Aria polare dal Nord Europa, ma da domani si starà meglio
Brevi dal mondo
Freddo improvviso, ma è già successo
Khamenei forse in coma TEHERAN – La Guida Suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei «è in coma». La notizia, rivelata dal giornalista statunitense Michael Ledeen che cita «fonti eccellenti», sta facendo il giro dei blog iraniani, tanto che diverse persone sarebbero già scese in piazza a Teheran.
Toni duri Israele-Turchia TEL AVIV – Si allarga la falla nel rapporto strategico fra Israele e Turchia, al centro di crescenti preoccupazioni nello Stato ebraico. Preoccupazioni alimentate in queste ore anche da una sessione di esercitazioni militari turco-siriane e dai toni duri verso Israele di un ultima intervista del premier di Ankara, Recep Tayyip Erdogan, dopo l'improvviso annullamento dei giorni scorsi di una prevista tornata di manovre aeree congiunte con Israele.
Ue, l’Italia vuole Blair BRUXELLES – Anche l’Italia si schiera a sostegno della candidatura dell’ex premier inglese Tony Blair per il posto di primo presidente permanente dell’Ue. «Ha tutte le carte in regola per diventare il primo presidente del Consiglio europeo ai sensi del Trattato di Lisbona», ha scritto Berlusconi in una lettera al 'Foglio'.
Chavez si prende l’hotel Hilton CARACAS – Hugo Chavez ha deciso di nazionalizzare l’intero complesso turistico dell’Hilton dell’isola Margarita, isola caraibica meta del turismo di massa e di un notevole numero di italiani. Lo ha stabilito un decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Il complesso ospita 280 camere semplici e 210 suite, un casinò e diversi locali commercianti, ristoranti. Diventerà tutto dei proprietà del minstero del Turismo. Nei suoi dieci anni di amministrazione il presidente Hugo Chavez ha adottato una serie di misure di nazionalizzazione in differenti settori dell’economia ma che finora non avevano toccato una risorsa importante come il turismo.
shine.
Giovedì 15 ottobre 2009
ROMA – Il brusco calo della temperatura come quello in corso in questi giorni è accaduto una sola volta negli ultimi dieci anni. È accaduto dal 18 al 22 ottobre 2007, a causa di una discesa di aria fredda dal Nord Europa. Il calo delle temperature di questi giorni,che oggitoccherà ilminimo per risalire già da venerdì, si deve a «un corridoio di aria fredda stretto fra un’area di alta pressione a Ovest e un mulinello di bassa pressione a Est», spiega il meteorologo Andrea Giuliacci, del Centro Epson Meteo. «Il corridoio – prosegue l’esperto – trascina aria fredda dalle regioni polari verso l’Italia». Per questo l’inizio
Problemi in Abruzzo nella morsa del maltempo Temperature sotto lo zero, problemi nelle tendopoli dell’autunno, di solito decisamente mite, si è trovato a diventare improvvisamente un anticipo dell’inverno. «E' un evento raro, ma non eccezionale», osserva. È vero che il calo della temperatura è stato molto brusco, ma è anche vero, dice ancora, «che avvertiamo un freddo intenso siaperchè inpochi giorni siamo andati al di sotto delle medie stagionali, sia perchè il vento ha giocato la sua parte sottraendo umidità alla pelle, e quindi calore». Alla fine, quindi, lo sbalzo di
temperatura sembra più intenso di quello che sia realmente». L'Abruzzo è nella morsa del maltempo. La notte scorsa è stata molto fredda, con temperature in alcune zone di montagna anche sotto lo zero. La neve ha già fatto la sua comparsa, e in misura abbondante, sul Gran Sasso e sui monti del massiccio del Velino Sirente. Forti disagi a causa del freddo per la gente che è ancora in alloggi o in sistemazioni provvisorie in seguito al sisma del 6 aprile scorso.
I terremotati rimasti in tenda cercano un po’ di calore
Ha sostenuto di non essere un giornalista militante, ma istituzionale
Minzolini: «Ho diritto alla parola» Strenua difesa del direttore del Tg1 sentito dalla Vigilanza ROMA–Fare editoriali è un suo diritto; non si sente «un direttore militante, ma un direttore istituzionale»; dice di essere «il primo caso di censore censurato»; giudica «incomprensibili» le polemiche e gli attacchi contro la sua direzione; ritiene che Tangentopoli e il 'caso escort' non possano essere trattati allo stesso modo dal tg della rete ammiraglia Rai, e assicura che il suo tg «ha dato tutte, nessuna esclusa, le notizie secondo i criteri del servizio pubblico»: il direttore del Tg1 Augusto Minzolini si difende in commissione di Vigilanza e non fa nessuna marcia indietro sul caso escort, che il Tg1 ha trattato con «prudenza e sobrietà». E spiega: «Se allora si partiva da un avviso di garanzia, ora abbiamo assistito al susseguirsi di personaggio coinvolti in processi squisitamente mediatici senza essere accusati di alcun reato, senza aver ricevuto nessun avviso di garanzia». «In questi mesi – rileva – ho interrotto ogni collaborazione su altri organi di stampa. Evitato, a differenza di altri, di rilasciare interviste. Per cui credo di avere il diritto nel mio lavoro di giornalista di avere una sede dove esprimere opinioni in nome di quell'articolo 21 della Costituzione per cui altri hanno manifestato 10 giorni fa», chiarisce riferendosi al suo editoriale sulla manifestazione per la libertà di stampa (da lui definita 'assurda'), giudicato 'irrituale' dal presidente Rai Paolo Garimberti. Ricorda i 15 editoriali del suo predecessore, Gianni Riotta, e quelli «del compianto Curzi». Perchè – si chiede – «non posso farne anch’io?».
Rimanda al mittente le critiche perchè il Tg1 «ha dato tutte le notizie secondo i criteri del servizio pubblico. Tutte, nessuna esclusa». Parla di «polemiche fuori luogo» e aggiunge: «Ho riportato fedelmente tutta la presa di posizione di Repubblica e di Scalfari. Ho cercato di capire cosa ne pensavano gli altri giornali», dice riferendosi ai direttori di Corriere della Sera, Riformista e Libero. «Semmai avrei dovuto sentire Feltri, che in questa vicenda è stato chiamato in causa tante volte. Mentre Scalfari ha avuto spazio su altri programmi tv». Non si sente «un direttore militante, ma un direttore istituzionale: se sono il primo ad accettare le regole, a discuterne, non voglio essere dimezzato ri-
spetto ad altri».Minzolini parla anche del futuro della Rai, «rimasta ferma a 20 anni fa», «soffocatadalle regole»e inseritain un triopolio che comprende anche Mediaset e Sky. L’azienda «ha molte risorse ma non riesce a metterle in campo, se continua così è destinata a morire», avverte. Per il presidente della commissione Sergio Zavoli «il punto fermo su cui siamo tutti d’accordo è la mancanza di regole». E vedrebbe Minzolini più nel ruolo di un Pirlo che di un Gilardino, «più un centrocampista che un attaccantè, perchè pur essendo un «battitore libero», «agisce in una realtà complessa in cui conta il gioco di squadra». Daniela Navi
Augusto Minzolini, a sinistra, con Sergio Zavoli
Si scava per sapere il contenuto del “papello” sulla trattativa con lo Stato
Stragi di mafia, Ingroia: «Vicini alla verità» FIRENZE–Siamo «nell’anticamera della verità», vicini quindia capire cosa avvenne prima e durante l'epoca stragista voluta da Cosa nostra, se ci furono –e soprattutto tra chi – contatti tra i boss e lo Stato. «Come nella stagione 1996/1998. E come allora il clima politico cambia, diventa difficile». Così difficile al punto da far dire al procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia: «Non tutta l’Italia vuol sapere la verità». Forum nazionale contro la mafia, Firenze: ieri mattina parla Ingroia che anticipa ilsuo interventoal Forumperchè nel pomeriggio doveva essere a Roma con altri pm di Palermo e Caltanissetta per ascoltare Liliana Ferraro, ex capo degli Affari Penali del ministero della
Giustizia, e oggi l’ex Guardasigilli Claudio Martelli. Oggetto: la trattativa tra Stato e mafia, il 'papello', ovvero le richieste fatte da Cosa nostra alle istituzioni. Martelli, lo stesso che venne ascoltato come persona informata dei fatti da Gabriele Chelazzi, magistrato fiorentino della Direzione nazionale antimafia che indagava proprio sulla trattativa e che scrisse: «vi sono elementi positivi eunivoci nella dimostrazione che vi furono contatti secondo uno schema contrattuale tra Cosa nostra e soggetti politici». Chelazzi ascoltò come persone informate dei fatti Martelli, ma anche l’ex ministro dell’Interno NicolaMancino, l’ex direttore del Dap Nicolò Amato, l’ex di-
rettore del Sisde, generale Mario Mori. Quei verbali verranno «attentamente esaminati – ha detto Ingroia -. Oggi però c'è qualcosa di unico. Per una serie di coincidenze un'fascio diluce' hafatto sì che tra i protagonisti istituzionali di quella stagione ciascuno ha messo a fuoco ricordi evidentemente messi da parte». Si torna a parlare di 'papello', il 'pizzino' sul quale vennero scritte le 'richieste' che Cosa nostra avanzava al potere politico, a partire dalla cancellazione del decreto legge sul 41 bis. Un decreto che venne firmato proprio dall’allora guardasigilli Claudio Martelli. Un 'papello' che da tempo il figlio di Vito Ciancimino dice di avere ma che ancora non è stato mostrato.
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2 In Italia e nel Mondo
Bufera su Trafigura per bavaglio ai media
Ue, adesione vicina per Croazia e Islanda
possibile considerare l’eventualità che il comportamento dello studio legale Carter-Ruck costituisca una violazione nelle prerogative del Parlamento?». Dove, da qualche secolo, vige il diritto-dovere della libertà di parola. Farrelly, nella sua interrogazione, si domandava se un’ingiunzione ottenuta da Trafigura che vietava al Guardian di pubblicare le conclusioni di un rapporto sui fatti dell’incidente non costituisse una limitazione alla libertà di stampa. Il seguito ha del paradossale. Trafigura, infatti, ha ottenuto da un giudice ciò che in Gran Bretagna chiamano una super-ingiunzione: un provvedimento che non solo vietava al quotidiano di riportare le pa-
BRUXELLES – L'Europa in tempi di crisi non rinuncia ad allargarsi ed è pronta ad accogliere il suo 28° stato membro: secondo la Commissione Ue la Croazia è a un soffio dal traguardo, e nel2010 potrebbe chiudere il suo negoziato di adesione. Così come l’Islanda, a cui la Ue potrebbe proporre entro Natale un negoziato lampo. Rallenta invece il difficile cammino della Turchia, che per Bruxelles continua ad ostacolare senza motivo la riunificazione di Cipro, oscura siti come You Tube e non dà garanzie sulla difesa delle libertà fondamentali.
Londra. Un giudice vieta al Guardian di pubblicare una notizia
LONDRA – Libertà di stampa, libertà di parola, strapotere dei legali al soldo di ricche società che fanno affari sulla pelle delle persone. C'è un pò di tutto nell’ultimo capitolo della 'saga' Trafigura, la compagnia petrolifera britannica finita al centro di una bufera mediatico-giudiziaria perchè accusata di aver smaltito illegalmente rifiuti tossici in Costa d’Avorio – causando malori e, dicono testimoni oculari, parecchi morti. L’azienda, infatti, ha diffidato la stampa del Regno Unito dal riportare le parole del deputato laburista Paul Farrelly, recatosi in Parlamento per avanzare un’interrogazione sul comportamento tenuto dalla
compagnia. Suscitando furore tra i giornali e la rivolta del popolo della rete. Grazie a un immediato tamtam su Twitter, infatti, ciò che il quotidiano britannico Guardian era stato diffidato dal pubblicare – attraverso un’ingiunzione – è finito sui blog di mezzo mondo. Ma non solo. L’atteggiamento 'oltranzista' dei legali che rappresentano Trafigura – lo studio Carter-Ruck – ha sbalordito gli stessi membri della Camera dei Comuni. «Apprendo, con una certa sorpresa, che è stato vietato al Guardian di riportare la mia interrogazione», ha detto Farrelly allo speaker dei Comuni John Bercow. «Vista la gravità di quest’azione – ha proseguito – è
Un sito di stoccaggio di Trafigura
role del deputato, ma persino l’argomento, le ragioni e l’identità di chi aveva ottenuto l’ingiunzione. Il Guardian, però, non si è dato per vinto e ha raccontato, in prima pagina seppur rispettando i vincoli legali, tutta la vicenda. Mattia Bernardo Bagnoli
Insorge il mondo della politica: «Siamo lo zimbello del mondo»
La visita in Russia
Hillary Clinton incalza Mosca Il figlio del presidente nominato capo della Defense sui diritti umani
Sarkozy jr., scandalo a Parigi PARIGI – Jean Sarkozy non molla e conferma la sua candidatura a capo dell’ente pubblico che guida La Defense, uno dei più importanti quartieri finanziari europei, mentre in Francia infuria la polemica e sembra confermarsi quello che in molti già sospettavano: fu proprio l’Eliseo ad impegnarsi direttamente per facilitare la sua candidatura. Il rampollo 23enne è tornato ieri mattina ad affermare a chiare lettere che non rinuncerà alla candidatura alla presidenza dell’Epad, l’ente pubblico che amministra La Defense, quartier generale di colossi come Total o Societè Generale. «Andrò avanti fino in fondo», ha dichiarato Sarkozy jr. in un’intervista all’emittente France 3. «Traggo tutta la mia legittimità dal voto e dal suffragio universale», ha proseguito il terzo figlio di Sarkozy, ricordando la sua elezione alla presidenza del consiglio generale del dipartimento degli Hauts-de-Seine, nei pressi di Parigi, proprio lo stesso dove sorgono i grattacieli di La Defense. Parole che Jean ha però pronunciato prima che emergesse un nuovo inquietante tassello nella vicenda: secondo l’agenzia France Presse, tradizionalmente molto prudente, l’Eliseo avrebbe facilitato l’accesso del giovane al vertice dell’Epad. Sarkozy jr. punta a sostituire Patrick Devedjian, che per sopraggiunti limiti d’età (65 anni) non può più ricoprire l’incarico. Un decreto preparato dal premier Francois Fillon prevedeva di innalzare questo limite per consentire a Devedjian di rimanere al suo posto fino al 2011, così come lui stesso desiderava. Ma secondo fonti concordanti, l’Eli-
Jean Sarkozy, un genio o un raccomandato? Questa è la domanda che si pongono i francesi
seo avrebbe eliminato proprio il passaggio relativo all’innalzamento dell’età. Intanto, le accuse di nepotismo infuriano in tutto l’arco costituzionale, incluso l’Ump, il partito neo-gollista del presidente della Repubblica. Il deputato Francois Goulard ha evidenziato come l’intera vicenda «susciti turbamento nell’opinione pubblica» mentre il suo compagno di partito, Pierre Cardo, ha bollato la promozione di Jean come «poco opportuna». Il segretario di Stato, Rama Yade, chiede di «non ignorare l'emozione» che il caso sta suscitando nel paese. Parole che assumono un peso particolare, visto che ieri Sarkozy si è «congratulato» con
tuttigli esponentidi governoche avevano appoggiato nei giorni scorsi il ministro della Cultura, Frederic Mitterrand, al centro di un’altra polemica dopo che il Fronte Nazionale di estrema destra lo ha accusato di pedofilia e turismo sessuale. «Quando fogne e fango vengono fuori, bisogna lasciar passare...», ha detto ieri Sarkozy. Anche il presidente del partito centrista MoDem, Francois Bayrou, è intervenuto sul caso-Jean denunciando un «abuso di potere enorme», che sta facendo della Francia «lo zimbello del mondo intero». E il Partito socialista è tornato ieri a ironizzare sulla candidatura di Sarkozy jr. Un gruppo di giovani del Ps
ha manifestato ieri mattina davanti all’Eliseo, con quattro cartelli che riproducevano il modulo francese per le domande d’adozione. Obiettivo? Chiedere simbolicamente al capo dello Stato di adottare anche loro per ottenere gli stessi vantaggi del figlio Jean. Il quotidiano di sinistra Liberation ha anche chiesto a quattro giornalisti europei di commentare la vicenda. “«Da noi sarebbe stato impossibile», sentenzia Stefan Ulrich, giornalista tedesco della Suddeustche Zeitung. Mentre Bernardo Valli, editorialista de La Repubblica, non ha dubbi: «Berlusconi fa peggio». Paolo Levi
Shakespeare e l’opera scritta a quattro mani UN software anti-plagio svela un mistero letterario e storico, che si trascina ormai dai più di 400 anni. Brian Vickers, studioso di William Shakespeare, ormai non ha più dubbi: l'Edoardo III, pubblicato per la prima volta in forma anonima nel 1596, fu scritto a quattro mani. Il poeta e drammaturgo di Stratford-upon-Avon avrebbe collaborato con il collega Thomas Kyd. Una conclusione alla quale Vickers, ricercatore presso l'università di Londra, è arrivato utilizzando "Pl@giarism", il software che riesce a smascherare gli studenti copioni, scovando le frasi
A Beirut boom di istituti di bellezza per bambini
Quando la torta è trash "riprese" da altre opere. Come ricorda il quotidiano britannico Times, che ha reso noto lo studio di Vickers, il giallo dell'Edoardo III (titolo originale "The Reign of King Edward III"), è stato parzialmente risolto, infatti, solo alla fine degli anni Novanta.
MOSCA–«Noi vogliamo che il governo si alzi e dica che così non va»: il segretario di Stato Usa Hillary Clinton ha deluso quanti si aspettavano che Washington sacrificasse i diritti umani sull'altare del 'reset' politico con Mosca. All’indomani degli incontri ufficiali con il leader del Cremlino Dmitri Medvedev e con il ministro degli esteri Serghiei Lavrov, il capo della diplomazia americana non esita a manifestare pubblicamente la sua preoccupazione per lo stato dei diritti civili in Russia. E lo fa in coincidenza con l’inedita protesta di tre dei quattro partiti della Duma, il ramo basso del parlamento, che hanno abbandonato l’aula per protestare contro i brogli delle recenti elezioni amministrative contrassegnate dalla vittoria schiacciante del partito putiniano Russia Unita. L’affondo arriva al mattino, in una intervista a Radio Eco di Mosca, prima di salire in cattedra all’università Lomonosov per una lezione di democrazia davanti a duemila studenti. Alla radio le chiedono dell’omicidio di Anna Politkovskaia e del processo bis all’ex magnate del petrolio Mikhail Khodorkovski, grande nemico del premier Vladimir Putin: pur senza entrare nel merito, la Clinton risponde che «tutti questi problemi – detenzioni, arresti, aggressioni, morti – sono dolorosi visti dall’estero». E, sul caso Politkovskaia, svela di aver manifestato la sua inquietudine a Medvedev: «Non credo che sia stato fatto tutto per assicurare che nessuno benefici dell’impunità». «E' un grande soggetto di inquietudine non solo per gli Usa ma anche in Russia... Gli omicidi insoluti rappresentano una sfida molto seria per il buon funzionamento della società», aggiunge. «Ogni Paese ha i suoi elementi criminali, persone che tentano di abusare del potere. Ma in questi ultimi 18 mesi ci sono stati molti incidenti di questo genere», incalza, per concludere con un monito: «Noi vogliamo che il governo si alzi e dica che così non va». E anche ieri, però, una troupe televisiva, dell’emittente Ren-tv, è stata aggredita in Inguscezia per un servizio sulla corruzione durante la precedente presidenza di Murat Ziazikov. Claudio Salvalaggio
NON sarebbe una cattiva idea se i decoratori di torte anglofoni facessero un corso di grammatica e buon gusto. A bacchettare i pasticceri ci pensa il blog "Cake Wrecks" di Jen Yates, talmente famoso Oltreoceano che dalla sua esperienza "culinaria" è stato tratto un li-
bro. Il sito raccoglie tutti gli orrori della pasticceria: foto di torte venute male, di cattivo gusto o con parole scorrette. Da "I lave you" (al posto del corretto "love") alla scritta "nothing" (niente), probabilmente la risposta del cliente alla domanda: Cosa vuole scrivere sulla torta?
BASTA un gelato mangiato in fretta, ed ecco un bambino ricoperto di cioccolata. Ma per Amira, che ha sette anni e vive a Beirut, non si tratta di un gioco, quanto di un serissimo trattamento di bellezza. La maschera al cioccolato, che idrata e rende luminosa la pelle, è infatti una delle opzioni che le piccole ma esigenti clienti del primo centro estetico per bambini in Libano, lo Spa-tacular, possono scegliere per la cura della persona. Nel Paese dei Cedri, dove il culto per l’immagine femminile è notoriamente molto diffuso, i trattamenti estetici per le giovanissime sono l’ultima
moda. In soli quattro mesi, nella capitale libanese, sono nate tre Spa per la clientela under 14. Lo Spa-tacular ha avuto oltre cento clienti in tre mesi. Una mezza dozzina di 'mini-miss' in accappatoio rosa, ospiti del centro Bellàs, nel lussuoso quartiere di Verdun.
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In Italia e nel Mondo 3
Giovedì 15 ottobre 2009
Giovedì 15 ottobre 2009
Il fatto del giorno: Riforme, scontro istituzionale e libertà d’informazione La verità che nessuno vuole sentire
La “coabitazione” e il ruolo del Colle
L’Italia politica è cambiata e vogliamo garanzie
dall’editoriale di Mario Deaglio
dal corsivo di Carlo Fusi
dall’editoriale di Piero Chinellato
L’attenzione del mondo politico e dell’opinione pubblica risulta così terribilmente schiacciata sul presente, così interessata alle minuzie della polemica spicciola da respingere o mal tollerare prospettive più ampie. E così un’osservazione pressoché ovvia dal Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, nel corso della sua lezione tenuta ieri al Cerp-Collegio Carlo Alberto ha scatenato un putiferio. Parlando sui «motivi dell’assicurazione sociale», il Governatore ha osservato che, con l’aumento della durata della vita, le pensioni erogate dal sistema pubblico - ossia principalmente dall’Inps e dall’Inpdap - saranno più basse rispetto ai salari, di quelle erogate finora. [...].
Quando sottolinea che già tredici anni fa, da ministro degli Interni del primo governo Prodi, già si sentiva «non più uomo di parte ma uomo delle istituzioni», Giorgio Napolitano solo apparentemente si abbandona ad un cammeo biografico. In realtà si tratta di un riferimento, indiretto ma palese, alle polemiche dei giorni scorsi con Berlusconi dopo la bocciatura del Lodo Alfano, quando il premier, dopo averlo definito «un uomo di sinistra», assicuròsuccessivamente chein Italianon cisono piùistituzioni super partes. Di più: il capo del governo ha aggiunto un concetto che non molti hanno colto e che invece è decisivo, e cioè il fatto che da ora in poi si sarebbe instaurato un rapporto di ”coabitazione”tra lui e l’inquilino del Colle. [...].
L a soppressione dell’immunità parlamentare fu, 16 anni fa, lo sbocco conseguito quasi a furor di popolo per una situazione manifestamente intollerabile: lo scudo della libertà dei legislatori era diventato la difesa di privilegi insopportabili. Le legislature successive, negli anni della cosiddetta Seconda Repubblica, hanno però dimostrato che se, da un lato, la misura non ha impedito che mentalità e atteggiamenti di 'casta' continuassero ad allignare in settori del Parlamento e delle istituzioni, dall’altro, ha fornito il combustibile per il moltiplicarsi dei cortocircuiti tra il potere giudiziario e i poteri legislativo ed esecutivo. Una condizione (quasi patologica) di contrasto, che mortifica il prestigio delle istituzioni [...].
La migliore di oggi
Quella tassa Berlusconi e il paradosso che punisce del presidenzialismo dall’editoriale di F. Giavazzi
dall’editoriale di Stefano Folli
Non sono molte le aziende che quest’anno chiuderanno il proprio bilancio in attivo. Ma tutte, anche quelle che nel 2009 perderanno, dovranno pagare l’Irap, un’imposta che non colpisce i profitti, ma il costo del lavoro. Faccio un esempio. Un’azienda che quest’anno fattura 5 milioni ed ha un costo del lavoro, diciamo, di 3 milioni, pagherà circa 100.000 euro di Irap, anche se chiuderà il bilancio con una perdita di 100 mila euro. L’Irap cioè raddoppierà le perdite di questo imprenditore. Il paradosso è che questa imposta punisce le aziende che nella crisi hanno cercato di proteggere i loro dipendenti [...].
C'è una generazione di esponenti politici tra i 50 e i 60 anni – abbastanza giovani per gli standard italiani – che si pone, sia pure con molta prudenza, il problema del «dopo». Dopo Berlusconi, s'intende. Di questo drappello, peraltro non troppo numeroso, fanno parte il presidente della Camera Fini, che sogna non da oggi un'architettura costituzionale idonea alla Seconda Repubblica (o magari alla Terza, ormai), e il ministro dell'Economia Tremonti, animatore l'altro giorno di un convegno dell'Aspen Italia sui criteri della moderna leadership. Entrambi hanno bisogno di punti di riferi-
Le offese a Napolitano
mento nell'opposizione per sviluppare una riflessione che presenta caratteri culturali più che politici. Si dà il caso, tuttavia, che il Partito democratico sia ancora alla ricerca di una guida e di un'idea. Nell'attesa ci si deve affidare alla memoria della commissione Bicamerale presieduta da D'Alema: chiuse i battenti con un fallimento ben undici anni fa, ma resta lo sforzo riformatore più serio messo in opera con il contributo della sinistra non massimalista. L'impressione è che esista una discreta rete di relazioni trasversali, in grado di trasformarsi all'occorrenza in un confronto serio sul riformismo costituzionale. [...].
dall’editoriale di Maurizio Belpietro
E due. La procura di Roma indaga di nuovo su Antonio Di Pietro per vilipendio al capo dello Stato. L’aveva già fatto all’inizio dell’anno, ma archiviando a strettissimo giro l’accusa, lo ripete oggi e accomuna il leader dell’Idv al direttore di Libero Maurizio Belpietro. Diverse storie, diversi fascicoli, stessa ipotesi d’accusa, stessa procedura. Spetta al Guardasigilli Angelino Alfano dare il via libera. Che intende darlo «prestissimo». Ma il Quirinale fa sapere che piglia le distanze e sottolinea l’esclusiva competenze giudiziaria dell’iniziativa. Napolitano, dicono i suoi, è totalmente estraneo sia all’indagine che all’autorizzazione a procedere che spetta ad Alfano. E dal ‘93 è caduta la prassi di un pronunciamento preventivo del Colle. [...].
Quando le agenzie di stampa hanno battuto la notizia dell’apertura di un fascicolo giudiziario contro di me e Antonio Di Pietro, per vilipendio del presidente della Repubblica, devo confessarvi che la prima reazione è stata di dispiacere. Non tanto per essere stato messo nel mirino dalla magistratura: non è la prima volta e non farò cortei in nome della libertà di stampa. Enemmeno per aver datoun dolore a nonno Giorgio: non ho offeso Napolitano e neppure l’ho ingiuriato. Il dispiacere mi veniva dal fatto d’essere messo sullo stesso piano di Antonio Di Pietro: non ho dimestichezza con le manette,
Taglio basso
Casinò e polizia turistica in ogni comune italiano Case da gioco in tutti i comuni. Si può fare, ma solo se all’interno di strutture alberghiere e almeno a 5 stelle. Alberghi che, se in regola con le autorizzazioni comunali e della Prefettura, potranno fregiarsi, con tanto di insegne esterne, del termine “casinò” o “case da gioco”. E’ quanto prevede lo schema di decreto legge sul rilancio dell’immagine del «Sistema Italia» presentato ieri al preconsiglio dal ministro del Turismo, Michela Brambilla. L’obiettivo è arrivare in tempi rapidi, dopo un primo giro di tavolo al consiglio dei ministri di domani, al varo di un Dl che, in 19 articoli, consenta di rilanciare e sostenere l’attività turistica del “Belpaese”. La scelta di consentire l’apertura di «locali adibiti allo svolgimento del gioco» risponde all’esigenza di poter rendere più competitiva, al pari degli altri paesi europei, l’offerta alberghiera italiana, almeno quella di lusso. Non solo.
dall’analisi di C. Clericetti
Non ci sono dubbi sul fatto che l'aumento dell'età pensionabile sarebbe l'unica soluzione ragionevole al problema della spesa previdenziale, divenuta sempre più pesante con l'allungamento della vita media e anche con la riduzione dell'evasione contributiva nella seconda metà del secolo scorso. Al momento l'Italia ha sostanzialmente stabilizzato il rapporto tra questa spesa e il Pil, se le proiezioni in proposito fatte da varie istituzioni si riveleranno corrette. C'è da ricordare, infatti, che queste proiezioni a lunghissimo termine - come necessariamente debbono essere quelle in materia previdenziale: le nostre arrivano fino al 2050 [...].
Giannelli sul Corriere
Accuse di vilipendio per Di Pietro e Belpietro
dall’articolo di Liana Milella
dall’articolo di Marco Mobili
La coperta corta
Secondo il ministro del Turismo, la scelta di legare l’apertura delle sale da gioco agli alberghi, da una parte eviterà il proliferare di casinò con propria autonomia gestionale e dall’altra limiterà (ma solo sulla carta) l’accesso al gioco, che resterà riservato agli ospiti della struttura alberghiera. Il progetto di rilancio dell’intero settore passerà anche dalla definizione di precise competenze che lo schema di decreto assegna al ministero del Turismo, chiamato a coordinare e promuovere a livello nazionale e internazionale il brand Italia. Massima attenzione anche alla tutela e al rispetto dei diritti del turista. Viene infatti prevista una commissione di vigilanza interministeriale (Turismo, Interni, Economia, trasporti) allargata al consiglio nazionale dei consumatori. Per assistere “i clienti” in arrivo o a spasso per l’Italia verrà istituito un call center multilingue e a, livello locale, i comuni potranno istituire la polizia turistica. [...]. dal Sole 24 Ore
non ho restituito soldi in scatole di scarpe, che ho dunque da spartire con l’ex pm? Superato però lo stupore per un simile accostamento e senza per questo ringraziare la procura della Repubblica di Roma, credo siano necessarie alcune considerazioni. Premetto che non sono un giurista, ma forse ho più buon senso di tanti costituzionalisti: non può sfuggire che a pochi giorni dalla bocciatura del lodo Alfano si scopre che in Italia c’è un cittadino più uguale degli altri. La Corte costituzionale ha bocciato lo scudo per le alte cariche dello Stato dicendo che non rispetta l’articolo 3 della Carta fondativa della Repubblica, in base al quale siamo tutti uguali di fronte alla legge.
Noi già sapevamo, non per scienza ma per esperienza, che non era così. Ora i pm ci danno ragione. Un cittadino, quello che sta sul colle più alto, non è come tutti gli altri. Lui è addirittura esente da critiche e non può neppure essere sospettato di fare un po’ di vacanze. Qual è infatti la mia colpa? Cosa avrei scritto di così grave da essere sospettato di vilipendio del capo dello Stato? Solo la notizia - proveniente da fonte autorevole e supportata da un contesto innegabile - che il presidente aveva fatto tardare l’arrivo in Italia delle bare dei soldati caduti a Kabul per farlo coincidere con il suo rientro dal Giappone e avere il tempo di gustare un piatto di fusillotti Rummo. Cosa c’è di grave? [...].
La fotografia Seul, Biciclette parcheggiate alla stazione del treno (Ansa)
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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage
L’INTERVISTA Bocciata la legge sull’omofobia Due rischi sventati e un problema dall’editoriale di D. Delle Foglie
Ora qualcuno si avventurerà ad affermare che c’è libertà di aggressione nei confronti degli omosessuali. E qualcun altro, in un impeto di esecrazione, magari si spingerà a sostenere che lo 'scellerato' via libera (se non l’incita-mento) è venuto addirittura dalla Camera dei deputati, con un voto trasversale che starebbe lì a testimoniare la sostanziale cultura omofobica dei nostri rappresentanti. Si tratta di falsità, dalle quali qui – per quanto ci è possibile – vogliamo mettere in guardia. Proviamo a ricostruire i fatti nella loro nuda verità, e nella consapevolezza che non è assolutamente in discussione la dignità degli omosessuali come persone, e in quanto taliportatrici deglistessidiritti garantiti dalla Costituzione italiana a tutti i cittadini del nostro Paese. Ieri è semplicemente accaduto che alla Camera, con un voto bipartisan, è stata ritenuta fondata la pregiudiziale di costituzionalità solleva-
Una fiaccolata contro l’omofobia
ta dall’Udc in relazione alla propostadi leggeche portail nome dell’onorevole Paola Concia e che è più nota come legge anti-omofobia. È indiscutibilechela materiasiain queste ore incandescente, a causa di ripetute aggressioni contro coppie di omosessuali, verificatesi soprattutto a Roma. Aggressioni violente e del tutto immotivate che hanno suscitato unanime condanna nel mondo politico, oltre che la riprovazio-
Attentato a Milano La guerra degli 007 dal corsivo di M. Martinelli
Sapevano benissimo che prima o poi sarebbe successo: non conoscevano il giorno e il luogo, la persona, ma che la guerra per la sicurezza del Paese si sarebbe spostata su un terreno diverso, più accidentato e meno convenzionale, i nostri esperti dell’intelligence lo sapevano da tempo. Così, aldilà delle misure di prevenzione decise ieri al Viminale (dal controllo sulle vendite di diserbanti, al monitoraggio degli obbiettivi sensibili), la novità sostanziale è nella presa d’atto che sarà necessaria una nuova strategia. Quella che fino a ieri aveva tenuto lontane le cellule strutturate di Al Qaeda dalle nostre città, basata sostanzialmente sulla consapevolezza che i capi del radicalismo avevano scelto l’Italia come base logistica per organizzare azioni da portare a termine altrove, adesso non tiene più. Perché il terrorista isolato, o la microcellula au-
todidatta come quella di Milano, non rispondono più a logiche strategiche di largo respiro, a metà tra la diplomazia e la geopolitica: Mohammed Game e i suoi due complici sono persone poco raffinate dal punto di vista dottrinale, ma perfettamente in grado di comprendere lo slogan «Colpisci come e dove vuoi” che è alla base del nuovo corso qaedista in Europa. E’ un concetto che viene da lontano, quello che i nostri esperti di antiterrorismo si trovano ad affrontare solo adesso: ”Nizam, la Tanzim”, o meglio: «Sistema, non Organizzazione». E’ l’antica idea di uno degli ideologi più sanguinari di Al Qaeda, Abu Musab Al Suri, già braccio destro di Osama Bin Laden e oggi detenuto a Guantanamo. Al Suri predicava la convenienza di una guerra santa al cuore dell’Europa ricorrendo ai tanti Game che ci sono in circolazione, svincolati dall’organizzazione verticistica di un network del terrore [...].
Nave dei veleni Caccia a largo di Maratea
ne, senza se e senza ma, dell’opinione pubblica. E se non fosse abbastanza chiaro, anche noi – ancora una volta – esprimiamo una ferma condanna per questa come per ogni altra forma di violenza, tanto più se gratuita, irrazionale o mossa da motivazioni abiette. Ma torniamo al cuore della questione: la legge Concia è stata 'stoppa-ta' perché il Parlamento ha ritenuto che contenesse in sé un rischio
gravissimo, cioè quello di provocare una discriminazione nei confronti di chi omosessuale non è, proprio in virtù dell’introduzione nel codice penale di un’aggravante specifica, tesa a creare una sorta di superprotezione riconosciuta solo e soltanto alle persone che si dichiarano omosessuali. Il legislatore, insomma, in questa occasione ha saputo guardare lontano. E ha fatto anche di più: ha saputo riconoscere quello che appare come il rischio più elevato per una comunità civile: l’introduzione di un nuovo reato di opinione. Un reato nel quale sarebbe potuto cadere, ad esempio, chi avesse pubblicamente sostenuto la bellezza e la bontà sociale del matrimonio storicamente definito, ovvero fra un uomo e una donna. Con simili norme per i portatori di questa opinione si sarebbe aperta la porta all’imputazione per «discriminazione» nei confronti di quanti, appunto gli omosessuali, non possono accedere al matrimonio fra persone dello stesso sesso. [...].
Lerner scorda il ‘68 e processa le donne dall’articolo della redazione
Le donne del capo? Viene un po’da ridere, ascoltando i seri dibattiti su sesso e potere, tutti lì a interrogarsi più o meno pudicamente se al leader la diano gratis e per pura soddisfazione oppure in cambio di qualcosa, favori, promesse, speranze o quattrini poco cambia. E ancor più, vedendo lo strappar di vesti e gli strepiti in punta di penna delle femministe più o meno attempate. Più, che meno. Come se avessero dimenticato non solo e non tanto la liberazione sessuale, ma il Sessantotto. Imperversa la sofferenza, la «sudditanza psicologica», la «prevaricazione» del potere, la sindrome di Stoccolma. Insomma, quel sempiterno maschilismoche aogni puntata tanto indigna Gad Lerner egli ospitidell’Infedele. Ma il fascino del leader, le donne che s’offrivano (con l’apostrofo) o “timidamente” si rendevano disponibili ai capi e a chi infiammava le as-
semblee, sono figliolanza di quel vituperato Sessantotto, hanno segnato con forza il movimento studentesco e i gruppi extraparlamentari. E dev’esserci un motivo, se quasi - non dimenticate il quasi tutti i soggetti maschi che ancora negli anni ’70 “militavano” e occupavano licei e università, ricordano quegli anni come i migliori della loro vita. È una fetta di storia poco raccontata, non emerge più nemmeno nelle serate dei reduci, ma anche chi “non ha fatto il Sessantotto” l’ha sempre subodorata. O non erano pruriginose le cronache dei giornali perbene che raccontavano le notti d’okkupazione col sacco a pelo a Lettere, tutto sesso, droga e rock and roll? In realtà il meglio si sviluppava di giorno, sotto la cattedra dell’aula dove si tenevano quelle estenuanti e interminabili assemblee. Altro che la passerella delle veline o l’offerta delle escort, era il mercato dell’acchiappo. [...].
A Pisticci nasce il porto degli Argonauti
Ecco chi semina l’odio dall’intervista di E. Boffano
«Mi vergogno di essere italiano». Gianni Vattimo, il filosofo che si è sempre definito «cattolico, comunista e gay», gesticola e alza la voce ripetendo le identiche parole che Norberto Bobbio pronunciò per l’omicidio di Giovanni Falcone. Poi, si ricorda anche di essere un politico, un europarlamentare dell’Idv, e attacca: «Hanno accettato di tutto: le peggiori porcherie volute da Berlusconi. Hanno detto che era costituzionale il lodo Alfano e ora invece affossano le norme contro l’omofobia». Professore, chi sono i “nemici” dei gay in Italia? «Beh, dopo questo voto mi pare difficile avere Gianni Vattimo dubbi. La nostra nemica è la destra italiana di oggi, che è figlia di quella di ieri». Ma alcuni fedelissimi di Fini si sono dissociati. «Infatti la matrice omofoba non è quella postfascista, ma quella della Lega. Il “celodurismo” di Bossi è l’essenza di questo sentimento che odia i gay: becero, identitario e che guarda oltre gli stessi omosessuali, che ha come vero obiettivo la diversità in senso lato. E’ la paura per l’immigrazione extracomunitaria che genera spavento, che accresce il bisogno di identità locale, quasi di classe, di appartenenza. E che la fa pagare subito ai più deboli, a quelli che, immediatamente, sono i meno in grado di difendersi». Che cosa vuol dire, professor Vattimo? «Tento di spiegarmi
quest’odio contro i gay che dilaga in Italia. Una cosa strana, se pensiamo che ormai l’omosessualità non si nasconde più, sfila nelle città e ha dei luoghi e dei modi pubblici accettati. Eppure, proprio ora scatta la rabbia. Se avessimo pazienza di rileggere Pasolini, scopriremmo ad esempio che era più tranquillo essere omosessuale nella Roma fascista degli anni ‘40 piuttosto che in quella di oggi». E quali sono le cause di tutto ciò? «Per prima cosa, ritengo che significhi una controreplica della nostra società all’aumento delle libertà in generale. Quasi che avere più libertà si porti dietro anche più resistenze contrarie. Poi, c’è il maschilismo...». Un vizio molto italiano: lo stesso delle cronache private del premier e delle sue battute offensive sulle donne. O no? «E’ così, ma io direi che il maschilismo, più che solo italiano, è un atteggiamento mediterraneo. Anzi, cattolico-mediterraneo. Perché la chiesa del celibato del clero e della chiusura al sacerdozio femminile è molto maschilista e io ripeto sempre che il suo gridare contro i gay, nonstante le ipocrisie sui preti pedofili, è l’ultimo urlo possibile contro la modernità che le è rimasto in gola». Ieri la cattolica del Pd Paola Binetti ha votato con il centrodestra e Dario Franceschini ha detto che questo “è un signor problema”. «E’ un problema che hanno da tempo, ma non se ne liberano mai». [...].
Andar per castagne nel parco del Pollino
da http://d.p.forumcommunity.net
da http://www.nauticaetrasporti.it
da http://naturalmentepollino.com
Ai raggi x il mare di Maratea. E’ operativa nelle acque della cittadina tirrenica la nave oceanografica Astrea per cercare il relitto della Yvonne A: la «nave dei veleni» che secondo il pentito della ‘ndrangheta Francesco Fonti sarebbe stata affondata proprio a largo di Maratea. La campagna esplorativa della nave dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) è cominciata ieri mattina presto a circa 13 miglia a largo del porto di Maratea, in una zona dove, anche in passato, è stato segnalato qualche avvistamento sos petto. «Qualcosa forse lì troveremo» sostiene il sostituto procuratore di Lagonegro Francesco Greco che coordina le indagini su Maratea. [...].
Una nuova realtà portuale turistca sta per nascere nello Jonio. Il 24 ottobre, infatti, sarà inaugurato il Porto degli Argonauti, ilprimo portoturistico per la nautica da diporto della Basilicata, a Marina di Pisticci. La neonata struttura si inserisce in una struttura turistica e ricettiva esclusiva, l’Argonauti Resort, 150 ettari immersi nella natura, nelle tradizioni e nei sapori del territorio e affacciati su una costa dorata e un mare cristallino. Un complesso di qualità attrezzato e completo, per riscoprire lo spirito del mare nel rispetto di un ambiente ancora intatto, progettato dall’architetto Luigi Vietti e dall’ingegnere Antonio De Nicolò per quanto riguarda l’architettura generale e dai professori Alberto Noli e Alessandro Togna relativamente alle opere idrauliche. [...].
Anche se la fine dell’estate può portare in molti di noi malinconia e tristezza, l’autunno ci propone tra i più gustosi menù eno-gastronomici. Menù a base di funghi, vino e castagne. Molti hanno ragione ad intristirsi ai primi freddi, ma vi propongo la ricetta giusta per vivere nel modo migliore questa stagione. Approfittando del bel tempo, perchè, non uscire e trascorrere un pò di tempo per conoscere la natura, i suoi boschi, l’autunno e i suoi colori? Armatevi di macchina fotografica e partite. Un’occasione è la raccolta delle castagne, divenendo protagonisti con la Regina d’Autunno. Nel Pollino, così come in tutta la Basilicata, i boschi di castagno non mancano affatto. [...].
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Dopo la bocciatura della legge martedì alla Camera
Lo scontro politico
Omofobia, l’Onu all’Italia «È un passo indietro»
Ancora polemiche sulla Giustizia e sui diritti delle minoranze
di ANGELA ABBRESCIA
Fini: «Pm indipendenti» Il presidente della Camera da Francoforte rimarca un’altra differenza con Berlusconi di FRANCESCO BONGARRÀ
pea'» che sanzioni le violenze omofobiche; perchè il centrodestra che porta a casa «con grande determinazione» le leggi «securitarie» poi «spacca il capello in quattro quando si discute di diritti». Per la Perina, e per Fini, martedì ha vinto un «partito trasversale ed evidentemente potente che è il vero nemico della modernizzazione». Gianfranco Fini è venuto ad inaugurare il padiglione Italia alla Fiera del Libro di Francoforte, ma il presidente della Camera è, in fondo anche uno scrittore che attraversa gli stand della Buchmesse perchè è di prossima uscita, come conferma lui stesso il suo nuovo libro: «Il futuro della libertà», volume il cui sottotitolo è un altrettanto evocativo «Consigli non richiesti ai nati nell’89», ovviamente l'anno della caduta del muro di Berlino. Quanto alla propria attività editoriale, Fini non va oltre mentre si mostra senz'altro più disponibile nella sua breve ma intensa immersione nel mondo dell’editoria nazionale presente alla 61ª edizione della Fiera. Intanto sta a Fini una giornata da 'ambasciatore della cultura', novità positivamente accolta dagli espositori. Unesempio per tutti,il sospiro di sollievo con cui lo accoglie la signora Inge Feltrinelli: «ah, finalmente un ministro...» dice con una qualifica imprecisa ma una partecipazione ancora più densa di significato. Con Fini si snoda un mini dibattito sulle prospettive della cultura in Italia, con l’editrice che invoca più spazio in tv per i libri e Fini che amabilmente eccepisce: «il presidente della Camera, notoriamente, non ha alcun potere circa i palinsesti televisivi».
I parlamentari stanno in Aula meno di uno studente liceale
Assenze, Casini bacchetta i deputati di ALESSANDRA CHINI ROMA – I parlamentari italiani stanno seduti in Aula in media circa la metà del tempo che un liceale passa sui banchi di scuola. Deputati e senatori passano, infatti, sui loro scanni in media 13 ore alla settimana, dieci al Senato e diciassette alla Camera. C'è poi il lavoro delle commissioni, l'altra faccia, quella meno visibile ma più impegnativa del lavoro parlamentare, che mostra un lavoro decisamente più inteso. I numeri relativi all’Aula, in ogni caso, colpiscono. Guardando ai dati statistici delle ore e dei minuti passati dai deputati e dai senatori in Assemblea risulta, infatti, che a Palazzo Madama, nelle 140 sedute svoltesi tra il primo di gennaio del 2009 e il 30 settembre di quest’anno le ore complessive di lavoro sono state 386,41 minuti, in media cioè (contando i giorni di riposo) 10,2 ore la settimana. Va un pò meglio a Monte-
citorio dove, dall’inizio della legislatura si sono svolte 231 sedute (alla Camera la seduta viene calcolata comprensiva di mattina e pomeriggio mentre al Senato il dato viene diviso in due se ci sono sedute prima e dopo il pranzo) per un totale di 1.252 ore e 34 minuti, in media cioè 17,1 ore la settimana. Un dato che, per altro, comprende anche i giorni di discussione generale e di atti di sindacato ispettivo nei quali non si vota. Guardando alle giornate di voto, il dato è ancora più indicativo. Nell’ultimo mese, ad esempio, a Montecitorio, i giorni di votazione in cui c'è il pienone in Aula sono stati 10, più un giorno dedicato al voto di fiducia per un totale di circa 43 ore. Il che vuol dire 10 ore circa in media di lavoro con votazioni alla settimana. La situazione in ogni caso è perfettamente in linea con le scorse legislature. Durante il governo Prodi, infatti, durato dal 28 apri-
le 2006 al 12 aprile 2007, le sedute alla Camera sono state 222 per un totale di 1.274 ore e 5 minuti e una media (sempre contando anche i giorni di riposo) di 16,5 ore di lavoro settimanali. Idem per lo scorso governo Berlusconi. Prendendo come dato medio quello del periodo tra giugno 2001 e il novembre 2002, infatti, nelle 223 sedute d’Aula il tempo di lavoro è stato di 1.237 ore e 51 minuti, per una media, quindi, di 16 ore di lavoro settimanali. Se a questo si aggiunge il fatto che i provvedimenti in quota minoranza spesso giungono in Aula per venire affossati (come accaduto questa settimana con omofobia e abolizione delle province) risulta chiaro che l’allarme lanciato oggi dall’opposizione e in particolare da Pier Ferdinando Casini e condiviso dalla presidenza della Camera ha quantomeno qualche fondamento.
Un'immagine presa dalla tv ieri del presidente della Camera Gianfranco Fini
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IL CASO
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Promosso Mesiano polemica nel Pdl di SANDRA FISCHETTI ROMA – Con una motivazione che sottolinea le sue doti di «imparzialità e equilibrio», il Csm dà una promozione a Raimondo Mesiano, il giudice che ha condannato la Fininvest, holding della famiglia Berlusconi, al risarcimento di 750 milioni di euro a favore della Cir di Carlo De Benedetti per la vicenda del Lodo Mondadori. E subito scoppia la polemica, con il Pdl che accusa Palazzo dei marescialli di aver premiato il magistrato proprio per quella sentenza e il Csm costretto a spiegare con una nota ufficiale che non c'è nessuna relazione tra l’avanzamento di carriera e quella decisione giudiziaria pesantemente attaccata dalla maggioranza; tant'è che la proposta a favore di Mesiano è passata in Commissione «il 24 settembre scorso», ben prima cioè della sentenza sul Lodo, cherisale al 3 ottobre. Il voto definitivo del Csm su Mesiano arrivaproprio nelgiorno in cui il consiglio di amministrazione della Fininvest decide di presentare appello e di chiedere la sospensione dell’esecutività della sentenza, pesantemente criticata nei giorni passati da Silvio Berlusconi ( è un’«enormità giuridica») e dai capigruppo del Pdl alle Camere, che hanno parlato di «disegno eversivo». La promozione che fa tanto discutere passa senza nessuna discussione al plenum del Csm, con un ordine del giorno speciale, nel quale vengono inserite tutte le pratiche approvate all’unanimità nelle Commissioni: a Mesiano viene riconosciuto il massimo grado raggiungibile da un magistrato nella sua carriera, sancendo il suo superamento della settima (e ultima) valutazione di professionalità. Unavanzamento (con relativo aumento di sti-
pendio) che viene motivato con le sue doti, riconosciute anche nei pareri dei superiori e del Consiglio giudiziario di Milano, di «indipendenza, imparzialità e equilibrio, laboriosità e diligenza». La polemica scoppia subito. Il primo a censurare ilCsm è il presidentedeisenatori delPdlMaurizio Gasparri che parla di «umorismo involontario». Poi è tutto un susseguirsi, nel silenzio dell’opposizione, di dichiarazioni della maggioranza tra l’ironico e l’indignato. Come quella del capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, che dice: «Il Csm ha giustamente promosso, per 'indipendenza, imparzialità e equilibrio', il giudice milanese Raimondo Mesiano dopo la sua sentenza sul Lodo Mondadori».«Al 'soldato Mesiano' è stata puntata al petto una medaglia per meriti conseguiti sul campo di battaglia», rilancia il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini. «La realtà supera l’immaginazione» commenta il suo collega Sandro Bondi, che definisce «surreale» la motivazione del Csm. Il «segreto» per essere promossi dal Consiglio superiore? «Basta colpire Berlusconi», rincara la dose il vice presidente della Camera Maurizio Lupi; concorda il sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi che parla di «ricompensa». Più soft Getano Pecorella, parlamentare e legale del premier (riconoscimento «poco opportuno»). E se il Csm nella sua nota spiega che sono state seguite le vie ordinarie per la promozione diMesiano, (dalla Quarta Commissione , presieduta dal laico di Forza Italia Michele Saponara), da Palazzo dei marescialli Betta Cesqui, componente di quella Commissione liquida come «pura fantasia» la tesi del Pdl: qualunque accostamento con la sentenza sul lodo «è privo di fondamento».
Denis Verdini «La realtà supera l’immaginazione»
LA CURIOSITÀ L’artista Di Matteo annuncia sciopera della fame ad oltranza MATERA- L'artista Gaetano Dimatteo ha avviato da oggi uno sciopero della fame, presso la sua abitazione di Nova Siri (Matera), per protestare «contro la insensibilità mostrata finora dal mondo politico e parlamentare della Basilicata verso i problemi degli omosessuali, aggravati dalla bocciatura ieri alla Camera dei Deputati di un provvedimento di tutela». Dimatteo, che è deciso ad andare avanti a oltranza a meno che non accadano fatti nuovi, si concede brevissime pause nella protesta, per prendere nel corso della giornata alcune medicine (è affetto da Parkinson). «Mi chiedo – ha detto Dimatteo – di quali tutele possano avere gli omosessuali della Basilicata se nessuno dei nostri parlamentari abbia sentito, finora, il bisogno di prendere posizione a favore di persone che debbono poter avere pari dignità e opportunità. Non si può far finta di nulla di fronte ai continui atti di intimidazione riportati dalle cronache di tutti i giorni».
La Carfagna mette a punto un disegno di legge
Franceschini: «Vada via». Bersani più cauto Marino: «Le regole non si cambiano a metà partita»
Scoppia il caso Binetti Accordo nel Pd, chi prende ma se ne parla dopo il 25 più voti il 25 sarà segretario di GIOVANNI INNAMORATI
di CRISTINA FERRULLI
ROMA – Paola Binetti dovrà attendere l'esito delle primarie del 25 ottobre per sapere il proprio destino, se cioè potrà restare nel Pd o dovrà andarsene, a meno che, come qualcuno ha auspicato, «se ne vada con le proprie gambe». La deputata cattolica – che ha ricevuto pubbliche offerte di ospitalità da Udc, Mpa e Pdl –rimanda a dopo le primarie le proprie decisioni, che non saranno prese in solitudine ma con il gruppo dei teodem e di quanti fanno riferimento a Francesco Rutelli. Il segretario Dario Franceschini ha ribadito ieri il suo giudizio negativo sul comportamento della Binetti, anche se il suo voto è stato ininfluente (lo scarto è stato di 63 voti) invitando a «riflettere sulla stessa permanenza dell’on. Binetti nel Pd». Comunque «il segretario non ha i poteri per decidere queste cose», e inoltre bisogna aspettare le primarie e chi sarà il nuovo segretario. Ma quello che Franceschini giudica «inammissibile» è che «sui temi come la lotta alla discriminazione «si possa votare con la destra». Più cauto Pier Luigi Bersani, secondo il quale deve essere un organo di garanzia del partito a decidere su
ROMA – L'intesa era nell’aria, visto che i due principali competitor, Dario Franceschini e Pier Luigi Bersani, riconoscevano alle primarie il ruolo di eleggere il segretario del Pd. Ieri è emersa, accogliendo la proposta del fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari, in realtà già caldeggiata da Franco Marini. «Chi prende un voto in più il 25 ottobre, è il segretario», hanno concordato il segretario e l'ex ministro, depotenziando così un eventuale terzo tempo del match, l’assemblea nazionale, nel caso in cui nessuno raggiunga la maggioranza assoluta. Ma Ignazio Marino, che dopo le primarie avrebbe giocato il ruolo di ago della bilancia, non ci sta: «Non si cambiano le regole a metà partita», insorge accusando i rivali di inciucio. A ogni giro di boa nella partita per la leadership del Pd, fa capolino la complessità dello statuto. Superato il passaggio nel voto dei circoli, la parola passa ai gazebo del 25 ottobre e agli elettori. Ma il rischio, paventato martedì da Scalfari e ben chiaro da tempo ai big del Pd, è che nessuno dei tre candidati ottenga il 50% più uno degli elettori. Dando così l’ultima parola
Paola Binetti
quali temi invocare la libertà di coscienza e poi a giudicare. L’interessata ha apprezzato questa cautela, tanto da preannunciare che alle primarie non voterà più Franceschini ma Bersani, il cui atteggiamento «è più inclusivo». «Siamo alla vigilia delle primarie – ha detto Binetti – nelle quali il Pd si rivolgerà non agli iscritti ma a tutti i suoi elettori. Che messaggio vogliamo dare? Innanzi tutto quello di un partito che è fortemente impegnato nella difesa di tutte le minoranze; ma il secondo messaggio dovrebbe essere quello di un grande partito che difende la
libertà di pensiero al proprio interno, specie su temi eticamente sensibili». «Il problema non sono io - ha insistito Binetti – ma che partito vogliamo, e questo Franceschini lo deve dire chiaramente prima del 25 ottobre». A difesa della Binetti si sono levate diverse voci, come quella degli ex popolari Beppe Fioroni, Lucio D’Ubaldo, Maria Pia Garavaglia e Dorina Bianchi: tutti schierati con Franceschini, ma attenti alle posizioni della Chiesa su certi temi. Un altro franceschiniano doc, come Antonello Soro la vede però diversamente: «Binetti è estranea al Pd per cultura politica».
Dario Franceschini. Ma che fa? Si tura il naso?
per la scelta del segretario ai mille delegati dell’assemblea nazionale. E aprendo di fatto la strada a trattative, più o meno alla luce del sole, con il terzo candidato per far convergere i voti dei propri delegati su una mozione rispetto all’altra con la possibilità di ribaltoni rispetto al voto prevalente del 25 ottobre. Una spirale con conseguenze anche sull'unità del partito, già provata dalle tensioni congressuali, che l’ex presidente del Senato Marini aveva cercato di spezzare, invocando dopo il 25 ottobre un accordo tra i principali candidati. Ma dove Marini non era arrivato, è arri-
vato Scalfari. «Certo ci sono le regole ma politicamente per quanto mi riguarda riconoscerò la vittoria a chi prende un voto in più alle primarie», afferma per primo Bersani, che, secondo i rumors, era il candidato per il quale, in caso di ballottaggio, avrebbero votato i delegati di Marino. E poco dopo arriva anche il via libera di Franceschini perchè «ho sempre sostenuto che la scelta di affidare al popolo delle primarie la sovranità». L’intesa tra segretario ed ex ministro spunta di fatto le armi a Marino, che corre per vincere ma viene considerato con chance minori.
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FRANCOFORTE–«Un conto è la separazione delle carriere dei magistrati, un altro è che il pm sia sottoposto ad altri poteri se non a quello dell’ordine giudiziario». Gianfranco Fini chiude la porta a una riforma della giustizia che sottoponga i pubblici ministeri al governo. E dalla Fiera del Libro di Francoforte il presidente della Camera lancia un monito: «Le riforme istituzionali si facciano, ma con una larga maggioranza». Quanto all’indipendenza edall’autonomia deipubblici ministeri, anche in caso di separazione delle carriere dei giudici, Fini resta sulle sue posizioni di sempre. «Non ho cambiato opinione – puntualizza – sul fatto che la Costituzione va rispettata sul principio di assoluta indipendenza di tutti i magistrati». In ogni caso, Fini esorta la maggioranza a non affidarsi solo ai voti di cui dispone in Parlamento per fare le riforme: diversamente c'è sempre da fare i conti con la spada di Damocle del referendum confermativo. Un esempio? La riforma della seconda parte della Costituzione varata dal centrodestra nella XIV legislatura, ma affondata dagli elettori. «Sulla fine del bicameralismo perfetto, sulla riduzione dei parlamentari e su nuove forme di equilibrio tra potere esecutivo e legislativo – sostiene – si possono fare riforme che siano approvate con una larga maggioranza quale è quella prevista dall’articolo 138 della Costituzione, indispensabile per evitare l'ipotesi, non automatica ma già attivata in passato, di un referendum confermativo». Quando una maggioranza dà
corso a riforme costituzionali contando solo sui voti di cui essa dispone in Parlamento, è il ragionamento di Fini, essa compie un’azione perfettamente legittima dal punto di vista costituzionale che, tuttavia, determina inconvenienti politici come, ad esempio, l’attivazione del referendum. E a proposito delle riforme da fare, per il presidente della Camera non c'è in Parlamento «nessuna forza politica contraria o ostile» a quella per dare la necessaria struttura istituzionale al federalismo. Comunque oggi, sottolinea, ci sono in teoria le condizioni per un «confronto sereno e civile», ma se però la politica si fonda «su un solido ancoraggio culturale e morale che ne impedisca la degenerazione nella polemica astiosa, diseducativa, fine a sè stessa». Dalla città tedesca, il presidente della Camera parla anche delle polemiche sull'immagine italiana compromessa all’estero da certe cronache su Berlusconi: «Tutti –è il suo monito – devono impegnarsi perchè il buon nome e l’immagine dell’Italia all’esterosia rispondente alla realtà: dalla cultura, all’imprenditoria, allo sport ed all’informazione. Il nostro Paese è stato apprezzato nel passato per tante sue eccellenze. I giudizi sulla vita politica, siano essi reali o meno, non possono determinare un arretramento del giudizio complessivo sull'Italia». E il 'testo Concia' sull'omofobia bocciato dalla Camera? Fini non commenta, ma afferma che il suo pensiero coincide con quello espresso sul 'Secolo d’Italia' da Flavia Perina. «Un’occasione perduta (anche per noi)», titola l’ex giornale di An che poi si chiede perchè l’Italia non possa avere una «legge 'euro-
ROMA – Dopo lo stop alla legge contro l'omofobia giunto martedì dalla Camera e criticato ieri dall’Onu, è già cominciata la corsa per presentare un nuovo provvedimento che tuteli le persone omosessuali e transessuali. E se il Pd ha depositato ieri una nuova proposta di legge alla Camera e ha 'riesumato' per il Senato la proposta Concia bocciata dai deputati, il ministro Mara Carfagna sta mettendo a punto un ddl che potrebbe essere già oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri per un primo esame informale. «Un passo indietro» per i diritti di gay e lesbiche: è il pesante giudizio di Navi Pillay, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, sulla bocciatura in Parlamento del testo unico sulle aggravanti per i reati dettati da omofobia. E la pensano allo stesso modo anche le associazioni lgbt, che ieri hanno continuato a far sentire la loro protesta. Per Franco Grillini l’affossamento del testo Concia «rappresenta un incentivo agli atti di violenza e omofobia verso la comunità lgbt» e ora l’ex deputato e presidente di Gaynet vede con favore una proposta di legge di iniziativa popolare. Il presidente di Arcigay, Aurelio Mancuso, chiede invece al ministro Carfagna un decreto legislativo urgente invece del disegno di legge annunciato. E Andrea Maccarone, presidente dello storico Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, parla di «Parlamento sempre più delegittimato e distante» dai problemi dei cittadini. Interviene anche la sezione italiana di Amnesty International, che torna a chiedere che tutti i crimini determinati da motivi etnici, razziali, religiosi, di identità di genere o di orientamento sessuale siano investigati e perseguiti secondo leggi che prevedano sanzioni tali da riflettere la gravità della violazione dei diritti umani. Mara Carfagna, che subito dopo il voto alla Camera aveva annunciato la presentazione di un suo disegno di legge, si è messa subito al lavoro: in realtà il testo è già pronto, perchè il ministro per le Pari Opportunità lo aveva preparato per presentarlo in Commissione Giustizia. Quel testo fa esplicito riferimento al Trattato di Lisbona, prevedendo
l’aumento fino a un terzo delle pene per chi avrà commesso un delitto per finalità inerenti alla discriminazione legata al sesso, alla disabilità, all’età, all’orientamento sessuale e al transessualismo. Sono corsi ai ripari ieri anche i democratici. Il gruppo del Pd alla Camera ha presentato ieri una proposta di legge «armonizzata con il Trattato di Lisbona ratificato all’unanimità dal Parlamento nello scorso luglio»: un testo composto da un solo articolo e firmato dai componenti dell’ufficio di presidenza del gruppo (Antonello Soro, Marina Sereni e Gianclaudio Bressa) e da tutti i componenti del Pd in commissione Giustizia alla Camera: l’obiettivo è di farlo calendarizzare a novembre. Al Senato, invece, il senatore democratico Felice Casson, capogruppo in commissione giustizia, ha presentato il testo della deputata Anna Paola Concia bocciato martedì alla Camera. E annuncia una proposta di legge anche l'Italia dei Valori, che con Antonio Di Pietro fa sapere che il nuovo testo «mira a introdurre una nuova fattispecie di reato per chi discrimina o istiga a discriminare o commettere violenza contro gli omosessuali e i transessuali». Una proposta di legge, spiega, che «oltre a riproporre l’estensione della legge Mancino anche agli atti di discriminazione nei confronti delle persone a causa del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere, tiene conto dell’approfondimento che è stato fatto in commissione Giustizia della Camera, durante l’esame del testo unificato, respinto ieri in Aula, e recepisce l’attività emendativa dell’Italia dei Valori». Isabella Bertolini, della Direzione Nazionale del Pdl, ha dichiarato in una nota: «Le parole del commissario Onu per i diritti umani sono inaccettabili. Tentare di far passare l’idea che nel nostro Paese gli omosessuali siano una minoranza di perseguitati la dice lunga sul livello di faciloneria che non dovrebbe esserci in persone che occupano posti di tale rilevanza. D’altronde però non è la prima gaffe commissario Pillay. Ci ricordiamo tutti molto bene le figuracce rimediate dalla signora nelle vicende dell’immigrazione di questa estate. Si vede che all’ONU formulare giudizi sprezzati senza sapere di cosa si parla è la normalità».
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Primo piano 9 Negli accordi Eni-Regione si chiamava Ser
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EnergiEcologiEconomiE
Piccola storia della Sel idealmente nata nel ‘98
Con il guadagno si cofinanzieranno progetti fotovoltaici su Asl e terreni incolti In attesa delle estrazioni della Total
Il gas lucano venduto all’asta La Sel ricava quasi tredici milioni di euro da 44 milioni di mc di idrocarburi Eni di ROCCO PEZZANO POTENZA - Non c’era il battitore con il martelletto che diceva «nove milioni e uno... nove milioni e due... aggiudicato al signore lì in fondo» quando la Basilicata è riuscita a piazzare il suo gas. Attraverso la Sel, Società energetica lucana, la Regione ha venduto circa 44 milioni di metri cubi di gas al prezzo di dodici milioni e settecentomila euro. Ovviamente, non era solo il battitore con il martelletto a mancare. Mancava materialmente anche il gas. Ovviamente: la vendita all’asta del gas è effettuata presso un “luogo” che si chiama Punto di scambio virtuale. E l’aggettivo “virtuale” non è messo lì a caso nell’acronimo: di certo non si portano con sé quasi cinquanta milioni di gas naturale per farli vedere all’acquirente. Il gas verrà immesso dalle compagnie petrolifere in questo caso dall’Eni, che è operatore nei giacimenti della Val d’Agri - nelle condotte della rete nazionale. Numeri Di tutto il gas che l’Eni introduce - e che viene controllato da appositi misuratori - 44 milioni di metri cubi, ovviamente indistinguibili dagli altri metri cubi che passano nei condotti, riguardano l’asta. Anzi, le aste: si sono svolte il 22 e il 24 settembre scorsi, perché sono stati suddivisi i quantitativi di idrocarburo di pertinenza Shell e quelli di pertinenza Eni. Il gas estratto in Val d’ Agri infatti viene suddiviso fra Eni e Shell, con quote diverse: della concessione “Val d’Agri” il 60,77 per cento è della compagnia italiana, della compagnia britannica il 39,23 per cento. La Regione Basilicata ha diritto al 7 per cento del gas portato in superficie. E questo 7 per cento - che in passato non è stato sfruttato dalla Regione in questo modo perché non c’erano gli strumenti operativi per farlo - è stato messo all’incanto al Psv. Il 22 settembre sono state aperte le buste per le offerte relative al gas della Shell: 17.469.714 metri cubi.
Dizionario minimo
Condotte del gas. In alto a destra, il presidente della Sel Rocco Colangelo
Una vendita scaglionata mese per mese lungo un periodo che va da ottobre 2009 a marzo 2010. Il 24 settembre invece è stata la volta delle quote Eni: 27. 061.803 metri cubi. In totale, 44.531.517 metri cubi. Il valore sul quale è stato calcolato il ricavo - come spiegano dalla stessa Sel - è il cosiddetto Qe: si tratta di un indice che rappresenta la quota energetica del costo della materia prima, stabilito dall’Autorità per l’energia e il gas. Un prezzo medio, per semplificare. Prezzo valorizzato
Non è il costo di mercato, che oscilla costantemente. Quando la Regione Basilicata stabilì il meccanismo della vendita del gas, stipulò un accordo con le compagnie petrolifere che garantiva una soglia minima di costo unitario, e la legò al Qe. Il Qe del 2008 era di 28,551 centesimi di euro per metro cubo. Per questo motivo, l’ente regionale non ha perso quasi tre milioni e mezzo di euro. Se avesse ottenuto sic et simpliciter il corrispettivo dei prezzi di mercato - che oggi sono molto più bassi di quando l’operazione venne immaginata - avrebbe in-
cassato dalle due gare 9.397.986 euro (divisi in 3.822.898 euro e 95 centesimi per la quota Shell e 5.575.087 euro e 13 centesimi per quella dell’Eni). Invece, la Regione - grazie alla decisione di “valorizzare”, come si dice in gergo economico, il prezzo unitario di vendita al Qe ha incassato 12.730.559 euro. E quindi oltre 3.350.000 euro in più rispetto al valore ottenibile applicando il prezzo di aggiudicazione delle procedure d’asta (che era quello di mercato: la parte Eni è stata venduta a 19,75 centesimi di euro al metro cubo, la parte Shell,
solo due giorni prima, a 21,88 centesimi al metro cubo). Il meccanismo è complesso ma in poche parole significa questo: l’asta si è svolta ai prezzi di mercato, ma alla Basilicata è stato corrisposto, per ogni metro cubo, il Qe, e dunque fra i 7 e i 9 centesimi in più al metro cubo. Mercato Il gas segue l’andamento dei prezzi del petrolio. Da lontano, però: gli effetti si hanno con circa sei mesi di ritardo rispetto al prezzo al barile del greggio. Quando la Basilicata ha agganciato il risultato d’asta al Qe il petrolio era a
148 dollari al barile e sembrava non fermarsi mai. Il gas era a livelli alti, e perciò il Qe del 2008 arrivò a quasi 30 centesimi di euro al metro cubo. Poi il prezzo sul mercato cominciò a calare. Lo Stato italiano ha messo all’asta una quantità ingente di gas ma, avendolo fatto a prezzi di mercato senza il paracadute del Qe, ha perso circa 60 milioni di euro. A parte la Basilicata e lo Stato, nessun altro ente istituzionale in Italia ha messo all’asta il gas di propria competenza. Pare che la Calabria voglia fare lo stesso con alcuni giacimenti di gas. Ma le aspetta-
tive sono molto al di sotto di ciò che può incamerare la Basilicata. I vincitori Ad essersi aggiudicate il gas lucano le seguenti società: Energetic Source, Elettrogas, World Energy, Heracom, E.On Energy Trading, Acea Electro Label, Utilità, ViPi Italia. Aspettando Total La previsione di qualche mese fa era di vendere 62 milioni di metri cubi. Il fatto di averne invece ceduto quasi venti di meno è legato alla produzione più bassa nel 2008. Un’altra conferma dei vo-
lumi calanti nelle estrazioni dei giacimenti storici della Basilicata, quelli EniShella. Ben altri risultati si attendono invece da Tempa Rossa, ossia dai giacimenti della Total (anche lì c’è una quota della Shell). Soprattutto perché la Total non riconosce alla Basilicata le sole, consuete royalty, ma ha accettato nell’accordo con la Regione la cessione di tutto il gas che verrà estratto. In un’intervista concessa il 27 novembre dell’anno scorso a Quotidiano Energia, il presidente della Sel Rocco Colangelo dichiarava di aspettarsi un guada-
gno annuo di oltre 45 milioni di euro derivanti dalla vendita di 150 milioni di metri cubi di gas. Ma la Total è ferma per le proprie questioni giudiziarie e per ora si può fare affidamento solo sull’idrocarburo valdagrino. Gas & sole La Sel ha previsto di utilizzare i ricavi da vendita del gas per progetti legati alle energie alternative. In particolare al solare fotovoltaico (ossia quello che trasforma i raggi del sole direttamente in energia elettrica, diverso dal solare termico che invece utilizza la forza del vapore).
GAS NATURALE: In questo articolo si parla genericamente di gas. Si tratta, per essere più precisi, di “gas naturale”, la cui origine è simile a quella del petrolio: decomposizione di organismi animali e vegetali. Lo si trova col petrolio o da solo. Le bolle continue che si osservano nelle paludi sono di gas naturale (per la cronaca: anche la digestione umana e animale in generale produce gas naturale). Spesso lo si chiama “metano”, ma è un’imprecisione: è uno dei componenti, sicuramente il principale, ma ci sono anche propano, butano e altri idrocarburi, nonché tracce di azoto ossigeno e altre componenti.
METRO CUBO: il gas si misura, secondo un parametro accettato in tutto il mondo, in smc, metri cubi standard. La definizione precisa di smc è: quantità di gas naturale che, alla temperatura di 15 gradi centigradi ed alla pressione assoluta di 1,01325 x 100000 Pa e privo di vapore d’acqua, occupa un volume pari ad un metro cubo. Nell’articolo è stato usato più semplicemente la dizione “metro cubo”. In realtà il gas si misura anche in joule, che è un’unità di misura del calore e dell’energia. L’equivalenza fra joule e metro cubo è materia esclusiva per matematici di vaglia. PSV: La definizione forse migliore del Punto di scambio virtuale del gas è quella esposta sul sito internet dell’Egl (www.eglitalia.it). Eccola: «In considerazione dell’esigenza di proseguire il processo di liberalizzazione e di sviluppo di un mercato concorrenziale del gas, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha fissato le tappe per la realizzazione in Italia di una “borsa” del
GSE: Gestore dei servizi elettrici. Si chiamava Grtn (ossia Gestore della rete di trasmissione nazionale) quando si occupava di gestione e sviluppo della rete elettrica nazionale. Oggi e dal 2005 - è una società per azioni italiana, interamente controllata dal ministero dell’Economia, e ha come compito la promozione e l’incentivazione della produzione di elettricità da fonti rinnovabili.
I dodici milioni di euro verranno utilizzati per realizzare impianti fotovoltaici. Tre megawatt di potenza riguarderanno le aziende sanitarie, ventuno megawatt strutture che privati costruiranno su terreni abbandonati di proprietà della Regione. In particolare i parcheggi dell’ospedale San Carlo di Potenza, del Madonna delle Grazie di Matera, del nosocomio di di Viggiano verranno coperti da pannelli solari. L’energia prodotta verrà immessa nella rete elettrica, il ricavato servirà ai bilanci delle Asl. Verranno invece conces-
si finanziamenti a privati che vorranno sposare il piano della Sel. La Società energetica metterà a disposizione il terreno, il progetto preliminare, il documento noto come Stmg (Soluzione tecnica minima generale, fondamentale documento rilasciato dal Gse, il gestore nazionale delle energie rinnovabili) e le autorizzazioni del caso. All’impresa spetterà mettere il resto dei soldi e costruire materialmente le strutture. Poi, una volta ceduta la corrente elettrica al Gse, il ricavato va in parte al privato - e pare si parli di guadagni assai consistenti - e
in parte ad abbattere i costi energetici delle aziende sanitarie lucane. La Sel assicurerà una serie di controlli e i collaudi delle opere. Sulla carta, sembra un progetto utile alla sanità e capace anche di creare economia locale. Come sempre, dai proclami bisognerà attendere le realizzazioni. Per ora, dalla Sel spiegano di essere nella fase preparatoria delle gare che decideranno quali privati otterranno i finanziamenti. Si stanno anche attendendo i “diritti di superficie” dei suoli regionali. r.pezzano@luedi.it
gas naturale. Come primo passo è stato creato il Punto di scambio virtuale, un luogo virtuale per lo scambio di gas naturale fra gli operatori senza determinazione di prezzi. In considerazione della scarsa liquidità del mercato del gas in Italia, il PSV costituisce oggigiorno solamente un’opportunità per gli operatori del settore (shipper) per bilanciare la propria posizione. Date le prospettive di sviluppo di un quadro competitivo stabile per il trading del gas, si prevede, in ogni caso, che il Psv si trasformi in futuro in una vera “borsa” del gas naturale».
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LA STORIA della Sel, la Società energetica lucana, si perde negli anni. Prevista dagli accordi con l’Eni del 1998, avrebbe dovuto chiamarsi Ser. Ma si trattava di un progetto diverso. In realtà, nel corso del tempo della Sel hanno provato in Regione a immaginarsi confini e compiti. Le possibilità erano innumerevoli. I problemi che però ne avevano bloccato la nascita non era tanto tecnici. La politica lucana si era incagliata, sulla Sel passavano i rapporti fra i partiti della maggioranza, le richieste dell’opposizione e le sfide a braccio di ferro fra gli uomini forti. L’idea del presidente della giunta Vito De Filippo era quella di nominare Rocco Colangelo, ex assessore, dirigente regionale di polso, nome di spicco della sinistra, fino a non molto tempo fa socialista poi approdato nei Ds e traghettato nel Pd. Si era pensato a triumvirati, collegi, forme di amministrazione che prevedessero esponenti politici di varia estrazione, in modo da far partire finalmente questo ente di cui si parlava da tempo come del vero perno dello sviluppo lucano, ma che - istituito - era ancora una scatola vuota. Alla fine però le previsioni furono rispettate e Colangelo divenne presidente della Sel. I compiti della Sel sono quelli di trasformare le risorse energetiche della Basilicata in servizi ai cittadini e promuovere la diffusione delle energie rinnovabili e l’efficienza energetica delle pubbliche amministrazioni. Nel marzo scorso la Sel fu oggetto di un attacco da parte della Flaei Cisl, il sindacato elettrico, i cui vertici lucani definirono la società inutile. La difesa venne da parte di Erminio Restaino (Pd). ro. pe.
Giovedì 15 ottobre 2009
Il terzo livello
I carabinieri del Ros raccontano in aula le vacanze in Sardegna di Renato Martorano
Viaggio di nozze da boss All’andata e al ritorno un autista d’eccezione: l’imprenditore usurato Carmine Guarino di FABIO AMENDOLARA POTENZA - «In linea di prinncipio appare opportuno assicurare anche alle persone sottoposte alle restrizioni proprie delle misure di prevenzione l’esercizio di diritti fondamentali che possano favorirne il reinserimento sociale, pur nell’ambito di un regime che, di fatto, scandisca nel tempo le autorizzazioni concesse». Con questa motivazione i giudici del Tribunale di Potenza autorizzarono il boss potentino Renato Martorano, che per la procura antimafia è il massimo esponente della ’ndrangheta in Basilicata, ad andare in Sardegna per il suo viaggio di nozze. Il fatto è stato ricordato ieri mattina, nel corso dell’udienza del processo in cui Martorano è accusato di usura aggravata dal metodo mafioso ai danni dell’imprenditore Carmine Guarino, dal maresciallo dei carabinieri del Ros Rocco De Nicola. «Martorano - spiega il maresciallo ai giudici - era un sorvegliato speciale e per quel viaggio aveva dovuto chiedere al Tribunale un permesso». Con il permesso in tasca si è poi organizzato per la partenza. Ad accompagnare lui e la moglie al traghetto c’era un autista d’eccezione: «Carmine Guarino», dice il maresciallo. E spiega: «Li abbiamo fotografati alla partenza e anche al ritorno». I fotogrammi sono raccolti in un fascicolo. C’è l’Audi A3 intestata a Guarino che esce dal garage della madre di Martorano. Ci sono Martorano e la moglie fotografati al molo d’imbarco del porto di Civitavecchia. C’è Martorano che, pur senza patente, effettua la manovra d’imbarco. C’è Guarino che attende lungo la corsia di deflusso dell’area portuale. «Guarino - spiega il maresciallo del Ros - è tornato a Potenza con i mezzi pubblici all’andata e al ritorno si è fatto accompagnare a Napoli». Ogni fotografia è collegata a una relazione di servizio. Gli investigatori lo chiamano «Ocp». Letteralmente: «Osservazione, controllo e pedinamento». E’ un metodo investigativo classico. Il lavoro dei carabinieri del Ros è raccolto in due tomi allegati «all’informativa preliminare» dell’inchiesta che hanno denominato “Nibbio”. Tra i documenti allegati ci sono le deroghe disposte dai giudici per il viaggio di nozze del boss: «Esonerato dal presentarsi all’autorità preposta alla sorveglianza il giorno della partenza, autorizzato ad allontanarsi dal comune di soggiorno obbligato per 17 giorni al fine di recarsi a Cagliari, autorizzato a rientrare entro le 23,30». Ecco invece gli obblighi: «Il Tribunale dispone che confermi all’autorità preposta ai controlli gli orari di partenza e di arrivo, le modalità e il percorso del viaggio, che si presenti alla locale Questura al fine di dare atto della sua presenza, che si presenti in Questura una volta al giorno, che una volta giunto a Napoli faccia immediatamente rientro a Potenza». Vacanze da boss. f.amendolara@luedi.it
Il palazzo di giustizia di Potenza e nel riquadro il boss potentino Renato Martorano
IL FASCICOLO FOTOGRAFICO DEGLI INVESTIGATORI
Renato Martorano e la moglie appena scesi dall’Audi A3 di Carmine Guarino. Sono in attesa dell’imbarco per il loro viaggio di nozze in Sardegna
L’audi A3 di Carmine Guarino, condotta da Renato Martorano per la manovra d’imbarco sul traghetto, nel porto di Civitavecchia
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ACCADE IN AULA
Carmine Guarino, l’imprenditore vittima di usura, seduto sul molo del porto di Napoli, in attesa dell’arrivo del boss
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La teste Bochicchio: «Carmine mi confessò, era strozzato» di LEO AMATO POTENZA - «Una volta preso dalla rabbia me lo confessò: si sentiva messo sotto usura». E’durata circa un’ora la testimonianza di Cristina Bochicchio, “lady mafia” per il chiacchiericcio dei potentini. Ieri mattina nel palazzo di giustizia di Potenza è sfilata davanti ai giudici del processo contro Renato Martorano, accusato di usura ed estorsione aggravate dal metodo mafioso ai danni di un imprenditore del capoluogo ormai ridotto sul lastrico, Carmine Guarino. Tacchi a spillo, abito nero, e frangetta sulla fronte, Cristina Bochicchio ha raccontato ai giudici dei suoi rapporti con entrambi. In un occasione avrebbe incassato sul suo conto il compenso della vendita di un impianto di bitumazione di proprietà di Guarino, che sarebbe stato costretto a liberarsene per poter pagare i suoi debiti, assegni che nel caso di specie non le avrebbe consegnato Guarino, ma Renato Martorano in persona, che li aveva presi in custodia non si sa bene a
che titolo, anche se il sospetto è che gli servissero come una garanzia sul denaro già prestato. Ha parlato anche delle auto di Guarino, in particolare una Audi A3 e una Porsche, che sarebbero finite entrambe nella disponibilità di Martorano. Guarino, che è stato a lungo il suo compagno, le intestò la Porsche ma non volle dirle perché la dovette cedere all’improvviso. «Avrei dovuto insistere, - ha dichiarato Cristina Bochicchio - ma sapevo che erano cose tra di loro e non ho voluto mettermi in mezzo. Poi più tardi ho capito». Sempre ieri si è concluso l’esame del maresciallo Rocco De Nicola, del Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri. De Nicola ha raccontato ai giudici come sono state svolte le indagini, e in particolare i pedinamenti di Martorano. «Non è stato un lavoro facile. Andava in giro con un macchinino. Metteva in moto, faceva cinquecento metri, e ogni volta invertiva la marcia per capire se era seguito». Gli avvocati hanno dato battaglia tutto il tempo scontrandosi in più occasioni con
Un’aula del palazzo di giustizia
il pm Francesco Basentini della Direzione distrettuale antimafia, che è stato sul punto di trasmettere gli atti in procura per oltraggio nei suoi confronti, quando si è insinuato che in un interrogatorio di Cristina Bochicchio qualcuno le avrebbe fatto delle pressioni indebite per riuscire a farle dire certe cose. In realtà non le avrebbe mai dette, e soltanto ieri si è ricordata di
quello sfogo di Guarino, che le disse di sentirsi «sotto usura». Gli avvocati hanno puntato il dito anche sul confronto tra il tenore di vita di Guarino e quello di Martorano. Cristina Bochicchio ha parlato ai giudici della bella vita e dei casinò, il maresciallo De Nicola del modesto appartamento dove viveva Martorano. Il processo proseguirà mercoledì prossimo.
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10 Primo piano
Navi & veleni
L’affondamento sospetto risultava già dalle carte nautiche, così come il carico
Potrebbe essere Michigan Decine di segnalazioni di avvistamenti in mare. Pochi però sono attendibili di PAOLO OROFINO VIBO VALENTIA - Il relitto avvistato al largo delle coste vibonesi potrebbe essere il Michigan, una motonave inabissatasi nel 1983. Il Quotidiano della Calabria, oltre a confermare la notizia data ieri circa l’individuazione di un relitto a poche miglia dai litorali della provincia vibonese, oggi è in grado di formulare con un discreto livello di attendibilità quale sarebbe, secondo chi ha compiuto le ricerche, il nome della motonave che è stata localizzata sui fondali marini calabresi.La notiziadell’avvistamento del relitto risale ad alcune settimane fa, ma è stata mantenuta “riservatissima” fino all’altro ieri quando è cominciata a circolare fra alcuni addetti ai lavori e sezioni ambientaliste. Che si tratti del Michigan, dunque, è l’ipotesi prevalente diffusa da fonti accreditate e rimbalzata dall’assessorato all’Ambiente a settori dell'autorità giudiziaria. Sulla suddetta imbarcazione gravano i sospetti degli investigatori e della associazioni ambientaliste che indagano da sponde parallele sul presunto traffico e illecito smaltimento in mare di scorie pericolose. Potrebbe essersi trattato dell’ennesima tessera di un consueto mosaico e cioè quello delle cosiddette “navi a perdere” utilizzate negli anni Ottanta e Novanta come pattumiere di rifiuti inconfessabili. L’affondamento del Michigan risulta dalle carte nautiche, come pure la natura del carico che stava trasportando: granulato di marmo. «Proprio il tipo di materiale - come ha in più occasioni sostenuto Legambiente - usualmente utilizzato come isolante dei depositi clandestini di sostanze nocive e radioattive». Anche la capitaneria di Porto di Vibo, in un comunicato diffuso ieri, fa riferimento all’affondamento del Michigan e al carico trasportato dalla motonave. «Al momento non c’è nessuna iniziativa, nessuna nave oceanica che fa delle ricerche» afferma il comandante della Capitaneria di Porto di Vibo, Luigi Piccioli. «Nelle mappe - aggiunge però - si fa riferimento al Michigan, una motonave affondata nel 1983 di cui siamo in possesso delle polizze di carico che non ha niente a che fare con le navi dei veleni». Come abbiamo già riferito ieri, alla magistratura inquirente ed all’assessorato regionale all’Ambiente in questi giorni sono arrivate tantissime segnalazioni di avvistamenti di relitti in mare. Quattordici sono quelle ritenute più attendibili e quindi degne di considerazione. Fra queste abbiamo quella relativa al suddetto relitto. Ribadiamo che la notizia del ritrovamento della motonave affondata al largo delle coste vibonesi deve essere ancora approfondita e verificata. Non è stato comunicato se la scoperta del nave sia dovuta ad un’indagine “sonar” o ad una informazione “confidenziale”. Non vi è ancora nessun dato che possa essere definito assolutamente certo. Pertanto bisogna mantenere la massima cautela e non enunciare conclusioni affrettate, che da un giorno all'altro potrebbero essere smentite. La prudenza
è d’obbligo, vista la delicatezza della notizia e delle conseguenti implicazioni, specie a seguito del clamore e dei timori scaturiti dal ritrovamento della nave inabissata al largo di Cetraro, con dentro fusti altamente sospetti. Tuttavia nessuno ha smentito il fatto dell’individuazione del relitto nelle acque vibonesi. Ad oggi, però, non si hanno riscontri obiettivi, come nel caso del relitto di Cetraro, la cui esistenza è stata accertato dalle telecameredel robotsottomarino utilizzato per le verifiche in mare. Di un affondamento sospetto avvenuto in un’area di mare non molto distante dalla riviera vibonese l’anno scorso aveva parlato il pentito della ’ndrangheta Francesco Fonti, durante un'intervista al Tg1. Il collaboratore di giustizia, che con le sue indicazioni, ha consentito l'individuazione del mercantile affondato di fronte a Cetraro.
Una delle motonavi affondate, la Jolly Rosso
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AFFONDAMENTI | Il mercantile, carico di marmo, era partito anni fa da Massa Carrara
Prime conferme sul ritrovamento L’associazione Legambiente ricorda l’affondamento del 1986 «POTREBBE essere quello della Mikigan, il relitto avvistato sui fondali di Vibo Valentia». Lo afferma Legambiente sulla base della cartina della O.d.m., ossia Oceanic disposal management Inc. (società creata dall’imprenditore Giorgio Comerio, per l’affondamento programmato di scorie radioattive nei fondali marini), agli atti della commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti. Il relitto avvistato potrebbe essere infatti quello della nave affondata il 31 ottobre 1986 nel mar Tirreno calabrese con il suo carico misterioso, sicuramente protetto da granulato di marmo (materiale utilizzato per schermare materiali altamente radioattivi), dopo essere partita dal porto di Massa Carrara, altro porto spesso citato nelle indagini sulle navi fantasma e luogo dal quale partì anche la Rigel, poi affondata con analoghe caratteristiche nel 1987 a largo di Capo Spartivento.
Segue dalla prima Augè arriva, credo, per la prima volta in Basilicata, luogo per eccellenza, dove l'occhio può ammirare lo spazio e il tempo che restano nella stessa condizione dell'antichità. Terra priva di aeroporti e grandi ipermercati, non abbiamo Ikea e grandi concentrazioni umane come quelle di Seattle. Nell'antica Matera non c'è neanche la stazione del treno, la rete viaria stradale su gomma è piccola e poco trafficata. I nostri non luoghi purtroppo sono nascosti. Quasi invisibili e poco vicini alla vita. A Rotondella c'è l'Itrec. Se passi sulla Jonica neanche la noti. Eppure è a due minuti di automobile da Policoro e Nova Siri. Si vedono degli alberi, il cartello “Enea”, una tendo-struttura, una guardiola e qualche auto. Un non luogo clamoroso lucano. Vi si custodisce materiale nucleare. Noi giornalisti lo abbiamo raccontato animandolo di tecnici iracheni, dirigenti, mafiosi che si aggirano in quelle campagne per
La cartina con alcuni degli affondamenti sospetti
«Le segnalazioni di questi giorni e l’ultimo ritrovamento sono la prova che chi cerca trova – ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente Sebastiano Venneri – e
urge intervenire in forze e con strumenti adeguati per recuperarle e mettere in sicurezza il loro inquietante contenuto. È evidente poi che non ci sono solo le navi
MARC AUGE' E I NON LUOGHI LUCANI trafugare veleni da nascondere nelle viscere della terra. Anche il grande archeologo Dino Adamesteanu fu scomodato da un magistrato per rivelare l'esistenza di antichi siti che avevano provocato l'interesse dei peggiori faccendieri. Camion che partono da questo non luogo verso porti commerciali e navi da far esplodere in mare e da condurre in altri luoghi antichi africani contaminati da tanta modernità. Chissà se Augè sa che volevano creare un grande non luogo al Terzo Cavone, vicino a Scanzano, creando il deposito nazionale delle scorie radioattive. Non più mare, salgemma e fragole ma radio e plutonio da custodire nel sottosuolo. La Basilicata si ribellò e diventò un luogo altro.
Oggi dovrebbe tornare a ribellarsi. Perché ci sono luoghi che non sappiamo cosa contengono. Terreni lucani dove camion trasportano lo scarto del Nord opulento. Simili a quelli della strada tra Garoe e Boraso in Somalia dove i rifiuti sono stati interrati arricchendo quelli che poi costruiscono aeroporti e ipermercati. Anche le acque del Mediterraneo possono diventare un non luogo. Se le ipotesi adombrate sono vere chi frequenterà più le spiagge poste vicini alle navi a perdere? Modificheremo altre abitudini. Andremo magari a Marinagri, non luogo oggi chiuso dalla magistratura. Una riproduzione di Porto Cervo che propone quel modello di sviluppo che recinta le barche e gli elicotteri degli eroi della globa-
segnalate dal pentito Fonti. Numerose indagini sullo smaltimento illegale dei rifiuti in Italia indicano molteplici casi di affondamenti sospetti da verificare». «Purtroppo però – ha aggiunto Nuccio Barillà di Legambiente Calabria – è drammaticamente sotto gli occhi di tutti la totale inerzia delle istituzioni in tal senso. Ad un mese dall’avvistamento del relitto a largo di Cetraro, che si sospetta fortemente essere la Cunsky, nessuna operazione concreta è stata avviata per il recupero e la verifica dei suoi contenuti. La vicenda è ampia e grave e non può evidentemente essere affrontata con superficialità e pressappochismo. Secondo Antonio Pergolizzi, coordinatore dell’osservatorio Ambiente e legalità di Legambiente sono state 637 in cinque anni le navi affondate nel Mediterraneo per smaltire rifiuti tossici. .
lizzazione che consuma territori e risorse nel nome della modernità. Magari qualcuno si ispirerà al progetto dell'Isola del Sale della Somalia sede di un deposito di rifiuti militari raggiungibile solo in aereo e vigilato da scorte armate. Dobbiamo difendere i nostri luoghi. Dobbiamo amarli e impedire che qualcuno decida di trasformarli in non luoghi. A Maratea una nave oceonografica è bloccata dal maltempo e non può cercare. L'Eni che estrae petrolio in Basilicata prima o poi dovrebbe mandare una sua nave a far ricerca. Non si vuole cercare. La tecnologia è solo buona per il profitto ma non viene adoperata per il bene di tutti. Anche il muro di gomma è un non luogo? I sassi di Matera, abitazioni dei primitivi, che luogo sono diventati? Benvenuto a Marc Augè che difficilmente si troverà spaesato come ospite della nostra regione. Noi invece rafforziamo la nostra identità chiedendo verità e giustizia. Paride Leporace
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Giovedì 15 ottobre 2009
Giovedì 15 ottobre 2009
RINVIO A GIUDIZIO PER 4 MEDICI: PRECISAZIONI
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
Mantenete una severa tabella di marcia se volete superare un periodo di lavoro frenetico. Ravvivate la vita affettiva.
LO SCORSO 13 ottobre il Quotidiano della Basilicata ha pubblicato la notizia del rinvio a giudizio di quattro medici del San Carlo di Potenza, sotto accusa per la morte di un bimbo di solo nove giorni. Questa la lettera dell’avvocato Maria Carmela Gioscia, difensore di Giulio Strangio. Precisiamo che tutto quello che abbiamo pubblicato è contenuto negli atti giudiziari di cui anche l’avvocato è in possesso. L’ARTICOLO pubblicato, discorrendo nel titolo di bimbo “ucciso da negligenza ed omissioni”, non evidenzia correttamente l'accaduto e contiene un implicito giudizio di colpevolezza a carico del dott.Giulio Strangio e degli altri medici coinvolti, del tutto assente nel provvedimento del Giudice dell'udienza preliminare. Sembra opportuno rimarcare, invece, che non si è al cospetto di una pronuncia giudiziaria di colpevolezza, ma di un rinvio a giudizio, tanto è vero che il provvedimento del gup è privo di qualsiasi valutazione dei fatti e motivazione. Sarà solo il giudicedel dibattimentoapronunciarsinel merito,dopoavere raccolto le prove necessarie ed avere vagliato approfonditamente la vicenda. Tanto premesso, preme solo sottolineare che il bimbo in questione è arrivato nel Reparto di terapia intensiva neonatale dell'ospedale San Carlo alle ore dieci del mattino del 25 gennaio 2008 in condizioni gravissime (ipotermia, colorito grigio, cianosi periorale, parametri vitali compromessi) ed è stato immediatamente sottoposto a tutti i trattamenti medici praticati in situazioni similari (intubazione, ventilazione meccanica, somministrazione di farmaci, trasfusione, ecc.), purtroppo senza successo, poiché ne seguiva rapidamente il decesso dopo poche ore. Dunque l'accusa di negligenza ed omissioni è quantomeno ingenerosa nei confronti del personale che si è prodigato incessantemente nel tentativo di salvare la vita del neonato, così come avviene nelle varie centinaia di casi difficili che ogni anno si propongono nel Reparto, con esiti quasi sempre positivi. Ciò premesso si tiene a precisare cheildott.Strangio,come glialtrisanitaricoinvoltinella vicenda giudiziaria, attende l'esito del processo con la serenità che contraddistingue chi compie con serietà ed impegno il proprio dovere. Maria Carmela Gioscia Giulio Strangio
AZZOPPATO DA TOGHE LUCANE POCO ELEGANTE di GIUSEPPE GALANTE segue dalla prima dacché il termine “azzoppare”, per la rozzezza che lo caratterizza, non dovrebbe far parte del lessico di un buon giornalista e, di seguito, la verità, perché lei dovrebbe sapere, e se non lo sa le consiglio di aggiornarsi, che nel merito il procedimento Toghe lucane non mi ha mai riguardato, come l'Autorità Giudiziaria di Catanzaro ha definitivamente riconosciuto con richiesta di archiviazione datata 27 maggio 2009 e conseguente decreto pronunziato dal GIP il 25 giugno 2009. Ove lei ritenga che possa interessare ai lettori del suo giornale conoscere le reali ragioni per le quali ho volontariamente lasciato l'Ordine Giudiziario, le rilascerò di buon grado una intervista. Le chiedo formalmente di pubblicare integralmente questa nota sul suo giornale. Riservo la tutela di ogni mio diritto. Egregio dottor Galante Innanzitutto la ringrazio per la sua volontà di volermi rilasciare un'intervista, occasione che non perdo a beneficio mio e dei lettori di questo giornale. Parto dalla lezione lessicale sull'uso di “azzoppare” che Lei mi fa, sottolineando la rozzezza poco elegante per un giornalista. Per fugare i suoi dubbi le fornisco qualche esempio adoperato da colleghi con firme più blasonate della mia: “Chi cospira per azzoppare l'anatra Silvio” di Guido Moltedo su Europa del 22 maggio del 2009, “Un altro colpo per azzoppare la Corte” della prestigiosa agenzia Lettera 22 e per rimanere in un mondo a Lei noto “Provano ad azzoppare la riforma Alfano” di Tommaso Montesano su Libero del 16 luglio 2009. Evidentemente tra il lessico togato e quello giornalistico ci sono stilemi differenti. Mi dispiace che nella frase incriminata Lei abbia maturato un sospetto, le assicuro illegittimo. Quello che a me premeva evidenziare era il muro di gomma da Lei evocato nella trasmissione “Ambiente Italia” in merito al traffico di rifiuti radioattivi. L'azzoppamento adoperato su Toghe Lucane si ricollega al mio ragionamento deduttivo espresso in un altro mio precedente editoriale in cui ho scritto che quel procedimento potrebbe essere servito a bloccare l'inchiesta sui rifiuti neutralizzando i magistrati che avevano in mano l'esplosivo fascicolo. Mi dispiace quindi del suo livore e le devo ricordare che il mio giornale è stato il primo ad annunciare, con vistosi titoli, la decisione del gip Capomolla che ha archiviato ogni sua responsabilità. Mi duole ricordarle anche che l'Ansa all'indomani delle sue dimissioni scrisse: “La scelta di farsi decadere dall'incarico non presentandosi più in procura eviterà a Giuseppe Galante il procedimento disciplinare”. Sperando di incontrarla molto presto la saluto senza alcun rancore. p. l.
TORO 21/4 - 20/5
Agite con grande fiducia nelle vostre possibilità e i risultati nel lavoro arriveranno presto. Più equilibrio nel gestire i rapporti di coppia.
GEMELLI 21/5 - 21/6
QUELL’INCIUCIO CHE MI ATTRIBUITE FALSAMENTE di FELICE BELISARIO segue dalla prima è contenuta nelle riflessioni seguenti. E' stata presa a pretesto un'inchiesta di MicroMega per scrivere, in maniera parziale e incompleta, della situazione del partito in Basilicata, sostenendo che io sarei uno dei cosiddetti inciucisti (gramigna da estirpare) che avrebbe contribuito a determinare il pesante gap tra risultato elettorale europeo e quello amministrativo. Negli articoli del Tuo giornale, però, quando vengo citato, si omette di ricordare un dato essenziale. Il giornalista di MicroMega, infatti, nemmeno una volta parla della Basilicata nelle 27 pagine (27!) della sua inchiesta, in cui pure passa al setaccio i presunti casi critici dell'Italia dei Valori sul territorio nazionale. Per un articolo che indaga il partito fin dentro le sue viscere, citando casi di (presunto) malcostume anche in piccoli paesi, non aver avuto nulla da dire sull'IdV lucano non può essere una dimenticanza. Io vengo citato solo per questioni inerenti la Puglia. Si tratta chiaramente di palesi fantasie visto che il mio ruolo di commissario in Puglia si è esaurito nel 2005 e che i fatti che mi sono addebitati, e a cui sono assolutamente estraneo (come ha confermato il Presidente del mio partito in un'intervista concessa a “LA STAMPA” il 26.09.09), si riferiscono a un periodo successivo. La tutela del mio nome, poiché nulla di quanto riferito da MicroMega risponde al vero, è quantomeno prioritaria e avverrà in tutte le sedi. Ma c'è un altro dato che mi pare opportuno sottolineare: è assolutamente normale che tra elezioni europee e amministrative vi sia una differenza di consensi. Queste ultime, specie al Sud, sono sempre condizionate da innumerevoli liste civiche che portano via voti a tutti i partiti nazionali, mentre alle europee il voto è per certi versi più libero, quasi ideologico. Certamente, nel caso dell'IdV, con candidature di alto profilo e spesso fuori dagli schemi, il risultato ha confermato un dato tendenziale già presente in tutti i sondaggi dopo le elezioni del 2008. È comunque indiscutibile che alle amministrative, dove pure il risultato è stato nettamente migliore delle precedenti, qualcosa di più si poteva ottenere con liste più competitive. Infine, negli articoli pubblicati dal Tuo giornale, quella che è dialettica politica viene chiamata “inciucio”. In Basilicata, all'interno dell'Italia dei Valori, è in atto un confronto, che ultimamente ha assunto toni aspri, sulla forma partito, sui contenuti e sulle alleanze. Nulla a che vedere con gli inciuci: semplicemente un dissenso radicale, tutto politico, tra quanti, come me, sono in completa sintonia con la linea nazionale del partito, e chi, invece, pensa di fare politica nell'IdV con filiere di tessere, faziosità, accordi sottobanco ed altro ancora. In questo contesto la cosiddetta società civile, che pre-
tenderebbe di aver da sola portato il partito al 12,3%, si limita a prendere posizioni sulla stampa, a scrivere qualche e-mail di protesta o a invocare l'intervento del demiurgo di turno. È chiaro che un partito in forte crescita deve saper affrontare i problemi e risolverli al suo interno. Ci stiamo provando. Per me parla la mia trasparente storia personale, professionale e politica, tutta fondata sulla lotta all'illegalità, al conflitto di interessi e al malaffare in politica. Su questo sono pronto al confronto con tutti. E' chiaro che, per le falsità e i giudizi che ritengo lesivi della mia immagine e del mio onore pubblicati dal Tuo giornale, sono costretto a tutelarmi in modo puntuale e incisivo. Sono certo che non me ne vorrai. D'altra parte, e conoscendoTi l'ho trovato strano, sarebbe bastata una Tua telefonata per verificare se quello che stava per essere pubblicato era, dal mio punto di vista, corretto o meno. Invece, evidentemente, essendo la linea editoriale del Tuo giornale in perfetta sintonia con quanto riportato negli articoli, hai ritenuto di assecondare le affermazioni in essi contenute. ChiedendoTi di pubblicare questa mia rettifica nei modi previsti dalla normativa vigente, Ti invio i miei migliori saluti. Caro senatore, Ti ho molto apprezzato quando hai indossato la coppola storta davanti a Montecitorio per sbeffeggiare l'attuale governo, mi dispiace che quel copricapo ti sia rimasto metaforicamente in testa per ammonire la libera stampa. Che Micromega faccia le pulci ai dirigenti di Italia dei Valori è una notizia che non può essere ignorata. Se poi il capogruppo a Palazzo Madama venga messo nel mirino dall'organo di rappresentanza ideologico del legalitarismo italiano non è fatto da mettere sotto i tappeti. Non siamo soliti indossare magliette e scegliere fazioni. Tanto meno per le guerre interne di Italia dei Valori. Abbiamo ospitato gli articoli di Anna Rivelli in prima pagina secondo una nostra gerarchia. Il Quotidiano della Basilicata è un luogo aperto che favorisce la discussione e il confronto tra le diverse posizioni. I nostri cronisti a volte hanno incontrato difficoltà ad ottenere tuoi virgolettati e abbiamo rispettato questa scelta, perché un politico è ovviamente libero di determinare la sua comunicazione. Ma non può determinare quella dei giornali. Le tutele cui alludi non m'impensieriscono. Mi fanno un po' sorridere. Perché ricordano quelle del presidente Silvio Berlusconi nei confronti degli illustri colleghi di Repubblica e Unità. Risulterebbe comico che il capogruppo romano del più ferreo partito d'opposizione abbia atteggiamenti da imperatore nella sua regione. p. l.
Tenete d'occhio quello che avverrà nei prossimi giorni: l'inizio di luglio è promettente per gli affari. In amore siete sempre più coinvolti.
CANCRO 22/6 - 22/7
Cercate di curare di più i rapporti con clienti, collaboratori o colleghi di lavoro: avete tutto da guadagnare. L'amore è appeso a un filo.
LEONE 23/7 - 23/8
Nel lavoro la situazione oggi è piuttosto complessa e stressante, ma ve la caverete egregiamente. Incontri stimolanti e insoliti
VERGINE 24/8 - 22/9
Tanta buona volontà e un po' di coraggio vi aiuteranno a fare rapidi passi avanti nella carriera. In amore amate le sfide, avrete pane per i vostri denti.
BILANCIA 23/9 - 22/10
È tempo di valorizzare le vostre migliori qualità professionali: preparazione e diplomazia. In amore cambiate tattica.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Nella professione siete partiti con il piede giusto: vigilate e continuate così. In amore la situazione sta sfuggendovi di mano.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Ogni scelta comporta dei rischi: se volete fare carriera nella professione allora dovete osare di più. L'amore vive un momento delicato.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Chiudete rapidamente le questioni rimaste in sospeso e poi nella professione potrete impegnarvi in progetti futuri. Il cuore batte forte
ACQUARIO 21/1 - 19/2
S'impone una spiegazione con un collaboratore che ha visto lontano. In amore state rischiando parecchio con le vostre evasioni
PESCI 20/2 - 20/3
Grazie alla vostra iniziativa una situazione lavorativa statica si rimetterà in moto. Al cuore nemmeno voi riuscirete a comandare
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DANNEGGIATI E BEFFATI
LA CORTE E IL LODO ALFANO: DIRITTO E POLITICA
di VITO BUBBICO QUELLO che sembrava essere sin dall'inizio una presa per i fondelli per i precari cacciati dalla scuola, a seguito del combinato disposto della cura Gelmini-Tremonti, ora è stata confermata autorevolmente. Si è avuto per un certo momento anche il sospetto di essere affetti dal virus del pensare sempre e comunque male di questi ministri. Ma quando si preannunciavano misure a sostegno dei precari che per l'anno 2009-2010 non avrebbero visto rinnovarsi i contratti a tempo determinato non si riusciva a capire bene cosaci fosse di più e di diverso rispetto a quanto già spettasse loro in base alle norme già vigenti. Ovvero, l'indennità di disoccupazione. Ebbene ora è il MIUR che con una sua circolare, la n.15266 del 9 ottobre 2009, fornisce le indicazioni “autentiche” rispetto alla cosiddetta "convenzione INPS" per il personale precario della scuola. Una nota che, dovrebbe essere di chiarimenti, e che è oltremodo confusa e non fornisce alcuna indicazione pratica sulle modalità e la tempistica per accedere a tale convenzione. Ma una cosa chiara la dice e conferma i sospetti iniziali. Si chiarisce che la convenzione si applica solo a coloro che hanno i requisiti previsti dall'INPS per l'accesso all'indennità di disoccupazione. Perbacco e quali risorse aggiuntive sono state messe sul piatto dal governo per ristorare il danno arrecato a tante famiglie? Nessuna. Si stabilisce semplicemente una diversa modalità di corresponsione dell'indennità che comunque sarebbe spettata ai lavoratori licenziati. Altro che i grandi annunci dei giorni scorsi. Qui non si è ampliata la platea dei destinatari del sussi-
di FRANCESCO BOCHICCHIO
dio di disoccupazione, come richiesto dai precari e dai sindacati che li hanno sostenuti, ma si è semplicemente intervenuti su come viene pagata a coloro che ne hanno già diritto. Inoltre, la circolare non riporta nemmeno il testo della convenzione, né le istruzioni per le scuole. Dalla nota sembra di capire che coloro che presentano la domanda per i "contratti di disponibilità" debbano anche presentare quella di disoccupazione, per il tramite della scuola, o comunicare di avere già presentato all'INPS la domanda stessa. Insomma, a procedura già avviata quest'ulteriore adempimento comporta difficoltà e costi per i precari-disoccupati, oltre ad imporre ulteriori oneri alle scuole che non sono neanche informate adeguatamente su tali nuove procedure. Ai precari oltre che al danno del mancato rinnovo del contratto tocca anche la beffa di maggiori adempimenti per poter ottenere la disoccupazione già spettante. Una risposta del Governo che oltre ad essere iniqua e insufficiente, come è stato ribadito anche in occasione dell'audizione in Parlamento da parte delle organizzazioni sindacali, è anche vessatoria nei confronti dei lavoratori ed interferisce pesantemente sulla funzionalità delle segreterie scolastiche, già ridotte all'osso dai tagli. Nell'incontro previsto per il prossimo 15 ottobre prossimo al Ministero è prevedibile che da parte dei lavoratori e dei propri rappresentanti saranno ribadite le proprie posizioni e verrà chiesto di definire misure organiche e chiare a tutela di tutti i lavoratori licenziati, senza discriminazioni, né di tipologia contrattuale né di appartenenza geografica.
IL LODO Alfano è incostituzionale: lo si sapeva da tempo e la Corte Costituzionale non ha fatto altro che fissare in sentenza ciò la coscienza civile dava per scontato. Viola l'art. 3 della Costituzione un provvedimento legislativo che sottrae le Alte Cariche dello Stato ai rigori del processo penale senza limitare univocamente la sottrazione solo al primo mandato - il Lodo Alfano prevede tale limitazione solo in caso di passaggio da una ad un'altra Alta Carica ma non in caso di permanenza nella stessa carica dopo il primo mandato - e senza, più in generale, prevedere meccanismi generali atti ad inibire che la sottrazione nel primo mandato sia strumentale ad una sottrazione definitiva; nulla garantisce che la sottrazione da momentanea non si trasformi in definitiva. Viola l'art. 138 della Costituzione una legge che sottrae ai rigori del processo penale e quindi fornisce una guarantigia particolare agli organi costituzionali senza adottare le procedure delle leggi costituzionali. Il tutto è così banale che non si spiega perchè si sia discusso tanto in merito prima di tale sentenza e dopo la sua emanazione. Il punto fondamentale è che i detentori del potere politico non sono al di sopra delle leggi e che la divisione dei poteri impedisce la configurazione di un titolare della sovranità: questa intesa come monopolio legittimo della violenza (Max Weber) appartiene allo Stato e viene ripartita tra più organi per impedire concentrazioni e per assicurare che la stessa , proprio in quanto spersonalizzata, sia esercitata nel rispetto rigoroso della legge. Il Capo del Governo, di fatto legittimato dalla volontà popolare ed unica persona legittimata dalla volontà popolare, non può utilizzare tale legittimazione per sottrarsi alla legge ed all'equilibrio dei poteri. La Corte Costituzionale, in un momento tesissimo, in cui Berlusconi ha trasformato tale occasione per la radicalizzazione dello scontro e per far emergere un'antitesi tra volontà popolare ed equilibrio dei poteri costituzionali, ha fissato l'intangibilità dell'equilibrio istituzionale e costitu-
zionale e l'inderogabilità assoluta della Costituzione, financo quando assediata dalla politica. Il diritto è al di sopra della politica, la politica deve muoversi nel rispetto del diritto e non contro. Ha stabilito tale punto fondamentale non solo resistendo a Berlusconi ed alla sua offensiva, ma anche facendo muro di fronte ad uno smottamento generale della politica italiana: il Presidente della Repubblica Napolitano si mostrava preoccupato delle conseguenze dello scontro aperto da Berlusconi, come se la pacificazione nazionale sia un vapore superiore al rispetto della Costituzione. Ma non solo, invece di discutere dei contenuti e di mostrare la portata giuridica della decisione della Corte, il dibattito si è incentrato su aspetti tali da avvolgere il tutto in una nube spessa e inestricabile. Si è mostrato il “vulnus”arrecato dalla Corte di al Capo dello Stato che aveva apposto la propria firma sulla legge: la firma del Capo dello Stato deve essere negata solo in caso di evidente incostituzionalità e poi non viene impedita la promulgazione della legge in caso di sua riproposizione . In ogni caso quello del Capo dello Stato è un filtro che non dà patente di legittimità costituzionale, spettante solo alla Corte, organo giudiziario superiore indipendente dalla politica. Si è mostrata l'anomalia della bocciatura di una legge che aveva fatto propri tutti i rilievi della Corte di fronte al Lodo Schifani: invece, è da dubitare che la legge del Lodo Alfano abbia fatto propri tali rilievi, sia alla luce della sua non univocità nel circoscrivere la sospensione dei processi ad un solo mandato, sia alla luce della circostanza che appare dubbio che la precedente sentenza abbia veramente escluso la necessità di una legge costituzionale in materia; in ogni caso, solo l'arroganza politica può suscitare dubbi sull'ammissibilità di “revirement” della Corte,”revirement” che sono fondamentali per l'evoluzione ed il raffinarsi della giurisprudenza. Infine, nel dare per scontato che Napolitano ritenesse il lodo Alfano legittimo costituzionalmente, si è mostrata l'anomalia di un voto contrario dei Giudizi nominati dal Capo dello
a cura dell’avv. Vito Carella vitocarella@gmail.com
Sono proprietario di un appartamento in condominio. Il palazzo ha da poco finito i lavori di ristrutturazione. Mentre io ho pagato tutte le mie quote, altri condomini no. Adesso l'impresa mi ha mandato una raccomandata con l'avvocato, a me e a altri tre condomini, per avere il pagamento delle quote dei condomini morosi. Devo pagare i debiti degli altri? Lettera non firmata La questione posta dal lettore è tra quelle che, negliultimi anni, sono state maggiormente dibattute in giurisprudenza. Infatti, secondo un primo indirizzo - maggioritario - la responsabilità dei singoli condomini per le obbligazioni assunte dal condominio verso terzi ha natura solidale; in altri termini, il creditore del condominio può chiedere il pagamento dell'intero suo credito a ciascuno dei singoli condomini, salvo il diritto di regresso di chi ha pagato verso gli altri condebitori; l'obbligazione, infatti, è in solido - secondo il Codice Civile - quando più debitori sono obbligati tutti per la medesima prestazione, in modo che ciascuno può essere costretto all'adempimento per la totalità e l'adempimento da parte di uno libera gli altri (è la cd. solidarietà passiva). Questa tesi si basa su un articolo del Codice Civile che stabilisce che quando vi sono più condebitori, essi sono tenuti al pagamento in solido, se nonrisulta diversamente dalla legge o dal titolo che ha generato l'obbligazione (ad esempio, il contratto). Un secondo orientamento - minoritario - sostiene, in-
RISPOSTE CIVILI
Come ogni giovedì le risposte del civilista ai dubbi dei nostri lettori
Condomini: chi paga per i morosi? vece, il principio della parziarietà, ossia quello della ripartizione tra i condomini delle obbligazioni assunte nell'interesse del condominio in proporzione alle rispettive quote, con possibilità del creditore di agire nei confronti degli stessi condomini nei limiti dei rispettivi debiti. Detta tesi si basa su uno specifico articolo del Codice Civile secondo il quale le obbligazioni assunte nell'interesse del condominio si imputano ai singoli partecipanti in proporzione alle rispettive quote. Questo contrasto interpretativo ha reso necessario l'intervento delle Sezioni Unite Civili (per intendersi, una sorta di Corte Supremaall'interno dellaCortedi Cassazione, istituita proprio per risolvere i contrasti interpretativi che possono insorgere tra le Sezioni Semplici). Le Sezioni Unite hanno affermato che, se è vero che la solidarietà raffigura un principio riguardante i condebitori in genere, detto principio generale è valido là dove, in concreto, sussistano tutti i presupposti previsti dalla legge e, in particolare, quando la prestazione comune a ciascuno dei debitori sia indivisibile. Se invece l'obbligazione è divisibile, salvo che dalla legge sia espressamente considerata solidale, il principio della solidarietà passiva va contemperato con quello della divisibilità che impone che ciascuno dei debitori non
sia tenuto a pagare il debito che per lasua parte.Dunque, sela legge non impone la solidarietà e, contemporaneamente, l'obbligo è naturalisticamente divisibile, l'obbligazione deve considerarsi a struttura parziaria. Ciò posto, la Cassazione è passata a esaminare la natura delle obbligazioni assunte nel cosiddetto interesse del "condominio". In esse si riscontra certamente la pluralità dei debitori (i condomini) e l'unicità del titolo (il contratto), elementi dai quali le obbligazioni solidali hanno origine. É, però, discutibile l'esistenza di una prestazione indivisibile. Essa è certamente unica e indivisibile guardando al creditore, il quale effettua una prestazione nell'interesse ein favoredi tutticondomini (ilrifacimento della facciata, l'impermeabilizzazione del tetto etc). Tale non può dirsi, però, nel lato passivo, visto che l'obbligazione dei condomini (condebitori), consistendo nel pagamento di una somma di danaro, raffigura una prestazione comune, ma naturalisticamente divisibile. Ciò posto, dice la Suprema Corte, al fine di imporre il vincolo solidaristico ai condomini, occorrerebbe rinvenire una norma di legge che espressamente disponga che il criterio della solidarietà si applichi alle obbligazioni dei condomini. E, tuttavia, detta norma non esiste.
Stato (e la punta massima la ha fornita Berlusconi, che si è indignato perché Napolitano non ha costretto tali Giudici a votare nel senso da lui voluto, ma è notorio che Berlusconi quando parla di costituzione pensa non alla legge fondamentale dello Stato ma alla costituzione fisica delle belle ragazze): la nomina dei Giudici anche Costituzionali non è retta dai principi del mandato ed i Giudici acquistano autonomia rispetto a chi li ha nominati. La verità è una sola, si era accettato che Berlusconi vincesse lo scontro per non turbare l'armonia, di fronte alla quale il sacrificio della Costituzione appariva a tutti un prezzo accettabile. Ebbene, bersagliata da pressioni spesso indebite, la Corte ha resistito mostrando che il diritto non si piega alla politica ma la deve guidare ed impedire che esca dai suoi confini inderogabili. La sentenza della Corte suscita profonda emozione e, senza retorica, commozione in chi scrive: e vede un filo rosso che si dipana da Ugo La Malfa che nel 1974 da Ministro del Tesoro non autorizzò l'aumento di capitale della Banca di Sindona, rendendo irreversibile la crisi di questi, passa per Giorgio Ambrosoli liquidatore di tale banca nominato dal Ministro del Tesoro su proposta di Banca d'Italia che pagò nel 1979 con la vita il rifiuto di abdicare ai propri doveri, passa per Paolo Baffi e Mario Sarcinelli, Governatore ed altissimo dirigente di Banca d'Italia che sempre nel 1979 subirono l'umiliazione rispettivamente del ritiro del passaporto e dell'arresto per il rigore dimostrato nella vigilanza, arriva nei giorni nostri a Giovanni Castaldi e Giovanni Clemente, Dirigenti di Banca d'Italia, che nel 2005 pagarono con l'emarginazione all'interno dell'Istituzione il loro rifiuto di cedere di fronte “ai furbetti del quartierino”. Sono esempi indicativi e non esaustivi: tutti questi e con loro adesso i Giudici della Corte fanno sì che di fronte al signorotto di turno l'italiano possa sempre ripetere con orgoglio la famosa battuta di Totò: “Non siamo mica nel Congo Belga”. studiobochicchio@legalebochicchio.it
Al contrario: le norme in materia di condominio evidenziano il fatto che le obbligazioni condominiali nascono come conseguenza dell'appartenenza comune del bene, ma sempre in ragione della quota e che solo in ragione della quota i condomini sono tenuti a contribuire alle spese. Espressamente la Corte dichiara: «essendo queste obbligazioni comuni (quelle condominiali) naturalisticamente divisibili ex parte debitoris, il vincolo solidale risulta inapplicabile e prevale la struttura intrinsecamente parziaria delle obbligazioni. D'altra parte, per la loro ripartizione in pratica si può sempre fare riferimento alle diverse tabelle millesimali relative alla proprietà ed alla misura dell'uso». Né la solidarietà potrebbe ricondursi all'asserita unitarietà del gruppo dei condomini. Il condominio, infatti, non è titolare di un patrimonio autonomo, né di diritti e di obbligazioni: la titolarità dei diritti sulle cose, gli impianti e i servizi di uso comune fa capo ai singoli condomini e agli stessi sono ascritte le obbligazioni per le cose, gli impianti ed i servizi comuni e la relativa responsabilità. Anche quando l'amministratore agisce in giudizio per il condominio, in realtà rappresenta i singoli condomini, i quali sono parti incausa nei limiti
della loro quota e solo in questa misura ognuno dei condomini rappresentati deve rispondere delle conseguenze negative della lite. Riepilogando: la regola della solidarietà passiva esige la sussistenza non soltanto della pluralità dei debitori e dell'identica causa dell'obbligazione, ma altresì dell'indivisibilità della prestazione comune; in mancanza di quest'ultimo requisito e in difetto di un'espressa disposizione di legge (che nel caso del condominio, manca), non può esservi solidarietà. Ciò posto, i debiti dei condomini non possono che essere parziari: ai singoli si imputano, in proporzione alle rispettive quote, le obbligazioni assunte nel cosiddetto "interesse del condominio", in relazione alle spese per la conservazione e per il godimento delle cose comuni dell'edificio. Il creditore del condominio, pertanto, può procedere all'esecuzione soltanto individualmente nei confronti dei singoli, secondo la quota di ciascuno. Del resto, secondo la Cassazione, aderire alla tesi della solidarietà che pure avvantaggerebbe il creditore - avrebbe anche riflessi pratici gravi, in quanto costringerebbe i debitori ad anticipare somme a volte rilevantissime in seguito alla scelta (inattesa) operata unilateralmente dal creditore medesimo. Il lettore, dunque, può stare tranquillo: la giurisprudenza è dalla suaparte. Ripeto,tuttavia, il solito consiglio: si rivolga al suo legale di fiducia per farsi assistere anchein questafasestragiudiziale della vertenza.
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Giovedì 15 ottobre 2009
Italia / Mondo
Giovedì 15 ottobre 2009
Il premier, nella sua veste di imprenditore, annuncia l’avvio dei cantieri
Ponte, si parte a dicembre «L’eredità del debito pubblico non può frenare le grandi opere» di FEDERICO GARIMBERTI ROMA – La pesante «eredità» del debito pubblico non deve impedire la realizzazioni delle grandi opere che restano indispensabili per il Paese a cominciare dal Ponte sullo stretto di Messina i cui lavori inizieranno a fine anno. Silvio Berlusconi, davanti alla platea di dirigenti e azionisti delle società che gestiscono gli scali di Malpensa e Fiumicino, torna a vestire i panni dell’imprenditore. E nel farlo assicura che il governo non intende abbandonare il piano di rilancio delle infrastrutture annunciato in campagna elettorale. L’occasione gliela offre la presentazione dei progetti di sviluppo e investimento di Sea e Adr, le aziende che gestiscono i due 'hub' di Milano e Roma. La platea riunita a villa Madama è composita: oltre ai soci e agli amministratori delle due aziende, ci sono membri del governo (dai ministri Altero Matteoli e Sandro Bondi, al sottosegretario Gianni Letta), i sindaci delle due città (Gianni Alemanno e Letizia Moratti) e anche esponenti dell’opposizione, come Massimo D’Alema (quest’ ultimo, al termine dell’incontro, avrà un fitto colloquio con Letta). «Il nostro Paese – dice Berlusconi dopo aver ascoltato gli interventi dei presidenti di Adr e Sea, Fabrizio Palenzona e Aldo Bonomideve –si deve svegliare da un lungo sonno che lo ha portato anche ad avere condizioni di bilancio negative». L’obiettivo è quello di «superare il gap infrastrutturale, della logistica e della mobilità» che affligge il Paese e che rappresenta una vera propria «strettoia» che ha finora «impedito di sfruttare appieno le ricchezze» dell’Italia. Ostacoli che, aggiunge, se rimossi potrebbero consentire l'afflusso di un maggior
Una simulazione del Ponte sullo Stretto
numero di turisti e investitori stranieri. Certo, aggiunge con un occhio ai conti pubblici, si deve «fare i conti» con il debito che abbiamo «ereditato». Ma, sottolinea, questa zavorra «non deve impedirci di innovare e di rimuovere gli ostacoli» che si frappongono alla realizzazione di infrastrutture. Insomma, non deve «impedire di stimolare investimenti pubblici e privati verso ciò che è più urgente». Il tempo, del resto, c'è. E lui ci tiene a sottolinearlo: «Il governo – dice infatti – ha ancora davanti a sè un lungo tratto per essere operativo». Tuttavia, prosegue, è meglio iniziare il prima possibile. Ecco perchè entro l’anno partiranno i lavori per la costruzione di quella che il governo considera l’opera simbolo del piano infrastrutturale che il governo aveva annunciato in campagna elettorale: «A dicembre e gennaio – conferma il Cavaliere – cominceremo la realizzazione un’altra infrastruttura fondamentale» per la Sicilia e per il Sud e cioè il ponte sullo stretto di Messina.
Pensioni, alzare i redditi non l’età La Ragioneria presenta i conti di spesa
ca improduttiva. Sull'aumento della spesa pensionistica si è soffermata la Ragioneria generale dello Stato che nella sua relazione sulla stima del fabbisogno di cassa al 31 marzo 2009 ha sottolineato come per il solo Inps le spese per pensioni siano aumentate nel primo trimestre del 4,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Per il complesso degli enti previdenziali, a causa della riduzione delle entrate (in gran parte legate alla crisi economica) e l’aumento delle uscite, i trasferimenti correnti da settore statale sono cresciuti del 37% passando
dai 13.152 milioni di euro dei primi tre mesi del 2008 a 18.050 nel primo trimestre 2009. Il peggioramento di 4.898 milioni di euro è dovuto principalmente all’Inps (fabbisogno aumentato di 3.130 milioni) e all’Inpdap (fabbisogno aumentato di 1.180 milioni). «Bisogna aumentare l’importo degli assegni – ha detto il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni – non l’età. C'è un problema di reddito, è necessario tagliare le tasse su lavoro e pensioni, e destinare i risparmi ottenuti dal recupero dell’inefficienza all’incremento delle pensioni».
Il piano approda in Consiglio dei ministri
Verso la Banca del Sud con un ruolo centrale dei 4mila uffici delle Poste ROMA – La Banca del Mezzogiorno muove un altro passo in avanti e approda domani al consiglio dei Ministri mentre l’addi PosteItalianeMassimo Sarmi,che nelddlfortemente voluto dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti avranno un ruolo centrale, si aspetta «tempi brevi» per realizzare l’operazione dopo che sarà concluso l’iter parlamentare. Oltre alle Banche di Credito Cooperativo (Bcc, presenti nel Mezzogiorno con 108 aziende e 600 sportelli) nella bozza del piano, che sarà all’esame dei ministri e che è stato licenziato dal pre-consiglio ieri, avranno infatti un peso rilevante le Poste che al Sud contano su una rete di circa 4 mila uffici. Entrambi i soggetti, secondo ilddl, siederannonel comitato promotore formato da 15 elementi che entro tre mesi dovrà presentare una relazione al ministero dell’Economia. La presenza del socio fondatore Stato, comunque, anche per rispondere ai moniti di Confindustria e della Cgil che chiedono di evitare «un nuovo carrozzone pubblico», è limitata a 5 anni e si
Aeroporti 5 miliardi per Malpensa e Fiumicino
CANTIERE PER LA FERROVIA DI VILLA SAN GIOVANNI La prima opera che sarà realizzata nel contesto del progetto per il Ponte «sarà lo spostamento della linea ferroviaria nei pressi di Villa San Giovanni: un lavoro propedeutico per il cantiere principale di lavoro». È quanto ha affermato poi l’ad della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, incontrando i giornalisti in occasione della stessa presentazione del piano di investimenti di Adr e Sea. Lo spostamento della linea ferroviaria, che costerà 30 milioni di euro già disponibili, sarà realizzato dallo Stretto di Messina d’accordo con le Ferrovie dello Stato. L’obiettivo è di iniziare i lavori tra dicembre e gennaio: «Un obiettivo al quale ci siamo impegnati - ha sottolineato Ciucci - e siamo nella fase finale del progetto esecutivo. Il top manager ha poi chiarito che mentre va avanti la progettazione dell’opera principale si può partire con uan serie di opere a terra che rappresentano ben un terzo dell’intero progetto da 6 miliardi di euro.
Il no dei sindacati all’ipotesi dell’innalzamento del limite per la messa a riposo
ROMA – Resta alta la polemica sul sistema previdenziale italiano: mentre arrivano i conti della Ragioneria generale dello Stato sull'aumento dei trasferimenti statali agli enti previdenziali, i sindacati ribadiscono il loro no a ipotesi di aumento dell’età per il collocamento a riposo e chiedono piuttosto di alzare gli importi medi degli assegni. Il presidente della Confindustria Emma Marcegaglia chiede di riflettere anche sulla sanità e sulla spesa pubbli-
Tre fasi fino al 2020
Giulio Tremonti
manterrà sempre in minoranza. La “benzina” del nuovo istituto di credito saranno i bond per il Sud che, secondo il ddl, godranno di un’aliquota agevolata al 5% contro il 12,5% delle obbligazioni, saranno sottoscritti dai risparmiatori e destinati a finanziare le piccole imprese meridionali. La stima del governo è di una richiesta di 6,75 miliardi di euro (il 50% della provvista necessaria per finanziare le imprese al Sud), con un reddito per le casse dello Stato di 155,3 milioni di euro e con una perdita di gettito quindi di 9,2 milioni di euro rispetto alla normale tassazione.
Altero Matteoli
di PAOLO RUBINO ROMA – Un piano di sviluppo da 3,6 miliardi per l’aeroporto di Fiumicino, 1,4 miliardi per Malpensa: in tutto investimenti per 5 miliardi per 17 cantieri da chiudere entro il 2020. E poi guardare più lontano, con investimenti a quota 14 miliardi nel 2040. AdrAeroporti di Roma e SeaAeroporti diMilano hanno accantonato la rivalità che li aveva contrapposti per il ruolo di hub di Alitalia e si sono presentati come alleati di fronte al governo per presentare piani di crescita complementari. Fiumicino che punta a 100 milioni di passeggeri l’anno per la centralità geografica strategica nel Mediterraneo, il centro-sud come bacino di riferimento, la prevalente caratterizzazione turistica; Malpensa che guarda al mercato del Nord, passeggeri business e trasporto merci. Sono stati chiari, per Adr il presidente Fabrizio Palenzona, e per Sea il presidente Aldo Bonomi, nel sottolineare che i privati sono pronti a rischiare ma solo se verranno confermate le condizioni di certezza delle regole e delle risorse garantite dal governo. Un percorso in due fasi: subito un aggiornamento transitorio per le tariffe previsto da un decreto interministeriale firmato dal ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, ed ora al vaglio del ministro dell’Economia Giulio Tremonti; poi, a regime, un contratto di programma dedicato, come previsto per i grandi aeroporti dal decreto anticrisi dello scorso agosto. Intanto Fiumicino e Malpensa scoprono le carte: presentano i piani all’Enac che deve approvare il contratto di programma, e subito dopo al governo in un incontro a Roma a Villa Madama, con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che sottolinea quanto sia importante superare il «gap infrastrutturale» dell’Italia. Per il ministro Matteoli è significativa questa nuova alleanza tra imprese pronte a investiree governo che si impegna sulle condizioni perchè possano farlo. Il piano in tre fasi punta a realizzare entro il 2009 il nuovo raccordo sud tra le due piste, nel 2010 il nuovo Terminal 1 e le strutture ricettive «Airport City», il nuovo terminal lowcost entro il 2011, la «cargo city» nel 2013, la terza pista nel 2014, un polo logistico nel 2017, ed entro il 2020 anche lamonorotaia dicollegamento tra terminal 1 e terminal 2 ed il collegamento su rotaia al terminal centrale.
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Presentato il “pacchetto accessibilità”: day service e priorità nelle liste di attesa
San Carlo, domenica porte aperte L’assessore affronta il “caso Pennacchia” ma nel merito nessuna risposta di LEO AMATO POTENZA - «Non è questione di interpretazioni. E’ importante ricondurre il dibattito, senza nessun personalismo, nella sua sede propria. Sono pronto a discutere e a confrontarmi sui temi generali della politica sanitaria e delle nostre scelte in sede di consiglio regionale». Tanto per essere chiari: «Ognuno fa politica con i suoi mezzi, e la riconduce a sua immagine e somiglianza. C’è chi fa una mozione in consiglio per poter discutere dei problemi della sanità, e chi avanza l’interpretazione di una regola. Se si vuole parlare della sanità è una cosa, e noi siamo ben lieti di soddisfare quest’esigenza, affrontando un dibattito completo. Questo è il dovere, secondo me, di un consigliere regionale. Questa è la politica. Ma un dibattito giudiziario no, un dibattito sull’interpretazione di una regola no. Se uno fa l’ingegnere, o l'avvocato, è evidente che sposta il discorso. Deve confrontarsi con gli ingegneri, o gli avvocati, non certamente coi politici». Alla fine l’assessore non si è sottratto alla polemica. Qualche illustre giornalista sì: ha raccolto in fretta le sue cose e ha abbandonato il campo prima del tempo. La risposta dell’assessore Antonio Potenza sulla polemica scatenata nei giorni scorsi dal presidente della commissione Sanità del consiglio regionale, l’avvocato Sergio Lapenna, è arrivata in tre tempi: le dichiarazioni nella seduta del consiglio regionale di
Giovanni De Costanzo e Antonio Potenza (foto Mattiacci)
martedì, la conferenza sulle innovazioni nell’accesso ai servizi del San Carlo, la stoccata contro il consigliere Lapenna. Al centro il direttore sanitario dell’ospedale San Carlo, Agostino Pennacchia: medico in servizio proprio al San Carlo, consigliere regionale con l’Udeur, segretario dei Liberaldemocratici, nominato circa un anno fa dal direttore
generale dell'ospedale, l’ingegner Giovanni De Costanzo. «Quella nomina è stato un atto legittimo - ha dichiarato l’assessore - Sarebbe assurdo se la sconfessassi io e adesso. Poi se è il caso si valuterà nelle sedi più opportune». Della questione, come già annunciato dal Quotidiano, si starebbe già occupando la Procura
del capoluogo, che indagherebbe per un presunto abuso d’ufficio, perché il direttore sanitario in carica non avrebbe avuto uno dei requisiti necessari per ricoprire quel ruolo. L’occasione dell’incontro con la stampa si è offerta ieri mattina per la presentazione del nuovo “pacchetto accessibilità” del San Carlo.
Nei locali del reparto di geriatria il direttore De Costanzo ha illustrato ai giornalisti tre importanti innovazioni nell’offerta e nell’organizzazione del maggiore nosocomio lucano: l'introduzione delle classi di priorità nelle liste d’attesa, il day service, e le domeniche aperte. L'obiettivo è di migliorare l'accesso ai servizi, garantendo tempi più rapidi per i casi più gravi, concentrando in un giorno solo protocolli diagnostici complessi, e aiutando i più disagiati che potranno essere accompagnati per alcune visite ambulatoriali anche di domenica, ma soltanto una volta al mese, e in via sperimentale fino a giugno del 2010, per alleggerire il peso sui familiari lavoratori. Un fascicoletto con le informazioni sarà consegnato nei prossimi giorni a tutti i medici di base. Si tratta di un progetto che coinvolge numerosi reparti e per questo erano presenti anche il direttore del dipartimento di Alta specialità del cuore, Franco Sisto, e il professor Paolo Severino, direttore dell'unità operativa di Neurochirurgia. «Chi pensava che il San Carlo fosse in caduta libera o abbandonato a se stesso - ha concluso l’assessore - ha avuto una netta smentita, perchè tutto si sta muovendo in direzione opposta, e da parte nostra c'è il massimo sostegno, anche per liberare l'ospedale da compiti impropri, e poter dispiegare la sua vocazione per l'alta specializzazione e le urgenze.” Quindi un cenno al rapporto della struttura con i pazienti, e l’impegno che negli ospedali non manchi mai un sorriso per chi soffre.
L’assemblea dei lavoratori vota e chiede l’intervento di Napolitano La protesta dei lavoratori della Lasme
Lasme, l’accordo va avanti Ma si chiede di migliorare la proposta con nuove garanzie
SOLIDARIETÀ DELLA PRO LOCO Gallicchio Domenica verrà presentato il libro
«Una scorta per Nello Rega» Raccolta firme per lo scrittore «NESSUNO tocchi Nello Rega»: chiedono una scorta per Nello Rega, il giornalista e scrittore originario di Potenza, autore del libro:“Diversi e divisi”, diario di una convivenza con l'Islam per il contenuto del quale è stato preso di mira da alcuni fondamentalisti islamici, con ben due atti intimidatori, i membri della Pro Loco di Gallicchio che hanno raccolto l’invito del comitato “Ennettienne”. Quindi l’appello a unire la propria firma a quella raccolte all’indirizzo “www.prolocogallicchio.it”, da mandare al ministro Maroni, affinché gli si possa garantire la giusta protezione. Invitiamo il Presidente della Regione Basilicata a farsi promotore del presente appello presso le istituzioni. L’iniziativa nasce da Paolo Sinisgalli, subito accolta dal presidente della Pro-loco Gallicchio, Vincenzo Spina. Entrambi, unitamente all'amministrazione comunale e all'Assessorato alla Cultura hanno organizzato, per Domenica 18 Ottobre, la presentazione del libro. Sarà anche l'occasione, alla presenza dell'autore, per il lancio ufficiale della raccolta firme.
MELFI - I 174 operai della Lasme di San Nicola di Melfi considerano necessario continuare il negoziato per il miglioramento della proposta ministeriale avanzata a Roma nel tentativo di risolvere la vertenza che ha portato alla chiusura dello stabilimento lucano. La posizione è emersa al termine dell’ennesima assemblea sindacale che si è svolta ieri mattina presso l’indotto Sata alla presenza di tutte le organizzazioni di categoria e la maggior parte delle tute blu Lasme. Il tentativo è quello di rendere omogenea l’ipotesi avanzata da azienda e Ministero per lo sviluppo economico che contempla la ripresa dell’attività lavorativa solo per una parte delle maestranze con la cassa integrazione per tutti gli altri operai. «Non accetteremo mai la cassa integrazione per chiusura dello stabilimento – spiega il dipendente, Marco De Simone – ma solo per crisi. Un altro punto fermo resta la ripresa produttiva che deve avvenire
presso il nostro stabilimento di Melfi”». La Triplice di Basilicata, ma anche i non confederali, intanto, chiedono che al tavolo per la redazione del nuovo piano di reindustrialzzazione Lasme sieda anche la Fiat. L’assemblea, inoltre, ha segnalato la totale assenza di qualsiasi trattamento economico da parte dell’azienda e pertanto ha rivolto un appello al Presidente della Repubblica affinché Giorgio Napolitano sensibilizzi il Ministero per lo sviluppo economico a mantenere il tavolo della trattativa aperto evitando lo spostamento delle produzioni Lasme e le conseguenti contrapposizioni tra i lavoratori di Nord e Sud. Intanto a Chiavari la produzione di alza cristalli elettrici per la Grande Punto continua senza sosta ed anche questa circostanza finisce con il generare malumori tra gli operai di Melfi. Durante l’incontro di ieri si è avuta la sensazione, inoltre, che la gran parte degli operai non intende ac-
cettare una proposta che vada verso la ripresa lavorativa solo di una parte delle maestranze. La successiva decisione di chi dovrebbe rimanere in cassa integrazione rischia di diventare un gioco del tutti contro tutti. D’altro canto una parte del sindacato spinge per l’accordo che al momento sembra il migliore possibile. I prossimi giorni saranno decisivi ma l’intransigenza di una parte dei dipendenti Lasme è il chiaro segnale che la soluzione di tutta la complicata vertenza è ancora lunga da venire. In serata l’intervento del segretario della Cgil, Antonio Pepe: «Al punto in cui è giunta la trattativa, che si sta svolgendo presso il Ministero per lo Sviluppo Economico, per la soluzione della vertenza Lasme, non è consentito a nessuno dei soggetti coinvolti di operare inutili forzature che potrebbero far precipitare la situazione e distruggere tutto quello che si è cercato di costruire con la lotta dei
lavoratori, la determinazione del sindacato, l'impegno del Governo Regionale e delle strutture del Ministero. Per tali ragioni, nell'assemblea dei lavoratori, tenutasi questa mattina presso lo stabilimento Lasme di San Nicola di Melfi, abbiamo sostenuto la necessità di continuare la trattativa fino a giungere alla soluzione positiva della vertenza per tutti i 174 lavoratori. La proposta conclusiva del Ministero è certamente da considerare come un'utile base per l'avvio della fase finale della trattativa ma c'è bisogno di introdurre elementi di garanzia per tutti i lavoratori». Inoltre, alla luce dei risultati negativi dei bandi di reindustrializzazione dei siti dismessi, la Cgil chiede a De Filippo la convocazione di un incontro urgente per fare una verifica puntuale degli strumenti approvati dall’esecutivo regionale in modo da operare le necessarie modifiche. Vittorio Laviano
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24 ore in Basilicata
Giovedì 15 ottobre 2009
GiovedĂŹ 15 ottobre 2009
Uccise per soldi, ora è attore Ha conosciuto la vittima in una chat telefonica. In carcere è operatore di call center MONTEMILONE - Parte proprio da Montemilone questa storia che sembra passare tutta attraverso una cornetta telefonica. Angelo Domenico Verdoni quindici anni fa è un ragazzotto alternativo di 27 anni, quando conosce in una chat line telefonica del 144 la sua vittima. Giovanni Galaurchi, ex bidello separato di Castiglion Fiorentino, di 58 anni, verrĂ trovato morto nella sua vasca da bagno, con mani e piedi legati, dopo aver ospitato per qualche tempo il giovane di Montemilone, insieme al suo compaesano, Alfredo Spezzacatena. Lo hanno assassinato per soldi: l’ex bidello aveva vinto al “Gratta e vinciâ€?. SarĂ proprio una telefonata a incastrare (le primissime indagini su tabulati e ponti radio) l’assassino e il suo complice. Ora, Domenico Verdoni si trova nel carcere di Rebibbia dove sta scontando la pena di 21 anni inflitta dalla Corte d’Assise di Arezzo, e qui, ironia della sorte, è addetto al Call center del carcere. Un articolo pubblicato sul Corriere di Arezzo riprende la sua storia, perchĂŠ Angelo Domenico Verdoni ha anche recitato in una fiction tv. Quando ad Arezzo venne processato insieme ad Alfredo Spezzacatena, davanti ai giudici popolari e a una folla di curiosi, a fronte alta dichiarò di essere gay. Alto, capelli lunghi, aria trasognata, a San Benedetto mostrò subito inclinazione per la cultura e il teatro. GiĂ allora recitava nella compagnia della casa circondariale. E siccome la prigione è una punizione, ma anche un'opportunitĂ , Verdoni in questi tre lustri ha affinato le sue qualitĂ artistiche. Attore in carcere, ma anche sul piccolo schermo. Ha interpretato una parte in una docu-fiction trasmessa dal canale Cult della piattaforma Sky. “Reparto transâ€? è il titolo della se-
Suo complice nell’omicidio fu Alfredo Spezzacatena Anche lui veniva dal piccolo paese lucano
Angelo Domenico Verdoni
rie (10 episodi) ambientata nella sezione transessuali del carcere maschile di Rebibbia, a Roma, che racconta le storie e gli amori di cinque detenuti. La serie (già andata in onda) è stata firmata da un gruppo di autori (Matilde D'Errico, Maurizio Iannelli e Marco Penso) che ha realizzato per RaiTre altre docu-fiction a cavallo tra denuncia e intrattenimento. Unico gay del reparto (gli altri sono tutti transessuali) Angelo aveva a fianco un argentino condannato per lesioni aggravate a 5 anni, un romano che deve scontare 21 anni per omicidio durante
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Il messaggio al compagno: ÂŤFai filtrare dei raggi di sole nella mia alienazione per farmi sentire non piĂš colpevole di un errore che commisi anni faÂť
una rapina, un peruviano col vizio di derubare i clienti adescati per strada (8 anni la pena), un napoletano che si definisce trans filonazista, in galera per furto e ricettazione di motorini. Nelle recensioni, quanto ad Angelo Domenico Verdoni, si legge: ÂŤ40 anni, unico gay del reparto trans, condannato a 21 anni per una storia iniziata in chat e finita con un omicidio, che oggi lavora (ironia della sorte?) nel call center del carcereÂť. La chiave di lettura degli episodi passa per l'amore: le relazioni ora tenere ora movimentate tra i trans che hanno nomi come Ginevra,
Cinzia, Perla. A chiudere il cerchio c'è proprio Angelo, che invece odia il travestitismo e non sopporta i trans. Nell’autunno del 1994 lui e Alfredo Spezzacatena, originari di Montemilone in Basilicata ma residenti a Roma, si fecero ospitare dal Galaurchi, 58 anni, separato. Le indagini e la sentenza dicono che i due, in combutta, per spillargli altri soldi lo ammazzarono e abbandonarono il corpo nella vasca da bagno della casa di via Trieste a Castiglion Fiorentino. Poi via. Si tradirono anche con gli attingimenti col Bancomat della vitti-
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ma. Scrive su internet Verdoni in un “messaggio in bottigliaâ€? inviato dal carcere all’attuale compagno attraverso un sito autorizzato: ‌Il destino ci ha riservato anni di privazioni e mancanza di luce. Quanti i sorrisi forzati, quante le lacrime che si confondono con i giorni cupi della detenzione! Oggi tu sei presente sempre con pazienza e dolce ironia‌ Fai filtrare dei raggi di sole nella mia alienazione, e con quanto sacrificio riesci a cogliere parti di me per farmi in qualche modo sentire non piĂš colpevole di un errore che commisi anni fa‌.
SanitĂ e giustizia Caso Panio
L’ex manager Vainieri: ÂŤAssolto e soddisfatto Ma quanto ci è costato!Âť POTENZA - La Corte di Appello di Potenza ha confermato in pieno la sentenza emessa dal giudice di prime cure che, lo scorso anno, aveva assolto definitivamente il direttore generale della Asl 1, Giancarlo Vainieri dall’accusa di abuso d’ufficio. Il procedimento, noto come il “processo Panioâ€?, vedeva coinvolta anche l’ex giunta regionale Bubbico. L'esponente del Pd era difeso dall'avvocato, Giuseppe D'Addezio ha espresso ÂŤgrande soddisfazione per questa assoluzione e ancor piĂš soddisfatto e gratificato deve essere il dottor, Vaineri che per altro ha rinunziato alla prescrizione, fatto assolutamente eccezionale nei processi italiani di questi tempi. Il mio assistito, estraneo ai fatti delittuosi dei quali rispondeva e che prendevano le mosse dalla denunzia del dottor Giuseppe Panio, ha sempre creduto nella giustizia e pazientemente, dopo circa dieci anni di processo, ha atteso che la sua posizione fosse finalmente chiarita. Si chiude cosĂŹ una brutta pagina, non solo giudiziaria, che probabilmente per qualcuno doveva avere risvolti anche in altre sedi processuali, leggi toghe lucane e sfere politicheÂť. Il commento del diretto interessato è improntato ad una legittima soddisfazione. ÂŤIl processo è stato lungo ed impegnativo - spiega il manager, Giancarlo Vainieri - ma
seguito con compostezza e serenità , consci dell'insussistenza dei rilievi addebitati e nella piena fiducia nel lavoro dei giudici, al di là della pur pesante esposizione mediatica. Il grande clamore che questo processo aveva suscitato non ha comunque impedito ai magistrati di far emergere la verità . Da semplice cittadino iscritto al Pd - aggiunge - credo che i partiti ed i gruppi dirigenti non possano sottacere la portata e gli esiti politici dell'esposto Panio che, accompagnato da altri successivi insidiosi tentativi di ergere cappi e propalare sentenze, hanno caratterizzato una vera e propria opera di distruzione e delegittimazione di dirigenti e professionisti che hanno tentato di agglutinare un sostrato direzionale vero e solido nell'area del Vulture. Si è trattato di fuoco amico ma devo registrare che è stata feroce l'opera distruttiva della mia direzione e del gruppo di leali dirigenti Asl 1. Devo confessare - conclude - che, insieme ad un sentimento di sollievo per la nuova assoluzione, avverto una sorta di sensazione di essere consegnato; Vale a dire la partita è stata giocata nella realtà sociale e politica regionale e l'hanno vinta altri, insieme a pochi pallidi guardiani del fortino locale espugnato che ora è piÚ difficile riconquistare. Vittorio Laviano
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16 24 Ore in Basilicata Paradossale storia di Verdoni, gay, di Montemilone, scelto per recitare nella serie “Reparto trans�
Due investigatori inglesi di nuovo in Italia per interrogare le donne a cui sarebbero stati tagliati i capelli
Scotland Yard torna a Potenza Secondo i detective il caso Claps è legato all’omicidio della sarta Heather Barnett Turismo, arrivano i Piot
Sostegno pubblico all’iniziativa dei privati POTENZA - Uno strumento innovativo destinato a cambiare la strategia del turismo in Basilicata. Sono i Piot (Pacchetti integrati di innovazione turistica). Ieri la Giunta regionale ha approvato l’avviso pubblico, che renderà operativo un percorso di sviluppo fondato sul protagonismo dei privati, con il supporto del settore pubblico, diretto alla formazione di “sistemi turistici maturi”. «Continuando nella scia delle riforme normative, iniziata con la nuova definizione delle competenze dell’Apt fino all’elaborazione del Piano turistico regionale - ha spiegato in una conferenza stampa il presidente della Regione, Vito DeFilippo –siè giunti a una nuova concezione dello sviluppo turistico in cui il territorio diventa un riferimento importante. Le amministrazioni locali e gli imprenditori saranno nelle condizioni di costituire partnership, alleanze strategiche che possano consentire a un territorio sicuramente ricco di risorse come la Basilicata di entrare a “tempo pieno” nei circuiti turistici». Metaforicamente, dunque, l’accensione del motore è affidata ai partenariati privati-pubblici che si costituiranno nei territori e un grande ruolo propulsore è affidato all’iniziativa privata. «Anchese inquestianni – ha continuato De Filippo – il turismo in Basilicata ha registrato un trend positivo, in controtendenza con ildato italiano,ciò non toglie che il sistema debba essere implementato. Come succede per gli altri settori dell’economia, anche il turismo soggiace alle leggi del mercato e di una competizione sempre più forte. Perciò, la Basilicata, ricca di risorse, deve allestire le strategie più adeguate per poter concorrere con i territori limitrofi». L’avviso pubblico sarà sostenuto con 80 milioni di euro derivanti da fondi Fesr e Fas, «risorse non esaustive, che non corrispondono a tutta la potenzialità che oggettivamente potremmo mettere in campo per il turismo – ha sottolineato il presidente ma che incentiveranno interventi per la creazione di attrattori turistici e di nuove formule di ospitalità». Anche la tempistica sarà veloce. Saranno indette sette conferenze programmatiche (ad Abriola, a Maratea, Matera, Melfi, Marsicovetere, San Severino Lucano e Policoro), per la costituzione dei partenariati nell’arco dei 30 giorni successivi alla pubblicazione del bando sul Bollettino Ufficiale della Regione. Dopodiché, nei sessanta giorni successivi, si procederà alla costituzione dei partenariati e alla presentazione delle candidature ufficiali fino alla valutazione dei progetti e all’assegnazione del finanziamento a copertura del 25 per cento del progetto.
POTENZA - In una stanza della Questura di Potenza due detective di Scotland Yard interrogano due ragazze. L’inspector Jez Noyce e il suprintendent Steve Cooper hanno ottenuto una rogatoria internazionale per far luce su uno strano omicidio. Nel 2002 a Bournemouth, 200 chilometri a sud di Londra, trovarono il cadavere di una sarta che stringeva in una mano una ciocca di capelli che non erano suoi. Un suo vicino di casa, Danilo Restivo, a Potenza è accusato di aver ucciso 16 anni fa una studentessa: Elisa Claps. E a Potenza, si dice, Restivo aveva un vizio: tagliava i capelli alle ragazze. Lui questo particolare, nelle email inviate al Quotidiano qualche settimana fa, ha cercato di smentirlo. Le due persone convocate in Questura sono già state sentite dagli investigatori della Squadra mobile di Potenza che, qualche mese fa, hanno chiuso per l’ennesima volta le indagini sulla scomparsa di Elisa Claps accusando Restivo di omicidio e occultamento di cadavere. I sospetti che hanno portato i detective di Scotland Yard in Italia, invece, si basano su una serie di coincidenze. Il 12 settembre del 1993 scompare a Potenza Elisa Claps. Danilo Restivo, giovane studente di giurisprudenza, è l’ultimo che la incontra. I riscontri della polizia mettono in luce alcune contraddizioni nelle sue dichiarazioni. C’è un lasso di tempo che rimane sguarnito da prove. Un lasso di tempo che «corrisponde in modo sinistro», secondo gli investigatori, a quello della scomparsa di Elisa Claps. Il 12 novembre del 2002 a Bournemouth viene rinvenuto il corpo senza vita di una sarta: Heather Barnett. E’ nel bagno di casa. Lo trovano i suoi figli, di ritorno da scuola. L’assas-
Heather Burnett ed Elisa Claps
sino l’ha uccisa a martellate, le ha asportato i seni e le ha messo in una mano una ciocca di capelli di un’altra donna. Heather Barnett e Danilo Restivo sono vicini di casa. Lui era passato a trovarla per chiederle di confezionargli una tenda. Lei aveva riferito a un’amica che pensava che le fossero state rubate le chiavi di casa da un vicino italiano. Alcune ragazze di Potenza riferiscono di aver visto Restivo tagliare ciocche di capelli e 14 ragazze di Bournemouth hanno raccontato alla polizia che qualcuno girava sugli autobus con un paio di forbici. Una delle testimoni inglesi era su un autobus e stava andando a scuola. A un certo punto si è sentita toccare i capelli. Dietro di lei era seduto un uomo con le mani appoggiate sulla spalliera del suo sedile. Una volta scesa
dall’autobus la ragazza si è accorta che le era stata tagliata una ciocca di capelli. E c’è un’altra testimonianza che gli investigatori giudicano interessante: una ragazza ha visto, sempre su un autobus, un uomo che tagliava i capelli a una donna. Scoperto, sarebbe sceso velocemente. La testimone ricorda che questo strano individuo indossava una giubbotto bomber verde. L’uomo potrebbe essere l’assassino di Heather. Anche a Potenza ci sono testimonianze dello stesso tipo. Le raccolsero proprio gli investigatori che indagavano sulla scomparsa di Elisa Claps. I detective inglesi sono convinti che la soluzione di una delle due vicende (Elisa Claps o Heather Barnett) porterà al chiarimento dell’altra. fab. ame.
PARTITO DEMOCRATICO IN FESTA Sabato, all’Efab di Tito Scalo CON lo slogan “Io alla Basilicata ci tengo” il Partito Democratico si prepara alle primarie 2009, mettendo insieme, in una grande giornata di festa democratica le idee, le persone, le mozioni. L’appuntamento è per il 17 ottobre 2009 all’Efab di Tito Scalo alle 18,00 con i protagonisti della stagione congressuale Erminio Restaino, Roberto Speranza e Salvatore Adduce che saranno presentati dai loro testimonial, dopo i tre video messaggi dedicati alla Basilicata, lanciati alla platea da Bersani, Franceschini e Marino. A seguire la sessione sul “Riformismo istituzionale e buon governo” con interventi di Santarsiero, Lacorazza, Stella e De Filippo e “Basilicata, Italia, Europa. La sfida del Mezzogiorno” a cui parteciperanno Antezza, Bubbico, Chiurazzi, Luongo e Pittella. Secondo Massimo Carcuro, responsabile comunicazione ed eventi per il congresso «è il miglior modo per prepararsi alle primarie del 25 ottobre, dando conto a tutti della grande collocazione riformista e popolare del Pd lucano e della sua capacità unitaria di organizzare un pensiero plurale, aperto agli umori della società e dei territori ed in grado di rivendicare il profilo di una sua autonomia forte e positiva, per un tempo buono e migliore di cui pur avrebbe diritto il Mezzogiorno, sempre più trascurato dall’agenda nazionale». «Così - conclude Carcuro saranno proprio il passo d’innovazione politica, la capacità riformista ed il cuore popolare e democratico a rappresentare la carta d’identità con cui il Pd lucano intende celebrare la sua festa regionale»
Riconoscimenti a Maria Stellato, sezione impresa, Antonella Pallante per l’informazione e Isabella De Bari, ricerca
Ecco le “donne in campo” premiate dalla Cia MATERA - In occasione della giornata mondiale della donna rurale, su iniziativa dell’associazione “Donne in Campo” della Cia Basilicata, ieri mattina presso la sala consiliare della Provincia di Matera ha avuto luogo la cerimonia di consegna del “Premio Donne in Campo” per l’anno 2009, giunto alla sua terza edizione. Sono state premiate, con spilla d’oro raffigurante una spiga e un papavero (logo dell’associazione), realizzata dall’orafo materano Simeone, nella sezione impresa, la signora Maria Stellato, titolare di un'innovativa azienda di Francavilla sul Sinni che produce formaggi, “per aver promosso e commercializzato la produzione di formaggi tipici, coniugando innovazione e tradizione; nella sezione informazione la giornalista della Rai Antonella Pallante “per la vivacità e la creatività con cui ha realizzato i servizi televisivi, rappresentando il mondo agricolo regionale; nella sezione ricerca Isabella De Bari, ricercatrice dell'Enea Centro Trisaia di Rotondella, “per il suo lavoro sullo sviluppo di processi eco-sostenibili per la produzione di bioetanolo per autotrazione a partire da scarti agricoli, fornendo nuove prospettive di crescita del sistema agricolo-imprenditoriale regionale”. La cerimonia di premiazione è stata preceduta da un convegno sul tema “Imprenditoria al femminile nel Bacino del Mediterraneo” con la presenza, fra gli altri,
dell'assessore regionale all'agricoltura Vincenzo Viti e del vice-presidente della provincia Giovanni Bonelli, del presidente della Commissione regionale Pari Opportunità Antonietta Botta. Ad introdurre i lavori è stato Donato Distefano, presidente della Cia Basilicata, che ha evidenziato come le donne, sempre più protagoniste in economia, possano dare un grande contributo allo sviluppo dell'agricoltura. Dopo un breve saluto di Giovanna Perruolo, presidente della Basilicata di “Donne in campo”, è seguito l'intervento dell'assessore Vincenzo Viti. «Bisogna dare atto alla Cia - ha detto Viti - di aver esaltato il ruolo della donna nel settore agricolo. L'imprenditoria femminile è il segno della modernità e l'agricoltura deve acquisire una centralità anche attraverso le donne. Da parte nostra stiamo lavorando affinché ci sia un ringiovanimento del comparto agricolo, con processi di ammodernamento, e stiamo, attraverso una riforma, dando vita al bando delle filiere in modo da lavorare per blocchi di investimento per valorizzare il prodotto. La ruralità deve essere rimessa al centro con tutti i suoi valori fondamentali, che dobbiamo recuperare, coinvolgendo anche le donne». L'assessore ha anche rilevato come in Basilicata circa il 40% delle aziende agricole è condotto da donne, ossia una percentuale di gran lunga più elevata rispetto a quella del Mezzogiorno e
Un momento della premiazione
del Paese intero. “Tuttavia, - ha concluso Viti - nonostante la tendenza positiva, vi sono comunque rilevanti ostacoli per la compiuta affermazione della presenza femminile nel mondo agricolo che intendiamo aiutare a rimuovere anche attraverso i prossimi bandi del Piano di sviluppo rurale che daranno notevole spazio alle donne imprenditrici”. Sull'insufficiente partecipazione delle donne alle fasi decisionali ha parlato Maria Pia Bonifati, vicepresidente nazionale di “Donne in Campo”, che
ha evidenziato il ruolo importante che la presenza femminile può esprimere in agricoltura. Sono seguite le relazioni di Isabella De Bari dell'Enea- Energy Division, di Carmela De Vivo dell'Inea e Maria Gallitelli di Metapontum Agrobios, che hanno illustrato le rispettive attività di ricerca, evidenziando come le donne, che lavorano nel mondo della ricerca, siano sensibili alle tematiche che riguardano il comparto agricolo. Mariangela Lisanti
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24 Ore in Basilicata 17
Giovedì 15 ottobre 2009
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BREVI
SEMINARIO DELL’AIDP
Giovedì 15 ottobre 2009
CGIL IN PIAZZA
RISCALDAMENTI ACCESI
Comunicazione e organizzazioni di lavoro Manifestazione antirazzista
Da oggi a Potenza
“COMUNICAZIONE nelle organizzazioni di lavoro”: il seminario della Aidp si terrà domani, alle ore 16, nella sede di Confindustria Basilicata in via Di Giura. Il tema è molto sentito tra coloro che sono chiamati a svolgere compiti di responsabilità e di gestione nelle imprese.
DA OGGI si potranno accendere i riscaldamenti nei comuni della zona climatica E, tra cui figura anche Potenza e la sua provincia, i riscaldamenti potranno essere accessi per un massimo di 14 ore . A Matera e provincia bisognerà invece aspettare il 1 novembre per 12 ore al giorno.
LA CGIL di Basilicata aderisce alla grande manifestazione nazionale antirazzista che si terrà a Roma il 17 ottobre a difesa dei diritti dei migranti, voluta da numerose organizzazioni sociali, politiche e culturali del nostro paese.
Mercure Dopo la decisione dell’ente Parco. «Così si perde una grande occasione»
Enel rilancia: «Ci rivarremo legalmente» MERCURE - L’Enel non ci sta e torna all’attacco. Proprio mentre le associazioni ambientaliste e i comitati di cittadini che hanno sempre sostenuto il “no” alla riattivazione della centrale elettrica stanno esultando per le buone notizie giunte negli ultimi giorni, dopo la decisione del consiglio dell’ente Parco del Pollino di accogliere il parere espresso dall’Avvocatura dello Stato, che ha definito «illegittima» l’autorizzazione inizialmente rilasciato dall’ente, l’Enel torna a far sentire la propria voce. «Gli effetti della Centrale del Mercure sull’habitat naturale - si legge in una nota inviata ieri - nel quale è situata sono stati ampiamente valutati da diversi enti con rigorosi esami». Il progetto dell’impianto - si ribadisce nella nota - «è stato, infatti, sottoposto a ben quattro procedimenti: procedimento autorizzativo dinanzi alla Provincia di Cosenza del 2002; valutazione di incidenza ambientale della Regione Calabria del 2007; Vinca della Regione Basilicata del 2008; procedura in corso di adeguamento dell’originaria autorizzazione. In particolare, l’ente Parco del Pol-
lino, in tutti e quattro questi procedimenti ha espresso pareri favorevoli con numerose e puntuali prescrizioni a tutela dell’ambiente e del territorio, che testimoniano l’attenzione posta alla difesa del territorio». «Quanto alle biomasse - continua l’Enel - il parere dirigenziale favore-
vole dell’Ente Parco non riguarda né le attività di reperimento né quelle di produzione delle stesse, per le quali espressamente prevede successive necessarie autorizzazioni da parte dello stesso Ente. È pertanto priva di fondamento la notizia che Enel abbia richiesto direttamente o indirettamente tagli forestali nel Parco del Pollino. Restano quindi di difficile comprensione le ragioni sia del parere dell’Avvocatura dello Stato sia delle decisioni che hanno portato il Consiglio Direttivo dell’Ente Parco al provvedimento di sospensione ed agli atti successivi». Intanto Enel fa sapere che sta valutando le più idonee azioni legali da adottare, compresa quella di risarcimento dei danni nei confronti di quanti hanno operato «per ritardare e ostacolare il rigoroso iter autorizzativo di un impianto che, nel rispetto dell’ambiente, produce energia da fonti rinnovabili e crea occupazione stabile, diretta e indiretta, in misura non trascurabile: un’opportunità di lavoro e benessere di cui non sarebbe giusto privare quest’area del Paese».
Il governatore De Filippo incontra il generale Scaglione
IERI, il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo ha incontrato, il comandante del comando militareesercitoBasilicata generaledibrigata,Domenico Scaglione. Quest’ultimo ha fatto anche visita al presidente del consiglio regionale Prospero De Franchi, al questore di Potenza Romolo Panico, al comandate legione carabinieri generale Cipolletta.
Di Mauro difende l’agenzia nell’audizione dell’organo regionale presieduto da Mollica
Pasticcio Arbea in III commissione «Fare piena luce sul caso». Nella prossima seduta sarà ascoltato Viti IL PASTICCIACCIO dell’Arbea è finito oggi all’attenzione della terza commissione consiliare permanente, durante la quale si è svolta l’audizione del direttore dell’Agenzia regionale, Gabriele Di Mauro. Tanti i nodi che sono venuti al pettine. Non solo i ritardi nelle erogazioni agli agricoltori, ma nel mirino anche la convenzione con Sin srl, la pianta organica e le ultime iniziative assunte dall’assessore regionale Vincenzo Viti. A lui, il consigliere Donato Salvatore, che come sottolineato da alcuni articoli del Quotidiano, sulla questione ha fatto un improvviso dietro front ha chiesto lumi in merito alle tante polemiche scaturite sullo stato di criticità dell’Arbea, sulla composizione della commissione di Vigilanza, nonché sulla nota indirizzata dall’assessore Viti al direttore dell’Arbea con la quale si chiedeva di soprassedere alle procedure concorsuali in atto. «Poteva bastare – secondo Salvatore – per ogni chiarimento una interlocuzione con il direttore». Il direttore Di Mauro ha parlato di criticità note da tempo per una «struttura comunque certificata secondo i crismi comunitari, purtuttavia condizionata dalla gracilità di un organismo che è sicuramente innovativo, ma che si trova dinanzi ad una serie di nuove normative comunitarie che richiederebbero ben altro organico». «Nonostante i problemi – ha proseguito Di Mauro – la struttura è stata in grado di adeguarsi alle direttive del Mipaf ed alle procedure burocratiche, attuando anche il controllo di secondo livello, la Struttura di ricontrollo, prima non operativa e dotandosi di un ‘auditing interno’ che costituisce elemento pregnante per gli organismi pagatori». Il presidente della commissio-
«Criticità note Ci vorrebbe più organico
La sede potentina dell’Arbea
ne, Franco Mollica ha annunciato l’audizione nella prossima seduta dell’assessore Vincenzo Viti. Nel frattempo, manderà una nota urgente al Presidente della Giunta regionale ed allo stesso assessore affinché si esprimano rispetto ai concorsi in atto, sulla loro prosecuzione ovvero sul loro blocco. Nel frattempo il consigliere Falotico ha chiesto l’acquisizione degli atti relativi all’Arbea dal 2001 ad oggi per fare realmente chiarezza ed individuare eventuali responsabilità politiche e dirigenziali. Altri nodi fondamentali – per Falotico – l’utilizzo del personale ex Carl ed il processo di formazione del personale stesso con l’opportuno sostegno del costo del servizio da parte del Governo regionale. A chiedere definitiva chiarezza anche il consigliere Di Lorenzo, attraverso «l’analisi puntuale degli atti, an-
che perché l’istituzione di una». Fierro ha invece chiesto la stesura di un prospetto esaustivo delle pratiche evase, di quelle inevase e di quelle per le quali, evidentemente, vi sono problemi insormontabili. Chiedono, invece, di rivedere l’opportunità di mantere un organismo pagatore regionale, i consiglieri d’opposizione Tisci e Di Lorenzo. Definiscono l’agenzia regionale « un carrozzone pubblico nei fatti finalizzato esclusivamente a dare una aleatoria ‘risposta pubblica’ allo stato di disagio dell’occupazione nella nostra regione, senza affrontare nè risolvere i temi dell’agricoltura che non può ancora sostenere i ritardi nei pagamenti causati dalla cronica lentezza dell’ente». Di Lorenzo e Tisci hanno chiuso l’intervento facendo appello a una commissione regionale d’inchiesta.
Il senatore accusa: «Gravissimi ritardi e responsabilità nella programmazione»
Botta e risposta Viti-Digilio L’assessore replica: «Parole ingenerose, mi auguro solo per le elezioni in vista» POTENZA - La giornata di ieri ha visto protagonista l’assessore Viti di un altro botta e risposta. L’attacco è arrivato da Egidio Digilio. Il senatore del Pdl, nel generale momento di crisi che sta vivendo l’agricoltura, rimprovera al governo regionale «i gravissimi ritardi e le gravissime responsabilità per la programmazione al 2013 di ben 600 milioni di euro derivanti dal Psr». «Nella predisposizione dei bandi necessari ad attivare le risorse finanziarie comunitarie – articola Digilio – ci saremmo aspettati la stessa celerità adottata nella diffusione dell’Avviso Pubblico per il conferimento di incarichi di collaborazione presso il Dipartimento Agricoltura (long list). Accade invece, come ha
candidamente ammesso qualche giorno fa lo stesso assessore responsabile, che oltre a 5 bandi per un totale di 26,5 milioni di euro, che sono nella fase iniziale, ci si è limitati alle procedure per la selezione dei Gal e dei Progetti Leader. Per tutto il resto siamo ancora alla progettazione di filiera e ai soliti comunicati per chiedere al Ministro Zaia e al Governo interventi». Immediata la replica dell’assessore Viti: «Le dichiarazioni del senatore del Pdl Digilio non mi addolorano solo per i riferimenti ingenerosi al lavoro che sto svolgendo senza risparmio, come documenterà il consuntivo di appena otto mesi di attività, ma per la sottovalutazione (che spero sia dovuta solo a disinforma-
zione o a malcelata attenzione per l’imminente campagna elettorale) per l’ azione di riordino e di rilancio di un settore che è negletto per scelte nazionali ed anche per obiettive difficoltà del bilancio regionale. Fornirò al senatore - conclude - un compendio accurato del lavoro sinora svolto, assicurando l’attenzione che meritano le sue osservazioni una volta depurate dalle valutazioni che reputo offensive ed ingiuste. Vi sarà tempo per tratteggiare, con il rispetto che merita un impegno al quale sto dedicando le mie giornate e intorno al quale vado riscontrando come è chiaro ed evidente il sostegno degli operatori del settore primario e delle organizzazioni professionali agricole».
Regione Basilicata
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Giovedì 15 ottobre 2009 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
Il 50 per cento copre contenziosi vecchi e dissesto. Ma il totale è stato abbattuto
Tutte le cifre del maxi debito Ogni anno il municipio fa i conti con una rata mutuo da 11 milioni di euro IL debito è storico e accumulato. Centoquaranta milioni di euro che, negli ultimi anni, a suon di rate di mutuo pagate (ogni annoil municipio deveversare una rata da 11 milioni di euro) sono diventati circa 120. In quella cifra, per una quota pari alla metà, si rincorrono i debiti della storia di questa città che,a metà degli anni ‘90, ha fatto i conti con il dissesto finanziario, che ha subito - come la gran parte delle città italiane, qualunque fosse il “colore” dello schieramento di reggenza una legislazione, in fatto di espropri, poco chiara e vecchia, datata secolo scorso. Certo, errori di valutazione saranno anche stati fatti, ma quella degli espropri “sbagliati” e delle procedure che hanno dato corso a contenziosi miliardari (erano i tempi della lira)persi dagli enti locali e, in molti casi, dallo stesso Stato, è un mal comune. Solo che il mezzo gaudio non può essere la soluzione per le casse di una città che oggi fa i conti con milioni di debiti che pesano sulla spesa corrente, ovvero sulla spesa che, in tempi normali, sarebbe dedicata alla quotidianità cittadina: manutenzione delle strade, i tanto richiesti marciapiedi, le aiuole, il verde, gli stabili. Allora? «Si risparmia», spiega l’amministrazione, tagliando il tagliabile, provando a investire in abbattimento della spesa e cercando di porre rimedio. La difficoltà resta. Come la paura che la storia si ripeta. «No, nessun rischio dissesto». Ma vale la pena fare i conti e provare a recuperare il percorso contabile che si racchiude in 140 milioni di debiti («Ma l’indebitamento negli anni è rimasto costante,anzi sièabbassatocon ilsaldodelle rate, alcune operazione di rinegoziazione di mutui e tassi di interesse e senza aggiungere nuovi prestiti). Deldebitocomplessivo (perlaprecisione, la cifra rimasta da saldare al 31 dicembre 2008 è di 121.769.961 euro), circa 70 milioni fanno ancora parte del pacchetto di obbligazioni, i Boc (titoli quotati in borsa) emessi dal comune, per un totale di 80 milioni di euro a un tasso di interesse del 3,7 per cento, che estinguono mutui contratti con la Cassa depositi e prestiti al tasso di interesse del 5,5 per cento. Si trattava di debiti accumulati tra il mutuo del dissesto, quello relativo a contenziosi vecchi, ma che solo di recente sono andati a sentenza, più investimenti che fanno parte del cosidetto indebitamento “virtuoso” (ovvero quelle spese che pur richiedendo risorse, come scuole, infrastrutture, immobili, restano nel patrimonio cittadino e dunque non sono un semplice “passivo”). Gli altri 50 milioni circa sono il risultato di mutui e prestiti accesi per coprire altri investimenti “virtuosi”e ulteriori debiti fuori bilancio (che negli ultimi anni sono arrivati a Palazzo di città con le sentenze emesse di recente anche se i contenziosi erano in corso da anni), per la gran parte, relativi a procedure di esproprio. Nè queste cifre furono conteggiate nel totale dell’indebitamento calcolato dalla commissione straordinaria di liquidazione del post dissesto, pur essendo già in corso gran parte dei contenziosi (sul finire di legislatura, nella scorsa consiliatura, è anche stata istituita una commissione consiliare di indagine sugli espropri, di cui però, ancora non sono stati resi pubblici i risultati). Così, il passato, in città, ha continuato a riannodarsi alle emergenze, più o meno gravi, del presente. Difficoltà e sacrifici, ma - assicurano - sotto controllo. Sara Lorusso
IL CASO SI RIBALTA
TOTALE DEBITO RESIDUO: 121.769.961 EURO suddiviso in due macro voci
MUTUI E PRESTITI
PRESTITI OBBLIGAZIONARI
49.348.364 euro
72.421.596 euro
Il totale di questa parte del debito può essere ripartito in tre voci:
Il totale di questa parte del debito può essere ripartito in tre voci:
11.627.462 euro
28.349.635 euro
(mutui contratti a seguito di sentenza esecutiva: si tratta di debiti fuori bilancio approvati dopo l’arrivo di sentenze per cause avviate in anni passati per errate procedure espropriative)
(la cifra è il risultato di un mutuo contratto a favore della commissione straordinaria di Liquidazione per il risanamento del dissesto finanziario del 1995. Nel tempo alcune rate sono state pagate: si partiva da una cifra di circa 33.500.000 euro)
11.146.405 euro
(questa cifra è il frutto di un prestito richiesto alla Banca Mediterranea spa nel lontano 1994 che non è stato ulteriormente rinegoziato perchè il tasso di interesse era già tutto sommato vantaggioso) 26.574.496 euro
(è la parte del cosidetto debito “virtuoso” contratto per la realizzazione di opere pubbliche, stabili, infrastrutture, scuole, che fanno parte del patrimonio cittadino, ovvero, si tratta di indebitamento legato a investimenti)
9.738.337 euro
(si tratta di un mutuo contratto per i debiti nati con sentenze e dunque riconosciuti dal consiglio comunale: questi giudizi sono arrivati a sentenza dopo il 2004, ma i contenziosi erano già in corso a partire dal decennio precedente) 34.333.623 euro
(mutui contratti per realizzazione di opere pubbliche: anche in questa parte del debito rientra quello “virtuoso”)
Se il comune avanza L’ente di Potenza, come altri municipi del Paese, è a sua volta creditore di altre istituzioni. Emblematico il caso del Tribunale per il quale il ministero di Giustizia riconosce un contributo sulla base delle spese (non totali) che l’ente locale fa (dalle bollette alle pulizie) sull’immobile. La procedura viene applicata secondo un regio decreto del 1942. Ad oggi, il comune avanza circa 8 milioni di euro. Ancora, altro ritardo e debito di non poco conto che lo Stato ha nei confronti del comune, è quello legato
all’Ici sugli immobili rurali. A novembre del 2007 vengono aggiornati i valori catastali e lo Stato fa una stima dell’incremento di entrate che arriverà al municipio pari a 1.700.000 euro. Taglia così analoga cifra dai trasferimenti centrali visto che le nuove entrate non dovrebbero far sentire la differenza. L’incremento delle entrate locali, però, è stato di soli 200 mila euro. Ma il taglio non è stato ancora rimodulato: la cifra venuta meno, in 3 anni, è dunque di un milione e mezzo di euro.
BUONI PROPOSITI
Così si risparmierà QUALCHE idea per contrarre ulteriormente il debito c’è. Da mesi si parla della vendita del Tribunale di Potenza operazione che ha scontato, nelle procedure, la pausa elettorale. Al momento ci sono state alcune manifestazioni di interesse. La vendita - decisa con una delibera di consiglio comunale approvata all’unanimità nell’inverno scorso - dovrebbe portare nelle casse del comune circa 40 milioni di euro. Gli uffici del dipartimento Bilancio del comune stanno inoltre perfezionando nuove
azioni per il contenimento della spesa (quella corrente, quella che riguarda la quotidianità cittadina e che più di altre voci soffre la mancanza di liquidità). A giorni dovrebbe essere presentato un bando con cui il comune chiede alle imprese di installare impianti fotovoltaici sugli immobili comunali adatti: al privato andrebbe il 50 per cento dell’energia prodotta, con l’altra metà l’ente dovrebbe coprire i costi della spesa per la pubblica illuminazione (oggi pari a circa 2 milioni di euro).
L’assessore Pace richiama i controlli periodici del ministero e tranquillizza: nessun rischio dissesto
«Siamo un comune povero, ma sano» «MA quale dissesto, i conti sono in ordine». Come dire, «il nostro è un comune povero, ma sano». E in clima di polemica da conti in disordine o a rischio commissariamento - secondo la denuncia di recente avanzata dal senatore del Pdl, Egidio Digilio, che ha sollecitato l’intervento della commissione ministeriale sulle finanze potentine - l’assessore alle Finanze del municipio, Federico Pace spiega che bisogna «essere precisi». Allora, «pericolo di dissesto non ce ne è e non ce ne sarà per i prossimi anni». E’ inutile negare che ci siano difficoltà, masono quelleche «accomunano la gran parte dei comuni italiani» costretti, negli ultimi anni, a fare i conti con un aumento del costo della vita, mentre i trasferimenti centrali si sono ridotti (e non è una questione di parte, i tagli nascono con diversi governi). Spesso le difficoltà di cassa sono legate proprio a ritardi con cui si estinguono i crediti che il comune vanta nei confronti di altre istituzioni. «I nostri conti - spiega Pace - sono sottoposti a un monitoraggio semestrale da parte del ministero alle Finanze rispettoal pattodi stabilità:il comunedi Potenzaha sempresuperato l’esame, cosa che invece non accade nel 67 per cento dei municipi. I nostri conti vengono “radiografati” periodicamente dalla Corte dei conti che ad oggi al massimo ha chiesto
L’assessore Federico Pace
chiarimenti, ma mai sollevato rilievi. Inoltre, i controlli del ministero degli Interni indicano Potenza come comune sano». E sul ritardo con cui si pagano i fornitori, «si tratta di pochi mesi.Altrove, lapubblica amministrazione salda dopo anni». Quindi, «nessun rischio dissesto». Conti a parte, c’è un nodo fondamentale che è nodo politico: «qual è il ruolo che si vuole riconoscere a questa che è città capoluogo? Potenza ogni giorno riceve migliaia di cittadini non residenti, mettendo a disposizione dell’intera regione infrastrutture e servizi, dall’ospedale all’università agli uffici ammini-
strativi». Ecco perchè - aggiunge serve «un cambio di rotta. Perché, ad esempio, su Potenza, non devono ricadere le royalties del petrolio? Perché non dovremmo avere un aiuto nell’infrastrutturazione sportiva con squadre, tra pallanuoto e calcio, che militano in serie importanti?». E’ sul settore dei trasporti che le finanze comunali avrebbero bisogno di un sostegno maggiore. «In tema di mobilità alternativa, che spiega - deve continuare a essere gratis per gli utenti», le difficoltà pesano anche per alcune contingenze. Una delle critiche mosse
dall’opposizione sta in un servizio di trasporto pubblico urbano pagato a piè di lista. «Abbiamo fatto tre gare più che aperte, ma sono andate tutte deserte. Adesso stiamo lavorando a una gara appetibile su quella che sarà la rivoluzione per Potenza, il sistema integrato di trasporto pubblico». E che dire del sistema rifiuti? «Il vero punto sta nei continui ritardi burocratici, talvolta incomprensibili, con cui Potenza sta aspettando da anni l’autorizzazione regionale all’ampliamento della discarica: ci permetterebbe di risparmiare e, anzi, guadagnare in termini di efficienza, piuttosto che dover pagare cifre esorbitati ad altri enti. Senza contare le polemiche strumentali che subiamo per i ritardi con cui saldiamo il conferimento dei rifiuti nella discarica di Salandra. Siamo in regola, liquidiamo entro 60 giorni,a dispettodicontinue minaccedi interrompere il servizio». Quanto all’inceneritore, «penso che sarebbe il caso, da parte della Regione, di sfruttare la condizione sociale favorevole per cui il tessuto cittadino ne ha accettato la presenza e di realizzare un impianto di nuova generazione». Più di ogni cosa, «serve accelerare sulla trasformazione in spa dell’Acta: è la legge, non c’è alternativa. Si può solo perdere». s.l.
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Potenza
22 Potenza
A Lagopesole la XVI Fiera regionale
Il carteggio protestante di Giovanni Calvino
Giornata del Grazie al “Don Bosco”
OGGI alle 17 nell'Aula Magna dell'Università della Basilicata in via Nazario Sauro, l'antropologo francese Marc Augé terrà una lezione magistrale dal titolo “Apologia dello spazio vissuto. Luoghi e non luoghi nel mondo globalizzato”. Al meeting parteciperanno anche il presidente della giunta regionale, Vito De Filippo, e il rettore dell'Università della Basilicata Mauro Fiorentino. L'etnologo, con l'ausilio di neologismi da lui stesso inventati, quali “non luogo” e “surmodernità”, definisce i disagi creati dalla frenetica vita metropolitana come i mancati rapporti tra gli uomini.
AL VIA la fiera regionale di Lagopesole, giunta alla sua XVI edizione che si svolge ai piedi del Castello Federiciano di Lagopesole con l'intento di essere punto d'incontro tra le aziende lucane. Oltre 200 stand presenti su un'area espositiva di 6000 mq, e superate le 25 mila presenze di visitatori nelle passate edizioni. La manifestazione fieristica durerà 10 giorni e chiuderà i battenti domenica 18. Gli orari d'ingresso al pubblico: giorni feriali: dalle 16:30 alle 22 e domenica dalle 10 alle 13. La rassegna mercantile di Lagopesole trae origini dalle secolari fiere di Ognisanto e di S.S. Pietro e Paolo, dove attirava, ed attira ancora oggi, migliaia di visitatori.
IN occasione del quinto centenario della nascita di Giovanni Calvino, la Biblioteca nazionale di Potenza ha organizzato l’evento di presentazione del libro “Giovanni Calvino - Renata di Francia, lealtà in tensione”. Il volume, edito da Alfa e Omega, sarà presentato in un dibattito a cui parteciperanno Francesco Sabia, direttore della biblioteca nazionale di Potenza, e Leonardo De Chirico, dell’istituto di Formazione evangelica di Padova e Roma. Appuntamento oggi alle 17.30, nella sala conferenze della Biblioteca nazionale di Potenza.
SARA’ celebrata sabato prossimo la “Giornata del Grazie”, in occasione del 25° anniversario della Fondazione del Movimento Testimoni del risorto. Scopo della manifestazione è quello di «ampliare nel popolo di Dio il messaggio pasquale e infondere nell’uomo di oggi riferimenti di speranza: la vita che ci è stata donata è bella e va vissuta con coraggio, in serenità e con la pace nel cuore». La celebrazioni avranno inizio dalle 10 nella parrocchia di San Giovanni Bosco. La giornata è aperta alla partecipazione comunitaria di tutte le associazioni e i movimenti salesiani ed ecclesiali.
LA MANIFESTAZIONE
NUOVA FERMATA
Anthologie de l’amour
Le fioriere davanti al Tempietto di San Gerardo hanno subito il primo atto vandalico: sono state rubate, infatti, le piantine sistemate solo qualche giorno fa. Sono stati sradicati diversi ciclamini del valore complessivo di poche decine di euro. Rammaricato il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero. «Non per il costo delle piante in sé - spiega - ma perché un tale atteggiamento, purtroppo non può essere sconfitto neppure dalle azioni che pure l'amministrazione ha posto in essere, penso alle pattuglie di vigili in borghese che stanno verificando il corretto comportamento dei proprietari dei cani, e cercando di evitare l'imbrattamento dei muri. Se tutti insieme non facciamo uno sforzo comune per far crescere in noi una coscienza civica che proprio perché pubblico è di tutti e di ciascuno, sarà difficile vedere una città bella per quanti sforzi si possano compiere».
Musica, poesia e immagini sabato al Museo Archeologico LA SEZIONE di Potenza dell'Aede (Association Européenne des Enseignants), presieduta a livello nazionale dalla docente Maria Massa Cammarota, costituita da docenti di ogni ordine e grado, ha messo in campo una iniziativa che esalta la creatività, tema di fondo dell'attività sociale dell'anno 2009. La manifestazione si svolge con il patrocinio del Comune e della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata. Da una idea dell'artista lucana Marika Lavieri, è nato lo spettacolo “Anthologie de l'Amour… fiori raccolti nel tempo”. Non è solo lirica, ma la manifestazione comprende poesie e immagini per dare risalto alla tematica dell'Amore che non è un sentimento nuovo ma lo è l'impostazione che Marika riesce a dare con “I fiori raccolti nel tempo” - stralci di opere di autori celebri che si tramandano nei secoli. Gli artisti così commentano nell'invito: «Non è possibile dare un nome a qualcosa che non si conosce. Attribuire un senso vuol dire entrare nei frattali del pensiero. Amore richiede disciplina, ma non rinuncia alla follia! Amore spinge a muovere l'immoto, e non è privo di insidie e di leggerezze. Abbiamo qui raccolto alcuni esempi immortali di come l'amore possa assumere svariati aspetti: furbizia, senso pratico, sensualità, contemplazione, odio, sacrificio e perfino la capacità di mentire a se stesso!». Lo spettacolo si svolgerà sabato 17 ottobre alle 19.30, presso il Museo Archeologico Nazionale della Basilicata “Dino Adamesteanu”, Palazzo Loffredo a Potenza. Si tratta di una iniziativa non casuale, volta a riscoprire una palpitante realtà, il fiore all'occhiello di Potenza “Città Cultura”: il terribile terremoto del 23 novembre 1980 seminò morte e distruzione, anche di edifici e strutture che costituivano una validissima testimonianza del nostro passato e della nostra storia. L'opera di ricostruzione e di ristrutturazione ha riguardato diverse realtà culturali, fra cui l'attuale Museo Archeolo-
L’artista lucana Marika Lavieri
gico di via Andrea Serrao. Una struttura nuova e diversa che sorge nel Palazzo Loffredo (dove si svolge appunto lo spettacolo), una delle rare testimonianze di edilizia nobiliare a Potenza sopravvissute ai distruttivi terremoti e costruito tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo dalla famiglia dei Guevara,
inaugurata nel 2995 ed intitolata al rumeno Dinu Adamesteanu, “fondatore” dell'archeologia lucana. Il Museo Archeologico di via Andrea Serrao, nel cuore del centro antico di Potenza, rappresenta un vero e proprio luogo di eccellenza culturale, punto essenziale di riferimento per il visitatore, che
ha sete di conoscenza e del mistero presente nella maestosa e suggestiva struttura. Lo scenario che si apre agli occhi di colui, che, scettico, si avvicina alle immobili vetrine, contenitori inanimati e freddi di una antica storia tutta da scoprire, è incomparabilmente bello, suggestivo. Tutto da vivere, in una dimensione altra, quasi eterea, accompagnata da anime invisibili che stimolano il visitatore incoraggiandolo a soffermarsi sui dettagli dei reperti. Le ampie sale, il loro diverso odore, l'immagine emblematica della flautista, sembra prendere vita e dar corpo e sostanza alla sua melodia. Lo spettacolo in programma sabato 17 ottobre rappresenta, anche,una ghiotta occasione per una visita al Museo e per conoscere le diverse articolazioni presenti su due piani secondo un criterio cronologico e territoriale che offre al visitatore un quadro generale sulla archeologia dell'intera regione ed un approfondimento sugli eccezionali ritrovamenti del territorio di Potenza, per la prima volta esposti in una sede permanente. Pino Gentile
NEI LOCALI White cube, la galleria d’arte più piccola che c’è RITORNA Elastic Lab, nato dalla collaborazione tra “Amnesiac Arts” e “Zer0971”, associazione di promozione sociale. Nell'aprile del 2006 la cooperazione tra le due realtà associative potentine portò nel capoluogo l'indie rock del quintetto bolognese “Settlefish”. Il laboratorio riprende i lavori con un progetto ancor più interessante e articolato, un connubio tra musica e arte. Quattro date, una per ogni mese fino a gennaio, presso la vineria Sottapèra in via del Popolo a Potenza. Il caratteristico locale del centro storico cittadino ospiterà “White Cube”, la galleria d'arte moderna più piccola che c'è. Uno spazio espositivo itinerante di un solo metro quadrato. Un'idea innovativa che risolve i problemi di trasporto e di fruizione delle opere. Primo appuntamento domani a partire dalle 21.30. Ingresso libero. Sarà presentata “Who is Black?”, l'opera di Marcello Samela. Appositamente per White Cube l'artista ha ideato un'installazione quanto mai bizzarra e originale, creando una sorta di cubo magico dove le parti si invertono e si sovvertono convinzioni e convenzioni. «Quando ho visto il White Cube - spiega l'artista - non ho voluto entrare e posizionare delle opere alle pareti. Ho iniziato a pensare ad una sorta di dialogo e al contrasto tra bianco e nero. Mi è poi venuta in mente “Black Dog”, la canzone dei Led Zeppelin e così ho avuto l'intuizione delle immagini dei cani». «Quando è iniziato il dialogo - prosegue - ho sentito mio lo spazio. L'ho visto come un'arena, luogo di combattimenti il cui esito lo decideva il pubblico». L'ordine e la sequenza delle immagini negli scatti fotografici di Samela sembra univoca se osservata e analizzata secondo schemi logici stereotipati. Ma se il punto di vista cambia le sicurezze crollano e a quel punto saremmo capaci di affermare con certezza cos'è bianco e cos'è nero? Who is black?, appunto. La serata di domani si arricchisce e si completa con le note northern soul, motown, 60' hammond grooves di Dj Sav. Informazioni sugli eventi si possono richiedere scrivendo a:elesticlab@hotmail.it Simona Brancati
Potenza-Università
Piantine rubate davanti al Tempietto
Ho saputo che oggi è il tuo compleanno… le buone notizie viaggiano in fretta!!! Un mirabolante augurio. Tuo fratello Rocco”
L’affetto che nutriamo per te è a 360 gradi. Se ne aggiungiamo 5 - la matematica non è il nostro forte e tu lo sai - diventano 365 ma di giorni. Non dobbiamo di certo aspettare il tuo compleanno per dirti quanto sei importante per noi tutto l’anno, ma questa è l’occasione buona per ricordartelo. Tanti auguri da tutto il tuo “Quotidiano”.
Si è laureata in lettere Moderne Concetta Scylla Castaldo di Rionero in Vulture presso la Facoltà di Lettere Moderne dell'Università di Padova. Ha discusso la tesi con Giampiero Brunetta. Tante felicitazioni alla neo dottoressa dai familiari e quanti la conoscono.
CINEMA RANIERI Tito scalo - 0971/629470 Sala 1 Up (in 3 D) 16.30 - 18.45 - 21 Sala 2 Baarìa 18 - 21 Sala 3 Barbarossa 17.30 - 20.30 Sala 4 La doppia ora 18 - 20 - 22 Sala 5 Bastardi senza gloria 18.30 - 21.30 Sala 6 Biancaneve e la vendetta degli 007 nani 17.30 Le mie grosse grasse vacanze greche 20.30 - 22.30 Sala 7 Fame 17 - 19.30 - 22
DUE TORRI via Due Torri - 0971/21960 Chiusura settimanale
Bastardi senza gloria NOVITA' a partire da domani: due coppie di treni svolgeranno servizio viaggiatori presso la nuova fermata “Potenza Università”. Lo rende noto l'assessore alle Infrastrutture Opere Pubbliche e Mobilità Innocenzo Loguercio. «I treni individuati, da implementare con l'entrata in vigore del nuovo orario dal 13 dicembre 2009 - dichiara Loguercio - consentiranno all'utenza interessata di raggiungere il polo universitario in mattinata mentre il ritorno viene garantito da due treni pomeridiani». Nello specifico le due coppie di treni avranno i seguenti orari: In arrivo : -3507 Foggia - Potenza Università ore 9.05 - Potenza Centrale ore 9.13 - 3509 Melfi ore 8.36 - Potenza Università ore 9.45 - Potenza Centrale ore 9.51; In partenza: - 3534 Potenza Centrale ore 14.32 - Potenza Università ore 14.38 - Foggia ore 16.59; - 3542 Potenza Centrale ore 17.43 - Potenza Università ore 17.48 - Foggia ore 20.06. «Inoltre - continua l'assessore - Trenitalia ha individuato, nei pressi della fermata, due esercizi commerciali dove sarà possibile comprare i biglietti oltre all'istallazione di macchine emettitrici di biglietti presso l'Ateneo stesso. La messa in esercizio della fermata ferroviaria presso il polo universitario - ha concluso l'assessore Innocenzo Loguercio - rappresenta un risultato importante che implementa il trasporto regionale dedicando particolare attenzione al mondo universitario e studentesco. L'impegno della Regione sarà quello di proseguire verso l'ottimizzazione dei servizi».
TARANTINO colpisce ancora e lo porta a riscrivere la storia ufficiale con un attentato a Hitler collocato nell'unico luogo in cui il regista americano può pensare si possa attuare una giustizia degna di questo nome: una sala cinematografica. .
La doppia... SONIA viene da Lubiana e fa la cameriera. Guido è un ex poliziotto e lavora come custode in una villa. Si incontrano in uno speed date. Lui è un cliente fisso. Per lei è la prima volta, e si vede. Poche parole, un’istintiva attrazione.
Up CARL Fredicksen ha trascorso una vita sognando di poter viaggiare in tutto il mondo e di poter vivere le proprie emozioni.
NUMERI UTILI Farmacie di turno TURNO NOTTURNO 15 OTTOBRE Diamante - via Pretoria, 165
0971/22532
Numeri utili Carabinieri
112
Polizia
113
Vigili del fuoco
115
ACI Soccorso Stradale Polizia Municipale Polizia stradale Trenitalia Inps Antincendio boschivo Servizio taxi
803116 0971 415754 - 46507 0971 654111 0971 54546 0971 335111 1515 0971.53214
Enel Italgas Guasti Acta Acqua Enel Protezione civile Acquedotto Lucano Prefettura Croce Rossa Anas Fondazione Antiusura Motorizzazione Esercito Avis Aias Difensore civico reg. Federconsumatori
347.3015277 0971 331111 800 900999 0971 55616 813294 800.900 800 0971 469274 0971 53685 0971 419111 0971 411510 0971 608111 0971 51893 0971 54726 0971 444819 0971 442991 0971 45090 0971 415150 0971 34444
Adoconsum Adoc Basilicata Acu (Ass. cons. utenti) Cif (Centro it. femminile) Telefono Amico Telefono Azzurro Telefono Donna
0971411144 0971 46393 097122308 0971 69169 199 284 284 0971 19696 0971 55551
Istituzioni Regione Basilicata Provincia Comune
0971 668111 0971 417111 0971 415111
Pronto soccorso Emergenza sanitaria Ospedale San Carlo Pronto Soccorso Consultorio
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0971 310111
Asp
Ateneo
Centralino Rettore Direttore amm. Bibl. storico umanistica Bibl.tecnico scientifica Facoltà Agraria Facoltà Ingegneria Facoltà Lettere e Fil. Facoltà Scienze Provveditorato Ardsu Prevenzione e Protez.
0971 201111 0971 202106 0971 202107 0971 202513 0971 202780 0971 205606 0971 205032 0971 202472 0971 202217 0971 443681 0971 507011 0971 205640
Biblioteche e musei
Biblioteca Nazionale Biblioteca Provinciale Archivio di Stato Museo Provinciale Archivio stor. comunale Biblioteca per l’Infanzia Museo delle antiche genti
0971 54829 0971 305013 097156144 0971444833 0971 51605 0971 274129
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C’E’chi riesce a lucrare anche sulle iniziative di solidarietà. I responsabili dell’Associazione italiana sclerosi multipla di Potenza (Aism), infatti, hanno denunciato di aver ricevuto l’ennesima segnalazione. A ridosso della manifestazione Nazionale “Una mela per la vita 2009”, in via Pretoria due ragazze si spacciavano per volontarie e chiedevano contributi per la sclerosi multipla dicendo anche che la raccolta era effettuata anche grazie al patrocinio del Comune di Potenza . «Si ritienenecessario -spiegano iresponsabili - informare l'opinione pubblica che Aism continua, ormai da mesi, a ricevere segnalazioni circa la presenza di persone sul territorio nazionale che raccolgono fondi per la lotta alla sclerosi multipla attraverso l’utilizzo di nomi e sigle simili a quella della stessa Aism, creando palesemente confusionetrai donatori.Inparticolare questo accade in occasione di campagne di sensibilizzazione». A tale proposito l'Associazione Italiana Sclerosi Multipla dichiara di non aver alcun rapporto o collegamento conqueste personeeinvitai cittadinia prestare attenzione nel momento in cui versano denaro a soggetti che dichiarano di occuparsi di Sclerosi Multipla. L’Aism - che opera sin dal 1968 sull’intero territorio nazionale - è attiva con 96 sezioni provinciali e attualmente ha un organico di oltre 10.000 volontari che prestano assistenza a 58 mila persone con sclerosi multipla - è l'unica organizzazione in Italia che interviene a 360 gradi sulla sclerosi multipla. Il suo impegno si sviluppa in tre ambiti determinanti per le persone con sclerosi multipla: promuovere ed erogare servizi a livello nazionale e locale, rappresentare e affermare i diritti delle persone colpite dalla malattia, finanziare e promuovere la ricerca scientificaattraverso lasuaFondazione (Fism). L’Aism precisa, inoltre, che i suoi volontari non effettuano attività di raccolta fondi porta a porta e, in occasione delle campagne di sensibilizzazione, sono sempre facilmente riconoscibili tramite pettorine, banchetti appositamente allestiti, distribuzione di materiale informativo che riporta il logo Aism. Chi volesse sostenere l’associazione e la sua Fondazione potrà rivolgersi alle sezioni provinciali.
Potenza 23
Agenda
Giovedì 15 ottobre 2009
L’antropologo Marc Augè oggi all’Unibas
LA DENUNCIA
False volontarie dell’Aism
Giovedì 15 ottobre 2009
APPUNTAMENTI
APPUNTAMENTI
Agenda
Lectio magistralis sulla depressione
91° Battaglione, non c’è più nulla da fare
A Mario Maj il premio per la “Scienza”
CHIUSURA del Novantunesimo Battaglione: siamo giunti alle ultime battute. A nulla sono servite le assemblee cittadine, gli interventi dell'amministrazione comunale e del mondo politico lucano. La storica Caserma Lucania chiude i battenti. Il prossimo 8 novembre la bandiera di guerra lascerà il reparto per essere deposta al Vittoriale di Roma. Il 20 novembre, infine, si celebrerà la cerimonia ufficiale di chiusura del comando. A comunicarlo è il coordinatore aziendale Flp difesa del Novantunesimo Battaglione Lucania, Claudio Coppola. «Il 21 novembre qui non resterà più nulla - dice - le possibilità di riconversione credo che a questo punto siano ridotte al minimo. È mai possibile che una regione come la nostra, che ha vissuto dei grossi disagi come il terremoto dell'80, quando i militari furono i primi a intervenire, resti senza presidio militare?». Nelle sue parole c'è tanta rabbia e commozione. Coppola lavora presso la Caserma Lucania da più di trent'anni. «Ero lì nell'80 e ho visto l'aiuto che i militari hanno portato ai potentini e ai paesi limitrofi». La sua è una rabbia che affiora dal passato ma che guarda al futuro. «La nostra regione tutt'oggi è in una situazione disagiata continua - Oltre ad essere una terra sismica e attanagliata dal dissesto idrogeo-
L’ingresso della Caserma
logico, possiede giacimenti petroliferi più grandi in Eu-
ropa e dighe che richiedono una vigilanza particolare che solo i militari potrebbero garantire». Sono argomentazioni più volte apportate da quanti si sono schierati contro la soppressione della caserma, dallo stesso Coppola ai comitati di quartiere - che ricordiamo raccolsero 18.000 firme - al sindaco di Potenza Vito Santarsiero, ai parlamentari lucani. Tra questi, c'è ancora chi non ha perso la speranza. Pare, infatti, che dopo un momentaneo rinvio, martedì 20 ottobre Margiotta porterà in IV Commissione Difesa la questione del-
la riconversione del reparto. «Nonostante tutto - commenta Coppola - c'è ancora chi si sta prodigando per la salvezza della caserma, come Margiotta. Io non posso far altro, a questo punto, che ringraziare lui e quanti si sono mobilitati. In particolar modo i comitati di quartiere, rappresentati da Marinella Santarsieri e Raffaele Molinari». È un vero è proprio testamento, quello di Coppola. Un testamento per l'intera cittadinanza alla quale si rivolge concludendo: «Mi dispiace, ma non ho potuto fare di più». Anna Martino
AIAS DI POTENZA
RISCALDAMENTO
DISABILI
La Fp Cgil
Al via da oggi
Aiuti trasporti
LA FUNZIONE Pubblica Cgil di Basilicata ritiene «gravissimo l’atteggiamento della Direzione Aias di Potenza, che nonostante gli accordi sottoscritti al tavolo negoziale della Regione Basilicata ha proceduto con i licenziamenti dei lavoratori della sede di Muro Lucano. A ciò si aggiunge il grave ritardo di oltre tre mesi nel pagamento degli stipendi e del mancato pagamento delle spese per il carburante, sostenute dai terapisti per l’effettuazione delle prestazioni domiciliari; siamo al paradosso, i lavoratori oltre a non percepire retribuzione sono costretti a rimetterci».
QUEST’anno il freddo è in anticipo sul calendario, ma rispetta la legge. Da oggi, infatti, si potranno accendere i riscaldamenti nei comuni che appartengono alla zona climatica E. Per questi comuni, tra cui figura anche la città di Potenza e la sua provincia, in base alla normativa vigente i riscaldamenti potranno essere accessi per un massimo di 14 ore al giorno fino al 15 aprile. Come ogni anno, in questo periodo, diverse sono le telefonate giunte allo sportello Adiconsum di persone che vogliono chiarimenti riguardanti la normativa sulla manutenzione obbligatoria degli impianti.
SARANNO sottoscritte oggi, alle 9,30, nella sala giunta della Provincia di Potenza, 14 convenzioni riguardanti il trasporto scolastico di studenti diversamente abili che frequentano diversi istituti di istruzione secondaria del territorio. All’incontro parteciperanno il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza, l’assessore alla Pubblica istruzione Rosaria Vicino, la dirigente del settore Maria Cristina Caricati e 14 dirigenti scolastici. «La Provincia di Potenza ha provveduto autonomamente a sostenere l’intera spesa del trasporto», spiegano Lacorazza e Vicino.
Giovedì 15 ottobre 2009
E’ ANDATO a Mario Maj il premio per la Scienza "Città di Potenza". Il presidente dell'associazione mondiale di psichiatria è stato il protagonista di una lectio magistralis su "La depressione: che cos'è, come nasce e come si cura", al teatro Stabile. A fare gli onori di casa, in assenza del sindaco, è stato Alessandro Singetta, assessore ai Lavori pubblici ed alla riqualificazione urbana. Singetta. «Questo premio, arrivato alla sua seconda edizione, nasce due anni fa - commenta Singetta - dall’incontro tra il sindaco e l’allora Rettore dell’Università della Basilicata (il defunto Tamburro, ndr) che decisero insieme di dare vita ad un progetto che doveva servire a rafforzare il rapporto tra Università e capoluogo di regione perlo sviluppodella nostra comunità». La parola è poi passata al vincitore del premio che ha parlato delle diverse “facce” della depressione. «La verità sottolinea Maj - è che non esiste "la depressione", ma esistono "le depressioni", cioè una varietà di condizioni depressive, che si manifestano in maniera differente, che vengono prodotte da combinazioni differenti di fattori biologici, psicologici e sociali, e che si curano in maniera differente. Questa varietà di condizioni depressive può
essere rappresentata come un “continuum” che porta agli estremi due quadri tipici: da un lato la depressione maggiore melanconica e dall’altro la depressione minore ansiosa». Quali sono le cause delle depressioni? «Le depressioni non hanno una “causa”, ma riconoscono una serie di “fattori di rischio”, che intervengono in misura differente da caso a caso e spesso non sono esattamente ricostruibili nel singolo caso. Più precisamente, nel caso delle depressioni, noi distinguiamo fattori predisponenti, fattori scatenanti e fattori protettivi. I più importanti fattori predisponenti sembrano essere gli eventi di perdita e di separazione che intervengono nella prima infanzia, uno stile di pensiero caratterizzato da una visione negativa di se stesso, del mondo e del futuro. I più importanti fattori scatenanti sembrano essere gli eventi di perdita, separazione e insuccesso, le malattie fisiche». Come si cura la depressione? «La terapia della depressione non può essere la stessa in tutti i casi. Non ha senso dire che “la depressione si cura con i farmaci” o che “la depressione si cura con le psicoterapie”. Il trattamento deve essere personalizzato». Anna Maria Calabrese
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24 Potenza L’8 novembre la bandiera di guerra lascerà il reparto
25 Avigliano All’Itc “De Lorenzo” si è svolto il “Matricola’s day” per i nuovi iscritti
Una festa per la chiusura evitata L’essere riusciti a formare una prima classe «deve essere da stimolo per fare meglio» AVIGLIANO – E’ stato il giorno della matricola, ieri, all'Itc De Lorenzo di Avigliano: un festa, dopo tante tribolazioni, dal doppio significato. Il primo, detto a chiare lettere da chi è intervenuto al “matricola’s day”, racchiude il senso dell'accoglienza ai nuovi arrivati, ognuno omaggiato di una copia della Costituzione italiana e di un abbonamento all'Avigliano calcio, adesione che la società sportiva ha esteso a tutti gli iscritti della ragioneria e della scuola media Carlucci-Morlino. Il secondo significato della festa, evidentemente velato, è nella soddisfazione di aver scacciato quest'anno il pericolo della chiusura della scuola: «Il fatto di essere riusciti a costituire la prima classe – è stato detto – deve darci maggiore impulso a fare meglio per il futuro e a perfezionare la collaborazione tra le istituzioni scolastiche, gli enti locali e le associazioni». Ma tanto, quest'anno, già è stato fatto. Lo hanno detto più volte i rappresentanti delle scuole (i dirigenti Vincenzo Passa, Giuseppe Viggiano e Antonietta Arlotto) e degli enti locali (il consigliere provinciale Ivan Vito Santoro e il sindaco Domenico Tripaldi). Per tanti è stato fondamentale, e lo sarà per il futuro, la collaborazione con le asso-
Un momento della festa dell’accoglienza
ciazioni di Avigliano. «È molto importante – ha detto Tripaldi – che tutte le associazioni si prodighino per questa scuola, elemento di ricchezza di questa comunità». Dal canto suo, la preside del comprensivo CarducciMorlino ha confermato «la collaborazione a qualsiasi titolo tra la mia scuola e questo istituto», mentre il preside della sede
centrale del De Lorenzo, Vincenzo Passa, ha detto che «quella di Avigliano è una bella realtà scolastica, che bisogna difendere a denti stretti, noi cercheremo di farla crescere e di non farla scomparire». Il consigliere provinciale Santoro, invece, ha parlato di edilizia scolastica, quindi del nuovo plesso dell'Itc, per il quale «è già stata aggiudi-
cata la gara ed è in itinere la sottoscrizione del contratto con l'impresa che dovrà ristrutturarlo». Tra l'entusiasmo dei rappresentati istituzionali e il borbottio dei ragazzi, il responsabile dell'Itc di Avigliano, Giuseppe Viggiano, ha incassato il plauso per il lavoro svolto con la scuola negli ultimi anni. Dei progetti e del piano dell'offerta formativa hanno parlato i ragazzi, quelli di quinta, ai quali è stato affidato il compito di introdurre nella scuola le nuove leve. E così Greta Scotto Di Santolo ha informato sulla storia della scuola, nata nel 1969, e del corso di studi per esperti in problemi giuridici-aziendali. Giovanna Santarsiero, invece, ha reso noto un progetto legato all'imprenditoria giovanile per la costituzione di una società in nome collettivo, mentre Domenico Mecca ha illustrato la finestra sul mondo della scuola, il sito web. Poi, ancora, Ilaria Ferrara, Antonella Possidente, Anna Carla Carlucci e Lorella Santarsiero hanno raccontato, tra le altre cose, l'esperienza con il giornale Ypsilon, le feste e gli incontri con personaggi illustri, quindi gli incontri sulla sicurezza e sui disagi giovanili con le forze dell'ordine. Gianni Sileo
Pietragalla, iscrizioni per essere presidenti di seggio elettorale PIETRAGALLA - C’è la possibilità, per chi ne è interessato naturalmente, di iscriversi nell'albo delle persone idonee all'ufficio di presidente del seggio elettorale. E' stato infatti pubblicato in tal senso un avviso da parte dell'amministrazione comunale di Pietragalla con scadenza il prossimo 31 ottobre ed i requisiti per poter adempiere a ciò sono, rispettivamente, quello di essere elettori dello stesso comune e ivi risiedervi, non avere superato il settantesimo anno di età ed infine essere in possesso almeno del titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria di secondo grado. Parallelamente vi sono anche delle incompatibilità legate al fatto di essere dipendenti dei ministeri dell'Interno, delle Poste e delle telecomunicazione e dei trasporti, di essere appartenenti alla Forze armate, di essere segretari comunali e dipendenti comunali e di essere funzionari medici delle Asl. La domanda va presentata sugli appositi moduli disponibili presso l'ufficio elettorale. Infine l'immissione nelle funzioni in occasione delle consultazioni elettorali avviene con decreto del presidente della competente corte di appello. Antonio Bevilacqua
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POTENZA - Sono 300 i lavoratori di cui 204 ex lsu - della cooperativa “Formula serviziâ€?, che si occupa delle pulizie in alcune scuole della provincia - che rimarranno senza lavoro a partire dal prossimo primo di gennaio. L’azienda ha, infatti, comunicato alle organizzazioni sindacali di avere avviato le procedure di licenziamento in quanto durante l’ultimo incontro tenutosi nella sede del ministero della Pubblica istruzione con i consorzi che gestiscono il servizio, non c’è stata alcuna assicurazione sulla copertura finanziaria per il prosieguo del servizio di pulizia. Lo stesso problema si era registrato lo scorso anno e soltanto dopo una forte mobilitazione di tutti i circa 14000 lavoratori impegnati
La “Formula servizi� taglia il personale addetto alle pulizie nelle scuole
In trecento a rischio licenziamento nel servizio sull’intero territorio nazionale, con una manifestazione nazionale davanti al Miur a Roma, si era riusciti a reperire le risorse per la copertura finanziaria. Durante la stessa trattativa era stata trovata l’intesa con il ministero sia sull’organizzazione del lavoro, che sulla copertura triennale dell’appalto, proprio per mettere fine alle tensioni di fine anno tra i lavoratori. Impegni che a oggi sono, però, stati disattesi con l’aggravante che
quest’anno il nuovo dirigente generale nominato dalla Gemini ha messo in discussione l’esternalizzazione del servizio di pulizia e con dichiarazioni pubbliche ha dichiarato che l’unico orientamento ministeriale è il risparmio e le pulizie le devono fare i bidelli. Una posizione inaccettabile e strumentale - si legge in una nota congiunta di Cgil, Cisl e Uil - per due ordini di motivi: in primis si dimentica che gli ex lsu sono impegnati in alcuni istituti, e le ore di la-
voro ad essi assegnate rivengono da una riduzione del 25 per cento delle ore dei bidelli attualmente collaboratori scolastici su tutto il territorio scolastico e in secondo luogo si omette la scelta sciagurata effettuata dal ministero di ridimensionare i precari nella scuola con una riduzione drastica dei collaboratori scolastici, in palese contraddizione con le dichiarazioni effettuateÂť. Per i tre segretari regionali della Cgil (Matteo Mosca), della Cisl
(giuseppe Arcieri) e della Uil (Rocco Della Luna) la Basilicata non si può permettere in una situazione di crisi difficile e complicata, di perdere altri 300 posti di lavoro. I tre rappresentati sindacali, nel confermare lo stato di agitazione già dichiarato dalle segreteria nazionali di categoria, hanno chiesto un incontro urgente con l’assessore regionale alla Formazione e a prefetti di Potenza e Matera per rappresentare la difficile situazione , riservandosi azioni di sciopero a livello provinciale per denunciare e confutare le scelte sciagurate fatte dal Governo nella scuola e per chiedere un passo indietro rispetto a una posizione che metterebbe a rischio la sopravvivenza di tantissime famiglie.
Potenza Si terrĂ domani il convegno sul “Progetto Malletâ€?
Potenza Assemblea dell’Upi
Un terremoto che ha cambiato la storia
Un ÂŤSĂŹÂť unanime per la tutela delle Province
POTENZA - Senza il terremoto che, il 16 dicembre 1857, colpÏ il territorio compreso tra la Val d'Agri, il Vulture e il Vallo di Diano, l'insurrezione lucana dell'agosto 1860 sarebbe partita dalla Montemurro di Giacinto Albini anzichÊ da Corleto Perticara. E' una delle curiosità emerse, ieri mattina, nel corso d'una breve conferenza stampa organizzata dalla Provincia di Potenza per presentare il convegno scientifico dal titolo ''Progetto Mallet: da un terremoto laboratorio a laboratori sul territorio�. L'importante seminario, previsto per venerdÏ prossimo (16 ottobre) presso il palazzo Manzoni di Marsico Nuovo, vedrà la partecipazione, tra gli altri, del dirigente di ricerca dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Bologna, Graziano Ferrari, di Pierfrancesco Burrato, ricercatore dell'Istituto Nazionale di Geofisica e vulcanologia di Roma, di Vincenzo Cuomo, direttore dell'Istituto di Metodologie per l'analisi ambientale del Cnr, del rettore dell'Università degli Studi della Basilicata, Mauro Fiorentino, e del saggista Antonio Lotierzo. Il convegno sarà anche occasione per presentare una suggestiva operazione editoriale (edita da Sga per conto della Provincia di Potenza) dal titolo "Viaggio nelle aree del terremoto del 16 dicembre 1857". Un'opera comprensiva di
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quattro volumi e due dvd che offrono uno spaccato, a trecentosessanta gradi, del territorio lucano e campano interessato dal sisma del ‘57. ÂŤQuesta pubblicazione - ha spiegato in proposito il vicepresidente della Provincia di Potenza Massimo Macchia - è frutto della collaborazione tra la Sga e le Province di Salerno e Potenza. Prende spunto dall'esperienza dell'ingegnere irlandese Robert Mallet che, sovvenzionato dalla Royal Society di Londra, divenne testimone scientifico degli effetti, anche sociali, del terremoto del 1857. Le osservazioni e gli appunti di Mallet possono essere considerati il primo trattato di sismologia lacui riproposizioneè unmodo alternativo per tutelare l'ambiente inoltrandosi, con l'aiuto di un testo, all'interno del rapporto esistente tra un territorio, le sue tradizioni, i suoi costumiÂť. ÂŤI volumi stampati - ha spiegato l'assessore provinciale all'Edilizia scolastica Rosaria Vicino - verranno distribuiti ai 200 circoli didattici e agli istituti superiori del Potentino perchĂŠ è importante che le nuove generazioni conoscano il territorio e riflettano sull'importanza della prevenzionesia perquanto riguarda i rischi idrogeologici che quelli sismiciÂť. ÂŤIl convegno e il progetto Mallet - ha sottolineato il presidente Lacorazza - sono in linea con l'azione intrapresa dall'ente e focalizzata sulle
Un momento della presentazione del progetto
materie dell'ambiente, della scuola e della prevenzione. In special modo - ha concluso Lacorazza - la Provincia considera l'ambiente e la sua tutela uno straordinario terreno su cui costruire livelli di vita qualitativamente elevati, cultura e opportunità di lavoro e, d'altro canto, considera la prevenzione un tema di stretta e stringente attualità visti i recentissimi casi di L'Aquila e Messina. L'ultimo intervento della conferenza stampa è stato dedicato alla figura del protagonista del convegno di venerdÏ prossimo: Robert Mallet. A tratteggiarlo il dirigente del settore Ambiente della
Provincia di Potenza Antonio Santoro. Dalle parole del responsabile del progetto omonimo è emersa la figura d'uno studioso da recuperaree leggere attentamente per conoscere la Basilicata pre-unitaria e i suoi sviluppi. Al convegno di domani prenderanno parte, oltre ad un nutrito parterre di studiosi ed esperti, l'assessore regionale Autilio, il presidente Lacorazza e il suo vice Massimo Macchia, i dirigenti del Settore ambiente e Protezione civile della Provincia di Potenza, Antonio Santoro e Alessandro Attolico. Michele Russomanno
A Muro è “La notte della luceâ€? MURO LUCANO - Conto alla rovescia per “La Notte della Luceâ€? che si terrĂ questa sera a Muro Lucano. Cresce l'attesa per il grande evento murese in onore del santo patrono della Basilicata. A dare il via all'evento sarĂ l'incontro istituzionale tra i sindaci e tutte le autoritĂ lucane, presso i locali della chiesa di Capodigiano di Muro Lucano. Riflettori puntati poi su “Il ruolo dei comuni per la tutela dei diritti dell'infanziaâ€? in un dibattito a piĂš voci condotto dalla giornalista del “Quotidiano della Basilicataâ€?, Antonella Giacummo. Di notevole rilevanza la presenza di Luciana Iosca, Psicoterapeuta - UniversitĂ degli studi suor Orsola Benincasa di Napoli. Alle 18,30 invece cerimonia di inizio con l' accensione della “Fiaccola della luceâ€? da parte del sindaco di Muro Lucano, Gerardo Mariani. A seguire l'inaugurazione dei percorsi gerardini, della Bottega del sarto, del Battistero e della Casa natia. Alle 19 “Quel che passa il conventoâ€?, intervento del Gal Marmo- Melandro al Borgo Pianello. Uno spet-
tacolo di luci e suoni "Arrivederci in paradiso" per la regia di Gianpiero Francese avrĂ luogo nel centro storico di Muro Lucano. Alle 22.30 partirĂ la fiaccolata da Capodigiano e da piazza Don Minzoni, alle 24 “Veglia in cattedraleâ€? e a seguire replica dello spettacolo di luci "Arrivederci in paradiso". Tra i giornalisti esteri accreditati c'è Rafaello Facciolo di “Spazio Italiaâ€? dall'Uruguay e Nicolai Bockelmann da Francoforte, redattore del “Welt Expressâ€?. ÂŤL'appuntamento con “La Notte della luceâ€? è importante per l'intera comunitĂ regionale e non solo. Tutte le associazioni in loco, le forze economiche e culturali - ha detto Mariani - sono coinvolte per creare un'offerta di accoglienza che porterĂ un interessante valore aggiunto alla cittĂ e all'intero territorioÂť. L'evento è organizzato dal Comune, dalla Fondazione “Insieme per‌â€? in collaborazione con l'Apt, la Regione Basilicata, l'Unione europea e il Csr Marmo-Melandro.
POTENZA - Sϝ alla difesa dell’autonomia e del ruolo delle Province. Questo l’ordine del giorno approvato ieri nel corso dell’assemblea generale dell'Unione regionale delle Province di Basilicata, che si è riunita ieri a Potenza. L’Upi ha anche deciso di sollecitare la Regione Basilicata affinchÊ adegui al piÚ presto lo Statuto regionale esaltando il ruolo delle autonomie locali. E proprio su quest'ultimo aspetto si è soffermato il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza, ritenendo che l'Upi debba svolgere un ruolo per l'approvazione del nuovo Statuto regionale e l'istituzione del Consiglio delle autonomie locali quale luogo di confronto permanente tra la Regione e gli enti locali. Per Lacorazza è necessario rilanciare la Provincia non solo basandosi sui compiti e le funzioni previste dalla legge, ma anche inserendosi da protagonisti all'interno di processi importanti quali la riforma della governance regionale e l'ultimo ciclo di programmazione per raggiungere i risultati indicati dall'Unione europea. Senza dimenticare le competenze proprie dell'Ente da sviluppare anche in collaborazione con gli altri enti locali attraverso la pianificazione territoriale. Da parte sua, il presidente della Provincia di Matera Franco Stella ha sottolineato la necessità , da parte dei due enti provinciali, di far fronte comune promuovendo proposte e iniziative che vadano a beneficio delle comunità . Sarebbe anche opportuno evitare sovrapposizione di deleghe, facendo in modo che enti, come ad esempio i consorzi Asi, trasferiscano ciò che di competenza alle Province. Sulla questione delle deleghe, riferita al trasferimento delle stesse dalla Regione Basilicata alle Province, si sono soffermati i consiglieri di minoranza di Potenza e Matera Aurelio Pace, Giuseppe Labriola, Saverio D'Amelio, Michele Destino e Antonio Stigliano che hanno stigmatizzato l'atteggiamento della Regione Basilicata: Non si occupa solo di programmazione - hanno detto - ma in molte cose anche della gestione, surclassando di fatto la Provincia. Crediamo sia opportuno aprire un contenzioso istituzionale per rivendicare il
ruolo che spetta alle Province stesse. Questo ordine del giorno suona come una rivendicazione dello stato giuridico dell'Ente che va difeso, soprattutto nei confronti della Regione. Ricordando la proposta di legge di abolizione delle Province sostenuta a livello nazionale da Idv e Udc, il consigliere Antonio Salicone (Pd) ha chiesto una rivendicazione forte dell'immagine di questi enti governati da una classe dirigente seria, che dovrebbe trovare punti di incontro, senza schermaglie esasperate tra maggioranza e opposizione, per la risoluzione dei problemi. Nel suo intervento, il presidente del consiglio provinciale di Potenza Palmiro Sacco ha rivendicato la proposta di soppressione delle Province, presente nei programmi elettorali di Udc, Idv e Pdl. Ebbene se Idv e Udc - ha detto Sacco - continuano coerentemente a sostenere la proposta, il Pdl fa finta di dimenticarsene, dimostrando di tradire il proprio elettorato e sudditanza nei confronti della Lega, partito teso a tutelare i piccoli interessi localistici. Oggi non si può non rivedere il ruolo delle Province che hanno delle deleghe importanti in diversi settori quali l'edilizia scolastica, la viabilità , i rifiuti, e sulle quali devono impegnarsi per raggiungere risultati concreti. Diversa è la situazione per quelle Province che coincidono con le città metropolitane, come Napoli o Roma, dove è facile che i due Enti si sovrappongano, snaturando cosÏ il ruolo che ciascuna amministrazione è chiamata a svolgere. Nel corso dell'Assemblea sono stati eletti all'unanimità Antonino Capuano e Giovanna Vizziello quali consiglieri delegati alla trentaduesima assemblea generale congressuale delle Province d'Italia. Sempre con voto unanime si è provveduto alla elezione dei 13 componenti del Consiglio direttivo delle Province di Basilicata (Calabrese, Di Pierro, Lamboglia, Nella, Sonnessa, Santochirico, Telesca, Garbellano, Pace, Costanzo, Cosma, Destino e Mangiamele) cui si aggiungono i due membri di diritto Lacorazza e Stella e dei componenti del Collegio dei revisori dei conti dell'Unione (effettivi Di Sanza, Carlomagno e Carbone; supplenti Paterino e Giannasio).
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GiovedĂŹ 15 ottobre 2009
27 Il Consiglio non ha approvato la delibera e chiede delucidazioni all’assessore regionale
Rifiuti, i dubbi di Annale Il primo cittadino di Lavello scrive a Santochirico: «Perplessità sull’Ato» LAVELLO - Si torna a parlare di rifiuti , tema caldo nel freddo autunno lucano. Dopo le recenti cronache su Fenice, a prendere la parola con una lettera indirizzata all'assessore Santochirico, il primo cittadino Antonio Annale. «Il Consiglio comunale di Lavello - scrive Annale - è stato convocato sia in data 28 settembre 2009, che in data 12 ottobre 2009 per discutere sull'approvazione degli atti relativi alla costituzione dell' Aato Rifiuti Basilicata». «Durante la prima riunione, sono emerse alcune perplessità e, dopo un dibattito tra le varie forze politiche presenti in Consiglio si è deliberato il rinvio dell'argomento iscritto all'ordine del giorno, onde poter acquisire ulteriori informazioni in merito al provvedimento da approvare. Successivamente, è pervenuta formale diffida a provvedere da parte del Presidente della Giunta Regionale di Basilicata e il Consiglio comunale di Lavello, prontamente riuni-
La sede del municipio di Lavello
to, non ha deliberato l'approvazione ma ha dato mandato al sottoscritto affinché indirizzasse formale richiesta all'Assessore regionale di riferimento, sollevando i seguenti interrogativi, il cui riscontro è ritenuto indispensabile
per procedere all'eventuale approvazione». «Attualmente, poiché è in itinere il progetto definitivo di raccolta differenziata di rifiuti solidi urbani in 3 aree rappresentative della Regione, tra cui quella del Vulture-
Melfese, comprendente i Comuni di Lavello, Atella, Barile, Ginestra, Rapolla, Ripacandida e Rionero in Vulture, approvato con Dgr n. 3168 del 30/12/2004, nell'ambito del Por 2000-2006 - Misura 1.3-azioneB perilqualeilCo-
mune di Lavello, in qualità di comune capofila, ha posto in essere molteplici attività amministrative (gare, lavori pubblici, acquisti ecc), si domanda alla Regione Basilicata l'accertamento della compatibilità tra le due situazioni giuridiche e amministrative (Ato rifiuti Basilicata e progetto in essere), la verifica dell'assenza di sovrapposizioni di compiti e/o attività nell'ambito della raccolta differenziata di rifiuti solidi urbani, il controllo dell'impegno di danaro pubblico speso e da spendere e la non ripetizione di atti amministrativi, nonché la possibilità di conoscere preliminarmente il Piano di gestione dei rifiuti che dovrebbe indirizzare l'attività del costituendo Ato». Il sindaco porta a conoscenza dell’assessore che il comune che lui guida ha promosso una serie di incontri tra le amministrazioni vicine «per determinare il modello di gestione da porre in essere per l'attivazione e l'avvio della raccolta differenzia-
ta e che la fase di individuazione del modello gestionale». «Tutto ciò - conclude il primo cittadino - ha comportato un notevole lavoro da parte dei soggetti coinvolti nell'iniziativa, in primis da parte del comune di Lavello che si è speso molto per la buona riuscita del progetto, attraverso una serie di attività che hanno implicato un impegno a tutto campo non solo degli amministratori comunali, ma di tutta la struttura che ha gestito le fasi endo procedimentali e procedimentali per la realizzazione del progetto, ha quindi attivato e concluso procedure complesse, con assunzione di responsabilità, impegno di tempo e di risorse umane. Il tutto, naturalmente, non può essere vanificato senza che sia proposta una più apprezzabile soluzione del problema dei rifiuti che tenga anche conto del recupero del lavoro sin ora efficacemente e proficuamente svolto». d. m.
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Genzano Dopo l’inchiesta del Quotidiano arrivano le precisazioni dell’amministrazione
Il sindaco: «Nulla da nascondere» Il primo cittadino Rocco Cancellara si difende dalle accuse del testimone LA VICENDA ha tutti i contorni di un giallo. Da una parte c’è un testimone che svela uno strano traffico che parte dal cimitero, dall’altra c’è una discarica, quella di contrada Mattinella - oggetto di un’inchesta
giudiziaria. Tra i due fuochi bare e ossa umane che sarebbero finiti nel sito di smaltimento dei rifiuti. Ha suscitato interesse e polemiche l’inchiesta sulla presunta presenza nella discarica di resti umani. A bocce
ROCCO CANCELLARA - SINDACO GENZANO DI LUCANIA - Difficile vedere il sindaco Rocco Cancellara davvero arrabbiato, ma stavolta è accaduto. La goccia che fa traboccare il vaso, prima o poi arriva. E neanche di “goccia” si è trattato, ma un fiume di due pagine in “primo piano” (sul nostro giornale), a firma di Fabio Amendolara. L’accusa (ripresa dalla denuncia di un imprenditore), pesantissima: presunto intreccio losco, fra sindaco, tecnico comunale, Sosev (gestore della discarica da poco chiusa) e quant’altri tramato allo scopo di liberarsi di rifiuti cimiteriali ed ossa estumulate. «Presenterò querela non appena mi sarà reso noto il nome dell’estensore di questa assurda denuncia», attacca il sindaco, sentito in fretta e furia ieri sera, davanti alla chiesa ove si stava celebrando il funerale di un suo omonimo zio. «E sono rammaricato anche con la redazione del Quotidiano - continua - per i titoloni fuorvianti, soprattutto quelli utilizzati per i richiami sulla locandina ed in copertina: quest' ultima, recitava addirittura “Cadaveri smaltiti nella discarica”, e ciò, in un frangente così delicato per il nostro paese è davvero troppo». «Oltretutto - riprende non abbiamo assolutamente nulla da nascondere, ed i giornalisti giunti a Genzano ieri sera (martedì) hanno avuto modo sia di consultare l'intera documentazione che di visitare il Camposanto». «L'ossario comune - incalza -, come hanno verificato di persona è stracolmo, ed in attesa che sia-
ferme il sindaco di Genzano, Rocco Cancellara, chiamato in causa dal testimone, è voluto intervenire. Sulla vicenda si esprime anche il consigliere di minoranza Rocco Di Bono.
ROCCO DI BONO - CONSIGLIERE DI MINORANZA
La discarica a lato il sindaco Cancellara
no ultimati i lavori per il nuovo (che sarà utilizzato secondo le normative vigenti), sistemiamo tutti i resti dei corpi estumulati nelleapposite cellette (ve ne sono circa 4-500). Anche quelli di chi non può permettersi l'acquisto - precisa - anche se in via provvisoria. «Per quanto invece riguarda i rifiuti cimiteriali in senso stretto - si sfoga Cancellara - abbiamo già mostrato ai suoi colleghi tutte le ricevute - e ce ne fornisce una ulteriore copia della Ecological Systems, ditta della quale attualmente il comune si serve per la raccolta differenziata». Abbiamo altresì sentito il Tecnico Comunale, pure egli citato in causa, il quale conferma pari pari le parole del sindaco. «In quanto ad una mia presunta richiesta di far uscire fuori dal cimitero resti umani - dichiara allibito - al più, non essendo avvezzo a tali questioni, mi sarò informato sulle procedure di rito, e le mie parole sono state di certo traviate». Gianrocco Guerriero
RICERCA DELLA VERITA’ GENTILE sindaco, comprendiamo l’imbarazzo. A Genzano c’è già una situazione difficile da gestire: un comitato di cittadini che protesta, una discarica che crea non pochi problemi, una dura opposizione in consiglio. Ora anche un’inchiesta della magistratura e l’attenzione della stampa. La nostra inchiesta non voleva forzare nulla. Abbiamo appreso una notizia e siamo venuti lì, sul posto, a verificarla. Alla fine abbiamo raccontato quello che sostiene un testimone, quello che sospettano gli investigatori e quello che abbiamo raccolto a Genzano. E lo abbiamo fatto con linguaggio contenuto e adeguato al caso trattato. Senza nulla aggiungere a quanto ci hanno riferito le nostre fonti. A Genzano torneremo per chiederle della Sosev Ambiente Srl, certi che potrà spiegarci altri particolari ancora non chiari. Fabio Amendolara
GENZANO - «Nella vicenda di quella che ormai viene chiamata “la discarica degli orrori” (che si trova in contrada Mattinella) - dichiara il capogruppo della Sinistra, Rocco di Bono - , si intrecciano due questioni: le modalità di gestione della vecchia discarica (quella attualmente in fase di chiusura) e lo stato di degrado del cimitero e dei relativi servizi». «Dall'intreccio di questi due aspetti, scaturisce una indagine penale nel cui merito non voglio entrare - entra nello specifico riferendosi all'articolo pubblicato ieri -; va comunque ricordato che la Sosev, evocata dall'anonimo imprenditore che ha denunciato un illecito smaltimento di resti umani e di rifiuti cimiteriali, è la stessa Società che, in questi anni, ha gestito la vecchia discarica per conto della Comunità Montana Alto Bradano, senza alcun controllo o sanzioni di sorta, la qual cosa ha legittimamente alimentato la diffidenza di tanti cittadini verso il controverso progetto per il nuovo bacino». «Per quanto invece riguarda prettamente il cimitero - continua l'avvocato Di Bono -, lo stato di degrado in cui versa e l'inefficienza dei servizi da anni sono sotto gli occhi di tutti, come anche dimostra la seguente
osservazione d'obbligo: l'attuale capienza dello stesso è insufficiente a fare fronte alle necessità della popolazione, e così con delibera di Giunta n. 67 del 5.8.2009, l'Amministrazione Comunale ha approvato un progetto per la realizzazione di nuove cappelle, senonché tale progetto presenta un 'piccolo' difetto: non rispetta il vigente Piano Regolatore Generale, come già evidenziammo in un precedente comunicato stampa». «In sostanza, perché si possano costruire le nuove cappelle è necessario che il Comune adotti un piano particolareggiato esecutivo, piano che, a tutt'oggi, non è mai stato portato alla discussione del Consiglio Comunale». «Non vediamo quindi - conclude - come si possa risolvere il problema dello smaltimento di “materiale da estumolazione», che è appunto la questione che emerge dall'articolo di Amendolara, senza prima dotarsi, in maniera seria di un progetto moderno ed efficiente di servizi cimiteriali, attualmente inesistente, che garantirebbe di non correre il rischio - seppure solo paventato - di finire in una discarica per rifiuti “tal quali”». gia. gue.
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Giovedì 15 ottobre 2009
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Melfi Gli utenti chiedono ad Aquedotto lucano la rateizzazione
Melfi Pescato un tonno di 70 chili
Bollette dell’acqua esose L’appello dei cittadini
L’architetto con la passione della pesca
MELFI - Alcuni cittadini di Melfi sono in tangibile difficoltà. Infatti hanno ricevuto delle salatissime bollette per il consumo dell'acqua da parte dell'acquedotto lucano. Cifre notevoli, alcune vicine ai seimila euro con scadenza fine ottobre. Ovviamente i cittadini coinvolti al problema, sono stati letteralmente presi dal panico, non essendo in condizione di pagare l'esosa somma di denaro. Si sono rivolti ad Acquedotto lucano, cercando di trovare un compromesso, una soluzione, considerando che indipendentemente dalla loro volontà, secondo loro, non sono state effettuate le consuete letture del contatore. In alcuni casi sono circa sei gli anni in questione, in cui hanno versato conguagli e cifre minime, che hanno portato ad un conteggio così elevato. I residenti, in alcuni casi, piccoli nuclei familiari, risultano monoreddito e dunque la faccenda assume i contorni del dramma. In un caso poi ci siamo imbattuti in una signora di 83 anni, che vive sola, tirando avanti con la sua misera pensione, che deve far fronte ad una bolletta di oltre tremila euro . Questi cittadini, insieme ad altri, si sono anche rivolti all'amministrazione cittadina, per cercare aiuto concreto, nella persona del presidente del consiglio, Michele Destino. «Si è vero. Ho ricevuto la visita di questi cittadini - conferma Destino - che mi hanno esposto il loro problema. Una vicenda di non facile risoluzione, anche perché questi
La sede di Acquedotto Lucano
cittadini hanno chiesto il pagamento rateale della bolletta, ma è gli è stato risposto che comunque sono da considerare inevitabilmente gli interessi. Una
beffa, anche perché non è stata certo a causa loro che non si è potuto fare l'accertamento del consumo, attraverso la lettura del contatore». Il nodo della vicen-
da è rappresentato dal fatto che nel 2002, la lettura dei contatori è passata dal comune all'acquedotto, che evidentemente in alcuni casi ha avuto difficoltà ad appurare il consumo reale dell'utente. «Anche io ho riscontrato dei disservizi - rimarca il presidente del consiglio Destino. E' più di un anno che è stata conclarata la necessità di cambiare il mio contatore. La richiesta è giunta all'acquedotto ma nulla ancora si è mosso». Poi il dato fondamentale è anche un altro. Calcolando un consumo medio annuale di circa 300 euro, anche sei anni di mancata lettura non portano mai ad una bolletta di 6.000 euro, una cifra veramente iperbolica. Si attendono chiarimenti, anche perché il problema è serio e particolarmente importante, in tempi in cui, moltissime persone faticano ad arrivare a fine mese. Emilio Fidanzio
Riconoscimenti al vino Aglianico Soddisfatto l’assessore Franciosa BARILE - L'assessore alla Programmazione del Comune di Barile, Rocco Franciosa, con una lettera indirizzata alle aziende Basilisco, Paternoster e Fucci ha espresso «vivo apprezzamento per l'importante riconoscimento dei Tre Bicchieri della guida Vini d'Italia 2010 del Gambero Rosso, assegnato ai vini di punta presentati dalle case vinicole barilesi. La massima valutazione assegnata ai vini lucani: Aglianico del Vulture Doc Basilisco 2006, Aglianico del Vulture Doc Don Anselmo Riserva Paternoster 2005 e Aglianico del Vulture Doc Titolo 2007, in occasione del prestigioso concorso - ha sottolineato l'Assessore Francio-
sa - è il giusto premio all' indiscussa passione, professionalità e tradizione, dimostrata nel corso degli anni con impegno e sforzi impareggiabili, dalle aziende agricole lucane. Il riconoscimento senza ombra di dubbio e piaggeria alcuna - continua l'Assessore Franciosa - fa onore alla comunità barilese e lucana tutta, che ancora una volta si distingue in ambito nazionale ed internazionale, grazie alle sue eccellenze enogastronomiche e professionali». Le Istituzioni regionali - conclude - con azioni sinergiche ai vari livelli, devono maggiormente sostenere e valorizzare il settore turistico ed enogastronomico lucano con l'adeguata incisività».
MELFI - Un tonno rosso di energico», precisa l'archi70 chili. E' l'ultima conqui- tetto Fabbri, un profondo sta di Pierpaolo Fabbri, pro- conoscitore del mare e dei fessione architetto, attratto tonni in particolare, di cui da una grande passione, la conosce a menadito le fasi pesca. Non quella selvaggia migratorie. Una specie che e brutale degli ultimi tempi transita nel Mediteranneo però, ma quella sana, tradi- in diversi periodi dell'anno zionale, se vogliamo leale, seguendo il pesce azzurro, in cui la preda, nel contesto di cui è inevitabilmente di una sfida vera, ha la possi- ghiotto. Fabbri non è nuovo bilità di eludere e liberarsi ad imprese di questo tipo. Nel 94, il dall'esca 2 notraditrivembre, ce. “ Una al largo volta su di Fano, tre, vinprese un ce lui”, esemafferma plare di l'archi290 chitetto che li, 80 liinconbre. Una triamo “ partinel suo ta” che studio di richiese Melfi, uno dove ci sforzo mostra notevofoto e ri- Pierpaolo Fabbri con il tonno le. «Sei cordi ore cirche evocano grandi sfide. Eh sì per- ca” rimarca l'architetto, ovché di questo si tratta, di una viamente soddisfatto nel rilunga battaglia, ad armi pa- cordo di quell'indimenticari, in cui tonni, ma anche bile sfida. Sarde o sugarello, squali volpe, combattono (in dialetto pugliese lacercon il pescatore. «Prendere to), queste le esche usate con questi tipi di pesce richiede un amo biodegradabile in anche quattro o cinque ore carbonio. Fabbri è affiliato di lotta», ci spiega Fabbri, al Big Game Italia, l'associaappassionato di pesca da ol- zione che riunisce gli appastre trentanni. Questo tonno sionati di pesca , che seguorosso è stato preso al largo no la deontologia sportiva “ di Vieste, ad oltre 12 miglia Pescando con il dovuto ridalla costa, seguendo la me- spetto”, precisa. “Da piccolo todologia drifting ( deriva- mi appassionai a caccia e a re), cioè con barca in deriva, pesca. Subito dopo scelsi libera da ormeggio. Una tec- quest'ultima. L'idea di afnica precisa, minuziosa, frontare la preda ad armi che richiede pazienza, abili- pari mi affascina. Ci deve tà e conoscenza del mare e sempre essere la possibilità soprattutto dell'avversario. che alla fine vinca lui». «Un pesce potente è molto e. f.
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Lauria Il sindaco: «Primo passo per uscire dalla società»
Montemurro Istituto non sicuro
Quote di Alesia, il Consiglio favorevole alla cessione
Asilo chiuso Verso la soluzione del prefabbricato
LAURIA - Con 16 sì e un astenuto, il Consiglio comunale di Lauria ha votato per la cessione delle quote di Alesia. «Sostanzialmente questo è il primo passo per uscire dalla società», ha ribadito il sindaco Antonio Pisani che nel corso della sua relazione ha anche fornito la posizione del Comune in merito alla gestione consortile della raccolta dei rifiuti nel progetto pilota guidato dalla Comunità montana lagonegrese. “Per quanto riguarda la Comunità montana – ha detto ribadisco la inopportunità e l’illeggitimità di affidare ad Alesia il servizio consortile soprattutto perché Alesia ha una situazione debitoria non quantificata che attraverso un affidamento diretto verrebbe a pesare sulle amministrazioni e di conseguenza sui cittadini. La posizione del comune di Lauria è quella di rimanere nel consorzio con gli altri Comuni, sollecitando la Comunità montana a procedere con la gara di evidenza pubblica. Sia perché è l’unico strumento leggittimo e utile per i cittadini, sia perché una tale gara certamente porterà un ribasso sensibile del costo”.
Il consiglio comunale di Lauria
Poi Pisani spiega che l’affidamento ad Alesia sarebbe contrario a quanto deliberato dal Comune. “Aggiungo, infine, a mio avviso che la Comunità montana non potrebbe procedere diversamente dalla gara di evidenza pubblica in quanto la delega del Consiglio comunale, fatta alla Comunità montana nel 2008, non prevedeva al-
tra forma di affidamento diverso”.“In ultimo –conclude il sindaco Pisani - l’esperienza negativissima del comune di Lauria, rilevata nel periodo in cui Alesia ha avuto affidato il servizio, sconsiglia sul piano dell’affidabilità tale tipo di affidamento”. Nonostante ci fosse un solo punto all’ordine del giorno e nonostante anche la mi-
noranza fosse d’accordo con la decisione di cedere le quote, prima di giungere alla votazione finale, il dibattito è andato avanti per più di 3 ore. I consiglieri di minoranza hanno chiesto chiarimenti.. “Cosa c’è dietro l’angolo? Noi non possiamo uscire da quest’aula senza sapere cosa succederà dopo”, ha detto Pici (Pdl) chiedendo anche di conoscere le motivazioni politiche di questa scelta. “Nella deliberazione di oggi non vedo traccia di un’ammissione di responsabilità”, ha aggiunto Valeria Scavo (Prc). “Ai cittadini non interessa il nome della società, ma il servizio che daranno. Bisogna essere più accorti nel futuro sui servizi, valutando l’aspetto dalla parte dei cittadini”, ha evidenziato Schettino (Pdl). “Quelle scelte furono fatte perché c’era una visione positiva in quel momento”, ha risposto l’ex assessore all’ambiente Caimo. “Le condizioni sono cambiate da qualche mese –ha chiuso Cosentino (Pd) – Male avrebbe fatto l’amministrazione se non avesse preso atto di questo”. Francesco Zaccara
Moliterno L’iniziativa si terrà al Cineteatro “Pino” a partire dalle 10.30
Quale scuola per il futuro? La sfida educativa in un convegno organizzato dall’Ipsia MOLITERNO - Padre Davide Maria Turoldo diceva che “la religione e la scuola sono fatte apposte per dare pienezza al cuore e all'intelletto di ogni uomo”. Potrebbero queste parole del poeta (tra i più grandi del nostro novecento) e sacerdote bergamasco l'intento e lo spirito dell'incontro “Quale educazione nella scuola del terzo millennio”, previsto per questa mattina al Cine-Teatro Pino (ore 10.30) ed organizzato dall' Ipsia (Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato) di Moliterno e Tramutola nel corso delle manifestazioni per il novantennale dell'Istituto. Oltre al dirigente scolastico Carmine Filardi, intervengono il sindaco di Moliterno, Angela Latorraca, il parroco Don Domenico Mastrangelo e Rosaria Vicino, assessore alla Pubblica Istruzione della Provincia di Potenza. A chiudere
i lavori (e ad interloquire) con gli studenti in platea è stato invitato il vescovo della Diocesi di Tursi-Lagonegro, Monsignor Francesco Nolé. “Quella dell'educazione sarà sicuramente una delle sfide della scuola del futuro - afferma il dirigente scolastico Carmine Filardi - Impossibile pensarela scuolasoltanto comeun'agenzia di formazione, un'istituzione che trasmette i fondamenti della cultura. Necessariamente è da essa che devono arrivare gli input affinché ogni alunno posso interpretare positivamente il proprio ruolo pubblico al servizio della comunità”. “ Nella mia scuola - aggiunge il dirigente scolastico - abbiamo voluto invitare il vescovoNoléa trattareiltemadell'incontro per l'autorevolezza morale che rappresenta.La chiesae lascuola hannofunzioni separate, ma in egual misura concor-
rono per migliorare le comunità, entrambi hanno il dovere di trasmettere ai ragazzi modelli rispettosi della morale e dell'etica. La scuola che incontra la chiesa è un segnale tangibile per mettere a fuoco una visione globale, che per un ragazzo deve voler dire innanzitutto acquisizione di responsabilità nonché imparare a conoscere e rispettare l'altro, il prossimo”. ntanto, domani è previsto un altro appuntamento a Tramutola. All'ex-asilo Spolidoro (ore 10.30) si tiene il convegno “Energia da fonti rinnovabili, principali caratteristiche degli impianti fotovoltaicie relativeprospettivedisviluppo inraffronto agli impiantieolici”. Interverrano anche gli ingegneri e già dirigenti del Centro Costruzioni Enel di Napoli, Alfredo Basile e Giovanni Brovera. m. m.
L’edificio chiuso
MONTEMURRO - Ancora nessuna soluzione definitiva in merito alla vicenda della scuola d'Infanzia, chiusa da più di una settimana per mancanza di certificazioni di sicurezza e agibilità. Avanza l'ipotesi del prefabbricato. Nel piccolo paese di Sinisgalli “si cerca” un'alternativa per ospitare i trenta baby alunni che da lunedì scorso sono a “spasso”. L'edificio che ospitava la scuola, l'ex convento di Sant'Antonio, è stato chiuso. Il sindaco ne ha disposto l'ordinanza, in seguito alla mancanza di certificazione richiesta dal dirigente del Comprensivo. «Stiamo ancora lavorando - risponde il primo cittadino, Mario Di Sanzo, raggiunto al telefono - Domani mattina (oggi per chi legge) ho un incontro in Prefettura. Si vagliano tutte le ipotesi - commenta - alla ricerca di locali idonei». Per ora i bambini restano a casa, ogni attività didattica è stata sospesa. Una storia lunga quella che ha interessato la scuola d'Infanzia del paese valligiano che inizia nei primi del 1990 quando l'allora
l'amministrazione decise di utilizzare, previa ristrutturazione e adeguamento, l'edificio della scuola materna per Caserma dei Carabinieri, di conseguenza i bambini furono trasferiti presso l'edificio della scuola elementare. Questa la prima tappa. Successivamente, però, nel 2003 per le sopraggiunte norme antisismiche anche suddetto edificio fu posto in indagini strutturale e consolidamento. Così parte dei piccoli alunni della scuola elementare furono trasferiti in altri locali comunali e i bambini dell'Infanzia nei locali dell'ex convento di Sant'Antonio, in attesa della ricostruzione antisimica dell'edificio delle scuole elementari. Edificio che, però, ha subito ulteriori vicissitudini. Appaltato come lavori nel 2006, fu interrotto in seguito per controversie con l'impresa aggiudicatrice dell'intervento. Ripreso poi, previa variante al progetto stesso (da consolidamento a demolizazzione a ricostruzione dell'edificio), con una nuova impresa a Settembre. Angela Pepe
Le lezioni sono sospese da più di una settimana 30 bambini sono a casa
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Giovedì 15 ottobre 2009 REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440 Matera
Policoro
Pisticci
Stadio
Politica
Rifatto manto erboso presto la riapertura
Via libera in Consiglio ad equilibri di bilancio
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Vincita alla Tabaccheria degli Olmi, la comunicazione arriva dalle Lotterie Nazionali
Misterioso superfortunato Vince mezzo milione al “Miliardario”, ma non ne dà notizia Il parere dell’Associazione Brio
Accesso libero delle auto nei Sassi Scelta anomala e sconsiderata di ALDO COLUCCIELLO*
E' MISTERO nel popolo degli scommettitori sull'identità del fortunato vincitore che con soli 5euro ha “sbancato” con una vincita da 500mila euro al “ Miliardario|”. La supervincita è stata incassata lo scorso 25 settembre, ma il vincitore è ancora latitante. La segnalazione è giunta a Giovanni Lambertini titolare del “Bar tabaccheria degli Olmi” direttamente dal Consorzio Lotterie Nazionali con un “ Diploma della Fortuna” dove si annuncia la vincita. Il vincitore si è dileguato senza lasciare tracce e al titolare della ricevitoria non è pervenuta nemmeno una copia del tagliando vincente. Un ignoto vincitore che potrebbe non conoscere le “regole del gioco” e che quindi ha incassato senza ringraziare. Una vincita che va ad aggiungersi alle altre registrate in città e che conferma come la città dei Sassi è costantemente baciata dalla dea bendata. In passato un'altra vincita da 500mila euro si registro nella ricevitoria Dante 52 di Arcangelo Guerricchio mentre meno di un anno fa nella ricevitoria dei Fratelli Lisurici la vincita fu record con un milione di euro. Intanto mentre il vincitore si gode la sua vincita,
Giovanni Lambertini dichiara “ che il premio non fa notizia visto che quotidianamente si registrano nella nostra ricevitoria vincite di cospicue somme di denaro e diventa sempre più difficile risalire all'identità del vincitore visto che gli scommettitori sono in continuo aumento. |Pensare chi possa essere il fortunato è impossibile visto che la piazza è frequentata quotidianamente da cittadini materani e non, in modo particolare nelle giornate del sabato con l'arrivo del mercato settimanale”. Nella ricevitoria presa d'assalto, è un andirvieni di persone alla ricerca di un indizio che possa tracciare la figura del vincitore. Sono bastati solo cinque euro e una grattata per qualche secondo sui quindici numeri di una scheda del Miliardario per far cambiare vita ad uno sconosciuto che si è aggiudicato i 500mila euro del primo premio. Se è vero che i soldi non fanno la felicità come dice il proverbio almeno ti aiutano a vivere meglio. Ancora una conferma per la città dei Sassi della simpatia della dea bendata che sembra aver scelto Matera come meta prediletta per le vincite. Michelangelo Ferrara matera@luedi.it
IL FURTO
Più sicurezza in Biblioteca TRE VUOTI sulla parete riempiti con le stampe dei quadri su Pinocchio rubati nei giorni scorsi dalla Biblioteca provinciale “Tommaso Stigliani”, di cui ha dato notizia il Quotidiano il 4 ottobre. Sotto ogni stampa due parole amare e implacabili: opera trafugata. Parole che nessuno avrebbe voluto leggere in uno spazio dedicato ai bambini da zero a sei anni, intitolato al burattino partorito dalla fantasia di Collodi. Su una parete della “Biblioteca di Pinocchio” spiccano i quadri che 45 artisti hanno dedicato alla figura del leggendario bambino di legno, metafora della conoscenza e anche simbolo del percorso che l'uomo fa per evolversi attraverso le varie fasi della vita. La “Biblioteca di Pinocchio” fa parte di un progetto culturale di ampio respiro, organizzato qualche anno fa dallo scultore Franco Di Pede dello Studio Arti Visive e dalla D'Ars Agency di Milano, in collaborazione con la libreria “dell'Arco” e le biblioteche delle Province lucane. Il progetto prevedeva anche incontri e appuntamenti di carattere interdisciplinare e la realizzazione di alcuni percorsi legati al progetto nazionale “Nati per leggere”.
Insomma, una serie di iniziative con l'attenzione focalizzata sul mondo dei più piccoli e sul loro cammino educativo alla scoperta della vita attraverso i libri e l'arte figurativa. Il mondo ancora puro dei bambini ha preso quindi forma in uno spazio, la Biblioteca di Pinocchio, offuscato adesso dal gesto banditesco di una mano ladra. “Un gesto - ha dichiarato Franco Di Pede - inqualificabile, se si pensa che è stato rubato qualcosa che appartiene all'infanzia ed ai nostri bambini. Voglio sperare che l'autore del furto sia preso da rimorso e riposizioni i quadri al loro posto. Un'operazione che attualmente non dovrebbe essere difficile, considerata anche la facilità con cui quelle opere sono state portate via. Il mio timore, però, è che altre opere possano essere rubate dalla Biblioteca di Pinocchio, frequentata da bambini e nella quale, tuttavia, già un ladro si è mosso indisturbato. Ho parlato della vicenda con il presidente della Provincia Franco Stella e con l'assessore Antonio Montemurro, i quali mi hanno assicurato che interverranno per rendere più sicuro lo spazio della Biblioteca 'Stigliani' dedicato ai più piccoli”.
I Sassi di Matera sono patrimonio UNESCO dal 1993 (ed è oggettivamente un traguardo prestigioso), ma non tutte le scelte compiute dalle varie amministrazioni comunali in questi 16 anni si inscrivono nei parametri propri di un Patrimonio dell'Umanità. I Sassi con il comprensorio murgiano, dopo aver ottenuto questo importante riconoscimento, continuano a non ricevere la giusta attenzione e considerazione da parte degli enti locali, mediante organiche politiche di tutela e valorizzazione a lungo termine. La linea prevalente, a prescindere dallo schieramento politico, vede una sostanziale discontinuità e talora contraddittorietà nei provvedimenti riguardanti questo unico e prezioso patrimonio. L'associazione B.R.I.O.,gruppodi Matera,intendefocalizzare l'attenzione su un provvedimento particolarmente sconsiderato e anomalo in tutta la panoramica dei siti UNESCO, e delle città d'arte in generale. Il provvedimento in questione risale a quasi due anni fa, poco dopo l'insediamento della giunta Buccico, e riguarda la liberalizzazione di fatto dell'accessoedellasosta veicolareproprioneiSassi; ciò in risposta al divieto di inizio 2007 dell'amministrazione Porcari (che per il rispetto prevedeva un sistema di telepass). Secondo tutti gli osservatori più accorti e di buon senso, questa è stata una scelta scellerata perché ha gettato nel caos e nell'anarchia proprio il cuore del centro storico di Matera, il suo luogo più pregevole e internazionalmente conosciuto e visitato dai turisti, al punto che Matera è anche nota come la “città dei Sassi”. Addirittura un articolo della rivista mensile di viaggi Plein - Air (n. 432/433 di luglio-agosto 2008) su Matera, da cui scaturisce un ritratto in chiaroscuro della città, la criticità lampante risiede proprio nell'accesso degli autoveicoli nei Sassi. Ecco perché la nostra associazione, assieme a tutti i cittadini sensibili e giudiziosi, si schiera decisamente contro questa decisione assurda, rispondente più a pressioni indebite estrumentali dialcune categorieche al bene della città, e che ne sta condizionando vistosamente l'immagine turistica. A causa di essa gli antichi rioni sono continuamente invasi daautomobili che sostano anche sui marciapiedi e deturpano oltremodo piazze notevoli, famose per esser comparse in film celeberrimi, ed inoltre costringono i turisti ad improbabili slalom per evitarle e non essere investiti. I Sassi e il centro storico, per cui Matera è famosa in tutto il mondo, dovrebbero essere zona pedonale interdetta agli autoveicoli, eccetto ovviamente persone con disabilità, residenti e commercianti (solo per il carico e scarico merci), per tornare al loro status originario (che si è potuto ammirare solo di recente con la visita del capo dello stato. Segue a Pag. 32
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Matera
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In aumento i maltrattamenti Con i seminari per operatori e forze dell’ordine entra nel vivo il progetto “Tunnel” CONTRO la violenza sulle donne una rete stabile tra forze dell'ordine, operatori del sociale e del terzo settore che, a parità di intervento, sappiano impiegare procedure corrette, seguendo un linguaggio comune. Strategie indispensabili visto che, dalle parole della consigliera di Parità della Provincia Tonia Giacoia, «nella nostra città e nell’hinterland sono aumentati i casi di maltrattamento e di violenza domestica. Per fortuna non si registrano episodi di violenza di strada, ma, soprattutto in provincia, dai dati resi noti dai Servizi sociali, abbiamo casi di violenza da parte di compagni, conviventi e mariti. E si tratta solo di dati ufficiali, sicuramente c'è il sommerso». Con la fase di sensibilizzazione è entrato nel vivo il progetto “Tunnel - Opportunità tutela delle donne violate”, finanziato dal Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e promosso a livello locale dall'Amministrazione Comunale di Matera, in qualità di capofila, e da sei partner pubblici (Provincia di Matera, Regione Basilicata, Asm, consigliera di Parità della Provincia di Matera, Comuni di Rotondella e Nova Siri) e cinque del privato sociale (Cooperativa Sociale Matera Servizi, Ce.Pa.Sa., Associazione Telefono Donna, Comitato Professionisti per la tutela dei diritti della famiglia e del minore, Cooperativa Sociale La Città Essenziale - Consorzio Cooperative Sociali). «Nei giorni scorsi si è svolto il secondo dei cinque seminari previsti in questa prima fase. - spiega Giacoia Hanno relazionato una psicologa, esponenti delle forze dell'ordine e il responsabile del pronto soccorso sulle modalità di intervento di fronte alle problematiche della violenza contro le donne». A fine novembre si svolgerà il terzo seminario sul tema “Modelli a confronto”: saranno ospiti esponenti dei centri antiviolenza di altre zone d'Italia per poter avviare un confronto sulle modalità con le quali si affronta la tematica della violenza. A gennaio, invece, con la formazione degli operatori inizierà la seconda fase di “Tunnel”. Il progetto, che dura quindici mesi, come sottolinea Giacoia, non prevede l’istituzione di una casa di
I MINORI NELLA CRISI DELLA COPPIA SI svolgerà oggi alle 15 all'Hotel San Domenico il convegno “I minori nella crisi della coppia genitoriale” promossa dalla sede territoriale di Matera della “Camera Minorile in CamMiNo”. L'iniziativa, organizzata con il patrocinio del Comune, della Provincia, di “Giuffrè Formazione” ed in collaborazione con l'ordine degli Avvocati di Matera, vuole essere un'occasione di riflessione e approfondimento sul delicato tema del conflitto di coppia e bambini condivisi. Coordinati dal giornalista Rai Rocco Derosa, relazioneranno il presidente del Tribunale di Matera Giuseppe Attimonelli Petraglione, il presidente del Tribunale per i Minorenni di Potenza Pasquale Andria, Marisa Malagoli Togliatti professore ordinario di Psicodinamica dello sviluppo e delle relazioni familiari della Università La Sapienza, e l'avvocato Maria Giovanna Ruo, presidente nazionale Camera Minorile in CamMiNo. Gli ospiti saranno introdotti dall'avvocato Francesco Berardengo, presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Matera e l'avvocato Rosa Maria Urga, presidente della sede territoriale di Matera della Camera Minorile in CamMiNo. Sono inoltre previste le testimonianze della dottoressa Assunta Basentini, psicologa presso il Tribunale dei Minori di Potenza, e della dottoressa Caterina Rotondaro, psicologa del Servizio Sociale del Comune di Matera. In aumento i casi di maltrattamento in provincia
accoglienza in quanto il dipartimento delle Pari Opportunità non la finanzia: «Non è escluso però che, se gli enti locali decideranno di investire in merito, a fine percorso si possa arrivare a gestire una casa di acco-
glienza». Al momento, per le vittime di violenza, è presente in città il centro di ascolto dell'associazione Diva (i volontari possono essere contattati telefonando al numero verde 800069400) mentre a
Potenza sono attivi il Telefono donna (097155551) e la Casa di Ester Scardaccione. Il progetto “Tunnel” è uno dei ventotto approvati a livello nazionale (è l'unico della regione), sui centocinquanta presentati, dal Di-
partimento per i Diritti e le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e finanziato per la somma di 147 mila euro, con il co-finanziamento pari al 20% a carico delle istituzioni aderenti (Comune di
Matera e Asm in prima fila rispettivamente con dodici e dieci mila euro, 4400 euro dalla Provincia di Matera, 3000 dal Comune di Rotondella). Rossella Montemurro r.montemurro@luedi.it
L’iniziativa dell’istituto “Loperfido” ha coinvolto quaranta studenti
Alcol e droga tra i giovani La prevenzione parte dai banchi INCREMENTARE il grado di consapevolezza dei giovani nei confronti del consumo delle bevande alcoliche e di stupefacenti, ridurre il rischio legato al consumo di alcol e delle droghe e sollecitare le famiglie ad aumentare il livello di attenzione e di responsabilità nei riguardi dei figli. Sono questi gli obiettivi che si è proposto di raggiungere il progetto “Educazione e prevenzione: il rischio accettabile” promosso dall'Istituto Tecnico Statale Commerciale e per periti aziendali e corrispondenti in lingue estere “A. Loperfido” di Matera e rivolto a quaranta studenti delle quarte classi. Il progetto, finanziato dalla Regione Basilicata nell'ambito del Fondo sociale europeo, si è avvalso della consulenza di esperti esterni. Tra loro, un sociologo del Sert, uno psichiatra, un'educatrice professionale extrascolastica del Sert ed un'esperta in scrittura creativa. Referenti del progetto sono stati i docenti dell'istituto Chiara Chietera, Leonilde Serinelli, Luigi Masiel-
lo e Anna Maria Moliterni. «La dipendenza dall'alcol e dalle droghe coinvolge sempre più i ragazzi della nostra regione, la Basilicata. - sottolineano i referenti del progetto - I giovani, superata la fase della preadolescenza, entrano in un contesto istituzionale e psicologico che li fa sentire “più grandi”, capaci di scelte personali, ma maggiormente sottoposti a pressioni e persuasioni, spesso occulte. La scuola deve quindi accompagnare gli allievi verso la consapevolezza dello scarto esistente fra la realtà, quella vera, e quella immaginata o desiderata. Un altro compito importante che la scuola si deve porre é quello di informare le famiglie e coinvolgerle sin dal momento programmatorio, prevedendone il coinvolgimento nella logica dell'integrazione interistituzionale. L'istituto Loperfido - aggiungono i docenti - ha voluto fornire strumenti utili a stimolare la discussione e la riflessione su un tema così im-
No alle auto nei Sassi SEGUE DA PAG.31
quando quelle stesse piazze sono state fatte sgomberare in modo coatto). Le motivazioni accampate dai commercianti presenti nei Sassi e nel centro storico, riferibili ad un presunto rapporto direttamente proporzionale tra traffico veicolare e volume d'affari degli esercenti della zona, risultano false e pretestuose: difatti i turisti, interpellati a riguardo, hanno dichiarato di trovare anomala la situazione di Matera perché si aspettavano che il centro storico cittadino fosse percorribile a piedi, senza l'assillo di dover scansare auto in continuazione. Quanto poi ai materani dovrebbero assimilare l'assunto che i Sassi devono avere lo stesso tratta-
mento delle altre località patrimonio Unesco (la zona Trulli di Alberobello ne è un esempio vicino). In conclusione, se Matera vuol davvero aspirare ad essere una città d'arte, come Pisa o Firenze, dovrebbe in primis ricalcarne le misure sul proprio centro storico, ovvero renderlo area pedonale ed accompagnare tale provvedimento con il potenziamento del servizio di trasporto pubblico verso i Sassi (ora assai carente). La soluzione ai parcheggi per i residenti potrebbe essere l'istituzione di apposite convenzioni per posti auto nelle strutture di via Lucana, via R. Scotellaro, via cav. Vena, p.zza Cesare Firrao. Ass. B.R.I.O. Brillanti Realtà in Osservazione Gruppo di Matera Prof.Aldo Colucciello
portante. L'aumento dell'uso di alcol tra i giovani, insieme a quello di sostanze stupefacenti nuove ha indotto la scuola ad affrontare il problema, elaborando un progetto che risponda alle necessità degli adolescenti, al bisogno dei genitori di essere informati sulle nuove droghe dei ragazzi e sugli effetti che queste provocano sulla salute». Sono state messe in campo, infatti, una serie di iniziative volte ad informare i ragazzi e le famiglie su come sia importante il concetto di benessere psicofisico e come si possa prevenire il rischio della dipendenza da alcol e droga: le azioni previste hanno riguardato la necessità di intervenire sulla fascia dei giovani considerata particolarmente a rischio e su tutto il contesto ambientale, famiglia e scuola, per evitare i rischi dovuti all'incoscienza dei ragazzi e all'inconsapevolezza degli adulti. A conclusione del progetto, il 12 novembre, i ragazzi visiteranno la Comunità di San Patrignano.
L’ingresso dell’Istituto Loperfido
Sit-in di un’ora dei lavoratori tecnico-amministrativo organizzato da Flc Cgil
Università, personale in agitazione La FLC CGIL di Matera ha proclamato lo stato di agitazione del personale tecnico - amministrativo in servizio presso la sede universitaria del Polo Materano dell'Università degli studi di Via Lazzazzera. I quattordici lavoratori terranno un sit-in di un ora con una conferenza stampa per esporre organicamente le ragioni e le richieste da avanzare agli Organi di Governo dell'Ateneo Lucano. “Lo sviluppo del Polo materano dell'Università degli studi della Basilicata ha detto Eustachio Nicoletti Segretario Generale FLC CGIL Matera, rappresenta il presupposto fondamentale per rilanciare la crescita della Provincia di Matera fortementeincrinato dallacrisieconomica ed occupazionale. Tuttavia il Polo Materano dell'Università de-
gli studi della Basilicata, a causa delle precarie condizioni organizzative e lavorative del personale tecnico amministrativo, rischia di non poter garantire i servizi minimi per il funzionamento delle attività didattiche. Nonostante la delocalizzazione dell'offerta formativa nella Sede di Matera abbia prodotto risultati per certi versi inaspettati e, nel contempo, ne abbia denotato le potenzialità prospettiche, l'annosa e irrisolta situazione organizzativa dei servizi mette a repentaglio i progetti da tempo concordati dalla Regione Basilicata e dall'Università degli Studi di Basilicata. E' necessario conclude Nicoletti che l'Ateneo lucano riconosca lo stato di precarietà lavorativa e organizzativa nel quale il personale tecnico amministrativo è costretto ad operare e che
ricerchi soluzioni immediate e organiche in grado di soddisfare le esigenze dei servizi. ”. Problemi irrisolti da tempo e che meritano una risoluzione immediata come: la realizzazione del Campus universitario (progetto congiunto Regione Basilicata - ARDSU dello studentato e ristrutturazione del padiglione dell'ex ospedale civile che ha visto la previsione di spesa di trenta milioni di euro); l'istituzioneed il funzionamento della Facoltà di Scienze della Formazione edella facoltàdi Architettura e il protocollo d'intesa tra Ministero dell'Università e della ricerca per due centri della provincia ( ambientali e beni culturali), Regione Basilicata e l'Università degli studi della Basilicata. Michelangelo Ferrara matera@luedi.it
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32 Matera Dai dati dei Servizi sociali in provincia si registrano più casi di violenza contro le donne
L’associazione “Ciaffè” la promuoverà a partire da metà dicembre. Già molte le adesioni
Lo scambio per aiutarsi Presto anche a Matera la prima Banca del Tempo affidata a volontari VOLONTARI pagati con il tempo. Il paradigma potrebbe sembrare un nonsense, ma entro la prima metà di dicembre diventerà realtà con l’attività dell’associazione “Ciaffè” (in materano “che devi fare”) presieduta dalla professoressa Emilia Cascella e da 15 ragazzi, per lo più studenti del liceo Industriale di Matera. La “banca del tempo” che verrà messa in atto consentirà di scambiare prestazioni a costo zero (a parte i costi di rimborso spese pr trasporti o materiali utilizzati per lavoro). Dal baby sitting al pagamento delle bollette, al disbrigo di pratiche burocratiche, fino alla compagnia per anziani, gli iscritti dell’associazione potranno usufruire di servizi, offrendo al tempo stesso la propria disponibilità per ricambiare l’aiuto ottenuto. La caratteristica comune è che tutte le prestazioni offerte non hanno carattere di rapporto professionale ma sono basate sula disponibilità personale e sul volontariato. «L’interesse è stato davvero molto - prosegue la professoressa Cascella - ma abbiamo dovuto rispettare i parametri numerici imposti dal corso di rafforzamento dell’offerta formativa che stanno seguendo i 15 volontari, promosso dalla Regione Basilicata». Conferma anche Giuseppe Mancini, impegnato nel gruppo: «Il nome dell’associazione, Ciaffè, è nato come invito a utilizzare il tempo libero in modo costrutti-
vo». Tra gli scopi inseriti nello statuto si legge tra l’altro: «L’associazione si propone di attivare forme di auto-aiuto nella comunità per rinvigorire le relazioni sociali e consentire una più appagante articolazione dei tempi di relazione, di lavoro, di svago e di cura, nell’ambito di una più ampia poli-
tica di recupero e valorizzazione della qualità dei tempi di vita personale e sociale». Nate in Italia, e in particolare in Emilia Romagna, nel 1988 le banche del tempo si sono confermate nel tempo come un vero settore in espansione che coinvolge prevalentemente le donne e i giovani, passando attraverso strumenti
come internet e i blog. Attualmente in tutta Italia ci sono 182 associazioni impegnate in questa attività concentrate soprattutto in Lombardia (62), in Piemonte (22) e in Veneto (14). Le regioni del sud seguono in coda alla classifica con Sicilia (4), Puglia (2), Calabria (1). Nel regolamento previsto il “Fondo ore” rappresenta il vero capitale sociale: si tratta di un assegno minimo di tre ore che vengono versate dai soci ogni anno e che potrà coprire le ore impiegate da chi contribuisce al funzionamento della Banca e copre il tempo che alcuni soci non riescono più a garantire. Ad ogni iscritto può essere consegnato un libretto d’assegni da utilizzare per l’erogazione dei servizi. Ogni conto corrente può essere movimentato grazi ai beni e ai servizi resi o ricevuti da membri appartenenti allo stesso nucleo familiare. Sul sito dell’Associazione Nazionale si legge: «Nella Banca del Tempo il valore delle attività scambiate corrisponde unicamente alle ore impiegate per realizzarle e la regola è coniugare l’utilità con il piacere. Chiunque può aderire ad una banca del tempo, poiché ognuno è potenzialmente in grado di offrire qualcosa di utile ad altri e tutti hanno bisogno di qualcosa».Per informazioni è disponibile l’indirizzo mail: ass.ciaffè@gmail.com. Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it
«Esiste un vincolo di mandato per governare con il sindaco Buccico»
L’Unione ciechi dona 200 testi in lingua Braille
LA Biblioteca provinciale Tommaso Stigliani di Matera ha ricevuto in dono dall’Unione italiana ciechi 200 testi in Braille. I volumi andranno ad arricchire lo spazio dedicato ai non vedenti e agli ipovedenti. Lo ha reso noto l’assessore provinciale alla trasparenza amministrativa e con deleghe ai rapporti con le scuole e le biblioteche, Antonio Montemurro, che ha anche annunciato il completamento di lavori per migliorare la fruibilità della struttura. Gli interventi riguardano il funzionamento degli ascensori, dell’impianto di riscaldamento, l’agibilità di alcuni servizi igienici e la manutenzione del sistema di aerazione.
Otto videoinstallazioni nei Sassi
progetto Cadmos Toto: «Sono in maggioranza» Via alverso Matera Il consigliere comunale precisa la sua appartenenza politica città della cultura 2019
RICEVIAMO e pubblichiamo una precisazione che ci arriva dal consigliere comunale Augusto Toto circa la situazione politica al Comune di Matera. «In riferimento all’articolo apparso sul Quotidiano di oggi (ieri per chi legge, ndr) a firma del giornalista Pierantonio Lutrelli nelle valutazioni riguardanti la mia persona e la situazione al Comune di Matera , preciso quanto segue: “quanto valutato dal giornalista attiene ad una sua libera pur rispettabile valutazione dei fatti che hanno accompagnato i due anni dell’Amministrazione Buccico. Comprendo che l’ingarbugliata situazione materana possa dar adito a conclusioni superficiali ma per quando mi riguarda, sono stato eletto nella lista civica da me formata e capeggiata “ Uniti per Matera “che al ballottaggio si è collegata con l’attuale sindaco Buccico. Successivamente, alle recenti elezioni Provinciali, il PdL e lo stesso sindaco Buccico hanno chiesto la mia candidatura nelle liste alla Provincia di Matera, dove poi sono risultato eletto. Tengo da ultimo a precisare in maniera chiara ed inequivocabile che per quanto mi riguarda esiste un mio vincolo di mandato con gli elettori materani che ci hanno suffragati affinché con il sindaco Buccico governassimo questa città. L’attuale stato di crisi della maggioranza non dipende certo da me, ma dalle scelte politiche che hanno portato l’UDC ed i suoi quattro consiglieri, mi auguro per il momento, fuori dalla maggioranza».
Il consigliere comunale Augusto Toto eletto con la lista civica Uniti per Matera ma che poi ha aderito al Pdl partecipando e venendo eletto nelle ultime consultazioni provinciali
«Candidato nelle civiche oggi fortemente deluso»
Raccolta funghi Corso dell’Asm aperto a tutti
LA SITUAZIONE politica al Comune di Matera ha portato ad una serie di commenti e di reazioni non solo di parte politica ma anche dei semplici cittadini che hanno in qualche modo vissuto l’evolversi degli ultimi due anni di vita al Comune di Matera sotto la guida del sindaco Nicola Buccico. In questo senso pubblichiamo la nota, giuntaci in redazione di Mario Pipino che illustra il suo stato d’animo dopo gli ultimi fatti che hanno portato fino alle dimissioni dello stesso Buccico. «Sono un ex candidato delle liste civiche di Matera che con tanta rabbia dentro sente il dovere di esprimere la sua delusione. Vedendo da quali camaleontici politici veniamo amministrati: ovvero da gente capace di cambiare bandiera in ogni momento pur di raggiungere il loro scopo fregandosene della fiducia a loro posta dai, certamente delusi, concittadini. Io ero con il Moma, io credevo in questo movimento. A mio parero le liste civiche sono come merce all’asta...». Parole che testimoniano, comunque la si pensi, l’amarezza del momento a Matera per la mancanza di un governo cittadino.
E' APERTO a tutti, e senza limitazioni di iscrizioni, il 16° corso di formazione promosso dal Dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria di Matera finalizzato al rilascio dei tesserini per la raccolta dei funghi epigei spontanei. Il corso formativo,ove previsto per legge, è rivolto ai raccoglitori che ne faranno richiesta utilizzando lo specifico modello disponibile anche sul sito internet della Asm, nello spazio destinato al Dipartimento di Prevenzione, e con un versamento di 30,99 euro. Le lezioni, che si terranno a Matera presso la sede dell'Azienda sanitaria , saranno articolate in due giornate fissate per il 23 ottobre 2009 dalle ore 14 alle 20 e il 24 ottobre 2009 dalle ore 8 alle 14.
DOMANI alle 11 presso la sala convegni di "Progetto Arte" in via D'Addozio a Matera, l'associazione Matera2019 presenterà il primo degli appuntamenti del calendario di eventi culturali del "progetto Cadmos": una serie di otto videoinstallazioni fra Sassi e centro storico, dal titolo "Una porta sulla città, verso Matera2019", realizzate dalla video artist Maria Grazia Pontorno in occasione della sua residenza materana e curate da Silvia Bordini. “Il percorso che vedrà Matera candidarsi al titolo di Capitale europea della Cultura nel 2019 - ha dichiarato il presidente di Matera2019, Francesco Salvatore - passa per una riformulazione della proposta culturale della città sia dal punto di vista qualitativo che da quello dei contenuti: ciò implica che la città inizi da subito ad allineare la sua programmazione artistica e culturale in funzione dei 2 criteri sui quali si baserà la selezione nel 2013, da parte della giuria di esperti internazionali nominati dalla Commissione europea: la dimensione europea delle manifestazioni culturali e la città e i cittadini.” “Il calendario di eventi culturali “Cadmos” - ha proseguito il vice presidente Vito Epifania - risponde a questa doppia esigenza attraverso una architettura che mira alla sensibilizzazione della comunità locale non soltanto stimolando incontri regolari con artisti europei emergenti, ma fondando la programmazione stessa sulla partecipazione delle diverse realtà attive sul territorio, mettendone cosi alla prova lo
spirito ricettivo e propositivo e rispondendo all'esigenza di partecipazione e di protagonismo. Perseguendo una idea di '“irrigazione culturale”, “Cadmos” è pensato inoltre in funzione sia di una sua progressiva amplificazione dal punto di vista degli attori coinvolti, che di una sua diramazione nel territorio circostante.” Tra le iniziative collaterali all'evento artistico anche il coinvolgimento degli studenti del Liceo artistico "Levi" di Matera e un incontro-laboratorio sul fenomeno della video arte - con la partecipazione di Maragrazia Pontorno e Silvia Bordini - proposto a tutti gli operatori culturali, le associazioni culturali e di volontariato e a tutti coloro che sono interessati a partecipare al percorso progettuale verso Matera2019. matera@luedi.it
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Matera 33
Giovedì 15 ottobre 2009
Giovedì 15 ottobre 2009
TAXI MATERA 3332685173
Novella
Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). Matera-Pisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05.
Antonio
Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10
I 50 anni dell’Itas DOMANI alle 8,30 nell’istituto tecnico agrario statale “G. Briganti” in contrada Rondinelle si svolgeranno le celebrazioni per il cinquantesimo anniversario dell’Itas di Matera. Alle 10 nell’aula magna inizierà il seminario tecnico sulla Politica Agricola Comunitaria. I lavori saranno conclusi dall'assessore all'Agricoltura onorevole Vincenzo Viti, coordina il giornalista Filippo Radogna. Negli anniSettanta l’Itasfu intitolatoa GaetanoBriganti, illustre studioso di Grassano che fu docente nella Regia Scuola Superiore di Agricoltura di Portici (Napoli). Ad oggi, presso l’Itas di Matera si sono diplomati oltre 1500 alunni.
In questi 18 anni con la tua serietà, la tua dolcezza e la tua simpatia ci hai regalato immense soddisfazioni, oggi che compie 18 anni siamo qui tutte insieme per farti un grandissimo augurio e per augurarti una lunga vita piena di gioia e felicità. Ti vogliamo un mondo di bene dalle tue amiche Antonella, Loredana, Brigida e Teta.
L'altro giorno hai festeggiato il compleanno. Tanti auguri Antonio Cosa dagli amici di Policoro, città che anche grazie al tuo lavoro hai contribuito a rendere grande e bella: in una parola una "Città Nuova".
GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).
Arma, novità nel Comando QUESTA mattina alle 10.30, nella sede del Comando Provinciale Carabinieri di Matera, sarà inaugurata la nuova sala d’attesa. La sala, destinata ad accogliere nel modo migliore i cittadini, è stata realizzata con il contributo della Provincia di Matera. Alla cerimonia interverranno il Prefetto di Matera Giovanni Francesco Monteleone e il presidente della Provincia Franco Stella. Nella mattinata è previsto un incontro con i giornalisti.
FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 VISCANTI Via Mattei 76
0835/309098
PRONTO SOCCORSO Guardia medica 0835/262260 Ambulanza 0835/336882 Croce Azzurra 0835/331314
SERVIZI SOCIALI Croce verde 0835-310066/310045 Sert 0835/253704 Cooperativa “Jan Patocka” 0835/333604 Associazione “Matera gioca” 0835/312005 emergenza sanitaria
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Influenza A spiegata on line La Prefettura che sul sito internet www.prefettura.it/matera nella sezione notizie è visionabile la circolare 23 luglio 2009 con cui il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali ha diffuso consigli per la prevenzione e il controllo dell’epidemia stagionale d’influenza per il 2009-2010. La circolare contiene, oltre alle più recenti indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità sulla composizione dei vaccini antinfluenzali anche indicazioni sulla differenza tra il vaccino antinfluenzale e il vaccino per pandemia.
Musma su Scheiwiller SABATO 17 ottobre 2009, alle ore 17, il Musma, in occasione del decimo anniversario della morte, organizza un ricordo di Vanni Scheiwiller che vede la presenza di un folto stuolo di amici convenuti da tutta Italia e, fra questi, Giuseppe Appella, Carlo Bertelli, Mary de Rachewiltz e Giovanni Russoche, introdottidal Presidentedella FondazioneZetema, Raffaello De Ruggieri, ne delineeranno in Palazzo Viceconte,giàVenusio(viaSan Potito7)lafigurael'impegno di uomo di cultura, non ultimo il rapporto, lungo mezzo secolo, con la Lucania (da Potenza a Maratea, da Castronuovo Sant'Andrea a Venosa, da Rotondella a Metaponto e Nova Siri), in particolare con Matera, La Scaletta, “Le Grandi Mostre nei Sassi” e gli amici di sempre: Dinu Ademesteanu, Rocco Mazzarone,Leonardo Sinisgalli,Albino Pierro,José Ortega, Michele D'Elia, Ginetto Guerricchio, Vincenzo Baldoni, Mario Trufelli, Peppino Mitarotonda. Subito dopo, nelle Sale della Caccia, destinate dal Musma alle esposizioni temporanee, e nella Biblioteca che all'apertura del Museo, in segno di gratitudine, fu intestata all'accanito difensore della bellezza della Città assurta a Patrimonio dell'Umanità, verrà inaugurata la mostra che ricostruisce origini e sviluppi di un'attività editoriale che, con la presenza discreta del fratello Silvano e, dal 1980, della moglie Alina Kalczynska, ha segnato la cultura del secolo appena trascorso.
FINO AL 31 OTTOBRE 100 ANNI DI PASTA E TRADIZIONE Sapori, forme e suggestioni per celebrare la regina della buona tavola e trasformarla in occasione di promozione e valorizzazione del territorio materano. La Camera di Commercio di Matera ha indetto un concorso a premi riservato ai commercianti ed artigiani che svolgono la propria attività nella Città dei Sassi, che riguarda in particolare il tema della valorizzazione della Pasta di Matera. L'iniziativa rientra nel progetto avviato dall'Ente camerale sul tema "La Pasta di Matera: una tradizione da salvare. Industria e tradizione: oltre 100 anni di storia'', con una mostra tematica ospitata per tutto ottobre nei saloni della sede di via Lucana, che raccoglie testimonianze, immagini, attrezzature, materiale promozionale sulla filiera molitoria e pastaia del territorio. I partecipanti potranno allestire la propria vetrina con l'obiettivo di esaltare le peculiarità culturali ed enogastronomiche che caratterizzano la tradizione della Pasta di Matera. I concorrenti potranno far riferimento nell'allestimento delle vetrine anche alla memoria storica della tradizione pastaia locale tra passato e presente. Le vetrine dovranno rimanere allestite sino al 30 ottobre 2009.
•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Cittadinanzattiva - Tdm 0835-253225 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033
•il cenacolo 0835/256309 •Le Botteghe 0835/344072 •orient express 0835/256452 •basilico 0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491
•cream irish pub 0835-268820 •caffè Mulino 0835-334294
•COMUNALE• Matera 0835-334116 Il cattivo tenente 17,30 - 19,35 - 21,40 •KENNEDY• Matera 0835-310016 Riposo settimanale •CINETEATRO DUNI• Matera 0835-331812 Baaria 19 - 21,30 •PATRON ANTONIO• Via XX Settembre, 14 Il grande sogno 18,00 Whiteout - Incubo bianco
20,00 - 21,40 • CINEMA ANDRISANI• Montescaglioso0835-208046 Baaria 19,00 Basta che funzioni 21,45 •CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 Riposo settimanale • CINEMA HOLLYWOOD• Riposo settimanale
•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica) •MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137 •PINACOTECA D’ERRICO 0835/310137
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34 Matera agenda
«La definizione della posizione di immigrati favorisce l’integrazione nel tessuto sociale»
Guardia alta all’immigrazione Ventisette arresti dall’inizio dell’anno e sessantasei espulsioni della Questura Continua l'impegno della Polizia di Stato nel settore dell'immigrazione, sia sotto il profilo delle autorizzazioni amministrative per il soggiorno in Italia, sia relativamente ai controlli effettuati sugli stranieri ed alle attività di repressione nei confronti di coloro che violano la legge. Tra i cittadini extracomunitari coinvolti in episodi criminosi, dall'inizio dell'anno si contano 27 persone a vario titolo arrestate da personale della Questura di Matera e dei due Commissariati di P.S. di Pisticci e Scanzano Jonico ed 8 denunciate all'A.G., sempre per reati di vario genere. Dall'inizio dell'anno sono stati 66 i provvedimenti di espulsione adottati dal Questore per gli immigrati non in regola. Per loro è seguito l'accompagnamento nei Centri di identificazione ed espulsione oppure alla frontiera previa attività di identificazione. Un solo caso finora si è verificato di straniero denunciato per il reato di clandestinità, introdotto dalla legge 194/2009: quello di una cittadina marocchina di 40 anni scoperta a settembre nel capoluogo senza permesso di soggiorno. Anche attraverso una efficiente attività amministrativa è possibile ottenere dei risultati positivi sul fronte della sicurezza riferita all'immigrazione. Rispetto allo scorso anno, i tempi di rilascio del permesso di soggiorno si sono ridotti grazie anche ad un miglior coordinamento con le Poste Italiane e l'Istituto Poligrafico. I permessi di soggior-
Vetrofania indica chi ha aderito all’iniziativa
La Polizia impegnata nei controlli agli immigrati in provincia
no, quando la documentazione prodotta è completa, vengono attualmente rilasciati dall'Ufficio Immigrazione della Questura di Matera nel rispetto dei tempi stabiliti dalla normativa vigente di quindici giorni dalla data di avvio del procedimento amministrativo. «Ciò è rilevante sia sotto il profilo sociale che della sicurezza - afferma il Questore Gugliotta - poiché la sollecita definizione della posizione degli immigrati favorisce la loro integrazione nel tessuto sociale locale. Gli immigrati regolari sono così indotti spontaneamente a comportamenti rispettosi delle leg-
gi». Sono circa 3.500 gli immigrati extracomunitari regolari, provenienti da vari Paesi, che vivono a Matera ed in provincia. Neiprimi nove mesi del2009 sono stati rilasciati dalla Questura di Matera 1.815 permessi di soggiorno. Attraverso il collegamento con il sito Web della Questura di Matera è possibile sapere se il proprio permesso di soggiorno è pronto, evitando così inutili file allo sportello. Il servizio, offerto in sei lingue, è molto apprezzato dai cittadini stranieri che sempre più numerosi si avvalgono di Internet.
Incontro all’Università per un nuovo tipo di sviluppo
Più occasioni di verde urbano con i giardini pensili e gli orti in città ANALIZZARE lo sviluppo del verde nelle aree urbane attraverso lo studio delle disposizioni e delle peculiarità dei giardini pensili considerati eredità artistica ed architettonica dei rioni Sassi. Con questo obiettivo, nella mattinata di ieri presso l'Università degli studi di Basilicata sede di Matera, si è svolto il seminario “Il verde nella struttura urbana” alla presenza dell'architetto materano Angelo Stagno che ha esposto la sua relazione sul giardino pensile e le possibili soluzioni di continuità tra contestualità del luogo ed il verde urbano. «Questo seminario è un'importante occasione per introdurre un percorso interdisciplinare in cui la città di Matera si pone come protagonista della tematica sul verde urbano- ha dichiarato Stagno Naturalmente il punto di partenza è rappresentato dai giardini pensili degli antichi rioni visibili soprattutto in quelli che sono stati gli edifici dei residenti benestanti per poi passare ai paesaggi più urbani dei quartieri popolari». L'obiettivo dell'incontro, dunque, è quello di dimostrare come sia i giardini pensili che gli orti urbani possono costituire un tentativo di reintroduzione del verde in città a mezzo di specie autoctone nonché la sensibilizzazione a nuovi valori cittadini connessi al verde pubblico con un'opportuna riscoperta spontanea dell'identità del territorio. «L'idea, dunque, sarebbe
quella di avviare iniziative circa il riutilizzo delle aree verdi per le quali si potrebbe ipotizzare la reintroduzione di alberi da fruttocontinua Stagno - Tale reintroduzione, di conseguenza, potrebbe avere luogo anche lungo le strade urbane e le piazze di significativa valenza simbolica». Il seminario, dunque, si è svolto partendo dalla proiezione di una serie di immagini significative del rapporto tra aree verdi ed urbanizzazione partendo dall'immagine dell'albero di pino a ridosso del rione Serra Venerdì diventato oggi simbolo architettonico della città per poi passare all'analisi dei giardini pensili, di cui il più importate collocato a ridosso della sede centrale dell'Università in via San Biagio, ma anche del degrado urbano nonché delle collocazioni “artificiali” di arbusti e piante. Durante il seminario, dunque, si è anche toccato l'annoso tema della scarsa cura degli alberi cittadini che con la fredda stagione invernale vengono visti come una vera e propria fonte di pericolo per i cittadini ma anche del fatto che tutte le azioni di sradicamento degli alberi considerati pericolosi non sono seguite da altrettante azioni di rimboschimento. A seguito del seminario, inoltre, i partecipanti sono stati invitati ad un giro per i quartieri popolari per osservare più da vicino la collocazione delle aree verdi urbane e proporre nuovi interventi. Milena Scalcione
Si è parlato del riutilizzo di alberi da frutto nelle piazze simbolo
Progetto “Pasta di Matera” Quattordici ristoratori per salvare la tradizione
Il progetto presentato dalla Camera di Commercio sulla Pasta di Matera
Al ragù, con le cime di rapa, con i legumi , gli aromi dell'orto e della dispensa nelle tante e variegate ricette della cucina locale per gustare la Pasta di Matera. A prepararla per quattro settimane, e in formati differenti, i ristoratori dei rioni Sassi e del Piano e di alcuni centri del circondario. Sono 14 i titolari di ristoranti, contrassegnati da una vetrofania, che hanno aderito al progetto "La Pasta di Matera: una tradizione da salvare. Industria e tradizione: oltre 100 anni di storia'', avviato con la mostra tematica ospitata per tutto ottobre nei saloni della sede di via Lucana, su testimonianze, immagini, attrezzature, materiale promozionale sulla filiera molitoria e pastaia del territorio. Il coinvolgimento dei ristoratori segue a un incontro operativo che segretario generale dell' Ente, Federico Sisti, ha avuto con gli operatori del settore. All'iniziativa hanno aderito i ristoranti “Le Spighe” in via Gravina, “Da Mario” in via XX Settembre, “Trattoria del Caveoso” in via Bruno Buozzi e “Le Dodici Lune” in via San Giacomo nel Sasso Caveoso, “Oi Marì” e “Residence San Pietro Barisano” nel Sasso Barisano, “La Grotta
di Bacco” e “Il Cantuccio” in via delle Beccherie, “Don Matteo” in via San Biagio, “Al Falco Grillaio” in via Ridola, “La Cantina della Bruna” in via Spartivento, “Lucanerie” in via Santo Stefano, “Kappador” in via Potenza e “Il Ritrovo del Cima” a Miglionico. I ristoratori sono stati invitati a inserire nella propria offerta settimanale “ una pietanza di pasta di una particolare trafila, cucinata alla maniera che ciascuno riterrà adeguata alle proprie performances culinarie''. Si è cominciato questa settimana con gli zitoni, seguiranno dal 18 al 24 piatti con i perciatelli, dal 25 al 31 con i cannerozzi e dal 1 al 7 novembre con il mischiglio. La Camera di commercio ha fornito ai ristoratori, anche dei cartoncini “dedicati'' a integrazione del proprio menù, finalizzati alla diffusione della tradizione pastaia e della pietanza cucinata nella settimana. E' un ulteriore contributo a promuovere uno dei prodotti tipici locali più apprezzati della filiera enogastronomica insieme al Pane, all'olio, al vino e ai sapori della buona tavola che contribuiscono a rendere più appetibile l'offerta turistica di Matera e della sua provincia.
Il convegno che c’è stato ieri all’Università
Seminario su come si riducono i costi e si aumentano gli spazi a disposizione
Meno carta negli uffici: seminario dell’Api CI SI PUÒ davvero liberare della carta? Oggi alle ore 16 presso la sala riunioni dell'Edicassa Regionale di Basilicata a Matera in via Annibale Maria di Francia l'API terrà un seminario tecnico sulla dematerializzazione dei documenti, il sistema di gestione elettronica e di archiviazione sostitutiva dei documenti per eliminare la carta dagli uffici, riducendo i costi ed aumentando gli spazi a disposizione. Il seminario, completamente gratuito e aperto a tutti, e promosso in collaborazione con le società Inteldata di Matera e 2C Solution di Padova,si occuperà anche del bando regionale di imminente pubblicazione che concede contributi alle imprese che effettuano investimenti anche immateriali. L'Api rivela i risultati di uno studio di Infocamere secondo cui i costi di gestione dei documenti cartacei in Italia oscillano tra il 3% e il 5% del PIL, un dato impressionante se si considerano le possibi-
lità che le nuove tecnologie da molti anni assicurano alle aziende in termini di “dematerializzazione”delle informazioni. Milioni di euro buttati ogni anno in carta, fotocopie, stampa, per l'archiviazione fisica dei documenti e per il reperimento delle informazioni. Oltre alla riduzione dei costi, gli esperti illustreranno alle imprese i vantaggi in termini di maggiore efficacia ed efficienza dei processi, ottenuti attraverso la riduzione del tempo di ricerca di un documento, del numero di persone dedicate e del tempo medio di svolgimento del processo. “Ilmercatoglobale civuolereattivi,veloci e assolutamente “leggeri” - ha commentato il presidente dell'API Nunzio Olivieri, azzerando quelle dinamiche inefficienti che si annidano nel perpetuarsi del “vecchio” modo di lavorare, della consuetudine e dei comportamenti acquisiti, che costituiscono vere e proprie zavorre”.
Il presidente dell’Api, Olivieri
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Giovedì 15 ottobre 2009
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Montescaglioso Il dirigente Pietromatera ha convocato i genitori per un sopralluogo
Il plesso della “Salinari” non ha problemi MONTESCAGLIOSO - La scuola media “Salinari” di Montescaglioso non ha alcun problema strutturale. A garantirlo, dopo una riunione con i genitori, è stato il dirigente, Nunzio Nicola Pietromatera, che in una nota dal titolo: “Inutili e dannosi allarmismi sulla scuola a Montescaglioso”, è tornato a esprimere la sua posizione in merito all'ormai annoso problema della mancanza di strutture scolastiche idonee nel comune. Tutto nasce da una segnalazione anonima indirizzata alla Procura della Repubblica di Matera, al Comando dell'Arma dei carabinieri di Potenza, al sindaco di Montescaglioso, Mario Venezia, alla sua atten-
mido nelle aule e negli altri ambienti, non presenta crepe nei muri portanti, non è affatto fatiscente, non fu sgomberata come sede del vecchio liceo scientifico perché inidoneo ma solo perché era stato costruito il nuovo plesso del liceo». Il dirigente scolastico sottolinea come i genitori, in seguito alla visita effettuata ai locali, alle aule, ai bagni e alla struttura, si siano tranquillizzati e abbiano rigettato con forza quanto denunciato nella lettera anonima. In essa erano riportate queste parole: «I nostri figli rischiano ogni giorno la vita recandosi presso il plesso di corso Repubblica, dichiarato non inidoneo e sicuro». E'
zione e a quella del Provveditorato agli Studi di Matera. Erano segnalate anomalie presso la struttura, come la presenza di macchie di umido nelle classi, crepe profonde nei muri, oltre che l'inidoneità dei locali ad ospitare una scuola. Il dirigente scolastico, di fronte a un atteggiamento allarmistico definito «esagerato e ingiustificato e soprattutto pertranquillizzare igenitori», ha invitato i genitori presso il plesso scolastico allo scopo di verificare in maniera diretta, «lo stato di fatto della struttura che non presenta quanto lamentato nella denuncia anonima-ha detto- non presenta chiazze d'u-
stato chiarito che la segnalazione non dipendeva da preoccupazioni dei genitori, così comeaffermato nellalettera. Un motivo di preoccupazione, da entrambe le parti, è stato individuato «nell'immotivato fermo lavori al nascente plesso di via Giovanni XXIII». Pietromatera dichiara che i genitori intervenuti al sopralluogo avrebbero gradito la presenza del sindaco Venezia, per esternargli la loro preoccupazione dovuta alla mancanza di strutture scolastiche e, in primis, per far riprendere i lavori interrotti. Il dirigente ha voluto tranquillizzare tutti assicurando che il Sindaco li avrebbe incontrati in segui-
Nunzio Nicola Pietromatera
to, aggiungendo poi che è davvero “forte la richiesta dei genitori di rendersi promotori per la ricostruzione della scuola dal momento che il mese di dicembre, indicato dagli amministratori come il
termine ultimo per l'ultimazione della struttura, è ormai alle porte». I genitori hanno chiesto al dirigente scolastico di attivarsi affinchè i lavori possano riprendere. Michele Marchitelli
Pisticci Presto sarà riaperta la discarica comunale che ha gravato di spese l’ente
Torna la quiete in Consiglio Approvati gli equilibri di bilancio. Toni conciliativi nella maggioranza PISTICCI - Torna il sereno nella situazione politico-amministrativa del Comune di Pisticci. Infatti, martedì sera il consiglio comunale ha approvato gli atti amministrativi funzionali alla salvaguardia degli equilibri di bilancio, ratificando innanzitutto le deliberazioni della giunta in merito alla variazione del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2009, all'applicazione dell'avanzo di amministrazione 2008 ed all'adeguamento al patto di stabilità 2009/2011. Nel dibattito consiliare, che ha fatto seguito alla relazione dell'assessore al Bilancio e vice sindaco, Domenico Lazazzera, si è discusso dello stato di attuazione dei programmi con riferimento alla salvaguardia degli equilibri di bilancio ed al ripristino del pareggio del bilancio 2009. Si è discusso, fra l'altro, della discarica comunale di Rsu chiusa negli ultimi mesi e riaperta il 10 ottobre scorso. Lo stop all'impianto ha determinato, infatti, delle criticità contabili nuove per l'Amministrazione comunale che adesso, tuttavia, trovano soluzione proprio nella riapertura dell'impianto. Il dibattito ha trattato anche argomentazioni di tipo politico e l'occasione è stata utile per rinnovare l'impegno della maggioranza consiliare a sostegno del sindaco, Michele Leone. «Ci siamo fatti carico dei problemi ha spiegato il primo cittadino- e siamo consapevoli che questo territorio non può perdere altro tempo. Eventuali ri-
Il municipio di Pisticci
pensamenti o frizioni sono stati trasformati in punti di forza, sulla base della consapevolezza che quest'Amministrazione ha fatto tanto ed ha davanti a sé numerosi progetti che stanno andando in porto». «La nostra maggioranza è coesa e autonoma. -aveva detto in precedenza il Vice Sindaco Lazazzera- Nel partito c'è un confronto continuo di idee, che porta anche a un dibattito a volte serrato e franco, ma finalizzato soltanto ad affrontare le questioni nel modo migliore e più tempestivo possibile. E' emerso
forte il senso di responsabilità che ci spinge ad andare avanti nella convinzione che questo territorio attraversa un momento storico decisivo per il suo futuro e che quest'Amministrazione sta svolgendo un lavoro importante e complesso che va portato a termine». L'assemblea ha approvato in seguito la convenzione e lo statuto che sono alla base della costituzione dell'autorità di ambito “Aato rifiuti Basilicata”. Approvato, inoltre, lo schema di convenzione per la costituzione e il funzionamento della partnership istituzionale, prevista dalla regione Basilicata, per l'attuazione dei Pois, Piano di offerta integrata di servizi. Il Consiglio ha approvato anche il Piano per il diritto allo studio per l'anno scolastico 20092010, individuando anche i componenti della Commissione per il diritto allo studio. Sono stati scelti i Consiglieri Caramuscio, Giannone ed Oliva. Si è discusso, infine, su richiesta della minoranza, della situazione di Centro Agricolo con l'obiettivo di procedere al completamento degli interventi di ristrutturazione su alcuni immobili così da determinare la loro definitiva assegnazione. Il Consiglio ha votato a tal proposito un ordine del giorno che impegna il sindaco e la Giunta ad agire in tempi brevi per rimuovere gli ostacoli presenti e completare tutti gli iter necessari al fine di portare a termine l'intervento. provinciamt@luedi.it
Montescaglioso Ordigno bellico nel sottobosco
Montescaglioso, rifiuti Cgil: «Operai senza paga»
MONTESCAGLIOSO - Ieri, in località “Difesa san Biagio” di Montescaglioso, alcuni addetti alla manutenzione delle aree boschive, durante le operazioni di potatura degli alberi, hanno rinvenuto, nel sottobosco, un proietto di artiglieria pesante, risalente all'ultimo conflitto mondiale. Il proietto, della lunghezza di 15 cmedel diametrodi8,era occultato sotto la fitta vegetazione del sottobosco. Sul posto sono subito intervenuti i carabinieri che hanno messo in sicurezza l'area, isolandola, in attesa dell'intervento degli artificieri dell'esercito, già attivati su richiesta della Prefettura.
MONTESCAGLIOSO - La raccolta dei rifiuti solidi urbani a Montescaglioso va bene, ma il sindaco dovrebbe pensare anche ai lavoratori del settore. A denunciarlo in una nota è Vito Maragno della Cgil: «Abbiamo appreso dagli organi di stampa che il sindaco del Comune di Montescaglioso, nell'incontro pubblico sulla gestione dei rifiuti organizzato da Legambiente Basilicata il 12 ottobre con gli amministratori lucani ha dichiarato che la raccolta differenziata dei rifiuti urbani nel proprio Comune, ha raggiunto livelli intornoa 50% -siloegge- eche sarà sua cura sensibilizzare ulteriormente lacittadinanza in questa direzione. A noi del sindacatonon puòche farpiacere che un'Amministrazione sensibilizzi la propria cittadi-
nanza a comportamenti più attenti all'ambiente. Ma al sindaco Venezia Chiediamo che la stessa sensibilità dimostrata nei confronti dell'ambiente, la manifesti anche nei confronti dei lavoratori addetti alla raccolta dei rifiuti. Ad oggi questi lavoratori non hanno ancora percepito gli stipendi dei mesi di agosto e settembre, e ci risulta, altresì, che all'azienda che gestisce il servizio non vengano pagate le fatture dal mese di aprile 2009. Abbiamo scritto sia al sindaco che al Prefetto, ma ad oggi questi lavoratori sono ancora senza stipendio. Il sindaco -prosegue Maragno- si deve fare carico di questa situazione e risolverla nel più breve tempo possibile e non scaricare eventuali disfunzioni amministrative sui lavo-
Montescaglioso
ratori. Sempre al sindaco Venezia, infine, vogliamo ricordare che nonesiste qualità dei servizi se non c'è il rispetto dei diritti dei lavoratori, e che non si può parlare di buone pratiche nei confronti della cittadinanza quando le buone pratiche non vengono applicate nel Comune che si amministra». provinciamt@luedi.it
Pisticci Nessuna iniziativa dell’assise
Quando il Comune non previene il piccolo abusivismo di NICOLA CATALDO* leri sera , tornando a Pisticci dallo studio, di Policoro, in piazza ho notato che era in atto un Consiglio Comunale, ed ho chiesto, a chi era appena uscito dalla aula consiliare, se per caso non si fosse parlato della legge regionale sulla casa, e di iniziative del Consiglio Comunale in tal senso, ed in particolare per sanare il piccolo abusivismo. Gli interlocutori mi hanno risposto «Assolutamente no». Eppure vi è ancora per poco meno di un mese la possibilità da parte del Consiglio Comunale, di intervenire fattivamente in forza dell'art. 6 comma 3 della legge regionale n.25 del 07.08.2009 che prevede la facoltà del Comune di individuare nuovi spazi per costruzioni edilizie. La cultura del sindaco sui processi penali ed anche civili, e ultimamente pure contabili, la intraprendenza del vice sindaco contro il sindaco, le antenne radio e quant'altro; la vivacità (che io apprezzo) del consigliere Mastronardi, non sono posti al servizio, della comunità per le questioni urbanistiche in genere, ed in particolare per sanare e prevenire il piccolo abusivismo, che è esclusivamente di necessità nel centro di Pisticci e che consiste nel rialzare un terrazzo di un metro, nell'ampliare un piccolo vano per renderlo abitabile per ospitare il nuovo nato, in famiglia, e cose analoghe. Dopo la bufala di Berlusconi, la mucca della Regione vediamo la pecora del Comune in ordine al Piano Casa che ha bisogno
di una interpretazione ed applicazione che tenda a salvare le piccole modiche nel senso sopra detto, tutto nel rispetto dell'ambiente e del paesaggio, ma anche per soddisfare le esigenze di vita e di miglioramento della stessa dal punto di vista abitativo. Il Comune, su questo punto non sa nemmeno belare come la pecora che incarna e tiene fermo il piano regolatore e soprattutto il piano particolareggiato che possa servire a colmare i vuoti, ad eliminare le bruttezze che conseguono a tale realtà urbanistica ed a migliorare le condizioni abitative, e sottolineo dell'esistente, anche per evitare l'ulteriore spopolamento determinato da dette cause. Ed allora: prima di tutti sindaco, vice sindaco e poi, anche consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, svegliatevi per prendere iniziative in forza della legge regionale che ha aperta uno spiraglio per sanare, anche d’ ufficio l'abusivismo di necessità e per prevenirlo; per rendere applicabile la legge regionale a Pisticci a Marconia circoscrivendo i divieti nei centri storici in senso stretto, nelle zone destinate a parco e nelle aree vincolate di valore storico architettonico; per approvare finalmente il piano particolareggiato che da troppi anni è fermo negli uffici della Giunta, o di quelli del legale o dei dirigenti dell'ufficio tecnico, per permettere piccoli interventi che con prescrizioni precise sul piano urbanistico contribuiscono in positivo alla tutela del paesaggio. *Avvocato di Pisticci
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Presto i cantieri dell’ultimo tratto verso il completamento
San Mauro si avvicina alla fondovalle Cavonica SAN MAURO FORTE - Proseguono le azioni dell'Amministrazione comunale di San Mauro per portare a completamento i lavori di realizzazione della bretella di collegamento che dall'abitato, attraverso le contrade Salice-San Leonardo, consentirà di raggiungere la costruenda fondovalle Cavonica. Infatti, mentre sono da poco stati completati i lavori del IV lotto è stato affisso il bando di gara per l'appalto di ulteriori lavori finanziati con le economie di due lotti precedenti. Scade, il prossimo 21 ottobre, alle 14, il termine entro il quale le imprese interessate possono far pervenire all'Ufficio protocollo del Comune di San Mauro Forte i plichi contenenti la propria offerta e tutta la documentazione occorrente per essere ammessi alla relativa gara. L'importo progettuale complessivo è di 98.176 euro, mentre quello in appalto, compresi gli oneri per la sicurezza, ammonta a euro
62.239,06. Il bando in pubblicazione presso l'albo pretorio prevede che i lavori dovranno essere realizzati entro sei mesi dalla data di consegna dei lavori. La procedura di gara prevista è quella dell'aggiudicazione dei lavori a chi offre il prezzo più basso rispetto all'importo dei lavori posti a base d'asta ma al netto degli oneri per l'attuazione dei piani di sicurezza. Il disciplinare di gara contenente le norme integrative del bando in questione relative alle modalità di partecipazione alla gara, nonché gli elaborati grafici, il computo metrico, il piano di sicurezza e il capitolato speciale d'appalto sono disponibili presso l'Ufficio tecnico del Comune, in orario d'ufficio, dal lunedì al venerdì. Il progetto esecutivo dell'opera, redatto dall'ingegner Vincenzo Leone da Gorgoglione è stato approvato dalla Giunta Comunale con deliberazione numero 51 del 25 giugno scorso e prevede, appunto, la realizzazione di ulteriori lavori . Esso è uno dei due progetti
definitivi ultimamente approvati dalla Giunta comunale e che consentiranno di portare lo stato dell'opera, quasi ad ultimazione. Infatti, l'Amministrazione Comunale ne ha approvato un altro di 200 mila euro (deliberazione della Giunta n.61/2009) da finanziare con la contrazione di un apposito mutuo con la Cassa depositi e prestiti. Ma qual è al momento lo stato dell'arte di quest' opera? Ebbene, si può dire che la stessa per tre chilometri, a partire da Salice, è completata, con relativo asfalto ed opere di irregimentazione delle acque piovane. Il tratto è già percorribile agevolmente. Con questi due ultimi nuovi progetti si dovrebbe riuscire a completare un ulteriore chilometro e mezzo, giungendo sino alla biforcazione con la strada che porta a località Pianelle. Rimarrebbe ancora “fuori sacco” quello che potremmo definire “l'ultimo miglio”. Ovvero, quello che giunge proprio sulla tanta agognata arteria a
La strada comunale che porta verso la Cavonica
scorrimento veloce. Meno di un chilometro, coperto ora da un antico asfalto malridotto e pieno di buche, per il quale occorrerà necessariamente attivare qualche altro canale di finanziamento al fine di non rendere vani gli sforzi, sino ad ora, sostenuti e rendere la bretella interamente transitabile in sicurezza. Occorre dire che a questo sforzo della civica amministrazione locale potrebbe (e dovrebbe) aggiungersi (ma non vi sono al momento notizie certe) un ulteriore impegno della Provincia di Matera per la realizzazione di un'opera parallela
avente le stesse finalità ma con caratteristiche più idonee ad un traffico più veloce. Al momento, però, non vi sono più che delle voci (che noi registriamo con piacere) di un impegno in tal senso dell'assessore provinciale al ramo teso al recupero delle necessarie risorse. Certo è che tutta la comunità non vede l'ora che si giunga quanto prima al compimento dell'opera principale, la fondovalle appunto, con l'augurio che nel contempo si creino le condizioni per raggiungerla agevolmente. Vito Bubbico
Opere appaltate a ditta di Policoro
Grassano Assessore Luberto soddisfatto per la rapida risposta della Regione
Urbanizzazione a Porta Pomarico
Partita la ristrutturazione del rione a via Milano
MIGLIONICO - Sarà un'azienda di Policoro a effettuare i lavori d'urbanizzazione di Porta Pomarico, a Miglionico. E' stato reso noto l'esito della gara d'appalto alla quale hanno partecipato trenta aziende, e per la quale ha avuto la meglio l'impresa D'Amato Mario, con sede a Policoro, effettuando un ribasso del 22,40 % circa su un importo a base d'asta che era invece di circa 20 mila euro. I lavori da svolgere, va ricordato, saranno realizzati in Salita Porta Pomarico fino all'innesto con via Roma. E si tratta, ancora, d'una delle iniziative da praticare. Le opere previste sono: «Disfacimento della pavimentazione esistente, scavo a sezione aperta, scavo a sezione ristretta, posa in opera di tubazioni, pozzet-
Lavori alle case popolari
ti e griglie, riempimento con materiale arido, sottofondo con calcestruzzo cementizio leggermente armato, pavimentazione in lastroni di pietra calcarea bucciardata e listoni di pietra di Gorgoglione». Fa piacere, tra le altre cose, come d'altronde già evidenziato in altre occasioni, leggere il ricorso alla rivalutazione dell'utilizzo della pietra di Gorgolione, quel materiale che come è noto rende accattivanti tanti luoghi e che ultimamente invece da alcune Amministrazioni comunali è considerato a volte quasi un danno da riparare addirittura con l'eliminazione. A questo punto non rimane che attende inizio e fine lavori, compreso la gestione degli stessi. Nunzio Festa Filippo Luberto in via Milano
GRASSANO - «Un ringraziamento all'Ater di Matera per la tempestività con cui ha appaltato i lavori di ristrutturazione del comparto delle case popolari di Grassano via Milano». Questo è quanto ha dichiarato l'assessore ai Lavori pubblici del comune di Grassano, Filippo Luberto ,che si è fatto portavoce del sindaco Magnante e dell'intera Giunta comunale. «Sono compiaciuto che a distanza di solamente qualche mese dalla delibera di consiglio regionale, su proposta dell’assessore Innocenzo Loguercio, dipartimento Infrastrutture numero 511 del 17 febbraio per un importo complessivo di 1.200.000 circa di fondi destinati a L’Ater di Matera per la riqualificazione di case popolari di alcuni paesi della provincia di Matera lo stesso ente ha già appaltato i lavori
per il nostro comune e che ammontano ad euro 270.000. In questo appalto sono previsti lavori di recupero di cinque alloggi al civico 4 e 6 e nello specifico il rifacimento completo degli alloggi: dalla ripavimentazione, alla sostituzione degli infissi, il rifacimento degli impianti termici di riscaldamento, pronti dunque per essere assegnati ai nuclei familiari della graduatoria già esistente. Con questo di certo non abbiamo risolto i problemi dei tanti cittadini -ha continuato Luberto- ma per alcuni di essi potrebbe essere uno spiraglio positivo data la mancanza di lavoro e la crisi economica che stiamo attraversando. Quest'intervento rientra nel piano della programmazione politica del nostro mandato e mira non solo alla rifacimento degli alloggi,
ma anche la riqualificazione del quartiere che versa in condizioni di degrado da anni. A mio avviso bisogna adoperarsi e percorrere questa strada puntando con l'assegnazione delle case di edilizia pubblica alle giovani coppie se si vuole tamponare l'emigrazione dai piccoli centri e cercare di ripartire con il rilancio dell'economia del paese. Spero di poter consegnare gli alloggi entro la primavera del 2010, tempo previsto ultimazione dei lavori, che sta già eseguendo la ditta Battafarano di Rotondella aggiudicataria dell'appalto; intanto stiamo lavorando su un nuovo progetto che prevede la costruzione di otto appartamenti del comparto Schiavone nell'antico rione capo le grotte da assegnare per il ripopolamento del centro storico». Giovanni Spadafino provinciamt@luedi.it
Finalmente il team di Dragonetti ha trovato la squadra
Il Real Irsina battezza la vittoria IRSINA - Finalmente arriva la prima vittoria per il Real Irsina. A farne le spese è lo Scanzano, un gol per tempo, i ragazzi di mister Luigi Dragonetti, questa volata si portano in vantaggio e poi sono bravi anche a chiudere la partita. Abbiamo ascoltato mister Dragonetti che ci ha detto: «E’ stata una buona gara, non tanto diversa dalle altre, per l’impegno e la voglia di giocare, solo che questa volta, siamo stati un po’più bravi achiudere, cosa che fino ad adesso non riuscivamo a fare bene. Sin dall’inizio abbiamo giocato come sappiamo, con diverse occasioni da goal cercate e trovate, infatti al 20° del primo tempo arriva al momento giusto il van-
taggio ad opera di una perla di Savino, che insacca in semi acrobazia e ci porta in vantaggio. Finalmente c’è stata la svolta che attendavamo –spiega Dragonetti– anche se prima della partita non ho esercitato alcuna pressione ai ragazzi proprio per non caricarli eccessivamente di responsabilità. Anche l’altra squadra ha fatto la sua partita portandosi diverse volte dalle parti di Lolaico impegnandolo in diverse occasioni. l’unico neo della gara è rappresentato –dice rammaricato Dragonetti–da quei dieci minuti di sbandamento, dovuti a un inspiegabile calo psicologico, che avviene in alcuni momenti della gara, soprattutto nella ripresa, fatto questo, che dobbiamo de-
bellare in tutti i modi, perché potrebbe penalizzarci contro a squadre che sanno essere ciniche e brave a leggere la partita. Del resto la partita di ieri ha offerto degli ottimi spunti di miglioramentosotto ilprofilotattico, vedo il gruppo più affiatato. La giornata di ieri s’è, inoltre, arricchita di un’altra nota positiva dovuta dall’esordio del giovane Luigi Capezzeradi solisedici anni, proveniente dal vivaio, che come Rocco Masiello, ha ben figurato e meritato l’esordio in campionato». In chiusura abbiamo chiesto a mister Dragonetti, lui, vecchia gloria rossonera, se sia arrivato o meno il momento , visto il triste epilogo che è stato riservato alla gloriosa Irsinese, di mettere fi-
Esultanza dei calciatori del Real Irsina
nalmente sulle spalle di tutti questi giovani irsinesi del Real Irsina, la maglia chè stata sua, di Rizzi, di Papangelo, di Cantacesso, di Lolaico Michele e di tanti altri irsinesi e di puntare dignitosamente a un
campionato all’altezza della società irsinese: «Non ho alcun problema -afferma Dragonetti– ad affermare chequesto èun desiderioche tutti gli irsinesi hanno». Mimmo Donvito
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Una grande forza per la Chiesa locale all’insegna dell’aggregazione e dell’amore
Nuova era dell’Azione cattolica Giovani e veterani bernaldesi si sono ritrovati in parrocchia per socializzare BERNALDA - Al via il nuovo anno dell'Azione cattolica nella cittadina bernaldese. Un momento, questo, segnato dall'incontro di tutte le fasce di età, suddivisi in gruppi, che fanno parte del mondo di Ac. A incontrarsi all'interno del salone della Mater Ecclesiae sono stati i gruppi dei giovanissimi, dei giovani, dei giovani universitari e degli adulti. Due ore dove si è avuto modo di parlare e di mettere su le basi del nuovo anno; ma soprattutto per ribadire che l'Ac è importante per Bernalda e per l'Italia. Parole,, queste che si possono racchiudere nel ricordo delle parole di Giovanni Paolo II, che, ai partecipanti dell'XI Assemblea Nazionale dell'AC del 26 aprile 2002 disse: “La Chiesa non può fare a meno dell'Azione cattolica… di un gruppo di laici che, fedeli alla loro vocazione e stretti attorno ai legittimi Pastori, siano disposti a condividere, insieme con loro, la quotidia-
na fatica dell'evangelizzazione in ogni ambiente”. Durante la giornata di apertura del nuovo anno associativo, i nuovi hanno incontrato i più veterani; ma non solo questo in quanto si è registrato, per l'età, il passaggio dei ragazzi ai gruppi superiori e la nascita del neo-gruppo dei giova-
ni-universitari. Ecco, questo nuovo gruppo raccoglierà i ragazzi che hanno terminato gli studi di paese e che sono passati a percorrere la strada dell'università. Dopo la fase legata alle conoscenze si è passati al messaggio degli educatori, che hanno sottolineato il loro ruolo, il quale è
fondamentale per i ragazzi che possonoattingere, attraverso la loro esperienza, fonte preziosa per la vita di tutti i giorni. Al termine delle presentazioni si è passati alla festa di apertura che ha visto i giovani cimentarsi in giochi con il fine di scoprire una frase misteriosa che alla fine ri-
portava: Dove c'è gruppo c'è casa. Ecco, proprio su questa frase il nuovo anno inizia tenendo presente il tema forte dell'amore e della relazione. A chiudere questa splendida giornata è stato il ricco tavolo di prodotti gastronomici preparati dal gruppo adulti, che hanno partecipato con gioia a quello che è un momento che si ripete negli anni e che suscita sempre emozione nei loro ricordi. Durante la serata c'è stata anche la presenza del parroco della Mater Ecclesiae, don Mimì D'Elia, il quale ha salutato i nuovi eincoraggiato ipiù veterani a essere parte attiva di questo progetto. La lunga serata dedicata alla festa di apertura del nuovo anno associativo dell'Azione cattolica si è chiuso con il sorriso dei ragazzi e con una foto di gruppo. Dopo aver riportato i numeri di questa giornata, ora portiamo a conoscenza dei numeri dell'Ac bernaldese che conta circa 280 associati, i quali sono suddivisi in
Bernalda L’avvocato D’Angella: «Non ci sono assegni intestati»
gruppi. Tra questi i ragazzi dell'Acr che sono i più piccini; poi c'è il gruppo dei giovanissimi con età che va dai 14 anni ai 16; il gruppo dei giovani, dai 17 ai 19 anni; il gruppo universitario e poi quello degli adulti. In ogni gruppo fondamentale, come già detto prima, è il ruolo degli educatori che nel gruppo dei giovanissimi vede in prima linea Donata Viggiano e Paola Collocola, in quello dei giovani e giovani universitari ci sono Lella Iennaro, Anna Maria Colucci e Maria Rosaria Armento, mentre il gruppo degli adulti registra la figura di Donatella Emma. In questo spazio dedicato all'apertura vogliamo anche riportare i giorni nei quali i gruppi si riuniscono che sono il martedì, alle ore 20.30, per i giovanissimi, il giovedì, dopo la messa della sera, per gli adulti, il venerdì, alle ore 20.30, per il gruppo giovani e giovani universitari. Fabio Sirago
Bernalda
Arrestato per vecchia Precisazione del legale del 72enne imputato di usura pena
«Il pm ha chiesto 4 anni»
Il tribunale di Matera
BERNALDA - «Non sono otto ma quattro gli anni di condanna chiesti dal pm Salamida per il mio assistito, Giuseppe Di Stefano». A precisarlo è l’avvocato Antonio D’Angella di Marconia, legale difensore del 72enne bernaldese imputato di usura aggravata e continuata, oltre a tentata estorsione ai danni di Angelo Viggiano, titolare di un agriturismo, che ha denunciato il pensionato. L’uomo è stato arrestato nel maggio del 2008, al termine di una serie di indagini svolte dai carabinieri di Pisticci. Martedì sera il pubblico ministero del tribunale di Matera ha chiesto anche la condanna al pagamento di 8.000 euro per l’anziano imputato. D’Angella aveva chiesto e ottenuto per il suo assistito il beneficio del rito abbreviato, che gli dà diritto a uno sconto sulla pena. «Il numero esatto di anni richiesti dal pm è molto importante -precisa ancora il legale- così come è importante evidenziare che non sono stati trovati assegni intestati o negoziati dal mio assistito in sede di indagini. Non esiste alcun assegno da 62mila euro trovato dai carabinieri in casa del mio assistito, ma solo una dichiarazione d’obbligo sottoscritta da un commerciante da cui Di Stefano aveva acquistato della merce.
In più, i 4.000 euro che si ritengono frutto di usura, non sono tali, perchè abbiamo già dimostrato come si tratti di un conguaglio della pensione della moglie di Di Stefano deceduta. Infine -precisa ancora l’avvocato D’Angella- anche la percentuale di interessi, che il mio cliente avrebbe chiesto, si riferisce a una somma di 5.000 euro, quindi sarebbero 500 euro, non le cifre astronomiche che si vorrebbero far passare. Esistono, insomma, solo una serie di prove indiziarie, che si stanno discutendo davanti al giudice». Prendiamo atto della precisazione dell’avvocato D’Angella, ma a noi risultavano altre notizie relative al procedimento di cui ci siamo occupati solo perchè all’epoca dei fatti l’arresto del pensionato bernaldese fece molto rumore nella comunità. Non potevamo avere riscontri particolarmente puntuali sul processo, perchè l’udienza si è svolta in Camera di consiglio, dunque a porte chiuse. Ci riserviamo, nell’interesse esclusivo della parti in causa e dei nostri lettori, di seguire fino in fondo il procedimento, perchè l’unica verità processuale è quella contenuta nella sentenza, che sarà emessa dal giudice Rosa Bia fra qualche mese. Antonio Corrado a.corrado@luedi.it
Tursi In due mesi il bomber ha fatto dimenticare Alessio Digno
La macchina da gol Bavaro TURSI - Gli sono bastati due mesi per far sbiadire ai tifosi tursitani il ricordo di Alessio Digno, il grande trascinatore delle ultime stagioni. Francesco Bavaro segna di destro e di sinistro, di testa e da fuori area, gol da rapace dell'area di rigore e reti di pregevole fattura tecnica, partendo anche da lontano. Bavaro ha iniziato la sua avventura in maglia sinnica con 5 centri in tre partite che fanno una media di 1,66 gol a partita. Difficile ricordare nella storia della Prima Categoria un attaccanteche avevainiziato conquesti numeri. Non certo lo scopriamo oggi questo bomber di Giovinazzo (Ba), di soli ventiquattro anni, con alle spalle due campionati vinti in Prima Categoria lu-
cana con le maglie di Grottole e Atletico Scanzano. Questo ragazzo che nella sua regione, però, non gode di grande credito, ma in Basilicata lui e il gol hanno avuto sempre un feeling speciale. E allora ecco che anche Bavaro viene ribattezzato “Bavagol” e il calcio di casa nostra si interessa alle due doti realizzative. Il precampionato ha dimostrato che Bavagol non sente il peso della maglia sinnica e le prime giornate di campionato lo consacrano definitivamente con questo simpatico soprannome. Il suo mestiere, insomma, è fare gol. Inutile nasconderlo. Pino Angelino, da quando lo ha avuto alle sue dipendenze ha sempre creduto nelle sue potenzialità e non
è stato mai da meno. Sia a Grottole che a Banzi l'anno scorso, anche se andò a finire in maniera assai travagliata con una salvezzaraggiunta soltantonellafinale play out contro l'Atella. Ma la colpa non era certo sua. A Tursi è rinato. Una doppietta in casa all'esordio contro l'Invicta Burgentia e la tripletta di domenica a Grassano lo stanno caricando a far bene. La punta pugliese che non ha guardato la categoria sin dall'inizio della firma del cartellino promette gol e spettacolo. La tifoseria che segue la squadra ogni domenica chiederà a lui e a tutti i suoi compagni di migliorarsi e non di cullarsi. Avversarie permettendo. Biagio Bianculli provinciamt@luedi.it
Francesco Bavaro
BERNALDA - Nella mattinata di martedì, a Bernalda, i carabinieri della locale Stazione hanno arrestato un 53enne del posto. L'uomo, arrestato in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale di Salerno, deve espiare una pena complessiva e residua di 4 anni e 11 mesi di reclusione, in quanto già condannato, definitivamente, per i reati di associazione finalizzata al traffico illecito, produzione e detenzione di sostanze stupefacenti, nonché per ricettazione. L'uomo, per questireati consumati nel 2002, era stato già condannato ad una pena complessiva di otto anni.
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Policoro Rifatto il manto erboso e sistemate le zolle del campo
Rotondella La risposta di Urso
Vigilanza Enea il Governo Il sindaco rassicura. Lavori rallentati solo dal maltempo si occuperà del caso
Lo stadio riapre presto POLICORO - «I lavori del campo sportivo comunale Rocco Perriello sono partiti come da tempo annunciato durante l'estate prima con la rizollatura e poi con il rifacimento del manto erboso». Lo scrive il sindaco Nicola Lopatriello in una nota diffusa. «Purtroppo le condizioni meteo altalenanti - prosegue impediscono che l'erba possa attecchire in profondità, e dunque i lavori di consegna sono slittati di qualche settimana rispetto all'inizio del campionato di calcio dilettantistico di Eccellenza in cui militano le due squadre di questa città. Oltretutto se avessimo iniziato i lavori in piena estate avremmo impedito la disputa di alcuni tornei per ragazzi e pertanto ci sarebbero state altre polemiche. Comunque i tecnici comunali mi hanno rassicurato che per fine mese il campo sportivo 'Rocco Perriello' sarà nuovamente aperto al pubblico e alle squadre di calcio di questa città, con buona pace di tutti mettendo così a tacere polemiche che non giovano più a nessuno. Volendo, infatti, potevamo tranquilla-
Lo stadio Rocco Perriello dovrebbe essere riaperto al pubblico entro la fine del mese, come rassicura il sindaco
mente inaugurare il nuovo manto erboso dello stadio prima, ovvero un mese fa ad inizio campionato. Se avessimo azzardato una tale scelta avremmo messo a serio rischio nuovamente come in passato il manto erboso e ci saremmo trovati nella stessa situazioneche oggii duepresidenti denunciano. Per evitare di gettare ulteriore benzina sul fuoco - conclude il sindaco - abbiamo pazientato e siccome il tempo è galan-
Carabinieri a Scanzano e Policoro
tuomo restituiamo a giorni una struttura idonea ed efficiente da utilizzare nel lungo periodo, nella speranza che i due team calcistici possano un domani giocare in altri campionati all'altezza della storia di questa città. Oggi nella Basilicata solo Policoro, come grande città, è fuori dal giro del calcio che conta in quanto il Potenza milita nella ex C1, oggi Lega Pro, anche se ripescata; il Melfi nella ex C2; il Matera e il Pi-
sticci nell'interregionale o serie D come si chiamava una volta. Pertanto spero che giocando a tutti gli effetti in casa sin dalle prossime settimane non ci siano più scuse affinché le due società, e i rispettivi presidenti, possano in un futuro prossimo allestire una o più squadre vincenti per far ritornare nel grande circuito la città e la sua storia calcistica che l'ha vista militare in serie D», spiega il sindaco Nicola Lopatriello.
ROTONDELLA - «Il Ministero dello sviluppo economico verificherà che la società esterna cui è affidato il servizio di vigilanza mantenga gli attuali livelli di sicurezza del sito Sogin Spa, attualmente comunque conformi agli standard di protezione imposti dalla prefettura di Matera e, pur nella sua autonomia d'impresa, anche gli attuali livelli occupazionali». Lo ha garantito il vice ministro dello sviluppo economico, on. Adolfo Urso, rispondendo ad un'interrogazione del senatore del Pdl, Cosimo Latronico, sul servizio di vigilanza del centro ricerche Enea della Trisaia nel Comune di Rotondella. «Quello assunto dal Governo, per il tramite del viceministro on. Urso, è un impegno che ci tranquillizza ha commentato il senatore Latronico- anche perché i 42 lavoratori che da anni sono lì impiegati ricevono un salario medio di 700 euro mensili. Si tratta di una condizione di precarietà che si sta trascinando da
molti anni, a cui è necessario volgere uno sguardo. Il mio augurio è che sia la nuova governance di Sogin Spa che la nuova governance di Enea si facciano carico di questo problema. Non è possibile tenere personale che ha questi compiti, assolutamente rilevanti e delicati, in condizioni stipendiali ai limiti della precarietà strutturale». provinciamt@luedi.it
Policoro Archiviata l’edizione record del 2009
Controlli nel Metapontino Tre persone denunciate e 1.800 euro di multe Successo della festa dei Comuni
Insieme si cresce
SCANZANO - Cosìcome convenuto con le altre Forzedi Polizia e come chiesto dalPrefetto di Matera, ilComando Provinciale Carabinieri di Matera ha pianificato e disposto, nei giorni scorsi, una serie di servizi di controllo nell'area di Scanzano Jonico, con lo scopo di svolgere una penetrante attività preventiva e per monitorare tutti quei soggetti di interesse operativo. In particolare, i carabinieri della Compagnia di Policoro, nei giorni di domenica, martedì e mercoledì, hanno effettuato una serie di interventi e operazioni di controllo del territorio, proprio nei Comuni di Policoroe Scanzano Jonico, con l'impiegodi , circa80 carabinieri e con la collaborazione del personale del Nucleo Cinofili di Tito. Sono state controllate ed identificate, complessivamente, 300 persone e 3 denunciate per inosservanza del provvedimento amministrativo di divieto di ritorno nel Comune di Policoro, guida in stato di ebbrezza e porto ingiustificato di arma bianca. Sono stati controllati 199 veicoli ed eseguite due perquisizioni veicolari e personali, controllati 6 esercizi pubblici, 14 aziende commerciali e alcuni caseggiati di campagna abbandonati. Sono state ritirate 4 patenti e altrettante carte di circolazione ed elevate contravvenzioni per violazione al codice della strada per un importo pari a 1.842. Durante i servizi sono stati effettuati anche controlli in materia di cabotaggio stradale, su mezzi adibiti a trasporto internazionale.
POLICORO - La prima edizione della festa dei Comuni va in archivio. La tre giorni che ha caratterizzato le serate in piazza Segni dell'ultimo week-end ha visto la partecipazione di un notevole pubblico alla “Sagra del porcino e della castagna”. A quest'appuntamento gastronomico non hanno fatto mancare il proprio apporto molti Comuni della Lucania: «Che ringraziamo -osservano l'assessore comunale all'Agricoltura Saverio Carbone e quello allo Spettacolo Tommaso Siepe- per la collaborazione nell'organizzare un evento di così grande importanza per quello che può rappresentare una manifestazione di questo tipo in prospettiva. Questo è il trampolino di lancio per un' unione sempre più stretta tra le nostre municipalità: non solo gastronomia, ma anche arte, bellezze storiche e culturali che la nostra regione può vantare. Eventi come quest' ultimo andrebbero incentivati durante tutto l'an-
no magari in un percorso itinerante tra tutte le località della nostra regione. Noi stiamo lavorando per raggiungere standard organizzativi partendo da una base comune: la collaborazione tra noi amministratori superando anche idee politiche diverse che forse in passato hanno condizionato negativamente la crescita culturale di interi comprensori, e la scelta di Policoro come città battistrada è il primo segnale positivo verso un' inversione di tendenza di una mentalità che sta cambiando e mettendo da parte campanilismi che non dovrebbero più esistere. Ora più che mai si sente l'esigenza delle macro aree dettate istituzionalmente nonsolo dalleComunità locali ma anche per superare le emergenze delle nostre comunità, prima fra tutte quella dell'esclusione sociale, figlia purtroppo di un'emigrazione costante, che penalizza tanti municipi da quello che è il circuito economico meridionale e na-
Montalbano Manifestazione della Giovane Italia sui morti del comunismo
I giovani del Pdl ricordano il Muro MONTALBANO- Sonostateavviate, a Montalbano Jonico, le celebrazioni per il ventesimo anniversario della caduta del muro di Berlino. I ragazzi del circolo della Giovane Italia che è il nuovo nome dell'organizzazione giovanile delPdl della città jonica, hanno anticipato di un mese esatto la celebrazione per avviare una riflessione su uno dei più importanti eventi del secolo scorso, l'anniversario, come è noto, ricorre il prossimo 9 novembre. La manifestazione tenutasi in piazza Risorgimento si è svolta con la proiezione di un video riassuntivo di un convegno che l'Associazione "Europe et Liberté" organizzò nel 1999 per ricordare il decennale dello storico avvenimento. «Docenti universitari, storici di
chiara fama, testimoni della repressione comunista - si legge in una nota dell'Ufficio stampa del Pdl cittadinohanno cercato di sensibilizzare alla conservazione e all'approfondimento della memoria di ciò che è stato il totalitarismo sovietico di ideologia marxista e leninista. Successivamente i giovani hanno simbolicamente, con picozze e martelli, abbattuto un muro finto di cartoni. Al termine- aggiunge la nota- il giovane militante Piero Pierro, nato dopo la caduta del muro, ha incoraggiato i giovani ad informarsi su ciò che è stato il comunismo e a non cadere nella trappola di ciò che lo storico Stephane Courtois (l'autore del dossier sui 100 milioni di morti, vittime del comunismo) definisce la più terribile delle amnesie».
Altre le iniziative in merito sono state annunciate dal coordinatore cittadino del Pdl, nonché sindaco della Città jonica, Leonardo Giordano: un incontro con un giornalista polacco, sfuggito da bambino, alla repressione della polizia comunista polacca; un convegno di approfondimento. Il vicecoordinatore comunale del Pdl e vicesindaco di Montalbano, Enzo Devincenzis ha, da parte sua osservato: «Continua ad esistere un atteggiamento mentale comunista che ancora si fatica ad abbattere come il muro, in Basilicata, nella sua classe dirigente; questo atteggiamento mentale dominae soverchia,perciò è giunto il momento di abbattere anche questo muro immateriale». Anna Carone
Piazza Heraclea di Policoro
zionale tutto. Eppure in conclusione di questa festa dei Comuni siamo fiduciosi per il futuro proprio perché abbiamo constatato sul campo la disponibilità di tutti ad aiutarci reciprocamente per raggiungere obiettivi comuni di rilancio delle nostre aree. In tutte e tre le serate notevole è stata l'affluenza di persone che sono arrivate anche dai paesi limitrofi, segnale confortante per i prossimi appuntamenti che vedranno l'organizzazione di altri eventi durante i prossimi mesi che ci accompagneranno fino alla seconda edizione prevista per il 2010». provinciamt@luedi.it
Occupazione a Montalbano Oggi conferenza di servizio MONTALBANO OGGI , nella sala consiliare del comune di Montalbano Jonico, alle 17, avrà luogo una conferenza di servizio sull'argomento dell'impiego di manodopera locale nei lavori pubblici di Montalbano Jonico e sullo snellimento delle procedure per avviare altri lavori pubblici. L'Amministrazione comunale di Montalbano Jonico ha programmato un investimento di circa 5 milioni di euro in lavori pubblici. Alcune opere sono state già avviate, altre appalta-
te, ed altre che necessitano dei pareri preventivi degli Enti sovaordinati che ancora tardano ad arrivare. Al fine di ottenere con questi lavori anche una forma di sollievo per la disoccupazione locale, in questi tempi di massima crisi, il Sindaco di Montalbano Jonico ha convocato una conferenza di servizio con tutti i rappresentanti delle imprese, dei sindacati (che pure avevano sollecitato un incontro del genere) e degli enti sovraordinati. provinciamt@luedi.it
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Giovedì 15 ottobre 2009
LOTTO&CONCORSI
Giovedì 15 ottobre 2009
Centrati due ambi e un estratto con le nostre previsioni
Cadenza 1 su Napoli di GIOIA GASPARINI ROMA – La prima estrazione della settimana ha confermato i due “centenari”: il 22 (il pazzo) di Cagliari con 133 assenze e il 44 (il carcere) di Roma che lo tallona a quota 132. Fra i numeri più attesi sono ritornati a farsi vedere il 13 (Sant’Antonio) capolista di Bari dopo 95 turni, il 7 (il vaso) ottavo di Cagliari dopo 60 mancati riscontri, il 6 (la donna con il capo chino) sesto di Palermo dopo 44 assenze, il 35 (gli uccelli) quinto di Torino dopo 44 sorteggi nulli e il 71 sesto di Venezia dopo 41 ritardi. Nei raggruppamenti numerici segnaliamo l’uscita degli ambi gemelli 44-66 a Bari e 55-77 a Roma, l'ambo vertibile 17-71 e il terno di figura 8 (17-35-71) a Torino, il terno di figura 1 (10-19-37) a Firenze, il terno di figura 7 (52-70-88) a Genova. Terni di cifra sono usciti a Bari (14-44-48), Firenze (10-19-31), Palermo (52-6575). NAZIONALE - Vinto l'estratto con il 71 della previsione speciale. La decina del 50 con la serie 51-52-5456-58 e la cadenza 2 con la serie 2-3252-72-82 non vanno escluse da puntate per ambo. Previsione speciale 14-37 per estratto ed ambo. BARI - Per ambo la cadenza del 9 con la serie 29-39-59-79-89 e la cadenza del 7 con la serie 7-27-47-67-87. Previsione speciale 12-36 per estratto ed ambo. CAGLIARI - La cadenza 7 è ferma da ben 55 turni, per ambi e terni prendete spunti dalla serie 17-37-47-67-77. In alternativa la ventina con la combinazione 21-23-25-27-28. Previsione speciale 22-80 per estratto ed ambo. FIRENZE - La controfigura 9 non produce giochi da 60 estrazioni, formate ambi e terni nella serie 9-20-3142-53. Buona anche la figura del 3 con la cinquina 12-30-48-66-75. Previsione speciale 49-83 per estratto ed ambo GENOVA -Per ambo e terno la figura del 2 con la serie 2-20-38-56-74. In alternativa la cadenza 8 con la cinquina 28-38-48-58-88. Previsione speciale 20-39 per estratto ed ambo. MILANO - La figura del 9 con la serie 36-45-54-63-90 e la cadenza del 7 con la cinquina 7-17-27-47-57 sono interessanti per ambo e terno. Previsione speciale 31-52 per estratto ed ambo NAPOLI - La cadenza 1 è interessante per ambi, ancorateli alla serie 21-
SCACCHI
31 51 22 88 43 47 74 24 44 43 90
94 80 133 93 68 87 92 61 132 68 97
32 50 37 65 34 70 16 77 52 4 25
81 70 83 79 65 70 87 53 78 65 68
90 17 77 86 56 69 72 30 90 89 70
68 64 74 67 61 55 76 48 60 48 59
Pronostico concorso n. 124 (del 15/10/2009) 35 46 53 60 61 77 87 90 Il sistema integrale di 8 numeri sviluppa 28 combinazioni. Il costo della giocata è di 14 euro. I numeri più frequenti e più in ritardo calcolati a partire dal concorso n. 87 del 1997, primo concorso ufficiale del SuperEnalotto. Numero 88 81 82 1 85 63 77 80 55 90
Frequenza 125 118 117 116 115 113 113 112 111 111
Numero 42 3 78 46 55 7 35 37 51 29
Ritardo 82 48 45 44 42 34 34 31 28 26
Gli ambi di ottobre
BRIDGE
di PASQUALE GRANDE
La squadra vincitrice, l’Economist-SGSEU-1 Saratov A destra: Fabiano Caruana
giev, prima scacchiera di Obiettivo Risarcimento, ha giocato per l’Husek di Vienna e Fabiano Caruana, prima scacchiera di Chieti, è stato schierato nella fortissima squadra moscovita dello ShSm-64 Moscow capeggiata dall'israeliano Gelfand Boris (elo 2756). Ha vinto la compagine russa Economist-SGSEU-1 Saratov , favorita della vigilia, che schierava in ordine di scacchiera i GM: Alekseev Evgeny 2725 RUS, Tomashevsky Evgeny 2688 RUS , Andreikin Dmitry 2659 RUS , Ni Hua
67 77 42 48 58 45 71 46 28 10 46
31-41-61-81. Come alternativa per il la cadenza del 7 con la cinquina 17medesimo gioco la controfigura del 27-37-47-57 reclamano il gioco per 7 con la serie 7-18-29-40-51. Previ- ambo. Previsione speciale 27-44 per sione speciale 9-24 per estratto ed ambo e ambata. TUTTE - Vinto a Bari l'ambo 14-48. ambo. PALERMO -Per ambo segnaliamo la Le terzine da giocare prevalentefigura del 6 con la serie 15-60-69-78- mente per ambo: 10-11-24, 1-26-41, 87 e la cadenza del 4 con la cinquina 33-51-85, 55-64-79, 42-43-69. 4-24-44-64-74. Previsione speciale 38-75 per estratto ed ambo. ROMA - La cadenza UNDICI RUOTE di MARIA D’AUTUNNO del 3 con la serie 1323-33-53-63 e la ventina con la combinazione 21-23-24-25-26 si prestano a giocate per le combinazioni NEL “Magico” mondo dei 90 9 - 25 di ambo e terno. Pre- numeri del lotto esistono delle visione speciale 44- combinazioni particolarmente 15 - 14 50 estratto ed ambo. “fortunate” abbinate ai vari meTORINO - Per ambo si dell’anno. 68 - 23 la figura 4 con la serie Tali combinazioni si possono gio4-31-49-76-85 e la ca- care su tutte le ruote, o su ruota di 61 - 65 denza del 5 con la cin- preferenza per ambo e sorti supequina 5-15-35-55-75. riori, per un periodo di 6/7 colpi cir81 - 47 Previsione speciale ca. 58-82 per estratto ed 73 - 74 ambo. MESE DI LUGLIO VENEZIA - Centrato l'ambo 32-42 che Per informazioni e chiarimenti 85 - 89 avevamo indicato telefonare 348-8024342 da con la cadenza del 2. martedì a sabato dalle 17,30 al80 - 14 La figura del 2 con la le 19 o dopo le 21,30. serie 2-11-20-48-65 e
Coppa dei Campioni: si affermano i club russi A OHRID (Ocrida), in Macedonia, dal 4 al 10 ottobre si è svolta la 25ª edizione del Campionato Europeo per Squadre di Club (14ª nella versione al femminile) . Hanno partecipato 65 squadre (54 nell’Open, 11 nel Femminile), con circa 420 tra giocatrici e giocatori, di cui 18 Over 2700 e 79 Over 2600. Dunque, si è trattato di una competizione di livello tecnico elevatissimo, seconda forse solo alle Olimpiadi. Le cause all’origine della netta flessione di partecipazione rispetto all'edizione 2008 di Halkidiki in Grecia, dove le squadre erano 82 e i giocatori più di 600, sono legate soprattutto alle difficoltà economiche del momento che stanno attraversando i club di tutta Europa e al minor coinvolgimento di molti sponsor. L’Italia non è stata rappresentata: ricordiamo che la squadra Campione d’Italia in carica è Obiettivo Risarcimento di Padova; ma anche Pesaro, seconda classificata, avrebbe avuto il diritto di partecipare. Così i giocatori più forti di queste due squadre italiane sono stati ingaggiati da altri club: Kiril Geor-
73 65 76 74 64 56 85 52 73 63 62
2692 CHN , Bu Xiangzhi 2702 CHN , Eljanov Pavel 2717 UKR , Moiseenko Alexander 2694 UKR , Roiz Michael 2658 ISR, con un elo medio di 2703!! Nel torneo femminile si è affermata la squadra, sempre russa, dello Spartak Vidnoe. La prestazione del nostro Caruana non è stata brillante; comunque ha chiuso con un dignitoso 3,5 punti su 6, in un torneo, lo ribadiamo, davvero difficile. Ecco una sua vittoria all'ultimo turno contro il francese Arnaud Hauchard: 1. e4 d6 2. d4 Nf6 3. Nc3 e5 4.
Nf3 Nbd7 5. Bc4 Be7 6. O-O OO7. a4c6 8.Re1b6 9.b3 a610. Bb2 Bb7 11. Bd3 Re8 12. Ne2 d5 13. Ng3 dxe4 14. Nxe4 exd4 15.Nxd4 Nxe4 16. Bxe4 Bf6 17. Qd3 Nf8 18. Bc3 g6 19. Rad1 Ne6 20. Nxe6 Qxd3 21. Rxd3 Bxc3 22. Rxc3 Rxe6 23. Ree3 Rae8 24. Bf3 Rxe3 25. fxe3 Rc8 26. a5 bxa5 27.Rc5 a4 28. bxa4 Kf829. e4 Rd8 30. e5 Rd4 31. a5 Ra4 32. Kf2 Ke7 33. Ke3 h5 34.Be2 Ra1 35. Kf4 Re1 36. Bf3 Ra1 37. Kg5 Re1 38. Kh6 Kf8 39. h3 Re3 40. Bxc6 Bxc6 41. Rxc6 Rxe5 42. Rxa6 Rc5 43. Ra8+ Ke7 44. Kg7 Rxc2 45. a6 1-0.
Catanzaro in semifinale E’ LA SQUADRA dell’AB Catanzaro, composta da Maurizio Giacobbe, Enzo Staglianò, Cesare Pavone e Vittorio Catanzaro a vincere la fase regionale della Coppa Italia men. La prima fase, che causa l’assenza della squadra Corona dell’AB Cosenza, si è disputata su di un triplicato, ha visto prevalere di misura Celico, seguita da Catanzaro e Reggio. Nel successivo spareggio tra le prime due, svoltosi su 16 mani, Catanzaro ha preso il sopravvento conducendo l’incontro sin dall’inizio e concludendo con 40 MP di vantaggio. 64 a 24 il punteggio finale che qualifica Catanzaro alla semifinale ma lascia aperta la possibilità del ripescaggio di Celico. Nella Coppa Italia women la spareggio tra la squadra di Reggio composta da Vittoria Minniti, Maria Angela Sculli, Emma Corigliano e Luciana Raffa Fiumanò e Catanzaro-Foti ha visto prevalere le prime che dopo aver vinto il primo tempo per 1 solo MP hanno allungato nel secondo concludendo con 11 MP di vantaggio. Anche in questo caso defezione
della squadra di Cosenza. Nella seconda categoria vittoria della squadra Genise che vince i primi due incontri e conquista il primo posto. Seconda De Vincenti che, nello spareggio, batte D'Agostino. Quarta Crocoli. Nella terza categoria passa Amato (Rc), unica iscritta. Tecnica: apertura di 2 Quadri multicolor Questa convenzione in apertura, nel corso degli anni ha trovato numerose varianti. Oggi la più in uso è quella che le assegna i seguenti significati 1) Monocolore debole (7/10 p.o) con un buon colore 6^ di cuori o di picche 2) Minore 6^ forte in monocolore 3) Tricolore forte (18/22 p.o) con distribuzione 4441. Le risposte nel prossimo articolo. Ed ora un problema dattacco: come attaccate, contro un contratto a senz’atout, con le seguenti carte J 9 8 5 3 prevedendo la possibilità che il vostro partner abbia 5 carte nel seme? E se invece del J aveste la donna? Ed in caso di contratto ad atout lascereste l’attacco invariato?
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Giovedì 15 ottobre 2009
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Sudafrica 2010 Gara sofferta al “Tardini” di Parma con il Cipro ma alla fine arriva una vittoria di carattere Il tecnico: «Ci gridavano “andate a lavorare”»
L’Italia rimonta, Lippi sbotta Azzurri sotto di due reti, poi Gila fa tris. Il ct: «Più rispetto verso questa squadra» ITALIA CIPRO
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ITALIA (4-3-2-1): Marchetti; Santon, Gamberini, Cannavaro, Bocchetti; Pepe (1’ st Camoranesi), D’Agostino (22’ st De Rossi), Gattuso; Quagliarella, Rossi (1’ st Di Natale); Gilardino. In panchina: De Sanctis, Chiellini, Zambrotta, Iaquinta. Allenatore: Lippi CIPRO (4-4-2): Avgousti; Charalambous, Christou (30’ pt Satsias), Michail, Charalampidis; Ilia, Makridis, Okkas (40’ st Alexandrou), Aloneftis (29’ st Constantinou); Avraam, Dobrasinovic. In panchina: Morfis, Konstantinou, Maragkos, Nikolau, Satsias. Allenatore: Anastasiadis ARBITRO: Yefet (Israele) RETI: 12’ pt Okkas, 3’ st Michail, 33’, 36’ e 47’ st Gilardino NOTE: serata tranquilla, terreno in buone condizioni, spettatori 15.000 circa per un incasso di circa 235.000,00 euro. Angoli 4-2 per l’Italia. Ammoniti Satsias, Gattuso, Ilia. Recupero: 3'; 3'. PARMA – Un’Italia dai due volti e a due velocità chiude il girone di qualificazione ai Mondiali con la più incredibile delle vittorie. Sotto di due gol contro Cipro, e soprattutto molle e sconclusionata per 70 minuti, trova all’improvviso la grazia del gol in Gilardino. La sua rete nel finale a Dublino era valsa il passi per il Sudafrica, la tripletta di ieri sera scaccia i fantasmi di una figuraccia. Contro Cipro l’Italia non aveva mai perso, stavolta ha sfiorato l’impresa. Il senso della serata in fondo lo dà il pubblico del Tardini, che prima ironizza sull’assenza di Cassano poi lo invoca, e alla fine capisce quanto l’Italia non ci stia allo scivolone clamoroso in casa. Così con due gol al passivo sospinge gli azzurri. Che a dire il vero fino al primo gol del loro centravanti avevano fatto poco e male. L’annuncio di Lippi sulla lista aperta per i Mondiali ha i suoi effetti sugli spalti del Tardini, nell’abbraccio alla nazionale: compare il consueto striscione
Gilardino, l’eroe della serata Sopra: Marcello Lippi e Giuseppe Rossi
“Lippi metti a Cassano” ma anche un goliardico “Lippi convoca noi”. Passa appena un minuto e Marchetti esce male sul cross di Aloneftis, attivissimo a sinistra, ma Okkas non sfrutta. Prova a replicare Quagliarella scambiando con Gilardino, il suo tiro al 4’ è debole. L’impressione dell’avvio è confermata dal gol dei ciprioti, un’azione in verticale velocissima: Avram-Makridis-Okkas paiono i brasiliani in Confederations, tanto è fermo il reparto difensivo di Lippi. È il
minuto 13, e da lì partono i cori dello stadio che invoca Cassano. Anche perchè Okkas appena 5’dopo sfiora il raddoppio sfuggendo sul filo dell’offside e bruciando Gamberini. Alla terza discesa, al 19’, Santon arriva fino dentro l’area, intelligente il passaggio centrale indietro su cui Pepe spara alto. Dal piede di velluto di D’Agostino parte invece poco dopo (21’) un passaggio filtrante in area per Gilardino, Avgousti esce a valanga. Il regista azzurro, sempre di sinistro e sempre tra i co-
ri del Tardini per Cassano, sfiora il pareggio su punizione alla mezzora. L’Italia rientra negli spogliatoi tra i fischi e il coro di “andate a lavorare” che tanto faranno infuriare Lippi a fine gara, il ritorno in campo è un vero e proprio schiaffo. Il ct mette Camoranesi per Pepe e Di Natale per l’evanescente Rossi e torna a un più sensato 4-4-2 ma bastano altri 3’ e Cipro raddoppia. Ancora un errore di Gamberini, e Michail non perdona Marchetti. La reazione è immediata, di rabbia, come il tiro al 4’ di Gattuso. Quagliarella ala sinistra fa tanta confusione, Di Natale si trova un paio di palloni in area ma imprecisi. Intanto Okkas sfugge ancora dall’altra parte e rischia di andare verso il tris. Attorno al ventesimo l’ultima mossa di Lippi, dentro De Rossi per D’Agostino. La serata azzurra sembra proprio non andare, se anche Di Natale tre volte si lascia sfuggire l’occasione nonostante sia capocannoniere del campionato. E sul colpo di testa di Gila che Avgousti para sembra vera e propria maledizione, al 28’. Ma c’è tempo e spazio per la gloria del numero 9, che colpisce tre volte. In rapida successione al 33’ e al 36’ su azioni gemelle, prima di testa poi di destro. Arriva al 93’ il gol di rapina di Gilardino. Davvero emblema di una serata incredibile ma vera. Al fischio finale Marcello Lippi è polemico. «Abbiamo guadagnato sabato la qualificazione matematica a Dublino e potete immaginare la grande felicità che è venuta fuori. Ho cambiato questa sera la squadra per undici undicesimi - spiega il ct - una particolarità che non esiste al mondo. Siamo campioni del mondo, veniamo qui a giocare una gara che non conta nulla e appena abbiamo un pò di difficoltà, visto che in campo c’era un’Italia che non ha giocato insieme una volta, la gente invece di incitare i ragazzi comincia a gridare il nome di altri calciatori e a dirci “andate a lavorare”. È una cosa vergognosa: la gente deve amare la Nazionale perchè è capace di fare queste cose», è lo sfogo del ct.
Un giornale ceco aveva messo in palio 38mila euro se batteva la Slovenia
San Marino, il miracolo non avviene ROMA – Il giornale ceco “Blesk” aveva offerto nei giorni scorsi un milione di corone (circa 38 mila euro) alla nazionale sanmarinese come incentivo per battere la Slovenia e aiutare la Repubblica Ceca a qualificarsi ai Mondiali del Sudafrica. Una “mission impossible” non facile per San Marino, che era fermo a quota 0 punti nella classifica del gruppo 3 che vedeva in testa, alla vigilia delle gare di ieri sera, la Slovacchia (19), la Slovenia al 2ª posto (17) e i cechi a due passi dall’eliminazione e al terzo posto a quota 15. Una provocazione quella del giornale ceco, un modo per crederci ancora e nulla di più. «Noi daremo il mas-
simo per cercare di vincere, ma il nostro principale problema è che raramente riusciamo a segnare», aveva dichiarato il capitano di San Marino, Andy Selva. Fino a ieri sera la nazionale sanmarinese aveva segnato un solo gol subendone 44 e il quotidiano Blesk non correva grandi rischi... «No e neanche chi ha offerto cento litri di birra ad ogni giocatore - scherzava ieri il presidente della Federcalcio sanmarinese (Fsgc), Giorgio Crescentini - Ho letto di questa offerta, di questo incentivo. Bene, sono curiosità che fanno sorridere e che non fanno male al calcio. Cose goliardiche che ci stanno, ci ridiamo su senza problemi.
Sono stato con i giocatori, ma non ne abbiamo parlato, non ci pensiamo perchè i valori sono nettamente diversi». «Sarà la partita della vita - aveva ancora detto Crescentini alla vigilia del match -Hanno una squadra di grande valore, giocatori che militano in grandi squadre europee, sono una Nazionale forte e che merita la classifica che ha. Noi cercheremo di fare risultato, lo abbiamo sempre fatto, se dico con fortune alterne sono troppo buono verso la mia squadra, ma qualche pareggio di prestigio l’abbiamo strappato. Per noi sarebbe una grande vittoria venirne fuori con una sconfitta di misura, ce la
metteremo tutta nella speranza di fare almeno un punto in questo girone di qualificazione. Per loro è la partita della vita, ma anche noi ci teniamo a far bene». Ebbene, ieri sera San Marino, come da pronostico, ha ceduto le armi Andy Selva del San Marino (0-3 il risultato finale) alla squadra slovena, no, però, continuerà a porche così accede agli spareg- tare in giro per l’Europa la voglia di giocare, la grande gi. Sfumano, dunque, i 38 determinazione e l’enorme mila euro e i 100 litri di bir- umiltà dei suoi giocatori. ra a ogni giocatore. Sareb- Chissà che un giorno possa be stata una festa, ma era riuscire a vincerla una solo un gioco, una innocen- scommessa così. te “scommessa”. San Marir. s.
IL PUNTO La Svezia è fuori Play off: Ucraina Russia, Grecia e Portogallo MILANO – L’Ucraina batte 6-0 Andorra e ottiene il secondo posto nel gruppo 6 che vale lo spareggio per il Sud Africa. In gol anche Shevchenko. Inutile il 2-1 della Croazia in casa del Kazakistan che chiude al terzo posto. Spareggio anche per la Russia che pareggia 1-1 in Azerbaigian. La Svizzera (0-0 con Israele) termina al comando, con 21 punti, il girone 2 e si qualifica. Ai play-off, invece, la Grecia, che chiude seconda a quota 20 grazie al successo interno per 2-1 con il Lussemburgo. Senza valore per la classifica, invece, la sfida tra Lettonia e Moldova, che termina 3-2. Nel girone dell’Italia, invece, la Bulgaria ha chiuso con una roboante vittoria sulla Georgia la fase di qualificazione ai Mondiali del prossimo anno. Ormai fuori dal discorso qualificazione, la formazione bulgara ha vinto 6-2 contro la formazione allenata da Cuper grazie alla tripletta di Berbatov, alla doppietta di Petrov ed alla rete di Angelov nel primo tempo. Pareggio senza reti, invece, per l’Eire del Trap che impatta con il Montenegro avendo già la certezza del secondo posto e quindi dei play-off. Spagna (dieci vittorie su dieci gare), Estonia e Turchia chiudono con una vittoria il girone di qualificazione (5) al Mondiale 2010. La selezione di Del Bosque, già qualificata per il Sudafrica, 5-2 sul campo della Bosnia (già qualificata agli spareggi) con gol di Pique, doppietta Negredo, Silva e Mata. Dzeko e Misimovic nel finale di partita per i bosniaci. La Turchia supera 2-0 l’Armenia con reti di Altintop e Cetin. Nell’ultima gara del girone l’Estonia ha sconfitto 2-0 il Belgio (Piiroja e Vassiljev). Il Galles vince 2-0 in Liechtenstei, mentre la Francia batte 3-1 l’Austria. Finale amaro dunque per la Svezia di Ibra che batte 4-1 l’Albania ma senza la festa. Che potrebbe fare il Portogallo se passerà i play off (4-0 a Malta)
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Sport
Giovedì 15 ottobre 2009
«Per gli azzurri lascerei lavorare il ct e aspetterei l’11 luglio per commentare»
Materazzi prepara il rientro Il difensore dell’Inter difende Lippi e Mourinho e promuove Eto’o MILANO – Una giornata ad alta quota per Paolo Orlandoni e Marco Materazzi, protagonisti allo Stelvio per un giorno diventato centro calcistico dalla Pirelli Tyre per il lancio di Winter Snowcontrol Serie II, il nuovo pneumatico stagionale ad alta sicurezza che rispetta l’ambiente e che dà la possibilità di affrontare tutte le condizioni stradali tipiche dell’autunno e dell’inverno. Un’occasione per Marco Materazzi di parlare anche diInter e di tantoaltro. Il difensore nerazzurro è pronto al rientro: «Ho fatto gli ultimi controlli, sono venuto a ossigenarmi e quindi penso di essere pronto e a disposizione». Intanto lasua Intersabatoaffronterà, aMarassi, il Genoa, una squadra che ha messo in difficoltà i nerazzurri nella scorsa stagione. «E' difficile giocare contro il Genoa –spiega Materazzi in un’intervista esclusiva ai microfoni di Sky Sport 24 – perchè gioca molto bene però mi auguro di ottenere gli stessi risultati dell’anno scorso contro di loro, non sarebbe male». Un’Inter in testa in compagnia della Sampdoria, nonostante qualche piccolo passo falso. «Penso che cambiando tantissimi uomini quest’anno, è sempre difficile trovare l’amalgama – spiega Materazzi -. Anche le altre squadre non penso che abbiano così facilità nei risultati e nella continuità. Penso quindi di essere, insieme a tutta la squadra, nelle giuste misure per il proseguimento del campionato». Nell’attacco nerazzurro non ci sono più Ibra, Crespo e Cruz, Milito è infortunato e a gennaio Etòo partirà per la Coppa d’Africa. «Non parlerei di emergenza perchè mancano tre mesi a gennaio – spiega Materazzi – e speriamodi arrivareaquelladata nelmiglior modo possibile, con tanti punti in cascina, poi vedremo chi potrà giocare lì». Come detto in questa Inter non c'è più Zlatan Ibrahimovic. «Senza di lui abbiamo cambiato modo di giocare e questo lo sapevamo già da prima – spiega Materazzi -. Lui sta facendo molto bene a Barcellona e io sono super contento di Etòo perchè è un grandissimo giocatore, un ragazzo molto disponibile nonostante tutto quello che si diceva prima del suo arrivo, penso che insieme a Milito formi una grande coppia». Ibrahimovic ha detto cheil Barcellona è pieno di giocatori che possono fare la differenza, all’Inter non era così. «Ibra in teoria è anche una persona vera, che dice quello che pensa –spiega Materazzi -. Talvolta uno può anche sbagliare però, nella sua sincerità, io lo apprezzo». Materazzi parla anche di Mourinho, nelle scorse settimane un pò nervoso forse per qualche decisione arbitrale che lo aveva convinto. «Io non ho detto che il mister era arrabbiato, ho detto che talvolta magari si usano due pesi e duemisure,come ècapitatoalcunevolte al sottoscritto, come al Trofeo TIM. Non mi va ancora giù la multa di 5.000 euro perchè poi magari vedi partite come Siena-Roma – spiega Materazzi -, che io non ho visto, ma ne ho sentito parlare, dove magari il signor D’Amato viene trattato in maniera peggiore di quello che posso aver detto io a lui in una partita che non valeva niente. Questo dà fastidio e presumo che possa dare fastidio anche a Mourinho». Ancelotti ha detto che non si sente un discepolo di Mourinho, Materazzi con lo «special one», invece, ha un grande rapporto. «Sono uno che rema nella stessa direzione di tutti i miei compagni e di tutta l’Inter. Posso dire che anche Ancelotti è un grandissimo, come lo è Mourinho perchè hanno vinto tantissimo nella loro carriera», taglia cortoMaterazzi chenonritieneche siparli troppo di Mourinho e poco dell’Inter: «Noi stiamo bene così, giochiamo tranquilli e il mister sa quello che deve fare. Poi, dobbiamo pensare solo ad andare in campo». Capitolo Nazionale, Materazzi parla di Cassano e di se stesso. «Penso che la Nazionale ha conquistato un Mondiale alla grande, sta ricreando ungruppoetrovo giustocheadifendere il Mondiale che ho vinto anch’io ci vadano quelli che hanno conquistato la qualificazione, pur non sentendomi inferiore a quelli che hanno giocato in Irlanda, però, il calcio è questo, accetto
«Senza Ibra cambiato il modulo ma va bene così»
L’ex dg parla ad ampio raggio
Moggi: «La Juve si è suicidata»
Marco Materazzi dell’Internazionale è pronto al rientro in squadra
volentieri tutti i verdetti – spiega Materazzi -. Io, purtroppo, gioco meno da un 1-2 anni a questa parte e penso che Lippi faccia le scelte in base a questo e trovo giusto che ci vadano gli altri». Si parla di una Nazionale senza un leader, senza una figura carismatica. «Anche in Germania dicevamo la stessa cosa, poi quelli che erano i gregari e che, a detta della stampa –spiega il difensore -, non dovevanonemmeno andarealMondiale, come Materazzi, hanno aiutato a vincere un Mondiale, quindi io lascerei fare a Lippi il suo lavoro e tirerei le somme l’11 di luglio, il giorno della finale».
Materazzi è amico di Cassano e ha un ottimo rapporto con Lippi, ecco perchè è l’uomo giusto per affrontare il tormentone del momento. «Per quanto riguarda il gruppo, non ho mai sentito dire a qualcunochenon vuoleCassano,come non l’ho sentito dire nemmeno a Lippi. Antonio deve continuare a fare quello che sta facendo, che è quello che gli riesce meglio ed è quello che può mettere in difficoltà il mister. Penso che il mister non sia uno che non vuole vincere e se in cuor suo pensa che Cassano possa far vincere la Nazionale, penso che lo prenda in considerazione».
QUI NOTTS COUNTY
NAPOLI – «Il Napoli dovrebbe avere chi capisce di calcio. Bigon? È un bravo ragazzo, avrei preso Perinetti, per me il migliore». Sono parole dell’ex direttore generale di Napoli e Juventus, Luciano Moggi, intervenuto a Radio Kiss Kiss Napoli. «Non so perchè non sia stata conclusa la trattativa con Montali, che però non è un uomo di calcio - continua – Bagni consulente del mercato estero? Salvatore viaggia sempre molto, può tornare utilissimo. Il Napoli, però, ha bisogno di un direttore sul campo e ribadisco il nome di Perinetti. Il problema non è la divisione dei compiti. Giraudo e Bottega andavano presto in sede, io restavo fino a tardi. Così abbiamo messo paura a tutti, diventando i più forti. Ho capito che la Juve era odiata: il Napoli non ha organizzazione societaria e, salvo le milanesi e poche altre, noi eravamo più organizzati ed ecco perchè erava-
«Voglio ristrutturare lo stadio»
Il San Paolo di De Laurentiis Eriksson verso la Corea del Sud per i Mondiali del Sudafrica LONDRA – Potrebbe esserci anche Sven Goran Eriksson ai Mondiali del 2010. L’allenatore svedese, attualmente dt degli inglesi del Notts County, potrebbe guidare la Corea del Nord in Sudafrica. Questa l'indiscrezione molti quotidiani inglesi: dal Sun al Guardian, fino ad arrivare al Times. L’ex ct dei «leoni bianchi» in settimana volerà in Corea del Nord in compagnia di Peter Trembling, presidente esecutivo del Notts County, club che milita nella quarta divisione inglese. Lo stadio San Paolo di Napoli
QUI JUVENTUS
Ciro Ferrara prova il rombo anti-Fiorentina VINOVO – Allo Juventus Center di Vinovo, prime prove «anti» Fiorentina. In attesa che domani si rivedano in campo tutti i nazionali, Ciro Ferrara ha fatto disputare ai suoi una partitella contro la formazione Primavera. Il tecnico campano ha scelto ancora una volta il rombo di centrocampo nella speranza di riprendere a mietere successi, così com'era accaduto già nelle prime quattro giornate di campionato.
NAPOLI – «Non avendo la gestione completa della struttura, è difficile gestirla al meglio. Con la nuova legge entrata in vigore si apre un nuovo scenario per il futuro. I miei architetti, da 7 mesi, mi stanno disegnando un San Paolo nuovo, perchè vorrei creare una struttura moderna, all’avanguardia, su quella che già esiste. Voglio ristrutturare il San Paolo». E' quanto rivela il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, intervenuto a Marte Sport Live su Radio Marte. «E' un impianto che sta bene dove si trova attualmente, è in un’ottima posizione,vicino alle autostrade e ai terminal dei trasporti pubblici: bisogna solo costruire uno stadio nuovo all’interno del San Paolo. Se andremo via da Castelvolturno? Non è vero, i rapporti con i Coppola sono ottimi. È vero invece che voglio costruire un nuovo
centro per le giovanili. Mi piacerebbe avere sotto controllo il vivaio, devo garantire ai genitori dei ragazzini del Napoli che qui c'è un futuro. Solo così si può evitare la fuga in Italia e all’estero dei nostri talenti. Confermo che costruiremo il nuovo canale tematico del Napoli e sarà in onda sulla piattaforma Sky. È un progetto che rincorro da tempo, ma che ho dovuto accontanare per altre priorità, dovrò scegliere il mio staff che dovrà uniformarsi alla mia linea editoriale. Napoli-Bologna? È un match dove può succedere di tutto. Non voglio caricare di troppe responsabilità l'allenatore, che non ha potuto lavorare ancora con tutto l'organico a disposizione. I 7 Nazionali non li ha potuti nemmeno salutare. Credo che la mano di Mazzarri si vedrà solo dopo le gare con Fiorentina, Juventus e Milan»
mo odiati. L'unico modo per mandare via la Triade era sputtanarla. Ci sono riusciti in pieno. Così facendo, la Juve si è suicidata. Perchè no a Cassano e sì a Totti? Tutti vorrebbero imporre giocatori alla Nazionale. Forse Cassano non è gradito al gruppo. Sento le dichiarazioni di De Rossi e mi faccio questa idea. Totti, invece, se sta bene si convoca da solo. Èlui che ha rinunciato alla Nazionale, il vero problema è che non corre. Ho mai contattato De Laurentiis? Aurelio ci ha provato una volta durante una partita allo stadio, ma non ho mai dato spazio a certi discorsi, fermo restando che non mi ha mai chiesto di venire al Napoli, nè mi sono proposto. Forte dell’esperienza con Marino, dovrà ora programmare con precisione. L’anno prossimo torno nel calcio? Non lo so, ora faccio l’opinionista, poi vediamo cosa succederà»
Omofobia
Creteil Bebel escluso PARIGI – Il Creteil Bebel paga con l'esclusione dal campionato il rifiuto di affrontare il Paris Foot Gay, club nato «per combattere l’omofobia nel calcio». Dopo il primo no, il Creteil Bebel ci aveva ripensato dando la propria disponibilità, ma ieri gli organizzatori del torneo amatoriale hanno deciso di escludere il club musulmano che lo scorso 4 ottobre decise di opporsi al match con il paris Foot Gay. «Ci dispiace, ma il nome della vostra squadra è contraria ai nostri principi di musulmani praticanti – scriveva il Creteil Bebel agli avversari informandoli che non sarebbero scesi in campo -, non possiamo dunque giocare contro di voi dal momento che i nostri principi sono molto più importanti di una partita di calcio. Chiediamo scusa per avervi avvisato così tardi». In un secondo momento il dietrofront del Creteil Bebel: «Abbiamo rinunciato a questo incontro non per omofobia ma semplicemente perchè il nome di quel club non ci sembrava riflettere la nostra visione dello sport, che per noi è esente da ogni rivendicazione legata all’etnia o alla religione, o legata a un qualsiasi orientamento sessuale». Non basta, ieri il comitato organizzatore del torneo ha optato per l’esclusione del Creteil Bebel.
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42 Sport
Seconda Il tecnico Rodolfi:«E’ la gara più importante di quelle disputate finora»
Melfi, contro l’Igea è prova di maturità "LA PARTITA di domenica contro L'Igea Virtus, forse è la più importante di quelle finora disputate. Una gara fondamentale che ci dirà di che pasta siamo fatti. Se siamo in grado, come mi auguro, di far parte in pianta stabile della colonna di sinistra della graduatoria, o se dovremo pensare ad altro". Messaggio chiaro firmato Paolo Rodolfi, che incontriamo mentre sta visionando il Dvd dei prossimi avversari. Il tecnico gialloverde, meticoloso come sempre nel suo lavoro, lancia un preciso segnale in vista del match contro l'Igea di domenica prossima. Centrare i tre punti per la terza volta consecutiva, vorrebbe significare effet-
tuare un ulteriormente salto in avanti in classifica ed avvicinarsi sensibilmente alle zone nobili. " Non sarà semplice, perché queste sono partite insidiose, rimarca Rodolfi, ma siamo motivati e convinti di far bene". Con L'igea Virtus inizia un mese in cui il Melfi disputerà tre gare suquattroal Valerio.Lapossibilità dimettere fienoin cascina è decisamente alta, ma è bene restare all'erta, ben conoscendo le trappole di un torneo molto equilibrato. Nel gruppo non si registrano al momento problemi. Nel contesto della doppia seduta svolta allo stadio, Rodolfi e lo staff tecnico, hanno potuto lavorare con tutto l'organico a disposizione. Esercizi tatti-
ci ed atletici al mattino, seduta tecnico- tattica al pomeriggio. Oggi invece partitella in famiglia con Rodolfi che ovviamente mischierà le carte, come è ormai consuetudine. Difficile comunque che l'allenatore parmense stia pensando a qualche modifica relativamente all'undici di partenza. La squadra è in forma, sta girando bene e sta ottenendo punti, reduce da due successi consecutivi. Insomma cambiare non avrebbe senso, anche perché la crescita generale ed individuale è costante e sotto gli occhi di tutti. A Manfredonia tutto l'undici si è espresso su livelli notevoli, sciorinando una prestazione globalmente più che soddisfacente. Come det-
to però c'è bisogno ancora di conferme e di continuità. Bisogna sfruttare il momento positivo anche per recuperare qualche punto banalmente perso per strada in precedenza. Nel frattempo dall'amministrazione cittadina arrivano indicazioni per i tifosi. In considerazione del contemporaneo svolgimento della sagra della Varola e del conseguente traffico con l'arrivo a Melfi di numerosi turisti, è consigliabile evitare l'uso dell'automobile, potendo anche usufruire gratuitamente dei servizi di trasporto urbano. Per i residenti del centro storico, l'autobus ferma e parte da Piazza Abele Mancini. Emilio Fidanzio
Domenica sarà necessario raggiungere lo stadio in autobus Previsto per oggi un test in famiglia al Valerio
Paolo Rodolfi
Non ci sono i presupposti per intavolare l’ipotetica cessione del Potenza
Postiglione stoppa Bruno «Negoziazione interrotta. E’ un millantatore e un nullatenente» CHE i presupposti per intavolare una trattativa per il passaggio di quote societarie non siano stati dei migliori lo si è capito immediatamente. Che mai si intavolerà alcuna negoziazione da ieri è ufficiale. Il Potenza si affida a un comunicato per dichiarare che: «A seguito di indagini effettuate mediante visure camerali è emerso che: il sig. Bruno Raffaele Antonio non è, come millantato, socio dell' US Triestina Spa e che lo stesso da un punto di vista lavorativo e societario in genere risulta nulla tenente. Il sig. Tito Rocco risulta essere nel cda dell'US Triestina però con l'esiguo numero di 4 azioni pari ad un valore di 200,00 (duecento/00). Per tanto si ritiene di interrompere qualsivoglia negoziazione». Si interrompe tutto prima di iniziare, quindi, ma soprattutto perchè, sul piano della rissa questa pseudo trattativa l’ha voluta collocare lo stesso Bruno fin dal primo istante. Infatti non ha perso tempo nel voler sottolineare che “il Potenza non è di Postiglione”, presentandosi in conferenza stampa con le visure camerali nelle quali si evince che la tito-
IL RENDIMENTO Berardi il migliore ma la media-voto della squadra è bassa OTTO giornate di campionato sono un termine sufficiente per stilare una prima graduatoria di rendimento del Potenza, rispetto ai voti espressi dai giornalisti del Quotidiano che seguono abitualmente il Potenza in casa e fuori casa. Nella tabella qui di lato sono stati valutati tutti i calciatori impiegati, anche quelli che hanno una sola presenza - calcolata in media voto. Emerge un quadro preciso e che non può prescindere dalla valutazione complessiva. La media voto della squadra è di poco superiore alla mediocrità. In otto gare si attesta al 5,76. Nel rendimento individuale, invece, emerge che il migliore è Simone Berardi con otto gare giocate e una media di 6.18. Il peggiore è Giannusa (5.16) avendo totalizzato certamente maggiori minuti di gioco rispetto a Lucenti che ha anche il 5.16 succitato. Comunque sia, da questo quadro iniziale si evince che solo alcuni dei calciatori in organico superano la sufficienza piena, anche in relazione alle presenze. Tra questi citiamo Chiavaro, De Cesare, Lolaico e Catania, mentre alcuni dei big, al 6 in pagella (voto comunque non paragonabile alle aspettative) non ci arrivano.
La visura camerale della Triestina dalla quale risulta che Bruno non ne è socio
larità della proprietà è della Calpel, di cui Postiglione detiene il 5%. Ma il patron rossoblù ha dichiarato di “essere il titolare, in via diretta e indiretta, del100% tanto dellaCalpel, quanto del Potenza Sc. E di entrambe le società sono amministratore unico, legale rappresentante e dotato del potere di firma”. Bruno ha dichiarato, in un comunicato stampa, di essere secondo maggiore azionista della Triestina, ed invece non lo è. Almeno sulle carte
della camera di commercio di Trieste: non detiene nemmeno un’azione nominale (a proposito, Tito Rocco, il figlio del paron Nereo, presente a Potenza con Bruno, è socio per 4 quote dal valore di 200 euro). Poi se Bruno fosse titolare, in via indiretta, di quote della società alabardata o forse anche del 100%, potrà risultare solo da accordi suoi privati con gli altri detentori del pacchetto azionario della società friulana, ma lo può sapere solo lui, che ha anche dichiarato di “aver versato milioni e milioni di euro per la società triestina”. E, francamente, sembra esagerato per chi ha solo una carica di rappresentanza. Postiglione quando acquistò il Potenza, contestualmente rilevò anche la Calpel: di entrambe detiene ruoli operativi e di rappresentanza. Quantomeno è a lui che bisogna rivolgersi per iniziare a trattare. Ma, ripetiamo, se le premesse per capire il da farsi erano queste, se il tentativo per immettersi nel Potenza “in punta di piedi”, come ha voluto ribadire Bruno, era quello di indagare e di dubitare in maniera tanto clamorosa della proprietà della società piuttosto che concretamente far capire quali erano le
sue intenzioni, Giuseppe Postiglione resta saldo al comando delle operazioni. Anche perchè, come Bruno e i suoi amici imprenditori, nel tentativo di fare una scalata, hanno legittima necessità di capire con chi devono rapportarsi, dal lato opposto anche chi dovrebbe vendere (ma il condizionale resta d’obbligo) ha la stessa necessità: voler conoscere con chi trattare, verificarne la storia e comprenderne la serietà imprenditoriale e la saldezza economica. Perchè questo è un altro aspetto fondamentale che Bruno non ha voluto affrontare. A chi, tempo fa, aveva manifestato interesse per entrare nel Potenza, Postiglione aveva replicato con una valutazione della società di circa tre milioni di euro. Una richiesta simile, avrebbe fatto “scappare” gli interlocutori? Non si sa, perchè una trattativa mai ci sarà. Postiglione ha “visurato”Bruno e lo ha dichiarato millantatore e nullatenente, dalle quote della Triestina, al Consorzio Potenza 90, dalla Bruno Costruzioni, alla finanziaria Brown. Bruno ha provato ad attaccare, ma ha preso gol in contropiede. Alfonso Pecoraro
Chi è Bruno 54 anni il prossimo 21 novembre, Raffaele Bruno è un imprenditore impegnato a Trieste in lavori edili con interessi, attivi e non, in altri settori. Nella Bruno Costruzioni sas è stato socio accomandatario fino al 2005; nella Gestioni Alberghiere srl è procuratore. Invece, l’impresa Bruno è stata cancellata nel 2000, come la CCTI Costruzioni civili, turistiche e industriali nel 2006. Non è più presidente della Consedili (consorzio tra imprese di costruzione e affini della Basilicata) dal 1996, mentre da tre anni dopo non è più consigliere del Consorzio Potenza 90, mentre da qualche mese non è più l’amministratore unico della Brown, finanziaria che dovrebbe aprire a Potenza.
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Sport 43
Giovedì 15 ottobre 2009
Giovedì 15 ottobre 2009
In alcune parti del campo sportivo “Fittipaldi” effettuata la rizollatura
Francavilla, è emerso il carattere UNA grande prova di carattere ha contraddistinto i sinnici nell’ultimo turno di campionato, che ha visto la formazione allenata da Ranko Lazic, superare di misura sul proprio terreno di gioco, per una rete a zero, il fanalino di coda Ostuni. La squadra ha finalmente dimostrato in questo inizio di campionato, di avere la mentalità di un gruppo, che sa soffrire nei momenti di difficoltà, ma che poi riesce a condurre in porto la vittoria. Contro i ragazzi allenati da Andrea Lombardo, il Francavilla ha disputato una gara non all’altezza, con poca convinzione e con un gioco poco brillante, ma alla fine è riuscito a conquistare i tre punti. Intanto, prose-
guono gli allenamenti del gruppo, presso lo stadio “Nunzio Fittipaldi”, fresco di rizollatura, in alcune parti del campo, con lo staff tecnico impegnato a far eseguire esercizi e schemi tattici. Adesso domenica, i sinnici saranno di scena sul difficile campo della Turris, formazione che non è messa bene in classifica e che è reduce tuttavia, da un pareggio confortante per 1-1 in trasferta contro il Neapolis Mugnano. Il derby campano però, alla fine è stato condizionato da almeno due fattori negativi; innanzitutto il terreno di gioco, ai limiti della praticabilità, a causa della pioggia caduta copiosamente fino a pochi minuti prima dell’inizio della gara, e dall’eviden-
te nervosismo delle due formazioni, che ha costretto il direttore di gara, a tirare fuori addirittura per quattro volte, il cartellino rosso, per allontanare dal campo tre giocatori della Turris e uno dei padroni di casa. Sono andati anzitempo per la Turris sotto la doccia: De Luca, Russo e Melcarne. I ragazzi allenati da mister Longo ricordiamolo, hanno siglato la rete del pareggio nei tre minuti di recupero del primo tempo, al termine dei quali, dopo aver respinto goffamente un tiro di Russo, Napoli atterra D’Ambrosio in area ed è rigore dubbio, trasformato da Russo. Fino ad ora, il cammino in campionato della Turris non’è stato dei più felici, quartulti-
La squadra del Francavilla
ma posizione in classifica con sei punti, totalizzando una sola vittoria, contro la capolista Sant’Antonio Abate, per 3-1. Per il resto, i corallini hanno ottenuto tre pareggi e altrettante sconfitte. Una squadra quindi, che resta sempre temibile e
che gioca in uno stadio “caldo” dal punto di vista dei suoi sostenitori e che per tradizione ha sempre dato filo da torcere ai sinnici. Infatti, nella passata stagione, Del Prete e compagni si sono dovuti arrendere 1-0. Claudio Sole
Leta squalificato, Salemme affaticato, scalpitano D’Amanzo, Conte e Branda
Matera, modulo variabile Il tecnico Giusto intenzionato a utilizzare ancora il rombo Prove di nuovo Matera. Oggi pomeriggio amichevole in famiglia per i biancazzurri di Pino Giusto. Ieri pomeriggio regolare allenamento al “XXI Settembre-Franco Salerno” per l’intera truppa, compreso Cusimano, rientrato nel gruppo. Unico assente Eugenio Salemme impegnato con la Rappresentativa che ha vinto 7-1 con la Maccarese e oggi sarà regolarmente presente. Il tecnico non ha voluto nessun avversario, perchè vuole lavorare a livello tattico. Di certo a Fasano ci sarà qualcosa di cambiato. Già la squalifica di Leta, fermato per un turno dal giudice sportivo, costringerà a variare l’undici di partenza, ma anche il modulo potrebbe subire dei mutamenti. In effetti, nella ripresa contro il Forza e Coraggio il tecnico barese ha giocato a rombo e il “mondo”è cambiato in maniera totale. Probabilmente, questo tipo di accorgimento tattico sarà preso in grossa considerazione dal tecnico del Matera, anche se ci sarà da fare i conti con il discorso degli under.
Giudice, due turni a De Luca e Russo (Turris)
Marco Conte
Inoltre, ci sono parecchi falli dal limite che sono occasioni su cui gli avversari vanno a nozze. Probabilmente potrebbe toccare a D’Amanzo il ruolo di under del 1991, visto che Salemme arriverà stanco dalla Borghesiana dove per mettersi in mostra avrà dato tutto quello che poteva. Quindi, potrebbe river-
dersi Marco Conte. Un giocatore che finora ha trovato poco spazio, ma che l’anno scorso ha dimostrato sul campo di avere potenzialità importanti per meritarsi una riconferma dopo un finale di stagione con prestazioni superiori alla media a fianco dell’altro gioiellino stagionale Acampora, ora al
Camassa: «A Pianura è stata una sconfitta diversa e anomala»
Pisticci, segnali di vitalità Saggio, pacato e come al solito gentleman. Luciano Camassa, preparatore dei portieri ed allenatore in seconda che domenica ha preso il posto dello squalificato Valente in panchina, dopo aver analizzato a freddo la sconfitta di Pianura sprona il gruppo in vista della sfida con il Sant'Antonio. “A Pianura abbiamo perso - esordisce il tecnico -, ma è una sconfitta diversa da quella della domenica precedente. La squadra ha dato chiari segni di ripresa, ha mostrato grande voglia, ha confermato di essere viva ed ha dato un segno inequivocabile di attaccamento alla maglia. Questi ragazzi tengono all'obiettivo salvezza, ci credono e vogliono fare di tutto per raggiungere il traguardo che ci siamo prefissati. Inoltre abbiamo perso di misura contro un avversario fortissimo, il cui organico è molto diverso dal nostro. Credo che abbiamo messo in campo una buona tattica, ci avevamo visto giusto e, nonostante l'inferiorità numerica e qualche episodio decisivo a nostro sfavore, il Pianura ha sudato per prendere i tre punti. Da una sconfitta del genere bisogna trarre energie positive e nuovi stimoli. A fine gara, negli spogliatoi, mi sono complimentato con la squadra per quanto espresso in campo. Siamo sulla strada giusta e se sapremo continuare così i risultati verranno”. Per trovarli, però, serve una nuova impresa con il Sant'Antonio Abate, l'attuale capolista del torneo. “I nostri prossimi avversari - dice Camassa - hanno un organico molto forte, ma sono convinto che noi abbiamo la possibilità di giocarcela. E' vero che affrontiamo la capolista, ma è altrettanto vero che finora questo campionato risulta molto equilibrato, le distanze sono minime
ed i risultati cambiano ogni domenica. Noi sappiamo che uscire dal campo con i complimenti degli avversari può anche far piacere, ma non basta. Adesso è il momento di tornare a far punti e di invertire la rotta ad iniziare dalle partite casalinghe”. Il compito extra di Camassa è terminato ieri, perché la squalifica di Valente è durata fino al 14 ottobre. Per il tecnico materano, tuttavia, andare in panchina, anche in serie D, non è stata una novità assoluta. “Mi è già capitato a Matera - spiega Camassa - in seguito all'esonero di un allenatore. Feci circa tre settimane alla guida della squadra. Certo non ero più abituato ed un po' di emozione, domenica, l'ho avvertita. Anche perché quando sei lì sai di dover dare le indicazioni giuste e fare le scelte corrette in tempi molto ristretti. Per questo ruolo, come per altri, c'è bisogno di essere allenati, tanto più che si avverte un forte senso di responsabilità”.Luciano Camassa, dunque, riprende il suo posto, innanzitutto nel ruolo di preparatore dei portieri. Una posizione privilegiata per esprimere un giudizio su Antonio Maida, che domenica prossima dovrà sostituire fra i pali lo squalificato Marino. “I nostri due portieri - conclude Camassa - hanno lavorato sodo in fase di preparazione e sono cresciuti tantissimo. Marino ha avuto la possibilità di dimostrare il suo valore, mentre Maida la avrà domenica. Nei suoi confronti c'è assoluta fiducia da parte mia, del tecnico e dei compagni. E' pronto a giocare e non ci sono dubbi. D'altronde domenica scorsa ha compiuto parate importanti, oltre al rigore, e ci ha consentito di sperare fino alla fine portare a casa almeno un punto”. Roberto D’Alessandro
Pianura. Dovrebbe essere Achille Mazzoleni il perno basso del rombo, come è successo domenica scorsa. Con Genchi nelruolo di perno alto, con Conte e Martone (o Campo) a fare da filtro. Difesa con Scudieri e D’Amario sugli esterno, Bartoli e Martinelli centrali.In avanti Branda e Al-
bano, il primo perchè serve ancora un under da inserire nello scacchiere. Probabilmente l’unico dilemma potrebbbe essere quello tra Martone e Campo, perchè al secondo sarebbe chiesto un sacrificio dover rinculare a centrocampo in maniera sistematica. Oggi si vedrà. Renato Carpentieri
DUE GARE Grillo Mariano (Angri.) Per avere, a gioco in svolgimento, colpito un calciatore avversario con una manata al volto. De Luca Ciro (Turris) per avere a gioco in svolgimento colpito un calciatore avversario con una manata all'addome. Russo Giulio (Turris.) per avere, a gioco in svolgimento, in reazione ad un fallo subito, colpito un calciatore avversario con una testata.. UNA GARA: Marino Giuseppe (Pisticci) Melcarne Paolo (Turris) Malagnino Giovanni (Ostuni Sport) Amarante Antonino (Angri.) Fortunato Giuseppe (Fasano) Daleno Savino (Neapolis Leta Giuseppe (Matera) Calabro Nicola Antonio (V. Casarano).
Pomigliano, Pietropinto sostituito da Nastri
Torresi nervosi e perdono subito le staffe
NEMMENO il pareggio contro la capolista Sant’Antonio è servito a Mario Pietropinto per restare alla guida del Pomigliano. Nella giornata di ieri, infatti, la dirigenza granata ha sollevato dall’incarico l’allenatore. Svolta tecnica a 48 ore dall’1-1 maturato al Comunale di Sant’Antonio e posto in panchina che da oggi sarà occupato da Salvatore Nastri, ex allenatore di Nola e Sant’Antonio Abate. Gli undici punti in classifica e soprattutto l’astinenza di vittorie casalinghe (Pomigliano ancora a secco al Gobbato, ndr) hanno finito col pesare come un macigno nella valutazione presa dai fratelli Romano che dopo gli investimenti fatti sul mercato estivo auspicavano ben altra posizione di classifica. Toccherà quindi a Salvatore Nastri risollevare i granata e soprattutto riportarli nelle posizioni di classifica che contano (play off?) visto che di tempo sufficiente ce n’è ancora a disposizione. Per l’ex trainer del Sant’Antonio c’è il debutto proprio al Gobbato contro il Bitonto, formazione che
Ora sarà davvero difficile scaricare le responsabilità sugli arbitri. Il bilancio della Turris è da record, peccato che si tratti un primato negativo, che forse rappresenta un caso più unico che raro. Subire nove espulsioni in quattro gare non è cosa da tutti i giorni, anzi da tutte le domeniche. La Turris ci è riuscita in pieno nell’intento di aggiudicarsi la palma di squadra più “cattiva” dell’intero panorama dilettantistico. E forse nemmeno nei campionati di attività mista si arriva a tanto. E’questa la dura realtà che Longo è costretto ad affrontare: una squadra che perde le staffe alla minima provocazione. Capita a calciatori giovani come De Luca e Melcarne, e forse questo si può anche accettare mandando giù un boccone amaro, ma che perda le staffe anche un calciatore esperto come Giulio Russo, significa che qualcosa non va nel gruppo. In questo momento la Turris è come una molla, troppo tesa e che scatta alla prima reazione. Difficile, dunque, prendersela con gli arbitri.
Salvatore Nastri
ha fermato Turris e Casarano e che fuori casa non ha ancora perso in questo scorcio iniziale di campionato. Pomigliano che ha giocato d’anticipo portando in granata Nastri che sarebbe stata la prima scelta del Pianura in caso di esonero di Gargiulo. Nastri, ebolitano di nascita, ha voglia di recuperare il tempo perduto passato ad aggiornarsi visionando partite su partite nell’attesa di una chiamata e la sua attesa è stata premiata con il nuovo incarico a Pomigliano.
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44 Sport
Eccellenza Fermata la corsa della corazzata Ricigliano
Avigliano, pari d’oro AVIGLIANO – Il terzo è un (altro) pareggio che pesa. Che allontana dubbi e perplessità sorti dopo la brutta sconfitta di Nova Siri contro il Policoro. Che restituisce morale, e soprattutto convinzione nei propri mezzi. “D'altra parte, quella contro il Policoro è la sola partita che, dall'inizio del campionato, abbiamo sbagliato”, argomenta Bartolo Filadelfia, tornato in panchina dopo tre giornate in cui era stato costretto a seguire la sua squadra dalla tribuna per la squalifica rimediata nella ancor non dimenticata gara di esordio contro il Viggiano. E in effetti, il tecnico dell'Avigliano ha tutti i suoi ottimi motivi per essere soddisfatto della prestazione dei suoi giovani. Primi, in questa stagione, a strappare un punto al Ricigliano fin qui rullo compressore, passato senza colpo ferire sui campi del Borussia Pleiade e del Tolve, appena sette giorni prima semplicemente travolgente contro il Fortis Murgia. E' mancato solo il gol, anche perché stavolta quel palo che in due occasioni era stato amico contro l'Oppido, si è rivelato maligno, sulla punizione di Tornillo che è andata ad incocciare il legno nella sua parte interna, per prendere poi una traiettoria strana e ripiombare in campo (sui piedi di Lasco, sul cui tentativo di tap-in Guerriero si è fatto trovare pronto alla parata). Ma se si fa il computo delle occasioni da gol create, il bilancio pende sicuramente dalla parte dei granata. E più in generale, è la prestazione offerta dalla squadra che va considerata più che positiva. “Sono contento della nostra prova -afferma Filadelfia-, contro una squadra come il Ricigliano che arrivava ad Avigliano sulle ali dell'entusiasmo dopo aver vinto contro due delle squadre più forti del campionato come il Tolve e il Fortis Murgia. L'abbiamo
Satriano, la crisi è ormai alle spalle
Bartolo Filadelfia
affrontato con umiltà, finendo per concedergli solo un paio di occasioni, un tiro da lontano e una mischia”, due situazioni nelle quali Castaldo ha messo in mostra i suoi numeri, “e riuscendo -continua il tecnico granata- a limitare i loro attaccanti, elementi esperti e pericolosi. E poi, siamo stati bravi a proporci in avanti e a creare delle situazioni in cui siamo stati pericolosi”, non solo la doppia occasione già ricordata, ma anche il pallonetto di Tornillo che ha scavalcato di un niente la traversa, o la conclusione di Lasco su cui Guerriero ci ha messo la punta delle dita per evitare il gol. “Abbiamo dimostrato -so-
stiene Filadelfia- di essere una squadra compatta, che se va in campo con lo spirito giusto e la determinazione messa contro il Ricigliano, o prima contro l'Oppido, può fare buone cose”. Ed ora, i ragazzi granata sono chiamati alla prova trasferta. Domenica, a Muro Lucano, su un campo già di per sé difficile, ancora di più in questo momento, con la squadra di Lardo reduce da due sconfitte e a caccia di punti. Un altro esame dal quale si potranno avere indicazioni probanti sul futuro dell'Avigliano. Giancarlo Tedeschi
Seconda categoria Sant’Angelo steso dal poker di Lattanzio
Alla fine la spunta Stigliano S. ANGELO STIGLIANO
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S. ANGELO: Salvatore G., Loisi F., Lembo D., Grippo A., Bruno D, Sagarese A., Ostuni C., Lorusso D., Lorenzino G., Ostuni R., Laurino A., Morrone E., Cupolo A. M., Mastroberti P., Iallorenzi R., Adesso M., Spera R. F. Fiscella C. STIGLIANO: Kargarzadeh D., Angerame R., Barbaro R., Loguercio P. Ciancia Massimo, Campanale R. Dimase A., Calbi D., Lattanzio B., Gariuolo M., Fornabaio F. Soldo A., Virelli G. Rocco A., Mariano D., Cascino M., Rodriguez L. Ernesto, Marchese D. ARBITRO: Faraone Giuseppe, di Potenza MARCATORI: Lattanzio B. , al 13', 47', 67', 93'; Lorusso al 19', Bruno D. al 60', Lorenzini all'85' IL S. ANGELO subisce un'amara sconfitta in casa con lo Stigliano e cominciano così, col segno negativo, la prima partita di campionato e l'esordio in seconda categoria. Le due squadre hanno giocato ad armi pari e, fino alla fine, hanno inseguito, con ostinazione, la vittoria. Il primo tempo, infatti, si è concluso con un pareggio ed anche il secondo tempo sarebbe finito alla pari, se non ci fossero stati i 5 minuti beffardi di recupero. Lo Stigliano, molto più cinico e più opportunista della squadra di casa, ha segnato il gol della vittoria al 93', in piena zona recupero. Sicario Lattanzio che ha messo a segno ben quattro gol, complice una difesa, quella della squadra di casa, che, nei momenti importati della gara, si è fatta sorprendere da lanci in profondità insidiosi da parte
della squadra ospite. L'ultimo gol è stato una beffa per la squadra di casa che “intende rifarsi nelle prossime partite” cosi si esprimono i giocatori. Corretto il gioco, tanto che non c'è stato bisogno di alcuna ammonizione. Il primo gol a favore dello Stigliano è arrivato al 13', rinvio sbagliato da parte della difesa del S Angelo, la palla viene intercettata da Calbi, il portiere Salvatore non trattiene il pallone, tap-in di Lattanzio che insacca in rete; al 19', sul fronte opposto, svarione di due difensori dello Stigliano, si inserisce Lorusso che ruba il pallone e batte in rete. E' il sospirato pareggio per la squadra di casa. Una preziosa possibilità di raddoppio per il S An-
gelo si presenta agli inizi del 2 tempo, protagonisti Lorenzini e Lorusso, che in una mischia in area, sono coautori di un gol che l'arbitro annulla. Al 47', palla persa a centro campo che viene lanciata in profondità, si inserisce l'onnipresente Lattanzio e, a tu per tu col portiere, gli fa pallonetto e segna; al 60', su passaggio di Ostuni R., colpo di testa di Spera, l'estremo difensore dello Stigliano, Kargazadeh devia sulla traversa, preludio questo al gol che arriva da un calcio d'angolo battuto da Ostuni, Bruno intercetta e realizza dal vertice destro dell'area piccola; al 67', la difesa farraginosa del S Angelo, diventa ancora complice, una palla persa a centro cam-
po, questa viene lanciata in profondità, la difesa si fa trovare impreparata, Lattanzio segna; all'85', attacco dalla tre quarti, passaggio rapido Bruno - Spera che si lancia in area, raccoglie Lorenzini che sulla linea di porta anticipa il portiere; è ancora pareggio, ma al 93', in pieno recupero, il S. Angelo viene sconfitto con il quarto gol di Lattanzio che riesce a fare poker di gol: ancora un lancio in profondità dalla verticale sinistra dell'area di rigore che batte Salvatore tra palo e portiere. Finisce la partita con l'amaro in bocca per la tifoseria e i giocatori del S. Angelo. Ottima la direzione dell'arbitro Faraone. Antonio Monaco
SATRIANO - Il piccolo paese della Valle del Melandro ha vissuto l'estate appena passata con la paura di rimanere senza una squadra di calcio a causa delle dimissioni del presidente Michele Miglionico che, dopo aver dato tanto ai tifosi satrianesi, ha deciso di tirarsi indietro alla fine dello scorso campionato. Sono stati mesi difficili. Sembrava che il calcio a Satriano dovesse inesorabilmente finire. Nessun nome veniva fuori. La scadenza dell'iscrizione al campionato si avvicinava sempre di più e i giocatori, data la situazione di stallo, ormai pensavano di rimanere senza squadra. Proprio quest'anno che il Satriano avrebbe dovuto festeggiare i trent'anni di partecipazione ininterrotta ai campionati regionali lucani. In extremis però il nome è uscito. Si tratta di Pietro Marino che ha preso in mano la situazione e ha salvato il calcio a Satriano coinvolgendo altre dieci persone nella nuova società. Gli altri dirigenti sono del posto e, chi in un modo chi un altro, hanno tutti avuto a che fare con la squadra negli anni passati. Il nuovo gruppo dirigente si mette subito all'opera e ingaggia come allenatore Giovanni Angelucci, già mister del Satriano nel campionato di Promozione di qualche anno fa. I calciatori scelti per il rilancio sono rigorosamente satrianesi tranne due giovani innesti proposti dal mister Angelucci. La squadra a causa del ritardo dovuto all'incertezza che regnava solo pochi giorni prima della scadenza delle iscrizioni, ha cominciato la preparazione con notevole ritardo e si è presentata all'esordio del campionato di I Categoria Girone B contro il Tricarico con tanta voglia di fare bene e non sfigurare davanti al pubblico amico ma con molte incognite sull'esito della partita. La prestazione non è stata esaltante ma un gol di Giuseppe Sileo è bastato per portare a casa il bottino pieno. La domenica successiva la trasferta a Grumento si è risolta con un pareggio senza reti che va stretto al Satriano in grado di fare gioco e di tenere in mano il centrocampo per tutta la partita concedendo solo qualche sporadico contropiede alla squadra di casa. Si arriva così alla partita di domenica scorsa. In scena al Pasqualino Daraio di Satriano il derby contro l'Invicta Burgentia, una partita molto sentita dai calciatori e dal pubblico. La media dei calciatori in campo per le file della Satriano è 21 anni. Una squadra giovanissima che non teme l'esperienza degli avversari e affronta a viso aperto la partita. Dopo una fase iniziale a vantaggio della squadra di Brienza, i ragazzi di Angelucci cominciano a macinare gioco e dopo aver sbagliato un rigore con Adobbato vanno in rete con Bruno dopo una ribattuta del portiere ospite su una punizione velenosa di Malziotti. Nel secondo tempo Petrucci appena entrato sigla il definitivo due a zero che porta il Satriano a 7 punti in classifica e al terzo posto in solitaria, unica squadra del campionato a non aver ancora subito reti. Domenica prossima il Satriano sarà ospite della capolista A.N.R. Tursi. Il capitano Adobbato suona la carica, Malziotti e compagni sperano nell'impresa. Rocco Perrone
Promozione Tredici punti in cinque giornate e miglior attacco col Grottole
Pietragalla, l’entusiasmo è a mille PIETRAGALLA - Entusiasmo, sorrisi e applausi contagiano lo spogliatoio del Pietragalla in questo scorcio di stagione a dir poco esplosivo. Le statistiche parlano da sole: prima in classifica con tredici punti conquistati in cinque giornate di campionato; miglior attacco, in coabitazione con il Grottole, grazie ai quattordici gol (con una media di quasi tre a partita) messi a segno in quattrocentocinquanta minuti di gioco; seconda miglior difesa, alle spalle solo di Moliterno e Miglionico, avendo subito solo due reti all'esordio contro l'Atl. Scanzano e in trasferta in quel di Matera contro il Varisius; miglior differenza reti e primato in classifica in Promozione più che meritato.Mister Potenza, che la scorsa stagione ha portato il Pietragalla a dominare il campionato di Prima Categoria, que-
st'anno sta facendo miracoli anche nella categoria superiore. Lo spogliatoio è compatto e la voglia di lottare è tanta. La cenerentola di questo campionato sembra essere proprio lei: il Pietragalla. Gli alto bradanici, trascinati dalle punizioni telecomandate di Luigi Pietragalla, attuale leader dei cannonieri di Promozione, da una difesa rocciosa, da un centrocampo solido e da un attacco sempre attento comincia a volare alto e a pensare qualcosa di più della salvezza. Se in molti predicano prudenza perché il campionato è ancora in fase di stallo, altri già vedono il Pietragalla come potenziale favorita per un posto tra le primissime del campionato.D'altronde i numeri sono a favore dei bradanici che nonostante tutto guardano tutti dall'alto. Domenica prossima per Pallotta e compagni è
riservata una gara delicata contro il Pescopagano di mister Pantuosco vogliosa di ritrovare la vittoria mettendo i bastoni tra le ruote all'attuale capolista.Intanto, i ragazzi alla corte del presidente Lamarucciola continuano gli allenamenti. Da testare e valutare bene le condizioni del laterale sinistro Alfonso, preservato domenica scorsa. La sua presenza in campo a Pescopagano è ancora incerta e il mister Potenza le proverà tutte per far si che ce la faccia, perché di sicuro Alfonso è un importante valore aggiunto. Notizie confortanti arrivano anche dai giovani Di Tomaso e Teo Potenza, figlio d'arte, che domenica scorsa ha anche trovato la rete nei minuti finali del mach. I due giovanissimi alto bradanici stanno dimostrando di essere importanti per la squadra.
Pappalardo
Il numero uno, Ciriello, dimostra di essere un ottimo portiere e benché sia stato poco sollecitato domenica scorsa, si è reso protagonista di due interventi provvidenziali per mantenere imbattuta la sua porta. Infine, gli ultimi arrivati come Pappalardo, Gorga e lo stesso Alfonso, sembrano essersi perfettamente integrati con il resto del gruppo. Rocco De Rosa
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Sport 45
Giovedì 15 ottobre 2009
Giovedì 15 ottobre 2009
Fantacalcio A In coda restano Roma, Livorno e Bologna con un pari a testa
Tre squadre a dettare legge Bari, Napoli e Chievo viaggiano a punteggio pieno in vetta MATERA - Continua la marcia delle tre battistrada, Bari, Napoli e Chievo a quota 15 punti, inseguite dal Milan con sole due lunghezze di svantaggio, e la Fiorentina a meno tre, mentre perde terreno il Cagliari. Ma veniamo al dettaglio della settimana. Martedì con gli scontri disputatisi la classifica è andata via via delineandosi, sul campo scontro diretto tra Chievo e Genoa, che in quel momento erano appaiate in classifica con 9 punti, a spuntarla è il Chievo con un solo gol di scarto, (4-3) il risultato finale con sorpasso. Il Chievo si ripete sabato 10, contro il Siena vincendo (7 - 4) conquistando la prima posizione. Anche il Napoli rifila una doppietta di vittorie, martedì sconfigge prima L'Udinese per (9-7), poi ha la meglio sull'Inter del presidente Pizzolla e di mister Tomaselli, che ancora non ha amalgamato bene la squadra, ma ha tutto il tempo per poter recuperare lo svantaggio, sconfitta per (4-2) e Napoli che raggiunge il Chievo. Il Milan detentrice del titolo, vince contro il Bologna con un netto 4-1, poi vince contro l'Udinese di misura 4-3 rimanendo all'inseguimento delle prime. La testa della classifica oltre al Chievo e Napoli, vede in testa sorprendentemente anche il Bari, vittoriosi contro l'Atalanta, con un match combattuto e vinto per 5-4, poi si ripetono con la sofferta vittoria contro il Cagliari, sempre con un gol di scarto. Si fa sotto anche la Fiorentina con le nette vittorie conseguite ai danni della Roma (8-3) e della Sampdoria (7-2), distante tre lunghezze dalla vetta. Il Cagliari che aveva cominciato bene, ha avuto una battuta d'arresto nella gara contro l'Inter (4-5) che ha lasciato il segno, nella gara successiva sconfitti dal Bari (5-6). Il Genoa, che aveva ben impressionato, subisce una battuta d'arresto contro il Chievo, rifacendosi subito dopo, vincendo sabato contro la Juventus (5-3) raggiungendo gli avversari a quota 9 punti. La parte centrale della classifica occupata dall' Udinese (a quo-
Conte del Bari
Paladino del Napoli
Santochirico del Chievo
Castaldi della Fiorentina
ta 7) che la scorsa settimana aveva conquistato sei punti preziosi, in questa ultime due gare è rimasta a secco, forse un occasione sprecata per rimanere agganciata al gruppetto di testa. A 6 punti troviamo il Parma, che riesce a conquistare un punto contro il Palermo (4-4), ma prende una batosta dalla Lazio (6-3) che insidia a quota 5, in compagnia dell'Inter. Troviamo quattro squadre a quota 4 punti, Atalanta, Ca-
tania Siena e Sampdoria. La coda della classifica è occupata a quota 2 dal Palermo, poi Roma, Livorno e Bologna, chiudono la classifica con un punto. In questo momento le squadre di testa hanno dimostrato di avere gli attaccanti più prolifici del campionato, la classifica cannonieri vede al primo posto Antonio Castaldi della Fiorentina con 15 reti segnate, seguito dal compagno di squadra Giovanni Di
Pede a Quota 8. La seconda posizione è occupata da Raffaele Palladino del Napoli con 12 reti all'attivo, secondo realizzatore per i partenopei Felice Tataranni con 7 gol. La terza posizione occupata da Angelo Santochirico, 10 sono le sue segnature e ad insidiarlo in squadra, c'è Nicola Festa, a quota 8. Nella classifica dei marcatori a quota 9 reti, ci sono tre realizzatori, Gianluca Peragine dell'Udinese, Fedele Manicone e Valentino Chimenti entrambi del Bari. Il Bari è la formazione che ha il miglior attacco del campionato, oltre ai due attaccanti citati, bisogna aggiungere Daniele Conte a quota 7, in tre gli attaccanti baresi, hanno realizzato 25 reti, sulle 36 in totale della squadra. Per il prossimo turno Napoli e Chievo hanno due gare alla loro portata, questo sulla carta in base alla classifica, poi il campo darà il giusto verdetto. Molto difficile risulta sulla carta, la gara del Bari, che affronta un Milan, che sicuramente tenterà il sorpasso ai pugliesi. La Fiorentina affronta una delle ultime della classifica il Livorno, anche qui non ci dovrebbero essere problemi, i viola non possono permettersi altri passi falsi, come quello fatto contro il Cagliari. Tra Cagliari, Genoa e Juventus, che hanno una buona posizione di classifica a ridosso delle prime. Gli incontri più abbordabili spettano a Cagliari e Juventus, che affrontano Parma e Bologna, mentre più difficile è la gara del Genoa, che dovrà vedersela contro l'Udinese. L'Inter invece, deve obbligatoriamente vincere contro la Sampdoria, per poter lasciare i bassifondi della classifica, avendo sulla carta, un potenziale non indifferente, ma che in questo momento non gira per il meglio, una buona striscia di successi la potrebbe rilanciare. Catania - Roma scontro diretto per la bassa classifica, la Lazio contro il Palermo, dopo l'ultima vittoria è intenzionata a proseguire la striscia positiva per risalire la china. Vincenzo Bochicchio sport@luedi.ir
Fantacalcio B In sei al comando
Affollamento nei piani alti
Argiolas del Frosinone
Casamassima del Gallipoli
MATERA - Giornata senza sorprese. Le sei squadre al comando rimangono compatte, l'unico regalo di giornata è dell'Empoli che con il successo contro il Torino, approfittano anche dei passi falsi delle dirette concorrenti, si godono la vittoria lasciando lo zero in classifica. Gallipoli, Frosinone Modena hanno facilmente ragione delle avversarie, vincono con un largo punteggio, il Gallipoli contro Cesena vince 8-1, il Frosinone del presidente Paolo Tarasco, sembra la squadra più accreditata per il salto di categoria, dopo gli adeguati rinforzi giunti quest'anno e condotti dalla sapiente guida di mister Coretti, rifilano un 9-2 al malcapitato Mantova, con le reti del bomber Argiolas (4), Paladino (2), Angelastri, Rondinone e Danilo Bochicchio tutti con una rete a testa. Facile è stato rifilare dal Modena sei gol all'Ascoli (6-2), mentre Reggina e Triestina hanno sofferto fino all'ultimo. La Reggina ha liquidato il Padova con un 3-2, la Triestina ha faticato per avere ragione di un Grosseto coriaceo, risultato finale 2-1.
Lunedì è stato il turno del Cittadella contro l'Albinoleffe, i padovani battono i bergamaschi nettamente con un 5-2, raggiungendo le altre al primo posto. mentre l'Albinoleffe rimane a 3 punti in classifica. I restanti incontri sono finiti in pareggio, il quale va stretto a tutte, tutti hanno da recriminare per l'andamento e le occasioni fallite. Comunque rimane un passetto in avanti: Ancona e Salernitata finita 2-2, stesso risultato per Vicenza-Sassuolo, che deve recuperare ancora una gara. Discorso diverso per Piacenza - Lecce, partita ricca di gol e di emozioni, protagoniste tutte e due le formazioni che non hanno lasciato niente al caso, anzi ne è uscito forse un giusto pareggio per5-5. Chi invece continua a non vincere, dovendo ancora rinviata la prima vittoria sono Torino, Cesena, Mantova e Padova a quota zero. Un discorso particolare per Brescia e Crotone che sono a quota zero: il Brescia deve recuperare una gara, mentre due sono le partite che il Crotone deve ancora giocare. vi.bo.
CALCIO A 7 MATERA
serie B
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46 Sport
Gilardi fermo ai box E’ FEDERICo Gilardi l’unico assente in casa della Bawer Matera nella giornata di allenamenti che avvicina la squadra alla lunghissima trasferta di Trapani. Gilardi è stato bloccato a casa da un leggero attacco febbrile che ha consigliato per motivi precauzionali di non rischiare il giocatore. Per il resto la Bawer si è allenata al gran completo avendo recuperato a pieno anche gli acciaccati della scorsa settimana Francesco Longobardi, Marco Amadori e Francesco Gergati. Il momento per i biancazzurri è importante perchè in questi giorni si prepara la prima trasferta stagionale sul difficilissimo campo del Trapani e da lì si potrà capire il valore anche lontano dal PalaSassi di questo Matera. La partita con Trapani si giocherà ad Alcamo e la Bawer affronterà la lunga trasferta dalla prima mattina di sabato. «Finora il Trapani non ha reso per le potenzialità che ha ma è lecito aspettarsi una reazione anche se noi andremo a giocare una partita tranquilla e senza avere nulla da perdere» sono le parole che trapelano dallo staff materano e che fanno capire l’estrema attenzione che si mette per il match ed il rispetto dovuto verso un avversario così tanto prestigioso e importante. p.quarto@luedi.it
Federico Gilardi
In allenamento si alza il ritmo PROSEGUEl'avvicinamento dellaPublisysal delicatomatch con il Palestrina. Al PalaPergola arriverà una squadra in gran fiducia, reduce dal successo casalingo col Sant'Antimo e con il morale a mille per il percorso netto realizzato in questo avvio di campionato. Nel quale la squadra del tecnico triestino Furio Steffè - che aveva battuto in precedenza Ruvo e Agrigento-ha favorevolmenteimpressionato,eforse unpo'sorpreso, gli addetti ai lavori. Domenica ci vorrà un Potenza ben diverso, nella testa prima ancora che dal punto di vista del gioco, rispetto a quello delle prime uscite stagionali. E proprio in questa direzione sta procedendo il lavoro di coach Paternoster sui suoi uomini, chiamati al migliore approccio mentale possibile per la sfida con i prenestini. Le motivazioni del resto non mancheranno a Rato e compagni, che anche in allenamento stanno pigiando sull'acceleratore. Come conferma Sandro Lo Sardo: «La qualità del lavoro in palestra è sempre molto alta, come del resto la squadra ci aveva già dimostrato nelle scorse settimane - ribadisce l'assistent coach della Publisys -. Dopo l'inizio difficile è naturale che i ragazzi cistianomettendo anchequalcosainpiù,inquanto agrintae volontà di reagire a una situazione che vogliono ben presto sovvertire». l.c.
Sandro Lo Sardo
C2 girone B In quattro chiudono in doppia cifra: i due Resta, Biacoli e Prelevic
La Lucos si è sbloccata A Benevento primo successo per il Montescaglioso di Scarano MONTESCAGLIOSO - Alla seconda trasferta consecutiva, dopo quella giocata sul campo dell'AS Baloncesto Napoli, persa con il risultato di 73 a 63, la Lucos Ingest Montescaglioso è riuscita a sbloccarsi e portare a casa i primi due punti stagionali. La vittoria, per 81 a 71 riportata sul campo della Euro Service Pallacanestro Benevento vale doppio: i padroni di casa, infatti, prima di incontrare la squadra di Montescaglioso, da quest'anno guidata in panchina da Pietro Scarano, avevano vinto in entrambe le gare giocate dall'inizio del campionato. Dopo due gare nelle quali, al termine, la Lucos Ingest aveva di che recriminare con sé stessa per l'esito della partita, alla terza occasione la fase difensive e quella di attacco sono state svolte nella maniera più idonea e i risultati si sono visti. Alla vigilia dell'impegno beneventano Rocco Santarcangelo, presidente della compagine montese, aveva invitato i suoi giocatori ad una migliore gestio-
Resta in azione
ne della palla, seguendo le indicazioni provenienti dalla panchina. A quanto pare le raccomandazioni del massimo dirigente montese sono state ascoltate e i cestisti montesi l'hanno dimostrato conducendo la gara in vantaggio dall'inizio alla fine, come confer-
mato dai parziali, (8-23, 2940, 47- 64, 71-81), che hanno evidenziato come il divario in loro favore sia stato sempre rassicurante. Si è trattato di una vittoria di squadra, nella quale si sono distinti in zona canestro il play Biacoli, con 22 punti, seguito dal neo acquisto montenegrino Ivan Prelevic (19), i fratelli Giuseppe (15) e Davide Resta (10). Era, invece, assente per la seconda settima consecutiva Francesco Albanese, il quale potrebbe tornare in squadra nel prossimo impegno. Tra i padroni di casa, allenati dal coach Musco, in evidenza Liberatori con 25 punti e Gregorio con 12. Domenica 18 ottobre prossima, alle 18, la Lucos Ingest Montescaglioso giocherà la sua seconda partita interna stagionale ospitando il Centro Ester Barra di Napoli, mentre il giovedì successivo, il 22 ottobre, alle 21, nel turno infrasettimanale, si recherà sul campo della Nuova Pallacanestro Salerno. Michele Marchitelli sport@luedi.it
C2 girone C Il Ctr ha pagato caro il ko del suo play col Savoia
Pesa l’infortunio a Durante SENISE - Cede al Savoia in trasferta il Ctr La Cascina Senise che perde la prima gara della stagione. Si è trattato di una sconfitta maturata, forse anche per la stanchezza del viaggio fino a Boscoreale, già da subito e frutto anche della più visibile concentrazione da parte dei ragazzi allenati da Castaldo. E che finora non hanno ancora subito l'onta della sconfitta e che viaggiano a punteggio pieno dopo quattro gare: otto punti. Forte di Carrozzo (18) ma anche di Campanile (15) e Diaria (15) la squadra campana ha iniziato fortissimo ed ha preso il largo, chiudendo a più nove la prima frazione. Non cambiava la musica neppure nella seconda frazione che anzi vedeva ancora di più allargarsi la forbice della differenza punti a sfavore dei lucani che chiudevano a meno quattordici. Fin qui dunque i meriti dei padroni di casa che hanno onorevolmente portato a casa la vittoria. I lucani, comunque lamentano purtroppo l'infortunio in fase di riscaldamento del fromboliere Lino Durante capace di dare sempre e comunque una svolta alle partite. Perso Durante infatti, il caoch Michele Di Gioia ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco e correre ai ripari, per quanto possibile. Purtroppo però, alla quarta partita, cominciano a ripresentarsi le lamentele di
giocatori, dirigenti e tifosi, avvero la direzione arbitrale. Colpevole a loro parere, di una direzione nel momento topico, assolutamente unidirezionale. A quaranta secondi dalla fine e con una gara praticamente riaperta sembra lecito pensare di poter fare il colpaccio legittimo. Meno lecito sembra invece il fischio di due falli in attacco presunti o magari inventati ed ancora di più brucia una infrazione che dicono di non avere visto. Nessuno più da queste parti crede infatti alla buona fede, anche perché allorquando gli errori, si verificano sempre a sfavore, allora sembra più che legittimo pensare male. Un fatto antico e risaputo che però nessuno vuole prendere in considerazione. Pur sapendo che ogni squadra è necessaria allo spettacolo e tutte dovrebbero avere le stesse chance. Invece, siamo costretti ancora una volta a commentare le lamentele che non dovrebbero esserci assolutamente. Questa volta in causa sono chiamati i direttori di gara: Rinaldi di San Nicola La Strada e Palmieri di Caserta; nomi già noti alle cronache delle lamentele. La preoccupazione è tutta nella regolarità del girone. Gianni Costantino sport@luedi.it
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Sport 47
Giovedì 15 ottobre 2009
Giovedì 15 ottobre 2009
Basket B Donne Crovatto: «Continuiamo a lavorare per migliorarci»
Basilia in proiezione Brindisi Conto alla rovescia verso il big match di sabato con il Futura LA BASILIA continua a godersi il suo momento d'oro, ben consapevole però che per farlo durare il più a lungo possibile non si potrà concedere cali di tensione. A cominciare dagli allenamenti, cheprocedono suritmisostenuti per permettere alle ragazze di coach Guerriero di arrivare al top per la sfida al vertice di sabato, al PalaPergola, contro il Brindisi. «Siamo consce che ci sarà ancora bisogno di lavorare duro per migliorarci come squadra, edi nonpoterci concedere nemmeno un attimo di relax. A cominciare dall'avvicinamento al difficile impegno con il Brindisi, a cui comunque arriviamo con il morale alto per le belle cose fatte fin qui vedere contro Monopoli e Latina». Sonia Crovatto si mostra più che soddisfatta per l'ottimo inizio di stagione di cui si è resa protagonista la sua Basilia, ma al tempo stesso predica calma e umiltà all'interno di un gruppo che, raggiunto in corsa poco prima del via ufficiale della stagione, sembra averla pienamente conquistata. «Io sono arrivata alla fine spiega il pivot della Basilia Basket -, ma già sapevo dell'ottimo clima che si respirava in squadra. Come le mie ex compagne, con cui sono rimasta in contatto, mi avevano anticipato. E la prima sensazione che ne ho ricavato è stata quella di entrare in un meccanismo già rodato:il clima e l'atmosfera fin da subito mi sono apparsi eccellenti, con una chiarezza di intenti e di progetti che mi hanno ulteriormente convinto della bontà della mia scelta». Quella di tornare in un club che le continua a dare la sensazione di trovarsi a casa. «Devo ringraziare tutta la società per l'accoglienza, la fiducia e il sostegno che mi ha ancora una volta garantito», ci tiene a dire Crovatto. Che prende ad esempio ilfinale del match di Latina per spiegare quello che le piace di questa Basilia. «In quel finale combattuto, dopo tre quarti condotti in testa e con buon margine, siamo comunque riuscite a tenere: con la testa e grazie alla forza del gruppo. Facendo ognuna la sua parte e le cose giuste in campo, senza alcun tipo di egoismo o protagonismo». Luca Carlone sport@luedi.it
Basket D Si lavora per il nuovo campionato
Genzano e Marsico le probabili novità Sei team confermano l’adesione
Sonia Crovatto in azione (foto Andrea Mattiacci)
POTENZA - L'attesa sta per portante innesto di Stefano terminare. Ancora qualche De Angelis dal Nuovo Basket settimana e poi partirà il Potenza, a conferma della vonuovo campionato regionale lontà di dar seguito al prodi Serie D. In questi giorni, di getto di crescita dell'ambiseguito ad una riunione che zioso centro materano, da ha visto coinvolte le massime cui ha mosso i primi passi per autorità lucane della palla a esempio Vincenzo Di Pierro, spicchi e tutte le società affi- ma anche Castellano e Visceliate alla Fip, proprio il comi- glia, protagonisti in C2 ritato lucano, presieduto da spettivamente con MonteFranco Liguori, sta racco- scaglioso e Senise. Notizie gliendo le adesioni per la importanti e confortanti prossima stagione, dal mo- giungono anche da Matera, mento che, in Basilicata, la con la conferma delle due soserie D resta il primo campio- cietà dei Sassi: Pielle e Virnato a libera partecipazione. tus. Entrambe le formazioni, protagoniste già Come prevedibinei campionati le, si riparte dalle giovanili d'eccelconferme dellenza, dopo alcul'anno scorso e alni anni di assenlora non manza, hanno riporcherà per esemtato Matera nel pio neanche quemassimo camst'anno il Ciumpionato regionanera Potenza di le, sempre nel seMichele Montegno dei giovani e murro, che in occon ulteriori procasione dell'ultigrammi di crema partita della scita, grazie alla scorsa stagione presenza di techa festeggiato i nici qualificati 30 anni di attivicome Cotrufo, tà, mentre un'alsulla sponda tra interessante conferma è sen- Liguori presidente Fip piellina, e Conterosito e Roberto z'altro quella del Cus Potenza dei gemelli Cer- Miriello sulla panchina della verizzo, da sempre protago- Virtus. Non ci sarà, dopo la nista del torneo lucano e voci sfortunata esperienza deldi corridoio darebbero per l'anno scorso invece il Bercerto un importante ritorno, nalda, che comunque partedopo un paio di stagioni di as- ciperà al campionato Over senza, dell'Invicta 2000 Po- 40, mentre, si spera che la tenza del factotum Vincenzo passione continui ad essere Calabrese, spesso portacolo- l'elemento portante in centri ri lucana negli spareggi-pro- come Picerno, Melfi e Rionemozione con le squadre cam- ro, squadre ormai "storiche" pane. Non prenderà parte al della Serie D. Proprio il novecampionato, invece, la Po- ro dei piccoli centri potrebbe tenza '84, presente negli ulti- essere rimpinguato dalle mi anni con i giovani più in- partecipazioni di Genzano e teressantidel propriovivaio, Marsico, segno della crescita mentre dalla collina matera- graduale negli ultimi anni di na riparte, più ambizioso che centri spesso "avulsi" dal bamai, il Salandra di coach Pie- sket seniores, mentre è stata rino Daraio, andato vicinis- scartata la possibilità, pasimo alla promozione lo scor- ventata in origine, che alcuso anno e arresosi solo agli ne squadre del Basso Cilento spareggi finali. Alla sconta- potessero partecipare, per ta conferma del coach si ag- migliori questioni logistiche giungono quelle di Melillo, al campionato di Basilicata. Angelastro, Tosti, Di Leo e Donatello Viggiano del tiratore Lauria, con l'imsport@luedi.it
Atletica Alla Matera-Picciano conquista il titolo regionale a squadre
Podistica Ferrandina campione LA PODISTICA FERRANDINA campione regionele di mezza maratona “Amtori-Master”. Alla diciannovesima edizione della Matera-Picciano, valevo per il Campionato Regionale di Società di Mezza Maratona, la società del presidente Giuseppe Selvaggi ha raggiunto l'apice regionale, disputando al meglio la gara organizzata ottimamente del gruppo sportivo Athlos Maratoneti di Matera. La manifestazione, che ha visto la partecipazione anche del Comitato Regionale della Fidal di Basilicata nella sa preparazione, ha esaltato i podisti aragonesi che, dopo aver conquistato la piazza d'onore nella passata edizione del 2008, sono riusciti a tirare fuori la miglior gara possibile per l'ottenimento del titolo regionale. E' stato proprio il presidente Giuseppe Selvaggi a ritirare l'ambito trofeo regionale, lasciando invece spazio al vice-presidente Vincenzo Zaltini che è salito sul palco delle premiazioni
per ritirare un altro trofeo, quello della speciale classifica relativa alla società con più podisti arrivati al traguardo. Per la cronaca, la gara individuale è stata vnta da Giuseppe Francolino, atleta dell'Atletica Amatori Tursi, che si è imposto sui numerosi altri partecipanti con una gara perfetta. Anche il temuto finale, fatto da una salita di ben tre chilometri, e che ha portato i podisti all'arrivo, posto sulla collina nei pressi del Santuario della Madonna di Picciano, non ha spaventato i podisti e specialmente quelli dell'Asd Podistica Ferrandina che, presenti in diciotto alla gara materana, sono giunti al traguardo guadagnando i galloni della miglior compagine lucana, vantando, tra l'altro, già numerose partecipazioni alla gara che porta dalla città dei Sassi al Santuario. Già dai primi chilometri, infatti, Nicola Pennuzzi, Giovanni Schiavone e Antonio Zizzamia hanno dettato il ritmo di marcia, che ha permes-
so alla compagine aragonese di vincere il titolo. I tre apripista, inoltre, si sono aggiudicati premi nelle rispettive categorie, risultando determinanti per la vittoria finale della società del presidente Selvaggi. Invece, Gallitelli, Laselva, Belmonte, Lacarpia, Zambrella, Romano e Ierinò hanno sfruttato la loro esperienza sulal distanza dei 21,097 chilometri, per gestire al meglio le energie, per gestire il temibile finale di gara e contribuire alla vittoria della squadra. Bene i due giovani del gruppo Tudisco, con grandi capacità da scalatore e Bitonti, che ha espresso un'ottima caparbietà agonistica per superare le difficoltà della gara. Determinante, infine, l'apporto del trio Cavallo, Recchia e Cerabona, che non si sono risparmiati per tutto l'arco della gara, anche nei momenti di maggiore difficoltà. Con la Matera-Picciano, gli stacanovisti Saponara e Zaltini, sono giunti alla loro trentesima gara stagionale
La premiazione della Podistica Ferrandina
dall' inizio dell' anno, vero record personale per entrambi. A fine gara malgrado la fatica di un percorso veramente duro, grossa soddisfazione tra le fila del colorato gruppo dei podisti aragonesi, che hanno festeggiato il raggiungimento, al secondo anno di
attività, di traguardi prestigiosi come quello nella Matera-Picciano, una delle gare podistiche più importanti e ben organizzate della Basilicata, oltre che il già citato titolo regionale. Francesco Calia sport@luedi.it
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48 Sport
Tiro Il tiratore di Tito Scalo: «E’ per noi il giusto premio per il lavoro fatto»
Battista alza il trofeo al cielo Vittoria della Coppa Campioni a squadre con la Forestale Moto Buon piazzamento del materano
Rubino al Mugello ha chiuso decimo Raffaele Rubino in pista
SI E’CONCLUSA sul circuito del Mugello con un decimo posto l'avventura del pilota materano Angelo Raffaele Rubino nel campionato italiano Yamaha R-Series. Il giovane alfiere del team Mercato dell'Oro conclude degnamente una stagione che dopo sei gare lo vede sicuramente tra i piloti lucani più promettenti del circus della velocità. In classifica generale Rubino ha concluso la stagione in decima posizione (su oltre 40 partecipanti) portando a casa il terzo posto assoluto nella speciale classifica “under 25”. L'ultima gara è stata caratterizzata da un weekend di prove andato benissimo durante il quale Rubino è riuscito a centrare l'obiettivo di scendere sotto i 2 minuti sul giro. Il tempo di un minuto e 59 secondi gli ha permesso di partire in quinta posizione addirittura più avanti dei piloti in lotta per il titolo, a conferma delle capacità di guida del pilota lucano. Dopo una partenza nella norma Rubino è riuscito a mantenere la posizione fino alla prima curva dove diversi piloti si sono toccati nel tentativo di impostare la traiettoria migliore. “Mi sono trovato nel fuoco incrociato dei piloti che si giocavano il campionato come Pasini e Zerbo che in quella curva si sono tamponati costringendomi a rallentare per non finire per terra. In quel punto ho perso
3 posizioni ma ho continuato a tenere gli scarichi del gruppo battistrada che erano a pochi decimi di secondo da me. Il ritmo di gara era elevatissimo con tempi che sfioravano il record della pista: ho continuato a combattere fino all'ultima curva quando ho sorpassato il pilota che mi precedeva per chiudere nono, ma l'aver ritardato la frenata mi ha fatto perdere terreno facendomi chiudere decimo”. Il decimo posto in classifica generale è comunque un risultato più che apprezzabile se si considera che Rubino ha praticamente perso due gare senza prendere alcun punto: una al Mugello dove è stato costretto al ritiro per un guasto alla frizione e l'altra a Vallelunga dove l'inaspettata pioggia ha reso inservibile il set up delle sospensioni configurate per l'assciutto. “E' stata una stagione tutto sommato positiva -commenta il team manager, Carmelo Miglionico- visto che il nostro pilota si è tolto anche alcune soddisfazioni risultando il pilota più veloce durante la gara di Misano adriatico dove ha superato i 330 chilometri orari. Ora pensiamo già alla prossima stagione che parte da un ottimo livello di sviluppo della moto che si è rivelata davvero a punto durante tutte le gare con un occhio all'imminente Trofeo Inverno che si disputa a Binetto”. sport@luedi.it
È ANDATA al Gruppo Sportivo della Forestale, nelle cui file milita il tiratore lucano Spartaco Battista, la Coppa dei Campioni per società 2009. L'ultima competizione della stagione del tiro a volo, svoltasi sabato scorso presso gli impianti del Tav Concaverde di Lonato (provincia di Brescia), a pochi passi del Lago di Garda, ha visto il trionfo del club che rappresenta il Corpo Forestale dello Stato: impostosi con il punteggio finale di 552 piattelli su 600 davanti alle Fiamme Azzurre (550/600) e alle Fiamme Oro (549/600). Grande soddisfazione per Battista e la sua squadra, che una settimana prima era stata beffata dalla Polizia nel corso dei campionati italiani di Todi, persi per un solo piattello. Una Forestale che conferma l'ottima tradizione recente nella manifestazione: avendo vinto quattro delle ultime sei edizioni della Coppa, con altri due secondi posti all'attivo. E che con il successo di quest'anno è
Spartaco Battista
peraltro riuscita a portarsi a casa il vero e proprio trofeo della Coppa dei Campioni, che spetta di diritto a chi si impone per due anni consecutivi. In una giornata inizialmente disturbata dalla
nebbia - che costringeva gli organizzatori a ritardare di un'ora il via -, ma poi caratterizzata da sole e ottime condizioni di visibilità, la competizione è cominciata con una prima fase di qualificazione in cui tutte le
squadre si sono affrontate sulla distanza di 450 piattelli ciascuna. Poi le prime nove squadre hanno effettuato una ulteriore serie per determinare il podio. Gara in rimonta per il Gruppo Sportivo Forestale (composto anche da Giuseppe Ciccarelli, Emanuele Bernasconi, Daniele Lucidi, Gabriele Bernasconi e Rodolfo Viganò), qualificatosi per il barrage finale con 412/450, secondo miglior punteggio alle spalle del gruppo delle Fiamme Azzurre (417). Poi nella serie decisiva Spartaco Battista e compagni totalizzavano 140 piattelli su 150, spuntandola sulle Fiamme Azzurre al termine di un serrato testa a testa. «Il successo nell'ultima competizione in programma quest'anno - ha spiegato il tiratore di Tito Scalo - ci ripaga della delusione per aver perso sul filo di lana gli assoluti. E rappresenta il giusto premio per il grande lavoro compiuto dalla squadra in tutto l'arco della stagione». l.c.
Ippica Poco fortunata la gara svolta ad Altamura
Tucci Team sottotono POLICORO - Brusco stop per l'ippica jonica. I fantini policoresi dell'Asd “Tucci team”sono stati penalizzati dal terreno di gara ad Altamura, con una buona dose anche per la mala sorte. Infatti, la gara disputata nello scorso fine settimana è stata decisamente al di sotto degli standard, a cui i cavalieri lucani hanno ormai abituato la tifoseria jonica; le prove si sono disputate nell'ambito del concorso ippico Nazionale B, tenutosi presso i nuovissimi impianti del Circolo Ippico “Il Firmamento”. Eppure il Tucci Team alla gara altamurana ha messo in campo quasi tutti i suoi allievi, cercando di far bottino pieno, ma gli unici risultati positivi sono arrivati dalle amazzoni Laura Ferrara nella categoria B 80 e Rossana Conte nella Categoria B 100, autrici di due splendidi percorsi netti; dal cavaliere sempre positivo, Gianfranco Barbarinaldo (risultato terzo nel trofeo generale); da Salvatore Palmieri e dal capo equipè Vincenzo Tucci, che sono usciti dal terreno di gara con in tasca il percorso netto. Sottotono, invece, le prove di Carmen D'Andrea, Greta Di Pierri, Sara Giuli, Gerardo Dente e Mario Muolo, che sono incappati in una serie di errori esono rimasti ben lontanidalle po-
sizione di vertice. «Una gara da dimenticare -ha commentato Tucci- il terreno un po' pesante non ci ha favorito, ma non può essere una scusante, tutti abbiamo gareggiato alla pari. I miei ragazzi non hanno svolto delle belle gare e questo deve farci riflettere in vista della chiusura agonistica 2009». Al concorso si prevedeva una massiccia partecipazione, dato il ricchissimo montepremi messo in palio
dagliorganizzatori,per questomotivola concorrenza è stata spietata. Un'occasione perduta dagli jonici, visto che il trofeo altamuranorappresentava ilterz'ultimo impegno della stagione 2009, che si chiuderà a metà novembre con l'appuntamento di Bari, preceduto dal concorso internazionale alla Reggia di Caserta. Antonio Corrado a.corrado@luedi.it
Bocce Aurora “A” e Gialloverde hanno guadagnato l’accesso alla seconda fase ilSudoku
Quasi definita la griglia play off QUASI decise le squadre che accederanno ai play-off nel campionato di terza categoria di Bocce della provincia di Potenza. Con una giornata d'anticipo, infatti, nel girone “B” sono state già designate la società che parteciperanno alla fase finale, con l'Aurora ”A” e la Gialloverde ampiamente qualificate e rispettivamente a 9 e 7 punti. Mentre, con soli due punti a testa, restano fuori dai play-off la Burgentina e La Potentina, con la prima che, comunque, chiuderà il campionato con dei recuperi importanti che possono far ben sperare per il futuro della squadra. Nel girone A, invece, il già qualificato Montereale attende la squadra da portare con se alla fase successiva, visto che esclusa la già eliminata Nuova Corletana, l' Aurora “B”ela Città diMelfi sigiocheranno tutto nell'ultima gara della regular season. Le due compagini sono separare da un solo punto in classifica, anche se la Città di Melfi è avvantaggiata dai risultati negli scontri diretti, nonostante la sconfitta dell'ultima uscita. Le due gare del girone
A. Nell'incontro tra Montereale e Nuova Corletana, ha prevalso nettamente la capolista, che non ha lasciato scampo agli ospitichiudendo sulperentoriorisultato di 3-0 la gara. Non c'è mai stata partita tra le due formazioni con i padroni di casa che hanno dimostrato di avere un potenziale invidiabile anche nei giovani, mentregli ospitihannoconfermato lanegatività di un'intera stagione, nella quale hanno incontrato numerose difficoltà, disputando probabilmente il peggior campionato di società della sua storia. Nell'altro match, di fronte le due contendenti per un posto nei play-off e con la Città di Melfi che perde l'occasione per chiudere iconti elasciare fuoril'Aurora “b”.A Muro Lucano, infatti, i locali sono riusciti ad ottenere una vittoria di misura, per 10, che lascia aperte le porte ad una possibile qualificazione, se i risultati dell'ultima giornata saranno favorevoli. In caso di vittoria contro la Nuova Corletana e conseguente sconfitta della Città di Melfi contro la capolista Montereale, l'Aurora
“b” accederebbe alla fase finale. Comunque, per l'ottimo incontro visto tra le due formazioni, quasi sempre alla pari a Muro Lucano, entrambe meriterebbero di avere la possibilità di giocarsi i play-off, anche se c'è spazio solamente per una di loro, che si deciderà nell'ultima giornata del campionato di terza categoria. I melfitani sno favoriti, perché basta un pareggio ai federiciani per superare il turno. Nel girone B, invece,a Melfi, la Gialloverde ha definitivamente staccato il biglietto per i play-off grazie alla vittoria su La Potentina, con un convincente 2-0. Nell'altro incontro, invece, sul neutro di Corleto, la Burgentina, che nel girone di ritorno ha recuperato due giocatori importanti, si è arresa alla capolista Aurora “a” solamente per 2-1, disputando una gara di altissimi contenuti tecnici da entrambe le parti. Una gara che ha dato grandi soddisfazioni alla Burgentina che ora sa di poter contare su un buon gruppo in vista del prossimo torneo. fra.cal.
Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.
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Sport 49
Giovedì 15 ottobre 2009
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Giovedì 15 ottobre 2009
Presentato a Moliterno il saggio di Bertozzi sulla scuola italiana
Documentari da leggere di MIMMO MASTRANGELO MOLITERNO - Il documentario ancora oggi viene radiato dalle filmografiedegli autori, mai viene considerato come un vero film di un regista. Granderesponsabilità diquesto maltrattamento ce l'ha la critica che continua ad associare il documentario ai nuovi slogan elo tratta,rispetto alla fiction, come il fratello esteticamente povero del cinema. Eppure l'effervescenza di molti documentaristi - spiega Marco Bertozzi storico del cinema nel saggio “Storia del documentario italiano” che è stato presentato l'altra sera allo Spazio Sankara - produce una nuova consapevolezza estetica nel trattamento del reale. Tant'è che ricerche interessanti emergono tuttora nel cinema del reale e i cineasti più curiosi se ne sono accorti da tempo. Alcuni non hanno mai lasciato il genere, altri sono tornati a praticarlo convinti che potesse offrire qualcosa che nel cinema narrativo non riuscivano ad intercettare . Chi sceglie le modalità (ed insieme le difficoltà economiche) del documentario lo fa per realizzare un cinema in prima persona, più impegnativo, ma liberodall'obbligo del racconto, “lontano dall'overdose di immagini realistiche a bassa pulsazione. Paolo Pisanelli, Peppe Ruggiero, Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio, Salvo Cuccia, Alessandro Rossetto, Gianfranco Pannone (solo per citare alcun nomi) sono autori dalle competenze raffinate, con una diversa consapevolezza teorica del fare cinema, ma agganciata ad una tradizione che nella bottega artigianale hail suolocuselettivo. Sottoil nome del documentario certo
trovano posto desideri, pratiche, interrogativi inconciliabili (se non addirittura antagonisti)sul cinemae sulmondo. In questo senso il cinema del reale interroga la società e si confronta con il regime discorsivo delle immagini e delle parole. Il documentario consente ancora, più di altri generi, tracce di libertà per tutti, per diffondere un valore diverso delle immagini da quello delle manipolazioni del consumo. Manca nel nostro documentario il sogno (concettuale) di Cesare Zavattini del documentario inteso come “cinema di tanti per tanti”, ma in un paesaggio mediatico sempre più espanso interrogarsi - come fa Marco Bertozzi - sul documentario, su qualcosa che non è sanzionato, che non è codificato, che pochi difendono significa donare molteplici occhi alla complessità del paese reale, alle sue identità, ai suoi racconti. “Oggi il cinema - scrive Bertozzi nel suo volume uscito da Marsilio lo scorso anno - l'idea documentaria supera le boe della rappresentazione e diviene qualcosa più delle storie raccontate e dei contesti evocati. A noi restaun'esperienza sovversiva, eretica forma di pensiero fluttuante. Cinema dell'incertezza, esperienza non protetta, a cui manca la parola fine”. Dopo la discussione del libro allo Spazio Sankara è stato proiettato il docu-corto di Antonio Bellia “Peppino Impastato: storia di un siciliano libero”, un' opera del 1998 che attraverso le testimonianze dei parenti e dei compagni di lotta viene ripercorso il passato del militante di DemocraziaProletaria ilcuiassassinio è stato strumentalizzato, tra gli altri, da forze oscure dello Stato.
Marco Bertozzi, autore del saggio sul documentario italiano
IL CINECLUB
“Il cattivo tenente” di MARIA ANNA FLUMERO MATERA - “Il cattivo tenente - Ultima chiamata New Orleans”. Appuntamento imperdibile questa sera per il “Cineclub del giovedì” ideato e curato dal' associazione culturale materana “Cinergia”. Il film drammatico, come consuetudine sarà proiettato presso il cinema Comunale in piazza Vittorio Veneto in tre spettacoli, rispettivamente alle ore 17.30, 19.35 , 21.40. Trama? New Orleans, all' indomani del furioso passaggio dell' uragano Katrina. Il detective Terence McDonagh salva da morte certa un detenuto chiuso in una prigione allagata.
Ottiene così la nomina a tenente e una prescrizione vitalizia per il Vicodin, potente antidolorifico per il trauma riportato alla schiena. Si serve anche di cocaina e di crack, in compagnia dell'amata Frankie, una prostituta. Quando una famiglia di afroamericani viene sterminata, si assume il caso, certo di poter incastrare il colpevole, il temuto Big Fate. Sa convincere le persone, non ha paura, scommette su se stesso. Con Il cattivo tenente (The Bad Lieutenant. Port of Call: New Orleans), Herzog scommette su Nicolas Cage e vince. Una pellicola da non perdere. Il costo del biglietto di ingresso è di 3,50 euro. cultura@luedi.it
CINEPRIME di CARMINE PEPE PICERNO - Il grande giorno è arrivato e Picerno ha abbracciato i suoi figli d'arte in uno scrosciare di applausi e di partecipazione. Per due serate, presso l'auditorium della scuola media dell'istituto comprensivo “Fortunato” di Picerno, alla presenza del sindaco Valeria Russillo e del presidente della pro loco Felice Russillo, è stato proiettato il primo film del regista Ernesto "Varian" Luongo. Ernesto Luongo è un giovane lucano di Picerno di 23 anni che dopo aver affinato alcune tecniche e acquisito anche un po' di esperienza a Roma recitando con registi del calibro di Guido D'Avino ha lanciato la sua sfida personale con la produzione di un lungometraggio. Il film intitolato “Facciamo Jazz” è un Pulp Ridens, prodotto dal Laboratorio Teatrale 95 di Picerno, è nato come tributo al mitico George Peppard, ai più conosciuto come colonnello Hannibal Smith del famoso telefilm ATeam. Lo scorso weekend è stata la prima uscita del film e la manifestazione che ha accompagnato le tre proiezioni ha avuto il patrocinio del comune di Picerno e della Pro Loco. Il film girato interamente a Picerno e con attori del
“Facciamo jazz” di Luongo raccoglie applausi a Picerno
Il cast di “Facciamo jazz” a Picerno
posto, oltre allo stesso regista ha avuto altri interpreti che sono: Nicola Demeo, Paolo Curcio, Ernesto Luongo, Federico Caggiano, Manuela Marcantonio, Luca Tomasiello, Davide Tomasiello, Loredana Marcantonio, Dario Curcio, Cataldo Altavista, Rosario Bochicchio, Rossella Losasso, Francesco Russillo, Mariarosaria Curci, e Umberto Longo. Tutti gli attori, e anche tutte le altre comparse, sono giovani di Picerno, come se il regista avesse lanciato l'arte del Made in Picerno. Anche lo staff che ha lavorato alla realizzazione del film è fatto da giovani. Le truccatrici sono state Antonella Pacella e Felicia Lombardi, le riprese e il montaggio sono state eseguite dal bravo fotografo Rocco Martino, mentre tutte le musiche e gli effetti sonori sono state curate da Pancrazio Giuzio. Il film Facciamo Jazz accarezza il tessuto di un Giallo, ma sfodera episodi ricchi di ilarità abbracciati da equivoci e insidie. A fare da sfondo a tinte forti è uno degli intenti del film: far riflettere sulla questione della droga che nei nostri piccoli centri è presente e ben diffusa, ma è un argomento che torna a galla solo quando succede l'irreparabile e malauguratamente ci scappa il morto.
CARNET “Le incisioni” di Cosenza in mostra
POTENZA - Nel pomeriggio, alle 17,30 presso la Sala del Campanile a Palazzo Loffredo sarà presentata la mostra "Le Incisioni" di Gerardo Cosenza che è stata allestita presso lo studio dell'artista, recentemente scomparso, di Vico La Vista. 9 della città capoluogo. Interverranno il sindaco, Vito Santarsiero, l'artista Paolo Laudisa, il critico d'arte, Rino Cardone. Coordinerà la discussione Simona Ragnolini. Gerardo Cosenza fortemente espressivo e ribelle, viene ricordato tra gli artisti del novecento per la sua capacità di coniugare la forza del segno con l'esplosione della tavolozza cromatica. «L'incisione è espressione originale dell'arte. Non è uno studio per pittura e scultura o altro. Questo Gerardo Cosenza l'aveva capito e praticato. Non poteva essere diversamente per chi ha scelto l'arte come vita. Alchimista di cere, acidi e nero fumo l'artista creava immagini di grande impatto proiettate sullo schermo dei pieni e vuoti in equilibrio non apparente». La mostra sarà aperta tutti i giorni dalle ore 17.00 alle ore 19.30.
A Filiano “Una matita per Riviello” FILIANO - La Pro Loco e il Forum giovanile C63 di Filiano, in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Filiano e con il patrocinio del Comune di Filiano e della Regione Basilicata, lanciano il concorso nazionale di illustrazione dal titolo “Una matita per Riviello”. Al concorso possono partecipare tutti i cittadini italiani che abbianocompiuto il18°anno di età. La partecipazione è gratuita.I partecipanti dovranno interpretare con un'illustrazione una poesia a scelta del volume “Fumoir” di Vito Riviello. Il concorso vuole rendere omaggio al poeta lucano Vito Riviello, recentemente scomparso, in particolare alla sua opera Fumoir Il concorso scade oggi. Tel: 0971.1835137 Cell.: 347.7821498: Email: info@prolocofiliano.it -
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Cultura&Spettacoli
Al via il restauro del ricco patrimonio: affreschi e habitat rupestre di Melfi di FRANCO CACCIATORE MELFI - Sul territorio, oltre le chiese rupestri del XIII secolo (Santa Margherita, Le Spinelle e Santa Lucia), sono sparsi anfratti, grotte e camminamenti, a volte della percorrenza di qualche chilometro. Alcuni di questi luoghi, databili alla fine del 1600, presentano affreschi, altri no o forse sono stati cancellati dal tempo o dall'uso che l'uomo ne ha fatto. A volte stalle per armenti, altre univano a tale uso, quello di abitazione. Su questo mondo arcaico puntano l'attenzione la locale sezione dell'Archeolclub e l'associazione “La Terra Nova”, unitamente al Banco di Napoli, con uno stanziamento di 25.000 euro, mirato alla valorizzazione di tale habitat. Il programma di recupero e valorizzazione di questo immenso patrimonio è stato presentato, in un incontro con la stampa, dai rispettivi presidenti, Vincenzo Fundone e Goffredo Pizza, e l'intervento del direttore del Banco di Napoli della città, Daniele Benso. Per il momento hanno ottenuto il permesso dalla Soprintendenza competente per effettuare il distacco e restauro di quattro affreschi, in considerazione del pericolo di crollo delle rispettive grotte, i cui proprietari, Andretta, Gliaschera e Catalani, hanno mostrato disponibilità e collaborazione. La delicata operazione, è stata compiuta da un accreditato ed esperto restauratore, Paolo Schettino di Maratea, che già negli anni '70 restaurò la tela dell'edicola del Crocifisso ligneo dei Cappuccini del XIII secolo ed attualmente sta ultimando il restauro degli affreschi del '700, venuti alla luce nelle stanze dell'Episcopio. Gli affreschi rimossi saranno mostrati al pubblico in occasione di un convegno che si terrà in novembre alla presenza di autorità e studiosi e si prevede l'intervento dell'attuale Presidente del Banco di Napoli, Franco Giustino, unitamente a quella del concittadino, Vincenzo Pontolillo, suo predecessore. Ed ora un approfondimento dei luoghi. In contrada Valchiera è l'ubicazione delle grotte interessate al distacco degli
Tra antiche grotte e camminamenti
affreschi e quasi tutte legate alla pastorizia e sistemate su un costone a più ripiani. Una suggestiva visione, che ci mostra un complesso rupestre di particolare interesse. Di ben altra natura, ma anche di maggiore estensione, le altre in contrada Macera. Qui si uniscono lunghi camminamenti in un'area, che richiede un approfondimento e uno studio appropiato. In questo luogo, infatti, è da annotare la presenza di antica chiesetta, oggi in grave stato di abbandono ed a rischio crollo. In essa si svolgeva, sino ad una decina di anni fa, un rito, senza dubbio appartenente al mondo contadino di un tempo, legato al culto, appunto, della Madonna di Macera, nelle cui mani, ogni anno, l'8 settembre, festa della natività della Vergine, si poneva un grappolo d'uva, prima di iniziare la vendemmia. Un atto propiziatorio, un affidarsi alla Vergine per un abbondante raccolto. A questo faceva seguito alla fine di settembre altro rito, presso la cripta di Santa Lucia, quello di Giaco-
Sopra Paolo Schettino all’opera in una delle grotte da restaurare, a sinistra la cripta di Santa Margherita, in basso alcuni degli affreschi rimossi per essere sottoposti ai lavori di restauro voluti dalle associazioni Archeoclub e Terra Nova di Melfi
nelli, dal suo luogo di ubicazione, legato alla spillatura del primo vino, il novello di oggi, che si legava ancora all'immagine della Madonna, rappresentata in un bellissimo affresco della chiesa rupestre, che
necessita di altrettanto immediato restauro. Tornando a Macera è da dire che questo luogo, molto lontano dal centro, era stato destinato da Federico II alla “macerazione” del lino e della canapa, operazio-
ne severamente vietata e punita se eseguita nei fiumi e nei laghi delle città. Pertanto valorizzare questo complesso di grotte ed anfratti, in particolar modo in Macera, sarebbe operazione di grande spes-
Daniela e la pittura dei sentimenti
MATERA - Daniela Di Pede è una giovane pittrice materana che,comelei stessasostiene,vede l'arte come deformazione della realtà. Le sue opere conferiscono, certo, una originale interpretazione ai sentimenti come alle figure umane, che nei suoi quadri assumono le sembianze di docili ciclopi, figli di creature mitologiche, di ninfe e misteriose presenze. E' questa la cifra espressiva con cui Daniela interpreta l'amore. Ed è quanto traspare nell'omonima opera, “L'amore” appunto, nella quale i due amanti sono intensamente legati da un filo e sovrastati da un esteso cuore composto al centro del quadro. E' l'amore assoluto che protegge l'intenso sentimento. La forma del cuore e il rosso denso spadroneggiano nell'opera e donano più calore, in una giocosa piramidale sensazione. In “Maternità nera” una donna araba stringe a sé due creature: vige l'eterno senso materno che sconfina oltre ogni misura dispazio e ditempo. Ecco l'artecome deformazione della realtà. «Esiste la realtà, concreta, - ci dice la pittrice - con le sue sicurezze, le sue stabilità e le sue regole; ed esiste l'arte, strana, senza regole, libera da vincoli, indi-
pendente insomma». Ma dove trae ispirazione Daniela Di Pede? «Spesso dalla moda; in passato la mia passione era quella di diventare stilista, di disegnare bozzetti di abiti e donne stilizzate, vestite della mia fantasia e della mia creatività. E così la mia pittura è stata coinvolta da quella originaria passione. Così i miei lavori rappresentano donne stilizzate ed armoniose, intinte di colori sgargianti e di decorazioni le più svariate. Forse inconsciamente amo ancora la moda». Non ha particolari modelli pittorici la giovanematerana.«Possodire solo-ciconferma - che grazie allo studio di alcuni artisti, come Lucien Freud, ho cambiato il mio modo di dipingere per quanto riguarda la pennellata: prima molto liscia, quasi inesistente, ora molto più visibile, proprio perché preferisco vederla corposa e densa, cercando di dare al dipinto un “senso di movimento”. Assonanze cromatiche si possono rilevare anche nella pittura di Frida Kahlo, mitica pittrice messicana. Diverse le esposizionidella giovane pittrice, soprattuttonella suacittà, doveha ottenuto importanti consensi . Chiara Lostaglio
Amore e femminilità sulle tele della giovane artista materana
Alcune opere di Daniela Di Pede
sore culturale e religioso soprattutto se unita ad opera urgente di salvezza della chiesetta, testimonianza di quella semplice, forse paganeggiante, ma autentica religiosità popolare. cultura@luedi.it
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Cultura e Spettacoli 51
Giovedì 15 ottobre 2009
Giovedì 15 ottobre 2009
In libreria
La lotta agli incendi nel racconto leggero del “disaster manager”
Pio, “Lo Zen e il fuoco” MUSICA
Avvolti dalle note di “VioClaBass”
Pio Acito
di BIAGIO TARASCO MATERA - Architetto e disaster manager, nonché attivista storico di Legambiente, Pio Acito è anche autore di narrativa. Dopo il volume “Storie di guai”, pubblicato lo scorso anno, torna in libreria con “Lo Zen e il fuoco - ovvero la magnifica arte di spegnere gli incendi”(edizioni Lineadaria, Biella). Il libro sarà presentato a Matera da Simona Guarini e Luciana Paolicelli stasera, alle ore 19, presso la Libreria dell'Arco. In “Lo Zen e il fuoco” Pio Acito narra della sua esperienza di contrasto diretto agli incendi boschivi. L'autore non solo parla di chi provoca gli incendi e di chi li spegne, ma, con la prosa leggera e magica che lo caratterizza, descrive anche archetipi e santi, l'ottavo cerchio, il ballo ed altri motivi legati al fuoco. Pio Acito il fuoco lo combatte insieme ai volontari di Legambiente, persone di ogni età che, armate di buona volontà, faticano e sudano tutte le estati, scrutano sempre l'orizzonte come le vedette, sono disponibili sempre, giorno e notte, il giorno del compleanno e anche di Ferragosto, nel caso vengano chiamate per spegnere un incendio. Pio Acito è uno di loro, uno che ha saputo e ha voluto fare scuola. Il gruppo dei volontari che ha fatto nascere come amici, uniti dal folle ideale di salvare gli alberi, è rimasto tale, cioè un gruppo di amici, anche
per merito suo. «Come amici da quindici anni - ha dichiarato Acito - ogni estate dividiamo una mela se l'incendio è lungo e un sorso di acqua se il vigile del fuoco è assetato. Non necessariamente spegniamo il fuoco, a volte dobbiamo solo portare l'acqua per bere. A volte, invece, dobbiamo solo vigilare sui tizzoni ardenti di un incendio esausto, ma ogni volta lo facciamo con la stessa testa, pacati e non aggressivi. Il fuoco si accompagna non si combatte. Non siamo in guerra. I volontari sono consapevoli che quello che conta è il rispetto, verso le piante, verso gli animali, verso i professionisti, e anche verso il fuoco». Pio Acito, segno di fuoco, è nato a Matera, città dei Sassi scavata nella Terra. Da quindici anni collabora con i volontari di Legambiente per ridurre i danni degli incendi. Da dieci anni scrive e realizza laboratori didattici per seminare progetti, idee, domande e libri da affidare al vento e al futuro. Ha pubblicato “Storie di guai”, “L'autostoppista africano”, “In cielo volano sempre uccelli curiosi”, “L'albero magico di Edon”, “Capablu”, “Trecce ed intrecci”, “Ulivi”. Nel 2003 ha vinto il secondo premio al Concorso Trieste “Una favola per sognare”. Nel 2008 ha vinto il premio speciale Città di Schwanenstadt/Bordano con il racconto “Segna questo numero”. Cura i siti web www.emergenzabasilicata.it e www.librinelvento.it.
Aperti i “Cantieri d’arte” POTENZA - Si costruisce per migliorare l'ambiente dove viviamo. Si costruisce per abitare. Per occupare uno spazio. Ma anche per condividerlo. E' con questi scopi che Cose di Teatro e Musica ha deciso di aprire diversi cantieri e sta cercando dei validi carpentieri. Bang Bang Revolution, i Laboratori teatrali e il Cafè Bohème sono i “Cantieri d'Arte”, prossimamente per tutti al Teatro Don Bosco di Potenza. Bang Bang Revolution nasce dall'intento di offrire agli artisti locali un vero palcoscenico, quello del Teatro Don Bosco di Potenza, dove poter esprimere il proprio talento ed esibire la propria creazione artistica. Uno spazio unico dove dar sfogo alle ambizioni e aspirazioni personali, in un clima divertente e non competitivo. Bang Bang è aperto a tutte le forme di spettacolo dal vivo: teatro, musica, danza, poesia e rappresenta l' opportunità di allestire autonomamente il proprio show. I Laboratori teatrali, invece, sono rivolti principalmente a quei giovani, ma non solo, che desiderano coltivare e migliorare il proprio talento attraverso un vero e proprio percorso di formazione teatrale grazie all'insegnamento di esperti del settore. Infine c'è il Café Bohème: uno spazio, un luogo fisico che sarà allestito all'interno del Teatro Don Bosco, in cui gli artisti, gli aspiranti artisti e gli amanti dell'arte in genere, potranno discutere delle problematiche e delle tendenze del settore, condividere esperienze, intrecciare nuovi rapporti e decidere di sviluppare insieme progetti, in un'atmosfera suggestiva e di relax. Per ulteriori informazioni rivolgersi presso Cose di teatro e musica, telefono 0971.410358 o consultare il sito www.cosediteatroemusica.com
AL POETA del “Cantico delle creature”, al Francesco Patrono d'Italia, al Santo che seppe farsi povero di ogni cosa per seguire Gesù, Antonella Pagano ha donato “Un frammento di terra” come un “frammento di poesia”. E quando le chiedo perché, lei risponde che il Comune di Matera gliene ha offerto l'opportunità, Le ha consentito di essere una dei lucani a poter donare non l'olio che non produce, ma una sua opera. E Antonella Pagano ha desiderato contribuire al dono con il dono della terra lucana e con un suo verso. «Un verso - ha dichiarato la poetessa - per tutti i versi che San Francesco ha scritto. Versi in poesia, versi in preghiera, versi in gesti luminosissimi. Luci perenni che ancora dal suo eremo giungono a noi in musica, armonia solenne e fresca, fresca come quella 'sorella acqua' che m'ha fatto sentir ruscellare per le vie del mio cuore. Una umile fetta di tufo materano sul quale ho manoscritto il frammento di una mia preghiera, anzi quattro parole assolute: armonia - infinita -
RIONERO – “VioClaBass” è un complesso musicale tutto lucano di Rionero, che sin dalla sua costituzione sta riscuotendo lusinghieri successi, sia in ambito regionale che extraregionale e della cui professionalità spesso si avvale il noto attore e regista Ulderico Pesce. Il quintetto VioClaBass è composto da cinque ragazzi che hanno mescolato le loro differenti esperienze musicali in un solo percorso, il cui risultato è molto apprezzato dagli addetti ai lavori oltre che dai numerosi fans. Il quintetto rionerese è nato dalla già consolidata esperienza dell’omonimo trio VioClaBass (sintesi di violino-clarinettobasso) composto da Giovanni Catenacci, Stefano Lagatta e Giuseppe D’Amico, che si è dedicato soprattutto allo sviluppo della musica da camera, spaziando dal medioevo alla musica d’oggi. Al trio iniziale si sono poi aggregati Mario Telesca a Gianmarco Leccese, provenienti da avventure musicali diverse e comunque essenzialmente di musica moderna. La nuova composizione del quintetto può a prima vista dare anche l’impressione di una anomala formazione non conforme sotto l’aspetto cameristico dei canoni classici della tradizione, ma che di certo presenta numerosi lati positivi per quanto concerne l’impasto timbrico, il cui risultato è del tutto eccellente.Oltre allacostantecollaborazione artistico-musicale-lavorativa con Ulderico Pesce, i VioClaBass eseguono concerti di musica da camera, musiche teatrali, recital ed intrattenimenti, come presentazioni e quant’altro.
«In particolare –ha detto Giovanni Catenacci anche per conto dei compagni del quintetto – il nostro intento è quello di ripercorrere a grandi linee la storia della musica occidentale con accenni anche ad altre tradizioni, quali quella ebraica ed orientale, dalle più antiche musiche di trovatori e trovieri che sovente accompagnano questi cantastorie nelle loro narrazioni, passando per il barocco italiano e tedesco, intermezzi della grande tradizione lirica italiana, fino ad arrivare ai giorni nostri con rivisitazioni dicolonnesonore epezzimusicalia noi molto familiari». «Il nostro viaggio musicale nel tempo – ha concluso Catenacci – non vuole essere un ripercorrere in modo fisiologico la nostra storia musicale, ma vuoleessere un modo per mostrare la complessità evolutiva della nostra musica in uno». Michele Rizzo
“Frammenti di terra” per san Francesco
Antonella Pagano
abbraccio - di vita. Parole che ho intrecciato con un ramoscello di rampicante dalle foglie verdi, la vita. Quindi ho adagiato il tufo su un letto di seta sulla quale ho manoscritto tre preghiere, anche quella da cui ho tratto il frammento. Ho impreziosito le pagine di seta - ha proseguito la Pagano - con petali e perle, poi ho riposto il tut-
to in una preziosa scatola, anche questa allestita da me con la parte interna del coperchio riportante l'immagine che mi riprende sui calanchi di Tursi, nei pressi del Santuario della Madonna di Anglona. Donna di terra sulla terra che mi scorre nelle vene. Su quei calanchi ho scritto le mie preghiere e le liriche con salsa di po-
modoro, estratto di basilico e rosmarino, per consegnare alla terra che amo la grafìa delle mie parole». La tavoletta di tufo, avvolta in uno dei libri d'artista che Antonella Pagano ha realizzato, è il dono che la poetessa ha fatto a San Francesco. «Il Santo - ha spiegato che ha ispirato il mio cuore sin da adolescente, Colui che vi ha posto il seme della parola poetica, Colui che irrora la mia penna d'un inchiostro che meraviglia il mio animo ogni giorno, ogni istante e fa di ogni mio sguardo un affascinato vedere, un tenero rispettoso appartenere al territorio, un tenerissimo abbraccio alle cose del Creato. Ho potuto onorare anch'io, quindi, il Santo Patrono d'Italia, in occasione della cerimonia di donazione da parte della Basilicata dell'olio che alimenta la lampada perennemente accesa sulla tomba di San Francesco. Un Santo che ha proposto la credibilità del comportamento prima delle parole, la fiducia prima delle conclusioni, l'infinitamente piccolo dei segni prima della verità urlata». bia.tar.
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52 Cultura e Spettacoli
Amore hot per Nina
Ridge si sposa, davvero
L’AVEVAMO lasciata mentre flirtava con uno degli autori del reality La Talpa, Tommaso Marazza, la ritroviamo avvinghiata ad un giovane canadese, Michael, davanti alla discoteca milanese Hollywood. Torso nudo, tatuaggi, fisico aitante, muscoli in vista, un clone del suo vecchio amore Fabrizio Corona? No, molto meglio.Almeno secondo Nina
Aguilera le preferisce nude
ALL’abito da sposo ci è abituato, nella sua carriera lo ha indossato già undici volte, ma ora è diverso e l’emozione non è quella del set. Ronn Moss, per i fan il Ridge Forrester di Beautiful, si è sposato. Davvero. Con Devin Deasquez, una ex playmatedalle formegenerose, i capelli mori e il sorriso contagioso, con cui vive da più di cinque anni.
«MEGLIO stare a guardare una donna nuda che un uomo», parole di Christina Aguilera. Che magari non faranno bene all’autostima delsuo maritino Jordan Bratman, ma che fanno parte di una schietta e bizzarra confessione della cantante inglese ventottenne al magazine Cosmopolitan. «Penso che le donne siano degli esseri sensualissimi».
Il Roma film fest apre stasera con Margherita Buy madrina d’eccezione
Con “Triage” sul red carpet “TRIAGE”, la storia di un fotoreporter ferito in Kurdistan, a firma del regista bosniaco Danis Tanovic premio Oscar, sarà oggi l’apertura di una quarta edizione del Festival Internazionale delFilm diRoma che, non a caso, guarda alle crisi del mondo. Ma già da ieri alla manifestazione si sono celebrate le aperture di tre mostre. Ed esattamente: “Luci del cinema su Antonio Ligabue” che raccoglie sessanta opere del grande pittore al Museo Archeologico dell’Auditorium; nello Spazio Hag – nel segno dell’ambiente, focus scelto quest’anno dal Festival – c’è invece “Cape Farewell: art and climate change”, ovvero fotografie, sculture e installazioni alimentate dall’energia solare o scavate nel ghiaccio, create da un gruppo di artisti in una località della Groenlandia. Sempre da ieri pomeriggio poi nello spazio del parcheggio superiore, c’è la mostra “Sergio Leone, uno sguardo inedito” con allestimento a firma dai premi Oscar Dante Ferretti e Francesca LoSchiavo ela presenza di Ennio Morricone. Ma, come già detto, la vera apertura con tanto di red carpet e con Margherita Buy nel ruolo di madrina; sarà stasera sera alle 19.30 con “Triage”, protagonisti Colin Farrell (mancherà alla passerella) Paz Vega e Christopher Lee. Alle 22 poi un grande evento speciale dedicato all’ambiente e realizzato a Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia a Roma. Ci saranno musica, installazioni, recitazione e acrobazie, tutto ad opera dei Plasticiens Volants e dell’art director Felice Limosani, con la voce narrante di David Riondino. “Triage”, del regista premio Oscar con “No Man’s Land” tratto dall’omonimo romanzo di Scott Anderson, racconta la vita di quest’uomo inviato di guerra per quasi venti anni al New York Times. La trama seguirà le vicende di Mark Walsh (Farrell) che fa ritorno a casa dopo più di un decennio trascorso a fare reportages in territori di guerra. Al suo ritorno dal Kurdistan qualcosa èperò è cambiato. Elena (Paz Vega), la sua fidanzata, lentamente riuscirà ad abbassare le difese dell’uomo, che alla fine inizierà a raccontare tutti gli episodi di una realtà incredibile. E, soprattutto, a chiarire come mai è ritornato da quei luoghi da solo, senza nessun altro collega. Il film, in concorso a Roma, si annuncia sulla carta estremamente duro. Farrell sembra abbia voluto questo ruolo con grande forza e, per interpretarlo, si sia anche sottoposto senza protestare a una dieta ferrea.
Il caso
»Sono stato un carnefice» così il Leone d’oro Maoz di FRANCESCO GALLO
Margherita Buy e in alto Colin Farrell
Il clan Celentano sigla un accordo con Sky serie animata ispirata al ragazzo della via Gluck ADRIANO Celentano e Sky: le due strade, dopo vari corteggiamenti, si incontrano nel segno di Milo Manara. Ieri è stato annunciato l’accordo tra il clan Celentano e Sky per realizzare una serie animata in 26 puntate in 3d-hd ispirate al ragazzo della via Gluck, ovvero alla vita di Adriano Celentano disegnata da Milo Manara, sceneggiata da Vincenzo Cerami e con la partecipazione del re dell’animazione italiana Enzo D’Alò. Le 26 puntate andranno in onda nel 2011. La serie sarà prodotta dal Clan Celentano per Sky. «Adriano Celentano è il motore di tutta
questa bella operazione – racconta Enzo D’Alò contattato dall’ANSA – è stato lui a proporre il progetto a me e agli altri, ha avuto l'idea e certo starà dietro a tutta la realizzazione. Abbiamo già avuto vari incontri e stiamo lavorando a quella che in gergo si chiama“bibbia”, ossia il trattamento. Il ragazzo della via Gluck è la prima canzone ecologista italiana, ha un valore storico e sarà interessante trasformarla in animazione». In attesa di un ritorno in tv dal vivo, Celentano sceglie dunque la strada dell’animazione.
«FA parte del mio destino anche io ho tirato il grilletto, sono stato un carnefice a soli venti anni. E se non lo avessi fatto sarei stato comunque un carnefice. E dentro di me lo sarò sempre. Se sei stato nell’inferno di quella guerra non ne esci più». Questo uno dei momenti più belli dalla conferenza stampa del regista di “Lebanon” Samuel Maoz, film israeliano Leone d’Oro alla Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Il film, nelle sale italiane dal 23 ottobre distribuito Samuel Maoz dalla Bim in 50 copie, racconta la guerra del Libano del 1982 tutta all’interno di un tank israeliano F15. Un’esperienza e un momento di vita difficile realmente vissuto in prima persona da Maoz che è stato appunto carrista. Comunque una guerra particolare quella del Libano: «a differenza dei miei genitori che erano abituati alla guerre e pensavano che tutti volevano ucciderci – spiega Maoz a Roma -, la mia generazione viveva una vita normale e
si è ritrovata all’improvviso a combattere non contro un esercito in divisa, ma contro persone in jeans». “Lebanon”, spiega ancora il regista nato a Tel Aviv nel 1962, «non è stato troppo amato nè in Israele, dove non è piaciuto che si sia fatto vedere un soldato israeliano che piange e vuole tornare a casa, nè in Libano per motivi del tutto opposti. In Libano, infatti, non amano vedere i soldati israeliani se non come dei feroci assassini». Comunque aggiunge Maoz:» io volevo parlare di certe cose non con delle parole, ma piuttosto con il cuore. Molti però in Israele hanno ritenuto che non era ancora il momento giusto di farlo» Comunque, ci tiene a dire il regista: «nel mio paese comunque c’è totale libertà nel fare film del genere». Nel claustrofobico “Lebanon”, i quattro ragazzi chiusi nel tank e per la prima volta alle prese con la morte, si ritroveranno anche a utilizzare bombe al fosforoconsiderate illegali dal stesso loro comandante che preferisce così chiamarle «fumo ardente».
MUSICA «HANNO un non so che di triste tutte le band che continuano a riformarsi. La gente sembra agire così solamente per soldi. Noi non la pensiamo così. Noi vediamo tutto ciò come nient’altro che l’esordio di una nuova band, rinata. Piùvecchi, piùsaggi, ma senza necessariamente apparire tali!». Così Skin, cantante icona degli Skunk Anansie, di passaggio a Roma per promuovere il nuovo cd in uscita il 23 ottobre, parla del ritorno sulla scena musicale della sua band, che si era sciolta nel 2001. Una rentreè in grande stile, che parte da un greatest hits, “Smashes&Trashes” contreinediti euntoureuropeo in 21 date che ha avuto inizio a Bruxelles il 9 ottobre e si chiuderà il 26 novembre alla Brixton Academy. Per tutte le date c'è già il tutto esaurito. In Italia i fan potranno ascoltarli dal vivo il 15 novembre a Milano e il 16 a Firenze. Una decisione, quella di tornare insieme, che la band spiega così: «Mi ha
I “nuovi” Skunk Anansie La band rinata presenta il cd in uscita a ottobre La cantante Skin leader della band
chiamato il mio manager – racconta Mark Richardson, batterista della band –proponendomi un greatest hits e chiedendomi se volevo essere coinvolto. Così ci siamo incontrati tutti e quattro e abbiamo deciso che volevamo
tornare insieme. Ci siamo divertiti così tanto di nuovo riuniti, che abbiamo deciso di continuare. Questo è l’elemento che ci dato la spinta». Un ritorno che ha le radici in quello che era la band prima, accompagnato dal desi-
derio di rinnovamento. «Siamo ancora gli Skunk Anansie – aggiunge Skin – Ci siamo sviluppati nella musica, abbiamo nuove idee, ma siamo sempre noi. Si ricomincia con un greatest hits e nuove produzioni, ma siamo ancora gli Skunk Anansie». I nuovi brani (Because of you, Tear the place up e Squander, ndr) sembrano «enfatizzare ciò che di più buono ha la band – continua Skin – testi forti, ritornelli incisivi, ottimi arrangiamenti e qualche stranezza in mezzo». Ma questo è solo l’inizio, come spiegano gli stessi membri della band. I progetti futuri sono numerosi. «Stiamo programmando un nuovo album – annuncia divertita Skin–dopoil greatesthit e il tour. Ci stiamo divertendo molto, abbiamo solo bisogno
di tempo per gustare il fatto di essere di nuovo una band. Abbiamo bisogno di lavorarci su, dedicarci alla produzione nel nostro stile. Al momento lo show è fantastico e penso che ascolterete nuova musica degli Skunk Anansie». Di sicuro si aspettano una grande accoglienza dall’Italia, paese che è sempre stato il loro primo mercato con 500mila copie vendute. Un successocheè ancheilfrutto dell’impegno profuso sin dall’inizio per fidelizzare i fan nostrani. «L’Italia è stata molto affettuosa e leale con gli Skunk Anansie – commentano Skin e Richardson – Abbiamo fatto molti sforzi per ottenere questo, soprattutto all’inizio tornando sempre qui, facendo promozioni, concerti. È stata dura, ci abbiamo lavorato molto e ne siamo felici, perchè amiamo avere successo in Italia. Ci piace tornare qui. Ci sono dei dei locali fantastici, amiamo molto il cibo e anche le donne italiane».
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Spettacoli e televisione 53
Giovedì 15 ottobre 2009
Giovedì 15 ottobre 2009
Intellettuale dalle letture insospettate, mai si è comportato come un Bertoldo
Corrado Alvaro e l’idea di potere di VINCENZO STRANIERI AD intervalli regolari, Corrado Alvaro viene accusato di avere mantenuto rapporti ambigui con il fascismo, o, addirittura, di averne fatto parte attivamente (sic!). Egli merita rispetto e stima: non ha usato piaggerie, accordi sottobanco, rifiutando tessere e onorificenze. E' sopravvissuto al fascismo, questo sì, ma ciò non è una colpa, un difetto. Anche Croce sopravvisse al fascismo. E tanto basta. Inoltre, occupa un posto di rilievo nell'ambito della letteratura europea. Quelli vissuti da Alvaro sono anni difficili, la guerra è alle porte, il regime vorrebbe gli scrittori al servizio della propaganda, di quella demagogia che prospetta agli italiani una guerra rapida e vittoriosa. Ma egli comprende che sul mondo pesa una grave minaccia: il totalitarismo, le sue leggi tentacolari, in grado di rendere la psiche umana preda di violenze efferate. E' antifascista per indole e cultura, ma , per alcuni critici d'oggi, è colpevole di non avere compiuto atti eroici, puntando alla letteratura piuttosto che all'impegno politico militante. Era un tipo schivo che non amava mettersi in mostra. Maria Bellonci, che lo stimava molto, era colpita dalla sua timidezza, dai suoi silenzi profondi, dai suoi pochi interventi ufficiali: misurati ed accorti, sempre rispettosi della dignità altrui. Intellettuale dalle letture insospettate (tutte sotto il segno della migliore tradizione della cultura occidentale), mai si è comportato come un Bertoldo alla corte del principe. E' morto all'età di 61 anni, un po' presto per completare il suo progetto creativo, ma bastevole per esprimere la poliedricità intellettuale d'uomo europeo nato alle falde dell'Aspromonte (S. Luca 1895- Roma 1956). Ha cominciato con la poesia, sono poi seguite le novelle, i romanzi, e le interminabili collaborazioni ai maggiori quotidiani dell'epoca. Ha scritto centinaia di articoli: mai banali o dettati dalle circostanze. I suoi pezzi sul teatro e sul cinema sono di una bellezza non facilmente riscontrabile in altri scrittori del suo tempo. Ma vi è la colpa del suo antifascismo non militante. E’ qui che alcuni critici si piccano. Egli non viene giudicato nella veste di scrittore, ma per quello che non ha detto contro il regime. E' stato un uomo coerente con la sua natura di scrittore, e quando ha potuto ha gridato più di altri contro il fascismo. Non si è munito di alcuna patente attestante il suo impegno politico, questa è la sua vera colpa. Forse è stato uno dei pochi momenti in cui si è fidato dei suoi simili, per questo, dopo la caduta del regime, si è trovato senza giustificazioni, pensava fossero radicate nei suoi libri, nelle migliaia e migliaia di ore trascorse ad inventare il mondo, il suo lato migliore. Alvaro va riletto, le letture passate non hanno aperto squarci abbastanza vasti nel ventre della sua opera. E' necessario accostarsi a quest'uomo senza pregiudizi, solo così si potrà cogliere la sua intima natura che, ritornando al tema iniziale del nostro discorso, viene fuori in tutto il suo spessore ne “ L'uomo è forte”, romanzo dove l'impegno
Corrado Alvaro; in alto: la copertina del libro L’uomo è forte
civile dello scrittore si evidenzia in una luce particolare. Inizialmente, lo aveva intitolato “Paura sul mondo”, successivamente fu costretto a cambiarlo in “L'uomo è forte”. Ai censori dell'epoca (1938) il romanzo parve sospetto ed imposero allo scrittore il taglio di una ventina di righe e la precisazione che l'ambiente era la Russia. Il regime, così facendo, mostrò di non capire che il vero intento dell'artista era una condanna univoca delle dittature: nazifascista e stalinista. L'ambiente non era la sola Russia, dunque, ma il mondo, in particolare quella parte che mirava ad obiettivi di completa egemonia, una modo dove gravava una “grande paura”. L'atmosfera allucinante, le fobie che gravavano sui protagonisti ci conducano a F. Kafka, precisamente al “Processo” dove J.K. simboleggia la sconfitta di un' umanità che non ha compreso che nella vita “tutto è processo” ,”tutto fa parte del tribunale”. L'uomo forte è infatti un'opera etico - politico che nar-
L’uomo è forte è un romanzo dove l’impegno civile ha una luce particolare
ra la coercizione che il Potere opera sull'uomo allo scopo di annullarlo. Un potere, questo, che si insinua nella coscienza dei protagonisti, ledendo la loro identità e sconvolgendoli sul piano morale. E tale violenza è possibile verificarla dalle prime battute del romanzo, quando Dale, ingegnere minerario, ritorna in patria dove è ancora viva la lotta interna tra le “ bande controrivoluzionarie” e lo Stato. Ritrova Barbara, amica d'infanzia, e tra i due nasce l'amore. Ma la realtà di questo nuovo mondo è segnata dalla coercizione e dalla menzogna, un mondo dove il pensiero è considerato pericoloso. “Bisogna stare attenti a quel che si pensa. Possiamo influire sugli altri. E bisogna abituarsi a pensar bene”. Sono parole della segreteria dove lavora Dale che collimano con quanto sostenuto ossessivamente dell'Inquisitore:” Tutti pensiamo a cose delittuose. Ecco perché è giusta l'espiazione. Il male è ovunque, in tutti, se mi fosse concesso dirlo affermerei che noi amiamo il colpevole”. E sarà proprio questa psicologia forte a far commettere ai protagonisti del romanzo tradimenti e delitti. Barbara, infatti, ossessionata dall'Inquisitore, denuncia il suo compagno come ribelle. “El-
la sente che Dale forse opera come tutti gli uomini, con un'energia logica e tenace, inesorabile come sono tutti gli uomini”. Barbara rifiuta l'intromissione di Dale nella sua vita, egli rappresenta il diavolo, colui che crea complotti contro i “salvatori della Patria”. “Era viva. Tra poco avrebbe deposto il suo carico di pensieri, di angosce, di terrori, era uscita dal mondo virile e turbolento, entrava nella ubbidienza e nella docilità delle regole”. Alvaro, attraverso Barbara e Dale, coglie i motivi che stanno alla base del consenso popolare alle dittature e che collimano in modo impressionante con le tesi di F.Adorno , esponente tra i più autorevole della “Scuola di Francoforte”. Ecco come Rossana Trifiletti Baldi sintetizza il pensiero di Adorno a proposito degli Stati totalitari: ”L'efficacia dei dittatori risiede proprio nel fatto che essi assumono un atteggiamento asociale, e riescono a recepire nella loro ribellione fittizia la reale rivolta della natura
Alcune sue tesi s’inseriscono nell’alveo del pensiero europeo del suo tempo
LA BIBLIOGRAFIA
Due premi per due romanzi CORRADO Alvaro nasce a San Luca, ai piedi dell'Aspromonte in provincia di Reggio Calabria. È storia recente l'acquisto dei manoscritti conservati a Roma da parte della Regione Calabria e donati alla Fondazione Corrado Alvaro che ha sede a San Luca (RC). Presso la Biblioteca Pietro De Nava di Reggio Calabria in sua memoria è stata istituita la Sala Corrado Alvaro, che contiene gli arredi, i tappeti, i quadri e i libri dello studio dello scrittore, donati alla
Biblioteca dalla moglie Laura e dal figlio Massimo. Ancora studente liceale pubblica il suo primo opuscolo Polsi nell'arte, nella leggenda, e nella storia. * Poesie grigioverdi (1917) * La siepe e l'orto (1920) * L'uomo del labirinto (1926) * L'amata alla finestra (1929) * Vent'anni (1930) * Gente in Aspromonte (1930), che gli vale il primo importante premio letterario italiano, bandito da La Stampa nel 1931
che è stata repressa in ogni individuo: gli individui vengono così manipolati nella loro ultima reazione autentica, il “ritorno del represso”, e la energia che istinti vietati mobilitano in ciascuno, viene deviata per i fini del regime”. Anche l'istinto di Barbara viene incanalato: Mi sono fidata del mio istinto. Il mio istinto mi diceva che sarebbe stato opportuno avvertire le autorità”. Per Adorno, inoltre, il rapporto tra il capo fascista e i suoi seguaci è di natura libidica, perché la figura del capo “diviene l'idealizzazione dell'io in ogni suo seguace, l'oggetto di una più immediata e fuorviante identificazione narcisistica”. Anche Alvaro conosce tale processo. “Barbara sentiva accanto a costui, l'Inquisitore, quello che una donna sente accanto ad un uomo pieno di desiderio violento e naturale, di quei desideri che legano contro la loro volontà due persone. Per poco non l'abbracciava stringendole le mani. E poiché un grande amore, sia pure come quello, nutrito di uno spaventevole istinto di distruzione, di una volontà di conquista fatale, non può non turbare una donna, ella scese quelle scale come se avesse sfiorato un amore cui non poteva rispondere ma cui la legava tuttavia una legge di natura”. Alvaro, dunque, coglie con acutezza di idee lo storpiamento che l'Inquisitore (il Potere) opera su Barbara (l'umanità), evidenziando come “nelle prassi dei regimi totalitari, l'individuo tocca il fondo della sua estraneazione, viene spossessato anche dei suoi istinti naturali e nel momento in cui crede di essere spinto da essi e di attuare la sua ribellione, è mosso come una pedina in senso contrario ai suoi interessi”. (R.T.Baldi) E Dale? Egli corre verso il delitto (di Stato). L'Inquisitore:” Noi non possiamo arrestare l'Ingegner Dale. Ci è troppo prezioso. Bisogna lasciargli il tempo di compiere la sua opera fino in fondo”. Egli, difatti, uccide il direttore della fabbrica in cui lavora credendolo una spia, ma viene catturato dalle bande controrivoluzionarie che lo affidano a Isidoro, contadino, per essere giustiziato. Nella parte finale, sostenuta da dialoghi fitti e penetranti ( la metafora su “Le trasformazioni, ovvero l'asino d'oro” di Apuleio ne è l'esempio migliore), la narrazione evoca i sentimenti di Alvaro che non sfugge alle sue responsabilità di scrittore, uomo di cultura. Dale (Alvaro), infatti, si confronta col contadino Isidoro e non può fare a meno di constatare che “…sono ridicoli gli intellettuali, ma non c'è da disprezzarli. Sono fatti così…Ma li hanno allevati a credere che si possa accomodare ogni cosa, ragionevolmente, ragionando…”. E' un finale tragicamente amaro, denso di emozioni particolari. Isidoro , simbolo della cultura d'appartenenza di Dale (Alvaro), media la catarsi di quest'ultimo, l'indispensabile ritorno alle origini”. Dale sopravvivere ai colpi sparatigli contro da Isidoro (la Risurrezione) e ritorna nel “ modo fragile e immortale, è ancora un uomo e nella fuga (che lo porterà lontano dalle maglie del Potere) troverà ancora motivi di riscatto.
* L'uomo è forte (1938) per il quale riceve il Premio dell'Accademia d'Italia della letteratura nel 1940 * Incontri d'amore (1940) * L'età breve (1946) primo romanzo del ciclo memorie del mondo sommerso. * Lunga notte di Medea (1949) * Quasi una vita (1950) per il quale ottenne il premio Strega nel 1951 * Il nostro tempo e la speranza (1952) * Un fatto di cronaca (1955)
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54 Cultura
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Gerry Scotti
Dante’s Peak
Olè
Victoria Cabello
Amplificatore da ascolto *UD]LH DOO DPSOLILFDWRUH G DVFROWR ILQDOPHQWH QRQ YHUUj SL SHUVD QHVVXQD SDUROD D WHDWUR DO FLQHPDÂŤ3RWUHWH LQIDWWL FDSWDUH L VXRQL D QRWHYROH GLVWDQ]D 3UDWLFR DQFKH SHU DVFROWDUH OD WHOHYLVLRQH DO YROXPH PLQLPR 'L GLPHQVLRQL FRVu ULGRWWH SHU LQILODUOR FRPRGDPHQWH LQ WDVFD /D FXIILD VWHUHR GL HOHYDWD TXDOLWj ULSURGXFH LO VXRQR GHOOD YRFH XPDQD LQ PDQLHUD FKLDUD H IHGHOH D VROL
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Televisioni 55
GiovedĂŹ 15 ottobre 2009
SCONTRO TRA ISTITUZIONI
CRISI FINANZIARIA AL COMUNE DI POTENZA
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GiovedĂŹ 15 ottobre 2009
www.ilquotidianodellabasilicata.it
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466
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SIGNOR direttore, nell'articolo titolato “Scorie, muro di gommaâ€? da lei scritto e pubblicato alla pag. 11 della edizione di ieri, testualmente si legge: ÂŤanche l'ex procuratore della Repubblica, Galante, poi azzoppato da toghe lucane, ha detto che‌.Âť. L'espressione sottolineata, a meno che non sia stata usata per deliberatamente denigrare (il che rappresenta per me molto piĂš che un semplice sospetto), offende, mi consenta, in primo luogo il buon gusto... segue a pagina 12
CARO Direttore, nelle edizioni del 27 settembre e del 6 ottobre del "Quotidiano", in due editoriali con la stessa firma sbattuti scientemente in prima pagina, si è pensato bene di gettare un po' di fango sull'Italia dei Valori e anche su di me. Ho atteso qualche giorno per rispondere; prima ho voluto verificare se gli articoli fossero un mero esercizio stilistico, ovvero contenessero il preciso tentativo di destabilizzare l'IdV lucana. La risposta... segue a pagina 12
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La polizia non molla sulle indagini collegate con i casi inglesi (OLVD &ODSV
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GL 3$5,'( /(325$&( ggi in Basilicata è previsto un grande appuntamento culturale. Grazie O a Basilicata 1799 l'antropologo Marc Augè terrĂ una delle sue straordinarie lezioni su â&#x20AC;&#x153;Luoghi e non luoghi nel mondo globalizzatoâ&#x20AC;?. Dobbiamo al pen-
satore francese alcune sue osservazioni di successo sulle modificazioni del nostro esistere. Osservando l'uomo nelle aree metropolitane, a spasso con le biciclette, Augè, ha identificato negli aeroporti e negli ipermercati quel triste esistere della cosidetta â&#x20AC;&#x153;surmodernitĂ â&#x20AC;?. segue a pagina 11
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La ricostruzione in aula del maresciallo De Nicola Il boss era sorvegliato ma ottenne un permesso per sposarsi. Poi la trasferta in Sardegna con un autista dâ&#x20AC;&#x2122;eccezione: Guarino D SDJLQD
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