7 minute read

Serbatoi mobili di GPL cosa dicono le norme?

Con la nebulosa e arretrata legislazione italiana, ricaricare un contenitore a forma di bombola, anche se omologato, sembra teoricamente impossibile. Ma oggi è si può ricorrere all’installazione fissa con relativa trascrizione sul libretto. Ecco tutto quello che c’è da sapere

Sono solo pochi anni che è stata ridefinita con precisione la normativa che regola l’installazione e la trascrizione sulla carta di circolazione dei serbatoi omologati di GPL non destinato all’alimentazione del motore. Al Decreto Ministeriale del 20 aprile 2018 è seguita la circolare (prot. 19042) del Ministero della Infrastrutture e dei traporti (MIT) del 3 agosto dello stesso anno, che ha chiarito a quali condizioni un serbatoio rispondente al regolamento europeo R67 installato al servizio di un impianto conforme al regolamento R122 può essere regolarmente registrato sul libretto. Poi, l’8 gennaio del 2021, è stato pubblicato il cosiddetto “Decreto Semplificazioni”, che modificando l’articolo 78 del Codice della Strada ha eliminato l’obbliga di visita e prova dopo l’installazione di un serbatoio di GPL omologato (oltre che di gancio di traino e installazione di doppi comandi per scuole guida). Il 13 febbraio 2021, il

MIT ha inviato la circolare contenente le ultime disposizioni applicative, seguita poi da una di chiarimenti il 3 marzo. Insomma, oggi non ci sono dubbi su come agire nel caso il cliente richieda l’installazione (o la sostituzione) di un serbatoio fisso. Ma il mondo va avanti e, come spesso accade, le soluzioni tecniche per i veicoli ricreazionali avanzano mentre le normative restano indietro, almeno in Italia. Nel resto d’Europa, infatti, si stanno sempre più diffondendo i serbatoi mobili omologati secondo il regolamento R67. Si tratta, per semplificare, di bombole ricaricabili con capienza spesso simile a quelle delle bombole da cucina (26/30 litri di GPL, equivalenti grosso modo a 11 kg di gas). Per la sicurezza sono previsti una valvola di tipo automotive e un galleggiante per evitare un riempimento superiore all’80 per cento della capienza, proponendosi come alternativa valida (e altrettanto sicura) rispetto ai bomboloni tradizionali.

Il problema rifornimento

La vendita e l’utilizzo di questi prodotti sono consentiti in tutta Europa, Italia compresa. Ma il limite che si riscontra nel nostro Paese è che i distributori stradali di GPL, in base alle normative in vigore (che non prevedono l’esistenza dei serbatoi mobili) possono rifiutarsi di erogare il rifornimento. E tendenzialmente, in presenza di un oggetto che si presenta come una bombola, lo negano. In questo caso all’utilizzatore non rimane altro che cambiare distributore o rivolgersi ai centri di vendita di gas all’ingrosso, dove vengono normalmente ricaricate le bombole da cucina. I produttori di serbatoi mobili offrono però quasi sempre la possibilità di installare il loro prodotto in modo semifisso, ovve - ro con un raccordo che permette il carico della “bombola” tramite un bocchettone installato esternamente. Questo tipo di soluzione porta quasi sempre alla concessione del rifornimento “stradale” senza la richiesta di esibire la carta di circolazione. La novità è che, dopo un paio d’anni di incertezze, oggi esiste la possibilità di installare questi serbatoi in modo fisso all’interno del vano bombole dei veicoli ricreazionali per poterli trascrivere sulla carta di circolazione. Per poterlo fare, è necessario che si rispettino le stesse condizioni dettate per i serbatoi tradizionali: devono essere omologati secondo i requisiti del regolamento ECE 67R-01, dotati dall’apposita certificazione con numero seriale del prodotto, montati da un’offici -

Le normative di riferimento

L’installazione di serbatoi di GPL fissi su veicoli ricreazionali per usi diversi dall’autotrazione, è regolata, tra le altre, dalle seguenti norme:

• 30 giugno 2010: Regolamento UN/ECE 122R

Prescrizioni tecniche uniformi relative all’omologazione dei veicoli delle categorie M, N e O per quanto riguarda i loro impianti di riscaldamento.

• 20 ottobre 2016: Regolamento UN/ECE 67R-01

Prescrizioni uniformi riguardanti: I. l’omologazione di componenti specifici di veicoli appartenenti alle categorie M ed N che utilizzano gas di petrolio liquefatti per il loro sistema di propulsione; II. l’omologazione di veicoli appartenenti alle categorie M ed N muniti di componenti specifici per l’utilizzo di gas di petrolio liquefatti per il loro sistema di propulsione, per quanto riguarda l’installazione di siffatti componenti [2016/1829].

• 20 aprile 2018: Decreto del Ministro dell’Interno, del Ministro dello Sviluppo Economico e del Ministro dei delle infrastrutture e dei Traporti

Modifiche ed integrazioni all’allegato A del decreto del Presidente della Repubblica 24 ottobre 2003, n. 340 e successive modificazioni, recante la disciplina per la sicurezza degli impianti i distribuzione stradale di G.P.L. per autotrazione (18A03064).

• 3 agosto 2018: Circolare del Ministero della Infrastrutture e dei trasporti

Installazione su autocaravan di serbatoi fissi per il contenimento di GPL, non destinato all’alimentazione del motore (prot. 19042).

• 8 gennaio 2021: “Decreto Semplificazioni”

Innovazioni in materia di accertamento delle modifiche delle caratteristiche costruttive e funzionali dei veicoli e aggiornamento della carta di circolazione (21A00743).

• 13 febbraio 2021: Circolare del Ministero della Infrastrutture e dei trasporti

Art. 78, Codice della strada - Semplificazioni (prot. 5350).

• 3 marzo 2021: Circolare del Ministero della Infrastrutture e dei trasporti na autorizzata a lavorare su impianti GPL, accompagnati da una relazione tecnica stilata da un ingegnere (o in alternativa dal “nulla osta” concesso dal produttore del veicolo, cosa normalmente impossibile da ottenere) e dalla dichiarazione di installazione a regola d’arte in conformità con il regolamento R122.

Circolare prot. n. 5350 del 13/2/2021 “Art. 78, Codice della strada - semplificazioni per l’aggiornamento della carta di circolazione”. Chiarimenti (prot. 7526).

Obiettivo: sollecitazioni zero

Il problema riguarda quindi il modo in cui il serbatoio, che nasce per essere mobile, viene fissato al veicolo. L’obiettivo da raggiungere, e che deve essere certificato dall’ingegnere, è che in nessuna condizione il serbatoio possa portare a sollecitazioni anomale a una qualsiasi parte del veicolo. È il motivo per cui, di norma, i serbatoi

A destra: il serbatoio Campko

Sopra: il kit degli adattatori Sotto: il kit bocchetta esterna di GPL per i veicoli ricreazionali vengono fissati al telaio del mezzo. Con quelli ricaricabili questo è difficilmente possibile, visto che devono stare nel vano predisposto per le normali bombole.

Per capire meglio come questa operazione possa essere effettuata, abbiamo visitato l’officina MC Camper di Vigevano (PV), che da qualche mese effettua questo tipo di installazione utilizzando i prodotti Campko, importati in Italia dalla Eco World Gas. In questo caso, il compito dell’officina, una delle poche che a oggi è in grado di eseguire questo tipo di lavoro, è facilitato dal fatto che i serbatoi mobili Campko prevedono già dei sistemi di fissaggio al veicolo. Di base sono dotati di tre piedi saldati alla scocca del serbatoio con fori passanti che permettono di imbullonarli al pavimento. In più è possibile acquistare

I vantaggi del serbatoio mobile

A volte ci si trova di fronte a domande di clienti che vogliono il serbatoio mobile, altre è il concessionario o l’officina che per dare risposta a una specifica esigenza può proporlo. Vediamo quindi in quali casi è adatto un prodotto di questo genere. Non certo a chi sfrutta il camper solo per le vacanze estive o per il weekend, magari solo In Italia. In questo caso la doppia bombola standard è più che sufficiente.

Già chi si reca spesso all’estero per periodi prolungati, magari non esattamente nei periodi più caldi dell’anno, può trovare un beneficio in questa soluzione. Se la bombola italiana non basta, fuori dal nostro paese è difficile trovare qualcosa di adatto all’impianto del camper. Bisogna quindi munirsi di adattatori, comprare una bombola locale e trovare un posto per la bombola italiana vuota o smaltirla all’estero, sapendo che in questo modo perderemo la cauzione. Il serbatoio mobile, fuori dai nostri confini e partendo con il set di adattatori europeo, può spesso essere riempito anche in modalità self-service.

Se si fa un uso invernale frequente del camper, l’utilità emerge completamente. Anche rimanendo nei nostri confini non sempre si riesce a trovare una bombola, perché spesso i fornitori scambiano solo quelle della loro marca. Poter fare rifornimento di distributori stradali di GPL offre molta più flessibilità. E, quando si parla di costi, è errato confrontare un serbatoio GPL standard con una coppia di serbatoi mobili: la configurazione più flessibile è quella di avere un solo serbatoio mobile e una bombola standard, magari collegati con un Truma Duo Control. Il serbatoio verrà utilizzato come fonte prevalente, mentre la ben più costosa bombola (in termini di gas) può essere tenuta come riserva di sicurezza.

Infine, per allontanare il sospetto che il GPL per autotrazione “sporchi” gli impianti del veicolo (caldaia, boiler, frigo, piano cottura) basterà suggerire l’adozione di un apposito filtro, che trattiene le impurità prima che il gas entri in circolo nell’impianto. Da ricordare, invece, che il serbatoio mobile, come quello tradizionale, va sostituito dopo 10 anni. La convenienza economica va quindi valutata caso per caso in funzione dell’utilizzo del veicolo e del costo medio del gas – in bombole o dai distributori – della zona che si frequenta maggiormente.

opzionalmente delle “culle” in acciaio che abbracciano il serbatoio e ne permettono anche il fissaggio alla parete. L’unione di questi due sistemi di bloccaggio rende possibile la trascrizione sulla carta di circolazione.

“Il problema è capire come effettuare il fissaggio a terra, che non può certo essere realizzato sui comuni pavimenti a sandwich di camper semintegrali, mansardati o motorhome” , spiega Mauro Venturini, che per MC Camper cura l’installazione di questi prodotti. “Nei furgonati è più facile, perché si utilizza anche il pianale in acciaio, strutturalmente fissato all’origine al telaio dei veicoli. In tutti gli altri casi bisogna agire irrobustendo la base del vano portabombole, che non sempre, a giudizio dell’ingegnere, è adatto sin dall’origine. Spesso utilizziamo una contropiastra in acciaio che impedisce qualsiasi movimento del serbatoio mobile”.

Quel fissaggio da inventare

Questo evidenzia come sia ancora complicato arrivare a una conclusione positiva nel processo di installazione e trascrizione. Per esempio, i prodotti della Prakto, distribuiti in Italia da GES International, soddisfano gli stessi requisiti internazionali, ma non sono pensati all’origine con un sistema di fissaggio, e quindi ogni officina si trova a dover valutare come bloccare questo serbatoio in un modo coerente con l’attuale normativa a seconda del veicolo su cui deve essere montato.

In attesa di eventuali ulteriori chiarimenti da parte del MIT, chi oggi vuole proporre ai clienti delle soluzioni basate su serbatoio di GPL ha comunque un’alternativa in più. Il vantaggio del serbatoio mobile sta nel suo costo decisamente più contenuto, in una grande flessibilità e ora, finalmente, anche nella possibilità di trascrivere la sua presenza sulla carta di circolazione dopo il montaggio come fisso.

Nonostante a livello europeo ci siano diverse aziende che producono e vendono serbatoi mobili a forma di bombola (per citarne due tra più noti: Alugas e Gaslow), in Italia ci risulta che al momento solo due marche abbiano una distribuzione capillare.

Campko

Venduto da Eco World Gas di Sansepolcro (AR) – Capienza 30 litri, diametro 30 cm, altezza con collare (in acciaio) 58,5 centimetri, peso 16 kg (con raccordi), manometro. Accessori opzionali: filtro gas, controlli livello con sistema Bluetooth, culle di fissaggio, raccordi per l’installazione di bocchetta di rifornimento esterna, kit di adattatori europeo. www.gaseco.it

Prakto www.gesinternational.it

Venduto da GES International di Sesto San Giovanni (MI) – Capienza 26,3 litri, diametro 30 cm, altezza con collare (in alluminio) 56 centimetri, peso 12 kg (escluso raccordi), manometro. Accessori opzionali: filtro gas, raccordi per l’installazione di bocchetta di rifornimento esterna, kit di adattatori europeo.

This article is from: