.
0971-53176 0971-444072 0971-55746 0971-56030
RISTORANTI AVIGLIANO LA CANTINA DI ROSA PEPE 0971-700955 LA TAVERNA DEI BRIGANTI 0971-865094 OSTERIA GAGLIARDI 0971-700743 AL VECCHIO LUME 0971-87080 DA TUCCIO 0971700311 HOTEL SUMMA 0971-82449 LA TORRE 0971-807524 LO SFIZIO 0971-85176 MILLE UNO 0971-700529 SACCO 0971-81382 RISTORANTI PIGNOLA LA TAVERNA DEL BOSCAIOLO 0971-420219 HURRICANE 0971-486204
IL TRIANGOLO L’OASI IL FORNO D’ORO
0971-420574 486010 0971-482020
RISTORANTI BRIENZA IMPERIAL 0975- 381070 HOTEL EDEN 0975- 384237 AGRITURISMO STELLA 320- 9788537 AL RITROVO 0975- 384111 MACCHIA PAOLO 0975- 381210 RIO BRAVO 0975-384191 LOPARDO ANTONIO 0975-381365 GOLDEN EAGLE 0975- 381070 RISTORANTI BELLA IL GROTTINO 0976-3369 LE TERME DI CARLUCCI 097673144 LE ANFORE 0976-803009 VERDI COLLI 0976-6107
Esibizioni di danza
Chiuso
St. Trinian’s IL St. Trinian's, esclusivo collegio per giovani ragazze ricche, rischia di dover chiudere i battenti per bancarotta. A prendere in mano la situazioneun gruppo di giovani e scatenate studentesse.
Una notte al Museo 2 BEN Stiller torna a indossare i panni del custode notturno Larry e trasloca, armi, bagagli e statue di cera comprese, allo Smithsonian Institute, il museo più grande del mondo, con una collezione di oltre 136 milioni di pezzi.
Un’estate... MERIDIONALE, single e ipocondriaco, il bancario Roby scopre di essere affetto da un male incurabile: gli resta soltanto un mese di vita e lo trascorre ai Caraibi.
RISTORANTI MURO LUCANO IL CASERECCIO 0976-72087 BARILE ANTONIETTA 0976- 71409 DELLE COLLINE 0976- 2284 LE TAVERNE 0976- 3464 MIRAMONTI 0976- 2657 RISTORANTI ALBANO TOMACCI NICOLA 0971-981126 FONTANILI 0971-981126 IL RIFUGIO 0971-984599 RISTORANTI CALVELLO IL VOLTURINO 0971- 921227 PIETRAPANNA 0971- 921495 LA LANTERNA 0971- 921143 RISTORANTI TRIVIGNO LA PIETRA 0971- 981422 FORESTERIA DI SAN LEO 0971-981157
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INAUGURATA venerdì scorso nella Galleria civica comunale di Palazzo Loffredo a Potenza la mostra “Splendori del barocco defilato. Arte in Basilicata e ai suoi confini da Luca Giordano al Settecento”. Posta sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, la mostra è promossa dall'Università degli Studi di Basilicata, in occasione del XXV anniversario della sua fondazione, in collaborazione con la Regione Basilicata, la Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici della Basilicata, il Comune di Potenza, il Comune di Matera e la Fondazione Carical. La mostra, che ha già avuto un primo momento inaugurale con la presentazione a Matera lo scorso 9 luglio a Palazzo Lanfranchi, della sezione di opere del periodo barocco in Basilicata, consistenti in dipinti e alcuni disegni preparatori, continua a Potenza con il corredo di arte lignea, una trentina di sculture provenienti da alcune chiede del territorio lucano. L'evento espositivo è frutto dell'attività di ricerca promossa negli ultimi anni dall'Ateneo lucano sul tema, ancora poco indagato, del pieno barocco e del rococò sviluppatisi in Basilicata e ai suoi confini, e definito dagli organizzatori «la prima grande rassegna di riscoperta del barocco lucano, nei suoi aspetti della pittura e della scultura lignea». La conferenza di presentazione della sezione potentina della mostra si è svolta nella Sala dell'Arco di Palazzo di Città, venerdì scorso, alla presenza di Elisa Acanfora, curatrice della mostra e docente di Storia dell'Arte all'Università di Basilicata, del sindaco di Potenza Vito Santarsiero, dell'assessore regionale alle Attività produttive Gennaro Straziuso, di Salvatore Abita, Soprintendente per i beni storici, artistici ed etnoantropologici della Basilicata, di Carmine Serio pro rettore dell'Università di Basilicata e di Egidio Comodo della Fondazione Carical. «Si porta così a conoscenza di un vasto pubblico il capillare lavoro di studio sul territorio portato avanti da 17 allievi, i primi laureati in Beni culturali dall'Ateneo lucano - ha spiegato con orgoglio la professoressa Acanfora - a cui sono state assegnate tesi di laurea sull'argomento che hanno consentito loro di affrontare un attento lavoro di ricognizione sul territorio; sono stati così individuati 157 nomi di artisti e maestranze locali e non, attivi tra la fine del ‘600 e gli inizi del ‘700 in Basilicata». I 157 artisti, che non sono tutti presentati in mostra, risultano censiti nel ricco catalogo della rassegna, tra i pittori e gli scultori in legno di origine lucana e quelli attivi in Basilicata tra la fine del Seicento e tutto il Settecento. Il catalogo (Edizioni Mandragora, Firenze) racchiude schede, tavole e biografie degli artisti censiti, ed è frutto di un imponente lavoro critico e di catalogazione dedicato al barocco locale. Inoltre la mostra ha permesso di riunire capolavori disseminati nei vari comuni, nelle chiese, o conservati in musei e recuperati dai depositi dove erano custoditi. Per la qualità del lavoro svolto soddisfazione e plauso sono stati espressi anche dal sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, e dall'assessore regionale Straziuso, che hanno messo in evidenza durante l'incontro di venerdì scorso lo spirito unitario e di collaborazione che ha accomunato le due città lucane, Potenza e Matera, nella realizzazione della rassegna, mettendo a disposizione degli organizzatori logistica e strutture di prestigio dove le opere sono ora allestite e visitabili. La mostra a Potenza rimarrà aperta al pubblico nella Galleria Civica di Palazzo Loffredo fino al 18 ottobre, a Matera a Palazzo Lanfranchi fino al 1 novembre prossimo. Grazia Pastore
Carabinieri
Potenza 25
Agenda
Domenica 12 luglio 2009
APPUNTAMENTI
APPUNTAMENTI
24 Potenza
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Ma Navazio incalza: «Gli atti amministrativi una volta deliberati vanno eseguiti»
«Non c’è stata nessuna richiesta» Alloggi ex Ater, l’assessore regionale Loguercio risponde al sindaco di Melfi MELFI - L’intervento del sindaco di Melfi, Ernesto Navazio sulla vicenda dei fondi messi a disposizione della regione Basilicata per la completa liquidazione dei cittadini di Melfi sgomberati dagli alloggi ex Ater ha provocato le reazioni degli amministratori del palazzo di via Anzio. «Su questa vicenda – spiega l’assessore regionale alle infrastrutture, Innocenzo Loguercio – occorre fare opportune precisazioni, non per spirito polemico bensì per amore della chiarezza e della verità. Con il dovuto rispetto per il lavoro del sindaco, Navazio devo purtroppo constatare che quanto da lui affermato risulta improprio e non condivisibile. Se è vero che il consiglio regionale aveva assunto un impegno economico in finanziaria per ulteriori risorse da destinare ai cittadini di Melfi, non si può dimenticare che si trattava di una tranches aggiuntiva rispetto ad un finanziamento già erogato. Per quel primo fondo una somma irrisoria è risultata mai spesa e, pertanto, trasferita in Regione come re-
Loguercio e Navazio
siduo. Da quel momento altre somme che il consiglio aveva deliberato, per essere trasferite ai cittadini rimasti senza casa, necessitavano di una richiesta che dal comune di Melfi non è mai stata fatta. Tanto è vero che ho personalmente risposto ad un’interrogazione al riguardo del consigliere regionale, Nicola Pagliuca dicendo che queste somme non erano più disponibili perchè era trascorso troppo tempo. Senza alcuna richiesta pervenuta, per subentrate necessità, il dipartimento
ha così rimodulato le risorse». Non tutto è perduto per i componenti del Comitato 123. «Non intendiamo disattendere al deliberato consiliare – aggiunge l’assessore, Loguercio – e per questo motivo abbiamo già chiesto all’amministrazione comunale di Melfi di comunicare quali siano i cittadini che realmente devono ancora ricevere l’indennizzo completo. Ecco perché non giudico corretto leggere che dalla giunta Navazio sia giunto un ulteriore sollecito alla Regio-
ne. Posso invece confermare che solo dopo l’interrogazione del capogruppo, Pagliuca abbiamo ricevuto una lettera del sindaco di Melfi al quale abbiamo comunque chiesto che ci facesse sapere al più presto le reali esigenze dei cittadini e quali erano le famiglie da indennizzare. Ad oggi siamo ancora in attesa di ricevere dal comune una situazione analitica precisa e dettagliata». La replica del primo cittadino è lapidaria. «Gli atti amministrativi una volta deliberati vanno solo eseguiti – conclude il sindaco, Ernesto Navazio senza nessun tipo di sollecito. D’altra parte mai nessuna lettera era stata inviata per il primo finanziamento di 250 mila euro. Non capisco perché il sollecito era necessario per la seconda tranches della somma da stanziare. Siamo pronti a dimostrare ogni interlocuzione mantenuta con la regione Basilicata su questa vicenda. Una serie di documenti opportunamente catalogati e consultabili nei nostri archivi comunali». Vittorio Laviano
Melfi L’iniziativa è stata promossa dalla Johnson Controls
Operai e ospiti dell’Aias insieme nel segno dell’integrazione MELFI - Come ogni anno l’indotto Sata, Johnson Controls si apre all’esterno e con i suoi dipendenti incontra le realtà sociali del territorio. Per la stagione 2009 l’azienda che produce pannelli per la portiera della Grande Punto ha organizzato il progetto, Diversamente blue sky in collaborazione con l’associazione Aias di Melfi. «Con un nostro team di volontari –spiega la responsabile del personale Johnson, Vanessa Genovese – ci siamo fatti carico di sistemare l’area verde ed i parchi del centro Aias di Melfi, di realizzare delle piccole attività di manutenzione sulle staccionate e le recinzioni degli spazi adibiti all’ippoterapia. Abbiamo realizzato l’attività di volontariato coin-
volgendo alcuni ospiti disabili del centro, tante persone meno fortunate di noi ma non per questo meno valide e preziose alle quali abbiamo inteso dare, nel nostro piccolo, il modo di trascorrere insieme ai nostri dipendenti qualche ora di allegria». A giudicare dal clima di entusiasmo e partecipazione che si è creato in contrada Sant’Abruzzese l’obiettivo è stato raggiunto. I dipendenti hanno socializzato con i bambini dell’Aias e con loro hanno ripulito aiuole, giocato nel magnifico parco, pranzato e gustato un ottimo caffè pomeridiano. «Una giornata indimenticabile – spiega il dipendente Johnson, Donato Gentile – che mi ha insegnato tanto. Questa giornata trascor-
sa all’Aias resterà una grande esperienza per noi tutti». «Abbiamo accettato molto volentieri la proposta della Johnson – commenta la psicologa dell’Aias, Rosangela Liantonio – che ci ha regalato un momento di vera integrazione. Siamo stanchi dopo tante ore trascorse a ripulire le aiuole ma soddisfatti e contenti». Oltre al capo del personale Genovese ed al collega Gentile, hanno composto la squadra di volontari Johnson i dipendenti, Katia Traficante, Silvana Lopardi, Pia Farfariello, Laura Cignarale, Mauro Fusaro, Maria Caradonna, Michele Buglione, Giacomo D’Angella, Antonio Licciardo. vi. la.
Ginestra Parla il consigliere Antenori
Strada Provinciale 10 carica di segnaletica ma piena di insidie GINESTRA - In questi giorni la strada provinciale n. 10 IV tronco che da Ginestra conduce a Venosa è interessata da lavori di miglioramento, dopo essere stata quasi completamente rifatta del nuovo manto stradale e messa al sicuro con l'installazione di alcuni guard-rail lo scorso autunno. Ultimamente sono stati sistemati dei cartelli stradali, per la verità in un numero esagerato, ben 25 cartelli su un tracciato di poco più di 7 chilometri e liberate, alla meno peggio, alcune cunette per lo scolo dell'acqua piovana. Laddove la cunetta è completamente coperta da terreno ed erba della campagna circostante la strada, non c'è stato alcun intervento. Forse bisognava intervenire proprio su queste situazioni, anziché tappezzare l'intero tracciato di segnaletica! Di questa situazione si è reso conto anche il consigliere comunale del centro arbereshe Canio Antenori che quotidianamente raggiunge Venosa per motivi di lavoro: «non tutte le opere di pulizia di una strada si possono fare con i mezzi meccanici. La GinestraVenosa, come tutte le altre strade, ha bisogno anche di interventi manuali. Una volta c'erano i cantonieri che svolgevano questo compito, che fine hanno fatto? Non è che dobbiamo rivolgerci alla famosa trasmissione televisiva di Rai 3 “Chi la visto?” per avere una risposta? Su questa strada, al di là del manto stradale nuovo e del posizionamento della segnaletica, ci sono dei tratti di strada che necessitano di relazioni geologiche per
Un tratto della sp 10
intervenire adeguatamente. Non è possibile vedere oltre mezzo metro di asfalto che copre la strada! Questa arteria è ad alta percorribilità, da fonti della Polizia Municipale di Ginestra, in un'ora transitano circa 200 veicoli, tra quest, mezzi pesanti che compromettono sicuramente la stabilità del fondo stradale. Se i fondi vengono erogati in base alla popolazione residente in una provincia, come riferito da amministratori provinciali e regionali presenti a Ginestra lo scorso mese di marzo in un consiglio comunale aperto sulla viabilità, non sarebbe il caso che i nostri parlamentari lucani presentassero una interpellanza per rivedere le assegnazioni dei fondi statali per agevolare le piccole province con un territorio non uniforme e con una popolazione ridotta come la nostra? Siamo ancora in tempo per salvare quelle poche strade che sono ancora, sia pure con qualche difficoltà, percorribili. O saremo costretti a cambiare il mezzo di trasporto? Cosa direbbe la Fiat a tal proposito?» Lorenzo Zolfo
SPUNTI
«Crob solo un episodio di maleducazione» IL COMUNICATO stampa del consigliere Lapenna, pubblicato su Basilicatanet, in merito ad un episodio di cattiva sanità avutosi presso l’ospedale oncologico di Rionero, mi sembra eccessivo, tale da rasentare un duro attacco alla professionalità e alla reputazione dei medici e del personale. Solo, in tal maniera, si può definire quanto scritto. Parimenti, reputo che il problema sollevato sia da annoverare tra i casi di mala educazione (ogni mondo è paese). Come affermò padre Pio da Pietrelcina in una delle tante prediche, "Meglio un topo tra due gatti che un malato tra due
medici", così sintetizzerei l’accaduto. Affermo ciò per cognizione di causa: dal mese di giugno frequento l’oncologico di Rionero per motivi familiari, trovando un personale, di ogni ordine e grado, estremamente sensibile ed accogliente, oltre alle indiscusse capacità professionali. Caro consigliere, Le ricordo che non esiste un metodo di denuncia che sia il solo ad aprire le vie della conoscenza. Giova ricordarLe che, dal 1992, il Sistema Sanitario Nazionale (Ssn) è stato sottoposto a numerose modifiche legislative, tutte con lo scopo di razionalizzare e ridurre la spesa sanitaria che, come in tutti
i paesi avanzati, ha continuato a crescere sia per l’aumento (incontrollato) della domanda sia per l’uso di tecnologie diagnostiche e curative sempre più sofisticate e costose. È cresciuta anche la quota, calcolata oggi in circa 25 miliardi/anno di euro, per prestazioni della sanità privata. Siamo dunque di fronte ad un “mercato” in continua espansione: un mercato un po’ particolare in cui non esiste la formazione del prezzo attraverso l’incontro della domanda e dell’offerta, perché il cittadino - utente, per il quale “la salute non ha prezzo”, è disposto a spendere tutto quello che può in caso di malattia. Si
spiega anche il “perché”, nonostante i periodi di crisi, il settore delle prestazioni sanitarie non conosca flessioni ed attiri l’attenzione sia degli imprenditori che delle assicurazioni private. Tutto questo è colpa di Voi Politici. Quando avrà riconosciuto la transitorietà di ogni fenomeno, sarà disposto, in maggior misura, a godere pienamente di ogni esperienza della vita e dell’operato che svolgono i medici e i paramedici di trincea dell’oncologico di Rionero. Vincenzo Claps Responsabile Mpa Avigliano Il Crob
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Domenica 12 luglio 2009
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Convegno alla presenza di esperti del settore artistico Iniziative per i bisognosi
Il “Leonardo” di Acerenza Venosa città protagonista a Napoli solidale Si è tenuta lo scorso venerdì 10 luglio a Napoli, presso la sala Armieri della regione Campania, la conferenza di presentazione delle prime analisi ufficiali tenute sul “ritratto di Acerenza”, di possibile origine leonardesca. Un tavolo di relatori che ha analizzato in lungo e in largo le possibili analogie tra il ritratto lucano “ritrovato” e la mano del Genio. Presenti alla conferenza il sindaco Rossella Quinto, la quale è intervenuta raccontando il centro lucano che ha dato il nome all'autoritratto. Hanno introdotto i lavori il dottor Antonio Borriello del Comune di Napoli e il dottor Nicola Barbatelli, direttore del Museo Antiche Genti di Lucania, con sede a Vaglio di Basilicata, nonché scopritore dell'opera già nota come “Galileo Galilei”. Le relazioni del professor Felice Festa, titolare della cattedra di Ortognatodonzia e Gnatologia dell'università D'annunzio di Chieti e del professor Filippo Terrasi, docente di Fisica applicata del Circe e ricercatore di Scienze e Tecniche applicate ai beni Culturali dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, hanno tenuto banco per tutta la mattinata attraverso analisi effettuate sulla tavola. Il professor Festa ha argomentato con una relazione sull'analisi dei tessuti molli in cui tutti i ritratti di Leonardo sono stati presi in esame. «I risultati- così Festa in una nota - hanno mostrato che 3 ritratti presentano la stessa proporzione facciale verticale: Melzi, Windsor e Lucano». La relazione continua: «Lo studio cefalomentrico dei tessuti molli è un parametro utile per
La tela che raffigurerebbe Leonardo Da Vinci
l'attribuzione dei visi incerti della storia dell'arte». Nella relazione Festa riflette sul ritratto di Leonardo di Torino, che presenta solo una proporzione simile ai tre ritratti che andrebbe a confermare la tesi di Waldman che attribuisce il ritratto allo zio paterno di Leonardo. Fino a questo momento tutto conduce a Leonardo Da Vinci. Le analisi stanno pian piano confermando la reale paternità della tavola, che già gli studi dell'Università di Tallinn avevano anticipato in una relazione del professor Orest Kormashov. Tante le indagini ancora in corso presso il Circe, (Center for Isotopic Research on Cultural and Environmental Heritage), laboratori coordinati dal Terrasi che so-
no in fase di analisi per determinare la specie arborea del legno e la misura dell'età radiocarbonica, analisi Raman per il riconoscimento dei composti e dei minerali. “Al momento dei risultati- fa sapere Terrasi in una nota- si estenderà una relazione che supporterà le successive indagini stilistiche.” Ultima novità sulla firma posta sul retro della Tavola, “Pinxit mea”, deriva dall'associazione grafologi professionisti, secondo i quali, «dopo attento esame e confronto - come si legge in una nota -si ritiene di poter affermare che la scritta con buona probabilità deriva dallo scrivente di Leonardo da Vinci». Enza Saluzzi
VENOSA - Il volontariato come area per la realizzazione personale sia a livello individuale che sociale. Questa la motivazione che induce tanti cittadini ad aderire ad associazioni e gruppi il cui scopo principale è quello di organizzare risorse umane da mettere a disposizione della comunità locale. Una formula che a Venosa “Città della Solidarietà” ha attecchito da tempo. Alcuni di questi elementi sono emersi anche nel corso della premiazione del Concorso Nazionale “Un ospedale con più sollievo” effettuata all'interno della Giornata nazionale del Sollievo che, come si ricorderà, ha assegnato due menzioni ex-aequo a Francesco Saverio Giaculli ed a Rocco Leo, alunni della IV Ginnasio, sez. D, del Liceo Classico “ Q: Orazio Flacco di Venosa che hanno affrontato il tema della sofferenza negli ospedali o negli ospizi. Parliamo del senso della iniziativa e degli obiettivi del volontariato con Rosa Dileo, da sempre impegnata nel sociale, come dimostra la sua attività pluriennale nell'Avo e più recentemente nell' Associazione “Gigi Ghirotti”. «Ho assistito a una manifestazione particolarmente
toccante, svoltasi nel Policliclinico “Gemelli all'insegna dello slogan significativo “Stare accanto”- ci dice Rosa Dileo - Come sosteneva Gigi Ghirotti, quello che importa è non sentirsi abbandonati e soli. Bisogna costruire insieme la rete del sollievo, per rendere più sopportabile la sofferenza, causata dal dolore fisico, dalla solitudine e dalle paure di chi è colpito da malattie inguaribili, ma non incurabili». Un sollievo che può essere assicurato dalle nuove terapie del dolore, dal sostegno dei propri cari, dei centri di ascolto e dei volontari, dall'accesso ai servizi sociali. “Un impegno che ha trovato anche modelli concreti da proporre e imitare. «Nel corso della giornata la conduttrice televisiva Lorena Bianchetti ha ricordato la figura straordinaria della nostra Alessandra Bisceglia, recentemente scomparsa - sottolinea Rosa Dileo - La madre di Alessandra, la venosina Raffaella Restaino, ha illustrato le finalità della Fondazione “W Ale”, che sta nascendo per sostenere quanti vivono, con i familiari, difficoltà e disagi a causa di gravissime malattie». giu. orl.
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Domenica 12 luglio 2009
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I militari dell’Arma avrebbero raccolto prove schiaccianti contro il ragazzo
Molestie su una minorenne I carabinieri di Maratea hanno arrestato un marinaio rumeno di 20 anni MARATEA - Venerdì sera, i carabinieri di Maratea hanno fermato un marinaio rumeno con l'accusa di violenza sessuale su una minorenne. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, nei giorni scorsi il marinaio avrebbe molestato sessualmente una minorenne, probabilmente non del posto, allontanatasi momentaneamente dai genitori. La denuncia del fatto ha avviato l'attività investigativa dei carabinieri della stazione di Maratea guidati dal maresciallo Rocco De Pietro e del nucleo operativo della compagnia coordinata dal sostituto procuratore della repubblica di Lagonegro Francesco Greco. A distanza di poche ore dalla denuncia di un fatto così grave - secondo quanto si è appreso - senza conoscere il nome dell'uomo indicato come autore del reato, gli investigatori sono giunti ad identificarlo, raccogliendo prove schiaccianti a suo carico che ne hanno determinato il fermo. I carabinieri della compagnia di Lagonegro, coordi-
LA DENUNCIA
Maratea Il sindaco si difende e invita tutti ad avere pazienza
«Più attenzione per le spiagge» A lato la spiaggia di Marina di Maratea
nati dal tenente Luigi Salvati Tanagro, hanno così sottoposto a fermo di Polizia giudiziaria, il cittadino rumeno C. F. di 20 anni, che lavorava a Maratea come marinaio su una barca di diporto. Le indagini hanno portato ad un quadro probatorio che dovrebbe permettere agli inquirenti di chiudere il caso entro pochi giorni. A Maratea, intanto, la notizia ha fatto il giro delle piazze, suscitando anche qualche allarmismo. Ma gli inquirenti tendono ad abbassare i toni. In paese il giovane rumeno è poco conosciuto, ma già da qualche anno nella cittadina tir-
renica si è insediata una piccola comunità di rumeni, indicata da tutti come tranquilla. Si tratterebbe di una decina di persone inserite nell'ambiente cittadino e che non hanno mai creato problemi di nessun genere. Il marinaio fermato, espletate le formalità di rito, è stato associato alla casa circondariale di Sala Consilina dove sarà interrogato martedì prossimo dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lagonegro. Ora la sua posizione è al vaglio della magistratura per verificare se si sia trattato di un caso isolato. Francesco Zaccara
MARATEA - Più attenzione alle spiagge dere nessuno e c'è un palo dell'illuminadi Maratea. La chiede all'amministrazio- zione caduto da 2 anni ancora da sostine comunale Osvaldo Palermo, Istrutto- tuire”. Quindi su altri servizi che mancare di arte marinaresca per il salvataggio. no. «Non abbiamo nessuna spiaggia at«Manca la cartellonistica sui servizi pre- trezzata per i diversamente abili, cosa invista dalla normativa - dice Palermo - E vece che il comune di Sapri ha provvedunon è stata fatta ancora la pulizia delle to a realizzare. E poi ancora mancano spiagge». Il sindaco Mario Di Trani, in- servizi igienici e docce pubbliche, e la raccolta differenziatanto, invita ad aveta”. “Come mai i paere pazienza. “Stiamo si limitrofi si sono procedendo a ripuligià adeguati - si re tutto il territorio chiede ancora di Maratea. Noi purOsvaldo Palermo troppo siamo arrivaAddirittura il comuti da giugno, e abbiane di Vibonati nelle mo trovato una sispiagge libere ha tuazione disastrafatto fare un corso ta”. per 22 bagnini e li La denuncia di ha posizionati sulla Osvaldo Palermo spiaggia, mentre parte anche dalle visulle spiagge di Macende successe neratea, i bagnini per gli ultimi giorni sulil salvataggio ci sola spiaggia di Marino stati 2 anni fa, na, con persone che poi la Regione Basihanno litigato per licata non li ha più gli spazi dove è posfinanziati”. sibile o meno mette“La categoria è in re gli ombrelloni e allarme - conclude altre che sono scese Osvaldo Palermo - E' con i cani. mai possibile che Per questo, Palermo, chiede in primis Sopra materiale pericolante, sotto l’accesso noi siamo stati primi a fare il turismo e al Comune di prov- a Marina oggi siamo diventavedere alla installati gli ultimi. Noi vozione della cartellogliamo essere in nistica contenete grado di dare un'actutte le indicazioni coglienza adeguata previste dalle ordiai turisti da qualunnanze di sicurezza que parte arrivino, balneare dell'Ufficio dai paesi vicini o dal circondariale maritresto d'Italia”. timo di Maratea e Il sindaco Mario dell'ordinanza del Di Trani, ha dichiaPresidente della rato di aver preso viGiunta regionale sione dei problemi e che disciplina l'uso di aver cominciato, delle spiagge e delle anche nei limiti delzone di mare destile risorse finanzianate alla balneaziorie a disposizione ne. del Comune, ad av“Alcuni turisti arviare una serie di inrivano e mi chiedoterventi. no di prendere visio“Arriviamo in rine delle ordinanze tardo, ma non è coldice Palermo - per pa nostra - ha detto questo è importante Di Trani - Stiamo specificare all'ingresso di ogni spiaggia cosa si può fare e procedendo a pulire tutta Maratea. Il territorio è grande, purtroppo abbiamo trocosa no”. Poi Palermo continua sulla pulizia e vato una situazione disastrata. Loro hanno ragione, ma devono avere un po' sulla disinfestazione. “Siamo in una fase di degrado perché di pazienza. Purtroppo noi arriviamo in ad oggi non hanno ancora fatto la pulizia ritardo perché le elezioni sono state il 6 e delle spiagge, oltre che sull'arenile an- 7 giugno e dobbiamo recuperare per gli che sulle strade di accesso e la disinfesta- anni persi. Questa - conclude - è un'estate zione. Inoltre abbiamo segnalato del ma- particolare, ma io confido nella pazienza teriale che rischia di cadere sulla spiag- di tutti”. gia da 1 mese, ma ancora non si è fatto vefra. zac.
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Domenica 12 luglio 2009
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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
Elmi, cavalli e pistole ad acqua per dire no al progetto di revamping della Cementeria
La protesta di Legambiente Pio Acito: «I controlli dell’Arpab sono inaffidabili, si rispetti il 10% di polvere nell’aria» Una manifestazione colorata e riuscita tra letteratura, fantasia e ironia. Con un assalto simulato, all’insegna della goliardia, attivisti di Legambiente, travestiti da cavalieri erranti, hanno manifestato davanti alla Italcementi di Matera per sollecitare anche interventi istituzionali sui rischi legati al progetto di “ revamping” al ciclo di produzione del cemento. Elmi, cavalli, pistole (ad acqua) e bandiere di guerra per dire no al progetto di “ revamping ” di Italcementi. Gli attivisti, guidati dai dirigenti di Pio Acito e Marcello Santantonio, hanno chiesto che vengano attivate misure di controllo per evitare che la torre di combustione – alta circa cento metri – non diventi un inceneritore, ma che bruci solo gas prodotti dal ciclo di lavorazione. La richiesta, rivolta alla Regione Basilicata, intende evitare che nell’aria finiscano emissioni incontrollate a tutela della salute dei cittadini. Legambiente chiede che questo impianto abbia un sistema di conbustione unico e condizionato a gas ( monocombustibile) per evitare la sensazione o convenienza economica di bruciare altro. In questo modo si potrebbero conoscere meglio la natura delle emissioni, al contrario se si brucia di tutto ( medicinali, copertoni e rifiuti) non esiste un sistema di filtraggio adeguato per conoscere l’origine chimica. “ I controlli eseguiti dall’Arpab sono inaffidabili afferma Pio Acito vice-presidente regionale di Legambiente. La Regione Basilicata deve fare in modo
LA REPLICA A CIFARELLI
Parla il direttore di Italcementi Puppo
«Forniremo i dati delle emissioni Sì a tavolo tecnico»
La protesta di ieri di Legambiente davanti alla Italcementi
che l’impianto rispetti le stesse percentuali di emissione di polvere nell’aria pari al dieci per cento, assicurata dall’impianto di Calusco d’Adda (Bergamo). Gli attuali parametri sono “sbracati” continua Acito e questi permettono ai rilievi effettuati dall’Arpab di dire che le emissioni di Italcementi sono nella norma”. L’altra richiesta riguarda la durata dell’impianto, che deve avere tempi determinati. Acito e Santantonio hanno denunciato, inoltre, l’impatto visivo e ambientale
della struttura che Italcementi SpA sta realizzando nello stabilimento di Contrada Trasanello poco distante dal centro abitato e dal Parco Regionale della Murgia Materana. Nulla è dato sapere sulla qualità delle emissioni dello stabilimento per la produzione del cemento in relazione ai carburanti utilizzati nel ciclo produttivo e ad essere messi sotto la lente di ingrandimento sono anche i rilievi effettuati dall'Arpab. il progetto di “revamping” merita di essere approfondito in merito alle
emissioni in atmosfera, comprendendone le quantità e la qualità delle concentrazioni con una combustione unica delle sostanze. Legambiente si interessa anche della localizzazione dell'impianto di produzione calcestruzzi attualmente ubicato in via San Vito e sul rischio che questo possa essere delocalizzato presso le aree di proprietà della Italcementi in località Venusio con metodi poco chiari così come si legge nelle cronache siciliane. Michelangelo Ferrara matera@luedi.it
Investimento in via Montescaglioso
CONTROLLI CONTRO L’ABUSO DI ALCOL
Messo ai domiciliari 33enne
Due denunce per guida in stato di ebbrezza
L’UOMO di 33 anni che nella tarda serata di giovedì ha urtato un ragazzo di 24 anni a bordo di una Moto Honda è stato posto agli arresti domiciliari dopo che i Carabinieri di Matera lo avevano rintracciato e arrestato trovandolo tra l’altro con un elevato tasso di alcol nel sangue così come hanno fatto sapere immediatamente dopo l’arresto gli stessi uomini del Comando provinciale dell’Arma.
Lavoratori esposti all’amianto
Ricorso della Failms IN SEGUITO Ì a una sentenza del Tar del Lazio – che permette l’applicabilità della legge 247 del 2007 per i tutti i lavoratori esposti all’amianto – la Failms con l’avvocato Ezio Bonanni, ha avviato iniziative di tutela legale per i lavoratori della provincia di Matera interessati. «In particolare – ha spiegato Bonanni, legale anche dell’Associazione degli esposti all’amianto del Friuli Venezia Giulia che aveva presentato il ricorso al Tar laziale – il Decreto dell’ex Ministro del Lavoro, Cesare Damiano, discriminava fortemente i lavoratori della Basilicata, in particolare quelli della Val Basento (ad esclusione dei dipendenti ex Enichem, per i quali ad oggi non è stato ancora emesso l’atto di indirizzo del Ministro del Lavoro), Ferrosud, Breda ed altri stabilimenti. La sentenza del Tar – ha spiegato l'avvocato – ha portato all’annullamento della norma limitativa e dunque l’applicabilità per i lavoratori di tutta la Basilicata». Inoltre, Bonanni ha precisato che «per l’ingiusta discriminazione dei lavoratori della Val Basento verrà proposto ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, anche in relazione alla discriminazione di cui sono vittima i lavoratori della Val Basento che pur svolgendo l’identica attività del sito di Ravenna, Porto Marghera e Brindisi, dell’Enichem, non sono oggetto di atto di indirizzi».
PROSEGUE, l’opera di controllo dei carabinieri sia a Matera che nell’intera provincia, volta a contrastare ogni forma di illecito e arginare il fenomeno, sempre diffuso, dei deleterio abuso di alcool da parte di conducenti di autovetture. Così, nelle prime ore di ieri mattina, a Matera, i carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della locale Compagnia, nel corso di mirati controlli, hanno denunciato due persone, entrambi molto giovani, per guida in stato di ebbrezza alcolica. I due, rispettivamente di 23 e 19 anni, uno di Matera e l’altro di Altamura , fermati ad un posto di controllo, mentre erano alla guida dei rispetti mezzi, sono stati sottoposti ad accertamento tecnico con apparecchiatura “alcoltest”, facendo registrare dei valori di alcool nel sangue superiori a quelli fissati dalla legge. Per loro è così scattata la denuncia e il fermo delle rispettive autovetture. Il più giovane aveva un tasso alcolemico pari quasi a 2 g/l. I controlli, nello specifico e delicato settore, continueranno, sì da scongiurare quanto accaduto, giorni or sono a Matera, quando un motociclista di 24 anni è stato investito dai conducente di un mezzo, che, fuggito, è stato poi arrestato ed è risultato in forte stato di ubriachezza. A Tricarico (MT), i carabinieri della locale Compagnia hanno denunciato, per furto, un 28 enne, che, nella notte del 10 scorso, dopo aver forzato la porta di ingresso di una macelleria, entrato, si era impossessato di una somma di denaro. Ad Irsina, i militari della locale Stazione Carabinieri hanno arrestato un 42 enne di Brindisi. Il predetto, già in affidamento presso una locale comunità, è stato arrestato in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal magistrato di sorveglianza di Potenza, per violazione degli obblighi e delle prescrizioni connesse con la misura alternativa alla pena dell’affidamento ai servizi sociali. L’arrestato, così come accertato dagli stessi carabinieri, aveva assunto atteggiamenti pericolosi all’interno delle comunità, sia per gli altri presenti che per se stesso. Ora si trova in carcere.
Dopo le parole di Roberto Cifarelli presidente dell’ente Parco della Murgia Materana che in una lunga lettera sottolineava la necessità di controlli sulle emissioni della Italcementi di Matera. Oggi ospitiamo la risposta del direttore della Cementeria di Matera, Gennaro Puppo che riportiamo in coincidenza con la manifestazione di ieri di Legambiente di cui riferiamo a lato. «Gentile Presidente, abbiamo letto con attenzione la sua lettera pubblicata dalla stampa locale nei giorni scorsi. Nonostante l'area di insediamento della cementeria di Matera sia esterna al Parco della Murgia Materana, (ai sensi della L.R. 3 aprile 1990 di istituzione dello stesso) ed esterna, seppure vicina, a una zona SIC (Sito di Interesse Comunitario) particolarmente importante dal punto di vista paesaggistico, storico, archeologico e ambientale, Italcementi ha avviato in questi anni un dialogo finalizzato alla completa trasparenza sulle proprie attività industriali, alla ricerca delle massime garanzie di integrazione con il territorio. Oggi questo impegno, non solo a Matera ma in tutte le aree in cui opera il Gruppo Italcementi, ha portato la società a essere premiata con l'entrata nel Dow Jones Sustainability World Index, il primo e più prestigioso indice borsistico mondiale di valutazione della responsabilità sociale delle imprese. Fatta questa doverosa premessa, confermiamo la serie di impegni presi legati al progetto di ammodernamento della cementeria.
Non c'è nessuna preclusione a fornire i dati delle emissioni via web, a istituire un Tavolo Tecnico periodico finalizzato alla valutazione nel tempo delle prestazioni ambientali della cementeria e a condividere iniziative finalizzate all'eventuale ulteriore contenimento di emissioni e rumore. Inoltre ci siamo dichiarati disponibili più di una volta - e la Società lo riconferma anche in questa occasione - a eliminare gli ultimi quantitativi rimasti di manufatti potenzialmente pericolosi, a spostare l'impianto di produzione calcestruzzi di San Vito presso area individuata a Venusio e a continuare a garantire e promuovere la salvaguardia dei siti archeologici ricadenti nelle proprietà Italcementi di Matera, come per altro già fatto con il recupero della Fontana Cilivestri, della cisterna “a tetto” e con la campagna quinquennale di scavi archeologici. Riguardo alle emissioni della cementeria e alle preoccupazioni manifestate dai cittadini e dalla associazioni ambientaliste, porte assolutamente aperte ai controlli dell'ARPAB: hanno sempre dimostrato che l'impianto rispetta ampiamente i limiti previsti dalle normative, allontanando ogni dubbio e ogni preoccupazione relativa all'attività produttiva e ai combustibili utilizzati nel ciclo di produzione del cemento. Auspico dunque che sia la sua lettera dei giorni scorsi, sia questa risposta, possano preludere la firma di un protocollo di collaborazione tra il Sindaco, a nome di tutti i cittadini, l'Ente Parco e Italcementi».
«Disponibili a spostare la produzione di calcestruzzi»
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Matera
Domenica 12 luglio 2009
TAXI MATERA 3332685173 Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). MateraPisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05.
Isabella
Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10
Domani Igudesman &Joo Si terrà nel Chiostro delle Monacelle di Matera - e non in Terrazza Lanfranchi, come precedentemente indicato lo spettacolo "A little nightmare music" del duo "Igudesman & Joo", oggi 12 luglio con inizio alle ore 21.30. Il violinista Aleksey Igudesman ed il pianista Richard Hyung-ki Joo sono due musicisti classici che hanno impressionato il pubblico di tutto il mondo con il loro unico e allegro spettacolo teatrale, che combina la commedia con la musica classica e la cultura popolare, tra un brano di Rachmaninov e "I will survive". Sempre a proprio agio essi coltivano il sogno condiviso di rendere la musica classica accessibile ad un pubblico più ampio e giovane possibile.
GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro). Mamma Santina e papà Giacomo accolgono tra le loro braccia la piccola Isabella
Flc Cgil su polo universitario LO SVILUPPO del Polo materano dell'Università degli studi della Basilicata rappresenta il presupposto fondamentale per rilanciare la crescita della Provincia di Matera fortemente incrinato dalla crisi economica ed occupazionale che sta caratterizzando il Materano . Tuttavia il Polo Materano dell'Università degli studi della Basilicata, a causa delle precarie condizioni organizzative e lavorative del personale tecnico amministrativo, rischia di non poter garantire i servizi minimi per il funzionamento delle attività didattiche all’interno della sede materana. E' necessario che l'Ateneo lucano riconosca lo stato di precarietà lavorativa e organizzativa nel quale il personale tecnico amministrativo è costretto ad operare e che ricerchi soluzioni immediate e organiche in grado di soddisfare le esigenze dei servizi. La Flc Cgil di Matera, ha convocato per domani, alle ore 15, presso la Sala Congressi della CGIL sita in Via De Ruggieri 3 - Matera, promuove un incontro aperto a tutti i soggetti istituzionali e associativi per affrontare le suddette problematiche e per concordare eventuali iniziative finalizzate alla risoluzione dei problemi che ostacolano lo sviluppo ed il consolidamento del Polo Materano dell'Università degli Studi della Basilicata.
•Consultorio FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 DINNELLA Via Cappuccini 72 0835/314308 D’APPOGGIO: GUERRICCHIO via Sturzo 55 0835264428 PRONTO SOCCORSO Guardia medica Ambulanza Croce Azzurra
0835/262260 0835/336882 0835/331314
SERVIZI SOCIALI Croce verde 0835-310066/310045 Sert 0835/253704 Cooperativa “Jan Patocka” 0835/333604 Associazione “Matera gioca” 0835/312005
emergenza sanitaria
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800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Cittadinanzattiva - Tdm 0835-253225 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033
•il cenacolo
Provincia, tavolo sulle risorse IL PRESIDENTE della Provincia di Matera, Franco Stella, ha organizzato per il prossimo 14 luglio, alle ore 16 presso la Sala giunta del Palazzo di via Ridola, un tavolo a cui parteciperanno: l'Anas, le Associazioni degli imprenditori, gli Enti locali, la Regione e i Sindacati. «Attraverso questo incontro - spiega il presidente della Provincia di Matera, Franco Stella - si intende fare una ricognizione precisa e puntuale sulle risorse di cui dispongono le pubbliche amministrazioni in merito alle opere pubbliche, per evitare che questi fondi vadano persi. Un rischio concreto, a cui andremo incontro se le opere che hanno beneficiato dei finanziamenti regionali (di derivazione europea) non verranno cantierizzate entro i tempi previsti». «Tra le varie tematiche oggetto dell'incontro - conclude Stella - affronteremo quello della individuazione e della promozione di procedure coordinate a sostegno di un immediato impiego delle risorse disponibili. Questo consentirà, da un lato, di dare impulso alle attività degli enti e, dall'altro, di creare molteplici opportunità di lavoro»
0835/256309 •Le Botteghe 0835/344072
PROROGATA AL 15 SETTEMBRE PROFILI DI DONNA Prorogata fino al 15 settembre prossimo la mostra “Profili di donna.Personaggi femminili e divinità nell'Odissea e nella mitologia greca”. La mostra, al museo Ridola, intende presentare le donne e le dee nell'Odissea e nella mitologia greca,figure arcaiche ma simili alla donna contemporanea,spazi simbolici da cui partire per comprenderne il ruolo umano e sociale nel corso dei secoli. Nel percorso viene illustrata l'esperienza singolarissima di Eva Palmer,un'americana dall'animo greco legata alla riproposizione di grandi temi dell'archeologia e dell'antico, esempio precoce di buone pratiche di valorizzazione di siti archeologici che organizzò nel 1927 e nel 1930 le Feste Delfiche, di cui si presenta un raro filmato dell'epoca . Sono esposti eccezionali reperti archeologici, testi dall'Odissea, pagine di autori italiani e stranieri che dal mito hanno tratto ispirazione. Il Museo Ridola, , il più antico museo statale della regione, è stato istituito il 9 febbraio 1911 con la donazione gratuita allo Stato delle collezioni del Senatore Domenico Ridola., costituite prevalentemente da reperti archeologici, frutto di un'intensa attività di ricognizioni e ricerche condotta a partire dal 1872 nel territorio intorno a Matera.
•orient express 0835/256452 •basilico 0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491
•cream irish pub 0835-268820 •caffè Mulino 0835-334294
•COMUNALE• Matera 0835-334116 La ragazza del mio migliore amico 18 - 19,45 - 21,45 •KENNEDY• Matera 0835-310016 Chiusura estiva
Coco Avanti Chanel ore 18 - 20 - 22 •CINEMAANDRISANI• Montescaglioso0835-208046 Transformers 19 -21,45 •CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 Chiusura estiva
•CINETEATRO DUNI• Matera 0835-331812 La rivolta degli ex 18 Una notte da leoni ore 19,50 - 22
• CINEMA HOLLYWOOD• Via Pitagora Chiusura estiva
•PATRON ANTONIO• Via XX Settembre, 14
CINEMA MOJTO Una notte al Museo 2 22,15
•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica) •MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137 •PINACOTEC D’ERRICO 0835/310137
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Un coordinamento delle istituzioni per promuovere una Film Commission lucana PROMUOVERE e valorizzare il territorio attraverso il cinema con ricadute significative anche dal punto di vista economico. Un progetto concreto e interessante che coinvolga tutte le istituzioni. Di questo si è discusso nell'incontro organizzato dal direttore artistico di Cinemadamare Franco Rina,che ha invitato enti, istituzioni, registi, operatori cinematografici a fare una riflessione sul ruolo che la Film Commission può avere nel nostro territorio sia sotto il profilo culturale che sotto il profilo economico. «Ho sentito il bisogno come lucano - ha detto Rina - di confrontarmi con tutti voi per capire quali possano essere gli strumenti più giusti per promuovere e valorizzare questa nostra terra,che può avere una rilevanza nazionale ed internazionale attraverso l'industria cinemato-
grafica». Sull'attenzione che la regione deve avere per la Film Commission ha parlato Michele Durante, dirigente regionale dell’ufficio cultura che ha evidenziato come non sia facile gestire un organismo di tale importanza. «E' necessario - ha detto Durante - mettersi insieme e lavorare affinché si possa realizzare qualcosa di concreto per il nostro territorio che, grazie ai suoi elementi di interesse paesaggistici, ambientali e culturali, deve riuscire a sfruttare al meglio le varie opportunità. La regione, pertanto, offre tutta la sua disponibilità per il raggiungimento di tali obiettivi». Disponibilità per una maggiore attenzione alla Film Commission anche da parte della Provincia di Matera, rappresentata all’incontro dal consigliere Giovanna Vizziello, che ha
messo in evidenza non solo l’importanza di valorizzare il territorio, ma anche l'opportunità che il cinema può offrire nel diffondere il concetto di libertà che manca in tante parti del mondo. In rapprentanza della Camera di Commercio è intervenuto Gianni Schiuma che ha proposto la costituzione di una Fondazione lucana per la Film Commission, progetto pensato già qualche anno fa dal Parco della Murgia Materana». Presenti anche Luca Lobianco presidente di Film Commission della regione Lazio e Renato Parascandolo presidente di Rai Trade, che hanno evidenziato le difficoltà che hanno anche le altre regioni di realizzare un progetto sul cinema: «Non è facile creare una struttura di tale genere , ma credo che il traguardo si possa raggiungere, se si crea
Il convegno sulla film commission
un vero e proprio coordinamento tra le istituzioni che devono tirare fuori l'originalità di ogni regione». Una riflessione interessante anche da parte di Raffaello De Ruggieri, presidente della Fondazione Zetema che ha proposto la creazione di un laboratorio
creativo lucano, che racchiuda in sé i valori identitari del nostro territorio. La regione - ha detto De Ruggieri - deve operare una scelta affinché la Basilicata diventi un soggetto di produzione culturale». Mariangela Lisanti matera@luedi.it
«Ci hanno fatto proposta offensiva per la giunta, se diamo fastidio e allora restiamo fuori»
Provincia, Nigro rompe col Pd I Popolari Uniti in un esecutivo ad otto chiedono di avere due assessori Una giunta ad otto con tre assessori del Pd (a cui andrebbe anche la presidenza del Consiglio) ed uno agli altri cinque partiti di maggioranza rappresentati in Consiglio provinciale. E’ questa la proposta che Anna Ferrara segretario provinciale del Partito Democratico ha fatto ieri in un incontro a Carmine Nigro, ex presidente della Provincia e uomo guida dei Popolari Uniti della Provincia di Matera. «Ho giudicato questa proposta assolutamente offensiva», ha spiegato Nigro al “Quotidiano”, «se siamo avvertiti dal Pd come un fastidio da eliminare al più presto ed allora siamo noi che lasciamo il nostro posto in giunta a favore del Pd che ha molte bocche da sfamare. Non riesco a capire», ha continuato Nigro, «come sia possibile che il Pd abbia il presidente, tre assessori e il presidente del Consiglio mentre noi che siamo la seconda forza della coalizione dobbiamo essere valutati insieme ad altri partiti che hanno preso meno voti e che sono meno rappresentati in Consiglio provinciale». I Popolari Uniti, come avevamo già anticipato nei giorni scorsi, avanzano dunque una richiesta di due assessori in giunta come conferma lo stesso Nigro: «noi riteniamo che la rappresentanza e le proporzioni vadano mantenute ed è per questo che chiediamo due postazioni in giunta. Ma se ci sono problemi rinunciamo alla postazione perchè il Partito Democratico ha molte bocche da sfamare». Parla senza soluzione di continuità l’ex presidente della Provincia che non sembra intenzionato a fare assolutamente sconti e che riapre il difficile confronto politico che deve portare da qui ad una settimana al nuovo esecutivo provinciale. Toccherà probabilmente e direttamente al presidente della Provincia, Franco Stella lavorare per mediare la situazione ed arrivare ad una sintesi accettabile. Certo al momento è difficile e impensabile che i Popolari possano davvero rimaner fuori, sarebbe un governo che inizia già in salita il proprio cammino. E’ probabile a questo punto che siano il
Latronico replica a Casulli «Le decisioni toccano a me»
Il segretario del Pd, Anna Ferrara e l’ex presidente della Provincia Carmine Nigro alla guida dei Popolari Uniti
Partito Democratico o la Lista Stella a dover fare un ulteriore sacrificio a meno che non si arrivi ad una sintesi diversa con i Popolari Uniti. In questo tipo di discorso potrebbe anche riaprirsi la corsa per la presidenza del Consiglio che al momento viene dato per
scontato che sarà del Pd. E’ anche su questo che si dovrà discutere nelle prossime ore. Ma il problema a questo punto è totalmente interno al Pd e al rapporto diretto con i Popolari Uniti, con Stella che è chiamato a tentare una mediazione. Domani nel vertice di
maggioranza Nigro ha annunciato che non ci sarà. A meno che non intervengano fatti diversi. La nuova giunta provinciale resta tutta da costruire. Una grana non da poco per il neo presidente Stella. Piero Quarto p.quarto@luedi.it
Confersecenti e Festa del 2 Luglio «Si crei nuova organizzazione» All'indomani di una riuscita edizione della Festa della Bruna Confesercenti fa alcune riflessioni che possano contribuire a migliorare ed arricchire un evento che, per la sua complessità ed i suoi significati religiosi e storici, rappresenta un momento forte di espressione della materanità e, quindi, va esportata e promossa per aumentare l'attrattività della Città dei Sassi. «In questa direzione sarebbe auspicabile un maggiore coinvolgimento della società civile nelle iniziative di programmazione, con l'obiettivo di perseguire un rinnovamento della festa pur sulle tracce del mantenimento di una tradizione plurisecolare». Sono sicuramente molti i suggerimenti e le proposte che potrebbero contribuire allo sviluppo ed alla crescita della festa della Bruna: «riteniamo che tale evento può e deve diventare uno dei grandi attrattori turistici sul territorio e, come tale, an-
drebbe sostenuto con ancora maggiore forza da parte della Regione, dell'APT, delle amministrazioni provinciale e comunale, nonché dalla Camera di Commercio di Matera. Si dovrebbe pensare a investire con un ruolo attivo e sempre più operativo il mondo delle associazioni di categoria che, forte della rappresentanza di artigiani e commercianti , possono contribuire a “dilatare” il periodo della festa con eventi ed iniziative che andrebbero ad arricchire l'offerta turistica e commerciale della città. È evidente che il Comitato della Festa, così come oggi è concepito, può non bastare a sostenere e supportare un evento di così grande portata e verso il quale si direzionano enormi aspettative: andrebbe ipotizzata una nuova organizzazione, più ampia, più coinvolgente, che permetta all'attuale comitato di poter aumentare la portata e la significatività della Festa della Bruna».
«Non e' mio costume, ne' mia abitudine offendere le persone; per quel che posso mi esercito nella virtù della temperanza; ne' era mia intenzione muovere offese nei confronti del consigliere provinciale Sabatino Casulli a margine di un impegnativo e riuscito confronto politico svoltosi l'altra sera a Matera». E’la dichiarazione di Cosimo Latronico in merito a quanto accaduto giovedì sera ed all’animata discussione con il consigliere provinciale Casulli. «Ho solamente replicato con la stessa durezza, ed alla presenza di numerosi dirigenti, al tentativo messo in essere da Casulli di impormi decisioni che rientrano nella sfera delle mie attribuzioni, e nella fattispecie la nomina dei coordinatori comunali, che intendo esercitare con senso di responsbilita' ed in piena autonomia». Lo ha dichiarato il coordinatore provinciale del Pdl di Matera, il senatore Cosimo Latronico. «Chi ha deciso di militare nel Pdl ha il dovere di rispettare queste elementari regole statutarie, nell'interesse esclusivo del partito e della sua espansione. Il consigliere Casulli ha goduto qualche mese fa della mia fiducia, avendolo candidato, non senza contrasti, nel collegio provinciale di Scanzano Ionico nella lista del Pdl. Candidatura che e' stata decisiva per la sua rielezione; ora, però, mi aspetto che dia prova di responsabilita' e contribuisca alla costruzione del Pdl di Scanzano Ionico insieme con l'avvocato Raffaele Ripoli che e' stato chiamato a svolgere le funzioni di coordinatore comunale, a cui riconfermo la mia fiducia, sperando si possa aggiungere quella di Casulli. Sono fiducioso che nei luoghi deputati alla valutazione delle situazioni e all'assunzione delle necessarie decisioni sapremo costruire, con il contributo del consigliere Casulli, le soluzioni migliori per fare una buona politica nelle nostre comunità; ragione per la quale gli elettori anche nella ultima consultazione ci hanno dato una significativa dose di fiducia».
SpiCgil su soggiorno estivo anziani «Plati senza argomentazioni» COMPLETIAMO il botta e risposta sul soggiorno termale e marino per gli anziani con la controreplica dello Spi Cgil all'Assessore alle Politiche sociali del Comune Michele Plati. «Spiace constatare come l'Assessore, nonostante gli sforzi dialettici, non sia riuscito nel merito delle obiezioni sollevate a trovare uno straccio di argomentazione che potesse giustificare un provvedimento odioso, ai limiti della inciviltà nei confronti proprio delle persone anziane più bisognose, purtroppo in crescita esponenziale per effetto della gravissima crisi economica nella città di Matera. L'Assessore non dice una parola sulla decisione miope di non prevedere una fascia di esenzione totale da noi individuata in euro 10.000 reddito ISEE. La differenza del contributo previsto dal provvedimento del Comune di Matera tra un reddito zero e uno di 16.000,00 euro, si sostanzia in soli 50 euro. Ci pare, per non usare espressioni forti, per rispetto nei confronti dell'Assessore, del tutto incongruo.
L'assessore non spende una parola per giustificare un provvedimento che prevede l'intera anticipazione del costo del soggiorno da parte dell'anziano che a distanza di mesi si vedrà parzialmente rimborsato. Siamo meravigliati dall'accusa che ci viene rivolta di voler trasformare il comune in “agenzia viaggi” perché questo non rientra nella nostra cultura. Per quanto riguarda le 116 persone che lo scorso anno hanno usufruito del contributo, ci sarebbe piaciuto che l'Assessore accompagnasse l'informazione alla situazione reddituale. Infine siamo scioccati dalla disinvoltura dell'Assessore che rimprovera il sindacato di soffermarsi sul soggiorno estivo per gli anziani trascurando le questioni più generali delle politiche per la terza età» conclude Eustazio. «Ricordiamo all'Assessore che il Sindacato dei pensionati, CGIL, CISL e UIL della provincia di Matera ha chiesto al sindaco oltre cinque mesi fa un incontro finalizzato alle questioni della terza età».
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Domenica 12 luglio 2009
34 Vitelli: «Distrutte anche le nettarine, solo metà degli imprenditori era assicurata»
Danni anche alla cerealicoltura Il quadro nero della Coldiretti Pisticci per il comparto dopo i nubifragi PISTICCI - Le condizioni meteo sembrano essersi normalizzate negli ultimi giorni, ma le due settimane di temporali, nubifragi, grandinate e trombe d'aria hanno lasciato il segno sull'agricoltura del Metapontino. Anche il territorio di Pisticci paga un pesante dazio ai capricci del tempo e così il comparto agricolo si ritrova nuovamente in crisi. Se meno di un anno fa il problema riguardava un bicchiere troppo vuoto, per i problemi di siccità e carenza di riserve idriche, adesso la questione è opposta, ma altrettanto grave: il bicchiere è troppo pieno e i campi risultano impraticabili in piena estate. «Siamo passati da un eccesso all'altro -spiega Franco Vitelli, presidente Coldiretti Pisticci- in meno di un anno. Dopo i danni causati dalla siccità, sono arrivati i disastri provocati dalle alluvioni. Per questo comparto non c'è proprio pace. Ne fa le spese innanzitutto il settore cerealicolo, in quanto il grano ha subìto un processo di allettamento, è andato a terra e si è mischiato al fango, senza considerare la già ec-
Franco Vitelli
cessiva presenza di piante infestanti, rinate per la copiosità delle piogge invernali e primaverili. A questo punto molti agricoltori non potranno completare la trebbiatura con danni ingenti per la loro economia. Grandine e precipitazioni piovose eccessive e violente hanno poi arrecato forti danni anche alle nettarine tardive, ai campi di angurie e pomodori sia intaccando i frutti che determi-
nando un processo di macerazione. In questo modo la nostra agricoltura ha ricevuto un ennesimo colpo di grazia, che va a innestarsi in un quadro già di per sé fosco per via delle pregresse difficoltà di commercializzazione di molti prodotti a prezzi competitivi». La Coldiretti, nella sua struttura regionale, ha già chiesto lo stato di calamità e presentato una piattaforma di proposte al presidente della Regione, Vito De Filippo, e all'assessore all'Agricoltura Viti, «nella quale -continua Vitelli- si vanno a trattare anche altre problematiche legate alla nostra agricoltura a prescindere dalle emergenze degli ultimi giorni». Franco Vitelli, oltre che presidente della Coldiretti Pisticci, è anche alla guida del CoProDi di Metaponto, l'organismo che provvede alle assicurazioni in campo agricolo a partire proprio dalla copertura per grandine ed altre calamità atmosferiche. Oggi come non mai risulta lampante come sia divenuto indispensabile assicurare i propri campi. «Chi ha proce-
duto alla copertura -spiega ancora Vitelli- sarà risarcito dei danni subiti di recente. Purtroppo bisogna prendere atto che l'unica tutela del reddito oggi è costituita dalle assicurazioni. Come CoProDi abbiamo chiuso la campagna grandine e altri eventi atmosferici al 30 giugno con una copertura assicurativa di circa 47 milioni di euro, nonostante il Fondo di solidarietà nazionale non sia stato ancora coperto dal Governo, mentre la Comunità europea ha stanziato 120 milioni di euro e la Regione Basilicata, che ha ben operato in tal senso, ha completato la copertura per la campagna assicurativa 2008 con 700mila euro. Attraverso questi interventi è stato possibile agevolare gli agricoltori che hanno potuto risparmiare all'atto della stipula delle loro polizze». Resta il fatto, però, che circa la metà degli imprenditori agricoli locali ha scelto (o è stata costretta per mancanza di liquidità) di non assicurarsi. E pertanto rischia di pagare in proprio i danni subìti con le ultime devastanti precipitazioni. Roberto D’Alessandro
Commozione al recital “Il filo d’erba”
L’affascinante storia di Rocco Scotellaro TRICARICO - Viva commozione ha suscitato nei presenti, il recital “Il filo d'erba”, omaggio a Rocco Scotellaro, di Dino Becagli, messo in scena venerdì scorso presso l'auditorium comunale di Tricarico. Gli spettatori, infatti, hanno seguito con grande attenzione, silenzio e coinvolgimento emotivo, il racconto della vita del loro più famoso concittadino, morto immaturamente a trent'anni, ricostruito attraverso una scelta di poesie molto appropriata, ma soprattutto attraverso il racconto scritto Francesca Armento, la madre di Scotellaro, dopo l'improvvisa morte del giovane figlio, avvenuta a Portici il 15 dicembre del 1953. Un racconto, pubblicato in fondo a “Contadini del Sud”, dalla nascita del suo Rocco, fino agli ultimi giorni di vita, dai primi segni del malore, alla parten-
za per Portici, alla notizia dell'improvvisa scomparsa del figlio. Il ruolo della madre, magistralmente interpretato dall'attrice Lorenza Colicigno attraverso immagini filmate, che interagisce sullo scherma con l'attore in scena, ha contribuito a sottolineare la drammaticità della narrazione. Becagli, infatti, ha dato una lettura molto personale della figura di Rocco Scotellaro, privilegiando e indagando l'aspetto umano e poetico, piuttosto che quello politico, privilegiato, invece, da tanti altri autori che si sono misurati con l'interessante figura dell'intellettuale e poeta di Tricarico. Le musiche, dai Tarantolati, a Loreena McKennit, Rocco De Rosa ed Ennio Morricone, nonché la canzone “Carcere di Trani” interpretata da Pietro Basentini, hanno concorso a creare durante tut-
Dino Becagli
to lo spettacolo una forte tensione emotiva e di coinvolgimento. Impeccabile la parte tecnica curata da Antonio Salvia. Michele Santangelo provinciamt@luedi.it
La Giunta si allarga a cinque elementi
Oliveto Lucano, bilancio in salute, nominati due nuovi assessori OLIVETO LUCANO - Casse in salute al Comune di Oliveto Lucano. Stando al Rendiconto di gestione relativo all'esercizio 2008, “illustrato al consiglio comunale durante la sua ultima seduta, i programmi in cui risultava articolato il bilancio di previsione 2008, approvato dall'assise con atto 14 del 28 maggio scorso, soprattutto quelli aventi una pianificazione a medio termine, risultano per lo più attuati. Quelli aventi -inveceuna pianificazione a lungo termine e/o più complessa, risultano in via di attuazione”. Non solo. «Nel corso del 2008 -si legge in una nota del Comune- ha avuto inizio la gestione associata del “controllo di gestione” tra il Comune di Oliveto Lucano, la Comunità montana “Medio Basento” e i Comuni di Garaguso e Calciano. Non risulta accertato alcun disavanzo d'amministrazione nel corso dell'esercizio finanziario 2008. Anzi, la gestione finanziaria dell'ente -viene evidenziato nel Rendiconto- si è chiusa con un avanzo di amministrazione, riveniente dal risultato complessivo della gestione di competenza e dei residui, pari a 144.284,53 euro. I fattori determinanti del positivo risultato della gestione corrente sono stati: i minori accertamenti di entrata rispetto alle previsioni di bilancio dovuti sia al mancato finanziamento di alcuni investimenti programmati, sia alla mancata realizzazione di entrate e tributi propri, nonché al mancato utilizzo dell'anticipazione di cassa, ecc..”. Al momento del voto il gruppo di minoranza si è astenuto e il provvedimen-
Cipriano Garofalo
to è passato coi soli voti della maggioranza consiliare. Nel corso della stessa adunanza sono state comunicate dal sindaco, Cipriano Garofalo, le deleghe assegnate ai due nuovi componenti (Celestino Dangelo e Giacomo Spinelli) della Giunta. Dangelo si occuperà di Agricoltura e Sviluppo Rurale, Sviluppo e Salvaguardia dell'Ambiente e del Territorio. Logistica, Patrimonio comunale, Protezione civile, Riqualificazione Urbana, Viabilità e Manutenzione Viaria - invece - le competenze di Spinelli. Competenze, queste ultime, prese “in dote” dall'ex assessore, Angela Dilorenzo, dimessasi dall'incarico per impedimenti lavorativi. Per cui, coi due nuovi ingressi l'esecutivo cittadino si allarga, passando da quattro a cinque unità. Rimangono al loro posto il vicesindaco con delega ai Lavori Pubblici e alla Ricostruzione, Nicola Terranova, e l'assessore alla Cultura, Formazione, Politiche Sociali e Sport, Rossella Barbarito.
SPUNTI
Irsina, ora la sinistra si deve guardare dentro di ROSARIA SCARAIA* IRSINA - Torna Rosaria Scaraia, attraverso un’attenta analisi sui valori e su quel sentimento etico che muove i cardini della politica e, soprattutto, quella di parte della sinistra locale. Gli strumenti politici e quelli culturali e analitici di alcuna parte della sinistra irsinese appaiono profondamente inadeguati. Mi interrogo, sul tipo di identità e sulle questioni politiche. Più che di identità (vecchia / nuova), meglio sarebbe parlare di “identificazione” culturale di
questa sinistra. La cultura di un partito, ovviamente, non è racchiusa in un manifesto, né è un prodotto intellettuale, ma è tutt'uno con gli obiettivi politici e programmatici e con la visione della società, nonché con la prassi stessa del partito. Essa è un misto di vari ingredienti. Da un lato è espressa da quell'universo antropologico che, declinato ai vari livelli, accomuna le percezioni, le sensibilità, il modo di ragionare e di impostare i problemi dei dirigenti e delle masse di aderenti e simpatizzanti, e giustifica lo stare assieme. Mi riferisco a quell'universo
insito nel modo di sentire, di interpretare il mondo, di impostare le relazioni causa-effetto, di dare le gerarchie di valore e definire l'immaginario collettivo. Ma sono, ancora, cultura di un partito anche quegli orientamenti più contingentemente empirici, informati da concezioni del ruolo e delle modalità di svolgimento politica, attinenti soprattutto alla formazione dei dirigenti…la forma mentis, i linguaggi, i riti, valori e disvalori, con cui viene praticata la politica, e con cui viene trasmesso al corpo del partito un modo di viverla e di riprodurla. Da ultimo, ma non marginale
rispetto agli altri aspetti, un partito si definisce culturalmente anche per come concepisce la funzione intellettuale e per il rapporto che instaura con le competenze e i saperi. È opportuno che tutti leggano la norma circa la possibilità di convocare il consiglio dopo il 7 giugno. “ …In tal caso e comunque - ritornando alla questione della convocazione del consiglio comunale- quando il consiglio non abbia approvato nei termini di legge lo schema di bilancio predisposto dalla giunta, l'organo regionale di controllo assegna al consiglio, con lettera no-
tificata ai singoli consiglieri, un termine non superiore ai venti giorni per la sua approvazione, decorso il quale si sostituisce, mediante apposito commissario, all'amministrazione inadempiente…”, articolo 141 del Testo Unico Ordinamento Enti Locali. In virtù, sia chiaro a tutti, che il tradimento di un territorio è dolore comune: mio, tuo, suo, nostro, vostro! Parole come pietre che dovrebbero far riflettere una classe politica in parte responsabile del tracollo dell’Amministrazione comunale. *Professoressa di Irsina
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Domenica 12 luglio 2009
35 Bernalda Grande spazio allo spettacolo, ai riti e alla solidarietà per gli amici de L’Aquila
S. Bernardino festa memorabile Tantissime novità nell’edizione 2009 con la presenza del corpo del Santo BERNALDA - L'edizione 2009 della festa dedicata a San Bernardino da Siena rimarrà nella storia. Dai grandi nomi del mondo artistico-musicale ai maestosi spettacoli pirotecnici, dal trigramma originale che il Santo portava con sè, alle reliquie che saranno esposte durante i festeggiamenti passando per la venuta, dopo trent'anni, del corpo del Santo. Ieri, cittadini e comitato festa si sono dati appuntamento presso la sala consiliare dove è stato presentato il programma dell'evento più atteso. Presenti Nicola Dommarco, presidente del Comitato feste, e don Mariano Crucinio, parroco di Bernalda. Dommarco ha illustrato la parte civile della festa, definendola di grande spessore educativo. «La nostra -ha detto- è una passione; un sentimento che si alimenta nella mia persona da ben 35 anni. La festa ha come scopo quello di trasmettere le emozioni e la tradizione ai giovani di oggi. Ecco perché la definisco educativa. Il nostro territorio sta vivendo molte vicende particolari, la crisi economica mondiale; le mareggiate a Metaponto, e qui tutti ci siamo emozionati nel vedere le immagini di dicembre; le mancate votazioni che ci hanno umiliato; il terremoto a L’Aquila, che ci ha visti in prima linea, e qui volevo sottolineare la grande partecipazione alla solidarietà verso il popolo a noi amico. Anzi vi dirò di più, i bernaldesi sono molto generosi e a conferma ricordo che durante il terremoto che colpì la Basilicata i nostri concittadini, con 16 carri pieni di provviste alimentari, giunsero prima dell'esercito a Castelgrande. Ecco, siamo sempre in prima linea per
I figuranti de L’Aquila alla festa di San Bernardino 2008
aiutare il prossimo e nei mesi di marzo e maggio, ci siamo recati a L’Aquila per far giungere il nostro contributo in termini di affetto portando con noi il denaro raccolto. Tutti questi eventi hanno segnato le nostre menti, ed ecco perché abbiamo pensato a un'edizione maestosa della festa, in modo che San Bernardino sia amplificatore di felicità. Per questa edizione ci sarà la presenza della cantante italiana Fiordaliso e i famosissimi Blues Brothers, con la loro band che conta artisti dai grandi nomi tra questi lo statunitense Luo Marini con il suo sax, che ha suonato con gli Aerosmith, con i Rolling Stones, con Eric Clapton; Glenn Dewes alla tromba che ha accompagnato nella sua carriera Madonna, Michael Jackson, Bono, Bob Jovi e altri; Larry Farrel al trombone, Lee Finkelstein alla batteria, John Tropea alla chi-
L’antica questua in mano ai giovani COME accade da qualche anno a questa parte, la festa di San Bernardino richiama a se oltre centomila presenza. Un mare di gente, che gremisce tutto corso Umberto; oltre due chilometri che vedono gente arrivare da tutte le parti. Quindi, non solo cittadini ed emigranti che ritornano a casa, ma anche molti turisti italiani e stranieri. E a conferma di questo basta sentir parlare i tanti per notare il mix di lingue, dagli Stati Uniti alla Russia, dall'Australia al nord Europa. Tantissima gente che deve essere presa in consegna dal lavoro degli addetti alla sicurezza; ragazzi che lavorano tantissimo. Tra di loro Domenico Giordano, presente alla conferenza stampa di ieri, il quale ci ha parlato della grande fatica che scompare nel nome di San Bernardino. «Principalmente -ha detto Giordano- mi occupo, insieme a Tonino Faliero e agli altri membri del comitato, della questua. Certo -ha continuato il giovane bernaldese- non nascondiamo la grande fatica che viene messa in campo nei giorni dei festeggiamenti; uno sforzo che scompare nel nome del nostro Santo Patrono. Noi siamo tutti motivati, un gruppo affiatato che ha lavorato e che continuerà a lavorare per san Bernardino. Volevo ricordare -ha concluso Giordano- una persona non c'è più e che ha legato il suo nome alla festa, Cenzino Calabrese, uomo pieno di bontà che ha trasmesso a noi giovani l'amore per questo evento». Un amore visceraler per il santo di Bernalda. fa.si. provinciamt@luedi.it
tarra, Antony Cloud alle tastiere, e Eric Udel al basso. Avremo ancora la strabernalda, giunta alla XXXIII edizione, il Palio di San Bernardino, la fiera, la magia del fantastico mondo napoletano con Alfredo Micucci nel recital “Iamm'a vedè: il sole tra i vicoli di Napoli». Poi ci sarà la giornata del 23, che vedrà gli oltre centomila presenti prendere parte alla sfilata storica. Un corteo che si snoderà su corso Umberto addobbato da oltre due chilometri di luminarie e che vedrà il passaggio di figuranti, chiarine, cavalli, bande, sbandieratori, la corte di Federico II, il corteo con Federico di Aragona, la regina Giovanna e la sua corte, i trombonieri-archibugieri, la confraternita di Mirabella Eclano e i confaloni delle città ospiti. Un lunghissimo corteo -ha concluso Dommarco- che prepara e precede l'arrivo di San Bernardino». Subito dopo a interveni-
re è stato don Mariano Crucinio, che ha parlato degli appuntamenti legati alla festa e quelli futuri nel nome di San Bernardino da Siena. «Per noi -ha detto Don Mariano- la festa è quella del Santo nel ricordo che siamo Cristiani e per rafforzare ancor di più la grande vicinanza di San Bernardino al nome di Gesù. In questa edizione porteremo in processione, oltre alla figura del Santo, anche il diagramma originale che San Bernardino portava con sè quando parlava alle genti. Altro elemento importante è quello dell'esposizione della reliquia, che fu donata da Papa Innocenzo X, un frammento sacro che sarà esposto durante la messa delle 8 del 22 agosto. Da sottolineare il ritorno del corpo del Santo a Bernalda dopo 30 anni. I più grandi ricordano quel giorno; un evento che sarà ripetuto con la permanenza del corpo di San Bernardino per tre domeniche consecutive nel mese di settembre o di ottobre. Altro elemento da sottolineare -ha concluso don Mariano- è la promessa di Padre Quirino, di un pezzo del Saio del Santo». Subito dopo spazio alle domande che hanno evidenziato la grande devozione del popolo, degli imprenditori e dei commercianti per il Santo Patrono, della messa a disposizione della delegazione de L’Aquila di un pullman da parte di un anonimo bernaldese, di 500 effigi, realizzate e donate da un aquilano, raffiguranti L'Aquila e Bernalda nel nome di San Bernardino e di un'opera, che sarà donata alla città de L’Aquila, in marmo realizzata da Francesco Fai, che raffigura un'aquila che riprende il volo. Fabio Sirago provinciamt@luedi.it
Sarà una magia di luci nel cielo
Fuochi d’artificio Gara tra campioni UN grande evento che sarà chiuso dal maestoso spettacolo pirotecnico. In gara i tre più grandi pirotecnici del territorio nazionale. L'artificiosa dei fratelli Di Candia, il Cav. Bartolomeo Bruscella e Pannella Barbato si sfideranno a colpi di fantasia nel cielo di Bernalda. Nomi che hanno richiamato l'interesse del sito nazionale www.pirovagando.it. Giuseppe Mazzei del coordinamento per lo spettacolo pirotecnico, ci ha parlato di momento emozionante che vedrà tantissima partecipazione da tutta Europa. «A concludere la festa di San Bernardino -ha detto Mazzeisaranno i tre maestosi spettacoli legati alla magia dei colori e delle forme. I nomi sono tra i più importanti dell'Italia e del mondo. Pirotecnici -ha continuato il giovane bernaldese- che hanno vinto titoli in tutto il mondo. E per tale motivo, il sito girovagando, vedendo i nomi ha espresso la volontà di essere presente durante i festeggiamenti di San Bernardino il prossimo 23 agosto. Sul sito poi verranno caricati foto e video della festa. Un modo in più per essere conosciuti in tutto il mondo. Il vincitore si aggiudicherà una targa d'oro e il primo Trofeo San Bernardino opera, realizzata da Francesco Fai, in
Nicola Dommarco e don Mariano Crucinio
marmo e acciaio che raffigura la scia lasciata in cielo dai fuochi e lo scoppio che riporta lo stemma di San Bernardino. Trofeo, quest'ultimo, che sarà consegnato a tutti, mentre a cambiare saranno le dimensioni in base alla classifica. Inoltre, abbiamo voluto incentivare ancor di più la sfida con un premio in denaro. Volevo anche ricordare che si è costituita l'associazione portatori di San Bernardino con presidente Gesualdo Giannini. Siamo circa venti ragazzi ha concluso Mazzei - tutti alimentati dalla passione per il nostro Santo Patrono». fa.si.
Tursi Tutto pronto per il Grest e i campi giovanili, non c’è ancora il programma comunale
Cartellone estivo affidato alle associazioni TURSI - Con la festa della Madonna delle Grazie, che si svolgerà domenica prossima, si chiude il ciclo delle feste religiose, cosiddette di primavera. La prima è stata la festa di San Filippo, patrono della città e quindi la festa più importante. E' durata quattro giorni, il tempo era bello, e il paese è stato pacificamente invaso da giostre, baracche gastronomiche e ci sono stati i cantanti e la processione del santo. La seconda festa si è svolta in Rabatana. E' stata in tono minore, ed era dedicata alla Madonna dell'Icona. Tutte e tre le feste sono organizzate dallo stesso comitato. Poi dalla metà di luglio fino alla fine d'agosto, era tradizione consolidata dal 1994, che l'Amministrazione comunale organizzasse il cartellone che andava sotto il nome di “Estate tursitana”. Quest'anno, ancora non è stato stilato un programma dall'amministrazione comunale. Ci sono comunque delle iniziative, promosse da associazioni sportive, culturali e religiose. A luglio le suore organizzano il Grest, un camp estivo che si svolge in paese, di pomeriggio, rivolto ai bambini delle scuole elementari e medie e durerà due settimane. Poi ci sono i corsi estivi di nuoto, promossi da due associazioni sportive, che si svolgono al mare di Policoro. Ogni mattina alle otto, partono due pullman di ragazzi, con i loro istruttori. Si ritorna a casa alle tredici, ora di
Un panorama della città di Pierro
pranzo. Ci sono poi in cantiere: un torneo di calcetto serale, dove parteciperanno anche squadre da fuori; un torneo di basket in piazza, che si svolgerà di sera; una corsa podistica a livello regionale. Come manifestazioni culturali, ci sarebbero: la “Notte Bianca”; una rassegna musicale stile Amarcord, un premio di poesia. Il sedici agosto la tradizionale festa di San Rocco si svolgerà nella sede della Fondazione Exodus, che si trova proprio all'interno di un vecchio convento ristrutturato: il convento di San Rocco appunto. Con l'ordinanza emessa dal comando dei vigili urbani, è stata ripristinata l'isola pe-
donale. E' un tratto di strada di via Roma, lungo circa trecento metri, che dalle nove di sera viene transennato e chiuso al traffico automobilistico. Così, dopo l'orario di chiusura dei negozi, la gente può passeggiare, insieme ai bambini ed ai giovani teenagers. L'isola pedonale, oltre a costituire un blocco contro l'inquinamento delle auto, durerà fino agli inizi di settembre. Negli anni passati il programma era un pochino più nutrito. Forse è colpa della crisi economica che tocca anche i piccoli centri come il nostro. Salvatore Martire provinciamt@luedi.it
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Domenica 12 luglio 2009
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La cultura si ferma causa lavori. Marrese (Pd): «Si doveva trovare un altro sito»
Biblioteca chiusa senza alternative POLICORO - «L'amministrazione comunale di Policoro ha “sospeso” la cultura nel nostro Comune». A dichiararlo è il capogruppo consiliare del Partito democratico, Gianluca Marrese, riferendosi alla chiusura, causa lavori di ristrutturazione, della biblioteca comunale. Nei giorni scorsi, anche la responsabile municipale del servizio, Angela D'Elia, aveva scritto una missiva al primo cittadino, Nicola Lopatriello, lamentando la questione. Ma sentiamo Marrese: «Se alla guida della città ci fosse il centrosinistra -ha detto al Quotidiano- non sarebbe sicuramente mai rientrato nei nostri programmi, invece, il depotenziamento o addirittura la chiusura della biblioteca comunale fino a data da destinarsi. Infatti, l'amministrazione comunale con delibera del 25 giugno scorso ha sospe-
so tutti i servizi relativi al funzionamento della biblioteca comunale per la esecuzione dei lavori di ristrutturazione e adeguamento della stessa sede. Già la scorsa amministrazione (guidata da Serafino Di Sanza, ndr) aveva individuato, al conseguimento del finanziamento regionale, nei locali della ex scuola elementare di via Dante il luogo idoneo per la prosecuzione del servizio fino alla conclusione dei lavori di riqualificazione di piazza Heraclea. Giriamo al sindaco e all'assessore al ramo, vice sindaco Rocco Leone -ha continuato Marrese- l'interrogativo che noi e tutti i cittadini ci poniamo esterrefatti: come non si è riusciti a provvedere in tempo utile a una soluzione logistica che non privasse la comunità di un servizio essenziale, come quello della biblioteca comunale, che solo nel
2008 ha registrato più di 14.000 presenza ed oltre 3.000 prestiti di libri, nonostante si fosse da tempo a conoscenza dell'inizio dei lavori? La giunta -ha stigmatizzato l'esponente dell'opposizione- ha colpevolmente ignorato la soluzione prospettata dalla responsabile del servizio, la dottoressa D'Elia, alla quale va riconosciuto assoluto merito per l'impegno profuso e i risultati conseguiti nella eccellente gestione. Rappresenta un dato preoccupante per il futuro della nostra comunità, la scarsa, se non totale, indifferenza dimostrata da questa amministrazione per le scelte fatte in ordine ad un servizio di importanza imprescindibile per ogni città. L'interrogativo nasce spontaneo: si può “sospendere” la cultura a vantaggio di altri e quali interessi? Si può sacrificare, con tanta superficialità, il patri-
La piazza Eraclea dove ha sede la biblioteca
monio culturale e di conoscenze di una comunità, per favorire associazioni, che pur svolgendo attività importanti potevano allocarsi altrove? Questa vicenda -ha concluso Marrese- aggrava il nostro giudizio nei confronti dall'assessorato del dottor Leone, che oggi chiude la biblioteca e domani privatizzerà l'asilo comunale, con il concreto rischio di svantaggiare
le famiglie meno abbienti, nonostante le sue rassicurazioni a non alzare le rette. Il nostro partito non va in vacanza e non perde di vista anche in questo momento i temi e le questioni che investono la persona, come la cultura e l'assistenza sociale, che sono alla base del nostro impegno politico». Pierantonio Lutrelli provinciamt@luedi.it
Convegno a più voci per ripercorrere le vicende del passato con un occhio al futuro
Gli attori della storia di Policoro I ricordi del senatore a vita Emilio Colombo nel cinquantenario della città POLICORO - Nell'ambito dei cinquant'anni di autonomia comunale, nella sala consiliare “Nicola Montesano”, è stato organizzato un convegno a più voci dal tema: “Policoro: la memoria e il territorio -Passato, presente e futuro”, durante il quale uno degli organizzatori, Benedetto Gallitelli, ha donato ai presenti un libro da egli stesso scritto sulla figura del padre, Vincenzo, delegato del Comune di Montalbano nell'allora frazione di Policoro, 1936/37, come responsabile dell'anagrafe e stato civile. E da qui che gli insigni relatori sono partiti per ricordare, coma ha fatto il sindaco, Nicola Lopatriello: «Ciò che più mi ha colpito di Vincenzo Gallitelli è stato il suo attaccamento a Policoro. Dobbiamo prenderlo ad esempio ed essere tutti orgogliosi di essere policoresi». E sul futuro: «Puntare sul turismo in tutte le sue sfaccettature; e quella di Marinagri mi auguro possa essere il volano per uno sviluppo complessivo di questo settore che non ha mai sprigionato del tutto le sue potenzialità». Dopo il saluto del primo cittadino, a prendere la parola è stato Antonio Preziosi, giornalista di radio Rai: «C'è un momento nella vita durante il quale bisogna guardarsi allo specchio e prendere delle decisioni. Io sono partito da Policoro, ma non ho mai tagliato il legame con la mia terra. Indipendentemente dalle scelte che ciascuno di noi fa, la memoria e la comunità sono le nostre linee guida dell'agire quotidiano. E io ricordo, ad esempio, quando da consigliere comunale fui uno dei tre firmatari di un'interrogazione con la quale chiedemmo che le Tavole di Herakleia fossero messe proprio dove sono ora, in questa sala in memoria di Dinu Adamesteanu; così come voglio rammentare ai più giovani che la prima pietra di questa città è stata messa da Emilio Colombo». Il collega giornalista e docente universitario della Cattolica di Milano, Ruben Razzante, anch'egli polico-
Policoro Dal 27 luglio al 23 agosto
Arriva il bus per la zona lido
Una vecchia immagine della piazza di Policoro
rese, si è invece soffermato sul futuro di questa città: «Bisogna andare avanti con una marcia in più, senza quelle divisioni del passato che hanno frenato lo sviluppo di questa comunità, in quel processo di modernizzazione senza il quale la Basilicata precipita. Già perché o si salva tutta o precipita tutta. Facciamo tesoro del passato, evitiamo gli errori e troviamo le ragioni dell'unità». Mentre Giuseppe Settembrino, del coordinamento giornalistico della Regione Basilicata, partendo dalla Riforma Agraria è arrivando ai giorni nostri chiedendo alla politica di dare risposte ai giovani sui temi del lavoro. Infine, Walter Vecellio, caporedattore del Tg2, ha raccontato la sua storia policorese quando era prima operaio stagionale dello zuccherificio e poi impiegato rincorrendo la sua passione di sempre: il giornalismo. «Il nuovo che c'è oggi va coniugato con le lezioni del passato: il futuro non c'è senza la memoria storica. Dobbiamo tutti essere grati a chi ci ha preceduti nella nascita e costruzione di una comunità». Le conclusioni sono state tirate dal senato-
re a vita, Emilio Colombo, il quale ha ricordato di essere cittadino onorario di Policoro del 1967: «Sono stato tra i fondatori di questa città mettendo la prima pietra (ricordando anche l'onorevole Michele Tantalo inviato anch'egli ma impossibilitato a partecipare ai lavori ndr) di Policoro». Un cenno poi alla grande legge sulla Riforma Fondiaria, che ha sottratto ai latifondisti i terreni per concederli agli agricoltori: «Che porta la nostra firma e grazie alla quale iniziammo a mettere le basi per la creazione nella odierna Policoro di una delegazione comunale perché Montalbano era troppo distante. I primi passi li abbiamo mossi in piazza Eraclea, proprio vicino la chiesa Madre, scavando e costruendo il primo borgo e nucleo urbano, dopo il quale è arrivata l'autonomia comunale, le prime scuole e il conseguente sviluppo». E proprio su questo argomento Colombo racconta un aneddoto: «Mi regalarono una scatola contenente la testa di una splendida fanciulla ritrovata negli scavi archeologici. Non potevo accettarlo come regalo altrimenti avrei commesso un
reato perché quella statua aveva un valore inestimabile. Dieci anni fa l’ho rivista al museo nazionale della Siritide di Policoro». Gabriele Elia
Grave lutto per Anna Carone MONTALBANO JONICO - Dopo un lungo periodo di malattia e sofferenza, ieri è venuto a mancare all’affetto dei propri cari Pietro Antonio Carone, padre della nostra storica corrispondente da Montalbano Jonico, Anna Carone. Pietro Antonio è stato un onesto lavoratore, grande esempio di umiltà e bontà a beneficio di tutti coloro che lo hanno conosciuto. La redazione del Quotidiano della Basilicata e il direttore Paride Leporace, esprimono le più sentite condoglianze alla famiglia Carone.
Il Lido di Policoro
POLICORO - Dal 27 luglio fino al 23 agosto, la linea 5 del trasporto pubblico comunale di Policoro inizierà la sua corsa ogni ora dal Terminal Bus “Egeo” di via Bologna, a partire dalle 16.30 fino alle 23.30 per la corsa di andata; mentre per il ritorno dalle 17 alle 24 dalla zona Lido. «E' un ulteriore servizio che diamo ai turisti e residenti che hanno difficoltà nel raggiungere il lungomare centrale sia la mattina che la sera. Una città turistica che si affaccia sul mare deve avere tutti i comfort possibili e immaginabili», dichiarano gli amministratori. Che aggiungono: «Il turismo è per noi un settore sul quale puntare molto sia per creare opportunità di lavoro che per sviluppare le normali vocazioni del territorio, che nel nostro caso sono il mare e l'ambiente, associati all'enogastronomia e alla ultramillenaria storia di Policoro, che parte
dal VII secolo a.C. per arrivare fino ai giorni nostri. Pertanto, con l'inizio dell'estate abbiamo pensato ad una serie di piccoli interventi che vanno nella direzione prefissata: attrarre turisti. Da qui la pubblicazione di luglio del calendario “Siritiestate 2009”, i cui appuntamenti sono stati allungati fino a dicembre in occasione delle manifestazioni culturali rientrati nel cinquantesimo anniversario di autonomia comunale, che stiamo celebrando in questi giorni; il servizio di salvamento a mare di bagnanti e natanti che inizierà a breve; quello di prevenzione sul lungomare da parte della Polizia municipale; l'offerta ricettiva sul fronte dei lidi tra le più alte del comprensorio, almeno 11, sulla sola Duna centrale; l'illuminazione del lungomare e dell'arenile per prevenire ogni possibilità di devianza». provinciamt@luedi.it
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Domenica 12 luglio 2009
L’evento
News
Da scoprire
Da vedere
Stefano Zecchi a Maratea per il debutto di AltaMarea
Il Washington Post recensisce “Mille anni che sto qui”
A San Costantino Albanese Festa della transumanza
Moliternoincorto Inaugurazione della V edizione con Brancale
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A Laurenzana il Palio Carmelitano di FRANCO DIONESALVI L’uomo più alto del mondo è ucraino, e misura due metri e 59 centimetri. Quasi due Berlusconi, uno sull’altro. La pressione dell’aria ai suoi piedi è diversa da quella del capo. Molte porte non riesce ad attraversarle; fuori da casa sua, dove si è fatto le cose su misura, è costretto a dormire nei prati, perché non c’è hotel che possegga un letto adatto a lui. Se va a cinema, sempre gli sussurrano inutilmente alle spalle: “Ma perché non si siede?” Però, da lassù, come gli appaiono ridimensionati tanti uomini del nostro tempo che si credono giganti!
Donato Pavese a pagina 40
di Friggitrice
«Per il modello a coppa mi serve una quarta. Sotto se mi fa provare quello con i laccetti forse va bene la terza»... «E questo a fascia azzurra? Ce l’avete con la treccina come questo viola?». «Uh!!, questo qua, sì, questo sabbia...però lo voglio provare...il camerino? ah, occupato? Ma quanti se n’è portati dentro quella signora? Posso provarmeli io nelle scale? ». I saldi sono un delirio. Chissà se ci andranno mai al mare, tutte queste signore e signorine, perchè c’è anche chi chiede: «Me lo fate portare dall’estetista il costume? Mi serve solo per la ceretta». Cioè
Il bikini è in saldo, la pazienza no per misurare la scosciatura inguinale. I bikini sono in saldo, e la pazienza pure. Lo shopping mattutino del sabato mattina in via Pretoria è un delirio. Nel negozietto che vende abitualmente solo calze è arrivato anche uno stock di costumi in svendita e le due commesse forse non sono abituate a vendere slip. Si organizzano. «Tutte in fila, per favore» e voi fuori (riferito ai pupi che non mancano mai), sedetevi fuori. Lo-
ro, ovvio, non ne vogliono sapere e si infilano nella colonna delle mamme che si allunga di postazione in postazione fino all’ingresso del negozio. A fascia, a coppa, con il ferretto, coi laccetti a coulotte...a ognuno il suo trofeo. Di bello c’è che «pezzo di sopra» e «pezzo di sotto», si possono mischiare come si vuole. A un certo punto Michela apre tutti i cassetti e grida: «Qui ci sono mutande di ogni tipo, servitevi da sole».
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Domenica 12 luglio 2009
Domenica 12 luglio 2009
Ribalta
Recensione di See su “Mille anni che sto qui”
e personaggi Grottole approda Debutto con sul Washington Post Zecchi
AltaMarea
di FRANCESCO ZACCARA
di ROSSELLA MONTEMURRO
MARATEA - Tornano i grandi appuntamenti con la letteratura. Stasera alle 20, a piazza del Gesù, parte la XIII edizione di “Alta Marea”. Stefano Zecchi, Marco De Marco, Rosanna Lambertucci, Pietro Grasso, Liliana De Curtis e Gino Rivieccio, sono gli autori che in 6 appuntamenti tra luglio e agosto, arricchiranno l'estate di Maratea con incontri dibattiti su temi che vanno dalla famiglia alla salute, dalla questione meridionale alla mafia, alla comicità. La rassegna letteraria “Alta Marea, Maratea… Conversazioni contemporanee 2009”, ideata e realizzata dalla Delia Promozioni per la Cultura, in collaborazione con il Comune di Maratea e l'Apt Basilicata, taglia il nastro della XIII edizione. Per la serata inaugurale, un dibattito sul più semplice e naturale desiderio di ogni coppia: un figlio. Ospite d'eccezione della serata inaugurale, infatti, sarà Stefano Zecchi, professore ordinario all'Università statale e presidente dell'Accademia di Belle Arti di Brera, autore del romanzo “Il figlio giusto” (Mondadori). Attraverso il racconto del dramma di un uomo, Andrea, che cerca di tenere unite la verità e la felicità, l'amore e la paura, e quello di una donna, Francesca, che sogna solo il figlio giusto, il piccolo ignoto ma perfettamente immaginato che abita nel profondo del cuore di ogni donna, Stefano Zecchi metterà a nudo le pieghe più nascoste dell'animo umano. Una riflessione allo stesso tempo tenera e appassionata, nel corso della quale Zecchi evidenzierà come, spesso, i destini vacillano, entrano in crisi, e i personaggi coinvolti si trovano ad affrontare decisioni che mai avrebbero immaginato di dover prendere. Una storia esemplare, che si incarna in due caratteri vivissimi, quelli di Andrea e Francesca, e allo stesso tempo tocca uno dei problemi più scottanti per le coscienze contemporanee: «Perché è diventato così fondamentale avere un bambino?». La rassegna prosegue giovedì 16 luglio con un dibattito sulla questione meridionale con il direttore del “Corriere del Mezzogiorno”, Marco Demarco, autore di “Bassa Italia”. Venerdì 31 luglio sarà la volta di Rosanna Lambertucci, l'antesignana dei programmi dedicati alla salute e al benessere, autrice de “Il villaggio dimagrante”. Martedì 11 agosto il dibattito sposterà la riflessione sulla “nuova” mafia ed i suoi equilibri con il magistrato Pietro Grasso, autore del saggio “Per non morire di mafia”. Giovedì 20 agosto, Liliana De Curtis, autrice di “Malafemmena”, svelerà i retroscena dell'unico grande amore del principe De Curtis, in arte Totò. La rassegna chiuderà i battenti sabato 27 agosto con Gino Rivieccio, autore del “Gino Riveccio Show”, in una serata all'insegna dell'umorismo. cultura@luedi.it
GROTTOLE approda sul Washington Post. E' successo due giorni fa grazie ad uno speciale firmato da Carolyn See sul best seller di Mariolina Venezia “Mille anni che sto qui” (Einaudi). Il Washington Post celebra "Been here a thousand years" (tradotto da Marina Harss) con una descrizione dettagliata della trama del romanzo che nel 2007 ha ottenuto il prestigioso Premio Campiello. See sottolinea che si tratta di «un libro su come le famiglie ricordano quello che è accaduto loro, su chi ha fatto cosa a chi, sulle nostre idiosincrasie (Alba, per esempio è ricordata perché non mangia, lei è spesso descritta mentre tira a lucido la casa). Il libro - continua See - pur narrando una storia che inizia nel 1861, descrive una vicenda attuale con un affascinante travestimento». Hanno affascinato anche gli States le vicende della famiglia Falcone, cinque generazioni dal 1861 al crollo del Muro di Berlino, dopo l’esordio sorprendente nella Penisola di un romanzo interamente “made in Basilicata”. Pochi mesi fa Mariolina Venezia è tornata in libreria con la ristampa di “Altri miracoli” (Einaudi), la raccolta di racconti pubblicati undici anni fa con Theoria. Nel 1998 Giulio Mozzi, scrittore, docente di scrittura creativa quando lavorava per la piccola casa editrice Theoria, fu colpito dai racconti dell'autrice materana, una raccolta
Inaugurata a Maratea dalla Soprintendenza
Anteprima Pinacoteca Angelo Brando
La copertina
rimasta un po' in sordina e che ora, dopo il successo di “Mille anni che sto qui” assume tutto un altro significato. Leggendo “Altri miracoli” si riconosce immediatamente il caleidoscopio di personaggi che in un certo senso anticipano la fortunata saga familiare ambientata a Grottole. In “Altri miracoli” ci sono azioni «non perseguibili penalmente, appena condannabili moralmente» che scatenano una serie di effetti collaterali, fino ad un epilogo quasi sempre tragico. Venezia, classe ‘61, ha pubblicato diverse raccolte di poesie. Ha lavorato come sceneggiatrice di fiction televisive. r.montemurro@luedi.it
Il Concerto
Igudesman & Duo MATERA - Si terrà nel Chiostro delle Monacelle di Matera - e non in Terrazza Lanfranchi, come precedentemente indicato - lo spettacolo "A little nightmare music" del duo "Igudesman & Joo", questa sera con inizio alle ore 21.30. Il violinista Aleksey Igudesman ed il pianista Richard Hyung-ki Joo sono due musicisti classici che hanno impressionato il pubblico di tutto il mondo con il loro unico e allegro spettacolo teatrale, che combina la commedia con la musica classica e la cultura popolare, tra un brano di Rachmaninov e "I will survive". I loro video spopolano su YouTube e, al momento, hanno registrato più di 14 milioni di visite; il duo è apparso dal vivo in televisione in diverse nazioni, ed annovera anche un'intervista esclusiva per la CNN. Sempre a proprio agio, sia che si tratti di suonare in un auditorium, sia che lo spettacolo avvenga in uno stadio di fronte a 18.000 spettatori, essi coltivano il sogno condiviso di rendere la musica classica accessibile ad un pubblico più ampio e giovane possibile. Per dare un'idea della incredibile versatilità dei due, basti pensare che Billy Joel ha affidato proprio a Richard Hyung-ki Joo l'arrangiamento e l'esecuzione al piano di brani del suo cd "Fantasies and Delusions"; Joo, che ha suonato anche alla Casa Bianca, è vincitore del Gran Premio Internazionale Stravinsky di Pianoforte. Di contro, Aleksey Igudesman vanta una serie di produzioni musicali per la Universal Edition, ed ha recitato in numerosi film per il cinema e la televisione. Il sito internet ufficiale del duo è disponibile al seguente indirizzo: http://www.igudesmanandjoo.com/. cultura@luedi.it
MARATEA - In occasione dell'avvenuta acquisizione a patrimonio dello Stato di trentaquattro dipinti di Angelo Brando (Maratea 1878 - Napoli 1955), la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata e il Comune di Maratea, insieme alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata, hanno inaugurato ieri sul Sagrato della Chiesa Madre Santa Maria Maggiore di Maratea, l'Anteprima Pinacoteca Angelo Brando, allestita a Palazzo De Lieto In mostra sono esposti oltre ai dipinti dell'acquisizione, provenienti tutti dal fondo gelosamente custodito della signora Angelina Mastroluca - unica erede del raffinato pittore lucano - anche il dipinto, Gioie materne del 1936, proviene dal Centro Culturale Maratea e due opere giovanili, Ritratto di Lorenzo Latronico e il Ritratto di Raffaele Latronico (benefattori dell'Ospedale di Maratea) provenienti dall'ASL 3 di Lagone-
gro. L'attuale esposizione è la proposizione della mostra itinerante di due anni addietro Angelo Brando Opere scelte 1895 - 1946. Proposte per un museo, tenutasi a Matera (Palazzo Lanfranchi, maggio - luglio 2007), Maratea (Palazzo De Lieto, agosto - ottobre 2007) e Potenza (Pinacoteca Provinciale, dicembre 2007 gennaio 2008). Con questa mostra, che segna un'ulteriore tappa nella realizzazione dell'istituenda Pinacoteca Brando, si sono voluti perseguire due precisi obiettivi: valorizzare un patrimonio culturale poco conosciuto, tirandolo fuori dai depositi della Soprintendenza di Matera; arricchire la programmazione culturale estiva di Maratea, importante centro turistico della regione e città natale dell'autore delle opere. La mostra, a cura di Michele Saponaro, è stata allestita da personale tecnico della Soprintendenza: La mostra resterà aperta fino al 31 ottobre 2009. cultura@luedi.it
Sul lungomare di Nova Siri ha riaperto il Cabiria
La costa jonica come i Caraibi NOVA SIRI - La costa jonica trasformata da alcuni giorni e per tutta l’estate in una grande spiaggia dei Caraibi. Ha riaperto, sul lungomare di Nova Siri, il Cabiria, vera rivelazione dell'estate 2008. Al pubblico offre tutta un’esplosione di note centroamericane unite alla tradizione della buona musica live e del revival Settanta, Ottanta e Novanta. Lunghe notti all’insegna della musica di qualità con un’atmosfera che ricorda perfettamente calde spiagge caraibiche. Affidate alla sezione musicale di Dj Silvio Sisto, tra i maggiori playlistman italiani di latino-americano, ed al Maestro Mitidieri, le Notti di Cabiria ospiteranno, ogni sabato e domenica, fino al mese di settembre, la calda movida jonica. Agli appuntamenti con i ritmi e le emozioni caraibiche, ormai un must del offerta musicale del metapontino, quest'anno si aggiunge anche una rassegna di music live che, a partire dal mese di agosto, riproporrà le atmosfere dei club brasiliani con grandi performance di artisti ed interpreti del forrò, bossa nova, pagode, axe. Una programmazione ed un'offerta mu-
sicale diretta, come sempre, dall'associazione culturale La Mela di Odessa protagonista ormai da tre anni dei maggiori successi estivi della fascia jonica, grazie ai successi del Fruit Mama Beach 2007 ed il Cabiria 2008. Tra le novità che caratterizzeranno, quest'estate, le Notti di Cabiria, oltre alle programmazioni musicali, un'attenzione particolare a chi non vuole rinunciare al relax ed all'intimità anche nel pieno della movida del sabato sera con l'ampliamento e la ristrutturazione dell'area dedicata al privè, con le consuete selezioni personalizzate. Emozioni che sarà possibile rivivere e condividere con gli amici anche durante la settimana grazie a Scatti di Cabiria, la fotogallery dedicata ai protagonisti della movida jonica in cui sarà possibile ritrovarsi tra le immagini ed il racconto fotografico di ogni Notte di Cabiria pubblicato sul sito www.metapontinum.com. Non manca nulla, quindi, per poter lanciare davvero l'estate 2009 nel metapontino e, nonostante il meteo sembri affermare il contrario, lungo la costa jonica, con le Notti di Cabiria, il clima ed i ritmi saranno quelli di una spiaggia caraibica. cultura@luedi.it
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Luoghi
da scoprire A passeggio con le mandrie
Festa della transumanza a San Costantino Congresso itinerante
Sulle tracce delle podoliche
Degustazione di qualità
di STEFANO RICCARDI
di IRANNA DE MEO
SAN COSTANTINO ALBANESE - Oggi, in località Acquafredda, a ridosso dei pianori di Timpa Pietrasasso, si terrà la Festa della Transumanza. L'evento, organizzato dal Comune di San Costantino Albanese, con il sostegno dell'Agenzia di Promozione Turistica di Basilicata, interesserà un po' tutto il territorio della Val Sarmento, dedicato all'antica tradizione della transumanza e alle attività dei pastori sulle quali il territorio ha per secoli basato il proprio sostentamento; tradizione che ancora oggi viene praticata nel Comune di San Costantino Albanese. Il luogo, scelto non a caso, rappresenta la storia della transumanza dell'intera area, ed ancora oggi è ricco di bestiame che, puntualmente in primavera, viene accompagnato in queste splendide alture ricche di foraggio e lasciato allo stato libero sino al tardo autunno. «Un patrimonio etno-antropologico insostituibile ci spiega Sandro Berardone, assessore al turismo del comune Arberëshe, ma soprattutto, in un evento
PODOLICA protagonista indiscussa: dai lavori congressuali alla tavola. Nella giornata materana (le altre tappe hanno toccato Taranto, Laurenzana e Cosenza) del congresso internazionale “Sulle tracce delle podoliche” organizzato dall’Anabic (Associazione nazionale allevatori bovini italiani carne) e dall’Apa di Potenza e Matera (associazione provinciale allevatori) presso la Mediateca provinciale, tante le bontà degustate. A pranzo un buffet preparato dal team dell’Unione regionale cuochi lucani, tutto a base di carne podolica e prodotti lattiero caseari come gustosi tocchetti di caciocavallo stagionato in grotte. La tavolata, allestita sulla terrazza dell’Annunziata, è stata letteralmente divorata dagli ospiti che hanno apprezzato i sapori e la genuinità dei cibi. Il tutto, nonostante un sole cocente e un caldo afoso. Coreografico l’allestimento con sculture realizzate con frutta, verdura e formaggi. Così, quasi per magia, grazie alla maestria di abili cesellatori, i meloni si sono trasformati in tronchi di albero e incavati con rose e margherite, come anche i caciocavalli. Tanti i finger food da far venire l’acquolina in bocca e accompagnati da vino locale, come il Matera doc. Dall’insalitina di farro alla lucana, a polpettine di podolica fritte adagiate su barchette di bambù. Imperdibili gli involtini di podolica con lardo adagiate su erbe campestri. Per assaporare il gusto genuino di questa carne, gli chef hanno preparato due piatti freddi e consigliabili da cucinare per la stagione estiva: un’insalatina di verdurine miste in agrodolce arricchita da carne tagliata a listarelle e fettine di arrosto con erbe aromatiche condite con olio di oliva. E ancora piatti tipici regionali come l’insalata di baccalà, i peperoni cruschi di Senise, le olive di Ferrandina e frittate miste con lampascioni, zucchine e peperoni. Il tutto accompagnato da fettine di pane di Matera. E per finire freschi spiedini a base di frutta del Metapontino: fragole, albicocche, meloni e kiwi che bastava tirare dalle sfere realizzate con le scorse di anguria. Tra i materiali divulgativi più gettonati, le “Ricette podoliche”, un libricino realizzato dal Parco di Gallipoli Cognato. Un tentativo di provare a casa i piatti assaggiati. La degustazione è servita oltre a promuovere una carne pregiata, anche per sfatare falsi miti come la durezza di questa carne. Per mangiare della carne tenera, è importante il processo di frollatura, che
del genere, La Festa della Transumanza, è un modo concreto per dare ai pastori la dignità che meritano e la consapevolezza del loro importante ruolo nella vita della montagna». Il programma prevede
alle ore 9.30 l'arrivo in paese della mandria che proseguirà per la località Acquafredda, luogo dove nel pomeriggio si svolgerà la festa con l'esibizione del gruppo di musica popolare “Suoni” e la degustazione
dei prodotti della pastorizia. L’iniziativa di oggi, la Festa della transumanza, rientra nel programma degli Eventi della Cultura Arberëshe. cultura@luedi.it
“Questa deposizione rischiara la tua assenza”
Quinta edizione per Moliternoincorto di MIMMO MASTRANGELO MOLITERNO - Sparigliare ancora con più insistenza le carte dei formati (il lungometraggio incontra il lungometraggio), della visionarietà e degli immaginari (la commedia leggera si confronta con il cinema politico, la video-arte si tiene per mano al cinema d'animazione), ma nella sostanza Moliternoincorto 2009 segue la falsariga delle precedenti quattro edizioni, confermandosi schermo (di periferia) in cui ogni inquadratura si fa racconto emotivo, dispositivo del pensiero e linguaggio essenziale, nonché contenitore pronto ad accogliere un cinema non allineato e poco ospitato anche nei grandi circuiti delle rassegne e dei festival. Organizzata dalla Bibliomediateca Giacomo Racioppi, la quinta edizione di Moliternoincorto quest'anno si caratterizza anche per la non continuità delle giornate di programmazione, infatti le proiezioni iniziano oggi ma avranno cadenza settimanale fino al 30 settembre. Prima proposta, domani, è la versione cinematografica della performance “Questa deposizione rischiara la tua assenza” presentata dal poeta lucano Domenico Brancale registrata dal regista Marcello Tedesco al Teatro Sì di Bologna lo scorso 6 marzo. Su uno scenario di 7 vecchie croci del cimitero di Santarcangelo e 49 pietre del fiume
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Agri, la voce della poesia di Brancale sembra vacillare, invece che evolversi, si muove per barcollamenti, cadute, strappi, ferite. Eppure la voce-esperienza del poeta è ferma e lancinante, fino a farsi eco di un lamento tanto dignitoso quanto sostanzialmente indecente. Canta la morte Brancale e la macchina da presa del regista Marcello Tedesco prova a carpire questo intento fermandosi sulle espressioni facciali del poeta e su quanto sta sul fondo della scena. Come in altre performances, anche questa volta la lingua di Brancale non richiama indietro nulla, non redime, non convoca, non dona alcun ritorno. E' un atto sacrificale che non ha fine, la potenza materica di ogni verso fa il vuoto attorno, scava dentro, si eleva a sacrificio e chiama a sé tutto ciò che è esterno. Dopo il film della perfomance di Brancale, che sarà proiettato per cinque giorni alle ore 10.00 sullo schermo dell'atrio della Bibliomediateca G.Racioppi sono in locandina, oltre una lunga lista di cortometraggi, “Stesso padre, stessa madre” di Alessandro Gagliardo, Julie Ramaioli e Giuseppe Spina , documentario che delinea l' affresco di uno stato africano e allo stesso tempo la ricerca di una possibile congiunzione tra il movimento-cinema il movimentoviaggio, “Morire di lavoro” di Daniele Segre, racconto difficile e doloroso, ma necessario per testimo-
Un momento della performance
niare e stimolare ancora di più l'attenzione sul mondo del lavoro italiano dove ogni giorno muoiono la media di quattro lavoratori al giorno, oltre alle centinaia e migliaia che rimangono lesi da incidenti sui luoghi di lavoro, “La banda Baader Meinhof” di Uli Edel, film politico trascinante ma difficile (ha fatto molto discutere in Germania) che ricostruisce la parabola del gruppo terroristico Raf e di una delle sue primule rosse, Ulrike Meinhof, giovane donna borghese che ad un certo punto della sua vita decide di abbandonare il marito e le due figlie (che non rivedrà più) e diventare una combattente rivoluzionaria.
Una podolica
permette al carne di maturare. Ricca di sali minerali, sana e sicura, con sostanze antitumorali e ridotto contenuto di colesterolo, la carne podolica ha conquistato il marchio di origine controllata “5R” come la Chianina, la Marchigiana, la Maremma e la Romagnola. In serata, gli ospiti hanno potuto gustare una cena in una splendida cornice, nell’agriturismo “Torre spagnola”, fuori dalla città. Una masseria del 1560 caratterizzata da una torre a merletto. Qui, si producono soprattutto cereali e si allevano vacche frisone. Nel cortile della struttura completamente in pietra ad accogliere i commensali, intrattenuti dai padroni di casa (Nunzio Dimauro e sua moglie) una gradita sorpresa, ricca di emozioni. Da una parte l’angolo del casaro dove si è assistito in diretta alla trasformazione della pasta filata in calde treccine e strizzanti bocconcini e scamorzine accompagnate da bruschette con pomodorini pachino e ruchetta selvatica; dall’altra la lavorazione della pasta fatta in casa (orecchiette e fusilli degustati poi a cena). Lo chef della casa per l’occasione ha preparato pietanze con prodotti del territorio e di stagione. Da un ricco antipasto con purè di fave bianche, tocchetti di podolica in salmi, salsiccia con cardoncelli, scamorza affumicata con marmellata piccante e polpette alla materana a deliziosi primi di ravioli con crema di carciofi e conditi con sugo al profumo di bosco e orecchiette servite in terrine con polpettine. Come secondo non poteva mancare un piatto della tradizione del posto: un morbido agnello della Murgia con patate al forno e insalata variopinta. E ancora, frutta del Metapontino e un morbido gelato spumone. Tra una chiacchiera all’aria aperta accarezzati da un lieve venticello e un intermezzo musicale, la vera star della serata è stata la podolica.
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Mete
Estive
Il Palio Carmelitano entra nel vivo Grande festa a Laurenzana per la Madonna del Carmine di DONATO PAVESE LAURENZANA - C'è fermento e grande attesa a Laurenzana per la rievocazione storica del Palio Carmelitano, nell'ambito dei festeggiamenti in onore della Beata Vergine del Carmine, patrona del ridente paese della Val Camastra. Oggi, a partire dalle ore 18, nel suggestivo scenario del borgo antico e lungo le strade cittadine, si snoderà il corteo storico medievale, al quale parteciperanno le quattro contrade di Laurenzana (Santa Filomena, San Giacomo, San Giorgio e San Michele). Verranno sfoggiati abiti d'epoca dai colori smaglianti. Le quattro contrade cittadine hanno profuso impegno nell'organizzazione dell'evento, grazie all'ausilio delle sarte di ogni rione, alla sapiente regia di don Mimmo Beneventi, parroco di Laurenzana, ed alla fattiva iniziativa del giovane Comitato Festa della Madonna del Carmine. Il corteo, piccolo scrigno dal quale emergono dei tesori di notevole importanza, ha come finalità il recupero delle radici storiche della comunità, per creare dei presupposti al fine della valorizzazione della festa della Madonna del Carmine e della cittadina di Laurenzana. In particolare rievoca le giostre che i feudatari bandivano in alcune circostanze, in tempi di pace, per tenere in efficienza armigeri, cavalieri, astari ed arcieri. Sono previsti, per questo pomeriggio (e fino a sera), il corteo storico medievale del Palio Carmelitano, la sfilata in costume delle quattro contrade, i Giochi del Palio. Non mancherà lo spettacolo degli sbandieratori. Successivamente ci sarà la proclamazione della Contrada laurenzanese vincitrice e la benedizione dei Labari delle Contrade. Inoltre, nelle due giornate che precedono il Palio del Carmine, nello splendido scenario del borgo medievale di Laurenzana, sono in programma alcune gare tra le quattro contrade e diversi eventi storico-culturali: la gara degli scacchi con scacchiera vi-
vente, la gara delle casalinghe, i Giochi Medievali, la cena alla Corte del Visconte di Laurenzana, oltre all'animazione gastronomica e culturale con i costumi d'epoca. Occorre, poi, ricordare che le quattro contrade di Laurenzana partecipanti prendono il nome dal Santo più rappresentativo delle stesse. San Giacomo, i cui colori sono il rosso e il bianco, comprende la zona alta del paese, ove si trovano il castello feudale, la chiesa di San Vito e la chiesa della Potentissima: il simbolo caratteristico del labaro di questa contrada è la “conchiglia del pellegrino”, chiaro riferimento alla figura di San Giacomo. San Giorgio, che vanta il privilegio di ospitare nel suo territorio la Chiesa Madre di Santa Maria Assunta, si estende fino alla strada statale 92. Un'area abbastanza estesa dove troviamo la chiesa di San Giorgio e gran parte del borgo medievale, scenario di alcune competizioni legate al Palio Carmelitano. Gli abitanti di San Giorgio, battaglieri per natura, i cui colori sono il giallo e il blu, hanno come simbolo “la spada del Santo”, segno cavalleresco per identificare la natura di difensori della fede, ma anche del borgo. Santa Filomena, il cui simbolo è “la palma del martirio”, rappresentazione di sacrificio ma anche di determinazione, vanta l'orgoglio di svilupparsi come territorio intorno al Santuario della Beata Vergine del Carmine, seppure la contrada prende il nome dalla vecchia chiesina di Santa Filomena. I colori distintivi sono il bianco e il blu scuro. San Michele, infine, coincide con il nuovo insediamento urbano di contrada “Braida”, affidata alla protezione di San Michele: la chiesina del Santo omonimo è l'unica della parrocchia situata fuori Laurenzana, in alta montagna. I colori distintivi sono il granata e il verde; il segno caratteristico è “la bilancia di San Michele”, simbolo di giustizia ed equilibrio.
Alcuni scatti di repertorio sul Palio Carmelitano di Laurenzana. A partire dalle ore 18, nel suggestivo scenario del borgo antico e lungo le strade cittadine, si snoderà il corteo storico con le quattro contrade
Abiti d’epoca per i figuranti delle 4 contrade
Rievocazione delle giostre dei feudatari
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Nello spazio Sankara di Moliterno presentazione di “American Mullah” di Zanello
Quando la fede diventa minaccia di MIMMO MASTRANGELO MOLITERNO - «Noi siamo in Iraq, in primo luogo, in missione cristiana. Ci adoperiamo per evangelizzare gli iracheni, e spero perciò di poter andare, tutti quanti, in ogni villaggio del mondo per portare la salvezza. Non immagino che possa arrivare un giorno in cui smetteremo di evangelizzare perché si tratta, semplicemente, di esporre una verità importantissima e cioè che Gesù è figlio di Dio». Sono parole dette da Franklin Graham, predicatore evangelico e voce tra le più conosciute del fondamentalismo cristiano made in Usa, Ogni anno predica (ed arringa) a milioni di persone da canali televisivi privati e dal palco di centinaia raduni , il suo caso è stato al centro di con-
troversie quando l'ex presidente degli Stati Uniti, George W. Bush scelse Graham per presenziare la preghiera a un pranzo inaugurale nella campagna presidenziale del gennaio 2001. Il fanatismo religioso che mira a coniugare stato e chiesa ed incarnato da Graham è esplosivo anche nei predicozzi di altri teleevangelisti come Jimmy Swaggart, James Robinson, Arthur Blessitt o Pat Robertson, quest'ultimo, che arrivò pure candidarsi alle presidenziali del 1988, non manca appuntamento che inciti i suoi seguaci all'odio contro l'Islam. Quello dei “born again”, cioè degli evangelisti americani rinati in Cristo, è un fenomeno che oltre alle sue star di predicatori si tira dietro oltre cinquanta milioni di aderenti, cui cinque costituiti da inte-
gralisti senza mezze misure. Un piccolo ma interessante libricino sulle Chiese Cristiane Evangeliche, “American Mullah”, uscito per Coniglio Editore e curato dall'esperto di argomenti religioni Fabio Zanello, affronta il tema delle Born Again con pertinenza cercando di marcare la differenza tra evangelisti moderati ed evangelisti fondamentalisti, dimostrando, tra l'altro, come questi ultimi siano diventati negli Stati Untiti un vero proprio movimento cultural-religioso con un linguaggio che riesce ad infrangere le coscienze di milioni di americani. Parti dei (pericolosi) discorsi riportati nel libro di Zanello saranno letti nel corso dell'iniziativa “Quando la fede diventa minaccia” proposta allo Spazio Sankara (questa sera alle ore 21).
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Domenica 12 luglio 2009 cultura@luedi.it
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Domenica 12 luglio 2009 cultura@luedi.it Tempesta”
APPUNTAMENTI
MARATEA
OGGI LAURENZANA
PALIO CARMELITANO ore 18,00- CENTRO STORICO ci sarà il corteo Storico Medievale del Palio Carmelitano, sfilata in costume delle quattro contrade, Giochi del Palio
NOTTE DEI CORTI In collaborazione con LIAN CORTO FESTIVAL di Roma a cura di Pietro De Silva a Fiumicello - piazzetta del Gesù
MATERA
POTENZA
MARINADIPISTICCI
"RADUNO SETTER INGLESE"
BRIENZA
NOTTI AL CASTELLO III EDIZIONE ANNI RIBELLI 1967/77 AREE ESPOSITIVE: Sale del CastelloCaracciolo e borgo Cripta Santa Maria Assunta
CASTELGRANDE 1°FESTIVAL KARAOKE Ore 21,00 - c.s. Galaxy
POLICORO
GRASSANO
SPETTACOLI ALL’APERTO CAPUA ANTICA FESTIVAL Presso l’anfiteatro comunale lo spettacolo “LE TROIANE”
MOTORADUNO E AUTORADUNO D'EPOCA A cura dell' associazione lambretta club Grassano
31 LUGLIO METAPONTO
MATERA
FESTIVAL DUNI 2009 Il duo violino-pianoforte, irlandesegiappone "Igudesman & Joo", nella cornice della Terrazza Lanfranchi si esibirà in spettacoli di cabaret in musica.
“ IL RITUALE DEL VINO TRA GRECIA E MAGNA GRECIA” - Tavole Palatine-
MARATEA
POLICORO
NOTTE DELLA POESIA Recital con musiche dal vivo con Fioretta Mari in “VOCE DAL SEN FUGGITA” nel Centro Storico - Chiesa Madre
MANIFESTAZIONE DI DANZA Ore 21,00 Piazza Heraclea
TRICARICO
SERATA KARAOKE Ore 21,00
MATERA
“SPIRITO DI MATER(I)A” DI DONATO RIZZI Giornata conclusiva della mostra presso la sala conferenze della Mediateca Provinciale.
“MUSICANTI” SPETTACOLO CONCERTO ore 21.00 - Piazza P. Festa Campanile
MATERA
FESTIVAL DUNI 2009 Gabriella Costa soprano, accompagnata dall'Orchestra Magna Grecia diretta dal valente materano Nicola Ventrella
1 AGOSTO BERNALDA
15 LUGLIO POLICORO
CASTELLUCCIO I.
SFILATA DI MODA - Piazza S. Rocco -
POLLINO FUSION FESTIVAL Riserva Naturale Bosco Difesa Castelluccio
GRAN CONCERTO D'ESTATE Ore 21,00 Giardini Murati
MARATEA
MOLITERNO
FESTA DELLA MADONNA DEL CARMINE
LAURENZANA
CONCERTO BANDISTICO “CITTA' DI MARTINA FRANCA” Ore 21,00 nei pressi del Santuario del Carmine
STIGLIANO
“FIABE E LEGGENDE DA SPILLUZZICARE”. Una festa popolare sul filo dei ricordi in via Dechiara, zona San Raffaele Pantano
METAPONTO
MANIFESTAZIONE RIVA DE GRECI Mostra dell’artista Rosetta Berardi. Interverrà Angelo Bianco critico d’arte
LAGOPESOLE
“LE NOTTI DI FEDERICO - ESTATE TEATRALE 2009” Al castello Federiciano di Lagopesole si esibirà Luca De Filippo figlio del grande Eduardo nella commedia “La Dodicesima Notte”
16 LUGLIO LAURENZANA
MASSIMO DI CATALDO IN CONCERTO Ore 22,00 - piazza “Largo Fiera”
BERNALDA
MADONNA DEL CARMINE Corso Italia
LAVELLO
FESTIVITÀ DI MARIA SS.MA DEL CARMINE Live Piano Bar, ore 21,00 Piazza Plebiscito
PATERNO
“VOLO DELL'ANGELO”
POLICORO
FERRARA ART GALLERY Dalle ore 10,00 alle 24,00 presso il Castello Baronale
17 LUGLIO METAPONTO SPETTACOLO FUTURISTA TEATRO GRECO
BERNALDA MOSTRA D’ARTE PALAZZO FERRI
POLICORO
BLUES IN TOWN FESTIVAL 2009 Il festival inizierà alle ore 19,00 toccherà Piazza Heraclea,Piazza Ripoli,Borgata Casalini, Via Siris e la Villa Comunale
18 LUGLIO LAVELLO
SPETTACOLO MUSICALE CON RBL MUSIC Ore 21,00 Mercato Nuovo Zona 167
SATRIANO CRAZY HORSE
MARINADIPISTICCI “JAZZ FESTIVAL ARGOJAZZ 09” A cura dell’associazione Virginia Woolf presso Resort degli Argonauti, concerto di Mirko Signorile quartet
POLICORO
SPETTACOLI ALL’APERTO CAPUA ANTICA FESTIVAL- CENTRO EUROPEO DI DRAMMATURGIA Presso l’Anfiteatro Comunale lo spettacolo “I CIMAROSA”
19 LUGLIO LAVELLO
2° RADUNO AUTO D’EPOCA Centro storico – Atrio Palazzo Ducale ore 9.00
PATERNO
CONCERTO DI BENEFICENZA PER L'AVIS . I Modena City Ramblers in concerto al campo sportivo “Taddeo”
20 LUGLIO METAPONTO
MANIFESTAZIONE RIVA DEI GRECI Presentazione del libro “La carovana Zanardelli” di Giuseppe Lupo.
MARATEA
SPETTACOLI ALL’APERTO CAPUA ANTICA FESTIVAL Presso il Parco Tarantini lo spettacolo “IL GOVERNO DELLE DONNE”
21 LUGLIO FERRANDINA
"PARTITA VIVENTE DI SCACCHI"
Piazza Plebiscito
MATERA
PARCOMURGIAFILM In programmazione il film LA CENA DEI CRETINI di Francis Veber (Francia 1998)
POLICORO
CONCERTO INAUGURALE DELLA SYNPHONIC BAND CITTÀ Ore 21,00 Piazza Eraclea
22 LUGLIO MATERA
FESTIVAL DUNI 2009 Sulla Terrazza Lanfranchi, Lino Cannavacciuolo noto violinista napoletano proporrà musica etnica.
23 LUGLIO LAVELLO
CACCIA AL TESORO...IN BIBLIOTECA Biblioteca Comunale
MELFI
ESTATE A MELFI Ore 19,00 Museo Civico Palazzo Donadoni - Raccontiamoci un libro “S.
Maria delle Battaglie” di Raffaele Nigro
24 LUGLIO METAPONTO
CONCERTO MUSICALE CORSERVATORIO DI MUSICA “E.R. Duni”
MARATEA
FESTIVAL MARARTEA Alle ore 19,00. Inaugurazione e presentazione degli artisti del Festival MarArtea ai Giardini Pensili in Piazza Porto.
25 LUGLIO LAVELLO
SPETTACOLO MUSICALE “Dal Vesuvio al Cupolone” ore 21,00 Piazza Sacro Cuore
MARATEA
FESTIVAL MARARTEA Il festival dell’arte sul mare prosegue in Piazza Porto alle 19,00
MARINADIPISTICCI “JAZZ FESTIVAL ARGOJAZZ 09”
Presso Resort degli Argonauti, concerto di Giuseppe Del Re quintet
GRUMENTO
SPETTACOLI ALL’APERO Il centro Europeo di drammaturgia presenta Capua Antica festival presso l’anfiteatro Romano - scavi archeologici propone lo spettacolo “SATYRICON HOTEL”
POLICORO
MADONNA DEL CARMINE
26 LUGLIO MONTALBANO J. MOSTRA ABITI DA SPOSA ANNI ’40 - ‘60 Piazza Vittoria
LAVELLO
1° RADUNO BANDE MUSICALI
CASTELGRANDE
FESTA DI S. MARIA DI COSTANTINOPOLI
POLICORO
CONCERTO DI LUCA BARBAROSSA
Quartiere Italia
MARATEA
MARARTEA Ultima giornata, ore 18:30, presso Il Carrubo – Hotel Santavenere, conversazione sull’Arte Contemporanea “Fiat Lux” - Ore 19,30, Presentazione della mostra “Acquarelli” alle ore 22,00. Alessandra Celletti in concerto – Piano solo, alla Rotonda del Porto.
VAGLIO
SPETTACOLI ALL’APERTO CAPUA ANTICA FESTIVAL presso gli scavi archeologici di Rossano - Mefite lo spettacolo “SATYRICON HOTEL”
27 LUGLIO VENOSA
ARTISTI IN STRADA La città di Orazio torna a popolarsi di clown, mangiafuoco, illusionisti con "Artistinstrada"
POLICORO
COMMEDIA COMICA IN DIALETTO BARESE
MARATEA
un’intervista all’artista
NOTTE DELL’ARTE Un viaggio nei beni culturali promosso dall’associazione “le Tre Torri” presso il parco Tarantini
MARATEA
28 LUGLIO MATERA
GRUMENTO
PARCOMURGIAFILM In programmazione il film IL DESTINO NEL NOME
MARATEA
NOTTE DEL TEATRO L’associazione “ le Tre Torri” presenta “ Un simposio Oraziano” a cura del gruppo teatrale lucano “Amici del Teatro” presso il Parco Tarantini
POLICORO
L'ESIBIZIONE DI UN CABARETTISTA DI ZELIG: “I DITELO VOI”
29 LUGLIO METAPONTO
MANIFESTAZIONE RIVA DEI GRECI Inaugurazione mostra della pittrice Grazia Montano con proiezione di
NOTTE DEI CARTONI In collaborazione con MONDOTV a Fiumicello - piazzetta del Gesù SPETTACOLI ALL’APERTO CAPUA ANTICA FESTIVAL Presso l’anfiteatro Romano - scavi archeologici lo spettacolo “LE TROIANE”
LAGOPESOLE
“LE NOTTI DI FEDERICO - ESTATE TEATRALE 2009” Al Castello Federiciano si esibirà il comico Partenopeo Francesco Paolantoni
POLICORO
SAGRA DEL FRIZZULO Ore 20,00 via Zanardelli
30 LUGLIO VAGLIO
MEFITIS - A TEATRO TRA I LUOGHI MAGICI DELLA STORIA Presso il Parco Archeologico di Rossano, con Lello Arena nell’opera “La
ABRIOLA
CONCORSO DI BELLEZZA "MISS MOTORS" Ore 21,30 - piazza Marconi
3 AGOSTO MATERA
“LA DUCHESSA DI AMALFI” Compagnia Teatrale Schegge di Mediterraneo
VAGLIO
SPETTACOLI ALL’APERTO CAPUA ANTICA FESTIVAL presso gli scavi archeologici di Rossano - Mefite lo spettacolo “SORELLE DI SANGUE”
MATERA
MELFI
PARCOMURGIAFILM Il film CITY OF GOD di Fernando Meirelles (Brasile, Francia 2001)
SPETTACOLI ALL’APERTO CAPUA ANTICA FESTIVAL presso il Parco archeologico dell’Incompiuta lo spettacolo “SORELLE DI SANGUE”
METAPONTO
SPETTACOLI ALL’APERTO CAPUA ANTICA FESTIVAL presso gli scavi archeologici di Rossano - Mefite lo spettacolo “MINNAZZA”
MATERA
VENOSA
4 AGOSTO RIONERO
VAGLIO
CAMASTRA SOUND FESTIVAL Ore 21,00 -“Le Voci del Mediterraneo”. In gara numerose band musicali
“JAZZ FESTIVAL ARGOJAZZ 09” Concerto della cantante Simona Bencini (dirotta su cuba) in coppia con il grande Mario Rosini . Nel corso della serata sarà consegnato il Premio Argojazz 2009
CENTRO DOCUMENTAZIONE “R. SCOTELLARO E LA BASILICATA DEL SECONDO DOPOGUERRA” ORE 18,30 incontro con l’autore, conversazione con Riccardo Riccardi sul suo libro Album Lucano. MANIFESTAZIONE RIVA DEI GRECI Presentazione del libro “Un popolo con la valigia” dello scrittore Renato Cantore interverrà Rocco Brancati, giornalista
14 LUGLIO LAURENZANA
L'UOMO DELLE STELLE PROPOSTO DA Cinefabrica Cinema
NOTTE DEL PREMIO A cura di Vincenzo Mollica con Maria Grazia Cucinotta, Arisa, Rocco Papaleo, Cosimo Fusco, Antonio Gerardi, Nausicaa- piazzetta del Porto
MATERA
SAGRA DELLA CRAPIATA
2 AGOSTO PIETRAGALLA
SAGRA DEL “ MIGLIATIEDD’ ” ORE 20.00
VULCANICA LIVE FESTIVAL Ore 21.00 - Giardino Palazzo G. Fortunato PARCODELLAMURGIAFILM 2009 Film “ A mia madre piacciono le donne”
TRICARICO
CENTRO DOCUMENTAZIONE “R. SCOTELLARO E LA BASILICATA DEL SECONDO DOPOGUERRA” Ore 21,00 lettura del romanzo autobiografico, “l’uva puttanella”
GRASSANO
FESTA MADONNA DELLA NEVE
5 AGOSTO RIONERO
VULCANICA LIVE FESTIVAL Ore 21,00 - Giardino Palazzo G.Fortunato. INGRESSO EURO 5
CASTELGRANDE GARA DI PASTICCERIA Ore 21:00 - Piazza Unicef
MARATEA
IO, ISABELLA - INTERNATIONAL FILM WEEK QUINTA EDIZIONE Le ambite Onde d'Oro, saranno consegnate Domenica 9 Agosto alle ore 21.00
VENOSA
SPETTACOLI ALL’APERTO CAPUA ANTICA FESTIVAL presso il Parco archeologico dell’Incompiuta lo spettacolo “ZITTO TU”
LAGOPESOLE
“LE NOTTI DI FEDERICO - ESTATE TEATRALE 2009” Al Castello Federiciano di Lagopesole si esibirà Paolo Villaggio nello spettacolo “ IL Profumo delle Lucciole”
MELFI
BERNALDA
SPETTACOLO TEATRALE “LA DUCHESSA DI AMALFI” ore 21.00 - Sala del Trono - Castello di Melfi
MOLITERNO
6 AGOSTO CASTELGRANDE
MOSTRA DI PITTURA “ IL LUCANINO” - Sala Incontro SAGRA DEL FORMAGGIO PECORINO
MELFI
SPETTACOLO TEATRALE E MUSICALE “LAZZARELLA” Ore 21.00 - Piazza S. Giuseppe
MARATEA
NOTTE DELLA MUSICA Concerto dell’orchestra sinfonica di Kiev, diretta dal maestro Luca Gaeta,
1° TORNEO AVIS Ore 15,00 - centro sportivo Galaxy
PISTICCI
“MERAIGLIE DI SABBIA” A San Basilio prende il via la seconda edizione, del concorso internazionale di castelli di sabbia
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DOMANI LAURENZANA
Centro Storico - piazzetta del Mercato, promosa dall’associazione “ le Tre Torri”
Domenica 12 luglio 2009
Il gioco
Pagina a cura di Franco Dionesalvi Illustrazioni di Luigia Granata
della lettura Una condanna figlia della disperazione «... Questo accadeva nel 1795. Jean Valjean fu tradotto davanti ai tribunali del tempo “per furto notturno con scasso in una casa abitata”...» JEAN VALJEAN apparteneva ad una povera famiglia di contadini della Brie. Da ragazzo non aveva imparato a leggere e, fatto uomo, era divenuto potatore a Faverolles; sua madre si chiamava Jeanne Mathieu e suo padre Jean Valjean o Vlajean, ch’era probabilmente un soprannome, a contrazione di Voilà Jean (Ecco Giovanni). Jean Valjean era di carattere meditabondo, senz’esser triste, caratteristica degli animi affettuosi; però, tutto sommato, lo si poteva dire piuttosto pigro e insignificante, almeno all’apparenza. Aveva perduto il padre e la madre da piccino. La madre era morta per una febbre da latte mal curata e il padre, potatore come lui, s’era ammazzato, cadendo da un albero; ed a Jean era rimasta soltanto una sorella più anziana di lui, vedova con sette figli e figlie. Quella sorella aveva allevato Valjean e, fin che le era vissuto il marito, aveva dato alloggio e vitto al giovane fratello. Alla morte del marito, il maggiore dei sette figli aveva sette anni e il minore uno. Jean Valjean entrava allora nel venticinquesimo anno; sostituì il padre e soccorse a sua volta la sorella che l’aveva allevato, il tutto semplicemente, come un dovere, anzi con qualcosa di burbero da parte di Jean. In tal modo la sua gioventù si consumava in un lavoro faticoso e mal retribuito. Nessuno gli aveva mai conosciuto una «buona amica»: non aveva avuto il tempo d’innamorarsi. La sera, rincasando stanco, mangiava la minestra senza dire una parola. La sorella, mamma Jeanne, gli levava spesso dalla scodella, mentre stava mangiando, il meglio del suo pasto, il pezzo di carne, la fetta di lardo, il cuore del cavolo, per darlo a qualcuno dei figli; ed egli, sempre mangiando, chino sulla tavola, colla testa quasi nella minestra e coi lunghi capelli che ricadevano intorno alla scodella e gli nascondevan gli occhi, aveva l’aria di non veder nulla e lasciava fare. C’era a Faverolles, poco lontano dalla capanna dei Valjean, dall’altra parte della stradicciola, una fattoressa che si chiamava Maria Claudia; i bimbi Valjean, di solito affamati, andavano qualche volta a farsi prestare, in nome della mamma, una pinta di latte da Maria Claudia e se la bevevano dietro una siepe o in qualche angolo d’un viale, strappandosi il vaso l’un l’altro e con tanta furia, che le bambine se lo rovesciavano sul grembiule o nell’apertura del vestito. Se la madre avesse saputo di quel furto, avrebbe severamente corretto i delinquenti; ma Jean, brusco e brontolone, pagava a Maria Claudia, di nascosto dalla madre, la pinta di latte, ed i bambini non erano puniti. Nella stagione della potatura egli guadagnava ventiquattro soldi al giorno, poi si collocava come mietitore, come manovale, come garzone bovaro, come uomo di fatica; faceva, insomma, quel che poteva. La sorella lavorava per conto suo; ma come fare, con sette ragazzi? Essi formavano un triste gruppo, che la miseria avvolse e strinse a poco a poco nelle sue spire. Avvenne che un inverno fu aspro e Jean non ebbe lavoro. La famiglia restò senza pane: sette fanciulli senza pane, proprio così.
La soluzione di ieri
Il protagonista era Metello di Pratolini L’AUTORE misterioso di ieri era Vasco Pratolini. Nacque a Firenze nel 1913 e morì a Roma nel 1991. Di famiglia operaia, fin da ragazzo fu costretto a lavorare e dovette interrompere gli studi. Proseguì così da autodidatta. Fra le sue opere: Le amiche, Cronaca familiare, Le ragazze di San Frediano, Cronache di poveri amanti, La costanza della ragione. Fu anche autore di sceneggiature cinematografiche e soggetti teatrali.
Una sera di domenica, Maubert Isabeau, fornaio sulla piazza della chiesa a Faverolles, si coricava, quando sentì un violento colpo nella vetrina a inferriata della bottega; accorse e fece in tempo a vedere un braccio che passava attraverso il foro praticato con un pugno nel vetro, attraverso l’inferriata. Il braccio afferrò un pane e lo portò via. Isabeau uscì in fretta; il ladro se la diede a gambe, ma l’altro lo rincorse e lo fermò. Era Jean Valjean; aveva buttato via il pane, ma gli sanguinava ancora il braccio. Questo accadeva nel 1795. Jean Valjean fu tradotto davanti ai tribunali del tempo «per furto notturno con scasso in una casa abitata»; egli possedeva un fucile di cui sapeva servirsi meglio di qualunque cacciatore del mondo ed era un po’ cacciatore di frodo, il che gli nocque. V’è
Il brano di ieri è tratto dal suo libro più famoso, “Metello”, primo romanzo della triologia “Una storia italiana”. Ambientato a Firenze, col suo raffinato neorealismo Pratolini vi affronta dinamiche sentimentali e politico-sociali. Metello Salani è un muratore, che ancora ragazzo dalla campagna si reca a Firenze. Lì vive la sua iniziazione alla vita e alla coscienza sociale, all’epoca delle prime lotte operaie promosse dal movimento socialista.
contro i cacciatori di frodo una legittima prevenzione; essi, al pari dei contrabbandieri, tengono del brigante, sebbene, diciamolo di sfuggita, vi sia ancora un abisso fra questa sorta d’uomini e i ributtanti assassini delle città. Il cacciatore di frodo vive nelle foreste e il contrabbandiere sulle montagne o sul mare: ora, se le città fanno feroci gli uomini, perché li corrompono, la montagna e il mare e la foresta rendono gli uomini solitari; sviluppano il lato selvatico, ma spesso senza distruggere il lato umano. Jean Valjean fu dichiarato colpevole, poiché le disposizioni del codice erano formali. Vi sono nella nostra civiltà ore terribili, quelle per l’appunto in cui la penalità decreta un naufragio. Morte all’istante in cui la società s’allontana e consuma l’irreparabile abbandono d’un essere pen-
sante! E Valjean fu condannato a cinque anni di galera. Il 22 aprile 1796 una grande catena venne ferrata a Bicétre e Jean Valiean ne fece parte; un vecchio carceriere della prigione, che oggi ha ottant’anni, si ricorda ancora perfettamente di quel disgraziato, che fu incatenato all’estremità della quarta fila, nell’angolo nord del cortile. Era seduto in terra come gli altri e pareva non comprendesse nulla della sua condizione, se non ch’era orribile; ed è pure probabile che, attraverso alle idee vaghe d’un pover’uomo affatto ignorante, egli vi scorgesse qualcosa d’eccessivo. Mentre ribadivano a forti colpi di mazza il chiodo del suo collare dietro la testa, egli piangeva, le lagrime lo soffocavano e gl’ impedivano di parlare; riusciva soltanto a dire, di tanto in tanto: Ero potatore a Faverolles. Poi, sempre
Leggi&indovina ANCHE quest’anno L’Inserto Estate vi offre una lettura da fare nel luogo di villeggiatura, o a casa in un momento di relax. Un’opportunità di piacevole riflessione; ma non soltanto questo. Infatti vi proponiamo un gioco che, ne siamo certi, aggiungerà a quel piacere un pizzico di suspence e di coinvolgimento personale. Si tratta di questo: non vi diciamo chi è l’autore del brano che vi proponiamo, spetta a voi indovinarlo. La soluzione la troverete nell’edizione del giorno successivo. Allora buona lettura e pronti a indovinare.
singhiozzando, alzava ed abbassava gradatamente la mano destra sette volte, come se toccasse di seguito sette diverse teste; e da quel gesto s’indovinava che ciò che aveva fatto, era per dar da mangiare e da vestire a sette bambini. Partì per Tolone, dove arrivò dopo un viaggio di ventisette giorni, sur una carretta, colla catena al collo; laggiù, gli fu fatto indossare il camiciotto rosso. Tutto quello ch’era stato la sua vita si cancellò, perfino il suo nome; non fu nemmeno più Jean Valjean, ma il numero 24601. Che fu della sorella? E dei sette fanciulli? Ma di questo nessuno si occupa: si sa forse che avvenga del pugno di foglie cadute dall’alberetto segato al piede? È sempre la stessa storia. Quei poveri esseri viventi, quelle creature di Dio, ormai senza appoggio, senza guida né asilo, se ne andarono per il mondo e, chi sa? ciascuno per proprio conto, forse, sprofondando a poco a poco in quella fredda nebbia in cui scompaiono i destini solitari, in quelle cupe tenebre in cui spariscono una dopo l’altra tante infelici teste, durante il cammino del genere umano. Lasciarono il paese; il campanile di quello ch'era stato il loro villaggio, il confine di quello ch’ era stato il loro campo li dimenticò; Jean Valjean stesso, dopo alcuni anni di carcere, li dimenticò. In quel cuore, al posto della ferita di prima, ci fu una cicatrice, e fu tutto; a malapena, nel tempo che trascorse a Tolone, udì parlare una volta di sua sorella. Credo che questo accadesse verso il quarto anno di prigionia e non so per quale via gli giungesse quell'informazione. Qualcuno, che li aveva conosciuti al paese, aveva visto la sorella; dimorava a Parigi, in una povera via vicino a SaintSulpise, via Geindre, ed aveva seco solo uno dei figli, un bimbo, l’ultimo. Dov’erano gli altri sei? Forse non lo sapeva neppur lei. Si recava ogni mattina ad una stamperia in via dello Zoccolo, al numero 3, dov’era ripiegatrice e legatrice; e doveva trovarcisi per le sei del mattino, cioè assai prima dell’alba, d’inverno. Nell’edificio della stamperia c’era una scuola ed ella vi conduceva il figlioletto di sette anni; solo, siccome ella entrava nella stamperia alle sei e la scuola si apriva alle sette, bisognava che il fanciullo aspettasse nel cortile, per un’ora, l’apertura della scuola; e, d’inverno, era un'ora passata al buio, fuori. Non lo volevano lasciar entrare nella stamperia perché, dicevano, dava impiccio, e gli operai che passavano vedevano al mattino quel piccolo essere, seduto sul lastricato, assonnato e spesso addormentato nell’ombra, raggomitolato e ripiegato sul suo canestro. Quando pioveva, una vecchia portinaia, mossa a pietà lo accoglieva nel suo bugigattolo, dove c’ eran solo un lettuccio, un arcolaio e due sedie di legno; ed il piccino dormiva, in un cantuccio, stringendosi al petto il gatto, per aver meno freddo. Alle sette, la scuola s’apriva ed egli entrava. Ecco quel che dissero a Valjean; gliene parlarono un giorno e un istante, un lampo, quasi una finestra bruscamente aperta sul destino di quegli esseri che aveva amato; poi tutto si richiuse. Non ne intese parlare, mai più.
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Domenica 12 luglio 2009
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Il tecnico a Lamezia Amarcord per l’allenatore che seguì la Vigor nel 1986 e fu esonerato da primo in classifica
Ranieri: «Mi fermo un anno» L’ex tecnico juventino si racconta glissando sulla “Vecchia Signora” di ALESSANDRO DE SENSI LAMEZIA TERME - In un caldo e ventilato pomeriggio di luglio, memoria e solidarietà scendono in campo: al “Guido D'Ippolito” va di scena il II Memorial Pasqualino Gagliardi, calciatore professionista di Lamezia Terme, scomparso alla giovane età di 34 anni a causa della leucemia. Ancora oggi, a distanza di due anni dalla sua scomparsa, nessuno lo ha dimenticato: ragion per cui anche quest'anno l'Associazione sportiva "ASD LAMEZIA SOCCER", ha dedicato una giornata al compianto Pasqualino, in cui la memoria ha camminato a braccetto con la solidarietà, quest'ultima palesatasi con la devoluzione dell'incasso totale (tra sponsor e donazioni) del Memorial ad associazioni benefiche impegnate nella ricerca e nella cura della leucemia nonchè all'ADMO Calabrese. Nella sua veste ufficiale, la manifestazione si è aperta nel primo pomeriggio con l'ingresso in campo di alcune scuole calcio del lametino e dell'hinterland, per poi chiudersi con la partita tra le vecchie glorie del calcio lametino e le vecchie glorie del calcio calabrese di serie A, B e C. Un retrogusto da amarcord per chi ha potuto notare fra le maglie bianco blu la sagoma di Claudio Ranieri. Si, proprio lui, già del Catanzaro (da calciatore) e della Vigor Lamezia, con la quale ha debuttato da allenatore nel lontano 1986, ottenendo (anche in quel caso ahilui) un clamoroso esonero alla quarta giornata con la sua squadra salda al primo posto in classifica. Misteri. Nonostante questo, lui, che ha accettato senza esitazioni l'invito a partecipare al memorial, conserva bei ricordi della Calabria e del suo passato biancoverde: «Ricordo benissimo la mia esperienza alla guida della Vigor Lamezia, perché è stata la prima, nel lontano '86 - ha esordito l'ex tecnico juventino - e a distanza di oltre vent'anni l'emozione è tanta nel venire qua, in questo stadio “D’Ippolito” magnifico dove ai miei tempi non c'era l'erba. Molte cose qui sono cambiate». Il tecnico poi, spiega come la “trattativa” per la sua partecipazione al memorial sia stata molto facile: «Appena ho saputo di questo memorial sapevo di poter arrivare in Calabria per tempo e allora ho detto, voglio partecipare anche io. Mi sembrava il minimo che potessi fare per la famiglia Gagliardi e Lamezia». Sul suo passato juventino Ranieri si esibisce in un dribbling col quale spiazza ogni sorta di domanda. Ma una battuta sul suo futuro riusciamo a strappargliela, quando gli chiediamo se le sue vacanze stessero per finire e cedere il passo ad un nuovo impegno alla guida di qualche club: «Quest'anno starò tranquillo, mi metterò da parte. Non c'è nessuna voce ne trattativa che mi riguardi. Il mio nome non sarà accostato a nessun club almeno per la prossima stagione». A questo punto, potrà approfittarne, dopo aver commemorato il grande lametino Pasqualino Gagliardi, per far diventare la sua giornata calabrese in una vacanza prolungata, fatta di amici e onorare, insieme a loro, la cucina calabrese, a lui tanto gradita.
Calci nostri
di EMANUELE GIACOIA
Aspettando il calcio vero ggi un'altra domenica “bestiale”, come ricorda la nota canzone; da qualunque parte ti giri non c'è uno straccio di partita, manco fra i soliti scapoli-ammogliati o ergastolani e secondini. Però non c'è giornale, specialmente quelli sportivi, che non inchiostrano almeno la metà delle loro pagine tra mercato, illazioni e le “ultime parole famose”, da dirigenti a massaggiatori. A proposito di “ultime parole famose” ecco quelle di “Special One”, volgarmente chiamato Mourinho, che sotto sotto si lamenta di non aver avuto da Moratti l'Inter che voleva lui, ma pare che Moratti faccia orecchie da mercante e che, con i tempi che corrono, non sia disposto a fare le follie che fa per il Real Madrid il suo presidente Florentino Perez (un nome che piacerebbe a Gabriel Garçia Marquez per uno dei suoi celebri romanzi), proclamando che se dovesse seguire gli “appetiti” di Mou si dovrebbe vendere tutti i suoi pozzi di petrolio. Ma saltando permettetecelo - sempre a proposito delle “ultime parole famose” al basket dove il giovane italiano Bargagnani, “stella” dei Toronto Raptors, ha dichiarato candidamente che non sa proprio cosa farsene dei soldi ricevuti per l'ingaggio: una roba da 50 milioni di dollari. Il nostro Bargagnani è alto 2 metri e 10, il che significa che praticamente è pagato 2 milioni e 300 mila dollari, circa, a centimetro. Bel colpo! Ma torniamo al calcio e naturalmente alla valanga di soldi, visto che ne parliamo, che ancora stupisce per come il Real Madrid ha acquistato Kakà e Cristiano Ronaldo! Ma non finisce qui, come diceva la buonanima di Corrado, presentando la Corrida (in qualche modo siamo sempre in Spagna), perché adesso vuole acquistare il nostro ottimo D'Agostino, capitano dell'Udinese, che da notti e notti non riesce a dormire pensando di diventare - eventualmente - il pla-
O
In campo al memorial dedicato a Pasqualino Gagliardi
Ranieri con il padre, il fratello ed i figli di Gagliardi. In alto: con Cobolli Gigli
Cobolli Gigli apre le porte al fuoriclasse
Ferrara vuole Nedved nello staff bianconero PINZOLO – Nedved patrimonio Nedved accettasse la proposta della Juventus come le Dolomiti di dell’Inter perchè mi aspetto che reBrenta per l’Unesco. Bandiera del- sti con noi e collabori con il nostro la riscossa in serie B – partita della allenatore. Ci siamo lasciati con Val Rendena, con Buffon, Treze- molto affetto. So che farà la scelta migliore per sè e per i tiguet, Camoranesi e Del fosi juventini». Una riPiero – il biondo ceco si flessione il presidente vede inviare dal Trentino bianconero anche per un messaggio per il suo Diego. “Quello che mi è futuro: entrare nello staff piaciuto è stato vedere di Juve, ricalcando le orgli occhi furbi del brasime di Ciro Ferrara e priliano e l’intelligenza con ma, in altro ruolo, di Bola quale è riuscito subito niperti e Bettega. La maad accattivarsi l’amicizia no gliela tende il presidi Alex Del Piero, scodente Giovanni Cobolli prendo quella che è poi Gigli, parlato a margine una grande verità: e cioè dell’allenamento alla Piche Del Piero è un genio neta di Pinzolo, la località Pavel Nedved del football e che per lui è vicina alle Dolomiti definita «la residenza estiva della Ju- un onore giocargli al fianco. Ci faventus». «Ne abbiamo parlato tan- ranno vedere cose estremamente te volte – dice riferendosi al ceco -. divertenti a ritmo di samba». E Pavel sa che le porte della Juve per non dimentica Melo. «Mi auguro lui sono sempre aperte e che Fer- molto presto che il giocatore della rara lo aspetta nel suo staff tecni- Fiorentina possa anche lui ragco. Non nego che sarei sorpreso se giungere Pinzolo».
ymaker del Real. Sotto sotto - incredibile a dirsi e a crederci - viene fuori ancora l'interessamento del Bologna, della presidentessa Menarini (erede di una nota casa farmaceutica) per nientepopodimenoche l'immarcescibile e inaffondabile Lucianone Moggi. Sarà vero, non sarà vero? Certo è che il Lucianone nazionale non si fa mancare nulla, quanto meno a botte di pubblicità. Ma dagli astri del firmamento calcistico scendiamo ai pianeti e pianetini della nostra Calabria. La premiata ditta di “carrozzeria calcistica” Foti-Novellino pare che abbia riparato tutto il posteriore (leggi difesa) della squadra amaranto, quello che ancora è in officina è la parte anteriore (attacco) per cui si punta, poi si vedrà come andrà a finire, su Bonazzoli, Mastronunzio o Caracciolo, senza dimenticarci di Brienza cui però il Siena offre una bella cifretta al presidente Foti, a cui sta pensando. Novellino però ci pensa pure lui, però a trattenerlo. Ma in B c'è anche il Crotone che si sta dando da fare parecchio per mettere su una squadra all'altezza. Per ora ha acquistato Di Matteo, Legati e Coresi. Ma dimentichiamoci dell'acquisto l'innominabile (per via di un incredibile cognome) congolese, che viene dall'Aek Atene, di 23 anni, e che si chiama Olivier N'Siabamanfumu, che farà disperare i suoi avversari ma pensiamo ancora più i radiocronisti. Scendendo di un gradino il Catanzaro finalmente riesce a iscriversi per il famoso rotto della cuffia, mentre il Cosenza gongola per il nuovo assetto societario. Il nuovo cda rossoblù è stato reso noto alla presenza del presidente della provincia Oliviero e del sindaco di Cosenza Perugini, unitamente al neo presidente dei rossoblù Carnevale, nel corso di un autentico “parterre de roi” come lo definisce il nostro Alessandro Russo che a furia di andare a Parigi in vacanza, sa tutto sul francese.
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Sport
Domenica 12 luglio 2009
Potenza Mancinelli più lontano. Contatto a Napoli con il procuratore di Molinari
Si parte, ma c’è ancora posto Alle 10.30 il raduno al Viviani. Idea Gragnaniello tra i pali FINE delle vacanze per il Potenza che verrà. Mai come quest’anno metabolizzare l’epilogo della stagione passata ha richiesto poco tempo, tra una campagna acquisti partita col botto e l’entusiasmo ormai difficilmente contenibile per un ripescaggio che assume sembianze sempre più concrete. Il Potenza già stasera godrà del fresco di Preci, località umbra scelta per un ritiro che a livello di immagine e di qualità del lavoro vuole testimoniare la svolta che il patron Postiglione intende imprimere alla sua gestione. In pagina abbiamo improvvisato una lista dei convocati. Non dovrebbe discostarsi molto dalla realtà visto che le trattative di ieri hanno aperto nuove piste, che però hanno bisogno ancora di qualche giorno per concretizzarsi. Nelle intenzioni della società - e soprattutto di Capuano - forse c’era l’idea di affrontare il primo allenamento con almeno sette / otto undicesimi della formazione titolare. Non andrà esattamente cosi’, ma gli sviluppi del mercato e soprattutto il piede che il Potenza parrebbe già avere in Prima Divisione giustificano ampiamente il piccolo rallentamento nel riempire alcune caselle. A partire dal numero uno, visto che i contatti con Roberto Mancinelli non sono da ritenersi conclusi ma il Potenza sta battendo anche altre strade visto quanto è complicato per il portiere laziale liberarsi dal Catanzaro, ancora impelagato in un’iscrizione problematica. Giancarlo Petrocco, ex Cavese, è un nome rimbalzato appena Capuano ha messo piede a Potenza e poi finito un attimo in disparte: potrebbe tornare d’attualità visto che il flirt tra il giocatore aquilano e il Brindisi non si è concretizzato. E’ di ieri però un approccio non solo informativo tra Postiglione - in trasferta di lavoro a Napoli e Raffaele Gragnaniello, da tre stagioni tra i pali dell’Avellino e ora a spasso visto il fallimento dei Lupi. Trattasi di un atleta che una C2 non l’accetterebbe mai, quindi l’esistenza di questo contatto lascia intendere la buona sicurezza che Postiglione nutre per il ripescaggio. Tranne che per improbabili sviluppi nella nottata, oggi prenderanno posto sul pullman i giovani Tesoniero e Di Vincenzo in attesa che il
I CONVOCATI: LISTA PROVVISORIA SICURAMENTE potrebbe allungarsi, ma abbiamo provato a stilare l’elenco dei giocatori che si raduneranno stamani alle 10.30 per raggiungere in pullman il ritiro umbro di Preci. Come ogni anno è possibile che vengano aggregati al gruppo giocatori in prova, ma questo non dovrebbe avvenire già oggi, vista l’intenzione di Capuano che è orientato a conoscere nei primi giorni di lavoro chi farà parte con buona sicurezza del suo organico.
Portieri TESONIERO (‘88 CONFERMATO), DI VINCENZO (‘91 FINE PRESTITO)
Difensori CHIAVARO (‘80 PAGANESE), VANACORE (‘75 MARCIANISE), PATARINI (‘83 CONFERMATO), PORCARO (‘88 CONFERMATO), BARBATO (‘85 TRIVENTO)
Centrocampisti BERARDI (‘79 PAGANESE), CATANIA (‘81 COSENZA), BERRETTI (‘85 CONFERMATO), D’AGUANNO (‘89 CONFERMATO), PROFETA (‘88 COSENZA), PIRACCINI (‘89 CECINA), FREZZA (‘75 CAVESE), BACIO (‘91 FINE PRESTITO)
Attaccanti Gragnianiello e Molinari
nuovo proprietario dei guantoni da titolare si faccia vivo direttamente in Umbria. Appuntamento per domani anche con il procuratore di Morris Molinari, l’esperto centrale ex Gallipoli chiamato personalmente nei giorni scorsi da Capuano e che adesso mediante il suo agente ha ricevuto una proposta ufficiale. Resta la prima scelta per un terzetto difensivo che in ogni caso si completerà in corso d’opera, senza escludere l’eventualità prospettata ieri di testare in Umbria il senegalese Coly, proposto al Potenza dopo un anno di inattività ma con grande esperienza anche nella massima serie tra Perugia e Parma. Il giovane Mattiuzzo (Carpenedolo, ma proprietà Parma) è un altro che può aggregarsi direttamente in ritiro. Vincenzo Giannusa, siciliano classe ‘81 reduce da una buona stagione a Cassino, è un nome emerso prepotentemente per il centrocampo insieme a quelli di Vagnati e De Simone. Di que-
st’ultimo, fino a giugno al Bassano, piacciono tanto il palmares e le caratteristiche tecniche, ma ha suscitato qualche perplessità una stagione - la scorsa - vissuta in fase calante nella formazione veneta. Tra i convocati di oggi non c’è Vincenzino Sarno, segnale inequivocabile di un rapporto giunto al capolinea con la società rossoblu. Partirà con i compagni invece Matteo Berretti, anch’egli però con la valigia in mano, destinato in B con relativa soddisfazione economica del cassiere potentino. La mancanza dell’attaccante centrale è quella che dà meno all’occhio, anche perchè sin dai primi giorni del suo insediamento Capuano ha spiegato come la scelta del terminale offensivo dipenderà molto dalla categoria. Il tecnico fa poco per nascondere la sua preferenza: Sergio Ercolano. La vicinanza logistica a Perugia potrebbe rendere il corteggiamento ancora più serrato. Pietro Scognamiglio sport@luedi.it
Iscrizioni Ieri scadevano i ricorsi, inizia la corsa ai ripescaggi
Quattro piazze storiche in lacrime Fuori Avellino, Treviso, Pisa e Venezia - Scadeva ieri alle 13:00 il termine perentorio per presentare ricorso alla Covisoc contro la prima esclusione dai campionati. Pisa e Venezia hanno dato subito forfait. A loro si sono aggiunte Avellino e Treviso, che non sono riuscite a ripianare i propri conti. Da questa ecatombe, sembra esserne uscito il Perugia, che ha presentato la documentazione necessaria per il ricorso. Il prossimi passaggio si avrà domani quando la stessa Covisoc consegnerà alla Federcalcio la relativa relazione. Martedi il Consiglio Federale provvederà a determinare il tutto e mettere ordine anche nella procedura dei ripescaggi, stilando la graduatoria a seconda delle società che hanno presentato la domanda e la garanzia fideiussoria da due milioni di euro. Da notare come le squadre coinvolte in questa fase nel tracollo siano tutte, tranne il Venezia, provenienti dalla Serie cadetta. Segno che qualcosa in Serie B non sta funzionando come dovrebbe, viste le situazione debitorie maturate nella stagione scorsa. Dovrebbe essersi salvato in extremis il Perugia, che a mezzo di una nota sul sito ufficiale comunica “di aver prodotto nei termini previsti la
Un fascio di fiori depositato davanti al Partenio di Avellino con la scritta “Ciao nonno lupo, ripartiamo dalla D”
documentazione richiesta per la regolare iscrizione". Il club umbro guidato dal presidente Covarelli era stato infatti bocciato in prima istanza dalla Covisoc, che aveva respinto la domanda di iscrizione al campionato di Prima Divisione della Lega Pro. Si trattava, in buona sostanza, di versare una somma di 750mila euro a saldo delle pendenze relative alle mancate quietanze per i pagamenti delle ritenute Irpef e dei contributi Enpals. Importante il ruolo svolto nella vicenda dal sindaco Boccali. In ogni caso il Perugia, se la Covisoc dovesse confermare (co-
me è probabile) la bontà dell’operazione, partirà comunque con almeno un punto di penalizzazione nel prossimo torneo. In seconda Divisione lacrime amare dei tifosi anche a San Benedetto del Tronto per il fallimento della Samb. L’Alghero non dovrebbe essere a rischio: il ricorso è stato presentato, anche se non è arrivata alcuna nota ufficiale. Il ritardo nel pagamento dei contributi Enpals, in caso di riammissione al campionato, costerebbe comunque un’ammenda se non una penalizzazione. Per iscrivere l´Igea Virtus serviva una fideius-
Domani la Covisoc comunica gli esiti alla Figc Martedi il Consiglio Federale sione di 100 mila euro ed una sovratassa di 2 mila euro: dopo una lunga notte insonne l´ex presidente Immacolato Bonina ha voluto fare un ultimo regalo alla società da lui tanto amata. In mattinata ha versato la somma, permettendo così al club siciliano di presentare ricorso per la riammissione alla stagione sportiva. "E´ il mio ultimo atto d´amore" ha affermato Bonina, che ha avuto rassicurazioni dal neo presidente Giuseppe Criniti rigurdo la restituzione di questo ingente anticipo. Il Catanzaro ha allegato al ricorso le ricevute di avvenuta ricapitalizzazione.
SCARDINI (‘87 CONFERMATO), NAPPELLO (‘91 CONFERMATO), DE CESARE (‘71 NEAPOLIS), ACQUINO (‘79 CAVESE), FALCONE (‘87 FINE PRESTITO)
Ex potentini
Tutti vogliono Vianello PER Marco Vianello, centrocampista di scuola Milan (dove vinse anche il Torneo di Viareggio), molte le richieste: il suo contratto con il Cassino è scaduto ma la società laziale proverà a trattenerlo. In ogni caso attenzione alle lusinghe di Juve Stabia e Siracusa. A Cassino può finirte invece Federico Groppioni in prestito dal Bari che ne detiene il cartellino. Per Raffaele Ametrano, ex capitano rossoblu malamente retrocesso con la Juve Stabia, potrebbe aprirsi una nuova esperienza calcistica. L’ex juventino si è svincolato ed è finito nel mirino dell’Ibiza, club di terza serie spagnola che vuole fare le cose in grande dopo aver tesserato anche l’ex milanista Javi Moreno. Ametrano avrebbe ricevuto anche una richiesta della Pistoiese, club toscano di Seconda Divisione.
Universiadi
Azzurri d’argento: vince l’Ucraina SCONFITTA per 3-2 per la nazionale azzurra del ct Veneri nella finale delle Universiadi di Belgrado. Vantaggio ucraino già al 2´ con Piskun, pareggio azzurro con l’ex potentino Gigi Cuomo al 20´. Sul finire del primo tempo di nuovo in vantaggio gli ucraini con Monakhov, terza segnatura con un´autorete di Pippa al 59´. Azzurri che accorciavano le distanze all´84´ con Fabio Cusaro, ma ormai era troppo tardi.
Pescara
Ganci colpaccio per Cuccureddu IL club biancazzurro ha acquistato a titolo definitivo dalla Salernitana il bomber Massimo Ganci “L´operazione - comunica la società abruzzese - si sarebbe dovuta concludere già venerdì, ma l’intromissione di una squadra di categoria superiore ha rallentato i tempi dell’acquisizione delle prestazioni sportive del calciatore.
Mercato Seconda Divisione
Pugliesi attivissime IL MANFREDONIA ha ingaggiato il tecnico Giovanni Bucaro (38 anni), nelle ultime due stagioni alla guida del Pomigliano in serie D. A Brindisi due importanti ingaggi: dalla primavera del Bari arrivano l´esterno di centrocampo Marco Piccinni (22), ultima stagione nelle fila del Noicattaro, e l´attaccante centrale Diego Albadoro (20). L’Aversa Normanna comunica di aver acquisito le prestazioni sportive di Nicola Mariniello. Nato a Cercola il 5 Giugno del 1977, Mariniello è un jolly di centrocampo con spiccate caratteristiche da regista che può essere impiegato comunque in qualsiasi ruolo della linea mediana.
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46 Sport
Seconda divisione L’arrivo di Bulla è stato caldeggiato dal tecnico Rodolfi
Melfi, contatti prestigiosi Atalanta, Empoli e Lecce sono società con giovani da svezzare IL panzer è pronto a macinare chilometri sull’erba dell’Arturo Valerio. Nicola Bulla è nato in Germania, ma ha un presente calcistico tutto italiano come lo è il suo passaporto. Il centrocampista è nato il 19 luglio del 1987, quindi tra pochi giorni compierà ventidue anni. Un compleanno che dovrebbe eerre marchiato dai colori gialloverdi, in quanto, pur non essendoci l’ufficialità, pare che il ragazzo sia destinato a firmare col Melfi a breve. Nicola Bulla non è l’unico prodotto della trasferta milanese al calciomercato. Nei saloni dell’hotel milanese il presidente Peppino Maglione ha vestito i panni di Penelope. Nel senso dei rapporti messi in essere con società di categoria superiore per far giungere in terra melfitana giocatori di prospettive importanti, nella linea che il sodalizio gialloverde ha annunciato di voler adottare per la stagione 2009-10. Non essere nell’elenco delle squadre in difficoltà o non iscritta al campionato è per il Melfi l’ennesimo risultato di una politica di prevenzione fatta a dovere da Peppino Maglione che ha acceso i fari sui problemi della società a tempo debito e prima di mettere a repentaglio il buon nome del sodalizio che è uno dei più seri e rispettati del mondo professionistico. A Melfi si fanno i passi adeguati alle possibilità e le scelte di quest’anno sono il segno della continuità. Paolo Rodolfi sarà il consegnatario di un progetto importante. Bulla è il
Paolo Rodolfi ed a fianco Nicola Bulla
primo tassello di un puzzle, mqa anche del prestigioso rapporto conuno dei settori giovanili più prestigiosi d’Italia e non solo: l’Atalanta. Bulla è' un calciatore bravo sia nella fase di contenimento che in quella di costruzione ed è conosciuto personalmente da Paolo Rodolfi, quello che sarà il tecnico del Melfi nella prossima stagione. Manca ancora la firma sul nuovo contratto, ma l'intesa tra il Melfi e l'Atalanta è già stata si-
Real Irsina perde il tecnico Giacomo Rizzi
Tramutola confermato Resta al Bar La Notte con Ragone e altri colpi LE VOCI sono sempre le stesse. Come al solito però nulla di ufficiale. Le società tardano ancora a prendere gli accordi con i calciatori e nel frattempo i termini per l'iscrizione cartacea (mentre quella economica finisce il 23 per i team di Eccellenza e Promozione) sono già finiti. I giocatori giocano a rialzo e le offerte di certo non gli mancano. Si divertono a giocare con cifre alte e i club non sanno veramente che pesce prendere. L'importante è che qualcosa già si muova però. Carmine Santopietro è l'uomo mercato. Saltato l'accordo con il Viggiano, il centrocampista di Tito che nello scorso campionato ha indossato la maglia dell'Avigliano, ha la corte serrata dell'Angelo Cristofaro Oppido e del Real Tolve. Il Ruggiero Valdiano ha richiesto per la prossima stagione all'Amministrazione Comunale di Marsico Nuovo di poter disputare il massimo campionato regionale. A giorni ci sarà una risposta. Nel contempo è stato preso un accordo con la scuola calcio Gaetano Romanelli dal direttore sportivo La Rocca per attingere nuovi giovani da inserire nell'organico visto che il numero degli under è salito da due a tre. Il Ricigliano è vicino a riconfermare il mister Dente, che prese la squadra a febbraio in seguito alla gestione Natiello. La squadra salernitana ha allargato a livello di comprensorio il club inglobando anche le forze dirigenziali provenienti dalla vicina San Gregorio Magno, comune dove è residente l'allenatore qua-
Giacomo Rizzi
si riconfermato. In Promozione non mancano le notizie. Il presidente Vito Acquaviva e il trainer Giacomo Rizzi si sono dimessi dal Real Irsina. Il Pescopagano nella prossima settimana potrebbe ufficializzare l'avvento in panchina di Vito Pantuosco, già tecnico della Murese stagione 200506 nell'anno in cui segnò lo storico ritorno dei biancorossi in Eccellenza. Castronuovo dovrebbe rimanere come già anticipato con la Santarcangiolese ma ancora con c'è la firma. Pure Tramutola dovrebbe restare al suo posto dopo aver condotto il Bar La Notte ( che ha ingaggiato Felice Ragone, il portiere Zaccagnino, Antonio D’Andria il difensore Santopietro e il baby Buonansegna)nel calcio che conta. La sua conferma sembra scontata, il tecnico è legato a Giacomarro ma non dovrebbe seguirlo. Biagio Bianculli
glata. Bulla potrebbe non essere l'unico elemento del settore giovanile della società bergamasca, pronto a raggiungere la Basilicata. Il buon lavoro con i giovani svolto nelle ultime stagione, e l'affidabilità dirigenziale, fanno del Melfi un approdo sicuro per molti ragazzi e di conseguenza una scelta felice per i club di categoria superiore che intendono valorizzare al meglio i loro giocatori. Non solo Atalanta, perchè c’è pure l’Empoli tra le società
amiche e gemellate per svezzare nuovi talenti. Il Melfi ha già lavorato in maniera eccellente negli ultimi anni con il club fiorentino. Vinci e Mitra, sono due giocatori che in Basilicata sono cresciuti professionalmente e rappresentano un esempio per altri ragazzi che potrebbero trovare spazio in gialloverde in futuro. Domani il presidente Maglione (ieri in meritato stand by) si incontrerà con i dirigenti dell’Empoli e chiuderà delle trattative in
entrata, seguendo le richieste di Rodolfi. Si farà lo stesso con il Lecce e Peppino Maglione e compagni potrebbero essere nel Salento già nelle prossime ore per acquisire altre pedine per lo scacchiere gialloverde della pstagione appena iniziata. Antimo Grillo batte anche la pista delle riconferme. In attacco si cerca una prima punta esperta e di categoria, mentre è confermato il giovane Torre. r.carpentieri@luedi.it
Polemica al “Mundialito No Limits sport”
Tortorelli: «A Policoro il calcio deve unire e non creare invidie» IL calcio è terreno di scontro, anche aspro tra contendenti. Ad una settimana dall'inizio della settima edizione del “Mundialito No Limits Sport”, uno degli organizzatori, Salvatore Tortorelli, interviene su una polemica innescata da un ex organizzatore ora dissociatosi per dar vita ad un altro torneo: “Sette anni fa partimmo con il Mundialito sui campi del II piano di zona, gestiti dall'Eden; poi ci siamo trasferiti dopo qualche anno presso i campi di Padre Minozzi in erba sintetica. I manifesti che ancora ci sono in giro testimoniano come il torneo di calcio sia stato organizzato da me, poiché porta il nome della mia attività commerciale che ancora esercito con partita Iva, “No limits
sport”, e dunque imprenditore come recita il codice civile, insieme ad altri amici, che per me lo sono anche oggi, nonostante abbiamo intrapreso, calcisticamente parlando, altre strade. Pertanto davanti alle defezioni, legittime e rispettabili, di alcune persone, le ho dovute surrogare con altre che io reputo all'altezza nell'organizzare una manifestazione calcistica. Quando nacque il Mundialito -continua Tortorelli- tutti volevamo che diventasse il campionato del Metapontino, e concentrammo tutti i nostri sforzi, economici e di immagine, su Policoro affinché diventasse il riferimento calcistico naturale per tutta la fascia jonica. Purtroppo poi le nostre strade si sono divise, così come gli
Un’azione di gioco
eventi calcistici estivi. Comunqueauguro a tutti di avere lo stesso successo della mia manifestazione, nella speranza che tutti siano rispettosi del lavoro altrui, a maggior
ragione quando si ricoprono incarichi istituzionali, attraverso i quali si dovrebbe lavorare per il bene comune mettendo da parte rivalità ”. Gabriele Elia
Torneo di Capodigiano Eurocaffè e Sabatella: terzo e quarto posto
Acquaviva-Incassatori è la finale TUTTO è pronto per la finalissima a Muro Lucano, nella suggestiva struttura di Capodigiano, del torneo di calcio a 4. Lo sport che meglio risalta la tecnica sopraffina del calcio sia intesa come squadra e sia come abilità individuale ha decisamente preso piede nella ridente cittadina posta a 600 metri di altezza sul livello del mare in cui ha sede la comunità montana del Marmo Platano. Tanto è vero nella città di San Gerardo Maiella ci sono ben due squadre iscritte nei campionati provinciali di calcio della federazione italiana giuoco calcio. Al torneo che si svolge secondo tradizione con cadenza annuale, in occasione della festa della Madonna delle Grazie nella popolosa frazione murese, si sono iscritte ben quindici squadre: Garden1, Garden2, Murese, Drive Beer, Castelgrande, Incassatori, La Bontà, Central Bar, Sabatella, Longobarda, Bar Ama-
deus, Pizzeria Acquaviva, Lorelei, La Muro Bene, e l'Eurocaffè. Ora in gara sono rimaste solo quattro squadre che si giocheranno le finalissime del terzo e quarto posto, e quella per decretare la reginetta del torneo. Alle 21,30 sarà l'Eurocaffè ad aprire le danze sfidando sul pavimento bordò, nella finalina di consolazione, la Sabatella. A seguire alle 22,30 l'Acquaviva contenderà agli Incassatori lo scettro di campione. L'Acquaviva è arrivata in finale eliminando nell'ordine: prima in un avvincente ed emozionantissimo incontro, nei quarti di finale giocati giovedì 9 luglio, il Castelgrande e poi superando di slancio l'Eurocaffè venerdì scorso in semifinale. Gli Incassatori invece hanno superato senza pathos, mercoledì 8 luglio nei quarti di finale, il Central Bar, e il Sabatella nella semifinale di venerdì. Carmine Pepe
Una fase di gioco
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Sport 47
Domenica 12 luglio 2009
Domenica 12 luglio 2009
Si insegue anche qualche altro under dopo gli arrivi di Diop e Leta
Matera, pista argentina Oltre a un italiano a centrocampo pure un sudamericano SI stringe per il centrocampista. Tra conferme e nuovi obiettivi, il lavoro degli operatori di mercato del Matera va avanti. Manca una settimana dal raduno e c’è da completare il centrocampo e il parco under. Obiettivi sui quali il Matera è concentrato. Oltre al centrocampista argentino c’è il cosiddetto centrocampista di qualità che tiene sulla corda il Matera. «Non abbiamo un solo obiettivo-afferma il direttore del Matera, Giuseppe Fragasso- perchè insieme al direttore Gino Carrera e a Pino Giusto sono tante le trattative. E’ ovvio che cercheremo di prendere il giocatore che abbia le caratteristiche richieste dall’allenatore. Penso che nelle prossime ore non tarderanno a giungere altre novità agli organi di stampa. Stiamo concretizzando e l’arrivo di Riop e Leta sono i segni evidenti di voler chiudere il parco under in fretta». Le tracce che portano all’argentino per il centrocampo sono evidenti, infatti è stato ospite a Matera durante la coppa Gaetano Scirea un operatore di mercato che ha in organico anche dei giocatori non under. Infatti, è questa la pista che porta al giocatore argentino per il centrocampo. Ferreyra del
Giuseppe Leta ed a fianco Gino Carrera, a destra la presentazione di Giusto
Vasto era un tentativo di depistaggio, ma le caratteristiche di gioco con l’obiettivo dei biancazzurri sono identiche. Quindi, parlare di bingo è poco. Oltre al giocatore proveniente dal Sudamerica c’è nel mirino anche un atleta italiano e di categoria. Ripetere il caso-Pedano sarebbe poco salutare e non ci sono tracce di masochismo nella dirigenza biancazzur-
ra, quindi presentare un altro giocatore solo sulla carta sarebbe davvero dannoso all’immagine. Sbagliare si può, ma perseverare sarebbe diabolico. Quindi, una coppia di centrocampisti ed un under nel mirino. I cosiddetti bene informati si lanciano in previsioni che spesso non trovano riscontro nei fatti, perchè il Matera effettua le trattative con estrema segretezza.
Ma in Italia anche i muri hanno orecchie e spesso qualcosa sfugge, magari proveniente dalla parte di chi deve arrivare a Matera. Come dire che Plasmati possa andare a Firenze a Matera si sa prima che in altri luoghi e magari in centri più piccoli della città dei Sassi certe voci camminano con estrema facilità. Poi, basta un computer e internet per scatenare tante trattative. C’è anche la
parte che recitano i procuratori che informano per far alzare i prezzi dei loro assistiti. La sensazione è che il Matera abbia il cosiddetto colpo in canna e che attenda di “spararlo” come chiusura di un mercato che non è certo di secondo piano almeno sulla carta, anche se i verdetti devono darli i punti e quelli si conquistano sul rettangolo di gioco che resta sempre
l’unico giudice supremo di questa campagna acquisti e delle scelte che stanno effettuando gli operatori di mercato del Matera. La società nella serata di ieri ha fatto sapere in una nota che presenterà il centrocampista di provata esperienza nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 17 di martedì Renato Carpentieri sport@luedi.it
L’altro gioiellino del Francavilla Milella è da piazzare
L’Andria annuncia Nicolao L’Amico: «Non c’è la firma» L’esterno Nicolao
FRANCAVILLA – La società sinnica, è alle prese con le manovre di calciomercato, visto che tra non molto la squadra agli ordini del tecnico Ranko Lazic, comincerà il raduno nella vicina Fardella. Ancora nessuna manovra ufficializzata, ma indiscrezioni dicono che ad inizio settimana ci saranno alcuni movimenti, sia in entrata ma anche in uscita. «La società – dice il dg Antonio
L’Amico – è molto attiva su diversi fronti del calciomercato. Stiamo seguendo alcuni giovani molto interessanti, di categorie superiori, sperando di riuscire a chiudere nel più breve tempo possibile, alcune interessanti trattative». Insomma, di ufficiale ancora non c’è niente, ma i dirigenti sinnici, sono certi di cominciare a muovere le proprie pedine, nel giro di pochi giorni. Sono da sistemare un po’ tutti i reparti, con degli innesti ben mirati e senza troppi sconvolgimenti, per evitare di dover ricostruire l’intero gruppo. E proprio a riguardo dell’ufficialità, il sito dell’A.S. Andria Bat, squadra di seconda divisione, ha ufficializzato l’acquisto del giova-
ne terzino sinnico, Nicholas Nicolao, che vestirà nella prossima stagione la maglia biancazzurra. I dirigenti sinnici invece, non danno ancora l’ufficialità dell’operazione, visto che il giocatore non ha ancora firmato nessun contratto. Insomma, il lavoro svolto in questi dal settore giovanile rossoblu, è molto apprezzato da molte società anche di categorie superiore, ed infatti lo sforzo di questi anni ha fatto si che, Nicolao possa calcare campi di gioco importanti, come quello di Andria. «La nostra politica di quest’anno – continua L’Amico – è quella di puntare molto sui giovani, anche perché, nella nostra rosa ne abbiamo di validi, ed è giusto buttarli nella mischia, per farli pren-
dere confidenza con il campionato. Sono convinto – continua – che loro sono pronti per fare questo salto di qualità, e noi confidiamo molto nella loro voglia di mettersi in mostra in un torneo importante come la serie D». Il vivaio sinnico, ha sempre tirato su, dei ragazzi molto interessanti, che hanno avuto sempre addosso gli occhi di molti dirigenti. Non metterli alla prova, sarebbe sbagliato, ma questo i dirigenti francavillesi lo sanno, ed è per questo che ogni anno vengono fuori dei giovani appetibili da molti club. «Ora, bisogna soltanto che questi nostri obiettivi di mercato, si concretizzino nelle prossime ore. Naturalmente – termina L’Amico
Il terzino Milella
– rispettando i canoni sia tecnici, ma soprattutto economici del nostro club». La formazione rossoblu quindi, verrà arricchita ancora di più, di under utili alle esigenze di mister Lazic, che ha in mente un mix di under e di un paio di giocatori esperti da aggiungere a quelli già confermati (Gioia, Marziale, Di Senso e Del Prete) nella rosa. Claudio Sole
L’attaccante partirà alla pari con gli altri per conquistare un posto da titolare a suon di prestazioni
Laviola: «Per un pisticcese la D vale doppio» LA sua storia al Pisticci iniziò proprio nell'ultimo anno in cui la squadra jonica militava in serie D. Correva la stagione 2001/2002 e la dirigenza di allora, che si trovò a gestire all'ultimo momento con proprie e poche risorse una promozione voluta da altri, dovette puntare giocoforza sui pochi talenti locali. Fu così che nel dicembre 2001 Domenico Lavecchia, pisticcese doc cresciuto calcisticamente nei vivai del Marconia, iniziò la sua storia in gialloble. Una storia che continua ancora oggi per quella che può ragionevolmente definirsi una eccezione nel calcio moderno ed anche nelle categorie inferiori. All'epoca Lavecchia era un ragazzino di belle speranze. Oggi è un giocatore nel pieno della sua maturità calcistica, capace di ritagliarsi un posto da protagonista nel campionato che ha riportato il Pisticci
in serie D. L'ottavo giocato dall'esterno pisticcese con la maglia della sua città. Con Lavecchia abbiamo scambiato alcune battute in attesa del raduno del prossimo 15 luglio. Sei pronto per iniziare la preparazione? Certo, sono pronto e non vedo l'ora di iniziare. Sarà una grande avventura. Ne sono certo. Durante le tue vacanze ti sei tenuto in forma o hai ceduto ai piaceri della tavola? Arriverò al raduno in una buona condizione, anche perché, come gli altri giocatori del Pisticci che hanno vinto il campionato l'anno scorso e sono stati riconfermati, ho seguito un programma personalizzato che il tecnico Valente ha consegnato a tutti prima di salutarci al termine della stagione. Al ritiro di Marconia troverai
tanti amici, protagonisti come te della vittoria dell'anno scorso… Si, sono felice di questo e credo che sia stata una scelta giusta da parte della società. Il gruppo base andava mantenuto e mi dispiace per alcuni compagni che, seppur contattati, hanno valutato di fare altre esperienze. Ora credo che con qualche acquisto mirato potremo puntare ad una salvezza tranquilla, anche se sappiamo che sarà difficile. Bisognerà lottare e correre su ogni pallone. Ma personalmente resto fiducioso. Tra i nuovi acquisti c'è anche l'attaccante Fabio Lupacchio, di cui si dice un gran bene. Tu che ne dici? Conosco Fabio per averci giocato contro ed anche fuori dal campo. E' un bravo ragazzo, nonché persona seria e disposta ad impegnarsi. Può aiutare il Pisticci a fare il salto di qualità di cui ha bisogno. Credo
che qui troverà il clima ideale per dimostrare tutto il suo valore. Un ottimo acquisto. E del campionato che si attende Domenico Lavecchia cosa puoi dirci? So che non sarà facile trovarsi un posto da titolare, anche perché bisognerà mandare in campo ben cinque under. La mia speranza è quella di poter mettere in difficoltà il mister durante gli allenamenti settimanali. Perché alla fine, come lui ci ha insegnato, gioca chi merita. Mi auguro, per il resto, che questa mia seconda esperienza in Interregionale possa essere più fortunata della prima. Qual è, invece, il messaggio che vuoi rivolgere ai tifosi? Loro devono sapere che a fine gara avremo la maglia sudata, perché in campo ce la metteremo tutta, sempre. Sappiamo che serve il
Lavecchia
massimo impegno ed onoreremo questi colori in ogni caso. Per il resto li saluto tutti e, permettetemi di dirlo: forza Pisticci, sempre e comunque. Roberto D’Alessandro
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48 Sport
Sport 49
Calcio a 5
14° Torneo della Bruna del Csi Better Lisurici e Pizzolla le possibili outsider
Quattro le squadre da battere Cifarelli, Sassone, Belfiore e Autocarrozzeria G3 in pole position MATERA - Chiusa la fase a gironi del quattordicesimo torneo della Bruna di calcio a 5 organizzato dal Centro Sportivo Italiano di Matera, l’attenzione si sposta sulla fase eliminatoria. Da domani, infatti, andranno in scena gli ottavi di finale. Una gara secca, da dentro o fuori, dove anche i meri valori tecnici potrebbero non bastare. Ad aprire le danze ci penserà la Q8 Cifarelli, prima classificata del gruppo A che affronta la Lucania Service. I baincorossi di Luigi Lambertini hanno guadagnato il primo posto in classifica a discapito della Better Lisurici detentrice della Coppa della scorsa stagione. Sono proprio i ragazzi di Massimo Giordano, quest’anno costretto a fare l’allenatore, a rivestire il ruolo di outsider assieme alla Parrucchieri Pizzola. Sono loro le mine vaganti del tabellone finale del torneo. Chi invece non si nasconde assolutamente è la Belfiore Project Infissi che già in passato ha trionfato in questo torneo. Paladino e compagni sono gli indiziati numero uno per la vittoria finale. Subito dietro c’è la Ta-
Bellomo del Coloniale
Paladino di Belfiore Infissi
baccheria Sassone che con Venzia e Di Pede ha macinato successi anche contro una concorrente di lusso come l’Autocarrozzeria Pioggia. Nasce dalla cenneri della plurtidecorata Giochissimo la formazione dell’Autocarrozzeria G3. Una rosa di tutto rispetto che con i vari Gagliardi, Galeota, Duni, Rillo, Taratufolo, Miriello e Losito possono certamente svolgere un ruolo da prota-
gonista in questa fase finale del tanto seguito torneo di San Giacomo. Le altre formazioni, ovviamente, non vorranno recitare il ruolo di sparring partner e quindi lo spettacolo è più che assicurato. Da domani a giovedì 23, serata della finale che in pratica chiude questa stagione sportiva e dà il via alla nuova annata. Antonio Mutasci a.mutasci@luedi.it
14° Torneo della Bruna del Csi - FASE FINALE
17/07 ORE 20
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Domenica 12 luglio 2009
Domenica 12 luglio 2009
La Fipav ratifica l’acquisizione del titolo sportivo. Adesso si costruisce la squadra
La Pallavolo Matera festeggia la B2
Antonio Tulliani
LA PALLAVOLO Matera festeggia la serie B2. Dopo aver acquistato il titolo sportivo dal Reggio Calabria, venerdì sera è arrivato l'assenso da parte della Fipav che ha ufficializzato il passaggio del diritto di B2 dalla società calabrese a quella materana. Una notizia attesa dal presidente del sodalizio biancazzurro, Antonio Tulliani, che ha diretto, insieme agli altri dirigenti, l'operazione di acquisizione del titolo per riportare nuovamente la serie B2 maschile nella città dei Sassi. Un grande risultato per Matera che torna, dopo tre anni, ad avere una squadra di pallavolo maschile in una serie che varca i limiti regionali e che
premia l'impegno e la costanza della società che ha mancato di un soffio e per due anni di fila la promozione perdendo la finale play-off. Ottenuta l'ufficialità dalla Federazione italiana pallavolo, la dirigenza della Pallavolo Matera è già all'opera per quanto riguarda il mercato. C'è da sciogliere ancora la questione allenatore oltre che l'acquisto di qualche giocatore esperto per la categoria. “Siamo molto contenti di aver riportato la serie B2 maschile nella città di Matera - ha spiegato il presidente, Antonio Tulliani. Il nostro obiettivo è di far riaccendere la passione per la pallavolo; con il consorzio Volley Group, del
quale fa parte la Pallavolo Matera e che opera anche nel settore giovanile, ci stiamo riuscendo considerato il numero elevato dei ragazzi che giocano nelle squadre giovanili. La serie B2 sarà sicuramente da stimolo anche per gli under che cercheranno di dare il massimo per strappare qualche presenza nella serie nazionale”. Per quanto riguarda gli sponsor, sulle maglie della Pallavolo Matera sarà ancora presente sia il marchio Sta che Am Imbottiti che hanno confermato la sponsorizzazione e contribuito anche all'acquisto del titolo di B2. La società, intanto, è in contatto anche con altri sponsor che potrebbero affiancarla in
La Pallavolo Matera in azione
questa nuova ed entusiasmante stagione. “Ringraziamo la Sta e la Am Imbottiti per averci affiancato anche quest'anno - ha concluso Tulliani. Siamo in contatto con altre aziende per stringere altri contratti di sponsorizza-
zione, utili per consentirci un campionato tranquillo”. Nei prossimi giorni la società ufficializzerà i primi colpi di mercato e il nome dell'allenatore. Lorenzo Tortorelli sport@luedi.it
B1 Uomini Il presidente della Medical Center traccia le linee guida della stagione
Virtus immersa nel mercato Mancino: «Campionato senza assilli se centriamo gli obiettivi» MENTRE LE PRIME, già fondamentali operazioni in entrata (dopo la conferma di buona parte del nucleo dello scorso anno e il ritorno di Antonio Orlando come secondo palleggiatore) sembrano in dirittura d'arrivo il diesse Crichigno è a un passo dall'accordo con due atleti di categoria, un centrale e un posto 4, che darebbero ulteriore solidità al gruppo -, in casa Medical Center si comincia a progettare e immaginare la nuova sfida che la squadra ancora affidata a coach Giorgio Draganov si troverà ad affrontare da metà settembre in poi. «Se riusciremo a chiudere con i giocatori che stiamo seguendo, le possibilità di disputare un campionato dignitoso e senza troppi pensieri legati alla classifica ci saranno tutte», spiega il presidente Donato Mancino annunciando il programma di massima della Virtus Potenza per la sua stagione da matricola nel tanto atteso, e finalmente raggiunto, torneo di serie B1. A pochi giorni dall'appro-
La Medical Center in azione (foto Andrea Mattiacci)
do ufficiale nella terza serie nazionale, il club di via Vespucci è sempre più intensamente impegnato per allestire un organico che gli possa consentire di mantenere senza affanni la categoria, e riuscire a consolidare un assetto societario e organizzativo che rappresentino le solide basi per il proprio futuro. «Stiamo lavo-
Il Torneo della Bruna di volley misto ha chiuso la fase a gironi
Zoom Cafè e Maragno sono le grandi favorite
MATERA - Con i due recuperi che in pratica hanno costituito l’undicesima giornata, si è chiusa la fase a girone del secondo Torneo della Bruna di volley misto, organizzato dal Csi di Matera assieme a Nicola Logallo e Tommaso Galtieri. Quattro squadre per ogni girone hanno avuto accesso alla fase ad eliminazione diretta, quindi hanno salutato la Maffei e la Movida per il gruppo A ed Ego Group e Ricauto per il raggruppamento B. Le grandi favorite per la vittoria finale sono le due primatiste: da una parte la formazione dei Fratelli Maragno e dall’altra lo Zoom Cafè. Sono loro le maggiori pretendenti al titolo che verrà assegnato martedì con inizio gara alle ore 21. a.mutasci@luedi.it
rando per l'ingresso di nuovi sponsor e soci nel nostro progetto - fa presente Mancino -, perché in B1 i costi di gestione saranno inevitabilmente più alti. E anche se quest'anno da un punto di vista logistico, per le trasferte, dovremmo soffrire di meno, c'è però da considerare che il campionato (a sedici squadre) si annuncia dav-
vero lungo e complicato». Visto l'inizio anticipato di circa un mese rispetto alla B2, e con la Medical Center che comunque non dovrebbe cambiare sede e data di gioco rispetto alle sue più recenti abitudini. «Contiamo di mantenere la collocazione domenicale delle partite casalinghe, compatibilmente con le indicazioni che ci arriveranno dalla Federazione, anche in B1», dice il patron rossoblù. «Mentre sull'ipotesi, che non disdegneremmo affatto, di spostarci dal PalaPergola verso un impianto (come quello di contrada Lavangone) che garantisca spazi più ampi non abbiamo nulla in cantiere: il primo passo da compiere, in questa direzione, sarebbe un confronto con l'amministrazione comunale, che al momento però non abbiamo avuto. E senza le opportune garanzie, soprattutto in merito agli aspetti organizzativi e di gestione, una decisione di tale portata non potrà che essere rimandata». Luca Carlone sport@luedi.it
Il presidente della Virtus Potenza, Donato Mancino
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50 Sport
Basket B Dil. «So di non rientrare nei programmi della società»
Bernalda, Faggiano saluta BERNALDA - L'estate cestistica non è fatta soltanto di mercato, di indiscrezioni sugli emolumenti e di anticipazioni sulla composizione del roster; a volte capita che qualche protagonista della precedente stagione sportiva si ricordi, mentre è immerso nel relax di una bella spiaggia e di un invitante mare, della bella storia vissuta fino a qualche mese prima e che voglia esternare questi sentimenti. Prendiamo dunque un personaggio come Damiano Faggiano che è stato nel cuore dei tifosi rossoblu per tutto il campionato scorso, e lasciamogli dire quello che sente in questo momento: “Il mio -afferma il forte atleta pugliese- vuole essere un congedo di fine avventura con la maglia della Cestistica; so di non rientrare nei piani della società e del nuovo allenatore per il prossimo campionato, è normale che accada ciò e posso ben dirlo io che di anni di esperienza sui parquet ne ho tanti, ma ciò non toglie nulla al fatto che ci si possa lasciare da buoni amici e continuando a nutrire reciproca stima. Questa avventura a Bernalda resterà una delle tappe fondamentali della mia storia professionale perché qui ho ritrovato il gusto di allenarmi e di giocare dopo il brut-
Faggiano e accanto i tifosi della Cestistica Bernalda
to infortunio dell'anno precedente, aiutato in modo encomiabile da tutto il gruppo di compagni, di dirigenti e dello staff tecnico; per questo voglio salutare con particolare piacere coach Brogialdi, Nino Paradiso, Carlo Benedetto, e tutti gli altri senza esclusione alcuna. Ma l'abbraccio ancor più caloroso va ai tifosi
Basket Mercoledì si decide il ripescaggio
Corvo e Pelliccione nel mirino dell’Invicta Schiavi in pole per la panchina
Il dirigente Dino Viggiano
ATTESA spasmodica in casa Centre Corporelle per il ripescaggio in serie B Dilettanti. Gli umori in seno al sodalizio potentino sono estremamente positivi, in sostanza stando alle indiscrezioni maturate dagli ambienti federali romani della Fip la società del presidente Antonio Colangelo non dovrebbe avere difficoltà ad ottenere il salto di categoria mediante il ripescaggio. I dirigenti sono apparsi estremamente fiduciosi. Sono quattro al momento le formazioni in difficoltà e impossibilitate a disputare il prossimo campionato di serie B Dilettanti, si tratta del Varese, del Lucca, del Marostica e del Catanzaro. La Centre Corporelle non dovrebbe avere problemi ad essere iscritta al prossimo campionato di B. La Fip sta infatti valutando attentamente tutte le procedure di iscrizione, ivi comprese le presentazioni di versamenti, bollettini, e tasse d'iscrizione ai campionati maschili. Tutto sembra andare per il verso giusto per la Centre Corporelle Potenza che appare fortemente intenzionata a non rimanere con le mani in mano e ha già sviluppato la sua rete attenta di contatti per dare luce e forma al prossimo campionato. La dirigenza ha infatti valu-
tato la posizione dei giocatori e ha già stabilito un primo allenamento per la prossima settimana, quando Paolo Pelliccione, ala del Novara e Pino Corvo, atleta ex Scafati e Sarno saranno provati dallo staff tecnico lucano. Proprio sul versante legato alla scelta del coach, si registrano ormai insistentemente i nomi di Marco Schiavi, in pole position per guidare i biancocelesti, Giacomo Genovese, e Roberto Miriello, la cui candidatura avrebbe perso consistenza nel corso delle ultime ore. Tanta carne al fuoco per la società potentina che non intende mollare la presa in un periodo di grande tensione, per tutte le compagini indaffarate nella programmazione attenta e mirata del prossimo campionato maschile di serie B Dilettanti. Il 15 luglio, data che segnerà l'ufficializzazione dei ripescaggi ne sapremo di più, al momento i responsabili operativi della Centre Corporelle Potenza sono al lavoro per avviare nuovi contatti, stabilire metodologie di ricerca adeguate al prossimo torneo e iniziare la campagna acquisti che fa registrare di ora in ora stravolgimenti e nuovi orizzonti. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
che mi hanno voluto bene e sono stati tra i più fantastici che io abbia conosciuto, e non sono frasi di convenienza visto che a pronunciarle è uno che gioca a basket ad un certo livello da più di venti anni”. Quale immediato futuro attende Faggiano?: “Ho diverse proposte e le sto valutando con attenzione, ma una delle con-
dizioni che cerco di ottenere è quella di non allontanarmi dalla zona Puglia-Basilicata, così da poter venire spesso a Bernalda per gustarmi qualche bel match della Cestistica e tifare per i colori rossoblu”. Un Faggiano così, quasi commosso, è forse uno dei migliori scoop dell'estate 2009, ma non è una novità visto l'attac-
camento alla maglia dimostrato dal cegliese nel corso del campionato. Peccato che vada via: forse, come scriveva uno striscione dedicato a lui e comparso in curva durante una partita, sarebbe veramente diventato…“sindaco di Bernalda”. Giovanni Palmieri sport@luedi.it
Nuoto Ottimo bottino ai campionati regionali Assoluti
Domina l’Atleti Amatori MATERA - Che bottino: 13 ori, 5 argenti e 6 record regionali. Superlativa Atleti Amatori Matera durante la seconda giornata del Campionato regionale Assoluto Estivo edizione 2009 in svolgimento presso la piscina comunale del Palasassi a Matera, con i suoi ragazzi conquista 12 ori, 5 argenti e stabilisce 6 nuovi primati regionali di Categoria e Assoluti. La prima medaglia d'oro della giornata arriva con Chiara Debernardis, classe 1995, nei 50 stile libero con 29”5 e sempre lei, con il tempo di 1'13”6, si impone sulle sue avversarie nella distanza dei 100 farfalla. Il terzo oro giunge, invece, nel lavoro di squadra con la staffetta 4x100 mista partendo in terza frazione. A fare tris del metallo più prezioso sono Francesco Martoccia, classe 1992, nei 50 stile libero con 24”5, nei 100 farfalla con 59”6 e nella staffetta 4x100 mista come terzo frazionista; Giovanni Lapolla, classe 1992, nei 50 rana con 30”5, nei 400 misti con 4'36”1, tempo che gli permette di accedere alle fasi finali del Campionato Nazionale Giovanile Roma 2009 in programma dal 6 al 13 agosto e nella staffetta 4x100 come primo frazionista. E, ancora, Ivano Pizzolla oro e primato regionale juniores e assoluto nei 200 dorso con 2'06”1 ottenendo anche il pass per Roma, oro nei 200 stile libero con 1'53”8 e oro, partendo in seconda frazione, con la staffetta 4x100 mista. Proclamandosi reginetta di questa giornata, Antonella Fratusco oltre a mettere a segno l'ultima tripletta, sigilla le sue vittorie con altrettanti record regionali e precisamente nei 50 rana con 34”6, nei
Marta Pizzolla
Ivano Pizzolla
Francesco Martoccia
Gianni Lapolla
Antonella Fratusco
Chiara Debernardis
400 misti con 5'23”6 e nella prova tempo dei 200 rana con 2'40”8. L'ultimo oro in una gara individuale, con altrettanto record regionale, arriva dalla piccola Marta Pizzolla, classe 1997, che ancora esordiente “A”, nella gara dei 200 dorso con il tempo di 2'28”7 scrive il suo nome nell'albo d'oro dei migliori atleti partendo dalla sua categoria fino a quella Assoluta staccando anche il biglietto per Roma 2009 andando sotto il tempo di qualificazione di un secondo e un decimo. L'ultimo record della giornata arriva sempre da questa eclettica nuotatrice nella distanza dei 400 misti con 5'31”1.
A queste brillanti prestazioni, si sono aggiunte quelle di Vincenzo Madio argento nei 50 stile libero con 25”4, di Vincenzo Mirgaldi argento nei 100 farfalla con 1'06”0 e di Irene Debernardis doppio argento nei 50 rana con 39”7 e nei 200 stile libero con 2'26”2. Anche se privi di onorificenze, per Pietro Zito, Eustachio Maragno, Marco Alba, Alessandro Censi, Arturo Lamacchia e Mimma Vena la giornata ha regalato loro soddisfazioni personali dal punto di vista cronometrico, ottenendo i “better times” di questa stagione e dando un contributo fondamentale alla squadra per allungare
sulle rispettive inseguitrici nella classifica generale per società. La classifica parziale, infatti, dopo le due giornate di campionato, vede ancora in testa l'Atleti Amatori Matera con 591 punti seguita dal C.N.L. SAVIGI di Satriano a 515 e dall'Invicta Nuoto di Potenza a 250. La terza e conclusiva giornata di competizioni sarà decisiva per l'assegnazione del titolo di “Campione Regionale Assoluto” per società. I risultati ufficiali di questa seconda giornata e il programma gare dell'ultima sono disponibili anche online all'indirizzo www.materanuoto.net sport@luedi.it
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Sport 51
Domenica 12 luglio 2009
Domenica 12 luglio 2009
Tour de France La tappa è vinta dallo spagnolo Luis Leon Sanchez
Nocentini resta in giallo L’elvetico-lucano Cancellara si attarda sui Pirenei: chiude a 14’ SAINT-GIRONS - Doveva essere un sogno della durata di una sola tappa e invece al termine dell’ottava frazione del 96^ Tour de France Rinaldo Nocentini è ancora in maglia gialla. Il corridore dell’AG2R è andato in difficoltà sul Col d’Agnes, ultima vetta della frazione, ma è riuscito a tenere duro e a rientrare nel gruppo dei migliori che è giunto sul traguardo di Saint-Girons a quasi due minuti dal vincitore di tappa: Luis-Leon Sanchez. Il corridore della Caisse d’Epargne ha vinto in volata sui tre compagni di fuga: Sandy Casar, Mikel Astarloza e Vladimir Efimkin. I quattro sono i reduci di un gruppo di nove andato progressivamente in fuga dopo l’avvio di tappa. Tra di loro anche l'ex maglia gialla Fabian Cancellara. La scrematura iniziava proprio sull'ultima asperità della tappa. A sessanta chilometri dal traguardo i nove avevano un vantaggio di 2'33’’ sul gruppo ma i 12,4 chilometri di salita facevano selezione e così ai 1.570 metri di vetta restavano in quattro. In gruppo intanto dominava l'Astana, pronta a
ORDINE D’ARRIVO
CLASSIFICA GENERALE
1. Luis-Leon Sanchez (Esp, Caisse d’Epargne) in 4h 31' 50’’ 2. Sandy Casar s.t. 3. Mikel Astarloza s.t. 4. Vladimir Efimkin a 03’’ 5. Jose J. Rojas a 1'54’’ 6. Christophe Riblon a 1'54’’ 7. Peter Velits a 1'54’’ 8. Sebastien Minard a 1'54’’ 9. Jeremy Roy a 1'54’’ 10.Thomas Voeckler a 1'54’’ 20. Andy Schleck a 1'54’’ 22. Cadel Evans a 1'54’’ 28.Rinaldo Nocentini a 1'54’’ 36. Carlos Sastre a 1'54’’ 45. Vincenzo Nibali a 1'54’’ 46. Denis Menchov a 1'54’’ 59. Aless. Ballan a 8'12’’ 162.F.Cancellara a 14’14’’
1. Rinaldo Nocentini (ITA, AG2R) in 30 h18' 16’’ 2. Alberto Contador a 06’’ 3. Lance Armstrong a 08’’ 4. Levi Leipheimer a 39’’ 5. Bradley Wiggins a 46’’ 6. Andreas Kloden a 54’’ 7. Tony Martin a 1'00’’ 8. Chr. Vande Velde a 1'24’’ 9. Andy Schleck a 1'49’’ 10. Vincenzo Nibali a 1'54’’ 11. Luis-L. Sanchez a 2'16’’ 55. Franco Pellizotti a 15'23’’ 62.F. Cancellara a 17’57’’ 84. Filippo Pozzato a 29'54’’
Nocentini ancora in maglia gialla e accanto Sanchez
bloccare ogni tentativo. Nocentini, dopo qualche istante di esitazione, riusciva a tenere duro e a svettare con i migliori salvaguardando così la leadership di classifica generale. A questo punto iniziava la lunga discesa di avvicinamento al traguardo di
Saint-Girons. La collaborazione tra i quattro fuggitivi iniziava a venire meno (a 20 chilometri dal traguardo il gruppo era a 2'39"), così Casar, Astarloza, Efimkin e Sanchez si rimettevano a tirare guadagnandosi la volata a quattro.
Il primo a provarci a 3,5 chilometri dal traguardo era il russo, ripreso dopo qualche esitazione dagli altri tre. Il finale era un duello tra Sanchez e Sandy Casar: quest’ultimo sembrava avere la meglio ma negli ultimi metri smetteva di spingere e vinva beffato dal cor-
ridore della Caisse d’Epargne. Oggi la terza e ultima tappa del trittico pirenaico, la Saint-Gaudens-Tarbes di 160,5 chilometri. Due gli spauracchi: il Col d’Aspin, salita di prima categoria, e i 2.115 metri del famigerato Tourmalet (hors catego-
rie). Nocentini spera di uscire indenne anche qui: «Spero di conservare la maglia gialla anche domani – ha raccontato a fine gara -. Ormai ci sono, la condizione è buona e spero di indossarla il più a lungo possibile». sport@luedi.it
Formula 1 Ferrari dietro: Massa e Raikkonen ottavo e nono
Webber si mette dietro Barrichello e Button NUERBURGRING - Il sorriso stampato sul viso di un incredulo Mark Webber contro la delusione che incornicia il volto di Sebastian Vettel. Si racchiude in queste due espressioni, nei due diversi stati d’animo, il racconto delle qualifiche del Gran Premio di Germania, nona prova del Mondiale di Formula 1. Doveva essere un giorno di festa per il tedesco della Red Bull, il grande favorito della vigilia, dopo la bella e convincente vittoria di Silverstone. Al Nuerburgring, in molti, hanno creduto di trovare in Sebastian, creduto nel kartodromo di Kerpen di proprietà della famiglia Schumacher, il naturale sostituto di «koenig» Michael, invece, a rovinare la festa a Vettel ci si è messo il tempo instabile del Ring, ma soprattutto il suo compagno di squadra Mark Webber, capace di ottenere le tre migliori prestazioni nelle sezioni dell’ultimo giro issandosi fino alla pole position. La prima della sua carriera; la prima di un australiano in un Gran premio con la validità tedesca dall’ormai lontanissimo 1980, quando ad Hockenheim a partire dalla pole position fu Alan Jones, che in quell'anno fu campione del mondo con la Williams Ford. Mark Webber più veloce del compagno di squadra di due decimi e mezzo, ma il beniamino di casa si è trovato davanti anche i due piloti della Brawn GP, con Rubens Barrichello in prima fila al fianco dell’australiano, mentre Jenson Button, il leader del mondiale che Vettel insegue, partirà al suo fianco ma dal lato pulito della pista . Una qualifica che rispetta i valori finora espressi in pista in questa prima metà della stagione con le due scuderie meglio piazzate nelle classifiche iridate, con la Red Bull disegnata da Adrian Newey che sembra adesso poter avere qualche decimo di vantaggio sulle bianche BGP. Certo, le condizioni molto variabili di queste qualifiche hanno se-
Webber felice per la pole position ottenuta in Germania
gnato in maniera decisa la griglia di partenza, con la grande sorpresa di ritrovare in posizione avanta entrambe le McLaren-Mercedes risalite fino alla terza fila con il campione del mondo Lewis Hamilton, quinto, dopo essere stato in pole fino a tre minuti dalla fine. Al suo fianco partirà il suo compagno di squadra Heikki Kovalainen. Ma la grande sorpresa è indubbiamente il settimo tempo di Adrian Sutil. Il tedesco, davanti al suo pubblico, regala la prima qualificazione alla Q3 per la Force India motorizzata Mercedes. Un risultato che non è riuscito al nostro Giancarlo Fisichella che, invece, è uscito nella Q1, penalizzato, dal traffico e dall’inizio della pioggia che, poi, ha segnato anche la seconda manche delle qualificazioni. Al fianco di Sutil la prima delle Ferrari, quella di Felipe Massa, quindi dietro al brasiliano l’altra F60 di Kimi Raikkonen. Le rosse, secondo quanto si è capito
dalle dichiarazioni post qualifiche, ottenuto l’accesso alla Q3, coscienti di non poter lottare per la pole, hanno pensato alla gara, caricando più benzina e ottimizzando l’assetto per domani. Ultima vettura nella «top ten» la Renault di Nelsinho Piquet, che forse oggi potrebbe disputare la sua ultima gara al volante della monoposto francese, visto che dietro di lui aleggia lo spettro di Romain Grosjean, leader alla GP2 e pronto a sostituirlo già dall’Hungaroring. Fuori dalla Q3, invece, è rimasto il suo più titolato compagno di squadra, Fernando Alonso, che ha pagato una sbandata nell’ultimo giro a sua disposizione, e oggi partirà dalla sesta fila con il 12^ tempo al fianco della BMW di Heidfeld. Fuori anche Jarno Trulli, 14^ con la Toyota, chiuso in sandwich tra le due Williams di Kazuki Nakajima e Nico Rosberg, ieri, anch’esse un pò deludenti. sport@luedi.it
GLI UMORI DEI PROTAGONISTI Webber entusiasta, Massa non si sbilancia «DICIAMO che è stata una gioRnata difficile, soprattutto nella Q2. Nella Q3 la pista era asciutta ma è stato lo stesso difficile fare un buon tempo, certamente potevo essere più vicino alla prima fila». Sebastian Vettel non è contento del suo quarto posto sulla griglia di partenza del Gran premio di casa. Il tedeschino della Red Bull, infatti, è tra i favoriti per la vittoria dopo il successo di Silverstone, ma nelle qualifiche è stato battuto dai due piloti della Brawn GP e soprattutto dal compagno di squadra Mark Webber che partirà in pole position. Vettel, però, è ottimista per la gara: «Domani non si sa cosa potrà accadere con il tempo, certamente sarà una gara difficile, vedremo». Ottava posizione in griglia per la Ferrari di Felipe Massa al gp di Germania, nono appuntamento della stagione. «E' stata una qualifica da lotteria - dice il brasiliano – poteva andare meglio ma anche peggio. Abbiamo pensato alla strategia, una volta entrati nella Q3 abbiamo deciso di pensare a fare punti. Bisognerà vedere come sono messi gli altri. Podio? Non so se al momento sarà possibile, pensiamo a fare una buona gara e quello che verrà alla fine lo prenderemo». Di ottimo umore invece Mark Webber che non riesce a contenere la gioia per la prima pole position in carriera nel GP di Germania ottenuto con la Red Bull. «E' stata una giornata speciale per me, mi sono avvicinato anche in passato alla pole ma oggi finalmente ho fatto un ottimo risultato», «La macchina va bene, i tecnici hanno lavorato bene. Devo dire che alla fine sono riuscito a fare il tempo quando serviva», spiega l’australiano «perchè oggi era davvero caotico capire cosa fare. Alla fine, però, ho avuto tre settori puliti e sono riuscito a fare la pole».
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52 Sport
Fanghi hot per le “pupe”
Balivo mozzafiato
ESTATE bollente per due ex Pupe super sexy. Rosy Dilettuso e la sua amica Mary Carbone si godono una giornata in spiagga a Formentera, dove tutto o quasi è permesso, mettendo in mostra topless e regalando agli obiettivi scatti hot. Le due sirene si spalmano infatti i fanghi naturali sul corpo nudo, disegnandosi ambigui segni sulla schiena.
Tattoo bollente per Siria
IL 49% dei manager sogna di passare le vacanze con lei, stando ad una recente ricerca. In questa bollente estate Caterina Balivo, paparazzata in barca con alcuni amici in Sardegna, sfoggia un fisico mozzafiato e un lato B che non passa inosservato. Attorno a lei parecchi uomini, ma la sexy showgirl pare snobbarli, ben più interessata al relax.
SIRIA De Fazio gioca pericolosamente e sensualmente con il fuoco mentre dalle mutandine a rete esce un tatuaggio molto esplicito: due angeli, donne, che si uniscono. A conferma delle sue preferenze sessuali. Una piccola stella si appoggia invece sul bacino, un po' ossuto, di Federica Nargi, che indossa bikini stringatissimi.
Al cinema I love you Beth, la storia più antica del mondo quella del secchione e la bella
La stella sexy e l’imbranato
La polemica
Roma fiction fest, Favino non ritira il premio
di FRANCESCO GALLO IL titolo originale è a dir poco spartano: I love you Beth, mentre in italiano si è puntato sul più ammiccante: Una notte con Beth Copper. Ma, al di là del titolo, una cosa è sicura il film nelle sale da venerdì distribuito dalla Fox ripropone, per far ridere, la storia più vecchia del mondo: quella del secchione e della bella. Ispirato all’omonimo romanzo di Larry Doyle (ex sceneggiatore dei Simpsons), la storia è incentrata su Denis (Paul Rast), autentico nerd innamorato, manco a dirlo, di Beth (capitana delle ragazze pon-pon come spesso capita alla ragazza più bella di una scuola americana). Beth (interpretata dalla neodiva sexy Hayden Panettiere) ha anche dalla sua il fascino di essere una bad girl e così quando Denis decide di dichiararsi durante il suo discorso alla cerimonia di consegna dei diplomi succede il caos. La bella è infatti subito inorridita, il suo ragazzo ufficiale a dir poco furioso e anche Rich, miglior amico gay di Denis, a dir poco pietrificato. Denis comunque non è certo il tipo che demorde, e, alla fine, decide di organizzare nonostante tutto una festa dove inviterà la ragazza dei suoi sogni e le sue amiche. E, fatto più incredibile, lei non solo accetterà, ma gli farà anche trascorrere la notte più bella della sua vita. A firmare la commedia, Chris Columbus che ha, tra l’altro, la fama di aver fatto due blockbuster di successo, come Mamma ho perso l’aereo e Mrs. Doubtfire, e anche firmato due Harry Potter. Ma il film si può dire è molto basato sulla popolarità tra i teenager della diciannovenne Panettiere che si misura anche come cantante. Una ragazzina prodigio la Panettiere che già a 11 mesi comincia a girare spot televisivi e che approda a soli quattro anni nella Soap Opera One Life to Live con il personaggio di Sarah Robert e, in seguito, in A time to remember nei panni di Lizzie Spaulding. Nel 1997 appare in svariati film come Le parole che non ti ho detto, Il sapore della vittoria e Quando meno te lo aspetti, e in serie tv come Ally McBeal, ma è dal 2006 con il ruolo di Claire Bennet, una cheerleader con il potere della rigenerazione cellulare, nella serie Heroes della NBC a diventare davvero famosa. Una curiosità. Al Festival di Cannes di quest’anno, Hayden ha esibito sul red carpet il suo nuovo tatuaggio sulla schiena con tanto di scritta in italiano, (forse in onore delle sue origini). La scritta è però sbagliata, ovvero «Vivere senza rimipianti», il tatuatore ci ha messo una “ì” di troppo.
Una scena dal film, in alto la locandina
Lino Banfi compie gli anni e a sorpresa il Premier lo chiama «Mi ha detto “ciao vecchio”, gli ho risposto “ciao raghezzo”» È INIZIATO con una sorpresa, la telefonata di auguri del premier Silvio Berlusconi, il giorno del 73/o compleanno di Lino Banfi (nato l’11 luglio 1936, in foto): «Non mi aspettavo, di prima mattina, che un signore che ha appena finito un evento importante come il G8 si ricordasse di me, anche se ogni anno si ripete questo rito: lui mi dice “ciao vecchio”, io gli rispondo “ciao raghezzo”». L’amicizia tra Banfi e Berlusconi risale a metà degli anni ‘80, «quando feci Risatissima», racconta l’attore. «A poco a poco ne divenni il protagonista. Ma quando
Berlusconi mi chiese se volevo più soldi, gli risposi che chiedevo solo la sua amicizia. E mi disse: “Con questa frase mi hai fregato per tutta la vita”». Un rapporto del quale Banfi va “orgoglioso'” e ha parlato anche “con la stampa estera”. Atteso per l’ultima volta nei panni di nonno Libero nella sesta serie di Un medico in famiglia, in onda su Raiuno nella prossima stagione, Banfi sarà presto in Germania per il lancio del film Maria, non gli piace, tratto dal best seller da 1 milione e 800 mila copie di Jan Weiler, in uscita a fine agosto.
IL thriller ambientalista tà, ha ringraziato, ma non Burn Up vince come mi- ha ritirato il premio e ha glior prodotto in assoluto detto che lo farà solo quanla terza edizione del Roma- do verrà reintegrato il FonFictionFest. Tra i vincitori do unico per lo spettacolo di quest'anno una pioggia (Fus). Francesco Gesualdi, di premi è andata a i Bud- presidente della Fondaziodenbrooks, tratto dal ro- ne Lazio per lo sviluppo delmanzo di Thomas Mann. l'audiovisivo, ha commenLa fiction tedesca ha vinto tato la decisione dell'attore: come miglior tv movie e nel- «È stato un gesto forte ma la stessa categoria per il mi- misurato ed equilibrato, come eè Favino. glior attore Un gesto che è protagonista, stato apprezzaMark Wato anche in saschke.favino, la, percheé polemico per quello che sta tagli degli fonsuccedendo al di statali per lo cinema e alla spettacolo non televisione è ritira il premolto preoccumio. pante. Oltre ai Inoltre tra i tagli del goverpremi asseno al Fus, ci sognati alle openo quelli anre in tutte le senunciati dai zioni, vince anbroadcaster». che per la miPer Gesualdi gliore regia di «non è solo un Heinrich Bre- Pierfrancesco Favino problema di inloer e per la migliore musica di Hans Peter dustria ma culturale». Nei primi due giorni soStroer. L'unico riconoscimento alla fiction italiana no raddoppiate quelle presinedita è il premio speciale so la multisala Adriano e nella categoria lunga serie l'Auditorium Conciliazioa Non pensarci. Tra gli altri ne, le due sedi principali: 38 premiati per la categoria Tv mila le presenze complessimovie spicca il nome di Isa- ve che includono i dati delle bele Adjani per la Journee proiezioni nelle province de la jupe. Il Festival ha del Lazio, i tremila accredisfiorato le 43 mila presen- tati tra stampa e professioze. Durante la premiazione nisti del settore, oltre mille per il concorso Fiction ita- partecipanti alla sezione liana edita Pierfrancesco Industry e le 300 presenze Favino, vincitore come mi- per youcasting, i provini a glior attore nella categoria porte aperte che si sono miniserie per Pane e liber- svolti al cinema Adriano.
MUSICA di CLAUDIO SALVALAGGIO MOSCA – Svolta storica nel mondo musicale russo: per la prima volta dai tempi sovietici, un direttore d’orchestra italiano è stato chiamato a guidare un teatro di questo Paese. Si tratta del barese Fabio Mastrangelo, 43 anni, già assistente – e sostituto – di Iuri Temirkanov e Valeri Gerghiev: è stato nominato per tre anni direttore musicale e principale del Teatro nazionale d’opera e balletto di Iekaterinburg, sugli Urali, uno dei “fantastici quattro” teatri federali di tutta la Russia, insieme al Bolshoi di Mosca, al Marinski di San Pietroburgo e a quello di Novosibirsk. Mastrangelo entra così nell’Olimpo dei direttori che lavorano in Russia, accanto allo stesso Gerghiev (Marinski) e Aleksander Vedernikov (Bolshoi). Il quarto è uno straniero, come lui: il greco Teodor Currentzis, a Novosibirsk, a conferma di come si stia aprendo il pianeta musicale russo,
Un direttore italiano a Mosca Per la prima volta dai tempi sovietici in un’orchestra Il direttore Fabio Mastrangelo
che una volta esportava solo direttori e musicisti di talento. Una singolare coincidenza vuole poi che il primo direttore stabile del teatro di Iekaterinburg, ultimato nel 1912 sull'esempio di quello barocco di Vienna e Odessa,
sia stato un altro italiano, Silvio Barbini, che vi lavorò fino al 1916 collaborando anche con Pietro Mascagni. Sarà proprio Mastrangelo a preparare il centenario del teatro, nel 2012, a ruota dell’anno dell’Italia in Russia.
Figlio d’arte, direttore e pianista con studi in Italia e all’estero (anche con Leonard Bernstein e Karl Osterreicher), sposato con una flautista russa, vive a San Pietroburgo e dal 2002 lavora stabilmente in Russia, dove ha accumulato un invidiabile curriculum: direttore ospite principale dell’ orchestra sinfonica di Novosibirsk, di quella di Kazan e dell’orchestra dell’Ermitage di San Pietroburgo, direttore artistico dell’Ensemble «Novosibirsk Camerata» della Filarmonica di Stato di Novosibirsk, nonchè direttore ospite permanente del Marinski e dell’Operetta theatre di San Pietroburgo. È pure consulente del Petruzzelli di Bari. «Sono molto contento di questa nomina, il teatro che guiderò è uno dei “fantastici
quattro” in Russia», ha detto. «Chi, come me, sceglie di andare all’estero, lo fa scommettendo solo nelle proprie capacità e nella propria voglia di lavorare, senza reti o le protezioni politiche che spesso condizionano la vita musicale italiana», osserva. «Qui non si perde tempo a fare anticamera dai politici, si è valutati come professionisti», aggiunge. «E' per questo che spesso molti bravi direttori d’orchestra italiani sono diventati famosi all’ estero prima di essere chiamati in patria», prosegue. «Ma l'aspetto interessante della nuova Russia è che, se una volta molti direttori d’orchestra russi emigravano e venivano subito nominati alla guida di famose orchestre europee e americane, oggi il Paese si può permettere di ribaltare la situazione. Un segno dei tempi», conclude. Intanto sta già pensando alla prossima stagione, che si aprirà il 24 settembre con una nuova produzione delle Nozze di Figaro.
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Spettacoli e televisione 53
Domenica 12 luglio 2009
Domenica 12 luglio 2009
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
Il mondo che ruota attorno al vostro lavoro è pieno di opportunità da cogliere al volo. Non abbiate fretta, l'amore arriverà.
TORO 21/4 - 20/5
Dovete essere più ottimisti e troverete il modo migliore per raggiungere i vostri obiettivi professionali. Un rapporto solido e duraturo
GEMELLI 21/5 - 21/6
Non pensate di poter ottenere dei miglioramenti nel lavoro senza impegnarvi a fondo. Giorni di grandi perplessità in amore.
CANCRO 22/6 - 22/7
Anche il più piccolo errore può compromettere il lavoro di mesi: muovetevi solo quando siete sicuri di voi stessi. Una nuova storia d'amore vi dà la carica.
LEONE 23/7 - 23/8
Non cercate di strafare in campo professionale: in questo momento non ci sono le premesse giuste. Possibili incomprensioni in amore.
VERGINE 24/8 - 22/9
progetto di lavoro che avete riposto nel cassetto alla fine potrà realizzarsi. In amore state razionalizzando troppo.
ilCruciverba
Bilancia -La giornata
BILANCIA 23/9 - 22/10
odierna si profila positiva e costruttiva: nel lavoro avete ormai le idee chiare. Conflitti emotivi turbano un rapporto di coppia.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Frenate l'impulsività se non volete compromettere il lavoro fatto fino ad ora. In amore non scoprite subito le vostre carte.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Molta energia e una travolgente voglia di agire vi faranno superare tutti gli ostacoli nel lavoro. Un rapporto affettivo va consolidandosi
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Oggi vi sentite intraprendenti e pieni di idee: riuscirete a raggiungere un risultato insperato nel lavoro. In amore siete troppo esigenti.
Soluzione _____________________________________
ilSudoku
di Pasquale Grande
Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Buone premesse per recuperare il terreno perduto negli ultimi tempi nel vostro lavoro. Pericolosa indecisione in amore.
leSoluzioni
PESCI 20/2 - 20/3
REBUS:
ES alta, N Temi, NU etto = ESALTANTE MINUETTO
Piccoli passi avanti nella carriera: evitate però distrazioni che potrebbero allontanarvi dalla meta. Interessanti incontri sentimentali.
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54 Rubriche
14.00
SPORT
PRIMA SERATA
Gran Premio di Germania
21.05
FILMTV Monte Walsh
21.00
RUBRICA Licia Colò
22.50
SHOW Zelig Off
16.35
FILM
20.45
Il pianeta delle scimmie
FILM
21.30
Stormbreaker
RUBRICA Vincenzo Venuto
06.30 -TeleromanzoIncantesimo 10 07.00 -Rubrica Sabato & domenica 09.25 -RubricaEasy Driver Speciali Estivi - di motori 10.00 -RubricaLinea Verde Orizzonti Estate 10.30 -RubricaA sua immagine 10.55 -ReligioneSanta Messa 12.00 -ReligioneRecita dell Angelus 12.20 -RubricaLinea Verde Estate 13.10 -RubricaRai Sport 13.15 -RubricaPole Position 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -SportGran Premio Formula 1 15.45 -RubricaPole Position 16.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 16.35 -FilmLa valle delle rose selvatiche con M. Grusser - regia di Dieter Kehler (D) - 2007 18.05 -TelefilmL'ispettore Derrick 19.05 -TelefilmIl commissario Rex 20.00 -TelegiornaleTelegiornale
07.00 -TelefilmGirlfriends 08.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 08.20 -TelefilmLe cose che amo di te 08.40 -TelefilmThe Class - Amici per sempre 09.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.05 -CartoniCartoon Flakes 09.45 -TelegiornaleTG2-Mattina L.I.S. 10.30 -SportAutomobilismo. GP2 11.30 -TelefilmIl commissario Kress 12.30 -SportTour de France 2009 13.00 -TelegiornaleTg 2 Giorno 13.25 -SportTour de France 2009 13.45 -CiclismoBrignoles.: Tour de France 2009 17.00 -CiclismoGrumo Nevano: Giro d’Italia femminile 18.00 -TelegiornaleTg 2 18.05 -RubricaNumero 1 18.25 -TelefilmLa complicata vita di Christine 18.50 -TelefilmLa peggiore settimana della nostra vita 19.35 -TelefilmLaw & Order - I due volti della giustizia
08.20 -CartoniTaratabong 09.10 -FilmToto' le Moko con Totò, C. Ninchi - regia di Carlo Ludovico Bragaglia (Ita) - 1949 10.25 -FilmLa nipote Sabella con T. Pica - regia di Giorgio Bianchi (Ita) - 1958 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -RubricaTeleCamere 12.55 -RubricaOkkupati 13.25 -DocumentarioTimbuctu 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.15 -TelegiornaleTg 3 14.30 -RubricaTG3 Salute in forma 14.50 -FilmCafÊ Express con N. Manfredi - regia di Nanni Loy (Ita) - 1980 16.25 -FilmPalookaville con W. Forsythe - regia di Alan Taylor (USA) - 1995 17.55 -TelefilmArsenio Lupin 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -Attualità Blob 20.20 -RubricaPronto Elisir
06.00 -RubricaTg 5 Prima pagina 07.55 -NewsTraffico 08.00 -TelegiornaleTg 5 Mattina 08.50 -DocumentarioDocumentario 09.55 -TelefilmFinalmente arriva Kalle 10.50 -FilmAlice, un tesoro di bambina con Lena Endre - regia di Richard Hobert (Spagna) - 2002 13.00 -Telegiornale Tg 5 13.35 -Previsioni del tempoMeteo 5 13.40 -ShowSpeciale Giffoni 13.55 -TeleromanzoElisa di Rivombrosa 15.45 -FilmEroi per caso con Dustin Hoffman, Geena Davis, Andy Garcia - regia di Stephen Frears (USA) - 1992 17.15 -FilmNine Months - Imprevisti d'amore con Hugh Grant, Julianne Moore regia di Chris Columbus (USA) 1995 20.00 -Telegiornale Tg 5
07.00 -MiniserieCaro maestro 08.55 -Sit ComNonno Felice 09.30 -DocumentarioLazio 10.00 -ReligioneSanta Messa 11.00 -ShowPianeta Mare 11.30 -Telegiornale Tg 4 11.40 -ShowPianeta Mare 12.10 -RubricaMelaverde 13.25 -TelegiornaleAnteprima TG4 13.30 -Telegiornale Tg 4 14.05 -TelefilmLe comiche di Stanlio e Ollio 14.45 -Film Stand by Me - Ricordo di un'estate con W. Wheaton, R. Phoenix - regia di Rob Reiner (USA) - 1986 16.35 -FilmIl pianeta delle scimmie con C. Heston - regia di Franklin J. Schaffner (USA) - 1968 18.55 -Telegiornale Tg 4 19.35 -TelefilmIl Commissario Cordier
06.00 -TelefilmTre nipoti e un maggiordomo 07.00 -TelefilmCleopatra 2525 07.35 -FilmIl piccolo orsetto polare 2 09.05 -Cartoni 11.15 -Sit ComAliens in america 11.50 -RubricaGran Prix - di motori 12.25 -Telegiornale Studio Aperto 12:58 - Previsioni del tempoMeteo 13.00 -Sit ComLe Regole Dell'Amore 13.55 -Film TvLost - Dispersi nell'oceano - Avventura con Liam Cunningham, Brana Bajic, Roger Allam - regia di Charles Beeson (USA) - 2002 16.50 -Film TvBingo - Senti chi abbaia Avventura con David Rasche, Cindy Williams, Robert J. Steinmiller jr. - regia di Matthew Robbins (USA) 1991 18.30 -Telegiornale Studio Aperto 19.00 -MiniserieUn ciclone in famiglia 2
07.30 -FilmIl cambio della guardia con Fernandel, Gino Cervi, Franco Parenti - regia di Giorgio Bianchi (Ita) - 1962 09.30 -RubricaMovie Flash 09.35 -AttualitĂ La settimana 09.50 -RubricaMovie Flash 09.55 -FilmVeneri al sole con Raimondo Vianello, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia - regia di Marino Girolami (Italia) - 1965 12.30 -TelegiornaleTg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmNew Tricks 14.00 -FilmLa cintura di castitĂ con Monica Vitti, Tony Curtis, Nino Castelnuovo - regia di Pasquale Festa Campanile (Ita) - 1967 16.00 -RubricaMovie Flash 16.05 -FilmEl Cid con Charlton Heston, Sophia Loren, Raf Vallone - regia di Anthony Mann (USA, Ita) - 1961 20.00 -Telegiornale Tg La7
20.35 -News Rai Tg Sport 20.40 -Videoframmenti SupervarietĂ 21.30 -Serie TvProvaci ancora Prof. 3 23.30 -TelegiornaleTG 1 23.35 -TelegiornaleSpeciale Tg 1
20.30 -TelegiornaleTg 2 20.30 21.05 -Film Tv Monte Walsh - Western con Tom Selleck, Isabella Rossellini - regia di Simon Wincer (Usa) 2003 23.00 -TelefilmLife On Mars
21.00 -RubricaAlle falde del Kilimangiaro 23.10 -TelegiornaleTg 3 23.20 -TelegiornaleTg Regione 23.25 -FilmIl mio migliore amico con D. Auteuil - regia di Patrice Leconte (Fra) - 2006
20.40 -Previsioni del tempoMeteo 5 20.45 -Telefilm I Cesaroni 22.50 -Show Zelig Off 00.30 -TelefilmBig shots 01.30 -TelegiornaleTG5-Notte
21.30 -Film Tv Maigret e la dama di compagnia - Poliziesco
20.45 -Film Stormbreaker con Alex Pettyfer, Alicia Silverstone - regia di Geoffrey Sax (GB) 2006 22.45 -Telefilm Standoff
20.30 -Real Tv S.O.S. Tata 21.30 -Rubrica Missione Natura
00.35 -RubricaOltremoda reloaded 01.10 -TelegiornaleTG 1 01.30 -RubricaCinematografo 02.30 -RubricaCosÏ è la mia vita... Sottovoce 03.30 -VideoframmentiSuperStar
00.00 -TelegiornaleTg 2 00.15 -RubricaLa Domenica Sportiva Estate 01.30 -RubricaProtestantesimo 02.05 -RubricaInconscio e Magia Psiche
00.25 -TelegiornaleTg 3 01.05 -RubricaTeleCamere 01.30 -Previsioni del tempoMeteo 3 01.35 -RubricaAppuntamento al cinema 01.45 -RubricaFuori Orario.Cose (mai) viste
02.15 -FilmL'isola dell'ingiustizia - Alcatraz con G. Oldman - regia di Marc Rocco (USA) - 1995 04.45 -TelefilmIn tribunale con Lynn 05.30 -TelegiornaleTG5-Notte
23.50 -FilmVai e vivrai con Y. Abecassis - regia di Radu Mihaileanu (Belgio) - 2005 02.55 -FilmLadri di biciclette con L. Maggiorani - regia di Vittorio De Sica (Ita) - 1948
01.05 -FilmL'esperimento - Cercasi cavie con M. Bleibtreu - regia di Oliver Hirschbiegel (Ger) - 2001 03.15 -TelefilmBlack Donnellys 04.25 -TelefilmHighlander
23.45 -ReportageReality 00.40 -NewsSport 7 01.00 -TelegiornaleTg La7 01.20 -RubricaMovie Flash 01.35 -FilmLe tentazioni quotidiane 03.40 -AttualitĂ CNN News
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Televisioni 55
Domenica 12 luglio 2009
Vocaboli e dialetti locali Il fascino delle meridiane
AFRICA
Storica visita di Obama in Ghana “Il futuro nelle vostre mani”
Filastrocche di una favolosa bernaldese
alle pagine 6 e 7
Anno 8 n.154€ 1.00
Per conoscere il pane di Matera Per un consumo cosciente del pesce
da pagina 13 a pagina 21
www.ilquotidianodellabasilicata.it
Domenica 12 luglio 2009
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466
Mattia contesta la Regione
Santarsiero sceglie la mozione Franceschini
La “bella scoperta” di Straziuso sul turismo
Il congresso cambia il Pd Folino rompe con Luongo
Nigro
alle pagine 8 e 33
SPORT
alle pagine 10 e 30
MARATEA
Marinaio rumeno arrestato per molestie a un minore
Quattro posti liberi per il Potenza
a pagina 30
Il palio di Laurenzana e la tradizione come festa da pagina 37 a pagina 44
Potenza E’ il terzo episodio che si verifica in poco più di due mesi. «Poteva succedere un disastro»
Tre auto in fiamme in via Parigi. Probabile il dolo di ANGELO LUCANO
EMIGRANTE E’... “EMIGRANTE è il cittadino che si rechi in Paese posto al di là del Canale di Suez, escluse le colonie e i protettorati italiani, o in un Paese posto al di là dello Stretto di Gibilterra, escluse le coste d'Europa, viaggiando in terza classe”. Così recitava l'art. 6 della legge n. 23 del 31 gennaio 1901. La firmò anche Emanuele Gianturco. Essa, tra l'altro, vietava la partenza verso quei Paesi in cui la continua a pagina 12
POTENZa - La scorsa notte, in via Parigi, alcune macchine sono state incendiate. E’ il terzo caso in poco più di due mesi e, con tutta probabilità, è di origine dolosa. Proseguono le indagini per capire se gli incendi delle scorse settimane sono stati appiccati dalle stesse persone. Ma tra i cittadini cresce la paura. a pagina 22
Sarebbe bello intitolare le scale di Via del Popolo a Vito Riviello.
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Problemi a Maratea con disservizi nelle spiagge e tante zanzare
A Matera Nigro rifiuta un solo assessore