Brevi dal mondo
Discovery, rinvio dell’atterraggio WASHINGTON – La Nasa ha deciso di rinviare di alcune ore un primo tentativo di atterraggio del Discovery. Il ritorno in Florida della navetta con sette astronauti a bordo è slittato a causa delle avverse condizioni meteo. Un secondo tentativo di atterraggio è stato programmato per la nottata.
Londra, scontri fra musulmani LONDRA – Scontri tra musulmani ed estremisti antiislamici all’esterno della moschea di Harrow, nella zona nordoccidentale di Londra. La polizia in assetto anti-sommossa è intervenuta dopo che un gruppo di giovani musulmani, alcuni dei quali a volto coperto, ha iniziato a tirare sassi e bastoni contro i dimostranti. La manifestazione di fronte al luogo di culto islamico era stata convocata dall’organizzazione 'Stop Islamification of Europe' (Sioe) in occasione dell’anniversario degli attentati dell’11 settembre.
Iran, l’Ue insoddisfatta BRUXELLES – Il pacchetto di proposte negoziati presentato da Teheran non è soddisfacente e per questo l'Unione europea sta pensando a sanzioni contro l’Iran. Il giudizio sul documento presentato all’Ue e ai Paesi del 5+1 «è molto negativo» e, secondo indiscrezioni filtrate da ambienti diplomatici Bruxelles, non contiene alcuna novità e per contro l'Aiea ha denunciato il proseguimento del programma nucleare iraniano.
Grecia, il Pasok verso la vittoria ATENE – Il partito socialista greco, il Pasok, si avvia ad ottenere, secondo i sondaggi, la maggioranza assoluta alle elezioni politiche anticipate del 4 ottobre, e il suo leader Giorgio Papandreou sta già lavorando ad un «governo di rinascita nazionale». Un’indagine di opinione pubblicata ieri dal quotidiano conservatore Kathimerini, predice infatti ai socialisti il 41% dei suffragi che assicurerebbe loro almeno 151 seggi.
Sabato 12 settembre 2009
Messaggio del presidente al convegno sulla povertà
Sud, Napolitano: «Sostenete il lavoro» «Prezioso il contributo della Chiesa per una società coesa e solidale»
Giorgio Napolitano
NAPOLI – «Nel mezzogiorno occorrono consistenti e incisive scelte di assistenza, sostegno al reddito, inserimento nel mercato del lavoro». Nel messaggio inviato ai relatori dell’incontro 'Povertà e nuovi bisogni', promosso a Napoli dalle fondazioni Italiaeuropei e Mezzogiorno Europa, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ricorda, a proposito del Sud, come il recente rapporto Istat abbia evidenziato, anche per effetto della crisi economica, che si stanno estendendo in misura preoccupante le fasce di
disagio e le aree di bisogno anche rispetto a beni considerati primari o di sussistenza. «Su alcuni di questi aspetti – aggiunge il capo dello Stato – appare prezioso il contributo che la Chiesa e le tante del forze del volontariato e del privato sociale stanno offrendo nel tentativo di costruire una società più giusta, coesa, solidale». Ma, ribadisce Napolitano, occorrono a tutti i livelli consistenti e incisive scelte politiche di assistenza, sostegno al reddito e inserimento nel mercato del lavoro.
Soldi falsi La Spezia, piccolo agli imprenditori aereo ammara in crisi: arrestato ma non affonda ROMA – Un truffatore cileno di 40 anni è stato arrestato, la scorsa notte, a Roma, dai carabinieri del nucleo radiomobile perchè offriva prestiti facili e veloci a persone e imprenditori in difficoltà tramite annunci su alcuni quotidiani e riviste specializzate o tramite Internet, ma consegnava loro soltanto banconote false. Per l’intermediazione, tra il richiedente e un fantomatico finanziatore arabo, il cileno chiedeva in cambio una somma di denaro con la quale scappava una volta compiuta la truffa.
LA SPEZIA–Sono una coppia inglese, marito e moglie, sui 45 anni, i due occupanti del biplano da turismo che, dopo aver lanciato un «mayday», è ammarato nelle acque del Golfo dei Poeti, davanti alla base militare di Varigano a Le Grazie, nel comune di Portovenere (La Spezia). I due, partiti da Nizza ediretti in Toscana, avrebbero riportato solo qualche escoriazione e sono stati ricoverati all’ospedale Sant'Andrea di La Spezia. Il piccolo aereo non è affondato ed è stato messo in sicurezza nei pressi della diga foranea del Golfo di La Spezia.
I cittadini per averlo dovranno rivolgersi ai medici di famiglia
Influenza, vaccino pronto Emessa l’ordinanza. Sarà distribuito a partire dal 15 ottobre ROMA – Arrivare a vaccinare contro il virus H1N1 dell’influenza A, a conclusione della campagna, il 40% della popolazione. È l'obiettivo definito nell’ordinanza firmata ieri dal viceministro della Salute Feruccio Fazio, nella quale si stabilisce che le dosi saranno consegnate alle regioni dal 15 ottobre al 15 novembre e si indicano le categorie che riceveranno prioritariamente il vaccino: si parte da personale sanitario, pubblica sicurezza e protezione civile. - VACCINO CONSEGNATO A REGIONI DA 15 OTTOBRE A 15 NOVEMBRE: Il vaccino contro l’influenza A sarà distribuito alle Regioni e Province autonome nel periodo compreso fra il 15 ottobre e il 15 novembre 2009. - MA REGIONI CHIEDONO CHIARIMENTI, IL 16 SETTEMBRE DA FAZIO: Le Regioni chiedono però un chiarimento «politico» sulla gestione dell’influenza A. A questo scopo sarebbe stata convocata per mercoledì prossimo 16 settembre una riunione tra Fazio e gli assessori regionali alla Sanità. Le Regioni avrebbero chiesto di sapere a partire da quando si potrà avviare la campagna vaccinale e chiedono una data che sia valida per tutto il territorio nazionale. - PERSONALE SANITARIO E FORZE SICUREZZA PRIMI PER VACCINAZIONE: I primi ad essere vaccinati in Italia contro l’influenza A saranno personale sanitario e socio-sanitario, personale delle forze di pubblica sicurezza e della protezione civile. Hanno la priorità nella vaccinazione an-
che «personale delle Amministrazioni, Enti e Società che assicurino i servizi pubblici essenziali» e i donatori di sangue periodici. L'ordinanza prevede che saranno vaccinate anche le donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza, persone a rischio, di età compresa tra 6 mesi e 65 anni, inoltre «persone di età compresa tra 6 mesi e 17 anni, non incluse nei precedenti punti, sulla base degli aggiornamenti della scheda tecnica autorizzata dall’Emea o delle indicazioni che verranno fornite dal Consiglio Superiore di Sanità» e «persone tra i 18 e 27 anni, non incluse nei precedenti punti». - DA MEDICO DI BASE O ALLA ASL PER VACCINARSI: Il vaccino sarà disponibile
presso gli studi dei medici di famiglia, ed è ai medici di base, o eventualmente alle asl, che i cittadini che vorranno vaccinarsi dovranno dunque direttamente rivolgersi. Il vaccino non sarà cioè acquistabile in farmacia. Il vaccino sarà gratuito, ma sarà somministrato, nella prima fase, solo alle categorie individuate nell’ordinanza. - OMS, CHIUSURA SCUOLE MEGLIO A INIZIO EPIDEMIA: Per l’Oms, infine, lL’eventuale chiusura delle scuole quale misura per rallentare la progressione dell’influenza A/H1N1 ha maggiori benefici se adottata «molto presto all’inizio dell’epidemia». Daniela Navi
Ferruccio Fazio, viceministro della Salute
Per la Corte d’assise di Arezzo Spaccarotella sparò per fermare l’auto non per uccidere
Sentenza Sandri, pubblicate le motivazioni AREZZO – Fu un colpo volontario sparato per fermare l’auto. Mirò per colpire la parte bassa del mezzo, presumibilmente le ruote. «Appare quanto mai improbabile e del tutto irragionevole ipotizzare» che l’agente possa essere stato indotto «all’azione per un fine diverso da quello di fermare» la macchina. Lo scrive la corte d’assise di Arezzo nelle motivazioni della sentenza con cui lo scorso 14 luglio ha condannato Luigi Spaccarotella, il poliziotto all’epoca in servizio alla polizia stradale, a sei anni di reclusione per l'omicidio colposo di Gabriele Sandri, il tifoso della Lazio ucciso l’11 novembre 2007 nell’area di servizio di Badia al Pino,
sull'A1, da un colpo di pistola sparato dall’agente. Per la corte, che ha depositato le motivazioni nei giorni scorsi, «l'ipotesi accusatoria di omicidio volontario nella forma del dolo eventuale non può essere ritenuta adeguatamente e sufficientemente provata», non risulta supportata «nè sul piano logico e neppure su quello fattuale da elementi che siano univocamente indicativi». I giudici spiegano che è difficile capire «cosa possa essere scattato nella mente dell’agente «allorchè ha deciso di porsi in quel modo così anomalo e determinato», pur non trovandosi davanti a un crimine che imponesse «interventi decisi», ma soltanto «a dei banalissimi
tafferugli». Ma certo l’agente «mai e poi mai» può aver «seriamente pensato, accettando anche solo vagamente tale prospettiva, che il proiettile finisse invece col colpire e addirittura uccidere taluno degli occupanti». Per i giudici quel colpo, sparato dopo uno in aria, fu esploso «volontariamente» da Spaccarotella, smentendo così quando affermato dal poliziotto che ai colleghi aveva detto di aver sparato anche la seconda volta in aria. Un colpo che, per la corte, venne certamente deviato dalla rete. I giudici rilevano anche che l’agente quando sparò «aveva un campo visivo ampio» che gli permetteva di vedere bene l’auto dei tifosi che si trovava al di là dell’autostrada».
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2 In Italia e nel Mondo
Mike, diecimila milanesi a rendergli omaggio
Inguscezia kamikaze esplode fra la folla: 2 morti
qualche anno fa era troppo presto, Mike era considerato l’uomo della pubblicità e della televisione commerciale. Ora, i funerali di Stato sono il risarcimento per quella mancata nomina». Il saluto più scoppiettante a Mike l’ha però riservato la sua 'spalla' preferita nelle ultime apparizioni televisive, Fiorello. «Non eravamo un padre e un figlio – ha ricordato lo showman – eravamo due pischelli. Facevamo veramente cose da ragazzini, cose che non si fanno e non si possono dire. Più che un amico d’arte, un compagnetto». A salutarlo, altri mattatori delle serate tv, Ezio Greggio, Fabio Fazio e Carlo Conti. Gli ultimi due hanno
MOSCA – Un kamikaze si è fatto esplodere in un affollato posto di blocco a Nazran, in Inguscezia e un civile è rimasto ucciso nell’attentato. Fonti ospedaliere hanno riferito che i feriti sono cinque: due poliziottietre passanti.Ilpresidente Yunus-Bek Yevkurov ha espresso preoccupazione per «una situazione molto difficile». Nella vicina repubblica del Dagestan la polizia ha arrestato una donna sorpresa con granate e una pistola semi-automaticain unnegoziio di telefonini a Makhachkala. Secondo la polizia «stava preparando un attentato».
Fiorello: «Eravamo due pischelli». Oggi in Duomo i solenni funerali di Stato
MILANO – Non è mai stato solo per un attimo nel suo secondo giorno al palazzo dell’arte della Triennale di Milano, Mike Bongiorno. Il feretro del popolare presentatore ha ricevuto la visita di circa diecimila milanesi, tanti volti illustri del piccolo schermo e tantissima gente comune. È enorme la prova d’affetto che Milano ha tributato ad un figlio d’America,diventato ungigante dellatelevisione sotto la Madonnina. Anziani, bambini, giovani: un abbraccio senza età che si è prolungato fino all’ultimo istante, quando la bara ha lasciato la Triennale ed è stata portata al cimitero monumentale, in attesa dei solenni funerali di Stato previ-
sti per questa mattina in Duomo. 'Allegria!' e 'Ciao Mike', ha gridato, tra gli applausi, il suo pubblico mentre la moglie Daniela Zuccoli e i figli, Leonardo, Niccolò e Michele, hanno seguito con lo sguardo il feretro. Eleganti, composti e grati alla moltitudine di persone che ha voluto omaggiare Mike. Il più commosso è apparso Leonardo, il figlio più piccolo, mentre Daniela ha rivolto ai presenti un bacio e un inchino di ringraziamento. «La famiglia era stupita per questa enorme bolla di affetto», ha detto il direttore di Canale 5, Massimo Donelli, che si è trattenuto a lungo con i familiari e ha ricordato la sua battaglia per far nominare Bongiorno senatore a vita. «Ma
Fiorello davanti alla bara
sottolineato l’eredità lasciata da Mike. Conti paragonandolo ad un «Babbo Natale dalle cui labbra pendevo» e Fazio lasciandogli un messaggio molto poetico, confuso tra quelli scritti nei tre registri funebri all’ingresso della Triennale. Letizia Bianco
A New York con Bloomberg il vicepresidente Joe Biden
L’estradizione dal Brasile
Battisti, verso lo scontro Celebrato l’ottavo anniversario da Obama al Pentagono istituzionale
La ferita dell’11 settembre WASHINGTON–Di fronte all’11 settembre non c'è differenza tra l’America che fu di Bush e quella di Barack Obama: «l'America non dimentica, la lotta ad Al Qaida continua». Così il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha ricordato ieri l’anniversario degli attentati del 2001. Lo ha fatto esattamente come George W. Bush lo scorso anno, presenziando a una cerimonia al Pentagono. Ma per dire anche che gli americani con quel ricordo «devono ritrovare il loro fine comune». Questo il senso –ieri –dell’11 settembre secondo Barack Obama. Alle 8:46, allo scoccare del minuto in cui il primo dei due aerei di New York si abbattè sulla Torre nord, Obama, insieme alla moglie Michelle, ha voluto tutte le 150 persone dello staff sul prato del giardino Sud della Casa Bianca per un minuto di silenziocollettivo. Poi,sempre insieme alla First Lady ,è andato al Pentagono. Lì si trova il monumento in memoria delle 184 vittime dell’attentato di Washington, dove il volo 77 della United Airlines si schiantò contro il Pentagono. Morirono le 59 persone che erano a bordo più 125 persone che erano all’interno dell’edificio. Davanti ai loro familiari Obama ha deposto una corona di fiori insieme alla First Lady, al segretario della Difesa Robert Gates e al Capo degli Stati Maggiori, ammiraglio Mike Mullen. E ha detto che «l'America non dimentica, non dimenticherà mai». «Sono già passati otto mesi di settembre...ma nessun cambio di stagione può alleviare il dolore per quelle perdite». L’America continuerà la lotta al terrorismo che ha causato quelle morti. «A difesa della nostra na-
Il presidente Obama mentre parla alla commemorazione celebrata al Pentagono a Washington
zione noi non vacilleremo mai, e nella caccia ad Al Qaida e ai suoi alleati estremisti, noi non esiteremo» ha affermato Obama sotto la pioggia senza ripararsi. Come lui al Pentagono, così il vicepresidente Joe Biden ha presenziato alla cerimonia per i 2.252 morti di New York insieme al sindaco, Michael Bloomberg e a Rudolph Giuliani, mentre l’ex segretario di Stato Colin Powell ha ricordato in Pennsylvania, le 40 vittime del volo 93 della United Airlines, sequestrato dai terroristi e caduto su un prato di Shanksville. Tutte le celebrazioni sono però state ispirate dal messaggio inviato dal presidente Obama alla città di New York,
Energie rinnovabili anche dagli alberi PRODURRE energia dagli alberi: è ciò che hanno fatto i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT), dimostrando che basta mettere un elettrodo su una pianta e un altro nel terreno per ottenere una scarica di circa 200 millivolt, sufficiente ad attivare un piccolo circuito elettrico. Siamo lontani dalla possibilità di sostituire i pannelli solari con gli alberi, ma l'energia prodotta sarebbe sufficiente per tenere in funzione, ad esempio, piccole apparecchiature antincendio, trasformando boschi e foreste in guardiani di se stessi. "Per quel che ne sap-
piamo - spiega il professor Babak Parviz, docente di ingegneria elettrica presso l'Università di Washington e coautore dello studio - è la prima volta che si riesce a produrre energia esclusivamente mettendo degli elettrodi negli alberi".
nel quale il presidente invita a ricordare l’11 settembre per ritrovare «il nostro senso comune» di americani. «Ogni anno in questo giorno siamo tutti newyorkesi...Oggi, otto anni dopo, dobbiamo riappropriarci del senso del nostro fine comune. Per questo per la prima volta gli Stati Uniti ricordano l’11 settembre come la Giornata Nazionale del Ricordo e del Servizio. Cari americani, proprio in ricordo dell’11 settembre sappiate mettervi per un giorno al servizio degli altri, aprirvi al volontariato, nel quartiere, con i vicini. È il modo migliore per «non dimenticare» e per onorare quei quasi 3000 morti». In questo senso va l’iniziativa – appog-
giata dalla First Lady - di concedere proprio alla vigilia dell’11 settembre l'autorizzazione ad aprire un mercatino di frutta e verdura a due passi dalla Casa Bianca, in una zona fino alla scorso anno tenuta rigorosamente sotto controllo per motivi disicurezza. L'Americadesidera un ritorno alla normalità e quelle bancarelle ne sono il segno più evidente. Così come va nella stessa direzionel’iniziativa dialcune scuole di tradurre l’11 settembre in un corso scolastico in cui gli alunni sono tenuti, tra l’altro, ad andare ad intervistare familiari e vicini di casa per avere le loro testimonianze di «quel giorno». Luciano Clerico
Le Maldive a rischio i turisti le salveranno LE sue acque cristalline ne fanno uno dei paradisi naturali più belli del pianeta, ma ora mettono a repentaglio la sua stessa sopravvivenza. L'arcipelago delle Maldive, 1.192 isole coralline a galla in mezzo all'Oceano Indiano, rischiano entro il 2100 di essere sommerse a causa dall'innalzamento del livello dei mari. Il presidente Mohammed Nasheed non ci sta e, dopo aver annunciato l'acquisto di una seconda patria sulla terraferma nel caso il suo paradiso venisse fagocitato dalle acque, ha deciso di provarle tutte, compreso lo sfruttamento della principale risorsa delle isole: il tu-
rismo. La proposta è ora al vaglio del parlamento maldiviano e se passerà ogni turista per godere degli splendidi atolli dovrà sborsare, oltre ai costi della vacanza, altri 3 dollari al giorno per pagare la "green tax", ossia la tassa verde.
BRASILIA - Cesare Battisti, l'ex militante dei Proletari armati per il comunismo, condannato all'ergastolo in Italia, resta per il momento rinchiuso nel carcere di Papuda, alla periferia di Brasilia, in attesa di un pronunciamento del Supremo Tribunal Federal (la Suprema Corte brasiliana) sul suo caso. Ma l'attesa potrebbe durare ancora diverse settimane, dopo che la vicenda è entrata in una fase di stallo, mentre si rischia un conflitto istituzionale tra poteri dello Stato. Gilmar Mendes, presidente del Stf, ha ribadito ancora ieri che l'esame della legittimità dell'asilo politico concesso a Battisti rientra nelle competenze del potere giudiziario, dopo che il ministro della Giustizia, Tarso Genro, aveva parlato della possibilità che a Brasilia si delinei "una crisi tra poteri". Tra l'altro al Supremo Tribunale manca un giudice, a causa della morte di un membro, che dovrà essere sostituito. La nomina del nuovo giudice potrebbe cambiare nuovamente gli equilibri dopo una votazione, l'altra sera, conclusasi con un rinvio dopo un voto finito in parità tra favorevoli e contrari all'estradizione, chiesta a gran voce dall'Italia. Per il ministro Genro, che in gennaio ha concesso l'asilo politico all'ex terrorista, sono comunque "sbagliate" le conclusioni del giudice Cezar Peluso, relatore al Stf sul caso Battisti, che ha descritto come "completamente illegale" la concessione dell'asilo. Ma Genro ha anche sottolineato che "si sta in realtà discutendo se il potere giudiziario ha il diritto di avocare a sé il peso politico riservato all'esecutivo". "Il signor Battisti - conclude il ministro - è detenuto illegalmente: il Brasile da gennaio ha un detenuto politico". "Battisti non è un detenuto politico - risponde a stretto giro il ministro della Giustizia Angelino Alfano - ma un assassino condannato per i suoi crimini e l'Italia è un Paese libero e democratico che senz'altro farà sì che Battisti possa scontare la pena in cella secondo i crismi di un Paese libero e democratico". Secondo gli osservatori brasiliani, comunque, il Supremo Tribunal Federal dovrebbe alla fine orientarsi nella direzione di una concessione dell'estradizione per Battisti. Dante Signorini
Facebook si snellisce Twitter vuole ingrassare FACEBOOK si snellisce mentre il passerotto di Twitter pensa a ingrassare. La battaglia dei social network si combatte su terreni in apparenza distanti ma in realtà complanari: la definizione della forma primaria dell'offerta di questo tipo di servizi. Per poi svilupparla al meglio e catturare utenti preziosi, magari strappandole al concorrente. A Twitter la pubblicità mancava, Facebook era in evidente sovrappeso. E così con due mosse speculari, due tra le reti sociali più frequentate del mondosi trovanopiù che mai l'una contro l'altra. Armate di tutto punto. Ma cos'è Facebook Lite? Molto sem-
plicemente, una versione "fat-free" del Facebook così come lo conosciamo. La quantità di informazioni accessorie a cui gli utenti del network sono abituati scompare dalla versione leggera, con il risultato che la pagina si carica molto più velocemente e si legge meglio.
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In Italia e nel Mondo 3
Sabato 12 settembre 2009
Sabato 12 settembre 2009
Il fatto del giorno: Berlusconi e Fini, Pdl in bilico Gianfranco si fa sentire “Ora il Pdl cambi marcia”
La D’Addario non molla L’uno molto prudente e non si sente minacciata l’altro troppo fiducioso
dalla cronaca di Massimo Martinelli
dall’articolo di Carlo Bonini
dall’editoriale di Marcello Sorgi
«Il Pdl cambi marcia», chiede e incalza Gianfranco Fini. Il presidente della Camera torna a fare sentire la propria voce e riapre e rilancia nuove critiche alla leadership di Silvio Berlusconi. Fini chiede «più democrazia» dentro il Pdl, e questo non va preso come «lesa maestà»; denuncia un «indegno stillicidio» fatto di insinuazioni e polemiche più o meno esplicite contro di lui. Quindi apre e riapre alcuni fronti di scontro interno al Pdl. Sulla mafia: «Non dobbiamo dare l’impressione di non volere la verità». Testamento biologico: il confronto ci vuole e si deve concludere con un voto in Parlamento. Con un invito a Berlusconi: «Guardati dai tanti plauditori». [...]
Consapevole di esserne diventata l’ossessione, Patrizia D’Addario non molla il Presidente. Non ne lascia cadere le minacce ("Ha commesso almeno quattro reati per i quali è prevista una pena edittale di 18 anni") che dovrebbero convincere lei e chi intendesse seguirne l’esempio a più miti consigli. Anzi. Divertita, ne afferra il filo e la sostanza e, a metà pomeriggio, nello studio del suo avvocato Maria Pia Vigilante, lavora per oltre un’ora a una breve dichiarazione scritta che, nella scelta accorta delle parole, vuole essere una sfida pubblica a chi sa che non la raccoglierà. Una sfida non solo tra una ex escort e un Presidente del Consiglio che, da "utilizzatore finale", ne ha goduto i piaceri a pagamento. [...]
A differenza di quanti, ed erano molti, aspettavano il discorso di Fini a Gubbio come un preavviso della sua uscita dal Pdl [...] l’idea che il presidente della Camera [...] si prepari a lasciare il partito che ha fondato insieme a Berlusconi, va detto chiaro: è fuori dalla realtà. [...] Se Fini ha fatto un discorso del genere, e soprattutto se non ha cercato la rottura, è certamente perché non è convinto - come invece da qualche parte gli viene attribuito - che Berlusconi e il suo governo siano al capolinea, e la legislatura si prepari a una svolta o alla fine. [...] L’errore di Berlusconi è proprio l’opposto. Cioè convincersi, o essersi autoconvinto, che tutti i problemi che hadavanti siano inesistenti, se confrontati al suo invincibile consenso da parte degli elettori. [...]
La migliore di ieri
Lo scontro è aperto
Per ritornare alla luce serve scegliere una rotta
La storia si ripete
dall’articolo di Adalberto Signore
dall’editoriale di Concita De Gregorio
dal commento di Maurizio Belpietro
«Sconcertato». [...] Silvio Berlusconi commenta le dichiarazioni di Gianfranco Fini usando le stesse parole di mercoledì sera a Villa Madama [...]. Allora l’affondo del presidente della Camera aveva seguito una telefonata tra i due che il premier non aveva esitato a definire «cordiale» e una pubblica apertura di credito da parte di Berlusconi. Ieri la replica, attesa fino a un certo punto. Il Cavaliere, infatti, non aveva troppi dubbi sul fatto che Fini avrebbe ribadito anchenelsuo interventoalseminario di Gubbio la necessità di un maggior dibattito interno nel Pdl, ma toni, modi e soprattutto sfumature sono andate «ogni oltre limite». [...]
«Basso impero», titolammo in prima pagina mesi fa, all’inizio di tutto questo. Ieri il Times scriveva «Roma brucia». Nerone. La stampa di tutto il mondo assiste sbigottita a quella che oramai appare anche ai più prudenti una delirante ossessione. [...] A chi ci accusa di parlare solo di escort e della «passione» del premier per le donne anziché occuparci dei problemi del paese rispondiamo che questo è il problema del paese: il principale, tutti gli altri ne discendono. Un presidente del consiglio che occupa un vertice internazionale, in piedi accanto ad un primo ministro di un gover-
no straniero, le telecamere del mondo accese davanti a lui, per dire che lui le donne non le ha mai pagate, che non frequenta prostitute [...]. Fini ha rotto gli ormeggi. Indietro non torna. Scrivevamo qui giorni fa che nel dopo Berlusconi Fini sarà l’alleato naturale di Casini e del nuovo centro. La destra più che la sinistra. Gli strateghi del Pd possono anche lavorare ad alleanze variabili per le prossime regionali ma è chiaro che dove starà l’Udc non starà l’Italia dei valori, alla fine. Si tratta di scegliere una rotta, il congresso è una buona occasione per chiarirsela. Enrico Letta parla di imbrunire del berlusconismo. Il dopo comincia ora. E’ già cominciato.
Staino sull’Unità
Fini ha ragione, un partito non è una caserma dove si comandano a bacchetta i sottoposti e se non si eseguono gli ordini si finisce in punizione o spediti in casi gravi pure a processo con l’accusa di insubordinazione. Un partito è un luogo in cui si discute perché non vige la legge marziale, ma la democrazia e dunque i colonnelli hanno diritto di parola al pari del generale che li guida. [...] In linea di principio Fini non ha proprio torto. Peccato che in pratica lesue doglianzesianouguali a quelle che i suoi colonnelli rivolgevano a lui quando era il comandante supremo di Alleanza nazionale. [...]
Bondi: “Screzi infondati”
Un partito costruito per assecondare il premier
dall’intervista di Mattia Feltri
dall’analisi di Massimo Fini
Ministro Bondi, la critica di Fini è stata ampia, pesante e articolata. «[...] Il punto è che Fini unisce nella sua offensiva l’azione del partito, l’azione del governo e l’azione del premier. Il che non è condivisibile. [...] Ecco, sul partito Fini non ha tutti i torti: si poteva fare di più. Ma se non è stato fatto abbastanza, la colpa è mia e degli altri coordinatori, non di Berlusconi [...]» Fini dice che c’è poco dibattito. «Non c’è poco dibattito: c’è unanimità. [...] Il governo sta facendo cose eccezionali, come affronta la crisi, le riforme della Gelmini e di Brunetta, ma potrei andare avanti all’infinito. Non posso, però, non citare L’Aquila». Non vorremo mica dire che Fini è fuori dal mondo? «Sembra quasi che Fini sia appena tornato da un viaggio, che sia stato all’estero sei mesi». [...]
Più che da contrasti politici, Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini appaiono divisi da un muro di incomprensione: lessicale, culturale, istituzionale. E personale. Per questo è un ostacolo che non si rimuove con semplici compromessi di potere. Lo sfogo che ieri il presidente della Camera ha fattodavanti alla platea dellascuola di formazione del Pdl, a Gubbio, è stato impietoso, viscerale, esasperato: quasi volesse azzerare la tesi minimalista del «malinteso», accreditata il giorno prima dal premier. Eppure, probabilmente ad irritare gli alleati non sono state le critiche sull’immigrazione, i rapporti con la Le-
ga, il biotestamento. A bruciare è stato il tono generale. La denuncia dell’«indegno stillicidio » al quale Fini si sente sottoposto dall’interno del Pdl, evoca un’incomunicabilità con Palazzo Chigi che sfiora la patologia. E la reazione dei berlusconiani la riflette. Non si avverte soltanto irritazione: si indovina uno stupore risentito nei confronti del presidente della Camera. Riaffiora, irrisolto, il contrasto su quello che dovrebbe essere il Popolo dellalibertà. Peril Cavaliere,una forzalibera e insieme caotica, modellata sulla sua leadership ; per Fini, «un partito e non un organigramma ». Ma proprio per questo, il suo appello ad un «cambio di marcia» del Pdl suona irricevibile.
La fotografia
Non è più difendibile dall’articolo di Giancarlo Lehner
Caro Vittorio, [...] avevi ragione tu. Ti avevo criticato per l’attacco a Gianfranco Fini. Anzi, avevo difeso a spada tratta il presidente della mia Camera bassa, come incarnazione della volonté générale laico-risorgimentale contro ogni appecoronamento al potere temporale di ritorno. A Gubbio, Fini ha purtroppo accozzato, in un solo discorso, una serie impressionante di insensatezze, che si spiegano soltanto con la depressione [...]. Non ha, infatti, lanciato fertili temi di discussione, avendo scelto bensì di provocare, sfasciare, concorrere con altri a indebolire la leadership di Berlusconi. Il mio caro Gianfranco fa lo struzzo e finge di non sapere che, senza Silvio e senza Umberto, avrà sì un grande futuro, ma sulle panchine dei giardinetti pubblici a conteggiare gli atterraggi dei piccioni.[...]
Venezia, Omar Sharif con l’attrice Basma Hassan alla Mostra del cinema (Ansa)
E non perché Berlusconi non sia pronto a tacitare l’ex leader di An con qualche concessione. Il problema è che fra i due si è cementato un impasto di malintesi e diffidenza. La sensazione è che Fini si senta sempre più subalterno e quasi estraneo ad un progetto e ad una logica non suoi; e investito di un ruolo istituzionale che lui interpreta agli antipodi rispetto agli alleati. Per questo i suoi scarti ostentati e rivendicati quasi come un dovere vengono registrati con sconcerto; e avvertiti come bordate che alla lunga potrebbero destabilizzare la maggioranza, per quanto solida come quella di centrodestra. Il Pdl è plasmato per assecondare Berlusconi, non per criticarlo. [...] La sesta colonna di Francesco Zardo
Ma che davvero sta arrivando la fine del Pdl? Veramente rischiamo elezioni anticipate? E Fini si sta scollando dalla maggioranza? Davvero Berlusconi l’ha combinata troppo grossa con la vicenda di feste e festini? Ma no, è tutto gossip estivo: probabilmente sono più fondate le voci di un flirt tra George Clooney e la Canalis. C’è chi la caduta del Pdl se la augura, intendiamoci e c’è anche da scommettere che una buona parte della destra si sentirebbe più serena con un capo del governo come Fini, no? E anche chi pensa che la condotta privata del nostro premier sia un danno per noi e per lui stesso. Ma sono discussioni oziose fra lettori e scrittori: in tv di queste cose non se ne parla. E agli scandali, nel nostro Paese, ha resistito per decenni la Democrazia Cristiana, vi ricorderete: figuriamoci se il Cavaliere non regge ancora qualche mese, su.
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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Otto anni dopo l’11 settembre 2001 New York è rinata Se c’è la scuola-ghetto il terrorismo l’ha fatta piangere ma la città è immortale non ci sarà integrazione dal commento di Giuseppe De Bellis
New York è qui, ai piedi di se stessa. Cemento, vetro, altezza, impresa, anima, ideale, profondità, scommessa, futuro. Un isolato per capire: il quadrato che fa da base all’Empire State Building. Alza gli occhi e capirai che cos’è questa città: uno slancio nel cielo e uno nella storia dell’umanità. Guarda e pensa: New York ha raggiunto il suo punto più alto nel momento più basso della Depressione. Basta questo per capire. È il suo compito, il suo destino. Quello che gli altri non saranno, quello che gli altri non possono essere. Quattrocento anni oggi, un ruolo scritto da nessuna parte eppure conosciuto da tutti: New York è il centro, l’asse, il pilone. New York è l’Empire, metafora dell’idea di arrivare più in alto possibile anche quando il possibile dice di andare dall’altra parte. New York è il cuore che pompa l’umanità sulla terra. New York è tutto: la libertà, la capacità, la voglia, il disin-
Una veduta di New York
canto, il dolore, la frenesia, la felicità. È un essere umano: esprime emozioni, sensazioni, sentimenti. Forse perché è troppo piccola per essere così grande: s’è sviluppata in altezza perché non aveva altro spazio. Però così è diventata quello che è: l’unico posto su questo pianeta che va al di là delle sue possibilità ogni giorno. Per il mondo è quello che una Chiesa è per ogni paesino: il simbolo visibile dell’aspirazione, il pen-
nacchio di fumo che indica la strada verso l’alto. [...] Aspetta l’ispirazione. Ci svegliamo quando lei dorme e a un certo punto attendiamo che si svegli lei per capire dove andiamo. La Borsa, certo. Poi il resto: il costume e lo stile di vita, la diplomazia e il nostro modo di vestire, i film e la televisione. New York è un’aspettativa infinita: non è la città della moda, ma fa la moda. Non è la città del cinema, ma fa il cinema. Non è la
dall’articolo di Giuseppe Dalla Torre
Il solito provincialismo italiano ha indotto in errore alcuni commentatori, compreso qualche autorevole accademico. Perché la pur non recente lettera del Dicastero della Santa Sede per l’educazione cattolica, relativa all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole, da qualcuno è stata letta come riferita alla situazione italiana. Di qui il sollevarsi delle solite critiche ed il ravvivarsi di una polemica già attizzata, qualche settimana fa, da una discutibilissima sentenza del Tar del Lazio. In realtà il documento,
Quell’’ora di religione è amica della vera laicità pubblicato nello scorso mese di maggio, costituisce un atto di indirizzo rivolto a tutti i vescovi del mondo, per richiamare la loro attenzione sia sulla responsabilità di vigilare perché nelle scuole sia assicurato l’insegnamento della religione cattolica, sia perché questo venga impartito conformemente ai principi contenuti in precedenti documenti della Santa Sede
ed alle disposizioni canoniche. Dunque un documento che certamente non esclude anche la realtà italiana, ma che invero guarda più lontano: esso, infatti, si dirige precipuamente a quei Paesi nei quali l’insegnamento cattolico non è attualmente previsto, o nei quali si vuole riformarlo nel senso di un insegnamento ben diverso,
città della politica, ma fa la politica. È un miracolo, New York. Il nostro. Perché è incredibile il solo fatto che esista ancora. Quante volte sarebbe potuta morire? Ci ragionava E.B. White, sessant’anni fa: «Avrebbe dovuto autodistruggersi, avrebbe dovuto sperimentare un ingorgo insuperabile, in una qualche impossibile strozzatura. Avrebbe dovuto morire difame peruna breve mancanza di approvvigionamenti alimentari. Avrebbe dovuto essere stata spazzata via da un’epidemia partita da uno dei suoi quartieri poveri o portata in città dai ratti delle navi. Avrebbe dovuto essere sommersa dai mari chene lambisconoogni fianco. Sarebbe dovuta impazzire, colpita alla testa dal caldo di agosto». Sta qui, invece. Uguale, diversa, modificata, aggiornata. Con gli stessi problemi, con le stesse mancanze. Sta qui a dire a un gruppo di vigliacchi terroristi che l’11 settembre 2001 l’ha ferita, lasciata in lacrime, azzoppata, ma non uccisa. [...]
di carattere storico, etnologico, sociologico, in una prospettiva comparatistica. A leggere i contenuti del documento, anzi, si può cogliere come esso in sostanza ricalchi quanto da noi è ben chiaro a livello normativo e nella consolidata giurisprudenza di legittimità, e cioè: un insegnamento curricolare, non catechetico, aperto a tutti ancorché non obbligatorio, avente ad oggetto ciò che la Chiesa cattolica oggettivamente crede e professa, impartito di conseguenza da docenti che assicurino tale oggettività e che, quindi, godano della fiducia della competente autorità ecclesiastica.[...]
dall’articolo di Isabella Bossi Fedrigotti
A Milano le classi differenziate riservate ai soli stranieri esistono già: all’elementare Radice, su 96 alunni 93 sono immigrati. A Roma c’è un caso analogo: alla Pisacane su 184 bambini solo 6 hanno genitori italiani. Si dice classi, ma in realtà sono ormai piuttosto intere scuole nelle quali gli alunni italiani si possono contare sulle dita, a volte anche diuna solamano. Manon si tratta delle strutture speciali — e discriminatorie — periodicamente richieste a gran voce dalla Lega. Si tratta bensì di formazioni spontanee — altrettanto discriminatorie — cresciute sulla forte concentrazione degli immigrati in alcuni quartieri e la conseguente fuga dei bambini italiani dagli istituti in cui spesso finiscono per trovarsi in schiacciante minoranza. Né si possono per queste fughe biasimare le famiglie, comprensibilmente preoccupate per il livello d’istruzione dei figli, per forza di cose inferiore, nonostante l’impegno a volte anche eroico degli insegnanti, in quelle classi nelle quali la maggioranza degli alunni soltanto a stento mastica l’italiano. Ovvio che contro questa realtà s’infrange il sogno dell’integrazione. Che non è, naturalmente, soltanto un sogno bensì una necessità primaria per un Paese di recente e forte immigrazione come il nostro. Integrazione che, per altro, ha qualche speranza di compiersi realmente soltanto a scuola, nel tempo, almeno in teoria felice, che dovrebbe precedere pregiudizi, grettezze e ideologie. Ma con chi mai possono integrarsi i piccoli stranieri nelle nuovissime scuole-ghetto, scuole, perciò, inevitabilmente di serie B, che in modo spontaneo si stanno forman-
Recessione o salvataggio L’Argentina di Maradona non vince più il bivio della crisi globale i fenomeni sul campo: da ct deludono dall’editoriale di Pierpaolo Benigno
Le economie mondiali non sono più in caduta libera da qualche mese a questa parte. I primi sei mesi dell’anno sono stati caratterizzati da notizie economiche non solo negative ma anche drammatiche per il numero di occupati persi e la forte contrazione della produzione. Negli ultimi mesi, invece, gran parte delle economie hanno incominciato una fase di stabilizzazione, la produzione industriale mondiale è risalita. Siamo sull’orlo di un altro crepaccio oppure siamo scesi a valle e si rincomincia a crescere? E a che ritmi? È opportuno riflettercisopra dalmomento che questa crisi è stata paragonata alla Grande Depressione che si caratterizzò per periodi di discesa violenti alternati a periodi di calma se non addirittura di crescita. La risposta delle politiche economiche oggi è diversa da allora. Gli economisti Friedman e Schwartz ci hanno insegnato che nella Grande Depressione la Fed invece di immettere liquidità nel sistema la ritirò. È ormai celebre ciò che nel 2002 Bernanke disse al novantesimo compleanno del premio Nobel Friedman: “Hai ragione. Siamo spiacenti, ma grazie a te non lo faremo più”.
Si vocifera che da un anno a questa parte, in occasione degli incontri settimanali con gli economisti dell’ufficio studi della Fed, Bernanke abbia un solo cruccio: capire cosa deve comprare. È in effetti ha comprato di tutto, dai mutui cartolarizzati alla carta commerciale, questo per ridare liquidità ai mercati del credito e fiato all’economia, per stabilizzare i prezzi delle case negli Stati Uniti. C’è riuscito, ed è grazie a questi interventi che si vedono i primi barlumi di ripresa. Tre altri fattori hanno giocato un ruolo importante: da un lato le politiche fiscali espansive, in particolare quelle volte a incentivare i consumi, dall’altro la flessibilità data al Fondo Monetario Internazionale dopo il G20 di Marzo per contrastare nuovi focolai di crisi specialmente nell’Europa dell’Est, infine la ripresa in Cina. Se nei prossimi mesi venissero a mancare alcuni di questi fattori, la situazione potrebbe riprendere a peggiorare. La crescita della disoccupazione e la riduzione nella produzione industriale sono stati notevoli dall’inizio della crisi ad oggi. Affinché le imprese riprendano a investire in capitale umano e fisico bisogna che si convincano di un futuro migliore.[...]
do un po’ qua e un po’ là? Al massimo con i bambini della nazionalità più rappresentata, cinesi, dunque, forse, oppure romeni o sudamericani. Per riequilibrare le classi, tornare al vecchio metodo archiviato dei bacini d’utenza, che legava obbligatoriamente gli alunni alla loro scuola di zona, non servirebbe più perché numerosi quartieri periferici delle grandi città sono ormai abitati quasi soltanto da immigrati, fatta eccezione per certi anziani che non hanno i mezzi e forse nemmeno la voglia di spostarsi dal rione dove bene o male sono vissuti una vita intera; e che, naturalmente, non vanno a scuola. Se, dunque, non si vogliono più o meno silenziosamente avallare nuovi ghetti deleteri per la futura convivenza, non resta che il ragionevolissimo anche se assai più laborioso sistema delle quote, in base al quale inserire nelle classi un numero di stranieri compatibile con i normali livelli di istruzione,di modo da non indurre alla fuga gli alunni italiani. Si raggiungerà questo possibile equilibrio con il venti, il trenta o anche con il quaranta per cento di bambini extracomunitari? Toccherà agli esperti deciderlo e a presidi e provveditori metterlo in pratica; però in fretta, altrimenti il funesto fenomeno delle scuole per soli stranieri non potrà che moltiplicarsi. Fondamentale sarebbe però anche preparare gli insegnanti al compitoben più difficile che ormai li aspetta in numerosi istituti, sostenendoli con corsi di aggiornamento mirato, affiancandoli con personale per il doposcuola, non lasciandoli soli sulla breccia; magari, se fosse possibile, pagandoli anche di più rispetto ai colleghi impegnati in realtà un po’ più normali e più conosciute.
Ovunque bar sport
dall’articolo di Beppe Severgnini
dal corsivo di Massimo Gramellini
Maradona fallisce come allenatore. C’è una giustizia, allora. Un talento spropositato —il «miglior calciatore degli ultimi 150 anni», direbbero a Palazzo Chigi — non poteva essere anche l’uomo che conduceva l’Argentina a un nuovo titolo mondiale. Il grande allenatore è un artigiano (Ancelotti, Trapattoni), un costruttore (Lippi, Capello) o un prestigiatore (Herrera, Mourinho). Non può essere un genio. Non sarebbe leale. Diego Armando Maradona siede nella trinità laica dell’Argentina, con Evita Peron e Carlos Gardel, il re del tango. Dopo una carriera calcistica piena di successi e di eccessi, è crollato, sparito, ricomparso, ingrassato, dimagrito e risorto. Inseguito da creditorie donne,è ricomparso nei luoghi più imprevedibili, di fianco ai personaggi più improbabili (dal cubano Castro al serbo Kusturica). È arrivato a pesare 128 chili, è andato a palleggiare in televisione, è tornato in campo con le vecchie glorie. Affidare a questo Zelig la nazionale argentina è come assegnare a Valentino Rossi la ragioneria di Stato. Si può fare, ma presenta dei rischi. Un geniaccio del pallone — gente come Messi, Cristiano Ronaldo, Ibrahimovic —
Nel dirimere la controversia fra un tifoso juventino e uno milanista, avvenuta a suon di gestacci e battute iettatorie in un bar di Portogruaro, la Corte di Cassazione ha affermato che quando si parla di pallone è lecito liberare gli istinti più trucidi, per lo meno «laddove tale volgarità non suscita riprovazione alcuna». Il principio emana buon senso e potrebbe anche essere condiviso, se non fosse che riesce oltremodo difficile individuare una lista precisa dei luoghi in cui «la volgarità non suscita più riprovazione alcuna». L’elenco si apre senz’altro con i bar sport, per i quali la sentenza è stata disegnata. Ma potrebbe agevolmente comprendere il Parlamento, le televisioni, le radio, le conferenze stampa, i parchi, i parcheggi, gli ingorghi, i semafori, i telefonini, i libri impegnati, gli ospedali, le redazioni dei giornali [...]. Sarebbe più semplice procedere al contrario, indicando cioè i luoghi dove «la volgarità suscita ancora riprovazione». Qualche biblioteca di prossima chiusura e la sala da the frequentata dalla nonna di un mio amico. Forse.
Diego Armando Maradona
dev’essere lievemente folle, fare le cose che non t’immagini, quando non te le aspetti e come non hai mai visto fare. Kaká può sembrare l’eccezione, la prova che genio e regolatezza possono convivere. Ma il ragazzo — non dimentichiamolo — si consulta con l’Onnipotente sui trasferimenti di calcio-mercato (no Cavaliere, stavolta lei non c’entra). Questo lo iscrive di diritto al club di cui El Pibe de Oro è presidente onorario a vita. [...] Prima di approdare sulla panchina argentina, Diego aveva allenato solo il Deportivo Mandiyú di Corrientes (1994) e il Racing Club Avellaneda (1995), ma senza molto successo. Perché avrebbe dovuto illuminare una panchina come ha
illuminato il campo? Il talento, come certi assegni, non è trasferibile. I giocatori argentini sono ottimi —erano i più forti, a Germania 2006 — ma l’attuale allenatore gl’inspira sudditanza. Sentire Javier Zanetti che parla di Maradona è come ascoltare un ragazzo di Liverpool che racconta di John Lennon. Pasión Albiceleste! Per lui, a Buenos Aires andrebbero nel burrone. In un certo senso, l’hanno fatto. [...] Lo rivedremo in alto? L’Argentina riuscirà ad arrivare in Sudafrica (in fondo, appena di là del mare)? Dovesse accadere, sarebbe un epilogo bizzarro di una storia strampalata. Roba da Maradona, finalmente. Auguriamoci che succeda.
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Esposto di Tarantini contro il Corriere
I nodi della politica
“Gianpi” in Procura «Temo per la vita» E smentisce D’Alema
Per il leader della Lega il caso delle escort organizzato dalla mafia
di ROBERTO BUONAVOGLIA
Scontro aperto dentro il Pdl Schifani contro Fini: «Nel partito c’è pieno confronto» E Bossi attacca sull’immigrazione: «Così si suicida» Anche Fini ha però i suoi difensori, e tra loro c'è il ministro della Gioventù Giorgia Meloni. A suo parere la questione che ha posto sul dibattito interno al Pdl «è legittima e seria». «Vengo - ha spiegato - da un partito nel quale il confronto è sempre stato un valore, dal confronto vengono le avanguardie e le nuove idee, ben venga quindi la richiesta di trovare nuove sedi nelle quali confrontarsi». «Sarebbe sciocco dire che sono sempre d'accordo con tutto quello che dice Gianfranco Fini», ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa, in un dibattito ad Atreju, la festa dei giovani del Pdl. «In nessuna famiglia -, ha spiegato - si è d'accordo su tutto, sono però certo della totale ed assoluta buona fede del presidente della Camera che vuole far crescere il centrodestra lontano da quell'icona di “compagno” che qualcuno gli ha voluto affibbiare».
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DA CHIANCIANO
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Alfano difende i pm. Schifani: «No ai teoremi»
Dall’Udc gelo verso il Pdl «Difficile dialogare con loro» ROMA - Un avvertimento a chi proverà a farle la corte e a mettere in pericolo la propria autonomia, una frecciata velenosa al Pdl dopo il caso Boffo e una serie di appuntamenti per rilanciare un nuovo partito di centro. Fulcro degli scenari per future alleanze, l'Udc da Chianciano avvia la fase uno per fronteggiare il bipolarismo «rissoso e includente» e offre una sponda a Gianfranco Fini, in
aperta contrasto con i vertici del governo. Alla presentazione degli Stati generali - in programma fino a domani - il partito mostra i muscoli necessari per la nascita di un nuovo soggetto politico. E traccia le linee del percorso. «Vogliamo un partito vero, moderno la cui nascita verrà celebrata attraverso un congresso democratico che si svolgerà dopo le regionali prima dell'estate o subito dopo nell'autunno prossimo», è la premessa del segretario Lorenzo Cesa davanti alla platea dei centristi. Chiare le scadenze, ci sono da mettere nero su bianco le strategie che l'Udc intende adottare. Sarà il leader del partito Pierferdinando Casini, che chiuderà i lavori, ad affondare il colpo e a ribadire che possibili alleanze potranno avvenire solo «sulla base dell'interesse nazionale» come ha sottolineato Cesa che ha già lanciato messaggi chiari. Soprattutto al Pdl: «È difficile dialogare con chi ha tempo solo per armare la penna avvelenata dei giornali di famiglia, salvo poi raccontare la favoletta di non essere d'accordo con il direttore» ha affermato il segretario dell'Udc
tornando sul caso dell'ex direttore dell'Avvenire, Dino Boffo. Il gelo con il Pdl è evidente («Nessun leader democristiano ha mai pensato di impedire a nessuno di andare in onda ed esprimere opinioni») e l'invito a partecipare che i centristi hanno rivolto al presidente della Camera, Gianfranco Fini, è visto come uno dei passaggi per vedere quali siano i margini di manovra per mettere in piedi un progetto nuovo «Pd e Pdl non hanno ancora compreso che il tema delle alleanze non ci appassiona» ha fatto notare Cesa che dice no ad una riedizione della Casa della Libertà «morta e sepolta» così come non intende partecipare «alle sedute spiritiche di rievocazione» dell'Ulivo. «Solo dal centro - ha continuato Cesa - può arrivare dal paese la spinta di innovazione, riformatrice e di modernizzazione, serve una forza laica che metta al centro famiglie e fasce deboli». Poi un avvertimento in vista delle regionali: «Se negli altri schieramenti gli uomini e i programmi saranno compatibili con i nostri allora potremmo avviare un discorso, altrimenti andremo soli».
Cesa, Casini e Buttiglione alla festa Udc
Processi politici, centrodestra diviso sulla loro riapertura di LUCA MASOTTO ROMA - Il Pdl è diviso sulla riapertura delle inchieste. Dopo l'affondo del presidente della Camera Gianfranco Fini, che ha replicato agli attacchi del premier Berlusconi, a prendere posizioni divergenti sul ruolo dei pm sono il Guardasigilli Angelino Alfano e il presidente del Senato, Renato Schifani. Se il ministro della Giustizia ha difeso i pm assicurando l'assenza di «teoremi politici», la seconda carica dello Stato mette in guardia da magistrati «che seguono percorsi contorti e nebulosi». La scia polemica dunque non si spegne e il nodo giustizia diventa anche terreno di scontro aperto proprio tra Fini e Schifani, che si allinea alla tesi del governo scegliendo dunque la strada opposta del suo omologo alla Camera che ha accolto con soddisfazione l'intervento del Guardasigilli Alfano. Nel tentativo di smorzare i toni sull'ipotesi di rilanciare l'attenzione su indagini e procedimenti inerenti alle stragi mafiose degli anni Novanta, il Guardasigilli ha dato una serie di rassicurazioni. «Se vi saranno elementi per fare ripartire i processi i magistrati lo faranno con zelo e coscienza», ha
detto arrivando a Gubbio per il seminario del Pdl, sottolineando «che dai pm non c'è alcun fine politico se non quello di inseguire un disegno di verità». Fini ha letto nelle parole di Alfano lo stop alle strumentali interpretazioni e alle false dietrologie. Quelle stesse a cui sembra riferirsi Schifani quando chiede attenzione nel riproporre indagini. Era stato proprio il numero uno di Montecitorio a parlare della necessità di tornare su quelle dolorose vicende senza lasciare adito al sospetto che la maggioranza abbia verità da nascondere. E ora Alfano ha spiegato che questo per il governo non sarebbe affatto un problema. «Nessun complotto delle toghe ai danni del cavaliere» è la sintesi del suo discorso teso a sottolineare che casomai ad avercela con il premier è la mafia «che ha ragioni di rancore e di ostilità nei suoi confronti, perchè la contrasta nell'unico modo che la mafia teme, il carcere duro». L'intervento del Guardasigilli è stato apprezzato anche dal presidente dell'Anm Luca Palamara scettico però che questa possa essere la posizione condivisa da tutto il governo. E proprio all'interno della maggioranza si manifestano divergenze anche nette e le
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La ricetta di Letta per il rilancio del Pd nel momento in cui il berlusconismo sembra in crisi
«Accordo con Casini e “sponda” a Fini» Si intensifica il corteggiamento ai centristi in vista delle elezioni regionali di marzo di VALERIO PIETRANTONI ROMA - La nuova parola d'ordine nel Partito democratico è quella del tramonto di Silvio Berlusconi. Massimo D'Alema è stato il primo a richiamare l'immagine della «caduta dell'Impero romano». Poi lo hanno seguito in tanti parlando di eclissi, parabola discendente oppure «imbrunire» come ha detto ieri Enrico Letta o «fine della spinta propulsiva» come ha sottolineato Pierluigi Bersani. Cambiano le sfumature ma non la sostanza. Secondo i leader del Pd la stagione vincente del premier sarebbe destinata a con-
cludersi. I tempi possono essere più o meno lunghi ma il partito deve farsi trovare pronto per affrontare una eventuale nuova fase. E sulle varie strategie si gioca ora la partita delle primarie che dovranno decidere chi sarà, tra Bersani e Franceschini, a guidare il partito nella transizione. Chi ha le idee chiare e Enrico Letta secondo il quale il “dopoBerlusconi” comincia in ogni caso adesso «e il Pd deve essere tra quelli che riescono a giocare la partita dal centro della scena per riuscire a trasformare il partito da opposizione a alternativa di governo». Come? Per l'ex sottosegretario alla Presidenza del Con-
siglio serve subito un accordo con l'Udc in tutte le Regioni per il voto di fine marzo: «un'alleanza strutturata e ovunque». E nel frattempo essere presenti da protagonisti sulla scena offrendo «una sponda istituzionale a Fini» nella sua battaglia contro il premier. Letta ha ricordato come il Pd abbia sempre perso o vinto a fatica nelle ultime prove elettorali quando si è presentato «con i suoi alleati tradizionali» come la sinistra e l'Idv, mentre «dove abbiamo stretto alleanze nuove, quasi sempre con il sostegno dell'Udc, abbiamo ottenuto delle ottime performance». Sul nodo delle alleanza si gioca secondo Letta, che sostiene Pierluigi Bersani, anche la partita del congresso e solo con alleanze solide il Partito democratico può
tornare a vincere. «È inevitabile prendere atto che da soli si va poco lontano». Altro che il partito a vocazione maggioritaria di Veltroni e Franceschini. Pierluigi Bersani naturalmente è d'accordo con Letta e spiega ancora una volta la sua strategia: «con serenità e determinazione il centrosinistra deve produrre una sua riorganizzazione». «Le difficoltà non mancano - conclude - mi sono candidato per assumermi le mie responsabilità e chiedo a tutti quanti di prendersele perché abbiamo bisogno di tutti». Quanto a Di Pietro «voglio dirgli che se toccherà a me guidare il Pd non ci sarà la gara a chi grida di più. Dobbiamo fare la gara a chi darà il contributo maggiore per costruire un'alternativa al governo Berlusconi».
concessioni di credito offerte da Alfano non vengono da tutte raccolte. Il ministro per l'attuazione del programma Gianfranco Rotondi parla di «sinistri avvisi che arrivano dalla procura di Palermo» ma più nette sono le parole di Schifani che suonano come un distinguo. Dallo stesso palco di Gubbio fa prima un elogio a quella magistratura «che si occupa del contrasto senza quartiere alla mafia, ma avverte: «Mi piace meno quando alcuni singoli magistrati, seguendo percorsi contorti e nebulosi e avvalendosi di pentiti che parlano per sentito dire, tendono a riproporre teoremi politici attraverso l'evocazione di fantasmi di un passato lontano». Rispondendo poi indirettamente a Fini che aveva chiesto un confronto interno al Pdl, Schifani ha assicurato: «Vedo il partito come una casa aperta dove ci si può serenamente e liberamente confrontare senza alcun pericolo di anatemi od ostracismi, le varie anime che compongono il Pdl hanno piena ed ampia libertà di espressione».
Il ministro «Nessun complotto ai danni di Silvio»
RAPPORTI INTERNAZIONALI
D’Alema: «Confermo di non conoscere quell’imprenditore»
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«Taccio per rispetto istituzionale» L’imbarazzo di Zapatero su Berlusconi: «Cortesia per chi ci ha ospitati» PARIGI - "Se mantengo il silenzio è per un segno di rispetto e cortesia istituzionale". Il primo ministro spagnolo Josè Luis Zapatero così si esprime all'indomani della conferenza stampa che ha tenuto alla Maddalena con Silvio Berlusconi al termine dell'incontro bilaterale Italia-Spagna. Durante la quale il presidente del Consiglio si è visto costretto a rispondere (e lo ha fatto con durezza, tornando ad attaccare la stampa) a una domanda di un giornalista del quotidiano spagnolo El Pais che gli ha chiesto se avesse mai pensato di dimettersi dopo lo scandalo-escort. Nel corso della conferenza stampa Berlusconi è anche tornato sulle critiche che una sua battuta aveva suscitato, nel 2008, quando cioè rife-
rendosi all'alto numero di ministri donna nel governo Zapatero aveva parlato di un "governo troppo rosa". Ieri, il chiarimento di Berlusconi ("era solo ammirazione"), oggi il commento del primo ministro spagnolo: "Tutti conoscono la mia opinione sull'eguaglianza fra uomo e donna - ha detto - ma fra governi abbiamo buone relazioni, abbiamo progetti comuni. Sono incontri istituzionali e dunque io rispetto sempre questi incontri e il ruolo che dobbiamo mantenere. Tra governi siamo obbligati a mantenere una politica di prudenza". A rincarare la dose, anche la vicepresidente del Consiglio, Elena Salgado, che secondo quanto riferito dal quotidiano El Periodico, risponden-
do a una domanda su come mai nessun esponente del governo avesse risposto a Berlusconi, ha detto che quel silenzio "non può essere interpretato in altro modo che come gesto di cortesia nei confronti della persona che in quel momento rappresentava il nostro ospite". Sulla stessa linea l'altra vicepresidente spagnola, Maria Teresa Fernandez de la Vega, che ha ricordato il carattere istituzionale dell'incontro di ieri alla Maddalena. Quanto alle frasi di Berlusconi, "è evidente che si può essere d'accordo con lui o no, ma sono dichiarazioni fatte da un presidente del governo e non sono solita commentare, come vicepresidente, le esternazioni di alti rappresentanti e capi del governo di altri Stati".
Il premier spagnolo Zapatero giovedì insieme a Berlusconi
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ROMA - La risposta del Pdl agli affondi di Gianfranco Fini l'ha data il presidente della Camera Renato Schifani che è intervenuto ieri sullo stesso palco del seminario di Gubbio. Prima di tutto la seconda carica dello Stato - sia pure senza rivolgere accuse così esplicite - ha rimproverato la terza carica dello Stato di abbandonare il suo ruolo di garanzia, il dovere di terzietà e neutralità. Poi ha contestato punto per punto le tesi dell'ex leader di An che lo stanno ponendo in forte contrasto con Silvio Berlusconi. E se il presidente della Camera aveva denunciato la scarsa democrazia all'interno del Pdl e la mancanza dei luoghi di dibattito, Schifani ha detto di vedere il partito «come una casa aperta dove ci si può serenamente e liberamente confrontare senza alcun pericolo di anatemi od ostracismi». «Le varie anime che compongono il Pdl hanno piena ed ampia libertà di espressione», ha replicato a Fini che aveva invece criticato il partito-caserma. E se il presidente della Camera chiede di riaprire il discorso sul testamento biologico, dando spazio alle diverse posizioni che ci sono nel centrodestra e non soltanto alle indicazioni della Chiesa, per Schifani i giochi sono ormai fatti. «Sui temi etici - ha detto Schifani - deve valere per tutti e senza discriminazioni un principio di civiltà, la libertà di coscienza, e a questa si sono ispirati tutti i senatori quando hanno votato sul biotestamento». Secco no del presidente del Senato alla richiesta di Fini di concedere il voto agli immigrati regolari che vivono in Italia e pagano le tasse. «Vota chi è cittadino italiano», ha detto. Anche Bossi attacca il presidente della Camera e sfida l'ex An sull'immigrazione: «Ognuno si suicida come vuole...». «Sull'immigrazione – ha osservato il leader del Carroccio – è stato fatto un accordo elettorale e Fini è uno che mantiene i patti, al di là di quello che ha detto. C'è un patto e sono sicuro che lo manterrà». «Sull'immigrazione – ha osservato – è stato fatto un accordo elettorale e Fini è uno che mantiene i patti, al di là di quello che ha detto. C'è un patto e sono sicuro che lo manterrà». E sulle escort e i problemi che stanno assediando Berlusconi, ancora il senatùr taglia corto: «Sono trame della mafia». Anche il capogruppo dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto ha invitato il Pdl a stringersi intorno a Berlusconi, il leader che ha «un colloquio con pezzi di società che nessuno riesce a raggiungere». «Va bene la sollecitazione al dibattito interno», a patto però che questo «non sfoci in un sistema correntizio di ripiegamento in se stesso che ci allontanerebbe dalla gente». Ha quindi replicato alle accuse di Fini che il gruppo dirigente del Pdl non se ne è stato affatto con le mani in mano.
Il ministro Alfano. A sinistra Bossi, Berlusconi, Lombardo e Fini qualche mese fa
gato Laudati dopo aver ricevuto Tarantini – «il procedimento ha BARI – Teme per la sua vita. Si bisogno di ulteriori approfondisente sott'assedio. «Sono – dice – menti. Tuttavia, entro l’anno ci come un collaboratore di giusti- sforzeremo di definire tutti i fazia che, dopo aver rivelato ai ma- scicoli». I riscontri dei magistrati rigistrati i nomi degli autori di alcuni omicidi, vede le proprie guardano anche la cena tenuta il confessioni pubblicate sui gior- 28 marzo 2008 in un ristorante nali». Si sente in pericolo Gian- di Bari a cui erano presenti – sepaolo Tarantini, l'imprenditore condo Tarantini – lui, Massimo barese che, nelle scorse settima- D’Alema, il sindaco di Bari, Mine, ha detto di aver ingaggiato chele Emiliano, primari e diried inviato 30 ragazze nelle resi- genti di Ausl baresi. I ricordi di denze private del premier Berlu- Tarantini sulla cena contrastasconi. Le sue preoccupazioni Ta- no con le affermazioni di Emiliarantini le annota nell’esposto no e di D’Alema. I due politici che ieri, assieme al suo avvocato hanno detto di essere arrivati Nicola Quaranta, ha depositato nel ristorante e di essere andati nelle mani del procuratore della subito via. D’Alema ha precisaRepubblica di Bari, Antonio to: «Arrivai tardi, feci un breve saluto e me ne Laudati. Al maandai». Per orgagistrato, Tarannizzare la cena tini ha lamentaTarantini sostieto il danno «dene di aver speso vastante» che ha 4-5.000 euro. Ma ricevuto dalla si ritiene quasi pubblicazione offeso dalle parodei verbali secrele dei due politici tati dei suoi inche dicono di non terrogatori finiconoscerlo. ti due giorni fa «Emiliano e sul Corriere delD’Alema - afferla Sera. Quale ma Tarantini – danno? “Gianhanno detto di pi” afferma di tenon conoscermi: mere per la sicuse ce lo chiederezza sua e della ranno gli inquisua famiglia e renti forniremo confessa che, se tutte le indicaqualcuno doveszioni utili perchè se minacciarlo, su quella cena non esiterà a sono in corso inchiedere di essedagini. Dico solo re tutelato, proche sbagliano prio come si fa quanti oggi dicocon i pentiti di Tarantini in Procura a Bari no di non conomafia. scermi o di non Tarantini ha ricordarsi di me. spiegato a LauFarebbero bene a dati che la pubricordarsi chi soblicazione degli no». Dichiarazioatti, dai quali ni che Emiliano emerge la sua ha definito decisione di col«equivoche come laborare con la il personaggio» magistratura, ha danneggiato anche la sua po- annunciando querela. Lasciando il palazzo di giustisizione processuale. Soprattutto perchè – sostiene – ora sarà zia Tarantini è stato protagonipiù difficile per la procura verifi- sta di un siparietto: si è imbattucare, attraverso anche i testimo- to nella sua amica gip Jolanda ni da lui indicati, la veridicità Carrieri, che con la collega Giudelle sue dichiarazioni. Attendi- lia Romanazzi si è astenuta dal bilità che, una volta riscontrata trattare fascicoli su Tarantini. I dalla pubblica accusa, potrebbe due si sono salutati a distanza garantire a Tarantini il patteg- con le braccia levate e regalandogiamento della pena e chiudere si generosi sorrisi. Vi conosceil procedimento istruito dal pm te?, gli ha chiesto un cronista. Giuseppe Scelsi che contesta a «Sì –ha detto Gianpi –siamo ami“Mister protesi” i reati di cessio- ci da anni». Massimo D’Alema, arrivando ne di droga, associazione per delinquere finalizzata alla corru- alla Festa dei giovani del Pdl, a zione e favoreggiamento della proposito delle inchieste di Bari, ha ribadito: «Confermo che non prostituzione. Una richiesta, quella del pat- ho mai avuto rapporti con Tateggiamento, che la procura ha rantini. Se sostiene il contrario, finora respinto perchè – ha spie- dica come, quando e dove».
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Sabato 12 settembre 2009
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Sabato 12 settembre 2009
Poli Bortone lancia “Io Sud” partendo da Federico II
Politica lucana
Ripartire da Melfi
Intervista all’ex segretario lucano democratico che lancia il tema dell’unità ed evita le polemiche
«Bisogna riapropriarsi delle nostre origini» .IL PUNTO STORICO
di SALVATORE SANTORO POTENZA - Piero Lacorazza tenta la via della mediazione e dell’unità nel Pd per il bene della Basilicata. Presidente che sta accadendo in Basilicata? «Non è un buon momento. E' necessario che in questa fase difficile per la Basilicata, precari della scuola aziende che chiudono crisi generale, ci sia un lavoro e una cooperazione tra le istituzioni e un rapporto più stretto con la comunità regionale. La nostra è una piccola regione che può affrontare anche il mare mosso: la Basilicata è una barca che noi possiamo portare in porto se tutti remano nella stessa direzione. Non è semplice, ma è necessario per una prospettiva di futuro essere uniti. E' l'unità del popolo lucano tutto che ci può consentire di uscire da questa condizione oggettivamente non semplice». Le divisioni però ci sono? «Bisogna continuare a lavorare per questa unità. Ognuno deve rinunciare a qualcosa e anteporre a tutto l'interesse generale. Questo è il punto nevralgico di questa fase. Altrimenti le istituzioni si allontano dalla società, dalle inquietudini, dalle sofferenze, dalle aspirazioni e dai sogni dei lucani». Una buona parte di cittadini si sono già allontanati dalla politica… «Io credo che la politica debba fare di più. Le istituzioni devono fare di più. Noi dobbiamo diluirci dentro la società e dentro i problemi che la società lucana sta vivendo. Perché noi possiamo parlare di prospettive, di ricerca, di innovazione, di saperi e di conoscenza, cose di cui abbiamo bisogno, ma saremo credibili se ci immergiamo nel popolo lucano. Cominciando dal lavoro». Sono tre mesi dalla sua elezione alla presidenza della Provincia di Potenza. Si può fare già un primo resoconto? «Siamo all'inizio. Abbiamo messo al centro il ruolo della Provincia nella relazione con i Comuni, con ilterritorio e con la Regione. Lo abbiamo fatto
accelerando fino in fondo il lavoro sulle opere pubbliche: ammontano a circa 30 milioni di euro i contratti che sono stati firmati in questi mesi a partire dall'Oraziana Sp 32. Abbiamo impostato tutto un lavoro sulla manutenzione delle strade che è un altro tema importante che dovrà, dal mio punto di vista, essere oggetto di una riflessione con la Regione e con le Comunità locali perché secondo me è possibile lavorare in sinergia per mettere a sistema programmi e interventi ad esempio come le Vie blu. Sempre sulla manutenzione stiamo lavorando a un protocollo con la Regione che ci aiuterà a definire una mappa di rischio delle nostre strade sul dissesto idrogeologico, ordinando le priorità. Ma non stiamo solo sull'impostazione delle infrastutture ma anche lavorando a progetti di manutenzione che ci consentano di raggiungere obbiettivi anche attraverso maggiori risorse attraverso la cartellonistica pubblicitaria stradale e al controllo sugli accessi delle strade provinciali». Altro? «Poi stiamo lavorando sulle scuole impostandole su un modello di scuola sicura e scuola ecologica. Tenteremo nonsolodi mettereinsicurezza le nostre scuole ma anche evolverle su un più moderno concetto attento all'ambiente. Una scuola sicura che sia attenta al risparmio energetico. Così come abbiamo avviato un lavoro più preciso e puntuale sulla formazione che tenga insieme domanda e offerta di lavoro che aiuti sostanzialmente a mirare l'attività che la Provincia che svolge direttamente o attraverso l'Apofil». Una ristrutturazione quasi completa dell'ente? «Sì. Una ristrutturazione che passa anche attraverso la scelta di un direttore generale Donato Pafundi le cui competenze e capacità ci metteranno in condizioni di mettere ancora di più in sintonia la macchina amministrativa alla progettualità. Aggiungo il lavoro della giuntae dei consiglieri, pezzo straordinario a contatto con i territori, che deve essere il motore di un ente pro-
“Bisogna sforzarsi per l’unità per il bene dei lucani”
vinciale protagonita». Ma che provincia ha ereditato? Dalle sue parole si evince che non ha assunto la guida di un ente molto in forma… «Io sarò grato a questa amministrazione per quello che riuscirà a fare. Quello che c'è stato primanon tocca ame valutarlo e come sempre quando si amministra ci sono luci e ombre. Io da partemia sto tentando di lavorare per fare in modo che il giudizio dei cittadini e degli elettori che ci hanno votato sia su di noi e su quello che faremo e non sul passato». Insomma non vuole esprimere un giudizio sulla scorsa legislatura provinciale? «Io penso che ci siano state cose buone come sempre accade e altre meno buone. Credo che l'amministrazione Altobello abbia lavorato sostanzialmente nell'interesse dei cittadini e abbia profuso ogni sforzo per fare del bene e per raggiungere gli obiettivi che si era prefissa. Oggi è un'altra fase». Passiamo alla politica. Si rifanno di nuovo le primarie del Pd e questa volta non è lei il candidato. Sono passati solo 2 anni ma quanto è cambiato il Partito democratico lucano? «Scelte di prospettiva di una regione per farle vivere, per analizzare i problemi e trovare soluzioni necessitano di un'anima che sostanzialmente è il luogo dove si crea un dibattito.E' il luogo dove si costruisce un pensiero prima ancora che un programma. Di questo abbiamo bisogno. Il 14 ottobre del 2007 quando io sostenevo il pensiero è esattamente oggi ancora valido. Perchè non basta una delibera o una determina che noi assumiamo, ma c'è bisogno che all'interno di quell'atto ci sia una visione. Ci vuole pertanto un soggetto collettivo. Un partito che costruisce queste condizioni per fare in modo che quelle delibere si avvicinano sempre di più a un idea di futuro. Il 14 ottobre non c'era Lacorazza, non c'era Chiurazzi. C'era invece secondo me ai gazebo questa volontà e questa aspirazione. Io penso che quella caratteristica che contraddi-
stinse le Primarie del 14 ottobre oggi sia ancora valida e in quella direzione bisogna andare». Ma il dibattito congressuale è diverso. C'è più tensione tra le mozioni. Che congresso sarà? «Bisogna ancora di più recuperare progettualità, visione, pensiero, contenuti e programmi. Tutti siamo chiamati a fare uno sforzo in questa direzione. Poi si voterà e alcune volte credo sia anche legittima una discussione di chi sta con chi. Ma lo sforzo che dobbiamo fare e che gioverà a tutti sia quello di recuperare un congresso che stia sui contenuti,sul pensiero,sulleidee di questa regione, sulle sue prospettive e recuperare anche un linguaggio che sia comprensibile aquel precario o lavoratore che perde il posto e che sia comprensibile anche da quell'impresa che vive una difficoltà giornaliera. Ritorno al concetto che serve una maggiore unità». Comegiudicai suoi20mesi da primo segretario regionale del Pd? «Non tocca a me dare giudizi sul mio lavoro. Posso dire che è stato un lavoro molto duro. Io posso solo ringraziare tutti coloro che si sono impegnati con me perfar nascere il partito. Perchè non è stato semplice far nascere il partito nei vari comuni dove spesso c'erano grandi divisioni. Eppure abbiamo dato una struttura con enormi sacrifici. Anche perchè spesso noi facciamo grandi discorsi ma mettere in piedi una sede, affiggere una cartella significa pagare un fitto, raccogliere le risorse, significa fare le feste e promuovere dibatti. Sembrano cose banali ma sono lo scheletro di questo partito. E poi voglio aggiungere che in quei 20 mesi ci sono stati anche grandi risultati elettorali: si è perso in Italia ma si è vinto in Basilicata, sono stati due anni che hanno incrociato tempeste giudiziarie, sono stati 2 anni che ci sono state crisi di giunta regionale, ma sono stati 2 mesi dove si è lavorato a progetti importanti». Dunque? «Credo siano stati anni importanti; io però avrei voluto
“Speranza è un bene per tutti i giovani del Pd”
una discussione più completa». Non sono mancate però stoccate nei suoi confronti. Erminio Restaino poco più di una settima fa ha detto che lei se l’è data a gambe... «Ho già risposto a Erminio con lo stesso affetto con cui lui ha fatto questa sottolineatura. Non ho intenzioni di fare polemiche ma credo che le valutazioni molti cittadini le hanno già fatte e le faranno gli iscritti del Pd. Da parte mia lavoro ad abbassare la tensione. Se altri lavorranno alzare non sarà mia la responsabilità. A Erminio posso solo augurare un buon congresso». Anche Salvatore Adduce non è stato morbido con la prima gestione del Pd lucano... «Io ho un altro giudizio rispetto a Salvatore Adduce al quale auguro anche a lui un buon congresso come lo auguro a tutti i candidati. Posso solo dire che da primo segretario regionale del Pd che è stato un lavoro importante con tante cose fatte ma anche con dei limiti. Adduce poi è stato parte del gruppo dirigente del centrosinistra negli ultimi anni e credo che se ognuno di noi si dovesse mettere a valutare solo l’ultimo anno e mezzo farebbe un torto alla storia e alla propria capacità anchecritica divalutazione e di analisi. Riassumere i problemi di questi 15 anni in un solo anno e mezzo mi pare che non aiuti a guardare avanti per il bene della Basilicata. Oltretutto mi pare che quando si parla del partito liquido bisognerebbe dire che in Basilicata a differenze di tante altre regioni il Pd nonostante tante difficoltà è stato strutturato in tutti i comuni. Tralaltro molte delle iniziative che attengono alla strutturazione e a una elaborazione del partito sono tutte sul sito web. Anche la riunione dell’ultima Direzione regionale, la più difficile a seguito della crisi di giunta, è stata online; tutti hanno potuto vedere le varie posizioni e discutere e osservare quali erano le posizioni in campo. Mi pare che tutto questo materiale sta in archivio. Ci vuole solo un pò
di pazienza per guardare. Io in ogni caso voglio guardare in avanti e questo lo si fa se ci si apre alla società con un dibattito più libero. Io penso che ci siano alcune cose che il centrosinistra deve sforzarsi a fare anche assumendo posizioni precise». A cosa si riferisce? «Il sindaco di Melfi e commissario dell’Asi, Ernesto Navazio, in questi giorni si è espresso esplicitamente sull’Interporto e c’è stato un attacco di Vincenzo Taddei. Mi sarei aspettato che il centrosinistra avesse risposto e dichiarato le proprie posizioni. Lo dico perchè dobbiamo uscire dal “gossip” e provare fino in fondo a unire le nostre forze così come credo che le cose dette dall’ex presidente di Confindustria, Attilio Martorano devono uscire fuori dal politicismo, dall’immaginare cosa farà e se sarà candidato. Bisogna provare a valutare anche criticamente quello che ci viene detto. Insomma c’è bisogno di approcciare le cose all’interno di un dibattito sereno». Come? «Bisogna guardare di più al merito delle questioni. Così come è avvenuto in questi giorni sul tema dell’Apt. Oggi c’è un dibattito sul tema del turismo, poi si possono condividere o no le posizioni ma c’è un dibattito perchè un aministratore come Giampiero Perri ha aperto questa discussione. E aggiungo che nelle strutture regionali ci sono competenze e giovani che possono emergere». Ha citato tre persone che non appartengono storicamente al centrosinistra... «E aggiungo che sono anche tre persone sul quale non c’è un tema anagrafico. Lo faccio perchè secondo me c’è la necessità insieme tutti di essere uniti. E ogni qual volta noi ascoltiamo qualcosa non dobbiamo avere retropensieri. C’è secondo me solo la necessità di essere aperti alla società e a un confronto a tutto campo». Intanto c’è ora il congresso del Pd. E’ passata in secondo piano la questione dello Statuto che sotto la sua segreteria è stato approvato
“Non tocca a me valutare il lavoro di Altobello”
all’unanimità e nel quale è fissato il limite dei mandati? «Ci sono delle regole approvate all’unanimità e credo che queste vadano rispettate. Nello Statuto è stabilito che nessuno può superare i 20 anni di incarichi da consigliere regionale o parlamentare. Speranza avanza ancora di più alle limitazioni rispetto a questo Statuto e la sua mi sembra una buona proposta. In ogni caso dobbiamo partire dalla regole che già ci sono». Attraverso le regole approvate una mobilità della classe dirigente è già stabilità quindi. Allora perchè si è sviluppato uno scontro che sembra tutto dentro a generazioni diverse? «Per essere molto chiaro, penso che nella plancia di comando di una classe dirigente sia necessario che man mano si introducano nuove personalità e nuovi soggetti che hanno maturato esperienze nei territori. Che la guida del partito possa essere sempre la stessa per i prossimi 20 anni non è un tema anagrafico, ma un tema che attiene al fatto che il tempo passa e che nel frattempo si affacciano sempre nuove persone che chiedono spazio come legittimamente deve essere. Io dico però attenzione perchè è necessario che non ci sia una gerarchia cristallizzata. Per questo io ho un giudizio positivo su tutti coloro oggi esprimono anche generazionalmente una voglia di stare in campo e di offrire il proprio contributo al servizio della Basilicata. Il punto è che tutti questi non possono e non devono essere la generazione degli eterni secondi». Per questo sostiene Speranza? «Sì. Perchè il momento che lui si candida a segretario regionale vuole assumere lui direttamente e generazionalmente la guida di un processo politico. Penso che la candidatura di Roberto Speranza aiuterà molto anche quella generazione, e non solo di età ma anche di esperienza, che cominciano a capire che nuovamente c’è spazio nel centrosinistra per essere tra i primi. A prescindere dalle collocazioni nelle mozioni sono convinto
che prima la mia elezione a segretario regionale e poi presidente della Provincia con la candidatura di Speranza oggi può aiutare un vero processo di rinnovamento». Si poteva evitare la doppia candidatura nell’area Bersani? «Preferisco sempre l’unità alle divisioni. E quindi quando si può preferisco le mediazioni. E anche in questo caso avrei preferito una mediazione». Perchè non si è riusciti a fare questo? «Non tocca a me rispondere. Posso rispondere sulle questioni relative all’amministrazione provinciale e su quelle che competono a un iscritto». Bersani è l’uomo della pace nel Pd come dice D’Alema? «Innanzitutto per quanto mi riguarda tenterò io di portare un ramoscello di ulivo nel Pd lucano». La scelta del candidato presidente della Regione per il centrosinistra è tema del congresso? «Secondo me l’errore di questo congresso è esattamente discutere del prossimo candidato governatore. Anche in questo caso io dico che le istituzioni devono a maggior ragione avere la massima autorevolezza e credibilità per far uscire la Basilicata da queste difficoltà. Ed è un errore innanzitutto per De Filippo e per quello che lui rappresenta. Essere strattonato all’interno di un dibattito congressuale non fa bene al presidente della giunta stesso. Il congresso deve essere liberato da questo appesantimento della scadenza delle regionali. E poi toccherà a De Filippo, quando questo tema si dovrà affontare, dire cosa vorrà fare». Restaino comunque ha già detto che se lui sarà segretario si spenderà con tutte le forze per la riconferma di De Filippo... «Ognuno ha le sue idee e può manifestarle. Resto convinto che questo dibattito congressuale non deve essere appesantito dal tema della riconferma o meno di De Filippo». s.santoro@luedi.it
“Sbagliato parlare in congresso del prossimo governatore”
La senatrice Adriana Poli Bortone
troveremo e partiremo da Melfi , nel segno di Federico II, sperando di essere più numerosi e forti». Un premio letterario che si svolgerà nella città federiciana , più un comitato di azione culturale e sociale che parta da Melfi in sinergie con altre città del sud per promulgare e diffondere il verbo meridionale e fornire energia positiva al movimento “Io Sud”. Così si è congedata la Poli Bortone che ha solamente dato l’arrivederci a Melfi e alla Basilicata. Emilio Fidanzio
MELFI - Su iniziativa del l movimento, Io Sud si è svolto ieri nella sala consiliare municipale di Melfi un convegno su Mezzogiorno e le Costituzioni melfitane. Storici e studiosi del diritto hanno partecipato ai lavori voluti dalla senatrice Poli Bortone, presidente del giovane movimento politico. Il convegno si è aperto con i saluti del sindaco, Ernesto Navazio seguiti dalle relazioni di Giuseppe Galasso, già sottosegretario al ministero per i beni culturali, Pierfranco Bruni del ministero per i beni e le atti-
vità culturali, Beniamino Vetere ordinario di storia medievale presso l’università del Salento. «Dalla città di Melfi – spiega la senatrice, Adriana Poli Bortone - è partito questo progetto importantissimo delle note Costituzioni. Un’autentica novità di carattere legislativo, per quella che poteva essere un’amministrazione molto dinamica all’epoca e soprattutto anche per una separazione dei poteri che era un fatto decisamente importante. Certo va tutto contestualizzato questa lotta contro i comuni laddove oggi c’è un protagonismo anche delle municipalità ma naturalmente la storia si evolve con dei principi fondamentali. Secondo me è importante che venga rivalutato il principio di questo desiderio unitario e protagonista del Mezzogiorno d’Italia». Il futuro del movimento Io Sud. «Per il ventisette settembre prossimo a Napoli – conclude la senatrice, Poli Bortone - abbiamo stabilito la sottoscrizione di una costituente per un partito che sia per e non solo del Mezzogiorno». I lavori di Melfi sono stati seguiti da un folto pubblico che ha gremito la sala Nitti Bovet. Tantissimi erano gli ospiti provenienti soprattutto dalle vicine regioni Puglia e Campania. A loro tutti il sindaco di Melfi, Ernesto Navazio ha rinnovato l’invito a restare in città almeno per un giorno così da poter fruire di tutte le offerte culturali che Melfi mette a disposizione dei suoi turisti. Gli incontri che infine hanno preceduto i lavori sulle Costituzioni melfitane, tra esponenti politici meridionali e la stessa senatrice Poli Bortone, confermano che il progetto del movimento politico, Io Sud sta muovendo i suoi primi passi in vista delle prossime consultazioni elettorali. Novità importanti potrebbero esserci anche in Basilicata. Vittorio Laviano
L’INTERVENTO
Non è solo colpa di Buccico «Con l'articolo “Matera al tempo di Buccico”, pubblicato, qualche giorno fa, da “Il quotidiano di Basilicata”, il signor Andrea Di Consoli lamenta “la mancata rivoluzione” promessa da Buccico, durante la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale, addebitandone le responsabilità al solo Sindaco. Non potrebbe essere diversamente, visto che, storicamente, le colpe, vere o presunte, le si fanno ricadere sul primo cittadino, senza minimamente preoccuparsi di verificare anche il valore e la qualità dei consiglieri. Tuttavia, a ben leggere l'articolo, appare chiaro che, alla base delle doglianze del signor Di Consoli, c'è “la debolezza strutturale del Pdl lucano”. Su questo tema, ci sarebbe tanto da dire, non fosse altro perché, a quindici anni di distanza dalla nascita del Pdl, non si registra alcun successo elettorale, da parte di quel partito in Basilicata, eccezion
fatta per la bella vittoria conseguita proprio da Buccico a Matera o quella di Pisticci con l'ingegnere Leone e di altri bravi sindaci, in qualche altro comune. Il fatto è tanto più grave, se si consideri che i partiti di sinistra, che governano la Regione Basilicata, da oltre quindici anni, non danno buona prova di sé, pur di-
sponendo di ingenti risorse finanziarie, come le royaltis rinvenienti dal petrolio (risorse che potrebbero triplicarsi, solo che la Giunta si decidesse a imporre l'installazione del contatore a bocca di pozzo). Qui l'amarezza si fa angoscia, al pensiero che il dibattito, successivo alla sconfitta subita dal Pdl, in occasione delle elezioni alla Provincia di Potenza e di Matera, lungi dall'essere l'occasione propizia per una riflessione seria e per decisioni coraggiose, si sia ridotto in un “bla bla bla”, perché, hanno detto i capi: “Tutto va bene, basti pensare che, per la prima volta, il Pdl è andato al ballottaggio a Potenza”. Contenti loro! Resta, però, la scontentezza degli elettori del Pdl e di gran parte dei lucani, sulla cui testa i dirigenti del Pdl presumono di far passare inadempienze e, forse, fin'anche, la volontà di non lottare, per non infastidire il Pd. Vi sembra poco?». Saverio D'Amelio
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Lacorazza veste i panni del paciere
MELFI - Un intervento di grande spessore in cui emerge in tutta la sua forza l’orgoglio meridionale, il legame alle antiche tradizioni e la volontà attraverso la cultura e la sapienza di riportare il mezzogiorno ad una collocazione più consona in relazione alla sua decantata storia. In sintesi è questo il pensiero principale che ha contraddistinto l’apprezzato intervento della senatrice Adriana Poli Bortone che nel contesto di un affollata aula consiliare, ha illustrato a Melfi, progetti, idee e linee guida del movimento Io Sud da lei capeggiato. «Bisogna riappropriarsi delle nostre radici, delle nostre forti tradizioni, per dimostrare il nostro valore e le nostre capacità, al fine di far emergere la nostra voce e i nostri desideri». «C’è un forte bisogno di far sentire la voce del popolo meridionale, spesso bistrattato e poco considerato in relazione alle virtù, alle risorse e alle doti, che invece nel corso degli anni ci hanno sempre contraddistinto». «Non è un caso che la nostra sfida parte da Melfi, la terra di Federico II un sovrano innovativo per l’epoca in cui ha vissuto e che forse più di qualunque altro ha saputo valorizzare al meglio il nostro popolo e le nostre terre». «Abbiamo il dovere di recuperare la tradizione contadina, oltre il recupero di quelle situazioni che appartengono solo ed esclusivamente al popolo meridionale, stanchi di soprusi e vessazioni e di politici che badano ai loro interessi trascurando le esigenze e il fabbisogno del Sud». Nel suo applaudito intervento la senatrice Adriana Poli Bortone, ha fatto riferimento alla situazione petrolifera della Basilicata, terra sfruttata e non premiata economicamente per ciò che realmente merita. Inoltre la stessa ex senatrice di Forza Italia ha lanciato l’appuntamento al prossimo anno , «dove ci ri-
. LA CRONACA
Sabato 12 settembre 2009
Il terzo livello
Le parole di Casillo, il testimone che ha aiutato l’imprenditore strozzato
«Ho fatto il mio dovere» Ha raccontato ai carabinieri del Ros quello che sapeva sul giro di usura di Martorano di FABIO AMENDOLARA POTENZA - A vederlo non sembra un milionario. Camicia di jeans, giacca fuori moda e pantaloni con le pence. Eppure ha regalato un milione di euro a un amico per salvarlo dagli strozzini. Le sue ricchezze dicono che le abbia ereditate. Rosario Casillo è un cinquantenne che per lavoro amministra i suoi beni. E’ stato coraggioso a raccontare ai carabinieri del Raggruppamento operativo speciale quelloche ha fattoper il suo amico Carmine Guarino, l’imprenditore che ha dilapidato il suo patrimonio sui tavoli dei casinò ed è finito nelle mani degli usurai. Una parte delle cose che conosceva le ha dette in aula, davanti al boss Renato Martorano, indicato dagli investigatori come il massimo esponente della ’ndrangheta in Basilicata e ora accusato, con i suoi finanziatori, di usura con l’aggravante «di aver agito con metodo mafioso». L’altra parte delle sue dichiarazioni era ancora secretata. Fino all’arresto dei tre finanziatori occulti del boss: l’ingegnere Nicola Giordano e i gestori di sale giochi Gerardo Vernotico e Matteo Di Palma. Il verbale con le dichiarazioni di Casillo - che il Quotidiano pubblica in esclusiva è stato scritto dai carabinieri in forma riassuntiva. «So che da diversi anni intratteneva e ha intrattenuto un rapporto di debito con Renato Martorano al quale si era rivolto per avere denaro. Non ho mai saputo da quali persone Martorano recuperava il denaro che ha prestato a Guarino, ma so che le condizioni del prestito erano certamente usuraie. Lo so perché me lo ha riferito Guarino in più circostanze. Spesso capitava che Guarino mi chiedeva dei soldi. Sono convinto che il debito che Guarino ha accumulato con Martorano sia di molto superiore alla cifra di 800 mila euro che ho letto sul giornale. Questo lo posso affermare, perché, oltre al denaro che ha ottenuto in prestito, Guarino ha certamente sostenuto Martorano praticamente per ogni esigenza. Di recente si è anche occupato del trasporto di pietre che servivano per la costruzione di una villa di Martorano». Casillo dimostra di conoscere numerosi particolari di quanto accadeva tra Martorano e Guarino. Il suo racconto continua: «Lo so, perché me lo ha detto Guarino, che i soldi a Martorano venivano consegnati da lui personalmente o dalla sua segretaria. So che Guarino ha sempre avuto paura di Martorano e che tuttora lo teme, nonostante il carcere. So, inoltre, che in passato Guarino è stato picchiato, ma non so se da Martorano o da qualcuno su suo incarico. Non so se Vernotico ha mai prestato denaro a Guarino. Ma so che 20 giorni fa Guarino e la sua segretaria sono andati da lui per chiedere un piccolo prestito di 500 o mille euro, somma che Vernotico non gli ha prestato perché non ne aveva la disponibilità. Questo episodio mi è stato confermato sia da Guarino, sia da Vernotico». Poi Casillo parla di nuovo
Carabinieri del Ros in azione
“Guarino aveva paura Ecco perché non ha parlato con i magistrati” con Guarino. Quello che riesce a carpirgli lo riferisce in un secondo incontro al sostituto procuratore antimafia Francesco Basentini. «Dopo l’interrogatorio che ho avuto con voi in procura, Guarino mi ha chiesto cosa io avessi riferito. Gli ho risposto che avevo riferito quanto era in mia conoscenza sulle vicende che lo riguardavano. Guarino mi ha invitato a non espormi troppo, temendo per la mia incolumità. Ha comunque inteso riferirmi altri dettagli che lo riguardano. In particolare ha precisato che, dopo l’arresto di Martorano, lui teme principalmente Matteo Di Palma e l’imprenditore Vito Zaccagnino. Nell’ultimo incontro che ho avuto con Guarino, dopo l’interrogatorio, mi ha rammentato un altro episodio che risale all’operazione Iena due. Essendomi recato al suo capannone di Sant’Angelo Le Fratte, dove lui aveva l’impianto di bitumazione, e
vedendolo preoccupato perché doveva fronteggiare l’ennesimo pagamento usuraio in favore di Martorano e avendo io in quel momento la disponibilità di dieci mila euro glieli consegnai». Ma non è l’unico regalo di Casillo. Dopo poco gli lascia una Smart nera. Anche quella finisce a Martorano. Guarino mi ha anche chiarito di non aver voluto riferire questi particolari direttamente al magistrato, temendo sia per la sua incolumità sia per quella della sua famiglia. Mi ha anche detto di aver volutamente negato ogni dettaglio e, a causa di ciò, era profondamente turbato». Qualche settimana dopo la storia si ripete. Casillo torna in procura. Ha altre novità. Nel frattempo il fascicolo sui finanziatori occulti del boss cresce. I carabinieri del Ros, comandati dal luogotenente Michele Ciriello, cercano i riscontri a quelli che, fino a quel momento, erano solo
PRECISAZIONE Si precisa che la foto pubblicata sull’edizione di ieri, al centro della pagina sull’inchiesta sull’usura, era di repertorio. La persona che era tra i due carabinieri non c’entra nulla con l’inchiesta attuale. Ce ne scusiamo con i lettori e con gli interessati.
dei sospetti. Ecco la terza deposizione di Casillo: «Ribadisco che continuo ad avere costanti rapporti con l’imprenditore Guarino, per ultimo questa mattina. Guarino mi è ancora una volta apparso preoccupato. Timoroso di ripercussioni violente ai suoi danni... mi ha detto che Matteo Di Palma è pericoloso anche più di Martorano. Dopo l’ultimo interrogatorio, uscendo dalla caserma, ho incontrato un’amica di Guarino. La donna mi ha chiesto lumi sulla mia collaborazione e io ho riferito di aver detto tutto al magistrato. Lei, mostrandosi alquanto preoccupata, ha evidenziato i rischi a cui sarei andato incontro, vista la gravità degli argomenti trattati. Le ho risposto di aver fatto il mio dovere di cittadino». f.amendolara@luedi.it
LE TAPPE
IENA - Il giro d’usura emerge già nel 2000. Era l’inchiesta Iena due. Il boss Martorano, sospettano i carabinieri del Ros, aveva già il suo giro d’usura.
TALPA - La procura antimafia scopre che durante la detenzione di Martorano il giro d’usura è passato in mano ad altre persone
NIBBIO - I carabinieri del Ros scoprono che Martorano ha dei finanziatori occulti. Tre colletti bianchi: due imprenditori, Vernotico e Di Palma, e un ingegnere, Giordano, già arrestato nell’inchiesta Iena due.
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Woodcock va via
Ieri l’ultimo giorno nel suo ufficio. Lascia la città lucana dopo anni di inchieste
«Mi porto Potenza nel cuore» Il commosso saluto di colleghi, collaboratori e amici del sostituto anglonapoletano | IL COMMENTO | Le parole di Colangelo
Qui sopra il pm Woodcock con i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria A sinistra con il procuratore Colangelo, davanti al buffet organizzato per il saluto nel corridoio della procura
di LEO AMATO POTENZA - «L’unica qualità che mi riconosco è l’impegno. Io ho cercato di fare il possibile. Si sarà fatto bene, si sarà fatto male, qualche volta si sarà fatto bene e male, questo certo non lo devo dire io. Stamattina ne parlavo con una persona di quest’ufficio alla quale sono molto legato. Mi ha risposto che il bravo medico non è quello che non commette errori, ma è quello che ne commette di meno, quindi io non so se sono un bravo medico oppure no, però ho imparato tanto da quest’esperienza». E dio solo sa se ne avrà bisogno anche nel suo prossimo futuro. Ieri mattina Henry John Woodcock si è congedato in maniera informale dai suoi più stretti collaboratori, e dal personale del Tribunale di Potenza. Ha deciso di essere breve per non rischiare di farsi prendere dalla commozione. Non poteva uscire timido il suo ultimo saluto alla città, non con tutto quello che è successo in questi anni, e con tutto quello che ha rappresentato sia come uomo che come magistrato. Nei locali della procura della repubblica erano presenti un centinaio di persone, tra cui il questore Romolo Panico, il comandante provinciale dei carabinieri Domenico Pagano, e il maggiore Roberto Maniscalco della guardia di finanza. Woodcock si è rivolto soprattutto a loro, militari e agenti delle forze dell’ordine, che hanno condiviso oneri ed onori delle principali inchieste giudiziarie di questi anni in Basilicata. Una «convivenza», come l’ha chiamata, quasi in senso “matrimoniale”, perché quando ci si incontra e si trascorre insieme molto tempo più di quello che si dedica ai propri cari, «anche dodici, quattordici al giorno», si sviluppa uno spirito di corpo, e alla fine si diventa una specie di «famiglia». Dagli uffici al primo piano si
POTENZA - Si è prestato per gli onori di casa, ma non è riuscito a nascondere un certo imbarazzo per la presenza dei fotografi negli uffici. Il procuratore capo di Potenza ieri mattina ha ricevuto gli ospiti per il commiato di Woodcock e ha parlato dell’attività del suo ufficio. «Siamo un ufficio impersonale, ci sono nomi e volti diversi, ma nessuno è insostituibile. Per un anno siamo stati in carenza di personale, dopo le partenze in rapida successione di ben quattro magistrati, e il lavoro è andato avanti lo stesso grazie al contributo di tutti». Poi il presente: «Con i nuovi arrivi siamo a otto sostituti su un organico di dieci, senza considerare che per le funzioni dell’antimafia a Potenza bisognerebbe prevedere un procuratore aggiunto». Detto in parole povere: il lavoro non si interrompe mai. Resta sempre da capire come finiranno tante inchieste che sono ancora in corso.
è affacciato anche qualche giudice della sezione penale. Grandi assenti gli avvocati, eccezion fatta per Tuccino e Leonardo Pace, che erano soltanto di passaggio, nonostante il gran lavoro di questi anni. Il pm è apparso in abbigliamento casual. Scarponcini morbidi inglesi, camicia bianca, jeans, e una giacca improbabile dell’esercito tedesco. Ha scambiato qualche battuta sui fotografi presenti. «Quando uno lascia un posto si sviluppa una frenesia di immagazzinare più immagini possibili di tutti i posti e le persone che uno sa che deve lasciare. Questo vale ed è valso stamattina per la casa in cui ho vissuto per dieci anni, per le scale che ho fatto per dieci anni, per i negozi. I fotografi lo sanno. Quando uno fa una cosa, e sa che la sta facendo per l’ultima volta, in realtà fa caso a dei particolari ai quali per dieci anni non ha mai prestato attenzione. E stamane ho cercato nella mia mente di scattare più fotografie possibili». La battuta che girava tra i presenti era sui festeggiamenti di chi è stato indagato, e di chi è riuscito a passarla indenne. Già da lunedì Woodcock inizierà a lavorare al terzo piano del centro direzionale di Napoli. «Chiunque verrà a trovarmi avrà un trattamento privilegiato», è stata l’ultima promessa. Poi i colleghi gli hanno tributato un lungo applauso.
Sei anni col pm di FABIO AMENDOLARA
ALL’inizio dicevano che era di destra. Poi, dopo una serie d’inchieste sul mondo politico, hanno detto che era di sinistra. «Forse vicino a D’Alema». Negli ultimi tempi, invece, c’è chi lo dava in quota Italia dei Valori, «perché è amico di De Magistris». E c’è ancora chi pensa che tutto quello che ha fatto aveva un filo conduttore: la politica. «Sono soltanto un magistrato», amava dire. Giovane, entusiasta del suo lavoro, che ha scelto di venire a Potenza «per comodità». Solo per comodità: «Ho la famiglia che vive a Napoli e in due ore sono a casa». Il mio primo colloquio con Henry John Woodcock è andato così. Poche parole, cordiali, nel suo ufficio. Non era ancora Woodcock dell’arresto di Savoia. E nemmeno quello delle pagine dei patinatissimi “Chi” e “Vanity fair”. Era il Woodcock che se la prendeva con i criminali comuni, con i truffatori, con i corrotti. Un Woodcock timido, forse troppo timido. Teso, imbarazzato, che sopportava a fatica il colloquio con i cronisti. Guardava il taccuino abbozzando a stento un sorriso: «Ha già scritto un sacco di appunti, eppure io non le ho detto nulla». Interviste? Mai. E neanche dichiarazioni. Fino al suo ultimo giorno a Potenza. Dottore, ora che va via possiamo farle un’intervista? «Ma io non ho niente da dire». Con lui si poteva parlare solo dei massimi sistemi. Società, attualità, costume. Sembrava quasi di avere davanti un sociologo. Una sola volta mi disse «questo lo scriva». Era per lamentarsi di Fiorello che in radio aveva preso a imitarlo. «Non che non mi faccia piacere, ma la mia voce proprio non gli riesce». Poi sono arrivati i tempi di Savoia e Fabrizio Corona. Woodcock era superimpegnato. Sulle interviste ormai sapevamo come la pensava, ma era diventato difficile anche farsi ricevere. Quando andava bene lo incrociavi nel corridoio del suo ufficio o davanti alle aule d’udienza. Finché sono cominciati i veleni. I magistrati indagavano sui colleghi della porta accanto. E al quarto piano del palazzo di giustizia, quello degli uffici della procura, c’era ormai un clima da caccia alle streghe. Qualcuno, poi, si era appassionato a un nuovo sport: la caccia al cronista. In quel periodo sono stati chiesti ai gestori delle compagnie telefoniche migliaia di tabulati. Sono stati analizzati uno a uno i “report” dei giornalisti, nella speranza di trovare un contatto tra qualche cronista incauto e il pm biondo. In quel periodo le porte della procura erano blindate. Riuscii a parlarci una volta sola. Perché scoprii che un suo zio vescovo era andato a scuola di teologia con il papa. «Come ha fatto?», mi disse, incuriosito. Ma ormai era facile reperire notizie sulla sua vita privata. Era diventato un personaggio pubblico. Di lui c’era chi sapeva tutto. Dai compagni di classe alle elementari, alle amicizie, al piatto preferito, al nome del cane, alla marca delle scarpe. Oggi c’è chi ha la maglietta col suo nome, chi ha fondato un fan club o un gruppo su facebook. Lui, però, è rimasto quello di allora. L’altra mattina ci ho riprovato. Ho pensato: va via, forse finalmente mi racconterà qualcosa. Già tenevo in mente il titolo: «Woodcock racconta la Basilicata». Dottore, posso chiederle di quell’inchiesta... «Amendola’, sempe co ’ste domande? Allora è un vizio». f.amendolara@luedi.it
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Sabato 12 settembre 2009
Sabato 12 settembre 2009
PAPA, NAZISMO E RELATIVISMO
VITTIME DI ABUSI E SILENZI
di FRANCESCO BOCHICCHIO
di GIUDITTA LAMORTE* IL PAPA ha recentemente dichiarato che il nazismo è la manifestazione più degradante del nichilismo contemporaneo a sua volta discendente pacificamente dal relativismo dei valori: l'unica alternativa sarebbe costituita dalla verità assoluta propria del Cristianesimo e del Cattolicesimo. L'accostamento tra nazismo e nichilismo è un'evidente forzatura storica: il nazismo non aveva nessun aspetto di indifferenza rispetto ai valori, contraddistinguendosi piuttosto per una forte ideologia e quindi per valori ben netti: addirittura, il nazismo fu una forma degenerata del nazionalismo, che secondo le interpretazioni più accreditate, rappresenta - e soprattutto ha rappresentato dalla prima guerra mondiale fino alla seconda - una forma di tutela dalla natura religiosa degli interessi e dei valori dominanti. Ma non solo, rispetto, al nazismo il Cattolicesimo non è in grado di porsi in termini di totale opposizione, in quanto dopo aver messo all'indice con Pio IX nell'800 il liberalismo, la democrazia, il socialismo e l'illuminismo, nel '900 non si limitò a condannare (giustamente) il comunismo sovietico ma si schierò, arbitrariamente, durante la guerra civile in Spagna a favore dei “golpisti” contro la repubblica democratica e socialista e non condannò mai, nemmeno durante la seconda guerra mondiale, il fascismo ( che aveva concesso alla Chiesa i Patti Lateranensi, il che consentì a Mussolini di essere chiamato da Pio XI come “un uomo che la Provvidenza ci ha fatto incontrare”) ed il nazismo nei cui confronti ebbe più di un'indulgenza quale baluardo contro il comunismo: e ciò non può non rappresentare una pesantissima responsabilità di Pio XII, il quale non a caso dopo l'instaurazione della democrazia diede il suo espresso appoggio a iniziative politiche tese ad estendere, su base locale, la maggioranza ai neofascisti, e fallite grazie all'opposizione di Cardinal Montini e di De Gasperi. Quello storico non è il più interessante dei profili legati alla questione sollevata dal Papa: quello più interessante è la condanna radicale del nichilismo collegato al relativismo; il collegamento esiste ma è più tenue di quello ravvisato dal Papa; il nichilismo si identifica con la mancanza di valori e più a monte con la mancanza di senso dell'uomo e della storia; il relativismo si estrinseca nell'indifferenza rispetto ai valori, posti sullo stesso piano e da selezionare quindi esclusivamente secondo regole procedurali. Il relativismo ha evidentemente un nucleo estremamente positivo di tolleranza e pluralismo e non coincide quindi con il nichilismo che è un frutto di disperazione ed rifiuto del mondo senza alcuna alternativa. E' quindi infondata la polemica del Papa contro il relativismo, polemica che pone l'alternativa della verità assoluta e quindi si colloca nel senso dell'intolleranza e dell'integralismo. Problema ben diverso è quello di una fondazione dei valori su presupposti democratici e di pluralismo: il confronto tra i diversi valori non può che avvenire sul piano della razionalità, unico terreno unitario; i tentativi di passaggio della razionalità dal piano della conoscenza al piano della prassi non sono finora riusciti nella loro completezza, e sul piano più prettamente giuridico si è sempre obiettato che il ricorso alla logica quale canone interpretativo non è nient'altro che un tentativo di limitare le scelte degli organi democraticamente eletti, quindi di rappresentare un limite alla democrazia, ma risultati importanti sono stati raggiunti in modo da impedire e comunque restringere evidenti abusi ed arbitrii; in via generale, la razionalità porta ad una selezione tra i valori sulla base del grado della loro universalità, vale a dire dell'idoneità di soddisfare le esigenze del maggior numero possibile di soggetti. Quello del confronto tra democrazia formale, irrinunciabile, e contenuti sostanziali è una strada lunga e difficile, ma piena di sviluppi. In definitiva, il nichilismo è un sbocco disperato dell'irrazionalismo, sbocco non totalitario se il nichilismo è effettivo e sincero, mentre il relativismo risponde ad un nucleo fondamentale di rispetto della democrazia e del pluralismo, anche se finisce per rivelarsi inconcludente, ma l'alternativa non è rappresentata dal ricorso alle verità assoluta propria delle religioni, anche del Cristianesimo, soprattutto nella versione del Cattolicesimo, incompatibile con il pluralismo: l'alternativa è rappresentata dal razionalismo occidentale, che ha trovato sbocco nell'Illuminismo, in grado di fondare una scala rigorosa di valori basata sull'universalità. La compatibilità tra razionalismo e religione cattolica, affermata da Papa Benedetto XVI, è del tutto illusoria, in quanto il razionalismo non contempla verità assolute, che limitano il ruolo critico della ragione. studiobochicchio@legalebochicchio.it
CONTRO GLI STECCATI TRA IL NORD E IL SUD di LORENZO LUPO CARO direttore, non me ne voglia se le sottraggo spazio e tempo, ma una postilla a quanto scritto nel Corriere della Sera del 18 agosto scorso mi sembra necessaria perché fa sensazione leggere che un giovane universitario del Nord, “leghista convinto” e con “una certa passione per la storia”, si vergogni dell'Unità d'Italia. Si vergogna del Risorgimento e della conquista del Sud, dei referendum di annessione e del trasformismo post - risorgimentale e, poi, ha paura che “l'Italia di do-mani di italiano non avrà più nulla”e gli “crea profondo terrore la prospettiva che la nostra civiltà possa essere spazzata via”. E si vergogna delle tasse che pagano i suoi e della pensione di invalidità negata alla zia “solo perché ha una casetta intestata. E poi leggo che nel Mezzogiorno le pensioni di invalidità sono il 50% in più che al Nord ”. E' quel 50% in più che crea un dramma al giovane leghista cui sfugge, però, il senso della diversità che è l'essenza del divario Nord-Sud. Non si vergogna, questo no, del reddito pro-capite inferiore al Sud di un terzo rispetto al Nord, delle pensioni INPS, inferiori del 15%, di ben 700 mila giovani emigrati in dieci anni dal Sud al Nord, tanto per citare qualche dato fresco di pubblicazione. Devo dirle, però, che fa ancor più sensazione la risposta di Ernesto Galli della Loggia che, mentre bolla “le ragioni di chi non ha ragione” perché “costruite su ordi-to di vere e proprie manipolazioni storiche”, per quegli arcani salti della logica, afferma perentorio che “il nostro lettore ha ragione da vendere”. E questo è davvero stupefacente, anche perché per avvalorare vergogne e paure del leghista rampogna la scuola per “il disastro educativo prodotto negli ultimi decenni” e frusta «i concittadini meridionali» perché prendono “a pretesto il proprio disagio economico per scostarsi in ogni ambito - dalla legalità, alle prestazioni scolastiche, a quelle sanitarie, all'urbanistica, alle pensioni - dagli standard di un paese civile, tra l'altro con costi sempre crescenti che vengono pagati dal resto della nazione”. Strano modo di ragionare! Alle «vergogne e alle paure» del giovane leghista Galli della
Loggia contrappone, quasi obbligatoriamente, «colpe», vere o supposte, dei «concittadini meridionali». Eppure il Mezzogiorno non è (non è ancora?) una colonia del Nord, né appendice di un improbabile stato nordico a legislazione separata, come vorrebbe la Lega, per fare del Sud un ghetto del Nord. Siamo un Popolo unico, come sovente ammonisce il Presidente della Repubblica, e tutti insieme, Nord e Sud, formiamo una Nazione e uno Stato unitario, seppure con diversità. Mi permetto notare che, sui presunti costi sociali pagati dal Nord, aldilà di quello che appare, non abbiamo scienza dei <costi pagati dal resto della nazione> e perso-nalmente non sono certo che il Nord paghi i costi sociali del Sud o, almeno, non nella misura enfatizzata. Vorrei ricordare che Nitti ha dimostrato il contrario e in tempi più recenti, nel mezzo del boom economico, Francesco Compagna ha ammonito duramente il Nord a non tirare troppo la corda con i trasferimenti finanziari dallo Stato alle imprese del Nord. Per questo non credo che qualcuno, a Sud come a Nord, possa tira-re la prima pietra per sanità, scuola, illegalità, ecomostri e quant'altro. Vorremmo, caro direttore, che gli intellettuali del Nord, specialmente quelli che contano come gli editorialisti del Corriere e della Stampa, comprendessero per una volta le complesse ragioni del Sud e la smettessero di bacchettarci in continuazione e si unissero a noi per lottare insieme, e non in maniera generica, sprechi e inefficienze, in modo da pervenire a razionalizzare la spesa pubblica e renderla il più possibile pro-duttiva. Insieme si potrebbero trovare le coordinate per (ri)costruire la nuova Italia, fuori da moralismi acritici e invettive di maniera, da vergogne e colpe, da paure e pre-giudizi, per sentirci ancor più uniti come Nazione e più solidali come Stato per avanzare, insieme, a 150 anni dall'epopea risorgimentale, nuove ipotesi per la convivenza e lo sviluppo umano, sociale ed economico dell'intero Paese, dalle Alpi alla Sicilia, Nord e Sud unitariamente. Credo che si possa convenire che con rimbrotti, sospetti, accuse reciproche questo sarebbe davvero improbabile.
"RESPECT women respect the world" così è stata denominata la campagna di comunicazione del 9 e 10 settembre lanciata dal Ministero per le Pari Opportunità, con invito agli Italiani a manifestare solidarietà a tutte le donne vittime di abusi e violenze, indossando un indumento bianco. L'iniziativa del bianco non è stata da tutti colta, anzi i più non ne avevano conoscenza, resta comunque forte e ribadita la condanna agli abusi e alle violenze contro donne e bambine, violenza che rappresenta una forma di “violazione e privazione dei diritti umani”. Secondo dati Istat, le vittime sono donne tra i 16 e i 70 anni, che subiscono molestie fisiche sessuali da parte di estranei, per strada, sui mezzi di trasporto pubblico, sul posto di lavoro, in pub o in discoteca, mentre gli stupri e i tentati stupri avvengono il più delle volte ad opera di familiari. La violenza sessuale è spesso violenza ripetuta e non sempre denunciata per paura di essere giudicate male, per vergogna, per paura, dati questi che fanno rabbrividire, soprattutto se si considera che il più delle volte la donna si sente colpevole di “istigazione”, si convince di “essersela andata a cercare”. Cosa dire poi della violenza più larvata, subdola, quella psicologica, nella forma dell'isolamento, del controllo, della violenza economica e della demolizione dell'autostima? Un tipo di violenza che lascia la donna incapace di reagire in quanto va ad incidere sul suo “io”, negandole la possibilità di rendersi conto che anche quella è una violenza. Non è sufficiente promuovere e proteggere i diritti delle donne e delle bambine, è necessario lavorare molto più profondamente, affinché si acquisti la consapevolezza del ruolo della donna nella nostra società, è opportuno abbandonare i motti femministi del “corpo è mio e lo gestisco io”e favorire una politica che enfatizzi la complementarietà uomo/donna e che vada a scardinare il concetto di alterità e conflittualità che ancora oggi è presente nel modo di pensare. *coordinatore Regione Basilicata Welfare e Pari opportunità UGL
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PIU’ UOMINI CONTRO LE VIOLENZE di LELLA ROMAGNO* LE AUTOREVOLI parole del Presidente della Repubblica rappresentano una virata morale e culturale affinché le classi dirigenti di questo Paese producano una svolta nell'impegno per i diritti umani e civili. I dati pubblicati sulla questione della violenza sulle donne dicono chiaramente che in un Paese civile come il nostro le donne muoiono come mosche, tutto questo senza sé e senza ma. Bisogna ricercare una strategia che metta insieme tutti, dobbiamo coalizzarci con gli uomini che hanno capito, o siamo sconfitte. Servono uomini che fanno una scelta di campo per i diritti umani e le parole di ieri del Capo dello Stato assumono il significato di un impegno concreto contro la violenza sulle donne. Oggi la questione più importante è la tutela delle vittime e l'inasprimento delle pene, anche controla violenza psicologica. Per ora il potere resta in pesanti mani maschili e gli uomini presenti e schierati dalla parte delle donne vittime di violenza, sono ancora troppo pochi. La violenza assicura agli uomini il potere: è la presunzione del diritto è la paura di perderlo, che sia la tavola apparecchiata o il piacere sessuale a scatenarla. Difficile liberarsene da maggiorenni. Troppi uomini sono cresciuti in case dove le madri erano picchiate dai padri. Troppi sono i comportamenti sociali, i codici legali e gli insegnamenti religiosi esplicitamente violenti: in alcuni Paesi non esistonoleggi, inaltri latestimonianza di una donna non ha valore legale. Altrove, come da noi, semplicemente la violenza si respira tacitamente, allo stato effervescente, mentre sport, cinema, letteratura rappresentano una stanca ma vitale retorica delle prime pagine dei giornali che la celebrano chiassosamente. Visione locale, insediata nel maschilismo, che significa forza virile obbligatoria: dal bullismo allo stupro, l'aggressività ferisce le vittime e devasta la psiche di chi la compie e trova terreno fertile in una cultura di genere femminile inadeguata e remissiva. Troppe donne non denunciano la violenza subita dalla vicina di casa, perché “è cosa privata”. Ma chi assiste ad una rapina forse non chiama la polizia perché è una questione privata tra il negoziante e il rapinatore? Per 'strappare' la violenza occorre il coinvolgimento fin da piccoli. Non solo educazione sessuale, ma spiegare e istruire in merito a come si mette in piedi una relazione sana e reciproca. Gli uomini devono sottrarsi dal ruolo imposto dalla società, affrancarsi dall'obbligo della prestazione. Le ragazze devono saperne di più su se stesse, realizzando che 'sono persone cui sono state negate parti importanti della propria storia'. Molte donne devono imparare ed essere sostenuteper riuscire a stabilire un confine tra amore e possesso, un ragazzo geloso non ama certamente di più se mette le mani addosso. Il rischio, per molte adolescenti, è quello di presentarsi dinanzi alla violenza maschile come 'graziose marionette', senza accorgersene. Le battaglie finiscono male dove programmi televisivi di successo dimostrano che uno 'sgobbone' difficilmente trova una bella fidanzata. Serve una rivoluzione culturale, fin dai banchi di scuola per scongiurare un'Italia di aspiranti calciatori e veline violente. *componente Commissione regionale per la Parità e le Pari opportunità tra uomo e donna
RINGRAZIAMENTO AL DOTTOR SEVERINI DEL SAN CARLO SONO passati ormai 2 mesi dall'operazione e sono a casa da pochi giorni. Le mie condizioni sono abbastanza buone e, finalmente, trovo la forza per scriverequesta letterache è nata nella mia mente da quando ero in ospedale e che tutte le notti insonni ho formulato. Ma poi la commozione era tale che i miei occhi pieni di lacrime non mi consentivano di concretizzare i miei pensieri. Ho vissuto una esperienza dolorosa,questanon èstatala prima, ma scoprire di avere un meningioma alla testa non è una cosa di tutti i giorni, soprattutto per il rischio a cui sarei andata incontro nell'affrontare l'intervento, data la delicatezza della zona in cui si trovava. Sapete ho rischiato grosso, ma, grazie alle mani del mio neurochirurgo, sono ancora qui tra voi ad apprezzare le bellezze del mondo e a godere i grandi affetti che mi circondano. Scrivo questa lettera per parlare proprio di questo, ma soprattutto per ringraziare il dottore che mi ha operata: Il dott. Paolo Severino primario del reparto di neurochirurgia dell'ospedale “San Carlo”di Potenza. Lui e la sua equipe sono stati sempre pronti, scrupolosi nelle visite quotidiane, sdrammatizzando con qualche battuta e soprattutto mostrandouno spiritoprofessionale e collaborativi. Con la loro simpatia, ironia, puntigliosità, dovizia, pazienza, che rendono meno traumatico il calvario di chi è sottoposto a intervento chirurgico: credo che il merito sia suo in questa vicenda e che la sua grande professionalità ed umanità siano stati determinanti per il buon fine della stessa. Sentiamo spesso parlare di mala sanità ma permettetemi di dare onore al merito. Sono stata circondata da personale competente, disponibile ed instancabile alle mie continue
richieste di aiuto perché i primi giorni sono stati duri e per ogni minima cosa dovevo ricorrere agli infermieri che, con tanta pazienza, non hanno mai desistito dalle mie richieste. Se in questo reparto regna conforto, umanità, sorriso umano e competenze, è perché la struttura rispecchia la personalità di chi lo dirige in modo esemplare e perché il suo operato rispecchia chi crede nel lavoro che svolge; con la speranza che faccia riflettere tutti gli operatori sanitari sull'importanza di considerare il malato nella sua personalità e non esclusivamente come patologia da curare. Non dimenticherò mai queste persone alle quali devo tutto! grazie ancora del meraviglioso lavoro che avete fatto alla mia testolina ormai piena di capelli! grazie dott. Severino! per la nota professionalità e per l'estrema umanità dimostratami. Dopo 14ore di intervento (sono entrata in sala operatoria alle 9 di mattina ed uscita all' 1 di notte), ha avuto ancora la sensibilità di sedersi con i miei cari per rassicurarli sull'intervento effettuato!! Si dice che ogni medaglia abbia il proprio rovescio, e il rovescio di questo mio bruttissimo avvenimento si è mostrato bellissimo, quasi inverosimile. Tutto ciò che è accaduto mi ha fatto apprezzare il mondo che mi circonda, un mondo chenonconoscevo edicuinon ero pienamente consapevole, fatto di solidarietà, amicizia, affetto, stima che mi ha fatto sentire importante, amata, sostenuta nella mia battaglia per la vita. Infine devo ricordare anche la mia amata famiglia che mi è stata vicino notte e giorno, ha sofferto con me, ha apprezzato tutto l'operato e si unisce a me nel ringraziare tutti. Concludo dicendo che lassù qualcuno mi ama e quaggiù molti mi vogliono bene. Grazie infinite Lettera firmata
RIONERO, VANDALI AL GRANATA IL NOSTRO paese da tempo sta attraversando una crisi senza precedenti, dando di sé l’immagine di abbandono, sporcizia con indifferenza e rassegnazione. Quello che è stato fatto e reso funzionale a proposito di infrastrutture, appartiene al passato, frutto di sacrifici ed impegno di pochi. La nuova palestra annessa alla Scuola media statale “M. Granata” i cui lavori sono stati eseguiti con solerzia, cura ed impegno, con una spesa totale di euro 425.000,00, realizzando un vero gioiello per la nostra collettività e l’utenza scolastica, appare a distanza di pochi mesi invece deturpata sulla facciata di entrata esu tutte le partilaterali della struttura, daspray, pennarelli e graffiti. Si sono accaniti contro i muri, spacciando per arte una semplice e pura deviazione da parte di imbrattatori che senza né arte né parte si spacciano per writers. Si confonde molto spesso la maleducazione con la trasgressione, e intanto come al solitonessuno ha visto nulla, tanto meno vi sono denunce contro ignoti. Non possiamo continuare a girare la faccia, il decoro della nostra città riguarda tutti e passa per i suoi edifici, la pulizia delle strade e la tutela del verde pubblico, in quanto questione di mentalità, di sorveglianza, di responsabilità. I cittadini da tempo lamentano una scarsa vigilanza notturna ed invocano una maggiore presenza delle forze dell’ordine. La giunta “Placido”, in preda a continue verifiche e giri di valzer, dovrebbe istituire all’interno del Corpo dei Vigili Urbani un nucleo di Polizia Ambientale, capace di elevare verbali sui trasgressori, applicando il DDL 773/bis sulla sicurezza approvato recentemente dalGoverno, cheprevede, tral’altro, ladetenzione da sei mesi a tre anni per coloro che danneggiano edifici. Inoltre, dovrebbe vigilare sull’abbandono dei rifiuti speciali visibili in ogni angolo della nostra città, ed in concorso con la Provincia competente in materia, individuare dei siti speciali, oppure, organizzarela raccolta,provvedendo successivamente ad istituire un nucleo di vigilanza per l’abbandono dei rifiuti, elevando all’occorrenza, i relativi verbali contro i trasgressori. La cultura per l’ambiente, passa anche per gli indirizzi che chi amministra indica alla comunità: considerare i rifiuti o deturpare facciate di edifici, come piccoli mali fisiologici, è un errore gravissimo perché oltre ad imbruttire l’ambiente fornisce un pessimo esempio di civiltà. Antonio Spadola Pdl Rionero
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IL RACCONTO
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LA FORZA DELLA MIA TERRA di MARIA GRAZIA ALBIS* LE CAMPANE risuonavano all'impazzata, i decisi raggi del sole iniziavano a intravedersi fra gli scuri semiaperti della finestra e mi solleticavano il viso. Io saltai giù dal letto e indossai in fretta gli stessi abiti del giorno prima: la mia maglietta preferita e i calzoncini verdi strappati sul ginocchio; Versai un po' di acqua tiepida nel catino e diedi una lavata veloce alla faccia; Corsi in cucina, afferrai una mela rossa sul tavolo e mi precipitai sulle scale. Mi trovavo già sul pianerottolo dell'ultima rampa quando udii una vocina flebile che mi chiamava: era mia madre affacciata alla finestra con un fazzoletto in testa e le mani infarinate che mi raccomandava di rientrare per cena prima del ritorno di mio padre dalla campagna. Il suo viso era segnato da tenui rughe e un velo di sofferenza per l'emigrazione del suo primogenito intristiva i suoi occhi e occupava la sua mente; Io annuii e sbuffai. Sul mio capo un azzurro bellissimo dipingeva il cielo con maestria, i raggi di un sole cocente ne delineavano a sprazzi i contorni creando caleidoscopici riflessi e i rami dei tigli in fiore si muovevano con andamento sinuoso e ridondante inebriando l'aria con la loro essenza profumata. Avevo una mano in tasca e con l'altra reggevo quella bella mela lucida, così le diedi un morso sicuro e mi avviai. Percepii ad un tratto un lieve solletichìo ai miei piedi scalzi, era una coccinella che mi infastidiva, allora la presi con un dito, la guardai con attenzione sorridendo, e essa aprì le ali e volò via. Era così iniziata un'altra giornata delle mie vacanze estive; per fortuna quell'anno non ero stato rimandato a settembre e potevo divertirmi e rilassarmi per tutto il tempo. Correndo a passo deciso mi ritrovai subito al borgo, un intenso profumo di sapone riempiva l'ambiente e il grande lavatoio era completamente occupato dalle braccia robuste di giovani donne che stringevano e immergevano i panni con veemenza senza dare un accenno di sforzo. Mi intrufolai fra le loro gonne pesanti e riversai il mio viso nella frescura di quell'acqua che diede sollievo all'arsura della mia lingua attanagliata da un'intensa afa. Fra occhiate minacciose e insulti fui allontanato bruscamente, io alzai le spalle e me ne andai; le pietre vulcaniche per strada erano roventi e io procedevo in cerca di un posto all'ombra per rifugiarmi. Le mie orecchie d'un tratto si rizzarono all'udire risate e urla, girai il capo: delle bambine giocavano a campana e lì vicino c'era un gruppo di ragazzi che si sfidavano alla solita gara di curli; io purtroppo non potevo prendervi parte perché la settimana prima quell'antipatico di Luigi mi aveva battuto e così come penitenza ero stato costretto ad assistere alla crudele rottura della mia bella trottola con corda gialla che aveva intagliato mio nonno. In giro non c'era nulla di meglio da fare perciò incuriosito mi avvicinai ad osservare, magari qualcuno avrebbe sconfitto Luigi e io avrei goduto con soddisfazione; Macchè! Lui era il migliore a quel gioco e nessuno era mai stato in grado di batterlo, infatti anche quella mattina, fra lanci appassionati e spettatori trepidanti, fece strage di curli. Faceva troppo caldo e di giocare a pallone non era proprio il caso, così i miei nuovi amici decisero di prendere le biciclette e andare rinfrescarsi al lago, io non ne avevo una perciò iniziai ad avviarmi a piedi, fortunatamente un ragazzo ebbe compassione e mi fece sedere con lui in groppa alla sua bici. Il vento si intrufolava fra i capelli e me li scompigliava, io alzai entrambe le braccia al cielo e un senso di libertà mi entrò nell'animo, mi sentivo invincibile. Lo scenario era monotono: vaste distese di grano e alberi di ulivi erano spezzati dall'intervallarsi di papaveri purpurei e violacei. Su ciglio della strada c'era un gregge di pecore che ruminava e il pastore seduto su un grosso masso le osservava. Da lontano si ergevano figure umane che piegavano e distendevano la schiena con un ritmo incessante. Finalmente giungemmo al lago, quella piccola superficie d'acqua cristallina era come incastonata fra maestosi arbusti verdi che la stringevano a se quasi a simulare un amorevole abbraccio e a proteggere quella rara pietra pregiata da oc-
chi indiscreti. Non ci pensammo un secondo, lanciammo i vestiti per terra e con tuffi e capriole ci buttammo nell'acqua e iniziammo a bagnarci e schizzarci. D'un tratto udimmo in lontananza le voci di due uomini che con la canna da pesca in mano ci urlavano di non fare troppo baccano altrimenti avremmo spaventato i pesci. Usciti dall'acqua ci sdraiammo seminudi a terra per asciugarci; il profumo delle ginestre gialle inebriava i nostri sensi e una leggera brezza accarezzava le nostre pelli e penetrava le membra. La quiete governava sovrana e rumori impercettibili di insetti e animali la rompevano a intervalli regolari formulando una sinfonia soave e mistica. Era tutto così tranquillo e pacato. Mi addormentai. D'un tratto sobbalzai, il sole stava gia calando, dovevo tornare subito a casa; se mio padre non mi avesse trovato sarebbero stati guai per me. Allertai così i miei amici e li convinsi a prendere le biciclette e ripartire. Stavo per salire sul sellino quando a un certo punto caddi a terra, gli altri si misero a ridere e io divenni paonazzo in faccia; mi rialzai scuotendo i pantaloni e borbottando e guardai a terra per vedere se qualche pietra mi avesse fatto inciampare, ma rimasi stranito,fra l'erba arida non c'era nulla. Durante il viaggio di ritorno pedalando a gran velocità ci mettemmo d'accordo sul rivederci l'indomani allo stesso posto; per strada una moltitudine di carri di rientro dalla vigna ostacolavano la nostra corsa e ci rallentavano. I contadini distrutti dalla fatica stavano tutti con una coppola in testa e una spiga biondastra in bocca e gli asini che li trainavano procedevano a rilento e i loro ragli rimbombavano in trambusto. In lontananza le macerie della cattedrale sventrata dal terremoto si stagliavano sul punto più alto e sormontavano il paesino, gli ammassi di case le si accerchiavano in un umile inchino. Eravamo quasi arrivati. Giunto nei pressi del mio rione salutai tutti e mi misi a correre all'impazzata tanto che un calesse quasi mi investiva, ma era troppo tardi, mio padre era già sulle scale, io abbassai lo sguardo, chinai il capo e mi avvicinai timoroso chiedendo scusa; ma a nulla servì, infatti mi prese per un orecchio e tornato a casa ricevetti delle cinghiate che non scordai per molto tempo. Sul tavolo, nella grossa spasa centrale, lagane e fagioli fumano invitanti e i miei fratelli erano in cerchio attorno a quella prelibatezza per intingere il loro pane. Lo stomaco mi brontolava ma mio padre mi vietò di mangiare e mi mise in punizione per alcuni giorni privandomi della possibilità di uscire eccetto per fare lavoretti a mia madre e per prendere l'acqua alla fontana. Non mantenni la promessa con i miei amici e non tornai mai più al laghetto. Ora è di nuovo estate. Le pale del ventilatore scuotono i miei capelli, sento il profumo dei fiori sul comodino accanto al mio letto e i raggi del sole attraversano le tendine verdi della mia camera di ospedale di Milano. E' tutto diverso. Sono passati molti anni da allora. Non posso più camminare, quanto a ridere lo faccio di rado. Tutto questo ad opera di una malattia muscolare degenerativa che mi logora giorno dopo giorno e squarcia la mia anima. Nulla però potrà mai cancellare dalla mia mente quella meravigliosa giornata e sensazione di vigore e potenza che ho provato. Quella terra che mi ha cresciuto scorre dentro di me e sedimenta nelle mie vene, è la mia forza vitale: è scura come le mani dei contadini, è aspra come l'olio che produce, è feconda, è amara ma quando vuole sa anche essere dolce; è terra di lacrime e di dolore, ha visto molti suoi figli partire e pochi ritornare; è terra di sangue e lamenti, di fatiche e passioni, gioie e soddisfazioni. Il mio cuore l'ha assorbita in tutta la sua essenza, essa tinge la mia pelle, carpisce il mio spirito, trattiene i miei ricordi. E' specchio d'anima e d'onore. E' mia e lo sarà per sempre. *tra i vincitori del II° concorso letterario per racconti brevi “La mia terra” Istituzione Joseph and Mary Agostine Memorial Library Palazzo San Gervasio
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Sabato 12 settembre 2009
Italia / Mondo
Sabato 12 settembre 2009
Diffusi i dati dell’Istat, confermati anche dall’Ocse
L’exit strategy della Bce
Industria, Italia in forte ripresa Scajola: «Smentite le Cassandre»
Bini Smaghi avverte: «Tassi da aumentare»
di TITO GIABARRI
di DOMENICO CONTI
ROMA – Nuovi segnali di recupero per l'industria italiana dai dati Istat di luglio e di «forte ripresa» per l’economia italiana, il cui andamento riceve un 'incoraggiamento' dall’Ocse e di 'soddisfazione' da parte del ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola. Ieri l’Istat ha diffuso i dati di luglio della produzione industriale che mostrano un rialzo dell’1% sul dato di giugno, confermando un trend di sostanziale ripresa da aprile, mese che ha segnato l’interruzione di una lunga sequenza di variazioni negative che andava avanti da circa un’anno. L’andamento della ripresa, ovviamente, non è ancora tale da recuperare la produzione persa durante la crisi: il dato tendenziale vede infatti l’indice grezzo in calo del 17,5% rispetto a luglio 2008, mentre l’indice corretto per gli effetti di calendario è a -18,2%. L’Istat ha comunque rivisto al rialzo il dato congiunturale di giugno, portandolo da -1,2% a -0,6%: dato migliore che, messo insieme al +0,1% di maggio e al +1,1% di aprile lascia quindi sperare al meglio (a marzo la variazione mensile era infatti a -4,5%, a febbraio a -4,4% e a gennaio a -1,2%). «Questi dati smentiscono le molte Cassandre che oggi, non potendo negare i segnali di ripresa, affermano che il recupero sarà molto lento e ciò avrà pesanti riflessi occupazionali» commenta il ministro dell’industria, Claudio Scajola che, oltre ai dati diffusi oggi dall’Istat, «superiori alle previsioni», vede con soddisfazione l’aumento del 5% delle esportazioni verso i Paesi extraeuropei. È un segnale, sottolinea il Ministro, «molto incoraggiante perchè non indica solo che la ripresa è iniziata, ma anche che è più robusta del previsto». La previsione verso un miglioramento ieri è stata sostenuta anche dall’Isae che vede per il terzo trimestre dell’anno, un incremento della produzione del 3,2% rispetto al trimestre precedente. Anche le prime stime dell’istituto relative agli ultimi tre mesi dell’anno indicano una stabilizzazione dell’attività. Nella previsione Isae, in ogni caso, ad agosto «si manifesterebbe un incremento significativo, in parte riassorbito dalla flessione di settembre». Ma a dare un deciso segnale di ottimismo sono dati dell’Ocse, che rileva «forti segnali di ripresa» nelle economie di
ROMA – La Banca centrale europea dovrà aumentare i tassi d’interesse prima che i prezzi tornino a correre. Lo ha detto il membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea Lorenzo Bini Smaghi, evocando la possibilità che, quando i tempi saranno maturi per la 'exit strategy' dalle misure straordinarie di sostegno al credito, «diverse istituzioni finanziarie si trovino ad essere ancora dipendenti dalla liquidità della banca centrale». In tal caso a muoversi dovranno essere le autorità di vigilanza, e in definitiva i ministeri del Tesoro, perchè «non è compito della banca centrale – avverte Bini Smaghi parlando ad una conferenza in Bankitalia –continuare a fornire liquidità a istituzioni che non sono in grado di stare in piedi sulle proprie gambe». Separatamente, in un’intervista al Corriere della Sera, Bini Smaghi ha rivendicato il ruolo svolto in questi mesi dalla Bce nell’aiutare la ripresa assicurando la stabilità dei prezzi, che conferma una credibilità dell’Eurotower «costruita nel tempo». E ha confermato: «lo scenario di deflazione, che alcuni avevano temuto dopo lo scoppio della crisi finanziaria, un anno fa, sembra essere stato sventato» e i prezzi (ora in calo nella media dell’Ue-16) dovrebbero invertire rotta «negli ultimi mesi dell’anno, in linea con la prevista stabilizzazione dell’attività economica». Intervenendo a Roma alla conferenza 'An Ocean
Apart?' Bini Smaghi ha affrontato la tempistica della 'exit strategy', che dovrà essere studiata con estrema cura: se prematura rischia di uccidere la ripresa nella culla, se tardiva di alimentare fiammate dei prezzi. E anche se ancora «non è il momento» di ritirare le misure senza precedenti adottate contro la peggior crisi del dopoguerra, «avere una exit strategy è un atto di responsabilità per una banca centrale». In ogni caso – avverte Bini Smaghi –«la fase di stretta monetaria non potrà aspettare che si materializzi l’inflazione, ma dovrà precederla». E se un parametro da osservare dovrà essere la ripresa economica e la stabilizzazione dei mercati, le banche centrali dell’Eurosistema non potranno non tener conto degli sviluppi monetari, che costituiscono l’altro grande pilastro dell’analisi della Bce, e delle politiche fiscali, che se non correggeranno la rotta in tempo rischiano di alimentare inflazione. Proprio oggi Miguel Ordonez, governatore della Banca di Spagna, ha detto che servirà un mix di misure per ridurre il deficit del paese. E sempre sui tempi della 'exit strategy' si è espresso un altro membro dell’esecutivo Bce, Manuel Gonzalez-Paramo, ricordando che «tutte le opzioni sono aperte»: alzare i tassi dopo aver ritirato la liquidità senza precedenti immessa sul mercato (probabilmente l’opzione preferibile secondo il discorso di Bini Smaghi), o farlo quando ancora le misure straordinarie non saranno del tutto rientrate.
«Sconfitto il pericolo deflazione»
gran parte dei Paesi industrializzati e individua, tra i Paesi che hanno registrato un incremento maggiore, l’Italia, che ha recuperato 2,7 punti su base mensile e 8 punti rispetto a luglio 2008. Per l’Italia, quindi, l’Ocse prevede una «possibile espansione» dell’economia nei prossimi mesi. I dati dell’Ocse si riferiscono al cosiddetto 'superindice', ovvero lo strumento messo a punto per anticipare gli andamenti del ciclo economico. Il dato di questo indice di luglio 2009 indica una media delle economie dei Paesi industrializzati in crescita di 1,5 punti rispetto a giugno 2009 (-1,9 punti rispetto a luglio di un anno fa). «L'Italia rurale produce un PIL pro capite più alto della media delle regioni rurali dell’OCSE, e da un esame di vari indicatori socio-economici emerge
chiaramente che il rurale non è più sinonimo di debolezza, fragilità e povertà. L’Italia rurale è uno dei motori trainanti della grande industria Italia ed è importante che sia i cittadini della penisola sia i nostri contadini siano fieri delle nostre campagne e dei suoi prodotti». Con queste parole il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia commenta i risultati dell’OCSE presentati ieri a Roma al Centro Congressi Frentani. «Le aree rurali sono sempre state culla di tradizioni e portatrici di un patrimonio di culture e saperi che -spiega il Ministro- da secoli si trasmettono di generazione in generazione. Ora a questo coacervo di qualità si unisce anche un dato economico di primaria importanza - ha concluso».
Alitalia, i piloti Tokyo fanno la pace, martedì la Jal cerca si firma l’accordo Delta di STEFANIA DE FRANCESCO ROMA – Dopo quasi un anno di black out, Unione piloti sta per tornare a dialogare con Alitalia. Martedì prossimo, l’associazione firmerà a palazzo Chigi il 'lodo Letta' (con cui il sottosegretario alla presidenza del Consiglio il 31 ottobre 2008 si fece garante delle intese fra i nuovi proprietari di Alitalia e i sindacati e su eventuali controversie non risolte sull'interpretazione dei documenti) e tutti gli accordi successivi. Alla firma sarà presente anche il ministro dei Trasporti Altero Matteoli. Questo consentirà a Up, che conta 1.420 iscritti, di sedersi al tavolo con l’azienda accanto a Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti e Ugl trasporti, che hanno firmato tutti i documenti, ed essere legittimata a rappresentare la categoria (su circa 1.500 piloti di Alitalia, l’Up afferma di averne 600 iscritti). Un «nuovo inizio», ha spiegato Roberto Spinazzola, comandante e responsabile della comunicazione di Up, «con umiltà e consape-
volezza di arrivare per ultimi», giunto dopo un percorso di rinnovamento, reso possibile dal nuovo presidente, Roberto Golabeck, eletto nel luglio scorso, e che ha sostituito Massimo Notaro, non ricandidato ma che lo ha sostenuto. Il quale si rifiutò assieme al presidente dell’altra associazione dei piloti, l’Anpac, Fabio Berti, di firmare quei documenti che consentirono sul filo di lana di salvare la vecchia Alitalia dal fallimento. Una decisione arrivata dopo un ragionamento su «come tornare a fare il nostro lavoro in Alitalia», ha detto Spinazzola, avviato all’indomani del cambio di presidente. E che ha impegnato l’Up per trovare l’approvazione politica, aziendale e delle altre sigle legittimate da Alitalia, «non finalizzata a trovare alleanze» ha spiegato Spinazzola aggiungendo che l’Up intende «rimanere un’associazione che vuole confrontarsi per condividere progetti, in un clima di dialogo sereno con l'azienda, senza spocchia, senza battere i pugni».
TOKYO – Japan Airlines (Jal) valuta un’alleanza strategica e solida con l’americana Delta Air Lines che lo scorso anno, fondendosi con la Northwest, è diventata la più grande compagnia aerea al mondo. Non solo, secondo i media nipponici, il primo vettore per ricavi del Sol Levante, alle prese con problemi finanziari e di gestione, starebbe anche sondando l’opzione Air France-KLM, sia pure sotto il profilo del consolidamento dei legami di code-sharing avviati nel 1960, allo scopo di costruire l’altro pilastro del suo piano di ristrutturazione e rilancio. Se la doppia operazione andasse in porto, visto che sono in uno stadio preliminare, la battaglia globale per il controllo del trasporto civile sarebbe destinata a subire un profondo cambiamento. Jal è parte integrante di Oneworld, la terza grande alleanza internazionale che include American Airlines e British Airways, ma con i rapporti più stretti con Delta e il vettore franco-olandese è dato per scontato il suo passaggio a SkyTeam.
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14 Economia
24 ore in Basilicata
Pagliuca (Pdl) duro sulle Comunità locali: tolgono potere ai consigli comunali irreversibilmente
«Un ente anti democratico» L’invito a De Filippo a ritirare il commissariamento per tutte le Comunità montane POTENZA - Le questioni vanno ben oltre la “semplice” sospensiva del Tar di Basilicata «che già decreta l’illegittimità di un commissariamento che non ha ragion d’essere». Parte dalla procedura amministrativa, Nicola Pagliuca, presidente del gruppo regionale del Pdl che della battaglia alla legge sull’istituzione delle Comunità locali ha fatto punto d’onore. Con altrettanta forza la Regione aveva perorato la riforma delle 14 Comunità montane da sostituire con un numero inferiore di Comunità locali. Lo scorso 10 luglio, il commissariamento delle Comunità montane che (per le otto che hanno opposto ricorso) è stato sospeso dal Tar lucano (il ricorso è stato opposto dai presidenti commissariati delle comunità Alto Basento, Vulture, Collina Materana, Lagonegrese, Medio Basento, Meladro, Valsarmento, Alto Sinni, tutelati dagli avvocati Francesco Di Ciommo e Gerardo Saponara). Le motivazioni della sentenza (la Regione ha difeso il merito della propria scelta spiegando che il Tar ha contestato il procedimento del commissariamento perchè non previsto dalle legge regionale) saranno chiare nell’udienza pubblica del prossimo 5 novembre. Nel frattempo, però, proprio Pagliuca prova a scendere nel dettaglio sulla «mancata applicazione nel concreto delle intenzioni avanzate». Come a dire, «è positiva l’idea che diversi comuni programmino su base ampia, il punto resta il “come” e il procedimento non può essere antidemocratico». Torna indietro nel tempo, all’emanazione della legge regionale 11 del 2008 di cui, dice fiero, «sono stato strenuo oppositore». L’iter prevede «di mettere in piedi un percorso che da un lato dia vita alle Comunità locali e dall’altro “chiuda” le Comunità montane. Il tutto entro lo scorso 30 giugno. Visto che il governo lucano non è stato in grado di mettere il punto, anche perchè nelle Comunità montane si è aperto demo-
LAGONEGRO - Riflettori puntati, negli ultimi tempi, sul secondo macrolotto dell'A3 Salerno - Reggio Calabria nel tratto compreso tra Padula - Buonabitacolo e Lauria Nord. Soprattutto dopo il tanto chiacchierato “tavolo” sospeso tra Sindacati e la Lagonegro Scarl per l'adozione del quarto turno per accelerare i lavori in corso sulle gallerie. Ad entrare nel merito del perché della sospensione del tavolo, il responsabile della segretaria provinciale della Fillea Cgil, nonché responsabile della Val d'Agri - Vallo Di Diano, Raffaele Rotondaro. Negli ultimi due giorni non si è parlato di altro che di questo tavolo sospeso tra il sindacato e la Lagonegro Scarl sull'accelerazione del 4 turno nelle gallerie. A qualcuno è sembrato strano di non aver chiuso un accordo dove avevate trovato già la quadra economica. Addirittura si è parlato anche di nuove assunzioni, in un momento di crisi. «Innanzitutto tengo a ribadire che il Sindacato non rincorre il quarto turno turno. L'azienda ha chiamato perché ha esigenze di terminare in quanto ha avuto mandato dall'Anas di accelerare il lavoro. Noi siamo
Nicola Pagliuca
craticamente un dibattito, ha deciso di commissariare». Adesso, con la sospensiva del Tar si crea una situazione “a macchia di leopardo”, con 8 comunità in cui i presidenti torneranno ai propri poteri e altre sei, che restano commissariate. «Ecco perchè chiedo a De Filippo - prosegue Pagliuca - di ritirare il decreto presidenziale con cui ha avviato il commissariamento per tutte le 14 comunità e, nel frattempo, invece di dare un’accelerata all’iter, riapra il dibattito e informi realmente sul provvedimento, soprattutto i cittadini». Che, spiega il consigliere regionale, «non sono stati informati adeguatamente. Non si tratta “semplicemente” di ridurre i costi della politica. Le Comuni-
tà locali sono cosa diverse dalle Comunità montane di cui recuperano alcune funzioni, ma che, in realtà, ne avranno molte di più a discapito dei consigli comunali a cui sottraggono competenze». Allora, «se con una legge si tolgono competenze e poteri alle assemblee elettive, ne devono essere informati e devono accettare». E’ il caso della programmazione in fatto di piani strutturali, ma anche di competenze più “banali” come l’apertura degli orari dei negozi: «Con questa legge, sarà demandata alla Comunità locale, non più al singolo comune che dell’ente superiore ha chiesto di far parte». Ma non è tutto. «Nelle comunità locali non ci sarà democrazia diretta perchè al consiglio parteciperanno i sindaci che varranno, al momento del voto, sempre “uno”, qualunque sia la dimensione del comune. Ci vorrebbe poco, del resto è già successo in altri organismi, che logiche politiche o di utilità, creino schieramenti a discapito di un comune». Il peggio è che «una volta assunta la decisione in Comunità locale, non si torna più indietro se il comune ha deciso di aderire». Tanto per essere chiari, Pagiuca richiama casi concreti. «Per favorire l’aggregazione territoriale, la Regione distribuirà fondi del programma operativo solo ad aggregati comunali con più di 30 mila abitanti. E se un comune non ha aderito e resta “in solitaria” è fuori dai finanziamenti? Praticamente, una minaccia, piuttosto che un’adesione volontaria». Senza contare «che i dirigenti dei comuni si troveranno a dover sottostare a un dirigente, scelto in un albo apposito, che è “fiduciario” della Regione che, in questo modo, finirà con controllare la spesa». Allora, «va bene rafforzare i territori, solo che questa legge di riforma, in realtà ne blocca la programmazione in termini di autonomia e democrazia». Ovvero, «va bene inseguire costi più mirati e servizi più efficienti, ma non per imposizione». Sara Lorusso
Sì dalla giunta al protocollo con le banche
La Regione decide di acquistare Sviluppo Italia Basilicata
La sede della Regione Basilicata
LA REGIONE ha deciso di acquistare la società Sviluppo Italia Basilicata. Nella stessa delibera di giunta è stato approvato il Protocollo di intesa con la Commissione regionale dell'Associazione Bancaria Italiana (Abi) Spiega il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo: «Si tratta di indispensabili premesse alla rapida approvazione del nuovo sistema degli incentivi a favore delle imprese lucane. Da un lato ci si dota di uno strumento per la concreta attuazione delle politiche di incentivazione, dall'altro, si consolida la relazione con il sistema del credito per lo sviluppo economico del territorio». Aggiunge l’assessore regionale alle Attività produttive, Gennaro Straziuso: «I provvedimenti sono la concreta dimostrazione dell'avanzamento delle procedure amministrative annunciate nei giorni scorsi alle parti economiche e sociali. Sono numerosi i positivi contributi pervenuti agli uffici dipartimentali». «Questi spunti - conclude l’assessore - ci consentiranno di migliorare uno strumento molto atteso dalle piccole e medie imprese lucane».
Le accuse e l’analisi di Rotondaro (Fillea Cgil) sul tavolo saltato per il II macrolotto
«Sul caso “A3” si è fatta campagna elettorale» per l'occupazione è ben chiaro ma non a discapito della tutela dei lavoratori. Abbiamo chiesto alcune cose all'azienda per la tutela dei lavoratori». Cioè? «Bisogna innanzitutto rispettare gli accordi presi ne i mesi precedenti e nei tavoli che abbiamo fatto. Qualcuno può dire che in un periodo di crisi il Sindacato non fa fare assunzioni. Noi non siamo ne il Centro per l'Impiego e non lo vogliamo essere. Il nostro compito è tutelare i lavoratori. C'è bisogno di certezze. Magari a fronte di 20 assunzioni adesso, chi lo dice a noi che nel mese di Marzo o a Primavera l'azienda decida di diminuire il personale, perché si iniziano a terminare le fasi lavorative. Per avere queste certezze e per firmare un accordo avevamo chiesto che l'azienda ci fornisse il Piano dei lavori già fatto e quello da fare, per far si che il Sindacato sappia a che punto sono i lavori. Sta tutto nella programmazione affinchè anche i lavoratori
possono conoscere il loro futuro. Non basta dire che bisogna aprire l'arteria il 1 luglio perché il Ministro la promesso, siamo solidali con l'azienda, ma bisogna, in primis, tutelare i lavoratori. E' vero stavamo andando alla firma ma su un punto che l'azienda ha fatto un dietro front. La clausola sulla sottoscrizione che fino al 31 Dicembre 2010 non ci siano licenziamenti o diminuzione del personale. Va precisato che quando si va a sottoscrivere un accordo si guarda all'aspetto economico ma soprattutto al futuro di ogni lavoratore». Quando parla di tutela del lavoratore, parla anche di sicurezza? «La questione della sicurezza è stata chiesta in più tavoli fatti in precedenza ma ad oggi ancora non si è fatto niente e gli operai continuano a lamentarsi. Prima delle ferie avevamo indetto uno sciopero proprio per il livello basso di sicurezza, mancata consegna di dispositivi di sicurezza, mancato rispetto dell'orario di lavoro
sull'opera in questione. Abbiamo sollevato il problema delle gallerie come quella di Casalbuono, in cui l'aria è irrespirabile. Il gruppo delle ventoline predisposto è insufficiente e non a norma. Noi chiediamo un controllo specifico dell'Asl che faccia un monitoraggio delle polveri perché i lavoratori staranno a turno in quelle gallerie e se sarà fatto eventualmente un quarto turno continuo di lavorazione, le cose diventano complicate». Lei ha mandato anche un messaggio alla politica? «Sì, perché per l'ennesima volta si è fatta campagna elettorale sulla vicenda. Qualcuno ha detto a nome del Sindacato che era già stato firmato l'accordo. Ribadisco: ognuno faccia la propria parte. Il Sindacato non ha dato notizia di nessuno accordo anche perché quando si fa un accordo ci devono essere tutti i componenti. Dopo che gli operai hanno detto si, l'accordo è fatto. Senza il si degli operai no si firma nessun accordo. Tutte quelle cose che vengono fuo-
ri che non sono del Sindacato sono false e tendenziose. Visto e considerato che qualcuno si ricorda della classe operaia solo ed esclusivamente in campagna elettorale». Com’è la situazione oggi? «Attualmente aspettiamo un segnale dall'azienda per riaprire il tavolo. Noi siamo disponibili al dialogo». Lei è anche responsabile della Val d'Agri. Uno sguardo alla situazione che sta succedendo nella Valle, un caso particolare la Spalberg. «Questa è un'altra incongruenza che viviamo. Come dirigente della Val d'Agri mi permetto di dare la mia solidarietà ai lavoratori Splaberg che da mesi attendono di essere pagati e che lottano per il posto di lavoro». Parlava di incongruenza a cosa si riferisce? «L'azienda è nata con il contratto d'area e tempo fa in un incontro avevo sollevato il problema del contratto d'area con il presidente De
Filippo che mi smentì dicendo che in Val d'Agri aziende nate con il contratto d'area non c'è n'erano. A questo punto chiedo al presidente di intervenire su situazione come la Spalberg e anche la Lasme». La politica è poca attenta al mondo del lavoro? «Le responsabilità ci sono. Certo siamo tutti un po' colpevoli, ma non si può assistere a delle situazione tipo che i comuni appartenenti al comprensorio petrolifero hanno soldi nelle casse comunali e non li spendono. Qualche problema c'è. Anche perché più di un mese fa abbiamo fatto anche una manifestazione chiedendo a tutti gli Enti di sbloccare le opere pubbliche per risolvere in qualche modo la crisi che attanaglia il paese». Quindi dal Sindacato quali sono le proposte per fronteggiare la crisi? «Sbloccare le opere, snellire le progettazione e accelerare tutti i tempi della burocrazia per mettere in moto l'economia». Un aggiornamento: dopo l'intervista, il responsabile della Fillea - Cgilla Lagonegro ha fatto sapere che la Lagonegro Scarl ha invitato le parti ad un tavolo per lunedì 14 Settembre. Angela Pepe
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Sabato 12 settembre 2009
Sabato 12 settembre 2009
PRO LOCO & POLEMICHE
Muro Lucano, la difesa di Mariani
Brienza, accusa sui Grandi Eventi
«L’Apt non è un pozzo «Notti al Castello escluse: di San Patrizio» nel 2008 erano seconde» «L'APT non è un pozzo di San Patrizio. Di certo non spetta all'Azienda di Promozione Turistica della Basilicata sostituirsi alle Pro Loco lucane». E' quanto afferma il sindaco di Muro Lucano, Gerardo Mariani nonché Presidente di “Basilicata Turismo”. «Le sterili polemiche sulla nuova legge regionale per il turismo, sollevate nei giorni scorsi - ha detto Mariani - assolutamente non giovano al riposizionamento del marchio turistico della Basilicata nei circuiti internazionali. Anzi, contribuiscono ad indebolire quella auspicata sinergia tra tutti gli attori istituzionali e non, impegnati ad attuare il Programma Annuale di Promozione Turistica per promuovere, coerentemente alle direttive emanate dalla Regione sia in Italia sia all'Estero, l'offerta turistica lucana». «Molto si è già fatto. Altro è in itinere per promuovere la diffusione della cultura dell'ospitalità - prosegue la nota di Mariani - tra gli operatori pubblici e privati e la popolazione locale. Si punta a fornire servizi turistici a livello regionale e locale, organizzando l'informazione e l'accoglienza turistica ed esercitando un controllo sulla qualità dei progetti che vengono presen-
tati. Ecco, l'Apt ha svolto solo le sue mansioni. Anzi, è andata anche oltre. Ha svolto funzioni di consulenza e di servizio per le azioni di marketing e di comunicazione delle imprese e delle associazioni turistiche che all'Apt costantemente di rivolgono». «Ora se l'Apt ha fatto valutazioni particolari escludendo le Pro Loco, Basilicata Turismo è pronta a vederci chiaro, anche sul piano penale. Le Pro Loco lucane protestano perchè a loro parere- prosegue Marianila nuova legge regionale sul turismo le taglierebbe fuori dalla partecipazione alle attività del settore nella regione. Appare chiaro che le Pro Loco non sono state penalizzate nella ripartizione dei fondi per l'avviso pubblico atto a finanziare le iniziative e manifestazioni di valorizzazione e promozione turistica. Quest'anno sono stati finanziati 19 progetti su 61 presentati dalle Pro Loco. Lo stesso numero e la stessa percentuale di proposte considerate ammissibili al finanziamento dell'anno scorso. Eppure l'imprenditore turistico non può aspirare solo all'utilizzo dei fondi pubblici. Un contributo in pratica viene elargito a quanti non riescono con i propri fondi a mettere in campo le proprie
MA QUESTE Pro Loco lucane sono state danneggiate o no dalle politiche del turismo di Regione e Apt? Ancora non lo si riesce a capire bene. E gli interventi di ieri sono significativi: uno accusa l’Apt, l’altro la giustifica. Attese nuove puntate nei prossimi giorni.
idee progettuali. Basta dunque con l'assistenzialismo. Occorre andatre oltre. Credo che l'Apt non abbia finanziato solo le attività che rientrano a pieno titolo nella nuova strategia delle 4 M (Matera, Melfi, Metaponto e Maratea), ma solo quei operatori che hanno saputo progettare e puntare su realtà turistiche attrattive, ben delineate nell'immaginario dei turisti e dei viaggiatori, per innescare notevoli effetti di diffusione. L'Apt contribuisce così ad affermare sia la politica di marca sia quella di prodotto della regione -conclude Mariani- al fine di valorizzare l'immagine unitaria e complessiva della Basilicata».
«UN INNOVATIVO progetto di valorizzazione turisticoterritoriale è stato bruscamente interrotto per quell'inerzia istituzionale che non dà spazio alle competenze delle nuove generazioni. Esprimo tutto il mio rammarico per l'esclusione di “Notti al Castello - Anni Ribelli” dai grandi eventi della regione Basilicata». E' quanto afferma Antonio Distefano, già sindaco di Brienza. «Eppure solo l'anno scorso l'evento si è attestato al secondo posto, visto la sua mission di rivalutare storia, arte e cultura locale. Un mix di fattori che da tre anni ne ha decretato il successo. Oggi esprimo la mia più viva solidarietà alla Pro Loco della Città di Brienza, ai tanti giovani volontari,
alle famiglie,ai commercianti, agli imprenditori a tutte le associazioni che da anni si sono prodigate per la realizzazione del progetto “Notti al Castello - Anni Ribelli”». «Da tre anni si è lavorato partendo dal fatto che è il turismo culturale - prosegue la nota di Distefano - una nuova leva per lo sviluppo locale. Un turismo “in house” è diventato un efficace strumento di promozione turistica. Un valore aggiunto per la Città di Brienza che, in sintonia con la Pro Loco, ha dato vita ad un piano di marketing territoriale e culturale che ha colto nel segno. Il gran successo per la kermesse burgentina “Notti al Castello” e “Suoni e Luci nel Maniero Caracciolo” (nella foto a sinistra, dal sito www.melandro.it) ne è una prova. Si è registrato il passaggio di circa 20 mila visitatori». «Un record per la Città di Brienza che ora rischia di rimanere nell'oblio. Eppure la riapertura del borgo e dell'antico maniero è stato un grande evento per la Città di Brienza che aspira a crescere maggiormente dal punto di vista culturale e che certamente merita una degna prospettiva soprattutto in campo turistico - conclude la nota di Distefano - con un'attenzione particolare ai luoghi che fanno la storia della Città di Brienza».
Droga Tisci (Pdl)
Domande a Potenza «IN QUESTI giorni le associazioni e comunità terapeutiche che operano nel settore della tossicodipendenza hanno protestato davanti alla Regione per evidenziare alcune criticità che riguardano i mancati interventi che l'ente doveva porre in essere in favore del settore»: così comincia l’nterrogazione di Antonio Tisci, consigliere del Pdl in Regione. «Sono state poste - aggiunge - alcune questioni riportate anche a mezzo stampa, così come sono state evidenziate alcune risposte da parte dell'Assessore al ramo (si riferisce all’intervista pubblicata sul Quotidiano, ndr)». Su queste premesse, Tisci rivolge alcune domande, fra cui: «Quando saranno emanate le linee guida per determinare i requisiti minimi standard per l'autorizzazione al funzionamento e per l'accreditamento dei servizi privati di assistenza alle persone dipendenti da sostanze stupefacenti».
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16 24 Ore in Basilicata
Casa dello Studente Massimo Molinari ribatte alle dichiarazioni di Giovanni Di Pilato
Dito puntato sui debiti Ardsu Il vicesindaco di Potenza accusa l’azienda: «Ci deve 162.000 euro» POTENZA - Il vicesindaco del Comune di Potenza, Massimo Maria Molinari. risponde con un secco “basta” alle esternazioni del direttore dell'Ardsu, Giovanni Di Pilato. «Non manca il certificato di accatastamento - afferma Molinari - il che sarebbe ridicolo, visto che lo stabile è abitato da altre famiglie. Manca il certificato di agibilità ma è pur vero che l'Ardsu dal 2005 non ha pagato le rette annuali al Comune, arrivando oggi con circa 162 mila euro di debito». L'assenza del certificato di agibilità, dopo i fatti dell'Abruzzo non è certo cosa da nulla, ma si capisce bene che la causa più importante che porterà via Filzi a chiudere è il passivo dell'Ardsu. Quasi 200 mila euro di debito con il Comune che pesano sugli studenti che tra 19 giorni saranno costretti allo sfratto. Il vice sindaco Molinari sostiene inoltre che dietro il mancato pagamento delle rette si celerebbe una questione di ordine politico chiamando in causa la presidente Ardsu, Anna Fulgione. «Forse la ragione - afferma Molinari - potrebbe ricollegarsi all'elezione a pieno titolo della Fulgione nel centro destra, dopo il trascorso nel centro sinistra. Non ho altre spiegazioni. Noi non sfrattiamo nessuno, è l'Ardsu che lascia lo stabile». Il 30 settembre, intanto, è
sempre più vicino per via Fabio Filzi. E che sia questione politica o meno, gli studenti e i lavoratori della cooperativa Sesamo, qui dal 1985, dovranno lasciare definitivamente la struttura. Nei giorni scorsi gli studenti avevano denunciato il fatto al Quotidiano, lamentando l'imminente chiusura dello stabile, perdendo così la possibilità di veder riconfermate le 80 borse alloggio dopo aver sudato sette camicie per raggiungere il numero di crediti prestabilito. Intervistato il direttore dell'Ardsu, Di Pilato, ha spiegato le motivazioni che hanno portato l'azienda a rescindere dal contratto con il Comune la cui conseguenza sarà la chiusura del rapporto di lavoro con i dipendenti della società cooperativa Ronda -Sesamo. Di Pilato, aveva precisato in tale occasione di aver inviato un fax ai lavoratori, lo scorso luglio, avvisandoli che il 30 settembre la struttura avrebbe chiuso definitivamente. Secondo Di Pilato la causa è una mancanza di fondi che purtroppo impedisce di gestire tre strutture. Così, nonostante la sede di via Filzi sia quella meno costosa rispetto alle altre, bisogna abbandonarla anche perché manca l'idonea documentazione attestante la sicurezza della struttura. Ma il vero problema da cui
Le voci questa volta arrivano al Senato
Le solite indiscrezioni sul nucleare, la solita smentita del governo SEMPRE le stesse voci che si autoalimentano, sempre le stesse stanche smentite del governo. Anche ieri al Senato s’è parlato di nucleare e si è nominata la Basilicata. Roberto Della Seta, senatore del Pd, preannunciando un’interrogazione urgente al ministro delle Attivitè Produttive, ha detto: «Indiscrezioni di stampa riferiscono che il Governo avrebbe pronta la lista dei dieci siti candidati ad ospitare le quattro centralicon cuil’Italia intende tornare a produrre energia nucleare: Monfalcone(Gorizia), Scanzano Jonico (Matera), Palma (Agrigento), Oristano, Chioggia, Caorso, Trino Vercellese, Montalto di Castro, Termini Imerese e Termoli. Il governo riferisca al più se intende confermare questo elenco stilato contro la volontà dei cittadini e contro l'opposizione di diverse amministrazioni in carica. La bozza sui piani nucleari del governo circola da diversi giorni e non c'è traccia di smentita da parte di Scajola sulla veridicità o meno delle notizie circolate sulla stampa, sebbene alcune tra le località “prescele” abbiano manifestato chiaramente la propria indisponibilità a ospitare una centrale nucleare di terza generazione. E’innegabile cheuna volta di più il governo confermi che voglia agire “manu militari”, stilando una prima lista e lasciando poi libere le imprese di proporre i siti dove costruire le centrali. Il governo intende accentrare così su di sè ogni politica energetica, in barba ai principi
costituzionali chevedono l'energia materia concorrente fra Stato e Regioni». La risposta: in una nota, «in riferimento alle ultime voci riguardanti la scelta dei siti delle future centrali nucleari in Italia, il ministero dello Sviluppo economico ricorda che la Legge Sviluppo, entrata in vigore lo scorso 15 agosto, all’articolo 25 stabilisce che «Il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, nel rispetto delle norme in tema di valutazione di impatto ambientale e di pubblicità delle relative procedure, uno o più decreti legislativi di riassetto normativo recanti la disciplina della localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonchè dei sistemi per il deposito definitivo dei materiali e rifiuti radioattivi e per la definizione delle misure compensative da corrispondere e da realizzare in favore delle popolazioni interessate...». Il succo nelle righe finali: «In base a tali criteri, le imprese energetiche potranno successivamente proporre la localizzazione dei siti. Qualsiasi ipotesi precedente l’attuazione dei decreti legislativi sopraccitati è, quindi, destituita di ogni fondamento». Come a dire: non è vero nulla di ciò che si dice. Alla prossima puntata.
dipende tutta la questione sono i due milioni di euro che ormai per l'Ardsu sono un budget troppo basso in quanto il numero degli studenti cresce sempre più visto l'inserimento di nuove facoltà così da non poter assicurare tutti i servizi per il diritto allo studio. Così, gli stessi studenti che oggi possono beneficiare della borsa di studio, tra pochi giorni, se riconfermati, non potranno usufruire di nessun alloggio universitario. Niente più casa dello studente ma solo un assegno di rimborso mensile dell'importo pari a 110 euro. Praticamente noccioline. Enza Saluzzi
L’APPELLO FUL CGIL «Stato di degrado» INTERVIENE anche la Ful Cgil: «Negli ultimi anni abbiamo più volte denunciato lo stato di degrado ed abbandono delle case dello studente nonché la mancanza di sicurezza delle strutture. Le continue lamentele delle studentesse e degli studenti erano e sono orientate al miglioramento della nostra condizione di studio e di vita e mettono in luce le scarse prestazioni di servizi costituzionalmente garantiti». La richiesta alle autorità competenti: fare il possibile per ricolvere la situazione dello studentato di via Filzi.
Il documento che dimostra i debiti dell’Ardsu con il Comune
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24 Ore in Basilicata 17
Sabato 12 settembre 2009
Sabato 12 settembre 2009
A caccia del relitto fantasma Un pentito: la Yvonne A, carica di scorie radioattive, fu affondata davanti a Maratea MARATEA - Per anni si è temuto per la presenza sui fondali delle acque di Maratea del relitto di una nave contenente rifiuti tossici affondata nei primi anni '90. Ora quel timore, più volte smentito anche da indagini, ritorna pericolosamente. Proprio in questi giorni, infatti, la Procura di Paola e l'assessorato all'ambiente della regione Calabria, stanno effettuando le ultime operazioni per identificare un relitto affondato a venti miglia nautiche dal porto di Cetraro, ad una trentina di chilometri circa da Paola, che potrebbe appartenere ad una delle tante navi sparite nel Tirreno e nei mari africani, cariche di bidoni contenenti materiale pericoloso e radioatti-
vo. La notizia è stata data ieri mattina da “il Manifesto” (in un articolo firmato da Andrea Palladino), che ripercorre gli anni in cui la “gestione” dei rifiuti tossici è passata per la costa Tirrenica. Ma come si collega il relitto che si sta studiando al largo del porto di Cetraro con il presunto affondamento della nave a largo di Maratea? Il collegamento passa attraverso le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che alcuni anni fa, raccontò come avesse organizzato l'affondamento di tre navi cariche di rifiuti tossici e radioattivi: la Yvonne A, la Cunski e la Voriais Sporadais. E di queste tre, la prima, la Yvonne A che trasportava 150 bidoni di fanghi, sarebbe
stata affondata a largo di Maratea. Secondo il racconto del pentito tutto sarebbe successo nel 1992. Le tre navi che si trovavano a largo della costa calabrese furono trasportate in tre punti distinti. La Yvonne a largo di Maratea; la Cunski (che trasportava 120 bidoni di scorie radioattive) in acque internazionali in corrispondenza di Cetraro e la Voriais Sporadais (con 75 bidoni di varie sostanze tossico-nocive) a largo di Genzano. Le navi furono affondate con candelotti di dinamite e l'equipaggio portato a riva con dei pescherecci. Il racconto del pentito continua con il costo dell'operazione: 150 milioni di lire a nave e con la rivelazione di altri affon-
damenti, ad opera di altre organizzazioni malavitose, che avrebbero interessato altre 30 navi circa. In questi giorni un robot utilizzato per ricerche archeologiche e un sonar stanno dando un'identità ad un relitto lungo 110-120 metri e largo 20. Il punto interrogativo ancora resta. Ma se il lavoro della Procura di Paola e della Regione Calabria dovessero confermare che il relitto appartiene ad una delle tante navi sparite dai registri navali dalla metà degli anni '80 fino al 1993, il cui destino sarebbe stato quello di trasportate rifiuti tossici e nucleari verso le coste africane o di essere affondate in coste come quella calabra, allora la pos-
Gli stand delle ditte lucane al salone emiliano che chiude domani
La Basilicata tutta naturale si fa conoscere a Bologna BOLOGNA - Al Sana con gusto. Quello biologico e naturale. Al 21° salone internazionale Naturale di Bologna apertosi giovedì (chiuderà i battenti domani), sono ben tredici le aziende lucane presenti nello stand della Basilicata allestito in stile minimal e che richiama i colori della natura con pavimento color giallo ocra e pareti verde chiaro e scuro. Uno spazio di 128 mq nel padiglione 19, per confrontarsi su un mercato in crescita. Non sono mancate degustazioni bio. Oggi, previsti incontri con i buyers organizzati da Unioncamere che, insieme alla Regione, ha sostenuto le imprese in questa azione di promozione e valorizzazione delle nostre eccellenze agroalimentari. «Continuiamo nel nostro impegno - ha dichiarato il direttore di Uioncamere Basilicata, Michele Di Tolla - a fianco delle imprese. È vero che il mercato è in contrazione, ma non è imputabile all'appetibilità del prodotto. Le nostre produzioni hanno un volume produttivo limitato e la nostra scelta strategica è quella di orientarci mercati che prediligono prodotti di nicchia e di qualità rivolgendoci a un consumatore attento alla salute. Questa azione di supporto sarebbe inutile se non fosse completata da un impegno a realizzare contatti per penetrare il mercato. Il nostro è un lavoro in progress per conoscere le potenzialità dei nostri produttori. Il mercato di riferimento è quello statunitense, tedesco e del nord Europa. La forza delle imprese per superare la crisi è di utilizzare l'innovazione e la ricerca». Diverse le novità portate in fiera. Nello stand dell'azienda “Per boschi e contrade”di Sarconi, oltre ai fagioli, esposto in bella mostra il vasetto “Vincotto”, una composta prodotta dalla prolungata cottura del mosto d'uva con l'aggiunta di mele cotogne, pere, fichi e noci. Consiglio di Nunziante Scote, titolare dell'azienda, di degustarla su carni bianche o bolliti o a colazione sulle uova sode. La più gettonata, quella che incuriosisce di più o visitatorièla “Fasoldò”, la confettura realizzata con i fagioli Igp di Sarconi. «Il mercato statunitense è in contrazione - ha spiegato Scote - e ci stiamo orientando a quello francese. Se fai un prodotto di qualità, gli sbocchi commerciali li trovi sempre. È come la Ferrari che non va
Un imprenditore di Castelluccio Inferiore al Sana di Bologna
Lo stand di un’azienda di Sarconi
mai in crisi». Altra particolarità è la marmellata di castagna al cioccolato. Sempre in tema di confetture, la signora Doria Brio dell'azienda agricola Brio Mazziotta di Montescaglioso, che trasforma prodotto fresco realizzando confetture con sola frutta. Diversi gli espositori di olio, ma ognuno con una sua particolarità. Dal patè di olive e olive in salamoia dell'azienda agricola “Biodinamica S.Canio”di Montescaglioso che applica una metodologia biodinamica rispettosa della natura, a “La majatica” di San Mauro Forte, mentre l'azienda “Candida Olearia”di Ripacandida, oltre agli oli aromatizzati e all'olio con marchio Dop Vulture, ha portatobustedi risottoconlespezie (da quello alla diavola, alle olive e pomodoro, all'ortolana, ai funghi porcini), per chi è sempre di corsa e condimenti per la pasta (spaghettata, boscaiola, puttanesca, arrabbiata). Diversificata anche la proposta dell'azienda Ma-
sturzo che ha portato anche l'olio kasher Lepesach. «Quest'olio - ha detto Pasquale Rabasco che si occupa della parte commerciale - deve sottostare a norme di produzione severe. Il controllo parte dalla sanificazione dell'impianto fatta personalmente dal rabbino alla molitura fino allo stoccaggio in cisterne di acciaio lavate con soda e acqua bollente». «Questa fiera ha detto Ernesto Paternoster, produttore di Barile di olio e vino Aglianico del Vulture - è una vetrina importante per allargare gli orizzonti per nuove opportunità di vendita». Il suo olio, quello con il marchio “Merum”,alcuni annifa, in una classifica stilata dalla borsa merci alimentare di Rotterdam si è piazzato al quinto posto. Curiosando tra gli stand, altra novità, ma questa volta nella tecnica utilizzata, è l'olio di limone, non prodotto con le essenze, come ci ha spiegato Nicola Priore dell'azienda Gagliardi Roset-
ta di Vietri, ma ottenuto dalla molitura delle olive con le scorze del limone. Consigliato sulle insalate e sul pesce per chi non ama l'aceto. «Il mercato di riferimento per il biologico - ha continuato - è la Francia e il Nord Italia, mentre da noi la vendita è ridotta». Non potevano mancare salumi, come quelli prodotti da Asid srl di Castelluccio superiore, giovane azienda condotta da Piero Acciardi e Antonio Marino che, per la prima volta si presentano al grande pubblico. Allevamenti controllati, carni rigorosamente selezionate e lavorazione fatta a punta di coltello. Salsicce insaporite da finocchietto selvatico e polvere di peperone Igp, oppure da coriandoli. Tra i formaggi, protagonista il caciocavallo Silano Dop prodotto dall'azienda Posticchia Sabelli di Lavello. «Abbiamo già avuto diversi contatti - ha detto Antonio Di Ciommo, socio della'azienda e per noi è un buon risultato. Il prodotto, sia quello stagionato che quello più fresco è stato apprezzato dai visitatori che lo hanno degustato e questo è importante». Nonostante la genuinità, la crisi fa sentire i suoi effetti. Infatti, rispetto agli anni passati, il salone ha subito un calo di visitatori, da come commentano gli stessi operatori. Altra novità la “penna all'arrabbiata” prodotta da un'azienda, la Capsor, che qualcosa di lucano che l'ha. Il suo fondatore, Ettore Liuni originario di Forenza e che da una vita abita a Bologna e che ha valorizzato il peperoncino, producendo una linea di prodotti, da quelli alimentari a quelli cosmetici. Basta cliccare ed esce la polvere di peperoncino da spalmare sui cibi. In ogni genialata, la firma diabolica è lucana. Iranna De Meo
sibilità che una di queste si trovi sul fondale di Maratea si fa maggiore. Se poi la nave a largo di Cetraro dovesse essere la Cunski, le parole del pentito avrebbero un riscontro e a largo di Maratea potrebbe esserci il relitto della Yvonne A, con il suo carico di fanghi pericolosi. Bisogna tuttavia ricordare che negli anni scorsi, dopo le dichiarazioni del pentito, su delega della Procura del Tribunale di Lagonegro, l'Arpab ha effettuato uno studio sui fondali di Maratea che ha dato risultati rassicuranti sullo stato di salute delle acque e che il Golfo di Policastro non si trova sulle rotte percorse abitualmente da grandi navi. Francesco Zaccara
Iniziativa operaia nel Vulture
Una festa fatta di storie tristi RIONERO - Ieri mattina presso il centro sociale Sacco di Rionero il segretario nazionale Fiom Cgil Gianni Rinaldini ha preso parte alla festa operaia. Una festa che ha avuto toni ben poco felici, considerando la grave situazione in cui verte tutto il settore metalmeccanico. Un incontro considerabile come un primo direttivo autunnale. Insieme a Rinaldini il segretario generale Fiom Cgil Basilicata Giuseppe Cillis a discutere sulle tematiche calde inerenti la crisi del settore dell’auto, innanzitutto la sostanziale assenza di un piano industriale di Fiat auto in grado di indicare una prospettiva chiara per tutti gli stabilimenti del gruppo presenti in Italia. A partire dalla crisi della Lasme, l’azienda dell’indotto Fiat produttrice degli alzacristalli, che ha tentato di chiudere lo stabilimento di San Nicola di Melfi per raggruppare l’intera produzione il Liguria. «Un caso emblematico» dicono dalla Fiom “su quelle che potrebbero essere in futuro le scelte di altre aziende che insistono sull’indotto Fiat di Melfi”. Sempre per quanto riguarda la Lasme “si tratta di una tentata chiusura che non ha ragioni industriali non avendo perso la produzione di alzacristalli per la Grande Punto”. Sulle forme di protesta da mettere in campo Rinaldini risponde alle numerose domande pervenute dai presenti. «Non esiste un vademecum delle manifestazioni di lotta. Esistono solo caratteristiche comuni alle varie vicende, bisogna vagliare situazione per situazione». Punto sostanziale individuato dal segretario nazionale è innanzitutto l’unità dei lavoratori, secondo punto fondamentale è «definire la forma di lotta in base all’obiettivo che si vuole raggiungere». Tutti i problemi a carattere nazionale sembrano poi derivare dall’accordo separato sulla struttura contrattuale sottoscritto a
gennaio 2009 da Cisl, Uil e Ugl, Confindustria e Governo. “C’è un’operazione in atto di distruzione del contratto nazionale” avverte Rinaldini che prosegue “l’accordo prevede una ridefinizione dell’assetto contrattuale, ovvero di tutto quello che si potrà fare nella contrattazione aziendale e quello che non si potrà fare più”. “Fim e Uilm stanno già applicando le nuove regole” nella piattaforma per il contratto nazionale. “Hanno fatto questo prosegue il segretario nazionale - senza metterne al corrente i lavoratori con un’azione che calpesta qualsiasi livello di democrazia”. “Con questo contratto diminuirà il potere d’acquisto e si potranno fare anche deroghe a livello territoriale e aziendale per andare a quote al di sotto del contratto nazionale”spiega. Sulla piattaforma Fiom dice “l’abbiamo fatta rispettando le regole chiedendo il rinnovo del biennio economico. Ci hanno detto che la nostra piattaforma non è negoziabile perché fuori dalle norme quindi le trattative le faranno solo sulle piattaforma presentate da Fim e Uilm”. La proposta di Fiom è quella di proporre l’apertura di un tavolo che preveda la sospensione delle regole dell’accordo separato. Un tavolo con all’ordine del giorno il blocco dei licenziamenti e l’estensione degli ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori a prescindere dalla categoria”. Ieri pomeriggio poi i metalmeccanici di Bergamo, Abruzzo e Basilicata al presidio Lasme hanno chiesto ufficialmente al Governo di definire scelte di politiche industriali per bloccare i licenziamenti, a Confindustria di assumersi le responsabilità della crisi. Infine, hanno domandato a Cils, Uil e Ugl di non procedere alla modifica del modello contrattuale e salariale senza il mandato dei lavoratori. Lucia Nardiello
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18 24 Ore in Basilicata La procura di Paola sta terminando le operazioni per identificare un relitto al largo di Cetrara
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Sabato 12 settembre 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
Caso Claps: sedici anni fa la misteriosa scomparsa: oggi tornano i manifesti sui muri
Elisa, la città non dimentica Danilo Restivo, proprio in questi giorni, ha riaperto le vecchie ferite IL VISO di Elisa Claps, in quella posa che abbiamo imparato a conoscere tutti, torna a scuoterci ancora. Sedici anni fa Elisa è scomparsa. Per sempre. Nel nulla. Di lei resta quella foto, il sorriso accennato. E poi una targa, sulla scalinata in via IV Novembre, il luogo in cui fu vista per l’ultima volta. Di lei, sedici anni e l’idea di avere tutta una vita davanti, si sono perse le tracce il 12 settembre del 1993. I particolari di quella vicenda ogni potentino ormai li conosce a memoria. Si conoscono gli amici - o i falsi amici di Elisa, si sa cosa fece quell’ultima mattina. Si sa tutto (o almeno si pensa di sapere tutto) fino all’attimo prima di perdere le sue tracce. Una scomparsa traumatica per la famiglia Claps ma anche per tutta la città che, nonostante siano trascorsi sedici anni da allora, non riesce ancora a guardare quel volto sui manifesti senza avvertire una stretta al cuore. Sulla fine della sedicenne potentina, del resto, si è detto tutto e il suo contrario, si sono fatte ipotesi e lanciate accuse. Al momento, però, l’unica certezza è quella che si legge sui manifesti: “La città non dimentica, aspettiamo la verità”. Alla vigilia dell’anniversario della scomparsa di Elisa, Danilo Restivo - il principale indagato di tutta questa terribile vicenda - è tornato a far parlare di sè. Proprio al Quotidiano della Basilicata, infatti, è stata recapitata una sua foto mentre mostra dei proiettili in una busta. Secondo la mail inviata con tutta probabilità da Restivo stesso, quei proiettili sarebbero stati “un regalo” di Gildo Claps, fratello del-
UNA ROTATORIA tra via Giovanni XXIII e via delle MedaglieOlimpiche chesiandrà a realizzare nei prossimi giorni, un secondo rondò sotto la campata principale del ponte di via delle Medaglie Olimpiche, che consentirà ai residenti di via Ondina Valla e via Consolini di accedere in sicurezza a valle del cavalcavia (nei pressi del Don Uva) sul medesimo ponte, il cui progetto è stato approvato ed è in attesa di finanziamento. Ancora l'installazione di due semafori a chiamata uno in via Giovanni XXIII nei pressi dell'intersezione con via Gandhi, l'altro in via delle Medaglie
CASERMA LUCANIA Oggi incontro del Pdl E’ PREVISTO per stamattina alle 10.30 a Principe di Piemonte l’incontro organizzato dal Pdl per discutere della chiusura della Caserma Lucania. Intanto si terrà a Roma il 16 settembre, dalle 11 dinanzi al Ministero della Difesa, una manifestazione di protesta per scongiurare la chiusura della Caserma Lucania di Potenza. L’iniziativa è promossa dal sindaco del capoluogo lucano, Vito Santarsiero, dai comitati cittadini e da tutti i livelli istituzionali della Regione Basilicata. «Abbiamo deciso di tenere questa manifestazione - ha detto Santarsiero perchè, nonostante tutte le sollecitazioni, non sono state bloccate le procedure di chiusura della caserma, che rappresenta l’unico presidio delle forze armate sul territorio regionale. Non consideriamo ancora chiusa la vicenda - ha concluso il sindaco - e per tanto chiederemo di parlare col Ministro della Difesa, cosa che fino ad ora non ci è mai riuscita».
L’INTERROGAZIONE Molinari sulle case di via Mare Egeo
Sopra il sindaco Santarsiero nell’ultimo consiglio comunale con la foto di Elisa. A sinistra i manifesti affissi in città (Mattiacci)
la sedicenne scomparsa. Un modo per tornare a far parlare di sè? Perché Restivo (ora sposato e residente in Inghilterra, dove è fortemente indiziato dell’efferato omicidio di una sarta di 48 anni, Heather Barnett), è tornato a farsi vivo e a lanciare le sua accuse
contro chi - a suo dire - attenterebbe alla sua vita? Troppe risposte, in questa vicenda, non ce ne sono. C’è solo un vuoto, quello lasciato da Elisa 16 anni fa. Un vuoto che la città non può dimenticare. a.giacummo@luedi.it
Macchia Romana: i nuovi interventi Olimpiche a pochi metri dall'attuale incrocio con via Ondina Valla. Questi i principali interventi legati alla viabilità nel quartiere di Macchia romana definitinelcorso diunsopralluogo effettuato dall'assessore alla Mobilità Pietro Campagna, al quale erano presenti dirigente e tecnici dell'unità di direzione Trasporti e viabilità del Comune, il presidente
del comitato di quartiere Rocco Misuriello. Il gruppo di lavoro ha avuto modo anche di visionare una parte dei fabbricati nella parte bassa di via Ondina valla, zona nella quale alcuni cittadini hanno segnalato difficoltà inerenti, tra l'altro, anomalie del manto stradale. «Trattandosi di uno dei rioni più popolosi della città ha spiegato l'assessore Campagna - che, inoltre, è attra-
versato da un notevole flusso di traffico non riconducibile, se non in maniera marginale, ai residenti, bensì fatto per la maggior parte da chi attraversa il quartiere o provenendo dalla zona dei Piani del Mattino, o dalla zona dell'ospedale, o ancora da quella di Sant'Antonio LaMacchia -via Appia, taluni interventi risultano al momento indispensabili. Per quel che riguarda i semafori si è concordato di sistemarli laddove maggiore risulta l'utenza pedonale, ad esempio tra via Gandhi e via delle Medaglie Olimpiche, in corrispondenza di alcuni esercizi commerciali».
«NEL CORSO del consiglio comunale di Potenza del 7 settembre scorso, il coordinatore dei gruppi di opposizione Giuseppe Molinari ha presentato un'interrogazione per conoscere i motivi che fanno ritardare il trasferimento di alcuni residenti di via Tirreno nelle nuove case costruite in via Mare Egeo a Potenza. Gli assegnatari degli alloggi, secondo il “Contratto di Quartiere I”, sono i residenti degli ultimi piani del complesso Ater “Del Favero” e quelli dei piani duplex (gallerie) delle palazzine “Padula” di Via Tirreno. Secondo quanto previsto dal contratto di quartiere, infatti, gli ultimi due piani dei condomini, dovrebbe essere abbattuti per questo l'Ater ha provveduto a costruire nuovi alloggi. Nonostante, però, gli appartamenti siano già pronti da oltre un anno ancora nessuno ha preso possesso delle case. Perchè questo ritardo e come mai il Comune non ha ancora provveduto ad abbattere gli ultimi due piani degli alloggi Ater di Via Tirreno? Saperlo sarebbe utile per i cittadini che aspettano di trasferirsi nelle nuove case».
SCUOLA Lunedì prima campanella LUNEDÌ prossimo riparte l’anno scolastico al Liceo scientifico statale “Galileo Galilei” di Potenza. L’ingresso degli alunni - ha comunicato il dirigente scolastico Camilla Schiavo - sarà scaglionato per livello di classe. Gli studenti delle classi prime accederanno direttamente in palestra (piano terra). Alle 9, quindi, è previsto l’ingresso dalle A, 1 B, 1 C, 1 D. Alle 10, invece, entreranno la 1 E, 1 L, 1 M, 1 AS, 1 BS. Gli studenti delle classi seconde entreranno alle 8.30 dall’ingresso di via Sabbioneta, le classi terze, quarte e quinte, infine, sempre alle 8.30 ma dall’ingresso di via Anzio. Agli alunni verranno poi comunicati, durante il primo giorno di scuola, gli orari per i giorni successivi. Ripartiranno, quindi, le lezioni allo Scientifico come in molti altri istituti ma, siccome ogni scuola può organizzarsi in maniera autonoma, ci saranno anche scuole che riprenderanno a fare lezione mercoledì prossimo. Una campanella che farà ripartire, comunque, a tempo pieno tutte le attività cittadine.
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Potenza
Agenda
Sabato 12 settembre 2009
Potenza 21
Agenda
Sabato 12 settembre 2009
Bookmark, la festa del libro torna nel centro storico
A Vaglio i festeggiamenti per la Madonna delle Grazie
Nuova sede per l’Avis Domani l’inaugurazione
A Bella una due giorni dedicata alla zootecnia
DURERÀ fino a domenica 13 settembre Bookmark, la festa del libro tra i vicoli e le piazze del centro storico. Nato nel 1999 Bookmark si caratterizza quest’anno per la declinazione “Ways Of Wine”: è un percorso il cui risultato è un sentimento di stupore e meraviglia (l’acronimo è infatti WOW) che si prova nel percorrere strade letterarie che intersecano quelle del vino, in un raffinato connubio celebrato da poeti e scrittori in ogni epoca e luogo. Un fil rouge che connoterà dunque la manifestazione e che attinge le sue radici in uno degli elementi più rappresentativi della cultura enogastronomica lucana: il vino.
IN occasione della festa in onore della Madonna delle Grazie, a Vaglio, oggi, per le celebrazioni civili, alle ore 21.30, si terrà un concerto della cover band de “L’orchestra italiana”. Domani, 13 settembre, invece, il programma prevede, sempre alle 21.30, il concerto di Annalisa Minetti, ex finalista di Miss Italia e ormai cantante riconosciuta dopo una partecipazione, alcuni anni fa, al festival di Sanremo. Per quanto riguarda il programma delle celebrazioni religiose, si terrà domenica mattina, alle 12, la processione in onore della Madonna delle Grazie.
SARA’ inaugurata oggi pomeriggio, alle 17.30, in via Giovanni XXIII, 58 la nuova sede dell’Avis (associazione italiana volontari del sangue) regionale e della Fondazione “Avisper”. Alla cerimonia parteciperanno, tra gli altri, Genesio De Stefano, presidente regionale dell’Avis, Vito Santarsiero, sindaco di Potenza, Piero Lacorazza, presidente della provincia di Potenza, Vito De Filippo, presidente della Regione Basilicata, Vito Gaudiano, direttore generale Asm e Franco Stella, presidente della Provincia di Matera. Previsti gli interventi di Giuliano Grazzini, Filippo Drago, Mauro Nardozza e Anna Giammetta.
SI terrà oggi la presentazione della terza edizione Zoion planet “Applicazioni e performance della zootecnia”. Appuntamento alle 10.30 presso il Cra - Zoe, unità di ricerca per la zootecnica estensiva di Bella Scalo, con la presentazione della terza edizione della manifestazione. Zoion planet propone un fitto programma di discussione sulle applicazioni e performance della zootecnia. «In un momento di forte crisi dei settori produttivi si legge in una nota del responsabile, Antonio Stolfi - la Zoion planet vuole evidenziare nella due giorni di manifestazione tutte le problematiche legate al settore agro-zootecnico».
IL BILANCIO
L’INIZIATIVA DI TELEFONO DONNAPER BOOKMARK
Giovani sportivi crescono
Un messaggio nell’anfora contro la violenza SIMBOLICAMENTE, l’anfora dell’Udi (Unione donne in Italia) che sta attraversando il Paese, sarà anche a Potenza, da oggi, in occasione delle iniziative legate a Bookmark. Anche il capoluogo, così, rientrerà nella lunga staffetta di “donne contro la violenza sulle donne”, che a partire dal 25 novembre (giornata mondiale contro la violenza sulle donne) dello scorso anno, da Niscemi, il luogo in cui è stata assassinata la quattordicenne Lorena, arriverà a Brescia, dove è stata sgozzata Hiina, “colpevole” di essere troppo occidentale. Il testimone del percorso, l’anfora, appunto, (a Potenza ce ne sarà una copia a causa della contemporaneità delle date di Bookmark con la permanenza dell’anfora originale a Trieste) che ha toccato e sarà ancora in tutte quelle città simbolo della violenza compiuta su donne, o dove le donne hanno scelto di dare una testimonianza. L’anfora non è un simbolo scelto casualmente: da sempre simbolo femminile di fertilità e di lavoro, sarà, durante la tre giorni di Bookmark, a disposizione di chiunque voglia lasciare al suo interno un messaggio, una foto, una testimonianza o una denuncia sul tema. A Potenza, Telefono donna ha voluto farsi tramite dell’iniziativa dell’Udi: l’anfora lucana, terminato il festival dedicato ai libri, continuerà a essere esposta nell’atrio di Palazzo di città fino al 19 settembre - e non si escludono esposizioni ulteriori - in attesa di essere portata a Roma, il prossimo 3 ottobre, durante una delle manifestazioni nazionali di preparazione alla giornata mondiale contro la violenza sulle donne del 25 novembre. «Telefono donna - spiega Cinzia Marroccoli, presidente dell'associazione che si occupa dei diritti delle donne vittime di violenza ormai da venti anni e che dal 2001 ha inaugurato la casa d'ospitalità Ester Scar-
Vigili del fuoco ACI Soccorso Stradale
115 803116
Polizia Municipale 0971 415754 - 46507
TURNO NOTTURNO 12 Settembre
Polizia stradale
Perri
Trenitalia
piazza Matteotti, 12
Inps
0971/21148
Antincendio boschivo Servizio taxi
TURNO FESTIVO
Enel
Perri, Brienza, Peluso
0971 54546 0971 335111
• I treni 3537 (Foggia, ore 15.50; Potenza, ore 18.05) e 3545 (Foggia, ore 16.08; Potenza, ore 18.24) sono stati unificati riducendo i tempi di viaggio: partenza da Foggia alle ore 16.12 ed arrivo a Potenza alle ore 18.05, appena 1h e 53’ di percorrenza. Il nuovo collegamento garantisce la coincidenza con il treno ES City 9763 proveniente da Torino. • 3534 in partenza da Potenza Centrale alle ore 14.34, con arrivo a Foggia alle ore 16.58; • 3543 in partenza da Foggia, ore 19.27, con arrivo a Potenza, ore 22.08
DUE TORRI via Due Torri - 0971/21960 Il grande sogno 19-21
• 3539 Melfi, ore 18.25; Potenza, ore 19.44 (circolerà, durante l’anno, anche il sabato);
DON BOSCO p.zza Cagliari
•3441 Bella-Muro, ore 7.15; Potenza, ore 7.55 (circolerà, durante l’anno, anche il sabato);
Chiuso
Il grande sogno
AUGURI AGLI SPOSI
L’anfora dell’udi sarà a Potenza in occasione di Bookmark
daccione - ha deciso di aderire alla manifestazione sia per motivi “affettivi”, visto che alcune delle socie fondatrici ne hanno fatto parte, sia perché la riteniamo una iniziativa valida per proseguire nell'opera di sensibilizzazione contro la violenza sulla donne». Ecco, allora, l’invito, diretto soprattutto alle scuole, per creare momenti collettivi di sensibilizzazione legati all'anfora esposta (basta contattare Telefono donna all'indirizzo info@telefonodonnapoten-
Prefettura
0971 419111
Croce Rossa
0971 411510
Anas
0971 608111
Fondazione Antiusura Motorizzazione
0971 51893 0971 54726 0971 444819
1515
Avis
0971 442991
0971.53214
Aias
347.3015277
Difensore civico reg.
0971 331111
Federconsumatori
0971 45090 0971 415150 0971 34444
800 900999
Adoconsum
Acta
0971 55616
Adoc Basilicata
0971 46393
Acu (Ass. cons. utenti)
097122308
0971411144
Enel
800.900 800
Cif (Centro it. femminile)
0971 69169
Carabinieri
112
Protezione civile
0971 469274
Telefono Amico
199 284 284
Polizia
113
Acquedotto Lucano
Telefono Azzurro
0971 19696
0971 53685
QUESTO il nuovo orario di Trenitalia (Gruppo FS), entrato in vigore lo scorso 14 giugno.
•3536 Potenza, ore 15.55; Melfi, ore 17.02;
Esercito
813294
Oggi Filiano in festa per festeggiare i cento anni di nonna Annamaria Masi. Appuntamento nel pomeriggio per il taglio della tradizionale torta. Auguri.
•3519 Melfi, ore 10.52; Potenza, ore 12.06;
Italgas Guasti Acqua
Numeri utili
0971 654111
Sala 1 Il grande sogno 18 - 20 - 22 Sala 2 L’Era glaciale 3 - L’alba dei dinosauri 17 - 19 - 21 Sala 3 Il cattivo tenente 17.30 - 19.30 - 22 Sala 4 Segnali dal futuro 18.30 - 21 Sala 5 Drag me to hell 18.30 - 20.30 - 22.30 Sala 6 G.I. Joe 17.45 - 20 - 22.15 Sala 7 Ricatto d’amore 17.30- 19.30 - 21.40
Alcuni orari di Trenitalia
Un’arzilla centenaria
Città, vampiri e degustazioni: pagine e calici
za.it). «Il fenomeno è grave anche in Basilicata - continua Marroccoli - Il numero delle denunce aumenta con il tempo. E’ un dato che sicuramente è legato anche al lavoro di sensibilizzazione portato avanti (l’associazione è legata al numero di ascolto nazionale 1522 messo a disposizione dalla Presidenza del consiglio e dal ministero per le Pari opportunità), ma c’è ancora tanto da fare». Allora, è bene continuare a parlarne, magari lasciando un messaggio nell’anfora.
BOOKMARK è ormai cominciato e si moltiplicano gli eventi che animeranno la città fino a domenica. Non solo libri, però, all’interno del festival. Oggi, al Sottapera, vineria del centro storico, nell’ambito del BooKmarK 2009, si terrà “A cena coi vampiri”, incontro con l’autore del romanzo “Ho freddo”, Gianfranco Manfredi. Nel locale, la lettura e la chiacchierata saranno accompagnate da vino e degustazioni tipiche, per indagare sulle origini del mito dei vampiri in america. La serata, presentata dalla giornalista Alessandra Santoro, proseguirà con al musica di Renato Pezzano. Ieri pomeriggio, invece, a cura dell’associazione 0971, incontro con Paolo Baffari, autore del libro “Storie di ordinaria città”: dopo il dibattito, aperitivo equo e solidale ed esibizione degli Elders, gruppo alternativerock.
NUMERI UTILI Farmacie di turno
CINEMA RANIERI Tito scalo - 0971/629470
Telefono Donna
0971 55551
Istituzioni Regione Basilicata Provincia Comune
0971 668111 0971 417111 0971 415111
Pronto soccorso Emergenza sanitaria Ospedale San Carlo Pronto Soccorso Consultorio Asp
118 611111 0971 612562 0971 26907 0971 310111
Ateneo Centralino Rettore
0971 201111 0971 202106
Direttore amm. Bibl. storico umanistica Bibl.tecnico scientifica Facoltà Agraria Facoltà Ingegneria Facoltà Lettere e Fil. Facoltà Scienze Provveditorato Ardsu Prevenzione e Protez.
0971 202107 0971 202513 0971 202780 0971 205606 0971 205032 0971 202472 0971 202217 0971 443681 0971 507011 0971 205640
Biblioteche e musei
Biblioteca Nazionale 0971 54829 Biblioteca Provinciale 0971 305013 Archivio di Stato 097156144 Museo Provinciale 0971444833 Archivio stor. comunale 0971 51605 Biblioteca per l’Infanzia 0971 274129 Museo delle antiche genti di Lucania 0971 305011
Da “Il Profeta” di K. Gibran
Quando l’amore vi chiama seguitelo. Come covoni di grano vi raccoglie intorno a sé. Vi batte fino a spogliarvi. Vi setaccia per liberarvi dai vostri gusci. Vi macina fino a ridurvi in farina. Vi impasta rendendovi malleabili. Poi vi affida alla sua sacra fiamma, per rendervi pane sacro per il sacro banchetto di Dio. Tutto questo vi farà l’amore perché conosciate i segreti del vostro cuore, e perché in quella conoscenza diveniate un frammento del cuore della vita. Ai “nostri” cari sposi, tutto l’affetto che possiamo. A Manuela e Giovanni, auguri di buona e lunga vita. Un abbraccio da tutti gli amici del Quotidiano
RISTORANTI POTENZA ANTICA OSTERIA MARCONI 0971-56900 C’ERA UNAVOLTA 0971-601217 AL DUOMO 0971-24848 MIMI’ 0971-37597 DUE TORRI 0971-411661 FILO D’ORO 0971-59245 LA TETTOIA 0971-24123 TAVERNA ORAZIANA 0971-34044 ISUCCIO 0971-471312 AMBROSIA 0971-34501 LA PRIMULA 0971-58310 AL NORD 0971-480025 AL POGGIO 0971-472137 BACCO 0971-410220 FUORI LE MURA 0971-25409 MOZART 0971-441295 NINFE 0971-470750 PANE E PEPERONCINO 0971-44462765 AL DRAGO 0971-445470
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Caro Luca, non importa quanto si dà ma quanto amore si mette nel dare. Augurissimi da Carmine
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Vi auguro tanta felicità che sgorghi ogni giorno dalla fonte inesauribile del vostro amore. Auguri. Anna Maria Guerrieri
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NICOLA è un giovane poliziotto che ama il teatro. Laura è una studentessa universitaria pronta a lottare contro l'ingiustizia. Libero è un leader del movimento studentesco. Gli anni sono quelli che precedono, attraversano e seguono il 1968 e i suoi rivolgimenti.
Il cattivo tenente UN tenente della polizia di New York è alla ricerca di due teppisti che hanno violentato una suora in chiesa.
G.I.Joe I G.I. Joe sono una squadra anti-terrorismo composta da un gruppo di veterani militari. Tra testate nucleari e tute high-tech dotate di acceleratori, il film è una festa di effetti speciali e scene d’azione.
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UN PROGETTO nato grazie all’applicazione di un bando provinciale, tanto impegno da parte del municipio e dei quattro centri attività motorie (Cam) che hanno preso parte al programma portato avanti dal Comune di Potenza e dalla Regione Basilicata, che hanno inteso avviare la pratica agonistica in città. Mens sana in corporae sana, come nella tradizione del detto latino. Il Comune di Potenza, grazie a lavoro di Filomena Sileo, funzionario ufficio sport e lavoro, e la programmazione di Antonio De Rosa, dirigente direzione sport e lavoro ha inteso coinvolgere quattordici Cam cittadini. I quattro centri che hanno dato l’adesione e preso parte alle attività partite il 1 luglio e conclusesi il 31 agosto sono stati il Free Spirit, il Nea Polis, il Bodi e l’Energym. Il progetto ha dato buoni frutti, considerata l’intensità del lavoro svolto in palestra o in piscina, viste le attività agonistiche del corpo libero e della danza, che hanno preso il sopravvento sulle altre discipline agonistiche. Il progetto è stato presentato ieri pomeriggio presso il ridotto del teatro Stabile alla presenza dei rappresentanti Cam Tommaso Rosa per il Nea Polis, Gianpio Olita per il Bodi, Claudia Amodio per l’Energim e Sandro Pace per il Free Spirit, dell’assessore allo Sport del comune di Potenza, Gaetano Sabatella. Ha moderato la serata la giornalista Loredana Costanza. Il finanziamento per portare avanti il progetto è stato pari a 6.600 euro. Le attività agonistiche si sono svolte presso l’impianto polifunzionale di via Roma a rione Risorgimento. I quattro centri interessati alla manifestazione e al progetto hanno rimarcato tutto l’entusiasmo che tale iniziativa ha saputo portare nelle passioni e nelle speranze dei giovani. Il comune ha accolto cento richieste. Sedici le proposte presentate, davvero tante considerato il periodo estivo e, soprattutto la crisi economica che tocca un po’ tutti. Un progetto, quello giunto alla seconda edizione che intende richiamare il maggior numero di praticanti in una città che fa proprio dello sport e del benessere un veicolo trainante per combattere altre piaghe sociali. Sabatella ha rimarcato la bontà dell’iniziativa affermando: «Siamo stati facilitati nella nostra fase progettuale dal fatto che il programma ha avuto inizio nel 2008. In questo modo abbiamo avvicinato alla pratica sportiva tanti giovani». Una kermesse di danza ha chiuso l’evento. f.menonna@luedi.it
PER I VIAGGIATORI
APPUNTAMENTI
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20 Potenza
Sabato 12 settembre 2009
Resi noti dal settimanale “L’Espresso” i dati di un’indagine condotta da Altroconsumo
Acqua: al capoluogo maglia rosa Considerata ottima per la salute e adatta per le diete povere di sodio E’ LA rivista “Altroconsumo” a promuovere l’acqua del rubinetto di Potenza, che conquista il primo posto nella classifica delle acque potabili dei capoluoghi di Italia. L’indagine - condotta da Altroconsumo - è stata resa nota in anteprima dal settimanale “L'espresso”. Possiamo, quindi, tranquillamente bere l'acqua del rubinetto: «meno costosa della imbottigliata - rivela la ricerca - e ottima per la salute. Anzi, è un’oligominerale particolarmente adatta per le diete povere di sodio. E attenzione, e pure il prodotto più economico sul mercato. Sembra un'acqua perfetta, ma ha un terribile difetto: sgorga direttamente nelle nostre case, attraverso i rubinetti. Una bestemmia per tantissimi italiani, convinti che gli acquedotti del Paese siano infestati da pesticidi, solventi, agenti chimici pronti ad attaccare i nostri
corpi inerti. La realtà sta nei dati elaborati da Altroconsumo, che ha raccolto campioni di “oro blu” in 35 fontane da Aosta a Palermo, li ha analizzati in laboratorio e ha tratto la sua conclusione: salvo rare eccezioni, l’acqua di casa nostra e sicu-
rissima. Per questo Altroconsumo utilizzerà per lanciare la campagna: “Non restare imbottigliato”. L’associazione ha considerato i capoluoghi di regione. Le cittàcon unalto tassodi popolosità e qualche centro sospettato di anomalie. Con un
metro di giudizio doppiamente severo rispetto ai limiti stabiliti dalla legge italiana, solo in tre non hanno superato l’esame: Reggio Calabria è la grande bocciata, per colpa dei sali in eccesso, ma pure Lecce e Ferrara non hanno brillato, vista la presenza di cloriti e altre sostanze inquinanti. «E’unvalido riconoscimento all’impegno e al lavoro svolto da Acquedotto Lucano impegnata a garantire un sevizio non solo efficiente ma di alta qualità - dichiara il presidente di Acquedotto Lucano S.p.A., Egidio N. MitidieriNon è un caso che la Società abbia realizzato “L’etichetta dell’acqua di rubinetto”, una vera e propria carta di identità con le caratteristiche delle acque potabili dei 131 comuni lucani che non hanno nulla da invidiare alle acque imbottigliate. La campagna di informazione racchiude in sé il lavoro certosino della Società in
materia di depurazione, controllo e vigilanza sulle acque». Per arrivare a queste pagelle occorre prima sfatare alcuni tabù: «Innanzitutto la durezza dell'acqua non è un male - spiega Claudia Chiozzotto, responsabile della raccolta dei campioni - può causare problemi agli elettrodomestici, non certo all'uomo. Anzi, studi recenti hanno dimostrato che acque troppo leggere, come quelle scandinave, potrebbero favorire la comparsa di malattie cardiovascolari. Altro aspetto importante sono i miglioramenti nella manutenzione degli acquedotti, oggi i gestori sono sempre più attenti. Il paragone con il passato lo conferma, visti i progressi registrati rispetto all'ultima inchiesta di Altroconsumo sullo stesso tema, realizzata tre anni fa. Non che le acque siano perfette. A Genova per esempio sono state trovate
tracce di alluminio, a Firenze di piombo e a Palermo di arsenico, ma in misura così limitata da risultare innocue al 100 per cento». Stesso discorso nel caso dei solventi, residui dei processi industriali, e dei trialometani, risultato di un processo di disinfezione non ottimale, presenti in quattro casi, ma non in dosi preoccupanti. Quel che infastidisce e rende diffidente un consumatore abituale di minerale, come il sapore dell'acqua di casa, può essere eliminato facilmente. Ad esempio aspettando qualche minuto prima di bere, per far evaporare il cloro, oppure mettendo la caraffa in frigorifero, in modo che si perda qualsiasi retrogusto. Le note dolenti arrivano proprio quando si parla di tariffe. Perché la convenienza del rubinetto è indiscutibile, ma ledifferenze da cittàa città sono enormi.
Nel rione di Santa Maria è iniziata la festa: si concluderà domani
Un borgo medievale nel cuore antico della città SPETTACOLI di falconeria, degustazione di prodotti tipici, giochi per i bambini e spettacoli musicali. E poi, liturgie, momenti di preghiera e di riflessione. Questa è la festa di Santa Maria. I festeggiamenti in onore di Santa Maria del Sepolcro, iniziati ieri, termineranno domenica. Per tre giorni l'intero quartiere sarà coinvolto da iniziative di ogni genere, civili e religiose. Tra le novità, l'allestimento della festa anche nella Villa di Santa Maria, punto nevralgico del quartiere, oltre che nel piazzale antistante la chiesa, come ogni anno. Dopo la minimaratona di questa mattina, con protagonisti i più piccoli, domani (dalle 16. 30 fino alle 23) la villa farà da palcoscenico allo spettacolo di falconeria a
cura dell'associazione “De tempore exeundi” e ad altri spettacoli medievali. La scelta non è casuale. La comunità parrocchiale, infatti, vuole lanciare un segnale a tutti i cittadini e all'amministrazione comunale perché la villa venga rivalutata come punto di incontro «in senso positivo, e non negativo, come sempre più spesso accade», precisa il viceparroco Padre Mimmo. Non è casuale nemmeno la scelta di allestire un borgo medievale in una delle vie più antiche della città. Spiega Padre Mimmo: «Lo scopo principale della festa è quello di ripristinare la titolazione della parrocchia, ovvero di ridare una devozione e un culto alla Madonna richiamando anche le radici storiche. La chiesa, infatti, na-
sce da un insediamento templare in quella che in principio era una via romana che conduceva alle Puglie. La cappella che qui venne costruita, nel 1400 fu ingrandita dai Frati Minori che vi costruirono una chiesa e un convento. Quest'ultimo poi fu abbattuto nel 1935. La festa - conclude - nasce come esigenza di richiamare la devozione mariana creando un legame con il quartiere, cercando di ricompattarlo. La festa, quindi, come pretesto di un discorso di apostolato che possa arrivare anche alle persone più lontane, come momento di ritrovo e di richiamo». Tra gli appuntamenti da non perdere, inoltre, la presentazione del sito gestito dai ragazzi della parrocchia questa sera alle 20 e la per-
Le luminarie a rione Santa Maria
formance musicale di Agostino Gerardi e i Terrania, domani sera alle 21 e 30. Dal punto di vista liturgico, tra le novità, la celebrazione della santa messa alle ore ventiquattro, la scorsa notte, e la recitazione del rosario meditato (per ogni posta di rosario c'è una breve meditazione). Le numerose attività della parrocchia di Santa
Uno spettacolo al Don Bosco per finanziare il progetto
Hospice, sogno in crescita CHI HA sempre pensato che la solidarietà non facesse rumore, dovrà presto ricredersi. Perché non solo la solidarietà fa rumore, ma fa anche ridere. Esattamente quello che è accaduto lo scorso giovedì quando, al cineteatro don Bosco, la compagnia Filodrammatica Santa Maria di Potenza ha portato in scena la commedia brillante “Tre pecore viziose” di Edoardo Scarpetta. Un'occasione, quella di giovedì, per raccogliere fondi da devolvere ai progetti dell'associazione “Amici dell'Hospice di Potenza”, l'organizzazione onlus che si occupa di fornire assistenza agli ospiti del reparto di Hospice Oncologico dell'ospedale San Carlo del capoluogo. «L'idea di andare in scena per beneficenza è nata prevalentemente dall'amicizia e la simpatia nei riguardi dell'associazione ha spiegato dietro le quinte il presidente della compagnia Filippo Capitolo, giovedì nelle parti di Felice Sciosciammocca - così con la nostra compagnia, divertendoci, possiamo dare una mano a chi ne ha bisogno, comprese le associazioni di volontariato». Nata nel 1993 la Filodrammatica non è nuova ad esperienze di questo tipo: «recitiamo sempre per beneficenza e mai a scopo di lucro», ha continuato il presidente. Massiccio il numero degli spettatori al cineteatro. «Sono sempre più contento della partecipazione e del sostegno che ci viene da tutta la cittadinanza - ha commentato Raffaele Messina coordinatore dei volontari che operano nell'Hospice - sono tutte iniziative che ci permettono di portare avanti la nostra idea che è quella di portare un sostegno, ma soprattutto un sorriso a chi vive nell'Hospice». Un'associazione, quella degli Amici dell'Hospice in costante crescita come spiega lo
Maria andranno anche oltre la festa. Il 3 e il 4 ottobre, la parrocchia, insieme ad altri 6.000 fedeli lucani, sarà ad Assisi per portare l'olio alla lampada votiva posta sulla tombe di San Francesco mentre il fine settimana successivo aprirà le porte alla settimana francescana. Anna Martino
BREVI IN TEMPO DI CRISI
Un gesto concreto di solidarietà ILARIO Ungaro, proprietario dell’omonimo store in via del Gallitello, ha annunciato la volontà di mettere a disposizione dei giovani che vogliano intraprendere un’attività commerciale due locali di sua proprietà. I due locali - uno di 100 e l’altro di 50 metri quadrati - saranno messi a disposizione gratuitamente per 6 mesi. I giovani interessati devono rivolgersi direttamente al signor Ungaro.
IL CONVEGNO
San Gerardo e l’identità cittadina OGGI alle 10, nella Sala dell'Arco del Palazzo di Città è previsto il convegno su “San Gerardo La Porta: l’identità civica della città di Potenza fra storia, fede e leggenda”. I lavori saranno introdotti dai saluti di Vito Casale presidente dell'Associazione Imago- Historiae e da Rosario Angelo Avigliano. Il dibattito sarà concluso dall'intervento del sindaco, Vito Santarsiero. Coordinerà Antonella Pellettieri. La compagnia
A PARCO TRE FONTANE
stesso Raffaele: «Oramai i volontari che operano con la nostra organizzazione sono quasi 60, le richieste di adesione continuano ad aumentare e, quello che sorprende è che molti dei ragazzi che decidono di far parte di quella che oramai possiamo definire la nostra famiglia, hanno un'età media che non supera i 30 anni, un segnale questo che la solidarietà può essere un modo giusto di crescere anche per i ragazzi della nostra comunità recentemente toccata da episodi di cronaca che hanno visto proprio i giovani vittime di tristi fatti di cronaca». La buona volontà da sola purtroppo non basta: «abbiamo bisogno che anche le istituzioni ci stiano accanto», dice il coordinatore che aggiunge: «solo così il nostro sogno potrà continuare a crescere». Anna Musacchio
La presentazione dell’associazione sportiva “Lucania” STASERA a Parco Tre Fontane (rione Lucania) si svolgerà la presentazione ufficiale dell'associazione sportiva culturale Lucania. Sul palco si esibirà Agostino Gerardi e i Terrania. Spettacolo di musica popolare. Durante la serata si esibiranno anche i giovani allievi della scuola di ballo dei Maestri Marisa Ciammella e Antonio Calabrese. La serata sarà presentata da Sonia B. speaker di Radio Potenza Centrale.
LA RETTIFICA Un caso di omonimia PER un errore meramente tecnico, a pagina 22 del Quotidiano della Basilicata di ieri è stata pubblicata la foto del Filippo Gesualdi sbagliato. Quello pubblicato in pagina, infatti, non è il consigliere Filippo Gesualdi, ma un suo omonimo. Per l’involontario errore ci scusiamo con gli interessati e, ovviamente, con i nostri lettori.
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22 Potenza
23 Avigliano Con diciannove alunni si forma la classe base per l’anno scolastico
Itc De Lorenzo, buona la prima E per il futuro, si insegue una specificità nel campo giuridico e del marketing AVIGLIANO – I numeri sono sempre risicati, ma la prima classe all’Itc di Avigliano quest’anno si è potuta fare: 19 alunni in tutto e la prossima settimana suonerà la campanella dalle parti della Collina dell’Angelo. Quest’anno cinque classi andranno tra i banchi senza proteste ed esitazioni, anche se ad agosto nei documenti ufficiali dell’Ufficio scolastico provinciale non compariva la nuova prima. Come l’anno scorso. Poi “le pressioni” (la Provincia e l’istituto De Lorenzo hanno giocato un ruolo fondamentale, ha detto chi ha partecipato a una trattativa lunga un mese) hanno ristabilito la prima all’istituto tecnico commerciale di Avigliano, ex Nitti, ora De Lorenzo. Non è successo dunque quello che è accaduto in passato, allorquando la prima classe non fu formata per mancanza del numero di alunni o, sembra più certo oggi, anche per una “mancata volontà” dal fronte della scuola (la sede di Potenza) e dell’ufficio scolastico. «Si è fatta quest’anno, ma si poteva fare anche l’anno scorso. Era compatibile l’anno scorso, è compatibile anche quest’anno». Il sindaco di Avigliano Domenico Tripaldi, in una conferenza stampa indetta dal dirigente della scuola di Avigliano, Giuseppe Viggiano, ha parlato per primo. Ha detto co-
L’istituto ad Avigliano
me sono andate le cose: «Una maggiore disponibilità delle istituzioni scolastiche e una forte pressione del presidente della Provincia Lacorazza hanno permesso di raggiungere questo risultato. Era pacifico, tuttavia, istituire la prima, anche se non ci sentiamo di fermarci qui, perché riteniamo che la presenza del’'istituto è stata garantita, ma bisogna rimanere in questo flusso per cercare una via autonoma e originale per sostenere una scuola del genere ad Avigliano». E’ stato, l’altro ieri, il giorno degli elogi, dei ringraziamenti e del guardiamo avanti. Nella stanza della giunta comunale, il responsabile della scuola di Avigliano, Giuseppe Viggiano, ha tenuto una lunga relazione. Da dirigente si è soffermato
sul da farsi, ma prima ha parato qualche colpo che ha accusato la scuola, in calo di iscrizioni: «Scaricare sui docenti la responsabilità delle poche iscrizioni è ingiusto – ha detto -. Il punto è che occorrono maggiori relazioni economiche e sociali tra Avigliano e le comunità che da sempre le sono vicine». «E’ vero – gli ha fatto eco Vitina Iannielli, docente incaricata della promozione della scuola - perché noi ci siamo mossi bene anche nei territori limitrofi, raccogliendo purtroppo ben pochi risultati. Ecco perché crediamo che occorrano scelte politiche che accompagnino quelle scolastiche». Intanto si pensa al dopo. E il dopo, anche in ossequio alla riforma Gelmini, darebbe
all’Itc di Avigliano una specificità nel campo giuridico, finanziario e del marketing. «Già promuoviamo stage e progetti con enti pubblici e società come Sviluppo Italia – ha ricordato Viggiano – che da anni ci aiuta a diffondere la cultura all’auto-imprenditoria. Tant’è che quest’anno abbiamo candidato un progetto per la gestione del Polivalente, del parcheggio del monastero e della villa comunale di Avigliano, oltre a tutta una serie di iniziative formative extrascolastiche». Insomma, si è salvato un istituto che è più di una scuola in crisi di iscrizioni. Orgogliosi del risultato raggiunto anche altri due protagonisti delle lunghe battaglie per il mantenimento della scuola ad Avigliano, Carmine Ferrara dell’associazione Abete, sostenitore del corso Sirio rivolto a coloro che hanno abbandonato gli studi, e Antonietta Lucia, già presidente del consiglio d’istituto del Nitti. Alla conferenza stampa ha partecipato, oltre agli assessori comunali Pace (Istruzione) e Claps (Attività produttive), il consigliere provinciale Ivan Vito Santoro, che circa la scuola ha parlato di «un risultato importante per il territorio di Avigliano, ottenuto grazie a un lavoro d’equipe nel quale il presidente Lacorazza ha condotto bene la partita». Gianni Sileo
Avigliano, personale del municipio in stato di agitazione La mobilitazione del sindacato AVIGLIANO - In questo autunno che si preannuncia caldo per i lavoratori delle aziende private, anche i dipendenti del comune di Avigliano sono in stato di agitazione. I sindacati della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil hanno diffuso ieri un comunicato con cui denunciano la grave e preoccupante situazione di stallo creatasi al comune in questione per «il mancato rispetto da parte dell’amministrazione degli impegni assunti nelle precedenti riunioni delle delegazioni trattanti, nonostante le ripetute e forti sollecitazioni di tutti i rappresentanti sindacali». L’oggetto del contendere sono, in pratica, le risorse del «fondo del salario accessorio, fondo che – spiega Antonio Guglielmi della Uil Fpl - si negozia di anno in anno». «Quest’anno, però, - continua – mancano circa 40 mila euro sul fondo integrativo per il personale, il che crea forte malcontento tra i dipendenti comunali il cui potere d’acquisto derivante dal salario accessorio risulta drammaticamente falcidiato. Noi – conclude
Guglielmi – abbiamo chiesto al sindaco un incontro urgente per trovare una soluzione giusta e condivisa alla difficile vertenza in corso e per capire la motivazione della mancanza di risorse». A tal proposito l’ipotesi più accreditata, tra i rappresentanti sindacali, è quella secondo cui i fondi servirebbero per far fronte all’emergenza rifiuti. Ipotesi che ha però bisogno di essere convalidata dall’Ente direttamente interessato. «In assenza di risposte concrete – si legge nella nota - si attiveranno tutte le iniziative utili a salvaguardare i diritti dei lavoratori». Il che significa che dallo stato di agitazione attualmente proclamato si passerà ad iniziative di protesta più dure. Roberta Senese
Sant’Angelo Le Fratte La vertenza Standardtela Castelmezzano Al via il centro pilota in zona Pip
La trattativa proseguirà Le cravatte e la formazione sui tavoli del capoluogo di alta sartoria italiana SI è tenuto venerdì l’incontro a Roma tra i sindacati e il gruppo tessile per aggiornare il dossier Standartela dopo il fallimento del progetto Draplane. A darne notizia, La Filtea Cgil, la Femca Cisl e la Uilta Uil, in una nota congiunta. In attesa del prossimo incontro che si terrà a Potenza, all’incontro romano, i segretari nazionali e territoriali delle tre sigle sindacali, con una delegazione degli ex lavoratori della dimessa fabbrica Standartela di Sant’Angelo Le Fratte, hanno incontrato i responsabili del gruppo Zucchi per una disamina della vertenza dopo il fallimento del programma di reindustrializzazione presentato dalla Draplane. «Il programma - spiega la nota - prevedeva il recupero dello stabilimento di Isca Pantanelle e la ricollocazione dei 109 lavoratori espulsi, attualmente in mobilità. Nell’ambito della discussione, la delegazione sindacale ha fortemente sostenuto il rispetto degli accordi sottoscritti, accordi che prevedono la corresponsione di quindicimila euro a tutti i lavoratori a titolo di
SI è tenuta ieri, presso il Giubileo Hotel di Rifreddo, la settima festa regionale di Liberetà, organizzata dallo Spi Cgil di Basilicata. Alla presenza di circa 800 pensionati, provenienti da tutta la Regione, i dirigenti sindacali e i rappresentanti delle istituzioni locali e regionali hanno dato vita ad un serio e puntuale dibattito sulla questione della “territorialità”, quale cardine dell’integrazione socio-sanitaria in Basilicata. Grande attenzioen al «momento storico particolare, caratterizzato da
risarcimento in caso di fallimento del programma di riconversione industriale e la disponibilità del sito come condizione per un nuovo bando di gara per la reindustrializzazione». Ma, proseguono i responsabili locali delle tre sigle, «la dirigenza della Zucchi ha manifestato qualche contrarietà di natura interpretativa sui contenuti del suddetto accordo, ma si è detta disponibile a ricercare un accordo anche su questo aspetto oltre che a perseguire la strada della deindustrializzazione e quindi a favorire le procedure per l’indizione di un nuovo bando, condizione questa per il prolungamento degli ammortizzatori sociali per i 33 lavoratori con la mobilità in scadenza a fine anno». Così, le parti hanno deciso di aggiornare il tavolo negoziale nei prossimi giorni a Potenza in concomitanza con l’incontro che si farà con la Regione Basilicata. Mentre l’assemblea dei lavoratori si terrà martedì 15 settembre, alle ore 17, a Sant’Angelo presso la sala cinema.
CASTELMEZZANO - Dato di controtendenza nel paese visto che nello scenario di crisi economica che sta investendo la Basilicata, e non solo, a Castelmezzano, invece, un noto imprenditore fiorentino ha scelto di investire. Verrà inaugurato oggi, alle 15:30 in località Camastra - zona Pip il “Centro Pilota per le Attività Produttive” attraverso l’apertura dello stabilimento di cravatte della “Fatto in Italia” srl a capitale interamente controllato dalla Stefano Ricci spa. La spa nasce nel 1972 per volontà di Stefano Ricci e della moglie Claudia, con l’obiettivo del raggiungimento qualitativo assoluto per i prodotti di abbigliamento maschile. Oggi, il marchio Stefano Ricci rappresenta un punto di riferimento nel segmento extralusso con negozi monomarca aperti nelle località più esclusive del mondo, da Shangahai a New York, da Pechino a Los Angeles. La società ha anche vinto quest’anno il premio “Unioncamere” quale migliore azienda media italiana. «Un ottimo esempio di sinergia tra il pubblico ed il privato” - com-
menta Domenico Cavuoti, sindaco di Castelmezzano - il progetto, avviato durante la precedente amministrazione Valluzzi, vede impegnata una società che senza alcuna sovvenzione o contribuzione pubblica, ma solo con propri capitali investiti, occuperà, per ora, tredici unità lavorative selezionate sul nostro territorio». «Queste donne sono state formate ed assistite nell’avvio della produzione da espertissime sarte fiorentine, con la finalità di ottenere e rispettare gli standard produttivi di assoluta qualità richiesti dal marchio». «Tra breve saranno materialmente disponibili i nuovi lotti nell’area Pip, e su cui l’azienda ha ulteriori progetti di sviluppo ha continuato Cavuoti - L’imprenditore Ricci ha deciso di investire sul territorio perché una volta in visita ne è rimasto, letteralmente, affascinato». «Il luogo diviene, difatti, parte integrante del prodotto, idea perfettamente in linea con la politica amministrativa che abbiamo seguito negli ultimi anni, dando risalto alla qualità paesaggistica di Castelmezzano».
La Spi Cgil sulla riforma sanitaria: «L’innovazione non resti lettera morta» una crisi economico finanziaria globale e soprattutto da una forte crisi dei valori che, peraltro, coincide con una profonda crisi di rappresentanza politica». Nel corso dell’iniziativa - spiega una nota della sigla sindacale - sono state affrontate problematiche tecnico operative riferite alla legge sulla rete integrata
dei servizi socio sanitari. «La grande innovazione che questa opera legislativa, approvata nel 2007, apporta è la costituzione degli “ambiti sociosanitari” nei luoghi di vita e dei luoghi di lavoro - prosegue - In pratica una sanità più vicina al cittadino che compie un’azione di prossimità per risolvere in maniera più funzio-
nale le questioni legate alla salute». Ma, si è ricordato durante l’iniziativa, di questa legge, ad oggi, si attendono ancora i regolamenti attuativi «senza i quali, naturalmente tutta l’innovazione rischia di restare lettera morta». Ecco perchè i dirigenti sindacali, a partire dalla segretaria generale Spi Cgil, Maria Lorusso,
hanno puntato l’attenzione sulle responsabilità politiche e «sui passi avanti che debbono necessariamente essere compiuti in un terreno tanto delicato». Al dibattito hanno partecipato Domenico Santarsiero segretario regionale Spi e il governatore De Filippo, oltre che Leonardo Vita, presidente dell’Auser. Anto-
nio Pepe, segretario generale della Cgil Basilicata, ha sottoscritto «a pieno» la relazione del segretario Lorusso, individuando «ancora una volta, nelle istituzioni regionali, le responsabilità nell’attuazione delle leggi in materia sociosanitaria». Le conclusioni sono state affidate a Celina Cesari, segretario nazionale Spi Cgil, che ha portato una testimonianza nazionale sulle difficoltà dei pensionati, «sulla inefficienza dei provvedimenti del Governo per tutelare le fasce deboli».
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Sabato 12 settembre 2009
24 Balvano Prosegue l’inchiesta sulla questione rifiuti e la loro gestione sul territorio
«Non sia speculazione politica» Il timore di Di Carlo: da Tarsu a tariffa, per i cittadini inevitabili gli aumenti BALVANO - “No” alla speculazione politica dinanzi alla questione rifiuti. C’è chi ha il sentore che il tema del disservizio abbia forzatamente aperto una «strumentale campagna elettorale» in vista delle regionali. Anzi, nel gioco delle parti c’è chi avverte che in Lucania ci sia qualcuno che stia «spingendo verso un Commissariamento forzato del governo centrale per far esplodere un caso Basilicata sulla scia di quello campano». Alle preoccupazioni meramente “politiche” il sindaco di Balvano, Costantino Di Carlo, ne aggiunge delle altre: il cambio di contribuzione dalla “Tarsu”alla “Tia”. Da un’imposta ad una “tariffa igiene ambiente” sino ad una “gestione consortile” per contenere i costi fissi. Ma c’è di più. Si è alla ricerca di escamotage per non far lievitare i costi a carico della popolazione. Che problemi vive Balvano in tema di rifiuti? «Il problema è visibile. Nel mio paese, come negli altri, domina un acre odore. Gli accumuli di immondizia sono sotto gli occhi di tutti. I contenitori acquistati servono per gestire una situazione ordinaria. I rifiuti, a volte, anche per tre giorni restano sul camion per cui gli accumuli aumentano». Come gestite la raccolta rifiuti? «Con una gestione interna. Ci avvaliamo di due operatori comunali per l’indifferenziata e scarichiamo a Palla-
La difficoltà della situazione rifiuti a Balvano e, in alto, il sindaco Di Carlo
reta tre volte a settimana. Abbiamo una convenzione con ditta esterna per il ritiro del materiale differenziato. In questi anni non abbiamo mai avuto problemi, ma ora abbiamo materiale a terra. Spesso nell’ultimo periodo riceviamo i fax che ci vietano di conferire i rifiuti in discarica». I piccoli numeri aiutano a far fronte alla questione rifiuti? «Non aiutano perché si è di fronte a un territorio comunale ampio e a basso numero di abitanti. Questo disequilibrio determina una maggiore incidenza dei costi fissi
per la gestione che si ripercuote sulla popolazione, per cui quanto più bassi sono i numeri tanto più alto è il costo pro capite Noi conferiamo 480 tonnellate all’anno. Nel 2008 la spesa complessiva per il conferimento si è aggirata intorno a 160 mila euro. Una somma che comprende il costo dei dipendenti, la gestione dei mezzi e il costo di conferimento in discarica che negli ultimi anni si è raddoppiato». Qual è la sua proposta? «Urge una gestione consortile che superi la logica delle singole gestioni comunali. Questo è l’unico modo per
comprimere i costi fissi di gestione. L’altro bisogno imminente è di spingere sulla raccolta differenziata». Quant’è la Tarsu? «E’di 1,05 euro al metro quadro. Attualmente i cittadini pagano la Tarsu che è una tassa. Per legge il costo per la gestione della spazzatura deve essere trasferita ai cittadini nell’ordine del 50 per cento e nei casi in cui i Comuni sono deficitari il trasferimento arriva anche al 70 per cento. Con l’aumento costante del costo di smaltimento in discarica, soprattutto negli ultimi anni, i Comuni avrebbero dovuto trasferire queste somme aggiuntive alla popolazione». A Balvano cosa è successo? «Siamo riusciti a mantenere ferma la Tarsu per 3 anni con grossi sacrifici andando a scovare nella legge degli escamotage». E ora i cittadini cosa dovranno attendersi? «Ho il timore, soprattutto alla luce degli orientamenti in atto, che la Tarsu (una tassa) sarà trasformata in Tia (tariffa) con l’obbligo da parte dei Comuni di trasferire l’intera somma a carico dei cittadini. In realtà anche quest’anno si sarebbe dovuto realizzare questo passaggio, ma i Comuni si trovano in una fase di deroga rispetto a questo principio». Ma il passaggio dalla Tarsu alla Tia cosa comporterà per i cittadini? «I Comuni saranno costretti a trasferire l’intero costo sui
cittadini: trattandosi di una tariffa si aggiungerà il 10 per cento di Iva». Sindaco Di Carlo, cosa la spinge a credere che il tema dei rifiuti abbia forzatamente aperto una strumentale campagna elettorale? «Il tema dei rifiuti è un problema concreto e serio come altri problemi che riguardano la nazione o la comunità lucana. Ho il timore che una parte della politica lucana più che fare proposte utili alla soluzione del problema e all’intera comunità lucana pensano di utilizzare il tema del disservizio come un cavallo di battaglia per una strumentale campagna elettorale. C’è in pratica chi ritiene che spingendo oltremodo sul termine rifiuti sulla scia dell’evento campano dello scorso anno si possano ottenere dei vantaggi politici. Questo non è un dato reale ma una mia sensazione, forse sarebbe il caso che guardando al bene della comunità lucana tutti insieme, partendo dai sindaci, dalle istituzioni regionali e provinciali sino a tutti i livelli politici si possa fare una battaglia comune. La comunità lucana potrebbe avere la percezione che una parte della politica prenda sottogamba il problema e l’altra parte utilizzi strumentalmente questo argomento per la prossima campagna elettorale. I lucani hanno bisogno di tutto, tranne di questo». 9. continua Angela Scelzo
Il centrodestra all’attacco sull’emergenza
Aurelio Pace
VISTO che, ne sono convinti, sull’emergenza rifiuti non è il caso di abbassare la guardia, ancora una volta torneranno a denunciare la situazione. Stamani, alle 11.30, presso la sala commissioni, il cordinatore dell’intergruppo di minoranza alla Provincia di Potenza, Aurelio Pace, ha indetto una conferenza stampa sull’emergenza rifiuti. Nel palazzo di piazza Mario Pagano, interverranno alla conferenza i parlamentari del Pdl, i gruppi consiliari di opposizione al comune di Potenza, alla Provincia e alla Regione Basilicata. Sono attese, spiega una nota, anche alcune associazioni ambientaliste.
Domani sera il partito chiama a raccolta i cittadini Sasso di Castalda Onorificenza per Carlo Alemi
Festa del Pdl a Vietri: Cittadinanza onoraria dialogo sulle regionali «a chi si batte per la legalità» VIETRI DI POTENZA - Tutto pronto a Vietri di Potenza per la “Festa della Libertà” del Pdl, che si terrà domani sera in paese, a partire dalle ore 20.30, in piazza XXIII Novembre. Come lo scorso anno (intitolata però Festa del Tricolore), interverranno elementi di spicco del Pdl regionale, come il vice-coordinatore regionale del Pdl Gianni Rosa, il consigliere regionale Sergio Lapenna e il senatore Egidio Digilio. La “Festa della Libertà” si aprirà alle venti e trenta, con la presentazione del giovanissimo Emidio Carmine Carleo, di Vietri di Potenza e della locale sezione del Popolo della Libertà. A seguire si terranno poi gli interventi di Carmine Gran-
de e Pino Petrocelli del Pdl di Vietri. Interverrà poi il vice-coordinatore regionale del Pdl, Gianni Rosa, che sarà seguito poi da Sergio Lapenna. Chiuderà la serie di interventi il senatore lucano del Pdl, Egidio Digilio. Quest’anno la festa della libertà toccherà temi importanti e delicati come la politica regionale, in vista delle prossime elezioni regionali del 2010. Ma la serata non si chiuderà con l’intervento del senatore Digilio. Infatti, a seguire si terrà una degustazione gratuita di prodotti locali e ad animare ed allietare la continuazione della serata ci penserà la musica di Dj Domy. Claudio Buono
A Brienza, una piazza in ricordo di Altavista BRIENZA - Una piazza a Giuseppe Altavista. E’ previsto per questa mattina alle ore 10 un convegno sulla vita e le opere del magistrato e la presentazione del libro “Scritti di Giuseppe Altavista”. Alle 11.45 la cerimonia proseguirà con la deposizione di una corona di alloro ai caduti di tutte le guerre in piazza Municipio e i saluti delle autorità, per passare alle 12.30 all’intitolazione ed inaugurazione della piazza sottostante il palazzo comunale. «L’amministrazione - si legge in una nota del sindaco Pasquale Scelzo - ha inteso esprimere un significativo tributo al con-
cittadino Altavista per la meritoria attività svolta al servizio delle istituzioni». «Quella di oggi - si legge nella nota dell’assessore alla Cultura Raffaele Lopardo - rappresenta il primo atto di quest’amministrazione che intende proseguire con la revisione della toponomastica per dare onore a tutti i cittadini illustri di Brienza che hanno dato lustro alla città e all’intera Basilicata». «Lo consideriamo - ha proseguito - un atto dovuto verso chi ci ha permesso, e ci permette, di essere orgogliosi della nostra terra». Angela Scelzo
SASSO DI CASTALDA - Cittadinanza onoraria al presidente del Tribunale di Napoli, Carlo Alemi. Il conferimento ufficiale è previsto per questa mattina alle ore 11 nel centro del Melandro. «La famiglia Alemi è originaria di Sasso di Castalda - ha detto il sindaco Rocco Perrone - e per la nostra comunità è un onore omaggiare il Presidente del Tribunale di Napoli, Carlo Ale-
mi, con la cittadinanza onoraria». «E’ una personalità di spicco che ben si è contraddistinta per la sua legalità e il suo valore umano». «La cittadinanza vuole essere un omaggio per gli alti meriti e riconoscimenti conseguiti nella sua carriera professionale». A seguire riflettori puntati poi su “legalità nella vita di tutti i giorni e il ruolo dell’informazione” in una
Satriano Nuovi incontri per la nascita dell’organismo
Verso il forum giovanile SATRIANO - Si è svolto giovedì scorso a Satriano di Lucania presso l’aula consiliare il secondo incontro tra i giovani del paese e l’amministrazione comunale con oggetto la creazione del Forum giovanile. Erano presenti, in rappresentanza della giunta, gli assessori Rocco Cavallo, che ha presieduto la riunione, Antonio Langone e il capogruppo di maggioranza Mario Polino. Obiettivo di queste sedute costituenti è la stesura di uno statuto e di un regolamento interno da adottare per il Forum giovanile comunale. Ricordiamo che possono partecipare al Forum tutti i ragazzi dai 15 ai 29 anni, non ci sono vincoli numerici. Il Forum giovanile sarà un valido strumento di confronto tra la
società civile e le istituzioni pubbliche. E’inoltre un’importante occasione per capire come funzionano i meccanismiburocratici dellacosapubblica, per ottenere fondi con cui progettare e realizzare iniziative di rilievo, per collaborare con i forum degli altri paesi creando una rete che sia in grado di raggruppare le forze per raggiungere obiettivi comuni superando i campanilismi. Il prossimo incontro si terrà lunedì 14 Settembre alle 18.30, presso l’aula consiliare, quando si leggeranno alcuni tra gli statuti che hanno adottato gli altri comuni con l’intento di fare una sintesi tra le varie opzioni per scriverne uno adatto alle esigenze dei giovani satrianesi. Rocco Perrone
tavola rotonda a più voci alla presenza di numerose autorità e dei rappresentanti della stampa lucana. Alemi è ben noto soprattutto per il caso Cirillo. Eppure solo dopo ventisette anni dal sequestro, Ciro Cirillo, ha incontrato in pubblico il giudice Carlo Alemi. L’attuale Presidente del Tribunale di Napoli all’epoca dei fatti era il titolare dell’inchiesta sul rapimento e sulla controversa trattativa con le Brigate rosse e il boss della nuova camorra organizzata Raffaele Cutolo, che condusse poi alla liberazione dell’ex assessore regionale democristiano. «I magistrati partenopei sono indifesi». Così si è espresso Alemi proprio nei giorni scorsi in seguito ad un attentato al gip di Napoli. «Questo è il sintomo di un ulteriore imbarbarimento - ha aggiunto - di quelle che sono le manifestazioni delinquenziali». Ma il Presidente del Tribunale è ben noto - soprattutto nell’ultimo periodo - per aver chiesto l’invio degli Ispettori al Guardasigilli Angelino Alfano per far luce sul processo a Elio Letizia. Un processo insabbiato da ben 12 anni. Angela Scelzo
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Sabato 12 settembre 2009
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Dopo 5 mesi dal primo articolo siamo tornati, ma non è cambiato nulla
Discarica abusiva sulla Paterno-Padula PATERNO - Nonostante il passare del tempo, nulla è cambiato. Circa cinque mesi or sono, dalle pagine di questo giornale, denunciammo la presenza di un massiccio abbandono di rifiuti, all'altezza del chilometro 3 della strada provinciale Paterno - Padula, in un terreno scosceso fiancheggiante una stradina comunale che porta al rione Chiusulelle. In quell'occasione evidenziammo come tra le verdi e ridenti ginestre risaltassero materassi in disuso, calcinacci, pneumatici usurati, copertoni, carcasse di elettrodomestici, beni durevoli inerti, materiale da costruzione, rifiuti pro-
dotti da attività artigianale e, dulcis in fundo, addirittura strisce di lapidi marmoree. Siamo ritornati sulla “scena del delitto” e con sommo rammarico, ed un pizzico di sfiduciato svilimento, ci tocca notare che non si posto rimedio all'increscioso scenario. Il paesaggio, nel corso di questi ultimi mesi è reso ulteriormente degradato e nauseabondo dalla presenza di un'aria maleodorante - per usare un simpatico eufemismo - che porta a ritenere possibile se non certa la presenza, nell'area in questione, di qualche animale in putrefazione. Corre l'obbligo di
ricordare che la legislazione attuale (art. 192 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale)) vieta “l'abbandono ed il deposito incontrollato di rifiuti sul suolo e nel suolo”. La differenza tra il semplice abbandono di rifiuti e la discarica abusiva sta, secondo la prevalente giurisprudenza, nel fatto che il primo è assolutamente occasionale, il secondo ripetuto e abituale. In tema di abbandono il Decreto Ronchi vuole che “i rifiuti di qualunque provenienza o natura che sono rinvenuti giacenti su strade ed aree pubbliche o su strade o aree private,
che sono comunque soggette ad uso pubblico, sono considerati rifiuti urbani. Conseguentemente tali rifiuti devono essere raccolti ed allontanati dal Comune (o dall'Ente gestore individuato dal Comune), il quale dovrà anche provvedere ad individuare i responsabili, per le sanzioni del caso e per le spese sostenute”. Il confine tra il semplice abbandono di rifiuti e la discarica abusiva, spesso, è molto labile e sfugge ai rigidi criteri di classificazione o di categorizzazione. Lo stesso caso in questione sembra non potersi
Un’immagine della discarica abusiva
prestare ad agevole interpretazione. Sta di fatto che, al di là di ogni artifizio giuridico-legislativo e stilistico, anche nelle piccole, inconta-
minate realtà si continua deprecabilmente ad inquinare e ad oltraggiare il territorio nel silenzio più acuto e mortificante. Nuario Fortunato
Missanello Il sindaco Senatro Vivoli: «Un precario venga destinato al nostro Comune»
Quale sorte per la primaria? Due pluriclassi: una ingloberà prima, seconda e terza. Genitori in rivolta MISSANELLO - Malcontento e disappunto sulla sorte della scuola elementare del paese: «Che un precario venga destinato al nostro comune». Con il nuovo decreto Gelmini, il plesso ha visto ridursi il numero di docenti da 5 a 4 con problemi, ancora più gravi, sull'organizzazione delle classi. Se, infatti, la scuola fino allo scorso anno aveva visto i bambini divisi in due pluriclasse e una classe singola, oggi si ritrova a fare i conti con due sole pluriclassi, una che ingloberà prima, seconda e terza elementare e l'altra quarta e quinta. Una decisione che non ha per niente soddisfatto i genitori pronti a manifestare il loro disappunto su quello che definiscono un modo di fare «inconsapevole e poco appropriato». Come ha commentato una madre che preferisce rimanere anonima: «E' assurdo che un bambino di prima elementare debba ritrovarsi nella stessa classe con un bambino di terza, è chiaro che una delle due classi dovrà necessariamente essere ritardata dall'altra, o si tenderà a trascurare coloro che devono imparare a scrivere o coloro che sono già in una fase più avanzata. Ancora una volta le realtà piccole e interne sono penalizzate, grave se si considera che in questo caso parliamo dell'educazione dei nostri figli». A fronte di un aumento dei bambini che da 28 sono passati a 32, il piccolo
La scuola primaria di Missanello
comune si ritrova a fare i conti con la razionalizzazione Gelmini. Con un'assemblea dei genitori, l'amministrazione comunale ha fin da subito sposato la contestazione, non ritenendo appropriata la decisione di creare due pluriclassi, e sta valutando i passaggi appropriati da effettuare. Come ha commentato il primo cittadino Senatro Vivoli: «Abbiamo già chiesto alle autorità scolastiche competenti la valutazione della situazione, in particolare chiediamo alla Direzione Regionale Scolastica di individuare una soluzione e se non riceveremo risposte adeguate proseguiremo con l'assessore Regionale all'istruzio-
ne, con il Presidente della Giunta, Vito De Filippo e con tutta la Giunta. In aderenza con quanto approvato ieri, chiediamo almeno che un precario venga mandato a Missanello». E aggiunge: «Questo perché mentre le realtà locali e gli amministratori illuminati si adoperano per risolvere le problematiche delle piccole realtà (è di ieri la firma dell'accordo con Sant'Arcangelo che ci mette a disposizione lo scuolabus per il trasporto dei ragazzi della scuola media) altre istituzioni producono danni e difficoltà per una decorosa crescita didattica-formativa delle nuove generazioni». Francesca Gresia
Marsicovetere, differenziata a rilento MARSICOVETERE - Raccolta differenziata: arrivano i contenitori per pilee farmaci, ma si allungano i tempi di attesa per il ritiro dei rifiuti ingombranti. La differenziata nel comune valdagrino ha raggiunto un ottimo risultato. Diventata operativa il 7 gennaio scorso, ha raggiunto ben oltre il 57 per cento rispetto ad altri comuni valligiani, i quali o non hanno ancora iniziato o hanno raggiunto un livello basso.Obiettivi prioritari con il sistema della raccolta a domicilio: differenziare, dividere le bottiglie di vetro dai contenitori di plastica, dalla carta e dall'umido significa far arrivare solo una piccola parte dei rifiuti prodotti nella discarica e favorire la cultura del recupero per avere una percezione reale nel rapporto
con l'ambiente. Ma da qualche tempo la spina del fianco per i cittadini sono i cosiddetti rifiuti ingombranti: mobili, elettrodomestici, i sanitari, ed altri oggetti e materiali (purché provenienti da civili abitazioni) che, per loro natura o dimensioni, non possono essere inseriti nei cassonetti. La causa? Le lunghe attese per il ritiro. Infatti molti sono i cittadini che hanno lamentato, in questi giorni, la prolungata pausa per il ritiro del proprio elettrodomestico che giace da mesi dentro o fuori le proprie abitazioni. Liste d'attese diventate lunghissime. Poca efficienza del servizio di raccolta? Dalla società “General Service” di Moliterno, aggiudicataria del servizio, “le liste iniziano da Gennaio e si va in ordine di contatti telefo-
nici”, quindi bisogna “pazientare” che primo o poi arriverà il proprio turno. Ma dall'altra parte il problema si potrebbe creare con l'inciviltà e l'ignoranza di alcuni cittadini che per non aspettare, abbandonano i rifiuti ingombranti dappertutto creando atti dannosi per l'ambiente e la salute. Non conoscendo che in base a quanto previsto dall'art. 6 del decreto legge 172/2008 , chiunque in modo incontrollato o presso siti non autorizzati - è il testo dell'art. 6 del decreto legge, «abbandona, scarica, deposita sul suolo o nel sottosuolo o immette nelle acque superficiali o sotterranee rifiuti pericolosi, speciali ovvero rifiuti ingombranti domestici e non, di volume pari ad almeno 0.5 metri cubi e con almeno due delle dimensioni
di altezza, lunghezza o larghezza superiori a cinquanta centimetri, é punito con la reclusione fino a tre anni e sei mesi». Per il sindaco del Comune, Claudio Cantiani «è una soddisfazione che il paese ha raggiunto livelli ottimali per la differenziata, soprattutto, in un periodo con la chiusura anche della discarica di Moliterno. Stiamo pensando - ha sottolineato il Primo cittadino - che per ottimizzarla e per creare disagi alla popolazione di far iniziare la raccolta alle 2 di notte per terminare alle 7 di mattina». Invece per quanto riguarda l'abbandono sconsiderato dei rifiuti sul territorio, il sindaco ha aggiunto «Ci sarà una vigilanza più attenta e chi trasgredisce, sarà punito». Angela Pepe
Lunedì nuovo incontro in prefettura
Spalberg di Viggiano «La Regione Basilicata deve impegnarsi» VIGGIANO - «La Regione berg - ha aggiunto NotarBasilicata deve impegnar- francesco - è sotto gli occhi si, così come nelle sue pre- di tutti: il progetto finanrogative, ad elargire un ziato dalla Regione nel fondo speciale con un fi- 2004 con il “Patto d'area” nanziamento ad hoc per la prevedeva l'immissione di vertenza dei lavoratori del- 130 lavoratori ma di questi la Spalberg di Viggiano, ne sono stati assunti solo anche utilizzando la risor- 27. Nonostante tutto, i finanziamenti elargiti sono sa del prestito-ponte». E' la richiesta avanzata stati pari a quelli previsti dal presidente dell'Inter- nel progetto di fattibilità e gruppo di Minoranza della non ai reali contratti stipuProvincia di Potenza Aure- lati». «La vertenza della lio Pace e dal consigliere Spalberg - comunicano Pace E Notarprovinciale francesco Severino Nosarà sottopotarfrancesco sta nei pros(PdL) che simi giorni esprimono anche all'at«sostegno e tenzione del solidarietà ai Ministero lavoratori da dello Svilupmesi senza po e della prostipendio». grammazio«La vertenne Economiza della Spalca». berg è solo L'Interuna tra le gruppo di tante che inminoranza deboliscono della Provinil tessuto occia di Potencupazionale za si impeed imprendi- Un sit-in della Spalberg gnerà affintoriale lucano - afferma Pace - per tanto chè a questi e ad altri lavoè necessario trovare solu- ratori nella stessa condizioni immediate che per- zione, sia data dagli organi mettano alle 27 famiglie istituzionali competenti la dei lavoratori di avere al- possibilità di gestire quanmeno di che sopravvivere, tomeno il vivere quotidiano se non si riesci a dare attua- di ognunoper ridaredignizione al documento firma- tà a chi, prima di essere lato dopo lo sciopero di lu- voratore, è uomo e padre di glio». Il consigliere Notar- famiglia». Le 27 maestranfrancesco chiede «l'inter- ze incamerano la solidarievento immediato del prefet- tà del gruppo di minoranza to, del presidente della Re- dopo che nei giorni scorsi i gione e del presidente della sindacati con alcuni rapProvincia», sostenendo «la presentanti dei lavoratori necessità di impedire che sono stati ricevuti dal prel'indifferenza delle istitu- fetto che si è impegnato a zioni possa minare la stabi- dare una sterzata alla verlità dei lavoratori e delle lo- tenza. I lavoratori hanno ro famiglie e che un altro si- deciso uno sciopero a olto produttivo si perda nel tranza fino a quando non si grande mare del fallimen- incontreranno con l’azienda. Le parti si reincontreto». «L'esempio della Spal- ranno lunedì in prefettura.
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La discarica abusiva è a pochi metri dalle abitazioni. Preoccupati i residenti della zona
Melfi, cumulo di rifiuti in via Mantova MELFI - Unanuova discarica di rifiuti comparsa in via Mantova, pieno centro abitato a Melfi, conferma la difficoltà di una città che non riesce a risolvere il problema dello smaltimento di rifiuti soprattutto dirisulta inedilizia. A pochi metri da palazzi ed abitazioni, dove vivono decine di famiglie, cumuli di terra sono stati riversati nel varco in terra battuta sottostante via Lecce. La zona, a pochi metri dal locale carcere di sicurezza, già da diverso tempo viene puntualmente utilizzata per scaricare terra, calce, mattoni e piastrelle in
disuso ma anche sanitari, tubi per condutture elettriche, addirittura panni sporchi e libri vecchi. Sono chiaramente preoccupati i residenti in via Mantova, nel popoloso quartiere di Valleverde, ben lontano dal centro storico cittadino ma proprio per questo motivo più densamente abitato. Qui sono state preferite le confortevoli e moderne abitazioni della periferia, ormai non più tale, alle piccole e scomode case della parte antica di Melfi.Lo spettacoloofferto dai rifiuti abbandonati in strada è disdicevole. Certo non aiuta la mancanza in cit-
tà di un impianto per lo stoccaggio e lo smaltimento dei materiali di risulta che si producono in edilizia. Tuttavia lo scarso senso civico di chi, nottetempo, scarica in via Mantova montagne di calce e terriccio rappresenta un comportamento a dir poco incivile. Magari l’amministrazione comunale potrebbe affrontare con impegno reale il problema della mancanza di un impianto indispensabile per chi sui cantieri, a fine giornata lavorativa, vorrebbe evitare viaggi nelle sedi di raccolta rifiuti dei comuni limitrofi. L’indegno spettaco-
lodi viaMantovama lastessa emergenza che si è vissuta e denunciata in contrada Serre, nei pressi della Porta Venosina, in contrada Incoronata dimostrano che il problema esiste ed è molto serio. Per la giunta Navazio, al secondo mandato consecutivo, risolvere questa grave pecca potrebbe e dovrebbe essere una priorità assoluta. Intanto già diversi residenti della zona in questione hanno chiesto di incontrare gli amministratori municipali di piazza, Pasquale Festa Campanile per denunciare lo stato di degrado dell’area. Fino
Un’immagine della discarica a pochi metri dalle abitazioni
ad oggi, tuttavia, si è trattato di istanze rimaste completamente inascoltate. I cumuli di terra e rifiuti sono ancora
tutti tristemente ben evidenti a pochi metri da balconi ed ingressi condominiali. Vittorio Laviano
Rionero in Vulture L’assise concorde anche sullo schema di bozza della nuova Ato
Sì a palazzo Giannattasio Il consiglio comunale approva l’acquisizione della storica struttura gentilizia RIONERO - Consiglio comunale a Rionero in Vulture. Punto saliente all’ordine del giorno il numero tre, ovvero, l’atto di indirizzo inerente l’acquisizione di palazzo Giannattasio. Si tratta di uno dei più grandi palazzi gentilizi presenti nella città. Dopo anni di trattative con i proprietari, non residenti in paese, il palazzo è stato messo in vendita. Da ciò l’immediato interesse del comune ad acquisire uno degli edifici storici più belli di Rionero. Giova ricordare che la struttura edificata tra il 1600 e il 1700 si sviluppa su quattro livelli di cui due interrati, con affaccio su Via Umberto I dove, al primo livello, vi sono una serie di locali con retrostanti grotte scavate nel tufo, ed al secondo livello un appartamento di servizio. In consiglio le opinioni di maggioranza ed opposizione sono state divergenti sulla proposta di delibera portata alla discussione del consiglio, ma alla fine l’accordo c’è stato almeno sulla scelta dei modi con cui intraprendere l’acquisizione del palazzo. «Inizialmente abbiamo ipotizzato che l’acquisizione andasse fatta su una permu-
La seduta del consiglio comunale
ta volumetrica» spiega il sindaco di Rionero Antonio Placido. Il problema, sollevato in consiglio dal consigliere d’opposizione Antonio Flo-
villa, sorge data l’enorme volumetria che si dovrebbe dare in permuta per l’ acquisizione dell’edificio. «Perplessità condivisibili dice il sindaco che prosegue
Ripacandida: Musto “boccia” il sindaco RIPACANDIDA - A distanza di diciotto mesi dall'insediamento della nuova Amministrazione comunale guidata dal cindaco Annunziata, il consigliere di opposizione,Donato Musto traccia un primo bilancio di questa amministrazione. «Siamo di fronte - spiega - ad una amministrazione che non affronta i problemi seri, dà l'impressione di vivere alla giornata, ed elude le aspettative di tutte quelle persone che avevano pensato e immaginato che il sindaco attuale con una filosofia tutta particolare avrebbe sbloccato alcune situazioni di interesse generale». Per Musto «le cose sono rimaste invariate, anzi peggiorate ,essendosi adeguato a tutto e non prendendo nessuna iniziativa di un certo rilievo». Questi i punti affrontati dal consigliere di opposizione secondo il quale l’attuale amministrazione avrebbe fatto poco e niente. «Regolamento urbanistico fermo ormai da circa quindici anni ( a che punto stiamo ?); casone comunale, che si ha in mente di fare?; rivitalizzazione del centro storico, quale iniziative si stanno mettendo in atto, il problema raccol-
ta differenziata e maggiore qualita' nella gestione del servizio tarsu (che si sta' mettendo in cantiere), 6) per l'imprenditoria locale (artigiani e commercianti) che iniziative si stanno mettendo in atto in termine di minore pressione fiscale, come anche per tutti i cittadini» «Mi chiedo alla luce di tutto questo, si può essere contenti dell'attuale maggioranza, e del suo immobilismo? Credo proprio di no. fare opposizione (e lei Sindaco ne ha fatta tanta) e' facile, governare un territorio e prendere decisioni senza aspettare e' molto difficile, spero che se ne sia accorto.Ii problemi vanno affrontati con serieta', avendo come obiettivo comune quello di portare Ripacandida fuori dall'isolamento in cui si trova, se ha fatto qualcosa, informi tutti i consiglieri e la cittadinanza della situazione, dia risposte certe, sii piu' elastico, non pensare sempre in male, anche perche' i problemi dei cittadini si risolvono con l'apporto di tutti, maggioranza ed opposizione, perche' l'obiettivo comune deve superare lo scoglio delle divisioni». lo. zo.
la delibera così come esce dal consiglio comunale invece lascia aperte almeno due possibilità: la permuta, l’indennizzo monetario o un mix di permuta volumetrica
e indennizzo monetario». Sulla scelta monetaria i problemi, invece, ruotano attorno alla necessità di ulteriori fondi per la ristrutturazione dell’edificio che sia internamente che esternamente versa in condizioni decadenti. «E’ ovvio - dice Placido che se il comune dovesse incamminarsi sulla strada di una acquisizione a fronte del versamento di un controvalore monetario il primo problema che si pone è relativo al reperimento delle risorse». «Non sarebbe esatto dire che il comune in assoluto non disponga di risorse che almeno possano avviare, in questi termini, l’acquisizione. Più esatto è dire che se il comune destina risorse di cui attualmente dispone, per esempio sulle opere pubbliche 219 per l’acquisizione del palazzo presumibilmente avendole destinate a questo fine non ce le avrà quando si tratterà di metter mano alla ristrutturazione assolutamente indispensabile così com’è oggi la struttura del palazzo». «Tuttavia - ha concluso il primo cittadino di Rionero in Vulture - se il consiglio comunale si orienta in questa
direzione noi non abbiamo nessuna opinione pregiudizialmente contraria» afferma il primo cittadino. Alla fine la risoluzione ha visto accettata la proposta dell’opposizione che ridimensiona la portata del dispositivo della delibera. Altro punto all’ordine del giorno è stata l’ approvazione fatta dal consiglio comunale dello schema di convezione della bozza di statuto della nuova Ato regionale, un punto che in queste settimana dovrà essere approvato da tutti gli altri consigli comunali della Regione. Discussioni si miniore rilievo si sono avute poi sugli altri punti all’ordine del giorno: l’approvazione della delibera con cui si costituisce la partnership territoriale per l’accesso ai fondi Pois, ovvero, i fondi regionali riferiti agli interventi di natura socio assistenziale e socio sanitaria, l’acquisizione a titolo gratuito di un locale cantina in via Isonzo di proprietà di Luigi Placido, la permuta dell’area comunale con proprietà Solazzo e l’approvazione della convenzione per la gestione associata della segreteria comunale. Lucia Nardiello
Zambella: «A Barile stallo nella giunta» BARILE - «Situazione di stallo nell’attuale amministrazione». Non usa mezze parole Vittorio Zambella dell’Idv di Barile per descrivere la nuova giunta targata Mecca. «Pur non avendo dubbi circa il fatto che i risultati di questa nuova amministrazione sarebbero stati deludenti, abbiamo fortemente sperato che la presenza di tanti giovani avrebbe galvanizzato l’azione politica e garantito un minimo di vitalità e decoro al nostro paese. Come al solito proclami tanti, fatti pochi o addirittura nulla!». Per l’esponente a Barile «si attua la politica dell’apparire, delle dichiarazioni pubbliche in cui i termini ricorrenti risultano: politica chiara e trasparente- amministrazione legittimata dal voto popolare-ecc. Sono i classici argomenti di chi non ha nulla da dire, di chi ha promesso mare e monti (e sapeva già di non poter mantenere le promesse fatte) ed oggi si trova in mano un pugno di sabbia e si dimena per dare l’impressione di essere in grado di gestire qualcosa che forse è più grande di lui». Zambella fa qualche esempio «Lettera autoritaria a Trenita-
lia, risultato: molti treni non fermano più a Barile e Trenitalia non si è nemmeno degnata di rispondere; ordinanza del sindaco, con manifesti in tutto il paese ( e noi paghiamo le spese di tipografia) , in cui si afferma che il paese è sporco (bontà sua è lui il sindaco) e si ordina al responsabile dell’area tecnica di provvedere al più presto (badate non il geom. Giovanni Paternoster ma lo stesso sindaco Mecca e riflettere sul fatto se esista un paese al mondo, oltre Barile, in cui una persona ordina a se stesso di fare qualcosa). Risultato: il paese è sporco come prima e più di prima. Volantini, articoli sui quotidiani a tiratura regionale e annunci circa il prossimo utilizzo della struttura dell’ex convento padre Minozzi. Risultato: nulla, tutto falso perché è impossibile attribuire quel tipo di destinazione alla struttura». «Che disastro - conclude - siamo costretti, nuovamente, a suggerire a chi è stato democraticamente eletto per governare il paese di dimostrare, con i fatti e non con gli enunciati, a tutti i cittadini che non si è trattato di un errore».
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27 Per i consiglieri di opposizione Di Bono e Ventricelli bisognerebbe adottare una variante
Genzano, bagarre sul cimitero La minoranza consiliare: «Il progetto non rispetta il piano regolatore vigente» GENZANO DI LUCANIA Questioni di residenza “post mortem”. Infatti, l'attenzione è focalizzata su un progetto per la realizzazione di cappelle cimiteriali approvato con delibera di Giunta n.67 del 5.8.2009. Progetto che però, a detta dei consiglieri di Sinistra per Genzano «ha un “piccolo” difetto: non rispetta il vigente Piano Regolatore Generale, il cui art. 30 prevede che «Nel cimitero esistente è consentita, in attesa della redazione di un piano particolareggiato esecutivo, la esecuzione di interventi di manutenzione e di restauro e risanamento conservativo, purché queste non comportino modifiche dei volumi e delle altezze preesistenti». «In sostanza - scrivono Di Bono e Ventricelli nel comunicato stampa, nonché su un manifesto affisso ieri in C.so V. Emanuele - affin-
L’ingresso del cimitero di Genzano di Lucania
ché si possano costruire le nuove cappelle cimiteriali è necessario che il Comune adotti un piano particolareggiato esecutivo che, a tutt'oggi, non è mai stato portato alla discussione del
Consiglio Comunale». Il titolo del manifesto è “Parole, parole parole…”, introdotto da un breve pentagramma affinché più facilmente possa essere colta l'allusione alla famosa can-
zone interpretata da Mina e Alberto Lupo, peraltro entrambi esplicitamente citati nell'incipit. Ma esplicita e forte è anche l'accusa: «Gli amministratori del nostro Comune
per recuperare il consenso perduto, in questo scorcio finale di legislatura cercano di “sedurre” l'opinione pubblica con una massiccia campagna propagandistica, inventandosi una “politica dei fatti” smentita da quasi cinque anni di chiacchiere vuote e sonni profondi». Contestato anche il “modus operandi”. «Il progetto - scrivono che prevede lavori per un importo di 350.000 euro, sarà finanziato - come dice la succitata delibera - “con i proventi derivanti dalla concessione dei suoli ai privati, che provvederanno a costruire direttamente le Cappelle”, il che equivale a voler iscrivere all'anagrafe un figlio prima ancora di averlo concepito…». «In ogni caso - precisa l'avv. Rocco Di Bono - il gruppo Sinistra per Genzano è assolutamente favorevole alla realizzazione di
nuove cappelle, poiché ciò risponde a reali (anche se tristi) necessità della popolazione». «Questo, - continua — però, lo si può fare a due sole condizioni: la prima è il rispetto della normativa e degli strumenti urbanistici vigenti, anche per evitare che le legittime ed annose aspettative dei cittadini possano essere vanificate da frettolose e superficiali decisioni dell'Amministrazione comunale. «La seconda invece - riprende l’avvocato genzanese Rocco Di Bono - riguarda la trasparenza nella assegnazione delle cappelle, attraverso un bando pubblico che tenga conto di alcuni criteri, primo fra tutti il rispetto dei diritti di quei cittadini che sono in lista d'attesa già da anni, anche per evitare fenomeni di accaparramento e di clientelismo». Gianrocco Guerriero
Lavello, bilancio positivo per gli eventi dell’estate LAVELLO - Chiusura con il botto per l'edizione 2009 dell'Estate Lavellese. La festa della santa protettrice dei Lavellesi, Maria Santissima del Principio, ha fatto calare il sipario sul lungo e scoppiettante calendario di avvenimenti iniziato a giugno scorso. I concerti del gruppo Si Positivo e il cabaret della formazione al completo dei Mudù hanno allietato gli ultimi scampoli d'estate nella cittadina dauna. Feste di quartiere ma soprattutto un susseguirsi di eventi per tutti i gusti sono stati i fili conduttori della lunga kermesse estiva organizzata dall'amministrazione comunale con l'assessore alla cultura Franco Finiguerra. Significativo anche l'ausilio di numerose as-
sociazioni locali come la Lapil e la Pro Loco che hanno organizzato manifestazioni inserite nell'ambito dell'estate lavellese 2009. Autoraduni, festa del grano, musica per tutti i gusti ma soprattutto spazio per artisti locali ed iniziative di associazioni culturali lavellesi. Questa la sintasi di un cartellone di appuntamenti che ha segnato il passo nella tradizione dell'estate lavellese arricchita dalla recente inaugurazione del mercato quindicinale, sede di numerose iniziative , e dall'apertura al pubblico della villa comunale dopo anni di chiusura. L'estate lavellese è stata anche un momento di riflessione sul ruolo dell'amministrazione nell'organizzazione delle manifestazioni e
sulle attività poste in essere dalle associazioni. A tal proposito sotto i riflettori le recenti ennesime esclusioni delle associazioni locali dai fondi erogati dall'Apt. Come gli altri anni, piccoli vizi di forma , cavilli e criteri di cui non si conosce bene l'origine, hanno determinato l'esclusione delle associazioni locali dai forndi stanziati per le iniziative cultura dall'azineda di promozione turistica. Fiore all'occhiello dell'estate lavellese anche un dei più importanti raduni bandistici mai ospitati dalla cittadina dauna. La manifestazione tenutasi nella seconda metà del mese di agosto , organizzata con l'associazione bandistica Comune di Lavello e con il suo presidente Enzo Pennacchi, ha
La banda musicale di Lavello
fatto registrare presenze da ogni parte della Basilicata e da numerose città della provincia di Bari. Soddisfazione , in più occasioni, e da ultimo è stata espressa dall'assessore alla cultura Franco Finiguerra che è riuscito , a conti fatti, ad organizzare un nutrito e scoppiettante cartellone di appuntamenti utilizzando al megli le risorse economiche dell'ente.
Attrazioni, eventi ma soprattutto tanta buona volontà da parte di amministratori ed associazioni costretti, il più delle volte , a fare i conti con ristrettezze economiche e mancanza di finanziamenti. Bilancio positivo dunque per quella che da sempre è stata croce e delizia delle passate amministrazioni. Daniele Masiello
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28 Venosa Nell’ultimo consiglio comunale il sindaco Tamburriello si oppone il provvedimento
«Contesteremo la sanzione» La Regione multa il Comune per i rifiuti abbandonati sul proprio territorio VENOSA - Sembra svolgersi all'insegna dell'accordo e della piena condivisione di intenti il nuovo “ciclo” politico presieduto dal sindaco Bruno Tamburriello e dalla giunta comunale, insediatasi da pochi mesi a “Palazzo Calvino”. Il primo punto, discusso all'ordine del giorno, è la ratifica del bilancio di previsione 2009/2010. Il consigliere Angelo Antenori ha precisato: «ci saranno alcune variazioni in proposito, in conformità con le varie segnalazioni effettuate dai responsabili dei servizi di riscossione, affinché le entrate siano di pari importo delle spese ». Tra le varie proposte si erge quella inerente alla costruzione dei loculi cimiteriali per una spesa di 120.000 euro, con previsione di entrata di pari importo. La Proposta ha ottenuto parere positivo da parte dell'intera commissione e l'intervento del consigliere del partito “Nuova Venosa” di Osanna, Pasquale Francabandiera, è servito semplicemente a puntualizzare il suo voto favorevole. Il secondo punto, all'ordine del giorno, riguarda gli interventi sulle scuole per la limitazione delle spese. Il Sindaco Bruno Tamburriello, esorta i dirigenti scolastici «a collaborare con parsimonia nella gestione della spesa pubblica, poiché il Comune non può stabilire un tetto di spesa per le scuole, devono essere i dirigenti a regolamentare l'utilizzo del patrimonio pubblico, evitando sprechi. Il terzo punto è quello più delicato e riguarda la
costituzione della commissione “Ato Rifiuti Basilicata” e l'approvazione dello Statuto. Il sindaco Tamburriello è drastico nell'affermare che la Regione «è stata “cattiva” nell'infliggere al Comune di Venosa una multa di 7.500 euro per i rifiuti abbandonati, tenendo conto che la Guardia di Finanza ha segnalato, come di dovere, alle autorità competenti l'esistenza di discariche abusive. Abbiamo pertanto richiesto la revoca della multa, poiché non c'è inadempienza da parte del Comune, né degli Uffici Amministrativi, bensì c'è indisciplina da parte di coloro che non rispettano le delibere esistenti». Il Consigliere Rocco Manieri, presidente della Commissione “ATO Rifiuti”, da poco costituitasi, in conferma di quanto dichiarato dal sindaco precisa che tutto ciò sarà oggetto di discussione all'interno della Commissione. Il quarto punto riguarda l'erogazione delle Borse di Studio, nonché il servizio di trasporto degli studenti che risiedono nelle zone extraurbane. Il sindaco, sotto richiesta di precisazione da parte del consigliere della “Nuova Venosa” Elly Preite, precisa che la ditta per il trasporto extraurbano è identica a quella dell'anno scorso, non c'è stata nessuna nuova richiesta di appalto, dunque le tariffe, così come il percorso di linea, rimarrà invariato. «Ben più urgente è la questione delle condizioni disagiate in cui vivono molte famiglie a Venosa, un degrado econo-
Montemilone In Municipio
Cambio di guardia alla segreteria MONTEMILONE - Lo scorso fine agosto il Sindaco di Montemilone ha comunicato che «a seguito di atto di rescissione da parte del Comune di Palazzo S.G. della Convenzione per la gestione consorziata della segreteria comunale, la dott.ssa Rosa Lamanna presterà servizio nel nostro Comune fino al 31/08/2009». Dal 1° settembre il nuovo segretario comunale è la dottoressa Angelina Ferrenti, come confermato dall'Agenzia Regionale dei Segretari Comunali. «La scelta della gestione consorziata - riferisce il capogruppo consiliare Antonio Riccardi - era stata adottata qualche mese dopo l'insediamento del nuovo Consiglio Comunale, sostanzialmente, per ragioni di economicità e per favorire una possibile gestione associata tra i due Comuni». «Una scelta politica - continua - che portava certamente benefici economici al Comune, ma che poneva, anche, rischi sull'efficienza degli adempimenti connessi alla sua funzione, oltre a quelli derivanti dalla responsabilità dell'area amministrativa, a causa della riduzione dell'orario di presenza dello stesso Segretario». «Un rischio che, come più
volte sollecitato al sindaco e alla Giunta, presupponeva necessariamente l'adozione di ulteriori provvedimenti volti a fornire una adeguata organizzazione alla macchina amministrativa». «I mancati provvedimenti richiesti ed una serie di attività sganciate da un vero progetto di gestione associata ha ridotto il Segretario ad un “commesso viaggiatore” che non è servito né alla struttura e né agli amministratori». «Basti pensare - riprende - che nel giugno 2008, il Consiglio Comunale di Montemilone, all'unanimità, ha approvato il Regolamento del Forum della Gioventù che a distanza di più di anno non è stato ancora emesso il bando, precludendo, in tal modo, la possibilità di ottenere finanziamenti dalla Regione Basilicata». «L'auspicio - conclude - è che, con il segretario “full time”, la macchina amministrativa proceda con maggiore velocità e possa contribuire, in maniera concreta, alla realizzazione del programma amministrativo. Un augurio, quindi, di buon lavoro alla dott.ssa Angelina Ferrenti». l.z.
mico che attualmente va ad incidere anche su quei ceti sociali che, fino a qualche anno fa, ne erano immuni - sottolinea il Vicesindaco e Assessore alle Politiche Giovanili Pietro Visaggio. - Abbiamo, pertanto, aggiunto nuove tariffe di agevolazione per ciò che concerne, ad esempio, la mensa scolastica. Le tariffe saranno fino ai 3.000 euro, cioè fino ad ottanta pasti per ciascun bambino». Marianna G. Ferrenti
Il municipio della città di Orazio
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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
Buccico e Rocco chiedono il comodato d’uso del Palazzo sull’esempio di Chieti e Torino
Consigli comunali in Banca d’Italia «E’ l’idea giusta per valorizzare e utilizzare una struttura storica della città» COMODATO d’uso gratuito per destinarlo ai Consigli comunali, ai gruppi consiliari e a sale conferenze. Un vero e proprio palazzo di rappresentanza. E’l’idea che, sulla scorta dell’esperienza maturata dalle richieste di Chieti e Torino il sindaco Buccico e l’assessore Rocco hanno avuto a proposito del destino del Palazzo della Banca d’Italia che da ieri, ufficialmente, non è più operativo a Matera. I tagli decisi a livello centrale colpiscono anche Matera, un provvedimento atteso e per nulla sorprendente, in questa ottica l’idea degli amministratori comunali è stata quella di difendere ed utilizzare al meglio una risorsa ed un patrimonio che troneggia al centro della città. E’ per questo che «il Sindaco Emilio Nicola Buccico e l'Assessore Comunale al Patrimonio Nicola Rocco hanno inviato una nota alla sede centrale della Banca d'Italia», come specificato ufficialmente, 1in cui hanno ribadito il rammarico di tutta la comunità materana per l'ennesima fuga istituzionale dal territorio, chiedendo al tempo stesso ai vertici della Banca d'Italia di poter utilizzare il prestigioso palazzo di via San Francesco d'Assisi come sede delle adunanze del Consiglio Comunale e dei gruppi consiliari, sulla scia dei precedenti già verificatisi per Chieti e Torino. D'altra parte - hanno sottolineato il Sindaco e l'Assessore -, visto che la destinazione pubblicistica del prestigioso immobile non può mettersi in discussione, si auspi-
ca che si voglia lasciare alla comunità materana un punto di riferimento storico, diventato nel corso degli anni meta apprezzata del turismo». «Altrimenti un palazzo così bello che risale al 1848 finirebbe per andare sprecato e non sarebbe una bella cosa visto quello che rappresenta per la città e in quel punto della città», ha aggiunto al Quotidiano” l’assessore Nicola Rocco, «si tratta di un progetto molto bello che noi pensavamo di poter destinare per una serie di attività che ovviamente non si andrebbero a limitare solo ai consigli comunali ma anche alla presenza dei gruppi consiliari, alla possibile organizzazione di conferenza e di tutto quanto necessario. La Banca d’Italia del resto, come ho verificato, ha già fatto la stessa cosa a Chieti e Torino cedendo alle amministrazioni in comodato gratuito la struttura ed accollandosi anche la manutenzione straordinaria. Speriamo che al più presto la Banca d’Italia ci dia notizie circa la fattibilità di questo progetto, credo comunque che a questa lettera che abbiamo inviato farà seguito nelle prossime settimane una telefonata agli uffici della Banca d’Italia per sottolineare la nostra volontà e caldeggiare i nostri intendimenti. Sarebbe davvero», conclude Rocco, «un bel risultato che l’Amministrazione in piena condivisione sta cercando di raggiungere». p.quarto@luedi.it
Napolitano ad Altamura incontrerà le aziende del settore
Di Lorenzo: «La Regione affronti il tema dei salotti» I lavoratori della Incanto, che produce mobili imbottiti nell'area industriale di Jesce saranno collocati in cassa integrazione ordinaria per un periodo di tre settimane. Il provvedimento, che riguarderà un numero complessivo massimo di 130 addetti tra operai e impiegati, sarà operativo dal 14 settembre. La decisione è stata presa a causa della crisi del mobile imbottito e dalla conseguente contrazione delle commesse che si riflette «su una temporanea contrazione di lavoro delle figure professionali impiegate nel processo produttivo». Una parte dei lavoratori veniva già da una fase di cassa integrazione ordinaria. L'avvio del nuovo periodo di cassa integrazione è stato siglato con un verbale firmato a Matera, nella sede di Confindustria. Della crisi del settore si occupera anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che nel prossimo mese di Ottobre si fermerà in Puglia e Basilicata e che sembra voglia pronunciare ad Altamura un discorso che non potrà non toccare la crisi del mobile imbottito. «Napolitano», scrive il consigliere regionale, Pasquale Di Lorenzo, «cercherà di verificare la possibilità che è possibile ripartire da impegni concrete e soprattutto smuovere dal torpore e dall'immobilismo in cui sembrano essere ricaduti la Regione , il Distretto del mobile imbottito ma anche quasi tutte le organizzazioni dei lavoratori. Il problema è ancora li davanti a noi e non de-
Il consigliere regionale Pasquale Di Lorenzo
ve essere considerato ,quasi con rassegnazione, risolto con tagli di produttività, imprese che chiudono e cassa integrazione e mobilità per migliaia di lavoratori . L'occasione della visita del Presidente della Repubblica è un occasione importante, di grande rilevanza e risonanza e che ,ne siamo certi, saprà chiamare ognuno alle proprie responsabilità ma soprattutto impegnare tutti ad ogni livello seriamente e concretamente sollecitandone la reazione positiva e progettuale di un intero territorio e della sua classe dirigente. Certo sarebbe auspicabile ed utile che, a questo appuntamento ,la classe politica ed istituzionale ,le imprese e le
organizzazioni dei lavoratori addivenissero ad una unitaria e condivisa linea di azione che indichi e richieda impegni prioritari e non già un elenco interminabile di richieste spesso contraddittorie e pre elettorali che non tengono conto del quadro reale dello stato delle economia. Indubbiamente il problema dell'accesso al credito per le imprese che possono ancora e vogliono farcela , le azioni di sostegno allo sviluppo nonché la tutela prioritaria dei posti di lavoro e del sostegno al reddito delle famiglie colpite dall'espulsione dal mondo del lavoro sono gli argomenti prioritari che sollecitano proposte e soluzioni immediate».
La sede materana della Banca d’Italia chiusa da pochi giorni
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Matera
Sabato 12 settembre 2009
Imprese più forti anche all’estero La Camera di Commercio investe 190 mila euro per sostegno al credito e fiere DUE iniziative a sostegno della qualità delle imprese per un totale di 190 mila euro. La Camera di Commercio sceglie due differenti direttrici con un unico punto in comune: consentire agli imprenditori di accedere alle opportunità di crescita e sviluppo anche in contesti internazionali senza dover subire i disagi delle difficoltà dell'accesso al credito. Per incentivare ulteriormente il contatto diretto fra l'ente e le imprese, verrà creato all'ingresso della sede materana, un apposito sportello informativo presso il quale poter ottenere tutte le informazioni necessarie. Il presidente della Camera di Commercio, Angelo Tortorelli spiega: «Il risultato ottenuto, ha dato fondo a tutte le somme a disposizione. Prevedremo in fatti un assestamento di bilancio per aggiungere nuovi fondi, incrementando la disponibilità. Siamo soddisfatti per quello che i nostri imprenditori stanno dimostrando: potenzialità e iperattività che ci fa ben sperare». Il consigliere della camera di commercio Gianni Schiuma, che segue questa iniziativa aggiunge: «Finora 9 aziende e 5 consorzi hanno già presentato domanda per ottenere il finanziamento in vista della partecipazione alle fiere in Italia e all'estero, ma altri richieste sono in arrivo». La partecipazione alle spese prevede, per le fiere italiane (Bari, Cremona, Rimini, Verona) un contribu-
Appello anche da Caterpillar su Radiouno
Weekend gratis ai turisti giapponesi fioccano le prenotazioni
La conferenza stampa di presentazione dei progetti
to di 1500 euro (50%) per le aziende e di 3000 per i consorzi. Per gli appuntamenti internazionali, invece, la somma aumenta: 3000 euro per le aziende e 5000 per i consorzi (le rassegne previste si tengono a S. Francisco, Londra, Mosca, Bruxelles, Zurigo). «In 40 giorni abbiamo esaurito l'intera disponibilità. Premiamo in questo modo le aziende che vogliono promuovere il territorio e non hanno avuto bisogno di questo tipo di contributo. Le modalità di partecipazione prevedono che chi partecipa a queste rassegne si impegni anche a ospitare materiale promozionale del nostro territorio.
In questo modo la nostra proposta verrà migliorata ulteriormente». Per il sostegno nell'accesso al credito delle piccole e medie imprese, la Camera di Commercio investirà 150 mila euro. «Le direttrici che abbiamo individuato riguardano - spiega ancora Rosa Gentile - i programmi di investimenti produttivi (stanziati 70 mila euro), le opere di patrimonializzazione aziendale (20 mila euro), la riqualificazione della struttura finanziaria (50 mila euro) e l'anticipazione dei compensi previsti dalla cassa integrazione (10 mila euro)». Saranno i consorzi fidi a svolgere il ruolo di connessione e di sostegno a garanzia delle aziende. «Un modo - prosegue Ro-
sa Gentile - per snellire le procedure burocratiche che sono la causa principale delle difficoltà di sviluppo delle piccole e medie imprese». I contributi prevedono, per una spesa fino a 50mila euro, l'abbattimento dei tassi fino a 2 punti, per la spesa eccedente i 50 mila euro , percentuali che vanno da 1 punto a 1,50. L'intervento messo a punto - prosegue la Gentile - ha ottenuto la collaborazione di Artigianfidi, Cooperativa Garanzia La Grande Lucania,Fidagli Basilicata, Co.Fidi Basilicata, Conart Fidi, Cooperativa garanzia L'iniziativa artigiana, Unionfidi, Co.S.Vi.G, Lucania Fidi, Cofidi Impresa. Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it
QUALCUNO forse avrà pensato ad una boutade, ad una provocazione tipicamente estiva che, messa alla prova dalla crisi che sta colpendo anche il settore turistico, non avrebbe retto. Invece l'offerta di un weekend gratuito in una delle sette suite del Residence San Giorgio di Matera, riservata ai giapponesi è diventata non solo una realtà ma anche una delle iniziative promozionali più celebri delle ultime settimane. Lo conferma la trasmissione di Radiouno, Caterpillar che ha dedicato all'iniziativa una puntata, facendo ripetere l'offerta in diretta radiofonica anche in giapponese. Il risultato è la mail che la direzione del Residence San Giorgio ha ricevuto da Sachie Hihara: «Sono una ragazza giapponese sposata con un italiano da aprile. Adesso vivo a Perugia e ho ascoltato la trasmissione radiofonica "Caterpillar" di radio due. Sarei molto contenta di poter soggior-
nare da voi gratuitamente. Magariinsieme amiomarito. Sarebbe possibile? Casomai quando? E' davvero un peccato quello che e' successo al ristorante di Roma. Noi amiamo tanto l'Italia; la vostra cultura, la natura, la cucina e anche la gente (la personalita')! ma, purtroppo, e' vero che c'e' la gente come quella di Roma... pero' sono molto molto contenta di aver sentito la vostra offerta e l'appello per noi giapponesi! Grande! Sarei felice se potessi vedervi». La lettera di Sachie non è la sola, dal momento che come confermano dal residence, le prenotazioni sono numerose mentre allo scandalo di Roma si è aggiunto quello di Milano con un conto da 7000 euro per un weekend in albergo. L'Italia, dunque, si conferma un Paese in cui la flotta, per fortuna sparuta, dei “furbetti”, si combatte con intelligenza e spirito di iniziativa. a.ciervo@luedi.it
La Provincia predispone iniziative di prevenzione
Progetto speciale di lotta contro gli incendi Antincendio Boschivo Aree Protette Fascia jonica 2009. È questo il nome del progetto speciale realizzato dalla Provincia di Matera per fronteggiare l'annoso problema degli incendi nel settore forestale e ambientale. «Troppo spesso - ha dichiarato l'assessore all'Ambiente, Forestazione e Parchi, Giovanni Bonelli - si parla dell'ambiente come conservazione e poco dell'ambiente come manutenzione, controllo e vigilanza. I risultati positivi riscontrati nelle due ultime annualità sono da ricondurre a una più efficace politica ambientale e anche alla maggiore e più intensa attività di vigilanza e controllo da parte del personale impiegato nelle aree SIC. Le aree protette della fascia jonica, oltre a rappresentare siti di interesse comunitario per le componenti ambientali e paesaggistiche, sono in stretta correlazione con insediamenti turistici a elevata densità residenziale durante i periodi estivi. Una peculiarità che rende l'area a elevatissimo rischio in caso di incendio boschivo». Antincendio Boschivo Aree Protette Fascia ionica 2009, finanziato dal dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Basilicata, è stato condotto in stretta collaborazione con: Corpo Forestale dello Stato, Operai Antincendio Boschivo della Provincia di Matera, Operai Vie Blu dell'APEA. Sala Operativa Unificata Permanente e Vigili del Fuoco. Un progetto che ha visto coinvolti 80 volontari delle associazioni Anpana e Legambiente di Matera che hanno garantito, a decorrere dal 15 giugno al 15 settembre 2009, le attività di controllo e manutenzione boschiva. «La vigilanza continua delle aree protette, tutti i giorni e per 18 ore al giorno, ha permesso di garantire, così come per l'an-
L’assessore Giovanni Bonelli
no 2008, - ha sottolineato Bonelli - l'assoluta assenza di alberi bruciati nella fascia jonica. Fatta eccezione di piccoli principi di incendio nelle zone limitrofe, i boschi di conifere della costa da ben due anni sono rimasti illesi dal fenomeno degli incendi stagionali.” “La migliore strategia di prevenzione e lotta al fuoco - ha concluso il presidente dell'Ente, Franco Stella - necessita del coinvolgimento dei cittadini, che diventando protagonisti della lotta al fuoco finiscono per condividerne i principi ispiratori. La Provincia di Matera crede molto nella generosità dei volontari, che attraverso il proprio prezioso operato innalzano il grado di civiltà della società e migliorano la qualità della vita.”
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30 Matera Nella sede materana verrà aperto uno sportello per informare gli imprenditori
La videocapsula endoscopica tra le novità che permettono la diagnosi delle patologie intestinali
Nuove metodiche di qualità Confronto tra specialisti di livello internazionale in gastroenterologia Ha preso il via a Matera presso il Meeting center “Le Monacelle”il primo congresso Aigo, Associazione Italiani Gastroenterologi Ospedalieri della Basilicata. Medici di fama internazionale si sono così confrontati nel pomeriggio di ieri sul tema “Diagnosi e trattamento delle malattie dell'apparato digerente presente e futuro”. «Il direttivo Aigo si è formato in regione da soli pochi mesi ha dichiarato il Presidente Dottor Antonio Cilona, specialista in gastroenterologia presso il reparto di Medicina Interna dell'ospedale di Policoro - con il preciso obiettivo di diffondere, su tutto il territorio, una gastroenterologia di alta qualità; i punti di riferimento sono e saranno gli ospedali di Potenza e Matera, con l'auspicio di giungere - ha proseguito il dottor Cilona, Presidente Aigo ad una diffusione capillare». Le giornate di studio volute a Matera hanno difatti mostrato i progressi compiuti in tal senso, ma anche le tecniche più innovative di cui la medicina dispone: «Penso a quanto ci mostrano oggi i relatori, ed alla nuova gastroenterologia, proiettata nel futuro - ha spiegato il dottor Cilona -
Il convegno medico di gastroenterologia alle Monacelle (foto Videouno)
sia nella diagnosi e nelle malattie dell'apparto digerente, risultati tuttavia - ha rimarcato il Presidente Aigo - che sarà possibile conseguire solo con una maggiore spesa sanitaria». A partire dalla sessione dedica-
ta alle "nuove metodiche" di particolare rilievo è apparsa la presentazione della videocapsula endoscopica che, oltre alla diagnosi delle patologie dell'intestino tenue, negli ultimi anni si sta sempre più affermando
come tecnica per la diagnosi delle patologie del colon, in grado di consentire il rilevamento dell'Helicobacter Pylori, un batterio che gioca un ruolo importante in patologie come gastriti, ulcere gastriche e duodenali, carcinoma gastrico. Sul valore dell'endoscopia chirurgica ha relazionato il dottor Elie Chouillard, chirurgo di fama internazionale che opera a Parigi, il quale ha dichiarato: «Negli ultimi anni, l'endoscopia chirurgica ha trovato impiego nella Notes (Natural Orifice Transluminal Surgery), con la possibilità di procedere all'asportazione per via vaginale a transgastrica della colecisti»; il valore di un simile impiego si comprende con la sua ridotta invasività, «che consente - ha proseguito il dottor Elie Chouillard - di seguire operazioni chirurgiche in patologie benigne come la colecistectomia per calcolosi, ma anche patologie neoplastiche come i1 trattamento del carcinoma del colon». Di videocapsula endoscopica ha parlato anche il dottor Alfonso Truscelli dell'ospedale di Praia a Mare, Cosenza, che ha ricordato come la sua resa diagnostica risulti significativamente su-
Il libro sui viaggi in Italia dedica un capitolo a Matera
Tozzi consiglia i Sassi C'È anche un capitolo dedicato alla Basilicata in particolare a Matera e alla provincia, nel libro di Mario Tozzi dal titolo “Viaggio in Italia. 100+9 emozioni da provare almeno una volta prima della fine del mondo” pubblicato da De Agostini. Il nuovo libro di Mario Tozzi è stato fino ad ora un vero e proprio successo annunciato. Viaggiare è sempre stato un piacere per tutti, ma soprattutto per noi italiani, che amiamo andare alla ricerca delle curiosità più strane, dei luoghi sconosciuti alle masse, fuori dai percorsi turistici tradizionali. L'Italia, si sa, è terra di grandi bellezze naturali e culturali, ma accanto alle mete turistiche più note la nostra penisola offre piccole perle spesso trascurate o ritenute, a torto, secondarie. Non necessariamente luoghi fisici da visitare, ma anche cose da fare che possono emozionarci. Con questo spirito l'autore ha inserito alcuni itinerari tra cui spicca lo spettacolo della vista dei Sassi di Matera dal ciglio della gravina o l'esperienza della Festa di Maria Santissima della Bruna descritta come una “festa dal sapore arcaico che soddisfa il nostro atavico bisogno di sud, di calore e di recupero delle origini”. Ma Tozzi si spinge oltre fino a consigliare l'esperienza dell'assalto al Carro della Bruna durante la sera del 2 luglio ammonendo però dei pericoli che si corrono: “È il momento di gettarsi nella mischia e tentare l'impossibile conquista di un pezzo del carro: magari non ci riuscirete o rimarrete feriti, ma l'ebbrezza di averci almeno provato è impagabile”. Tozzi spiega anche alcuni aspetti della tradizione con i fedeli che a migliaia invadono le strade e cercano di strappare un pezzetto del carro della Vergine per ricavare un talismano.
In tema di località fuori dai circuiti del turismo di massa, Tozzi consiglia di fare una capatina a Colobraro per farsi raccontare gli antichi riti magici dagli anziani del paese. L'autore sfata anche il mito che Colobraro è il paese che porta male spiegando che “è uno degli ultimi luoghi di quella magia lucana che è stata associata al Meridione d'Italia nell'immediato dopoguerra”. Tra leggenda e magia Tozzi descrive un luogo carico di attrattive legate ai
riti collettivi e popolari “a metà strada tra sciamanesimo e superstizione”. Il viaggio del geologo Mario Tozzi nella Basilicata “sconosciuta” continua scoprendo Aliano e Alianello descritte come “uno dei più straordinari panorami dell'Italia Meridionale: i calanchi della valle del fiune Agri e del Bradano. Sono quadri di intensa ispirazione che ci raccontano quel paesaggio così aspro e variopinto come e meglio di una fotografia”. Nel parlare di Aliano
l'autore non risparmia qualche considerazione critica sul ruolo che le multinazionali del petrolio stanno giocando, oggi, nel trasformare l'ambiente intorno ai piccoli paesi della Val D'Agri chiedendosi se realmente il gioco valga la candela. Il viaggio in Basilicata si conclude con una descrizione delle dolomiti lucane con i paesi di Pietrapertosa e Castelmezzano. Il libro ha il merito di risvegliare in noi suggestioni o ricordi ancestrali, intrigarci per il mistero che celano. Cicerone di prestigio per tutti gli assetati di viaggio fuori dai circuiti più battuti, Mario Tozzi ci guida alla scoperta dei luoghi insoliti d'Italia e ci suggerisce modi non convenzionali per vivere le mete turistiche classiche. A orientarlo nella scelta, la sua profonda conoscenza del patrimonio culturale e geografico italiano, ma anche la radicata convinzione che per conoscere davvero un luogo, e amarlo, ci si debba lasciar andare ad ascoltare tutto ciò che ha da raccontarci. Giovanni Martemucci matera@luedi.it
Carabinieri, arriva Sambataro NUOVO ARRIVO al comando della Compagnia di Matera. Oggi il comandante provinciale colonnello Domenico Punzi presenterà nel corso di un appuntamento programmato per le ore 10,30. Il nuovo comandante di Compagni è il trentunenne Paolo Sambataro che alla guida della Compagnia di Matera prende il posto di Donato D'Amato che presta ora servizio in Lombardia dopo una permanenza di circa un paio di anni nella città dei Sassi. Sambataro è originario della provincia di Savona ha prestato servizio al decimo Battaglione carabinieri Campania ed solo da qualche giorno ha cominciato a prendere contatto con la nuova realtà materana sotto la guida del colonnello Punzi.. Sempre questa mattina l’arrivo del nuovo comandante di Compagnia sarà abbinato anche a quello del nuovo comandante della stazione dei carabinieri il luogotenente Liborio Clemente che prestava servizio presso la Banca d'Italia chiusa definitivamente nella giornata di ieri e che ora è stato chiamato a svolgere un nuovo ed importante compito. mic.fer.
periore all'esame radiologico, «poiché - ha dichiarato il dottor Truscelli - offre il vantaggio di non essere invasiva, di avere una buona sensibilità diagnostica, di consentire una visione diretta delle viscere, di esplorare distretti inaccessibili». Nel corso del convegno il dottor Raffaele Manta, medico presso il reparto di Gastroenterologia l'ospedale di Bagiovara, Modena, ha illustrato la nuova metodica endoscopica, denominata Spyglass. Delle nuove tecniche in chirurgia laparoscopica si è occupato il Dottor Vincenzo James Greco, dell'ospedale di Cosenza, mentre un invito a focalizzare gli aspetti che portano ad una corretta diagnosi e terapia, come pure a sottolineare la necessità di un approccio integrato tramedico di medicina generale, otorinolaringoiatra e gastroenterologi è giunto dal dottor Nicola Iosca, dell'Ospedale Villa D'Agri di Potenza. Le prestigiose giornate di studio proseguiranno anche quest'oggi, con la presentazione delle ricerche condotte, di valore internazionale. Enzo Scalcione matera@luedi.it
Sorpreso un pensionato
Ultrasessantenne incendia terreno
Intervento ieri del Corpo Forestale dello Stato
IL PERSONALE della forestale del comando stazione di Matera, ha sorpreso nella tarda mattinata di ieri un ultrasessantenne pensionato materano ma residente ad Altamura in flagranza di reato, mentre appiccava il fuoco in un terreno di sua proprietà adibito a pascolo a poche centinaia di metri da una zona boscata in C.da Le Reni al confine tra Matera ed Altamura. Dell'accaduto è stato informato il sostituto procuratore della repubblica presso il tribunale di Bari e considerata l'età, il piromane è stato denunciato a piede libero. L'uomo e' stato sorpreso mentre appiccava le fiamme, con inneschi imbevuti di materiale infiammabile. Il materiale usato per provocare l'incendio, inneschi e taniche di liquido infiammabile, è stato repertato e posto sotto sequestro. L'intervento dei forestali ha evitato che le fiamme si avvicinassero al bosco favorite dalle alte temperature e dal forte vento che interessava la zona. Fortunatamente si è evitato che l'area boschiva potesse prendere fuoco e dare origine ad un vero e proprio in-
cendio. L'individuazione dell'agricoltore e' stata possibile grazie al rafforzamento dei controlli disposti da Gualberto Mancini comandante provinciale in seguito al ripetersi dei numerosi episodi di incendio. E' utile ricordare che la maggior parte degli incendi boschivi è di origine dolosa e che la collaborazione dei cittadini può essere decisiva nel segnalare tempestivamente anche le prime avvisaglie di un possibile incendio boschivo, così da poter consentire alle squadre antincendio boschivo di intervenire in modo tempestivo. Il Comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato ha decisamente voluto dare corso ad una azione assidua e capillare sul territorio lucano di attività investigativa coordinata, disponendo una intensificazione mirata dell'attività di infoinvestigazione da parte di tutti gli oltre sessanta Comandi territoriali ed invita i cittadini a fare segnalazioni attraverso il numero gratuito 1515. Michelangelo Ferrara matera@luedi.it
L’uomo denunciato a piede libero dal Corpo della Forestale
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Matera 31
Sabato 12 settembre 2009
Sabato 12 settembre 2009
foto VIDEOUNO TAXI MATERA 3332685173 Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). Matera-Pisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05.
Arte & sport
Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10
Prevenzione dentale Dalle 9 alle 19 in piazza Vittorio Veneto, oggi, è prevista la Terza edizione della manifestazione «Oral Cancer Day», giornata dedicata alla prevenzione del tumore del cavo orale promossa dai dentisti volontari dell’Andi. In 88 piazze d'Italia saranno allestiti gazebi dove sarà possibile ricevere dai 600 volontari materiale informativo e sottoporsi ad una visita gratuita. Per l'occasione saranno anche distribuiti dei Dvd appositamente realizzati per effettuare una autovalutazione del proprio cavo orale al fine di individuare eventuali lesioni sospette. L'obiettivo della giornata è quello di mettere in evidenza come la salute orale sia importante per mantenere sano tutto l'organismo.
GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).
Congresso gastroenterologi Si conclude il primo congresso dell’Associazione italiana gastroenterologi endoscopisti digestivi ospedalieri (Aigo) della Regione Basilicata sul tema «Diagnosi e trattamento delle malattie dell’apparato digerente: presente e futuro». Obiettivo era quello di di far luce sull'attualità e le prospettive future nella diagnosi e nel trattamento delle malattie digestive con un' approccio multidisciplinare. Il congresso si è articola in cinque sessioni: durante la prima sessione sono state discusse alcune delle nuove metodiche come la videocapsula .
FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 MOTTA UVA Via Nazionale 120 0835/385632 PRONTO SOCCORSO Guardia medica 0835/262260 Ambulanza 0835/336882 Croce Azzurra 0835/331314
SERVIZI SOCIALI Croce verde 0835-310066/310045 Sert 0835/253704 Cooperativa “Jan Patocka” 0835/333604 Associazione “Matera gioca” 0835/312005
emergenza sanitaria
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Chiude incontro d’ ematologi Si conclude l’incontro annuale tra le Unità operative di ematologia e dei Centri trapianto dell’Italia meridionale e insulare. Obiettivo principale dell’incontro è stato quello di lasciare ampio spazio alla discussione ed alla presentazione di dati originali con particolare riferimento al sottile confine fra pratica quotidiana e la sperimentazione clinica. Sono state illustrate le più recenti innovazioni tecnologiche e biomolecolari nella ricerca ematologica
Raduno dei bersaglieri UNA colorita e festosa fiamma cremisi “illuminerà’’ Matera per tre giorni, dal 9 all’11 ottobre, in occasione del “1° Raduno Bersaglieri del Sud’’ organizzato dalla sezione “Mauro Binetti’’ di Matera dell’Associazione nazionale Bersaglieri (A.N.B).. L’evento curato dal presidente sezionale, Antonio Epifania, e supportato dal volontariato dei soci, vedrà a Matera oltre 1000 bersaglieri provenienti da tutte le regioni meridionali, cinque fanfare e almeno 5000 ta famigliari e appassionati dei fanti piumati. Per la “Città dei Sassi’’, la provincia di Matera e, in generale, per la Basilicata il “ Raduno’’ sarà una concreta occasione per far conoscere e promuovere il territorio sul piano turistico. “ Stiamo sostenendo –ha detto il presidente dell’Anb, Antonio Epifania- uno sforzo organizzativo davvero impegnativo per diversi aspetti. E’ opportuno, come già sta facendo il Comune di Matera, sostenere la manifestazione che porterà valore aggiunto all’economia e al turismo locale anche per il futuro’’. Per l’occasione i bersaglieri in attività e in congedo riempiranno strade e piazze. Con loro ci saranno anche il presidente nazionale dell’Associazione nazionale Bersaglieri, Benito Pochesci, generale di corpo d’armata in riserva, e altri ufficiali, dirigenti sezionali, semplici bersaglieri di tutte le età.
•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Cittadinanzattiva - Tdm 0835-253225 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033
•il cenacolo 0835/256309
PROROGATA AL 15 SETTEMBRE PROFILI DI DONNA Prorogata fino al 15 settembre prossimo la mostra “Profili di donna.Personaggi femminili e divinità nell'Odissea e nella mitologia greca”. La mostra, al museo Ridola, intende presentare le donne e le dee nell'Odissea e nella mitologia greca,figure arcaiche ma simili alla donna contemporanea,spazi simbolici da cui partire per comprenderne il ruolo umano e sociale nel corso dei secoli. Nel percorso viene illustrata l'esperienza singolarissima di Eva Palmer,un'americana dall'animo greco legata alla riproposizione di grandi temi dell'archeologia e dell'antico, esempio precoce di buone pratiche di valorizzazione di siti archeologici che organizzò nel 1927 e nel 1930 le Feste Delfiche, di cui si presenta un raro filmato dell'epoca . Sono esposti eccezionali reperti archeologici, testi dall'Odissea, pagine di autori italiani e stranieri che dal mito hanno tratto ispirazione. Il Museo Ridola, , il più antico museo statale della regione, è stato istituito il 9 febbraio 1911 con la donazione gratuita allo Stato delle collezioni del Senatore Domenico Ridola., costituite prevalentemente da reperti archeologici, frutto di un'intensa attività di ricognizioni e ricerche condotta a partire dal 1872 nel territorio intorno a Matera.
•Le Botteghe 0835/344072 •orient express 0835/256452 •basilico 0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491
•cream irish pub 0835-268820 •caffè Mulino 0835-334294
•COMUNALE• Matera 0835-334116 G.I.-JOE 17,45 - 19,45 - 21,40
• CINEMA ANDRISANI• Montescaglioso0835-208046 Il grande sogno 19,30 - 21,45
•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica)
•KENNEDY• Matera 0835-310016 L’era glaciale 3 - 17,45 Segnali dal futuro 19,40 - 21,45
•CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 Il principe mezzo sangue 19,00 Sex movie in 4d 21,45
•CINETEATRO DUNI• Matera 0835-331812 Il grande sogno 18,20 - 21,50
•MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137
• CINEMA HOLLYWOOD• Via Pitagora Chiusura estiva
•PINACOTECA D’ERRICO 0835/310137
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32 Matera agenda
«C’è il timore di una strumentalizzazione del caso degli Lsu, no ad approvare la variazione»
«Buccico, fai un esame di coscienza» Giovanni Angelino si rivolge duramente al sindaco e all’assessore Quintano NON SI PLACANO le polemiche politiche in riferimento alla votazione della variazione di bilancio e alla richiesta di sdoppiamento del provvedimento chiesta dalle opposizioni. All’assessore Eustachio Quintano ha risposto il consigliere comunale Giovanni Angelino che «in merito all'impossibilità di presentare in Consiglio comunale la variazione al bilancio relativa alla stabilizzazione dei 20 ausiliari del traffico scissa dalla restante manovra, in un apposito Ordine del giorno, così come chiesto in sede di relativa Commissione dai Consiglieri dell'opposizione» sottolinea. «Tali dichiarazioni, però, danno adito, ancora una volta, al sospetto di una strumentalizzazione della questione in chiave politica. Quintano sostiene che “la possibilità di sdoppiamento del provvedimento tecnicamente non è possibile e che lo spacchettamento del provvedimento è possibile in sede di Consiglio Comunale, attraverso la proposizione di una apposita mozione all'ordine del giorno che consenta di dividere le diverse voci che compongono l'unitaria variazione di bilancio, rendendole così singoli ed autonomi punti all'ordine del giorno”. La domanda è questa: cosa sarebbe successo se nell'ultima riunione del Consiglio comunale, che vedeva all'Ordine del giorno l'ap-
Il consigliere comunale Giovanni Angelino e a lato l’assessore al bilancio Quintano
provazione della Manovra di Bilancio, quest'ultima fosse passata? Il provvedimento sarebbe stato acquisito agli atti, pur non contemplando la variazione relativa agli ausiliari. Di conseguenza, oggi, sarebbe stato comunque necessario integrarla con una votazione separata al fine di garantire stabilità a questi lavoratori. Ecco perchè,
nella sostanza, la richiesta dell'opposizione appare comunque sensata e giustificata dal timore di strumentalizzazione politica da parte della maggioranza in Consiglio, o di quella che resta ancora in piedi. Viene spontaneo chiedersi, inoltre, quali siano i motivi per cui la Giunta Buccico preferisce che la Manovra venga votata nella sua completezza.
In ogni caso, ammettiamo, come prospetta l'assessore al Bilancio, che il capitolo relativo agli ausiliari del traffico venga scisso in sede di Consiglio, come richiesto dalle normative: quale punto l'assemblea sarebbe chiamata a votare per primo? La variazione sugli ausiliari o la Manovra principale? Quest'ultima ipotesi è da rigettare a priori, anche perchè la Mano-
vra, già bocciata due mesi fa, non conoscerà di certo un destino diverso in questa occasione. Ben farebbero, insomma, il Sindaco e quel che resta della sua squadra, a riflettere ancora un po' sull'importanza di tale questione, a prescindere dal fatto che possa valere o meno la tenuta del Governo, poichè, innanzitutto, ha a che fare con il destino di venti lavoratori che non possono rimanere ostaggio di un'amministrazione. Venendo, invece, a questioni di natura sicuramente più politica e meno burocratica, rifletto anche sulle parole, apprese sempre a mezzo stampa del Sindaco Buccico. Il primo cittadino si rivolge al gruppo consiliare Udc dichiarando: “faccia come crede”. In virtù di queste dichiarazioni è ulteriormente lecito chiedersi: dov'è la maggioranza? Dove va il governo comunale senza l'appoggio del partito di Casini? Da nessuna parte. Se Buccico anzichè vuotare sacchi sulla stampa si ritagliasse tempo per un esame di coscienza troverebbe risposte certe. La città ormai oppressa dal pressappochismo di dichiarazioni politiche che lasciano il tempo che trovano, ha bisogno di essere liberata. Al 21 settembre manca davvero poco. Io ed i colleghi consiglieri che credono in questa città pensiamo già al futuro».
«A farne le spese sono gli anelli più deboli, ovvero precari e famiglie» Manifestazione organizzata stasera in piazza
Oggi si alza la protesta Nuovo sit in della scuola a difesa dei precari I consiglieri Braia e Gullà chiedono una commissione unica
Riforma Gelmini, insorge il Pd
SULLE ricadute della riforma Gelmini intervengono i consiglieri del Pd Luca Braia e Teresa Gullà, che in una nota entrano nel merito di alcuni aspetti. «Gli effetti dei tagli alla scuola applicati dall'accoppiata dei ministri del governo Berlusconi costituita da Tremonti - Gelmini sono, come ampiamente prevedibili, scoppiati in tutta la loro gravità e contraddizione . A farne le spese, ci sono “come al solito” gli anelli tra i più deboli della nostra società, rappresentati dai “precari” della scuola, dalle “famiglie” che non potendosi permettere le tanto comode quanto costose “scuole private” saranno costretti a veder “emigrare” i propri figli sin dalla tenere età, in scuole ubicate a chilometri di distanza dalle rispettive residenze o peggio ancora dalle famiglie che si vedranno, come minimo dimezzate, le ore di disponibilità delle insegnanti di sostegno che sono fondamentali per la crescita e l'integrazione dei bambini “diversamente abili”. E' per queste motivazioni - prosegue la nota dei due consiglieri - che facendo appello alla loro sensibilità, abbiamo chiesto all'Assessore alle Politiche Sociali Michele Plati ed all'Assessore alla LLPP, PISU e Pubblica Istruzione Gianmichele Vizziello di convocare immediatamente e comunque prima dell'inizio dell'anno scolastico, una commissione congiunta per discutere su quali provvedimenti l'amministrazione comunale intende prendere per limitare il disagio scaturito, come già detto, dall'applicazione della riforma Gelmini . Riforma, la cui applicazione, per alcuni aspetti, risulta assurda e contraddit-
toria soprattutto nelle nostre realtà. Essa infatti da una parte, riducendo in maniera indiscriminata i finanziamenti alla scuola, ha, di fatto dimezzato le ore di disponibilità degli insegnanti di sostegno per i portatori di handicap, mettendo a forte rischio i percorsi di integrazione, di inserimento e di crescita culturale proprio di quei ragazzi svantaggiati che più di tutti hanno il sacrosanto diritto ad essere aiutati, dall'altra innalzando il numero minimo degli alunni per classe, sta determinando il sorgere di casi particolari come quello denunciato da alcuni genitori di alunni della scuola secondaria di 1° grado Nicola Festa che si sono visti recapitare a pochi giorni dall'apertura delle scuole la comunicazione che obbliga i loro figli a trasferirsi presso il plesso di Lanera perché 2 classi (1° H e 1° I)di 16 e 15 ragazzi sono state unite in una unica di 28 unità (limite massimo consentito dalla legge ) , con tutto ciò che ne consegue in termini di disagio economico per le famiglie, logistico e psicologico dei ragazzi. Un numero di alunni, tra l'altro, così alto - conclude la nota - che in pratica impedisce il contemporaneo rispetto delle norme di sicurezza e l'inizio delle attività didattiche in un plesso scolastico come quello in questione che non contiene classi sufficientemente grandi in grado di contenere adeguatamente il numero di 28 alunni, problema che potrebbe essere sufficiente per evitare l'applicazione della riforma e consentire il prosieguo delle attività didattiche nelle modalità in uso negli anni passati». matera@luedi.it
I consiglieri comunali del Pd, Luca Braia e Teresa Gullà
E’ PREVISTA per questa sera una nuova manifestazione dei precari della scuola che protestano ininterrottamente da due settimane contro i tagli, 341 posti in meno, previsti dalle nuove disposizioni del ministro della pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini. Dopo giorni di presidio continuo davanti al Palazzo della Prefettura insegnanti e personale Ata sostenuti dai sindacati hanno annunciato anche una manifestazione per questa sera a cui sono chiamati tutti i componenti delle diverse categorie della scuola. Stasera ci sarà un’assemblea informativa e di approfondimento sugli sviluppi del piano di intervento della Regione Basili-
cata a favore della scuola lucana e ricadute occupazionali e poi a seguire una manifestazione prevista sempre a Matera, in piazza Mulino.
Salvatore Auletta: «Il sostegno dell’ente potrà rendere più efficace l’azione di tutela»
Intesa tra la Provincia e i consumatori È AI NASTRI di partenza la sottoscrizione del Protocollo d'intesa tra l'assessorato alle Politiche del Lavoro, Sociali e Formazione della Provincia di Matera e le associazioni dei consumatori operanti nel nostro territorio (Adiconsum, Adoc, Cittadinanzattiva, Codacons, Federconsumatori e Movimento difesa del cittadino). Questo è quanto convenuto durante l'incontro convocato dall'assessore provinciale al ramo Salvatore Auletta, che dopo avere espresso apprezzamento per il lavoro svolto ha invitato le associazioni “a considerare l'Amministrazione provinciale un valido alleato per la realizzazione di iniziative ad hoc.” “Sono infatti convinto - ha proseguito Auletta - che il sostegno istituzionale potrà contribuire a rendere più efficace l'azione delle associazioni. L'Amministrazione provin-
ciale fornirà, infatti, il supporto logistico necessario, al fine di realizzare, nella logica della concertazione, programmi e progetti di tutela dei consumatori.” “Ormai quotidianamente - ha concluso il presidente della Provincia, Franco Stella - assistiamo a illeciti perpetrati a danno di onesti cittadini. Truffe e raggiri sono alla ribalta della cronaca nazionale e locale. Una corruzione dei costumi che rischia di logorare irrimediabilmente tutto il tessuto sociale. L'azione della Provincia di Matera, in linea con la politica della trasparenza e della salvaguardia dei suoi cittadini, intende, insieme alle associazioni dei consumatori, sostenere un vero e proprio Piano di lotta alle truffe. Perché il nostro territorio deve promuovere una economia sana, all'insegna di un progresso eticamente valido e culturalmente sostenibile.”
L’assessore provinciale Auletta
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Marconia Tante iniziative del neonato Comitato per la Madonna delle Grazie
Una festa speciale anche per i disabili MARCONIA - Un Comitato giovane per un programma delle feste patronali rinnovato. A Marconia è tempo di festeggiare la Madonna delle Grazie, patrona dell'abitato. All'organizzazione delle festività ha provveduto quest'anno un gruppo formato soprattutto da gente molto giovane che ha rinnovato il Comitato feste apportando alcune novità nella programmazione. Domenica scorsa, ad esempio, si è tenuta la prima edizione del Palio a cavallo in onore della Madonna delle Grazie. La parte più importante delle celebrazioni èriservata comesempre aimomenti religiosi. Dopo le fiaccolate di lunedì e mercoledì scorso,durante lequali laMadonna ha visitato luoghi di Marconia che non sono raggiunti dalla processione prevista per domenica, ieri sera la statua della Vergine sarà portata in altre via dell'abitato attraverso un giro motorizzato. Oggi, invece, dopo la Santa Messa, è prevista la gara per il traino del carro
trionfale. Domani, infine, si conclude con la processione solenne. Accanto agli appuntamenti religiosi intorno a cui le festività patronali sono imperniate, il Comitato ha provveduto ad organizzare un programma civile. La giornata di giovedì è trascorsa a cavallo tra momenti di intrattenimento per bambini con truccabimbi, clown e giocolieri, a cura dell'associazione I Calanchi, e la fiera gastronomica di prodotti tipici “Musica e sapori della Lucania”, a cui ha partecipato la Coldiretti. La serata si è conclusa con uno spettacolo di musica popolare alla presenza del comico Uccio De Santis. Durante le festività si è pensato di dedicare una giornata ai diversamente abili, al fine di far emergere le problematiche della categoria e creare i presupposti affinché si possa intervenire per il miglioramento della loro qualità della vita. Con questi presupposti, l'associazione “I Calanchi” ha organizzato ieri il “Pomeriggio senza barriere architettoniche”, seguito da una carovana per le
principali vie del paese. In serata momento di riflessione con il percorso ad ostacoli in carrozzina per normodotati a cui faranno seguito interventi e testimonianze. Al termine c'è stata una esibizione degliArcieri diBernalda sulcampo di calcetto parrocchiale con scuola di tiro per i diversamente abili. Ha concluso la serata lo spettacolo comico del trio Zelig Ardone, Peluso e Massa con intermezzi musicali di giovani cantanti locali. Oggi si inizia in mattina con il giro del complessobandistico GuglielmoMarconi diretto dal maestro Michelangelo Liccese. In serata, invece, il percorso del carro trionfale sarà accompagnato da una sfilata di cavalli e dagli sbandieratori “Rione Castello”di Carovigno. In conclusione spettacolo musicale con la Yazza Band. Il matinèe del complesso bandistico “Marconi” aprirà anche la programmazionedidomenica, seguitodaungiro in bicicletta. Concluderanno una cover band di Ligabue e i fuochi pirotecnici. Roberto D’Alessandro
Piazza Elettra a Marconia
La rimodulazione del presidio sarà discussa nell’inchiesta sugli errori in campo sanitario
Il caso Tinchi in Parlamento L’onorevole siciliano Burtone (Pd) inserirà l’ospedale tra i punti in Commissione PISTICCI - Le vicende dell'ospedale di Tinchi potrebbero approdare presto in Parlamento. L'onorevole siciliano del Pd, Giovanni Burtone, infatti, in qualità di vice presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori incampo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali, si è detto intenzionato a portare la questione dell'ospedale di Tinchi al prossimo ufficio di presidenza della Commissione. «L'obiettivo -scrive Burtone in una missiva inviata ad i componenti del Comitato Difesa dell'ospedale di Tinchi- è quello di garantire sul territorio una sanità pubblica efficiente al servizio dei cittadini e, aggiungo, da siciliano, anche dopo gli ultimi gravissimi episodi che sono stati alla ribalta nazionale in questa estate, che conosco, purtroppo, bene le difficoltà dei territori che per collegamenti e distanze sono lontani dai centri di eccellenza e che comunque ripongono nella sanità pubblica del territorio la propria fiducia. Per queste ragioni, porterò all'attenzione della Commissione le argomentazioni da voi portate e faremo in modo di verificare e approfondire quanto concerne il futuro del presidio ospedaliero di Tinchi». Nel frattempo, sull'argomento, si registra anche un intervento dei coordinatori pisticcesi del Pdl, Domenico Lazazzera (vice sindaco) e Nicola Panetta (consigliere comunale), che senza giri di parole affondano l'attacco alla classe politica regionale di centrosinistra. «La fine dell'ospedale di Tinchi -scrivono- è stata decisa da oltre un decennio dall'autorità politica che governa e che ha governato questa Regione. Per non perdere il consenso elettorale i vari Bubbico e Chiurazzi, per mezzo del Pierino di turno, hanno scientificamente decretato la fine dell'ospedale di Tinchi, piano piano svuotandolo dei propri servizi. Questi signori della politica si sono guar-
La recente protesta davanti all’ospedale di Tinchi
dati bene dall'esprimere chiaramente il loro nefando progetto, hanno parlato prima di trasformazione in Centro di eccellenza, poi in ospedale specialistico, provvedendo nella ristrutturazione dei vari piani, nella messa a norma delle sale operatorie, e, in ultimo, nella realizzazione di una piscina per la riabilitazione motoria. Oggi si parla di Distretto della Salute, che significa trasformare tutte queste strutture, realizzate con enorme investimento di denaro pubblico, in semplici strutture amministrative, ovvero in uffici». Distretto della Salute, dunque, significa, nella lettura dei due coordinatori, chiusura dell'ospedale di Tinchi, per evitare la quale «è stato chiesto l'intervento del Prefetto e del sindaco» che, tuttavia, non hanno poteri in materia. «Certo -proseguono- il sindaco può far sentire la sua voce, e la fa sentire. Ma si sa che da solo, con la sua maggioranza, non riuscirà nell'impresa. E, comunque si sta attivando per ottenere il massimo da questa vicenda che ormai è scritta, sta lottando per ottenere almeno il Distretto della Salute, la quale istituzione viene a gran voce richiesta dal Comune di Montalbano Jonico.
Ma a noi pisticcesi non basta Noi vogliamo l'ospedale. Vogliamo che venga attivata la riabilitazione, e, quindi l'uso della piscina. Vogliamo che la dialisi non venga trasferita a Policoro. Vogliamo il
pronto soccorso attivo ed il 118». E qui si coglie l'occasione per un ragionamento di più ampio respiro: senza referenti locali in Regione Basilicata non è facile veder rappresentati gli interessi della comunità pisticcese, anche se poi «questi politici di centro sinistra, nelle varie competizioni elettorali, continuano a fare il pieno di voti nella nostra comunità, mistero dei misteri». Nel documento si arriva a una conclusione lampante: «E' arrivato il momento per la nostra comunità di fare sentire forte la propria voce. L'unica voce ammessa e riconosciuta dalla democrazia è quella della scheda elettorale. Nella prossima competizione elettorale (21 e 22 marzo 2010) dobbiamo fare valere gli interessi del nostro territorio, concentrando i voti sui nostri candidati locali, uno di centro destra (Pdl) , e, per gli irriducibili masochisti, uno di centro sinistra (Pd?), senza frazionamenti e polverizzazione del voto». provinciamt@luedi.it
Madonna del Carmine Fedeli in campagna POMARICO - Torna la festa di campagna per la Madonna del Carmine. Nonostante non si sia ritornanti agli anni durante i quali la festa era prevalentemente svolta fuori dal paese, anche quest'anno il Comitato feste presieduto da Adduce ha organizzato i festeggiamenti in onore della Madonna del Carmine. E fedeli e non si potranno nuovamente spostare verso il santuario recentemente ristrutturato. Quest'anno, inoltre, a differenza del passato, si comincia un giorno rima. Con una fiaccolata che fin da stasera porterà la statua della madonna fuori dal paese. Poi, tutto come al solito. Tranne che questa volta la mattina di domenica ovviamente non ci dovrà recare presso lo stesso santuario. La tradizione vuole che decenni or sono la Madonna del Carmine fosse apparsa a un pastore proprio dalle parti dove in seguito a omaggio fu edificato il luogo di culto. La chiesa di campagna, però, dopo il terremoto dell'Ottanta non èstata utilizzata.Infatti, lamessa delladomenica seraera celebrata davanti alla costruzione vessata dal sisma. Poi, ultimamente, s'è riusciti a trovare qualche euro per ridare un poco d'attenzione. Di solito, soprattutto i pomaricani, nella giornata di svolgimento di questa festa si trasferiscono nelle zone di campagna per pranzare con famiglia e amici, magari per poi ritrovarsi ai festeggiamenti con altri ancora. Il momento, da non dimenticare, potrebbe essere sempre una buona causa di riscoperta di cose perdute forse già da tanto tempo. Nunzio Festa
Bella manifestazione in piazza
Pisticci canta Maria PISTICCI - Per il secondo anno consecutivo, nell'ambito delle festività in onore della Madonna di Viaggiano, Signora delle genti lucane, organizzate dalla parrocchia Sant'Antonio sotto la guida del sacerdote don Michele Leone, Pisticci ha ospitato il festival internazionale di musica cristiana “Il Mondo Canta Maria”. L'evento è promosso dall'associazione San Massimiliano Kolbe di Schio dell'emittente radio Kolbe Sat e per la tappa lucana, la settima e conclusiva della stagione, ha ottenuto i patrocini di Comune di Pisticci, Provincia di Matera e Regione Basilicata, oltreche lafattiva collaborazione dei ragazzi dell'associazione Anspi. Il concerto si è svolto lo scorso 5 settembre in piazza Umberto I. Diversi i generi musicali e gli artisti che si sono avvicendati sul palco, intervallati da interventi e testimonianze, tutte in pienasintoniacon lefinalitàreligiose del Festival. La serata è stata presentata da Anna Maria Pozza, speaker di Radio Kolbe Sat. Ad aprire l'evento è stata la cantautrice bergamasca Tiziana Manenti, notainterprete dimusica secolare, che ha proposto brani dal suo ultimo cd “azzurra”. Successivamente si è esibito il giovane frate francescano di Bitonto Fra Gianni Mastromarino, in una sessione acustica in cui l'hanno fatta da padrone la chitarra e l'armonica. La massima attesa, tuttavia, era per la performance dell'artista romana Giada Nobile che ha portato in scena la sua interpretazione di Madre Teresa di Calcutta, offrendo brani tratti dall'omonimo musical. La conclusio-
ne della serata, invece, è stata affidata al cantautore di Cremona Marco Bonini, che ha presentato alcuni dei suoi brani più conosciuti. L'evento ha riservato anche una sorpresa finale con tutti i quattro artisti ospiti sul palco assieme al coro parrocchiale di Pisticci. Il concerto è stato trasmesso in diretta mondiale da Radio Kolbe Sat, sul sito ufficiale www.ilmondocantamaria.it. «Un'intensa serata -è stato il commento di Fabio Angiolin di Radio Kolbe Sat- apprezzata anche per l'autenticità del messaggio cristiano proposto, che si è rilevata molto più di un concerto e che speriamo venga ricordata a lungo dalla comunità di Pisticci. Un ringraziamento a tutti gli artisti che sono riusciti a trasmettere al caloroso pubblico presente e a quello collegato in diretta tramite le frequenze e il sito di Radio Kolbe Sat, dell'ottima musica con validi contenuti di fede. Un sentito riconoscimento al parroco, don Michele Leone, e i suoi collaboratori della parrocchia di San Antonio di Pisticci per l'ottima organizzazione e per la tenacia che hanno avuto per portare, per il secondo anno consecutivo, l'eventoreligioso nellalorocittà. Mi è doveroso ringraziare tutte le famiglie per la splendida e famigliare ospitalità che hanno riservato a tutti noi dello Staff di Radio Kolbe e agli artisti invitati. A tutto lo Staff di Radio Kolbe Sat, che hanno irradiato in direttamondiale ilconcerto. Un grazie speciale a Maria unica vera protagonista dell’evento a Lei dedicato che ci ha condotto in questo Tour 2009». r.d’al.
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Irsina Fervono i preparativi per la rievocazione e i festeggiamenti in onore della patrona
L’antica porta torna al suo posto Installata la grande struttura simbolo della storia di Sant’Eufemia IRSINA - È tornata al suo posto, la celebre porta di Sant'Eufemia. Da qualche giorno, infatti, al noto passaggio che delimita la parte storica del paese da quella nuova, al rinomato “Arco Di Sant'Eufemia”, è stata installata una nuova porta. Quest' opera è stata commissionata dal Comitato feste, indispensabile, per la scenografia che comprende un importante momento del corteo storico. Abbiamo di recente, parlato di questa nuova linea, che il Comitato feste, ha inteso intraprendere, per offrire un taglio decisamente più storico - e religioso, alle celebrazioni dei solenni festeggiamenti in onore di Sant'Eufemia e Maria Santissima della Provvidenza. Infatti, in occasione degli eventi compiuti l'anno scorso, con la prima edizione del corteo storico, tratto dall'epico poemetto di Pasquale Verone, nel quale si racconta, l'arrivo del prelato Roberto De Amabilibus,
La porta installata nel centro storico e la statua di S. Eufemia
che consegna una donazione di diverse opere artistiche al vescovo della città di Irsina, tra le quali comprendeva, appunto anche la celebre statua, di Sant 'Eufemia attribuita all'artista veneto Andrea Mantegna. Intanto, gli ultimi giorni
che precedono l'inizio degli avvenimenti, coincidono con i ferventi preparativi della festa e delle tante iniziative previste nel calendario degli eventi, religiosi e civili. Sale l'attesa tra i cittadini che attendono impazienti di vedere il preannunciato
spettacolo, “novità di questa'anno”, che si terrà in piazza Carl Marx la sera del 17 settembre, dove saranno allocate sotto il palco, oltre 2.000 posti a sedere per assistere allo spettacolo, raffigurante la vita della santa, inscenato da esperti attori di
teatro, diretti dal regista Gaetano Troiani. Ma ancor prima, nel pomeriggio, l'interesse sarà tutto per il corteo storico, il vero pezzo forte degli avvenimenti in calendario quest'anno. Il corteo, come l'anno scorso, partirà nel pomeriggio, dall'entrata nord del paese, e giungerà fino alla cattedrale, passando quest'anno, appunto dalla porta appena installata nell'arco di sant'Eufemia, dal maestro Teodoro Decollanz. Abbiamo chiesto alcune informazioni al maestro che ha realizzato e murato il grosso manufatto in legno, Teodoro Decollanz: «Conseguire una tale impresa -spiega Decollanz- non tanto per la complessità del prodotto artigianale, ma soprattutto per il significato che essa rappresenta, per tutti gli Irsinesi. Infatti, io mi sento di condivedere quest'opera equamente con tutti i cittadini di Irsina, per me -dice Decollanz- è come se ognuno
avesse messo la sua mano per conseguire il lavoro finale». La porta a due ante più la parte relativa all'arco ricopre una superficie di circa 30 metri quadri, con peso di circa 10 quintali, nonostante le dimensioni, è stato impiegato una qualità di legno non molto pesante. «Mi auguro -conclude il maestro Teodoro Decollanzche la porta rimanga al suo posto anche dopo i solenni festeggiamenti, penso che tutto sommato, sia un buon colpo d'occhio, anche dal punto di vista artistico, mentre si attende che il prelato Demabilia bussi alla porta per essere accettato dal vescovo, che attende i doni». Questa sera, si inizia con una fiaccolata della pace, durante la quale si assisterà alla benedizione della nuova porta, compito che spetterà al parroco della chiesa cattedrale Ss Maria della Provvidenza, don Gerardo Forliano. Mimmo Donvito provinciamt@luedi.it
“Il dono” è il tema del concorso del sodalizio
Bando a San Mauro, scade il 22 settembre
L’Avis di Tricarico premia la foto più bella
Libera circolazione delle persone bisognose sui mezzi pubblici
narello indelebile, nome e cognome dell'autore, numero dell'immagine (numerando in modo progressivo: ad esempio se si consegnano 4 stampe la prima sarà numerata 1/4 e così via fino alla 4/4) titolo dell'opera, luogo e data dello scatto. La domanda di partecipazione dovrà essere compilata in tutte le sue parti, pena l'esclusione al concorso. Nel caso di fotografie digitale dovrà essere consegnato un cd con le foto nominate: n. titolo e cognome in formato jpg o tiff (es. 01_solidarietà_rossi.jpg) con risoluzione minima di 4 Megapixel (2300x1740 pixel circa). La consegna degli elaborati:deve avvenire entro e non oltre il 20 settembre 2009. La documentazione dovrà essere presentata a mano o inviata: presso la sede Avis di Tricarico in via Serra Amendola 6, 75019-Tricarico. La premiazione avverrà nel mese di settembre 2009. Verranno premiati i primi tre classificati rispettivamente con una stampante multifunzione al
SAN MAURO FORTE - Da qualche giorno sono disponibili, presso l'ufficio Servizi Sociali del Comune di San Mauro, i modelli di domanda utili per chiedere il rimborso delle spese di viaggio, relativi al primo semestre 2009. A renderlo noto unavvisopubblico del7settembre,afirmadel capoarea,Loredana La Marca. Le istanze, possono essere presentate, da cittadini in gravi situazioni di disagio, come prevede la Legge regionale 27 luglio 1998 che regolamenta il trasporto pubblico, sull'intero territorio lucano. In base all'articolo 24, infatti, la Regione, nell'ambito di una politica sociale a tutela dei soggetti svantaggiati, riconosce biglietti di libera circolazione sui servizi di trasporto pubblici di linea di interesse provinciale e regionale, a favore dei soggetti in situazione di grave e conclamato stato di disagio sia economico che sociale. Il contributo riconosciuto dal Comune, verrà poi determinato, in base a una graduatoria composta dalle domande presentate dai soggetti interessati, per il periodo che va dal 1 gennaioal 30giugno 2009.Perpresentare ledomande siha tempo fino al 22 settembre. Esse vanno consegnate presso l'UfficioProtocollo dell'Ente.Perquantoriguarda lacompilazione delle stesse, inoltre, un’addetta degli uffici sociali sarà a disposizione per eventuali chiarimenti. Anna Giammetta provinciamt@luedi.it
TRICARICO - Nell'ambito delle manifestazioni per celebrare i 15 anni d'attività dell'Associazione dei donatori di sangue dell'Avis di Tricarico, è stato bandito un concorso fotografico “Una foto per l'Avis”. Il concorso riservato ai fotografi non professionisti propone come tema “Il Dono”, ovvero il principio fondante della donazione del sangue, come ha sottolineato la presidente dell'Avis tricaricese Paola Benevento, nel presentare l'iniziativa. Il regolamento prevede un massimo di quattro scatti per ogni partecipate. Le immagini possono essere scattate con qualsiasi apparecchiatura fotografica (fotocamera digitale, macchina fotografica reflex tradizionale automatica o manuale ecc.) da specificare. Le foto potranno essere stampate. Le foto dovranno essere stampate di dimensioni min. 13x18 (oppure formato A4) su carta fotografica, a colori o in bianco e nero. Sul retro di ciascuna foto stampata dovrà essere scritto, con pen-
Paola Benevento
primo classificato, un lettore Mp4 ipod al secondo, un abbonamento annuale alla rivista Focus. A tutti i partecipanti verrà consegnato un attestato di partecipazione. E' possibile scaricare il seguente regolamento e la scheda di partecipazione dal sito www.tricaricoeventi. Michele Santangelo provinciamt@luedi.it
Lunedì la Personale presso il museo civico “Michele Ianora”
Il Maestro Desanti e i sogni irsinesi IRSINA - Il pittore Paolo Desanti è pronto per i sogni irsinesi. Sarà inaugurata lunedì, presso il Museo Civico Archeologico Michele Ianora, per rimanere aperta sino al giorno 18 di settembre, la mostra personale di pittura “Sognando Irsina”, dell'artista - che è anche scultore - Paolo Desanti. L'evento nasce col patrocinio del Comune di Irsina, e rientra nelle iniziative volute per il cartellone dell'Estate irsinese. Desanti è nato a Napoli, nel '51. Per poi trasferirsi a Milano. Ed é stato allievo di Faini e Comotti. Però la svolta arriva al momento dell'incontro milanese col Norberto. Prima di dedicarsi interamente alla pittura è stato insegnante. Gli anni della maturazione lo vedono passare per il
Belgio: a Bruxelles è apprezzato da pubblico e critica allo stesso tempo. A un certo punto decide di tornare in Campania, verso le origini, dove torna a lavorare con soddisfazione. Personali e Collettive, Paolo Desanti le ha presentate soprattutto all'estero, dove spesso gli artisti italiani sono per certi versi costretti a farsi largo per farsi conoscere e vendere anche. Il pittore, che adesso sceglie la lucana Montepeloso, ha passato Bruxelles, Anversa, Ostenda, Culemburg, Aelaide, Sydney, Darwin, Rio de Jaineiro, San Paolo, New York. L'opera di Desanti, come hanno sottolineato pure diversi attenti critici, ha è una miscela ipnotica di sogno e realtà. «La suggestione delle sue immagini -ha scritto
per esempio De Chiara- deriva dalla grande sensibilità con cui il Maestro si accosta ai soggetti, alle forme, ai giocattoli della prima infanzia, grazie a una raffinata tecnica di esecuzione e alle pennellate cromatiche nelle quali prevalgono il blu, gli azzurri, i rossi. La fantasia di Paolo Desanti, il suo esprimere le sensazioni poetiche fortemente cromatiche, riescono a far convivere il reale con l'irreale». Mentre Juna de Cosa arriva a dire: «...si dice che la fantasia non ha più diritto di cittadinanza nella nostra società? L'artista napoletano Paolo Desanti ce ne offre un'emerita smentita...». Nunzio Festa provinciamt@luedi.it
Irsina
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Contestata l’intenzione di assegnare il presidio a Tinchi, Gallo: «Da noi c’è già il locale pronto»
Vigili del fuoco a Metaponto Manifestazione pubblica per rivendicare la sede del Distaccamento METAPONTO - Si prepara una mobilitazione popolare per il presidio dei vigili del fuoco a Metaponto. L’iniziativa, prevista per il 23 (ore 19 in piazza Ppa Giovannni XXIII), segue quella del 3 settembre, quando è stata autoconvocata una rappresentanza della popolazione, che, con il motto: “La sovranità appartiene al popolo” si è riunita per trattare la difesa del Distaccamento di Metaponto. Il rappresentante Giuseppe Gallo ha esposto ai presenti la problematica riguardante il Distaccamento, che è stato trasferito a Tinchi di Pisticci. Il dibattito si è aperto con la lettura del Protocollo di Intesa, stipulato nell'anno 2006, tra il Comune di Bernalda e il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Matera. «Secondo tale documento -ha detto Gallosi assegnavano alcuni locali della scuola elementare di Metaponto al Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Metaponto, ritenuti perfettamente idonei dal Comandante provinciale, Emanuele Franculli, dalle Rsu e dalle Organizzazioni sindacali dei Vigili del fuoco. Poi -continua Gallo- il sottosegretario all'Interno, Nitto Francesco Palma (Pdl), sostiene che il Distaccamento deve essere trasferito a Pisticci perché quell'area ha maggiori necessità di un Distaccamento, in quanto è prossima a una zona industriale verso la quale deve essere garantita la massima sicurezza, si trova vicino alla Pista Mattei, che sarà ulteriormente implementata, ed è vicina ad un porto turistico in fase di completamento, e perché il
I vigili del fuoco all’opera durante l’allagamento di Metaponto
Comune mette a disposizione una struttura che è già pronta ed immediatamente utilizzabile. Tali motivazioni risultano essere geograficamente inesatte, anche secondo le valutazioni tecniche effettuate dai sindacati, soprattutto perché non rispettano il progetto nazionale del Ministero dell'Interno “L'Italia in 20 minuti”, nel quale è stata prevista l'istituzione a Metaponto di un Distaccamento a carattere permanente, e secondo il quale i vigili devono raggiungere il luogo d'intervento entro 20 minuti. Infatti, Tinchi è già servita dal Di-
staccamento di Policoro e Montalbano ed ha una collocazione lontana dai luoghi da lui indicati e da quelli che statisticamente sono soggetti a intervento: Ss 106, Ss 407 Basentana (senza accesso diretto da Tinchi), Sp 175, la zona balneare metapontina, la pineta, il mare, lo snodo ferroviario. Questi luoghi sono piùvicini a Metaponto e ai Vigili del Fuoco di Ferrandina Scalo. E poi Tinchi non si è mai allagata, Metaponto sì. Ad oggi la sede di Tinchi, non risulta idonea a ospitare il Distaccamento di Metaponto, perché ha bisogno di una serie di lavori di ristrutturazione, che comporteranno un adeguato impegno economico. Per cui la sede di Metaponto è l'unica perfettamente idonea ad ospitare i Vigili del Fuoco ed a salvare vite umane. Sappiamo di interrogazioni dei senatori Antezza, Bubbico e Chiurazzi (Pd) verso il ministro Maroni, “per conoscemre la data di apertura del Distaccamento di Metaponto”, tenuto conto che al Comando provinciale, a giugno scorso, sono stati assegnati 16 vigili in più, di cui 12 per Metaponto. Inoltre, il Consiglio di Bernalda ha approvato la variante urbanistica necessaria per la individuazione dell'area su cui realizzare la nuova sede operativa del Distaccamento di Metaponto. A questo si aggiunga che il Provveditorato alle Opere Pubbliche di Matera ha inserito il finanziamento della Caserma di Metaponto dei VV.FF. nel Programma delle Opere Pubbliche 2009/2010». Fabio Sirago
Stasera all’October Fest in salsa rotondellese ROTONDELLA - Forse non sarà proprio come trovarsi in Baviera. Eppure, senza esagerare, per la serata, organizzata a Rotondella da “Bocci House”, non mancheranno gli ingredienti che rendono unico l'evento bavarese della “October Fest”. Non potrà mancare, naturalmente, la regina della serata: la birra. E non sarà quella versata di solito nei boccali di pub e bar italiani. Per l'occasione è già arrivata da Monaco la vera birra ufficiale dell'October Fest, rossa e chiara, per deliziare il gusto dei più eruditi assaggiatori. E poi, proprio come in Germania, wurstel in quantità. Ma senza risparmiare sulla qualità: per l'occasione, infatti, sarà a disposizione il “tedeschissimo” knacker. Non poteva essere assente neppure l'animazione musicale. Si suonerà musica reggae, un pò meno tedesca come genere, ma ugualmente conciliante con un bel boccale di birra da gustare davanti allo straordinario scenario del belvedere di Rotondella. A esibirsi ci saranno i Dance Hall Reggae, con il Djs Respect Sound Maurizio. «L'anno scorso avevamo lanciato l'evento quasi per gioco, pensando a un'attrattiva simpatica ma senza troppe pretese -ha spiegato Massimiliano Bocci, organizzatore dell'evento- ep-
pure la partecipazione e la grande soddisfazione della gente ci ha convinti a proseguire. Vogliamo che l'evento cresca e si trasformi in un appuntamento stabile capace di richiamare anche gente di fuori». L'estate a Rotondella è quasi finita, i turisti sono quasi tutti via. Le attrattive serali, però, non si fermano. L'appuntamento è per stasera in piazza della Repubblica. E' probabile che l'evento, quest'anno alla seconda edizione, possa replicare il grande successo di pubblico registrato l'anno scorso. E chissà che a qualcuno, dopo questo primo assaggio, non venga voglia di partire davvero alla volta di Monaco. Dove, per quest'anno, è previsto un ulteriore ampliamento di servizi e novità per quella che è ormai riconosciuta da tutti come “la festa popolare più grande del mondo”. Nata nel 1810 per festeggiare le nozze del principe ereditario Ludwig (che nel 1825 salirà al trono col nome di Ludwig I) con la principessa Therese von Sachsen-Hildburghausen, l'Octeober Fest è cresciuta gradualmente nel corso dei decenni, fino a diventare l'evento di straordinario richiamo mondiale che oggi conosciamo. A Rotondella, seppur in piccolo, stasera sarà possibile sentirne il “sapore”. Pino Suriano
Tursi Eventi sacri e profani per una delle celebrazioni più belle della regione
Moltitudine per la Madonna Particolarmente partecipata la festa di Anglona 2009
Dalla Liguria l’interesse per “Provincia in bus” TURSI - I festeggiamenti in onore di Maria Santissima Regina di Anglona, durati sette giorni, si sono conclusi con la processione serale dell'otto settembre. Nel santuario ci sono state le messe celebrate dai parroci dei paesi vicini e la veglia di preghiera presieduta dall'arcivescovo Francesco Cuccarese, con l'animazione liturgica del gruppo di Rinnovamento dello Spirito. La sera finale è stata celebrata la messa da monsignor Francesco Nolé, vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro, insieme a sacerdoti, al vicario generale, monsignor Francesco Lacanna, e ai diaconi permanenti. Il programma civile prevedeva manifestazioni come: il Gruppo Folk “La Pacchianella” di Pisticci; lo spettacolo teatrale a cura dei ragazzi della scuola media di Tursi; una serata di poesie; il gruppo musicale “Palasport” cover band dei Pooh; il teatro dei burattini; l'animazione comica del trio “La Ricotta” e, infine, la sera della festa c'è stato il concerto musicale di Gatto Panceri, l'estrazione dei biglietti della lotteria ed i fuochi d'artificio. Alla processione, che quest'anno si è svolta di sera, erano pre-
senti autorità civili, religiose e militari, con una grandissima partecipazione di popolo. Sono stati sette giorni di festa e devozione popolare, che hanno coinvolto le genti anche paesi come Rocca Imperiale, Canna, Nocara che un tempo erano parte integrante dell'antica diocesi di Anglona-Tursi. Nella serata finale c'è stata la collaborazione di vigili, carabinieri, polizia, guardia di finanza e le protezioni civili dei paesi vicini. Erano presenti anche i sindaci ed i rappresentanti provinciali con i loro gonfaloni. Per Tursi c'era il commissario prefettizio Felicia Capolongo. C'erano anche quelli dell'associazione dei lucani a Genova. Sul sagrato davanti al santuario, oltre al popolo dei fedeli e devoti della Madonna, c'era la signora di Francavilla miracolata a Lourdes. Hanno collaborato in questi giorni, i preti ed i diaconi argentini della comunità: “Lumen Christi”, i ragazzi e le ragazze “servitori” del santuario. L'animazione liturgica durante la messa è stata eseguita dal coro “Regina Anglonensis, diretto da Francesco Muscolino. La processione è stata accompagnata dalla banda
Tre immagini della festa della Madonna d’Anglona 2009. Quest’anno c’è stata la gradita esibizione del trio “La Ricotta” (nella foto)
musicale di Nova Siri. La festa ha visto l'intera collina piena di auto parcheggiate attorno, e con gli scuola bus comunali a fare da navetta. Presenti anche turisti tedeschi. Commento di un signore di 85 anni: «In tanti anni non ho mai visto tanta gente. Almeno diecimila persone a seguire la statua della Madonna». Per monsignor Nolé è stata una festa di gioia e di fede. Inoltre, ci sono stati gli stand della Nuova Fiera di Anglona, le ban-
carelle dei nocellari e gli stand gastronomici. C'era il ritrattista che disegnava sul posto i visi delle persone. Gatto Panceri durante il concerto ha ricordato Mike Buongiorno. Onore al merito al rettore del santuario don Saverio Zorzi, a quelli del comitato festa, ai tantissimi sponsor ed ai tanti devoti che hanno acquistato i biglietti della riffa (primo premio un'auto). Salvatore Martire provinciamt@luedi.it
TURSI - Continua il successo di “Provincia in bus”. «La qualità della proposta turistica e la unicità dei nostri paesaggi continua a mietere successi. Il fuori programma dei giorni scorsi, con destinazione Metaponto-Tursi, è il risultato della richiesta di una agenzia di La Spezia, “Arianna Tour 2002”, che sull'onda delle pressioni di 34 turisti spezzini incuriositi dalla iniziativa, ampiamente promossa sul territorio, hanno deciso di chiedere il bis. L'Amministrazione provinciale non poteva che accogliere positivamente questa richiesta che, tra l'altro, consentirà di fare un giro in provincia anche a coloro che non hanno potuto usufruire del servizio». Numeri estremamente positivi -ha sottolineato il presidente dell'Ente, Franco Stella- che costituiranno l'ottimo punto di riparteneza per la stagione autunnale di Provincia in bus che tornerà a metà ottobre con 10 escursioni, per poi proseguire nella stagione invernale con i 6 itinerari legati agli eventi storici del nostro territorio. La soddisfazione per i risultati conseguiti non ci distrarrà dal percorso di rilancio del settore turistico, ma animerà il nostro impegno di nuove e migliori energie». provinciamt@luedi.it
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Vertenza pulizie all’Enea A Bari le proposte di Altragricoltura La trattativa è ferma
I rappresentanti del mondo produttivo lucano incontreranno Berlusconi e Vendola
ALTRAGRICOLTURA sarà oggi a Bari per portare al premier Berlusconi e al presidente della Regione, Nichi Vendola, le proposte utili a far fronte alla gravissima condizione delle aziende agricole meridionali. «Non c'è alcuna politica meridionale senza difendere il patrimonio di lavoro, saperi, cultura delle aziende agricole. -si legge in una nota dell’associazione- No al latifondo bancario, sì al rilancio della funzione produttiva delle aziende agrozootecniche del Sud. Abbiamo formalizzato al presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, e al Presidente Regione Puglia, Nicchi
Vendola -spiegano ancorala richiesta di incontro, nel convincimento che vorranno ascoltare ed accogliere le istanze degli agricoltori come il segnale che ai tanti annunci seguano i fatti concreti. Quei fatti che gli agricoltori e tutto il mondo rurale del Sud attende da troppo tempo e che, in realtà, finora, non è venuto». Durante la manifestazione verrà distribuito il documento indirizzato ai due presidenti e i prodotti della terra, in particolare l'uva, che gli agricoltori meridionali continuano a produrre nonostante che non venga loro riconosciuto il prezzo mentre per i consu-
matori diventano sempre più inaccessibili. Vicinanza del sindaco, Leonardo Giordano, e dell'assessore all'Agricoltura, nonché vicesindaco Vincenzo Devincenzis, anche a nome dell'amministrazione del Comune di Montalbano Jonico, agli agricoltori pugliesi, lucani e del meridione d'Italia in presidio permanente davanti la sede Rai di Bari, in via Egnatia, per denunciare la grave crisi che ha investito l'agricoltura, il settore primario dell'economia italiana e meridionale. «Una particolare vicinanza -si legge in una notava ad alcuni agricoltori del presidio, che si sono incate-
nati davanti alla sede Rai e a quelli che hanno cominciato lo sciopero della fame. Un grazie va anche a quelle associazioni come Altra agricoltura, Tavolo Verde Puglia, Comitato di crisi degli Agricoltori del metapontino. L'auspicio -rimarca la nota- è che intorno a questi agricoltori facciano quadrato tutte le associazioni di categoria del mondo agricolo, vista la grave crisi del comparto con imprese sull'orlo del fallimento afflitti da profondi problemi di indebitamento e senza speranze per il futuro a causa degli elevati costi di produzione che negano la competitività». Anna Carone
ROTONDELLA - Tutto da rifare. Non c'è ancora traccia di accordo nella vertenza degli addetti alle pulizie del centro Enea, causata della riduzione di 1 ora giornaliera di lavoro per ciascun lavoratore, sulla base di una riduzione che l'Enea stessa ha effettuato sulle ore mensili dell'appalto. Si è concluso con un nulla di fatto,dunque,l'incontrocon l'aziendaappaltatricedelservizio, che in seguito a un recente incontro in Prefettura si era impegnata a presentare, entro la giornata di ieri, una formale proposta di soluzione. Lavoratori e sindacato, però, hanno detto no. Si preannuncia, perciò, una nuova azione di sciopero. «Da qui a dieci giorni sciopereremo ancora. A meno che -ha spiegato Marcella Conese, della Filcams Cgil- non arrivi un segnale chiaro da parte della direzione Enea e dell'azienda». La proposta dell'azienda si sostanziava, a quanto pare, nell'impegno a coprire il taglio orario con straordinari che fossero venuti a determinarsi a partire dal gennaio 2010. Troppo poco per i lavoratori, che non hanno voluto cedere sul punto essenziale: il taglio del monte ore,che anchecon lanuova propostadell'azienda sarebberimasto invariato. «Ma non scherziamo -ha aggiunto la Conese- si vuole aggiungere al danno la beffa. Lo straordinario, se e quando ci sarà, dovrà essere pagato con le maggiorazioni previste dal Ccnl, e non deve essere usato per mascherare un taglio; un atteggiamento di chiusura che non può essere tollerato». Pino Suriano
Riunione istituzionale con il sindaco Lopatriello, Amatulli (Cisl): «Si poteva coinvolgere la società»
L’impresa di Pfanner è realtà Il noto imprenditore dei succhi di frutta rileverà l’ex zuccherificio di Policoro POLICORO - Herman Pfanner, imprenditore e titolare dell'omonimo marchio di produzione di succhi di frutta, accompagnato da altri tre suoi investitori, in un incontro tenutosi presso il Palazzo di città con il sindaco Lopatriello, ha espresso nuovamente la volontà di investire a Policoro nello stabilimento di proprietà comunale di via Puglia e di aver già stipulato i primi contratti di tetrapak per la produzione e commercializzazioni di prodotti alimentari per la prossima estate. Durante la riunione sono stati illustrati i termini di un'intesa che porterà all'incremento della produzione nell'ex stabilimento “Allione”, di almeno 100 unità lavorative, e nel quale la Pfanner intende effettuare un investimento finalizzato ad accorciare la filiera e a conquistare fette di mercato del marchio internazionale, tra i più conosciuti nel nord Europa. Per Lopatriello si tratta di «una grande occasione sia in termini occupazionali che imprenditoriali. La Pfanner è un gruppo leader nel settore, presente con alcuni stabilimenti in Europa, e ora anche qui a Policoro», considerata «base logistica agricola strategica per esportare, attraverso il Corridoio 8, anche nei Paesi dell'Est europeo. -continua il primo cittadino-. Vista la crisi agricola in cui versa ormai da anni la Basilicata, si potrebbe trovare una via d'uscita nel trasformare in loco le coltivazioni più intensive come fragola, albicocche, pesche, per fare alcuni esempi. E in questa direzione ci stiamo muovendo come Amministrazione comunale dopo aver incontrato nella giornata di mercoledì 2 settembre il dottor Basile dell'Alpenfrucht. Come Comune abbiamo intenzione di cedere alla Pfanner i beni comunali di dismettere, come da programma già approvato in consiglio comunale, tra quelli che non portano utili al bilancio, anzi per la loro manutenzione occorre stanziare capitali pubblici e, dunque, rappresentano una zavorra. Però non è sufficiente in quanto tali beni devono essere valutati, come prescrive il Regolamento comunale, dall'Agenzia del territorio di Basilicata tramite l'Ute (Ufficio tecnico erariale). Noi chiediamo che questa perizia dell'immobile comunale da vendere di via Puglia si faccia nel più breve tempo possibile, e all'interno del quale presto la Pfanner dovrebbe iniziare a investire in macchinari con tre turni di lavoro e per tutto l'anno nel confezionamento qui a Policoro dei succhi di frutta, di cui occupa una fetta importante di mercato internazionale, con un notevole incremento e soprattutto stabilità occupazionale. Mi auguro che anche tutte le forze politiche e le istituzioni sovracomunali capiscano la portata dell'investimento, soprattutto in questo perio-
Criticata la nota di Eustazio (Cgil)
Centro sociale La Cisl si tira fuori
Vincenzo Pardi
Il sindaco, Nicola Lopatriello, con i vertici della Pfanner
do di crisi economica nazionale e regionale, e supportino il Comune affinché l'Agenzia del territorio faccia la stima degli immobili pubblici che noi vogliamo cedere entro 30 giorni per non mettere a rischio il progetto aziendale, che lo stesso Pfanner in caso di esito negativo potrebbe trasferire altrove». Il segretario provinciale della Cisl, Giuseppe Amatulli, plaude a questa iniziativa imprenditoriale, «anche se osserva non senza una punta critica-
sarebbe stato più opportuno presentare l’iniziativa con le forze sociali e datoriali e gli appartenenti al mondo della produzione agricola, per capire il reale investimento, evitando di creare altre aspettative e ricordando che lo stabilimento arriva al posto dell’ex zuccherificio, quindi dovrebbe dare risposte certe. Auspichiamo -ha concluso Amatulli- in futuro un maggiore coinvolgimento della società». provinciamt@luedi.it
Finanza, il nuovo tenente incontra il sindaco di Policoro POLICORO - La Tenenza della Guardia di Finanza del centro jonico, ubicata in via Bologna, ha un nuovo tenente. Si tratta del giovane ventiquattrenne Raffaele Napolitano, di Nola (Na), al suo primo incarico. Nella mattinata di ieri, l’ufficiale è stato ricevuto presso il Palazzo di città dal sindaco, Nicola Lopatriello, per un cordiale incontro istituzionale: «Durante il quale -osserva il primo cittadino- ho illustrato all'ufficiale il territorio e i suoi punti di forza tra cui il turismo; alcune fiorenti realtà agricole, anche se il settore sta attraversando una difficile crisi, e di come la città di Policoro sia tra le più grosse realtà del Sud e centro di interessi per investimenti in vari ambiti dell'economia. Questa sua strategicità la espone però anche agli appetiti di infiltrazioni delinquenziali, soprattutto nell'uso della droga. Fortunata-
mente in questi anni le forze dell'ordine hanno presidiato bene il territorio e lo hanno reso quasi immune dalla penetrazione delle organizzazioni criminali delle regioni limitrofe, anche se non bisogna mai abbassare la guardia e continuare a tenere alto il livello di civiltà e di legalità, come d'altronde viene fatto anche nelle scuole di ogni ordine e grado presenti nella mia città in un'azione costante di educazione civica tra i docenti e discenti. Sono sicuro che anche Napolitano, nonostante la sua giovane età, sarà all'altezza di guidare una caserma così importante come quella di Policoro, come hanno fatto i suoi predecessori, e di come tra noi possa continuare ad esserci una collaborazione sempre più stretta finalizzata a preservare l'incolumità dei cittadini». provinciamt@luedi.it
SCANZANO JONICO - «Nel manifestare la sua preoccupazione per il ritardo nella convocazione dell'incontro per l'assegnazione dei locali da destinare al Centro Sociale anziani da parte del sindaco di Scanzano, il segretario dello Spi Cgil, Angelo Eustazio, coglie l'occasione per dare una versione alterata della dichiarazione rilasciata dal segretario della Fnp Cisl, Vincenzo Pardi in merito alla funzionalità del predetto Centro, sul quale da tempo grava una situazione pesante». E’ la replica contenuta in una nota della Fnp-Cisl sulla querelle delle ultime settimane. «La Federazione pensionati Cisl -prosegue la notadà grande importanza ai Centri sociali nelle comunità per la finalità di aggregazione degli anziani. Purtroppo, se fra i pensionati di una determinata realtà comunale diventa difficile mettere insieme gli iscritti al Centro sociale è allora opportuno rinviare le elezioni degli organi dell'associazione per trovare una soluzione condivisadatutti, taledasuperare le divisioni dei soci. Ciò è stato chiesto della Fnp.
La constatazione che le posizioni dei gruppi contrapposti degli associati sono risultate insanabili e nell'impossibilità di pervenire a una ricomposizione del dissenso in atto, la Fnp ha deciso di ritirare la propria adesione alla gestione del centro. Tutto quanto affermato da Eustazio, nella sua qualità di responsabile dello Spi-Cgil, non ha senso, anzi evidenzia un atteggiamento irresponsabile e provocatorio, in quanto attribuisce alla Fnp di avere motivazioni “deboli e, comunque punitive” nei confronti dei pensionati di Scanzano. Non basta dire a propria giustificazione che si tratti di espressioni scaturite dal “proprio punto di vista”. Poiché è fin troppo evidente che tali giudizi, oltre che non rispondenti alla verità dei fatti, dimostrano la mancanza di correttezza nei rapporti sindacali e l'inequivocabile comportamento di un dirigente che accusa un'altra organizzazione di non volersi assumere le proprie responsabilità “lavandosi le mani”. A Eustazio ricordiamo che non è con atteggiamenti arroganti che si può procedere nell'attività unitaria del sindacato».
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Sabato 12 settembre 2009
LOTTO&CONCORSI
Sabato 12 settembre 2009
Centrati quattro ambi grazie alle nostre previsioni
Cadenza 2 su Napoli di GIOIA GASPARINI ROMA – Confermati in blocco primi due ritardatari di ogni ruota, il numero più vecchio è stato il 30 (le palle del tenente) terzo di Bari caduto dopo 64 assenze, gli altri sono nell'ordine il 42 (il caffè) quarto di Milano sortito dopo 56 turni, il 57 (il gobbetto) quarto di Palermo estratto dopo 49 ritardi, il 55 (la musica) e 70 (il palazzo) settimo e nono di Genova, pescati dopo 47 e 45 estrazioni negative. I quattro "centenari" hanno disertato nuovamente l'appuntamento con la dea bendata allungando la propria striscia negativa. In testa il 22 (il pazzo) di Cagliari con 119 assenze, al secondo posto il 44 (il carcere) di Roma con 118 mancati riscontri, al terzo posto il 62 (l'omicidio) di Napoli con 113 assenze e al quarto posto il 40 (l'ernia) di Milano con 105 ritardi. Nei raggruppamenti numerici si sono messi in luce Palermo e Venezia. Sulla ruota siciliana sono usciti il terno di cadenza 7 (47-57-67) e il terno di figura 2 (47-56-83) sulla ruota lagunare il terno della decina del 40 (40-42-43) e l'ambo vertibile 34-43. Ambo gemello 22-55 a Genova. NAZIONALE - Per ambo le probabilità maggiori le attribuiamo alla cadenza 5 con la serie 25-35-55-65-75 e alla figura 4 con la serie 4-31-58-7685. Previsione speciale 27-52 per estratto ed ambo. BARI - La cadenza 9 non sviluppa giochi vincenti da 51 estrazioni, combinate ambi e terni nella serie 2939-59-69-89. Anche la decina 71/80 che latita da 57 turni è attesa con ambi e terni, la cinquina 71-73-75-76-77 è la nostra selezione preferita. Previsione speciale 13-39 per estratto ed ambo. CAGLIARI - La cadenza 7 per ambo e terno con la serie 17-37-47-67-77. In alternativa la decina 71/80 con la combinazione 71-72-73-77-79. Previsione speciale 22-40 per estratto ed ambo. FIRENZE - Avevamo proposto la cadenza 8 ed è uscito l'ambo 58-68. La controfigura 9 è attesa al varco con ambi e terni, combinateli nella serie 9-20-31-42-53. Interessante anche la figura 3 con la cinquina 3-1230-39-66. Previsione speciale 21-35 per estratto ed ambo GENOVA - La figura del 4 non sviluppa combinazioni vincenti da 73 estrazioni, giocate ambi e terni nella serie 22-40-58-67-85. Per ambo la cadenza del 2 con la serie 2-22-32-42-
31 13 22 88 28 40 62 3 44 76 87 52. Previsione speciale 67-75 per estratto ed ambo. MILANO - La cinquantina con la serie 54-55-56-58-59 e la controfigura 3 con la cinquina 3-14-25-47-58 sono interessanti per ambo. Previsione speciale 40-46 per estratto ed ambo NAPOLI - Avevamo segnalato ambi con la figura del 7 ed è uscita la coppia 52-79. Per ambo segnaliamo la cadenza 2 con la serie 22-32-42-6282 e quartina radicale 3-30-33-39 che manca da 247 estrazioni. Previsione speciale 1-62 per estratto ed ambo. PALERMO - La figura 3 con la serie 12-39-48-57-84 e la cadenza del 4 con la cinquina 4-24-44-64-74 sono mature per qualche ambo. Previsione speciale 7-77 per estratto ed ambo. ROMA - La ruota capitolina potrebbe dare ambi sia con la cifra 3 che con la controfigura 7, ancorateli alle combinazioni 3-23-30-35-39 e 7-29-4062-73. Previsione speciale 11-44 estratto ed ambo. TORINO - La cadenza 3 è attesa da 72 estrazioni, formate ambi e terni nella cinquina 23-33-43-53-63. Per ambo e terno la controfigura 8 con la serie 19-30-41-52-74. Previsione speciale 8-35 per estratto ed ambo. VENEZIA - La decina cabalistica 60/69 con la serie 63-64-67-68-69 e la cadenza del 7 con la cinquina 17-27-
80 82 119 79 96 105 113 66 118 81 96
32 51 3 42 67 47 74 9 40 64 13
67 66 70 68 61 73 78 53 74 65 85
90 50 37 65 43 10 16 76 52 83 90
59 56 69 65 54 63 73 51 64 59 83
67 17 77 86 41 70 72 34 90 43 25
54 51 62 60 52 56 71 49 59 54 54
37-47-57 reclamano il gioco per ambo. Previsione speciale 54-87 per ambo e ambata. TUTTE - Centrato a Genova l'ambo 39-54. Vinto a Milano l'ambo 16-21. Le terzine da giocare prevalentemente per ambo: 30-43-53, 14-26-55, 9-31-68, 44-62-79, 22-40-62.
Pronostico concorso n. 110 (del 12/09/2009) 25 37 42 43 59 62 66 72 Il sistema integrale di 8 numeri sviluppa 28 combinazioni. Il costo della giocata è di 14 euro. I numeri più frequenti e più in ritardo calcolati a partire dal concorso n. 87 del 1997, primo concorso ufficiale del SuperEnalotto. Numero 85 88 81 90 55 82 1 3 63 64
PREVISIONI
Frequenza 135 135 134 131 130 130 129 129 129 129
Numero 30 80 65 25 73 59 3 46 44 55
Ritardo 69 54 47 38 38 34 31 30 28 28
di PASQUALE GRANDE
Le Tavole di Rutilio Benincasa ESTRAZIONE DI SABATO 12 settembre 2009 Roma e Tutte 26, 39, 78, 32, 73, 22 Napoli, Firenze e Tutte 24, 37, 76, 30, 71, 20 ESTRAZIONE DI MARTEDI’ 15 settembre 2009 Roma e Tutte 29, 42, 81, 35, 76, 25 Napoli, Firenze e Tutte 27, 40, 79, 33, 74, 23
UNDICI RUOTE
Le previsioni sono state ricavate utilizzando le 19 Tavole del lotto ideate da Rutilio Benincasa, astrologo e cabalista cosentino vissuto a cavallo dei secoli XVI e XVII, e autore del famoso Almanacco perpetuo. Le sestine di numeri che proponiamo possono essere giocate tali e quali, sulle ruote indicate, oppure sviluppate con sistemi a piacimento dei lettori. Consigliamo, inoltre, di tentare la sorte anche al SuperEnalotto, gioco direttamente connesso alle estrazioni del Lotto. Buona fortuna!
di MARIA D’AUTUNNO
Gli ambi di settembre IL gioco dell’ambo secco risulta essere il più seguito da parte di tutti gli appasionati del gioco del Lotto. Nel “Magico”mondo dei 90 numeri del lotto esistono delle combinazioni particolarmente “fortunate”abbinate ai vari mesi dell’anno. Le coppie di ambi più uscite nei vari mesi di Settembre, si possono giocare su tutte le ruote, o su ruota di preferenza per ambo e sorti superiori, per tutto il corso del mese MESE DI SETTEMBRE 25 - 84 43 - 20 18 - 71 52 - 6 58 - 60 5-4 69 - 33 36 - 56 Per informazioni e chiarimenti telefonare 3488024342da martedì a sabato dalle 17,30alle 19 o dopo le 21,30. Troverete le mie tecniche su BancoLotto di Settembre.
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Sabato 12 settembre 2009
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Serie A «La lite con De Rossi? Proprio non capisco da dove arrivino queste voci assurde Io in Sudafrica? No, non mi ci vedo»
Il lungo sfogo di capitan Totti La Roma, il rapporto con Spalletti, la Nazionale: il “pupone” a 360 gradi ROMA – Un lungo sfogo, a tratti amaro, dettato dal grande amore verso la Roma. Francesco Totti torna a parlare. Racconta. Dai Mondiali al mercato fino al rinnovo del contratto, passando per i presunti litigi con compagni e allenatori. Con un sottofondo di dispiacere, dettato dalle malelingue che circolano attorno all’ambiente romanista specialmente quando le cose non vanno bene. «Mi spiace tantissimo per l’addio di Spalletti, con lui ho passato quattro anni indimenticabili. È una grandissima persona che frequentavo anche fuori dal campo, ma alla fine ha fatto una scelta di vita che rispetto. Non so - continua il capitano giallorosso - se ci siano stati problemi con la società, con lo spogliatoio era tutto bello. Lui stesso ha sempre detto che non ritroverà un gruppo così. Abbiamodato tantoa luicome lui a noi». Il numero 10 giallorosso sorride parlando delle proprie condizioni fisiche («Ho fatto dei testcon ilprofessor Mariani, è andato molto bene»), certamente non quando c’è da analizzare il periodo della Roma. «E’ un momento abbastanza difficile, che capita durante l’anno. Dopo 18 anni di professionismo ne so qualcosa, cisono passato eper uscire da questi momenti brutti servono i risultati». Ecco la ricetta-Totti, uomosimbolo che si sta legando ancora a lungo conil club presieduto da Rosella Sensi: «Nessuno mi ha mai regalato niente. E’ vero che è un contratto importante, però non ho mai pensato ai soldi altrimenti me ne sarei andato a 26 anni quando mi volevano il Real Madrid e il Barcellona. Avrei guadagnato il doppio di quello che guadagno ora». Ricordi che, alla soglia dei 33 anni, tornano alla mente. Ma che non diventano rimorsi. «Ho voluto fare la mia carriera sempre con la stessa maglia. Solo per questo dovrebbero rispettarmi, per quello che ho fatto e quello che farò». Invece questo rispetto Totti non lo senteaddosso, e lo dimostra anche quando sottolinea che «alla prima partita sbagliata tutti vanno contro Totti». Non farà parte del gruppo Mondiale («se mi vedo in Sudafrica con la maglia della nazionale? No»), perchè la sua vita è ormai da qualche anno solo la Roma. Nonostante i problemi economici: «Era questo il mercato che poteva fare la Roma, Rosella l’ha detto e ribadito. Se arrivasse un imprenditore, una persona con soldi veri che compra, Rosella vende. Non la sto difen-
SERIE A
PARTITE E ARBITRI
3ª giornata, 13/9 ore 15
LIVORNO-MILAN (oggi, ore 18) Orsato di Schio LAZIO-JUVENTUS (oggi, ore 20.45) Gervasoni di Mantova ATALANTA-SAMPDORIA Gava di Conegliano BOLOGNA-CHIEVO Mazzoleni di Bergamo FIORENTINA-CAGLIARI Banti di Livorno INTER-PARMA Rosetti di Torino PALERMO-BARI Romeo di Verona SIENA-ROMA Damato di Barletta UDINESE-CATANIA Bergonzi di Genova Francesco Totti e Luciano Spalletti: il loro sodalizio è finito troppo presto Sopra: Daniele De Rossi e Rosella Sensi
dendo, è quello che ha sempre detto a me», assicura. Intanto, la Roma sta ripartendo da Claudio Ranieri: «Le mie impressioni sono positive perchè ha carisma, voglia, ha allenato tante squadreforti. E poi è romano, romanista e non è poco. Penso - continua - che sia la persona giusta, ideale per questa città e per questo momento. Ci trasmetterà la voglia che ha dentro, già abbiamo capito lo spirito che ha». Smentite seccamente le voci su presunti litigi con “capitan futuro” Daniele De Rossi: «Non riesco a capire da dove provengano queste voci, non so se da dentro Trigoria o da fuori. Io ho la coscienza a posto, se quelli che parlano hanno una versione diversa da proporre in pubblico io sono qua ad aspettarli». “Sistemate” le solite malelingue, Totti rivela di aver contattato negli ultimi anni diversi giocatori per farli venire alla Roma. Da Buffon a Ibrahimovic, da Mutu a Gilardino. L’ultimo della lista è Luca Toni: «L’ho chiamato 15 giorni fa, prima che chiudesse il mercato. Ho fatto da tramite. La gente dice che Totti non vuole nuovi attaccanti - racconta - non sa la realtà dei fatti. Perchè non è venuto? Penso per un fatto economico». Uno sguardo al futuro. «Siamo una squadra unita che ha voglia di fare bene e di tornare in Champions. Roma lo merita».
Sta per rinnovare il contratto in giallorosso
«Non si può pensare di essere sembre belli e forti»
Juventus, Ferrara vuole restare con i piedi per terra TORINO – «Vogliamo continuare sulla stessa strada. La gara con la Lazio è una ulteriore sfida per continuare a credere nelle nostre qualità e nelle nostre possibilità. Dovremo essere bravi a non esaltarci troppo per gli elogi: il 31 con la Roma deve essere dimenticato, non possiamo pensare di essere belli e forti». Ciro Ferrara, a punteggio pieno e alla vigilia di un altro big match a Roma, dopo quello vinto con i giallorossi, mantiene alta l’attenzione della squadra. «Ci attende una partita delicata e difficile - prosegue - La Lazio è in grande condizione, ha gli stessi nostri punti in classifica e ha continuato a fare risultati importanti, come in Supercoppa, nonostante abbia messo da parte alcuni giocatori. Mi ha impressionato la sua compattezza: ha meno spinta sulle fasce ma è una squadra molto quadrata ed è difficile sorprenderla. In più ha Cruz, un attaccante che stimo. Ci creerà molte difficoltà». Ferrara è consapevole che le insidie sono dietro l’angolo. Con l’inizio della Champions League, per la prima volta nella stagione laJuve giocherà due partite alla settimana; le gare di qualificazione ai Mondiali sudafricani, poi,
Ciro Ferrara
hanno costretto molti giocatori a due impegni in cinque giorni e a lunghi viaggi. Nonostante siano tornati tutti in buone condizioni dalle Nazionali, Ferrara annuncia: «Domani (oggi, nfr) ci sarà qualche cambiamento in formazione». Via libera dunque al turnover. Innanzitutto in attacco, dove mancherà di nuovo Alessandro Del Piero. Il capitano sta ancora recuperando dall’infiammazione alla coscia sinistra e, d’accordo con il tecnico e lo staff medico, non è stato convocato per il match dell’Olimpico. Resterà a Torino per proseguire nel
lavoro personalizzato, con l'obiettivo di tornare a disposizione per la Champions League. Con la presenza sicura di Amauri, resta da capire chi lo affiancherà. Logico attendersi un turno di riposo per Iaquinta, affaticato anche se è in gran forma, e il rilancio di Trezeguet. Sulla decisione del francese di lasciare la Juve a fine stagione, Ferrara sottolinea: «Ero a conoscenza del suo pensiero, forse sarebbe stato preferibile annunciarlo successivamente, ma ha fatto un discorso onesto». A centrocampo, con Sissoko sempre fuori causa («Mi auguro di riaverlo ai primi di ottobre») e con Felipe Melo che appare insostituibile, ci sono tre candidati per due posti: Marchisio, Camoranesi e Tiago. E proprio il portoghese potrebbe permettere a Camoranesidi tirareunpò ilfiato. In difesa esordirà Grosso («Non ci sono controindicazioni per il suo inserimento in squadra»), mentre Legrottaglie dovrebbe rilevare Cannavaro, proprio nell’ottica di gestire l’ex Pallone d’Oro in vista della sfida con il Bordeaux, cui non parteciperà Chiellini, squalificato. Sulla fascia destra, con Zebina e Grygera non convocat debutterà l’uruguaiano Caceres.
GENOA-NAPOLI (ore 20.45) Tagliavento di Terni
UNDER 16 I convocati per Coverciano ROMA – Prima uscita per i giocatori classe 1994 in occasione del raduno in programma da lunedì 14 a mercoledì 16 presso il Centro federale di Coverciano. L’Under 16 di Antonio Rocca giocherà la sua prima amichevole martedì 15 a Coverciano contro gli Allievi della Fiorentina. Sono 23 i convocati: Portieri: Luciani (Fiorentina), Ricci (Empoli), Garino (Juventus); Difensori: Ferrara (Inter), Saraga (Torino), Pasa (Inter), Fochesato (Chievo), Maccarone (Chievo), Cianci (Reggina), Sturaro (Genoa); Centrocampisti: Ceccarelli (Roma), Palma Giuseppe (Napoli), Palma Antonio (Atalanta), Favaro (Chievo Verona), Maita (Reggina), Bortoletto (Vicenza); Attaccanti: Padovan (Juventus), Terrani (Inter), Rozzi (Lazio), Verre (Roma), Bonuzzi (Vicenza), Garritano (Inter), Amico (Napoli).
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Sport
Sabato 12 settembre 2009
Serie A. Lo “Special One” rispolvera Vieira, Mancini, Santon e Balotelli. Milito in panchina
Mourinho fa il turn over Contro il Parma il tecnico dell’Inter si tutela in vista della sfida col Barcellona APPIANO GENTILE – Nel penultimo allenamento della settimana Josè Mourinho ha potuto finalmente fare il punto della situazione con tutti i giocatori reduci dalle varie nazionali tornati alla base. Il tecnico di Setubal non perde di vista la gara col Parma, ma sa di avere un organico non al top per diversi motivi. Da un lato pesa infatti l’assenza di un giocatore determinante come Cambiasso che potrebbe tornare a disposizione in campionato per la gara col Cagliari. Sempre a centrocampo, Zanetti è reduce dagli impegni con la nazionale con la quale è rimasto in campo per quasi 180 minuti. Quindi è possibile che venga fatto riposare. Ma non è finita, perchè Stankovic ieri si è allenato a parte e la sua presenza col Parma è tutt’altro che scontata. A questo punto torna prepotentemente in pole Patrick Vieira, che sta attraversando un buon momento dal punto di vista fisico e si è allenato al meglio durante la sosta. Sempre a metà campo ci sarà spazio per Thiago Motta con Muntari che con ogni probabilità verrà impiegato come trequartista. Manca ancora una maglia da titolare a metà campo e nelle ultime ore salgono vertiginosamente le quotazioni di Amantino Mancini, che in campionato non partiva titolare dal 2 maggio scorso (vittoria sulla Lazio 2-0 alla 34ª di giornata). Josè Mourinho dopo aver bloccato la sua cessione nell’ultimo giorno di mercato sembra intenzionato ad affidargli una maglia da titolare, anche se la decisione definitiva verrà presa solo domani. Spicca, almeno secondo le ultime indiscrezioni, l’assenza di Wesley Sneijder. L’olandese dopo lo spavento alla caviglia è stato impiegato ugualmente nell’inutile sfida di mercoledì contro la Scozia. Inutile. Perchè la nazio-
L’allenatore dell’Inter Josè Mourinho A destra: Davide Santon, giovane difensore nerazzurro che domani dovrebbe partire dal primo minuto
nale olandese era già qualificata ed esporre un giocatore così importante ad un rischio potenziale per la caviglia in disordine è stata una scelta non gradita dallo “Special One”. Le novità non sono finite, perchè Mourinho ha accolto le richieste del capitano azzurro Cannavaro: Santon ritrova il posto in squadra nel ruolo di esterno basso di difesa, mentre in attacco spazio a Mario Balotelli che inizierà fianco di Samuel Etòo. Il “Principe” Milito siederà inizialmente in panchina, preservato per la missione Barcellona. L’attaccante argentino per i suoi trascorsi in Spagna sarà determinante nella partita di mercoledì. Iniziare dalla panchina non sarà certo un problema per lui. Intanto, i biglietti per la supersfida di Champions contro i catalani sono andati esauriti, come comunica la società nerazzura sul proprio sito.
Datolo rientra oggi dall’Argentina: smarrito il passaporto
Napoli, Quagliarella ci sarà NAPOLI – Rebus Datolo per il Napoli che sfida domani sera il Genoa. L’argentino, infatti, non è ancora rientrato in Italia. L’esterno sinistro non si è potuto imbarcare con i compagni del Napoli dal momento che il dirigente della Federazione argentina ha smarrito il suo passaporto. Datolo rientrerà solo stamattina a Castelvolturno, saltando la rifinitura. Possibile che Donadoni gli conceda un sano riposo, facendolo magari allenare a Genova nel pomeriggio. Ieri mattina sono invece tornati in Italia gli altri tre sudamericani Gargano, Lavezzi e Zuniga: in mattinata sono arrivati a Castelvolturno, dove
non si sono allenati per riposarsi. Nel pomeriggio Gargano e Lavezzi invece hanno svolto una leggera seduta di allenamento. L’impiego di entrambi è comunque praticamente certo, non invece quello di Zuniga. Il ritardato rientro di Datolo riapre, dunque, la questione relativa alla fascia sinistra: nella seduta di ieri mattina, rigorosamente a porte chiuse, il tecnico ha provato soluzioni alternative, ma deciderà la formazione come al solito solo domani poco prima dell’inizio della partita. In campo ci sarà sicuramente Quagliarella: l’attaccante avverte ancora qualche fastidio ma stringerà i denti.
Fabio Quagliarella
I biancocelesti con lo spirito di Pechino Il brasiliano: «La squadra c’è ed è fatta da tanti campioni»
La Lazio recupera Zarate per la Juve ROMA – Un sospiro di sollievo per il recupero di Zarate e la profonda convinzione che la Lazio in una partita secca se la può giocare con chiunque, anche se l’avversario si chiama Juventus. Alla vigilia del big match di stasera all’Olimpico, Davide Ballardini chiede ai suoi ragazzi lo stesso spirito di Pechino e non nasconde la sua soddisfazione per avere a disposizione contro i bianconeri Mauro Zarate, in una settimana n cui tutto faceva pensare all’assenza dell’argentino, mentre non ci saràcapitan Rocchi(anchese è tra i convocati), ancora alle prese con il problema muscolare al quadricipite. Mauro Zarate «Zarate sta bene - ha amMa lo spauracchio in casa Lazio c’è, messo il tecnico subito prima della seeccome, e si chiama Diego. «E’ chiaro duta pomeridiana - già giovedì si è alche abbiamo una nostra idea su come lenato con Rinaldi senza sentire alcun si deve difendere per limitarlo - ha agfastidio». E in effetti l’argentino ha giunto - Ma Ridurre il discorso a un sopartecipato alla partitella mostrando lo giocatore sarebbe delittuoso. Loro di avere pienamente recuperato dal possono risolvere la gara con qualsiaproblema muscolare all’inguine. Un si calciatore. Bisognerà essere attenti recupero fondamentale per la Lazio e compatti, giocare con grande intencontro Diego e compagni intenzionati sità e velocità. Lo spirito deve essere a bissare il successo di 15 giorni fa quello di Pechino». all’Olimpicocontrola Roma.«LaJuve Il gruppo dunque al primo posto, è certamente forte - ha ammesso Balcome piace al presidente Lotito, con i lardini - ma è vero che la Lazio ha dimodue dissidenti Pandev e Ledesma anstrato in due mesi che se la può giocare cora una volta fuoridalla lista dei conanche contro una squadra così. La rivocati. La formazione sarà quella anspettiamo nel suo insieme per le qualinunciata con i recuperi di Diakitè Sività dei suoi giocatori. Hanno 16-18 naglia e Baronio che saranno in campo zionali, ma non penso che risentirandal 1’ per una sfida, quella contro la no della stanchezza perchè siamo solo Juve, che ha il sapore della prova del a metà settembre. Stanno bene con la nove per la Lazio, per capire le reali potesta, con le gambe ed hanno costruito tenzialità della squadra. una squadra completa».
Leonardo rilancia il Milan Il trainer rossonero sorride alle critiche ricevute CARNAGO (VARESE) – Nei prossimi 23 giorni, il Milan scenderà in campo sette volte. Un tour de force che dirà molto delle chance rossonere in campionato e Champions League. Ecco perchè Leonardo, alla vigilia della trasferta di Livorno, raccomanda ai suoi di tenere come riferimento la batosta del derby, dimostrando la crescita che ha visto in allenamento. «La sconfitta con l’Inter è pesante e lascia tracce, ma la squadra c’è, eccome assicura il tecnico bra- Leonardo, tecnico del Milan siliano -. Ci sono tanti campioni che sanno gestire que- grappati alla vetta e preparare ste situazioni». con serenità la trasferta di ChamA suo tempo, in campo, anche pions a Marsiglia, «importantisLeonardo sapeva come fare. Ora sima per non complicare la qualisi vedrà come affronterà questo ficazione». Non mancano invece i momento complesso dalla pan- dubbi di formazione al tecnico china. Di certo si è fatto una ra- che ha in mente un pò di turn over gione di chi nei giorni scorsi ha «perchè con tante gare ravvicinarimarcato difetti di esperienza te è importante gestire forze e nella gestione del derby. «Era la umore dei giocatori». critica più scontata, come dire Leonardo cerca soluzioni per che Kakà è un pallone d’oro... – rendere meno vulnerabile la difesorride il tecnico, fresco quaran- sa e, pur non bocciando esplicitatenne -. È un dato di fatto che io mente i terzini, prevede di dare non abbia esperienza: sapevo che fiato a uno fra Zambrotta e Janguidare il Milan non sarebbe sta- kulovski, con Oddo e Abate in corto una passeggiata, ma io vivo di sa per una maglia da titolare. In emozioni, e se sono forti ben ven- attacco scalpita Inzaghi («ha la ga». stessa fame di quando aveva 20 Paura, dunque, Leonardo non anni», dice l’allenatore), ma Hunne sente. Ma a Livorno vincere è telaar è favorito per affiancare quasi d’obbligo, per restare ag- Pato, con Ronaldinho alle spalle.
Con il brasiliano in campo, resta al suo posto di mediano basso Pirlo, nonostante l’ottima prova da trequartista con l’Italia. È una soluzione alternativa utile all’occorrenza, «ma è difficile paragonare Milan e Nazionale», frena Leonardo, che ancora una volta sembra smarcarsi dai suggerimenti presidenziali, che vorrebbero Ronaldinho più avanzato e Seedorf sulla trequarti. E pazienza se poi il premier avrà da ridire perchè, assicura Leonardo, «le sue parole non mi imbarazzano mai: abbiamo un patto chiaro, ci confrontiamo e se lui non ha problema a dire certe cose in pubblico è perchè le ha dette prima a me». Non disturbano l’ambiente rossonero («una delle grandi caratteristiche di questo club è la stabilità», dice Leonardo) nemmeno le vicende personali del presidente del Consiglio, a cui domani la tifoseria livornese dedicherà una coreografia con migliaia di reggiseni sventolati. Una trentina di tifosi rossoneri della Curva Sud ieri invece si è presentata a Milanello per sostenere la squadra. Leonardo, assieme a due veterani come Inzaghi e Ambrosini li hanno ringraziati, ma non hanno nascosto che nello spogliatoio qualcuno ancora non ha digerito la contestazione contro Paolo Maldini.
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40 Sport
Potenza in emergenza, Aquino in dubbio. Lolaico e Anderson out. Chiavaro ko
Una chance per tutti Capuano: «Per sette undicesimi una squadra da Seconda» SE NON E’ EMERGENZA poco ci manca. A partire dalla forzata assenza di Capuano in panchina, dove siederà Peppe Catalano, anche se ancora non investito ufficialmente della carica dalla società. Nella conferenza stampa di ieri il tecnico salernitano ha voluto porre l’accento sull’indisponibilità certa di Lolaico e Anderson, su quella aggiunta di Chiavaro e su quella imprevista di Aquino. «Fra tutti è quello che ha maggiori possibilità di essere recuperato, ma resta in
dubbio», ha voluto sottolineare l’allenatore del Potenza che ha posto l’accento su un dato inconfutabile e che non può condizionare le prestazioni del Potenza. «Allo stato attuale per sette undicesimi la squadra che ho a disposizione è fatta di giocatori che l’anno scorso erano in Seconda Divisione», specifica. Ma questa non può rappresentare una giustificazione alla vigilia della sfida: «Ho sempre detto e lo ribadisco: questa è la squadra più forte che ho allenato negli
ultimi anni e sono assolutamente soddisfatto di quanto stiamo producendo. Ma è innegabile che gli uomini che ci devono far fare il salto di qualità, in questo momento non sono disponibili. E questo non sempre lo avete messo in evidenza». Riferimento ad Anderson e Lucenti, soprattutto, mentre l’ultimo arrivato De simone ha bisogno ancora di qualche giorno per poter mettersi al passo dei compagni: «E’ vero che la condizione si acquisisce solo giocando, ma se metto in campo due
o tre elementi che non stanno al top, mentre loro entrano in forma, io perdo e vado a casa». Spiegazione lapalissiana e incontrovertibile che aumenta i meriti del tecnico visto che il Potenza ha giocato comunque bene nelle ultime esibizioni, pur dovendo fare i conti con le defezioni di qualità. «In sette gare ufficiali abbiamo perso solo una volta a Giulianova in una partita condizionata dall’espulsione di Giannusa dopo sette minuti. E anche lì, per oltre un tempo in inferiorità nu-
merica meritavamo di andare in vantaggio. A Terni mi aspetto di vedere il Potenza del secondo tempo con il Ravenna e sono certo che si potrà fare risultato», aggiunge Capuano che è alla ricerca della continuità. Eppure di fronte ci sarà una compagine che per dieci undicesimi è la stessa dell’anno scorso: «La Ternana è la risposta a quanti credono che cambiando squadre intere si possa fare risultato sempre e comunque. Lì c’è la continuità tattica che ti permette di sopperire a evidenti lacune tec-
La Ternana vuole un record. Formazione confermata
Un avvio come quello scorso LA PARTENZA lanciata della Ternana in questo campionato richiama quella della passata stagione, quando le Fere targate Giorgini dopo aver regolato di misura il Marcianise espugnarono il “Menti” di Castellammare di Stabia e poi travolsero al “Liberati” il Pescara. Sembrava l’inizio di una marcia trionfale e invece il pareggio esterno contro il Sorrento alla quarta giornata e quello casalingo contro il Foligno alla quinta fecero da preludio a una striscia di cinque sconfitte consecutive che portarono alle dimissioni del tecnico di Giulianova. Il resto, con l’avvento in panchina di Baldassarri, e la salvezza conseguita all’ultimo turno nella trasferta di Arezzo, è storia recente. Nei due tornei di C1 precedenti la Ternana ha avuto un avvio mediocre (quattro punti, frutto di un pareggio, una vittoria e una sconfitta) e ha evitato i play out all’ultimo tuffo. Come a dire che tra una partenza stentata e una stagione deludente c’è stata
perfetta convergenza. Convergenza che invece non sempre si è riscontrata nei sette campionati di serie B tra il ‘99 e il ‘06. Infatti nel torneo ‘04-‘05 ad un pessimo avvio (due punti in tre gare) ha fatto riscontro un dignitoso nono posto finale. Viceversa nel campionato ‘01-‘02 la Ternana iniziò bene (una vittoria e due pareggi), poi visse un disastroso girone di andata e, nonostante una grande rimonta, dopo il giro di boa conobbe l’onta della retrocessione. La serie C venne evitata grazie al ripescaggio legato al fallimento della Fiorentina di Cecchi Gori. FORMAZIONE - Tutto confermato: Tozzi Borsoi ci sarà in coppia con Noviello, posizionato in attacco qualche metro dietro di lui. Davanti a Visi, difesa a quattro BertoliBorghetti-Tedeschi-Camillini da destra a sinistra. In mediana giocheranno Concas e Piccioni sugli esterni, con Danucci e Di Deo Concas centrali.
Aquino è in dubbio
Seconda Dentamaro si candida. Tifosi a casa
Rodolfi, due dubbi al centro e in difesa L'ALLENAMENTO di questa mattina, l'ultimo prima della partenza per Scafati, consentirà a Rodolfi di avere un quadro completo, relativamente alla squadra da schierare in campo dal primo minuto. Sono sostanzialmente due i dubbi da scogliere. Uno riguarda la difesa e l'altro il centrocampo. Per ciò che concerne la linea mediana, bisogna ricordare l'assenza di El kamch, che sconterà l'ultima giornata di squalifica. Dando per scontato l'utilizzo di D'Andria e Mitra, due che hanno qualità importanti, c'è da registrare un ballottaggio per il terzo ruolo di centrocampista. Bulla, che finora ha sempre giocato, deve guardarsi dall'opzione Dentamaro, che domenica ha avuto un buon impatto nel match contro l'Aversa, quando è subentrato. Si tratta in entrambi i casi di due giocatori dalle caratteristiche simili, in grado cioè di garantire un fondamentale apporto di quantità, in veste di corridori rubapalloni. Non essendoci sostanziali motivazioni tattiche, Rodolfi sceglierà esclusivamente in base alla condizione atletica. L'altro ballottaggio dell'undici iniziale, riguardail difensorecentrale che affiancherà Vignati. Sicignano e Gabrieli lottano per una maglia e la scelta non è affatto scontata. Anche in questo caso, Rodolfi deciderà in relazione allo stato di forma. A destra dello schieramento difensivo, dovrebbe tornare Arvia, lascia-
Arcamone in azione con l’Aversa Normanna (melfilive.it)
to in panchina contro l'Aversa Normanna. Nessun dubbio in attacco, anche in virtù del pieno recupero di Lo Iacono, fermo in settimana esclusivamente per motivi precauzionali. L'ex Lumezzane avrà il compito di supportare adeguatamente il tandem Arcamone- Chiaria, cinque gol in coppia in tre partite. Nel frattempo è arrivata la disposizione del questore di Salerno che vieta la trasferta ai tifosi del Melfi. Nessun motivo di ordine pubblico, ma una restrizione resesi necessaria per il mancato adeguamento dello stadio campano alle nuove normative, con conseguente chiusura del settore ospiti. Solamente chi risiede inprovincia di Sa-
lerno potrà acquisire i biglietti per la partita e dunque ai tifosi del Melfi non resta che poter seguire la gara in diretta radiofonica. Un duro colpo per gli appassionati federiciani, costretti a restare a casa a causa di queste limitazioni che domenicalmente ormai contraddistinguono ogni partita delle diverse categorie professionistiche. Anche la proroga in atto per la Scafatese che ha tempo fino al prossimo 30 settembre per mettersi in regola, non modifica l'adempimento che resterà valido anche in occasione del prossimo match interno dei canarini, opposti all'Aversa Normanna il 27 di questo mese. Emilio Fidanzio
niche rispetto alle avversarie. Ma è evidente che i numeri hanno anche la loro importanza e la Ternana, nonostante qualche vittoria anche fortunata è prima con tre vittorie di fila». Quindi, a proposito di fortuna, Capuano ribadisce: «Certo ce n’è mancata un po’ e la nostra classifica poteva essere diversa», ma, aggiungiamo noi, un risultato di prestigio al Liberati, consentirebbe di mettersi alle spalle il ko di Giulianova e il pari stretto con il Ravenna. Quindi, ritornando ai temi della trasferta di Terni e di una formazione che, per sua stessa ammissione, “ancora non so”, confermiamo la difesa a tre con Porcaro ancora al posto di Chiavaro con Cardinale e Langella a protezione di Gragnaniello. Corsie laterali del centrocampo affidate a Frezza e Vanacore, Berardi confermatissimo con Catania, mentre per l’altro posto tornano in auge le quotazioni del “punito” Giannusa (in alternativa a De Simone). Capuano chiarisce: «Un segnale dovevo darlo, qualcosa andava fatta. Giannusa ha commesso un gravissimo errore dopo sei minuti a Giulianova e la sua sconsideratezza ci è costata una partita. Domenica scorsa con il Ravenna abbiamo fatto errori di posizionamento e di egoismo: potete stare certi, mi sono fatto sentire nello spogliatoio. Spero che la lezione sia servita e che non si ripeterà più nulla di simile». Alfonso Pecoraro
Calcio regionale Gli incontri alle ore 16
Domani si alza il sipario su Eccellenza e Promozione DOPO LA decisione assunta dalla Figc lucana di far slittare di una settimana l'inizio del torneo di Eccellenza, in questo weekend prenderà ufficialmente il via l'edizione 2009/2010 di Eccellenza e Promozione. La nuova stagione sportiva si prospetta davvero molto avvincente, con squadre che battaglieranno, nell'arco di trenta giornate, per raggiungere i diversi obiettivi. Dopo l'ampia parentesi di Coppa di fine agosto e di inizio settembre, già diverse squadre hanno dimostrato di poter offrire un buon calcio, mentre altre compagini sono ancora in fase di rodaggio e, quindi, indietro con la preparazione. ECCELLENZA Partiamo dalle squadre che hanno ben figurato nelle prime uscite ufficiali. In questo esordio in campionato sono in calendario già due big-match di una certa rilevanza: Fortis Murgia-Murese e Real Tolve-Angelo Cristofaro Oppido. Sul terreno di gioco dello stadio “Gaetano Scirea” di Matera, la neo compagine del Murgia, che ha rimpiazzato l'Azzurra Tricarico, ospiterà il team della Murese di Lardo. Entrambe le squadre puntano quantomeno ai play-off ed hanno ben impressionato durante gli impegni di Coppa. L'altra sfida di spessore è quella tra il Real Tolve di Camelia e l'Angelo Cristofaro Oppido di mister Manniello. Sulla carta sembra essere avvantaggiato l'undici oppidese, ma in realtà non c'è nulla di scontato trattandosi di un derby. Un'altra favorita del nuovo campionato di Eccellenza è il Ruggiero Valdiano che, sul campo salernitano di Monte San Giacomo, riceverà la visita del Banzi Genzano. Ricordiamo che ben 22 anni fa, e precisamente il 13 settembre del 1987, i valdianesi esordirono in C2 con una bella vittoria sul Palermo (2-1). Anche la Vultur dovrà confermare quanto di buono fatto in casa dell'Irsinese. La matricola Borussia proverà ad incamerare i tre punti in palio, a Scanzano, contro il Ricigliano. Dovrà, invece, rialzare la china il Picerno che ha nettamente deluso nella fase eliminatoria della Coppa. L'avversario di turno, in questa prima giornata, sarà il Po-
licoro. Anche l'Avigliano non è al top di questo, potrebbe beneficiarne il Viggiano. Il quadro del primo turno di Eccellenza si conclude con la sfida tra l'Atella Monticchio ed il Ferrandina (i materani, alla vigilia, rischiavano di non prendere parte al torneo). PROMOZIONE Sono 16 le formazioni ai nastri di partenza nel torneo di Promozione. Le novità piùsignificative di questa edizione della “serie B”lucana sono rappresentate dall'inserimento nel torneo di due squadre ripescate dalla Prima Categoria: Rotondella e Montescaglioso. Si comincia dall’anticipo di Grottole (c’è il Pescopagano). A Vietri di Potenza si affronteranno la retrocessa Balvano e la neo promossa Soccer Lagonegro. Il Balvano, nelle prime uscite di Coppa, ha dimostrato di essere già una discreta squadra, mentre il team di Oliva non ha avuto vita facile in questo avvio di stagione. A Rifreddo di Pignola, un'altra matricola farà il suo esordio ufficiale nel campionato di Promozione. Si tratta del Bar La Notte Pignola di mister Tramutola che ospiterà il Varisius Matera nella gara d'esordio. Il Montescaglioso farà gli onori di casa al Real Irsina con la speranza di iniziare bene il campionato, dopo il passo falso di misura in Coppa Italia. Sarà molto interessante vedere all'opera anche il Moliterno ed il Bella, due squadre che, nella precedente stagione, hanno lottato a lungo per la conquista di un piazzamento nei play-off. Giocherà in casa, davanti al proprio pubblico, il Pietragalla di mister Potenza, impegnato contro l'Atletico Scanzano, che vorrà ben figurare anche quest'anno nel campionato di Promozione. Sul terreno di gioco di Valsinni, il Rotondella affronterà il Miglionico. La compagine ionica, dopo la delusione per aver perso lo spareggio-promozione con il Bar La Notte Pignola, è stata ripescata nel torneo cadetto qualche settimana fa. Infine, la Santarcangiolese è intenzionata a cominciare con il piede giusto questa nuova avventura in Promozione. Di fronte ci sarà un volitivo Lagopesole. Donato Pavese
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Sabato 12 settembre 2009
Sabato 12 settembre 2009
D’Amanzo da lunedì. Sfumato il centrocampista, ma si aprono altre piste
«E’ un Matera da rispettare» Il tecnico: «Sono anche gli altri a doversi preoccupare di noi» TEST probante al Capozza. Inizia con la gara di domani una serie di partite che metteranno a dura prova l’organico della formazione di Pino Giusto, almeno in termini di seniores. A Casarano domani, Casertana in casa mercoledì e domenica a Pomigliano. Tour de force notevole, ma in casa biancazzurra si guarda ad uno scoglio per volta. «Pensiamo al Casarano. Anzi, anche il Casarano deve pensare a noi. Nel senso-afferma il tecnico del Matera, Pino Giusto- che noi viviamo sempre in virtù di noi stessi. Non è presunzione, ma un modo di vivere e di pensare. Credo che anche e soprattutto gli altri dovranno preoccuparsi di noi che non siamo proprio gli ultimi arrivati. Abbiamo esaminato la gara con la Turris, costatando gli errori fatti, ma non possiamo certo evitare di commentare che una squadra che va tre volte sotto non sempre riesce a reagire come abbiamo fatto noi. Quindi, abbiamo un’anima e un carattere. Non è poco come punto di partenza». C’è da aggiunge-
Carlo Di Bari, Pino Giusto ed a destra Omar D’Amanzo
re che il Matera ha rimediato agli errorio commessi con il giovco, ovvero non calciando il pallone in avanti in maniera arriuffona o arrembante, ma passando dal cen-
trocampo e creando tanto. Nonostante le assenze. Proprio questa situazione ha messo a nudo l’esigenza di un giocatore in più a livello di seniores. «Noi non voglia-
mo sbagliare. Abbiamo puntato su di un calciatore che potesse darci quello che vogliamo in termini di carisma, tasso tecnico e altro. Sta temporeggiando trop-
po. Credo che certe cose o avvengono subito o si chiude. Aderire ad un progetto come quello del Matera deve essere spontaneo e naturale. C’è poco da pensare. Il
mondo non è finito, perchè ci sono tante altre situazioni in ballo. Certo, ad avercelo un seniores in più, non sarebbe male visto che anbbiamo- conclude Giusto-Mazzoleni squalificato in Coppa Italia per due bgiornate. Ma questo è un discorso che si potrà fare prima del 23 settembre, oggi c’è solo la gara di Casarano nei nostri pensieri». Ieri pomeriggio lavoro di scarico e tanta tattica alla lavagna per tutta la squadra. Chiaramente l’argomento in discussione sono state le caratteristiche della squadra di Bianchetti. Ultimo capitolo dedicato al giovane di San Pietro Vernotico, Omar D’Amanzo, proveniente dalla Primavera del Lecce. «Mi hanno detto che è allenato, ma io non ho potuto vederlo e ovviamente da lunedì potremo giudicare se realmente è in condizione». Quindi, D’Amanzo, come era prevedibile, non sarà della gara di domenica, mentre ci sarà l’esordio in serie D per Achille Mazzoleni dopo ventanni di calcio tra i professionisti. Renato Carpentieri
Il mediano si allena da due giorni con i sinnici
Arriva il Forza e Coraggio (Bn)
Francavilla, Manco è più vicino alla firma
Pisticci, febbre d’esordio in casa
FRANCAVILLA – C’è curiosità intorno alle decisioni che assumerà il tecnico Lazic domenica a proposito della formazione che affronterà il Bitonto, allo stadio “Nunzio Fittipaldi”. La curiosità riguarda l’impiego del possibile ultimo arrivato in casa rossoblu, che dovrebbe riguardare un centrocampista, si parla insistentemente dell’ex Andrea Manco, ma è chiaro che ancora nulla è stato definito. Manco è arrivato ieri agli allenamenti, per parlare con la dirigenza, che pare sia intenzionata a riprenderlo in squadra, dopo che nella stagione 2007/08, aveva già indossato la maglia rossoblu. Un giocatore che darebbe quel pizzico in più di determinazione in mezzo al campo, fisicamente forte e un buon interditore, che si propone spesso per la conclusione a rete. Oltre a lui, nella lista del direttore sportivo sinnico Nicolino Nicolao, ci sono altri nomi che potrebbero accasarsi in riva al Sinni. E’ chiaro, che si saprà qualcosa di più nelle prossime ore, quando molto probabilmente, il nuovo acquisto arriverà nella cittadina sinnica per mettere nero su bianco e magari scendere già in cam-
po contro il Bitonto. Ma adesso è importante pensare all’impegno contro i pugliesi, una gara che non permette distrazioni e che deve essere giocata dal primo all’ultimo minuto con la determinazione giusta, per evitare di commettere l’errore fatto domenica scorsa, dove Del Prete e compagni hanno lasciato nella seconda frazione di gioco, la manovra agli avversari. Il Francavilla nella gara contro il Sant’Antonio Abate ha prodotto, specie nella prima mezz’ora, gioco e un buon numero di occasioni, ai quali ha fatto da contro altare disattenzione a tratti e scarsa convinzione nel momento conclusivo. Per questo Ranko Lazic, notoriamente persona comprensibile e mite, al termine della gara si è invece arrabbiato, non capendo l’atteggiamento dei suoi uomini. Tuttavia il tecnico serbo, si è dichiarato ottimista, per l’esordio casalingo di domani. Giudica gli uomini a disposizione in grado di giocare bene e di produrre punti importanti. La prima gara di campionato, seppur rilevante, non può fare testo, per giudicare subito una squadra. Con un grado in più di atten-
Andrea Manco
zione, questi episodi non accadranno più. Il Francavilla, dunque, è atteso alla gara interna contro il Bitonto, che dovrebbe scacciare i dubbi sul valore complessivo del gruppo. Caludio Sole
Promozione Anticipo del campionato che dà l’inizio ai tornei regionali
Grottole, esordio col Pescopagano GROTTOLE – Nella prima giornata del campionato di promozione il Grottole di D’Ascanio affronta in casa il Pescopagano con ventiquattro ore di anticipo vista l’ esigenza della squadra locale di essere al completo per la gara d’ esordio. Per i biancazzurri si tratta di una partita importante per iniziare a vedere i frutti del lavoro svolto durante le tre settimane di preparazione e, soprattutto, per accertarsi di avere un gruppo competitivo per le zone alte della classifica. Ad inizio stagione, infatti, il presidente De Vito ha chiesto ai suoi un a stagione simile a quella scorsa senza, però, commettere alcuni errori evitabili che , quindi, consentirebbero ai grottolesi di raggiungere la zona play-off, distante solo sei punti nella passata stagione. Per portare avanti questo progetto è stato confermato il gruppo della seconda metà dello scorso campionato con gli innesti di alcuni giocatori importanti, che, tranne lo squalificato Scarfone, scenderanno in campo già da questo pomeriggio. Anche quest’anno, infatti, il Grottole si presenta a trazione anteriore: in attacco Moramarco sarà affiancato dal neoacquisto Bitetti e supportato dai centrocampisti offensivi Buono, Di Pede e Armento. C’è molto ottimismo e voglia di mostrare le proprie qualità nel gruppo di D’Ascanio che, tra l’altro, ha disputato una buona prestazione nell’amichevole di giovedì contro il Pomarico, comprese le prove degli ultimi arrivati Domenico Paladino, Zeverino e dei vari under che il tecnico ha impegnato. Carlo Amodio
Raffaele Paladino
SI avvicina l'esordio casalingo del Pisticci, che domenica ospiterà il Forza e Coraggio Benevento allo stadio “Michetti” per il secondo turno di Interregionale. Il buon pareggio colto a Francavilla Fontana, nella prima gara di campionato, ha contribuito a creare un clima positivo in casa gialloble. La squadra, giovane, appena assemblata ed allestita con oculatezza in ossequio ad un budget non certo illimitato, ha trovato motivo di grande fiducia nei suoi mezzi dopo il 2-2 conquistato in Puglia. Un risultato che, per come si erano messe le cose nel finale di gara, poteva addirittura propendere del tutto dalla parte degli jonici. E' vero anche, però, che il Pisticci, per come sono maturati i due gol subiti, avrebbe potuto anche patire la prima delusione stagionale. Valente, a fine gara, era stato chiaro. “I ragazzi che ho a disposizione sono meravigliosi - aveva detto -, si sono meritati questo risultato, avrebbero potuto anche vincere, ma certi errori non si devono assolutamente commettere, perché oggi abbiamo recuperato, ma in altri casi potrebbe andare diversamente. Per questo motivo sarò molto duro con loro alla ripresa degli allenamenti”. E così è stato, con l'allenatore pisticcese che ha analizzato a fondo con il suo gruppo le disattenzioni difensive che sono costate ben due gol e che bisognerà evitare di ripete in futuro per non dare vita facile all'avversario di turno. E' piaciuto, invece, l'atteggiamento grintoso della squadra che ha saputo reagire allo svantaggio continuando a fare la sua partita. Con il Forza e Coraggio Benevento, adesso, bisognerà confermare la capacità del collettivo di interpretare le partite nel modo più coretto per un organico che non
ha pezzi da novanta e, pertanto, deve basare tutto sulle motivazioni, lo spirito di sacrificio, la forza del gruppo ed il gioco di squadra. Sarà una sfida tra neopromosse, quella di domenica. Perché, come il Pisticci, anche il Forza e Coraggio viene dall'Eccellenza (quella campana). A differenza del Pisticci, però, la compagine di Benevento ha potuto incidere maggiormente sul mercato estivo. E così se i lucani hanno potuto mettere su una rosa con l'obiettivo di cercare una salvezza non semplice, i campani si sono distinti subito per la loro capacità d fare mercato ed allestire un gruppo che gli addetti ai lavori ritengono possa senza dubbio competere per le posizioni di vertice. All'esordio, tuttavia, il Forza e Coraggio ha perso in casa, mentre il Pisticci ha impattato in trasferta. Se le previsioni sulla forza dei prossimi avversari dei gialloble non sono sbagliate, c'è da attendersi di vedere al “Michetti” una squadra molto determinata a non fallire anche la seconda sfida stagionale. Per affrontarla ci vorrà il Pisticci migliore e l'aiuto del pubblico, quest'anno chiamato veramente a dare un contributo decisivo quantomeno nelle sfide casalinghe. Roberto D’Alessandro
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42 Sport
Câ&#x20AC;&#x2122;è Paparazzo per il Potenza Melfi, Bindoni Matera a Lemma
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CLASSIFICA
ECCELLENZA
Sport 43 Sabato 12 settembre 2009
Calcio giovanile Tutte le emozioni dei baby lucani
Il via domenica 20 CALENDARIO CAMPIONATO ALLIEVI REGIONALI
CALENDARIO GIOVANISSI REGIONALI
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Sabato 12 settembre 2009
44 Sport
Ciclismo La prima frazione del Giro di Basilicata va all’italiano della Sidermec
Allo sprint vince Gaia Battuto in volata il bielorussso Koshevoy. Oggi la seconda frazione VIGGIANO- Una vittoria italiana alla prima tappa del giro ciclistico internazionale della Basilicata. A tagliare per primo il traguardo di Viggianoè statoGiovanni Gaiadella Sidermec che batte allo sprint nettamente Ilia Koshevoy della nazionale della Biolorussia. Tappa piuttosto movimentata quella inaugurale del giro, la Moliterno-Viggiano di 87 chilometri. Sono 129 i partenti in rappresentanza di 23 squadre. Si parte da Moliterno e ci sono le prime iniziative. A turno provano ad uscire dal gruppo dopo pochi chilometri, Bertossi (Romanese), Obkircher dellíAustria, Kresnik della Slovenia. Per loro solo un vantaggio di pochi secondi, fino ad un massimo di 15 nel centro abitato di Spinoso. Iniziativa
poco convinta e conclusa nell' arco di pochi chilometri, tanto che al diciottesimo chilometro la una situazione del gruppo è compatta. Si va avanti tra scatti e contro scatti condiversi atletiche provano ad uscire del gruppo per una fuga. Tappa, dunque, molto nervosa. Mai un' iniziativa concreta e primo allungo deciso in prossimità del gran premio della montagna di Grumento Nova. A transitare per primo è il bielorusso Koshevoy, che brucia allo sprint Salviani della Guazzolini. Terzo posto per Andrea Crema della Romanese. Subito dopo il gpm, ancoraunasituazione digruppocompatto e media piuttosto elevata dopo un'ora di gara (39, 180). Si procede sempre a ranghi compatti con i primi corridori che cominciano ad av-
vantaggiarsi quando la strada comincia a salire in vista del secondo gpm della giornata, posto in località Santa Palomba. Ancora una volta piazza la zampata vincente il portacolori della nazionale Bielorussia Koshevoy, che precede Salvani e Beg della Slovenia. Anche dopo il secondo scollinamento, la situazio-
ne del gruppo ritorna compatta con Simone Fruini della Stabbia Pratese che vince il traguardo volante di Villa díAgri. Si continua tra scatti e contro scatti, fino a 5 chilometri dall' arrivo ai piedi della salita che porta sul traguardo di Viggiano posto in via Vittorio Emanuele. Ad uscire dal gruppo oltre al solito Koshevoy c'è l' italiano della Sidermec, il romagnolo Giovanni Gaia. Tra i due c'è un perfetto accordo. Salgono bene anche se la strada presenta pendenze importanti, fino al 15%. Per i due un vantaggio che oscilla tra gli 8 e i 10 secondi. Tanto basta per tenere a bada il resto del gruppo. Importante e decisivo l' allungo a pochi metri dall' arrivo di Gaia, che brucia Koshevoy. Vi. Bo.
SI VA DA CORLETO A ALIANO
Giovanni Gaia taglia il traguardo della prima tappa
CALENDARIO JUNIORES SERIE D
LE CLASSIFICHE ORDINE D’ARRIVO 1) Giovanni Gaia (Sidermec) 2h 10’ 17’ 2) Ilia Koshevoy (Bielorussia) s.t.; 3) Gabriel Forget (Belgio) a 2’; 4) Francois Meurisse (Belgio) a 11’; 5) Manuel Senni (Sidermec) a 13’
LE MAGLIE GENERALE: Giovanni Gaia A PUNTI: Giovanni Gaia MONTAGNA: Koshevoy (Bielorussia) STRANIERI: Koshevoy (Bielorussia) GIOVANI: Senni
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Sport 45
Sabato 12 settembre 2009
Sabato 12 settembre 2009
Calcio a 5 Alle porte l’inizio della preparazione dell’Under 21 di Damiano Andrisani
Mathera, test con Polignano e Modugno L'ASD MATHERA C5 continua a puntare sui giovani. Dopo aver realizzato una prima squadra dall'età media molto bassa, con molti under agli ordini di mister Eustachio Rondinone, i fari sono puntati, ora, sull'inizio della preparazione della formazione under 21. I giovani calciatori, inseriti in un progetto ambizioso e lanciato già da diversi anni dalla dirigenza materana, sono pronti a crescere sotto la guida esperta e minuziosa di Damiano Andrisani. Con il tecnico materano, nella passata stagione, la formazione under 21 ha raggiunto il tabellone finale della poule scudetto del campionato di categoria, dopo una stagione quasi perfetta conclusasi con il terzo posto nel proprio
girone. Di quella formazione, sono stati tre i “promossi” in prima squadra in pianta stabile per questa stagione: Nico Gammariello, Antonio Orlando e Michele Caione. Uno si era già affacciato alla serie B un anno prima perché più grande, Valerio Appio, mentre altri quattro hanno iniziato la preparazione con la prima squadra e rappresentano il patrimonio da coltivare da parte del tecnico Eustachio Rondinone, che ha dimostrato nelle prime uscite di voler puntare sui suoi giovanissimi atleti, che sono: Domenico Vivilecchia ('89), Domenico Bruni ('90), Alessio Gammariello ('90) e Piero Dimita ('92). La squadra agli ordini di mister Andrisani ha iniziato la preparazione la scor-
sa settimana ed inizierà la stagione intorno alla metà di ottobre, con la speranza di ripetere le ultime stagioni dal punto di vista dei risultati sul campo, ma soprattutto dal punto di vista della crescita dei giovani calciatori, per poi rimpinguare sempre più la prima squadra, che ad oggi vanta 12 materani su 16 calciatori tesserati. “E' un successo personale e della società -ha commentato Damiano Andrisani, tecnico della squadra under 21- poter vantare oggi otto under in prima squadra su 16 giocatori. Abbiamo raggiunto il nostro scopo e non possiamo che esserne fieri. Quest'anno l'under 21 rappresenta una under 18 bis, perché abbiamo tanti ragazzi al di sotto dell'età consentita,
ma il mio intento è sempre lo stesso, quello di formare calciatori in grado di disputare un campionato di categoria e pronti alla prima squadra. Il mio primo obbiettivo -continua- sarà quello di giocare a calcio a cinque, cosa non facile per tanti ragazzi che vengono dal calcio”. Grande soddisfazione per il gruppo che si è venuto a formare. “Sto lavorando con un gruppo soddisfacente dal punto di vista tecnico -riprende Andrisani- oltre che giovanissimo e disponibile al lavoro di apprendimento”. Questa la rosa a disposizione di Andrisani. Portieri: Domenico Bruni ('90), Carlo Picerno ('89), Nicola Tarasco ('91); Centrali: Giovanni Lecci ('88), Giuliano Dragonetti ('90); Laterali: Paolo
Eustachio Rondinone tecnico del Mathera
Fasano ('90), Angelo Festa ('89), Alessio Gammariello ('90), Giuseppe Fabiano ('89), Pietro De Florio ('90), Francesco Argiolas ('92), Antonio Festa ('90); Pivot: Domenico Vivilecchia ('89), Piero Dimita ('92), Angelo Bochicchio ('88).
Intanto, la prima squadra oggi pomeriggio sarà di scena a Polignano nell'impegnativo triangolare contro la locale formazione che disputerà come il Mathera il campionato di serie B ed il Modugno, compagine di serie A2.
Basket A/dilettanti Oggi e domani i potentini impegnati a Bisceglie
Publisys, approccio errato Lo Sardo: «Col Sant’Antimo in coppa troppo lenti in partenza» HA PERSO giovedì sera a Sant'Antimo contro l'Igea, ma nel complesso non ha sfigurato. La Publisys Potenza è uscita sconfitta per 79 a 69 dal Pala Puca della città campana, al termine di una partita che ha evidenziato qualche calo di tensione da parte degli atleti potentini. Certo tali cali di rendimento ci possono stare in un periodo particolarmente intenso e difficile della preparazione, ma va detto per amore della verità che gli atleti di Alfredo Foglia hanno meritato il successo. La Publisys Potenza dovrà lavorare tanto per recuperare il non difficile scarto, e, per farlo sarà chiamata a recuperare due uomini apparsi in condizioni non perfette. Il riferimento va a Vincenzo De Bartolo e Gints Antrops che vivono un periodo particolare. Entrambi sono elementi importanti nello scacchiere tattico allestito da Antonio Paternoster e saranno chiamati a recuperare con calma, senza compromettere la piena efficienza fisica e atletica, in vista del campionato. Sant'Antimo, grazie a Mike Gizzi, funambolico e trascinatore dei campani ha legittimato il successo, Potenza, dal canto suo ha cercato di limitare i danni dopo una partenza difficile. Ora dopo la sconfitta del Pala Puca la squadra sarà chiamata al
De Bartolo in azione
quadrangolare Self Storage Valente, giunto alla quarta edizione, in programma oggi e domani a Bisceglie. I potentini sfideranno questa sera alle 20 i padroni di casa del Bisceglie, mentre alle 18 scenderanno in campo Ostuni e Corato. Domani si giocheranno le finali, alle 18 quella per il terzo e quarto posto, alle 20 la finalissima. Ovviamente il ko di Coppa non ha creato allarmismi in casa potentina. C'è tanto tempo e tanta determinazione per recuperare in fretta il divario esistente con le altre
squadre. A parlare del ko rimediato a Sant'Antimo è l'assistent coach Sandro Lo Sardo che ha sottolineato: “La nostra partita è stata discreta. Abbiamo espresso cose buone e aspetti negativi. Dobbiamo migliorare ancora qualche aspetto in difesa. Bisogna lavorare tanto per metterci in sella”. Il tecnico potentino, parla di una lacuna che ha caratterizzato la prova campana: “Abbiamo sbagliato l'approccio, come spesso ci capita in queste partite siamo lenti in partenza e soffriamo troppo per re-
cuperare il passivo. Non dobbiamo drammatizzare più di tanto perché a mio avviso abbiamo le possibilità per far bene”. E' vero, allora incombe il torneo di Bisceglie, sul tema il parere di Losardo è emblematico: “Si tratta dell'ennesimo test pre campionato. Non credo possa darci qualcosa in più adesso. La cosa che ci interessa maggiormente è far bella figura in campionato”. Parole indicative, circa le reali intenzioni della squadra di Antonio Paternoster. GRAZIE POLICORO- «La Publisys Potenza intende ringraziare vivamente- si evinco dal comunicatol’Amministrazione Comunale di Policoro e il Sindaco, Nicola Lopatriello,per l’ampia disponibilità dimostrata nell’organizzazione delle due partitedel 1° turno di Coppa Italia presso il PalaErcole d i Policoro e per lacalda accoglienza riservataci in occasione di entrambi gli incontri con l’Olimpia Matera. Analogo ringraziamento va al Comitato Regionale della F.I.P. e in particolare al suo Presidente, Franco Liguori, che si è da subito attivato per ottenere l’omologazione del campo di gioco e per garantire la migliore riuscita della manifestazione». Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
Tiro a volo La perla conclusiva di una stagione esaltante da parte del tiratore altamurano
Colonna conquista lo scudetto a Todi LA TERZA Categoria, nel tiro al volo, decreta Giuseppe Colonnanuovo campione italiano. Con una prestazione sopra le righe, il tiratore altamurano si porta a casa lo scudetto 2009 con tanto di medaglia d'oro dal centro umbro di Todi. Di fronte ad altri 270 tiratori circa, Colonna è stato in grado di tirare meglio di tutti e di raggiungere quota 136 su 150. L'ottimo exploit dell'atleta, clase '67 e tesserato per la società Gioiese di tiro a volo, è stato il frutto di una stagione esaltante nel suo complesso, per la forma fisica e tecnica raggiunta nel 2009. Prima il secondo posto nel Campionato regionale, poi diverse vittorie nelle varie competizioni affrontate ed infine il titolo italiano. La specialità nella quale Colonna si è distinto è la più completa del panorama del tiro al volo, quella denominata della “fossa olimpica”, dove il tiratore deve colpire i bersagli in movimentosparati datre direzionidifferenti e colpirli da cinque piazzole di sparo diverse. Una specialità particolare ed esaltante, soprattutto quanto si raggiun-
Giuseppe Colonna
gono traguardi eccellenti. “E' stata un'esperienza bellissima -commenta l'atletache auguro a tutti quelli che praticano il mio stesso sport, praticamente l'obbiettivo che tutti vorrebbero raggiungere nella loro carriera sportiva”. Questo sport entra nelle grazie di Giuseppe Colonna dalla tenera età, quando tutta la sua fami-
glia si dedicava alla caccia. Poi, la spinta familiare e di diversi amici appassionati di tiro, l'hanno portato ad entrare a farne parte integrante, da sei anni a questa parte. Adesso, la grande chance, offerta anche da uno stage con la Nazionale italiana di tiro al volo, che rappresenta una grossa possibilità per il tiratore altamurano di crescita e consolidamento dell'esperienza. Anche se, nonostante la possibilità di affrontare la Seconda categoria dalla prossima stagione, per Colonna il tiro al volo resta una passione e non una professione. “Sono contento dei risultati ottenuti -riprende- ma per me questo sport resta una grande passione. Lo stage mi aiuterà a crescere ancora un po' in previsione del prossimo campionato, che affronterò con lo spirito di sempre, quello del divertimento, senza grosse pretese, ma con la voglia di fare sempre meglio”. Dopo essersi goduto il grande successo, quindi, il tiratore 42enne partirà per lo stage all'estero con la nazionale azzurra. Francesco Calia
Basket Al via la 17esima edizione
Si alza il sipario del Vito Lepore
Vito Lepore
SCATTERA' questo pomeriggio al Pala Pergola, la diciassettesima edizione del Trofeo Vito Lepore. Saranno quattro le squadre Under 17 in campo, la Juve Pepsi Caserta, la Scavolini Pesaro, la Mens Sana Montepaschi Siena e la Stella Azzurra Roma. Quattro formazionichiamate aonorare la figura del giocatore potentino, Vito Lepore, tragicamente scomparso il 27 luglio 1989 a causa di un incidente stradale. Il programma della manifestazione, organizzata dall’associazione Amici di Vito Lepore sarà sorteggiato solo poche ore prima della sfida iniziale, in programma alle 17, mentre la seconda sfida avrà inizio alle 19. Domenica le finali, in programma alle 16:30 e alle 18. Caserta, Pesaro, Siena e Roma hanno accolto positivamente l'invito degli organizzatori, ivi compreso il Comitato Regionale Fip di Basilicata di disputare il torneo. Quattro formazioni, quelle allenate rispettivamente da Sergio Luise, Andrej Maria Rinolfi, Alessandro Magro e Claudio Carducci che faranno da matrone incontrastate ad una manifestazione che da anni riveste grande importanza su piano tecnico e agonistico. La Scavolini Pesaro parte favorita, anche in virtù del successo nel campionato 2009. Ovviamente il dato sportivo potrebbe passare in secondo piano, visto l'immenso ricor-
do di Vito Lepore. La Stella Azzurra Roma, squadra che ha forgiato Bargnani, rappresenta una novità assoluta, vista la presenza di formazioni di serie A. Le squadre saranno accolte alle 12 presso l'Hotel Ristorante La Fattoria Sotto il Cielo che sarà la location del sorteggio preliminare delle gare in programma. In serata si terrà uno spazio aperto dedicato ai ragazzi delle giovanili presso la sala convegni del medesimo albergo. Particolarmente significativa la celebrazione di una Santa Messa, in ricordo di Lepore che sarà officiata presso la chiesa di Santa Cecilia, nel rione Poggio Tre Galli. Tanti giovani in bella mostra, un vero e proprio tributo al basket nazionale, quelloproposto dagliorganizzatori. Il torneo è stato vinto in cinque circostanze dalla Potenza 84, per quattro volte dall'Azzurra Brindisi, un successo a testa, invece, per il Basket Cosenza, la Felice Scandone Avellino, laNuova Pallacanestro Napoli, la Juve Casertaelo Scafati.Tuttoèpronto in città per ospitare l'evento. Nel 2007 siè tenuto il quindicesimo trofeo “gli amici di Vito”una particolarekermesse che ha visto la presenza di quanti hanno giocato con il compianto atleta potentino, nessun vincitore, vista la parità al termine del confronto con il risultato di 100 a 100. f.menonna@luedi.it
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46 Sport
Mondiali Boxe Il pugile di origini rioneresi schianta Zuye e va in finale
Cammarelle: 35 secondi Ultimo assalto per l’oro: nel pomeriggio c’è l’ucraino Kapitonenko TRENTACINUE SECONDI. Più lungo pronunciarli che viverli. E’ stato trionfale l’approdo in finale di Roberto Cammarelle. Nella categoria supermassimi, il boxeur originario di Rionero in Vulture si è sbarazzato del bielorusso Viktar Zuyev. Cammarelle, che fa il poliziotto a Cinisello Balsamo, ha battuto l'avversario per getto della spugna. Decisivo un sinistro micidiale: l'arbitro ha conteggiato Zuyeu, ma è stato il suo stesso angolo a decretare la fine del match, nel momento preciso in cui il pugile stava per rientrare sul ring, evidentemente provato da un gancio sinistro violentissimo e che lo ha colpito in piena faccia. Era perfettamente inutile far continuare il match, dal momento che l’uzbeco era fermo sulle gambe e avrebbe sicuramente subito altri colpi pericolosi. I suoi allenatori, allora, hanno ritenuto opportuno fermare il match in quel preciso istante, lanciando l’asciugamano sul ring. Non ha pesato al gigante rionerese il grosso ematoma che aveva rimendiato sotto l’occhio sinistro al termine del match dei quarti di finale. Ora l'azzurro difenderà il titolo iridato conquistato a Chicago contro l'ucraino Roman Kapitonenko, che ha battuto il cinese Zhilei Zhang per 5-2. Zhang, fallendo l'accesso alla finale si accontenta quindi della medaglia di bronzo e soprattuto non avrà la possibilità di provare a prendersi la rivincita del ko subito da Cammarelle nella finale dei Giochi di Pechino 2008. Il pronostico, quindi, è stato rispettato: il puglie di origine lucana puntava all’ultimo atto e l’ultimo atto è stato centrato. E quello che più agevola i sogni di gloria è che il pronostico (raramente si sbaglia a questi livelli) lo dà ampiamente favorito. La giornata di ieri è stata comunque trionfale per i pugili italiani. Il Forum di Assago è stato lo scenario anche della vittoria di Do-
menico Valentino, che ha superato per 15-2 il georgiano Koba Pkhakadze tra i pesi leggeri. Anche Valentino ha dato una grande dimostrazione di forza, dominando la sua semifinale. Il boxeur di Marcianise ha così già eguagliato il risultato ottenuto ai Mondiali precedenti e adesso affronterà il portoricano José Pedraza che ha sconfitto ai punti per 9-5 il russo Albert Selimov. Particolare curioso, reso noto dall’edizione di ieri del Corriere dello Sport: dal 2002 Cammarelle e Valentino fanno coppia in ritiro e in albergo. Le finali si disputeranno questo pomeriggio a partire dalle ore 15.30 al Forum di assago.. sport@luedi.it
TuAssicurazioni al lavoro per preparare il torneo di C di Volley L’esultanza di Cammarelle
Volley B2 Sfida di Coppa al forte Sarno in trasferta
Asci, senza assilli APPENA il tempo di godersi la netta vittoria nella prima stagionale, che per l'Asci è già tempo di un nuovo impegno ufficiale. Per la seconda e ultima giornata del girone di Coppa, infatti, la formazione di coach Telesca scende in campo stasera a Sarno per sfidare quell'Aito Volley che si candida come una delle maggiori favorite al salto di categoria nel prossimo campionato di B2. Poco male: Avena e compagne, confortate dal positivo esordio contro il Battipaglia, possono giocare a Sarno con l'animo leggero di chi è consapevole di non avere alcunché da perdere. “Certamente - conferma l'allenatore dell'Asci -non avremo l'assillo del risultato. Ho detto e ribadisco che la mia squadra ha solo necessità di giocare. Siamo un complesso rinnovato, non abbiamo disputato amichevoli e quindi ora abbiamo bisogno di trovare i nostri automatismi di gioco”. A giudicare dalla prima uscita non dovrà faticare molto Telesca a far quadrare i conti. Il 3-0 con il Battipaglia va preso con tutte le riserve dal caso, ma, risultato a parte, della sfida all'ex Caliendo è piaciuto il modo di stare in campo delle potentine. Ordinate, senza mai smarrirsi, a parte un paio di pas-
saggi a vuoto come quello in avvio di terzo set, ma sempre con la convinzione e la determinazione di non mollare la presa. Prova ne sia proprio il finale di terzo parziale quando Avena e compagne, trovatesi sotto nel punteggio sul 2024, hanno piazzato un mortifero 6-0. La nota più positiva è certamente rappresentata dal fatto che sia stata tutta la squadra nel suo complesso a mantenere uno standard medio di rendimento più che positivo. Certo si sono viste alcune sbavature a muro e in fase di correlazione muro-difesa, ma queste sono cose che vanno curate e affinate con il tempo. Buona la distribuzione in attacco dove si è distinta Nolé, sicuramente stimolata dall'avere di fronte la ex squadra. Ma buone prove sono venute da Radkova - a parte una flessione nel terzo set - da Caramuta - trovatasi a sostituire all'ultimo momento il libero titolare Santangelo, vittima di un fastidio muscolare e assente anche oggi per precauzione - e da una Taddei apparsa vogliosa di recitare un ruolo da protagonista. Capitan Avena si è dimostrata la solita garanzia. Un discorso a parte meritano Ghersetti e Arras. L'opposta ha
mostrato il potenziale che le si riconosce, ma deve ancora trovare la migliore intesa con la palleggiatrice, oltre che la miglior condizione. La giovane centrale, invece, ha dimostrato che quando gioca con la mente sgombra è capace di dire la sua. I suoi quattro vincenti sono stati piazzati tutti nel secondo set, mentre negli altri due è parsa balbettare, vittima più di una forma di timore reverenziale che di vere e proprie difficoltà. Tutto sommato anche il giudizio nei suoi confronti può ritenersi positivo. E positivo è stato l'impatto di chi è stato chiamato in causa a partita in corso. Di Lucchio ha dato respiro ad Avena mettendo anche un pallone a terra. La giovanissima Lancellotti ha dato solidità alla seconda linea facendo tirare il fiato a Nolé. Anche Ridolfo, chiamata a rimpiazzare per uno sprazzo di set Radkova, a parte l'iniziale impatto emotivo, ha mostrato di poter rappresentare un'alternativa di valore alla titolare. La partita di oggi, risultato a parte, potrà fornire ulteriori risposte sulla capacità di crescita di questa squadra. Le premesse sono quelle giuste, ora sta alle ragazze continuare a crederci. Pietro Floris
Atletica L’atleta bernaldese conferma lo stato di forma eccellente con il quarto posto
A Molfetta brilla la stella D’Ascanio BERNALDA - La stella di D'Ascanio brilla anche al Gran-Prix di marcia. Nella suggestiva Molfetta, sabato 5 settembre scorso, al chiaror di luna, si è svolta, in notturna, dopo le prove di Bergamo a marzo e Pescara ad aprile, la terza e penultima tappa del Gran-Prix di marcia individuale. La manifestazione, tra le più prestigiose del palcoscenico dell'atletica nazionale ed internazionale, ha visto tra i partecipanti della gara maschile assoluta nomi di grande calibro mondiale come il campione olimpico 2008 Swartzer dei carabinieri, Rubino, delle fiamme gialle giunto quarto ai mondiali e il campione italiano Fortunato dell'aeronautica. Tra questi, nella notte molfettese, c'era anche il bernaldese Ruggiero D'Ascanio, già reduce dallo splendido terzo posto di Montescaglioso all'Euro-Wolkump 2009. La gara si svolta sulla distanza di dieci km su strada, su un circuito cittadino tecnico ma, come dettoci da D'Ascanio, faticoso per le condizioni del manto stradale. D'Ascanio al traguardo è si giunto quarto alle spalle dei grandi nomi della marcia nazionale ed internazionale, ma allo stesso tempo si è piazza-
to come primo tra gli atleti civili. Un risultato quello di Molfetta che va bene per “la freccia del Basento”, infatti, con i punti raccolti si è piazzato al terzo posto in classifica generale del gran-prix. Una posizione questa che richiama quella già conquistata nel 2008, infatti, D'Ascanio chiuse il 2008 al terzo posto del Gran-Prix. “Quella di Molfetta - ha detto la freccia del Basento - è stata una gara dove sono riuscito a stare solo per i primi tre km con i big della categoria, ma poi dopo poco mi sono dovuto staccare, dato che non riuscivo a mantenere il ritmo. Ma - continua D'Ascanio - tutto sommato mi ritengo soddisfatto di come è andata la gara in se. Certo, lo so che non è un grande periodo per me, almeno dal punto di vista della tecnica, ma i risultati continuano ad arrivare. Questo, di fine anno, è, per la mia condizione atletica, un periodo di forma in fase di mantenimento e di ripresa dovuto anche ad un infastidimento delle ultime settimane di caldo afoso che mi hanno molto debilitato, ed anche e soprattutto di come sto ed ho lavorato col mio tecnico prof. Mario
De Benedictis e col massoterapista Carmelo Ditaranto, infatti ci sono degli aspetti molto delicati da rivedere riguardante il mio dinamismo nel gesto che mi rende le cose difficili dal punto di vista regolamentare ultimamente. Ma nonostante ciò, e sempre ringraziando i due tecnici, De Benedictis e Ditaranto, non posso invece tanto lamentarmi dal punto di vista dei risultati. Ora devo solo pensare al finale di questa stagione agonistica che, come già detto prima, non è male, anche se la strada da percorrere per questo 2009 è lunga e ricca di competizioni importanti. Il prossimo appuntamento agonistico, che mi vedrà ancora al nastro di partenza, è prevista per sabato 26 settembre, giornata che ci proietterà alla finale nazionale di serie A1 dei Campionati di Società a Formia dove, insieme alla mia squadra, la Pol. Scotellaro, ci batteremo per ripetere il successo dello scorso anno in serie A2 a Saronno. Il sogno? Ebbene, vincere le prossime gare ma soprattutto - ha concluso il giovane bernaldese - portare la Scotellaro nell'Olimpo dello sport”. Fabio Sirago
Ruggiero D’Ascanio
SI AVVICINA sempre di più l'inizio dei campionati regionali di volley. In attesa della pubblicazione dei calendari, primo atto ufficiale della nuova stagione, la compagine potentina della Tua Assicurazioni De Gasperi Volley ha cominciato da una settimana la preparazione in vista della serie C 2009/2010. Al PalaSinisgalli staff tecnico e giocatrici si sono ritrovati puntuali per rituffarsi negli allenamenti sotto l'occhio vigile di Davide Claps, che quest'anno potrà contare sul vantaggio di seguire il team fin dall'inizio della stagione. Un team che dovrà fare a meno di Danila Ridolfo, rientrata all'Asci e di Rosa Savino. Per il resto il club potentino sta ancora vagliando alcune opportunità offerte dal mercato. Nuovo ingresso anche nello staff tecnico, con l'arrivo di Mario Ciorciaro, il preparatore atletico che in poco tempo ha saputo integrarsi stabilendo un buon legame con il resto del gruppo. Non nasconde il suo ottimismo coach Claps, che sottolinea la serietà dei progetti messi a punto dal sodalizio lucano e la voglia di conquistare traguardi importanti in questo campionato. «Sul piano della preparazione atletica - aggiunge - da quest'anno possiamo contare anche sul Campo Scuola di Macchia Giocoli per gli allenamenti. Punteremo a potenziare la reattività delle nostre atlete». l.c.
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Sabato 12 settembre 2009
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L’evento
Carnet
“ArteInpiazza” per liberare la creatività dei più piccoli di CLAUDIO SOLE SENISE - Nell'ambito del progetto Arte Pollino, prosegue l'azione di divulgazione in lungo e in largo per il territorio. Non solo l’installazione nel Parco delle opere di tre grandi artisti contemporanei, ma anche arte da vivere nella quotidianità, interagendo direttamente con chi vive in questi luoghi. I ragazzi dell'associazione omonima, questa volta hanno fatto tappa a Senise, per coinvolgere i bambini ed i loro genitori nel laboratorio creativo “ArteInPiazza”. Un momento, per sensibilizzare i partecipanti, tramite la conoscenza e la diffusione del progetto, ed avvicinarli al mondo delle espressioni artistiche contemporanee attraverso una semplice azione creativa. In collaborazione con la cooperativa sociale “Ambrosia”, gli animatori dell'associazione, si sono dati appuntamento presso la Villa comunale della cittadina sinnica, per dare sfogo alla fantasia, partecipando ad un'azione collettiva, che utilizza la tecnica dello stencil per decorare le magliette di ArtePollino. Sulle magliette, sono stati stampati, davanti la cartina del Parco e dietro, oltre al logo del progetto, anche i nomi degli artisti selezionati per la prima edizione dell'evento Arte Pollino, che ha avuto il suo culmine, nell'inaugurazione del 5 settembre scorso. L'attività svolta, ha visto
impegnati un elevato numero di partecipanti, che hanno dipinto le proprie magliette a piacimento, con i vari colori e fantasie. Attraverso il lavoro artistico, avviene qualcosa di molto importante: la persona attua un riconoscimento di sé e della propria presenza in grado di lasciare una traccia. Inoltre, nel momento in cui le sensazioni si traducono nell'oggetto artistico, avviene un processo che fa capire lo stato d'animo. Al termine del lavoro svolto, i bambini hanno portato con sé la maglietta, per ricordare non solo la giornata passata in compagnia, ma soprattutto la voglia di visitare le opere realizzate da questi artisti. Un progetto questo, che ha portato sul versante lucano del Parco Nazionale più grande d'Europa, artisti di livello internazionale, dallo scultore anglo indiano Anish Kapoor, al provocatorio e disorientante artista belga Carsten Höller, un maestro che della natura ha fatto tutta la sua poetica, al piemontese Giuseppe Penone. Artisti che hanno richiamato l'attenzione internazionale della stampa, che in occasione dell'inaugurazione era presente sui luoighi delle istallazioni. Nei prossimi giorni, ci saranno altre attività itineranti, sul territorio, a proseguimento della campagna di sensibilizzazione e di divulgazione del progetto ambizioso e pieno di creatività. cultura@luedi.it
Un momento del laboratorio di ArteInPiazza
Arte Pollino in diretta Le tre opere raccontate su Radio 3 SENISE – Arte Pollino, con l’inaugurazione delle opere avvenuta il 5 settembre scorso, ha scosso il mondo non solo artistico, ma anche quello mediatico. Infatti, l’ambizioso progetto, ha attirato l’attenzione di Rai Radio 3, che ha dedicato un ampio spazio durante la trasmissione “Il Cartellone”, andata in onda mercoledì sera alle ore 23, dove in diretta telefonica ci sonostati gli interventi di Mario Cristiani presidente del Comitato artistico-scientificoedi ArteContinuaedel presidente dell’associazione Arte Pollino, Gaetano Lofrano. Associazione quest’ultima, costituita nel febbraio del 2008 allo scopo di favorire la crescita culturale del Parco Nazionale del Pollino, un area protetta tra lepiùgrandi d’Europa, promuovendo ogni forma di espressione artistica, soprattutto contemporanea. I due, intervenuti alla trasmissione, hanno spiegato agli ascoltatori
le tre opere presentidegli artisti: Anish Kapoor, Carsten Höller e Giuseppe Penone, quest’ultima ancora in fase di realizzazione. Commentando la loro importanza e soprattutto la funzione di attrazione in un territorio, accogliente e da visitare per la sua incantevole bellezza. ArtePollino è un progetto di sviluppo locale, inserito nel programma "Sensi contemporanei", promosso dalla Regione Basilicata, dal Ministero dello Sviluppo Economico, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Fondazione La Biennale di Venezia. L'Associazione, ha promosso e promuove una serie di iniziative volte a coinvolgere le comunità locali, le scuole, il corpo docente, allo scopo di diffondere la conoscenza del progetto stesso attraverso la più ampia partecipazione collettiva. cla.so
“Fight”, arte contemporanea allo Stabile POTENZA - Al Teatro "Stabile" é aperta da ieri la rassegna di arte contemporanea “Fight”, curata da Barbara Improta e Massimo Lovisco. La collettiva, promossa da AmnesiacArts per la Festa del Libro che si svolgerà nel capoluogo fino a domenica. Le opere in mostra (30X30) come piccole “finestre”, varchi di suggestione e riflessione, affrontano il tema della conflittualità esprimendo contrasti di vario genere, da quelli individuali a quelli di relazione, dal conflitto tra natura e tecnologia a quello tra apparenza ed essenza. Espongono: Donato Arcella, Bernardo Bruno, Hector Javier Di Lavello Occhiuzzi, Maria Elena Diaco, Giovanni Duro, Maria Grazia Faranda, Donato Faruolo, Silvio Giordano, Giovanni Lami, Salvatore Laurenzana, Carmen Laurino, Massimo Lovisco, Marcello Mantegazza, Francesco Mestria, Vito Pace, Antonio Passavanti, Maria Puleo, Michael Rotondi, Marcello Samela, Michele Santarsiere, Giovanni Spinazzola, Vito Tammone. cultura@luedi.it
Agostino Gerardi presenta il nuovo cd
Letteratura enogastronomica MINORI - Sapio Matteucci con “La cucina quanto basta” vince l'ottava edizione del Premio di Letteratura Enogastronomica “Minori - Costa d'Amalfi”. Alle sue spalle Marino Niola con “Si fa presto a dire cotto” e I Trimani con “Centovini”. Restano, invece, fuori dal podio il lucano Gaetano Cappelli con “La vedova, il Santo e il segreto del Pacchero estremo”, insieme ad Anna Tasca Lanza con "Cuore di Sicilia", tra i cinque finalisti del Premio. La giuria era presieduta da Tullio Gregory e composta da Lidia Ravera, Gualtiero Marchesi, Luca Maroni, Maria Concetta Mattei, Giuseppe Liuccio, Ezio Falcone, Andrea Reale (sindaco di Minori) e Antonio Porpora (presidente GustaMinori Corporation). I nomi dei vincitori si vanno ad affiancare a quelli della sezione internazionale in cui quest'anno hanno primeggiato Sonya Orafalian con "La Cucina d'Armenia" e Lilia Zaouali con "L'Islam a Tavola". La prima guida il lettore alla scoperta della storia e delle tradizioni di un popolo, attraverso la cucina, la seconda apre una fine-
r
A Minori Cappelli fuori dal podio Vince il premio Sapio Matteucci stra, dal medioevo ad oggi, sulla gastronomia dell'Islam nel vasto teatro dei Paesi del Mediterraneo. Minori, città del gusto, nell'accezione prismatica del termine (saperi e sapori, arredo urbano, stile di vita) accende, dunque, i riflettori dell'interesse della stampa e del pubblico come punto di riferimento per gli addetti ai lavori e non solo per un turismo di qualità, che faccia leva sul decoro urbano e sull'enogastronomia nella cornice magica della Costa di Amalfi. «E' stato un lavoro interessante soprattutto per il numero notevole di libri arrivati alla giuria dai più grandi editori -
dice il presidente della giuria, il professor Tullio Gregory - il premio cresce anche per l'interesse che detta verso i grandi editori italiani, ma anche il paese cresce per l'impegno in tutte le attività di carattere culturale. E con esso l'interesse e l'affluenza della popolazione attenta a questi eventi culturali come il premio di Letteratura Enogastronomica, ne quel non premiamo libri di cucina ma l'impegno di scrittori che usano la penna per parlare di cucina». «Il Premio di Letteratura Enogastronomica, contenuto all'interno del GustaMinori, è un evento nell'evento - spiega l'idea-
tore e segretario della giuria del Premio, Giuseppe Liuccio - ed cresciuto in questi anni al punto da attirare l'attenzione di importanti case editrici nazionali”. Infatti, il Premio di Letteratura Enogastronomia "Minori, Costa d'Amalfi", giunto alla sua ottava edizione, si inserisce anche quest'anno all'interno del GustaMinori proponendosi come iniziativa unica in Italia nel suo genere. L'intenzione, da otto anni a questa parte è quella di valorizzare la produzione libraria (narrativa, saggi stica, storia) su uno dei settori strategici dell'offerta turistica.
POTENZA - Il nuovo appuntamento per il tour 2009 del "re del folk lucano", Agostino Gerardi, è in programma per stasera nel Parco Tre Fontane. A partire dalle ore 21.30, il musicista, cantante e compositore lucano, presenterà il suo nuovo album, prodotto da Nello Giudice per la “Officina Edizioni Musicali”, e si esibirà nel suo repertorio più classico, cantando pezzi storici come "Routili Routula", "Alli lagh' r' sant' vit" e molti altri. Agostino Gerardisarà accompagnato dalla band “Terrania”, formata da: Francesco Fabrizio alle tastiere e alla fisarmonica, Luca Fabrizio alle chitarre e alla mandola, Marianna Nolè con la tammorra, Valerio Santarsiero al basso e Donato Gerardi alla batteria e alle percussioni. Sul palco non mancheranno anche le ballerine.
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Cultura&Spettacoli
Il regista Nicola Telesca torna a Tolve per le riprese del suo ultimo cortometraggio A Sant’Arcangelo
Ulderico in scena con “Storie di scorie”
Ciak, sul lago si gira “Il suono del tempo” di GIANLUIGI ARMIENTO TOLVE - Proviamo a fare insieme questa semplice operazione matematica: cinema + trote + lago. Il risultato potrà essere soltanto uno: la trota incontra il cinema. Presso lo splendido scenario naturale del Lago Iridea in contrada Torrente Alvo a Tolve, si sono svolte le riprese cinematografiche del film: “Il suono del tempo”. Proprio per smentire il luogo comune secondo il quale nessuno è profeta in patria, il lavoro del regista lucano Nicola Telesca, avrà come ambientazione, oltre a Tolve, anche Potenza e Maratea. Il film sarà prodotto dalla Miticom Production. L'associazione Iridea, per far conoscere lo splendido scenario naturale che offre il lago, ha organizzato quest'incontro con il cast del film e presentando la “Prima Sagra della trota”. Ma andiamo con ordine. Durante la serata incontriamo alcuni dei protagonisti principali del film, che, come ci tengono a sottolineare. «E' il più lungo dei cortometraggi che ha realizzato Nicola Telesca». Il primo con il quale scambiamo qualche parola è Marco Di Stefano, attore protagonista, che ci narra brevemente la trama del film: «Si parla di un orologiaio che lavora a Potenza e che in precedenza aveva avuto una figlia poi persa di vista. Nel capoluogo lucano vive con un altro figlio avuto da una seconda relazione. Un giorno mentre con il figlio lavorano nel laboratorio, entra una ragazza, che poi si scoprirà essere sua figlia, e da quell'incontro accadono molte cose che andranno a creare una situazione complicata tra i due figli». E' un'idea molto
intelligente che lascia comunque spazio ad un seguito. Nel cast: Harold Bradley, Tania Khabarova, Massimo Triggiani, Marco Di Stefano e Maura Leone. Quest'ultima già presente in molte fiction di successo come “Capri” e “Incantesimo”. Il direttore della fotografia è Luca Silvani, mentre al trucco ci sarà Andrea
Marchi. Così Nicola Telesca: «E' il primo film che giro in Basilicata. Il risultato sarà garantito dal fatto che ormai siamo un gruppo di amici ed il nostro rapporto va ben oltre il semplice aspetto professionale. Ed è proprio questo affiatamento che ci facilita molto i compiti nelle riprese». Poi ci spiega alcuni dettagli tecnici: «Il film uscirà nei primi mesi del 2010 e le
musiche sono del tolvese Rocco Mentissi. Ci stiamo muovendo con un cast di trenta elementi tra tecnici e attori». La parola alla bella Maura Leone, che nel film interpreta la figlia dell'orologiaio: «Ci hanno riservato un'accoglienza fantastica, tipica della gente del sud. Per me che sono salentina è come sentirmi a casa». Ci spiega: «E' il primo film che
giro con Nicola Telesca e devo dire che il nostro incontro artistico è avvenuto in un momento molto particolare della mia vita». Messo da parte il film la bella serata è scivolata via gustando delle ottime trote alla griglia, in un contesto, quello del lago Iridea, che sembra lontano anni luce dal caos della vita quotidiana. cultura@luedi.it
Applausi per Sandro il romantico di DONATO PAVESE CALVELLO - In occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna del Monte Saraceno si è esibito con successo, a Calvello, il cantautore genovese, Sandro Giacobbe. Durante la serata musicale, Giacobbe, con la comunicativa che lo contraddistingue, ha coinvolto con allegria il numeroso pubblico intervenuto. Viene spontaneo tracciare una breve cronistoria di questo artista, che ha portato tanto brio ovunque si sia esibito. Sandro Giacobbe è considerato da molti anni un romantico ambasciatore della tradizione musicale: la melodia. Nel 1974, con il brano “Signora mia”, riesce a Sandro Giacobbe sul palco di Calvello scalare le hit-parade nazionali fino a raggiungere i primi posti. rà vincere la prestigiosa “Gondola Questo successo viene ripetuto l'an- d'Oro” a Venezia per il disco più venno dopo, nel 1975, con “Il giardino duto. Il 1982 segna un grande ritorproibito”, che esce dai confini nazio- no nelle hit-parade nazionali ed eunali raggiungendo il primo posto ropee con il grande successo “Sarà la nella hit spagnola ed in altri impor- nostalgia” e nel 1983, ritorna al “Fetanti Paesi del Sud America. Nel stival” di San Remo con “Primave1976 avviene la prima partecipazio- ra”. Seguono, poi, altri due album: ne del cantautore ligure al “Festi- “Portami a ballare” nel 1985 e “Come val” di San Remo dove, con “Gli occhi va” nel 1986. Il lavoro più interesdi tua madre” si classifica al primo sante di Sandro Giacobbe arriva nel posto della manifestazione, che si 1993 con il cd “Le donne”: dieci brani svolge quell'anno a squadre. In scritti da lui testimoniano la crequello stesso anno, Sandro, esce con scente maturità artistica ed espres“Io prigioniero”, canzone che gli fa- siva. Nell'autunno del 1994 festeg-
gia, nel corso di una tournée teatrale in dieci città italiane, i suoi vent'anni nella musica. L'incasso dei concerti è stato devoluto interamente ad associazioni che si occupano di volontariato. Con questo gesto, Sandro, ha continuato in proprio, quello che da ventisei anni svolge con la Nazionale Cantanti della quale è socio fondatore e da circa sette anni allenatore: la solidarietà per chi ha più bisogno di aiuto. Ed arriviamo al 1998, quando vengono pubblicati due album con i suoi successi. Nell'estate del 2006 esce il singolo “Esta noche loca”. I concerti, in Italia ed all'estero, sono il punto di forza di questo artista, che si esibisce con il suo gruppo, ripercorrendo un vasto percorso musicale, tra le canzoni che hanno accompagnato la sua stessa esistenza e quella di almeno altre tre generazioni. Durante l'esibizione di Calvello, inoltre, Sandro Giacobbe ha anche reinterpretato, con grande bravura, pezzi che hanno fatto la storia della musica leggera italiana. Il numeroso pubblico presente ha partecipato con entusiasmo, restando unito al bravo cantante genovese per tutta l'esibizione. cultura@luedi.it
SANT’ARCANGELO - Ulderico Pesce, dopo aver raccontato a “Cominciamo bene”, la trasmissione in onda alle 11 su Rai 3, come funziona una centrale atomica, come vengono "conservate" le scorie prodotte e di come il deposito nucleare di Rotondella scarica nel Mar Jonio, nei pressi della foce del Sinni, 25 bi all'ora di liquido radioattivo, torna in Basilicata con “Storie di scorie -Il pericolo nucleare italiano: Scanzano, Saluggia, Casaccia di Roma, Latina, Rotondella”. L’appuntamento é per domani a Sant'Arcangelo, alle ore 21.30. “Storie di Scorie” vuole ricostruire prevalentemente l'avvento dell'industria nucleare italiana, il pericolo che ancora oggi rappresenta e le modalità tecniche delfunzionamento di una centrale atomica. Il testo racconta la vita Nicola, figlio di un contadino del Metapontino che ha lavorato come addetto alle pulizie nel deposito nucleare della Trisaia di Rotondella dove negli anni '60 arrivarono 84 barre di uranio radioattivo provenienti dagli Usa delle quali, 64 sono ancora conservate nel deposito lucano, altre riprocessate, altre ancora sono conservate nel deposito nucleare della Casaccia, a 25 chilometri a nord-est di Roma. Nicola, avendo scoperto illeciti da parte dell'Enea è stato licenziato. Successivamente è partito volontario per la Bosnia dove ha respirato polvere di proiettile all'uranio e si è ammalato. Tornato in Italia ha fatto domanda alle Poste Italiane ed è stato assunto come postino a Saluggia. La piccola casa che ha preso in affitto è sulla Dora Baltea, la finestra si affaccia proprio sul deposito nucleare del luogo. A novembre del 2003 decide di tornare in Lucania per partecipare alla protesta contro il decreto 314 emanato dal Governo, secondo il quale a Scanzano, paese dove è nato e dove suo padre ha un'azienda agricola, dovrà nascere il deposito unico di scorie nucleari italiane. Nicola sarà tra gli organizzatori della protesta contro il decreto e comincerà ad informare la popolazione sul pericolo del deposito nucleare della Trisaia di Rotondella dove ha lavorato anni prima e nel contempo denuncerà la situazione di alto rischio in cui vivono oggi i depositi nucleari di Latina, della Casaccia di Roma, di Caorso ecc.
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Cultura e Spettacoli 49
Sabato 12 settembre 2009
Sabato 12 settembre 2009
Nella notte tra l’11 e il 12 settembre di 90 anni fa
La marcia del “Vate” su Fiume di EZIO M. LAVORÀNO NELLA notte tra l'11 e il 12 settembre di novanta anni fa, Gabriele d'Annunzio alla testa dei suoi 2600 legionari, al motto di "O Fiume o morte", partì da Ronchi (poi Ronchi dei Legionari), presso Monfalcone, alla volta della città di Fiume per conquistarla. Lungo la marcia di avvicinamento, trovò un primo sbarramento presso Cantrida, dove unità dell'esercito italiano, guidate dal generale Pittaluga, tentarono di farlo desistere dall'azione. Ma il poeta-soldato, convinto della bontà della sua impresa, decise di continuare la marcia e arrivò a Fiume verso le 12.30, accolto con tutti gli onori militari oltre che da una folla festosa. Nel tardo pomeriggio dello stesso giorno proclamò l'annessione della città quarnerina al Regno d'Italia. Sin dal primo momento l'impresa di d'Annunzio, se da un lato poteva rappresentare un nobile gesto di difesa degli italiani di Fiume, dall'altro veniva percepita con sospetto, e addirittura considerata un'audace espressione del fermento rivoluzionario nazional-fascista, capeggiato da Benito Mussolini, che si andava propagando in tutta l'Italia. In vero, le richieste italiane su Fiume non potevano essere considerate un semplice atto di prevaricazione nazionalista, al contrario, esse erano motivate dal desiderio espresso dalla maggior parte dei fiumani, nel proclama del 30 ottobre 1918, di non voler passare sotto la Croazia. Il primo atto pubblico di d'Annunzio fu quello di recarsi nel pomeriggio del 12 al Palazzo del Governatore e di affacciarsi dal balcone principale per salutare la folla convenuta e per chiederle la conferma del citato proclama dell'anno precedente. Il suo discorso e la sua richiesta furono accolte con urla di approvazione. Con il passare dei giorni, però, l'impresa dannunziana iniziava ad essere considerata, in alcuni ambienti governativi italiani, nonostante il forte appoggio della massoneria, sempre più pericolosa e destabilizzante nei confronti del nuovo ordinamento statuale che andava costruendosi tra grandi difficoltà. Si temeva, infatti, che detta operazione potesse ali-
mentare il già diffuso malcontento degli ex combattenti e di quanti soffrivano la grave crisi economica, e sfociare in episodi rivoluzionari di stampo bolscevico, a cui la vecchia classe politica liberale stentava a fare fronte. In quelle difficili circostanze, il governo italiano, guidato da Francesco Saverio Nitti, tentò di trattare la resa dei legionari e l'abbandono della città, facendo pervenire al Vate, nel corso dei due mesi successivi alla marcia di Ronchi, ben tre proposte, ma senza alcun successo. Il Primo ministro nel suo intervento alla Camera del giorno 13, aveva ammonito
nuo fallimento delle trattative con il governo italiano, Gabriele d'Annunzio si decise a dare vita alla "Reggenza Italiana del Carnaro", proclamata solennemente l'8 settembre 1920, quasi un anno dopo il colpo di mano. Con la adozione della consequenziale e progressista Carta del Carnaro il Vate, dalle iniziali posizioni nazionaliste, era passato su posizioni più radicali: se l'obiettivo di partenza era stato il ricongiungimento di Fiume all'Italia, con il passare del tempo il traguardo diventava quello di costituire uno stato libero fondato su valori assolutamente diversi e contrastanti a quelli del Regno d'Italia. D'Annunzio aveva incominciato un percorso che, dal puro nazionalismo di stampo neo-risorgimentale, era approdato ad un'ideologia ben precisa molto vicina al sindacalismo rivoluzionario di Alceste De Ambris. In tale nuova prospettiva, con il ritorno al governo di Giolitti, avvenuto nel giugno 1920, l'atteggiamento ufficiale del governo nei confronti della questione fiumana si indurì. Il 12 novembre, Italia e Jugoslavia firmavano a Rapallo il Trattato con il quale stabilivano i confini dei due Regni e le rispettive sovranità, oltre ad attribuire alla città di Fiume lo status di Stato indipendente, prevedendo per i mesi successivi l'elezione di un'Assemblea costituente fiumana. A questo punto al governo italiano non restava altro che intimare al poeta soldato di abbandonare la città. Il rifiuto da parte di d'Annunzio di accettare l'ultimatum impostogli e la denuncia del citato trattato come illegale, indussero il governo a passare alla vie di fatto. Fu attivata la Regia Marina che, con un forte cannoneggiamento sulla città quarnerina, costrinse il Vate alla resa e alla consegna della città alla fine dell'anno. La battaglia dei legionari e volontari dannunziani contro l'esercito regolare italiano, comandato dal generale Enrico Caviglia, iniziò il 24 dicembre 1920 e durò cinque giorni: lasso di tempo definito dallo stesso Vate il Natale di Sangue. Le truppe italiane entrarono a Fiume nel gennaio successivo. Di seguito, l'elezione dell'Assemblea costituente die-
D’Annunzio entrò in città accolto da una folla festosa l'avventuriero d'Annunzio, affermando che “Non è concependo imprese simili, come un raid, una spedizione d'avventura, come qualcosa fra il romantico e il letterario, che si determina la fortuna del proprio Paese!”. Nitti, che mai era stato militarista, per la sua ostilità all'azione di forza, diventò ben presto il bersaglio privilegiato dei fascisti e dei nazionalisti, ai quali si aggiungeva l'atteggiamento del poeta-combattente che lo metteva alla berlina con il soprannome di “Cagoia”. Al contegno ostinato e irriverente di d'Annunzio, non si fece attendere la risposta del primo ministro che ordinò, nelle settimane successive, l'inasprimento del blocco navale e terrestre su Fiume, determinando non poche difficoltà nel mo-
Nel 1920 la fine dell’avventura col Natale di sangue vimento dannunziano, che accusò alcune defezioni. Nel frattempo, giungevano anche da parte alleata proposte concrete tese alla risoluzione pacifica della questione, tra le quali quella di costituire uno stato indipendente e distinto sotto l'egida della Società delle Nazioni. Ma, dopo il conti-
de agli autonomisti il 65% dei voti; quindi l'8 ottobre 1921 fu composto il primo governo presieduto da Riccardo Zanella che, tuttavia, non fu in grado di porre fine all'aspra contesa. Un altro tentativo di presa del potere da parte di nazionalisti italiani venne represso dall'intervento del competente questore italiano e una breve occupazione da parte di fascisti locali, nel marzo 1922, si concluse con una terza occupazione militare italiana. Sette mesi dopo, Mussolini diventava capo del governo. L'Italia si avviava verso il regime fascista: il 3 novembre gli squadristi occuparono la città senza scontrarsi con i militari italiani. Un breve periodo di ten-
sione diplomatica si chiuse con il Trattato di Roma (27 gennaio 1924), che assegnò Fiume all'Italia e Su_ak, assieme ad altre frazioni, alla Jugoslavia, con un'amministrazione portuale congiunta. La formale annessione al Regno d'Italia, avvenuta il 16 marzo 1924, inaugurò il ventennio di governo italiano della Provincia italiana di Fiume, o Provincia del Carnaro, seguito da venti mesi di occupazione militare tedesca. Al termine del secondo conflitto mondiale, il destino della città era ancora segnato da una combinazione di forza e diplomazia. In questo caso però la forza prevalse sulla diplomazia, quando le truppe jugo-
slave del maresciallo Tito, ai primi di maggio del 1945, avanzando su Trieste occuparono Fiume (3 maggio). Il periodo di occupazione militare jugoslavo fu, successivamente, formalizzato dal Trattato di Pace di Parigi del 10 febbraio 1947. In quella occasione ai diplomatici non restò altro che prendere atto dello stato di fatto, e assegnare la città alla repubblica jugoslava. A partire da quel momento, da Fiume scappò la maggioranza della popolazione, in prevalenza italiana: l'esodo si concluse nei primi anni cinquanta e coinvolse oltre quarantamila cittadini (più del 70% della popolazione precedente il 1945). cultura@luedi.it
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50 Idee e Società
Glamour
Tendenze
Elisabetta è incinta ed è apparsa raggiante al festival di Venezia I dubbi del Tgcom
Briatore-Gregoraci Un bebè in arrivo ALTRO che separazione in vista, Elisabetta Gregoraci aspetta un figlio da suo marito Flavio Briatore. A rivelarlo è il settimanale Chi, diretto da Alfonso Signorini, nel numero in edicola oggi. I gossip dell’estate avevano dato per finito il matrimonio fra il manager della Formula1 e la showgirl calabrese, celebrato a Roma il 14 giugno del 2008, poco più di un anno fa. La Gregoraci era stata avvistata in Calabria, in vacanza dalla sua famiglia, senza il coniuge. Invece, nell’intervista al settimanale la showgirl ha spiegato di aver scoperto di essere in dolce attesa ad agosto, durante le vacanze in Sardegna. Per prima cosa lo ha detto al marito. Quindi è volata in Calabria, dove ha trascorso una setti-
mana di relax con i genitori e la sorella. Raggiunto poi il manager a Venezia per la Mostra del Cinema, è apparsa raggiante, sfilando sul tappeto rosso fasciata in un elegantissimo vesito rosso in occasione della presentazione del film Baaria di Giuseppe Tornatore. A smentire le voci di una presunta crisi, però, nei giorni scorsi ci aveva pensato la stessa Gregoraci dichiarando: «Ho già ampiamente smentito questa notizia assolutamente falsa. Quindi nessuna preoccupazione. Con Flavio ci unisce il rispetto reciproco e per il futuro desidero essere felice come lo sono oggi. Il mio sogno nel cassetto è di diventare madre”. Un sogno che a quanto pare sta per diventare realtà. Del resto Briatore
non aveva mai nascosto il desiderio di diventare padre, Elisabetta, però, aveva sempre detto di voler aspettare ancora un po’. Ieri la notizia non ci ha messo molto a fare il giro del mondo, complici anche le agenzie di stampa che hanno battuto la notizia. Il Tgcom ha però lasciato insinuare qualche dubbio sulla maternità di Elisabetta. Il sito, infatti, riporta, che l’entourage di lady Briatore non ha confermato a Tgcom la notizia di un bebé in arrivo. Lo stesso Tgcom ha indagato ma non sono arrivate conferme della cicogna in volo. Non resta che attendere e... occhi puntati sul pancino di Elisabetta che presto ci dirà la verità in maniera inconfondibile.
il Look Nuove collezioni “OroChoice” in platino e pietre
“Preziose” novità per tutti di GIULIA FRESCA SI AVVICINA l’appuntamento con VicenzaOro Choice, la mostra internazionale di gioielleria, oreficeria e argenteria che si terrà alla Fiera di Vicenza dal 12 al 16 settembre. Un appuntamento atteso da buyers ed espositori perché la vasta scelta merceologica e l'ampia gamma di servizi dedicati, rappresentano il momento clou nel panorama fieristico rivolto al trade, in vista anche delle festività di fine anno, periodo solitamente più indicato per gli acquisti preziosi.In anteprimasiamo andati a curiosare tra le numerose collezioni
Gli anelli di “OroChoice”
presentate, che sfruttano, a seconda dei casi, le potenzialità dei diversi metalli e pietre preziose. Posto d'onore al platino la cui purezza è usata per interpretare amore e fedeltà nella nuova Platinum Collection di Polello formata da due parures, ognuna composta da tre girocolli con ciondolo e diamante di diverse carature, un paio di orecchini con diamanti ed un anello solitario, il tutto realizzato solo ed esclusivamente in platino. Puro, raro, eterno, il platino naturalmente bianco è l'interprete ideale dei sentimenti destinati a durare per sempre ed esprime un omaggio al gusto, alla fantasia e alle emozioni di una donna. Ed è proprio grazie alla purezza del platino che Polello ha deciso di sviluppare la nuova collezione coniugando creatività e tecnica, tradizione e innovazione, arte e mestiere per garantire la qualità dei loro gioielli. Trionfo del colore con diamanti grigi e/o incolori e zaffiri per le collezioni Pavee Colore di CieloGioielli Milano e per le nuove proposte delle linee Capri Plus, Mauresque e Cocktail Rings di Roberto Coin e Cento Diamonds. Dalle nuances pastello delle pietre semipreziose alle tonalità decise e luminosissime di rubini, zaffiri e diamanti, ogni gioiello è caratterizzato da sofisticati accostamenti cromatici e materici. LeBebè che si presenta conun nuovopreziosogioiello dellacollezione “bimbi ciondolo” caratterizzato dal fascino del nero. Maschietto e femminuccia in oro bianco, che possono essere indossati come pendenti oppure possono essere utilizzati come elementi componibili dell'anelloapribile. Hannoincastonati ciascuno 0,10 punti di diamanti neri naturali taglio brillante. Gioielli e creatività, sogni e desideri che possono essere realizzati, non proprio nella quotidianità...
Uno spot che ha catturato i più piccoli pubblicizza coloratissimi peluche “TI STRINGE, ti Stritola, ti Stanca, ti Stressa, ti Strappa, lo Tiri, lo Porti, ti Porta, ti Vuole, ti Abbraccia, ci Vivi,non ti Molla, come un Parassita più GRANDE di te ti Possiede ti fa tornare Bambino di fronte all'Abbraccio Tentacolare di un concetto ormai Esteso". Questo lo spot degli stravaganti “pups.it”. Definiti come un progetto collettivo artistico multidisciplinare, che ha per obiettivo la diffusione della filosofia kidult e la riscoperta del gioco come forma di comunicazione con il proprio “io” più profondo-creativo-infantile. Attraverso linguaggi generalmente considerati di diverso livello, i suoi membri scavalcano ogni disciplinarietà creativa in virtù di una vitalità (spirito ludiko) dirompente e irrefrenabile. Cosa sono? Semplicemente grandissimi, morbidissimi e comodissimi cuscini extra large da cui farsi avvolgere, stringere, stritolare e coccolare «profani di qualsiasi perfezione e profeti di una visione love&playful della vita». Sono dunque oggetti d'arredo, curiosi peluche, mascotte e compagni di avventura che non hanno età, rappresentando dei personaggi-icona che vivono, convivono e sopravvivono nel mondo del reale e comunicano attraverso il loro aspetto minimal ma intensamente espressiva. Utilizzati per decorare la casa , alcuni si trasformano in caldo manicotto, altri si prestano a fare da cuscino o da poggiatesta per i viaggi in treno o in aereo. E tirando, tirando…, tre componenti della numerosa tribù dei pups.it, Boris, Musa e Bettina si sono allungati in Boriiis, Muuusa e Bettiiina. g. f.
I colorati “pups.it”
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Sabato 12 settembre 2009
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Atteso il verdetto. I più accreditati Tornatore, Solondz e Moore
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Toto Leone l’Italia ci spera PREMIO “The last days” vince la giornata degli autori
Una scena del film
VENEZIA –«The last days of Emma Blank» del regista Alex van Warmerdam è il film vincitore dell’Europa Cinemas Label 2009 come miglior film della sezione Giornate degli Autori. Annunciato ieri dalla giuria, composta da quattro esercenti europei, il premio è stato consegnato ieri sera alla Villa degli Autori. Il conferimento dell’Europa Cinemas Label, per il sesto anno consecutivo al miglior film europeo delle Giornate degli Autori, completa l’assegnazione dello stesso già avvenuta alla sezione Panorama del Festival di Berlino, alla Quinzaine des Realisateurs di Cannese al Karlovy Vary International Film Festival. Fondata nel 1992, la rete Europa Cinemas – che raccoglie ora 1.945 schermi in 758 cinema di 439 città in 43 paesi – è nata con l’obiettivo di sostenere la programmazione e la visibilità dei film europei fuori dal loro paese di origine e promuovere iniziative che incoraggino il pubblico giovane a sviluppare interesse per i film europei e per la diversità culturale.
di FRANCESCO GALLO VENEZIA – A sole 24 ore dalla fine della 66/a edizione della Mostra internazionale del Cinema di Venezia il quartetto dei film italiani sembra avere poche speranze di ricevere un premio, almeno secondo il giudizio dei critici italiani e stranieri. Nonosante questo, però, voci molto attendibili parlano di un ritorno di Jasmine Trinca al Lido dove potrebbe ricevere la Coppa Volpi per Il Grande sogno. Sembra però difficile che 'Baarià, del premio Oscar Giuseppe Tornatore, film di punta della Medusa, portato con tanto clamore in apertura di festival, possa restare a mani vuote. I più malevoli pensano che Ang Lee, presidente di giuria, potrebbe così in un colpo solo sdebitarsi con Biennale, Mueller e Italia per il doppio Leone d’oro ricevuto in soli tre anni: prima nel 2005 con 'Brokeback Mountain' e poi, nel 2007, con 'Lussurià. 'Baarià comunque a Variety non è piaciuto affatto (gli dà una sola stellina sulle cinque a disposizione), mentre per i critici italiani è al 18/o posto sui 22 film già giudicati. Per quanto riguarda le opere più papabili per il Leone d’oro c'è una sorta di omogeneità di giudizio tra Italia ed estero sul film più quotato in assoluto; ovvero quello di Todd Solondz 'Life during Wartimè sequel ancora più cattivo e cinico di Happiness. Per gli italiani dovrebbe
L'attrice Julianne Moore
L'attrice Diane Kruger
Sul set del film Baaria
vincere. Mentre i critici esteri lo quotano alla pari di Lourdes. Siconfermapoi nellatopoten'Capitalism: a Love Story' di Michael Moore indagine forse un pò didattica sulla matrice demoniaca del Capitalismo; il claustrofobico film israeliano 'Lebanon', che porta sullo schermo i conflitti in Medio Oriente e 'Lourdes' di Jessica Hau-
sner. Ma in classifica entra prepotente anche 'Soul Kitchen' di Fatih Akin, piaciuto a tutti. E sicuramente in odor di premio c'è anche il film di stamane 'A Single Man' opera prima dello stilista texano Tom Ford checorre sicuramenteper ilpremio Luigi De Laurentiis Leone del futuro, premio a cui potrebbe aspirare anche 'La doppia orà di Capotondi.
Non delude le attese il film di esordio del designer di moda
Ford: «Non parlo dei gay ma di amore» di ALESSANDRA MAGLIARO VENEZIA – Texano, affascinante, dichiaratamente omosessuale, il designer di moda Tom Ford, cui si deve la rinascita a metà anni '90 del marchio Gucci,non hadelusoleattese chec'eranointorno al suo filmd’esordio nella regia, A single man, una storia romantica omosessuale tratta dall’omonimo libro di Christopher Isherwood (in Italia edito da Guanda). Con Colin Firth, protagonista da Coppa Volpi e Julianne Moore, Ford ha portato in concorso alla Mostra un film girato in appena cinque settimane, un ritratto della società americana degli anni '60, dall’angolazione di un professore universitario gay, perfetto (anche troppo) nella messa in scena e già molto maturo per essere una prima volta. «Avrei voluto fare il cinema da un sacco di tem-
Tom Ford
po. Il mondo della moda è così volatile, frivolo, crei abiti per una donna in passerella e poi passa tutto, con il cinema hai l’impressione che la tua arte duri per sempre e poi le cose della moda anche se artistiche sono commerciali, penso invece che il cinema sia un’espressione artisticapuraequesto -diceFord,completo scuro, camicia bianca, cravatta sottile nera e lo sguardo magnetico – mi sta molto a cuore». A single man racconta l’elaborazione del lutto di un professore universitario di 52 anni, George Falconer, che perde in un incidente d’auto l’amato compagno di vita, così decide di preparare meticolosamente ilsuo suicidio, ma l’incontro extrascolastico con un suo giovane studente (Nicholas Hoult) lo farà riconciliare con la vita. A Tom Ford piacerebbe che A single man non fosse considerato un film gay, ma «una storia d’amore universale».
L'attore Colin Firth
FUORI CONCORSO
Castellitto: se mi gioco a carte la figlia
Il regista statunitense Joe Dante
Personaggio vizioso nel secondo film di cui è protagonista: Tris di donne & abiti nuziali VENEZIA, – Un personaggio che è «un mio omaggio ai grandi attori scrittori italiani, come Germi, Vittorio De sica, Eduardo e Peppino De Filippo. Certi tic, certi baffi, certi modi di muovere la mano. Sono attori che mi hanno insegnato l’amore per questo mestiere e un certo modo di essere italiani umile e presuntuoso insieme». Così Sergio Castellitto spiega il suo ruolo nel secondo film di cui è protagonista alla Mostra (dopo Questione di punti di vista di Jacques Rivette in concorso), Tris di donne & abiti nuziali, di Vincenzo Terracciano, presentato in Orizzonti. Nella pellicola, in uscita il 18 settembre distribuita da 01, Castellitto torna a recitare in coppia con la grande attrice tedesca Mar-
Una scena del film
tina Gedeck, con cui aveva già interpretato la commedia Ricette d’amore, diventata un successo internazionale. Tris di donne è abiti nuziali è la cronaca, tra commedia e dramma, dei tentativi che fa Franco Campanella, 50 anni, impiegato a Napoli, sposato, con due figli e giocatore accanito, per risolvere i propri guai. L'uomo, che passa con disinvoltura dal poker alla roulette, dalla zecchinetta al lotto, vessato dai creditori, pur di realizzare il sogno della moglie Josephine (Gedeck) di dare alla figlia Luisa (Raffaella Rea) un matrimonio perfetto, nonostante la promessa fatta di smettere con il gioco, si riaffida alla sorte, non rendendosi conto del male che sta facendo alla propria famiglia.
L’attrice Linh-Dan Pham
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Spettacoli e televisione 53
Sabato 12 settembre 2009
Sabato 12 settembre 2009
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
Il livello della vostra preparazione professionale si sta sensibilmente alzando: continuate così. In amore perfetta sintonia.
TORO 21/4 - 20/5
Cercate di analizzare con lucidità la situazione e soltanto dopo nel lavoro potrete accettare nuove sfide. Sfoderate tutto il vostro fascino.
GEMELLI 21/5 - 21/6
La fortuna è dalla vostra parte: nel lavoro potrete lanciarvi anche in imprese rischiose. Con gli amici siate meno severi.
CANCRO 22/6 - 22/7
Adattabilità e fiuto saranno le qualità che vi permetteranno di introdurvi in nuovi ambienti di lavoro. Una conquista sarà più difficile del previsto.
LEONE 23/7 - 23/8
Per risolvere una controversia di lavoro ci vuole molta abilità e un pizzico di astuzia. Datevi da fare. In arrivo un grande amore
VERGINE 24/8 - 22/9
Dosate ogni parola nell'ambiente di lavoro: non basta compiere fino in fondo il proprio compito. Tira e molla snervante in amore.
ilCruciverba
ilRebus
BILANCIA 23/9 - 22/10
Nel lavoro la situazione è in evoluzione e non è il caso di muoversi al buio. Brusca fermata di un rapporto sentimentale.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Il vostro impegno e le vostre idee eccellenti saranno premiati: vi sarà affidato un incarico molto delicato. Tensioni in amore.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Nel lavoro state attraversando un ottimo periodo, che vi aiuterà a porre solide basi per il futuro. Un Acquario vi fa sognare
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Puntate in alto nella professione e proprio per questo dovete sfruttare al massimo ogni opportunità. In amore avete ancora molto da imparare.
Soluzione _____________________________________
ilSudoku
di Pasquale Grande
Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Mostratevi sempre disponibili ad assumere nuovi incarichi e guadagnerete la stima dei superiori. In amore fate autocritica.
leSoluzioni
PESCI 20/2 - 20/3
REBUS:
LO, G orà, N tea, T tesa = LOGORANTE
Avete ritrovato la capacità di persuasione e riuscirete ad ottenere il sostegno di un superiore per i vostri progetti. Occasioni fortunate in amore.
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54 Rubriche
21.10
EVENTO
PRIMA SERATA
Miss Italia 2009
21.05
TELEFILM Cold Case
20.30
FILM Il buono, il brutto e il cattivo
21.20
SHOW Lo show dei record
14.05
RUBRICA Rita Dalla Chiesa
23.10
FILM Anaconda
18.00
FILM Panni sporchi
06.10 -TelefilmLa nuova famiglia Addams 07.00 -Rubrica Sabato & domenica 08.55 -RubricaSettegiorni 09.45 -EventoDal Duomo di Milano i funerali di Stato di Mike Bongiorno 11.30 -Rubriche IChe tempo fa 11.40 -RubricaAppuntamento al cinema 12.35 -TelefilmLa signora in giallo 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -RubricaLinea Blu 15.45 -RubricaQuark Atlante 16.15 -RubricaModa e cinema 16.55 -Previsioni del tempoChe tempo fa 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -RubricaA sua immagine 17.40 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 17.45 -TelefilmL'ispettore Derrick 18.50 -QuizL'eredita' 19.50 -SportGeorgia - Italia: qualificazioni mondiali 2010 - Calcio 20.00 -Telegiornale
06.00 -RubricaL'avvocato risponde... 06.15 -VideoframmentiCapitani in mezzo al mare 06.50 -RubricaInconscio e Magia 07.00 -TelefilmAmore o patatine 08.00 -TelegiornaleTG2 Mattina 08.20 -RubricaStorie di salute 09.00 -TelegiornaleTG2 Mattina 09.05 -CartoniCartoon Flakes 09.50 -RubricaSulla via di Damasco 10.30 -TelegiornaleTG2 Mattina L.I.S. 10.35 -RubricaQuello che 11.15 -RubricaQualitaliadop 13.00 -TelegiornaleTG2 Giorno 13.25 -TelegiornaleRai Sport Dribbling 13.45 -SportRai Sport - Automobilismo 13:46 - SportPit Lane 14.00 -SportQualifiche 15.30 -Real TvX Factor - Il processo 17.10 -RubricaSereno variabile 18.00 -TelegiornaleTG2 18.10 -TelefilmJ.A.G. 19.00 -Real TvX Factor. La settimana 19.30 -TelefilmLaw & Order 20.25 -GiocoEstrazioni del lotto
07.00 -RubricaIeri & oggi 08.00 -RubricaSotto i cieli del mondo 09.00 -FilmUn americano in vacanza con G. Baghetti - regia di L.Zampa (Ita) - 1945 11.00 -EventoInaugurazione della Fiera del Levante 11.20 -RubricheLe ricette di Arturo e Kiwi 12.00 -TelegiornaleTG3 12.25 -RubricaTGR - L'Italia de... 13.00 -RubricaTutto Totò 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTG3 14.50 -RubricaTGR Speciale Levante 15.20 -TelegiornaleTg 3 Flash LIS 15.25 -RubricaRai sport 15:26 - RubricaMagazine C. League 15.55 -MotonauticaSiracusa Campionati Mondiali 16.25 -PallavoloIzmir, Turchia: Campionati Europei 2009 18.10 -Rubrica90' minuto Serie B 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione
06.00 -TelegiornalePrima pagina 07.55 -NewsTraffico 08.00 -Telegiornale Tg5 - Mattina 08.50 -FilmL'abito da sposa con Neil Patrick Harris, Margaret Colin, Tyne Daly - regia di Sam Pillsbury (USA) - 2001 10.50 -FilmDillo con parole mie con Stefania Montorsi, Giampaolo Morelli - regia di Daniele Lucchetti (Ita) - 2002 13.00 -Telegiornale Tg5 13.40 -MiniserieIn capo al mondo per amore 16.00 -Film Top Gun con Tom Cruise, Kelly McGillis, Anthony Edwards - regia di Tony Scott (USA) - 1986 18.50 -Show Chi vuol essere Milionario 20.00 -Telegiornale Tg5
06.20 -TelegiornaleTg4 - Rassegna stampa 06.40 -TelefilmLa grande vallata 08.00 -Sit ComNonno Felice 08.30 -TelefilmMagnum P.I. 09.50 -MiniserieLa figlia del Maharajah 11.30 -Telegiornale Tg4 11.40 -RubricaCuochi senza frontiere 12.30 -TelefilmDetective in corsia 13.25 -TelegiornaleAnteprima tg4 13.30 -Telegiornale Tg4 14.05 -Rubrica Sessione pomeridiana: il tribunale di Forum 15.10 -Telefilm Perry Mason 17.00 -TelefilmPsych 18.00 -RubricaVite straordinarie 18.45 -TelegiornaleAnteprima tg4 18.55 -Telegiornale Tg4 19.35 -Telefilm Tempesta d'amore
06.25 -Sit ComStill Standing 07.00 -Cartoni 10.45 -TelefilmE alla fine arriva mamma 11.20 -Telefilm Baywatch 11.50 -Sit Com Aliens in America 12.25 -Telegiornale Studio aperto 13:05 - News Studio sport 13.35 -TelegiornaleTgcom 13.40 -Sit Com Le regole dell''amore 14.00 -Sport XV campionato mondiale di pugilato 18.30 -Telegiornale Studio aperto 19.00 -Telefilm Mr.Bean 19.35 -Film Il gatto e il cappello matto con Mike Myers, Alec Baldwin - regia di Bo Welch (Usa) - 2003
07.30 -FilmQuando torna l'inverno con Jean Gabin, Jean-Paul Belmondo, Suzanne Flon - regia di Henri Verneuil (Francia) - 1963 09.40 -RubricaMovie Flash 09.45 -FilmVenere imperiale con Gina Lollobrigida, Stephen Boyd, Raymond Pellegrin - regia di Jean Delannoy (Italia) - 1963 12.30 -TelegiornaleTg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmNew tricks 14.00 -Serie TvHustle I signori della truffa 16.10 -FilmAce Ventura, l'acchiappanimali con Jim Carrey, Courteney Cox, Sean Young - regia di Tom Shaydac (USA) - 1994 17.55 -RubricaMovie Flash 18.00 -FilmPanni sporchi con Michele Placido, Paolo Bonacelli, Mariangela Melato - regia di Mario Monicelli (Italia) - 1999 20.00 -TelegiornaleTg La7
Telegiornale 20.30 -News Rai Tg Sport 20.35 -Varietà Supervarietà 21.10 -EVENTO
20.30 -Telegiornale TG2 21.05 -Telefilm Cold Case 22.40 -RubricaRai Sport Sabato Sprint 23.15 -TelegiornaleTG 2 23.30 -RubricaTG 2 Si, Viaggiare
20.00 -AttualitàBlob presenta Blob Venezia 20.30 -Film Il buono, il brutto e il cattivo con Clint Eastwood, Lee Van Cleef, Eli Wallach - regia di Sergio Leone (Italia) - 1967
20:30 - ShowPaperissima sprint 21.20 -ShowLo show dei record 23:30 - Film Tv Chi giace nella culla con Victoria Pratt, Johanna Black, Tiffany Amiot - regia di Holly Dale (Canada) - 2007
20.30 -Telefilm Walker Texas Ranger 21.10 -Telefilm Criminal intent 23.10 -Telefilm Shark 00.00 -RubricaGuida al campionato
21.10 -FilmNanny McPhee - Tata Matilda con K. McDonald - regia di Kirk Jones (USA/GB/Fra) - 2005 23.10 -FilmAnaconda con J. Lopez - regia di Luis Lllosa (Usa) - 1997
20.30 -Documentario Le follie degli imperatori 21.10 -Serie Tv L'Ispettore Barnaby 23.05 -Rubrica Città criminali
Miss Italia 2009 00.25 -TelegiornaleTG 1 00.30 -Rubrica66 ° Mostra del cinema di Venezia 2009 01.30 -TelegiornaleTG 1 Notte 01.55 -FilmGoya
23.40 -RubricaTg 2 Eat Parade 23.55 -RubricaTG 2 Dossier 00.45 -RubricaTG 2 Storie e racconti della settimana 01.25 -RubricaTG 2 Mizar 02.00 -Real TvX Factor. La settimana
23.30 -Telegiornale Tg 3 23.45 -TelegiornaleTg Regione 23.50 -RubricaStorie maledette 00.55 -TelegiornaleTg 3 01.05 -RubricaTG3 Agenda del mondo
01.30 -TelegiornaleTg5 02.00 -ShowPaperissima sprint 02.45 -FilmOssessione fatale /Troppo bella per Josh con E. Berkley - regia di Peter Svatek (Usa) - 2003
00.35 -FilmLa moglie in bianco... l'amante al pepe con L. Banfi - regia di Michele Massimo Tarantini (Ita) - 1980 01.15 -TelegiornaleTg4 02.25 -ShowIeri e oggi in tv special
01.00 -ShowPoker1mania 02.20 -FilmPorky's e questi pazzi pazzi porcelloni con K. Cattrall - regia di Bob Clarck (Usa) - 1981 04.00 -FilmPorky's 2 - Il giorno dopo
00.05 -TelefilmCold Squad 01.00 -TelegiornaleTg La7 01.20 -RubricaMovie Flash 01.30 -TelefilmAlla corte di Alice 02.30 -RubricaSpeciale 25° ora 03.45 -AttualitàCNN News
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Televisioni 55
Sabato 12 settembre 2009
POLITICA
Bossi: Gianfranco si suicida Scontro tra Fini e Schifani Mafia, Alfano difende i pm alle pagine 6 e 7
Anno 8 n.216€ 1.00
NUCLEARE
Il nuovo inno del Pdl sarà la canzone di Gino Paoli: Senza Fini
Le solite voci su Scanzano le solite smentite del governo Interrogazione al Senato a pagina 17
Sabato 12 settembre 2009
www.ilquotidianodellabasilicata.it
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466
Comunità montane Parla Nicola Pagliuca del Pdl
Maratea Indagini a Paola (Cs)
«Le Comunità locali tolgono poteri ai cittadini lucani»
Caccia a Yvonne nave affondata carica di veleni
a pagina 15
Intervista al presidente della Provincia di Potenza
Lacorazza chiede unità alla classe dirigente «Porterò un ramoscello d’ulivo» «Errore strattonare De Filippo nei congressi del Pd» Spot per Speranza segretario alle pagine 8 e 9
Il pm più noto d’Italia lascia la Basilicata Il saluto a Potenza
C’è qualcosa che Woodcock non riesce ad arrestare: la commozione Da oggi è a Napoli nella nuova sede Ieri nel tribunale una grande folla per il commiato dalla procura a pagina 11
Woodcock insieme al procuratore Colangelo
Industria
Qualità della vita
Lavoro: notizie buone e cattive
Inchiesta di “Altroconsumo”
A Policoro arriva la Pfanner Vulture, festa triste per gli operai
L’acqua dei rubinetti di Potenza è migliore di qualsiasi minerale
alle pagine 18 e 37
a pagina 22
SPORT
Cammarelle per l’oro mondiale Giro di Basilicata Prima vittoria per un italiano
Molinari a Di Pilato
«L’Ardsu ci deve 162.000 euro»
a pagina 17
MARATEA - Per anni si è vociferato della presenza sui fondali delle acque di Maratea del relitto di una nave contenente rifiuti tossici affondata nei primi anni '90. Ora quel timore, più volte smentito anche da indagini, ritorna pericolosamente. Proprio in questi giorni, infatti, la Procura di Paola e l'assessorato all'ambiente della regione Calabria, stanno effettuando le ultime operazioni per identificare un relitto affondato a venti miglia nautiche dal porto di Cetraro, ad una trentina di chilometri circa da Paola, che potrebbe appartenere ad una delle tante navi sparite nel Tirreno e nei mari africani, cariche di bidoni contenenti materiale pericoloso e radioattivo. a pagina 18
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L’artefice del ricorso al Tar spiega perché gli enti progettati al posto delle Cm sono «strumenti non democratici»