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Giovedì 4 dicembre 2008

Brevi dal mondo

Medvedev a Bari per San Nicola MOSCA – Il leader del Cremlino Dmitri Medvedev (nella foto) sarà in visita ufficiale il 6 dicembre a Bari, dove incontrerà il presidente della repubblica italiana Giorgio Napolitano e riceverà le chiavi della chiesa di San Nicola, che il capoluogo pugliese e il precedente governo avevano deciso di restituire alla

In Italia e nel Mondo Maroni alla Camera: «L’estremismo islamico è radicato in Italia, soprattutto in Lombardia»

Terrorismo, attenzione altissima dopo gli arresti ROMA - Attenzione altissima contro le minacce terroristiche. Il giorno dopo l'arresto dei due cittadini marocchini - Rachid Ilhami e Abdelkader Ghafir - sospettati di preparare attentati in giro per l'Italia contro obiettivi militari e civili, il (leghista) ministro dell'Interno Roberto Maroni ha confermato il rischio di "emergenza planetaria". In un'informativa alla Camera, ha spiegato che l'estremismo islamico è radicato nel nostro Paese, soprattutto in Lombardia e che particolare attenzione deve essere rivolta ai movimenti finanziari di questi gruppi. Ha auspicato il regime di 41 bis per i due finiti in manette a Milano, poi ha aggiunto che il Comitato di analisi strategica antiterrorismo "ha deciso di rafforzare appunto l'atten-

Roberto Maroni

zione sulle ispezioni della Guardia di finanza nei confronti di agenzie finanziarie per evitare finanziamenti al terrorismo". Nel 2007, "attraverso i money transfer oltre 6 miliardi di euro sono usciti dall'Italia", ha ricor-

dato il responsabile del Viminale. Nel clima diffuso di allarme, la Lega Nord è scesa in campo e ha proposto lo stop all'edificazione di nuove moschee. La richiesta è giunta per bocca del presidente del gruppo del Carroccio alla Camera, Roberto Cota: "Chiediamo una moratoria a tempo indeterminato sulla costruzione di nuove moschee e presunti centri culturali - ha affermato Cota -, finché il Parlamento non approverà una legge che regolamenti l'edificazione di luoghi di culto che non abbiano sottoscritto intese con lo Stato". Il Carroccio presenterà una mozione parlamentare sull'argomento, così Maroni ha avvertito di non cadere in veti ideologici, opponendosi pregiudizialmente "solo perchè la proposta ar-

In Aula l’affondo dell’accusa contro il segreto di Stato Chiesa ortodossa russa.

Testa nel secchio alla caserma CITTA' DEL MESSICO – La testa di un uomo, con un coltello in bocca, infilata dentro un secchio: è la scena che hanno trovato davanti alla propria caserma i soldati di una delle sedi militari della città di Chihuahua, nord del Messico. Lo hanno reso noto oggi fonti locali, precisando che gli autori del macabro gesto hanno anche lasciato, davanti alla caserma, delle dichiarazioni scritte, che hanno definito «narco-messaggini» e il cui contenuto non è stato divulgato dalle forze della sicurezza.

Cargo affonda quattro dispersi TORONTO – Sono in corso ricerche frenetiche, in Canada, di quattro membri dell’equipaggio di un cargo francese affondato a Capo Bianco, al largo delle coste meridionali dell’isola di Terranova. La nave, che trasportava sale da utilizzare sulle strade innevate destinato all’isola francese di St-Pierre-Miquelon, è colata a picco alcune ore dopo che la squadra di salvataggio canadese l’aveva individuata, già capovolta. I sommozzatori non hanno trovato tracce dei quattro membri dell’equipaggio. Non è chiaro se gli uomini indossassero l'equipaggiamento di sopravvivenza necessario nelle acque fredde del nord, con il quale gli esperti stimano che potrebbero sopravvivere per trentasei ore.

Processo Abu Omar, i pm: «Prodi e Berlusconi ci hanno ostacolato» ROMA - Riesplode la polemica tra magistrati ed esecutivo. Occasione, il processo per il sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar. In attesa che la Consulta decida sui conflitti di attribuzione tra poteri dello stato sollevati dal governo contro la magistratura milanese, il giudice Oscar Magi ha sospeso il procedimento - che vede imputati anche l'ex direttore del Sismi Nicolò Pollari e 26 agenti della Cia - fino al 18 maggio prossimo. Il giudice ha parlato di "evidente illogicità" della "dilatazione della sfera di non conoscibilità" dei fatti relativi al rapimento contenuta nell'ultima risposta della Presidenza del Consiglio che era stata interpellata dallo stesso giudice perché chiarisse i limiti del segreto di stato sulla vicenda. Così anche il giudice ha annunciato che solleverà un conflitto tra poteri dello Stato davanti alla Corte costituzionale, come hanno già fatto nei mesi scorsi, sia la presidenza del Consiglio che la procura di Milano. I pm Armando Spataro e Ferdinando Pomarici hanno invece accusato gli ultimi due presidenti del Consiglio, che "hanno utilizzato in modo strumentale il segreto di Stato per impedire all'autorità giudiziaria l'accertamento della verità". Un'accusa forte, espressa in un'aula di tribunale, che ha chiamato in causa sia Silvio Berlusconi sia Romano Prodi. Il riferimento è alle lettere con cui il premier, richiamando una precedente presa di posizione di Prodi, confermava l'esistenza del segreto di Stato sui rapporti tra servizi segreti italiani e stranieri, anche in relazione al sequestro. Il segreto di Stato, scriveva Berlusconi, serve a "preservare la credibilità" dei servizi segreti che con la divulgazione di de-

Silvio Berlusconi (a sinistra) e Romano Prodi in una foto d’archivio

terminate notizie correrebbero un "rischio concreto di ostracismo informativo" da parte di intellingence straniere. Una tesi contestata da Spataro: "Un presidente del consiglio non può decidere lui quali processi si possono fare e quali no. Il segreto di Stato non significa impunità. Tanto più che il segreto in questione è ormai il segreto di Pulcinella". Per il pm Pomarici "la presidenza del Consiglio utilizza il segreto di stato retroattivamente su fonti di prova già legittimamente acquisite nel processo". Immediata la replica di Niccolò Ghedini (Pdl), avvocato e consigliere giuridico del premier Berlusconi, che ha definito le dichiarazioni di Spataro "di assoluta gravità", apostrofando come "intollerabile che un magistrato possa attaccare impunemente l'attuale Presidente del Consiglio".

L'ex direttore del Sismi Pollari, attraverso uno dei suoi legali, ha osservato che "il presidente del Consiglio dei ministri è l'unico depositario del segreto di Stato e in questa veste mi ha ordinato di rispettare il segreto e io ho deciso di obbedire". Infine, i due pm hanno preso la parola per replicare all'istanza presentata dalla difesa dell'ex funzionario del Sismi, Marco Mancini, che hanno chiesto la revoca dell'ordinanza sull'ammissione delle prove riguardanti i testimoni dei Sismi, la sospensione del processo fino alla decisione della Corte Costituzionale e in subordine il proscioglimento di Mancini a causa dell'esistenza del segreto di Stato. Spataro ha replicato: "Proscioglimento di Mancini? Ma stiamo scherzando?". Pomarici ha aggiunto: "Ma siamo in uno Stato serio?". Elisabetta Martorelli

riva dalla Lega". "È l'ennesimo, vergognoso atto di una campagna becera e folle", ha commentato il segretario nazionale del Prc Paolo Ferrero, secondo il quale si tratterebbe di una norma "palesemente anticostituzionale, visto che nel nostro Paese la libertà di culto è sacra". Per il Pd, la proposta della Lega "è rozza e sommaria e manifesta l'ossessione dell'Islam del partito di Umberto Bossi". Intanto, i due marocchini negano qualsiasi affiliazione a organizzazioni terroristiche fondamentaliste. Sostengono che le intercettazioni telefoniche e ambientali devono essere state tradotte in maniera errata. e. m.

Pse, Rutelli contrario al «Pd con il trattino» ROMA – Dopo la firma da parte di Piero Fassino del Manifesto del Pse, Francesco Rutelli non molla la presa sulla collocazione europea del Pd: in una lettera a Walter Veltroni, ribadisce il suo no all’ingresso nel gruppo socialista, anche se aggiungerà il 'trattino' e la parola «democratici» alla propria denominazione, perchè tale soluzione finirebbe per marginalizzare politicamente il Pd in Europa. Un nuovo 'caso' che si aggiunge alle tensioni che, dopo lo stop dell’Ue, attraversano il Pd per il modo in cui è stata sposata la battaglia contro il raddoppio dell’Iva a Sky. Mentre martedì i segretari delle regioni settentrionali si riuniranno a Bologna per dar vita al Coordinamento del Nord. Rutelli ha scritto a Veltroni, Fassino e agli ex dirigenti della Margherita, spiegando che venerdì sarà a Bruxelles per il congresso del Partito democratico europeo, che raggruppava la Margherita, i Modem di Francois Bayrou e una serie di partiti riformisti moderati. Il congresso non si concluderà con un Manifesto (implicita critica a Fassino), ma con un «appello al campo delle forze europeiste e democratiche». La proposta dell’ex segretario dei Dl è che il Pd promuova «un’alleanza internazionale di tipo nuovo», uno «schieramento democratico ed europeista nelle istituzioni europee», che richiederebbe «un gruppo autonomo», cammino questo «più difficile ma più significativo». L’ingresso nel Pse, scrive Rutelli, «con la modesta aggiunta di una parola nella denominazione», sarebbe sbagliato, trattandosi «di una parola che non cambia i contenuti e i contenitori», dato che il gruppo sarebbe al 90% costituito da socialisti. Il Pd non potrebbe «far emergere il valore del suo progetto», ma dovrebbe avere solo «l'amaro» ruolo di «concorrere ad eleggere una staffetta tra un socialista e un conservatore alla presidenza del Parlamento europeo». Gli ex Ppi, anche se condividono il ragionamento di Rutelli, sono infastiditi perchè si sono visti scavalcare sul loro terreno. Essi premono su Fassino e D’Alema per una soluzione diversa dall’ingresso nel Pse allargato e temono che le iniziative mediatiche facciano irrigidire le posizioni, in vista del «caminetto» del Pd su questo tema la prossima settimana. Giovanni Innamorati

IL CASO

Latte crudo, allarme dopo un caso a Verona colpisce i bambini e può causare danni ai reni Thailandia, liberi i due aeroporti BANGKOK – Gli attivisti dell’opposizione hanno sgombrato i due aeroporti di Bangkok, il Subvarnabhumi e il Don Muang, da cui hanno ripreso a decollare ed atterrare i primi aerei passeggeri. La fine delle occupazioni, decisa dopo che la Corte costituzionale ha interdetto dalla politica il premier Somchai Wongsawat (nella foto), segna una schiarita nella crisi iniziata tre mesi fa.

ROMA – Un bicchiere di latte crudo, cioè non pastorizzato, «naturale» certamente, ma anche a rischio. L’allarme scatta dopo una segnalazione sulla stampa di un caso a Verona. Ma il fenomeno è ampio, più di quanto si pensasse. Sono fra 30 e 40 in tutta Italia (in particolare nelle regioni padane, in Campania, Puglia e nella zona attorno a Roma) i casi sospetti di sindrome emolitico-uremica, una grave infezione renale dovuta al batterio Escherichia coli O157 che colpisce i bambini, compromettendone la funzionalità dei reni e costringendoli nei casi estremi alla dialisi. Si sospetta che il contagio

possa essere avvenuto attraverso latte non pastorizzato o carne cruda. Al momento, rileva il responsabile del sistema di sorveglianza attivo presso l’Istituto Superiore di Sanità, Alfredo Caprioli, non ci sono ancora evidenze statisticamente significative. C'è però una circolare del ministero del Welfare che parla chiaramente di rischio di infezione dal batterio E.coli O157 dovuto al consumo di latte crudo in Italia. Dai controlli eseguiti nelle aziende di produzione, si legge nella circolare, «sono state riscontrate diverse positività per E. coli O157 sia nel latte crudo, destinato come tale al consumo umano, sia

nelle feci degli animali produttori». I controlli erano stati eseguiti in seguito all’intesa Stato-Regioni del 25 gennaio 2007, che prevedeva l’esclusione dalla produzione di latte crudo gli animali produttori portatori del batterio E. coli O157. Ma nel frattempo sono pervenute al ministero alcune richieste di riammettere nel circui- Controlli sul latte in laboratorio to del latte crudo la produzione da animali che, in preceden- prossimo 18 dicembre si esprimeza positivi, sono risultati successi- rà in proposito. Il batterio Escherivamente negativi. Sul problema lo chia coli O157 è un ospite inoffenstesso ministero ha attivato il Con- sivo dell’intestino dei ruminanti. siglio Superiore di Sanità, che il Letizia Bianco


In Italia e nel Mondo

Giovedì 4 dicembre 2008

Monsignor Sgreccia: «In realtà sono dei “sì” alla famiglia e al diritto alla vita»

Gay e disabili, la Chiesa difende i suoi “no” Il Vaticano è tornato sulle ragioni delle mancate firme alle Nazioni Unite

Elio Sgreccia

CITTA' DEL VATICANO – E' solo «disinformazione», «denigrazione contro la Chiesa»: per nulla intimorito dalle polemiche scoppiate, il Vaticano è tornato ieri a difendere le ragioni del suo doppio «no» alle Nazioni Unite, sia per quanto riguarda la proposta dell’Unione Europea per depenalizzare l’omosessualità in tutto il mondo, sia per quanto riguarda la Convenzione sui diritti dei disabili. «La Chiesa non è fatta per cedere alle mode. La Chiesa intende essere se stessa, con i propri valori sia quando questi sono in sintonia con alcuni orientamenti della società

sia quando sono discordanti», ha spiegato in serata all’Ansa mons. Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia accademia per la Vita. I «no» del Vaticano – ha aggiunto – «sono in realtà dei sì. Sono dei sì alla inviolabilità della vita, al diritto alla vita», ha osservato, difendendo il reiterato rifiuto della Santa Sede di sottoscrivere la Convenzione sui diritti dei disabili, in quanto il testo Onu ammette l’ipotesi di aborto per feti con gravi handicap. Riferendosi poi alla proposta sulla depenalizzazione dell’omosessualità, in cui la Chiesa vede il possibile rico-

noscimento, su piano paritario, di qualsiasi orientamento sessuale, Sgreccia ha sottolineato che il «no» della Santa Sede è «un sì alla famiglia». La Chiesa , dunque, «difende solo la sua identità»: accomunarla a paesi islamici che non rispettano i diritti umani è solo «una strumentale volontà di denigrarci», ha denunciato il presule. Dalla Radio Vaticana, anche il prof. Francesco D’Agostino, presidente dei Giuristi cattolici e presidente onorario del Comitato nazionale di bioetica, ha rintuzzato le contestazioni. Giacomo Solis

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Napoli, nuova giunta primi “no” alla Iervolino NAPOLI – La parola 'rimpasto' irrita il sindaco Rosa Russo Iervolino, che ammette, invece, di aver ricevuto i primi dinieghi per una casella cruciale della sua squadra: quella del Bilancio, rimasta vuota dopo le dimissioni di Enrico Cardillo. Non è affatto facile sostituire i suoi assessori oggi, e complica il quadro il clima di sospetti generato dal suicidio di Giorgio Nugnes. Il primo 'no' arriva da Massimo Marrelli, il docente di Scienze delle finanze della Federico II, che rifiuta, ancora una volta: l’assessore non lo sa fare, dice.

Un docente rifiuta «Non so fare l’assessore» ma Rosa va avanti

Rosa Russo Iervolino

L’attentatore confessa: «Altri pronti ad attaccare»

Mumbai, trovate bombe alla stazione, ancora paura MUMBAI - Se l'ipotesi investigativa sarà confermata è la dimostrazione che il gruppo estremista che ha messo a ferro e fuoco Mumbai voleva concretamente passare alla storia per un 11 settembre indiano. Ad una settimana dal massacro che ha sconvolto la capitale finanziaria dell'India, una serie di ordigni esplosivi è stata trovata e disinnescata dagli artificieri nella principale stazione ferroviaria della città, uno dei siti colpiti dagli attentatori nell'assalto compiuto con una decina di azioni coordinate. Otto chili di esplosivo Rdx, dello stesso tipo usato negli attentati, erano nascosti in una borsa posizionata in uno dei terminal della stazione Chhatrapati Shivaji. Gli ordigni sarebbero stati lasciati dai miliziani ultra-islamici che intendevano con ogni probabilità far brillare gli esplosivi in un momento successivo, in modo da massimizzare le tragiche conseguenze del loro assalto. A indirizzare gli agenti di polizia sul luogo sono state le confessioni rese dall'unico terrorista catturato durante l'assedio su Mumbai, il ventunenne Mohammed Ajmak Kasab. Altre quattro bombe piazzate dai terroristi durante l'assedio erano già state disinnescate dalle forze di sicurezza. Proprio ieri alla stazione ferroviaria Chhatrapati Shivaji, l'ex Victoria Terminus, era attesa una visita di Vilasrao Deshmukh, il capo del governo dello stato del Maharashtra. La "scoperta" di nuovi ordigni e l'incertezza che ce ne possano essere altri nonostante le rassicurazioni della polizia che ha escluso la collocazione di ulteriori esplosivi, ha aumentato il clima di paura e di angoscia a Mumbai dove anche ieri migliaia di perone sono scese in piazza per manifestare, davanti al Gateway of India (il monumento

Manifestanti a New Delhi

sul lungomare simbolo della città), solidarietà alle vittime degli attentati e per protestare contro il governo indiano colpevole di non aver difeso il paese. Ma anche in altre città, da Calcutta a Bangalore, da New Delhi e Chennai, hanno manifestato in migliaia chiedendo all'esecutivo indiano una risposta precisa gridando slogan come "Vogliamo azioni basta parole". L'atteggiamento di profonda insicurezza e sfiducia nei confronti del governo è sollecitato oltremodo anche dalle ultime confessioni del terrorista catturato, Kasab, il quale ha riferito agli investigatori che solo dieci dei 24 uomini del suo "corso di addestramento" sono stati spediti la settimana scorsa

all'attacco, lasciando 14 ancora alla macchia in Pakistan. E fonti dell'intelligence americana hanno messo in guardia l'India invitandola ad alzare il livello di attenzione per la possibilità di un seconda ondata di attentati, stavolta a New Delhi. Già a metà ottobre un avvertimento inviato dalle agenzie americane di intelligence all'India suggeriva che gli Stati Uniti erano a conoscenza dell'ubicazione precisa dei campi di addestramento del gruppo in Pakistan. Intanto l'India continua ad accusare il Pakistan per gli attacchi terroristici di Mumbai, ma Islamabad non ci sta e rifiuta di colpire i gruppi estremisti sul suo territorio. Evitare l'ennesimo scontro militare tra le due potenze nucleari del subcontinente indiano è l'ltima "missione impossibile" del segretario di Stato Usa Condoleezza Rice, pronta ormai a lasciare il posto a Hillary Clinton dal prossimo 20 gennaio. La Rice è arrivata ieri a New Delhi, e ha incontrato il primo ministro Manmohan Singh, il ministro degli esteri Pranab Mukherjee e quello degli interni Chidambaram. Più tardi, ha avuto colloqui riservati con i vertici dei servizi di sicurezza indiani, per valutare la minaccia di nuovi attacchi terroristici nel paese. "Ho informato il ministro Rice che non vi sono dubbi sul fatto che gli attacchi a Mumbai siano stati perpetrati da individui arrivati dal Pakistan e che il loro ispiratore sia in Pakistan", riferisce Mukherjee dopo i colloqui, aggiungendo di aver "consegnato le prove" del coinvolgimento pakistano e assicurando che il governo "agirà con decisione" per proteggere il territorio indiano. Roberto Lotti

Barack Obama (a sinistra) e Bill Richardson

Obama: «Abbiamo ciò che serve per superare la crisi dell’economia» CHICAGO - L'America "ha tutto ciò che serve" per superare la crisi e rilanciare la sua economia. Barack Obama suona la tromba della fiducia per un paese sempre più spaventato dalla crisi economica. E dopo aver completato e presentato la squadra di politica estera, il presidente eletto torna immediatamente a concentrarsi proprio sull'economia, presentando alla stampa il suo nuovo ministro del Commercio, il governatore del New Mexico Bill Richardson. Il più prestigioso ispanico della squadra di governo, anche Richardson come Hillary è stato avversario di Obama nelle primarie democratiche. Ma, pur essendo clintoniano, ben prima della senatrice di New York ha riconosciuto la leadership del senatore nero e si è schierato al suo fianco. Ex-ambasciatore all'Onu, era in lizza anche per il Dipartimento di Stato: ma per quel posto non poteva competere con l'ex-first-lady. Obama nega però vigorosa-

mente che il Commercio sia un "premio di consolazione" per l'alleato: "È un errore considerarlo in questi termini, perché il Commercio è un ministero chiave", spiega in conferenza stampa. "Se Detroit vuole risollevare la sua industria dell'auto ha bisogno che prodotti americani vengano venduti nel mondo. Considero quello di Richardson un ruolo chiave anche dal punto di vista strategico. La sua esperienza diplomatica sarà preziosissima, e la sua esperienza è una delle chiavi strategiche del nostro governo. Il nostro sarà il Gabinetto più diverso dei tempi moderni". Poi prende in giro il neo-ministro che si è presentato serissimo e senza più la sua caratteristica barba nera da "latino": "Esprimo il disappunto mio e di tutta la squadra", dice ridendo Obama: "Ci piaceva il look da duro del West, ma a quanto pare c'erano problemi quando baciava la moglie".to, ha già un volto ben definito. Paolo Bellucci

Stampavano banconote false per pagarsi le prostitute

Gli italiani stanno bene fumano solo un po’ troppo

STAMPAVANO banconote false (da 20 e 100 euro) per pagarsi prostitute e privè con ballerine di lap dance. Proprio come Leonardo Di Caprio nel film 'Prova a prendermi', che è appunto il nome dell’operazione del Nucleo Investigativo Carabinieri di Piacenza che ha portato all’arresto di due insospettabili piacentini – un grafico pubblicitario di 36 anni e un ingegnere con trascorsi di lavoro alla Nasa, di 38 - all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per una terza persona – F. A., 37 anni, nato e residente a Piacen-

GLIitaliani si sentono bene, nonostante alcuni 'talloni d’Achille' negli stili di vita: poco sport, chili di troppo e, per oltre 1 su 3, un intramontabile fascino delle 'bionde'. È l'istantanea che emerge dal Rapporto Passi su salute e prevenzione del ministero del Welfare. E se l'invito è a migliorare abitudini e comportamenti, avverte il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio, è pur vero che gli stili di vita degli italiani non sono peggiori di quelli in altri paesi Ue, come dimostra il dato relativo alla più lunga aspettativa di vita nel nostro paese. Passi (Progressi

La smorfia di Sharon za, addetto alla sicurezza in un centro commerciale, e a sei denunce a piede libero. A tradire la banda dei falsari è stata la passione di alcuni di loro per lucciole e ballerine di lap dance. Alcuni di loro sono stai, infatti, traditi dal “vizietto”.

QUESTA foto e quelle che seguono stanno facendo il giro dei principali siti dedicati allo spettacolo. Le smorfie e la linguaccia della bellissima Sharon Stone al gala di beneficenza in ono-

re di Samuel L. Jackson non potevano passare inosservate (accanto l'attrice che pronuncia la "L" mostrando la lingua). L'evento si è svolto in California a Beverly Hills.

delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) è un sistema di sorveglianza promosso dal ministero del Welfare e portato avanti dalle regioni con il coordinamento del Centro di epidemiologia dell’Istituto superiore di sanità (Cnesps).


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Giovedì 4 dicembre 2008

Il fatto del giorno: Berlusconi attacca Sky e quotidiani Il Cavaliere e i sondaggi: tre punti secchi in meno

Un po’ di fantapolitica col partito di Murdoch

Lo spauracchio di Silvio si chiama Ilaria D’Amico

dall’articolo di Francesco Verderami

dal corsivo di Massimo Gramellini

dal “retroscena” di Carmelo Lopapa

Scagli il primo decoder chi è senza peccato, e sul «caso Sky» né Berlusconi né il Pd sono immuni da colpe e omissioni. Il premier giura che non sapeva nulla della norma sulla pay-tv, «Tremonti non me ne aveva parlato». A parte la smorfia di La Russa, che non ci crede, il Cavaliere non poteva non sapere. In politica il teorema vale, specie per chi è presidente del Consiglio. Infatti Berlusconi è subito caduto nei sondaggi: tre punti secchi in meno, nel giro di ventiquattr’ore. Lui solo però, non il suo governo. Ed è la prima volta che un simile fenomeno accade. Tanto che l’altra sera il premier se n’è lamentato ad alta voce per telefono con Tremonti: «Pago solo io in termini di consenso. Capisci? Solo io. Ho perso cinque punti» [...].

Fu nella drammatica notte del 2 dicembre 2008 che il consiglio di amministrazione di Sky prese l’unica decisione in grado di garantirgli la sopravvivenza: fondare un partito politico. Ilaria Party, dal nome dell’on. D’Amico, candidata al ministero della Difesa e Contropiede. «L’Italia è il Paese che amo», disse il presidente Murdoch doppiato dal telecronista Caressa, ispirandosi a un format di successo degli Anni 90 di cui aveva comprato i diritti. Il programma fu redatto da una squadra di esperti guidata da Vialli e Topolino (in quota Disney Channel): 1. lotta all’ultima parabola contro il regime berluscomunista; 2. più partite di calcio e film a luci rosse per tutti, anche gratis e a mezzogiorno; 3. inaugurazione dell’Albinoleffe Channel [...].

Ci ha provato [...] Berlusconi a convincere il suo ministro dell’Economia a [...] concedere uno strappo, magari parziale, magari un aggravio graduale dell’Iva a Sky. Inutile, perché i cordoni di via XX Settembre restano sigillati [...]. "Giulio, ragioniamoci. Vediamo se [...] ci sono margini. Non è che io possa reggere quella lì, col seguito di cui gode, anche domenica prossima, una nuova predica contro il governo a ridosso delle partite" [...]. La "tipa" in questione sarebbe la prima donna del calcio, Ilaria D’Amico, colei che parla con un certo seguito - e con una certa presa - ai tifosi della domenica, trasformatasi dopo l’affondo in diretta di domenica scorsa contro il governo, nel vero spauracchio del presidente del Consiglio. [...]

La migliore di oggi

Certezze su Veltroni

Dopo l’editto bulgaro ecco l’editto albanese

I ricordi di Prodi

dal commento di Paolo Granzotto

dall’editoriale di Massimo Giannini

dall’articolo di Sergio Rizzo

E adesso, pover’uomo? Cosa dirà il «sincero democratico», cosa dirà Veltroni? Che per colpa di Berlusconi dopo al latte per il bimbo il probo cittadino dovrà rinunciare anche all’abbonamento a Sky? Che come è ben noto rappresenta un bene primario, privati del quale si piomba sotto la soglia di povertà precipitando al suo fondo? Sosterranno che quei quattro euro di aumento mensile, conseguente all’innalzamento dell’Iva, avranno sui bilanci familiari l’effetto che sortirono i subprime sul mercato finanziario? [...] Stavolta il «sincero democratico» non rispolvererà il tormentone che accompagnò i precedenti governi Berlusconi. [...]

Sei anni dopo l’editto bulgaro dell’aprile 2002 contro Biagi, Santoro e Luttazzi, è arrivato anche l’editto albanese contro i direttori dei giornali. Di ritorno da Tirana, il Cavaliere ci ha regalato un altro esempio del suo personalissimo modo di essere uno "statista liberale". Non bastano più la militarizzazione della politica e la colpevolizzazione dell’avversario, la delegittimazione delle istituzioni e la denigrazione del dissenso. Ora siamo all’attacco pubblico rivolto contro le singole testate giornalistiche, i loro titoli, le loro vignette. "Colpevoli" di aver informato i propri lettori su quanto accade ai danni di Sky

I fatti del giorno prima a cura di Max Stèfani

Alla fine la sinistra ha fatto la solita figura idiota. Berlusconi per la questione dell’Iva aumentata a Sky si appella alle leggi della Comunità Europea. Quindi tutto questo urlare per un’eventuale “conflitto d’interessi”, almeno ufficialmente, non esiste, anche perché fu il Governo Prodi a dare la sua disponibilità. D’altra parte non c’era ragione che Sky pagasse un Iva del 50%. Piuttosto, aumenta anche il canone Rai, 1.50 euro in più. Il grosso scandalo è questo. Che ancora esista questa tassa, ma lì i politici da sempre fanno finta di niente. Murdoch sta comunque pensando di fondare un partito: “In questo paese pare sia l’unico modo per tutelare i propri affari”. – In azione la Digos: arrestati due marocchini, sono Ilami Rachid predicatore al centro culturale Pace di Macherio e Abdelkader Ghaffir, frequentatore dello stesso centro. Secondo gli inquirenti progettavano alcuni attentati contro obiettivi civili, religiosi e militari nel capoluogo lombardo. – Caso De Magistris, perquisizioni negli uffici dei magistrati a Catanzaro. L'attività è stata disposta dalla Procura di Salerno che sta indagando su presunti atti anomali nella vicenda del sostituto procuratore trasferito a Napoli dopo che gli era stata avocata l'inchiesta 'Why Not' in cui era coinvolto anche l'allora ministro della Giustizia Mastella. – Pacchetto anticrisi, “il blocco delle tariffe non si applica a gas ed elettricita”. E' quanto precisa il ministero

dell'Economia ricordando che ''nel decreto viene confermato il meccanismo di determinazione dei prezzi da parte delle Authorities''. Ma proprio l'Authority per l'energia annuncia un significativo calo delle bollette di luce e gas per il 2009 . Boh. – Allarme della Cisl;: “Il prossimo anno sono a rischio 900.000 posti di lavoro”. Già 180.000 sono in cassa integrazione. – Dopo l’attacco contro l’omosessualità di due giorni fa, il Vaticano interviene anche contro l’aborto e non firma la Convenzione dell'Onu sui diritti dei disabili, perché manca all’interno un rifiuto netto all’aborto. – Continua l’epidemia di colera in Zimbabwe, ormai i morti sono oltre 500.Dispiaciuto Napolitano. – Si prepara la nuova Alitalia per il decollo natalizio. La quota di mercato nazionale calerà del 56%, ma manterrà tutti gli slot su Linate. Io comunque non volerò Alitalia neanche se mi pagano. Manca ancora l’ultima fima alla vendita di Airone a Cai. –Rutelli, l’uomo che è riuscito nella titanica impresa di dare il Comune di Roma alla destra, è uscito dal coma: “Togliamo i figli a chi li fa mendicare”. Chiamato subito il 118, ma il dottore di turno era assente. – Uscito il Mucchio di dicembre. Speciale satira con Don Zauker, Biani-Brunetta, il Vernacoliere, Santoro-Violanti. Poi Salvatores, Wim Wenders, Marco Parente, la sentenza sul G8 di Genova, Spider Man, la riforma Gelmini etc. etc.

con l’inasprimento dell’Iva, e di aver rivelato ciò che è palese a tutti e che questo giornale denuncia da anni: l’insostenibile conflitto di interessi che esplode sistematicamente tra il Berlusconi capo del governo e il Berlusconi proprietario di Mediaset. Ma stavolta quel minaccioso "cambiate mestiere" indirizzato ai direttori (per lui un altro "cancro da estirpare", proprio come i magistrati) tradisce ormai molto di più del suo già colossale conflitto di interessi. Molto di più del vittimismo arrogante e manipolatorio, con il quale trasforma ogni volta un torto inflitto in un torto subito. [...] Dietro quelle parole del Cavaliere c’è davvero una visione tecnicamente "totalitaria" della democrazia [...].

Giannelli sul Corriere

Ricorda Romano Prodi: «Le sollecitazioni dell’Unione europea perché fosse risolta l’asimmetria delle aliquote Iva per le televisioni in Italia ci furono. Una posizione assolutamente condivisibile, tanto che ci impegnammo a provvedere. Ma poi non entrammo mai nel merito». Erano giorni particolari. Il 29 gennaio di quest’anno, quando la lettera di impegno di palazzo Chigi partì alla volta di Bruxelles, il governo dell’Unione aveva esalato l’ultimo respiro da cinque giorni. Il premier Prodi era in carica solo per l’ordinaria amministrazione. E certamente la sua ultima preoccupazione era l’aliquota dell’Iva per le pay tv. [...]

Da Ferrara a Baget Bozzo: si chiede un passo indietro dal servizio di Fabrizio Roncone

La buona notizia, per Silvio Berlusconi, è che ha amici sinceri. Quelli che contano, quelli ai quali lui tiene, sono sinceri. E leali. E non stanno lì a tirargli trappoloni infami come capita a qualcun altro. È una bella fortuna, questa. Percepibile, con nettezza, nelle ultime ore: con lui, il Cavaliere, che avanza con qualche fatica nel gran pantano della vicenda Iva-Pay tv-Sky, e con loro che intervengono rapidi e chiari, per spiegargli qual è, di cuore, la soluzione migliore. Bastava andare, già ieri, a pagina 3 del Foglio: editoriale non firmato (sebbene celasse alcuni inconfondibili, sofisticati e provocatori

tratti intellettuali di Giuliano Ferrara, direttore di antica ispirazione berlusconiana). Titolo: «Qual è la nostra adesione alla campagna Sky per la libertà di antenna». Succo del ragionamento: sono vere tutte le motivazioni accampate finora da Palazzo Chigi per spiegare il contestato provvedimento, «ma è anche vero che portare via per decreto due terzi degli utili a un editore televisivo che investe e dà lavoro, è qualcosa di molto simile a quanto per anni i dirigisti di ogni colore hanno cercato di infliggere, come punizione divina, alle tv del Cavaliere. E spingere oggi il fornitore di un servizio popolare di largo consumo, che riguarda tanti milioni di famiglie, a tassare gli utenti

La fotografia Polonia, dimostrazione di soccorsi sulla neve (Ansa)

e contribuenti — conclude il Foglio — è probabilmente una boiata pazzesca. Ci si può ripensare, o no?». Il suggerimento — inequivocabile — è: fare un passo indietro, e se non proprio ripensarci, almeno rivalutare, limare, modificare il decreto. Che poi — ecco un altro amico vero — è ciò che dice anche padre Gianni Baget Bozzo, sacerdote prima democristiano, poi socialista di rigida confessione craxiana, quindi tra i fondatori di Forza Italia (e, negli anni, voce assai ascoltata dal Cavaliere). Padre Gianni, lei che consiglio dà a Berlusconi? [...] «A Silvio dico che un passo indietro si può sempre fare». Berlusconi, i passi indietro, li detesta. [...] La sesta colonna di Francesco Zardo

Il lato comico, ma soprattutto tragico, di certe vicende della politica italiana è che intorno a esse si accumulano una serie di torti senza poi riuscire a individuare una ragione o un diritto. Sky deve pagare il 20 per cento di Iva? La paghi! Diremmo noi, convinti che la tv satellitare non debba essere un diritto degli italiani. Ma, dicono, Sky trasmette le partite! E chi se ne rifrega, diremmo: si farà a meno delle partite e buonanotte. Solo che la decisione si riconduce a un governo che riesce a mettersi dalla parte del torto anche quando ha ragione. Le aziende di Berlusconi (fossero anche del fratello o dei figli poco importa, davvero) sono in diretta concorrenza con quelle di Murdoch, e qualunque decisione contro queste ultime non è che appaia parziale: lo è. “Cambino mestiere”, dice Berlusconi ai direttori di “Stampa” e “Corriere”. Da che pulpito, eh...


Giovedì 4 dicembre 2008

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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage La classe dirigente non lo capisce: la crisi dell’auto non è congiunturale, ma terminale: macchine, addio

Ai funerali e nei cimiteri il calcio al posto di Dio

dall’articolo di Franco Berardi Bifo

dall’articolo di Roberto Stracca

"Donne e motori? Motori". Questa è l’headline con cui, sui manifesti attaccato ai muri cittadini, viene pubblicizzato il Motor Show, esposizione dell’automobile che si svolge anche quest’anno a Bologna, e che sarà inaugurata il 5 dicembre con un convegno dal titolo Uscire in auto dalla crisi, al quale parteciperà Gianfranco Fini. La classe dirigente non vuole capire che la crisi dell’automobile non ha carattere congiunturale. Ha carattere se così posso dire, definitivo. Terminale. L’auto è morta. Ciononostante la sua carcassa potrà ancora per lungo tempo imputridire ammorbando l’aria in tutti i sensi: in senso economico e in senso ambientale, urbanistico, sanitario. Il ciclo dell’automobile è stato trainante nello sviluppo capitalistico novecentesco. Enormi interessi si sono coalizzati intorno alla motorizzazione privata. Di conseguenza l’obsolescenza e la crisi terminale dell’automobile costi-

Altri tempi: una Fiat Balilla

tuisce uno shock troppo profondo per la coscienza capitalistica contemporanea, che cerca di rimuovere l’inquietante verità: che l’auto è morta. Eppure occorrerà prima o poi farsene una ragione: l’auto è morta per ragioni tecnologiche, prima di tutto. La concentrazione maniacale intorno allo sviluppo dell’automobile, che garantiva il massimo di profitto, ha indotto la società a trascurare le possi-

bilità di sviluppo di forme di trasporto pubblico. Inoltre sono sottovalutate le potenzialità del digitale, del teletrasporto olografico che ormai è alla portata delle tecnologie (ad Atlanta si è recentemente realizzato un caso di telepresenza). Sono sottovalutate perché i produttori di auto proteggono con le unghie e coi denti la loro ormai inutile - e dannosissima - creatura: una scatola ferrosa piuttosto brutta con le ruote di gomma

dal corsivo di Eva Schelling

Certo che una medaglietta di metallo se la meriterebbero. Di piombo, magari: perché il quarto posto può essere quello che pesa di più. Invece è detta di legno la medaglia che da Pechino si è riportata in valigia gente come Alessio Boggiatto, Valerio Cleri, Andrea Coppolino e tanti altri: alcuni le loro medaglie l’avevano già vinte in precedenza, come Cassina, Giovanna Trillini, Antonio Rossi, ma non è che il quarto posto sia stato più leggero da sopportare. [...] In alcuni sport, in altre occasioni è il secondo posto che fa lo stesso effetto: su

Sport, il secondo posto è quello che duole di più tutti il calcio [...]. Se diamo un’occhiata indietro, fra Mondiali ed Europei, chi alla fine è arrivato quarto, ma anche terzo, ha subìto probabilmente un trauma meno grave e profondo di quello subìto dagli Azzurri di Zoff agli Europei del 2000, quando il golden gol di Trezeguet fece piombare tutta l’Italia in un silenzio tombale. O ancora quel pianto di

Baresi nel ’94, ve lo ricordate, dopo che l’Italia di Sacchi aveva perso ai calci di rigore la finale dei Mondiali col Brasile? Il quarto posto ispira ricordi più gloriosi, sul rettangolo verde: in Argentina, nel ’78, il quarto posto italiano sarebbe stato celebrato come una bella impresa. E a Bearzot fu accordato il permesso di riprovarci. E riarrivò quarto!

che si trascina consumando petrolio ed emettendo veleno che provoca malattie e spesso uccide malcapitati passanti. Come si può essere così poco lungimiranti da organizzare un convegno che auspica di "uscire in auto dalla crisi?" L’automobile è una delle catene essenziali della schiavitù contemporanea. Abbiamo bisogno dell’automobile per andare a farci sfruttare otto dieci ore al giorno. E siamo disposti a farci sfruttare otto dieci ore al giorno per poterci permettere l’automobile. Quanto più si moltiplicano le automobili tanto più diminuisce l’utilità di quel mezzo, perché le strade diventano blocchi di metallo che si muovono sempre più lentamente. Ma ora è finita, e non sarà il Motor show a resuscitare l’automobile. La contemporaneità del collasso finanziario, del crollo della domanda, e della instabilità del prezzo fa pensare che sia urgente uscire dall’era dell’automobile. Purtroppo a pagare le spese della scarsa lungimiranza imprenditoriale sono oggi i lavoratori [...].

Due anni dopo, giocando addirittura in casa: era il 1980, e l’Italia di Bearzot perse la "finalina" con la Cecoslovacchia, ai rigori. Ma Bearzot restava lì: dopo due quarti posti sarebbe rimasto inchiodato alla panchina azzurra fino in Spagna. Era l’82 e quel che è successo poi se lo ricordano tutti. Per il pubblico del calcio, insomma, il metallo più repellente sembra proprio l’argento. [...] Insomma, questa medaglia di legno una minima consolazione in certi casi potrebbe darla: certe volte il quarto posto non è così male. Può risparmiarvi qualche incubo ricorrente, pensateci.

C’era rabbia e tensione, quel giorno a Torino, perché i fiori della ThyssenKrupp, la fabbrica dove sette operai avevano trovato la morte, non li voleva proprio nessuno. Ma la maglia di Alessandro Del Piero, sul feretro di Giuseppe Demasi, commosse anche il più irriducibile dei granata. Era un’altra storia, era un’altra città ma anche per Davide, quindicenne stroncato da uno spinello nell’hinterland milanese, hanno voluto la casacca del capitano della Juve. Per l’avvocato Donatello Zoboli, vittima di un incidente ferroviario, hanno raddoppiato: Del Piero e Paolo Di Canio, che a lui piacevano entrambi un bel po’. Perché il calcio è così. Claudio Monetti aveva una tabaccheria a Torino ma tifava da sempre per il Verona. L’hanno ucciso a coltellate per rubargli qualche euro. Gli hanno messo una maglia gialloblù sul feretro mentre ancora si domandavano il perché. Per la tredicenne Pasma, che è stata portata via da una pirata della strada alla periferia di Roma, e per il coetaneo Nicolò, ucciso dalla caduta di un pioppo a causa di un nubifragio che si è abbattuto sulla capitale, nessuno ha avuto dubbi: il numero 10 di Francesco Totti. E a Vito, i cui sogni da diciassettenne si sono spezzati in una scuola maledetta, hanno messo quella di Nicola Legrottaglie, il campione che si è ritrovato dopo aver riscoperto la fede in Dio. È stato l’ultimo in ordine di tempo dei funerali dove si sono accese le luci delle telecamere. Ma sono altri, tanti altri ancora, «i giorni di dolore» privati dove parenti e amici mettono accanto al defunto, giovane studente o stimato professionista, o appoggiano delicatamente sulla bara la ma-

glia della squadra del cuore. Perché l’accompagni e, magari, lo protegga nell’ultimo viaggio. Ma non solo. A Genova, nel cimitero di Staglieno, sulle lapidi e sulle tombe ci sono maglie rossoblù e simboli blucerchiati. Tanto che monsignor Giuseppe Lanfranconi, rettore della chiesa, 86 anni, ha dovuto alzare la voce: «Ci sono più magliette della Sampdoria e del Genoa che simboli religiosi». All’estero sono andati oltre. Per i tifosi dell’Amburgo è stata creata un’ala riservata del cimitero cittadino. Potranno riposare in pace in una bara con i colori sociali. Ne hanno fatto uno speciale a pochi chilometri da Buenos Aires, con le lapidi il marchio del club e la fontana con lo scudetto, per i sostenitori del Boca Juniors, solo per quelli doc. Non voleva patenti Mario Appignani, il celebre «Cavallo Pazzo» delle incursioni sul palco di Sanremo. Il protagonista di invasioni solitarie sul prato dell’Olimpico espresse una volontà romantica che cozzava contro la burocrazia: «Seppellite il mio cuore in curva Sud». Dove batte appunto il cuore del tifo romanista. Dove, come in tutte le altre curve d’Italia, anche quelle delle serie minori, ogni domenica c’è un ricordo. «Sempre con noi», scrive al compagno di fede scomparso chi ha diviso chilometri di trasferte e un panino freddo all’autogrill. «Canta con noi da lassù », è l’ultimo saluto a chi ha lasciato un seggiolino libero in una curva piena. Perché ci sono vuoti che non si possono riempire. E, quando le sciarpe servono per asciugare le lacrime, anche i nemici dell’altra curva, quelli divisi da un odio che non sente ragioni, tacciono e si fermano in religioso silenzio. Come accadde per il commovente ultimo saluto a Gabriele Sandri. [...]

La tastiera a sfioramento e il sabato del rabbino

Sgarbi, ora pentiti: Vittorio ha copiato il saggio su Botticelli, parola per parola

Un pensiero per Gandhi

dal commento di Francesco Battistini

dall’articolo di Luigi Mascheroni

dal corsivo di Enzo Bettiza

«I veri geni copiano», diceva Federico Fellini, al quale piacevano molto i film di Bava... E per il resto le storie del cinema, della letteratura, ovviamente dell’arte, e anche della critica sono piene zeppe di «prestiti», scippi, «citazioni», omaggi, calchi, contaminazioni. Veri e propri plagi. Da Virgilio alla mamma di Harry Potter ci sono cascati tutti, almeno una volta. C’è cascato anche Vittorio Sgarbi, il che è tutto dire. Ieri, sulla Repubblica, Francesco Erbani gli ha sbattuto in faccia la prefazione al volume dedicato a Botticelli per la collana «I grandi maestri dell’arte» pubblicata da Skira e venduta in allegato a una serie di quotidiani. Appare firmata da Vittorio Sgarbi ma - ahilui è pressoché identica a un saggio che la storica dell’arte Mina Bacci scrisse nel 1964 - più di quarant’anni fa, ma il tempo non è mai galantuomo - per la fortunatissima collana «I maestri del colore» della Fabbri. Se ne è accorta casualmente una insegnante in pensione che lo ha segnalato al quotidiano. Leggendo i due testi in parallelo, non ci sono dubbi. Sgarbi ha copiato il lavoro della Bacci. Ora: Sgarbi è una delle firme più illustri di questo giornale, e un collaboratore - così

Dopo l’assalto a Bombay, oggi Mumbai, l’elementare idea gandhiana della «non violenza», alla quale comunemente si associa l’immagine dell’India, è stata smentita un’ennesima volta con inaudita e spettacolare ferocia. Non occorre riandare al 1947, anno della sanguinosa spartizione tra il Pakistan islamico e l’Unione Indiana a maggioranza indù, per ricordarci che il subcontinente sorto con due Stati nemici dallo smembramento dell’impero britannico era ed è in realtà uno dei luoghi più violenti del pianeta. Non occorre nemmeno rammentare che l’assassinio, mistico e politico insieme, ha distanziato sempre di più indiani e pachistani dall’irenica capretta del Mahatma Gandhi sacrificandola addirittura al letale possesso di due bombe atomiche contrapposte. Lo stesso Gandhi, predicatore di un pacifismo integrale perché consapevole della violenza che si sarebbe decuplicata con l’approdo caotico all’indipendenza, verrà assassinato nel 1948 da un fanatico indù. Indira Gandhi, figlia dell’orgoglioso e tollerante Pandit Nehru, bramino laburista educato a Cambridge, sarà uccisa da estremisti sikh nel 1984. [...]

Caso uno: «Rabbi, domani operano il paziente e il mio laboratorio d’analisi deve stampare i risultati degli esami. Però oggi è sabato: come devo comportarmi?». Caso due: «E’ appena stato arrestato un ladro, lo portano qui in carcere: dobbiamo registrare i suoi dati. Come facciamo?». Caso tre: «Ci hanno chiesto dal ministero dell’Interno un’informativa urgente, ma oggi tutto deve stare spento. Come gliela mandiamo?». Da anni, i rabbini ricevono domande del genere. Perché per gli ebrei la Legge è chiara e i 39 divieti vanno rispettati: di sabato, è proibito disegnare, scrivere, cancellare, accendere o spegnere fuochi… E questo significa che è vietato pure utilizzare elettricità e pigiare i tasti, che stiano su un ascensore o su un computer. Nelle emergenze, da tempo l’interpretazione è elastica e se si tratta di vita o di morte, non c’è divieto che tenga: la salvezza d’un uomo viene prima del rispetto della regola. Ma ci sono mille altri casi, meno gravi e comunque seri: come fa, chi nel giorno del riposo ha anche altri doveri da assolvere e, soprattutto, un pc da usare? Ci sono voluti anni, ora la soluzione è arrivata. Si chia-

ma «Shabbath Computer Keyboard», la tastiera del sabato, ed è l’ultima trovata dell’informatica ultraortodossa. Dopo il «Jewberry», ovvero il blackberry che consente di pregare nei luoghi e alle ore più scomode, l’organizzazione benefica dello Zomet Institute ha studiato il laptop che permetterà di conciliare la professione della fede e la fede nella professione. La presentazione, lunedì a Gerusalemme, nel mezzo d’un congresso internazionale che raduna 80 rabbini da 25 Paesi. «Ci abbiamo lavorato un anno – spiega Yisrael Rosen, che ha diretto la ricerca, 20mila dollari d’investimento -, e le prime applicazioni saranno nel campo della medicina e della sicurezza». Il pc del sabato sostituisce la tastiera con una superficie liscia e compatta, sulla quale il dito non deve cliccare o schiacciare né interruttori, né mouse e nemmeno pulsanti, ma solo sfiorare con leggerezza: nessun circuito elettrico viene attivato o spento e il comando è trasmesso mediante sensori, microprocessori, fibre ottiche, pixel. [...] Sperimentata dal «rabbino militare», la tastiera speciale è già stata acquistata dall’esercito israeliano, ma la sua applicazione potrebbe andare oltre l’ambito dei religiosi osservanti [...].

Vittorio Sgarbi

vuole la correttezza - va sempre difeso. Ma - così vuole la coerenza - siamo costretti a chiedere anche a un nostro illustre collaboratore [...] l’ammissione di colpa [...]. Ci siamo sempre chiesti - e come noi, ne siamo certi, se lo sono chiesti anche molti lettori - come possano certi scrittori, giornalisti, professori, essere alla mattina presto in radio, poi presenziare a un convegno alle 10, inaugurare una mostra a mezzogiorno, tenere una conferenza stampa alle 13, scrivere un pezzo nel primo pomeriggio e registrare una trasmissione televisiva nel secondo, rilasciare un paio di dichiarazioni alle agenzie di stampa prima di cena, essere ospiti di Porta a Porta dopo, e trovare il tempo per leggere, studiare, recen-

sire libri e magari scriverne uno... Ce lo chiediamo con invidia, visto che - noi - a fatica riusciamo a conciliare un articolo alla settimana con la lettura quotidiana dei giornali. Ma noi siamo soli, mentre attorno agli scrittori, ai giornalisti, ai professori famosi si aggirano sempre dei fantasmi. Con termine tecnico si dice ghostwriter: che prima dell’avvento del politically correct si chiamava «negro» e ora «collaboratore». Cioè uno che - più o meno scrive per te mentre tu sei a un convegno, o in televisione, o a una festa. Funziona così: il primo ci mette il lavoro, le beghe, e mette in tasca il 10 per cento del compenso; il secondo ci mette il nome, la firma, e porta a casa il 90 per cento dei soldi. [...].


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Primo piano

Giovedì 4 dicembre 2008

Primo piano

Giovedì 4 dicembre 2008

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LE REAZIONI

La crisi dell’economia

Ma in Italia è battaglia Berlusconi: «Avevo ragione io sul rischio infrazioni»

Si correggerà la norma (inserita nel decreto anticrisi) che avrebbe reso più difficile ottenere gli sgravi del 55%. Ma il criterioresta

Bonus energia mezzodietrofront Tremonti: «Niente retroattività, ma basta con i crediti di imposta usati come bancomat» di MANUELA TULLI ROMA - Le nuove norme sul bonus fiscale legato al risparmio energetico non saranno retroattive «ma basta con i crediti di imposta usati come bancomat». Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti tiene saldi i cordoni della borsa: la norma sulle detrazioni al 55% verrà corretta ma resta fermo il rigore sulla spesa. Come anche ribadisce la linea di rigore sul deficit. Tremonti ha fatto il punto in un’audizione alla Camera definendo le misure a sostegno dell’economia «un cantiere aperto». Sul decreto anti-crisi annuncia dunque una correzione per le detrazioni al 55% per le ristrutturazioni che garantiscono risparmio energetico: «La retroattività non ci può essere e il Parlamento la correggerà – ha detto – ma voglio sul futuro ribadire un criterio: i crediti di imposta non possono essere un bancomat». Il ministro ha definito allora «incivile» l’introduzione di crediti di imposta poi non sufficientemente coperti. Arriva poi un altro chiarimento sulle tariffe: «Le bollette devono scendere, abbiamo attivato meccanismi che le faranno scendere». RISPOSTA ALLE CRITICHE - Rispondendo alle critiche dell’opposizione Tremonti ha anche dife-

so le misure sociali adottate dal governo con il decreto anti-crisi: «Chiedete una detrazione di 400 euro a famiglia. Nel decreto c'è e in alcuni casi sono anche di più di 400 euro». La social card? «La adottò anche Kennedy». Quattro euro un’elemosina? «Forse nei salotti...». Infine la norma sui mutui: «Ha un costo molto limitato ma avrà un effetto positivo di fiducia». Quanto ai margini d’azio-

ne il ministro ricorda il contesto nel quale si è mossa l’Italia. Sulla flessibilità data da Bruxelles sul Patto di stabilità Tremonti evidenzia come l'Italia abbia un debito pubblico record. «Sul deficit vogliamo fare i fenomeni?», sottolinea evidenziando che la prima economia europea, la Germania, che non ha lo stesso debito ha scelto di non utilizzare la leva del deficit per finanziare le misure

Al centro, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Ieri il suo intervento alla Camera; qui sopra, il premier Silvio Berlusconi

anti-crisi. «Il nostro vincolo non è il Patto ma il mercato finanziario». Il resto è argomento «da convegni o fondi di giornale». Uno sguardo al prossimo anno: «Gli ammortizzatori sociali sono la politica da seguire». Il lavoro «è un campo di intervento fondamentale» come quello delle infrastrutture. Poi un impegno su un tavolo di confronto con le Regioni sui Fondi Fas: «Va fatto al più pre-

sto». Guardando invece alle scelte fatte in sede europea Tremonti annuncia che il fondo coordinato dalla Bei e dalle Casse depositi nazionali sarà chiamato 'fondo Margherita'. «Dovrà essere formalizzato dal consiglio europeo ma ha un sufficiente consenso». Altri strumenti, come l’emissione di bond europei, «sarebbero l’ottimo ma non hanno ancora il necessario consenso politico».

SCAJOLA OTTIMISTA

SACCONI ALLARMATO

«Tariffe, 3.000 euro in meno a famiglia»

«Siamo a rischio default»

glie nel 2008 per benzina, gas ed elettricità e la minor spesa prevista per il 2009 derivante dal calo del prezzo del petrolio e dai conseguenti minori costi energetici. La nuova strategia energetica nazionale, prevista dal decreto legge 112, «consentirà – ha poi aggiunto Scajola – il riallineamento dei prezzi dell’energia alla media europea». Un obiettivo che il governo otterrà: «Puntando decisamente sulla diversificazione delle fonti di energia e delle aree geografiche di approvvigionamento, sul potenziamento delle infrastrutture energetiche, sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, sulla promozione dell’efficienza e del risparmio energetico e infine, ma non in ultimo, sul rilancio del nucleare».

ROMA - Se Tremonti è preoccupato per il mercato finanziario e per i Bot, il ministro Sacconi alza il livello dell'allarme. "Non possiamo permetterci neanche lontanamente che vada deserta un'asta pubblica di titoli di Stato". La politica economica italiana deve essere dettata dalla ''prudenza'', aveva spiegato in precedenza il collega Tremonti, perché ''il nostro Paese ha il terzo debito pubblico del mondo e questo debito sarà in competizione con le emissioni crescenti fatti da altri Paesi a sostegno delle ricapitalizzazioni bancarie''. Per mantenere la credibilità sul mercato finanziario, avverte dunque il ministro dell'Economia, "l'impegno, non dico del governo, ma della Repubblica italiana è di non aumentare il debito". Considerazioni preoccupanti, che si traducono in allarme con le affermazioni del ministro del Welfare Maurizio Sacconi. Nello spiegare che non esistono dissidi con il suo collega all'Economia, Sacconi aggiunge di essere anche lui "preoccupato per il rischio di default del Paese. E c'è - ha proseguito - qualcosa di peggiore della recessione che è la bancarotta dello Stato, una ipotesi improbabile ma comunque possibile". Parole non certo tranquillizanti, tanto che poco dopo il ministro corregge il tiro, precisando in una nota: "Non ho mai detto che può esserci un rischio di tale natura. Sono costretto a intervenire dalla disinvoltura con cui alcuni hanno interpretato una considerazione più volte ripetuta circa la necessità di tenere alto il livello di guardia sul debito pubblico, attribuendomi addirittura un presunto 'rischio bancarotta'".

ROMA - Nel 2009 la diminuzione del prezzo della benzina, dell’energia, di gas e luce varrà per le famiglie italiane un «bonus» valutabile fra i 2.800 e 3.000 euro. Lo ha ribadito nel corso dell’audizione in commissione agricoltura alla Camera il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola (nella foto). Dal primo di gennaio, ha ricordato Scajola, per le famiglie il prezzo del gas e dell’energia elettrica diminuiranno rispettivamente dell’1% e del 4% e prevediamo che questa diminuizione sarà ancora maggiore nel mese di aprile e nel mese di giugno. DA DOVE VERRA’ IL RISPARMIO - Il risparmio per le famiglie - ha precisato Scajola - deriva dal confronto tra i costi sostenuti dalle fami-

La portavoce: «L’aliquota Iva deve essere uguale per tutte le tv»

Sky, Bruxelles: «Caso chiuso» L’Ue era pronta a far partire la procedura d’infrazione BRUXELLES - «A questo punto il caso è chiuso»: così Bruxelles prende atto della decisione di aumentare al 20% l’Iva su Sky, sottolineando come per la Commissione Ue l’unica cosa che conta è che si introduca un’aliquota unica per tutto il settore televisivo, a prescindere dalla piattaforma utilizzata. In caso contrario scatterebbe inevitabilmente una procedura di infrazione. Poco importa se solo lo scorso aprile, in una lettera inviata alle autorità italiane, l’esecutivo europeo suggeriva di adottare per le tv in digitale terrestre «un’aliquota Iva ridotta identica a quella applicata alle trasmissioni che utilizzano le piattaforme via cavo e via satellite», vale a dire il 10%. In pratica, un percorso contrario a quello deciso dal governo, che ha scelto di portare tutto al 20%. Del resto – ha sottolineato la portavoce del commissario Ue alla fiscalità, Laszlo Kovacs – «spetta ai governi decidere se applicare o meno l’Iva ridotta, nel rispetto del principio della neutralità fiscale, secondo cui non ci possono essere aliquote diverse per uno stesso tipo di servizio». Era proprio questo l’aspetto contestato all’Italia già nell’ottobre 2007, in una lettera della Com-

L’ex ministro della Tlc, Gentiloni

missione in cui si chiedeva a Roma di allineare le aliquote Iva, in un modo o nell’altro. Impegno preso dal governo Prodi nella missiva del gennaio 2008, quella distribuita ieri dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti: «L'amministrazione finanziaria - si legge nel testo inviato a Bruxelles dall’allora esecutivo di centrosinistra – allineerà con

legge l’ordinamento nazionale a quello comunitario, applicando la medesima aliquota per tutti i servizi, sia quelli fruibili attraverso canoni di abbonamento, sia quelli cosiddetti pay-perview». Ora le aliquote, con la norma inserita nel piano anticrisi varato dal Consiglio dei ministri venerdì scorso, sono state allineate, tutte al 20%. E, ha ribadito la portavoce del commissario Kovacs, «nel momento in cui le autorità ammettono che c'è un problema e informano che hanno preso una decisione per porvi rimedio, per noi il caso è chiuso». Da Roma, intanto, a parlare è Paolo Gentiloni, l’ex ministro delle Tlc del governo Prodi: «Quando il governo prende certe decisioni se ne deve assumere la responsabilità, senza l’alibi di Bruxelles». «Se qualcuno ha deciso il raddoppio dell’Iva – afferma – questo è stato il governo Berlusconi. E sostenere che è un’imposizione dell’Ue è falso». Poi, conclude, «ci sono sempre dei carteggi tra i dicasteri di Bruxelles e i dicasteri italiani. In questo caso c'erano stati con il ministero delle Finanze sulla disparità di trattamento Iva. E tali disparità potevano essere risolte in modi e tempi diversi».

ROMA - Per la Ue il caso è chiuso, «l'Iva andava armonizzata». Ma in Italia è sempre più battaglia con i botta e risposta tra Governo e opposizione (Berlusconi, soddisfatto per la precisazione Ue sulle aliquote Iva, dice: «Sono uomo di Stato, non favorisco Mediaset»), e con Sky che punta dritta al cuore dei telespettatori scegliendo la strada dello spot per difendere le sue ragioni. Mentre Paolo Romani, sottosegretario allo sviluppo economico con delega alle Comunicazioni taglia corto sulla possibilità dell’Iva al 10% per tutti, «ipotesi tendenzialmente impraticabile», dice. Ma riunita in assemblea a Roma, tutta la Federazione che delle emittenti private nazionali e locali (Frt) si schiera accanto alla tv satellitare di Rupert Murdoch. VIDEO SPOT - Sky tira in ballo i suoi clienti con un video spot mandato in onda in due diverse versioni di 30 o 15 secondi. «In Italia l'Iva agevolata al 10% per i servizi televisivi è stata introdotta nel '95 dal governo Dini ben otto anni prima che nascesse Sky – conclude lo spot – Se credete che la decisione di raddoppiare l’Iva sul vostro abbonamento Sky sia sbagliata scrivete una mail a portavoce@tesoro.it». Per Romani, intervenuto alla assemblea annuale della Frt, l'ipotesi di portare l’Iva al 10% è da escludere innanzitutto sul piano politico: «Immaginate cosa accadrebbe se il governo Berlusconi abbassasse l’Iva per paperview di Mediaset», spiega. E aggiunge

Possibili tagli ai tassi. Almunia, commissario Ue agli affari economici, ci crede: «Credo sia chiaro»

Presentato il piano industriale alla comunità economica a Londra. Sacconi: «No a facili esodi, non è Alitalia»

E oggi occhi puntati sulla riunione della Bce

Telecom, 4mila tagli. Novemila entro il 2010

BRUXELLES - Attesa per la decisione che la Bce – riunita oggi a Bruxelles – si appresta a prendere sui tassi. In vista c'e un ulteriore taglio, il terzo consecutivo dopo quelli di ottobre e novembre che hanno portato il costo del denaro dal 4,25% al 3,25%. Il commissario Ue aglio affari economici e monetari, Joaquin Almunia, ci crede: «La Bce si riunirà a Bruxelles – ha detto intervenendo al Parlamento europeo – e non so cosa farà. Ma ho ascoltato le dichiarazioni che il suo presidente Jan-Claude Trichet ha fatto ultimamente e credo siano abbastanza chiare». Resta l’incertezza sull'entità della riduzione. Almeno mezzo punto, assicura la maggior parte degli analisti, che porterebbe i tassi al 2,75%. Ma la speranza di molti è quella di un

vero e proprio maxi-taglio di tre quarti di punto, per raggiungere quota 2,5%. Sarebbe quella boccata d’ossigeno per l’economia che in molti chiedono. Tenendo anche conto del fatto che l'inflazione di Eurolandia è precipitata al 2,1% in novembre, dopo aver toccato il record del 4% in luglio e agosto. Dunque, si è sostanzialmente tornati sul livello di riferimento della Bce, quello del 2%. A questo punto Trichet, meno preoccupato di qualche tempo fa per la stabilità dei prezzi, potrebbe davvero optare per un’azione decisa. A chiederglielo sono molte capitali europee. Ma lo è anche la Commissione Ue, che nel suo piano d’azione per il rilancio dell’economia europea ha voluto sottolineare il ruolo che la politica monetaria può svolgere

per favorire la ripresa e il maggiore margine di manovra sul fronte tassi dovuto al raffreddamento dei prezzi. Almunia ha comunque smorzato l’allarme deflazione – vale a dire una prolungata discesa dei prezzi dovuta alla debolezza della domanda di beni e servizi – che lui stesso giorni fa sembrava aver lanciato. «L'inflazione – ha spiegato – sta andando giù, dopo l’impennata dei mesi scorsi, per il calo dei prezzi del petrolio e dei prodotti alimentari. E chiaramente, in parte, anche per il rallentamento economico in atto», che provoca una contrazione dei consumi. Piuttosto, il rischio vero resta quello di una recessione vera e propria del Vecchio Continente, come sta avvenendo a Usa e Giappone: «Le

previsioni di crescita fatte appena un mese fa non sono quelle che presenterei oggi», ha ammesso il commissario Ue agli affari economici e monetari». Ma si cerca di non vedere tutto nero, nella speranza che la risposta coordinata dell’Ue alla crisi dia i risultati sperati, con una ripresa che possa cominciare a materializzarsi già alla fine del prossimo anno. «Stiamo vivendo una fase – ha sottolineato Almunia – di rallentamento pronunciato. Per questo – ha proseguito – dobbiamo agire rapidamente sul fronte dello stimolo fiscale e su quello della politica monetaria, per evitare una vera e propria recessione e per favorire una ripresa nei prossimi trimestri, spero già nella seconda parte del 2009».

Il presidente della Bce, Trichet

ROMA - C'è il taglio di altri 4mila addetti e la cessione di asset non strategici per ridurre il debito e rilanciare Telecom Italia. Ma nessuna operazione straordinaria: né la vendita di Tim Brasil, né lo scorporo della rete fissa in Italia. Porte aperte invece ad un intervento della Cassa Depositi e Prestiti. Sono questi i punti chiave del piano industriale 2009-2011 che il presidente Gabriele Galateri di Genola e l'amministratore delegato Franco Bernabè hanno presentato alla comunità finanziaria a Londra. "L'obiettivo è di riprendere a crescere" ha precisato Bernabè. Il problema principale risiede nella riduzione del personale: si tratta di 4mila esuberi entro il 2011 che si aggiungono ai 5mila su cui a settembre si è raggiunto

un accordo con le sigle di categoria. In questo modo il numero dei dipendenti scenderà a 55mila rispetto ai 64mila del 2007. "Ci sarà un nuovo confronto con i sindacati ma sono fiducioso" ha aggiunto l'ad. Le basi di Telecom saranno Italia e Brasile. Inoltre, all'inizio del 2009, sarà esercitata l'opzione per ottenere il controllo su Telecom Argentina con un investimento di 170-180 milioni di dollari. "Escludo categoricamente la dismissione della rete per motivi finanziari. E non abbiamo considerato la vendita di Tim Brasil" ha tagliato corto Bernabè che si è detto pronto a valutare "operazioni industriali sulle infrastrutture" da parte della Cassa Depositi e Prestiti. In dettaglio il piano prevede ri-

cavi in crescita di oltre il 2% nel triennio, il miglioramento dell'Ebitda e una riduzione del debito pari a 5 miliardi di euro. Quanto ai nodi resta in sospeso l'ingresso di fondi sovrani nel capitale e la conversione delle azioni di risparmio a causa dell'instabilità dei mercati. Né ci sono indicazioni sulla politica dei dividendi su cui si pronuncerà il consiglio di amministrazione del 27 febbraio. Via libera infine a dismissioni minori. L'obiettivo è incassare 3 miliardi di euro. Ma il piano industriale non piace ai sindacati. Per il segretario confederale della Cgil, Fabrizio Solari, contiene "scelte che impoveriranno l'azienda" mentre il segretario generale Uilcom, Bruno Di Cola, parla di "operazione nega-

tiva". Rincara il segretario confederale della Cisl Annamaria Furlan: "Il risanamento passa esclusivamente attraverso riduzioni del costo del lavoro. È inaccettabile". Negativa anche la reazione della Borsa. Ieri il titolo Telecom ha perso l'1,63% a quota 1,025 euro. Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi ha detto che valuterà con attenzione la vicenda «per vedere se sia davvero necessario alla sopravvivenza ed alla crescita di questa società». Sacconi ha sottolineato che è «una storia diversa» rispetto ad Alitalia: «Non siamo in presenza di un'azienda fallita», ma di un'azienda che viene da una lunga gestione pubblica in cui è probabile si fossero sedimentati molti costi impropri e gestioni elefantiache.

che c'è «il problema economico legato alla necessità di reperire risorse». A Roma per l’assemblea di Frt anche il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, che commenta lo spot di Sky con toni moderati: «è una forma di legittima difesa dei proprio interessi da parte della piattaforma satellitare», dice. TONI FORTI - In generale però i toni sono più forti: la decisione del governo di adeguare l’iva al 20% per le pay tv, dice il presidente di Frt Filippo Rebecchini “rappresenta un colpo durissimo per il settore radiotelevisivo». La Frt «non vuole entrare nelle polemiche», premette il presidente. Ma spiega che con la decisione del governo «230-250 milioni escono dal settore, indipendentemente dal fatto se l’aumento dell’Iva graverà sugli utenti o in parte anche sulle emittenti». Comprensibile la posizione di Sky, ribadisce, ma la botta è «notevole per tutto il settore tv, che è già in sofferenza per la crisi finanziaria e per i riflessi sulla raccolta pubblicitaria». IN CAMPO REGISTI E ATTORI - Sky intanto raccoglie e manderà in onda oggi anche i commenti a suo favore di protagonisti del cinema e della tv, dal regista Gabriele Salvatores («speriamo che ci ripensino!») a Michele Placido («provvedimento sbagliat») Claudia Gerini, Nicolas Vaporidis. Ficarra e Picone ironizzano: «Facciamo gli auguri di Natale a Sky, non pensate all’Iva, è un momento brutto ma che poi si supera».

L’ad di Telecom, Franco Bernabè


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Primo piano

Giovedì 4 dicembre 2008

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LA NOTTE NELL’AULA OCCUPATA

Politica lucana

Il centrodestra non cede e continua nell’occupazione

Vertice di maggioranza tra polemiche e c’è chi ipotizza “dimissioni fantasma”

«Non sarà ter ma 2 bis» E’ protesta ma con il sorriso goliardico

Giallo giunta, ma De Filippo svela: «Protoccollate» Commissioni in tilt

Mollica e Di Lorenzo

POTENZA - Botta e risposta sul mancato svolgimento della Terza commissione consiliare. Il presidente Franco Mollica subito dopo aver constatato la mancanza del numero legale, per la mancanza dei consiglieri del centrodestra che occupano il consiglio ha dichiarato: «se continua tale situazione non si capisce come la Finanziaria regionale e il Bilancio potranno essere discussi nelle commissioni per poi essere approvati in consiglio. E’ inutile dire che approvare il bilancio regionale è un atto di estrema importanza. Al momento, presso l’ufficio Ragioneria, sono fermi pagamenti per circa 40 milioni, con evidenti danni all’economia reale. La responsabilità alla quale tutti i consiglieri devono richiamarsi soprattutto in questo periodo di grave crisi, è quello di non rallentare i lavori dell’approvazione di atti che servono alla comunità». Immediata la reazione del consigliere del Pdl, Pasquale Di Lorenzo: «Facciamo rilevare al presidente Mollica che il numero legale nelle Commissioni dipende, innanzitutto, dalla maggioranza che ha ovviamente i numeri per poter procedere anche senza la presenza dei membri della minoranza attualmente in occupazione permanente dell’Aula consiliare per le ragioni che orami tutti i lucani hanno ben compreso. Noi siamo in consiglio regionale pronti per lavorare; aspettiamo De FIlippo e quel che resta della maggioranza irresponsabile e incapace». E dopo pochi minuti l’intera opposizione ha chiesto al presidente del consiglio De Franchi di «convocare i presidenti delle Commissioni per rinviare le sedute delle Commissioni da loro presiedute per favorire l’approfondimento che necessitano della presenza del giunta».

POTENZA - Il centrosinistra tenta di ricucire la maggioranza, ma si va avanti a strattoni. Anzi a faccia a faccia duri. Ieri dopo mezzogiorno si è svolto il vertice delle forze di centrosinistra di Basilicata. La riunione si è svolta al primo piano del palazzo della Regione in via Anzio. Sono state 5 ore di discussioni accese. Alla fine è emerso che c’è ancora da discutere. Il calendario ora prevede che il Pd continua la propria discussione interna ma nello stesso tempo il presidente della giunta, Vito de Filippo inizierà gli incontri con le singole forze politiche. Il Pd: domani si svolge la Direzione del partito. Ci saranno tutti. Anche l’assessore dimissionario Vincenzo Folino ha fatto sapere che sarà della partita. E ci sarà anche Roberto Falotico dopo alcuni mesi di Aventino. Si partirà dall’Ufficio politico. Ma sia per l’allargamento dei partecipanti (alla Direzione regionale partecipano molti democratici in più rispetto allo stesso numero di big ammessi all’Ufficio) e sia per la velocità con cui le polemiche montano in casa Pd nelle ultime settimane sarà tutto un altro ragionare. Difficile prevedere come andrà a finire. Per quanto riguarda invece, l’agenda degli incontri istituzionali tra De Filippo e le delegazioni delle forze politiche si è appreso che ci saranno anche quelli dell’Udc. «Per non chiudere la porta in faccia a chi non partecipando all’occupazione del consiglio ha dimostrato di essere rispettoso e costruttivo». E’ la motivazione, secondo le indiscrezioni. Tornando al vertice di maggioranza quello che è emerso secondo le fonti è che c’è stato un duro confron-

“Me ne frego, penso alla gente” VILLA D'AGRI - «Nella riunione di maggioranza ho detto ai partiti che delle vostre chiacchiere me ne “fotto”, devo andare a parlare con i lavoratori del Consorzio di Bonifica Alta Val d'Agri». Nessuno se lo sarebbe mai aspettato che il presidente De Filippo, in piena crisi interna avrebbe lasciato la propria riunione di partito per raggiungere i lavoratori. Ma con un ora di ritardo, De Filippo è arrivato e ha detto la frase che ha scatenato gli applausi e i commenti: «Il presidente c’è e c'è per i lavoratori». Angela Pepe to tra gli esponenti del Pd e l’Idv. In ogni caso hanno partecipato all’incontro i democratici Piero Lacorazza ed Erminio Restaino più ovviamente De Filippo, il segretario regionale del Prc, Titti De Simone insieme a Emilia Simonetti e a Paolo pesacane. Per il Pdci presenti Giovanni Soave e Giacomo Nardiello, mentre per la Sinistra democratica c’era Antonio Califano. Per il centro hanno partecipato Franco Mollica e Rosa Mastrosimone, Gianfranco Blasi e Antonio Flovilla della Rosa bianca. Presenti anche i socialisti, Rocco Vita, Mimmo Sarubbi e Antonio Giansanti. A completare il vertice c’erano Mossuto dei Verdi, Miche-

le Radice dell’Italia dei valori e Antonio Potenza, Luigi Scaglione e carmine Nigro per i Popolari uniti. Ma al di là dei presenti è stato il dibattito serrato (a momenti anche diatetticamente violento) il vero protagonista. L’inizio è stato difficile. Dopo l’intervento del segretario del Pd, Lacorazza si è aperta la bagarre. Con molti del centrosinistra a mettere sotto accusa il Pd di essere la causa della crisi. Di respito nazionale le critiche di De Simone, più locali gli attacchi di Radice e Mollica. Dura la reazione di Restaino in difesa del Partito democratico «vero elemento centrale e di stabilizzazione». Si è continuato per ore. Alla fine è stato rilanciato il tema della riforma elettorale «per dare garanzie di maggiore stabilità». Per quanto riguarda invece i prossimi appuntamenti, è stato deciso di svolgere il dibattito consiliare martedì prossimo con la relazione iniziale di De Filippo e con un dibattito «franco e eaperto alle critiche». C’è stato anche la decisione di protocollare le dimissioni di tutta la giunta per smorzare le polemiche su presunte dimissioni “fantasma”. Proprio ieri comunque c’è stato il giallo. In un comunicato dell’Ansa si è appreso della decisione di de Filippo di assumere la delega a interim delle Attività produttive e la nomina di vicepresidente della giunta all’assessore Vincenzo Santochirico (che in realtà sarebbe stato già deciso martedì ndr). Questo avrebbe rafforzato in serata i sospetti, ma da fonti vicine al governatore hanno assicurato: «Pochi minuti fa De Filippo ha protocollato tutte le dimissioni». s.s.

DIGILIO SU BERLUSCONI

LA “CRISI” FINISCE SU DAGOSPIA

Regalo alla Basilicata

“La Lucania peggio della Sardegna”

«Il governo Berlusconi ha anticipato il suo regalo di Natale alla Regione Basilicata: l'impegno strappato ieri a Bruxelles dal Ministro all’Economia Tremonti alla commissaria Ue Hubner per la proroga di sei mesi per la rendicontazione della spesa dei fondi comunitari consente di salvare alcune centinaia di milioni di euro che altrimenti, dopo il 31 dicembre prossimo, sarebbero stati disimpegnati». E' quanto sostiene il senatore Egidio Digilio (Pdl) per il quale «governatore e partiti della maggioranza regionale di centrosinistra, alle prese con una crisi politica che si rivela sempre più ingiustificata ed irresponsabile, dovrebbero essere riconoscenti nei confronti del governo e dei parlamentari del Pdl. Ci auguriamo che il pericolo scampato serva da lezione e innanzitutto che si finisca, una volta per tutte, con “la regione modello per spesa Ue. La proroga però non è una delega di fiducia in bianco e richiede che i Dipartimenti Regionali, con gli assessori ai propri posti, si mettano a lavoro per gli adempimenti rigorosi richiesti dagli uffici di Bruxelles». «Inoltre – afferma Digilio – i fondi cosiddetti residui possono essere indirizzati in programmi per l’occupazione e per il sostegno delle piccole e medie imprese dell’agricoltura, del commercio e dell’artigianato, oltre che in una misura a favore di Cofidi e Confidi per il credito agevolato».

I problemi della maggioranza regionale di Basilicata diventano notizia trattata dal sito web, www.dagospia.com di Roberto D’agostino. In particolare è stato pubblicato l’articolo di Pierre de Nolac per “Italia Oggi”. Questo il testo: «Non solo Soru: anche in Basilicata il Pd cade... I riflettori mediatici sono puntati su Renato Soru e la regione Sardegna: le dimissioni del governatore evocano scenari drammatici per il Partito democratico, con un precipitoso ritorno alle urne (e nel Pd torna lo spettro di una candidatura di Soru alle elezioni europee). Ma c'è un'altra regione che preoccupa Walter Veltroni: è la Basilicata. Lì Vincenzo Folino, del Pd (stesso partito del presidente della Lucania, Vito De Filippo), ha rassegnato le dimissioni dall'incarico di numero 2 della regione e assessore alle Attività produttive». «Con una motivazione - prosegue l’articolo - mai sentita prima d'ora: “Per l'inadeguatezza dell'azione del governo regionale” come ha evidenziato nella missiva. Nell'area da sempre definita come «il regno di Emilio Colombo», senatore a vita democristiana, in quella che la sinistra definiva «l'isola felice del Mezzogiorno», il giocattolo si è rotto. E Folino sottolinea la «crisi di progetto, di governo e di coesione della Basilicata, una regione che in passato ha saputo fare del proprio protagonismo sul governo delle risorse naturali una bandiera». «Peggio della Sardegna», sentenzia il giornalista Pierre de Nolac.

LA LETTERA «A leggere i giornali di questi giorni circa la crisi alla Regione Basilicata, viene fuori un vero pateracchio. La colpa non è certo dei giornalisti, bensì dell'ambiguo comunicato dalla Direzione regionale del Pd che, a proposito delle dimissioni di Folino e della conseguente crisi annunciata, dice tutto e il contrario di tutto. Con la conseguenza, voluta, di nascondere agli ignari lucani la verità vera di ciò che realmente sta avvenendo nelle segrete stanze della Regione Basilicata. Una Regione che, da un po' di anni, lungi dall'essere una campana di vetro a vista, tende sempre più a nascondersi dietro spessi e oscuri tendaggi. Così, risulta disatteso l'autorevole appello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, circa “l'impoverimento culturale e morale della politica che è sotto gli occhi di tutti”, cosa già di per sé grave, tanto più, se si pensi che il Pd lucano

Le segrete stanze volutamente si sottrae al “dovere della responsabilità nella gestione della cosa pubblica”, responsabilità, che presuppone chiarezza nei comportamenti e nelle decisioni. Ai lucani, insomma, non interessa sapere che, nel conflitto in atto alla Regione, non ci sarebbero “né vinti, né vincitori”, quanto piuttosto interesserebbe conoscere le ragioni vere che hanno indotto l'assessore Folino alle dimissioni, un gesto che, lo ripeto, considero coraggioso e onesto, ma che sottintende ragioni ben più gravi di quelle indicate da Folino nella lettera di dimissioni. Così, mentre alla Regione si litiga, il fallimento risulta, di giorno in giorno sempre più evidente e grave: si chiudono le fabbriche e i lavoratori vengo-

no licenziati o messi in cassa integrazione; non c'è alcun investimento nella Valbasento, malgrado la Regione disponga, in cassa, di molti miliardi, rivenienti, dall'accordo di programma del lontano 1987; si estrae petrolio dalla Val d'Agri e dintorni, ma la Regione non vuole conoscere il quantitativo di barili realmente estratti, con la conseguenza di incamerare royalties inferiori a quelle realmente dovute: alla faccia della miseria dei lucani; sono disponibili i soldi per disinquinare il fiume Basento, ma non si fa nulla in questa direzione, sicchè i comuni del materano sono costretti a registrare la mancanza di nuovi investimenti, e la città di Matera soffre, nel silenzio, la crisi del salotto.

E' mai possibile che si debba continuare ad assistere a questo insulso gioco, da parte della Regione, di menare il can per l'aia, su temi così vitali per le popolazioni lucane? E, per tornare alla crisi regionale, pur apprezzando la dichiarazione del deputato Luogo, secondo il quale, ”La discussione svoltasi in seno all'ufficio politico del Pd non si rispecchia nel tenore finale del documento trasmesso alla stampa”, è mai possibile che l'opinione pubblica lucana debba rimanere all'oscuro dei motivi veri che si consumano nelle segrete stanze del Pd potentino? La crisi della Regione, è nei fatti, e il tentativo della sinistra di occultare la verità non riesce a nascondere il flop di una regione affetta da familismo amorale (politicamente parlando) e del tutto assente rispetto ai problemi che interessano i lucani». Saverio D’Amelio

POTENZA - Seconda giornata di occupazione per i consiglieri regionali del centrodestra. Non cedono. I sei esponenti dell’opposizione rimangono a presidiare l’aula dove si svolge abitualmente la massima assemblea consiliare regionale. I sei sono Nicola Pagliuca, Franco Mattia e Sergio Lapenna di Forza Italia, Michele Napoli di La Destra, Pasquale Di Lorenzo del Pdl e Antonio Tisci di An. La stanchezza nei volti è ben visibile ma ormai «è una questione di principio». Non si torna indietro. Fino a quando non si svolgerà il consiglio regionale. Lo hanno detto dal primo momento e proseguono nella loro intenzione. In più hanno già “bloccato” il regolare svolgimento delle Commissioni consiliari. Insomma se da un lato il centrosinistra e la maggioranza regionale continuano ad annaspare nel tentativo di trovare una rinnovata intesa, dall’altro lato il centrodestra ha indossato i panni dell’opposizione “dura e pura”. «E’ crisi, basta con i tatticismi, venite a parlare in consiglio regionale». E’ in sintesi il messaggio ripetuto in continuazione da ormai 48 ore dai consiglieri di opposizione regionale. Anche di notte. Perchè l’occupazione è anche notturna. E mentre gli altri dormono loro continuano nella prostesta. Che non è silenziosa anzi. Nei corridoi di solito ovattati dal rigore istituzionale sembra festa. C’è da mangiare, da bere e il tono del-

le voci non è più misurato: i consiglieri si chiamano da un angolo all’altro delle stanze per nome. E se qualcuno non sente, l’urlo è consentito. E’ notte (tra martedì e mercoledì): la prima di occupazione . Quella che si deve scrivere con la “c” perchè è di centrodestra e non con la “k” di sinistra. Ma nella Basilicata della crisi 2008 accade anche questo. E accade di vedere ben dopo mezzanotte i consiglieri di centrodestra con il nodo delle cravatte ben largo, sistemati comodi sulle poltrone a discutere senza “rete”. Di politica si parla. E di cos’altro? Ma senza il solito rigore che l’istituzione richiede. E si gioca a fare le previsioni. Napoli avverte: «Rischiamo di stare qui fino a Natale». Gli altri fanno gli scongiuri e Pagliuca si rivolge a Mattia, il vicepresidente del consiglio: «Franco, almeno fai una richiesta per avere qualche divano». Intanto l’altra stanza porta i segni del “bivacco”: patatine fritte, antipasti, bistecche, pasta, acqua e birra. Non si mangia, ma almeno da mangiare non manca. Ma è la politica delle previsioni fantasiose il piatto forte della nottata. E tra le ipotesi c’è chi esclude il “De Filippo ter”: «Per me alla fine resta tutto uguale. Folino rientra in giunta e ci sarà il De Filippo 2 bis più che ter». Risate fragorose. Ma qualcuno riprende con serietà: «No Folino non può tornare indietro. Sarebbe una sconfitta, non può proprio». E allora c’è chi inizia a fare la lista di

chi non è mai stato assessore tra i consiglieri del centrosinistra. Pittella è indicato da tutti come favorito a un posto. Fierro anche sarebbe “gradito” a quelli del centrodestra. Lo stesso “Tanino” che ha fatto visita di cortesia agli “occupanti”. Ieri anche il coordinatore regionale del Mpa, Angelo Zambrino è stato in consiglio a portare solidarietà. In ogni caso la notte passa tra gli sbadigli, le sigarette e le considerazioni. Fino allo show di Lapenna che si “svela” un grande giocatore di “morra”. La sfida è con uno dei collaboratori di Antonio Tisci. Vince Lapenna, per superiorita “fisica” tra le risate di tutti. Poi si torna a discutere. Su tutto però c’è la domanda: «Ma qualcuno ha capito perchè Folino si è dimesso veramente?». Di nuovo il ventaglio delle ipotesi. Questo il lato goliardico. Ma la protesta è seria e tenace. La giornata di ieri poi, è stata caratterizzata dall’ennesima conferenza stampa in cui gli attacchi “feroci” alla maggioranza non sono mancati. E dalle parole si è poi passato alla richiesta di sospendere anche tutte le attività delle Commissioni consiliari permanenti. In serata uno spiraglio. La maggioranza nel vertice che si è svolto pochi metri più in là dalla sala occupata avrebbe deciso di convocare la seduta di consiglio per martedì prossimo. Il centrodestra attende l’ufficialità (oggi in mattinata ndr) poi forse si torna a casa. sal.san

Il deputato del Pdl, Taddei solidarizza con gli “occupanti” di via Anzio e sentenzia

«Conclusa un’alleanza innaturale» «Condivido e solidarizzo con l'azione messa in atto dai nostri consiglieri regionali in seno al consiglio regionale. E' assurdo che di fronte ad un momento tanto delicato per l'attanagliante crisi economica che sta colpendo il Paese e i suoi sistemi produttivi e che a maggior ragione coinvolge e strenua la resistenza e la vitalità del tessuto economico lucano si assista a questo scherno tra uomini e postazioni di potere all'interno del centrosinistra e che si produca quindi un immobilismo decisionale all'interno del consiglio regionale». Sono parole del deputato del Pdl, Vincen-

zo Taddei che aggiunge: «Emergenze e problemi vengono rimandati perché evidentemente le beghe di potere sono più importanti dei problemi dei cittadini. In realtà è venuta meno una maggioranza che non ha mai dimostrato compattezza e unità di intenti e che non ha mai avuto e costruito programmi ben precisi per la nostra regione. Un'alleanza innaturale che nel ‘95 aveva affiancato uomini del post Dc a quelli del Pci». «Un'unione - sottolinea Taddei - che non ha mai avuto basi consolidate ma che si è sempre basata solo sulla oc-

cupazione di postazioni di mero potere. E proprio su questo tema si è ora sfaldata. Siamo stati di fronte per quasi quindici anni ad un castello di carta senza pilastri, prima o poi sarebbe crollato così come in queste ore sta avvenendo. La mancanza di un disegno politico preciso, di programmi di sviluppo, di una pregnante ed evidente inadeguatezza dell'azione del governo regionale di fronte ad una crisi grave del paese e della nostra Basilicata sono spie evidenti che devono far meditare l'intero elettorato lucano. Elettorato in gran parte formato da moderati, un'area

politico - culturale che è da sempre maggioranza in Basilicata. Oggi è necessario prendere atto del fallimento di una classe dirigente che non ha prodotto alcun frutto positivo pur essendo al governo per tanti anni, l'implosione di un progetto e di una formula politica senza alcun fondamento comune ai valori e ai principi dei moderati». «In questo senso - conclude - il Pdl Lucano invita tutte le forze moderate a una nuova grande aggregazione, al di là dei confini del centrodestra, per affrontare le problematiche enormi dei nostri territori».

L’INTERVENTO La nota di Piero Lacorazza, diffusa nella serata di martedì e pubblicata sui giornali di ieri, ha contruibuito a dissolvere il dubbio che nella riunione dell'Ufficio politico del Pd di lunedì la si fosse buttata tutta in generico “politichese”. Che non fosse stato compreso o (peggio) fosse stato omesso dalla discussione il cuore vero di questa crisi politica regionale, la più grave che si ricordi dall'inizio dell'esperienza del centro sinistra lucano. E’ quello che, invece, lasciava intendere lo stringato (e oggi apprendiamo da lui stesso incompleto) documento diffuso nella stessa serata che ha determinato le univoche interpretazioni che abbiamo letto nei titoli dei quotidiani locali del giorno successivo. Ieri da queste colonne abbiamo cercato di sviluppare un ragionamento proprio in questa direzione, preoccupati della ipotesi di una sottovalutazione del tema principale di questo difficile snodo della politica lucana proprio da parte dei suoi attori prin-

Spalle larghe... e biglie d’acciaio cipali, indicandolo con estrema chiarezza. E', invece, lo stesso Lacorazza a riferire quello che “L'Ufficio politico avrebbe dovuto esplicitare nel documento conclusivo” e che evidentemente non ha fatto. Svelando di avere iniziato la propria relazione, affermando senza infingimenti che “io credo, ci troviamo di fronte ad una crisi più profonda che investe il sistema politico ed istituzionale” e rivendicando con la propria analisi di essere “voluto andare in profondità... per iniziare una nuova fase”. E che per questo nuovo inizio ritiene che “il Pd ha bisogno di maggiore autonomia rispetto al governo regionale, per non essere sottoposto alle tensioni di questi mesi in cui l'esasperazione correntizia e personalistica ne ha offuscato il profilo del cambiamento e dell'innovazione con il rischio di minare la basi a

questo progetto politico”. Proprio per questo egli avrebbe chiesto generosità e disponibilità al “gruppo dirigente che oggi, dal punto di vista anagrafico e politico, può dare tanto a questa regione anche sostenendo ed aiutando un graduale rinnovamento”. Lacorazza lamenta con fastidio questo tirarlo per la giacchetta da una parte e dall'altra, di volta in volta, e afferma con orgoglio per chi non lo avesse capito che “per quanto mi riguarda, mantengo fede ad un mandato ricevuto e penso di avere le spalle larghe per assumermi le responsabilità di gestire un'eredità non facile, ma anche di non deludere la domanda di futuro”. Bravo Piero. Non sappiamo a chi si rivolge il segretario del PD, ma ci sembra sia davvero l'ora di riaffermare e con vigore il suo primato di leader legitti-

mato da un forte consenso popolare a governare “il tutto” e non “il particolare”. Ci sembra, altresì, opportuno il suo richiamo affinché “ognuno faccia ciò che è chiamato a fare”. Regola aurea per far funzionare bene le cose in qualsiasi situazione, figuriamoci in questa. Come ci sembra giusto il proposito di restituire “ai luoghi collegiali di direzione politica il confronto, anche la dialettica più aspra”, cosa persino utile a “riprendere una battaglia di idee che legittimi e nobiliti anche le posizioni e le aspirazioni dei singoli. Parole importanti che lasciano ben sperare. Ma la gravità della situazione richiede che esse vengano urgentemente tradotte in prassi quotidiana, sapendo che non sarà una passeggiata. Altrimenti le cose si sarebbero fatte già prima di adesso. Eppure non c'è alternativa al prendere il

toro per le corna se si vuole recuperare “uno stile” e “fare di questo partito qualcosa di popolare, di più comprensibile, soprattutto in un momento difficile per tante famiglie ed imprese lucane”. Lacorazza promette che la “riflessione è tutt'altro che chiusa” e che verrà approfondita nella Direzione regionale convocata nei prossimi giorni. Occorre riflettere bene, certo, ma anche in fretta perché il mondo esterno non può attendere in eterno. Poi occorrerà far seguire fatti e comportamenti “nuovi”. E' evidente quanto sia interesse di tutta la società lucana che il Pd affronti e dirima per davvero le sue problematiche. L'interesse è anche di tutti coloro che si collocano in un orizzonte di centro sinistra se vogliono avere un futuro. Senza un Pd coeso e in grado di assolvere al suo

ruolo centrale dello schieramento non si va da nessuna parte. La sua implosione o il suo procedere in questa andatura malferma e con così scarso appeal può solo far piacere a chi, legittimamente, aspira ad un governo di centro destra. Le responsabilità che gravano sul ruolo di Piero Lacorazza sono pesanti e richiedono oltre a spalle larghe anche, scusate la caduta di stile, “biglie di acciaio” per essere affrontate. Elementi necessari anche per far capire una volta per tutte ai maggiorenti del suo partito che lui non è stato chiamato dal popolo delle primarie a fare da vigile nel traffico delle correnti più o meno personali. Ma che il suo è un compito molto più arduo, impegnativo e autorevole. Ecco, forse non sarebbe male cominciare a dare l'esempio partendo proprio da qui affinché tutti capiscano che si fa sul serio quando si dice “ognuno faccia ciò che è chiamato a fare”. Auguri Piero. Vito Bubbico


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Primo piano

Giovedì 4 dicembre 2008

Primo piano Un momento del blitz nelle stanze della Procura generale iniziato martedì mattina e conclusosi a tarda notte

Caso De Magistris Il giorno dopo il blitz in Procura i magistrati annunciano iniziative idonee «al ripristino dei principi di legalità»

Decreto “scandaloso” “DECRETO scandaloso ed eversivo”. Il giorno dopo il blitz dei magistrati salernitani, nei corridoi della Procura il clima è, se possibile, ancora più teso. Le bocche restano cucite e gli ingressi interdetti a chi prova soltanto ad avvicinarsi per tentare di varcare l'ingresso al primo piano del vecchio palazzo di Giustizia. Solo in tarda mattinata il procuratore generale Enzo Jannelli (nella foto), in riunione con gli altri magistrati coinvolti nell'inchiesta avviata dalla procura di Salerno sul presunto complotto ai danni dell'ex sostituto procuratore Luigi de Magistris, fa sapere che nel pomeriggio, attraverso un comunicato, chiarirà la posizione dei magistrati in merito all'inchiesta di Salerno. Un comunicato ufficiale, dunque, nero su bianco, anche se, qualche ora prima, il procuratore generale Enzo Jannelli aveva già usato parole dure, per commentare la perquisizione effettuata nelle stanze e nelle abitazioni dei magistrati della procura generale della Procura della Repubblica di Catanzaro disposta dalla magistratura salernitana. «Questo ufficio è stato vilipeso», le sue prime parole. Poi, incalzato dalle domande dei giornalisti, ha definito

«scandaloso ed eversivo» il decreto di perquisizione e sequestro. «Ho scritto alle istituzioni - ha aggiunto il procuratore generale, prima di prendere parte alla consueta riunione del mercoledì del Consiglio giudiziario - ed attendo una risposta. Fino ad allora non farò nessuna dichiarazione». Nessuna dichiarazione, tranne il comunicato consegnato alla stampa intorno alle 18 firmato dal procuratore Jannelli, dai sostituti Domenico De Lorenzo, Alfredo Garbati e Salvatore Curcio, nel quale i

magistrati dopo ave preso atto «dei fatti che si sono svolti presso gli uffici della Procura generale e della Procura della Repubblica della città nonché presso le abitazioni private di magistrati designati per la trattazione dei procedimenti Why Not e Poseidone, incardinati, il primo, presso la Procura generale ed, il secondo, presso la Procura della Repubblica» rilevano «per l'esigenza di verità che è a cuore della pubblica opinione» che la Procura di Salerno, «da tempo tesaurizzando le propala-

zioni del dottor de Magistris, le cui condotte sono già state censurate dal Consiglio della Magistratura, persevera nell'accreditare una versione processuale alternativa a quella verificata». E ancora «In tale solco, alterando progressivamente i corretti rapporti tra uffici giudiziari e, tra questi e gli organi di auto-governo della Magistratura, quella Procura ha addirittura ipotizzato reati a carico di componenti del Consiglio giudiziario di Catanzaro per il fatto di avere,

LE REAZIONI

«L’immagine della magistratura ne esce compromessa» MAGISTRATI che indagano magistrati e «finchè si indagano tra di loro e forse anche tra di loro si arrestano, non violano la libertà dei cittadini». Ironico il commento del presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, alla notizia delle indagini avviate dalla procura di Salerno sull'operato del procuratore generale di Catanzaro che ha definito sempre in tale contesto «buona la notizia che la procura della Repubblica di Salerno indaga sull'operato del procuratore generale di Catanzaro e di altri magistrati della Calabria, e presto credo anche dello stesso Csm». Non altrettanta ironica la reazione di Gaetano Pecorella deputato del Pdl e responsabile Giu- Francesco Cossiga e Gaetano Pecorella stizia di Forza Italia. «Quel che sta accadendo in Calabria, al Tribunale di Catan- to iniziative improvvide, in assenza di seri zaro, è di straordinaria gravità. I casi sono indizi. Tanto più tutto ciò è grave se si pendue: o la magistratura di Catanzaro è in sa che l'inchiesta lambisce anche il Csm. In gran parte costituita da persone inaffida- ogni caso, l'immagine della magistratura bili, ree di crimini tutt'altro che lievi, op- italiana ne esce pesantemente compropure la magistratura di Salerno ha assun- messa». t. a.

ra dei deputati. Acquisizione, che era avvenuta nell'ambito dell'inchiesta “Why not”, in cui l'allora ministro era indagato per truffa, abuso d'ufficio e violazione della legge sul finanziamento dei partiti. Accuse poi cadute, nel corso delle indagini avocate dalla Procura generale di Catanzaro e sfociate in un provvedimento di archiviazione emesso dal gip distrettuale a favore dell'ex Guardasigilli. Quei tabulati erano inutilizzabili, stabilì tra le altre cose il gip, proprio perchè non era stata chiesta l'autorizzazione alla Camera, nonostante sia de Magistris che il suo consulente, Gioacchino Genchi (al quale fu anche revocato l'incarico per essere affidato ai Ros di Roma), fossero stati in grado, a parere del gip, di riconoscere che si trattava di un'utenza in

uso di un parlamentare. Circostanza, che aveva reso ancora più forte la posizione di Mastella, che si era anche rivolto alla Prima commissione del Csm che, tuttavia, alla luce del trasferimento d'ufficio di de Magistris da Catanzaro, non ha più competenza per pronunciarsi. Anche se questo non gli ha impedito di segnalare il caso al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e al neo procuratore generale della Cassazione, Vitaliano Esposito, per valutare questi ultimi l'opportunità di avviare l'azione disciplinare nei confronti del magistrato. Con buona pace dell'ex ministro della Giustizia, Clemente Mastella, oggi segretario dei Popolari-Udeur, che coglie l'occasione del blitz messo a segno dalla Procura di Salerno, che indaga su un presunto tentativo di

BLITZ NELLA BUFERA

Il Csm apre un fascicolo, Alfano valuta un atto disciplinare e Napolitano acquisisce gli atti

di STEFANIA PAPALEO

questo Consiglio giudiziario, nell'indipendente esercizio della sua funzione valutativa, formulato parere contrario alla progressione in carriera del dr. de Magistris». Poi un accenno alla perquisizione. «Con inusuale spiegamento di magistrati e personale di pg - si legge ancora - quella stessa Procura ha proceduto a perquisizioni nei locali della Procura generale e della Procura della Repubblica di Catanzaro e, perfino, nelle abitazioni dei magistrati anche di questo ufficio ed ha proceduto al sequestro di tutti gli atti dei procedimenti Why Not e Poseidone all'evidente fine, per quanto è dato leggere nel decreto di perquisizione e sequestro, di ricercare ancora dati a sostegno dell'ipotizzato complotto contro il dr. De Magistris». Inquietante per i magistrati che «proprio allorquando l'indagine va concretizzandosi conclusivamente con la formulazione di gravi capi d'imputazione, la Procura di Salerno irrompe nell'istruttoria bloccandone, di fatto, la definizione che sconfessa l'ipotesi del complotto. Anche con i mezzi coercitivi delle perquisizioni e del sequestro di tutti gli atti di entrambi i procedimenti Poseidone e Why Not, la Procura di Salerno valuta, con metodo istituzionalmente inammissibile, come condotte costituenti reato le scelte investigative e le decisioni processuali di altro ufficio perfino rimettendo in discussione conformi provvedimenti giurisdizionali. Verranno, pertanto, tempestivamente adottate - conclude il comunicato iniziative idonee al ripristino dei principi di legalità, indipendenza ed autonomia che hanno da sempre costituito il patrimonio culturale e morale dell'ordine giudiziario».

Le intercettazioni a Mastella in mano ad Alfano CATANZARO - Luigi de Magistris grida al complotto. E il suo principale accusatore rilancia: «Io allora?». Nello stesso giorno in cui il rischio di una nuova azione disciplinare si prospetta all'orizzonte per l'ex pubblico ministero di Catanzaro, che, con le sue dirompenti dichiarazioni, ha scatenato una nuova bufera sui vertici della Procura distrettuale del capoluogo calabrese. La Prima Commissione del Csm, infatti, ha deciso di archiviare, ma nello stesso tempo di “girare”, ai titolari dell'azione disciplinare, l'esposto che proprio l'ex Guardasigilli Clemente Mastella aveva presentato contro il magistrato, per contestare l'acquisizione di suoi tabulati telefonici senza aver chiesto prima l'autorizzazione della Came-

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Il sostituto procuratore Gabriella Nuzzi mentre esce dal Tribunale

Il pg Jannelli: «Eversivo l’atto di perquisizione firmato dalla Procura di Salerno» di TERESA ALOI

Giovedì 4 dicembre 2008

delegittimazione dell'ex pm Luigi De Magistris, per rilanciare: «Leggo sui giornali che ci sarebbe un complotto su De Magistris, e io cosa dovrei dire allora?». E, in merito al capitolo che riguarda proprio il provvedimento di archiviazione emesso a suo favore dal gip e contestato dalla Procura di Salerno, che l'ha definita illecita, ritenendo, invece, “doverosa e corretta” l'indagine portata avanti nei suoi confronti, Mastella afferma: «La mia fiducia nella giustizia è stata messa a dura prova. Uno che come me viene archiviato da un procuratore che viene dal di fuori, da un gip che non conosco, quando non sono più candidato al Parlamento, non sono più ministro, non sono più nulla. Ebbene, arrivano altri magistrati che dicono che è irregolare l'archiviazio-

Nomi eccellenti si rincorrono tra le righe del provvedimento

Nell’inchiesta anche le accuse dell’ex pm ai vertici del Csm CATANZARO - Magistrati, avvocati, imprenditori, ufficiali dell'Arma e appartenenti alla polizia giudiziaria. Non risparmia nessuno, l'ex pm Luigi de Magistris, nelle dichiarazioni accusatorie rilasciate ai magistrati di Salerno che indagano su un presunto complotto ordito ai suoi danni. E non fa sconti, soprattutto, a quei vertici del Csm che hanno già avuto modo di pronunciarsi sul suo trasferimento d'ufficio da Catanzaro. Dal vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, al togato Fabio Roja, passando per il consigliere laico Letizia Vacco e Anedda. Senza dimenticare Volpi e Giulio Romano. Per finire al procuratore generale della Cassazione, Mario Delli Piscoli, e al sostituto Vito D'Ambrosio. Tutti tirati in ballo dall'ex pm per presunte amicizie con i principali imputati delle sue inchieste, ma anche per dichiarazioni, a suo dire, confezionate ad hoc per la stampa, al fine di screditarlo, legittimarlo, disintegrarlo professionalmente. Fa nomi e cognomi, Luigi de Magistris, nelle sue lunghe deposizioni a Salerno. Fa ipotesi e allarga il giro anche a colleghi della stessa Procura di Catanzaro, con la rico-

struzione dettagliata di circostanze, episodi, confidenze raccolte tra i suoi pochi fedelissimi, circa quella strategia di delegittimazione che avrebbe coinvolto decine e decine di personaggi, che, nel corso degli anni, avrebbero ruotato intorno alle sue principali inchieste. Nomi, che si rincorrono tra le righe del voluminosissimo provvedimento, che, a firma del procuratore di Salerno, Luigi Apicella, e dei sostituti Dionigio Verasani e Gabriella Nuzzi, ha già lasciato sul campo venti vittime eccellenti. In dieci raggiunti da un avviso di garanzia (l'ex procuratore della Repubblica di Catanzaro Mariano Lombardi, l'aggiunto Salvatore Murone, il procuratore generale di Catanzaro Enzo Jannelli, i sostituti procuratori generali Alfredo Garbati e Domenico De Lorenzo, il sostituto procuratore Salvatore Curcio e l'avvocato generale dello Stato ex pg facente funzioni Dolcino Favi, il giudice del Tribunale civile di Catanzaro Bruno Arcuri, in qualità di componente del Consiglio giudiziario del capoluogo calabrese, l'avvocato parlamentare del Pdl Giancarlo Pittelli e l'imprenditore Antonio Saladino) e in dieci

sottoposti a perquisizione (Maria Grazia Muzzi, il figlio, avvocato Pierpaolo Greco, Vincenzo Concolino, socio accomandatario della Aquila investigazioni, Antonio Cefaly, Vincenza Bruno Bossio, l'avvocato del foro di Lamezia Terme Ersilia Amatruda, Luigino Maria Mazzei, il commercialista di Rende Francesco Indrieri, l'imprenditore Antonino Giuseppe Gatto e Nadia Di Donna). Per questi ultimi dieci, nessuna ipotesi di reato formale, ma solo la vicinanza ad alcuni degli indagati principali delle inchieste “Poseidone” e “Why not”. Inchieste, rimaste “orfane” dei fascicoli, sequestrati in originale dalla procura di Salerno e conservati in una stanza della Procura generale di Catanzaro, dove alcuni carabinieri di Salerno, ieri mattina, hanno provveduto ad indicizzare tutte le carte che parlano di presunti illeciti nell'utilizzo di finanziamenti nazionali e comunitari. Inchiesta che i magistrati si accingevano a chiudere, avendo già definito le posizioni dei singoli indagati, salvo ora rischiare di passare la mano ai colleghi che si sono appropriati dei fascicoli. s. p.

CATANZARO - Il Csm accende i riflettori sull'inchiesta che la Procura di Salerno ha avviato a carico dei massimi vertici della magistratura calabrese, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, dispone accertamenti preliminari finalizzati a verificare se esistono condotte rilevanti sotto il profilo disciplinare e il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, fa sapere di avere acquisito elementi sugli sviluppi dell’inchiesta dopo aver ricevuto una lettera del Pg della Cassazione, Vitaliano Esposito, ed incontrato lo stesso Alfano, ieri pomeriggio, al Quirinale. Il “caso de Magistris” ormai non si controlla più. Riesplode e travolge personaggi eccellenti del mondo politico, imprenditoriale e giudiziario. «In qualsiasi veste e da qualsiasi sede tornerò ad occuparmi della Calabria, denunciando il marcio che si nasconde nei palazzi che contano», aveva “minacciato” a denti stretti l'ex pm Luigi de Magistris. E, a pochi mesi dal suo trasferimento d'ufficio da Catanzaro, il suo obiettivo è stato centrato. Le sue teorie sono state sposate a pieno dai colleghi della Procura salentina che, cento carabinieri al seguito, martedì mattina hanno messo a soqquadro un'intera regione, con perquisizioni a tappeto e avvisi di garanzia che hanno riaperto una stagione di veleni mai veramente terminata. Un blitz, quello di Salerno, che ha indotto il procuratore generale Enzo Iannelli a smobilitare le più alte cariche istituzionali, con proteste incisive in merito ad un'iniziativa che, di fatto, blocca le più importanti inchieste condotte nel capoluogo, “Poseidone” e “Why not”, entrambe ormai in dirittura d'arrivo per mano del pool di magistrati che aveva ereditato i fascicoli revocati a Luigi de Magistris. “Scippati” illecitamente, secondo i magistrati salentini, che

hanno provveduto ad appropriarsi dei voluminosi faldoni che ora la Procura generale reclama indietro. Tanto da indurre Alfano ad incaricare l'Ispettorato generale di svolgere gli accertamenti, «chiedendo al Procuratore generale di Salerno di acquisire ogni utile dato conoscitivo in merito all'iniziativa giudiziaria di martedì». Sulla scia di quanto fatto dal Csm, con l'apertura di una pratica sulla vicenda, affidata, stando a quanto riferito dal vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, alla prima commissione di Palazzo dei Marescialli. Pratica che riguarda sia le notizie di stampa, sia la lamentela avanzata dal procuratore generale di Catanzaro, Vincenzo Iannelli, in un colloquio telefonico con lo stesso vicepresidente del Csm. Che, adesso, aspetta di avere tra le mani le carte richieste a Salerno, per fare il punto sul delicato scontro che si è venuto a creare tra le due Procure. In particolare, il decreto con cui sono state disposte le perquisizioni alla Procura generale e a quella ordinaria, in cerca di riscontri al teorema accusatorio che parla di un presunto tentativo di delegittimare l'ex pm Luigi De Magistris. Sul tavolo dei consiglieri, intanto, resta ferma la lettera nella quale il Procuratore generale di Catanzaro, Enzo Jannelli, definisce “eversivo” il decreto di perquisizione e sequestro del fascicolo “Why not”, facendo presente che l'indagine è ancora in corso, e accusa la Procura di Salerno di non aver accettato gli accertamenti giudiziari, continuando a sposare la tesi del complotto contro De Magistris. Ma anche una nota del procuratore aggiunto Salvatore Murone, che dà conto del sequestro compiuto nei suoi uffici. Nessuna dichiarazione, invece, è giunta dal procuratore di Salerno Luigi Apicella e dai due sostituti Dionigi Verasini e Gabriella Nuzzi, titolari del “rumoroso” fascicolo.

Legami di amicizia e inchieste dimenticate

L’ex ministro Clemente Mastella

ne: mi si è scossa la mia concezione della giustizia. Io so la mia verità ha aggiunto - so di essere una persona perbene. A questo punto mi chiedo: ma un cittadino a chi deve credere più?». s. p.

CATANZARO - Amicizie strette, legami solidi, interessi in comune, all'ombra di inchieste che non partono, restano chiuse in un cassetto, fino ad essere dimenticate da tutte le parti interessate. Anche di questo si parla nelle 1700 pagine del provvedimento messo insieme dalla Procura di Salerno, sulla base di dichiarazioni raccolte anche tra gli investigatori che hanno sempre fatto quadrato intorno a Luigi de Magistris. Uno su tutti, il maresciallo della sezione di Pg Fiorentino Gallo, chiamato a rendere sommarie informazioni circa i rapporti tra il procuratore aggiunto Salvatore Murone e l'investigatore privato Vincenzo Concolino, rimasto coinvolto in un'inchiesta su alcuni lavori di sbancamento avviati, a fine 2005, a Tiriolo, su un'area ricadente in una zona classi-

ficata come “R4”, ovvero ad alto rischio di frana, ed improvvisamente trasformata in “R0”, quindi edificabile, dall'Autorità di bacino. Sullo sfondo, 6 famiglie costrette a convivere con l'incubo di un terreno che cede, con infiltrazioni di acqua sempre più consistenti e lesioni già abbastanza profonde negli immobili a monte, denunciati in Procura, senza che per anni venisse aperto un fascicolo. Per i rapporti di amicizia tra Concolino e Murone, si erano chiesti i magistrati salentini che, al proposito, hanno sentito proprio il Luogotenente Fiorentino Gallo. Di seguito stralci delle dichiarazioni da quest'ultimo rilasciate a Salerno nel febbraio di quest'anno. A.D.R. Conosco il maresciallo in pensione Concolino, di cui non ricordo il nome, già comandante della se-

zione di Pg presso il Tribunale di Lamezia Terme. Lo stesso a seguito del suo pensionamento ha avviato un'agenzia di investigazioni private. A.D.R.. So che tra il Concolino e il procuratore aggiunto Salvatore Murone intercorrono buoni rapporti, anche perché il dottore Murone è stato in servizio per lungo tempo presso il Tribunale di Lamezia Terme. A.D.R. Ho trattato, nell'anno 2006 un fascicolo processuale che riguardava una concessione edilizia rilasciata dal Comune di Tiriolo alle germane Concolino figlie del predetto ex maresciallo. In una circostanza, all'inizio delle indagini ricordo che il predato Concolino si recò presso i nostri uffici della Sezione per chiedere notizie circa lo stato della pratica a noi assegnata. Tale circo-

stanza mi venne riferita dal colonnello Ippolito, cui il Concolino si era personalmente rivolto, il quale mi riferì anche di aver risposto al Concolino che l'attività investigativa era devoluta agli ufficiali di pg incaricati e che lui nulla avrebbe potuto fare al riguardo. A.D.R.: Inizialmente il fascicolo processuale era trattato direttamente dal dott. Murone che a seguito del deposito della nostra prima informativa disse a me e al collega che avrebbe letto gli atti e valutato di conseguenza. Devo dire che il fascicolo processuale nasceva da una denuncia presentata da tale Critelli Antonio, titolare di un albergo ristorante sito in Tiriolo. Il procediemento penale è stato assegnato dal sott. Murone al dott. Curcio che lo ha tutt'ora in carico.

A.D.R.: presso il nostro ufficio si è più volte recato il signor Critelli pa depositare atti ed invocare un intervento risolutivo da parte dell'A.g.. In una cicostanza il Critelli ha depositato un Cd contenente un video riproducente una fuoriuscita di acqua sgorgante da una fessura creatasi sul terreno interessati dal dissesto. In occasione della consegna di tale cd il Critelli disse a me e a Sanseviero ce si era poco prima recato dal procuratore aggiunto Murone all'epoca ancora titolare del procedimento e che lo stesso non aveva inteso acquisire agli atti quel cd definendo la vicenda oggetto di doglianza come una questione di carattere “civilistico”. Una volta ricevuto il cd abbiamo provveduto alla sua immediata trasmissione per l'allegazione agli atti del fascicolo processuale.


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Primo piano

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Omicidio nella Capitale Roma L’uomo era scomparso dal 23 febbraio. I familiari si erano rivolti a “Chi l’ha visto?”

Ucciso e sepolto nel cemento L’omicida confessa il delitto di Antonio Bellomo da Cancellara di CARMEN PARADISO CANCELLARA - E’ stato ritrovato nella serata di martedi 2 dicembre, nella zona di via dell´Omo, al quartiere Prenestino di Roma, il cadavere di Antonio Bellomo, imprenditore edile di Cancellara, di 43 anni, ucciso a colpi di pistola in un cantiere in costruzione in via della Vaccheria Gianni. L'uomo che ha confessato l'omicidio è un albanese che lavorava per conto dell'imprenditore. Bellomo da qualche anno si era trasferito nella capitale per lavoro. Qui aveva messo su una piccola ditta di costruzioni e restauri. La sua residenza però era rimasta a Cancellara, il suo paese natio, dove spesso faceva ritorno per stare con la sua famiglia, la sorella e due dei tre fratelli, uno dei quali vive in Francia. Una vita normale, dedita al lavoro. Antonio aveva iniziato a lavorare come muratore nel suo paese, insieme al padre. Aveva continuato con tanta dedizione quest'attività. Era considerato uno dei più bravi nel suo campo. Abile scultore di pietra, era molto richiesto per la realizzazione di caminetti in pietra. Una brava persona e soprattutto un grande lavoratore, così lo ricordano i suoi concittadini. La notizia della sua morte ha sconvolto tutta la comunità di Cancellara. Tutti, ieri, con orgoglio ricordavano i lavori che Tonino, così veniva chiamato dai suoi amici, aveva realizzato in paese. Dalla ristrutturazione del bar, alla casa dell'amico. Circa dieci anni fa, Antonio deciDe di trasferirsi a Roma, dove già da tempo si recava di tanto in tanto per lavoro. Qui mette su una piccola impresa edile. Una vita tranquilla la sua. Fino al 23 febbraio, giorno della sua scomparsa. Secondo indiscrezioni Bellomo era tornato a Cancellara all'inizio di febbraio, per poi ripartire dopo alcuni giorni alla volta di Roma. Ma da quel momento nessuno aveva avuto più sue notizie. Sembra che a lanciare l'allarme sia stata la sua compagna colombiana con la quale viveva da tempo. Preoccupati della sua scomparsa, i familiari, secondo quanto si è appreso da fonti ancora da verificare, si sarebbero recati nella capitale per cercare di avere sue notizie. Dopo vane ricerche decidono di affidarsi alla trasmissione “Chi L'ha visto?”, lanciando un appello televisivo il 26 maggio scorso. In quell'occasione era stato intervistato anche un albanese che lavorava nella ditta di Bellomo. Un uomo di circa 40 anni. L'albanese conosciuto con il nome di “Albano” aveva riferito che l'imprenditore era scappato perché aveva investito e ucciso un uomo, mentre era ubriaco, a bordo della sua auto. Ma dal primo momento le notizie riferite da Albano non hanno convinto gli in-

Il reo, albanese, dice di aver sparato per un credito. Aveva cercato di depistare le indagini con una storia di pura fantasia vestigatori, che hanno continuato le ricerche. Le indagini coordinate dal vicequestore Orlando Parrella si sono concluse nella serata di martedì 2 dicembre, quando è stato trovato il cadavere di Bellomo, in avanzato stato di decomposizione, nei pressi di un deposito di materiali utilizzato dalla Ge-Stra, società di smaltimento rifiuti, tra via Costanzo Cantoni e via del-

la Vaccheria Gianni, nella zona industriale del Prenestino, alla periferia di Roma. E’ stato proprio l'albanese, fermato con l'accusa di omicidio volontario, a indicare il luogo dove era sepolto l'imprenditore. A ordinare il fermo, il pm Maria Monteleone. Dopo un lungo interrogatorio l'albanese ha confessato di aver assassinato l'imprenditore,

per una questione di debiti. Secondo quanto riferito da Albano Bellomo lo aveva ingaggiato per costruire una villetta in zona Giardinetti, ma a lavoro quasi ultimato, non aveva ancora ricevuto alcun compenso in denaro. «L´ho ucciso io e l´ho sepolto sotto una gettata di cemento, mi doveva un mucchio di soldi»: queste le parole dell'albanese, che ha

Bellomo, a sinistra la scena del crimine

confessato l'omicidio, dopo essere stato messo alle strette dagli inquirenti. Il cadavere era stato sepolto a circa cinque metri di profondità, ma secondo quanto riferito dalla polizia Bellomo sarebbe stato ucciso altrove e poi trasportato, forse con un furgone, in via della Vaccheria Gianni. Per ore poliziotti e vigili del fuoco, in ausilio alla

procura di Roma, hanno cercato il cadavere. Sotto le luci dei fari e con l'aiuto di una piccola escavatrice si è scavato in tre diversi punti della zona indicata dall'uomo. Le ricerche sono state rese difficile anche dalla pioggia che aveva reso il terreno morbido. Ma alla fine i vigili del fuoco sono riusciti a far emergere il corpo dell'imprenditore.

Girato da “Romasicura” del Comune dell’Urbe

Sulle testate non tradizionali

In un video su YouTube il ritrovamento del corpo

Su internet servizi speciali e ricostruzioni

C'E' UN VIDEO sul ritrovamento del corpo di Antonio Bellomo. E' stato pubblicato sul sito internet YouTube, e lo si può trovare all'indirizzo youtube.com/romasicura. Si tratta del braccio multimediale della Commissione consiliare speciale Politiche per la Sicurezza Urbana Comune di Roma, un organismo del consiglio comunale della Capitale. Queste le sue competenze: iniziative ed indirizzi per il miglioramento della sicurezza degli appartenenti alla comunità cittadina; monitoraggio della percezione della sicurezza cittadina; interventi per favorire la collaborazione tra le forze dell'ordine che operano sul territorio cittadino e gli uffici e le istituzioni comunali. Sul sito internet dell’organismo vengono pubblicati video su alcuni episodi di cronaca avvenu-

Alcuni fotogrammi tratti dal video presente su YouTube

ti nell'Urbe, con uno spirito simile a quello che anima molte realtà americane simili: un servizio pubblico svolto con stile asciutto e cronachistico.

DIVERSE pedine del caso Bellomo sono rintracciabili in alcuni siti internet specializzati o comunque non legati alle grandi testate giornalistiche tradizionali. Ad esempio, un servizio approfondito (con tanto di video tratto da YouTube, vedi articolo ad hoc in pagina) era ieri sul sito Crimeblog.it, dedicato fino dal nome ai delitti, che si definisce così: “E' scritto da un assortimento di varia umanità, chi dedito al crimine chi all'indagine, tutti insieme nel nome della curiosità (che in quanto femmina, piace sempre)”. C'era un articolo sulla vicenda, l'identikit che era stato diffuso a maggio, il video di Romasicura, una citazione dell'intervista che il cittadino albanese poi risultato il colpevole dell'omicidio aveva dato mesi fa, dando una versione falsata dei fatti. Anche Metronews.it cita l'intervista che l'uomo aveva dato il 23 febbraio scorso durante la trasmissione “Chi l' ha visto?” su Rai Tre. Accanto all'appello televisivo dei familiari, era stato intervistato anche lui, socio e sedicente amico dello scomparso. L'albanese nell'intervista televisiva aveva dichiarato che la vittima aveva fatto perdere le sue tracce perché aveva investito mortalmente con la sua automobile un uomo e poi si era dato alla fuga. Tutto falso. Poi ovviamente ci sono anche le corazzate dell'informazione, che però riportano ciò che andrà anche sulla pagina di carta.


Portafoglio Il via libera alla Nuova Alitalia sottoposto a una serie di condizioni

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Cai, ok dell’Antitrust La scelta delle tariffe dovrà però essere ampia di STEFANIA DE FRANCESCO ROMA – Anche se il contratto fra Cai e AirOne non è stato ancora siglato, è arrivato il via libera dell’Antitrust all’operazione che vedrà confluire Alitalia e la compagnia di Carlo Toto in Cai per il decollo della Nuova Alitalia. Ok comunque sottoposto ad una serie di condizioni. Mentre è in dirittura d’arrivo, secondo quanto riferito dal commissario Ue ai Trasporti, Antonio Tajani, l’esito del monitoring trustee europeo (per la verifica che la cessione degli asset di Alitalia sia a prezzi di mercato) che consentirà la firma del contratto con Cai. Intanto, è stato un ottobre nero per Alitalia sul fronte passeggeri, con un tonfo del 33,8%; nei primi dieci mesi del 2008 il calo è stato del 20,7% secondo l’associazione delle compagnie aeree europee (Aea). Nel dare disco verde, l’Autorità presieduta da Antonio Catricalà ha stabilito che Cai dovrà garantire ampia scelta tariffaria e che almeno il 10% dei biglietti dovrà essere offerto alla tariffa economy più conveniente tra quelle di Alitalia e Airone sulla stessa rotta nella

Il commissario Ue Antonio Tajani nella foto sopra, Carlo Toto

precedente stagione. Cai dovrà inoltre pagare un indennizzo, proporzionale al prezzo del biglietto pagato, in caso di voli cancellati o di ritardo prolungato, oltre ad applicare su tutte le rotte il proprio

Da domani a Bologna

Motor show il 2009 un rebus

programma di fidelizzazione. Entro il 3 dicembre 2011 verrà fissato il successivo termine per la cessazione del monopolio. La Nuova Alitalia potrà, infatti, gestire una rete di collegamenti capillare su tutto il territorio nazionale e, in alcuni casi, avere posizione di assoluto rilievo, se non di unica offerta, in termini di frequenze attualmente disponibili. Per tre anni dalla data di inizio dell’attività di Cai, l'Authority ha deliberato il rispetto di quattro condizioni. – TARIFFE. Dovranno assicurare ampia copertura rispetto a tutti i segmenti di mercato: quelle scontate devono essere accessibili durante tutto l’anno, per tutte le rotte, su ogni volo. – TARIFFE ECONOMY. Su ogni volo deve essere disponibile almeno il 10% dei biglietti alla tariffa economy più conveniente tra quella offerta dal Gruppo Alitalia e il Gruppo AirOne sulla medesima rotta, nella corrispondente stagione Iata precedente, per tutelare i consumatori più sensibili al fattore prezzo contro il rischio di un ingiustificato incremento dei prezzi in conseguenza della fusione. – NUMERO VERDE. Entro un

di CRISTINA LATESSA BOLOGNA – Il 2009 sarà un anno difficile e pieno di incognite, sulla scia della crisi globale che da settembre ha colpito pesantemente il già traballante mercato dell’auto ma i principali gruppi sono già pronti a reagire puntando sulla flessiblità industriale e su nuovi prodotti all’insegna della mobilità sostenibile, gpl in testa. È questo il messaggio che giunge dalla giornata inaugurale del Motor Show riservata alla stampa (dal 5 apertura al pubblico). Il brand Fiat è tra quelli che apre la strada alla rapida reazione adeguandosi al boom di richieste del mercato italiano per il gpl in scia agli incentivi statali e al risparmio dei costi sulla benzina. Da febbraio, come annuncia l’amministratore delegato Lorenzo Sistino, nell’ottica di confermare la quota in Italia e continuare la crescita all’estero, sarà offerta sul mercato la gamma completa di Bravo, Grande Punto e Panda bifuel nelle versioni gpl. Il marchio proporrà anche la nuova 500 convertibile. Buone prospettive per un 2009 che si profila comunque «indecifrabile» vengono annunciate per Alfa Romeo dall’ad del brand, Luca De Meo. Il marchio del biscione conta con la MiTO, la nuova 149 e il rafforzamento della 159, di ottenere miglioramenti sui volumi rispetto al 2008 e punta a superare ampiamente il 3% di quota in Italia entro la fine del 2009. Per Lancia il 2008 si chiude con soddisfazione, con una crescita prevista dall’ad Olivier Francois della quota nell’anno al 4,3-4,4% (sul 3,9% del 2007) e l’intenzione di continuare la crescita sui mercati esteri. «Saremo pragmatici – annuncia Francois – e adegueremo politiche e investimenti». A fine anno entrerà anche in produzione la nuova Ypsilon che sarà lanciata a inizio 2010. Pronta alla sfida difficile del 2009 si dice anche Ford Italia.“I bei prodotti – afferma il presidente Gaetano Thorel -continueranno infatti a vincere, lo dimostra il successo avuto in questo anno critico da modelli come la Fiat 500, e la nostra nuova Fiesta e il piccolo suv Kuga».

L’Autorità ha preso atto che Cai si è impegnata a riposizionare 50 slot dalla rotta Linate-Fiumicino su altre rotte da/per Linate mentre si riserva di monitorare che l'offerta di servizi da parte dei gestori aeroportuali partecipati da azionisti di Cai non configuri pratiche discriminatorie o escludenti ai danni dei vettori concorrenti. Intanto proprio da vettori concorrenti arrivano i primi dubbi. I correttivi proposti da Cai all’autorità Antitrust sugli slot di Alitalia sono «inesistenti», secondo il parere espresso da Meridiana in una memoria presentata alla stessa Authority della concorrenza. Ne ha parlato l’amministratore delegato della compagnia aerea con sede ad Olbia, Gianni Rossi, a margine di un’audizione alla Camera. I rappresentanti di Meridiana hanno potuto visionare non il fascicolo di Cai bensì la relativa lettera di accompagnamento e lo statuto, ha riferito Rossi.

Il colosso tedesco a settembre aveva comprato la Brussels Airlines

Lufthansa fa shopping Il cda ha deliberato l’acquisto della Austrian Airlines BERLINO – Il consiglio di sorveglianza della Lufthansa ha dato ieri il via libera all’acquisto del 41,56% di Austrian Airlines (Aua) detenuto dallo Stato austriaco attraverso la holding Oeiag, per un massimo di 163 milioni di euro. La compagnia aerea tedesca offrirà inoltre circa 215 milioni di euro per rilevare la quota rimanente del vettore attualmente sul mercato. L’operazione, si legge in un comunicato diffuso nel pomeriggio di ieri, è condizionata comunque al disco verde dell’Antitrust europeo riguardo agli aiuti per 500 milioni di euro alla compagnia austriaca da parte dello Stato. «L'appog-

Auto e belle donne, a Bologna ci sarà di che guardare

mese dal decollo della Nuova Alitalia deve essere istituito un numero verde gratuito per la gestione dei disservizi in caso di cancellazione o grave ritardo dei voli e creato uno spazio informativo sul web dedicato all’andamento dell’operativo dei voli. Cai dovrà anche attivare un servizio di sms per cellulari, che garantisca in tempo reale tutte le informazioni sul volo ai consumatori che ne facciano richiesta. – INDENNIZZO. Cai dovrà garantire, al di là di quanto reso obbligatorio dal regolamento comunitario, il pagamento di un indennizzo, proporzionale al prezzo del biglietto pagato, in caso di cancellazione del volo per i passeggeri che non ricevano adeguata riprotezione (arrivo a destinazione non oltre 2 ore dopo l’orario previsto di atterraggio) o nel caso di ritardo prolungato del volo che comporti l’atterraggio del passeggero a destinazione oltre 2 ore successive all’orario previsto. – FREQUENT FLYER. L’Autorità rende obbligatorio l’impegno di Cai per tre anni a predisporre un programma di Frequent flyer per assicurare ampia copertura delle rotte nazionali e internazionali.

gio del consiglio di sorveglianza per l’acquisizione della Austrian Airlines è un passo importante che spiana la strada affinchè la Oeiag, il governo a Vienna e la Commissione europea possano prendere le loro decisioni», ha commentato nella nota l’amministratore delegato di Lufthansa, Wolfgang Mayrhuber, che ha definito «equa» l’offerta del gruppo. In particolare, la Lufthansa pagherà 366mila euro per il 41,56% nelle mani dello Stato austriaco più un premio di un massimo di circa 163 milioni di euro legato al futuro andamento della Aua. Per la prevista offerta pubblica di acquisto, la compagnia tedesca offrirà 4,44 euro

per azione, pari a circa ulteriori 215 milioni di euro. Il valore complessivo della transazione sarà quindi di circa 380 milioni di euro. Intanto a Bruxelles il dossier Lufthansa-Brussels Airlines è all’esame della Commissione Ue che deciderà se dare o meno il via libera all’operazione entro il 12 gennaio. Lo rende noto l’Antitrust europeo, al lavoro per verificare se l'acquisto della compagnia aerea belga da parte del colosso tedesco è conforme alle regole comunitarie sulla concorrenza. In base all’accordo raggiunto lo scorso settembre, Lufthansa prenderà il controllo del 100% della Brussels (ex-Sabena).


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24 ore in Basilicata

Rionero Al centro del direttivo Fiom la crisi economica e quella politica: criticato il consiglio regionale

«La priorità va al mondo del lavoro» E Rinaldini sollecita interventi di “emergenza sociale” RIONERO - Grande fermento per il direttivo Fiom di ieri mattina a Rionero. Presso il centro sociale Sacco partecipe all'incontro con le rsu il segretario nazionale Fiom Gianni Rinaldini che si è concentrato sull'analisi delle cause che hanno condotto allo stato attuale di crisi sia del settore metalmeccanico che globale. «Siamo di fronte ad una crisi pesantissima. Abbiamo tanta cassa integrazione, stabilimenti che chiudono, precari che vengono lasciati a casa. C'è bisogno di un intervento di emergenza sociale con risorse pubbliche che porti a coprire con gli ammortizzatori sociali tutte le forme di lavoro da quelle precarie ai lavoratori indipendenti. E'assolutamente necessario perché questa non è un crisi che si risolve in pochi mesi - avverte - questa è una crisi che per lo meno attraverserà tutto il 2009». Un'analisi che parte dallo scenario Usa con il crollo dei mutui e l'insolvenza delle carte di credito «aspetti scatenanti di una crisi che riguarda l'intero sistema valutario internazionale uscito dal dopoguerra». Un modello che entra in crisi quando l'economia internazionale deve adeguarsi ai nuovi equilibri mondiali con le potenze emergenti di Cina e India. «Si è aperta una fase che ha fatto esplodere la situazione industriale perché c'è una caduta drastica della domanda a tutti i livelli - sottolinea Rinaldini che prosegue - anche oltre oceano Ford, Crysler e General Motors sono sull'orlo della bancarotta» e annuncia «in Europa sono previsti 2 milioni e mezzo di auto nel 2009. In tutti i paesi dell'unione gli stabilimenti resteranno chiusi fino al 15 gennaio». «Quando anche la siderurgia va in cassa c'è poco da fare - commenta amaro Rinaldini - la materia prima è tra-

sversale, colpisce tutti i settori». «Se questa è la situazione le misure prese dal governo per fronteggiarla, tra cui anche la finanziaria, sono del tutto insufficienti». La proposta Fiom prevede il blocco dei licenziamenti e l'estensione della cassa integrazione a tutti i lavoratori con l'aumento del massimale per periodi di oltre due mesi. Poi sullo sciopero generale Cgil del 12 dicembre «lo sciopero del 12 è molto importante, ma è solo l'inizio ci troviamo a fare i conti con una crisi dalle dimensioni sconosciute». Presente anche il sindaco di Rionero Placido che afferma «questa non è un battaglia della Cgil ma di tutto il Mezzogiorno per evitare di essere condannati alla cancellazione dell'industria». Poi critiche sul consiglio regionale «trovo irresponsabile il comportamento del consiglio di questa Regione che continua a discutere sui posti da occupare quando c'è in gioco il futuro lavorativo di migliaia di lavoratori». Tra le proposte del sindacato quella di lavorare alla costruzione di un nuovo modello sociale. «Ciò significa - ha spiegato il segretario regionale Fiom Cillis - avere ben in mente l'idea della trasformazione della società mettere le radici sul terreno della giustizia so-

ciale costruire un modello di riferimento che possa valorizzare concretamente il lavoratore e così arrivare ad una redistribuzione della ricchezza che possa essere più equa». All’attivo è intervenuto anche il segretario generale della Cgil regionale, Antonio Pepe, che si è soffermato oltre che sulle ragioni dello sciopero generale di 8 ore, anche sulla intricata questione Regionale dichiarando: «I segnali che ci arrivano, in merito alla soluzione della crisi regionale in corso, non ci lasciano ben sperare e male si coniugano con la condizione recessiva che vive il Paese e la nostra Regione, in modo particolare per gli effetti che si stanno progressivamente delineando sulla condizione materiale dei precari, dei lavoratori e dei pensionati», ed ha continuato: «A nostro avviso, il dibattito e le stesse proposte intorno a cui dovrà ricomporsi il quadro politico regionale, debbono avere prioritariamente, come obiettivi principali, le questioni che attengono al mondo del lavoro ed ai lavoratori, all'occupazione e la sua qualità e regolarità. Inoltre bisognerà operare per elevare la qualità della vita nei territori, attraverso una implementazione consistente dei servizi, migliorando gli standards e relativa accessibilità per ogni cittadino. Questi obiettivi debbono essere alla base di un programma straordinario che dovrà essere messo a punto in tempi brevi e che, se pur limitato nel tempo, dovrà caratterizzare il profilo dell'azione delle forze politiche e del nuovo esecutivo, portando ad una soluzione che sia il più indolore possibile per i cittadini». Lucia Nardiello regione@luedi.it

Sata/1Poi incontro dedicato agli operai licenziati per terrorismo

Sata/2E il giudice di Melfi accoglie il ricorso di Ferrentino

Cillis: «Chiesta l’archiviazione. Perché sono ancora fuori?»

«Nel volantino contestato non ci sono elementi diffamatori»

RIONERO - Mattinata intensa ieri a Rionero. Il centro sociale Sacco è stato il luogo in cui si è svolta anche la conferenza stampa indetta dalla Fiom Cgil per affrontare il tema del reintegro degli operai licenziati dalla Fiat nel 2007 con l'accusa di attività eversiva a fini terroristici. Si tratta di Tonino Innocenti, Mirando Vincenzo, Michele Passannante, Donatantonio Auria e Francesco Ferrentino. Per tutti loro il giudice per le indagini preliminari di Potenza su richiesta del Pm Basentini ha disposto l'archiviazione del procedimento giudiziario a carico degli indagati. L'intera vicenda si è rivelata così infondata in quanto nel fascicolo non esistono elementi probatori validi per sostenere l'accusa. Il gruppo Fiat nonostante l'innocenza degli operai non ha provveduto al reintegro benché due giudici si siano pronunciati ritenendo l'illegitti-

mità del licenziamento effettuato senza che ci sia stata una giusta causa. «Con il nostro ricorso abbiamo chiesto i danni per l'ingiuriosità del comportamento Fiat che non ha inteso dare atto alla reintegra, né ha fatto nulla per comunicare l'estraneità dei cinque operai dalle accuse» ha affermato Pino Fontana legale Fiom nazionale. «Quelli della Fiat sono atteggiamenti di assoluta arroganza - ha esordito Gianni Rinaldini quando c'è un avviso di garanzia la Fiat usa come metodo il licenziamento». «L'avviso di garanzia - ricorda Rinaldini - dovrebbe essere uno strumento proprio per garantire chi è oggetto di indagini. Invece Fiat decide di sostituirsi al giudice. Se questo fosse applicato a tutto il gruppo automobilistico italiano ci sarebbe una parte del suo consiglio di amministrazione da licenziare. Per questo atteggiamento possiamo

RIPACANDIDA - Il consiglio comunale di Ripacandida nella seduta consiliare del 27 novembre scorso su proposta del vicesindaco Antonio Lettieri ha approvato all' unanimità un punto all’ordine del giorno sul futuro dell'area industriale di S. Nicola di Melfi. L'assessore alle Attività produttive, Antonio Lettieri è intervenuto e si è fatto carico di sensibilizzare l'opinione politica regionale. Nelle intenzioni di Lettieri, il consiglio comunale di Ripacandida si deve proporre quale promotore di un’iniziativa per arrivare a un confronto con i vertici politici comunali e regionali. Questo il sunto del suo intervento: «Visto l'andamento produttivo della zona industriale di

I segretari nazionale e regionale Rinaldini e Cillis

dire che legge non è uguale per tutti. Ora siamo di fronte ad una sentenza che dice archiviato il procedimento perché il fatto non sussiste. La Fiat deve reintegrare questi lavoratori». «Al danno sembra aggiungersi la beffa commenta Cillis, segretario regionale - il gip ha richiesto l'archiviazione del procedimento già a marzo e non si spiega perché ancora oggi questi lavoratori restano fuori». «Adesso ci aspettiamo in tempi celeri che i lavoratori possano ritornare ad avere salario e dignità». l. n.

MELFI - Proprio ieri la FlmUniti-Cub ha fatto sapere che è stato accolto anche il ricorso presentato dall'avvocato Ameriga Petrucci del foro di Melfi e dall'avvocato Pino Marziale di Napoli circa il licenziamento di Francesco Ferrentino delegato rsu della sigla sindacale alla Fiat di Melfi che era stato licenziato a ottobre 2007. Il giudice del Tribunale di Melfi ha dichiarato l'illegittimità del licenziamento irrogato al lavoratore e ha ordinato alla Sata di reintegrarlo nel posto di lavoro occupato all'atto del recesso. Il delegato era stato li-

cenziato dalla Fiat poiché era stato accusato di aver distribuito un volantino contenente dichiarazioni diffamatorie nei confronti di un capo. «Il realtà - scrive la sigla - con i volantini si proclamava sciopero contro i forsennati ritmi di lavoro e si denunciava l'atteggiamento di un capo nei confronti di un rappresentante dei lavoratori (RLS) peraltro di un'altra organizzazione sindacale. Il giudice di Melfi ha fissato che la sanzione espulsiva irrogata nei confronti di Ferrentino appare obiettivamente sproporzionata rispetto al fatto oggetto di addebito. Per di più il Giudice aggiunge “che anche altri lavoratori hanno distribuito i volantini “incriminati”, ma solo nei confronti di Ferrentino è stato avviato (e concluso con l'irrogazione della sanzione più grave) il procedimento disciplinare, così legittimando (al di là dalla obiettiva sproporzione del-

L’assessore Lettieri in consiglio ripercorre le emergenze del territorio

Ripacandida solidale con S. Nicola di Melfi San Nicola di Melfi negli ultimi mesi lavorativi e considerata la programmazione aziendale per l'anno 2009 che prevede circa 22 settimane di Cassa integrazione lavoro, questo consiglio comunale, sensibilizzato dagli accadimenti, si dichiara preoccupato per l'imminente futuro dall' area industriale di S. Nicola di Melfi». «Considerato il disagio che una tale decisione potrebbe arrecare alla nostro territorio - ha aggiunto - con particolari risvolti soprattutto per l'area del Vulture-Melfe-

se, questo Consiglio vuole esprimere, in primo luogo, tanta solidarietà a tutti i nostri lavoratori dei comparti industriali della suddetta area, inoltre vorrebbe, invitare i consigli comunali dell'intera Basilicata ad approvare un ordine del giorno, mirato a sollecitare una pronta azione del governo regionale. Tale intervento potrebbe spingere i nostri rappresentanti eletti al parlamento a porre in essere un riscontro presso il governo nazionale, con la finalità di interpellare i vertici

aziendali del Gruppo Fiat per sollecitarli a rivedere le decisioni politico-aziendali che interessano la zona industriale di S. Nicola di Melfi». Secondo Lettieri, questo confronto si potrebbe rivelare un momento di chiarimento circa le future strategie produttive del comparto auto in Basilicata. Ma l’assessore è intervenuto anche sull’analoga situazione delle aree industriali di Vitalba e Tito, dove si sono registrati casi di chiusura di impianti, con ope-

la sanzione) il dubbio che lo stesso sia stato “colpito” per il suo attivismo sindacale”. Il Giudice ha evidenziato altresì - continua la nota sindacale - “che nel volantino contestato non è ravvisabile alcun contenuto offensivo e/o diffamatorio, o quanto meno così gravemente offensivo e/o diffamatorio da giustificare l'irrogazione della massima sanzione disciplinare”. Nella causa, era stato sollevato dalla controparte che il lavoratore era rimasto inerte per diversi mesi prima di impugnare il licenziamento. Il giudice ha osservato che dopo il licenziamento subito il lavoratore in meno di due mesi ha richiesto il tentativo di conciliazione dinanzi all'apposita commissione costituita presso la Direzione Provinciale del Lavoro». «La Fiat adesso deve reintegrare immediatamente il delegato rsu della FlmUniti-Cub Ferrentino» conclude la nota.

rai costretti alla mobilità o cassa integrazione per poi arrivare al licenziamento. «Tutto questo - ha aggiunto - lo dobbiamo innanzitutto ai nostri cittadini che in questo particolare momento soffrono di tale disagio e inoltre alla nostra intera comunità affinché possa continuare in questo cammino di sviluppo». Lettieri conclude rimarcando come tale situazione potrebbe portare nel medio periodo a dover assistere, nuovamente, a eventi del passato in cui le piazze delle città lucane erano piene di giovani in cerca di occupazione e le famiglie erano costrette ad emigrare in cerca di un futuro migliore. Lorenzo Zolfo regione@luedi.it


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Approvato il rifinanziamento di “Generazioni verso il lavoro”. Plauso dall’Ordine dei consulenti di Potenza

In arrivo 22 milioni per promuovere l’occupazione POTENZA - Ventidue milioni di euro per il progetto “Generazioni verso il lavoro”. La giunta regionale, su proposta dell’ assessore Formazione-Lavoro-Cultura Antonio Autilio, ha, infatti, approvato una delibera di rifinanziamento dell’A.P. “Generazioni verso il lavoro”. Le imprese ammesse al contributo, sulla base delle graduatorie pubblicate sul Bur n. 48 del 7 ottobre scorso, risultano 221 (su un totale complessivo di 2.856 richieste pervenute) per un ammontare di 16 milioni 700 mila euro. «Con il nuovo finanziamento – ha spiegato l’assessore Autilio – si dà la possiblità ad un numero maggiore di imprese di realizzare nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato. Secondo primi e parziali calcoli realizzati dai nostri uffici – ha sottolineato ancora l’assessore – i nuovi occupati dovrebbero essere un altro migliaio per un totale dunque di circa 2 mila unità. In questa particolare e sfavorevole congiuntura economica ed occupazionale – ha detto l’assessore – riteniamo ancora più necessaria la prosecuzione di una forte azione di promozione dell’occupazione intrapresa con l’adozione della misura che ha riscosso, secondo le domande pervenute, consensi specie da parte di piccole e medie imprese ed abbiamo quindi ritenuto opportuno un rifi-

nanziamento anche per dare risposte alle sollecitazioni di associazioni imprenditoriali e dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro. Questa manovra si lega strettamente alla nuova strategia che il Dipartimento ha promosso con il Fondo Sociale Europeo 20072013 per contrastare più efficacemente i fenomeni di crisi dell’apparato produttivo e dell’occupazione ed inoltre al Programma Ar.Co. (Programma di sviluppo del Territorio per la crescita dell’Occupazione) promosso dal ministero del Lavoro finalizzato a favorire l’aumento dei livelli di occupazione attraverso un intervento indirizzato ai settori del commercio e dell’artigianato con l’obiettivo di implementare altresì un modello di servizi innovativo che agisca in maniera integrata sullo sviluppo del territorio e delle politiche attive del lavoro. E’ un ulteriore segnale di fiducia che inviamo alle generazioni che purtroppo non hanno ancora conosciuto la prima esperienza di lavoro. Nei prossimi giorni sarà pubblicata la nuova graduatoria». E sulla questione è arrivato il commento positivo del presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Potenza, Giovanna Manca, che in una nota ha sottolineato: «Non c’è migliore politica che quella di favorire l’occupazione e lo sviluppo economico

ed imprenditoriale della nostra regione». «L’ulteriore finanziamento accoglie le nostre richieste effettuate all’assessore Autilio e al presidente della giunta De Filippo considerato che i Consulenti del Lavoro sono stati in prima linea per la promozione del progetto voluto dalla giunta. E’ un primo passo - ha continuato Manca - affinché si finanzino tutte le richieste presentate, anche magari attingendo ai fondi previsti per il prossimo anno. Quello di “Generazioni verso il lavoro” è un bando che non lascia spazio ad equivoci, o sotterfugi, sul reale incremento occupazionale. La Regione, infatti, finanzierà solo coloro che , a consuntivo dopo dodici mesi, dimostreranno di aver realmente occupato nuovo personale ed essere in regola con il pagamento di imposte e contributi , tanto da ipotizzare che gli indecisi lasceranno spazio alle imprese e professionisti che realmente incrementeranno la loro base occupazionale. Ed è per questo che bisognerà, prima di prevedere nuove misure agevolative, destinare i fondi esistenti per l’occupazione alla graduatoria già esistente». In merito alla crisi in atto, invece, il presidente ha invitato i rappresentanti politici ad assumersi le loro responsabilità in tempi brevi. «In questo momento di crisi economica , in cui imprese e

L’assessore Autilio

lavoratori necessitano di risposte in tempi brevi, bisogna lasciare spazio all’ agire e trovare, quanto prima, la giusta “quadratura” che permetta alla giunta regionale di assumere i necessari provvedimenti. Le misure previste per la formazione continua, quelle per la creazione di nuove imprese e tanti altri progetti in itinere necessitano di immediata pubblicazione dei bandi al fine di attivare, già dall’inizio dell’anno 2009, nuovi percorsi occupazionali ed imprenditoriali».

A Matera il vertice dei quadri sindacali della Cisl dedicato a crisi economica e carovita

Falotico punta al Fondo coesione La proposta del segretario regionale alle istituzioni MATERA - Quella che stiamo vivendo è la più grave crisi economica e industriale che abbia mai investito la Basilicata. È questa, in sintesi, la situazione preoccupante delineata ieri a Matera nel corso dell'assemblea regionale dei quadri e delegati della Cisl di Basilicata. Tanti i sindacalisti provinciali e regionali che hanno affollato in mattinata il cinema comunale, ma erano in molti anche i semplici lavoratori e i pensionati che vogliono sentire, informarsi, capire. Segno tangibile che, in questa situazione di incertezza, il sindacato può unire, diventando più che mai, il catalizzatore per difendere il posto di lavoro ma anche il portavoce delle istanze di una programmazione seria e calibrata sul territorio. La posta in gioca è alta. Sono in ballo interessi fondamentali che vanno dall'occupazione al salario e alle pensioni che dovrebbero permettere a chiunque di vivere in modo dignitoso in un contesto economico, politico e sociale molto difficile. «La crisi -sostiene il segretario provinciale della Cisl, Giuseppe Amatulli- si riflette ancor più nella nostra piccola regione che registrava fenomeni di emigrazione anche quando l'apparato produttivo era fiorente. Assistiamo al

CONFERENZA SU POR POTENZA – Oggi conferenza organizzata dal ministero dello Sviluppo Economico, nell’Auditorium Nicola Calipari di Reggio Calabria, sul tema “Un ponte fra due stagioni-L'efficacia delle politiche di sviluppo per il Sud”. Alla conferenza parteciperanno le Regioni rientranti nell’Obiettivo 1: Campania, Basilicata, Molise, Calabria, Sicilia, Sardegna e Puglia. La conferenza è stata organizzata per fare il punto sui risultati ottenuti dalla programmazione comunitaria 2000-2006 nel Mezzogiorno.

fuggi fuggi delle multinazionali che erano venute a delocalizzare le loro produzioni industriali qui. Abbiamo creduto negli anni passati alla grande industria chimica, poi a quella meccanica, poi a quella manifatturiera, il mobile imbottito, ma i risultati sono triste cronaca di questi ultimi tempi. La situazione è seria: in molti, nonostante gli ammortizzatori sociali non riescono nemmeno a pagare la rata del mutuo della prima casa». Nell'area murgiana dei salottifici sono venuti meno 6.000 posti di lavoro. Gli strumenti che il sindacato ritiene opportuni per risollevare la situazione sono molteplici e differenziati. «Per il Distretto del mobile imbottito -aggiunge Amatulli- occorre ridare forza al Protocollo Scajola che resta una buona soluzione, perché il comparto necessita di interventi finanziari per sostenere la competitività nei mercati. Per quanto concerne la Valbasento, un passo in avanti è certamente rappresentato dalla riattivazione dell'Osservatorio territoriale della Chimica. Esso, oltre ai compiti di monitoraggio ed analisi della situazione produttiva ed occupazionale, deve avere l'ambizione di formulare soprattutto proposte all'Osservatorio nazionale». Le conclusioni sono state affidate a Nino Falotico che ha par-

Terremoto Si sollecitano fondi ricostruzione

Sindaci lucani e campani contestano la Finanziaria davanti a Palazzo Chigi

Il tavolo dei relatori (foto: Videouno)

lato di una «concertazione sconcertante» per quanto riguarda rapporto con il governo regionale. «Potremmo definirlo discontinuo e sconcertante - ha esordito il leader regionale - nel senso che le relazioni con il sindacato sono improntate prevalentemente alla gestione delle emergenze e solo in termini discontinui sulle tematiche della programmazione, dello sviluppo e delle grandi riforme. Anche con il mondo imprenditoriale lucano la concertazione è ferma al protocollo sulla sicurezza firmato da sindacati e Confindustria. Noi crediamo che si possa fare di più». Falotico

ha chiesto alla Regione di istituire un «Fondo per il lavoro e per la coesione», che «possa sostenere quanti versano in situazione di precariato». «Incontreremo a breve – ha detto Falotico – il presidente della giunta, per verificare varie questioni già trattate alla vigilia della crisi politica che ha investito il suo Esecutivo. Tra queste, le risorse per la non autosufficienza, per 5 milioni di euro, che riguardano 24 mila persone di cui 4.000 costrette a letto. C'e poi la Cittadinanza solidale per la quale abbiamo avuto assicurazioni». Giovanni Martemucci

IL RILANCIO DEL MEZZOGIORNO VISTO DALL’ANCI ROMA – Salvaguardare l’impianto di governance del Quadro strategico nazionale 2007-2013; garantire il raggiungimento degli obiettivi di servizio nel settore dei rifiuti, dell’acqua, degli asili nido e nell’istruzione; lasciare inalterato il livello di spesa per gli investimenti dei Comuni; garantire l’aggiuntività delle spese per investimenti del Fas; escludere la spesa cofinanziata dai Fondi Strutturali dal computo del patto di stabilità dei Comuni: queste le principali richieste emerse nel corso della riunione della Commissione Mezzogiorno dell’Anci che Vito Santarsiero, sindaco di Potenza e delegato Anci per le politiche del Mezzogiorno si impegna a portare avanti nelle prossime settimane. «La riunione – ha dichiarato Santarsiero – è stato il primo momento di confronto che ci porterà alla

preparazione della quinta Conferenza Programmatica Anci sul Mezzogiorno, che si terrà fra gennaio e febbraio 2009. I sindaci hanno dato mandato al Dipartimento Mezzogiorno e Politiche Comunitarie dell’Anci di elaborare una bozza di documento di posizione che, previa discussione e ulteriore approfondimento a livello regionale, sarà posto a base della piattaforma programmatica dei sindaci del Mezzogiorno per i prossimi mesi». «L'auspicio di tutti i partecipanti – ha concluso Santarsiero – in linea con l’esortazione del presidente Napolitano, è di approfondire anche la capacità di autocritica rispetto alle politiche del passato, per mettere al centro del disegno federale nazionale il rilancio del Mezzogiorno e del Paese».

POTENZA - Lo avevano annunciato e lo hanno fatto. I sindaci e gli amministratori dei Comuni della Campania e della Basilicata colpiti dal sisma del 1980 hanno manifestato ieri mattina a Roma, davanti a Palazzo Chigi, una manifestazione indetta per chiedere il completamento della ricostruzione. Alla presenza dei presidenti delle Anci Basilicata, Vito Santarsiero e Campania, Bartolo D'antonio e di Legautonomie, Stefano Vetrano dei parlamentari Iannuzzi, Margiotta, Luongo, De Luca, Giovanelli, Cesario, hanno incontrato il ministro Rotondi. Gli amministratori locali hanno evidenziato che, nel dpcm del 13 giugno 2008, lo stesso Governo ha accertato in duemila milioni di euro la somma necessaria per il completamento della ricostruzione nelle zone terremotate per la sola prima abitazione e che, a fronte di tale esigenza, il disegno di legge della Finanziaria 2009 non prevede alcuna risorsa. Gli amministratori, pertanto: hanno richiesto con forza un impegno del Governo affinché siano garantite risorse per il completamento della ricostruzione a partire dalla attuale Finanziaria che, se non modificata, non presenterebbe alcuno stanziamento destinato alla ricostruzione stessa; hanno evidenziato poi, che il processo di ricostruzione allo stato attuale ha superato l'80 per cento e che l'interruzione del flusso finanziario determinerebbe una ingiusta disparità tra i cittadini aventi diritto, nonché

Alcuni dei sindaci a Roma

rischi per quanti ancora vivono in immobili staticamente non idonei, oltre che privare i territori di importanti risorse per sostenere l'economia in una fase di grave crisi attraverso l'attivazione di centinaia di cantieri edili. Il ministro Rotondi ha garantito il proprio interessamento presso il Governo. I parlamentari presenti hanno assicurato la loro azione in sede di discussione della Finanziaria, anche alla luce dell'emendamento già presentato dal senatore Chiurazzi. I sindaci hanno annunciato incontri sul territorio e la costituzione di un Comitato di lavoro permanente per sollecitare interventi a favore delle zone terremotate, nonché la definizione di una proposta di legge che possa consentire sia il completamento della ricostruzione sia la possibilità di interventi sull'intero patrimonio abitativo non adeguato.


16 24 Ore in Basilicata Scuola La giunta ha approvato i parametri per l’elaborazione del piano di dimensionamento 2009-2010 Giovedì 4 dicembre 2008

Via libera alle linee guida regionali La Province dovranno muoversi entro il 18 dicembre POTENZA - Arrivano le linee guida lucane per il dimensionamento scolastico. La giunta regionale, infatti, su proposta dell’assessore alla Formazione-Lavoro-Cultura, Antonio Autilio, ha approvato le “Linee di indirizzo per l’elaborazione del piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche” per l’anno 2009-2010 dando mandato alle Amministrazioni Provinciali di Potenza e di Matera di predisporre i Piani Provinciali entro il 18 dicembre prossimo per consentire alla Regione di trasmettere al Ministero dell’ Istruzione il piano definitivo entro il 31 dicembre prossimo. Nel documento, nel ribadire le motivazioni di contrarietà ai contenuti della “legge Gelmini” e del ricorso alla Corte Costituzionale, la giunta regionale ritiene che per l’anno scolastico 2009/2010 l’obiettivo prioritario debba essere focalizzato sull’ organizzazione delle istituzioni scolastiche autonome, contenendo le modifiche agli attuali assetti ed indirizzi riservandosi di procedere ad una programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa integrata di più ampio respiro, finalizzata a razionalizzare i presìdi, migliorare la qualità del servizio, garantire la parità di accesso ed i livelli essenziali delle prestazioni, ma anche l’efficienza e l’efficacia del servizio di istruzione pubblico, attraverso una più attuale distribuzione, utilizzazione ed organizzazione delle risorse umane, strumentali e finanziarie, entro il primo semestre del 2009. Ciò anche in considerazio-

UNIBAS E PERSONALE Latronico (Pdl) interroga la Gelmini POTENZA In un’interrogazione presentata al inistro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, il senatore Cosimo Latronico (Pdl) ha chiesto di sapere «se ritenga necessario vigilare sulle procedure di reclutamento di personale che l'Università degli Studi della Basilicata intende attivare affinché siano rispettate le disposizioni della legge numero 244 del 2007». Il parlamentare ha evidenziato che «le disposizioni in materia di contenimento del costo del personale sono dirette ad elevare la qualità globale del sistema universitario e il livello di efficienza degli atenei e a rafforzare i meccanismi di incentivazione per un uso appropriato ed efficace delle risorse a vantaggio della ricerca e della didattica» e che «l'Università degli Studi della Basilicata è una risorsa per il territorio che va difesa e rafforzata affinchè possa rappresentare un volano per la crescita e lo sviluppo locale ma è necessario vigilare per il rispetto delle disposizioni della legge finanziaria».

ne delle modifiche del modello didattico e organizzativo nella scuola primaria e della progressiva evoluzione degli ordinamenti nella scuola secondaria di secondo grado. La Regione allo scopo di pervenire in maniera concertata all’ elaborazione dei criteri da utilizzarsi da parte delle Province per la predisposizione dei Piani provinciali di organizzazione ha istituito un gruppo di lavoro tecnico-politico composto da 2 rappresentanti regionali, 1 rappresentante per ciascuna Provincia, 1 rappresentante dell’Ufficio Scolastico Regionale, 1 rappresentante dell’Anci ed 1 rappresentante dell’Anci Piccoli Comuni, 1 rappresentante per ciascuna organizzazione sindacale di settore, e presieduto dall’assessore alla For-

mazione. «Tale gruppo – sottolinea l’assessore Autilio - ha efficacemente supportato la struttura regionale nella elaborazione degli indirizzi e, tenuto conto dei compiti allo stesso attribuiti dalla giunta, si auspica che esso possa diventare un tavolo permanente di concertazione sui temi della programmazione integrata dell’offerta formativa del sistema educativo sul territorio regionale. Il lavoro prodotto – evidenzia l’assessore - muove dall’analisi del contesto regionale, di quanto in precedenza elaborato dalla Regione, dall’esperienza maturata nell’ultimo decennio e dallo stato di evoluzione del sistema di governance territoriale». AMBITI Per quanto riguarda gli am-

biti territoriali sono individuati in considerazione della effettiva e della potenziale utenza scolastica, avendo cura di far coincidere prioritariamente il bacino di utenza per il primo ciclo con i singoli comuni, o, secondariamente, con i comuni limitrofi appartenenti ad aree omogenee per vocazioni economiche e tradizioni culturali, mentre per le istituzioni scolastiche di secondo grado, il bacino deve rientrare nell’ambito funzionale. PARAMETRI Come parametri di riferimento sono stati assunti come minimo 500 e come massimo 900 alunni per tutte le istituzioni scolastiche. Parametri dai quali, specifica la Regione, ci si potrà discostare, in eccesso ed in difetto, in quei casi difficilmente risolvibili a causa delle caratteristiche del territorio. La Regione punterà a privilegiare la costituzione di istituzioni scolastiche che devono avere una popolazione consolidata e prevedibilmente stabile per almeno un quinquennio, compresa tra 500 e 900 alunni; consentire deroghe automatiche nelle seguenti situazioni: nei comuni montani, nonché nelle aree geografiche contraddistinte da specificità etniche o linguistiche, gli indici di riferimento possono essere ridotti fino a 300 alunni per gli istituti comprensivi di scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado, o per gli istituti di istruzione secondaria di II grado che comprendono corsi o sezioni di diverso ordine e tipo. L'indice massimo può essere superato nelle aree ad alta densità demografica in base a dei precisi criteri.

All’ordine del giorno: la risorsa dei lavoratori anziani d’Italia

Lucani a Roma con “50&Più” La Fenacom incontra Sacconi POTENZA - “La vecchiaia non è una malattia e l'anziano è una enorme risorsa economica, psicologia e umana per la società intera”. E' stato questo il motivo dominante della grande assise che si è tenuta al Palalottomatica di Roma, un incontro di particolare interesse fra gli iscritti all'Associazione “50&Più” della Fenacom e i politici. I partecipanti della Basilicata, guidati dal presidente della Provincia di Potenza Franz Barbati, hanno presentato una propria proposta che è stata inserita nel rapporto “Essere anziani oggi” illustrato dal sociologo Nadio Delai che ha messo in luce i diversi modi di vivere una “pensione attiva”, che può prevedere attività lavorative, con nuove proposte imprenditoriali, di formazione o di volontariato. Un dato tecnico è stato messo in evidenza nella piattaforma politico-programmatica consegnata al Ministro del Welfare Maurizio Sacconi: «il tasso di occupazione attuale in Italia dei 60-69enni è appena del 13,3%, ma se si ipotizzasse un suo quasi raddoppio (giungendo gradualmente al 25%) si potrebbe ottenere un incremento del tutto ragguardevole del Pil, stimabile ad una quota in più di quella attuale e cioè intorno a +1,6% e il 2,3%». Il segretario generale dell'associazione Gabriele Sampaolo ha proposto interventi concre-

ti nei settori del lavoro e della previdenza, della sanità e dell'assistenza. Il ministro Sacconi, che ha parlato di fronte ad un palazzo gremitissimo di associati provenienti da ogni parte d'Italia, ha accolto positivamente le proposte, trovando d'accordo, anzitutto, sulla necessità di un nuovo indice Istat, tarato sui consumi quotidiani dei pensionati, che - ha detto il ministro - sarà inserito nel Libro Bianco sul nuovo modello sociale che prevede anche corsi di alfabetizzatone informatica per gli anziani. Positivo anche l'intervento dell'onorevole Livia Turco che ha confermato il progetto dell'opposizione di difendere stipendi e pensioni nella nuova legge finanziaria. Ha quindi parlato, il presidente della Confcommercio Carlo Sangallo ed hanno portato testimonianze persone del mondo dello spettacolo e della cultura, fra i quali Arnoldo Foà, Simona Marchini, Bud Spencer, Aldo Falivena e Carlo Valli. Tra le loro proposte è stata accolta, con entusiasmo, quella di creare un “palinsesto televisivo dedicato agli over 50”. Al termine una grande festa per i partecipanti, con un concerto di Fabio Concato, la proiezione di filmati sulla condizione dell'anziano e la messa a punto di documenti parziali per i problemi delle regioni. vis


24 Ore in Basilicata POLICORO - «L'inchiesta di Catanzaro ha evidenziato che alcuni lotti dei terreni detenuti da società che fanno capo a Marinagri appartengono a enti pubblici». Il segretario provinciale di Rifondazione comunista sceglie la via «stragiudiziale» per diffidare e mettere in mora il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, il presidente della Regione Vito De Filippo e il legale rappresentante dell'Alsia ad agire, «ciascuno nell'ambito delle proprie competenze, per il recupero dei terreni, di proprietà pubblica, non legittimamente detenuti da società facenti capo al gruppo Marina-

Giovedì 4 dicembre 2008

Il Prc materano invita Tremonti, De Filippo e l’Alsia a intervenire sui terreni del villaggio

Diffida al ministro per Marinagri gri». Si tratta di 150 ettari espropriati nel 1973 all'Ente per la riforma fondiaria per la realizzazione di un'attività industriale mai realizzata, «sicché - si legge in una nota diffusa da Rifondazione - come la legge prescrive, i beni debbono essere restituiti all'ente pubblico». E ancora: «Altri 35 ettari furo-

no gratuitamente attribuiti a una delle società del gruppo per accessione a seguito della modifica del fiume Agri». Il segretario di Rifondazione, Ottavio Frammartino, ha consegnato ieri all'ufficiale giudiziario gli atti di diffida per la notifica nelle forme di legge. I terreni di cui si chiede la «retrocessione - secondo Frammar-

tino - valgono oggi 50 milioni di euro. Le mancate iniziative finalizzate al raggiungimento dello scopo, pertanto, causerebbero all'erario un danno rilevantissimo». L’esponente di Rifondazione comunista «invita il ministro dell'Economia a rispondere all'interrogazione a suo tempo proposta dal deputato Maurizio

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Turco, il presidente della Regione Basilicata a rispondere all'interrogazione del consigliere regionale Emilia Simonetti, il legale rappresentante dell'Alsia ad avviare le azioni necessarie affinché i terreni espropriati a favore dell'Ittica Valdagri con il decreto del prefetto di Matera e gli altri terreni acquisiti con l'applicazione dell'istituto dell'accessione vengano restituiti all'Alsia in qualità di ente che è subentrato all'Esab e all'Ente per l'irrigazione in Puglia e Basilicata, sezione per la riforma fondiaria». fab. ame.

La procura della Repubblica di Potenza impugna la sentenza che ha assolto la giunta Bubbico

Panio silurato con un abuso «Norme interpretate ad arte per eliminare il manager scomodo» POTENZA - C'è stata una interpretazione «strumentale» delle norme per eliminare il manager scomodo. E' questa, secondo la procura, «la prova» che c'era intenzione di portare a termine il «disegno criminoso» perseguito dalla giunta guidata dal governatore rosso Filippo Bubbico, oggi senatore del Pd. La procura della Repubblica ricorre in appello contro la decisione dei giudici di primo grado di assolvere gli undici imputati del processo per la defenestrazione del manager dell'Asl di Venosa Giuseppe Panio. Per i giudici del Tribunale di Potenza, «la sussistenza di un simile intento appare difficilmente conciliabile con l'acclarata legittimità di tutti gli atti». Prova a dimostrare il contrario il sostituto procuratore Annagloria Piccininni. Scrive: «La discrasia tra le dichiarazioni di alcuni testimoni dell'accusa è la prova della consapevolezza del disegno illecito perseguito, l'aggiramento degli ostacoli normativi attraverso l'adozione di provvedimenti lampo con effetti definitivi è la prova della sussistenza dell'elemento psicologico richiesto per la configurabilità del reato di abuso d'ufficio». Anzi: «C'è un dolo più intenso. Un dolo intenzionale». E in 40 pagine spiega perché la procura della Repubblica ha deciso di impugnare la sentenza di primo grado che ha assolto Filippo Bubbico, uomo dei Democratici di sinistra, ex presidente della giunta re-

gionale e oggi senatore, Vito De Filippo, uomo della Margherita, ex assessore alla Sanità e ora presidente della giunta regionale, Sabino Altobello, in quota Ds, ex assessore e attualmente presidente della Provincia di Potenza, Carlo Chiurazzi, Margherita, ex assessore regionale, è tornato a fare il magistrato, Aldo Michele Radice, ex assessore, all' epoca militava nella Margherita, ora è con Di Pietro, Carmine Nigro, Udeur, ex assessore, attualmente è Presidente della Provincia di Matera, Salvatore Blasi, ex assessore in quota Sdi e Rocco Vita, ex assessore ora con i socialisti, Giancarlo Vainieri, subentrò al direttore generale della Asl “sgradito” e i funzionari dell'Asl Michele Pinto e Santo Alessi. La giunta regionale lucana, fra l'ottobre del 2000 e il febbraio del 2001, prima sospese e poi rimosse dall'incarico di direttore generale dell'Asl di Venosa Giuseppe Panio al quale subentrò Vainieri (secondo accusa, vicino alle posizioni politiche di Bubbico. In realtà, sembra che le cose non stiano proprio così). Il provvedimento di sospensione di Panio fu annullato dal Tribunale del lavoro di Melfi. Nonostante ciò la giunta regionale risolse il contratto con Panio e successivamente nominò Vainieri direttore generale dell'Asl. A Panio, comunque, l'esecutivo lucano versò in totale 150 mila euro, «a titolo di risarcimento del danno» per l'illegittima sospensione e co-

Il personaggio Lucano “specializzato” in gioiellerie

Tartaglia, il mago del “buco” Panio mentre esce dal palazzo di giustizia di Potenza

me «incremento del compenso liquidato a fine mandato». Per questo episodio fu disposta anche la trasmissione dell'ordinanza alla Corte dei Conti. L'accusa, però, crolla in primo grado. Secondo i giudici «non può sottacersi che la tesi dell'ordito politico collide con una ulteriore, inconfutabile, argomentazione di natura logica nel momento in cui si pone mente alla circostanza che Panio, pochi mesi prima dell'insorgere della vicenda oggetto del processo, era stato riconfermato dalla stessa giunta regionale direttore generale dell'Asl di Venosa, per giunta all'esito di una procedura in cui anche in capo a Vainieri era stata riconosciuta la sussistenza dei titoli per concorrere all'assegnazione del prestigioso incarico. E'

evidente allora che quella sarebbe stata un'occasione assolutamente propizia e decisamente meno eclatante per nominare Vainieri, anche in considerazione della natura completamente fiduciaria dell'atto di nomina. Questa considerazione, si badi, potrebbe essere superata unicamente nel caso in cui fosse stato acclarato che nel corso di quei pochi mesi estivi si era verificato un accadimento dirompente rispetto agli equilibri precedentemente raggiunti. Il che non è stato in alcun modo dimostrato, emergendo invece da tutta la deposizione di Panio come non si fossero mai verificati momenti di fibrillazione tra il direttore generale e la giunta regionale». Parole che non piacciono all'accusa. E la procura ci riprova. Fabio Amendolara f.amendolara@luedi.it

Disabilità

Economia

Risorse

POTENZA – «Le parole espresse dal presidente Giorgio Napolitano in occasione della Giornata Internazionale per i Diritti dei Disabili, a sostegno delle persone con handicap sono importanti e testimoniano quanto c'è ancora da fare per colmare carenze e arretratezze». Lo ha detto, in una dichiarazione, la senatrice Maria Antezza (Pd), per la quale «oggi (ieri, ndr) è una giornata molto significativa ma dobbiamo mostrare attenzione e sensibilità al problema non solo quando ci viene ricordato dalle ricorrenze, occorre impegnarci per raggiungere l’obiettivo alto di restituire ai disabili piena dignità. A partire dai banchi di scuola, e poi nel mondo lavorativo, dove le lacune sono gravissime». «Mancano poi – ha aggiunto la parlamentare – i servizi, le strutture non sono adeguate per chi sceglie di vivere da solo, sono ancora accentuate le barriere culturali prima ancora che fisiche e mancano, di fatto, normative adeguate». Antezza ha annunciato un suo emendamento «finalizzato a rifinanziare la Legge nazionale numero 13 dell’89 per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche».

BRUXELLES – La commissaria Ue alla Politica regionale Danuta Hubner, che oggi e domani sarà in Calabria, ritiene che la politica di coesione europea abbia avuto un buon impatto nel sud Italia. In Calabria, Campania, Sicilia, Puglia, Sardegna, Basilicata e Molise 20.000 imprese (compresi 202 avvii) sono state sostenute dalla politica di coesione negli anni 20002006; 588 comuni sono stati collegati alla banda larga; sono stati sviluppati 2.400 km di ferrovie e 690 km di strade; più di 9 milioni di persone hanno accesso alla raccolta differenziata dei rifiuti e sono ora in funzione 63 nuovi impianti di smaltimento, spiega la Commissione. «Le regioni dell’Italia meridionale – sottolinea Hubner in una nota messa alla vigilia della visita – hanno recentemente ottenuto risultati migliori rispetto alla media italiana in termini di crescita del Pil, ma hanno perso terreno rispetto alla media Ue. Nel corso dell’attuale esercizio finanziario 2007-2013 la politica di coesione le aiuterà a investire di più nei settori dei servizi ad alta intensità di conoscenza, per sviluppare ulteriormente infrastrutture e servizi pubblici».

POTENZA - Emilia Simonetti (Prc) ha annunciato di aver presentato tre proposte di legge. «La prima – ha spiegato – riguarda la disciplina nella ricerca e coltivazione delle acque minerali e termali, congiuntamente al collega Sergio Lapenna (Fi-Pdl). La seconda riguarda le nuove norme per la disciplina della coltivazione di sostanze minerali di cava con l’obiettivo principale di dotare la Regione di strumenti adeguati per poter svolgere il ruolo pianificatorio in materia di attività estrattive di cava e di recupero delle aree escavate e di riutilizzo dei residui recuperabili dalle attività dell’edilizia. La terza proposta di legge presentata dalla Simonetti e da Lapennariguarda la regolamentazione di opere ed attività petrolifere e una nuova strategia di sviluppo globale, a partire dalla previsione di una moratoria che riguarderà tutte le opere e le attività petrolifere su tutto il territorio regionale, anche per informare adeguatamente la popolazione sull'eventuale ricaduta inquinante causata dalle estrazioni petrolifere».

Qui sopra Tartaglia, a destra Tiscione. In basso il “buco”

MOLTI ricorderanno il famoso film “ Le ali della libertà ” in cui il protagonista Andy - interpretato da Tim Robbins - detenuto da circa un ventennio, con un martelletto da minerali scava nella parete della sua cella ( coperta da un poster di una diva del cinema ) un cunicolo riuscendo così ad evadere e a gustare la tanto attesa libertà. La stessa tecnica del “buco” sembra essere stata utilizzata da nove banditi che lo scorso febbraio a Milano in corso Magenta hanno colpito la celebre gioielleria. Vecchie conoscenze delle forze dell'ordine, da diversi anni effetuavano rapine utilizzando questa tecnica. Vittorio Tartaglia 52 anni di Melfi, assieme ad altri otto complici sembra essere il vero esperto di questa particolare pratica. La rapina a Casa Damiani era stata ben articolata. Per poter realizzare la rapina, i nove banditi avevano scavato il muro del palazzo accanto, riuscendo così a realizzare un buco largo circa 80 centimetri. Entrati nel palazzo, muniti di pettorine della Guardia di Finanza, rie-

scono ad accedervi e a portarsi a casa un generoso bottino. Dieci milioni di euro. I lavori per la realizzazione del foro sono durati sicuramente a lungo. Hanno richiesto diversi mesi di preparazione per essere portati a compimento. E sicuramente la lunga durata dei lavori ha fatto emergere una serie di indizi che i malviventi avevano lasciato dietro di sé. Il melfitano Tartaglia che in questa vicenda si può definire il “braccio “, già in passato ha colpito altre gioiellerie con la tecnica del buco. Da circa quindici anni si avvale della sua esperienza per mettere a segno altri colpi con la complicità degli altri otto rapinatori come lui coinvolti in questa rapina. La banda era ben integrata nel territorio milanese. Molti degli arrestati gestivano attività commerciali, uno di loro da poco aveva aperto una gioielleria. Tra le intenzioni dei banditi, sicuramente un'ennesima rapina. Chissà, anche questa volta con la consueta tecnica del foro. Simona Grieco


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Giovedì 4 dicembre 2008

IANNELLI E IL PRESUNTO VILIPENDIO

I POLITICI INCAPACI DI IMPARARE LA LEZIONE DI SCANZANO VENERDI’ 8 novembre 2008, presso la sala conferenze di Techno-Parco nella zona industriale di Pisticci è stato convocato un consiglio comunale aperto, cui hanno partecipato i parlamentari e gli assessori regionali della provincia di Matera e molti sindaci ed amministratori dei comuni limitrofi, per dibattere, con rappresentanti sindacali, associazioni, lavoratori e cittadini, del futuro dell'area, dove, a fronte di un'invasiva presenza industriale pesante ed estrattiva e di un'eventuale prossima incentivazione delle estrazioni e localizzazione di centrale nucleare e mega-discariche, la disoccupazione, i problemi alla salute e l'inquinamento aumentano senza più controllo. Discorsi sempre uguali quelli dei numerosi sindaci e assessori dei comuni limitrofi, cui si sono accomunati, in maniera inquietante, quelli dei rappresentanti sindacali della CISL, CIGL, UIL: discorsi che continuano a invocare grandi investimenti industriali, in una terra dove la grande industria del Nord un tempo ed ora le grandi multinazionali si sono proiettate come avvoltoi: per impadronirsi dei finanziamenti pubblici; per depredare tutto il possibile a fronte di menzognere promesse di sviluppo e di ricatti occupazionali; per disseminare la terra, i fiumi, il mare, di veleni di ogni sorta; infine per abbandonare questa terra a se stessa, come denunciato nell'articolo apparso su “la Repubblica” del 25 novembre a firma di Giampaolo Visetti. Sono tutti concordi i politici, nelle parole pronunciate con toni appassionati e sicuri, che l'unica prospettiva di futuro per questa nostra Lucania sia insistere non solo in uno sviluppo industriale pesante (chimico, energetico), ma soprattutto nell'incremento a tutto campo delle estrazioni di combustibili fossili e infine nel nucleare (proposta quest'ultima caldeggiata non solo da alcuni amministratori locali, ma anche da taluni rappresentanti sindacali), rassicurando al contempo che l'ambiente e la salute dei cittadini saranno tutelate! Si applaude, certo, ma sono applausi di disperazione di chi, operai, si aggrapperebbe a qualsiasi soluzione possa assicurargli un posto di lavoro sicuro. Non c'è spazio per altre parole, per altri modi di intendere un futuro di questa terra che dovrebbe investire negli immensi patrimoni che magicamente possiede; libera da poteri economici di multinazionali, da predoni che dopo aver consumato il bottino vanno via lasciando miseria e disperazione; da politici e sindacati, sempre più compiacenti e asserviti. Mentre qui si fa passerella tra riflettori e telecamere, altrove, lungo le strade esterne è tutto un susseguirsi di TIR che affluiscono dalle zone industriali di ogni parte d'Italia e d'Europa: trasportano rifiuti chimici, tossici e pericolosi di ogni tipo, li scaricano qui perché vengano depurati e poi immessi nei nostri fiumi e nel nostro mare: qualcuno del luogo in una sola notte ne ha contati più di cento ed ha raccontato di denunce di inquinamento pesante dei fiumi con improvvise morie di pesci ed animali, tutte messe a tacere: e tutto ciò finisce nella terra che coltiviamo, nell'acqua che beviamo, nel cibo che mangiamo, nel mare dove portiamo i nostri bambini … Parlano e si parlano addosso a Pisticci i politici, i rappresentanti sindacali, gli industriali: fieri e sicuri di interpretare le necessità e le aspettative delle comunità che dovrebbero rappresentare, ma parlano nel vuoto, parlano di uomini come numeri, oggetti da modellare e utilizzare per raggiungere i propri scopi. Lo sviluppo, produttivo ed economico, è il solo metro con cui ritengono di orientare le scelte e di giudicare il proprio operato. Questo rapporto distante e sempre più assente tra politici e cittadini ha ormai assunto le forme di una sorta di neo-feudalesimo, dove il “feudatario” di turno tratta i cittadini (nonché elettori e contribuenti) come sudditi. Intanto la Camera dei Deputati ha approvato l'Articolo 15 del Disegno di Legge Sviluppo (1441), dando il via libera al Governo di emanare entro giugno 2009, uno o più decreti legislativi per la localizzazione in Italia di impianti di produzione elettrica nucleare, di sistemi di stoccaggio dei rifiuti radioattivi e del materiale nucleare. Ancora una volta la politica ha dato esempio di distanza e assenza di considerazione per i cittadini, dimostrando di non aver appreso nessun insegnamento dalla "Lezione di Scanzano", quella grande lezione di democrazia e libertà che i lucani hanno saputo dare ad un Governo cieco ed arrogante sulla questione nucleare. E' molto grave che parlamentari lucani - consci più di qualsiasi altro parlamentare del problema scorie - abbiano votato un emendamento che potrà avere gravi ripercussioni sulla stessa Basilicata: o smembramento dell'Enea e della ricerca sull'energia rinnovabile (presso il Centro di Rotondella si genererà disoccupazione); o I finanziamenti Cip 6 andranno al nucleare e non all'energia rinnovabile; o privatizzazione delle scorie. Sogin sarà commissariata: già pubblica è stata inaffidabile, figuriamoci privatizzata. Insomma, quando metteremo finalmente i rifiuti di Trisaia in sicurezza?; o imposizione del sito unico nazionale con l''uso della forza e dei militari (vedi intenzioni nei Calanchi o depositi provvisori-definitivi in Trisaia); o riproposizione di vecchi progetti che la lobby nucleare sta rispolverando, prevedendoli in barba a tutte le norme di sicurezza e di conoscenza del territorio: una centrale nucleare in Trisaia o il deposito di scorie nei Calanchi. In questa terra, dove la passione per la democrazia e la partecipazione attiva e critica sono ritenute pericolose, non possiamo che vivere questa condizione con inquietudine, cercando con cautela e coraggio di aprire le menti e dare voce alla verità. La parola, qui come ovunque, è una grande arma e i potenti ne sono consapevoli… Cobas - Libera Basilicata - Wwf - Cestrim - Lipu Ola - Vola - No scorie Trisaia - associazione Ambiente e legalità di Ferrandina - associazione Pisticci - Comitato no oil Lucania - Forum ambientalista nazionale - Comitati di tutela dell’acqua bene comune - associazione I Calanchi di Pisticci

di MAURIZIO BOLOGNETTI

CARO RETTORE, SUL ‘68 MANCA IL CONFRONTO CON LA DESTRA di VINCENZO MAIDA dalla prima Al termine dello spettacolo il Rettore è stato invitato a portare un saluto e dopo essersi autodefinito uno „scienziato‰, nel senso di uomo di scienza, anche se in platea gli spettatori si sono chiesti cosa di importante avesse mai scoperto, si è avventurato nel fornire alcune notizie sulla scuola pitagorica e sui numeri irrazionali che mi hanno lasciato alquanto perplesso. Ho quindi poi seguito con maggiore attenzione le sue „uscite‰ sui vari argomenti ad iniziare dalle posizioni assunte in merito alla inaugurazione dell‚anno accademico da parte del Papa a Roma, alle assunzioni nell‚Università di Basilicata, alla protesta contro i provvedimenti del Ministro Gelmini, fino ad arrivare a quest‚ultima iniziativa. Non contesto il fatto che l‚Ateneo lucano si apra a tutte le idee e che nel quarantennale del ‚68 analizzi quel momento storico per la società e per la scuola, né mi scandalizza la presenza di un ex-leader di uno dei movimenti della sinistra marxista estrema, ritengo che il confronto sia però necessario e rappresenti il segno di una raggiunta maturità. Ma vi è confronto quando civilmente hanno la possibilità di proporsi tesi differenti, ancor meglio se proposte da attori con storie diverse. Perché allora non invitare anche ad esempio un autore dialogante della Destra come Marcello Veneziani che ha di recente pubblicato „Rovesciare il Œ68‰, o anche molto più modestamente il sottoscritto che il suo nono testo teatrale lo ha appunto dedicato al ‚68, ed è uno dei pochi testi teatrali in Italia,

e che ha vissuto dalla parte opposta, l‚estrema destra, quel periodo? Sarebbe infatti interessante analizzare, tra le tante altre cose, le cause per cui molti leader del ‚68 approdati alla sinistra estrema ed a volte finiti nel terrorismo armato provenivano dalla ricca borghesia, mentre altri, come il sottoscritto, approdati all‚estrema destra e ad organizzazioni come Lotta di Popolo prima e Terza Posizione dopo, provenivano dal proletariato o sottoproletariato o dal ceto medio e impiegatizio, quello che oggi si trova sulla soglia della povertà. Credo che per i giovani sarebbe interessante capire perché il figlio di un operaionullatenente si sia radicato culturalmente a Destra ed il figlio di un borghese-ricco sia approdato a sinistra. Sarebbe altresì interessante analizzare ed individuare i motivi per cui alcuni leader dell‚estrema destra non hanno mai cercato la ricchezza ed il denaro o la costruzione di una carriera, ed il loro approccio con l‚altro da se è stato improntato ad umiltà e comprensione, mentre dall‚altra parte si è predicato in un modo ma poi sul piano comportamentale a livello individuale si è concretizzato un approccio con la vita esattamente contrario. Ed allora senza anatemi né grossolane scomuniche, la sfida che lanciamo al Rettore Tamburro ed ai giovani della FUL è quella del confronto civile. Non lo temino. L‚intelligenza si misura sulla capacità di capire le ragioni degli altri. Centro Studi Jonico Drus Montalbano Jonico

UNA REPLICA A PICCENNA Gentile Direttore, in riferimento a quanto scritto nell'intervento dal titolo “Troppi danni, mollate la poltrona” a firma di Nicola Piccenna, chi scrive si stupisce di essere considerato un detentore del potere politico la cui unica preoccupazione sarebbe quella di conservare la propria posizio-

ne.Il ruolo di Rettore di un Ateneo, infatti, non può in alcun modo associarsi a quello di esponente della classe politica dalla quale, al contrario, chi scrive ha sempre cercato di mantenere un atteggiamento di indipendenza ed autonomia. Antonio Mario Tamburro

PAROLE forti quelle pronunciate dal PG Iannelli, che, senza giri di parole, definisce scandaloso e sovversivo il provvedimento di perquisizione e sequestro disposto dalla Procura della Repubblica di Salerno. Cosa ci sia di tanto scandaloso, e soprattutto eversivo, nel provvedimento adottato dalla Procura campana, facciamo fatica a capirlo. Noi comuni mortali troviamo decisamente più eversive le ipotesi di reato, che tanto lavoro hanno dato in questi mesi agli inquirenti salernitani. In questo Sud, occupato da bande di varia natura e quotidianamente depredato da consorterie e comitati d'affare, dovremmo essere soprattutto interessati, ad iniziare dal PG Iannelli, a capire se abbiano un fondamento le gravissime accuse mosse nei confronti di alcuni magistrati in servizio in Calabria e in Basilicata. Personalmente, vorrei capire che fine hanno fatto e a che punto sono le inchieste sottratte al dott. De Magistris. Quel De Magistris condannato dal CSM al trasferimento di sede e di funzione sulla base di accuse destituite di ogni fondamento e francamente risibili; accuse completamente smontate da una recente richiesta di archiviazione, avanzata dai magistrati salernitani. Che strano che il CSM non abbia voluto sentire ragioni; che strano aver sentito qualche illustre componente laico anticipare la sentenza, che per qualcuno doveva essere l'esemplare punizione. “Colpirne uno per educarne cento”, recita un vecchio detto. Per carità, non pensiamo che nasca da queste motivazioni il grave errore di valutazione compiuto dall'organo di Autogoverno; ma la sensazione che per qualcuno quel provvedimento doveva servire da monito, resta forte. “Questo ufficio è stato vilipeso”, grida il P.G. Iannelli. Sarà, ma, oggi come ieri, abbiamo la sgradevole impressione che ad essere stati vilipesi siano tutti coloro che ancora credono a quella scritta che campeggia in tutte le aule di tribunale: “La legge è uguale per tutti”. Abbiamo l'impressione che in Calabria, come in Basilicata, alcuni siano più uguali di altri. Che ci siano intoccabili e mammasantissima che rivendicano il loro “diritto” di essere al di sopra e al di là della legge. Fossi al posto del PG di Catanzaro ci andrei cauto con certe dichiarazioni, perché di qui a qualche mese, salvo inopinati insabbiamenti, in molti potrebbero scoprire che, in realtà, l'unico vilipendio è quello compiuto contro il diritto e la legalità.


Giovedì 4 dicembre 2008

PER NON DIMENTICARE LA THYSSEN di MIMMO MASTRANGELO “LE FIAMME ci hanno investito, sembrava un'onda del mare, ma anziché acqua era fuoco. Se chiudo gli occhi vedo ancora le facce dei miei colleghi. Erano torce di fuoco: era come l'inferno. Ho cercato di aiutarli, strappavo loro i capelli bruciati, pezzi di vestiti”. E' la terribile testimonianza che rilasciò Antonio Boccuzzi, l'operaio della ThyssenKrupp (ora deputato del Pd) che scampò per miracolo alle fiamme che divamparono nelle fabbrica torinese in cui perirono sette operai. E' passato giusto un anno da quella tragedia, oggi, domani, giustamente la stampa, i telegiornali ritorneranno a raccontarla, ne ricorderanno le vittime e un po' ovunque ci saranno incontri, discussioni, commemorazioni (molto civilmente l'Amministrazione di Moliterno ha intitolato alle morti della Thyssen una sala del Palazzo Municipale). Ma chissà quanti organi di informazione parleranno, insieme all'incendio della “fabbrica dei tedeschi”, anche del sinistro e nascosto revisionamento che l'esecutivo sta apportando al testo unico sulla sicurezza, voluto dall'ex -ministro Damiano e, paradossalmente, varato lo scorso prima maggio. In solo sei mesi il centro-destra ha adottato sul testo della sicurezza già undici modifiche e tutto è avvenuto in sordina, senza che si alzasse disapprovazione. Inutile dirlo, dietro alla demolizione della legge 81 c'è lo sponsor della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, la quale sin dal primo giorno della approvazione della normativa ne ha chiesto l'azzeramento. E, naturalmente, la volontà della bella signora della classe dei padroni non poteva essere delusa da un governo che salva chi ha tanto e schiaffeggia e piglia in giro chi non ha niente. Deregolamentare il lavoro ed impiantare un modello di sviluppo senza qualità era in partenza di legislazione l'intenzione del ministro Sacconi, e questo sta facendo il responsabile del dicastero del lavoro, senza fregarsene dei poveri lavoratori che tutti i giorni vengono offesi nella dignità o periscono sui cantieri, nelle fabbriche o nei campi. Senza sbattersene di chicchessia il governo, con la manovra finanziaria, ha tolto ai padroni e ai dirigenti di munire i lavoratori di apposita tessera di riconoscimento nei cantieri dell'edilizia, ha modificato alcune norme in materia di orario, variando le definizioni di lavoro notturno e mobile. Senza vergogna il governo ha legittimato deroghe a contratti aziendali e territoriali in materia di riposo giornaliero, pausa e modalità di organizzazione del lavoro notturno, ha eliminato, in caso di lavori straordinari, l'obbligo della comunicazione all'ufficio provinciale del lavoro. Infine, con una delibera dello scorso settembre il ministro Sacconi (che non perde occasione per ricordare di essere un vecchio socialista facendo ridere i polli) ha rivolto un chiaro invito agli ispettori del lavoro a non inveire eccessivamente con le imprese che aggirarono le norme. Insomma, con questo governo che adotta impietosamente il metodo della tagliola anche materia di normativa del lavoro ebbene che lo si inizi a contrastare fortemente a tutti i livelli e in ogni realtà. Così sarà questo anche il modo migliore per commemorare e non dimenticare chi perse la vita alla Thyssen.

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LA FINE DI UN CICLO RICOSTRUIRE L’IDENTITA’ POLITICO DEL CETO MEDIO di FABIO MAZZILLI* E’ FACILE immaginare che la confusione e lo smarrimento animino i cittadini lucani negli ultimi giorni. Da un lato il governo nazionale. Nella consapevolezza che il momento economico, e quindi sociale, legato alla crisi dei mercati finanziari mondiali, sta portando anche il nostro Paese a vivere momenti difficili come pochi nella storia recente, la compattezza della maggioranza di centrodestra ha permesso all'esecutivo di varare un decreto anti crisi contenente misure urgenti volte a contrastare l'attuale recessione economica mondiale, sostenendo le famiglie, i soggetti più bisognosi, ed anche il mondo produttivo e le imprese. Ma al di là dei singoli provvedimenti contenuti nel decreto, i cittadini italiani hanno trovato un governo forte e credibile che, indipendentemente dall'appartenenza politica, garantisce governabilità al Paese in un momento difficile, e quindi assicura fiducia dei cittadini, di tutti i cittadini, verso le istituzioni. Dall'altro lato il governo regionale. Martedì scorso su Repubblica è apparso un articolo a firma di Giampaolo Visetti sulla situazione economicooccupazionale della Basilicata che ha suscitato grande clamore. L'articolo è preoccupante. O meglio, angosciante. Qualcuno ha dichiarato che “l'articolo è forzato nelle sue tinte fosche”, è “strumentale e non disinteressato”, è “frutto di azioni generate da un potere mediatico figlio di poteri economici”; forse è così, ma al netto di tutto questo l'articolo racchiude in sé una drammatica verità: descrive la realtà della nostra regione. Una regione, si legge, nella quale “negli ultimi 2 anni ha chiuso il maggior numero di imprese”; “detiene in percentuale il record dei posti di lavoro perduti; “segna il più massiccio numero di emigrati negli 3 anni”; “in 3 anni si è passati da una crescita del 3% ad una recessione dell'1%; “le imprese in crisi, da gennaio, sono 152”; “tre aziende di divani imbottiti, fino a 3 anni fa, offrivano lavoro a 14 mila persone ed esportavano in tutto il mondo. Una è fallita, due oscillano tra contributi, ammortizzatori sociali e delocalizzazioni, restano 3 mila occupati, a casa per settimane; “lo stato ha effettuato il più grande investimento degli ultimi 30 anni” (Fiat di Melfi), “naviga sul giacimento petrolifero di terra più ricco d'Europa, vanta il bacino idrico più generoso del continente”; “la stessa corsa all'energia tradisce più il profilo d'uno scippo, che l'opportunità di un riscatto. Le compagnie pagano localmente le royalties più basse del pianeta: 7%, contro il 50% di Paesi arabi e America del Sud”; una regione che è “un tesoro di carburante, gas, acqua e motori sfumato tra le mani di 600 mila abitanti rimasti poveri”. L'articolo forse “è forzato nelle sue tinte fosche”, forse “è strumentale e non disinteressato”, forse “è frutto di azioni generate da un potere mediatico figlio di poteri economici”; forse. Ma alzi la mano qualunque lucano ritenga che, purtroppo, la realtà non sia proprio questa. Di fronte a questa situazione i cittadini lucani avrebbero avuto diritto ad istituzioni, ad un potere politico e di governo della regione forte e credibile. Ma, a differenza del governo nazionale, questo governo regionale forte ed autorevole non c'è. “L'attuale momento economico e

sociale richiede una più forte concertazione e convergenza fra le forze sociali e imprenditoriali, e fra queste e le istituzioni del territorio. La crisi richiede scelte strategiche, ma soprattutto autorevolezza e credibilità. E richiede, in particolare, quella “capacità di governo” che risulta essere molto limitata. Purtroppo i governi regionali di questa legislatura hanno presentato un deficit di determinazione e di qualità di fronte allo scenario che si veniva delineando, in particolare nella capacità di costruire un progetto ed una visione nuova della nostra regione, attraverso una adeguata e più evoluta programmazione regionale. A questo si aggiunge l'estrema disarticolazione e la persistente litigiosità del centrosinistra lucano. Queste non sono considerazioni di un esponente di centrodestra della Basilicata, bensì le considerazioni sulla base delle quali Vincenzo Folino, vicepresidente della Giunta regionale ed assessore alle Attività produttive giovedì ha rassegnato le proprie dimissioni per assumere la propria “parte di responsabilità per l'inadeguatezza dell'azione del governo regionale”, ed a seguito delle quali tutta la giunta regionale si è dimessa sabato mattina. In uno dei momenti più gravi della storia recente della nostra regione, momento nel quale i cittadini lucani avrebbero avuto diritto ad un governo regionale forte, di qualunque colore politico esso fosse, “il Palazzo è vuoto”. Qualcuno ritiene che quanto è accaduto è strumentale all'ennesimo regolamento di conti interno al centrosinistra ed al Pd, volto a “mettere il cappello” sui futuri assetti e sulle future candidature; crediamo che un atteggiamento del genere, giocare con la sorte dei cittadini lucani in un momento così grave, sarebbe semplicemente criminale. Crediamo, invece, che in questo momento si debba prendere atto che un ciclo politico, che ha interessato la nostra regione per gli ultimi 15 anni, è terminato, e che, purtroppo, ciò è avvenuto nel momento peggiore per il sistema produttivo e sociale lucano; calzante, a riguardo, è stato il paragone fatto dal senatore del PdL Guido Viceconte: “Se si trattasse di una società, in questo momento bisognerebbe portare i libri contabili in tribunale”. Qualcuno, nelle ultime ore, adombra il sospetto che vi sarà il tentativo di proseguire nell'azione di governo regionale rabberciando nuove maggioranze, diverse da quella uscita dalle urne del 2005, magari intravedendo nella disponibilità al dialogo, offerta dall'Udc, in questo momento difficile una possibile soluzione. Per molti motivi crediamo che ciò non sia possibile. Crediamo, invece, che in questo momento difficile l'unica soluzione perseguibile e responsabile sia quella di portare avanti alcuni importanti provvedimenti in accordo con tutta l'opposizione, un governo di responsabilità che possa colmare il “vuoto del Palazzo” chiedendo la convergenza su alcuni importanti provvedimenti per le famiglie e le imprese lucane, per poi giungere alle elezioni nel più breve tempo possibile. È un atto dovuto, in questo momento difficile, nell'interesse di tutti i cittadini lucani. *consigliere comunale di Matera

di GAETANO FIERRO dalla prima La cruda realtà economica contingente in cui esse si trovano, a parer nostro, non può di colpo “liquidare” una identità sociale in cui molte di queste categorie sociali si rispecchiano. Parliamo, in modo particolare, del ceto medio, in cui esse si ritrovano, e della sua attuale prospettiva che non va dispersa ma va, invece, rilanciata con azioni idonee, convinti come siamo che la situazione economica non sia irreversibile. Rientra, allora, in gioco la buona Politica con sua la volontà di ricomporre, sicuramente con qualche velleità, la scala sociale e di ricostruire, senza nostalgie, l'identità ed il ruolo di queste espressioni sociali che, storicamente, hanno rappresentato e ancora rappresentano l'ossatura del nostro sistema Italia. In verità chi ha concorso a polverizzare se stesso è stato lo stesso ceto medio che, spostandosi con frequenza a destra e a sinistra per rincorrere utopie contingenti o mantenere qualche rendita di posizione, non ha fatto altro che sminuire il proprio profilo identitario smarrendo per strada la sua autorevole rispondenza. Ne consegue che anche i nuovi riferimenti politici ed etici, nel passato solitamente di Centro, a cui si appellava, nel presente hanno determinato dei contraccolpi. E' giunta l'occasione, a parer nostro, di ricostruire un percorso culturale e politico, idoneo a dare di nuovo orgoglio al ceto medio che è ancora in grado di poter cambiare le regole del gioco e di passare le carte. Perché ciò accada riteniamo che sia utile fare un passo indietro e ripercorrere alcuni momenti della storia per mettere ordine nel suo confuso comportamento sociale che possa ritrovare nel contesto civile le sue ragioni di essere e di agire. Si proceda con ordine e riprendiamo i fili di un discorso che partendo da una certa data ci aiuta a capire cosa è successo e cosa si potrà fare. La formazione di un'identità sociale è stata riconosciuta dall'inizio dell'era moderna come un compito vitale che si proponeva a uomini e donne, compito che veniva affrontato in modi diversi dalle diverse classi sociali del mondo moderno. All'interno di società strettamente stratificate e segnate da un'acuta attenzione verso valori simbolici e materiali come il prestigio, il rispetto, la dignità e la protezione da probabili umiliazioni, erano le persone che si collocavano nel mezzo dello spazio sociale, che si estendeva tra gli strati superiori e inferiori, per affrontare queste condizioni in tutta la loro gravosità e grandiosità. Mentre le classi più elevate avevano bisogno di far poco o nulla per conservare la loro superiore condizione e le classi inferiori potevano far poco o nulla per migliorare il loro destino sociale, per le classi medie tutto ciò che non avevano ma desideravano appariva possibile, mentre tutto ciò che esse avevano poteva essere facilmente perso in un momento di disattenzione. Più di qualsiasi altra categoria di persone, esse erano costrette a vivere permanentemente in uno stato di tensione continua, oscillando tra la paura della caduta e brevi intervalli di appagante sicurezza. Ne deriva che figli delle famiglie della classe media avrebbero avuto bisogno di lottare duramente se desideravano mantenere intatto il patrimonio familiare o ricreare col loro zelo e il loro acume la posizione sociale costruita dai loro genitori: proprio per evitare il «fallimento», «declino», «caduta», «degradazione sociale», o l'agonia e l'umiliazione di essere déclassés. In realtà la classe media era l'unica classe della società destinata a restare schiacciata in modo permanente tra due confini socio-

culturali, ciascuno dei quali ricordava un campo di battaglia in prima linea, piuttosto che una frontiera sicura e pacifica. La frontiera superiore sempre agognata, sarebbe stata il luogo di incessanti ricognizioni e di difesa febbrile dei pochi ponti che conducessero al lato opposto. Nel definire i contorni di una società giusta che teoricamente non conosce alcuna infelicità, i sogni utopistici che proliferavano all'alba dell'età moderna riflettevano, riciclavano e registravano sogni e desideri della middle-class; la società che gli esperti raffiguravano era di regola esente da incertezze e soprattutto dalle ambiguità e dalle insicurezze della posizione sociale, dai diritti che essi concedevano e dai doveri che richiedevano. Per quanto dissimili tra di loro, gli esperti erano comunque concordi nel garantire durevolezza, solidità e assenza di cambiamento quali premesse essenziali di una buona società e dell'umana felicità. Le nuove generazioni sono entrate in un tipo di società in cui la grande maggioranza di uomini e donne sperimenta la condizione un tempo caratteristica delle sole classi medie: a differenza delle classi più elevate o superiori, oggi chiamate élite globale, e di quelle inferiori, oggi definite sottoclassi, esse non si trovano di fronte a una penuria ma ad un eccesso di modi di vivere tra cui scegliere e devono affrontare gli enormi rischi derivanti dall'optare per uno di essi a scapito delle molte altre potenzialità ugualmente interessanti che si presentavano. Il rischio di inciampare, scivolare o cadere. Oggi le preoccupazioni e la conseguente inquietudine e frettolosità dei giovani derivano, da un lato, dall'apparente ricchezza di scelte e, dall'altro, dalla paura di compiere una cattiva scelta, o comunque non la migliore disponibile al momento. In altre parole, quindi, queste continue insicurezze derivano dalla paura che una fantastica opportunità possa essere trascurata quando si sia ancora in tempo per coglierla. Ciò che più conta per i giovani, dunque, non è tanto la formazione di un'identità, quanto il mantenere la capacità di riforgiarla tutte le volte in cui si avverte il sospetto o il bisogno che debba essere riforgiata. La preoccupazione dei padri rispetto all'identificazione è quindi sempre più scalzata oggi dalla preoccupazione di una reidentificazione. Le identità pertanto sono considerate come «usa e getta». Questo perché? In assenza di valori durevoli, autorevoli e incontestabili delle opzioni sociali disponibili, la valutazione delle scelte può solo seguire lo schema dei beni in commercio: il modello d'identità prescelto va immesso sul mercato al fine di rilevarne il valore. Secondo il comune buonsenso ispirato, come osserva Pierre Bourdieu, dalla pensée unique dell'economia, le merci non hanno alcun valore senza acquirenti e il valore che esse già hanno o potrebbero acquisire viene misurate dalla quantità e intensità del desiderio d'acquisto che suscitano. La penalità da pagare per non essere riusciti a trovare o creare acquirenti per un'identità creata e messa in vendita è l'esclusione, equivalente sociale della pattumiera. La Politica in primis ma tutte le istituzioni preposte alla costruzione di una società più sana, riteniamo che abbiano il compito di consolidare i principi ed i valori morali su cui si basano i pilastri di un sistema civile in cui la persona umana si realizza per quello che è e si associa con coloro che autenticamente esprimono e conservano i medesimi desideri e le stesse aspettative, fatti di scelte e conquiste sociali pagate sulla propria pelle con coerenza e serietà.

IENA DUE, DIRITTO DI REPLICA GENTILE direttore, mi corre l'obbligo intervenire ancora una volta, per quanto riguarda l'articolo apparso in data 2 Dicembre 2008, sul giornale da Lei diretto “ Droga party senza spaccio” ; per diritto di replica. In primo luogo, apprendo come sempre dalla stampa locale alcune notizie che riguardano l'inchiesta Iena 2. Probabilmente il giornale da Lei diretto ha dei canali privilegiati con la Procura, rispetto agli interessati al procedimento. Ormai è diventato, per me, una questione di principio ribattere punto su punto anche a mezzo stampa una serie di imprecisazioni, di bugie, non supportate da niente, solo appunto da ipotesi di chi, intercettando telefonate, …”verosimilmente……” scriveva e traduceva supposizioni, che a giudizio dei giudici sono e restano delle intercettazioni telefoniche, senza nessun elemento di riscontro. Infangando il nome di mia moglie, che mai è entrata

nell'indagine Iena 2, e mai al sottoscritto gli è stato chiesto di droga. A proposito di intercettazioni, ma Le sembra possibile che un cittadino intercettato, a sua insaputa, chiama in ufficio, parla con i propri collaboratori, “…… sono arrivati i documenti…. oppure il …..compact disk contiene quel progetto… o ancora ….lasciami tutto sulla mia scrivania……” il tutto trascritto nelle intercettazioni ed interpretato con “….verosimilmente parlano di stupefacenti”. Caro Direttore, chi legge il Giornale da Lei diretto che ne sa? Conosce le telefonate specifiche? Così come titola il pezzo non fa giustizia, ma devia il significato vero, delle conversazioni telefoniche. Una cosa me la lasci dire è vero un party ogni tanto lo facciamo ancora oggi, e gli ingredienti sono “.. un piatto di strascinati e due fiaschi di vino paesano” per poi fare molti appuntamenti di lavoro……..Alla vostra salute!!! Antonino Garramone


Potenza 20

Giovedì 4 dicembre 2008 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

Spirali bianche nel buio del borgo

Le volute di fumo che escono, ogni notte, a intervalli di circa mezz’ora, dai camini del Municipio di piazza Matteotti. Sotto, alcune delle fotografie scattate per oltre sette giorni fino al 23 novembre scorso: il fumo esce a tutte le ore

I responsabili: il sistema mantiene costante la temperatura dell’acqua nella caldaia

Un fumo fuori dal Comune L’impianto di riscaldamento acceso anche durante la notte SONO IN DUE a emettere fumo, al centro storico di Potenza, nella notte fra il 14 e il 15 novembre scorso: un signore che passa con la sigaretta in bocca e il camino del Palazzo di Città. Il signore ha un vizio ma vi cede mettendo mano al proprio portafogli. Diverso è il discorso per il Municipio: le caldaie riscaldano gli uffici pubblici, finanziati dai soldi dei cittadini. Il fatto che il fumo non esca una tantum ma costantemente ogni notte, per tutta la notte, può far malignare: trattasi di spreco? In fondo, se di notte ci fosse anche un servizio di guardiania potrebbe arrangiarsi con una stufetta elettrica. Ma di notte in Municipio non c’è nessuno. E quella caldaia che si accende ogni mezz’ora circa alle 23:45, poi a mezzanotte e un quarto, e via via fino alle 4, alle 5 eccetera - non sembra in linea con le ultime tendenze in materia di risparmio energetico. A volte, peraltro, di nuvole di vapore ne escono due, parallele, da altrettanti camini. Per averne la conferma, per oltre una settimana (dalla notte del 14 a quella del 23 novembre scorsi) sono state scattate fotografie che testimoniano il funzionamento dell’impianto di riscaldamento. Volute bianche sullo sfondo nero del borgo cittadino. Nessun altro edificio fa lo stesso. Cosa accade? La versione del Comune la dà l’ingegner Canio Sileo. Il quale ammette la stranezza della vicenda e promette un approfondimento tramite i tecnici che si occupano della programmazione della caldaia. E questa è la spiegazione che alla fine dà: «L’impianto del Palazzo di Città funziona tramite termoregolazione: si accende un paio d’ore la mattina e 3-4 ore al pomeriggio. C’è bisogno di mantenere una temperatura uniforme nel Municipio dato l’andirivieni di cittadini che vi si recano quotidianamente. Diciamo che ogni giorno funziona al massi-

LE PROVE 15/11 - H 01:27

15/11 - H 23:30

16/11 - H 09:00

16/11 - H 17:18

17/11 - H 00:30

17/11 - H 02:01

18/11 - H 00:11

18/11 - H 00:35

18/11 - H 23:28

19/11 - H 00:00

19/11 - H 00:46

19/11 - H 05:26

21/11 - H 01:23

23/11 - H 00:19

23/11 - H 10:13

23/11 - H 22:44

mo per sette-otto ore. La notte, invece, c’è un’altra necessità: quella di mantenere sempre a regime la caldaia. Ma i circuiti sono chiusi». Cioé? «Cioè - risponde l’acqua calda non arriva nei termosifoni. Mantenere

una temperatura sempre alta nella caldaia addirittura garantisce un risparmio: la mattina deve stare accesa per meno tempo». Lo conferma Sergio Boccia della Tecnocalor, l’azienda che si occupa del riscaldamento nel Municipio.

«Ciò che viene speso in più nel corso della notte - afferma - si recupera durante il giorno, quando la caldaia sta accesa al massimo ottodieci ore». In pratica, l’acqua sempre calda alle 7 del mattino entra nel circuito e comincia a

riscaldare le stanze. «Altrimenti - aggiunge Boccia dovrebbe cominciare a girare dalle 5 del mattino». Ed ecco spiegato - secondo questa versione - perché il riscaldamento del Municipio è rimasto in funzione anche nei weekend. Le spi-

rali di fumo, sabato e domenica, escono tutto il giorno e tutta la notte. Se fosse davvero un modo per risparmiare gas, vuol dire che il Comune ha scoperto l’acqua calda. Rocco Pezzano r.pezzano@luedi.it


Potenza 21 A Piancardillo ci sono già una dozzina di impianti. La paura per livelli già elevati di campo elettrico Giovedì 4 dicembre 2008

Spunterà una nuova antenna E’ un progetto di telecomunicazioni per Forze armate A PIAN CARDILLO e a Poggio Cavallo di antenne ce ne sono già parecchie. Presto ne sorgerà un’altra. Al momento è stato realizzato solo il basamento. Sul cartello che da legge spiega le ragioni del cantiere si intravede chiaramente la scritta “realizzazione rete di telecomunicazione Tetra per Forze armate”. E’ un progetto che significa “TErrestrial Trunked RAdio”, è uno standard di comunicazione a onde radio per uso professionale. Permette una comunicazione in rete tra gli abilitati, utile alle imprese private che si occupano di trasporti, ma è stata pensata e verrà sfruttata per le funzioni di pubblica sicurezza, reti militari o situazioni di emergenza. I principali corpi per cui il protocollo è stato ideato usato in altri Paesi della Ue sono le forze di pubblica sicurezza, i Vigili del fuoco, la Protezione civile. Tetra permette di utilizzare una frequenza più bassa con una copertura più alta, tempi più stretti di connessione, protezione elevata contro le intromissioni esterne sulla rete protetta. I residenti della zona sono preoccupati. L’eventuale antenna, par alcuni di loro (da qualche giorno si sono riuniti in un comitato) sarà la prima visione con cui faranno i conti oltre il cancello di casa. «Quando siamo venuti ad abitare qui, tanti anni fa - raccontano - non ce ne erano così tante di antenne. E poi neanche si conosceva davvero la pericolosità per la salute di queste tecnologie». Ora, a volerle contare, «a vista d’occhio, sono almeno 12 - aggiunge Miria Lorusso, vicepresidente del comitato - C’era solo un vecchio mandorlo, abbiamo popolato la zona, prendendoci cura dell’area, facendo in modo che si ripopolasse di vegetazione e fauna. E adesso?». Ogni tanto succedono cose strane - racconta chi abita nella zona - cancelli che si aprono da soli, la radio che “parla” nel telefono, citofoni con continue interferenze. «Abbiamo paura per la salute». I lavori del basamento recita il cartello - hanno avuto inizio pochi giorni fa, lo scorso 13 novembre. Almeno in cinquanta hanno sottoscritto la creazione del comitato - «siamo amici, vicini di casa, compagni di sventura» - e hanno fatto un esposto in Procura. A chi oppone l’idea di una esagerazione, suggeriscono di dare uno sguardo al sito dell’Arpab

IL CASO Residente e amministratore NEANCHE lo sapeva, Giulio Spadafora, che una nuova antenna gli stava spuntando a pochi metri da casa. Va bene, «sono consigliere comunale, ma in quell’area ci abito e mi sono trovato nel comitato da cittadino. Appena si sono mobilitati i vicini che hanno maggiore “visuale” sul basamento e mi hanno avvisato mi sono aggregato». Ma non si tratta solo della singola antenna, il problema «è più ampio - dice - Questa nuova antenna allarma tutti, ma non è l’unico motivo che deve spingere a discutere e, si spera, trovare una soluzione». Quelle due colline, Poggio Cavallo e Piancardillo, tra i punti più alti della città, «fanno gola agli operatori del settore. Il piano per le antenne, c’è, è già pronto da tempo. Solo che non viene applicato (Spadafora ha sempre difeso l’ex assessore all’Ambiente, Anna Fulgione, allora in quota Verdi e come lui ora Federazione di centro. Si occuparono circa tre anni fa dell’argomento, ndr). Questo potrebbe essere invece un forte segnale di fine legislatura». Nel caso del progetto Tetra, «mi sono informato negli uffici del comune: non si può fare molto, c’entrano il Governo e l’interesse superiore: o le onde o la sicurezza. Ma sono convinto che se fosse stata pronta una regolamentazione comunale sui siti e le limitazioni per le antenne, il ministero probabilmente si sarebbe adeguato». Nel frattempo, «gli uffici si stanno muovendo per la delocalizzazione. Ma mentre si pensa all’accoglienza della città, tra riqualificazioni, abbellimenti e borgo, si fa poco per la qualità quotidiana della vita complessiva. Qui è in gioco la salute pubblica». E sul tema, promette un’interrogazione urgente. L’ultimo dubbio: «l’Arpab agisce su chiamata, secondo le richieste di verifica. Non sarebbe più giusto un monitoraggio continuo su tutta la città? Il monitoraggio dovrebbe essere fatto in maniera autonoma e costante, sia per le polveri sottili che per le onde elettromagnetiche. Non credo che su tutto il capoluogo i valori siano sempre ottimali». Ma lo dice da residente o da consigliere. «Vale in entrambi i casi».

Il protocollo Il significato di Tetra TETRA (TErrestrial Trunked RAdio) è uno standard di comunicazione a onde radio per uso professionale. Permette l’uso di una frequenza più bassa e maggiori livelli di copertura, più velocità, ma anche costi molto elevati. Sperimentato in Italia durante le Olimpiadi invernali di Torino, abilita alla connessione solo dopo una registrazione. E’ quasi impossibile per gli esterni intromettersi e ascoltare le comunicazioni sulla sicurezza.

A Palazzo di città L’ultima tra le interrogazioni POCHI giorni fa il caso “antenne” cittadine è tornato nell’aula consiliare di Palazzo di città. L’ultimo caso, in ordine cronologico, un’interrogazione del consigliere Travaglini (Prc). L’assessore all’Ambiente, Molinari ha spiegato che il piano è pronto, insieme al prossimo regolamento edilizio. Ma non è possibile rendere operativo il provvedimento perchè il ministero ha detto di non avere abbastanza fondi per inviare i tecnici che dovranno ratificare il piano di delocalizzazione degli impianti esistenti.

La base dell’impianto di trasmissione di onde che dovrebbe sorgere a Piancardillo e (a lato) il cartello che spiega le caratteristiche del piccolo cantiere

(foto Andrea Mattiacci)

(Azienda regionale per la protezione ambientale). Lì sono pubblici i dati di alcuni monitoraggi effettuati in varie zone della città, spesso su richiesta di privati cittadini. Il limite imposto dal decreto interministeriale del 1998 è di 6 volt per metro. A

Piancardillo, spesso si supera questa soglia. E’ il caso di una rilevazione eseguita al civico 45d. Si attesta su un valore massimo di 7,8 (il monitoraggio è durato dal 10 al 24 novembre 2006). Al civico 43/A, analoga rilevazione segna, tra il novembre e il di-

cembre 2004, un valore massimo pari al limite consentito. Ancora, al civico 45D, l’Arpab segnala un campo elettrico, sempre nella sua punta massima raggiunta, di 9,5, tra il 14 dicembre 2004 e il 22 marzo del 2005. Il valore più eleva-

to risulta ancora al civico 45d tra il 14 novembre 2005 e il 28 febbraio dell’anno successivo: 10,4 volt. Da quelle rilevazioni, è vero, è passato molto tempo, ma i residenti non sono convinti del fatto che le cose siano migliorate. «Come po-

trebbero? - raccontano alcuni dei componenti del comitato - le antenne, al massimo, sono aumentate». Hanno paura i residenti, chiedono che non sia messa a rischio «la nostra salute». Sara Lorusso s.lorusso@luedi.it

APPUNTI DI VIAGGIO UN cittadino ha inviato al Sindaco Santarsiero una lettera in cui racconta le vicissitudini con cui si confronta per poter usufruire del servizio metropolitano. Storie di pendolari urbani. Sono un cittadino che da mesi cerca di usufruire di quello che viene definito servizio metropolitano. Abito in zona Parco Aurora e per motivi di lavoro - sono un praticante avvocato - sono costretto ad andare due volte al giorno, tutti i giorni, in via Nazario Sauro. Di conseguenza, l’idea del servizio di trasporto metropolitano “sarebbe” perfetta: fermata a Macchia Romana, discesa a Potenza Inferiore e il gioco è fatto, ho risparmiato 5 10 euro di gasolio, guadagnato in salute (visto lo stress generato dal traffico) e probabilmente non mi rivolgerò a un avvocato per un sinistro stradale. Purtroppo sono costretto ad

L’odissea di chi ha scelto la metropolitana usare il condizionale “sarebbe” per le ragioni che provo a spiegare qui di seguito. Maggio: il comune annuncia l’istituzione del servizio di trasporto pubblico metropolitano che è addirittura gratuito, cosa si può volere di più! Essendo totalmente ignorante in materia comincio a recuperare informazioni. La più importante è il “quando” e il “dove” partire: in nessuna stazione c’è un orario dei treni, ma non è un grosso problema in quanto sono scaricabili da internet e quindi, con la dimestichezza di un giovane, riesco a scaricarli, stamparli, rimpicciolirli per renderli tascabili e comodi (un anziano come fa? Chi non ha internet come fa?). Felice con i miei orari in tasca mi dirigo verso la stazione più vicina

che ho scoperto essere quella di Macchia Romana (che sono sicuro conoscono solo i pendolari). Non è lontano, ma fra sentieri di terra, cantieri e un giro pindarico, la raggiungo in 12 minuti, a piedi a passo svelto dopo aver chiesto informazioni a un passante in quanto non vi sono cartelli indicatori. Giunto alla stazione la prima cosa che balza agli occhi è il degrado, ma poi ci si risolleva subito il morale con una risata costatando che per raggiungere il binario si è costretti ad attraversare un sottopassaggio (del tutto inutile visto che si sarebbe potuta attrezzare la stazione all’altro lato del binario) che mi astengo dal commentare. Finalmente arriva il treno, incredibilmente con una puntualità svizzera (unico aspetto veramente

positivo) peccato che non ci sia una voce ad annunciarlo o un cartello “evidente” che indichi la direzione, o lo si sa per esperienza o si chiede! Sul treno degli anni ‘20 che inquina più della Lucchini Siderurgica (essendo a gasolio) si vede qualche faccia ormai rassegnata. Percorrendo il tragitto non si possono non notare i troppi passaggi a livello che creano innumerevoli disagi agli automobilisti e ai residenti (visto il numero delle corse) che ribellandosi, giustamente, fanno diminuire le corse. Le stazioni sono tutte fatiscenti a eccezione di Potenza città che a mio avviso viene promossa con una scarsa sufficienza. L’unica stazione in perfetto stato (l’unica ristrutturata) è quella di San Rocco (cimitero) che la maggior parte

dei cittadini utilizza due giorni a novembre. Arrivato finalmente a destinazione (Potenza Inferiore), non faccio più caso al degrado della stazione, non mi rimane che affrontare due salite abbastanza impegnative per raggiungere il tribunale, non essendoci né una navetta rapida che faccia la spola ogni cinque minuti Stazione - Tribunale, Università, Scale Mobili. Soprattutto non essendo ancora disponibile il raccordo meccanico Stazione-Palazzo Mancusi (pronto al 70 per cento) diventa tutto più faticoso portandomi a salire in sella al mio motorino o alla mia macchina. Avendo studiato a Roma dove è necessario prendere i mezzi pubblici, ho la cultura del loro utilizzo. E come me ce ne sono tanti altri che chiedono di essere aiutati, agevolati e guidati al loro corretto utilizzo. Antonio Roccanova


Potenza E’ DECISO per il minimo della pena, ma è deciso. Ieri mattina il presidente del defunto “Potenza football club”, l’avvocato Piervito Bardi, è stato condannato a 8 mesi di reclusione dal giudice Antonio Cantillo per un assegno falso incassato nel 2003 a nome della sua società. L’ex “Invicta Potenza” militava a quei tempi, seppur tra mille difficoltà, nel campionato di calcio di serie D, e un anno e mezzo dopo, nel luglio del 2004, il suo titolo sportivo sarebbe definitivamente decaduto per un accordo stipulato alla presenza del sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, con l’intento di favorire il ripescaggio in serie C2 dell’“A.s. Potenza”, cioè l’altra compagine calcistica cittadina, da cui poi è derivata la società che attualmente sta disputa il campionato di Prima divisione.

Giovedì 4 dicembre 2008

Falso e appropriazione indebita costano una condanna all’ex presidente del Potenza Fc

Otto mesi per l’avvocato Bardi In mezzo a tutte queste vicissitudini sportive, e societarie, una falsa girata, a nome del responsabile della “Zeus sport srl”, Salvatore Cirillo, che, sempre a quei tempi, era il fornitore ufficiale di abbigliamento tecnico per la squadra. Una firma falsa, secondo Cirillo, che per questo motivo, a un certo punto, decide di querelare in persona il presidente Bardi. Quei soldi, che provenivano da una sponsorizzazione del club, di fatto prima di arrivare al legittimo destinatario, come compenso per l’acquisto di tute, giubbotti e guanti da portiere,

sarebbero transitati nelle disponibilità del presidente. Da ciò ne è derivata anche l’accusa di appropriazione indebita, che è stata poi assorbita in quella più grave di falso. Ma la richiesta formulata dal sostituto procurato Ferdinando Esposito nelle sue conclusioni è stata maggiore: 2 anni e 4 mesi. Senza il beneficio delle attenuanti generiche. «Bardi ha patteggiato una pena due volte con la pubblica accusa soltanto negli ultimi mesi, - ha detto nelle sue conclusioni e si è sempre avvalso delle attenuanti generiche. Questa volta è diverso, non devono essergli

concesse». E poi è arrivata la sferzata, durissima, decisamente sul personale: “con la sua condotta ha infangato per l'ennesima volta la toga di tutti gli avvocati”. Il giudice Cantillo si è perciò discostato non poco ritenendo di applicare soltanto il minimo della pena. Ma la sentenza, anche nei minimi termini, è arrivata del tutto inaspettata all’avvocato di Bardi, Leo Chiriaco, che ha rilasciato qualche commento: «Sono sorpreso. In questo processo non ci sono gli elementi minimi per l’astratta configurabilità di un falso: manca per esempio

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una perizia calligrafica, e c’è solo la testimonianza dello stesso Cirillo che è la persona che ha fatto la querela. Adesso leggeremo le motivazioni, poi vedremo come proporre appello». Risentito, ovviamente, l’imputato: «Non c’è serenità di giudizio, ormai è qualche anno che va avanti così nei miei confronti. Ma come si fa a dire falsificatore senza nemmeno una perizia? E poi i rapporti con quelle persone non li tenevo io, e non mi si può attribuire una responsabilità del genere soltanto per la posizione che ricoprivo. Non capisco il perché di tanta animosità» Poi, in qualche modo, si rinfranca: «alla fine la cosa peggiore, dopo questo spettacolo, è che si tratta di pene che andranno tutte indultate». Leo Amato potenza@luedi.it

Presentato il programma delle attività dell’associazione presieduta da Francesca Genzano

La famiglia come costellazione Obiettivo primario è quello di sostenere la genitorialità LA famiglia va in scena con le costellazioni. Stiamo parlando di un ente di promozione sociale, nato nel mese di aprile, che prova a rispondere essenzialmente ad una domanda: «Cosa nelle famiglie fa ammalare e guarire?». Si chiama «Costellazione famiglia», ma non ha nulla a che fare con le stelle o l’astrologia. Il nome prende spunto da un metodo messo a punto dallo psicoterapeuta tedesco Bert Hellinger, secondo cui ogni famiglia è regolata da legami nascosti e segreti: i così detti «ordini dell’amore». Ieri, presso la Sala dell’Arco del Palazzo di Città, Francesca Genzano, presidente dell’associazione, ha presentato tutti i progetti e le attività programmate per l’anno 2009. La famiglia a cui si fa riferimento può essere quella d’origine, ossia composta dai propri genitori, fratelli e sorelle, oppure quella attuale, formata con il proprio partner e figli, naturali e adottivi. Dunque, la famiglia in quanto gruppo di individui nati dallo stesso «albero», che forma un sistema in cui tutti i componenti sono interconnessi e si influenzano gli uni con gli altri. Come in un organismo vivente, ogni componente ha la propria posizione, funzione, vitalità

e contribuisce così al benessere o al malessere dell'intera struttura. «Questa associazione - spiega la Genzano - nasce con l’obiettivo di rispondere alla forte esigenza sociale connessa alle problematiche della famiglia, con l’intento di essere un punto di riferimento per l’intero territorio attraverso l’offerta di servizi di alta qualità, ma anche e soprattutto un centro erogatore di “cultura della famiglia”. Il nostro progetto rappresenta non solo un’esperienza innovativa, ma anche una preziosa opportunità per migliorare i servizi socio-educativi pubblici offerti alle famiglie».

Quali sono le finalità specifiche di “Costellazione famiglia”? «Promuovere lo studio e l’approfondimento delle tematiche del diritto di famiglia, - continua la Genzano - diffondere i saperi e le buone pratiche di sostegno alla genitorialità nell’impatto con le trasformazioni familiari in atto, progettare, predisporre e realizzare corsi di formazione, alta formazione e aggiornamento, workshop, seminari di studio nell’ambito di specifiche iniziative finalizzate alla prevenzione del disagio familiare e giovanile». Al momento sono attivi i servizi di mediazione familiare, con-

sulenza e assistenza legale e psico-pedagogica. Ed è proprio sull’importanza della mediazione familiare che si è soffermato l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Potenza, Franco Casella. «Costellazione famiglia sta dando vita a un progetto molto importante. Si tratta di dare un aiuto concreto ai genitori, soprattutto nelle situazioni di conflitto e disagio. Si propone come uno spazio e un tempo per trattare tutti gli argomenti connessi con la genitorialità, in un ambiente neutrale, con la garanzia della più assoluta riservatezza, in un clima di rispetto, dignità ed equità. La mediazione familiare rappresenta uno strumento prezioso, unico nel suo genere, che finalmente ha ricevuto considerazione legislativa anche nel nostro paese, seppur ancora troppo timidamente. Invito la Regione Basilicata a sostenere con sempre più convinzione iniziative di questo genere». Il primo dei workshop organizzati dall’associazione, dal titolo “Senza radici non si vola” (sull'importanza della “risorsa famiglia”) si terrà il prossimo 15 dicembre alle 1630 nellaSala del Campanile. Anna Maria Calabrese potenza@luedi.it

Sono partiti i “Percorsi umani” che culmineranno nel “sulfamidico” TUTTO parte da un invito dell’Onu a mettere in campo eventi che promuovano i diritti umani. Complice il sessantesimo anniversario della Dichiarazione dei diritti dell’uomo che cade mercoledì 10 dicembre. “Percorsi umani” comincia così. «E’ una manifestazione che comprende numerose iniziative di sensibilizzazione sul tema - spiega Giuseppe Vendegna, presidente di “ZerO971”, l’associazione organizzatrice insieme all’assessorato provinciale alla Pace e all'Immigrazione - e che culminerà nel giorno dell’anniversario». Quando nel ridotto del teatro Stabile si terrà il convegno “Diritti proclamati, diritti tutelati?” con gli interventi, tra gli altri, di Miriam Cusati, responsabile della circoscrizione Campania-Basilicata di “Amnesty international”, don Marcello Cozzi, presidente di Libera Basilicata, e Aldo Morlino, consigliere nazionale forense. I “Percorsi umani” da affrontare prima di mercoledì, però, sono vari. Da ieri e fino al 13, nell’atrio delle scale mobili, in corso XVIII Agosto, è allestita la mostra fotografica “Un mondo di diritti”. Dieci fotografie a colori, corredate da un commento, che documentano i diversi modi

di intendere la violazione dei diritti umani in diversi paesi. La sera del 10, poi, nel Ridotto dello Stabile andrà in scena alle 21 lo spettacolo teatrale gratuito, “Il Sulfamidico”, di Giovanni Meola (per prenotazioni si può scrivere a info@percorsiumani.org). Riprende il «dramma dei desaparecidos in Argentina oscurato dalla vittoria della nazionale di calcio ai mondiali del ‘78 disputati nello stesso Paese sudamericano», racconta il presidente di “ZerO971”. Ma la manifestazione promossa dall’associazione ha mosso alcuni passi già la settimana scorsa, sottoponendo agli studenti delle scuole superiori di Potenza e Lauria, e, nei prossimi giorni, di Venosa, la visione di film sul tema dei diritti violati. «Abbiamo dovuto sfatare due miti - ricorda Ascanio Donadio - In molti c’era la convinzione che i diritti umani siano violati solo rispetto alla libertà individuale e che essi siano a rischio nei soli paesi poveri del mondo». E, invece, attraverso le proiezioni «queste idee sono state smontate». Durante gli incontri - è intervenuta Mira De Lucia - è stato messo in evidenza che «se continuiamo a parlare di violazione dei diritti

Un momento della conferenza (f.M.)

umani significa che la dichiarazione firmata nel ‘48 non è abbastanza conosciuta e, forse, non basta che resti scritta». Occorre «che ciascuno si faccia promotore di una cultura dei diritti umani e della pace». L’ingresso di “Percorsi umani” nella scuola trova l’appoggio di Michele Iacovera, assessore alla Pace perché anche «nella nostra realtà si vivono vicende in contrasto con il rispetto dei diritti umani». Angela Pino potenza@luedi.it

Nuova riqualificazione tra aiuole e borghi rurali ERA già successo con alcune aiuole spartitraffico della città. I cittadini le adottano, se ne prendono cura e in cambio possono ricevere della pubblicità affiggendo un piccolo cartello per le proprie attività. Contemporaneamente, in città, parte la riqualificazione dei nuclei rurali. Il progetto di adozione delle aiuole vuole «incrementare la cura e il rispetto dei cittadini nei confronti del verde pubblico afferma il sindaco Vito Santarsiero - Anche per le aiuole di viale Dante, infatti, sarà ripetuta l’esperienza già posta in essere in diverse altre zone della città». In questo caso il privato che risulterà aggiudicatario avrà la possibilità di gestire i 12 cartelli presenti nelle 6 aree di sosta attrezzate e polifunzionali. Tutti i cittadini che sono interessati - invita l’amministrazione - potranno ritirare la documentazione e chiedere informazioni ai tecnici dell’ufficio Ambiente nella sede di Sant’Antonio La Macchia. «L’obiettivo - spiega l’assessore all’Ambiente, Massimo Molinari - è quello di avere un verde pubblico con un aspetto sempre decoroso e incentivarne la cura, la valorizzazione dal punto di vista estetico, magari rendendo più gradevole la passeggiata di viale Dante». Il cittadino che avrà l’affidamento delle 18 aiuole ne dovrà curare la sistemazione. Il comune concederà l’utilizzo degli spazi situati presso le 6 aree di sosta attrezzate polifunzionali (per un totale di circa 28 metri quadrati di spazio espositivo, per i

quali è comunque richiesto il pagamento dell’imposta sulla pubblicità). Sarà una commissione a decidere attraverso due criteri: la qualità della proposta di sistemazione e qualificazione del concorrente. Le domande vanno presentate entro il prossimo 30 dicembre. Quanto alla riqualificazione dei nuclei rurali, è la prima volta che accade. I lavori, per un importo di un milione e mezzo di euro, sono stati appaltati alla ditta Edil Bradanica di Acerenza. «L’azione di riqualificazione urbana hanno detto Santarsiero e l’Assessore alla mobilità Donato Coviello - permetterà di avere nelle zone aperte della città luoghi di aggregazione e nuovi spazi urbani con il rifacimento della pavimentazione, degli impianti di illuminazione, sistemazione delle panchine e del verde». Le contrade interessate sono Masseria Romaniello, Avigliano Scalo, San Luca Branca, Canaletto, Piani del Mattino, Trinità Sicilia e Giarrossa. Gli interventi riguarderanno la riqualificazione di spazi situati davanti le chiese o le scuole. Nel caso di Avigliano Scalo sarà riqualificata l’area davanti la stazione. «E’ questo - hanno aggiunto - il terzo intervento Por che interessa i nuclei rurali. I primi due, sempre per un milione e mezzo di euro ognuno, già appaltati e in corso di realizzazione, interessano la sistemazione della viabilità. E’ una conferma dell’impegno dell’amministrazione per questa parte del territorio comunale».

Il “Vicoletto della città” SARA’ presentata questo pomeriggio, alle 18.30, nella Sala del campanile del museo archeologico “Dinu Adamesteanu”, il nuovo circolo culturale “Il vicoletto della città”, presieduto da Enrico Mistrulli a cui toccherà anche il dibattito. All’evento parteciperanno, tra gli altri, Raffaello Mecca, preside del liceo classico “Quinto Orazio Flacco”, la responsabile della comunicazione, Lucia Moliterni e il presidente onorario, Rocco Libutti. Durante la cerimonia di presentazione del nuovo circolo culturale verranno anche proiettate delle fotografie sui vicoli più suggestivi del capoluogo.


Giovedì 4 dicembre 2008

24 Tito Gli iscritti alla Uil hanno inviato una lettera a De Filippo e a Folino

Appello dei dipendenti dell’Asi A preoccupare è la crisi del mercato del lavoro TITO - I lavoratori del consorzio Asi di Potenza, iscritti alla Uil, hanno scritto una lettera al presidente della Regione, Vito De Filippo e all’assessore alle Attività produttive, Vincenzo Folino. Una lettera dettata dalla preoccupazione per la crescente crisi nel mondo del lavoro. «Le preoccupazioni - si legge nella missiva - che oggi affliggono l’animo delle famiglie lucane sono essenzialmente attribuibili alla incertezza e alla impossibilità di assicurare ai propri figli una stabilità, un equilibrio familiare necessari per guardare con fiducia al futuro». Il lavoro «oggi rappresenta per tantissimi lavoratori il problema principale dal quale si parte per verificare la possibilità di programmare la propria vita e la possibilità di assicurare ai propri figli un’adeguata istruzione indispensabile per proiettarli nel mondo di oggi e del domani che esige sempre più un’idonea formazione». I lavoratori del consorzio Asi di Potenza, con grande amarezza, oggi si trovano a dovere fare i conti con «una crisi aziendale profonda ed ampiamente annunciata

Spagnoletta-Picerni Ancora botta e risposta

Vito De Filippo e Vincenzo Folino

che sicuramente non ci vede responsabili di scelte effettuate in passato ed anche nel recente passato ma che con grande spirito di sacrificio continuiamo a portare avanti il nostro lavoro con responsabilità». Responsabilità che deriva dal fatto che «siamo sicuri della validità dello strumento Consorzio, struttura utile e necessaria per il sostegno delle aziende insediate negli agglomerati Industriali». Partendo da questo presupposto il lavoratori del consorzio Asi rivolgono

«un appello alle istituzioni ed a tutte le forze politiche». Appello che serva «affinché responsabilmente accompagnino l’Ente in questo memento di difficoltà verso un futuro che veda protagonisti tutti nell’interesse comune». Oggi come oggi «è evidente la necessità di effettuare una rimodulazione strutturale dell’Azienda anche alla luce delle mutate condizioni della Società così come è evidente la necessità di affermare un metodo meritocratico che sia ispiratore del rilancio aziendale, ma tutto

ciò non può assolutamente ricadere sui lavoratori del consorzio Asi e sulle loro famiglie». «Chiediamo - concludono i lavoratori iscritti alla Uil Fpl - che velocemente si faccia chiarezza sulle responsabilità, se ve né sono, ma soprattutto chiediamo ad alta voce di mettere in campo tutte le forze possibili per affrontare questo periodo di transizione che porterà l’ente verso una nuova missione e che assicuri, da subito, le risorse necessarie ai lavoratori tutti ed alle loro famiglie»..

Pietragalla Il prossimo 8 dicembre la vendita

“Stelle di natale” per la solidarietà PIETRAGALLA - Si rinnova come ogni anno a Pietragalla l’appuntamento con la solidarietà verso chi vive in difficoltà. Il prossimo 8 dicembre, giorno dedicato all’Immacolata concenzione, a Pietragalla così come in tantissime piazze italiane, è in programma la vendita per beneficenza delle “Stelle di natale”, tipici arbusti di questo periodo dell’anno, il cui ricavato andrà devoluto per la lotta contro la fibrosi cistica. Si tratta di una iniziativa che in questo centro abitato si rinnova ininterrottamente e con grande successo da oltre un decennio e che ha visto sempre una partecipazione numerosa e fattiva da parte della cittadinanza locale che in poche ore ha sempre acquistato tutte le piante disponibili.

L’associazione locale che supporta sul territorio questa iniziativa regionale e nazionale è la sezione comunale dell’Associazione volontari italiani del sangue, la cui sede, ubicata in piazza Maggio, sarà il luogo preposto per la vendita per beneficienza nel corso dell’intera giornata. Per quanto concerne altre iniziative della struttura avisina nei prossimi giorni ci sarà l’ultimo appuntamento con le donazioni del sangue per il 2008: infatti l’ultimo venerdì disponibile è prima del 25 dicembre è prevista la donazione del sangue per questo mese che si terrà presso la sede dell’ambulatorio comunale in via San Demetrio. Nel complesso i massimi dirigenti avisini tracciando un bilancio del lavoro svolto nel 2008 si ritengono ampia-

Le “Stelle di natale”

mente soddisfatti dei risultati raggiunti sia per quanto concerne il numero delle donazioni sia per quanto concerne le attività e le iniziative legate all’impegno sociale. Antonio Bevilacqua potenza@luedi.it

Pignola

PIGNOLA - Non si ferma il botta e risposta tra il capogruppo della lista “progetto per Pignola, Giancarlo Spagnoletta, e l’assessore comunale al Bilancio, Mimma Piceni. Motivo della replica l’accusa mossa a Spagnoletta «di non conoscere i fatti». Innanzi tutto «la superficialità di cui mi accusa l’assessore non mi appartiene - si legge nella replica di Spagnoletta - poiché ritengo di essere molto attento ai problemi del Comune di Pignola, che conosco molto bene, al contrario della signora che essendo forestiera, a Pignola ci viene solo per dormire e per fare i consigli comunali. Entrando poi nel merito dei provvedimenti non mi risulta da nessuna parte che un comune vada a prevedere nel bilancio spese per liti e arbitraggi. Questa è l'ennesima bufala che prende l'assessore perché le spese delle liti sono reali e non preventive». Per ciò che attiene «alla battuta scherzosa dei divieti di sosta continua Spagnoletta - non mi sembra tale, visto che la battuta è stata ribadita anche dal sindaco e se vogliamo verificare c'è la registrazione della televisione che può confermare quanto

Pietragalla L’opera è stata esposta accanto all’altare della chiesa di Sant’Antonio Abata

Anche quest’anno il presepe fa bella mostra di sé PIETRAGALLA - Sono trascorsi circa dieci giorni da quando presso la chiesa di Sant’Antonio Abate di Pietragalla è esposto il presepe creato da alcuni cittadini e fedeli locali. Si tratta di un opera che è stata costruita con un lavoro certosino cominciato alla fine del mese di settembre e per il quale sono stati utilizzati sia materiali di scarto e riciclati, sia materiali acquistati per la sua composizione. Originale il gioco di luci e colori che posizionati in maniera appropriata rendono efficace la visione dell’opera. Il gruppo di lavoro, capeggiato dall’artista locale Antonio Zotta con il quale hanno collaborato Sara Ranaldi, Donato Cillis, Mario Grimaldi, Antonio Miranda, Rocco De Bonis, Giuseppe Mario De Bonis, Roberta Ciampo, Martina Marmo, e Maria

Grazia Bevilacqua. Mentre l’artigiano del ferro, Giovanni Berterame, ha donato il cancello in ferro battuto che è parte integrante del presepe, ha lavorato tutti i giorni per circa tre ore in modo tale che per la fine del mese di novembre tutto fosse pronto. Ed i tempi sono stati puntualmente rispettati. Nello specifico in questi giorni sono stati davvero tanti i cittadini che hanno apprezzato l’opera recandosi in maniera numerosa, continua e costante a visitarla presso l’edificio religioso. L’opera realizzata è stata collocata al lato dell’altare principale per essere ben visibile a tutti e si erge in tutta la sua grandezza, avendo una estensione complessiva di circa due metri quadrati. Per la sua composizione, avvenuta in un

locale adiacente alla chiesa e successivamente trasportata nel luogo di culto - essendo costituita da tre comparti - ci si è rifatti ad un’opera dell’artista napoletano Luca Manzi che l’ha presentata alla dodicesima mostra di “Arte presepiale” di Napoli. Il presepe rappresenta quindi uno scorcio di una antica corte di qualche secolo fa ricca di supporti scenici ed architettonici. In una pergamena anonima, posta al fianco del presepe pietragallese si sottolinea «questa lodevole iniziativa vuole esprimere fortemente la passione per le cose di Dio, vuole comunicare Dio all’uomo usando il linguaggio del presepe che è diretto, immediato e comprensibile a tutti». an.be potenza@luedi.it

detto e non con toni da battuta. Per quanto concerne poi le spese per il canile la realtà è sotto gli occhi di tutti, i cani randagi aumentano giorno per giorno e la gente li vede, forse non li vede solo l'assessore che non usa passeggiare per le strade di Pignola. Concludo questa mia breve replica dicendo che, capisco perfettamente che chi viene attaccato deve difendersi ma non deve avere la presunzione di conoscere le situazioni meglio di chi da circa dieci anni porta avanti le problematiche di una comunità in affanno e conoscere il paese pezzo per pezzo». «Lo stesso assessore conclude - molto spesso in consiglio comunale si è trovato a dover ammettere di non essere amministratore da poco tempo. Per ultimo voglio dire che noi non facciamo nessuna strumentalizzazione, quando si parla in consiglio comunale ogni parola ha il suo significato e il suo peso, ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. E' facile dire abbiamo scherzato. Lascio le conclusioni ai cittadini di Pignola per una riflessione attenta sulle condizini del nostro Paese».

A Filiano in scena l’altro volto del brigantaggio FILIANO - Il forum giovanile comunale “Cerchio 63” e la Pro Loco di Filiano organizza la manifestazione “Prima uomini poi briganti. L’altro volto del brigantaggio”. «Il progetto - riferiscono gli organizzatori - nasce con lo scopo di dare un altro volto alla storia del Brigantaggio nel nostro territorio e per portare alla luce episodi e fatti che appartengono alla nostra cultura e all’identità di noi tutti». I diversi appuntamenti partiranno da domenica prossima fino al prossimo 14 dicembre Il patrocinio del Comune di Filiano e il contributo della Regione Basilicata e della Comunità montana “Alto Basento” hanno permesso la realizzazione dell’intera manifestazione. E’ possibile consultare l’intero programma sul sito www.prolocofiliano.it.


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Ad Antonio Gallo di Bella, il riconoscimento dell’Associazione italiana società scienze agrarie

Lucano il premio per la migliore tesi di dottorato BELLA - La miglior tesi di dottorato in Produzioni animali è un lucano. Si chiama Antonio Gallo, ed è originario di Bella. Il premio gli è stato conferito dall’Aissa (Associazione italiana società scienze agrarie) all’interno del VI convegno nazionale, tenutosi presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bologna, sede di Imola. Gallo ha affrontato le tematiche relative all’assorbimento e alle dinamiche di escrezione delle Aflatossine nelle vacche da latte: pratiche per ridurne la presenza nel latte. Il giovane lucano, laureato in Scienza Agraria, ha svolto con i professori Gianfranco Piva e Francesco Masoero la ricer-

ca sulla “Valorizzazione e miglioramento degli alimenti” - XX ciclo presso l’Istituto di scienza degli Alimenti e della Nutrizione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Facoltà di Agraria, di Piacenza. L'Istituto si occupa dello studio degli alimenti per animali e per l'uomo. Le aflatossine sono tossine prodotte principalmente da due tipi di muffe e sono potenti, cancerogene, mutagene e immunosoppressive. Si tratta di una sorta di veleno naturale, insomma. Le muffe si formano sulle materie prime destinate all’alimentazione del bestiame e soprattutto sui chicchi di mais, prima e dopo la raccolta. Nel campo di mais si sviluppano in presenza di condizioni particolari che causano stress alle piante. Condizioni, ad

esempio, come l’alta temperatura e umidità, la scarsità d’acqua, i danni provocati da insetti, una concimazione inadeguata del terreno. I bovini da latte che vengono alimentati con mais contaminato da aflatossina B1, attraverso il sistema digestivo trasformano l’aflatossina B1 in aflatossina M1, che passa nel latte prodotto. L’aflatossina M1 può avere effetto cancerogeno se viene assunta in grosse dosi e per un tempo prolungato. Si capisce bene, quindi, come la ricerca del giovane lucano possa rappresentare un tassello importante per migliorare l’alimentazione dell’uomo. Auguri al giovane ricercatore, quindi, e alla sua importante tesi.

Una stalla

Un lungo reportage sul numero di dicembre

Il consigliere Raffele Soave (Pdci)

La Val Camastra protagonista del mensile “Travel&food”

Provincia, 200 anni «ma si guardi al futuro»

VAL CAMASTRA - Ancora un riconoscimento per le bellezze lucane. Il mensile di travel&food “Vie del gusto”, infatti, dedica sul numero speciale di dicembre un lungo reportage alla Val Camastra in Basilicata. Panorami da montagna incantata, antichi borghi misteriosi e sapori genuini sono la grande ricchezza di questa zona d’Italia appartata e dimenticata, oggi protagonista - grazie ai pozzi di petrolio - di una grande sfida per il futuro. Altre proposte di viaggio riguardano Salina d’inverno, le piste dei campioni di sci della Coppa del Mondo, la Repubblica Dominicana. Sul numero speciale di “Vie del gusto”, oltre all’inchiesta di copertina “Il senso del dono” (che spiega cosa regalare, perché e per chi) e all’oroscopo astrologico ed enogastronomico segno per segno, i lettori trovano allegato anche un inserto Speciale Natale con le ricette di 3 famosi chef e del nutrizionista per un cenone a regola d’arte, i consigli per gli acquisti di dolci e vini, le tavole imbandite e i libri da mettere sotto l’albero. Nella sezione food un lungo excursus sulle capitali dell’olio in Italia svela dove trovare i migliori extra vergine e un articolo sul melograno racconta tutte le virtù del frutto della fortuna.

La diga della Camastra

I dubbi di Rosa sui concorsi provinciali POTENZA - Il capogruppo di An in consiglio provinciale Gianni Rosa torna sui criteri di svolgimento dei concorsi alla Provincia di Potenza. «Questa volta - dice non è stata presentata alcuna interrogazione, in quanto, come al solito, o cadrebbe nel vuoto o otterrebbe riposte parziali e insufficienti. Mi riferisco nello specifico a due bandi, pubblicati il 12 novembre, per il reclutamento di un architetto e di un ingegnere da impiegare per la pianificazione territoriale. Il periodo di lavoro è di sei mesi, la retribuzione prevista è di 10.000 euro. Il criterio di selezione più importante: la valutazione compartiva dei curricula. Sconcertante - prosegue Rosa - la sistematicità con cui si fa ricorso a questa pra-

tica, con esso le modalità di valutazione sono prettamente soggettive, legate alla sensibilità e alla capacità critiche dei funzionari di turno, sebbene non credo che alla scelta provvedano da soli. La Provincia dovrebbe impegnarsi seriamente a dare segnali di cambiamento, lo deve moralmente e materiale a tutti giovani lucani qualificati in cerca di lavoro e che devono almeno poter partecipare a questi progetti. Non si può rispondere loro opponendo una strenua difesa di privilegi e di vantaggi ingiusti ed ingiustificati. Tutti coloro che ne hanno i requisiti devono avere almeno una possibilità, essa però non può essere concretamente valutata se si stabiliscono valutazioni soggettive».

LA REPLICA BRIENZA - Francesco Altavista, segretario Circolo Prc a Brienza e Giuseppe Scelzo, consigliere provinciale dello stesso partito, intervengono in merito alla questione del traffico di mezzi pesanti a Brienza. I due esponenti del Prc, replicando al sindaco Distefano, sottolineano come «Le polveri sottili a Brienza sono una storia vecchia che la mala-politica e un'amministrazione accidiosa e piuttosto incline a non inimicarsi i poteri forti hanno reso senza fine. I consiglieri Assunta Collazzo e Domenico Collazzo hanno interrogato il primo cittadino circa il monitoraggio ambientale dell'Arpab. In uno spirito di collaborazione hanno anche suggerito soluzioni del tipo: chiusura della strada comunale ai mezzi pesanti; installazione

Traffico a Brienza Proposte del Prc di una centralina fissa Arpab per il continuo monitoraggio delle polveri». Secondo gli esponenti di Rifondazione, infatti, «la situazione a Brienza andava e andrebbe risolta nell'unico modo possibile: chiudere la strada comunale e mettere in condizione i mezzi pesanti di deviare il loro percorso, con qualche piccolo disagio per dovere scegliere un percorso più lungo, ma permettendo ai mezzi leggeri di attraversare Brienza con maggiore fluidità, con il vantaggio per i cittadini di non avvelenarsi con le polveri sottili ed altri agenti in-

quinanti e con il vantaggio persino per gli stessi camionisti che eviterebbero le frequenti code e i blocchi del traffico nel centro abitato. Distefano giustifica la mancata adozione di questo ovvio provvedimento con un non meglio precisato accordo con il Prefetto, i camionisti, Provincia e il comune di Sasso; secondo noi un accordo è tale quando soddisfa tutte le parti in causa: non vediamo francamente in cosa consiste il vantaggio per i cittadini di Brienza». Relativamente alla questione della salute dei cittadini, il Prc denuncia «il ten-

tativo di minimizzare l'argomento, negando relazioni di causalità fra le polveri sottili e l'incremento di malattie neoplastiche, polmonari e allergiche. Un atto di superbia verso il mondo scientifico, che qualche tempo fa per bocca del dottor Polverini si espresse per la inequivocabile pericolosità delle polveri sottili nel centro burgentino. Il sindaco dimentica inoltre che i rilevamenti dell'Arpab evidenziarono il superamento dei limiti di legge, che a parere di Polverini persistette anche dopo la chiusura della strada ai mezzi pesanti, stante il fatto che furono considerati i valori della media su 24 ore, mentre se si fossero escluse le ore notturne si sarebbero registrati livelli preoccupanti di polveri sottili».

POTENZA - «La celebrazione dei 200 anni di vita della Provincia di Potenza è stata l’opportunità per riflettere sull’esperienza del passato guardando al futuro che attende l’Ente all’interno del processo di riforme istituzionali segnate essenzialmente dal federalismo fiscale, dal Codice delle Autonomie e, in Basilicata, dalla legge regionale di riordino territoriale degli Enti Locali e delle funzioni intermedie con il processo avviato per la costituzione delle Comunità Locali». Il giorno dopo il consiglio provinciale congiunto tra Potenza e Matera, il consigliere Raffaele Soave (Pdci) secondo il quale «il dibattito storico, politico ed istituzionale da una parte e le parole del presidente della Repubblica Napolitano perchè anche dagli amministratori locali del Sud venga un significativo contributo per realizzare un salto di qualità culturale e morale della politica sono due occasioni da non sprecare perchè siano definite con chiarezza le competenze di ogni livello di governo previsto dalla Costituzione (chi fa che cosa) riconducendo in capo alle Province quelle funzioni di governo di area vasta “indispensabili” per il governo del territorio del nostro Paese. Nel processo di riordino istituzionale ogni livello di Governo - aggiunge Soave deve dunque esercitare il ruolo e i compiti propri assegnati, evitando inutili e dispendiose sovrapposizioni e, soprattutto, evitando di passare dal centralismo statale ad un “neocentralismo” regionale». «Credo che tra le priorità da affrontare i Consigli debbano avere lo spazio necessario nell’esercizio delle funzioni normative, nella trasparenza amministrativa degli atti, nel controllo sulla governance delle società controllate, nel collegamento con i territori, individuando nei Consigli il centro del dibattito politico-amministrativo per le scelte strategiche delle amministrazioni. E’ perciò fuorviante

Raffaele Soave

concentrarsi sulla riduzione di un settore della spesa istituzionale che, per quanto riguarda le Province, rappresenta il 3 per cento della spesa complessiva. Inoltre, nella prospettiva indicata del riordino istituzionale il tema del federalismo fiscale è centrale - prosegue - poiché l’esercizio delle funzioni è strettamente legato alle risorse finanziarie, senza le quali non è possibile chiedere di coniugare l’autonomia e la responsabilità. Di qui la sollecitazione affinché la delega sul federalismo fiscale marci in parallelo con il Codice delle autonomie locali. Pur prendendo atto dello sforzo e dell’impegno del Governo nel proporre una bozza di disegno di legge sul federalismo fiscale, che riconosce l’autonomia di entrata e di spesa delle Province attraverso un sistema di tributi propri, compartecipazioni e fondi perequativi - conclude il consigliere della Provincia di Potenza - è necessario rivendicare risposte certe circa la previsione di tributi e compartecipazioni per le Province per l’esercizio delle competenze ad esse attribuite. Infine le Province devono essere protagoniste del processo di costituzione delle Comunità Locali e della nuova stagione di deleghe amministrative da parte della Regione in previsione della nuova consiliatura del 2009».


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Lauria L’azienda avrebbe deciso i cambiamenti di orario a Cogliandrino e Seluci

«No» al ridimensionamento delle Poste LAURIA - Un documento del Consiglio comunale contro la decisione di Poste Italiane di cambiare, dall'anno nuovo, i giorni di apertura negli uffici di Cogliandrino e Seluci. Il 24 novembre scorso, al Comune di Lauria, è arrivata una nota di Poste Italiane con cui si annuncia la decisione di cambiare dal prossimo 2 gennaio i giorni di apertura dei due uffici, mantenendo aperto nei giorni di lunedì, mercoledì, e venerdì l'ufficio postale di Cogliandrino, mentre martedì, giovedì e sabato quello di Seluci.

Una decisione presa, secondo la direzione di Poste Italiane, dopo l'accertamento della riduzione del volume di traffico nei due uffici e che non andrebbe a ridurre, sempre per Poste Italiane, la qualità del servizio. Ma non la pensano allo stesso modo i Consiglieri comunali che hanno approvato all'unanimità un ordine del giorno per contestare il provvedimento ed invitare Poste Italiane ad aprire un confronto con il Comune di Lauria al fine di “scongiurare il venir meno dell'importante servizio reso

alla popolazione residente nell'area di Cogliandrino e Seluci”. In particolare, con il documento approvato, i consiglieri spiegano che nell'area interessata dagli Uffici Postali vivono oltre quattromila cittadini e che nell'area stessa hanno sede numerose ed avviate imprese artigiane, commerciali e piccolo industriali. Osservano, inoltre, che l'area di Cogliandrino e di Seluci dista molti chilometri (circa 18 chilometri) dal centro abitato per cui “non si può prescindere dalla presenza degli uffici postali nella zo-

na”. Al documento si è unita la richiesta di un incontro del sindaco di Lauria Antonio Pisani. «Conformemente a quanto pure stabilito nel documento - ha dichiarato Pisani - ho provveduto a richiedere un incontro al Direttore di Poste Italiane perché sulla scorta delle considerazioni sopra espresse e di una più approfondita valutazione del problema ripristini l'indispensabile servizio postale in tutti i giorni della settimana». Il documento è stato firmato dai consiglieri comunali Antonio Cosentino,

Un ufficio postale

Valeria Scavo, Nicola Schettini, Antonio Rossino, Manfredelli Nicola, Forestiero Domenico, nella se-

duta del Consiglio comunale del 28 novembre scorso. Francesco Zaccara provinciapz@luedi.it

Consorzio di Bonifica Alta Val D’Agri Ieri il faccia a faccia tra il Presidente e i lavoratori

«Gli stipendi saranno pagati» Il governatore tranquillizza i dipendenti dell’Ente VILLA D'AGRI - “Mettere a punto la Legge per la riorganizzazione delle attività di Bonifica per migliorare le vostre attività». E poi ancora: «Una struttura più snella. Poi bisogna trovare un altro Ente, è pensabile anche al Parco, per riconvertire le vostre attività. Comunque il risultato da raggiungere fino all'approvazione della Legge, è garantire il pagamento di tutti gli stipendi entro dicembre compreso la tredicesima. Dopo l'approvazione della Legge vedremo come ricollocare la struttura». Questo in sintesi l'impegno del presidente Vito De Filippo all'incontro con i lavoratori del Consorzio di Bonifica Alta Val d'agri, tenutosi ieri pomeriggio all'interno della sede dell'Ente. Incontro atteso da tempo e clima rasserenato da parte dei lavoratori per gli impegni presi, grazie anche alla chiarezza che stata fatta dal presidente in merito a quello che riguarda la prospettiva presente e futura dell'Ente di Bonifica. Anche se l'arrivo è stato in ritardo per impegni causa crisi istituzionale,

Un momento dell’incontro di ieri nella sede del Corsorzio di Bonifica

De Filippo ha voluto con forza esserci e parlare alla platea dei lavoratori in modo semplice, esprimendo non la solidarietà perché

«troppo banale e superficiale , non perché non necessaria, ma perché cosciente del problema». Il suo richiamo è stato ri-

volto anche al periodo di crisi non solo in Basilicata ma in tutta Italia. «C'è stata anche una riunione di maggioranza -

San Severino, nuovo look per la chiesa Madre S.SEVERINO LUCANO - E’ stata riapetta al culto la chiesa della Madonna degli Angeli di San Severino lucano. Alla cerimonia era presente il vescovo di TursiLagonegro,monsignore Francesco Antonio Nolè che ha bendetto l’altare dopo la chiesa stessa. La chiesa in via Marconi, centralissima del comune del Pollino, fu , in evidente stile romanico venne edificata si presume, intorno ai primi anni del sedicesimo secolo. Si distingue per la ottima fattura delle tre navate, con portale centrale di gran pregio e per i nove altari in marmi multicolori risalenti al diciottesimo secolo. Nel 1857, purtroppo, questo edificio di culto, venne colpito da un tremendo terremoto;tanto da impedirne l’utilizzo e la frequentazione per ragioni di cul-

to, fino al 1890. Solo dopo questa data, attraverso restauri e rifacimenti vari, venne di nuovo riaperta. Negli ultimi anni, a partire dal 2002, l’ultimo intervento da parte della sopraintendenza ai beni architettonici che ha messo in sicurezza l’abside, la navata, la capriata, il tetto ed il pavimento. Grazie anche ad un contributo regionale di circa quarantatremila euro. Per l’arredo, ci hanno pensato i buoni cittadini di San Severino, sempre assai prodighi allorquando devono dimostrare la loro antica generosità. Con in testa il parroco storico, ora in pensione, don Camillo Perrone il quale da sempre si occupa della ristrutturazione di tutte le chiese del territorio di San Severino ed anche in questa

occasione non ha mancato di darne dimostrazione, occupandosi di acquistare personalmente una apposita pietra pregiata che ora rappresenta il nuovo altare. Nel commentare questa riapertura attesa dai fedeli, il sindaco Francesco Fiore, ha ricordato come in poco più di un anno, sia stato possibile ridare luce a questa chiesa al centro del paese, così come il parroco, don Nicola Modarelli, ha espresso la sua personale soddisfazione affinchè d’ora in poi, si possa offrire ai residenti ma anche agli ospiti che pure sono sempre numerosi, un punto di riferimento culturale e religioso preciso, sia per le attività occasionale, sia per le attività pastorali programmate. Gianni Costantino provinciapz@luedi.it

evidenzia il presidente in merito alla crisi interna - e ho detto ai partiti: delle vostre chiacchiere me ne fotto perché devo andare a parlare con i lavoratori del Consorzio”. Parole che hanno dato felicità ai tanti operai, di cui il 90 per cento appartenenti alla categoria dei cossidetti “irrigatori” o meglio chiamati un tempo acquaiuoli. “La cosa più facile - ha incalzato il presidente - è quella di dare la colpa alla politica. Voi pero capite che ci troviamo in un mondo brutto. Solo prendendo coscienza possiamo fare qualche passo in avanti». La riflessione del presidente poi si è soffermata sul cuore di tutta la questione «trovare una struttura pubblica che deve costare tanto quanto produce. Il tempo è passato. Il consorzio deve fare servizi irrigui per gli agricoltori e deve essere fatta chiarezza su un meccanismo sull'entrate e l'uscite. I consorzi non funzionano perché le entrate sono x e le uscite sono x più, bisogna trovare - ha aggiunto il presidente - un meccanismo finanziario che non violi i diritti dei lavoratori».

Parole di chiarezza anche da parte del presidente dell'ente, Adriana Petruzzi specificando che «l'amministrazione ha dato sempre il meglio di se stessa per quei problemi che attanagliano l'Ente, soprattutto, nel momento in cui è subentrato il cambiamento». Puntualizzazione anche da parte dei rappresentanti della Fai - Cisl Antonio Santomartino e Andrea La Salvai della Flai - Cgil : sulla questione della puntualità dei pagamenti, mettere a posto le 37 unità Otic la a mancanza della figura capo dei servizio amministrativo, del direttore generale, di una riorganizzazione dell'ente fin alla negligenza del Consorzio di non essersi inseriti nell'utilizzo dei fondi delle royalties del petrolio. Richiesta di procedere alla Legge del riordino anche da parte del rappresentante provinciale della Flai - Cgil, Sergio Navarro e Antonio Lapadula della Cisl, indicando l'attenzione per il pagamento dello stipendio dei lavoratori e per la stabilizzazione delle 37 unità cicliche e i precari. Angela Pepe provinciapz@luedi.it


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Venosa Domani consiglio comunale straordinario

Lavello Processo a Melfi

Regolamento urbanistico Terre civiche Esame per la maggioranza Oggi l’udienza VENOSA - Torna in Consiglio comunale il Regolamento edilizio. L'argomento verrà discusso in pubblica seduta, convocata alle 18.30 di venerdì 5 nella sala consiliare di Palazzo Calvini. Molto alta l'attenzione della pubblica opinione per l'argomento, che ha registrato un iter particolarmente tormentato. Fin dal primo momento abbiamo documentato passo passo le vicende dell'importante documento di programmazione edilizia. Dalla presentazione nel corso di una vivace assemblea pubblica, il 23 ottobre nella sala del Trono del castello Pirro del Balzo; al rinvio della adozione, decisa nel corso del Consiglio comunale del giorno successivo; all'avvio del Piano di Comunicazione predisposto dall'Amministrazione comunale; ai risultati dei successivi incontri con gli ordini professionali, con le associazioni di categoria e lavoro, con le forze politiche-sindacati-cittadini. I Tecnici (architetti, ingegneri, geometri….) mettono le mani avanti e, con un manifesto affisso in questi giorni sui muri della città, informano la pubblica opinione delle valutazioni da loro espresse dopo l'incon-

Il Comune di Venosa

tro del 6 novembre con l'Amministrazione comunale sul Regolamento Urbanistico. In particolare i tecnici esprimono un giudizio negativo e invitano l'Amministrazione «a non procedere alla sua adozione, riservandosi, caso contrario, di proporre osservazioni migliorative, nel rispetto sia della legge regionale che degli interessi della Città». Alla base della valutazione negativa, le preoccupazioni per le scelte «eccessivamente limitative e sperequative , che oltre a mimetizzare

la ratio della legge regionale fanno anche venire meno sia lo sviluppo sostenibile che la equa distribuzione dei vantaggi per l'intera comunità venosina». Critiche vengono mosse anche alla tardiva pubblicità e disponibilità degli elaborati grafico-descrittivi, che non hanno consentito di effettuare approfondimenti della materia. Vengono anche evidenziate carenze e discordanze tra la grafica di rappresentazione e le relative norme di attuazione. La prossima seduta di Consiglio

comunale rappresenterà anche il primo banco di prova dell'accordo recentemente raggiunto tra le varie anime del Pd, schierate precedentemente su posizioni diverse. Come si ricorderà, nel corso della intervista sul documento sottoscritto dai consiglieri comunali del Pd, il segretario Michele Di Napoli ci aveva evidenziato che erano state elaborate proposte unitarie per affrontare le problematiche relative al Regolamento Urbanistico. «Intendiamo svolgere il ruolo di cerniera tra cittadini ed Amministrazione, facendoci carico dei loro bisogni e ricercando con loro la soluzione ai problemi ci aveva detto Dinapoli - Il nostra invito ad incontrare cittadini, associazioni e forze politiche è stato subito accolto dall'Amministrazione, realizzando una serie di incontri con loro per valutare insieme le modifiche che possono essere apportate alla proposta di Regolamento Urbanistico. Riteniamo che questa sia la strada da percorrere!» E venerdì sera potremo verificare se l'accordo sottoscritto regge o provoca qualche mal di pancia. Giuseppe Orlando provinciapz@luedi.it

LAVELLO - Sarà celebrata oggi innanzi al Tribunale di Melfi la prima udienza del procedimento per la dichiarazione dello stato di insolvenza della due cooperative agricole Di Vittorio e l'Avanti occupanti le terre civiche della cittadina dauna. Grande attesa per le decisioni del Tribunale sebbene già da tempo si sia alzato un gran polverone sulla vicenda. Il Comune di Lavello, nell'anno 1974, decise di concedere, con contratto di fitto, a due cooperative agricole con sede in Lavello, denominate la prima Di Vittorio e la seconda l'Avanti, una estensione di terreni pari ad ettari 350 circa. La natura dei suddetti terreni è di “terre civiche”. Il contratto di fitto aveva una durata di anni trenta. Entrambe le cooperative, non avendo ottemperato al regolare pagamento delle somme dovute, furono richiamate dall'allora Sindaco del Comune di Lavello, affinché regolarizzassero la loro posizione. Invero, mentre la cooperativa Di Vittorio provvedeva al saldo delle spettanze, la cooperativa l'Avanti si impe-

gnava nel 2005 a rientrare con un piano di ammortamento di cinque rate semestrali. Orbene per quanto è dato sapere pare che la cooperativa Avanti abbia effettuato solo alcuni versamenti versamenti tra cui il primo di 7.900 e il secondo di 17.500 entrambi comunque nell'anno solare 2006.A garanzia di questo debito, fu stipulata anche una polizza fideiussoria. Preme il piede sull'accelleratore dunque la giunta comunale di centro destra guidata dal primo cittadino Antonio Annale mentre si aspettano gli esiti di altre procedure di recupero dei crediti vantati dal Comune di Lavello nei confronti di decine e decine di agricoltori in possesso delle terre civiche. Vi sono tuttavia ancora numerosi intoppi burocratici e ritardi , anche da parte della Regione, per far si che la vicenda delle terre civiche possa definirsi completamente. Contrario qualche esponente della sinistra che ha biasimato l'azione dura del comune di Lavello nei confronti della cooperative da. ma.


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Rionero Ieri l’incontro organizzato dalla Comunità montana

Melfi Operazione dei carabinieri

«Dare valore e centralità al territorio del Vulture»

Rubano reperti del XVII e XVIII secolo Arrestati due rumeni

RIONERO - Un importante incontro operativo per l'area Vulture Melfese Alto Bradano sull'attuale tema del riordino territoriale degli enti locali, alla presenza del Presidente Regionale De Filippo, si è svolto ieri presso la Sala Consiliare della Comunità Montana del Vulture. Lunga ed a tratti vivace la discussione scaturita dall'introduzione del Presidente Bufano e dall'intervento del governatore. «Garantire al territorio il proprio ruolo di governance, - ha detto De Filippo - e per questa zona nord, attiva e che a lungo ha chiesto la provincia, la possibilità reale per il nuovo soggetto di essere ente di governo e quindi una sorta di provincia per questa area». Eppure la risposta non è stata unanime, come anche dal professor Forte, che ha redatto la legge, ricordato «ogni novità ha bisogno di tempo e di azioni a suo favo-

re per essere compresa ed attuata, e la discussione su questa, che era prevista, è la conferma che si potrà eventualmente arrivar a cambiare qualcosa, senza evitare però che si apra troppo ed all'interno si insinuino troppe novità che finiscano con lo snaturarla. Ma per qualche cambio vi è possibilità» Dall'aula forte il richiamo di tutti a «ridare valore e centralità al territorio, con lo stesso a decidere chi dovrà rappresentare il nuovo ente, guidarlo, dare gli indirizzi, e non subire solo quello che arriverà dalla regione”, un po' il sunto di diversi e successivi interventi, con Bufano che, a sua volta, aveva attirato l'attenzione di tutti i presenti, e del Presidente De Filippo. Il tutto affermando «la necessità di continuare, dopo gli incontri svolti qui e a Melfi, ad ascoltare il territorio, le richieste che da esso arrivano, discussione sul te-

ma che è importante e porta il nostro territorio, da sempre molto attivo e prodigo di iniziative, eventi, programmazione, valore nel proprio operare attraverso gli strumenti messi a disposizione da Comunità Montana, Pit, Gal ecc, a voler far comprendere a tutti, e in maniera forte, che l'impegno deve continuare ad esserci anche nel nuovo soggetto, per evitare di perdere il ruolo di guida vera dell'area Vulture Melfese Alto Bradano, con ciò che contiene e rappresenta in termini economici, storici, turistici, ambientali, di prodotti e eventi che vanno rafforzati, ulteriormente sviluppati». Per De Filippo «questa è una legge che consolida, rende strutturali e concreti i vincoli forti tra centro e periferia, tra regione e territorio, e noi certo non si vuole sminuire tali rapporti ma rafforzarli, per permettere al territorio di

offrire servizi migliori con dotazione finanziaria più idonea allo sviluppo vista la legge che ha portato variazioni, con Apt e Alsia commissariate, Asl ridotte, enti soppressi ed ora il passaggio alle Comunità Locali. Un qualcosa che ritengo positivo per il territorio, che diviene il classico uovo di Colombo per questa zona, che ha dinamiche di sviluppo, peculiarità forti, sistemi logistici di valore». Infine ha ricordato che «la legge garantisce l'apporto finanziario per nascita e gestione dei nuovi soggetti territoriali, ed il tutto vale anche per il personale, oltre a permettere reale governance di una zona, con tutta una serie di competenze, e speriamo di chiudere entro il 15 il giro dei territorio per incontrarci entro fine d'anno ed offrire una nostra proposta». Antonio Baldinetti provinciapz@luedi.it

MELFI - Due rumeni sono finiti in manette con l’accusa di tentato furto aggravato, violazione di domicilio e danneggiamento aggravato. I due sono stati presi in flagranza di reato durante un’operazione condotta dai carabinieri della compagnia di Melfi, coordinati dal capitano Antonio ContenteI carabinieri della stazione di san nicola di melfi, nel corso del pomeriggio di ieri, li hanno sorpresi mentre asportavano tegole, piastrelle ed altri elementi decorativi risalenti ai secoli XVII e XVIII dall'interno di una masseria di proprietà privata, sottoposta a vincolo da parte della soprintendenza per i beni ambientali ed architettonici della basilicata. I danni arrecati sono ingenti atteso che i malfattori, per

I carabinieri con la refurtiva

penetrare all'interno della struttura, hanno divelto, rovinandolo, il portone d'ingresso, interamente in legno. La refurtiva, recuperata, è stata restituita al legittimo proprietario.


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Melfi Intanto sembra quasi certa la candidatura alle provinciali di Michele Destino

Acque agitate in Forza Italia Fa ancora discutere la missiva del segretario Amarena MELFI - Nei giorni scorsi ha suscitato scalpore una lettera a firma del vicepresidente provinciale di Forza Italia Luigi Amarena, contenente durissime accuse, nemmeno troppo velate, nei confronti di colui che è stato definito il leader del movimento berlusconiano nell'area nord di Basilicata, Nicola Pagliuca. Una missiva che di fatto evidenzia un malcontento tangibile all'interno di Forza Italia e se vogliamo dell'intera coalizione che governa la città di Melfi. Già nel recente passato a tenere banco era stata la lunga diatriba fra Navazio e Pagliuca, coloro che si contendono la leadership del territorio, che aveva coinvolto a pioggia anche il capogruppo azzurro in Consiglio Comunale Egidio Giorgio e il Presidente del Consiglio Michele Destino.

Una panoramica di Melfi

Proprio la concreta prospettiva, per molti ormai certezza, che quest'ultimo possa essere il candidato del Popolo delle libertà alle

AZIENDA OSPEDALIERA REGIONALE S.CARLO DI POTENZA OSPEDALE S.CARLO DI POTENZA OSPEDALE S.FRANCESCO DI PAOLA DI PESCOPAGANO

S.CARLO una sanità di eccellenza alla portata di tutti

prossime provinciali può essere uno dei motivi, se non il principale, del malcontento che serpeggia nella base di Forza Italia.

Intorno alla possibile candidatura di Destino in realtà si gioca una partita molto più grande che coinvolge in primis lo stesso Sindaco di Melfi. Destino è il suo fedele alleato, colui che lo ha sempre appoggiato portando in dote un considerevole numero di voti. Ha l'aspirazione e l'ambizione di ergersi a protagonista fuori dal confine cittadino e Navazio lo vuole accontentare. Alla base vi sarebbe un patto tra Pagliuca e Navazio che prevederebbe, appunto, la candidatura di Destino alle prossime provinciali. Una scelta al momento non condivisa dall'intera assise ma appunto siglata con un accordo tra i due massimi rappresentanti della coalizione di centrodestra. In discussione l'intero

metodo di intendere la politica, da qui le ragioni della lettera di Amarena che contesta apertamente l'operato di Pagliuca. In parole povere, alcuni esponenti della base di F.I. non vogliono essere trattati alla stregua di Yes-man senza alcun potere decisionale, costretti a subire sistematicamente scelte imposte dall'alto. La possibile candidatura di Destino rappresenta solamente il primo tassello di una situazione che si ripercuoterà alle europee, alle regionali e alle prossime comunali. In quest'ottica sarà interessante valutare la posizione del Sindaco Navazio, estraneo volutamente e strategicamente a queste beghe interne a F.I. e sempre in attesa di valutare e conoscere quale sarà il suo prossimo destino politico. In questi giorni siamo

esattamente alla metà del mandato Navazio-bis e non sarà più possibile, tecnicamente, un Navazio-ter con l'attuale Sindaco di Melfi che dovrà cercare obbligatoriamente gloria politica fuori dai confini melfitani. La crisi che sta attraversando il governo regionale ringalluzzisce il centrodestra che per la prima volta nella sua storia vede la ghiotta opportunità di giocarsi ad armi pari la partita che conduce a Viale Anzio. Una postazione che fa gola a molti, Pagliuca in testa e che stando all'attuale situazione non dovrebbe prevedere Navazio se non come concorrente ad una poltrona da consigliere. Su questa questione dovranno esprimersi lo stesso Pagliuca e non ultimo Guido Viceconte. Emilio Fidanzio provinciapz@luedi.it


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Gli insegnanti del piccolo centro arbereshe sposano la tesi dei colleghi di Maschito

Scuole accorpate, Ginestra dice no La posizione della scuola dell’Infanzia e di quella Primaria GINESTRA - Anche la scuola dell'Infanzia e quella Primaria del Comune di Ginestra è contraria alla proposta, avanzata nei giorni scorsi, dal Comune di Barile, con una lettera inviata ai Comuni di Ginestra e Maschito, di modifica del dimensionamento scolastico dell'Istituto Comprensivo Scolastico di Barile mediante accorpamento delle scuole dell'Infanzia, Primaria e Media di Ginestra e Maschito. Il comune di Barile con delibera di Giunta dello scorso 19 novembre ha già reso immediatamente esecutiva questa proposta ed ha invitato le Amministrazioni Comunali di Ginestra e Maschito a produrre analogo atto deliberativo. La scuola di Ginestra, che dipende da una direzione didattica di Venosa, venuta a conoscenza di questa proposta, avanzata dal Comune di Barile, da una comunicazione orale del Sindaco di Gine-

La scuola di Ginestra

stra, ha espresso il proprio dissenso, come ha già fatto quella di Maschito, con una lettera inviata al Comune,

ricordando che: «la scuola di Ginestra è compresa nel 2° Circolo Didattico di Venosa da oltre un trentennio,

un Circolo Didattico non è solo un accorpamento burocratico e amministrativo di classi o scuole presiedute da

un unico dirigente, ma è soprattutto una rete di relazioni umane e professionali, è la condivisione di un progetto comune, elaborato secondo logiche e criteri pedagogici e didattici sperimentati negli anni ed accolti dopo un lungo iter programmatico; diversi articoli del regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche salvaguardano le diversità etniche, culturali e territoriali, comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche anche di gruppi minoritari; l'autonomia riconosce e valorizza le diversità; non ha senso andare a sottolineare presunte differenze etniche e culturali, in una società che è di fatto multietnica e multiculturale e che dovrebbe mirare ad abbattere barriere di qualsiasi tipo, pur salvaguardando e considerando le differenze linguistiche e socio-culturali; la continua invocazione del-

la tradizione linguistica, peraltro esclusivamente orale, delle popolazioni dei tre Comuni, se può essere giustificata dall'opportunità di accedere a risorse finanziarie e aggiuntive, rischia, se non adeguatamente contestualizzata, di creare ulteriori problemi di isolamento e ghettizzazione della nostra gente; il 2° Circolo Didattico di Venosa- conclude la lettera, firmata da sei insegnanti della scuola primaria e da due della scuola dell'infanzia - ha sempre cercato di salvaguardare e valorizzare la tradizione linguistica arbereshe promuovendo fra l'altro, le attività connesse alla legge 482 del 1999”. Per presentare il nuovo piano di dimensionamento scolastico c'è tempo fino a novembre del 2009, Staremo a vedere come si comporteranno i Comuni di Ginestra e Maschito. Lorenzo Zolfo provinciapz@luedi.it


Matera Giovedì 4 dicembre 2008

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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440

L’Intervento

Fal

Grassano

Lettera a Matteoli

Ultimo appello di Magnante

No a depotenziare linee e servizi

«Senza un accordo sono pronto a dimettermi»

a pag. 32

a pag. 37

Anticipato il tavolo in Regione per conoscere il piano aziendale

La crisi si allarga alla Soften Ieri lavoratori in protesta dopo il fermo forzato Ultim’ora Prefettura Paniere a prezzi bassi anche a Matera UN paniere di prodotti a prezzi piùù accessibili in vista del Natale. E’ la proposta discussa ieri nel corso di un vertice in Prefettura con le associazioni di categoria, sollecitato dal sindacato dei pensionati della Cgil. L’operatività del progetto verrà discussa definitivamente nella prossima riunione convocata mercoledì prossimo alle 11. Dino Ventrella, direttore di Confcommercio spiega: «L’ipotesi è nata, ovviamente, per venire incontro ai problemi delle fasce sociali in difficoltà. Proporremo un paniere di prodotti di prima necessità da vendere a prezzi contenuti, a tutti gli associati di Confcommercio e Confesercenti, tenendo conto, comunque, che le difficoltà dei consumatori sono anche quelle dei rivenditori. Ma siamo fiduciosi sul buon esito della nostra proposta. Con loro cominceremo già da oggi ad individuare i prodotti più adatti ad essere inseriti nel “paniere” di Natale. Su richiesta delle associazioni agricole è stata valutata la possibilità di attivare forme per la vendita diretta dei produttori, subordinata alla individuazione di spazi e tipologie. La crisi dei consumi che investe categoria più deboli come i pensionati, le famiglie monoreddito e i disoccupati, ha portato ad azioni clamorose come la vendita pubblica del pane al prezzo di un euro al chilo, avviata in alcune città italiane. A finire sotto il mirino delle associazioni di difesa dei consumatori sono ovviamente i beni di prima necessità tra cui latte, pasta e carne. Il “paniere” consentirebbe, invece, di approvvigionare le fasce deboli ad un prezzo contenuto.

Lo stabilimento della Soften in Valbasento

VALBASENTO - Un altro fronte di crisi esplode in Valbasento. Infatti, dopo lo stop forzato per l’interruzione dell’erogazione di energia elettrica per i mancati pagamenti alla Tecnoparco, ieri è saltata anche la pazienza dei lavoratori. Senza stipendio da agosto, i 39 attualmente in organico presso lo stabilimento di Pisticci scalo hanno presidiato per l'intera giornata i cancelli dell'area industriale. Immediata la risposta della Regione, che ha anticipato a domani l'incontro con i sindacati alla Task force per le emergenze occupazionali. L'accesso alla fabbrica vietato dalla comunicazione di messa in libertà del personale da parte dell'azienda. Striscioni, cartelli

e slogan erano tutti contro l'azienda, che continua a prendere tempo senza onorare gli impegni assunti. E, a quanto pare, non più solo nei confronti dei dipendenti. Oltre che con Tecnoparco, infatti, Soften sarebbe inadempiente anche verso altri fornitori. Il che significa, è la convinzione dei lavoratori, che dopo l'energia l'elettrica potrebbero essere altre materie prime a mancare. Allora addio produzione e chissà per quanto. Un quadro tutt'altro che rassicurante, tanto che era stato già chiesto un tavolo di confronto in Regione per il 10 dicembre. Ieri, però, gli eventi sono precipitati prima del previsto. a pag. 36

IL FATTO DEL GIORNO

Il successo del trekking urbano, appuntamento da ripetere «Un risultato ampiamente positivo», queste le parole del Presidente del Consiglio comunale Romeo Sarra, che ha tracciato un bilancio del trekking urbano. «Abbiamo raggiunto le 300 unità, un successo che davvero non ci aspettavamo - ha dichiarato Sarra; «ringrazio quindi tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita dell'iniziativa e guardo sin d'ora fiducioso alle prossime edizioni». Quella del trekking urbano è in realtà una manifestazione che viene da lontano; la città di Siena se n'è fatta promotrice e Matera, con i suoi amministratori, ha ben pensato di proporre la passeggiata notturna fra le bellezze artistiche anche in città. «Penso ai numerosi turisti che sono per ciò convenuti - ha sottolineato Roberto Cifarelli, Presidente Ente Parco, presente all'appuntamento di ieri - ed agli importanti riscontri anche in termini di presenze: so che numerosi turisti si sono fermati in città, conferendo quindi un sicuro valore alla manifestazione anche in termini economici». L'iniziativa, a cui è riuscito anche di raccogliere la somma di 710 euro, ha avuto inoltre anche un risvolto sociale. Le parole di sentito ringraziamento per il bel

gesto sono venute da Don Carriero, che ha ricordato, ancor più in un momento difficile come questo, la necessità di compiere simili gesti «perché - ha ricordato il parroco - le situazioni di disagio, in città, si moltiplicano tutti i giorni». Il rappresentate comunale ha poi proceduto al conferimento di alcuni attestati a quanti si sono adoperati nell'organizzazione della manifestazione: Gigi Esposito; Anna Tamburrino; Filomena Paolicelli; Nadia Garlotti; Francesco De Lellis; Francesco Quercia; Rino Locantore; Antonio D'Ercole; Raffaele Natale; Eustachio Di Cecco; Angelo Sarra; Associazione Scout Agesci Matera 2; Associazione Falco Naumanni; Associazione Gallo Parlante; Associazione teatrale Skenè. «E' stata una iniziativa sicuramente da ripetere - ha confermato Raffaele Natale, fra i promotori, con gli scout, della giornata; abbiamo recuperato il valore delle nostre tradizioni perchè ai tanti turisti venuti in città abbiamo avuto modo di spiegare le nostre tradizioni e credenze, suscitando il loro forte interesse. Enzo Scalcione matera@luedi.it

L’inclusione sociale funziona ma non a Matera di MICHELE MORELLI IN questi giorni è in programmazione al cinema Piccolo il film di Giulio Manfredonia “Si può fare”. Come abbiamo già detto, questo film racconta una storia vera di speranza. Nello, interpretato da Claudio Bisio, è un sindacalista declassato che nella prima metà degli anni ’80 viene mandato a dirigere una cooperativa di pazienti psichiatrici. Matti da legare, ex ospiti di un ospedale psichiatrico finalmente liberi di uscire, oltre le mura, grazie alla legge Basaglia. Questo film è un raro esempio dove i fondi Statali del Ministero non sono stati sprecati, a differenza di altre produzioni sovvenzionate. Per quanti conoscono la problematica, familiari e operatori, o per chi come noi ha avuto modo di frequentare il Dipartimento di salute mentale della nostra città, uno dei più innovativi del Mezzogiorno, questo film è davvero emozionante, divertente e scorrevole, scalda i cuori e tocca il nostro senso civico. Molti critici la considerano il prodotto cinematografico dell'anno che potrebbero far parlare di se anche all'estero. La riforma psichiatrica promossa alla fine degli anni ‘70 nel nostro paese è ancora oggi, nonostante le inevitabili difficoltà attuative, la più studiata al mondo. Certo si potrebbe fare meglio e di più di quanto si è fatto, oggi però possiamo affermare con orgoglio che qui da noi il manicomio, come luogo di reclusione della sofferenza mentale, non esiste più. Questo film incoraggia tutti noi a confrontarci con il disagio senza pregiudizi e osare ed essere più audaci, anche se a volte può essere rischioso. Il lavoro è senza dubbio uno strumento che aiuta chi soffre di questi problemi. E' un buon rimedio contro la tendenza a isolarsi. Il lavoro è di fatto inclusivo, ti impone ogni giorno un obiettivo, ti da la possibilità di guadagnare un reddito e uscire fuori dal circuito dell'assistenza. Ti restituisce dignità. Insomma fa bene. Il film racconta la quotidianità di queste persone in modo realistico, con i suoi momenti di sconforto ed anche drammatici. Ma quello che colpisce di più di questo film è la speranza di cambiamento. E' la gioia di vivere, l'inno alla vita. “Si può fare” dimostra infatti che con la fiducia, l'attenzione, il lavoro e la fantasia si possono fare tante cose, anche trasformare una compagnia di malati di mente in un azienda che funziona. Il modello aziendale delle cooperative sociali ha rappresentato uno dei pochi strumenti per sperimentare l'inserimento dei “diversamente abili”. a pag. 33


32 Matera Ricordati gli effetti di un progetto che ha sottratto 51 milioni e chiesti lumi sulla Matera-Ferrandina Giovedì 4 dicembre 2008

«Più linee e servizi per le Fal» Lettera dei sindacati dei Trasporti al ministro Matteoli PIÙ servizi per le Fal. Un potenziamento delle linee ed un intervento per migliorare strutture e servizi puntando su una fondamentale linee internodale è stata chiesta al ministro per le infrastrutture Matteoli dalle segreterie provinciali di Matera dei sindacati trasporti di Cgil, Cisl, Uil e Faisa-Cisal. Una nota inviata al ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, e ai presidenti delle giunte delle Regioni Puglia e Basilicata, Nicola Vendola e Vito De Filippo, ha chiesto di potenziare servizi e strutture delle Ferrovie Appulo Lucane, mantenendo integre le potenzialità della rete a scartamento ridotto. «Continuare a parlare di una riconversione delle Fal, a scartamento ordinario – è scritto nella nota – significherebbe destrutturare un sistema di trasporto locale, che anche di fronte a difficoltà danno una risposta concreta alla sempre crescenti necessità di mobilità dei cittadini pugliesi e lucani». I sindacati hanno ricordato al ministro gli effetti procurati da un progetto di trasformazione che ha sottratto risorse alle Fal per adeguare la linea Matera-Bari e da un lodo arbitrale del 2007, per un importo di 51 milioni di euro, attivato con una impresa appaltatrice e con oneri a carico del Ministero dei Trasporti: «Quelle risorse – hanno detto i sindacati – sarebbero potute servire per l’acquisto di almeno 12 unità di trazione e soddisfare le precarie condizioni di mobilità del settore». «Non è ben chiaro, il ruolo che le istituzioni locali intendono assegnare alle Ferrovie Appulo-Lucane, circa le competenze per lo svolgimento di un servizio di Trasporto Pubblico Locale (Tpl) sui rispettivi territori di Puglia e Basilicata, un sistema appunto, interregionale. Una ferrovia osteggiata a svolgere le proprie funzioni in quanto non percepisce adeguati corrispettivi finanziari a garanzia di innovazioni tecnologiche in termini d'impianti e di materiali rotabili atti a soddisfare le esigenze sempre più crescenti dei cittadini. E' questo il motivo principe che ci vede», continuano i sindacati nella nota, «impegnati a sollecitare un intervento forte ed inequivocabile nei confronti delle Regioni Basilicata e Puglia teso ad investire sul trasporto pubblico locale nel caso specifico le FAL, dando rispondenza a quanto richiesto da cittadini-lucani e pugliesi in termini di efficienza e di rapidità di mobilità. Ma anche tan-

BOX CRONACA Lavoratori amianto

Un protocollo sanitario REGIONE Basilicata e gruppo di lavoro promosso da Cgil, Cisl e Uil in Valbasento sui lavoratori che sono stati esposti all’amianto definiranno un protocollo sanitario che preveda l’estensione del monitoraggio sanitario regionale permanente e programmato per la tutela, da eventuali patologie, di tutti i lavoratori dei siti industriali dell’area industriale. La decisione – secondo quanto si è appreso – è emersa al termine di un incontro, svoltosi peresso il dipartimento sicurezza e solidarietà sociale, tra il responsabile del Centro operativo regionale, Gabriella Cauzillo, e il Gruppo di lavoro per la tutela dei diritti dei lavoratori esposti all’amianto.

Matera città sicura

Buccico: «Volano per l’economia» Una linea delle Fal e nel riquadro il ministro Altero Matteoli

to vituperata e derisa per il suo scartamento di dimensioni ridotte (m 0,950), che al contrario rappresenta le condizioni ottimali di penetrare nei cuori delle città servite, senza grave impatto ambientale, superando raggi di curvatura molto limitati con superamento di improvvise altimetrie fino al raggiungimento del 55% e senza l'ausilio di alcun adduttore come la cremagliera». «Le Ferrovie Appulo-Lucane attualmente spostano un bacino di utenza alquanto elevato che se non ci fossero, significherebbe immettere sulle arterie stradali e nelle stesse aree cittadine, come quelle di Matera, Bari, Potenza ecc. peraltro già esageratamente intasate, migliaia di auto private. Continuare a parlare di una riconversione delle F.A.L. a scartamento ordinario, significherebbe destrutturare un sistema di trasporto locale, che anche a fronte di notevole difficoltà danno una risposta concreta alle sempre più crescenti necessità di mobilità dei cittadini Lucani e Pugliesi. Poichè, un tracciato diverso dall'attuale non assolverebbe a dare una risposta ad una domanda sempre più crescente, dato l'allontanamento della sede ferrata dai centri abitati e quindi il trasporto locale subi-

rebbe un processo involutivo rispetto alle politiche di incrementare il trasporto ferroviario, anche nelle aree metropolitane interurbane di superficie. A fronte quindi di un elevato dispendio di risorse, avremmo un bassissimo risultato in termini di servizi fruibili per i territori di Basilicata e Puglia. D'altronde, tale ipotesi di trasformazione della linea Bari-Matera a scartamento ordinario, fu già affrontata da un Gruppo di Lavoro misto, Ministero dei Trasporti ed F.S. con un risultato alquanto deludente in termini di progettazione ed ancora più deludente in termini di risorse disponibili, tanto che si faceva riferimento a finanziamenti legati alla legge 910/86, destinati alle FAL già allora sottratti, che consistevano in lavori di armamento, segnalamento e sicurezza, e nella realizzazione di una variante di tracciato tra le stazioni di Marinella e Venusio (tratta Altamura-Matera) ed altro. Per tale sciagurata ipotesi, il Ministero dei Trasporti, ancora oggi sta pagando un risarcimento dei danni subiti di circa Euro 51.000.000 (cinquantuno milioni) a seguito della mancata realizzazione dei lavori, anche questi rinveniente dal Decreto lnteministeriale

del 03 dicembre 2007 relativo alla rimodulazione delle risorse destinate dalla stessa legge». Le sigle sindacali chiedono al ministro Matteoli «di fare luce e di accertare se vi siano delle responsabilità di chi forse, erratamente, ha prodotto tale danno all'erario. E ancora, perchè si continua a zittire sulla grande incompiuta delle Ferrovie dello Stato Ferrandina-Matera, sulla quale è stata consumata l'allegra cifra di circa 600 miliardi del vecchio conio, che ancora langue nella incertezza più assoluta». Filt-Cgil Fit-Cisl Uil-Trasporti e Faisa-Cisal del territorio materano, auspicano una risposta concreta in tempi brevi «per il mancato approvvigionamento di materiale rotabile e di impianti tecnologici avanzati per le Ferrovie Appulo-Lucarie». Inoltre chiedono che «si accerti se vi siano colpe e di chi le ha prodotte, per quel lodo arbitrale tra le Ferrovie AppuloLucane e la ditta privata che ha fatto pagare al Ministero la cifra di 51 milioni che oggi forse, sarebbe servita per l'acquisto di materiale rotabile (circa 12 Unità di Trazione), atto a soddisfare le particolari condizioni precarie di mobilità per i cittadini Lucani e Pugliesi».

“ANCHE quest'anno Matera si conferma la città con l'indice di sicurezza più alto in Italia”. Così il Sindaco Emilio Nicola Buccico ha voluto manifestare la sua soddisfazione alla luce della graduatoria pubblicata dal Sole 24 Ore, che vede la città dei Sassi con il rapporto più basso tra popolazione e numero di reati commessi, e pertanto la più sicura in fatto di crimini. “Il risultato di città più sicura d'Italia per il secondo anno consecutivo conferma l'attitudine alla legalità, all'integrazione e alla giustizia che caratterizza i nostri concittadini, grazie anche alla collaborazione delle Forze dell'Ordine nell'attività di controllo e prevenzione dei reati - aggiunge il Sindaco -. Si tratta di un fenomeno importante, in un momento di crisi generale la sicurezza può rappresentare il volano per la nostra economia».

Oggi in Questura

Incontro con albergatori COME fare per inserire on line le schede con i dati delle persone alloggiate sarà spiegato agli operatori delle strutture ricettive della provincia nel corso di un incontro organizzato dalla Questura. L'incontro è fissato per le 10 presso la Sala Palatucci della Questura. All'incontro, che sarà tenuto dal Vice Questore Aggiunto Luisa Fasano, oltre agli albergatori, sono stati invitati il direttore dell'APT di Basilicata, il presidente della Camera di Commercio, il presidente dell'associazione degli albergatori della Confcommercio, della Confesercenti. Durante l'incontro sarà distribuito un manuale d'istruzione e fatta una dimostrazione pratica per effettuare la trasmissione dei dati.

Un convegno ha analizzato l’innovazione che riguarderà nei prossimi tempi le professioni musicali

Il Conservatorio punta sull’orientamento “ORIENTAMENTO nella formazione artistica”, tema del progetto “Orientmuse”, ha visto il suo epilogo nel convegno di lunedì scorso presso l'Auditorio “R. Gervasio” di Piazza Sedile. Sono intervenuti Saverio Vizziello direttore nel Conservatorio “E. R. Duni”, Antonio Tinelli responsabile scientifico del progetto “Orientmuse”, Salvatore Masi responsabile centro orientamento studenti dell'Università degli Studi della Basilicata, Fulvio Maffia direttore del Conservatorio di Musica “G. da Venosa” di Potenza, Durante dirigente dell'assessorato alla Formazione Lavoro Cultura e Sport della Regione Basilicata, Maria Antonietta Cancellaro past director del Conservatorio “E. R. Duni” di Matera e Giancarlo Tanucci Direttore Dipartimento di Psicologia presso l'Università degli Studi di Bari. L'orientamento, nell'ambito delle professioni musicali, è stato una vera innovazione nel Conservatorio di Matera, su indicazione progettuale del Ministero dell'Istruzione, dell'U-

niversità e della Ricerca. Tutti gli studenti in ingresso, in itinere ed in uscita hanno usufruito di un simile servizio nell'Alta Formazione Artistica e Coreutica ed hanno respirato un clima di fiducia ed hanno operato una scelta più consapevole. «È opportuno che la Regione Basilicata s'impegni nell'azione di valorizzazione della ricerca e dell'alta formazione artistico-musicale e ne riconosca il ruolo trainante nell'economia e nello sviluppo sociale interviene Vizziello - I futuri investimenti regionali saranno indirizzati a supporto dei talenti creativi nella musica per incentivare il turismo culturale. Sul nostro territorio esistono tutte le condizioni logistiche, scientifiche, didattiche per realizzare una vera e propria cittadella della musica e dell'arte. Il progetto “Orientmuse” ha avuto un'eco sorprendente: 1500 studenti delle Scuole Superiori sono stati coinvolti in scelte appropriate e in approfondimenti culturali innovativi. - riferisce Tinelli - Il Conservatorio ha acquisito una

visibilità sul territorio tale da interessare scuole ed istituti di Matera e provincia. Abbiamo tentato di organizzare e proporre la cultura come modello imprenditoriale, specie in un momento di riforma generale. In America si cambia lavoro ogni dieciquindici anni. L'allievo deve essere formato alla poliedricità degli interessi ed alla responsabilità delle scelte. Interfacciarsi col mondo del lavoro significa ampliare la formazione culturale-musicale con conoscenze professionali di altri saperi richiesti da una società sempre più esigente ed in cerca di specificità, senza nulla togliere alle competenze musicali. Per entrare, in modo capillare, nel mondo giovanile abbiamo dispensato 2000 questionari complessi e dettagliati. Il risultato è stato sorprendente ed interessante, abbiamo conosciuto aspettative, tensioni e bisogni tendenti all'orientamento per come meglio inserirsi in una società in continua evoluzione». Nunzio Longo

Il Conservatorio di Matera


Matera Oltre cinquemilioni di telespettatori hanno decretato il successo della fiction “Paolo VI - il Papa nella tempesta”, girata la scorsa estate in parte anche a Matera. Un motivo in più, quindi, per i materani per non perdere l'appuntamento con la miniserie trasmessa domenica e lunedì scorsi su Raiuno in prima serata. Fra i telespettatori anche monsignor Salvatore Ligorio, arcivescovo di Matera e Irsina. “Ho gradito molto - ha dichiarato monsignor Ligorio - le due puntate dedicate alla vita di Paolo VI, che è stato uno dei più grandi papi del secolo scorso, di cui purtroppo si parla poco. Con il dono dello Spirito Santo Paolo VI ha saputo guidare la Chiesa e gli uomini durante un periodo cruciale. Con profonda umanità e passione ha incoraggiato tutti

Giovedì 4 dicembre 2008

I Sassi come set naturale e il valore di una fiction per monsignor Ligorio e l’attore Nando Irene

Papa Montini, il successo visto da Matera nell'impegno verso il bene comune, sollecitando le persone ed i politici a non cadere nella trappola dell'individualismo. Paolo VI coraggiosamente ha continuato il Concilio Vaticano II voluto da Giovanni XXIII. Ad un mondo soggetto a cambiamenti epocali Papa Montini inviò il messaggio della Populorum Progressio, richiamando gli uomini alla giustizia sociale e alla pace. Con l'enciclica Humanae Vitae -ha aggiunto monsignor Ligorio- parlò anche dell'amore. Mi ha colpito la scena in cui afferma che un Pontefice può ascoltare consigli, ma il Papa è in

una condizione più difficile di chi dà consigli. Ho apprezzato molto l'interpretazione di Fabrizio Gifuni, con il quale ho avuto uno scambio di idee durante le riprese a Matera. Inoltre, i Sassi ancora una volta si sono trasformati in Gerusalemme, una città che con Matera ha molti punti in comune”. L'attore materano Nando Irene ha visto la miniserie a Roma, in compagnia di alcuni attori che hanno lavorato in “Paolo VI”. “Splendida - ha detto Irene - l'interpretazione di Gifuni, che è riuscito a rendere bene il personaggio e la sua psicologia. Bravo anche il regista Fabrizio

Costa. Peccato solo per alcune scene tagliate per esigenze di tempo. Inutile aggiungere che ormai Matera è sempre più città a vocazione cinematografica”. Il giovane materano Vincenzo Scarciolla è fra le comparse della fiction. “Mi era quasi del tutto sconosciuta - ha affermato Scarciolla - la storia di Paolo VI. Lo sceneggiato televisivo sicuramente ha contribuito a far conoscere meglio, soprattutto fra i giovani, questo Papa ingiustamente ignorato. Un Papa che per primo ha viaggiato in aereo visitando i diversi continenti e che ha lanciato un messaggio di pace e

di condanna di ogni forma di ingiustizia”. Per don Angelo Tataranni “Paolo VI, proseguendo il Concilio Vaticano II, non voleva cambiare la dottrina della Chiesa ma parlare il linguaggio di Cristo ai nostri tempi moderni. Purtroppo si è trovato contro frange di conservatori che avevano già contestato Giovanni XXIII. Ma lui ha proseguito lo stesso verso il rinnovamento. E' stato il Papa della diplomazia e del dialogo, che ha vissuto in tempi difficili e di grossi cambiamenti. Voleva trattare la liberazione di Aldo Moro, che era anche suo amico, ma fu bloccato”. Giu-

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seppe Pentasuglia, consigliere comunale di “Città domani”, è fra quelli con non si sono voluti perdere assolutamente l'appuntamento con “Paolo VI - il Papa nella tempesta”. “Già il sottotitolo - ha dichiarato Pentasuglia - è esplicativo dei tempi difficili che ha dovuto attraversare Papa Montini che, come si vede nelle due puntate televisive, amava spesso parlare dell'importanza del dialogo e della conquista della libertà da parte di tutti gli uomini. Paolo VI è un Pontefice che va rivalutato. Che dire, belle anche le scene girate a Matera, una città che in molti ormai associano a Gerusalemme. Quest'ultima fiction sicuramente è anche un ulteriore spot televisivo per la nostra città”. Biagio Tarasco matera@luedi.it

Hanno chiesto di accedere a fondi anche negozi di giocattoli e concessionarie d’auto

Tecnologia fa rima con creatività La graduatoria del bando del Comune riserva molte sorprese NEL maggio 2007 il Comune di Matera, presentò il bando finanziato dai progetti Pisu (Progetti Integrati di Sviluppo Urbano) per un valore complessivo di 950 mila euro, misura V.1, azione C “Rianimazione economica - centro servizi alle Pmi”. Lo strumento legislativo aveva tra i suoi obiettivi quello di “Rafforzare il tessuto imprenditoriale locale nel settore delle tecnologie innovative, in particolare nel settore delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione, mediante il supporto alle nuove imprese e il potenziamento di quelle esistenti attraverso interventi finalizzati all'innovazione di prodotto e di processo e alla cooperazione commerciale e tecnologica nei mercati internazionali di riferimento”. Nel febbraio 2008, l'Amministrazione comunale ha portato avanti quel bando, giungendo infine alla realizzazione della graduatoria delle ditte ammesse, stilat da una commissione che, secondo le indicazioni del primo bando avrebbe dovuto essere composta da esperti di alto profilo e che, invece, sarebbe stata sostituita da una che comprendeva personale interno al Comune. In tutto 17 aziende alle quali era stato richiesto di perseguire obiettivi indicati dal Comune di Matera, tra i quali favorire “L'incontro tra imprese operanti nel territorio del Comune di Matera richiedenti l'intervento, e Università, centri di Ricerca pubblici riconosciuti dal Miur o iscritti all'albo dei laboratori di ricerca ex art. 4 L. 46/82 e imprese che abbiano maturato in forma debitamente referenziabile, una significativa esperienza nello specifico settore o ambito di intervento del progetto”. Scorrendo la gradutoria, balzano agli occhi alcune curiosità: poco più di 38 mila euro sono stati assegnati, ad esempio, ad un'azienda che si occupa di distribuzione di bevande all'ingrosso, così come una cifra simile verrà erogata ad una concessionaria automobilistica, seguita da una concorrente da una differenza di finanziamento di poche migliaia di euro. Sfugge, infatti, quanto queste aziende

Le richieste delle imprese dell’Api riunite in assemblea

«Un piano di filiera per i salotti Subito l’accordo di programma»

Curiosità nel bando per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione

possano investire in tecnologie dell'informazione e della comunicazione o, al contrario, favorire l'incontro tra imprese che richiedono l'intervento dell'Università, di centri di ricerca pubblici riconosciuti dal Miur o iscritti all'albo dei laboratori di ricerca. Confrontando i due bandi (maggio 2007 e febbraio 2008) si possono individuare alcune differenze. Nell'art.1 del secondo bando, relativo agli obiettivi, scompare il punto 5 che riguardava lo strumento dell'”Incubatore per la nascita di nuove imprese operanti nel settore delle nuove tecnologie e nel potenziamento di quelle esistenti”. Il bando originale, inoltre, prevedeva un periodo di 9 mesi per il trasferimento di konw how e tecnologie, ridotto poi a 4 mesi. Il risultato della graduatoria, infine, lascia intendere che le maglie di accesso ai finanziamenti siano state ampliate, dal momento che tra le aziende che hanno partecipato ci sono anche agenzie di viaggio, industrie di detersivi, ditte di artigianato tipi-

co, negozi di giocattoli. Il bando del febbraio scorso individua, invece, tre ambiti di attività nei quali è francamente difficile comprendere queste tipologie merceologico-imprenditoriali: 1) (Prevalenza servizi immateriali): acquisizione di tecnologia attraverso il tresferimento tecnologico volto allo sviluppo e al consolidamento di imprese Ict; 2) (Prevalenza acquisizioni prodotti/servizi): acquisizione e/o sviluppo di nuovi prodotti/servizi in grado di apportare innovazione di prodotto e/o di processo volte allo sviluppo e al consolidamento della competitività di impresa; 3) (Prevalenza acquisizione brevetti): acquisizione di marchi e brevetti. L’ultima valutazione, infine, riguarda l'art.2 del bando, riservato ai destinatari. Il riferimento ai criteri di ammissione al regime di aiuto, che riguarda le imprese che “candideranno progetti ad alto contenuto tecnologico”, forse può essere considerato un auspicio. Antonella Ciervo

Prevenzione di emergenza concluso percorso formativo dell’Ens Autostima, autosoccorso e autocoscienza. Sono questi i risultati ottenuti alla fine del corso “La comunicazione in emergenza”, tenuto dalla Protezione Civile e rivolto ai cittadini sordi della provincia di Matera. A conclusione di un percorso formativo, iniziato lo scorso 8 ottobre e durato 20 ore, l'Ens (Ente nazionale sordi), è pienamente soddisfatto per la riuscita del corso, frequentato da 15 sordi e 5 udenti. Oltre ad aver acquisito importanti conoscenze su come comportarsi in situazioni di emergenza, i corsisti hanno ricevuto sul proprio cellulare un messaggio predigitato con i propri dati anagrafici e con la frase “Sono sordo”, a cui possono aggiungere il problema che si trovano ad affrontare, inviando il messaggio stesso al ponte radio della Protezione civile, attivo in tutta Italia. “La Protezione Civile - ha detto Luciano Stigliano, presidente dell'Ens della provincia di Matera - ha dato utili informazioni ai sordi, che ora si sentono più tranquilli perché sanno come com-

portarsi al verificarsi di una situazione di emergenza”. Le tematiche, affrontate durante il corso, hanno riguardato il rischio idrogeologico, il rischio sismico, le problematiche antropiche e quelle relative agli incendi. “Le situazioni di emergenza - ha detto l'architetto Pio Acito, disaster manager qualificato dal dipartimento della Protezione Civile e responsabile del Gruppo Volontari per l'Ambiente di Matera - coinvolgono tutti; è importante, pertanto, essere informati il più possibile per gestire e prevenire le situazioni eccezionali. La capacità comunicativa e relazionale dei sordi, quindi, può essere riversata nei diversi ambiti di competenza della Protezione Civile; a questo proposito, voglio sottolineare che, se dovessero esserci delle emergenze nazionali e partisse una squadra da Matera, alcune persone sorde, che hanno frequentato il corso, verrebbero inserite nell'organico. Mariangela Lisanti matera@luedi.it

«CI ASPETTIAMO di firmare l’accordo di programma, definire le dotazioni finanziarie e gli strumenti attuativi nella riunione romana dell’11 dicembre». E’ quanto ha affermato Nicola Fontanarosa presidente della sezione Legno Arredo dell’Api a margine dell’assemblea delle imprese del mobile imbottito che si è tenuta ieri sera presso la sede dell’Edilcassa a Matera: «la nostra intenzione è quella di lavorare per attualizzare il protocollo Scajola mettendo a frutto il tempo che si è impiegato per perfezionarlo e non perdendone altro in riunioni, è per questo che ci aspettiamo molto da questo appuntamento del giorno 11 presso il Ministero, sarà l’occasione per mettere a punto gli elementi fondamentali dell’accordo di programma di settore che è necessario sottoscrivere con gli obiettivi già previsti del sostegno all’internazionalizzazione, della riduzione dei costi indiretti del lavoro. Sappiamo che è difficile pensare al ritorno al passato del settore del mobile imbottito», aggiunge ancora Nicola Fontanarosa, «ma certo un rilancio è possibile mettendo da parte i grandi numeri ma avendo la volontà e la fiducia per

salvare il salvabile. Speriamo che si possa uscire da questa situazione anche perchè non ci piace l’idea di voler disperdere il patrimonio e le capacità imprenditoriali e le competenze manageriali che pure ci sono. Sarebbe davvero un harakiri». Fontanarosa poi delinea un’idea di quelli che sono i numeri presenti sul territorio: «le imprese iscritte sono circa una settantina ma solo quaranta circa sono davvero attive. Noi vogliamo lavorare per portare avanti le nostre idee per un piano industriale di filiera che possa essere elaborato con le imprese che sono gli attori protagonisti sul territorio». Infine una battuta sul ruolo e sul futuro del Distretto del Mobile: «la nostra posizione», conclude Fontanarosa, «è molto critica, c’è stata una decisa mancanza di attivismo ma restiamo convinti che se leimprese vogliono sviluppare relazioni nuove, il distretto è una risorsa da non perdere. Auspichiamo una visione unitaria con Confindustria per arrivare ad una soluzione che permetta di continuare ad essere protagonisti». p.quarto@luedi.it

Segue da pag.31

Inclusione o no, a Matera Una settimana fa, nell'annunciare l'arrivo di questo film, avevamo parlato di una analoga esperienza che è stata fatta nella nostra città, a partire dagli anni ’90. Un’esperienza voluta e avviata dal dott. Pasquale Rizzi (ex assessore alle politiche sociali nella giunta Minieri e protagonista della bella stagione della psichiatria materana). Un’esperienza stroncata senza nessuna alternativa a dicembre del 2007 dall'attuale amministrazione. Da gennaio di quest'anno Francesco, Giovanni, Nunzio, Damiano e altri non hanno più il lavoro. E' probabile, anzi certo, che il prossimo anno riceveranno la social card, 40 euro in più al mese ad integrazione dell'assegno vitalizio. Ci dicono che il Comune non ha nessuna intenzione di avvalersi delle procedure di affidamento di alcuni servizi residuali a cooperative sociali che adottano come model-

lo di impresa l'inserimento lavorativo di cittadini svantaggiati. E' una scelta legittima quella adottata dal governo locale di centro destra guidato dal sindaco Buccico. Una scelta che si commenta da se’. Noi non la condividiamo, continuiamo a pensarla in modo diverso. Dedicare una piccola quota dei servizi pubblici esternalizzati all'inclusione di cittadini svantaggiati, che altrimenti sarebbero fuori del mercato del lavoro, non stravolge le regole della libera concorrenza. Del resto è ciò che invita a fare la legislazione europea, nazionale e regionale. Invitiamo i cittadini materani, i giovani, e perché no anche il sindaco, ad andare al cinema. “Si può fare” è la risposta a chi continua a credere che l'inclusione sociale si possa fare solo all'interno del libero mercato. Buona visione. Michele Morelli


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Giovedì 4 dicembre 2008

Matera TAXI MATERA 3332685173

Barbara

Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). MateraPisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05. Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10

Parità politica e futuro Alle 9,30 nella Mediateca la consigliera di Parità e la Rete delle Associazioni Femminili della Provincia di Matera organizzano l‘incontro: “Rappresentenza politica e di genere. Quale futuro per le donne italiane nelle istituzioni?”. All’incontro parteciperanno, tra l’altro, la consigliera pugliese Serenella Molendini e l’omologa Maria Anna Fanelli

Incontri Cna sulla legge 81 La Cna organizza oggi e domani incontri gratuiti riservati alle categorie imprenditoriali interessate dal Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro che entrerà in vigore l’1 gennaio prossimo. Oggi alle 17, nella sala convegni della sede Cna di Matera, in via Benedetto Croce, il primo degli incontri riservato agli artigiani. Interverranno Giovanni Coretti, presidente provinciale Cna, Leo Montemurro, segretario regionale Cna e Giuseppe Lapacciana, amministratore unico Ips srl di Matera. Domani sempre alle 17, nella stessa sede, l’incontro sarà riservato alle imprese artigiane del comparto edile. I temi riguarderanno i contenuti del Nuovo Testo unico sulla sicurezza e il raccordo con la vecchia normativa. Gli incontri affronteranno anche gli aspetti legati agli adempimenti, agli obblighi e alle responsabilità dei soggetti coinvolti nell’ambito del nuovo quadro sanzionatorio e dei tempi di attuazione.

L’ideale sarebbe stato un “onomastico” da Ekuipe...ma ti dovrai accontentare degli auguri che ti arrivano dalle colonne del giornale. Da mamma e Antonella, una buona giornata per la nostra preferita Santa...Barbara

FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 DI RENZO Via A. Persio 48 0835/333911 PRONTO SOCCORSO Guardia medica Ambulanza Croce Azzurra

0835/262260 0835/336882 0835/331314

Festa di Santa Barbara

SERVIZI SOCIALI Croce verde 0835-310066/310045 Sert 0835/253704 Cooperativa “Jan Patocka” 0835/333604 Associazione “Matera gioca” 0835/312005

emergenza sanitaria

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Alle 9,15 nella sede del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Matera è prevista la cerimonia in occasione della festa di S. Barbara, Patrona del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Dopo la consegna delle benemerenze si svolgerà il saggio professionale dei Vigili del fuoco.

GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).

•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Associazione soldaretà 0835-334167 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033 •Aism 0835/336803 •Domos Basilicata 0971991676

Legge sui lavori pubblici •il cenacolo Si terrà con inizio alle ore 9,00 presso l'Hotel San Domenico di Matera, il convegno dell'Api sulle nuove modifiche alla legge sui lavori pubblici, organizzato in collaborazione con l'Aniem-Confapi, l'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Matera e Argenta Soa. Alla manifestazione interverranno Federico Ruta, responsabile dell'ufficio legislativo dell'ANIEM, l'avv. Mauro Ciani. Le conclusioni del convegno saranno affidate a Innocenzo Loguercio, assessore regionale alle Infrastrutture, e al senatore Giuseppe Brienza, consigliere dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici.

Verso il piano strategico “MATERA verso il piano strategico e il piano strutturale” è il tema dell'incontro che si svolgerà oggi alle ore 17.30 nella Sala Levi di Palazzo Lanfranchi. “Armatura urbana, modelli di Governance, servizi alla cittadinanza: sfide per la competitività e la coesione regionale in Basilicata”. Relazionerà il professor Luigi Stanzione. Il tema è quello del rafforzamento dell'armatura urbana, con particolare riferimento ai due capoluoghi, come questione intimamente legata alle possibilità di crescita ulteriore della Basilicata. Si affronta la problematica delle alleanze strategiche tra attori portatori di interessi diversi come opportunità per superare l'autoreferenzialità dei territori suscettibili di sviluppo.

0835/256309 •Le Botteghe 0835/344072 IL 29 DICEMBRE

•orient express

Lunedì 29 dicembre alle 21,30 nel cinema Duni Rvm produzioni cinematografiche, associazione culturale 31 e Quadrum presentano“Arrivano i mostri”, il nuovo film di Antonio Andrisani, regia di Vito Cea. Prevendita (posto unico 5 euro) presso il botteghino del cinema Duni o Quadrum, via Lucana La programmazione del film continuerà al cinema Duni nei giorni successivi.

•basilico

0835/256452 0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491

FINO AL 15 GENNAIO 2009 Matera, Museo Ridola, orari di apertura: martedì-domenica (dalle 9 alle 20), lunedì (dalle 14 alle 20) "Lo sguardo di Eros. Gesti, simboli e immagini della seduzione tra Grecia e Magna Grecia" "Ceramica artistica Cappelluti-Annunziata. Matera 1922-1953", organizzata dall'Unitep

•cream irish pub 0835-268820 •caffè Mulino 0835-334294

•COMUNALE• Matera 0835-334116 La banda Bader Meinhof 18.30--21.30

17.30-19.45-21.40 •CINEMA ANDRISANI• Montescaglioso 0835-208046 Nessuna verità 19,30-21,45

•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica)

•KENNEDY• Matera 0835-310016 Galantuomini 17.30-19.30-21.30

•DELLA VALLE• Ferrandina 0835755226 La fidanzata di papà 19,00-21,30

•CINE TEATRO DUNI• Matera 0835-331812 Spettacolo teatrale Non giudicare 21

•MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137

•CINEMA HOLLYWOOD• Via Pitagora -Policoro Riposo

•PINACOTEC D’ERRICO 0835/310137

•PATRON ANTONIO• Matera Via XX Settembre Si può fare

•CINEMA MOJTO DRIVE IN• S.s. 106 Basentana 0835-745439 Chiuso fino a dicembre


35 Basket Nell’ under 15 eccellenza la squadra di Conterosito tiene testa all’accreditato avversario Giovedì 4 dicembre 2008

Virtus, colpaccio solo sfiorato Domina per tre quarti a Brindisi, poi cede nel finale BRINDISI VIRTUS

76 73

BRINDISI AURORA : Esue, Rongone 9, D'Alessio,Macrolo16, Leggio 16, Pennetta 8, La Spada, Scrimieri, Longo 7, Signorile 4, Palma 16. All. De Vita VIRTUS MATERA : Gravela 3,Dall'Aglio 6, Surdo, Petralla, Velletri 33, Martulli 12, Matera, Latorre, Latorre C. ,Buono 19, Colotta, Auletta. All. Conterosito PARZIALI : 17 -25, 38 - 39, 54 - 56, 76 - 73. ARBITRI : Pepe di Ceglie e Grasso di Brindisi. SFORTUNA e poca precisione nei secondi finali sono costati cari alla Virtus Matera che nella prima giornata del campionato under 15 eccellenza è stata sconfitta dall’Aurora Brindisi. La sfida ha vista la formazione di Antonio Conterosito andare sempre avanti nel punteggio e riuscire però solo all’inizio a provare un accenno di break nei confronti dell’avversario. Nel complesso si può considerare positivo l’esordio dei materani nel campionato Under 15 Eccellenza sponsorizzata Rvm Service. I lucani in casa dell' Aurora Brindisi sono andati vicinissimi ad una vittoria che fino a tre minuti dalla

In alto l’under 15 regionale, a lato la squadra eccellenza

fine era qualcosa di più di un sogno. Ma sembrava davvero poter essere a portata di mano. La Virtus parte a razzo e subito piazza un importante parziale di 12 a 3 nei primi tre minuti di gara, poi riesce a mantenere inalterato il vantaggio fino a fine quarto, che termina 25 a 17. Secondo quarto con i padroni di casa più incisivi in attacco e più aggressivi in difesa, la Virtus si fa recuperare sette degli otto punti di vantaggio e si va negli

spogliatoi sul punteggio di 38 a 39. Terzo quarto entusiasmante, le due squadre si fronteggiano in maniera superlativa e nessuna delle due riesce più a piazzare un breack, si torna in panchina con i lucani in vantaggio per 56 a 54. Ultimo quarto contraddistinto dallo stesso equilibrio del terzo, con i brinsini che solo nell'ultimo minuto di gioco riescono a portarsi in vantaggio per tre punti, ultimo possesso della Virtus con Buono che

Volley Sfida di vertice per l’EdilLoperfido

E’ scontro primato con l’Altamura ANCORA una vittoria per la Edil prio per questa ragione cercherà Lopoerfido Volley Group Matera. I di dare il massimo per arrivare a giovani pallavolisti materani, im- pari punti in classifica. Ma l'Eill pegnati nel girone B del campiona- Loperfido oltre ad avere un potento under 18 pugliese, hanno battu- ziale all'altezza della situazione, potrà sfruttare a proprio favore to il Bitetto per tre set a zero. Certamente, dando uno sguardo anche il fattore campo e mantenere alla classifica generale eloquente l'imbattibilità (nella gara di andata appare la differenza di potenziale i materani la spuntarono contro il tra le due formazioni. L'Edil Loper- Murgia Sport ad Altamura con il fido occupa il primo posto con ven- risultato di tre set a due, ndr). La gara si giocherà alle ore 19 tidue punti, mentre il Bitetto è ultipresso la palestra dell'Istituto tecmo ancora fermo al palo. nico industriale Più che una di Matera. La sopasseggiata, cietà materana dunque, per i madel Volley terani che hanno Group, oltre ad concesso ai baresi essere impegnasolamente trentata nell'under 18 sei punti. maschile, gioca Il primo set è con due squadre terminato sul nel campionato venticinque a sefemminile under dici per il Matera, 18. il secondo parziaC'è la Pianeta le venticinque a Volley Group e la otto e il terzo sul Erre Volley. Il venticinque a docammino che le dici. due formazioni Nonostante stanno avendo in questa differenza campionato è todi valori tecnici I ragazzi dell’Edilloperfido talmente diffeed atletici i ragazrente. Il Pianeta zi della città dei Sassi non hanno preso sottogam- Volley Group è primo in classifica ba l'avversario dando il massimo con dodicio punti, mentre l'Erre in tutti e tre i parziali e conquistan- Volley è ultimo ancora fermo a do con merito l'intera posta in pa- quota zero. Per quest'ultima formazione, lio. Messa da parte questa vittoria, questa sera ci sarà la gara esterna l'attenzione dell'intero gruppo è con la Gi.Elle Policoro alle ore ora rivolta al big - match di questa 19.30, mentre il Pianeta sarà impesera contro il Murgia e Sport Alta- gnato sempre con il Policoro, giovedì undici dicembre, per la penulmura. Sarà una gara importantissima tima gara dell'anno. L'ultimo matper i ragazzi della città dei Sassi ch le materane lo giocheranno il diche dovranno affrontare una for- ciassette dicembre contro il Tricarico che occupa il terzo posto in mazione temibile e molto forte. La squadra murgiana, infatti, classifica. occupa il secondo posto a sole tre Lorenzo Tortorelli lunghezze in meno del Matera prosport@luedi.it

sbaglia il tiro del possibile over time. Comunque soddisfatta la squadra materana per aver tenuto testa ed aver quasi portato a casa una vittoria contro una delle favorite alla vittoria del campionato, da segnalare la grande prova del play Velletri autore di 33 punti con 6 su 10 dalla linea dei 6 e 25. Ma l’intero complesso è parso all’altezza della situazione. Prossimo impegno per l'RVM lunedi al Palasassi contro il Murgia Basket Santeramo.

UNDER 15 REGIONALE Virtus, esordio a Tursi SI INIZIA il quattordici dicembre con la prima giornata del campionato regionale under 15 di pallacanestro di cui la Fip lucana ha recentemente comunicato il calendario. Sei le squadre partecipanti con la Virtus Matera impegnata all’esordio sul campo della Lucania Service Tursi nella mattinata di domenica 14 dicembre. Completano il turno la gara di Marsico Nuovo con la locale formazione che affronta il Nuovo Basket Potenza e la sfida in anticipo di sabato 13 con la Timberwolves Potenza che sfida la Pielle basket Matera. La seconda gara della stagione vedrà invece la Virtus giocare in casa contro la Timberwolves Potenza in una delle gare più difficili del campionato. Poi l’interruzione natalizia e la ripresa dopo la pausa, 11 gennaio 2009 nel derby con la Pielle Matera.

Calcio a 5 La rete di Giannandrea non basta per la vittoria

Spazio Relax, pari a Martina Riscatto del team di Gasparetto, portieri in evidenza MARTINA SPAZIORELAX

1 1

MARTINA FRANCA: Maggi, Latornara, Tramacere, Lisi, Di Giuseppe, Salamida, Sportelli, Liuzzi, Fossi, Tagliente, Massafra. All. Teixeira SPAZIO RELAX MATERA: Laviola, Cifarelli, Giannandrea, Ximenes, Fontana, Nicoletti, Di Lecce, Carlucci, Picerno. All. Gasparetto RETI: 11' st Giannandrea, 14' st Liuzzi ARBITRO: Masciullo di Bari (Cronometrista Rosati di Taranto) NOTE: ammoniti Ximenes della Spazio Relax e Liuzzi del Martina Franca MUOVE la classifica l'under 21 della Spazio Relax, pareggiando per 1 a 1 in casa del Martina Franca. Nella lotta per stabilire chi dovesse essere la quinta forza, attualmente, del campionato di categoria nel girone U, ne è uscito un buon pareggio per entrambe le squadre, che hanno dimostrato di poter essere all'altezza di un campionato di vertice, disputando una gara ottima e ricca di spunti. Infatti, soprattutto per quanto riguarda i due portieri, si è sfiorata davvero l'eccellenza per tutto l'incontro, tanto da aver subito solamente una rete a testa e soprattutto riuscendo a concludere i primi trenta minuti d'incontro senza far passare davvero nulla. In casa Spazio Relax c'era la necessità di tornare a fare risultato, dopo la prova incolore della scorsa settimana tra le mura amiche. La Tensostruttura, infatti, è stata il luogo di una vera disfatta per i ragazzi di Gasparetto, probabilmente condizionati proprio dall'assenza di due uomini simbolo, il portiere Vincenzo Laviola e il laterale, classe '87, Rodolfo Thomas Ximenes. Anche questa volta il tec-

Il portiere Laviola e il difensore Ximenes

nico italo brasiliano della Spazio Relax non ha potuto schierare tutti i suoi effettivi, considerate le assenze di Mele e Di Simine, ma con risultati nettamente migliori. Il Martina Franca, come detto, è la diretta avversaria in questa fase del campionato dei materani, visto che in classifica le due compagini sono appaiate. La voglia di superarsi vicendevolmente era palese dai primi minuti, ed è cresciuta con il passare dei minuti. La vittoria avrebbe garantito 3 punti di distacco sull'avversaria e l'aggancio in classifica generale del Centro Sociale Giovanile, fermo a 13 punti vista la sconfitta rimediare dal Biancazzurro Fasano. Ma, la bravure dei due estremi difensori, come detto, l'ha fatta da padrone, con Laviola e Maggi autori di prestazioni esal-

tanti. Ma anche Ximenes e Di Lecce, insieme all'ottima risposta di tutta la squadra dopo la batosta nel derby contro lo Shaolin, hanno fatto la differenza. Dopo una prima frazione e reti inviolate, dopo 11' dall'inizio delle ripresa, il giovanissimo Giannandrea porta in vantaggio i suoi, sfruttando una delle tante occasioni che la squadra di Gasparetto ha imbastito durante la seconda parte del match soprattutto. Ma, la reazione dei padroni di casa è immediata e, dopo soli 3', arriva il pareggio di Liuzzi su azione di calcio d'angolo. La gara, per quanto riguarda le marcature, si chiude sul pareggio dei padroni di casa, con i portieri ancora protagonisti sino al termine dell'incontro. Francesco Calia matera@luedi.it


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La Telecardiografia arriva in altri comuni del compresorio dell’Asl 4

Cuore sotto controllo a distanza FERRANDINA - Grazie a un progetto comune che la Asl 4 ha attivato con il Gruppo di Azione locale “Le Macine'', è stato avviato il servizio di Telecardiografia a Ferrandina, Salandra, Calciano, Garaguso e Oliveto Lucano, che ricadono nel Distretto sanitario di Tricarico. Il programma è stato finanziato con risorse complessive per 84.000 euro , finanziato al 50 per cento dalla Asl e per l'altra metà con il Programma Leader + regionale 2000-2006 del Gal Le Macine. Ognuna delle sedi distrettuali è stata dotata di un elettrocardiografo avanzato (capace di trasmettere on line il tracciato all'Unità operativa di cardiologia presso l'ospedale di Matera

e ricevere dalla stessa via il referto del cardiologo) e, dove necessario, anche di personal computer e defibrillatore. Il personale dedicato al servizio (medici di continuità assistenziale, medici di famiglia, infermieri operanti nei distretti) ha seguito un periodo di formazione per svolgere il servizio. «Con questo progetto -ha detto il commissario della Asl 4, Domenico Marosciaabbiamo completato e garantito il servizio di tele cardiologia in tutti i comuni dell'Azienda sanitaria. Consente ai cittadini di eliminare i disagi del trasferimento in ospedale e di ottenere in tempi contenuti il referto, che può essere analizzato subito da medici e specialisti per l'adozione delle mi-

sure del caso. La telecardiolografia rafforza,inoltre, l'interazione tra ospedale e territorio». E',infatti, un sistema tecnologico avanzato, che consente di servire il cittadino sul territorio, nel suo ambiente di vita, facendo viaggiare le informazioni e gli esami (tracciati, elettrocardiogrammi e referti) evitando disagi e attese al paziente che evita di trasferirsi in ospedale o in centri attrezzato. Il sistema si avvale di elettrocardiografi di ultima generazione, dotato di memoria solida che consente di immagazzinare i tracciati e inviandoli al server centrale dell'Unità operativa di cardiologia dell'ospedale Madonna delle Grazie. «L’elettrocardiogramma (Ecg) -ha precisato il di-

rettore del Distretto sanitario di Tricarico, Vincenzo Denisi- viene decodificato da uno dei computer della Unità operativa di cardiologia (Utic),dell'ospedale Madonna delle Grazie,e confrontato con gli altri tracciati del paziente eventualmente presenti». Una procedura che viene illustrata dal direttore dell'Unità operativa di Cardiologia Tommaso Scandiffio. «Il tracciato inviato dal distretto -ha detto Scandiffio- viene validato da un cardiologo e archiviato nel server in modo da poter essere richiamato da qualsiasi computer dell' intranet aziendale e da un operatore autorizzato e nel rispetto della normativa sulla privacy». La risposta del tracciato avviene entro

Un elettrocardiogramma

poche ore e, comunque, in giornata contattando per la refertazione l'ambulatorio allo 0835/253335 dalle 8.30 alle 13.30 e all' Utic ininterrottamente allo 0835/253301. La Asl ha

realizzato anche una pieghevole informativo sul “Progetto di Telecardiografia'' e con i siti di riferimento dei Distretti dove poter ottenere le prestazioni. provinciamt@luedi.it

Convocato per domani un tavolo urgente alla Regione per conoscere il futuro dei 39 dipendenti

Soften, un altro fronte di crisi Sit-in dei lavoratori dopo il fermo forzato degli impianti VALBASENTO - Non è più tempo di promesse alla Soften. Insieme alla corrente, a saltare, ieri, è stata anche la pazienza dei lavoratori. Senza stipendio da agosto, i 39 attualmente in organico presso lo stabilimento di Pisticci scalo hanno presidiato per l'intera giornata i cancelli dell'area industriale. Immediata la risposta della Regione, che ha anticipato a domani l'incontro con i sindacati alla Task force per le emergenze occupazionali. L'accesso alla fabbrica vietato dalla comunicazione di messa in libertà del personale da parte dell'azienda. Da troppo tempo Soften non paga l'energia elettrica a Tecnoparco, che ha pensato bene di staccare la spina. Ma la protesta dei lavoratori non è certo indirizzata alla società di servizio. Striscioni, cartelli e slogan sono tutti per l'azienda, che continua a prendere tempo senza onorare gli impegni assunti. E, a quanto pare, non più solo nei confronti dei dipendenti. Oltre che con Tecnoparco, infatti, Soften sarebbe inadempiente anche verso altri fornitori. Il che significa, è la convinzione dei lavoratori, che dopo l'energia l'elettrica po-

La Valbasento

trebbero essere altre materie prime a mancare. Allora addio produzione e chissà per quanto. Un quadro tutt'altro che rassicurante, tant'è che i lavoratori e le segreterie di Filtea Cgil, Femca Cisl, Uilta Uil avevano già chiesto e ottenuto per il prossimo 10 dicembre un tavolo di confronto alla Task force regionale per

l'occupazione, al presidente della Giunta De Filippo e a Confindustria per verificare la situazione aziendale. Ma gli eventi sono precipitati prima del previsto. E per i 39 lavoratori l'unica possibilità per vederci chiaro, prima che sia troppo tardi, è stata quella della protesta. Soften, di fronte alla legittima richiesta di pagamento degli stipendi avanzata dai dipendenti, ha puntualmente eluso la questione, lasciando intravedere la possibilità di un passaggio di gestione (un'operazione, per giunta, né semplice né scontata, dal momento che Soften è beneficiaria di un finanziamento pubblico, ottenuto con il Bando Valbasento). In realtà, finora, di nuovi acquirenti neanche l'ombra, di creditori più d'uno. Solo l'incontro di domani, forse, potrà chiarire le reali intenzioni di Soften che opera nel settore della produzione di tessuto speciale per i settori salotti e automotive. Intanto, secondo quanto riferito da sindacati e lavoratori, lo stabilimento continua a essere senza energia elettrica e la produzione ferma. Margherita Agata m.agata@luedi.it

Replica stizzita di Tecnoparco

La Politex attenta all’ambiente

«Riscontriamo la Vostra e-mail odierna il cui contenuto ed il fine che si propone sono inaccettabili». Così Tecnoparco, società di servizi della Valbasento, replica con una nota alla Soften, stigmatizzando il mancato pagamento di alcune fatturazioni per consumi elettrici. «La qualità dei vostri comportamenti -prprosegue la nota- che da anni mirano esclusivamente a sottrarsi agli obblighi contrattuali, non si smentiscono ancora una volta. Con un ulteriore sforzo di fantasia cercate di procrastinare inammissibilmente gli impegni assunti, non rispettando il programma dei pagamenti convenuto, le dilazioni concesse, il tutto senza un progetto per il futuro degno di tale nome continuando a dimostrare la vostra inaffidabilità. E' superfluo ricordare che risultano impagate le fatture scadute dal mese di gennaio 2007, per cui è davvero provocatorio cercare di addossare a noi le responsabilità di eventi che dipendono invece esclusivamente dai vostri comportamenti. Quando e se si vogliono risolvere questi problemi senza generare ripercussioni su altri, bisogna quantomeno impegnarsi a trovare altre forme di garanzia».

VALBASENTO - La Freundenberg Politex srl di Pisticci ha avviato nei giorni scorsi, insieme al Dipartimento di Ingegneria e Fisica dell'Ambiente dell'Università della Basilicata, un progetto per analizzare il ciclo di vita dei propri prodotti. Lo ha reso noto l'ufficio comunicazione della multinazionale. «L'analisi -ha reso noto l'azienda- valuta l'intero processo di produzione per misurarne l'impatto ambientale, o la quantificazione complessiva delle emissioni di anidride carabonica». Una mission ammirevole, considerati gli standard qualitativi della produzione industriale, sempre più esigenti. provinciamt@luedi.it

Manca l’ufficialità, ma sono in corso operazioni in entrata e uscita

Il Pisticci pensa al rinnovamento PISTICCI - Pur non essendoci ancora notizie ufficiali, il Pisticci sembra intenzionato a compiere alcune operazioni di mercato finalizzate a ottimizzare l'organico a disposizione di Valente. La riapertura dei termini per trasferimenti e tesseramenti offre come sempre diverse possibilità, basta avere le idee chiare sulle prospettive future e sui bilanci a disposizione. Il Pisticci, in questo senso, dovrebbe muoversi sia in entrata che in uscita, così da impiegare le proprie risorse nel modo più utile e intelligente possibile. Per il momento non ci sono indicazioni certe, anche se già nel corso di questa settimana potrebbero arrivare le prime conferme. Intanto la squadra ha ripreso re-

golarmente ad allenarsi dopo il successo esterno di domenica scorsa, così da preparare al meglio la prossima sfida casalinga con la Vultur Rionero, una nobile decaduta del calcio lucano, attualmente relegata all'ultimo posto della classifica con un misero bottino di solo 4 punti. Proprio la riapertura dei termini di mercato, tuttavia, potrebbero mettere i gialloble di fronte a un avversario diverso rispetto a quello sceso in campo finora con scarsi risultati, viste le 10 sconfitte rimediate in 12 turni. Di ordine opposto il rendimento della squadra del presidente Panetta, che ha vinto tutte le cinque gare di campionato in calendario a novembre e viaggia a soli tre punti di di-

stanza dalla vetta. Una situazione figlia dell'ottimo lavoro infrasettimanale e che testimonia quanto sia importante che lo stesso gruppo abbia a disposizione tempo per crescere, conoscere le abitudini dei compagni, oliare i meccanismi e trasformarsi da somma di giocatori in squadra di calcio. Una considerazione che torna utile anche in ottica mercato, dove i gialloble hanno bisogno di ritocchi e non certo di stravolgimenti. Per la dirigenza si tratta sicuramente di un momento positivo, poiché sul campo si stanno raccogliendo i frutti di quanto seminato, ma sotto altri aspetti è anche una fase di grande fibrillazione, essendo lampante la consapevolezza per

Coretti e Mels del Pisticci (www.gialloble.com)

cui con pochi acquisti mirati si può realmente allestire una squadra capace di competere fino alla fine. Ma la promozione, nonostante gli entusiasmi dell'ambiente, che inevitabilmente

vanno a coinvolgere anche i soci, non è obiettivo programmato. Ora si punta a sapere in anticipo come fare per affrontare la serie superiore. Roberto D’Alessandro


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Ultimo appello del sindaco al senso di responsabilità della maggioranza per il bene del paese

Magnante pronto a dimettersi Consiglio tribolato a Grassano, la crisi c’è ancora GRASSANO - Il sindaco, Vito Magnante, è pronto a dimettersi se la crisi politica, ancora latente, non dovesse risolversi in tempi brevi. Questa la dichiarazione choc del primo cittadino durante il consiglio comunale tenutosi in seconda convocazione ( la prima era saltata per l'assenza dei consiglieri di maggioranza) martedì sera. Una seduta movimentata da bagarre tra maggioranza e opposizione e terminata con un appello del sindaco a ricomporre i conflitti in atto nella maggioranza. Prima di dare inizio ai lavori, infatti, Magnante ha proposto di invertire i punti all'ordine del giorno e iniziare subito a discutere assestamento generale del bilancio di previsione 2008, e dopo i nove voti della maggioranza i punti in discussione sono stati invertiti. Dopo una motivata necessità, espressa dal sindaco, di votare per l'assestamento per superare questo momento e ottemperare, così, agli obblighi dei debiti Repullone, i capigruppo consiliari hanno dato le loro motivazioni al voto. Bochicchio di An ha dichiarato: «Noi di An ci asteniamo dal voto e di questo eravamo già convinti prima ancora della proposta del sindaco, perché abbiamo sempre ribadito il concetto di volere anche noi dare il nostro contributo per il bene del paese». Angelo Pisano del Partito socialista ha, invece, così motivato il suo voto contrario: «Da anni il nostro comune non gode di ottima salute e per rispetto dei cittadini che si vedono aumentare sempre di più le tasse per rincorrere gli errori politici, ritengo di votare contrario». Giovanni Bonelli capogrup-

Vito Magnante

po dei Popolari Uniti ha dichiarato: «In questa fase difficile non solo a livello locale, ma anche a livello regionale e nazionale, in questa fase di recessione economica la nostra astensione al voto è un segnale di forte senso di responsabilità nella consapevolezza che il sindaco Magnante non ha la maggioranza. Parte di questa responsabilità è da imputare anche a noi, ma mi auguro che si evitino i personalismi e gli egoismi che non portano certo verso la causa del bene comune dei nostri cittadini». Il capogruppo del Pd, Nicoletta Gentile, ha rimarcato la necessità di votare per questo assestamento di previsione di bilancio, perché si tratta di un atto esecutivo con sentenza definitiva dei debiti riconosciuti dal giudice agli eredi Repullone, caduti come un macigno su questa amministrazione ma che bisogna comunque onorare. Il sindaco, in seguito alle operazioni di voto e la discussione dei punti successivi, ha dichiarato: «Dopo anni spesi one-

stamente per il bene del nostro paese, mi ritrovo da diverso tempo nell'impossibilità materiale di governare la crisi politica che da quest'estate incombe sulla nostra comunità. Ho sempre anteposto al mio bene personale quello del nostro paese e mi dà immenso dolore la condotta che stanno assumendo coloro che strumentalmente e per interessi personali boicottano la governace di questo comune che fa disonore alla storia di lealtà e serietà che da sempre contraddistingue molti di noi e i cittadini per i quali stiamo ancora tentando di comporre la crisi e dovremmo responsabilmente tentare di costruire lo sviluppo economico del nostro paese in una strategia di marketing da condividere con tutti i consiglieri comunali, piuttosto che continuare a ferire inutilmente le persone che si prodigano per il bene del paese». Poi ha lanciato un appello: «Rivolgo un accorato appello ai consiglieri presenti per dirimire con maturità le incomprensioni e consentire al Consiglio di svolgere responsabilmente e serenamente i propri lavori per l'assunzione di atti fondamentali del consiglio che se non approvati comportano gravi conseguenze per la nostra comunità. A partire da stasera apro le consultazioni e vi aspetto fuori dallo scenario consiliare per ascoltare i bisogni che prospetterete a seguito degli ascolti dei cittadini e non di personal ambizioni. Qualora questa pausa di riflessione entro brevissimo tempo non produrrà alcun effetto, vi anticipo che mio malgrado dovrò rassegnare le mie dimissioni». Giovanni Spadafino

Lavori sulla Provinciale 103 nell’abitato di Stigliano STIGLIANO - Sarà riqualificata la strada provinciale 103, che attraversa l’abitato di Stigliano. A darne notizia è l’assessore provinciale alla Viabilità e Infrastrutture, Giuseppe Dalessandro, che sta portando a compimento la messa in sicurezza di diverse arterie di competenza dell’ente nel Materano. «L'assessorato alla Viabilità e alle Infrastrutture della Provincia di Matera -ha dichiarato Dalessandro- ha avviato una consistente opera di riordino e razionalizzazione della rete stradale, sia intervenendo direttamente, ma anche promuovendo Accordi di Programma tra i vari enti territoriali per poter reperire le risorse necessarie ad affrontare investimenti che in alcuni casi sono cospicui. La concertazione e la collaborazione si rivelano indispensabili e irrinunciabili per poter rispondere concretamente alle esigenze espresse dai cittadini e dalle categorie economiche. Per assicurare buone condizioni di utilizzo della rete viaria, è stato incrementato l'importo di bilancio destinato alla manutenzione stradale, in modo da garantire asfaltature più frequenti, la messa in sicurezza di numerosi tratti viari, il rinnovo della segnaletica orizzontale, la potatura degli alberi, la protezione di lunghi tratti di strada con guardrail. L'intenso lavoro di questi

Giuseppe Dalessandro

anni -prosegue Dalessandroconsentirà di aumentare gli standard di sicurezza, ma anche di ottenere un miglioramento delle condizioni di vivibilità dei nostri paesi e delle nostre città. Dando fondo -ha proseguito l'assessore provinciale- agli ultimi finanziamenti del 2008, destinati dalla Giunta Nigro al settore viario, abbiamo recuperato uno stanziamento di 170.000 euro, cifra che dovrebbe risolvere i problemi della viabilità anche di Stigliano». I lavori sono già stati cantierizzati e riguardano la messa in sicurezza della Sp, ex Statale 103, che attraversa il centro di Stigliano e il consolidamento di alcuni tratti in frana lungo la Sp Stigliano-Gannano. provinciamt@luedi.it

Garaguso Chiesto dai ragazzi, l’incontro è servito a capire il valore del dono

L’altruismo entra in classe Riunione della Fidas di Grassano all’istituto “Cerabona” I ragazzi durante l’incontro e i vertici della Fidas, da sinistra Pantelo, Dezio, Santangelo, Linsalata, D’Agostino e Lafiosca

GARAGUSO - Una giornata di promozione del dono del sangue per la Fidas di Grassano presso l'Istituto Agrario “Cerabona” di Garaguso Scalo. Ad invitare la Fidas sono stati proprio gli alunni, tramite il professore Giuseppe Dezio, esprimendo la volontà di approfondire l'argomento. Il rappresentante degli studenti, Vito Pantelo, ha così motivato la richiesta: «Noi alunni delle classe quinte più volte abbiamo affrontato il problema, ma non avendone esperienza diretta, ci è sembrato opportuno organizzare un'assemblea d'istituto finalizzata alla trattazione della tematica». Presenti per la Fidas Grassano Antonio Linsalata, responsabile associativo per la scuola; il direttore sanitario della sezione, dottoressa Anna Rita D'Agostino; il presidente Giovanni Spadafino; la vicepresidente Maria Deniso, e il segretario amministrativo Dino Lafiosca. Antonio Linsalata si è soffermato sulla struttura as-

sociativa, spiegando ai ragazzi come è nata a Grassano 27 anni fa la sezione, quando, a seguito del tragico terremoto del 1980, l'allora presidente della Repubblica, Sandro Pertini, lanciò un appello alla donazione perché i presidi ospedalieri regionali avevano necessità di sangue per fronteggiare le numerose urgenze. In quell'occasione anche Grassano rispose alla drammatica richiesta e da allora la locale sezione Fidas promuove sul territorio iniziative finalizzate alla sensibilizzazione

e all'informazione, affinché sempre più persone possano compiere questo gesto, aiutando chi ha bisogno. La dottoressa D'Agostino ha fornito un approccio di tipo medico-sanitario alla materia, in riferimento a una serie di nozioni basilari: l'età per donare, la frequenza delle donazioni, la differenza tra gli uomini e le donne, i diversi tipi di donazione, ribadendo l'assoluta sicurezza che viene garantita sia al donatore che al ricevente attraverso accurate analisi di laboratorio. L'assemblea ha visto la

partecipazione oltre che degli studenti, anche dei docenti e del personale scolastico. Il dibattito, moderato dal professor Raffaele Santangelo, è stato animato dalle numerose domande che i ragazzi hanno posto ai rappresentanti della Fidas. «Questo incontro informativo che ha visto il coinvolgimento di tutto l'istituto -ha dichiarato a conclusione dei lavori il responsabile della scuola, professore Giuseppe Dezio- è solo il primo di una serie di appuntamenti: è, infatti, nostra intenzione continuare questo percorso con le classi quinte, dove sono presenti molti maggiorenni, con i genitori e i professori, proponendo un modulo di approfondimento per fugare dubbi ed incertezze ai possibili donatori». Spadafino, ha ringraziato la scuola per questa opportunità, rivolgendosi soprattutto agli alunni che, in maniera attenta e paziente, hanno interagito nel dibattito, cogliendo positivamente l'attenzione al dialogo dimostrata dalle giovani generazioni. «Troppo spesso -ha concluso Spadafino- il mondo adulto sembra dimenticare che sono loro i veri sostenitori della nostra società attuale e futura e che meriterebbero più ascolto». provinciamt@luedi.it

Assestamento di bilancio 2008 Il Comune di San Mauro concentra le risorse per le attività culturali SAN MAURO FORTE - E' iniziata con un minuto di silenzio la seduta consiliare di San Mauro, per ricordare Domenico Orlando, già consigliere comunale, deceduto il giorno precedente. Un protagonista per lunghi anni della vita politica locale, quando vi era ancora la Dc. Il consesso ha poi proceduto alla presa d'atto delle “pronunce” della Corte dei Conti di Potenza in merito al rendiconto 2006 e sul bilancio di previsione 2008. Due punti illustrati dal sindaco, Francesco Diluca, e che hanno ricevuto il voto favorevole di Domenico Sanchirico, l'unico rappresentante dell'opposizione, appartenente al Pd (la minoranza consiliare è attualmente composta da due rappresentanti del Pd e due di Sd). Il Consiglio ha poi approvato, con l'astensione dell'opposizione, i successivi punti all'ordine del giorno. Uno ha riguardato la deliberazione di utilizzo di una quota dell'avanzo di amministrazione pari a 22.728,50 euro con cui verranno realizzate opere di viabilità. Poi, vi è stato l'esame della proposta di assestamento del bilancio 2008 che è stata illustrata dall'assessore al ramo, Donato Tricarico. L'amministratore ha brevemente ricordato che la manovra di assestamento porta a una riduzione degli stanziamenti di entrata e di uscita di oltre ventimila euro, una manovra che ha consentito di adeguare gli stanziamenti per le attività culturali di fine anno e per l'avvio della programmazione del Campanaccio 2009 per oltre novemila euro, evadere spese legali per circa quindici milaeuro, erogare maggiori contributi alle associazioni locali, nonché far fronte ad un atto ingiuntivo relativo ad una vicenda che risale alla costituzione dell'area della “167” e all'espropriazione dei suoli. L'assemblea ha poi proceduto alla ratifica di due deliberazioni di variazioni al bilancio adottate in via d'urgenza dalla Giunta Comunale e che riguardavano la istituzione o l'incremento di stanziamenti necessari allo svolgimento dei servizi comunali, ovvero raccolta differenziata e implementazione della banca dati unica Ici Tarsu. Vito Bubbico


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METAPONTO - “Le mafie vanno sconfitte dal punto di vista del consenso”. Lo diceva Carlo Alberto Dalla Chiesa, lo ha ribadito Davide Pati (dell'Ufficio di presidenza nazionale di “Libera”, nonché responsabile per i beni confiscati) domenca scorsa a Metaponto, in occasione dell'incontro organizzato da Libera, coordinamento provinciale Matera. Il tema della serata, “Le mafie restituiscono il maltolto”, è emblematico: le mafie ridanno alla comunità quanto hanno estorto con il malaffare, il pizzo e la corruzione. Pati ha presentato il quadro normativo di riferimento, a partire dalla prima legge Rognoni-Latorre del 1982, approvata all'indomani degli omicidi dello stesso Pio Latorre e del generale Dalla Chiesa. Per la prima volta una legge contemplava il reato specifico di associazione a delinquere di stam-

L’associazione materana di don Cozzi ha parlato del recupero dei beni mafiosi

Buon esordio di “Libera” nel Metapontino po mafioso (articolo 416 bis), in forza del quale sono stati assicurati alla giustizia tutti gli affiliati alle cosche, nel maxi-processo incardinato dal pool di Palermo coordinato da Antonino Caponnetto e a seguire in tutti gli altri maxi-processi contro 'ndrangheta, Sacra Corona e da ultimo contro i Basilischi. La legge prevede il sequestro e poi la confisca dei beni immobili e mobili, sulla base delle prove indiziarie anche in assenza di condanna definitiva. Tuttavia, ha ribadito Pati, la legge presentava ancora delle lacune, ovvero non stabiliva l'uso sociale dei beni confiscati e le eventuali modalità di restituzione alla comunità. La legge 109/96,

figlia anch'essa delle due stragi in cui persero la vita Falcone, Borsellino e le rispettive scorte, interveniva per colmare tali lacune, contemplando il coinvolgimento di tutti i soggetti, dall'Agenzia del demanio all'utilizzatore finale. Nella nuova legge venivano ad assumere la funzione delicata di coordinamento i prefetti e sarà proprio l'opera del prefetto Renato Profili a Palermo a dare il via nel 2000 al primo consorzio di Comuni che, con l'aiuto di Libera, di Sviluppo Italia e di Sudgest, metteranno a frutto i beni confiscati al clan dei corleonesi e impiegheranno circa sessanta addetti in sei cooperative sociali, cinque di produzione e una di servi-

zi. La prima cooperativa prenderà il nome di Placido Rizzotto, il sindacalista di Corleone ucciso dalla mafia il 10 Marzo del 1948. Sul modello di quelle siciliane, aggiunge Pati, sono nate altre cooperative: in Calabria (Valle del Marro), nel Lazio e in Puglia (Terre di Puglia) che producono uva, frumento e colture orticole. I prodotti di Libera Terra, trasformati in pasta, vino, sottaceti e sott'oli, venduti nelle botteghe della legalità presenti in tutto il territorio nazionale -è stato detto- hanno tra l'altro la caratteristica di essere biologicamente certificati. Pati ha poi concluso il suo intervento presentando le iniziative di legge promosse da Libera anche

con la raccolta di firme in tutto il territorio nazionale. Tra le proposte spicca il ddl 733, in discussione al Senato, che prevede l'istituzione di un'Agenzia nazionale per la gestione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati a organizzazioni criminali, che affianchi la magistratura e garantisca organicità e sistematicità al processo complessivo di confisca. Nel corso della serata Alessandro Leo, presidente della cooperativa Terre di Puglia- Libera Terra” di Mesagne, ha richiamato l'attenzione sul fenomeno del caporalato, da tempo presente nelle terre del Metapontino e che coinvolge tanti braccianti pugliesi, per poi soffermarsi sulla

descrizione dell'attività della cooperativa, nata nel gennaio del 2008 e che opera sui terreni confiscati al boss Carlo Cantanna, detto “u barone”, il cassiere della Sacra Corona Unita. «Non mancano gli attentati incendiari alle colture, vigneto e frumento, che puntualmente si verificano poco prima del raccolto, ma questo -ha ribadito Leonon ci impedisce di proseguire con convinzione lungo il cammino della legalità». L'iniziativa è proseguita con la Santa Messa officiata da don Marcello Cozzi il quale, commentando la Scrittura, ha invocato, con il salmo, Dio che viene a squarciare i veli della nostra indifferenza, poiché la colpa più grande di cui possiamo macchiarci è quella di vivere senza speranza. Al termine, la degustazione dei prodotti di Libera Terra. provinciamt@luedi.it

Bernalda Hanno iniziato ereditando l’attività di famiglia, ma l’hanno trasformata in business

L’idea geniale del casco in pelle L’avventura e il successo di tre giovani imprenditori BERNALDA - Molti nella storia, ma anche nella nostra parte più contemporanea, hanno parlato di idee e progetti per poter iniziare un'attività e mettere su una grande realtà economica, per sè e per il territorio. Quanti sono riusciti a farlo? Soprattutto in questi ultimi tempi di crisi? Di certo una conta sarebbe inverosimile da fare, ma tra questi numeri, più o meno infinito, ci sono tre giovani bernaldesi che stanno esportando il nome della Basilicata in tutta Italia, non solo come produttrice di beni agroalimentari o per le ricchezze nel sottosuolo; ma ora anche come realtà del mondo della pelletteria. Francesco, Graziano e Leo Santorsola, questi i nomi dei tre giovani imprenditori bernaldesi, che da due anni hanno messo su la “Old Tanner” che produce articoli in pelle. Fino a qui nulla di strano. Ma quando si hanno le idee giuste, ecco che il nome della società diventa leader del territorio lucano e non solo, visto che i tre giovani, in soli due anni, hanno fatto conoscere i loro prodotti nel nord dell'Italia, in Europa e negli Stati Uniti. L'idea?

Francesco, Graziano e Leo Santorsola

Produrre caschi in pelle. Ma a chi può piacere questo prodotto? Certamente a tutti i bikers sparsi per il territorio; e la conferma giunge proprio dalle continue richieste e dalle grandi marche che stanno contattando la socie-

tà bernaldese in questi ultimi mesi. «Il nostro -hanno detto i tre giovani imprenditori- è un lavoro che si pone nella produzione di materiali tipici legati alla pelletteria. Quindi -hanno continuato i tre giovani- pelle e cuoio

sono il nostro pane quotidiano. E qui vorremmo dire che noi usiamo solo prodotti trattati con materiale vegetale; lo facciamo perché per noi è anche molto importante rispettare l'ambiente. Realizziamo tutto a mano all'interno della nostra attività e lo facciamo con la passione che abbiamo ereditato da nostro padre. Siamo partiti dalla produzione di prodotti che si vendono in tutti i negozi per poi approdare a quello che ci sta lanciando sul mercato; mi riferisco al casco in pelle. Infatti, a fronte del grande investimento fatto, questo prodotto ci ha dato la possibilità, già alla chiusura del secondo anno, di chiudere in positivo. Questa è la prova che il prodotto va ed è ben visto da chi ama la moto e i gadget che la rendono ancora più bella. E questi risultati, speriamo in un futuro a noi vicino, ci permetterà di portare anche uno spazio occupazionale nella nostra azienda. Quindi ambiente e lavoro li abbiamo fatti nostri e punti di forza della nostra società. Ora il nostro prodotto si trova in fiera a Milano e possiamo dire che è piaciuto tantissimo, sono arrivati molti

ordini dalla Francia e dall'Austria. Oltre alla fiera di Milano abbiamo esportato il prodotto in Usa e anche qui questo è piaciuto e quindi ci prepariamo a sbarcare anche negli States. E pensare che il tutto è nato quasi per gioco ed ora invece sta diventando una grande realtà. Dico per gioco perché abbiamo pensato a ciò che il giovane sulla moto vuole; da subito abbiamo visto che il casco non è usato da tutti ecco perché ci siamo posti la domanda: E se il casco fosse un modo per essere considerati alla moda? E questa risposta oggi ci viene data da alcune ditte famose che ci hanno commissionato circa 16.000 pezzi. Siamo felici, anche se dobbiamo ringraziare una ditta del Valbasento e le persone che ci hanno sostenuto; e se un domani -concludono i tre giovani bernaldesila Old Tanner, come di fatto sta accedendo, diventerà leader sarà anche grazie a loro». Un sogno che diventa realtà, ma anche tanti buoni temi che vanno dall'ambiente all'occupazione nei progetti di questi tre giovani di Bernalda. Fabio Sirago provinciamt@luedi.it

Bernalda Iniezione di fiducia per gli uomini di mister Gallitelli

Ancora sorrisi in casa rossoblu BERNALDA - Terzo risultato utile consecutivo per gli uomini di mister Gallitelli. TorracoMargarita-Fusco i mattatori della Rigamonti. Sorrisi in casa rossoblu dopo il pari con la prima in classifica, due domeniche fa, poi il successo con la seconda, domenica scorsa ed ora la grande vittoria sulla malcapitata Rigamonti. Gli undici di mister Giuliano Gallitelli ben schierati in campo, e con la concentrazione al massimo, portano a casa i tre punti; ma soprattutto ritrovano la continuità che fino ad ora era venuta a mancare. Le emozioni per tutti i novanta minuti di certo non sono mancate, e non solo per i tre gol messi a segno dal trio meravigliao, ma anche per le tantissime occa-

sioni che i ragazzi del presidente Nunzio Santorsola hanno prodotto e non concretizzato; comunque va bene così, visto che si è riusciti a fare bottino pieno. «Ancora una volta domenica abbiamo dimostrato il nostro valore, quindi la vittoria sulla seconda e il pari sulla prima non erano il frutto della fortuna come qualcuno auspicava e mormorava». Questo il commento dopo la vittoria tra le mura amiche di Domenico Gioia, centrocampista del Bernalda. «Abbiamo ritrovato la retta via -dice Gioia- e queste tre gare ci hanno riportato serenità nello spogliatoio. Nell'ultima di campionato continua l'attaccante rossoblueravamo al completo. Domenica abbiamo vinto con tre gol e con

la difesa che ha respinto ogni timida incursione avversaria. Ecco, quando possiamo schierare i nostri nomi riusciamo a fare quello che ci viene più facile; vincere. Finalmente abbiamo trovato la giusta quadratura e il campo nelle ultime tre partite ce lo ha confermato. Dico questo perchè abbiamo giocato veramente bene dimostrando il nostro spessore tecnico e tattico. Per noi ha segnato prima Torraco, poi nella ripresa Margarita ed infine il giovane Fusco; ma molte altre occasioni le abbiamo sciupate. Abbiamo costruito tantissimo e questo significa che siamo in ottima salute. Quindi il risultato poteva essere ancora più tondo. La vittoria ci sta tutta, mentre quello che non

Nunzio Santorsola

ci va giù è il fatto di occupare il centro della classifica. Ma se il nostro gioco si manterrà su questi livelli siamo sicuri di poter fare un grande salto e piazzarci tra le posizioni alte. Il Rigamonti ha giocato e ci ha fatto giocare, anche se devo dire che per tutti i novanta minuti non abbiamo corso nessun pericolo.

Il merito? E come, dopo aver elogiato l'attacco, non poterlo dare alla difesa che ora è matura e conta di uomini esperti e di giovani che stanno crescendo mentalmente e tatticamente. Ed un grande grazie va al nostro mister, Giuliano Gallitelli, al presidente Nunzio Santorsola». fa.si.


Giovedì 4 dicembre 2008

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Oltre 750 interventi, di cui 200 con tecnica laparoscopica

Inaugurato il nuovo Banco di Napoli

Chirurgia d’eccellenza all’ospedale di Policoro

Policoro è città delle banche Gli istituti salgono a 8

POLICORO - Bilancio annuale positivo per la Chirurgia all'ospedale “Giovanni Paolo II” di Policoro, in un solo anno, infatti, sono stati eseguiti 750 interventi complessivi di cui circa 200 con tecnica Laparoscopica. Il Direttore del Uo, Vincenzo Sassone, che in applicazione della direttiva regionale ha accorpato la Chirurgia d'Urgenza e la Chirurgia Generale, in una nota, fa rilevare che: «Molti eventi traumatici sono diminuiti rispetto al passato grazie alla doppia corsia sulla statale 106 jonica, che ha reso meno probabili gli incidenti frontali, e all'aumentata attività di prevenzione nel mondo agricolo, dove si registra un calo dei traumi da lavoro. E' anche migliorata l'organizzazione degli interventi. Il paziente che ha subìto un trauma, dal momento in cui arriva in ospedale al momento in cui entra in sala operatoria, dopo essere stato sottoposto a tutte le indagini diagnostiche ne-

Un’operazione chirurgica

cessarie, segue dei percorsi ben definiti e in tempi ristretti al necessario». Di routine, per il primario Sassone e la sua èquipe, anche la tecnica laparoscopica, introdotta alcuni anni fa nel nosocomio jonico, dal medico-chirurgo Enrico Restini, con il quale era stata sottoscritta una apposita convenzione, cui hanno fat-

to seguito, per il responsdabile dell'unità operativa anche master specifici presso la struttura di chirurgia dell'Umberto I di Roma, diretta dal professore Emanuele Lezoche. «La Laparoscopia -sottolinea il chirurgo Sassone- è più richiesta rispetto ai tradizionali interventi chirurgici, perché è meno invasiva e riduce di molto la sofferenza, oltre a necessitare di meno giorni di degenza ospedaliera. Il dato significativo è che fino ad ora non vi è stato un solo caso in cui si è resa necessaria la conversione, vale a dire che siamo stati costretti a passare nel corso di un intervento dalla tecnica laparoscopica a quella tradizionale. Da qualche tempo viene anche eseguita la Laparoscopia pediatrica, dal momento che si dispone di attrezzature di prim'ordine e vengono eseguiti anche interventi sulle ernie del Laparocele. Risultati eccellenti ha dato anche la campagna contro le emorroidi e la

stipsi e più che soddisfacente sono le tecniche d'avanguardia e non invasive che si stanno utilizzando per la patologia emorroidale e del prolasso». Intensa l'attività del responsabile dell'Unità di Chirurgia, infatti nella nota dell'Asl 5 si legge: «Vincenzo Sassone è anche uno dei 12 componenti del consiglio nazionale della Società Italiana di Chirurgia d'Urgenza e del Trauma. Il Presidente della prestigiosa Associazione è il prof. Cennamo Direttore della Chirurgia d'Urgenza dell'Università di Napoli. Tra le attività dell'Associazione vi è quella di definire le linee guida a livello nazionale e comunque rappresenta un momento di scambio di esperienze che arricchisce i professionisti e soprattutto per le strutture poste in aree più marginali, rappresenta un luogo privilegiato di confronto professionale». Anna Carone provinciamt@luedi.it

Via libera in Consiglio alle urbanizzazioni

Presto gli altri lotti per l’artigianato POLICORO - La massima assise comunale ha approvato nei giorni scorsi, all'unanimità, tre ordini del giorno che prevedono investimenti sul territorio comunale. Il primo riguarda la riapertura dei termini, terza e ultima proroga, per le opere di urbanizzazione primaria nelle zona D/1 e D/7, alcune già iniziate, altre da iniziare e qualcuna con domanda già inoltrata e in attesa di decreto sindacale; oltre alla possibilità, come ha illustrato l'assessore alle Attività produttive, Nicola Trupo (Città Nuova), di nuovi bandi per l'assegnazione di lotti produttivi in un'area a vocazione artigianale. E anche in questo caso c'è stata una compartecipazione di fondi della regione per 500mila euro sulle opere di urbanizzazione da fare. Per Franco Labriola (Pd), sensibilizzare gli imprenditori in un periodo così difficile per la crisi finanziaria è sicuramente lodevole; stesso discorso del capogruppo del Pd, Gia-

nluca Marrese, preannunciando il voto favorevole anche della minoranza. Gli altri due punti hanno riguardato la variazione urbanistica al Piano particolareggiato della zona Lido (ex Delfino) all'interno della quale grazie all'approvazione di due ordini del giorno ci saranno investimenti turistici, in linea con la vocazione del territorio a due passi dal mare; l'abbattimento di alcuni scheletri di prefabbricati da anni giacenti in quella zona e il miglioramento del sistema viario intorno al quale sorgeranno le strutture turistiche, secondo il relatore, Domenico Bianco, capogruppo di FI verso il Pdl, che ha anche aggiunto come siano arrivati tutti i pareri da parte delle commissioni preposte, a partire da quella paesaggistica regionale. Fabiano Montesano (Pd), si è detto favorevole alla variante che riqualifica una zona fatiscente; sollecitando però un dibattito approfondito sul piano d'ambito di tutta la zona Lido senza mettere più in campo

La città Policoro. Ai voti del Consiglio le nuove urbanizzazioni

strumenti come le varianti che pregiudicano la crescita armonica e turistica della Policoro 2. Labriola (Pd) ha dato parere positivo alla variante ripetendo un suo vecchio concetto: il piano d'ambito deve essere la cerniera tra la zona urbana e quella marina, ed anche Marrese (Pd) ha espresso voto favorevole purchè venga rispettata la vocazione turistica. ga.el.

L’inaugurazione del nuovo Banco di Napoli a Policoro

POLICORO - Inaugurare una banca in periodi di crisi può sembrare un paradosso, ma in realtà come dicevano gli economisti del passato bisogna investire durante la congiuntura negativa, per raccogliere i frutti nel periodo di boom economico. E a giudicare dal buffet offerto agli ospiti la nuova filiale del Banco di Napoli/Imi San Paolo, gruppo Intesa, ha intenzione di diventare la prima banca del centro jonico, sia come raccolta di risparmio, che come impieghi. La fusione avvenuta a livello nazionale è arrivata anche a Policoro con l'apertura del ristrutturato istituto di credito di via Sinisi, già Banca Intesa. Ieri sera all'inaugurazione ufficiale c'erano tutti i dipendenti, 10, e i colleghi dell'altra filiale, più piccola, di via Siris, oltre ai rappresentanti istituzionali, tra cui il sindaco, Nicola Lopatriello, il consigliere regionale, Antonio Di Sanza, e l'assessore provinciale, Franco Labriola; oltre alle forze dell'ordine e a don Carlo Ferrarotti per la benedizione di rito. A guidarla il giovane, ma con una lunga carriera bancaria alle spalle, Antonio Di Sanza, policorese doc, il quale nel ringraziare tutti i presenti ha voluto ricordare la territorialità della banca che guida, la prima a livello nazionale dopo la fusione, in un'area strategica: «Dove ci sono altre 8 banche in una città che conta 15mila abitanti. Sembrerebbero tante, ma se consideriamo tutto il com-

Policoro Incidente di percorso con il Sant’Arcangelo, complice un arbitraggio infelice

Un altro mezzo passo falso del Borussia POLICORO - Dopo la sconfitta rimediata contro i giallorossi valdagrini, arriva un altro passo falso per il Borussia. Quello contro il Sant'Arcangelo, poteva sembrare un incidente di percorso, la squadra veniva da una lunga striscia positiva e uno stop ci poteva anche stare; però domenica è arrivato il pareggio con il Lagopesole, squadra abbordabile, partita che il Borussia doveva e poteva far sua, ma così non è stato. Il pareggio ha evidenziato problemi che mister Viola dovrà assolutamente risolvere se vuole respirare aria di alta classifica. A giustificare il risultato, qualche scusante si potrebbe trovare nelle pessime condizioni del terreno di gioco. Un campo, quello di Policoro, con un manto erboso già di suo poco curato e reso impraticabile dalle piogge cadute nei giorni precedenti. Viene spontaneo chiedersi, possibile che nessuno possa far

Schettino del Borussia

nulla per migliorare tale situazione? Possibile che due società che usano quotidianamente lo stadio, non siano in grado di sollecitare chi di dovuto per migliorare il terreno di gara e avere un campo di calcio degno di questo nome? Poi, se volessimo scagionare del tutto la squadra, possiamo anche dire, che domenica il direttore di ga-

ra, non è stato proprio all'altezza della situazione, ha negato un netto calcio di rigore ai padroni di casa, ha spezzettato il gioco con interruzioni lunghe, al limite della decenza, non permettendo di giocare. Inoltre le assenze di due calciatori come Schettino e Graziano, indispensabili per gli schemi di mister Viola, hanno pesato, probabilmente, più di quanto si poteva immaginare. Tutto ciò, ha comportato la perdita del primo posto in classifica, il Tolve ha riconquistato il primato ed è a un punto dal Borussia che si trova ora in compagnia del Miglionico e del Viggiano. Ironia della sorte, il calendario ha deciso che domenica, il Borussia affronterà fuori casa, proprio il Tolve, quindi, mister Viola dovrà preparare al meglio la sfida per strappare un risultato positivo su un campo difficile e ostile. Roberto Martino

prensorio e la concentrazione di interessi economici non sono poi così numerose». Infatti, secondo il giovane direttore l'utenza c'è: «Grazie anche al contributo dei paesi limitrofi, che vedono Policoro come il riferimento naturale della fascia jonica». Rispetto a prima con la ristrutturazione avvenuta non cambia nulla se non: «Il nuovo servizio Self, uno sportello computerizzato vero e proprio per effettuare le operazioni di versamento, bonifici e quant'altro», continua Di Sanza. Per chi si volesse servire di quello umano, negli orari di apertura, sono tre le postazioni presenti con altrettanti operatori. Poi spazi aperti e senza segreti per l'utenza: via i vetri che separavano bancari e clienti e tutte le operazioni e le informazioni vengono effettuate alla luce del sole: all'insegna della trasparenza. Uno spazio accoglienza confortevole dove un operatore è pronto a supportare il risparmiatore e indirizzarlo verso l'operatore più idoneo alle sue esigenze. Poi un accenno del direttore al momento difficile che sta attraversando il Paese: «Dire che non c'è crisi è sbagliato, però gli interventi del Governo sono stati salutari nel salvare banche, clienti e risparmio. Ora però c'è bisogno di una iniezione di fiducia sia da parte nostra che del sistema produttivo per risollevare le sorti di un grande Paese qual è l'Italia». Gabriele Elia provinciamt@luedi.it

La Cgil di Policoro incontra i suoi iscritti sullo sciopero generale POLICORO - La Camera del lavoro del centro jonico della Cgil (Confederazione generale italiani lavoratori) ha organizzato per oggi, alle ore 16.30, presso la sala consiliare “Nicola Montesano” del Palazzo di città un'assemblea pubblica aperta ad iscritti e simpatizzanti: verso lo sciopero generale del 12 dicembre. Infatti il sindacato più rappresentativo italiano, guidato a Policoro da qualche mese dal giovane Rocco Di Matteo, analizzerà nella seduta odierna il pacchetto anticrisi messo in campo dal Governo nazionale per combattere le nuove povertà: dalla social card ai bonus per le famiglie, passando attraverso gli incentivi contro il caro mutui. Un focus sulle criticità di questi interventi saranno oggetto di dibattito nella serata di oggi prima della grande adunata a Roma venerdì 12. L’inziativa della Cgil è stata ampiamente discussa nei giorni scorsi in diverse sedi dei comuni materani. ga.el.


Rubriche

Giovedì 4 dicembre 2008

LOTTO&CONCORSI

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Sulle ruote di Bari, Torino e Venezia grazie alle nostre previsioni

Centrati tre estratti ROMA – La prima estrazione di dicembre è fatale al 14 (l'ubriaco), subalterno di Venezia, che si è fermato a quota 97. Gli altri assenti che hanno fatto capolino sono in ordine di anzianità il 16 settimo di Torino dopo 56 turni, il 77 ottavo di Palermo dopo 53, il 17 quinto di Firenze dopo 47, l'85 quarto di Cagliari dopo 40, il 61 quarto della Nazionale dopo 39, il 6 nono di Milano e il 42 decimo di Firenze, dopo 38. I due "centenari" hanno allungato la rispettiva striscia negativa: il 43 di Venezia si è portato a quota 110 e il 41 di Torino ha raggiunto le 103 estrazioni nulle. Sul terzo gradino del podio c'è il 49 di Palermo con 97 assenze. I dieci numeri che si sono ripetuti due o tre volte fra i cinquanta estratti sulle dieci ruote non hanno sviluppato combinazioni bivalenti. Nei raggruppamenti numerici segnaliamo il terno di cadenza 7 (17-4777) a Milano, il terno di figura 6 (33-5187) a Roma, l'ambo gemello 22-66 a Venezia, l'ambo vertibile 14-41 a Firenze, l'ambo complementare 8-82 a Bari. NAZIONALE - I numeri di cadenza 9 e quelli di figura 5 reclamano il gioco, ancorate degli ambi alle combinazioni 3949-69-79-89 e 5-32-50-77-86. Previsione speciale 18-62 per estratto ed ambo. BARI -Vinto l'estratto con il 32 della previsione speciale. Per ambo e terno la cifra 6 pura che non sviluppa giochi da 96 estrazioni, prendete spunti dalla cinquina 26-46-60-68-86. Tra le figure, invece, è interessante per ambo quella del 6 con la serie 15-24-33-51-69. Previsione speciale 8-45 per estratto ed ambo. CAGLIARI - Per ambo la cadenza del 5 e ancorateli alla serie 25-35-45-65-85. Spunti interessanti per ambo sono offerti dalla decina cabalistica 10/19 con la combinazione 10-13-14-15-17. Previsione speciale 10-88 per estratto ed ambo. FIRENZE - Per ambo le nostre preferenze sulla figura del 9 e alla serie 9-2736-45-81. Interessante anche la cadenza 3 con la serie 3-13-33-63-73. Previsione speciale 7-12 per estratto ed ambo GENOVA - La decina 51/60 non sviluppa giochi da 57 estrazioni, per ambo e terno prendete spunti dalla serie 5152-53-54-59. La cadenza 1 è ferma da 50 estrazioni, combinate ambi e terni nella serie 21-41-51-71-81. Previsione speciale 18-64 per estratto ed ambo. MILANO - Avevamo previsto ambi con la controfigura 3 ed è uscita la coppia 3-47. La cadenza 0 con la serie 20-3050-60-80 e la decina cabalistica 30/39 con la serie 34-35-36-37-38 sono attese al varco con qualche ambo. Previsione speciale 56-90 per estratto ed ambo NAPOLI - La cadenza 4 è attesa da 58 turni, formate ambi e terni nella serie

SCACCHI

2 29 88 68 23 11 9 49 77 41 43

72 96 67 70 86 76 57 97 74 103 110

3 62 13 8 54 28 59 1 59 68 40

68 96 54 61 58 56 57 72 71 89 69

69 4 86 90 83 84 56 79 35 24 81

37 72 40 51 49 51 49 61 58 64 60

Pronostico concorso n. 146 (del 04/12/2008) 9 11 21 29 45 60 74 81 Il sistema integrale di 8 numeri sviluppa 28 combinazioni. Il costo della giocata è di 14 euro. I numeri più frequenti e più in ritardo calcolati a partire dal concorso n. 87 del 1997, primo concorso ufficiale del SuperEnalotto. Numero Frequenza Numero 88 127 56 81 127 69 85 123 62 3 120 64 55 120 87 82 120 29 86 120 38 90 120 18 80 119 12 1 118 36

Ritardo 57 48 44 43 42 39 34 32 31 31

Gli ambi di Dicembre

BRIDGE

Gli azzurri alle olimpiadi di Dresda da tutti per il suo straordinario talento che senza dubbio lo farà ulteriormente crescere. La sua vittoria contro il GM svedese Berg è davvero una perla, che certamente troverà posto nelle future antologie scacchistiche. Caruana - Berg (7° turno Italia-Svezia) 1. e4 e6 2. d4 d5 3. Cc3 dxe4 4. Cxe4 Cd7 5. Cf3 Cgf6 6. Cxf6+ Cxf6 7. Ad3 c5 8. dxc5 Axc5 9. De2 O-O 10. O-O b6 11. Ag5 Ab7 12. Tad1 Dc7 13. Ce5 Tfd8 14. Rh1 Ae7 15. Tde1 h6 16. Ah4 Cd5 17. Ag3 Ad6 18. De4 Cf6 19. Dh4 Cd7 20. Cxf7! (l'inizio di una combinazione stile Tal) Rxf7 21. Txe6! (un secondo sacrificio di pezzo: che coraggio!) Cc5 22. Txd6! Txd6 23. Df4+ Re7 24. Te1+ Rd7 25. Ab5+ Ac6 26. Df5+ Ce6 27. Axd6 Dxd6 raggiungendo la posizione raffigurata in diagramma. Lasciamo al lettore il piacere di scoprire la mossa vincente: Dell'ottima prestazione delle nostre azzurre parleremo nella prossima puntata.

55 59 37 45 33 33 63 8 23 90 87

14-24-34-54-84. Per ambo e terno figura sione speciale. La cadenza 0 è attesa da 6 con la serie 15-42-51-69-87. Previsio- 77 turni, per ambo e terno la serie 11-3141-61-71. Per ambo c’è la figura 5 con la ne speciale 14-32 per estratto ed ambo. PALERMO - La controfigura 2 con la serie 14-23-32-41-50. Previsione speciaserie 2-13-24-35-57 e cadenza 5 con la le 43-56 per ambo e ambata. TUTTE - Le terzine da giocare prevacinquina 15-35-55-65-75 sono interessanti per ambo. Previsione speciale 34- lentemente per ambo: 13-34-49, 23-5781, 12-35-63, 41-48-70, 4-43-55 48 per estratto ed ambo. ROMA - Da 60 estrazioni non dà risultati la controfigura del 3, cercate ambi e terni nella UNDICI RUOTE di MARIA D’AUTUNNO serie 3-14-25-36-69. La decina cabalistica 60/69 è statisticamente interessante, la serie 62-63-65-66-67 può darvi spunti interes- IL gioco dell’ambo secco risulta es60 - 11 santi per ambo. Previ- sere il più seguito da parte di tutti gli sione speciale 67-85 per appassionati del gioco del lotto. Nel 5 - 60 estratto ed ambo. “Magico” mondo dei 90 numeri del TORINO - Vinto l'e- lotto esistono delle combinazioni 9 - 90 stratto con il 2 della particolarmente “fortunate” abbiprevisione speciale. nate ai vari mesi dell’anno. Le cop17 - 6 La figura 7 è ferma da pie di ambi più uscite nei vari mesi di 59 turni, formate ambi Dicembre si possono giocare su 90 - 75 e terni nella serie 16-34- tutte le ruote, o su ruota di prefe61-70-88. La cadenza 8 renza per tutto il corso del mese. 53 - 24 con cinquina 18-48-5878-88 è in fase evolutiva MESE DI DICEMBRE Per informazioni e chiarimenti teleper ambo. Previsione fonare 348-8024342 da martedì a speciale 41-89 per 12 - 34 sabato dalle 17.00 alle 18.30 o doestratto ed ambo. po le 21,30. Troverete le mie tecniVENEZIA - Preso il 20 - 45 che su BancoLotto di Dicembre. 14, estratto ella previ-

di PASQUALE GRANDE

ALLE recenti Olimpiadi di Dresda, vinte dall'Armenia, l'Italia si è classificata al 41° posto, realizzando 13 punti (+6, =1, -4). Un risultato onorevole che in sostanza conferma il pronostico della vigilia che la vedeva, come elo medio, situata al 44° posto della lista mondiale. Gli azzurri sono stati sconfitti negli incontri con: Armenia (40), Inghilterra (2,5-1,5), Ungheria (3-1), Lituania (2,5-1,5). Hanno vinto contro gli Emirati Arabi (2,51,5), Andorra (4-0) Svizzera (2,5-1,5), Sud Africa (31), Repubblica Domenicana (3,5-0,5),Tajikistan (40), e hanno realizzato un solo pareggio con la Svezia (2-2). I risultati individuali dei nostri cinque altleti sono stati: F. Caruana 7,5 su 11, M. Godena 5,5 su 9, L. Shytaj 4,5 su 9, S. Brunello 5 su 9, D. Rombaldoni 3 su 6. Spicca, come si vede, la prestazione del giovane Fabiano Caruana in prima scacchiera, un giocatore ormai affermatosi a livello internazionale, e temuto

44 75 52 59 52 55 54 65 63 71 63

CARUANA - BERG: il bianco muove e vince

Soluzione: Caruana ha giocato 28. Txe6!! e il suo avversario ha abbandonato; infatti se 28…; Dd1+ segue 29.Te1 con scacco di scoperta e vince; mentre se 28….; Dxe6 29.Axc6+; Rd6 30.Dxe6+ e vince. Non andava invece 28.Dxe6?; Dxe6 29.Txe6; (29.Axc6+;Dxc6) Axb5!. La variante 28.Axc6+; Dxc6 29.Df7+ seppur vantaggiosa per il bianco, lascia al nero delle chans difensive

di VITTORIO CATANZARO

Attacco contro gli slam NELLO scorso mese di ottobre ci siamo occupati degli attacchi. Quando si inizia il gioco è fondamentale selezionare un attacco che: – non regali una o più prese – metta la difesa nella condizione di battere il contratto. Continuando ad esaminare gli attacchi attivi, quando si è lunghi in atout e si cerca di mandare fuori gioco il dichiarante, tentando di fargli perdere il controllo della mano, è necessario attaccare nel proprio miglior colore e rigiocarci ogni volta che si prende la mano. Ancora un ottimo attacco è quello in atout. Tali attacchi si rivelano necessari per tentare di conservare dei valori in un seme laterale del dichiarante. Sono da consigliare quando la linea difensiva possiede la maggior parte dei punti o quando il compagno ha trasformato un contro da informativo a punitivo. Attacchi passivi: quando, con ogni probabilità le mani degli avversari sono regolari e non si temono giochi di taglio o di affrancamento, è consigliabile un attacco passivo. Quindi in un colore 3ª o 4ª senza valori oppure ancora nel colore d'atout. Da rilevare che a colore, sotto l'asso, non è mai consigliabile attaccare mentre con una lunga nel colore d'intervento del vostro partner non è da disdegnare l'attacco con un ono-

re alto, onde conservare la mano e decidere la prosecuzione dopo visto il morto. Inoltre a parità di onori, un colore lungo è meno pericoloso di uno corto, mentre l'attacco in un colore dichiarato dal morto deve essere considerato solo in mancanza di meglio, perché spesso contribuisce all'affrancamento di tale colore e fa perdere un tempo prezioso. Attacchi contro gli slam a colore. In linea di massima valgono i principi sinora esposti, benché l'alto livello del contratto accentui l'importanza dell'attacco. Contro le mani supposte regolari è necessario non far dono, alla prima carta, della presa eventualmente mancante: una testa di sequenza è sempre raccomandabile. Se invece si sospetta che una lunga laterale è o possa essere stabilizzata può essere consigliabile attaccare sotto un onore alto (re o donna) in un colore non chiamato. Anche l'attacco di singolo può essere valido a condizione che la mano sia quasi nulla e si spera che il partner possegga l'asso nel colore d'attacco o in quello d'atout. Contro un grande slam bisogna invece pazientare ed, in genere, l'attacco consigliato, in mancanza di una sequenza di onori, è sempre quello in atout.


Sport

IL MILAN SU AGGER LIVERPOOL – Secondo la stampa inglese Daniel Agger è nel mirino del Milan. Il difensore del Liverpool, classe 1984, è legato ai Reds fino al giugno del 2010 e sta già discutendo del rinnovo con il club per il quale però ci sarebbero delle difficoltà

EUROPEO UNDER 21: I GIRONI

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Giovedì 4 dicembre 2008

ROMA - L'Italia Under 21 di calcio giocherà contro Svezia, Bielorussia e Serbia nella fase finale dell’Europeo 2009, in programma in Svezia dal 15 al 29 giugno. Nel girone B sono state invece inserite Spagna, Germania, Inghilterra e Finlandia.

REDAZIONE: via Rossini, 2 - 87040 Castrolibero (CS) - Tel. (0984) 852828 - Fax (0984) 853893 - E-mail: ilquotidiano.sport@finedit.com

Calcio Ai rossoneri, in dieci per l’espulsione di Emerson, non basta il gol di Shevchenko

Pandev porta la Lazio ai quarti A San Siro Milan eliminato dopo i tempi supplementari MILAN LAZIO

1 2

MILAN (4-3-3): Dida 7; Antonini 6.5 (32'st Jankulovski 6), Senderos 6, Kaladze 6, Favalli 6; Flamini 5, Emerson 6.5, Seedorf 5.5 (26'st Zambrotta 6); Kakà 6.5, Ronaldinho 6; Shevchenko 6 (40'st Cardacio sv). In panchina: Kalac, Maldini, Darmian, Strasser. Allenatore: Ancelotti 6. LAZIO (4-4-2): Muslera 6; De Silvestri 6, Diakite 6.5, Rozenhal 6, Kolarov 6.5; Foggia 6.5, Dabo 6 (40'st Mauri sv), Ledesma 6, Lichtsteiner 6.5 (42'pt Meghni 5); Pandev 6.5, Rocchi 6 (28'st Zarate 6.5). In panchina: Carrizo, Cribari, Brocchi, Belleri. Allenatore: Rossi 6,5. ARBITRO: Ayroldi di Molfetta 5. MARCATORI: 32'st Shevchenko, 42'st Zarate (rigore), 2'pts Pandev. NOTE: serata fredda e nebbiosa, terreno in mediocri condizioni, spettatori 4.000, angoli 8-4 per la Lazio. Espulso al 21' st Emerson per doppia ammonizione. Ammoniti Rozenhal, Kaladze, Cardacio, Diakite, Zarate. Recupero: 3'; 4'; 0'; 0'. MILANO –Dopo la netta sconfitta di Palermo in campionato (3-1 domenica scorsa), il Milan perde anche in casa con la Lazio e deve dire addio alla Tim Cup. Sono i biancocelesti ad approdare ai quarti di finale, dove affronteranno una tra Fiorentina e Torino (match in programma il 19 dicembre). Il Milan era passato in vantaggio al 32' della ripresa con Shevchenko, è stato raggiungo al 42' da un rigore trasformato da Zarate e superato al 2' del primo supplementare in virtù di una rete segnata da Pandev. Ancelotti si affida in attacco al trio Kakà, Ronaldinho e Shevchenko, mentre Delio Rossi schiera Foggia,

Il boemo premiato ieri a Roma

Zeman su Mourinho «Un po’ è come me»

Diakitè sovrasta Kakà in un contrasto aereo

Rocchi e Pandev. Il primo tempo non è pimpante, probabilmente complice la paura di salutare anzitempo la competizione. I quarti di finale della Tim Cup, in palio stasera a San Siro, sono molto importanti per entrambe le società. Dida è tra i protagonisti: ormai tenuto in naftalina dal tecnico milanista, questa sera è stato chiamato in causa ed ha risposto secondo le aspettative. Decisivo, nel primo tempo, su Ledesma, Lichsteiner, Kolarov e nel finale su Pandev: ha così salvato la sua rete ed ha permesso che il risultato non si spostasse rispetto a quello iniziale. Dall’altra parte, anche Muslera ha fatto la sua parte in particolare su Shevchenko, tra i più attivi in

avanti. Nella ripresa, è ancora Dida il protagonista: al 9' è miracoloso sulla girata in area di Pandev ed al 22', con il Milan da poco in dieci per l'espulsione (somma ammonizioni) di Emerson, leva letteralmente dalla porta una grande punizione di Kolarov. Ma è il Milan in dieci a passare in vantaggio al 32' con Shevchenko: l’ucraino si presenta al limite, prova a calciare con il destro, si porta la palla sul sinistro e mette alle spalle di Muslera. I rossoneri sembrano crederci, il tempo passa, ma i biancocelesti non mollano ed impegnano ancora Dida al 39' con un diagonale di De Silvestri da fuori parato a terra dal portiere brasiliano. Ma nulla può Dida al 42' quando Favalli

commette fallo in area su Pandev e provoca il penalty calciato e realizzato da Zarate che rimette il punteggio in parità e manda le due squadre ai supplementari. Dopo 2' dell’overtime è Pandev a rompere il ghiaccio ed a portare in vantaggio i laziali con un tocco da due passi dopo un precedente intervento di Dida. La reazione della squadra di Ancelotti non tarda ad arrivare e si concretizza dopo 5' con il palo colpito da Ronaldinho su punizione. La Lazio spezzetta il gioco nel tentativo di arrivare al triplice fischio, ma Dida riesce ancora a farsi notare per la sua prontezza all’8' del secondo supplementare respingendo una conclusione da due passi di Foggia. (AGI) Red/Noc 032324 DIC 08

ROMA – «Mourinho come me? Lui è uno dei pochi che dice quello che pensa e io ho sempre cercato di dire quello che pensavo. Forse poi lui se lo può permettere, e io no: ma questo è un discorso diverso». Risponde così Zedenek Zeman a chi gli fa notare una certa somiglianza nei comportamenti con l’allenatore portoghese dell’Inter. Il mister boemo, per sua stessa ammissione «un pò fuori dal calcio», ha ricevuto nella sala “Caduti di Nassirya” del Senato, dall’Associazione cuori Neroazzurri, il premio per l’etica sportiva, ospitato dall’Inter Club di Palazzo Madama e dal suo presidente il senatore Benedetto Adragna. «Zeman è una di quelle personalità che si distingue dalla massa in virtù di un lavoro etico e trasparente – ha spiegato il presidente dell’associazione, Stefano Vergani - è grazie a persone come lui, che prima di essere un serio professionista è un grande uomo in campo e fuori, se il calcio può sperare di tornare ad essere scuola di vita». Nel corso della cerimonia di premiazione, Zeman è stato accostato all’attuale tecnico dell’Inter, Josè Mourinho, poichè «nessuno dei due è scontato come personaggio». «A parte il fatto che a voi dell’Inter io piaccio perchè contro di voi ho sempre fatto pochissimi risultati –ha risposto Zeman ai parlamentari nerazzurri - cre-

do che Mourinho è uno dei pochi che dice quello che pensa e io ho sempre cercato di dire quello che pensavo. Magari poi che lui se lo può permettere e io no è un discorso diverso». «Sul piano tattico non credo che abbia portato grosse novità – ha poi aggiunto l’allenatore sicuramente ha a disposizione una rosa di calciatori molto importante e quindi ha grande scelta. Poi, per quanto riguarda la gestione del gruppo, credo che lo sappia fare con grande personalità. Certo, usa il bastone per quelli che segnano e la carota per quelli che non fanno gol e, a volte, si potrebbe anche fare il contrario». Dopo lo Special-one Zeman è passato a parlare di uno dei suoi più grandi pupilli: Francesco Totti. «Totti è uno dei più grandi talenti del calcio ma è normale che si possano avere dei periodi negativi. Nel suo caso però dipendono solo dagli infortuni. Un giocatore come lui non si può mettere in discussione». L’ultima battuta è riservata al Pallone d’Oro a Cristiano Ronaldo: «Per quanto fatto nella passata stagione credo che sia stato giusto dare il Pallone d’oro a lui – l'ammissione di Zeman - ha fatto un gradissimo campionato col Manchester e ha fatto bene anche con la Nazionale. E poi, visto che è giovane, penso ne vincerà anche altri».

Vince il Liegi. Ai blucerchiati potrebbe non bastare battere il Siviglia Coppa Uefa. Bianconeri avanti. Partita sospesa per dieci minuti

Sampdoria, adesso si fa dura Quagliarella-Obodo: Udinese ok ST.LIEGI SAMPDORIA

3 0

STANDARD LIEGI (4-3-3): Aragon 6 (39' st De Vriendt sv); Camozzato 6, Onyewu 7, Sarr 6.5, Dante 6; Witsel 6, Defour 6.5, Goreux 6; De Camargo 7.5 (29' st Nicaise 6), Mbokani 6, Jovanovic 7.5 (45' st Mangala sv). In panchina: Toema, Mulemo, Mikulic, Benko. Allenatore: Boloni 7. SAMPDORIA (3-5-2): Castellazzi 6; Campagnaro 5 (10' st Gastaldello 6), Lucchini 5.5, Bottinelli 5; Stankevicius 5 (21' st Pieri 6), Delvecchio 5, Dessena 5.5, Franceschini 5, Ziegler 6; Bonazzoli 5, Fornaroli 5 (10' st Cassano 5). In panchina: Fiorillo, Ac-

cardi, Sammarco, Bellucci. Allenatore: Mazzarri 5. ARBITRO: Tony Chapron (Francia) 6 MARCATORI: 23' pt De Camargo, 35' pt Onyewu, 43' Jovanovic. NOTE: Serata fredda, terreno in buone condizioni. Spettatori: 30.000 circa. Ammoniti: Franceschini, Lucchini, Goreux, Mbokani, Dante, Delvecchio. Angoli: 4-3. Recuperi: 1' pt e 5' st. LIEGI - Sampdoria travolta a Liegi nella quarta giornata del gruppo C di Coppa Uefa. Lo Standard si impone con un netto 3-0, festeggia la qualificazione ai sedicesimi di finale e complica notevolmente il cammino dei blucerchiati che adesso, anche

battendo il Siviglia nell’ultima gara casalinga, rischiano di non passare il turno. Partita già chiusa nel primo tempo, i belgi partono fortissimo e mettono alle corde una Samp con la testa al derby di domenica con il Genoa e con Cassano in panchina. Al 23' Standard in vantaggio grazie ad un colpo di testa di De Camargo su assist di Jovanovic. Al 35' il raddoppio, lo sigla Onyewu, ancora di testa. Al 42' contropiede dei padroni di casa che, con Jovanovic, si portano sul 3-0. Al 10' della ripresa entra Cassano, ma la Sampdoria è assente e rischia di prendere anche la quarta rete. Finisce 3-0, lo Standard vola a quota 9 punti, la Samp resta a 4 al terzo posto.

UDINESE D.ZAGABRIA

2 1

UDINESE (3-4-3): Handanovic 6; Sala 6, Domizzi 6, Felipe 6; Nef 6 (24' st Motta 6), Inler 6, Obodo 6.5, Lukovic 6 (29' st D’Agostino sv); Pepe 6.5 (34' st Sanchez sv), Quagliarella 6.5, Di Natale 6. In panchina: Belardi, Coda, Tissone, Floro Flores. Allenatore: Marino 6. DINAMO ZAGABRIA (4-23-1): Butina 6.5; Etto 6 (18' st Sokota 6), Drpic 6, Biscan 6.5, Hrgovic 6; Vrdoljak 5.5, Ibanez 5.5 (1' st Badelj 6.5); Mikic 6, Sammir 5.5, Tomic 5.5; Balaban 5.5 (10' st Tadic 6). In panchina: Kelava, Lovren, Chago, Herceg. Allenatore: Vlak 6. ARBITRO: Yefet (Israele) 6.

MARCATORI: 4' pt Quagliarella, 32' st Obodo, 47' st Biscan NOTE: Serata fresca, terreno in discrete condizioni. Spettatori: 8 mila circa. Ammoniti: Vrdoljak, Drpic. Angoli: 3-1 per l’Udinese. Recupero: 1' pt; 4' st. UDINE - L'Udinese ha battuto 2-1 la Dinamo Zagabria, un successo che apre le porte dei sedicesimi ai bianconeri. L’Udinese a segno dopo appena 5': bella discesa di Di Natale, cross al centro per Quagliarella che con un rasoterrra da pochi passi infila Butina firmando la sua terza rete in Uefa. Al 32' st l’arbitro manda tutti negli spogliatoi dopo le intemperanze dei tifosi croati che lanciano sul campo fumo-

geni e petardi. Si riprende dopo circa 10' di sospensione e l’Udinese raddoppia: cross di Pepe per Obodo che di piatto infila davanti la porta. Al 47' il 2-1 con colpo di testa di Biscan e tocco finale di Motta.


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Sport Prima Divisione Tommaso Dei prova a rialzare il Potenza dalla coda

Giovedì 4 dicembre 2008

«Il rimedio? Una vittoria» La società pensa già alle scelte per il mercato Tra crisi societaria e recuperi importanti

Pescara, tifosi mobilitati Di Vicino e Cardinale ci sono IL PESCARA CALCIO attraversa il momento più delicato della sua ultrasettantennale storia, ma i propri sostenitori reagiscono, non si arrendono ed anzi provano a combattere concretamente questa delicata fase con una iniziativa lodevole. E’ nata, infatti, l’associazione di promozione sociale “Pescara siamo noi”, al fine di consentire di superare questo difficile momento. Una sorta di raccolta fondi a beneficio dei calciatori che possa durare almeno fino a quando un gruppo societario non subentri all’attuale. Nel frattempo è rimbalzata agli onori della cronaca l’iniziativa di un gruppo abbastanza folto (13) di calciatori che hanno messo in mora la società. Si tratta per lo più di giovani e dei locali tra i quali spiccano i nomi di Pomante, Felci e Vitale. Il ragionamento che balza agli occhi è che proprio una delle forze dominanti di questa squadra, il gruppo, stia venendo meno. C’è stata una spaccatura notevole tra la vecchia guardia e quelli vicini, per così dire, all’ex patron Soglia - presumibilmente - perchè tra questi molti hanno ricevuto la corresponsione degli stipendi. Fatto sta che il gesto della messa in mora è di particolare importanza, visto che se tra 20 giorni tutti questi calciatori non saranno pagati sarà automatica la procedura di avvio del fallimento e gli atleti saranno liberi da vincoli di tesseramento. E vicino all’apertura del mercato di gennaio potrebbe voler dire molto. Intanto, per restare sempre in tema di società, la famiglia proprietaria del Lanciano, i Maio, hanno smentito con comunicato stampa un loro interessamento alle sorti societarie del Pescara. Sul fronte tecnico, infine, La squadra ieri 0 ha svolto un'unica lunga seduta, invece della consueta doppia del mercoledì. Sono tornati ad allenarsi col gruppo Di Vicino, Cardinale e Pisciotta. Per Giuliano, al contrario, solo piscina. Continuano con programma di lavoro differenziato Romito, in netto recupero, e De Sousa.

IL POTENZA, a ranghi completi, si è tuffato nel lavoro settimanale per preparare la sfida di Vasto contro il Pescara. Arleo ha insistito molto soprattutto a livello mentale sui suoi, al fine di evitare cali di concentrazione o eccessive sottovalutazioni della squadra abruzzese, imbrigliata da problemi di natura amministrativa. P roprio a domicilio, infatti, il Pescara ha fornito le migliori prestazioni stagionali e, addirittura, l’ultima contro la Juve Stabia subito dopo aver minacciato di non scendere in campo. A suffragare il rispetto per gli abruzzesi, interviene Tommaso Dei, uno dei calciatori più esperti in organico al Potenza, che ha analizzato l’attuale fase dei rossoblù e le prospettive future. «Il rimedio per venire fuori da una situazione del genere è uno soltanto: una vittoria che ci consenta di lasciare l’ultimo posto. Che poi arrivi in trasferta o in casa cambia poco per noi», afferma il difensore che aggiunge: «Il Pescara è una signora squadra, da temere e da tenere in giusta considerazione. E’ evidente però che l’ultimo posto in questo momento non ci agevola. L’esempio è la gara con il Foligno, che avremmo dovuto gestire in un certo modo e non l’abbiamo fatto. In certi casi subentra la paura e si sbagliano anche le cose semplici. Un atteggiamento che fin dalla sfida con il Pescara non dovremo tenere». Magari, aggiungiamo, miglioran-

Mirop Cup, per Sarno 90’ HA GIOCATO tutti i 90’ della sfida valida per la Mirop Cup, che si è giocata ieri a Lecco (1-1 il finale), ma evidentemente la condizione non era delle migliori. Vincenzo Sarno, comuqnue si è messo in evidenza con due buone azioni sul finale dle match e con un calcio di punizione. Il prossimo appuntamento è per l’11 febbraio contro l’Ungheria. Questo il tabellino dle match. ITALIA (4-3-3): Offredi (Pro Sesto); D'Ambrosio (Lecco) , Tonucci (Cesena), Mandorlini (Foligno) e dal 46' Guerci (Pergocrema), Cremonesi (Cremonese); Bertolucci (Sangiovannese) e dal 65' Rossi (Cesena), Statella (Benevento) e dal 59' Gherardi (Cremonese), Baccolo (Padova) e dal 55' Pizza (Monza); Scappini (Ternana), Sarno (Potenza), Tiboni (Verona) e dal 46' Montalto (Lecco). A disposizione: Tani (Novara, 2.portiere e Sicignano (Carrarese), CT Veneri. All: Ripari. SLOVACCHIA: (3-4-3): Jenko; Cikos, Mihalik, Baran ; Gallo, Katona (dal 91'Ciferski), Prochakza, Gergel ; Stepanovsky (dal 60' Kolar), ohovsky (dal 60'Grendel), Duris e (dall'88 Silvestr). Allenatore: Moravec ARBITRO: Vuckov (Croazia), assistenti Kezele e Zudetic (Croazia), 4° uomo Barbeno di Brescia). MARCATORI: primo tempo al 27' Stepanovsky, nel secondo al 30' D'Ambrosio. Tommaso Dei

do proprio nella gestione delle fasi calde del match, in cui proprio il contributo dei calciatori più esperti, come Dei, può essere fondamentale: «In effetti sì, in alcune circostanze dobbiamo essere più cinici, fare qualche fallo in più, scaraventare anche la palla in tribuna». Ultima battuta sul calendario: «Tre gare dure ci attendono, difficili, ma non possiamo permetterci di fare tabelle. Facciamo un passo alla volta». Intanto la strategia societaria per il mercato di gennaio sembra essersi ben delineata: ad Arleo servono un attaccante centrale, un centro-

campista di qualità e un esterno sinistro di ruolo. Gente di categoria che potrà essere innestata, però, solo su un’intelaiatura meglio definita, scremata di chi, obiettivamente, non rientra più nei piani del tecnico e della società. Il riferimento è a Parisi, Montesanto, Masini, tra i seniores, e a Thiago, Porcaro e Radu tra i giovani che, unitamente a Bacio e D’Aguanno, potranno essere girat iin prestito per alleggerire le spese di gestione del club. Il sentore, comunque, è che le ultime tre partite del girone di andata saranno un esa-

Seconda L’analisi del difensore Gabrieli

«Melfi, restiamo compatti» IL VOLTO ed il cognome Gabrieli lo avvicinano molto ad un arcangelo ma in campo continua ad essere un lottatore, su ogni palla e su di ogni avversario li capiti a tiro. E per questo, dopo che per il gruppo gialloverde è tornato di attualità solo il lavoro e la massima attenzione nella preparazione della prossima sfida a Barletta, è stato proprio il 27enne difensore con la fascetta in testa, Emanuele Gabrieli a far sentire la sua voce e quella sua forza che sempre mette in campo, e riporta nel gruppo fuori e dentro il campo, in questo momento particolare per il Melfi Calcio. “Anche domenica siamo stati positivi in campo, abbiamo giocato con il piglio giusto, con la grinta e la determinazione adeguata a puntare a quella vittoria che è importantissima per risalire in classifica e per fare quel salto in avanti che serve per rifarci dopo tanti momenti negativi in questa fase del campionato. Ma, ciò nonostante, la vittoria è ancora rinviata per noi, pur avendo dominato la gara contro un avversario di buon livello come l’Andria e creato diverse occasioni, a differenza loro che hanno fatto un tiro in porta e ci hanno strappato i punti”. Come non essere d’accordo col difensore centrale melfitano, che continua “in campo ci mettiamo il massimo dell’impegno, sempre, tutti. Sappiamo di questa si-

Gabrieli, a destra, con De Angelis

tuazione e che possiamo tirarci fuori al più presto, continuando a giocare e bene come stiamo facendo da diverse partite, ma poi, alla fine, il risultato spesso non ci ripaga, come avvenuto anche domenica, quando la vittoria era sicuramente il premio giusto per la nostra spinta continua ed il pochissimo spazio lasciato a loro, nonostante il loro momento ed il fatto che sono in buona posizione di classifica. Dobbiamo continuare però a crederci, a lavorare sodo – aggiunge – restare concentrati ed andare in campo

sempre con la stessa grinta dei recenti match, in casa e fuori, ed anche a Barletta, altra sfida non facile, per noi sarà importante fare la nostra parte, giocare bene, restare uniti e determinati dall’inizio alla fine per provare a centrare la vittoria che ci manca e che tutti vogliamo conquistare per risalire verso posizioni più tranquille”. La forza in campo non gli manca mai, la determinazione è la sua arma migliore per affrontare e superar ogni avversario diretto, la tranquillità gli è arrivata

dal matrimonio prima dell’inizio della stagione e certo è stato per Gabrieli un passaggio importante “è così, e la tranquillità ti aiuta anche ad essere di certo più deciso in campo, per lottare, insieme alla società, al tecnico, allo staff, a tutti i compagni e ai nostri tifosi, per tirarci fuori da questa situazione. Ci sono mancati dei compagni, tanti infortuni, i finali spesso ci hanno tolto punti importanti, ma non siamo una squadra da ultimo posto, seppur con i tanti giovani nel nostro gruppo – ha concluso il centrale abruzzese prima di andare sotto la doccia, a fine allenamento – e per questo continueremo a lottare, sempre, in ogni momento ed ogni partita, perché alla possibilità di risalire ci crediamo fortemente, come del resto alla salvezza quest’anno. Se avremo anche un pizzico di fortuna, che certo non guasta mai in questi casi, davvero cambieranno le cose, e colla vittoria, che cercheremo anche a Barletta, potremo sbloccarci, anche a livello mentale”. Per quel che concerne la squadra ieri doppia seduta di allenamento, mentre oggi classica partitella in famiglia per provar schemi e situazioni di gioco, mentre il rientro di Gilfone, anche se lavora ancora a parte, porta un certo entusiasmo ulteriore, in attesa di svoltare finalmente, grazie all’attesa vittoria. Antonio Baldinetti sport@luedi.it

me importante non solo per chi finora è stato utilizzato poco (scrivevamo ieri di Arigò, Prevete e Mamede), ma anche per qualche calciatore più importante che ha deluso le aspettative. Un po’ come dire che, in nome della salvezza, la società potrebbe non guardare in faccia nessuno. TARANTO Sarà valutata nella giornata di oggi la possibilità che i tifosi del Taranto possano essere a Potenza domenica 14 dicembre. La gara è definita ad alto rischio e il Cams imporrà qualche restrizione. Alfonso Pecoraro a.pecoraro@luedi.it

IN BREVE DALLA LEGA PRO La Juve Stabia si interroga sul futuro PER IL momento la Juve Stabia sarà sarà guidata dall'allenatore in seconda Agostino Esposito e domenica nessun dirigente seguirà la squadra nella trasferta a Benevento. Roberto Amodio, direttore sportivo analizza il momento: "La società si è concessa una pausa di riflessione al fine di stabilire se sia il caso di continuare a fare calcio in un certo modo o se dare un taglio. Con grande rammarico, essendo stabiese ed avendo giocato per anni nella Juve Stabia, debbo ammettere che la proprietà non ha mai ricevuto, sin dall'inizio di questa avventura, il giusto e concreto riconoscimento ai sacrifici fatti ed all'impegno profuso, sotto tutti gli aspetti, per cercare di dare credibilità ad una società calcistica che era caduta in disgrazia. Ora è arrivato il momento di dire basta a certi comportamenti ed atteggiamenti ed è necessario, pertanto, che tutto l'ambiente si dia una calmata in quanto non è possibile che si esasperi sempre e comunque ogni situazione". Il ds delle vespe assicura che "i calciatori sicuramente hanno voglia di ripartire perché da parte nostra avranno il massimo appoggio affinchè possano svolgere il loro lavoro con grande serenità e nel miglior modo possibile".

Un nuovo dg a Perugia: Bignone, ex Gubbio MARCO Bignone, dimessosi dall'incarico di direttore sportivo del Gubbio, è il nuovo direttore generale del Perugia. A renderlo noto è la stessa società umbra, tramite un comunicato sul proprio sito internet. In biancorosso Bignone prende il posto dell'ex dg Marco Scarpelloni e ritrova il tecnico Maurizio Sarri, suo ex collega alla Sangiovannese, in serie C1, e al Pescara, in serie B. I grifoni hanno poi tesserato il portiere, ex Avellino, Yuri De Marco.

Un centrocampista a Barletta IL BARLETTA comunica l'ingaggio del centrocampista brindisino Dario Vignola, elemento cresciuto nella Primavera del Lecce. Lo scorso anno il jolly pugliese, che può giocare sia da centrale sia sulle corsie esterne, ha militato tra le file del Castelnuovo Garfagnana, prima di trasferirsi a gennaio alla Val di Sangro. E’ già disponibile per la sfida di domenica prossima, in casa con il Melfi.

Gela, Tuccio si lamenta dei tifosi ANGELO Tuccio, il patron del Gela, è stanco della freddezza dei tifosi e della continua querelle con il Comune per l'ammodernamento dello stadio: "La gente vorrebbe che a gennaio andiamo a prendere Tizio o Caio al mercato invernale. Poi, però, assistiamo ad un preoccupante calo di spettatori allo stadio. Se non c'è interesse verso il nostro progetto, che senso ha investire per cercare di portare la squadra in Prima Divisione o, addirittura, in serie B? Visto che questo progetto non interessa nessuno, o comunque interessa solo i pochi che oramai vengono allo stadio, credo proprio che non sia il caso di fare programmi ambiziosi o di lunga scadenza. Sapete quanto ha incassato finora il Cosenza nelle gare casalinghe? Beh, ve lo dico io: 450 mila euro. Volete sapere quanto ha incassato il Gela? La stessa cifra togliendo lo zero finale.


Sport

Giovedì 4 dicembre 2008

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L’attaccante in prestito dal Campobasso. Col Bacoli tornano Gioia e Romaniello

Francavilla, arriva anche Zagaria LA COMPAGINE sinnica, si appresta ad affrontare la gara casalinga contro il Bacoli Sibilla, in programma domenica prossima allo stadio “Nunzio Fittipaldi”. Intanto, altro colpo di mercato da parte dei rossoblu, si tratta dell’attaccante Marco Zagaria, classe ’86, proveniente dal Nuovo Campobasso calcio, che milita nel campionato di serie D, con la formula del prestito. L’attaccante è una vecchia conoscenza dell’ambiente rossoblu, vista la sua permanenza per una sola gara nel primo anno di serie D dei sinnici, anno 2005/06, con

in panchina mister Pasquale Logarzo. Marco Zagaria, andò via a causa di un problema di tesseramento, andando così a vestire la maglia del Foggia, in C1. Come preannunciato nei giorni scorsi, ecco risolto il problema dell’attacco da parte della F.C. Francavilla, che aveva la necessità di affiancare un partner a Genny Del Prete, che in questo campionato era apparso troppo isolato nel reparto avanzato. Adesso, dopo gli acquisti del centrocampista Scarnato e del centravanti Zagaria, il ds Nicolao può ritenersi soddisfatto delle operazioni da lui

effettuate, in questo mercato di riparazione. Il giovane centravanti, molto possente fisicamente è alto 1.80 per 75 chilogrammi di peso è una prima punta, molto agile e forte nel gioco aereo. Il giocatore ideale per il tecnico Ranko Lazic, che predilige le corsie esterne per mettere palloni al centro dell’area di rigore. Ritornando al calcio giocato, la squadra prosegue gli allenamenti sotto le direttive dello staff tecnico, che con molta attenzione dirige le sedute presso lo stadio della cittadina in riva al Sinni. Per il match contro il Bacoli Sibilla, non potrà esse-

re schierato il centrocampista Giovanni Campo, fermato dal giudice sportivo per due gare, a causa dell’espulsione rimediata nella gara di Vallo della Lucania contro il Gelbison Cilento, dopo una reazione a gioco fermo nei confronti di un avversario. Rientrano in gruppo invece, il difensore Giancarlo Gioia ed il centrocampista Nicola Romaniello, che hanno scontato il turno di squalifica. Agli ordini del tecnico serbo, a disposizione quindi, la maggior parte dei giocatori della rosa, per una partita che si preannuncia molto combattuta, tra due

Zagaria

squadre che sono alla ricerca dei tre punti. I sinnici per risalire posizioni in classifica, evitando di essere coinvolto nella

zona playout e i campani invece, per restare agganciati al treno dei playoff. Claudio Sole

Dovrebbe essere il Banzi l’avversario. Vadacca e Montemurro sotto i fari

Matera, prove anti-Brindisi Si gioca domenica. Oggi amichevole allo Scirea Test per le prove anti-Brindisi al Gaetano Scirea oggi a partire dalle 14,30. L’avversario dovrebbe essere il Banzi di Pino Angelino, ma non c’è la certezza. Ieri si era parlato del Ferrandina, ma in mattinata si capirà l’avversario del Matera nel consueto test infrasettimanale. «Si gioca allo Scirea-afferma il tecnico e preparatore dei portieri, Alessio Muscocontro chi non lo so. In merito a Biagio Gatti è il solito problema, ma è disponibile per la gara di domenica. Ha rimediato una botta in allenamento due settimane fa e non riesce a smaltire la cosa perchè nel frattempo si allena e duramente. Per il resto, credo che l’inversione della squadra sia sotto gli occhi di tutti da almeno due gare». Ieri doppia seduta allo stadio “XXI Settembre-Franco Salerno” agli ordini del tecnico Foglia Manzillo e dello staff atletico formato da Cristian Parabita e il neo arrivo Filippo Capasso. Duro lavoro di carico in mattinata e da og-

Giudice Due gare a Campo

Vadacca, Montemurro ed a destra il portiere Gatti

gi si passa alla fase pre gara con la partita. La normalità. Perchè caricare la squadra anche il sabato non aveva dato frutti e infatti il collasso atletico è arrivato puntuale con l’avvento di Foglia Manzillo nella gara con l’Ischia. Già nelle tre gare in sette giorni si sono visti i miglioramenti, ma la cosa è

destinata a crescere e nel periodo di pausa natalizia ci sarà un lavoro che permetterà di portare tutta la squadra sulo stesso piano fisicoatletico. Nel frattempo c’è il Brindisi e la disinformazione. la prima cosa è certa come la seconda, perchè da più parti si parla di un anticipo a sabato per la gara

dando le più fantasiose interpretazioni. I manifesti sono affissi da giorni e la società, contattata ieri, esclude qualsiasi ipotesi del genere. Nemmeno per ordine pubblico, perchè cambiare in corsa una macchina organizzativa già al massimo dei giri significa fare disordine pubblico e non vicever-

sa. Oggi ci sarà anche il test definitivo per Vadacca e Montemurro che dovrebbero mettere nero su bianco ed andare ad accrescere la lista degli ex brindisini. Ad Albano si affiancherebbe proprio l’ex Andria, mentre dall’altra parte c’è Sandro Desolda, il diesse dei pugliesi. Renato Carpentier

QUESTE le decisioni del giudice sportivo della D per quanto concerne il Girone H: stop per 3 gare a Mazza Alfonso (Gelbison), per 2 gare Di Bitetto Leonardo (Bitonto), Campo Giovanni (Francavilla), Travaglione Roberto (Francavilla Calcio), Franci Salvatore (S Antonio Abate); per 1 gara Dentamaro Vito (Bitonto), Borromeo Gianluca (Francavilla Calcio), Marzocchella Diego (Venafro), Giliberti Giovanni (Bacoli Sibilla), Camasta Matteo (Bitonto) Merafina Fabio (Bitonto), Scognamiglio Domenico (Pomigliano) Rodio Gianmarco (Gelbison), Mangiapane Benedetto (Nocerina).

Crisi rossonera Salta Giugno e vanno via 10 atleti: squadra a Pastore

Eccellenza Crisi irreversibile a Rionero, nonostante sian pronti i colpi di mercato

Nocerina nel caos e uova marce

Asquino e Ficarazzi lasciano la Vultur Squadra a Viggiano, si spera nel sindaco

OGNI rivoluzione fa saltare delle teste. Quella della Nocerina non ha fatto eccezione. Via i simboli, nel bene, poco, e nel male, parecchio. Via il capitano Roberto Magliocco, rossonero di ritorno che ha pagato per rendimento e gol non proporzionati all’ingaggio ed anche per il gesto anti-pubblico quando segnò con l’Angri. Via il vice capitano e fantasista Benny Mangiapane, spesso contestato e spesso determinante in una stagione e mezza, le due prodezze inutili col Pomigliano equivalgono i saluti. Via il capitano in terza Alessandro Caridi, leader difensivo solo a parole, voluto da Mirabelli e mai sopportato da Ussia. Via il mediano Sasá Basile. Via il Sudamerica triste del centravanti brasiliano Giancarlo Moro. Ed ancora: via il tornante argentino Leandro Scornaienchi (dopo tanta attesa ha debuttato domenica); via il terzino ’90 dell’Inter Francesco D’Angelo, per Mirabelli un mezzo fenomeno, per quel che ha detto il campun disastro. Via naturalmente Franco Giugno, le dimissioni non sono arrivate ed è scattato l’esonero. Con lui hanno fatto i bagagli, senza demerito, D’Amore (uno dei preparatori) e Minardi (allenatore portieri). Pesante contestazione alla ripresa degli allenamenti, diretti dall’ex sindaco di Nocera Superiore Gaetano Montalbano, vice allenatore, e da Fabio Esposito, preparatore superstite.Cii sará nello staff tecnico provvisorio anche Matteo Pastore, il valido mister della Juniores. Lo stesso Montalbano è stato duramente apostrafato. Tifosi a lanciare uova dai

distinti e altro, squadra lontana dal mirino essendosi allenata nei pressi della tribuna. Poi l’arrivo della polizia, che ha fatto sgombrare il settore. L’attuale organico prevede: Capezzuto, Iossa, De Rosa, Cirilli, Babatunde, Cavallaro, Serrapica, Bruno e Riolo. Quindi gli under: Galeano (potrebbe andar via per volere personale il giovane portiere), Iofrida, Giordano, Roccisano, D’Esposito, Giraldi, Casale, Mazzei, Zappia e Stheinhaus. Un pullulare di voci per la direzione sportiva e la guida tecnica. Vito Giordano con Cosimo De Feo oppure con Hector Ortega. Bruno Iovino con Gentilini. Allenatori sciolti: La Scala, l’autocandidatura di Squillante. Diesse a pacchetti: Sepe, una supervisione di Pannone in attesa dell’anno che verrá, Caldarelli detto "Polifemo". Un pomeriggio da incubo: duecento tifosi hanno affollato le gradinate del settore distinti e sfogato tutto il proprio malumore dopo la sconfitta umiliante contro il Pomigliano. Bersagli della contestazione i presidenti Citarella e De Marinis ed il direttore generale Federico Marrazzo (l'unico della società presente alla ripresa degli allenamenti, diretta da Gaetano Montalbano dopo l'esonero di Franco Giugno). La notizia della maxi-epurazione ha fatto rapidamente il giro della città e scatenato il malcontento (giustificato) dei sostenitori rossoneri perché suonata come una resa incondizionata. Fino al 31 dicembre (ultimo giorno utile per riparare), la Nocerina resterà vigile sul mercato per cercare di salvare almeno la faccia.

RIONERO – Il presidente Nicola Asquino e l’allenatore Antonio Ficarazzi del C.S. Vultur, militante nel campionato di calcio di Eccellenza, hanno rassegnato le dimissioni, rimettendole nella mani del sindaco della città Antonio Placido, che ha invitato i due a desistere e a continuare il lavoro iniziato. Invito che non è stato accolto dai due dimissionari. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno che a dire il vero non era nell’aria, nonostante i risultati poco incoraggianti riportati sul campo dalla compagine bianconera. Un evento inatteso alla luce anche del ritorno sul mercatino di dicembre per rinforzare la rosa con giocatori di sicuro valore per dare una mano ai giovani vulturini a risalire la classifica e riportare la squadra in una posizione di classifica più tranquilla. Nonostante la ferma volontà nel voler portare avanti il progetto della valorizzazione dei giovani giocatori locali per poter affrontare i campionati nei prossimi anni con elementi calcisticamente cresciuti nel vivaio della Vultur, il presidente Asquino ha ceduto, stanco di essere contestato ma soprattutto per non essere stato capito sino in fondo. Ciò nonostante ha detto che la squadra sarà rinforzata e che alcuni giocatori potrebbero già esordire domenica prossima. Per il momento la squadra è stata affidata al capitano Angelo Viggiano, che farà da traghettatore in questo frangente e soprattutto da collante tra i due di-

missionari e il sindaco. La partecipazione del C.S. Vultur al campionato non è in discussione e perciò continua. Tant’è che il capitano Viggiano ieri sera o al massimo questa mattina si sarebbe dovuto recare dal primo cittadino per proporre una lista di giocatori tra i quali scegliere i probabili giocatori da acquistare, tra questi Gorga, De Sario, De Tullio, Ciardiello, Di Perna, Ferrara, Di Matteo, Pazienza, Graziosi ed altri, perché - come ha detto il presidente Asquino – non solo ci sono i fondi ma perché tutto era già stato stabilito dai giorni scorsi. «Tanto è vero – ha sostenuto mister Ficarazzi – che io stesso mi sono adoperato per portare a Rionero qualche valido elemento per dare un contributo alla salvezza, che è ancora alla nostra portata con i dovuti e giusti aggiustamenti. Ho pure provato con il presidente a farlo desistere dall’iniziativa di dimettersi, ma lui a giusta ragione si sente profondamente offeso da quella che è la piazza, cose pure a me dette, ma certamente io non mi sento di voler essere in eterno l’allenatore della Vulture, ciò che ci animava era questo progetto del presidente che io ho condiviso sin dall’inizio. Ciò nonostante se mi sarà richiesto per dare una mano a trovare i giocatori giusti per uscire dalle sabbie mobili della classifica certamente non mi tirerò indietro perché sia io che il presidente Asquino siamo molto legati ai colori della Vultur e con noi o senza di noi vogliamo sempre vederla il più in alto possibile». Michele Rizzo sportluedi.it


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Sport Seconda La sentitissima sfida della Val Camastra con l’Anzi finisce 3-1

Giovedì 4 dicembre 2008

Il derby al Laurenzana Equilibrio iniziale, poi passano i padroni di casa Dopo 5 ko di fila

La Fiasca torna a ridere LA FIASCA MARSICO

1 0

LA FIASCA: Cimadomo, Palumbo, De Luca, Di Caro, Marone S., Pastore, Colangelo (1'st De Felice G.), De Felice A., Orlando, La Rocca (35' st Marone V.), De Felice Ma. MARSICO 2002: Sabatella, Tempone, Votta E. (28'st De Gregorio), Sanseviero, D'Anella, Ramagnano, Di Grazia, Pasquariello, Turi, Sassano (12'st Votta G.), Ricci; All. Votta B. ARBITRO: Giannella di Matera. RETI: 23' st De Felice A. OPPIDO LUCANO - La Fiasca si rialza. Dopo cinque sconfitte consecutive la squadra oppidese rialza la tesa e conquista una meritata vittoria contro un buon Marsico 2002. A La Fiasca serviva una svolta per uscire da una situazione delicata che vedeva gli alto bradanici in forte difficoltà. I senatori della squadra hanno risposto “presente” e così il Marsico è stato battuto. Un successo per i locali, conquistato in inferiorità numerica, che porta la firma di De Felice A.. Prova da incorniciare per la difesa che, finalmente, conclude una gara senza subire reti, con un Cimadomo superlativo a salvare la sua porta e una difesa, mutilata per l'espulsione di Marone S. al 10' st, in grande spolvero. La partita parte a rilento con le squadre che non creano occasioni da gol se non da calci piazzati. Per l'intero primo tempo ritmo blando e poche emozioni. L'unico sussulto arriva sul finire del primo tempo quando Pasquariello prova a beffare l'estremo oppidese che, però, devia in angolo. Il primo tempo si riassume così. Nella ripresa tanti gli episodi, a partire dall'espulsione rimediata da Marone S. sino al gol partita messo a segno da De Felice A.. Il rosso per il centrale oppidese, probabilemente, è stato troppo severo e il gol partita di De Felice A. è frutto di un'azione magistrale di De Felice Ma. che pesca in area il goleador giallo rosso che stoppa la palla e da due passi trafigge Sabatella. Gli ospiti reagiscono e ci provano con Ricci ma Cimadomo è attento e non si fa sorprendere. La Fiasca, anche se in inferiorità numerica, prova a chiudere la partita andandoci vicino con una punizione di Marone V. che manca di poco lo specchio della porta. Per La Fiasca una vittoria importante che risolleva il morale dei ragazzi, mentre per il Marsico 2002 il rimpianto resta per non esser riusciti a portare a casa nemmeno un punto. Rocco De Rosa

LAURENZANA ANZI

3 1

LAURENZANA: Rossi E., Trivigno G., Troccoli M., Plantamuro M., Di Trinco, Manzi (16’ st Nigro), Giallorenzo, Cafarelli, Biancone (28’ st Plantamuro R.), Marone, Ferrari. A disp.: Rendi, Rossi R., Pavese R., Dianò, Graziadei. All.: Cafarelli. ANZI: Colasurdo S., Petruzzi R., Lauletta, Pietrafesa (16’ pt Giorgio P.), Cantisani, Colasurdo A., Romano A. (31’ st Petruzzi A.), Pecora, Giorgio A., Sarli, Cicchetti. A disp.: Romano M., Rubolino. All.: Colasurdo A. ARBITRO: Aletti di Bernalda. RETI: 40’ pt Giallorenzo (L), 43’ pt Pecora (A), 24’ st Troccoli M. (L), 45’ st Plantamuro R. (L). NOTE: giornata autunnale. Ammoniti: Troccoli M. (L), Sarli, Colasurdo A., Petruzzi R. (A). Spettatori: 70 circa con buona rappresentanza ospite. Angoli: 5-4 per l’Anzi. Recupero: 0’ pt, 3’ st. LAURENZANA - Dopo una lunga attesa (durata molti anni) è finalmente ritornato il derby della “Val Camastra” per eccellenza: ovvero la sfida calcistica tra il Lau-

Il Laurenzana si è aggiudicato il derby

renzana e l’Anzi. Il primo round stagionale se lo è aggiudicato, con un netto tris, la formazione biancazzurra di mister Giovanni Cafarelli. La squadra di casa ha ritrovato il sorriso e soprattutto la vittoria dopo tre capitomboli consecutivi. L’Anzi di Colasurdo, invece, ha collezionato il sesto tonfo di seguito lontano dalle mura

amiche. La gara è stata maggiormente equilibrata nella prima frazione di gioco; poi nella ripresa il Laurenzana ha rotto gli indugi ed ha strappato i tre punti in palio. La prima azione degna di nota del derby si registra già in apertura, quando mister Cafarelli sfiora l’autogol su un traversone in area del laterale anzese Ro-

mano A. (8’). All’11’ prova a venire fuori il Laurenzana con la conclusione di Biancone che sorvola la traversa ospite. Al quarto d’ora l’Anzi perde per infortunio Pietrafesa, rimpiazzato da Giorgio P. Al 24’ la fiondata dal limite di Troccoli M. viene deviata miracolosamente in angolo dalla retroguardia dell’Anzi. Il Laurenzana

cerca il vantaggio, ma la compagine di Colasurdo tiene molto bene il terreno di gioco. Così si arriva alla mezzora, quando Trivigno G., dai venti metri, non inquadra lo specchio della porta con un bel pallonetto. Al 32’ l’Anzi è bravo a rubar palla sulla trequarti avversaria, ma è ancor più bravo il portiere locale Rossi E. a chiudere tempestivamente su Giorgio A. Al 40’ i padroni di casa sbloccano il risultato con una conclusione di Giallorenzo. L’Anzi non si scompone e perviene immediatamente al pari con un bel tocco di Pecora a scavalcare Rossi E. (43’). Nel secondo tempo il Laurenzana preme di più sull’acceleratore. Al 13’ l’allenatore-giocatore Cafarelli “pesca” in area Di Trinco, contrastato efficacemente da Colasurdo S. Al 24’ l’esperto locale dei calci piazzati, Troccoli M., trova nuovamente il vantaggio dal limite, con la complicità dell’estremo difensore anzese. Poi è Giallorenzo a divorarsi un gol già fatto a tu per tu con Colasurdo S. (33’). Prima del triplice fischio finale, c’è il tempo per assistere alla terza marcatura laurenzanese ad opera del neo entrato Plantamuro R. (45’). Donato Pavese

Di Carlo trascina un ottimo Vietri VIETRI TRICARICO

3 0

VIETRI: Fabio, Calviello C., Iuorio, Grande, Marsico (46’ Macellaro D.), Passannante, Di Carlo, Macellaro M. (52’ Russo), Giordano, Calviello G., Saccone. All. Amodeo TRICARICO: Orsellini, Lapata, Cortese, Tolve, Lotito, Paradiso, De Biasi R., De Biasi G., Langone, Centola, Novellino. All. Malvinni ARBITRO: Luongo di Venosa RETI: 55’ e 66’ Di Carlo, 94’ Calviello (V) NOTE: Ammoniti: Giordano (V) e Cortese (T). Recupero: 1’ p.t. e 4’ s.t. VIETRI DI POTENZA Grazie ad una grande prova, il Vietri, al “Santa Domenica”, batte per ben tre reti a zero la vice-capolista Tricarico, in virtù della splendida doppietta di Di Carlo e al

P. S. CECILIA CRACO

2 1

POTENTIA SANTA CECILIA: Donadio, Coviello (72' Salvia), Iovino, Cuminiello, Palese, Libonati, Brancaccio (89' Verdecanna), Marino, Perna, Marcodoppido, Alfano (46' Sannazzaro). A disp.: D. Morlino, Gonnella, Labella, N. Colucci. Allenatore: Macchia. CRACO: F. Candia, Tuzio, Tornaquinda (76' Mottossovich), Bloisi (88' Aliani), Petracca (72' Lauria), A. Candia, Capogrosso, D. Montemurro, Pecoraro, S. Montemurro, Colangelo. A disp.: nessuno. Allenatore: D’Onofrio. ARBITRO: Vincenzo Daniele Spagna di Potenza RETI: 14' S. Montemurro, 52' Brancaccio, 67' Marco-

gol, allo scadere, di Pippo Calviello su assist di Giordano. Un ottimo Vietri quello visto contro il Tricarico, con una difesa solida ed impenetrabile e ad un centrocampo, giostrato da capitan Passannante, capace di beccare sempre gli attaccanti nella maniera più facile. I gol sono stati segnati tutti nel secondo tempo, visto che il primo tempo è stato alquanto scialbo, con sole due vere occasioni da rete nei primi cinque minuti, una per parte. Sono proprio gli ospiti che dopo un giro d’orologio partono bene e cercano il gol, ma il pallonetto di Langone va fuori. Dopo pochi minuti arriva la reazione locale, con una splendida azione partita da Passannante e passata per Giordano e Pippo, che cede la palla a Saccone, ma il suo tiro si perde pochi centimetri a lato di Orsellini. Nel primo tempo non succede nulla di rilevante, le due squadre si studiano e si limitano al gioco a centrocampo,

Il Tricarico

con lanci lunghi e azioni tutt’altro che pericolose. Nel secondo tempo il giovane Vietri scende in campo con grinta e determinazione. Botta dai venticinque metri di Passannante al 55’, sulla ribattuta tiro di Saccone e altra splendida parata di Orsellini, che nulla può del tap-in vincente di Di Carlo che al terzo tentativo dei suoi nella stessa azione, porta i vietresi sull’uno a zero, confermandosi uomo-gol del Vietri. La vice-capolista Tricarico non reagisce, ed il Vietri raddoppia al 66’: punizione di Passannante e splendi-

da deviazione di prima da parte di Di Carlo, la palla scende lentamente in rete per il due a zero. Il Vietri a questo punto della partita tiene bene il campo e controlla senza problemi, tranne nell’occasione di una punizione ospite da parte di Paradiso (79’) che colpisce la traversa. Ma il Vietri non si accontenta e sigla la terza rete: Giordano va sulla linea del calcio d’angolo, effettua un cross e Calviello G. al volo non lascia scampo agli ospiti e spiazza Orsellini per il tre a zero finale. Claudio Buono

Montemurro illude Craco Il S. Cecilia vince in rimonta doppido. NOTE: Espulso: 91' D. Montemurro (C) per doppia ammonizione. Ammoniti: Marino, Libonati, Perna, Marcodoppido (PSC), Tuzio (C). POTENZA – L’undici di Macchia battono in rimonta il Craco (arrivato nel capoluogo di regione con soli quattordici giocatori), uscendo ancora vittoriosi da Macchia Giocoli, dove solo lo Sporting Vietri è riuscito a conquistare un punto. Escludendo quel pareggio, il Potentia Santa Cecilia ha battuto tutte le avversarie che le sono capitate in casa. E’ in trasferta che ci devono essere cam-

biamenti per evitare la continua alternanza di risultati positivi e negativi. Nella prima frazione di gioco partono meglio gli ospiti che al 6' ci provano con Pecoraro che anticipa Donadio, ma il suo diagonale termina sul fondo. Trascorrono otto minuti e il Craco passa in vantaggio con S. Montemurro che di testa anticipa tutti su una punizione da destra. I potentini reagiscono e iniziano la serie di tiri a bersaglio con Coviello, Brancaccio, Marino e un’altra volta Brancaccio, ma la porta di F. Candia rimane inviolata per tutto il primo tempo. Nella ripresa i padroni di casa si presentano in campo con Sannazzaro esterno

sinistro, al rientro dopo l'infortunio, mentre Alfano rimane negli spogliatoi e Libonati va a fare il centrale di centrocampo. In campo ci sono solo i gialloblu che al 51' cercano il pari con Libonati, ma il suo rasoterra dal limite si spegne sul fondo. Ma il pareggio è solo rimandato di sessanta secondi. Lo stesso Libonati cerca Brancaccio che sfrutta il mancato intervento di un difensore avversario e con un diagonale dal limite realizza la settima rete personale in nove gare da lui disputate in questa stagione. I locali non si accontentano del pari e continuano a spingere alla ricerca del gol vittoria con quattro conclu-

sioni in quattro minuti, nell'ordine: Marino, Brancaccio e Marcodoppido che calciano fuori e Coviello il cui diagonale viene parato dall’estremo difensore materano. Al 67' Iovino va alla conclusione dal limite, dopo una punizione, ma la sfera colpisce la traversa e capitan Marcodoppido, tutto solo, batte F. Candia completando la meritata rimonta gialloblu. Fino al triplice fischio del direttore di gara, da segnalare solo l'espulsione per doppia ammonizione del centrocampista ospite D. Montemurro, per un fallo in mezzo al campo al primo minuto di recupero. I galletti staccano in classifica il Craco e domenica prossima faranno visita all'Atletico Balvano, quarto in classifica. Biagio Bianculli


Sport

Giovedì 4 dicembre 2008

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Real Madrid e Sampdoria al torneo giovanile e il barese testimonial

Scirea, Matera aspetta Cassano MATERA adesso aspetta Antonio Cassano. E’ nel vivo della sua attività, infatti, la macchina organizzativa del torneo di calcio giovanile “Gaetano Scirea - La lealtà nello sport”. Quella che si svolgerà nel 2009 sarà l’edizione numero 13 e gli organizzatori storici, Mimmo Bellacicco e Vincenzo Selvaggi, stanno operando per rinnovare l’appuntamento con quella che è ormai una kermesse di riferimento nel panorama calcistico giovanile nazionale. Nelle ultime edizioni è tornato di moda l’invito a formazioni d’oltre confine. Per questa edizione si è tornato

all’antico chiamando le “camisete blanca” del Real Madrid che pare abbiano già dato risposta positiva alla chiamata dei dirigenti materani. In attesa di completare il pacchetto delle squadre straniere, è giunto anche l’ok da parte di un’importante squadra italiana, del calibro della Sampdoria. Con la presenza certa di queste due formazioni diventa facile fare due più due. Real Madrid più Sampdoria è uguale Antonio Cassano. Una formula matematica tanto semplice quanto azzeccata. Questo vuol dire che il comitato organizzatore del torneo che

porta il nome del mitico difensore della Juventus si sta muovendo per portare al “XXI Settembre - Franco Salenro” per la gara inaugurale del torneo il talento di Bari Vecchia che ha indossato in passato la maglia del Real Madrid e che ora porta con orgoglio la casacca della squadra genovese, di cui ha indossato anche la fascia di capitano. E poi c’è sempre il Bari. I biancorossi pugliesi sono ormai un “cliente fisso” del torneo Gaetano Scirea di Matera. Tre squadre che hanno come filo conduttore il nome di Antonio Cassano. Adesso non resta che ot-

tenere la disponibilità del calciatore a presenziare alla cerimonia inaugurale del torneo. Agli organizzatori il compito di strappare il “sì” dal fuoriclasse barese. Intanto si continua a lavorare, anche a luci spente, su quella che sarà la nuova edizione del torneo. Scontata la partecipazione della Juventus, quale detentrice della Coppa, si sta lavorando per completare la rosa delle partecipanti. Anche per quanto riguarda le sedi di gioco sono attese delle novità. Antonio Mutasci a.mutasci@luedi.it

Il talento barese Antonio Cassano

Seconda La rete in avvio dell’Albano non è più rimontata dai padroni di casa

Uriarto beffa il Grassano Di Stefano sbaglia anche un calcio di rigore GRASSANO BALVANO

0 1

GRASSANO: Lafiosca S., Dilorenzo, Guarino, Calabrese G., Abate P., Dininno., Distefano, Matera , Viggiano, Ditrinco., Calluso G. A disposizione: Siggillino, Crispo, Giammarusti, Bolettieri, Canitano Abbatangelo. Allenatore: Leonardo Dartizio. BALVANO: Quagliata V., PacellaC., Bovino, Pacella A., Casciano., Corbisiero., Mastandrea., Quagliata F., Casiano., Pacella G., Uriarto. A disposizione: Simone, Distasio, Matturro, Marcogiuseppe. Allenatore: Morriello Franco. ARBITRO: Caprella di Matera. MARCATORI: 4’ Uriarto. UNA SCONFITTA sicuramente non meritata quella che ha subito il Grassano domenica scorsa nella partita di campionato contro il Balvano. Il match disputato ha confermato la regola “chi gioca e chi vince”. In effetti è stato proprio così, la squadra di casa ha tenuto in perfetto scacco matto gli av-

versari per tutti i restanti 85 minuti di gioco dopo che hanno subito il gol al 4’ del primo tempo (unico tiro in porta del Balvano). Due traverse, tantissime le parate effettuate dal portiere del Balvano, e un pizzico di sfortuna hanno impedito al Grassano di meritare il pareggio. Verso la fine del secondo tempo l’attaccante Bolettieri lanciato in avanti dopo avere superato i difensori mentre stava per calciare veniva falciato dal portiere, che è stato espulso dall’arbitro ed ha decretato il calcio di rigore. Rigore che Distefano non è riuscito a mettere in rete, forse dovuto alla stanchezza e alla poca lucidità nel tiro, che ha definitivamente tolto le speranze ai giocatori di mister Dartizio. Negli ultimi cinque minuti di gioco anche se esausti e demoralizzati hanno continuato ad attaccare incoraggiati dal tenace capitano della squadra Abate che dalla difesa si è spinto in avanti, ma il fischio dell’arbitro ha segnato la fine di una partita giocata bene ma che ha fatto registrare un risultato negativo. Giovanni Spadafino

Seconda Proficuo il 4-0 rifilato al Sarconi

Il Real Grumento si rialza e scongiura una piccola crisi

Abate, capitano del Grassano

Seconda La squadra di Lettieri perde l’imbattibilità

Il Ginestra cade a Palazzo PALAZZO GINESTRAC.

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CALCIO PALAZZO: Barletta, Sabino A., Di Palo G., Castrignano, Stiliavato, Rigato, Tufarulo, Solimando ( al 75’ Quatik).), Sabino F., Cardilli ( al 55’ Di Palo P.), Lichinchi. Allenatore:Di Paolo. GINESTRACANDIDA: Di Pace G., Teora, Sepe, Rizzo, Messere, Pinto, Annunziata, Pipolo M., Lo riso, Di Pace T., Cicchiello. Allenatore: Lettieri (squalificato). RETI: 55’ Quatik; 70’ Loriso (rigore), 90’ Di Palo P. PALAZZO SAN GERVASIO Il Palazzo, squadra cinica ed efficace, riesce a battere il Ginestracandida, facendole perdere l’imbattibilità che durava dall’inizio del campionato. La squadra locale è stata brava a sfruttare le poche occasioni da gol avute. La squadra ospite ha tanto da recriminare, soprattutto per i suoi “gioielli” Di Pace T. e Loriso, colpevoli di aver fallito, davanti la porta avversaria, le tante

Il Ginestracandida

occasioni da gol avute. La cronaca. Al 7’ Di Pace T. non riesce a toccare il pallone con la testa, da pochi passi, su un retropassaggio, azzardato, della difesa locale. Al 12’ è sempre Di Pace T. a colpire la traversa su un cross pervenuto dalla fascia di Annunziata. Al 16’ Loriso, pur decentrato, su assist di Di Pace, manda fuori. Al 23’ Loriso sugli sviluppi di un contropiede, iniziato da Di Pace, manda a lato. Al 30’ su angolo di Rizzo, Annunziata, di testa colpisce bene, ma la sfera va oltre la traversa. Al 35’ Teora calcia da fuori area, dopo aver ricevuto, su calcio d’angolo, la

conclusione va fuori porta. Al 36’su contropiede di Loriso di testa colpisce centrale ed il portiere para. Al 40’ occasione da gol dei locali, sventata da Teora sulla linea di porta. In contropiede gli ospiti con Di Pace T. , Lo riso e Teora, la conclusione di quest’ultimo viene deviata in angolo da Barletta. Il primo tempo si chiude sullo zero a zero. Nella ripresa alla prima occasione il Palazzo va in gol: al 55’ con Quatik, un marocchino che risiede a Palazzo da alcuni anni, con un tiro da fuori area, sorprende tutti, portiere compreso! Al 60’ il Palazzo, di nuovo in contropiede,

spreca un’altra occasione da gol con Castrignano, il tiro conclusivo va fuori porta. Al 70’ Giunge il meritato pareggio per il Ginestracandida su rigore trasformato abilmente dal bomber Loriso ( un giocatore dei locali aveva fermato l’azione avversaria con le mani). All’85’, in contropiede gli ospiti concludono fuori, dalla distanza, con un tiro di Loriso, che sorvola di poco la traversa. Al 90’, quando tutti aspettavano la fine dell’incontro, il Palazzo segna con un tiro da fuori area di Di Palo P., l’estremo difensore ospite probabilmente stava vedendo “incantesimo”. A fine partita le dichiarazioni del presidente del Palazzo, dott.Franco Bruno, sposato con una signora di Ginestra: “ il primo tempo è stato abbastanza equilibrato. Nel 2° tempo gli ospiti i sono dimostrati più concreti. L’assenza del loro allenatore, squalificato, ha pesato sul risultato finale. IlGinestracandida è, comunque, una bella squadra”. Lorenzo Zolfo

UN DOLCE ritorno alla vittoria per scacciare la nuova piccola crisi che si era creata. Il pari interno contro il Chiaromonte e la sconfitta in trasferta sul campo del Trecchina non avevano lasciato presagire nulla di buono. Lo stesso era successo tra la seconda e la terza giornata con un pari ad Agromonte e una sconfitta casalinga contro il Nemus. Per riprendersi ci volle il derby con la Fortitudo Moliterno vinto per 2-1. Domenica è successa la stessa cosa. Altro derby. Un 4-0 al Sarconi con contorni diversi. La spiegazione sta nel fatto che Prete nella stagione 2004-05 con Gallipoli presidente raggiunse un ottimo settimo posto a Sarconi. Le gare da ex hanno sempre un sapore diverso dalle altre sfide e cosi è stato. Ritornando al vicino passato alla vittoria conseguita con la Fortitudo Moliterno seguirono altre tre successi e Prete che dà sempre un occhio di riguardo ai numeri ha il dovere di crederci e se possibile di allungare la striscia di vittorie consecutive in questo campionato ferma a quattro. Nella prossima giornata di campionato il turno non è dei più agevoli. Il Real Grumento andrà a Maratea a giocare contro l'Oratorio Lentini distante una lunghezza, desideroso di sorpasso e rinfrancato dalla vittoria all'ultimo minuto a Nemoli contro il Nemus. Prete e i suoi andranno per vincere e non ne vuol proprio sapere che nella stessa giornata di campionato ci sia la sfida al vertice tra Fortitudo e Castelsaraceno a Moliterno. Non vuol sentir ragioni perchè giustamente non si può sperare negli altri risultati e bisogna solo confidare in se

stessi per conquistarli. Inutile guardare la classifica adesso. Lunedì è iniziata la seconda fase di calciomercato e non è escluso che le altre squadre si possano rafforzare per migliorare quantità e qualità all'interno dei rispettivi organici. A Trecchina dove la difesa era stata messa sotto accusa il Real Grumento ha patito le assenze di Antonio Petrocelli, Genovese, Vicino e una panchina troppo corta per sopperire agli indisponibili e ad eventuali sostituzioni. La squadra di Prete ha però voltato pagina. Una doppietta di Gianni Petrocelli nel primo tempo e le reti di Massimo Scaldaferri e Antonio Morello nella ripresa hanno rinvigorito una formazione che appena una settimana prima aveva perso di vista la vetta orfana di alcuni elementi. Ma non si è persa d'animo. E' pur vero che nel Sarconi mancava il bomber Gallo e che nel secondo tempo era rimasto in dieci, ma nulla ha potuto contro la voglia di rialzarsi della compagine del presidente Celano. Nella ripresa infatti gli ingressi di Giuseppe Laveglia e Antonio Morello in attacco al posto di Michele Innella e di Gianni Petrocelli e di Marco Giampietro (sacrificato nella scorsa partita come difensore centrale) in luogo di Michele Innella hanno permesso di attuare meglio la coralità del gioco offensivo che Prete richiede. Maratea a questo punto diventa fondamentale per il prosieguo della stagione. Ci vuole carattere e determinazione. Prete non ha bisogno di questo avvertimento. Già ne è a conoscenza. Sono i suoi ragazzi che devono captarlo. Biagio Bianculli

La trasferta di Maratea diventa la chiave dell’anno


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Sport Fantacalcio A La Juventus impone il pareggio all’Inter. Chievo in risalita

Giovedì 4 dicembre 2008

Calcio a 7

La Fiorentina al comando Affiancato il Milan che ha giocato una gara in più MATERA - Comanda la Fiorentina. I viola, infatti, si trovano adesso al vertice della classifica di serie A in compagnia del Milan ma, rispetto ai rossoneri, hanno disputato una gara in meno. Dopo aver vinto per tre a due il recupero con il Chievo, grazie al gol vittoria di Cosimo Ambrosecchia a tre minuti dalla fine, la squadra allenata da Vito Scarciolla si è aggiudicato anche lo scontro con l'insidiosa Udinese, concludendo così il ciclo di gare regolamentari e proponendosi quale leader della serie A. Sei a quattro, invece, il risultato ottenuto a spese dei bianconeri, grazie alle doppiette di Francesco Volpe e Antonio Castaldi, e le reti di Massimo Scarciolla ed Emanuele Colucci, mentre per i friulani la tripletta di Luigi Annicchiarico, che però ha dovuto subire una espulsione per proteste una diecina di minuti dalla fine, e il sigillo personale di Cosimo Taccardi. “Se Luigi non fosse stato espulso - ci ha detto il bianconero Franco Grittani, costretto a restare in panchina a causa di un malanno fisico e, vista l'assenza per lo stesso motivo dell'allenatore titolare Giuseppe Montemurro, occasionale anche mister - il risultato finale avrebbe potuto essere diverso. Purtroppo non ho fatto in tempo ad effettuare la sostituzione del nostro bomber per consentirgli di riacquistare la calma. Ad ogni modo non voglio togliere nulla a questa Fiorentina che indubbiamente merita il primato in classifica. Per quello che riguarda noi, invece, mi sento di dire che stiamo facendo un grande campionato, di sicuro daremo filo da torcere a tutte le avversarie che incontreremo”. Nuova battuta d'arresto per l'Inter che, di fatto, non vince da ben quattro gare. La squadra nerazzurra è stata questa volta costretta al pareggio da una Juventus che ha avuto il merito di non mollare mai e di siglare la rete del pareggio con Eustachio Rubino nel

Cosimo Ambrosecchia (Fiorentina), Peppe Sanchirico (Torino)

primo minuto di recupero. In precedenza, dopo il botta e risposta di Marco Casamassima al 4' e di Mario Acito al 5', la squadra meneghina era riuscita a portarsi sul due a uno prima del fischio di fine primo tempo con Simone Bitetti e a mantenere il vantaggio

per tutto il tempo regolamentare. Nerazzurri che adesso occupano la terza posizione di classifica proprio assieme alla Juventus ma a ben sette lunghezze dalla coppia di testa composta da Fiorentina e Milan. I rossoneri, infatti, dal canto loro hanno superato

non con qualche affanno di troppo un indomito e sorprendente Torino. A segno, per i rossoneri, Angelo Andrulli, autore di una bella doppietta, Daniele Chietera, Maurizio Paradiso e Marzio La Salvia, per i granata, invece, tre squilli di Giuseppe Sanchirico e le reti di Graziano Laginestra e Vito Cancelliere. Chi non si ferma più, invece, è il Chievo che, questa volta, ha inflitto una dura lezione al Siena. Otto a quattro il risultato per effetto della tripletta di Vito Plasmati e delle marcature di Luca Carlucci, Angelo Santochirico, Antonio Cosentino, Michele Rondinone e Daniele Duni. Il punteggio è stato poi completato dalle tre reti del bomber bianconero Pietro Innella e dal gol di Paolo Adorisio. Molto buono anche il campionato della Reggina che non ha avuto molta difficoltà nello sbarazzarsi di un'Atalanta molto volenterosa ma poco costruttiva. Del resto il miglior commento alla gara è nel risultato, un otto a due che non ammette molte repliche. Le reti: a segno due volte

gli amaranto Francesco Martulli e Vito Moramarco, mentre hanno marcato una sola volta il cartellino Pietro Scalera, Paolo Cornacchia, Aldo Farina e Enrico Rizzi per la Reggina, Eustachio Rondinone e Massimo Montemurro per il Pisa. Terza vittoria consecutiva per il Palermo. I rosanero, trascinati da un Giuseppe Cuscianna in giornata di grazia ed autore di quattro gol, hanno superato il sempre insidioso Bologna. Le altre reti siciliane sono state siglate da Domenico Amodio e Pasquale Barbara, mentre per gli emiliani la doppietta di Vincenzo Laborante e la rete di Domenico Picerno. Perfetta parità nello scontro diretto tra Cagliari e Napoli con le due squadre che di fatto si sono equivalse in tutto. Alla fine quattro reti per parte ad opera dei biancocelesti Luciano Di Cuia, due centri per lui, Emanuele Tralli e Giuseppe Scasciamacchia, e dei rossoblu Domenico Ceglia, anch'egli due volte in rete, Giuseppe Maino e Francesco Pepe. Assapora nuovamente il

gusto della vittoria il Lecce. I Salentini hanno infatti superato piuttosto agevolmente una Roma quanto mai incostante. Due autoreti, una per parte, due doppiette, dei salentini Giacomo Venezia e Cosimo Iacovone, e i gol di Raffaele Paladino e Donato Braia per il Lecce, e Cosimo Rubino e Ciro Chietera per la Roma. Insiste nella propria rincorsa verso posizioni più consone la Sampdoria, la quale ha regolato il Catania con un tennistico sei a tre. Per i blucerchiati la tripletta di Giuseppe Papapietro, la doppietta di Nicola Di Cuia e la rete di Giovanni Di Pede, mentre per gli eteni a segno Giuseppe Battilomo, Angelo Di Lecce e Michelangelo Marcosano. Infine la vittoria di misura della Lazio sul Genoa. Tre a due il risultato finale con reti di Damiano Battista, Giovanni Darretta e Damiano Domenichiello per i capitolini, e di Tommaso Tomaselli e Francesco Tubazio per i giocatori in casacca rossoblu. Annibale Sacco sport@luedi.it

Fantcalcio B I biancorossi bloccano il Frosinone

Rimini sotto i riflettori MATERA - La sorpresa, questa volta, si chiama Rimini. La squadra della riviera romagnola, infatti, ha avuto il merito di fermare la corsa del Frosinone costringendo i laziali al primo pareggio stagionale. Un solo punticino, dunque, per i ragazzi del presidente Cosimo Damiano Grieco che non possono evitare il sorpasso del Vicenza, a propria volta vincitore sull'Albinoleffe, e il contemporaneo aggancio della Triestina che ha invece superato con un secco sette a zero il Brescia. Altra sorpresa della giornata quella riservata dal Pisa la quale ha sconfitto un Treviso che probabilmente ha commesso l'errore di scendere in campo troppo sicuro della vittoria. Al di là di ciò, onore e merito ai nerazzurri toscani che grazie a questi tre punti si distan-

ziano, anche se di poco, dalla zona bassissima della classifica. Procede senza grandi intoppi la marcia della capolista Grosseto che, pur senza clamorosi squilli, ha ottenuto la nona vittoria su altrettante gare disputate. Tre a due il risultato finale su una Salernitana che è uscita dal campo a testa alta. Centrano l'ottava vittoria del campionato le immediate inseguitrici Bari e Modena. Vittima di turno dei galletti, questa volta, l'Avellino, costretto a subire un perentorio otto a due, mentre gli emiliani hanno dovuto sudare le proverbiali sette camicie per avere la meglio su un Ancona mai domo. Un dato statistico piuttosto eloquente riguarda il Bari che, dopo questo risultato, può vantare il migliore attacco, con 56 reti all'attivo, e la migliore difesa, assieme a quel-

Eustachio Montemurro del Frosinone e Valentino Chimenti del Bari

la del Vicenza, con appena 15 gol subiti. Severo il sei a zero che il Cittadella ha inflitto al Livorno, mentre si procura una boccata di ossigeno il Mantova che, nello scontro diretto, ha avuto la meglio sul Sassuolo.

Vittoria anche per il Parma, che costringe l'Empoli all'ennesima battuta di arresto, mentre conserva la maglia nera della classifica l'Ascoli, superato per sei a tre dal Piacenza. a.s.


Sport 47 “Calcio in città” di Potenza Nel sesto turno vincono tutte le grandi Giovedì 4 dicembre 2008

Calcio a 7

La Samp mette la freccia Sorpasso dei blucerchiati nel big match col Catania POKERISSIMO DI vittorie per le prime cinque della classe nel sesto turno del “Calcio in Città” di Potenza. Pertanto, nulla è cambiato nell'olimpo del torneo potentino di calcio a sette nell'ultima settimana agonistica. Il Catania continua sempre a condurre la classifica dall'alto dei suoi diciotto punti, mentre tutte le altre inseguono. Dopo questa giornata, il campionato rischia di “spaccarsi” letteralmente a metà tra chi conduce nei piani alti e chi, invece, arranca nelle parti basse della graduatoria. Con il nostro approfondimento settimanale del giovedì, partiamo naturalmente dalla leadership. Il Catania è in testa a punteggio pieno: dall'inizio del torneo sta conquistando un successo dopo l'altro (finora sono sei di fila). Nell'ultimo turno, i rossazzurri hanno piegato l'Inter con il punteggio di 5-2. Inoltre, i “catanesi” di Potenza condividono con il Genoa il pacchetto arretrato meno perforato del fantacalcio di serie A. Hanno rimediato la miseria di diciannove reti in sei incontri. In piazza d'onore, non molla minimamente l'eccezionale “macchina da gol” della Sampdoria. Questa volta l'attacco più prolifico del campionato (con quarantatre reti) si è abbattuto sul Bologna che, invece, detiene il pacchetto offensivo più sterile (appena diciotto gol). La contesa è terminata con il risultato di 5-2 in favore dei “doriani”. Non è stato sicuramente da meno il Genoa che ha preservato il podio (il gradino più basso) infliggendo, con un gol di scarto, il terzo ko consecutivo alla Fiorentina (6-5). I viola, dopo un avvio di stagione strepitoso con tre vittorie di fila, hanno rimediato altrettante batoste. Dovranno rifarsi al più presto per non perdere contatto con le big del campionato. In quarta posizione, come anticipato, ha centrato l'obiettivo-vittoria anche la Reggina a spese del Chievo. Anche in questo caso si è trattato di un successo davvero striminzito: 5-4. Il

trionfo delle grandi è stato completato dal Palermo che, al contrario della Fiorentina, ha ottenuto un poker di sorrisi di fila dopo un inizio stentato di campionato (due stop consecutivi). Il successo numero quattro della serie positiva è giunto contro il Napoli, superato per 5-4. Nella bassa classifica, dopo una marea di insuccessi (cinque), ha visto un pochettino la luce il Lecce che si è sbarazzato del Torino (5-3), ancora fermo al palo a quota zero punti. Infine, in quest'ultimo turno di campionato, in base alle risultanze degli atti ufficiali, il giudice sportivo del “Calcio in Città”, Michele Sangregorio, ha comminato una squalifica: Egidio Marone (Reggina): 3 gior-

nate. I NUMERI Turno di campionato in cui hanno prevalso i segni “1” e “2”. Cinquantuno gol messi a segno in questa sesta giornata (377 marcature in totale in campionato), di cui 26 dalle formazioni che hanno giocato in casa, 25, invece, da quelle che hanno giocato in trasferta. Si sono registrati 3 successi interni, 3 vittorie esterne e nessun pareggio. Il migliore attacco del campionato è quello della Sampdoria (43 reti), il peggiore è quello del Bologna (18 reti). Le migliori difese sono quelle del Catania e del Genoa (19 reti subite), mentre la peggiore è quella del Lecce (47 reti subite). Donato Pavese sport@luedi.it

Satriano e Mauro valgono la vetta

La formazione della Sampdoria

Over 35 Una rinuncia e un rinvio nella sesta giornata

Studio Immagine in fuga TRA RINVII e rinunce, si sono giocati soltanto tre incontri (su cinque in calendario) nella sesta giornata del torneo potentino di calcio a sette over 35. Lo Studio Immagine non perde un colpo al comando della graduatoria preservando, nel contempo, l'imbattibilità stagionale che perdura ormai da sei settimane: cinque successi ed un pareggio. La quinta affermazione in campionato è arrivata a spese del Cosmos, battuto con un poker a due (4-2). Ma la prima vera fuga stagionale non è ancora attuabile perché alle sue spalle sta risalendo alla grande il Basinvicta. La squadra con il migliore attacco del torneo over 35 (quarantacinque gol realizzati) è salita sull'ottovolante ed ha demolito il Galaxys (81), sempre più ultimo in tutto. Oltre ad essere l'unico team ancora fermo a zero punti, vanta sia il peggiore attacco che la difesa più “bucata”. Insomma, allo stato attuale, è la compagine più debole della competizione. Sul terzo gradino del podio è salita la Stella Rossa, grazie alle nove reti rifilate all'Azzurra Isomax (9-1). Il Team Rossoblu è abbonato ai rinvii. Dopo il match non disputato contro gli Amici Ritrovati, nell'ultima settimana è stata posticipata anche la gara con gli All Blacks. Fa-

cendo un piccolo calcolo, in caso di doppio successo in questi due confronti, il Team Rossoblu si proietterebbe ad una lunghezza dalla leadership. Il Benfica, invece, non si è neppure presentato in campo per affrontare gli Amici Ritrovati. Pertanto, il giudice sportivo del “Calcio in Città”, Michele Sangregorio, ha assegnato la vittoria a tavolino agli Amici Ritrovati, infliggendo un punto di penalizzazione in classifica al Benfica. Infine, in quest'ultimo turno di campionato, in base alle risultanze degli atti ufficiali, il giudice sportivo del “Calcio in Città”, Michele Sangregorio, non ha comminato alcuna squalifica. I NUMERI Turno di campionato in cui ha prevalso il segno “1”. Una gara non è stata disputata (All Blacks-Team Rossoblu). Ventotto gol messi a segno in questa sesta giornata (259 marcature in totale in campionato), di cui 24 dalle formazioni che hanno giocato in casa, 4, invece, da quelle che hanno giocato in trasferta. Si sono registrati 4 successi interni, 0 vittorie esterne e nessun pareggio. Il migliore attacco del campionato è quello del Basinvicta (45 reti), il peggiore è quello dei Galaxys (14 reti). La migliore difesa è quella del Team Rossoblu (13 reti subite), mentre la peggiore è quella dei Galaxys (43 reti subite). d.p.

SAMPDORIA CATANIA

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SAMPDORIA: Russomanno F., Podano F., Frontuto B., Mauro A., Trupa E., Satriano M., Masi G., Mauro S., Sardone M., Moliterni D. CATANIA: Possidente V., Pastore N., Ferrulli G., Dimare E., Iovino A., Morello F., Volturno P.,Pirozzi F., Satriani M. RETI: Satriano M., Mauro A., Pirozzi F., Satriano M., Morello F., Frontuto B., Pirozzi F., Masi G., Russomanno F.(aut.), Mauro S. LA GARA tra la capolista Catania e l'inseguitrice Sampdoria, distante due soli punti, è il match clou della settima giornata del torneo “Calcio in città”. Ad aggiudicarsi i tre punti sono i doriani che mostrano una miglior qualità individuale e una maggior sagacia tattica. L'inizio delle due squadre è guardingo, la partita si gioca a centrocampo. A spezzare gli equilibri, in favore dei doriani, è un'invenzione di Satriano che da metà campo pesca l'angolino con un preciso diagonale di destro. Il vantaggio dà fiducia ai padroni di casa che raddoppiano con un'altro tiro dalla distanza, questa volta di Mauro A. Il Catania non ci sta e Pirozzi, fino ad allora ben controllato da Trupa, riesce a tro-

vare la zampata vincente che vale il 2-1. La ricerca del pareggio sbilancia in avanti gli etnei che, nel finale di primo tempo, vengono puniti in contropiede ancora da Satriano. Nella ripresa la Samp sembra controllare il vantaggio, ma una palla persa a metà campo consente a Morello di trovare lo spazio per concludere a rete e battere Russomanno. La girandola delle sostituzioni porta in campo, per i padroni di casa, Frontuto che dalla sinistra ripetutamente prova ad impensierire la porta difesa da Possidente. Nulla può, però, il portiere etneo sull'ennesimo bolide mancino dell'esterno doriano che porta il risultato sul 4-2. La capolista si riversa in avanti nel tentativo di accorciare. I lanci per Pirozzi sono però facile preda della difesa doriana guidata con esperienza da Trupa e Sardone. Al 15' il direttore di gara concede una punizione dal limite al Catania: ad incaricarsi della battuta è Pirozzi che centra la doppietta personale. La gioia del gol per gli etnei dura poco, Masi dalla destra trasforma in oro un tiro sbilenco di Frontuto e riporta sul doppio vantaggio i suoi. La Samp gioca ora sul velluto, Moliterni fa il “Cassano” dribblando con un gioco di gambe il portiere Possidente ma depositando incredibilmente a lato a porta ormai sguarnita. La partita sembrerebbe chiusa ma Russomanno su un innocuo calcio d'angolo decide di riaprirla deviando involontariamente la palla nella propria porta. Un indomito Volturno guida l'assalto finale della capolista, ma Sergio Mauro con un pregevole destro dalla distanza spegne ogni velleità di rimonta. Il finale di gara vede protagonista, questa volta in positivo, Russomanno che respinge una conclusione dalla distanza di Morello. Nessun'altra emozione fino al fischio finale del direttore di gara Pace. Il Catania cede il primato in classifica alla Sampdoria del presidente-giocatore Sergio Mauro, che si propone come nuova squadra da battere del torneo di calcio a 7.


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Sport

Giovedì 4 dicembre 2008

B Dilettanti Ingaggiato il play proveniente dell’Anzola

Bernalda, preso Silvestrini Sollievo per Grasso LA BUONA notizia è giunta ieri mattina. La risonanza magnetica ha escluso complicazioni per Sebastiano Grasso, giocatore della Levoni Potenza che ha dunque tirato un sospiro di sollievo dando serenità all'ambiente biancorosso. Il giocatore sarà presente già in mattinata nel corso della seduta di allenamento prevista al Pala Pergola di Contrada Rossellino. La squadra ieri si è radunata preparando schemi e nuove concezioni di gioco in vista dell'impegnativa trasferta di domenica prossima a Palestrina. Tripodi ha invitato i suoi a migliorare ulteriormente la condotta tattica. Oggi pomeriggio, intanto la squadra sarà a Ruvo di Puglia per disputare un test amichevole al cospetto della blasonata compagine pugliese che rievoca nei lucani il ricordo felice della promozione centrata due anni fa al Pala Pergola contro il complesso allenato allora da Alberto Brogialdi e guidato in campo da Luca Giuffrida e Antonio Labate. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it

Sebastiano Grasso

LA CESTISTICA Bernalda ha formalizzato l'ingaggio del play Riccardo Silvestrini, classe '85, proveniente dall'Anzola (BO) squadra partecipante al campionato di B Dil. (girone B). Il giovane ma già collaudato giocatore ha militato lo scorso anno nelle file dell'Ozzano (serie A Dil.), mentre due stagioni fa ha vestito la maglia di quel Veroli che vinse a spese del Brindisi l'allora campionato di B1 conquistando LegaDue. Le qualità del neo rossoblu, originario di Cesena, sono principalmente legate alla grinta, alla velocità, alla spinta in attacco e alla ottima predisposizione difensiva, insomma il tipo di cestista che coach Tripodi ama definire “giocatore d'energia”; ricorda fisicamente e strutturalmente il Galiazzo dello scorso campionato, e la sua caratteristica più evidente è quella di essere un impenitente mancino. È già da ieri sera a disposizione di coach Brogialdi che ora, con il roster arricchito di un over in più, dovrà gestire la situazione nel modo più saggio ed indolore possibile. g.p.

Riccardo Silvestrini

A Dilettanti La Bawer dovrà fare a meno di Corvino nell’anticipo di sabato sera

Cortese suona la carica «Battuto il Barcellona, ora proviamoci col Siena» MATERA - “Dovevamo vincere e l'abbiamo fatto. Ora ci riproveremo a Siena. Non è semplice ma noi andiamo lì per cercare i due punti”. Riccardo Cortese chiarisce le intenzioni della Bawer Matera che prepara la sfida di sabato sera alle 21 contro uno degli avversari più difficili e accreditati del campionato. Un campo quello senese che ha portato spesso i frutti sperati al Matera e che sabato potrebbe riservare ulteriori soddisfazioni: “abbiamo vinto una partita ma dobbiamo insistere, in casa non possiamo assolutamente perdere ulteriore terreno, poi ci serve un colpo fuori casa. Da qui alla fine del girone di andata ci attendono sfide dure come quelle contro Siena e Ferentino” aggiunge ancora Cortese, “ma noi abbiamo intenzione di far risultato già sabato sera contro quella che è una buona squadra. Hanno degli ottimi giocatori, la studieremo in questi giorni ma credo che potremo farcela”. Importante sarà riproporre l'atteggiamento e l'attenzione vista contro Barcellona, magari con un grado di fiducia più alto che l'ultima vittoria ha certamente portato in casa materana: “abbiamo dato tutti quanti segnali importanti, l'intera squadra ha contribuito a raggiungere questo risultato. Poi è chiaro che in una partita ci possono essere alti e bassi e bisogna essere in grado di gestire al meglio determinate situazioni e momenti. Noi contro Barcellona ci siamo riusciti ed è arrivato anche il risultato”. Ora al Matera non rimane che insistere, voltare pagina definitivamente e puntare su Siena per provare a dare continuità al proprio momento e ai propri risultati, il lavoro per coach Corà resta ancora lungo ma sfruttare l'entusiasmo di questi giorni potrebbe essere fondamentale per affrontare al meglio le prossime sfide. Cortese in un solo momento ha temuto che le cose potessero andare ancora storte: “per un attimo mi sono preoccupato quando ho visto il tecnico che è stato fischiato all'allenatore a pochi minuti dalla fine. Una decisione eccessiva perché è vero che ci sono dei regolamenti ma è vero anche che una decisione così non l'avevo mai vista. Comunque siamo stati bravi a gestire la sfida nella maniera migliore e portare a

L’under della Bawer Riccardo Cortese (foto Videouno)

B Donne Basilia verso la sfida col Città Futura

Migliora la condizione di Laura Gambardella Smaltito l’infortunio alla schiena

casa il risultato senza troppe preoccupazioni”. Un'assenza quasi sicura in casa materana sabato è quella di Valerio Corvino il cui recupero dall'infortunio muscolare richiede ancora del tempo, lunedì il giocatore è stato sottoposto a risonanza magnetica i cui esiti si

conosceranno nelle prossime ore. Ma l'impressione di questi momenti non è positiva, è probabile che Corvino non riesca a recuperare per la partita contro Siena e dunque il lavoro si concentrerà per il match casalingo successivo contro Firenze. Le prossime ore comunque sa-

ranno decisive per capire le effettive speranze di recupero del piccolo play materano che costituisce un potenziale d'attacco a cui Matera non può rinunciare soprattutto in match delicati come quello di sabato a Siena. Piero Quarto p.quarto@luedi.it

MIGLIORANO in casa Basilia Codra Mediterranea Potenza le condizioni di Laura Gambardella. La giocatrice campana ha cominciato ad allenarsi con il resto della squadra in vista della delicata partita di sabato sera alle ore 20:30 al Pala Pergola di Contrada Rossellino. L'atleta è apparsa in netto recupero dopo l'infortunio alla schiena patito nel corso della settimana precedente. Il complesso potentino, reduce dalla sconfitta patita a Roma domenica scorsa contro l'Athena Nipar Roma, conta di rifarsi sabato al cospetto del Città Futura Roma che all'andata inflisse una pesante sconfitta alle ragazze potentine schiantate al Palasport Luca Avenali di Roma con il punteggio di 80 a 38. Nel gruppo potentino c'è tanta voglia di riscattare l'opaca prova dell'andata ma al tempo stesso la consapevolezza di poter lavorare per migliorare ulteriormente le prestazioni agonistiche e tattiche. Il complesso di Marilia Sanza cerca in sostanza quella solidità tattica, la continuità di rendimento, necessaria a migliorare la piena efficienza durante le partite. La gara contro la Nipar Athena Roma ha detto che il quintetto di Sanza dispone di individualità in grado di ben figurare ma forse dal rendimento ancora altalenante. L'ambiente potentino attende il delicato confronto di sabato con serenità e quel pizzico di scaramanzia necessarie a limare i sentimenti di tensione e apprensione. Nel clan biancoceleste c'è in sostanza tanta voglia di continuare nella striscia positiva in casa, visto e considerato che Ada Valisena e compagne sono tuttora imbattute. Il dirigente responsabile della Basilia Codra Mediterranea Potenza, Marina

Marina Pecoriello

Pecoriello ha analizzato le chiavi salienti del periodo di forma attraversato dalle lucane. La dirigente biancoceleste ha dichiarato: “Siamo compatti, bisogna continuare a vincere in casa. L'impresa sabato sera sarà molto difficile, ma non impossibile”. Pecoriello parla della Città Futura Roma affermando: “Siamo psicologicamente motivate, le ragazze sono abbastanza gasate, molto si sta facendo, altro va fatto. La squadra si allena serenamente”. Il dirigente responsabile parla delle condizioni di forma delle sue atlete: “Le nostre ragazze sono in buone condizioni fisiche. Laura Gambardella migliora di giorno in giorno. Sarà sicuramente in campo sabato sera”. In un momento del genere scaramanzia e serenità vanno a braccetto, la Pecoriello afferma: “Credo che entrambe le cose possono essere messe insieme con serenità”. f.menonna@luedi.it


Sport 49 Basket C2 girone C C’è da riscattare il ko di Benevento. Palla a due alle 20 Giovedì 4 dicembre 2008

Prova di fuoco per il Ctr A Senise è di scena la capolista Agropoli SENISE - Non c'è tempo per leccarsi le ferite da parte del Ctr La Cascina che aspetta il match clou di giovedì 4 con la capolista Agropoli. Inizio al Palarotalupo, ore 20. La gara contro il Meomartini è oramai alle spalle, pur se ci sarebbe tantissim o da recriminare per l'occasione mancata. In palio ora, tra Ctr ed Agropoli, non c'è assolutamente niente, visto che entrambe parteciperanno ai playoff tranquillamente, ma si gioca per il prestigio che non è poco allorquando si parla di sport. L'Agropoli risulta a conti fatti, una vera e propria corazzata, capace di arrivare fino a questo punto del girone, senza macchia. Ossia senza una sola sconfitta. E dunque quale migliore stimolo per i ragazzi del presidente Mario Totaro che pure non hanno alcun timore riverenziale nei confronti di nessuno. All'andata, il 23 ottobre scorso, la gara si chiuse a favore degli attuali ospiti, che sul proprio parquet, vinsero tranquilli. Anzi, forse anche in modo spavaldo contro la formazionedi Daraio orfana di Magic Durante che attraversava un vero e proprio periodo di calvario. Allora i padroni di casa cominciarono lanciatissimi e

Gonzalo Marin del Ctr Senise

dopo tre minuti già avevano fatto il vuoto 13 a zero. Roba da far mancare il fiato. Invece la formazione lucana, si rimbocco le maniche e piano piano risalì la china fino a chiudere con un non offensivo 86 a 67. Comunque penalizzante soprattutto pensando alle buone performance di Gonzalo Marin che di fronte al suo vecchio pubblico mise in canestro 22 punti. Gli stessi di Martin Manzotti ma non bastarono. Dall'altro lato infatti, non ci sono più Piedominici e Marin che hanno fatto sognare questo pubblico, ma ci sono questa volta il gigantesco croato(17 punti all'andata) Krusvelia-

Pallanuoto B Diramato il girone dell’Under 20

Collegiale a Pescara per la Basilicata 2000 Amichevole di lusso per Bruschini e soci

nin, classe 1977 capace di dimenticare la sua impressionante stazza(mt. 2, 03);Juan Carlos Riviero, guardia sudamericana che pure si eleva fino ad un metro e novantasei centimetre. Premesse che rendono l'idea e che si completano con la regia di D'Orta, la grinta dei fratelli Di Mauro ed anche di Palma. Insomma un team da brividi che però questa volta il Ctr La Cascina Senise, spera di affrontare al completo. Per una verifica di una sfida che sta diventando infinita e che appassiona le opposte tifoserie. E non solo. Gianni Costantino sport@luedi.it

Nuoto In vasca lunedì per le gare

Il “Venosa 2 mila 5” al torneo Delfini

Basket C2 girone A Decisivo Castellano

Lucos, il Sant’Antimo è il vero talismano Due vittorie su due

Il tecnico Nini Silipo

I giovani nuotatori di Venosa

CONTINUA a ritmo intenso la preparazione della Basilicata Nuoto 2000 Potenza in vista dei prossimi appuntamenti pre campionato. La squadra potentina lavora al gran completo e nella serata di martedì è stata impegnata a Monteruscello con lo Sporting Flegreo nel test canonico con lo Sporting Flegreo. La gara amichevole ha consentito al tecnico Francesco Silipo di testare le condizioni atletiche della sua formazione che questa sera saranno impegnati invece contro il Pomigliano alloa Scandone oppure contro lo Sporting Napoli a Barra. Intanto è ufficiale la presenza dei potentini a Pescara contro il Waterpolis Pescara nel common training che vedrà Vittorio Bruschini e compagni alle prese con gli adriatici nella prossima settimana. La società ha messo a punto i dettagli operativi e organizzativi dell'evento che potrebbe consentire al tecnico Silipo di osservare ancora i miglioramenti di forma e tecnici dei suoi atleti. Il collegiale pescarese è in programma il 12 e 13 dicembre. Sette giorni più tardi invece i potentini saranno impegnati alla Piscina Comunale Michele Riviello di Potenza nel corso del Memorial Luciano Messina che ve-

drà la partecipazione della Basilicata Nuoto 2000 Potenza, della Waterpolis Pescara, dello Sporting Napoli e una formazione a scelta tra il Pomigliano e il Flegreo. Una tappa di avvicinamento importante per i ragazzi potentini chiamati a confrontarsi con le migliori formazioni del campionato maschile di serie B. Le condizioni di salute della truppa biancoverde sono davvero eccellenti. Nessun problema di carattere fisico ha penalizzato il lavoro della truppa potentina. Frattanto la Fin nazionale ha diramato il girone del campionato under venti che vedrà i biancoverdi impegnati nel con la Rari Nantes Salerno, il Circolo Nautico Salerno, la Rari Nantes Angioina, il Dream Team Salerno, l'Oasi Salerno, la Nuotatori Salerno. Un girone difficile attende i giovanotti cari al presidente Roberto Urgesi sempre più concentrati nell'orbita delle manifestazioni giovanili in campo nazionale. Tanti obiettivi dunque, per una società che intende sviluppare percorsi differenti e dinamici. La Basilicata Nuoto 2000 Potenza ritornerà nel capoluogo per un nuovo appuntamento collegiale nel prossimo mese di gennaio. f.menonna@luedi.it

VENOSA - Il prossimo 8 dicembre presso la piscina comunale di Potenza si svolgerà il V trofeo regionale Delfini Aics di nuoto. Questa importante manifestazione sportiva, oltre a promuovere l'attività natatoria tra gli allievi che si avvicinano allo sport, è organizzata, anche, per scopi benefici. Parteciperanno anche i piccoli atleti della squadra agonisti Venosa Nuoto 2mila5. La squadra venosina non è nuova a questo tipo di manifestazione sia in ambito regionale che in ambito nazionale. La squadra composta da 14 piccoli campioni in erba è allenata da Michele Caruso originario di Rapolla. I 14 giovanissimi atleti, animati da profondo spirito di sacrificio dedizione, si cimenteranno nelle specialità di dorso e rana sulla distanza dei 25 e 50 metri. Tutti i componenti della squadra, oltre ad non perdere gli intensi e importanti impegni scolastici, si sottopongono a duri allenamenti, per tre volte alla settimana, che vengono effettuati nella moderna struttura venosina di contrada Vignali. Mister Caruso, oltre a curare

la parte strettamente tecnica, si preoccupa di diffondere tra i giovanissimi allievi lo spirito che contraddistingue i grandi campioni, come la lealtà, la solidarietà, la forza di volontà e di sacrificio, disciplina e spirito di squadra. Durante gli allenamenti si percepisce lo spirito di amicizia che lega tutti i componenti della squadra, che alternano duri allenamenti a momenti di gioviale incontro e gioco. Grande punto di forza della squadra Venosa Nuoto 2mila5 è la profonda amicizia che lega sia i giovanissimi atleti, che i genitori, questi ultimi quotidianamente seguono le gesta sportive dei propri figli. Ecco i componenti della squadra del prossimo 8 dicembre: Martina Gerardi, Ettore Manes, Nicola Pugliese, Eufemia Matera, Cristina Minutiello, Fabiana Soldo, Pasquale Lichinchi, Alessia Triiano, Vito Cotella, Davide Di Tommaso, Simone Carlucci ( tutti di Venosa), Antonello Lupo di Ginestra, Rossella Dragonetti di Banzi, Martina Di Trani di Spinazzola. Lorenzo Zolfo sport@luedi.it

Claudio Castellano e sotto Davide Resta della Lucos

LUCOS 76 SANT’ANTIMO 61 LUCOS INGEST MONTESCAGLIOSO: Larocca 10, Malvasi 2, Visceglia 3, Resta D 6, Castellano 22, Sordi 17, Resta G 2, Caruso 12, Tralli 2, Fortunato ne. Allenatore De Stradis. SANT’ANTIMO: Senatore 13, Carrino 8, Festinese 12, Summa 10, Ruggiero 15, Del Gaudio 2, Elefante 1, Giordano, Loggia, Stella. Allenatore Persico. ARBITRI: Melluso di Caserta e De Lucia di Santa Maria a Vico. PARZIALI: 15-21, 31-36, 51-47, 76-61. MONTESCAGLIOSO - La Lucos Ingest Montescaglioso trova ancora un successo contro il Sant’Antimo. come nella gara di andata sono i

ragazzi di De Stradis ad imporsi contro i campani. La partita però non era iniziata nel migliore dei modi per Visceglia e compagni. Una difficoltà sotto i tabelloni e la buona vena dei campani, che trovano in Ruggiero e Senatore i loro uomini migliori, consentono al Sant’Antimo di comandare i giochi nei prime due quarti. Dopo il riposo lungo il Montescaglioso si trasforma e inizia a trovare il tiro dalla lunga distanza con Castellano, Caruso e Sordi. Questo dà fiducia alla compagine materana prima agguanta e supera il Sant’Antimo, poi distacca gli avversari con un margine che arriva anche a +20. Il finale è una formalità con Castellano ancora protagonista di quella che è la terza vittoria stagionale. Michele Marchitelli sport@luedi.it


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Sport

Giovedì 4 dicembre 2008

Hockey A2 La vittoria della Raro sul Follonica rilancia le ambizioni del Matera

Si torna a respirare aria di play off MATERA - E' iniziata tranquilla la settimana per la Raro Pattinomania che ha ritrovato il sorriso dopo la bella vittoria ottenuta sabato scorso contro il Follonica. L'affermazione coincide con il ritorno in panchina di mister Giambattista Massari costretto, per motivi personali, ad assentarsi per qualche settimana. Grazie ai tre punti conquistati contro il Follonica, la Raro Pattinomania ha accorciato le distanze sul La Mela Modena che occupa l'ultimo posto utile per partecipare ai play-off. Certo è che sabato scorso tutto è girato dal verso giusto. Vittoria per il Matera contro il Follonica e contemporanea sconfitta casalinga del La Mela contro il Montebello per tre a due. Ma l'aspetto più positivo è stata la reazione che i biancazzurri di casa hanno messo in pista dopo lo svantaggio.

Eppure il Follonica era sul quattro ad uno. Un triplo svantaggio, maturato nei primi minuti del secondo tempo, che non ha frastornato i materani che sono entrati nella seconda frazione con la determinazione giusta, con la voglia di vincere. D'altronde la vittoria era l'unico obiettivo e risultato utile per la Pattinomania. Se fosse mancata, le chances di entrare nella zona play-off si sarebbero ridotte davvero al lumicino. Da lodare la prova dell'intero gruppo, ma ancor di più quella di Roberto Vivilecchia che alla fine ha messo a segno tre gol (che ora lo hanno fatto entrare nella classifica marcatori insieme a Luca Nicoletti con undici gol segnati, ndr) e che è stato davvero l'ago della bilancia nella seconda frazione riscattando l'opaca prestazione del primo temopo. Da promuovere a pieni voti anche

Jonathan Cellura che con la sua doppietta ha dato il via alla rimonta materana. Un giocatore, quest'ultimo che sta dando sempre più un'ottima impressione e che nelle ultime gare ha dimostrato di essere notevolmente cresciuto rispetto al passato. Sempre più trascinatore di un gruppo che davvero, gara dopo gara, sta trovando gli equilibri giusti e la voglia di entrare a far parte delle prime sei per entrare nella zona play off. Con questo carattere e questa determinazione i biancazzurri dovranno giocare anche sabato prossimo in trasferta contro il Correggio. Non sarà una gara facile ma neanche impossibile. Proprio a Correggio Barbano e compagni l'anno scorso raccolsero un'importante vittoria. Lorenzo Tortorelli sport@luedi.it

Nino Nicoletti in azione (foto www.pattinomaniamatera.it)

Tennis A1 Il titolo italiano se lo contenderanno Viterbo e Albinea

La salvezza passa da Roma La Sca Pisticci dovrà vedersela con il Parioli PISTICCI - Saranno nuovamente il Tc Viterbo e il Ct Albinea a giocarsi lo scudetto dei Circoli nella finale del campionato femminile a squadre di A1 prevista per domenica prossima sui campi dell'ASD Tennis Club Match Ball di Bra, in provincia di Cuneo. Mentre, a sorpresa, a contendersi l'ultimo posto salvezza con la Sca Pisticci sarà il Tc Parioli. Le campionesse in carica di Viterbo, forti del contributo di Pennetta e Schiavone (numero 1 e 2 d'Italia) hanno dominato la regular season chiudendo al primo posto a punteggio pieno la fase a gironi. Il risultato ha consentito al circolo laziale di raggiungere direttamente la finale play off senza transitare per il primo turno degli scontri diretti, destino che, invece, è toccato ad Albinea, seconda nella classifica generale e pertanto chiamata a confrontarsi con la terza classificata, il Tc Prato, nella gara unica di play off disputata su campo amico domenica scorsa. Le vice campionesse d'Italia, già orfane di una tennista di spessore come Sara Errani, si sono imposte per 3-1, dovendo cedere l'unico incontro in programma solo per il ritiro forzato della Gabba. In apertura la Martinez Sanchez ha battuto la Klepac per 6/3 6/3 in un confronto

La squadra della Sca Pisticci

tra scuole straniere che ha visto prevalere nettamente la spagnola. Il punto del pareggio è stato raggiunto da Corinna Dentoni che ha incassato un inatteso successo con Giulia Gabba, costretta al forfait dopo aver vinto per 7/5 il primo set quando era in svantaggio 2/3 nel secondo. A ristabilire le distanze ci ha pensato Nathalie Vierin che ha avuto bisogno di soli due set per far fuori Astrid Besser: 6/1 7/6 il finale. Nel doppio conclusivo Albinea si è guadagnata l'accesso alla finale grazie al netto successo di Martinez Sanchez e Vierin

che hanno battuto con il punteggio di 6/1 6/4 la coppia ospite formata da Klepac e Dentoni. Contestualmente si è giocato il primo turno di play out in gara unica. Il Tc Parioli, su campo amico, aveva i favori del pronostico con l'Asd Le Pleiadi Torino. Ma a Roma le piemontesi sono riuscite a venir fuori da un inizio difficile ed a ribaltare la situazione a proprio favore grazie ai due doppi conclusivi. La vittoria in apertura della Vinci sulla Kustova per 6/1 6/1 sembrava preludio ad un successo abbastanza agevole per le roma-

ne. Ma la Gatto Monticone trovava l'immediato pareggio battendo la Burnett per 7/5 6/3. Nel terzo singolare Martina Caregaro raddrizzava la situazione grazie alla netta vittoria, 6/1 6/3, su Ludovica Perri. Ma Torino si riportava in parità con il doppio vinto da Gatto Monticone e Kustova su Vinci e Vaideanu per 7/5 6/4. A quel punto, per dirimere la parità, si è ricorso ad un suppletivo doppio di spareggio dove la stessa coppia torinese ha avuto ancora la meglio sulle parioline, a cui non è servito mescolare le carte. Gatto Monticone e Kustova hanno vinto per 6/3 6/2 su Vinci e Burnett regalando alle Pleiadi la salvezza anticipata. Adesso il Tc Parioli sfiderà la Sca Pisticci nell'ultima gara dei play out: un autentico spareggio salvezza, organizzato in gare di andata e ritorno. Si comincia domenica sui campi del Ct Pisticci e si conclude una settimana dopo a Roma. Le lucane dovranno dare il massimo sulla terra battuta di casa alla ricerca di un successo determinante ai fini della vittoria finale. Solo così potranno recarsi in trasferta alla ricerca di quel pareggio già ottenuto contro le parioline nel corso della regular season. Roberto D’Alessandro sport@luedi.it

Tennis I due policoresi sono in finale del torneo nazionale “Mandarin Bowl by Bobolat”

Vinci e Galeazzo in campo a Palagiano POLICORO - Non finiscono mai di stupire le due punte di diamante del locale Circolo tennis Policoro: Marilina Vinci e Gabriele Galeazzo. Dopo aver partecipato alle fasi finali del torneo nazionale “Topolino”, disputatosi a Torino tra fine agosto e inizio settembre, in cui soprattutto la Vinci si è fatta rispettare arrivando ai quarti battuta poi dalla vincitrice del torneo, i due ragazzini terribili del Circolo policorese dopo aver ripreso fiato dai numerosi impegni estivi iniziati con le fasi preliminari dello stesso “Topolino”, eccoli di nuovo in campo per l'ennesimo trofeo: “Mandarin Bowl by Babolat”, che si tiene a Palagiano (Ta), organizzato dal Circolo tennis della stessa città tarantina. Oggi sono in programma le finali di questo torneo nazionale di tennis che ha visto la partecipazione di tanti ragazzi, e che questo pomeriggio si appresta a decretare i vincitori nelle categorie di genere. Per le ragazze in pole position per la vittoria finale c'è Marilina Vinci,

classe 1999, già balzata agli onori delle cronache tennistiche per i tanti riconoscimenti ottenuti in passato nonostante la giovanissima età. La ragazzina policorese è giunta all'ultimo match dopo aver eliminato le coetanee Martina Dell'Aquila e Moira D'Urso, entrambe iscritte la Circolo tennis di Mesagne (Brindisi); e nella gara odierna affronterà una sua “vecchia” conoscenza del tennis pugliese, la barese Claudia Fumarola già battuta in passato in altre competizioni. Ecco perché il favore del pronostico è tutto per la Vinci. Sull'altro campo, invece, quello dei ragazzi, vedrà di fronte Gabriele Galeazzo, anno di nascita 2000, e il quotato Andrea D'Antona del Circolo tennis Garden di Taranto. Quest'ultimo è una giovane promessa del tennis pugliese, e per Galeazzo non sarà semplice alzare la coppa di numero 1 del torneo maschile. Dunque il match si preannuncia molto combattuto. D'altronde essere arrivati in finale dopo aver battuto in serie: An-

drea Lio del Circolo di Mesagne; Alessandro Frigeri di quello “Vaccarelle” di Taranto e Gianmarco Romanelli del “Country Club Bari”, tutti del 1999, è sicuramente un bel biglietto da visita per il giovanissimo tennista jonico. Ma, indipendentemente da come finiranno entrambe le finali, il più contento è il padre di Gabriele, nonché presidente del Circolo tennis Policoro, Gerardo Galeazzo: “Sono ragazzi in gamba che stanno crescendo bene non solo sportivamente ma anche scolasticamente. Dopo aver studiato si allenano con serietà e i risultati ottenuti finora lo stanno a dimostrare. Le loro performance stanno dando lustro non solo al Circolo di Policoro, ma a tutta la città. Però vorrei sottolineare anche il grande apporto di tutti, allenatori e gli altri ragazzi iscritti. Se oggi siamo qui ad un passo da un altro prestigioso traguardo il merito è di tutti gli iscritti al Circolo”. Gabriele Elia sport@luedi.it

Coni regionale L’intervento di Caffaro

Tiene banco la ripartizione dei fondi regionali RICEVIAMO e pubblichiamo la nota di Sandrino Caffaro sul’incrontro al Coni di Basilicata della scorsa settimana. Lo scorso 26 novembre , su invito del presidente lucano del massimo organismo sportivo regionale e nazionale, si è riunito l'assise dei rappresentanti istituzionali del mondo dello sport, riconosciuto dal Coni. L'incontro tenutosi presso la sala riunione dello stesso Ente, a Potenza, ha rispettato in toto il programma dato, anche se purtroppo all'ultimo momento il presidente regionale Eustachio Tortorelli per importanti cause familiari ha dovuto lasciare i lavori, assegnando così il compito al vice presidente Lorenzo Delfino. Per la cronaca, nonostante il programma prevedeva importanti argomenti da trattare, l'indice delle presenze era sempre e comunque esiguo, per due logici motivi: Il primo forse perché coloro che mirano a raggiungere alcuni obbiettivi, hanno ormai consolidato la scelta di agire per proprio conto e di avvalersi del logo Coni solo ed esclusivamente per fini di privilegi civilistici e fiscali, nonché di diritti istituzionali. Il secondo perché evidentemente la partecipazione degli altri colleghi del mondo dello sport, significa intralcio alle loro richieste e relative strategie logistiche, pertanto il non sentirli ed incontrarli è la migliore scelta. Fatta questa dovuta considerazione che è giusto sottolineare per chi ha il piacere di leggere ed interessarsi di sport praticato e non da tifoso, si passa alla relazione di Delfino, il quale colto di sorpresa, forte delle sue attitudini di dirigente e menager sportivo, ha aperto i lavori, illustrando tutti i punti posti all'ordine del giorno, sottolineando il fatto che la Regione Basilicata finalmente ha dato un finanziamento alla normativa regionale in materia, ma nello stesso tempo come presidente di federazione sportiva ha dovuto riconoscere alcune lacune interpretative e

passi legislativi in contrasto tra di essi. Da sottolineare l'intervento del rappresentante della Figc, Tubito, il quale sottolineava la scelta errata di riconoscere l'importo di un milione di euro per le sponsorizzazioni alle sole società sportive non iscritte a leghe professionistiche e federazioni regionali del Coni, che promuovono l'immagine della Basilicata in territorio extraregionale, perchè con questo indirizzo la Federazione gioco calcio “la più grande”, con le sue 250 società sportive, che ogni domenica organizzano gare facenti parte ai vari campionati di categoria in tutto il territorio regionale, solo circa dieci di queste potranno utilizzare le risorse messe a disposizione e guarda caso tutti sodalizi i cui giocatori non sono lucani (o ce ne sono pochi), ma addirittura extracomunitari. Naturalmente senza nulla togliere a questi atleti, ovviamente non danno l'immagine corretta di corregionali. A seguire l'intervento del delegato della Fgi, Federazione ginnastica d'Italia, Cellamare il quale sottolineava come lo spirito di riconoscere risorse alle federazioni regionali al fine di contribuire al mantenimento delle sedi dei Comitati, comunque deve essere rivista, perché la federazione purtroppo resta fuori, immaginarsi per li Enti di Promozione Sportiva i quali nonostante curano lo sport per tutti, non sono addirittura inseriti. Da questo panorama non certo idilliaco dell'intero mondo dello sport lucano la riflessione più comune da fare, resta la poca informazione e la carenza di responsabilità che il Consiglio Regionale riconosce alle politiche dello sport per tutti, nonostante i governi nazionali utilizzano politiche esattamente contrarie e la Comunità Europea insiste sulla pratica sportiva di base in quanto riconosce allo sport l'alto valore sociale di formazione ed educazione per tutti i cittadini europei. Sandrino Caffaro Maestro di Karate


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Giovedì 4 dicembre 2008

Carnet L’evento

Giacomo Di Chirico tra storia e realtà

Sinisgalli, è realtà la Fondazione Tra una settimana la firma di FRANCESCA GRESIA MONTEMURRO - Ultimo passo per la creazione della Fondazione Sinisgalli, si giunge alla firma davanti al notaio. La sede è ormai pronta, è quindi ora di procedere con i fatti. L’appuntamento è fissato per giovedì 11 dicembre alle ore 19 presso l’ex convento di San Domenico, quando il presidente della Provincia di Potenza, Sabino Altobello, il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo e il sindaco di Montemurro, Mario Di Sanzo, firmeranno l’atto per la costituzione della fondazione. Un centro culturale del pae-

se, questo l’obiettivo principale ma anche una possibile evoluzione turistica sulla scia di quanto il poeta ha lasciato in eredità al centro lucano. Convegni, master, iniziative socio culturali che possano facilitare lo sviluppo economico di Montemurro rivalutando l’opera di colui che non aveva mai lasciato definitivamente quei luoghi. Un poeta dalle mille sfaccettature, un uomo che ritrovava nella poesia e nella matematica la possibilità di andare oltre il definito, oltre quanto stabilito dalle regole. Legate entrambe alla possibilità di descrivere lo sconosciuto, di addentrarsi nella

Leonardo Sinisgalli

realtà e di cogliere nei particolari quanto di invisibile o dimenticato. Come Sinisgalli scriveva, egli non aveva mai abbandonato con il cuore la sua terra natia: “Ciascuno di noi si porta appresso, nel sogno, una casa e una città dove abita tutta la vita, l’altra vita, quella del sogno, la più vera se pure la più labile”. Un amore per Montemurro che si concretizza per l’ultima volta nella sepoltura del poeta nel paese ma che rimarrà stampato

dalle parole delle sue opere. Numerosi i viaggi che portavano il poeta a trascorrere le vacanze estive presso il piccolo centro lucano, una permanenza che lo vedeva passeggiare per i vicoli del paese, chiacchierare con i cittadini e condividerne la vita quotidiana. Tante le idee che circolano ma anche tanto lavoro affinché tutto si concretizzi al più presto per il bene di Montemurro e dei suoi concittadini. cultura@luedi.it

Teatro

Un vero e proprio varietà quello andato in scena al Don Bosco e al Duni

Tutta la vivacità del “Letto ovale” di IRANNA DE MEO NON il solito spettacolo teatrale, ma un varietà. Due ore di divertimento al teatro Don Bosco per "Il letto ovale", terzo appuntamento della stagione teatrale del comune di Potenza, in replica ieri sera al Duni di Matera. Una voce fuori campo, quella di Maurizio Micheli, nei panni di Filippo, un editore di successo, pugliese di origine e milanese di adozione, sposato con Giovanna (Maria Laura Baccarini) con la quale vive in un loft sovrastante la casa editrice di sua proprietà, introduce lo spettatore in questa commedia degli equivoci. La scenografia curata da Gianluca Amodio è tipica delle serie televisive, ricca nei dettagli, intelligentemente arricchita dalle luci, povera nei cambiamenti, quasi del tutto assenti, ad eccezione della camera da letto, arredata con un letto ovale rosso fuoco, saltuariamente oscurata in coerenza con la drammatizzazione. La regia è stata curata da Gino Landi, noto per le sue regie televisive. Un open space accoglie i protagonisti della piece stile sit com. Filippo è socio di Enrico Casati (Pierluigi Misasi) - napoletano, sposato con Silvia (Lisa Angelillo), ma impenitente latin lover di mezza età. I nervi saldi e la pacatezza di Filippo vengono messi a dura prova da Toni, l'architetto di grido assunto da Giovanna per rinnovare il loro appartamento. Nella camera da letto un insolito talamo ovale scatena gli ormoni di tutti i personaggi, mentre l'intrecciarsi di sospetti tradimenti ed ambigui malintesi, porteranno il

Alcune immagini dello spettacolo (foto Andrea Mattiacci)

caos in quello che per Giovanna e Filippo sarebbe dovuto essere un tranquillo venerdì sera, a cena con amici importanti. I protagonisti si contendono il letto ovale per una notte adulterina con i propri amanti: un'avvenente centralinista di nome Betty per Enrico e Walter, un guru della meditazione per Silvia. Toni, invece, ha una tresca con la cameriera e anche lui si è organizzato la serata sapendo della cena di lavoro di Giovanna e Filippo. Sul palco il ritmo è veloce e le situazioni comiche e paradossali si susseguono l'un l'altra, come in un meccanismo a orologeria. I due protagonisti, impeccabile Maurizio Micheli, che detta i tempi dei dialoghi dando ritmo incalzante, solare e coinvolgente Maria Laura Baccarini, vera padrona di casa, sono affiancati da un cast di tutto rispetto, hanno regalato al pubblico risate e momenti di spensieratezza. Più vivace il primo atto, in cui la trama viene tessuta e preparata in attesa dell'evoluzione imprevedibile. Meno movimentato il secondo, in cui compare a tarda serata a casa della coppia una famosa e stralunata scrittrice, vestita da alpina, in cerca di un nuovo editore, che metterà a dura prova la pazienza di Giovanna accusata dal marito di avere una relazione con l'architetto. Ma dopo tanta frenesia e colpi di scena, arriva il momento della verità. Lo spettacolo “Il letto ovale” è approdato nella nostra regione dopo i successi al teatro Sistina di Roma. cultura@luedi.it

POTENZA - “Giacomo Di Chirico tra storia e realtà 1844-1883” è il titolo della mostra sull'opera del pittore venosino, attivo nella seconda metà dell'Ottocento, che sarà inaugurata il prossimo 6 dicembre 2008, alle ore 18.00, al Museo Archeologico Provinciale di Potenza, in via Ciccotti. Promossa dalla Provincia di Potenza e dalla Fondazione Carical e organizzata dal Centro Annali per una storia sociale della Basilicata “Nino Calice” l'esposizione, a cura di Isabella Valente, riporta alla luce le principali opere del maestro di Venosa e restituisce una biografia storica ed artistica che presenta anche aspetti della vita e della produzione pittorica sin qui inesplorati, con grande ricchezza documentaria. Allievo di Tommaso De Vivo e seguace di De Sanctis, appassionato studioso delle nuove espressioni dell'arte, al pari degli altri maggiori pittori contemporanei meridionali, come Morelli, Michetti e De Nittis, Di Chirico affronta le novità della pittura dell'Ottocento con originalità e forza espressiva che impressionarono i critici e che lo fanno approdare alla galleria parigina di Goupil, il cui gusto determinava gli orientamenti di gran parte del mercato europeo dell'arte nella seconda metà dell'Ottocento. «La mostra su Giacomo Di Chirico - afferma il presidente della Provincia Sabino Altobello - arriva a coronamento di un percorso intenso sui temi della cultura e dell'arte che l'Amministrazione Provinciale ha inteso tracciare con determinazione sin dal suo insediarsi». «Questo evento, che ha incontrato l'alto patronato della Presidenza della Repubblica Italiana, è frutto di una interazione e di una collaborazione costante con il Centro Annali "Nino Calice", cui si devono l'entusiasmo e la professionalità che hanno reso possibile, a centocinquanta anni dalla scomparsa del pittore, la ricostruzione di una importante quanto singolare vicenda umana ed artistica». Alla cerimonia inaugurale parteciperanno il presidente della Provincia di Potenza Altobello, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania Mario Bozzo, l'assessore provinciale alla Cultura Giuseppe Telesca, il presidente Centro Annali “Nino Calice” Maria Carmela Calice Consiglio, la curatrice della mostra Isabella Valente, lo storico Antonino De Francesco e il direttore artistico Palmarosa Fuccella.


Televisioni

23.20

ATTUALITÀ

21.05

PRIMA SERATA

Bruno Vespa

ATTUALITÀ

SHOW

21.10

Michele Santoro

13.40

SOAPOPERA

Paola Cortellesi

Katherine Kelly Lang

Giovedì 4 dicembre 2008

18.40

SOAPOPERA Tempesta d’Amore

21.10

REALITYSHOW Paola Barale

21.10

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FILM Balla coi lupi

06.00 -AttualitàEuronews 06.05 -RubricaAnima Good News 06.10 -TeleromanzoIncantesimo 9 06.30 -TelegiornaleTg 1 06.45 -AttualitàUnomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 07.35 -RubricaTg Parlamento 08.00 -TelegiornaleTg 1 08.20 -AttualitàTg 1 Le idee 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.30 -TelegiornaleTg 1 Flash 10.00 -RubricaVerdetto Finale 11.00 -EVENTO Motorshow di Bologna 11.50 -TelegiornaleTg 1 12.00 -GiocoLa prova del cuoco 13.30 -TelegiornaleTelegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -RubricaFesta italiana 16.15 -AttualitàLa vita in diretta 16.50 -RubricaTg Parlamento 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa 18.50 -QuizL'Eredità 20.00 -TelegiornaleTelegiornale

06.00 -DocumentarioLa Giordania delle oasi di Petra 06.20 -RubricaTg 2 Medicina 33 06.25 -Real TvX Factor - I casting 06.55 -RubricaQuasi le sette 07.00 -RubricaCartoon Flakes 09.45 -RubricaUn mondo a colori 10.00 -AttualitàTg2punto.it 11.00 -Talk ShowInsieme sul Due 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg 2 Costume e società 13.55 -RubricaTg 2 Medicina 33 14.00 -MusicaleScalo 76 - Cargo 14.45 -RubricaItalia allo specchio 16.15 -Talk ShowRicomincio da qui 17.20 -TeleromanzoJulia - Sulle strade della felicità 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.10 -NewsRai Tg Sport 18.30 -TelegiornaleTg 2 19.00 -Real TvX Factor - I casting 19.35 -TelefilmSquadra speciale Cobra 11 20.25 -GiocoEstrazioni del Lotto

06.00 -AttualitàRai News 24 08.15 -RubricaLa storia siamo noi 09.15 -RubricaVerba volant 09.20 -RubricaCominciamo bene - Prima 09.55 -RubricaCominciamo bene 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -RubricaTg 3 Chièdiscena 12.45 -AttualitàLe storie - Diario italiano 13.05 -TELENOVELA Terra nostra 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTg 3 14.50 -RubricaTGR Leonardo 15.00 -RubricaTGR Neapolis - di media e comunicazione 15.10 -TelegiornaleTg 3 Flash LIS 15.15 -RubricaTrebisonda 17.00 -GiocoCose dell'altro Geo 17.50 -RubricaGeo & Geo 18.15 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -Telegiornale Tg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -TeleromanzoAgrodolce

06.00 -Rubrica Tg 5 Prima pagina 08.00 -Telegiornale Tg 5 Mattina 08.40 -Attualità Mattino Cinque 10.00 -Telegiornale Tg 5 11.00 -Rubrica Forum 13.00 -Telegiornale Tg 5 13.40 -Soap Opera Beautiful 14.10 -Teleromanzo CentoVetrine 14.45 -Talk Show Uomini e donne 16.15 -Real Tv Amici 16.55 -Rotocalco Pomeriggio Cinque 17.55 -TelegiornaleTg5 minuti 18.50 -QuizChi vuol essere milionario? 20.00 -TelegiornaleTg 5

06.05 -TelefilmChips 07.30 -TelefilmCharlie's Angels 08.30 -TelefilmHunter 09.20 -TelevenditaCarta e penna 09.35 -Soap OperaFebbre d'amore 10.30 -TELENOVELA Bianca 11.30 -TelegiornaleTg 4 11.40 -Soap OperaMy Life 12.40 -TelefilmUn detective in corsia 13.30 -TelegiornaleTg 4 14.00 -Rubrica Sessione pomeridiana: il tribunale di Forum 15.00 -TelefilmWolff - Un poliziotto a Berlino 15.55 -Film Il ritorno di Butch Cassidy & Kid con William Katt, Tom Berenger, Jeff Corey, Brian Dennehy, Peter Weller - regia di Richard Lester (USA) - 1979 18.40 -Soap OperaTempesta d'amore 18.55 -TelegiornaleTg 4 19.35 -Soap OperaTempesta d'amore 20.20 -TelefilmWalker Texas Ranger

06.35 -Cartoni 09.05 -TelefilmStarsky & Hutch 10.10 -TelefilmSupercar 12.15 -RubricaSecondo voi 12.25 -TelegiornaleStudio Aperto 13.00 -NewsStudio Sport 13.40 -CartoniWhat's My Destiny Dragon Ball 14.05 -CartoniNaruto Shippuden 14.30 -CartoniI Simpson 15.00 -TelefilmPaso Adelante 15.55 -TelefilmWildfire 16.50 -CartoniGormiti 17.05 -CartoniSpiders riders 17.30 -CartoniCattivik 17.50 -CartoniMy Melody sogni di magia 18.05 -CartoniHolly e Benji due fuoriclasse - Che campioni Holly e Benji!!! 18.30 -TelegiornaleStudio Aperto 19.05 -Sit ComDon Luca c'è 19.35 -Sit ComMedici miei 20.05 -Sit ComCamera Café - Ristretto 20.15 -Sit ComCamera Café

06.00 -TelegiornaleTg La7 07.00 -AttualitàOmnibus 09.15 -AttualitàOmnibus Life 10.10 -TelegiornalePunto Tg 10.15 -RubricaDue minuti un libro 10.25 -TelefilmIl tocco di un angelo 11.30 -Telefilm Matlock 12.30 -Telegiornale Tg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmCuore e batticuore 14.00 -Film Il principe di Donegal con Peter McEnery, Susan Hampshire, Tom Adams - regia di Michael O'Herlihy (USA) - 1966 16.05 -TelefilmMacGyver 17.05 -Documentario Atlantide - Storie di uomini e di mondi 19.00 -Telefilm Stargate SG-1 20.00 -Telegiornale Tg La7

20.30 -Gioco Affari tuoi 21.10 -Serie Tv Raccontami - Capitolo II 23.15 -Telegiornale Tg 1 23.20 -AttualitàPorta a Porta

20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.05 -Attualità Annozero 23.20 -Telegiornale Tg 2

20.35 -Teleromanzo Un posto al sole 21.05 -Telegiornale Tg 3 21.10 -Show Non perdiamoci di vista 23.10 -Talk ShowParla con me

20.30 -Tg satirico Striscia la notizia - La voce della supplenza 21.10 -Miniserie Il capo dei capi

21.10 -FilmIl grande cuore di Clara con Whoopi Goldberg, Michael Ontkean, Kathleen Quinlan, Neil Patrick Harris - regia di Robert Mulligan (USA) - 1988

20.30 -Gioco La ruota della fortuna 21.10 -Reality Show La talpa

20.30 -AttualitàOtto e mezzo 21.10 -FilmBalla coi lupi con Kevin Costner, Mary McDonnell, Graham Greene, Rodney A. Grant, Floyd Red Crow Westerman, Tantoo Cardinal - regia di Kevin Costner (USA) - 1990

00.55 -TelegiornaleTg 1 01.40 -RubricaSottovoce 02.10 -RubricaFuoriClasse - Canale scuola lavoro 02.40 -VideoframmentiSuperStar 03.10 -FilmFatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova...

23.35 -RubricaStracult Show 01.15 -RubricaTg Parlamento 01.25 -RubricaMagazine sul 2 - Galleria 01.55 -RubricaAlmanacco 02.15 -RubricaTg 2 Costume e società 02.30 -MiniserieL'ombra nera del Vesuvio

00.00 -TelegiornaleTg 3 Linea notte 00.10 -TelegiornaleTg Regione 01.00 -RubricaAppuntamento al cinema 01.10 -RubricaCult Book 01.40 -MusicaleLa musica di Raitre 02.15 -RubricaFuori orario 02.20 -AttualitàRai News 24

23.30 -ReportageTerra! 00.30 -RubricaNonsolomoda - Globish News 01.00 -TelegiornaleTg 5 01.30 -Tg satiricoStriscia la notizia - La voce della supplenza 02.15 -Real TvAmici

23.45 -RubricaI bellissimi di Rete 4 23.50 -FilmUn bacio prima di morire con M. Dillon, S. Young - regia di James Dearden (GB) - 1991 01.40 -RubricaTg 4 Rassegna stampa 02.05 -FilmI soliti amici (The Crew) 03.45 -RubricaPeste e corna e gocce...

00.00 -ShowPoker1mania 01.10 -NewsStudio Sport 01.40 -TelegiornaleStudio Aperto 01.55 -MusicaleTalent 1 Player 02.35 -TelefilmA-Team 03.40 -FilmPer sempre fino alla morte 05.10 -NewsStudio Sport

00.55 -TelegiornaleTg La7 01.20 -AttualitàOtto e mezzo 02.00 -TelefilmStar Trek: Deep Space Nine 03.00 -TelefilmAlla corte di Alice 04.00 -RubricaDue minuti un libro 04.05 -AttualitàCNN News

leTrame

LA 7

ORE 14.00

CANALE 5

ORE 21.10

LA 7

ORE 21.10

IL PRINCIPE DI DONEGAL

IL CAPO DEI CAPI

BALLA COI LUPI

con P. McEnery, S. Hampshire - regia di Michael O'Herlihy (Usa) - 1966

con C. Gioè, D. Liotti - regia di Alexis Sweet, Enzo Monteleone (Ita) - 2007

con K. Costner, G. Greene - regia di Kevin Costner (Usa) - 1990

Hugh O'Donnel, dopo essere stato proclamato principe di Donegal, si impegna per la riunificazione dell'Irlanda organizzando i vari clan contro il governo di Elisabetta I. Ma gli inglesi, prevenendo la sua azione, lo catturano e lo imprigionano nel castello di Dublino. Riesce però a fuggire e, nonostante la caccia spietata del capitano Leeds, a capeggiare la rivolta...

Corleone (Palermo). Nato nel 1930, Totò Riina è figlio di contadini, ma non sopporta di vivere nella miseria. Affascinato dal capomafia locale Luciano Liggio, riesce a conquistarne la stima e in poco tempo ne diventa il braccio armato. Così facendo perde però la stima del suo amico d’infanzia Biagio che, quando la banda uccide il sindacalista Rizzotto, se ne va. E diventa poliziotto...

Il tenente Dumbar diventa suo malgrado un eroe di guerra; in premio riceve il cavallo Sisko e l'autorizzazione a scegliere la sua prossima destinazione. Dumbar chiede di essere mandato in un avamposto della frontiera indiana, in territorio Sioux. Ha inizio per lui un periodo che lo cambierà profondamente e lo farà rinascere come un uomo nuovo nella tribù di Uccello Scalciante...

RETE 4

ORE 21.10

RETE 4

ORE 23.50

RETE 4

ORE 2.05

IL GRANDE CUORE DI CLARA

UN BACIO PRIMA DI MORIRE

I SOLITI AMICI (THE CREW)

con W. Goldberg, M. Ontkean - regia di Robert Mulligan (Usa) - 1988

con M. Dillon, S. Young, M. Von Sydow, A. Horowitz - regia di James Dearden (G.B.) - 1991

con B. Reynolds, R. Dreyfuss - regia di Michael Dinner (Usa) - 2000

David è un ragazzino provato dalla vita. Due sono stati gli avvenimenti che l'hanno segnato: la morte della sorella a cui era affezionatissimo e la separazione dei genitori. In seguito a questi due colpi, la sua voglia di vivere sembra essersi esaurita ma David è alla disperata ricerca di qualcuno che sappia restituirgliela. Troverà la persona giusta nella domestica giamaicana Clara...

Nella sua povera infanzia disadattata e priva di veri punti di riferimento, Jonathan Corliss ha maturato un’insana fissazione per la famiglia di Thor Carlsson. Una volta cresciuto, Jonathan riesce a carpire la fiducia di Dorothy, figlia di Carlsson: e fidanzatosi segretamente con lei, la assassina simulando un suicidio...

I vecchi delinquenti Bobby, Joey, Mike e Tony cercano di contrastare le manovre dei nuovi boss che vogliono il residence in cui si sono ritirati. Il cadavere di un uomo anziano, rinvenuto sulla spiaggia antistante, diventa il pretesto per far credere che sia in atto un regolamento di conti tra bande rivali. Il quartetto però ignora che il morto è il padre di un grosso spacciatore, che ora vuole..



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