LA CRISI DEI MUTUI: UN CASO EMBLEMATICO IN BASILICATA
Bce apre al taglio dei tassi Venosa e il disastro dei derivati Trichet: Agiremo il 6 novembre Buco nella finanza del Comune A piazza Affari bancari sotto tiro:Almunia: la crisi sarà lunga In Lucania altri 9 municipi coinvolti a pagina 6
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della Basilicata
ED Anno 7 - N. 297
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Martedì 28 ottobre 2008
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466
La chiusura della Basentana per i lavori del ponte di Picerno e i nostri disagi
Siamo isolati da cento giorni Nuovi disastri alla viabilità proprio in queste ore: quanto aspetteremo? Salvataggio spettacolare a Matera
Auto in bilico su uno spuntone della Gravina
L’autunno caldo
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Mafia lucana SCHIERIAMOCI MA NON CON I CLAN di DOMENICO POTENZA “A Rionero l'1 di ottobre hanno ucciso Bruno Cassotta, a Melfi il 2 aprile scorso avevano ucciso Giancarlo Tetta. Eventi ultimi, preceduti dall'omicidio di Mauro Tartaglia il 17 giugno 2007, di Marco Ugo Cassotta nel luglio 2007, di Angelo Cascarano nello stesso mese. Uno dei capitoli di quella spirale di faide tra clan che da tempo si contestano, nel Vulture-Melfese, il dominio del territorio. Nel Metapontino il 15 ottobre hanno dato fuoco ai cassoni in plastica della Peraccini. segue a pagina 11
Martorano, chiusa l’indagine
L’autista precipita giù nel torrente Un elicottero dei vigili del fuoco giunto da Roma aggangia il ferito e lo porta su:tentato suicidio?
Studenti, sit in al Senato Lezioni in piazza a Potenza Corteo a Matera e Bernalda
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alle pagine 7, 8 , 9 e 38
Panasonic, esplode la protesta E alla Green Leather si spera
Diffamazione, Altieri condannato Dovrà 20mila euro alla Flap Fruit
Pane a un euro: c’è chi contesta il Gap «Poca igiene e niente scontrino fiscale»
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a pagina 11
ORT NELLO SP
CALCIO
La Sogin: accelerato lo smantellamento dell’Itrec. Deposito unico, la Regione contraria alle decisioni da Roma
Morale ritrovato per Melfi • e Matera
Nucleare: gli ambientalisti temono, le autorità no
GIOVANILE
Cinque pagine sui tornei regionali e nazionali
POTENZA - Si è riunito ieri mattina, dopo dieci mesi di inattività, il tavolo della trasparenza nato dopo le lotte di Scanzano. La Sogin ha annunciato che chiuderà i conti con Rotondella entro il 2019. Gli ambientalisti esprimono i loro timori sul rischio tumore nell’area e in Regione, ma le autorità - Arpab in testa - rassicurano: ambiente sotto controllo, nessun rischio. a pagina 12
CESARE PACIOTTI
Speriamo che con Mc Cain Sarah Palin sarà inpallinata da Barack Obama.
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Martedì 28 ottobre 2008
Brevi dal mondo
Sventato piano anti Obama WASHINGTON – Prevedeva anche il massacro di 102 persone di colore in Tennessee e Arkansas, il piano che avrebbe preso di mira Barack Obama (nella foto), sventato dalle autorità federali americane. Lo riferiscono i media negli Usa, citando fonti dell’Atf,
In Italia e nel Mondo Bolzano, i Freiheitlichen vincono ma la Svp mantiene la maggioranza BOLZANO – La Svp cala – perdendo la maggioranza dei voti ma conservando la maggioranza dei consiglieri – stravince la destra di lingua tedesca, non convince gli elettori il Pdl e il Pd mantiene sostanzialmente le posizioni, senza rinnovare però il successo delle ultime politiche. È questo il quadro che emerge dalle elezioni provinciali altoatesine. Forte del suo successo personale che lo ha visto incrementare le sue preferenze personali (in percentuale rispetto ai voti ottenuti dal suo partito), il governatore Luis Durnwalder è stato cavalleresco con i Freiheitlichen – i cugini sudtirolesi di Haider che hanno triplicato i voti, sull'onda del vento di destra spirato già poco tempo fa nelle elezioni nella 'madrepatria' austria-
I candidati dei Freiheitlichen
ca ed anche i Baviera – riconoscendo la loro vittoria. Ma ha avvertito: «Abbiamo ancora la maggioranza dei consiglieri (18 su 35) e ormai siamo gli unici in tutta l'area alpina ad avere una maggioranza assoluta».
Veltroni soddisfatto: «Tira aria nuova, governo in difficoltà» ROMA - Walter Veltroni soddisfatto per i risultati delle elezioni provinciali in Alto Adige, a suo parere un altro segnale, insieme alla manifestazione al Circo Massimo, della buona salute del Pd. Dimostrano quanto «la realtà sia diversa dalle rappresentazioni di comodo» e confermano «quanto sia aperta nel paese la sfida tra il riformismo e la destra al governo». Secondo il segretario, il Pdl sarebbe invece in affanno con sondaggi che danno il governo in perdita di 18 punti nel gradimento degli italiani. Ma dopo il duro botta e risposta tra il segretario e il premier sulle cifre e il significato della mobilitazione del Pd anche Massimo D'Alema punta il dito contro il premier e il governo.
D’Alema: «Atteggiamento antidemocratico» l’agenzia che ha compiuto l’indagine e arrestato due 'skinheads'.
Maltempo oggi in arrivo ROMA – Arriva una nuova ondata di maltempo sull'Italia, che rimarrà sul nostro paese per buona parte della settimana: una vasta perturbazione di origine atlantica ha cominciato ad interessare le regioni italiane, ma a partire dalla serata di ieri piogge e temporali assumeranno carattere più intenso su buona parte delle regioni settentrionali e centrali. Il Dipartimento della Protezione Civile ha dunque emesso un avviso di allerta meteo, proprio in considerazione del fatto che le piogge dureranno diversi giorni. Per le prossime ore gli esperti del Dipartimento si attendono «precipitazioni che potranno assumere anche carattere di forte intensità, in particolare su tutte le regioni del centronord’'. Venti molto forti interesseranno anche le regioni meridionali.
Sudan, uccisi cinque cinesi KHARTOUM – Cinque dei nove ostaggi cinesi della società petrolifera pubblica China National Petroleum Corporation (Cnpc) rapiti il 18 ottobre scorso nel campo petrolifero di Heglig, vicino alla città di Abyei, sono stati uccisi dai loro sequestratori, altri due sono stati feriti e gli ultimi due sono ancora nelle loro mani. Ne ha dato notizia il portavoce del ministero degli esteri sudanese, Ali al Sadiq, mentre una prima informazione
Europee, parte la riforma elettorale. Il Pd protesta ROMA - Da ieri è approdato nell'aula di Montecitorio la riforma della legge elettorale europea su cui è scontro tra maggioranza ed opposizione. Il disegno di legge al centro delle polemiche prevede le liste bloccate (niente preferenze) e lo sbarramento al 5%, oltre all'aumento delle circoscrizioni da 5 a 10 ed alla parità tra uomini e donne nelle liste. Il varo è previsto a novembre. La maggioranza è disposta ad accettare delle modifiche purché il provvedimento non venga stravolto. L'opposizione insorge: «La pretesa - protesta Massimo D'Alema - di imporre a maggioranza una legge elettorale che stravolge il sistema elettorale per le europee, è un atteggiamento gravemente antidemocratico». È facile prevede che ci sarà battaglia. Il Pd, stando alle voci circolanti, avrebbe intenzione di chiedere il voto segreto nella convinzione che nella maggioranza non tutti sono d'accordo soprattutto sull'abolizione delle preferenze ed il voto finale, se dovesse essere segreto, potrebbe riservare delle sorprese. Il ministro leghista per la Semplificazione, Roberto Calderoli, intervenendo ieri in aula alla Camera, ha dichiarato che il governo riconosce che la materia oggetto del provvedimento è di competenza parlamentare. Si riserva quindi di accogliere delle modifiche, precisando che intende però evitare «un'eccessiva frammentazione della rappresentanza politica». Il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, è stato più chiaro. La posizione della maggioranza sulla legge elettorale per le europee non cambia. Sbarramento quindi al 5%, abolizione delle preferenze e 10 circoscrizioni invece di 5. Su questa linea, ha sottolineato, «siamo tutti d'accordo» ed è escluso che possano essere ac-
L’ex ministro degli Esteri, Massimo D’Alema
colte le modifiche proposte dell'opposizione. L'opposizione protesta ed accusa la maggioranza di voler approvare la riforma elettorale senza il contributo dell'opposizione, mentre a parole Berlusconi ha più volte auspicato il dialogo. La vicepresidente del deputati del Pd, Marina Sereni, invita gli esponenti della maggioranza che sono favorevoli al dialogo a «farsi avanti» , a «battere un colpo» per cominciare a discutere insieme. La legge va cambiata, sostiene la capogruppo del Pd in commissione Affari Costituzionali della Camera, Sesa Amici, perché «è un attacco alle più elementari regole democratiche». Una "forzatura" che non può essere accettata anche perché, fa presente l'esponente del Pd, «le regole del gioco si scrivono insieme». Il capogruppo del Pd alla Camera, Antonello Soro, ha in-
tanto auspicato che dentro la maggioranza ci siano orientamenti diversi da quelli emersi ed «altre voci ed altre disponibilità». Se così non sarà, il Pd userà «tutta la sua forza parlamentare» per respingere al tentativo di «raddoppiare la porcata», come sono state definite la legge elettorale per le politiche ed ora la riforma per le europee. Il vero problema del no dell'opposizione, è la replica del vicepresidente vicario dei deputati del Pdl, Italo Bocchino, è «il virus dell'antiberlusconismo» che caratterizza l'azione politica dell'opposizione. Bocchino auspica comunque che Walter Veltroni possa decidere di discutere nel merito la riforma elettorale. Questa legge, sostiene il ministro Gianfranco Rotondi, è ben fatta perché va nel senso del referendum. Elvio Sarrocco
La folla del Circo Massimo
«Mi pare che la reazione di Berlusconi dopo il Circo Massimo sia stata estremamente negativa e inutilmente aggressiva», dichiara. «Da Berlusconi - afferma - c'è un atteggiamento sprezzante, non appropriato».
Vigilanza Rai settimana forse decisiva ROMA - Per la commissione di vigilanza sulla Rai comincia una settimana decisiva. Per tre giorni, da oggi a giovedi', sono state fissate delle sedute (due al giorno) per eleggere il presidente della commissione. Il presidente della Camera, a chi gli chiedeva se fosse ottimista sull'elezione del presidente della Vigilanza, ha risposto: "Me lo auguro, ma la chiave resta quella politica". Ma per ora non si sono registrati fatti nuovi ed ogni partito e' rimasto sulle sue posizioni. Il leader del Pd, dopo il successo della manifestazione di sabato a Roma, non ha annunciato alcuna decisione ed il candidato dell'opposizione resta il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando. Sul fronte opposto Berlusconi e gli altri leader della maggioranza non sono disposti a votare questo candidato ed insistono nel chiedere all'opposizione di "cambiare cavallo" e di proporre una rosa di nomi. Ma Antonio Di Pietro non cede di un millimetro. Orlando e' e resta il candidato unico, come stabilito a suo tempo nel patto stretto con il Pd. Non intendo cedere al "ricatto" di Berlusconi, afferma il leader dell'Italia dei Valori deciso a costringere il presidente del consiglio ad accettare che non puo' essere lui a scegliere il candidato dell'opposizione. L'intransigenza di Di Pietro sembra quindi rendere inutile la proposta presentata sia dal Pdl che dall'Udc di Pier Ferdinando Casini di presentare una rosa di candidati. Tra i nomi ipotizzati ci sono quelli di Giuseppe Giulietti e di Massimo Donadi, entrambi dell'Idv. Ma si tratta di candidature rimaste per ora sulla carta. Secondo gli esponenti del Pd una svolta ci potrebbe essere nelle prossime ore, se andra' in porto un accordo tra Veltroni e Di Pietro sulle prossime elezioni regionali in Abruzzo. Se questo accordo ci sara', la prima conseguenza sarebbe un'intesa sulla candidatura per la presidenza della commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai. Finora tutte le sedute della commissione (ben 28) convocate per eleggere il presidente sono andate a vuoto perche' si sono presentati soltanto i rappresentanti dell'opposizione ma non quelli della maggioranza. Siamo quindi di fronte ad un muro contro muro che va avanti da ben cinque mesi e che ha pochi precedenti. e. s.
IL CASO
Sfacelo all’Ospedale di Vibo sequestrati reparti poco igienici sull'uccisione degli ostaggi era stata diffusa dalla tv satellitare del Qatar Al Jazira.
Menù anticrisi a un euro MADRID – Zuppa di pesce, riso con costata, pollo o alici con insalata, una bibita, pane e dessert. Tutto al costo di un euro. Un piccolo ristorante di Gijon, sulle coste del Golfo di Biscaglia, ha lanciato un «menù anticrisi».
VIBO VALENTIA – E' uno scenario da sfacelo quello trovato dai carabinieri nell’ospedale di Vibo Valentia dove ieri mattina sono stati sequestrati alcuni reparti in precarie condizioni igienico-sanitarie. Nell’ambito dell’inchiesta la Procura ha emesso 33 avvisi di garanzia nei confronti di medici, funzionari ed ex dirigenti dell’azienda sanitaria e dell’ospedale. L’indagine dei carabinieri è stata avviata dopo la morte di Federica Monteleone, la sedicenne deceduta quasi due anni fa, dopo quattro giorni di coma provocato da una black out durante un intervento di appendicectomia. L’attenzione degli investiga-
tori si è concentrata principalmente sulla situazione dell’impianto elettrico ma dalle ispezioni fatte sono emerse anche altre carenze strutturali e igieniche tanto da far temere per l’incolumità pubblica. Il provvedimento di sequestro in via d’urgenza è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia e riguarda i reparti di ortopedia, immunoematologia e pronto soccorso. Nei reparti sequestrati l’attività sanitaria proseguirà normalmente mentre il commissario straordinario dell’azienda sanitaria provinciale, Rubens Curia, a cui sono state affidate le aree sequestrate in custodia giudiziale, dovrà in trenta giorni prov-
L’ingresso dell’Ospedale di Vibo Valentia
vedere a ripristinare la situazione a livelli di normalità. La situazione trovata è apparsa subito molto grave ai carabinieri del Nas e della compagnia di Vibo Valentia che
hanno trovato stanze senza finestre e senza prese d’aria, ambienti con umidità e muffe con un concreto «pericolo – è scritto nel provvedimento di sequestro – di infezioni».
In Italia e nel Mondo
Martedì 28 ottobre 2008
Il Parlamento di Tel Aviv può indicare un altro nome al presidente o indire le elezioni
Israele, Peres alla Knesset: «Non c’è maggioranza» Fallito il tentativo di Tzipi Livni resta solo la strada delle urne
Olmert (a sinistra) e Peres
GERUSALEMME – A conclusione di un rapido giro di consultazioni con i partiti, dopo la rinuncia all’incarico della premier designata Tzipi Livni, il presidente israeliano Shimon Peres ha formalmente annunciato ieri alla Knesset che non esiste una maggioranza parlamentare per la costituzione di un nuovo governo, aprendo così la strada all’anticipo delle elezioni. La Knesset, dall’annuncio di Peres, ha a disposizione 21 giorni per cercare un nuovo candidato a formare il governo da raccomandare a Peres – possibilità che
appare inesistente – o per approvare una legge di scioglimento della legislatura fissando una data per la convocazione dei cittadini alle urne diversa da quella che sarebbe altrimenti automaticamente fissata dalle leggi vigenti. Se ciò non succederà, dal 17 novembre comincerà il conto alla rovescia per le elezioni: la legge stabilisce che queste si dovranno tenere l’ultimo martedì precedente il termine dei tre mesi assegnati per i preparativi e per la campagna elettorale, cioè il 17 febbraio prossimo. In questo frattempo il premier
dimissionario Ehud Olmert resterà in carico per il disbrigo degli affari correnti e per far fronte «alle minacce che incombono sullo stato e che non attendono la fine dei processi politici in atto», come ha detto in un discorso di apertura della sessione invernale della Knesset. Alla Knesset si è rivolto anche Peres in un discorso non privo di connotati politici, di aperti riferimenti sia alla necessità di un esame di coscienza del mondo politico sia alla situazione politica regionale. Giorgio Raccah
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Latina, scoppia bombola crolla una palazzina: 4 feriti Una fuga di gas ha provocato all’alba una tremenda esplosione
La palazzina crollata
LATINA – Un boato alle 5:30 e un istante dopo il crollo di due piani di un’ex palazzina popolare a poca distanza dal centro di Latina. Il bilancio dell’esplosione per la fuga di gas da una bombola, che ieri ha svegliato nel terrore l'intero quartiere Nicolosi, è di quattro feriti, tutti cittadini romeni, tre in condizioni gravissime. La violenta deflagrazione è partita da un appartamento al secondo livello di una palazzina di tre piani al civico 32, scala N, in via Emanuele Filiberto, provocata, secondo la ricostruzione dei vigili del fuoco, dalla fuga di gas da una bombola.
Washington esulta: «Un’azione contro al Qaida»
Blitz Usa, la Siria denuncia «Si è trattato di terrorismo» BEIRUT/DAMASCO – «Crimine di guerra», «aggressione terrorista», «follia politica»: Damasco non ha usato mezzi termini per denunciare il raid di domenica di elicotteri Usa dall’Iraq in territorio siriano, in cui sono morte otto persone, ma che per Washington è stata invece una operazione «di successo» contro al Qaida. La reazione siriana è stata pressochè immediata. Domenica, poche ore dopo l’attacco, l’agenzia ufficiale Sana ha prima riferito la dinamica: quattro velivoli sono giunti nel villaggio di Sukkariya, otto km oltre il confine, e hanno sbarcato un commando che ha dato l’assalto ad un edificio in costruzione. L'azione è durata pochi minuti e ha portato «al martirio di otto civili». Poco dopo, la stessa agenzia ha riferito che il ministero degli Esteri aveva convocato gli incaricati d’affari di Stati Uniti e Iraq per consegnare loro una protesta ufficiale. Ieri mattina, poi, il fuoco incrociato di alti funzionari e stampa ufficiale: «Anche mentre si accinge a lasciare la Casa Bianca, l’amministrazione di George Bush sembra insistere nel commettere follie politiche», ha scritto il quotidiano al Baath, organo dell’omonimo partito al potere. Ma la reazione più dura è venuta dal ministro degli Esteri Walid al Mouallim che, in visita a Londra, ha parlato di «una aggressione terrorista», inducendo il Foreign Office ad annullare la sua conferenza stampa assieme al collega britannico David Miliband, «perchè non sarebbe stata appropriata». Washington ha invece tardato quasi 24 ore a prendere posizione. Nell’attesa, è intervenuto il portavoce governativo iracheno Ali Debbagh, per affermare che si
Il funerale di una delle vittime
è trattato di una azione condotta contro «gruppi terroristici contrari all’Iraq» e che Baghdad aveva già chiesto alle autorità siriane di consegnare i membri di questi gruppi che «utilizzano la Siria come base per le loro attività terroristiche contro l’Iraq». Infine, in serata, è arrivata la risposta americana, tramite una una fonte anonima dell’amministrazione, secondo cui «l'operazione è stata un successo», perchè ha permesso di colpire un importante trafficante di armi legato a Al Qaida, Abu Ghaduya, che sarebbe stato ucciso. «Quando si è di fronte a un’occasione importante bisogna coglierla... in particolare quando si tratta di combattere
contro stranieri che entrano in Iraq e minacciano le nostre forze armate», ha detto la fonte. Ma a Damasco non è bastato lanciare strali solo verso Washington. Il quotidiano ufficiale al Thawra ha aspramente criticato anche i leader arabi, denunciando il loro «silenzio» e domandandosi se esso non «incoraggi le forze di occupazione e usurpazione a commettere qualcosa di più grande». Anche in questo caso sono state necessarie diverse ore affinchè nel pomeriggio arrivasse la presa di posizione della Lega Araba, che attraverso il suo il segretario generale Amr Mussa ha espresso la condanna «per queste gravi violazioni americane delle frontiere e della sovranità siriana... che provocano tensione in una regione già tesa». Più veloce è stata la condanna dell’Iran e anche del Libano, nonchè della Russia, mentre la Francia ha chiesto che sulla vicenda venga fatta «piena luce». Infine Londra, in un comunicato congiunto dei ministri Mouallim e Milliband, ha espresso il suo «rammarico» per le perdite civili. Ufficialmente da Washington non è giunta ieri alcuna a replica alle accuse di Damasco di 'follia politica' per quello che la Siria considera un 'atto di terrorismo'. Ma, ufficiosamente, gli Stati Uniti non solo hanno ammesso la responsabilità del raid aereo di domenica in territorio siriano. L’hanno rivendicato. Perchè, visto da Washington, quel raid è stato «un successo». In sede ufficiale sia il portavoce della Casa Bianca, Dana Perino, sia quello del Dipartimento di Stato, Sean McCormack, si sono limitati a un 'no comment' di circostanza. Stefano De Paolis
Mahmud Ahmadinejad, sembra essere caduto in bassa fortuna
Iran, Ahmadinejad sotto accusa «Ha sprecato 125 miliardi di dollari» TEHERAN – Aveva salutato la crisi finanziaria mondiale come «la fine del capitalismo». Ma ora che anche l’Iran ne sente le conseguenze con il crollo del prezzo del greggio, il presidente Mahmud Ahmadinejad viene attaccato per la facilità con cui ha speso gli introiti petroliferi accumulati negli anni delle 'vacche grasse'. Un «rapporto segreto», ha scritto ieri il quotidiano Etemad, è stato inviato da Mostafa PurMohammadi, capo dell’Ispettorato dello Stato, al Parlamento e alla Guida suprema, ayatollah Ali Khamenei, per denunciare le «operazioni finanziarie illegali» del governo. In particolare il prosciugamento del fondo in valuta straniera che era stato alimentato con i guadagni dal petrolio per fronteggiare eventuali momenti di crisi. Nei giorni scorsi un membro del Supremo consiglio per la sicurezza nazionale, Hassan Rohani, ha affermato che, se il governo di Ahmadinejad aves-
Attore in film di mafia arrestato per un coca-party A 15 ANNI era un ragazzo qualunque di un quartiere popolare di Palermo: lo Zen, decine di palazzoni nella periferia degradata della città. A toglierlo dalla strada, come in un film, è stato un regista, Emanuele Crialese, che l’ha voluto sul set di «Respiro» accanto a Valeria Golino. E Francesco Casisa, allora appena adolescente ha cominciato la sua carriera di attore. Una faccia da «duro» che l’ha portato sul set di alcuni film sulla mafia, come la discussa fiction «Il capo dei capi». I carabinieri che ieri sera l’hanno arrestato per spaccio di droga, però, l’hanno rico-
Trovate le miniere di re Salomone
Barricato in casa per la vincita nosciuto solo all’arrivo in caserma. Casisa, 21 anni, alle spalle qualche piccolo precedente penale, è stato sorpreso mentre partecipava a un «festino» a base di alcol e droga in una villetta del borgo marinaro di Isola delle Femmine.
se rispettato i limiti imposti ai prelievi dal piano quinquennale di sviluppo, nel Fondo avrebbero dovuto esservi 150 miliardi di dollari. Ma ieri Asgar Gheranmaiepur, vice presidente della commissione per il bilancio e la pianificazione del Parlamento, ha detto che solo 25 miliardi di dollari sono rimasti in cassa. Una cifra fornita dai vertici della Banca centrale, chiamati a dare spiegazioni ai parlamentari. «Questo Fondo era stato istituito per i giorni di bisogno, ma ora che questi giorni sono arrivati, non ci sono più soldi», ha lamentato il vice presidente del Parlamento, Mohammad Reza Bahonar, citato dal quotidiano Kargozaran. Lo stesso Ahmadinejad aveva finora rifiutato di rendere noto quanto vi fosse ancora nel Fondo, affermando che si trattava di «un segreto» e assicurando che i soldi sarebbero bastati per altri due o tre anni, anche senza aggiunte. Alberto Zanconato
CATANIA - Nel quartiere dell'Antico Corso si era sparsa la voce: "Il vincitore è lui". E così un cittadino extracomunitario proveniente dalla Mauritius ha preferito barricarsi in casa in via Castromarino, a Catania. Sul posto è intervenuta
anche una volante della polizia, ma l'extracomunitario non è uscito neppure all'arrivo degli agenti, intimorito dalla presenza di molti suoi connazionali e di tanti catanesi. Si è limitato a negare con forza di essere il vincitore del Superenalotto.
SI chiama Khirbat enNahas, ovvero 'Rovine di rame' il luogo dove si troverebbero le miniere di rame di re Salomone, il leggendario sovrano d’Israele di cui si narra nella Bibbia. Il luogo, posto al Sud del Mar Morto, in Giordania, è noto dagli anni '30 ma solo ora, uno studio, pubblicato sulla rivista dell’Accademia Americana delle Science, Pnas, è riuscito a scoprire che lo sfruttamento delle miniere risale al decimo secolo a.C, lo stesso periodo in cui avrebbe regnato re Salomone, noto non solo per la sua saggezza ma anche
per la ricchezza del suo regno. La scoperta si deve a un gruppo di ricerca internazionale coordinato da Thomas Levy dell’università della California a San Diego e dell’Istituto per le telecomunicazioni e le tecnologie dell’informazione.
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Martedì 28 ottobre 2008
Il fatto del giorno: dopo la manifestazione, scontro fra Pd e Pdl Italia meglio della destra? Il numero dei partecipanti Berlusconi contro Walter È un errore affermarlo una discussione inutile “Io difendo gli italiani” dal “punto” di Stefano Folli
dall’editoriale di Lucia Annunziata
dal “retroscena” di Claudio Tito
[...] Quel «riformismo di massa», di cui ha parlato Veltroni per non essere tacciato di fare il populista, resta ancora un ideale, un traguardo suggestivo. Ma non si può dire che sia stato definito al Circo Massimo. Del resto, anche il gioco degli slogan rivela qualche incertezza. È sacrosanto affermare che «un’altra Italia è possibile». Ma è un errore dire che «l’Italia è migliore della destra che la governa». La destra è stata votata in aprile da una consistente maggioranza di italiani, gli stessi a cui il Pd guarda nello sforzo di tirarli dalla propria parte. Riproporre il vecchio schema secondo cui l’Italia di sinistra è comunque migliore - moralmente, antropologicamente - dell’Italia di destra non è il modo ideale per fare del proselitismo. [...]
[...] Il giorno dopo l’adunata del Pd, la discussione sul numero dei partecipanti è stucchevole, in quanto del tutto non essenziale. Chi non ha mai avuto dubbi sul significato o la necessità di questo appuntamento - e tra questi chi scrive non ne ha fatto una questione di partecipazione: si temeva forse che fallisse uno sforzo organizzativo tipo quello messo in campo, prodotto, per altro, di una lunga tradizione di raduni di massa? La domanda della vigilia era: questa manifestazione aiuta o meno il Pd a uscire dal suo angolo per parlare ad altri pezzi della società che ha perso? Oggi, due giorni dopo, la domanda è ancora aperta, per nulla risolta dal numero di chi ha marciato. [...]
“Gliel’hanno detto a Veltroni che nelle banche ci sono i risparmi degli italiani? Gliel’hanno detto che io sto facendo esattamente quello che fanno in tutti gli altri paesi? Gliel’hanno detto che se il governo non difende gli istituti di credito crolla l’intero sistema? Ma si rende conto di dire delle cose assurde?”. [...] Io difendo i soldi degli italiani. So bene che la situazione è quella che è, ma facciamo tutto il possibile". Così ai ministri che ha sentito [Berlusconi] ha di nuovo ribadito che un dialogo con il centrosinistra allo stato è impossibile. "Quello - si è ancora lamentato di Veltroni - mi accusa di guidare il Paese come un consiglio di amministrazione, ma non sa di cosa parla. Io concordo sempre tutto con ciascun alleato". [...]
La migliore di ieri
“Veltroni? Un Paese degradato Si rassegni” da un ventennio terribile
Gioventù democratica
dal servizio di Paolo Foschi
dal commento di Massimo Giannini
dal commento di Cristiano Gatti
«Non sono riuscito a vedere le immagini della manifestazione. Ho sentito solo le dichiarazioni della Questura (200mila partecipanti, rispetto ai 2,5 milioni stimati dagli organizzatori, ndr) e non posso che dire, come hanno già detto altri, che questa è la sinistra delle frottole, delle invettive, delle calunnie»: Silvio Berlusconi, nel day after il Circo Massimo, di rientro dalla Cina ha attaccato il Pd. E in serata Walter Veltroni, al Tg1, ha provato a rilanciare: «Il governo ascolti l’opposizione». Durissime le parole del premier. «Veltroni si deve rassegnare, ha perso le elezioni e per cinque anni non c’è più niente da fare». [...]
Solo nella "democrazia dell’applauso" che Berlusconi gradisce può succedere che la voce di una piazza, sicuramente severa ma serena, venga tacitata con uno spregevole "frottole e insulsaggini". Solo nell’"Impero dell’assenso" cui il Cavaliere ambisce può accadere che alla critica di un oppositore, sicuramente aspra ma legittima, si risponda con uno sprezzante "si riposi e ci lasci lavorare". Come se nel sano gioco democratico non fosse proprio questa la funzione dell’opposizione: incalzare e insidiare ogni giorno la maggioranza, e non certo restare seduta in panchina per cinque anni, ad os-
servare immobile le giocate del "manovratore" e ad aspettare in silenzio [...]. Eppure è esattamente questa la realtà in cui vive questo Paese, degradato da un quasi Ventennio di berlusconismo dominante. La reazione del presidente del Consiglio alla grande manifestazione organizzata dal Pd al Circo Massimo è l’ennesimo indizio di quale deriva inquietante abbia imboccato il "premierato di comando" del Cavaliere. Nelle sue parole infastidite c’è una visione tecnicamente "totalitaria" della dialettica politica. Non c’è solo l’insofferenza verso ogni forma di dissenso. C’è anche l’intolleranza verso quello che Antonio Gramsci chiamava "l’assedio democratico" [...]
Giannelli sul Corriere
Solo una domanda: ma il reclutamento del Partito democratico lo fanno nei circoli del golf? Da quando Veltroni ci ha messo mano, il settore giovanile del suo futuribile squadrone non fa che sfornare belle gioie d’alto bordo. [...] L’estetica culturale e politica di Veltroni sta producendo effetti imbarazzanti. [...] L’altra sera a “Matrix” il Pd ha mandato un’altra bella faccetta del suo settore Primavera. [...] Si chiama Giulia Innocenzi, ha 24 anni, è nata a Rimini da madre inglese, Erasmus a Parigi, esperienza negli States a Las Vegas, ultimamente coordinatrice degli studenti radicali, quindi candidata a segretario dei giovani Pd. [...]
Sarà come una droga
Le due facce di un’Italia che diffida della politica
dal corsivo di Lodovico Festa
dall’editoriale di Marcello Sorgi
La manifestazione di sabato al Circo Massimo produrrà i tipici effetti che dà l’assunzione di una droga. Sul momento Walter Veltroni si tirerà su ma tra qualche giorno si sentirà ancora peggio di prima. Per mesi ha pensato solo a come organizzare questa manifestazione e grazie a quel che resta di una delle più potenti macchine politiche della storia italiana – quella dell’ex Pci con tutti i suoi sindacalisti, cooperatori, sindaci, funzionari in servizio effettivo o in pensione – ha raccolto un certo risultato. Ma per questo scopo non si è impegnato a dirimere i nodi che la situazione gli presenta: seguire la Cgil nella sua deriva massimalista o aprire a Cisl, Uil e Confindustria, tagliare la spesa pubblica per permettere le pur auspicate detassazioni o sostenere qualsiasi lotta corporativa in corso, cercare una soluzione per le lacerazioni della politica e della società italiane o flirtare con il giustizialismo dipietresco. [...]
Da sinistra a destra, all’indomani del corteo del 25 ottobre, tutti si chiedono cosa farà Veltroni, quali saranno le sue prossime scadenze, quali i suoi nuovi obiettivi. Ieri Berlusconi lo ha punzecchiato, minimizzando la riuscita della manifestazione di sabato. Ma il segretario del Pd, in un’intervista al Tg1, ha cercato egualmente di capitalizzare il risultato che per molti ha segnato la rinascita del suo partito e della sua leadership personale, dopo i lunghi mesi difficili seguiti alla sconfitta elettorale e all’abbandono della strategia del dialogo con il governo, inaugurata, e subi-
to accantonata, in apertura della legislatura. In qualche modo Veltroni è oggi nella stessa situazione in cui si trovava Berlusconi nel 2006: con un colpo di schiena s’è rimesso in piedi, dopo un periodo in cui pareva giorno dopo giorno soccombere agli attacchi interni delle varie componenti del Pd e alla dura campagna di delegittimazione orchestrata dal centrodestra nei suoi confronti. E anche se, diversamente dal Cavaliere quand’era all’opposizione, realisticamente non può puntare alla caduta del governo, ben più solido di quello traballante di Prodi, Veltroni deve comunque fare una scelta, tra la spinta
La fotografia
Riformismo di massa dall’editoriale di Paolo Franchi
Non se ne sentiva il bisogno. Ma le tragicomiche polemiche su quanta gente ci fosse al Circo Massimo (due milioni e mezzo? uno? duecentomila? magari qualche migliaio di persone appena?) danno il segno della miseria politica del tempo. Chiunque sia in grado, politicamente parlando, di intendere e di volere farebbe bene a prendere atto che di gente ce n’era tanta, e fortemente motivata. E, dato al Pd quel che è del Pd, dovrebbe piuttosto sforzarsi di entrare nel merito. Sabato, a Roma, l’opposizione che fa capo al Pd, o che sul Pd, le piaccia o no, deve investire le sue aspettative, era chiamata a dimostrare la propria esistenza in vita (e ci è riuscita alla perfezione), ma anche dare qualche ragguaglio sulla propria identità: e qui le cose si facevano più complicate. [...]
Maratona di Istanbul, corridori sul ponte del Bosforo (Ansa)
antagonista venuta dai marciatori del Circo Massimo e l’identità riformista, di vera alternativa di governo, che il Pd s’è data fin dalla nascita. Al dunque, questa è la vera differenza tra i due cortei e i due popoli che in meno di due anni hanno sfilato per le stesse vie di Roma, mostrando le due facce prevalenti di un Paese che tuttavia coltiva ancora una diffidenza di fondo per la politica. Mentre infatti Berlusconi marciava alla testa della sua gente per obiettivi che erano della sua gente [...] Veltroni, concordando nel suo discorso di sabato su una parte degli stessi traguardi, si ritrovava a schierarsi contro i desideri di buona parte del popolo del suo partito. [...] La sesta colonna di Francesco Zardo
I colleghi giornalisti sostengono che la questione dei numeri non sia interessante: i numeri sarebbero quelli sui partecipanti alla manifestazione di sabato a Roma. La segreteria del Pd sostiene infatti che gli adepti del corteo fossero due milioni e mezzo, la questura replica con duecentomila. Ora, dispiace davvero dirlo, ma quando Berlusconi replica “frottole” – in riferimento, a quanto sembra di leggere, al numero dei partecipanti dichiarato da Veltroni, ha ragione lui. Duecentomila persone in piazza, coi tempi che corrono, è un numero del tutto dignitoso: magari la politica attiva smuovesse tanta gente! Perché dire due milioni e mezzo, allora? Per spararla grossa: il risultato è di mettere in imbarazzo i cronisti (quelli di sinistra) e calpestare la politica, esattamente come fanno a destra. Due milioni e mezzo... Ma ditemi voi.
Martedì 28 ottobre 2008
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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Cinema, Soderbergh e Catherine Zeta-Jones sfidano Medicina, concorso vinto la maledizione di Cleopatra: colossal in preparazione con la laurea in Lettere dall’articolo di Giulia Zonca
Solo gli spocchiosi di talento hanno il coraggio di scomodare i mostri. Steven Soderbergh vuole rifare Cleopatra, cioè un regista considerato al minimo «geniale» ripesca un copione considerato «maledetto» e gli aggettivi a Hollywood sono un marchio. Cleopatra non è un film, è un fallimento. E non è semplicemente un disastro che resta nella storia del cinema, è una parabola vecchio stile, un avviso ai megalomani: guarda come va a finire. Quel kolossal ha trascinato la Twentieth Century Fox al fallimento e fatto sballare un intero mondo, lo star system. Non importa quanto siano costose e capricciose le dive di oggi, allora erano insostituibili, un concetto morto insieme con quel mastodontico lavoro andato a male. Vinse quattro Oscar, costò 44 milioni di dollari, nel 1963, e mescolò il meglio e il peggio per due anni e mezzo di riprese: uno sfinimento dal quale nessuno dei protagonisti si riprese mai. Oggi è un manifesto dell’erro-
Catherine Zeta-Jones
re: esagerare, concedere, aggiungere, gonfiare e anche una fascinosa leggenda. L’imperatrice d’Egitto che esercita il suo seducente potere dall’oltretomba, dipinta sempre più come una maliarda annoiata, si vendica mandando a rotoli ogni progetto che la coinvolga. In realtà l’alone mistico era il motivo per cui quella «Cleopatra» doveva funzionare, ma agli studios prese la voglia di stupire, di «realizzare ciò che non si
era mai visto prima» e si fecero prendere la mano. Il primo regista fu licenziato dopo uno sperpero di denaro, il secondo, Joseph Leo Mankiewicz, quasi impazzì: cercava set realistici e spostò la produzione a Roma dando una botta tale al budget da compromettere qualsiasi possibilità di uscirne in pari. Cleopatra era Liz Taylor e sul set, in sequenza, si ammalò, interrompendo i ciak per un tempo infinito, e si innamorò di Richard
dall’articolo di Michele Toscani
Le previsioni economiche, come quelle meteorologiche, vanno lette con cautela. Anche quando è nell’aria un punto di svolta, anche quando si è certi che presto o tardi ci sarà un momento di rottura, è difficile indovinare quando esattamente avverrà: se così non fosse non si spiegherebbero i guadagni e le perdite che gli speculatori fanno in questi casi. Ma quando la svolta è avvenuta, gli sviluppi successivi sono più facili da prevedere, perché le forze all’opera e le conseguenze della loro interazione sono meglio note agli economisti. Proprio come sono note ai me-
Ci aspettano tempi duri più che al resto d’Europa teorologi le conseguenze sul tempo in Italia di un anticiclone sull’Atlantico, una volta che si è stabilmente installato lì: difficile è prevedere quando si stabilizzerà. Purtroppo appartengono al genere delle previsioni relativamente affidabili quelle che stanno circolando sulle prospettive della crescita americana ed europea: siamo in recessione, che in alcuni Paesi potrà implica-
re trimestri di crescita negativa e almeno un paio d’anni di difficoltà serie per tutti. E siccome l’economia italiana cresce nettamente meno della media europea, ci aspettano tempi duri. Più duri che nel resto dell’Europa. Perché? In parte la risposta va cercata nel deperimento relativo delle nostre strutture economiche e istituzionali: i cattivi governi di un lontano passato
Burton, marito seriale preso e mollato per tutta la vita. Allora entrambi erano sposati, lei con Eddie Fisher, che per complicare la trama aveva lasciato Debby Reynolds, la fidanzatina d’America; lui con Sybill Williams, archiviata all’istante. Nel 1963 non erano più due attori ma due bambinoni, felici e spesso alcolizzati, incapaci di finire un dialogo. Diventarono il centro della scena e il melò inghiottì il kolossal. Non fregava a nessuno della storia e delle migliaia di comparse. L’imponenza delle scene, che aveva dato le vertigini agli sceneggiatori, diventò sfondo e Burton-Marco Antonio e TaylorCleopatra si persero nel loro deliquio in spregio ai contratti firmati. La battuta che resta del film non è nemmeno nel copione. Liz Taylor rifiutò di andare alla prima: «Sono stata costretta a girarlo non sopporterò lo strazio di vederlo». Dopo questo epitaffio Cleopatra è ricomparsa solo in innocui sceneggiati tv o come ruolo secondario in qualche altro polpettone meno pretenzioso, tipo «Asterix e Obelix». [...]
ci hanno lasciato in eredità un settore pubblico e un settore privato meno efficienti e competitivi di quelli altrui. In parte le nostre maggiori difficoltà derivano dalle scarse risorse mobilitabili per alleviare i numerosi punti di sofferenza che la crisi produce. Con un debito pubblico superiore al Pil —anch’esso conseguenza dei cattivi governi del passato — dobbiamo dedicare una frazione maggiore del prelievo fiscale al pagamento degli interessi e sono minori le possibilità di sostenere disavanzi in un caso di emergenza, com’è quello che incombe. Di alzare ulteriormente la pressione fiscale neppure si discute [...].
dal servizio di Marino Bisso e Carlo Picozza
Et voilà, dal cilindro di un docente a contratto escono i nomi dei vincitori di due concorsi per tre posti da ricercatore. Accade prima che si svolgano le prove. Teatro: la facoltà di medicina dell’università Cattolica del Sacro Cuore. Così, quei concorsi che appaiono pilotati, finiscono nel mirino delle indagini coordinate da Maria Cordova, procuratore aggiunto di Roma. La previsione centrata e non solo: a incuriosire gli inquirenti, ci sarebbero i titoli dei vincitori. In particolare, il possesso di una laurea in lettere per un concorso in medicina legale vinto dalla figlia di un ordinario della facoltà e componente del consiglio di amministrazione dell’ateneo. Gli inquirenti vogliono chiarire se le prove sostenute da diversi aspiranti ricercatori per l’istituto di Medicina legale dell’università Cattolica del Sacro Cuore siano state decise anzitempo. In anticipo, come le previsioni di un candidato escluso. I carabinieri della sezione di palazzo di giustizia hanno concentrato le indagini proprio sul concorso svolto per la nomina di un ricercatore a Medicina legale e vinto da una candidata con una laurea in Lettere. Il sostituto procuratore Maria Cristina Palaia ha disposto nei giorni scorsi l’acquisizione della documentazione inerente la selezione. L’inchiesta, al momento contro ignoti, è scattata dopo alcuni esposti. In particolare quelli di uno dei candidati che aveva partecipato alle due selezioni e previsto i risultati delle prove. E per dare maggiore valore probatorio ai suoi pronosti-
ci, aveva inviato una lettera al ministro dell’Università e della Ricerca con i nomi dei futuri vincitori, quando ancora non si conoscevano numero e identità dei concorrenti. In effetti, su sei candidati, ha centrato il nome dei due fortunati. A tutta risposta, dal ministero è arrivata al docente a contratto la comunicazione che le sue segnalazioni erano state girate alla magistratura. E adesso, con la procura di Roma, a occuparsi del caso sono anche i giudici del Tribunale amministrativo regionale del Lazio. Le indagini dei pm tendono a chiarire se il possesso di una laurea in lettere per un concorso in Medicina legale, sia titolo adeguato. Tanto più che le prove vertevano sugli accertamenti dell’autopsia. Certo, nel bando la Cattolica chiede che i candidati sappiano anche di Bioetica clinica. Ma proprio sulle parole sembra consumarsi l’equivoco. E la vittoria del concorso. La candidata scelta, infatti, ha sì un curriculum orientato sulla Bioetica ma non, naturalmente, su quella clinica. I magistrati vogliono far luce sulla regolarità delle prove e sulle procedure. E sciogliere ogni dubbio sui possibili vantaggi derivanti dalla parentela stretta della vincitrice con un prof di Medicina che siede anche nel cda dell’università. Ora il candidato escluso dopo cinque anni di insegnamento si sfoga: "Non è la prima volta con lo stesso presidente di commissione: anche l’anno scorso fui l’unico escluso in un concorso per dottorato in Scienze medico-forensi pur essendo il solo ad avere in tasca la laurea in Medicina".
Sport: fra le righe e sopra le righe Catenaccio e pochi gol che brutto questo calcio
Arbitri e Udinese ci mettono la loro L’Inter ma questa Roma è proprio inguardabile si ferma
dal commento di Mario Sconcerti
dal commento di Piero Mei
dall’articolo di Claudio De Carli
Si gioca male quasi ovunque. E l’Inter, il Milan, la Juve, la Roma sono le prime bandiere di questa regressione evidente. Si segna poco, 16% meno di un anno fa, che non fu un anno particolare. Lo sfizio tecnico è tenere dieci giocatori dietro la linea del pallone. E questo restare molto chiusi, questo correre e ingegnarsi a coprire qualunque spazio, lo si scambia per gioco moderno. All’atto pratico non c’è mai stato in Italia niente di più vicino al catenaccio. Siamo vecchi. L’Arsenal che ha giocato mercoledì scorso in Champions aveva 22 anni e mezzo di età media. In Italia molte squadre non hanno nemmeno un under 23 tra i 14 che vanno in campo. Siamo lenti perché ci vogliamo molto esperti. Vediamo la gioventù e la qualità come effetti destabilizzanti. A inizio stagione avevano giocato con piccola regolarità 5 ragazzi tra i 18 e i 19 anni: Pato, Okaka, Jovetic, Sanchez, Balotelli. Oggi nessuno è più titolare, spesso molti vanno in tribuna. La modernità del calcio sta portando alla fine dell’istinto. La preparazione atletica oggi è assolutamente prioritaria. Poi c’è l’evoluzione tattica pignola. Nessun giocatore, nemmeno Kaká, può muoversi secondo piacere. Ha compiti precisi che lo tengono bloccato in una zona di campo e chiuso dentro solo pochi movimenti. Lo 0-0 sta sempre più diventando il risultato esatto. Il gol è un errore, non più un’impresa. Stiamo cercando dal calcio le conseguenze precise di una macchina. Ma non può essere così. Mourinho ha ragione quando pretende obbedienza e ordine dai suoi giocatori, ma Balotelli-Adriano- Obinna-Cruz non hanno niente in comune, gente così diversa avrà sempre difficoltà a fare la stessa cosa. Il calcio è gioco di squadra almeno quanto è individualità. D’altra parte, se proviamo a fare il percorso inverso, il risultato diventa semplice: perché dovremmo giocare bene? Non ci sono fuoriclasse, ci sono alcuni grandi giocatori (Ibrahimovic, Kaká, Del Piero, De Rossi e poco altro), sono pochissimi in genere i giocatori che hanno qualità. Inter e Juventus hanno solo mediani dove comincia il gioco. Il Milan è costretto ad averne perché deve coprire l’attacco più anarchico (e di qualità) del campionato. [...] Sto esagerando, ma non troppo. Chi si diverte alzi la mano. [...]
Non c’è bisogno di un maramaldo in technicolor, che abbia l’arma del fischietto, anziché la spada, e dunque dia presto all’Udinese ed infine alla Roma un rigore ciascuno che non c’è e non si compensa ma fa la somma degli errori; e nel mezzo ammonisca Vucinic per una simulazione che tale non era ma invece era un altro rigore per la Roma. Non c’è bisogno d’un maramaldo, perché la Roma già ci pensa da sola a farsi del male. E del peggio: è in zona retrocessione, anche se è presto per parlarne, come è presto per dire dello scudetto. Il Friuli non è Gavinana, il luogo della battaglia alla fine della quale Maramaldo con la maiuscola uccise Francesco Ferrucci che già era mezzo morto e in sua balìa, come insegnavano a scuola ai tempi del vituperato nozionismo, le frasi storiche che non s’imparano più, “vile, tu uccidi un uomo morto”. La Roma sprofonda nel nulla che manda in scena, un vuoto tecnico e mentale che chissà dove annida le proprie radici le quali sembrano ramifi-
L’Inter guadagna un punto, Mourinho resta fedele alle sue idee e inserisce prima Balotelli e Obinna, poi anche Cruz, preferisce sempre rischiare di perdere piuttosto che pareggiare, ma ieri l’hanno tradito proprio i sostituti. Parole sue. Il Genoa alla fine del primo tempo era da dieci: ma non possono tenere a questo ritmo altri 45 minuti, si diceva. Invece Diego Milito continua a fare il partitone, stanga in porta un paio di volte, Julio Cesar respinge in tuffo: sono gli ultimi colpi, si dice in tribuna, adesso schiattano. Daniele Orsato espelle Juric, sono in dieci, ci siamo. Niente. Al 32’ e 30 secondi del secondo tempo Gasperini richiama anche Milito, c’è ancora un quarto d’ora, il tempo per metterla dentro è abbondante, invece ciccia. Cinque di recupero, il Genoa non arretra di un metro, finisce con Julio Cesar che deve gettarsi sulla sua sinistra per neutralizzare una punizione di Thiago Motta e salvare il punto, poi arriva il fischio finale. [...]
Udinese-Roma, Pizarro contro Quagliarella
cate in ogni luogo della società, della panchina, dello spogliatoio, della squadra, dell’infermeria che è più affollata di un pronto soccorso in superlavoro, e va detto che se i malati non escono presto e guariti, prima delle cure però s’ammalano... Ha detto Spalletti, che era tetro la sua parte (e come non esserlo con quell’ammasso di gol che fanno della difesa giallorossa il colabrodo del campionato?), che dovrà cambiare qualcosa e qualcuno, forse metodi e persone, schemi e disposizioni. Dovrà cambiare in fretta, prima che la situazio-
ne ulteriormente precipiti e prima che cambino lui. Perché l’Udinese che ha stravinto è una bella squadra, gioca bene, veloce, aggressiva, che sembra di parlare della Roma del campionato scorso, che non è un anno fa ma pochi mesi fa. Ma ha anche avuto buon gioco contro una Roma così. Il rigore del primo gol bianconero non c’era, ma nel secondo gol dell’Udinese non c’era la Roma; peggio: c’era... Nessuno l’avrebbe previsto all’inizio della fiera: dopo otto giornate la Roma lontana da tutto e da tutti, più d’ogni altra cosa dal suo “essere Roma”. [...]
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Primo piano
Martedì 28 ottobre 2008
La crisi dell’economia Dopo il crollo, la Banca centrale europea apre alla misura, seguita dalla Fed
La Bce annuncia il taglio dei tassi Altra giornata pesante per le Borse: Asia a picco, l’Europa segue di MARCO SANTILLO MILANO - Solo il profumo dei soldi frena il pessimismo delle Borse: dopo una giornata che pareva destinata a diventare un nuovo "lunedì nero", arrivano le promesse della Bce e della Fed di tagliare ancora, e presto, il costo del denaro. E i mercati, pur depressi, respirano. Non tutti però: l'arrivo dei "nostri", a fine pomeriggio, non fa in tempo a salvare Piazza Affari, che chiude con il Mibtel a 3,5%, lo S&P/Mib a - 3,9% e titoli bancari ancora sotto tiro, e nemmeno Parigi, con l'indice Cac 40 in calo del 3,96%. Londra fa invece in tempo ad arrampicarsi fin quasi alla parità, e chiude perdendo solo lo 0,79%. Francoforte fa anche meglio e chiude in positivo con un + 0,91%, trainata da Volkswagen che guadagna il 130%, perché la decisione della Porsche di portare al 75% la sua quota spiazza mercati e speculatori. Ma soprattutto funziona la dichiarazione di JeanClaude Trichet, presidente della Bce, che giudica "possibile" un taglio dei tassi europei già il prossimo 6 novembre. Anche Wall Street annusa l'odore del taglio di tassi della Fed, atteso a un ricco 0,75%. Così il Dow Jones punta di nuovo verso l'alto, arriva a segnare +2,29%, mentre il Nasdaq si accontenta del +1,16% e lo S&P 500 del +1,64%. Poi ripiegano tutti e tre, Dow Jones si avvia alla chiusura con un +0,04%, lo S&P 500 con 0,62% il Nasdaq con - 0,66%. Poteva andare decisamente peggio in una giornata iniziata con Tokyo in picchiata, con chiusura al -6,36%, il minimo in 26 anni, e Hong Kong a - 12,7%. Le piazze asiatiche hanno messo in luce anche le nuove tensioni sul mercato dei cambi. Salgono lo yen, il franco svizzero e persino il dollaro, epicentro della
I LISTINI
Mercati, Piazza Affari è tra i peggiori di LUCA MASOTTO
crisi. Il motivo è nell'uscita di scena precipitosa di chi aveva contratto prestiti vantaggiosi in queste valute per investire sui mercati, e ora si affretta a chiudere le posizioni, o a vendere asset in dollari per procurarsi liquidità. Il G7 tenta di intervenire con un comunicato, da Tokyo, nel quale si dice pronto a intervenire sul mercato dei cambi per evitare l'"ingiustificata volatilità" dello yen. Ma i mercati non ci credono nemmeno. Il comunicato è troppo vago, e subito si trova la spiegazione: il ministro delle Finanze francese Christine Lagarde smentisce un intervento del G7, saranno eventualmente le autorità giapponesi a intervenire. Ormai gli operatori sono diffidenti rispetto alla politica degli annunci. Un sentimento che rende più difficili, ma ancora più necessarie, le iniziative della politica e delle istituzioni. Che quindi devono essere concrete e ben concordate. Tutti gli sforzi sono ora concentrati sulle riunioni internazionali del 7 novembre a Parigi, dove gli europei presenteranno le
loro iniziative congiunte e le loro proposte ai partner globali; e poi di Washington il 15 novembre, dove si cominceranno a rivedere le regole della finanza globale e si prenderanno decisioni sui nuovi meccanismi di controllo. Un tema sul quale sembra giocare un ruolo inedito il premier britannico Gordon Brown: oggi incontrerà Nicolas Sarkozy a Versailles, nella villa privata del presidente, e giovedì riceverà invece a Londra la Cancelliera tedesca Angela Merkel. Domani, infine, la Commissione Europea si riunirà in seduta straordinaria per varare proposte anti-crisi da presentare al Consiglio e ai partner internazionali. Il commissario Ue agli affari economici e monetari, Joaquin Almunia, ha previsto ieri in "almeno un anno" la durata della crisi. Ma tutti concordano sul fatto che per uscirne servono interventi coordinati di sostegno anche per l'economia reale, senza affidarsi all'improvvisazione di misure nazionali che avrebbero inevitabilmente il fiato corto.
anche Unicredit (-5,11%), Monte Paschi (3,82%), in parità Banco Popolare. In camROMA - Nessuna impennata. Anzi, la po assicurativo Generali perde il 3,97%. prospettiva adesso è quella di assistere ad Molto debole Fiat (-8,20%). Con queste meste prospettive che non una altra settimana negativa da rosso fisso. C'è chi in Europa contiene le perdite e lasciano presagire al sereno il governo tira il fiato ma il vento a Piazza Affari non cerca adesso di correre ai ripari. In attesa dell'incontro tra cambia e chi si augurava banche e imprese (ieri il un "rimbalzo", seppure liepremier Berlusconi ne ha ve, o qualcosa che assomiparlato con il sottosegretagliasse ad una speranza, è rio Gianni Letta), oggi alle rimasto deluso. 11 nuova riunione del CoLa Borsa di Milano che mitato per la salvaguardia fin dalle prime ore di condella stabilità finanziaria al trattazioni non aveva mai ministero del Tesoro per dato l'illusione di una riun'analisi dell'esposizione presa neanche dopo la mosdi banche, imprese e assisa della Bce di tagliare il cocurazioni anche per gli sto del denaro, ha accusato strumenti finanziari deripesanti ribassi nell'ultima vati. mezz'ora chiudendo in seNel corso del vertice al gno largamente negativo quale prenderanno parte con il Mibtel che cede il oltre al ministro dell'Eco3,5% a 14.852 punti e lo nomia Giulio Tremonti, il S&P/Mib il 3,9% a 19.092 Governatore della Banca punti. Male anche l'All d'Italia, Mario Draghi, il Stars (-1,59% a 8.716 punDirettore Generale del Teti) e il Midex (-3,07% a Giulio Tremonti soro, Vittorio Grilli, il nu17.281 punti). La fiducia dunque tarda ad arrivare e a mero uno della Consob, Lamberto Cardia, pagare sono stati ancora una volta i titoli e il Presidente dell'Isvap, Giancarlo Gianbancari che hanno vissuto un'altra gior- nin, ci sono da affrontare le evoluzioni della crisi finanziaria in corso, come prenata di passione. Nel mirino soprattutto Intesa Sanpaolo vede l'ordine del giorno. Ma sono attesi anche i regolamenti at(-10,13% dopo essere stata sospesa per eccesso di ribasso quando era ampiamente tuativi dei due decreti legge varati per soccorrere, se necessario, le aziende in sotto l'11% . Lo stesso andazzo si era visto venerdì crisi di liquidità. Riguardo alle norme anti-scalata an24 ottobre con il titolo a lungo in fondo al nunciate nei giorni scorsi il 'veicolo' dolistino. Nelle sale operative si rincorrono da vrebbe essere quello già indicato nei giortempo le voci di un futuro taglio dei divi- ni scorsi da Tremonti, ovvero un emendadendi e recentemente si era parlato anche mento e non un decreto ad hoc. Per fronteggiare la crisi dei mutui la di una revisione del piano triennale. Le smentite su una ricapitalizzazione Confindustria considera una opportuninon hanno avuto l'effetto sperato facendo tà i fondi sovrani per riattivare l'economia in rallentamento. cadere i titolo. La crisi "é globale e profonda - ha detto il Peggio ha fatto Bpm (-10,26%) dopo che il presidente Mazzotta ha detto che nel- presidente Emma Marcegaglia - ma non è l'attuale situazione il Core Tier 1 della la fine del mercato e del capitalismo e banca potrebbe essere insufficiente. Giù usciremo da questa situazione".
DA BRUXELLES BRUXELLES – Interventi nazionali per sostenere le imprese, ma non in ordine sparso, bensì in un quadro comune e coordinato a livello europeo. Questo per rafforzare la capacità di competere sul fronte internazionale del sistema produttivo del Vecchio Continente, con l’obiettivo di rilanciare la crescita dell’economia e dell’occupazione. È una delle indicazioni che dovrebbero arrivare dalla Commissione europea che domani si riunirà in seduta straordinaria per tentare di dare una prima risposta alla crisi che si sta abbattendo sull'economia reale, come conseguenza delle turbolenze sui mercati finanziari. Turbolenze che per il commissario Ue agli affari economici e monetari, Joaquin Almunia, dovrebbero durare ancora a lungo, almeno un anno.
Interventi nazionali per sostenere le imprese Ecco una delle indicazioni che dovrebbe arrivare dalla Commissione europea La riunione 'fuori programma’ dell’esecutivo europeo, guidato da Josè Manuel Barroso, cade in quella che si preannuncia come un’altra settimana di passione per le Borse, con l’Ue chiamata a rafforzare l’azione di contrasto alla crisi dei mercati e a fare di tutto per limitare il suo impatto su famiglie e imprese. Risposte che si auspica arrivino sia dalla riunione dell’Eurogruppo di lunedì 3 novembre, sia da quella dell’Ecofin martedì 4, sia dal nuovo vertice straordinario dei capi di Stato e di governo dell’Ue convocato per venerdì 7 novembre a Bruxelles. Ma la riunione della Commissione Ue di
domani servirà anche a preparare il supervertice internazionale – il cosiddetto G20 – in programma il 15 novembre a Washington, nel quale si dovranno gettare le basi per una riscrittura delle norme che regolano i mercati internazionali. La strada che Bruxelles intende indicare agli Stati membri dell’Ue per fronteggiare la crisi economica si può intuire anche dalle parole del commissario Ue agli affari economici e monetari, Joaquin Almunia, per il quale è più che mai necessario «un coordinamento più stretto tra le decisioni, che - spiega – possono essere adottate solo a
livello nazionale ma che devono essere decise in comune e su scala europea». Dunque, non un piano europeo di salvataggio dell’economia – particolarmente inviso alla Germania – ma una cornice di riferimento comune per armonizzare i vari interventi. A partire dagli aiuti alle imprese che in questo periodo di crisi e di stretta del credito devono sostenere il peso della concorrenza internazionale. Aiuti che possono anche prevedere un sostegno del governo alle imprese a rischio, a partire da quelle strategiche, come proposto dal presidente francese, Nicolas Sarkozy. «Nulla a che vede-
re con la costituzione di Fondi sovrani – spiega il commissario – ma piuttosto con l’incanalare denaro pubblico per rafforzare la posizione delle aziende». Il resto della ricetta della Commissione Ue si evince sempre dalle parole di Almunia: «Quello che serve – spiega il commissario – è un mix di politica macroeconomica, monetaria e fiscale. E, oltre a ciò, bisogna continuare nelle riforme strutturali del mercato del lavoro, dare impulso agli investimenti e indirizzarsi verso un modello di crescita sostenibile dal punto di vista ambientale, demografico e di bilancio». Intanto l’incubo della re-
cessione incombe. Proprio su Almunia grava il peso delle prossime previsioni sulla crescita dell’economia europea nei prossimi tre anni. Previsioni tra le più difficili di sempre, vista l’incertezza di un situazione che – ha detto il commissario Ue – dovrebbe durare ancora per un anno. Almeno. «Nel breve – ammette il commissario Ue – i mercati rimarranno molto volatili, in un clima di pessimismo e di tensione». Dunque, in vista delle nuove stime di Bruxelles – che saranno pubblicate il 3 novembre – si prevede un nuovo drastico taglio delle precedenti previsioni: a partire da quelle sul 2008 che indicavano un Pil all’1,3% per Eurolandia e all’1,4% per l’Ue-27. E per il 2009 la Confindustria europea prevede un +0,2% per la zona euro e un +0,4% per l’intera Ue.
Primo piano
Martedì 28 ottobre 2008
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Scuola nel caos Un’altra giornata di proteste. Nella Capitale dissidi tra ragazzi di sinistra ed estrema destra
Un momento dell'assemblea degli studenti tenuta alla facoltà di Giurispudenza dell'Università di Napoli
Due immagini della manifestazione di ieri a Roma
Migliaia di studenti in piazza A Roma sfilano in tanti, ma il corteo si spacca. Sit-in davanti al Senato ROMA - Occupazioni, cortei, manifestazioni. Non si ferma la protesta nel mondo della scuola e dell'Università, in vista della votazione finale al Senato del decreto Gelmini sul maestro unico (leggi il testo del decreto 137), prevista mercoledì, un giorno prima dello sciopero promosso dai sindacati. ROMA - Nella capitale circa 5-6 mila studenti, a detta degli organizzatori, hanno manifestato in corteo sfilando da piazza della Repubblica fino a piazza Venezia. Più tardi alcuni ragazzi si sono spostati davanti al Senato per un sit-in di protesta (e qualcuno ha lanciato la proposta di seguire, mercoledì, i lavori a Palazzo Madama). Durante il percorso del corteo c'è stata una spaccatura fra testa e coda. Davanti il "Blocco Studentesco" di estrema destra (che ha intonato il coro «Duce, Duce») e dietro gli studenti antifascisti. Questi ultimi hanno avuto attimi di indecisione e, giunti in via Cavour all'altezza di via dei Serpenti, avevano deciso di modificare il percorso della loro manifestazione per dirigersi verso il ministero dell'Istruzione. Una volta giunti in via dei Fori Imperiali gli studenti di sinistra sono stati convinti però dalle forze dell'ordine, che hanno sbarrato con un cordone l'accesso verso il Colosseo, a proseguire con il percorso concordato e raggiungere la testa in piazza Venezia. Molti gli slogan scanditi dai ragazzi: «Nel nostro futuro più pubblico e meno privato», ma anche «la Gelmini non ci fermerà, salviamo la scuola e le università». Nelle prossime ore, spiegano gli studenti, crescerà il numero di scuole in mobilitazione a Roma e in tutta Italia. Nella capitale sono stati occupati, tra gli altri, il liceo "Giulio Cesare" e l'istituto nautico "Colonna", mentre i giovani di medicina della "Sapienza" hanno fatto lezione sotto il ministero dell'Istruzione. MILANO - Occupazioni scattate anche negli istituti secondari milanesi. Al liceo artistico Boccioni, in piazzale Arduino (zona Fiera), alle 8.30 è stata approvata «a stragrande maggioranza», spiegano gli studenti, l'occupazione dell'istituto che dovrebbe andare avanti fino a domani. «Quello che ci siamo presi è solo una piccola parte di ciò che ci spetta», re-
Protesta-spogliarello inscenata da una trentina di studenti e studentesse della facoltà di Psicologia de La Sapienza di Roma davanti al rettorato dell'università
cita uno striscione apposto all'ingresso della scuola. Poi i ragazzi sono riuniti in un'assemblea per decidere come organizzare l'occupazione. NAPOLI - Studenti in
piazza anche a Napoli. Due i cortei organizzati per le vie della città: un primo, autorizzato, è partito poco dopo le 10 in alcune strade del quartiere periferico Ponticelli; un altro, estempora-
neo, si è radunato in piazza del Gesù per dirigersi in piazza Municipio. Aumenta anche nel capoluogo partenopeo il numero di istituti superiori occupati o autogestiti. Lo storico liceo classico Genovesi, in piazza del Gesù, che è stato il primo ad essere occupato, resta il fulcro della protesta. PALERMO - Cortei e iniziative di protesta contro la legge 133 si sono svolti in diversi punti di Palermo. Davanti la sede della Rai, in viale Strasburgo, un gruppo di studenti di scuole medie superiori si è radunato in un sit-in, mentre altri studenti dopo un presidio in piazza Politeama, davanti al teatro, hanno sfilato in corteo per via Libertà, creando problemi alla circolazione. In piazza Castelnuovo invece gli studenti della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università hanno partecipato a una lezione all'aperto. Altre lezioni delle facoltà di Ingegneria, Architettura, Medicina, Farmacia e Giurisprudenza sono in programma martedì in diverse zone della città. SIT IN AL SENATO - Intanto i Cobas lanciano un sit in per oggi alle 17 davanti al Senato, in concomitanza con le votazioni sul provvedimento, che dovrebbero chiudersi mercoledì. «Anche oggi - sottolinea il portavoce nazionale, Piero Bernocchi in tutta Italia proseguono cortei, sit-in, occupazioni e autogestioni di scuole, a dimostrazione di quanto fosse sentito quel 'Non ci farete paura' che il movimento ha risposto alle brutali minacce poliziesche e forcaiole di Berlusconi contro il popolo della scuola pubblica». FAMIGLIA CRISTIANA - Non solo gli studenti contro il decreto Gelmini: «Il bene della scuola (ma anche del Paese) richiede la sospensione o il ritiro del decreto», invoca Famiglia Cristiana nell'editoriale del prossimo numero intitolato «Non chiamiamo riforma un semplice taglio di spesa». «Non si garantisce così il diritto allo studio: prima si decide e poi, travolti dalle proteste, s'abbozza una farsa di dialogo», scrive il settimanale dei paolini. Il Paese in crisi, si legge, «trova i soldi per Alitalia e banche», ma per la scuola si richiedono «sacrifici alle famiglie, ma costi e privilegi di onorevoli e senatori restano intatti».
LINEA DURA
Il governo: «Avanti col decreto» di ELISABETTA MARTORELLI ROMA - Il decreto verrà approvato così com'è. Il Governo difende la Gelmini e non accenna a fare passi indietro. "Coloro che protestano" contro la riforma della scuola, sono "alcune migliaia" mentre "gli studenti in Italia sono 9 milioni" e "le facoltà occupate sono pochissime", fa notare il ministro. In un'intervista al "Corriere della Sera'', Mariastella Gelmini aggiunge anche che, sulla scuola, il suo modello è Barack Obama: "sta proponendo per la scuola americana provvedimenti simili ai nostri, penso soprattutto agli incentivi al merito per gli insegnanti". È sfida, dunque, tra l'Italia che manifesta e l'esecutivo che non tentenna, mentre oggi il governo ombra del Partito democratico si riunirà per chiedere di sospendere il provvedimento e avviare al più presto un confronto con studenti e insegnanti. Anche il mondo cattolico dice la sua. Nel numero in edicola questa settimana, "Famiglia cristiana" critica il decreto: "Non chiamiamo riforma un semplice taglio di spesa", titola l'editoriale d'apertura. "Un Paese in crisi trova i soldi per Alitalia e banche: perche' non per la scuola? Si richiedono sacrifici alle famiglie, ma costi e privilegi di onorevoli e senatori -sottolinea tra l'altro il settimanale dei paolini restano intatti". E se il ministro definisce la protesta generale della scuola in calendario per giovedì come "il solito vecchio rito di chi difende l'indifendibile", "Famiglia Cristiana" ribatte che ci sono "seri motivi per protestare", mentre per la Cei è "dannoso" intervenire sulla
Mariastella Gelmini
questione agitando le piazze e la risposta al ministro poteva essere "un po' più ragionata e pacata da parte di chi non fosse d'accordo". "I tagli alla scuola ci sono e la conferma giunge dallo stesso ministro dell'Istruzione", fa notare Silvana Mura, deputata di Idv. Mentre Maria Pia Garavaglia, ministro dell'Istruzione del governo ombra del Pd chiarisce che le decisioni sulla scuola sono state prese a giugno, dal ministro Tremonti, con un altro decreto 'per il contenimento della spesa pubblica'. Infine, la Regione Toscana ha deciso di ricorrere alla Corte costituzionale. La giunta ha approvato infatti una delibera nella quale si decide di sollevare la questione di legittimità contro il decreto del governo 154 che, all'interno di disposizioni sulla spesa sanitaria, inserisce un articolo con il quale il Governo impone alle Regioni di attenersi alle sue recenti decisioni per quanto riguarda il dimensionamento scolastico, fissando una data di scadenza (30 novembre) e prevedendo, per le Regioni inadempienti, la sostituzione con un commissario ad acta.
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Autunno caldo
La classe in piazza.
La posizione “reale” IN QUESTI giorni è sorto un movimento spontaneo di giovani studenti lucani. Con grande compattezza grida il suo forte “no” al decreto 133. Ci rendiamo conto, grazie alle nostre esperienze di piazza, che la gente spesso fraintende i nostri propositi. Per questo come studenti e cittadini, sentiamo l’esigenza di spiegare a tutti, definitivamente, la nostra posizione. Ci sentiamo artefici di una rivoluzione culturale che parte dal basso, una rivoluzione che fa dell’informazione la sua unica bandiera (e ci teniamo a sottolineare “unica”, perchè noi non siamo strumentalizzabili). Ragioniamo con la nostra testa e con il nostro cuore, progettando il futuro nostro e della nazione. Quale direzione possa prendere un Paese che non investe nei suoi giovani, nella ricerca e, quindi, nella scuola? La risposta la lasciamo a voi, che per anni ci avete etichettato come “generazione vuota”, a quella piazza mai così gremita di persone come di contenuti. Concludiamo proponendo e non distruggendo come molti vogliono far credere. Chiediamo che ai tavoli il Governo non convochi quelle associazioni che strumentalizzano i movimenti di piazza, ma che a discutere della riforma, come controparte, ci siano gli studenti eletti nelle Consulte provinciali come rappresentanti regionali all’Organo di Garanzia. Questi sì che potranno garantire la massima imparzialità. Con l’auspicio di un futuro migliore ringraziamo chi come noi crede che tutto questo sia possibile. Noi siamo il futuro, ma oggi siamo anche i protagonisti del presente. Studenti (non-facinorosi) del Collettivo degli Istituti Superiori della Città
Tra i banchi in spazio aperto La scuola si “trasferisce” all’esterno e la protesta anti-riforma si fa studiando POTENZA - C’erano ancora i nastri bianchi e celesti, residui della festa per l’arrivo in città della famosa Madonna francese, a circondare piazza Prefettura. All’interno pattuglie della polizia, solo due, e ragazzi, pochi, ad occupare meno di un quarto della superficie. Seduti a gambe incrociate o in piedi, in mano macchine digitali e cellulari per immortalare la loro prima lezione all’aperto. Brusio saluti e poi silenzio. Sono le 19.30 parla il professore Michele Goffredo, docente di lingua inglese all’Università degli studi
della Basilicata. Ricorda i primi anni nell’ateneo lucano e racconta dell’evoluzione delle metodologie d’insegnamento: «i ragazzi di oggi sono più predisposti al dialogo - dice questo ci ha spinto a insegnare in modo diverso, ad aprirci al confronto reciproco». In prima fila si ascolta attenti pronti a battere le mani quando il prof parla “dell’altro”, della comunicazione e polemizza contro un decreto che prevederebbe classi differenziate per studenti extra comunitari. «No alle classi ghetto - ribadisce - no alle
barriere e sì alla consapevolezza civile». Tra la platea a circolare solo buste di patatine e lattine di the e lamentele, molte, per quegli universitari che non si sono “fatti vedere”. A via Pretoria, intanto, si continua a passeggiare. Qualcuno si avvicina, il tempo di capire qualcosa (e accertarsi che non si tratti del solito comizio elettorale) e poi va via. Altri si fermano e guardano ai ragazzi con tanto di sorrisi e facce soddisfatte. «Mi fa piacere vedere che finalmente questi giovani hanno deciso di mobilitarsi - afferma la si-
gnora Maria - sembravano così assenti e poco interessati e invece hanno cominciato a farsi sentire. Per chi come me ha fatto il Sessantotto questa manifestazione è il segno che nella generazione moderna qualcosa sta cambiando». Gli studenti continuano intanto ad applaudire «bisogna opporsi allo zoo della segregazione sociale» dice chi ha in mano il microfono. Quando arrivano le 20.00 la lezione finisce. In molti rimangono seduti, c’è ancora da ascoltare Antonio Candela, segretario nazionale dell’associa-
Il corteo e la città «che si sveglia» POTENZA - Non era facile bissare, dopo i 5mila di sabato scorso e il corteo spontaneo che ha invaso il centro della città anche di domenica, a scuole chiuse. Eppure, anche ieri mattina, gli studenti in corteo delle scuole superiori di Potenza (qualcuno anche dalla provincia) c’erano, almeno in 4 mila, forse di più. Una marea festosa, magari un po’ disordinata, ma pacifica. Fanno le superiori e molti non toccano i 16 anni. Eppure si organizzano, si muovano, dialogano, si riuniscono. Dimostrano la consapevolezza della protesta prendendosi lo spazio del confronto. Anche letteralmente. Da giorni riempiono il parco di Montereale nel pomeriggio. E’ diventato la “base” organizzativa, quel parco che d’inverno vive raramente. Lì fanno i comitati, scuola per scuola, ogni istituto sotto un lampione. Poi allargano l’assemblea in modo generale. Orari, percorsi, iniziative. Ripetono a gran voce «che non ci sono par-
titi e che quel decreto - con annessi i tagli della Finanziaria proprio non lo vogliamo». Distribuiscono volantini che stampano a casa e mandano in rete, aprono blog e si rintracciano via sms. Poi però scendono nel luogo tradizionale, la piazza, anche a scuole chiuse, «la protesta non serve a fare filone». Anche per questo si arrabbiano se qualcuno esagera nei toni e lo spingono ai margini del corteo. Vanno avanti con megafoni, cori, striscioni e bottiglie d’acqua. Ieri sono comparsi i fumogeni che in molti presto hanno chiesto di “limitare”. E se sale la tensione, si fermano, «va bè, blocchiamo il traffico, ma facciamo vedere che ci siamo». Stanno «lottando» anche contro il «calo fisiologico dicono e si sentono dire da chi la protesta l’ha fatta prima di loro Dopo quattro giorni di camminate la voce è a terra da un pezzo». Inventano forme di protesta “alternative”, loro che sembrano arrivati all’improvviso in una
città dove «non succedeva da tempo». Forse «solo addormentata. E noi la risvegliamo». Nel frattempo ogni scuola elegge i propri organi di rappresentanza: questo «diritto-dovere» è l’unico motivo per cui giustificano l’assenza dalla protesta. Ma se entrano in classe, chiedono altro. «Non possiamo essere soli» e invocano gli insegnanti, i presidi e le famiglie. (Ieri, anche il polo umanistica dell’Unibas si è mobilitato con un’assemblea autoconvocata). Al quarto corteo in quattro giorni, stanchi e «non perfettamente organizzati», sanno di essere «l’anima della protesta». Ricevono tante critiche. Ma ieri mattina c’era anche chi, passando per caso ha sorriso: «mi raccomando, fate cose buone». Sara Lorusso
La lezione a piazza Mario Pagano (foto Andrea Mattiacci)
zione Sui Generis che dà le ultime direttive sul programma della manifestazione e un altro professore, Antonio Califano: «Dobbiamo invadere la città con la nostra capacità di creare aggregazione -afferma senza dimenticare di coinvolgere le famiglie».
Quando si smontano i generatori, la serata si è davvero conclusa. «E’ stato un modo per dimostrare che conosciamo i nostri diritti dice Anna, studentessa del liceo Pedagogico - e che non lo facciamo solo per saltare la scuola». Anna Musacchio
Solidarietà Le voci politiche IN concomitanza con le manifestazioni studentesche di Potenza e Matera si susseguono anche gli interventi politici, a cominciare da quello dell’assessore regionale Santochirico intervenuto ieri a Matera. «In queste settimane in tutta Italia si moltiplicano le iniziative e le manifestazioni - ha detto Santochirico - contro una riforma che demolisce ciò che di buone c'era nella scuola ed introduce soltanto tagli». «La Regione Basilicata ha deciso di opporsi in maniera determinata facendo ricorso alla Corte costituzionale. «A fronte di un Governo che taglia le risorse per l’università - ha aggiunto - la Regione Basilicata ha assunto impegni concreti e risorse finanziarie. Il Piano 2007-2009 approvato dalla Regione per il sostegno all’università prevede risorse pari a 15 milioni di euro nel corso del triennio». Condannando in ogni caso forme di protesta violente, il Coordinatore regionale di Italia dei Valori, Aldo Michele Radice ha espresso solidarietà agli studenti ed agli insegnanti che manifestano democraticamente il proprio dissenso nei confronti di una riforma «ingiusta» ed «inopportuna». Sempre ieri il consiglio provinciale di Matera ha impegnato il presidente e la giunta a chiedere al Governo nazionale il ritiro dei provvedimenti in materia di istruzione.
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Per un diritto allo studio che va “oltre” la scuola
A Matera, prima riunione in università, poi in corteo
Assemblea duratura Tamburro: «L’istruzione sia libera» MATERA - «L’istruzione non è una merce». Cita così uno degli striscioni che hanno caratterizzato la protesta di studenti e docenti del polo universitario lucano incontratisi ieri mattina in piazza San Giovanni per portare avanti la loro opposizione contro le recenti riforme del sistema scolastico. La manifestazione è stata organizzata dall’Associazione Sui Generis di Matera ed è stata caratterizzata non solo dalla partecipazione di studenti e docenti della sezione universitaria cittadina, ma anche da studenti provenienti dal polo potentino, studenti, docenti e dirigenti scolastici di scuole superiori, genitori e anche chi non risulta direttamente interessato alle ragioni della protesta. «Siamo in assemblea permanente da giovedì scorso e siamo nuovamente in piazza per manifestare il nostro dissenso sia verso la legge 133, ovvero la finanziaria di Tremonti, ma anche verso la legge 137 più precisamente il recentissimo e contestatissimo Decreto Gelmini per il quale chiediamo l’immediato ritiro - ha dichiarato Maria Bruna Malcangi in rappresentanza dell’associazione e studentessa universitaria - Quello che ci proponiamo e per il quale abbiamo un obbligo, è di difendere la scuola e l’istruzione pubblica, opporci alla trasformazione delle Università italiane in fondazioni che di conseguenza diverranno università private in cui il diritto allo studio sarà cancellato, ci opponiamo al turn over del personale, bloccato al 5 per cento, il che implica riduzione del personale, un
TRE STUDENTI PER BLOCCARE IL TRAFFICO LA protesta contro il famigerato decreto Gelmini si è trasformata, a Matera, anche in un blocco temporaneo e delle strade. È successo ieri mattina intorno alle 12 e 10 in via Aldo Moro, all’incrocio con via Ugo La Malfa. A protestare pacificamente sedendosi nel bel mezzo della strada e bloccando il traffico sono stati tre studenti universitari materani di circa venti anni. Dopo il passaggio del corteo organizzato al quale hanno preso parte centinaia di studenti della scuola superiore e dell’università, i tre ragazzi si sono allontanati dal gruppo compatto che procedeva verso il centro città e si sono seduti a centro strada attuando la loro singolare protesta con il blocco del traffico. Sul posto una pattuglia di Carabinieri ha cercato di far desistere i tre ragazzi che nel frattempo si erano accesi una sigaretta e discutevano tra loro attorniati da altri studenti. Intanto il blocco dell’importante snodo stradale ha mandato il traffico in tilt su via Moro, via La Malfa e piazza Matteotti. Lunghe code di vetture, discussioni tra gli studenti, cittadini incuriositi dalla protesta e automobilisti arrabbiati hanno animato per circa venti minuti via Moro. I vigili urbani, nel frattempo, hanno deviato il traffico cercando di rendere meno difficoltosa la circolazione. Fino a quando, intorno alle ore 12 e 30, i tre ragazzi “anti Gelmini” hanno deciso di rimuovere il blocco e la situazione è ritornata velocemente alla normalità con il traffico di nuovo scorrevole. (foto Martemix) Giovanni Martemucci
invecchiamento del corpo docente e blocco dei concorsi per i ricercatori, ci opponiamo all’introduzione del maestro unico e ai continui tagli all’istruzione». Una protesta, dunque, pacifica ma fortemente sentita in cui studenti, genitori e docenti non si sono risparmiati nel prendere il microfono e manifestare un
La folla di studenti in piazza (Foto Videouno)
forte malcontento verso quella che sarà la scuola del futuro. «Sono qui a manifestare con voi poiché penso che ciò che ci porterà questa riforma sarà solo un importante cambiamento che purtroppo è in negativo - ha dichiarato il rettore Antonio Mario Tamburro - Non si può pensare alle università come
fondazioni che devono autofinanziarsi. La scuola deve essere caratterizzata da una libertà assoluta sia d’imparare che di pensare. Siamo con voi per difendere la libertà delle università- continua il rettore - Manifestiamo in modo differente ma sosteniamo questo ritiro del decreto ricordando che la libertà si difen-
de con la libertà». Successivamente all’assemblea, il pubblico della piazza si è mosso con un corteo di protesta per le vie del centro cittadino mentre, nel pomeriggio sono cominciate le lezioni in piazza, ulteriore strumento per manifestare disapprovazione. Milena Scalcione
Presentato il rapporto internazionale Pisa: sotto osservazione anche un campione di quindicenni lucani
«Bravi come gli altri, ma il dato varia a seconda dell’istituto»
Altobello e Inglese (f. M)
POTENZA - «Come va la scuola lucana?». La risposta arriva dalle “pagelle” dell’indagine internazionale Pisa (Programme for international student assessment), promossa nel 2006 dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) per accertare le competenze dei quindicenni scolarizzati in lettura, matematica e scienze. «Per volontà delle amministrazioni regionali e provinciali - commenta il presidente della Provincia di Potenza, Altobello - e per impegno dell’Upi di Basilicata, d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale, l’edizione 2006 del programma Pisa ha coinvolto un campione di studenti quindicenni lucani. L’intera “opera-
zione” Pisa e i risultati regionali emersi sollecitano un ripensamento generale dell’intera programmazione formativa e invitano a ragionare, a scuola come nei percorsi integrati di istruzione e formazione, non più in termini di conoscenze, ma di competenze». E proprio a partire da queste considerazioni, la Provincia di Potenza, entro la fine dell’anno, attiverà 3 patti formativi locali, che coinvolgeranno le aree sud e nord e la zona Val d’Agri della Basilicata, per avvicinare sempre di più il mondo della scuola al mondo del lavoro, anche attraverso tirocini in azienda. Saranno circa 4.000 gli studenti interessati dall’iniziativa: una vera e propria “filiera dell’apprendi-
mento” dalle scuole primarie fino all’inserimento nei contesti lavorativi. Le “pagelle” dell’Ocse ci dicono che, tutto sommato, i “nostri ragazzi” «sono bravi come gli altri» anche se «la differenza degli esiti conseguiti in lettura, scienze e matematica, varia da scuola a scuola», commenta Franco Inglese, direttore dell’Usr. Emerge un dato su tutti: i quindicenni liceali “vanno meglio” dei coetanei che frequentano gli istituti tecnici e professionali. «La media dei licei della Basilicata - continua - si attesta a pochissima distanza dalla media dell’Italia di questa stessa tipologia di scuola, sia in lettura, che in matematica e scienze, con uno scarto negativo, per la no-
stra regione, rispettivamente di 9, 12 e 18 punti. Per gli istituti tecnici, il divario aumenta considerevolmente (rispettivamente 33, 23 e 32 punti)». «Molto positivi, invece, per tutte le tipologie di scuola - commenta Emilio Lastrucci, docente dell’Unibas - i risultati delle “scale di atteggiamento”, ovvero l’interesse per le scienze e la ricerca, pur in assenza di competenze strutturate». Insomma, Pisa 2006 consegna alla Basilicata un preciso impegno: bisogna costruire un sistema scolastico connotato da più elevate qualità ed equità, offrendo a tutti (liceali e non) le medesime opportunità di affermazione e sviluppo. Anna Maria Calabrese
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Politica lucana Il consiglio regionale discute della crisi del centrosinistra e del sistema produttivo
L’opposizione interroga la giunta Di Lorenzo (Pdl) promette: «Non ci accontenteremo di parole» di SALVATORE SANTORO POTENZA - E’ il giorno della verità. O almeno questo è l’auspicio dei consiglieri del centrodestra che da mesi parlano «di una maggioranza di centrosinistra in crisi incapace di governare». E stamattina nel palazzo della Regione a Potenza si svolge la seduta di consiglio regionale chiesta proprio dall’opposizione per dibattere sullo stato di “salute” della maggioranza. Oggi o mai più quindi verrebbe da dire. Perchè se c’è un luogo politico dove ultimamente si sono consumati “gialli” alla luce del sole nella maggioranza di governo regionale quello è proprio il consiglio regionale. Non a caso la richiesta dell’opposizione di convocare una seduta di consiglio fu formalizzata all’indomani del’astensione al voto dei tre consiglieri della Federazione di centro (Gaetano Fierro, Franco Mollica e Rosa Mastrosimone) e dei due del Partito socialista (Rocco Vita e Donato Salvatore) sul disegno di legge licenziato dalla giunta regionale guidata dal presidente Vito De Filippo per concedere una proroga alle concessioni di alcune strutture sanitarie lucane. Con l’astensione dei 5 consiglieri che di fatto fanno parte della colazione di centrosinistra la maggioranza andò sotto ai voti. E Fu polemica all’interno della stessa maggioranza. Ma non è stato un caso isolato. Anche in sede di approvazione di bilancio, alla fine di luglio scorso, la maggioranza non riuscì ad approvare un provvedimento che riguardava il centro di ricerca Metapontum Agrobios. Anche in quel caso non ci sù il voto compatto di tutti i consiglieri di centrosinistra. Che invece, sulla carta (anzi sul documento “Per il governo del fare” sottoscritto all’inizio dell’estate 2008) dovrebbe contare ben 22 consiglieri su 30. E le voci su fibrillazioni interne sono all’ordine del giorno. Senza contare gli effetti che la crisi economica stanno avendo anche sulla Basilicata. Per questo dalle 10 e 30 inizia la «discussione sulla crisi politica della maggioranza che governa la Regione Basificata» così come richiesto dal centrodestra che invocfa anche «iniziative urgenti della Regione di fronte alla grave emergenza economica ed occupazionale». E sull’attualità delle questioni ieri è intervenuto il consigliere regionale del Pdl, Pasquale Di Lorenzo: «Ci aspettiamo che la giunta regionale ci illustri i provvedimenti urgenti che intende varare per affrontare l’emergenza lavoro, che in Basilicata più che nel resto del Paese ha acquisito contorni molto più duri e preoccupanti». E Di Lorenzo ha anche promesso: «Non ci accontenteremo di interventi e parole, chiediamo che ci vengano illustrati i fatti concreti e che si apra un discussione solo su questi». «Abbiamo il dovere di dare risposte semplici, chiare e concrete – ha concluso Di Lorenzo - cosi come in questo momento il Paese ed i paesi della Ue si accingono a fare.
Pesacane di Rifondazione comunista sul querelle petrolio
«Per anni siamo stati inascoltati»
Alcuni consiglieri regionali del centrodestra lucano
Molte Regioni hanno già messo in atto importanti provvedimenti: ora è tempo che anche la nostra Regione vari i suoi provvedimenti non solo quelli urgenti ma anche quelli strategici e strutturali come i Por ed il Piano energetico regionale». Per completare i lavori ci
sono anche altri punti all’ordine del giorno tra cui una proposta di legge della consigliera Simonetti (Prc) concernente le “norme in materia di contrasto al lavoro non regolare per il rispetto degli impegni occupazionali e produttivi”. sal.santoro@luedi.it
«IL RECENTE intervento del governo nazio- to affinché i comuni esprimessero un parere nale con la proposta, nella sostanza, di accen- contrario alla ricerca dove ciò veniva richietare in sé, a livello centrale, tutte le prerogati- sto, abbiamo anche denunciato l’ultima move in termini di permessi di ricerca petrolife- dalità attraverso cui le multinazionali stavari, ha scatenato una babele di interventi in cui no mettendo in opera il loro proposito di destiogni esponente politico ha tenuto ad esterna- nare oltre il 60 per cento del territorio alle re le proprie opinioni, alcune delle quali, per estrazioni petrolifere, vale a dire bypassando le istituzioni regionali e concerti versi, finanche condivisitattando direttamente i comubili. Tuttavia, non è questo il ni interessati. In pratica, procaso di dire: meglio tardi che mettendo ai comuni ingenti mai. Infatti, tali esternazioni, o somme di denaro per “comperesipiscenze, risultano oltrerare” il loro assenso. Tutto modo tardive». Lo afferma il sequesto nella inoperosità, nella gretario provinciale del Prc di inattività e nel silenzio colpePotenza, Paolo Pesacane che vole della politica a livello reaggiunge: «In questi anni, siagionale». mo stati, sia pur assieme ad al«Quindi, perché le ultime tre forze politiche e ad associaesternazioni possano risultare zioni aderenti al Comitato No credibili - conclude Pesacane - e Oil Basilicata, delle voci clapossano essere interpretate manti nel deserto nel denuncome la reale volontà di riafciare tutti i problemi connessi frontare il tema complessivo allo sfruttamento del petrolio. relativo alla vicenda petrolio, Le nostre denunce e le nostre Paolo Pesacane (Prc) bisognerebbe sgomberare il richieste sono rimaste lettera campo da ogni equivoco. Altrimorta quando chiedevamo una precisa presa di posizione delle istituzio- menti si potrebbe immaginare che l’improvni territoriali, ed in special modo della Regio- visa impennata di orgoglio regionalistico da ne, in modo da esercitare il potere che la legi- parte di alcuni possa rivelare soltanto la conslazione in materia (adeguata alla riforma del trarietà e il disappunto per essere stati privatitolo quinto della costituzione) concedeva ad ti, dal governo nazionale, della possibilità di essi. Anche semplicemente attraverso la mo- “trattare” direttamente con le compagnie. Il ratoria sulle nuove concessioni». «Esse, in- Prc, ancora una volta, chiede con fermezza fatti - spiega Pesacane - dovevano intervenire che la questione del petrolio venga affrontata d’intesa con le Regioni e ferma restando la de- in maniera trasparente e in ogni suo aspetto, stinazione del territorio effettuata dagli altri auspicando che vi sia una reale volontà di dienti territoriali. Da ultimo, dopo aver insisti- scuterne».
Gianni Pittella (Pd) contro la riforma elettorale
L’auspicio: «Questa volta dobbiamo decidere noi» PITTELLA attacca la proprosta del governo Berlusconi per la modifica della legge elettorale per le elezioni europee della primavera prossima. «Le migliaia di striscioni che nei cortei della grande manifestazione di sabato denunciavano l'ennesimo scippo del diritto di ognuno di noi di scegliere i propri rappresentanti nelle istituzioni e danno il senso dello sdegno di tantissimi cittadini di fronte alla proposta di legge di riforma del sistema elettorale per le europee che domani arriva in aula alla Camera». E’ quanto dichiara l’europarlamentare lucano del Pd (anche capogruppo della delegazione italiana del Pse a Bruxelles Gianni Pittella. E l’esponente politico del Partito democratico sottolinea: «Ha fatto bene Walter Veltroni a ribadire, nel tripudio di popolo che affollava il Circo Massimo, l'impegno del Pd a fermare il tentativo di esportare il “porcellum” in Europa e a restituire le sacrosante prerogative ai cittadini italiani anche per le elezioni nazionali». E per questo Gianni Pittella dopo l’invito ai democratici «facciamo sentire ancora più forte la nostra voce» prosegue nelle critiche al centrodestra nazionale: «La testardia con cui l'attuale maggioranza ha
L’europarlamentare lucano Gianni Pittella
difeso le liste bloccate e lo sbarramento al 5 per cento (assolutamente spropositato rispetto al ruolo del Parlamento Europeo), la chiusura alle proposte di prevedere per legge le primarie e una norma di garanzia per le pari opportunità di genere, sono il segno di un'idea di democrazia plebiscitaria inaccettabile». Per questo aggiunge ancora l’europarlamentare lucano, «l'Italia non può trasformarsi in una democrazia popolata da cooptati». «Facciamo appello ai presidenti delle due Camere e ai parlamentari - chiede Gianni Pittella - perché impediscano col loro voto libero, e secondo la propria coscienza, una deriva che, peraltro, allontanerebbe ulteriormente l'opinione pubblica dalle istituzioni euro-
pee che sono chiamate a sfide tanto essenziali quanto difficili». E Pittella poi spiega le iniziative messe in campo per “bloccare” la riforma elettorale: «Insieme scriviamo una mail a tutti i parlamentari Pdl! Regione per regione scegliamo i parlamentari espressione dei territori e sollecitiamoli a non approvare il nuovo “porcellum”! E' una battaglia fondamentale per la democrazia italiana che vuole vivere sia online, attraverso il blog http://decidoio.wordpress.com e il gruppo dedicato su Facebook che conta ormai oltre 500 iscritti, che offline attraverso momenti di protesta in tutte le città d'Italia». L’europarlamentare chiude con un auspicio: «Questa volta dobbiamo decidere noi!».
LE BREVI Sarubbi (Ps) sui socialisti
«Recuperemo la nostra storia e porteremo nuove idee» IL SEGRETARIO regionale del Ps Rosario Sarubbi, sul rilancio dei socialisti e sulle voci secondo cui i socialisti lucani non sarebbero uniti al proprio interno: «Riteniamo, invece, convinti di interpretare il pensiero di tutti i Socialisti lucani e non solo, che un forte e riorganizzato Partito socialista, non solo recupererà una gloriosa e importante storia politica ma darà alle Istituzioni della Basilicata un tasso di riformismo e di innovazione del quale si sente la mancanza. «E in tal senso - prosegue Sarubbi - continueremo ad operare. Anche attraverso una conferenza politico programmatica con la quale, con il contributo di tutti gli amministratori sociali-
Domenico Sarubbi
sti, offriremo utili spunti e proposte per una piattaforma programmatica che contribuisca al rilancio economico e sociale di una Basilicata che in questo momento sembra segnare il passo».
La Destra in congresso
Il provinciale elegge La Veglia portavoce
Michele Napoli
POTENZA - Si è tenuto a Potenza il primo Congresso provinciale del partito “La Destra”. A darne notizia è stato il consigliere regionale, Michele Napoli. Ai lavori che sono stati presieduti dallo stesso consigliere Napoli hanno preso parte gli iscritti che hanno eletto Antonino La Veglia quale rappresentante e portavoce al prossimo Congresso nazionale che si svolgerà a Roma.
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Usura e racket Lettera aperta ai lucani del commissario antiracket Domenico Potenza
Schieriamoci, non con i clan «La società malata cambia solo se vogliamo che cambi» dalla prima Secondo, nella scia dei numerosi attentati succedutisi nella stessa zona dal mese di febbraio a danno di aziende turistiche e di commercializzazione di ortofrutticoli. Per mano, si teme, di organizzazioni e personaggi noti, tornati d’improvviso a movimentare la scena. Hanno innescato l’esca, nel VultureMelfese, il pullulare di iniziative commerciali fiorenti a contorno degli insediamenti industriali, nel Metapontino il fermento di attività agricole, commerciali e turistiche che connotano il naturale sviluppo dell’area jonica. A Grumento qualche giorno fa un artigiano di Tramutola ha chiesto sostegno alla fondazione “Interesse uomo”, che si occupa di prevenzione e contrasto all’usura, in presenza e, a quanto pare, per saldare il “credito” del proprio usuraio..! E’ la recrudescenza sfrontata di prassi malavitose ritenute marginali e pressochè debellate? Ed erano quelle prassi solo occasionalmente “approdate” in questa regione, o già stabilmente inserite come prodotto proprio del suo tessuto socio-economico? Il quesito tuttavia, per quanto denso di questioni gravi e irrisolte, non è il più importante degli interrogativi che questi “rinnovati” scenari propongono. In coincidenza infatti con le vicende locali, già nelle immediate vicinanze di casa nostra e via via attraversando tutto il paese, appaiono ampiamente affermati gli strumenti di un “ordinamento illegale” sempre più inserito nelle pieghe di un sistema economico improntato ad un liberismo sregolato e selvaggio. A riprova della sfida già in atto, e a pochi passi da noi, una frangia della camorra campana si consente di tenere sotto scacco lo “Stato”, annunciando a viso aperto la “morte imminente” di un uomo coraggioso che, rinunciando alla sua libertà, ha comunicato agli altri il suo grido contro tutte le mafie. Ciò non basta, naturalmente, a prefigurare la “resa” di un paese che ha fronteggiato in passato, uscendone con rinnovato vigore morale e civile, momenti non meno drammatici di destabilizzazione violenta. Purchè concorrano però, anche o soprattutto in questa regione, almeno tre condizioni. La società civile, cioè la comunità prossima che traccia la vi-
ta del giorno per giorno, deve desistere dall’avallare abitudini e modelli di vita, che ispirati da sfrenate manie consumistiche o da aspettative di successo “pret a porter”, legittimino alla lunga condotte mirate all’acquisizione spasmodica di posizioni di arrogante benessere e privilegio. Ciò genera infatti il desiderio di autogratificazione come espressione di potere illimitato, da esercitare in un’area di azione dove conta di più chi è più capace di sottrarsi alla legge e prevalere ad ogni costo sugli altri. E’ necessario poi che il nostro ordinamento, alternativo a quello “illegale”, non sia soltanto un ordinamento “legale”, ma un ordinamento “legale e giusto”. Quante volte l’osservanza della legge, fariseicamente affermata con voluta deformazione dei corretti canoni interpretativi, conduce per privato interesse a discriminazioni gravi e squilibri profondi, che possono essere persino all’origine di costumi deviati e condotte malavitose. Quante volte le leggi stesse costituiscono strumento di sopraffazione di ceti forti su ceti deboli, ed occasione di scomposte reazioni inclini ad avallare scelte di rovinosa giustizia “privata”. Quasi sempre irreversibili sono gli effetti che, an-
che sul piano delle fondamentali opzioni di vita, simili “culture” possono produrre a danno della parte di società più indifesa. E’ un monito per istituzioni e apparati preposti al governo della vita pubblica, non di rado insensibili al ruolo di “servizio” cui sono preposti nell’interesse della comunità. Un monito anche più urgente in un momento di gravi ristrettezze economiche, in cui l’esercizio equilibrato del potere politico è condizione essenziale per sottrarre le fasce più deboli alla facile deriva verso sponde “inquinate”. L’altro punto ,infine, è che la malavita, il malaffare, l’usura, il racket, le mafie, le condotte illecite in genere non sono pezzi di realtà riservati alla sola responsabilità degli “addetti ai lavori”. Ad un universo ottuso ed anomalo dobbiamo opporre la nostra coscienza civile, sapendo in partenza che una parte di quanto accade è anche prodotto della nostra colpevole inerzia. Dobbiamo renderci protagonisti di un processo di emancipazione continua dalle fisiologiche “degenerazioni” che genera lo stesso vivere insieme. Denunciare e contrastare il “male oscuro” del tempo presente, dissuadere anche in privato da comportamenti di inconsisten-
za morale passibili di trasformarsi in malcostume pericoloso, prevenire gli sprechi di energie che generano nel tempo dispersione di risorse essenziali, educarci o rieducarci ad una vigile difesa dei valori di solidarietà e democrazia, perchè segnino un costante e praticato discrimine tra il giusto e ciò che giusto non è. Ma non è certo che lo stiamo facendo. Le forze che attendono con quotidiana fatica al primo fondamentale dovere di tutela dell’ordine costituito sentono spesso l’impotenza della loro opera, non solo per i limiti propri degli “apparati” chiamati a garantirne la definitiva efficacia , ma anche e più ancora per la palpabile assenza di una nostra solidale testimonianza civile. Saviano è solo col suo destino perché, al di là delle spietate spettacolarizzazioni mediatiche , non stiamo in carne ed ossa dalla sua parte. Occorre convincersi insomma che le battaglie di civiltà sono scelte di campo difficili e dolorose. E che la società “malata” cambia solo se vogliamo che cambi. Non c’è alternativa: per questo è necessario schierarsi, cominciando da ognuno di noi”. Domenico Potenza (Commissario regionale antiracket ed antiusura).
LA SCIA DI SANGUE Il luogo del ritrovamento del cadavere di Bruno Cassotta
Le forze dell’ordine sul luogo dell’assassinio di Giancarlo Tetta
Marco Ugo Cassotta
Il segretario dell’Idv invita a non sottovalutare gli ultimi avvenimenti malavitosi
Radice : «Ma la Basilicata non è pregna di malaffare» POTENZA - «Forse si è voluto con troppa fretta archiviare il grido, che da tempo Don Marcello Cozzi ha lanciato in questa regione: un grido allarmante, preoccupante, basato su vicende che inquietano una regione mite e lontana dalla concezione di una realtà fondata sul delinquere. Gli ultimi avvenimenti verificatesi in Basilicata, in special modo in alcune sue aree, lasciano perplessi e sbigottiti le persone che di questa regione hanno avuto ed hanno una percezione del tutto diversa. Oggi però non possiamo sottovalutare il fenomeno, che tende ad assumere proporzioni preoccupanti e forse tende ad allargarsi, se non contrastato per tempo e nei giusti modi. La nostra terra, che pur ha conosciuto il fenomeno del brigantaggio, è una regione lontana dall'essere un ambiente pregno di azioni malavitose ed organizzate a tal punto da costituirne il tessuto sociale diffuso e diramato in ogni suo luogo. E', a mio avviso, un fenomeno recente e ben localizzato, ma non per questo meno pericoloso, se sottovalutato e non combattuto efficacemente con uomini e mezzi. Certo era anche
Il segretario regionale dell’Italia dei valori, Michele Radice
prevedibile che una regione, accerchiata da organizzazioni malavitose quali la Sacra Corona, la Ndrangheta e la Camorra, potesse rimanere eternamente immune, come una sorta di territorio neutrale. Ipotizzerei che, con i grandi afflussi di risorse finanziarie, il fenomeno diviene più evidente e tende ad organizzarsi in loco con influenze esterne, partendo proprio dalla fase di ricostruzione post sisma del 1980 e poi man mano con l'accentuarsi dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni ed ancora più con le risorse provenienti dall'Unione Euro-
pea. In tutto questo aggiungerei che sono anche le diverse e modificate condizioni sociali ed economiche (maggior benessere e spasmodica ricerca del facile arricchimento) che hanno prodotto ed alimentano i fatti criminosi anche in questa regione. Sono però fermamente convinto che la società regionale nel suo insieme, facendo appello alla buona e sana politica, alla trasparenza delle azioni amministrative e al rigetto di quel latente senso di omertà che è sempre presente nella gente per paura, per egoismo o per indifferenza, offrendo concretamente aiuto alle forze dell'ordine, diffondendo il senso del civismo in ambito scolastico e nelle famiglie, affermando la certezza della pena per i colpevoli, ritrovando il senso più vero e proprio di un territorio profondamente sano, mite e laborioso, possa dare risposte concrete, senza quindi nascondere lo sporco sotto il tappeto o demonizzando chi con molto coraggio denuncia i fenomeni malavitosi». Aldo Michele Radice (Segretario regionale Idv)
La Dda di Potenza chiude le indagini sul boss detenuto. L’accusa: usura ed estorsione
«Martorano strozzava un suo ex complice» di FABIO AMENDOLARA POTENZA - Secondo la procura antimafia aveva strozzato un suo ex complice: l’imprenditore Carmine Giuseppe Guarino. I carabinieri del Ros hanno indagato, hanno raccolto elementi, intercettato telefoni, pedinato i complici. E ora il sostituto procuratore antimafia Francesco Basentini e il pm Henry John Woodcock hanno chiuso le indagini. L’atto è stato già notificato, ma la notizia è trapelata solo ieri. Renato Martorano, 52 anni, prima assicuratore, poi rappresentante di materiale per l’edilizia, poi imprenditore, è accusato di usura ed estorsione. La prima volta l’hanno arrestato nel 1988. Era il 22 febbraio. Aveva cercato di uccidere Michele Mario Pepe a colpi di pistola. Nel 1991
compare per la prima volta in un’informativa: viene segnalato dai carabinieri per traffico d’armi e di droga. Ma nel suo curriculum compaiono anche altri reati: concorso in sequestro di persona, ricettazione. Lui, comunque, riesce sempre a farla franca. Ai processi viene assolto. Nel 1994 viene arrestato con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. Da allora è un sorvegliato speciale. Un anno dopo torna in carcere: l’accusa di far parte di un clan mafioso si ripete. Ancora una volta nel 1997. E’ tra gli arrestati dell’operazione “Penelope”. Di nuovo in manette nel 2004. La procura antimafia lo indica come «il massimo esponente della ’ndrangheta in Basilicata». E nel 2005 arriva la condanna definitiva. La Corte di cassazione di-
ce che è responsabile del reato di 416 bis. Gli investigatori sostengono che il debito di 80 mila euro contratto da Guarino sia cresciuto fino a toccare gli 800 mila. Nei brogliacci delle telefonate intercettate dal Ros c’è una trascrizione. L'imprenditore parla con una sua collaboratrice. La contatta sul cellulare e chiede: «Tu domani non ci sei, no?». Lei risponde: «No. Se devo venire, vengo». Guarino aggiunge: «Ma, importante... o c’è qualcosa di importante da fare?». La donna precisa: «No... solo quel problema là... domani è 23...». Guarino: «Cinquanta?». Con questa frase, secondo i carabinieri del Ros, Guarino «indica esplicitamente la somma da versare a Martorano». La telefonata continua. Parla Guarino: «Ho detto il 25». E poi:
«Va bene... ma vieni o non vieni?». La donna: «lo so, però nemmeno ti posso lasciare solo». Guarino conclude: «E che devo fare? Non tengo chance... non è che tengo vie da percorrere. Non ho proprio idea. Io mo’ devo solo percorrere i 30 mila euro di assegni... solo i 30 mila entro il mese, per gli assegni che ci sono in giro... quello... mi posso vendere pure il culo». E in un’altra telefonata: «Cioè, alla fine dobbiamo andare in galera senza sapere né dove, né quando... cioè, non solo abbiamo avuto dentro le orecchie e non ci possiamo comprare più neanche le sigarette... pure dobbiamo andare a finire in galera e c'è il pericolo che chissà che succede con quello. Hai capito? Io non so che pesci prendere...». Poi a parlare con Guarino è pro-
Il boss potentino Renato Martorano
prio il boss. Dice: «...io te l’ho detto... quelli ti vogliono far mettere paura per me». Ed è vero. Dalle telefonate sembra proprio che Guarino abbia paura. Ma Martorano non ha capito che l’imprenditore non ha paura degli investigatori. Forse la sua preoccupazione è quella di non riuscire a pagare. Martorano - lo sostengono gli investigatori - è in contatto con i clan della locride. Questa cosa a Potenza ha il suo peso. E Guarino lo sa. f.amendolara@luedi.it
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Martedì 28 ottobre 2008
Scorie nucleari Si riunisce, dopo quasi un anno, il Tavolo della trasparenza. Verificati gli impegni
Un osservatorio sulle paure Gli ambientalisti temono danni alla salute. Le autorità: tutto ok Deposito unico, levata di Scuderi Un organismo nato di ROCCO PEZZANO
SI POTREBBE scrivere: le autorità, riunite al Tavolo della trasparenza, assicurano che l’ambiente nella fascia jonica è salubre ma alcuni ambientalisti dicono che non è così. Oppure, sul medesimo evento: alcuni ambientalisti lanciano l’allarme sui collegamenti fra ambiente malato e patologie umane ma le autorità smentiscono. Situazione speculare da superare con un bel taglio gordiano: al Tavolo della trasparenza c’è chi teme i tumori da radiazioni e chi non li teme. I numeri sono dalla parte dei secondi. Il presidente della Regione Vito De Filippo, che presiede l’organismo, cita i dati epidemiologici e oncologici: «Siamo in sintonia con la media italiana, anche se c’è un trend in salita. Ma siano anche la regione con la percentuale più bassa. Comunque faremo le nostre verifiche». Era stato la stessa rappresentante della prefettura di Matera, Ermelinda Camerini (che dirige l’area Protezione civile), a dire: «C’era un impegno della Regione Basilicata, vorrei che me lo confermasse il presidente. Mi riservo di approfondire». A sua volta, Camerini si riferiva a interventi precedenti. In particolare, a quello di Domenico Lence, esponente di Arca lucana per la legalità e del Wwf. Lence denuncia da tempo quelli che considera numeri allarmanti sull’aumento del cancro nell’area jonica e in generale in Basilicata. Dice che dal 1970 a oggi il numero di ammalati è aumentato esponenzialmente in regione, passando da alcune centinaia a circa 12.000. «Non è più tempo di giocare: ci siamo giocati la Basilicata», afferma, riportando anche una sua personale esperienza. Nella storia dell’Itrec di Rotondella, ossia del centro che fino al 1978 ha effettuato prove di trattamento di combustibili nucleari, ci sono anche perdite di materiale e incidenti che hanno spaventato le comunità locali. Da qui non solo la paura ma anche la diffidenza nei confronti dell’impianto. Il direttore dell’Arpab, Vincenzo Sigillito, assicura che la situazione dell’area è del tutto sotto controllo. Non solo: l’Agenzia che sovrintende alla tutela dell’ambiente verifica costantemente le “matrici ambientali”: acqua, suolo, sabbia, latte, frutta, ortaggi, grano eccetera. E che fino a ora non è emerso nulla di preoccupante. La rete di controllo messa su dall’Arpab scaturisce da un impegno in tal senso sia di Sigillito che dell’assessore regionale Vincenzo Santochirico. Ma Sigillito non è tenero con la società attiva a Rotondella: «Sogin - afferma - deve muoversi assieme all’Arpab. Ancora non vuole farlo. Esigerò, con la forza della legge, che le attività di Sogin vengano sorvegliate dall’Arpab». Poi conclude con un messaggio di tranquillità: «Io, con la mia famiglia, vado al mare a Nova Siri». Come a dire: se temessi che nella zona ci fossero agenti patogeni, essendo il direttore dell’Arpab e avendo sottomano tutti i dati possibili e immaginabili, di
La storia e la composizione
La Basilicata dice di no alle decisioni dall’alto. E spiega: in Trisaia non si può in seguito alla “lotta” LA BASILICATA dice di no alle decisioni che il governo potrebbe prendere senza condivisione e, soprattutto, senza sicurezza. Il rappresentante della Regione, Massimo Scuderi, non ha sottoscritto l’iter deciso dal gruppo di lavoro che doveva individuare i criteri per la scelta del deposito unico delle scorie nucleari. Il gruppo era stato istituito dal ministero dello Sviluppo economico il 25 febbraio. Ha redatto un documento con cui indica come trovare il luogo adatto. Il meccanismo di fondo è questo, come Scuderi - che fa parte anche del Tavolo della trasparenza - ha spiegato ieri: il governo attende per un certo periodo di tempo che da parte dei territorio arrivi un’autocandidatura. E’ facile immaginare che si tratti di un attesa inutile: quale presidente di Regione se la sentirebbe - nonostante il ristoro economico prevedibile per chi accettasse - di affermare: sì, siamo disponibili ad accogliere nella nostra terra un deposito tecnologico - l’ipotesi di deposito di profondità è tramontata - che collezioni le scorie più velenose per l’uomo? Presumibilmente, nes-
suno. Scaduto il termine, il governo esperisce un ultimo tentativo contattando gli amministratori regionali. Infine, l’Agenzia per il nucleare che il governo sta per varare - nel disegno di legge 1441-ter che da oggi dovrebbe essere in discussione alla Camera - sceglierà di propria iniziativa i tre siti ideali. Uno al nord e gli altri al centro e al sud. Scuderi spiega la contrarietà della Basilicata: «Pensiamo che ci voglia la concertazione. E poi, se la scelta venisse effettuata dall’Agenzia - com’è presumibile sulla scorta di carte geologiche, si potrebbero commettere grossi errori». D’altronde, ci sono criteri per cui alcuni territori vanno esclusi: rischi sismici, vulcanici, geologici di qualunque tipo, alluvionali. Criteri che escludono che le scorie rimangano dove sono adesso. E questi rischi non sarebbero rilevabili, secondo Scuderi, con una decisione calata dall’alto. Non una questione di campanile, ma di semplice buon senso. r. p.
IL TAVOLO NASCE per rispondere al bisogno di sicurezza dei cittadini lucani dopo che un precedente governo Berlusconi tentò, il 13 novembre 2003, di imporre a Scanzano Jonico il deposito unico di scorie nucleari. Una lotta di due settimane scongiurò l’eventualità. L’organismo si occupa della messa in sicurezza dei materiali radioattivi presenti nel sito di Trisaia (Rotondella) e di questioninucleari legate alla Basilicata. Dal 2004 a ieri si è riunito sette volte. E' stato “resuscitato” dalla giunta De Filippo dopo che aveva terminato per legge il suo compito. E' formato da esponenti della Regione, della Sogin, dell'Arpab, dell'Apat e di altri organismi dedicati alla tutela ambientale, delle associazioni ecologiste, dai sindaci dei comuni dell'area jonica interessati.
AVANZAMENTO DEL DECOMMISSIONING (IN MILIONI DI EURO)
Rotondella apre Tutte le promesse mantenute - e quelle non mantenute - da parte della società l’infopoint ma in sede idonea
Una Sogin più aperta. Parola di De Filippo
C'ERA L'IMPEGNO di realizzare uno sportello informativo sulle attività all'Itrec. Ne è stato aperto uno a Trino Vercellese, in Piemonte, il 29 settembre scorso proprio da Sogin. Quello di Rotondella doveva essere inaugurato giusto ieri. Ma il sindaco, Vito Agresti, ha preferito rinviare. Lo sportello era stato realizzato nella sede del Comune, accanto a una piccola esposizione di prodotti locali. L'accostamento fra formaggi, vino e scorie non era il massimo. Agresti promette che metterà a disposizione altri locali entro metà novembre. ro. pe. certo non ci andrei e non ci porterei i miei cari. Forse il problema non è di inquinamento ma di comunicazione. Antonello Bonfantino, di ScanZiamo le Scorie, ricorda infatti: «Le cifre non vanno solo date. Vanno spie-
LA SOGIN ha accelerato il processo di smantellamento del sito Itrec di Rotondella. E si presenta con un’immagine più aperta. Non per nulla Marco De Biasi, rappresentante di Legambiente, parla scherzando di “smilitarizzazione”. Scherzando ma mica tanto: l’amministratore delegato fino a poco tempo fa era il generale Carlo Jean. La stesso Vito De Filippo riconosce un rapporto più maturo col territorio e un’attitudine collaborativa. Ecco cosa ha fatto - e non ha fatto Sogin rispetto alle promesse.
prevista entro il primo trimestre del 2009; entro la fine del 2009 l’approvazione da parte dell’autorità competente (Ispra) del progetto “Solidificazione del prodotto finito”; entro il primo semestre del 2009 l’aggiudicazione della gara per la solidificazione del prodotto finito, ossia per rendere inoffensivo il materiale nucleare; la bonifica della cosiddetta “fossa irreversibile” (oggi il nome è stato ingentilito: “deposito in-
DECOMMISSIONING Entro la fine del 2008 la Sogin si era impegnata a realizzare i contenitori per Elk River; mettere a posto la piscina (pulizia, strutture di sollevamento); sistemare tutti i rifiuti a bassa attività (il progetto Siris, per il quale il 4 dicembre del 2007 Sogin aveva dichiarato: «La notizia importante è che nel 2008 contiamo di completare la sistemazione»). La conclusione del progetto Siris è
TOMMASO Candelieri dev’essere una persona, oltre che competente, anche molto paziente. E’ un chimico, ma dal 2003 gli viene invariabilmente attribuita una laurea in ingegneria. Che proprio i suoi colleghi della Sogin - è accaduto ieri - lo abbiano presentato come ing. deve essere stato un boccone amaro. E infatti ha subito bevuto un sorso d’acqua. Freudiano.
gate e soprattutto verificate». C’è un altro timore che circola fra gli attivisti delle associazioni: la possibilità che un’eventuale alluvione - tra fiumi che esondano e dighe che tracimano - possa invadere il recinto dell’Itrec di Ro-
Il chimico “ing”
tondella e spargere radiazioni in ogni dove. Per questo si attende un nuovo Piano di emergenza della prefettura di Matera. Nelle riunioni del Tavolo del 2006 e del 2007 veniva annunciato come imminente.
terrato”) entro il 2010. Il “brown field” (il “campo marrone”: immagine icastica per significare la chiusura di tutte le attività) nel 2019. Ossia due anni prima della precedente previsione. Lo smantellamento dunque, assicura la Sogin, va avanti anche più speditamente di quanto si pensasse. E questo, dopo i ritardi registrati nello scorso anno (si era arrivati al 6 % del totale delle attività, davvero poco), è una buona notizia per chi non vede l’ora che tutte le scorie atomiche vadano via. NEWS ON LINE Un resoconto periodico sulla bonifica della ex fossa irreversibile da consultare su internet, promesso l’11 dicembre del 2006 con un comunicato stampa ufficiale della Sogin. Mai fatto. FREQUENZA De Filippo, nel 2006, aveva auspicato che le riunioni divenissero bimestrali. Sono diventate quasi annuali.
La rappresentante del governo assicura che sarà in stampa a breve, e che i ritardi non sono imputabili alla prefettura di Matera. E che comunque, per qualunque evento, c’è il vecchio piano, ancora valido.
Al Tavolo della trasparenza, fino alle 14.30, si alternano timori e rassicurazioni, dubbi e risposte. La prossima seduta? L’ultima era stata del dicembre 2007. Basta fare i calcoli. r.pezzano@luedi.it
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Finanza comunale Il caso Venosa L’amministrazione se volesse uscire dagli swap dovrebbe sborsare 388.000 euro
Alla deriva grazie ai derivati Il contratto in due anni ha prodotto perdite per 175.000 euro «L’acqua trovl' 'nnanz e l'acqua chiara appriss». E' un detto venosino che, evidentemente vale solo per i cittadini e non per il Comune. A scanso di ogni equivoco: non vogliamo fare le pulci all'amministrazione. Qui si parla di strumenti di finan-
za derivata. Non una materia per i cittadini. Ma per i solerti ragionieri o amministratori venosini, evidentemente sì. Se già c'era del torbido alla stipula del contratto, oggi come oggi vi è un vero e proprio buco finanziario. In tre anni il Comune ha
già versato nelle casse di Unicredit circa 175.000 euro. E quella che era una scommessa - sulle spalle dei contribuenti ovviamente - si è trasformata in una catastrofe finanziaria. La battuta vien da sé: un Comune alla deriva grazie ai derivati.
DI GIOVANNI ROSA SI CHIAMANO derivati, ma per i Comuni - e in Italia sono tanti - rappresentano un vero e proprio buco nero nei propri bilanci. Gli strumenti di finanza derivata sono materia difficile. Persino i più esperti operatori avrebbero seri problemi a districarsi in un contratto derivato. Anche la Basilicata non è esente da questa “moda” partita nel 2001. Un caso su tutti è rappresentato dal comune di Venosa (ma ci sarebbero altri 9 comuni; 8 nella provincia di Potenza e 1 in quella di Matera). Ma andiamo con ordine. Definire un “derivato” è arduo. In bocca a un esperto finanziario suona più o meno così: «E’ un accordo in base al quale due controparti si scambiano periodicamente dei flussi di pagamenti, calcolati applicando a un capitale nominale un tasso d'interesse il cui livello o parametro di indicizzazione viene stabilito al momento della stipulazione. Nella forma più comune dell'Interest Rate Swap (nome inglese del derivato) una delle due parti effettua i pagamenti sulla base di un tasso fisso, i pagamenti dell'altra parte (nella fattispecie il Comune) sono determinati utilizzando un tasso variabile ancorato ad un parametro di indicizzazione come, ad esempio, l'Euribor». Due le sensazioni. La prima è che si capisce poco, la seconda è - forse - di carattere morale. Può un Comune, che si regge sulle tasse dei cittadini, “giocare” come un esperto (ma molto spesso non lo sono) broker di borsa “speculando” sui tassi di interesse? Evidentemente sì. «E' un contratto dove il Comune perde sempre», ci dice un esperto di finanza. Ma cerchiamo di spiegarli più semplicemente. I Comuni che hanno contratto mutui con la Cassa depositi e prestiti, hanno sottoscritto questi accordi con le banche, per “proteggersi” dai rischi derivanti dalla variazione dei tassi. Gli swap utilizzati nelle forme strutturate diventano una specie di scommesse, legate proprio all'andamento dei tassi o di altre variabili. Gli enti locali li hanno sottoscritti il più delle volte perché garantivano un anticipo sostanzioso (il cosiddetto up front). Da qui l'inghippo. L'amministrazione comunale, nella stipula del contratto, deve firmare una specie di autocertificazione in cui spiega di essere esperto di finanza (chiamato operatore finanziario). Molto spesso non lo è e cade nell'errore. Perché, nella maggior parte dei casi, i tassi di interesse aumentano (per definizione il Comune, firmando un derivato, dovrebbe proteggersi da tale rischio) e il contratto sottoscritto comincia a produrre perdite.
LA STORIA
Tamburriello: «Noi abbiamo ottenuto profitti» STORIA lunga quella tra il Comune di Venosa e i derivati. Tutto comincia il 27 dicembre del 2001 quando una delibera di giunta ha conferito alla Unicredit Banca Mobiliare spa l'incarico di ristrutturare lo stock di debito acceso con la Banca Depositi e prestiti. Il contratto viene sottoscritto l'11 aprile del 2002 e l'amministrazione di allora incassa un upfront di 395.000 euro su un nozionale (il debito residuo del mutuo) di 9.735.432 euro. Con i soldi cash incassati dalla banca, il Comune finanzia una serie di opere per la collettività tra cui la realizzazione della cancellata lavatoio di San Marco, la sistemazione dei gabinetti pubblici e l'illuminazione artistica di piazza municipio. «E' stata la banca a cercarci - ci
spiega Bruno Tamburriello, sindaco di Venosa fino al 2004 - Un funzionario dell'istituto di credito ci ha proposto il contratto e dopo averlo studiato approfonditamente lo abbiamo sottoscritto. Lo swap che abbiamo stipulato con Unicredit ci sembrava conveniente e lo è stato per gli anni a venire perché non ha prodotto perdite. L'up-front intascato è stato investito per opere di pubblica utilità. Purtroppo - precisa l'ex sindaco non conosco i termini della rinegoziazione del 2005. L'ho esplicitamente chiesta nell'ultimo consiglio comunale ma ancora non ho ricevuto risposte. Ho sollecitato gli attuali amministratori a un confronto sereno sulla questione perché sono sempre per la risoluzione dei problemi». La giunta Tamburriello con una delibera del 12 febbraio 2004 autorizza il re-
sponsabile finanziario a ristrutturare il contratto di swap in essere a causa della rinegoziazione di alcuni mutui accesi con la Cassa depositi e prestiti. Il contratto viene sottoscritto il 25 marzo: il Comune incassa l'up-front di 73.000 euro che viene utilizzato per pagare il mark to market del contratto. Una curiosità: nel 2002 l’up front servì per finanziare alcune opere pubbliche, nel 2004 viene utilizzato per pagare la banca stessa. Questo contratto sottoscritto nei due semestri del 2004 producono un utile di 49.500 euro. Si arriva così al 2005. «Non ero più io il sindaco - dice Tamburriello - quindi non conosco i termini della questione. Sarebbe interessante capire dal primo cittadino conclude - se la banca abbia qualche responsabilità». gio. ros.
L’ANCI SCENDE IN CAMPO NASCE, in contemporanea con il nuovo sito della Fondazione Ifel (www.fondazioneifel.it) il nuovo progetto “Anci per i derivati” dedicato ai Comuni italiani. Come anticipato dal Segretario Generale dell’Anci Angelo Rughetti durante i lavori della XXV Assemblea annuale dell’associazione, tenutasi a Trieste dal 22 al 25 ottobre, Anci, oltre a costituirsi parte civile o intervenire nei processi che dovessero Il Comune allora può ricorrere alla rinegoziazione del contratto che ha la stessa struttura. Up front, aumento dei tassi e, infine, perdite. Ma perché i Comuni ricorrono a questi strumenti di finanza derivata? Lo spiega la Corte dei conti nell'Indagine conoscitiva sulle problematiche relative alla diffusione di strumenti finanziari derivati presentata alla VI Commissione finanze della Camera dei de-
putati il 3 marzo 2005: «La riduzione dei trasferimenti a favore degli enti locali, unitamente al blocco della fiscalità per gli anni 2003 e 2004, hanno determinato un forte disallineamento fra le entrate e gli andamenti di spesa, con conseguente disavanzo complessivo. Il fenomeno è stato avvertito con maggiore intensità dai piccoli enti, a causa della minore flessibilità dei bilanci, ma effetti non sono mancati anche per i grandi Comuni.
instaurarsi in relazione alle operazioni finanziarie in strumenti derivati stipulate dai Comuni, in collaborazione con Ifel, intende avviare un progetto mirato alla conoscenza, allo studio ed all’analisi delle operazioni finanziarie in strumenti derivati poste in essere dai Comuni. Il progetto ha lo scopo di analizzare e studiare il fenomeno nonché di fornire un supporto ai Comuni per la gestione di tali operazioni. Per garantire i servizi indispensabili ai cittadini, le risorse assorbite a copertura hanno prosciugato larga parte delle entrate correnti. Il margine effettivo da destinare agli oneri finanziari per il servizio del debito ne è risultato quanto mai ridotto, se non annullato, con conseguente effetto sulla capacità di indebitamento. Di qui, l'esigenza di far leva su nuovi canali di finanziamento e su un utilizzo sostenibile di strumenti finanzia-
ri, la cui diffusione negli ultimi anni è stata favorita dall'art. 41 della finanziaria 2002 e dall'attuazione che ne è stata data con il decreto n. 389 del dicembre 2003. Enti locali di piccole e medie dimensioni, più che su rinegoziazioni o conversione dei mutui in essere hanno privilegiato il ricorso a strumenti di finanza derivata». Partiamo proprio dalla Corte dei conti della Basilicata. Ha avviato un'istruttoria per accertamento danno
erariale 194/08/Bls nei confronti del Comune di Venosa il 10 luglio del 2008 in relazione ai contratti di swap stipulati con Banca Unicredit. Una storia lunga partita il 27 dicembre del 2001, quando una delibera di giunta conferiva alla Unicredit Banca Mobiliare spa, l'incarico di ristrutturare lo stock di debito acceso con la Cassa Depositi e prestiti facendo ricorso a strumenti di finanza derivata. L'obiettivo era di ridurre l'eccessivo costo dell'indebitamento. Il contratto viene sottoscritto l'11 aprile del 2002 (per la storia vedere box). Tra rinegoziazioni del debito e altri contratti sottoscritti si arriva al 2005. Il 9 maggio, la Banca sottopone al Comune una proposta di ristrutturazione del debito denominata “collar swap step up”. L'amministrazione approva la proposta con delibera di giunta n. 136 del 17 maggio. Il contratto sottoscritto il 14 giugno prevede l'incasso di un up front di 17.000 euro. I flussi finanziari semestrali originati dal nuovo contratto sono catastrofici. In 3 anni il Comune - al 30 giugno 2008 - ha versato alla banca 175.097,53 euro. L'amministrazione corre ai ripari per neutralizzare gli effetti negativi originati dall'aumento dei tassi di interessi. Bandisce una gara tra diversi istituti di credito: l'obiettivo è rinegoziare la struttura del “collar swap step up” - la stessa struttura di 3 anni prima. Arrivano 2 proposte: l'immancabile Unicredit e la Banca Opi spa. Questa volta la stipula del contratto viene aggiudicata da quest'ultima. Alla comunicazione dell'aggiudicazione l'istituto di credito fa marcia indietro. Allo scorso settembre, se il Comune avesse voluto chiudere il contratto con Unicredit, avrebbe dovuto sborsare una somma - detta mark to market - di 388.000 euro. Ad oggi non sappiamo l'evoluzione della vicenda. Abbiamo più volte sollecitato il primo cittadino a darci una spiegazione, inviando via email domande sull'argomento (la modalità di comunicazione è stata decisa da lui stesso non potendoci o volendoci incontrare). Ha detto che era troppo impegnato sul fronte del regolamento urbanistico. Abbiamo aspettato fino a ieri e nessuna comunicazione dal Comune è arrivata nonostante i tanti solleciti fatti via telefono. Per concludere. Un esperto di finanza che ha “studiato” il caso Venosa per conto del Sole 24 ore in base allo swap sottoscritto il 14 giugno 2005, ha spiegato che per uscire da questo contratto “a perdere” tre sono le strade: pagare il mark to market (388.000 euro), aspettare che i tassi di interesse scendano oppure adire le vie legali contro la banca.
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Primo piano
Martedì 28 ottobre 2008
Rifugiati politici sullo Jonio Garofalo: «Le istituzioni guardino all’entroterra». Matarazzo: «Temiamo si vada oltre l’emergenza»
«A rischio il turismo balneare» Allarme degli operatori per il potenziale danno all’immagine di ANTONIO CORRADO POLICORO - Si può fare turismo balneare in una società che diventa ogni giorno più multietnica, con tutti gli inevitabili pro e contro? La domanda, legittima, è divenuta una sorta di tarlo per gli operatori della fascia jonica metapontina, interessata da un fenomeno piuttosto ambiguo, per le sue sfaccettature umane e legali. Parliamo del recente arrivo massiccio a Policoro, di oltre duecento richiedenti asilo politico provenienti da Eritrea e Somalia. E’ di ieri la notizia dello sbarco a Lampedusa di altri 400 disperati, che lascia presagire la possibilità di nuovi arrivi anche in Basilicata. Quindi, quello di oggi potrebbe essere un primo “torrente umano”, che lascia presagire il probabile arrivo del fiume, tanto che le istituzioni a tutti i livelli si stanno adoperando per disciplinare l'emergenza nazionale. A poco più di due settimane dal loro arrivo nell'ostello della gioventù della città jonica, poche centinaia di metri dal lungomare, è innegabile la manifestazione dei primi disagi, con allontanamenti spontanei e, come più di qualcuno ci conferma (ma la notizia non è documentata, né forse documentabile), ci sarebbero già i primi movimenti di prostituzione, da parte di qualche ragazza disperata in cerca di un sostentamento. Un problema da affrontare con maturità e ponderazione, affinchè non si trasformi in una macchia difficile da togliere sull'immagine turistica della parte più promettente della nostra regione. La memoria va agli anni Ottanta-Novanta, quando proprio nel Metapontino si registrò l'arrivo massiccio degli albanesi, che furono ospitati anche in strutture turistiche, con effetti devastanti nell'immediato ed a medio termine sulla già fragile economia turistica regionale. Il problema serio è che non c'è certezza e, forse, neppure trasparenza: Non si sa se la data del 31 marzo 2009 sia tassativa per la ripartenza verso altre destinazioni, o legata ai probabili futuri sbarchi (facilitati da un inverno che si preannuncia piuttosto mite); non si sa se arriveranno altri ospiti e dove potrebbero essere sistemati. Di certo ci sono le prime fiere internazionali del turismo e la fascia jonica, con il suo record positivo della stagione 2008, è sempre più un must per i tour operator europei. Lo conferma l'interesse del colosso tedesco Tui, che ha già ottimi riscontri; gli accordi con il Gruppo AlpitourWorld per il 2009 e con “ItaliaNavigando” del Gruppo FrancoRosso. Senza dimenticare le promettenti iniziative autoctone, come il “Welcome Lucania”, tour enogastronomici promozionali curati dall'imprenditore Francesco Garofalo. E proprio a Garofalo, che opera da 25 anni nel settore, testimone prezioso dell'evo-
luzione qualitativa del turismo jonico, abbiamo chiesto una lettura tecnica dei recenti risvolti locali per il fenomeno immigrazione. E l'imprenditore sembra sicuro di potenziali ricadute negative, soprattutto sull'immagine che restituiamo ai tour operator nazionali e internazionali. «L'arrivo degli esuli, lungi dal suscitare in noi sentimenti di xenofobia o razzismo, si colloca in un momento storico di particolare delicatezza per il turismo jonico. -esordisce l'imprenditore- Basti pensare all'attenzione verso la nostra area di alcuni hub nazionali, come gli aeroporti di Bari e Brindisi, che hanno messo a nostra disposizione diversi voli low cost, con ricadute lusinghiere sulle ultime due stagioni estive. Gli operatori possono offrire pacchetti a basso costo sfruttando la convenienza dei voli, ed essere così competitivi nell'agguerrito mercato globale. Ma per fare ciò, servono i numeri, e i tour operator sono facilmente influenzabili da fenomeni di immigrazione massiccia come quella che si sta preannunciando sulla fascia jonica. Noi da anni puntiamo sull'integrità dell'ambiente e sulla genuinità del nostro tessuto sociale, con l'apporto essenziale dell'enogastronomia e della cultura magnogreca, oltre all'innegabile qualità dei servizi. Fattori che possono essere facilmente “corrotti” da una presenza massiccia di immigrati. Il fatto
Da sinistra, Francesco Garofalo e Giovanni Matarazzo
che la nostra società sia ancora integra -prosegue Garofalo- è un plusvalore al quale non possiamo rinunciare. Quindi -ecco la propostaoccorre disciplinare meglio l'accoglienza di queste persone, guardando soprattutto all'entroterra, dove ci sono strutture pubbliche potenzialmente predisposte alla ricettività. In questo modo si decongestionerebbe l'area a forte valenza turistico-balneare, senza penalizzare più di tanto l'entroterra che potrebbe arricchirsi con la presenza di altre persone, vista la condizione di spopolamento cronico. Non considerando il periodo invernale, il nostro lavoro inizia già a marzo e siamo preoccupati per le ricadute del fenomeno. La
mia è un'analisi tecnica precisa Garofalo- i problemi sociali e politici devono essere risolti da chi è preposto». Siamo ancora in attesa dei dati ufficiali, che verranno diffusi a fine mese dall'Agenzia di promozione turistica, ma si stima che per nell'estate appena trascorsa abbiano soggiornato nelle strutture del Metapontino non meno di 200mila turisti, un ottimo risultato rispetto ai dati nazionali piuttosto negativi e alla cronica diffidenza per il Sud dei turisti più “fai da te”. Un segno che questi ultimi si stanno convincendo a comprendere il sud Italia tra le proprie mete possibili. Ma è ancora un equilibrio delicato e precario, basta poco per romperlo. «I tour operator -confer-
ma Garofalo- potrebbero anche rinunciare a vendere pacchetti in contesti sociali che diventano particolari, come il nostro. Se la presenza degli esuli si stabilizza in maniera massiccia, il danno ci sarà; anche perché ci sono già voci legate a fenomeni di prostituzione, meccanismi che non appartengono alla nostra realtà e potrebbero vanificare gli sforzi fatti da una classe imprenditoriale seria». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Giovanni Matarazzo, presidente del Co.tur.met (Consorzio turistico del Metapontino), anche lui nel settore da oltre un ventennio: «Al di là dell'emergenza -spiega- chiediamo una tassativa permanenza temporanea degli esuli sulla fascia jonica, dove non ci sono strutture idonee a svolgere questo servizio sociale. C'è il timore che questa situazione di sovraffollamento e precarietà generi episodi criminosi, anche perché questo è un territorio che ha già subìto la piaga della criminalità organizzata. Noi operatori, nel vendere il prodotto, puntiamo molto sulla sicurezza del territorio, vedercela impedita ci arrecherebbe un danno grave, perché verrebbe meno un innegabile punto di vantaggio. Se proprio la nostra regione sarà costretta a ospitare queste persone per far fronte a un'emergenza nazionale, si devono trovare soluzioni diverse rispetto a quelle prospettate, come quella di
guardare soprattutto all'entroterra, in strutture pubbliche facilmente controllabili dalle forze dell'ordine, perché non particolarmente congestionate. Gli operatori internazionali hanno fatto già trasparire la loro contrarietà all'utilizzo di strutture ricettive e alberghiere per ospitare gli immigrati. In sintesi -conclude Matarazzo- noi siamo preoccupati perché ci sembra che tutta l'operazione sia gestita in difetto di informazioni, l'emergenza potrebbe diventare ordinario e temiamo perciò che la prossima stagione turistica venga seriamente compromessa, soprattutto se la stampa nazionale dovesse cominciare a interessarsi del fenomeno lucano». Poi la conclusione determinata: «Adotteremo tutte le misure affinchè non si consumi un'altra violenza al territorio; la qualità dell'offerta dipende da quella del territorio, subendone tutte le influenze negative. Abbiamo dei precedenti storici, penso all'arrivo massiccio degli albanesi, che ci ha penalizzato per anni». Ragioni chiare di addetti ai lavori, che non hanno nulla contro questa povera gente sfortunata, ma difendono con i denti conquiste imprenditoriali importanti per un settore che si candida a trainare l'economia lucana, perché avanza anche in periodi di recessione. Chi gestisce questa emergenza non dovrebbe mai dimenticarlo. a.corrado@luedi.it
Policoro I senatori del Pd in visita all’ostello hanno spiegato le ragioni dell’interrogazione parlamentare
«Abbiamo solo criticato il metodo del governo» DOPO quaratancinque giorni di permanenza nel centro jonico, è arrivata ieri la prima “visita politica” per i 187 rifugiati ospiti dell’ostello di Policoro. Per verificare come vengono accolti nell'ostello della gioventù di via Lido, gestito dalle cooperative Auxilium e La Cascina, ieri a far visita alla struttura e alle persone ospitate sono arrivati in tarda mattinata i tre senatori lucani del Pd: Carlo Chiurazzi, Filippo Bubbico e Maria Antezza. Tutti i tre sono stati ricevuti dai responsabili della struttura e hanno potuto toccare con mano l'organizzazione e il trattamento degli esuli: due pasti al giorno, infermeria h24, presidio fisso degli agenti di pubblica sicurezza della Questura di Matera, camere da 6/8 persone con tutti i servizi annessi, attività sportive che si svolgono all'interno, mensa, cibi somministrati. Dopo che si sono soffermati a scambiare qualche battuta con gli ospiti sudanesi, del Bangladesh, Eritrea, Somalia, sono rimasti favorevolmente colpiti dal trattamento che ricevono e hanno colto l'occasione per rilasciare qualche battuta circa l'emergenza profughi che colpisce soprattutto l'Italia, una penisola, ma che è un problema di carattere europeo. Il primo a parlare è Carlo Chiurazzi: «Forse c'è stato un equivoco nella nostra interrogazione. Noi siamo favorevoli accoglienza e all'ospitalità di persone che non hanno avuto la fortuna di vivere fino all' altro giorno in nazioni dove regna la
I senatori Chiurazzi, Antezza e Bubbico in visita all’ostello di Policoro
pace. Però, fermo restando il dovere di aiutare chi ne ha bisogno, contestiamo il metodo troppo verticistico della scelta e non concertativo. Prendere decisioni così importanti all'insaputa delle comunità locali poteva avere sia per i residenti che per gli ospiti un impatto negativo. Fortunatamente non c'è stato, ma il metodo del Governo nazionale è da condannare. Quando arrivarono i curdi qualche anno l'impostazione data all'emergenza fu diversa». Sulla possibilità che il “Cara” (Centro di accoglienza richiedenti
asilo) momentaneo di Policoro possa diventare permanente Chiurazzi spiega: «Dalle notizie in nostro possesso dovrebbero rimanere qui fino al 31 marzo, e qualora il Governo nazionale dovesse decidere diversamente non siamo contrari a patto che ci sia un tavolo di confronto con tutti gli Enti locali interessati: Comuni, Provincia e Regione». Ben contenta del calore e affetto ricevuto dagli operatori (50 circa) dell'ostello è stata anche Antezza, la quale ha sostenuto che dopo il primo impatto con la comunità lo-
cale ora bisogna passare alla seconda fase: quella dell'integrazione e dell'accoglienza, con progetti mirati volti a non farli sentire come corpi estranei; e sulla stessa falsariga di Chiurazzi ha condannato le modalità di arrivo all'insaputa di tutti. Infine, Bubbico ha ricordato come la solidarietà sia un principio morale e un dovere irrinunciabile per tutti noi: «Anche i nostri avi sono stati un popolo di migranti e dappertutto sono stati accolti come se fossero cittadini residenti. Ora tocca a noi fare la stessa cosa, a maggior ragione con persone sfortunate che sono arrivate qui scappando da guerre e persecuzioni di vario tipo, e a dire il vero l'impatto che ho avuto qui stamattina visitando la struttura è positivo. Ora però dobbiamo mettere in campo dei progetti di integrazione e di cooperazione tra Stati e popoli per trasformare in opportunità di sviluppo del Mediterraneo, di cui il Sud Italia è parte integrante, questa emergenza profughi garantendo condizioni di libertà a tutti e di cittadinanza a chi vive una condizione di bisogno. Solo governando bene il fenomeno dell'immigrazione garantiremo a tutti condizioni di vita migliori e più civili». Non resta che attendere le prossime decisioni del governo centrale, per trovare soluzioni più concertate alla piaga sociale di questi ultimi mesi. Gabriele Elia regione@luedi.it
Portafoglio Intanto i metalmeccanici minacciano lo sciopero il 5 dicembre
Pressing di Brunetta Il ministro vuole chiudere sul pubblico impiego di ANDREA LONGO ROMA - Brunetta preme sulla Cgil per chiudere in fretta il contratto del pubblico impiego. "Spero che Epifani ci ripensi", ha detto il ministro al Tg1. Ma mentre il leader del sindacato 'rosso', dopo la manifestazione del 25 ottobre che ha portato in piazza il popolo del Pd, non sembra avere cambiato linea scendono in campo i metalmeccanici. Che progettano uno sciopero per il 5 dicembre prossimo con una grande manifestazione a Roma per protestare contro la politica economica del governo e la riforma dei contratti targata Confindustria. Al sindacato di Corso d'Italia il ministro della Funzione pubblica ha fatto sapere che da gennaio gli statali avranno la busta paga più pesante. Con questi chiari di luna 70 euro in più sono pochi, ma arrivano subito. Brunetta intende pagare il 90 per cento dei 6 miliardi di euro messi a disposizione per il nuovo contratto dei 3,5 milioni di dipendenti pubblici. E già a dicembre gli statali insieme alla tredicesima riceve-
Il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta
ranno altri 120-130 euro come indennità di vacanza contrattuale. Comunque il responsabile della Funzione pubblica andrà avanti 'anche con il no della Cgil' al Protocollo per il biennio economico 2008-2009, dopo il via libera di Bonanni e Angeletti. Per Guglielmo Epifani le risorse sono sufficienti e per chiu-
dere vuole 1-1,5 miliardi in più. Ma Brunetta si è chiesto se "con questi chiari di luna ha senso proclamare nuovi scioperi". Di qui l'appello al senso di responsabilità rivolto al sindacato 'rosso', perché in questa situazione di crisi economica sarebbe una follia 'mettersi di traverso' per ottenere di più. Queste sono le ri-
sorse disponibili, altre non ce ne sono, avrebbe detto chiaro e tondo il ministro. Il clima resta teso e infuriano le polemiche dopo l'ultima sortita del ministro sui 'tornelli' nei tribunali contro l'assenteismo dei magistrati. Ieri intanto a Palazzo Vidoni c'è stato un incontro con i presidenti dei comitati di settore perché emanino gli atti di indirizzo per l'avvio dei contratti collettivi. Domani invece si aprirà il tavolo di concertazione con i sindacati, Cgil compresa, per la riforma del modello contrattuale nel pubblico impiego. L'obiettivo di Brunetta è arrivare ad una prima bozza entro il 10 novembre, in vista di un modello contrattuale unificato tra settore pubblico e privato. Epifani ha fatto sapere al governo che la Cgil potrebbe pure accettare una soluzione 'ponte', che tenga conto della crisi, ma con precisi paletti. Una proposta che toglie soldi agli oneri accessori, manda via i precari e, a chi resta, dà aumenti che sono meno della metà dell'inflazione reale sarà bocciata.
Trattativa in salita
Alitalia, non-stop fra Cai e sindacati
Far volare gli aerei è più complicato del previsto
di ANTONIO PENNACCHIONI ROMA - Parte in salita la trattativa ad oltranza tra la Compagnia Aerea Italiana e i sindacati su contratto ed esuberi della nuova Alitalia. E resta in sospeso l'obiettivo di chiudere l'intesa prima dell'assemblea della Cai che oggi ufficializzerà l'offerta definitiva, la trasformazione in spa e la ricapitalizzazione da 1 miliardo di euro. Al centro della no-stop, che ha preso il via ieri sera, la questione del modello contrattuale. Secondo le sigle di categoria, l'azienda avrebbe avanzato una proposta che non tiene conto dell'intesa quadro siglata a Palazzo Chigi che rimandava agli accordi firmati con il governo e al contratto di AirOne decurtati delle successive integrazioni. Risultato: lo squilibrio dell'inquadramento risulterebbe inaccettabile. L'Sdl invece contesta i criteri relativi al piano assunzioni. Quanto ai piloti rimettono in discussione l'intesa e chiedono il ritorno al contratto di categoria rinunciando a quello da dirigenti proposto dalla Compagnia Aerea Italiana. Le parti alzano il tiro ma il presidente Roberto Colaninno e il suo braccio destro Rocco Sabelli considerano chiusa la partita. La stesura dei contratti e la ripartizione dei 3.350 esuberi tra i lavoratori di Alitalia ed AirOne - assicurano - sono a portata di mano vista la disponibilità a chiudere di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Avanza anche l'iter operativo. L'Enac ha confermato che la Cai ha presentato la domanda per ottenere il certificato di operatore aereo e la licenza di esercizio di vettore tra il 23 ed il 24 ottobre. Contestualmente l'authority per l'aviazione civile ha avviato l'aggiornamento mensile della condizione economico-finanziaria di Alitalia. I tempi sono stretti. Dopo l'assemblea dei soci di oggi, l'offerta vincolante per la parte buona della compagnia di bandiera dovrà pervenire al commissario straordinario Augusto Fantozzi entro venerdì 31. Quanto al partner straniero la scelta è attesa entro il 12 novembre mentre la nuova Alitalia dovrebbe decollare il 1 dicembre. Il duello tra Air France-Klm e Lufthansa continua.
Arriva il “Preventivatore” ministeriale
Rc auto con un “clic” ROMA – Niente più clienti 'standard' e ore passate davanti al computer per confrontare le proposte fatte dalle diverse compagnie assicurative. Presto basterà un clic per scegliere la polizza Rc-auto su misura più conveniente per la propria vettura. Entro la fine dell’anno arriverà sul sito del ministero dello Sviluppo Economico, ma anche su quello dell’authority del settore assicurativo, il «Preventivatore». Il nome non è troppo fantasioso, ma per abbattere il caro polizza sarà certo uno strumento utile. Con un programma informatico basterà compilare una scheda per ricevere, ordinati per prezzo, i preventivi Rcauto di tutte le compagnie assicurative su misura per le proprie esigenze. Ad annunciare l’imminente arrivo di
questo strumento è stato il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Ugo Martinat, rispondendo ad una interrogazione parlamentare alla Camera. La gara per la realizzazione del programma è stata già svolta e «l'entrata in esercizio del sistema è prevista entro il 2008» e si affiancherà, nella lotta al caro polizza, al meccanismo del risarcimento diretto che ha già dato i primi risultati. Il Preventivatore unico costituisce un ulteriore strumento di trasparenza che si aggiunge all’obbligo per le imprese, in vigore dal 2003, di fornire preventivi personalizzati ai consumatori sui siti internet aziendali e nei singoli punti di vendita. Il progetto – ha spiegato il sottosegretario – prevede la realizzazione di un portale web e lo sviluppo di un software interattivo.
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Pagherà 845.000 euro
L’Antitrust multa Trenitalia per pratiche scorrette ROMA – Difficile incassare il bonus-rimborso per i treni in ritardo, costoso ma inevitabile telefonare al call center, troppo facile cadere in inganno e pensare che un treno Eurostar-City sia più simile ad un moderno Eurostar che non ad un rapido Intercity vecchia maniera: l’Antitrust ha messo sotto una lente alcuni servizi di Trenitalia e il risultato sono cinque condanne per pratiche commerciali scorrette con sanzioni per 845mila euro. Il procedimento era stato avviato lo scorso gennaio dopo una serie di segnalazioni arrivate dai consumatori nel 2007, ed è stato portato avanti anche con ispezioni della Guardia di Finanza. Chiuso il dossier, delle sei «pratiche commerciali» messe sotto esame cinque sono state giudicate scorrette. Un verdetto che poteva essere molto più severo: l'Autorità per la concorrenza ha infatti riconosciuto l’impegno di Trenitalia a porre rimedio ai disservizi ed ha concesso «una significativa riduzione delle sanzioni». L'Autorità per la Concorrenza ha stimato, ad esempio, che a febbraio 2007 ha ottenuto il bonus solo il 33% dei passeggeri che ne avrebbero avuto diritto, percentuale scesa al 23% a febbraio 2008. Trenitalia si è impegnata a introdurre procedure semplificate.
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24 ore in Basilicata
Valbasento E gli ex della Green Leather sperano nella mediazione della Regione
Alla Panasonic esplode la protesta Proposto un consiglio comunale aperto davanti ai cancelli VALBASENTO - Sono arrivati di buon’ora, ieri mattina, davanti al piazzale dell’area industriale. Da una parte i lavoratori della Panasonic, “freschi” di avviso di licenziamento, impegnati a tappezzare di striscioni i cancelli, dall’altra gli ex dipendenti della Green Leather in partenza verso Potenza, dove era in programma un incontro con l’assessore regionale alle Attività produttive Vincenzo Folino. Storie diverse, un destino comune. Sui volti la stessa rabbia, la stessa preoccupazione per il futuro. Per un po’ si sono mescolati quelli che stanno per perdere il lavoro e quelli che il lavoro, purtroppo, lo hanno già perso. Poi, mentre i circa 90 della Panasonic hanno continuato la loro protesta pacifica e silenziosa davanti ai cancelli, il gruppetto della Green Leather è salito sull’autobus che li avrebbe condotti al Palazzo di via Anzio. Esaudita la richiesta: l’assessore Folino ha confermato ai segretari della Fulc l’impegno della Regione a convocare un tavolo con il procuratore di Green Leather, in modo da chiarire se ci sono ancora possibilità di cessione del capannone. «E’ dal 12 agosto scorso che attendiamo una risposta della società a una nota del Dipartimento Attività produttive dice Folino - Green Leather, infatti, dopo aver espresso disponibilità a mettere a disposizione la struttura per il Bando di reindustrializzazione di siti dismessi non ha fatto sapere più nulla circa la richiesta di Regione e sindacato di calcolare sul totale dei 55 in Cigs e dei 17 in mobilità la percentuale del 50% da reinserire in caso di cessione». Dopo otto mesi di silenzio i lavoratori erano tornati alla carica nei giorni scorsi, quando è trapelata la notizia di uno smantellamento dell’impianto. Un’occupazione simbolica per impedire il trasferi-
mento dei macchinari che, quasi fosse uno spietato scambio del testimone, si è incrociata con il sit in dei lavoratori Panasonic a rischio licenziamento. Tutti fuori a manifestare davanti al piazzale, tranne gli addetti alla sicurezza. Ma questa volta niente blocchi, solo slogan. Con loro, in segno di solidarietà anche molti ex operai di Cfp e Nylstar. E anche qualche rappresentante istituzionale. Da Ferrandina è arrivato l’ingegner Recchia, consigliere dei Verdi, da Pisticci il neo assessore alle Attività produttive Lino Barbalinardo e il vice sindaco Domenico Lazzazzera. Sua la proposta di un consiglio comunale aperto con i sindaci della Valbasento davanti ai cancelli dell’area industriale. Nel frattempo, dopo i telegrammi con cui comunicava la messa in libertà ai lavoratori, Panasonic è tornata a farsi sentire il sindacato dei chimici. Giovedì, alle 16.30, la data del nuovo incontro con la direzione aziendale presso la sede di Confindustria di Matera. Come dire, il confronto prova a ripartire da dove si era interrotto venerdì sera di fronte ad una proposta di cinque settimane di cassa integrazione a rotazione rigettata dall’assemblea dei lavoratori. Poi inevitabile anche l’apertura del tavolo istituzionale alla Regione. «Speriamo che la multinazionale nipponica possa trovare ragioni valide per rimanere - il commento di Folino - ma non ci facciamo illusioni; nei momenti di crisi forte, si sa, i grandi gruppi tendono a tenere in pista i siti in Nord Europa che comportano meno costi logistici e a far pagare prezzi drammatici alle aree più periferiche. Per la Valbasento, parallelamente alle singole vertenze, va avviato con urgenza un ragionamento di rilancio più complessivo. Ed è quel che faremo». Margherita Agata m.agata@luedi.it
Regione Rinviato il disegno di legge sulla stabilizzazione
Battuta d’arresto per i co.co.co. I sindacati chiedono spiegazioni POTENZA – «Il rinvio del disegno di legge sulla stabilizzazione dei co.co.co, oltre a provocare una più che giustificata preoccupazione tra i lavoratori, quasi tutti con il contratto in scadenza a fine novembre, suona piuttosto singolare se consideriamo il fatto che il progetto di legge è stato ampiamente discusso con le parti sociali». A dichiararlo, in una nota congiunta, Cgil, Cisl e Uil della Basilicata, che hanno criticato la decisione della giunta regionale: «Il ddl – è scritto nel comunicato – prevedeva l'adozione di rigorose procedure concorsuali per l’assunzione dei co.co.co impiegati nella Regione e negli enti subregiona-
li attraverso contratti di lavoro dipendente a tempo determinato, ponendo così definitivamente fine al ricorso indiscriminato e per certi ingiustificato alle collaborazioni coordinate e continuative. Una pratica che, consentendo alle amministrazioni di aggirare il blocco dei concorsi, è diventata nel tempo una norma non scritta ma ampiamente utilizzata». Rimane dunque nel cassetto il progetto di legge che avrebbe dovuto disciplinare la stabilizzazione progressiva mediante concorso di circa 250 collaboratori, compresi quelli dell'Alsia. I sindacati hanno già chiesto un incontro chiarificatore al presidente De Filippo.
I lavoratori della Green Leather ieri mattina davanti alla sede della Regione (foto: Andrea Mattiacci)
L’appello di Di Lorenzo: fare di tutto per scongiurare la chiusura dello stabilimento
«Mancano politiche di sostegno all’azienda» POTENZA - «Scongiurare la chiusura dello stabilimento della Panasonic di Pisticci, dove rischiano di perdere il posto di lavoro circa 100 lavoratori». E’ questo quanto chiede il consigliere regionale Pasquale Di Lorenzo (gruppo misto – Pdl), vice presidente della terza Commissione consiliare, in una interrogazione inviata ieri al presidente della Giunta regionale Vito De Filippo. Nell’esprimere «piena solidarietà e vicinanza ai lavoratori della Panasonic per i quali, purtroppo, si sta prospettando lo spettro della messa in mobilità», Di Lorenzo ricorda che «l’azienda, attiva nella produzione di laminati per componentistica elettronica, a quanto sembra, ha deciso di chiudere il proprio stabilimento ubicato nell’area industriale della Val
Basento e a tal proposito ha già inviato ai propri dipendenti numerose lettere di messa in libertà retribuita, che costituiscono il presupposto per la successiva collocazione in cassa integrazione guadagni o in mobilità».
Uil - Pa conferma l’iniziativa in attesa di “trattare” col governo
Pubblica amministrazione lucana in sciopero il 14 novembre POTENZA - «E’ necessario chiarire che non è stato sottoscritto da parte della Uil-Pa alcun accordo con il ministro della Funzione pubblica. La Uil-Pa ritiene che il documento presentato dal ministro Brunetta possa costituire una valida base di discussione per riprendere il confronto sui rinnovi contrattuali delle categorie della Pubblica Amministrazione». Ad affermarlo in una nota Michele Stefanelli, segretario generale regionale Uil-Pa, che aggiunge: «il giudizio del sindacato dal fatto che il Governo si è impegnato a reintegrare tutti i tagli che nella finanziaria erano stati effettuati nei fondi dell’amministrazione. Su queste basi verificheremo se ci saranno le condizioni per giungere, in tempi brevi, ad un'intesa negoziale che riguardi sia la parte normativa che la parte economica». «In assenza di un protocollo di intesa con la presidenza del Consiglio dei ministri che garantisca gli aspetti economici e ripristini un più corretto funzionamento del sistema delle relazioni sindacali – conclude Stefanelli - confermiamo lo stato di mobilitazione della categoria, deciso insieme a Cgil e Cisl, con il pacchetto di scioperi già programmati e che in Basilicata è previsto il 14 novembre prossimo».
«Anche questa ultima vicenda – afferma ancora l’esponente del Pdl - dimostra che ci troviamo di fronte a una inarrestabile emorragia di posti di lavoro, di chiusure e di delocalizzazioni di fabbriche e stabilimenti che stanno trasformando la Val Basento e l’intero territorio materano in una fabbrica dei ricordi dove lavoro e sviluppo non riescono più a conciliarsi con le legittime aspettative del popolo lucano. Tutto questo è accaduto ed accade tuttora anche e soprattutto perché le istituzioni e la Regione Basilicata, in particolare, non hanno saputo attivare le necessarie politiche di sostegno e sviluppo per il mondo del lavoro, nonostante le ingenti risorse disponibili, utilizzate evidentemente in progetti ed iniziative inadeguati alla scopo».
E annuncia che vigilerà sull’attuazione dei provvedimenti
La Cisl Fp plaude alla giunta per il programma triennale POTENZA - La Cisl Funzione pubblica di Basilicata esprime «viva soddisfazione per l’approvazione del programma triennale delle assunzioni 2008-2010 e del regolamento delle progressioni verticali interne da parte della giunta regionale avvenuta mercoledì scorso». La Cisl, «che in questi ultimi mesi – si legge in una nota a firma del segretario aziendale Salvatore Pellettieri, al tavolo regionale della contrattazione è stata sempre impegnata per giungere urgentemente alla definizione dei provvedimenti sopracitati», «vigilerà sulla tempistica per l’attuazione im-
mediata dei predetti provvedimenti amministrativi (i bandi per il reclutamento del personale esterno e delle progressioni verticali interne) affinché vengano date risposte, sia sul piano occupazionale e sia sul versante dei percorsi di carriera del personale del ruolo della giunta che attende da oltre 20 anni l’opportunità per migliorare il proprio status giuridico». Per il sindacato prioritarie sono anche tutte le trattative avviate e rimaste ancora irrisolte. Nei prossimi giorni la Cisl convocherà un’ assemblea con il personale della giunta regionale.
24 Ore in Basilicata 17 Il 19 luglio viene chiuso il viadotto “Fiumara di Tito”. Da allora la Basilicata lotta contro l’isolamento Martedì 28 ottobre 2008
Cento giorni senza il Ponte E ieri è partito il conto alla rovescia per la riapertura POTENZA - Un caldo weekend di mezza estate, file di auto pronte, finalmente, a raggiungere i luoghi di villeggiatura, il pensiero proiettato alle spiagge di Maratea o al fresco delle Dolomiti lucane e, dietro l’angolo, la sorpresa: la Basentana interrotta. Era il 19 luglio, esattamente cento giorni fa, quando il ponte di Picerno venne chiuso, a data da destinarsi. Il 22 luglio una nota dell’Anas annunciava la triste realtà: a seguito di gravi dissesti alla struttura portante del viadotto “Fiumana di Tito”, il raccordo autostradale Sicignano-Potenza veniva chiuso al traffico in entrambe le direzioni tra gli svincoli di Tito e Picerno. Comincia così la storia del grande ponte malato, una storia fatta di disagi, botta e risposta politici tra maggioranza e opposizione, accuse di immobilismo, proteste popolari, tutto perché quel ponte è uno snodo fondamentale della viabilità lucana e la sua chiusura ha dimostrato quanto quello dei collegamenti sia un nervo scoperto della Basilicata, troppo vulnerabile all’imprevedibilità. Il 25 luglio veniva presentata presso la sede della Camera di commercio di Potenza, la nuova struttura dell'aeroporto di Salerno e costa di Amalfi. Ma mentre l’atteso scalo di Pontecagnano prendeva il volo, la chiusura del ponte di Picerno faceva svanire l'idea di inserire delle navette su gomma che collegassero Potenza in sintonia con gli orari delle partenze e degli arrivi degli aerei. Si cominciava a capire che i piloni malati del ponte avrebbero creato non pochi problemi a tutta la regione. Grida d’allarme per il rischio isolamento cominciavano ad alzarsi da parte dei sindacati, dei politici, degli imprenditori del Marmo - Platano - Melandro, la zona che sarebbe stata più colpita dalla chiusura del viadotto. E partivano anche gli incontri istituzionali alla Prefettura di Potenza per trovare delle soluzioni di viabilità alternativa che potessero ovviare alla chiusura del viadotto, del quale ancora non era chiaro quale sarebbe stata la sorte.
un percorso alternativo. Per chi veniva da Salerno il tragitto era Buccino, Polla, Sant'Angelo Le Fratte, Brienza e Tito. Un percorso tuttora in voga e che lo rimarrà almeno fino al 15 novembre. In quei giorni il capo compartimento Anas Basilicata, Michele Franzese, parlava di ponte «in prognosi riservata. Per ora non è possibile - diceva - prevedere i tempi di riapertura. L'augurio è che i risultati degli accertamenti strutturali consentano di procedere a un intervento conservativo almeno di una carreggiata in tempi rapidi da riaprire parzialmente alla circolazione» Il 1° agostol'Anas autorizzava l'avvio di una campagna di indagini strutturali, finalizzata alla redazione di un progetto di riparazione e ripristino conservativo del viadotto. Per la valutazione delle indagini veniva conferito l'incarico di consulenza tecnica a Lu-
cio Della Sala, titolare della cattedra di Costruzione di Ponti della Facoltà di Ingegneria dell'Unibas. Il 6 agosto l'Anas conferiva l'incarico di eseguire le perizie strutturali sul ponte di Picerno alla Sidercem di Caltanissetta con l’impegno di presentare i risultati delle perizie entro 40 giorni: il 15 settembre.Intanto il 13 agosto veniva chiuso parzialmente anche un altro viadotto quello denominato Pietrastretta. Un provvedimento necessario per consentire ai tecnici dell'Anas di effettuare un'ispezione approfondita. Anche su quel ponte, costruito nello stesso periodo del viadotto “Fiumara di Tito” e facente parte del raccordo Sicignano Potenza, delle travi si erano gravemente ammalate e per un attimo il rischio è stato la chiusura totale. Anche lì sono cominciati gli interventi e a giorni la situazione dovrebbe
tornare alla normalità. Un destino che ha unito e unisce ancora i due ponti. Il 15 agostoil ponte compiva 38 anni. La calura estiva riscaldava anche gli animi, le polemiche montavano sempre di più. Si cercavano risposte certe, si chiedevano date precise. In quei giorni i parlamentari lucani presentavano un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture, Matteoli, per chiedere quali interventi il Governo intendesse mettere in atto. A questa stessa interrogazione avrebbe risposto il 18 settembre il sottosegretario alle Infrastrutture Giuseppe Reina. Già tre giorni prima, però, erano arrivati anche i risultati delle perizie strutturali. Il 15 settembreveniva redatta la perizia per i lavori di ripristino funzionale delle travi della carreggiata in direzione
Potenza e avviata la procedura d’urgenza per l’individuazione dell’impresa esecutrice. Prognosi sciolta: nella relazione tecnica del professor Della Sala si leggeva che erano due tipi diversi i problemi da affrontare: un intervento di ripristino della capacità portante di 7 travi danneggiate sulla carreggiata in direzione Potenza e la demolizione e ricostruzione, in acciaio, di due campate in direzione Sicignano. L’Anas si impegnava anche ad eseguire gli interventi in tempi ben definiti: entro il 15 novembre ultimazione dell’intervento su due travi per consentire l’apertura al traffico di una corsia della carreggiata in direzione Potenza, a senso unico alternato con semaforo; poi l’ultimazione dell’intervento e il consolidamento delle altre 5 travi previsto per fine gennaio 2009, quando si potrà riaprire anche l’altra corsia consentendo il doppio senso
Fate presto (e bene) se potete FATE presto, per favore. Non ce la facciamo più. Ci sentiamo isolati e irraggiungibili. I tornanti di Picerno sono un incubo. Si sale, si scende, si sale, si scende. Il bello della Basentana - in realtà è il raccordo Sicignano - Potenza, ma ci piace chiamarla tutta Basentana - è che percorri 40 chilometri in salita senza accorgertene. Passi dal
mare a 1000 metri correndo su un rettilineo. Non c'è mai nessuno, anche nei giorni del grande esodo, quelli di agosto, segnati in rosso dall'Anas. Per attraversare due uscite di tangenziale di Napoli ci metti di più. Ma Picerno no, Picerno è una croce, anche senza tir, anche senza ingorgo. Ti annulla tutto il vantaggio, ti scoraggia le partenze, ti angoscia i rientri. Di notte è straziante, con i
cartelli che ti richiamano l'attenzione sul passaggio delle mucche e le campate del ponte che a un certo punto ti compaiono di fronte, altissime, vertiginose. E pensi: ma in quale punto stavano per crollare? E quanti metri saranno? Fate presto e aggiustate bene, soprattutto. Toglieteci le ansie ma restituiteci anche l'illusione delle distanze, rassicurateci sul fatto che se vogliamo, possiamo scappare, non fateci sentire prigionieri di Potenza. Lucia Serino
Oggi. Il ponte è chiuso da 100 giorni, fra altri 150 si dovrebbe avere la riapertura definitiva. I tempi prospettati dall’Anas fino a questo momento sono stati rispettati. Passato il momento caldo e più problematico della riapertura delle scuole, la calendarizzazione ha calmato gli animi. Delle innumerevoli riunioni e dei tavoli istituzionali che si sono susseguiti a settembre per trovare soluzioni che consentissero di affievolire i disagi di studenti e pendolari con la ripresa delle normali attività alla fine dell’estate, è rimasto solo il ricordo. Oggi l’assessore alle Infrastrutture Loguercio si dice «soddisfatto» e a chi in questi cento giorni ha più volte puntato il dito contro la Regione risponde: «Sono i fatti a parlare». «I sindaci sono stati importanti, ci hanno spronato ad andare avanti», le rimostranze e le accuse delle comunità sono servite da pungolo per fare in fretta. Alcuni, come gli imprenditori del Marmo - Platano - Melandro, hanno perso molto, altri, come, alcuni commercianti in punti strategici del percorso, hanno guadagnato dalla chiusura del ponte, per tutti un’esperienza da cui imparare per guardare avanti. Domani.«La chiusura del ponte ci ha insegnato che in questa regione è necessario istituire un osservatorio permanente sullo stato di sicurezza delle grandi infrastrutture. Prevenire invece di curare in un contesto emergenziale deve essere il nostro obiettivo», sostiene Loguercio. Intanto la chiusura del viadotto registra almeno un dato significativo, forse un cambiamento nella cultura del trasporto: sono sensibilmente aumentati i viaggiatori che utilizzano il treno della mattina per andare a Potenza. Una crescita di circa il 50 per cento. Resta da vedere se, con l’apertura di una corsia del ponte, confermata per il 15 novembre, i treni continueranno ad essere usati e se, soprattutto, i viaggiatori verranno messi nelle condizioni di sceglierli. Manuela Boggia
Il 26 luglio si iniziava a parlare di un’ordinanza della Prefettura che sarebbe stata emessa da lì a pochi giorni. Sulla ex statale 94 veniva consentito solo il transito per automobilisti. Unica eccezione per autobus di trasporto pubblico. Per i mezzi pesanti adibiti al trasporto merci superiori a 7,5 tonnellate deciso
PICERNO - Pietrastretta - TitoBrienza, tre importanti punti di snodo della viabilità regionale che negli ultimi tempi hanno subito interruzioni ripetute provocando le reazioni dell’opposizione. «I disagi sono evidenti a tutti in virtù della chiusura contemporanea del ponte di Picerno, del viadotto di Pietrastretta, sempre sulla Basentana, ed infine anche l’interruzione della statale 95 Tito - Brienza, che hanno completamente isolato la nostra regione, rendendo la vita impossibile ai pendolari e a tutti gli automobilisti». È questa la posizione del consigliere regionale Sergio Lapenna (Fi-Pdl) che in una nota diffusa ieri ha sottolineato: «Il paradosso è che i fondi Fas (Fondi per le aree sottoutilizzate) destinati alle opere infra-
di circolazione della carreggiata direzione Potenza. Entro 150 giorni da ieri, poi, la conclusione dell’intervento sull’altra carreggiata. Il 27 ottobre, infatti, secondo gli accordi presi con l’Anas, la data di inizio dei lavori sulla seconda carreggiata, lavori che si è aggiudicata una ditta di Valsinni. Mentre è da fine settembre che una società padovana sta portando avanti l’intervento sulla prima carreggiata.
Infrastrutture, botta e risposta Loguercio -Lapenna (Pdl) strutturali, pari a circa 42 milioni di euro, corrono il concreto rischio di restituzione se non verranno appaltati i lavori entro il prossimo mese di dicembre. Nella nostra regione, da sempre, si registra una grave carenza di infrastrutture, con uno sviluppo bloccato spesso dalla burocrazia e dalla cattiva gestione. L’assurdo – aggiunge Lapenna - è che, pur disponendo di somme consistenti, non si riesce ad utilizzarle al meglio e produttivamente. Tutto ciò avviene poiché per la realizzazione di nuovi interventi e di nuove strategie di sviluppo, manca del tutto l’attività di programmazione per gli interventi strategici, ma si registra anche una inefficienza nelle fa-
si di progettazione ed in quella di attuazione dei programmi». «Visto lo stato di emergenza – sottolinea Lapenna - è utile intervenire tempestivamente su più fronti, garantendo una copertura della viabilità più capillare ed agevole del nostro territorio». «Forse i nostri amministratori – conclude Lapenna - non avendo altre soluzioni, hanno pensato bene di arrestare il fenomeno migratorio con l’isolamento totale della nostra regione dal resto dell’Italia, piuttosto che impegnarsi a garantire un miglioramento del livello delle infrastrutture regionali». Pronta la risposta dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Opere pubbliche e Mobilità, Innocenzo Loguercio, che
ha sottolineato come «i disagi denunciati da Lapenna prima ancora di essere carenza infrastrutturale sono determinati da eventi imprevedibili così come è successo per i ponti di Picerno e Balvano, per i quali si giungerà all’apertura ancor prima di ricevere il decreto di emergenza (qualora vi sarà) da parte del Ministro alle Infrastrutture, al quale spero giunga l’eco della denuncia del consigliere Lapenna onde evitare ulteriori scippi di risorse e sollecitare maggiore attenzione nei confronti del Mezzogiorno e della Basilicata. Sulle preoccupazioni espresse relative al rischio di dover restituire i fondi Fas, - aggiunge Loguercio - vorrei evitare pleonastici
struggimenti d’animo, rassicurando la comunità locale della inesistenza di tale rischio poiché la Regione continuerà a distinguersi nella riconosciuta ed apprezzata capacità di utilizzazione delle risorse assegnate. Infatti in virtù di una programmazione approvata dal consiglio regionale e condivisa con il sistema delle autonomie locali, grazie alla efficienza degli enti attuatori, vi sono progetti cantierabili e strategicamente finalizzati alla realizzazione di un miglior sistema infrastrutturale, che diviene sempre più indispensabile in previsione dell’enorme platea di pendolari che si determineranno con la chiusura di tante scuole dei paesi lucani conseguenza dell’irremovibile azione del governo di centro-destra».
18 24 Ore in Basilicata Il Tribunale di Cosenza ha condannato l’ex sindaco di Scanzano a un anno di reclusione Martedì 28 ottobre 2008
Altieri ha diffamato la Flap Fruit Dovrà pagare a Celano un risarcimento di 20 mila euro SCANZANO JONICO – Il Tribunale di Cosenza, giudice Carlo Pappalardo, ha condannato in primo grado l’ex sindaco di Scanzano Jonico, Mario Altieri, con l’accusa di aver diffamato a mezzo stampa l’imprenditore Fabiano Celano, titolare dell’azienda “Flap Fruit”, con sede nella cittadina jonica. I fatti si riferiscono alle dichiarazioni contenute in un articolo, pubblicato il 3 luglio del 2003 sul Quotidiano della Basilicata, a firma del nostro giornalista Pierantonio Lutrelli. Altieri denunciò al cronista che l’imprenditore Celano, oggi alle prese con una serie di procedimenti civili e penali finalizzati a risollevare le sorti della sua attività, si era impossessato indebitamente di fondi pubblici senza poi utilizzarli, perché non avrebbe mai avviato l’opificio. Altieri parlò senza remore di una «truffa ai danni della Regione Basilicata e della Comunità europea». Oltre sei miliardi e mezzo di vecchie lire, che Celano ha dimostrato di aver utilizzato in parte per avviare le attività della sua azienda, salvo poi dover fermare la produzione per effetto di un controverso esproprio dell’Anas, finalizzato alla realizzazione della nuova Statale 106 jonica, oggi ultimata. Altieri è stato condannato a un anno di reclusione, 300 euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali, nonché al risarcimento danni di ventimila euro più interessi. Il giudice Pappalardo ha poi ordinato la pubblicazione, gratuita e per una sola uscita, della sentenza sul Quotidiano. «Sono soddisfatto di questo primo riconoscimento giudiziario
L’analisi della Uimec
«Bene la stagione olivicola» POTENZA - Il clima ha aiutato la maturazione delle olive. Si preannuncia buona sia sotto il punto di vista quantitativo che qualitativo la produzione olivicola nella provincia di Potenza. Lo rende noto la Uimec-Uil (aderente alla Copagri). L’aumento produttivo atteso, - prosegue il comunicato - è riconducibile al buon andamento climatico che ha caratterizzato sia la fioritura che l’allegagione, sebbene i venti caldi di scirocco hanno determinato cascola fiorale. Sul fronte fitosanitario le temperature elevate hanno determinato non solo un collasso numerico della popolazione della mosca delle olive, ma anche un arresto dell’attività riproduttiva degli adulti, infatti nel’intero periodo (Luglio-Ottobre) la percentuale d’infestazione si è mantenuta sempre al disotto della soglia d’intervanto (dieci per cento). Alla vigilia della campagna olivicola 2008, come succede ormai da molti anni, - aggiunge la Uimec-Uil - gli agricoltori e i soci della cooperativa Olearia vitivinicola Barilese si sono riuniti per fare il punto della situazione e per programmare al meglio l’avvio della nuova campagna. Alla discussione, ha preso parte il presidente provinciale Uimec Uil Gerardi Giuseppe che si è soffermato sulle ricadute previste la revisione intermedia della Pac (health check).
Scendono le erogazioni ai lucani
Mutui, meno nove milioni
Qui sopra la Flap Fruit, nel riquadro Mario Altieri
della mia onorabilità –ha commentato Celano- perché ritengo di essere la vittima di una pessima burocrazia, che non mi ha messo nelle condizioni di continuare un’attività imprenditoriale promettente e fondata su solide basi, visti i contratti già firmati e in parte onorati con marchi prestigiosi del settore agroalimentare». Attualmente la Procura della Repubblica di Mate-
ra sta ultimando le procedure di una nuova indagine, finalizzata ad accertare le responsabilità dell’ex sindaco Altieri nei mancati provvedimenti amministrativi che hanno concorso al fallimento della Flap Fruit. L’azienda di Celano, infatti, subì un fermo di produzione a causa dell’esproprio dell’ente per le strade, che interessò il lotto dove erano collocate le
utilities (il serbatoio del gas per alimentare l’impianto). Dopo mesi di conferenze di servizio alla Regione Basilicata, il Comune allora amministrato da Altieri, non destinò un’area alternativa per le utilities della Flap Fruit, che intanto è precipatata verso l’inevitabile fallimento. Antonio Corrado a.corrado@luedi.it
POTENZA - Sono sempre meno le erogazioni di mutui in Basilicata. Nove milioni di euro in meno rispetto allo scorso anno. Ammontano a circa 85 milioni di euro i prestiti erogati alle famiglie lucane per l’acquisto di una casa nel primo semestre del 2008, con una diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del 9,6 per cento (pari a nove milioni di euro in meno): la flessione maggiore è stata registrata in provincia di Potenza, con un calo di nove milioni di euro, mentre nel Materano la cifra erogata (37 milioni) è identica a quella del 2007. I dati sono stati forniti, in una nota, dall’Osservatorio mutui casa alle famiglie di Unicredit, secondo cui nel Mezzogiorno il calo complessivo delle erogazioni è dell’otto per cento circa: l’unica regione in cui non sono state registrate diminuzioni di prestiti è l’Abruzzo, con una crescita del 2,08 per cento. In Italia, invece, il mercato dei mutui segna un calo del 5,3 per cento: l’ammontare complessivo delle nuove erogazioni nel primo semestre del 2008 è stato di 29,2 miliardi di euro.
Inaugurazioni a Sora e Casoria Progetto interregionale per la promozione dell’intimo
La Bppb apre nuove filiali I dirigenti della Banca Popolare di Puglia e Basilicata
POTENZA - La rete territoriale della Banca Popolare di Puglia e Basilicata si arricchisce di due nuove unità operative. Si tratta della Succursale di Casoria in provincia di Napoli e della Succursale di Sora in provincia di Frosinone. Con le nuove aperture la Popolare di Puglia e Basilicata è presente in undici regioni italiane con 125 sportelli dei quali 79 in Puglia e Basilicata e 46 distribuiti in Campania, Molise, Lombardia, Lazio, Abruzzo, Veneto, Marche, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. «Siamo una delle poche banche meridionali autonome commenta il Presidente della Bppb, avvocato Raffaele D'Ecclesiis, presenti anche in regioni diverse da quelle di storico insediamento. Le nuove aperture mirano a rafforzare l'attuale presidio in Campania e nel Lazio, regioni in cui la Banca raggiunge rispettivamente tredici e nove dipendenze distribuite in tutte le province». Con Sora la Direzione Ter-
ritoriale Lazio della Bppb raggiunge le nove unità di cui quattro nella capitale (una filiale e tre agenzie di città) alle quali si aggiungono filiali a Latina, Viterbo, Rieti e Frosinone. Casoria è il tredicesimo sportello in Campania; la Banca è infatti già presente a Napoli con tre dipendenze (una filiale e due agenzie di città), a Nola, a Caserta, a Santa Maria Capua Vetere, ad Avellino (sede di direzione territoriale), ad Ariano Irpino, a Benevento, a Forano di Val Fortore, a Salerno e a Battipaglia. Il Direttore generale Errico Ronzo, osserva: «L'espansione dell'operatività della Banca oltre il perimetro geografico storico risponde ormai da tempo anche al necessario obiettivo di diversificazione dei rischi di mercato nel prudente rispetto dell'equilibrio gestionale». La succursale di Sora è ubicata in Piazza Garibaldi n.15 ed è diretta dal sig. Adolfo Valente, quella di Casoria è in Via Principe di Piemonte n. 111 ed è guidata da Giovanni Gaudiano.
Lingerie, la Basilicata studia la Cina POTENZA - Il settore della Lingerie in Cina è il tema dell’incontro rivolto alle imprese piemontesi produttrici di lingerie e moda mare che si terrà il prossimo 3 novembre a Torino. Realizzato con la collaborazione del Centro Estero per l’Internazionalizzazione, l’evento fa parte del Progetto Interregionale Lingerie ideato per la promozione dell’intimo e della moda mare italiani sui mercati esteri, cui la Regione Piemonte partecipa insieme all’Istituto nazionale per il Commercio Estero (Ice) e le Regioni Toscana, Basilicata, Emilia Romagna e Lombardia. Condotta su incarico dell’Ice da «JLJ Group», società di marketing con sede in Cina, indagine presentata fornirà una panoramica dettagliata sulla domanda, l’offerta e le politiche di acquisto cinesi. In particolare, nell’ambito del quadro normativo del mercato del settore intimo, ne verranno identificati i principali trend, le barriere e le potenziali opportunità per i produttori italiani, illustrandone le modalità di accesso. Tra i dati emersi dallo studio quelli relativi alle vendite nel mercato retail, che hanno fatto registrare tassi di crescita medi del 18 per cento annuo tra il 2004 e il 2007, raggiungendo nel 2007 quota 66 miliardi di RMB (oltre 7 miliardi di Euro); le importazioni costituiscono solo l’1 per cento del mercato cinese; l'Italia è ai primi posti tra gli esportatori di costumi da bagno, mentre è solo al quattordicesimo
Un’operaia tessile
posto per l’intimo maschile. Ed ancora la domanda è concentrata nel segmento medio-basso, con una forte attenzione sul fattore prezzo mentre i prodotti del comparto intimo e mare che seguono i trend dettati dalla moda e di elevata qualità costituiscono ancora una novità e sono considerati di nicchia, anche se si sta sviluppando la cultura del brand. Infine, i marchi internazionali presenti sul mercato sono ancora relativamente
pochi. Il prossimo appuntamento in Piemonte organizzato nell’ambito del «Progetto Interregionale Lingerie», che ha già visto la realizzazione di sfilate di moda ai saloni parigini Sil e Mode City in gennaio e a settembre, è fissato per il 1 dicembre, quando a Torino giungerà una delegazione di buyer russi selezionati dall’Ice per i quali si organizzeranno incontri bilaterali con le imprese piemontesi interessate al mercato russo.
24 Ore in Basilicata 19 Disponibilità idriche ridotte di 170 milioni di metri cubi Martedì 28 ottobre 2008
L’intervento di Pagliuca (FI)
«Basta con la finta propaganda sul gas» A Montecotugno dato peggiore dal 2001
Dighe quasi a secco
POTENZA - «Sarà terminata la mega campagna pubblicitaria messa in moto dalla Regione Basilicata sullo sconto del gas alle famiglie lucane?» E’ quello che si chiede il capo gruppo di Forza Italia alla Regione Nicola Pagliuca. Secondo il consigliere regionale «ciò che resta di tanto clamore è solo una grande e profonda contraddizione: da un lato vi è la richiesta di aiuto, dall'altro il programma per rispondere a tale richiesta attraverso un'azione che crea uno sconto sul prezzo della bolletta del metano a favore, naturalmente, di chi lo utilizza. Il metano, è risaputo, è il combustibile che costa di meno in assoluto ed ad utilizzarlo sono solo le fasce di utenti che hanno il privilegio di esserne forniti. A non poterlo utilizzare, continua Pagliuca, sono le intere comunità che vivono nelle periferie o in campagna, a Potenza, infatti, 1/3 della popolazione non ha il privilegio di godere dell'uso del metano. Basta a questa propaganda ingannevole». Secondo Pagliuca «si tratta di un provvedimento voluto dalla Giunta Regionale che prevede uno sconto sulla bolletta nella misura del 35 per cento a favore dei meno abbienti. Ma ci si chiede, come sono distribuiti questi meno abbienti sul nostro territorio? E' probabile - secondo il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale che molti di loro vivano in periferia o in campagna dove il metano non è servito! Così, i meno abbienti si ritroveranno a pagare il cento per cento del Gpl (che costa di più rispetto al metano) e i signori del centro, forse anche più agiati, godranno dello sconto del dieci per cento. Si tratta sostiene il consigliere regionale Nicola Pagliuca di un provvedimento che non rispecchia affatto lo stile di una Regione che dice di voler fare dell'equità la sua “bandiera”. Già in Consiglio Regionale, durante la discussione ri-
Nicola Pagliuca
guardante un provvedimento che recuperava a questo programma di riduzione del costo del gas metano, quei comuni complessivamente non serviti, la Giunta correggeva il macroscopico errore , creando l'ulteriore assurdo per il quale il cittadino residente nel comune non metanizzato, ora recuperato dalla contribuzione regionale, pur avendo il Gpl potrà vedersi riconoscere lo sconto, mentre il cittadino residente in un comune metanizzato, ma perché abitante di periferia non servito dalla rete e “magari meno abbiente”dovrà continuare a sostenere l'intero costo del gpl, tutto ciò rappresenta un assurdo per il quale la campagna di propaganda costata non sappiamo quanto e finanziata non sappiamo come, visto che i fondi utilizzati per questa misura non sono derivanti dal Por (Programma Operativo Regionale), appare uno schiaffo all'intelligenza dei cittadini. In prossimità dell'inverno quando più forte si farà sentire il peso della bolletta sul bilancio delle famiglie - conclude l’esponente del partito di Berlusconi - riteniamo sia utile ritornare sul provvedimento per eliminare le disparità di trattamento e per ripartire il pur piccolo beneficio in maniera equa fra i cittadini».
POTENZA - Continuano a ridursi le disponibilità idriche negli invasi della Basilicata tanto da rendere necessarie ulteriori restrizioni nell’erogazione per la Puglia per l'uso potabile. L’emergenza idrica è acuta e solo l’arrivo delle piogge può invertire la caduta libera delle quantità di risorsa utilizzata non solo dalla Basilicata ma anche dalla Puglia che “dipende” in buona parte dalle dighe lucane e soprattutto da quella di Montecotugno che sbarra il corso del fiume Sinni. Secondo i dati di oggi dell’Autorità di bacino nelle dighe e negli invasi lucani ci sono circa 80 milioni di metri cubi. Nel dettaglio, in milioni di metri cubi, questi i numeri: Monte Cotugno 11.655.000 (- 133.822.000 rispetto allo stesso giorno dello scorso anno), Pertusillo 17.260.000 (-16.207.000), San Giuliano 27.615.990 (-15.917.365), Camastra 7.048.673 (-612.610), Basentello 14.430.606 (- 3.495.163), Gannano 1.267.000 (408.000). Complessivamente una riduzione di ben 170 milioni in meno rispetto allo scorso anno. E’ sorprendente il dato di Montecotugno, la diga più grande d’Europa in terra battuta, che negli ultimi dieci anni ha avuto un dato peggiore solo nel 2001. L’Acquedotto Pugliese ha disposto che a partire dal 20 ottobre su tutto il territorio pugliese, dalla tarda mattinata alle prime ore del mattino successivo, manovre di regolamentazione idraulica, perché l’Autorità competente alla gestione degli invasi in Basilicata ha ritenuto necessario ridurre le dotazioni idriche assegnate all’Acquedotto pugliese. Ma la crisi idrica potrebbe presto riguardare tutta l'Italia: è l'allarme lanciato dall'Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni (Anbi), secondo cui quasi ovunque gli invasi registrano quantità d'acqua inferiori a quelle dell'anno scorso.
Napoli: «Continuano gli sprechi» SULLA crisi degli invasi interviene il consigliere regionale della Destra Michele Napoli e attacca la giunta regionale di centrosinistra guidata da Vito De Filippo, «che continua a sperperare denaro pubblico affidando incarichi ai dipendenti in missione in altri enti». Secondo Napoli, «gli invasi idrici della nostra regione si abbassano di livello a vista d’occhio ma tutto ciò sembra non interessare minimamente la Giunta regionale, felice e contenta di godersi queste giornate di sole per mantenere la tintarella». Per il consigliere regionale del partito di Francesco Storace «nemmeno le riunioni di maggioranza sono interessate al problema idrico di una regione che sta boccheggiando e che rischia di vedere compromessa l’economia dell’intero territorio se non si attivano misure in grado per lo meno di mitigare l’emergenza. Ma la nostra politica mummificata - continua il consigliere regionale del partito di Storace - che assiste immobile alla desertificazione delle dighe senza nemmeno parlarne, come se il problema non riguardasse da vicino, offre poche possibilità ad una attenta politica di programmazione e ad una ridistribuzione delle risorse idriche che avrebbe sicuramente scongiurato l’ennesima emergenza». E ancora: «Dal 2002 ad oggi cosa è stato fatto? Nessun intervento per evitare la dispersione dell’acqua stimata oltre il 20 per cento. La Regione - secondo il consigliere della Destra - non ha programmato niente in materia ma ha pensato bene a co-
Le preoccupazioni del Csail per le “trivelle selvagge”
«E’ urgente nominare i dirigenti del Parco della Val d’Agri»
Qui sopra la diga del Pertusillo A fianco il consigliere regionale della Destra Michele Napoli
me sperperare il denaro pubblico affidando incarichi ai suoi “già pagati” dipendenti in “missione” presso altri enti pubblici. Oggi - punta l’indice l’esponente del partito di Storace - avremmo potuto disporre di almeno il 5 per cento in più di risorsa idrica con una politica più coscienziosa e basata sulla programmazione e non sull’improvvisazione che ormai ci contraddistingue. La politica colabrodo del centrosinistra - conclude il consigliere regionale - ha causato l’ennesimo sfascio».
La denuncia del consigliere provinciale Rosa (An)
Po Val d’Agri, «Gravi i ritardi per le otto arterie stradali»
La data del nuovo sciopero non è ancora stabilita
Il 29 treni regolari grazie al precetto di Matteoli POTENZA - Il Gruppo Ferrovie dello Stato rende noto che a seguito dell'ordinanza ministeriale del 24 ottobre con la quale il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ordinato il differimento ad altra data degli scioperi ferroviari previsti, il giorno mercoledì 29 i treni di Trenitalia circoleranno in modo regolare. Il ministro dei Trasporti Altero Matteoli ha precettato per la seconda volta lo sciopero dei macchinisti. Era previsto per mercoledì ed era motivato dalla richiesta di riassunzione del macchinista Dante De Angelis, «licenziato nel mese di agosto per aver fatto dichiarazioni in merito allo spezzamento di un treno Eurostar». Ma il ministro dei Trasporti li ha precettati per la seconda volta. Come spiega una nota dei sindacati dell'Assemblea nazionale dei Ferrovieri. «Con motivazioni insussistenti e pretestuose per impedirci anche di protestare contro le FS e lo scandaloso licenziamento di ferragosto ai danni di un macchinista, delegato alla sicurezza che aveva doverosamente segnalato problemi di manutenzione ai treni Eurostar». «Lo sciopero è perfettamente legittimo - segnalano i delegati - perché proclamato nel rispetto di tutte le norme in vigore e con la garanzia dei servizi minimi. Per questo abbiamo deciso di impugnare la precettazione al TAR chiedendo una sospensiva urgentissima; siamo convinti che il 29 i ferrovieri potranno scioperare legittimamente. Quello del Ministro - si legge ancora nella nota - è una manomissione del diritto di sciopero, un atteggiamento autoritario e antidemocratico che lega le mani ai ferrovieri proprio mentre vengono colpiti dalle FS con un violento attacco alla sicurezza, ai diritti sindacali e alle libertà fondamentali».
Un pozzo di petrolio
VILLA D’AGRI - Il Csail condivide le preoccupazioni espresse da associazioni ambientaliste lucane sui ritardi nella nomina degli organismi dirigenti amministrativi dell’Ente Parco nazionale Val d’Agri che secondo il Csail «deve rappresentare lo strumento indispensabile per contrastare il fenomeno delle trivelle selvagge». «Dare al nuovo Parco una struttura tecnica ed amministrativa – afferma il presidente del Csail , Filippo Massaro – è ancora più urgente e necessario alla luce di due proposte all’esame del Parlamento: da una parte, il tentativo di esautorare la Regione Basilicata e il sistema delle Autonomie locali dal parere sulle richieste di ricerca di idrocarburi, accentrando ogni competenza a livello centrale, dall’altra l’istituzione di un distretto energetico che di fatto conferma la volontà di far diventare la Val d’Agri “riserva di petro-
Lavori su un arteria stradale
lio” annullando tutti gli altri elementi di sviluppo produttivo e sociale, come l’ambiente, l’agricoltura, il turismo. Per questo – continua Massaro - non sono giustificabili i ritardi e c’è bisogno di smentire l’ipotesi “denunciata” da ambientalisti della nomina di un commissario che mortificherebbe le comunità della valle impegnate attraverso comitati popolari ed associazioni ecologiste e di volontariato a difendere il proprio territorio dall’aggressione delle compagnie petrolifere. Si tratta – conclude – di affermare il principio che la gente della Val d’Agri “non vive di petrolio” e che ha diritto a gestire le proprie risorse scommettendo, con il Parco nazionale, nel turismo e in nuove occasioni di lavoro specie per i giovani che continuano ad andare via. Il Csail propone di promuovere, su questi temi, una manifestazione unitaria».
POTENZA - «Per quanto riguarda le otto arterie stradali previste dal Piano operativo Val d’Agri alla cui realizzazione è delegata la Provincia di Potenza, per un importo di circa 36 milioni di euro, si registrano gravi ritardi». Ad affermarlo il capogruppo di An alla Provincia di Potenza, Gianni Rosa che aggiunge: «La gravità della situazione è più evidente se si considera che il Piano in questione è stato approvato dalla Regione nel 2003 e ad oggi il 75 per cento delle opere è ancora in fase di progettazione preliminare. I problemi provocati recentemente dalla chiusura del ponte di Picerno hanno dimostrano l’estrema fragilità del sistema infrastrutturale lucano che è una premessa indispensabile per lo sviluppo economico. I comuni interes-
sati dagli investimenti del Piano operativo Val d’Agri – continua Rosa sono trenta e coprono il 20 per cento del territorio regionale, ma nessuno di essi ad oggi ha ancora misurato i vantaggi delle estrazioni petrolifere sul piano delle ricadute occupazionali e su quello degli investimenti nelle infrastrutture. La situazione dell’area è deprimente e desolata: i dati sull’emigrazione giovanile sono sugli stessi livelli del resto della regione, se non addirittura più alti e la qualità ambientale è in grave declino. Ad oggi le estrazioni petrolifere non hanno prodotto crescita in nessuna parte della regione. E’ necessario – conclude Rosa - impiegarli davvero per produrre sviluppo anche a vantaggio delle generazioni future».
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Martedì 28 ottobre 2008
LA RIFORMA GELMINI: E IL DIRITTO DI MANIFESTARE
GLI 80 ANNI DI GIUSEPPE PACE
DI MARIO NICOLA DI DIO
di VINCENZO VITI GLI STUDENTI manifestano contro i “Provvedimenti Gelmini” (non credo si possa parlare di riforma della scuola) che interessano la scuola. E’ un loro diritto. Manifestano anche i docenti e il personale non docente. E’ un loro diritto. Molti, in questi giorni, si chiedono se sia giusto che la polizia intervenga. Personalmente penso che la polizia debba intervenire nel solo caso in cui gli studenti si rendano responsabili di danneggiamento. In aiuto a quanto sopradetto vorrei citare una sentenza del 30 marzo 2000, della Seconda Sezione Penale della Cassazione che recita “la scuola costituisce una realtà non estranea agli studenti, che contribuiscono e concorrono alla sua formazione e al suo mantenimento nel senso, cioè, che gli studenti non sono dei semplici frequentatori, ma soggetti attivi della Comunità scolastica a mezzo di una partecipazione, che conferisce loro un ben più incisivo potere – dovere di collaborazione, nonché di iniziativa per il miglioramento delle strutture e di programmi di insegnamento, e non sembrando, invero, configurabile un loro limitato diritto di accesso all’edificio scolastico nelle sole ore in cui è prevista l’attività didattica in senso stretto”. Questi aspetti dei “Provvedimenti Gelmini” , con quello dell’insegnante unico e il voto in condotta sono forvianti per l’opinione pubblica. I problemi veri vanno oltre questi aspetti. In primis abbiamo il problema dei precari, della loro condizione di lavoro , economica e sociale. Elenchiamo alcune altre conseguenze dei “Provvedimenti Gelmini”, (meglio sarebbe chiamarli provvedimenti Tremonti). Per continuare, quindi , chiediamoci quante persone perderanno il lavoro? Oltre ai precari, gli addetti alle mense scolastiche, le imprese che forniscono i pasti e i loro dipendenti, gli addetti alle pulizie. Quale qualità dell’insegnamento sarà possibile dare ai bambini con un insegnante tuttologo, e ancora, via il doposcuola, la cancellazione delle gite scolastiche. Sarà impossibile rispettare l’obbligo scolastico da parte di quei ragazzi residenti in zone montane e, ancora peggio, per quei ragazzi che abitano nelle campagne, a causa della chiusura di scuole con un numero di allievi inferiori al minimo previsto dalle nuove disposizioni. Come si può chiedere a chi abita in campagna di un paesino della nostra regione, (in Basilicata la quasi totalità del territorio si trova in queste condizioni), di percorrere giornalmente molti kilometri, trascurare il proprio lavoro, e permettere che i propri figli vadano a scuola? La verità è che questa “Riforma dei grembiulini” andrà a pesare negativamente sui redditi degli italiani e sulla educazione dei loro figli. La verità è che questa “Riforma del voto in condotta” indebolirà la scuola pubblica. La verità è che questa “Riforma del maestro unico”modificherà le abitudini e lo stile di vita degli italiani in peggio. Non è concepibile considerare le proteste come manifestazioni di gruppetti di facinorosi e che non faranno cambiare il loro provvedimento perché “tanto hanno i numeri in Parlamento”. Lungi dal parlare di “dittatura”, ma questa non è democrazia. Questa è arroganza. *Circolo Solidarietà e Diritti dei Verdi di Potenza
NECESSARIO INVESTIRE SULLE SCIENZE LA CARENZA di cultura scientifica rischia di far perdere al Paese la competizione futurai. La cultura scientifica è infatti alla base di numerosi settori chiave dell'economia e del progresso, la carenza della stessa in un mondo a tecnologia avanzate, produce approcci inconsapevoli che richiamano aspetti del Medioevo. La temuta espressione di volontà di effettuare tagli di risorse nel settore della scuola ci preoccupa come Ordini professionali, Società Scientifiche ed associazioni di categoria, ed anche come comunità. Lo sbilanciamento tra laureati in discipline umanistiche e giuridiche e quelli in discipline scientifiche è l'epilogo di un lungo percorso che ha visto la struttura scolastica nazionale organizzarsi, culturalmente e didatticamente, proprio in modo tale da favorire in misura significativa tale sbilanciamento, aggravandolo ulteriormente e producendo i risultati negativi evidenziati dall'O.C.S.E. L'istruzione, l'educazione e la formazione scientifica sono compiti affidati allo Stato che li deve promuovere e perseguire nell'interesse, presente e futuro, di ciascuno di noi e di tutta la collettività. La sottovalutazione della necessità di dare conoscenze scientifiche e non mere nozioni superficiali, ha portato nel tempo a depotenziare l'insegnamento delle scienze sperimentali nella scuola. Proporre, per meri motivi di bilancio, la riduzione delle ore di insegnamento delle scienze sperimentali, l'azzeramento dell'insegnamento qualificato della Chimica, l’accorpamento di discipline scientifiche distinte ed autonome, affidandone l'insegnamento a docenti privi di una preparazione specifica a livello accademico, requisito irrinunciabile anche per le necessarie attività di laboratorio, che non potranno mai essere gestite adeguatamente ed autonomamente da docenti o non laureati, è inaccettabile nell'interesse del Paese. Proponiamo al contrario una totale rivoluzione che aumenti la qualità e la quantità dell'insegnamento scientifico qualificato in tutti gli Istituti di istruzione secondaria superiore, nonché l'introduzione dell'aggiornamento obbligatorio del corpo docente e la sua utilizzazione anche per la divulgazione e l'educazione scientifica degli adulti. Per questo facciamo un appello affinché si operi correttamente per la sua valorizzazione e la sua crescita. Infine torniamo a chiedere, come abbiamo già fatto negli anni passati, che si vari un programma strategico per la Chimica, a favore di giovani ricercatori per lo sviluppo di nuovi materiali rinnovabili e rispettosi dell'ambiente e per la ricerca di nuovi combustibili. Luigi Campanella presidente SCI Armando Zingales presidente CNC Giorgio Cucciardi presidente AIC
PERCHE’ L’AUTONOMIA SCOLASTICA? di EMANUELE VERNAVA’ SIA CHIARO, l'autonomia di un istituto scolastico non significa fare quello che pare e piace. La cosa è talmente ovvia che chiedo scusa a chi sta nella scuola, perché mi sembra offensivo nei loro riguardi. Lo dico solo per i non addetti ai lavori. Da un punto di vista “funzionale”, che poi significa la sua finalità nel servizio scolastico, l'autonomia diventa elemento discriminante tra una scuola che “educa” ed una scuola che “forma”, dove l'educare significa aiutare l'alunno a diventare “persona”, mentre il formare indica far sì che l'alunno diventi un cittadino. Come si vede, e mi si perdoni il “volo”, la scuola che educa è propria della democrazia, quella che forma è propria delle società dove il potere è accentrato. Non è questione di poco conto. Una società fatta di persone e cittadini, cioè democratica,vedi le società anglosassoni, è un'entità sociologica nella quale ogni cittadino, insieme con tutti gli altri, è responsabile della qualità della vita sociale, delle conquiste e delle disfatte. Al contrario, in una società in cui ognuno di noi può essere solo un cittadino, viene privato del bene supremo che è quello della libertà. La libertà della propria creatività, quella attraverso cui costruirà la propria vita vera, che è fatta, quella del cittadino, di “privati vizi e di pubbliche virtù”. Ma, attenzione. La libertà “creativa” non è soltanto un bene morale prezioso e fondamentale, è anche, invece, una necessità sociale. Infatti solo una persona che sarà capace di essere libera darà il meglio di sé. E' vero, lo farà, soprattutto da giovane pensando a se stesso, ma finirà per dare involontariamente alla società, quello che non potrà “consumare”, che quasi sempre, anche negli individui meno “creativi”, è molto, molto di più di quanto gli abbisognerà. Oltre che in senso ontologico, ognuno di noi è un “animale politico” anche in senso “economico” secondo Marx, lo “spettro” della cui barba molti vedono aggirarsi nella “crisi del capitalismo” di questi giorni, drammatici per l'intero Pianeta. La scuola, quindi, deve aiutare l'alunno a diventare persona prima e cittadino poi. Senza voler dire che sono due finalità perseguibili in tempi diversi, a seconda degli anni dell'alunno. Sono contestuali, intrinseche, legate a
fil doppio, come i due lobi del cervello o ... di una leguminosa (fagiolo, fava, cicerchia, ecc.), o come gli elementi dell'entelechia aristotelica. I “saperi” sono gli strumenti della crescita della persona e del cittadino alunno. Presupposto per un 'operazione del genere è l'autonomia culturale della scuola, nel senso che ogni scuola possa individuare gl' itinerari opportuni, oggi si chiamano “curricula”, perché si possa aiutare gli alunni a diventare persona e cittadino. E questo, caro Alcibiade che mi stai aspettando al varco per dimostrare la vacuità delle mie elucubrazioni, non avviene gratis, non bastano le buone intenzioni. Bisogna “fare”, invece, operare, muovere, scusate la volgarità, le chiappe. E quando ci si muove, si consuma energia, che bisogna “comprare” da qualche parte. Allora, dobbiamo smetterla di voler fare sempre le nozze con i fichi secchi. La riforma della scuola, la sua autonomia, presuppone strumenti adeguati. Adeguati, come si vede, per una rivoluzione copernicana, come quella che deve non riempire l'alunno-bottiglia, ma aiutare l'alunno a darsi la forma aristotelica che vuole per il suo bene e il bene di tutti. E allora? Possiamo avere docenti umiliati con un trattamento economico inferiore a quello degli operai, da noi, addetti alla forestazione? Addetti alla segreteria, sui quali grava un immane lavoro di carte e di elettronica, guadagnando meno dell'usciere di una banca o di chi volete voi? Un Capo d'Istituto a volte con più di mille alunni che guadagna meno,molto meno, di exalunni che dirigono trenta-quaranta operai di un reparto di un'azienda privata? L'attacco che in questi giorni è stato sferrato alla scuola, con i suoi “fannulloni”, i bidelli in più, gl'insegnanti da ridurre come numero, perché per giunta ignoranti e, quasi sempre, meridionali, si avvale, in maniera perspicace, dei dati Ocse spesso contraddittori. Voi, che avete il potere, politici e non, ricordatevi che non c'è altro antidoto alle crisi sociali , ed economiche, che la scuola, quella che educa ad essere persona e cittadino. Una scuola pubblica ed autonoma, che non abbia, cioè, altro fine che il bene della società, da perseguire attraverso i suoi alunni, una volta diventate, appunto, persone e cittadini. evernava@msn.com
PERDONERANNO i lettori se, di quando in quando, osservando le date di nascita e seguendo i tornanti della memoria, propongo rapidi, spero non infelici, ritratti di persone che, traguardando età commendevoli, si guardano indietro per il bilancio di una vita che ha attraversato la politica e le istituzioni. Credo sia sempre utile, soprattutto in una stagione di futile smemoratezza, fermare l'osservazione su quanti hanno frequentato e onorato la vita istituzionale venendo dalla politica militante e cioè da passioni vissute a ridosso della prima esperienza democratica in tempi amari ma ricchi di senso e animati da una visione netta e conflittuale. 28 ottobre 2008: Giuseppe Pace compie ottant'anni. Un'età che gli consente non solo di osservare con saggezza (e con qualche indulgenza) il mondo che cambia, ma anche di seminare giudizi e indicazioni che, all'interno di un piccolo ma nobile seminario di attimati, elabora e distilla con equilibrio e intelligenza. Pace è stato, con Cascino, con Verrastro, Peragine, Micele, Spada, Laureano, Longo, Gaetani D'Aragona, fra i costruttori della Regione Basilicata, ne ha guidato da Vice Presidente, dal versante consiliare, la fase fondativa nella quale Governo regionale e Consiglio hanno saputo cooperare strettamente in uno spirito costituente, ch'è stato il vero ispiratore di una stagione eroica, carica di significati, nella quale solidarietà politiche e concordia istituzionale hanno trovato forme di reciproca assistenza. E Pace ha saputo essere pari alla prova difficile cui era chiamato, poiché politicamente si era nutrito ad una passione riformista nella quale contava comprendere il valore delle scelte e ad esso adeguare il giudizio politico e i conseguenti comportamenti. Non privi di durezza, quei comportamenti e quei giudizi sapevano essere attenti all”intelligenza delle cose”, così come voleva quello storicismo amendoliano che per tanti dirigenti meridionali del PCI aveva rappresentato la lente di ingrandimento o, se volete, il filtro di quella dimensione realista della politica che sapeva essere immersione nella questione sociale ma anche affrancamento da settarismi e negazionismi radicali. Pace si è portato addosso questo vestito, dimesso ma tenace, e ancora oggi, a ottant'anni, continua a indossarlo con l'umiltà e la forza di chi sa di aver avuto ragione.
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I DANNI DELLA LEGGE MERLIN di GIANNI SAPONARA CORREVA l'anno 1958 quando entrò in vigore la legge Merlin, dal nome della senatrice socialista Angelina Merlin, in Parlamento dal 1948 al 1969. La stessa fece approvare tale legge per sopprimere le cosiddette case di tolleranza ed abolire, quindi, la regolamentazione della prostituzione. La Merlin, con tale legge, volle salvare la moralità della Nazione Italiana, poiché, secondo la stessa, lo Stato era paragonato ad un protettore o pappone legale, che dir si voglia. Credeva ingenuamente di combattere il mestiere più antico del mondo, cioè il meretricio. Occorre anche dire che i casini erano controllati igienicamente con visite mediche periodiche. È vero pure che lo Stato incassava una parte dei proventi (poco nobilmente) delle prestazioni sessuali, però la salute della stessa e della clientela era garantita. Ma cosa avvenne dopo tale provvedimento è un fatto che fa rabbrividire. Anzitutto il mestiere più antico del mondo, come già detto, continuò senza alcun controllo, nei punti più disparati delle città e dei paesi di una certa dimensione, poi per la mancanza di igiene, si sviluppò una malattia, tipo peste, che va sotto il nome di sifilide. Per capirne la gravità di tale malattia è bene spendere qualche parola. La stessa, appunto sifilide, è una malattia infettiva e contagiosa dell'uomo. È detta anche morbo gallico o celtico. Essa si trasmette per lo più in occasione di rapporti sessuali. Si sviluppa in tre periodi: primario, secondario e terziario. Una pessima malattia per i danni che può causare all'individuo ed alla sua discendenza, potendo trasmettersi al prodotto del concepimento (cioè ai figli). Infatti, chi provoca il contagio è punibile penalmente. Riprendendo il discorso, le persone contagiate non si contarono dopo la famosa legge (si fa per dire) del 1958. Qualche tentativo di abrogare tale legge fu fatto, ma molto timidamente, tanto è vero che tuttora i casini restano chiusi. L'unica voce autorevole a favore della riapertura dei postriboli fu quella del grande giornalista Indro Montanelli, che dai microfoni della televisione, ebbe a difendere la riapertura dei casini per il degrado raggiunto dalla prostituzione, che seminava violenza ed anche mortali solo vantaggio di poche persone, dette papponi o magnacci. Quanto detto fa sperare che qualche coraggioso gruppo di interesse o parlamentare combatta per l'abrogazione della legge Merlin, senza nascondersi dietro falsi pudori. I genitori fanno fatica a convincere i propri bambini che le donne seminude per strada stiano aspettando l'autobus. Sono troppe le meretrici che di notte passeggiano alla ricerca di qualche cliente. Ricordiamo tutti, a chiusura di questa sofferta considerazione, che la prostituzione è il più antico mestiere del mondo. Il resto è puramente ipocrisia.
AUTONOMIA... DAI FONDI di COSTANTINO DI CUNTO GENT.MO Direttore, Quale scuola dell’Autonomia? Dare più libertà alle singole scuole di scegliersi i propri percorsi disciplinari e didattici, legandosi maggiormente al territorio e gestendo autonomamente le risorse a disposizione, con iniziative e progetti che meglio rispondano alle esigenze di ciascun istituto. Letta così, la riforma presentava aspetti assai validi, innovativi e del tutto condivisibili. Purtroppo un progetto tanto ambizioso nascondeva, come ha poi mostrato, delle insidie. Era logico aspettarsi stanziamenti particolarmente generosi nell’anno inaugurale, “anche perché il fisco vanta ottime entrate. Invece, proprio quest’anno i finanziamenti sono ridotti del 65% rispetto all’anno scorso. Ma è nei rapporti con gli enti locali che si raggiunse l’acme del paradosso. Tutti sanno quanto “grave” è stata la “mora” di tali enti (comune e provincia ) sulle scuole e come fossero umilianti i rapporti tra i capi d’istituto con i responsabili di tali enti, soggetti spesso, tra l’altro, a crisi, avvicendamenti, ecc., sicché l’annuncio dell’autonomia venne inteso dagli operatori scolastici soprattutto come liberazione da tali enti. È vero che sia l’art. 21 della legge 59/ 97, sia il DPR applicativo 275/99, citano il decreto legislativo 112/98, ma accennano agli enti locali solo per eventuali “coordinamenti” e “accordi”, onde la piacevole illusione è restata immutata. Senonchè l’applicazione della citata legge 112/98 portò a conseguenze di enorme condizionamento sulle scuole. Tale norma (una di quelle volute da Bassanini) ampliò di molto le già forti competenze degli enti locali. Mentre gli operatori scolastici sognavano l’autonomia dagli enti locali, questi hanno ottenuto l’autonomia nell’azione sulle scuole. La contitolarità di competenze, poi, tra scuola e comune non potè essere risolta solo dalla generica formula dell’intesa. Laddove i comuni dovevano contribuire al finanziamento delle singole iniziative, evidentemente l’intesa doveva essere preventiva ed il progetto condiviso. Ma questa prospettiva, sarebbe potuta essere assai agevole laddove il Sindaco era anche docente, ma dove il comune e/o la provincia erano retti da persone senza alcuna esperienza pedagogica, come avrebbero realizzato la “ coeducazione”? Quanto all’ente regione merita un discorso a parte. Ben sette regioni nel nord Italia, invocando la devolution, nutrivano l’ambizione di prendersi tutto il potere sul funzionamento del sistema scolastico. Ma già con le leggi in vigore la Regione aveva ampie possibilità di condizionamento. L’ufficio scolastico regionale divenne fatalmente subalterno alla Regione. Mentre l’apertura dell’ufficio regionale non comportò la chiusura del Provveditorato continuando questi ad agire col nome di semplice “ufficio scolastico provinciale”. Sul piano didattico la modularità invano cercò di ottenere una definizione precisa. Un esempio: il modulo è caratterizzato da una logica di approfondimento tematico centrato su un ambito specifico di qualificazione, rispetto al quale la compattazione del tempo appare giustificato per diverse ragioni di economicità (Nuova Secondaria 15/09/2000). Lo scopo? “Insegnare ad imparare, progettare un livello meta-co-
gnitivo in cui le conoscenze siano utilizzate per conoscere” (ibidem). La programmazione dovrebbe prevedere la scansione dei moduli, i quali s’identificano con “isole disciplinari”. Da questo coacervo di suggerimenti, è difficile districarsi né possono essere snobbati poiché, riempiendo di sé corsi e seminari di aggiornamento inducono i docenti ad ottemperare ad essi. Passando ad altro, risulta che la maxicommissione ministeriale di 250 membri incaricata di “predisporre il programma di progressiva attuazione della legge istitutiva del riordino dei cicli” si è impantanata nei dilemmi: prevedere ambiti o discipline? Obiettivi o competenze? Flessibilità o standard? I presidi, poi, frettolosamente si è voluto trasformarli da semplici operatori scolastici in manager, dirigenti scolastici e “datori di lavoro”. Non ci si rese conto che un manager si forma in anni di esperienza, e che un qualsiasi ragionier Fantozzi sa gestire un’azienda molto meglio di un dirigente scolastico. Certo, ci sono anche facoltà universitarie che preparano a svolgere future mansioni manageriali, ma i nostri bravi presidi le hanno frequentate? Invece il ministro della P.I. pensò che fossero sufficienti corsi accelerati per manager, del tutto teorici, senza le più elementari conoscenze di economia e gestione aziendale, svolti nel bel mezzo dell’anno scolastico, con collaboratori ancora inesperti incollati tutto il giorno al telefono a chiedere lumi e suggerimenti sul da farsi, con sterminate masse di alunni che incolpevolmente subivano le prolungate assenze del proprio preside. Fu così che, invece di buoni presidi, fummo forniti di mediocri manager. Ma il punto dolente della riforma fu anche un altro. Un conto è gestire la scuola con efficacia aziendale, un conto concepirla come un’azienda. Bisogna allora stare ai fatti. Di cosa si occupavano fino a qualche anno fa i presidi? Prevalentemente di didattica, di disciplina scolastica, di problemi educativi. Oggi invece la maggior parte del suo tempo, quando è presente a scuola, il nuovo dirigente scolastico lo passa tra svolazzi di carte, pratiche burocratiche, incontri ufficiali di varia natura. Un docente che non vuole essere ritenuto scocciante difficilmente riesce a parlare più di due-tre volte, in un anno scolastico, col proprio preside per pochi minuti e con calma. La scuola, quella vera, con i suoi problemi quotidiani è lontana, troppo lontana per essere avvertita come l’unica vera priorità. L’autonomia, sinonimo di indipendenza e di libertà, ha di fatto eliminato il confronto con tutte le componenti della scuola e il libero dialogo. E’ nata la scuolaazienda. Gli organi collegiali sono ancora lì a testimoniare caparbiamente la volontà di condivisione e di dialogo, ma per mancanza di coinvolgimento tutto si consuma negli squallidi, disordinati e chiassosi collegi dei docenti, nelle dichiarazioni più o meno formali dei consigli di classe, nelle riunioni intollerabilmente “politicizzate” dei consigli d’istituto. Il singolo docente non conta più, è meno che zero se non è stabilmente ben inserito (e omologato) nel gruppo che conta, con la conseguenza di un reale impoverimento della scuola. Ma poiché l’alunno non è un pezzo di legno e né di acciaio che in una
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SAVIANO: LA FORZA DI UN SIMBOLO di FRANCESCO BOCHICCHIO IL MINISTRO dell'Interno Roberto Maroni ha detto che Saviano, il famoso giornalista e scrittore autore di Gomorra, la più efficace, lucida e documentata denunzia della camorra, denunzia contestuale alla presa d'atto della sua effettiva, e non romanzata, realtà, è un simbolo, ma non il simbolo della lotta alla camorra, ed ha ricordato, in tal senso, i magistrati ed i componenti delle forze dell'ordine che hanno dato la propria vita o che comunque la rischiano quotidianamente. Da un punto di vista semantico, l'affermazione di Maroni è impeccabile: la fama cui è assurto Saviano non deve indurre a trascurare gli umili, i tanti umili, e i poco noti, che hanno fatto altrettanto se non di più. Ma un esame più attento, che vada alla sostanza della questione, conduce a conclusioni opposte: l'affermazione del massimo responsabile della lotta alla criminalità organizzata è incredibile e, senza polemica, vi è da dubitare fortemente che si tratti di affermazione responsabile. I magistrati e i rappresentanti delle forze dell'ordine combattono la camorra per dovere, Saviano no, lo fa per scelta volontaria. Certamente, che lo facciano per dovere non induce a trascurare il merito dei magistrati e delle forze dell'ordine che hanno combattuto e combattono la camorra con grande sacrificio personale: vi è modo e modo di adempiere il proprio dovere, e il modo di chi lo ha fatto e lo fa con assoluta abnegazione merita il massimo encomio. D'altro canto, non è difficile immaginare lo sforzo di cui vuol screditare Saviano, affermando che Saviano ha scelto la lotta alla camorra per acquistare celebrità, non altrimenti conseguibile con facilità. In premessa, se tale circostanza fosse vera, la situazione non cambierebbe affatto: i liberali, che prima della crisi finanziaria imperversavano, ci hanno insegnato, addirittura fino alla noia, che l'utilità collettiva nasce dalla somma delle singole utilità individuali e che l'interesse individuale è una molla insostituibile per aumentare il benessere dell'intera società, di modo che se uno intende acquisire celebrità facendo del bene (la lotta alla camorra è un bene collettivo, o no?), nessuna critica gli può essere fatta. Ma vi è da dubitare della fondatezza di tale analisi: uno come Saviano, con le sue capacità, volendo avrebbe potuto acquisire celebrità in modo molto meno rischioso. E' pressoché certo che Saviano faccia quello che fa essenzialmente per passione, anche se si ripete che il punto non è affatto quello principale. In definitiva, la frase di Maroni è criticabile in quanto pone sullo stesso piano chi fa la lotta alla camorra per dovere e chi lo fa per scelta volontaria. Ma non solo, la frase è ancora più criticabile nel momento in cui pone sullo stesso piano i rappresentanti dello Stato (magistrati, forze dell'ordine) da un lato e, dall'altro, i rappresentanti della società civile (Saviano, giornalista e scrittore): allo Stato, ed in particolare alla magistratura ed alle forze dell'ordine, è affidato il compito della repressione: compito ineludibile sia ben chiaro e da condurre con ben maggiore energia di quella finora dimostrata, e chi scrive non è affatto contrario all'utilizzo dell'esercito per combattere la criminalità organizzata in certe zone del Sud, dove la Stato ha perso il controllo del territorio ed ha quindi abdicato alla propria sovranità, mentre giudica solo spettacolare ed anche pericoloso in quanto indice di un mentalità autoritaria l'utilizzo nelle grandi città, per rispondere alla microcriminalità. Ma è nella società civile che la camorra vive e progredisce, raccogliendo quel consenso necessario per operare indisturbata. E' nella società civile che lo Stato è isolato, mentre la camorra incontra prima non opposizione e poi consenso ed addirit-
qualsiasi azienda può essere plasmato a proprio piacimento, la scuola non produce e non commercializza “pezzi di ricambio”; poiché ogni azienda che si rispetti si giudica dalla produttività e dai risultati raggiunti, i risultati Ocse dicono che la scuola dell’autonomia è in via fallimentare e fra qualche anno potrebbe fare la fine dell’Alitalia. E’ una verifica indispensabile se si vuole che la scuola esca dall’equivoco aziendale e riacquisti quella credibilità che leggi e riforme non le possono dare. La scuola, prima che di burocrati e di manager improvvi-
tura alleanze. Seguendo le orme della mafia, la camorra ha stabilito sinergie con l'economia legale, creando dei nessi inestricabili, come Saviano ha dimostrato. Più in generale,dietro le famiglie dei “manovali” della camorra, che impediscono alle forze dell'ordine di intervenire, vi è un consenso strisciante pericoloso. Saviano è il simbolo di un'altra società civile, della società civile che si ribella alla camorra, e per questo è pericolosissimo per la camorra, che adesso tenta di ucciderlo, ma prima, secondo l'abilissima e consumata strategia già adottata dalla mafia - il Generale Dalla Chiesa prima di essere assassinato fu attaccato energicamente da tutta Palermo, Falcone negli ultimi anni fu oggetto di un terribile isolamento, e sul caso Falcone la sinistra dovrebbe lanciare una serrata autocritica -, ha isolato Saviano: non particolate attenzione fu a suo tempo rivolta quando gli abitanti di un palazzo al Vomero espressero la loro indignata avversione verso l'intenzione di Saviano di andare ad abitare da loro; dietro tale atteggiamento non vi era tanto una paura, legittima ma solo in parte perché se si isola chi combatte la camorra si favorisce questa, quanto piuttosto una presa di distanza inequivocabile da un personaggio indesiderato perché scomodo. E' stato questo un episodio vergognoso, che andava ben altrimenti stigmatizzato. La presa di posizione di Maroni non rappresenta solo un fine esercizio di semantica e di retorica, cui chi scrive non è affatto contrario, perché l'utilizzo di sottili “distinguo” e di tutte le possibilità offerte dalla ricchezza della lingua italiana rappresenta un approccio alla realtà non superficiale ma complesso e completo: l'abolizione del congiuntivo di fatto attuata nel linguaggio è non una forma di democrazia che mette tutti e tutto sullo stesso piano, come pur sostiene Antonio Gambino di “Il Venerdì di Repubblica” del 17 ottobre, pur denunziando gli eccessi, ma una forma demagogica di coinvolgimento indiscriminato di tutti in problematiche complesse, senza fornire i veri termini della questione. E' da valutare positivamente che un rappresentante della destra populista e in particolare della Lega Nord, il cui linguaggio è sempre stato “maschio”, quale Maroni, ricorra a fini distinguo, ma proprio per l'importanza della materia, occorre incentrarsi sui veri termini della problematica. La presa di posizione di Maroni rappresenta quindi una inaccettabile forma di rifiuto ad accettare Saviano, non tanto quale icona della lotta alla camorra quale meritoriamente è diventato - ma si tratta di aspetto da non enfatizzare - , quanto piuttosto quale punta di diamante di quella società civile che si ribella alla camorra, quale punto di attacco alla camorra nella società civile. E qui sorge inevitabile una considerazione di ordine generale: si comprende bene perché la destra provi un forte segno di fastidio quando la società civile vuole diventare protagonista in senso positivo, come con Saviano, destra ferma ad un dialogo chiuso tra politica ed economia per formare una invincibile oligarchia, ma non si comprende perché la sinistra, di fronte alle provocazioni, pur fini e articolate quale quella di Maroni, della destra risponda sempre con un “fragorosissimo silenzio” o si limiti ad una esaltazione generica di Saviano. Perchè la sinistra è imbarazzata sul piano della società civile - su cui magistrali furono Marx e Gramsci - , punto di appoggio insostituibile per un'effettiva democrazia reale, che non estingua il potere economico e politico, il che è utopistico, ma lo limiti e lo controlli effettivamente? Perché? Il sommo poeta scrisse ”Ai posteri l'ardua sentenza”, ahimè, nel nostro caso, la sentenza non è affatto ardua. studiobochicchio@legalebochicchio.it
sati, ha bisogno di educatori e di gente che ama la cultura e lo studio. Un docente lo si giudica in classe, per come lavora, non nelle presidenze. Chi trascura la propria classe per dedicarsi a una progettualità, talvolta anche discutibile, arreca un grave danno ai suoi alunni e all’intera collettività, e attira inoltre il discredito e la sfiducia sulla scuola. Una vera riforma dovrebbe quindi iniziare dalla didattica. Lo si deve ai giovani e alle famiglie che ci affidano con fiducia i loro figli. Credo che tutti in Italia attendano da anni una buona riforma della scuola sul
piano gestionale, come pure su quello della metodologia e dei programmi. La scuola va modernizzata nelle strutture e nelle dotazioni, va arricchita con personale specializzato, con biblioteche, mense, palestre. Ma niente deve mortificare lo studio e il diritto dei ragazzi all’istruzione: si finirebbe per confondere il fine con i mezzi, con grave pregiudizio di una scuola che all’inizio del terzo millennio ha bisogno di un rinnovamento credibile per tornare a svolgere il ruolo indispensabile che nei secoli la storia le ha assegnato. (continua)
Potenza Martedì 28 ottobre 2008
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REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
Il presidente dell’Automobile club del capoluogo contro la chiusura del centro storico
Ztl: «Un provvedimento punitivo» C’è chi chiede che il divieto venga rispettato anche dai politici IL centro storico di Potenza, non appena saranno inaugurati gli impianti meccanizzati di trasporto - ovvero le scale mobili di via Mazzini e il Ponte attrezzato - sarà definitivamente chiuso al traffico. Una chiusura in linea con quanto, già da tempo, accade in molte città italiane tra cui capoluoghi come Milano, Roma, Firenze. EGREGIO direttore, vorrei, approfittare dell’ospitalità del giornale da Lei diretto per esprimere, nella qualità di presidente dell’Automobile club di Potenza, alcune osservazioni sul progetto di chiusura del centro storico della città di Potenza elaborato dall’amministrazione comunale. Premesso che, in linea di principio, la mobilità con il mezzo meccanico va garantita nei limiti del possibile e delle leggi vigenti in ogni luogo dove lo stesso non inquini e non dia intralcio al normale svolgimento della vita quotidiana dei cittadini, ho l’impressione che il progetto elaborato dall’amministrazione comunale, sia inutilmente punitivo verso quei cittadini (e ce ne sono tanti), che per una serie di motivi, non possono o non vogliono usufruire dei mezzi pubblici sia su gomma che meccanici, mezzi che l’amministrazione mette e metterà a disposizione dei cittadini in alternativa alle autovetture. Per esempio, alcune incombenze presso una serie di strutture che sono ubicate (ancora per poco?) nel centro storico, necessitano di essere sbrigate nel più breve tempo possibile e quindi l’uso di mezzi alternativi all’automobile penalizzerebbe in termini di tempo, tutti coloro che hanno questo tipo di necessità. Un versamento in banca che necessita di pochi minuti, con l’uso dei mezzi alternativi all’automobile, corre il rischio di durare oltre un ora se va bene. Esempio: Ponte attrezzato dal capo-linea a Porta Salza, 40 minuti andata e ritorno, nonché il recarsi presso l’istituto bancario di riferimento. Questo esempio vale anche per gli uffici pubblici (Comune, Provincia, Inps ecc.) ubicati nel centro storico. Va anche tenuto presente che, per una serie di circostanze storiche, ben quattro farmacie sono ubicate in via Pretoria e quindi, anche da questo punto di vista, il cittadino avrebbe difficoltà ad approvigionarsi di medicine, nei giorni di turno che privilegiano le farmacie del centro storico. Più opportuno, a mio giudizio, sarebbe stato regolamentare la sosta al centro storico aumentando notevolmente le tariffe di parcheggio e facendo rispettare anche attraverso strutture esterne, rigorosamente i divieti di sosta. Sono sicuro che, in tale maniera nell’arco di quattro o cinque mesi, la situazione rientrerebbe nella normalità (normalità vuol dire meno
Nulla di strano, quindi, rispetto ad altre realtà. Ma nel capoluogo lucano la decisione di attivare la Ztl (Zona a traffico limitato) è vista come una tragedia dalle immani proporzioni. L’amministrazione comunale ha previsto una Ztl totale nella parte nord del centro storico - da via vescovado a Porta Salza - e una Ztl “gialla”, percorribile dalle 7 alle 16,
nella parte sud di via del Popolo, con quattro nuove telecamere per il controllo elettronico dei varchi di accesso. In base alle previsioni dell’amministrazione comunale - sarebbe solo questione di giorni - verranno inaugurati i due impianti meccanizzati «che permetteranno, insieme con il trasporto su gomma, collegamenti rapidi ed efficienti
con il centro storico, anche di notte». Con l’inaugurazione delle scale mobili di via Mazzini e del Ponte attrezzato verso la metà di novembre la vita per gli automobilisti cambierà radicalmente: la Ztl sarà attivata e in centro storico potranno entrare solo i residenti e, grazie a delle deroghe, i pubblici esercenti che nel borgo antico hanno le loro attività.
E se, in un primo momento si temeva che fossero i negozianti l’osso duro da dovere ammorbidire, oggi a mugugnare sul sito del Comune ognuno può dire cosa ne pensa della chiusura al traffico del centro storico - sono ben altri soggetti. Come dimostra la lettera del presidente dell’Automobile club che di seguito riportiamo.
La cartina che mostra nel dettaglio come funzionerà la Ztl
LETTI SUL SITO DEL COMUNE 14 ottobre 2008 h. 14.15 “Sono contrario alla chiusura del traffico del centro storico” h. 17.33 “Per i genitori che devono accompagnare i figli alla scuola materna in via IV novembre sarà previsto l’accesso tramite via Caporella? Spero di si. In caso contrario qualcuno dovrà spiegare perchè lo si consente a coloro che frequentano la scuola elementare in via del Popolo”. h. 18.52 “Mi preoccupavo per i residenti, visto che anche ora è difficile trovare un posto auto nella zona riservata...La chiusura va bene, ma per i residenti ci vorrebbe un occhio di riguardo!” h. 20.10 “secondo me l’orario di transito a traffico limitato deve essere dalle 7 alle 9.30 e dalle 12.45 alle 14, nel pomeriggio mezzora prima dell’entrata alle scuole fino alle 16. Durante il non periodo delle
macchine e più ordine, senza dover sconvolgere la vita di una parte dei cittadini). Riguardo alle motivazioni addotte, a supporto di tali provvedimenti, da me personalmente ascoltate dal sindaco della mia città, devo dire che le stesse mi risultano piuttosto deboli. Il sindaco dice ai cittadini, che per valorizzare il centro bisogna togliere le macchine dallo stesso e che senza macchine il centro è più fruibile. Discorso condivisibile in li-
scuole chiuso al traffico”. h. 22.45 “Spero che davvero le scale mobili apriranno poiché io lavorando in via Pretoria sono costretta a parcheggiare ogni giorno la macchina in via Zara dato che parcheggiare un’intera giornata a pagamento mi costerebbe più della giornata lavorativa e spero che il Comune si adoperi ad attuare delle agevolazioni per chi come me lavora in centro. 15 ottobre 2008 h. 12.04 “L’idea è buona così magari tutti impareremo a usare in maniera intelligente i servizi offerti, ma una domanda... per esempio il sabato sera le scale mobili o il ponte attrezzato resteranno aperti più a lungo per permettere a chi esce di restare in via Pretoria senza l'incubo di dover scappare entro le 12 altrimenti si torna a casa a piedi o la Ztl non sarà h24 permettendo la sera di andare in via Pretoria con la macchina? e poi un’ultima domanda: ma ci sa-
nea di principio, ma che va adattato alle caratteristiche di ogni singola città. Prendendo la nostra che nel centro storico non ha particolari attrattive, se non una bella via centrale (via Pretoria), già pedonalizzata e una piazza anch’essa pedonalizzata non vedo purtroppo, altri luoghi di grande interesse, dove necessita che gli stessi siano apprezzati senza autovetture circolanti o in sosta. Inoltre, il clima piuttosto rigido di questa città, non in-
ranno controlli tipo telecamere o altro? io spero di si altrimenti come al solito i furbetti renderanno vana l’iniziativa della ztl... cmq. l'iniziativa è ottima voto: 10!!! h. 19.34 “Credo che oltre all'apertura del ponte attrezzato bisogna prevedere degli spazi comunque aperti a tutti, residenti e non, a ridosso del centro storico dove poter parcheggiare. Occorre, quindi, dettagliare meglio, possibilmente con planimetria le strade Ztl affinchè i cittadini possano esprimere la propria opinione”. 16 ottobre 2008 h. 12.37 “Spero solo che dopo la chiusura al traffico non vengano rilasciati i permessi di accesso agli amministratori e ai loro “amici“"” come è consuetudine potentina. Controllate i permessi di sosta e accesso ai “portatori di handicap”: 1 su 2 è in grado di correre i 100 metri in 11 secondi. Svegliatevi !! Non fate finta di non vedere!!”
voglia di certo nella maggior parte dei giorni dell’anno i nostri concittadini a salire dalla periferia al centro storico. Avrei forse, meglio compreso la chiusura del centro da giugno a settembre, sicuramente mesi climaticamente più adatti alla pedonalizzazione. La chiusura di via del Popolo dalle 16 alle 7, mi sembra una ulteriore penalizzazione della mobilità urbana. Infatti, se si dovrà chiudere il centro, da via Vescovado
a via IV Novembre, sarebbe giusto lasciare totalmente libera al transito via del Popolo, consentendo, a chi abbia una stretta ed impellente necessità, di avvicinarsi con il proprio mezzo quanto più possibile al centro storico. Un’ultima considerazione sul traffico nella nostra città sempre in relazione del centro storico: ho sentito dire al sindaco che i problemi del trafico in questa zona, si possono risolvere solo con interventi strutturali e non con al-
tre soluzioni. Debbo contestare questa visione un po’ talebana, perché proprio oggi sarebbe il caso di istituire dei sensi unici (sempre ostici alla nostra attuale amministrazione ed a quelle precedenti), in considerazione della confusione che si creerà ai bordi della zona vietata al traffico, dove una serie di soggetti cercherà di trovare disperatamente parcheggio con ingorghi che sicuramente penalizzeranno queste aree, già oggi notevolmente congestionate. Si potrebbero quindi finalmente istituire dei seni unici in alcune strade, tipo corso Umberto, via Mazzini e via VXIII Agosto. Tutto questo consentirebbe il parcheggio sui due lati delle suddette strade e quindi per i cittadini che non volessero o potessero usufruire dei mezzi pubblici un maggior respiro e minori ingorghi, evitando parcheggi in doppia fila o sui marciapiedi e rendendo più fluida la circolazione già oggi notevolmente appesantita. Non voglio espimere altre considerazioni, perché non tocca a me discutere della politica generale della città, ma eslcusivamente di quella della mobilità dei cittadini. Queste modeste considerazioni vogliano essere un contributo, per quanto possibile, non dico alla soluzione dei problemi della circolazione nella nostra città, ma suggerimenti per rendere la stessa più fluida e meno stressante per i cittadini. Francesco Solimena
Potenza 23 Il concorso dell’Eni “Scuola 2008” porta nel capoluogo gli studenti australiani Martedì 28 ottobre 2008
Le differenze che uniscono Testimonial d’eccezione Cecchi Paone: «Così diventiamo migliori» DIFFERENZA culturali che si annullano con una semplice canzone o con la pronuncia in coro di una tradizionale parola australiana. E’ questo il messaggio che traspare nella serata conclusiva del viaggio della scolaresca australiana, vincitrice del concorso per le scuole superiori indetto dall’Eni, pensato per valorizzare le proprie risorse e il proprio territorio. Dall’Australia all’Alaska, dalla Norvegia all’Italia, per la prima volta aperto alle scuole provenienti da tutto il mondo «per permettere un confronto tra realtà diverse che possa condurre non solo ad una crescita professionale ma anche dell’essere umano», come commentato dal dirigente del distretto Eni della Val D’Agri, Angelo Ligroni, la selezione ha raccolto consensi e partecipazioni. Metodologie diverse ma tutte rivolte alla valorizzazione del proprio bagaglio culturale, come una semplice danza tribale narrante un sogno che ha permesso agli australiani di conquistare il primo posto e festeggiarlo con un bel viaggio in Italia. Con uno scambio, abilmente moderato da Alessandro Cecchi Paone, l’incontro ha permesso ai giovani di uscire dal loro guscio e mostrare come in soli pochi giorni siano stati capaci di familiarizzare con gli ospiti australiani. In pochi minuti il Museo Provinciale si è animato con grande felicità del direttore Marcello Tagliente, che, nel raccontare ai ragazzi il ritrovamento di due giovani bambine morte nel quinto e nel quarto secolo avanti Cristo, ha sottolineato: «Questo museo è la vostra casa perché vi permette di conoscere il vostro passato, le vostre radici culturali e il luogo di incontro di civiltà quali i Greci e i Romani». Una scuola che deve essere in continua crescita perché sottolinea Franco Inglese: «E’ necessario elevare il livello culturale dei nostri ragazzi, far crescere il loro legame con il territorio e incrementare un atteggiamento positivo nei confronti del territorio che li circonda. Far crescere una cittadinanza attiva che possa formare nuovi individui». Nuove frontiere nel complesso mondo scolastico anche per il capoluogo potentino perché, sostiene l’assessore all’Istruzione del comune di Potenza, Giuseppe Messina: «E' necessario un salto di
qualità nella scuola a partire dall’utilizzo delle nuove tecnologie. Diversi i progetti che stiamo mettendo in campo, come la città educante e la baby art. Ma il principale resta la Consulta cittadina sulla scuola che permetterà un reale confronto tra la realtà istituzionali che ogni giorno si occupano di scuola». Tanti propositi che si fondono di fronte ad un sorriso dei ragazzi, capaci anche solo con uno sguardo di comunicare in maniera diretta al cuore, non solo dei coetanei. E lo testimoniano i tanti momenti vissuti in questi giorni a Calvello e a Sant’Arcangelo, dove i ragazzi australiani sono stati trascinati in coinvolgenti balli tradizionali lucani, in abbondanti
Due momenti della cerimonia al Museo provinciale
banchetti a base di prodotti tipici locali che hanno riscosso grande successo negli amici stranieri. E osservando l’entusiasmo che spontanea-
mente si è sollevato dall’intera platea di ragazzi, autorità e insegnanti, si intuisce che School Net è riuscita ad avvicinare culture così lontane e
così diverse, ma allo stesso tempo così simili perché, come ha concluso Alessandro Cecchi Paone: «Dobbiamo conoscere le varie differenze
tra i popoli per comprendere che, in fondo, diciamo le stesse cose e siamo tutti uguali». Francesca Gresia potenza@luedi.it
Eni, Cristiano Re spiega le attività della Fondazione Mattei
Innovazione per lo sviluppo A SEGUITO della presentazione ufficiale delle attività della Fondazione Eni, Enrico Mattei nella Basilicata, abbiamo cercato di comprendere quanto esposto dal responsabile del progetto Basilicata, Cristiano Re. Si avviano le attività della Fondazione Mattei. Ci potrebbe indicare le principali linee? La Fondazione è operativa in Val d’Agri da oltre un anno. Un anno impegnativo speso ad assaggiare il territorio in modo approfondito. Abbiamo capito che i valori che la Feem può portare in Val d’Agri si chiamano turismo sostenibile, digital divide e knowledge management. Ovvero il ruolo della formazione, della cultura nell’incentivazione della creazione di reti che sviluppino e supportino l’economia, nella valorizzazione del territorio. La Basilicata è ricchissima, di storia, di natura, di cultura e di prodotti eccellenti. Una fucina di valori che abbiamo il dovere di far crescere e di portare all’attenzione del pubblico. Non crede possa esserci il rischio che procedano in maniera troppo separata? Non credo, tutti e tre i programmi di ricerca sono finalizzati allo Sviluppo economico locale. Sarà la ricer-
ca che unirà tutte le nostre attività, una ricerca che non vuole essere fine a se stessa ma che sarà motivata dal raggiungimento di risultati concreti e tangibili nel breve periodo sul territorio per contribuire alla sua crescita. Quale rapporti prevede che nasceranno tra la Feem e le realtà locali? E’ naturale che molte intese e diversi supporti nasceranno con il passare del tempo, ma alcuni accordi sono già stati presi con
l’Università di Basilicata per il finanziamento di due borse di studio di dottorato. Altri importanti protocolli di intesa sono stati siglati con i comuni della Val Camastra per un progetto di formazione nel settore turistico, con il Comune di Viggiano per la realizzazione di uno sportello di ascolto, di orientamento e di formazione rivolto ai cittadini. Abbiamo appena sottoscritto un protocollo di intesa con la Sel, che potrà avvalersi della nostra esperienza per
Ragazzi sorprendenti per la passione che mettono nello studio, una soddisfazione enorme per me e per i miei collaboratori. Non potevaGli ospiti in mo sperare in un esordio platea della manifestazione migliore. Un modo diretto per avvicinare le porzioni più deboli della società alle nuove tecnologie, essenziali nella costruzione di ogni identità professionale. Per quanto riguarda il turismo? Alcuni comuni della Val D’Agri e della Val Camastra ci hanno chiesto un supporto per sviluppare o aggiornare i siti web e le pubblicazioni dedicati al turismo. Noi siamo andati oltre: abbiamo preferito ragionare in senso di rete integrata e creare una piattaforma redazionale che realizzerà la creazione di una strategia progetti editoriali comuni e di comunicazione fortemen- coordinati. Un turista deve te centrata sulla ricerca potere avvalersi di un itinerario personalizzato, sviscientifica. Ci potrebbe meglio spe- luppato intorno ai propri incificare alcune delle atti- teressi, per assaporare tutto questo splendido territorio. vità in corso? Le faccio un esempio mol- A proposito, il 17 novembre to concreto. La settimana inizierà Autumn School, un scorsa abbiamo aperto le at- corso che coinvolgerà una tività del polo tecnologico di ventina di giovani lucani in Viaggiano con un corso di un percorso formativo volto informatica per un gruppo alla conoscenza e alla valodi ospiti della Casa Alloggio rizzazione del territorio per di Tramutola. Si tratta di aiutare i giovani a intreccia“ragazzi speciali” come li ha re tradizione, innovazione, definiti il vostro giornale. cultura e impresa.
Cantieri cittadini
Lavoro
Vita istituzionale
Ripavimentazione in via Mazzini Oggi la consegna dei lavori
Contratti a tempo indeterminato per i precari del Comune
Provincia, sicurezza e “gole malandrine” nella seduta di consiglio
SARANNO ufficialmente consegnati oggi alle ore 11.30 i lavori che interesseranno la riqualificazione e pavimentazione del lato sinistro di Viale Mazzini, dalla confluenza con Portasalza all’intersezione con via Roma e Via Caserma Lucania per una superficie di circa 2500 mq. Per tale intervento che rientra nel completamento dell’intervento numero 6 Riqualificazione dei quartieri Risorgimento - Zara - Mancusi, sono stati impegnati 500.000 euro (fondi POR). La consegna dei lavori avverrà all’inizio di Via Mazzini, direzione Portasalza, alla presenza del sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, dell’assessore ai Lavori pubblici Giovanni Fiore, dei tecnici e funzionari dell’ufficio Qualità urbana e dei titolari dell’impresa che realizzerà i lavori. «Tale intervento - hanno detto il sindaco Vito Santarsiero e l’assessore ai lavori Pubblici Fiore - intende ricondurre il centralissimo viale Mazzini al suo contesto naturale di luogo privilegiato di accesso al centro storico. Tale ruolo, soprattutto in chiave pedonale, verrà ad essere amplificato con la ormai prossima apertura delle due grandi opere di trasporto verticale meccanizzato, una proveniente dal popoloso rione Cocuzzo, con capolinea alla confluenza tra via Porta¬salza, via Mazzini e corso Umberto, l’altra proveniente dal rione Mancusi, con stazione nella parte bassa di via Mazzini e che prosegue verso il centro storico».
Il tavolo di confronto dei precari del Comune di Potenza
E’ un appuntamento importante per i precari del Comune di Potenza: giovedì prossimo alle ore 16 presso la sala riunioni sita nella sede comunale di San Antonio La Macchia, i lavoratori che sono risultati idonei alle selezioni previste dal piano di stabilizzazione del personale precario, che si sono tenute lo scorso 9 ottobre, sottoscriveranno il contratto individuale di lavoro subordinato per l’assunzione presso il Comune di Potenza a tempo indeterminato e parziale.
Il Consiglio provinciale è convocato alle 10,30 di questa mattina, nell’aula consiliare della Provincia di Potenza. I primi due argomenti riguardano l’odg dei consiglieri del Pd Nunzio Distefano, Vito Di Lascio, Sandro Berardone e Raffaele Carretta sulla sicurezza e quello di Nicola Acucella (Democratici con Di Pietro) sulla legge regionale n. 28. In seguito, saranno trattati altri tre ordini del giorno del consigliere Vincenzo Giuliano (Udc) sulla richiesta di costituzione di un Parco regionale per la tutela delle “Gole malandrine”, la richiesta al Parlamento per il mantenimento della preferenza alle elezioni europee e la realizzazione di canili consortili nella Provincia di Potenza. E ancora, sarà discusso un ordine del giorno del consigliere Antonio Caivano (Psdi) sulla proposta di legge regionale per assegnare un contributo alle famiglie lucane che vogliano trasformare l'alimentazione dell'automobile da benzina a Gpl o a metano. Infine, è previsto all’ordine del giorno l’intervento del presidente Antonio Salicone che sarà chiamato, come da programma, a relazionare sulla proroga della Commissione speciale Statuto e sulla nomina del nuovo presidente del Cda del Collegio provinciale femminile “Bentivenga” di San Chirico Raparo.
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Potenza
Martedì 28 ottobre 2008•
RISTORANTI
CHE flash
di ANDREA MATTIACCI
Ragazze stanche dalla Gelmini
T
ANTI
auguri a...
ANTICA OSTERIA MARCONI
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non sono facili da spegnere, ma con uno sforzo
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puoi farcela...Tranquillo, però, per noi resti sempre un ragazzino!!! Auguroni dallo staff dell’Antico Fiume e dai tuoi nipoti Giovanni, Domenico e Alessio
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0971-480025
AL POGGIO
0971-472137
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LAFATTORIA
0971-34680
SINGAPORE SLING 0971-418122 MOZART
PUBBLICA utilità L’AMMINISTRAZIONE comunale ha istituito dalle 8 alle 18 del prossimo 31 ottobre e dell’1 e 2 novembre e dalle 8 alle 13 del prossimo 3 il divieto di circolazione dei veicoli lungo via della Rimembranza, fatta eccezione per i bus urbani, i taxi, gli autonoleggiatori da rimessa, i veicoli addetti alla pubblica illuminazione, gli invalidi muniti di contrassegno e le categorie munite di permesso (fiorai, protezione cvile, Unitalsi, custode e addetti ai servizi cimiteriali).
NINFE C’ERA UNA VOLTA
PEPERONCINO
PRONTO SOCCORSO FARMACIE
POST - IT Festa della Polizia penitenziaria
CINEMA
TURNO NOTTURNO 28 OTTOBRE Malvaccaro via Danzi, 29 0971-441991
PRONTO SOCCORSO Guardia medica Polizia San Carlo
0971-31031 0971-612564
AMBULANZE Pronto soccorso Croce azzurra Croce amica
0971-612694 0971-444228 0971- 445041
Croce verde
0971- 23800
Croce rossa
0971- 411510
•IL 30 OTTOBRE Potenza teatro Stabile, ore 18.30 “DITIRAMBO LUCANO” Presentazione dell’opera di Francesco Sisinni •FINO AL 31 OTTOBRE Potenza, galleria “Teknè” “FRAMES” Mostra di Paolo Consorti •IL 6 DICEMBRE Potenza, teatro Stabile, ore 19 “LO SCHIACCIANOCI” Balletto del centro “Maeva”
0971-44462765 0971-445470
TOURIST
0971-411396 0971-53176
SARRICCHIO
0971-444072
TRIMINIEDD
0971-55746
TRE MARI
0971-56032
UTILITA’ •Difensore civico comunale 0971-415150 •Difensore civico regionale 0971-274564 •Federconsumatori 0971-26474 •Adiconsum 0971-411144 •Adoc Basilicata 0971-46393 - 46390 •Acu -Ass. consumatori utenti 0971-22308 •Consultorio via P.Petrone 0971-51520 •Consultorio corso Umberto I, 22 0971-26385 •Cif (Centro italiano femminile) 0971-69169 •Telefono amico 199284284 •Telefono Azzurro 0971-19696 •Telefono Donna 0971-55551 •Tutor dei consumatori 0971-443016
BIBLIOTECHE E MUSEI
•DON BOSCO•
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programmazione
18 - 20 - 22
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17.45 - 20 - 22.10
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17.45 - 18.50 - 20.40 - 22.30
Sala 1
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Babylon A.D.
17.20 -19.30 - 21.40
18.30 - 20.30 - 22.30
Sala 2
Sala 7
Wall-E
L’uomo che ama
17 - 19 - 21
17.30 - 19.30 - 21.30
Sala 3
0971-601217
AL DRAGO
LA TRATTORIA
Dalla allo Stabile per il Fai GRANDE appuntamento a Potenza con Lucio Dalla, che si esibirà in uno spettacolo straordinario a favore del Fai – Fondo per l’ambiente italiano. Martedì 4 novembre alle 21 l’artista bolognese salirà sul palco del teatro Francesco Stabile di Potenza per sostenere la Fondazione nella sua attività di salvaguardia del patrimonio artistico e ambientale italiano. Il ricavato dello spettacolo verrà infatti utilizzato per sostenere la gestione dei beni posti sotto la tutela del Fai. Quello che si terrà il prossimo 4 novembre sarà uno spettacolo imperdibile, che arriva dopo sperimentazioni anche in altri campi della musica come un lungo tour di jazz, regie teatrali e operistiche, oltre ai concerti sinfonici per il Fai con la Royal philharmonic orchestra e che presenta le canzoni del suo ultimo album “Il contrario di me” e il meglio del suo repertorio che ha fatto un pezzo della storia della musica leggera italiana.
0971-51465
PANE E
TURNO FESTIVO
SI terrà’ domani mattina, a partire dalle 10.30, in piazza Don Bosco a Potenza, la festa regionale del Corpo di Polizia penitenziaria. Dopo la cerimonia di accoglienza degli invitati e delle autorità e la lettura di alcuni messaggi, si terrà il discorso di Napoleone Gasparo, direttore generale del Provveditorato della Basilicata. Verranno poi consegnati i riconoscimenti per meriti di servizio.
0971-441295
BIBLIOTECA NAZIONALE 0971-54829 Orario 8.30 - 13.30 / 14 -19 BIBLIOTECA PROVINCIALE 0971-305013 Orario 9 - 13 dal lunedì al sabato Orario 16 -19 martedì, mercoledì e giovedì BIBL. ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 -13.30 dal lunedì al sabato ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 - 13.30 dal lunedì al sabato Orario 14.30 - 17.30 dal lunedì al giovedì MUSEO PROVINCIALE 0971-444833 Orario 9 - 13 dal martedì al sabato / 16 - 19 martedì e giovedì ARCHIVIO STORICO COMUNALE 0971-51605 BIBLIOTECA PER L’INFANZIA 0971-274129 Orario 9.30 - 12.30 (chiusi sabato) Orario 16 - 18.30 lunedì, martedì e giovedì "MUSEO DELLE ANTICHE GENTI DI LUCANIA" 0971-305011 Orario 10 - 13:30 dal mercoledì alla domenica Vaglio Basilicata in via Camillo De Mattia
Potenza 25 A New York una comunità di potentini mantiene viva la tradizione degli avi Martedì 28 ottobre 2008
S. Rocco sbarca nella Grande mela Stephen La Rocca racconta come si svolge la festa NON molti potentini sanno che ogni anno viene organizzata a New York la festa in onore di san Rocco. L’associazione di immigrati lucani che organizza l’evento è stata fondata nel lontanissimo 1889. Originariamente i festeggiamenti si svolgevano nella zona di Roosevelt street, nel cuore della vecchia Manatthan. Il diciassette di agosto da ben 119 anni si svolge la processione per le vie della metropoli, con il mezzobusto di San Rocco portato a spalla dai ragazzi dell’associazione immigrati. La piccola statua è completamente ricoperta da biglietti da cento dollari, da doni in oro e da ex-voto. Una delle più vecchie processioni religiose della Grande mela è da sempre simbolo della religiosità dei tanti potentini e lucani in genere giunti nel nuovo mondo. Il presidente di questa associazione è Stephen La Rocca, che ci racconta come si è avvicinato a questa festa e a questa associazione. Come hai conosciuto la festa di San Rocco di Potenza? «I miei nonni erano molto fedeli a questo santo. Quando mia nonna si ammalò gravemente le dissero che le avrebbero dovuto amputare le gambe. Mia nonna aveva 80 anni ma mai prima di allora le avevo sentito pronunciare la parola paura. Fu allora che pensai di fare voto a San Rocco: ogni anno avrei partecipato a una processione a piedi nudi. Le gambe di mia nonna guarirono e io ho continuato a prendere parte alla processione». Come nasce la festa in onore di questo Santo così venerato a Potenza e nei paesi limitrofi? «La festa nacque a Roosevelt street per volontà di un potentino. Lungo questa strada risiedeva una grande comunità di lucani che cominciarono a venerare la statua di San Rocco di Potenza collocata nella chiesetta di Sant Joachim. Negli anni cinquanta furono eseguiti dei lavori di demolizione e di ristrutturazione della zona e la chiesetta fu demolita insieme a tutta la zona residenziale che ospitava la comunità lucana. La statua del santo
Due immagini della statua. In basso il gruppo di potentini
fu allora trasferita nella cappella di St. Joseph on Monroe in Catherine streets». Come sei diventato presidente dell’associazio-
ne? «La presidentessa precedente, Angela Carnevale di Potenza, mi vedeva partecipare a piedi nudi alla processione con grande devo-
zione e così mi avvicinò chiedendomi di diventare il nuovo presidente. La mia vita era piena di impegni ma la mia devozione mi spinse ad accettare que-
st’incarico, con la speranza di riportare la festa ai grandi fasti che aveva raggiunto negli anni quaranta. In quel periodo partecipavano oltre mille persone alla processione che riuniva non solo gli immigrati lucani ma tutti quelli provenienti dall’Italia meridionale». Quali sono i tuoi maggiori impegni per il futuro di questa festa? «Purtroppo la nostra associazione non dispone di molti fondi quindi ho deciso di puntare soprattutto sulla divulgazione attraverso i mezzi di comunicazione di massa per rendere famosa questa festa a tutti gli immigrati italiani. Siamo riusciti a far parlare di questa festa su molti giornali di New York e i risultati sono stati già molto confortanti. La partecipazione infatti aumenta di anno in anno. La particolarità degli enormi fasci di candele che vengono realizzati e che accompagnano in processione la statua del santo, hanno reso la festa ancora più celebre e particolare. Per me comunque la cosa più importante è che rimanga una festa soprattutto di devozione religiosa a San Rocco». Stephen La Rocca, un ragazzo che rappresenta con la sua associazione un piccolo pezzo di potentinità nel cuore di una delle città più importanti del mondo, ma soprattutto che esprime un orgoglio e un senso di attaccamento alle proprie radici da fare invidia anche a chi in questa città ci vive da sempre. Alessandro Galella potenza@luedi.it
QUELLO CHE BISOGNA SAPERE
Anche i vigili urbani hanno il loro bel da fare SONO spesso il bersaglio dei cittadini intrappolati nel traffico. Spesso vengono rintracciati dai cittadini che si sono “beccati” la multa o di chi in coda si domanda dove siano finiti. «Perché a me il verbale e su quella macchina no?». Vallo a spiegare che è arrivata dopo. «Ma io ero sceso solo un minuto per prendere un pacco al negozio». Non è tutto rose e fiori per la Polizia municipale. I vigili urbani, in fatto di traffico, a Potenza hanno un bel da fare. Non è semplice, neanche per loro,
che non sono poi così tanti. Se tutto il corpo conta circa una settantina di uomini, in strada finiscono con il rimanere in poco meno di una decina. Gli altri sono smistati tra uffici e presidi, tra tributi, residenze, verbali, contestazioni e tribunale. Degli agenti che rimangono in strada, alcuni presidiano il centro storico e per il resto della città, zone rurali comprese, sono davvero pochi. Il resto è questione di formazione e attrezzature, con il parco macchine che viene, sì, rinno-
vato, ma che non risolve del tutto i problemi. Per i vigili anche il compito di controllare l’ordine pubblico: lo hanno fatto anche durante le ultime elezioni politiche. Sembra non siano ancora stati pagati per il servizio. Non è semplice neanche per loro la vita nel capoluogo. Così, se in strada c’è l’ingorgo e della pattuglia neanche l’ombra, a volte, potrebbe anche essere colpa della mancata ubiquità. sa.lo. potenza@luedi.it
L’INTERVENTO di LUCIANO PETRULLO POTENZA è una città difficile. Soprattutto per chi è portatore di un handicap, anche se provvisorio, o per chi, ancora per esempio, porti a spasso un figlioletto con la carrozzina. Marciapiedi sconnessi, stretti, e interrotti da lampioni. Strade senza marciapiedi. Marciapiedi con macchine parcheggiate. Ma non basta. Perché la città di Potenza è un inno alla barriera architettonica. Pensate che a viale Dante, le discese dai marciapiedi facilitate, corrispondono a parcheggi con striscia blu, o alla fermata dell’autobus. Oppure pensate alle scale mobili, inaccessibili, anche se ultimamente hanno piazzato un montacarichi nella rampa di scale
Una città molto indifferente ai problemi di portatori di handicap che porta a piazza XVIII agosto. E dire che esiste, da anni, una normativa che impedisce la realizzazione di opere pubbliche con barriere. Ma l’emblema della barriera architettonica, oggi lo fornisce l’ufficio postale di via IV novembre. Posto ad un piano superiore al piano terra, ha un accesso stretto con una rampa di scale striminzita, con venti scalini, dove è difficile anche incrociarsi. la seconda porta di accesso, che invade il piccolissimo ingresso, è tenuta ferma da un mattone dove è anche facile inciampare. Inutile dire che non solo i portatori di handicap, ma anche
una persona molto anziana, o con un piede ingessato, o costretta ad usare il bastone può sognarsi di accedervi. Io non so se le norme di sicurezza prevedano uscite di sicurezza o qualcosa di simile. Nel nostro ufficio c'è soltanto il segnale di uscita di emergenza, ma deve trattarsi di quello residuato dall’antico cinema Ariston, ma di uscite di emergenza niente di niente. Certo è che quell’ufficio è una gabbia, e l’entrata, come l’uscita è assai difficoltosa. Talchè Potenza, capoluogo di Regione, al centro storico, è servita (?) da cotanto ufficio postale.
Ed è per questo che è stato eletto, il cennato ufficio postale, l’emblema potentino alla barriera architettonica, il simbolo della nostra civiltà, del nostro rispetto per il diversamente abile, e comunque per la sicurezza, la testimonianza del tempo che si è fermato. Sarà, ma temo che se qualcuno volesse aprire un qualsiasi esercizio nelle medesime condizioni, credo non otterrebbe giustamente le autorizzazioni. Ma c'’è chi può e chi non può. A Potenza è difficile vivere, ma l’allenamento alla sopportazione impostoci, è
Consiglio comunale
Seduta rinviata al 6 novembre IL consiglio comunale di Potenza ha esaminato durante la seduta che si è svolta ieri alcune interrogazioni e, subito dopo, ha deciso di aggiornare la riunione al prossimo 6 novembre. Secondo quanto reso noto dall’ufficio stampa del Comune, le interrogazioni di cui si è discusso hanno riguardato la situazione delle zone vicine al Palazzo di città e a Palazzo Loffredo, la «situazione di degrado di via Ionio» e il parco fluviale del Basento.
Il primo e il 2 novembre
Metropolitano gratis per 2 giorni IN concomitanza con il 2 novembre l’amministrazione comunale ha deciso che il servizio metropolitano sarà gratuito per due giorni. In occasione di Ognissanti e della giornata dedicata alla commemorazione dei defunti, il servizio di metropolitana a Potenza sarà gratuito. Lo hanno deciso l’amministrazione comunale e le Ferrovie Appulo-Lucane. In una nota dell’ufficio stampa, il Comune di Potenza ha ricordato che «le corse previste sono 22, dalle 7.30 alle 18.41».
Al museo provinciale
Artigianato, volano per lo sviluppo SI terrà oggi alle 9.30, nel museo provinciale, il convegno “Quale formazione per l’artigianato” organizzato dalla Camera di commercio e dalla Provincia di Potenza. L’iniziativa, che rientra nell’ambito della terza edizione della “Giornata del lavoro autonomo”, intende focalizzare l’attenzione sull’artigianato come importante leva per lo sviluppo dell’economia locale, proponendo il punto di vista delle associazioni e quello istituzionale. Un dibattito che non si fermerà soltanto all’analisi della realtà del Potentino, ma allargherà lo sguardo su quella marchigiana.
Al San Carlo scientifico e quotidiano. Siete pronti alle olimpiadi della “pacienza”? Dicono che la civiltà di una città si misuri nella possibilità per tutti, e non solo per gli atleti, di vivere con facilità, e di non vedersi discriminati. A Potenza si pensa molto all'integrazione degli stranieri extracomunitari, e ciò è bello, ma i diversamente abili ancora non hanno raggiunto pari dignità, e toccato significatica sensibilità. Quella delle nostre amministrazioni, al riguardo, rimane ad un livello inferiore ai tacchi delle nostre scarpe. Ne consegue che Potenza è una città incivile, e non di certo per colpa dei potentini. Capogruppo di An in Comune
Visite gratuite per la sordità SI terrà domani al San Carlo la sesta edizione della giornata nazionale “Airs” per la lotta alla sordità. Nel nosocomio potentino la giornata di lotta alla sordità vedrà impegnata l’equipe di Otorinolaringoiatria diretta da Rocco Cantore. Le visite si svolgeranno domani dalle 8.45 alle 12.45 e dalle 13.45 alle 16.15. Chi fosse interessato può prenotare le visita telefonando dalle 9 alle 12 di oggi I dati sulla sordità sono allarmanti: circa il 12 per cento degli italiani sono colpiti da disturbi uditivi mentre le invalidità civili da sordità, sono seconde solo a quelle motorie.
Martedì 28 ottobre 2008
26 Tito Il forno Altieri denuncia: «Non emettono scontrini e non rispettano le norme igieniche
Pane a un euro: «E’ ingiusto» Dubbi sull’iniziativa del Gap. «Siamo in tanti a pensarlo» TITO - I fornai, quelli con regolare attività commerciale, da mesi alla prese con i rincari dei prezzi della farina, non ci stanno. L’iniziativa dei cosiddetti gap, gruppi di acquisto popolare, che hanno spopolato nei sabato delle ultime settimane a rione Cocuzzo, vendendo le pagnotte di pane per un euro al chilo «è ingiusta». Dice così Teresa Satriano che insieme al marito gestisce il forno Altieri di Tito, dove un chilo di pane costa 1,90 euro. Ed è pronta a scommettere: «Non siamo solo noi a dirlo. Se ne sono lamentati anche tanti altri formai». Ma cosa avrebbe di tanto ingiusto una iniziativa che in pochi giorni ha riscosso così tanto successo e che ha fatto vendere quintali e quintali di pane, a un prezzo accettabile, andando incontro alle esigenze di chi da tempo lamenta tentativi di speculazione dietro il caro pane? Teresa Satriano lo spiega così: «Ci fanno apparire come dei ladri dice - Come se il rincaro del pane andasse a finire tutto nelle nostre tasche. Ma la verità è che è facile vendere un chilo a un euro quando si emettono gli scontrini fiscali e quando non si rispettano le norme igienico
La distribuzione del pane a rione Cocuzzo
sanitarie». Una questione alla volta. In primo luogo la signora Satriano lamenta la mancata emissione dello scontrino fiscale. Le risposte fornite dal Gap in merito
«non sono soddisfacenti». «La verità è che loro non hanno spese, non pagano tasse, e i questo modo riescono a tenere i prezzi bassi». Non solo. «Noi - continua
- subiamo controlli di continuo. Sulla qualità del grano, sulla sua provenienza, sul come viene trattato. E tutto questo a un costo». C’è poi la questione sanitaria. «A mio avviso non sono rispettate le norme in materia. Il pane viene venduto in mezzo alla strada. Viene messo direttamente nelle buste di plastica, senza essere precedentemente avvolto in carta da forno. Noi, invece, anche per il trasporto, siamo costretti a utilizzare fogli di cellofan nel rispetto delle norme igieniche». In tutta onestà va detto che l’Asl 2 ha già effettuato dei controlli sulle modalità di vendita dei Gap. I risultati sono stati positivi: secondo le verifiche fatte dall’azienda sanitaria verrebbero rispettate le norme igienico-sanitarie. Ma Teresa Satriano torna a ribadire: «Non siamo solo noi a dirlo. Lo sostengono anche altri fornai. E ora vogliamo più certezze». «Per me - conclude - il pane possono venderlo anche a 50 centesime. L’importante è che partano tutti dalle stesse condizioni e che la legge sia uguale per tutti». m.labanca@lued.it
Camastra e Alto Basento per un progetto sul turismo la comunità montana Camastra Alto Sauro ricompresa nel progetto integrato territoriale (Pit) attivato nell’ambito del programma operativo regionale (Por) Basilicata 2000/2006 complemento di programmazione». Si tratta di una prima fase esplorativa finalizzata alla selezione delle strutture. La comunità montana avrà un ruolo di coordinamento e di sostegno finanziario. «Vorremmo agire - sostiene Gerardo Ferretti, presidente Alto Basento - sulla leva dell’ospitalità offrendo la possibilità di pacchetti turistici comprensivi di viaggio, vitto, alloggio e itinerari. Puntiamo a rafforzare il rapporto con e tra i due attrattori principali Grancia e Volo dell’Angelo». «I soggetti interessati, pubblici e privati -prosegue l’avviso - devono presentare un’istanza contenente la dichiarazione di manifestazione di in-
Ss 95 chiusa di domenica «L’Anas sospenda i lavori»
La Ss 95
Bando per operatori economici del turismo
PIGNOLA - Dal protocollo d’intesa “Alto Basento-Camastra”, l’avviso pubblico per acquisire le manifestazioni di interesse degli operatori locali al fine della valorizzazione turistica del comprensorio. Sul sito della comunità montana Alto Basento www.altobasento.it, la possibilità di prendere visione e di scaricare il bando. L’avviso è rivolto agli operatori economici dei settori dei servizi di ricettività alberghiera, di ristorazione, servizi turistici (agenzie di viaggio, tour operator, ecc.), di trasporto pubblico, di promozione turistica e territoriale. «L’area di riferimento - si legge - è quella costituita dalla città di Potenza e dalla circoscrizione geografica comunità montana Alto Basento e dei comuni di Abriola, Anzi, Calvello e Laurenzana del-
Dopo le accuse del sindaco Scavone interviene Loguercio
La sede della comunità montana
teresse a partecipare alla realizzazione di un’intesa pubblico-privata per la valorizzazione turistica del comprensorio “Alto Basento - Camastra” mediante la sottoscrizione di uno specifico protocollo». L’istanza contenente la manifestazione di interesse può essere inoltrata al recapito di posta elettronica altobasento@cert.ruparbasilicata.it, a mano al protocollo o a mezzo servizio postale e deve pervenire entro il termine perentorio delle ore 12.00 del giorno 31 ottobre 2008 all'indirizzo della comunità montana Alto Basento, via Maestri del Lavoro 19 Potenza. Simona Brancati provinciapz@luedi.it
TITO - Il sindaco Pasquale Scavone ha accusato l’Anas rispetto alle scelte fatte nel settore Viabilità: ha provocato infatti non pochi disagi alla circolazione nel paese la chiusura di un tratto della strada statale 95, Tito Brienza, in direzione Brienza, per diverse domeniche di seguito, per alcuni lavori che si stanno conducendo all’interno delle gallerie, proprio in concomitanza con la chiusura del Ponte di Picerno. E nella giornata di ieri l’assessore regionale alle Infrastrutture, Innocenzo Loguercio, nel condividere le preoccupazioni del sindaco Scavone, ha ricordato che la questione era stata già rappresentata dal consigliere regionale, Rocco Vita, con apposita interrogazione del 15 ottobre. Interrogazione nella quale segnalava le difficoltà determinate dalla metodologia con la quale si eseguono
i lavori di sistemazione delle apparecchiature tecniche per la ricezione dei telefoni cellulari. Aveva richiesto all’Anas delucidazioni sulla tempistica dei lavori ed aveva sollecitato nel contempo una maggiore dinamicità nell’esecuzione degli stessi. Constatata la permanenza delle problematiche viste le coincidenti maggiori criticità infrastrutturali ed in previsione dell’immediata apertura delle due corsie sul viadotto Pietrastretta e di una corsia sul viadotto Fiumara di Picerno, l’assessore Loguercio reitera, l’invito alla società di sospendere i lavori di infrastrutturazione tecnologica che contribuiscono, così come metodologicamente eseguiti, ad aggravare lo stato di disagio e sofferenze degli automobilisti e delle comunità interessate, fino all’avvenuta apertura dei predetti assi viari.
Presto l’apertura del canile comunale. L’intervento del presidente sul ddl di due senatrici AVIGLIANO - Giunge, per chi ama gli animali, una bella notizia. A darla è il presidente del Circolo di Nuova Italia, Renato Zaccagnino: le senatrici Silvana Amati (Pd) e Laura Bianconi (PdL), membri della XII Commissione permanente del Senato “Igiene e Sanità”, al di là degli schieramenti politici di appartenenza, hanno presentato un disegno di legge finalizzato a favorire l’adozione di animali randagi, in particolare cani e gatti, prevedendo, tra l’altro, una mutua con pronto soccorso e farmaci gratis. Il ddl ipotizza, inoltre, la gratuità degli interventi di primo soccorso per gli ani-
Adozione dei randagi, l’impegno di Nuova Italia mali, detti “vaganti”, cioè trovati per strada. Oltre le prestazioni, è prevista la gratuità dei farmaci veterinari. Ad erogare le prestazioni mediche potranno essere anche i veterinari privati, con cui le regioni avranno stipulato apposite convenzioni, nel caso in cui i medici dei servizi veterinari delle Asl non siano nelle condizioni di farlo con i propri mezzi e strutture. I componenti del circolo della Nuova Italia “A. I. Solzhenitsyn” di Avigliano, che hanno iniziato una campagna d’informazione
in merito al canile comunale di prossima apertura, discuteranno sull’opportunità di un approfondimento della normativa sul randagismo, alla luce delle nuove problematiche che riguardano gli animali da compagnia. Zaccagnino, ancora, afferma che «oggi, non si tratta più solo di cani o di gatti che vengono abbandonati in strada, ma anche di altre razze che, entrate nelle famiglie e successivamente abbandonate nell’ambiente naturale, alterano l’equilibrio ambientale.
Un esempio su tutti, gli scoiattoli americani: protagonisti di un boom negli anni scorsi, acquistati per la gioia dei bambini, ma che, una volta stanchi di accudirli a casa, si è preferito abbandonarli nell’ambiente circostante, determinando con la loro presenza un grande squilibrio della fauna autoctona, essendo spesso più aggressivi dei roditori italiani». E ancora: «Con questo disegno di legge, la politica manifesta, forse per la prima volta, una reale sensibilità al tema dei costi dell’assistenza veterina-
ria. In futuro, parteciperemo, ove possibile, ad audizioni nelle commissioni regionali, provinciali e comunali competenti per apportare il nostro contributo nella applicazione della normativa sulla mutua per cani e gatti». Conclude Zaccagnino: «Soprattutto non deve essere dimenticato il fondamentale ruolo svolto dagli animali impiegati nelle terapie e attività per fini curativi e riabilitativi. Per queste e tante altre ragioni, è evidente la necessità di agevolare il pos-
sesso degli animali di affezione, nonché l’affido e la cura di quelli che vengono abbandonati, e l’opera encomiabile dei volontari che si prodigano, a proprie spese, nel mantenimento di tanti animali randagi ed abbandonati». E infine: «Sindaco Tripaldi ed ingegnere Fiore, abbiamo ben presente le vostre assicurazioni in merito all’apertura del canile comunale per la fine di novembre (smentite le voci che dicono di un ulteriore rinvio dell’apertura), e che tutto quello che scriviamo, sia recepito, soprattutto, da chi gestirà il canile nel prossimo futuro». provinciapz@luedi.it
Martedì 28 ottobre 2008
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A Muro riflessioni in occasione del X corso di speleologia
L’iniziativa del Comprensivo
Vucculi, tesoro nascosto tutto da riscoprire
A Bella un corso di educazione all’affettività
MURO LUCANO - In occasione del decimo corso di Speleologia, organizzato da gruppo speleologico di Statte e riconosciuto dalla Società Speleologica Italiana, le grotte dei Vucculi sono state al centro dell'interesse di scienziati e appassionati. Pino Mauro, direttore della scuola speleologica di Statte, nell'esporre gli obiettivi del corso, che ha visto coinvolti sette aspiranti speleologi, ha evidenziato la bellezza della cavità dei Vucculi, rimasta inalterata per circa dieci milioni di anni. Gli aspiranti speleologi e gli stessi professionisti delle cavità, durante l'escursione hanno dovuto attraversare anfratti e dedali strettissimi. «Una grotta prettamente tecnica - ha sottolineato Pino Mauro - e i corsisti che si sono addentrati all'interno dei Vucculi, hanno dovuto sostenere delle prove pratiche in altre cavità, dal punto di vista empirico più agevoli». Vincenzo Martimucci, presidente della federazione gruppi speleologici Pugliesi, ha spiegato le peculiarità della grotta dei Vucculi, definendola «di alto valore scientifico, didattico e unica nel suo genere, per la varietà di speleotemi presenti». «Lo sviluppo percorribile della grotta è di circa 1350 metri - afferma Martimucci - ha un dislivello di pressappoco 130 metri, mentre il tratto transitabile è lungo 600 metri e sono presenti tre pozzi profondi circa sette-otto metri, affrontabili esclusivamente con tecniche speleologiche» . La temperatura all'interno della grotta è costante-
La visita degli speleologi nei Vucculi di Muro Lucano
mente assestata sui cinquesei gradi durante tutto l'anno. La fruibilità dal punto di vista turistico dovrebbe prevedere degli interventi strutturali, ma il presidente Martimucci chiarisce che
Concorso intitolato al vescovo Mennonna Il vescovo Mennonna
MURO LUCANO - Il Baliaggio lucano dei Cavalieri di Santa Maria di Buenos Aires (OSMBA), presenta a Muro Lucano la prima edizione del Concorso d'arte dedicato a Antonio Rosario Mennonna, vescovo emerito di Muro Lucano. L’iniziativa ha origine da una forte motivazione: il riconoscimento di un percorso, sempre coerente, di vita e di fede nell’attuazione concreta e spirituale degli insegnamenti evangelici. Mennonna, Gran Priore Internazionale Spirituale dell’OSMBA, alla rispettabile età di 102 anni, con la sua giovanile fede, continua ad illuminare e confortare con la preghiera i cavalieri devoti alla Madonna di Bonaria. Mennonna, il più longevo vescovo italiano, ha festeggiato quest’anno l’ottantesimo anno di sacerdozio. La sua vita ha incrociato quella di nove Papi, molti dei quali li ha conosciuto di persona; ha ordinato più di 70 sacerdoti; ha scritto 15 libri e 11 lettere pastorali. Quattro le sezioni artistiche in concorso: Pittura, Arte fotografica, Scultura e Poesia. Stesso numero per le tematiche: Sacerdozio, Religione, Solidarietà, Pace. Il termine ultimo per la presentazione delle opere e delle liriche è la metà di novembre 2008. Maggiori informazioni sono consultabili e scaricabili dal sito appositamente allestito: http://www.concorsomennonna.altervista.org/.
bisognerebbe in primis monitorare il sito con delle centraline. «Si dovrebbe approntare uno screening a tutto tondo sulla grotta - osserva Martimucci - per constatare il
bioritmo della stessa e in seguito si potrebbe delineare la tipologia di interventi e l'inevitabile impatto ambientale che si provocherebbe». Lo studio sulle reazioni della cavità carsica, dovrebbe essere intensificato durante lo svolgimento dei lavori e nel momento in cui si riscontrasse un cambiamento morfologico sostanziale, le operazioni dovrebbero essere bloccate repentinamente. Forse la seconda via potrebbe essere individuata attraverso quel turismo d'elite, che vede protagonisti appassionati della speleologia e scienziati interessati ai fenomeni carsici. «Un libro, un documentario e una collaborazione con le università per la costituzione di un laboratorio didattico e di educazione ambientale - afferma Martimucci - potrebbe essere una strada, che non implichi lo stravolgimento del territorio e dia comunque lustro al paese». La sera dell'8 novembre, presso la sede della comunità montana Marmo Platano, si terrà un convegno sugli interventi di pronto soccorso in grotta e a tal proposito, l'8 e il 9 novembre, verrà simulata una azione di soccorso nella grotta dei Vucculi. La manifestazione, organizzata dall'associazione Spleo-club Marmo Platano all'unisono con il gruppo Spleo di Statte, «intende far conoscere ai cittadini le bellezze naturalistiche di una zona - dichiara Gerardo Ferrara Presidente dello Spleo-club Marmo Platano le cui potenzialità rimangono ancora inespresse». Giovanni Petilli
Cupparo (FI) difende la riforma della scuola POTENZA - Romano Cupparo, consigliere provinciale di Forza Italia verso il Pdl, difende a spada tratta la riforma della scuola proposta dal ministro Gelmini. «Sono una serie di misure di buon senso - afferma - già in vigore per esempio in Germania, Francia e Spagna e che tutelano in primo luogo i bambini: eppure la sinistra e i media compiacenti le hanno usate per polemiche e accuse infamanti. E' necessario reagire, con la forza della verità. La scuola si conferma il terreno scelto dalla sinistra per attaccare il governo Berlusconi, l'ultima spiaggia per cercare di mettere in difficoltà chi sta ben governando». Secondo il consigliere provinciale, infatti, «La tattica é la solita: spacciare falsità a ripetizione, obbligando noi e il governo a cercare di smentirle: occupare le scuole e cercare di allargare la protesta portando oltre la legalità le iniziative di protesta, allo scopo di cercare l'attenzione dei media e di provocare ulteriore confusione. I lea-
Romano Cupparo
der della sinistra cercano di recuperare a scuola il consenso che non hanno più nel Paese, con ogni mezzo. Da qui l'accusa di essere razzisti, dopo la mozione approvata alla Camera a proposito delle classi di inserimento per far imparare l'italiano ai bambini stranieri prima di includerli nelle classi ordinarie. In buona sostanza, c'è chi è al lavoro per costruire e chi invece continua solamente a cercare di distruggere».
Ragazzi e docenti che partecipano al corso
BELLA - Il nome è di quelli che incuriosiscono: “corso di educazione all’affettività”. E’ quello che, da ieri e nei mesi di novembre e dicembre 2008, andranno a frequentare i 47 ragazzi di quinta elementare di Bella, S. Antonio Casalini e San Cataldo e i 41 alunni di terza media. Come negli scorsi anni - afferma Mario Coviello, dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo di Bella - ha dato la sua qualificata disponibilità ad affiancarsi ai docenti di classe Ornella De Franco, pediatra dell'Asl 2 ed esperta di educazione alla sessualità, che lavora presso il Consultorio di Muro Lucano e conosce profondamente la realtà di Bella». Il corso si inserisce nelle attività di educazione alla salute coordinate da Lo Sasso dell'Asl 2 e seguite da Antonietta Moscato per la Direzione Regionale di Basilicata del Ministero dell'Istruzione. I professori Sabato, Balletta e Ciciani, anche con i materiali del programma di educazione alla pubertà “Tu domani” messi a disposizione dalla Lines, hanno affrontato nei mesi di settembre e ottobre il problema della crescita e dei cambiamenti dei preadolescenti che riguardano sia l'aspetto esteriore - si cresce in altezza, compaiono i brufoli, eterno tormento , i peli, cambia la voce, matura l'identità sessuale, - sia quelli interiori perché non si è più piccoli, ma non si è ancora adulti e si ha bisogno di ascolto, confronto dialogo. Di educazione sessuale in questi anni si è tornato a parlare con rinnovato interesse. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha posto una grande attenzione alla tutela del benessere sessuale ed affettivo della persona e la scuola sta sperimentando le “Nuove indicazioni della scuola Primaria e Secondaria di primo grado”, che hanno posto l'accento sull'educazione al benessere per attivare modalità relazionali positive con i compagni e con gli adulti, anche tenendo conto delle loro caratteristiche sessuali. La sessualità è vita. In tal senso dire educazione sessuale significa dire semplicemente educazione all'identità personale di genere ed al rapporto con l'altro/a . Essa inizia sin dai primi giorni di vita attraverso la pienezza e il calore dell'attenzione e delle pri-
me cure che il bambino e la bambina ricevono e per le quali cominciano a sviluppare sensazioni, emozioni, che evolvono più tardi, se la crescita è equilibrata nella capacità di amare. «La scuola - continua Coviello - che prende tanto spazio di vita dei ragazzi, è il luogo privilegiato nel quale questa educazione può continuare con la collaborazione dei genitori, primi responsabili della crescita dei figli». Il dirigente scolastico ha presentato il progetto di educazione all'affettività alle famiglie nel corso delle feste di accoglienza, e tutti i genitori interessati hanno autorizzato le attività. De Franco avrà con i genitori disponibili un colloquio alla fine degli incontri per confrontarsi con loro sui risultati ottenuti. La dottoressa, anche con l'utilizzo di diapositive, nel corso di tre incontri dalle 8,30 alle 11 per la scuola media, con cadenza settimanale, ogni lunedì, si confronterà con i ragazzi per far prendere loro coscienza dei cambiamenti in atto e delle loro conseguenze. Gli alunni della quinta elementare avranno tre incontri con l'esperta, uno per ciascun plesso, al termine di un percorso educativo che sarà portato avanti dalle docenti di classe. Gli incontri di classe, attraverso il dialogo , tenderanno a rassicurare ciascuno sulla normalità dei processi, per far interiorizzare il valore e l'unicità del proprio essere e delle relazioni possibili tra coetanei e con gli adulti. Attraverso il dialogo e il confronto, i ragazzi, con la guida dell'esperta e delle docenti di classe che hanno imparato a conoscere ciascuno di loro, impareranno a riconoscere in sé e negli altri stati d'animo, sentimenti ed emozioni, momenti di benessere e di malessere sia fisico che psicologico e soprattutto, in un clima favorevole, avranno la possibilità di porre domande, di fugare dubbi e paure con informazioni corrette. I giovani vivono in una società che spesso non crede in loro, nelle loro potenzialità. Devono quindi essere loro stessi a trovare dentro la forza di scegliere la loro vita e fare in modo che sia fantastica. Il progetto di educazione all'affettività si pone il grande obiettivo di far conoscere a ciascuno se stesso anche per star bene con gli altri.
MartedĂŹ 28 ottobre 2008
28 Lauria Il sindaco Antonio Pisani: ÂŤIl paese deve ritornare a essere “normaleâ€?Âť
Crisi, parziale ricomposizione La maggioranza apre la verifica e si da 10 giorni di tempo LAURIA - Molto vivace il consiglio comunale di ieri sera. Non sono mancati colpi di scena e commenti al vetriolo. L'assise comincia con una sorpresa. Prima ancora di trattare l'ordine del giorno, l'assessore Mario Lamboglia chiede una sospensione senza spiegarne i motivi. L'intervento di Mariano Pici mette tutti d'accordo e prima della sospensione è il primo cittadino a prendere la parola. Il sindaco nel suo intervento e in maniera provocatori che: Sono ancora in attesa di sapere le motivazioni che hanno spinto i 4 assessori a dimettersi. Cala il gelo in sala. Dopo l'intervento del primo cittadino viene data la sospensione. Doveva durare solo 5 minuti in realtà il folto pubblico accorso nell'aula consiliare ha dovuto aspettare quasi un'ora prima che i lavori ricominciassero. L'immagine di Pisani solo nei banchi del governo è emblematica per capire la crisi in atto al Comune. Nella pausa i socialisti, con i popolari uniti e il Pd hanno elaborato un documento che alla ripresa dei lavori è stato letto da Antonio Casentino, capogruppo in consiglio del Partito democratico. Le forse politiche che compongono l'alleanza del centrosinistra a Lauria - si spiega nel documento a metà del percorso di legislatura ritengono necessa-
LE TAPPE DELLA CRISI
Dalle dimissioni alla questione “delega�
Il consiglio comunale di ieri
ria una verifica politicoamministrativa che possano rilanciare le attivitĂ dell'esecutivo. In particolare i partiti, nel ribadire il valore strategico dell'alleanza ritengono fondamentale un'approfondita analisi sulle seguenti questione: fondi europei e investimenti, politiche scolastiche, organizzazione uffici e piano assunzione, regolamento urbanistico, area industriale Galdo, cantieri autostradali, aree cimiteri, terremoto, metodo di governo e informazione ai partiti. La messa a punto di stringenti percorsi amministrativi che portino alla risoluzione della problematiche evidenziate si potranno estendere alla valutazione degli assetti. I par-
titi - conclude il documenti si impegnano a completare la verifica entro la prima settimana di verifica entro la prima settimana di novembre e impegnano gli amministratori a un’azione di governo che si interessi esclusivamente degli atti ritenuti urgenti e indifferibiliÂť. Il sindaco dal canto suo nel suo ultimo intervento, ha ricordato il debito fuori bilancio che ha dovuto affrontare. ÂŤIl chiarimento su questa tematica deve essere fatto, dobbiamo capire cosa è successo perchè questo non avvenga piĂš. Il Comune di Lauria deve avere un’organizzazione “normaleâ€?Âť. Pasquale Crecca provinciapz@luedi.it
7 ottobre esce un documento “al vetrioloâ€? dei Popolari Uniti che chiede un cambio di passo nell'amministrazione comunale di Lauria. ÂŤLa cittĂ ha bisogno di affrontare alcune questioni che non possono piĂš attendere come una rivisitazione profonda della pianta organica , la stabilizzazione degli lsu, i concorsi per i vigili urbani. Bisogna con urgenza affrontare vitali questioni alle quali è legato il futuro della cittĂ come il regolamento urbanistico e piĂš in generale i lavori pubblicÂťi. 15 ottobre . Colpo di scena nel palazzo counale. Cinque dei sette assessori della giunta guidata da Antonio Pisani presentano al protocollo le proprie dimissioni. Si tratta del Vice Sindaco Domenico Di Lascio, con delega alla ricostruzione e urbanistica, Giacomo Reale, assessore al Bilancio e alla programmazione e tributi, Giuseppe Armentano, assessore alle politiche sociali e sanitĂ , Nicola Caimo, assessore igiene del territorio, energie alternative e ambiente, Giacomo Palladino, assessore esterno al lavoro, all'industrializzazione e alle attivitĂ produttive. Tutti e cinque fanno parte del Pd. Il sindaco in una lettera chiede al presidente del consiglio Domenico Cirigliano la convocazione di un Consiglio comunale urgente per approfondire le cause e gli sviluppi di una gravissima crisi politica istituzionale aperta dalle dimissioni degli assessori. Le dimissioni -sostiene Pisani- non sono conseguenti ad un contrasto con il sindaco bensĂŹ ad una forte dialettica interna al Pd 16 ottobre gli assessori si trincerano dietro il silenzio stampa. “Devo confermare -sostiene Pisani- che non c'è stata sintonia con assessore Caimo sul problema della discari-
Lauria, deteneva hashish Arrestato trentaquattrenne LAURIA - Un arresto e 203 grammi di hashish sequestrati. E' questo il risultato dell'attività svolta dalla guardia di finanza di Lauria, per il contrasto e la repressione del traffico di droga. Domenica mattina ennesimo arresto di un corriere di droga, trovato in possesso di un ingente quantitativo di stupefacente, sul tratto autostradale dell'A3 i militari del Nucleo Mobile della Tenenza, un reparto dedito totalmente al controllo del territorio e al contrasto dei traffici illeciti di sostanze stupefacenti, hanno proceduto al sequestro di circa 203 grammi di hashish (vedere foto a lato) trasportato da un giovane cosentino, R.F. 34enne, proveniente dal napoletano, insieme ad un altro giovane, dove si era recato per l'acquisto di droga da smerciare ai propri clienti. Il giovane, che aveva occultato le tavolette di droga tra le foderine del sedile anteriore, durante il controllo all'autovettura, aveva mostrato segni di nervosismo. Successivamente la scoperta. Inizialmente il giovane aveva cercato di proclamare la propria estraneità in merito all'involucro contenente ben due tavolette di stupefacente, ma di fronte all'evidenza delle sue responsabilità ha ammesso di essere un corriere. L'uomo è stato tratto in arresto per illecita detenzione di sostanze stupefacenti e il pubblico ministero presso la procura della repubblica di Lagonegro ne ha disposto l'accompagnamento presso la casa circondariale di Sala Consilina An-
che all'altro occupante dell'autovettura Renaul Modus, F.L. 41enne, anch'esso originario del cosentino, sono stati rinvenuti 3 grammi di marijuana, nascosta all'interno di un indumento intimo indossato e, pertanto, è stato segnalato alla Prefettura di Cosenza. Sempre i finanzieri di Lauria, nei giorni scorsi, avevano fermato un giovane residente a Belsito, nel cosentino, M.C. 41enne e in seguito al controllo della Ford Fiesta avevano rinvenuto un pacchetto di sigarette contenente 4 grammi di cocaina e 1 grammo di hashish giĂ frazionato e quindi destinato ad un uso non esclusivamente personale. L'uomo è stato denunciato all'autoritĂ penale di Lagonegro. Ancora, P.F. di origine siciliana, è stato segnalato alla prefettura di Enna perchè trovato in possesso di 2 grammi di cocaina. Continuano, intanto, le indagini delle fiamme gialle per capire quali sono i canali di approvvigionamento della droga al fine di stroncare lo spaccio di stupefacenti destinato ai giovani. Proficuo anche il controllo del territorio mirato alla repressione del fenomeno della contraffazione. In due distinte operazioni, sono stati sequestrati complessivamente circa 300 tra capi e accessori contraffatti, riproducenti note griffe e supporti audiovisivi sprovvisti del marchio “Siaeâ€?. Due cittadini extracomunitarisono stati denunciati e segnalati alla procura della repubblica di Lagonegro. Emilia Manco
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ca. La crisi non è assolutamente legata all'affidamento dei lavori per la discarica relativamente alla quale le forze politiche non hanno alcuna competenza amministrativa.� 18 ottobre cominciano a delinearsi i veri motivi della crisi. Si tratta di divergenze tra il sindaco e il Pd su una delibera per l'assunzione di un dirigente dell'ufficio tecnico. Le divergenze tra il Pd e il sindaco sarebbero legate a una diversa visione sulla riorganizzazione complessiva della macchina comunale inceppata nelle sue funzioni da vistose assenze negli organici. 20 ottobre vertice di maggioranza che affronta i temi sul tappeto. Il Sindaco non cede dalle sue posizioni. Prima fumata nera.. 22 ottobre si riunisce il consiglio dei capigruppo che convoca per il ventisette e ventotto ottobre ben due consigli comunali. Il consiglio del ventisette si occuperà all'ordine del giorno esclusivamente della crisi politica. 22 ottobre nuovo vertice di maggioranza che prosegue fino i tarda serata. Rottura del tavolo di trattative. Il consigliere di minoranza e vicepresidente del consiglio comunale Nicola Schettini annuncia le proprie dimissioni dal gruppo del Popolo delle liberta . 24 ottobre si susseguono gli incontri per scongiurare la caduta della giunta. Chiesto un ripensamento sulla delibera. Il sindaco Pisani difende la sua scelta. Si tratta- ribadisce Pisani- del doveroso completamento di una impostazione fatta dalla giunta che mi ha preceduto. 25 ottobre gli assessori dimissionari hanno partecipato nelle giornate della crisi ad alcune riunioni di giunta. p. c.
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MartedĂŹ 28 ottobre 2008
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A Ruvo sono tre gli ultracentenari
Parla una paziente che elogia l’ospedale oncologico
Cento candeline per nonno Giuseppe Vedola
Rionero in Vulture, una storia di buona sanitĂ grazie al Crob
RUVO DEL MONTE - E sono tre. SarĂ l’aria o per quello che si mangia, ma a Ruvo del Monte gli ultracentenari dono di casa. Dopo Donata Maria Crecca e Mariantonia Blasucci entrambe di 103 anni, entra nella particolare classifica anche Giuseppe Vedola che nella giornata di domani festeggerĂ il secolo di vita. ÂŤUn tale evento - si psiega in una nota del Comune - non può passare sottotono, cosĂŹ gli verrĂ fatta una grande festa comunitaria, con la partecipazione di autoritĂ , istituzioni, Associazioni e rappresentanza delle Scuole, presso la Sala consiliare del comune, alle ore 11,30, durante la quale, il sindaco, a nome dell'Amministrazione comunale, consegnerĂ all'arzillo nonno una targa ricordo ed una pergamena con la seguente epigrafe: “Seni debetur veneratio - A Giuseppe Vodola (nato il 29/10/2008) primo cittadino maschio ad aver raggiunto l'ambito traguardo di vita del 100 anni, congratulazioni ed auguriâ€?. Sia per il traraggiunto, sia quale segno di riconoscenza per il suo impegno sociale e civile (basti pensare, che ad aprile scorso, - nonostante la sua veneranda etĂ - rispettoso delle istituzioni, si è recato alle urne a votare per le elezioni politiche 2008)Âť.
MELFI - Per tante storie di mala sanità che si verificano in tutta Italia ve ne sono altre che invece sottolineano la professionalità raggiunta dalle strutture ospedaliere di Basilicata. Il racconto è quello di una’anziana signora di Melfi che sta eseguendo un ciclo di radioterapia presso l’ospedale di Rionero in Vulture. Per un totale di diciannove giorni consecutivi – spiega Paola Castellano – dovrò recarmi presso un reparto dell’ospedale rionerese dove sto curando una fase post operatoria. Sono ammirata dalla pulizia, l’organizzazione e la professionalità raggiunta in questo nosoco-
mio ed in particolare dal reparto che frequento, ormai quotidianamente, da una settimana. Infermieri e medici sono straordinari per umanità ed educazione, rispondono a tutte le nostre domande con chiarezza e pazienza. Capisco perchÊ arrivano a Rionero pazienti da tutto il sud del Paese. Ho conosciuto gente di Pontecagnano, Foggia e Salerno che si curano in questa struttura dove tutto funziona perfettamente e la qualità del servizio erogato non ha eguali. Non si difetta nemmeno in puntualità . Come me – aggiunge la signora Castellano – altri pazienti hanno un nu-
mero di riferimento che viene scandito da appositi altoparlanti nel momento in cui dobbiamo entrare nelle stanze per la radioterapia. Prima di tornare a casa ci viene comunicato un orario indicativo durante il quale saremo chiamati ad effettuare la seduta. Il margine di errore non ha mai superato il quarto d’ora. Nel mio caso, per esempio, arrivo a Rionero alle dodici e trenta e quindici minuti dopo sono puntualmente sul lettino in reparto. Evitiamo stress inutili e code faticose. L’esempio di questa struttura andrebbe imitato da moli altri ospedali. vi. la.
Ginestra e Ripacandida
Acqua, lavori alla conduttura NELLA giornata di oggi verranno realizzati lavori di manutenzione straordinaria sulla condotta adduttrice che rifornisce i serbatoi idrici cittadini di Ginestra e Ripacandida. I lavori avranno inizio alle ore 7.30 e la loro ultimazione è prevista per le ore 16.30. Pertanto si potrebbero avere disservizi.
EVENTI
Melfi, grande successo di pubblico per la Falconeria MELFI – Si è confermata una grande attrazione turistica. A migliaia le presenze che nell’ultimo week-end hanno affollato la città federiciana per la manifestazione dedicata alla Falconeria. Momenti di svago ma anche un importante momento di confronto e di approfondimento sulla figura e l’opera di Federico II, alla base del XV convegno nazionale di falconeria, che si è svolto nel weekend nello splendido scenario del Castello. Oltre ai convegni uno dei momenti piÚ importanti è stata la visita degli eredi degli Altavilla. Il raduno invece, è ormai appuntamento fisso per autori, letterati, per i ricercatori e gli storici che continuano a studiare un personaggio cosÏ variegato, complesso oltre che straordinario come l’imperatore svevo. Dopo i saluti del nuovo Prefetto Luigi Riccio, del Sindaco di Melfi Navazio e di Gianpiero Perri, Direttore dell’Apt, con tutti a sottolineare il valore del contesto e il ruolo sempre attivo, e attrattivo per la città di Melfi e l’intera zona, di Federico, del suo maniero e di tutto quello che di lui è noto oltre che ancora da scoprire ed approfondire. Un ruolo sottolineato anche dal Presidente della Comunità Montana Bufano, che ha chiesto un lavoro
Da sinistra la principessa d’Altavilla e gli arcieri. Sopra la benedizione dei rapaci e l’entrata dei cavalieri (Foto Zenti)
sempre piĂš attivo e di raccordo sul territorio tra istituzioni, per dare nuovo valore a tutta l’area, a Monticchio, Melfi ed anche Venosa, ai prodotti dell’area ed ÂŤal binomio forte tra natura e cultura, che sempre piĂš deve di fatto essere alla base dell’agire comune, per l’ulteriore crescita ed affermazione del Vulture tuttoÂť. I passi successivi, nel convegno, sono stati disegnati dalla ampia, importante, approfondita relazione tenuta dallo storico cittadino, Enzo Navazio, che ha trattato della “RealtĂ delle Cronache e l’immaginario medievale nelle
vicende di Federico II�. Egli, partendo da studi di tempi, ere e autori diversi, ha tracciato uno spaccato dell’essere grande di Federico II, passando attraverso quello che è il vero dell’imperatore svevo ma anche il tanto immaginario che su di lui si è costruito, detto, scritto per aumentare ancora di piÚ l’alone di grandezza suprema di colui che a Melfi, nel suo Castello, poi ha proclamato nel 1231 le Costituzioni Melfitane valide per tutto il regno, che andava dalla zona di poco fuori Roma, a tutta la Sicilia. Antonio Baldinetti
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Martedì 28 ottobre 2008
30
Lavello Faldoni e carte abbandonati a se stessi
«Archivio comunale nel caos» La denuncia di Pettorruso LAVELLO - Sembra davvero andare di moda, negli ultimi tempi nella cittadina dauna, la denuncia di storie di sprechi e mala gestio nella pubblica amministrazione . Questa volta una storia di sprechi ed incuria. A segnalarla ancora una volta gli esponenti della lista di opposizione Primavera Lavellese. Riflettori puntati sull'archivio comunale ovvero su documenti, carte, delibere, ordinanze , pezzi di storia della pubblica amministrazione lavellese. Fascicoli in disordine, carte ufficiali del Comune di Lavello sparse in terra e decine e decine di faldoni in cassette di plastica , sono lo spettacolo che appare visitando l'archivio comunale. Un archivio ormai smembrato tra il Palazzo di Città, la biblioteca ed il centro sociale. Numerosi sono stati, nel corso degli anni, i traslochi
A destra Pettorruso nell’archivio. A sinistra e in basso alcune immagini dei faldoni presenti nella struttura comunale
che ha dovuto subire a seguito di allagamenti e di incendi presso il centro sociale. Ciò che resta di anni ed anni di storia, di raccolte, di
antiche carte è un cumulo di faldoni riversi in cassette per la frutta. Per la cronaca solo qualche anno fa, con al governo la giunta di centro sinistra
guidata da Antonietta Botta, il comune di Lavello con delibera conferì incarico al dottor. Ezio Lavorano di Venosa per l'archiviazione e la catalogazione dei documen-
ti ufficiali dell'ente. Quello che resta del copioso lavoro dell'archivista e delle migliaia di euro stanziate per il suo pagamento è evidente.
«All'epoca in cui fu conferito l'incarico - spiega Antonio Pettorruso - polemizzai sul fatto che nonostante la presenza di giovani qualificati del posto, l'ammionistrazione Botta scelse un forestiero per l'affidamento del lavoro di catalogazione e sistemazione dell'archivio storico del comune di Lavello». «Oggi - conclude - a distanza di anni assistiamo ad una ennesima storia di sprechi ed abbandono. Mi auguro, a questo punto, solamente che il futuro incarico sia conferito a qualche professionista locale». Daniele Masiello provinciapz@luedi.it
Venosa Parla l’assessore al ramo della città oraziana, Roberto Preite
«Migliorata la viabilità rurale» Diversi gli interventi operati dall’amministrazione
Una delle strade rurali inaugurate qualche tempo fa
VENOSA - Sono in corso di realizzazione nuovi e importanti progetti di miglioramento delle più importanti strade di campagna a Venosa. Assicurazioni in tal senso
sono state fornite dall'Assessore comunale all'Agricoltura, Roberto Preite: «Utilizzando anche finanziamenti esterni- evidenzia l'assessore Preite stiamo facendo il possibile per rende-
re funzionale e fruibile, da parte di tutti gli agricoltori di Venosa, la viabilità rurale della città». Sono interessati ai lavori di miglioria ed ammodernamento delle vie rurali della cittadina oraziana le Contrade di Iatta, Mugnolo, Cirigliano ed Iscalunga: un'estesa area nella quale uliveti e vigneti sono le colture predominanti. Partendo proprio dalla C. da Mugnolo che presenta meno vigne per poi, successivamente alla vendemmia,
interessare le altre zone indicate: il tutto per un costo di 1.200.000 euro. Dopo l'interruzione di circa un anno, sono ripartite anche le opere di sistemazione ed ammodernamento della viabilità nelle zone di Iatta, Piani di Camera e Matinelle. «Si tratta di lavori che interessano proprio le zone cosiddette Doc dell'Aglianico in agro di Venosa- ha sottolineato l'assessore Preite . Un'opera perciò di rilevante importanza per tutto il
Venosa, uniti dalla Parola di Dio VENOSA - La religione come fattore che non divide ma come elemento che unisce. Questa la filosofia che ha indotto la Chiesa Evangelica Metodista e le Parrocchie di venosa hanno allestito nel salone della Parrocchia Immacolata di Venosa la “Mostra della Bibbia”.Sono stati esposti cartelloni che riportano alcune delle piu significative immagini di manoscritti ed edizioni a stampa delle due mostre sulla Bibbia promosse a Roma nel 2000 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali: “I Vangeli dei Popoli”, curata dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, che presentava i testi del Nuovo Testamento dalle origini fino all'arrivo della stampa; la “Parola che cambia il mondo”, curata dall'Alleanza Biblica Universale in collaborazione con la Biblioteca Apostolica Vaticana,che presentava i testi biblici dalla stampa al computer (1400-2000). I testi della Bibbia, dunque, come area comune tra cattolici e protestanti, che alimentano le radici della fede e ispirano le azioni della vita quotidiana. Un modo concreto per percorrere la strada che porta verso l'unità, partendo da tutto quello che si ha in comune, che uniscono, e non enfatizzando le differenze, che dividono. A conclusione della mostra i fedeli della Chiesa Evangelica
Un momento tra il pastore metodista Luca Anziano e don Vincenzo Vigilante, parroco della cattedrale
Metodista e della Parrocchie di Venosa si sono trovati nel salone dell'”Immacolata” per pregare insieme e ascoltare la voce di un parroco e quella di un pastore sullo stesso tema: “La Bibbia Parola di Dio per l'oggi”. E, insieme hanno pregato recitando il salmo 118 ascoltando poi il commento su un brano del Vangelo tratto dal Sermone della Montagna. «Qual è il nostro tempo? E' il momento dell'ascolto o della pratica?- si è chiesto Luca Anziani, pastore della Chiesa Evangelica Metodista-E' il momento della crisi economica, sociale, ideologica. Se non si hanno radici profonde, si rischia di cadere
non solo dal punto di vista umano, ma anche fino al punto di mettere in discussione il nostro rapporto con Dio. Dobbiamo farci guidare da ciò che Dio ha fatto!” Ulteriori stimoli alla riflessione sono stati dal parroco della Cattedrale di Venosa: «Dobbiamo costruire la casa della nostra fede sulla roccia, facendo gradualmente i pilastri che reggono le intemperie nutrendoci della parola di Dio - ha sostenuto don Vincenzo Vigilante - Perché traballano le famiglie? Ci dimentichiamo del cemento della Parola da mettere nella vita a due». giu. orl.
settore agricolo e, soprattutto, per il comparto vitivinicolo che, non vi è bisogno di confermarlo, rappresenta il volano di tutta l'economia agricola della Nostra Città». Le opere di sistemazione della viabilità rurale non si fermano a queste zone. Sono da poco terminati, per un costo di 220.000, i lavori di sistemazione delle strade ex Alsia nelle Contrade di Creta Rossa (Iatta) e Boschetto San Domenico: quest'ultima in continua-
zione dei lavori che hanno interessato l'ammodernamento (terminato lo scorso inverno) della strada di Ripa Potenza. Prossimamente partiranno i lavori alla strada che raggiunge Contrada Spagnolo, per una spesa di 100.000, e, quelli che interessano la strada di congiungimento tra Boschetto San Domenico e Ponticchio Piccolo, per la somma di 15.000. Giuseppe Orlando provinciapz@luedi.it
Palazzo, venerdì di scena la sagra del vino novello PALAZZO S.GERVASIOOrganizzata dall'Associazione turistica Vivi Palazzo in collaborazione con l' Arci Vibonati Club Venerdì 31 in Corso Manfredi si terrà la 2° Sagra del Vino novello, castagna e grano cotto. «Con questa iniziativa vogliamo far riscoprire e gustare le specialità enogastronomiche locali. Dalle 18, infatti, in Corso Manfredi sarà possibile degustare crespelle di vino cotto, vino novello, grano con vin cotto e dolci con castagne, - ci anticipa e Savino A.Italiano, Presidente di “Vivi Palazzo”- Nel corso della manifestazione riproporremo anche antichi giochi e tradizioni popolari. Intendiamo utilizzare questa occasione per fornire momenti di aggregazione e per stimolare tutta la cittadinanza ad impegnarsi nella difesa delle nostre radici contro lo
spopolare di tradizioni americane di questo periodo che non ci appartengono assolutamente. Il nostro intento- continua Italiano- è sempre più quello di salvaguardare e pubblicizzare antichi e nuovi produzioni e prodotti che, attraverso i momenti tipici possano concorrere al rilancio di questi settori negli ultimi anni scarsamente considerati dal commercio ed al contrario apprezzati dalla popolazione». La giornata sarà allietata da animazione ed intrattenimenti con i bambini che, saranno impegnati nella preparazione di antiche zucche e giochi popolari. Saranno anche esposti prodotti artigianali locali. Esibizioni musicali faranno da colonna sonora alla manifestazione, contribuendo a creare una atmosfera particolare di festa. g. o.
Matera Martedì 28 ottobre 2008
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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440 Matera
Oltre sette ore di ansia, l’auto dell’uomo in bilico sulle rocce della Gravina
Salvataggio estremo a lieto fine Cade nel vuoto un pensionato di 63 anni di Laterza SONO state necessarie oltre cinque ore per recuperare dal greto del torrente Gravina il sessantatreenne F. L.. Solo alle 17,15, di ieri dopo diversi tentativi, un elicottero dei Vigili del Fuoco arrivato da Roma Ciampino, è riuscito a portare in salvo il pensionato di Laterza. La zona impervia in cui era caduto ha reso particolarmente difficoltose le operazioni di recupero. L. era vivo ma non ricordava nulla di quanto accaduto. Presentava una ferita sulla fronte, una frattura al bacino, escoriazioni e ferite agli arti inferiori. Ciò rendeva impossibile il trasporto a braccia e sono state contattate unità di elisoccorso della Marina militare e dei Vigili del fuoco appositamente attrezzati per la specificità del recupero. Sono in corso le indagini della Squadra mobile, diretta da Nicola Fucarino, che ha coordinato in loco le operazioni di salvataggio, per determinare le cause dell'infortunio ed escludere eventuali responsabilità penali di terzi. Provvidenziale è stata la curiosità di alcuni muratori che, alle 10 di ieri, mentre effettuavano lavori di ristrutturazione nella parte retrostante della cattedrale, hanno notato alcuni luccichii dal fondo della Gravina: hanno constatato che si trattava dei riflessi di una Opel Astra che giaceva in bilico sulla scarpata, dopo esservi precipitata da un'altezza di circa 150 metri, nel Parco delle chiese rupestri (in linea d'aria di fronte la chiesa di Madonna delle Vergini). Gli agenti della squadra Volanti e i i carabinieri del reparto Radiomobile, giunti
sul posto per un sommario esame, all’inizio non hanno rilevato traccia di eventuali occupanti. Ad una piu attenta ed ampia ricognizione,si sono accorti di un corpo, parzialmente occultato dalla vegetazione, che giaceva immobile sul greto del torrente Gravina. Cubi di cemento armato impediscono l'accesso dell'area in macchina. Probabilmente, il pensionato ha aggirato con l'auto i blocchi da un passaggio laterale. Per questo, non è escluso il tentativo di suicidio. E' verosimile, secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, che L. abbia tentato di lanciarsi con la macchina nel torrente Gravina, che qualcosa abbia impedito la corsa del veicolo e che l'uomo si sia lanciato nel vuoto. Increduli i tre figli e la moglie. Quella di L., operaio dell'Ilva in pensione, sembra sia una famiglia senza problemi, come hanno confermato alcuni amici dell'uomo giunti sul posto: ieri, alle 11,30, era atteso da una zia per portarle la spesa. A spezzare la tranquillità familiare, invece, è stata la telefonata delle forze dell'ordine per avvertire del ritrovamento dell'auto. Alle operazioni di soccorso hanno collaborato sanitari del 118, una squadra di rocciatori della Protezione civile che stava facendo un'esercitazione ad Altamura, i vigili del fuoco del Saf e gli uomini del Soccorso alpino. L. è ricoverato in prognosi riservata nell’ospedale Madonna delle Grazie. Rossella Montemurro Michelangelo Ferrara
Le operazioni di soccorso per salvare l’uomo (foto Videouno)
32 Matera La maggioranza senza Genchi e Pentasuglia perde pezzi. Buccico: «Abbiamo i numeri, andiamo avanti» Martedì 28 ottobre 2008
Parcheggi, tariffe invariate Ok dal Consiglio agli indirizzi per un nuovo bando E’ STATO approvato con 23 voti favorevoli e 9 contrari l’atto di indirizzo per il nuovo bando sui parcheggi che ora potrà essere predisposto dal dirigente comunale Franco Gravina. Molte le novità introdotte nel pomeriggio di ieri dal Consiglio comunale che, come era prevedibile, ha anticipato al primo punto proprio la questione parcheggi. Duro soprattutto in avvio il confronto tra il sindaco e l’opposizione, da un lato la richiesta di Braia (su cui poi concorderà anche Genchi) di ritorno della pratica in commissione e dall’altro l’intervento di Buccico che ha tagliato di netto qualsiasi polemica: «non riuscirete a non fermare le proroghe, si tratta di un regime inaccettabile che non può più continuare. La nostra proposta può risultare emendabile, ma oggi noi approveremo l’indirizzo per il bando sui parcheggi» ha chiosato Buccico affermando anche che «è mia intenzione eliminare l’onerosissimo servizio di notifica delle multe di cui i vigili si servono». Poi l’attacco politico: «bisogna essere chiari e dire che noi oggi stiamo affrontando con atti di indirizzo sottoposti all’attenzione del Consiglio una questione che nel 2003 è stata decisa da un atto di giunta che ha ripreso in toto quanto richiesto dal dirigente. Una pagina da dimenticare che è giusta venga conosciuta». L’attacco di Buccico è stato rintuzzato da Giammetta che ha ricordato come le scelte della precedente amministrazione furono obbligate: «visto che ci trovavano di fronte la necessità di affidare ad un unico gestore i servizi di parcheggio che invece toccavano a tre gestori e i tempi di scadenze dei tre servizi erano diversi. Da qui nacque l’esigenza del provvedimento in giunta». Molto critico sull’iter dell’atto di indirizzo anche il consigliere di Città Domani Domenico Genchi che ha fatto un intervento per richiedere il ritiro della pratica: «sono stati posti una serie di fondamentali interrogativi sulle cifre che attengono a questo bando. Il primo nello scorso mese di maggio» ricorda il consigliere Genchi, «da allora sono passati 175 giorni e altre due volte ho provveduto a reiterare i miei quesiti che sono rimasti insoddisfatti. Eppure rispondere è un obbligo di legge. E’ per questo che non ho gli elementi sufficienti per poter valutare l’atto di indirizzo e chiedo un ritorno in commissione. Poi ci sono dubbi, quesiti
No ad applicare il codice civile
Le modifiche approvate in Consiglio Il sindaco di Matera Emilio Nicola Buccico
La riunione del Consiglio comunale di ieri durante l’intervento del consigliere Genchi (foto Videouno)
Il sindaco attacca «Stop alle proroghe metteremo fine a questo regime che è inaccettabile» e opportunità sulle quali è doveroso discutere». Lo stesso Genchi e il suo collega Pentasuglia (assente ieri) non hanno partecipato alla votazione confermando anche l’esistenza di un vero e proprio caso politico. Sottolineato dal capogruppo del Pd Aldo Chietera nella sua dichiarazione di voto. A Chietera ha ritenuto di dover rispondere direttamente il sindaco Buccico: «i consiglieri Genchi e Pentasuglia possono fare quello che ritengono più opportuno. Questa maggioranza c’è ed andrà avanti nel suo lavoro per tutta la legislatura. Ci sono tutte le condizioni per continuare ad andare avanti» ha concluso Buccico che ha lasciato chiaramente intendere di voler proseguire per
Passa l’emendamento per dare in gestione anche il parcheggio di viale Nazioni Unite se ci sarà il collaudo
la propria strada indipendentemente da Genchi e Pentasuglia. Insomma il sostegno di Città Domani in Consiglio non è indispensabile (questa la lettura politica) e il sindaco va avanti comunque anche perchè ora con il sostegno dei quattro consiglieri dei Circoli della Libertà i numeri ci sono eccome. Ciò che resta da capire è se questa situazione avrà, come sembrerebbe logico, conseguenze politiche o se tutto continuerà e proseguirà nella più generale ed apparente normalità. Per quanto riguarda poi l’esame dei diversi emendamenti il sindaco e la maggioranza hanno concordato sull’opportunità di non modificare l’attuale tariffa oraria che è posta a 0,70 centesimi di euro confermando la frazione d’ora
ad un costo minimo di 0,20 centesimi e con un tempo di tolleranza di 20 minuti. Il sindaco però, e con lui la maggioranza, malgrado le insistenti proposte della minoranza non ha accettato di applicare il codice civile e non più il codice della strada per la sanzione: «ci sono state una serie di norme che ci invitano a comportarci così per evitare successivamente altri problemi». Accettata invece l’ipotesi di introduzione nel bando anche degli stalli, 545, che costituiscono il parcheggio di viale delle Nazioni Unite «a patto», ha aggiunto il sindaco, «che venga fatto il necessario collaudo nei tempi dovutii che comunque dovrebbero essere molto brevi». Piero Quarto p.quarto@luedi.it
SONO diversi i contenuti e le proposte di modifica dell’atto di indirizzo predisposto dall’Amministrazione comunale. Proposte che spesso avevano una radice comune ma che hanno aperto in più casi la discussione all’interno dell’assise comunale. Dove comunque, è bene sottolinearlo, il confronto è stato serrato ma anche sereno nonostante maggioranza e opposizione abbiano mantenuto le rispettive prerogative e nel merito molte delle indicazioni finivano sostanzialmente per coincidere. Tra gli emendamenti approvati ha fatto da sintesi quello presentato in Consiglio da Augusto Toto per i Circoli della Libertà che richiede «di inserire ai circa 1050 posti a pagamento già inseriti i 545 del parcheggio coperto di viale delle Nazioni Unite che nei prossimi giorni verrà collaudato e che sono così suddivisi: 509 per le auto, 32 per le moto e 4 per gli autobus». La proposta di Toto già presentata ed approvata nella sostanza anche dal consigliere Lapolla va poi oltre aggiungendo: «bisogna prevedere una tariffa oraria così articolata cioè 70 centesimi per le autovetture con frazionamento della tariffa fino a 20 centesimi per periodi di sosta inferiori all’ora, con l’eccezione del parcheggio di viale delle Nazioni Unite dove la tariffa sarà di 50 centesimi l’ora senza alcun frazionamento della tariffa, per le moto 50 centesimi con l’eccezione anche qui», continua Toto nella lettura del suo emendamento, «di viale delle Nazioni Unite dove sarà di 30 centesimi ed un aumento, infine, della tariffa dei pullman a 8 euro». Tra le altre proposte è stata approvata quella del consigliere Braia che prevede di «riservare parcheggi gratuiti in misura percentuale così come previsto dalle attuali norme». Confermata anche l’approvazione di una norma per la salvaguardia dei livelli occupazionali. Bocciata infine la proposta del consigliere Trombetta di «riconoscere ai residenti del centro storico la possibilità di parcheggiare negli stalli blu a titolo non oneroso». p.quarto@luedi.it
Pochi posti per le auto e difficoltà per la numerosa presenza di vetture sui marciapiedi
Via Casalnuovo, disagi continui per i residenti SEMBRA essere calato il sipario sulla questione del parcheggio di via Casalnuovo con tutti i disagi che ormai da diversi mesi i residenti si trovano a vivere per l'assenza di posti auto. Il parcheggio che garantisce una capienza per 50 autovetture è stato chiuso diversi mesi fa (ufficialmente) per motivi di sicurezza legati alla stabilità dell'edificio. fino ad allora la struttura era gestita da una cooperativa sociale che ha dovuto licenziare gli addetti a quel servizio. Dalla chiusura, parcheggiare in via Casalnuovo è praticamente impossibile senza quei posti auto vitali per i residenti dell'antica strada “dei Mulini a vento”. Tutti gli abbonati sono costretti a lasciare fuori le automobili che hanno letteralmente intasato strade e marciapiedi rendendo difficilissima la ricerca del parcheggio e la circolazione. Da allora molti lasciano l'auto nell'a-
rea sopra al parcheggio chiuso, in una zona di sosta alla quale si accede da via Lucana. Ma da tempo anche lì sono iniziati i problemi: la pavimentazione del parcheggio, composta di grandi lastre in pietra, è saltata in diversi punti. Anzi a dire il vero, la pavimentazione è sempre stata un problema per quel parcheggio poiché poco resistente. Con l'invasione delle auto provenienti da via Casalnuovo il problema si è aggravato e la pavimentazione si è danneggiata ancora di più. Secondo i residenti riuniti in comitato, la questione del parcheggio coperto non sarebbe di facile soluzione, poichè sarebbe stata ipotizzata la vendita all'asta della struttura in modo da fare cassa. La cosa però non tornerebbe a vantaggio dei residenti in quanto non si sa che fine farebbero quei soldi. In più, vendendo il parcheggio o dandolo in gestione con un contratto a un privato, quest'ultimo non
sarebbe obbligato a garantire la priorità di sosta ai residenti. Sembra infatti che il parcheggio dovrebbe servire per accogliere le auto dei turisti in visita agli antichi rioni. Dunque non si risolverebbe la questione dell'intasamento dovuto alle troppe auto in sosta ne servirebbe a portare fondi per migliorare la situazione di questa strada. Intanto, da mesi, durante la sera le cose si complicano poiché a questa quota di autovetture si aggiunge quella dovuta agli avventori dei locali e dei pub. Si creano così paurosi ingorghi che bloccano letteralmente la circolazione sia verso i Sassi che verso via Cappuccini”. A questi disagi si aggiungono anche problemi dovuti al decoro urbano. Sono stati stanziati all'uopo 500mila euro ma non si sa quando i lavori di riqualificazione inizieranno. Giovanni Martemucci matera@luedi.it
Il parcheggio di via Casalnuovo bisognoso di interventi
Matera 33 Il progetto è stato promosso dall’associazione Basilicata Mozambico “Padre Prosperino Gallipoli» Martedì 28 ottobre 2008
Immagini dal povero mondo Laboratorio di fotografia realizzato nella discarica di Maputo SI è conclusa la prima fase del progetto pilota del laboratorio di fotografia, video ed elaborazione digitale delle immagini “A Kundzuku Ka Hina” (Il nostro domani), diretto dall'architetto materano Roberto Galante, che ne è anche l'ideatore, in collaborazione con Fra Domenico Mirizzi. Il laboratorio è stato attivato nell'ambito del corso biennale “ICT - Tecnologia dell'Informazione e della Comunicazione“, promosso a Maputo dall'Associazione Basilicata Mozambico onlus “Padre Prosperino Gallipoli” con un contributo complessivo pari a 9 mila euro. Ieri pomeriggio nella sala convegni della Mediateca Provinciale si è tenuta una conferenza di presentazione dei primi risultati del corso “A Mundzuku Ka Hina“, che costituisce la terza fase di un progetto più ampio e articolato denominato “Mamma discarica“, ideato da Padre Domenico Mirizzi, erede e prosecutore a Maputo dell'opera del compianto Padre Prosperino Gallipoli. Il laboratorio è stato ospitato presso la scuola elementare M.Immacolata Concezione situata a circa 200 metri dalla grande discarica della città. «Gli allievi che hanno seguito il corso e che sono arrivati a conclusione di questa prima fase - ha spiegato Roberto Galante -sono stati 20, più di quanti ci aspettavamo. Di questi venti allievi 14 venivano direttamente dalla discarica, cioè si procuravano la sopravvivenza, raccattando cibo e materiali vari nella discarica stessa. Il tema del laboratorio è stata la vita, i rapporti umani, i desideri ed i sogni che attraversano il Bairro e l'universo della discarica. L'intenzione era quella che i ragazzi cominciassero a costruirsi una propria letteratura dal basso, una maniera per documentare
L’acqua del fontanino in via D’Addozio
Pozzanghere puzzolenti abbandonate in centro Il fontanino di via d’Addozio da cui scaturisce una grande pozzanghera
La conferenza tenuta in Mediateca dall’associazione Basilicata Mozambico
attraverso le immagini le storie della loro memoria. L'obiettivo è quello di fronteggiare non solo la drammatica emergenza alimentare e sanitaria, ma anche la profonda e altrettanto grave emergenza culturale attraverso la conoscenza e l'accessibilità alle nuove tecnologie digitali e ai linguaggi informatici, in grado di favorire e accelerare la crescita dei paesi poveri». Erano presenti alla conferenza, moderata da Gianleo Iosca, responsabile del Csv Basilicata - Delegazione di Matera, il senatore Filippo Bubbico, il presidente della provincia Carmine Nigro e Antonio Tricase, presidente dell'associazione “Basilicata Mozambico “Padre Prosperino Gallipoli” onlus, che promuove in collaborazione con la parrocchia San Rocco di Matera iniziative a sostegno dei paesi in via di svilup-
po e in particolare dell'opera missionaria che i Padri Cappuccini svolgono in Monzambico, a Saputo e Quelimane. «E' importante - ha detto Tricase - creare in una regione povera una condizione di sviluppo per dare l'opportunità a questa gente di poter determinare il proprio futuro». Il progetto, che ha rappresentato negli ultimi due anni una concreta alternativa alla frequentazione della discarica del quartiere “Hulene” da parte di migliaia di persone, comprende anche la costruzione della scuola “Padre Prosperino Gallipoli“, sorta nel 2006 e frequentata attualmente da 280 bambini, e l'accesso al microcredito, grazie al quale 45 donne hanno potuto costituire gruppi di lavoro per l'allevamento di polli. Mariangela Lisanti
Ruggiero:«Siamo contro la deriva. La soluzione è nel centro»
L’Udc punta sul dialogo Mancusi: «Aperti a tutti, ma le differenze ci sono» E' tornato a serrare le fila l'Udc di Matera, per il primo comitato regionale, dopo il rinnovo, appena compiuto, della segreteria regionale. Il partito di Casini da tempo ha ritrovato la sua più intima anima moderata, ed oggi, nella navigazione apertasi dopo aver mollato gli ormeggi nel sicuro porto del centrodestra, i cattolici centristi sembrano muoversi completamente a loro agio. «Il nostro cruccio non è quello di dove stare: a noi quello che fa il Pd o Pdl interessa relativamente - ha chiarito Agatino Mancusi, Segretario regionale - non abbiamo fretta, perché l'Udc ha scelto qualcosa di diverso. Intendiamo approntare un programma su cui chiederemo la convergenza, il dialogo, per il resto - ha sottolineato - è aperto con tutti, ma le differenze sono palesi. Dalle aule del Parlamento sino alle piazze, la nostra è una specificità che non può svanire. Abbiamo mostrato di essere per il cambiamento, e lo chiediamo - ha spiegato il segretario regionale - a livello nazionale come per la nostra regione». Resta, tuttavia, da sciogliere il nodo degli apparentamenti, in vista anche delle prossime scadenze elettorali. La presenza del centro, pur data come estremamen-
Agatino Mancusi, segretario regionale dell’Udc
te vitale, avrà difatti bisogno di corroborarsi con altri soggetti politici. «Siamo e saremo il partito dei valori: siamo riusciti a definire una vera e propria posizione etica - ha sottolineato Enzo Ruggiero, consigliere regionale e Segretario provinciale Udc- siamo in una fase di debolezza del pensiero, posizione che non fornisce alcun possibilità di risultare incisivi sulle grandi scelte; ci vuole, al contrario - ha ribadito Ruggiero - l'identi-
tà, da non confondere con atteggiamenti fondamentalisti: siamo contro qualsiasi deriva. La soluzione - ha quindi proseguito il Segretario provinciale - è nel centro». Sulle prospettive da intraprendere in vista della tornata elettorale, l'Udc regionale ha poi ribadito una linea di mezzo, dialogante ma soprattutto lontana da qualsiasi soluzione radicale. Enzo Scalcione matera@luedi.it
DA UNA parte l'ingresso principale dei Sassi in via D'Addozio, dall'altra parte un gazebo informativo per i turisti. Nel centro un fontanino finto-antico dal cui rubinetto l'acqua esce regolarmente, anche se poi non defluisce come dovrebbe nel canale di scolo per la fogna. Il risultato è una perenne pozzanghera maleodorante, dove si raccolgono detriti di ogni tipo, immondizia ed insetti, soprattutto dopo la pioggia. I residenti dicono di avere chiesto un intervento ai tecnici di Acquedotto lucano, i quali avrebbero però risposto che la competenza è del Comune. «Abbiamo avvisato telefonicamente - ha dichiarato un abitante - l'ufficio competente del palazzo di via Moro, ma finora la situazione non è ancora cambiata. Oltre al fatto igienico, c'è da dire anche che non facciamo bella figura con i turisti, che passano nu-
merosi davanti al fontanino, situato com'è in un luogo così strategico». La quasi totalità dei vecchi fontanini allocati nei Sassi e risalenti all'epoca fascista sono stati sostituiti alcuni anni fa, all'epoca della giunta Minieri, con modelli di nuova costruzione, per una spesa ammontante a diverse decine di milioni di vecchie lire. L'esigenza, secondo l'Amministrazione comunale, scaturiva dal fatto che molti dei vecchi modelli erano malfunzionanti. Dopo una serie di polemiche, fu tuttavia reso noto che alcuni fontanini del Ventennio potevano essere riparati e risistemati al loro posto. A distanza di circa otto anni, la città è ancora in attesa, anche di conoscere il luogo dove sono stati depositati o gettati gli storici fontanini. Biagio Tarasco matera@luedi.it
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Matera
Martedì 28 ottobre 2008•
TRASPORTI
AUGURI A...
TAXI MATERA 3332685173
Nico
LISCIO Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato.
Tanti auguri a Lapo dagli amici " x Milano "
Roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). Matera-Pisticci ore 6.15 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti Pisticci-Matera : 14.15 20.05.
POST - IT
CHIRUZZI Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50
Proroga della mostra ceramica artistica PROSEGUE fino al 31 ottobre al museo archeologico “Ridola” la mostra “Ceramica artistica Cappelluti-Annunziata. Matera 1922-1953”. La rassegna espone ceramiche d’arte prodotte nella prima metà del ‘900 da una fabbrica che fa parte della storia culturale e artistica della città di Matera, con l’intento di favorire la conoscenza di una realtà produttiva peculiare del territorio ancora nota. La mostra, promossa dall’Unitep, sarà visitabile con ingresso libero fino al 31 ottobre il lunedì dalle 14 alle 20 e dal martedì alla domenica dalle 9 alle 20.
SERVIZI SITA Matera-Metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10 GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).
Mostra di Bonichi a Palazzo Lanfranchi ALL'ARTISTA Claudio Bonichi, è dedicata la grande rassegna antologica, patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata e dal Comune di Matera, con la collaborazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata, Regione Basilicata, Provincia di Matera, UNESCO, che si svolge presso la suggestiva sede espositiva del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata di Palazzo Lanfranchi di Matera fino al 9 novembre 2008.
Vademecum turistico di Matera CONTENUTI e obiettivi del “Vademecum turistico Matera’’, realizzato dalla Camera di commercio di Matera, saranno illustrati oggi alle 9.45, nel corso di una conferenza stampa convocata presso la sala giunte dell’Ente. Interverrà il presidente Domenico Bronzino. La pubblicazione, in lingua italiana e inglese, rappresenta una utile e dettagliata guida su come muoversi nella “Città dei Sassi’’ tra itinerari, musei, strutture ricettive, luoghi di intrattenimento, artigianato artistico e gastronomia, numeri utili e servizio guide autorizzate. L’iniziativa rientra tra le attività dell’ente camerale per promuovere la città di Matera e le sue numerose offerte turistiche attraverso le attività principali della città.
FARMACIE DI TURNO Dalle 8.30 alle 8.30 MONTESANO Via Cappelluti 61 0835335921 PRONTO SOCCORSO Guardia Medica Ambulanza Croce azzurra
Rassegna di Bonichi a Palazzo Lanfranchi ALL'ARTISTA Claudio Bonichi, è dedicata la grande rassegna antologica, patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata e dal Comune di Matera, con la collaborazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata, Regione Basilicata, Provincia di Matera, UNESCO, che si svolge presso la suggestiva sede espositiva del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata di Palazzo Lanfranchi di Matera fino al 9 novembre 2008. Nella prefazione al catalogo, il sindaco di Matera Emilio Nicola Buccico, scrive tra l’altro: «Il patrocinio della mostra è anche il ringraziamento di Matera ad un artista che, per antichi rami, con le sue opere risveglia sensibilità etrasmette emozioni. La mostra di Claudio Bonichi a Matera - prosegue Buccico tra i chiostri e le volte di Palazzo Lanfranchi con gli occhi sui Sassi, è il frutto di un innamoramento».
CINEMA
SERVIZI SOCIALI Croce Verde 0835-310066/310045 Sert 0835-253704 Cooperativa “Jan Patocka” 0835-333604 Associazione. “Matera gioca” 0835-312005
•CINE TEATRO ANDRISANI • Montescaglioso 0835-208046 Mamma mia 19,30-21,45
• KENNEDY • Matera 0835-310016 Mamma mia 17,30-19,30-21,30
•CINEMA DELLA VALLE • Ferrandina 0835-755226 Wall E 17,30-19,30-21,30
CINETEATRO DUNI • Matera 0835-331812 “Vicky Cristina Barcelona” 18-19,45-21,30
•CINEMA HOLLYWOOD • Via Pitagora - Policoro Sfida senza regole 21
• PATRON ANTONIO Via XX Settembre, 14 L’uomo che ama 18 - 19,45- 21,30
CINEMA MOJTO DRIVE IN S.s. 106 Basentana 0835745439 Chiuso per ferie fino al 4 novembre
0835/332133 LE BOTTEGHE 0835/344072 ORIENT EXPRESS 0835/256452 0835/336540 TRATTORIA DEL CORSO 0835/332892 IL CASINO DEL DIAVOLO
emergenza sanitaria
118
0835/261986 RIVELLI 0835/311568 OI MARÌ 0835/346121 RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 DA MARIO RISTORANTE 0835/336491 IL CENACOLO 0835/256309
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IL 4 NOVEMBRE Matera, teatro Duni, ore 21 “ROMOLO IL GRANDE” Mariano Rigillo e Annateresa Rossini sono gli interpreti di “una commedia storica che non si attiene alla storia”
Consultorio 800216916 Fondazione antiusura 0835-314616 Volontariato vincenziano 0835-314140 Unitalsi 0835-334383 Associazone Alba 0835-262899 Avis 0835-243253
IL 18 NOVEMBRE Matera, teatro Duni, ore 21 “UN GIARDINO DI ARANCI FATTO IN CASA” Spettacolo teatrale Gianfranco D'Angelo e Ivana Monti.
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0835-582939 0835-332862 0835-542250 0835-901443 0835-241369 0835-385728 117 0835-330538 0835-330062
800566600 800096496 0835-333803 182
BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica) MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 PINACOTECA D’ERRICO 0835/310137
Matera
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La Geotec realizzerà la cartografia aerofotogrammetrica di 500 mila ettari di territorio
Matera osserva la regione Calabria
Immagini aerofotogrammetriche dall’alto
LA Geotec di Matera sta lavorando alla produzione della cartografia tecnica fotogrammetrica, dell’ortofoto e del modello digita-
le del terreno per la Regione Calabria che interessa una superficie di oltre 500 mila ettari. Lo ha reso noto l’ammi-
nistratore della società, Luca Braia, in occasione della rassegna nazionale dell’Associazione scientifica per le informazioni territoriali e amibentali (Asita) di Milano, dove è stata rappresentata la produzione calabrese. La Geotec, composta da un team di 12 professionalità, è una delle società fondatrici del consorzio lucano Createc, che raggruppa 20 aziende tutte con sede in Basilicata impegnate
nel settore dell’innovazione tecnologica. Il Consorzio del quale fa parte impiega 500 addetti e ha oltre 50 milioni di euro di fatturato. La Geotec è una società di servizi operante nel settore cartografico, fondato nel 1994 da due geometri, un perito agrario ed un perito informatico, dopo una pluriennale esperienza acquisita presso le altre società. La tipologia di servizi
che la società offre ai suoi clienti riguardano soprattutto studi legati al territorio. I soci partecipano alle attività produttive della società, che si avvale anche di collaboratori a tempo pieno e part-time di personale diplomato e laureato, nonché di collaborazioni con istituti Universitari per attività specifiche. In merito all’attività di aerofotogrammetria, la società materana ha svolto
queste ricerche per amministrazioni comunali e comunità montane di Puglia e Basilicata, sviluppando un ruolo sempre più significativo tra le aziende specializzate in attività di ricerca e monitoraggio del territorio. La ricerca riguarda sia le caratteristiche territoriali che la rilevazione dei numeri civici oltre a quella degli elementi di rete media e di bassa tensione. matera@luedi.it
Curiosa iniziativa in Mediateca nell’ambito della rassegna “Ottobre piovono libri”
E’ caccia al tesoro tra volumi Conoscere la biblioteca attraverso la disciplina dell’orienteering E' diventato un appuntamento ormai consolidato e atteso l'evento “Ottobre piovono i libri 2008”, promosso dal Centro per il Libro e la Lettura della Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d'Autore del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in stretta sinergia con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, con l'Unione delle Province d'Italia e con l'Associazione Nazionale Comuni Italiani. Anche a Matera la Provincia, in collaborazione con l'Associazione Italiana Biblioteche (Aib), sezione Basilicata, la Federazione Italiana Sport Orientamento (Fiso) Basilicata, ha organizzato la manifestazione, coinvolgendo i ragazzi della scuola media. «Il progetto - ha spiegato Angela Scandiffio (Aib), referente insieme con Annamaria Carbone (direttrice della biblioteca) e Giuseppe Losito della Fiso del progetto - ha l'intento di promuovere la conoscenza della Biblioteca attraverso l'orienteering, sport interdisciplinare che aiuta a sviluppare nei giovani la percezione dello spazio e la capacità di osservazione. Inoltre, è importante portare il ragazzo a riscoprire il valore della ricerca e del libro come fonte di conoscenza e del sapere». Ai ragazzi delle scuole medie “Pascoli”, “Torraca” e “Festa” sono state consegnate una cartina con la pianta della biblioteca e una bussola che li ha aiutati a scoprire il libro, in una sorta di caccia al tesoro, al termine della quale ogni gruppo doveva portare i dati bibliografici relativi al testo ritrovato. I vincitori, Mattia Stano, Leonardo Marcosano, Eustachio Fontana della scuola media “Torraca” (primo posto), Luciano Sacco, Guido Loperfido e Francesco Cicorelli della scuola media “Festa” (secondo posto), Francesco Stigliano, Gianvito Nicoletti e Roberto Sisto della “Pascoli” (terzo posto), sono stati premiati dal presidente della Provincia Carmine Nigro. «E' importante - ha detto il presi-
Risparmio energetico negli edifici dell’Ater
Il direttore dell’Ater di Matera, Angelo Sardone
I libri che costituiscono la caccia al tesoro in Mediateca
dente, rivolgendosi ai ragazzi - conoscere la biblioteca, anche se le ricerche ormai riuscite a farle a casa attraverso i testi in vostro possesso o attraverso internet. Ho potuto constatare con piacere che la nostra biblioteca provinciale è conosciuta dai cittadini, ma anche da persone di fuori; inoltre stiamo cercando di migliorare l'approccio alla lettura, anche istituendo le biblioteche sociali (in ospedale o in carcere)». Si tratta di un progetto innovativo per dare visibilità e consolidare il network di soggetti e iniziative che quotidianamente si impegnano per promuovere il libro, quale strumen-
to fondamentale di arricchimento personale, presenza familiare, utile e stimolante. «L'intento di questa iniziativa - ha detto la direttrice della biblioteca Annamaria Carbone - è quello di avvicinare sempre di più i ragazzi alla lettura e alla conoscenza del contenitore biblioteca, dove ci sono spazi aperti con scaffali di libri a disposizione dell'utente». I ragazzi hanno mostrato entusiasmo per l'iniziativa, così come ci ha detto Nicola Vivilecchia che, insieme con altri collaboratori della biblioteca, ha accolto i ragazzi, accompagnanti dai propri docenti. Mariangela Lisanti matera@luedi.it
LE politiche di riduzione energetica riguarderanno anche gli edifici di edilizia popolare di Matera e in particolare l’azienda che si occupa della realizzazione delle case. L'azienda territoriale per l'edilizia residenziale di Matera, infatti, ha approvato il progetto esecutivo per i lavori di manutenzione straordinaria, finalizzati al contenimento dei consumi energetici negli immobili di proprietà dell’ente. L’intervento, che prevede una spesa di 5,7 milioni di euro, riguarda 33 edifici per complessivi 450 alloggi di-
slocati in 14 comuni della provincia: Matera, Bernalda, Grassano, Irsina, Montalbano, Montescaglioso, Nova Siri, Policoro, Salandra, Stigliano, Garaguso, Oliveto Lucano, Pomarico e Tricarico. «Il progetto – ha detto l’amministratore dell’Ater, Angelo Raffaele Sardone – ha l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica dell’involucro edilizio dei fabbricati». Le opere riguardano la realizzazione di isolamenti termici all’esterno degli edifici, per contribuire al contenimento dei consumi energetici. matera@luedi.it
Le sezioni Fidapa di Matera, Gravina e Altamura hanno presentato il libro “Piante officinali” di Vittorio Marzi
La natura insegna a curare anima e fisico “PIANTE officinali”, pregevole lavoro di Vittorio Marzi della Facoltà di Agraria di Bari, è stato presentato, dallo stesso autore, ad un pubblico numeroso ed attento, nei giorni scorsi, presso l'Hilton Garden Inn Matera. L'iniziativa è stata organizzata dalle sezioni di Matera, Gravina ed Altamura della Fidapa (federazione italiana donne arti professioni affari). Hanno aperto i lavori l'avv. Eufemia Ippolito, segretaria nazionale Fidapa e la dott.ssa Anna Teresa Olivieri, presidente distretto Sud-Est. Sono intervenute le presidenti della sezione di Matera Maria Luisa Cassese, di Gravina Angela Tamburano e di Altamura Cristina Stimola.
«Nella facoltà di Farmacia di Bari è stato introdotto il corso di Tecniche erboristiche. - afferma Vittorio Marzi - Il termine officinale deriva da officina, laboratorio medioevale dei monaci erboristi. La scelta dell'argomento è in linea con le esigenze contemporanee. L'età media della vita è aumentata ed è migliorata la condizione di benessere fisico. La prevenzione si attua con un sano stile di vita ed una scelta alimentazione. La malattia non va curata, ma evitata con un complesso di metodologie legate anche all'uso sapiente delle erbe officinali. Sapere invecchiare è il segreto che tutti vorremmo scoprire, il “De Senectude” di Cicerone è un esempio attuale anche se lontano
nei tempi. L'alimentazione vegetariana, come quella mediterranea, ha la sua innegabile valenza positiva basata su ortaggi, olio d'oliva e frutta. La fitocosmesi non è un semplice orpello figurativo basato sull'apparire, ma incide profondamente nel nostro rapporto sociale e ci aiuta a sentirci integrati pienamente con gli altri. Il libro, guida completa, consiglia la coltivazione, la cura e l'uso delle piante erbacee. La nostra Murgia produce spontaneamente mirto, borragine, calendula e camomilla utilizzati nelle industrie erboristiche per la preparazione di digestivi e tisane per i loro oli essenziali. Pregevoli piante spontanee locali sono la salvia e l'origano. En-
trare nel circuito produttivo nazionale è il problema da risolvere, come ha già fatto la ditta Specchiasol di Specchia in provincia di Lecce». «Il tema nazionale viene stabilito ogni due anni per le duecentosettanta sezioni, con oltre ventimila soci in tutta Italia. Mi ha colpito la quantità di piante presenti sul nostro territorio». - asserisce Angela Tamburano «Il convegno di oggi ha un respiro più ampio perché organizzato da tre sezioni e mette in evidenzia alcuni prodotti della nostra terra». - interviene Maria Luisa Cassese «Conosco il professor Marzi da tempo, è attento, brillante e versato negli studi di botanica. Il
Piante officinali utili per alcune cure
rapporto tra piante officinali e farmaci sembrano contrastanti, ma hanno un fondo in comune. ribadisce Caterina Motta - Ho divulgato il più possibile questo incontro, perché sono farmacista». Nunzio Longo
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Pomarico Venerdì la cerimonia alla presenza dei vertici di Alleanza Democratica di centro
l’Adc inaugura la sezione cittadina POMARICO - L'Adc sbarca a Pomarico. Rosa Mastrosimone, Gaetano Fierro e Francesco Mollica arrivano a Pomarico per inaugurare la sezione dell'Alleanza democratici di centro. Aria di campagna elettorale. E' tempo di primi movimenti politici in vista dell'elezioni amministrative 2009. “Verso le amministrative del 2009 - prospettive e programmi futuri”, infatti, sarà il tema trattato durante l'inaugurazione della sede di via Roma (angolo Crispi), che si svolgerà il 31 a partire dalle ore 18.00. Fra gli interventi previsti, oltre a quello del coordinatore cittadino Michele Pantone, quello del presidente della
Venerdì apre la sezione Adc di Pomarico
Terza commissione regionale, Francesco Mollica e del vicepresidente della II commissione regionale, Gaetano Fierro; poi, interverrà il presidente della sezione cittadina, Francesco Mancini. I la-
vori saranno presieduti e coordinati dal consigliere regionale Rosa Mastrosimone, segretario regionale del partito. Fra le cose interessanti alle quali tenere maggiormente l'attenzione puntata, proprio l'intervento di Mancini. Infatti, da diverse settimane, circolano tante voci sulla possibilità che Francesco Mancini sia fra i candidati alla corsa per diventare primo cittadino. Per il momento si tratta solamente di voci non ancora confermate. Ma l'eventualità non è lontana dal suo avverarsi. Scorrendo, intanto, il curriculum politico di Mancini, non sono riscontrabili suoi diretti impegni politici precedenti. Per
esempio, il presidente pomaricano dell'Adc non è mai stato candidato. Quindi potrebbe trattarsi di un debutto assoluto. Comunque, Mancini potrebbe contare fra le altre cose a quel che rimane del bacino elettorale ancora in capo al suo parente più illustre, l'ex sindaco Mario Mancini. Ma non si tratta solamente di passato. Infatti, Mancini Francesco corrisponde all'idea del volto “nuovo” da proporre. Si starà a vedere. La corsa si preannuncia avvincente se il numero di candidati sarà almeno pari al numero delle consultazioni precedenti. La bagarre potrebbe esserci. Nunzio Festa
Furto e ricettazione d’armi Il Gip convalida l’arresto IL gip di Matera, Vittoria Orlando, ha convalidato l'arresto e confermato la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di Francesco Lenge, di 43 anni, di Pomarico, accusato di ricettazione, detenzione illegale e alterazione di armi. Il pm, Annunziata Cazzetta, aveva chiesto la conferma della misura restrittiva. L'uomo è stato arrestato giovedì scorso dalla Polizia: Francesco Lenge gli agenti hanno trovato nella sua casa una pistola «Beretta» calibro nove, con il numero di matricola cancellato, e proiettili modificati: la pistola era stata rubata nel maggio del 2004 a una guardia giurata in servizio a Pomarico. Durante la perquisizione, gli agenti hanno trovato anche un fucile calibro 45 senza munizioni. provinciamt@luedi.it
Marconia Associazioni riunite per sottolineare le numerose emergenze del territorio
L’ambiente prima di tutto Chiesto al Comune di Pisticci di fissare un consiglio comunale MARCONIA - Un incontro di associazioni per discutere di tematiche ambientali relative al territorio pisticcese, ma anche jonico e lucano, con la prospettiva di suscitare le attenzioni della politica fino a portare in un consiglio comunale aperto i problemi evidenziati e di cui si è dibattuto sabato sera nella delegazione comunale di Marconia. L'iniziativa è stata promossa dalla neonata associazione “I Calanchi” e da Radio Cb Soccorritori di Marconia. Vi hanno aderito anche le associazioni Lykeios, Allelammie, Act in Circus, La Spiga, MVUS, Rock'n'Roll Lollipop. Al di fuori del contesto associativo cittadino, invece, è intervenuta No Scorie Trisaia. La disamina ha preso le mosse dalla questione petrolio in Val d'Agri. Un caso controverso, stando agli intervenuti, perché lo sviluppo auspicato in seguito alle campagne di estrazione non c'è stato, come dimostra la percentuale di emigrazione regionale in aumento, mentre in Regione la disoccupazione resta elevata così come alcune tipologie di malattie sulle cui cause sarebbe opportuno aprire una profonda riflessione. Dalla Val d'Agri alle rive del mar Jonio lucano il passo è breve se è vero che risultano recenti le richieste di trivellazioni sottocosta, anche se più recente è la notizia per cui finora queste domande non hanno incassato l'ok del Ministero competente con relative autorizzazioni. Ma anche nel territo-
rio di Pisticci si estrae petrolio. Accade da tempo e probabilmente in tanti ancora non lo sanno. I pozzi da cui si è estrae, stando ai dati emersi sabato sera, sono 43. Dal coordinamento di associazioni sono emersi alcuni quesiti relativi all'esistenza ed al consequenziale utilizzo delle royalties, ai quantitativi di oro nero estratto, alla necessità di monitorare le emissioni di idrogeno solforato. Anche dalla zona estrattiva in territorio di Pisticci alla Val Basento il passo è stato breve, perché il problema di fondo è lo stesso: i timori di non sapere tutto quello che accade, le paure per le conseguenze di alcuni progetti che potrebbero andare in porto, la necessità di salvaguardare un ambiente martoriato sotto diversi aspetti, verso il quale c'è la sensazione che non si faccia tutto il possibile in termini di monitoraggio e protezione. In questo senso lo spirito del gruppo di associazioni che si è incontrato sabato sera a Marconia è lo stesso che spinse, nel recente passato, altri gruppi a scendere in campo nel Comitato di Difesa della Costa Jonica e nel Comitato Anticentrale in Val Basento. Il tema di fondo rimane uguale: chiedere più trasparenza ed attenzione verso le complesse problematiche ambientali di un'area ristretta dove coabitano interessi di vario genere, nella consapevolezza che chi nuoce alla natura minaccia la salute umana. Rimanere inermi, dunque, è un lusso che non ci si può
permettere. Significherebbe arrendersi pur sapendo che in ballo c'è la qualità della vita umana dei sempre meno numerosi cittadini che rimangono in questa terra. Ed allora ha senso chiedere, come hanno fatto le associazioni pisticcesi di recente, quali progetti conoscano i rappresentanti politici in relazione alla Val Basento, dove sembrano rimanere in piedi soltanto le realtà interessate al business dei rifiuti. Realtà come Tecnoparco, che tratta reflui speciali, a cui potrebbero aggiungersi presto un inceneritore, una centrale a biomasse, un sito per il megastoccaggio di gas, altre discariche di rifiuti pericolosi. Mentre sullo sfondo rimane, irrisolto, il problema dello stoccaggio dei rifiuti nucleari italiani, con le argille dei calanchi che continuano a far gola come un tappeto sotto cui nascondere la peggior immondizia d'Italia. Sulla base di tutte le articolate riflessioni affrontate nel corso della serata le associazioni hanno deciso di provare a coinvolgere le istituzioni locali, partendo dalla più vicina, dal Comune di Pisticci, al quale sarà presto formalizzata la richiesta di tenere un consiglio comunale aperto sulle problematiche ambientali trattate, con la prospettiva di ottenere maggiori delucidazioni, in alcuni casi, e aprire gli occhi contribuendo a formare una coscienza più responsabile e vigile, in altri. provinciamt@luedi.it
Montescaglioso Celebrata la Giornata Missionaria mondiale dell’amicizia fra i popoli
Festa dell’amicizia tra gli scout Agesci MONTESCAGLIOSO - La Parrocchia della Chiesa di Santa Lucia, guidata da don Domenico Monaciello (il Vicario è don Pietro Andriulli) ed il Gruppo Agesci (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) di Montescaglioso, nei giorni 25 e 26 Ottobre scorsi hanno celebrato la “Giornata Missionaria Mondiale Festa dell'amicizia tra i popoli”. La simpatica iniziativa ha preso il via nel pomeriggio di Sabato con giochi e momenti di festa presso il campo di Santa Lucia; in seguito, a cura del gruppo scout parrocchiale, è stato acceso un falò. La giornata è stata poi chiusa dalla veglia missionaria in Chiesa. L'iniziativa è poi proseguita nella mattina di Domenica con i canti e la preparazione alla S. Messa, al termine della quale si è proceduto alla premiazione dei par-
tecipanti. L'animazione è stata curata dalle catechiste della Parrocchia di Santa Lucia e del Convento dei Padri Cappuccini di Montescaglioso. Per quel che riguarda l'attività Agesci di Montescaglioso, gli eventuali interessati a
partecipare alle attività possono rivolgersi, per informazioni, presso la sede, in Via Ionio, nei locali adiacenti la Chiesa di Santa Lucia sottostanti l'immagine di San Pio da Pietrelcina. Per ricevere ulteriori informazioni è pos-
sibile contattare i responsabili Innocenzo Mazzoccoli, Angelo Nobile e Domenico Didio. Nel mese di Giugno 2007 la città montese aveva partecipato alle celebrazioni per il centenario della nascita del movimento Scout intitolando la Villa del Belvedere a Lord Robert Stephenson Smyth Baden-Powell (1857-1941), Generale inglese che un secolo fa, a Brownsea, fece nascere questa celebre organizzazione giovanile. L'iniziativa aveva visto l'organizzazione di diverse attività, prima dello scoprimento di una targa dedicata al fondatore dello scoutismo, alla presenza del Sindaco di Montescaglioso Mario Venezia e di altri rappresentanti dell'Amministrazione Comunale, salutato dagli Scout con il giuramento e il classico gesto della mano. Michele Marchitelli
Pisticci Scenario diverso dal passato
L’Udc propone la sua alternativa PISTICCI - Un partito di centro, capace di aggregare al centro e di rinnovarsi al suo interno. E' questo il nuovo corso dell'Udc di Pisticci che risulta profondamente trasformato rispetto alla sua conformazione alle ultime elezioni comunali. In quella circostanza furono eletti cinque consiglieri (Caravita, D'Onofrio, Gallo, Giannone e Rago) e nominati tre assessori (Pelazza, Sisto e Tricchinelli). In meno di un anno fu sancito il passaggio al Pdl. Successivamente Pelazza è stato destituito da assessore ed ha fatto ritorno all'Udc. Privo di tutti coloro che sono stati eletti alle ultime comunali, tranne Rago, il partito adesso prova a riorganizzarsi e riparte proprio dall'unico rappresentante istituzionale tuttora in maggioranza a sostegno dell'Amministrazione di centro destra al Comune di Pisticci. Nel frattempo la sede cittadina è stata commissariata ed i vertici regionali hanno affidato a Beniamino Laurenza il compito di gestire questa fase in attesa di ricostituire gli organi politici di segreteria. Nel suo nuovo corso, l'Unione di Centro intende porsi come “alternativa alla politica obsoleta e fratricida propria dei vecchi dirigenti, che hanno fatto la storia del partito a Pisticci”. «In un momento in cui si parla tanto di apparentamenti, di aggregazioni e liste unitarie verso il centro - comunica ufficialmente il partito - giova ricordare che l'Udc è il centro e che intende accogliere tutte le eventuali
nuove proposte, anche sotto forma di liste, in particolare quelle dei giovani che vogliono cimentarsi in politica e spendersi per il bene della comunità». Beniamino Laurenza aggiunge, inoltre, che «Il nostro partito, prossimo alla costituzione del nuovo direttivo, ha lavorato e continuerà a farlo per il bene della nostra comunità, affinché possa esprimere la meritata e dovuta rappresentanza politica in seno alle istituzioni comunali, provinciali e regionali”. Del partito che ottenne il maggior numero dei suffragi all'interno della coalizione di centro destra alle ultime comunali non rimane praticamente nulla, eccetto il consigliere Rago. «Ricordo con soddisfazione - aggiunge Laurenza - che si è proceduto ad una epurazione direi naturale di quegli elementi che hanno caratterizzato il partito facendone la storia a Pisticci. Dopo l'epurazione, molti giovani si sono avvicinati a noi, interessati a ripartire con una marcia in più per i prossimi impegni elettorali. L'epurazione che, a giudizio di alcuni politici diciamo navigati, doveva essere un punto di debolezza che avrebbe dovuto assottigliare il consenso all'Udc, si è trasformata in un vero punto di forza. Coloro che aderiscono, infatti, considerano adesso il partito una vera e propria alternativa politica alla logica ormai vetusta e fratricida che ha caratterizzato gli ultimi accadimenti nella maggioranza pisticcese». provinciamt@luedi.it
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Stigliano L’Asl 5 ha investito 700mila euro per la messa in sicurezza
Al via i lavori della nuova sala operatoria STIGLIANO - Sono stati consegnati, da parte del direttore dei lavori, l’architetto Gennaro Larotonda, responsabile delle attività tecniche dell'Asl 5, alla ditta aggiudicataria, i lavori per la per la ristrutturazione della sala operatoria dell'ospedale di Stigliano. L'importo complessivo ammonta a 700.000 euro. Sono previsti interventi per la pavimentazione, l'ammordenamento di tutti gli impianti, ecc. I lavori dovranno essere ultimati entro 180 giorni come tempo massimo di previsione, ma è possibile che siano consegnati anche prima. Appena dopo potrà riprendere l'attività di chirurgia, ovviamente per tutti quegli interventi che potranno essere eseguiti in condizioni di assoluta sicurezza e senza ri-
schi per i pazienti. La loro tutela è, infatti, un obiettivo prioritario e irrinunciabile. L'iniziativa fa seguito all'accordo raggiunto tra le amministrazioni comunali dell'area, il comitato cittadino per la difesa dell'Ospedale, la direzione strategica dell'Asl 5, l'assessore alla Salute, Antonio Potenza, e il presidente della Giunta Regionale, Vito De Filippo. «Gli impegni assunti sono stati pienamente rispettati. -si legge in una nota dell’Azienda- La chiusura della sala operatoria di Stigliano era stata decisa a seguito delle risultanze degli esami della Commissione Tecnica nominata dalla direzione generale dell'Asl 5 per la verifica dei requisiti di sicurezza delle sale operatorie aziendali. La Commissione composta dal professor
Luigi Strada, docente di medicina legale dell'università di Bari, e dai professionisti interni all'azienda: arch. Gennaro Larotonda, e Riccardo Giorni e dottori Gaetano Annese, Giuseppe Longo, Antonio Spennato e Pietro Manolio in qualità di segretario, verificò l'indoneità delle strutture anche dal punto di vista impiantistico e la necessità di eventuali interventi per la messa in sicurezza dei pazienti e degli operatori.Tra gli altri aspetti venne controllata scrupolosamente anche la rete di distribuzione dei gas medicali nelle sale operatorie. Dopo gli incresciosi fatti di cronaca avvenuti nella Rianimazione dell'ospedale di Castellaneta (Ta), il problema della sicurezza pose ancora una volta al centro dell'attenzione del-
l'opinione pubblica e degli addetti ai lavori nel sistema sanitario. Un errore, una negligenza, anche del tutto involontaria, in una struttura sanitaria può avere tragiche conseguenze per la vita delle persone e per la fiducia che gli utenti devono nutrire nei confronti dell'assistenza sanitaria». Le sale operatorie rappresentano uno dei punti maggiormente a rischio per la delicatezza della loro funzione ed il luogo in cui deve essere eliminato qualsiasi possibile imprevisto derivante dalle strutture, dal funzionamento degli impianti, dall'igiene e dalla sterilizzazione dei locali e delle attrezzature. La sicurezza rappresenta dunque una priorità ed è possibile assicurarla con azioni mirate di ammodernamento e con una
L’ospedale di Stigliano
costante sorveglianza del funzionamento in adesione costante a quanto previsto dai protocolli nazionali ed internazionali del settore. «E' questa la conferma che non vi è mai stato mai nessuna intenzione penalizzante verso la struttura sanitaria dell'al-
ta Collina -commenta il commissario dell’Asl 5, Pitro Quinto- ma un unico obiettivo: quello di dare il massimo in termine di sicurezza ai pazienti, organizzando il servizio in un ambiente sanitario adeguato». provinciamt@luedi.it
San Mauro Forte La struttura è pronta allo stoccaggio dei rifiuti solo per un altro anno
Ampliata la discarica comunale A breve riaprirà l’impianto comprensoriale di contrada “Priati” SAN MAURO FORTE - Riaprirà, forse, già dai primi giorni di novembre la discarica di rifiuti comprensoriale sita in agro di San Mauro Forte. Il 27 settembre scorso, infatti, sono stati ultimati, da parte della ditta esecutrice, i lavori di ampliamento del sito. Nei giorni scorsi è stata, poi, inoltrata la relativa documentazione al dipartimento Ambiente e Territorio della Provincia, per l'ottenimento del via libera definitivo alla ripresa in esercizio della struttura. Autorizzazione che, salvo intoppi, dovrebbe giungere in tempi brevi. La discarica sanmaurese era stata chiusa nel gennaio scorso perché, come si dice, “la misura era colma”, nel senso che erano stati raggiunti i limiti volumetrici di capienza autorizzati per il deposito di rifiuti. Per questa ragione l'amministrazione cittadina ha proceduto alla progettazione ed esecuzione di un progetto di ampliamento dell'impianto nei limiti consentiti dalle norme vigenti in materia. A distanza di nove mesi circa dalla sua chiusura, quindi, la discarica dei rifiuti sita in località “Priati” dove, oltre la stessa cittadina ospitante la struttura, hanno conferito, sin quando essa era funzionante, anche i Comuni di Accettura, Stigliano, Cirigliano e Oliveto Lucano- dovrebbe tornare di nuovo in funzione a beneficio degli stessi Comuni. Certo, considerato che è stata ampliata di poco, lo stretto consentito dalle vigenti norme, la funzionalità dell'impianto dovrebbe durare solo per qualche mese. Il settore del ciclo dello smaltimento dei rifiuti, d'altronte, è in via di ridisegnamento da parte del governo regionale con la costituzione di un'unica Ato Rifiuti e un nuovo piano regionale. Al momento, ognuno cerca di arrangiarsi cercando di tenere in vita il più possibile le strutture esistenti che, come nel caso specifico, oltre ad essere un utile servizio alle comunità che vengono quotidianamente a conferire i rifiuti prodotti e raccolti sul proprio territorio
La discarica comunale di San Mauro Forte
urbano, costituisce un'indubbia risorsa per le magre casse del bilancio comunale, sempre più prosciugate da consistenti tosature dei trasferimenti centrali. Fu così che l'Amministrazione comunale, nel dicembre scorso, essendo prossimo il raggiungimento del volume autorizzato dalla originaria concessione della Provincia (25.000 metri cubi)- decise di procedere “a un piccolo adeguamento tecnico-funzionale che consenta un lieve incremento della volumetria per un massimo del 10%”. Giusto come consentito dall'articolo 28 (commi 2 e 3) della legge regionale n.6 del 2001. L'elaborato (approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 137 del 4-12-2007) è stato redatto dall'ingegnere Vincenzo Leone da Gorgoglione per un costo di 68 mila euro, di cui: 30 mila inerenti i lavori connessi all'ampliamento vero e proprio, mentre 38 mila sono stati quelli impiegati per la realizzazione di opere propedeutiche alla chiusura e bonifica della discarica stessa. L'impianto è costituito da una vasca avente una superficie alla base di 4.950 metri quadri e di 6.500 alla parte superiore, con una profondità media di circa 4 metri e
mezzo. Con l'intervento realizzato la capienza della vasca è stata aumentata di 2.500 metri cubi che, ripartiti su una superficie di 5.700 metri quadri, significa un incremento medio di altezza di 44
centimetri. Le opere propedeutiche alla chiusura sono consistite in rullatura, piantumazioni, impermeabilizzazioni e realizzazione di muri di chiusura in cemento armato. Il primo progetto di questa discarica (di 1^ categoria per rifiuti solidi urbani) ebbe l'approvazione della Regione nel novembre 1993, ma è entrata in funzione solo dieci anni dopo, esattamente nella seconda metà del 2003, per la presunta durata di cinque anni. La gestione dell'impianto fu affidata nello stesso anno e con apposita gara, alla ditta Ageco srl di Tito, che l'ha gestita con manodopera locale e il versamento di una quota degli introiti nelle casse comunali. Fra poco meno di un anno, l’impianto dovrebbe chiudere i battenti definitivamente, con il consequenziale permanente aggravio di costi per lo smaltimento dei rifiuti cittadini di questa comunità in altra discarica e il venire meno delle relative preziose entrate. Vito Bubbico provinciamt@luedi.it
Rinviata la visita di Allam a Tricarico TRICARICO - Il preside del liceo scientifico di Tricarico, professor Vincenzo Duni, e il direttore dell'Ufficio Scuola diocesano di Tricarico, professor Nicola Incampo, hanno informato con una nota diffusa nei giorni scorsi che per sopraggiunti motivi, il dottor Magdi Cristiano Allam, ha rinviato a data da destinarsi gli incontri previsti per il 13 e 14 ottobre a Tricarico e a Grassano. «Comunque -afferma il Preside Vincenzo Duni- ci Magdi Cristiano Allam ha confermato che è suo desiderio incontrarsi con i nostri ragazzi e con la nostra comunità, perché non vuol mancare all'incontro così atteso dalla nostra comunità». La comunità di Tricarico attende con piacere l’illustre ospite. provinciamt@luedi.it
Una grande folla di fedeli per accogliere la Madonna TRICARICO - Domenica pomeriggio alle 17.30 una folla incredibile di fedeli radunata all'ingresso della cittadina ha accolto con un lungo è sentito applauso la statua della Madonna di Lourdes. Un momento di devozione e commozione mariana, che ha coinvolto tutta la cittadinanza, ma anche tantissima gente proveniente da diversi paesi della diocesi. L'immagine della Madonna (copia autentica di quella di Lourdes), proveniente da Acerenza , è stata accolta dalle autorità religiose e civili. A riceverla c'era il vicario generale della diocesi, don Nicola Urgo (in sostituzione del vescovo Orofino impegnato a Roma), e una delegazione dell'Amministrazione comunale con il gonfalone guidata dal vice sindaco Gigi Benevento. Si è formata una lunghissima processione dietro alla statua trasportata a spalle dai volontari dell'Unitalsi delle sottostazioni di Tricarico, Grassano ed Acerenza. Il lungo corteo religioso ha percorso viale Regina Margherita, ha attraversato piazza Garibaldi, via Vittorio Veneto per giungere poi in Cattedrale, già gremita di gente come non mai, che ha salutato la Madonna con un caloroso applauso che l'ha accompagnata durante il percorso lungo la navata principale. Don Nicola ha concelebrato una Messa durante la quale ha ricordato la ricorrenza del 150° anniversario delle apparizioni mariane a Lourdes. «La “Bella Signora” (come chiamava la Madonna Bernardette) -ha esordito
La Madonna a Tricarico
all'omelia il vicario generale- sollecita tutti noi all'ascolto della voce di Dio. La pietà mariana è essenziale nel cammino dell'evangelizzazione». Dalle 10 di sera, poi, fino a mezzanotte in cattedrale si è svolta una veglia di preghiera. Nella mattinata di ieri numerosi fedeli si sono ancora radunati in adorazione davanti alla Madonna di Lourdes prima di essere portata in processione in alcuni luoghi di particolare sofferenza, come l'ospedale civile, la casa famiglia “La Serena” e la casa di riposo di Sant’Antonio. In serata la sacra statua è stata portata nella chiesa parrocchiale “Madonna. di Pompei” allo scalo di Grassano, dove si è svolta anche una fiaccolata. E’ nota la grande devozione dei lucani per la Madonna, l’evento di domenica lo conferma. Michele Santangelo provinciamt@luedi.it
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Bernalda Insieme nella protesta anche gli studenti di Pisticci
Gelmini, oltre 1500 no Nove le scuole che hanno sfilato BERNALDA - Nove scuole e oltre 1.500 ragazzi ieri a Bernalda hanno sfilato per dire “No alla riforma Gelmini”. Il lungo serpentone di studenti si è snodato dapprima per via della Concordia e subito dopo per corso Umberto prima di arrivare in piazza San Donato dove è stato allestito il palco. Quindi il giorno del “noGelmini-Day” si è concluso con un grande successo per gli organizzatori e con una sola voce: «Su le mani dalla scuola». Infatti questo lo slogan che i ragazzi hanno scandito mentre percorrevano le vie bernaldesi. Ripercorrendo la giornata, lunga e variopinta di cori e colori, dobbiamo sottolineare la partecipazione non solo degli istituti bernaldesi, ma anche delle vicine scuole di Marconia, Pisticci e Matera. A sfilare sono stati il liceo “M. Parisi”, l'Itcg “A.
A garantire la pubblica Olivetti” e le classi terze delle scuole medie di Ber- sicurezza c'erano i vigili nalda; il liceo classico di Pi- urbani di Bernalda e i carasticci, l'Itas agrario, l'Ipsar binieri di Bernalda e Metaalberghiero e il professio- ponto, i quali sono stati nale di Marconia; l'Itis e il elogiati dagli organizzatori per la pedagogico grande didi Matera. Il sponibilità e corteo, ordicollaborazionato e civile, ne. alle 9 è partiAlle 11 è to dal piazzainiziato il le dell'extam tam demattatoio, gli intervencon a capo un ti; prima pefurgone e a rò i ragazzi seguito gli hanno ascololtre 1.500 tato la musiragazzi. ca dei May I Dopo via Exploded. della Concor- Uno degli striscioni A parlare dia il corteo per primi sosi è riversato su corso Umberto e dopo no stati Luigi Copertino e un'ora circa tutti insieme Matteo Romano, entrambi si sono radunati in piazza dell'Itcg di Bernalda. Subito dopo di nuovo San Donato dove è stato allestito un palco utilizzato spazio alla musica con il dai gruppi ospiti e dagli in- gruppo bernaldese The terventi dei capi d'Istituti Swolck's. Al termine della musica per gridare il no alla rifora prendere i microfoni in ma.
mano sono stati Marco Dipierro, del liceo scientifico di Bernalda e l'assessore all'Istruzione del Comune di Bernalda, Dino Paradiso. A terminare la lunga mattinata dei protestanti sono stati i Prenk che hanno regalato le ultime note ai loro coetanei prima di salutarsi e di darsi appuntamento di nuovo nelle scuole a manifestare contro la riforma Gelmini. Sembrerebbe inutile dire che gli interventi sono stati tutti contro la riforma scolastica, ma per dover di cronaca dobbiamo riportare quanto detto, almeno a grandi linee, dai ragazzi e dall'assessore Paradiso. Tutti, da Dipierro a Paradiso, da Copertino a Romano, hanno parlato prima del successo della manifestazione, che ha visto circa 1.500 ragazzi in corteo, e poi della grande paura che i giovani, e le famiglie, stanno vivendo in merito a
La protesta degli studenti a Bernalda
questa assurda riforma. Nei discorsi degli ospiti è emersa la convinzione che se la manovra vedesse la sua approvazione avrebbe come effetto l'impoverimento non solo della scuola ma anche del futuro dei giovani. Il diritto all'istruzione, è stato detto dai ragazzi sul palco, è costituzionalmente garantito e tale deve rimanere. Noi studenti protestiamo, hanno gridato ai microfoni Dipierro e compagni, perché abbiamo capito che questa non è una riforma ma una manovra economica. Poi sono venuti a galla i nume-
ri e Paradiso, assessore all'istruzione di Bernalda, ha parlato dei tagli, circa 8,3 miliardi di euro e dei 200.000 docenti in meno; ovvero: 100.000 docenti che operano in piccoli comuni, 60.000 di sostegno e 40.000 del personale ATA. La manifestazione, dopo i tanti messaggi lanciati e il no alla riforma si è conclusa così come era cominciata, ovvero con i ragazzi che tutti insieme hanno ancora una volta gridato: «Su le mani dai nostri diritti e dalla scuola». Fabio Sirago provinciamt@luedi.it
Tursi Tra le proposte, un torneo interno di pallavolo e una gita in Sicilia
Marzia Violante sindaco baby Prima seduta del consiglio comunale dei ragazzi
Il consiglio dei ragazzi e il baby sindaco Marzia Violante
TURSI - E' iniziata la prima seduta del consiglio comunale dei ragazzi alla scuola media per l'anno 2008/2009. Il professor Antonio Rondinelli referente del progetto, ha fatto sistemare gli alunni nel corridoio ed ha
presentato il nuovo sindaco: Marzia Violante. Resterà in carica solo quest'anno perchè l'anno prossimo ci saranno nuove elezioni. L'esperienza del sindaco dei ragazzi dura da cinque anni ed in tutto questo pe-
riodo i sindaci sono stati tutte donne. Erano presenti il sindaco Antonio Guida, il vicesindaco Tommaso Tauro ed il dirigente scolastico Aldo Mario Zaccone che ha salutato l'assemblea dicendo: «L'esperienza del consiglio dei ra-
gazzi aiuta la conoscenza pratica dei meccanismi comunali. Questo esperimento vale più dei libri studiati. Nelle scuole dobbiamo sviluppare oltre alla cultura, il concetto di responsabilità». Il neo sindaco Violante, molto emozionata, ha salutato i presenti, ha nominato Stefania Cuccarese segretaria. «E' un ruolo di grande importanza. - ha concluso Violante - Sono il rappresentante di tutti e quindi cercherò, per quanto mi sarà possibile, di rendere la scuola sempre più attrezzata per svolgere al meglio le attività scolastiche». Questi i nuovi assessori: Giulio Sanchirico per lo sport, Nicola Bruneo per il
turismo, Cristian Cosma per la sicurezza e Michela Verde per la cultura. Gli altri consiglieri sono: Martina D'Onofrio, Margherita Guglielmucci, Gloria Calcagno ed Elisabetta Mazzei. Sono stati nominati addetti alla sicurezza: Antonio Gallo, Umberto Mirri e Michele D'Aloia. I rappresentanti di classe sono: Pasquale Vinci (I A); Natale Putignano (I B), Giuseppe Salerno (II A), Angelica D'Errico (II B), Danilo Mango (II C), Domenico Continanza (III A), Teresalessia Cosma (III B) ed Erman Tauro per la III C. Ci sono state proposte, come un torneo interno di pallavolo, la gita scolastica di fine anno riservata alle ter-
ze per visitare la Sicilia o la Costa Azzurra, l'utilizzo degli scuola bus per poter visitare gli istituti superiori (serve agli studenti delle terze per le preiscrizioni). Ci sono stati gli applausi per il personale AT che è molto vicino alle esigenze degli alunni. C'è stato infine l'intervento del sindaco Guida che dopo i saluti di rito si augura un dialogo aperto con il neo sindaco Violante. «Sono certo che questo esperimento del consiglio dei ragazzi è oltremodo positivo. Faremo in aula consiliare una riunione congiunta del nostro consiglio comunale con il vostro consiglio dei ragazzi». Salvatore Martire matera@luedi.it
Bernalda Presenze illustri e applausi alla sede di corso Umberto I
Grande show per “Amici della Juventus” BERNALDA - Grandi presenze e tantissimi applausi all'inaugurazione della sede dell'Associazione “Amici della Juventus”, il sodializio bernaldese pensato, come detto dagli ospiti e dalla sua componente, per la popolazione non solo bianconera ma per tutti, in modo da portare avanti «l'idea forte e convinta di stare insieme con la cultura e lo sport». L'inaugurazione è avvenuta domenica alle ore 10.30 in corso Umberto, 72; precisamente nei pressi della bellissima villa comunale, che sarà gelosa custode, oltre a fare da cornice alla nuova sede. Ricco non solo di storia, ma anche il palcoscenico degli interventi, infatti, a portare la loro testimonianza e il loro supporto alla neo-sede bianconera sono stati Donato Pizzolla, presidente dell'associazione, il quale aprirà ufficialmente i lavori. Subito
dopo è intervenuto il giurista Daniel Carbone, vicepresidente dell'associazione bernaldese, Domenico Gallotta, presidente Cestistica di Bernalda, Angelo Morizzi, docente del Liceo Scientifico “Parisi”, Nicolangelo Lupelli, medico chirurgo, Cosimo Petrocelli, ex calciatore AS Bernalda Calcio; Dino Paradiso, assessore alla Cultura e sport del Comune di Bernalda e Roberto Leone, vicepresidente dell'oratorio don Bosco di Marina di Ginosa (Ta); mentre a chiudere gli interventi è stato Gianbattista Mazzei, socio fondatore dell'associazione Amici della Juventus. Ebbene, prima di portarvi la voce degli intervenuti, posso dire che chi ha assistito alla cerimonia si è sentito veramente amico e ben accolto nella sede della nuova associazione bernaldese. Personalmente, ho portato il mio
contributo in termini di esperienza e, nonostante di fede rossonera, posso con certezza dire che da oggi mi sento “Amico della juve” e delle persone che stanno portando avanti questo grande progetto. Come già detto prima, il primo ad intervenire è stato il presidente, Donato Pizzolla, il quale ha parlato della storia della Vecchia Signora e della sede come centro aperto a tutti. Prima di concludere Pizzolla ha voluto ricordare il grande presidente, Peppino Gallotta e tutti i grandi personaggi bernaldesi legati alla squadra che non ci sono più. Dopo le parole di Pizzolla è intervenuto il giurista, Daniel Carbone, già vicepresidente dell'associazione Primavera, il quale ha evidenziato il fatto che la città deve parlare della nuova sede non già solo come un semplice club, ma bensì come quel grande
L’inaugurazione della sede dell’associazione “Amici della Juventus”
contenitore di cultura, sport e di vita di tutti i giorni. Dopo le parole di Carbone sono giunte quelle di un commosso presidente della Cestisìtica, Domenico Gallotta, per il ricordo del fratello, il quale ha voluto sottolineare la grande prova che il popolo bianconero sta por-
tando nel mondo dello sport bernaldese. poi sono giunte le parole dell'assessore Dino Paradiso, il quale ha sottolineato che cultura e sport sono l'elemento nuovo del pensiero dell'associazione bernaldese. fa.si.
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Appassionati e studiosi avranno il loro tempio nel Metapontino. Registrate già 25 iscrizioni
Scanzano come il Teatro alla Scala A giorni i primi corsi dell’istituto musicale privato “Trabaci” SCANZANO JONICO - Ancora pochi giorni, e poi, passeggiando lungo la centralissima via Pietro Nenni a Scanzano Jonico, si potranno ascoltare note di pianoforte, violino, chitarra classica, flauto traverso, clarinetto, tromba, sassofono e fisarmonica. Ma anche quelle delle percussioni e del canto lirico. Infatti ha già aperto i battenti l'Istituto Musicale “G. M. Trabaci” una scuola privata, nata da un protocollo d'intesa tra Comune di Scanzano Jonico, Provincia di Matera e Regione Basilicata e che si pone come obiettivo di parificare la scuola con i Conservatori musicali di Stato. Tra i fautori dell'iniziativa, l'assessore alla Pubblica Istruzione, Angelo Lunati: «E' difficile ottenere a Scanzano una sede distaccata di un qualsiasi Conservatorio pubblico -ha spiegato l'esponente di spicco della giunta Iacobel-
Il palazzo Baronale e Lunati
lis- per cui abbiamo deciso di tentare questo percorso per dare la possibilità agli studenti dell'area e non solo lucani, di intraprendere gli studi musicali. Il mio obiettivo è quello di creare un polo scolastico ad indirizzo artistico-musicale». La sede è ubicata nel Palazzo Baronale e i corsi inizie-
ranno nella prima settimana di novembre. Per il momento sono state raccolte circa venticinque adesioni. I costi? Sono contenuti, tanto è vero che la retta mensile oscilla tra i 35 ed i 50 euro, a seconda del profilo di studi che si sceglie. «Credo che ci sia oltre
che un ritorno di immagine, che è scontato -ha proseguito Lunati- anche grosse possibilità che lo studio della musica, fatto ad alti livelli, si possa trasformare un giorno da semplice passione in un vero e proprio sbocco lavorativo. Un altro degli obiettivi,
Montalbano Il segretario regionale chiede di stemperare i toni
non meno importante, che definisco collaterale, riguarda la possibilità in un futuro prossimo di dar vita ad una banda musicale cittadina. La cosa sicuramente -ha spiegato l'assessorecontribuirà, così come tutte le attività extracurriculari, ad affrancare dall'ozio e dai pericoli della strada tanti ragazzi delle nostre comunità, continuamente sotto attacco. L'Amministrazione comunale di Scanzano nella parte di sua competenza ha concluso- si è fatta carico della parte logistica, consistente nell'individuazione dei locali e nell'affiancamento istituzionale, affinché l'offerta formativa possa procedere in sintonia con il programma annunciato». Sabato scorso, intanto, si è tenuto un vero e proprio battesimo dell'istituto, con un concerto inaugurale all'interno di una delle sale del Palazzo Baronale, che
ha visto protagonisti tutti gli insegnanti della scuola esibitisi con gli strumenti che saranno oggetto di studio nei corsi dell'imminente inizio dell'anno accademico. Esso consta di tre indirizzi: Corsi di studi classici, corsi di studi moderni e corsi d'insieme. Un vero e proprio Conservatorio privato, dunque, che per molti studenti dell'area metapontina, grazie all'esiguità della retta consentirà addirittura di poter studiare la musica senza doversi recare ogni giorno a Matera dove ha sede l'unico Conservatorio di Stato della provincia. Un’opportunità formativa preziosa per gli appassionati di musica ad alti livelli, che da oggi hanno un vero punto di riferimento qualificato in un’area vocata e con buoni talenti. Pierantonio Lutrelli provinciamt@luedi.it
Progetto della sede regionale
La Fials risponde all’Asl 5 Assonautica al Cvl Il sindacato vuole il rispetto del contratto decentrato MONTALBANO - Il segretario regionale della Fials (Federazione Italiana Autonoma Lavoratori Sanità), Andrea Bengiovanni, interviene sulla vicenda delle progressioni verticali alla asl n.5. In una nota Bengiovanni scrive, tra l’altro: «La presente si rende indispensabile al fine di chiarire la posizione della scrivente, in ordine al documento diramato il 6.10.08». Il documento si pone l’obiettivo di «Sgombrare il campo da possibili confusioni e dannose dispute che pregiudicherebbero, e non poco, il già precario equilibrio esistente. Scopo della presente, giova precisare, è di stemperare i toni da accenni polemici per contribuire, se possibile, a ripristinare un clima di serenità e pacifico confronto. E ciò si auspica nell'interesse di tutti gli addetti ai lavori». Tornando al documento diffuso il 6 ottobre scorso, Bengiovanni aggiunge: «Preme l'obbligo di chiarire che si intendeva unicamente richiamare e sensibilizzare il Commissario Asl 5 di Montalbano ad applicare e dar corso all'accordo in-
tegrativo sottoscritto in data 2.09.2008. Urta al comune senso civico, e chi legge ha ampia esperienza della materia di cui si discorre - prosegue la nota - che non può restare ancora inapplicato il detto contratto decentrato stipulato in applicazione del CCNL. del 19.04.2004. Sicché non va ulteriormente sollecitata l'applicazione del menzionato accordo visto che tutti, si ritiene, concorderanno sulla necessità che non resti lettera morta. E tanto è ben lontano dai toni di una rivendicazione polemica! Perciò si auspica - conclude la nota del segretario regionale della Fials - nell'interesse degli operatori del settore, una ferma e determinata volontà indirizzata, con la proficua partecipazione richiesta, a dare esecuzione al contenuto dell'accordo integrativo, come è ragionevole ritenere. Va inoltre aggiunto che tale accordo integrativo non contiene aspetti che lo pongono in contrasto con la recente Legge regionale in quanto le materie potenzialmente idonee a determinare motivi di contrasto non
sono state fatte oggetto del summenzionato accordo integrativo. E tali materie riguardano, per dovizia di precisione, le posizioni organizzative e coordinamento. Tali materie - si legge ancora nella nota - formeranno oggetto di disciplina solo successivamente al disposto accorpamento delle due Aziende Sanitarie del Materano. Un'ultima nota che sarebbe auspicabile verificare riguarda le disposizioni impartite dal Sig. Commissario Asl 5 di Montalbano ai Dirigenti affinchè questi ultimi non continuano nel conservare agli operatori (PTS 118. etc.) ulteriormente responsabilità e incarichi in mancanza di un atto ad hoc che li munisca del relativo potere. E ciò vale quale mera indicazione finalizzata ad evitare il procrastinarsi di inutili, sterili polemiche sulle mansioni di fatto attribuite». Bengiovanni, infine, chiude la nota chiedendo conferma dell’incontro fissato per il 4 novembre prossimo. provinciamt@luedi.it
Sì della Provincia POLICORO - L'iniziativa del Circolo velico lucano, di istituire l'Assonautica in Basilicata, riporta all'attualità un tema importante per lo sviluppo socio-economico della provincia di Matera. «Convinti dell'importanza che essa riveste - dichiara Francesco Labriola, assessore all'Ambiente, Parchi e Politiche energetiche della Provincia di Matera - abbiamo aderito da subito alla proposta redatta da Unioncamere di Basilicata. Così, la Provincia di Matera, su proposta del presidente Carmine Nigro, aderì subito all'iniziativa e vincolò l'adesione alla scelta di Policoro, quale sede operativa. Continuiamo ad essere convinti
sostenitori di questa ipotesi - continua l'assessore - e rivolgiamo l'invito ad Unioncamere a fare presto poiché si tratta di una reale opportunità per l'intero territorio della nostra provincia. Un settore in forte crescita che deve trovare nella regione autorevoli sostenitori, anche in considerazione del fatto che un'attività del genere va totalmente nella direzione, più volte invocata, della sostenibilità ambientale. La dimostrazione - conclude Labriola - è venuta in questi giorni dall'importante iniziativa del Circolo velico lucano ancora oggi eccellenza nel settore e pioniere di grandi iniziative». provinciamt@luedi.it
Montalbano Un sonoro 3-0 con il Pescopagano ha evidenziato le carenze
Lo Sporting paga le sue lacune MONTALBANO - Anche il modesto Pescopagano ha fatto il bello ed il cattivo tempo sul terreno del 'Puccio Dellorusso' conquistando un successo abbastanza agevole e tre punti preziosi, rifilando tre reti di buona fattura e maramaldeggiando sullo Sporting. Una sconfitta tanto grave quanto meritata per il Montalbano. Il Prefetto, disponendo che la gara si giocasse a porte chiuse per inadeguatezze dell'impianto di gioco alle norme Uefa, ha evitato ai tifosi jonici un pomeriggio di delusione e di sofferenza. I biancoazzurri hanno offerto una esibizione davvero scialba e incolore. Il team affidato alle cure di Miraglia è apparso una larva di squadra, senza fiato,
senza testa e senza cuore. Non c'è corsa, i più passeggiano sul terreno di gioco, giungendo ovviamente in ritardo su ogni pallone e facendo rilevare una condizione fisica precaria. Ci sono carenze vistose in dimensione tecnica, lacune negli stessi fondamentali. E' il motivo dei tanti passaggi sbagliati, dell'incapacità di un minimo possesso, della palla. E ne viene fuori un gioco confuso, le trame sono appena abbozzate, si fa una fatica enorme ad arrivare nei pressi dell'area di rigore avversaria. Manca altresì l'esperienza, la capacità di una decente organizzazione tattica, non si 'vedono' uomini portanti dello schieramento, che all'occorrenza sappiano prendere
per mano la squadra e stimolarli a dare il meglio delle proprie risorse. Ma, quel che è ancor più preoccupante e che non fa presagire nulla di buono per il prosieguo di questo torneo, è latitante persino l'attaccamento alla maglia, ai propri colori, non si 'vede' una gran voglia di lottare, di vincere, di affermarsi, in troppi giocano senza la dovuta grinta, in souplesse, senza la determinazione necessaria ad avere la meglio sugli avversari. Così proprio non va. Montalbano merita di meglio. “Così si offende l'onorevole passato calcistico, si mortifica un'intera comunità, non è possibile assistere a prestazioni così incolori e perfino irritanti”: erano di questo tenore i
Il difensore Ingusci dello Sporting Montalbano
commenti dei pochi ammessi sugli spalti domenica scorsa, al cospetto dell'abulia e dell'atteggiamento di sufficienza che si vedevano in campo. Ed ancora: “E' necessario che si prenda atto dello
stato di cose e si corra ai ripari. O si smetta. Non si può continuare così”. Il messaggio è chiaramente rivolto alla società e alla dirigenza poco 'impegnata'. Antonio Romano
Martedì 28 ottobre 2008
LOTTO&CONCORSI
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DAMA
Rubriche
Grazie alle nostre previsioni, esce la coppia 73-78
Centrato l’ambo a Venezia ROMA - Dopo un'assenza che durava da 81 estrazioni è tornato a farsi vedere il 4 (il maiale) capolista di Firenze che ha ceduto il primato della ruota toscana al 51 (il giardino) assente da 80 turni. Il 4 è uscito anche sulla ruota Nazionale ove era in settima posizione con 42 ritardi. Il 45 (il vino) quarto di Cagliari è caduto dopo 46 mancati riscontri e l'85 (le anime del purgatorio) settimo di Milano è sortito dopo 39 assenze. Il 28 (le tette) di Napoli, giunto a quota 99, nella prima estrazione della settimana, penultima del mese di ottobre, potrebbe diventare "centenario". Alle sue spalle avanzano il 43 (la donna sul balcone) di Venezia con 94 assenze e il 74 (la grotta) ancora di Napoli con 93 ritardi. Nei raggruppamenti numerici segnaliamo la bella quaterna di numeretti (1-56-7) a Genova, la quaterna di cifra 4 (24-42-45-64) a Cagliari, il terno di cifra 5 (53-65-85) a Milano, l'ambo simmetrico 3-88 a Napoli, l'ambo gemello 22-33 a Palermo, il terno di cifra 7 (74-75-87) a Roma. Completano il quadro altre combinazioni che si sono sviluppate nei diversi raggruppamenti tradizionali. NAZIONALE Per ambo segnaliamo la cadenza 2 con la serie 12-22-42-62-82 e la decina 51/60 con la serie 51-53-55-57-58 dovrebbero mettersi in luce con qualche ambo. Previsione speciale 29-76 per estratto ed ambo. BARI Per ambo la cadenza 6 con la serie 16-26-36-56-66 e la decina 51/60 con la cinquina 53-54-55-56-58. Previsione speciale 5-39 per estratto ed ambo. CAGLIARI La cadenza 3 con la serie 13-53-6373-83 e la decina 31/40 con la combinazione 32-33-34-37-38 sono interessanti per ambo. Previsione speciale 2-42 per estratto ed ambo. FIRENZE La cadenza 4 con la serie 14-24-3464-74 e la controfigura 8 con la cinquina 8-19-30-41-52 dovrebbero presto mettersi in luce con qualche ambo. Previsione speciale 69-77 per estratto ed ambo GENOVA La cadenza 1 con la serie 21-41-5171-81 e la figura 7 con la serie 16-2534-43-52 sono attese al varco con qualche ambo. Previsione speciale 9-37 per estratto ed ambo. MILANO
37 29 3 51 18 48 28 49 3 41 43 La cadenza 0 con la serie 20-30-5060-80 e decina 70/79 con la serie 7073-75-77-78 sono attese al varco con qualche ambo. Previsione speciale 2-54 per estratto ed ambo NAPOLI La cadenza 9 con la serie 19-29-4969-89 e la controfigura 3 con la serie 14-47-58-69-80 dovrebbero mettersi in luce con qualche ambo. Previsione speciale 18-53 per estratto ed ambo. PALERMO La controfigura 4 con la serie 415-26-37-48 è statisticamente interessante per ambo. Buona anche la cadenza 7 con la cinquina 27-47-6777-87. Previsione speciale 7-79 per estratto ed ambo. ROMA Per ambo segnaliamo la cadenza 3 con la serie 23-33-53-63-73 e la figura 3 con la serie 3-12-21-39-66. Previsione speciale 13-73 per estratto ed ambo. TORINO La figura 5 con la serie 14-32-4150-77 e la decina 10/19 con la cinquina 12-14-15-17-18 sono in fase evolutiva per ambo. Previsione speciale 8-32 per estratto ed ambo. VENEZIA Avevamo previsto ambi con la decina 70/79 ed è uscita la coppia 73-78. Per ambo consigliamo la ca-
58 80 69 80 71 75 99 81 87 87 94
12 62 88 65 23 64 74 46 14 68 14
57 80 51 55 70 70 93 64 73 73 82
2 4 36 13 89 11 11 17 49 24 40
La presenza del campione italiano in carica, reduce dalle recenti Olimpiadi di Pechino, ha impreziosito il valore di una gara che come blasone e tradizione non ha nulla da invidiare alle più importanti manifestazione nazionali incentrate sullo sport del cervello. E proprio Paolo Faleo, che ancora una volta dimostra di essere in forma smagliante, si è imposto alla grande nel primo gruppo vincendo per distacco con la bellezza di 14 punti. Alle sue spalle l'amico fraterno Michele Majinelli. Sul gradino più basso del podio finisce il cosentino Francesco Gitto che chiude per l'ennesima volta imbattuto una gara nazionale. Nel secondo gruppo stravince
52 56 46 54 51 47 51 57 62 54 48
Il sistema integrale di 8 numeri sviluppa 28 combinazioni. Il costo della giocata è di 14 euro. I numeri più frequenti e più in ritardo calcolati a partire dal concorso n. 87 del 1997, primo concorso ufficiale del SuperEnalotto. Numero Frequenza Numero 88 126 40 81 125 56 85 122 17 90 120 69 82 119 10 1 118 84 55 118 62 64 118 37 86 118 64 87 118 50
Ritardo 44 41 40 32 30 29 28 27 27 26
di PASQUALE GRANDE
Le Tavole di Rutilio Benincasa ESTRAZIONE DI MARTEDI’ 4 marzo 2008 Roma e Tutte 2, 68, 16, 57, 14, 26 Napoli, Firenze e Tutte 90, 66, 14, 55, 12, 24 ESTRAZIONE DI GIOVEDI’ 6 marzo 2008 Roma e Tutte 4, 70, 18, 59, 16, 28 Napoli, Firenze e Tutte 2, 68, 16, 57, 14, 26
UNIDICI RUOTE
dendo un gruppo per i non tesserati. E in questo raggruppamento ha primeggiato il simpatico giocatore di casa Paolo Bianco che, euforico per il successo ottenuto sulla damiera, ha voluto sfidare dopo la ga-
Pronostico concorso n. 130 (del 28/10/2008) 25 31 35 43 52 55 77 89
PREVISIONI
Il camporese Roberto Pizzuto vince la gara nazionale di Siracusa Santo Randazzo che, dopo una partenza in naftalina, mette il turbo vincendo sei partite di fila. Dietro di lui il messinese Francesco La Rosa, seguito da Paolo Nicotra. Una nota più che positiva per la Calabria arriva dal terzo gruppo dove il camporese Roberto Pizzuto, iscritto al circolo damistico di Cosenza, mette alle corde un'agguerrita concorrenza conquistando meritatamente il primo posto. Eppure la partenza del teorico-problemista-finalista di Campora San Giovanni è stata traumatica con la sconfitta rimediata contro il siracusano Andrea Campione. Nonostante il ko iniziale Pizzuto, con calma e concentrazione, metabolizzato lo sconforto per l'inaspettato stop, ha cominciato a macinare punti su punti fino alla conquista dell'ambito trofeo. “Ho iniziato malissimo il torneo: mi sono seduto al tavolo con l'orologio che mi aveva già scalato otto minuti, un ritardo che ho pagato a caro prezzo. Infatti il nervosismo per aver perso minuti preziosi mi ha portato alla sconfitta nella gara inaugurale, poi però sono riuscito a riprendermi scalando lentamente la classifica”. Queste le parole di un raggiante e felice Roberto Pizzuto subito dopo la conclusione del Memorial Giallongo. Il comitato organizzatore ha dato spazio anche agli esordienti preve-
3 59 60 68 37 74 6 34 30 52 16
denza 0 con la serie 10-30-40-60-90 e figura 9 con la serie 27-36-45-6372. Previsione speciale 9-78 per ambo e ambata. TUTTE Le terzine da giocare prevalentemente per ambo 20-25-61, 38-4150, 33-40-82, 9-11-90, 21-53-70.
di FRANCESCO SENATORE
CINQUANTA giocatori suddivisi in quattro gruppi. Questi i numeri salienti del Memorial Gesualdo Giallongo, gara nazionale di dama italiana giunta alla settima edizione. Nonostante la non felice posizione geografica (il torneo si è disputato tra Canicattini Bagni e Palazzolo Acreide, due splendidi comuni in provincia di Siracusa) gli appassionati della dama hanno risposto numerosi all'appello degli organizzatori Massimo Ciarcià e Sebastiano Greco confrontandosi sabato e domenica scorsi in una due giorni di full immersion damistica.
55 59 50 54 53 60 79 59 69 55 53
ra i giocatori più esperti, rimediando ovviamente delle sonore ma “salutari” batoste. Il secondo e terzo posto se lo aggiudicano rispettivamente Giovanni Longo e Sebastiano Citra, entrambi di Siracusa.
di MARIA D’AUTUNNO
Le sestine di ottobre Le combinazioni sotto elencate sono i numeri più frequentemente usciti su ognuna delle dieci ruote a partire dal 1939 ad oggi nei vari mesi di Ottobre. Tali combinazioni si giocano su ruota determinata e su tutte per ambo, terno e sorti superiori. BARI 30-41-68-58-69-35 CAGLIARI 87-9-69-89-64-83 FIRENZE 7-26-19-26-77-12 GENOVA 76-84-7-31-24-10 MILANO 48-26-53-22-15-21
il presidente del Coni della provincia di Siracusa premia il camporese Roberto Pizzuto, primo classificato nel Terzo Gruppo al 7° Memorial Gesualdo Giallongo
Le previsioni sono state ricavate utilizzando le 19 Tavole del lotto ideate da Rutilio Benincasa, astrologo e cabalista cosentino vissuto a cavallo dei secoli XVI e XVII, e autore del famoso Almanacco perpetuo. Le sestine di numeri che proponiamo possono essere giocate tali e quali, sulle ruote indicate, oppure sviluppate con sistemi a piacimento dei lettori. Consigliamo, inoltre, di tentare la sorte anche al SuperEnalotto, gioco direttamente connesso alle estrazioni del Lotto. Buona fortuna!
Per informazioni e chiarimenti telefonare 348-8024342 da martedì a sabato dalle 17 alle 18.30 o dopo le 21,30. Troverete le mie tecniche su BancoLotto del mese di ottobre.
Sport Martedì 28 ottobre 2008
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Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it
Serie A Ma Gussoni (Aia) difende l’operato dell’arbitro: «Non avrà visto l’irregolarità»
Prova tv, Gilardino squalificato Dopo il gol di mano a Palermo stop di due turni ROMA - La prova tv interrompe la marcia del capocannoniere Alberto Gilardino per due turni. Dopo il gol di mano a Palermo il goleador viola viene fermato, salvo esito del ricorso, in uno dei momenti più felici della sua carriera. L'ultima volta che della prova tv si era parlato diffusamente era stato nel campionato scorso, dicembre 2007. In quel caso, addirittura era arrivata la controprova. Protagonista Marcelo Zalayeta, attaccante del Napoli, squalificato per due turni per “condotta gravemente antisportiva». Proprio le immagini dimostravano che Zalayeta era «platealmente caduto per ingannare il direttore di gara» che aveva, infatti, assegnato il calcio di rigore. Dalla tv al network Youtube, in quel caso, era arrivata addirittura una controprova che scagionava l'attaccante del Napoli. Un video, infatti, mostrava l'ingrandimento del contatto tra Zalayeta e il portiere del Torino Sereni: ricorso del Napoli, respinto, e conferma della squalifica. Due mesi prima era andata meglio a Zalayeta: nell’incontro con la Juve era stato squalificato per due turni con la prova tv per avere simulato il fallo da rigore. Poi la corte di giustizia federale aveva annullato lo stop. Introdotta per la prima volta nel campionato 1996-1997 (art.31 del Codice di giustizia sportiva) la prova tv doveva servire a risolvere i casi di scambio di persona. Fu utilizzata, infatti, nel campionato successivo, per il caso dei fratelli Tedesco, allora alla Salernitana: la Commissione disciplinare ribaltò la decisione del giudice sportivo; il fallo, infatti, era stato commesso da Giacomo, ma l’arbitro si era confuso ed aveva ammonito Giovanni. Dal campionato successivo
ARBITRI SERIE B Brescia-Salernitana affidata ad Ayroldi QUESTI gli arbitri dell’11ª giornata di serie B (stasera ore 20,30): Albinoleffe-Ascoli: Peruzzo di Schio; Ancona-Livorno: Tozzi di Ostia; Brescia-Salernitana: Ayroldi di Molfetta; Cittadella-Bari: Marelli di Como; Frosinone-Piacenza: Calvarese di Teramo; Grosseto-Treviso: Russo di Nola; Parma-Triestina: Damato di Barletta; Pisa-Avellino: Romeo di Verona; Rimini-Mantova: Stefanini di Prato; Sassuolo-Empoli: Brighi di Cesena; Vicenza-Modena: Pierpaoli di Firenze
ARBITRI SERIE A
Al milanista consegnato il Premio
A Firenze arbitra Rosetti
A Paolo Maldini il “Facchetti”
QUESTI gli arbitri designati per la 9ª giornata di serie A (domani sera, ore 20,30): Bologna-Juventus: Trefoloni di Siena; Catania-Udinese: Banti di Livorno; Chievo-Lazio: Bergonzi di Genova; Fiorentina-Inter: Rosetti di Torino; Genoa-Cagliari: Valeri di Roma; Lecce-Palermo: Tommasi di Bassano del Grappa; Milan-Siena: Celi di Campobasso; Napoli-Reggina: Gervasoni di Mantova (Nicoletti-Romagnoli); Roma-Sampdoria: Tagliavento di Terni; Torino-Atalanta: De Marco di Chiavari Il gol contestato di Gilardino a Palermo
la prova tv fu estesa a fatti di “eccezionale gravità» sfuggiti all’arbitro. Dal 10 febbraio 2001 fu ampliato a fatti violenti e in generale non rilevati da arbitro e assistenti. Nel marzo 2007, con la Juventus in serie B, lo juventino David Trezeguet è stato squalificato per tre turni per una gomitata al bresciano Santacroce. La tv ha evidenziato l'intenzionalità del gesto mentre l’azione proseguiva in un altra zone del campo. Ci sono casi in cui la prova tv complica le cose: un esempio è la squalifica ad Adriano per due giornate nel corso del campionato 20052006. Il centravanti dell’Inter è stato punito dal giudice sportivo per lo schiaffone rifilato a Grandoni durante Li-
vorno-Inter. Schiaffo non visto dall’arbitro ma ripreso dalle telecamere. L’Inter si è difesa ricorrendo alle stesse immagini che secondo i nerazzurri non coglievano esattamente il momento dello schiaffo: squalifica ritirata e poi ripristinata dalla CAF. Ai Mondiali di calcio la prova tv è stata utilizzata la prima volta a Germania 2006. A farne le spese proprio uno dei padroni di casa, il tedesco Frings, squalificato per un turno perchè coinvolto nella maxirissa al termine di Germania-Argentina. Precedentemente sanzioni di questo tipo erano state inflitte agli Europei del 2004 in Portogallo a carico di Francesco Totti (per lo sputo al danese Poulsen) e dello
svizzero Alexander Frei. LA DIFESA DI GUSSONI - «L'arbitro di certo non ha visto la mano, ha visto la rete e con la norma del vantaggio l’ha concessa» ha spiegato Cesare Gussoni, Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri (Aia) riferendosi al contestato gol di Gilardino nel posticipo di ieri PalermoFiorentina. Sull'utilizzo della prova tv Gussoni è molto chiaro: «E' giusta un’analisi approfondita su questo episodio. Noi dobbiamo riferire quanto abbiamo visto attraverso la tv, e in quel caso ci sarebbero stati anche estremi per il calcio di rigore e l'espulsione del difensore che aveva commesso il fallo in area. Quindi il caso si complicherà molto».
MILANO - «Sono molto orgoglioso di ricevere questo premio. Di Giacinto Facchetti calciatore mi ricordo quello che ho potuto vedere attraverso i filmati televisivi. Ma è stato un esempio, in campo e soprattutto fuori». Così ha parlato Paolo Maldini, capitano e bandiera del Milan, da oltre vent'anni in serie A, alla consegna del Premio intitolato proprio all’ex terzino dell’Inter, avvenuta oggi a Milano. «Mi piaceva la pacatezza di Facchetti, non comune nell’ambiente ha continuato poi Maldini – e ricordo che Sacchi mi parlava sempre di come stava in campo. È stato il primo terzino d’attacco, il primo a interpretare il ruolo in modo moderno». Paolo riceve poi i complimenti, scontati, da Adriano Galliani ("lui è il Milan», ammette l’amministratore delegato rossonero) e dal presidente dell’Inter, Massimo Moratti ("conosco bene Paolo e la sua famiglia, è stato ed è un campione dentro e fuori dal campo. È soprattutto per questo che lo stimo») e poi parla dei suoi ricordi più
Paolo Maldini
cari legati al Milan: «La Champions League del 2003, quella vinta a Manchester contro la Juventus; il primo allenamento al campo di Linate. E poi il giorno dell’esordio a Udine, nel febbraio 1986». Per quanto riguarda il futuro, Paolo sembra avere, adesso, le idee chiare: «Stavolta è vero, a fine stagione smetto. Mi sembra il momento giusto, anche se fisicamente sto meglio oggi rispetto agli ultimi 2 anni. Ma smetterò. E non farò l’allenatore, questo è sicuro».
Giudice sportivo Serie A Il giudice sportivo ha squalificato per due giornate Foggia e Mauri (Lazio), Gilardino della Fiorentina (prova tv). Per una giornata squalificati Juric (Genoa), Vucinic (Roma, con ammenda di 1.500 euro), Tiribocchi, Fabiano e Ariatti (Lecce), Blasi (Napoli), Cirillo (Reggina), Cossu (Cagliari), Curci (Siena) e Jankulovski (Milan). Inibizione per dieci gIorni per il presidente del Genoa Enrico Preziosi per essere entrato negli spogliatoi a fine gara benchè già inibito. Ammende di 1.500 euro per Corradi (Reggina) e di 500 euro per Bellucci (Sampdoria).
Serie B. Toscani in casa contro il Treviso, mentre la capolista gioca un match difficile con l’Empoli
Il Grosseto cerca il sorpasso sul Sassuolo LA MATRICOLA Cittadella ha portato a casa il prezioso bottino nella trasferta di Ascoli Piceno. Adesso il calendario riserva al club veneto la gara interna contro un Bari in salute. L’undici biancorosso di Antonio Conte è tornato alla vittoria nel match casalingo contro il Grosseto (3-1). Gara dal pronostico incerto al «Matusa» di Frosinone dove i ciociari di Braglia ricevono il Piacenza. Ospiti in affanno e reduci dal ko di Treviso, i gialloblù non sono andati oltre lo 0-0 esterno in quel di Avellino e cercheranno di dare una scossa alla classifica. Il Grosseto non dovrebbe incontrare particolari difficoltà nel match casalingo
Esordio per Billy Costacurta col Mantova
contro il Treviso. I toscani occupano la seconda posizione in classifica, ad una sola lunghezza dalla capolista Sassuolo. Il sorpasso si potrebbe concretizzare. Il Parma di Francesco
Guidolin (squalificato per due giornate) torna a giocare al «Tardini» dopo la splendida affermazione sul campo del Mantova. I gialloblù ducali ospitano la Triestina e proveranno a proseguire
la serie positiva dall’arrivo del nuovo allenatore. Il Pisa di Ventura, galvanizzato dalla vittoria nel derby di Empoli, è a caccia della quinta vittoria in campionato. L’avversario di turno è un Avellino in buona salute dall’arrivo del nuovo tecnico Campilongo. Il Mantova è stato affidato a Billy Costacurta, all’esordio assoluto su una panchina. I «virgiliani» hanno esonerato il tecnico Brucato e ora sperano in un rilancio con la guida dell’ex difensore del Milan. Mantova impegnato nella dificile trasferta di Rimini. I romagnoli vogliono riscattare la sconfitta di misura contro il Livorno. Infine al «Menti» il Vicen-
za, secondo in classifica ad un punto dal Sassuolo, tenta il sorpasso in vetta. I biancorossi veneti ospitano un Modena in evidente difficoltà e relegato all’ultimo posto in classifica.
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Sport Prima Divisione Squadra ben messa in campo e attenta specie in difesa
Martedì 28 ottobre 2008
Gautieri “quadra” il Potenza In settimana l’ok federale per Montesanto PARTE DALLA rinnovata solidità difensiva l’analisi del dopo Juve Stabia-Potenza. Sempre, fino alla settima giornata (compreso quel gol subito a Crotone nel quinto minuto di recupero), i rossoblù avevano subito almeno una rete dagli avversari. Da due gare non è così e se si può parlare dell’avvio di una striscia di risultati positivi, non si può negare che questo fattore ha inciso e non poco. Abbiamo contestato in passato le scelte tecniche di Gautieri: con la stessa onestà e obiettività di critica dobbiamo dire che proprio la quadratura del cerchio cercata e trovata dall’allenatore potentino ha consentito ai rossoblù di vedere la luce di una classifica che oggi fa meno paura. Il riferimento è innanzitutto al cambiamento del modulo: sul 4-3-3 in passato avevamo manifestato le nostre perplessità proprio per la fase di copertura degli esterni. Oggi con un 4-4-1-1 (agevolato dal fatto che Cozzolino ha le qualità fisiche e tecniche per poter giocare anche da solo in attacco) la squadra è molto più coperta. Oltretutto, proprio la solidità difensiva, in un raggruppamento dove non ci sono goleade, rappresenta un vantaggio di un certo tipo. La logica del “primo non prenderle” a Castellammare ha pagato. E chissenefrega che il Potenza è stato propositivo poco e che Groppioni sia stato il migliore in campo. Le case si costruiscono un mattone alla volta e questi campionati, visto proprio il grande equilibrio che regna, insegnano che se proprio è impossibile vincere, quantomeno è utile non perdere. Innanzitutto per il morale del gruppo che sta iniziando a considerare pienamente le proprie capacità tecniche, che non sono mai state messe in dubbio, poi anche e soprattutto per la continuità del rendimento. Era importante dare un seguito alla vittoria interna con la Pistoiese, adesso sarà fondamentale capitalizzare il turno interno con il Sorrento e la graduatoria potrà essere analizzata anche con uno sguardo critico diverso. In più va considerato che l’innestodi Dei (si pensa a breve in pianta stabile), quello di Montesanto, il ritorno
IL PROTAGONISTA Groppioni merita la copertina FEDERICO Groppioni aveva, fino a tre giornate fa, il non invidiabile primato di essere il portiere della difesa più battuta del campionato. Da due gare non prende gol, quasi da tre, se si considera che a Crotone era stato impeccabile e imbattuto fino al 50’ del secondo tempo. Nelle foto tratte dal sito della Juve Stabia (autore Gargiulo) si evidenziano tre momenti di particolare abilità del pipelet del Potenza che ha sventato i tentativi di Artistico, Biancolino e Morello. Adesso, le difese più battute sono quelle di Taranto, Pistoiese e Pescara (12), mentre a quota 11 ci sono col Potenza anche la ternana e il Lanciano.
Gautieri discute con l’arbitro Zonno (dal sito ufficiale della Juve Stabia)
di Mamede daranno qualcosa in più soprattutto in termini di compattezza, esperienza e qualità. Forse, per cercare proprio il pelo nell’uovo, dobbiamo sottolineare che al Potenza del Menti è mancato proprio un costruttore di fino della manovra. Di fronte c’erano Cammarota e Prevete contro Ametrano e Monticciolo, ma mentre la Juve Stabia ha approfittato della qualità sulle fasce di Peluso (davvero devastante nell’uno contro uno), il Potenza ha preferito una gara di contenimento, sperando nel pieno sacrificio dei suoi cursori esterni. Doveva andare così, è andata così: la missione può dirsi compiuta e possono essere messe al bando le critiche di sponda stabiese su un Potenza arroccato esclusivamente a difesa della sua porta con undici uomini dietro la linea della palla. Si voleva un punto e un punto è arrivato. Adesso la testa deve essere rivolta al Sorrento, con cui bisognerà invece capitalizzare il massimo.
DEI E MONTESANTO Per un disguido postale, il tesseramento di Montesanto non è stato perfezionato. Quello di Dei, invece sì, nonostante le due pratiche siano state spedite contestualmente. Questo, in pratica, vuol dire che il difensore è entrato automaticamente nella lista dei 18 over 87. Il centrocampista ci entrerà non appena la Lega ratificherà il suo contratto: il Potenza sarà quindi obbligato a togliere da questa lista uno dei due calciatori nati nel 1985 che le società potevano comunque inserire, nonostante per essi ci fosse il permesso a non far parte del computo totale. Un fastidio in più, visto che il posto per Montesanto, in realtà, è già libero in quanto Konte non fa più parte della rosa rossoblù. Sostanzialmente, comunque, non cambierà nulla. Il Potenza disporrà per la gara col Sorrento di tutti i calciatori tesserati. Alfonso Pecoraro a.pecoraro@luedi.it
Giovanile Osservatori della Fiorentina
Seconda Divisione Prezioso il punto che interrompe la serie negativa
A Picerno uno stage assai proficuo per i baby lucani
Melfi più forte delle assenze
TRE OSSERVATORI della Fiorentina sono giunti a Picerno presso il campo sportivo Donato Curcio in erba sintetica per constatare dal vivo i giovani talenti lucani. I tre addetti ai lavori della società gigliata sono al lavoro per valutare le condizioni di forma e la cifra tecnica dei giocatori lucani, nati negli anni 1994/1995/1996 provenienti da trentacinque scuole calcio della Basilicata. Cento i giocatori visionati dai tre responsabili toscani. Il trio di osservatori viola giunti in Basilicata è formato da Antonio Bucci, osservatore ufficiale Associazione Calcio Fiorentina e dagli osservatori Stefano Cappelletti e Maurizio Nicolini. Per la cronaca si tratta dell'unico appuntamento regionale in questo settore, tenuto dai dirigenti della società fiorentina. Il tutto nasce dalla collaborazione con la Federazione Italiana Giuoco Calcio di Basilicata e in particolar modo con il responsabile lucano Vincenzo Mitro, direttore
della scuola calcio Picerno 81. Piccoli Mutu crescono anche in Basilicata, nella speranza di emulare anche gli altri gioielli della squadra allenata da Cesare Prandelli, quali ad esempio Frey e Gilardino. Una giornata significativa per il calcio giovanile lucano chiamato a confrontarsi con una delle società meglio organizzate del panorama italiano sul fronte della gestione e cura dei baby calciatori. I cento allievi hanno disputato sul sintetico del Donato Curcio di Picerno tre gare, il cui risultato ovviamente ha avuto una valenza limitata sul piano agonistico ma fondamentale invece per quanto riguarda il futuro delle giovani generazioni calcistiche della Basilicata. Il prossimo appuntamento è previsto a Firenze dove saranno testati i giocatori italiani distintisi nei raduni nazionali. E chissà che tra loro non possa anche esserci un talento in erba lucano. f.menonna@luedi.it
Mente rivolta da oggi alla sfida con il forte Cassino INTERROMPERE il momento no, dopo tre sconfitte di fila, per invertire la rotta e tornare a far punti: era questo l’obiettivo del Melfi ad Atessa, ed il pareggio seppur a reti bianche ottenuto contro la Val di Sangro conferma che i gialloverdi hanno compiuto appieno la loro missione sul campo degli abruzzesi. Un pareggio che consegna un punto importante a De Angelis e soci, che permette di fare muovere la propria classifica e di guardare al futuro con rinnovato entusiasmo, e che ha un sapore di certo particolare, se confrontato con l’ennesimo incontro giocato con tante, troppe, assenze nel team. Due squalificati come Gabrieli e Mitra non si possono concedere a nessuno, immaginarsi ad una squadra giovane e in crescita nell’amalgama e nella coesione di gruppo come quella rinnovatissima del Melfi di quest’avvio di stagione, e poi il nuovo infortunio di Gilfone, la non perfetta condizione di Stucchi e gente come Fumai a stringere i denti per la causa, senza dimenticare che mancava ancora Fummo in cura in quel di Lecce an-
Merini impegnato al tiro (foto Zenti)
cora a lungo, per recuperare dal suo problema alla caviglia. Insomma solito elenco di assenze, e squadra, come il tecnico, costretto a fare ancora di necessità virtù, andando sul terreno di gioco di Atessa contro una squadra che cercava il successo interno, con la voglia di dar il massimo, di moltiplicare grinta e determinazione, di cercare un risultato positivo che desse davvero la svolta che tutti auspicavano in questo momento, dalla società allo staff tecnico, dalla squadra alla tifoseria che anche in terra
abruzzese si è fatta sentire per sostenere Merlano e compagni. Ma finale per fortuna diverso da quelli ultimi, con un buon pari e soprattutto tante occasioni da rete mancate a poter trasformare il buon 0 a 0 conclusivo in un ottimo successo, che avrebbe dato nuova linfa per il ritorno al lavoro di oggi, in vista del non facile incontro interno contro il Cassino di mister Grossi di domenica prossima al Valerio. Laziali che, lo ricordiamo, rappresentano la terza forza del campionato, die-
tro il duo Gela – Cosenza, a sole tre lunghezze di ritardo dalla vetta. Quindi, se il pari è risultato buono, che è stato salutato positivamente da tutte le componenti gialloverde, fa rabbia ripensare alle occasioni da trasformare, con maggiore attenzione e con un pizzico di cinismo in più, in una vittoria e soprattutto in una immensa, fondamentale iniezione di fiducia, per la classifica ed il morale, con De Angelis ed anche Merini, quest’ultimo in maniera particolare in due occasioni, a sprecare quella che poteva essere la rete del vantaggio e quindi del successo finale dei gialloverdi ma anche la spinta ulteriore per dimenticare le recenti sconfitte ed i troppi assenti, e dare al Melfi un futuro diverso. Lo si avrà lo stesso, con il pari ottenuto e la voglia di proseguire, ma da oggi, col ritorno a lavoro, per il tecnico Palumbo, oltre ai due rientranti dopo la squalifica, la speranza di poter riavere qualcun altro a tempo pieno, come Stucchi e Scappaticci, quest’ultimo reduce dall’utilizzo di sabato in Berretti. Antonio Baldinetti
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TOP 11
Tra i pali si conferma Groppioni del Potenza
Arrivano i gol pesanti DALLA NAFTALINA al trionfo, da una profonda depressione ad una sensazione estatica: riserve nelle gerarchie di partenza, titolari inamovibili col trascorrere delle giornate. Un destino che accomuna i tre superbomber della nona giornata di campionato: Fabio Mazzeo, Giampiero Clemente e Riccardo Innocenti. Tutti in bilico prima che cominciasse la stagione. Mazzeo in scadenza di contratto e relegato ai margini sia dal tecnico Iaconi che dal pugno di ferro del patron Covarelli; Clemente destinato a recitare un ruolo da gregario, dopo l’arrivo di Evacuo; ed infine Innocenti, dato ad un passo dal trasferimento al Gela, utilizzato col contagocce. Ed invece, come per magia, la storia di quei tre, dei magnifici tre ha preso una piega diversa e felice per circostanze casuali, non per chiare imposizioni. Dalla naftalina al trionfo: merito del tecnico Sarri (nel caso di Mazzeo), della sorte avversa che ha mandato al tappeto Evacuo (in quello di Clemente), di penuria d’attaccanti puri (in riferimento ad Innocenti). Da una profonda depressione ad una sensazione estatica attraverso la cura del gol: ben tre quelli realizzati da Mazzeo contro il Taranto, due le firme d’autore di Clemente sul campo della Pistoiese, un solo sigillo, ma comunque decisivo per l’ariete Innocenti per risollevare il Marcianise e ridimensionare le ambizioni del Foggia. Prima precari, adesso intoccabi-
9ª giornata allenatore
MORIERO crotone GROPPIONI
FILOSA
potenza
marcianise
SINISCALCHI
CUDINI perugia
ESPINAL CARACCIOLO crotone
pescara
PASSIGLIA FELCI
paganese
modulo
perugia
pescara
CLEMENTE benevento
INNOCENTI marcianise
MAZZEO perugia
li ed incedibili. Come lo stesso Fabrizio Caracciolo, metronomo della Paganese ed improvvisamente goleador: due sassate di chirurgica precisione per dimostrare che lui
Ternana: Giorgini si gioca tutto TERNI. Da carroarmato a carroccio, che si trascina stanco ed inceppato. La Ternana non funziona più. Da macchina da gol devastante a squadra devastata. Il tecnico Giorgini resta al suo posto, non viene messo per il momento in discussione eppure la prossima sfida di Lanciano potrebbe essere decisiva. La società, già dopo la sconfitta cocente nel derby col Perugia, aveva preso le dovute precauzioni mandando l’intero gruppo in ritiro a tempo indeterminato, attendendosi magari una reazione immediata. Che non è arrivata, però, a Crotone dov’è maturata invece la più umiliante delle ultime quattro sconfitte consecutive. Ed allora nuovo ordine: tutti in ritiro ad Atri, in provincia di Teramo. Per analizzare più a fondo i motivi di una crisi inattesa, per ricompattarsi, per andare ben oltre gli infortuni e gli alibi pericolosi. Certo, l’emergenza difensiva ha avuto il suo peso specifico nell’ultimo mese da brividi, nell’ottobre nero che ha spedito la Ternana dalla prima posizione alla sestultima, con un punto appena di vantaggio sulla zona playout. Ma non può da sola giustificare il crollo vertiginoso verso gli inferi della graduatoria e quel drastico ridimensionamento di forze ed ambizioni. Ben sette i gol incassati negli ultimi quattro turni disastrosi, ma c’è un dato che spaventa ancor di più la proprietà inducendola ad andare fino in fondo alla questione: la
3-4-1-2
Ternana, infatti, ha perso autorità, gioco, coraggio ed imprevedibilità in prima linea. Quella manovra fluida e lineare che aveva garantito il primato ed il miglior attacco del girone (undici gol nei primi quattro turni di campionato) s’è dispersa: le trame si sono complicate ed involute e soltanto il giovanissimo Scappini è scampato al periodo nero realizzando l’unico gol degli ultimi 360 minuti (a Benevento e tra l’altro ininfluente perché rimontato dalla doppietta di Bueno). Il centrocampo ha smesso di ragionare, la retroguardia ha pagato più del previsto l’assenza di capitan Sartor e l’attacco ha perso profondità e potenza proprio quando Cristian Riganò ha iniziato a giocare con regolarità. Senza andare mai oltre prestazioni mediocri, trasformandosi da potenziale valore aggiunto a peso di difficile gestione per lo staff tecnico e soprattutto per le casse societarie. Aprendo seri interrogativi anche sulla effettiva bontà della campagna acquisti. Tutti in ritiro allora ad Atri, in provincia di Teramo, prima di presentarsi a Lanciano: decima giornata eppur già ultima spiaggia per Giorgini, per la Ternana. Per capire qual’è la reale dimensione dei rossoverdi, per comprendere se la squadra è un carro armato, che va soltanto un po’ riparato, o un carroccio con cui puntare solo ed esclusivamente alla salvezza. f.z.
vale, eccome, per zittire polemiche e malumori, per mandare in orbita la Paganese e valorizzare il gran lavoro di Ezio Capuano, appena una settimana fa bersagliato da cri-
tiche fin troppo feroci ed ora idolo e beniamino coi sei punti conquistati contro Taranto e Virtus Lanciano. Dalla naftalina al trionfo, dalla depressione all’esaltazione: Mazzeo, Clemente, Innocenti, Caracciolo e poi Groppioni, lo “special one” della nona giornata, la difesa estrema di un Potenza in costante crescita, rigenerato, risalito dal meno tre in classifica e capace d’impattare sul campo della corazzata Juve Stabia. Groppioni guadagna un sette pieno in pagella (il voto più alto tra i portieri) e ringrazia quella retroguardia sempre più coriacea, guidata dall’autoritario Di Bella. Nella top 11 del nono turno di campionato trova ancora spazio il fantasista Espinal, ancora a bersaglio contro la Ternana dopo la doppietta di Foligno, leader di un Crotone lanciatissimo (terza vittoria consecutiva), anima di una squadra che produce gioco e spettacolo, che guadagna sempre più terreno, che ha trovato in Francesco Moriero (miglior allenatore della settimana) la guida ideale per lanciarsi all’assalto della serie B. Completano la “dream team” della settimana Passiglia e Cudini, leader rispettivamente del centrocampo e della difesa del Perugia. E poi Siniscalchi e Felci, i due che stendono il Gallipoli e risollevano il Pescara curando sul campo quella profonda depressione generata dalla crisi societaria. Filippo Zenna
Il personaggio Ha segnato dopo 161 giorni
Mazzeo: «E non ero buono nemmeno per l’Eccellenza» PERUGIA. Centosessantuno giorni d’astinenza: insopportabili per uno che di professione fa il bomber. L’ultima firma il 18 maggio scorso nella semifinale d’andata play-off contro l’Ancona, poi l’inizio di una lunga odissea ed un cumulo enorme di rabbia accumulata. Otto giornate di campionato senza mai inquadrare il bersaglio e poi l’esplosione, sontuosa, contro il Taranto. Tre gol in un sol colpo e Fabio Mazzeo è come rinato: “Non ne potevo più, mi sentivo soffocare: per un attaccante il gol è come il pane”. Una rete d’astuzia (viziata da una chiara posizione irregolare) e due firme d’autore, apposte addirittura col destro, che – sorride il funambolico centravanti del Perugia – “non è nemmeno il mio piede. Calcio quasi esclusivamente di sinistro e quando ho visto terminare la sfera all’incrocio con quella conclusione di destro dal limite ho provato un senso di liberazione, ho finalmente respirato un’aria diversa, ho capito che il vento sta cambiando direzione e che il peggio è passato”. Tre squilli di tromba ed un messaggio indiretto alla proprietà ed al patron Covarelli: il contratto di Fabio Mazzeo è in scadenza, il Sassuolo continua a corteggiarlo e c’è il rischio sempre più serio di perderlo a parametro zero a fine stagione: “Alla mia posizione contrattuale sinceramente preferisco non pensarci – confessa Fabio Mazzeo – L’importante è giocare con continuità, recuperare sempre più punti dopo l’avvio negativo, inseguire quel grande sogno di arrivare in serie B che cullo fin dal mio primo giorno a Perugia”. Era una calda giornata d’inizio luglio quando il giovanissimo Mazzeo, valorizzato da Roberto Chiancone alla Nocerina (17 sigilli in C2 nel 2005/06), preparò i bagagli per trasferirsi in Umbria e confermarsi attaccante di razza, bomber atipico perché leggiadro ed imprevedibile tra le linee ma anche rapace ed infallibile in area di rigore, centravanti pronto per il grande salto. Non più ragazzo incosciente, ma uomo maturo e professionista esemplare, aiutato nell’incredibile percorso di crescita dalla moglie Barbara, salernitana come lui, sposata due anni fa, proprio in coincidenza con l’arrivo a Perugia: “Devo tantissimo alla mia compagna per la stabilità che ha portato nella mia vita”, confessa Fabio Mazzeo, genietto un po’ scellerato ai tempi della Salernitana, squalificato nel 2004 per uso di cannabis, abbandonato un po’ da tutti, non da Vito Giordano, direttore sportivo lungimirante che lo portò alla Nocerina nel 200405 blindandolo con un contratto biennale. Aveva grandi numeri già allora Fabio Mazzeo, ma si ritrovò “ingabbiato” in un ambiente che non gli perdonava nulla: poco
Mazzeo esultante
protetto e ferocemente contestato da una parte di stampa. “Non potrò mai dimenticare la finale play-out col Morro d’Oro: fallii un gol piuttosto semplice, cose che capitano anche agli attaccanti di serie A, ed un giornalista sentenziò che neanche in Promozione avrei potuto giocare”. Correva il 5 giugno del 2005: tre anni dopo Mazzeo è il leader del Perugia, è un attaccante esperto e smaliziato, sogna la serie B e la troverà di certo a fine stagione, con o senza il Grifo. Perché il Sassuolo preme e mezza cadetteria lo segue, stuzzicata dalla possibilità d’ingaggiarlo a parametro zero: “Quel giorno – sorride Mazzeo – farò una dedica a chi non mi considerava buono nemmeno per l’Eccellenza”. Quel giorno neanche tanto lontano dopo la tripletta rifilata al Taranto, che ha rigenerato il Perugia dopo un avvio orribile: “Con Sarri la musica è cambiata: è un allenatore formidabile, un lusso per la Prima divisione. Probabilmente avevamo sottovalutato questo torneo, ci sentivamo troppo forti e con l’avvento di Sarri è cambiata la mentalità, è venuto fuori uno spirito umile e combattivo. È così che si vincono i campionati”. Ed è così che s’interrompono le lunghe astinenze, quei digiuni che pesano, soprattutto per uno come Mazzeo che di professione fa il bomber. f.z.
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Martedì 28 ottobre 2008
TOP 11
Una giornata particolare per i difensori goleador
Gela, un acuto decisivo Per il Noicattaro decisive parate di Sassanelli PIAZZA L’ACUTO decisivo il Gela che aggancia il Cosenza in cima alla classifica. Battisti ritrova la giusta intonazione ed alla mezz’ora della ripresa regala il sesto successo consecutivo alla compagine siciliana. Non segnano gli attaccanti (si astiene Mastrolilli), allora la responsabilità sotto rete la prendono i difensori Di Maio del Catanzaro e Fabbro del Barletta. Stessa sorte per la Vigor Lamezia che, nonostante lo scarso appetito di Manco e Ragatzu, passeggia sul campo del Manfredonia sotto l’egida dell’esterno Ciotti; per la squadra di Ammirata è la prima vittoria in campionato. Tra gli attaccanti di categoria gli unici a non scioperare sono Bettini del Pescina e Rana del Noicattaro. Quest’ultimo risolve la pratica con il Monopoli irrobustendo la serie positiva della sua squadra che, dopo un avvio in sordina, sta riguadagnado terreno in classifica. La squadra di Sciannimanico brinda allo spunto della punta (prima rete in campionato per lui) ma benedice le mani di Sassanelli. Per l’estremo difensore è stata decisamente una giornata da ricordare: tanti interventi a protezione dei pali, decisivo fino all’ultimo nel conservare i preziosi tre punti per la squadra. L’esperto portiere di Avellino la spunta su Cecere del Gela che, a cinque minuti dallo scadere, salva la porta del Gela parando d’istinto su un bolide ravvicinato di Moschella; un intervento prodigioso che, a
conti fatti, vale il primato. Testa della classifica frutto di una solidità difensiva a prova di bomba. Il Gela vanta la seconda miglior difesa del torneo (primeggia il Catanzaro) e non subi-
sce reti da quattro partite. Cecere è ottimo in difesa dei pali, sulla stessa lunghezza d’onda viaggia il quartetto difensivo che collabora alla sua opera. D’Aiello anche contro il Cosenza s’è mostra-
to autorevole, lo stesso dicasi di Nigro che sulla destra è apparso devastante. Sta accorciando verso l’alta classifica il Barletta di Chiricallo che non perde dalla prima giornata. Il successo sulla Scafatese (il terzo nelle ultime quattro giornate) è frutto del fiuto del difensore Fabbro che risolve una mischia in area piazzando il colpo decisivo. Il Catanzaro non prendeva reti da cinque partite, Bettini ha violato l’imbattibilità della porta di Mancinelli ma Roberto Di Maio ha ristabilito la situazione piazzando la rete del pareggio ad una manciata di minuti dalla fine. Decisiva è stata anche la rete di Ciotti che al 37’ del primo tempo regala il primo successo in campionato ad Ammirata e soci. Per l’esterno destro è il primo squillo stagionale; proprio come Raffaele Battisti che ancora si coccola la sua cannonata che ha deciso il big match della giornata. Segnano gli esterni della mediana ma quanta qualità per le vie centrali. L’esperto Menolascina si conferma nella squadra ideale per la seconda settimana consecutiva. Ci rientra dopo un po’ di riposo il superbo Giannusa del Cassino, ancora una volta autorevole nel centrocampo di Grossi. Insolito tandem d’attacco invece sulla linea offensiva. Rana fa volare il Noicattaro contro il Monopoli; Bettini approfitta dell’assenza di Arcamone per piazzare il suo primo sigillo in campionato, Andrea Buonaiuto
I mestieranti del gol latitano
A.A.A. Cercasi bomber CERCASI BOMBER disperatamente. La caccia è ancora aperta ma le prede stanno rintanate. Il computo realizzativo delle prime nove giornate attesta che i mestieranti dell’area di rigore stanno avendo non poche difficoltà a centrare il bersaglio. Scarso appetito sotto porta o errori di mira? Forse ambedue le cose ma il dato che emerge è eloquente. La classifica dei cannonieri è comandata da Cunzi che una punta non è. Il trequartista brevilineo ha siglato sei reti, proprio come De Angelis del Melfi che non incanra precisamente la figura del bomber d’aria di rigore. Ma dove sono i vari Polani, Deflorio, Pignalosa o Alessandrì? Che fine ha fatto l’antico spirito furente del bomber di categoria. Enrico Polani ha finora realizzato
due reti: ambedue contro l’Aversa Normanna due domeniche fa. Nelle restanti otto gare non ha piazzato nessun acuto decisivo. Decisamente un rompicapo per i tifosi del Cosenza che proprio dall’attaccante romano si apettavano qualche spunto in più in tema di realizzazioni. Almeno in linea con le sue precedenti stagioni: dieci reti lo scorso anno col Benevento, tredici due anni fa. Il suo record personale lo ha fatto registrare quattro anni fa col Viterbo quando siglò diciannove reti. Bene, ma ora? dov’è finita la sua fame di bomber? È comunque in buona compagnia Polani. Reggono difatti il passo zoppicante Deflorio del Noicattaro e Pignalosa dell’Isola Liri. Bomber di professione ma di scarsa applicazione. Defl-
rorio è tornato nella sua città natale ma altro che profeta in patria. Dopo una carriera spesa a centrare il bersaglio in giro per i campi di mezza Italia non ha ancora regalato un sorriso ai suoi concittadini. Centotrentacinque reti tra i professionisti, ancora nessuna a Noicattaro. L’astinenza sta diventando addirittura imbarazzante. Una rete invece l’ha segnata Pignalosa ma certamente non basta alla classifica dell’Isola Liri. L’attaccante napoletano non sta mantenendo i suoi standard: lo scorso anno nei sei mesi con la Sangiuseppese aveva siglato sette reti in 14 gare. Un solo centro anche per Emanuele Alessabdrì del Barletta. 22 reti in due anni distribuite tra le esperienze alla Vibonese, Lamezia e Cassino, ancora balbettante nel pacchetto
Il momento nero
Isola Liri, Ferazzoli non è tranquillo ISOLA DEL LIRI. Ora è ufficilamente in crisi. Stava girando già da un pezzo intorno a quel buco nero, la sconfitta di Andria l’ha fatta scivolare definitivamente dentro. L’Isola Liri sta conoscendo il suo peggior momento da inizio campionato. La sconfitta in terra di Puglia bissa quella precedente casalinga col Barletta. Due stop consecutivi, il totale riconduce a sei gare senza vittoria; l’ultimo colpo da tre punti alla terza giornata ai danni dell’Igea Virtus. La situazione tende a complicarsi poiché intanto dalle retrovie stanno riprendendo quota le concorrenti per la salvezza. Ma dove risiedono i mali dell’Isola Liri? Cos’è che non quadra nel meccanismo adibito da Ferazzoli? “Un po’ tutti mi domandano se la mia panchina è a rischio – afferma il tecnico dell’Isola Liri – Certamente la mia posizione non è tranquilla ma credo
che questo sia il destino di noi tecnici. Fin quando i risultati continueranno a condannarci non potrò mai sentirmi tranquillo”. Risultati scadenti, classifica che domenica dopo domenica si fa sempre più pericolosa: “Credo che sia necessario lavorare più sulla testa che sulle gambe – spiega il tecnico – I giocatori hanno bisogno della giusta serenità per dare il massimo in campo. Le pecche emerse nella gara con l’Andria sono dovute alla mancanza di concentrazione e dallo scoramento condiviso per l’inefficacia del nostro gioco offensivo. Una volta riacquisita la giusta tranquillità arriveranno anche i risultati”. Già, l’Isola Liri segna poco, solamente tre reti in nove partite. Il dato lo affossa all’ultimo posto in graduatoria per il computo delle reti all’attivo. La squadra fa una fatica enorme a trovare la via della rete come sostie-
ne lo stesso tecnico: “La cosa che più ci sta penalizzando è l’enorme fatica nel realizzare le reti. Segnamo poco, raccogliamo ancora di meno. In queste settimane lavoreremo tanto per migliorarci sotto questo aspetto”. Una rete per Cori, per giunta decisiva nella vittoria sull’Gea, un per Pignalosa. La somma delle reti partorite dall’attacco è presto fatta. Si segna poco perché non ci sono palle giocabili. Lo stesso è accaduto ad Andria: l’opaca prestazione ha amplificato i problemi della squadra e demoralizzato gli uomini in campo. “Certamente la nostra situazione è difficile. Ad Andria siamo usciti sconfitti nonostante avessimo giocato un buon primo tempo dove abbiamo colto anche un palo con La Cava. L’Andria ha poi fatto la sua partita e nel secondo tempo è venuta fuori la sua forza”. a.b.
offensivo adibito da Chiricallo. Ancora all’asciutto invece De Luca della Scafatese, lontano dai livelli dello scorso anno quando siglò 11 reti. Zero reti all’attivo anche per Marchano del Catanzaro e Fragiello del Cassino. La punta argentina lo scorso anno ad Andria firmò addirittura 11 reti in 19 gare. Segna col contagocce anche la Vigor: il suo parco attaccanti è tenuto in vita dalla singola marcatura di Manca. Nel Pescina segnano con regolarità Arcamone e Di Pasquale, meno regolare è l’argentino Berra, tra i tre la vera punta di ruolo. Completa il parco dei bomber in cerca d’identità Ricciardo dell’Igea Virtus. Anche lui deve ancora timbrare il primo cartellino di stagione. a.b.
Fragiello del Cassino
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Il punto sul girone H Terza affermazione consecutiva per il Bacoli Sibilla Cuma
Terzo stop di fila per il Bitonto: è crisi PRIMO pareggio della capolista Brindisi. Ne approfittano Nocerina e Matera per accorciare le distanze. Si fermano Ischia e Pianura, rispettivamente, dopo cinque e sei risultati utili di seguito. Terza sconfitta consecutiva del Bitonto. Terza vittoria di fila, invece, per il Bacoli. Questi, in estrema sintesi, i fatti salienti dell'ottava giornata del campionato di serie D, girone H, che ha fatto registrare sette vittorie, due in trasferta e due pareggi. Per la prima volta un incontro si è concluso a reti inviolate: è successo allo stadio “Amerigo Liguori” di Torre del Greco. I gol sono stati 16 (minimo stagionale), di cui 10 messi a segno dalle squadre che hanno giocato in casa e 6 da quelle
che hanno viaggiato. Complessivamente, negli otto turni sinora disputati, sono stati realizzati 191 gol. Nella passata stagione, nella settima giornata, le vittorie furono cinque, due in trasferta. Le reti furono 25. Complessivamente, nel campionato 2007/08, in otto turni, furono messe a segno 195 reti. Il Brindisi è inciampato, ma è caduto in piedi, sul campo del Grottaglie, fanalino di coda della graduatoria. Un pareggio che ha consentito ai tarantini di agganciare, in penultima posizione, il Venafro e ai salentini di non interrompere la serie positiva che dura da inizio stagione. E' tornato a sorridere il Matera, costringendo il Sant'Antonio Abate alla terza sconfitta consecu-
tiva. Terzo stop di seguito anche per il Bitonto ad opera del Bacoli che ha invece infilato la terza vittoria di seguito. La Nocerina, unica squadra del girone a non aver ancora pareggiato, sembra aver superato il periodo di incertezza e si è riappropriata della piazza d'onore. In coda alla classifica le cose sono rimaste più o meno invariate, con il solo Angri che è salito ai margini della zona playout. Tra i dati statistici, vi è da rilevare che il solo Grottaglie non ha mai vinto, il Brindisi è imbattuto, la Nocerina non ha mai pareggiato. Il Pianura ha l'attacco più prolifico (21 gol). Grottaglie e Cilento hanno le difese più fragili (17 gol subiti). Brindisi, Matera e Turris sono le formazioni che han-
no subito meno gol (6). Per quanto riguarda le tre rappresentanti di Basilicata vi è da segnalare il buon pareggio esterno del Genzano con il primo 0 a 0 del girone H. Quarta sconfitta del Francavilla che non vince da quattro turni (solo 2 pareggi). Il Matera si è portato a 17 punti, quota che nella passata stagione raggiunse alla diciassettesima giornata. Nell'ottavo turno sono stati distribuiti 25 punti: 4 conquistati dalle tre lucane, 8 dalle cinque pugliesi e 13 dalle dieci campane. Domenica prossima, a Francavilla si giocherà il secondo derby lucano con il Matera nuovamente in trasferta. Interessante sarà lo scontro tra il Brindisi e il Pomigliano. Adolfo Sarra
Sasà: «E’ un nomignolo simpatico». Il ritorno ai 3 punti restituisce buonumore al Matera
Non chiamatelo Corinho Marra: «Il mister aveva solo il treno in partenza» CORINHO resta un nomignolo carino, ma non appropriato al tecnico del Matera. Il tecnico del Matera dopo la gara di San’Antonio ha evitato i taccuini per correre a casa. Nessun gesto polemico, ma solo una voglia di rifugiarsi in famiglia al più presto. «Nemmeno lui era contento della prestazione, ma la vittoria è stata una liberazione per tutti. Simpatica-afferma il vice di Corino- la fusione tra Corino e Mourinho, ma non centra nulla in questo caso. Sono andato io in sala stampa perchè aveva il treno in partenza». Dopo l’abbraccio di Diego Albano dopo il gol con la Turris, c’è stato quello di Pasquale Naglieri altrettanto eloquente. Chiaramente nel calcio i risultati sono tutto e per una squadra costruita per un torneo di vertice due soli punti in tre gare sono l’aperitivo di una possibile crisi tecnica. Ci ha pensato Naglieri a cancellare tutto questo con il secondo gol stagionale. «Sono convinto-continua Marra-che questa svolta ci permetterà di poter lavorare con più serenità, perchè noi siamo i primi a percepire quando l’atmosfera diventa pesante. Serve più raziocinio nel giudicare le cose. Magari si vincesse tutte le gare pur giocando male». In sostanza la gara a
Sasà Marra insieme a Corino
Sant’Antonio Abate ha poco da ricordare. Una prestazione esageratamente prudente, probabilmente frutto di quanto accaduto nei tre turni precedenti. Il Sant’Antonio Abate è poca cosa di caratura molto inferiore a Francavilla, Grottaglie, Bitonto e Angri: squadre che il Matera ha superato quasi in scioltezza. E sarebbe andata nello stesso verso se il bubbone non fosse aumentato frenata dopo frenata.
Una svolta dei risultati, mentre c’è da sistemare tante altre cose. Iniziando dal recuperare le varie pedine ai box, perchè la lista è lunga e di qualità. Alberto Marsico non dovrebbe farcela per domenica, mentre qualche speranza di recupero c’è per Manuel Garcia. Indisponibile anche Antonio Chisena. Quindi c’è poco da inventare per la gara di domenica a Francavilla in Sinni. «C’è da pensare prima alla
Coppa Italia. Perchè-afferma Marra- domani c’è da onorare l’impegno. Siamo il Matera e abbiamo il dovere di farlo». Gara di coppa che vedrà impegnati quei calciatori che finora hanno trovato poco spazio. Il riferimento è a Nicola Armento e Roberto Cocca, giocatore che ieri ha messo in mostra un nuovo look in termini di capigliatura. Infatti, la pattuglia di pelati è cresciuta di numero. Giroletti e La Fortezza hanno un terzo rapato a zero: Cocca. Ieri è saltata la giornata di riposo e la seduta d’allenamento è stata guidata da Sasà Marra, mentre Corino (e non Corinho) sarà regolarmente al suo posto oggi. Dalle prime indicazioni emerse ieri tra i due gruppi divisi dal preparatore atletico, potrebbbe esserci l’esordio di Antonio La Fortezza a Francavilla Fontana domani per la gara di ritorno dei sedicesimi di finale. Della gara sarà certamente Antonio Chisena che non potrà essere utilizzato nel derby di domenica in riva al Sinni. Infatti, non ci sarà nessun controricorso all’aumento di squalifica patito venerdì scorso. Decisione saggia da parte della società, perchè il segnale arrivato è molto forte e il Matera non vuole ignorarlo. Renato Carpentieri
Esonero vicino per il tecnico del Sant’Antonio
E ora Nastri rischia
Salvatore Nastri tecnico del Sant’Antonio Abate
PANCHINA giallosossa traballante. La sconfitta interna contro il Matera apre ufficialmente la crisi del Sant’Antonio Abate. Il primo a pagarne le spese potrebbe essere Salvatore Nastri. Il tecnico che da cinque anni guida la formazione giallorossa è in bilico e oggi si deciderà il suo futuro. In realtà la società avrebbe già contattato l’allenatore Antonio Foglia Manzillo, lo scor-
In trasferta i conti tornano e ora c’è il Grottaglie in casa
Genzano, punto che vale doppio GENZANO versione esterna. I conti tornano per le gare in trasferta dove i biancorossi hanno raccolto la maggior parte del bottino in classifica. Un punto che fa morale e anche classifica. «Un bel risultato contro una dioretta concorrente. Eravamo reduci da una sconfitta strana e immeritata - aggiunge il capitano degli altobradanici, Davide Papagni: contro la Nocerina ed era utile riscattarsi immediatamente. Lo abbiamo fatto con una prestazione delle nostre, tutta grinta e carattere, dimostrando una volontà di rifarci che ci ha premiato. Il pareggio è meritato”. Tra i protagonistio al Liguori c’è il portiere Cilumbriello. Il tecnico Peppe Bardi ne elogia la prestazione Il nostro portiere è stato autore di una grande prova. Ma è il collettivo che mi è piaciuto. Non a caso, anche i nostri attac-
Il capitano Papagni
canti sono stati capaci di creare più di un problema alla retroguardia della Turris. Sono soddisfatto per il pareggio portato via da Torre del Greco, su un campo di una squadra che come noi lotta per evitare la retrocessione. Il nostro obiettivo resta la salvezza: mai nessuna squadra lucana neopromossa si è poi salvata l'anno successivo in D, a parte il Francavilla in Sinni di Cupparo. Noi puntiamo a farlo ed è chiaro che dobbiamo capitalizzare le partite in casa». C’è da mettere in cassaforte il nono punto stagionale, considerandolo come un’ottima iniezione di fiducia per la partita di domenica al Comunale contro il Grottaglie, squadra rivitalizzata dall’ottimo punto conquistato contro il Brindisi domenica scorsa. r.carpentieri@luedi.it
Una formazione dello Sporting Genzano
so anno alla guida del Gragnano, che però ha declinato l’invito, così come trapelato da persone vicine all’ex tecnico gragnanese. Oggi, dunque, è una giornata cruciale per le sorti dell’allenatore, ma anche dal punto di vista societario. Infatti dovrebbero esserci nuovi ingressi in società, proprio per questo la posizione di Nastri resta in bilico. sport@luedi.it
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Sport D Fervono i preparativi in vista del derby col Matera dell’ex Chisena
Martedì 28 ottobre 2008
Francavilla, tanta rabbia Brucia la sconfitta immeritata di Pomigliano FRANCAVILLA – In casa Francavilla si ritorna a discutere della gara persa allo stadio “Gobbato” di Pomigliano per 1-0, in modo abbastanza ingiusto, visto le numerose occasioni avute dai rossoblu, durante la gara. La squadra allenata da mister Lazic, ha disputato una buona partita, con molta diligenza tattica e concentrazione da parte dei suoi. In campo, si sono viste buone trame di gioco, con Del Prete e compagni che hanno impensierito più di una volta il reparto arretrato dei campani. Soltanto l’imprecisione e forse un pizzico di sfortuna, non ha permesso ai giocatori del presidente Franco Cupparo, di portare a casa dei punti importanti ai fini della classifica. A fine gara, il Pomigliano ha festeggiato per l’importante successo ottenuto sul proprio terreno di gioco, giocando senz’altro una partita degna di note. Insomma, chi era presente domenica allo stadio, si è sicuramente divertito, assistendo ad un match molto avvincente con due squadre in campo molto volenterose di portare in porto un risultato positivo. In casa sinnica, c’è molto dispiacere per come si è conclusa la gara, però, sono certi che la squadra vista contro i campani è in netta crescita e potrà senz’altro dire la sua nel proseguo del campionato. Adesso non c’è più tempo da perdere, domenica va di scena l’atteso derby contro il Matera. Nell’ambiente sinnico, sono pronti a preparare coreografie e cori per incitare i propri beniamini. Per la partita di domenica, mancheranno due perni della difesa, oltre a Gioia, che dovrà scontare ancora una giornata di squalifica, non sarà della sfida il giovane terzino sinistro Nicholas Nicolao, era in diffida e nella gara contro il Pomigliano ha preso un cartellino giallo, che gli costerà il derby. Nel frattempo, proseguono gli allenamenti presso il Fittipaldi, i ragazzi allenati dal mister Ranko Lazic, dovranno a tutti i costi guadagnare i tre punti, nella delicata gara contro il Matera
Genny Del Prete
dell’ex di lusso, Antonio Chisena che sarà ancora assente per squalifica dopo che il reclamo rigettato e peggiorato: infatti le due giornate giornate iniziali sono passa te. Ormai, la vit-
toria in casa rossoblu manca da quattro turni, ed è arrivato il momento di centrarla, chissà proprio magari contro i corregionali biancoazzurri. Claudio Sole
Eccellenza I conti tornano in casa granata, ma soprattutto sono i numeri a sorridere a Filadelfia
Avigliano, la media è quella di un punto a gol ALLA settima giornata, praticamente un quarto di stagione, dodici punti. Mezze misure, niente: o vittorie, o sconfitte. Dodici anche i gol segnati, quanti la Murese, appena uno in meno di Policoro ed Oppido. Rispetto alle tre che lo precedono in classifica, qualche gol subito in più; pedaggio inevitabile pagato alla infinita catena di infortuni. Dodici punti, come un anno fa. “Ma sono campionati diversi -afferma, stoppando subito i paragoni Bartolo Filadelfia, allenatore dell'Avigliano-, diversi gli avversari, diverse le situazioni”. Vero. Ma i numeri, che pure nel calcio non spiegano tutto, qualche cosa vogliono pur dire. E se sarà difficile che il parallelo con la passata stagione continui fino alla fine del campionato (quei 35 punti del girone di ritorno sono un bottino difficilmente ripetibile), forse chi continua a storcere il naso di fronte all'av-
ECCELLENZA
vio di stagione dell'Avigliano qualche riflessione dovrebbe pur farla. Alla luce delle considerazioni che più volte sono state proposte, che sembra addirittura stucchevole continuare a fare, e che pur tuttavia vanno ancora presentate, perché, anch'esse, servono a dare un'idea di ciò che sono state, per la squadra granata, queste prime sette giornate. Una squadra, lo si è detto più volte, molto rinnovata, e in alcuni ruoli chiave. Soprattutto, molto ringiovanita: età media bassissima, un solo elemento, il portiere Vaccaro, alle soglie dei trent'anni (ancora da compiere). Significa, un tasso di esperienza ancora limitato, qualche passaggio a vuoto in alcune circostanze si spiega anche così. Una serie di infortuni che diventa difficile elencare: da De Mita (in settimana dovrebbe incominciare gli esercizi di riabilitazione della spalla fratturata,
CLASSIFICA
per il recupero ci sarà ancora da attendere parecchio) a Muzzillo e Alessio Lorusso (da poco rientrati) fino a Smaldore (che ancora non riesce a recuperare del tutto) in una difesa che Filadelfia di settimana in settimana è costretto a reinventare, e che qualche meccanismo non sempre funzioni al meglio è anche normale; e ancora Verrastro (anch'egli rischia di dover rimanere ai box ancora per diverso tempo), e Petilli, appena tornato, in condizione straordinaria (5 gol in una settimana) e subito bloccato dal riacutizzarsi del dolore che lo ha tenuto fermo a lungo (stavolta, si spera, il recupero dovrebbe essere immediato). Domenica, contro il Balvano, anche Camelia in cattive condizioni: ha giocato, nonostante l'infortunio nell'allenamento del venerdì, ma dopo un tempo ha dovuto fermarsi. In condizioni simili, ciò che ha fatto l'A-
vigliano nelle prime sette giornate diventa ancor più ragguardevole. E se la cifra del gioco espresso non sempre è stata eccezionale (troppi cali di concentrazione, qualche sfasamento di troppo nella manovra e nell'intesa fra i reparti), su questo piano un giudizio più compiuto sarà davvero possibile solo quando Filadelfia potrà avere a disposizione, e per un sufficiente periodo di tempo, tutti gli effettivi. Domenica prossima, la sfida forse più attesa della stagione. Il passato (l'Oppido dei 5 ex) contro il presente. Un milione di motivi di interesse, per una partita in cui i granata non hanno nulla da perdere. In fondo, l'Oppido è stato costruito con ambizioni ben poco nascoste, l'Avigliano, al contrario, ha come obbiettivo primario la salvezza. Inutile sarebbe ogni paragone, in caso di risultato negativo. Giancarlo Tedeschi
Sport
Martedì 28 ottobre 2008
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Il Brindisi frena e torna in terra dopo sette vittorie
Cadono Ischia e Pianura di RENATO CARPENTIERI
Il PUNTO
Il Fatto
LE PAGELLE DELLE 18 SQUADRE IL Brindisi torna in terra. Scende a 4 punti il distacco della Nocerina dal Brindisi capolista, mentre il Matera si pone a cinque lunghezze dai pugliesi ed è la squadra che porta a casa la vittoria più importante della giornata di campionato perchè permette alla squadra di Corino di recuperare due punti dalla vetta. I molossi tornano alla vittoria a spese del Venafro con le reti di Cavallo e Moro, una partita non semplice e infatti i molisani hanno fallito il pareggio e sono stati punti con il raddoppio. I rossoneri approfittando del pari del Brindisi sul campo del Grottaglie si piazzano a quattro punti e restano tra le pretendenti del Girone H alla vittoria finale. Risale la china anche il Pomigliano che regola il Francavilla in Sinni con un gol di Cutolo nella prima frazione di gioco. Perde terreno l’Ischia che cede di misura sul campo del Fasano di Enzo Maiuri, è Formuso a siglare la rete del successo. Il giovane attaccante del Fasano è una delle vere rivelazioni di questo inizio di campionato. Bella vittoria della Sibilla Cuma Bacoli a Bitonto con i flegrei che passano avanti con Crisantemo prima del pari di Di Bitetto. Il francese Coquin sigla al 33’ la rete del successo definitivo dei napoletani che mandano in crisi la squadra del tecnico Ruisi, la cui posizione sembra essere meno salda di alcune settimane fa. Partita ricca di emozioni per il Pianura che cede per 3 a 2 al Francavilla Calcio. I napoletani riescono per due volte a recuperare lo svantaggio prima di cedere al gol di Nasca. Va all’Angri l’unico derby della giornata contro il Gelbison. Le due realtà calcistiche fanno parte della stessa provincia, quella di Salerno, pur essendo distante più di 240 chilometri.
ANGRI
Un derby che vale doppio in termini di punti BACOLI
Che exploit in terra pugliese e Coquin è sempre più decisivo BRINDISI
Sarà pure un derby, ma fermarsi col fanalino di coda è pesante BITONTO
La parola crisi è quasi d’obbligo. Uno stop interno pesante. FASANO
E’ la squadra del momento, in serie positiva e batte l’Ischia
FRANCAVILLA F. Battuta una big dedicata a Francioso che ha perso il fratello. FRANCAVILLA S.
La sconfitta immeritata a Pomigliano brucia tanto. GELBISON
Uno stop nel derby salernitano che mette a rischio Longo GROTTAGLIE
Un pari che vale come una vittoria e serve a uscire dalla crisi.
6,5 6,5 6 5 6,5 6,5 5,5 5,5 6
6
MATERA
Buono solo il risultato, lecito attendersi di più da una big. NOCERINA
6
Nei numeri sembra una vittoria facile, ma non è stata così.
5
PIANURA
Una delle sorprese della giornata è il ko dei campani
6,5
POMIGLIANO
Alla fine la spunta e torna al quarto posto e sogna ancora.
S.GENZANO
6
un pareggio che vale una vittoria per gli altobradanici.
5
S. ANTONIO Davvero poco per Nastri, squadra di livello tecnico basso.
5,5
TURRIS Certe gare vanno vinte altrimenti si retrocede.
US. ISCHIA
5
Un colpo a vuoto, a Fasano l’altra sorpresa del turno.
VENAFRO Mette in difficoltà la Nocerina, ma non basta ed è crisi nera.
5,5
TOP E FLOP DELLA OTTAVA GIORNATA
Chiesa esulta, D’Amblè evita di farlo, ma il pari fa gioire le concorrenti CHIESA segna ed esulta indispettendo la tifoseria del Grottaglie, sua ex squadra fino a giugno scorso; sull’altra sponda è D’Amblè ad andare a rete ma non esultà. Probabilmente avranno esultato più a Matera e Nocera Inferiore, inserendoci anche altre squadre che puntano al vertice. Perchè l’esultanza più grande è che il Brindisi è molto più vulnerabile di quanto si ipotizza da più parti. Il Grottaglie ferma la capolista Brindisi con un emozionante pareggio scaturito negli ultimissimi minuti di gioco. Gran primo tempo dell´undici allenato da Del Rosso, a scapito di una ripresa giocata però in maniera troppo rinunciataria. Primo tempo piacevole ma con poche occasioni da rete, due per parte. Inizia piu´ manovriero il Brindisi, ma il Grottaglie esce alla distanza dimostrando vivacità e piu´ padronanza di gioco. Nella ripresa invece l´undici di Silva sale in cattedra dimostrando già da subito di voler vincere la partita. Dopo numerosi gol falliti da un impreciso Galetti, la squadra ospite acciuffa momentaneamente il vantaggio con il gol all´ 84´ dell´ ex illustre Chiesa che di testa posa in rete il cross di Fiore, scatenando le proteste dei tifosi non solo per la punizione inesistente gentilmente concessa, ma soprattutto per la vistosa esultanza dell´ argentino nonostante l´importante militanza nel Grottaglie. La squadra di casa non demorde e acciuffa il meritato pareggio in zona Cesarini con il solito ´Checco´ D´Amblè che non perdona e in area insacca all´angolino. L´attaccante leccese invece, ex del Brindisi non esulta. Un punto d´oro per il Grottaglie che conferma la crescita nelle ultime settimane.
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Sport
Martedì 28 Ottobre 2008•
E’ troppo forte il team di mister Michele Fontana per il Melfi
L’Invicta Matera fa cappotto Tra i marcatori spiccano le doppiette di Manieri e Leccese IL TABELLINO INVICTA MATERA MELFI
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INVITA MATERA: Moliterni, Chieco, De Bellis, Smaldore, Lomonaco, Visaggi, Volpe, Ricciulli, Maragno, Campanaro, Giordano. In panchina: Cifarelli, Galante, Leccese, Manieri, Pietracito, Pisciotta, Sabatiello. Allenatore: Fontana. MELFI: Di Muro, Daminao, Finiguerra, Boccolino, Zoppi, Maiorano, Iorio, Mannarelli, Del Fonso, Votta, Tomasulo. In panchina: Coppola, D'Alfonso, Brescia, Natale, Tummolo, Bozzam Pennacchio. Allenatore: Mucella. ARBITRO: Zito di Matera. MARCATORI: 16' pt Maragno, 41' pt Votta, 8' st e 37' st Manieri, 30' st e 36' st Leccese, 32' st Galante.
MATERA - Il secco sei a uno inflitto ad un poco incisivo Melfi ha mostrato come l'Invicta Matera, disputando una gara perfetta, sia stata capace di offrire un gioco spumeggiante in ogni reparto e soprattutto con una buona difesa che non ha corso nessun pericolo. Per l'occasione mister Fontana ha mandato in campo una squadra completamente rivoluzionata, lasciando in panchina i vari Manieri, Leccese, Pisciotta, Galante. Nel primo tempo le due compagini giocano con grinta e determinazione. Al 7' è il Melfi a sfiorare il gol con Tomasulo che a tu per tu con Moliterni mette fuori. Risposta dell'Invicta al 10' con Campanaro che si fa parare un bel tiro da Di Muro. Dopo appena un minuto ancora il Melfi con Iorio in contropiede spreca una ghiotta occasione. Il gol dei locali arriva al 16' con Maragno che dopo aver ricevuto il pallone da Visaggi manda in rete di prima intenzione. I padroni di casa sono così in vantaggio, ma dopo aver sprecato ancora sia l'una che l'altra squadra, è il Melfi nei minuti di recupero a ristabilire la parità con Votta. Nel secondo tempo la partita di-
I gol di Tripaldi e Laurino valgono oro
Picerno ’81 finalmente la prima IL TABELLINO PICERNO 81 VULTUR
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PICERNO ‘81: BezsmertnYy, C. Passavanti, Bernabei, Marchese, Giosa, Cerone, Corrado, Viaggiano, Tripaldi, R. Passavanti, Laurino. In panchina: Marino, Lettieri, Fortunato, Cocina, Tortoriello, Tomasillo, Pascaretta. Allenatore: Catalano. VULTUR RIONERO: Tomasulo, Filidoro, Santarsiero, Di Tolve, Brescia, Di Palma, Mazzucca, Cassese, Di Lorenzo, Di Pietro, Bencivenga. In panchina: Strozza, Lamorte, Cavallo, Rosiello, Di Sabato. Allenatore: Leggeri. ARBITRO: Saporito di Potenza. MARCATORI: 6’ pt Tripaldi, 28’ pt Laurino, 15’ st Di Tolve. PICERNO – Sul proprio campo il Picerno di mister Tonio Catalano conquista, ai danni di un’ottima Vultur, la prima vittoria stagionale. Il tecnico potentino analizza con queste parole la gara: “Con un primo tempo dove ha prevalso un’asfissiante pressing, giocate di prima intenzione, due goal e una ripresa tutto cuore, con R. Passavanti R e Marchese vere dighe davanti la difesa, siamo riusciti a far nostro l’incontro contro una Vultur intraprendente solo nella ripresa”. In effetti gli ospiti, favoriti alla vigilia, non hanno pressoché giocato la prima frazione di gioco, finendo per pagarla in termine di punti che per una squadra di vertice vuol dire allontanarsi dalla vetta. Comunque andiamo con ordi-
ne e raccontiamo la gara. Parte forte l’undici di casa e al primo minuto Laurino impegna severamente Tomasulo. Passano solo cinque minuti e su un traversone di C. Passavanti è lesto Tripaldi a battere il portiere ospite in uscita con un perfetto pallonetto. Il vantaggio non ferma il Picerno che sistematicamente si proietta nella metà campo ospite. Al 24’ tiro potente di Tripaldi e respinnta di Tomasulo. Al 28’ grande spunto di Corrado sulla destra che dalla bandierina lascia partire un perfetto cross che trova pronto alla deviazione di testa Laurino che raddoppia. Al 37’ penetrazione prepotente di R. Passavanti che arrivato ai limiti dell’area, lascia partire un forte tiro, ma è bravissimo il numero 1 della Vultur a parare. Il secondo tempo si apre con la squadra di mister Pascal Leggeri che alza il suo baricentro spostando Di Tolve sulla linea dei mediani. Al 12’ cross dalla destra di Corrado, colpo di testa di Laurino, palla di poco a lato. Al 15’ lancio dalla difesa del Rionero, si invola Di Tolve che approfitta di uno svarione della difesa picernese e batte Bezsmertnyy in uscita con un pallonetto. La partita si gioca a questo punto prevalentemente a centrocampo con il Picerno rintanato a difesa della propria porta, ma anche pronto a sfruttare le ripartenze e in una di queste al 30’ è Tripaldi che si trova tutto solo davanti a Tomasulo ma tira incredibilmente alto sulla traversa. A fine gara il giovane neo presidente del Picerno: Rocco Venetucci, visibilmente soddisfatto della vittoria si è complimentato con l’intera squadra, auspicandosi che “questa possa essere solo la prima di una lunga serie di vittorie”.
venta ancora più bella. I ragazzi di Fontana prendono in mano le redini del gioco e già al 1' sfiorano il raddoppio con Leccese. Al 3' è ancora lui ad esaltare le doti del portiere Di Muro. Ma il gol è nell'aria ed è Manieri all'8' a mandare il pallone nel sacco su passaggio di Pisciotta. Il Melfi fatica a superare il centrocampo perchè i materani sono concentrati ad avere la meglio. Difatti, al 30' c'è il gol di Leccese dopo aver ricevuto il pallone da Manieri. Al 32' ancora locali in evidenza con una punizione di Pietracito dal limite, la sfera sbatte sull'incrocio dei pali, arriva Galante che di testa cala il poker. Al 36' Chieco si invola sulla fascia e mette al centro per Leccese che senza difficoltà firma la doppietta. I padroni di casa sono scatenati e al 37' mettono in scena un autentico capolavoro. Autore di questo ultimo atto è Manieri il quale, con il portiere fuori dai pali, dal cerchio di centrocampo fa partire un pallonetto che va a finire alle spalle di Di Muro. La partita finisce tra gli applausi del pubblico e con mister Fontana soddisfatto per il gioco espresso dai suoi ragazzi.
I ragazzi di Russo si fanno raggiungere da Mupo del Bella
IL TABELLINO PRO MURESE BELLA CALCIO
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PRO MURESE 96: Muro; Ercolani, Repole, Pirolo, Lisanti, G. Ruvo, R. Ruvo, Rota, Tirico, Trerotola, Piccirillo. In panchina: Petruzzo, Chiaravalle, Masi, Barberio, Fella, Pacella. Allenatore: Russo. BELLA CALCIO: G. Remollino, Zanfino, Doino, Pacella, Campanella, Pagliuca, A. Remollino, M. Parisi, Golia, Mupo, Maresca. In panchina: D. Parisi, Potenza. Allenatore: Del Pino. ARBITRO: Ordile di Potenza MARCATORI: 14’ Tirico e 30’st Mupo.
Murese, va bene lo stesso Locali in vantaggio grazie ad una rete di Tirico MURO LUCANO - Finisce in parità il derby del Marmo e primo punto in questo campionato per la Pro Murese che fino a dieci minuti della fine, era già convinta di aver vinto la partita lasciando il pallino del gioco in mano agli ospiti. La cronaca. Avvio di gara senza azioni di rilievo tranne per un colpo di testa di Golia che gira sul fondo una punizione battuta da centrocampo. All’11’ primo affondo della squadra di casa che con Piccirillo dall’out di destra fa partire un tiro di poco a lato. Al 14’ Pro Murese in gol: Tirico direttamente da calcio d’angolo con un tiro teso a giro mette la palla dentro nonostante l’opposizione inefficace del portiere. Al 22’ risposta del Bella con un affondo di Parisi
ma Ercolani riesce a ribattere in angolo. Al 24’ fallo da ultimo uomo del difensore bellese Zanfino punito con un giallo dal direttore di gara Ordile, nonostante le proteste della squadra di casa. Sulla conseguente punizione Pirolo impegna G. Remollino che blocca in due tempi. Al 30’ Mupo impegna in acrobazia da posizione ravvicinata l’estremo difensore Muro. Primo tempo scivola via senza sussulti con la Pro Murese che si limita a controllare. Nella ripresa la squadra ospite parte più convinta e al 9’ Muro si esalta nel respingere un tiro insidioso del solito Golia e un minuto più tardi si ripete su un destro di Mupo. Sotto la pressione ospite, inevitabile il pareggio di Mupo al 30’ che dal
Poker al Genzano con L. Santoro, Di Dio e Fortunato (doppietta)
Gli assi del Santa Maria POTENZA – Ci sono voluti quattro gol al Santamaria di mister Pronesti per batter un ostico Sporting Genzano che a Potenza, davanti ad una delle migliori squadre del torneo, si batte con onore. La cronaca. Partenza via e dopo solo cinque minuti i ragazzi di Piero Pronesti sono già in vantaggio con Luciano Santoro che con un bel tiro a volo dentro l'area di rigore batte il portiere ospite. I locali macinano gioco e al 10’ è Giovanni Tolla che a tu per tu con il portiere ha una grossa occasione per raddoppiare ma calcia alto sulla traversa. Gli ospiti hanno, al 20’, una grande occasione per pareggiare con Michele Donatiello che scattato sul filo del fuorigioco si fa ipnotizzare dall'ottimo Vincenzo Forliano che in uscita sventa il pericolo. Passato lo spavento il Santamaria comincia a tessere la propria tela e al 25’ arriva il raddoppio con Nicola Di Dio che realizza a
Fortunato (Santamaria)
Forliano (Santamaria)
porta vuota un ottimo assist di Santoro. Il primo tempo termina ancora con due occasioni locali che prima con Tolla e poi con Di Dio non riescono a segnare. La ripresa comincia cosi come era finita, con i locali a mantenere il pallino del gioco e a realizzare la terza segnatura al 10’ con Luigi Fortunato con un’azione incredibile, palla al piede dalla propria difesa fino alla porta avversaria terminata con un splendido
pallonetto sul portiere ospite. Al 20’ arriva il 4 a 0 sempre con Fortunato che dal limite scocca un bel tiro rasoterra. A risultato oramai acquisito, mister Pronesti iniziano le girandole delle sostituzioni e a beneficiarne è il Sporting Genzano che accorcia le distanze prima al 32’ con Canio Gruosso e poi al 39’ con Francesco De Bonis, rendendo meno amara una sconfitta, tutto sommata preventivata.
limite fa partire un tiro che sbatte sotto la traversa e si insacca alle spalle dell’incolpevole Muro. Ancora il Bella si rende pericoloso con Golia al 36’ ed è sempre Muro che è bravo a metterci una pezza. L’ultima occasione è per la Pro Murese al 38’ con Chiaravalle che con un colpo di testa impegna il portiere ospite in una difficile parata. Il risultato dunque premia il Bella Calcio che non si è mai arreso agguantando nel finale il pareggio e penalizza la squadra di mister Russo autrice forse della migliore prestazione dall’inizio del campionato ma poi parsa troppo rinunciataria nel finale di gara. Ottima prestazione del solito Muro e di Tirico tra i locali e di Mupo e Golia tra gli ospiti.
IL TABELLINO SANTAMARIA S. GENZANO
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SANTAMARIA: V. Forliano, Somma, Santarsiere, Maiorino, Fieno, Corrado, Santoro, Fortunato, Tolla, Di Dio, Luongo. In panchina: Rinaldi, C. Forliano, Guarino, Isoldi, Pace, Lopardo, Zaccagnino Allenatore: Pronesti. SPORTING GENZANO: Laginestra, Santomauro, Balsamo, Gioia, Padula, Muscillo, Gruosso, Zotta, Donatiello, Mincarone, De Bonis. In panchina: Lepore, Montanari, Loquercio, Bavuso, Cantone, Caputo Allenatore: Terranova. MARCATORI: 5’ pt L. Santoro, 25’ pt Di Dio, 10’ st e 20’ st Fortunato, 32’ Gruosso, 39’ st De Bonis.
Sport 49 Un gol di Acquasanta è troppo poco contro il Policoro 2000 di Sante Bruno Martedì 28 Ottobre 2008•
Varisius, il cuore non basta A Matera seconda vittoria consecutiva degli ionici IL TABELLINO VARISIUS POLICORO 2000
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VARISIUS: D’adamo, Materamarcosano, Cifarelli, Ricciardi, Buono, Campanella, Cappiello, Fabiano, Miglionico, Acquasanta, Pietracito. Allenatore Donvito. POLICORO 2000: Labriola, Izzi, Francolino, Conte, Gallotto, Ligorio, Agresti, Rondinelli, Donadio, Bruno, Affuso. Allenatore: Bruno. MARCATORI: 1’ st Acquasanta, 10’ st Donadio, 20’ st e 35’ st Bruno.
MATERA – Non e’ bastato il gol di Acquasanta per dare i primi tre punti ad un volenteroso Varisius che seppur passato in vantaggio al 1’ del secondo tempo si è fatto raggiungere e superare da un cinico Policoro 2000 che solo nella ripresa ha saputo gestire la gara facendola propria. Il Varisius da parte sua ha avuto diverse occasioni da gol ma non ha saputo sfruttarle al contrario della squadra ospite che di contro ha bucato per tre volte la rete materana. Il risultato è eccessivamente largo per l’undici di Sante Bruno in quanto il Varisius ha gestito una gara che sotto certi aspetti poteva anche vincere stante l’equilibrio in campo delle forze, ma il calcio è fatto di opportunità sfruttate e differenza reti. La gara è vinta dal Policoro 2000 più fortunata a tro-
vare la via del gol. La cronaca. La prima frazione di gioco è gestita alla pari da entrambe le squadre con palloni che occasionalmente giungono pericolosi presso le rispettive porte. Al 7’ ed al 10’ D'adamo para facilmente un’incursione in area prima di Agresti e poi di Bruno. Al 15’ Donadio, su filo del fuorigioco, (i locali chiedono a viva voce che l’arbitro fischi l’off side) si porta solo in area ma l’attento portiere D’adamo respinge in angolo. Al 25’ è Materamarcosano a spingersi nella trequarti avversaria con un forte tiro che lambisce il palo alla destra di Labriola. Al 35’ è Cappiello a tirare e il portiere Labriola para. Al 39’ e 40’ grande azione corale dei neroverdi che fa gridare al gol prima con Fabiano e poi Acquasanta ma il bravo Labriola respinge abil-
Bruno (Policoro 2000)
mente. Il primo tempo è tutto qui. La seconda frazione si apre con una bella giocata del Varisius che al primo affondo va in vantaggio con il bravo Acquasanta capace di riprendere una corta respinta della difesa ospite e di calciare di-
rettamente in porta. Sembra che la gara sia favorevole ai nero-verdi anche per la stanchezza affiorata dalla squadra avversaria; l’allenatore: Sante Bruno vede e sostituisce Rondinelli per Fagnano e Conte per Maiellaro. Il Policoro 2000 assume maggiore vivacità, mentre il Varisius sembra contenere la spinta degli ospiti ma al 10’ un balbettamento della difesa lenta ad allontanare la sfera dalla propria area permette a Donadio di pareggiare. Il Policoro insiste ed all’8’ una punizione di Affuso è respinta ancora dal portiere D’adamo. Sul capovolgimento di fronte è Ricciardi, invece, a lambire il palo della porta avversaria. Al 20’ una rimessa laterale in area non contrastata dal difensore permette a Bruno di colpire facilmente di testa nell’area piccola con il
pallone che si insacca sotto l’incrocio dei pali. Il Varisius non ci sta ed al 22’ Acquasanta in area non è fortunato a centrare la porta. Un’azione simile si ripete al 25’ con Pietracito. Quando sembra possibile il pari, al 35’ Donadio in contropiede serve in area Bruno bravo a colpire la sfera a volo ed ad insaccare alle spalle dell’incolpevole D’adamo. La gara sul finire non trova altri spunti interessanti. Il Policoro porta a casa i tre punti ed il Varisius ancora una volta non riesce a gestire il vantaggio acquisito nel corso delle ultime gare. Una nota di coda: al 42’ del secondo tempo l’arbitro, la signorina Perrucci è casualmente colpita al fianco destro dal pallone per un tiro ravvicinato ed, a fine gara, è soccorsa per le cure del caso, risultate di lieve entità.
Il team di Pesce ritrova il sorriso con 3 gol
Sono di Greco e Guida i gol che piegano una battagliera Dedalo
Per il Lauria un pronto riscatto
Il Padre Minozzi si conferma
IL TABELLINO AC LAURIA PGS DON BOSCO
3 1
AC LAURIA: Agrello, Rocco, G. Brandi, Cozzi, Gugliotti, D’imperio, Reale, Labanca, Mercuro, Lentini, Ielpo. In panchina: G. Russo, Pesce, Borrello Armentano, Fuscaldo, Castelluccio, F. Brandi. Allenatore: Pesce. PGS DON BOSCO: Fabrizio, Papangelo, Giannini, Trivigno, Cuccarese, Pietrafesa, Vaccaro, Greco, Cavuoti Mancusi, Lorpino. In panchina: Romeo, Nobile, Martoccia, Foscolo, Porretti, Milano, M. Trivigno. MARCATORI: 11’ pt Mercuro, 40’ st Ielpo, 27’ st Cavuoti, 37’ st Lentini. LAURIA – “Proveremo a riscattare l’ultima pesante sconfitta”. Così ci aveva detto Ambrogio Pesce, allenatore dell’Ac Lauria, sentito qualche giorno prima della gara. La risposta, positiva, è arrivata con una prova anche convincente e a spese di una diretta concorrente per la salvezza; la PGS Don Bosco. La cronaca. La determinazione dei locali mette subito in difficoltà gli ospiti, che, anche se messi bene in campo, subiscono il predominio già nei primi minuti di gioco rischiando di subire la rete che non arriva per la precipitazione rabbiosa degli attaccanti laurioti. All’11’ al primo vero affondo il Lauria passa in vantaggio: bella manovra corale e passaggio filtrante in area di rigore per il bomber Mercuro non perdona; l’attaccante si incunea nel cuore della difesa ospite e con un gran tiro a fil di palo trafigge l’incolpevole Fabrizio. Sulle ali dell’entusiasmo i padroni di casa continuano a giocare bene ma la poca precisione e la fretta di concludere non migliora il risultato. Al 16’ ancora Mercuro, ben servito da Reale, da distanza ravvicinata manca il bersaglio. Al 20’ Cozzi dal limite dell’area lascia partire un gran tiro che sfiora la traversa. Al 26’ ancora buona trama offensiva dei padro-
Vaccaro ( PGS Don Bosco)
ni di casa: Reale dal vertice destro dell’area di rigore, supera due avversari in dribbling, pallonetto al terzo tiro al volo la sfera sfiora l’incrocio dei pali, nel frattempo gli ospiti cercano di controbattere la foga dei laurioti con possesso palla ed assist per il bravo Cavuoti che suo malgrado quasi sempre viene fermato dalla difesa locale. Al 40’ su azione di contropiede il Lauria raddoppia: lancio lungo a scavalcare il centrocampo, Ielpo con la sua velocità si incunea tra l’ultimo uomo della difesa ospite ed il portiere e con un abile e lesto tocco mette la palla in rete. Nella seconda frazione di gioco gli ospiti mettono in mostra le loro qualità, tecnica individuale e possesso palla, mettendo così in apprensione la squadra locale che soffre, però riuscendo a fermare le manovre offensive dei potentini. Il Lauria ci mette un pò a svegliarsi sfiorando più volte la terza rete che però non arriva. Giunge invece al 27’ il gol ospite: su azione di calcio d’angolo Cavuoti indisturbato sul secondo palo non deve far altro che appoggiare la palla in rete. La rete carica gli ospiti che provano diverse volte a pareggiare offrendo il fianco ai contropiedi laurioti, che loro malgrado non riescono mai a sfruttare gli ampi spazi a loro disposizione. Al 37’ arriva la rete della sicurezza per il Lauria: è Lentini, direttamente su calcio piazzato, ad indovinare l’angolo giusto. La gara si chiude qui e questa vittoria, come ci dice mister Ambrogio Pesce, “riporta fiducia ai ragazzi del Lauria, consapevoli delle difficoltà e delle insidie che incontreranno nel corso del campionato”.
Oriolo e compagni mantengono la vetta della classifica POLICORO – Ci deve metter l’anima il Padre Minozzi per riuscire a spuntarla su una Dedalo che a Policoro si è dimostrata molto aggressiva e battagliera. La cronaca. Ospiti subito all’attacco e al 3’ Cammarota si lancia in area solo davanti al portiere, ma spreca malamente. La reazione degli avversari non si fa attendere ed appena tre minuti più tardi é Stabile ad involarsi sulla fascia destra, ma la sua azione si perde sul fondo. Al 7’ la prima vera occasione per i padroni di casa: Ragazzo pennella in area per Suriano, il quale gira di testa sfiorando il palo alla destra del portiere. All’11 è Appella a rendersi pericoloso trovandosi a tu per tu con l’estremo difensore avversario, ma è l’arbitro a fermare tutto per un dubbio fuorigioco. Due minuti dopo sono però i potentini ad andare molto vicini al vantaggio con un calcio di punizione dal limite calciato magistralmente dal capitano Albanese che si stampa sulla traversa a portiere battuto. Un minuto dopo la Dedalo è ancora pericolosa su calcio piazzato, quando
IL TABELLINO ASSOPOTENZA 4 D. MON TESCAGLIOSO 3 ASSOPOTENZA: Tammone, Oliveto, Giosa, Nolè, Orazietti, Vaccaro, Tarchini, D. Santarsiero, Genovese, Marra, Salinardi. In panchina: Rinaldi, A. Santarsiero, Santangelo, Mat. Garramone, Mic. Garramone. Allenatore: Stolfi. DEPORTIVO MONTESCAGLIOSO: Mazzocoli, Potenza, Rapero, Vinzi, Venezia, Panico, Dichio, Montemurro, Cifarelli, Spano, Petrozza. In panchina: Hagaciu, Tria, Scarciolla, Andriulli, Locroio. Allenatore: Martino. ARBITRO: Muscio di Laurenzana. MARCATORI: 9’ pt Marra, 35’ pt Santarsiero, 8’ st e 24’ st Salinardi, 18’ st Montemurro, 41’ st Tria, 43’ st Spano.
una punizione calciata nel mezzo attraversa tutta l’area di rigore spegnendosi sul fondo. Al 16’ il Padre Minozzi tenta una reazione ancora con Appella che crossa dal fondo, ma i difensori avversari sono abili nel riconquistare il pallone e a rilanciare prontamente l’azione e sul capovolgimento di fronte è Gulfo a salvare anticipando tutti è mettendo in fallo laterale. Al 24’ è Stabile a trovarsi di fronte alla porta avversaria su un lancio lungo, ma sull’uscita di Santarsiero vi è un duro scontro che costringe entrambi a lasciare il terreno di gioco: Abatiello sostituisce Stabile per i locali mentre è Guglielmi a subentrare tra i pali per gli ospiti. Sul finire della prima frazione la squadra di casa si fa più intraprendente: al 27’ Greco calcia una punizione dalla distanza che si spegne sul fondo e tre minuti dopo è ancora il capitano a lanciare lungo da punizione per Suriano che allunga la traiettoria del pallone verso il centro dell’area avversaria ma Guglielmi anticipa tutti. Nella ripresa sono ancora i padroni di casa a ren-
dersi pericolosi prima al 4’ con Appella il cui cross dalla sinistra scavalca il portiere finendo però sul fondo e successivamente ancora con Suriano che al 10’ raccoglie di testa un cross di Todaro spendendo però il pallone fra le braccia del portiere. Il goal è però nell’aria ed arriva due minuti dopo quando una punizione da quaranta metri di capitan Greco si infila nel “sette” alla sinistra di un incolpevole Guglielmi. La reazione degli avversari non si fa attendere molto ed al 21’ Gulfo è costretto in corner dall’ennesima punizione di Albanese. Durano però poco le speranze degli ospiti poiché al 30’ è Guida, subentrato a Suriano, a chiudere il match ribadendo in rete una corta respinta del portiere su una pregevole conclusione da fuori di Ragazzo. Poche altre occasioni per i potentini segnano il finale di una partita in cui la capolista ha meritato il successo nonostante la scarsa brillantezza di alcuni suoi elementi e la buona organizzazione di gioco messa in mostra dagli avversari.
IL TABELLINO PADRE MINOZZI DEDALO
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PADRE MINOZZI: Gulfo, Durante, Todaro, Dimatteo, Greco, Mele, Stabile, Oriolo, Suriano, Ragazzo, Appella. In panchina: Ripoli, Mundo, Ferrara, Guida, Abatiello, Russillo, Di Vincenzo. Allenatore: De Pietro. DEDALO: Santarsiero, Carlucci, Lorusso, Scarano, Rosa, Sabato, Gerardi, Cammarota, Ostuni, Lapelosa, Albanese. In panchina: Guglielmi, Gerardi, Sabatino, Giuliano, Maiorino, Summa, Iannielli. ARBITRO: Pastore di Bernalda. MARCATORI: 12’ st Greco, 30’ st Guida.
Marra, Santarsiero (2) e Salinardi mettono ko un buon Deportivo
Che spettacolo a Potenza POTENZA - Ancora una vittoria casalinga per l’Assopotenza che batte di misura il Deportivo Montescaglioso al termine di una gara che i padroni di casa hanno sempre controllato ma che per certi versi alla fine ha premiato anche gli sforzi degli ospiti bravi a ridurre le distanze con le due reti arrivate nei minuti di recupero. La cronaca. Ad un primo tempo con scarse occasioni da rete ha fatto seguito una ripresa sicuramente più avvincente con i giallo-blù autori di alcune buone azioni non finalizzate al meglio dai ragazzi di mister Stolfi; gli ospiti, dal canto loro, hanno provato ad impensierire spesso il bravo portiere Tammone mostratosi sempre all’altezza della situazione con alcune parate di grande bravura, soprattutto sugli spunti di Montemurro, gio-
Marra (Assopotenza)
catore di maggior spicco della compagine di Nicola Martino. Questa la sequenza dei gol. Vantaggio dei locali con Marra che estrae dal cilindro una rete di grande qualità. Dopo aver recuperato la palla a centrocampo ed aver superato in velocità un paio di avversari, lascia partire da trenta metri un gran tiro che incoccia il palo basso alla destra del portiere e si insacca. Il raddoppio por-
ta la firma di Santarsiero che in area di rigore riesce ad anticipare in un colpo solo il suo controllore ed il portiere in uscita e appoggiare la sfera nella porta ormai sguarnita. In avvio di ripresa rete di Salinardi su assist di Tarchini che dalla linea al limite dell’area mettevil pallone sul destro di Salinardi che infila il pur bravo portiere del Montescaglioso. Gli ospiti accorciano le distanze su una magistrale punizione di Montemurro che scavalca la barriera e si insacca nel set alto imprendibile questa volta per Tammone Ancora rete dell’attaccante Salinardi che si fa trovare pronto a deviare in rete un bel cross del solito Marra. Nei minuti finali reti di Tria e Spano che, complice anche una difesa molto deconcentrata, rendono il passivo meno pesante.
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Sport Il team di mister D’Andrea batte anche l’altra squadra di Policoro
Martedì 28 Ottobre 2008•
Coviello firma la vittoria Per il Padre Minozzi seconda sconfitta di seguito IL TABELLINO A. DORIA PADRE MINOZZI
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A. DORIA: Sabia, Romaniello, C. Lorusso, Aur. Coviello, Martinelli, C. Coviello, Nolè, S. Lorusso, D’Andrea, G. Mecca, G. Lucia. In panchina: P. Mecca, De Vito, Ant. Coviello, G. Mecca, C. Lorusso. llenatore: D’andrea. PADRE MINOZZI: Abatiello, Fiorenza, Oliva, Silvestri, Siapenetti, Mele, Caldararo, D’oronzio, Pirelli, Piccinni. In panchina: Di Paola, Greco, Trupo, Prete, Garofalo, Marrone, Pontraldolfi. Allenatore: Prete. MARCATORI: 15’ st Aur. Coviello. POSSIDENTE – Il momento non è favorevole al Padre Minozzi che ormai perde la sua seconda gara consecutiva gettando forse definitivamente le possibilità di inserirsi nella lotta per il titolo. Se da una parte si è sconfortati, dall’altra, quella del Doria, si
D’Oronzio (Padre Minozzi)
Gammino (Padre Minozzi)
festeggia una bella vittoria che segue quelal della scorsa settimana con l’altra squadra di Policoro. Riavvolgiamo il nastro della gara che si è giocata a Possidente. Il primo tempo è nettamente a favore del Padre Minozzi che sfiora il goal in più occasioni, mentre il Doria pensa solo a difendersi e non riesce mai ad impegnare la retroguardia ospite. Al 20’ l’occasione più ghiotta per gli ospiti sventata dal palo della porta difesa da Sabia. Nel secondo tempo il Doria sembra trasformato e, infatti, capovolge totalmente la partita buttandosi subito in avanti con i vari Lucia,
D’andrea e Giuseppe Mecca. Al 15’ arriva la rete del vantaggio con Aurelio Coviello, bravo a superare l’incolpevole Abatiello con un tiro dalla distanza. Il Doria approfitta del momento negativo del Padre Minozzi per portarsi in attacco senza però raddoppiare sciupando due nitide occasioni prima con D’andrea e poi con Martinelli, ben lanciato da Giuseppe Mecca. Nel finale gli ospiti insistono per arrivare al pareggio ma la difesa locale, pur con qualche affanno, resiste e alla fine riesce a portare a casa la seconda vittoria di seguito sul “Comunale” di Possidente.
I locali in gol con Frammartino e Camardi
Il nuovo ritorno dello Scanzano IL TABELLINO SCANZANO AVIGLIANESE
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SCANZANO: Salvi, G. Lerose, Faillace, Cuccarese, Castellucci, Taranto, Balducci, M. Lerose, Frammartino, Camardi, Maiellaro. In panchina: Petrelli, Ciaglia, Olivelli, D'Aloia, Sabato. Allenatore: Lerose. AVIGLIANESE: Scavone, A. Vaccaro, Telesca, Mecca, Ferrara, Romano, Salvatore, D'Andrea, R. Vaccaro, Margiotta, Nardiello. In panchina: Masi, Telesca, Rinaldi, Manfredi, Romaniello, Martinelli, Rosa. Allenatore: D'Andrea. MARCATORI: 16' pt Frammartino, 21' pt Camardi, 27' st D'Andrea. SCANZANO - Lo Scanzano conquista una vittoria molto importante per la propria classifica guadagnando i tre punti in palio contro un’Aviglianese ben organizzata e dalle buone prospettive. Le due compagini partono subito all'attacco con continui capovolgimenti di fronte e con varie occasioni per entrambe. Al 10' sono gli ospiti a colpire l'incrocio dei pali con Margiotta per poi rendersi pericolosi con D'Andrea.
Bochicchio (Aviglianese)
Al 16', però, a passare in vantaggio sono i locali con Frammartino che, sbarazzatosi di un avversario, mette il pallone in rete con un preciso pallonetto. Grazie al vantaggio, i ragazzi di Massimo Lerose acquistano maggiore fiducia e dopo vari tentativi raddoppiano su punizione dal limite con Camardi che mette il pallone all'incrocio dei pali dove il bravo portiere ospite nulla può. Forse il doppio vantaggio carica troppo lo Scanzano che si spinge in avanti lasciando la difesa in balia dei contropiedi avversari. Proprio da uno di questi l'Aviglianese accorcia le distanze. A firmare il gol è D'Andrea, bravo ad involarsi in area e spedire la sfera alle spalle di Salvi chiudendo la prima frazione di gioco. Nel secondo tempo la gara diventa più spigolosa. I padroni di casa sfiorano la terza marcatura più volte con Frammartino in contropiede, con Balducci che dal limite sfiora il palo e con Maiellaro che non approfitta di una corta respinta di Scavone messo in difficoltà da un'altra bella punizione di Camardi. A mettere in difficoltà la difesa locale ci pensa, invece, sempre D'Andrea che più volte riesce ad arrivare alla conclusione e solo la velocità e la bravura del guardiano Salvi, aiutato anche da qualche recupero dei difensori, permette allo Scanzano di incamerare l'intera posta.
Zaccagnino (Aviglianese)
La Dedalo non commette errori contro i materani
IL TABELLINO DEDALO VARISIUS
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DEDALO: Perna, Galeati, Sangregorio, Scarano, Costini, Tammone, Lorusso, Genovese, Lapelosa, Rosato, Sabia. In panchina: C. Sangregorio, Notarfrancesco, Santangelo, Zahri, Verrastro, Spagnoletta, Santarsiero. Allenatore: Porretti. VARISIUS: Maino, Pace, Calderone, De Nittis, Di Manzio, Lacetera, Contini, Lapacciana, Montemurro, Pistinciuc, Lamanna. In panchina: Pilato, Frumero, Leo, Di Cesare, Cito, De Palo, Schiuma. Allenatore: Trani. MARCATORI: 10’ st Lorusso, 21’ st Zahri.
Sono Lorusso e Zahiri a mandare giù il Varisius POTENZA – Con il più classico dei risultati la Dedalo ottiene, sul campo amico, la prima vittoria stagionale grazie ad una prova maiuscola, bene il reparto difensivo che non concede nulla grazie anche all'ottimo filtro offerto dai centrocampisti, buone occasioni sprecate nel primo tempo con Santarsiero (al debutto) e Genovese. Nella ripresa il primo cambio è tra Santarsiero e Zahri (altro debuttante). Il nuovo entrato offre al 10’ un gran pallone a Lorusso che addomestica la sfera e da pochi passi beffa con un tocco sporco il portiere materano. Al 21’ fa tutto Zahri che riceve il pallone ai trenta metri, si aggiusta il pallone e lascia partire un gran tiro che fini-
La Dedalo
sce sotto la traversa. Quando il risultato era sull’1-0 va detto che gli applausi erano tutti per Perna che, con una gran parata e con l'ausilio della tra-
Il portiere potentino neutralizza un penalty e smuove il team di Condelli
PGS, il miracolo di Picerno POTENZA – C’è la firma di Genovese sulla vittoria, la prima della stagione, della PGS di mister Condelli che sfrutta al meglio il turno casalingo per muovere la propria classifica. La cronaca. Prime fasi di gioco in favore degli ospiti che impostano bene le proprie trame partendo dalla difesa e impensieriscono in un paio di occasioni la PGS. Al 10' l’episodio che cambia la partita: l'arbitro punisce un ravvicinato tocco di mani di Vista con un calcio di rigore in favore del Picerno. Il caso ha voluto che a cambiare l'inerzia della partita fosse proprio il portiere potentino Picerno (omonimo della squadra avversaria), che respinge il penalty per ben due volte, vista la fiscale decisione dell'arbitro di far ripetere l'esecuzione dopo il primo “miracolo”. La PGS trasforma il proprio nervosismo, culminato con l'ingenua espulsione per proteste
Condelli (PGS Don Bosco)
di Mazziotta dopo la prima esecuzione, in grinta ed entusiasmo, trascinata dal proprio numero 9 Genovese. Il giovane attaccante potentino, infatti, al 18' sfrutta al meglio una mischia in area e insacca alle spalle di Marino la rete dell'uno a zero. Nella ripresa il Don Bosco non commette l'errore di rintanarsi nella propria
metà campo e nonostante l'inferiorità numerica trova la rete del 2 a 0 ancora con Genovese che dall'interno dell'area di rigore difende bene palla su un traversone dalla sinistra, si gira e trafigge per la seconda volta l'incolpevole Marino. Il Picerno prova scuotersi ma non riesce a liberarsi per il tiro se non su calcio piazzato. Dal canto suo la squadra di Condelli prova a colpire in contropiede ma prima Gramaccia e poi Acierno dopo due belle azioni individuali sono imprecisi sotto porta. Al 21' invece il Picerno accorcia le distanze grazie ad una prodezza di Paciello che dai venticinque metri fa partire una parabola che beffa Picerno e riapre il match. Nel finale gli ospiti si fanno pericolosi ancora su punizione ma sono ancora una volta imprecisi permettendo così ai potentini di festeggiare i primi tre punti stagionali.
versa, nega la gioia del gol da calcio piazzato al bravo Pace. Dedalo arrembante anche nel finale legittimando così il risultato ottenuto.
IL TABELLINO PGS DON BOSCO PICERNO 81
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PGS DON BOSCO: Picerno, Trillo, Vista, Nolè, Lo Giudice, Mancusi, Gramaccia, Acierno, Genovese, Mazziotta, Vomero. In panchina: Pace, Zuddas, Sibillano, Triunfo, Mancusi, Romaniello, Nobile. Allenatore: Condelli. PICERNO '81: Marino, Sileo, Caiata, Scavone, Pinto, Forte, Russo, E. Capece, Pisciottani, Paciello, Cerbasi. In panchina: F. Capece, Ferrara, Fortunato, Souza, Faraone, Martiriggiano, Russo. Allenatore: Petrullo. MARCATORI: 18' pt e 12' st Genovese, 21' st Paciello.
51 Sport Filadelfio e Tanzariello firmano il nuovo successo dei Marchitiello-boys •Martedì 28 Ottobre 2008
Santamaria, avanti tutta Vito Leone: «Anche questa volta è stata una beffa» IL TABELLINO POLICORO 2000 SANTAMARIA
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POLICORO 2000: Lofranco, Buongiorno, Ingusci, Spagnolo, Guida, Dattoli, Montemurro, Aita, Fornaro, Modarelli, Izzi. In panchina: Lucarelli, Castronuovo, Fortunato, Gallicchio, Tamburrino, Lillo, Bevilacqua. Allen.: Leone. SANTAMARIA: Marino, Picciano, Coluzzi, Tanzariello, Santoro, Campochiaro, Bochicchio, Casale, Pasos, Filadelfio, Rosciano. In panchina: Di Dio, Mazzola, Latrofa, Sileo, Baldassarre. Allenatore: Marchitiello. MARCATORI: 15' pt Ingusci, 19' pt Filadelfio, 32' st Tanzariello.
POLICORO - Il Policoro 2000 rimanda ancora una volta l'appuntamento con la vittoria. Tra le mura amiche, infatti, i ragazzi di Vito Leone non sono riusciti a chiudere bene un incontro che, iniziato nel migliore dei modi, poteva finalmente premiarne l'impegno e la volontà. Buona, comunque, la prova dei padroni di casa che sono partiti bene pressando da subito gli avversari. Il bel gioco non è mancato e il vantaggio del Policoro non si è fatto attendere. A firmare la rete è Alessio Ingusci che al 15' conclude l'azione iniziata da Izzi sulla destra. Dopo il vantaggio il Policoro mantiene bene le distanze aiutato dal Santamaria che non riesce a rendersi pericoloso. Una volta soltanto Lofranco è chiamato all'intervento fermando Pasos in uscita. Il Policoro insiste e al 18' spreca di
Melfi e Invicta pareggiano un match intenso
Campochiaro (Santamaria)
un niente l'occasione del raddoppio con Fornaro che, su passaggio di Spagnolo, supera Marino in uscita con un buon pallonetto che scheggia il palo alla sinistra del portiere. Sul capovolgimento di
fronte arriva, invece, il pareggio ospite con Filadelfio che arriva dalla destra e beffa il numero 1 di casa. Tutto da rifare, quindi, per il Policoro che nella ripresa cerca da subito di entrare prepotentemente nella metàc ampo avversaria. Il Santamaria al contrario gioca di rimessa approfittando di qualche errore di disimpegno dei locali. Al 10' Izzi non riesce ad avere la meglio su Marino che effettua una buona parata. Immediata risposta dei ragazzi di mister Marchitiello con Pasos ma Lofranco chiude lo specchio della porta. Al 25' locali al tiro con Modarelli su passaggio dalla sinistra di Montemurro e gol sfiorato di un niente. La fortuna, però, non aiuta i locali neanche nelle due azioni successive. Tocca infatti sempre a Modarelli calciare due punizioni
Pasos (Santamaria)
che non hanno buon fine. La prima è parata dal portiere, mentre alla seconda lo sfortunato Fornaro non arriva in tempo. La partita potrebbe finire così e invece, in uno dei tre minuti di recupero, il Santamaria fa
suo l'incontro grazie al colpo di testa di Tanzariello. Nel dopo partita il rammarico è evidente nella voce di mister Leone che ci dice: "Anche questa volta si è trattato di una beffa. Nonostante i nostri ragazzi siano inesperti hanno saputo fronteggiare bene il Santamaria e forse se c'era un una squadra che meritava di vincere eravamo noi. Devo fare un plauso a tutti perchè si stanno comportando bene in un campionato difficile come questo e mi spiace che ancora non si sia potuto festeggiare una vittoria che, si sa, porta sempre entusiasmo in un gruppo. Noi, però, non guardiamo la classifica ma alla crescita del gruppo e la soddisfazione personale sta proprio nel fatto che si sta creando una squadra. I risultati con il tempo verranno, ne sono certo".
Per la squadra di mister Di Biase segna anche Musillo
A Rapolla Tre reti di Ferrante e due di Gallitelli manca solo il gol mettono in ginocchio il Deportivo IL TABELLINO AS MELFI INVICTA MATERA
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AS MELFI: Asquino, Nuzzo, Laurini, Lamorte, Grasso,Toglia, Gresia, Lacertosa, Potito, Amoroso, Orabona. In panchina: Caporale, Graziano, Ciacciariello, Del Prete, Caruso, Venezia, Errico. Allenatore: Mottola. INVICTA MATERA: Tataranni, Antonio, Capalupo, Buono, Grittani, Castellano, Nicoletti, Nuzzolese, Zullo, Rubino, Romano, Ramando, Perrone. In panchina: Di Gilio, Picerno, Zaccaro, Angelino, Fiore, Antezza. Allenatore: Acquasanta.
RAPOLLA – Pur senza gol, Melfi-Invicta è stata lo stesso un’ottima gara. Un match intenso tra due belle squadre che hanno costruito tanto. La cronaca. Al 12’
il gialloverde Toglia conquista palla a centrocampo e serve capitan Amoroso che con grande intuizione lancia l’attaccante Potito ma l’estremo difensore Tataranni intuisce e in uscita con i piedi sventa tutto. Al 15’ ancora Melfi in attacco con l’attaccante Orabona ma il suo tiro è debole e Tataranni para. Al 20’ bellissima discesa del difensore sinistro Laurini, cross al centro e palla sui piedi di Criesi che tira in porta impegnando Tataranni. Al 22’ ancora Potito si libera del suo diretto avversario ma il suo tiro termina di poco alto sulla traversa. Il primo tempo è tutto qui. Nella seconda frazione di gioco gli ospiti osano qualcosa in più con l’ingresso di forze fresche; la partita s’infiamma e al 10’ l’Invicta va vicina al gol con Zaccaro e cinque minuti dopo con Angelino. Al 20’ il Melfi reclama un calcio di rigore per un presunto atterramento su Potito, l’arbitro lascia proseguire e la gara continua con i vari attacchi delle due squadre che però lasciano le porte inviolate per un pareggio che fa più contenti i locali.
BERNALDA - Davanti ad una bella cornice di pubblico il Real Peppino Campagna ha cancellato la brutta sconfitta della scorsa settimana subita dall'Asso Potenza. A farne le spese il malcapitato Deportivo Montescaglioso che nulla ha potuto fare per contrastare la corazzata di mister Di Biase. L'inizio è arrembante per Gallitelli e compagni tant'è che già al 5' è lo stesso Gallitelli, ben servito da Musillo, a segnare il primo gol di testa. Si susseguono a catena altre azioni pericolose per la porta difesa dal numero 1 Palazzo, costretto ad impegnarsi sulle conclusioni di Ferrante e Moro. La compagine ospite risponde con Mucci che tenta di penetrare la granitica difesa locale sempre pronta a chiudere ogni varco. Al 20', è poi Leccese a tirare da lontano ma senza esito. I padroni di casa impostano perfette triangolazioni con Afferri, Catapano e Ferrante costituendo un continuo pericolo alla difesa avversaria. Il raddoppio del Peppino Campagna arriva al 25' dopo l'ennesima triangolazione di Moro che serve Mario Gallitelli il quale di prima effettua un passaggio per lo smarcato Musillo che si ag-
ALLIEVI NAZIONALI - I Pitagorici si impongono con un netto 2 a 0
Il Potenza lascia campo al Crotone PICERNO – E’ una sconfitta che brucia quella rimediata dal Potenza contro il Crotone che a Picerno passa con il più classico dei risultati. Il successo crotonese matura nel secondo tempo, dopo che l’undici di mister Capobianco aveva mostrato un bel gioco corale e buoni movimenti nel primo tempo. All’8’, infatti, si registra una bella azione, nata da una buona intuizione di Cavaliere che lancia Sacco sulla destra, ottimo il cross a centro e il conseguente velo di De Fina che porta Esposito a tirare a botta sicura ma l’ottimo portiere del Crotone nega la gioia al giovane attaccante del Potenza. Di lì in poi il Potenza conduce il gioco fino alla fine del primo
tempo impegnando il buon Sorrentino con altre due conclusioni (Sacco e De Fina rispettivamente al 18’ e al 26’) ma evidenziando una perdita di lucidità a centrocampo. Il secondo tempo inizia con un Crotone che dopo solo tre minuti realizza il gol del vantaggio con Castellano, il suo giocatore migliore. Mister Capobianco prova a dare una scossa ai suoi ragazzi e inserisce subito Doino per Sabato, Notari per De Fina, Attena per Riviezzi. La squadra potentina sembra reagire bene e al 17’ Sacco, a seguito di un ottimo passaggio di Attena si ritrova da solo davanti al portiere; il giovane attaccante del Potenza dribbla il portiere ma quando
calcia un difensore riesce a recuperare la posizione e salvare la propria porta da una rete certa. Al 20’ entrano in campo Masi per Romano e Tricinelli per Urbano e la loro freschezza atletica sembra portare ulteriore vigore al Potenza che però gioca in modo non più ordinato e al di là di una pressione territoriale nessun altra pericolosa conclusione giunge verso il portiere del Crotone che al 34’, con una azione di contropiede, porta in rete il neo entrato Oliverio, chiudendo di fatto il match. A questo punto gli ultimi dieci minuti diventano un vero assedio all’area del Crotone, ma le varie conclusioni sono tutte fuori dallo specchio della porta.
IL TABELLINO P. CAMPAGNA 6 MONTESCAGLIOSO 0
Ferrante (Peppino Campagna)
Gallitelli (Peppino Campagna)
giusta il pallone e lo deposita in rete. Il Deportivo è scoraggiato dal doppio svantaggio ma con orgoglio cerca di reagire impegnando proprio nei minuti finale del primo tempo in più di una occasione il bravo De Donato che non si lascia sorprendere. Nel finale, è invece il Peppino Campagna a portare a tre le marcature con il forte Ferrante che in mischia sorprende ancora l'estremo difensore Palazzo. Nella ripresa i ragazzi di mister Suglia non hanno inten-
zione di mollare ma dopo i primi arrembaggi sono costretti ad arrendersi alla compagine di Di Biase determinata a non concedere niente. Infatti, al 15' e poi ancora al 20' Ferrante non fallisce siglando la tripletta odierna. A questo punto i rispettivi tecnici inseriscono tutti gli effettivi ma la gara è ormai giunta quasi al termine, rimane soltanto il tempo per il sigillo finale impresso da capitan Gallitelli direttamente da calcio d'angolo.
CONCORSO “BEST 22” I PIU’ VOTATI DEL 2008/2009
IL TABELLINO POTENZA CROTONE
REAL P. CAMPAGNA: De Donato, Iannuzziello, Mich. Gallitelli, C. Catapano, Zaza, Afferri, Musillo, Ferrante, M. Catapano, Moro, Mar. Gallitelli. In panchina: Fuina, Russo, Meric, Quattromini, Graziadei. Allenatore: De Biase. DEP. MONTESCAGLIOSO: Palazzo, Ettorre, stasi, La Forcia, Rossetti, Motola, Comanda, Brizio, Di Mucci, Leccese, Andriulli. In panchina: Di Sabato, Di Taranto, Eletto, Panarelli, Leone, Martino. Allenatore: Suglia. ARBITRO: Rinaldi di Bernalda. MARCATORI: 5' pt e 28' st Mar. Gallitelli, 25' pt Musillo, 30' pt, 15' st e 20' st Ferrante.
0 2
POTENZA: Fajta, Romano, Verde, Urbano, Possidente, Riviezzi, Sabato, Cavaliere, Sacco, De Fina, Esposito. In panchina: Bocchetti, Cacciapuoti, Attena, Tricinelli, Doino, Masi, Notari. Allen.: Capobianco. CROTONE: Sorrentino, Martucci, Malerba, A. Galletto, Principe, V. Galletto, Castellano, Fiorentino, Fioravante, Stillitano, Paparo. In panchina: Riga, Caterisano, Laugelli, Oliverio, Aiello, Capalbo. Allen.: D'Oppido. MARCATORI: 3' st Fioravante, 34' st Oliverio.
Riservato ai giovani calciatori lucani delle categorie Juniores, Allievi e Giovanissimi Provinciali, Regionali e Nazionali
Nome Cognome Squadra Ruolo Indirizzo n° Telefono CAMPIONATO Provinciale
Regionale
Nazionale
CATEGORIA Juniores
Allievi
Giovanissimi
REGOLAMENTO: Ogni mese una classifica premierà il più votato tra i giovani che partecipano ad uno dei campionati Juniores, Allievi e Giovanissimi a livello Provinciale, Regionale e Nazionale. Il vincitore riceverà in premio la maglia originale della squadra del cuore. Al termine della stagione sportiva 2008/2009 si svolgerà una partita denominata “1° TROFEO IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA” dove i BEST 22 si scontreranno tra loro. Tutti i partecipanti alla fine della partita saranno premiati. I tagliandi, compilati in ogni sua voce, vanno inviati a: Agenzia Nigro, Piazza Italia, 8 - 88814 Torre Melissa (KR). N.B. NON SARANNO RITENUTE VALIDE LE SCHEDE VOTO FOTOCOPIATE.
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Sport
Martedì 28 Ottobre 2008•
BERRETTI nazionale girone F
BERRETTI nazionale girone G
ALLIEVI nazionali girone H
JUNIORES nazionale girone M
RISULTATI 5ª giornata LA CLASSIFICA
RISULTATI 5ª giornata LA CLASSIFICA
RISULTATI 5ª giornata LA CLASSIFICA
RISULTATI 6ª giornata LA CLASSIFICA
A. Normanna – Foggia 3 - 0 Gallipoli 11 Noicattaro 11 Barletta – V.Di Sangro 4 - 0 Barletta 11 10 Manfred. – R.Marcian. 3 - 0 Monopoli Taranto 9 Melfi – Gallipoli 0 - 0 Aversa Normanna 7 7 Noicattaro – Monopoli 3 - 0 Manfredonia Napoli 6 Taranto – Andria 1 - 0 Virtus Lanciano 6 5 V.Lanciano – Napoli 1 - 1 Real Marcianise Andria Bat 4 Melfi 4 Foggia 2 Val Di Sangro 0 PROSSIMO TURNO: Aversa Normanna – Manfredonia; Foggia – Andria Bat; Gallipoli – Taranto; Monopoli – Napoli; Real Marcianise – Barletta; Val Di Sangro – Melfi; Virtus Lanciano - Noicattaro
Benevento – Cosenza 3 - 0 Cavese 13 Vibonese 13 Cavese – Potenza 3 - 1 Benevento 12 10 Igea Virtus – Crotone 2 - 0 Juve Stabia Gela 10 Scafatese – Paganese 0 - 1 Sorrento 9 7 Sorrento – Catanzaro 6 –1 Crotone Igea Virtus 7 Vibonese – Gela 1 - 0 Cosenza 4 4 V. Lamezia – J. Stabia 0 - 3 Potenza Catanzaro 4 Paganese 4 Vigor Lamezia 1 Scafatese* 0 PROSSIMO TURNO: Benevento – Paganese; Catanzaro – Vigor Lamezia; Cosenza – Scafatese, Crotone – Vibonese; Gela – Cavese; Juve Stabia – Igea Virtus; Potenza - Sorrento * Un punto di penalizzazione
Catania – Bari
Brindisi – Sangiusep. 0 - 2 Nocerina 16 Sangiuseppese 14 Calcio Fasano – Turris 0 - 0 Francavilla Calcio 13 12 Francav. – L. Grottaglie1 - 1 Grottaglie S. Antonio Abate 10 G. Cilentov. – Nocerina0 - 3 Angri 9 Bitonto 9 Matera – Angri 2-2 Brindisi 8 6 S. Ant. Abate – Bitonto 0 - 0 Matera Francavilla 5 S. Genzano – F. Calcio 1 - 1 Gelbison Cilentovallo3 Turris 3 Calcio Fasano 2 Sporting Genzano* 1 PROSSIMO TURNO: Angri – Sporting Genzano; Ars Et Labor Grottaglie – Francavilla Calcio; Bitonto – Gelbison Cilentovallo, Calco Fasano – S. Antonio Abate; Nocerina – Brindisi; Sangiuseppese – Matera Turris – Francavilla * Un Punto Di Penalizzazione
2 -2 Citta’ Di Palermo Reggina Catanzaro – Salernit. 2 - 4 Bari Cavese – Palermo 0 - 2 Lecce Salernitana Foggia – Noicattaro 0 - 1 Manfredonia Lecce – Reggina 1 - 2 Catania Noicattaro Manfred. – Taranto 2 - 0 Cavese Potenza – Crotone 0 - 2 Crotone Potenza Foggia Taranto Catanzaro
12 11 11 10 10 9 8 7 6 5 4 2 2 0
PROSSIMO TURNO: Bari – Catanzaro; Citta’ Di Palermo – Lecce; Crotone – Manfredonia; Noicattaro – Cavese; Reggina – Potenza; Salernitana – Foggia; Taranto – Catania
CAMPIONATO BERRETTI - A Cava dei Tirreni i giovani rossoblù sconfitti per 3 a 1
Nicastro non salva il Potenza Ai potentini è fatale un secondo tempo giocato sotto tono IL TABELLINO CAVESE POTENZA
3 1
CAVESE: Sannino, Gilberti, Poaliello, Rossi, Crati, Laragione, Romano, Siano, Schiavi, Baratta, Voccia. In panchina: Sannino II, V. Romano, Dell’isola, Citro, Genovese, Trapanese. POTENZA: Brancale, Sarubbo, Girelli, Ardolino, De Nicola, Cicia, Mirisola, Palladino, De Carlo, Lasco, Nicastro. In panchina: Castaldo, Lenzone, Rega, Carbone, Michelino, Limongi, D’aguanno. MARCATORI: 8’ pt Romano, 9’ pt Nicastro, 6’ st e 45’ st Schiavi.
CAVA DEI TIRRENI – I dirigenti potentini non hanno nessuno dubbio e affermano, in una nota che ci hanno fatto pervenire “E’ un risultato bugiardo che premia eccessivamente una buona Cavese che almeno in questa gara non è
parsa però irresistibile”. In effetti il Potenza ha pagato a caro prezzo alcune ingenuità e la mancanza di determinazione in fase offensiva. Questa la cronaca dei gol e alcune breve note sull’andamento di que-
FC FRANCAVILLA GROTTAGLIE
1 1
FC FRANCAVILLA: Masi, Tropiano, Salamone, A. Bellusci, Cocina, Petruccelli, Chiorazzo, Nicodemo, La Neve, De Marco, D’Agostino. In panchina: D. Gesualdi, Valentin, Roseti, Lofrano, V. Bellusci, M. Gesualdi, Ferrazzano. Allenatore: De Benedictis. GROTTAGLIE: Carella, Muci, Cantoro, Garramone, Visconti, Maciullo, Cafforio, Masella, Messo, Arcadio, Quaranta. In panchina: Chisena, Monteleone, Trani, Spartano, Solidoco, Montedoro, Giosa, Monteleone. Allenatore: Pizzo MARCATORI: 38’ pt La Neve (rig.), 44’ st Monteleone. FRANCAVILLA – Nemmeno la presenza in panchina del presidente Franco Cupparo riesce a incidere nell’esordio sul proprio campo del Francavilla di mister De Benedictis che esce con un pareggio dal confronto con il Grottaglie. La cronaca. Al 18’ calcio di punizione di Tropiano e in bella elevazione Cocina colpi-
pevole Brancale. I padroni di casa non hanno nemmeno il tempo di gioire che arriva il pareggio del Potenza con una bella azione corale che porta in rete Nicastro il quale viene servito da uno splen-
Il Melfi blocca la capolista IL TABELLINO AS MELFI GALLIPOLI
0 0
AS MELFI: Dell’anna, Carluccio, Ricciardi, M. Tomasulo, Cappa, Bellofatto, C. Tomasulo, Martino, Laus, Scappaticci, Petilli. In panchina: Della Luna, Mancino, Moccia, D’amelio, Posca, Cappiello, Romaniello. Allenatore: Natale. GALLIPOLI: Palese, Taurino, Deisommi, Greco, Carretta, Fai, Calabrese, Trianni, Coda, Padovano, Tarantino. In panchina: Nico, Marzalò, Serratì. Allenatore: Solidoro.
JUNIORES M Francavilla, che spreco IL TABELLINO
sta quinta giornata di campionato. Otto minuti dopo il fischio d’inizio del direttore di gara passa in vantaggio la Cavese con il numero 7 Romano che con una bella azione personale trafigge l’incol-
sce di testa ma il pallone colpisce prima un palo poi l’altro ed infine esce fuori. Poco dopo al 25’ Chiorazzo scende sulla destra salta un difensore e calcia verso la porta difesa da Carella ma il pallone si stampa sul palo. Al 27’ La Neve sfiora il vantaggio con un rasoterra uscito di poco al lato. I locali continuano ad attaccare e al 40’ passano in vantaggio con La Neve che segna su rigore concesso per fallo in area sul difensore Petruccelli. Nella ripresa i locali perdono per infortunio De Marco e Chiorazzo mentre al 20’ La Neve su punizione colpisce la traversa ed al 32’ Carella salva in mischia. Nel momento in cui la partita sembrava volgere al termine al 44’ giunge il pareggio dei pugliesi ad opera del nuovo entrato Monteleone che sulla fascia sinistra supera due difensori e insacca all’angolo destro della porta difesa dall’incolpevole Masi. Giovanni Ferrara, dirigente del Francavilla ci dice: “Ancora una volta la sfortuna ci perseguita in quanto nonostante il bel gioco espresso per quasi tutta la gara ed in particolare nella prima frazione di gioco non siamo riusciti a portare a casa i meritati tre punti. Ci dobbiamo accontentare di un solo punto che lascia l’amaro in bocca ai ragazzi a tutto lo staff tecnico al pubblico accorso numeroso”. Buono l’esordio positivo dell’arbitro Amendolara.
MELFI - Un tempo per uno ed un punto a testa tra Melfi e Gallipoli. Un pareggio che accontenta i padroni di casa che nel corso del primo tempo, anche perché gli ospiti giocano l’ultimo quarto d’ora in dieci causa l’espulsione di un difensore, giocano meglio dei primi della classe producendo, ad onor del vero, anche qualche buona occasione da rete. Laus all’esordio senz’altro positivo e Scappaticci in due circostanze danno più di un brivido ai salentini che però riescono a chiudere indenni la prima frazione di gioco dove i padroni di casa recriminano anche un calcio di rigore per un atterramento subito da Petilli. Nella ripresa i locali accusano un evidente calo fisico ed il Gallipoli, seppure in dieci, crea parecchi pericoli, tutti sventati dal rientrante Dell’Anna che con bravura salva il risultato in almeno tre occasioni. Il pari alla fine sembra il risultato più giusto e il punto, si augurano al Melfi, possa servire da stimolo ad un gruppo che per fortuna al momento è riuscito a muovere la propria classifica.
JUNIORES M Il Genzano non si rialza IL TABELLINO S. GENZANO 0 FRANCAVILLA CALCIO 3 SPORTING GENZANO: Veneziano, Simini, Ciranna, D. Cilla, M. Cilla, Santangelo, Santorsa, Nicolò, Angiolillo, Arresta, Di Benedetto. Allenatore: Conversano. FRANCAVILLA CALCIO: Magazzino, Spinelli, Manograssi, Misuraca, Candita, Bruno, Paciullo, Novielli, Laghezza, Vendetta, Russo. In panchina: Palma, D’Amone, Dipresa, Gioia, Siliberto, Ciracì, Truppi. Allenatore: Trisolino. ARBITRO: Martone di Matera. MARCATORI: 20’ pt Vendetta, 30’ pt Manograssi (rig.), 30’ st D’Amone. GENZANO DI LUCANIA Ancora una sconfitta per i ragazzi dello Sporting Genzano che pur mettendoci tutta la buona volontà non sono riusciti a spuntarla su un modesto Francavilla venuto a Genzano con il chiaro intento di fare risultato. I locali hanno tenuto testa agli ospiti ma alla prima di-
sattenzione difensiva sono stati colpiti, infatti, Vendetta, quando sono passati venti minuti, su calcio d’angolo prende la palla in area e tutto solo batte l’incolpevole Veneziano. Alla mezz’ora Ciranna atterra in area Paciullo e l’arbitro assegna il rigore che viene realizzato da Manograssi. Nel secondo tempo il Genzano purtroppo tenta di limitare i danni chiudendosi nella metà campo e tentando qualche sporadico contropiede senza fortuna e il Francavilla che segna il 3 a 0 con D’Amone che con un bel tiro a volo scavalca Veneziano in uscita. I ragazzi stanno cercando di onorare il campionato nonostante il grande impegno di mister Conversano ma purtroppo la realtà dei piccoli paesi è questa, la cura dei settori giovanili da parte delle società ma anche dei giovani stessi è scarsa ed i risultati sono questi anche perché si deve competere con le grosse realtà dove il bacino d’utenza è più grande e quindi c’è più selezione. Si spera in un intervento della società affinché riesca a coinvolgere più giovani per poter portare avanti un campionato importante quale questo della Juniores Nazionale.
dido assist di Palladino. Il primo tempo non regala altro. Al 6’ della seconda frazione di gioco la Cavese ritorna in vantaggio con Schiavi che raccoglie di testa Nicastro un cross dalla destra Al 23’ il Potenza realizza, con un bel colpo di testa Michelino subentrato a Mirisola, il probabile pareggio ma a seguito di una segnalazione dell’assistente l’arbitro annulla.Al 31’ a seguito di un ottimo tiro del solito Palladino sembra che il pareggio possa essere raggiunto ma sulla linea un difensore della Cavese riesce a rimediare con il portiere ormai battuto. Il prosieguo è un insistere alla ricerca della rete del pareggio da parte della squadra rossoblù che attacco con discreto ordine e caparbietà ma sono i locali che a seguito di una punizione dal limite al 90° realizzano la terza rete.
JUNIORES M Il mea culpa del Matera IL TABELLINO FC MATERA ANGRI
2 2
FC MATERA: Dimola, Perrone, D’aria, Deflorio, Eletti, Vitelli, Cristofaro, Cerabona, L. Cifarelli, Bolettieri, Albanese. Allenatore: Roberti ANGRI 1927: Fummo, Del Sorbo, Salsano, Giardiello, Di Capua, Coda, Battaglia, Novi, Fantasia, Cirillo, Noto. Allenatore: Rega MARCATORI: 43’ pt L. Cifarelli, 45’ pt Cirillo, 17’ st Cristofaro (rig.), 40’ st Fantasia. MATERA - Ennesimo pareggio per la squadra di mister Roberti che vede svanire la possibilità di portare a casa i tre punti a trecento secondi dalla fine. La cronaca. La squadra di casa inizia in attacco e dopo solo due minuti c’è la prima palla-gol sprecata da Bollettieri che tira fuori dopo un buon recupero del solito Cristofaro. L’Angri non riesce ad entrare in partita e al 7’ Cifarelli non riesce ad angolare per bene il tiro deviato in
corner dal portiere avversario. L’Angri ci prova con alcuni calci da fermo, il primo al 22’. La squadra ospite va vicino al vantaggio al 34’ con Giardiello che costringe il portiere Dimola alla deviazione in angolo. Al 37’ Fantasia riesce ad entrare in area concludendo debolmente tra le braccia di Dimola. La risposta del Matera vale il vantaggio: corre il 43’ quando, su azione di corner, il Giasi, deviato da un difensore, diventa un assist per Cifarelli che di testa mette in rete. Non appena la squadra ospite rimette in gioco la palla, la stessa viene recuperata da Eletti che lancia subito Cifarelli che davanti al portiere invece di concludere cerca un incomprensibile dribbling che finisce però sul fondo. Dal possibile raddoppio si passa al pareggio: un lungo trova in area da solo Fantasia che fa da sponda per Cirillo che da solo davanti a Dimola non sbaglia. Il ritmo della ripresa è più sostenuto e il Matera, al 16’, si riporta in vantaggio: Cifarelli viene atterrato in area e l’arbitro concede un calcio di rigore che Cristofaro trasforma con bravura. Il Matera, nonostante le diverse occasioni, non riesce a chiudere la gara e l’Angri lo beffa con un contropiede finalizzato da fantasia.
Sport 53 C1 Panetta è il grande protagonista dell’incontro con cinque realizzazioni Martedì 28 ottobre 2008
Calcio a 5
Lo Scanzano fa la voce grossa Il team di Todaro impone alla Meco il primo stop C1 Ancora una sconfitta per il Deportivo Senise
Bernalda, Gallitelli cala il poker BERNALDA SENISE
7 4
BERNALDA - Galliatelli superstar fa poker. Spettacolo e gol nella gara tra il Real P. Campagna e il Deportivo Senise. Al termine della gara bottino pieno per la squadra bernaldese grazie alla splendida partita del bomber Gallitelli. Dopo la paura delle ultime partite perse ad opera di assurde rimonte, mister Gallitelli carica i suoi i quali lo ripagano con la vittoria e i tre punti. Ora il Real 119 è al secondo posto e tutto si può fare visto che si è ancora all'inizio del campionato. Mister Gallitelli parla di squadra, quella del Senise, ben organizzata in campo e con uomini pericolosi. “Noi dice l'allenatore rossoblu - abbiamo impostato la partita secondo la logica di chi vuole i tre punti. In questo match - continua mister Gallitelli - non abbiamo commesso gli stessi errori delle altre gare. Ad andare in vantaggio siamo stati noi, poi in un blackout ci siamo visti in svantaggio. Ma la luce poi è ritornata a splendere e con il risultato di 7 a 4 abbiamo portato a casa i tre punti. Ora ci troviamo ad occupare la seconda posizione e mantenendo il passo dei tre punti possiamo pensare in grande. Naturalmente tutto dipende da noi, e dalla fortuna che in alcune gare ci ha abbandonati. Pian piano iniziamo a recuperare i piedi fondamentali del nostro scacchiere che sono fondamentali per il nostro cammino. Però ora è importante distaccarsi dal pensiero della vittoria di sabato e di pensare a quello che ci aspetta, in quanto ogni partita ha la sua storia e basta poco per far si che es-
Michele Gallitelli e Roberto Bulfaro
sa cambi. Quindi - ha concluso mister Gallitelli dobbiamo lavorare tutti insieme perché siamo una
squadra da battere e che non teme nessuno”. Fabio Sirago sport@luedi.it
SCANZANO 8 MECO POTENZA 2 LIBERTAS SCANZANO: Gatto, Masella, Epifania, Delorenzo, Ditinto, Cospito, Santarsiero, Amendolara, Panetta, Prezioso, Cosentino. All. Todaro MECO POTENZA: Galasso, Terrone, Lioi, Pronesti, Ricchiuti, Lorusso, Cuviello, Brindisi, Mecca, Sabia, Benevento. All. Brindisi ARBITRI: Losignore di Matera e Di Leo di Bernalda RETI: 20' p.t. Masella, 6' s.t. Lioi, 11' s.t. Santarsiero, 13', 15', 19', 23', 28's.t. Panetta, 26' s.t. Cuviello, 30's.t. Delorenzo. NOTE: spettatori 200 circa SCANZANO - Partita ad alto contenuto tecnico e spettacolare, quella disputata
Francesco Panetta autore di cinque realizzazioni
dallo Scanzano contro la prima in classifica Meco Potenza. Un ottimo Scanzano che ha fatto prevalere il fattore campo, sconfiggendo i potentini con un ampio margine di reti. Con questa vittoria la vetta per lo Scanzano si fà più vicina a soli due punti di distacco. La gara inizia con le due squadre che si rispettano viste le loro potenzialità, bella la sfida ma decisa negli ultimi 20' minuti della ripresa, grazie anche a uno stratosferico Panetta che mette a segno una cinquina con realizzazioni spettacolari, una di tacco e Nicola Todaro una al volo che hanno fatto esplodere i tifosi locali. Un primo tempo sostanzialmente equilibrato con una prevalenza territoriale dei padroni di casa, che vanno a segno al 20' con Masella. La ripresa è scintillante, pareggio della Meco con Lioi, ma poi con il vantaggio di Santarsiero all'undicesimo comincia lo show di Panetta che dal 12' minuto segna a raffica, togliendo le speranze alla squadra avversaria
di poter portare a casa punti importanti, solo sul 5 a 1 la Meco accorcia con Cuviello, ma non contenti, ancora attacchi dello Scanzano che allo scadere portano in gol Delorenzo per il risultato finale di 8 a 2. Risultato che suona molto male per il team di Potenza, davvero bravi i ragazzi di Todaro che hanno applicato alla lettera quello che il mister voleva. Di contro la Meco ha dimostrato di essere un buon complesso, che forse ha trovato un avversario più motivato e che si propone come antagonista dei potentini primi in classifica ma con le distanze ridotte a soli due punti. Contento mister Todaro che ha visto la squadra in palla e che ha girato bene, tutti bravi, ma un plauso particolare va a Panetta che ha portato in casa una vittoria importante che rilancia lo Scanzano nei quartieri alti, con la prossima gara ancora in casa contro il Rionero aspettiamo ancora una vittoria per non staccarsi dalla capolista. vi.bo.
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Martedì 28 ottobre 2008
Sport
C2 girone A Quarta vittoria stagionale per i ragazzi di mister Cuviello
L’Amica Palazzo suda più del previsto AMICA LATITESE
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AMICA SPORTING PALAZZO: Dinella, D'Anzieri, Pace, De Cesare, Gatti, Veltri, Cripezzi, Manieri, Giuralarocca, Tortora, Scilimato, Di Ninno. Allenatore: Cuviello P. LA TITESE: Picciuolo, Di Lascio, Giosa, Salvia, Patrone, Aliandro, Cupolo, Califaro, Iummati. Allenatore: Capitolo F. ARBITRO: Guida Giuseppe di Venosa RETI: 1' pt, 16' st, 20' st Giosa (LT), 7' pt Cupolo (LT), 8' pt, 25' st Aliandro (LT), 14' pt, 12' st Veltri (ASP), 16' pt, 5' st Giuralarocca (ASP), 29' pt, 30' pt Cripezzi (ASP), 17' st Manieri (ASP). NOTE: Ammoniti: Patrone e
Salvia (LT), Gatti e Scilimato (ASP). Spalti gremiti al PalaFrangione ed esordio stagionale di De Cesare (ASP) PALAZZO - Quarta vittoria in cinque gare per l’Amica Palazzo. Quest’ultima è giunta a spese de La Titese. L’Amica entra in campo imprimendo al proprio gioco ritmi compassati e senza la consueta aggressività. La Titese, disponendo di una efficace organizzazione difensiva, riesce ad arginare le sterili iniziative locali e, realizzando un pressing alto, riesce a rubare palla agli avversari e a rendersi pericolosa. Il naturale epilogo di questa inopportuna tattica di gioco da parte dell'Amica è il triplice e inaspettato vantaggio degli ospiti che, all'8' del primo tempo,
si trovano sullo 0 a 3 con reti di Giosa, Cupolo e Aliandro. Il pubblico, incredulo, rumoreggia ma si rende conto della difficoltà dei biancazzurri ed inizia ad incitarli. La scossa la dà l'entrata in campo di capitan Cripezzi che inietta adrenalina pura nel match. I palazzesi aumentano il ritmo e iniziano la rimonta. Al 14' Veltri, su calcio di punizione sigla l' 1-3 e, due minuti più tardi, il bomber Giuralarocca riduce ulteriormente le distanze vincendo caparbiamente un contrasto sulla destra e tirando sul palo opposto (2-3). La gara a questo punto è un susseguirsi di azioni dello Sporting proiettato alla ricerca del pareggio che arriva allo scadere del primo tempo con capitan Cripezzi che, con una finta si libera di un avversario
e con la rapidità di un cobra, deposita in rete (3-3). Prima che l'arbitro fischi il termine della prima frazione di gioco, Cripezzi si ripete con un altro capolavoro: assist di Pace e, dalla destra, lascia partire una trivela che lascia di stucco il portiere ospite (4-3). L'Amica, memore del pericolo corso nei primi minuti del match, riparte, nel secondo tempo, a spron battuto e inanella numerose azioni da gol. Al 5' una rabbiosa conclusione del bomber Giuralarocca incrementa il vantaggio: 53. Il copione non cambia e lo Sporting continua a macinare gioco, esponendosi, a volte a pericolosi contropiedi della squadra ospite. Al 12' Veltri, da quasi centro campo, lascia partire un tracciante che trova impreparato il portiere av-
I ragazzi dell’Amica Sporting Palazzo
versario: 6-3. La partita scorre su una strada segnata ma al 16' lo Sporting trova il modo di riportare in partita La Titese: su azione di calcio di punizione, Giosa trova, tra barriera e portiere, lo spiraglio giusto per infilare il 6-4. Dopo un minuto ci pensa Manieri a ristabilire le distanze: ruba palla ad un avversario, ne dribbla un altro e spiazza il portiere 7-4. Il Dna dei ragazzi di Cuviello impone di conti-
nuare a giocare e lo fanno in maniera egregia rischiando di dilagare. Ma il portiere Iummati compie alcuni miracoli che tengono attaccati La Titese al match. Mancano 10' al termine e, quando tutto sembra stabilito, lo Sporting consente alla formazione ospite di riavvicinarsi fino al 7-6 con il quale si conclude la gara, consegnando la vittoria ai ragazzi di Cuviello. lu.fe.
C1 Ricci, Montefusco e Catalano a segno oltre alla doppietta di Pirrone
Calcio a 5
Rossellino sale al comando Il successo con Grassano proietta in vetta i potentini ROSSELLINO GRASSANO
5 0
ASD ROSSELLINO PZ: Gallo M., Catalano A., La Ranca M., Coviello A., Ricci A., Dapoto L., Montefusco S., Nolè G., Pirrone An., Onorato D., Pirrone Al., Pirrone R. All: Catalano GRASSANO: Carbone G., Cetani L., Vizzuso D., Denisi A., Calluso G., Bonomo F., Bochicchio N., Daraio G., Lafiosca R., Grippo C., Pirrone M., Mulieri A. All: Carbone ARBITRI: Peragine di Potenza e De Luca di Moliterno RETI: 21' Ricci, 35' e 43' Pirrone R., 37' Montefusco, 41' Catalano POTENZA- Quarta vittoria consecutiva e primo posto in classifica per il Rossellino, seppure in condominio con Meco e Pisticci, grazie alla convincente vittoria sul Grassano. I biancorossi di Catalano, centrano l'ennesimo successo, ma soprattutto confermano le ottime individualità e una invidiabile organizzazione di gioco. Il Grassano, dal canto suo, pur lasciando intravedere momenti di interessante prestazione, non riesce a realizzare nemmeno il gol della ban-
GRIFO TIERREPZ
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AS MARMO IL GRIFO: Scatamacchia, Perrotta, Gammone, Di Palo, Capezio, Volpe, Mettola, Nuzzo, Cacossa, Minutiello, Monteverde. Allenatore: Antenori. TIERRE POTENZA: Fedeli, De Bonis, Colonnese, Mauro, Uva, Masi, Sabia, Sardone, Rocca. Allenatore: De Stefano. ARBITRO: Gravina di Venosa VENOSA - Al Palaessedi di Venosa, prima sconfitta casalinga per l'AS Marmo il Grifo più per merito degli ospiti che per demerito dei venosini. Partiamo subito col dire che nell' AS Marmo c'erano 3 assenze di un certo peso: bomber Dichirico, Curatella e Lotito. Le squadre si studiano, i locali sono pericolosi solo in contropiede con Perrotta che spreca tre belle palle gol e con Cacossa. Risultato incollato
Il Rossellino Potenza
diera, Grassano lontano parente di quell'ottimo complesso visto nel torneo scorso. Quest'anno non riesce ancora a convincere, ma soprattutto a vincere, speriamo solo che il futuro sia meno avido di soddisfazioni con la squadra di mister Carbone. Nelle prime battute di gioco il match risulta equilibrato ed è Bonomo a tentare la conclusione da centro campo, vanificata però da Catalano. Da questo momento è il Rossellino che detta legge in campo prima con una perfetta triangolazione tra Ricci ,Coviello e Catalano poi grazie ad una sponda di tacco di Co-
viello per Onorati che si rende pericoloso sul secondo palo. Il primo gol porta la firma di Ricci e siamo al 21'. Nella ripresa è subito raddoppio con il Capitano Pirrone R. grazie ad uno scambio di prima con Montefusco. A questo punto gli ospiti te ntano di reagire con Calluso al quale si oppone egregiamente il portiere di casa Mirco Gallo. Il Rossellino macina gioco e grazie anche ad una disattenzione difensiva, Montefusco insacca alle spalle di un incolpevole Carbone, e siamo sul 3 a 0. Dopo pochi minuti Angelo Catalano su pu-
C2 girone A Gli uomini di Antenori mollano nel finale
Semaforo rosso per il Grifo La Tierre ora è al terzo posto sullo 0-0 anche e soprattutto grazie a Scatamacchia che risulta decisivo in almeno cineue occasioni e a Gammone. Dalle sue parti non si passa. Antenori dopo varie soluzioni tenta la carta Minutiello che non cambia le sorti della partita. Dopo una ventina di minuti di gioco arriva il gol dei padroni di casa. Mettola riceve spalle alla porta, si gira e fa partire la bomba, ma dopo soli 2’ Minutiello lascia andare Masi che insacca. Al 24' Cacossa perde la marcatura di Uva che in diagonale trafigge uno Scatamacchia impeccabile fino a quel momento. Passa un minuto e l'As Marmo confeziona l'unica azione degna della partita che vede Di Palo siglare una rete. Ancora 2’ e Mettola si ripete dalla distanza, rispondendo alle critiche
subite in settimana. L'As Marmo prende fiducia contro i più quotati potentini; Scatamacchia e Gammone continuano a fare miracoli fino allo scadere del primo tempo, quando i potentini segnano con un tiro non proprio irresistibile il 3 a 2. Il secondo tempo si apre con un avvio rapido degli ospiti che con Colonnese, segnano il 3 a 3. Subito dopo la traversa salva gli oraziani e dopo 3' finalmente viene fuori Perrotta che con due belle discese sulla fascia mette a segno 2 gol belli che riportano l'AS Marmo Il Grifo in vantaggio. I padroni di casa fanno la partita, ma l'illusione dura poco. Gli ospiti segnano 2 gol di cui uno di tacco (Perrotta si fa anticipare) e gli oraziani vanno in crisi. Cacossa e Mettola tentano
nizione gonfia la rete e il Rossellino realizza il poker. Il Grassano cerca una timida quanto infruttuosa reazione, si registra solo una triangolazione tra Denisi e Daraio che tenta dalla media distanza con Gallo che esce sicuro dai pali e blocca senza problemi. Sono ancora i padroni di casa a dettare le regole, dando fluidità alla propria manovra. Diversi sono le azioni pericolose che si sviluppano, grazie a rapidi contropiedi e ad una manovra corale degna di particolare attenzione. Il quinto gol è realizzato ancora da Rocco Pirrone, abile a sfruttare un ottimo suggerimento del proprio compagno Coviello. Nei pochi minuti finali, ancora il Rossellino è protagonista sul campo. L'ultima occasione è firmata da Andrea Pirrone, l'intenzione è quella di servire il compagno Dapoto, ma l'arbitro decreta la fine dell'incontro. Ottima dunque la prestazione dei potentini che creano interessanti trame di gioco rendendo insufficiente la risposta avversaria . Un buon avvio per il Rossellino Potenza che con nove reti subite si conferma miglior difesa in questa prima parte del campionato. m.l.r. di risolvere la partita da soli, cercando di strafare e non combinano nulla di buono. Perrotta non ce la fa più ma inspiegabilmente il mister non lo sostituisce, Perrotta perde l'uomo e la Tierre arriva al pareggio. E a questo punto il nervosismo la fa da padrone. Al 24’ st Colonnese sgambetta Mettola e chiede il fallo per la sua squadra, Scatamacchia gli tira il pallone addosso, l'arbitro lo ammonisce e il mister dei venosini sostituisce il portiere Scatamacchia con Monteverde. Gli ultimi 10’ vedono un arrembante As Marmo in crisi di gioco che subisce mestamente un gol di Colonnese e due di Uva che fissano il finale di partita sull'85 per la Tierre Potenza. Il presidente D'Urso non fa polemiche ma incoraggia ancora i suoi a concentrarsi in allenamento e a puntare sul gioco proposto da mister Antenori, quindi nessuna crisi e si spera di recuperare subito i punti persi in casa sabato. Lorenzo Zolfo
C2 girone B Un punto per il 3 Chine
Pari inatteso per il Tricarico TRICARICO 3CHINE
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CSI TRICARICO:Passarella, Caruso, Dionisio, Evangelista P., Evangelista M., Castelmezzao, Langone; All. Castelmezzano P. 3 CHINE: Limongi, Cresci P., Schettini, Cresci R., Viceconti, Di Deco, Cresci G. All. Viceconti G. ARBITRO: Alagia(Bernalda) RETI: Dionisio (T), Cresci P. (3C), Di Deco (3C), Castelmezzano (T), Castelmezzano (aut), Dionisio (T), Viceconti (3C), Evangelista M. (T), Cresci R. (3C), Evangelista M. (T) Marcello Evangelista
IN UNA situazione di totale emergenza (tra infortuni e squalifiche si contano ben sette defezioni) il CSI agguanta in extremis, grazie ad un freddo e preciso Evangelista M., un pareggio che, vista la partita, sta un po' stretto al 3 Chine. In un avvio lento e timoroso per tutti il più vivace è Catelmezzano che, dopo aver dato l'addio alla squadra, si è trovato quasi costretto a dare una mano ai suoi ex compagni di squadra. Ma il gol del vantaggio è opera di Dionisio il quale vede respingersi, al limite dell'area, un tiro da Limongi, il pallone si alza e con una sforbiciata rapidissima insacca. Il Tricarico non sigla il secondo gol e, come sempre accade nel calcio, arriva il pareggio degli ospiti: cresci intercetta un appoggio difensivo e da pochi metri infila Passarella. Il copione comunque non cambia, i tricaricesi cercano il raddoppio e il 3 Chine agisce di rimessa, impensierendo più volte un attento Passarella. Ma a furia di centrare la porta alla fine i trecchinesi si portano in vantaggio con Di Deco, il quale approfitta di un'altra amnesia difensiva degli avversari. La reazione dei padroni di casa è immediata e così su tiro di Dionisio ribattuto dalla traversa, Castelmezzano, da vero rapace dell'area di rigore, si fionda sul pallone e insacca. La ripresa parte benissimo per gli ospiti i quali dopo pochi minuti si ritrovano in van-
taggio grazie ad un'autorete di Castelmezzano che nel tentativo di rinvio, con una traiettoria stranissima beffa il suo portiere. Ancora una volta il pareggio arriva subito: angolo di Evangelista M. per i piedi di Dionisio che da meno di un metro si fa respingere il pallone da Limongi ma la sfera gli ritorna sull'altro piede e di tacco mette in rete la sua doppietta. Le squadre, anche per la stanchezza dovuta al ridotto numero di uomini, si allungano e salgono in cattedra Passarella, autore di numerosissimi interventi decisivi, ed Evangelista M, alla ricerca del gol vittoria. Il gol del 4 - 3 è opera di Viceconti che dribla il suo marcatore e mette alle spalle del portiere tricaricese. Mancano meno di dieci minuti e le emozioni si susseguono. L'arbitro assegna un rigore ai padroni di casa per fallo di mano di Schettini, sulla sfera si porta Evangelista M. che spiazza Limongi e pareggia. Sembra finita ma Cresci, il più tecnico dei suoi, si invola sulla fascia e sigla il quinto gol. Meno di due alla fine, e tiro libero per il ricarico: sulla palla va ancora Evangelista M. che ancora una volta, coronando con una doppietta la sua ottima prestazione, mette in rete e sigla il definitivo 5-5. Ottimo Alagia, che, a parte un episodio nel finale, non sbaglia niente per tutti i 60' di gioco. p.p.
Sport 55 A Dilettanti Matera trova i primi due punti e pensa a ripetersi a Osimo Martedì 28 ottobre 2008
Bawer, la svolta c’è stata Giuliani: «Ci serviva sbloccarci e vincere» MATERA - La Bawer ha cominciato a correre. La prima vittoria stagionale ha ridato serenità e fiducia al lavoro di coach Miriello e mostrato una squadra che comincia finalmente ad apprendere il credo del suo allenatore, che ha un leader indiscusso in Valerio Corvino ed armi pregevoli come quelle di Ferrienti, Cortese e Maggioni oltre ad un Gergati in ottimo spolvero e sempre molto utile, soprattutto in difesa. Per il resto c’è ancora qualcosa da registrare ma la Bawer ha imboccato la strada giusta e può continuare a migliorarsi lavorando con meno pressioni e maggiore tranquillità: «questo successo è proprio quello che ci voleva» spiega al “Quotidiano della Basilicata” Paolo Giuliani ala pivot della formazione lucana, «avevamo bisogno di un sucesso, abbiamo giocato un’ottima partita e trovato i due punti di cui avevamo bisogno. All’inizio siamo forse stati un tantino tesi ma poi ci siamo sbloccati, abbiamo acquisito un piccolo vantaggio e gestito al meglio i momenti importanti della sfida soprattutto nel terzo parziale quando abbiamo fatto la differenza rispetto all’Ostuni». Proprio per i lunghi sotto i tabelloni la sfida ai pugliesi è stata quantomai delicata e complicata visto anche il valore e le qualità del diretto avversario: «sapevamo delle qualità di Ostuni sotto le plance e sapevamo anche che questi giocatori potevano metterci in difficoltà. Siamo stati bravi a contrastarli nella maniera giusta in alcuni momenti della sfida soprattutto nella terza frazione». Un peccato solo che la Bawer Matera ci abbia messo tempo per riuscire a trovare i giusti equilibri che si sono visti contro l’Ostuni: «Purtroppo abbiamo impiegato una partita di troppo, già nella gara in terra siciliana contro il Trapani si erano visti dei miglioramenti nel nostro gioco, fossimo riusciti ad esprimerci così anche contro Latina forse la situazione ora sarebbe diversa. Ma l’importante è essere riusciti a centrare il risultato pieno e poter quindi vincere una partita che ci dà maggiore serenità e tranquillità in vista del proseguo del nostro campionato. Avevamo bisogno di questo risultato e di portare a casa i due punti». Ora la Bawer può anche pensare all’appuntamento successivo e all’appuntamento con l’Osimo degli ex Basanisi e Giuffrida. L’occasione più opportuna per dare continuità ai risultati del gruppo di coach Miriello. «A questo punto possiamo avere l’occasione di insistere e di andare avanti con il nostro lavoro con maggiore serenità e tranquillità. A questo punto dobbiamo continuare a mettere in pratica gli insegnamenti del nostro allenatore che ci ha chiesto di non dare punti di riferimento agli avversari, di cercare sempre la strada del canestro» spiega ancora Giuliani, «in modo che in ogni partita un giocatore diverso può
Roberto Miriello dà consigli a Corvino e Maggioni
Il giovane Cortese e accanto il play Corvino (foto in pagina di Videouno)
Gergati e accanto Ferrienti: due dei protagonisti della vittoria
essere fondamentale per fare la diffirenza e guidare la Bawer ad un nuovo successo». Contro Ostuni è stato il caso di Ferrienti e di un
Corvino davvero sopra le righe ed in grandissimo spolvero. Domenica ad Osimo ci sarà un’ulteriore occasione per riscattarsi e dimen-
ticare l’inizio ad handicap. Il campionato della Bawer inizia proprio adesso. Le prossime giornate chiariranno se davvero è possibile una rimonta in
tempi brevi. Poi, alle porte, c’è l’atteso derby con la Levoni Potenza, una gara che potrà darè al gruppo biancazzurro ulteriori motivazioni. Una gara, come sem-
pre, molto attesa dalle due tifoserie e da tutto il mondo cestistico lucano in genere. Piero Quarto p.quarto@luedi.it
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Sport
Martedì 28 ottobre 2008
I tifosi della Levoni Potenza (foto in pagina di Andrea Mattiacci)
A Dilettanti L’affermazione sul Barcellona fa salire le quotazioni del Potenza
La Levoni si gode il successo Ferrara: «Siamo stati perfetti nel pick and roll» IL SUCCESSO del cuore, della determinazione e della grinta. In questi termini si può riassumere la vittoria della Levoni Potenza contro il Barcellona Pozzo di Gotto. Il 79 a 69 maturato al termine della sfida fotografa lo stato dell'arte di una partita convulsa, caotica e nervosa, vissuta sul filo dell'equilibrio fino alle battute conclusive della sfida. La Levoni ha avuto il merito di non perdere la calma, neppure quando l'incerta coppia arbitrale formata dai signori Cilento di Napoli e Buttinelli di Roma ha penalizzato oltre misura il rendimento di Sebastiano Grasso e compagni, fischiando con un certo accanimento sulla squadra potentina. I giocatori di Gianni Tripodi hanno meritato il successo facendo leva sulle indubbie doti atletiche e tecniche e sulla proverbiale gestione dei cambi operata dal coach reggino. La difesa attenta sugli esterni, in particolare la box and one operata su Mike Gizzi per alcuni tratti del confronto ha fatto il resto consentendo alla Levoni Potenza di ottenere due punti importanti. Neppure il grande spavento derivante dal colpo al collo rimediato da Giancarlo Palombita ha creato problemi ad una squadra, la Levoni costantemente impegnata alla ricerca di un successo importante alla vigilia di due trasferte consecutive, la prima in programma sabato prossimo a Latina contro la capolista del campionato, allenata dall'ex Giovanni Benedetto e la seconda, in programma tra quindici giorni al Palasassi in occasione del derby con la Bawer Matera. La formazione lucana festeggia e ne ha ben donde dopo una partita dura maschia, vissuta sulle prodezze di Maurizio Ferrara e Christian Femminini. I due giocatori, uniti a Sebastiano Grasso hanno consentito ai lupacchiotti potentini di tenere a debita distanza la compagine
Palombita e accanto Ruggieri
messinese. Maurizio Ferrara, play maker della Levoni Potenza ha fatto il punto della situazione parlando delle fasi salienti del match: “E' stata una bella vittoria, abbiamo sconfitto una delle squadre più forti del campionato. Siamo stati bravi a
Lotta serrata sotto canestro
non perdere la testa nei momenti difficili di una sfida equilibrata”. Il play maker potentino ha parlato delle chiavi di lettura del confronto: “Abbiamo vinto operando parecchi cambi, svolgendo alla perfezione il pick and roll che di fatto ha mortificato
le velleità dei siciliani. Tutti siamo stati bravi nel creare soluzioni di gioco diversificate, evitando di cadere nelle trappole dei siciliani”. Ferrara allunga la sua analisi su altri aspetti: “In difesa siamo stati super. Aver contenuto un giocato-
re pericoloso come Mike Gizzi rappresenta per noi un risultato splendido”. Il giocatore di Tripodi archivia la sua analisi affermando: “Le palle perse? E' stata una partita nervosa, tesa e vibrante. Va bene così. L'importante era uscire
dal Pala Pergola con i due punti e ci siamo riusciti”. Due punti, tanto entusiasmo e la consapevolezza di poter lavorare serenamente in vista delle trasferte di Latina e Matera, dove ritornerà Luca Vetrone. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
B Donne Ada Valisena vuole far voltare subito pagina alla Codra Basilia
«Una prova da cancellare in fretta» LA PEGGIOR Basilia degli ultimi due anni. Una prestazione da dimenticare in fretta quella della squadra allenata da Marilia Sanza, che a Roma ha patito la verve del Città Futura Roma, vittoriosa con il punteggio di 80 a 38. La squadra potentina recita il mea culpa, pesante da svolgere dopo una prestazione incolore e sconcertante sin dalle prime battute di gioco. La Basilia non è scesa sul parquet, almeno sul piano della condotta tattica e agonistica, pagando a caro prezzo la vena offensiva delle romane, sospinte dal tandem delle meraviglie formato da Pota e Quarta che hanno fatto letteralmente ammattire il quintetto potentino durante i quattro tempi di gioco. L'aspetto peggiore della sfida è da rimarcare nell'assoluta assenza di carattere e voglia
di rimettere in piedi una partita nata male e finita peggio. La Basilia Codra Mediterranea Potenza ha letteralmente steccato la partita disputata a Roma mostrando chiari limiti tattici e organizzativi, al cospetto di una formazione motivata e sicura in ogni istante della sfida. Una disfatta in piena regola, quarantadue punti di scarto, troppi per una squadra costruita per giocare al top. Niente alibi, niente scuse, unica consapevolezza, quella di riprendere il cammino interrotto a Roma a partire dalla sfida di domani pomeriggio a Portici, quando le ragazze di Sanza scenderanno in campo contro la Pegaso nel quinto turno d'andata del campionato femminile di serie B/1. Ada Valisena ha assistito impietrita dagli spalti al pesante cappotto romano, la giocatrice di San-
za ha parlato dei motivi salienti di una sconfitta netta e inequivocabile: “Abbiamo giocato una brutta partita. Ci siamo espresse male. Ho sofferto tanto per le mie compagne di squadra. Abbiamo consentito alle romane di vincere facilmente la partita”. Valisena aggiunge altro pepe alla sconfitta romana: “Siamo state disastrose in difesa, male anche la fase offensiva, una prova da cancellare in fretta, non siamo mai state in partita. Il Città Futura è una buona squadra, che gioca da anni manifestazioni nazionali”. La speranza è nel riscatto a partire dalla partita di Portici: “Desideriamo rifarci al più presto. A Portici scenderemo in campo con il chiaro intento di ottenere l'intera posta in palio”. Non nasconde la voglia di tornare a giocare: “La mia assenza è stata cau-
Ada Valisena
sata dal tournover e dai cambi operati dal nostro coach. Spero di riprendere il cammino interrotto e giocare a Portici, dando il mio contributo alla Basilia Codra Mediterranea Potenza”. f.menonna@luedi.it
Sport 57 Basket B Dilettanti La Cestistica si consola con il baby Di Giacomo Martedì 28 ottobre 2008
Bernalda, deludono i senatori Gli uomini di esperienza al disotto delle attese BERNALDA - Asfaltati. Probabilmente non c'è termine più adatto per indicare il modo con cui si è conclusa per i rossoblu la trasferta di Corato sulla quale erano state riposte non poche speranze di dimostrare la propria forza anche lontano dal PalaCampagna e, perché no?, di dare una dimensione diversa al proprio campionato oltre la pura e semplice salvezza. Ciò che colpisce in modo ancor più negativo del pur umiliante -26 finale è la totale assenza di reazione in una squadra che finora ha affrontato due trasferte impegnative con lo spirito di un'amichevole di precampionato, facendo salve, ovviamente, la buona volontà e la buona fede che non vanno disconosciute ai ragazzi di coach Brogialdi; ma le due virtù, si sa, non servono a smuovere muscoli e articolazioni se c'è qualcosa che non va a livello di sinapsi mentali, ed è su questo qualcosa che tecnici e società devono ora indagare per capirne cause e trovarne rimedi. I giudizi della società non sono stati teneri a fine partita (e si possono immaginare quelli dei tifosi!), e nessuno ha cercato attenuanti o, ancor peggio, scusanti; dopo la spietata analisi di patron Gallotta e del diggì Benedetto, anche il diesse Montemurro non ha avuto peli sulla lingua: “Grande fatica in attacco con l'avventurarsi a canestro alla cieca, senza costrutto e senza lettura del gioco; ci siamo arresi senza colpo ferire di fronte ad una squadra con un solo avversario devastante, Chiarello, e priva di due pedine importanti. Purtroppo, a causa delle condizioni non ancora ottimali, alcuni nostri uomini chiave non ci danno la qualità che da loro è lecito attendersi visto il notevole tasso tecnico di cui sono portatori; comunque siamo ancora agli inizi e c'è tutto il tempo per rimediare”. In effetti, come sottolineava nel dopo partita il presidente ionico, sono stati proprio i “senatori” a deludere maggiormente, se è vero che la migliore valutazione finale la prende il baby Di Giacomo (+13), mentre è quasi impietosa quella di Carpineti e Russo (-2): cosa succede al capitano, proprio l'uomo dalla grinta garantita in casa e fuori, che chiude la sua prestazione con 2/13 da due, 0/1 da tre, una sola palla recuperata contro tre perse, e ben quattro stoppate subite? Com'è possibile che una
Tennis Rinnovato il direttivo della Fit lucana
Domenico Volturno confermato presidente Cento per cento dei voti: un plebiscito
L’under Di Giacomo e il coach della Cestistica Bernalda, Brogialdi
squadra che annovera nelle sue fila almeno quattro possenti obici dalla lunga gittata realizzi 1/10 (10%) dai 6,25 contro 8/19 (42%) dei nero-verdi, che la stessa squadra perda ben 23 palloni a favore degli avversari che invece ne perdono solo 14, e che i tre pugliesi in
doppia cifra nella valutazione (Chiarello, Cozzoli e Gambolati) abbiano fatto e disfatto a loro piacimento nonostante i lucani, unica nota positiva del match, abbiano conquistato più rimbalzi (41 contro 36)? Come un chirurgo scrupoloso è bene lavorare di bisturi con
decisione e subito prima che il male (di trasferta) diventi incurabile e prevalga la stupida presunzione (già orecchiata tra le pieghe di alcuni discorsi) secondo cui quest'anno per far bene basta vincere le partite in casa (!). Giovanni Palmieri sport@luedi.it
DOMENICO Volturo è stato rieletto alla presidenza della Federazione Italiana Tennis di Basilicata. La conferma alla massima poltrona regionale lucana è avvenuta domenica al termine dell'Assemblea Regionale Elettiva, svoltasi presso l'Hotel Vittoria di Potenza. Volturo è stato eletto con il cento per cento dei suffragi, un consenso plebiscitario, giunto da tutti i circoli tennis presenti in Basilicata. L'assemblea ha eletto il nuovo direttivo federale che sarà composto da Michele Casamassima del Circolo Tennis Matera, Massimo D'Aquino del Tennis Club Eurogreen Potenza, Franco Fittipaldi del Tennis Club Vallenoce, Giuseppe Elefante del Circolo Tennis Venosa, Isabella Rocco del Circolo Tennis Pisticci e Mario Romaniello del Tennis Garden Avigliano. Una conferma unanime giunta al termine di una giornata di lavoro quanto mai importante per il futuro del tennis in Basilicata. Nella sua relazione Domenico Volturo ha inteso rimarcare il suo impegno e quello degli altri componenti della Federtennis con in testa Michele Leone, Mauro Costantino e Teo Miranda i quali hanno deciso di non candidarsi ma che faranno ugualmente parte della grande famiglia della Fit regionale. Volturo ha apprezzato i risultati dei giovani tennisti lucani, in primis Enzo Fiore, Fabio Fossanova, Donato D'Addezio, Gaetano Liccione, Gennaro Volturo e altri tennisti che hanno fatto breccia nell'ambiente del tennis regionale e nazionale, tra le donne invece Volturo ha apprezzato pubblicamente i risultati di Francesca Leone. Il numero uno della Fit lucana ha espresso vivo compiacimento per i risultati ottenuti dagli arbitri e per il lavoro della categoria guidata da Antonio Ponzo, sempre disponibile a risolvere i problemi legati alle direzione dei tornei
nonostante l'assenza in regione di giudici arbitri. Volturo ha ringraziato per l'impegno e l'opera profusa il delegato provinciale di Matera, Duilio Fossanova e Maria Luisa Bonomo, delegata provinciale di Potenza. Nella relazione Volturo ha espresso vivo apprezzamento per il lavoro svolto dal maestro Enzo Fiore. Una relazione importante, quella presentata da Volturo che ha inteso rimarcare la crescita del Circolo Tennis Matera, che ha organizzato un prestigioso torneo l'Open di seconda categoria con un montepremi di centomila euro dove hanno partecipato i migliori talenti della categoria. La finale è stata davvero entusiasmante, vi hanno preso parte Cobolli, vincitore del titolo e Santopadre ex giocatore di Coppa Davis. La relazione ha inteso rimarcare la costante crescita del movimento, dalle scuole tennis, sparse in regione fino al numero di tornei organizzati in regione, ben venti rispetto all'unica manifestazione svoltasi prima dell'avvento del comitato. f.menonna@luedi.it
Auto Il driver potentino è primo nella penultima prova delle auto storiche
Lucente primeggia a Vallelunga ANCHE sul difficile circuito romano di Vallelunga il pilota potentino Antonio Lucente ha continuato a mietere consensi nel corso del penultimo atto ufficiale della stagione 2008 di auto storiche, nel corso della trecento chilometri di auto storiche. Il driver della scuderia E.R.Racing ha vinto la gara nella categoria assoluta. Il pilota potentino, in coppia con Stefano Di Fulvio ha espresso come al solito un rendimento costante e sempre brillante. La gara ha ivisto la presenza di cinquantanove piloti che hanno dato vita ad una manifestazione
dagli alti contenuti tecnici e agonistici. Quarto in prova, nelle sessioni disputate il sabato Lucente ha corso per quaranta minuti passando il volante nelle mani di Di Fulvio con la vettura posizionata al quarto posto. Anche il pilota abruzzese si è ben comportato sul circuito romano, esibendo una guida pulita e senza sbatature. Lucente ha ripreso la Fiat X/19 al quarto posto, riuscendo a mantenere la posizione nonostante gli attacchi dei suoi avversari. La gara, svoltasi sotto il sole ha visto i piloti effettuare la partenza
lanciata come da regolamento. Il tandem lucanoabruzzese ha fatto vedere di che pasta è fatto anche a Vallelunga, dopo aver vinto matematicamente il campionato assoluto e di categoria con due gare di anticipo sulla tabella di marcia. Lucente ha guidato alla perfezione giungendo ancora una volta senza affanni ne sbavature sul traguardo di Vallelunga. La gara è stata vinta da Giuliani alla guida della BMW Schniizer dotata di un propulsore di trecento cavalli. La gara si è svolta all'insegna del sole e del caldo che hanno accompa-
gnato le gesta dei piloti nel corso dell'intera manifestazione automobilistica. Per Antonio Lucente si è trattato dell'ennesima conferma del valore e della competitività della sua qualità alla guida. Al termine della kermesse capitolina il campione lucano di auto storiche ha avuto una richiesta da parte di una scuderia tedesca per disputare nel 2009 il campionato tedesco. Un bel viatico per Lucente, pilota umile e sempre pronto a mettersi in discussione su ogni circuito. Per i due piloti cari al manager della E.R.Racing Team, Enrico
Antonio Lucente
Rosa si tratta dell'ennesima conferma della bontà del lavoro svolto nel corso di una stagione straordi-
naria, condita da tanti successi e gratificazioni personali. f.menonna@luedi.it
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Sport Basket C Dilettanti Castellitto: «A Messina una manifestazione di forza»
Martedì 28 ottobre 2008
La Centre Corporelle vola Col quinto successo l’Invicta può pensare in grande IL POKERISSIMO è servito. La Centre Corporelle Potenza ha vinto il quinto incontro consecutivo stagionale imponendosi con autorità al Pala Tracuzzi di Messina contro l'Amatori Messina per 79 a 65. Il successo colto in Sicilia consente agli uomini di Dino De Angelis di guardare a vista le avversarie in un periodo particolarmente difficile sul fronte della condizione fisica complessiva, visto l'infortunio occorso a Vito Favia e all'influenza che ha “stoppato” Guglielmo Armentano, in procinto di partire per Messina con la squadra. Una vittoria, quella colta dagli atleti potentini che conferma qualora ce ne fosse bisogno la bontà dell'impianto tecnico a disposizione di De Angelis, costruito con determinazione e sacrificio dal direttore generale Dino Viggiano e dal diesse Enrico Torlo. Dieci punti in cinque partite sono il bilancio di una prima parte di campionato estremamente positiva. La squadra vola, vince e convince su ogni campo esprimendo tutte le potenzialità. Il gruppo di De Angelis gioca alla perfezione sciorinando il basket voluto dal tecnico potentino, fatto di difesa ferrea, cambi sistematici, soluzioni rapide ma al tempo stesso intelligenti in fase offensiva. Un quadro della situazione estremamente positivo, quello che circonda la Basilia Codra Mediterra-
Mimmo Castellitto (foto Andrea Mattiacci)
nea Potenza alle prese con un periodo delicato e importante della sua stagione. Il blitz di Messina è dunque uno stimolo ulteriore alla crescita del gruppo lucano. Tutte le componenti girano a menadito. Società, tecnico, staff sanitario e giocatori sono consapevoli di poter recitare un ruolo decisivo in un torneo che deve però ancora esprimere tutte le potenzialità. In casa biancoceleste è il capitano Mimmo Castellitto a parlare del momento di forma attraversato dalla squadra. Il cecchino potentino ha
detto la sua affermando: “Sta andando tutto bene, anzi fin tropo bene. Nessuno di noi pensava ad una prima fase così positiva. Abbiamo una nostra identità, siamo messi bene sia sul piano fisico che agonistico”. Castellitto guarda oltre il successo di Messina: “Al Pala Tracuzzi abbiamo sofferto per i primi due quarti, nel terzo e nel quarto invece abbiamo cominciato a giocare come sappiamo, mostrando cattiveria agonistica, impegno e forza fisica. Il gruppo è uscito alla distanza, per noi è stata una manifestazione di forza in-
credibile. E pensare che abbiamo giocato con sei effettivi. Favia non è entrato in campo a causa di un colpo alla schiena, Armentano, decisivo a Pagani è stato fermato dall'influenza. Il gruppo è solido”. Il tiratore di De Angelis
guarda al prossimo impegno interno al Pala Pergola contro il Gioia Tauro: “I calabresi formano un complesso assai difficile da superare. Affronteremo un match complicato, sarà necessaria la massima determinazione e l'ardore agonistico
mostrato a Messina per superare una squadra pericolosa, composta peraltro da giocatori che hanno calcato le scene in serie B/1 e B/2. Faremo di tutto per vincere la partita e rimanere imbattuti in casa”. sport@luedi.it
Atletica Va in archivio la Coppa dei Campioni disputata a Melfi
Rammarico per le azzurre Le italiane hanno dovuto fare i conti con lo strapotere portoghese MELFI - E’ andata in archivio ancora con il solito dominio portoghese, nell'individuale e poi nella classifica a squadre che ha assegnato per la terza volta su tre a Melfi la Coppa dei Campioni femminile di corsa su strada alla formazione del Maratona Clube de Portugal, la 23esima edizione della manifestazione continentale. Il previsto confronto sulla distanza di 15 km del tracciato di Melfi, tra le fortissime portoghesi del Maratona e lo squadrone russo, campione in carica dopo il successo ottenuto in casa lo scorso anno, si è risolto a favore delle lusitane, con Rosa Analia, Ines Monteiro e Sara Moreira a piazzarsi rispettivamente al secondo, terzo e quarto posto, dietro la connazionale Felix Dulce, che si è aggiudicato l'oro della prova individuale e contribuito a dare il terzo posto a squadra alle atlete di un Braga che è stato in grado di completare il podio, con le russe al secondo posto, proprio davanti alle italiane del Volpiano, giunte quarte e con tanto rammarico. Dapprima per il fatto che intensa ed anche continua era stata l'azione di Nadia Ejjaffini dallo start e fino al decimo chilometro, utile per assottigliare il gruppo a 15 nei primi due giri, con ottimi tempi sul giro di 3'22 e 3'25”, e poi a soli nove elementi per altri quattro chilometri, in modo da staccare altre pericolose avversarie e
ridurre la lotta per il successo finale, e quindi per la coppa, solo alle due formazioni portoghesi, alle russe e appunto alla formazione nazionale del Runner Team 99 di Volpiano, da lei rappresentato al meglio e completato dalle compagne di squadra Mancini e Finielli, sempre tra le primissime, e da Straneo. Ed invece, probabilmente complice il troppo tirare in testa a lungo, per dieci giri, ed anche le curve strette sui due estremi dell'anello di un chilometro esatto ricavato nella zona tra Piazza Mancini ed i rettilinei di Viale D'Annunzio, la stessa atleta del Bahrein ha dovuto poi dare forfait ritirandosi a 5 dal termine, per lasciare spazio alle indiavolate avversarie portoghesi, con la Felix Dulce all'allungo decisivo nell'ultimo giro per vincere la classifica individuale, mentre alle sue spalle le tre atlete del Maratona si piazzavano dal secondo al quarto posto e potevano portare a casa la terza Coppa vinta a Melfi di fila, dopo quelle del 2004 e 2006. “Mi dispiace moltissimo per me, e per le mie compagne - ha ammesso a denti stretti la stessa Ejjaffini ma non ce la facevo più, forse anche per le curve ad essere troppo strette in un percorso che forse non ci ha favorito, rispetto a portoghesi e russe”. Ritiro per lei e speranze azzurre di podio affidate alle altre tre, con Finielli e Mancini 11esima e
Tre scatti della kermesse e sotto Papponetti (Alessandro Zenti)
12esima, e la Straneo più indietro, per un quarto posto che fa rabbia. “Si, è così, ci dispiace per Nadia che fin li
aveva fatto un'ottima gara nei primi dieci giri, tirando alla grande - ha detto al termine la Mancini - ed anche
noi due abbiamo fatto bene, una buona gara, anche se non è bastato per ottener il bronzo, e la speranza è di es-
serci ancora l'anno prossimo, per riprovarci ancora”. Antonio Baldinetti sport@luedi.it
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A Matera di MARIAANNA FLUMERO MATERA - "Festa del Raccolto" per sostenere la Bottega del Mondo, del Commercio Equo di Matera. Domenica sera in serenità, con buoni propositi, per raccogliere quote di microcredito in piazza San Francesco, dalle ore 19 in poi, dove non sono mancati dolci e sorrisi. I soci dell'associazione “Loe - Bottega del Mondo del commercio Equo e Solidale”, «che operano a Matera da ben 11 anni”- ha dichiarato la vice presidente Bernadetta Scalcione hanno anche - diffuso una lettera aperta alla città per una Idea su Matera. Noi siamo aperti tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 17.30 alle 20.30 e vendiamo prodotti equo solidali provenienti dal sud del mondo, dall' Africa all'Asia, ultimamente però promuoviamo anche prodotti locali ovviamente biologici. Molti sono i materani e i turisti che acquistano qui da noi, sopratutto nel fine settimana. Questa campagna si concluderà il prossimo 14 dicembre». «Cari amici e amiche, attenti ad acquistare beni e servizi alternativi . Vi ricordiamo con soddisfazione, che la bottega del mondo di Matera svolge un ruolo attivo nelle politi-
Carnet
“Festa del raccolto” per il commercio solidale In piazza San Francesco l’iniziativa di Bottega del Mondo
La festa del raccolto alla Bottega del Mondo
che sociali di questa città, occupandosi prevalentemente di tematiche
legate al consumo critico e solidarietà. Grazie al lavoro e l'impegno
concreto di un pugno di testardi “sognatori” -cosi si legge nella lettera aperta che prosegue - «la Bottega è diventata un punto di riferimento per viandanti, amici o persone che semplicemente ritengono che la solidarietà rappresenti ancora un valore. Pensiamo che la bottega sia un trampolino per creare qualcosa di più coinvolgente, che riesca a far risuonare le tante creatività che si esprimono qui a Matera. Vorremmo che le botteghe del mondo diventassero volano di sviluppo sostenibile anche per realtà critiche come la nostra, che sempre al sud si trova. Vorremmo che il volontariato rimanesse impegno civile di molti. Perché la bottega di Matera continui ad essere un presidio importante per questa città ti chiediamo di sostenere i nostri progetti». Come sostenere la Bottega del Mondo? Anticipando una quota dei prossimi acquisti (un anticipo al consumo critico), mettendo a disposizione il tuo tempo e la tua energia nella gestione della Bottega del Mondo e nei suoi progetti oppure mettendo in campo le tue proposte e le tue idee creative. cultura@luedi.it
In vino veritas 2008 Parte da Montescaglioso il tour delle cantine promosso dal Parco Murgia
Il trionfo di Bacco di NUNZIO FESTA MATERA - Bere bene bere buono. Terzo appuntamento per “In vino veritas”. E' stato presentato ieri mattina, presso la sede del Parco della Murgia Materana, l'articolato programma di eventi del cartellone 2008 della rassegna. Gli organizzatori dell'iniziativa, reduci dalla vendemmiata a Roccanova del 5 ottobre, prevedono altre importanti tappe. Prima di tutto, attendendo il giorno 9 novembre a Irsina e il 16 a Grottole, attenzione alle cantine di Montescaglioso. Si comincia venerdì 31, con il convegno che si svolgerà nella Sala del Capitolo dell'Abbazia montese di San Michele dal tema “Vino e paesaggio della viticoltura a Montescaglioso e sulle colline del Basento”. Il programma è realizzato dal Parco con Cea e CoperAttiva, Alsia, Regione Basilicata e tanti altri supporter istituzionali e non; innanzitutto il Comune di Montescaglioso, fino a Confesercenti. Partendo da piazza Roma, nel centro storico montese saranno allestiti sabato 1 novembre gli stand presso i quali sorseggiare i vini di una decina di espositori e mangiare delizie gastronomiche. Varie cose buone da gustare magari passeggiando. O, fermando il piede, si potrà assistere a tanti spettacoli: teatro di strada Trik & Ballak, Francesco Quercia, Sax Quartet Duni, ScettaBann, Contur Band, Saverio Pepe e i timidi. «Abbiamo cominciato - afferma il presidente del Parco Murgia, Roberto Cifarelli - quando ancora era l'inizio del percorso per i vini doc materani, cercando sempre di mettere al servizio dei centri storici e del turismo i prodotti della terra. Le edizioni precedenti - ha continuato Cifarelli - hanno anche portato buone adesioni dei produttori di vino e quindi continuiamo a decentrare le iniziative per far me-
glio comprendere le specificità delle cantine di Montescaglioso». Cantine, a parte la particolarità di quella dell'Abbazia che è lunga addirittura 350 metri, diffusissime e ancora attive in paese. Tanto che, per esempio, Caputo del Cea è fra quelli che lavora per ottenere un “parco delle cantine”. Fra le cose in più di quest'anno, a parte le diverse mostre - come per esempio quella di bassorilievi realizzati dal Laboratorio Materia su fondi di botti - , la collaborazione col Sert. T. Materano. Spazio quindi alla sensibilizzazione. E con un video - concorso rivolto alle scuole secondarie. Per far capire, senza seminari e dettami, che, usando parole del sociologo Pepe, “l'alcol non disseta ma è da gustare”. Grazie al concorso, che scade il 25 febbraio, per “Alcol: il rischio invisibile” saranno inventati spot di una durata massima di 45 secondi trasmessi intanto su Trm. cultura@luedi.it
La presentazione della rassegna del Parco Murgia (foto Videouno)
A Venosa di LORENZO ZOLFO VENOSA - Un ex vigile urbano del Comune di Venosa, Emilio Basta, da alcuni anni si diletta a scrivere poesie, spinto da una sensibile umanità e passione per la lettura, devolvendo il ricavato in beneficenza. Fin dalla giovinezza coltivava questa passione, ma solamente da grande ha tirato dal cassetto le sue opere, partecipando a numerosi concorsi ed i suoi scritti sono apparsi su riviste specializzate, pubblicazioni e su numerosissime antologie a livello nazionale, sempre a scopi benefici. Ha pubblicato
Emilio, il vigile poeta “Quando la poesia è ala d'anima 2002”, “Sussurri nel vento 2003”, “Una clessidra nella sera 2004”, “Verso il mare 2006”. L'ultimo suo capolavoro “Voglia di volare” è di quest'anno. Con i suoi scritti ha partecipato a numerosi concorsi di poesie, ricevendo riconoscimenti come il: “Premio Giosuè Carducci 2008 Centro Artistico Molisano La Conca Roma dello scorso aprile 2008; terzo classificato al Premio Franco Bardana
sezione Ecologia 2008; terzo posto a Rivalto (Pi); 1° posto per la Regione Basilicata a Pontedera (Pi). L'ultimo suo libro, Voglia di volare, è stato presentato lo scorso 28 settembre a Pompei in occasione della 36^ edizione “Gran premio Città di Pompei” dagli illustri proff. Salerno, Vetromille e De Piscopo dell'Università di Napoli. Avvicinato Emilio Basta ha riferito: “questa passio-
ne per la poesia nasce da un eccesso di sensibilità verso la famiglia e l'umanità e da una passione per la lettura. Mi cimento direttamente con la penna e la poesia… dell'anima. Poesia nata da un'idea, un problema che elaboro con l'anima. La perdita dei miei genitori ha fatto scattare in me una maggiore sensibilità e maturazione verso le tematiche sociali, religiose e la natura. Per il futuro spero che la gente apprezzi ancora di più i miei scritti e questa mia passione, possa un giorno, venire allargata alle Scuole e alle Istituzioni” cultura@luedi.it
Andrisani in corto a Film e lavoro
PADULA - Nella Londra degli anni della Lady di ferro, ex galeotto, lavora in un cantiere in cui ogni garanzia contrattuale è puntualmente calpestata: Le giornate di lavoro si susseguono, dure e interminabili, fianco a fianco con altri emarginati e sfruttati. Per tirare avanti solo risate amare e reciproca solidarietà. Ma quando da un'impalcatura cade morendo un operaio, le tensioni latenti esplodono, si scatena il desiderio di vendetta. La dura quotidianità proletaria mette a nudo il ritratto impietoso dell'Inghilterra degli anni ottanta. Un film senza retorica, con un'intensa storia d'amore e un duro finale. E' la storia triste ( ma con dei lati divertenti) di “Riff -Raff” (1991) del regista inglese battagliero e radicale Ken Loach, che verrà proiettato questa mattina (ore 10) nel liceo scientifico di Padula. La proiezione rientra nell'ambito della rassegna cinematografica “Film lavoro immigrazione”, destinata agli alunni degli istituti superiore del Vallo di Diano ed organizzata dal Piano Sociale di Zona S4, Camera del Lavoro del vallo di Diano e dall'Associazione Vallo Cultura. Oltre al film di Ken Loach verrà proiettato il cortometraggio girato dal materano Antonio Andrisani “Dove c'è casa c'è Barilla”, che tocca con un taglio ironico la problematica della precarietà. «E' stata pensata questa iniziativa - spiega Gennaro Campitelli , responsabile della Cgil del Vallo di Diano - per dare degli input e far discutere gli alunni delle scuole superiori del territorio intorno a tematiche delicate come lo sfruttamento del lavoro, la sicurezza, la precarietà e le vessazioni che subiscono anche nella nostra Provincia i migranti». Mimmo Mastrangelo cultura@luedi.it
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Cultura & Spettacoli
Martedì 28 ottobre 2008
ACCADEVA IL ...
APPUNTAMENTO CON LA STORIA I retroscena dell’ascesa al soglio di Pietro di Giovanni XXIII
28 ottobre 1958 di SAVERIO CICCIMARRA*
CELEBRATI i funerali di Papa Pio XII, iniziarono i lavori di preparazione del conclave per l’elezione del nuovo papa e il 28 ottobre 1958, con grande sorpresa del mondo intero, il patriarca di Venezia, Angelo Giuseppe Roncalli, fu eletto papa. La sua elezione fu accompagnata dal commento di alcuni analisti convinti che in quel periodo, dopo un pontificato lungo e ingombrante qual era stato quello di papa Pacelli, servisse alla Chiesa un papa di transizione, un uomo la cui età avanzata e la modestia personale sarebbero servite per un periodo di riflessione, ovvero un lasso di tempo che avrebbe permesso alle gerarchie ecclesiastiche di riorganizzarsi e programmare meglio il futuro della Chiesa. Tale tendenza si era palesata da diverso tempo tant’è che già nel 1954, l’ambasciatore italiano presso la Santa Sede, Francesco Giorgio Mameli, in un rapporto al ministro degli Esteri Attilio Piccioni, comunicò: «…la tendenza dei cardinali a orientarsi per un porporato anziano, specie se prevalesse l’idea di un pontificato di transizione. In alcuni ambienti, si accenna al nome di Roncalli, patriarca di Venezia, che unirebbe le qualità di diplomatico e di religioso». Indetto il concla-
Roncalli il papa del Concilio Eletto a 77 anni, traghettò la Chiesa verso la modernità
ve, la frequenza con cui gli emissari della Curia visitavano Roncalli che alloggiava alla residenza “Domus Mariae” sulla Via Appia, era il segnale sicuro dell’interesse che l’anziano prelato riscontrava nei progetti di quanti ne proponevano la candidatura. Lo stesso Monsignor Loris Francesco Capovilla, segretario di Roncalli, scrisse nel suo libro “Giovanni XXIII”: «Negli ambienti romani, la voce sulla possibile elezione del patriarca di Venezia doveva essere abbastanza diffusa». Furono i cardinali di Torino e di Firenze, Fossati e Dalla Costa, i più decisi fautori di Roncalli per il papato; Elia Dalla Costa lo andò a trovare due volte e quando Roncalli si schermì ricordandogli che aveva settantasette anni, l’arcivescovo fiorentino gli replicò: «E allora? Sono dieci meno di miei!». Un ruolo che per ragioni storiografiche non si deve trascurare, fu svolto nei giorni precedenti all’elezione dal Prosegretario di Stato Monsignor Domenico Tardini che manifestò un interesse particolare per Roncalli andandolo a trovare due volte. Visite che fecero infuriare il Cardinal Siri, il quale commentò: «Cosa abbiano detto, cosa abbiano fatto precisamente non so, perché non ci andai, non fui invitato. Credo che si sia deciso di promuovere l’elezio-
Papa Giovanni XXIII
ne di Roncalli al pontificato e di Tardini a Segretario di Stato». Illazione priva di fondamento poiché come annotò lo stesso Roncalli nel suo diario la sera del 20 ottobre «…vero sorriso di questa giornata è stata la visita all’Istituto Nazareth di Tardini. Questi si trattenne a colazione qui alla Domus Mariae, sempre amabile e spassoso»; tale appunto farebbe cadere ogni ipotesi di preparazioni di accordi e strategie da parte del principale candidato, ma lo sfogo di Siri è utile per com-
Il convegno
L’eredità dello storico Racioppi Due giorni di studio sul pensiero dell’uomo e dell’intellettuale di GERARDO TEMPONE MOLITERNO - “Amate la vostra Provincia e non vi staccate mai da lei”. Con queste parole di Racioppi, rivolte ai numerosi giovani presenti, il sindaco della cittadina Angela Latorraca ha introdotto i lavori del convegno nazionale di studio su “Il lascito storiografico di Giacomo Racioppi a cent'anni dalla morte”, organizzato a latere del Premio Letterario Basilicata. Dalle relazioni è emersa la figura di un uomo, di un intellettuale, di un uomo delle istituzioni che ha segnato la storia della Basilicata e dell'intero mezzogiorno. Un convegno, d'altronde, non polarizzato sulla memoria biografica di Racioppi, ma sul suo lascito storiografico in modo da penetrare a fondo la complessità del suo pensiero. Mauro Moretti dell'università per stranieri di Siena, ha rimarcato i contributi monografici specificamente riservati al Racioppi e la presenza dello stesso nei vari filoni tematici nei quali va inserita la sua opera, dalla storia politica e sociale del mezzogiorno ottocentesco alla storia dell'illuminismo italiano che lo rende storico dell'intera Basilicata. Giampaolo D'Andrea dell'università di Basilicata, ha sottolineato come Racioppi non fu solo uno storico. Ma ebbe soprattutto la straordinaria capacità di tener fede ad un rigore di carattere scientifico in ognuno degli ambiti in cui si è cimentato. Ambiti in cui riuscì benissimo grazie anche agli approfondimenti che l'opera di storico gli aveva suggerito. Patrizia Del Puente dell'Università di Basilicata, ha parlato invece di Racioppi linguista. Avendo avuto un approccio serio alla ricerca, difatti, non ha potuto ignorare un ambito importante quale
quello linguistico. Egli intuì che i dialetti lucani potevano fornire spunti ed elementi essenziali per l'interpretazione storica della regione. E le considerazioni linguistiche a cui giunge furono, in un certo qual senso, precursorie di scoperte successive. Cosimo Damiano Fonseca dell'Accademia dei Lincei, ha parlato del volume “Vita Sancti Laverii”, un dossier agiografico i cui Atti sono stati oggetto di un volume del Racioppi del 1881 dedicato all'Accademia Pontaniana di cui era socio Di questo volume Fonseca ha illustrate le varie parti, l'articolazione dei temi ed il metodo d'indagine. Antonino De Francesco dell'università agli studi di Milano ha parlato di Racioppi nella storia del Risorgimento. Periodo di cui il moliternese a torto ne è ritenuto storico in quanto, protagonista egli stesso di quegli avvenimenti, ne scrisse troppo a ridosso per disporre del necessario distacco per ricostruirne le vicende. Anche se in alcuni suoi lavori, emerge un concreto ed a volte polemico apporto al confronto politico allora in atto. Raffaele Giura Longo dell'università di Bari ha concluso la serie delle relazioni parlando del Racioppi meridionalista. Un meridionalismo incardinato in alcuni punti ben precisi. Unità nazionale, liberismo economico, fiducia nelle capacità dei ceti produttivi meridionali di farsi portatori di un programma di sviluppo generale, riconoscimento dell'apporto dei ceti popolari alla costruzione della nuova società, equità fiscale e concordia sociale, condanna del brigantaggio. Ha concluso i lavori il presidente della regione Vito De Filippo che ha ribadito il dovere della Regione di sostenere tali iniziative oltre che raccogliere spunti e sollecitazioni. cultura@luedi.it
prendere come, anche per le sacre elezioni, interviene la naturale e umana abitudine di vedere ovunque, alla vigilia di elezioni di ogni tipo, intrighi e complotti! Lo stesso Roncalli, però, è impressionato dal ritmo con cui aumentano le adesioni alla sua candidatura, tanto che confidò al suo segretario: «Si tratta ben più che di un futile movimento di farfalle». Il 25 ottobre, giorno stabilito per la prima votazione, le candidature, seppur mai ufficializzate, com’è prassi
nei conclavi, erano definite: da una parte Roncalli e dall’altra Gregorio Pietro Agagianian, un porporato di origine armena che dirigeva la “Congregazione di Propaganda Fide”, ma ci vollero quattro giorni per raggiungere il quorum necessario. La sera del 27 ottobre, vista la situazione di stallo, il Cardinale Tisserant si fece portavoce di un’ipotesi di compromesso, un terzo nome nella persona di Aloisi Masella che avrebbe permesso di superare il clima teso che si era venuto a creare nella Sistina. Appello che cadde nel vuoto poiché i suffragi per Roncalli rimasero gli stessi dei primi scrutini. A mezzogiorno del 28 ottobre la fumata fu ancora nera, ma un’ora dopo, corse una confidenza tra i conclavisti: «Il papa è fatto!». In effetti, intorno alle ore 17, con 36 voti, appena due più della soglia dei due terzi richiesti dalla regola, Roncalli venne eletto papa, fino alla fine sarebbe dunque continuato il duetto Roncalli-Agagianian. Duetto di cui farà cenno Giovanni XXIII in un discorso del primo febbraio 1959 che tenne al Collegio armeno di Roma: «Sapete che il vostro cardinale ed io eravamo come appaiati nel conclave dello scorso ottobre? I nostri due nomi si avvicendavano or su or giù, come i ceci nel-
l’acqua bollente». Aggiornando il suo diario la sera del 28 ottobre il nuovo papa scrisse: «All’XI scrutinio, eccomi nominato papa. Si direbbe un sogno, ed è, prima di morire, la realtà più solenne di tutta la mia povera vita… dal balcone di San Pietro circa trecentomila persone mi applaudivano. I riflettori mi impedivano di vedere altro che una massa amorfa in agitazione». Cinque giorni dopo la sua elezione, Giovanni XXIII scrisse su un foglio alcune note sulle indicazioni ricevute dai cardinali venuti a congedarsi prima del rientro nelle rispettive sedi; al suo segretario confidò: «Ci vuole un Concilio». Come ha scritto Capovilla nel suo libro “Vent’anni dalla elezione di Giovanni XXIII”: «Il progetto gli balenò alla mente come risposta ai problemi e ai quesiti che i cardinali elettori, prima di rientrare alle loro sedi, sottoponevano alla sua attenzione (…). La Chiesa vuole aggiornare le sue antiche e valide esperienze». Bastò l’annuncio della convocazione del Concilio Vaticano II, che nella sostanza avrebbe rivoluzionato la Chiesa cattolica, per capire che l’anziano pontefice, eletto per un breve periodo, sarebbe stato tutt’altro che un papa di transizione. *docente di lettere e consigliere provinciale
La questione della terra secondo Dino D’Angella di MICHELE MARCHITELLI
MONTESCAGLIOSO - L'importanza della terra nel territorio metapontino è stata al centro della presentazione del libro scritto dal professor Berardino (Dino) D'Angella, dal titolo: “Terra Terra - La Questione della terra nel Metapontino attraverso i secoli”, presentato presso la Sala del Capitolo dell'Abbazia benedettina dedicata a San Michele Arcangelo. La presentazione è stata aperta dall'Assessore alla Cultura Michele Zaccaro, patrocinatore dell'iniziativa insieme all'Associazione di Volontariato montese “La Bautta”, il quale ha portato il saluto del sindaco della Città di Montescaglioso Mario Venezia, assente per motivi istituzionali. Ha sottolineato come la presentazione del libro dell'ex dirigente scolastico D'Angella rientri tra le attività culturali promosse dal suo assessorato e ha ricordato il ruolo di Montescaglioso nelle lotte contadine. Giovanni Pizzolla, dirigente scolastico della scuola Primaria “Don Liborio Palazzo”, ha affermato che nella lettura del libro si è avvalso degli articoli 2 e 3 del decalogo dello scrittore francese del Novecento Daniel Pennac, ricordando come il titolo del libro ponga vicini, in un grido comune, i navigatori e chi ha reclamato il diritto alla terra e alla sopravvivenza nell'immediato secondo dopoguerra. Ha sottolineato, in seguito, la ricchezza documentale del libro, «una ricerca certosina per avvicinare il lettore ai fatti avvenuti, non lontani dai nostri giorni». Il dirigente scolastico della Media statale “Carlo Salinari” Nunzio Nicola Pietromatera, a sua volta, ha evidenziato alcuni fondamentali passaggi contenuti nel libro, quali la differenza tra il piccolo contadino e il contadino povero, i rapporti umani tra chi ha proceduto all'occupazione delle terre. Ha voluto poi ringraziare «i politici che hanno servito Montescaglioso senza fini di lucro, a chi ha permesso, grazie al presalario, di potersi permettere
Il professor D’Angella
le spese per lo studio dei figli dei contadini, che hanno potuto così conseguire una laurea ed essere oggi dei professionisti». Ha chiuso con una confessione, ovvero la rivalutazione odierna di coloro che in passato erano stati suoi avversari politici. Il professor Giuseppe Coniglio, nel suo intervento dal carattere storico, ha posto in evidenza come la presentazione del libro a Montescaglioso abbia un valore particolare, dato che la città montese ha rappresentato “l'epicentro delle lotte contadine”. Ha quindi ricordato come la pubblicistica su questo argomento sia sicuramente ricca ma come, allo stesso tempo, l'opera di D'Angella si distingua perché si tratta «di un romanzo in cui la grande protagonista è la terra, tremila anni della sua storia condensate in trecento pagine». Ha chiuso l'iniziativa l'intervento dell'autore dell'opera presentata, il quale ha espresso le motivazioni alla base della sua opera. cultura@luedi.it
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LA PELLICOLA DI HECTOR DI LAVELLO ALLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA Musica
Fabrizio De Vita è il vincitore del Festival di Potenza
El Rey della Noeltan un “Extra d’essai” ROMA - La terza edizione del Festival Internazionale del Film di Roma ospiterà nell'ambito della sezione “Extra d'Essai” una delle più recenti produzioni del Noeltan Film Studio di Potenza. Stasera, alle ore 22, verrà infatti proiettato presso il cinema Detour della capitale la pellicola “El Rey del Viento “del giovane regista uruguayano Hector Di Lavello Occhiuzzi. Dichiarato di interesse culturale dal Ministero dell'Educazione e della Cultura dell'Uruguay, El Rey del Viento - prodotto dal Noeltan Film Studio e dalla Siela Film di Montevideo e distribuito dalla Malastrada Film - giunge a Roma dopo esser stato presentato in anteprima proprio a Potenza nell'ambito dell'edizione 2006 del Potenza International Film Festival - alla quale partecipò lo stesso Di Lavello - che ha presentato il film nell'ambito della sezione “Ritratti”, dedicata di consuetudine a vecchi e nuovi autori del cinema indipendente, in una gremita Aula Magna dell'Università degli Studi di Macchia Romana del capoluogo. Grande finora il consenso ottenuto dal regista Di Lavello Occhiuzzi il cui lavoro è stato considerato dalla critica di settore una sorta di manifesto del cinema ultrarealista: un cinema che, nato in Uruguay negli ultimi anni - in un'epoca di grave crisi sociale, eco-
In alto Antonello Faretta e il regista di “El Rey del Viento” Hectori Di Lavello
nomica, culturale e politica di questo paese - si basa sul racconto della realtà quotidiana, dei suoi volti e delle sue storie cercando di mostrare la vita di tutti i giorni ed i suoi protagonisti, senza filtri, ma così come appare nella quotidianità. La proiezione che si terrà a Roma, nasce quindi dalla grande attenzione che il Noeltan Film Studio e il Potenza
International Film Festival ormai da anni mostrano nei confronti del cinema di qualità di giovani autori: registi che molto spesso provengono, come nel caso di Hector Di Lavello, da paesi colpiti da gravi crisi economiche e sociali e a bassa capacità produttiva ma che, proprio nel cinema, hanno trovato una valida e poetica forma di espressione e comunicazione. “El Rey del Viento” è attualmente distribuito dalla Malastrada Film, una casa di produzione e distribuzione indipendente con cui il Noeltan Film Studio è partner in importanti progetti cinematografici internazionali, primo fra tutti Cinemautonome, la prima piattaforma di produzioni cinematografiche dal basso. Basato esclusivamente sul sostegno e il micro-finanziamento di migliaia di persone - che attraverso un contributo economico volontario contribuiscono alla produzione di film diventandone coproduttori e condividendo un metodo di lavoro che pone alla base, come principi fondamentali, lo scambio intellettuale e umano reciproco tra coproduttori e cineasti, e una sostanziale libertà di ricerca nel linguaggio cinematografico - Cinemautonome ha lanciato da poche settimane una nuova campagna per la realizzazione di tre film. cultura@luedi.it
Il presidente della giuria Tullio Pizzorno
POTENZA - Il cantautore Fabrizio De Vita con la canzone La vita è il vincitore dell’ottava edizione del Festival di Potenza, per la categoria Nuove Proposte (canzoni inedite); Claudio Armento è risultato il primo della categoria esordienti e Roberto Tramutola è il vincitore per la categoria Under 16. Lo spettacolo, che si è tenuto nell’Auditorium del Conservatorio Gesualdo da Venosa del capoluogo, è stato presentato da Federico Fazio che da conduttore “completo” della serata di oltre tre ore ha testimoniato come la canzone e la musica degli anni sessanta sa “parlare” anche ad un pubblico giovanile. La “gara” tra i giovani provenienti anche da Campania, Puglia e Calabria – secondo gli agenti di spettacolo associati all’Asmea che hanno fatto parte della giuria presieduta da Tullio Pizzorno, autore-compositore di brani di successo di artisti internazionali - ha evidenziato buone qualità artistiche confermandosi come vetrina per talenti in erba o per giovani che hanno cominciato l’attività dello spettacolo. Per l’organizzatore del Festival Mario Bellitti, l’ottava edizione ha centrato i suoi obiettivi ed in più si è proposto come punto di riferimento per gli operatori professionisti dello spettacolo che con il convegno sull’Osservatorio Regionale dello Spettacolo hanno rinnovato l’impegno a qualificare il settore e a lavorare per la preparazione artistica dei giovani. Il passo successivo sarà la creazione di una Scuola-Laboratorio di formazione per cantanti, musicisti, tecnici dello spettacolo. Per completare la classifica: Categoria Nuove Proposte, secondo Morrys (Grazie di esistere di F. Morabito), terza Francesca Marino (Importanti siamo noi di S. Trabalza); premio speciale Giuria a Creme Cafè e premio Giornalisti a Jade.. cultura@luedi.it
Un emozionante concerto tra voci liriche e melodie al pianoforte
Serata in note per l’accoglienza di NUNZIO LONGO MATERA - La musica è il mezzo più idoneo per lanciare messaggi di fratellanza ed accoglienza. Per questo si è svolto, domenica sera presso la chiesa di San Rocco a Matera, il concerto per l'accoglienza. Si sono esibite Maria Fontana soprano, Nunzia Rizzi soprano e Gelsomina Delorenzo pianista. La kermesse musicale è stata organizzata dall'associazione “Accoglienza senza confini” di Matera, presieduta da Francesco Rubino, per promuovere l'accoglienza, nel periodo estivo, di bambini bielorussi vittime del disastro ecologico di Chernobyl. Programma: Hoffmann “Barcarole” cantata da Nunzia Rizzi e Maria Fontana, Mozart dalle Nozze di Figaro “Porgi amor” cantata da Nunzia Rizzi, Puccini da Tosca “Vissi d'arte” cantata da Maria Fontana, Saint-Saens da Sansone e Dalida “Aria di Dalida” cantata da Maria Fontana,
Bellini da Capuleti e Montecchi “O quante volte o quante” Maria Rizzi, Bizet da Carmen “Habanera” cantata da Maria Fontana, Ronzato dall'operetta: Il paese dei campanelli “Fox della luna” cantata da Nunzia Rizzi, Tosti “A vucchella” cantata da Maria Fontana, Lehar dall'operetta La vedova allegra “Tace il labbro” cantata da Maria Fontana e Nunzia Rizzi, “O' sole mio” interpretata da Maria Fontana e Nunzia Rizzi. «Questo è un concerto di avvio alla campagna di sensibilizzazione all'accoglienza. - asserisce Rubino - Ogni anno, in questi mesi invernali, siamo impegnati nelle parrocchie e nei centri sportivi per cercare solidarietà dalle famiglie. Ospitare un minore significa dare una speranza di vita. L'estate scorsa abbiamo ospitato cinquantaquattro bambini di cui dieci orfani, giunti in Italia grazie all'amministrazione provinciale di Matera. L'associazione materana, tra le trecentocin-
quanta operanti sul territorio nazionale, è stata fondata nel 2000 con attestazione Onlus nel 2005 ed ha ospitato oltre quattrocento minori, dai sette ai diciotto anni. Stasera raccogliamo fondi per sostenere la nostra associazione. La sede è dislocata in via Francesco Paolo Festa, 8 Matera, cellulare 393 2287398, numero verde 800904554, sito internet www.accoglienzasenzaconfini.it, conto corrente bancario Banca Popolare del Mezzogiorno ABI 5398 - CAB 16100, conto corrente 9322090. I contributi sono fiscalmente detraibili». «Sono soprano e felice di contribuire a questa manifestazione di volontariato. - afferma Fontana Con la pianista Delorenzo mi sono già esibita ed i brani scelti sono facilmente fruibili dal pubblico».«Mi sento particolarmente vocata ad offrire la mia vocalità a questi nobili intenti. - interviene Rizzi - I brani fanno parte del mio
Un momento del concerto
repertorio. È un'opportunità per cantare insieme in duetti vocali». «Questo trio è nato proprio in questa occasione. Suoniamo arie d'opera, arie da camera e musica
napoletana per allietare la serata. - riporta Delorenzo - Faccio parte dell'associazione “Accoglienza senza confini” e ospito una bambina della Bielorussia.» cultura@luedi.it
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Rubriche
Martedì 28 ottobre 2008
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
Nel lavoro una questione che sembrava di poco conto si rivelerà molto importante. Il partner si sente trascurato: correte ai ripari.
TORO 21/4 - 20/5
La vostra attività sta cominciando ad espandersi: siate più cauti del solito. Cautela con l'altro sesso.
GEMELLI 21/5 - 21/6
Lasciate da parte il pessimismo e scoprirete che i problemi di lavoro sono risolvibili. In amore vi sentite soddisfatti.
CANCRO 22/6 - 22/7
Siete nelle condizioni migliori per tentare di dare una svolta alla vostra attività. Non scommettete troppo sull'amore.
LEONE 23/7 - 23/8
Certi rapporti professionali devono essere chiariti subito, prima di perdere tempo prezioso. Amicizie allegre e divertenti.
VERGINE 24/8 - 22/9
Non sempre le vostre opinioni possono essere condivise dai superiori: dimostrate che avete ragione voi. In amore meritate una lezione.
ilCruciverba
ilRebus
BILANCIA 23/9 - 22/10
Certe iniziative di lavoro devono ancora maturare: frenate l'impazienza. In amore passate all'attacco.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Non è ancora il momento di puntare in alto nella professione. Siete degli impenitenti avventurieri in amore.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Avete dato molto nel lavoro e i riconoscimenti tardano ad arrivare: deprimersi sarebbe un errore. In amore non fate il primo passo.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Le nuove iniziative di lavoro vanno studiate attentamente prima di realizzarle. Non trascurate gli amici.
Soluzione _____________________________________
ilSudoku
di Pasquale Grande
Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Segnali di miglioramento generale e in particolare negli affari. In amore siete troppo esigenti.
leSoluzioni
PESCI 20/2 - 20/3
REBUS:
cortile G; A mi - Corti legami;
Il lavoro procede lentamente e in modo altalenante, ma le occasioni alla fine arriveranno. In amore state perdendo la testa.
Televisioni
23.20
ATTUALITÀ
19.35
PRIMA SERATA
Bruno Vespa
TELEFILM Squadra speciale cobra 11
21.10
ATTUALITÀ
SOAPOPERA
13.40
Martedì 28 ottobre 2008
21.10
FILM
21.10
SHOW
Giovanni Floris
Katherine Kelly Lang
Rapimento e riscatto
Giulio Golia
20.30
63
ATTUALITÀ Lilli Gruber
06.45 -AttualitàUnomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 07.35 -RubricaTg Parlamento 08.00 -TelegiornaleTg 1 08.20 -AttualitàTg 1 Le idee 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.30 -TelegiornaleTg 1 Flash 10.00 -RubricaVerdetto Finale 10.50 -RubricaAppuntamento al cinema 11.00 -RubricaOcchio alla spesa 11.25 -Previsioni del tempoChe tempo fa 11.30 -TelegiornaleTg 1 12.00 -GiocoLa prova del cuoco 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -RubricaFesta italiana 16.15 -AttualitàLa vita in diretta 16.50 -RubricaTg Parlamento 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa 18.50 -QuizL'Eredità 20.00 -Telegiornale Telegiornale
06.00 -VarietàScanzonatissima 06.10 -DocumentarioCebu la perla delle Filippine 06.40 -RubricaTg 2 Eat Parade 06.50 -RubricaAgenzia RiparaTorti 06.55 -RubricaQuasi le sette 07.00 -RubricaCartoon Flakes 09.45 -RubricaTracy & Polpetta 10.00 -AttualitàTg2punto.it 11.00 -Talk ShowInsieme sul Due 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg 2 Costume e società 13.55 -RubricaTg 2 Medicina 33 14.00 -MusicaleScalo 76 - Cargo 14.45 -RubricaItalia allo specchio 16.15 -Talk ShowRicomincio da qui 17.20 -TelefilmThe District 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.10 -NewsRai Tg Sport 18.30 -TelegiornaleTg 2 18.50 -Real TvL'isola dei famosi 19.35 -TelefilmSquadra speciale Cobra 11
06.00 -AttualitàRai News 24 08.15 -RubricaLa storia siamo noi 09.15 -RubricaVerba volant 09.20 -RubricaCominciamo bene - Prima 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -RubricaTg 3 Punto donna 12.45 -AttualitàLe storie - Diario italiano 13.05 -TELENOVELA Terra nostra 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -TelegiornaleTg 3 14.50 -RubricaTGR Leonardo 15.00 -RubricaTGR Neapolis - di media e comunicazione 15.10 -TelegiornaleTg 3 Flash LIS 15.15 -RubricaTrebisonda 17.00 -GiocoCose dell'altro Geo 17.50 -RubricaGeo & Geo 18.15 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -TelegiornaleTg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -TeleromanzoAgrodolce
06.00 -Rubrica Tg 5 Prima pagina 08.00 -Telegiornale Tg 5 Mattina 08.40 -Attualità Mattino Cinque 10.00 -Telegiornale Tg 5 11.00 -Rubrica Forum 13.00 -Telegiornale Tg 5 13.40 -Soap Opera Beautiful 14.10 -Teleromanzo CentoVetrine 14.45 -Talk Show Uomini e donne 16.15 -Real Tv Amici 16.55 -Rotocalco Pomeriggio Cinque 17.55 -TelegiornaleTg5 minuti 18.50 -QuizChi vuol essere milionario? 20.00 -TelegiornaleTg 5
07.05 -Sit ComI Robinson 07.30 -TelefilmCharlie's Angels 08.30 -TelefilmHunter 09.30 -Soap OperaFebbre d'amore 10.30 -TELENOVELA Bianca 11.30 -TelegiornaleTg 4 11.40 -Soap OperaMy Life 12.40 -TelefilmUn detective in corsia 13.30 -Telegiornale Tg 4 14.00 -Rubrica Sessione pomeridiana: il tribunale di Forum 15.00 -TelefilmHamburg Distretto 21 15.55 -Film L'albero degli impiccati con Gary Cooper, Maria Schell, Karl Malden, Ben Piazza, George C. Scott - regia di Delmer Daves (USA) - 1959 18.40 -Soap OperaTempesta d'amore 18.55 -Telegiornale Tg 4 19.35 -Soap OperaTempesta d'amore
06.35 -Cartoni 09.05 -TelefilmStarsky & Hutch 10.10 -TelefilmSupercar 11.10 -TelefilmPacific Blue 12.15 -RubricaSecondo voi 12.25 -Telegiornale Studio Aperto 13.00 -NewsStudio Sport 13.40 -CartoniWhat's My Destiny Dragon Ball 14.05 -CartoniTutti all'arrembaggio! 14.30 -CartoniI Simpson 15.00 -TelefilmPaso Adelante 15.55 -TelefilmWildfire 16.50 -CartoniMy Melody sogni di magia 17.10 -CartoniGormiti 17.25 -CartoniIdaten Jump 17.50 -CartoniFrog 18.05 -CartoniBatman 18.30 -Telegiornale Studio Aperto 19.05 -Sit ComTutto in famiglia 19.35 -Real TvLa talpa
06.00 -TelegiornaleTg La7 07.00 -AttualitàOmnibus 09.15 -AttualitàOmnibus Life 10.10 -TelegiornalePunto Tg 10.15 -RubricaDue minuti un libro 10.25 -TelefilmIl tocco di un angelo 11.30 -TelefilmMatlock 12.30 -TelegiornaleTg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmCuore e batticuore 14.00 -Film L'uomo di Hong Kong con Jean-Paul Belmondo, Ursula Andress, Jean Rochefort - regia di Philippe de Broca (Francia/Italia) 1965 16.05 -TelefilmMacGyver 17.05 -DocumentarioAtlantide - Storie di uomini e di mondi 19.00 -TelefilmStargate SG-1 20.00 -TelegiornaleTg La7
20.30 -GiocoAffari tuoi 21.10 -Serie TvRaccontami - Capitolo II 23.15 -TelegiornaleTg 1
20.25 -GiocoEstrazioni del Lotto 20.30 -TelegiornaleTg 2 20.30 21.05 -TelefilmSenza traccia 22.40 -TelefilmClose to Home
20.35 -TeleromanzoUn posto al sole 21.05 -TelegiornaleTg 3 21.10 -AttualitàBallarò 23.20 -RubricaSpeciale Serie B
20.30 -Tg satiricoStriscia la notizia - La voce della supplenza 21.10 -Film TvFinalmente a casa - Commedia 23.15 -Talk ShowMaurizio Costanzo Show
20.20 -TelefilmWalker Texas Ranger 21.10 -FilmRapimento e riscatto con Meg Ryan, Russell Crowe, David Morse, Pamela Reed, David Caruso - regia di Taylor Hackford (USA) - 2000
20.30 -GiocoLa ruota della fortuna 21.10 -ShowLe Iene Show
20.30 -AttualitàOtto e mezzo 21.10 -FilmI 4 dell'oca selvaggia con Richard Burton, Roger Moore, Richard Harris, Hardy Kruger, Stewart Granger - regia di Andrew V. McLaglen (USA) - 1978
23.20 -AttualitàPorta a Porta 00.55 -TelegiornaleTg 1 01.25 -Previsioni del tempoChe tempo fa 01.30 -RubricaAppuntamento al cinema 01.35 -RubricaCinematografo speciale 02.05 -RubricaIn Italia 02.35 -VideoframmentiSuperStar
23.25 -TelegiornaleTg 2 23.40 -Film TvNella morsa dell'inganno - Thriller 01.05 -RubricaTg Parlamento 01.15 -Real TvL'isola dei famosi 01.50 -RubricaAlmanacco 01.55 -GiocoEstrazioni del Lotto
00.00 -TelegiornaleTg 3 Linea notte 00.10 -TelegiornaleTg Regione 01.00 -RubricaAppuntamento al cinema 01.10 -DocumentiRewind - Visioni private 01.40 -AttualitàFuori orario. Cose (mai) viste - Eveline
01.30 -TelegiornaleTg 5 Notte 02.00 -Tg satiricoStriscia la notizia - La voce della supplenza 02.45 -Real TvAmici 03.40 -TelegiornaleTg 5 Notte 04.15 -Sit ComOtto sotto un tetto 05.30 -TelegiornaleTg 5 Notte
00.05 -RubricaI bellissimi di Rete 4 00.10 -FilmDrago d'acciaio con Brandon Lee, Kate Hodge, Nick Mancuso, Powers Boothe, Tzi Ma, Raymond J. Barry - regia di Dwight H. Little (USA) - 1992 02.05 -RubricaTg 4 Rassegna stampa
23.55 -ShowSaturday Night Live 01.05 -NewsStudio Sport 01.35 -TelegiornaleStudio Aperto - La giornata 01.50 -MusicaleTalent 1 Player 02.25 -TelefilmA-Team
23.35 -TelefilmSex and the City 00.10 -TelefilmDirt 01.10 -TelegiornaleTg La7 01.35 -AttualitàOtto e mezzo 02.15 -TelefilmStar Trek: Deep Space Nine 03.15 -TelefilmAlla corte di Alice
leTrame
LA 7
ORE 14.00
RETE 4
ORE 15.55
LA 7
ORE 21.10
L’UOMO DI HONG KONG
L’ALBERO DEGLI IMPICCATI
I 4 DELL’OCA SELVAGGIA
con J. P. Belmondo, U. Andress - regia di Philippe de Broca (Fra/Ita) - 1965
con G. Cooper, M. Schell, K. Malden regia di Delmer Daves (Usa) - 1959
con R. Burton, R. Moore - regia di Andrew V. McLaglen (Usa) - 1978
Belmondo, erede di un patrimonio colossale, si annoia. Prova tutti i modi per suicidarsi, ma invano, e allora incarica un sicario di ucciderlo. Quando però fa la conoscenza di una bella ragazza che fa la spogliarellista a Hong Kong, cambia idea e inizia la ricerca del sicario che dovrebbe ucciderlo per annullare l'ordine. La cosa è però più difficile del previsto...
Il dottor Frail, che ha alle spalle un'esistenza tormentata e che si dedica con passione alla sua professione di medico, accoglie e cura Elzabeth, unica superstite di un assalto alla diligenza. Elizabeth, che nel frattempo si è innamorata di Frail, guarisce ma i guai per lei non sono finiti. Il suo socio in affari cerca infatti di violentarla. Il medico interviene, questa volta con la pistola...
Sir Edward Matherson convoca l'avventuriero colonnello Allen Falkner al quale chiede liberare l'ex presidente di uno stato africano destituito dal golpista Zembala. Falkner raduna tre suoi stretti collaboratori e recluta una cinquantina di mercenari con i quali porta a termine la sua missione. Nel frattempo però Sir Edward si è accordato con Zembala e abbandona...
RETE 4
ORE 21.10
RAI 2
ORE 23.40
RETE 4
ORE 0.10
RAPIMENTO E RISCATTO
NELLA MORSA DELL’INGANNO
DRAGO D’ACCIAIO
con M. Ryan, R. Crowe, D. Morse - regia di Taylor Hackford (Usa) - 2000
con D. Meyer, G. Hudson, S. Bacic, A. Silk, A. Fawcett - regia di Richard Roy (Usa) - 2003
con B. Lee, P. Boothe, N. Mancuso - regia di Dwight H.Little (Usa) - 1992
Peter, capo ingegnere che sta dirigendo i lavori per la costruzione di una diga a Tecala, viene sequestrato da un gruppo armato che lotta contro il governo centrale. Quando i rapitori scoprono la sua identità chiedono un riscatto molto alto. Alice, la moglie di Peter abbandonata a se stessa, deve chiedere aiuto a Terry, un uomo che di mestiere negozia il rilascio degli ostaggi...
La bella Erin lavora per un'agenzia di investigazione, seducendo uomini sposati per poi farsi cogliere in flagrante dalle rispettive mogli. L'allarme scatta quando, dopo alcune minacce telefoniche, qualcuno tenta di farle del male: si tratta del suo capo, innamorato di lei, di uno dei vecchi "clienti" o del suo nuovo uomo?
Jake Lo studia al college ed è ossessionato dal ricordo del padre, morto eroicamente sotto un carro armato in piazza Tienanmen. Il ragazzo è un tipo tranquillo, ma si ritrova involontario testimone di un traffico di droga. Situazione pericolosa, se non fosse per il fatto che Jake è un esperto di arti marziali, da lui apprese proprio in omaggio alla memoria del genitore...
Che spasso le gag di Paperissima sprint RAI UNO Affari tuoi Einstein Linea verde Domenica in 7 giorni
ora 20.45 21.31 12.50 17.58
ascolto 5.866 5.081 4.015 3.813
RAI DUE Novantesimo minuto N.c.i.s. Unita' Criminal minds Tg2-motori
18.21 21.00 21.46 13.24
3.222 3.126 2.999 2.548
RAI TRE Che tempo che fa Report Blob di tutto di piu' Pres.che tempo che fa
20.28 21.35 19.56 20.06
4.383 2.957 2.681 2.559
Canale 5 Paperissima sprint Chi vuol essere Il paradiso Amici di maria de
20.44 19.05 21.38 14.10
5.483 4.209 3.799 3.291
ITALIA 1 Ritorno al futuro ii La leggenda degli Motociclismo Grand prix.
19.07 21.19 10.58 10.45
2.607 2.301 2.299 1.849
RETE 4 Il papa buono Melaverde Colombo Sai xche'?
20.35 12.09 18.22 13.23
1.990 1.960 1.611 1.309